Minor Annoyances

di Scintilla19
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chiudi il becco, Light ***
Capitolo 2: *** Capelli ***
Capitolo 3: *** TV ***
Capitolo 4: *** Banana ***
Capitolo 5: *** Doccia ***
Capitolo 6: *** Alcol ***
Capitolo 7: *** Guida - Parte I ***
Capitolo 8: *** Centro Commerciale - Parte I ***
Capitolo 9: *** Centro Commerciale - Parte II ***
Capitolo 10: *** Guida - Parte II ***
Capitolo 11: *** Dormire ***
Capitolo 12: *** Pulizie ***
Capitolo 13: *** Visitatori - Parte I ***
Capitolo 14: *** Visitatori - Parte II ***
Capitolo 15: *** Parco ***
Capitolo 16: *** Manicure ***
Capitolo 17: *** Musica ***
Capitolo 18: *** Nuoto ***
Capitolo 19: *** Infanzia ***
Capitolo 20: *** Cucinare ***
Capitolo 21: *** Bicicletta ***
Capitolo 22: *** Collezioni ***
Capitolo 23: *** Festa ***
Capitolo 24: *** Carnevale ***
Capitolo 25: *** Cinema ***
Capitolo 26: *** Allenamento ***
Capitolo 27: *** Zoo ***
Capitolo 28: *** Chat ***
Capitolo 29: *** Bowling ***
Capitolo 30: *** Malattia ***
Capitolo 31: *** Dentista ***
Capitolo 32: *** Giardinaggio ***
Capitolo 33: *** Ballo ***
Capitolo 34: *** Ristorante ***
Capitolo 35: *** Bucato ***
Capitolo 36: *** Picnic ***
Capitolo 37: *** Crociera - Parte I ***
Capitolo 38: *** Crociera - Parte II ***
Capitolo 39: *** Crociera - Parte III ***
Capitolo 40: *** Crociera - Parte IV ***
Capitolo 41: *** Acquisti ***
Capitolo 42: *** Terapia ***
Capitolo 43: *** Mini Golf ***
Capitolo 44: *** Shampoo ***
Capitolo 45: *** Dottore ***
Capitolo 46: *** Terapia - Parte II ***
Capitolo 47: *** Nudità ***
Capitolo 48: *** Lezioni di ballo ***
Capitolo 49: *** Supermercato ***
Capitolo 50: *** Pattinaggio sul ghiaccio ***
Capitolo 51: *** Imbarazzo ***
Capitolo 52: *** Terapia - Parte III ***
Capitolo 53: *** Museo ***
Capitolo 54: *** Lago ***
Capitolo 55: *** Ricatto - Parte I ***
Capitolo 56: *** Ricatto - Parte II ***
Capitolo 57: *** Uscita di famiglia ***
Capitolo 58: *** Terapia - Parte IV ***
Capitolo 59: *** Tensioni ***
Capitolo 60: *** Aquilone ***
Capitolo 61: *** Febbre da discoteca ***
Capitolo 62: *** Coupon ***
Capitolo 63: *** Elicottero ***
Capitolo 64: *** Una specie di finale ***



Capitolo 1
*** Chiudi il becco, Light ***


Salve a tutti!
Questa fanfiction è la traduzione di
Minor Annoyances dell'autrice Mysterious Penname.
Mi sono imbattuta in questa storia un po' di tempo fa e l'ho trovata molto carina. Non ho ancora finito di leggerla (sono ben 64 capitoli!), ma finora -sono al decimo capitolo- promette bene!
Ovviamente è una storia comica su L e Light che si infastidiscono a vicenda, ambientata nel periodo in cui sono ammanettati. Troverete Light un po' OOC.
Non mi dilungo oltre e vi lascio alla lettura!

 
 

 
 
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Chiudi il becco, Light
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L fissava il computer che aveva davanti con occhi vuoti e vitrei e col pollice nascosto tra le labbra. Manteneva fermo lo sguardo sullo schermo, nel timore che quel cicaleccio sarebbe ricominciato se solo lo avesse distolto per un secondo. Non poteva distrarsi dal lavoro, non adesso. Non quando avevano quasi trovato una pista.
Poi realizzò con orrore che avrebbe dovuto guardare verso Light se voleva che gli passasse la torta! E lui di sicuro voleva la torta, su questo non c'erano dubbi.
Ma il gioco valeva la candela?
Lentamente e con un sospiro di rassegnazione, L guardò verso Light. «Light-kun, potresti passarmi la torta?»
Light rispose al suo sguardo, i grandi occhi color caramello che brillavano verso di lui.
«Certo» disse, passando il dolce ad L.
L lo arraffò dalla presa di Light e si girò di nuovo verso il computer, ma ormai era troppo tardi.
«Ancora non so perché mangi così tanti zuccheri. Per questo motivo il tuo colorito è un disastro, e non oso immaginare quante carie hai in bocca! Dovresti mangiare un po' di verdure, o inserire un po' di proteine nella tua dieta! In tutta onestà, non so come riesci a reggerti in piedi ingozzandoti di schifezze tutto il giorno! IO ho una dieta salutare. Come puoi vedere, assumo ogni giorno tutte le sostanze che mi servono con i pasti appropriati...»
Il problema di L era che Light amava parlare. Moltissimo. E ogni volta che L lo guardava dopo un periodo di silenzio prolungato, il giovane lo prendeva come un invito a chiacchierare con lui come se fossero delle vecchie comari, o a brontolare come una vecchia coppia di sposi.
Chiacchierare e brontolare erano due cose con cui L non si sentiva a suo agio, e perciò s'infastidiva sempre ogni volta che Light parlava.
Ma non voleva far arrabbiare Light, né offenderlo, così tenne i suoi pensieri per sé.
«...e magari se dormissi almeno un'ora a notte, non avresti quelle enormi borse sotto gli occhi!»
«Light-kun!»
L decise che doveva fermarlo.
Light sbatté le palpebre, leggermente irritato per essere stato interrotto.
«Sì?»
«Potresti leggere il documento che ti ho appena mandato, per favore?» chiese L, mandando frettolosamente un file a caso al compagno. «È di estrema importanza per le indagini.»
Light sbuffò e si rivolse al PC, aprendo il documento e scorrendolo.
«Ryuzaki.»
«Sì?»
«Questa è una ricetta per preparare una torta.»
«...Esatto.»
«È importante per il caso?»
«Light-kun deve leggere il documento ed esaminarlo attentamente» rispose L, infilandosi una gelatina in bocca. Sapeva che non aveva alcun senso, ma avrebbe fatto qualunque cosa a questo punto per star seduto in silenzio per un lasso di tempo più lungo di cinque minuti.
Ottenne quanto sperato. Nei successivi sette minuti, ci fu completo silenzio nella stanza. Ci sguazzò finché Light non decise di introdurre un nuovo argomento.
«Sai, il vestito che indossava ieri Misa era veramente orrendo. Sembrava che un mucchio di ragni stesse cercando di divorarla! E ha detto che il MIO abito era brutto! Tsk! Avevo tutto perfettamente coordinato, non trovi? La cintura faceva pendant con le scarpe, e...»
A questo punto, L si disconnesse e provò a concentrarsi sul suo computer, ma la voce di Light era come un trapano accanto a lui.
«PERFETTAMENTE coordinato!»
L annuì rendendosi conto di star pigiando le dita sulla tastiera così forte che le nocche gli erano diventate bianche per la pressione. Poi gli venne in mente un piano! Se avesse fatto mangiare Light, le sue maniere impeccabili gli avrebbero impedito di parlare con la bocca piena!
Non per niente sono i tre migliori detective al mondo!
«Light-kun vorrebbe qualcosa da mangiare? Potrei chiamare Watari e Light-kun avrebbe qualunque cosa voglia» si offrì L, mantenendo il tono di voce basso per evitare di mostrare il suo entusiasmo.
«Mmm» Light strinse lo sguardo, come faceva sempre quando era immerso nei suoi pensieri. «No, grazie.»
«Proprio niente?!» esclamò L con fervore, facendo indietreggiare un poco Light.
«Ryuzaki, c'è qualche motivo per cui vuoi che mangi? Ho perso peso?» Light si guardò lo stomaco, lisciando la camicia per esaminarsi meglio. «Credo di aver recuperato il mio peso forma dopo la prigionia, non trovi? Voglio dire, sono sempre stato un po' magro, ma mai pelle e ossa. Forse potrei mangiare di più, ma non mi piace affatto abbuffarmi come fai tu. E di certo non voglio mettere su peso! Si mette tutto sullo stomaco. Quando avevo undici anni...»
Oh santo cielo, ho solo peggiorato la situazione! È partito per la tangente!
Alla fine, quello sproloquio finì ed L riuscì a godersi cinque minuti di silenzio.
Ghignando leggermente, afferrò un'altra gelatina e l'addentò felice; gli occhi s'illuminarono quando lo zucchero colpì le sue papille gustative. Con la coda dell'occhio, vide Light voltarsi verso di lui e si preparò ad un altro sermone.
«Ah, Ryuzaki... Avevo intenzione di parlarti di una cosa...»
«Cosa?» - quale altro argomento avrebbe potuto trovare ancora?
«È solo che... Quando mangi, Ryuzaki. Quelle gelatine fanno uno schiocco rumoroso ed è molto fastidioso. Se potessi fare un po' più piano, te ne sarei grato» disse Light, con un sorriso radioso, girandosi per tornare al suo lavoro.
L sospese la sua attività di masticazione e lentamente si voltò a fronteggiare Light, con gli occhi fuori dalle orbite e i pugni stretti. Digrignò i denti ed emise un leggero ringhio.
Light guardò di nuovo L. «Ryuzaki... Non intendevo offenderti... Ho solo bisogno di silenzio per lavorare, tutto qua» disse, incerto.
«Light-kun... Ha bisogno... Di silenzio?» sibilò L.
«Beh...»
«Light-kun ha idea di quanto parli?! Giorno dopo giorno, sta sempre a rimbeccarmi o lamentarsi di cose senza senso, e dice a ME di fare piano?!» scattò L. «Il giorno in cui Light-kun non avrà il bisogno di dire centomila parole sarà il giorno in cui potrò mangiare in pace!»
L si rivolse di nuovo al suo computer, e Light al proprio.
«Ryuzaki?»
«...cosa c'è?»
«Io non parlo molto, no? Se parlassi molto, credo che lo noterei. Come quella volta, quando avevo nove anni...»
L colpì la scrivania con una testata.
 





 
Note finali
Il primo capitolo è andato! Spero che mi seguirete in tanti in questa nuova impresa.
A presto col prossimo capitolo: "Capelli"!



 

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Capitolo 2
*** Capelli ***


 
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Capelli
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Light mugolava di piacere passandosi la spazzola tra i capelli, scuotendo le sue ciocche castane e guardandole brillare e risplendere nello specchio.
Oh sì, era bellissimo.
L sedeva sul bancone accanto a Light, strabuzzando gli occhi mentre lo guardava flirtare con se stesso.
«Light-kun è molto vanitoso. Sembra che pensi di essere una celebrità.»
«Taci, Ryuzaki. Io ci tengo al mio aspetto, a differenza di altri
L si accigliò e spinse il pollice tra i denti per trattenersi dallo schiaffeggiare il ragazzo.
Light afferrò il balsamo e lo passò tra la chioma, scuotendo ancora le ciocche senza accorgersi di colpire L sul viso.
«Sai, Ryuzaki. Potresti fare davvero molto con un cambio di look.» Spostò la testa da un lato, fissando i capelli di L. «Ci sarebbe molto da fare, ma alla fine sono sicuro che sarai FAVOLOSO.»
Il detective si asciugò il balsamo dalla faccia e spinse Light lontano da lui. «Light-kun non mi renderà favoloso.»
«No, sul serio. Lasciami provare!»
Così cominciò la loro ultima baruffa, con Light che cercava di mettere un po' di balsamo sui capelli di L e quest'ultimo che cercava di spingerlo via a calci.
Alla fine, con un calcio ben assestato, L fece volare Light contro la parete retrostante.
«Light-kun non metterà degli esaltatori artificiali di "lucentezza e morbidezza" sui miei capelli» disse L, sbeffeggiando il nome del prodotto. «Il mio aspetto esteriore non mi preoccupa come Light-kun!»
Light asciugò una goccia di sangue dalle labbra e si alzò in piedi. Rivolse ad L uno sguardo accigliato, iniziando a formulare un piano d'azione che avrebbe attuato più tardi.
Sì, entro fine giornata, i capelli di L sarebbero stati morbidi e splendenti.
Il piano di Light stava funzionando perfettamente. Era mezzanotte, e grazie ad una pillola di sonnifero ben nascosta nella torta, L stava dormendo profondamente.
Soddisfatto, Light tirò fuori la sua montagna di prodotti per capelli e si mise a lavoro.
 
Il mattino seguente, Light si svegliò sentendo addosso il peso di L, che lo fissava con sguardo omicida.
«Ryuzaki! Stai benissimo!» disse con una risata nervosa.
Invero, i capelli di L erano tagliati e lisciati all'indietro e stava piuttosto bene, ma ad L non sembrava importare.
«Light-kun mi ha drogato e ha invaso il mio spazio personale!»
«Ne avevi bisogno!»
«Non mi sono mai sentito così umiliato!»
«Non sei mai stato meglio!»
«Sembro un idiota!»
«Ma sono setosi e splendenti!»
Più tardi, mentre si tamponava il livido sul viso, Light non si pentì di aver sistemato i capelli di L.
Ora, stava cominciando a pensare come far cambiare ad L il suo guardaroba.
 
 
 
Note finali
Questo capitolo è praticamente una flash, sono appena 437 parole. I prossimi saranno un po' più lunghi.
Prossimo arrivo: "TV"!
:)

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Capitolo 3
*** TV ***



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TV
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Light strattonava le manette per trascinare L via dal computer e verso la cucina. Il detective aveva ripristinato i propri capelli al solito disordine e non aveva parlato molto con Light nei giorni precedenti, preferendo lavorare al caso senza sosta.
Ma Light intendeva cambiare le cose.
«Ryuzaki, ti rovinerai gli occhi se resti ancora davanti al computer!» lo rimproverò, dando un brusco strattone alla catena e facendo leggermente incespicare il detective. «Non puoi fare sul serio!»
L tirò più che poté e riuscì a riportare Light alla scrivania. «Si chiama convinzione, Light-kun!»
«Beh, è ridicola!»
«La tua faccia è ridicola!» gridò L, dimenticando il suo consueto registro linguistico.
Dopo quell'insulto piuttosto mal strutturato (molto probabilmente il peggiore che L avesse mai rivolto a qualcuno), il detective rimase così scioccato dalla propria infantilità da lasciarsi spingere in cucina. Sbattendo gli occhi come stordito, guardò Light mentre prendeva alcuni cracker per poi lasciarsi cadere sul divano.
Light accese la TV con un piccolo sorrisetto e sgranocchiò felicemente i suoi cracker salati a basso contenuto di grassi. L taceva.
«Cosa vuoi guardare, Ryuzaki?»
Il detective spinse le ginocchia vicino al petto e vi poggiò sopra il mento in una smorfia simile ad un broncio.
«Va bene. Sceglierò io qualcosa» schioccò Light, e si sintonizzò su una sorta di canale di moda con un sospiro.
«Light-kun segue la moda?»
«Non è ovvio?» rispose Light, indicando i suoi abiti.
«Non credo.»
«Beh, visto che è il signor "la tua faccia è ridicola" a dirlo, non ne terrò conto.»
L si accigliò, e i due rimasero seduti in silenzio per un po' prima che L si stancasse di vedere idiozie in TV.
«Dammi il telecomando, Light-kun.»
Light scosse la testa.
«Non riesco a guardare queste idiozie.»
«Potrai cambiare canale quando sarà passata un'ora!»
«Ma io non voglio guardare questo!» disse L, allungandosi e cercando di afferrare il telecomando dal suo posto vicino alla coscia di Light.
«Beh, questo è troppo!» replicò il giovane. Tenne in alto il telecomando con una mano e con l'altra spinse via L per la faccia.
L schiaffeggiò via la mano di Light e balzò come una rana, acciuffando il suo premio a mezz'aria e atterrando accoccolato sul pavimento. Si girò dall'altro lato, puntò e pigiò.
La TV si spense.
Light ed L si guardarono in cagnesco per alcuni minuti, ansimando, finché Light non puntò il naso in aria e si infilò con decisione un altro cracker in bocca. Accavallò le gambe, calciando L durante la manovra.
«Avresti potuto chiederlo gentilmente, Ryuzaki. Sei così melodrammatico.»
«Ah sì? Beh, tu sei... uhm... scemo
Light sollevò un sopracciglio e scosse la testa.
L decise di lasciar perdere il botta e risposta per quel giorno.
Non aveva mai guardato la TV per così tanto tempo.
 
 
 
 
Note finali
Brutta giornata per L! Certo, deve lavorare un po' di più sugli insulti... si prenderà la sua rivincita??
Prossimo capitolo: "Banana"
;)

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Capitolo 4
*** Banana ***


 
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Banana
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Light fece un largo sorriso staccando una banana dal cesto di frutta e facendole fare un piccolo volteggio, prima di sedersi di nuovo al tavolo della cucina, di fronte ad L.
L guardò attentamente il suo sospettato per un momento prima di dire: «Light-kun sembra terribilmente felice di quella banana.»
«Non mi è permesso godermi un po' di frutta, Ryuzaki?» chiese il giovane.
L sospirò e prese un cucchiaino di torta. «Trovo semplicemente strano che Light-kun sia così entusiasta di una banana» disse con una leggera alzata di spalle.
Light si spinse oltre il tavolo e colpì L in testa col suo frutto. «Forse, semplicemente, apprezzo le banane più di te» disse. Si rimise al suo posto e cominciò a sbucciarla.
«Senza dubbio Light-kun apprezza le banane più di me» brontolò L, grattandosi la testa.
Sogghignando, Light staccò un pezzetto di banana e lo porse ad L. «Ecco, prendi. È nutriente!»
«No, grazie.»
«Ma è fresca!»
«No.»
«L'hai mai assaggiata?!»
«Sì, e non ne voglio adesso.»
«Ma sei così malsano! Prendi almeno questo pezzetto!»
«Levalo dalla mia faccia!»
Light si alzò in piedi e si piegò un po' di più, così che il pezzetto offerto fosse ad un centimetro dalla bocca di L. «Non te ne pentirai!»
«Non voglio la banana!» gridò L, con gli occhi fuori dalle orbite. Schiaffeggiò la mano di Light lontano dal suo viso e il pezzetto di frutta volò attraverso la stanza, atterrando con un sonoro 'plop' giusto sullo schermo del computer di L.
Ci fu qualche minuto di silenzio, come quelli che seguivano tutte le loro liti, e Light si sedette di nuovo con uno sguardo arrabbiato.
«Questo è quel che ti meriti per non averla mangiata» lo provocò il giovane. Accavallò le gambe e diede un delicato morso a ciò che rimaneva del frutto. «Si chiama karma, Ryuzaki.»
A quelle parole, L si alzò di scatto, afferrò la banana dalle mani di Light e colpì il giovane in testa, rendendo incollati e appiccicosi i suoi perfetti capelli ramati.
Più tardi, mentre cercava di ripristinare i capelli allo stato precedente, Light decise che le banane non gli piacevano poi così tanto...
 
 
 
 
Note finali
 
Sarà, ma io sono sicura che a Light piacciano ancora molto le banane... xD
A presto col prossimo capitolo: "Doccia"!



 

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Capitolo 5
*** Doccia ***



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Doccia
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«Ho bisogno di una doccia, Ryuzaki!»
L alzò lo sguardo dal computer e vide Light incombere su di lui, le mani sui fianchi. «Come mai Light-kun ha bisogno di lavarsi? Non ha già fatto un bagno di recente?»
«Tre giorni fa! Se questa è la tua definizione di 'recente', Ryuzaki, allora credo che dobbiamo fare una chiacchierata» disse Light. Senza aggiungere altro, strattonò la catena e spinse L via dalla sala monitor verso il bagno.
«Bene. Light-kun deve lavarsi, ma io lo cronometrerò. Quindici minuti» disse L, rimuovendo la catena così che Light potesse togliersi i vestiti. «Sbrigati.»
Una volta rimesso il bracciale al polso, Light entrò nella doccia. Lasciò la tendina un po' scostata per far passare la catena.
L si accucciò sul gabinetto lì vicino; fissava il muro di fronte a lui calcolando percentuali nella sua testa, quando improvvisamente sentì Light canticchiare.
«Fa' silenzio, Light-kun!»
«Fa' silenzio tu!» disse in risposta Light. E continuò a canticchiare.
Con uno sguardo omicida alla tendina della doccia, L strinse una manciata di capelli e se la strappò. Light era una persona così fastidiosa con cui vivere! Se non lo avessero ucciso le chiacchiere incessanti o il canticchiare sotto la doccia, lo avrebbero fatto la pulizia ossessiva e...  il cibo salutare!
Il tempo passava, e presto i quindici minuti a disposizione di Light terminarono.
L sbuffò attraverso il vapore nella stanza e disse: «Light-kun ha avuto i suoi quindici minuti! Adesso verrà fuori!»
«Solo un altro secondo, Ryuzaki!»
«Muoviti, Light-kun!»
«No! Puzzo ancora come una maledetta banana, anche se è passata una settimana, e non ho intenzione di uscire finché non sarò perfettamente pulito!»
«Sto soffocando!»
«Beh, slega la catena e tornatene al tuo computer!»
«No!»
«Perché non ti unisci a me, allora? Saprai usare la doccia da solo!»
«Certo che no! Light-kun non mi ha lasciato altra scelta. Adesso userò la forza fisica per farlo uscire dalla doccia.»
L, con la testa annebbiata per aver respirato nel vapore, s'impuntò e diede un forte strappo alla catena. Non pensò alle conseguenze della sua azione.
Light venne fuori volando, aggrappandosi nel mentre alla tenda della doccia. La tenda venne giù e immediatamente. L si trovò faccia a faccia con un Light molto bagnato -e molto arrabbiato- disteso su di lui.
Questo era un problema.
«Sei un idiota!» esclamò Light, tirandosi su e avvolgendosi nella tenda della doccia.
L non disse una parola. Abbassò lo sguardo, tentando di far sparire il rossore dal suo viso.
«E pensare che sei i tre migliori detective al mondo! Da non credersi!»
Il detective ignorò come al solito le lamentele di Light e si mise in piedi, cercando di ricomporsi.
«Non ho pensato ai risultati del tirar fuori Light-kun dalla doccia.»
«Ovviamente. Non sono nemmeno riuscito a mettere il balsamo sui capelli!»
Il giorno dopo, L permise a Light di lavarsi da solo e rimase nell'altra stanza col computer.
Non voleva sentirsi così in imbarazzo per molto, molto tempo.
 
 
 
Note finali
 
Il momento imbarazzante nella doccia è ormai un classico tra questi due...
E, per quanto si ostini a dire che sia insopportabile e fastidioso, a quanto pare nemmeno L può restare indifferente al fascino di un Light "bagnato e arrabbiato..." :')
Prossimo arrivo: "Alcol"!

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Capitolo 6
*** Alcol ***



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Alcol
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«Light-kun regge molto poco l'alcol!»
«Non sono ubriaco! Non ne ho nemmeno -hic!- bevuto così tanto!»
L si era procurato un po' di sakè da Watari e aveva deciso di darne un po' a Light per vedere se avrebbe rivelato qualcosa su Kira.
Aveva già giocato sporco in passato. Niente di nuovo.
Light emise un suono acuto, una risatina piuttosto irritante nell'orecchio di L e il detective lo spinse via, rannicchiandosi.
«Light-kun eviterà di rifarlo in futuro, per piacere» disse L. «Ora, perché non parliamo un po' di Kira?»
«Perché! Io non voglio parlare di Kira! Kira è un segaiolo!» fu l'oltraggiosa risposta.
«Sono d'accordo. Ma voglio sentire ancora l'opinione di Light su Kira. Spiega.»
«Oh... Non possiamo fare qualcosa di divertente, Ryuzaki?» chiese Light. Si sporse in avanti, il sakè traboccò e finì sul pavimento. «Mi vengono in mente molte cose divertenti che possiamo fare insieme!»
L scivolò via dallo sguardo malizioso di Light, scuotendo la testa. «Light-kun non è in sé in questo momento.» Prese una delle sue fragole e la mangiò per calmarsi.
«Beh, possiamo invitare Misa...»
«No! Non Misa!» lo interruppe L con un brivido.
«Ma...»
«No.»
«...bene. Lei non mi piace, comunque. Mi fa sembrare... Non carino quanto lei. E questo mi fa star male, lo sapevi?» disse Light, dondolandosi avanti e indietro e guardando il soffitto.
«È molto interessante, Light-kun. Ma...»
«Anche tu potresti essere carino, Ryuzaki, se facessi qualcosa per i tuoi -hic!- capelli. E i tuoi occhi. Posso chiamarti Ryu? Penso che suoni bene! Ryu!»
L, trattenendosi dallo strangolare Light, decise di riderci su e finse un sorriso. «Sì, Light-kun può chiamarmi così. Ora, parlando di Kira...»
All'improvviso, Light fece una linguaccia e rubò la ciotola di fragole di L.
«Light-kun mi ridarà le fragole.»
«Perché -hic!- dovrei?»
«Perché se non lo fa, ci saranno tristi conseguenze.»
Light si prese un momento per elaborare l'informazione, accigliandosi e ammiccando alla frutta finché non decise che il miglior piano d'azione sarebbe stato quello di gettare una fragola ad L. Così fece, ridendo quando questa colpì L sul braccio, lasciando una grande macchia rossa sulla maglietta bianca. «Ryu! Sei tutto scombinato
L guardò la maglia con sguardo truce, cacciandosi un dito in bocca per impedirsi di gridare contro Light.
«Vuoi parlare di Kira adesso? Spero che Ryu non sia troppo -hic!- arrabbiato con me!»
L alzò di nuovo lo sguardo, con gli occhi spalancanti. «Sì! Si, Light-kun può dirmi di Kira adesso! Di che si tratta?»
«So qualcosa su Kira!»
«Cosa?»
«Qualcosa di grosso
«Cosa?!»
«Kira è...» disse Light, spingendosi vicinissimo ad L, «Kira è uno sfigato!»
L si abbatté. «È questo ciò che Light voleva dirmi?» chiese immediatamente.
«Sì!»
Seguì una serie di singhiozzi e risolini, che finì solo quando Light si accasciò inerme sul pavimento.
L digrignò i denti e decise che avrebbe preso un po' di sakè per conto suo.
 
 
 
 
Note finali
 
E fu così che L divenne un alcolizzato... XD
Prossimo capitolo: "Guida"!

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Capitolo 7
*** Guida - Parte I ***


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Guida

Parte I
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L pensò che andare in un'area pubblica per vedere come Light si sarebbe comportato avrebbe fatto bene alle indagini, e dopo aver chiesto (ripetutamente) a Light dove volesse andare, ricevette sempre la stessa risposta: il centro commerciale.
L non si sentiva a suo agio, ma voleva vedere Light nel suo elemento, così si disse d'accordo ed uscirono.
Sfortunatamente, Watari era occupato altrove per quel giorno, così dedusse che avrebbe dovuto guidare lui. Dopotutto, era un genio.
«Sei sicuro di saper guidare, Ryuzaki?» chiese Light, quando fu trascinato sulla piccola berlina che L aveva scelto. Si accigliò, guardando il magro detective dall'alto in basso. «Voglio dire, sai dove mettere le mani?»
«Certo che so dove mettere le mani, Light-kun!»
L spinse Light in macchina prima di lui piuttosto rudemente per via della catena. Il giovane sbuffò e si sistemò al suo posto.
«Hai mai guidato prima?» chiese il giovane una volta allacciata la cintura e assicuratosi più volte che le portiere fossero chiuse.
«Una o due volte. Light-kun pensa di essere un autista più bravo di me?»
Light incrociò le braccia e diede una ravviata esagerata ai capelli. «Che importa, Ryuzaki.»
«Molto bene. Per prima cosa, inserire la chiave di accensione. Girare a centocinquantasette gradi finché non parte il motore. Rilasciare la chiave.»
Light sollevò la testa per posare gli occhi su L. «Che cosa stai facendo?»
«Recito semplicemente ciò che ho visto fare a Watari» rispose L, senza distogliere gli occhi dallo sterzo. «Adesso Light-kun molto gentilmente chiuderà il becco.»
«Bene!»
«Posizionare il piede con decisione sul freno. Inserire la retromarcia.» Detto questo, L uscì dal parcheggio con successo. «Freno. Far partire la macchina e procedere con cautela.»
Light afferrò la maniglia dello sportello accanto a lui e digrignò i denti. Alla fine, L si immise sulla carreggiata e iniziò a camminare a passo d'uomo.
Le altre auto li suonavano e sorpassavano aggressivamente, ma L non sembrava preoccuparsene.
«Non pensi che potresti raggiungere il limite minimo di velocità, Ryuzaki?» domandò Light. «Non arriveremo mai di questo passo.»
«La cautela non è mai troppa, Light-kun» fu la concisa risposta.
«Sì che lo è! Stai andando irragionevolmente lento!»
«Sto guidando alla velocità calcolata per avere il 2% di probabilità di morte in caso di incidente, Light-kun! Continueremo a questa velocità finché non giungeremo a destinazione e non avrò stabilito che possiamo lasciare il veicolo in tutta sicurezza!»
«Beh, non c'è bisogno di essere così stizzosi!»
Per un po' ci fu silenzio, e finalmente arrivarono alla strada che li avrebbe condotti direttamente al centro commerciale. Light si appoggiò indietro e cercò di rilassarsi.
«Perché Light-kun trova così interessante il centro commerciale?» chiese L.
Light tolse il broncio e sospirò esasperato. «Perché puoi comprare delle cose, Ryuzaki. E stare tra la gente, ovviamente. Sei mai stato ad un centro commerciale?»
«No.»
«Potrebbe piacerti.»
L distolse un momento lo sguardo dalla strada per rivolgere un'occhiata scettica a Light, e in quel secondo, non vide l'uccello in mezzo alla strada.
Neanche l'uccello vide loro.
TUMP!
«Che diavolo è stato?» gridò Light. Si aggrappò al cruscotto e rimase in allerta.
«Non lo so!» disse L, guardando nello specchietto retrovisore. Strinse più saldamente lo sterzo e le sue nocche divennero bianche. «Ho colpito qualcosa?»
«Così pare!»
«Che faccio? Watari non ha mai colpito niente!»
Light vide L che cominciava ad agitarsi e provò a calmarsi. «Va tutto bene! Continua a camminare!»
«Ma...»
«Continua a camminare e guarda la strada! Se mi uccidi, giuro che tornerò in vita come scoiattolo e striscerò nei tuoi pantaloni!»
Dopo quello sfogo, il solo suono nella macchina fu il respiro affaticato di L finché Light non vide il centro commerciale alla loro sinistra.
«Il centro commerciale! Ce l'abbiamo fatta!»
«Che fortuna» sospirò L. «Girare il volante finché l'auto è perfettamente diretta nel senso di marcia. Entrare nel parcheggio con cautela, frenando ogni cinque-dieci secondi. Cercare un posto che sia ad una distanza percorribile a piedi dalla destinazione. Calcolare la percentuale di trovare un posto migliore così che il tempo non sia sprecato.»
Light indicò un posto a circa metà parcheggio. «Lì, prendi quello.»
«Abbiamo circa il 71,5% di probabilità di trovare un posto migliore, Light-kun. Per favore, lascia fare al conducente.»
«Oh, beh, mi scusi, signor pilota professionista, signore. Sembra che abbia dimenticato la tua grande esperienza al volante!»
L decise di non commentare ed anzi, trovarono un posto migliore in pochi secondi. Non poté resistere nel rivolgere a Light un sorrisetto compiaciuto. «Girare il volante e dirigere la macchina nel posteggio. Frenare gradualmente fino all'immobilità completa. Infilare la macchina nel parcheggio, inserire il freno a mano, rimuovere la chiave d'accensione. Sbloccare la sicura» disse limpidamente.
Light sobbalzò quando si sentì tirare giù dalla macchina. Colpì il freno a mano con l'anca e sibilò di dolore. «Dannazione, Ryuzaki!»
L sbatté lo sportello e chiuse a chiave la macchina prima di controllare quali danni avesse subito l'auto con quel misterioso tonfo.
L tirò via Light prima che potesse vedere le piume imprigionate nella griglia, non volendo avere problemi con accuse di omicidio di volatili.
 
 
 
 
Note finali

Attenzione: nessun uccello è stato maltrattato in questa fanfiction! (La sua morte è stata rapida e indolore... XD)
 
Inoltre, la frase sullo scoiattolo è una citazione di Jade Puget (chitarrista del gruppo statunitense AFI, per chi non lo sapesse), a cui vanno i dovuti crediti.
Per curiosità, la citazione è questa: «Davey doesn't watch the damn road when he's driving. I'm sure if we crashed he would be fine and I would be imbedded in a tree. If he ever kills me with his driving though, I'm gonna come back as a squirrel and run up his pant leg.»
 
Bene, questa era solo la prima parte. D'ora in poi i capitoli saranno più lunghi e consequenziali.
Vi preannuncio già che nella seconda parte sarà Light a guidare... XD

Ma prima, i due faranno un bel giro al centro commerciale, per la gioia di Light...
Ne usciranno vivi?
Prossimo capitolo: "Centro commerciale - Parte I"!
 

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Capitolo 8
*** Centro Commerciale - Parte I ***



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Centro Commerciale
Parte I
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«Andiamo, Light-kun!»
Light era rimasto ad osservare per oltre cinque minuti la stessa vetrina ed L stava diventando impaziente.
«Ma guarda quella camicia! Mi starebbe bene, non credi?» disse Light, senza non distogliere lo sguardo dal capo di abbigliamento.
L cercò di determinare quale fosse la motivazione per cui Light rimanesse tanto tempo a fissare qualcosa attraverso il vetro, ma non ci arrivò. «Light-kun» disse, «bisogna o andare nel negozio a provarla o continuare a destreggiarsi attraverso questa folla di persone. Restare a fissare la camicia non porterà a niente.»
Light si girò di scatto, la mano sul fianco, e disse: «Sai almeno come fare acquisti? Parte dello shopping consiste nel guardare le cose! Non devi correre dentro e provarti tutto.»
«Qual è lo scopo dello shopping se non si fanno acquisti?»
«Faremo acquisti!» quasi gridò Light, prima di accorgersi degli sguardi strani che ricevette. «Ascolta» disse, abbassando la voce, «devi avere pazienza, signor detective. Prendo il vestito dopo molte precisazioni e tanto tumulto interiore. Devo considerare numerosi fattori: qual è l'etichetta? Quale negozio lo porta? È comodo? Mette in risalto i miei punti forti? Attirerà ragazz-»
«Non mi importa, Light-kun! O provi la camicia o non la provi, perché questo sproloquio non mi interessa» lo interruppe L.
«Bene! Magari la proverò!» Detto questo, Light fece irruzione nel negozio, tirando L con lui per la catena, e marciò dritto fino alla camicia ambita.
L non vide nulla di particolarmente speciale nella camicia: era solo una camicia azzurro chiaro, era sicuro che Light ne avesse già una...
«Suppongo che dovrai venire in camerino con me.»
L arrossì ed estrasse la chiave dalla tasca. «Confido che Light-kun non farà nulla, ma gli darò esattamente tre minuti» disse, aprendo il bracciale.
«Cosa? Ti fidi di me adesso?» chiese il ragazzo, incredulo.
«Confido che Light-kun sia più interessato al suo aspetto e alla sua vanità che a superare ogni possibile schema omicida che possa aver inventato.»
Light entrò nel camerino ed L si sedette su una sedia antistante, osservando le orde di persone che passavano di lì. Una coppia gli passò accanto ed analizzò il loro linguaggio del corpo.
Lei è troppo appiccicosa e lui vuole allontanarsi da lei. Probabilmente ha subito una mancanza di affetto da bambina.
Poi un gruppo di ragazze preadolescenti passò ridacchiando, e indicarono L e risero del suo strano modo di sedersi e della mancanza di scarpe. Una di loro aveva un lecca-lecca.
Mi piacciono i lecca-lecca.
Infine, una banda di ragazzi adolescenti lo superò.
Quello per ultimo non ama stare con gli altri. Quello in testa..-
«Come sto?!» disse di colpo Light, balzando fuori dal camerino. La sua voce è così assordante!
L spostò lo sguardo verso Light, che indossava la camicia nuova e teneva aperte le braccia, come se si aspettasse delle lodi. «Light-kun sembra lo stesso di sempre. Sta semplicemente indossando una camicia di una tonalità più chiara del 4,7% di un'altra che possiede ».
Light fece una smorfia e si girò di spalle. «Beh, come ti sembra il mio sedere?»
«Light-kun ha una camicia nuova, perché mi chiede un giudizio sul suo didietro?» ronzò L. Riprese ad osservare la gente e fece tintinnare la catena. «Light-kun ha due virgola tre minuti per tornare al suo abbigliamento normale e poi procederemo ad acquistare la camicia.»
«Come ti pare.»
Dopo due minuti virgola uno, Light riemerse dal camerino ed L agganciò di nuovo il bracciale su di lui. Poi il detective portò il suo sospettato alla cassa.
«Aspetta! Non ho i soldi! »
L si fermò. «Light-kun è venuto a fare acquisti senza soldi? Il mio sospetto che sia Kira è sceso del 3%» disse con un lungo sospiro. «Comprerò io tutto ciò che riterrai necessario.»
«...Grazie, Ryuuzaki.»
Poi andarono in giro per un po', facendo un paio di altri acquisti, prima che L cominciasse ad aver fame e dovessero fermarsi ad un bar. Chiaramente avendo bisogno della sua dose di zucchero, L si affrettò verso i dolci e le torte e se ne riempì il vassoio. Light afferrò una crostatina di mele.
«Non mi piace essere circondato da tante persone» brontolò L, quando cercarono un posto per sedersi.
Light finalmente lo condusse verso un tavolo accanto a una madre con due bambini di circa otto o nove anni. Si sedettero, e Light arricciò il naso quando L si fiondò sul cibo, ma si astenne dal commentare.
Dopo qualche tempo, la signora accanto a loro si alzò per recuperare alcuni tovaglioli e uno dei ragazzini si avvicinò a L, che puntualmente lo ignorò.
«Signore?»
Niente.
«Ehi, signore. Perché si siede in modo così strano?»
Ancora niente.
«Non mi sente?»
L semplicemente diede un morso alla torta, e il ragazzo passò a Light.
«Perché siete incatenati?» lo tormentò.
Come L, Light scelse di non rispondere al bambino. Non voleva parlare con un piccolo moccioso; lui era superiore.
«Siete due stupidi o cosa?» chiese il ragazzo, colpendo il fianco di Light. «Un paio di cretini.»
«Io non lo colpirei, ragazzino» L disse improvvisamente, il suo sguardo snervante spostato sul bambino. «È davvero psicotico, è per questo che l'ho incatenato a me. Se lo tocchi ancora una volta, può diventare spietato!»
Gli occhi del ragazzo si spalancarono e guardarono Light impauriti. Il ragazzo ghignò verso di lui e, con una velocità sorprendente, il bambino scappò via piangendo.
Light ridacchiò e annuì ad L. «È stato grandioso! Stupido marmocchio» disse. «Forse dovremmo andare, Ryuuzaki. Fammi prendere le bust-»
I sacchetti non c'erano.
«Che... che... Il bambino! Erano ladri!» esclamò Light, balzando in piedi. «Hanno preso tutta la mia roba, fatta eccezione per la mia nuova biancheria intima! Hanno preso la mia camicia! Io li ammazzo!»
«Più del 4%» mormorò L.
 
 
Note finali:
 
Chissà perché i borseggiatori hanno preso tutto eccetto la biancheria nuova di Light... che fosse troppo imbarazzante? xD
 
Infine, nella frase di Light "Attirerà ragazz-" non ho volutamente specificato il genere maschile o femminile, rispettando l'ambivalenza voluta dall'autrice originale (la frase era "will it attract g-" dove "g-" poteva stare per "girls" o "guys".)
Cosa mai Light volesse attirare, è a discrezione del lettore ;)
 
Le (dis)avventure tra i negozi non finiscono qui!
Prossimo capitolo: "Centro commerciale - Parte II"
 

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Capitolo 9
*** Centro Commerciale - Parte II ***


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Centro Commerciale
Parte II
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Dopo una ricerca infruttuosa dei due ragazzini, Light ed L decisero che fosse meglio non richiamare l'attenzione su se stessi e non comunicarono alla sicurezza l'accaduto. Due ragazzi ammanettati -uno dei quali dall'aspetto particolarmente bizzarro- che segnalavano un mucchio di merce rubata avrebbero dato troppo nell'occhio.
E così, con il cuore pesante, i due sfortunati tornarono a loro buffet e finirono di mangiare, con Light che per tutto il tempo borbottava sui ladri.
«Del tutto inammissibile!» disse Light, mentre L prendeva un brownie. «Cosa vogliono dai miei vestiti, comunque?! Come se avessero il senso della moda! Quei piccoli roditori!»
L alzò gli occhi e vide che non avevano ancora visitato molti dei negozi di abbigliamento, e si chiese quanto altro shopping sarebbe stato in grado di sopportare. Essere circondati da un gran numero di persone, come dimostrato dai ragazzini, non aveva mai portato a niente di buono, secondo L. Riportò lo sguardo verso il giovane arrossato in viso di fronte a lui e si schiarì la gola.
«Light-kun vuole andare in qualche altro negozio, o ne ha avuto abbastanza del centro commerciale?» chiese, paziente.
«No. In realtà» disse Light, col viso che si illuminava, «volevo far provare a te un paio di cose.»
«Non penso proprio.»
«Io invece sì.»
«Beh, devo dissent-» iniziò L, ma venne tirato improvvisamente via dal suo posto. «Light-kun!»
«Muoviti, Ryuuzaki. La tua insignificante maglietta bianca e i tuoi vecchi jeans slargati stanno per andar via.»
«Via dove?»
«Nella spazzatura, niente storie!»
L aggrottò la fronte mentre veniva trascinato in un negozio pieno di giovani alla moda. Non certo il suo tipo di ambiente.
«Light-kun si preoccupa eccessivamente del mio aspetto. Mi domando molte cose su di lui.»
Light non lo sentì. «...E, oh! Questa camicia ti starà benissimo! Guarda! E questi pantaloni accentueranno i tuoi-»
«Light-kun mi consegnerà l'abbigliamento che ha ritenuto opportuno per me e solo per questa volta lo proverò» lo interruppe L. Afferrò le varie cose dalle mani di Light e aprì la catena. «Siediti su quella sedia.»
Light guardò la sedia e arricciò il naso. «Ma è tutta logorata!»
«Siediti, Light-kun!»
Light si sedette.
«Resta qui.»
L entrò ciondolando nel camerino e l'altro rimase fuori da solo, le braccia e le gambe incrociate nel suo solito stile. Decise di dedicarsi un po' ad osservare la gente.
Un ragazzo della sua stessa età passava di lì. Portava nel camerino una camicia di colore giallo brillante e dei pantaloni cargo.
Quelli sono i vestiti più orridi che abbia mai visto! La gente ha veramente bisogno di qualche aiuto professionale. Dovrei farmi pagare e spiegar loro come vestirsi bene come faccio io.
Dopo di che, un ragazzo poco più che ventenne si precipitò dietro di Light. Il giovane fece un piccolo verso di disgusto e si coprì il naso delicatamente.
Eew, come puzza! Forse dovrei insegnare prima l'igiene, e poi passare ai vestiti. Davvero, ci vuole solo una doccia! Questo è tutto! Devo dirlo anche a Ryuzaki. Quando è stata l'ultima volta che quel panda selvatico si è fatto un bagno?!
Poi, dal nulla, spuntò una ragazza che stava per passare davanti a lui come gli altri, ma si fermò e sbatté le ciglia verso Light.
Oh, Dio, una ragazza. Che cosa vuole? Non vede che sono occupato a criticare questi buffoni?
«Hey, Light!» disse, sorridendo. Tese le braccia, come se si aspettasse un abbraccio.
Come se avessi intenzione di premere il mio corpo contro il suo! Come no!
«Ti conosco?» disse Light con voce strascicata, rivolgendole il più spocchioso dei suoi sguardi.
Lei si offese. «Light, non ti ricordi di me? Io...»
«Light-kun ha scelto dei vestiti orribili!» esclamò L all'improvviso uscendo dalla sua stanzetta. Aveva addosso dei jeans che gli calzavano a pennello e quella che sarebbe stata una bella camicia...
...Se solo non l'avesse indossata a rovescio.
«Per favore, lasciaci. Light-kun non mi ha vestito bene e io devo incatenarlo di nuovo a me» disse L alla ragazza. Bastò una sola occhiata al suo sguardo eloquente per farla scappar via senza guardare Light neanche un secondo di più.
L volse lo sguardo verso Light. «Chi era quella?»
«Come se mi interessasse. Hai la camicia al contrario, Ryuuzaki».
«No.»
«Sì, invece.»
«Forse se Light-kun non avesse preso dei vestiti così complicati, non sarei in questa situazione!»
«Non sono complicati, sei tu che manchi di stile!»
«Il gusto di Light-kun è stravagante e fuori luogo!»
«Ma stai scherzando?! Mi vesto un miliardo di volte meglio di uno qualsiasi di questi zoticoni senza cervello qui dentro!» rispose Light ad alta voce.
Forse troppo alta, perché cinque minuti dopo vennero cacciati dal centro commerciale.
L chiuse di nuovo il bracciale al polso di Light, senza guardarlo.
«Che c'è? Hai intenzione di non parlarmi? Bene. Immagino che parlerò solo io, allora» sbottò Light.
«No!» disse L. «Torniamo... torniamo a casa.»
Casa? «Va bene. Ma guiderò io questa volta, così non ucciderai un altro uccello.»
«Come ha fatto Light-kun a scoprire che...?!»
 
 
 
Note finali
 
Povero L! Sarà che Light è un po' idiota in questa fic, ma non gli sfugge niente... ;)
E adesso, come se la caverà a guidare?
Prossimo capitolo: "Guida - Parte II"

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Capitolo 10
*** Guida - Parte II ***



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Guida
Parte II
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L spinse Light al posto di guida dal lato del passeggero, sostenendo che «Light-kun avrebbe bisogno di prendersi una pausa più di lui», e poi si sedette al suo posto e fissò il giovane.
«Che cosa?!» esclamò Light, e L alzò le mani in segno di difesa.
«Light-kun è estremamente aggressivo, a volte» sospirò, guardando davanti a sé. «Le sue possibilità di essere Kira sono appena aumentate di circa il quattro virgola sette per cento.»
«Zitto, Ryuuzaki!» disse Light, avviando la macchina e facendo retromarcia. Indietreggiò rapidamente e pigiò forte sui freni, inserì la marcia e accelerò. «Sono ancora incazzato per quei marmocchi che mi hanno rubato i vestiti!» 
Si precipitò fuori dal parcheggio e poi in strada.
«Light-kun ha bisogno che gli insegni i metodi appropriati per guardarsi intorno prima di immettersi in strada a casaccio?»
«Non sono un bambino, lo sai. So guidare bene quanto te, e arriveremo in metà del tempo.»
L aggrottò la fronte e si è assicurò che la cintura di sicurezza fosse allacciata, poggiando addirittura i piedi per terra per garantire il massimo sostegno nel caso in cui Light avesse schiantato l'automobile. 
Guardò il ragazzo dagli occhi color caramello.
«Light-kun!» disse, con gli occhi spalancati.
«Cosa?!» urlò Light, frenando bruscamente prima di accelerare di nuovo. «Cosa c'è?!»
«Light-kun non ha messo la cintura di sicurezza!» L si allungò sul giovane e cercò di tirarla, ma riuscì solo a aggrovigliare la catena nella cinta di Light.
Così, Light guidò con il braccio sinistro di L incatenato su di lui, urlando per tutto il tempo.
«Ryuuzaki, sposta il tuo maledetto braccio!»
«Non posso muoverlo!»
«Non mi piace!»
«Lo so!»
«Mi dà fastidio!  Mi farai andare a sbattere!»
«Light-kun deve smetterla di premere sul dannato acceleratore, prima che ci uccida entrambi!»
«Non mi importa se ti uccido, a questo punto!»
«Più del dieci per cento!»
«Beh, le possibilità che tu sia un pervertito sono salite del novanta per cento!»
A quel punto la udirono: una sirena.
L si tese a guardare indietro e impallidì quando vide un ufficiale di polizia. «Stiamo per essere fermati!» disse.
«Dannazione, Ryuuzaki!» abbaiò Light quando il poliziotto li fece accostare. «Sposta il braccio
Il poliziotto si avvicinò al finestrino e Light scivolò giù sul sedile, cercando di sorridere.
«Ah... Salve, signore» disse con leggerezza.
Il poliziotto si tolse gli occhiali da sole e sbirciò in macchina verso L, col sopracciglio alzato. 
«Cosa state facendo voi due?» chiese lentamente. «Stavate sterzando lungo tutta la strada.»
«Non stiamo facendo nulla» disse L. «La catena si è impigliata, vede...»
«La catena?»
«...Abbiamo una catena» balbettò Light stupidamente. «Stiamo incatenati. E si è impigliata.»
«Perché hai il braccio sulle sue parti basse, ragazzo?» disse l'ufficiale, perplesso. «Eravate impegnati in... certe attività...?»
«No!» dissero entrambi all'unisono, e Light guardò L.
«Abbiamo le manette, a causa di qualcosa in cui siamo coinvolti, e lui mi stava mettendo la cintura di sicurezza, perché l'avevo dimenticata...»
Ci furono alcuni minuti di silenzio mentre l'ufficiale si limitava a fissare i due ragazzi sconvolti, poi si rimise gli occhiali da sole e fece un passo indietro.
«Sentite. Francamente, non voglio invischiarmi con voi due. Quindi districatevi e guidate con più prudenza in futuro, va bene? Buona giornata» disse, per poi in pratica fuggire.
Light lo guardò incredulo mentre si allontanava prima di sentire L tirare di nuovo la cinta.
«I fianchi di Light-kun sono semplicemente troppo larghi e hanno incastrato il bracciale.»
«I miei fianchi sono larghi?!» gridò Light, fissando L. «I miei fianchi sono perfetti! Non so di cosa stai parlando, come se avessi dei fianchi femminili o qualcosa del genere! Forse sei tu ad avere delle mani innaturalmente grosse!»
Ebbero un'altra lotta di sguardi per alcuni secondi e poi L ruotò gli occhi.
«Light-kun, vorrei tornare al quartier generale. Voglio lavorare al caso. Voglio mangiare qualcosa di dolce. Se non soddisfo questi bisogni entro quindici minuti, diventerò molto sgradevole. Quindi rimuoverò semplicemente il bracciale dalla mia mano e continueremo a guidare. Capito?»
Light annuì con riluttanza. Non voleva litigare con L quando faceva sul serio come in quel momento.
Alla fine, tornarono in strada e si avvicinarono a destinazione. Ogni tanto, alcune piume entravano volando dalla grata sul cruscotto e Light lanciava ad L uno sguardo accusatorio.
«Light-kun è incredibilmente stupido a volte» disse L all'improvviso, guardando fuori dal finestrino.
Light guardò qualcuno che li sorpassava e ignorò L.
«Ha parlato con l'ufficiale come avrebbe fatto un bambino.»
Light suonò a qualcuno e lo tallonò, sempre non ascoltando.
«A volte, il fatto di essere giunto alla conclusione che potrebbe essere Kira mi rende perplesso, perché ha quello sguardo vuoto da cucciolo di cane negli occhi che ricorda un bimbo di tre anni.»
L non si aspettava che Light allungasse il suo braccio alla cieca e lo colpisse in faccia. Fece una smorfia di dolore e si allungò per tirare i capelli di Light.
«NON - TOCCARE - I - MIEI - CAPELLI.»
L si ritrasse e il resto del viaggio proseguì in silenzio, con occasionali suoni di clacson e stridori di pneumatici.
Quando tornarono al quartier generale, L andò dritto in cucina per prendere degli antidolorifici per il mal di testa e un po' di zucchero per calmare i nervi. Mise un tranquillante extra-forte nel tè di Light e attese quella che sarebbe stata una notte proficua, tranquilla e senza rompiscatole.
 
 
Note finali
 
Sarà davvero una notte tranquilla?
A presto con il prossimo capitolo: "Dormire"!
 
