Rien ne va Plus

di queenjane
(/viewuser.php?uid=758690)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Games ***
Capitolo 2: *** Theatre ***
Capitolo 3: *** I'm the Winner ***
Capitolo 4: *** 1780 Ice ***
Capitolo 5: *** Rien ne va Plus ***
Capitolo 6: *** Tender ***
Capitolo 7: *** End ***



Capitolo 1
*** Games ***


Occhi molto grandi, uno splendido incarnato,
capelli opulenti e una voce soave nel cantare e nella placida conversazione,
con queste grazie sono riuscita nel mio gioco di dadi.


Così è la vita, un gioco di ruolette..annoto dentro me stasera osservando le stelle e il loro canto .. la tarda e opulenta estate del 1775 mi ha recato un dono immenso..

Sorrido in punta di labbra, le mani congiunte nel reggere il ventaglio su cui sfavillano pigre schegge di rubini, in pandant con le rutilanti pietre che ornano il corpetto, mettendo in risalto il mio snello busto avvolto da metri e metri di seta rosso ciliegia..

Sono nata nobile, ma con scarsi mezzi, il matrimonio non ha migliorato la mia condizione, anche lui di nobile lignaggio ma scarsa fortuna..

Ringraziamo la nuova regina, che mi fa oggetto della sua amicizia e la sua regale munificenza, da cui attingo a piene mani .. una regale cornucopia..
Così sia, è la mia occasione, non mancherò di servirmene ..
È sola, annoiata dall’etichetta, una moglie ancora intatta dopo cinque anni . la ho conquistata, l’ingenua affermando di non poter frequentare la reggia per gli scarsi mezzi economici ..
È il mio gioco di dadi, la mia occasione.
Sono cinica, come chiunque al mio posto...

Facendo finta di piangere, nel luglio 1775, chiese congedo alla regina, prima di affezionarsi troppo l’altra all’una disse.




Antonietta  le cinse il collo con le braccia e il principe di Ligne (che poi descrisse tutto nelle sue argute memorie,sulla scorta di quanto affermato dal conte di Artois) rilevò che tutti si accorsero che era un siparietto, una comica, tranne la regina austriaca.
Che assegnò stanze e carrozze e tanto altro, a spese della Corona, e la Polignac si tirò dietro tutta la famiglia, dai figli al marito fino ai cugini di sesto grado oltre che il proprio amante..

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Theatre ***


Autunno 1777
Questa primavera l’imperatore Giuseppe II, fratello della Regina, è venuto in visita dalla sua regale sorella.
Ha visto tutto, controllato tutto, annotato dettagli e impressioni, sermoni su sermoni ..
Ha definito me avida, la principessa di Lamballe poco spiritosa, Luigi XVI molto strano, non ha lesinato critiche .. pochi si sono salvati dai suoi strali.
 
Non mi interessa, se la sua stessa madre lo definisce una cocotte intellettuale un motivo vi è di sicuro .
Non che mi importi, sia chiaro ..
Ha parlato a lungo con la sorella Regina e finalmente nel mese di agosto 1777 la grande opera, come la definiva, è stata compiuta..
Una moglie di nome e di fatto, che mi racconta le amorose e goffe prodezze del suo Luigi ..
Per mia ventura, il divertimento è stato di breve durata,  tuttavia hanno il dovere di generare un erede e prima o poi riusciranno..
Forse..
Vedremo, per mia fortuna la mia cara Reine continua a giocare di azzardo e perdere, dopo un breve periodo in cui si era astenuta, per dare retta al fratello e a Monsieur  Oscar..
Già, il comandante delle guardie reali, una ragazza cresciuta come un maschio, che suo padre non riusciva a avere un figlio, un erede..
Mah.. Io sono riuscita e quando ho avuto il maschio, di sicura riconducibilità a Jules Polignac, mon mari, ho trovato il mio piacere..


Mescolo le carte, un solitario, devo preparare le mie mosse, oggi la Fortuna è con me, ma devo assicurare la mia posizione..
Le nozze di mia figlia Charlotte potrebbero per essere utili per sancire una definitiva alleanza con il duca di Guiche, tralasciando la scandalosa differenza di età tra loro..
Così va il mondo, non esistono le favole di dame e cavalieri e onesti amori, lasciamo tutto agli illusi..
L’amore , non ti riempie la pancia o procura vestiti e scarpe..
Mia madre mi amava, e ho patito il freddo e la fame, non è stato un grande affare..
Ecco, mi vieto di ripensare a quella bambina, è inutile, come non penso mai alla ragazzina che ho avuto prima di sposarmi, una povera ingenua..
Amare rende deboli ..
 Con il mio amante è il piacere, altro non resta, non deve restare..

