Tutto merito del calcio

di martaweasley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Ma su cosa sono caduta? ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Shut up and dance ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Ha detto che sono carina! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Perchè non gliel'ho chiesto io? ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Allora chi cercava? ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Sarà lei? ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Cosa posso fare per aiutarlo? ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - E' colpa nostra se... ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Il giorno della partita ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Mi ha dato un bacio?! ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Ti va di conoscerci meglio? ***
Capitolo 12: *** Capitolo 13 - Dorayaki ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 - I pantaloncini azzurri ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Ricordi ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 - Io cosa devo fare? ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 - Tutto okay ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 - Orfeo contro Inazuma parte 1 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 - Orfeo contro Inazuma parte 2 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 - Orfeo contro Inazuma parte 3 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 - Non ce la farò mai! ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 - Signori gradite un dolce? ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 - Questa è solo un'uscita tra amici ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 - Io.. sono un... bugiardo ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 - Io non posso ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 - Abbiamo perso ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 - Come faremo? ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 - Non ne voglio più sapere ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 - Come stai? ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 - Ho un'idea ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 - Sono io Shawn ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 - Tutto merito del calcio ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Ma su cosa sono caduta? ***


 

capitolo 1 - Ma su cosa sono caduta?

Siamo quasi arrivati! Siamo quasi arrivatiiii!

"Ehi Fratellone! Siamo quasi arrivati"
"Si Emma, lo so"
 

Erano appena usciti dall'aeroporto, tutti stavamo assaporando l'aria dell'isola del calcio. Erano felicissimi di essere lì, se lo erano meritati, erano i campioni di tutta Italia.

"Ehi Raffaele ridammi il cappello!"
Raffaele era un attaccante della squadra di mio fratello, anche lui era attaccante.
"Prendilo, se ci arrivi!"
"Non è giusto! Io sono bassa, Paolo digli qualcosa"
"Dai Raffaele ridai il cappello a mia sorella!"
"L'hai sentito? Ora dammelo!"
"Uhm... Prendilo"
Ah non lo sopporto quando fa così!

Raffaele aveva lanciato il cappello così Emma iniziò a correre per prenderlo, ma il vento lo allontanava sempre quando lo stava per prendere.


"Preso!"
Emma perse l'equilibrio per il salto che avevo appena fatto per recuperare il cappello.

Ma su cosa sono caduta?

"Ehi ti puoi alzare?"
"Oddio scusami! Scusami tanto!"
"Si okay .. Ma sei ancora sopra di me"

La ragazza si alzò aveva la faccia tutta rossa, per l'imbarazzo.

"Scusami ancora"

All'improvviso notò quanto era bello quel ragazzo, quegli occhi sul grigio-azzurro l'avevano incantata.
Che bello! I suoi occhi sono stupendi, come tutto il resto, sono come una calamita non riesco a distogliere lo sguardo. Scommetto che ho un sorriso da ebete!
Datti un contegno Emma!


All'improvviso ruppe il silenzio...
"Sei una fan del calcio?"
"Si! Lo adoro! Sono qui con la squadra di mio fratello"
"Ah forte"
"E tu? Sei venuto a tifare per qualche squadra?"
"Io sono un calciatore"
"Ah forte"
Bellissimo! È bellissimo! Emma! Basta!

"Come ti chiami?" dissero insieme.
La ragazza dai lunghi capelli castani non ebbe il tempo di rispondere perché qualcuno la interruppe.
"Shawn vieni! Dobbiamo andare!"
"Si Mark, arrivo subito!"
E così di chiama Shawn.. che bel nome..

"Devo andare è stato un piacere..."
"Emma, mia chiamo Emma"
"Ci si vede in giro Emma!"
"Si! Ciao!"
Emma rimase un po' lì, in quel punto in cui avevo conosciuto quel bel ragazzo di nome Shawn.
 

"Emma!!"
"Ah Paolo!"
"Mi sono preoccupato, non tornavi più, credevo ti fossi persa"
"Scusa! Ho conosciuto una persona"
"Ah si? E chi?"
"Si chiama Shawn, anche lui è un calciatore!"
"Bene quindi lo incontreremo in campo!"
"Si!"
"Ora andiamo!"


Il quartiere italiano era vicino all'aeroporto, tutto ricordava la bellissima città di Venezia.
"Ah Raffaele grazie!"
"Per cosa?"
"Per avermi lanciato il cappello"
Dopotutto non avrei conosciuto Shawn se non lo avesse fatto!
"Sul serio? Mi stai ringraziando per averti lanciato il cappello?"
"Si!"

"Ehi ragazzi guardate com'è bello!" disse Angelo.
"Si" dissero tutti in coro, quella sarebbe stata la loro casa per tutto il tempo che sarebbero rimasti lì.
È davvero bella!
 

"Alleniamoci!" esclamò Paolo
Era proprio da lui, eravamo appena arrivati e già si volevano allenare... Ah i calciatori! Chissà se anche Shawn si sta allenando?.... Ma cosa sto dicendo?! Concentrati Emma!

Ad un certo punto si fermò un pullman dai colori azzurri e gialli, con un fulmine disegnato sopra. La squadra italiana non ci fece caso era impegnata nei propri allenamenti e Emma era concentrata nell'osservare la squadra di suo fratello. Lì dentro c'era la rappresentativa giapponese, che osservava la squadra che si stava allenando. Shawn si accorse di una ragazza fuori dal campo e si ricordò che era Emma la ragazza dell'aeroporto!

"Quella sarà la rappresentativa italiana!" disse Nathan.
 

"Attaccanti dovete smarcarvi e suggerire il passaggio!"
"Si Paolo!"
Quanto è bravo mio fratello, dopotutto è soprannominato 'la meteora bianca', lo adoro, è fantastico!
"I centrocampisti devono conoscere la posizione degli avversari, cercate di capire qual'è il momento giusto di rubare palla!"
"Si!"
"Difensori quando potete attaccare, con le barricate non si vince!"
"D'accordo!"

Tutti i ragazzi dell'Inazuma Japan erano sorpresi di quanto fosse bravo il ragazzo dai capelli castano, con la fascia del capitano al braccio.
"Incredibile! Quel ragazzo si trovava al centro capo eppure è riuscito ad intuire la posizione dei difensori che si trovavano dietro di lui" disse pieno di entusiasmo il capitano della squadra giapponese.
"È vero! È come se avesse gli occhi anche dietro la testa!" esclamò Xavier.
"Quello li è un giocatore dal talento straordinario, controlla tutto il campo come se lo stesse guardando dall'alto!" aggiunse subito David.
"Controlla tutto il capo!" disse Jude sorpreso.
I giapponesi erano tutti sorpresi, ed emozionati di sfidare giocatori di quel livello.




"Ragazzi sieste stati bravissimi! La cena è già pronta, quindi lavatevi le mani e a tavola!"
"Emma sei grande!"
"Grazie Marco!"
 "Cosa si mangia?" chiese Angelo curioso e affamato.
"Lasagne!"
Tutti esultarono felici di gustare le ottime lasagne di Emma Bianchi.
Meno male che ero capace a cucinare, se no sarebbero tutti morti di fame, perché l'allenatore non è proprio un talento nel cucinare!





Angolo Autrice

Ecco una nuova Fanfiction su inzauma eleven, spero vi piaccia!
Baci e a presto!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Shut up and dance ***


Angolo Autrice:
Ehilà ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia!
Sto cercando di non fare errori, ma se ci sono fatemeli pure notare, così mi impegnerò di più nel migliorare.
Detto questo vi saluto un bacio e a presto!



 

Capitolo 2 - Shut up and dance

 

Emma si svegliò molto presto, erano le 6.45 era la terza mattina all'isola di Liocott. I primi 2 giorni li aveva passati a sistemare la casa mentre gli altri si allenavano.

Andrò a correre! È una bellissima mattina! E poi sono riuscita a mettere tutto a posto in questa nuova casa.

Si alzò in fretta dal letto, si fece un doccia e prese le prime cose che trovò, non aveva mai fatto troppo caso a come si vestiva. Prima di uscire lasciò un biglietto sulla scrivania con scritto 'Fratellone sono andata a correre'. Prese il suo MP3 e uscì.

Ecco mettiamo questa canzone!

Con il bellissimo suono di 'Shut up and dance' iniziò a correre, Emma amava quella canzone, riusciva sempre a metterla di buon umore.
Non vedeva l'ora di fare un giro nella zone italiana, con tutto il lavoro che aveva da fare a casa, non era ancora riuscita a farlo, era curiosa, voleva vedere tutto.

Emma adorava tante cose: correre, la musica, viaggiare, curiosare in giro e ovviamente il calcio!
Aveva già curiosato in molti posti, aveva visto una gelateria davvero carina, un parco, vari bar, ad un certo punto si fermò per guardare il menù e l'interno di un ristorante.

Questo ristorante è davvero bello! Potremmo venire qui dopo la prima vittoria!
La ragazza dai lunghi capelli castani era molto fiduciosa, era sicura che la Orfeo avrebbe vinto il FFI.


Uhm.. Sono solo le 7.43 potrei correre ancora un po'. Qui vicino c'è il quartiere giapponese e quello inglese... Quale vado a vedere?... Giapponese!

"WOW! È davvero bello, chissà se il Giappone è veramente così! Li si stanno allenando!"
 

"Dai ragazzi diamoci da fare!" disse con tanto entusiasmo un ragazzo che si trovava davanti alla porta, il nostro caro Mark.
Questa deve essere la squadra giapponese! Che forti!

 

"Ciao! Ti piace il calcio?"
Era una ragazza dai capelli blu con degli occhiali rossi tra i capelli, ad aver fatto quella domanda a Emma.
"Si molto! Io mi chiamo Emma, piacere!"
"Io sono Celia"
È davvero carina! Mi sta già simpatica.
"Che squadra tifi?... Voglio dire che squadra vorresti vincesse il Football Frontier International?"
"La Orfeo, la squadra italiana, dopotutto è la squadra di mio fratello!"
"Ah si capisco, beh io vorrei vincesse la Inazuma Japan" disse indicando la squadra che si stava allenando.  "Dopotutto è la squadra di mio fratello!" aggiunse dopo.
"Davvero? E chi?"
"È quel ragazzo con il mantello rosso"
"Wow! E' bravissimo!"
Ad un certo punto lo sguardo di Emma si puntò su un ragazzo, era affianco al fratello di Celia, aveva capelli bianco-grigio e giocava molto bene. Quando si girò lo riconobbe subito, come poteva non riconoscerlo, il suo cuore fece un sussulto.
"Shawn!"
"Lo conosci?" chiese Celia curiosa.
"Ehm.. Non proprio, gli sono andata addosso in aeroporto"
"Vuoi che te lo chiami?"
Cosa?
Emma non fece in tempo a dire nulla, che la Celia aveva già chiamato Shawn. Il ragazzo stava correndo verso di loro, Emma inziò a vergognarsi aveva i capelli legati in un coda, con alcuni ciuffi ribelli che non era riuscita a sistemare; aveva messo una vecchia maglietta di suo fratello che le arrivava fino al ginocchio nascondendo i pantaloncini corti. La maglietta di Paolo le era grande perchè anche se erano gemelli, lei non aveva ereditato la stessa altezza infatti era più bassa, di almeno 5 cm, in confronto al fratello.

"Ciao! Emma giusto?"
"Si!"
"Cosa ci fai qui?"
"Stavo correndo e.. ho deciso di vedere com'era il quartiere giapponese"
"Si si" disse sorridendo.
Oddio che sorriso! Un sorriso da mozzare il fiato!
"Uhm.. Si è fatto tardi meglio che torni indietro!"
"Okay ciao Emma!" disse Shawn prima di tornare in campo.
"Ehi Emma ti va se ci scambiamo i numeri? Così possiamo tenerci in contatto, vorrei sapere com'è che sei caduta addosso a Shawn hahah e mi piacerebbe diventare tua amica!"
Sono riuscita a fare subito amicizia e con una ragazza davvero simpatica!
"Si certo!"
Dopo essersi scambiati i numeri, le ragazze si salutarono e Emma si rimise a correre verso casa.
 Sono le 8.20 dovevo preparare la colazione agli altri! Che disastro! Ho fatto troppo tardi!
 

"Buongiorno ragazzi! Scusate ora preparo..."
Stanno già facendo colazione?!
"Tranquilla Emma, l'allenatore è andato a prendere le brioche, tieni ti ho tenuto da parte una alla crema, la tua preferita"
"Grazie Paolo!"
"Com'è andata?"
"Co-cosa com'è andata?" disse imbarazzata la nostra protagonista.
"La corsa"
"Oh bene!"
Si davvero bene! Hahah ho conosciuto Celia e rivisto Shawn, non che me ne importi qualcosa...


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Ha detto che sono carina! ***


Capitolo 3 - Ha detto che sono carina!

 

"Emma... Sei bellissima!"
"Grazie Shawn!"
"Ti andrebbe di ballare?"
"Certo"
Sto ballando con Shawn! Non ci credo! È tutto così magico... e anche un po' strano, ma non importa!
"Emma, tu mi piac.."

*DRIN DRIN*

Ah no! Non è possibile! Come posso sognare una cosa del genere! Io Shawn non lo conosco bene! Okay calma! È ora di preparare la colazione!

Dopo il sogno sconvolgente Emma si vestì in fretta, con una maglietta blu e dei jeans corti, e andò a svegliare Paolo, che dormiva nella stanza affianco alla sua.

"Toc toc! Fratellone sei sveglio?"
"Emma..."
"Posso entrare?"
Nessuna risposta...
"Ehi Paolo ci sei?"
Ancora nessuna risposta...
Si è rimesso a dormire? Va beh entro!
"Sto entrando!   ....Ma Paolo stai ancora dormendo! SVEGLIATIII!"
"Emma! Che cosa c'è?"
"Mi aiuti a preparare la colazione?"
"Ancora 5 minuti, mammina"
"Non chiamarmi mammina! Fratellone sono le 8.04 se volete allenarvi alle 9.00 mi devi aiutare a preparare la colazione e subito! Avevo intenzione di fare i pancake"
"Cosa?! Sono sveglio andiamo!"
Il capitano della Orfeo stava per uscire dalla porta quando sua sorella lo fermò.
"Hai intenzione di scendere in pigiama? E poi che pigiama è? Sono orsetti quelli?"
"Ah! Esci! Mi devo vestire!"
"HAHAHAHAH non ci credo"
"Dai Emma smettila di ridere! Inizia a scendere ed apparecchiare io ti raggiungo"
"Va bene"
Tutto era andato liscio i 2 gemelli erano riusciti a preparare la colazione per tutti ed avevano finito prima delle 9.00 così da iniziare in orario gli allenamenti.


"Ehiii Emma!"
Uh chi mi chiama?
"Celia?"
"Sii! Ti devo raccontare una cosa!"
"Non potevi chiamarmi?"
"No te lo volevo dire di persona!"
Le due ragazze avevano attirato l'attenzione della squadra italiana..
"Emma è una tua amica?"
"Si Angelo! Lei è Celia ed è la sorella di un giocatore della squadra giapponese"
"Ciao a tutti!"
"Ciao!" disse tutta la squadra in coro.
"Sei la sorella di Mark?"
"No! Sono la sorella di Jude Sharp.. Non so se lo conosci"
"Uhm no"
"Chi è mark?" chiese Emma curiosa.
"Ah Mark è il capitano e portiere della nostra squadra, te lo ricordi?"
"Quello che fissavo tutto il tempo?"
"Ah! Zitta!" disse Celia saltandomi addosso per chiudermi la bocca.
"N-No q-quello è.. Darren... l'altro portiere era Mark" disse la ragazza dai capelli blu, ormai tutta rossa, sussurrando.
"Uhm capito! Paolo tu come conosci Mark?"
"Ah lo conosciuto la prima sera, è un ragazzo in gamba!"
"Certo il capitano è fantastico! Sei Paolo, giusto?"
"Si"
"Quindi è lui tuo fratello! Ma avete la stessa età?"
"Si siamo gemelli! Ora Paolo torna ad allenarti! Vai!"
"Va bene vado, Ciao Celia!"
"Ciao è stato un piacere conoscerti! E così siete gemelli.. io invece ho un anno in meno di Jude"
 

L'allenamento era rincominciato e Emma era curiosa di sapere il motivo per cui la sua nuova amica Celia era venuta lì.

"Cosa dovevi dirmi?"
"Ah si! Allora ho sentito Axel chiedere a Shawn chi fosse la ragazza con cui aveva parlato ieri mattina..e lui ha detto 'Ah è Emma è una ragazza carina che ho conosciuto in aeroporto' capisci?! Ha detto che sei carina!"

Tumtum tumtum questo era il battito del cuore di Emma, era accelerato dopo aver sentito quel che le aveva detto Celia.

Ha detto che sono carina!
"Uhm si... e perché credevi che fosse importante dirmelo?"
"Beh perché lui ti piace!"
"Che cosa?!"
"Dai Emma si vede, è evidente!"
"No.. evidente è che a te piace Darren!"
Dopo qualche secondo entrambe scoppiarono a ridere. Si conoscevano da poco, ma erano già in sintonia, Emma si trovava bene a parlare con Celia.

"Okay okay basta. Emma non ti piace nemmeno un po' Shawn?"
"Uhm.. ammetto che è bel un ragazzo, ma non lo conosco bene.. e a te non piace nemmeno un po' Darren?"
"Ecco a dire il vero... Non ci avevo mai pensato fino a due mattine fa.. ci siamo ritrovati per terra in cucina, perché lui era inciampato in uno scatolone... e beh stare vicino a lui, intendo vicino vicino, non mi dispiaceva affatto... Poi è arrivato Jude e ci subito divisi, lui è molto protettivo nei miei confronti dopotutto è mio fratello ed anche per questo lo adoro!"
"Quindi non sei sicura che ti piaccia... Capito"
"Eh già! Ora devo tornare è quasi ora di pranzo. Ciao Emma ci sentiamo dopo!"
"Si ciao!"


Erano le 14.00 e Emma stava scrivendo sul suo diario cosa era successo quella mattina, era da quando era partita che non aveva più scritto nulla. In quel momento le arrivò un messaggio.

Celia:
Sta sera siamo ospiti ad una 'serata di gala' ci hanno invitato gli inglesi, per fare amicizia prima della partita. Vieni? Così vedi Shawn! Ah vestiti elegante!

Le rispondo subito di no!

Io:
Celia non posso imbucarmi ad una festa! E poi non ho vestiti eleganti!
Celia:
Vieni con me e altre mie amiche a fare compere, anche noi dobbiamo comprare dei vestiti per la festa!
Io:
Uhm... Non lo so... Io non posso venire senza invito
Celia:
Diremo che sei con noi, non ti preoccupare! Allora vieni?
Io:
Okay!
Celia:
Vieni qui, nel quartiere giapponese alle 16.00!
A dopo Baci!
Io:
Okay a dopo! Baci!


Sarà una lunga giornata! Rivedrò Shawn! Chissà come sono le amiche di Celia... Spero siano come lei!



Angolo autrice:

Buonasera!
Ecco il nuovo capito, spero vi piaccia!
Un bacio, ciao♥


 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Perchè non gliel'ho chiesto io? ***


Capitolo 4 - Perchè non gliel'ho chiesto io?

 

Il tempo era passato in fretta ed Emma si stava precipitando fuori dalla porta, non voleva arrivare in ritardo all'incontro con Celia e le amiche di lei.
"Dove vai così allegra?" mi chiese Gianluca.
"In giro"
Gianluca era un centrocamista, Emma non parlava molto con lui.
"Tuo fratello lo sa che esci?"
"Si!"
"E quando torni?"
"Ti interessa?"
"Se te lo sto chiedendo"
"Tardi. Ciao!"
"Ciao Emma"
Non mi aveva mai chiamato per nome, di solito mi chiamava 'sorella di Paolo' va beh.

 La fermata dell'autobus non era lontana. Dopo essere salita iniziò ad avare un po' di ansia, aveva paura di non piacere alle amiche di Celia e aveva la sensazione che qualcosa sarebbe andato storto. Quando scese dall'autobus si sorprese di vedere lì Celia e altre 2 ragazze.
"Eccola! Lei è Emma"
"Siete venute a prendermi?"
"Certo! Se no perché saremmo qui"
Emma rise e salutò le altre ragazze, loro ricambiarono e subito dopo si presentarono.
"Silvia e Camelia sono dei bei nomi!"
"Grazie anche il tuo, comunque puoi chiamarmi Cammy"
"Okay!"
"Dai ragazze cosa aspettiamo andiamo a fare compere!" disse Celia al settimo cielo.
Stavano già girando da venti minuti e le uniche ad aver comprato i vestiti erano Celia e Cammy.
I negozi sono molto carini, ma vendono vestiti o troppo eleganti e elaborati oppure troppo costosi.
Emma aveva visto un vestito simile a quello di Celia, ma di un altro colore invece di rosa era verde acqua, il suo colore preferito, ma costava un po' troppo.

"Vieni Emma entriamo in quello!" disse Silvia indicando un negozio carino di nome 'vestiti per tutti'.
"Okay"
"Ragazze mentre voi andate lì io e Cammy andiamo a prendere qualcosa da bere"
"Va bene, ci rivediamo qui! A dopo"

Le due ragazze presero un po' di vestiti e iniziarono a provarli.
"Silvia questo ti sta benissimo!"
"Dici?"
"Sì!"
Il vestito di Silvia era bianco e aveva un fiocco verde chiaro sulla spalla.
Chissà se troverò qualcosa...
"Emma! Vieni a vedere questo!"
"È bellissimo! È del mio colore preferito!"
"Avevo visto che il vestito verde acqua nel altro negozio ti piaceva e questo è molto simile a quello e non ha un prezzo troppo alto"
"Lo provo subito!"
"Così si fa"
A Emma quel vestito piaceva molto, era di pizzo, le arrivava qualche centimetro sopra il ginocchio, era molto semplice aveva le maniche corte, lo scollo a barca.
"Come immaginavo ti sta benissimo! Lo devi comprare"
"Mi piace molto, lo compro!"

Uscite dal negozio trovarono Celia e Cammy che le aspettavano con delle bottigliette d'acqua.
"Ora che abbiamo tutte i vestiti ci mancano le scarpe" disse Cammy.
"Ah io non ho più soldi mi arrangerò"
"Eh no Emma! Non puoi venire con delle scarpe da ginnastica!"
"Credo di avere un paio di ballerine da qualche parte"
 "Dai ti presto io i soldi!"
"No Celia non posso accettarli"
"Cara non è un regalo, i soldi poi dovrai ridarmeli"
"Mi sembra giusto!"
Scoppiarono tutte a ridere, poi si incamminarono per trovare le scarpe giuste.

Erano le 17.56 e finalmente avevano comprato tutto, stavano tornado a casa, Emma era emozionata aveva trascorso il pomeriggio con delle ragazze fantastiche e non era ancora finita, ora si sarebbero preparate e poi sarebbero andate alla serata di gala.
"Eccoci qua, siamo arrivate!" disse Silvia con voce felice, erano tutte stanche e volevano riposarsi un po'.
"Siete davvero sicure che possa venire?"
"Certo e poi hai comprato il vestito, ora non si torna più indietro!"
"Hai ragione Celia"
"Bene, ora prepariamoci!"

Erano le 18.45 dovevano scendere, erano tutte agitate.
"Cammy sto bene?"
"Si Silvia e io?"
"Certo"
"Celiaaa! Come sto ho i capelli a posto?"
"Emma calmati sei perfetta!"
"Grazie anche tu!"
La ragazza dai capelli blu si avvicinò a Emma e le sussurro all'orecchio: "Shawn ti troverà bellissima!" Emma scoppiò a ridere e allo stesso tempo arrossì.
"Darren svenirà quando ti vedrà così!"
"Smettila!"
Ed ecco che entrambe scoppiarono a ridere di nuovo.
"Okay ora andiamo"
Scesero le scale per prima Cammy e Silvia. Celia stava tranquillizzando Emma che era in ansia, lei non conosceva nessuno.
E se cado dalle scale? Oddio quella si che sarebbe una brutta entrata.
"Ragazze siete bellissime!"
"Come siete gentili, grazie"
"E Celia dov'è?" chiese Darren guadagnandosi uno sguardo omicida da Jude.
"Oh arriva e su con Emma"
"Emma?" chiesero tutti in coro.
"Si Emma è la sorella del capitano della squadra italiana ed è una nostra amica e abbiamo pensato di invitarla"
"Okay"
"Shawn è la Emma che conosci tu?"
Il ragazzo non fece in tempo a risponde ad Axel, perché Emma e Celia stavano scendendo le scale.
"Siete davvero belle!"
"Gr-Grazie Darren" rispose Celia arrossendo.
"Si grazie"
Okay Emma calma, va tutto bene, è tutto a posto. Mi sta guardando, Shawn mi sta guardando!
"Dov'è Mark?" chiese Silvia
"Non lo sappiamo" le rispose un ragazzo dai capelli rossi, Xavier.
"Ah vuoi vedere che è al campo! Voi iniziate ad andare io lo vado a prendere"


Erano arrivati, erano tutti così eleganti. C'erano persone che danzavano, altre che chiacchieravano tranquillamente, altre ancora che mangiavano. Emma ne approfittò per osservare la squadra inglese, sembravano tutti così educati, dei veri gentleman.
Uhm.. Quella è Silvia, sono arrivati! Ma Mark non indossa uno smoking e Silvia ha una tacco rotto. Ora che ci penso... Perché sono qui da sola? Dov'è Celia?
Ma sta ballando con Darren, che carini! Non posso disturbarli... Andrò a prendere qualcosa da mangiare.

Emma prese un cupcake  al cioccolato e si sistemò in un tavolo libero per gustarsi il suo dolce.
"È buono?"
Dopo lo spavento Emma si voltò per vedere chi avesse parlato.
"Uhm.. Si è buono. Come va Shawn?"
"Tutto bene e tu?"
"Bene"
"Stai bene vestita così"
"Ah grazie... Anche tu"
"Allora hai fatto amicizia con le ragazze"
"Si, sono fantastiche"
Ed ecco che mi sorride, con uno dei suoi sorrisi bellissimi.
"Scusami vorresti ballare con me?" chiese una ragazza inglese dai lunghi capelli biondi e occhi verdi.
E questa chi è? Però c'è da dire che è carina...
"Va bene. Devo andare, ciao Emma"
"Ciao!"
Emma seguì Shawn con lo sguardo, lo vide andare verso la pista da ballo e ballare con quella sconosciuta, Emma sentì un fitta al cuore.
Perché non le ha detto di no? Perchè non gliel'ho chiesto io?
"Ehi Emma tutto bene?"
"Certo, ora devo andare è tardi!" Emma mentì, non voleva far preoccupare Celia, quindi triste e arrabbiata fuggì via. Voleva tornare a casa, dove si trovava Paolo, lui l'avrebbe consolata e sarebbe rimasto con lei per tutto il tempo.




Angolo autrice:
Ehi!
Ecco un nuovo capitolo, spero non ci siano errori io mi sto impegnando nel migliorare!
Fatemi sapere se vi è piaciuto
Un bacio a presto!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Allora chi cercava? ***


Capitolo 5 - Allora chi cercava?

 

"Paolo.. posso entrare?"
Il ragazzo aprì subito la porta e accolse la sorella nella sua stanza.
"Emma è successo qualcosa? Stai bene?"
"Io.. Io... non lo so.. "
Emma si buttò tra le braccia del fratello, voleva piangere, voleva rimanere tra le braccia di Paolo per sempre.
"Posso dormire con te stanotte?"
"Va bene"
Paolo consolò Emma tutta la notte. Era preoccupato non sapeva cosa le era successo, ma le sarebbe rimasto affianco sempre.
 

Quella mattina si svegliò prima Paolo ed era strano di solito si svegliava sempre prima Emma di lui. Il ragazzo dei capelli castani uscì dalla stanza e si diresse verso le altre stanze dei suoi amici.
"Angelo svegliati! Raffaele! Dante! Dai tutti svegliatevi!"
"Cosa c'è Paolo?" chiese Gianluca ancora assonnato.
"Mia sorella ieri è tornata a casa e... diciamo che non era molto felice, quindi che ne dite di prepararle una bella colazione?"
"Va bene!" dissero tutti.

Non ho voglia di alzarmi.
Dov'è Paolo? Si è alzato prima lui di me? Strano..
C'è così tanto silenzio, è tutto così calmo, tranquillo, mi fa tornare sonno.


*BEP BEP*
Un nuovo messaggio... chi sarà?

Celia:
Ehi stellina! Come stai? Ieri sei andata via, subito e senza motivo, spero non sia successo nulla. Ti devo raccontare cosa è successo ieri. Ti va se ci vediamo oggi pomeriggio? Vieni tu o vengo io? Domani vieni a vedere la partita dell'inazuma contro i cavalieri della regina?

Stellina?!
Non ho voglia di andare lì, però ho bisogno di parlare con Celia.


Io:
Ciao Celiuccia! Sto meglio poi ti racconto, tu come stai? Vieni tu qui, per favore. Credo di si, anche Paolo credo voglia venire.
Celia:
Celiuccia? Non hai trovato nulla di meglio? Hahah Va beh vengo, alle 15.00 va bene stellina?
Io:
Certo Celiuccia!

Devo preparare la colazione!

Ed ecco che la nostra protagonista si alza dal letto e si dirige verso la cucina. Era ancora in pigiama, non le interessava se qualcuno l'avesse vista con il suo pigiama rosso con un grosso pulcino al centro della maglia.
"Buongiorno Emma"
"Paolo, ragazzi scusate ora vi preparo la colazione"
"Tranquilla noi abbiamo già mangiato, abbiamo preparato questo per te!" disse Paolo indicando un piatto con sopra un waffel coperto da zucchero a velo e qualche lampone, Emma adorava i lamponi.
"Ragazzi grazie, grazie davvero!"
 