 
 

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Capitolo 11
*** Dormire ***


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Dormire
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L fissò Light, che era svenuto sul pavimento della cucina pochi minuti prima, e aggrottò la fronte. Dargli quel tranquillante era stato un piano davvero geniale, ma la tempistica avrebbe potuto essere migliore.
Come lo muovo?
Il detective si chinò accanto a Light e spinse il pollice tra i denti, con un cipiglio scuro. Era una situazione spiacevole: aveva finalmente trovato po' di pace e tranquillità, ma era rimasto bloccato in cucina. E, con un grugnito arrabbiato, notò che il frigo non era alla sua portata!
Stabilito il miglior piano d'azione, L si inginocchiò e fece scivolare un braccio sotto le spalle di Light, l'altro sotto le ginocchia, e tirò.
La sua schiena fece un suono terrificante.
«Dannazione, Light-kun! Non avrei mai dovuto fargli mangiare quella torta ieri sera!» sussurrò, liberando il giovane e rimettendosi in piedi.
Poi ebbe un'idea.
Afferrò una coperta rosa in cui Light si era raggomitolato la notte precedente, quella che il ragazzo aveva fortunatamente lasciato sul tavolo, e la gettò sul pavimento. Poi si inginocchiò di nuovo e, con una potente spinta, ci fece rotolare Light sopra. Poi si rialzò, afferrò il bordo della coperta, e tirò.
Ben fatto! pensò trascinando Light in fondo al corridoio e poi in camera da letto. Una volta dentro,  lasciò Light sul pavimento e si mise a letto, deciso a dormire un po'. Non era frequente che sentisse il bisogno di riposare, ma dopo quel viaggio in macchina era esausto.
Dormì.
Poche ore dopo, Light si svegliò e sbatté gli occhi appannati in giro per la stanza.
Perché sono sul pavimento?
Si mise a sedere, gemendo quando sentì la testa girargli. Tutto sembrava nebbioso...
«Mi ha drogato!» mormorò Light, ricordandosi improvvisamente di essersi addormentato prima in cucina.
L aprì gli occhi quando sentì un movimento sul letto accanto a lui.
Oh, non può essere sveglio. Per favore, solo un paio di ore di pace in più...
«Spostati, Ryuuzaki!» sibilò Light, scuotendo L per le spalle.
«Mi auguro che Light-kun si renda conto dell'imprudenza di svegliarmi a quest'ora.»
«Ho freddo, muovi le tue chiappe mosce!»
«Trovo che la voce di Light-kun sia ancora più fastidiosa al buio.»
«Bene.»
L strinse il pugno mentre Light si arrampicava su di lui, premurandosi di calciarlo deliberatamente un paio di volte durante quella manovra.
Light si sistemò sotto le coperte e per qualche minuto non ci fu altro rumore se non quello delle macchine che correvano venti piani più sotto. L si rilassò e cominciò a riaddormentarsi...
«Ryuuzaki! Smettila di monopolizzare le coperte.»
«Ho distribuito le coperte uniformemente su entrambi i lati del letto» disse L stancamente.
«Ma le stai tirando! Si strapperanno!»
«Light-kun è un bambino!» scattò L, e tirò più forte la coperta.
«Ho freddo solo perché mi hai lasciato sul pavimento dopo avermi drogato!» rispose Light, e lui strattonò ancora brutalmente.
«Perché Light-kun non smette mai di parlare, e dopo il viaggio in macchina avevo bisogno di dormire!»
«Ho smesso anche troppo di parlare!»
«No!»
«Sì!»
A questo punto, i due stavano tirando le coperte così forte che minacciavano di strapparsi, e dopo poco...
Riiiip!
L si bloccò e cercò di calmarsi. Sentiva il volto scaldato dalla rabbia e non voleva fare nulla di avventato a Light.
Ci fu calma, e Light parlò:
«Bene, ottimo lavoro, Ryuuzaki. Hai strappato le coperte! Ora il letto sarà tutto freddo e pieno di spifferi e io non riuscirò a dormire affatto! Spero che tu sia felice!» disse sbuffando.
L si ritrovò a mordersi il pollice molto forte e lo tirò fuori, sentendo il sapore del sangue.
«Light-kun.»
«Cosa c'è, signor miglior detective
L si voltò e, con una forza che non aveva mai posseduto prima, prese Light e lo tirò oltre il bordo del letto di nuovo sulla sua coperta rosa. Il ragazzo cadde con un tonfo ed L si sdraiò di nuovo sul materasso, chiudendo gli occhi.
«Light-kun rimarrà in silenzio per il resto della notte e non mi provocherà, toccherà, o respirerà vicino a me fino a quando non avrò dormito per altre due ore e mi sarò svegliato.»
L tornò a dormire, e Light lo guardò.
L venne svegliato due ore più tardi da una cuscinata sul viso.
Diede un calcio a Light che ricadde indietro con un «oof!»
«Più del sette per cento!»
«Vai al diavolo!»
Così iniziarono il loro giorno seguente insieme.
 
 
 
 
 
Note finali
 
Non so chi dei due rischia più un esaurimento nervoso... XD
Molto probabilmente domani non riuscirò ad aggiornare, quindi dovrete aspettare domenica per il prossimo capitolo: "Pulizie"
A presto! ;)


 

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Capitolo 12
*** Pulizie ***



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Pulizie
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Era metà pomeriggio, ed L stava mangiando la sua quarta scatola di biscotti della giornata. Aveva anche fatto fuori cinque lecca-lecca, due tavolette di cioccolato, una torta intera e diverse tazze di tè.
Inutile dire che ciò causava dei problemi a Light.
Primo: lo sgranocchiare dei denti, gli schiocchi delle labbra e le sorsate rumorose gli stavano facendo venire la nausea.
Secondo: L non puliva mai.
Così Light era seduto in mezzo a un mucchio di spazzatura, mentre L cliccava felicemente sul suo portatile. Il ragazzo ribolliva di rabbia.
«Ryuuzaki?»
«Sìììì, Light-kun?»
È pimpante oggi. 
«La spazzatura» dichiarò Light semplicemente.
«Che spazzatura?»
«Quella che mi consuma le gambe.»
L guardò intorno e alzò un sopracciglio alle lamentele di Light. Non disse nulla.
Light rimase fermo, gli occhi socchiusi. «Non posso lavorare con questo schifo intorno a me!» esclamò ad alta voce. «È sempre tutto fuori posto! Sei un disastro persino tu!»
«Se Light-kun ha un enorme bisogno di pulizia, allora potrebbe pulire dentro al suo cuore. Ma non mi muoverò da questa sedia.» L tornò al suo computer senza aggiungere un'altra parola.
Light fissò L, il volto che si arrossava, e cercò di controllare la sua rabbia, ma non riuscì a trattenere un gridolino di indignazione quando L deliberatamente gettò mezzo biscotto sul pavimento.
«Ryuuzaki!» piagnucolò Light.
«Light-kun è stranamente effeminato oggi» replicò L.
«Be', tu sei davvero fastidioso oggi!» quasi gridò Light, incombendo sulla sua figura ingobbita.
«Sto solo notando una caratteristica, Light-kun. Ora per favore» disse L, agitando vagamente la mano in aria, «pulisci.»
Light quasi non lo fece, giusto per sfidare L, ma guardò di nuovo giù e vide il caos...
...e andò su di giri.
Scatole, incarti, briciole: niente di tutto ciò aveva una possibilità, una volta afferrato da Light. L sbloccò le manette così che Light potesse scatenare la sua furia in tutto il soggiorno e la cucina, ed osservò come il ragazzo asciugava i pavimenti, spolverava i tavoli e strofinava i banconi. Raccolse ogni ultimo rimasuglio di spazzatura nella stanza, fino alla più piccola briciola.
«Sei una meraviglia, Ryuuzaki!» ansimò Light, tornato finalmente a sedersi dopo ore di pulizia. «Il casino che hai fatto è stato formidabile, persino per le mie capacità di pulizia superiori.»
«Hmm. Light-kun non mi assillerà per mantenere questa pulizia, spero?»
«Col cavolo che non lo farò! È la tua sporcizia, si deve pur pulire ogni tanto!»
«Allora dobbiamo stabilire un accordo a questo proposito. Cosa propone Light-kun?» disse L, chiudendo il portatile.
«Tu pulirai il tuo disordine ed io il mio» disse Light. «Non ho intenzione di passare tutto il tempo a pulire.»
L si mordicchiò il pollice. «Ma Light-kun non fa sporcizia, così le sue autoproclamate capacità di pulizia superiore andranno sprecate» mormorò. «Ho un'altra idea: se Light-kun pulisce il mio disordine, allora io gli permetterò di andare da qualche parte senza le manette.»
Gli occhi di Light si illuminarono a quelle parole. «Sì, questo suona bene!» disse, sentendosi un po' più entusiasta.
«Stabilirò io quando potrà andare da qualche parte da solo, e succederà solo una volta.»
«Sì, va bene!»  rispose felicemente Light. 
Anche se per una volta sola, andare da qualche parte senza quelle manette infernali sarebbe stato fantastico! 
Subito pensò a dove sarebbe andato senza L attaccato a lui.
Più tardi, quel giorno, L si spostò in bagno a lavorare in modo che Light potesse pulire lì, e poi, infine, andò in camera da letto. Light strofinò, passò l'aspirapolvere, riordinò e sterilizzò finché l'intero quartier generale fu immacolato; il giovane andava avanti con la speranza di poter andare da qualche parte senza L.
Alla fine Light terminò e cadde sul letto per cercare di dormire, ma scoprì che aveva bisogno di andare in bagno.
«Ryuuzaki?»  biascicò stancamente. «Bagno.»
«Ah, sì. E quale perfetta opportunità per dare a Light-kun il suo meritato momento di libertà» disse L in tono leggero. Pescò la chiave delle manette dalla tasca e liberò il polso di Light.
«Mi auguro che Light-kun si godrà il suo tempo da solo, visto che ha lavorato molto duramente per ottenerlo.»
Light fissò L, che era seduto accanto a lui nella sua tipica posizione. 
«Ryuuzaki.»
«Sì?»
«La mia ricompensa per pulire tutte le stanze, la ricompensa di cui hai parlato prima, consiste nell'andare in bagno da solo?»
«Esatto.»
«...Questa è la mia ricompensa.»
«Light-kun mi ha sentito quando l'ho detto.»
Light si mise a sedere e guardò L, che lo fissava con occhi enormi.
«Ryuuzaki...»
L si svegliò la mattina dopo con vari pezzi di spazzatura sparsi sul corpo e briciole tra i capelli. Light doveva averli presi quando era andato in bagno la notte precedente.
Ma ad L non importava, perché aveva atteso quel giorno per settimane.
 



Note finali
 
E così abbiamo visto anche Light in versione "cameriera" xD sinceramente, al suo posto, sarei stata contentissima di andarmene per una volta in bagno senza quel pervertito di L alle calcagna! Ma a quanto pare Light non è dello stesso parere... xD
I prossimi capitoli saranno leggermente AU: una visita inaspettata porterà ulteriore scompiglio al quartier generale... xD
Prossimo capitolo: "Visitatori - Parte I"!
 
 

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Capitolo 13
*** Visitatori - Parte I ***


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Visitatori
Parte I
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La mattina successiva, Light sentì la catena tirare sul polso e venne buttato giù dal letto a forza dal detective filiforme.
«Sono arrivati, Light-kun! Sbrigati, per favore!»
Cercando di ignorare il capogiro dovuto all'alzarsi così all'improvviso, Light incappò in alcuni dei suoi soliti pantaloni color kaki e mise su una camicia rosa chiaro prima di seguire L alla porta.
«Chi hai invitato, Ryuuzaki? Sono ragazzi?» cinguettò Light, cercando di mettere su un'espressione felice per i loro ospiti.
«Ma sì, Light-kun, sono maschi. Anche se non so perché Light-kun si preoccupa tanto del sesso dei miei ospiti» rispose L, e prima che Light potesse rispondere aprì la porta.
«Hello, L!»
Light fece un passo indietro, quando una palla di fuoco bionda volò dentro, placcando L a terra e facendo cadere barrette di cioccolato dappertutto. Subito dopo, un ragazzo dai capelli bianchi entrò strascicando i piedi, con le braccia colme di giocattoli.
Watari li seguiva con le loro valigie.
«Move, Mello.»
Stanno parlando in inglese! Riesco a malapena a capirlo! Pensò Light freneticamente. E se stanno parlando di me?
«Vi lascio al vostro incontro» disse educatamente Watari, uscendo dalla porta. «Chiamatemi se avete bisogno di qualcosa.»
Mello si alzò e guardò Light, le mani sui fianchi. «Who are you?»
Light batté solo le palpebre in risposta.
«Parla in giapponese, Mello. Light non è pratico con l'inglese. E per favore chiamami Ryuuzaki d'ora in avanti» disse L, rimettendosi di nuovo in piedi. Scompigliò i capelli di Near.
«Ciao, Near. Come stai?»
«Bene.» 
Near andò a sedersi sul divano, e Mello si avvicinò a Light.
«Sei Light, non è vero?» chiese Mello. Tirò fuori una barretta di cioccolato dalla sua piccola tasca e la scartò. Diede un morso e masticò proprio in faccia a Light.
«Ti dispiace?» disse Light, facendo un passo indietro.
«È L a farti i capelli?» disse Mello improvvisamente, scrutando attentamente il caschetto scompigliato di Light.
«No!»
«Era inteso come insulto?» chiese L piano.
«Sì» disse Near dal divano.
«Avete qualche problema con me?!» scattò Light.
«Sì, sembri proprio uno stronzo, ecco cosa! E sei incatenato a Ryuuzaki, quindi devi essere una specie di pervertito!»
«Tu, piccolo marmocchio!»
L aprì il bracciale non appena Light si tuffò su Mello. Se lo aspettava, Light e Mello erano troppo simili e troppo dispettosi per non scontrarsi. 
Si accasciò oltre Near e si accovacciò sul divano accanto a lui.
«Come stai, Near?» chiese, prendendo uno dei tanti robot sparsi intorno.
«Sto bene, Mello è un rompipalle.»
«Sono d'accordo. Anche Light è un rompipalle.»
«Sono infinitamente fastidiosi, non è vero?»
«Sì. Troppo preoccupati del loro aspetto...»
«Impegnativi...»
«Rumorosi...»
«Sessualmente depravati...»
«E stronzi!» conclusero entrambi esattamente nello stesso momento.
Near stiracchiò un sorriso e strinse un orsacchiotto sotto il mento.
Dall'altra parte della stanza, Light sputò tutta l'aria che aveva in corpo e si abbatté sul pavimento mentre Mello finalmente lo immobilizzava.
«Ti ho preso, bastardo!» urlò Mello.
Light si accucciò e guardò L, implorante. «Ryuuzaki, toglimi di dosso questo fetido ciuccia-cacao!»
«Mello, per favore, togliti di dosso a Light.»
«Sì, Ryuuzaki!» cinguettò Mello, scendendo immediatamente dal ragazzo.
«Mio Dio!» Light urlò mentre si alzava tremante.
Dopo quella lotta, i quattro chiacchierarono per un po' e prima che se ne accorgessero, arrivò l'ora di cena.
Light si fece strada in cucina e spinse Mello per raggiungere il frigorifero.
«Spostati, biondino!»
«Al diavolo...»
«Tu, piccolo marmocchio!»  abbaiò Light, e sbatté Mello sul bancone.
«Light-kun» disse L, appena fuori dalla cucina dove si trovava, con la catena tesa.
«Che c'è?!»
«Light-kun deve arrestare la sua giusta furia sugli orfani!»
Non fu un buon inizio per quella visita di tre giorni.
 
 
 
 
Note finali
 
Prima di tradurre questo capitolo, non avevo mai fatto caso alle somiglianze tra Light e Mello! In effetti non c'è poi tanto da meravigliarsi del fatto che si detestino a prima vista...
 
In questo capitolo l'autrice aveva previsto che alcuni dialoghi avvenissero in inglese, (evidenziandoli col grassetto essendo la fiction già scritta in inglese), in modo da mettere Light in difficoltà, visto che lui parla solo in giapponese con Ryuzaki; per questo ho lasciato in inglese alcune frasi, laddove la lingua diversa aveva un senso nel contesto.
Il discorso tra L e Near sulle somiglianze tra Light e Mello doveva essere in inglese, ma ho preferito tradurlo completamente, anche perché in quel momento Light non sta ascoltando e quindi non avrebbe fatto alcuna differenza.
Ho adottato lo stesso sistema anche nel prossimo capitolo, preferendo sempre tradurre tutto in italiano quando l'inglese non era strettamente necessario ai fini della trama.
 
A presto con la seconda parte del capitolo! :)



 

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Capitolo 14
*** Visitatori - Parte II ***



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Visitatori
Parte II
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Il giorno successivo, Light fu svegliato dal tremore del letto.
Che diavolo?
«L - Voglio dire, Ryuuzaki - svegliati! Ti prego svegliati, Near mi ha graffiato il braccio con il suo stupido robot da bambino! Lo sgriderai per me? Lui ti ascolta, ma non gliene frega niente di quello che dico io!»
Era il moccioso. Aveva le mani sulle spalle di L e lo scuoteva violentemente, e urlava in inglese. Light non capì una parola.
«Per favore, parla in giapponese per rispetto delle buone maniere, Mello. E non stavo dormendo; ti stavo ignorando» brontolò L. Light lo guardò incerto mentre era seduto in una posizione normale e
si dava una lunga stiracchiata. Il ragazzo rabbrividì al suono delle ossa che scricchiolavano.
«Mi ha mutilato!» strillò Mello, tendendo il braccio per mostrare un piccolo taglio laterale.
«Non piangere per quello, biondino» commentò Light disgustato. «Ho passato di peggio.»
Mello abbassò lo sguardo su Light. «Per esempio?» chiese.
Light semplicemente sollevò la catena.
«Non ti piace essere incatenato a Ryuuzaki?! Sei pazzo?»
«Ho bisogno di silenzio in questo momento per riprendere il mio contegno» li interruppe L, e la coppia di litiganti tacque immediatamente.
«Mello, sarò nell'altra stanza tra un momento. Aspetta lì.»
Mello si affrettò fuori con un ultimo sguardo scuro a Light.
«Light-kun non piace a Mello» osservò L.
«Beh, ovviamente.»
«Pensavo che voi due sareste andati d'accordo.»
«Be', hai pensato male.»
«Molto bene. Light-kun si unirà a me nell'altra stanza e risolverò il problema tra Mello e Near» finì L, e saltò in piedi all'improvviso, facendo scavalcare Light sopra il letto per assecondare la catena.
Entrarono nel salotto e videro Mello seduto sul divano e Near disteso sul pavimento, mentre giocava con i suoi pupazzi.
Perché sono circondato da questi stramboidi? pensò Light brevemente.
«Near, per favore, tieni i tuoi robot per te» disse L dopo un momento. «Mello, non provocare Near.» Quindi, finito evidentemente con il suo discorso, entrò in cucina.
Light sorrise al turbato Mello mentre lo seguiva e venne ricambiato con una tavoletta di cioccolata lanciata alle sue spalle.
«È tutto?» chiese il ragazzo ad L mentre questi frugava nella credenza.
«Sì.»
«...Ma è stato noioso.»
«Io sono noioso, Light-kun.»
Pfft. Giusto un po'. Light tenne i suoi pensieri per sé.
Tornarono, L con alcune gelatine in mano, e si sedette accanto a Mello.
...Che aveva lasciato Light senza una sedia.
«Spostati» abbaiò al biondo.
«Assolutamente no.»
Light decise di prendere il controllo della situazione, così si sedette delicatamente sulle ginocchia di Mello.
«Levati di dosso!» urlò Mello.
«Assolutamente no» rispose Light, prendendosi gioco di Mello.
L semplicemente alzò un sopracciglio e guardò Near sul pavimento.
«Near.»
«Sì?» ronzò il ragazzino dai capelli bianchi.
«Lanciami quel robot blu.»
Near ubbidì senza fare domande e L lo afferrò. Si infilò il resto della caramelle in bocca e tenne il robot davanti al viso di Light.
«Light-kun agisce come un bambino petulante» disse, facendo muovere il robot come se stesse parlando con Light.
Light aggrottò la fronte al giocattolo. «Togli quella cosa dalla mia faccia» ordinò.
«Light-kun è estremamente polemico e iperaggressivo. La sua percentuale è aumentata del due per cento.» L stava ancora parlando con il robot, e ciò infastidiva Light immensamente.
«Sì, Light. MegaRobo dice anche che sei un idiota» aggiunse Mello. «Quindi levati di dosso e siediti sul pavimento come un bravo cane.»
«Chiudi quella dannata bocca, Mello!» Light si appoggiò all'indietro, schiacciando bene il volto di Mello con la schiena.
«Mi sta soffocando!» disse la voce ovattata di Mello.
«Light-kun ha fatto adottare a Ryuuzaki delle misure drastiche» fece dire L a MegaRobo, e Light sapeva che la prossima mossa sarebbe stata quella di frantumarlo a terra accanto a L.
«Ouch!»
«Voglio andare al parco» disse Near all'improvviso, guardando L.
L si rimise comodo e sbatté le palpebre un paio di volte prima di annuire. «Mi sembra rigenerante, Near. Andremo più tardi, quando Light e Mello avranno smesso di agire come bambini di tre anni.»
Near annuì e sperò per un po' più di tranquillità al parco. Dopo tutto, quanti danni potevano fare quei due in pubblico?
 
 
 
 
 
Note finali
 
Già, quanti danni potranno mai fare in pubblico...? :)
Il prossimo capitolo si intitola: "Parco"

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Capitolo 15
*** Parco ***



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Parco
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«Santo cielo, Near! Perché hai dovuto portare quella pistola ad acqua con te?!»
I quattro ragazzi stavano camminando verso il parco, tutti preparati e pronti a trascorrere la giornata all'aperto. L si era riempito le enormi tasche di caramelle, Mello si era portato la sua scorta di cioccolato, Light si era preparato un pranzo ben equilibrato e alcuni prodotti per capelli (non si poteva mai sapere), e Near, ovviamente, aveva portato uno dei suoi giocattoli.
...col quale stava aggredendo Mello in maniera alquanto aggressiva.
«Near, per favore controlla l'impulso di sparare» disse L mentre entravano nel parco.
«Sì, Ryuuzaki!»
Mello ghignò a Near, ma l'albino non lo notò perché si stava guardando intorno.
Il parco era stato molto ampliato, con prati uniformi sui lati dei sentieri in pietra che conducevano alle panchine. Ma la cosa che più colpiva era l'area bambini, che era stata allestita con scivoli, strutture per arrampicarsi, dondoli e...
«Oh mio Dio, altalene!» strillò Light. Spinse prontamente il suo lindo borsello tra le mani di L e si mosse verso l'area coperta di sabbia senza aggiungere altro.
L guardò Near e Mello, che combattevano con la pistola ad acqua, e decise di ignorarli, anche perché fu trascinato verso le altalene.
«Come fa Light-kun a pensare di andare sull'altalena con la catena al polso?» chiese.
«Dovrai solo toglierla per qualche minuto!» Da come spinse via una bambina per raggiungere la sua destinazione, Light non si sarebbe fatto fermare da nessuno.
«Più del quindici per cento» disse L mentre guardava verso la bambina.
Una volta raggiunte le altalene, L rimosse il bracciale dal suo polso e si sedette su un marciapiede lì vicino, pronto a guardare Light dondolare a oltranza. Mentre pescava una pallina cioccolato glassata, però, si accorse che c'era un'evidente mancanza di dondolio.
«Light-kun ha intenzione di muoversi o sta escogitando un modo per scappare lanciandosi in orbita con l'altalena?» domandò.
Light lo guardò e sbatté le palpebre. «No, sto aspettando che torni qui.»
«Perché?»
«Per spingermi!»
A quelle parole, L si soffocò con la cioccolata, ed agitò le braccia in una tosse violenta. Near e Mello lo videro e vennero di corsa, Mello con la pistola ad acqua in mano.
«Sta soffocando!» disse Near con ansia.
«Apri la bocca, Ryuuzaki!» gridò Mello, e spruzzò l'acqua nella gola del detective.
L riuscì ad ingoiare e si ricompose, tremante. «Light-kun vuole che lo spinga?!» disse.
«Proprio così» fu la risposta. Light era ancora appollaiato sull'altalena come una principessa, senza aver mosso un passo in soccorso di L.
«Quindi muovi il tuo sedere pigro e spingimi!»
L si alzò, scuotendo la testa incredulo, andò dietro Light e gli diede una spintarella.
«Patetico!»
«Light-kun si pentirà di averlo detto.» E spinse.
«Non va ancora abbastanza bene.»
«Non ti preoccupare.» Spinse ancora.
«Tu hai mani piuttosto grandi.»
«E Light-kun ha mani sorprendentemente delicate.» Un'altra spinta.
«Chi se ne frega.»
«È lo stesso anche per me.» Spinse di nuovo.
«Ryuuzaki?»
«Che c'è?» Spinse.
«Così vado abbastanza in alto.»
«Che cosa?» Spinse.
«Così è troppo alto!»
«Non riesco a sentire Light-kun» disse L, e con una spinta particolarmente potente, fece un passo indietro per guardare il giovane nel panico.
Mello rise e spruzzò Light con la pistola ad acqua, mentre il ragazzo volava così in alto da trovarsi ad un certo punto in orizzontale.
«Mello, te la infilo su per il culo!» strillò Light. Tentò disperatamente di puntare i piedi a terra per rallentare l'altalena.
I vari genitori che li circondano si allontanarono dal ragazzo che lanciava maledizioni, accigliandosi e coprendo le orecchie dei loro figli.
«Potreste dire al vostro amico di non usare un simile linguaggio?» chiese educatamente una madre a Near. Il suo bambino aveva un aeroplano giocattolo in mano e lo faceva ondeggiare.
«È il nuovo Fighter Destroyer 2100 Deluxe?» chiese Near al ragazzo.
«Uhhuh» disse il ragazzo con un cenno del capo.
Near guardò la donna. «Se mi date il giocattolo, non vi disturberemo più.»
Lei aggrottò la fronte e si girò. «Beh, questo è fuori disc..»
«Perché vede...» continuò Near, «il mio amico lì con la pistola è incline alla violenza casuale... Diciamo che siete fortunati che abbia una pistola ad acqua. E quello con i capelli scuri accovacciato lì è un pervertito incontrollabile. Quello sull'altalena è uno psicopatico. Gli dirò di non venire da voi se mi date il Caccia 2100.»
La donna, temendo ora per la sua sicurezza, prese l'aereo da suo figlio e lo lasciò cadere di fronte Near. «Prendilo! Prendilo!» gridò, correndo via.
L la guardò allontanarsi. «Che cosa le hai detto, Near?»
«Niente di falso.»
Più tardi (dopo che Light urlò contro Mello ed L finché quest'ultimo non minacciò di strangolarlo con la catena), il gruppo andò a una delle panchine e si sedette per mangiare.
L, Mello e Near guardarono tutti Light tirar fuori un panino, una mela e un piccolo cartone di latte dalla sua borsa. Li apparecchiò di fronte a sé e prese il panino, prima di notare l'attenzione su di lui.
«Che c'è?» sbottò.
«Te l'ha preparato la tua mammina, Light?» lo prese in giro Mello.
«L'ho fatto da me!»
«Ooh, lui è un bimbo grande ora!»
«Light-kun, non rispondere a Mello. Near, mangia la mela di Light. Mello, taci e parla in mente» disse L in fretta. Non voleva far fronte ad eventuali insulti sibilati.
Tutti obbedirono. Fu un pasto in silenzio, e dopo che tutti finirono, decisero di tornare a casa.
Mentre tornavano, Mello schizzò Light con la pistola ad acqua, ma L si mosse improvvisamente e colpì lui invece di Light.
Light rise quando Mello ricevette uno schiaffo sulla nuca.
«Quando torniamo, dovrete preparare i bagagli, voi due. Non dovete perdere il volo di domani mattina» gli ricordò L.
«Sì, Ryuuzaki!»
 
 
 
Note finali
 
E così si conclude la visita di Near e Mello, con grande gioia di Light...
Prossimo capitolo: "Manicure"!
:)

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Capitolo 16
*** Manicure ***



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Manicure
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Near e Mello avevano fatto i bagagli e stavano uscendo dalla porta, con Watari che portava loro le valigie. Light era felicissimo.
«Stammi bene, moccioso!» abbaiò, e diede un rapido schiaffo alle spalle di Mello.
«Ci vediamo all'inferno!» furono le ultime parole del biondo prima di uscire dalla porta.
«Per piacere, tienilo d'occhio, Near» disse L.
Near annuì e seguì Mello, e Light fece un pensierino sullo sbattergli dietro la porta.
Near e Mello non mi hanno dato assolutamente nessuna intuizione sul carattere di Light, rifletté L. O ha delle superbe capacità di recitazione, o...
«Eew, Ryuuzaki! Guarda le tue unghie!»
È estremamente superficiale. È veramente così frivolo?
L guardò Light, che stava ancora fissando con orrore le unghie del detective.
Forse lo sto sopravvalutando.
«Ryuuzaki, vieni qui!»
L alzò gli occhi e gridò mentre veniva tirato in bagno. Light aprì un cassetto e cominciò a frugare all'interno in preda al panico.
«Che sta facendo Light-kun?»
«Hai presente quel kit per manicure che ho?»
L annuì. «Sì.»
«Mi serve.» Light sorrise quando lo estrasse dal cassetto e si precipitò di nuovo in soggiorno con il suo bottino.
«Ma le unghie di Light-kun sono perfette» disse L. «Spero che Light-kun non pensi che abbia intenzione di lasciare che me le sistemi.»
Light tirò L giù sul divano e afferrò una delle mani del detective. «Non ti preoccupare» disse, «quando avrò finito mi ringrazierai!»
«Light-kun non toccherà le mie mani per un periodo di tempo così prolungato» scattò L, e tirò indietro la mano.
«Ma sono mangiate! Sono indecenti
«Mi piacciono così!»
«Se mi lasci fare non parlerò per il resto della giornata» contrattò Light, ed L lo prese in considerazione.
Non posso negare che mi piacerebbe un po' di pace... Molto bene. L annuì e tese la mano. «Light-kun farà in modo rapido e indolore.»
Per l'ora successiva, le unghie di L vennero tagliate, accorciate, spuntate, pulite e lucidate alla perfezione, e quando finì, Light fissò la sua opera con orgoglio.
«Vedi, Ryuuzaki?» disse, raggiante. «Sono in ordine adesso, e ti ho anche sistemato cuticole.»
«Light-kun dovrebbe intraprendere una carriera nella cosmesi» disse L asciutto mentre fissava le unghie. Erano veramente splendide...
...Ma che cosa era quel piccolo fiorellino disegnato sul pollice?
«Light-kun» disse L, mentre l'altro sistemava i suoi strumenti.
«Hmm?»
«C'è un disegno floreale sul mio pollice destro.»
«Sì, ho pensato che sarebbe stato carino.»
L lo fissò.
«Light-kun.»
«Sì?»
«Non ho alcun interesse ad essere carino. Non mi piacciono le cose carine.»
Light lo guardò con gli occhi ambrati socchiusi. «Non ti piace?» chiese pericolosamente.
L immediatamente s'irrigidì. Per come la vedeva, c'erano due modi per affrontare quella situazione:
Uno: dire a Light cosa pensava veramente del fiore e fronteggiare un Light-kun isterico.
Due: mentire e sfuggire all'ira di Light.
Scelse la seconda.
«Mi piace, Light-kun. È solo... troppo carino per me.»
Light sbuffò e si appoggiò sul divano. «Beh, stavo solo cercando di farti sembrare decente» disse sulla difensiva.
«Avrei un aspetto migliore in generale, se Light-kun non mi logorasse con il suo continuo ciarlare.»
«Stavo cercando di essere gentile con te! Non hai un cervello in quel testone da panda?!»
«Più del quattro per cento. Mi offende essere chiamato panda.»
Light, a questo punto, sembrava un vulcano sul punto di eruttare. I suoi occhi erano strabuzzanti, le labbra serrate, i pugni chiusi...
«Sembra che Light-kun stia per tirare un pugno...»
 
Più tardi, quando L si sdraiò nel letto accanto a Light, con la mascella gonfia, si guardò le unghie e vide che se n'era spezzata una nella lotta di prima. Si accigliò e cominciò a rosicchiarla per abitudine. Poi passò all'unghia successiva, e quella dopo...
 
 
La mattina dopo, quando L vide Light che fissava imbronciato le unghie rovinate, la percentuale che Light fosse Kira calò del dieci per cento.
Sicuramente un tizio dalla mentalità così semplicistica non poteva essere un pluriomicida...
 
 
 
 
Note finali
 
Ma quanto è adorabile qui Light?! XD
Prossimo capitolo: "Musica"
;)

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Capitolo 17
*** Musica ***



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Musica
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L stava scrivendo sul suo portatile a velocità supersonica.
Finalmente ho capito! Stando alle mie ricerche, l'improvviso cambiamento di personalità di Light mi porta a credere che sia...
Ma i suoi pensieri vennero interrotti.
«…ev­ery wordo of­a lovu I use­d to say…»
Che sta dicendo? Sta parlando in inglese?
L si voltò a guardare il compagno e vide che Light aveva un iPod in una mano e gli auricolari nelle orecchie.
«…now I paintu it ev­ery dayay. Maya­hee, maya whoo…»
«Cosa sta cercando di cantare Light-kun?» scattò L, strappandogli via un auricolare.
«Che c'è?»
«Quella canzone.»
Light alzò gli occhi al cielo. «Tu non sai proprio niente. È The Numa Numa song» disse. Fece per prendere le cuffie, ma L le tenne fuori dalla sua portata.
«È in inglese?»
«Sì.»
«L'accento di Light-kun era...» L si fermò prima di dire carino. «...Non importa.»
«Ridammele!»
«Light-kun ascolta sempre musica dance?» chiese L, tenendo le cuffie con due dita.
Light scosse la testa. «Ovviamente no. Mi piacciono anche altre canzoni. A te cosa piace, Ryuuzaki?»
L pensò per un minuto. «Beethoven, Tchaikovsky, Bach...»
«Qualcuno del secolo scorso?»
«No» disse L, e gettò le cuffie a Light. «Ora Light-kun se ne starà tranquillo.»
Light esalò un piccolo «Mah» e tornò alla sua musica.
L stava cercando di riprendere il filo dei pensieri, quando venne distratto una seconda volta.
«…dancing­u queeeen, yo­ung and sweeeet, on­y­u seventeeeen…Aaaaaaahhhhhh…»
«Light-kun.»
«Oooh, wooooah! You can daaaanc­u yoou can...­»
«Basta!» gridò L, e staccò il dispositivo dalle cuffie e lo strinse a sé. «Light-kun deve smettere di cantare!»
«Perché?!» chiese Light.
«Perché mi sta distraendo!»
«Da cosa?» chiese Light, chinandosi e guardando lo schermo del computer di L. «Ricette di torte al caffè? Per cosa diamine le stai cercando? Non c'entrano nulla col caso!»
L strizzò gli occhi in un disperato tentativo di annullare l'esistenza di Light, poi li riaprì lentamente.
Niente da fare. Il ragazzo era ancora davanti a lui, accigliato.
«Forse» disse L, strappando via le cuffie, «se ascoltassi un po' di musica, potrei ignorare la presenza di Light-kun.»
«Ehi!»
Il detective mise gli auricolari a casaccio e passò ad un'altra canzone. Si chiese come mai iniziasse con il parlato, e fece una smorfia quando la canzone vera e propria iniziò.
"I'm a Barbie girl…"
Che idiozia, pensò L; stava per spegnerlo quando guardò di lato e si rese conto di una cosa: Light si stava lagnando con lui, ma non riusciva a sentirlo!
Perfetto! È in momenti come questi che potrei credere all'esistenza di un Dio!
L si crogiolò nel suo momento di pace.
Light, nel frattempo, si calmò e si sedette di nuovo e aprì il suo computer.
Rimasero entrambi seduti per qualche minuto, a lavorare.
Poi Light lo sentì:
«Hmmm… plastic… fantastic… hmmm…»
Come mai lui può cantare ed io no?! Pensò Light, indignato. Colpì L sulla spalla e l'altro si tolse una cuffia.
«Sì?»
«Il tuo canticchiare -orribile, aggiungerei- mi sta distraendo» disse Light, ripetendo le stesse parole che L gli aveva detto prima.
«Io non canto, Light-kun.»
«Sì, invece. L'hai appena..»
«Non mi accusare di cose che non sto facendo!»
«Oh, sei bravo a parlare, Signor 'Se Light-kun si pettina i capelli un centimetro più a sinistra, allora deve essere Kira!'»
L spinse il pollice in bocca e lo rosicchiò con rabbia mentre si rimetteva l'auricolare.
Light incrociò le braccia.
Tre minuti dopo, cominciò di nuovo:
«…do my little turn on the catwalk…. hmm… shake my little tush...»
«Chiudi quella maledetta bocca!» urlò Light, e si tuffò selvaggiamente su L.
I due rotolarono sul pavimento, tra pugni, calci, tirate di capelli (da parte di Light), e pizzicotti (da parte di L).
«Light-kun è un bugiardo!»
«Sei solo un idiota che non sa nemmeno quando sta cantando
Crack!
«No! Ryuuzaki, l'hai schiacciato!»
L, inginocchiato su di Light, guardò di lato e vide l'iPod in due pezzi, senza segni di vita.
Riconobbe di essersi meritato la ginocchiata all'inguine che ricevette subito dopo.
Il giorno successivo, L mandò Watari ad acquistare due nuovi iPod.
Light non fu felice di quello rosa shocking che L aveva scelto per lui.
 
 
 
 
 
Note finali
 
Ma... L che trova l'accento di Light "carino"?? xD
A tal proposito, le parole inglesi cantate da Light sono scritte male per via del suo forte accento giapponese. Non so se in italiano rende lo stesso l'idea, ma spero di sì.
Le canzoni citate sono:
The Numa Numa song (la versione inglese di Dragostea din tei)
Abba - Dancing Queen
Aqua - Barbie Girl
Right Said Fred - I'm Too Sexy
...E io che pensavo che Light ascoltasse solo canti gregoriani! xD
A presto col prossimo capitolo: "Nuoto" ;)
 
 
 
 

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Capitolo 18
*** Nuoto ***



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Nuoto
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Light non la smetteva di sospirare.
Si sedeva. E sospirava.
Mangiava. E sospirava.
Leggeva. E sospirava.
E ora guardava fisso fuori, con un lungo sospiro sconsolato.
«Light-kun.»
Light alzò pigramente la testa verso L, che era seduto accanto a lui sul divano con un libro. «Uhh?» riuscì a dire.
«Light-kun sembra profondamente annoiato» disse L, con gli occhi incollati le pagine.
«Non mi stai nemmeno guardando» fu la secca risposta.
«Dalla eccessiva emissione di anidride carbonica proveniente dalla bocca di Light-kun, posso dedurre che sia rimasto a fissare il muro per diverse ore, con gli occhi vuoti e semichiusi. Questo mi porta a concludere che...»
«Va bene, mi sto annoiando! Non mi serve sapere tutta la tua ipotesi» lo interruppe Light, girandosi di nuovo verso il muro.
«Light-kun potrebbe usare quel nuovo iPod che gli ho comprato...»
«Non voglio» disse Light. «Ryuuzaki, ho bisogno di fare un po' di esercizio fisico! Sto perdendo la testa.»
L chiuse il libro con calma e pensò per un minuto, prima che gli venisse qualcosa in mente: la piscina!
«A Light-kun piace nuotare?»
 
 
La piscina era al diciannovesimo piano dell'edificio. Relativamente grande, piastrellata e con diverse sdraio disposte attorno. Aveva anche un trampolino e Light notò in fondo quella che doveva essere una sauna.
I due indossavano il costume da bagno, ma L decise di tenere la maglietta. La catena venne rimossa e posata su un tavolo lì vicino.
Il ragazzo partì spedito alla volta del trampolino, ma poi si accorse che L non si era ancora mosso.
«Ryuuzaki, togliti quella maglietta e tuffati.»
L diede una rapida occhiata al corpo perfettamente scolpito di Light. «...Nuota e basta, Light-kun.»
«Dai!» insisté Light, avvicinandosi a L.
«No.»
«Non voglio fare il bagno da solo!»
«Lasciami, Light-kun.»
«Muoviti!» disse Light ad alta voce, afferrò il braccio di L e tirò.
«Light-kun!»
I due lottarono per un po', alla fine L si divincolò e si allontanò verso il trampolino. Light lo seguì e lo afferrò con rabbia per un braccio.
L perse l'equilibrio.
I due ragazzi stavano per cadere nella piscina, e Light si trovava in posizione tale da far impigliare i suoi boxer nell'angolo del trampolino.
Riiiiip.
Light si schiantò in acqua piuttosto dolorosamente, e una volta riemerso si spostò i capelli dagli occhi e guardò L, che lo stava fissando, sogghignando. In una mano, il detective teneva i pantaloncini di Light.
«Vendetta, Light-kun.»
«No!»
I pantaloncini vennero gettati fuori dalla piscina, dove atterrarono in un angolo con uno schiaffo bagnato.
«Che diamine?! Vendetta per cosa?!» strillò Light, la voce che echeggiava per tutta la stanza.
L nuotò a cagnolino verso il bordo della piscina e si tirò fuori. «Vendetta perché Light-kun mi infastidisce costantemente» disse, mettendosi in piedi con un grugnito.
«Beh, non sono imbarazzato come potresti pensare!» ribatté Light mentre nuotava verso la zona più bassa della piscina così che i suoi piedi toccassero il fondo. «Uscirò lo stesso!»
«So quando Light-kun sta bluffando.» Con questo, L si trascinò verso una delle sedie e vi si accucciò, rosicchiandosi il pollice.
Light guardò L e cercò di raccogliere la sua forza di volontà per uscire dalla piscina. Non c'era nulla che L non avesse già visto, ma raggiungere l'altro lato della stanza avrebbe richiesto un po' di tempo... L avrebbe potuto dare un'occhiata molto approfondita...
«Bene. Me ne starò qui, allora!»
«Molto bene.»
Nelle due ore successive, L chiamò Watari per farsi portare un po' di dolci e il suo libro, e lesse mentre Light nuotava nella piscina.
Light si sentì improvvisamente come un bambino sorvegliato dalla mamma, e smise muoversi tanto. Si fece strada verso il bordo più vicino ad L e vi incrociò sopra le braccia, appoggiandosi col mento.
«Ryuuzaki» disse, cercando di mostrare ad L la sua espressione più innocente.
«Gli occhi da cucciolo di Light-kun non mi convinceranno a restituirgli il costume» disse L, senza alzare lo sguardo dal libro che stava leggendo.
«Ma, Ryuuzakiiiii...»
«I piagnistei saranno ancor più inefficaci.»
Light ricorse a un nuovo metodo e schizzò L. Rovinò libro del detective, ma non ebbe ancora i pantaloncini indietro.
 
 
Nell'ora successiva, Light provò vari altri modi per arrivare a L:
«Èèèè un mondo piiiiccoloo…»
«Sei stupido, lo sapevi, Ryuuzaki?»
«...Così, quando avevo undici anni, portavo questi enormi occhiali con una spessissima montatura giallo sgargiante. Tutti mi prendevano in giro e mi chiamavano Light la Lucciola. Non mi servono più gli occhiali, comunque.»
«...Beh, quando avevo nove anni, ho dovuto mettere l'apparecchio perché i miei due incisivi erano completamente fuori posto. L'ortodontista era un presuntuoso, così ho rubato uno dei suoi strumenti. Ce l'ho ancora da qualche parte...»
«...L'acqua è sopravvalutata. Così come il riso. E la cioccolata...»
«Ho imparato a nuotare quando avevo sei o sette anni. L'istruttore mi tenne sotto l'acqua per farmi abituare a tenere il fiato, ma mio padre si arrabbiò e lo portò dietro l'edificio per fare due chiacchiere. Non ho mai più visto l'istruttore.»
«Quel ragazzino, Mello, aveva dei capelli veramente belli. Puoi chiedergli che balsamo usa? Ma senza fargli capire che l'ho chiesto io
«...Un'altra volta, quando avevo dodici anni, i ragazzi della mia classe mi invitarono a giocare palla prigioniera con loro. Mi fecero provare a schivare tutti i loro tiri contemporaneamente. Ecco perché il mio naso ha questa piccola gobbetta...»
L non sapeva quanto ancora poteva resistere.
Finalmente, cedette. «Light-kun!»
«... Ma rubò i soldi del mio pranzo lo stesso.»
«Light-kun!»
Light guardò L. «Stai finalmente parlando con me? Pensavo di essere solo da un po'...» disse lentamente.
«Light-kun mi sta facendo impazzire.»
«Bene. Dammi il mio costume e la smetterò.»
«No.»
I due geni agganciarono gli sguardi, e L distolse gli occhi per primo. «Light-kun deve essere una prugna secca, ormai.»
«Lo sono.»
Proprio allora, Watari entrò con una grossa pizza fumante appena sfornata. L sorrise e lo congedò, poi guardò il ragazzo dagli occhi spalancati.
«Se Light-kun vuole la pizza, dovrà uscire.»
Light fissò il cibo, sapendo che sarebbe andato sprecato se non lo avesse mangiato lui.
Prese la sua decisione.
«Esco fuori.»
Light nuotò verso la scaletta e si aggrappò al corrimano. Guardò indietro e vide L che lo fissava.
Pervertito.
Inspirando bruscamente, Light si issò fuori dall'acqua e si avvicinò rapidamente ai suoi pantaloncini. Si coprì le parti intime come meglio poteva, mentre passava davanti ad L.
«Light-kun deve eseguire molti esercizi per i glutei.»
«Chiudi quella maledetta bocca!»
Light afferrò i suoi pantaloncini strappati e li avvolse attorno ai fianchi come meglio poteva, dirigendosi subito verso la pizza.
 
Più tardi, L e Light stavano oziando a letto. Light era completamente rilassato e sonnecchiava quando L parlò:
«Light-kun?»
«Mmm?»
«Posso chiamare Light-kun Lucciola
Light sospirò.
 
 
 


Note finali
 
L ha un modo bizzarro di dire a Light che ha un bel sedere XD
La canzone che Light cantava in piscina è "è un mondo piccolo", tratta dal Re Leone. È una canzone notoriamente fastidiosa usata nei parchi divertimento Disney, ed è proprio quella che Zazu canta a Scar quando viene imprigionato; infatti anche Scar lo interrompe subito proprio per questo motivo, come se fosse stato a Disneyworld. In pratica, la Disney si prende in giro da sola in quella scena. Non so voi, ma io finora non ne avevo idea, e mi sono sempre chiesta perché Scar interrompesse così bruscamente Zazu! :')
Vi è piaciuto il passato "traumatico" di Light?
Nel prossimo capitolo, "Infanzia", ne sapremo di più!
A presto! ;)
 
 
 

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Capitolo 19
*** Infanzia ***



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Infanzia
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Qualche giorno dopo (quando Light si riprese dall'intossicazione da pizza), i due ragazzi si svegliarono per un rumore in salotto.
«Oh Dio, c'è un intruso!» sussurrò Light, raggiungendo il braccio di L e attaccandocisi. «Che succede se entra e ha una pistola ed è Kira e vuole ucciderci ed io so che siete dei codardi e non farete nulla ed io verrò ucciso e tutti penseranno che sono un imbranato e...»
«Smettila di balbettare, Light-kun!» scattò L. Tirò indietro il braccio e si scrollò Light di dosso. «È solo Watari! Gli ho chiesto di montare una cosa che credo sarà utile per le indagini.»
«...Oh. Va bene allora, torno a dormire.»
«No. Ora che Light-kun è sveglio, ci alziamo e iniziamo subito a lavorare» disse L. Scese dal letto senza dire altro, tirando a forza Light al suo seguito.
«Non essere così severo! Il mio stomaco è ancora irritato!»
«La colpa è di Light-kun se è ingordo e non ha autocontrollo.»
«Oh, io sono ingordo?! Spazzoli via dolci come un aspirapolvere! Dovresti parlare per te!»
L tirò Light nell'altra stanza e intravide Watari uscire fuori dalla porta.
«Grazie, Watari. Li hai nutriti?» disse.
«Sì, Ryuuzaki» disse l'anziano prima di uscire completamente.
A quelle parole, Light si rianimò. «Nutrire? Sono coniglietti?!» chiese eccitato, e si precipitò oltre L per dare un'occhiata ai nuovi arrivati...
Pesci.
«Pesci?»
«Pesci» confermò L in piedi accanto Light a fissare il nuovo acquario di pesci.
Light si voltò verso L sbattendo le palpebre, a bocca aperta.
«Se Light-kun sta tentando di fare un'imitazione dei pesci, sono molto colpito. Ma per quanto divertente possa essere, devo chiedergli di smetterla perché mi sta irritando» ronzò L.
«Io odio i pesci!»
«Light-kun è un ragazzino viziato.»
Il giovane incrociò le braccia.
 
 
Più tardi, quel giorno, L e Light sedevano sul divano in relativo silenzio prima che il bruno parlasse: «Light-kun?»
«Hmm?»
«Light-kun potrebbe gentilmente chiudere quel sito porno che sta guardando?»
«Cooosa? Quale porno? Io non guardo porno!» disse cliccando freneticamente.
L chiuse un occhio e affrontò il suo sospettato. «Light-kun mi dirà qualcosa di più della sua infanzia?»
Light chiuse sbattendo il suo portatile e si voltò verso L. «Certo. Cosa vorresti sapere?»
«Quando ha avuto la sua prima fidanzata Light-kun?»
Il ragazzo arrossì. «Non lo so! Alle ragazze non piacevo fino a quindici anni o giù di lì, a causa dell'apparecchio e... beh... Light la Lucciola, ricordi?» disse in fretta.
«Ah, sì. Light la Lucciola.» L'angolo della bocca di L si sollevò leggermente.
«Ehi, non ridere! È stato traumatico! Mi ricordo di una volta, quando avevo otto anni... Dovevamo costruire dei modelli di scheletro di dinosauro. Mi bloccai con lo stegosauro. Sai, quello lento, noioso, che mangia solo le piante? Sai cosa fecero gli altri ragazzi? Presero i miei occhiali e li misero al centro del mio dinosauro così dovetti romperlo per aprirlo e recuperarli!
«E più tardi, quando avevo undici anni, qualcuno scrisse in bagno "Light la Lucciola ama Juro". Juro era un ragazzo incredibilmente popolare che mi ha sempre preso di mira. Venne da me quel giorno dopo la scuola e mi attaccò la gomma su tutti i capelli! Mia madre dovette tagliarmeli quasi a zero.»
A questo punto, Light sembrava molto turbato e si toccò delicatamente i capelli.
«Ora capisco come mai Light-kun ha il complesso dei capelli» disse L asciutto, tornando al suo computer. «Quando ero piccolo, gli altri mi chiamavano Ciuffo da panda a causa dei miei capelli.»
«Ciuffo da panda?!» ripeté Light, con un grugnito.
«Light-kun trae divertimento della mia vergogna d'infanzia» osservò L.
«Ciuffo da panda!»
«Ho inflitto una grande sofferenza fisica all'ultima persona che mi che ha chiamato così.»
Light chiuse la bocca.
«Ho preso parte a molte risse, quando ero giovane» rifletté L, rosicchiando il pollice. «Ne sono uscito vittorioso la maggior parte delle volte.»
«Anche io ho fatto delle risse» disse Light, cercando di mettersi in pari con L.
«Light-kun le ha vinte?»
Il ragazzo incrociò le gambe. «...Una o due...»
«La probabilità che Light-kun sia Kira è appena scesa del cinque virgola sette per cento» mormorò L, tornando al suo lavoro.
«Ehi! So essere cattivo se voglio!» Light sapeva che era una cosa stupida da dire subito dopo quello che era uscito dalla sua bocca, ma L non sembrò badarci.
«Light-kun non sembra pericoloso in questo momento. Suggerisco che vada a nutrire i pesci.»
Alzandosi con uno sbuffo, Light girò intorno al divano verso la vasca dei pesci e si chinò su di essa. Erano pesci tropicali, di vari i colori, e tutti si misero a nuotare freneticamente quando Light tenne il contenitore del cibo sospeso sopra il livello dell'acqua.
«Eheh... volete mangiare?» cantò Light. Mosse il contenitore in tondo e guardò come i pesci nuotavano da una parte all'altra, seguendolo in preda al panico. «Dovete muovervi un po' più in fretta...»
«Più del dieci per cento!»
«Che c'è?»
«Torturare i pesci è un comportamento da Kira.»
«No!»
«Nutri i pesci.»
«No!»
«Nutrili!»
«No!»
«Dannazione, Light-kun!»
L si alzò e lottò per prendere contenitore dalle mani di Light, ma il coperchio si stappò con un piccolo pop. L'intero contenitore si svuotò in acqua e i pesci si abbuffarono.
L digrignò i denti e tentò alcuni esercizi di respirazione profonda.
«Guarda cosa hai fatto, Ciuffo da panda! Ora diventeranno enormi
Forse i pesci non erano stati un'idea così buona, dopotutto.
 