Il cinismo è la mia seconda pelle, mi calza come un guanto, mi rivesto di amabili gesti e parole..
Una provetta attrice, a mio confronto le rappresentazioni della “truppa dei signori”, la compagnia amatoriale diretta dalla regina e composta da alcuni membri selezionati della sua famiglia e di noi suoi amici è ben  misera cosa..
Parafrasando Metastasio, sogni e favole io fingo, delirando io vivo è più che sufficiente..
Basta così..

Imprimo un sorriso sulle labbra, controllo i diamanti ai polsi e al collo,
sistemo le pieghe del mio vestito suntuoso, rispondo alla regina..
Si ritorna in scena..

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** I'm the Winner ***


Novembre 1776

Per tradizione,non si gioca di azzardo, un regale editto lo proibisce.. ma Antonietta si annoia, cerca un palliativo contro il vuoto lasciato dalla opprimente etichetta..
Suo marito la onora  in pubblico ma non in privato, so per certo che le nozze non sono state del tutto consumate..
Lui viene paragonato a Vulcano, il fabbro zoppo nella mitologia, i cui gusti non combaciano affatto come quelli di Antonietta, detta l’Austriaca.. Austrichienne,  dieresi tra Austriaca e cagna..
Non mi interessa, io faccio il mio, mi rendo indispensabile e attingo a piene mani da ogni momento.cerco il mio guadagno..
Con sommo studio, incamero i guanti e le candele non usate, il nastro verde per adornare il regale pegnoir e il pollo, per i cani della regina, un capriccio diventato abitudine..
Scrollo la testa e le spalle, come un biscazziere..
Il re aveva dato il permesso di giocare di azzardo, abbiamo continuato per un giorno e mezzo, senza pause, tranne che sorbire il tè ed il caffè e la aromatica cioccolata, la cipria che cadeva..
La regina perdeva e io vincevo..
Monete scintillanti, piccoli passi verso la munificenza..

Io raccolgo le sue trine e le sue confessioni, serena e inamovibile come la luna, le vesti che profumano di lavanda.
Che fortuna, che ottimo gioco di dadi da sfruttare..

Sono cresciuta abbandonata, come un animale, i piedi nelle scarpe sfondate, il corpetto liso .. poco importava essere nobili, se avevi fame..
Quello che non ho fatto, per uno sguardo, un timido abbraccio ..


Ora mi vesto di sete e piume, confidente di una regina, sovrana delle ombre, omaggiata signora della mia famiglia, mia cognata, la contessa di Polastron, una delle amanti del conte di Artois, mio marito ministro delle poste, il mio amante in rapida ascesa, i miei figli vestiti di raso e con le scarpe di fibbie di diamanti..
Non conosceranno la fame o il freddo .. mangiare cipolle per mantenere una carrozza..
Gioco la sorte, ogni giorno e ogni giorno il mio diletto e arguto comte di Vaudreuil mi bacia e rovescia sulla schiena, sullo sfondo di stanze stoffe raffinate, cineserie e preziosi oggetti d’arte .

Lo cingo e lo bacio molte volte, la mia pausa, tra un malumore e un sorriso della mia cara Antonietta, che cerca di occupare veloce le ore, dal risveglio al momento di dormire.,

Le mie membra sono sciolte e flessuose, non necessito di etere e fiore di arancio e vaghe parole..
Certo non lo dico e trascorrono le ore..
La regina è vergine e nervosa..
Il mio gioco va avanti, preciso come il mio piacere, un fuoco eterno come una araba fenice..
Sullo sfondo tappeti cinesi, fiori di serra e un piccolo dado ..

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 1780 Ice ***


Il mio è solo un corpo da riempire, con tenere carezze a cura del mio amante, ottimi cibi per non farlo soccombere a digiuni e inedia, da scaldare vicino a fuochi profumati da aromatici legni, magari gustando un corposo vino rosso ..
Un corpo avvolto da una veste a lutto, composta del satin più costoso, ancorché nero, con gioielli di perle e gaietto, spumose le gonne..
Non mi osservo allo specchio, le superfici sono oscurate da veli neri.
Le candele ondeggiano, tremule, invano cerco il suono di passate risate..
A fatica mi riconosco, che le mie mosse siano state uno sbaglio..
Brividi ..
Riemerge il ricordo di una bambola rotta, il corpo disarticolato di mia figlia Charlotte dopo il salto da un tetto, della Reggia, non si voleva adeguare alle mie mosse, ai giochi di potere..
Lei è morta, io in lutto, tra le nocche i petali di una fragile rosa bianca..
un monito, un emblema.
Una specie di amaro ritorno da attendere..