Il tempo era passato in fretta, dopo essersi gustata la sua colazione Emma aveva assistito agli allenamenti della squadra e ora gli italiani avevano appena finito di pranzare. Il loro allenatore era andato a fare la spesa, quindi si stavano tutti riposando, Emma era impaziente che arrivasse Celia.
"Emma mi vuoi dire cosa è successo ieri sera?"
"Fratellone non è successo nulla davvero, mi sono sentita male e volevo tornare a casa e stare con te"
"Okay. Puoi sempre contare su di me, lo sai vero?"
"Certo, ti voglio bene"
"Anch'io sorellina"
"Come sono smielati, vero Raffaele?"
"Vero Gianluca"
"Siete solo invidiosi" disse Angelo divertito.

Erano le 14.30 e gli allenamenti erano ricominciati, Emma era seduta sulla panchina a bordo del campo e disegnava sul suo diario, quando arrivò Celia.
 "Emma eccomi!"
"Celia!"
"Ti sono mancata?"
"Neanche un po'"
Le ragazze iniziarono subito a ridere, poi dopo il saluto di Celia ai calciatori della Orfeo le due ragazze si spostarono in camera di Emma.
"Come mai te ne sei andata via subito ieri?"
"Ecco vedi... Io ho visto Shawn ballare con un ragazza e.."
"Te ne sei andata solo per questo?" chiese l'amica con faccia sorpresa.
"No ero anche stanca e non sapevo cosa fare, tu eri con Darren a proposito com'è andata?"
"Ecco ne parliamo dopo, potevi venire da me se ti annoiavi o ti sentivi da sola"
"Non volevo disturbarvi"
"Tu sei mia amica se hai un problema vieni da me senza problemi!"
"Lo farò"
"Comunque dopo che te ne sei andata, Shawn si guardava attorno come se stesse cercando qualcuno, ora non dico che stesse cercando te, però qualcuno cercava e subito dopo ha smesso di ballare con quella ragazza ed è sparito. Darren si è dichiarato e Edgar ha sfidato Mark, il suo tiro era pazzesco, ah durante la sfida Shawn è riapparso." disse tutto d'un fiato Celia.
"Cosa?! Darren si è dichiarato? E com'è il tipo di Edgar?"
Lui stava cercando qualcuno... stava cercando me? No impossibile... Allora chi cercava?
"Uhm.. Si dopo il ballo mi ha detto che era innamorato di me"
"Ma è fantastico! Giusto?"
"Uhm.. Si ma io non so cosa provo per lui"
"Beh lui ti piace!"
"Sì, ma non so se sono innamorata, cioè lui prova qualcosa di più di una semplice cotta, io non lo so"
"Tranquilla, prenditi un po' di tempo e pensaci"
"Okay. Comunque il tiro di Edgard era potentissimo"
"Per caso l'hai filmato? Così lo faccio vedere alla squadra"
"Certo che l'ho filmato, ce l'ho qui dietro"
"Grande!"
Emma e Celia scesero velocemente le scale ed andarono fuori dai ragazzi.
"Ragazzi fermate gli allenamenti!"
"Perché?"
"Devo farvi vedere un video!"
Il tiro di Edgard era davvero potente, fantastico, tutta la squadra ne rimase sconvolta.
 "Riuscirò a parare il tiro, non vi preoccupate ragazzi!" disse il nostro portiere.
Anche la prima partita della Orfeo era contro i Cavalieri della regina e si sarebbe svolta tra 3 giorni. Il video di Celia era stato molto utile, ora erano più motivati e si sarebbero allenati con più energia e con più determinazione.



Angolo Autrice:
Ecco il quinto capitolo, onestamente non mi sembra un gran che, ma ditemi voi
Un bacio a presto!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Sarà lei? ***


Capitolo 6 - Sarà lei?

Shawn Pov's

È da quando sono qui che non parlo con Ronald.
Ronald Climbstein era un attaccante della squadra della scuola di Shawn.
Sarà meglio che lo chiamo, gli l'avevo promesso.
"Ragazzi pronti domani abbiamo la partita contro i Cavalieri della regina! Dobbiamo allenarci!"
"Si Mark!"
Mark aveva un energia che riusciva a travolgere tutti.
"Mark arrivo subito, voglio chiamare un mio amico, per raccontargli com'è qui"
"Va bene Shawn! Ci vediamo fuori!" disse il capitano tutto allegro.



"Ehi Shawn! È da un po' che non ci sentiamo, come stai? Come vanno le cose lì?"
"Ciao! Tutto bene e tu?"
"Benissimo, qui alla Alpine va tutto bene"
"Okay, salutameli tutti"
"Allora com'è Liocott?"
"È un isola fantastica, il quartiere giapponese è fantastico, ci sono molti ristoranti, gelaterie, parchi,  ti piacerebbe"
"Fantastico! E gli altri quartieri?"
"In autobus, il primo giorno siamo passati per il quartiere inglese ed era carino c'erano persone vestite eleganti che sorseggiavano il thé in un bar. Poi quello italiano ricorda molto quella città con le gondole ora non mi viene il nome. Passando di lì abbiamo visto la nazionale italiana giocare ed erano davvero bravi! Poi il quartiere americano era bello anche quello, sembrava un set cinematografico"
"Shawn è magnifico! Vorrei essere lì. Comunque credo sia Venezia le città italiana con le gondole. Hai conosciuto qualcuno?"
"Sì, ho conosciuto una ragazza che si chiama Emma è insieme alla nazionale italiana"
"Ah chissà come mai il nostro Shawn fa sempre prima amicizia con le ragazze..."
"Ma non è vero!"
I due amici scoppiarono a ridere, Shawn era felice di parlare con lui gli mancava, come tutti gli altri calciatori della Alpine.
"Allora come l'hai conosciuta?"
"Mi è caduta addosso in aeroporto"
"Ma sul serio?"
"Smettila di ridere"
"Scusa amico, ma proprio non ci riesco... è carina?"
"Uhm... Si"
"Com'è?"
"Beh ecco lei ha dei lunghi capelli castani e due grandi occhi azzurri e un sorriso fantastico"
Shawn non ci aveva pensato, ma Emma era davvero bella e dopo averla descritta gli venne in mente il volto di lei che gli sorrideva e inconsapevolmente sorrise anche lui.
"Ehi Shawn non ti sarai preso una cotta per una italiana?"
"No, ma cosa dici?! E poi quale sarebbe il problema?"
"Che dopo il Football Frontier Internetional non vi vedrete più, tu tornerai qui e lei in Italia"
"Già"
"Comunque l'hai rivista?"
"Si"
"Quando?"
"Un giorno è venuta qui, stava parlando con Celia e ci siamo salutati e basta. Ora devo andare, ci sono gli allenamenti! Ciao Ronald ci sentiamo!"
 "Okay. Ciao Shawn!"

Per tutto il tempo degli allenamenti Shawn non fece altro che pensare a quello che gli aveva detto il suo amico, sul fatto che non avrebbe più rivisto Emma dopo il FFI.

Erano le 18.45 e tutti si stavano preparando per la serata di gala a cui erano stati invitati, da parte della squadra inglese. Tutti si stavano complimentando con Silvia e Cammy, che erano appena scese in abito da sera. Darren chiese subito dove fosse Celia non vedendola insieme alle amiche.
"Oh arriva è si con Emma" disse Silvia tranquilla.
Shawn si voltò subito verso le due ragazze, che stavano spiegando agli altri chi fosse Emma.
Sarà lei?... Non la voglio vedere... Ronald ha ragione, se penso già che sia carina e il solo pensiero di lei mi manda già in confusione ora che non ho una cotta per lei! Figuriamoci se ce l'avessi! Se le starò lontano, magari, posso evitare di provare qualcosa per lei, qualcosa che non avrebbe futuro!
"Shawn è la Emma che conosci tu?"
Il ragazzo non fece in tempo a rispondere ad Axel, perché Emma e Celia stavano scendendo le scale. Darren si complimentò subito, Shawn non riusciva a parlare, rivedere Emma con quel vestito verde acqua di pizzo, che le stava benissimo, era troppo, per lui era troppo come faceva a evitarla, non guardarla se lei era così bella.
Wow... è bellissima!



Angolo Autrice:
Buongiorno Popolo!
hahah okay... Come va?
Ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia, un bacio!

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Cosa posso fare per aiutarlo? ***


Angolo autrice:
Buonasera!
Ecco un nuovo capitolo, allora il punto di vista è sempre quello di Emma e ovviamente c'è il narratore, a volte ci saranno dei capitoli (come quello precedente) dove il punto di vista sarà di Shawn, ma vi avvertirò se sarà si Shawn, come ho fatto nell'altro capitolo.
Detto questo me ne vado!
Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo
Un bacio a presto!

 
 

Capitolo 7 - Cosa posso fare per aiutarlo?

 

Erano passati un po' di giorni, l'Inazuma aveva battuto la squadra inglese per 3-2.
Ed era successa una cosa inaspettata, la Orfeo aveva un nuovo allenatore di nome Mr. D e questo voleva sostituire la Orfeo con un'altra squadra, il Team D. Avevano organizzato una partita e la squadra che avrebbe vinto sarebbe stata la rappresentativa italiana. La partita si sarebbe svolta il giorno dopo e Mr. D aveva cacciato Paolo e gli altri perchè voleva far allenare la sua squadra, così gli italiani si misero alla ricerca di un campo in cui allenarsi, ma purtoppo la fortuna non era dalla loro parte. Gianluigi, Raffaele, Gianluca, Giacomo, Daniele e altri 3 si erano fatti male, come avrebbero giocato la partita il giorno dopo?
Cosa faremo? Il mio Fratellone è così in pensiero... Cosa posso fare per aiutarlo?

I ragazzi stavano tornando indietro quando delle travi caddero dal nulla.
"Paolo sta attento!" urlò Angelo
"Fratellone!"
 Qualcuno tirò un pallone da calcio che riuscì a spostare la trave che stava cadendo proprio addosso al capitano della Orfeo.
"Paolo stai bene! Ero così preoccupata!" disse Emma abbracciando il fratello, ancora tremante per lo spavento preso.
"È stato questo pallone a salvarti la vita! Immagino sia stato tu a calciare, grazie davvero, è stato un tiro magnifico"
A tirare quel pallone era stato un ragazzo con indosso una tuta da calcio con un mantello rosso, con degli strani occhiali e capelli color castano chiaro, aveva i rasta, Emma lo riconobbe subito.
"Jude! Grazie davvero!"
Paolo stava per chiedere alla sorella chi fosse, quando qualcuno gli disse: "C'è mancato poco vero Paolo?"
"Mark Evans!" disse Paolo sorpreso
"Meno male che non ti sei fatto niente!" gli rispose Mark e dopo con un cenno della testa salutò Emma, lei ricambiò. Poi la ragazza vide altri due giocatori giapponesi avvicinarsi e li guardò bene per vedere se uno di loro fosse Shawn, ma lui non c'era, erano David e Caleb.
"Si, tutto merito del tuo amico"
"Jude ma come hai fatto ad accorgerti che le travi stavano per cadere!? Sei veramente un mito!"
"Scusami Mark non mi dire che lui gioca in squadra con te?!"
"Si e non solo ed è anche uno dei miei migliori amici!"
Emma e Paolo si guardarono e si capirono con un solo sguardo, avrebbero raccontato tutto a Mark, Jude, David e Caleb. Si allontarono un po' dagli altri e portarono i giapponesi vicino a un ponte per parlare tranquilli, a Emma quel ponte piaceva perchè sotto passavano coppie di innamorati sulle gondele.
Chissà se io e Shawn un giorno andremo su una gondola come quelle coppiette?
Emma cosa stai dicendo! Concentrati!
...
 

"8 dei vostri compagni sono infortunati!" esclamò Mark dopo aver sentito la storia raccontata da Paolo e Emma
"Membri della stessa squadra che si fanno male in diversi incidenti nello stesso giorno, è un po' troppo perfetto per essere una coincidenza. Io ho la sensazione che qualcuno li abbia provocati di proposito"
"E per quale motivo?" chiesero i gemelli insieme.
"Perché il Team D diventi la squadra titolare italiana"
"Non starai per caso pensando a Mr. D? L'allenatore di una nazionale non farebbe mai una cosa del genere!"
"Conosco qualcuno che lo farebbe!"
"Chi?"
"Ray Dark!" disse Jude si sentì un tono di disgusto mischiato a tanto rabbia nella sua voce.
Come è possibile... che qualcuno causi quegli incidenti di proposito!

Jude raccontò ai gemelli la storia di Ray Dark, per informarli che non tutti sono buoni. Paolo non riusciva a credere che un persona come lui fosse lì, proprio lì nel villaggio italiano! Jude credeva che Mr. D fosse Ray Dark, ma David e Mark gli dicevano che non erano sicuri che fosse lui. Mark si offrì di aiutare Paolo, per far si che rimanessero nella nazionale italiana, avrebbero giocato con loro, Mark, David, Jude e Caleb. All'inizio ci fu un po' di discussione, ma poi acconsentirono.
Sarà emozionate!
Devono vincere!
Loro se lo meritano!


 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - E' colpa nostra se... ***


Capitolo 8 -  E' colpa nostra se...

 

La partita era iniziata, il team D era davvero bravo e il capitano di questa squadra assomigliava tanto a Jude Sharp. Emma era seduta sulle panchine di bordo campo con i giocatori della Orfeo, che erano infortunati, a sostenere la loro squadra.
Dai fratellone! Ce la potete fare!
I ragazzi dell'inazuma sono davvero forti, il fratello di Celia è davvero bravo! Celia! Le devo dire cosa succede!

*DRIN DRIN*
"Emma?"
"Celia! Non sai cosa sta succedendo!"
"Anche qui stanno succedendo tante cose! Però raccontami prima tu!"
"In pratica è successo che..."
Emma cominciò a raccontare tutto, quello che era successo in quei 2 giorni, Celia non riusciva a crederci, ma ora sapeva per il suo fratellone e gli altri non erano tornati.
"Mr. D è Ray Dark?!"
"A quanto pare si"
"Non ci posso credere, povero fratellone"
"La partita è finita! Abbiamo vinto!"
"Grande! Emma... Devi dire una cosa a mio fratello e gli altri.."

"State per giocare contro l'Argentina?! Ma la partita Inazuma contro Argentina non era oggi!" esclamò la ragazza dai capelli castani, i 4 ragazzi si girarono verso di lei sconvolti.
"Si è quello che ti dovevo dire... Gli allenatori non ci sono e mancano 4 giocatori di cui uno è il capitano e l'altro è il regista, non so come finirà la partita"
"Arriveremo per il secondo tempo! Ne sono sicura"
Mr. D aveva cambiato la data della partita Giappone contro Argentina. Ora i ragazzi giapponesi insieme a Paolo e Emma stavano correndo per raggiungere il traghetto che lì avrebbe portati allo stadio per il secondo tempo.
Dobbiamo farcela! È colpa nostra se non sono lì, sono rimasti per aiutarci!

Erano arrivati troppo tardi e dovettero guardare la partita da un televisore di una stazione, erano tutti preoccupati sarebbero riusciti a vincere la partita?
Forza Shawn!
 "Forza ragazzi! Ce la potete fare!" Urlò Mark alla tv come se sperasse che i ragazzi della sua squadra lo potessero sentire.
Erano passati solo qualche minuti dall'inizio della partita e l'argentina riusciva a mettere in difficoltà l'Inazuma.
"Sono davvero bravi gli argenti, i loro spostamenti sono così veloci da essere imprevedibili" disse Jude.
"Così non va bene, il centrocampo non è coordinato con le 3 punte, devono assolutamente neutralizzare la linea dei difensori avversari e poi sono talmente ansiosi di giocare bene che non si concentrano e commettono errori banali" aggiunse dopo.
Emma e Paolo lo guardarono stupidi dalla velocità con cui Jude aveva capito i difetti della sua squadra.
Jude è davvero incredibile! Non so se riusciranno a vincere... Sono bravi però come ha detto Jude commettono errori banali.

Purtroppo la partita non andò molto bene, l'Inazuma perse 2-1.
"Ragazzi!"
"Capitano!"
...
"Ray Dark! È qui... Ora capisco perché non ci avete raggiunti"
"Mark vuoi dire che ora lui è l'allenatore della squadra italiana?!" disse Shawn.
Il capitano annuì riuscì anche a risollevare il morale della squadra, ora erano più uniti.


*BEP BEP*
Celia:
Emma! Come va?
Io:
Tutto bene e voi? So che avete perso, mi spiace.
Celia:
Tutto bene, Mark ha tirato su il morale a tutti! Voi siete rimasti i titolari della squadra italiana, per fortuna!
Io:
Si, grazie a Mark, Jude, David e Caleb. Tuo fratello è bravissimo!
Celia:
Hahah grazie, glielo dirò!
Io:
Aspetta cosa? No! Non dirglielo!
Celia:
Perché no?
Io:
Perché mi fa paura...
Celia:
HAHAHAH ma come?
Io:
Perché sembra così serio, adulto, distaccato da tutti...
Celia:
Si, sembra così, ma è dolcissimo, almeno con me!
Io:
Vabbé Notte!
Celia:
Notte puzzetta!

Puzzetta?! Hahah
Notte isola di Liocott




 

Angolo autrice:
Ecco un nuovo capitolo!
Io spero vi piaccia, non so, io non ero molto siura di continuare, sarà che con la scuola ho perso un po' di vista la storia e ora non so bene come andare avanti e che per questo ci metto un po' a pubblicare un nuovo capito. Comunque ditemi se a voi piace.
Un bacio a presto!

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Il giorno della partita ***


Capitolo 9 - Il giorno della partita

 

Oggi! Oggi! Oggi è il giorno della partita contro gli inglesi!
Emma era di buon umore e come non esserlo erano rimasti i titolari della nazionale italiana e avrebbero giocato la loro prima partita finalmente. La ragazza prese un paio di pantaloncini e una maglietta azzurra con la il simbolo dei doni della morte di Harry Potter. Scese velocemente le scale dirigendosi in cucina per preparare una buona colazione per tutti.
Cosa preparo? Uhm... Pancake!
Prima di preparare l'impasto per i pancake pulì il tavolo e apparecchiò.

"Buongiorno!"
Emma saltò per lo spavento, avrebbe anche urlato, ma poi si ricordò che gli altri ancora dormivano e non voleva svegliarli.
"Gianluca mi hai fatto prendere un colpo!"
Il ragazzo scoppiò a ridere e Emma infastidita si voltò e continuò a preparare i pancake. "Dai non sarai arrabbiata per lo spavento?"
"Non sono arrabbiata!" disse la ragazza con tono scontroso.
"Ah no?"
"E' che prima mi spaventi e poi ridi di me! Si okay sono un po' arrabbiata" gli rispose Emma colpendolo con lo straccio che aveva usato per pulire il tavolo.
"Ma è umido!"
"Certo l'ho usato per asciugare il tavolo"
Gianluca fece una faccia schifata poi si mise di fianco a Emma.
"Cosa fai?"
"Ti aiuto... Cosa vuoi che faccia?"
"Vai a svegliare gli altri, qui ho quasi finito"
"Si signore!"
La ragazza dai capelli castani non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere, vedere Gianluca sugli attenti come un soldato era davvero divertente.
"Dai vai!"
"Vado!"

Ecco 20 pancake pronti!
Erano in 17, ma Emma ne face qualcuno in più per chi ne volesse ancora. Mr D non mangiava mai con loro, nessuno sapeva il motivo, forse voleva solo stare da solo.

"Buonissimo, brava Emma!" disse Vento.
"Grazie! Sono contenta che vi piacciano, dato che oggi è un giorno importante volevo che vi svegliaste con una bella e buona colazione"
"Sei fantastica sorellina"
"Lo so!"

*DRIN DRIN*
"Buongiorno"
"Buongiorno puzzetta"
"Non chiamarmi così" disse ridendo la nostra protagonista.
"Va bene, va bene chiedo perdono"
"Perdonata"
"Volevo dirti che oggi io, le ragazze, Mark, Jude, Shawn e Darren veniamo a vedere la partita"
"Okay, quindi ci vediamo dopo!"
"Si a dopo... Puzzetta"

Shawn viene a vedere la partita. Siii! Ora che ci penso io Shawn non lo conosco, non so nulla di lui... Devo conoscerlo meglio!
"Fratellone oggi vengono le mie amiche, Mark e altri calciatori giapponesi a vedere la partita!"
"Grande ci sarà Mark Evans, allora non dobbiamo perdere!"

 

Erano appena entrati nello stadio Condor, era un torre altissima e in cima c'era il campo da calcio.
É un misto tra il Colosseo e la torre di Pisa è bellissimo.
Lo stadio era pieno di gente, da una parte c'erano i tifosi della squadra inglese dall'altra quelli della squadra italiana. Gli spettatori rientravano in una delle tre categorie:
La prima: indossavano le magliette della squadra che tifavano.
La seconda: avevano la faccia colorata con i colori della loro squadra.
La terza: sventolavano lla bandiera.
Una cosa facevano tutti i gruppi insieme, urlavano.
Urlavano o il nome del loro calciatore preferito e quelli che prevalevano di più erano 'Paolo' e 'Edgard' oppure gridavano 'forza Orfeo' o 'forza cavalieri della regina'.


"Mr D abbiamo deciso che non la vogliamo come allenatore della nazionale italiana, deve farci una promessa durante la partita con l'Inghilterra si limiterà a stare seduto in panchina senza darci suggerimenti o direttive, Paolo sei d'accordo anche tu?"
Paolo non rispose, aveva l'aria persa, sicuramente stava pensando a qualcosa di importante.
"Okay va bene farò come volete voi"
Emma prima di sedersi affianco al Mister osservò tra il pubblico, per vedere se riusciva ad individuare Celia.
"Emma siamo qui!" gridò Celia, erano appena arrivati, il loro posto era molto vicino al campo sarebbero riusciti a vedere bene la partita.
"Eccoti cioè volevo dire eccovi!"
"Ciao Emma come va?" disse Mark con un gran sorriso.
"Io bene, ma la squadra sembra un po' tesa, credo sia a causa di Mr D, insomma nessuno si fida di lui e Paolo sembra soprappensiero"
"Si immagino, almeno state tutti bene nel senso che sono guariti quelli infortunati e che nessun altro si è fatto male" disse Shawn tutto d'un fiato.
"Si si, ora devo andare ciao!"
"Ciao!"
Shawn che parla veloce, mi ha fatto quasi ridere, era tutto teso e parlava velocemente come se fosse nervoso... forse lo era.. ma per quale motivo avrebbe dovuto esserlo?!

"Forza ragazzi mettiamocela tutta!"
"Si!" gridarono tutti insieme.
"In bocca al lupo"
"Crepi" le rispose Paolo.

Per gran parte del primo tempo la Orfeo dovette stare in difesa a causa della tecnica detta 'lancia invincibile' non riuscivano a finire un'azione e poi con il 'colpo del paladino' i cavalieri segnarono il primo goal.
Dai ragazzi! Ce la potete fare!

 

Il primo tempo finì con il risultato di 0-1.
"Ci sarà un modo per difendersi dai loro attacchi!" disse il portiere.
Poi Mr D  rise, una risata che fece rabbrividire Emma, le si era quasi gelato il sangue nelle vene.
"Lo trova divertente?" chiese frustato Gianluigi.
"Che ne dite se vi dò qualche suggerimento per contrattare?"
"Ho già detto che non deve..." Paolo interrompe il portiere e disse di lasciarlo parlare e che poi avrebbero deciso se fare come lui avrebbe detto, provarono a fare come aveva riferito lui.
Sembrava una strategia folle, aveva deciso di spostare altri 2 in avanti e di lasciare indietro solo 2 difensori. Mr D aveva spiegato che la loro tecnica rimaneva inattaccabile fino al momento di tirare in porta e che nel preciso istante in cui la punta della 'lancia invivibile' si muoveva per permettere al l'attaccante di calciare avrebbero dovuto farsi avanti e bloccare Edgard. Questo schema funzionò e riuscirono anche a segnare così da raggiunger il pareggio. Con altri consigli riuscirono a tenere il possesso di palla o poco prima che il secondo tempo finisse Paolo Bianchi, chiamato anche la meteora bianca, segnò. La partita finì con 2-1 per l'Italia, tutti erano felicissimi. Paolo pensò che Mr D era comunque un ottimo stratega e che senza i sui consigli non sarebbero riusciti a fare granché.

"Ragazzi siete stati fortissimi! Bravi!"
"Grazie Emma!" risposero tutti.
"Ora perché non andiamo a mangiare in quel ristorante di cui vi avevo parlato?"
"Sii!" di nuovo le risposero tutti insieme.


"Paolo!"
"Ehi Mark!"
"Siete stati grandi!"
"Grazie mille!" dopo Mark anche gli altri 3 si complimentarono.
"Emma?" chiesero le 3 ragazze giapponesi.
"Sta parlando con Gianluca" rispose indicandoli.
Shawn si voltò subito per vedere chi fosse Gianluca, solo Celia notò che si irrigidì e che strinse i pugni, rise tra sé al pensiero del ragazzo geloso.




Angolo autrice:
Ecco un altro capitolo! Spero vi piaccia

Sono stanchissima credo che andrò a letto..

Bye!



 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Mi ha dato un bacio?! ***


Capitolo 10 - Mi ha dato un bacio?!


"Io voglio le lasagne!"
"Io tagliatelle ai funghi!"
"Io pizza"
"Anch'io"
"Io spaghetti con vongole"
Dopo la partita contro gli inglesi Emma aveva portato tutti nel ristorante che aveva visto nei primi giorni per festeggiare la vittoria, mr D non era venuto, aveva detto che sarebbe andato a mangiare in un altro ristorante.
'Trattoria da Gigi' era un bel ristorante, si trovava al centro del quartiere italiano. Era arredatto molto bene, i colori che prevalevano erano il rosso e il bianco, la sala interna era riscaldata da un camino enorme. Il loro tavolo era abbastanza grande, occupava quasi tutta la stanza in cui si trovavano. Emma si era seduta vicino a Paolo e a Angelo, tutti gridavano cosa volevano mangiare facendo impazzire i camerieri.
"Ragazzi! uno alla volta se no non capiscono nulla. Inizia tu Dante"
Oh così si riesce a capire qualcosa...
Emma aveva ordinato tortellini panna e prosciutto era uno dei suoi piatti preferiti. Il cibo era ottimo, dopo l'abbuffata parlarono del più e del meno, c'era chi parlava delle prossime partite, chi parlava di mr D e altri ancora che raccontavano cosa avrebbero fatto il giorno dopo nel tempo libero. Emma non sapeva cosa dire, non riusciva ad intervenire nelle conversazioni così decise di uscire un attimo per prendere una boccata d'aria.
"Emma dove vai?"
"Tranquillo Paolo esco solo un attimo, per prendere un po' d'aria, mi ordineresti un tiramisù per favore"
"Certo"
"Grazie"

Che sonno... non vedo l'ora di stare nel mio letto e  di dormire...
Appena uscita dal ristorante si pentì di non aver preso la giacca, l'aria era davvero fredda, stava congelando l'aria fredda la stava trasformando in un ghiaciolo, ma non voleva rientrare, voleva restare ancora un po' lì in quella stradina, a guardare le gondole attraccate, le persone che passeggiavano e chiacchieravano allegramente. Ad un certo punto alzò lo sguardo e vide il cielo stellato, era un cielo fantastico. In Italia non aveva mai visto una notte con così tante stelle, sembravano così vicine da poterle toccare, ma anche lontane irraggiungibili, rimase con la testa rivolta verso l'alto per un po' a pensare a come deve essere bello volare o toccare una stella, era talmente immersa nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno che le sue gambe stavano cedendo per il freddo e per la stanchezza, all'improvviso cadde.

"Attenta!" disse una voce prendendola per la vita impedendole di cadere. In quel momento Emma ritornò in sé.
"Oddio grazie mille. Non so dove ho la testa!" rispose frettolosamente Emma un po' rossa in volto e non solo per il freddo, ma anche per l'imbarazzo.
"L'importante è che non sei caduta, tutto bene? Hai freddo Emma?"
La ragazza non prestò attenzione al suo soccorritore perchè stava pensando a come aveva fatto a perdere l'equilibrio, ma quando lui la chiamò per nome si risvegliò come da un sogno.
"Shawn!"
"Uhm.. si sono io"
"Scusa non ti avevo riconosciuto! Ero sovrappensiero"
"L'ho notato, allora stai bene?"
"Si certo, cosa ci fai qui?"
"Passeggiavo, sai Mark vuole provare un ristorante in tutti i quartieri, per assaggiare cibo diverso, di altre cucina, culture"
"Ah okay, questo ristorante è davvero carino e la cucina è ottima"
"Glielo dirò"
Non vale non può fare quei sorrisi! Quanto è bello... quindi lui mi ha salvato, mi ha preso dalla vita.
Ripensando a quel momento, al fatto di essere stata così vicina a Shawn diventò tutta rossa, il cuore iniziò a battare forte e un sorriso a 32 denti comparve sulla sua faccia.
"Emma sicura di stare bene sei tutta rossa? Non è che hai la febbre? Questo spiegherebbe perchè non ti reggi in piedi, hai freddo?"
"Eh no sto bene, niente febbre e si un po' freddo ce l'ho.."
"Vuoi la mia felpa o preferisci rientrare?"
Felpa! Che domande sono?
"Fel..."
"Emma il tiramisù è in tavola!"
AH! Stupido tiramisù prorpio ora dovevi arrivare!
"Okay adesso arrivo Gianluca. Scusa Shawn devo andare, è stato bello vederti"
"Si certo, ciao" dopo averlo detto si avvicinò a  Emma e le diede un bacio leggero sulla guancia poi guardò Gianluca con aria soddisfatta e se ne andò.