 



Note finali
 
Ma povero Light, tormentato dai bulletti! Chi non avrebbe deciso di sterminare tutti i criminali, dopo un'infanzia del genere?? :')
E questi pesci avranno un ruolo nei prossimi capitoli. Cosa combinerà Light??
Prossimo aggiornamento: "Cucinare" ;)


 

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Capitolo 20
*** Cucinare ***


 
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Cucinare
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Pochi giorni dopo:
«Ehi, Ryuuzaki!»
L continuava a digitare.
«Ryuuuuuuuuu....»
Clic. Tip. Tip.
«Ehi! Ciuffo da panda
«Mi sono pentito amaramente di aver raccontato di Ciuffo da Panda a Light-kun. Cosa c'è?» disse L, cedendo e chiudendo finalmente il computer.
«Voglio cucinarti un pasto decente» disse Light con fermezza. «...Ma non posso farlo con la catena.»
L rivolse al giovane uno sguardo tagliente. «Kira-kun vuole che gli tolga la catena.»
«No! Light la Lucciola vuole prepararti la cena!»
«Light-kun ha accenni di schizofrenia.»
Light emise un gemito frustrato e scivolò così giù da rischiare quasi di cadere dal divano.
L guardò il suo melodrammatico compagno e dedusse che quel ragazzino piagnucoloso non stava complottando nessun omicidio. Non al momento, almeno.
«Bene. Ti concederò un'ora per prepararmi un pasto.»
«Sì!» Light si mise a sedere e andò ad abbracciare L, ma il detective alzò un braccio per bloccarlo mentre pescava la chiave dalla sua tasca slargata.
«Light-kun non premerà il suo corpo contro il mio più del necessario. Non voglio sentire l'odore del suo shampoo arricchito alla peonia, né sentire il suo...»
«Va bene, non c'è bisogno di essere così acidi!» lo interruppe Light, massaggiandosi il polso ammanettato una volta libero.
«Cosa mi verrà servito?» chiese L, fissando Light con i suoi enormi occhi.
«Ti piace il pesce?»
«Sì. Preparami del pesce.»
«Sì, signore» mormorò il ragazzo, inchinandosi beffardo. Andò in cucina con la sua solita camminata sicura di sé e tirò fuori una padella, preriscaldando il forno.
«Ora mi serve il pesce...»
Light canticchiava un motivetto mentre frugava nel frigorifero. «Ecco qui!» Tirò fuori un salmone fresco, l'ultimo che avevano.
«Somuwhere... hmhmhmhm... beyondu th' sea...» cantò dolcemente Light, volteggiando col suo bottino. «My lover staaahnds­u­»
Slap!
Il pesce scivolò.
«Dannazione!» sibilò Light, maledicendosi. Il suo senso dell'igiene non gli avrebbe permesso di mangiare il pesce ora -con L a bighellonare in giro con quei piedi nudi e sporchi tutto il tempo, ci dovevano essere colonie di germi sul pavimento! E ora avrebbe cominciato a puzzare se lo avesse semplicemente gettato via! Doveva sbarazzarsene.
«Light-kun farebbe meglio a preparare il mio pesce di là! Lo sento cantare!»
«Ah... Certo, Ryuuzaki! Arriva subito!» balbettò Light, mentre prendeva il pesce e apriva la piccola finestra della cucina. «È un sacco di pesce!»
«Non sento sfrigolare nulla!»
«Lo sentirai!» rispose Light, lanciando il salmone rovinato fuori dalla finestra. Buona fortuna, pensò.
Dannazione, che cosa faccio ora? Penserà che non sono capace di fare una semplice cena a base di pesce!
Poi, qualcosa attirò la sua attenzione.
Qualcosa di meraviglioso.
L'acquario di pesci!
I pesci (quelli che non erano finiti a pancia su) erano diventati enormi per la smania di cibo che avevano avuto qualche giorno prima, e lo sguardo di Light indugiò su un pesce dorato particolarmente grasso.
Era perfetto. Doveva solo far uscire L fuori dal salotto e poi sarebbe potuto andare a cacciare la sua preda.
«Ryuuzaki!» chiamò Light.
«Sì?»
«Hai presente quel burro cacao alla fragola che ho?»
«Light-kun ha un burro cacao alla fragola?» chiese L eccitato.
Ha abboccato. «Sì, pensi di potermelo prendere? È nuovissimo...»
«Dove si trova?»
«...Nel mio cassetto in bagno. Grazie!»
Quello stupido bastardo pensa di poter usare il mio burro cacao. Oh be'... è il momento di andare a pesca!
Light afferrò una grande ciotola dalla credenza e si diresse rapidamente verso la vasca dei pesci. Eccoti qui! pensò entusiasta quando vide il pesce giallo.
«Il prodotto per le labbra di Light-kun non si sta palesando!»
«Continua a cercare!»
Light immerse la ciotola nell'acquario e, sorprendentemente, catturò il pesce.
Proprio come previsto!
Si affrettò in cucina.
Questo schifoso è pesante!
«Light-kun è un bugiardo compulsivo!» proclamò L dall'altra stanza, tornando al divano con passo pesante.
«Non eri in grado di trovarlo! Scusa!»
«Torna al lavoro! Non sento nulla in cottura di là!»
Qualcuno è irritabile oggi.
... Adesso Light si trovava di fronte ad un altro dilemma: uccidere il pesce.
Posso davvero ucciderlo? pensò, ansioso. Guardò il pesce nuotare nella ciotola. Devo farlo!
Light tirò fuori un tagliere. Poi guardò giù e tentò di pensare un modo per far uscire il pesce fuori dalla ciotola...
Non trovando soluzioni, infilò la mano dentro e trattenne le lacrime quando il corpo viscido del pesce strofinò contro di lui.
«Assolutamente no» sussurrò, strappando la mano dalla ciotola. «Che schifo.»
«Light-kun sta parlando con me?»
«No!»
Light si guardò intorno freneticamente e, prendendo un respiro profondo, afferrò un coltello.
Sentendo un urlo soffocato proveniente dalla cucina, L alzò lo sguardo dal suo computer e aggrottò la fronte.
«Light-kun ha dei problemi?» chiese.
«Ummm... Ah! No, no! Ci sono! Ci sono
Il detective pensò di andare in cucina, ma poi decise di lasciare Light alle sue buffonate. Invece, aprì un sito web sulla cura dei pesci.
Light era un genio, dopotutto; poteva gestire la cosa.
 
 
 
«Questo è un buon pesce, Light-kun» disse L. Sorrise al ragazzo dagli occhi ambrati dall'altra parte del tavolo e sorseggiò la sua zuppa di miso. «Light-kun è un ottimo cuoco.»
«Grazie. È la ricetta di mia madre» disse Light arrossendo.
«Perché Light-kun non mangia un po' di pesce?»
«Mangialo tu!» abbaiò Light rapidamente. Ridacchiò nervosamente con un piccolo tic all'occhio.
«Se non fossi così sicuro che non ci siano sostanze velenose in questo edificio...» mormorò L mangiando un altro po' di pesce. «...E c'è il fatto che Light-kun è stato particolarmente sciocco ultimamente.»
Light sospirò semplicemente, ma sussultò non appena il telefono di L suonò.
«Sì?» rispose L al telefono, alzando un sopracciglio al nervosismo di Light.
Light guardò come l'espressione di L diventasse più confusa di quanto avesse mai visto.
«Un... cosa, Watari?»
Oh no.
«Un pesce? Un salmone?» chiese L, guardando il suo piatto. Lasciò cadere la forchetta. «Il nostro pesce?»
Light si alzò e cominciò a strisciare di nuovo in cucina.
«Grazie, Watari.» L riattaccò. «Light-kun!» urlò, assalendo Light.
«...Sì?»
«Light-kun ha gettato un pesce fuori dalla finestra?»
«Non volevo che appestasse tutta la stanza!»
«Light-kun sa che tipo di danno può causare un pesce quando viene gettato dal ventesimo piano?»
«...No.»
«Può sfondare la cappotta di una macchina, Light-kun. Per fortuna, si trattava di una macchina parcheggiata e possiamo pagare i danni.» L si avvicinò al più giovane e Light si ritrasse indietro.
«Idiota. Ripulisci tutto.»
«Sì, Ryuuzaki!»
«Pensa prima di agire.»
«Sì, Ryuuzaki!»
«Mi aspetto una torta nel giro di un'ora a titolo di risarcimento per lo shock che questo incidente col pesce mi ha fatto passare.»
«Subito!»
 
 
 
Più tardi, mentre masticava felicemente la sua torta ripiena di fragole, L guardò Light che nutriva i pesci molto più gentilmente di quanto avesse mai fatto prima. Guardava i pesci nuotare: quello rosso, quello azzurro, quello verde, quello gial...
Quello giallo.
Dov'era quello grosso e giallo?
Naturalmente, L aveva memorizzato tutti gli undici pesci nella vasca, e ricordava distintamente un gigantesco pesce giallo. Non poteva averlo perso! Era stato lì fino a quella mattina.
L guardò Light negli occhi. Erano occhi colpevoli anche solo a guardarli. L non era il miglior detective al mondo per niente.
«Assassino di pesci!»
Light si voltò di scatto. «Che cosa?!»
«Light-kun ha macellato il pesce giallo!» esclamò L, alzandosi.
«No, non l'ho fatto!»
«Non gli sono cresciute le ali ed è volato via!»
Light si morse il labbro mentre gli occhi di L trapassavano i suoi. Distolse rapidamente lo sguardo a quell'intenso esame.
«Va bene. L'ho ucciso! Ho ucciso il pesce! Mi stavi mettendo pressione per prepararti la cena, e l'altro mi è scivolato e perciò l'ho buttato fuori dalla finestra così non l'avresti saputo! Ho sangue... di pesce sulle mie mani! Lo ammetto!»
«Light-kun.»
«Lo ammetto!»
«Light-kun.»
«Non lo supererò mai!»
«Sta' zitto!»
Light chiuse la bocca e sentì le guance sempre più accaldate. «Oh...»
«Le possibilità che Light-kun sia Kira sono aumentate del venti per cento.»
Il ragazzo alzò gli occhi, arrabbiato. «Che cosa? Mi sono sentito in colpa...»
«Se Light-kun è così barbaro da uccidere un pesce, allora uccidere una persona sarebbe certamente molto semplice per lui. Il crollo mentale di Light-kun è solo un altra inutile farsa.»
«...Oh.»
«Light-kun ha commesso un pescicidio di primo grado e ha dato la vittima in pasto a me» scattò L, passando oltre Light e andando in bagno a lavarsi i denti. «Sono molto offeso.»
Light s'imbronciò.
In un secondo momento, mentre Light dormiva, L inviò una e-mail.
 
 
In Inghilterra, Mello mostrò a Matt e Near i video della sicurezza in cui Light piangeva mentre tagliava un pesce.
Fu il miglior materiale di ricatto che avesse mai ottenuto.
 
 
 
 
 
Note finali
 
Beh, con Light in giro, quei poveri pesci non potevano sopravvivere a lungo!
La canzone cantata da Light è Beyond The Sea di Bobby Darin.
Prossimo capitolo: "Bicicletta"
A presto! :)

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Capitolo 21
*** Bicicletta ***


 
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Bicicletta
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L guardò Light, che stava disteso drammaticamente accanto a lui sul divano. 
Dopo l'incidente col pesce del giorno prima, il ragazzo non aveva parlato affatto, e normalmente L
avrebbe goduto di quella situazione.
Normalmente. Ma, per quanto L odiasse ammetterlo... quel nuovo genere di malumore taciturno lo stava deprimendo.
«Light-kun.»
«Hmm?»
«Parla!»
Silenzio.
Light si mise a sedere e si spostò in modo da fronteggiare L.
«Da quando mi chiedi di parlare? Pensavo che fossi incazzato per l'uccisione del pesce.»
«Sono arrabbiato per la violenta macellazione del pesce. Ma bisogna togliere il broncio.»
Ancora silenzio.
«Beh, parlerò di più, allora. Hmmm... Sono ancora annoiato. Mi annoio, Ryuuzaki. Mi annoo..!»
«Che cosa piace fare a Light-kun?» domandò L, stizzito. 
Forse non avrei dovuto farlo parlare di nuovo.
«Mi piace... ballare e mangiare e... leggere... e...»
L lasciò cadere la testa indietro ed esalò lentamente: «Qualcosa potremmo fare insieme, Light-kun» chiarì.
«Beh, ho detto ballare!» ribatté Light. «Sei così sprezzante!»
«Non ho intenzione di ballare!»
«Questo perché sei noioso!»
«Light-kun! L risolve complotti omicidi internazionali! L ferma l'attività delle bande! L consegna criminali come Kira alla giustizia! L non balla!»
Light fissò L, smarrito dal repentino discorso che veniva dal detective. Poi incrociò le braccia.
«Be', io non ti ho chiesto di farlo, Ciuffo da Panda!»
Ci fu poi un momento tranquillo, in cui Light finalmente pensò qualcosa che potevano fare.
«Mi piace andare in bicicletta.»
L infilò una mano tra i capelli e chiuse gli occhi. 
«Light-kun» disse, «L non va in bicicletta.»

­­­­­­­­­­­­­­
Poche ore dopo, i due vennero accompagnati presso il vicino parco con due biciclette, due caschi, alcuni attrezzi extra per L, e un kit di pronto soccorso.
L guardò sconsolato Watari che si allontanava, e si voltò per vedere Light che indossava il suo casco rosa e bianco.
«Spero che il mio sacrificio placherà Light-kun» disse L, mentre si chinava a raccogliere il proprio casco. «La mia esperienza in bicicletta è vergognosamente limitata.»
«Togli la catena» comandò Light, tendendo il braccio in attesa.
«Non darmi ordini!» scattò L, togliendo lo stesso le manette. «Confido che Light-kun non si allontani dalla mia vista e non voli via lontano senza di me.»
«Io non volo! Non sono un pipistrello
Detto questo, Light si strappò di dosso i pantaloni della tuta per rivelare un paio di pantaloncini da atleta celesti piuttosto corti e parecchio attillati.
«Cosa sono quelli?!» esclamò L, gli occhi strabuzzanti. Il casco gli scivolò dalle mani.
«I miei pantaloncini. Non mi hai visto quando li ho messi?» rispose Light altezzosamente, girando intorno e dandosi una leggera pacca sul didietro. «Guarda qui! Vedi questo? Questo culo perfetto è il risultato di...»
«L'ho visto quando Light-kun stava nuotando!» lo bloccò L, riprendendo il suo casco caduto. «Per favore non pararmelo in faccia!»
Light ignorò L, giocando col suo casco. «Dobbiamo metterli?» piagnucolò.
«Sì.»
Il ragazzo osservò L mentre indossava tutta la sua attrezzatura: casco, guanti, ginocchiere e gomitiere.
«Sembra che la mia testa sia troppo grande per questo casco, Light-kun. Dovremo lasciar perdere.»
«L'hai messo al contrario, genio
Light si fece avanti e mise il casco di L nella maniera corretta, sorridendo ai ciuffetti di capelli neri che sbucavano fuori dalle aperture sul casco. Chiuse la cinghia sotto il mento di L senza guardare.
Pessima mossa.
«Aah! Light-kun! La pelle! Mi hai preso la pelle! Slaccialo! Fa male! Slaccialo!» urlò L, gli occhi che lacrimavano mentre Light slacciava in fretta il casco. Una piccola macchia di sangue sgorgò sotto il mento di L.
«Stai sanguinando!» gridò Light; si voltò e si coprì la bocca, piegandosi in avanti. 
«Coprilo! Coprilo!»
«Fa male!» L si mise in ginocchio e cercò il kit di pronto soccorso.
I due avevano attirato una certa attenzione da parte dei visitatori del parco, e la gente si allontanò da loro con aria allarmata.
«Disinfettalo!»
«Ci sto provando!»
«Si riempirà di germi!»
«Aiutami a trovare un cerotto!»
«Non posso guardare il sangue
L finalmente trovò il cerotto tra diversi analgesici forti e stecche per fratture, e se lo mise subito sul mento.
«Hai fatto?»
«Ho fatto. Girati. Light-kun è del tutto inaffidabile quando si trova in una situazione di pericolo mortale!» disse L. Fece un respiro profondo e con attenzione si allacciò il casco.
«...Possiamo andare ora?» chiese Light senza fiato, un po' pallido in viso.
«Sì. Ma prima devo confessare una cosa a Light-kun.»
«Che cosa?»
«Sono andato in bicicletta solo una volta.»
«...»
«Light-kun smetterà di fare l'imitazione del pesce e mi aiuterà!»
«Va bene.»
Il ragazzo salì sulla sua bicicletta e guardò L. «Seduto.»
«Non sono un cane.» L si sedette sulla sua bici.
«Sì, lo sei. Ora spingi con la gamba.» Light spinse il pedale e girò intorno ad L lentamente.
«No, io non... Non è troppo difficile» mormorò L, trovando l'equilibrio piuttosto in fretta.
«Non esserne così sicuro» lo avvertì Light, pedalando verso il sentiero.
«Aspetta, Light-kun!»
«Daaaaisy, Daaaaisy! Give­u meee youuur answerrr duuu. I'm half­u crrazy…hmhmhmhm…»
«Light-kun mi sta lasciando!»
«…It­u won't be a sty­u­lish marriage…»
«Light-kun! Ci stiamo avvicinando a una collina piuttosto ostile!»
«…I can't­a afford a carriag­u…»
«Lucciola! Dove sono i freni?!»
«…on­u a bicycle built­a for twooooo!»
«Waaaaaaaaaaaaaaah!»
Light sobbalzò quando vide una macchia indistinta volargli accanto. 
«Ryuuzaki?!»
«Liiiiiiiightkuuuuun! Quindici perceeeeen...»
Crash.
­­­­­­­­­­­­­­­­

«Ryuuzaki, va meglio il ginocchio?»
L fissò Light.
«Mi dispiace! Per la ventesima volta, mi dispiace davvero! Ecco...»
Light contenne la nausea e scrutò attentamente il ginocchio di L coperto da una garza. La ginocchiera si era strappata quando L era finito schiantato contro l'albero, e ora la ferita sanguinava attraverso le garze sterili.
«Devo cambiarle» brontolò L.
«Ci penso io.» Light cambiò le garze con delicatezza, e lo sguardo preoccupato sul suo volto fu quasi sufficiente a far perdere ad L la sua espressione acida.
«Il cantare a squarciagola di Light-kun mi ha fatto cadere!»
«Pensavo che avessi il controllo della bicicletta!»
L sospirò e spinse via Light una volta finito con le bende. «Ho chiamato Watari.»
«Oh. Ce ne andiamo, allora?»
«No. Ci sta portando una cosa che renderà questa missione più facile e meno dolorosa per me.»
 
­­­­­­­­­­­­­
Un tandem.
«Buona idea, Ryuuzaki!»
L annuì e congedò Watari. «Light-kun starà avanti.»
Light si appollaiò sul sedile e si voltò, in attesa di L. Il detective andò zoppicando dietro di lui.
«Al tre pedaliamo! Uno, due, tre!»
Partirono.
 

«Questi pantaloncini mi stanno salendo fino al sedere, Ryuuzaki! Potremmo fermarci per un secondo?»
«No! Abbiamo impostato un ritmo!»
«Ma è fastidioso!»
«È colpa di Light-kun se indossa un abbigliamento così ridicolo e provocante!»
«...Provocante?»
«Sì!»
«Chi provoca?»
«Tutti! Ora zitto!»

­­­­­­­­­­­­­
«…My milkushaku brings all za boys to za bar…»
«…Eru… is­ for za way youuu look­u at­ mee…» A questa, L digrignò i denti.
«…Myyy heart­u wiruuu go ooooon…»
«…My humps­u, my hum­...»
­­­­­­­­­­­­­­
«Light-kun di solito è gentile con gli animali?»
«Sì!»
«A Light-kun piacciono gli orsacchiotti?»
«Sì.»
«Qual è il colore preferito di Light-kun?»
«Blu. Perciò ho questi pantaloncini.»
«Qual è lo strumento preferito di Light-kun?»
«L'arpa. Perché?»
«Light-kun trova visivamente più attraenti le torri o i palloni da spiaggia?»
«Tor... Aspetta, cosa?»
­­­­­­­­­­­­­­
«Hai mai baciato qualcuno?»
«Sì.»
«Sono sorpreso. Qual è il tuo gioco preferito?»
«Gli scacchi. Ti piacerebbe giocare qualche volta?»
«Preparati a perdere. Animale preferito, Ciuffo da Panda?»
«Non ho mai perso una partita. Mi piacciono i porcospini.»

­­­­­­­­­­­­­­­
Alla fine, finirono gli argomenti di conversazione e pedalarono in un piacevole silenzio. Stavano andando lontano, il sole splendeva, il vento soffiava sui loro visi...
«Ehi!»
L aggrottò la fronte e guardò dietro di lui.
«Ehi, guarda quei due!»
Ci stanno importunando! pensò L con rabbia. Guardò Light ignaro di fronte a lui e strinse più saldamente il proprio manubrio. 
Light-kun sarà sostanzialmente inutile se verremo attaccati fisicamente... Avrebbero fatto meglio a tacere.
«Guarda quello con quei pantaloncini!» Risero.
Questo è troppo.
L fermò la bicicletta.
Light guardò perplesso alle sue spalle. «Ryuuzaki?»
«Un momento, Light-kun. Torno subito.»
L si guardò intorno e vide che gli aggressori erano seduti dietro un albero. Erano tre ragazzi all'incirca dell'età di Light.
«UHOH, ragazzi, sembra che siamo nei guai!» disse uno di loro con voce strascicata mentre L zoppicava verso di loro, togliendosi nel frattempo uno dei suoi guanti.
Light, all'oscuro del perché L fosse inaspettatamente scomparso dietro un albero, mise una mano in tasca e tirò fuori una gomma. Iniziò a masticarla, e improvvisamente sentì dei rumori.
«Mi dispiace!»
«Ow! Ow, ti prego, basta! Per favore!»
«Ehi, amico! Ehi, non prendammmmph...»
Deve conoscerli o qualcosa del genere, suppose Light, e si concentrò per fare un palloncino. Stupida gomma!
«Oh, Dio! Basta!»
«Non volevamo!»
«Basta! Mmmmph! Mmmph!»
Queste gomme sono scadenti! Non posso credere di aver comprato questa roba inutile! E non sono nemmeno senza zucchero. Lo sento scavarmi i denti! Credo che le darò a Ryuuzaki...
«Mi arrendo!»
«Perdonaci!»
«Mmmmph!»
Light sputò la gomma non appena L uscì da dietro l'albero.
«Hai visto qualcuno che conoscevi, Ryuuzaki?»
L annuì e salì sulla bici. «Light-kun, torniamo indietro.»
«Va bene.»

­­­­­­­­­­­­­­­
Più tardi, Light ebbe un altro attacco di pulizia isterica e cominciò a riordinare tutti gli attrezzi da bici di L. Guardò verso L da dove era inginocchiato sul pavimento.
«Ryuuzaki?»
«Hmm?» disse L con la bocca piena di torta.
«Ti manca un guanto. Sai dov'è?»
«È... ah, difficile dirlo, Light-kun.»
«Quanto sei smemorato.»
 
 
­­­­­­­­­­­­­­­­
 
Note finali
 
Awww, quanto è protettivo L con Light? xD
Se non si fosse capito, lo ha difeso "soffocando" i ragazzini col suo  guanto xD (che modi bizzarri, però...)
Ecco le canzoni cantate da Light:
Daisy Bell (On A Bicycle Built For Two)
Kelis - Milkshake
Nat King Cole - L.O.V.E.
Celine Dion - My Heart Will Go On
Black Eyed Peas - My Humps

A seguire: "Collezioni"

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Capitolo 22
*** Collezioni ***



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Collezioni
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L stava masticando stancamente alcuni raffinati orsetti gommosi quando sentì le palpebre cominciare a calare. Fece uno sbadiglio enorme, ignorando il rimprovero di Light perché non copriva la sua "gigantesca" bocca, e sentì gli occhi chiudersi...
Aveva dormito per circa venti minuti, quando Light cominciò a infastidirlo.
«Ehi, Ryuuzaki. Svegliati, voglio parlare.»
Nello stato di dormiveglia di L, la voce di Light sembrava lontana e poco nitida...
«Vedi, questo è il motivo per cui dovresti dormire la notte, invece di fissarmi
L si sentì brontolare qualcosa in risposta. «Light-kun è fastidioso...»
«Svegliati, dannazione!»
Il detective aprì gli occhi e venne accolto dalla faccia di Light ad un pelo di distanza dalla sua.
«Light-kun rimuoverà la sua faccia dalla zona immediatamente circostante la mia.»
Il ragazzo si ritrasse e si coprì il naso.
«Lavati i denti!» disse, sedendosi di nuovo al suo posto. Afferrò un paio di coperte che erano sparse intorno a lui e se le avvolse intorno in modo da far sbucare solo la testa. Continuò ad arrotolarsele intorno finché L gli diede una pacca leggera sulla spalla avvolta dalla coperta.
«Light-kun deve smetterla di sistemare il suo nido. Mi distrae.»
«Non sono un uccello. Inoltre, te ne stai solo lì seduto, quindi da cosa potrei distrarti?»
«Kira-kun mi dà fastidio.»
Light fece semplicemente una linguaccia e per un po' regnò il silenzio. L continuò a mangiare i suoi snack e a sbadigliare.
Poi, all'improvviso, il giovane lo guardò con gli occhi caramello spalancati e un palmo teso emerse dalle sue coperte.
L aggrottò la fronte. «Non so leggere la mano, Light-kun.»
Light sbuffò. «No, voglio un orsetto» chiarì.
«Light-kun non è il benvenuto tra i miei dolci.» L afferrò il sacchetto di plastica vicino a lui.
«Solo uno?»
«No.»
«Per favore?»
«No.»
«Bene!» scattò Light, incrociando le braccia sotto le coperte.
«Il linguaggio del corpo di Light-kun è orribile.»
«No, non lo è!»
«Sì.»
«Dammene solo uno!» disse Light, tuffandosi di sorpresa e cercando di strappare la busta dalla presa di L. Cercò di coprire il volto di L con una delle sue coperte, ma non ci riuscì.
«Light-kun sta cercando di soffocarmi!» urlò L. «Tre per...»
«Dammi un orsetto!»
«Spero che Light-kun non mi costringa a fargli del male!» 
L cercò di schiaffeggiare via Light, ma lo mancò.
«Sto morendo di fame! Dammene solo uno!» 
Light riuscì ad infilare la mano nella busta e sfiorò le gelatine con la punta delle dita.
«Light-kun farebbe meglio a togliere le mani!»
«Tu pensi di poter controllare tutto!»
«Light-kun è un egoista!»
«Sei paranoico!»
«Almeno io non sono ossessivo!»
«Dammi solo...» urlò Light, riuscendo a chiudere la mano intorno a due orsetti prima che i piedi di L si piantassero nel petto.
«Oof!»
Il ragazzo venne spinto all'indietro sul pavimento, ma nella mano destra aveva il suo bottino. Abbassò lo sguardo per vedere due orsetti arancioni mezzi spappolati nella sua mano.
«Peccato. Ho rovinato bozzolo di Light-kun.»
Light ignorò il suo commento. «Volevo quelli rossi!» si lamentò.
Guardandolo male, L stava quasi per replicare quando il suo telefono squillò. 
«Taci, Light-kun... Pronto, Watari.»
Light a malincuore mise la caramella in bocca, arricciando le labbra quando sentì il sapore sulle papille gustative.
Odio l'arancia! Ma mi piace far incazzare Ryuuzaki. Non doveva essere così violento, però...
«I miei cappelli? Perché li hai tu?»
Light si rianimò. 
Cappelli? Ha dei cappelli? 
Guardò il ragazzo accovacciato e cercò di immaginarlo con un berretto.
L non può mettersi un cappello.
«Molto bene. Portali qui.» 
L chiuse bruscamente il telefono, apparendo molto contrariato, e si mise un'altra caramella in bocca.
«Cappelli, Ryuuzaki?»
L sospirò. «Sì, beh... Mello ha portato con sé in Giappone una collezione di cappelli che avevo quando ero più giovane perché stavano occupando spazio nel suo armadio. Li ha portati con
Watari, ma Watari non li vuole più nella sua stanza.»
«Collezione di cappelli?!» chiese Light, soffiando rumorosamente. «Tu collezion...»
«Silenzio.»
«Sai, io avevo una collezione di francobolli» rifletté Light, ancora ridacchiando di L.
«Avevi?» chiese L aprendo la manetta in modo da poter affrontare Watari in privato.
Il sorriso di Light sbiadì. «Sì. La portai una volta in classe per un'esercitazione scolastica e gli altri bambini me la tagliuzzarono.»
«Che sfortuna.» L mangiò altro orsetto gommoso per nascondere il suo sorriso.
Il campanello suonò.
L si alzò e lanciò un'occhiata a Light. «Resta qui.» Chiuse le manette alla gamba del divano e si allontanò.
«Dimmelo se vuoi anche che mi giri!» disse Light mentre L andava alla porta e rispondeva.
«Ciao, Watari.»
«Ecco, Ryuuzaki.»
Il detective aggrottò la fronte quando Watari gli diede il manico di un grande carrello.
«...Grazie.»
Nel frattempo, Light era strisciato verso il bordo del divano e aveva raggiunto la busta caramelle di L per prendere un orsetto rosso. Non notò L che incombeva su di lui finché non si girò.
«Oh, Ryuuzaki! Ne ho preso solo...»
Poi guardò la testa di L.
«...uno.»
Un cappello a cilindro.
«Watari non è riuscito a metterlo sul carrello, così ha pensato che fosse pratico mettermelo in testa. È perfettamente logico» fu l'unica spiegazione con cui se ne uscì L.
Light si alzò e fissò il cappello, gli occhi che lampeggiavano.
L ricambiò lo sguardo.
Light sorrise. «Te la stai proprio tirando, non è vero, Ryuuzaki?»
Lo sguardo furioso di L valeva il calcio negli stinchi che Light ricevette.
 
­­­­­­­­­­­­­­­­­­
«Ahi...»
«Light-kun sa che non dovrebbe provocarmi.»
«Dammi un po' di ghiaccio!»
«No.»
L ignorò i lamenti di Light mentre raccoglieva alcuni dei suoi vecchi cappelli. Ne trovò uno viola piumato e lo mise sulla testa di Light per distrarlo, mentre gli riattaccava il bracciale.
«Ehi!» si lamentò il giovane, ma tenne il cappello comunque. Guardò L che attraversava pile di cappelli e aggrottò la fronte quando il detective ne calpestò velocemente uno sotto il suo piede.
«Che cosa era quello?»
«Niente.»
«No, fammi vedere!»  chiese Light mentre si sporgeva oltre L. Cercò di spostare la gamba di L, ma il detective non si mosse dalla sua posizione arroccata.
«Light-kun è estremamente aggressivo!»
«Voglio vederlo!» disse Light, sporgendosi un po' di più.
La piuma viola sul cappello di Light colpì il naso di L e benché cercasse di combatterlo, L si contorse in risposta al solletico e il cappello venne tirato da sotto di lui.
«Fatto!» proclamò Light, alzando il suo premio.
«Dannazione, Light-kun!»
«Un cappello da panda?!»
In effetti, si trattava di un cappello da panda. Aveva due lacci pelosi per fissarlo sotto il mento, grandi orecchie bianche e nere, e due enormi occhi di plastica simili a quelli di L.
...C'erano persino dei ciuffetti di capelli neri.
«Mettilo!»
Prevedendo questa mossa, L alzò un braccio e impedì a Light di mettergli con successo il cappello in testa. I due lottarono per un po', e alla fine Light spinse giù L, gli calcò il cappello sulla testa e glielo legò ordinatamente sotto il mento.
Ansimando, Light si appoggiò allo schienale e si risistemò il cappello viola che indossava. L si sedette lentamente, lo sguardo truce. I suoi capelli erano sparati in una criniera nera tutto intorno al suo volto.
«Stai bene, Ciuffo da Panda!»
Senza dire una parola, L afferrò le sue caramelle e se ne mise una manciata in bocca. Light, divertito, si sporse in avanti e guardò il resto della collezione.
C'era un cappello di ogni genere sul carrello: formale, da mascherata, casual... Light trovò un berretto blu e frettolosamente lo spinse sotto la coscia.
Questo si abbina perfettamente ai miei pantaloncini!
L espirò rumorosamente e guardò tra i cappelli, cercando di trovarne un altro per Light.
Cappello da zucca? No... pensò.
Guardò e vide Light tastare un cappello con le orecchie da gatto cantando sommessamente.
«…where­u fashion­a sits…»
Un cappello spiaggia? No...
Poi lo trovò.
«…puttin' on­a za ritsu…»
Rapidamente, L strappò via il cappello viola dalla testa del suo sospettato e lo sostituì con un cappello giallo con una grande lampadina di peluche su di esso.
«Light la Lucciola!»
Light sobbalzò e alzò le mani fino a toccare il suo nuovo accessorio. «Sfruttare di nuovo il mio trauma infantile, stronzo.»
«Non chiamarmi...»
Ma i due interruppero la nuova lite appena nata quando sentirono qualcuno aprire la porta ed entrare. L mise una mano sulla spalla di Light e si alzò in piedi, pronto a respingere chiunque
li attaccasse...
Soichiro.
«Ah, Yagami-san!»  balbettò L, togliendo subito la mano da Light.
«Ciao, papà.»
L'uomo più anziano ammiccò alla coppia. «Stiamo giocando a travestirci, ragazzi?» chiese con voce piatta.
«No!» disse Light, togliendosi il cappello con la lampadina. «L ha una collezione di cappelli.»
L digrignò i denti tentando disperatamente di sciogliere il cappello panda. «Light-kun deve essere un esperto di nodi» disse laconicamente, guardando male Light.
«Ci penso io.» Il ragazzo si alzò, cercando di non arrossire al penetrante sguardo di suo padre, e sciolse il cappello con facilità. Quando L lo tolse, i suoi capelli erano tutti in disordine, ciuffi che andavano in direzioni opposte peggio del solito.
«Be'» disse Soichiro, schiarendosi la voce, «domani è il compleanno di Matsuda, e faremo una festa per lui. Volevamo dirvelo così potreste unirvi a noi.»
«Ci saremo» disse Light. L annuì in silenzio.
«Okay. Beh... cercate di non fare troppi disastri, voi due.» Con un ultimo sguardo imbarazzante, Soichiro se ne andò.
Quando la porta si chiuse, L e Light scoppiarono:
«Sembravo un idiota davanti a mio padre con quel ridicolo cappello a lampadina!»
«Light-kun ha minato la mia credibilità come leader nell'investigazione costringendomi a indossare un cappello da panda!»
«Non voglio andare ad una festa!»
«Nemmeno io!»
«Penso che Matsuda sia estremamente irritante!»
«Anche io!»
«Allora perché stiamo discutendo di questo?!»
«Non lo so!»
I due si buttarono agli estremi opposti del divano e fissarono vari oggetti inanimati per qualche minuto.
Poi, L raccolse le sue gelatine e le offrì.
«Light-kun vuole un orsetto?»
«...Direi.»

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Note finali
 
Mi scuso per l'immenso ritardo con cui aggiorno questa raccolta. Purtroppo a causa di problemi col pc mi è stato impossibile aggiornare e continuare a tradurre. Cercherò di ripristinare al più presto un ritmo accettabile!
Parlando del capitolo, la canzone che canticchia Light è Puttin' on the Ritz di Fred Astaire.
Prossimo capitolo: Festa
A presto, spero!
:)


 

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Capitolo 23
*** Festa ***


 
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Festa
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«Non ho alcun desiderio di partecipare a questo evento sociale.»
«Beh, dobbiamo andare. Mio padre si arrabbierà se non ci facciamo vedere, quindi prendi il regalo.»
L si grattò la testa e sbatté le palpebre verso Light, che si stava tormentando in camera da letto.  «Regalo?» chiese.
«Sì, il regalo!» abbaiò Light, aggiustandosi la camicia. «Prendilo!»
«Non so dove sia.»
«Sì, invece. L'hai appena incartato!»
L alzò un piede per grattarsi la gamba. «Incartato?»
«Ti svegli?!»
Prima che L se ne accorgesse, la mano di Light volò verso il suo sedere, nel tentativo di ottenere la sua attenzione. Incassò lo schiaffo con un grugnito e lanciò un'occhiataccia al ragazzo come risposta. «Light-kun è...»
«Sta' zitto! Non ho tempo per i tuoi soliti stupidi discorsi adesso!»
«Molto agitato.»
«Perché arriveremo in ritardo! Hai idea di quanto sia maleducato?! Sai cos'è il galateo? ...E tu sei tutto spettinato, sistemati i capelli!» Detto questo, Light cominciò a frugare nella parte di armadio di L in cerca della confezione di saponi che avevano avuto da Watari come regalo per Matsuda.
L sospirò, infilò una mano tra i capelli, e rapidamente li sprimacciò nel tentativo di farli sembrare migliori. «Light-kun non mi ha mai detto di incartare un regalo» borbottò.
«Te l'ho detto quattro volte» disse Light tirando fuori il bagnoschiuma. «Dovremo solo lasciarlo scartato.» Si voltò e sbuffò alla vista dei capelli di L. «Sono ancora più gonfi ora.»
«Light-kun, possiamo farla finita?»
«...Bene. Andiamo.»
 
­­­­­­­­­­­­­­­­­­
Quando arrivarono al piano di sotto ed entrarono nello studio, non trovarono nessuno.
«Oh, questo è semplicemente meraviglioso» borbottò Light. «Dove sono...»
«Sorpresa!»
Light urlò e lasciò cadere il sapone quando a lui ed L vennero lanciati in faccia dei coriandoli. Di riflesso, L strinse i pugni e s'irrigidì quando Light si rannicchiò dietro di lui.
«Buon compleanno... Ryuuzaki?» disse Aizawa, emergendo da dietro una scrivania con Soichiro. «Pensavamo che fossi Matsuda.»
«Eravamo sicuri che voi due non sareste arrivati in tempo» spiegò Soichiro. Si avvicinò e raccolse il sapone da terra e poi cominciò a spazzolare via i coriandoli dai capelli di Light.
«Smettila, papà!»
«Sta arrivando ora» disse Watari dalla sua postazione dall'altra parte della stanza. Ide era seduto accanto a lui in silenzio.
«Nascondiamoci» ordinò Soichiro, e la squadra scattò di nuovo ai loro posti, lasciando andare L e Light dietro al divano. Lungo la strada, Light afferrò un cappellino da festa da un tavolo.
L si accovacciò nella sua solita posizione e Light si inginocchiò accanto a lui.
«Mettiti questo cappello.»
«Light-kun ha il feticcio dei cappelli.»
«Sei tu quello che li colleziona!»
L afferrò il cappello e lo mise dietro di lui. «Non lo voglio.»
«Ma Ryuuzaki...»
Stanco dei piagnistei di Light, L raccolse di nuovo il cappello, tirò un calcio al petto del suo sospettato, e lo inchiodò a terra.
«Ryuuzaki?»
L mise il cappello a Light, schioccando la corda di plastica sul suo mento con più forza del necessario. «Light-kun si zittirà» sussurrò L.
«Sì, Ryuuzaki!»
«Light-kun non mi infastidirà col cappello.»
«Certamente, Ryuuzaki.»
«Light-kun non mi chiamerà Ciuffo da Panda davanti alla squadra.»
«Non me lo sarei neanche sognato, Ryuuzaki.»
Stabilito il suo dominio, L scese dal giovane e lasciò che si mettesse seduto.
La porta si aprì. Sentirono la tipica risata nervosa di Matsuda.
«Oh no, la riunione era da qualche altra parte? Il capo mi ucciderà!»
«Sorpresa!»
Light si alzò in tempo con gli altri, un sorriso forzato sul suo viso, e L si tirò su lentamente con un grugnito.
Matsuda sobbalzò e inciampò sui coriandoli, cadendo pesantemente all'indietro. L infilò le mani in tasca e alzò gli occhi al cielo.
«Matsuda-san è estremamente goffo» disse L.
«Non essere scortese, Ryuuzaki» sibilò Light.
«Buono, Light-kun.»
Soichiro si avvicinò e aiutò Matsuda a rimettersi in piedi. «Buon compleanno. Matsuda» disse il più vecchio degli Yagami.
«È... Oh! È il mio compleanno! L'ho completamente dimenticato!» balbettò Matsuda, ridacchiando e strofinandosi la nuca. Guardò L e Light. «Ryuuzaki, sei venuto per la mia festa? Ah... ti ringrazio! Grazie!»
«Matsuda-san è un prezioso membro della squadra» ronzò L. «Ha fatto così tante scoperte influenti in merito al caso Kira che è di vitale importanza dedicare un po' del nostro tempo per le indagini a gettargli addosso dei coriandoli.»
Ci fu un silenzio imbarazzante mentre tutti tranne Matsuda recepivano il sarcasmo.
Aizawa fissò L. «Ryuuzaki, forse potresti portare qui i regali di Matsuda?» disse.
«Molto bene.»
Ide e Watari si avvicinarono con la torta e alcuni palloncini e li misero sul tavolo vicino Matsuda, che si sentiva frastornato da tutta quell'attenzione.
Dall'altra parte della stanza, L esaminava i doni. «Light-kun?»
Nessuna risposta.
«Light-kun deve aiutarmi a trasferire questi doni nel luogo adeguato immediatamente» sibilò il detective.
Senza dire una parola, e senza guardare L, Light raccolse i doni e si avvicinò al tavolo.
Light è così lunatico, pensò L accigliato. Ma mi ci sto abituando.
«Grazie, Light» disse Soichiro, lanciando un'occhiataccia a L.
«Bagnoschiuma?» esclamò Matsuda, vedendo il dono senza incarto. «Io adoro il bagnoschiuma!»
«È da parte nostra» disse Light. L lo fulminò con lo sguardo.
«Grazie!»
Dopo aver aperto gli altri regali, Matsuda si alzò e chiacchierò con Ide e Aizawa, Soichiro parlò con Watari, e L si spostò lentamente verso la torta. Infilò un dito per prendere un grumo di glassa, ma Light gli schiaffeggiò la mano.
«Non farlo!»
L lo ignorò e prese la glassa comunque, succhiandosi il dito e sorridendo a Light. Si girò per prenderne ancora e Light lo colpì sulla nuca.
«Ryuuzaki, non è la tua torta!»
«Light-kun non mi dirà cosa posso e cosa non posso fare!»
«Sei così maleducato!» Il ragazzo aggrottò la fronte e diede L una spintarella sulle spalle.
«Sono stufo di Light-kun!» L lo spinse a sua volta.
«Stanco di me?! Allora perché non si ci sleghi?» Un'altra spinta.
«La percentuale di Light-kun continua a salire sempre più in alto!» Detto questo, L diede a Light una spinta particolarmente forte e il ragazzo cadde sulla torta.
Splat.
«Oh Dio, i miei capelli!»
L ammiccò verso il compagno caduto. Hmm... Light-kun ricoperto di torta.
­­­­­­­­­­­­­­­­­


Più tardi (dopo che Watari prese un'altra torta e Light si fu ripulito), quando i membri della squadra erano seduti e stavano mangiando la nuova torta, Soichiro chiese qualcosa ad L:
«Ryuuzaki, hai mai avuto una... persona speciale? Se posso chiedertelo.»
L spinse una forchettata di torta in bocca. «Mmmph. Mllijmh. Lllm» disse con la bocca piena.
«Che cosa?» disse Aizawa, sconcertato.
L ingoiò. «Non mi piace ripetermi, Aizawa-san.»
Light, cogliendo l'occasione del recente sviluppo tra L e Aizawa, batté le mani e si alzò. «Matsuda, sembra che mio padre e gli altri ti abbiano preso una pignatta. Vorresti romperla?» chiese, sorridendo brillantemente e tentando di spostarsi dagli occhi i capelli appiccicosi di glassa.
«Sì!»
Si alzò anche Ide e afferrò un vecchio manico di scopa che era stato messo in un angolo. «Ecco qua, Matsuda.»
«Fantastico!»
La pignatta venne appesa in un angolo dell'ufficio, a debita distanza dai computer. Era a forma di un grande panda.
«Aizawa-san ha scelto la pignatta?» chiese L mentre si avvicinavano.
«Come fai a saperlo?» fu la stizzosa risposta.
Il sovrintendente si strofinò le tempie. «Matsuda, per favore, facciamola finita. Mi sta venendo mal di testa.»
Watari si avvicinò con una benda e la legò saldamente intorno agli occhi di Matsuda.
«Va bene, ora vado!»
Timidamente, Matsuda fece scattare il manico della scopa verso il panda, toccando appena il suo piede.
«Matsuda-san deve applicare il settantuno virgola cinque per cento della sua forza fisica per rompere con successo la pignatta» disse L, tenendo il piatto di torta in una mano. «Quello che ha appena esibito era il dodici virgola uno per cento.»
Matsuda si bloccò per un momento, ma il sorriso rimase dipinto sul suo volto. 
«Oh... Va bene, Ryuuzaki!» Colpì più forte.
«Questo era il diciotto virgola tre per cento.» Colpì ancora.
«Ventuno virgola quattro per cento.»
E ancora.
«Diciannove virgola cinque. Matsuda-san sta regredendo.»
«Stai rovinando la pignatta, Ryuuzaki!» sussurrò Light all'orecchio di L.
«Light-kun sta rovinando la mia vita.»
«Questo è melodrammatico.»
«Forse dovremmo far provare a qualcun altro, Matsuda?» chiese Aizawa con impazienza.
«Potrebbe funzionare! Perché non provi tu, Ryuuzaki?» Matsuda si tolse la benda e porse il manico della scopa.
L alzò lo sguardo dalla sua torta. Voglio andarmene da qui. Forse potrei terminare io questo compito...
«Lo farò.»
L permise a Watari di legargli la benda e afferrò la scopa, preparandosi a vibrare il colpo.  Light rimase indietro tanto quanto la catena gli consentiva.
Il volume del panda... settanta virgola due... la velocità del colpo... peso dell'attrezzo utilizzato per rompere... moltiplicare... la mia forza fisica...
Soddisfatto dei suoi calcoli, L portò indietro la scopa e colpì come meglio poteva.
Fece centro.
La sentì frantumarsi.
Sentì Light guaire e crollare alle sue spalle.
Sospirò.
 
­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­
«L'orecchio del panda si è staccato dalla testa ed è schizzato all'indietro in qualche modo.»
L sfregava gli alluci l'uno sull'altro e guardava Light. Il ragazzo teneva un sacchetto di ghiaccio sulla testa e attorno ad esso L riusciva a vedere un livido che si stava formando. 
Erano ritornati al loro piano e se ne stavano seduti sul divano.
«È rimbalzato sulla mia testa, è volato all'indietro, e ha fracassato il computer di mio padre.»
L sospirò e spinse una mano in tasca. Frugò e tirò fuori una piccola barretta di zucchero che aveva raccolto dopo aver rotto la pignatta.
«Light-kun mi perdonerà se glielo do?»
«Ti perdonerò se... se domani mi porterai da qualche parte.»
«Dove?»
«Beh... C'è il carnevale in città.»
 
 
 
 
Note finali
 
Ma cosa pensava di fare L con Light ricoperto di torta?? xP
Prossimo capitolo: "Carnevale"!

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Capitolo 24
*** Carnevale ***



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Carnevale
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Era mezzogiorno quando L e Light furono lasciati da Watari alla fiera di Carnevale e vi si addentrarono, Light sorridente ed L accigliato. La strada principale era fiancheggiata da bancarelle colme di cibi oleosi e chioschi di giochi, e dietro questi, tutte stipate in una zona, c'erano le giostre.
L fissò un torreggiante ottovolante rosso e trattenne un brivido. Accanto a questo c'era una ruota panoramica altrettanto spaventosa e alcune giostre per bambini.
«Andiamo sulla ruota panoramica!» disse Light, afferrando la catena e tirando L verso la ruota.
«Ho avuto un'esperienza traumatica da bambino con una ruota panoramica, Light-kun. Non voglio riviverla. Tuttavia» disse L, camminando verso uno stand con alcuni lecca-lecca, «vorrei fare uno spuntino.»
«Ehi!»
L si avvicinò al chiosco di caramelle e indicò un enorme lecca-lecca multicolore. «Quello» disse al venditore.
«Ryuuzaki, hai intenzione di fare qualche giro? Non voglio starmene a guardare le giostre» disse Light.
L pagò il dolce. «A Light-kun piacciono i giochi?»
«...Sì.»
«Allora li faremo...»
«Ehi, perché voi due siete incatenati?» disse una voce improvvisa.
I due guardarono l'ambulante, che stava dando il resto ad L.
L indicò Light. «È convinto di essere un gatto. Io lo psicoanalizzo e lo trattengo. Vede, è incline ad accessi di graffi e soffi» disse appunto, e l'uomo fece un passo indietro con gli occhi spalancati.
Light sbatté le palpebre rapidamente mentre veniva tirato fuori dal chiosco, registrando ciò che L aveva appena detto di lui.
«Sono un ragazzo gatto ora, Ryuuzaki?»
«Sì. Anche se penso che ci vorrà un po' per arrivare a fare le fusa.»
L scartò il dolce e cominciò a succhiarlo rumorosamente; Light stava per commentare quando sentirono degli spari da una delle cabine di gioco.
Light si irrigidì immediatamente, ma guardò e vide che si trattava di un gioco di tiro a segno. Ai giocatori venivano date finte pistole con cui sparavano minuscole palline a delle anatre di plastica
dietro un vetro.
«Light-kun vuole provare quel gioco?»
Il ragazzo scosse la testa. «Non so sparare. Perché non lo provi tu?»
L ci pensò un attimo, leccando pensieroso il suo dolcetto, prima di annuire e condurre Light verso il gioco.
Le sopracciglia del negoziante si sollevarono quando vide L venire a passo strascicato con il suo lecca-lecca per attendere dietro l'uomo che stava sparando in quel momento.
«Hai intenzione di sparare?» tuonò a L sopra il frastuono dei pallini sparati.
«Sì.»
«Preso!» disse l'uomo che sparava, sbattendo la pistola. Aveva colpito con successo un'anatra. L'addetto gli porse un piccolo orso oblungo di peluche e lui lo diede alla sua
ragazza, che emise un gridolino e lo baciò.
Reazione interessante, pensò L, e guardò con curiosità Light.
«Sali qui, amico. Non abbiamo tutto il giorno.»
L annuì e, dopo aver dato all'uomo il suo denaro, prese la pistola con il pollice e l'indice. Teneva ancora il lecca-lecca con l'altra mano.
Il venditore rise di cuore. «Non riuscirai a colpire nessun'anatra tenendola in quel modo» lo derise. «Devi tenerla come...»
Senza dire una parola, L spinse il lecca-lecca in bocca, capovolse la pistola nella posizione giusta, e sparò.
BANG. BANG. BANG.
Le anatre cadevano una per una non appena L puntava e sparava ciascuna di esse nel bel mezzo dei loro bersagli dipinti. Ben presto, tutte e cinquanta furono buttate giù.
Light sorrise alla folla che si era formata attorno a L e diede delle pacche alla schiena del compagno.
Il venditore lo fissò. «Uh... Ehm, signore... quale premio vorreste?» balbettò, indicando i giganteschi giocattoli di peluche appesi sulla parete laterale della bancarella. «Voi... uhm, voi ovviamente siete qualificato per la dimensione più grande, dal momento che bastava colpirne solo sette...»
L succhiò il suo lecca-lecca per qualche istante e considerò le opzioni. C'erano cani, gatti, grandi cuori peluche, orsi...
E in un angolo, vide quello che voleva.
«Vorrei quello struzzo.»
L'uomo aggrottò la fronte, ancora sotto shock. «Che cosa?»
«Voglio lo struzzo» ripeté L, indicando il premio richiesto.
«Oh, va bene...» L'uomo lo strappò giù dal muro e lo consegnò a L, che lo prese e si trascinò via.
«Grazie!» rispose Light al venditore sconcertato.
L si fece strada verso un cestino e gettò il bastoncino del lecca-lecca, poi esaminò il suo struzzo. Era circa della statura di Light, con grandi occhi da cartone animato e un lunghissimo collo.
«Non so che specie sia» disse infine L.
«Te lo meriti, però. Non ho mai visto nessuno sparare così!»
L si voltò verso Light e gli porse il giocattolo. «Light-kun vorrebbe accettare la proprietà di questo struzzo?» chiese.
«Lo stai dando a me?»
«Non so che farmene di una cosa del genere.»
«Allora perché hai giocato...» Ma Light si interruppe quando L gli spinse lo struzzo tra le mani.
Lo prese con un sorriso.

­­­­­­­­­­­­­­­­
«Vuoi andare sulla ruota panoramica, adesso?»
«No.»
«...Bene.» Light aggiustò lo struzzo e fissò le giostre con un sospiro. Vide una giostra a forma di bruco molto lenta e la indicò con un cenno. «Andresti su quella?»
«...Credo di sì.»
Light dovette lasciare il suo premio all'addetto e lui e L si strinsero nella parte posteriore di un bruco da quattro posti. Il tizio che prima avevano visto sparare era di fronte a loro con la sua ragazza.
«Light-kun può spostare i suoi fianchi più in là?»
«La vuoi smettere di dire che ho i fianchi grandi?!»
La ragazza si voltò e lanciò a Light uno sguardo strano.
«Che hai da guardare?» scattò, e lei si girò subito indietro. Light tentò poi di spostarsi di lato per dare ad L il suo prezioso spazio.
«Ehi, amico. Hai un problema con la mia ragazza?» disse l'uomo di fronte a loro, voltandosi all'improvviso.
Light alzò la testa di scatto. «Che cosa?» sibilò, gli occhi socchiusi.
L sospirò e frugò in tasca alla ricerca di qualche caramella. 
Sta per scatenare una lite con qualcuno...
«Ho detto, hai...»
«Ti ho sentito, stupido ignorante! E no, non ho un problema con la tua ragazza. Semplicemente non mi piace la gente che mi fissa come un'ebete
La corsa iniziò e partirono a razzo. La musica suonava da piccoli altoparlanti installati nei loro sedili.
«Ero nell’orto, coglievo l’insalata e il bruco l’ha mangiata, e il bruco l’ha mangiata...» Era cantata da bambini, cosa che irritò Light ancora di più.
«Non stava fissando te!» esclamò l'uomo.
«Sì invece!»
«Perché diavolo avrebbe guardare te?»
«Diamo la caccia al bruco, diamo la caccia al bruco, diamo la caccia al bruco, che non ci lascia star!»
«Forse non voleva guardare la tua faccia disgustosa.»
Il tizio ringhiò e si girò un po' di più. «Senti, sei una specie di saputello?»
«Ovviamente ho un'intelligenza superiore alla tua» disse flemmatico Light, gettando indietro i capelli.
«Ero in cucina, giravo la polenta e il bruco mi tormenta e il bruco mi tormenta...»
L assisteva alla discussione e rosicchiava una vecchia toffee indurita che aveva trovato in tasca.
«Volete smetterla voi due?» intervenne la ragazza, senza voltarsi.
«Non ti intromettere, stronza!» disse Light.
«Ero in piscina facevo tanti tuffi e il bruco fa gli spruzzi e il bruco fa gli spruzzi…!»
«Non insultare la mia ragazza!»
«Che cosa hai intenzione di fare?!»
«...Bruco, bruco, bruco, bruco, bruco, bruco, bruco...»
«Senti, perché non te ne vai con il tuo fidanzatino raccapricciante prima che ti mandi all'inferno...»
WHAM!
«...diamo la caccia al bruco, che non ci lascia star! CHE NON CI LASCIA STAR!»
 
­­­­­­­­­­­­­­­­­
«Light-kun è fortunato che quell'uomo sia corso in bagno invece di fare una segnalazione.»
«Se l'è cercata!» disse Light, abbracciando il suo struzzo e camminando verso le giostre più grandi.
«È stato un pugno molto forte» mormorò L.
«Ti ha insultato!»
Camminarono in silenzio per un po', poi Light lo vide: il Ciclone del Demonio.
«Voglio andare su quella!»
L fece una smorfia alla vista delle montagne russe che aveva notato prima. Non penso proprio.
Light si avviò, ma sentì tintinnare alle sue spalle e si voltò. Vide L sbloccare la catena.
«Possiamo andarci con la catena.»
L scosse la testa. «Non ho intenzione di venire. Sto semplicemente permettendo a Light-kun di salirci» disse piano.
«Non voglio andare da solo. Vieni con me.» Light mise il broncio.
«Ho detto un milione di volte a Light-kun che quel "patetico sguardo da cucciolo bastonato" non funziona su di me!»