La Regina ha fatto sì che mio marito diventasse duca, così  che ho diritto allo sgabello, dinanzi alla sovrana, ove sedermi, nessuno potrà più allontanarmi .. nominati duchi, non te ne vai più.
Un nome immenso, un nome importante..
Lontano, immagini dal passato, labbra che sfiorano le mie, braccia e fianchi che si saldano, pensavo di amare e non avevo nulla, solo sabbia tra le dita, una figlia nata fuori dal talamo coniugale, presto perduta, come oggi Charlotte..
Una ragazzina affidata alle cure di una donna del popolo, rivista in circostanze impreviste e imprevedibili, quanto possono essere ironici e beffardi i giochi della sorte, di una vita incomprensibile..
Rimangono i giochi e la nostalgia e il rimorso …dormi bene, Charlotte, mia pedina scartata, ormai inutile nella morte.
Riposate bene regina Antonietta, dopo gli incontri con Fersen, il bello, lo svedese dalle iridi di ghiaccio..
Trovate pace, Monsieur Oscar..
Io cerco solo un poco di riposo, ora e adesso, non certo oltre..
E le tigri ruggiscono, dal serraglio reale, ho ormai più di trenta primavere e i petali dei ciliegi piovono sempre, scuotendo i rami ..
Finirà il lutto e il senso di ghiaccio, gli incubi precisi  e tornerò, non posso non tornare..
Giochi e dadi, un filo di lama.
Lo scandalo è stato tacitato, un malaugurato incidente, appena i sussurri delle fontane di Versailles recano questo nuovo oblio ..
La pendola batte ore, recalcitranti, da anni non mi sentivo così vuota..
Tornerò, devo tornare, non può essere altrimenti ..
Resto immobile, ghiaccio e brina, come una fata delle leggende.. O forse una strega cattiva..
Mai mollare la presa, mai arrendersi ..
Così deve essere e non in altro modo..
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Rien ne va Plus ***


1787, Londra
La pioggia ha un malinconico sottofondo, una specie di musica, annoto..
Quanti anni sono rotolati via, altre stagioni, altre mosse.
 Trionfi  e vincite, nuove cariche, sono stata nominata Governante dei Figli di Francia, nel 1782, quando il delfino Luigi Giuseppe aveva circa un anno..
La precedente Governante Reale si era dovuta dimettere per lo scandalo della bancarotta che aveva coinvolto suo marito e..
Eccomi al suo posto, con un appartamento di tredici stanze, quando per tradizione ne bastano quattro o  cinque..
Corretto per l’etichetta, un affronto per i cortigiani, tenendo conto di quanto sia sovrappopolata Versailles ..
Addirittura, Antonietta mi ha donato un cottage nel suo delizioso Hameau de la Reine, costruito nelle vicinanze del Petit Trianon, il suo rifugio pastorale ..
Privilegi immensi, denaro ottenuto in altro modo, mi ripeto, mentre finivano i tempi folli delle ore a teatro, dei balli e dei giochi di azzardo ..
Con la maternità, la Regina ha mutato inclinazioni, preferendo altro alla frivolezza dei suoi primi periodi..

I giochi sono continuati, come la complicità per gli incontri con Fersen, fremiti di passione, mescolandosi agli scandali, a giocatori che non hanno saputo essere accorti..
Il cardinale di Rohan, Jeanne Valois, lo scandalo della collana. .
Hanno tentato e hanno perso, una storia che lascia allibiti, pare una commedia teatrale sulla scorta del Barbiere del Siviglia e non è affatto in codesto modo..



I libelli si sono moltiplicati, acuiti i toni delle maldicenze, la Regina ha iniziato a trattarmi con freddezza..
Ho preferito allontanarmi per un poco, a Londra, ove mi chiamano “Little Po”, per la mia delicata costituzione, sono un punto di riferimento di questa affascinante aristocrazia..
Beninteso, il circolo di noi Polignac e dei nostri satelliti non pare avere perso una iota del suo potere, dei suoi charges..

Bene così, le critiche non mi interessano..
Mi impongo di essere suntuosa, dominare la scena, essere perfetta, tutto come sempre..
Ne ho fatta di strada, ho sempre cercato di trarre il meglio dalle circostanze, nonostante tutto e a dispetto di tutto..
Mi hanno riferito che sarei costata al tesoro Reale quanto la Maintenon, la Pompadour..

Scemenze .. mi limito a riderne, se anche fosse significa che io ho avuto quello desiderato da altri e me lo sono tenuto..

Mi scruto a fine serata nello specchio e la lastra  rimanda l’immagine di una donna con qualche ruga in più nella trama della pelle, sempre candida, le ciocche leggere e ornata di gioielli, un poco stanca.
Rien ne va plus..