Mi ha dato un bacio?! Shawn mi ha dato un bacio, sulla guancia ma è sempre un bacio...il cuore mi batte troppo forte.. scometto che sono rossa e ahhh Emma smettila di sorridere come una stupida!
"Allora cosa fai ancora lì? Andiamo? Perchè sei tutta rossa?"
"Ah zitto e andiamo!" disse Emma sorridendo ed entrando nel ristorante lasciando Gianluca sulla porta.
"Ragazze.. valle a capire" aggiunse il centrocampista prima di entrare.


Angolo autrice:
Buonaseraaaa come va?
Ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia
Un bacio a presto!

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Ti va di conoscerci meglio? ***


Capitolo 11 - Ti va di conoscerci meglio?


Ore 15.27
"Emma tutto bene?"
"E-ecco a-a dire la verità ho sempre avuto paura del buio"
"Capito.. vuoi venire un po' più vicino a  me? Comunque vedrai che tra poco verrà qualcuno ad aprire la porta"
Questa è tutta colpa di Celia! Si è colpa sua se sono chiusa in una specie di ripostiglio buio e sporco... con Shawn!


Ore 9.13
"Quindi tu vorresti che ti raccontassi qualcosa su Shawn, giusto?"
"Si Celia per favore"
"Ma non sarebbe meglio se lo conoscessi di persona, nel senso che non ti piacerebbe fare una bella chiacchierata con lui e scoprire di persona cosa gli piace e cosa non gli piace invece che farselo raccontare da me?!"
"Certo che sarebbe meglio, ma non so come fare! Non posso mica andare là e dirgli 'Ehi Shawn andiamo a farci una passeggiata e mi racconti tutto di te?'"
"Beh magari non così, ma potresti dirgli 'Ti va di conoscerci meglio?'"
"No non ce la potrei fare"
"Tu lascia fare a me! Vieni qui alle 15.00"
Detto questo Emma aveva chiuso la chiamata con la sua amica. Era un po' in ansia, ma si fidava di Celia quindi si tranquillizzo e andò fuori a guardare la Orfeo allenarsi.


Ore 15.28
Emma si era avvicinata a Shawn, la ragazza stava tremando il buio le aveva sempre fatto paura. Erano rinchiusi lì da soli 5 minuti, ma per Emma sembrava un'eternità. Si trovavano lì perchè Celia aveva chiesto a entrembi di andare a prendere un nuovo pallone dato che l'altro si era bucato, ovviamente era una bugia raccontata dalla ragazza dai capelli blu per lasciare da soli i due. Dopo aver preso il pallone Shawn girò la maniglia per aprire la porta, ma il fato volle che sarebbero dovuti rimanere ancora un po' lì dentro, perchè quando il ragazzo si girò aveva la maniglia nella sua mano destra. Quel ripostiglio era piccolo, stretto, sporco, pieno di ragnatele, pieno di scatole impolverate e cesti pieni di palloni, ma sopratutto era buio ed Emma non vedeva l'ora che qualcuno venisse ad aprire la porta.
Se Celia fosse qui mi direbbe 'Avanti digli qualcosa! Vuoi conoscerlo giusto!' , ma ora non riesco a pensare a nulla, voglio uscire da qui, ho paura, ho paura!

"Dimmi qualcosa, qualunque cosa... per favore.. raccontami pure una storia basta che mi faccia dimenticare di essere in questo posto buio, sporco, pieno di ragnatele." disse Emma tutta impaurita stringendo forte il braccio del calciatore.
"Certo, ti va se raccontiamo un alla volta qualcosa di se stesso? Così ci conosciamo meglio!"
Stiamo scherzando?! Si è messo d'accordo con Celia?!!
"Okay"
"Allora adoro il riso al curry, ma anche i dorayaki li hai mai mangiati?"
"Il riso al curry si, una volta in un ristorante giapponese vicino a casa mia e l'altro no, non so nemmeno cosa sono"
"Ah peccato sono davvero buoni, sono dei panini dolci farciti di anko, marmellata di azuki, fagioli rossi"
"Capito, vorrei assaggiarli"
"Un giorno ti porto a fare un giro nel quartiere giapponese e te li faccio assaggiare, il tuo piatto preferito?"
"Uhm.. la pizza, ma anche le lasagne"
"La pizza! Buona! La tua materia preferita?"
"Credo la matematica e scienze"
"Ah davvero? Io in matematica non capisco molto però scienze piace pure a me"
"Ah e poi storia!" dissero entrambi, qualche secondo dopo scoppiarono a ridere.
"Posso chiederti una cosa?"
"Si dimmi"
"Perchè hai paura del buio?"
Emma rimase un attimo in silenzio, poi si decise a raccontargli il motivo della sua paura.
"Ecco un giorno i miei decisero di uscire e di andare a mangiare nel ristorante sotto casa e lasciarono a casa da soli me e mio fratello. Avevamo 8 anni, litigavamo spesso come tutti i fratelli, lui mi prendeva spesso in giro perchè portavo l'apparecchio. Dopo una delle nostre litigate corsi in camera mia arrabbiata, pioveva forte c'erano tuoni e fulmini e all'improvviso la corrente andò via e mi ritrovai da sola al buio. Iniziai a piangere, speravo che arrivassero i miei genitori, ma non arrivava nessuno, spaventata per il buio e per i tuoni mi nascosi sotto le mie coperte. Poi arrivò mio fratello con una candela e la mise al centro della stanza e mi disse 'non devi aver paura ci sono io a proteggerti' da quel momento restò con me fino all'arrivo dei miei e della corrente. Da quel momento in poi se avevo problemi o avevo bisogno di aiuto mio fratello ci è sempre stato. La paura del buio è rimasta insieme a quella dei tuoni."
"Mi spiace per quello che ti è successo, tuo fratello deve essere proprio una brava persona e ti vorra molto bene"
"Si! E tu hai paura di qualcosa?"
Il volto di Shawn si rattristò all'improvviso, Emma non capiva, ma non voleva fare la ficcanaso così non disse nulla si limitò ad osservare la sua espressione che era cambiata così di punto in bianco. Prima era sorridente, felice ora sembrava distante, triste. Ad un certo punto aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito.
"Non devi dirmelo per forza, possiamo parlare anche di altro"
"Io ho paura... delle v-valanghe o di qu-qualunque suono simile ad esse"
"Immagino ci sia un motivo, ma non sentirti obbligato a dirmelo"
"Tranquilla, va tutto bene, tutta la squadra sa della mia paura e di come è nata, loro mi sono sempre stati vicini, voglio dire che posso pure raccontartela solo che... è brutto ricordare"
Emma lo abbracciò, era una mossa impulsiva, ma sentiva che era la cosa giusta da fare in quel momento.
"Tutta la mia famiglia è morta quando ero piccolo a causa di una valanga, mia madre, mio padre e mio fratello gemello Aiden non ci sono più... io sono l'unico che si è salvato"
La ragazza rimase sciocccata non sapeva cosa dire.
Deve essere orribile perdere tutta la famiglia da piccolo, aveva un fratello gemello, se dovessi perdere i miei genitori e Paolo... io non so cosa farei.
"Stai piangendo?"
"Scusa è che pensavo a come devi esserti sentito e cosa devi aver provato... mi spiace tanto Shawn"
"Va tutto bene, non devi essere triste io non sono solo ho tanti amici che mi sono vicini"
"Si" disse la Emma asciugandosi le lacrime.

I due rimasero un po' in silenzio, pensando a cosa potrebbero fare per uscire.

"Che ne dici di urlare per farci sentire, non so tu ma io sono un po' stanco di stare qui dentro poi prima ho visto un ragno!"
"Quindi hai anche paura dei ragni?" disse la ragazza divertita.
"Perchè a te non fanno paura?"
"No"
"Allora non urlerai se ti dico che hai un ragno sulla spalla?"
"Cosaa?! Togliemelo!Togliemelo!Togliemelo!"
Shawn scoppio a ridere così Emma capì di essere stata presa in giro.
"Molto divertente"
"Si molto"
I due stavano ridacchiando quando la porta si aprì lasciando entrare la luce calda del pomeriggio che illuminò l'interno del ripostiglio e i ragazzi.
"Allora eravate qui!"
"Celia!" urlò Emma correndo incontro all'amica.
"Vi rendete conto che siete spariti da 20 minuti! Vi stanno cercando tutti comunque cosa avete fatto per tutto questo tempo qui dentro soli soletti?" chiese Celia divertita e curiosa.
"Ecco la maniglia si è rotta e siamo rimasti chiusi e per passare il tempo aspettando che qualcuno venisse ad aprire abbiamo parlato e ci siamo conosciuti meglio" rispose Shawn ed Emma annuì.
"Capito, tu vai ad allenarti! E io te andiamo, dobbiamo parlare"
"Okay!" dissero entrembi spaventati da Celia.
"Va beh Emma ci vediamo e ci dobbiamo mettere d'accordo per andare a mangiare i dorayaki"
"Si okay! Divertiti all'allenamento"
"Ovvio!"

"Allora cos'è successo?"
"Quello che ha detto lui!"
"Okaaay e sei contenta di averlo conosciuto meglio?"
"Si ora so che più cose su di lui e poi quando usciremo per mangiare insieme quei panini dolci ci conosceremo ancora meglio"
"Così si fa!"
"Celia tu non c'entri nulla con la maniglia rotta vero?"
"Io? Ma che dici?"


Ore 14.53
"Lo dobbiamo davvero fare?"
"Certo Silvia! Così resteranno soli per un po'"
"Va bene Celia, ma tu sai come si svita una maniglia?"
"Quanto potrà essere difficile?"




Angolo autrice:
Buonaseraaa!
Ecco un nuovo capitolo spero vi piaccia.
Ora torno a studiare inglese :c
Ciao e a presto!

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 13 - Dorayaki ***


Capitolo 13 - Dorayaki
 

"Ma ti rendi conto?!"
"Si Emma, me l'hai già detto mille volte che oggi esci con Shawn"
"Scusa è che sono in ansia. Celia allora come mi vesto?"
"Mettiti le prime cose che trovi"
"Ma stai scherzando?!"
Era da più di 20 minuti che Emma si era chiusa nella sua stanza a parlare al telefono con Celia. Alle 10.00 le era arrivato un messaggio che diceva: 'Ciao Emma! Sono Shawn, mi sono fatto dare il tuo numero da Celia, va bene se ti vengo a prendere alle 15.30?' Emma per la gioia aveva fatto un piccolo salto e si era affrettata a rispondergli: 'Ciao, va bene a dopo!'. Ora erano le 14.47 e lei non sapeva ancora come vestirsi.
"Okay credo di aver deciso!"
"Ah si bene cosa ti metti?"
"Jeans corti neri e una maglia"
"Uhm.. okay. Ora devo andare divertiti!"
"Okay poi ti racconto!"
Okay Emma ci siamo, tra 10 minuti arriva... che ansia
Dopo la chiamata con Celia, Emma aveva di nuovo cambiato maglietta. Ora invece di una maglia nera con delle piccole margherite ne indossava una grigia con sopra una camicia a scacchi nera e verde, ovviamente aveva le sue adidas bianche ai piedi. Perse lo zainetto nero con dentre il telefono e il soldi e scese di corsa al piano di sotto.
"Dove vai di bello?"
"A farmi un giro"
"Con le tue amiche giapponesi?"
"No non vado con loro Gianluca"
"Vai da sola? Se vuoi vengo io con te?"
"Tu con me? Ma per favore.. e comunque non vado da sola"
"E con chi?"
"Ma farti i fatti tuoi?.. Okay, non mi guardare con quella faccia, vado con un amico, gioca nell'Inazuma Japan"
"Ah.. okay"
"Ciao a stasera!"
"Si certo"

Emma era un po' in ansia erano le 15.35 e lui non era ancora arrivato, si erano passati solo 5 minuti, ma aveva paura che avesse cambiato idea e che non venisse più. Ad un certo punto lo vide correre, la ragazza pensò che era carino mentre correva, anche sudato lo era, con i capelli appicitati sulla fronte. Stava per dirsi di smettere di pensare a queste cose quando lui le disse: "Scusa...  ho sbagliato... strada. Possiamo.... andare". Emma cercò di non ridere, ma con il fiatone e con quella faccia da cucciolo era quasi impossibile.
"Stai ridendo per caso?"
"No"
"Uhm.. mi sembrava"

Emma si lasciò completamente guidare. Salirono su un autobus che portava al quartiere giapponese, parlarono di come andavano delle partite, delle loro squadre preferite, insomma parlarono di calcio. Dopo 5 fermate scesero, la ragazza italiana si ritrovò in un immenso parco.
"E' bellissimo!"
"Lo chiamano il parco dei ciliegi"
"Chissa perchè?" disse Emma con sarcasmo.
Il parco era uno spettacolo, i ciliegi erano in fioritura, c'erano un po' di persone che passeggiavano, altre sedute su delle panchine di pietra, altre ancora sdraiate su un telo all'ombra di un albero. Poi c'erano i bambini che giocavano nel piccolo parco giochi vicino al laghetto, c'erano anche dei chioschetti dove i bambini facea la coda con i loro genitori per comprasi la merenda.
"Allora lì vendono i dorayaki"
"Andiamo!"
I due si misero in coda dietro ad un bambino che non faceva altro che gridare alla madre che aveva fame. Emma era sia dispiaciuta che il bambino avesse tanta fame e che la coda fosse immensa e anche perchè il bambino aveva una voce un po' troppo acuta e le stava dando fastidio all'udito. Quando finalmente si ritrovò con il suo dorayaki tra le mani era al settimo cielo, le sembrava un bombolone ripieno alla crema, come quelli che le comprava sempre il nonno.
"Ti va se ci andiamo a sedere su quella panchina?"
"Certo!"
C'era qualcosa che non andava, si percepiva un certo imbarazzo, come se tutti e due avessero paura di dire qualcosa che potrebbe rovinare quel pomeriggio.
"E' buonissimo!" disse all'improvviso Emma interrompendo il silenzio, in due secondi l'aveva già finito.
"wow mangi davvero in fretta"
"Eheh si" rispose un po' imbarazzata.
Dai devo dire qualcosa! Questo pomeriggio deve essere indimenticabile e non voglio che si trasformi in uno pomeriggio strano e noiso o che cali un silenzio imbarazzante. E' che sono un po' troppo nervosa, non è un appuntamento quindi non devo essere così tesa.
"Posso dirti una cosa? Però non prendermi in giro!"
"Va bene, dimmi"
"Ecco non so bene perchè, ma quando stavo venendo a prenderti ero parecchio nervoso, credo sia per questo che ad un certo punto mi sono pure perso, comunque volevo solo farti sapere che ero nervoso e che lo sono ancora"
Emma rimase a fissarlo per qualche secondo con la bocca aperta, era sicura di sembrare una stupida, infatti si ricompose fece un respiro profondo e disse quasi in un sussurro: "Anch'io"
"Come?"
"Anch'io ero e sono ancora nervosa"
"Si avevo capito, volevo solo risentirtelo dire"
"Ehi!" disse Emma tirandogli un pugno sulla spalla.
"Ahi! mi hai fatto male!"
"Davvero?"
"No"
Entrambi scoppiarono a ridere, ora andava bene, erano in sintonia, entambi erano nervosi ma adesso si stavano tranquillizzando e divertendo soprattutto.

"Andiamo al parco"
"Siamo al parco Emma"
"Dai stupido hai capito cosa voglio dire!"
"Ehi! A chi hai dato dello stupido" disse Shawn prendendole il braccio e constringendola e voltarsi verso di lui. In un attimo si ritrovarono petto contro petto, il loro volti erano troppo vicini, i loro nasi si sfiorarono. Emma trattene il respiro e diventò tutta rossa, si staccò velocemente dalla presa e fece un passo indietro.
"I-io va-vado al parco" disse correndo. Il cuore le era quasi esploso e batteva ancora forte, le guance erano diventate tutte rosse e mise le mani sulla faccia per nascondere il rossore. Quella vicinanza con Shawn le era piaciuta e ora andandosene aveva paura di aver rovinato tutto.
"Tieni, ti ho preso una bottiglietta d'acqua nel caso avessi sete"
"Grazie" disse velocemente senza alzare la testa per guardarlo afferrò la bottglia e bevve un sorso d'acqua fresca.
"Mi dispiace se ti ho dato fastidio"
No! tu non centri! Sono io... stupida, stupidissima me!
"Non hai fatto nulla di male"
Shawn fece un sospiro di sollievo e poi sorrise.
"Ti piacerebbe andare sulla altalena? Ti spingo io e intanto mi racconti qualcosa di te, ti va?"
"Ci sto!"
"So già che ti piacionno le lasagne e la pizza. Poi ti piace la matematica, la scienza e la storia e hai paura del buio"
"Si.. poi i miei colori preferiti sono il celeste e il blu notte"
"Ah i il mio è il bianco come la neve, ma anche il verde smeraldo"
"Belli entrambi. Poi mi piace disegnare e cantare, peccato che non sia capace.."
"Non sei capace di fare cosa? Cantare o disegnare?"
"....Entrambi..."
Shawn scoppiò a ridere e Emma si finse offesa.
"Comunque mi piace anche leggere"
"Anche a me, che libri ti piacciono piccola stonata cantante?"
"Fingerò di non aver sentito. Mi piacciono molto i fantasy"
"Pure a me! Dimmi qualche titolo?"
"Harry Potter, Le cronache di Narnia, La trilogia delle gemme e beh tanti altri"
"Si li ho letti tutti a parte la trilogia delle gemme, com'è?"
"Bellissima, però credo sia più per ragazze, insomma il punto di vista è di una ragazza e beh... lasciamo stare"
"Uhm.. okay. Caspita sono le 18.14"
"Cosaaa?!"
"Sono le 18.14"
"Devo tornare, devo cucinare! Comunque quanto ti devo per l'acqua?" chiese scendendo dall'altalena.
"Nulla"
"Ma come? Mi hai già offerto il dorayaki"
"Si tranquilla. La prossima volta che usciamo mi offrirai una pizza o un gelato. Dai ti accompagno!"
La prossima volta che usciamo... usciremo ancora... SIII!! Emma contegno!
Per il viaggio di ritorno Emma aveva un sorriso stampato sulla faccia, non vadeva l'ora di uscire di nuovo con lui. Era felice di conoscerlo meglio, ora non era più solo il ragazzo carino incontrato per caso all'aeroporto, ora era Shawn l'amico carino!




Angolo Autrice:
Buongiorno o Buonpomeriggio!
Come state?  Ecco un nuovo capitolo spero vi piaccia c:
Un bacio e a presto!

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 - I pantaloncini azzurri ***


Capitolo 12 - I pantaloncini azzurri

 

"Paolooo! Paolooo! Hai visto i miei pantaloncini azzurri non li trovo più!"
"La piccola Emma ha perso qualcosa?" disse Raffaele con affianco Gianluca che ridacchiava.
"Non me li avrete presi voi due vero?"
"E chi lo sa, forse si o forse no"
"Ah perchè sto qui a parlare con voi... Paolo! Mi rispondi!"
Spero che quei due non abbiano toccato i miei pantaloni...
 

"Allora siamo tutti pronti? Dobbiamo andare allo stadio!"
"No che non siamo tutti pronti!"
"Emma non trovi ancora i pantaloncini? Non puoi metterne altri?"
"No! Alcuni si stanno asciugando e altri sono nel cesto dei panni sporchi"
Emma sentì Gianluca e Raffaele ridere, non riusciva a sopportarli, come avrebbe fatto ad andare allo stadio? Non poteva uscire in pigiama.
"Perchè non metti la gonna che ti ho regalato a natale?"
"La gonna?"
"Si, ti sta bene"
Ma mi vergogno... Non voglio mettermi la gonna, ma a questo punto credo che sia l'unica cosa da fare.
La ragazza corse su in camera prese la gonna appesa all'ometto dell'armadio di fronte al letto se la mise velocemente insieme alle scarpe e di nuovo di corsa scese le scale per raggiungere gli altri fuori.
"Ti sta bene!" dissero Paolo, Dante e Vento.
Emma sorrise. Non poteva dire che la gonna era brutta, perchè avrebbe mentito, le piaceva, ma non si sentiva a suo agio era abituata a mettere jeans o tuta. Ora invece indossava una gonna corta bianca stile florealeo, una semplice maglietta a maniche corte bianca, una giacca jeans e delle semplici scarpe adidas bianche.
"Paolo non sapevo avessi gusto in abiti femminili" disse Gianluca ridendo seguito dalle risate di Raffaele.

La partita che si sarebbe svolta oggi era contro Orfeo e Impero.
Lo stadio era lo stesso della partita precedente, lo stadio del Condor. Emma era agitata, l'Impero era una squadra fortissima, Thiago, il capitano era formidabile quando lo aveva visto giocare contro l'Inazuma era rimasta sorpresa dal suo talento, ma aveva fiducia nella squadra del fratello era sicura che avrebbero vinto.
Mentre i ragazzi si riscaldavano prima di giocare Emma osservò le persone che erano stadio. Come l'altra volta lo stadio era diviso in due, a destra c'erano i tifosi dell'Argentina e a sinistra i tifosi dell'Italia. Emma si mise a ridere alla vista di un signore truccatto in faccia con i colori della Orfeo che faceva una ballo strano, smise di ridere quando il suo sguardo si posò su un volto familiare.
"Ma quella è... si! E' lei è Celia. Paolo arrivo subito vado a salutare Celia"
"Va bene"

Emma si avvicinò alla tribuna dove aveva visto Celia e la chiamò: "Ehi Celiuccia!"
"Emma! Come stai?" disse la ragazza dai capelli blu avvicinandosi al piccolo muretto che separava il campo da calcio dalla prima tribuna.
"Bene, quindi sei venuta?"
"Certo!"
"E sei da sola?"
"No. Silvia, Cammy, Mark, Shawn e Darren stanno arrivando"
Quando l'amica pronunciò quel nome, Shawn, il colore delle guancie di Emma diventò rosso e si ricordò di quello che era successo due giorni prima, di quando era rimasta chiusa in quel ripostiglio con lui.
"Ah okay! Beh io torno dagli altri, ci vediamo dopo la partita"
"Emma!"
"Ciao Mark!"
"Come stai?"
"Bene tu?"
"Tutto okay"
"Ciao Emma!" dissero le altre due ragazze e Darren.
"Ciao!"
"Emma con la gonna stai davvero bene!" disse Silvia e gli altri annuirono.
"Hanno ragione ti sta bene" disse Shawn appena arrivato.
Emma arrossì, abbassò lo sguardo ritrovandosi a fissare le scarpe.
"G-Grazie"

"Emma vieni la partita sta per iniziare"
"Si Dante arrivo! Vabbé io vado a dopo!"

La partita iniziò i giocatori della Orfeo erano in ottima forma, ma anche i loro avversari. Mr D come a suo solito rimase seduto sulla panchina osservando la squadra e qualche volta Emma lo sentiva ridacchiare. Il primo tempo finì 0-0. L'allenatore diede un consiglio su come abbattere la forte difesa dell'Argentina. Quando iniziò il secondo tempo i ragazzi erano più determinati, volevano vincere e così fu grazie al tiro fatto da Paolo usando la sua tecnica: la spada micidiale, vinsero 1-0.
"Abbiamo vinto!" urlarono tutti felici.
"Siete stati bravissimi!"
All'improvviso Gianluca abbracciò Emma e la sollevò urlando: "Abbiamo vinto!" la ragazza all'inizio non disse niente perchè pensava che poi l'avrebbe messa giù, ma dopo 5 minuti era ancora lì a mezz'aria.
"Gianluca mettimi giù!"
"Uhm... no"
"Ma sono pesante e poi mi stai tenendo già da un po' non sei stanco?"
"No non sei pesante e no non sono stanco"
"Mettimi giù lo stesso, per favore"
"Va bene principessa"
"Principessa?"
Gianluca non le rispose la mise giù e si incamminò verso gli spogliatoi. Emma un po' confusa lasciò il campo e andò fuori dallo stadio per incontrare le sue amiche. C'erano tante persone che parlavano sull'esito della partita e Emma fece un po' fatica a trovarle, con sua sorpresa erano rimasti anche i 3 ragazzi.
"Ah siete rimasti anche voi?"
"Si, volevo fare i complimenti a Paolo" disse Mark.
"Okay saranno qui tra poco"
"Emma uno di questi giorni andiamo a farci un giro tutte insieme?"
"Si mi piacerebbe molto Cammy!"
"Si buona idea, possono venire pure Victoria e Suzette!" disse Silvia.
"Chi?"
"Sono due ragazze simpatiche, ti piaceranno! Facciamo dopodomani?"
"Va bene, facciamo alle 15.00 al quartiere giapponese?" chiese Emma.
"Sii!" dissero le altre insieme.
Intanto che le ragazze si mettevano d'accordo erano arrivati i giocatori della Orfeo e Mark era andato subito a complimentarsi con loro. Shawn e Darren stavano su una panchina a parlare. Quando arrivò l'ora di andare Shawn si avvicinò a Emma.
"Ciao!"
"Ciao"
"Come stai?"
"Bene tu?"
"Tutto bene. Senti ti ricordi che ti avevo detto che ti avrei portato a mangiare i dorayaki?"
"Si certo!"
"Bene, allora ti vengo a prendere domani e andiamo a mangiarli!"
"O-okay!"
Oddio, oddio, oddio domani esco con Shawn... Non ci credo! Come mi vesto?! Devo chiedere aiuto a Celia.

 

Quando ritornarono a casa Emma rimase scioccatta, i suoi adorati pantaloncini azzurri penzolavano da una finestra, la finestra della camera di Raffaele. Lei si girò infuriata e disse: "TU!"
Raffaele e Gianluca iniziarono a ridere.
"Cosa ridete?! I miei pantaloncini!"
Dopo 2 minuti iniziarono a ridere anche tutti gli altri.
"Io ve la farò pagare!"



     

Angolo autrice:
Buonaseraaa!
Avviso già che non ero sicura se pubblicare questo capitolo, poi l'ho fatto... ditemi cosa ne pensate
Un bacio e a presto

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 - Ricordi ***


Capitolo 14 - Ricordi

Emma si svegliò presto, erano le 6.56, iniziava a entrare la luce del sole dalla finestra e non riusciva a riaddomenarsi. Il giorno prima era uscita con Celia, Silvia, Cammy e altre due ragazze che si chiamavano Victoria e Suzette erano molto simpatiche, si era divertita molto. Avevano fatto shopping per il quartiere giapponese e anche italiano, poi avevano pranzato in un ristorante giapponese, molto carino. Emma aveva mangiato riso al curry e assaggiato un po' di sushi da Silvia e Gyōza da Celia.
Oggi la Orfeo avrebbe giocato contro l'Unicorno, la squadra americana. Il giorno successivo invece ci sarebbe stata Inazuma contro Unicorno.
Ora erano le 7.10 e Emma decise di alzarsi. Si vestì con dei semplici pantalonci da ginnastica grigi e una maglia bianca poi scese in cucina per preparare la colazione. Con grande sorpresa trovò qualcuno sul divano. La loro casa era di due piani al secondo piano c'erano tutte le camere e 2 bagni, uno tutto di Emma e l'altro per i ragazzi, al piano terra o primo piano c'era la cucina, la mensa e un salottino con 2 divani color rosso e una tivù. Su uno dei due divani rossi c'era Gianluca che stava leggendo.
Strano... non ho mai visto Gianluca leggere.. cosa ci fa sveglio a quest'ora?! Uff...
La ragazza italiana era indecisa se risalire in camera oppure andare in cucina ignorando il ragazzo. Rimase sulle scale a pensare, ad un certo punto si chiese come mai non andasse molto d'accordo con Gianluca, poi si ricordò. Il primo giorno di scuola media, stava entrando con Paolo quando un pallone da calcio la colpì in piena faccia, era stato un ragazzo dai capelli lunghi fino alle spalle neri e occhi azzuri che corse subito a recuperare la palla e disse 'bel tiro vero?' poi si mise a ridere. Emma per tutto il primo giorno di scuola dovette andare in giro con un segno rosso in faccia a causa della pallonata e tutti la presero in giro. Più tardi si formò la squadra della scuola tra cui Paolo e quel ragazzo, Gianluca. Si rese conto che era un po' stupido rimanere arrabbiata con lui per questo, ma poi si ricordò anche quando Gianluca la face cadere in una fontana, certo non l'aveva fatto apposta, però dovette tornare a casa tutta bagnata. C'era stata anche la volta che Gianluca le aveva fregato il diario per farle un dispetto, poi quando Gianluca conobbe Raffaele, durante il secondo anno delle medie, la situazione peggiorò entrambi le facevano dispetti e scherzi. Ora era più decisa a tornarse in camera, ma purtroppo le scale scricchiolarono.
"Buongiorno Emma"
"B-buongiorno"
"Sei venuta a preparare la colazione? Cosa si mangia?"
"Si.. mi aiuti?"
Cosaaa? Ma sono stupida? Perchè gli ho chiesto di aiutarmi? Sicuramente mi farà qualche scherzo! Però ora non posso più tirarmi indietro.
"Cosa? Emma Bianchi chiede il mio aiuto?"
"Ah ah ah molto spiritoso.. quindi mi aiuti o no?"
"Certo" disse sorridendo.
"Uhm si okay. Pensavo di fare una cosa semplice, insomma pane, fette biscottate, biscotti eccetera quindi bisogno solo mettere tutto in tavola"
"Signor si capitano!"
I due  dopo aver apparecchiato la tavola si sdraiarono sul divano.
"Allora com'è andato l'appuntamento con quel tuo amico?"
Emma diventò tutta rossa al ricordo dell'uscita con Shawn e Gianluca lo notò e si innervosì un po'. Non capiva perchè gli dasse fastidio se la sorella di Paolo stesse con altri ragazzi.
"Ecco non era proprio un appuntamento, era più un'uscita tra amici"
"Ah si certo...allora perchè sei tutta rossa?"
"Non è vero!" urlò Emma tirandogli un cuscino, dando così iniziò a una lotta con i cuscini  che fu interrotta nel momento in cui scesero gli altri ragazzi per fare colazione.