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«Benvenuti sul Ciclone del Demonio. Vi preghiamo di tenere braccia e gambe all'interno della vettura. Se avete problemi alla schiena o al collo, raccomandiamo di non salire sulla giostra. Kheel Parks And Entertainment non è responsabile per eventuali danni che si verificano su Ciclone del Demonio. Assicurate le cinture... signore, per favore, si sieda correttamente, grazie... Godetevi il vostro giro!»
«Light-kun è in debito con me!»
Light sorrise mentre la giostra partiva e schizzava sulla pista. L era seduto accanto a lui, le nocche divenute bianche mentre stringeva forte la sua imbracatura sulla spalla.
«Calmati, Ciuffo da Panda!»
Arrivarono in cima alla salita e guardarono giù.
L sbiancò.
Light si agganciò al braccio del detective.
Andarono giù.
La gente a terra udì un distinto «Cinquanta per cento!» urlato dalle montagne russe e tutti si guardarono perplessi.

­­­­­­­­­­­­­­­­­
«Spero che Light-kun sia soddisfatto.»
Light annuì e sorrise ad L.
«Light-kun voleva andare sul Ciclone del Demonio, e lo abbiamo fatto» borbottò L. Sospirò al suo compagno sorridente e prese il telefono. «Chiamerò Watari e torneremo a casa.»
«Va bene.»
L chiamò Watari e grugnì quando sentì che l'anziano era bloccato nel traffico. 
«Hmm. Ti aspetteremo fuori, Watari.»
L condusse Light verso l'ingresso, ma improvvisamente guardò indietro e vide la ruota panoramica. Guardò Light, che stava armeggiando con le piume dello struzzo.
Perché lo sto facendo? Forse mi darà qualche informazione su Kira. Non lo so.
«...Light-kun vuole ancora andare sulla ruota panoramica?» domandò.
Il ragazzo sbatté le palpebre, guardando L. «Cos..? Oh, sì. Ci verresti davvero?» rispose Light.
«Credo di poter reprimere il mio trauma infantile, per il momento.»
 
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Salirono nella loro carrozza e sedettero in silenzio mentre lentamente si alzavano nel cielo all'imbrunire.
«Light-kun?»
«Hmm...?»
«Fatti più in là.»
«Oh. Certo.»
Light si spostò così da sedersi di fronte ad L e per un po' fissò in silenzio la città.
«...quindi Watari è bloccato nel traffico?»
«Sì.»
«Oh. Il traffico qui è brutto.»
Silenzio.
«I capelli di Light-kun sono all'insù.»
«Dannazione.» Light cercò di appiattirsi i capelli, ma il vento li sollevò di nuovo e li mosse. 
I capelli di L rimasero stazionari.
«Ryuuzaki?»
Un respiro. «Sì?»
«Oh, uhm... Sei un buon tiratore. Davvero un buon tiratore» mormorò Light, accigliandosi verso il suo grembo.
«Lo so.»
«Lo so che lo sai.»
«Allora perché Light-kun l'ha detto?» chiese L, piegando la testa di lato.
«Per portarlo all'attenzione.»
«Questo non ha senso.»
«Non tutto ha una formula, Ryuuzaki!»
«No, Light-kun ha semplicemente una formula molto complicata!»
«Non sono complicato! Stai dicendo che sono difficile da accontentare?!»
«Non saltare alle conclusioni!»
Light schiaffeggiò in testa L con lo struzzo, ma L mise un piede a bloccarlo e atterrò con un tonfo sul bordo della giostra.
«Prendilo!» disse Light, ed entrambi balzarono in piedi per salvarlo, ma era troppo tardi.
Videro lo struzzo precipitare a spirale verso il terreno e cadere in mezzo alla folla urlante.
«Light-kun ha perso il suo premio a causa della sua goffaggine!»
«È colpa tua!»
Si gettarono di nuovo ai loro posti e rimasero seduti a fissarsi finché la loro carrozza non arrivò a terra. Una volta giù, Light cercò il suo struzzo e lo trovò nelle mani di alcuni sporchi ragazzini.
«Ehi, quelli sono i marmocchi dal centro commerciale! Quelli che hanno rubato i miei vestiti!»
L trattenne Light dal prendere a pugni i ragazzini e si avvicinò a loro. Quelli lo guardarono nervosamente.
«Sono i ragazzi ammanettati» sussurrò uno di loro.
«Se mi date lo struzzo, impedirò allo psicopatico a cui sono incatenato di farvi a pezzi» disse L piano.
I bambini guardarono l'uomo pallido che incombeva su di loro e lasciarono il giocattolo.
«Ora correte.»
Corsero via.
L si rivolse a Light. «Light-kun farebbe meglio a tenerlo ben stretto.»
«Lo farò.»

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La mattina dopo, quando un sorpreso L si svegliò per lo struzzo seduto sul suo petto, avrebbe preferito non averlo mai vinto per Light.
«Più del tre per cento» farfugliò L.
«Perché?»
«...L'assalto dello struzzo.»
 

­­­­­­­­­­­­­­­­­­
Note finali
 
Beh, non sarà proprio il carnevale come lo intendiamo noi, ma è sempre bello vedere L e Light punzecchiarsi a vicenda XD
La canzone delle giostre si intitola "Diamo la caccia al bruco" ed è alquanto fastidiosa; se volete farvi del male la trovate su You Tube. La canzone della fiction originale non è questa e non ho idea di quale sia. Ho preferito quindi sostituirla perché è sicuramente più irritante di qualsiasi traduzione potessi fare. :')
A seguire: "Cinema".
;)

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Capitolo 25
*** Cinema ***



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Cinema
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«Mi rifiuto assolutamente di portare nuovamente Light-kun in pubblico!»
«Che cosa ho fatto?!» chiese Light, gettando convulsamente mangime ai pesci (a questo punto ne erano rimasti vivi solo sette).
L iniziò a rosicchiarsi il pollice e non rispose alla domanda di Light.
«E dai, Ryuuzaki! Non si può semplicemente dire una cosa del genere senza dare una motivazione!»
«Light-kun, non dare troppo cibo ai pesci o ne ucciderai un altro» fu la risposta.
Light occhieggiò brevemente i pesci prima di guardare di nuovo L. «Non cercare di cambiare argomento!»
«Light-kun!»
«Che c'è?»
«Sta' zitto!»
«No! Sai una cosa, Ciuffo da Panda? Io...»
L lo interruppe. «Light-kun sta dando troppo cibo ai pesci!» sbottò.
«Troppo cibo? Te lo do io troppo cibo!»
Detto questo, Light rimosse il coperchio del contenitore di cibo e svuotò tutto il contenuto sulla testa di L. Quando fu vuoto, lo lasciò cadere e quello rimbalzò sulla testa di L e poi sul pavimento.
I due si fissarono l'un l'altro in silenzio per qualche istante prima che L si alzasse lentamente in piedi, le molliche di cibo per pesci che gli piovevano dalla testa.
«Light-kun.»
Light, combattendo interiormente per non abbassare la testa di fronte al ribollente L, fece un respiro profondo. 
«Che c'è?» si costrinse a dire.
«Light-kun è fuori di sé.»
«Sì, lo sono.»
«Perché?»
«...Volevo vedere quel nuovo film, ma non posso andare senza di te perché sei incatenato a me.»
L lo raggiunse e scotolò un po' di mangime dai capelli. «La soluzione di Light-kun al mio 'no' ad un film è versare mangime per pesci sulla mia testa» disse L, la voce monotona.
«...Così pare.»
«Molto bene.»
«...Molto bene?»
«Andremo al cinema» borbottò L, intrufolando una mano in tasca e tirando fuori un verme gommoso ricoperto di pelucchi.
«Non mangiarlo. Come mai questo improvviso cambiamento, Ryuuzaki?»
«Lo mangerò se mi va. Non voglio che Light-kun sia... come dici tu, tutto incazzato per le prossime due settimane.»
Light lo fissò.
L s'infilò il lurido verme gommoso in bocca.
 
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Fuori dal cinema, L e Light stavano in fila per i biglietti, Light con le braccia incrociate e L che fissava tutti come inebetito.
«Guarda quella coppia, Light-kun.»
Light guardò e vide un uomo e una donna ad un tavolo che si baciavano. Guardò perplesso L. «Sei davvero un pervertito, non è vero?» lo accusò, la fronte corrugata.
«Non sono un pervertito.»
«Lo sei. Sei un guardone.»
«Non sono un guardone.»
«Allora cosa facevi quando hai installato quelle videocamere nella mia stanza?»
L si grattò la testa e tolse un po' del mangime per pesci rimasto. Lo lanciò a Light, che rimase semplicemente di sasso e lo fissò schifato. «Non so a cosa Light-kun stia alludendo. Lo guardavo esclusivamente ai fini delle indagini» disse asciutto.
«Il prossimo!»
Light tirò L fino al botteghino. «Due per Sorpresa Zuccona, per favore» disse con un enorme sorriso falso.
«Light-kun è estremamente affettato. Più del due... oof
Light diede ad L una gomitata, afferrò i biglietti, ed entrò nell'atrio del cinema. L si trascinò dietro di lui, fermandosi accanto a lui.
«Scommetto che vuoi le caramelle» disse Light, le mani sui fianchi.
«...Sì. Ma abbiamo un quarantacinque per cento di probabilità di trovare i posti migliori se prima entriamo e li occupiamo. Uscirò da solo e prenderò le caramelle.»
Entrarono nella sala che proiettava Sorpresa Zuccona e Light si accigliò quando vide che le anteprime erano già iniziate. Era completamente buio.
«Okay, Ryuuzaki. Seguimi per le scale... ahi
«Era il piede di Light-kun?»
«...Sì.»
«Shh!» fece una delle persone in sala.
«Qualcuno ci ha appena detto shh?» sussurrò L a Light.
«...Sì. Basta... vieni qui!»
Si fermarono su alcuni posti nella fila in fondo accanto a una vecchia coppia e dopo che Light si fu accomodato su una poltrona, L rimosse la catena dal suo polso e la legò al bracciolo della sedia.
«Aspetta» sussurrò Light, «e se c'è un'emergenza?»
«Verrò ed eseguirò un valoroso salvataggio.»
«Ehi...!»
L si allontanò.
Light incrociò le braccia e le gambe; proprio mentre stava cominciando a guardare l'inizio dello spettacolo, sentì qualcuno venire vicino a lui.
«Sediamoci qui» disse una voce roca.
Light guardò e vide due uomini vestiti come motociclisti e una ragazza agghindata in abiti così succinti che Light quasi si soffocò. Sedettero nei tre posti accanto a lui, uno dei quali era quello di L.
«Oh, uhm... C'è già un ragazzo seduto accanto a me...» disse piano Light.
«Peccato» grugnì uno degli uomini.
«Ma è il suo posto...»
«Sei qui con un ragazzo? Non c'è da stupirsi.»
Light aggrottò la fronte e si spostò un po', facendo tintinnare la catena.
L'uomo sgarbato accanto a Light guardò giù e alzò un sopracciglio. «Pratichi bondage o cose simili, carino?»
«No!»
«Shh!» disse qualcuno.
Light fece una smorfia e si scivolò sul suo posto il più lontano possibile. La vecchia sulla poltrona accanto alzò lo sguardo e gli rivolse un sorriso timido.
«Che bel pezzo di giovane sei!» sussurrò. Suo marito lanciò un'occhiata al ragazzo.
Light sospirò e aspettò che L tornasse.
 
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L andò nell'atrio con passo strascicato, con l'intenzione di impiegarci più tempo possibile per non guardare quel film idiota.
Che cosa dovrebbe essere una sorpresa zuccona, comunque? pensò mentre fissava le combinazioni dei vari menù. Vide quello che voleva e si avvicinò al bancone.
«Che vuoi?» chiese la commessa, facendo un palloncino con la gomma giusto sulla faccia di L.
«La combinazione numero tre.»
«Huh?»
L fece un passo avanti. «Numero di combinazione tre» disse ad alta voce.
«Cosa numero tre? Di che parli?» chiese, facendo schioccare la gomma.
«Tre! Numero tre!»
«Quale?»
«La combo numero tre!»
«Bene, perché non l'hai detto prima?»
«Perché non mi piace accorciare le parole!» scattò L. 
Questo è ciò che sarebbe Light senza la sua intelligenza.
«Va bene.»
L la osservò mentre prendeva due sacchetti di caramelle, un bicchiere di soda grande, e un sacchetto di popcorn senza burro (quest'ultimo per Light, ovviamente). Quando ebbe finito, tirò fuori il denaro e lo consegnò alla ragazza.
«Ecco» disse lei, dandogli il resto. Mentre stava per prendendo, con l'altra mano si grattò la testa, e dai suoi capelli caddero alcuni residui di mangime sul bancone e sul cartone di popcorn.
Ci fu un momento in cui entrambi fissarono il cibo per pesci, e poi l'un l'altra.
«Fa abbastanza schifo» disse lei infine, continuando a masticare la gomma. «Puoi pulirlo?»
«No.»
L afferrò il suo cibo e si trascinò via, lasciando la ragazza a guardarlo con rabbia mentre lui scompariva in sala.
«Light-kun! Ho preso da mangiare.»
Light sobbalzò al sussurro improvviso e i motociclisti accanto a lui guardarono L.
«Credo che questo sia il mio posto» disse con calma L.
L'uomo sbuffò e lo guardò con arroganza. «È mio ora. Perché non prendi il tuo schiavetto e non te ne vai?»
L si sporse in avanti. «Non è il mio schiavetto. È un assassino sociopatico e io lo sto studiando. Ora, se non vuoi che lo sguinzagli su di te, ti suggerisco di toglierti dal mio posto» sussurrò il detective, gli occhi spalancati.
I tre guardarono male Light, e il capo scosse la testa. «Come se ci credessi.»
«Non costringermi a farti male» sussurrò L. Turbato dallo strano aspetto di L, l'uomo finalmente cedette allo sguardo risoluto del detective.
«Bene. Andiamo, ragazzi. Tanto questo film è una stronzata.»
L si appollaiò sul sedile dopo che i motociclisti se ne furono andati e consegnò a Light i popcorn.
«Ho preso alcuni popcorn per Light-kun nella speranza che, avendo la bocca piena, non sarà costretto a commentare il film ogni due secondi.»
«Mah. Grazie, direi.»
I due rimasero seduti per un po', guardando il Principe Zuccone che inseguiva e mangiava gli abitanti del villaggio; Light rovistava felice nei suoi popcorn.
Ci sono un sacco di chicchi dal sapore strano qui dentro.
«È lui!» sentì L improvvisamente dietro di loro. Allungò indietro il collo e vide che era la cassiera.
Un uomo in divisa si avvicinò a loro. «Signori, devo chiedervi di lasciare la sala. Per favore, raccogliete le vostre cose» disse in tono severo.
«Va bene» disse Light, con un rapido cenno del capo. Se avesse opposto resistenza, non sarebbe stato un bene per la percentuale di Kira.
L fissò la ragazza e si ammanettò di nuovo a Light. Seguirono fuori i due, col cibo in mano.
«Signore, la ragazza sostiene che abbiate fatto un pasticcio sul bancone e ve ne siate andato» disse l'uomo a L.
«Pasticcio?» chiese Light.
«Sì, quelle piccole palline marroni che sono cadute dai suoi capelli!» esclamò la ragazza.
Light sollevò un sopracciglio verso L. Hmm. Non è anomalo che vengano giù delle cose dai capelli di Ryuuzaki.
«E abbiamo avuto alcune lamentele riguardanti voi due a proposito di minacce e disturbo in sala.»
L diede un morso alla caramella e, senza dire una parola, condusse Light all'esterno e prese il suo cellulare.
«Oh, bene» disse Light, «era un film stupido comunque. La sceneggiatura era terribile, la recitazione era...»
L si preparò per l'ascolto di una lunga critica di ogni aspetto di Sorpresa Zuccona.

­­­­­­­­­­
Una volta saliti in macchina con Watari e sulla via del ritorno, Light stava ancora masticando i suoi popcorn quando gli venne qualcosa in mente.
«Ehi, Ryuuzaki. Avremo bisogno di altro cibo per pesci.»
«Dovrebbe essercene un sacco in quella busta di popcorn, Light-kun.»
Non comprendendo il significato, Light alzò gli occhi al cielo e sgranocchiò ancora, aggrottando le sopracciglia quando mangiò un altro di quei chicchi dal sapore disgustoso.

­­­­­


 
Note finali
 
Ma quante schifezze combina L in questo capitolo?? xD
Prossimo capitolo: Allenamento
;)

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Capitolo 26
*** Allenamento ***


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Allenamento
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«Oh, è morto un altro pesce!»
«Forse Light-kun può cucinarlo per noi.»
Light sbuffò e guardò L, esasperato. «Davvero non ti importa?» chiese.
«No, non particolarmente. Light-kun vorrebbe un po' di torta?»
L e Light erano nella loro stanza, L mangiava davanti al portatile, mentre Light fissava avvilito il pesce morto.
«No, grazie.»
«Hmm...?»
Light guardò il pesce ancora una volta prima di allontanarsi e lasciarsi cadere sul divano accanto a L con un sospiro. 
«Beh, credo che possiamo semplicemente lasciarlo lì e Watari se ne occuperà come per gli altri» mormorò, raccogliendo il telecomando e puntandolo verso il televisore. «Vuoi vedere qualcosa?»
«Qualsiasi cosa è meglio di Sorpresa Zuccona» rispose L con lo stesso entusiasmo.
Light azzerò il volume e guardò il detective appollaiato accanto a lui. «Ryuuzaki, il tuo ciuffo da panda è tutto incasinato» lo tormentò. Allungò la mano e cercò di lisciare i capelli di L verso il basso, quando venne giù rotolando del mangime per pesci e atterrò sulla coscia di Light.
Light sbiancò. «Eew! Ryuuzaki!»
«Mmm?»
«Te l'ho messo nei capelli tre giorni fa... Io...»
«Mmmhmm.» L continuava a masticare sulla sua torta.
«Non hai lavato i capelli, da allora, vero?!» chiese Light, isterico. Afferrò qualche disinfettante per le mani sul tavolino e se ne cosparse abbondantemente le mani. «Che diamine hai fatto nella doccia?!»
«Light-kun desidera che mi lavi i capelli?» chiese L, girando quei grandi occhi neri verso di lui.
«...Sì. Hai idea di quanto sia disgustoso?! Dormo nello stesso letto con uno schifoso uomo-pesce! Togliti le manette e fatti una doccia immediatamente
L aggrottò la fronte alla sua torta. «Posso finire la torta pri..»
«No! Muoviti!»
«Bene. Light-kun è l'esperto di igiene...»

­­­­­­­­­­­
L uscì dal bagno saturo di vapore con solo un asciugamano attorno alla vita e udì dei passi e della musica dance dall'altra stanza. 
Socchiudendo gli occhi, entrò nel soggiorno e vide Light... fare come dei saltelli.
...Con quei ridicoli pantaloncini celesti e una canotta sottile.
«Che sta facendo Light-kun?»
Light smise di muoversi e si girò di scatto verso L, strozzandosi quando vide che il detective indossava solo un asciugamano.
La tosse riempì la stanza.
«Light-kun ha bisogno che gli pratichi la manovra di Heimlich?!»
Light continuò a tossire e agitò freneticamente le braccia di fronte a lui. La sua faccia divenne di un rosso acceso.
«Resisti!»
L si precipitò dietro Light, posizionò le mani e stava per spingere...
«No... coff! ...no, Ryuuzaki. Sto - coff! - bene.»
L rilasciò Light e lo fece girare per guardarlo. «Light-kun sta bene?» chiese con cautela.
«...Sì. Mi hai solo... mi hai sorpreso quando sei entrato - coff!»
«Light-kun stava saltellando» disse L. «Era questo che intendeva per ballare?»
«No» sospirò Light. «Hai mai fatto attività fisica in vita tua?»
«Ho giocato a tennis.»
«Lo so, ma hai mai fatto un allenamento a casa? Dubito che tu sia mai andato in palestra...»
L si aggiustò l'asciugamano e guardò il televisore. Il video dell'allenamento mostrava una giovane donna che faceva una serie salti e mosse di kickbox a tempo di musica dance ad alto volume.
«E uno e due e tre e...» stava dicendo.
«Comunque, lo sto facendo perché... beh, sai quanto sono stato male di stomaco l'altro giorno?»
L si schiarì la gola e si guardò i piedi. «...Sì. Light-kun ha uno stomaco molto sensibile» mormorò.
«Devono essere stati quei popcorn! Comunque, dopo essermi abbuffato, ho messo su qualche chilo, quindi devo sbarazzarmene.»
Il detective squadrò Light dalla testa ai piedi. «I fianchi di Light-kun sono diventati ancora più larghi?»
«No! Il mio stomaco è un po' grassoccio, guarda» fu la risposta mentre Light sollevava la canottiera per mostrare ad L una pancia perfettamente piatta e tonica.
«Light-kun non è ingrassato» disse L, tastando l'addome del suo sospettato con le dita.
«Smettila! Mi fai il solletico» sbottò Light.
L tastò di nuovo e Light tirò giù la maglia.
«Smettila, Ryuuzaki.»
Solletico.
«Smettila!»
Solletico.
«Ti spezzo la mano se lo fai un'altra volta!»
«Bene» grugnì L, avvicinandosi a prendere la catena. «Anche se sono sicuro che Light-kun non potrebbe mai sopraffarmi in una lotta.»
Light guardò L che cercava in giro le manette, e arrossì quando l'asciugamano continuò a cadere giù dai fianchi stretti del moro. «Ryuuzaki, va' a metterti qualcosa addosso!» disse infine.
«Light-kun non dovrebbe guardare dove sta cadendo l'asciugamano» disse L, afferrando la catena tra i cuscini del divano e ciondolando verso Light con essa.
«Come faccio ad allenarmi se sei incatenato a me?»
«Farò allenamento con Light-kun.»
«Beh, mettiti qualcosa addosso!»
«Va bene!»
«Bene!»
L tirò Light in camera da letto e si infilò dei pantaloni di tuta, scegliendo di non indossare una maglietta.
«Bene, andiamo ad allenarci!» disse Light con insistenza. «Sei così pigro
Tornarono e videro che la ragazza in TV stava facendo degli addominali.
«Dobbiamo farlo, Light-kun?» chiese L.
«...Sì. Mettiti giù.»
Si sdraiarono entrambi e cominciarono a fare gli addominali; Light ansimava e sbuffava mentre L teneva senza sforzo il ritmo della ragazza.
«Come - anf...» disse Light mentre andavano su.
«...accidenti - argh...»
«...riesci a tenere - puff...»
«...un ritmo del genere?»
«Semplicemente Light-kun non è robusto quanto me.»
Light aggrottò la fronte, smise di fare gli addominali, e fissò sfacciatamente il corpo di L. 
L era, sotto tutti quei vestiti larghi e quella postura orribile, molto ben definito. Light si sporse un po' più a destra quando L si sollevò e le loro teste si scontrarono.
«Ahi! Dannazione, Light-kun!
«È colpa tua!» ribatté Light, portandosi una mano alla testa. «Oww.»
«Cosa stava guardando Light-kun?!» domandò L.
«Ci stavo solo paragonando! Facciamo le flessioni ora!»
«Se Light-kun pensa di poter tenere il passo con me...» mormorò L tranquillamente.
«Che cos..?»
Senza aggiungere altro, L si capovolse e cominciò a fare le flessioni. Light lo guardava e basta, chiedendosi come quel detective così magro riuscisse a farle così rapidamente...
Questo è tutto! È magro, non ha molto da sollevare! Lo sistemerò io.
Light si alzò, si voltò, e si sedette sulla schiena di L.
L crollò con un «oof!»
«Ah! Vedi, non sei così forte!»
«Che sta facendo Light-kun?»
«Volevo vedere se potevi reggere un po' di peso in più!»
«Ovviamente non riesco a reggere il peso di Light-kun!»
«Stai dicendo che sono pesante?!» Light aggrottò la fronte e concentrò di più il suo peso sulla schiena di L. «Questo è pesante!»
«Light-kun mi sta schiacciando! Lo prenderò a pugni non appena mi farà alzare!»
Light mise una mano sulla testa di L per premergli la faccia sul pavimento. «Mi dispiace, non ti sento!»
«Mmph!»
Improvvisamente, la mano di L sbucò fuori dal nulla e afferrò il braccio di Light. Prima che Light se ne rendesse conto, venne buttato di lato e finì sotto uno sconvolto L.
Wow, Ryuuzaki ha perso del tutto la sua compostezza. I suoi capelli sono davvero incasinati...
«I ripetuti tentativi di Light-kun di prendere il controllo sulla mia persona sono inutili e sospetti!»
...Guardalo, cerca di essere minaccioso. Avrebbe funzionato meglio se non fosse stato così spettinato...
«Non voglio essere costretto ad usare un'eccessiva forza fisica contro Light-kun per fargli vedere chi comanda!»
«Sei abbastanza scarso a bluffare, Ryuuzaki.»
L sbatté le palpebre. «Che cosa?» chiese.
Light piegò la testa di lato. «Dire che mi avresti picchiato quando sappiamo entrambi non lo avresti mai fatto.»
L cominciò ad aggrottare le sopracciglia, ma coprì in fretta la sua espressione. «Light-kun pensa che io non lo avrei colpito?» chiese, la voce più controllata rispetto a prima.
«Io lo so» disse Light con aria di sufficienza.
«Light-kun ha avuto un'impressione sbagliata.»
«No, invece.»
Dopo un minuto di silenzio, L fissò Light e, con un sospiro, cominciò a scendere verso il basso. 
Light si sentì raggelare e cercò di calmare il suo respiro, e improvvisamente sentì le mani di di L sulla pancia...
...che lo solleticavano.
«Ah! Dannazione, Ryuuzaki! Smettila, ti ammazzo!»
«Più del due per cento.»
Light cercò di protestare, ma cominciò a ridere e non riuscì a spiccicare una parola.
«Light-kun pensava che non gli avrei inflitto torture. Gli ho dimostrato che aveva torto.»
«Basta!»
Quando Watari entrò per raccogliere il pesce morto e vide L sopra Light, a cavalcioni sui suoi fianchi, fece un rapido dietro-front e decise di tornare più tardi.
Watari aveva imparato a non interferire con le stranezze di L.
 
 

­­­­­Note finali
 
L'atmosfera si sta scaldando un po', finalmente! :D
Prossimo capitolo: Zoo
;)

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Capitolo 27
*** Zoo ***


-------
Zoo
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«C'è una nuova mostra di scimmie allo zoo, Ryuuzaki...»
L si tese al suono improvviso della voce di Light. «Perché Light-kun me lo sta dicendo?»
«Penso solo che sia interessante, tutto qui.» Seguì un enorme sbadiglio.
L smise di scartabellare documenti e guardò Light, che era disteso sul letto accanto a lui. «Di solito Light-kun non si sveglia così presto» mormorò.
«Potrebbero avere degli struzzi lì...» lo punzecchiò Light tranquillamente.
A quelle parole, L si rianimò e guardò il peluche in un angolo. «Struzzi veri» sussurrò.
«Uhm... esatto. Possiamo andare?» chiese Light, stiracchiandosi languidamente.
L distolse lo sguardo dal peluche e cercò di tenere gli occhi sui fogli, senza guardare il Light in biancheria intima che si stiracchiava accanto a lui. «Se il Light-kun vuole andarci così tanto, allora lo faremo.»
Light sbadigliò e si grattò la pancia. «Ok. Chiama Watari» biascicò, voltandosi dall'altra parte.
«Non rimetterti a dormire.»
«Mi sto giusto svegliando...»
L allungò la mano e fece scattare l'elastico dei boxer di Light, facendo guaire il giovane e costringendolo a sedersi. «Light-kun rimarrà sveglio se vuole vedere la sua mostra di primati.»
«Va bene, va bene.»
 
 
Arrivarono allo zoo intorno a mezzogiorno e dovettero aspettare in una lunga fila per entrare. Davanti a loro c'erano due giovani uomini e dietro di loro una famiglia.
«Ryuuzaki, perché hai dovuto portare quel sacchetto enorme di caramelle gommose? È come se non pensassi oggi» sibilò Light, allungando le braccia per proteggerlo dal vento.
L, che stava fissando le scarpe che Light gli aveva fatto indossare, lo guardò con occhi enormi. «Che cosa era quello Light-kun?»
«Il... non importa.»
L frugò nel sacchetto di plastica e tirò fuori una gigantesca gelatina rossa, porgendola a Light. «So che a Light-kun piacciono quelle rosse.»
Il ragazzo l'afferrò e se la mise in bocca. «È oppo adde» cercò di dire.
«Non sono fluente in farfugliese, Light-kun.»
Light ingoiò la caramella con qualche difficoltà e si trattenne dal rimuovere gli avanzi appiccicosi dai denti. «Era troppo grande. Ho una bocca molto piccola
«Light-kun non dovrebbe lamentarsi di cose che sono troppo grandi, quando gliele offro per bontà del mio cuore» rispose L accigliato.
«Solo non mi piace avere cose gigantesche che mi invadono la bocca!»
«Non sapevo che Light-kun avesse una bocca piccola. Considerando il modo in cui parla tutto il tempo, ho dato per scontato che fosse abbastanza grande.»
La fila avanzò.
Light si scostò i capelli dal viso e si girò con un «humpf.»
Uno degli uomini di fronte a loro si voltò e rivolse un sorriso di scusa a Light. «Ti posso capire.»
Il ragazzo dagli occhi color caramello si sporse in avanti. «Che cosa?»
«So com'è.» Indicò l'uomo con lui. «È così, anche lui. Crede che sia possibile farcela con qualsiasi cosa, anche se è troppo grande.»
«Oh. O-kay» disse Light, palesemente confuso.
«Ne vuole una?» grugnì L all'uomo, porgendogli la busta.
«Oh. Uhm... no grazie.» Si voltò dall'altra parte.
«Bel lavoro, Ryuuzaki. Spaventare tutti con le tue caramelle.»
 
 
Finalmente entrarono e fissarono la mappa per un paio di secondi prima di decidere dove andare:
«Voglio vedere le scimmie.»
«Smettila di comportarti come un bambino. Andremo agli struzzi.»
«Oh, io sono un bambino? E chi è quello che porta un sacchetto di caramelle gommose?»
«Light-kun non approfitterà del mio bisogno di dolci come scusa per darmi dell'immaturo.»
«Sei così egoista!»
«Stiamo perdendo tempo.»
«...Ma io voglio vedere le scimmie.»
«Non guardarmi così, Light-kun.»
«...»
«Bene. Andremo a vedere le scimmie.»
 
 
L guardò come gli occhi di Light si illuminarono quando una delle scimmie li avvicinò da dietro la gabbia.
Meno del due per cento per provare piacere alla semplice vista degli animali.
«Guardala, Ryuuzaki!»
L alzò gli occhi e mangiò un'altra gelatina, afferrandone poi un'altra e dandola a Light.
«Non ne voglio» si lamentò Light, fissandola. Cercò di ridargliela, ma L stava già ciondolando verso il negozio di souvenir delle scimmie.
Ci fu un improvviso strillo e Light alzò di scatto la testa per vedere la scimmia inizialmente carina digrignare i denti contro di lui e per raggiungere la gelatina.
«Oddio! Non devi urlare
Quella strillò di nuovo e scosse la gabbia.
Spaventato, Light gettò la gelatina alla scimmia e lei la divorò rapidamente e se ne andò. Era ancora teso quando sentì qualcosa avvolgersi attorno alle spalle.
«Calmati, Light-kun.»
Light guardò e vide che due braccia di scimmia peluche con velcro sulle mani erano stati messi intorno a lui.
«Mi hai preso una scimmia?»
L sistemò la scimmia sulla schiena di Light. «Sì.»
«...Grazie.»
«Sperando che questo tratterrà Light-kun dal lamentarsi su tutto per il resto della giornata» disse L, voltando la testa verso gli struzzi.
 
 
«Perché sei così interessato agli struzzi?»
Si fermarono al confine della mostra di struzzi, Light mangiando a malincuore alcune delle caramelle e L guardando gli uccelli, il pollice in bocca.
«Questi sono delle tre specie molibdeno, siriaco, e massaico. Vedi quello...»
«Ryuuzaki, non ti ho chiesto una lezione sugli struzzi. Ti ho chiesto perché ti piacciono tanto.»
L si strofinò la nuca. «Semplice, Light-kun. Ho sviluppato un interesse per loro in giovane età a causa della somiglianza delle loro piume della coda con i miei capelli. Gli altri bambini avevano uno struzzo giocattolo e mi prendevano sempre in giro con quello. Dicevano che avevo i capelli da struzzo.»
«E Ciuffo da Panda?» chiese Light, buttando a terra con disgusto una gelatina arancione.
«Quello è uscito dopo che mi vennero le occhiaie sotto gli occhi, quando ero un po' più grande» disse L malinconicamente.
«Oh. Che peccato.»
L continuò a fissare gli struzzi.
Nel frattempo, Light notò che alcune persone ridacchiavano alle sue spalle e cercò di guardare la sua scimmia per vedere se c'era qualcosa di strano. Ma non riusciva a girare il collo a sufficienza.
Probabilmente sono solo invidiosi perché io ho una scimmia e loro no. Quindi, io sono superiore a loro. Ho le braccia da scimmia.
«Light-kun vuole andare dai panda?»
«Sì.»
Light regolò la catena in modo che non gli bloccasse la circolazione e seguì L verso i panda. Lungo la strada, cercava la macchina fotografica nella tasca di L a cui aveva chiesto di tenerla.
«Se Light-kun ci sta provando con me, lo sta facendo nel modo sbagliato... E dammi le mie caramelle gommose.»
Light sollevò la busta verso L e tirò fuori la macchina fotografica. «Stavo solo cercando la fotocamera. Non lusingarti» rispose.
«Al contrario, non lo trovo affatto lusinghiero.»
«Chissenefrega.»
«Più dello zero virgola cinque per cento.»
«Perché?»
«Maleducazione.»
Light strinse i denti e accese la fotocamera. Se la maleducazione fosse qualcosa su cui basare la colpevolezza, Ryuuzaki sarebbe al trecento per cento, ormai.
Si avvicinarono ai panda e Light spinse L di fronte ad uno di loro.
«Vi faccio la foto.»
«No, Light-kun non lo farà.» L cercò di allontanarsi, ma Light lo spinse indietro e si allontanò tanto quanto consentiva la catena.
«Sorridi.»
«No.»
«Sorridi!»
«No.»
Light fece una smorfia e cercò di pensare a qualcosa che avrebbe fatto sorridere L. Non voleva una brutta foto.
«Ryuuzaki, penso di star perdendo la voce.»
«Light-kun sta finalmente perdendo la voce?!»
Clic. Flash.
Light, felice della foto che aveva fatto, abbassò la macchina fotografica e scosse la testa. «No, volevo solo farti sorridere.»
L parve abbattuto per il successivo paio d'ore, mentre Light blaterava su quanta puzza ci fosse.
 
 
Più tardi, mentre L trascinava Light al rettilario per andare alla mostra "interattiva" di serpenti, venne in mente qualcosa al più giovane:
«Oh, Dio! Ho capito di cosa stava parlando prima quel ragazzo!»
«Hmm...?»
«Ha sentito la nostra conversazione sulle cose troppo grandi. Lui... deve essersi fatto un'idea sbagliata...»
«...Oh. Che peccato. Andiamo a guardare i serpenti.»
«Non mi piacciono i serpenti!» disse Light istericamente, cercando di tirare la catena fuori dal rettilario.
«Questi non sono velenosi, Light-kun.» Con un deciso strattone, L tirò dentro Light.
Light, col cuore in gola e sudando copiosamente, seguì rigidamente L oltre la teca con i serpenti e gli altri rettili, e andò verso la zona ribassata dove le persone stavano toccando le creature striscianti. «Questo non mi piace, Ryuuzaki. Questo è veramente gross-»
«Light-kun deve stare tranquillo e giocare con la sua scimmia se è infastidito da serpenti perfettamente innocui!»
Light aggrottò la fronte e spostò la scimmia di nuovo, essendosene dimenticato. Io non gioco con le scimmie.
«Salve, signore e signori!» li salutò un animatore troppo entusiasta, e prima che Light se ne accorgesse, l'uomo gli mise un serpente sulla spalla.
«Toglimelo! Toglimelo di dosso dannazione! Ryuuzaki!» strillò, bloccandosi immediatamente.
«Calmati, Light-kun.» L tolse di mezzo il guardiano dello zoo e prese il serpente dalla spalla di Light con un profondo sospiro.
«Basta! Ne ho abbastanza! Portami fuori di qui!»
«Se Light-kun starà tranquillo, ordinerò la pizza più tardi» disse L in fretta.
Light si calmò immediatamente, asciugandosi una lacrima dall'occhio. Guardò per i successivi minuti L che si divertiva ad esaminare i serpenti. Si assicurò di guardar male l'animatore incompetente quando ne ebbe la possibilità.
Una volta usciti dal rettilario, Light era pronto a dimenticare tutto lo stress cui era stato sottoposto e si accasciò su una panchina vicina.
«L'adrenalina di Light-kun deve essere ad un livello molto alto.»
«Mmm.» Light si sporse in avanti e si prese la testa fra le mani.
«È fortunato che l'abbia salvato da quel pericoloso serpente da giardino.»
«Il mio eroe» fu la sarcastica risposta.
«Light-kun desidera...»
«Ehi, voi due!»
La coppia alzò lo sguardo per vedere una guardia di sicurezza dello zoo avanzare pesantemente verso di loro.
«Che cosa vuole?» chiese l'adolescente mentre il tizio si avvicinava.
«Ascoltate. Devo chiedervi di lasciare lo zoo» disse aggressivamente l'uomo a Light, incrociando le braccia.
«Perché?» chiese Light.
«Tu» rispose la guardia, puntando Light «hai dato una caramella gommosa a uno dei nostri primati. Abbiamo ripreso tutto con le nostre telecamere.»
L guardò Light incredulo. «Light-kun ha dato una gelatina alla scimmia?»
«Mi stava urlando contro e non volevo provocarla! Non mi piace nemmeno l'arancia!»
La guardia si schiarì rumorosamente la voce e cambiò atteggiamento. «Vi prego di andare, signori. Visto che siete... ammanettati... insieme, dovrete andare via entrambi.»
«Va bene» disse L, tirando su Light.
Light si voltò a fissare la guardia un'ultima volta e vide che l'uomo fissava la scimmia sulla sua schiena ridacchiando.
Un altro invidioso della scimmia.
 
 
Appena saliti sulla macchina di Watari, Light prese la scimmia e la fissò.
Indossava una maglietta rosa con una scritta nera: "Mi piacciono le banane."
Gettò via la scimmia colpendo L in faccia.
«Ma io pensavo che a Light-kun piacessero le banane.»
 
 
 
 
Note finali
 
C'è ancora qualcuno che segue questa fiction?
So che non aggiorno da secoli, ma non mi sono dimenticata di questa storia.
Cercherò di pubblicare presto i prossimi capitoli, vita reale permettendo!
Prossimo capitolo: "Chat"
A presto! :)

 

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Capitolo 28
*** Chat ***



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Chat
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L aveva costretto Light a sedersi e lavorare per un po' al caso e il giovane era subito diventato irrequieto.
Guardò L. «Ryuuzaki, hai un account su quella specie di messenger?» chiese, interrompendo i rapidi picchiettii di L sui tasti.
«Sì.»
«Loggati.»
L risucchiò una fragola in bocca. «Molto bene» disse a bocca piena.

 
sexbomb69 è online.
Panda007 è online.
 
sexbomb69: lol guarda qui csì nn m dv sent parlare
Panda007: Light-kun, sei pregato di lavorare al caso ora.
sexbomb69: no vgl chattare
Panda007: Molto bene. Chatta.
sexbomb69: dammi una fragola
Panda007: No. Queste sono mie. E devo dire che secondo me il nickname di Light-kun su internet è una grossolana esagerazione della sua potenza sessuale.
sexbomb69: non lo è! DX
Panda007: Che cosa significa "DX"? Xenofobo Disfunzionale?
sexbomb69: è uno smile. usa ql tuo cervello d genio e guarda d lato.
Panda007: Non vedo nulla.
sexbomb69: La "D" è la bocca e la "X" sono occhi. Non è un test di Rorschach, per l'amor di Dio.
Panda007: Ancora non lo vedo. Light-kun sta usando frasi complete ora?
sexbomb69: Sì. Non voglio confonderti. Guarda, è una faccina sconvolta. La "D" è una bocca triste. DX DX Non è scienza missilistica.
Panda007: Questa è una sciocchezza.
sexbomb69: Ci stai solo pensando troppo!
Panda007: Non penso troppo! DX - Questo è il mio simbolo da sconvolto.
sexbomb69: Non devi dirmi che è il tuo simbolo da sconvolto, lo so.
Panda007: Light-kun sa usare il corsivo. Sono impressionato. Sa anche come usare GRASSETTO?
sexbomb69: Certo che lo so. Non essere così sarcastico.
Panda007: mangia banane.
sexbomb69: ho ancora intenzione di vendicarmi per quello.
Panda007: Ho finito le fragole. Erano buone.
sexbomb69: Stronzo. Vai a questo link: clic

 

Light osservò L cliccare sul link e ridacchiò quando il volto del detective si contorse per il disgusto. Con un'occhiataccia a Light, L digitò di nuovo:
 

Panda007: Questo era del tutto inutile e inappropriato! Sono arrabbiato! DX!
sexbomb69: A chi piacciono le banane adesso? lolz
 
cioccolatomane14 è online.
 
cioccolatomane14: ciao L! Smack! 8-)
Panda007: Ciao, Mello.
sexbomb69: Fuori di qui, faccia da marmocchio.
cioccolatomane14: Vai al diavolo, bastardo. Se fossi lì con te, ti ficcherei la mia tavoletta di cioccolato in gola e ti guarderei mentre soffochi.
Panda007: Mello, per favore, modera il tuo atteggiamento.
sexbomb69: Non preoccuparti, Ryuuzaki. Mello ha solo un brutto caso di sindrome premestruale.
cioccolatomane14: vengo laggiù e ti strangolo nel sonno, faccia da culo!
sexbomb69: Mi piacerebbe vederti provare, piccolo omino.
 
Nanorobot45 è online.
 
cioccolatomane14: Levati di torno, Near! Se stai cercando il tuo stupido robot, l'ho seppellito fuori!
 
Nanorobot45 è offline.
 
Panda007: Mello, sii gentile con Near.
cioccolatomane14: Scusa, L. :'- (
 
nerd120 è online.
 

Panda007: Ciao, Matt.
nerd120: Ehi, L. Mello, dove hai messo Halo?
sexbomb69: Chi diavolo sei tu?
nerd120: Sono Matt. Tu chi sei?
sexbomb69: Light Yagami.
nerd120: Ho sentito parlare di te. Devi scopare un sacco con un nickname così. Mello, dov'è il mio gioco?
sexbomb69: Che hai sentito dire di me?
nerd120: Che sei un coglione. Mello, dove diavolo sei?
sexbomb69: Mello, la prossima volta che ti vedo ti ammazzo! Vai dicendo stronzate su di me!
Panda007: Più del sette per cento, Light-kun.
cioccolatomane14: Ehi Matt. Penso che Near abbia preso il tuo gioco. Io non riesco a trovarlo.
nerd120: Lo ammazzo. Nessuno tocca il mio gioco e vive.
cioccolatomane14: Sta scavando fuori nel fango. Gli ho detto che ho sepolto il suo robot là fuori trololol XD
Panda007: Ora è "XD"? Che cos'è?
sexbomb69: È una faccia felice. Non vedi? È intelligente perché devi solo invertirla. XD DX XDX XDX
nerd120: Vado a razziare stanza di Near. Ci vediamo a cena, Mello.
 
nerd120 è offline.
 
Panda007: Mello, impedisci a Matt di andare nella stanza di Near; è del tutto irrispettoso.
cioccolatomane14: Lo conosci, L. Quando comincia a cercare in giro i suoi giochi, non puoi fermarlo.
sexbomb69: Tutti quelli della tua cricca sono dei perfetti idioti. Lo sai, Ryuuzaki?

 

Il tempo passava, Light e Mello litigavano ed L cercava di fermarli. Alla fine, Matt ritornò in chat.
 

nerd120 è online.
 
cioccolatomane14: L'hai trovato? Ti ho visto camminare sotto la pioggia con quelle orribili galosce da anatra. :P
nerd120: Sì, sono dovuto andare fuori e chiedergli del gioco. Ora sono tutto bagnato.
cioccolatomane14: Dov'era?
nerd120: Nella sua tasca. Non so cosa diavolo ci stesse facendo, ma l'ho avuto indietro. Ehi Yagami, tu giochi?
sexbomb69: Se gioco? Qualche volta gioco a World of Warcraft online.
nerd120: Andiamo. Dammi la tua e-mail.
sexbomb69: La mia e-mail? Dammi la tua.
nerd120: No, dammi la tua e basta. Hai intenzione di fare lo smidollato con me?
sexbomb69: Va bene. Ti mando un messaggio in privato.
cioccolatomane14: Haha, hai qualche indirizzo e-mail idiota, non è vero, checca?
Panda007: Non rivolgerti così a Light, Mello. Se non ricordo male, quando eri più giovane, hai avuto una fissa col make-up. Non essere ipocrita.
cioccolatomane14: L! Ti ho detto di non parlarne davanti agli atri :-o
Panda007: Che cosa è ":-o"?
 
nerd120 è offline.
sexbomb69 è offline.
 
cioccolatomane14: WTF?
 
cioccolatomane14 è offline.
 
Panda007: Sono andati via tutti? Che maleducati.
 
Panda007 è offline.

 

L guardò Light, che era accigliato e stava cliccando su qualcosa che L suppose essere il gioco.
«Mi sta uccidendo!» esclamò Light.
«Che cosa si aspettava Light-kun?»
«Non lo so!»
L alzò gli occhi e con discrezione cliccò il link che Light gli aveva inviato prima.
 

nerd120 è online.
sexbomb69 è online.
 
nerd120: lol, sei la mia puttana, Yagami.
sexbomb69: chissene
 
Panda007 è online.
 
Panda007: Light-kun! Vedo la DX ora!
sexbomb69: Buon per te.

 
cioccolatomane14 è online.
 
cioccolatomane14: L'hai battuto, Matt?
nerd120: L'ho pwnato.
cioccolatomane14: Lol Come immaginavo.
sexbomb69: fan*** Mello
Panda007: Non capisco nulla di quello che viene detto.
sexbomb69: Continuiamo così. Cmq, hai qualcosa nei capelli.
Panda007: Dove?
sexbomb69: No, più su.
Panda007: Qui?
sexbomb69: Più giù.
cioccolatomane14: Siete nella stessa stanza?
Panda007: Sì.
cioccolatomane14: Lol che sfigati.
sexbomb69: Più su.
Panda007: Vieni qui e toglimela.
sexbomb69: Va bene.

 

Light strisciò verso L e cercò di prendere il pelucchio bianco dai capelli, ma in qualche modo lo seppellì ancora più giù nella zazzera nera.
«Dannazione, Ryuuzaki, i tuoi capelli l'hanno mangiato
L schiaffeggiò via la mano di Light accigliandosi. «Light-kun, i miei capelli non sono un'entità separata da me!» sbottò.
«Vuoi tenertelo ancora?»
«No! Vai via!»
Così iniziò un'altra delle loro lotte, lasciando Mello e Matt seduti in silenzio per qualche tempo.
 

cioccolatomane14: Matt. Cosa pensi che stanno realmente facendo laggiù? ;-)
nerd120: lol Non lo so, sono via da dieci minuti.
cioccolatomane14: Beh, mi annoio.
nerd120: Anche io. Com'è Yagami?
cioccolatomane14: Si veste come un assistente di un uomo d'affari e cammina come se avesse un bastone su per il culo.

 

Light grugnì mentre veniva capovolto sul pavimento e cercò di allontanare il ginocchio di L dal petto.
«Levati di dosso» ringhiò.
«L'aggressività di Light-kun nel tentativo di rimuovere il residuo di stoffa dai miei capelli mi ha indotto a usare la forza fisica per trattenerlo.»
«...Sei così prolisso... Ahi!»
L mise più del suo peso su Light e il ragazzo si arrese, afflosciandosi sotto di lui con un sospiro drammatico. Il detective afferrò il suo computer dal divano e lo mise sullo stomaco di Light.
 

Panda007: Sono tornato.
cioccolatomane14: Dov'è la cagna?
Panda007: È stato completamente sconfitto e ora giace sotto di me.
cioccolatomane14: Fagliela vedere, L!
nerd120: È stato bello?
Panda007: Cosa è stato bello? Sbattere Light sul pavimento?
cioccolatomane14: Se vuoi dirlo così. X3
Panda007: Sì, è stato abbastanza divertente. Ha suscitato il mio interesse per un po', ma ora mi sono annoiato. Quando diventa inerme è meno divertente.
nerd120: WTF Near si è appena intrufolato nella mia stanza e ha preso di nuovo il mio gioco!

nerd120 è offline.

cioccolatomane14: Li sento urlare. Devo andare.

cioccolatomane14 è offline.

Panda007: Perché mi lasciano sempre solo?

Panda007 è offline.

 

 
 


Note finali
 
Questo capitolo è stato tra i più divertenti da tradurre, anche se più impegnativo perché pieno zeppo di slang! Spero di averli resi al meglio in italiano.
Non so quale tipo di chat sia quella descritta, l'autrice l'ha inventata di sana pianta. Immaginate quel che volete :)
Prossimamente: "Bowling"
 
 
 

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Capitolo 29
*** Bowling ***


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Bowling
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«Light-kun non ha ancora finito con quel grafico?»
«Solo un momento, Ryuuzaki.»
«Light-kuuuun.»
«Un momento
Light tirò il foglio dalla stampante e lo porse a L. «Ecco.»
L masticò la sua barretta di zucchero e guardò il grafico che Light aveva fatto di alcune nuove statistiche su Kira che avevano raccolto. «Mmm, dunque...» disse, con la bocca piena.
Light sospirò e si accasciò sulla sedia. Erano in ufficio con gli altri e per tutto il giorno suo padre aveva lanciato strane occhiate a lui ed L.
Non stiamo facendo nulla di strano... Perché mi sta guardando così?
«Light-kun sembra esausto.»
«Lo sono. Mi hai fatto lavorare a quel grafico per cinque ore.»
L spinse il pollice in bocca e tolse un po' di cioccolato dai denti. «Ho una pista da bowling nel seminterrato» disse improvvisamente.
Light scosse pigramente la testa e incrociò le braccia. «Non mentire, bastardo» grugnì.
«Ho solo pensato che Light-kun dovesse saperlo.» L sedette accanto a lui e cominciò a memorizzare il grafico.
Poi la squadra lavorò in silenzio per un po' di tempo, la curiosità e la frustrazione di Light crescevano in lui:
Una pista da bowling? Perché ci sarebbe una pista da bowling? È un tale bugiardo, basta guardarlo! Reagisce sempre con indifferenza alle situazioni, anche in caso di pericolo. Una pista da bowling...
...Ma se ci fosse? Che sto dicendo... nemmeno mi piace il bowling. È così stupido, per non parlare di quella volta, quando ero bambino... fu un disastro.
Ma perché deve mentire così? Mi sta mettendo alla prova? Lo vedo che mi guarda! Spero che sappia che lo vedo! Non girerò la testa! I suoi occhi mi stanno bruciando!
BASTA! Smettila di guardarmi! Smettila prima che ti strappi via un braccio! Mi sta facendo impazzire! Mi sta facendo diventare matto! Ora basta! Devo porre fine a tutto ciò! Posso strangolarlo? No, Watari probabilmente è cintura nera. Mi spezzerà in due.
Ma perché doveva dire che c'è una pista da bowling?! PERCHÉ? Non voglio cedere! Non mi arrenderò! NON ADESSO!
Infine, traboccò:
«Perché dovresti mentire su una cosa del genere?!» sibilò piano, i pugni che stringevano i capelli e li tiravano.
«Hmm...?» chiese L, guardando oltre il suo computer con gli occhi spalancati.
«Che razza di mostro mente su una pista da bowling nel seminterrato?! Questo è un grattacielo di massima sicurezza nel mezzo di un'area metropolitana! Perché ci sarebbe una pista da bowling nel seminterrato?» Light tenne la voce bassa per non disturbare gli altri.
L fece cenno a Matsuda di portargli un'altra tazza di caffè. «Perché a Light-kun piace il bowling» disse.
«No. Non lo sai! Tu non sai niente di me! Sta' zitto!»
«Light-kun!»
«Sta' zitto!»
L fissò Light per qualche minuto prima di sorseggiare rumorosamente il suo caffè e tornare al computer. Con la coda dell'occhio, vide Light lisciarsi i vestiti e buttare indietro i capelli.
Light è così vanitoso. Vorrei che la smettesse di agitare i capelli ogni due secondi. È così... Ci risiamo! Li butta indietro. Li butta indietro. Ancora. Non gli stanno sugli occhi! Si può fermare ora! Butta indietro. È incessante!
Sa che ho mentito sulla pista da bowling per vedere la sua reazione. Volevo vedere come avrebbe affrontato una bugia sfacciata per le indagini, e sembrava reprimersi e poi esplodere piuttosto violentemente. Più del... i capelli!
Smettila di buttare indietro i capelli! Stanno bene! Basta! Li butta indietro, di nuovo. E ancora! Posso tagliarglieli?! Posso tagliarglieli tutti? Così sarà calvo! Ha! Allora non avrà nulla da buttare indietro, giusto? Sarà CALVO!
«Light-kun può passarmi le ciliegie?» chiese L calmo.
Light fece scivolare le ciliegie verso L senza dire una parola e cominciò un altro grafico. Diede un'occhiata proprio mentre L risucchiava un'intera ciliegia in bocca, stelo incluso, e serrò la mascella quando L tirò fuori lo stelo annodato.
Oooh, che fico! Oooh, sono così invidioso perché lui sa annodare un gambo di ciliegia con la lingua! Eccolo di nuovo! Fa sempre così! Guarda come gli brillano gli occhi quando lo annoda!
È così irritante! Se pensa di impressionarmi, si sbaglia! Perché sono stato con un sacco di persone che sanno annodare gli steli e sono orribili in tutto il resto!
Eew! Ha sputato il nocciolo per terra! Non può almeno metterli in un tovagliolo?! È rivoltante! Spero che gli si conficchi nel piede quando si alza!
«Ryuuzaki, posso avere indietro quel foglio? Devo di scriverci su alcune note.»
L consegnò a Light il foglio macchiato di cioccolata.
Sembra che alla principessa Light non piaccia quel po' di cioccolato sulla carta. Sono così spiacente, vostra altezza! Mi inchino davanti a voi, vostra altezza! Cercherò di non mangiare di fronte a voi, vostra altezza!
Perché è così disgustato dal cioccolato? La sua presa è così precaria! ...Non che la mia non lo sia, ma ancora! Ha arricciato il naso! Non sono sporco! Io sono L!
Light guardò L, che tenne fermo il suo sguardo.
Quegli occhi neri. È umano, almeno? È un robot? La smetterà di fissarmi?!
L lo fissò. Sta buttando di nuovo indietro i capelli! Lo sta facendo apposta, lo so!
Light si morse il labbro. Mente su una pista da bowling, annoda gli steli delle ciliege, macchia la carta...
...Agita i capelli, si comporta come se fossi sporco, mi aggredisce verbalmente...
...Si prende gioco di me, mi mette pubblicamente in imbarazzo...
...Parla tutto il tempo, mi fa sentire a disagio...
...Mi colpisce, mi prende a calci, mi umilia...
...Mi manda a siti web inappropriati, macella i miei pesci...
...Non apprezza la mia cucina, mi fa ubriacare...
...Se la prende con me per tutto, strappa le coperte...
...strappa le coperte, mi grida contro...
...Mi grida contro, si morde il labbro in quel modo...
...si lecca le labbra in quel modo...
...Butta indietro i capelli, così sicuro di sé...
...annoda quegli steli di ciliegia così bene...
«Devo ammettere che Light-kun aveva ragione: non c'è nessuna pista da bowling.»
«Va bene, sapevo che mi stavi mettendo alla prova.»
L s'infilò una ciliegia in bocca.
Light buttò indietro i capelli.
E tornarono a lavoro.
 