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Tender ***


Svizzera 1790


È il mese di luglio, il giorno di Santa Maddalena..
La peccatrice pentita, per la Bibbia, che io invece ammiro ritenendola..
A torto o a ragione una grande e affascinante personalità ....
Avessi avuto una nuova figlia l’avrei chiamata Madelaine.


In una notte di luglio, come questa, lo scorso anno abbiamo preso la via di un momentaneo esilio..
Almeno credo e spero..
Erano giorni di paure e violenze, la Bastiglia era caduta, il Re aveva ritenuto il tutto una mera rivolta, invece il messo lo aveva contraddetto, rispondendo che era una Rivoluzione..

L’odio era smoderato, mi hanno bollato come GRAN FAVORITA reale di Antonietta, insieme alla mia famiglia ce siamo andati qui in Svizzera..
Era il 15 luglio 1789, il nostro esempio è stato emulato dai conti di Artois, da i principi del sangue Condè e Conti, e tanti altri ..

In principio non volavo andarmene, Antonietta in lacrime mi ha chiesto di partire, terrorizzata, per sfuggire alla furia dei suoi nemici..
Così sia, potevano attaccarmi per colpire Lei, il Re la ha aiutata, affermando che non avremmo perso i nostri charges..
A mezzanotte siamo andati via, per prudenza mi ero vestita  da cameriera, mi ha inviato un anello d’oro, un sacchetto di luigi e una missiva “Addio!Mia tenerissima amica. Questa parola è terribile da dire ma deve essere detta.  Ecco l’ordine per i cavalli. Non ho più forza all’infuori quella di abbracciarvi. “..


Ho adottato uno pseudonimo, Madame Erlanger nella corrispondenza adottata con i sovrani, una misura di sicurezza, ora risiedono nelle decadenti Tuileries dopo gli eventi dello scorso ottobre, quando una folla inferocita li ha costretti a lasciare Versailles
Hanno rischiato di essere uccisi,la Regina è molto tormentata da quanto accaduto, triste  per non avere la consolazione dell’amicizia intorno a sé..
Io ripenso al passato, i giorni della povertà e dell’abbandono, di piaceri fugaci e giochi d’azzardo, la perdita di Charlotte e Rosalie, entrambe senza rimedio ormai..


I giorni di Londra, le notti con Vaudreil, le carezze e i giochi degli amanti, un curioso caleidoscopio..
Vetri rotti, sussurri..
Non ho perso, che sono sempre viva, al sicuro, mentre altri hanno sfidato la sorte.
Monsieur De Jarjayes il cosiddetto ermafrodito della Regina è stato tacciato di tradimento per avere partecipato all’assalto della Bastiglia, morendo sotto quelle mura, quasi una romantica ballata..

Per amore, mi ha raccontato il Conte di Fersen, durante un breve incontro a Torino, un intervallo nel nostro soggiorno svizzero..
Di chi o cosa?, ho ribattuto, senza ascoltare la risposta..
O magari non volevo ascoltare, come non ho voluto ascoltare Rosalie, che rifuggiva dai miei piani e dai miei giochi..
Sparendo..
speriamo che stia bene, al sicuro, almeno lei, una traccia di amore materno, come no, io che sono stata una giocatrice per tutta la vita, una magnifica opportunista, ecco, sottile e resistente come un altero narciso che sorge dai ghiacci..
Chiudo gli occhi, il lieve battito della brezza sulle gonne spumose, un momento di quiete..
Prima che i giochi rincomincino.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** End ***


Alti e bassi, inciampi della sorte..
tanto più che si avvicina la fine,
maggiore è il tempo per guardarsi alle spalle..
nulla resta tranne che l’oblio, un soffio di memoria..
Sete e baci e fumo, un gioco di dadi, rien ne va plus..
 
Madame Polignac morì a Vienna nel dicembre 1793, poco dopo avere saputo della morte per ghigliottina di Maria Antonietta, la sua famiglia enunciò che era stato per la troppa sofferenza anche se fu probabilmente un cancro.
La pittrice Vigée Le Brun, nelle sue memorie affermò che "... alla notizia dell'esecuzione della Regina, il suo incantevole viso [di Gabrielle] si alterò completamente e vi si poteva vedere impressa la morte".

Va osservato come nel processo tenuto contro la ci-devant Reine, detta per spregio Antonietta Capeto dai suoi avversari, all’accusata venne imputato di avere speso cifre folli per Madame Polignac ed il suo entourage.

I libelli enunciavano una relazione saffica tra le due come un dato certo ed ineludibile..

Nelle sue memorie il principe Tilly, che fu paggio a Versailles, paragonò l’amicizia tra Maria Antonietta e Madame Polignac a una giornata estiva, limpida e serena, a volte offuscata da nubi, per sancirne gli alti e i bassi.
 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3478935