Dopo la colazione uscirono tutti per l'allenamento Emma li raggiunse dopo aver sparecchiato. La ragazza iniziò pensare, ricordare come aveva conosciuto tutti i giocatori della Orfeo. Gianluigi e Angelo li conosce fin da bambini, erano nella stessa classe alle elementari, anche Dante e Vento andavano alla loro stessa scuola elementare, ma essendo in classi diverse non ci aveva mai parlato fino a quando non entrarono a far parte della squadra di calcio insieme a Paolo, Angelo e Gianluigi. Gianluca e Raffaele li conoscè alle medie. Gli altri li ha incontrati quando il loro ex-allenatore li aveva selezionati per partecipare al campionato giovanile di Italia, loro rappresentarono la lombardia. Ovviamente vinsero il campionato e così il loro ex-allenatore li iscrisse per partecipare al FFI. Durante quel campionato avevano tutti stretto amicizia, ora erano una grande famiglia. All'improvviso un nome passò nella mente di Emma, il nome di una persona che ora non era lì con loro.
Nakata... Hidetoshi Nakata chissà dov'è... sono sicura che manca a tutti... sopratutto a Paolo.
Hidetoshi Nakata era stato il capitano della Orfeo, ma lasciò la squadra per un pò di tempo perchè si era accorse che i suoi compagni dipendevano troppo da lui. Per Paolo l'unico vero capitano della squadra era Nakata. Emma vuole molto bene al capitano, come a tutti gli altri della Orfeo, però lui la trattava in un modo che la faceva sentire bene, all'improvviso si ricordò che lui le aveva detto 'Vorrei avere una sorella come te! Sei fantastica' per lei Nakata era un secondo fratello e lo stesso per Paolo.

"A cosa pensi sorellina?"
"A nostro fratello" disse ancora immersa nei suoi pensieri, ma Paolo capì a chi si riferiva.
"Ah pensi a Nakata, ti manca?"
"...Si e a te?"
"Un sacco"

Ore 14.55
La partita contro l'Unicorno sta per iniziare, si stanno tutti riscaldando, Emma cerca con lo sguardo gli amici d'infanzia di Silvia: Erik Eagle famoso calciatore e Bobby Shearer. Silvia glieli aveva descritti così bene che era sicura di riconoscerli. Quando li vide decise di andare da loro a presentarsi e salutarli. Gianluca e Paolo seguiro con lo sguardo Emma cercando di capire cosa diavolo avesse intenzione di fare.
"Ciao siete Erik e Bobby, giusto?"
"Si siamo noi... ci conosciamo?" chiese un ragazzo alto di carnagione scura, Bobby.
"Uhm no.. sono un'amica di Silvia, Celia, Mark e Shawn" dopo aver pronunciato quel nome il suo cuore batte forte per qualche secondo. Era possibile che solo pronunciare il suo nome il cuore di Emma cominciava a battere forte?!
"Ah si devi essere Emma!" disse l'altro ragazzo, Erik.
"Si sono io! Volevo solo dirvi buona fortuna!"
"Grazie, anche a voi!" dissero entrambi.

"Li conosci?"
"Geloso?"
"Io? Geloso? Pff.. ma per favore" disse Gianluca prima di voltare le spalle a Emma e andarsene.
Non lo capisco...

*BEEP BEEP*
Celia:

Siamo in ritardo, arriveremo per il secondo tempo. Tutto bene?
Emma:
Va bene. Io tutto okay e tu?  Chi c'è con te?"
Celia:
Non mi lamento, mi dispiace deluderti, ma siamo solo io, Silvia e Cammy. I ragazzi sono rimasti ad allenarsi per la partita di domani. A dopo!
P.S. Silvia è un po' strana, credo che centri Erik

Emma mise via il telefono, la partita stava per iniziare. Si sedette di fianco a Daniele e guardò la partita.
Era una delle partite più intense, tutte due le squadre erano bravissime. Emma iniziò concentrarsi solo su Paolo, intanto la sua mente tornò al ricordo di quando lei e il fratello videro per la prima volta il gioco del calcio. Erano piccoli, andavano ancora alla scuola materna quando Paolo e Emma videro per la prima volta dei ragazzi un po' più grandi di loro giocare a pallone. Gli occhi del ragazzo si illuminarono e disse subito alla madre di voler giocare a quello sport da grande. Anche Emma rimase incanta da quel gioco e disse alla madre che anche lei voleva giocare a pallone. In seguito impararono a giocare e alle elementari entrarono a far parte della squadra della scuola insieme a Angelo e Gianluigi. Ora Emma gioca solo a volte con Paolo, dopo una brutta caduta durante una partita di calcio in quinta elementare, non volle più toccare un pallone per un anno, ora anche se non vuole ammetterlo ha ancora paura di farsi male.
I ricordi di Emma si fecero sempre di più. Ora stava ricordando il compleanno, in cui la madre regalò a lei il primo libro della saga di Harry Potter e a Paolo un nuovo bellissimo pallone da calcio. Quel giorno era stato bellissimo, anche se era febbraio e faceva ancora freddo avevano festeggiato in un centro sportivo e giocarono tutti a calcio con il nuovo pallone, poi Emma andò con il suo libro in un posto tranquillo e iniziò a leggere. In 4 giorni l'aveva già finito e non vedeva l'ora di leggere il secondo.

Si risvegliò quando sentì il triplice fischio dell'arbitro che segnava la fine della partita. Avevano pareggiato 2-2. Era un buon risultato. Guardò sulle tribune alla ricerca di Celia e le altre, quando vide... "Nakata"
"Cosa? Stai ancora pensando a Nakata?" chiese Paolo confuso.
"No! Quello lassù non è lui?" Emma si girò per indicare il punto in cui l'aveva visto, ma lì non c'era più nessuno.
"Credo che la nostra Emma sia un po' stanca?" disse Raffaele ridendo.
A Emma non gli importava se non le credevano, adesso lei era più convinta che fosse lui e si mise a correre per raggiungerlo.
Purtroppo i corridoi era pieni di persone che uscivano dallo stadio e lei non riusciva a passare.

"Nakata!" urlò con tutto il fiato che aveva. Ed ecco che un ragazzo in mezzo a tutta quella folla si voltò. Era Nakata, era come se lo ricordava. Lui la guardava e poi sorrise, a Emma si riempirono gli occhi di lacrime, le era mancato tantissimo.
"Ciao Emma, sei sempre più bella"
La ragazza italiana corse ad abbracciarlo, ormai la gente era quasi tutta uscita e il corridoio era praticamente vuoto.
"Mi sei mancato tanto.. sei mancato a tutti" disse Emma tra un singhiozzo e l'altro.
"Anche voi mi siete mancati" disse Nakata prima di sciogliersi dall'abbraccio.
"Vieni a salutarli"
"No, non è ancora il momento"
"E quando lo sarà?"
"Presto, sono cresciuti, maturati e sono diventati più forti. Paolo è un ottimo capitano e vedo che ce la fate anche senza di me"
"Si sono migliorati molto. Ma tu resti comunque indispensabile per la squadra.. quindi vedi di tornare presto!"
"Contaci!"
"Nakata andiamo!" disse un ragazzo alle spalle di Emma.
"Si Luca arrivo! Ciao Emma è stato bello rivederti.. non dire agli altri che ci siamo visti... per favore"
"Va bene. Allora ci vediamo presto Nakata" prima di lasciarlo andare Emma lo abbracciò di nuovo.
Nakata... torna presto... ti aspettiamo!

 

Angolo Autrice:
Buonaseraaa!
Come va? Io sono un po' stanca...
Ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Un bacio a presto!

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 - Io cosa devo fare? ***


Capitolo 15 - Io cosa devo fare?

"Paolo dove ci sediamo?"
"Lì ci sono due posti!"
"Dove?... Ah eccoli li ho visti!"
Emma fece una corsa e riuscì a prendere i posti. Erano arrivati appena in tempo, la partita sarebbe iniziata a momenti, Inazuma contro Unicorno. Celia aveva detto a Emma che Silvia era un po' strana a causa di Erik e avrebbe voluto chiederle se era successo qualcosa, ma non se la sentiva di chiederglielo da sola, così aveva chiesto ad Emma e Cammy di domandarglielo insieme dopo la partita.
La partita era iniziata, Emma si mise alla ricerca di Shawn, lo individuò subito.
Com'è concentrato e serio. Non mi ero mai accorta che avesse questa espressione mentre gioca.
Ad un certo punto Shawn guardò verso di lei, o almeno così pensò la ragazza, magari la stava cercando.
Ma cosa sto pensando? Perchè dovrebbe cercarmi? Beh siamo amici.. magari spera che io sia venuta a vederlo.. da amica.
E dopo questo pensiero, vide Shawn sorriderle.
Okay.. non me lo sono immaginata! Lui mi ha sorriso!
"Vai Shawn!" urlò lei senza preoccuparsi di quello che avrebbe pensato Paolo.
"Ah per lui fai il tifo! Durante le partite della Orfeo non hai mai urlato il mio nome" disse Paolo facendo il finto offeso.
"Dai non fare così! Lo sai che ti voglio bene e farei solo il tifo per te, ma poi gli altri ci resterebbero male, se tifassi solo per te"
"Certo certo trova scuse ora"
Emma colpì il fratello con un pugno e entrambi scoppiarono a ridere. In quello stesso momento Erik segnò un goal e si sentirono lamenti da parte dei tifosi giapponesi e grida di felicità dagli americani. C'era pure un gruppo di tifosi americani che continuavano ad cantare "Erik! Erik! Erik! Sei il migliore, noi vinceremo grazie a te" facevano anche un balletto ed Emma ridacchiò alla vista.
"Sei felice? Sono sotto di un punto"
"No, non ridevo per questo, guarda lì!" Emma indicò il gruppo di tifosi e Paolo sorrise.

"Ed ecco che con la loro nuova tecnica 'Grande Vortice' Frost e Swift segnano il primo goal dell'Inazuma" annunciò Chester Horse cronista della partita.
"Braviii!" gridarono insieme i gemelli.

La partita fnì 4-3 per l'Inazuma. Emma era entusiasta, non vedeva l'ora di complimentarsi e così anche Paolo. Emma, Celia e Cammy non riuscirono a parlare con Silvia, perchè lei andò subito da Erik con Mark. Paolo e sua sorella si complimentarono con la squadra e il capitano della Orfeo aggiunse che non vedeva l'ora di giocare con loro.
"Hai fatto un bel tiro!"
"Grazie Emma. Stavo pensando che mi andrebbe di mangiare cibo italiano, uno di questi giorni pranziamo insieme, come amici, ovvio"
"Si certo, come amici"
"Pefetto, poi ci mettiamo d'accordo"
"Okay ciao!"
"Ciao!"

"Ho sentito bene?! Pranzerai con Shawn!"
"Si, ma solo da amici" rispose a Celia e Cammy.
"Beh è già un inizio, prima amici e poi qualcosa di più... " entrambe le ragazze scoppiarono a ridere e Emma diventò rossa. Si Shawn le piaceva, ma non era del tutto sicura di voler essere la sua fidanzata.
Sarebbe strano... si non mi dispiacerebbe, ma non lo so...e poi.. dopo il FFI lui tornerebbe in Giappone e io in Italia... io non voglio resterci male.. non voglio...
"Comunque fammi sapere come andrà il vostro appuntamento" sussurrò Celia all'orecchio dell'amica, Emma arrossì e poi annuì, non aveva voglia di ripeterle che non era un appuntamento, ma un'uscita tra amici.


"Quindi la prossima partita sarà contro Mark, non vedo l'ora!" disse Paolo entrando in casa seguito da Emma.
"Eh già"
"Spero che tu faccia il tifo per noi e non per il tuo amico"
"Uhm.. farò il tifo per entrambi!"
"Va bene"
"Per chi farai il tifo?" chiese Raffaele attirando l'attenzione degli altri presenti nel salotto.
"Per voi e per la squadra di Celia, ovvio, anche lei farà il tifo per i suoi amici e per la mia squadra"
"La tua squadra?" chiese Dante
"Si avete capito cosa intendo dire!"
"Non centra niente il fatto che in quella squadra giochi il tuo fidanzato, giusto?" domando Gianluca indifferente che nel salotto c'era tutta la squadra.
"Fidanzato??!" esclamarono tutti guardando Emma a bocca aperta, la ragazza diventò rossa sia per l'imbarazzo e per la rabbia nei confronti di Gianluca.
"Non è il mio fidanzato, è un amico!"
"Si certo, ma non neghi che lui ti piaccia. Io me ne vado in camera"
"Non mangi?"
"Mi è passata la fame"
Erano rimasti tutti in silenzio ad ascoltare Emma e Gianluca. Lei non capiva come mai lui si comportasse così. Dopo cena Emma decise di andare a parlarci e di portargli un po' di cibo, perchè sicuramente aveva fame, ma non scendeva per non ferire il suo orgoglio, o così pensava lei, anzi ne era sicura.
 

"Ehi Gianluca, posso entrare?"
"Okay"
"Ti ho portato un po' da mangiare" disse entrando nella camera del ragazzo.
"Grazie, ma non ho fame" disse serio. Emma sapeva che l'avrebbe mangiato quando lei sarebbe uscita.
"Posso chiederti una cosa?"
"Dimmi"
"Perchè fai così? Non capisco?"
"Così come?"
"Beh ti arrabbi se esco con Shawn, se faccio il tifo per lui.. ti sta antipatico? Anche se non capisco come potrebbe non piacerti, non ci hai mai parlato e poi è davvero un bravo ragazzo"
"Nessun motivo, non mi arrabbio affatto!"
"Visto! Ora stai sulla difensiva"
"Senti non ne voglio parlare, quindi ora potresti andare"
"No!" ora Emma era davvero arrabbiata, voleva sapere perchè a Gianluca non piacesse Shawn, non lo capiva. Il ragazzo che fino a questo momento era stato seduto sul letto si alzò e si avvicinò alla ragazza che era ancora davanti alla porta della camera.
"Vuoi davvero sapere perchè non mi piace?" le domandò, avvicinandosi sempre di più, fino ad essere a 5 centimetri di distanza. Emma si seniva in trappola, era troppo vicino.
"Allora lo vuoi sapere?"
"E-ecco i-io.... sì lo voglio sapere"
"Beh piccola Emma Bianchi io..."
Il ragazzo non finì la frase e si voltò.
"Perchè non me lo vuoi dire? E' così difficile?"
"Sì Emma è così difficile!"
"Ma perchè? Non capisco! Cosa devi dirmi?"
"Che mi piaci! Ecco perchè non sopporto Shawn! Ora sei contenta?"
"Io... ti piaccio?"
"Si"
In quel momento Emma avrebbe preferito non saperlo, non sapeva come avrebbe dovuto comportarsi con lui d'ora in poi, ma in quel momento qualcuno entrò in stanza e lei si sentì sollevata per il fatto di non dover affrontare l'argomento subito.
"Ehi amico! ti ho portato da magiare... che succede?"
"Uhm... io vado.."
Non ci credo... non posso credere  che lui.. io cosa devo fare?



Angolo autrice:
Buongiorno!
Ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Un bacio e a presto!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 - Tutto okay ***


Capitolo 16 - Tutto okay

 

Manca un giorno alla partita con il Giappone. Emma come al solito stava guardando gli allenamenti, il giorno prima era successa una cosa che ancora faticava a credere... Gianluca le aveva detto di piacergli.
Com'è possibile? Io credo che mi odiasse cioè il nostro è un rapporto di odio e amicizia. Magari scherzava... uhm no non credo durante la colazione non mi ha parlato e nemmeno guardato.
*BEEP BEEP*
"Pronto"
"Buongiorno Emma!"
"Ciao"
"Come mai quella voce?"
"Sono stanca, non ho dormito molto"
"Perchè??... Ah forse è per l'appuntamento che avrai con Shawn"
"Uhm... no non per quello"
"Ti va di incontrarci e parlare?"
"Certo.. posso venire lì?"
"Ovvio! Facciamo dopo pranzo?"
"Si a dopo"
"Ciao!"
Non vedo l'ora di andare da Celia...

 ***
Gianluca pov's

Sei un vero idiota Gianluca... Dovevi proprio dirglielo, non potevi stare zitto! Che idiota che sono! Non riesco più nemmeno a guardarla...

"Su Gianluca passala a Dante!"
"Si va bene Paolo"

Gli allenamenti sarebbero durati ancora un'ora, Emma si era alzata dalla panchina ed era andata a preparare il pranzo. Il ragazzo avrebbe voluto scusarsi e dirle che era uno scherzo, ma ormai aveva aspettato troppo e chiunque avrebbe capito che non era uno scherzo. Le aveva detto che gli piaceva. Però non era del tutto sicuro che le piacesse... non sentiva le farfalle nello stomaco e non gli tremavano le gambe. Quando era con lei era felice, quando lei sorrideva lui si sentiva ancora più felice e sorrideva a sua volta, quando la vedeva con altri si arrabbiava, per questo non sopportava di vederla con Shawn, un ragazzo che aveva appena conosciuto e poi gli piaceva farle i dispetti perchè il loro rapporto era così un rapporto di odio e amicizia.
Non era innamorato, aveva solo una piccola cotta per la sorella del suo capitano. Avava capito che gli piaceva quando una volta a scuola l'aveva vista piangere in un angolo in giardiano.
"Emma tutto bene?"
"Anche tu vuoi prendermi in giro? Vuoi anche tu ridere di me?"
"Cosa? Chi ti ha preso in giro e perchè?"
"Delle ragazze mi ha detto che sono antipatica e che sono solo una smorfiosa che sta sempre con i ragazzi... e che devo andare all'inferno..."
"E tu le hai ascoltate?"
Gianluca la prese tra le braccia e la strinse a sè, non avrebbe più permesso a nessuno di farla soffrire. Emma si calmò piano piano tra le sue braccia.
Perchè sto ripensando a quel momento.... scommetto che lei non se lo ricorda nemmeno.


"Allora oggi ho preparato spaghetti alle vongole!"
"Brava Emma!" dissero alcuni giocatori della Orfeo.
Il mio piatto preferito
"Spero vi piaccia... Buon appetito!"

***
Emma pov's

Gli ho fatto il suo piatto preferito... voglio fargli capire che io ci tengo a lui anche se litighiamo molte volte, lui è un ottimo amico, mi difende sempre. Come quella volta che mi aveva consolato in giardino, subito dopo era andato da quelle che mi avevano trattato male e non so che cosa abbia detto a loro, però dopo non mi hanno più dato fastidio. Anche quando Mr. D mi stava facendo tante domande sulla Orfeo lui è spucato dal nulla e gli ha detto di lasiarmi stare.

"E' davvero buono... Brava" disse Gianluca rivolgendole un sorriso.
"Davvero?! Ti piace?"
"Si molto"
"Sono contenta"

Il pranzo era ormai finito, tutti si erano alzati, Emma stava sparecchiando e dopo sarebbe andata da Celia.
"Ciao"
"Oh ciao Gianluca"
"Possiamo parlare?"
"Si metto a posto l'ultima cosa e... okay fatto"
"Ecco io vorrei dirti che non devi sentirti a disagio... non avrei dovuto dirtelo, perchè non sono proprio sicuro di quel che sento, credo che sia una semplice cotta, passerà in fretta"
"Io voglio che tutto torni come prima... noi due che ci facciamo gli scherzi e ci divertiamo... comunque mi dispiace non essermene accorta e ti chiedo scusa se ti ho dato fastidio"
"Tranquilla.. tutto okay. Però vorrei sapere una cosa il ragazzo giapponese ti piace?"
"Ecco io... come hai detto tu non sono sicura di ciò che sento e.."
"Si okay non voglio sapere i dettagli"
"Ma allora cosa me lo chiedi?!"
I due iniziarono a ridere, erano entrambi felici di aver sistemato la faccenda.

Cosa provo io per Shawn?... Stare con lui mi fa stare bene, quando mi guarda e mi sorride mi batte forte il cuore ed è una brava persona, è simpatico, intelligente, carino... beh più che carino... ci piace a entrambi la storia e la scienza... ora che ho assaggiato i dorayaki e mi piacciono abbiamo anche questo in comune. Poi quando penso a lui divento rossa e quando qualcuno dice il suo nome il mio cuore fa un sussulto, come ogni volta che lo vedo. Io vorrei conoscerlo sempre di più e stare sempre di più con lui.
Okay ora sono sicura su quello che provo... lui mi piace non ci sono dubbi... Mi piace Shawn.

"Celia!"
"Emma"
"Non sai quante cose devo dirti"
"Okay andiamo in camera mia!"
Le due ragazze corsero nella stanza di Celia, Emma a stento riuscì a salutare gli altri, ma in quel momento voleva parlare prima di tutto con la sua amica.
"Okay ora puoi parlare"
"Innanzitutto Gianluca mi ha detto di avere una cotta per me"
"Quello che ti prende in giro?"
"Si lui"
"Beh strano modo per dimostrare affetto"
Emma si mise a ridere, ma poi tornò seria, ora doveva a dire a Celia la cosa più importante.
"Poi ho finalmente capito che Shawn mi piace davvero!"
"Ah che scoperta"
"No, ma davvero lui mi piace tanto"
"Tesoro lo sapevo già, anche Silvia lo sapeva e anche Cammy!"
Ma come?! Cioè sapevo che Shawn non mi era indifferente, ma non credevo di amarlo... aspetta cosa ho detto?! Amarlo? Emma calma....tu hai una semplice cotta non sei innamorata giusto, giusto?
"Celia... e se non fosse una semplice cotta?"
"Sei innamorata?"
"Shh! Non alzare la voce! Ecco... se ci fosse questa possibilità cosa accadrebe?"
"Nulla... dovresti dichiararti"
Dichiararmi? mai!


Angolo autrice:
Buondì... è da un po' che non aggiorno, è che essendo l'ultimo mese di scuola mi hanno riempita di compiti, verifiche e interrogazioni.
Ho pensato anche che sarebbe meglio lasciar perdere la storia, perchè ho la sensazione che...  stia diventando brutta e noiosa... magari la penso così solo ora e quando ci saranno le vacanze tornerò a scrivere e non avrò più questa sensazione... vedremo
Ciao a presto

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 - Orfeo contro Inazuma parte 1 ***


Capitolo 17 - Orfeo contro Inazuma parte 1
 

Oggi era il grande giorno, ci sarebbe stata la partita tra Orfeo e Inazuma. Tutti gli italiani si stavano preparando.
"Emma hai preso la macchina fotografica?"
"Giusto! Ora la prendo"
"Okay fai in fretta dobbiamo andare"
Tutti correvano per la casa dalle proprie stanze al salotto per vedere se avevano preso tutto. Erano tutti un po' scossi, il pomeriggio prima, mentre Emma era da Celia, Mr D aveva fatto provare alla Orfeo una nuova tecnica la barricata impenetrabile, ma non ci erano riusciti. Anzi l'allenamento era stato molto duro e alla fine c'era stata pure una lite tra Paolo e Gianluigi, anche quella mattina si sentiva un po' di tensione tra tutti i giocatori.

***

Emma appena tornata a casa aveva chiesto al fratello cosa fosse successo, lui le aveva raccontato l'accaduto e le aveva anche detto che secondo lui, anche se  Mr D all'apparenza sembrava controllato e rigido, nascondeva qualcosa, forse si trattava del suo odio per il calcio come dicevano tutti, però non era del tutto convinto per Paolo  nascondeva qualcosa di più profondo. Mentre tornavano nel salotto, Raffaele disse a Paolo che gli era arrivato un pacco. Dopo cena nella sua stanza il capitano aprì la scatola in compagnia della sorella. All'interno c'era una lettera una rivista e un DVD.
"E' da parte di Nakata!"
"Cosa?"
"Si, leggi" disse passando la lettera alla sorella. Dopo aver letto la lettera guardarono il DVD era una vecchia partita tra Giappione e Corea. Era incredibile, i calciatori giapponesi erano davvero bravi. Dopo la partita Emma se ne andò nella sua stanza, mentre Paolo cercava di capire il motivo per cui Nakata gli avesse mandato quel video, poi leggendo la rivista capì.

***

A momenti la partita sarebbe iniziata, tutti si stavano riscaldando.
"Ragazzi in bocca al lupo"
"Grazie Emma!"
La ragazza sorrise, poi si voltò verso l'altra squadra e salutò le sue amiche, loro ricambiarono.
Che emozione... sta per iniziare! Vedrò  giocare Shawn da molto vicino..
"La barricata impenetrabile?!" chiesero sorpresi Dante e Raffaele a Paolo, attirando l'attenzione degli altri.
"Si, non preoccupatevi voi lasciate fare a me"
Prima di entrare in campo Paolo si voltò verso la sorella le face l'occhiolino, come sempre, e poi entrò in campo pronto a giocare contro Mark Evans e dimostrare a Mr D la tecnica.
La partita cominciò fu l'Inazuma a compiere il calcio di inizio. Dragonfly aveva la palla e per fermarlo Paolo pensò che fosse giunto il momento di usare quella tecnica.
"Barricata impenetrabile!" urlò spaventando i giapponesi, ma Giacomo passò davanti a Paolo impedendogli di fare qualunque qualcosa e rubò palla al numero 17.
Oh no! Sono ancora contrari alla tecnica del mister come faranno a fare lavoro di squadra se non sono d'accordo.

Così la partita continuò con rubarsi palla a vicenda. E nessuno passava la palla a Paolo a meno che non fosse davvero necessario.
Così non va... Cosa posso fare per aiutarli?
"Forza ragazzi!" gridò Emma.
Ecco almeno ora sono in vantaggio!
La Orfeo stava marcando a uomo le tre punte dell'Inazuma impedendogli di attaccare, ma qualcuno si mosse in attacco cogliendo tutti di sorpresa.
"David passami la palla!" urlò una voce familiare per Emma, il ragazzo che si lanciò in attaco era Shawn, così facendo colse tutti di sorpresa. Paolo urlò un'altra volta 'Barricata Impenetrabile' ma come prima nessuno lo ascoltò e Gianluca si portò in avanti per rubare palla a Shawn, ma non ci riuscì il giapponese era troppo veloce.
E' davvero bravo!
Per fermarlo un giocatore italiano si lanciò in avanti lasciando smarcato Axel così i due, Axel e Shawn segnarono con il tiro 'Fuoco Incrociato'. L'Inazuma esultò.
wow è stato un tiro incredibile... però ora siamo in svantaggio, speriamo di riuscire a ribaltare il risultato. Tuttavia se la squadra continua a non ascoltare né Paolo né Mr D e fare ognuno come vuole non so come faremo a vincere.
La Orfeo continuava a giocare singolarmente così ogni loro attacco veniva fermato da qualche giocatore giapponese, quando Axel stava per tirare in porta Paolo riuscì finalmente a toccare palla e impedire un altro goal, ma nessuno sembrava felice, erano ancora tutti arrabbiati con Paolo.
"Ragazzi ascoltatemi! Se giochiamo come abbiamo fatto finora forse finiremo l'incontro senza rimpianti, però sicuramente non riusciremo a battere la Inazuma. Se invece riusciamo a seguire le strategie di Mr D e a eseguire tutti i passaggi della barricata impenetrabile vinceremo di sicuro, ma per farlo ho bisogno dell'aiuto di tutti voi!"
Bravo Paolo!
"Perchè continui a difenderlo? E a sostenerlo?" chiese il portiere ormai spazientito.
"Infatti! Hai forse dimenticato quello che ci ha fatto?" disse Gianluca.
"No non l'ho dimenticato e sono convinto che debba ancora pagare per i reati che ha commesso, tuttavia il tipo di quel gioco che quell'uomo ha creato forse potrebbe farci raggiungere un livello superiore, ho questa sensazione, il colpo speciale che Mr D ha ideato si potrebbe mettere in pratica con successo soltanto portando il nostro gioco a un livello molto più elevato e così quando ci saremo riusciti tutti avremo davanti ai nostri occhi la barricata impenetrabile una forma di calcio assolutamente perfetta. Ed è questo che io vorrei vedere."
"Ascolta Paolo..." iniziò a dire il portiere, ma il capitano lo interruppe di nuovo.
"Per favore mi rendo conto che forse sono egoista, ma concedetemi solo 5 minuti io voglio davvero battere la Inazuma anche per riuscire ad arrivare insieme a tutti voi in cima al mondo"
"La rimessa in gioco è loro, dai Paolo i ragazzi aspettano le tue istruzioni. Visto che ce lo chiedi in questo modo nessuno può rifiutare di ascoltarti, del resto sei tu il capitano.
5 minuti, ti seguiremo solo per 5 minuti" concluse Gianluigi.
"Grazie a tutti davvero!"
Bene ragazzi ora impegnatevi forza! Buonafortuna fratellone.