 


Note finali
 
Questo capitolo mi è piaciuto tantissimo.
Non so voi, ma io non ho potuto fare a meno di fangirlare come non facevo da tempo :')
Prossimamente: "Malattia"

 

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Capitolo 30
*** Malattia ***


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Malattia
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«Ryuuzaki...»
«Hmm.» L aveva dormito per la prima volta più di 48 ore e non sopportava di essere svegliato a causa di qualche incessante piagnucolio come: «Ryuu, devo andare in bagno!» o «Ciuffo da Panda! Accendi il riscaldamento qui dentro!»
Ma questa volta era diverso: «Ryuuzaki, non mi sento per niente bene...»
L nascose il viso nel cuscino per alcuni secondi, prima di mettersi lentamente a sedere e chinarsi per rivolgersi a Light. L'altro ragazzo era rannicchiato in una piccola pallina dall'altra parte del letto.
«Light-kun deve -yawn- spostarsi da qui se vuole che gli dia un'occhiata» borbottò L.
«Non voglio muovermi...»
«Molto bene. Buonanotte.»
Light si lamentò in protesta e agitò un palmo sudato per schiaffeggiare il braccio di L. «Nooo...»
Con un sospiro rassegnato, L si spostò e fece forzatamente voltare Light sulla schiena. Si trovò faccia a faccia con un pallidissimo adolescente madido di sudore che lo fissava con sguardo truce e quasi arretrò per lo shock.
«...Light-kun è malato» balbettò, appoggiando una mano sulla fronte di Light. «Matsuda deve avergli trasmesso l'influenza.»
«Risolvi il problema!»
«Non reagirò ai maltrattamenti di Light-kun in questo momento perché è malato, ma gli suggerisco di tacere
Light chiuse la bocca e tirò le coperte fin sopra la testa. Un ovattato «va bene!» fuoriuscì dal bozzolo.
«Light-kun è un bambino quando è malato.» L si trascinò fuori dal letto, guardò l'orologio che proclamava le 4:00 del mattino, e andò in bagno per cercare un termometro. Tornò e tirò le coperte delicatamente verso il basso per rivelare il volto di Light.
«Non lo voglio» sbottò Light. «Lo odio.»
«Light-kun metterà questo in bocca.»
«No, sono malato; questo è tutto quello che c'è da sapere.»
«Se Light-kun non metterà questo in bocca sarò costretto a metterglielo dentro con l'altro metodo.»
Light aprì in fretta la bocca e accettò il termometro. L fu tentato di dargli pacca leggera sulla testa per buona condotta, ma si passò invece una mano tra i capelli.
Dopo aver stabilito che Light aveva la febbre a 38°, L si alzò e guardò il suo compagno di stanza lamentarsi.
«So che è bene mettere un asciugamano freddo sulla testa di qualcuno con l'influenza» disse il detective, pollice in bocca «e che è consigliabile servire del brodo...»
«Bene, prendimi un asciugamano freddo e preparami la minestra
«Light-kun è un dittatore!»
Detto questo, L si mise all'opera: si trascinò in bagno, recuperò l'asciugamano bagnato, e lo schiaffò sulla fronte di Light. Poi andò in cucina e mise su un po' di zuppa di pollo da un barattolo, seguendo le indicazioni con precisione.
Light sedette tremante quando L entrò con il cibo.
«Light-kun riesce a tenerlo in mano?»
«Lo rovescerei.»
«Light-kun vuole che lo imbocchi?»
«No, assolutamente no.»
Dopo diversi tentativi falliti di mangiare, Light concesse ad L di dargli un po' di zuppa, prima che il suo orgoglio si manifestasse facendogli rifiutare tutto il resto.
«Moccioso» mormorò L, afferrando una bottiglia verde di medicina che aveva portato con sé.
«Provoca sonnolenza?»
«...Certo che no.»
«Beh, dammene un po'!»
L strinse i denti, si ricordò che Light non era in sé (non che lo fosse mai stato), e versò il medicinale nel bicchiere di plastica. Light glielo strappò via e cominciò a ingoiare, ma si strozzò e lo allontanò da sé.
«Sa di chimico!»
«Ovviamente. È composto da...»
Light alzò una mano prima che L avesse il tempo di divagare sugli ingredienti e mandò giù il resto della medicina in un unico sorso. «Per favore, non farmi una lezione di chimica in questo momento.»
L sbuffò, posando la medicina sul comodino e fissando il suo sospettato.
Passò un momento.
«Hai intenzione di starmi a guardare in quel modo?» disse Light stancamente, tirando le coperte fino al mento.
«Sì.»
«Smettila.»
«No. Più del due per cento.»
«Smettila.»
«Più del tre per cento.»
Light gemette e si seppellì completamente sotto le coperte, borbottando qualcosa sui "Ciuffi da Panda" e dove potevano "mettersi il termometro."
Anche se si sentiva un po' in colpa per la bugia sulla medicina "non soporifera", L si calmò e si preparò per qualche ora di sonno in più.
Non aveva idea di cosa lo aspettava.

 

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Capitolo 31
*** Dentista ***


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Dentista
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Pochi giorni più tardi, dopo che il giovane si fu ripreso, L fu svegliato da Light che lo scuoteva rudemente e gli gridava all'orecchio.
«Ryuuzaki, il tuo telefono sta squillando. Spegnilo!»
«Sembra che Light-kun si senta meglio oggi» brontolò L, strappando il suo telefono dal comodino e rispondendo. «Yawn... Ciao, Watari. Sì. Un cosa? Mi rifiuto. No, io... no. Non voglio! Nemmeno lui! No, lo odio. Lo odio!»
L fece una smorfia a ciò che Watari gli stava dicendo e la sua mano strinse saldamente il telefono. Impossibile! Non poteva essere, Watari non era così crudele. Sarebbe stato troppo, troppo mortificante. Sarebbe stato un inferno.
Incuriosito dall'espressione terrorizzata di L, Light ascoltò attentamente e sentì Watari dall'altra parte che rimproverava L:
«Ora ascoltami, giovanotto! Ci andrai e non voglio sentire un'altra parola sull'argomento!» stava dicendo l'anziano.
«Non voglio!»
Light ridacchiò e L allungò la mano e pizzicò il suo volto.
«Ahi, Ryuuzaki! Le tue dita sono davvero forti per il modo in cui tieni le cose tutto il tempo!» sibilò Light, tenendosi una mano sulla guancia.
«Molto bene. Sì, tra dieci minuti.» L chiuse il telefono e lo gettò di lato, mancando di poco la testa di Light.
«Cosa c'è che non va?» chiese Light.
«Watari si è preso la libertà di prenotarci un appuntamento dal dentista
Light sedette sul letto, occhieggiando L per un attimo, prima di fare un largo sorriso. «È per questo che sei così sconvolto? Per farti pulire i denti?» lo prese in giro.
«Sì.»
«Il piccolo discendente dei panda ha paura del grosso, cattivo dentista?»
«Light-kun vuole che lo pizzichi di nuovo?» fu la controllata risposta.
«No!»
Light tenne il broncio per un po' mentre L si accucciava nella sua posa e si mordeva il pollice, apparentemente occupato a calcolare qualcosa sull'imminente visita odontoiatrica.
«Ho un ottantadue virgola uno per cento di probabilità di avere più di una carie» disse L all'improvviso, senza muoversi dalla sua posizione. «Light-kun ha il due per cento di probabilità di avere una sola carie.»
«Questo mi rende Kira?»
L abbassò le palpebre. «Light-kun vuole che questo lo renda Kira?»
«Devi rispondere a tutto con una domanda?»
«Light-kun vuole che tiri di nuovo fuori il termometro?»
Light lo ignorò e si alzò, tirando L in bagno per prepararsi.
«Light-kun! Non toccare i miei capelli!»
«Sta' fermo!»
Light finì di prepararsi e, dopo qualche minuto in cui L fissò la parete e Light fissò L, suonò il campanello.
«Andiamo, Ryuuzaki!»
L sembrava sul punto di piangere mentre Light lo tirava verso la porta con la catena. Proprio mentre andava ad aprire la porta, L andò nel panico e si accucciò.
Il ragazzo venne tirato indietro dal peso improvviso e si girò di scatto con un'occhiataccia.
«Ryuuzaki, muoviti!»
«Mi rifiuto. Tutto ciò è completamente inutile.»
«No! I tuoi denti stanno probabilmente marcendo del tutto!»
«Questi non sono affari di Light-kun.»
«Non ho intenzione di avvicinarmi alla tua bocca, se non ci vai!»
«Devo spiegare a Light-kun che questo è per me un incentivo a non andare?»
«Ryuuzaki!» disse la voce di Watari da fuori porta. «Se ci vai, dopo ti porterò una cheese-cake!»
«...Cheese-cake» mormorò L, gli occhi spalancati. «Mi piace la cheese-cake.»
«Bene, ora possiamo andare?» chiese Light.
«...ok.»
 
 
Il viaggio in auto fu completamente silenzioso, e una volta che Watari li accompagnò di fronte all'edificio, L si agitò di nuovo e cercò di correre alla macchina, ma l'anziano era già partito.
«Dannazione, Watari!» gridò L, pestando il piede a terra.
I due videro Watari fare ciao-ciao nello specchietto retrovisore mentre li lasciava.
«Sei un po' incazzato oggi» cominciò Light, ma L gli lanciò un'occhiataccia. «Ehm... non importa. Possiamo entrare, allora?»
Senza dire una parola, L entrò spedito (per quanto la sua caratteristica andatura gli consentisse) nello studio. La porta cigolò rumorosamente mentre l'apriva e indietreggiò quando sentì in lontananza il rumore dei trapani. Light venne dietro L e lo spinse dentro.
«Potresti semplicemente entrare?» disse ad alta voce, arrossendo quando vide che c'erano molte persone in sala d'attesa che fissavano la coppia ammanettata.
L si avvicinò al bancone per il check-in, ignaro degli sguardi che stavano ricevendo.
«Hideki Ryuga e Yagami Light sono qui» mormorò.
La signora fece un largo sorriso e gli consegnò due tavolette da block notes con quelle che sembravano circa cento pagine fissate su di esse.
«Ecco a voi, signori! Per favore accomodatevi e riconsegnatemi questi documenti quando avrete finito!» cinguettò, e L la fissò senza capire prima di seguire Light alle sedie.
Le persone nella stanza -un vecchio, una giovane coppia con tre figli, un'adolescente annoiata con sua madre e un uomo di mezza età - guardavano tutti in silenzio L e Light che si sedevano.
Light guardò il tavolo accanto a lui e sorrise quando vide una caffettiera e alcuni bicchierini di polistirolo. Dopo averne versato un po' per sé, si voltò verso L.
«Vuoi il caffè, Ryuuzaki?» chiese con calma.
«Sì.»
Light lo porse a L e cominciò a sorseggiare la sua bevanda. L fissò il liquido nero per un attimo prima di berlo anche lui, ma improvvisamente si soffocò e artigliò Light.
«Non c'è lo zucchero!» sussurrò ferocemente.
«Non ce n'è sul tavolo. Calmati.»
Fissando Light, L mise la mano nella sua tasca larga, ne estrasse diversi cubetti di zucchero coperti di pelucchi e, con grande disgusto di Light, li mollò nel caffè fumante.
«Fa schifo, Ryuuzaki!» sibilò Light; L lo ignorò e tentò di mescolare il caffè con il dito, ma Light lo schiaffeggiò.
«Light-kun non dovrebbe rendermi più difficile questo momento estremamente intenso e turbolento.»
«...Turbolento?»
Non ricevendo risposta, Light gettò via il bicchierino e notò la giovane coppia di fronte a loro che fissava con orrore L. Guardò anche lui. L stava solo seduto nella sua solita posa, mescolando il caffè con il dito. Niente di strano.
Lanciando un'occhiata boriosa alla coppia, Light afferrò la cartellina e cominciò a riempire i moduli mentre L sorseggiava rumorosamente la sua bevanda. Sfogliò rapidamente il materiale legale, leggendone ogni parte, e inserì le sue informazioni.
«Compila il modulo» brontolò ad L.
L sospirò e riempì il suo modulo; Light faceva smorfie alla sua scrittura disordinata.
«Come leggeranno quello scarabocchio?»
«La mia scrittura è efficiente. La scrittura di Light-kun è solo ossessivamente ordinata, come tutto ciò che lo riguarda.»
Light lo guardò con rimprovero e diede un colpo di penna con odio nello scrivere la sua firma, perdendone inavvertitamente il controllo e finendo col farla volare attraverso la stanza verso l'adolescente dallo sguardo truce.
Lei urlò e si scansò; la penna si conficcò nel muro.
«Scusa!» disse Light, balzando in piedi.
«Sei una specie di pazzo?!» esclamò la madre, tirando l'estremità della penna dal muro e lanciandola indietro a Light.
Light l'afferrò e tornò a sedersi tranquillamente.
«Light-kun certamente sa come rendersi ridicolo» scherzò L.
«Sta' zitto.»
«Più del quattro per cento per tentato omicidio con una penna.»
«Sta' zitto.»
Dopo un po', riconsegnarono i documenti, si sedettero di nuovo, e uno dei tre ragazzini si avvicinò loro.
«Sei tu il cattivo?» chiese ad L, che lo fissava con aria assente con i suoi grandi occhi neri.
«No, sono io» disse Light, cercando di fermare il ragazzo dal provocare il suscettibile L.
«Ma tu non sembri un ragazzo cattivo. Lui sì, perché fa paura. Come un vampiro.»
«Come hai scoperto che sono un vampiro?» chiese improvvisamente L al ragazzo, incombendo su di lui.
«Papà!» strillò il ragazzino, precipitandosi verso il giovane uomo con la moglie che prima aveva guardato male L. «Papà, quel ragazzo è un vampiro!»
«Il controllo sulla maleducazione dei bambini è essenziale per l'educazione dei figli» disse loro L con voce strascicata, le palpebre basse.
«Sta' lontano dai miei figli, pervertito!» schioccò la donna. La famiglia si spostò dall'altra parte della stanza, lontano da L e Light.
«Pervertito?» sussurrò L, fissando i suoi piedi calzati.
«Beh, non posso fare a meno di essere d'accordo con lei su questo...» mormorò Light.
«Che cosa ha detto Light-kun?»
«...Niente. Sei un po' nervoso in questo momento. Perché non ti calmi?»
«Hideki Ryuga!»
L fece scattare indietro la testa al suono stridulo della voce del dentista e s'impacciò un momento con il suo caffè.
«Hideki Ryuga!»
Light strappò il caffè dalle mani di L e lo sbatté sul tavolo accanto a lui. «Ryyu...ga, sta chiamando te. Devi slegarci.»
«È quello che sto facendo, Yagami-kun!»
«Oh, quindi siamo tornati a chiamarci per cognome adesso?» scattò Light mentre L rimuoveva la catena da entrambi i polsi e se la infilava in tasca.
«...» L si alzò e si trascinò verso il dentista, gli occhi bassi.
«Mi segua, signore!»
Light ridacchiò mentre L scompariva nel corridoio e si versò un'altra tazza di caffè.
Era contento di non essere nei panni di quel dentista.
 
 
«Prego, signore. Si sieda.»
«Non avevo intenzione di venire qui. Sono stato costretto.»
«Va bene, signore, ora per favore si sieda.»
Gli occhi di L strabuzzarono quando la donna iniziò a preparare gli strumenti per i denti.
«Non mi sento bene...»
«Si sieda!»
L si sedette.
La donna, ricomponendosi e riportando il sorriso sul suo viso, reclinò indietro il sedile e si chinò su di lui. «Aaaapra la bocca» cantilenò.
L aprì la bocca e il viso di lei si contorse scioccato per un momento prima di distogliere lo sguardo.
«Signore... lei lava i denti regolarmente?» sputò fuori.
«...Ci provo.» L si sentiva come un bambino che cercava di mentire per cavarsela.
Con un sospiro, afferrò i suoi strumenti e si mise al lavoro.
 
 
Nel frattempo, Light era stato chiamato nella stanza di fronte ad L e stava fermo, a braccia conserte, aspettando che il giovane igienista si desse da fare.
L'uomo armeggiava con i suoi strumenti, buttandoli fuori a casaccio sul vassoio, e Light non poté trattenersi dal commentare:
«Sono igienici
L'uomo alzò gli occhi convulsamente. «Credo di sì» rispose.
«Ne è sicuro?»
«Abbastanza.»
«...Suppongo che dovranno esserlo.»
Dopo una pausa imbarazzante, l'uomo fece cenno a Light di sedersi e cominciò a sfregare i denti del giovane.
«Allora. È stato in vacanza ultimamente?»
Light chiuse gli occhi. Crede davvero che possa rispondergli, mentre mi tiene le mani in bocca?
«Signore?» chiese il ragazzo, con una risatina nervosa. «Signore, mi ha sentito?»
Light annuì, gli occhi ancora chiusi.
«Ehm... allora? Ci è stato?»
Light scosse la testa.
«Dove va all'università?»
A questo punto, il ragazzo dagli occhi caramello decise semplicemente di ignorare l'uomo e non gli rispose affatto.
La raschiatura divenne un po' più forte.
 
 
«Signore, lei ha cinque carie.»
L si lasciò sfuggire un piccolo verso di shock e inconsciamente spinse un pollice in bocca.
La donna lo fissò, la fronte corrugata. «Signore, lo fa spesso?» chiese.
«Che cosa?»
«...Succhiare il pollice.»
«No» disse L in fretta, tirando fuori il dito dalla bocca.
«Hmm... Comunque, dobbiamo curare almeno due di quelle carie. Posso farlo oggi, se vuole. Se non le curo subito, inizierà a mostrare segni di decadimento dentale.»
«Decadimento dentale?»
«Sì.»
«...Bene. Curi le carie.»
 
 
Light strillò quando l'uomo sbagliò e gli punse le gengive.
«Ahi!» esclamò, sedendosi e guardandolo torvo. «Sto sanguinando! Mi ha fatto sanguinare! Da non crederci!»
«Mi dispiace, signore...»
Light aggrottò la fronte. «Che non accada più!» abbaiò.
L'uomo deglutì e afferrò il suo strumento di metallo un po' più saldamente. «S-sì, signore.»
 
 
L sudava sulla poltrona quando il dentista entrò con la sua siringa. Strinse i braccioli nervosamente.
«Apra» disse.
Aprì lentamente la bocca, la mascella che tremava...
 
 
Light urlò quando l'uomo accidentalmente lo spruzzò in faccia con il dispositivo di risciacquo.
«Che diavolo c'è che non va in lei?! I miei capelli! Mi ha inzuppato i capelli, deficiente incompetente!»
«...Quello sarebbe inzuppato, signore...?»
 
 
L e Light si scontrarono l'un l'altro quando entrambi uscirono contemporaneamente dalle stanze. Light era bagnato e il viso di L era gonfio su un lato.
Si guardarono entrambi per un attimo prima scappare insieme dall'edificio a gambe levate.
«Avevi delle carie, vero, Ryuuzaki?» chiese Light.
L annuì, toccandosi piano la guancia. «Cosa è successo a Light-kun?»
«L'igienista mi ha insegnato il vero significato della parola inzuppato
«Ah. Devo chiamare Watari?»
«Sì.»
Quando Watari li andò a prendere, guardò L per un momento. «Vuoi richiedere qualcosa da mangiare, Ryuuzaki?» chiese.
«Qualcosa carico di zucchero» borbottò il detective.
«Non si impara mai, vero, Ciuffo da Panda?» chiese Light, salendo in macchina.
«Nemmeno Light-kun, visto che fa lite con tutti quelli che incontra.»
Proseguirono in silenzio per un po' prima che ad L venisse in mente una cosa.
«A proposito, Light-kun ha ancora paura di venire vicino alla mia bocca?»
«...Non tanto, ma ancora non andrei da nessuna parte vicino al tuo corpo
L lo pizzicò.
 
 

 
 

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Capitolo 32
*** Giardinaggio ***


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Giardinaggio
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L e Light erano seduti al loro tavolo, Light mangiava un po' di ramen ed L una fetta di cheese-cake.
«Light-kun la smetterà di fare rumore mentre beve il suo ramen?» chiese L stancamente.
«...Credo di sì» rispose Light, tirando un sospiro. «Non sapevo di essere rumoroso.»
«Light-kun è sempre rumoroso.»
«Non lo sono!» schioccò Light.
«Light-kun sta dimostrando la mia opinione.»
Silenzio.
«Vai al diavolo, Ryuuzaki.»
«No.» L masticò la sua torta e guardò annoiato oltre Light.
Light si accigliò e lanciò un noodle sul viso di L con la sua bacchetta, ma lo mancò e colpì il muro.
Schlap!
L si voltò a guardare la striscia di pasta. «Ben fatto. Light-kun dovrebbe entrare in una squadra di tiro con l'arco vista la sua mira impeccabile.»
Light seppellì il viso tra le mani per un attimo prima di alzarsi e camminare con passo pesante verso lo spaghetto per rimuoverlo dal muro. Lo staccò via e lo mise nei capelli di L, poi si voltò
di nuovo per rimuovere il sugo.
«Sai, Ryuuzaki, questo colore beige è piuttosto noioso» criticò Light, facendo un passo indietro per guardare meglio la parete. «In realtà, tutto questo posto è piuttosto monotono.»
L si staccò il noodle dai capelli e lo gettò via, quindi andò a finire sul sedere di Light. «Sono d'accordo» biascicò attraverso la torta. «A Light-kun piacerebbe ravvivare il posto?»
«Sì. Forse... con un giardino interno? » Light si tolse il noodle e lo adagiò sulla torta di L.
L sollevò un sopracciglio. «Dove potremmo allestirlo?» chiese.
«Potremmo farlo in una di quelle teche di vetro... laggiù accanto alla finestra» disse Light, indicando.
«Che colori piacerebbero a Light-kun per i fiori?»
«Beh...»
«Oltre al rosa.»
 
 
Si fecero portare da Watari una teca di vetro delle dimensioni dell'acquario dei pesci, un po' di terra, e quello che sembrava mezzo magazzino di un vivaio di fiori. Una volta che l'anziano se ne fu andato, L e Light si fissarono l'un l'altro.
«Al lavoro, Light-kun.»
«Che cosa? Mi aiuterai, vero?»
«Perché dovrei?»
Light alzò gli occhi. «Potresti anche, visto che siamo incatenati insieme» disse.
L abbassò le palpebre solo leggermente e Light seppe che stava per tirar fuori una percentuale per qualcosa di ridicolo, come se il fatto che volesse piantare dei fiori facesse di lui Kira al cinquanta per cento.
«Non puoi riuscire in tutto, sai?» sorrise Light.
L alzò di scatto la testa. «Cosa?»
Light tirò L verso i sacchi di terra. «Non sai trovare una ragione per cui non dovresti piantare fiori con me, e non riesci a formulare una delle tue stupide percentuali perché sono del tutto innocente in questo momento.»
L lo guardò in cagnesco. «Non dovrei piantare fiori con Light-kun perché unirsi a lui è da stolti» biascicò, ma si zittì quando Light gli porse un sacchetto di terreno.
«Hai perso, quindi metterai il terriccio.»
«Non sapevo che Light-kun stesse gareggiando con me» disse L, versando la terra comunque.
Light lo raggiunse e iniziò ad armeggiare con il terreno, cercando di pareggiarlo mentre L svuotava i sacchi a casaccio.
«Ryuuzaki! Sei sbadato!»
L fece un passo indietro e guardò come Light cercasse di livellare la terra, poi si girò e prese una delle piante.
«Light-kun deve spostarsi così che io possa piantare questo fiore.»
«Dobbiamo prima stabilire andremo a piantarli. Non metterli così a caso.»
«Spostati.» L spinse Light di lato, stanco delle sue assurdità, e rimosse il fiore dal suo contenitore di plastica. Si accucciò e lo piantò senza dire una parola.
Light fissò la schiena di L. «Bene, sai una cosa? Tu prendi quella la metà del contenitore, e io prenderò l'altra» disse con fermezza.
L si voltò e incatenò lo sguardo con Light. «Molto bene. Se Light-kun vuole la separazione, allora l'avrà.»
«La voglio!»
«Bene!»
Entrambi si misero al lavoro scavando, organizzando e piantando per più di un'ora, finché Light non cominciò a diventare nervoso a causa del loro silenzio teso.
«Dov'è il mio iPod?» domandò.
«Non tengo traccia dei beni di Light-kun.»
«Sì, invece.»
«...è sul tavolino.»
Light si voltò e frugò nella spazzatura di L sul tavolo e trovò il suo iPod lì sotto, imbrattato con la glassa della torta. Arricciando il naso, si avvicinò a L e utilizzò la maglietta del detective per pulire la glassa.
«Se Light-kun sta cercando di spogliarmi, non sta funzionando» disse L con voce strascicata, spingendo un altra pianta nella sua metà del contenitore di vetro.
«No, solo non voglio la tua porcheria da panda su tutto il mio iPod.»
Dopo pochi minuti, L sentì cantare il compagno.
«…girsu just wanna have­u fu­un…hmmm…girsu…»
Senza pensarci due volte, L strappò l'iPod da Light e lo gettò via sul divano. «Light-kun non canterà» disse.
«Sei così meschino con me!»
«E Light-kun mi tortura con la sua voce.»
Light sbuffò e piantò l'ultimo dei suoi fiori. L finì poco dopo.
Fecero un passo indietro e lo guardarono. Una metà aveva i fiori perfettamente allineati, con i colori alternati, e quando L guardò attentamente, vide che Light aveva creato un cuore rosa al centro.
Sulla metà di L i fiori erano sparpagliati, non coordinati, e sembravano selvatici.
C'era una grossa linea di terra inutilizzata al centro.
«Perché Light-kun ha fatto un cuore? Sembra ridicolo» disse L.
Light incrociò le braccia. «Beh, sicuro come l'inferno che non l'ho fatto per te!» sbottò.
L si chiese se non avesse detto la cosa sbagliata.

 

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Capitolo 33
*** Ballo ***


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Ballo
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"Like a virgin!"
L inclinò la testa di lato mentre usciva dalla doccia. Era abbastanza certo che non fosse la voce di Light, quindi perlomeno il suo compagno di stanza non stava cantando di nuovo...
"…touched for the very first ti­ime!"
Dall'altra stanza venivano rapidi colpi di passi.
Spero che Light non si stia allenando di nuovo...
Afferrate le manette dal bancone e tiratosi su i jeans (decise che avrebbe messo dopo mutande e maglietta), L entrò nel salotto e sbatté le palpebre un paio di volte quando vide quello che stava facendo Light: il ragazzo stava ruotando fianchi e muovendo le braccia a casaccio, con indosso una maglietta troppo stretta e dei pantaloncini di jeans strappati.
«Kira ti sta uccidendo?!» gridò L, correndo verso Light e afferrando il giovane per le spalle. «Light! Light, stai bene?!»
Light smise di muoversi e sbatté le palpebre verso L, sorpreso che lo stravagante detective avesse abbandonato il suo strano modo di parlare e stesse gridando contro di lui. «Cosa?»
«Stai bene? Devo... devo...» mormorò L, lasciando andare Light e correndo verso il telefono. «...Chiamare un'ambul...»
Light spense la musica che stava ascoltando al portatile di L e scosse la testa. «Ryuuzaki, sto bene. Rilassati.»
L, stringendo il telefono in una mano, si girò di scatto. «Stai bene?» chiese, col fiato corto.
«Stavo ballando.»
Per un momento L, col respiro irregolare, fissò Light incredulo.
«Stavo solo ballando» ripeté Light, aggiustandosi distrattamente la maglietta. «Ah... scusa. Non volevo spaventarti. Spero che tu non sia incazzato...»
L chiuse il telefono sul ricevitore e si avvicinò lentamente a Light. La sua postura era più eretta del solito mentre guardava negli occhi l'adolescente per un lungo istante per poi fare un passo avanti e abbracciarlo.
«Stai bene» sussurrò L.
Light si irrigidì e sentì il battito accelerato del cuore di L contro il suo petto. Timidamente, avvolse un braccio intorno a L e appoggiò la testa sulla spalla ossuta. «Mi dispiace» sussurrò. «Sono veramente un pessimo ballerino, immagino.»
L diede a Light un'ultima stretta e fece un passo indietro con un sospiro. «Sì, Light-kun è un ballerino orribile.»
Light sorrise, sollevato nel vedere L comportarsi di nuovo normalmente. «Ti va di unirti a me?»
«Assolutamente no.»
Il sospetto omicida sbuffò e rimise su la sua musica.
"Like a viiiirgin! Oh!"
«Light-kun! Spegnilo. »
«No!» Light si spostò al centro della stanza e cominciò di nuovo a ballare. Muoveva e ondeggiava il sedere completamente fuori tempo col ritmo.
«Be', Light-kun potrebbe per favore cambiare quei pantaloncini di jeans?!» disse L al di sopra della canzone pulsante. Questo gli fece guadagnare una piccola ancheggiata nella sua direzione.
«Light-kun mi darà la morte!»
«E dai, Ryuuzaki! Light si spostò verso L, avvolse le braccia intorno al lungo collo del detective e iniziò a dimenarsi contro la sua gamba.
«Light-kun!» esclamò L, spingendo Light lontano da lui. «Smettila.»
«Ok, va bene.» Light tornò alla sua piccola pista da ballo. «Non è colpa mia se sono un ballerino migliore di te. Non c'è bisogno di essere invidioso, lo sai.»
«Io non sono invidioso né della mediocre abilità di Light-kun nel ballo né del suo striminzito abbigliamento succinto» Che vorrei che non avesse indossato...
«Come vuoi» Light sorrise quando partì la canzone successiva:
"First I was afraid, I was petrified…"
L si chinò a raccogliere le manette che aveva abbandonato durante il precedente attacco di panico, ma sentì una mano sul braccio. Prima che potesse capire ciò che stava accadendo, venne girato dall'altra parte e circondato dalle braccia di Light.
"I will survive!"
La testa di L andò all'indietro, per un attimo tutto fu sottosopra e sentì lo stomaco ballare ad un ritmo molto più veloce di lui.
"Oh, as long as I know how to love…"
«Non adori questa canzone?»
L grugnì un «no» quando venne rimesso di nuovo in piedi e piroettato di lato.
Light ridacchiò e fece volteggiare L in giro un altro po'.
«Sembra che Ciuffo da Panda abbia due piedi sinistri!» disse quando L inciampò.
«Dannazione, Light-kun!»
Ora, Light sapeva che quando il temuto "dannazione, Light-kun!" usciva dalla bocca di L significava che era un grosso guaio. In preda al panico, improvvisamente lasciò andare il braccio di L nel mezzo della piroetta e fece volare il detective. L inciampò, barcollando in avanti, e mise il piede giusto su un mini rastrello da giardino che avevano preso per i fiori, colpendosi di fatto lo stinco sinistro. Con un grido di dolore, inciampò di nuovo e lo slancio lo mandò a sbattere contro il muro.
«Oops.»
Light guardò L che lentamente si rialzava e veniva verso di lui.
«Light-kun mi ha causato grande sofferenza fisica ed emotiva oggi» sputò fuori L.
Iniziò una nuova canzone.
"Shake your bon bon, shake your bon bon…"
«Light-kun mi ha fatto credere che stesse per morire, poi ha fatto una danza inappropriata e provocante, e ha cominciato a farmi roteare contro un muro.»
«Chi sto provocando?» lo sfidò Light, incrociando le braccia.
«Chiunque!»
«Non c'è nessuno qui tranne te, Ciuffo da Panda!»
«Bene, allora Light la Lucciola mi sta provocando, non è così?»
«Beh, allora devo essere io!»
"Shake your bon bon…"
«Che eccezionale capacità di trarre conclusioni possiede Light-kun! Sono stupito!»
«Il sarcasmo non ti si addice proprio, Ryuuzaki.»
Un'altra canzone partì:
"Ice cream and cake! Ice cream and cake!"
«Light-kun è un ragazzaccio! È promiscuo, irritante, egoista, petulante, rumoroso, svergognato ed esigente! Ora spegnerà la musica e mi restituirà il computer prima che io sia tentato di trattare con lui in un modo fisicamente violento!»
Light si allontanò e chiuse tranquillamente il laptop di L. Lo staccò dalle casse e lo porse ad L senza una parola.
L glielo strappò via dalle mani.
«Non c'è bisogno di essere così spregevoli...»
Il detective alzò lo sguardo e cominciò a vedere Il Broncio che spuntava. «Light-kun...»
«Non sono... così...»
«Ovviamente no. Ero solo arrabbiato.»
«Ma tu hai detto che ero... tutte quelle cose.»
Il Broncio era nella sua fase completa: occhi sgranati, mani dietro la schiena, bocca all'ingiù...
L fece un respiro profondo e si chiese come Light fosse in grado di farlo sentire furioso per un momento e in colpa (anche se odiava ammetterlo) un attimo dopo. Decise di lasciar perdere con:
«Ah... Io... Sono pieno di rimorso per i miei sfoghi verbali e... ehm... per le minacce al benessere fisico di Light-kun» mormorò. «Come posso farmi perdonare?»
Light si rianimò immediatamente. «Voglio un buon pasto» disse. «Uno buono. Non uno fatto da Watari; voglio andare in un ristorante. Poi magari ti perdonerò per i tuoi torti contro di me.»
«Light-kun riceverà il suo pasto e non userà questo contro di me.» Detto ciò, L lasciò la stanza strascicando i piedi, il computer portatile stretto al petto e una nuvoletta sopra la sua testa. «Devo mettere il resto dei miei vestiti.»
Light sorrise. È troppo facile da prendere in giro. Forse dovrei comportarmi più spesso come se mi insultasse.
Poi arrivò un grido dall'altra stanza: «Light-kun si è certamente ripreso in modo veloce dal suo trauma emotivo!»
Light alzò gli occhi al cielo.
«Ed­ike a virrrgin­u…touche­d for za very first tiiiime...»
 
 
 
Note Finali
 
Lo so, in questo capitolo raggiungiamo le vette dell'OOC. L'autrice stessa si è contenuta, perché in una prima versione L accettava l'invito di Light a ballare, con ovvie, catastrofiche conseguenze sull'IC di entrambi :')
Le canzoni riportate nel testo sono:
Madonna - Like A Virgin (all'inizio e poi cantata da Light alla fine... da qui dovreste trarre delle conclusioni, a detta dell'autrice)
Gloria Gaynor - I Will Survive
Ricky Martin - Shake Your Bon Bon
Buckweat Boyz - Ice cream and cake
Il prossimo capitolo sarà, ovviamente: "Ristorante"!

 

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Capitolo 34
*** Ristorante ***


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Ristorante
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«Dove stiamo andando?»
Nessuna risposta.
«È costoso? È meglio che lo sia per compensare...»
«Light-kun è assolutamente spregevole.»
«...Mi aspetto il dolce.»
 
 
Una volta che Watari li ebbe lasciati, L (nei suoi soliti jeans e con una camicia che Light lo aveva costretto a indossare) andò verso il direttore di sala e borbottò qualcosa.
«Che cosa ha detto, signore?» disse l'uomo, scrutando L da sopra il suo lungo naso.
«Abbiamo una prenotazione.»
«Nome?»
«Hideki Ryuga.»
L'uomo diede un'altra occhiata a L, che stava curvo lì, con Light accanto che lanciava lunghe occhiate ad ogni cosa. «Ha lo stesso nome dell'idol, signore?» chiese, afferrando un paio di menù e portandoli ad un tavolo in un angolo.
«Purtroppo» rispose L. Strinse la mascella quando Light mise il piede sul tallone della sua scarpa.
«Scusa!»
«La cameriera arriverà tra un momento.»
L sedette accanto al muro in modo da poter vedere tutto quello che succedeva nel ristorante e posò brevemente una mano sulle manette nella tasca. «Se Light-kun cerca di fuggire» disse piano «non esiterò a strangolarlo con...»
«La smetti?» schioccò Light. Al silenzio di L, alzò gli occhi e si guardò intorno nella sala per scovare qualche potenziale vittima di pettegolezzo. C'erano solo -soltanto- coppie nel ristorante, notò immediatamente Light, e i suoi occhi si spostarono verso il detective accanto a lui che sedeva normalmente, ma era ancora strano.
«Light-kun non dovrebbe allungare il collo per fissare gli altri.»
«Beh, non guardare il mio collo.»
L guardò Light che deliberatamente si girava di nuovo intorno e spinse il pollice in bocca. Se Light è voluto venire qui per scappare -52% di probabilità di che ciò sia vero- allora ha un più alto rischio di essere acciuffato. Kira non vorrebbe provocare una scenata. Ma può avermi portato qui per costringermi a sedermi normalmente e indebolire le mie capacità intellettive... Una mente così intelligente penserebbe sicuramente a un modo per...
«Guarda questa candela...» Light soffiò la candela sul loro tavolo con leggerezza. «Mi piacciono le candele...»
Si sta comportando da idiota per confondermi! Ci ha davvero riflettuto bene. Candele, come no!
Light aprì il suo menù e lo guardò per qualche secondo, gli occhi si mossero rapidamente da una riga all'altra, prima di chiuderlo e rimetterlo a posto.
«Prendo un'aragosta. Vuoi un antipasto?» disse.
L si limitò a fissarlo.
Light sospirò e si sporse in avanti. «Ryuuzaki, torna sulla Terra, solo per poche ore.»
L sbatté le palpebre e alzò lo sguardo. «Ho sentito Light-kun!» disse ad alta voce. Alcune delle coppie vicine li fissarono.
«Che cosa ho detto?»
«Light-kun prende un'aragosta. E no, non voglio un antipasto.» L aprì il menù per una frazione di secondo e lo guardò. «Ho preso una decisione.»
«Grandioso, Ryuuzaki, ma la cameriera non è ancora venuta» disse Light, guardando di nuovo in giro. «È passato un po' di tempo ormai. Perché non vai a dirlo al caposala?»
«Non voglio. Aspetteremo» disse L.
«Salve, signori» disse una voce improvvisa, e i due alzarono lo sguardo per vedere una giovane donna che sorrideva loro.
Light sorrise di rimando. «Salve.»
L grugnì.
«Scusate il ritardo. Cosa posso portarvi da bere...?»
«Acqua» dissero contemporaneamente.
La ragazza alzò un sopracciglio. «Molto bene. E vorreste qualche antipasto per iniziare?»
«No» disse L con fermezza.
«Io vorrei qualcosa, Ryuga» disse Light, teso.
«Light-kun non ordinerà un antipasto.»
«Sì, invece. Non fare una scenata.»
«Temo che le cosce di Light-kun lo stiano implorando di non ordinare l'antipasto.»
Mortificato, Light si voltò verso la cameriera e scosse la testa. «Io... salterò l'antipasto.»
«Vi porto l'acqua, allora.» La ragazza se ne andò, mordendosi le labbra in un evidente tentativo di non scoppiare a ridere.
Light si sporse in avanti e L trasalì un po'.
«Che diavolo ti è saltato in mente? Stai cercando di farmi morire di vergogna? E le mie cosce» disse piano Light, «stanno più che bene.»
L non poté fare a meno di indietreggiare un po' di più. «Sono stato onesto» si difese.
«Spaccherò la tua piccola faccia da panda quando saremo fuori di qui.»
«Ecco la vostra acqua.»
Light si appoggiò allo schienale e fece un altro sorriso falso alla ragazza. «Grazie.»
L, gli occhi spalancati e le mani sudate, afferrò il suo bicchiere e ne mandò giù una metà.
«Volete ordinare?» chiese la cameriera, fissando un confuso L.
L sbatté il bicchiere e consegnò il menù alla cameriera. «Per me una tempura mista. E per lui» indicò Light «un'aragosta. Con poco sugo e ben cotta.»
La cameriera prese il menù di Light e sorrise all'adolescente. «Vorrei che il mio ragazzo ordinasse per me» disse malinconicamente, allontanandosi.
Light e L si fissarono in silenzio per un attimo.
«...Che cosa ha detto, Ryuuzaki?»
«Io... non sono sicuro, Light-kun.»
«Scusate, signori.»
Alzarono lo sguardo e videro una donna di mezza età che sorrideva raggiante verso di loro.
«Sì?» disse Light.
«In occasione della serata per coppie, abbiamo scelto di regalare una serenata cantata da una famosa pop star ad una coppia a caso...»
Serata per coppie? pensò L. Dannazione, Watari!
«...Se volete accettarlo?»
«Va bene.»
L sbatté le palpebre. Che cosa aveva detto Light?
«Meraviglioso. Comincerà tra circa 30 minuti.» Si allontanò.
«Light-kun!»
«Hmm?»
«Io non voglio una serenata! E noi non siamo una coppia! »
Light appoggiò la testa sulla sua mano. «Lo so. Ho solo pensato che sarebbe stato divertente. Inoltre, sei in debito con me per aver detto quella cosa sulle mie cosce» disse.
L sospirò e si appoggiò allo schienale della sedia. «Se dico a Light-kun che ha... delle cosce attraenti, rinuncerà alla pop star?»
«No, ma mi farà stare meglio con me stesso. Mi hai fatto sentire a disagio...»
L fece un cenno alla cameriera e ordinò del vino per sé.
 
 
«...Allora gli ho detto che non volevo dirgli ciò che lei aveva detto di aver sentito di lui, e lui mi ha detto di dirle che la sua amica poteva dirglielo più tardi! Non è strano
L era ormai al suo terzo bicchiere e stava ancora aspettando la loro ordinazione mentre Light ciarlava di qualcosa.
«Ma i suoi vestiti erano così brutti che non ho potuto fare a meno di dire qualcosa. Voglio dire, se stai cercando di metterti con qualcuno, non indossare quella roba! Devi mostrare un po' di pelle!»
L bevve un'altra enorme sorsata e si passò una mano tra i capelli.
«E lei mi ha detto che sono brutto! Incredibile! Io non sono brutto! Tutti mi dicono sempre che sono brutto! Voglio dire, tengo molto in considerazione il mio aspetto, ma... davvero non... Forse posso cambiare qualcosa. Ma darmi del brutto... Pensi che lo sia?» chiese Light, guardando L in attesa.
L posò il bicchiere. «Cosa?» disse.
«Sei d'accordo?»
Non l'ho sentito... Non voglio che mi minacci ancora. Credo che stesse parlando di come bisogna esporre la pelle per essere attraenti.
«Sì, sono completamente d'accordo.»
Gli occhi di Light strabuzzarono e si appoggiò allo schienale. «Cosa?»
«Sono d'accordo.» L si morse la lingua e si spostò un po'. Light non sembra troppo felice di questa risposta...
«Tu... davvero sei d'accordo?»
«Ah, beh...» L decise di modificare un po' la sua risposta. «Dipende dalle circostanze. Un giorno è bello, un altro è brutto. Light-kun è offeso?»
Light portò una mano al viso. «Uhm, io... non credo. Ho chiesto a te, quindi... sei solo stato onesto, giusto?» Guardò il suo stomaco, la fronte corrugata.
Perché è sconvolto? Che cosa mi ha chiesto? Non posso chiederglielo, o si arrabbierà con me. Decidendo che avrebbe preferito mantenere Light com'era al momento piuttosto che averlo arrabbiato, L tacque e prese un altro sorso di vino.
All'improvviso, la musica iniziò e le luci si oscurarono. Un giovane uomo in abito elegante si avvicinò al loro tavolo e si portò un microfono alle labbra.
«Questa canzone è dedicata a... quali sono i vostri nomi?» disse allegramente, tendendo il microfono a Light.
«Light» disse piano, ancora confuso per la "brutta" discussione.
«Ryuga» grugnì L.
L'uomo sorrise e cominciò a cantare ad alta voce. Tutti gli occhi erano o su di lui o fissavano straniti L e Light.
Light, che di norma avrebbe amato essere al centro dell'attenzione, stava tentando di coprire la sua (evidentemente poco attraente) faccia in ogni modo possibile. Decise di far finta di pulirsi la bocca con il tovagliolo per un lungo lasso di tempo. L lo guardò e cercò di capire cosa l'adolescente stesse facendo, ma non ci arrivò.
«…my loooooooove…»
La canzone finì e tutti applaudirono educatamente quando le luci si riaccesero. L'uomo si chinò e parlò nell'orecchio di Light.
«Mi piacerebbe mostrarti alcune tecniche di canto più tardi, se sei interessato» sussurrò.
Gli occhi di Light spalancarono un po'. «Umm, io...»
«La prego di rimuovere la sua persona dalla nostra vista» tagliò corto una voce.
Light alzò lo sguardo. Era L, e sembrava molto offeso.
L'uomo sbuffò e si abbassò di più per dire qualcos'altro a Light. L guardò la scena incredulo, stringendo una mano attorno alla sedia.
...Ma fu quando l'uomo toccò e spostò i capelli dal volto di Light e Light sorrise che L decise di dover fare qualcosa. Si alzò, raddrizzandosi in tutta la sua altezza, e guardò il cantante dall'alto in basso. «Se non se ne va immediatamente, dovrò usare la forza fisica per rimuoverla.»
L'uomo si alzò e si allontanò un po'. «Va bene, va bene, amico. Non c'è bisogno di arrabbiarsi per così poco...» disse. Con ciò, l'uomo si fece strada verso il retro del ristorante e scomparve.
L tornò a sedersi ed riprese la sua solita espressione fredda. «Light-kun è eccessivamente sensibile agli stimoli esterni» disse asciutto, come se non avesse appena minacciato qualcuno.
«Beh, Ryuuzaki, ti ricordo che non stiamo insieme. Pertanto, non c'è bisogno di proteggermi da stimoli esterni.» sospirò Light. «Hai appena buttato al vento le mie chance con un pop idol.»
«E al momento Light-kun sta buttando al vento le sue chance con i tre migliori detective al mondo.»
«Ecco a voi! Scusate per l'attesa.»
Light si fece indietro mentre l'aragosta veniva poggiata di fronte a lui. «Beh, forse non mi interessano gli investigatori» disse bisbetico.
L ispezionò la sua frittura e cominciò a mangiucchiarla, senza rispondere.
«Vuoi mangiare con le bacchette?» chiese Light, senza aspettare una risposta e spingendole nella mano di L.
«Solo se Light-kun mangerà con le sue.»
«Non riesco a mangiare un'aragosta con le bacchette.»
«Allora non posso mangiare la tempura con le bacchette.»
«Bene.»
«Bene.»
Entrambi armeggiarono col cibo, finendolo in fretta e lanciandosi l'un l'altro occhiate silenziose per tutto il tempo. La cameriera venne per portare via i piatti e consegnò loro un menù per il dessert.
«Cosa dobbiamo prendere?» rifletté Light, tenendo appositamente il menù fuori dalla portata di L.
«Dammi il menù.»
Light guardò pigramente il menù, impedendo sempre ad L di prenderlo.
«So bene che Light-kun ha ormai memorizzato il menù.»
Light alzò gli occhi e infine lo cedette a L, che lo afferrò e passò gli occhi su di esso una volta sola.
«Voglio la crostata di mele» disse Light.
L alzò lo sguardo. «Light-kun sa che non amo molto la crostata di mele.»
«Beh, questo è quello che voglio. Sarebbe stupido pendere due dessert.»
«...Ma io voglio la torta.»
«No.»
«Sì.»
«No.»
La cameriera arrivò durante i loro battibecchi e chiese cosa volessero.
L, con un profondo sospiro, le porse il menù. «Prendiamo la crostata di mele» mormorò.
«No, la torta al cioccolato» le disse Light.
«E torta sia» disse lei, andando via.
L sbatté lentamente le palpebre verso Light. «Light-kun userà questo per ottenere qualcos'altro da me» disse con sospetto.
«No, sono solo stato gentile.»
«Light-kun non è mai gentile.»
«Quindi sono brutto e cattivo?» chiese Light con un piccolo sospiro.
«Quando mai ho detto che Light-kun è brutto?»
«Prima. Ti ho chiesto se la pensavi così, e tu hai detto che eri completamente d'accordo» disse Light.
«Non credo che Light-kun sia brutto» rispose rapidamente L. «Suppongo di aver capito male.»
«Oh.» Light si appoggiò allo schienale e incrociò le braccia. «...D'accordo, allora.»
La cameriera venne con la torta e L afferrò la forchetta e l'affondò, grato di avere qualcosa per chiudere l'imbarazzante conversazione. «Light-kun ne vuole un po'?» chiese L, la bocca piena. Inaspettatamente, una briciola di torta imbevuta di saliva volò dalla bocca di L atterrando giusto sul naso di Light.
«Oh, che schifo!» Light si pulì subito il naso e fissò L disgustato.
«Scusa. Sembra che il lungo naso di Light-kun fosse il bersaglio della mia torta.»
«Il mio naso non è lungo! Almeno non è curvo come il tuo!» Light disegnò la curva in aria ma si fermò quando vide che diverse persone lo fissavano.
L gli porse di nuovo la forchetta. «Torta?» chiese.
«No, grazie
L si strinse nelle spalle e la mangiò, lasciandone cadere un po' sul vestito che indossava.
«La mia camicia!» esclamò Light. «Ryuuzaki, quello che stai indossando non è uno dei tuoi vecchi stracci! È una costosa camicia firmata!»
Stanco di sentire le lamentele di Light, L decise di utilizzare la sua carta vincente: «Più del cinque per cento.»
«Che cosa ho fatto?!»
«Light-kun è fastidioso e sta ovviamente cercando di farmi perdere la calma. Ogni volta che si lamenta, la percentuale salirà» proclamò L a bocca piena.
«Non è affatto giust...»
«Cinque per cento.»
Light incrociò le gambe con uno sbuffo e distolse lo sguardo dal suo compagno.
L finì la sua torta e la cameriera portò via il suo piatto. Lui e Light rimasero seduti in silenzio per un po', in attesa del conto.
«Non trovi imbarazzante che tutti attorno a noi si stiano baciando?» chiese Light infine.
L si guardò intorno. Tutti intorno a loro si stavano, appunto, baciando. Si strinse nelle spalle.
«Penso solo che sia imbarazzante, tutto qui.»
Il loro conto arrivò ed entrambi lo afferrarono nello stesso momento. Iniziò così un tiro alla fune con il conto, entrambi tenevano un estremo della custodia in pelle.
«Lasciami pagare la mia metà, Ryuuzaki.»
«Light-kun non voleva forse che lo portassi fuori? Ciò include che io paghi per lui.»
«No, volevo solo la tua compagnia.»
«A Light-kun non piace la mia compagnia.»
«Sì, invece.»
«Dammi il conto.»
«No, voglio vedere quanto costava la mia aragosta!»
«Light-kun dimentica che sono un multi-milionario e che posso occuparmene io
«Non trattarmi come una damigella spiantata!»
«Smettila di comportati come tale!»
«Vai al diavolo!»
Con uno strattone particolarmente forte, Light strappò il conto dalle mani di L. Quello scivolò fuori e finì sulla candela, dando fuoco alla tovaglia.
 
 
«Light-kun!»
«...Sì?»
«Spero che a Light-kun non importi che sia io a risarcire i danni al ristorante. Oppure vuole pagare la sua metà? »
«...No, lascerò che te ne occupi tu per questa volta.»

 

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Capitolo 35
*** Bucato ***


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Bucato
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L si guardò intorno nella camera da letto e notò una cosa: era sporca.
«Light-kun ha intenzione di fare le pulizie?» chiamò a gran voce.
«Ryuuzaki, sai che sono occupato in bagno!»
«Light-kun può rimandare le sue tre ore di vanità e pulire la camera da letto per il bene di entrambi?»
Light cacciò la testa fuori dalla porta del bagno. Indossava una cuffia per la doccia rosa chiaro. «Dannazione, Ryuuzaki! Pulisci la stanza e basta!» sbottò.
L infilò le mani in tasca e si curvò verso il punto in cui Light aveva fatto capolino.
«Sono disposto a fare un accordo con Light-kun.»
«Cosa?»
«Se Light-kun pulisce adesso, lo manderò in vacanza.»
Light sollevò un sopracciglio. «…Dove?» chiese.
«Dovunque lui voglia» disse L senza fare una piega.
L'adolescente strinse gli occhi per un attimo; L sapeva che stava cercando eventuali lacune nella sua proposta.
«Bene» disse, «hai detto che mi avresti mandato in vacanza.»
L annuì.
«Voglio che tu mi porti in vacanza.»
«...Questo è troppo, Light-kun» mormorò L.
«Per favoooore?» Light scatenò gli occhi da cucciolo.
L fissò Light con uno sguardo altrettanto intenso.
Si guardarono.
E rimasero a guardarsi ancora.
«Bene!» esclamò infine L, cedendo alla pressione e pestando il piede.
«Ryuuzaki, hai appena pest..»
L lo interruppe. «Light-kun cancellerà quel sorriso dalla sua faccia e inizierà a pulire prima che gli infligga una punizione!»
«Lo dici sempre ma non lo fai mai!» ribatté Light.
Lasciatosi prendere dalla rabbia, L allungò una mano e pizzicò il naso di Light tra il pollice e l'indice.
«Ahi! Ahia! Ryuuzaki, lasciami
L strattonò il braccio, tirando il viso di Light con esso. «Sembra che il lungo naso di Light-kun abbia attirato le mie dita» disse, compiaciuto.
«Non è... Ah! Lascia!»
Dal momento che Light aveva tirato fuori solo la testa dalla porta, L non aveva idea dello stato in cui era il suo compagno. Con un altro strattone, L estrasse Light da dietro la porta e il giovane finì disteso sopra di lui.
L atterrò sulla schiena con un «Oof!» e sbatté le palpebre fino a vedere Light -un Light molto nudo- che lo fissava con sguardo omicida.
«Light-kun è senza vestiti!»
«Buona deduzione, genio!» gridò Light, scendendo da L e coprendosi il naso rosso con la mano.
L si mise a sedere vicino a lui ed ebbe l'occasione di dare una bella sbirciata a qualcosa che non aveva previsto di vedere quel giorno, né mai.
«Light-kun! Copriti!» Si mise in ginocchio, spinse Light in bagno, e chiuse sbattendo la porta. «Resta lì e fai il bagno! L'accordo è annullato; pulirò io!»
«Ma per quanto riguarda la nostra vacanza...?»
Nessuna risposta.
L, deciso a riordinare da solo, si allontanò dal bagno e fronteggiò di nuovo la camera da letto. Ora... Come si faceva a pulire...?
Ho visto Light farlo mille volte! I vestiti... devo prendere i vestiti da lavare e darli a Watari... Oh, ma ho mandato Watari a prendere un po' di torta per me. Di certo non voglio lasciarli lì per lui come se fosse un servo. Forse... Posso lavare io stesso questi capi di abbigliamento? Sì! Farò così.
Ciò detto, L trovò un cesto da biancheria nell'armadio e vi gettò dentro tutti i panni sporchi. Si sorprese a canticchiare, ma poi si ricordò che non era uno sciocco come Light.
Grugnendo, sollevò il brutto cesto di vimini.
«Light-kun!» urlò.
«Sì?» fu la risposta ovattata.
«Mi assumo il compito di lavare questi vestiti! Chiuderò Light-kun nell'appartamento e spero di non dovergli ricordare che ci sono le telecamere che lo riprendono sempre!»
«Va bene, fa' come ti pare. Se desideri così tanto vedermi fare il bagno, sono affari tuoi. Mi assicurerò di mostrarti un bello spettacolo.»
L sospirò e portò il cesto nella lavanderia al piano di sotto, inciampando un paio di volte lungo la strada. Una volta lì, sistemò la cesta per terra e la fissò.
Watari non mi ha mai insegnato come si fa...
Decise che sarebbe logico dividere i vestiti in base a chi li aveva indossati, così da prevenire l'inutile diffusione di eventuali germi. Cercò i vestiti di Light, che erano relativamente facili da individuare per i loro colori sgargianti, e li mise da parte.
Una camicia rosa, una camicia rossa, un gilet verde mare acceso, quei fastidiosi piccoli shorts di jeans, parecchi pantaloni color cachi, diversi tipi di biancheria intima dai colori vivaci, e...
...Eccoli lì!
Ben fatto! pensò L, alzando i pantaloncini da ginnastica blu con cui Light amava provocarlo. Me ne libererò una volta per tutte!
Si guardò intorno per trovare un posto in cui potesse metterli via, ma non riuscendo a pensare a niente, decise di accartocciarli e di infilarseli in tasca.
Con un piccolo sorriso, L calciò i suoi panni di lato e gettò quelli di Light nella lavatrice. Lanciò un'occhiata ai molti pulsanti e interruttori e capì abbastanza facilmente come accenderla. Poi aprì l'armadio accanto alla lavatrice e cercò qualche detersivo.
Scuri, Molto Scuri, Chiari, Forza aggiuntiva, Doppia Forza Mega, Tripla Protezione, Sbiancante...
Optando per "Doppia Forza Mega", L lo afferrò, ne misurò la giusta dose e la versò nella lavatrice. Poi chiuse lo sportello.
Attese.
 
 
Nel frattempo, Light si stava godendo il suo bagno. Aveva trovato una paperella di gomma sotto il lavandino accanto al liquido per le bolle e la stava facendo galleggiare nella vasca.
«Odio le papere» mormorò. Le diede una strizzata.
«Sei il mio compagno di bagno preferito!»
Light gridò quando venne fuori una vocina dalla papera, ma si riprese e si schiarì la gola. «Dannazione, perché fanno giocattoli come questo?»
La strizzò di nuovo.
«I miei compagni di gioco amano fare il bagno con te!»
«Quali compagni di gioco?» brontolò Light. La strinse di nuovo.
«Sei stato un bambino cattivo, Light! Non toccare le cose di Ryuuzaki!»
Con un piccolo strillo, Light gettò il giocattolo fuori dalla vasca e lo fece scivolare dall'altra parte della stanza.
«Sono pronto a tutto. Preparati, bello!»
«Sta' zitto!» urlò Light. Apparentemente L aveva una papera giocattolo personalizzata per il suo divertimento, che però non divertiva affatto Light.
«In che posizione lo vuoi?»
«Devo farla tacere!» Light uscì schizzando dalla vasca da bagno e si diresse verso il giocattolo.
«Più del cinque per cento, Light!»
Light pestò la testa del giocattolo e la sua voce si deformò e si spense. Si appoggiò contro il muro, senza fiato.
Dannato Ryuuzaki e le sue manie!
«Dannato Light e i suoi vestiti colorati!»
L sollevò una camicia rovinata che una volta era rosa e, in preda al panico, prese il resto dei panni asciutti e rattrappiti. Sconfitto, L spinse i vestiti rovinati nel cestino e con essi si diresse a passo pesante al piano superiore. Aprì la porta e vide Light seduto sul divano con i resti di qualcosa di giallo accanto a lui.
«Ho fatto il bucato di Light-kun.»
Light andò a ispezionare la cesta e gli scappò un gridolino quando vide lo stato in cui erano i suoi vestiti. «Ryuuzaki! Hai ucciso i miei vestiti!»
L si rannicchiò un po' di più. «Ti chiedo scusa, Light-kun. Ho aspettato lì per due ore e non è venuto fuori come avevo immaginato» disse imbarazzato.
Light sospirò e incrociò le braccia. «Be', mi devi un viaggio per compensare questo.»
Ma L lo ignorò. «Light-kun! La mia papera!»
Light si voltò di scatto quando L andò correndo verso la paperella. «Non voleva stare zitta, così l'ho fatta tacere.»
«Light-kun ha fracassato la mia papera! L'ha schiacciata!» si lamentò L, verificando il danno. «Era quella personalizzata!»
«Lo so. Scusa!»
I due si fissarono l'un l'altro per un po' prima che Light si arrendesse allo sguardo furioso di L.
«Come posso rimediare?» chiese piano il ragazzo.
«Light-kun può finire di pulire la camera da letto.»
«...Bene.»
L indicò in fondo al corridoio. «Va', prima che rimetta la catena» ordinò.
Light, chiedendosi come si fosse fatto fregare, si trascinò in camera da letto.
Più tardi, L guardò il filmato di Light quando era rimasto da solo. Spedì la scena della papera a Mello per la sua raccolta di materiale di ricatto contro Light.
 
 
 

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Capitolo 36
*** Picnic ***


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Picnic
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«È coooosì bello fuori...»
«Light-kun è una taaale piaga...»
Light si sdraiò sulla pancia. Era l'una del pomeriggio e i due erano stesi a letto a lavorare sui documenti del caso Kira. L non la smetteva di digitare rapidamente sui tasti, neanche mentre mordeva una noce di cocco.
«Non vuoi andare fuori a prendere un po' d'aria fresca?» chiese Light.
«In realtà, l'aria esterna sarebbe solo approssimativamente...»
«Non ho bisogno le percentuali da nerd. È un modo di dire, Ryuuzaki. Significa che quando sei stanco di stare chiuso dentro per due settimane di fila, ti viene voglia di andare fuori. È la natura umana.»
L guardò Light. «Nerd...?» disse, sputando un piccolo pezzo di cocco nei capelli di Light.
«Sì, tu sei un nerd. Toglimi il cocco dai capelli» sospirò Light.
L lo prese come avrebbe fatto una scimmia e lo tirò fuori di capelli di Light. Fissò il cocco masticato per un attimo prima di offrirlo a Light. «Light-kun lo vuole?»
«Oh, sì, Ryuuzaki! Sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire tale prezioso ricordo!» disse Light con voce strascicata, roteando gli occhi e seppellendo il volto nel cuscino.
L aggrottò la fronte verso Light. «Non sapevo che Light-kun sarebbe stato così entusiasta di un pezzo di cocco» disse, confuso.
Light emise un gemito soffocato.
 
 
«Immagino che quest'uscita farà bene a Light-kun. Può aiutarlo a schiarirsi le idee.»
Light ghignò e spinse L fuori dall'automobile. Erano stati accompagnati al parco da Watari per un picnic e il ragazzo non vedeva l'ora di essere fuori. Afferrò il suo cestino e venne tirato sul sentiero da L.
«Light-kun ha portato parecchi carichi di cibo, vedo.»
«Su, su. Non essere sarcastico.»
Scegliendo di non fare commenti sull'ipocrisia, L permise a Light di tirarlo verso una collina erbosa piuttosto grande. Alzarono lo sguardo su di essa.
«Light-kun desidera arrampicarsi su quella collina?» chiese L, temendo la risposta.
«Naturalmente!» rispose Light, spostando il cesto nell'altra mano e cominciando a incamminarsi.
«Light-kun! Aspetta! Questi sandali che mi hai fatto indossare stanno litigando con i miei piedi!»
«Bene, rendi tuoi piedi meno litigiosi!» Con ciò, Light intraprese il suo pericoloso viaggio sulla collina erbosa e soleggiata.
L riuscì a continuare a mala pena, e quando si girò per dare un'occhiata giù, quasi perse l'equilibrio. Erano saliti così in alto! Molta gente che faceva picnic e altri frequentatori del parco stavano fissando confusi la coppia incatenata.
L guardò di nuovo avanti e si ritrovò il sedere di Light in faccia.
«Light-kun deve muoversi!»
«Sto perdendo la presa!»
«Non voglio il didietro di Light-kun sulla mia faccia!»
«Sto per cadere!»
L, compreso che doveva prendere il controllo della situazione, posò fermamente una mano sul sedere di Light e spinse. Light proseguì incespicando il resto del percorso su alla collina dopo la spinta vigorosa ed una volta in cima, si afflosciò a terra con un tonfo per riprendere fiato.
«È... stato... terrificante!» disse, una mano il suo cuore.
L si accovacciò accanto lui e aprì il cesto. «È perché le cosce di Light-kun lo hanno appesantito» disse a proposito. Aggrottò le sopracciglia guardando il cesto. «Light-kun ha messo del cibo qui dentro?»
Light tolse L di mezzo e raggiunse il cestino. Tirò fuori una coperta e la stese con un gesto teatrale, per poi prendere piatti, bacchette, una forchetta per L, tovaglioli di stoffa, il suo iPod, un ventilatore a pile, un kit di pronto soccorso, degli occhiali da sole e della crema solare, una macchina fotografica, un piccolo kit per capelli e un burro cacao alla fragola.
Spinse il canestro verso L. «Fruga dentro.»
L, deciso di pensare più tardi alle strane abitudini di Light, guardò nel cestino e trovò un mucchio di cibo. Dopo averlo selezionato, estrasse una busta di gelatine per sé e un paio di cosce di pollo per Light.
«Apri un secondo la catena. Devo togliermi la camicia.»
L sbloccò la catena, lo raggiunse e gli diede un colpetto sulla testa con una coscia di pollo.
Light sobbalzò quando sentì qualcosa colpirlo in testa. Finì di togliersi la camicia e guardò L.
«Mi hai appena colpito con quella coscia di pollo?» chiese, con una rapida occhiataccia.
«Volevo chiedere a Light-kun se volesse il pollo.»
«Sì.»
«Molto bene.» L gettò il pollo nel piatto di Light e prese i suoi vermi gommosi dopo aver riattaccato la catena.
Light scosse la testa e afferrò la crema solare. Se la spalmò sul petto, sulle braccia, e la consegnò ad L quando arrivò al dorso.
«Mettimene un po' sulla schiena, Ryuuzaki.»
L strabuzzò gli occhi e cominciò a tossire violentemente.
Light lo guardò da sopra la spalla. «Mettila e basta, Ciuffo da Panda!» ordinò.
Con presa precaria, L prese la bottiglia e ne versò una quantità generosa sulla sua mano. Senza pensare, la spalmò sulla schiena di Light.
«È fredda!» strillò Light, suscitando alcune occhiate strane dalla gente sotto.
L si morse il labbro e la spalmò in fretta. «Non ho esperienza nel campo dell'applicazione di creme solari» disse.
«Ovviamente. Assicurati di passarla sulle spalle.»
«Va bene.» L finì di spalmare e Light si voltò a prendere una coscia di pollo.
Rimasero seduti in relativo silenzio per un po'.
«Perché diamine ho messo i pantaloni?» mormorò improvvisamente Light.
L distolse lo sguardo dal burro cacao che stava osservando e fissò Light. «Light la Lucciola è all'oscuro di certe cose. È una mezza lucciola, secondo me.»
«Oh, molto divertente, Ryuuzaki.» Light rimase seduto tranquillamente per alcuni più minuti prima che cominciasse a rigirarsi per il disagio.
«Non… non posso tenere questi pantaloni! Sono troppo spessi!»
Quando L vide Light raggiungere la fibbia della cintura, seppe che doveva intervenire.
«Light-kun non si spoglierà in pubblico.»
«Ho i boxer!» protestò Light. Si scansò da L e fece scivolare rapidamente i suoi pantaloni color cachi.
«Sui boxer di Light-kun ci sono dei tucani!»
«Guarda caso mi piacciono i tucani!»
«Va bene. Light-kun può rendersi ridicolo. Non mi interessa.» L tirò fuori un lecca-lecca dal cestino e se lo mise in bocca.
Light si gettò sulla coperta, accese il suo ventilatore e mise su le sue cuffie.
Rimasero così per oltre due ore.



«Ryuuzaki?» La voce di Light era assordante poiché sovrastava la sua musica.
«Sì?»
«Passami le patatine.»
L strinse gli occhi e rovistò nel cesto per un momento. Ne estrasse la busta di patatine e la passò a Light, che gliela strappò via e la aprì infervorato.
«Che sta facendo Light-kun?» chiese L, un po' spaventato.
«Prendo una patatina…» Light tirò fuori una patatina e la alzò alla luce del sole per un momento. «…E me la mangio
L guardò Light che mordeva la patatina come un indemoniato e si girò di nuovo verso l'albero al quale stava contando le foglie.
«Light-kun diventa un selvaggio quando si tratta di patatine» disse sottovoce.
Il ragazzo finì relativamente presto la busta e si sdraiò sulla coperta facendo un po' di fusa.
«Light-kun è un felino.»
«Ryuuzaki è una testa da panda» disse Light, deridendo il tono di L.
L lo schernì e ritornò ai suoi pensieri.


 
Dopo un po', L cominciava realmente a godersi il cinguettio tranquillo degli uccelli, il formicolio del sole sulla fronte, i bambini con le pistole ad acqua che correvano sulla collina verso di lui…
…Un momento.
«Inzuppateli!»
L sollevò un braccio appena in tempo per non bagnarsi la faccia, ma Light che stava prendendo il sole fu colto di sorpresa.
«Dannazione!»
L udì il grido di Light e con la coda dell'occhio vide il giovane alzarsi e tentare di inseguire i ragazzini. Una scelta impulsiva da parte di Light.
Light scivolò e rotolò giù per la collina, con i ragazzini che ridevano e che continuavano a spruzzarlo mentre cadeva. Come al rallentatore, L sentì la catena tirare e afferrò la coperta mentre anche lui rotolava giù per la collina accanto a Light che ruzzolava facendo capriole. Fortunatamente, il detective aveva la coperta ad agevolarlo e fu come correre su una slitta piuttosto grande.
Non fu lo stesso per Light.
«Ha ha! Prendetelo!»
«Guardate come rimbalza!»
I bambini corsero giù accanto a Light e continuarono ad inzuppare il giovane che gridava finché non raggiunse il fondo della collina. Una volta che lo slancio si interruppe, i ragazzi fuggirono e Light rimase steso a faccia in giù nell'erba, in silenzio.
L, che era rimasto nella sua posa accovacciata durante tutta la discesa, si schiarì la gola e rimosse il lecca-lecca dalla bocca.
«L'iPod di Light-kun si è fracassato.»
«Lo so.»
«Gli occhiali da sole di Light-kun si sono rotti.»
«Lo so.»
«Il posteriore di Light-kun è esposto.»
«Lo so.»
L scese dalla coperta e la adagiò sul sedere di Light. I boxer con i tucani si erano strappati da qualche parte a metà della collina.
Light cominciò a piangere.


 
Più tardi quella notte, mentre Light stava osservando la sua trentina di spazzole, L si voltò verso di lui.
«Ho passato una giornata molto piacevole; magari qualche volta possiamo rifarlo.»
«Ryuuzaki.»
«Sì?»
Light buttò L giù dal letto.

 

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Capitolo 37
*** Crociera - Parte I ***


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Crociera
Parte I
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Panda007 è online.
cioccolatomane14 è online.
cioccolatomane14: L !!!!! Ci siamo connessi nello stesso momento!
Panda007: Watari ti ha contattato per la crociera, Mello?
cioccolatomane14: Sì. Ma non mi ha detto perché ci stiamo andando.
Panda007: Ci sono diverse motivazioni scientifiche e psicologiche per fare questo viaggio.
cioccolatomane14: Sì, ceeeerto. Vallo a dire a Near. È tutto incazzato perché lo fai andare.
Panda007: E Matt?
cioccolatomane14: A lui non importa in nessun caso. Ma il tuo amichetto deve venire con noi?
Panda007: Light verrà. Fine della discussione.
cioccolatomane14: DX va bene. Cavolo, sei scontroso oggi.
Panda007: A Light è venuto un colpo perché non riesce a trovare i pantaloncini che gli ho nascosto. Sta mettendo in valigia tutto ciò che possiede.
cioccolatomane14: o.O non ho intenzione di chiederti perché gli hai nascosto i pantaloncini.
Panda007: Lo capirai. Devo andare calmarlo. Assicurati che Matt porti una quantità adeguata di vestiti, e smettila di infastidire Near. Ci vediamo domani; Watari vi verrà a prendere all'aeroporto.
cioccolatomane14: Non do fastidio a Near!
Panda007 è offline.

 
 
«Light-kun» scattò L, chiudendo il suo portatile.
Light alzò lo sguardo dalla sua valigia. «Sì?»
«Light-kun sta disturbando.»
«Sto facendo le valigie. A differenza di te, per ritenermi soddisfatto ho bisogno di qualcosa di più di magliette bianche, jeans e vermi gommosi coperti di pelucchi. Ora, dove sono quei pantaloncini...?»
«Ho bisogno anche di pace e di silenzio, due cose di cui Light-kun non è provvisto!» L si spostò e si sporse in avanti per raccogliere qualcosa dalla valigia di Light. Il ragazzo arrossì e incrociò le braccia.
«Quello mi serve!»
«Light-kun ha bisogno di un coniglio rosa di peluche
Light cercò di strapparglielo via, ma L lo tenne fuori della sua portata. «Ridammelo!»
L sorrise e lo fece roteare per l'orecchio.
«Dammi Mumu!»
«Mumu
Sconvolto, Light lo raggiunse di nuovo e riuscì ad afferrare il coniglio, schiaffeggiando via la mano di L e mettendo delicatamente il giocattolo nella sua valigia.
«Light la Lucciola aveva bisogno che Mumu lo sostenesse e confortasse quando era piccolo?» chiese L asciutto.
Light ignorò l'insulto di L e cercò di chiudere drammaticamente la valigia.
...che non si chiudeva.
«Light-kun ha messo troppe cose e la valigia non si chiude.»
Light pressò la valigia e cercò di chiudere la cerniera. «Non... anf... mi servono i tuoi... argh... discorsi, Ryuuzaki!» disse con un certo sforzo.
«Meno del due virgola sette per cento per la tua stupidità.» Detto questo, L si avvicinò, spinse Light di lato, e tentò anche lui di chiudere l'enorme valigia.
«Non funzionerà» disse Light saccente.
«Invece sì.» Voltandosi, L prese in braccio Light come una sposa e lo fece sedere sopra la valigia, di fatto chiudendola del tutto.
«Ryuuzaki!»
L chiuse la cerniera della valigia e tornò ad accovacciarsi sul letto. «Il considerevole peso di Light-kun è stato un bene per la..»
Light lo interruppe. «Vuoi smetterla di parlare del mio peso?!» esclamò, scendendo dalla valigia.
«Perché ti infastidisce..»
«È un colpo basso! È ciò che direbbe Mello. Parlando di lui» disse Light, sedendo accanto a L, «Sei sicuro che verrà?»
«Sì.»
«Ma io lo odio!»
«Lui verrà. Fine della discussione.»
«...non sono un bambino
«Vallo a dire a Mumu.»
 
 
Il giorno dopo, i tre ragazzi arrivarono ​​dall'Inghilterra e partirono tutti insieme nella limousine di L, con Watari come autista.
«Spostati, biondina.»
«Spostati tu, troietta.»
Mello, Light e L sedevano affiancati sui sedili della limousine, Light schiacciato tra gli altri due.
«L, fallo spostare!» si lamentò Light, guardando il compagno accanto a lui.
L si sporse in avanti e si accigliò verso Mello accanto a Light. «Mello, per favore, fai spazio ai fianchi di Light-kun.»
Light gemette. «La smetti di parlare dei miei fianchi?!»
Sull'altro lato della limousine sedevano Near e Matt, i quali giocavano rispettivamente con un robot e un videogioco.
«Che idioti» disse tranquillamente Near.
«Mpfh» rispose Matt.
Il resto del viaggio andò avanti così e dopo aver attraversato il traffico, giunsero ​​al molo dove li attendeva la loro nave.
«Divertitevi, ragazzi» disse Watari una volta scaricato tutto. Tornò in limousine e partì a tutta velocità.
L estrasse i biglietti dalla tasca e li porse al resto del gruppo.
«Possiamo andare? Voglio vedere la nave!» disse Mello con entusiasmo.
«Sì, Ryuuzaki. Lasciamo che il bambino esplori la nave» lo incoraggiò Light.
Mello si voltò verso Light. «Vedremo chi è il bambino, dopo che ti avrò gonfiato di botte!»
«Come se potessi farlo, femminuccia.»
«Fatti sotto!»
Proprio mentre stavano per picchiarsi, L tirò indietro Light e Matt afferrò la maglietta di Mello, senza distogliere lo sguardo dal suo gioco.
«Adesso andiamo» disse L, facendo voltare Light verso di lui. «Prendete le vostre cose e seguitemi.»
Afferrarono le valigie e andarono verso la nave per mettersi in fila. Una volta arrivati ​​in cima alla rampa, una donna prese i biglietti e disse loro dove andare:
«Per raggiungere le vostre stanze, proseguite dritto, girare a sinistra, salite con l'ascensore al vostro piano - l'ascensore dorato, non quello d'argento, andate a destra, sinistra, sinistra - non a destra, a sinistra e proseguire dritto; vedrete le vostre camere verso la fine del corridoio. Buon viaggio!» cinguettò.
Salirono sulla nave e si fermarono da parte per confermare quanto avevano sentito.
«No, ha detto a destra, Near» scattò Mello.
«Sono più intelligente di te, Mello. Ha detto a sinistra.»
«Volete stare zitti?»
Dopo aver riflettuto, decisero di ascoltare ciò che L pensava fosse meglio e andarono in quella direzione. Dopo alcune svolte sbagliate e dopo che Mello fece inciampare Light più volte, riuscirono a trovare le loro stanze.
«La vostra stanza è la 775» disse L. «Light-kun e io saremo accanto a voi.»
Matt afferrò la chiave magnetica e aprì loro stanza senza dire una parola. L sbirciò dentro.
«Voi tre disponete di un letto a castello e un letto normale. Mi aspetto che risolviate il problema di come dormire in modo adulto e controllato.»
Sentendo questo, Mello si fece strada e si issò sul letto superiore.
«Matt prende il letto normale!» disse. «Near, tu prendi il letto di sotto.»
Gli occhi di Near si strinsero un po' ed entrò nella stanza. «Mello, non voglio dover combattere contro di te per quel letto.»
Matt, giocando ancora, si avvicinò al suo letto e si lasciò cadere su di esso.
«...Contattatemi più tardi» disse L, chiudendo la porta proprio mentre Near lanciava uno dei suoi missili robot a Mello. Raggiunse Light che aspettava fuori dalla loro porta.
«Ryuuzaki?» chiese Light.
«Sì?»
«Perché c'è scritto così?»
L aggrottò la fronte e guardò cosa stava indicando Light. C'era una piccola insegna sulla loro porta che diceva Suite Matrimoniale.
«Suite Matrimoniale?» mormorò L. «Perché dovremmo...?»
Fece scivolare la scheda e la porta si sbloccò con un beep. Entrarono.
C'erano i soliti oggetti: una scrivania, un divano e una TV nel piccolo soggiorno, più un angolo cottura, ma quando entrarono nella stanza da bagno la prima cosa che notarono fu un box doccia dai vetri trasparenti.
«Assolutamente no» disse Light, scuotendo la testa. «Non resterò in questa suite per nessun motivo.»
L sbatté solo le palpebre un paio di volte e andò in camera da letto.
«Oh, Signore.»
Un grande letto a forma di cuore con lenzuola di seta rosse e rosa e una bottiglia di champagne ghiacciato sul suddetto letto dissero a Light e L tutto ciò che avevano bisogno di sapere su quella particolare suite matrimoniale.
«Da non credersi!» esclamò Light, gesticolando in aria con le mani. «Perfetto! Di tutte le camere che Watari avrebbe potuto prenderci, ci è capitata questa suite perversa. Non posso stare qui!»
«Light-kun dovrà starci» disse L. «Non voglio fare una scenata chiedendo di cambiare stanza e devo stare vicino a quei tre se causano un putiferio.»
Light si girò verso L. «Un putiferio? Ti faccio vedere io un putiferio se non ci tiri fuori da questa stanza!» Mise le mani sui fianchi.
«Ehi!...Woah.» Mello entrò nella camera da letto e si guardò intorno scioccato. Poi sorrise a Light. «Sembra che avrai quello che desideri stasera, Lightooo!»
«Chiudi la bocca, marmocchio!»
L sospirò. Il viaggio non stava andando affatto bene e non erano nemmeno in mare.
 
 
Quella notte, una volta salpata la nave, L e Light si misero a letto e si stesero, pronti a dormire.
«Ryuuzaki?»
«Sì?»
«Perché c'è uno specchio sul soffitto?»
 
 

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Capitolo 38
*** Crociera - Parte II ***


 
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Crociera
Parte II
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L si svegliò per un fischio. Aprì gli occhi e fissò il riflesso di se stesso per alcuni secondi, non ancora pronto ad iniziare ufficialmente la giornata. Spostò lo sguardo verso il riflesso di Light e vide che il ragazzo era seduto accanto a lui, col portatile, e sembrava stesse guardando qualcosa.
«Come ha fatto Light-kun ad accedere al mio computer?» chiese L, portandosi un braccio sul viso in modo da non dover guardare se stesso. Si rigirò nel letto e sentì qualcosa premergli contro la schiena.
«È stato abbastanza facile. 'OdioLight-kun' non è una password molto efficace» rispose Light, a voce alta per via delle cuffie.
Gemendo, L si voltò e tirò fuori ciò che aveva sotto la schiena. «Light-kun deve tenere il suo Mumu sotto controllo. Mi ha fatto male alla schiena.» Gettò il coniglio in faccia a Light, ma lo mancò.
«Mumu non è un maschio. È una femmina, e dovrebbe essere trattata come tale.»
Il detective si issò nella sua posa accovacciata e si chinò per vedere cosa Light stesse guardando. «Perché Light-kun guarda Biancaneve
«Mi piacciono i nani.» L'adolescente chiuse sbattendo il PC e lo porse a L. «Ho finito quel grafico che volevi facessi, amico dei panda.»
«Non chiamarmi così. Mi aspetto un altro grafico per domani.»
«Sì, padron Ryuuzaki, tutto ciò che vuoi.»
«Light-kun non dovrebbe prendere in giro la mia autorità su di lui.»
«Chi ti ha dato autorità su di me?»
«…Io. Io sono L.»
Light roteò gli occhi e cominciò ad alzarsi. «Possiamo andare a mangiare ora? Ho sentito Mello alzarsi più di due ore fa.»
«No. Siediti.»
Light si sedette.
L girò la testa verso il suo compagno e sorrise. «Light-kun pensa ancora che io non abbia autorità su di lui?»
Il ragazzo dagli occhi caramello abbracciò Mumu e tirò le ginocchia al petto.
 
 
«Venite, voi due!» urlò Mello, bussando alla porta della suite matrimoniale. Lui, Matt e Near aspettavano fuori i due ammanettati.
«Forse l'atmosfera nuziale li ha influenzati trop.. No! Dannazione, ho perso di nuovo. Non riesco ad andare oltre questo livello» disse Matt. Aggrottò la fronte e mise la mano in tasca per prendere una sigaretta.
«Non puoi fumare qui, Matt» ronzò Near.
«Sì, lui può!» disse Mello. «Perché non vai a infilarti quell'aereo... Ciao, L!»
L rabbrividì quando Mello si lanciò su di lui, ma prima di capire cosa stesse succedendo, il biondo fu gettato sul pavimento, per gentile concessione del pluriomicida incatenato al suo polso.
«Non strapazzarlo, Mello!» scattò Light.
Matt si abbassò e aiutò il suo amico con una mano, continuando il suo gioco con l'altra. Mello si mise in piedi barcollando e ringhiò a Light.
«Sei pazzo!» gridò.
L fece un respiro profondo. «Light-kun, non aggredire Mello quando sta semplicemente manifestando il suo affetto verso di me. Mello, non accusare Light di essere mentalmente instabile.» Guardò Near e Matt. «Near, per favore non fare rumore con il tuo aeroplano giocattolo. Matt, metti via quella sigaretta all'istante.»
Ci furono piccoli gemiti e brontolii alle parole di L, e Matt prese un'astiosa lunga boccata dalla sua sigaretta, ma il detective pretese di più:
«Ora andiamo a fare colazione. Mello, non ti abbuffare. Near, non giocare con il cibo. Matt, metti via quel gioco. Light-kun non dirà niente di scandaloso o egoistico, né farà lite con nessuno. Andiamo.»
L si voltò e si trascinò lungo il corridoio, il suo gruppo di compagni mal assortiti lo seguì in silenzio per tutto il tragitto. Una volta che l'ascensore arrivò al loro piano, si accalcarono all'interno e scesero al buffet.
«Prendimi un'arancia» disse Matt a Mello. «Vado a cercare un tavolo.»
«Va bene.» Mello si mise in fila dopo Near e prese un piatto. Guardò il ragazzo dai capelli bianchi e vide che aveva messo il suo aereo giocattolo sul suo piatto.
«Che cosa, mangi il tuo aereo per colazione?»
«Forse mangio le tue braccia, invece, Mello.»
Mello fece dietro front e andò in fondo alla fila, prendendo varie cose e cercando di non accumulare troppo cibo. Finì dietro Light, che stava scegliendo accuratamente una mela da mangiare.
«Ne prendi solo una, frocio?» disse Mello all'orecchio di Light.
L'altro si girò di scatto. «Forse mi limiterò a ficcartela giù per la gola, piccolo marmocchio» ringhiò.
«Light-kun deve controllare il suo temperamento irrazionale» disse L, senza guardare nessuno dei due. «Mello, non dire frocio a Light-kun, per quanto sorprendentemente azzeccata tale etichetta possa essere.»
Afferrò una pasta e tirò Light dove era seduto Matt.
«Matt, metti via il gioco» ordinò L.
Matt sospirò e lo posò sul tavolo. «Scusa, Ryuuzaki.» Si sedette di nuovo e cominciò a fissare Light.
Light alzò lo sguardo dalla sua mela e sollevò un sopracciglio. «Perché porti quegli occhialini?» chiese.
«Sono fighi.»
«…Se lo dici tu.»
Near arrivò e si sedette accanto a Light. Aveva un pezzo di pane tostato accanto al suo aereo.
«Near, togli l'aereo dal piatto» mormorò L col dolce in bocca, facendone cadere qualche briciola.
Near si arricciò i capelli e fece volare via l'aereo dove si sarebbe seduto Mello.
...Se fosse arrivato, almeno.
«Dov'è il marmocchio?» chiese Light poco dopo.
«Forse si è perso» suggerì Near. Matt lo fulminò con lo sguardo.
«Forse è solo molto pignolo sul cibo.»
L si guardò intorno e cercò di identificare Mello tra la folla. Fu relativamente facile, perché il biondino stava urlando a un altro viaggiatore.
Il detective tornò alla sua pasta quando vide Mello prendersi un pugno in faccia.
Oh, bene.
 
 
Dopo la colazione, Light si lamentava di stare troppo tempo al chiuso e decisero di andare alla piscina sulla terrazza. Mello, sfoggiando un occhio nero piuttosto impressionante, sbuffò quando Light si presentò con un minuscolo costume da bagno.
«Capisco perché gli hai nascosto quegli altri pantaloncini» sussurrò a L. «Si dà le arie come un pavone.»
«Ah... Sì, questo è uno dei motivi per cui glieli ho tolti. Purtroppo, si è procurato questi altri. Watari deve averli acquistati per lui a mia insaputa...» si lamentò L mangiando una zolletta di zucchero che aveva nascosto in tasca.
«Ehi, Light!» disse Mello ad alta voce. «Mettiti qualcosa addosso!»
«Non essere invidioso, biondina!» ribatté Light. Poi tirò la catena e trascinò L verso alcune sdraio accanto alla piscina.
Near, nei suoi soliti abiti, portò il suo aereo vicino ad L e si sedette.
«Ciao, Near» disse il detective. Se ne stava accovacciato sulla sdraio con Light spaparanzato sulla sedia accanto a lui.
«Ciao.»
Matt e Mello optarono per la piscina e Mello spinse via alcuni bambini per arrivare al trampolino.
«Sai tuffarti, Mello?» chiese Matt mentre l'amico saliva sul trampolino.
«Non sarà troppo difficile, so nuotare.»
«Non è la stessa cosa» borbottò Matt, in piedi accanto a lui che giocava col game boy.
L osservò Mello che cercava di tenersi in equilibrio sul trampolino, ma fu distratto da viso di Light improvvisamente accanto al suo. «Che cosa vuole Light-kun ora?» chiese seccamente.
«So che hai i miei nuovi occhiali da sole in tasca. Dai qua» sbottò Light, gli occhi socchiusi per il sole.
«Non li ho io.» L si morse il pollice e si guardò di nuovo avanti.
«Senti, se li vuoi tu, basta dirlo! Non c'è bisogno di rubarli
«Ho detto che non li ho. Light-kun deve controllare nella sua valigia.»
«Dammeli!»
«Forse Light la Lucciola può chiedere al suo Mumu se li ha visti.»
Light si lasciò sfuggire un piccolo verso di frustrazione e si sporse in avanti, infilando improvvisamente una mano nella tasca di L frugando all'interno.
«Light-kun! Smettila, questa è una violazione del mio spazio!» esclamò L. Cercò di allontanare Light, ma senza successo: il ragazzo aveva una missione.
Light aggrottò le sopracciglia quando con la mano riconobbe un tessuto familiare e lo tirò fuori.
«I miei pantaloncini!»
Ci furono diverse grida quando Mello si tuffò nella piscina, mancando di poco un gruppo di giovani ragazze mentre si scagliava in acqua di pancia con un forte schiaffo.
«Il mio game boy! Dannazione, Mello!»
Mello riemerse, stringendosi la pancia arrossata, e vide Matt fissarlo dal bordo piscina. «Che c'è?»
Matt agitò il suo video gioco in aria. «L'hai bagnato! Sei un fallito, Mello! Un fallito totale!» disse, andando via furioso.
«Aspetta, Matt!»
Nel frattempo, Light teneva i suoi pantaloncini blu e guardava L con fare intimidatorio.
«I pantaloncini di Light-kun mi davano fastidio.»
«Allora perché li avevi in tasca
«Per tenerli lontani da Light-kun.»
«Sei un maledetto pervertito! Ecco perché! Dio solo sa che cosa ci hai fatto tutto questo tempo!»
«Light-kun deve rendersi conto che quando indossa vestiti del genere, ha effetti negativi sulle persone intorno a lui!» sostenne L.
«Bene!» disse Light, alzandosi e girandosi, in modo che il suo sedere fosse proprio in faccia ad L. «Quanto ti piace questo? Eh? E questi pantaloncini?!» Ancheggiò da una parte all'altra guardando Ryuzaki alle sue spalle che si stava velocemente infuriando.
Senza pensarci, L afferrò l'aereo di Near e schiaffeggiò il sedere di Light con una delle lunghe ali.
«Ahi! Stronzo!»
Near guardò Light che tentava di colpire L, ma il moro lo allontanò con un calcio e suggerì di tornare nella loro suite nuziale a "risolvere le loro divergenze".
Il ragazzo vestito di bianco sospirò e guardò il suo aereo. Avrebbe dovuto comprarne uno nuovo.


 

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Capitolo 39
*** Crociera - Parte III ***


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Crociera
Parte III
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Una volta entrati la loro suite, L e Light si accanirono l'uno sull'altro:
«Perché Light-kun deve prendermi in giro in questo modo? Tutto ciò è imbarazzante e mina la mia...»
«La tua autorità, lo so» finì Light astioso. «Senti, ho solo trovato strano che tu avessi in tasca i miei pantaloncini, va bene? Questa sfuriata è del tutto inutile!»
«Non sto facendo una sfuriata! Sto... urlando!» rispose L, facendo un passo in avanti e afferrando le spalle di Light.
«Toglimi le tue zampe di dosso.»
«Non trattarmi come se fossi un animale.»
«Sai cosa…?» cominciò a dire Light, ma poi tagliò corto, alzò un braccio e tirò i capelli di L. «Questo è ciò che penso di te e del tuo ciuffo da panda!»
Insultato (ma senza capire il perché), L si spostò in avanti, ma Light fece passo indietro contemporaneamente. Il detective fece una smorfia e continuò a far indietreggiare Light finché il giovane non colpì il bordo del letto a forma di cuore col retro delle ginocchia.
«Cosa hai intenzione di fare» lo sfidò Light, «solleticarmi a morte? Minacciarmi ancora? Soffocarmi con Mumu?»
«Light-kun non mi deve provocare» ringhiò L. Rimase lì, completamente immobile, pensando alla sua prossima mossa.
«Perché, questo fa di me Kira?»
«Sì, è per questo che non voglio sentire Light-kun dire cose del genere.»
«Cosa, ora non vuoi più che sia Kira?» chiese Light con un sorrisetto.
«Più del tre per cento.» L strinse la presa sulle spalle sotto le sue mani.
Gli occhi di Light si spalancarono per rabbia. «Sei incredibile! Io non... almeno sai qual è la percentuale totale al momento?!» esclamò. «Puoi prendere le percentuali, le tue strambate, le tue scimmie, i pesci e fiori, i tuoi capelli da struzzo e il tuo atteggiamento e andare al diavolo! Perché, per quanto mi riguarda, è finita!» fece un movimento esagerato con la mano e batté un piede.
L lanciò la testa indietro per un attimo a guardare il suo riflesso nello specchio sul soffitto e pensò: Questa non è la mia vita. Non sono qui, a occuparmi di questo deficiente e di questi bambini. Sono in una stanza, col mio computer, a leggere saggi su teorie scientifiche. Inspirò lentamente e guardò di nuovo Light. Fu duro ritornare alla realtà.
«Light-kun, tra noi non può finire perché non è mai iniziata» affermò. «Ma forse posso rimediare. Light-kun, vuoi essere il mio ragazzo?»
«...Tu... Tu hai...?» balbettò il ragazzo, per poi fare un sorriso enorme. «Lo voglio! Sì! Perfetto, ora possiamo...»
L assunse uno sguardo vuoto e vitreo per poi sbattere le palpebre lentamente. «Ora procederò a soddisfare i bisogni di Light-kun» disse. «Temo che dovrò rompere con lui. È finita.»
«Aspetta...»
L si allontanò da Light, salì sul letto, prese il suo portatile e l'accese, con l'intenzione di cambiare la password.
Light si voltò, muovendosi a scatti. Fissò L per qualche secondo, prima di mettere le mani sui fianchi e cambiare atteggiamento. Si sporse in avanti e prese un profondo respiro...
Eccolo che arriva.
«Non puoi metterti con me e poi lasciarmi! È impossibile, non è mai accaduto prima nella storia del genere umano! È del tutto inconcepibile! Se si deve rompere con qualcuno, sarò io a farlo con te perché sei un idiota totale! Sei maleducato, negligente e immaturo e spero che tu marcisca all'inferno! È finita!»
L ascoltava scrivendo al computer e una volta finito lo sproloquio alzò o sguardo.
«Light-kun ha finito adesso?» disse lentamente.
«...Credo di sì» mormorò l'adolescente. Si trascinò vicino ad L e si abbatté sul materasso.
Il silenzio regnò per due ore. Poi:
«Ryuuzaki?»
«Hm.»
«Prima, uhm, significava qualcosa?»
«Light-kun non deve presumere che le mie azioni fossero significative. Stavo solo risolvendo un problema: Light-kun aveva detto che avevamo rotto quando, in realtà, non eravamo una coppia. Ho valutato la situazione, ho avuto pietà della stupidità di Light-kun, e ho deciso di confermare le sue parole rendendoci una coppia. Poi, gli ho semplicemente dimostrato come ci si lascia correttamente. Questo è tutto. È stato puramente scientifico.» Con questo, L mise la mano in tasca e tirò fuori alcuni cioccolatini mezzi sciolti.
«Light-kun vuole un dolce che lo faccia sentire meglio dopo la nostra rottura?»
«...D'accordo.»
 
 
Più tardi quel giorno, Light stava guardando Willy Wonka e udì L borbottare qualcosa su "riottenere il potere." Non avendolo sentito bene perché sovrastato dagli Umpa Lumpa, Light annuì semplicemente senza dire una parola, poi L si tolse la catena dal polso e lo ammanettò al letto.
«I'vu got anothza puzz­a for you…»
«Smettila di cantare, Light-kun!»
Light alzò lo sguardo. «Vai all'inferno! Umpaa...»
L si curvò un po' di più e chiuse la porta della camera prima di farsi strada verso il bagno. Sono contento che manchino solo due giorni su questa nave maledetta. Udì alcuni colpi nella camera accanto alla loro e un guaito che sembrava appartenere a Mello. Hmm.
Il moro chiuse la porta del bagno e fissò la doccia. È troppo complicata. A che servono questi pulsanti...? Azionò alcuni ugelli, pulsanti e manopole e l'acqua venne fuori.
 
 
Subito dopo che L se ne fu andato, Light era nel bel mezzo di una canzone quando sentì bussare alla porta nell'ingresso.
«Ryuuzaki?» sentì chiamare Mello. «Dai, apri la porta! Matt non la smette di picchiarmi e devo stare lontano da lui, Near è in piscina e mi mette i brividi. Posso stare per un po' nella tua stanza?»
«Ryuuzaki è occupato!» urlò Light. «Fottiti!»
«Oh, ci sei solo tu?! Beh, in questo caso, entro!»
«Accidenti a te, Mello!» Light spense il film e si raddrizzò. «Ti ha dato una chiave?»
«Già!»
«Bene. Entra e basta, allora!»
Light sentì il suono acustico della porta che si apriva e i passi del ragazzo che camminava lentamente per il corridoio. Sentì Mello aprire la porta del bagno.
Un urlo. «Mi dispiace tanto, L! Mi dispiace tanto! Non sapevo... che fosse trasparente
«Fuori di qui, Mih.. Mello!»
Light ridacchiò e sentì Mello avvicinarsi alla porta della camera da letto.
«Sei qui, bastardo?» Ci fu un leggero bussare, e il biondo aprì la porta facendo capolino. I suoi occhi strabuzzarono quando vide Light incatenato al letto, con indosso i suoi piccoli pantaloncini blu.
Light, non capendo perché Mello fosse sorpreso, incrociò le braccia e scosse i capelli. «Ryuuzaki ha dovuto lasciarmi qui» disse. «Non mi porta mai da nessuna parte con sé.»
«Che... razza di relazione avete voi due?» balbettò Mello.
«Che intendi? Oh, se hai sentito la nostra 'rottura' poco fa, quello era solo Ryuuzaki che si comportava in modo strano. In realtà non significava nulla.»
«Ma... ma... perché sei...?» Mello cercò di indicare la catena fissata al letto, ma la mano non si muoveva bene.
«Sputa il rospo, faccia da culo. Non ho tempo per il tuo linguaggio senza senso.» Light tirò su col naso e finse di sbadigliare.
Nel frattempo, L era uscito dalla doccia cercava di trovare un asciugamano. Non trovandone alcuno, stava per mettersi i vestiti di prima, ma non volendo affrontare la furia di Light andò di soppiatto verso l'armadio nel corridoio per trovare uno.
«Light-kun farebbe meglio a non fare chiasso» disse dal corridoio. «E farebbe meglio a farsi trovare nella stessa posizione in cui l'ho lasciato. Non voglio che causi problemi e spero che non mi costringa a utilizzare metodi fisici per farmi ubbidire.»
«U... ubbidirgli?» sussurrò Mello. Fece un passo verso Light. «Lui... Che cosa ti fa
Light trattenne un sorriso quando si rese conto che poteva totalmente esagerare ciò che L gli faceva passare e metterlo in cattiva luce davanti al suo fan numero uno. «Be', quando abbiamo una discussione, mi dà sempre un calcio in faccia quando alzo 'troppo' la voce. Mi ha preso più volte a pugni nello stomaco, ha minacciato di uccidermi e farmi a pezzi... Mi prende in giro tutto il tempo e adora umiliarmi in pubblico... questo è ciò che preferisce. Minaccia di abbandonarmi e...»
«...E più tardi ferirò gravemente Light-kun se continua a dire queste cose.»
Mello e Light sobbalzarono e guardarono verso la porta. L stava lì con un asciugamano, guardando torvo il ragazzo.
Light cacciò un piccolo «uh-oh» e cercò, invano, di nascondersi sotto le coperte.
«La sommità della testa enorme di Light-kun è fuori e vanifica i suoi deboli sforzi di nascondersi.»
Si udì un piccolo, soffocato «Non è enorme!» ma L ignorò il suo compagno e guardò Mello.
«Di cosa hai bisogno, Mello?»
«Uh... niente. Vi lascio alle vostre cose. Solo... Perché non mi hai detto che voi due eravate...» Mello giunse le mani insieme, «una coppia?»
«Light-kun e io non stiamo insieme. Come ti sei fatto un'idea simile?»
«Ah, beh... Light è incatenato al letto nella suite nuziale e tutto il resto, voglio dire...»
«Mello.»
«Sì?»
«Va' via da questa stanza.»
Il ragazzo indietreggiò e fece un piccolo sorriso forzato. «Sì, Ryuuzaki. Uhm... ci si vede a cena?»
«Forse.» L si stava ora concentrando sul bozzolo sotto le lenzuola, gli occhi socchiusi.
«Ok, ciao!» disse Mello, correndo fuori dalla suite senza aggiungere altro.
Dopo che Mello entrò inciampando nella stanza, Matt spense la decima sigaretta della giornata e gli chiese perché fosse così scosso.
La urla e i colpi che sentirono attraverso le pareti bastarono come risposta.
 
 
Mello si incamminò verso la piscina dove era Near, provato da quello che aveva visto nella suite nuziale e arrabbiato con Matt per avergli gettato in faccia un mozzicone di sigaretta chiamandolo
di nuovo 'fallito'. Distinse facilmente l'albino tra gli altri vacanzieri.
«Ehi, Checca Near.»
«Se mi chiami di nuovo così, brucerò la tua cioccolata.»
Un po' scosso, Mello sbuffò e si sedette, addentando la sua tavoletta di cioccolato in modo possessivo.
Senza guardarlo, Near continuò a giocare con il suo aereo e chiese: «Perché lo fai?»
«Che cosa? Mangiare cioccolato?»
«No. Perché mordi più di quanto possa entrarti in bocca?» Near iniziò a giocare con i capelli e fece "schiantare" il suo aereo sulla sedia di Mello.
«La mia bocca è più grande di quanto tu creda!»
«Non ne dubito.»
«Che razza di risposta è?!» Il biondo mise giù la cioccolata, si alzò, e afferrò aereo di Near.
«Rimettilo dov'era, Mello!»
«Vieni a prenderlo, Neeeear!» Senza dare all'altro la possibilità di afferrarlo, Mello lo gettò in mare.  Le altre persone sul ponte li fissavano e si allontanavano da lì.
Near ribolliva.
 
 
Il resto della giornata lo trascorsero tutti di cattivo umore: Matt andò in astinenza da videogame e fumò come una ciminiera, Mello mangiò cioccolato ed evitò il duo ammanettato, Near giocò con i suoi robot e pianse la perdita del suo aereo, L e Light non si parlarono.
Erano tutti contenti che mancasse solo un giorno.
 
 
 
Note finali
 
Finalmente, un primo assaggio di LxLight... durata circa quattro secondi! Nel prossimo capitolo si concluderà questa folle crociera tra sbronze, karaoke e umiliazioni.
A presto! ;)
 
 

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Capitolo 40
*** Crociera - Parte IV ***


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Crociera
Parte IV
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«Light-kun, è la nostra ultima notte su questa nave.»
«Hmph.»
L strinse i denti e guardò la schiena del giovane. Light non gli parlava da un giorno e, sebbene fosse riluttante ad ammetterlo, il detective si sentiva strano senza il costante chiacchiericcio di Light accanto a lui.
«Ho già chiesto scusa per aver illuso Light-kun per poi lasciarlo. È stato insensibile e scortese da parte mia» borbottò L, digitando alcune formule sul suo computer. «Ma mi sto stancando di fissare il tuo fondoschiena e di star seduto su questo letto.»
Light si rannicchiò un po' di più sotto le lenzuola. L lasciò ricadere la testa all'indietro e colpì la testata del letto con un grugnito.
«Light-kun ha voglia di cenare?»
Un piccolo mugolio fu la sua unica risposta.
«Se io... comprassi qualcosa per Light-kun una volta tornati a casa, mi accompagnerà a cena?»
Light si raddrizzò si voltò lentamente verso L, gli occhi spalancati. «Che cosa mi compri?»
«Qualsiasi cosa Light-kun desideri, l'avrà» disse L saggiamente. «Ma non lo 'porterò fuori' da nessuna parte.»
«Beh... credo che possa andare» disse il ragazzo, l'espressione visibilmente illuminata.
L chiuse il suo computer portatile. «Ceniamo, allora?»
«Ceniamo.»
Mentre guardava Light agitarsi davanti allo specchio, L decise di non accennare al fatto che il suo 'accordo' non fosse in realtà niente di diverso dalla norma. Non poteva negare troppo a Light, ma il già presuntuoso adolescente non aveva bisogno di alimentare ancora il suo ego.
 
 
I cinque ragazzi esausti scesero alla cena a buffet, presero il cibo e si sedettero. L, essendo l'unico che poteva bere legalmente alcool, ordinò un po' di sake in modo da poter affrontare la serata. Una volta servito, Light si chinò e lo tormentò.
«Dammene un po', Ryuuzaki.»
«Posso ricordare a Light-kun come diventa quando è sotto i fumi dell'alcool?»
Un breve sguardo accigliato. «Smettila di essere così meschino con..»
Il detective lo interruppe: «Va bene, prendine un po'. Mi aspetto che Light-kun controlli da solo...»
Light ne bevve un'abbondante sorsata.
«...quanto ne assume. Matt, metti via quella sigaretta!»
«Sìììì, Ryuuzaki» ronzò Matt. La lasciò cadere nella sua acqua e mise il broncio.
Near caricò il suo soldatino con un missile di polistirolo e lo sparò in fronte a Mello. Quello rimbalzò e atterrò nella quiche di Light.
«Near, sei un tale stramboide! Perché diavolo devi lanciarmi roba tutto il tempo?!» esclamò Mello, sbattendo la forchetta.
«Perché hai gettato il mio aereo in mare!» ribatté Near.
«Near, non lanciare cose a Mello. Mello, non buttare le cose di Near nell'oceano» disse L, senza alzare lo sguardo dalla sua torta alla crema.
Light ridacchiò e prese un enorme boccone di quiche. Aggrottò le sopracciglia quando sentì qualcosa di gommoso e schiumoso, ma si strinse nelle spalle e la mandò giù col sake di L.
Era cibo da nave da crociera, non poteva aspettarsi molto, comunque.
«Posso avere un po' di sake anche io?» chiese Mello ad L.
«Fai pure, Mello.»
 