La partita riprese con una rimessa laterale da parte dei giapponesi. Finalmente la Orfeo era d'accordo e riuscivano a lavorare insieme. Paolo e altri avanzarono nella metà campo avversaria, ma Nathan dell'Inazuma riuscì a rubare palla. Era una partita davveo fantastica, i giocatori erano tutti allo stesso livello. I ragazzi della Orfeo riprovano ad eseguire la barricata impenetrabile, ma purtroppo alcuni di loro non riescono ancora ad essere del tutto in sintonia con Paolo. Ora la palla era in possesso di Jude Sharp e il capitano della Orfeo seguito dai suoi compagni gli stava dietro.
Ha quasi rubato palla Jude con la stessa tecnica usata dal giocatore del video di ieri sera.
"Smettetela subito! Vi proibisco di giocare in quel modo, come l'uomo che ha distrutto la mia vita!" urlò Mr D a bordo capo, lasciando tutti a bocca aperta.
"No non smetteremo! Il calcio che lei ha sempre inseguito potrà realizzarsi solamente quando riuscirà a mettere al centro di esso suo padre il grande Tom Dark!"  gli rispose Paolo continuando a correre, lasciando senza parole il Mister.
Quindi quel giocatore incredibile era il padre di Mr D... ecco chi mi ricordava!
Ora Sharp era circondato dai giocatori della Orfeo e non aveva possibilità di passarla a qualcuno, questa era la Barricata Impenetrabile. Con una mossa incredibile Paolo rubò la palla a Jude e con un passaggio lungo la passò a Raffaele che con il suo tiro 'Tiro del ghiaccio' segnò.
"Ce l'abbiamo fatta Paolo abbiamo pareggiato!"
"Si Angelo"
"Finalmente ho capito cosa intendevi!" "Si, questo è il nostro calcio" dissero Raffaele e Gianluca.
"No, questo è il calcio che stava cercando il nostro allenatore. Ha visto che azione mister?" chiese Paolo voltandosi verso Mr D.
"Si"
"Dobbiamo approfittare del momento positivo, ci dica che cosa fare"
"Adesso basta usare le tecniche di mio padre, d'ora in poi dovrete fare il vostro tipo di gioco"
"Eh?"
"Raffaele prova ad accellerare i tuoi passaggi in avanti. Angelo non esitare quando entri in scivolata. Dante muoviti in avanti prima di passare palla, prenderai più stabilità."
"Okay Mister" dissero tutti in coro.
"E tu Paolo... la barricata impenetrabile ha un punto debole fa più attenzione ai movimenti dal centro verso sinistra"
"Va bene ho capito"
"La situazione può cambiare da un momento all'altro, perciò vi darò istruzioni man mano, comunque sono sicuro che sarete tutti in grado di adeguarvi come avete fatto finora"
"Si Mister!" dissero ancora tutti insime.
"E' passato molto tempo dall'ultima volta in cui ho desiderato davvero giocare a calcio"
Paolo gli sorrise, poi si voltò verso la sorella.
"Emma vogliamo più tifo!"
"Si capitano!"
"Ah ragazzi dimenticavo chiamatemi Dark, Rey Dark è questo il mio vero nome"
I ragazzi della Orfeo annuirono, ora erano pronti, ora erano in sintonia, ora poteva vincere.



Angolo autrice:
Ecco un nuovo capitolo!
Spero vi piaccia, fatemi sapere (:
Un bacio e a presto!

 

 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 - Orfeo contro Inazuma parte 2 ***


Capitolo 18 - Orfeo contro Inazuma parte 2

"Coraggio ragazzi facciomogli vedere come si gioca davvero a calcio!" intimò Paolo.
"Si!" gli gridarono gli altri.
La partita era ferma sul 1-1. Chi avrebbe vinto? Tutti i tifosi nello stadio erano in estasi, come Emma che non faceva altro che gridare per dare forza alla sua squadra.
"Forza ragazzi!"
L'Inazuma fece entrare in campo il giocatore Austin Hobbes, intanto Dark ne approffitò per parlare con Paolo.
"... In questo modo la loro difesa non potrà fare niente, mi sono spiegato Paolo?"
"Certo Mister"
Grazie alla tecnica della barricata impenetrabile la Orfeo riusciva a fermare qualunque attacco.


Intanto allo stadio, tra i tifosi c'erano due ragazzi e una bambina.
"Ne sei sicura?" disse uno di questi.
"Si" dopo aver parlato il ragazzo si avvicino alla bambina e le tolse la benda che aveva agli occhi. Quando li aprì c'era troppa luce e chiuse subito gli occhi, poi li riaprì lentamente cercando di abituarsi a quella luminosità.
"Allora riesci a vedere?" disse sempre lo stesso ragazzo, mentre il secondo osservava soltatnto la scena.
"Si ci vedo, ma ancora un po' sfocato"
"Non ti preoccupare, sono sicuro che tra non molto riuscirai a vedere chiaramente"
"Si okay"
 

La partita continuava e la Inazuma non riusciva ad attaccare, non riuscivano a superare la difesa della Orfeo.
Sta andando tutto bene, se continuano così sono sicura che vinceremo! Anche se... mi dispiacerebbe se la squadra di Shawn e Celia non dovesse vincere, però non voglio nemmeno che perdiamo noi.
Paolo si spinge in avanti, corre dritto verso Mark e con il colpo 'Spada micidiale' riesce a segnare battendo lo 'Scudo di energia' del Capitano giapponese.
"Ho segnato!"
"E così è questa la forza di Paolo Bianchi..." disse Evans guardando la palla che era appena entrata in porta.
"Ora so perchè sei così sicuro di te" disse poi a Paolo.
"Era ora che vedessi quello che sono in grado di fare in campo"
"La prossima volta sarò più preparato"
Paolo annuì e poi si diresse verso i suoi compagni.
"Paolo sei stato fantastico!" urlò Emma per farsi sentire dal fratello.
"Grazie sorellina"
La palla era in possesso di Jude Sharp e con una fantastica azione riuscì a mantere palla e superare la 'Barricata impenetrabile'.
Ha superato la 'Barricata impenetrabile'.... il fratello di Celia è davvero formidabile.
Fu esattamente la stessa cosa che pensò il capitano della Orfeo. Ora la palla era in possesso di Axel Blaze e Austin Hobbes che erano pronti per tirare in porta con la loro tecnica micidiale 'Ruggito di fuoco' questo tiro entrò nella porta italiana, così da  tornare in pareggio.
"C'era da aspettarselo da loro la partita si fa sempre più interessante" disse Paolo.



"Che bello è questo il calcio che sognavo!" disse la bambina piena di entusiasmo.
"Ci vedi meglio ora?"
"Si molto meglio"
"Ne sono felice Lecy"
"Si, ma dov'è lo zio?"
"Anche lui si trova su quel campo di calcio e sta combattendo la sua battaglia"
"Dici davvero? Chissà dove sarà esattamente"
L'arbitro fischiò la fine del primo tempo. La partita riprenderà con il punteggio di 2-2. Le squadre andarono verso le loro rispettive panchine a riposarsi e dissetarsi.
"Che ne dici vogliamo andare?" disse il ragazzo alla bambina.
"A cercare lo zio, che hai capito?" aggiunse dopo vedendo la faccia di Lecy confusa.
La bambina annuì subito.



"Hanno sconfitto la nostra tattica più forte, la 'Barricata impenetrabile', sono molto bravi" disse Angelo.
"Nessuna tattica può rimanere per sempre imbattutta ragazzi, ma posso assicurarvi che ciascuno di noi può diventare ogni giorno più forte"
"Ogni giorno più forte? Ognuno di noi? Ne sei sicuro Paolo?" chiese il portiere della squadra.
"Si certo e scopriremo presto come insieme al nostro allenatore"
In quel momento Gianluigi si voltò verso Dark e disse: "Le confesso, che per quanto mi riguarda, ancora non mi fido cecamente di lei. Tuttavia nel primo tempo ho capito com'è il suo calcio e credo che sia arrivato il momento di fidarmi"
Il signor Dark sorrise, poi anche gli altri della squadra dissero di dargli fiducia e lui sorrise ancora, persino Emma disse di fidarsi di lui. Adesso la squadra era davvero unita era il loro momento. In quel momento qualcuno fece il proprio ingresso in campo. La Orfeo si voltò per vedere chi fosse, non c'erano dubbi su chi fosse quella persona, era impossibile non riconoscerla, sui volti degli italiani comparve un sorriso.
Non ci posso credere è lui... è tornato!
"C'è il capitano!" urlò Paolo.
"Capitano!" "Ben tornato!" urlarono tutti circondandolo,
Emma lo abbracciò subito e gli sussurrò all'orecchio: "Era ora... sono felice di vederti e che tu sia finalmente tornato" lui le rispose: "Anch'io sono felice di essere qui". Dopo l'abbraccio e aver salutato tutti, Nakata si diresse verso Dark.
"Tu devi essere Hidetoshi Nakata"
"E' un piacere conoscerla Mister D"
"Nonostante tu fossi il capitano hai deciso di lasciare la tua squadra per molto tempo"
"L'ho fatto per il loro bene e comunque vedo che se la cavano alla grande anche senza di me. Il merito di questo è tutto suo"
Nakata non era venuto da solo allo stadio, con lui c'era una bambina e un altro ragazzo, Emma lo riconobbe era lo stesso che aveva visto l'altro giorno quando aveva rivisto il capitano, i due stavano facendo il loro ingesso in campo.
"Dov'è lo zio? Non riesco a vederlo"
"Ma è Lecy. Per quale motivo è venuta? Nakata che cosa significa questo? Perchè hai voluto portarla qui?"
"E' stata lei a chiedermelo. Qualche tempo fa mi ha detto che il giorno in cui avrebbe recuperato la vista sarebbe voluta venire a vedere una sua partita"
"Non credo che pertarla qui sia stata una bella idea"
"In fondo questa potrebbe essere la sua ultima partita"
"Che cosa?!"
"Potrebbe essere l'ultima volta che abbiamo la fortuna di vederla in campo o sbaglio Mr D?"
"Cosa? L'ultima volta?" dissero tutti sorpresi.
"L'ho capito guardando il primo tempo della partita, Lei non è più l'allenatore di un tempo, forse con oggi voleva espiliare tutte le sue colpe, non le è possibile fuggire da se stesso e dai gravi reati da cui si macchiato. Non è riuscito a trovare il modo per sfogare il suo odio nei confronti di questo sport, molti giocatori se ne sono fatti carico e hanno perso le opportunità che avevano. Lecy si era trovata coinvolta nel suo stratagemma e aveva finito col ferirsi anche se lei non ha mai avuto niente a che fare con il calcio. Questa cosa era diventata un peso sul suo cuore vero Mister D? E' il motivo per cui era andato a trovarla in ospedale. Quel giorno ha scoperto della sua malattia agli occhi e delle enormi spese che l'intervento avrebbe comportato, anche quando Lecy era guarita ha continuato a mandarle lettere e denaro per le spese mediche. Qual'è la ragione di tutto questo?"
"L'ho fatto così, nessun motivo"
"Mi dispiace, ma non le credo. Sono sicuro che fare qualcosa per Lecy la faceva sentire meno in colpa, quella colpa che aveva fatto sprofondare il suo cuore nel mondo dell'oscurità. Lei stava solo cercando di salvare la sua anima dalle tenebre, non è così?"
"E' per questo che sei andato via? Per scoprire che cosa c'è nel mio passato?"
"No, sono venuto a conoscenza solo per caso durante il mio viaggio, non era mia intenzione indagare sulla sua vita"
Tutti stavano ascoltando. Tutti erano rimasti attenti alla conversazione tra Nakata e Dark.
"Zio? Sei tu?" disse una piccola e graziosa bambina.
"Lecy"
"Quella voce... si sei davvero tu!"
"Hai riacquistato la vista"
"Si zio. Grazie al tuo aiuto sono guarita perfettamente, posso vedere di nuovo"
"Ne sono felice, è una bella notizia"
"Te ne sono grata"
"Lecy non devi essermi grata. Io non ne sono degno"
"Ma che cosa stai dicendo? Grazie a tutte le lettere che mi hai mandato ho avuto la forza e il coraggio di affrontare l'operazione. Tu mi hai sostenuta! Zio grazie ancora, ti prometto che imparerò a giocare a calcio. In questo modo potremmo trascorrere molto tempo insieme"
Erano tutti sorpresi, Dark aveva aiutato una dolce bambina a recuperare la vista.
"Ora la partita riprende, ne riparleremo più tardi"
"Va bene allora dopo zio, faccio il tifo per te" detto questo la piccola Lecy tornò sugli spalti insieme all'amico di Nakata.
"Allora siete pronti per il secondo tempo ragazzi della Orfeo?"
"Sì!" risposero tutti.
L'intervallo stava per terminare, tra qualche minuto sarebbe iniziato il secondo tempo.



Angolo autrice:
Buonasera!
Ecco il nuovo capitolo, come andrà a finire la partita?
Aggiornerò tra una settimana forse anche più tardi perchè sarò in viaggio.
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo.
A presto!

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 - Orfeo contro Inazuma parte 3 ***


Capitolo 19 - Orfeo contro Inazuma parte 3

 

Il secondo tempo stava per iniziare. Il punteggio era fermo sul 2-2 chi avrebbe vinto la partita?
"Forza zio!" urlò la piccola Lecy da suo posto.
"Attenzione c'è stato un cambio nella formazione della Orfeo entra in campo Nakata. E' davvero incredibile! Questo giocatore formidabile non si vedeva da tanto tempo, ed eccolo che rientra in campo con la sua squadra con la fascia del capitano! Incredibile!" disse al microfono il cronista della partita.
Sono così felice! Finalmente la squadra è al completo! Quello è Mark, chissà di che parla con Paolo.
"Paolo! Io credevo che fossi tu il capitano?!"
"Invece no Mark, il vero capitano della Orfeo è lui! E' giapponese ed ha un talento fuori dal comune. Si chiama Hidetoshi Nakata."
Ed ecco che la persona appena nominata da Paolo si avvicina al capitano dell'Inazuma.
"Ho sempre aspettato il momento di confrontarmi con te Mark Evans"
"Allora vediamo cosa sai fare Hidetoshi Nakata"
I giocatori si stavano mettendo in posizione. Erano tutti pronti.
"Mi fa piacere che tu sia qui" disse Paolo al suo capitano.
"Sei migliorato Paolo, davvero! Allora sei pronto a sconfiggere l'Inazuma?"
"Si certo" disse poi Paolo sorridendo.
Comincia il secondo tempo il calcio di inizio spetta alla Orfeo, la palla è in possesso di Nakata con la sua presenza gli italiani sono ancora più forti. La partita che all'inizio sembrava in favore dei giapponesi ora è sicuramente in favore agli italiani. Il capitano aveva lasciato la  sua squadra perchè faceva troppo affidamento su di lui ed ora erano proprio migliorati, tutti quanti, soprattutto Paolo e il signor Dark era riuscito a portare la Orfeo a livelli molto alti. Potevano davvero diventare i più forti del mondo.
La meteora Bianca si porta avanti e tira con la sua super tecnica la 'Spada micidiale' questo tiro riuscì a battere lo 'Scudo di energia' di Evans e la palla stava per entrare in porta, ma Jude Sharp si mise davanti alla porta bloccando il tiro con la gamba.
Il fratello di Celia è fortissimo!
"Sharp ora in possesso di palla si porta avanti, ma viene accerchiato dai suoi avversari!" disse il cronista.
"Barricata impenetrabile!"
Il giocatore giapponese avendo ormai capito il trucco della 'Barricata impenetrabile' supera Paolo, ma si trovò davanti Nakata che gli rubò palla facilmente.
Gli italiani con vari passaggi riescono ad avanzare nella metà campo avversaria e ora il capitano si trova davanti alla porta e con il tiro 'Calcio impavido' riesce ad portare la sua squadra in vantaggio. I tifosi esultarono come il resto della squadra.
"Siete stati bravissimi!" urlò Emma.
Siamo in vantaggio! Evviva! Anche il signor Dark sorride.
L'Inazuma ripartì al contro attacco, ma si facevano rubare palla grazie alla 'Barricata impenetrabile' e così la Orfeo aveva tante possibilità di tirare.

 

La partita stava per finire e la Orfeo era in vantaggio di un goal. Ed ecco che Nakata prova a ritirare in porta, ma questa volta il portiere giapponese grazie ad un'evoluzione della sua tecnica riusce a parare il tiro. La Inazuma entra così in possesso della palla e grazie ad una serie di passaggi si portano avanti. Ora Jude Sharp deve superare la 'Barricata impenetrabile' se vuole fare goal e ci riesce. Grazie a dei passaggi con altri due compagni, David e Caleb. I tre si dirigono verso la porta e con il tiro 'Pinguino imperatore n.3' segnano abbattendo la tecnica del portire italiano e portano le due squadre ad un pareggio. Il tempo ormai era agli sgoccioli e i giocatori stavano facendo del loro meglio, ma era un continuo rubarsi palla a vicenda. Quando si sentì il triplice fischio dell'arbitro si capì che la partita era finita. Un pareggio, era finita sul 3-3.
"E' stata una bellissima partita!"
"Hai ragione Mark, ci siamo divertiti molto!" gli rispose il capitano della Orfeo.
"Paolo ti devo ringraziare, perchè hai tirato fuori la vera natura di quell'uomo." disse Jude guardando drtitto negli occhi il ragazzo italiano dai capelli castani.
"Mi ero dato questo obbiettivo e ce l'ho fatta, per il bene della squadra e anche per il bene dell'allenatore"


"Ragazzi che bella partita! Siete stati incredibili! Bravo Fratellone!"
"Grazie Emma!"
"Ehi sei più felice quando pareggiamo che quando vinciamo!?" disse Gianluca e la ragazza gli fece una linguaccia, poi scoppiarono tutti a ridere.
"Paolo perchè hai pensato che per la 'Barricata impenetrabile' fosse importante inserire la tecnica di mio padre, quella di Tom Dark?"
"Ho visto dei filmati che mi ha mandato il capitano Nakata, i video mostravano le tecniche di gioco che usava Tom Dark"
"Cosa? Nakata?"
"Volevo conoscere qualcosa in più su di lei Mister. Odiava il calcio, ma allo stesso tempo lo conosceva tanto a fondo, osservando lo stile di gioco di Tom Dark ho capito che il motivo del suo astio era in qualche modo legato a questo. Ecco perchè ho voluto informarmi sul suo passato. Ora so quant'è profondo il dolore che pesa sulla sua coscenza, così ho cercato di mettere in pratica lo stile e le tecniche di Tom Dark e di imitarlo in campo. Ho tentato di perfezionare la 'Barricata impenetrabile' non solo per vincere, ma anche per lei."
"Perchè? Perchè tutto questo?"
"Perchè... Perchè io sono come lei Mister. Anche mio padre era un calciatore dal talento straordinario, ma aveva dei limiti e questo lo faceva soffrire. Per quanto la sua vita fosse spericolata lo amamvo molto e apprezzavo il suo stile per questo motivo non ho rinunciato al calcio. Per quanto lei l'abbia detestato sono sicuro che non ha abbandonato questo sport per lo stesso motivo e sono anche sicuro che lei ha voluto molto bene a suo padre, il grande campione Tom Dark!"
"E' vero era un grande campione"
"Ho pensato che se avessi fatto rivivere il calcio di suo padre avrebbe potuto provare di nuovo quello che provava allora"
"E' vero. Certo è strano che sia un ragazzino ad aprirmi gli occhi, ma tu sei una persona speciale" disse infine sorridendo.
"Siete in gamba ragazzi oggi mi avete dato la possibilità di capirlo" aggiunse dopo.
Quasi tutti i giocatori erano negli spogliatoi gli unici ancora in campo erano Paolo, Nakata, Gianluca poi dell'altra squadra Jude e Shawn poi ovviamente c'era anche Emma in campo affianco al fratello sorpresa per tutto ciò che stava accadendo.
"Anche lei è in gamba!" disse Jude Sharp.
"Era la mia grande aspirazione, diventare come voi un giorno"
"C'è riuscito glielo posso assicurare"
Dark sorrise a Jude. Ad un certo punto si sentirono le sirene della polizia.
"Non ci credo! Cercano lei?!" domandò scioccato il giapponese.
"Purtroppo questa è stata la mia ultima partita. E' stato molto emozionante"
Il ragazzo con il mantello rosso alzò le mani per levarsi quei suoi strani occhiali.
Non ho mai visto il fratello di Celia senza quei cosi... chissà da quanto tempo ce li ha... ci farà la doccia con quelli addosso?.... Ma a che cosa sto pensando!!!
La ragazza dai capelli castani arrossì leggermente a causa dei suoi pensieri e il fratello la guardò confusa.
"E' da tanto tempo che non vedevo i tuoi occhi"
E che occhi! Davvero belli! Oddio basta! Qualcuno fermi i miei pensieri!
"Non credo che tu ne abbia ancora bisogno" aggiunse dopo Dark.
"Forse ha ragione, ma io preferisco tenerli e continuare ad usarli. Ormai fanno parte di me, sono il mio marchio di fabbrica"
Mr D rise e poi annuì.
"Mr D anzi vorrei dire signor Dark la dichiaro in arresto con accusa di lesioni personali e fuga all'estero!" disse un uomo alto e robusto in divisa da poliziotto.
Il Mister seguì i poliziotti prima di allontanarsi dal campo ringraziò Paolo e Jude, tutti lo seguirono con lo sguardo e nessuno seppe cosa dire. Ad accompagnare l'ormai ex allenatore della Orfeo c'era pure il detective Smith che inziò a fare domande. La piccola Lecy rincorse lo zio chiedendogli dove stesse andando e lui le promise che gli avrebbe scritto. Poi Dark sparirì dal campo.
Ora gli ultimi rimasti sul campo stavano andando negli spogliatoi per cambiarsi.
Devo andare.. ora o mai più!
Ed ecco che una chioma di capelli castani muoversi in direzione dello spogliatoio dei giapponesi.
"Shawn! Aspetta un attimo!"
"Emma ciao! Cosa c'è?"
"Ecco io... io voglio conoscerti! Si voglio conoscerti di più... diventare.. tua amica.. ma io non so come fare" disse la ragazza italiana balbettando e arrossendo.
Lui ridacchiò e poi guardò Emma negli occhi, nei suoi occhi azzurri e disse: "Credevo che noi fossimo già amici, però possiamo diventare più che amici.. cioè volevo dire tipo migliori amici" disse Shawn distogliendo lo sguardo e arrossendo leggermente.
"Certo! Ecco uhm.. ti va se dopo aver mangiato del cibo italiano come avevamo già deciso potremmo fare un giro sulle gondole che hanno messo nel quartiere italiano così per passare del tempo insieme" dissi più sicura di se, ma sempre con le guance tutte rosse.
"Si mi piacerebbe molto"
Il cuore di Emma iniziò a battere forte certo sarebbe stato un appuntamento tra amici, però lei ora che aveva capito i suoi sentimenti sperava in qualcosa di più, ma ogni cosa a suo tempo.
"Ti andrebbe domani?" chiese poi con voce tremante la ragazza.
"Si mi piacerebbe molto. Avrei bisogno di distrarmi" disse tornando a posare i suoi occhi su di lei.
"Perchè devi distrarti?"
"Beh vedi noi dell'Inazuma non abbiamo la certezza di andare avanti, se vincevamo questa partita invece saremmo stati sicuri di andare avanti. Ora dobbiamo aspettare di sapere l'esito della partita dell'Unicorno"
"Oh capisco... beh vedrai che ce la farete!"
"Grazie Emma"
Ti prego basta... il mio cuore sta per esplodere... perchè...perchè lui mi fa questo... perchè solo con un sorriso o perchè sentir pronunciare il mio nome da lui il mio cuore inizia a battere così forte e le mie guance diventano così rosse... fermati smetti di battere o ti sentirà... lui mi piace troppo voglio... voglio che anche lui provi questo per me!



Angolo Autrice:
Sono tornataaaa
Ed ecco il nuovo capitolo, chiedo scusa se ci saranno qualche errore, ma l'ho scritto così in fretta, le parole uscivano da sole e alla fine l'ho pubblicato senza controllare. Chiedo ancora perdono per gli errori.
Comunque che ne pensate? Vi è piaciuto questo capitolo?
Ora vi lascio e vi ringrazio per leggere, seguire e recensire la mia storia.

Kisses and hugs

Martaweasley


 

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 - Non ce la farò mai! ***


Capitolo 20 - Non ce la farò mai!
 

Shawn pov's

La sera prima dopo la partita con la Orfeo al telegiornale si era sentita la notizia che Ray Dark era scomparso in tragico incidente, nessuno riusciva crederci che non ci fosse più. Mentre Shawn era in camera sua a cercare qualcosa da mettere per il suo appuntamento con la ragazza dagli occhi azzuri come il mare, il suo capitano era uscito con Jude ed ora si trovavano sulla spiaggia con Nakata, il suo amico e la dolce Lecy. Il detective Smith aveva dato a Mark un pacco dicendogli che prima di salire sulla macchina della polizia Ray Dark gliel'aveva data e gli aveva chiesto di consegnarla a Lecy, quindi si trovavano tutti lì per il regalo che Dark aveva fatto alla bambina.
"Che bello! E' un regalo! Cosa sarà? Sono proprio curiosa!" disse la piccola Lecy sorridendo entusiasta.
"E' lo zio che me l'ha fatto portare non è vero?!" aggiunse dopo e Luca, l'amico di Nakata annuì sorridendo.
Il regalo era un carillon che suonava una bellissima melodia.
"Deve averlo comprato per la riuscita dell'intervento di Lecy" disse Nakata triste.
"Voglio scrivere una lettera di ringraziamento allo zio e chiedergli quando potremmo rivederci. Gli scriverò anche che voglio che accada presto, perchè ci sono tantissime cose che devo imparare sul calcio" disse la bambina osservando felice il suo regalo e ascoltando quella canzone, mentre gli altri ragazzi erano immersi nei loro pensieri.
"Che cos'è?... E' una lettera ed è dello zio!" aggiunse dopo e tutti sorpresi alzarono lo sguardo che fino a quel momento era rimasto rivolto a terra.
"C'è scritto: Lecy vorrei che usassi i tuoi occhi per osservare con attenzione la meraviglia del calcio. Lo sport che ho tanto detestato e che mi ha fatto mettere tutto in gioco, ma che ho anche amato più della mia stessa vita."
Lecy ripiegò il biglietto e lo ripose dove l'aveva trovato poi sorridente chiese a Luca di giocare con lei e i due si ritrovarono a giocare a calcio sulla sabbia, mentre Mark, Jude e Nakata li osservavano.

--------
 

"Oddio! Devo solo andare a mangiare fuori e fare un giro su una gondola, non percorre il red carpet! Però non so cosa mettermi!"
"Oddio Shawn calmati sembri una ragazza"
"Grazie Axel, mi sei proprio di aiuto" disse il giapponese guardando male il suo amico che era stravaccato sul suo letto.
"Mettiti i tuoi vestiti preferiti"
"Non posso andare ad un'appuntamento con la tuta da calcio!"
"Quindi è un'appuntamento?" disse Axel alzandosi finalmente dal letto per rivolgere un ghigno malizioso al suo amico ormai disperato e ancora in un mutante perchè non sapeva cosa indossare.
"No! E' un'uscita tra amici! E non guardarmi così Axel!"
"Sembri proprio una ragazza da co.." non fece in tempo a finire perchè Shawn gli aveva tirato addosso il cuscino.
"Ora ci mettiamo a fare la battaglia con i cuscini come le ragazze" disse il numero 10 dando più enfasi all'ultima parola.
"Okay credo di aver deciso" disse Shawn ignorando il commento dell'altro.
"Vanno bene quei vestiti"
"Tu dici?"
"Sì non ne posso più... di vedere le tue mutande rosse con.. sono renne o alci quelle?"
"Renne! Sono mutande natalizie!"
"Ah uao molto mascoline complimenti"
I due scoppiarono a ridere. Poi Shawn si vestì con dei pantaloni corti che gli arrivavano al ginocchio di color beige e una maglia grigia. Dopo tutto il tempo che ci aveva messo a scegliere come vestirsi aveva messo la prima cosa che aveva pensato di indossare. All'appuntamento mancavano 15 minuti più o meno e si sarebbero trovati di fronte al cancello dell'appartamento dell'Inazuma.
Shawn Frost calmati! E' solo un'uscita tra amici... se solo lei sapesse che io vorrei che fosse un vero appuntamento che cosa direbbe? Scapperebbe via?!... Spero di no. Axel dice che devo dichiararmi dire a Emma quello che provo, che quando la guardo negli occhi il mondo fuori si ferma e ci siamo solo noi due e... no non ce la farò mai!


Emma pov's

Emma Bianchi calmati! E' solo un'uscita tra amici... se solo lui sapesse che io vorrei che fosse un vero appuntamento che cosa direbbe? Se si mettesse a ridere? Spero di no. Celia dice che devo dichiararmi dire a Shawn quello che provo, che quando vedo il suo sorriso, anzi anche solo la sua presenza il mio cuore inizia a battere forte e... no non ce la farò mai!
Era quasi l'ora di andare, se no Emma sarebbe arrivata tardi alla sua uscita con Shawn. Non era stata una gran bella mattina, la squadra italiana aveva saputo della scomparsa del Mister che gli aveva aiutati ad arrivare ad un livello alto e quindi erano tutti un po' tristi oppure solo persi nei propri pensieri. Per fortuna era arrivata Celia. L'amica aveva aiutato Emma a scegliere i vestiti, ci avevano messo un po', ma finalmente dopo un'ora la ragazza dai capelli castani era pronta. Indossava dei pantaloncini jeans chiari a vita alta e un maglietta di pizzo bianca. All'italiana sembrava che quella maglietta fosse troppo elegenate per un'uscita tra amici, ma la ragazza giapponese aveva insistito.
"Stai benissimo, smettila di guardati allo specchio! Mettiti le scarpe e andiamo. Non vorrai fare tardi, giusto?"
"No!" disse Emma voltandosi di scatto e andando a prendere le sue adorate converse bianche.
"Non hai intenzione di mettere quelle, vero Emma?"
"Cosa hanno di male?"
"Ecco... non vanno bene con la maglietta di pizzo"
"Perchè no? Comunque ti ho già accontentato con la maglietta posso al meno decidere io le scarpe?"
"Fai come vuoi, ma poi non ti lamentare se il tuo ragazzo scapperà" disse la ragazza dai capelli azzurri sorridendo. A quel punto Emma si alzò dal letto, su cui si era seduta per mettersi le scarpe e lanciò un'occhiata truce all'amica.
"Non è il mio ragazzo! E non credo che Shawn sia il tipo di ragazzo che scappa perchè le scarpe non sono abbinate alla maglietta!"
"Si hai ragione.. volevo solo metterti un po' di ansia" disse poi ridendo.
"Guarda un po' che amica perfida che mi ritrovo!" disse ridendo anche lei.