 
«E poi... e poi lui mi ha incatenato al sedile e... questi motociclisti sono venuti vicino a me... e Ryuu... lui... gli ha fatto il culo!» Light ridacchiò e si sporse verso L, dandogli un debole schiaffetto con la mano. «Avresti dovuto vederlo!»
«Ecco perché Ryuu... combatte i grandi criminali!» aggiunse Mello, il viso chiazzato e gli occhi mezzi chiusi.
«Odio non avere il mio coso che fa beep!» esclamò Matt, battendo il pugno sul tavolo. Anche lui, come Light e Mello, aveva preso una quantità di sake a piacere ed era adesso molto ubriaco. «Ho bisogno del mio coso che fa beep!»
«Oh, sta' zitto!» disse Mello, ancora ridendo.
«Sai, Ryuu, hai... hai qualcosa nel ciuffo...» mormorò Light. Spostò il sedere in modo da essere metà seduto sulla sedia di L e cominciò a spulciare tra la massa di capelli neri.
«Ah! Light-chan sembra un... ehm... una... scimmia!» strillò il biondo. Scoppiò in una nuova crisi di risatine.
«Light-kun è molto propenso al contatto fisico» osservò L, la bocca piena di torta al cioccolato.
«Già... è così che si dice!»
Ciò fece ridere ancora di più Mello che cadde dalla sedia. Matt lo fissò.
Near continuò a giocare con il suo soldatino. «Ryuuzaki, dovremmo lasciarli fare?» chiese con calma.
«Sono innocui in questo momento.»
«Salve, gentili ospiti!» disse una voce amplificata da un microfono. Tutti guardarono il palco installato a sinistra dei tavoli. A parlare era stata una donna dai modi molto entusiasti.
«È la serata del karaokeeeeeeee!»
Molti applaudirono. L e Near rimasero seduti a guardare in silenzio.
«Ora, chi vuole iniziare?! I gruppi sono ben accetti!»
«Ehi, mi è venuta un'idea!» dichiarò Light eccitato. Smise di tirare i capelli di L e si rivolse a Mello. «Dobbiamo andare lì e... cantare una canzone.»
«Che?... Sembra... una buona idea...»
«Andiamo!» Light afferrò il braccio di Mello e lo trascinò fino al palco. Naturalmente, L venne strattonato dalla sedia per le manette e andò incespicando dietro i due ubriachi.
«Voi tre avete l'aria di saper cantare!» disse la donna. Gli indicò una fila di microfoni che avevano allestito e gli domandò che canzone volessero.
«Voglio... umm... le Spice Girls!» chiese Mello, la sua voce impastata rimbombò nella stanza.
«Okay!» La donna fece un gesto dal palco e la musica iniziò dopo pochi secondi.
«Light-kun, questo non mi piace» sibilò L con urgenza. «Voglio..»
«When you're feeling sad and low, we will take… nnnn…you gotta go…» La voce piuttosto graffiante di Mello echeggiava tra la folla. Light si unì a lui, il suo strano accento aggiungeva
ancora più confusione alla canzone. «Smia-ing dancing-u, evadything is-a free...»
L, inorridito per essere su un palco, si nascose dietro i due idioti che cantavano, i quali si reggevano l'uno all'altro continuando a cantare a squarciagola. Poi cominciarono a ballare. Mello ancheggiava ripetutamente e Light muoveva il suo corpo a scatti. I tecnici del palco accesero delle luci stroboscopiche e altre persone ballavano ai piedi del palco...
C'era una tale confusione che L non si accorse di Matt che armeggiava con una mini telecamera con la quale stava registrando il tutto.
«Shake it to the right!»
«Light-kun!»
«La la la la...»
Mello svenne.
Light ridacchiò un altro po' e crollò accanto al biondo.
L seppellì il viso tra le mani.
«Spice up your life! Ahhh…»
 
 
«Oddio. Ryuuzaki, uccidimi...»
«Un po' di pazienza, Light-...»
Altri conati di vomito.
«...-kun».
L alzò lo sguardo quando Near entrò nel loro bagno.
«Matt sta dormendo. Mello si sta mettendo a letto e si lamenta della nausea. Cosa dovrei fare?» chiese Near seccato.
«Assicurati che abbiano acqua a disposizione...»
L dovette interrompersi per far fermare i rumori dei conati di Light.
«...così i postumi della sbornia non saranno troppo insopportabili.»
«Ryuuuuu...»
«Scusaci, Near» disse L, voltandosi verso Light con uno sguardo acido sul volto. «Light-kun ha preso una decisione stupida. Non dovrei prendermi cura di lui, ma lo sto facendo per pura bontà del mio cuore.»
Light emise un gemito pietoso e si sporse in avanti sul water.
«Andiamo ora. Alzati.»
Dopo diversi tentativi, Light si alzò, si appoggiò sul bancone e si lavò i denti un paio di volte. Non riuscendo evidentemente a camminare fino al letto, L lo portò in braccio e lo fece sdraiare.
«Light-kun non deve aspettarsi che lo faccia in futuro. Non lo tratterò come un bambino quando si mette in situazioni spiacevoli» lo rimproverò L, appollaiandosi sul letto accanto al compagno.
«Ma Ryuu deve ancora comprarmi delle cose...» mormorò Light prima di addormentarsi.
 
 
Il pomeriggio successivo, Mello si svegliò per vedere Matt in bilico su di lui con una videocamera.
«Guarda questo.»
Provando a mettere a fuoco qualcosa nonostante il mal di testa lancinante, Mello socchiuse gli occhi verso il filmato e vide se stesso e Light cantare e ballare una canzone delle Spice Girls. Capì che poteva modificarlo cancellando se stesso e aggiungerlo alla sua collezione di ricatti contro Light.
 
 
Il gruppo fece i bagagli e lasciò la nave, tutti relativamente tranquilli ma di umore migliore perché si sarebbero separati. Watari li venne a prendere e i tre più giovani si diressero all'aeroporto.
Light, felice di essere tornato nel suo letto, si chinò sopra la spalla di L per sbirciare sul suo computer. «Allora, cosa hai scoperto su di me durante la crociera?» chiese.
«La probabilità che Light-kun sia Kira si è abbassata del quattro virgola sette per cento» mormorò L. «Ma la probabilità che sia sessualmente promiscuo è salita del trentatré virgola quattro per cento.»
Light si buttò sul letto e si nascose sotto le coperte, prendendo mentalmente nota di mandare L in bancarotta con "quell'accordo" che avevano stipulato.

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Capitolo 41
*** Acquisti ***


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Acquisti
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L osservava Light che continuava a sfogliare infiniti cataloghi online e ad aggiungere cose al suo "carrello della spesa".
«Light-kun ritiene che tre diversi scrub per i piedi siano davvero necessari?» chiese L, sporgendosi sul divano per vedere meglio sul computer di Light.
«Sì... Ehi, Ryuuzaki, vai a prendere il mio struzzo?» rispose il ragazzo.
L sbatté le palpebre. «Perché dovrei andare a prendere lo struzzo per Light-kun?»
«Perché tengo in gran considerazione i doni che mi fai e lo vorrei vicino per ricordarmi della tua autorevole presenza nella mia vita. Ooh, pantofole a coniglietto!»
L mise il pollice in bocca e lo strofinò contro i denti, cercando di dare un senso a ciò che il giovane aveva appena detto. «...Torno subito» disse alla fine, rimuovendo le manette e
andando in camera da letto a prendere lo struzzo. Tornò con esso e si sedette accanto a Light.
«Grazie, Ryuuzaki.» Light sorrise e si appoggiò al grosso peluche.
«Cosa sta comprando Light-kun adesso?» chiese L, rimettendo le manette e cercando di autoconvincersi di non essere stato appena manipolato.
«Be', sto comprando un po' di crema idratante, una nuova spazzola per capelli, qualche lozione...»
«Niente di utile?»
Light roteò gli occhi e continuò la sua lista. «Un paio di libri, della biancheria intima, un cuscino, una vestaglia, ehm... un mini televisore LCD, un Segway...»
L sgranò gli occhi. «Light-kun ha acquistato un monopattino elettrico? Perché?»
«Ne ho preso uno anche per te!» disse il ragazzo sulla difensiva.
«Non voglio sentir più parlare delle decisioni stupide di Light-kun.»
 
 
Il giorno dopo (grazie alla costosa consegna veloce), i fattorini portarono alcune scatole all'appartamento e Light vi frugò immediatamente dentro.
«Ryuuzaki, apri questa qui!» ordinò, spingendo una scatola verso L.
«Non mi va» si lamentò L, aprendola comunque e tirando fuori una vestaglia color lavanda e un soffice cuscino di pelliccia abbinato. «Ecco.» Drappeggiò la vestaglia sopra la testa di Light ma tenne il cuscino accanto a sé.
«Ooh, guarda!» Light si mise la vestaglia nuova sulle spalle e sollevò qualcosa per farla vedere ad L.
Una bambola.
«Ho trovato queste bambole antiche e ho pensato di penderne una per la collezione di mia sorella in occasione del suo compleanno, lunedì. È bella, non è vero?»
L si ritrasse un po' e prese la bambola dalle mani di Light. Aveva il viso di porcellana e il corpo di stoffa imbottita con indosso un abito di merletti rosa. Aveva riccioli biondi sotto un cappello fuori moda e grandi occhi azzurri che seguivano L quando si muoveva. Pensò che fosse una bella bambola e che alla sorella di Light sarebbe piaciuta per la sua collezione, ma...
Gli stava mettendo i brividi.
«Light-kun deve rimettere questa bambola nella scatola» disse L. La porse a Light, facendola penzolare per le braccia.
«Perché?» Light alzò lo sguardo dal suo scrub per i piedi, confuso.
«Perché... Si può scheggiare se la lasciamo fuori.»
«No, non succederà, genio. Mettila sul cuscino che stai nascondendo dietro di te.» Light voltò le spalle a L e immerse metà del suo corpo nella successiva scatola enorme. «Basta che non ti ci sieda sopra!»
L strinse i denti e posò la bambola a faccia in giù sul cuscino accanto a lui. La fissò per qualche minuto, cercando di pensare a un modo per rimuoverla dalla sua vista.
«Ehi!» sussurrò una voce al suo orecchio.
«Dio!» esclamò il detective, ribaltandosi dalla sua posa accovacciata e sbattendo sul pavimento.
Light sollevò un sopracciglio all'uomo sdraiato e mostrò un kit di prodotti per il viso. «Ti ho preso questo per curare la tua pelle... Perché sei così nervoso?» disse.
L si issò nella sua posa accoccolata e strappò il kit dalle mani di Light. «Light-kun non dovrebbe parlarmi all'orecchio in quel modo.»
«Sei diventato strano per qualcosa. È...» Light pensò per un momento. «È quella bambola?»
«Certo che no!»
«È quella! Lo sapevo!» Light strisciò e raccolse la bambola, mettendola in faccia ad L e facendola parlare con lui. «Verrò a prenderti stasera, Ciuffo da Panda!» disse, imitando
una vocetta di ragazza. «Scatenerò la mia furia su di te!»
«Toglimela dalla faccia!»
Light insisté. «Ti seguirò e..»
L fece cadere il suo kit per il viso, strappò la bambola dalla presa di Light e colpì il volto del ragazzo con l'altra mano. Quando Light cadde di lato, il più grande sbuffò e si preparò a sopportare il melodrammatico discorso "Perché mi colpisci sempre?"
Ma Light non disse nulla mentre si rialzava e si trascinava di nuovo verso la scatola, lasciando L accovacciato lì con la bambola.
L sbatté le palpebre. «Light-kun non mi urlerà contro per averlo colpito?» chiese.
«No.»
«Non ha intenzione di cimentarsi in qualche sproloquio prolisso sulla mia natura violenta?»
«No.»
«…Molto bene.» L aggrottò la fronte e rimise la bambola sul cuscino.
Dopo di che ci fu silenzio per un po', Light disimballava le sue cose e L fissava il pavimento. Infine, il detective non poté più tenerselo:
«Perché Light-kun non inveisce contro di me né mi domanda qualcosa? Perché non mi colpisce a sua volta?» sbottò.
«Non ne vedo l'utilità, ti comporterai da stronzo in ogni caso» fu la risposta. Light continuò a dargli le spalle. «Se davvero vuoi che ti colpisca a mia volta...»
«No, non voglio!» disse L.
«Allora lasciami guardare le mie cose nuove, faccia da struzzo!»
«Bene.»
L si strofinò la nuca e calcolò rabbiosamente percentuali nella sua testa. Quasi non si accorse che delle pantofole a forma di panda vennero gettate verso di lui.
«Quelle ti impediranno di spargere dappertutto la tua sporcizia» disse Light con voce strascicata, ignorando apparentemente la loro lite. Mostrò delle ciabatte viola a forma di coniglio che aveva acquistato per sé.
«A Light-kun piace il viola» mormorò L, mettendo lentamente le pantofole da panda. «Gli dona.»
«Come mi stanno?»
Pronto a sparare un commento spiritoso e offensivo a Light, L alzò lo sguardo, vide lo sguardo che il compagno gli stava rivolgendo e decise di non insultare più per quel giorno quello psicopatico killer di massa. «Il viola è un... colore piacevole» sputò fuori imbarazzato.
«Allora pensi che io sia piacevole?»
«Non ho paragonato Light-kun al viola. Volevo dire che si adatta la sua personalità. Sulla base di questo, può trarre le proprie conclusioni» scattò L.
Light si voltò con un piccolo «Mah!»
 
 
L si svegliò quella notte e sentì qualcosa sullo stomaco. Aprì gli occhi e borbottò qualcosa sulle montagne russe prima di concentrarsi su ciò che c'era sul suo ventre.
Alla vista della bambola, urlò e si mise subito seduto per toglierla. Strinse gli occhi quando sentì Light che ridacchiava accanto a lui.
«Dannazione, Light-kun!»
«Avresti dovuto vedere la tua faccia!»
L afferrò la bambola e la diede a Light. «Più del tre per cento per aver tentato di provocarmi un infarto con un giocattolo antico» sospirò, sdraiandosi pesantemente indietro. «...e per essere estremamente fastidioso.»
«Buona notte, Ryuuzaki!» disse Light con la voce della bambola, afferrando il giocattolo e poggiandolo sul suo comodino.
«Light-kun!»
«Sì?»
«Sta' zitto! E comunque…»
«Che cosa?»
«Light-kun è uno spudorato cacciatore di dote.»
 
 

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Capitolo 42
*** Terapia ***


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Terapia
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L stava volando. Circondato da dolci, passava attraverso nuvole di panna montata e schivava uccellini di zucchero volanti. Mentre galleggiava sulla schiena, cominciarono a piovere ciliegie e fragole, e lui le mangiò una ad una, godendo della loro piena dolcezza...
«Ryuuzaki...»
Un momento. Perché c'era la voce di Light nel cielo con lui? L alzò lo sguardo e vide un'enorme lampadina sopra le nuvole.
«Ryuuzaki!»
«Light-kun è Dio?» chiese L. «Se è così, allora deve mandare giù più fragole...»
La lampadina tremolava. «Vuoi svegliarti, ciuffo da panda!»
L venne spiacevolmente strappato al suo mondo fantastico da un rapido schiaffo sullo stomaco, premura dell'impaziente giovane steso accanto a lui. Aprì gli occhi e gemette alla vista del volto di Light sopra di lui.
«Light-kun mi sta uccidendo...» gemette, trascinando una mano sul viso.
«Smettila di piagnucolare! Il tuo telefono squillava qualche minuto fa e ciononostante hai continuato a dormire.» Light poggiò il telefono sul petto di L e fissò il detective in attesa.
«È per colpa del nuovo depuratore d'aria di Light-kun!» scattò L, indicando il ronzante ventilatore in un angolo della stanza. «Fa troppo rumore!»
«Beh, non avrei dovuto comprarlo se qualcuno avesse imparato a tenere il suo cibo puzzolente fuori dalla camera da letto!»
«Light-kun!»
«Ryuuzaki!»
L aggrottò la fronte e spinse Light lontano da lui prima di prendere il telefono e vedere chi lo aveva chiamato.
Watari. Cosa vuole…? rifletté L, componendo il numero del vecchio. Light provò a tornare vicino a lui, ma l'altro lo tenne a bada con un calcio ben assestato.
«Ah, ciao Watari.»
Light sbuffò e si mise a sedere, stiracchiandosi come un gatto mentre ascoltava L.
«No. Non abbiamo problemi. Non ci sono presupposti per...» stava dicendo L, armeggiando distrattamente con la catena. «Non abbiamo bisogno di simili servizi, Watari...»
Il giovane continuò a stiracchiarsi e tirò un calcio alla tibia di L, che venne bloccato facilmente.
«No... Light-kun e io... sarebbe una buona opportunità, suppongo. Sì, signore. No, non lo farò. Okay. Non lo farò! A dopo.» L scese dal letto, trascinando Light dietro di lui verso l'armadio.
«Cosa c'è che non va, Ryuuzaki?»
«Light-kun ricorda quell'appuntamento dal dentista?» chiese L chinandosi e frugando nel mucchio di identiche magliette bianche sul pavimento.
«...Sì.» Light inclinò la testa di lato. «Perché?»
«Watari ci ha prenotato un altro appuntamento senza prima consultarmi.»
Il ragazzo dagli occhi caramello si inginocchiò accanto a L e cominciò a piegare le magliette che il detective stava gettando di lato. «Cosa, è il medico questa volta? Il dermatologo? Il proctologo?» domandò.
«No, è una seduta di consulenza psicologica.»
Light lasciò cadere la T-shirt che teneva in mano. «Consulenza psicologica? Come in una terapia? Non abbiamo bisogno di andare in terapia! Non siamo pazzi!» esclamò.
«Sì, lo siamo.»
«No!»
«Sì.»
«No!»
«Calma. Non sono più felice di Light-kun per questa cosa» disse con voce tesa. Trovò la maglietta che stava cercando e se la infilò. «Ci andiamo perché potrebbe fornirci una nuova visione della personalità di Light-kun per il caso Kira.»
«Mi accusi ancora di essere Kira! Ryuuzaki, guardami bene!»
L lo guardò e vide un ragazzo spettinato in pantofole a coniglietto, che piegava magliette e lo fissava con occhi enormi.
«Ti sembro un assassino di massa?» domandò Light.
L sbatté le palpebre. «In questo momento Light-kun sembra semplicemente patetico.»
Light disfò tutte le magliette che aveva piegato.
 
 
Watari li accompagnò davanti ad un edificio beige e sfrecciò via, lasciando L e Light a fissare prima la porta e poi l'un l'altro.
«Andiamo!» scattò Light, facendo aggrottare le sopracciglia ad L e aprendo la porta un po' troppo in fretta. All'interno della piccola sala d'attesa c'era una giovane coppia seduta in un silenzio denso. La receptionist alzò gli occhi e sorrise.
«Voi due dovete essere Ryuga Hideki e Light Yagami, giusto?» chiese lei.
«Sì» rispose L asciutto.
«La Dottoressa Kyoto sarà da voi tra pochi istanti. Prego, accomodatevi.»
L si accucciò su una sedia di fronte alla coppia e si mordicchiò il pollice. Light strinse gli occhi.
«Perché devi fare tanto rumore con il pollice?» sibilò.
«Perché Light-kun deve fare tanto rumore con la sua enorme bocca?»
«Non ho una bocca enorme!»
«Light-kun ha una bocca, una testa e un ego enormi.»
«Oh, senti chi parla!»
Rimasero per un po' seduti in silenzio; poi la quiete fu rotta dalla coppia di fronte a loro che cominciò ad andare su tutte le furie.
«Piantala!» schioccò la donna all'uomo.
«Cosa ho fatto!»
«Quel rumore quando deglutisci. Hai idea di quanto sia disgustoso?!»
L'uomo deglutì apposta con astio e lei sussultò disgustata.
«Smettila» ripeté, un po' più forte questa volta.
«Faccio quello che voglio. Se non ti piace, allontanati dalla mia persona» rispose. «La tua presenza è imbarazzante, comunque.»
«Sei così scortese con me!»
«Silenzio!»
«Bene.»
L'imbarazzo prese di nuovo piede nella stanza mentre tutti e quattro sedevano in silenzio.
«Il Dottor Sato vi riceverà adesso» disse il receptionist alla coppia dopo pochi minuti, mandandoli in un ufficio in fondo al corridoio. Si rivolse a L e Light. «La Dottoressa Kyoto dovrebbe essere pronta tra circa cinque minuti.»
L annuì e lanciò un'occhiata a Light, che era stato in silenzio a fissarlo per un po'. Sentiva le manette in tasca e decise di minacciare il ragazzo in caso cercasse di scappare.
«Se Light-kun tenta di darsi alla fuga, lo inseguirò, lo porterò al quartier generale e lo legherò ad una sedia.»
«Scommetto che ti piacerebbe, non è vero?»
«Buongiorno a voi!»
Entrambi alzarono lo sguardo per vedere una donna con un blocco di appunti che sorrideva verso di loro da sopra gli spessi occhiali.
«Come va?» chiese Light educatamente.
«Bene. E voi?» rispose lei, indicando loro di seguirla lungo il corridoio.
«Bene» risposero entrambi contemporaneamente.
«Accomodatevi, prego.»
Entrarono nel tranquillo ufficio e si sedettero su un divano di fronte a una poltrona di pelle. La donna si sedette di fronte a loro e accavallò educatamente le gambe.
«Bene, da quanto tempo vi conoscete?» chiese.
«Circa un anno» rispose L, senza preoccuparsi se fosse giusto o meno.
«E da quanto tempo avete una relazione intima?» continuò lei.
«Non siamo intimi» rispose L a denti stretti.
La dottoressa scarabocchiò qualcosa e guardò Light. «Non ho potuto fare a meno di notare, Light, che ciò sembra disturbarti» disse. «Come mai?»
«Per nessun motivo» rispose, incrociando le braccia. «Forse sono solo infastidito dall'insensibilità di Ryuga.»
Kyoto si schiarì la gola e spostò la sua attenzione su L. «Cosa ne pensi di questa affermazione, Ryuga?»
«Penso che Light-kun tenda ad esagerare le cose e creare situazioni spiacevoli per tutti e due» scattò L.
«Be', Ryuga è palesemente crudele con me e non ha alcun rispetto per le mie opinioni.»
«Light-kun è testardo e maleducato.»
«Non posso fare a meno di notare che il modo in cui ti siedi è molto protettivo, Ryuga» disse Kyoto delicatamente. «Mi dici il motivo per cui ti siedi in quel modo?»
«Le sue capacità di ragionamento diminuiscono se non si siede così» rispose Light, roteando gli occhi. «È solo un'altra delle sue stranezze.»
«Posso rispondere da me, Light-kun!»
«Che cosa hai intenzione di fare, picchiarmi di nuovo?»
«Ryuga ti picchia, Light?» chiese la donna.
«In continuazione!»
«Light-kun sta esagerando. Lui mi provoca e mi colpisce per primo la metà delle volte!»
«Sta' zitto!»
«Bene!»
«Ora, signori» disse la dottoressa Kyoto, segnando qualcosa sulle sue carte, «ho intenzione di farvi fare un'attività insieme.» Tirò fuori un paio di block notes e li consegnò ai ragazzi.
«Vi scriverete una lettera. Esprimetevi liberamente e candidamente. Dopo aver finito, ve le scambierete per leggerle. D'accordo?»
«D'accordo» borbottò Light.
L si limitò ad annuire in silenzio.
Scrissero per circa tre minuti e quando ebbero finito, la terapeuta disse loro di scambiarsi le lettere.
«Uhm, bene...» disse L, agitandosi un po' sul divano. La spinse verso Light e prese quella scritta per lui:
 
Ryuga, non credo che tu sappia quanto sei cattivo con me, quindi te lo dico chiaramente finché posso:
Vorrei che tu fossi un po' più gentile con me. Mi sgridi, mi disprezzi e mi umili quotidianamente. Io cerco di esprimermi vicino a te, ma tu mi zittisci costantemente. Penso che tu lo faccia inconsciamente e perciò se ti scuserai sarò disposto a perdonarti.
Ad ogni modo, guarda le sue scarpe! Sono tremende. Eew.
 
Tuo,
 
Light (seguito da una piccola faccina sorridente.)
 
«Tuo?» mormorò L. Si morse il labbro e guardò Light: avrebbe voluto saperlo prima che non sarebbe andato troppo nel dettaglio, come lui invece aveva fatto. L avrebbe passato un inferno per ciò che aveva scritto:
 
Light,
Sei la persona più irritante che abbia mai incontrato in tutta la mia carriera, il che è tutto dire considerando le persone con cui ho avuto a che fare in passato. Sei prepotente, imbarazzante e pretenzioso e mi lasci in uno stato di turbamento emotivo dopo tutto quello che dici e che fai. Se avessi l'opportunità di eliminarti dalla mia vita, lo farei. Ma, ahimè, sono impantanato con te e il tuo comportamento fino a quando certe cose verranno risolte e la giustizia trionferà.
Abusi della mia bontà, non mostrando alcun rispetto verso di me e creando inutili drammi a te e chi ti sta intorno.
 
-Ryuga
 
«Avete letto le lettere?» chiese la terapeuta.
L fissò il suo sguardo su di lei, annuì, e cercò di ignorare l'occhiata che Light gli stava lanciando.
«Volete rispondere a voce adesso? Light, perché non cominci tu?» esortò.
Light si mosse nervosamente e cominciò distrattamente a fare un origami a forma di gru con la lettera. «Beh... grazie per essere stato onesto, Ryuga» fu tutto ciò che disse.
Kyoto lo fissò per un attimo, annotò qualcosa e guardò L. «E tu, Ryuga?»
L scosse la testa.
«Okay. Bene, ora vi farò fare qualcos'altro. Prego, seguitemi all'esterno.» Li condusse verso una porta sul retro che conduceva in un cortile disseminato di alberi e fioriere e tirò fuori un panno.
«Dovete condurvi l'un l'altro verbalmente attraverso questo cortile. Ora, chi vuole essere bendato per primo?»
L alzò lo sguardo e vide che Light se ne stava in piedi con le braccia incrociate. Comprese a questo punto che Light non voleva parlare con lui e suggerì che venisse bendato il compagno. Light annuì e la dottoressa gli coprì gli occhi con la benda.
«Conducilo dall'altro lato del cortile» disse, facendo un cenno ad L e mettendosi in disparte per prendere appunti.
«Light-kun, cammina dritto.»
Light fece un piccolo passo e portò le braccia avanti, incerto.
«Continua» disse L, socchiudendo gli occhi e calcolando quanto tempo ci avrebbe messo con quel ritmo: circa quarantasette minuti. L non aveva tutto quel tempo.
«Light-kun, continua a camminare fino a quando non ti dico di fare altrimenti!»
«Non c'è bisogno di urlare!»
Felice di avere fatto di nuovo parlare il giovane, L seguì i piccoli passi di Light per il successivo minuto o giù di lì.
«Svolta di cinquantotto gradi a sinistra e prosegui per cinque passi.»
La dottoressa alzò un sopracciglio quando Light seguì queste indicazioni con precisione e immaginò che quei due fossero studenti di matematica.
Light continuò a camminare e scivolò accidentalmente sulla destra, colpendo una fioriera col piede.
«Dannazione, Ryuga! Vuoi che mi uccida?»
«Light-kun ha solo battuto il piede sul vaso! Va' avanti!»
«Come diavolo faccio ad andare avanti se non mi dirigi! Sei orribile a farlo!»
«Sta' zitto e continuare a camminare.»
«Dimmi dove devo andare!»
«Dritto! Vai dritto! Light-kun è incredibile certe volte!»
«Basta!» esclamò Light, strappandosi improvvisamente la benda e girandosi verso il terapeuta. «Ne ho abbastanza! Non posso farlo con lui!»
«Molto bene» disse lei con calma. «Vorreste tornare dentro e fare alcune attività verbali?»
«Sì» affermò L.
Tornarono dentro e la Dottoressa Kyoto sospirò e si sedette, i due di fronte a lei.
«Va bene. Ora, quali direste che sono le vostre difficoltà?» chiese lei.
«Light-kun è incompetente» disse semplicemente L, fissandola con occhi spalancati.
Lei annuì. «Light, cosa ne pensi di questa affermazione?»
«Mi sento come se Ryuga non mi accettasse per quello che sono.»
«Questo perché Light-kun è troppo rumoroso e chiassoso.»
«E voi due siete compagni di stanza?» li interruppe Kyoto, scrivendo qualcosa sui suoi fogli.
Annuirono.
«Vi considerate amici?»
I due semplicemente la fissarono.
Lei abbassò gli occhi sugli appunti un ultima volta prima di rialzare lo sguardo. «Beh, vi darò la mia opinione sullo stato del vostro rapporto» disse. «Credo che voi due apprezziate la reciproca compagnia più di quanto siate disposti ad ammettere e che agiate con ostilità l'uno verso l'altro per nasconderlo. Succede spesso. Infatti, il mio collega ha assistito due persone proprio come voi. Forse li avete visti nella sala d'attesa.»
C'era silenzio mentre loro fissavano lei e lei fissava loro, in attesa di una risposta.
«Questo è ridicolo» borbottò L, mordendosi il pollice.
«Del tutto infondato» aggiunse Light.
«Va bene se non siete d'accordo con me. Facciamo così: dite una cosa carina sulla personalità dell'altro. Ryuga, vai per primo» rispose lei.
L arricciò un po' il naso e si morse più forte il pollice. «Hm... Light-kun è molto energico...» disse goffamente.
«Ora tu, Light.»
Light incrociò le braccia. «Ryuga è... generoso» si costrinse a dire.
L si rianimò. «Perché Light-kun sfrutta miei fondi» lo accusò.
«Non lo faccio!»
«Va bene, signori. Ecco cosa voglio che facciate: dovete lavorare sul farvi complimenti a vicenda, almeno tre volte al giorno fino alla nostra prossima seduta tra due settimane. In più, voglio che scriviate le vostre esperienze quotidiane e le portiate la prossima volta» disse Kyoto interrompendo la lite incipiente. «Vi prego di lavorare su questo; so che potete andare oltre le vostre divergenze. Fino ad allora, non posso esservi di grande aiuto.»
L e Light la salutarono e se la filarono in un battibaleno.
Una volta tornati a casa e si pronti per andare a letto, L decise di complimentarsi con Light quando accese il purificatore d'aria:
«Light-kun è molto bravo a scegliere depuratori d'aria particolarmente rumorosi» disse con l'occasione.
«Be', tu sei bravo a essere un perfetto idiota.»
Entrambi ebbero un sonno agitato, quella notte.
 
 
 

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Capitolo 43
*** Mini Golf ***


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Mini Golf
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L non si svegliò agli strattoni di Light.
Si alzò e trascinò il giovane fuori dal letto, senza ricevere alcuna protesta.
Quando sgridò Light per aver lasciato le sue ciabatte sulla porta, il ragazzo si chinò e le spostò senza dire una parola.
Ora, tutto ciò era molto strano, ma L decise di non badarci. Pensò che Light stesse tenendo il broncio o che fosse particolarmente docile quel giorno. Ma fu quando commentò gli abiti poco abbinati di Light e quest'ultimo canticchiò e basta che L capì tutto: Light doveva aver pianificato il suo omicidio.
«Ryuuzaki, puoi passarmi il sale?»
L alzò di scatto la testa e fece scivolare il sale verso Light con un piccolo grugnito. «Light-kun è molto... calmo, oggi» osservò.
Light fece un piccolo sorriso e versò accidentalmente troppo sale sulla sua colazione. «Sto cercando di renderti la vita un po' più facile, Ryuuzaki» rispose. «Ovviamente non gradisci la mia compagnia, così ho pensato che se mi comporto meno come hai descritto nella lettera, potrei piacerti.»
Così era questo.
«Devo riconoscere con Light-kun che stavo esagerando..»
«No, non cercare di essere gentile con me. Ti stavi esprimendo sinceramente, il che è ciò che volevo facessi. Devo ammettere che erano parole un po'... dure, ma ho afferrato il concetto» lo interruppe Light. Si girò un po' e alzò lo sguardo verso il soffitto. «Sei prepotente, imbarazzante e pretenzioso e mi lasci in uno stato di turbamento emotivo dopo tutto quello che dici e fai. Se avessi l'opportunità di eliminarti dalla mia vita, lo farei» citò. Guardò di nuovo L. «Non voglio che mi odii, Ryuuzaki.»
«Io non odio Light-kun» rispose rapidamente L. «Mi sento frustrato con lui, ma...»
«Beh, mi comporterò come desideri, va bene?» dichiarò Light. «Per esempio, stavo per menzionarti quel nuovo campo da mini golf con sala giochi a pochi isolati da qui, ma non lo farò perché non voglio stressarti a riguardo.»
STAVA per menzionare? pensò L ironicamente. «Be', immagino che, se Light-kun si comporterà bene, potrei portarlo al campo da golf...»
«Davvero? Voglio dire, non c'è bisogno, ma...»
«Andremo più tardi.»
L osservò Light che puliva i piatti e decise che questa nuova versione del ragazzo poteva piacergli.
 
 
Arrivarono al parco a tema e andarono al botteghino per affittare le mazze da golf.
«Benvenuti al Camelot Club. Quanti?» chiese la ragazza senza troppa convinzione.
«Due adulti» rispose L.
Guardò L, poi Light, poi la catena, e sospirò consegnando loro due palline blu. «Sempre i più fighi...» mormorò, voltandosi e afferrando le mazze per loro.
I due ragazzi si scambiarono un'occhiata confusa.
«Ecco.» Fece passare le mazze da golf attraverso la finestrella in modo maldestro e con una di esse colpì involontariamente Light in faccia.
L rabbrividì e attese che iniziasse la sfuriata...
...Ma niente. Light si strofinò semplicemente il viso e si strinse nelle spalle alle innumerevoli richieste di perdono della ragazza.
«Va bene. Buon divertimento...» disse mentre i due si allontanavano.
«Buon divertimento, davvero» mormorò L tra sé e sé.
«Puoi iniziare tu» disse Light, facendosi indietro e schermandosi gli occhi dal sole.
L posizionò la palla e cercò di calcolare la distanza dal piccolo buco nascosto sotto il primo "castello", ma non ci riuscì.
«Light-kun» disse.
«Sì?»
«Non l'ho mai fatto prima e non sono in grado di stimare adeguatamente la forza necessaria per mandare con successo la palla in buca.»
«Posso aiutar-»
L portò la mazza indietro e colpì la palla più forte che poteva.
«-ti.»
La palla volò in aria, oltre il castello e atterrò accanto a un gruppo di ragazzine. Queste urlarono e scapparono via. L le ignorò.
«Ora è il turno di Light-kun» disse accigliato, mordicchiandosi il pollice.
«Va bene..» Light salì, colpì la palla, e quella andò dritta in buca.
L lo fulminò con lo sguardo.
«Posso farti vedere come si fa, Ryuuzaki. C'eri quasi...»
Il detective andò alla buca successiva e strappò la palla di mano a Light. «Light-kun sa che quello era un tentativo mediocre!» disse mentre attraversavano un piccolo ponte su un torrente artificiale di acqua clorata.
«Mi dispiace, non volevo offenderti.»
«Light-kun!» L si fermò, stufo una volta per tutte del nuovo tizio passivo legato al suo polso.
«Sì?»
L voltò sul ponte e fissò intensamente Light. «Light-kun è diventato noioso!»
Gli occhi color caramello si illuminarono per la sorpresa. «Noioso! Io sarei noioso?» Sembrava fosse finalmente arrivato al limite. «Sto cercando di essere gentile con te! Hai idea di quanto sia difficile? Sono così OOC in questo momento che non è nemmeno divertente!»
«Kira-kun è tornato.»
«Oh, sta' zitto!»
Improvvisamente, tutto quello che era successo il giorno prima, in combinazione con l'attuale ingratitudine di L, fece andare Light fuori di testa. Così decise di far andare L fuori...
...dal ponte.
L urlò mentre cadeva in acqua, venendo completamente risucchiato. Naturalmente, il suo braccio si piegò indietro e la catena si tese, facendo perdere l'equilibrio a Light che cadde giusto sopra di lui.
«Glub!»
Light lottò per non restare addosso ad L così da non annegarlo facendolo sprofondare di più. Afferrò le spalle ossute e lo tirò su.
«Stai bene? Mi dispiace tanto, non ho pensato che sarei caduto su di te spingendoti così a fondo! Stai bene! So fare la rianimazione cardiopolmonare! Devo rianimarti!»
«Light-kun! Sei isterico, smetti di parlare!»
Light guardò il detective inzuppato di fronte a lui e cercò debolmente di spostare alcuni ciuffi neri bagnati che gli si erano attaccati alla fronte.
«Non toccarmi la faccia, per favore.»
«Ma... il tuo ciuffo da panda si è sgonfiato.»
«Non mi interessa lo stato del mio ciuffo. I miei occhi, tuttavia, hanno assorbito una massiccia quantità di cloro e quindi mi bruciano. Motivo per cui sono ancora chiusi.»
Light agitò inutilmente le mani per un momento, come se cercasse di schiacciare una mosca. «Cosa devo fare!»
«Non lo so.»
«Beh, potrei portarti in bagno se apri giusto un po' gli occhi.»
L aprì gli occhi in piccole fessure e permise a Light di condurlo fuori dal campo da golf fino al bagno della sala giochi.
«Ecco qua, Ryuuzaki.» Light porse un tovagliolo di carta bagnato ad L, che in fretta si pulì gli occhi.
«Ho intenzione di picchiare violentemente Light-kun uno di questi giorni, parola mia.»
Light rabbrividì.
 
 
Decisero di lasciare momentaneamente le mazze da golf all'esterno e di rimanere nell'edificio per mangiare una pizza.
«Guarda questi marmocchi» mormorò Light, zigzagando tra le orde di ragazzini che sciamavano intorno a loro.
«La percentuale di Light-kun è salita alle stelle, comunque» disse L una volta in fila. Si chinò e strizzò un po' d'acqua dai jeans.
«Così sono al quattrocento per cento adesso?»
«Molto probabilmente».
Comprarono la pizza e andarono a sedersi a un tavolo sporco disseminato di bustine di ketchup e involucri di cannucce.
«Eew, Ryuuzaki! Puliscilo!»
«No. Siediti.»
«Non voglio!»
«Bene, allora sta' in piedi!»
«Magari lo farò!»
«Bene!»
«Come vuoi!»
L si appollaiò sulla sedia al tavolo e Light si fermò accanto a lui. Iniziarono a mangiare.
«Light-kun non mi ha ancora fatto un complimento» disse L all'improvviso.
Il ragazzo fece una smorfia e fissò la sua pizza in cerca di ispirazione. Non gli venne niente. «Umm... Sei veramente bravo... in matematica?» si sforzò di dire.
L girò la testa in modo volutamente lento e lanciò a Light uno sguardo incredulo.
Light diede un morso alla pizza.
 
 
Dopo l'oleoso spuntino, decisero di rinunciare al golf e provare alcuni dei giochi in sala. Cambiarono i soldi e si diressero verso un gioco di moto che Light voleva provare.
«Le abilità di guida virtuali di Light-kun saranno proprio come quelle nella vita reale» commentò L non appena Light salì sulla moto.
«Che vuoi dire?»
«Light-kun non vincerà mai questa partita.»
In effetti, il ragazzo si schiantò nel giro di dieci secondi e la grossa scritta gialla GAME OVER lampeggiò sullo schermo.
«Bene! Che cosa vuoi fare?» domandò Light.
«Vorrei provare quel gioco» disse L, indicando un videogioco chiamato Spara Zombie.
Andarono lì e L superò facilmente i primi livelli. Premette un pulsante e venne fuori una lunga catena di biglietti.
«Woah, guarda quanti biglietti ha avuto quel ragazzo!» disse un ragazzino al suo amico.
«Può prendere circa... Venti premi con quelli!»
«Che cosa sono questi premi di cui parlano?» chiese L a Light mentre ripiegava la striscia di biglietti.
«Beh, ci sono un sacco di cose che puoi avere. Vuoi andare al bancone?»
«Suppongo di sì.»
Si avvicinarono al bancone dei premi e L fissò gli oggetti dietro la vetrina. Si avvicinò un uomo.
«Sembra che tu abbia un sacco di biglietti» grugnì, prendendoli e infilandoli in una macchinetta. La fissò per qualche istante fin quando non fece un piccolo rumore. «Ne hai centodiciotto. Vai avanti e scegli qualcosa.»
«Vorrei quell'orologio» disse L, indicando un orologio a forma di testa di panda.
Il tizio lo guardò strano per un secondo. «Va bene, amico. Ma ti restano ancora otto biglietti.» Porse l'orologio ad L. «Cos'altro vuoi?»
«Voglio una gomma.» L indicò un bidone pieno di gomme per cancellare multicolori a forma di pesce e l'uomo ne afferrò una e la posò accanto all'orologio.
«Ecco. Buona giornata.»
Mentre si allontanavano L consegnò la gomma a Light.
«Questa è per Light-kun. Sperando che la usi quando la sua scrittura diventa illeggibile.»
«Hmpf.» Light se la mise in tasca.
«Ehi, guarda! È Light la Lucciola!»
Light si congelò alle voci improvvise dietro di lui. «Oh no…»
«Heeey, Lucciola! Chi l'avrebbe pensato che ti avremmo visto qui?»
L si voltò e vide due ragazzi che si avvicinano, salutando e ridacchiando.
«Woah!» fece uno di loro, notando le manette. «Non sapevo che fossi dell'altra sponda, Lucciola.»
«Falli andare via» sussurrò Light.
«Ehi, Lucciola!» L'altro afferrò la spalla di Light e lo fece voltare. «Ehi, non hai sentito? Ti ricordi di noi, giusto? Eravamo nella stessa classe quando avevamo... undici anni o giù di lì. Ti ricordi?» chiese.
«Sì, mi ricordo.»
«Come quella volta quando abbiamo buttato i suoi occhiali sul tetto?» rise l'altro. «È stato impagabile!»
«Avete intenzione di ottenere qualcosa parlando a Light-kun?» li interruppe L.
«Uhm... no?»
«Allora rimuovete la vostra presenza dalle sue immediate vicinanze.»
I ragazzi aggrottarono la fronte e uno di loro si fece avanti in modo aggressivo. «E perché dovremmo ascoltare il tuo culo magro?» ringhiò.
«Ryuuzaki, forse dovremmo andare...» sussurrò Light.
«Volete battervi con me?» domandò casualmente L, come se stesse chiedendo se volessero una tazza di tè.
«Forse!»
«Bene, lo faremo fuori, dico bene?» disse L monotono, grattandosi i capelli.
«Pfft. Andiamo, fagiolino.»
I ragazzi uscirono seguiti da L e Light; quest'ultimo sussurrava ferocemente all'orecchio del compagno.
«Ryuuzaki, non fare a botte con loro. Possiamo andarcene a casa e basta? Ti preparerò una torta!»
«Non ti preoccupare, Light-kun.»
«Ma non voglio essere picchiato in questo momento!»
«Light-kun non sarà coinvolto in questa lotta fisica.»
«Che cosa? Perché no?»
«Perché è inutile e starà solo tra i piedi.»
«Dai, Ryuuzaki, non fare l'idiota! Torniamo indietro. Quei ragazzi sono pazzi...»
Erano fuori, in un angolo del parcheggio. I due ragazzi si spostarono un po' e guardarono L.
«Va bene, fagiolino. Cominciamo.»
«Molto bene. Light-kun, sta' indietro.»
 
 
Più tardi quella notte, con un occhio nero da curare e una gamba sollevata, L chiese a Light:
«Light-kun mi farà lo stesso una torta, anche se ho fatto a botte quei due?»
«No.»
«...Ma ne sono uscito vittorioso.»
«Buon per te. Rimettiti quel ghiaccio sull'occhio, genio.»
«Fammi una tortaaaa.»
«No.»
«Ho difeso l'onore di Light-kun!»
«...Bene. Che gusto?»
 

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Capitolo 44
*** Shampoo ***


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Shampoo
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«Ryuuuuu, hai idea di quanto siano noiosi questi grafici? Uuuuff...»
«Ho comprato qualcosa per Light-kun.»
Light alzò lo sguardo dai noiosi, interminabili grafici che L lo aveva obbligato a fare negli ultimi giorni. «…Che cosa? Ho già tutto quello che posso desiderare» disse.
«Ma devo viziare Light-kun sempre di più per migliorare la sua morale» spiegò L consegnando a Light un flacone.
Shampoo.
«Shampoo?»
«Shampoo.»
Light si schiarì la gola. «C'è un... motivo particolare per cui me l'hai preso?» chiese.
«Beh...»
«Perché i miei capelli sono puliti! Guarda, vedi? Sono lucidi e lisci!» esclamò il ragazzo, alzandosi dal divano e spingendo la testa in faccia ad L.
«Tocca!»
«Light-kun»
«Tocca!»
L, con le sue solite due dita, tirò una ciocca di capelli ramati. Invero, erano molto lisci, ma...
«Light-kun non deve dimostrarmi niente. Gli ho preso questo perché so che è ossessionato dai prodotti per capelli.» Il detective aprì la catena al polso di Light e gli disse di andare a utilizzare il nuovo shampoo.
«Va bene... Torno tra pochi minuti, allora.» Con questo, Light si trascinò nella doccia.
L si accovacciò sul divano e accese la televisione.
Finalmente, silenzio.
 
 
«Za sun'll come outu…tomorrow!» cantava Light insaponandosi i capelli. «Hmhmhm...»
Strizzò gli occhi attraverso il vapore verso la bottiglia di shampoo, che riportava la scritta "Sorpresa alla fragola".
Non profuma di fragola, sa solo di sapone. Ancora bugie ai consumatori... che impostori.
Sospirò, risciacquò i capelli, e mise un'altra noce di shampoo per assicurarsi che fossero più che puliti.
Gliela farò vedere a Ryuuzaki... Se pensa che io non mi lavi accuratamente i capelli, dovrò farlo venire qui con me la prossima volta e insegnargli una cosa o due. È così scortese. I miei capelli sono puliti!
Strofinò più forte. Pulitissimi! Insapono, risciacquo e ripeto, dannazione!
Nel frattempo, L sentì un orribile canticchiare dal bagno e capì che Light era ancora nella doccia, così decise di dare un'occhiata alla cronologia internet del giovane per assicurarsi che non avesse visitato siti sospetti.
«Password» mormorò L, socchiudendo gli occhi alla schermata di login. Dopo diversi tentativi falliti, L indovinò con successo (e con sua grande offesa) Idiozaki, ed entrò nel computer. Cliccò sul browser web e guardò la cronologia:
doeshelikeuback. com /results/ yes
fanfiction. net
manonmanonman. com (L rabbrividì e suppose che Light lo avesse cliccato accidentalmente.)
quiztiemz. com
iqtest. com/ results/ supergenius
smexyvideos. com
tonethatass. com
«Basta così» si disse L, facendo il logout e chiudendo il portatile.
«Ahi!»
Light inciampò uscendo dalla doccia e sbatté con un tonfo contro la porta.
«Il ditooooo» si lamentò, fissando sconsolato il suo alluce arrossato. Sbuffò e cercò di guardarsi allo specchio, ma era appannato, la punta del piede pulsava, e non aveva voglia di sentire il rumore della ventola in bagno. Così si avvolse semplicemente un asciugamano intorno alla vita e uscì zoppicando in soggiorno.
«Ryuuzaki, ho battuto il dito! È rotto?»
«Dubito fortemente Light-kun si sia rotto un dito del piede.» disse L senza alzare lo sguardo dalla torta al cioccolato che si era preso per calmare i nervi.
«Ma devi dargli un'occhiata! Non ricordo nulla di anatomia, Ryuuzaki!»
L alzò lo sguardo quando Light mise il piede sul divano.
La torta cadde.
Lui rimase a bocca aperta.
«Cosa c'è che non va, Ryuuzaki?»
«Light-kun...» ...mi ucciderà.
«Che cosa? È rotto?»
L farfugliò una risposta, alla quale Light aggrottò la fronte e mise giù il piede.
«Alza la voce!» ordinò il ragazzo.
«Light-kun è una fragola.»
«Non sono una fragola! Quello shampoo non aveva nemmeno l'odore di una fragola!» esclamò Light. «Senti, se non hai intenzione di prenderti cura del mio alluce, lo farò io. Dov'è la garza, Einstein?»
«C-capelli...» balbettò L, gesticolando vagamente in aria.
«Ti sei drogato o qualcosa del genere? Perché ti comporti come una scimmia.» Light zoppicò fino al bagno. «Il kit di pronto soccorso è nel mobile?» chiese.
L si alzò e si trascinò in un angolo della stanza, accovacciandosi per nascondersi dietro il divano. Attese.
«Non riesco a trovaaaaaaaaahhhhh!»
Il detective fece una smorfia.
«Uuuuaaaaahhhhhh! Ryuuuuzakiiiii!» Seguì un altro strillo.
«Light-kun deve essere ragionevole!» urlò L. «Deve sapere che non avevo intenzione...»
«Stai zitto!» urlò Light, entrando come una furia nella stanza. «Ti farò a pezzi! Ti amputerò gli arti!»
«Più del ventidue per cento» mormorò L. Rimase ancora dietro il divano.
«Ti vedo là dietro, faccia da panda! Esci di lì e spiegati!»
L si alzò lentamente e guardò il furioso Light dai capelli rosa di fronte a lui. «Light-kun, ti prego di comprendere che non era questo il risultato previsto. Pensavo che uno shampoo al profumo di fragola sarebbe stato gradevole.»
«Idiota!»
Senza aggiungere altro, Light si lanciò su L e caddero rovinosamente a terra. A cavalcioni sui fianchi del detective, Light cominciò a tirargli i capelli e a prendere ripetutamente a pugni il petto sotto lui.
«Light-kun! Controllati!»
Non avendo altra scelta, L dovette invertire le posizioni e bloccare Light.
«Light-kun.»
«I miei capelli…»
«Niente panico.»
«Ma i miei capelli... Erano tutto ciò che mi rimaneva...»
«Calmati.»
«Sono... sono... brutto!»
L si ritrasse quando vide gli occhi di Light riempirsi di lacrime. «Non agitarti» disse. «Light-kun è attraente come prima...»
«No, non è vero!»
L vide a stento il pugno volare fino al suo viso, e il precedente occhio nero venne ripristinato proprio in quel momento.
Light tornò zoppicando in bagno e guardò la bottiglia.
A quanto pareva, lo aspettavano due settimane di capelli rosa.

 

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Capitolo 45
*** Dottore ***


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Dottore
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«Dovrei proprio dare un'occhiata al dito di Light-kun.»
«No! Non voglio che ti avvicini a me!» Light giunse le mani sopra la testa e si piegò sulle ginocchia. «Sono orribile!»
«Light-kun non sarà mai orribile, neanche se... si facesse un trucco da pagliaccio.»
«Quindi stai dicendo che sono solo ad un un passo dal diventare un clown?!»
«Non l'ho mai detto...» L si sporse cuscino del divano dove sedeva Light, cercando di vedere il dito.
«Sono rosa! Rosa! Li odio! Odio i miei capelli, la mia faccia, le mie cosce...»
«Il dito di Light-kun...»
«Odio anche quello!»
«...è viola e blu. Sembra peggiorato rispetto a ieri.»
«Sono uno scherzo della natura! Uno scherzo della natura multicolore!»
«Dovrei portare Light-kun dal dottore...»
«Potresti anche solo immergermi in una tintura arcobaleno e farla finita! Finita!»
«Watari non è disponibile in questo momento...»
«Dov'è Mumu?! Voglio Mumu!»
«Suppongo che dovrò guidare io.»
«Qualunque divinità mi stia mettendo nei casini deve smetterla! Non sono un mero oggetto di tortura! Sono un onesto e dignitoso essere umano!»
«Vieni, dobbiamo prendere quel SUV in garage.»
«...Aspetta, dove stiamo andando?»
«Dal dottore.»
«...Dammi uno dei tuoi cappelli.»

L fece salire Light dalla parte del guidatore (probabilmente una mossa avventata considerando il dito ferito), e salì dietro di lui, ignorando i lamenti e le proteste da parte del giovane.
«Light-kun, si tratta di una situazione di emergenza, ho bisogno di silenzio.»
Light si allacciò la cintura di sicurezza e incrociò le braccia, il berretto di maglia viola e rosso gli scivolava sulla testa. Lo sfilacciato pompon bianco in cima al cappello rimbalzava su e giù ad ogni suo movimento e piccoli ciuffi di capelli rosa spuntavano ai lati.
L mormorò istruzioni di guida tra sé e sé mentre usciva fuori dal garage e si dirigeva verso l'ospedale.
«Ryuu, mi hai preso un appuntamento, giusto?»
«Sì, ho chiamato prima. E non chiamarmi Ryuu.»
Light si tolse la scarpa e il calzino, mise il piede destro sul cruscotto e fissò l'alluce. Era un'accozzaglia di diversi colori e pulsava ancora dal giorno prima. «Fa male... Pensi che sia rotto? Non riesco a camminarci...»
«Non so molto sui piedi, Light-kun.» L strinse il volante mentre avanzavano lentamente lungo la strada, frenando bruscamente ogni pochi secondi.
«Hmm. Fa maaaaaaaaaaaa-»
«Silenzio! Stiamo arrivando a destinazione.»
Andarono avanti piano finché Light, annoiato, improvvisamente mostrò qualcosa che aveva nascosto sotto la giacca.
Era la bambola.
«Light-kun!»
L, scioccato, girò il volante al lato e salendo sul marciapiede, passò sopra un'aiuola di fiori, sfondò una piccola recinzione e finì dritto nel parcheggio dell'ospedale. Pigiò forte sui freni ed entrambi balzarono contemporaneamente in avanti. Light, che aveva ancora il piede sul cruscotto, sbatté il viso contro il ginocchio ed L iniziò a tossire quando la cintura di sicurezza lo bloccò.
«Dannazione, Light-kun!» tossì L mentre slacciava la cintura.
«Scusa! Non pensavo che la bambola ti avrebbe spaventato così tanto! Ahi, la faccia...»
Il detective appoggiò la testa contro il volante e fece un respiro profondo. La bambola era volata sul cruscotto e stava fissando proprio lui.
«Beh... Siamo arrivati ​​in tempo, giusto?» ansimò Light.
L girò lentamente la testa di lato e fissò malignamente il ragazzo dai capelli rosa accanto a lui. Ricevette in risposta un sorriso imbarazzato.
«Light-kun è un idiota.» Detto questo, L aprì le porte e spinse Light fuori dal lato del passeggero, seguendolo e sbattendo accidentalmente l'anca sul freno a mano.
«Ahi!»
«Stai bene, Ryuuzaki?»
«Sì. Tira giù il cappellino.»
 