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Shawn pov's

Okay ci siamo!

"Buona fortuna Shawn! Trattamela bene!" disse Celia rientrando in casa, mentre il ragazzo stava uscendo per andare davanti al cancello.
"Uhm.. certo" disse il ragazzo incerto.
"Allora stai calmo! Andrà tutto bene.. e.. " si bloccò alla vista di Emma che era appoggiata al cancello e guardava il cielo mentre il leggero vento che c'era le scompigliava i capelli.
E' così bella.. è bellissima, starebbe bene anche con un sacco della spazzatura addosso.
La ragazza si voltò incontrando lo sguardo di Shawn alzò timidamente la mano per salutare e sorrise. Ed ecco che il cuore del ragazzo iniziò a battere veloce come faceva ogni volta che la vedeva.
"Ciao Emma"
"Ciao Shawn"



Angolo autrice:
Ma ciaoo!
Ecco il nuovo capitolo!
Finalmente i protagonisti hanno un appuntamento.. pardon.. un "uscita tra amici"... spero vi sia piaciuto il capitolo ditemi che ne pensate e che cosa credete accadrà nel prossimo capitolo così prendo spunto anche dalle vostre idee.
Va bene ora vi lascio (:

Kisses and hugs

Martaweasley

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 - Signori gradite un dolce? ***


Capitolo 21 - Signori gradite un dolce?

 

Paolo's pov
11.10

"Paolo ma tu approvi?"
"Si entra pure senza bussare, tranquillo"
"Scusa. Comunque tu approvi?!"
"Cosa?" chiese il ragazzo confuso.
"Emma e quel giapponese" disse Gianluca facendo una smorfia alla fine della frase.
"Se a lei piace lui non posso farci niente"
"Ma.. non ti da fastidio?"
"Capisco che tu abbia una cotta per mia sorella, ma non vuol dire che ce l'abbia anch'io, sai è mia S O R E L L A." disse scandendo bene l'ultima parola, intanto l'altro era diventato tutto rosso.
"A me non piace tu S O R E L L A" disse imitando il modo in cui aveva parlato Paolo prima.
"Guarda che si vede, l'unica che non l'aveva notato era Emma"
"Ti ha detto che io... che io.."
"Si mi ha detto che tu ti sei dichiarato, è la mia gemella con me non ha segreti"
"Okay.. proprio perchè è la tua gemella non ti da fastidio che esca con un altro?"
"No perchè dovrebbe?"
"Beh fino ad adesso eri tu il suo punto di riferimento, la persona su cui poteva contare sempre... se ora loro si mettessero insieme tu andresti in secondo piano"
Non ci avevo pensato.. io andrei in secondo piano? Il suo ragazzo sarebbe più importante di più di me?
"Paolo ci sei?"
"Uhm.. si scusa stavo pensando"
"Ti va di seguirli con me?"
"Ma sei pazzo! Non potrei pedinare mia sorella al suo primo appuntamento"
"Perchè no?"

12.17
Paolo e Gianluca erano nascosti dietro un albero, sperando di non farsi beccare
So che è una cosa sbagliata, ma alla fine non sono riuscito a resistere.
"Gianluca vieni più indietro o ci vedranno!"
"Va bene Paolo, ma tu non urlare"
Sarà una giornata lunga e io che volevo fare una maratona e guardarmi tutti i film della Marvel.
"Paolo muoviti così li perdiamo!"
"Arrivo!" disse il ragazzo con voce stanca.
Perchè mi sono lasciato convincere.

Emma pov's
"Vedrai ti piacerà! Ci ho portato la Orfeo a mangiare lì e si sono trovati benissimo"
"Va bene va bene mi fido di te" disse Shawn sorridendo.
I due ragazzi si stavano dirigendo al ristorante in cui Emma aveva portato la squadra italiana dopo la prima vittoria.
"Si sta proprio bene oggi.. con il sole che splende e il leggero venticello che c'è"
"Si hai ragione" disse annuendo il giapponese mentre guardava Emma che a sua volta guardava il cielo.
"Perchè mi guardi così? Ho qualcosa in faccia?" chiese lei con le guance un po' arrossate.
Il modo in cui mi guardava era.. era diverso dal solito.
"Scusa io mi ero incantato... andiamo?"
"Certo"

"Eccoci arrivati!"
"E' enorme.. ah aspetta mi ricordo di questo ristorante qui tu stavi cadendo e io ti presa e poi io ti ho bac..." si interruppe subito e le sue guance diventarono rosse come quelle di Emma che con fatica riusci a rispondere: "Si.. è.. questo"


Gianluca pov's
Paolo era lentissimo e li avevamo persi... Uffa io volevo.. io volevo solo capire se quel ragazzo.. fosse un tipo in gamba se così fosse stato.. l'avrei lasciata andare, l'avrei dimenticata con il pensiero che lei era felice e che stava con un ragazzo che le volesse bene, ma no noi li avevamo persi solo perchè Paolo si è dovuto fermare a fare pipì.
"Ora sei a posto?"
"Si grazie. Dove sono andati?"
"Non lo so! Li abbiamo persi perchè tu ti sei fermato a pisciare, a proposito non hai chiuso la lampo" disse tutto ad un fiato e con voce arrabbiata.
"Scusa.." disse Paolo tirando su la lampo.
"Era l'unica occasione che avevo per vedere se Shawn fosse un bravo ragazzo così da poter dimenticare tua sorella!" disse con più calma tenendo lo sguardo basso.
"Mi spiace Gianluca"  
"Aspetta ora ricordo, so dove sono!" aggiunse dopo prendendo il braccio dell'amico e iniziò a correre.
"Dove stiamo andando? Paolo mi stai staccando il braccio!"
"Sono andati a al ristorante in cui Emma ci aveva portato dopo la prima vittoria, ti ricordi?"
Come potevo dimenticare, quel giorno avevo visto per la prima volta Shawn e per di più aveva dato un bacio sulla guancia a Emma, cosa che io non avevo mai fatto.
"Sì mi ricordo"

Shawn pov's
"Queste lasagne sono buonissime!" disse Shawn non alzando lo sguardo dal piatto e continuando a mangiare quella bontà. Emma rise.
"Ti faccio ridere?"
"Si sei un po' buffo" gli rispose continuando a ridere.
"E' così.. Emma Bianchi vuoi ridere?! Bene allora ti farò ridere di più" disse lasciando un espressione confusa sul volto della ragazza, poi si avvicinò e iniziò a farle il solletico.
"Shawn no! Basta! Per favore!" disse tra una risata e l'altra.
Che bella risata. Sarebbe bello sentirla sempre ridere.
"Soffri il solletico"
"Da cosa l'hai capito?" chiese lei in tono sarastico continuando a ridere.
"Finiscila!" aggiunse dopo prendendo la mano di Shawn per allontanarla dalla sua pancia. Con quel tocco i loro cuori iniziarono a battere e alzando lo sguardo si resero conto di essere davvero molto vicini, le loro bocche erano a pochi centimetri di distanza, entrambi volevano eliminare quello piccolo spazio che li divideva.
E' così perfetta. Con quei suoi occhi azzurri come il mare, il suo dolce sorrise, i capelli castani che le circondano il viso e le sue labbra sono così.. così belle, vorrei baciarla.. siamo così vicini. Sento il suo respiro è veloce, come il mio.
Mentre il ragazzo pensava a questo il loro volti si fecero sempre più vicini, i loro cuori battevano sempre più veloci, stava andando tutto bene quando arrivò qualcuno.
"Signori gradite un dolce?" disse il cameriere. Dopo lo spavento preso per l'improvviso arrivo del cameriere, i due si allontanarono entrambi imbarazzati.
"Uhm.. ecco che dolci ci sono?" chiese Emma ancora tutta rossa spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Come dolci abbiamo del tiramisù fatto in casa, delle crostate sempre fatte in casa e del gelato" elencò il cameriere che aveva fermato Shawn dall'intento di baciare la ragazza affianco a lei.
"Io prendo del tiramisù e tu Shawn vuoi qualcosa?"
"Ecco.. io si.. prendo lo stesso della ragazza"
"Due tiramisù perfetto. Arrivano subito"

Paolo pov's
"Ma perchè lo hai fatto?!" chiese Paolo. I due amici erano suduti ad un tavolo vicino al bagno, era l'unico rimasto libero e nascondendosi dietro il menù osservavano Emma e Shawn.
"Si stavano per baciare!"
"Appunto! Perchè lo hai impedito? Perchè hai detto a quel cameriere che i due avevano chiesto di ordinare il dolce?"
"Perchè si stavano per baciare è troppo presto"
So che a Gianluca piace Emma, ma non può impedire che si bacino.
"E se lui ci riprovasse che faresti?"
"Beh interverresti tu!" disse con tono ovvio.
"Io?"
"Si tu! In quanto fratello maggiore puoi intervenire, fermare chi tenta di baciare tua sorella"
"Sono maggiore solo di 7 minuti e poi non lo farei. Emma mi odierebbe se lo facessi"
"Uffa.."
"Senti so che ti piace, però devi cercare di non pensarci più a lei"
"E' difficile"
"Immagina che ci fossi io al posto suo nei tuoi pensieri"
"Oddio no che brutta visione" disse Gianluca con una faccia disgustata.
"Ma piantala, io sono bellissimo"
"Oh ceeerto, ma tua sorella è perfetta"
"Ma guarda che discorsi ci mettiamo a fare" disse Paolo ridendo, poi anche Gianluca si unì alle sue risate.

Emma pov's
"Era tutto buono vero?"
"Si buonissimo, il cibo italiano è una bontà"
Peccato solo per il cameriere che ci ha interrotti. Non so cosa sarebbe accaduto se non fosse arrivato, so solo che in quel momento avrei tanto voluto che mi baciasse.
"E ora?"
"Ora andiamo a fare un giro sulla gondola!"
"Andiamo!" disse Shawn prendendo Emma sotto braccio nessuno provò imbarazzo a quel tocco, anzi sembrava il gesto più semplice che si possa fare.
Chissà cosa avrebbe detto Paolo quando gli avrei raccontato della mia uscita e chissà cosa avrebbe detto Celia sul cameriere che ci ha interrotto.





Angolo autrice:
Ecco la prima parte dell'appuntamento! Taaa Daaaan!
Ahi! Gianluca che intterrompe il quasi primo bacio di Emma e Shawn.
E chissà cosa farà Emma quando scoprirà che suo fratello e il suo amico l'anno seguita.
Vedremo che accadrà.. spero vi sia piaciuto (:
Vi saluto e a presto!

Kisses and hugs

Martaweasley

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 - Questa è solo un'uscita tra amici ***


Capitolo 22 - Questa è solo un'uscita tra amici

Dov'era? Possibile che non mi ricordo dov'era?! Che figura faccio se ora gli dico: "Shawn ci siamo persi, non mi ricordo come ci si arriva alle gondole". No non posso dirglielo.
 "Shawn ti va di fermarci un'attimo, devo fare una chiamata, scusa"
 "Fai pure, io mi siedo su quella panchina e ti aspetto"
 "Grazie mille"
 Mentre Shawn si andava ad accomodare su una panchina più avanti Emma cercava disperatamente il telefono nella borsa.
 "Eccolo! Okay uhm.. fatto... rispondi per favore"
 "Pronto?"
 "Paolo! Grazie al cielo"
 "Emma tutto bene?"
 "Ecco io credo di essermi persa, volevo portare Shawn a fare un giro sulla gondola, ma non mi ricordo dov'è il posto in cui ti fanno fare il giro"
 "Ah okay, sappi che stai andando nella direzione sbagliata"
 "Come? Tu come fai a sapere in che direzione sto andando?!" chiese confusa al fratello. Emma non sapeva che Paolo e Gianluca erano nascosti dietro una macchina a pochi metri da lei.
 "No io non so dove sei, ma immagino che tu stia andando dalla parte sbagliata, sai sono un sensitivo"
 "Un sensitivo?"
 "Si.. beh dov'è che ti trovi?"
 "Sono vicino all'entrata di quel parco grande, quello al centro del quartiere italiano, capito?"
 "Si. Allora a sinistra del parco c'è una piccola stradina, piena di negozi"
 "Okay si"
 "Ecco devi andare lì e poi alla fine della stradina girare a sinistra e lì trovi il fiume con le gondole"
 "Oddio grazie!"
 "Di nulla sorella!"
 "Quando torno ti racconto tutto!"
 "Certo, comunque è come se sapessi già tutto"
 "Huh?" chiese Emma ancora confusa.
 "Sono sensitivo ricordi?"
 "Uhm.. certo Paolo, a dopo" chiuse la telefonata e si precipitò dal ragazzo giapponese.

"Andiamo!"
 "Certo, ma ero così comodo"
 "Lo sarai anche sulla gondola"
 "Va bene, mi fido"
Si fida di me.. l'aveva già detto prima, ma risentirlo è davvero bello. Se lo prendessi per mano? No sarebbe strano, questa è solo un'uscita tra amici.
 "Allora ora sai dove dobbiamo andare?"
 "Cosa? Tu avevi capito che mi ero persa?!" chiese la ragazza guardandolo a bocca aperta.
 "Lo immaginavo e ora tu mi hai dato la conferma"
 "Ma.."
 Non finì la frase perchè Emma preferì colpirlo con un pugno sulla spalla.
 "Ahi!" disse il calciatore massaggiandosi il punto in cui era stato colpito.
 "Ma smettila non ti ho fatto niente" disse alzando gli occhi al cielo e trattenendo una risata.
 "Mi verrà un livido!"
 "Dai fin.." non fece in tempo di finire la frase che scoppiò a ridere, mentre Shawn faceva finta di svenire dal dolore.
 "Dai bel addormentato alzati e andiamo" disse Emma asciugandosi le lacrime agli angoli degli occhi che gli erano venuto a forza di ridere per le faccie buffe e il finto sfinimento di Shawn.
 "Shawn andiamo"
 "Non ti sarai addormentato seriamente?" aggiunse dopo abbassandosi verso di lui.
 "Shawn..."
 "BUU!" urlò il ragazzo alzandosi, facendo urlare Emma per lo spavento.
 "Ma sei pazzo! O mio dio! Mi hai fatto prendere un colpo! Alzati da terra a andiamo!"
 "Avei... una... faccia buffissima" disse ridendo.
 "Ah ah ah che simpatico"
 "Sono sporco?" chiese indicandosi la schiena, ridendo ancora.
 "Ecco.. hai un po' di foglie attaccate alla maglietta" disse avvicinandosi per torgliele, poi si tirò indietro.
 "Posso?"
 "Certo a meno che tu non voglia che il tuo ragazzo vada in giro con delle foglie sulla schiena"
 "Il... mio... ragazzo?" chiese sorpresa per quello che aveva detto, mentre Shawn era tutto rosso in faccia per l'imbarazzo di quel che aveva detto.
 "Ecco.. io intendevo dire il ragazzo al tuo fianco" disse tutto imbarazzato.
 "Uhm.. okay. Ora ti tolgo le foglie"
 "Si okay"

Shawn pov's
Il tuo ragazzo?! Sul serio Shawn, sul serio?! Abbiamo fatto tutta la strada fino alle gondole in silenzio perchè eravamo tutti e due imbarazzati per quello che hai detto, perchè parlo di me in terza persona?! Perchè faccio questi discorsi? Sono un'idiota.
 "Vuoi un aiuto per salire?"
 "Huh?" chiese il giapponese confuso.
 "Vuoi un aiuto per salire? Io la prima volta sono caduta addosso a Paolo"
 "No tranquilla credo di potercela fare"
 "Se sei convinto tu, poi non ti lamentare" disse Emma facendo la linguaccia e salendo sulla gondola senza cadere. Dopo di lei salì Shawn, ma con un po' di difficoltà.
 "Sicuro di non volere che ti aiuti?"
 "Ecco io non.." il ragazzo non finì di parlare, perchè perse l'equilibrio.
 "Avresti dovuto farti aiutare"
 "Si magari la prossima volta"
 "Bene... ora ti alzi, mi stai schiacciando"
 "Oh si scusa" disse Shawn alzandosi un po' rosso sulle guance.
Perfetto prima la faccia sentire a disagio perchè non penso prima di parlare e ora le cado addosso!
 "Tranquillo anzi mi ha ricordato quando ci siamo conosciuti, però quella volta ero io che ti ero caduta addosso" disse Emma con un sorriso sulle labbra.
 "Si mi ricordo"
 "Signori allora siete pronti? Possiamo partire?"
 "Oh certo!" disse Emma sedendosi cosa che face subito dopo Shawn.

 Fu un giro tranquillo, i due parlarono e si schizzarono con l'acqua, si stavano divertendo molto poi il gondoliere fece un commento che imbarazzò molto entrambi i ragazzi: 'Siete una splendida coppia, si vede che siete molto innamorati'. Nessuno disse nulla dopo il commento.
 "Lo vuoi il mio aiuto per scendere?"
 "Forse sarebbe meglio"
 "Dammi le mani"
 "Okay"
 Emma afferrò le mani di Shawn e lo tirò verso di sé.
 "Ecco fatto, sano e salvo"
 "Si grazie a te"
E' bellissima anche quando arrossisce. Siamo vicini e ci teniamo ancora per mano. Vorrei dirgli che il gondoliere aveva ragione che sono MOLTO innamorato di lei. Anzi glielo dico, sì ora glielo dico!

 "Emma io ti vorrei dire una cosa"
 "Si dimmi"
Okay glielo devo dire, non posso rimandare ancora, ci conosciamo da poco, ma non posso farci niente se mi sono innamorato di lei in poco tempo. Lei è fantastica. In fondo non c'è nulla di male, Romeo ha baciato Giulietta prima ancora di sapere il suo nome. Ma perchè sto pensando a Romeo e Giulietta?!
 "Allora cosa volevi dirmi?" chiese Emma.
 Shawn le strinse le mani che ancora stava tenendo nelle sue Emma non se ne era nemmeno accorta che si stavano ancora tenendo per mano. Poi si preparò a fare la sua dichiarazione a Emma sperando che lei non si rendesse conto di quanto fosse imbarazzato in quel momento.

Emma pov's
Cosa mi deve dire? E' da cinque minuti che siamo qui fermi e lui non ha ancora detto nulla.
 "Ecco io.."
 "Scusate fate passare" disse un signore che stava correndo, ma i due ragazzi non fecero in tempo a spostarsi, quindi il signore spinse Shawn in avanti, questa volta per fortuna non cadette sopra a Emma, ma i loro volti si trovarono ad essere molto vicini.
 "Scusate ragazzi" disse il signore continuando a correre.
 I due ignorarono quel commento e continuarono a guardarsi negli occhi, i cuori di entrambi sembravano esplodere per quanto erano vicini.
Vorrei rimanere così per sempre, a guardarci negli occhi e i suoi occhi sono bellissimi.
 Ad un certo punto Shawn alzò la mano e la poggiò sulla guancia di Emma e poi eliminò definitivamente le distanze tra loro.
Sta succedendo davvero? Mi ha baciato cioè ci stiamo baciando... le sue labbra sono così morbide.
 Emma ricambiò il bacio dopo qualche istante di perplessità, fu il primo bacio di entrambi e non riuscivano a smettere, avevano entrambi paura che fosse solo un sogno.

 "Aspetta! Aspetta! E' successo davvero? Ci siamo baciati?"
 "Si, scusa non sono riuscito a fermarmi"
 "No è stato okay"
 "Okay?"
 "Ecco in realtà è stato bellissimo"
 "Davvero?"
 "Certo dopottutto era un tuo bacio" disse Emma arrossendo e spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
 "Tu mi piaci Emma Bianchi. Era questo che cercavo di dirti prima che il signore mi spingesse"
 La ragazza italiana alzò lo sguardo per incontrare quello del giapponese e disse: "Ma in che senso ti piaccio? E' una piccola cotta o.." non ebbe il tempo di finire la sua domanda perchè le labbra di Shawn si poggiarono di nuovo sulle sue. Fu un bacio più intenso del precedente. Shawn in quel bacio stava mettendo tutto quello che provava, voleva farle capire come la bella e dolce ragazza italiana lo faceva sentire.
 "Sono innamorato di te Emma Bianchi"
Sta succedendo davvero?! Se è un sogno nessuno mi svegli.
 "Sono innamorata di te Shawn Frost. Credo di essere innamorata di te da quando ti sono caduta addosso in aeroporto però lì ancora non lo sapevo"
 "Si in effetti faccio questo effetto alle ragazze"
 "Ma piantala" disse la ragazza colpendolo alla spalla con un pugno.
 "Ahi! Mi hai colpito nello stesso punto di prima!"
 "Femminuccia"
 "Ehi!"
 Entrambi risero e poi si incamminarono per tornare a casa dopo il loro bel appuntamento tenendosi per mano.

 

 

Angolo autrice:
 Ecco la seconda parte dell'appuntamento.. si sono baciati! TA DAAAN
Spero che il capitolo vi si piaciuto, ho avuto un po' di difficoltà nello scriverlo e mi sembra anche un po' bruttino (a parte il fatto che si sono baciati) comunque fatemi sapere che ne pensate, forse lo vedo bruttino solo io perchè sono stanca, sto praticamente dormendo.. perchè vi sto dicendo questo? hahah okay scusate ora vi lascio!

 Kisses and hugs

 Martaweasley

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 - Io.. sono un... bugiardo ***


Capitolo 23 - Io.. sono un... bugiardo

 

"E' stato bello. Grazie per avermi riaccompagnato"
 "Figurati. Io sono un vero gentleman"
 "Oh si"
 "Che fai mi prendi in giro?" disse Shawn prendendo la mano di Emma e tirandosela vicino a sé.
 "No. Non ti prendo in giro"
Non posso ancora crederci. Io tra le braccia di Shawn, sto provando così tante emozioni io vorrei solo durasse per sempre.
 "Shawn ho una domanda"
 "Dimmi cara"
 "Non chiamarmi cara. Comunque volevo chiederti.. noi stiamo insieme, giusto?"
 "Si... cara"
 Emma stava per ribetergli di non chiamarla cara, ma Shawn si avvicinò a lei e le sussurrò all'orecchio: "Sei bellissima quando ti arrabbi, anzi tu sei sempre bellissima"
 "Stai cercando di farti perdonare per avermi chiamato cara?"
 "No dico sul serio"
 A quelle parole le guance di Emma si tinsero di rosso, ormai era normale. Dopo il ragazzo giapponese poggiò delicatamente le sue labbra su quelle di lei, fu un bacio molto dolce e il cuore della ragazza dai lunghi capelli castani batteva molto forte, non si era ancora abituata a tutto ciò.
 "Non mi va di andare"
 "E io non vorrei che tu te ne andassi, ma non puoi dormire qui. Mio fratello è un tantino protettivo nei miei confronti. A preparati.. tu e lui farete un discorso, so come è fatto e so che vorrà sapere tutto di te"
 "Va bene. Se mi permetterà di stare con te allora va bene"
 "Sei fantastico"

 "Si vi volete bene abbiamo capito. Emma ti vuole Paolo" disse una voce alle spalle dei due innamorati.
 "Uhm.. okay ora vado. Beh allora ci vediamo domani"
 "A domani Emma" disse Shawn dandole dopo un bacio sulla fronte.
 "Su ragazzina!"
 "Si Raffaele ho capito arrivo!"

Paolo pov's
Glielo dico o non glielo dico?! Se non glielo dico saprà che mento.. Emma è l'unica a capire quando mento, ma se glielo dico mi odierà.. o forse capirà dato che in quanto fratello volevo assicurarmi che Shawn fosse un bravo ragazzo.
 Dopo il primo bacio di Emma e Shawn i due italiani se ne andarono, lì avevano seguiti tutto il tempo, ma dopo quella scena avevano preferito lasciarli da soli. Rientrati a casa Gianluca si era chiuso in camera sua e non gli andava di parlare con nessuno. Paolo invece si era messo a fare qualche tiro in porta, ma dopo dieci minuti era tornato in stanza e continuava a domandarsi se dire o no la verità alla gemella.
 "Paolo volevi vedermi? Posso entrare?" chiese Emma bussando alla porta del fratello.
 "Uhm.. si certo entra pure"
 La ragazza entrò e andò subito a sedersi affianco al fratello sul suo letto, come facevano sempre. Quando i due gemelli dovevano parlare di cose per loro importanti si sedevano sul letto, quello di Paolo o di Emma era uguale, si mettevao l'uno di fornte all'altro e iniziavano a parlare. Rimanevano lì finchè non avevano finito. Una volta, quando avevano 7 anni, erano rimasti sul letto tutto il pomeriggio per discutere sull'ultima puntata di cartone. Poi erano andati a cenare e dopo si erano rimessi sul letto a parlare finchè non si addormentarono.
 ."Allora?"
 "Oh nulla. Volevo chiederti com'è andato l'appuntamento"
 "Oh ecco bene. Pronto a rimanere qui tutta la notte a parlare con me?"
 "Sono pronto"
 "Allora esco da qua single e ci ritorno fidanzata" disse Emma sorridendo e arrosendo allo stesso tempo.
Diglielo! era l'unica cosa che Paolo riusciva a sentire. Quindi decise di interromperla e dirle la verità.
 "Emma aspetta"
 "Perchè?"
 "Perchè io queste cose le so già"
 "Perchè sei sensitivo?" chiese la ragazza confusa.
 "No. Vedi oggi io... io stavo per guardare la tv quando Gianluca mi ha chiesto di..."
 "Cosa?"
 "Mi ha chiesto se.. poteva guardarli con me"
 "A che bello! Cosa avete visto?"
 "Iron man. Tutti e 3 i film"
 "Avete ammirato Robert Downey Jr senza di me! Comunque perchè hai detto che sai già queste cose?"
Merda.
 "Ecco.. si era per dire, sono sensitivo e so già queste cose. Scherzetto. Scusa non volevo interromperti continua pure. Sei andata a prenderlo e.."
 "Okaaay, comunque.."
Io.. sono un... bugiardo.
 Emma gli raccontò tutto, anche se stavano parlando di ragazzi con il proprio fratello non si sentiva affatto a disagio. Lo stesso valeva per Paolo, lui poteva parlare di ragazze liberamente con Emma. Dopo tutto era anche grazie a lei che si era fidanzato con la loro vicina di casa.
 

"Scusate se disturbo, ma Emma quando prepari da mangiare? Sei già stata fuori a pranzo e abbiamo ordinato una pizza. Non mi va di mangiare pizza anche a cena" disse Angelo da dietro la porta.
 "Certo ora arrivo e preparo tagliatelle al ragù"
 "Perfetto! Grazie"
 "Mi dai una mano?"
 "Certo sorella"

Celia pov's
Shawn è appena tornato. Chissà com'è andata la loro uscita tra amici?
 La ragazza cercò di raggiungere Shawn per chidergli dell'appuntamente, ma fu fermata da Jude.
 "Fratellone!"
 "Cosa stai facendo?"
 "Ecco.. io sto.. cercando Silvia l'hai vista?"
 "No. Deduca che sia in cucina a prepare la cena"
 "Ah è vero, sarà meglio che la raggiunga" disse avviandosi nella direzione in cui era andato Shawn.
 "Uhm.. Celia"
 "Cosa c'è?" chiese con voce stanca.
 "La cucina è di là"
 "Oh si certo, sono proprio distratta oggi" disse la ragazza dai capelli blu ridacchiando.
Sarà meglio che sia successo qualcosa se devo aspettare tanto per sapere!


Angolo autrice:
 Buongiorno!
 Ecco un nuovo capitolo.. Ahi! Paolo.. doveva dire la verità o ha fatto bene a stare zitto?...Datemi la vostra opinione.
 Cosa pensate accadrà nel prossimo capitolo? O cosa vorreste che accadesse? Ditemi così prendo spunto dalle vostre idee.
 Detto questo vi saluto, spero vi sia piaciuto il capitolo e vi ringrazio per seguire la mia storia.

 Kisses and hugs

 Martaweasley

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 - Io non posso ***


 

Capitolo 24 - Io non posso

Erano passati alcuni giorni dal primo appuntamento di Emma e Shawn. Si vedevano tutti i giorni, andavano al cinema, passeggiavano insieme, le solite cose da coppiette. Ora erano seduti sul prato di un parco all'ombra di un albero.
"Come va con Paolo?" chiese Shawn accarezzandole dolcemente i capelli.
"Meglio" gli rispose sorridendo.

 ***

"Ti ho seguita, anzi io e Gianluca ti abbiamo seguita"
"Ma cosa stai dicendo? Quando?"
"Durante la tua prima uscita con Shawn. Volevamo assicurarci che fosse un bravo ragazzo e... mi dispiace"
"Cosa?! Non potevate parlargli, conoscerlo e vedere se era un bravo ragazzo? Aspetta... vuoi dirmi che quando io ti ho raccontato dell'appuntamento tu hai fatto finta di non sapere nulla? Mi hai preso in giro Paolo!"
"Scusa"

***

Si ero andava meglio. Dopo avermi detto la verità non gli avevo rivolto più la parola fino alla fine della giornata. Poi l'avevo perdonato, perchè lui era il mio gemello e ci volevamo bene. Voleva solo assicurasi e che io stessi bene. Avrei voluto anche parlare con Gianluca, ma lui continua ad evitarmi.
"Allora va bene?"
"Huh?" chiese la ragazza confusa.
"Domani vieni da noi? Ci dobbiamo allenare molto dato che siamo passati alle semifinali e non mi va l'idea di non vederti, quindi ti va di venire da me domani?"
"Certo"

--------

Emma prima di uscire disse al fratello che sarebbe andata da Shawn e lui annui e poi disse qualcosa, ma dato che aveva la bocca piena di biscotti non riuscì a capirlo.

Al suo arrivo notò ch c'erano anche Suzette e Victoria.
"Hei!" disse la ragazza italiana salutando tutti i presenti.
"Ciao Emma" disse Shawn raggiungendola e dandole un leggero bacio sulle labbra.
"Uh uh quindi  è Emma la tua ragazza Shawn! E bravo il nostro rubacuori" disse ridendo la ragazza dai capelli azzurri.
Ad un certo punto Emma si accorse che qualcuno era un po' turbato così chiese a bassa voce al suo ragazzo il motivo e lui le spiegò che poco prima Nelly gli aveva raccontato una leggenda su dei bracciali.
"Nelly?"
"Sono io" disse una ragazza che fino a quel momento Emma non aveva visto.
"Oh piacere... io sono Emma"
Comunque una leggenda rimane leggenda e poi anch'io ho un braccialetto che non mi va più via... non vedo dove sia il problema?
I ragazzi iniziarono ad allenarsi. Emma si sedette in panchina vicino a Celia e a Silvia.
"Ma chi è quello?" chiese Suzette
"Paolo" mormorò Emma.
Forse era questo che mi ha detto stamattina che anche lui sarebbe venuto.
"Ciao Paolo!" gridò Mark per farsi sentire.
"Ciao Mark!"
"Cosa ci fai qui?" chiese Caleb con il suo solito tono arrogante.
"Perchè non ti alleni con noi" disse Mark con gran sorriso.
"Ottima idea"
Paolo non era da solo, fu una grande sorpresa quando in campo entrarono anche Thiago dell'Argentina, Edgar dell'Inghilterra e Mark e Dylan degli Stati Uniti.
Si divisero in due squadre così da fare una bella partita. Victoria si unì a loro, non vedeva l'ora di giocare con dei calciatori dal talento incredibile.
"Tu Suzette non giochi?" chiese Emma.
"Non io voglio ammirare i campioni. Quanto sono carini! Sai tu assomigli a quello italiano"
"Beh siamo gemelli, qualche somiglianza dovrebbe pur esserci"
"Non sapevo che tu... insomma tu sei la sorella gemella di quel bel ragazzo?!" chiese lei sorpresa.
"Si"
"Uao comunque il mio tesoruccio è molto più bello"
"Il tuo tesoruccio?"
"Erik gioca nell'Unicorno"
"Oh non sapevo stesse insieme"
"Infatti non stanno insieme" bisbigliò Silvia all'orecchio di Emma.
I ragazzi iniziarono a giocare, ma il cielo si scurì e ci fu un tuono molto forte.
"Giochiamo lo stesso?" chiese Nathan.
"Con la pioggia o no noi giocheremo!" esclamò Kavin.
Così continuarono a giocare. All'improvviso un altro tuono più forte del precedente e un fulmine colpì un albero lì vicino.
"Questo tuono era davvero forte" asserì Paolo.
"Non capisco.. le previsioni davano bel tempo per tutta la giornata" disse Celia guardando il cielo.
I calciatori non fecero in tempo a decidere se continuare o no perchè ci fu un altro fulmine vicino alla porta dove si trovava Mark.
"Celia! Il t-tuo b-braccialetto!"
"Ma che significa? Cosa succede?" chiesero Suzette e Celia spaventate.
Si sono illuminati e se centrasse con la leggenda?
"Secondo me centra la leggenda che ci hai raccontato Nelly" bisbigliò Cammy spaventata.
"Non dire sciocchezze! E' solo una leggenda!" ribadì Nelly.
All'improvviso apparve un ragazzo, uno strano ragazzo che colpì il pallone con una forza sovraumana e ferì alcuni dei ragazzi.
"Paolo! Shawn!" gridò Emma avvicinandosi a loro.
Lo strano ragazzo si avvicinò a Suzette e disse: "Sono qui per te" poi in qualche modo fece perdere i sensi a Suzette e la prese tra le braccia.
"Se cercate di ostacolarmi andrete in contro ad un destino spaventoso" disse il ragazzo spucato dal nulla.
All'improvviso si sentì un urlò che si rivelò essere di Celia. Davanti a lei c'era un altro ragazzo altrettanto strano.
"Ora sparisci. Sai benissimo che questo è luogo degli esseri umani ed esseri malvagi come te non posso venire" disse il primo ragazzo che teneva ancora tra le braccia Suzette.
"Ti consiglio di non fare tanto il superiore o verrai cancellato! Questo pianeta apparterrà come è gia stato scritto al sovrano del regno di Notturnia e al Team Night Star"
"Notturnia... come la leggenda" bisbigliarono alcuni dei ragazzi giapponesi ancora sorpresi però ciò che stava accadendo.
E' tutto vero.
"Finiscila solo la luce del cielo può dominare il mondo"
Il secondo ragazzo ignorò il commento dell'altro e prese Celia per un braccio.
"Celia!" gridarono Jude e Darren, ma vennero subito colpiti da una pallonata.
La ragazza dai capelli blu cercò di avvicinarsi a loro, ma quel ragazzo glielo impedì
"Tu sei la prescelta e verrai con me"
Celia! No! Io devo fare qualcosa!
"Lasciala stare!" urlò Emma.
"Ancora cercate di ostacolarmi!" sbraitò e poi colpì la palla che andò dritta verso Emma, ma Paolo si mise in mezzo per proteggere sua sorella.
"Paolo! Stai bene?" chiese Emma con le lacrime agli occhi.
"Tutto okay" disse lui, ma si vedeva chiaramente che non diceva la verità.
E all'improvviso come erano apparsi sparirono.
"Sono spariti nel nulla con Celia e Suzette!" esclamò Victoria preoccupata.
"Dobbiamo trovarli e salvare le nostre amiche" disse determinato Mark.
"Ma capitano sono spariti nel nulla" affermò Jack.
"Hanno portato via Suzette e Celia perchè indossano i bracciali, le chiavi di Celestia e Notturnia" annunciò Cammy ancora scossa per ciò che era accaduto.
Tutti rimasero sorpresi.
"Se è così la leggenda si basava su una storia realmente accaduta. Allora la loro meta è quel monte" disse Nelly indicandolo.
"Non perdiamo tempo, andiamo!" esclamò Mark.
"Emma tu rimani qui" disse Paolo.
"Cosa? No non abbandonerò Celia!"
"Tuo fratello ha ragione è pericoloso"
"Shawn non ti ci mettere anche tu! Io vengo con voi"
"No Emma!" le urlò Paolo.
Così i calciatori si incamminarono verso il monte, lasciano Emma, Silvia, Cammy e Nelly nella preoccupazione.
Io non posso rimanere qui mentre Celia è in pericolo... anche Paolo e Shawn sono in pericolo io non posso rimanere qui!
"Emma dove vai?" chiese Silvia.
"A cercare  Celia"

 

Angolo autrice:
 Allora vi informo subito che inizialmente il capitolo non era così, era completamente diverso. Poi il mio computer si è spento cancellando tutto quello che avevo scritto e quindi ho dovuto ricominciare il capitolo dall'inizio ed è uscito così.
 Spero vi piaccia lo stesso :)

 Kisses and hugs

 Martaweasley

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 - Abbiamo perso ***


Capitolo 25 - Abbiamo perso

 

Emma si era messa in cammino per arrivare al monte dov'erano andati i ragazzi, ma ogni volta che l'aveva quasi raggiunto si ritrovava di nuovo all'inizio del sentiero come se qualche forza misteriosa non volesse farle raggiungere la sua meta.
"Non è possibile è da un'ora che sto girando in torno! Sono inutile... sarà meglio tornare indietro"
 

"Emma!" gridò Silvia correndole in contro.
"Non sono riuscita a raggiungere il monte"
"Non fa niente abbi fiducia in Mark e gli altri loro salveranno Suzette e Celia" la rassicurò Cammy.
E fu prorpio così, qualche ora più tardi videro i calciatori tornare e tutte e tre le ragazze corsero ad abrracciare Suzette e Celia. Poi Emma corse ad abbracciare anche Paolo e Shawn, era felice che fosse andato tutto bene, che erano tutti salvi.

-----------

Era il giorno della semifinale, Orfeo contro Piccoli giganti.
Vinceremo questa partita e andremo in finale con l'Inazuma Japan!
"Siete pronti ragazzi! Siamo riusciti ad arrivare fino a qui e non perderemo ora, noi arriveremo in cima al mondo!" lì incitò Paolo, mentre erano sull'autobus diretti allo stadio per la partita.

*BEEP BEEP*
Shawn:
Arriveremo un po' in ritardo, ma ti prometto che arriveremo. Buona fortuna!
Emma:
Graziee! A dopo♥
Shawn:
A dopo piccola♥

Mi ha chiamato piccola... com'è tenero.



La partita era iniziata, ma la Orfeo si era trovata davanti una squadra imbattibile. Erano fortissimi e riuscivano a bloccare qualunque mossa degli italiani. Il primo tempo finì 3-0 in favore dei piccoli giganti.
Non è possibile. Come posso essere così forti. Non devo scoraggiarmi, possiamo ancora vincere.
"Dai ragazzi! Ce la potete fare! Paolo hai promesso a Mark che vi sareste incontrati in finale, ce la potete fare!"
I ragazzi parvero troppo a pezzi per ascoltare le parole di Emma. Il secondo tempo riprese e fu più impressionante del primo. La partita finì 8-0. La Orfeo era stata battuta, erano stati eliminati.
 

Nello spogliatoglio i ragazzi erano tutti giù di morale e come potevano non esserlo.
Abbiamo perso. Fratellone mi dispiace tanto...
"Sono molto dispiaciuto capitano. Hai voluto affidarmi il tuo ruolo e io non sono stato in grado di vincere" disse Paolo a Nakata.
"Non ti devi scusare, non ho mai dubitato che tu fossi un ottimo giocatore. Il fatto di essere stati eliminati è seccante, ma voi avete comunque un gran futuro. La prossima partita la vincerete sicuramente conto su di te capitano" gli rispose Nakata porgendogli la fascia del capitano che prima si era tolto.
"Ti ringrazio"
All'improvviso la porta si spalancò ed entrò Mark seguito da Shawn, Axel e Jude. Il ragazzo dei capelli grigio-bianchi si precipitò da Emma per abbracciarla.
"Paolo!"
"Ciao Mark.. perdonami io ce l'ho messa tutta, ma purtroppo non sono riuscito a mantenere la nostra promessa"
"Ma com'è successo? Com'è andata?"
Paolo si mise a spiegare quanto fossero forti i loro avversari, di come non riuscissero a reagire in alcun modo. Emma tra le braccia di Shawn continuava ad annuire.
"Hei va tutto bene" le bisbigliò il ragazzo accarezzandole i capelli.
"Shawn... siamo stati eliminati... io non riesco a crederci. Poi il Football Frontier International è quasi finito... tu tornerai in giappone ed io in Italia... come faremo?" chiese con le lacrime agli occhi.
"Shhh non preoccuparti troveremo un modo" la rassicurò stringendola più forte a sé.
Quando Paolo finì di raccontare a Mark della partita gli disse: "Ora ci devi scusare, ma sentiamo il bisogno di rimanere un po' da soli, vorremo riposarci po'"
"Uhm certo" disse il capitano della squadra giapponese poi guardò Shawn e gli fece cenno di venire con lui. Shawn guardò Emma per assicurarsi che anche lei fosse d'accordo.
"Si vai pure, mio fratello ha bisogno di me. Ci sentiamo più tardi"
Lui annui poi si scambiarono un lungo e dolce bacio per salutarsi.
"Ragazzi.. si abbiamo perso, ma restiamo i capioni di Italia e abbiamo battuto l'Inghilterra e l'Argentina che sono squadre fortissime. Abbiamo pareggiato con l'Unicorno e l'inazuma. Si oggi abbiamo perso, ma come ha detto Nakata la prossima partita la vinceremo! Perchè ne usciremo più forti" disse Emma sperando di migliorare l'umore dei suoi amici, ma nessuno alzò lo sguardo, fissavano tutti il pavimento come se fosse la cosa più bella al mondo. Poi si sedette affianco al fratello e gli prese la mano per rassicurarlo.
"Hai ragione" mormorò Paolo.
"Ragazzi Emma ha ragione, siamo arrivati fin qui perchè siamo bravi, siamo arrivati in semifinale, la prossima volta vinceremo!"disse Paolo alzandosi, ma continuando a stringere la mano della sorella.
"Ora andiamo a casa e ordineremo una pizza da mangiare tutti insieme e guarderemo un film" aggiunse dopo facendo un sorriso.
Nessuno rispose, ma si alzarono e si incamminarono tutti verso l'autobus che li avrebbe condotti a casa.





Angolo autrice:
Buonasera, allora devo dire che che gli ultimi due capitoli che ho scritto non mi hanno fatto impazzire, cercherò di migliorare con il prossimo.
Intanto fatemi sapere cosa ne pensate.

Kisses and hugs

Martaweasley

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 - Come faremo? ***


Capitolo 26 -  Come faremo?

Erano passati solo due giorni dall'eliminazione dell'Orfeo, i ragazzi erano ancora un po' giù di morale, ora volevano solo che l'Inazuma battesse i Piccoli Giganti.
Emma in quei giorni non aveva visto Shawn, nemmeno Celia, si erano sentiti solo per telefono, lei sentiva di dover stare vicino a suo fratello e gli altri ragazzi.
Era appena finita la cena, tutti stavano andando nelle prorprie stanze, tranne Paolo. Emma lo seguì per assicurarsi che stesse bene.
Paolo... mi dispiace così tanto.
Paolo se ne stava in mezzo al campo e fissava con rabbia e tristezza il pallone che aveva tra le mani.
"Mi dispiace Mark.. non ho mantenuto la promessa" disse a bassa voce, ma sua sorella lo sentì lo stesso. Subito dopo colpì con forza il pallone.
"Fratellone"
"Emma che ci fai qui? Vai dentro"
"Stai bene?"
"No. Non ho mantenuto la promessa con Mark, ho deluso la squadra, il capitano e tutti i nostri amici rimasti a casa"
"Non è colpa tua"
"Si invece tutti credevano in me e io... non ce l'ho fatta... li ho delusi"
Emma si avvicinò al fratello e lo abbracciò, come poteva darsi la colpa di tutto?  
Fratellone...
"Puoi ancora battere i Piccoli Giganti" disse dopo raggiante.
"E come?"
"Puoi aiutare l'Inazuma, tu hai giocato contro di loro, puoi aiutare Mark a batterli"
"Questa... è una grande idea, sono sicuro che anche gli altri saranno d'accordo. Grazie Emma"


IL GIORNO DOPO

Mark Evans era sulla spiaggia ad allenarsi per una nuova super tecnica con il suo copertone.
"Mark!"
"Huh?" disse il portiere giapponese prima di voltarsi.
"Paolo! Emma! Ciao!" aggiunse dopo allegro.
"Non abbiamo più parlato dopo la nostra sconfitta in semifinale. Non ho mantenuto la nostra promessa, ti chiedo scusa"
"Promettimi che li sconfiggerete promettimelo!" aggiunse dopo voltandosi verso Mark.
"Te lo prometto, darò tutto me stesso vedrai!"
"Noi vi aiuteremo" dissero i gemelli insieme.
"Cosa?"
"Si, facciamo una partita di allenamento, così potrai provare anche la nuova tecnica che stavi provando, solo giocando riuscirai a prefezionarla"
"La nostra idea era questa: giocate con noi così potete capire come affrontare i vostri prossimi avversari, allora Mark ci stai?" aggiunse dopo.
"Grazie Paolo, sei un vero amico!"


Fu così che si ritrovarono tutti nella mensa della casa dei giapponesi.
"Emma!"
"Celia ciao!"
"Come stai?"
"Meglio e tu?"
"Molto bene, sono felice che tu sia qui"
"Oh uao grazie, come mai così felice?"
"Beh vedi Darren ha avuto il coraggio di dire a mio fratello che stiamo insieme e dopo che si è calmato ha detto 'Va bene'"
"Fantastico!"
"Buongiorno" disse una voce alle spalle di Emma che dopo qualche secondo le circondò la vita e appoggiò la sua testa sulla spalla della ragazza.
"Buongiorno Shawn" rispose lei, aveva passato solo due giorni senza di lui, ma era come se fossero passati anni.
"Mi sei mancata" le sussurrò all'orecchio.
"Anche tu... ma tanto"
"Lo so faccio questo effetto alle ragazze"
"Che idiota" disse la ragazza dai capelli castani, divincolandosi dalla sua presa per guardarlo dritto negli occhi, poi gli mise una mano dietro la testa e lo attirò a sè. Quel bacio fu dolce, ma pieno di passione, avevano sentito la mancanza l'uno dell'altro per soli due giorni, come avrebbero fatto quando sarebbe finito il FFI.

Paolo e Gigi iniziarono a spiegare all'Inazuma i modi di giocare dei Piccoli Giganti. Tutti erano attenti e Celia prendeva appunti.
"Siamo qui per farvi capire come giocano, ma non affrontateci come se fosse una partita da allenamento, affrontateci come se oggi fosse davvero la finale!" concluse Paolo.

"Allora è stata una tua idea Emma?" le chiese Silvia, mentre si sedevano in panchina per guardare la partita.
"Beh mia e di Paolo"
"Grazie"
"Ma figurati"
"Senti perchè giocheremo tempi di 15 minuti?" le chiese Celia.
"Ecco perchè sprecheranno tanta energia" le rispose Emma.

La partita iniziò. I ragazzi della Orfeo erano tutti schierati in attacco, lasciando in difesa solo il portiere, una formazione che lasciò sorpresa l'Inazuma. Gli italiani erano tutti velocissimi e continuavano fare passaggi altrettanto veloci i giapponesi non potevano fare nulla, non riuscivano a fare nulla.
Paolo si trovò davanti alla porta e segnò, la tecnica di Mark non aveva funzionato.
"I vostri avversari sono molto più forti. Il portiere a parato il mio tiro senza far uso di tecniche" dissa Paolo a Mark.
Ora il calcio di iniziò spettava all'Inazuma, questa volta la Orfeo era schierata tutta in difesa. Con quella difesa i giapponesi non riuscivano ad avanzare.
 

La partita finì con la vittoria della Orfeo. Mark era quasi riuscito a padroneggiare la sua nuova tecnica, però ora sapevano quanta forza avessero i loro avversari.
"Voi ce la potete fare, siete una squadra fortissima!" disse Gianluigi.


Si era fatto tardi, la Orfeo se ne era già andata, Emma era rimasta ancora un po' con Shawn. Erano seduti sul prato a guardare il cielo che ormai si stava scurendo.
"Vincerete! Dovete vincere"
"Si te lo prometto" disse lui dandole un bacio sulla fronte.
"Shawn.. c'è una cosa a cui stavo pensando"
"Cosa?"
"Ecco mi sei mancato tantissimo in questi due giorni che non ci siamo visti"
"Anche tu"
"Come faremo? Come faremo quando tu tornerai in Giappone ed io in Italia?"
"Emma per favore, non pensiamoci ora, pensiamoci quando sarà il momento"
Emma non disse più nulla, si lasciò coccolare tra le braccia del ragazzo che amava.


   Angolo autrice:
Ecco un altro capitolo!
Spero vi sia piaciuto, ci ho messo un po' a scriverlo e non so nemmeno se è venuto bene..
Comunque fatemi sapere che ne pensate.

Kisses and hugs

Martaweasley

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 - Non ne voglio più sapere ***


Capitolo 27 - Non ne voglio più sapere

 

Finalmente era il giorno della finale del FFI. Tra gli splati c'erano tutte le squadre che l'inazuma aveva affrontato. La Orfeo era molto vicina al campo.
"Shawn sono sicura chi vicerete, arriverete sulla vetta del mondo"
"Credi davvero che li batteremo?"
Lei poggiò la sua mano sulla sua guancia e disse: "Certo" poi lo baciò, fu un bacio veloce, A momenti sarebbe iniziata la partita e doveva lasciarlo andare in campo.
"Buona fortuna" disse prima di andare per raggiungere Paolo.
Shawn mi sembra distante è dal giorno dopo la partita da allenamento con noi che si comporta in questo modo...

La partita cominciò pochi secondi dopo che Emma si sedette al suo posto. I Piccoli Giganti prima di iniziare si tolsero dei pesi che tenevano sotto i vestiti, cosa che lasciò tutti sorpresi.
Giocavano con quei cosi addosso?! ...Incredibile...
Fu una partita intensa già da subito. Grazie all'allenamento con la Orfeo l'Inazuma riusciva a stare dietro ai ragazzi del Cotarl. Axel provò anche a tirare in porta, ma Hector il portiere dei Piccoli Giganti riuscì a parare il tiro con la sua tecnica 'Mano di luce x'. Purtroppo dopo solo 15 minuti dall'inizio della partita l'attaccante dei Piccoli Giganti segna, portando in vantaggio la sua squadra.


Fu una delle partite più emozionanti mai viste, ma finì con 3-2 per l'Inazuma.
Il FFI era finito. L'Inazuma Japan aveva vinto, erano i campioni. Per festeggiare la vittoria e la fine di questa fantastica avventura tutte le squadre scesero sul campo dove si era svolta la finale e iniziarono a divertirsi. C'era chi ballava, chi chiacchierava, chi si salutava sapendo che non si sarebbe più rivisto e questo ricordo qualcosa a Emma.
Il football frontier international è finito... Io e Shawn dovremmo separarci.
La ragazza che fino a quel momento era rimasta in disparte con Angelo un suo amico iniziò a cercare Shawn e le sue amiche.
"Celia!"
"Emma ciao!"
"Sono felice che abbiate vinto, congratulazioni ve lo meritavate"
"Graziee!"
"Noi partiamo domani sera, voi?"
"Noi partiamo.." Non riuscì a finire la frase perché arrivò Darren, il suo ragazzo che la portò via.
Okaaay. Devo trovare Shawn!

"Emma!"
"Finalmente eccoti qua, congratulazioni" disse la ragazza prima di poggiare le sue labbra su quelle del ragazzo.
"Grazie" disse staccandosi dal bacio, cosa che lasciò un po' perplessa Emma.
"Uhm.. Noi partiamo domani sera voi?"
"Domani pomeriggio" urlò lui per farsi sentire dato che avevano alzato il volume della musica.
"Okay! Passiamo la mattinata insieme... E sentì so che sono un po' insistente, ma come faremo? Non so.. Come si gestisce una relazione a distanza.."
"Emma tesoro voglio passare la notte con te!" disse Shawn ignorando tutto quello che aveva detto Emma.
Cosa?
"Passiamo la notte insieme" ripeté lui.
"I-io non so"
"Per favore"
Lei annuì. Se ne andarono dalla festa e ci vollero solo 15 minuti per arrivare nel quartiere italiano e altri 5 per raggiungere la casa. Quando entrarono nella stanza di Emma, lei si mise il pigiama leggero e lui si tolse la tuta sporca, poi si sdraiarono sul letto e rimasero tutta la notte abbracciati e qualche volta si scambiavano dei teneri baci.
"Non voglio rinunciare a tutto questo... Non voglio rinunciare a te" disse Emma prima di addormentarsi.
"Mi dispiace" le sussurrò Shawn all'orecchio quando capì che si era addormentata.



Erano le 9.13 e Shawn era sveglio stava guardando il telefono mentre accarezzava i capelli di Emma, cosa che non avrebbe più potuto fare.
"Buongiorno" disse lei con la voce ancora impastata dal sonno.
"Buongiorno"
"Cosa fai?"
"Controllo i messaggi"
"Uhm... Okay. Vado a vestirmi"
"Si anch'io ora mi vesto e vado"
"Dovevamo passare la mattinata insieme" disse Emma triste.
"Lo so, ma devo finire di fare le valige"
"Ci vediamo all'aeroporto alle 17.00, okay?"
"Okay. Shawn prima che tu parta dobbiamo davvero parlare della nostra relazione! Non voglio che finisca"
"Ne parliamo in aeroporto, il mio volo è alle 18.00 avremo un'ora per parlare"
"Promesso?"
"Uhm.. Certo" disse il ragazzo alzandosi dal letto e raccogliendo da terra i suoi vestiti. Emma si accorse solo in quel momento di quanto fosse bello il corpo di Shawn. Aveva passato una nottata stupenda, le era piaciuto moltissimo dormire con la testa sul suo petto e svegliarsi sentendo il battito del suo cuore, come le era piaciuto quando lui l'aveva riempita di baci e quando le accarezzava i capelli. Come avrebbe fatto senza di lui? Senza il suo tocco? Senza i suoi baci?... Scacciò quei pensieri dalla testa e si preparò.
Quando uscì dal bagno Shawn indossava la tuta ciò voleva dire che se ne stava andando.
"Vado"
"Certo"
Emma si avvicinò per dargli un bacio, ma lui si tirò indietro.
"Scusa è che non ho lavato i denti e non mi va di baciarti con l'abito che ho" disse lui gesticolando.
"Oh okay allora a dopo"
"A dopo" detto questo Shawn se ne andò.

Emma Bianchi è ora di finire la valigia!
E così si ritrovò a litigare con le sue borse perché non si volevano chiudere. Ad un certo punto si mise ad urlare poi una lacrima scesa sulla sua guancia, poi un'altra fino a diventare pianto senza fine.
Non voglio andarmene! Non voglio lasciare Shawn... Non voglio lasciare Celia e le altre... Non voglio che tutto finisca. Voglio svegliarmi con Shawn che mi accarezza i capelli. Voglio passeggiare con lui e poi andare a mangiare i dorayaki. Voglio passare tutte le notti abbracciata a lui. Voglio che lui mi dia il buongiorno e la buonanotte sempre. Voglio che lui stia sempre accanto a me. Voglio... Voglio... Rimanere con la persona che amo.
In quel momento entrò nella stanza Paolo.
"Emma vuoi un aiuto con le valige.. Che succede?" disse preoccupato nel vedere la sua gemella in lacrime.
"N-non voglio r-rinunciare a lui" disse tra un singhiozzo e l'altro.
Paolo andò subito ad abbracciare Emma e rassicurarla, non gli piaceva vederla piangere.

---

Guardò l'orologio appeso al muro erano le 16.40 ci volevano 15 minuti per l'aeroporto quindi si precipitò giù.
"Paolo.. Non vieni a salutare Mark?"
"No, ho salutato tutta la squadra ieri sera, perché sapevo che oggi sarei stato impegnato con le valigie, comunque salutameli ancora"
"Va bene. Vi aspetto lì le mie valigie sono già sul nostro autobus" Il volo della Orfeo era alle 19.30 quindi sarebbero arrivati in aeroporto verso le 18.00 l'orario in cui l'Inazuma sarebbe partita.

Quando arrivò Emma si sentiva agitata, le tremavano le gambe, aveva pianto tutta la mattina e sapeva che l'avrebbe fatto ancora quando avrebbe dovuto lasciare il suo ragazzo e le sue amiche. Quando raggiunse il gate in cui Shawn le aveva detto di andare fu sorpresa di non trovarci nessuno.
Com'e possibile? Ho sbagliato io? Ho capito male il numero del gate? Eppure ero sicura.. Shawn aveva detto gate 23... Però qui non c'è nessuno.
Con il cuore che le batteva forte Emma si diresse al punto informazioni.
"Salve cara cosa posso fare per lei?" Le chiese la signora.
"Ecco volevo sapere a che gate si trova il volo per il Giappone delle ore 18.00"
"Un attimo che controllo" disse gentilmente.
"Uhm.. Strano.. Non mi risulta ci siano voli per il Giappone alle ore 18.00"
Un tonfo al cuore... Come era possibile?! Emma non riusciva a capire, se era uno scherzo non era divertente! Il suo cuore si ruppe in mille pezzi quando la signora le disse che l'unico volo di quel giorno per il Giappone era partito alle 14.00.
Con gli occhi lucidi, le gambe che le cedevano e il cuore che le batteva forte si andò a sedere sulla prima sedia che trovò e tirò fuori il suo telefono.
Perché è spento? Io non lo spengo mai.
Quando si accese la prima cosa che fece fu controllare messaggi e chiamate, ma non c'era niente. Allora compose il numero di Shawn che ormai sapeva a memoria. Nessuna risposta. Se quando era entrata era agitata ora era agitatissima, in preda al terrore. Decise di chiamare Celia, sperando che lei le rispondesse. Squillava. Stava per mettere giù quando la sua amica rispose.
"Emma?"
"Celia! Ma che succede? Dove siete?"
"In Giappone"
Il cuore di Emma era già in pezzi ora sembrava che qualcuno avesse calpestato i resti del suo povero cuore.
"C-come?" disse mentre le lacrime iniziarono a scendere.
"Perché non sei venuta all'aeroporto? Perché non mi hai risposto? Perché non hai risposto a Silvia o a Cammy?" disse Celia dall'altro capo del telefono, sembrava che anche lei stesse piangendo.
"Io non ho ricevuto nessuno messaggio, nessuna chiamata. Shawn mi aveva detto che il vostro aereo sarebbe partito alle 18.00"
"Come non hai ricevuto nulla?!"chiese arrabbiata e triste.
"Comunque era alle 14.00 il volo" aggiunse dopo. Emma non ascoltò l'ultima cosa che le disse l'amica perché le tornò in mente una cosa. Quella mattina, quando si era svegliata aveva visto Shawn con il telefono, ma non il suo, aveva in mano il telefono di Emma.

Flashback:
"Buongiorno"
"Buongiorno"
"Che fai?"
"Controllo i messaggi"

Non può averlo fatto! No! No! Perché?
"Emma sei ancora lì?"
"Si.."
"Come è possibile che tu non hai ricevuto nulla? Ti abbiamo riempito di messaggi e chiamate tutta la mattina!"
"Shawn.." disse a bassa voce la ragazza dai lunghi capelli castani.
"Mi dispiace che tu non l'abbia salutato"
"È stato lui.." disse asciugandosi le lacrime.
"Come?!" gridò Celia.
"Stamattina aveva il mio telefono e ha detto che stava 'controllando i messaggi' ma io mi ero appena svegliata ero troppo stanca per farci caso. Probabilmente deve aver cancellato i messaggi e le chiamate e poi deve aver bloccato le vostre chiamate e i vostri messaggi così che non potessi sapere nulla e poi l'ha spento" disse tutto d'un fiato cercando di smettere di piangere.
"Ma perché?"
"I-io non lo so. C-credevo che m-mi amasse, invece non mi ha salutato, non mi ha permesso di salutare voi. Sai si comportava in modo strano.. quando tiravo fuori l'argomento della distanza e di partire cambiava subito discorso, probabilmente aveva già in mente di scappare senza salutarmi e dirmi niente. M-mi ha mentito. Ora non so che pensare... Si è solo... Di-divertito con me? Era solo una storiella con una ragazza straniera... Da raccontare agli amici tornato a casa?" dissi disperata rimettendomi a piangere.
"Emma mi dispiace moltissimo, ma non la passerà liscia. Lascia fare a me. Ora riposati, ci sentiamo presto, un bacio"
"Ciao Celia... Ti voglio bene"

Emma rimase seduta a piangere fino all'arrivo della squadra.
"Emma mi dispiace, ma vedrai vi rincontrerete presto" la rassicurò Paolo rivolgendole un dolce sorriso. A quel punto Emma iniziò a piangere di più. Aveva chiuso. Il suo cuore ormai era rotto, era a pezzi. Non voleva più saperne dell'amore, né del bel ragazzo giapponese incontrato all'isola di Liocott, non voleva più saperne niente di Shawn Frost.
 "Paolo... Abbracciami" fu l'unica cosa che riuscì a dire. In quel momento voleva restare tra le braccia del suo gemello che era di sicuro l'unica persona che non le avrebbe mai fatto del male e che l'avrebbe sempre protetta.



Angolo autrice:
Buonasera... o Buongiorno visto che è l'1:12... comunque il FFI si è concluso, non è stata la conclusione migliore per la nostra protagonista. Oh Shawn... che mi combini?
Comunque fatemi sapere che cosa ne pensate e se vi è piaciuto il capitolo. Ora è meglio che vado a dormire.. Notte!

Kisses and hugs

Martaweasley

 

 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 - Come stai? ***


Capitolo 28 - Come stai?

 

Erano passate due settimane dalla fine del FFI. Emma era tornata a casa, ma era come se non ci fosse più. Rimaneva chiusa nella sua stanza a piangere e mangiava pochissimo. Paolo le era rimasto accanto tutto il tempo, quando la sorella gli aveva raccontato cos'era successo avrebbe voluto picchiare Shawn. Emma non aveva più sentito il ragazzo giapponese, non ne voleva sapere, non voleva soffrire ancora. Tuttavia sentiva Celia tutti i giorni e Silvia e Cammy quasi tutti i giorno, erano tutte preoccupate per lei.

"Emma tesoro la cena è pronta"
"Mamma non ho fame" gridò da sotto le coperte.
"Amore devi dimenticare e andare avanti" disse sua madre entrando nella camera della figlia e sedendosi sul bordo del letto.
"I-io credevo c-che mi a-amasse" mormorò Emma rimettendosi a piangere.
"Emma non sarà l'ultimo ragazzo di cui ti innamorerai, ce ne saranno altri, come ce ne saranno altre di delusioni, ma tu sei una ragazza forte, riuscirai a superare tutto questo. Ne sono sicura"
"Tu come hai gestito la tua prima delusione in amore?" le chiese più calma.
"Uhm.. se non ricordo male.. avevo più o meno la tua età, si chiamava Marco il ragazzo che mi aveva fatto soffrire.. passai una settimana a piangere e a mangiare gelato"
"Okay... Cosa ti aveva fatto Marco?"
"Lui mi aveva invitato ad uscire, ma non si presentò e il giorno a scuola tutti ridevano di me... Però l'ho superata e ora sto con tuo padre" disse sorridendo.
"Vieni a mangiare" aggiunse dopo.
"Va bene"
Emma si tirò su dal letto, indossava una grossa felpa verde con la scritta 'No boys'. Aveva i capelli legati in una coda fatta male, gli occhi rossi e gonfi per il continuo piangere e ed era anche più magra, visto che rifiutava molte volte di mangiare.
"Oh finalmente qualcuno ha deciso di uscire dal letto!" esclamò il padre dei gemelli.
"Si" disse a bassa voce Emma rivolgendo a tutti un sorriso tirato.

La cena passò in fretta e Emma si sentì meglio. Era stato bello essere vicino alla sua famiglia. Le uniche persone che non l'avrebbero mai fatta soffrire.
"Torno in camera. Vi chiedo scusa se vi sto facendo preoccupare.. starò meglio ve lo prometto"
"Preoccupati, noi? Ma per favore!" disse Paolo ridendo riuscì anche a strappare il primo e vero sorriso a Emma dopo giorni di tristezza infinita.

Mamma ha ragione... passerà.. tra poco ricomincerà la scuola.. devo stare meglio. Shawn è il primo  ragazzo di cui io mi sia innamorata e il primo ad avermi spezzato il cuore, ma devo superarla. Non devo più stare male per lui, dato che lo odio. Sono sicura che lui non sta soffrendo, anzi si starà divertendo con i suoi amici.. raccontando di come ha ingannato una ragazza italiana.

"Emma? Posso entrare?" chiese una voce femminile da dietro la porta che Emma riconobbe subito.
"Sofia! Si vieni"
"Ho pensato che sarebbe stato meglio per te se fossi rimasta con te! Come l'altro giorno. Ho portato: gelato al cioccolato, alla crema, caramelle, cioccolato alle nocciole e un film"
"Grazie!"
"Ma figurati è a questo che servono le amiche"
Sofia era la vicina di casa della famiglia Bianchi. Emma e lei si conoscevano fin da bambine, erano cresciute insieme, erano migliori amiche, ed era anche la ragazza di Paolo.
"Allora come stai?" le chiese sedendosi sul letto accanto a le dopo aver messo il dvd nel computer portatile, per vedere il film.
"Male.. ma devo superarla, aiutami"
"Certo!"
Si abbracciarono e rimasero così finchè non si addormentarono.



Shawn pov's

"Come stai?"
"Bene, smettila di chiedermelo!"
"Shawn con me puoi parlare, siamo migliori amici.. come stai?" chiese un'altra volta Axel.
"Male.. Sto malissimo.. So che è stata una mia idea e l'ho fatto per lei... però fa male"
Era stata una mia idea quella di mentire a Emma sull'orario del volo, così da farmi odiare da lei. Le relazioni a distanza non funzionano. Ci saremmo lasciati comunque e così ho preferito farlo subito, però ho deciso di farmi odiare da lei perchè è più facile superare la lontananza di una persona che odi.
"Però non avevo scelta.. io so cosa vuol dire perdere le persone che ami.. e fa male, molto male. Ora mi odierà e mi dimenticherà in fretta"
Appena finì la frase una lacrima cadde sulla guancia del ragazzo giapponese. L'idea che lei lo odiasse e che l'avrebbe dimenticato in fretta gli faceva male, ma continuava a ripetersi che per lei sarebbe stato più facile andare avanti.
"E tu come farai?"
"Io? I-io non la voglio dimenticare.. Anche volendo non ci riuscirei... La amo troppo"





Angolo autrice:
Ecco un nuovo capitolo... è un po' corto, ma spero vi piaccia lo stesso, fatemi sapere che ne pensate.

Kisses and hugs

Martaweasley

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 - Ho un'idea ***


Capitolo 29 - Ho un'idea
 

Un mese.
 Un mese era passato, Emma aveva iniziato il primo anno di liceo, purtroppo lei e il gemello dovettero scegliere scuole diverse, lui seguì lo sportivo insieme ad altri suoi amici. Paolo voleva diventare allenatore della nazionale giovanile italiana.
 Mentre Emma Bianchi voleva viaggiare e quindi scelse il liceo linguistico.
 Si era ripresa, grazia all'aiuto della sua amica Sofia era riuscita ad andare avanti.
 Era cresciuta, maturata aveva completamente cambiato stile.
 Non indossava più tuta o maglie larghe. Ora indossava jeans attillati, gonne, vestiti. Aveva anche imparato a truccarsi e a camminare con i tacchi.
 L'unica cosa che non era riuscita a fare era uscire con altri ragazzi. Si era costruita un muro intorno, chiunque le chiedesse di uscire lei rifiutava, non voleva soffrire di nuovo. Si sentiva ancora con le sue amiche giapponesi, ma meno di prima.
 Si sentì suonare il campanello.

"Vado io deve essere Sofia!" disse Emma correndo giù per le scale.

"Buongiorno amica! Sono quasi pronta, prendo lo zaino"

"Okay!" disse Sofia tutta sorridente.

"Ciao Sofy" la salutò Paolo dandole un bacio.

"Ciao Paolo! Come stai?"

"Tutto bene, tu?"

"Bene, oggi facciamo qualcosa insieme?"

"Certo! Ultimamente passi più tempo con mia sorella che non so più se sono io il tuo fidanzato!" Disse ridacchiando.

"Lo so, ma è la mia migliore amica e aveva bisogno di me"

"Lo so, è per questo che mi piaci, tu riesci ad aiutare sempre tutti. Ora devo andare o perdo l'autobus. Ciao!" salutò tutti.

"Buona giornata Paolo" gli disse la madre prima che chiudesse la porta.


 "Eccomi ci sono! Ciao Mamma! Ciao papà!"

"Ciao" li salutò anche Sofia.

"Allora hai studiato francese per il compito di oggi?"

"Certo e tu Emma?"

"Si sì... Tu per caso sai chi è Marco Tatti?"

"Oh si è del terzo anno e si dice che sia uno dei ragazzi più belli della scuola, ma perché me lo chiedi?"

"Beh.. Lui mi ha chiesto di uscire"

"CHE COSAAA?!" Gridò l' amica con tutto il fiato che aveva in gola, peccato che fossero in mezzo alla strada e tutti si voltarono verso di loro.

"Calmati! E poi cos'è tutta questa agitazione per lui? Ricordati che sei fidanzata!"

"C-Che gli hai risposto? Dimmi che gli hai detto di sì!"

"Gli ho detto che dovevo pensarci.."

"Emma.. Pensi ancora a colui che non deve essere nominato?"

"Se intendi Voldemort no non penso a lui" esclamò Emma e poi scoppiò a ridere.

"Non pronunciare il suo nome!" la rimproverò Sofia ridendoi. Poi tornò seria e disse: "Dai sai a chi mi riferivo, pensi ancora a lui?"

"No non penso a lui, davvero"

Come avrei voluto non pensare più a lui, ma ogni volta che un ragazzo mi chiedeva di uscire mi venivano in mente le nostre uscite, le nostre passeggiate e l'ultima volta che l'avevo visto.. E quello che avevo passato. Così rifiutavo tutti gli inviti degli altri ragazzi.


 

Celia pov's

"Hai sentito Emma di recente?"

"No Silvia, ci sono stati tanti compiti e sono stata impegnata"

"Uhm.. Capisco, lo stesso vale per me e per Cammy.. Tu hai mai parlato con Shawn dell'accaduto?"

"Quando Emma mi aveva detto che era stato lui sono andata a casa sua e gliene ho dette di tutte i colori poi me ne sono andata, ma questo te l'avevo già detto. Poi non ho più parlato con Shawn"

"E se avesse avuto un motivo per fare quello che ha fatto?" Intervenne Cammy che fino a quel momento era rimasta in silenzio.

"E che motivo avrebbe avuto?" Chiese Silvia, ma non ricevette risposta, perché in quel momento entrò il professore.

Un motivo... Che motivo avrebbe avuto per mentire a Emma?
 Però potrebbe essere la spiegazione giusta! Io ero sicura che Shawn amasse veramente Emma..
 Devo indagare, saperne di più e risolvere questa faccenda una volta per tutte!

 

Dopo la lezione la ragazza dai capelli blu prese il suo telefono e chiamò subito Shawn.

"Pronto?"

"Shawn dobbiamo parlare!"

"Celia?"

"Si sono io, tra quanto puoi essere qui?"

"Ci possiamo vederci domani alle 16.00?"

"Perfetto! Ci vediamo davanti alla mia vecchia scuola, la Raimon"

"Okay a domani"
 

IL GIORNO DOPO
 16.03

"Celia!"

"Shawn! Ciao da quanto tempo"

"Beh l'ultima vota che ci siamo visti sei venuta ad urlarmi contro.."

"Uhm.. Si. Vieni andiamo di là e parliamo"

 

"Allora di che volevi parlarmi?" Chiese il ragazzo sedendosi su una panchina libera.

"Ecco di.. Emma"

"Oh.. Perché?"

"Voglio sapere perché le hai mentito?  L'ultima volta ero talmente arrabbiata che non ho voluto ascoltarti"

"I-Io l'ho fatto per il suo bene" disse con voce triste e abbassando lo sguardo.

"Per il suo bene? Hai idea di quanto ha sofferto? Di quanto ha pianto?"

"Mi dispiace, ma credimi io l'ho fatto per lei"

"Raccontami" lo incitò Celia sedendosi accanto a lui.

 ---
 

"Ora capisco... Però non mi sembra giusto, voi due vi amate, dovete sistemare le cose!"

"Non succederà mai.. Non mi perdonerebbe e poi te l'ho già detto le relazioni a distanza non funzionano"

"No funzionano se non è vero amore"

Nello sguardo di Shawn si poté leggere pura felicità e speranza.

"Ma come faccio?"

"Ho un'idea!"
 

Emma pov's

Celia aveva chiamato la sua amica per dirle che sarebbe venuta qualche giorno in Italia con la famiglia e la ragazza dai capelli castani non vedeva l'ora di riabbracciarla.

Non posso credere che rivedrò Celia, dopo tanto tempo! Siii rivedrò Celia!

 

Shawn pov's

"Quindi se ho capito bene... Io partirò con Mark per l'Italia e andrò a trovare Emma e mi farò perdonare, ma lei crede che sia tu ad andare in Italia, giusto?"

"Sì giusto!"

"Perché vado con Mark?"

"Sai Mark ha deciso da poco di voler andare in Italia a giocare e passerà a trovare Paolo, quindi andrai con lui. E poi può essere anche una buona occasione per te, giocare all'estero"

"Si.. Certo"

Rivedrò Emma!

 


Angolo Autrice:
 Ecco un nuovo capitolo!
 Shawn rivedrà Emma, ma lei crede che sia Celia ad arrivare in Italia... Che succederà?
 Spero che il capitolo vi sia piaciuto fatemi sapere che ne pensate (:
 Vi avviso anche che la storia è quasi finita!

 Kisses and hugs

 Martaweasley
 

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 - Sono io Shawn ***


Capitolo 30 - Sono io Shawn

 

Paolo pov's
"Quindi non verrà Celia con te, ma Shawn?!"
"Si Paolo" gli rispose Mark dall'altro capo del telefono.
"E secondo te io farò avvicinare quello a mia sorella?! Hai idea di quanto ha sofferto a causa sua?"
"Paolo calmati ora ti spiego tutto"

Emma pov's
Rivedrò Celia! Non vedo l'ora, mi è mancata così tanto e poi la presenterò a Sofia, andranno molto d'accordo.
"Emma sei pronta?"
"Si Paolo, ti sto aspettando in salotto"
"Oh okay, allora andiamo!"
I due gemelli si avviarono verso l'autobus che li avrebbe condotti all'aeroporto.
Non ci volle molto, fortunatamente.

"Sono così emozionata!"
"Uhm... si.. immagino"
"Va tutto bene?" chiese Emma guardando lo dritto negli occhi.
"S-Si tutto okay"

Shawn pov's
Era appena arrivato e non riusciva a crederci. Avrebbe rivisto la ragazza che amava.
"Shawn sei pronto?"
"Si Mark, ma vai prima tu"
"Okay. Ti aspetto di là, andrà tutto bene vedrai"
"Grazie" accennò ad un sorriso e poi osservò il capitano dirigersi verso l'uscita.
Shawn si avvicinò alla porta e nascostò riuscì a vedere Emma.
Oh... è diventata ancora più bella.
Shawn osservò bene la ragazza, aveva i capelli legati in una treccia e invece della sua solita tuta indossava una gonna nera con un maglietta rossa e dei stivaletti con un po' di tacco. Era diversa, ma comunque bellissima, secondo il ragazzo che la osservava di nascosto.

Emma pov's
"Mark!" gridarono i gemelli e abbracciarono il ragazzo che era appena arrivato.
"Ciao come state?"
"Noi tutto bene tu? Il viaggio? E' andato tutto bene?" chiese Paolo felice di rivedere l'amico.
"Si tutto okay e.."
"Scusa se ti interrompo, ma Celia?" domandò Emma.
"E-Ecco lei..." il ragazzo giapponese sembrava in difficoltà e Emma si preoccupò poi sentì qualcuno dietro di lei chiamarla. Riconobbe subito la voce, ma non si voltò. Si sentì completamente bloccata e ogni parte del suo corpo tremava. Il suo cuore che finalmente si era quasi aggiustato si ruppe un'altra volta.
"Emma... sono io Shawn"
Gli occhi della ragazza iniziarono a inumidirsi, non voleva piangere, non qui, non di fronte a lui. Poi una mano si poggiò sulla sua spalla. Quel calore, quel tocco era come risentire le farfalle nello stomaco.
"Mi dispiace"
A quel puntò Emma si girò verso il ragazzo che le aveva spezzato il cuore.
"Perchè?" chiese con un fil di voce mentre le lacrime le rigavano il viso.
"Perchè?" ripeté, ma con più voce. Voleva una spiegazione.
"I-Io voglio riaggiustare le cose" le rispose mente con una mano le asciugava le lacrime. Quel tocco fece venire un brivido ad entrambi.
Emma però non voleva soffrire ancora e così corse via. Riuscì a sentire Shawn che la chiamava, ma non tornò indietro.


Raggiunse il suo parco preferito e si sedette ad una panchina. Doveva riflettere. Pensare.
Perchè? Perchè?
Non riusciva a smettere di piangere. Ad un certo punto le squillò il telefono.
Sconosciuto... chi può essere?
"Pronto?"
"Ciao Emma sono io Marco, ti ricordi?"
"Oh si certo... Come hai avuto il mio numero?" chiese asciugandosi le lacrime.
"Me l'ha dato una tua amica.. Sofia mi pare si chiamasse"
"Ah capisco"
"Tutto bene?"
"Si si certo"
"Okay, ti ho chiamata per sapere se allora ti andava di uscire con me?"
Emma stava per rispondere, quando si ritrovò davanti il ragazzo giapponese.
"Emma ci sei?"
"Ecco Marco.. io.. io non posso" detto questo riaganciò il telefono.

"Ciao" le disse Shawn accennando ad un sorriso.
"Come mi hai trovata?"
"Paolo. Possiamo parlare?"
"Va bene"
Shawn si sedette accanto a lei e dopo un respiro pronfondo si decise a parlare.
"Pensavo non mi avresti lasciato parlare e con avresti voluto vedermi"
"Infatti non volevo più vederti, non volevo più saperne di te... ma se sei venuto fino a qui, fino in Italia per parlarmi, dovrei almeno ascoltarti"
Lui annuì con uno sguardo triste. Emma sapeva che l'avrebbe perdonato lo stesso, qualunque cosa le avesse detto, lo avrebbe perdonato, perchè lo amava ancora, ma voleva una spiegazione.
"Allora perchè te ne sei andato?"
"Mi dispiace" disse lui distogliendo lo sguardo, la freddezza con cui Emma lo stava trattando gli faceva male, ma sapeva di meritarselo.
"Non voglio delle scuse, voglio una spiegazione" cercò di mantenere un tono deciso, se no sarebbe scoppiata a piangere, di nuovo.
"Vedi io ho fatto quello che ho fatto perchè non sopportavo l'idea di lasciarti, che non ti avrei più rivista, che non ti avrei più baciata, toccata..."
"E hai pensato che fosse meglio mentirmi?"
"Ho pensato che sarebbe stato più facile per te accettare la mia lontananza se mi avessi odiato. Io so cosa vuol dire perdere persone che ami e quanto fa male... quindi ho pensato che così avresti sofferto di meno. Mi avresti dimenticato in fretta e ti saresti innamorata di nuovo, però più ti pensavo con un altro più soffrivo. Poi qualche settimana fa Celia mi ha chiamato e ha escogitato questo piano, voleva che risolvessimo tutto... e anch' io lo voglio"
"Come posso essere sicura che tu sia sincero? Perchè? Perchè dovrei fidarmi di te ora dopo tutto quello che ho passato?!"
"Perchè ti amo Emma!" gridò lui alzandosi a sua volta dalla panchina. Emma sussultò e poi il silenzio scese tra loro. Shawn si passò una mano tra i capelli, probabilmente sorpreso per quello che aveva appena detto, ma poi riprese un'espressione normale e continuò.
"Ti ho sempre amata Emma Bianchi. Da quando mi sei caduta addosso all'aeroporto, anche se allora ancora non lo sapevo. Amo accarezzare i tuoi capelli. Passeggiare con te. Farti ridere. Amo vederti arrossire. Amo il tuo sorriso. I tuoi occhi. Le tue labbra. Amo i tuoi baci. Amo stringerti tra le mie braccia. Io ti amo e so che avrei dovuto dirti la verità, so di aver incasinato tutto con te, so diaverti fatta soffrire e che probabilmente non mi perdonerai, ma volevo che sapessi la verità. Dovevi sapere che ci sarà sempre qualcuno che ti ama. Dovunque tu sia, ovunque io sia, sarai sempre l'unica per me"
Emma non riuscì a fare o dire nulla. Era rimasta completamente senza parole. Aveva sempre sognato che qualcuno le dicesse quelle parole e ora non riusciva a dire nulla.
Shawn mi ama. In tutto questo tempo io ho creduto che mi avesse mentito, che mi avesse preso in giro, lui invece mi aveva sempre amata.
"Dovrei odiarti" bisbigliò, sentendo le lacrime che aveva trattenuto scendere sulle sue guance.
"Dovrei odiarti con tutta me stessa" disse singhiozzando.
"Mi hai lasciato credere che fosse tutto una menzogna. Che tutto quello passato insieme fosse una bugia, che mi fossi immaginata tutto e che non contassi nulla per te. Mi hai fatto soffrire" disse senza smettere di piangere.
"Ho pensato sarebbe stato più semplice se mi avessi odiato, te l'ho già detto" mormorò, abbassando lo sguardo e quando lo rialzò anche le sue guance erano rigate da lacrime.
"Ho pensato che se mi avessi odiato avresti sofferto di meno che saresti andata avanti più facilmente. Tuttavia più ci pensavo più non riuscivo a sopportare che tu andassi avanti, che tu mi dimenticassi, che tu potessi amare un altro. Perchè sapevo che io non lo avrei fatto"
La ragazza dai capelli castani rimase in silenzio, continuando a piangere. Aveva voluto una spiegazione, eccola. Non sapeva cosa dire, era consapevole che Shawn aspettasse una sua risposta, ma lei era ancora troppo sconvolta. Lui le aveva aperto il suo cuore e lei se ne stava lì in silenzio a piangere.
"Idiota. Sei stato un idiota" riuscì a dire tirando su col naso.
"Io dovrei davvero odiarti. Ci ho provato tanto, ho cercato di cancellare ogni ricordo di te" esordì guardandolo dritto negli occhi, quegli occhi che lei tanto amava.
"Dovrei odiarti perchè non riesco ad odiarti" Mentre parlava si avvicinò cautamente a lui.
"Ma soprattutto dovrei odiarti perchè nonostante tutto io non ho mai smesso di amarti Shawn Frost"
Nel sentir quelle parole il voltò del ragazzo si illuminò. Emma gli sorrise, nonostante le lacrime. Lui sorrise a lei.
"Quindi... sei ancora la mia.. ragazza? La mia Emma?" chiese senza smettere di sorridere.
"Anche se sei cresciuta e cambiata" aggiunse dopo guardandola dall'alto in basso.
"Sarò sempre tua" disse lei abbracciandolo.
Incredibile.
Senza esitazioni Shawn la strinse forte a sé, questa volta non l'avrebbe più lasciata andare.
Nessuno dei due riusciva a crederci che dopo tutto quel tempo lontani ora si stavano stringendo di nuovo.
Non posso credere di averlo di nuovo tra le ie braccia e che esistesse un sentimento così forte come quello che provo per lui in questo momento.
Ora non si sarebbero più lasciati, avrebbero fatto di tutto pur di restare insieme. Perchè lei amava lui e lui amava lei. Questo era tutto ciò che contava.
Shawn le diede un dolce bacio sulla fronte. Poi la guardò dritta negli occhi, come se volesse chiederle il permesso di baciarla. Lei sorrise e finalmente le labbra di lui si posarono su quelle di lei.






Angolo autrice:
Questo era l'ultimo capitolo.
Il prossimo sarà l'epilogo, spero vi sia piaciuto.. vorrei sapere che cosa ne pensate (:
Grazie per leggere la mia storia!
Vi saluto!

Kisses and hugs

Martaweasley

 

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 - Tutto merito del calcio ***


Capitolo 31 - Tutto merito del calcio
 
Erano passati otto anni.
Emma e Shawn non si erano più separati.
Lei aveva finito il liceo linguistico e Shawn aveva giocato in Italia per 5 anni.
Poi insieme si erano trasferiti in Giappone.
Lui era diventato l'allenatore della squadra di calcio nella sua vecchia scuola e invece lei insegnava lingue, italiano e Inglese, sempre in quella scuola.
Erano felici.

"Shawn sbrigati o faremo tardi... Di nuovo!"

"Si arrivo!" Le rispose correndo da una stanza all'altra.

"Cosa stai facendo?"

"Sto cercando le scarpe"

"Nella scarpiera?" Chiese lei in tono ovvio.

"Ah ah ah non ci sono lì ho già controllato" disse guardando sotto il divano.

"Sono queste che cercavi?" Domandò sollevando le scarpe che aveva trovato ovviamente nella scarpiera.

"Dov'erano?"

"Nella scarpiera, ultimo ripiano"

"Oh... Ora possiamo andare"

"Ma guarda te con chi mi tocca vivere" ridacchiò la ragazza, che ormai era diventata una donna, uscendo di casa.

"Ma smettila e dillo che adori vivere con me" disse circondandole la vita con un braccio, per avvicinarla di più a sé.
Lei in tutta risposta gli diede un dolce bacio e poi si avviò alla macchina.
"Si è la cosa giusta da fare!" Mormorò Shawn chiudendo la porta di casa.


L'orologio segnava le 9.45 e Emma stava facendo lezione, quando dall'altoparlante della scuola partì una canzone, anzi la canzone. Era la preferiti di Emma.
A Thousand Years.
Tutti gli studenti rimasero sorpresi, stupiti.

"Ma che succede? Ragazzi siete stati voi?!"

"No signorina Bianchi, noi non abbiamo fatto nulla" le rispose un suo alunno.

Si sentì bussare alla porta.

"Avanti" dissero in coro tutti gli studenti presenti nell'aula.

Ed ecco che Shawn Frost si fece avanti.
"Hei cosa ci fai qui?"

"Sono venuto a trovati"

"Ma io sto facendo lezione!"

"La senti la canzone?"

"A Thousand Years... L'hai messa tu?"

"Si"

"Perché?"

"Perché per quello che ho intenzione di fare serviva una bella canzone di sottofondo"

"E cosa avresti intenzione di fare?" Chiese lei sorridendo e incrociando le braccia al petto.
Lui si mise in ginocchio.
Emma si bloccò.
Sta per fare quello che credo?

"Emma Bianchi, sono innamorato di te da ben quasi nove anni. Ti amo tutti i giorni di più e non smetterò mai di farlo. Quindi ho una richiesta da farti... Rendimi l'uomo più felice del mondo diventando mia moglie" disse porgendole l'anello.

"Io..."
Non riusciva a parlare. Era troppo emozionata. Gli occhi iniziarono ad inumidirsi e ripensò a tutti i momenti passati con lui. A quando si erano conosciuti. Il loro primo appuntamento. Al loro primo bacio. Alla sua partenza. A quando era tornato da lei. A quando dopo quasi due mesi lontani si erano ritrovati. Ai momenti vissuti insieme in Italia. Al loro viaggio per il Giappone. Alla loro casa. Alla felicità. A quella bella sensazione che aveva quando stava con lui. E finalmente ritrovò la voce.

"Si"

Entrambi sorrisero, poi lui la baciò con passione.
Quando sentirono le risate e il bisbigliare dei ragazzi si separarono, ricordandosi di essere ancora in classe.

"Tutto merito del calcio" le bisbigliò all'orecchio.

"Cosa?" Chiese lei.

"È tutto merito del calcio se ci siamo conosciuti"

"Si Shawn"

Poi si baciarono di nuovo.
Il ragazzo giapponese aveva ragione era tutto merito del calcio se si erano conosciuti.
E ora Shawn Frost e Emma Bianchi sarebbe rimasti insieme per sempre.





Angolo autrice:
FINITAAA!
Allora cosa ne pensate?
Vi è piaciuta?
Io spero di si (:
Fatemi sapere!

Kisses and hugs

Martaweasley

P.S. Ringrazio tutti quelli che hanno letto la mia storia, grazie davvero :)


 

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