Entrarono in ospedale ed L informò l'addetto alla reception che Light era arrivato.
«Il dottore sarà con Yagami-san tra un attimo» disse l'addetto a L, che annuì e si trascinò dove erano le sedie.
Il ragazzo si lasciò cadere su una sedia dietro un uomo di mezza età che stava cercando di fare un Sudoku e L si appollaiò su quella accanto a lui.
«Mi fa male la faccia» sussurrò Light, chinandosi verso L. «È rossa?»
Il detective scartò un lecca-lecca che aveva preso dal bancone della segreteria e se lo mise in bocca. «Light-kun sta invadendo il mio spazio personale» grugnì.
«Be', la mia faccia è rossa o no?»
L lo guardò e scosse la testa. «No, ma i capelli di Light-kun sono rosa e con quel cappellino è ridicolo.»
Quel commento gli fece guadagnare un «Hmmp!» offeso e un broncio. Posò gli occhi contornati di scuro verso l'uomo di fronte a loro e fissò il Sudoku mezzo finito da sopra spalla del tizio.
Quei numeri sono tutti sbagliati, pensò mentre lo risolveva immediatamente. Lanciò un'occhiata a Light, che stava guardando di sottecchi una ragazzina dall'altra parte della stanza che giocava con una bambola. Light non ha intenzione di fare nulla al riguardo. Forse dovrei dire a quest'uomo dei suoi errori...
Continuò a fissare il puzzle.
Nel frattempo, la bambina si accorse che Light la guardava e si fermò, camminando verso di lui e alzando la sua bambola.
«Vuoi giocare?» chiese con dolcezza.
«Oh!» disse, riscuotendosi. «Uhm, certo. Perché no?» Con un sorriso, allungò una mano e afferrò la bambola per la testa, pensando che la ragazzina l'avrebbe lasciata andare. Ma lei non lo fece, lui tirò troppo forte e pop!, la testa saltò via.
«Waaaaaahhhhh!»
L guardò in silenzio mentre Light cercava di spiegarsi ai genitori. Voltatosi, vide che il signore di fronte a lui aveva ancora il puzzle tutto sbagliato e sospirò.
«È sbagliato» disse, toccando l'uomo sulla spalla.
«Che cosa?» Il tizio si voltò e lanciò uno sguardo confuso ad L.
«Il suo puzzle non è corretto.» L succhiò con uno schiocco il lecca-lecca e indicò le colonne. «Ci dovrebbe essere un nove lì e accanto un due...»
«Ti dispiace?» scattò l'uomo.
L sbatté le palpebre. «Sì, mi dispiace. Sto cercando di correggere i suoi innumerevoli errori.»
Accanto a L, Light veniva fatto a pezzi dai genitori della ragazza:
«Cosa stavi facendo con la bambola della mia bambina?!»
Light rabbrividì. «Signore, stavo cercando di giocare con lei...»
«Pervertito!»
La situazione di L non era meglio.
«Mi faccia vedere il puzzle» ordinò L. Si chinò in avanti e afferrò il libretto.
«Lo lasci!» gridò l'uomo.
«Ma è sbagliato. Non può onestamente dirmi che intende farlo sbagliato!»
«Forse voglio farlo da me!»
«Me lo faccia sistemare!»
«Yagami!»
L e Light alzarono entrambi lo sguardo e videro un'infermiera che li chiamava dalla porta.
«Muoviti, Light-kun.»
Con un'ultima occhiataccia all'uomo, L lasciò andare il puzzle e si trascinò dietro Light verso l'infermiera. Li portò indietro e disse a Light che lo avrebbe pesato.
«Si tolga gli abiti superflui, prego» disse.
Light si schiarì la gola e si tolse le scarpe, cercando senza successo di nascondere le sue calze con le stelline.
«E il cappello, signore...»
«Ho bisogno del mio berretto!» disse ad alta voce, afferrandolo ai bordi mentre quella stava per tirarlo via.
«Gli lasci tenere il cappellino» mormorò L.
«Salga su» disse lei, guardando storto i due e la catena che li univa.
«È proprio necessario? Perché lui» Light indicò L,«mi ha fatto mangiare un mucchio di schifezze al cioccolato pochi giorni fa e so di aver messo su qualche chilo...»
«Molto bene, signore. Prego, vada nella stanza numero uno e il medico la raggiungerà tra un momento» disse l'infermiera con impazienza.
«Grazie...» Light andò zoppicando nella stanza e L lo seguì, tenendo le scarpe di Light tra il pollice e l'indice.
«Light la Lucciola ha dimenticato le scarpe.»
L'infermiera chiuse sbattendo la porta, mormorando qualcosa su un «pollo» e un «finocchio».
«Deve essere molto affamata» osservò Light, sedendosi sul tavolo per rimettersi la scarpa sinistra.
L sedette sulla sedia accanto al tavolo e guardò Light. «I calzini di Light-kun hanno sopra delle stelle» disse.
«E allora?»
«Light-kun ha un particolare interesse per l'astronomia?»
«No, mi piacciono solo le stelle sui vestiti.»
«Light-kun vorrebbe che gli comprassi altre paia di calze?»
«No.»
Passarono alcuni minuti.
«Posso vedere il cappellino di Light-kun?»
«No.»
«Perché no?»
«Perché lo so che vuoi solo guardare i miei capelli. Ti ho visto mentre mi fissavi quando mi sono svegliato questa mattina.»
«Osservo Light-kun quando dorme di tanto in tanto.»
«Oh, questo mi fa stare tranquillo. Grazie.»
«Prego, Light-kun.»
Passarono circa dieci minuti di silenzio. Light fissò uno schema della lingua di fronte a lui e incrociò le gambe. Alla fine, si annoiò e dovette dire qualcosa.
«Ryuuzaki? Quanto tempo è passato?»
«Non lo so.»
«Verrà mai?»
«Probabilmente no.» L allungò una mano e tirò via il cappellino dalla testa di Light.
«Ehi, Ryuu!»
«Scusate per l'attesa!»
Il medico entrò vivacemente e guardò dritto ai piedi di Light, lanciando solo un breve sguardo ai capelli rosa e gesticolando per far togliere il calzino al giovane. Poiché Light non rispose abbastanza rapidamente, si chinò e tolse lui stesso il calzino.
«Ehi» esordì ragazzo, guardando sorpreso l'uomo.
«È slogato» disse il dottore. «Tienilo sollevato e metti del ghiaccio. Andrà meglio tra circa una settimana. Hai delle stampelle?»
«Uhm...»
L alzò lo sguardo. «Posso procurargliele io» disse al dottore.
«Sì? Bene, piacere di averti conosciuto Yegumi-san. Chiama se hai dei problemi.»
L'uomo li fece tornare in sala d'attesa, L teneva ancora in mano il berretto e la scarpa destra di Light e quest'ultimo stringeva il pugno.
«Ehi, guarda! Il signor Pervertito è un clown!» disse la bambina.
«Portami fuori di qui, Ryuuzaki.»
Uscirono fuori e Light si rimise il cappello e le scarpe, arrabbiato per aver lasciato il calzino in ufficio. Fecero un viaggio di ritorno sorprendentemente tranquillo e una volta tornati, L fece sollevare il piede a Light e lo costrinse a metterci su del ghiaccio. Dopo di che, telefonò a Watari per dirgli di portare delle stampelle più tardi.
«Ryuuuu...»
«Che c'è?» disse L, guardando il ragazzo disteso.
«Vuoi portarmi fuori da qualche parte domani?» chiese Light.
«Light-kun sa che abbiamo un'altra seduta di terapia di domani.»
«Vuoi portarmi da qualche parte dopo?»
«Forse.»
 
 
 
 
Note finali
 
Buona sera a tutti!
È da parecchio ormai che non scrivo note a fine capitolo, quindi eccomi qui! Da quando ho iniziato a tradurre e postare questa storia mi seguite in tantissimi, più di quanti potessi immaginare, considerato il fandom di Death Note. Quindi vi ringrazio tutti di cuore! Spero che la storia continui a piacervi e a farvi ridere. Per la cronaca, mancano 19 capitoli alla fine e la traduzione procede bene. Ne vedrete presto delle belle, ma ogni cosa a suo tempo... ;)
A presto!

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Capitolo 46
*** Terapia - Parte II ***


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Terapia
Parte II
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L e Light erano seduti nella sala d'attesa dell'ufficio della terapeuta; Light aveva le stampelle accanto a sé e L si rosicchiava il pollice. Erano gli unici due presenti e si sentiva della musica lirica a tutto volume assolutamente fuori luogo. Fu quando Light iniziò a canticchiare con la suddetta musica che L si sentì in dovere di dire qualcosa:
«Light-kun.»
La cantilena persisteva.
«Smettila di guaire.»
Light guardò altrove e aumentò volutamente il suo mugolio, tirandosi giù il berretto per evitare di vedere L con la coda dell'occhio.
L aggrottò la fronte e spostò la sua attenzione su una pianta finta in un angolo della stanza, tentando invano di non ascoltare i lamenti incessanti che gli riempivano i timpani.
«Sembra che voi due andiate d'accordo» giunse improvvisa la voce della terapeuta.
L alzò lo sguardo e vide Kyoto che gli faceva cenno di entrare, gli appunti a portata di mano. Si alzò e cercò di aiutare Light con le stampelle.
«Ce la faccio, Ryuga!»
«Sto cercando di aiutare Light-kun!»
«Calma, signori...»
Entrambi si placarono e la seguirono lungo il corridoio. Una volta nella sua stanza, Light si abbandonò drammaticamente sul divano e lasciò ad L le stampelle.
«Light-kun vuole il mio aiuto solo nei momenti meno opportu-» iniziò L, ma all'occhiata interrogativa di Kyoto tacque, posò le stampelle e si accucciò accanto al ragazzo invalido.
«Bene. Vi siete fatti dei complimenti?»
«No» dissero simultaneamente.
Kyoto fece un piccolo sospiro e annotò qualcosa nei suoi appunti. «Che ne direste di elencare tre cose che vi piacciono dell'altro, adesso?» suggerì.
Silenzio. Entrambi la fissarono inespressivi.
Lei strinse le labbra. «Ryuga, comincia tu.»
L, senza voltare la testa, spostò gli occhi su di Light per un secondo e grugnì. «Light-kun è... molto fantasioso» si costrinse a dire.
Kyoto annuì. «Molto bene, Ryuga. Ora tu, Light. Andate avanti.»
«Uhm, sei bravo a fare... puzzle?»
«Light-kun è abile a piegare i vestiti.»
«La tua collezione di cappelli è notevole.»
«L'acqua di colonia di Light-kun è gradevole.»
«Tu hai un gran... bagaglio culturale.»
Kyoto sorrise e annuì, lodando i loro sforzi, prima di chiedere a Light del suo infortunio.
Light ridacchiò un po'. «Beh, stavo uscendo dalla doccia e sono inciampato battendo il dito... Ed è peggiorato quando ho fatto a botte con Ryuga e...»
«Avete fatto a botte? Perché?» lo interruppe Kyoto.
Light si schiarì la gola e incrociò le gambe. «Beh, è ​​stupido, davvero... mi ha comprato un prodotto per capelli alla fragola cedendo che fosse shampoo ma in realtà era tintura per capelli» disse timidamente, tirando giù il cappellino.
«Perché gli hai comprato un prodotto per capelli, Ryuga?»
L aggrottò la fronte. «Ho pensato che gli sarebbe piaciuto il profumo di fragola, e le fragole piacciono anche a me...»
A ciò, la terapeuta annuì vistosamente. «E perché volevi che profumasse di fragole?» lo incalzò. «Perché stiamo insieme giorno e notte
«Notte? Avete finalmente...»
«No! Dobbiamo condividere un letto a causa della catena» s'intromise Light.
Gli occhi di Kyoto si spalancarono e scrisse qualcos'altro. «Vorreste parlarmi di questa catena?» chiese lei.
Lanciando uno sguardo esasperato a Light, il detective strinse i denti per un attimo prima di rispondere. «L'ho ammanettato a me perché stiamo... partecipando ad un esperimento» disse imbarazzato. «L'ho rimossa in occasione di questo appuntamento.»
«Ryuga, sembra che sia stato tu a far partire questo esperimento con la catena... vorrei dirti che penso sia qui il problema» disse lei, abbassando gli appunti.
«E quale sarebbe?» ronzò L.
«La tensione sessuale irrisolta tra voi due sta rovinando il vostro rapporto. Ryuga, stai usando queste manette come pretesto per essere più vicino a Light, giusto?»
«...»
L la fissò.
Light sospirò e lasciò cadere la testa contro il cuscino del divano.
«Tu, Ryuga, hai manie di controllo. Vorrei fare alcune attività per te questa volta e alla prossima seduta ci concentreremo di più su Light, d'accordo?» suggerì lei.
«Eccellente.»
Light sorrise al soffitto. Ryuuzaki è veramente di cattivo umore oggi.
La dottoressa Kyoto sorrise e si alzò in piedi, dirigendosi verso una scrivania e rovistando un secondo prima di tirare fuori un paio fogli e una scatola.
«Light-kun» sussurrò L.
«Hm?»
«Portami fuori di qui.»
«Ecco qua, Ryuga» disse Kyoto con un sorriso. Passò gli oggetti ad L e lui li fissò: disegni di colibrì da colorare.
«Vuole che io li colori?» chiese piano.
«Sì. Troverai i pastelli nella scatola. Scegli i colori che ti piacciono di più.»
L aggrottò la fronte. «O-kay…»
«Io cosa devo fare?» chiese Light.
«Light, tu farai un test di Rorschach.»
 
Light strizzò gli occhi alla nona macchia d'inchiostro. «Sembrano due persone... a letto» disse, piegando la testa di lato. «O forse un gufo... ma poi se si guarda... hmm... Potrebbe essere una falena. Sì. Si tratta di una falena. Oppure no, potrebbe essere...»
L sedeva curvo sul grembo (capacità di ragionamento diminuite del quaranta per cento) a scarabocchiare le ali del colibrì. Odio colorare, pensò. Ho sempre odiato colorare. Perché sto colorando? Sto sprecando il mio tempo. Potrei dichiarare colpevole quel maniaco anche adesso, ma no. No, L sta colorando perché questo è un fantastico passatempo per i tre più grandi detective al mondo!
La matita si ruppe. «Dannazione.»
«Oh, quella sembra decisamente un coltello» disse Light mentre fissava l'ultima macchia d'inchiostro.
«Più del tre per cento» farfugliò L.
«Zitto, Ryuga!» scattò il ragazzo, voltandosi di lato per fissare L.
«Che cosa hai detto, Ryuga?» chiese Kyoto, sporgendosi in avanti.
«...Niente. Ho finito di colorare.» L sollevò il suo capolavoro e Kyoto lo fissò.
«Trovo interessante che tu abbia colorato tutto di blu, Ryuga.»
«Sembra piuttosto grossolano» commentò Light.
«Non ho chiesto il parere di Light-kun sul mio colibrì!» s'infuriò L.
«Ma guardalo! I tratti vanno in mille direzioni diverse! E hai colorato fuori dai contorni!»
L strinse i denti e guardò Kyoto, che li stava osservando in silenzio.
«Penso che abbiamo finito per oggi» disse, annuendo. «Ryuga, vorrei che tenessi un diario e lo portassi la prossima volta. Light, suppongo che ti sia dimenticato del diario, quindi ti chiedo di farti valere un po' di più con Ryuga e di dirmi come va la prossima volta che ci incontriamo. D'accordo?»
«D'accordo.»
Afferrò la pagina da colorare e li accompagnò fuori dalla porta.
«E voi due dovreste fare qualcosa insieme, come prendere lezioni di ballo» aggiunse. «Pensate che si possa fare quando il piede di Light sarà guarito?»
L si trascinò via senza dire altro, ma Light sorrise e annuì. «Gliene parlerò» mormorò. «Arrivederci.»
 
Una volta saliti sulla limousine, Light ricordò ad L che doveva portarlo a mangiare fuori.
«Non voglio andare da nessuna parte con Light-kun in questo momento.»
«…Sei arrabbiato con me?»
L fece un respiro profondo. «Non sono più arrabbiato del solito con Light-kun» rispose.
«Quindi sei perennemente arrabbiato con me?» chiese il ragazzo dai capelli rosa.
«Deduzione corretta.»
«Ma perché non vuoi portarmi fuori?»
«Perché voglio contemplare le cose.»
«Puoi contemplarle mentre mangiamo. C'è un ristorante Hibachi* molto buono in centro dove potremmo andare.»
L lo guardò e fu immediatamente attaccato da quell'implacabile sguardo da cucciolo. Cercò di resistere...
«Se domani Light-kun si occuperà di una montagna di documenti, lo porterò al ristorante. E... Light-kun deve togliersi il berretto.»
«Fatto.»
 
Arrivarono ​​al ristorante e si sedettero ad un tavolo tra un trio di ragazzine ridacchianti e una coppia di mezza età con due ragazzini. Sulla parete di fronte al tavolo c'era uno specchio su cui Light fissò i capelli rosa con orrore mentre L guardava il menu.
«Guardate i suoi capelli!» sussurrò una delle ragazze, scoppiando in una risata stridula con le sue amiche. Light cercò di ignorarle e si limitò a ravviarsi i capelli allo specchio con uno sbuffo.
Sono ancora favoloso, anche se i miei capelli possono essere... visivamente poco attraenti per la loro tonalità.
«Light-kun vuole del pesce?» chiese L. Indicò il menu, ma si irritò quando Light continuò ad armeggiare con i capelli invece di ascoltarlo. «Molto bene. Ordinerò del pesce.»
«Buona sera a tutti!» tuonò lo chef, sopraggiungendo con il suo carrello di ingredienti. Pigiò alcuni pulsanti sul fornello di fronte a loro e prese le loro ordinazioni.
L guardò Light, che si stava ancora accarezzando i capelli, e iniziò a rosicchiarsi il pollice. Kira è ovviamente molto vanitoso. Il gigantesco ego di Light che cresce anche in queste circostanze imbarazzanti implica che può reggere un duro colpo e andare avanti. La sua perseveranza aumenta i miei sospetti del due per cento.
E davvero... Cosa pensava quella terapeuta? Tensione sessuale... Tsk! Impossibile. Basta guardarlo! Non potrei mai essere attratto da un tipo del genere. I suoi occhi... quelle labbra... La sua ipotesi è del tutto infondata!
«E ora FUOCO!»
L sobbalzò e rivolse la sua attenzione alla cucina, dove venne accolto da una sfiammata alta fino al soffitto giusto davanti alla sua faccia. Gridò e si sporse all'indietro sullo sgabello, restando in bilico sul bordo per un attimo prima di crollare a terra, agitando le braccia in aria. Le ragazze risero strillando, la coppia gli lanciò strane occhiate e i ragazzini lo indicarono chiedendo perché «l'uomo panda» avesse tanta paura del fuoco.
Light espirò lentamente e fissò il detective a terra. «Che equilibrio, Ciuffo da panda.»
«Zitto, Light-kun.»
«Stai bene, amico?!» gridò lo chef quando L risalì al suo posto.
«No, non sto bene. Non sto mai bene.»
«Va bene, e ora un po' di riso fritto!»
«Non sapevo che avessi così paura del fuoco» sussurrò Light con un piccolo sorriso.
«Non mi è mai piaciuto il fuoco.»
«Davvero? Io lo adoro.»
«Forse Light-kun può darsi fuoco, allora.»
Ciò costò ad L un lungo sciopero del silenzio. Lo chef fece il riso fritto, lo servì, e iniziò ad occuparsi del pesce e di un mix grigliato da servire con l'antipasto. Iniziò a cucinare alcune fette di cetriolo e ne gettò una a L, che la prese in bocca senza problemi, sorridendo a Light con impertinenza.
«Bella presa, amico!»
Uno dei ragazzini ridacchiò e lo indicò. «L'uomo panda ha preso il cetriolo!» strillò.
«Che ne dite di darne una al nostro amico dai capelli rosa?» chiese il cuoco, lanciando una fetta a Light.
«Ah!» Light provò a prenderla, ma lo colpì sul naso e rimbalzò nel piatto di L.
«Il lungo naso di Light-kun ha sbarrato la strada» osservò L, reprimendo una risata.
«Zitto, Faccia da Ciuffo. Dammene un'altra!»
«Faccia da Ciuffo...?» mormorò L.
Lo chef ne gettò un'altra a Light. Poi, un'altra. Un altro un paio. Light fallì ogni volta.
«Non sai farlo, Belli Capelli!» rise lo chef.
Il ragazzo fece una smorfia. «Non parlare dei miei capelli, brutto figlio di-»
«Calma, Light-kun.»
Light guardò L e si calmò.
L sollevò un sopracciglio. Mi ha appena... ubbidito? rifletté.
«Ecco il vostro pesce!»
Il resto del pasto passò senza complicazioni, le ragazze ridacchiavano di L e Light e la coppia cercava di allontanarsi delicatamente da loro. Una volta finito, L aiutò Light con le stampelle e tornarono a casa.
Mentre si preparava per andare a letto, Light chiese ad L di massaggiargli i piedi per guarire il dito.
«Forse lo farò in futuro, come ultima risorsa. Ma ora come ora, mi rifiuto di toccare i piedi di Light-kun con le mani.»
«Come vuoi, Uomo Panda.»
 
 
Note alla traduzione
 
* Ritengo opportuno inserire questa nota alla traduzione in quanto non credo che questo tipo di ristoranti sia molto diffuso e conosciuto in Italia. Avendo delle caratteristiche completamente diverse dai tradizionali ristoranti, la lettura potrebbe risultare confusionaria.
L'Hibachi è uno stile di cucina giapponese che consiste nel cuocere le pietanze su una piastra rovente. Nei ristoranti Hibachi, gli avventori siedono attorno a questa piastra, ad ognuna delle quali è assegnato uno chef, e la preparazione delle pietanze avviene davanti ai loro occhi in maniera interattiva. Lo chef infatti fa mostra delle sue abilità di intrattenitore, può lanciare cibo ai commensali o giocare con gli utensili da cucina per incantare il pubblico. Le pietanze servite sono varie: carne bianca o rossa, pesce, verdure, riso, noodles. Lo spettacolo termina quando tutti hanno ricevuto la loro ordinazione.
Potete trovare maggiori dettagli nel seguente link, da cui ho attinto le precedenti informazioni (è in inglese, non sono riuscita a trovare nulla in italiano):
 
http://www.ehow.com/facts_7596679_hibachi-restaurant.html

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Capitolo 47
*** Nudità ***


Sono tornata :)
 

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Nudità
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«Ouch!»
L si svegliò per una gambata all'inguine. Inutile dire che fu un'esperienza sgradevole e dolorosa per il detective perché, nonostante fosse abituato al fatto che Light si stravaccasse su di lui, di solito non veniva colpito in quella zona particolare.
«Light-kun! Light-kun... la gamba! Mi sta schiacciando!»
Pur continuando a dormire, Light sembrò ricevere inconsciamente il messaggio e spostò la gamba un po' più giù. L lasciò cadere la testa indietro e riprese fiato per qualche minuto prima di cercare di togliersi completamente di dosso la gamba di Light. Allungò le mani sotto le coperte e afferrò la coscia nuda...
Nuda? L aggrottò la fronte e spostò un po' il braccio sulla gamba. È nuda! Dove sono i boxer di Light?! Dorme sempre in boxer! Perché non ha nulla addosso?! Ok... calma. Forse ha gli slip. Sì, questa è l'unica spiegazione plausibile. Slip. Rassicurato, L mosse la mano sui fianchi di Light così da spingerlo via, ma trovò nuovamente la nuda pelle. Si tirò indietro.
È nudo! Che... L'ho visto prepararsi per andare a letto! L'ho visto con i vestiti addosso! Avrei notato... giusto? Dovrei svegliarlo? Ma prima, devo essere sicuro...
L accese la luce, guardò sotto le coperte e confermò che Light era, appunto, nudo.
«Light-kun! »
«Non voglio, Panda-chan...»
L aggrottò la fronte e scosse rudemente Light per le spalle. «Light-kun deve svegliarsi e dare delle spiegazioni!» ordinò.
Gli occhi castani si aprirono e fissarono L ottusamente. «Cosa c'è che non va, Ryuu?» sbadigliò Light.
«Light-kun è nudo!»
«No...» Light guardò sotto le coperte. «Va bene, forse –yawn– lo sono... Dove sono i miei boxer?»
«Non lo so, ma Light-kun deve mettersi qualcosa addosso prima che lo butti fuori dalla finestra» scattò L.
«Non c'è bisogno di minacciarmi!»
«Le minacce sono necessarie quando si ha a che fare con qualcuno strano come Light-kun!»
«Beh, se io sono così strano, perché i miei boxer sono sul tuo cuscino?»
«Perché» L si fermò. Lentamente, si voltò a guardare l'altro lato del suo cuscino e là li vide, un grosso strappo sul lato rovinava i piccoli soli stampati che sorridevano felicemente verso di lui.
Light si mise a sedere e puntò il dito contro L. «Li hai strappati via, Ryuuzaki!» esclamò.
«Non ho fatto nulla di simile!»
«Sì l'hai fatto! L'angolo in cui sono strappati e il fatto che siano dove non posso raggiungerli mostrano chiaramente che mi hai spogliato mentre dormivo! Pervertito!»
L iniziò a mangiucchiarsi il pollice e cercò di pensare a un modo per smentire l'ipotesi di Light, ma giunse alla stessa conclusione del compagno.
«Prima vuoi che profumi di fragole, poi mi spogli mentre dormo! Non voglio sapere cosa hai in programma dopo!» disse Light allontanandosi un po’ di più da L. «Toglimi queste manette!»
«No.»
«Toglile!» Preso dal panico, Light si lanciò su L e cercò di prendergli la chiave dalla tasca.
«Light-kun! Togliti di dosso!»
«No! Voglio che mi togli queste dannate manette!»
«Se Light-kun rimuove la catena, mi limiterò a tuffarmi su di lui quando cercherà di fuggire dalla stanza.»
Light cessò la ricerca e guardò L per alcuni secondi. Sbuffò e tornò al suo lato del letto, immaginando che L probabilmente avesse ragione. «Beh, io torno a dormire» disse. «Non mettermi le zampe addosso.»
«Light-kun non ha bisogno di dirmelo due volte.»
«Bene!»
«Bene.»
L osservò Light che, ancora nudo, si gettava di nuovo sul cuscino e alla fine si riaddormentava. Il detective decise quindi che sarebbe stato un buon momento per fare ciò che la terapeuta voleva e registrare le sue esperienze in un diario. Prese il computer portatile dal comodino e aprì un documento di testo vuoto.
 
Annotazione numero 1
Ora: 02:58
Light sta dormendo senza vestiti perché ho strappato via i suoi boxer mentre dormivo. Suppongo che potrebbe essere la conseguenza per aver mangiato troppa torta al cioccolato prima di andare a letto e il mio subconscio voglia umiliarlo. Mi ha bloccato e ha tentato la fuga, ma io l'ho convinto ad abbandonare il suo piano mal strutturato.
Suppongo che questo sia tutto ciò che ho da dire su questo particolare incidente. Si conclude così la mia prima annotazione nel diario.
L
 
L rilesse il suo scritto e sentì che mancava qualcosa. Fu un paio d'ore dopo, mentre stava guardando alcuni grafici, che si rese conto di non aver scritto nessuna delle sue emozioni, ma pensò che fosse superfluo.
 
 
Più tardi quel giorno, mentre sedevano sul divano dopo aver dato da mangiare ai pesci e aver innaffiato il giardino, L decise che avrebbe dovuto fare la doccia. Incatenò Light al tavolino e andò furtivo in fondo al corridoio.
Light lo guardò allontanarsi in silenzio e, una volta certo che L fosse in bagno, cercò di cliccare sulla funzione Photo Booth sul suo portatile in modo da potersi guardare. Con la sua tipica fortuna, l'applicazione non si apriva. Cliccò, digitò e forzò la chiusura un'infinità di volte prima di rinunciare e decidere di usare invece il computer di L.
«Hmm.» Light provò molte password diverse prima che LightÈUnoSvampito lo facesse entrare con successo. Leggermente offeso, il giovane lanciò la funzione per le foto e iniziò a controllarsi nel monitor.
Vorrei che questa tinta fosse già sparita! pensò con rabbia, toccandosi i capelli. Hm. Forse potrei fare alcune fotografie per il gusto di farlo. Cliccò sul pulsante "Scatta foto" e iniziò provare qualche posa.
 
L fissò il suo riflesso nello specchio appannato e fece una smorfia quando vide i capelli che si gonfiavano. Forse avrei potuto usare un po' del balsamo di Light... Aprì l'armadio e vide più di trenta diverse bottiglie di prodotti. …Forse no.
Sconfitto, spostò una ciocca di capelli dagli occhi e afferrò il phon. Se li pettino mentre li asciugo, potrebbero diventare più gestibili...
Passò i successivi dieci minuti sparandosi aria calda tra i capelli e cercando di sbattere le palpebre a sufficienza così che gli occhi non si seccassero. Afferrò una delle spazzole di Light e la passò tra le sue ciocche folte, il rumore di un forte strappo accompagnava ogni spazzolata.
«Fa male!» sibilò L tra sé e sé. Fece una smorfia e continuò per qualche minuto prima di spegnere l'asciugacapelli e guardarsi allo specchio.
...Beh, non è andata affatto come mi aspettavo.
Light chiuse il colpo il portatile quando sentì L venire nella stanza a passo strascicato. Alzò lo sguardo verso il detective e sobbalzò. «Santo Cielo, Ryuuzaki!»
«Non dire un'altra parola, Light-kun.»
«Ma i tuoi capelli…»
«Sono consapevole dello stato in cui sono i miei capelli.»
L cercò di camminare verso il divano con una certa dignità, ma finì per inciampare in una delle stampelle sbattendo la faccia sul cuscino. Rimase in quella posizione per alcuni minuti. Light lo fissò.
«Qualcuno potrebbe perdersi nei tuoi capelli, Ryuuzaki.»
Un grugnito soffocato fu tutto ciò che il ragazzo ottenne in risposta.
«Voglio dire, sembra che tu sia andato a fare trekking in mezzo a una tempesta di vento furiosa.»
L si sollevò e si accucciò in silenzio vicino a Light. Riprese il suo computer e lo aprì, cliccando su Excel. Non rispondeva.
«Beh, io vado a fare una doccia ora, Ryuu. Torno subito» disse Light. Saltò su una gamba sola in bagno, stanco delle stampelle.
Hmm. La mia applicazione Excel non si apre. Farei meglio a fargli dare un'occhiata da Watari.
 
 
Watari sistemò l'applicazione con poco sforzo.
Decise di ignorare le immagini osé di Light che aveva trovato nascoste tra i file di L. Capì che le cose stavano andando come dovevano.

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Capitolo 48
*** Lezioni di ballo ***



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Lezioni di ballo
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Pochi giorni dopo, giunse il momento delle temute lezioni di ballo. Si vestirono (L coi suoi soliti abiti e Light in tuta blu coordinata - «È un allenamento, Ryuu!») ed entrarono nella limousine guidata da Watari.
«A quali balli ci hai iscritti, Ryuuzaki?» chiese Light, esaminandomi il dito per assicurarsi di essere in condizioni di ballare.
L guardava fisso davanti a sé. «Ho lasciato che se ne occupasse Watari.»
«Beh, a quali balli ci ha iscritto?»
«Non lo so.»
«Pfff...»
L sentì il pesante sospiro accanto a lui e capì subito che Light si sarebbe lamentato tutto il giorno, cosa che non vedeva l'ora di patire. Allungò la mano e cercò di sistemarsi i capelli (che erano ancora in disordine da qualche giorno prima), ma senza successo. Tutti i tentativi di domare i suoi capelli erano stati un fallimento; persino quando Light aveva preso un po' di lacca e gliel’aveva applicata, erano rimasti uguali. Il ragazzo aveva proclamato che si trattava di una entità a sé stante e da quel momento si riferiva ad essa chiamandola esclusivamente “Cespuglio”.
«Non perdere tempo con quella foresta, Ryuuzaki. L'asciugatura col phon l'ha resa indistruttibile. Sarebbe divertente metterci strisce arcobaleno e farti passare per un clown» commentò Light.
«Non sono d'accordo» rispose seccamente L.
«Non hai senso dell'umorismo.»
«Non voglio averlo.»
«Vedi, questo è il problema. Devi sviluppare un po' di più la tua personalità.»
«Più del tre virgola sette per cento.»
«Perché?!»
«Per essere presuntuoso.»
«...Presuntuoso, dice Mister Cespuglio della Giustizia.»
L aggrottò la fronte e si voltò verso Light. «Mettere “cespuglio” dopo ogni cosa non la rende divertente» sbottò.
«Penso che sia divertente, Panda-Ryuu. Ancora una volta, non hai senso del..»
L lo colpì in faccia.
Rimasero in silenzio per un po', L si mordicchiò il pollice finché non decise di mangiare i suoi vermi gommosi. Mise una mano in tasca...
...Niente.
Andò nell'altra tasca. Niente.
Come posso non avere i miei vermi? Ricordo di averli messi in tasca proprio ieri!
«Light-kun.»
«Che c'è» brontolò Light, ancora rosso in viso per il colpo di prima.
«Dove sono i miei vermi?» chiese L, gli occhi più grandi del solito.
Il giovane alzò un sopracciglio. «Non sapevo che tu avessi i vermi! Non è tigna, è vero?! Probabilmente l'hai presa perché non indossi mai le scarpe, maiale!»
«Non ho la tigna! Stavo parlando dei miei vermi gommosi» lo interruppe L, irritandosi ogni secondo di più.
«Oh. Li ho mangiati.»
Un colpo.
«Light-kun ha mangiato i miei vermi?»
Il ragazzo annuì, aggrottando la fronte quando vide L avvicinarsi a lui tanto da sfiorarlo. «Sì, ti eri appisolato sul divano e non ho pensat-»
«Idiota! Erano la mia unica fonte di zuccheri!»
«Non lo sapevo!»
«Non posso andare senza zucchero! Non posso andarci senza, Light-kun! Non posso andare-»
Light appoggiò una mano sul braccio di L. «Calmati, Ryuuzaki...»
«Non toccarmi» sibilò L.
Indietreggiando, Light si guardò intorno disperatamente nella limousine cercando qualcosa per tenere a bada L durante la lezione. Tutto ciò che trovò fu una bottiglia in miniatura di scotch e sapeva che non avrebbe avuto il minimo effetto su L, così si limitò ad agitare irrequieto le mani mentre L dondolava avanti e indietro, rosicchiandosi il pollice.
«Siamo arrivati» disse Watari dal sedile anteriore, senza aver apparentemente ascoltato i due che andavano nel panico. Fermò la macchina e li guardò uscire con un piccolo sorriso sul volto, prima di sfrecciare via.
«Facciamola finita» brontolò Light.
«Giusto.»
Entrarono nello studio di danza e videro altre cinque coppie già lì -tutte formate da un uomo e una donna. Tutti fissarono in silenzio lo strano duo.
«Ciao!» disse l'istruttore - un uomo basso e magro- affrettandosi verso di loro. «Sono felice che vi uniate a noi, ok? Adesso venite qui così possiamo cominciare, ok? Ok.»
«Non mi piace questo tizio» sussurrò Light a L, ma il detective sembrava concentrato su qualcos'altro. «Va bene. Non ascoltarmi.»
«Penso che vi piacerà. Il ballo liscio non richiede alcun sollevamento, quindi dovreste stare bene, ok» disse l'istruttore mentre andava verso la parte anteriore della stanza; lo specchio alle sue spalle rendeva possibile a tutti fissare ancora un po' L e Light.
«Ok, inizieremo con dei passi semplici. Prego sparpagliatevi e mettetevi in posizione, la mano della donna sopra quella dell'uomo.»
L e Light si spostarono nell'angolo più remoto della stanza e si fissarono l'un l'altro.
«Spero che Light-kun sappia che la sua mano andrà sopra» disse L, afferrando la mano dell'altro e posizionandola di conseguenza.
Light scosse la testa e ribaltò le posizioni delle loro mani. «Non sono la ragazza
L torse il braccio di Light, ma il giovane opponeva una buona resistenza e non riuscì a vincere. L'istruttore li raggiunse e se ne uscì con un «tsk.»
«Okay, piccoletto, la tua mano va sopra, ok?» disse a L.
«No.»
«Ok, mettila così e basta.» Posizionò mano di L sopra e li spinse nel percorso delle altre coppie. «Ok, ora seguite le altre coppie.»
La musica partì e gli altri, evidentemente non del tutto principianti, iniziarono a ballare in cerchio seguendo il ritmo. Light, felice di essere il “maschio”, cercò di far seguire ad L gli stessi semplici passi come gli altri, ma L ondeggiò un po' e basta.
«Devi muoverti, Ryuu!»
«Ci sto provando!»
Light tirò L a sinistra per evitare di scontrarsi con un'altra coppia. Il detective inciampò e volò in avanti, facendo sbattere le loro teste.
«Bel lavoro, genio!» scattò Light, scuotendo la testa in risposta al dolore. «Che problema hai?»
«Non ho avuto la mia dose di zucchero, perché Light-kun ha divorato i miei vermi mentre dormivo!»
«Non li ho divorati! Non sono un animale!»
«Ok, voi due! Dovete muovervi più velocemente adesso, ok?» gridò l'istruttore verso di loro.
«Okay!» gridarono entrambi di rimando, facendo indietreggiare l'uomo.
«Muovi il tuo culo magro da questa parte» ordinò Light. Tirò L verso l'altro lato del pavimento. «Smettila di inciampare!»
«Più del tre per cento.»
«Perché?»
«Per essere scortese.»
«Come vuoi! Tanto i tuoi calcoli sono errati per mancanza di zucchero...»
«Controlla il tuo ballerino, giovanotto!» strillò la voce di una donna accanto a loro.
Light guardò e vide che lui e L avevano accidentalmente stretto in un angolo un'altra coppia. La donna dall'aspetto benestante li stava deridendo.
«Guarda dove porti il tuo... compagno» aggiunse.
«Be’, non c'è bisogno di incazzarsi tanto per questo» s'infiammò Light.
«Non rivolgerti così a mia moglie, ragazzo!» disse l'uomo ad alta voce, facendo un passo avanti.
Light si ritrasse un po'. L fissò il pavimento e pensò allo zucchero.
«Chiedi scusa, teppistello!»
«Uhm...» Sebbene Light non volesse essere pestato da quell'uomo, sentì anche il bisogno di difendere il suo orgoglio, così incrociò le braccia e tentò di sostenere lo sguardo dell'uomo.
Non funzionò.
«Signore?» chiese L all'improvviso, guardando l'uomo.
«Che c'è?» abbaiò il tizio, fissando ancora Light.
«Se continua a infastidirci, la rimuoverò fisicamente da questa sala da ballo.»
Gli occhi della donna si spalancarono e fece un passo indietro, gli occhi che sfrecciavano dallo strambo tizio dalle spalle cadenti al focoso ragazzo dai capelli rosa. «Tesoro, andiamo via di qui» disse lei.
«Cosa?» chiese suo marito, non disposto ovviamente a permettere che Light la facesse franca.
«Ce ne andiamo.»
Lo tirò fuori dalla sala e l'istruttore li guardò allontanarsi con tristezza.
«Tornate presto, ok?» gli gridò.
L, che stava sviluppando un mal di testa piuttosto brutto, afferrò la mano di Light in modo che fosse sopra la sua e lo tirò di nuovo nel centro della pista. Inciampò durante i passi e cercò invano di ignorare Light che di tanto in tanto spingeva contro di lui.
«Ok, lavoriamo sul casquè ora, va bene? Donne, mantenete l'equilibrio» tuonò il maestro di ballo. «Voi due, lasciate che vi posizioni, ok.» Si avvicinò alla strana coppia e mostrò ad L come piegare correttamente Light, ma il detective era troppo occupato a pensare allo zucchero e non comprese tutto.
«Ok, andate avanti e provate!»
L gettò Light giù verso il suolo a casaccio, con grande orrore del maestro. Light cercò di tenersi in equilibrio così da non sbattere la testa sul pavimento e portò una gamba proprio tra quelle di L.
«Mrrgh!» La vista di L si oscurò. L'ultima cosa che vide fu Light in ginocchio sopra di lui, che si mordeva preoccupato il labbro inferiore.
 
 
«Oohh...» L era steso nel loro letto con un pacchetto di ghiaccio che copriva le parti intime sofferenti. «Light-kun...»
«Sì? Hai bisogno di qualcosa?»
«Lecca-lecca...»
«Oh.» Light si guardò intorno e abbassò gli occhi. «Ecco…»
«Light-kun ha mangiato anche il resto dei miei lecca-lecca?»
«Sì.»
«Oohh...»
 
 
Annotazione numero 2
Ora: 21:31
 
Light mi ha dato un calcio mentre stavo cercando di fargli fare il casquè. È stato doloroso.
Sono arrabbiato con lui perché ha mangiato tutto il mio cibo, e Watari sarà occupato domani quindi Light ed io dovremo andare al negozio insieme. Non mi piace andare in giro con Light.
Il ballo è stato un fallimento. Il corpo di Light era decisamente troppo vicino al mio per sentirmi a mio agio e non sono stato in grado di concentrarmi correttamente a causa della mancanza di zucchero.
L

 

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Capitolo 49
*** Supermercato ***


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Supermercato
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Arrivare a piedi fino al negozio non avrebbe dovuto essere un calvario.
Non era molto lontano, i marciapiedi non erano affollati e L e Light erano ammanettati insieme, quindi non potevano dividersi e perdersi. Ma Light sembrava deciso a fare un'enorme spesa inutile e L non era in vena di sopportare comportamenti idioti.
«Potresti togliere queste manette, per favore? La gente ci fissando!» Light cercò di tirare L in un vicolo, ma l'altro continuava semplicemente a camminare.
«Per favore, Ryuu? Smettila di trascinarmi in giro come un animale!»
«Smettila di comportarti come tale!»
Light fece un piccolo verso offeso e incrociò le braccia stizzito. Per un po' i due non parlarono mentre oltrepassavano alcune persone sul marciapiede, tra cui una donna con un cagnolino.
«Ooh, guardalo!» esclamò Light, inginocchiandosi per accarezzare il cane. «Come si chiama?»
«Foofoo» rispose la donna, che arrossì quando notò le manette che univano i due ragazzi dalle opposte apparenze.
«È a-do-ra-bi-le!»
L guardò Light. Davvero, era proprio necessario dirlo così? Deve fare spettacolo di ogni cosa...
«Accarezzala, Ryuu!»
«Non chiamarmi così.»
La donna sorrise a L. «Non preoccuparti, non morde» lo rassicurò.
L, accigliato e desideroso di avere piuttosto un pezzo di torta, si chinò e allungò la mano verso il cane. Quello si voltò verso di lui, guaì e, mostrando i suoi dentini appuntiti, balzò in avanti e gli morse le dita.
«Levatelo! Togliete il cane!» urlò L. Light afferrò in fretta Foofoo e la allontanò, consegnando il piccolo mostro alla donna.
«Tenga a bada il suo topastro la prossima volta!» scattò il ragazzo. «Guardi, lo ha fatto sanguinare!»
«L-lei non ha mai fatto nulla del genere prima d'ora...» balbettò la signora. «Mi dispiace tanto, io...»
«Ce ne andiamo. Vieni, Ryuu.» Light afferrò la mano ferita di L e lo tirò lungo il marciapiede. L lo seguì trascinando i piedi e cercò di rimanere distaccato dalla situazione; dopo tutto, il negozio era giusto in fondo alla strada.
«Light-kun deve lasciare andare la mia mano.»
«Scusa.» Light afferrò invece l'altra mano.
«Light-kun deve lasciar andare la mia mano» ripeté L, digrignando i denti nel tentativo di calmarsi.
«Scusa.» In alternativa, Light afferrò la catena. Si guardò la mano, che era sporca del sangue di L, e trasalì. «Devi pulirti, Ryuuzaki!» disse. «Ti prenderai un'infezione!»
Ignorando il crescente bisogno di zucchero, L seguì Light lungo il marciapiede fino al negozio. Il giovane lo spinse subito nel bagno e iniziò a darsi da fare per il morso di cane.
«E se fosse rabbioso?! Forse aveva una malattia, o... o... non lo so! Dobbiamo disinfettare!»
«Light-kun»
«Disinfettare!»
L serrò gli occhi per un momento, immaginandosi in un luogo lontano, preferibilmente un posto in cui ci fossero tante caramelle e nessun Light ad urlargli in faccia. Forse un'isola di zucchero con un tranquillo, docile Light che dormiva accanto a lui. Sì, sembrava bello, o... Chi ha detto che Light doveva essere nella sua fantasia tutto il tempo?
Esci dalla mia fantasia, Light-kun! pensò L all'immaginario ragazzo addormentato. Ma il Light dei sogni, testardo come quello vero, ignorò L.
«Ah!» L venne riportato alla realtà quando Light gli spinse il braccio sotto un getto ghiacciato d'acqua corrente.
«Ecco. Penso di aver pulito tutta la saliva» mormorò il giovane, più a se stesso che a L, afferrando un tovagliolo di carta e tamponando la mano per asciugarla. Alzò lo sguardo improvvisamente, pronto a rimproverare L. «Ryuuzaki! Non ti preoccupi per la tua salute?! Sai che razza di germi potrebbero esserti entrati nel corpo...»
L non lo ascoltò e tornò nel negozio, trascinandosi dietro Light. Afferrò un carrello, fece cenno a Light che ancora sbraitava di spingere, e si diresse verso gli scaffali di caramelle.
«C'è Pasteurella multocida, Staffilococco aureo, le specie di Pseudomonas, di Streptococco...» continuò Light.
Dolci! pensò felice L mentre si avvicinavano ai bidoni. «Light-kun, guarda tutto questo! Caramelle gommose, vermi gommosi, orsetti gommosi, uvetta ricoperta di cioccolato...»
«Enterobatteri, Capnocytophaga canimorsus...»
«Lecca lecca, gelatine, canditi...»
«Proteus, eichenella...»
«Liquirizia, M&M's...»
«Mi stai ascoltando?!» esclamò Light. Guardò incredulo L che afferrava un sacchetto di plastica e si trascinava lungo la fila di bidoni, prendendo una grande cucchiaiata di quasi tutto ciò che c'era. Il ragazzo dai capelli rosa tese il braccio e si avvicinò a L. «Bene! Vado a prendere un po' di frutta, sblocca la catena.»
«No.»
«Aprila! La frutta è proprio lì! Voglio una mela!»
«No.»
«Dannazione, Ryumph!» Light si interruppe quando L gli infilò una gelatina rossa gigante in bocca. «Mmmh!» lanciò uno sguardo omicida ad L, che si strinse distrattamente nelle spalle.
«So che a Light-kun piacciono le gelatine rosse, e ho dedotto che la sua bocca fosse abbastanza grande per ospitarne una gigante» spiegò asciutto. «Ora ci sposteremo nel reparto frutta e Light-kun potrà scegliere la sua mela. Credo anche che ci sia il cinquantaquattro per cento di probabilità che Light-kun voglia una banana, forse anche più di una.»
«Muu uh!»
«Non starò zitto.» L iniziò a succhiare le sue caramelle mentre camminavano verso la frutta.
«Gah!» Light ingoiò la gelatina. «Stai cercando di uccidermi? Quella cosa era enorme!»
«Ero certo che Light-kun potesse gestire la cosa. A quanto pare è più debole di quanto avessi inizialmente pensato» rispose L con la bocca piena di cioccolato. Light arricciò il naso all'alito di L e lo oltrepassò camminandogli avanti.
«Light-kun ha del dentifricio sul didietro» osservò L, sorridendo quando Light si coprì immediatamente il sedere con le mani. «Lo vedo ancora.»
Light gettò uno sguardo da sopra la spalla e si avvicinò alle mele. Ne scelse un paio e le mise in un sacchetto mentre L rosicchiava qualche liquirizia.
«Light-kun può prendere solo una mela.»
«Perché?» chiese Light. Lasciò cadere le mele nel carrello e alzò un sopracciglio.
«Perché sto usando i miei fondi per mantenerlo. Pertanto, decido io ciò che mangia e ciò che non mangia.»
Il ragazzo ignorò L e si trasferì verso le banane, dove alcuni ricordi spiacevoli gli tornarono alla mente. «Non dovrei prenderle» si disse. «Ma... sono deliziose.»
«Le banane che Light-kun sta pensando di acquistare sono incredibilmente piccole» osservò il detective, mordendo un nuovo pezzo di liquirizia.
«Zitto, Ryuuzaki.» Light sbatté giù le banane e ne prese di più grandi.
«Light-kun schiaccerà le banane, se continua a maltrattarle così.»
«Non le sto maltrattando!»
Dopo che Light ebbe scelto le sue banane e L del formaggio (a quanto pareva il detective aveva una predilezione per i prodotti caseari), andarono verso la carne così che Light potesse "preparare ad L una cena come si deve."
«Voglio che Light-kun mi prepari del pollo. Così so che non potrà sostituirlo con uno dei nostri animali domestici.»
Light lo guardò male e cominciò a scegliere i tagli di pollo. «Sei diventato terribilmente gioioso da quando hai preso quei dolci. Perché non usi il tuo cervello di genio per le tue caramelle invece di prendermi in giro?» suggerì.
«Perché il mio obiettivo è Light-kun, non le caramelle.»
«Direi più il tuo ostaggio.»
«Hn.»
Finirono di fare la spesa, pagarono e, dopo una discussione su chi dovesse portare la terza busta, tornarono a casa. Entrarono e L sbatté sul tavolo le sue due buste.
«La prossima volta porterà tutto Light-kun!» sbottò.
«Pfft.»
 
Più tardi quel giorno, mentre lavava via il dentifricio dai pantaloni, Light si chiese come mai L lo avesse notato subito, ma liquidò la questione rispondendosi che l'altro era semplicemente molto attento.

 
 

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Capitolo 50
*** Pattinaggio sul ghiaccio ***


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Pattinaggio sul ghiaccio
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Annotazione numero 3
Ore 09:37
 
Sono ora in possesso di una grossa e soddisfacente busta di caramelle, grazie alla nostra uscita al supermercato di due giorni fa. Ho anche effettuato un esame del sangue per vedere se avessi contratto la rabbia da un cane che mi ha morso, su insistenza di Light. Il risultato è stato negativo, ma vuole farmi fare ancora un altro test per esserne certi. Io mi rifiuto.
Eravamo giù in ufficio oggi e ho avuto una discussione con Matsuda sul fatto che la Terra giri intorno al sole. Gli ho detto che in realtà procediamo in linea retta attraverso innumerevoli galassie e mi ha creduto. Poi Light mi ha sgridato dandomi dello "stronzo".
Anche Misa si è fatta vedere in ufficio. Mi ha chiamato "pervertito" e ha poi continuato a palpeggiare Light, a quel punto ho deciso di riportarlo nelle nostre stanze per allontanarlo da lei. Non posso assistere a tale dissolutezza senza agire, soprattutto quando Light sembra sul punto di piangere. Onestamente, non so perché sia così cieca al fatto che lui ami solo
 
«Ryuuzaki?»
«Hm?» L alzò lo sguardo dal suo computer portatile e vide che Light stava raddrizzando il dipinto sul muro per la quinta volta quel giorno. «Light-kun deve controllare le sue manie ossessive.»
«Non prendertela con me. Mi stavo solo chiedendo se ti piacerebbe andare a fare pattinaggio su ghiaccio.»
«Perché dovrei voler fare pattinaggio su ghiaccio?»
«...perché ti piace il ghiaccio?» chiese Light, facendo un passo indietro e guardando il quadro.
«Non mi piace il ghiaccio e non mi piace pattinare. Le due cose combinate sono assolutamente poco allettanti per me.»
«Hai mai pattinato in vita tua?» domandò il ragazzo.
«Sì. Ho esperienza in molte e varie attività che Light-kun potrebbe trovare scioccanti.»
Light si voltò e lanciò ad L uno sguardo strano, in risposta al quale L afferrò la sua busta.
«Light-kun vuole un verme gommoso?»
«No! Puoi ficcarteli su per il-»
«Buono, buono, Light-kun. Non c'è bisogno di un simile linguaggio» lo interruppe L succhiando un altro verme. Soddisfatto quando Light tornò a fissare il dipinto, L riprese il computer e aprì un grafico che aveva fatto sui membri della Yotsuba. Ma invece del grafico, c'era una foto di Light a torso nudo.
L sbatté le palpebre.
«Sai, pattinare sul ghiaccio sarebbe davveeeero divertente» insisté Light. «Dai, solo per un'oretta?» Spostò il quadro un po' più a sinistra e inclinò la testa di lato.
«Ti sembra dritto?»
L continuò a fissare lo schermo del suo computer. «No» rispose con voce atona.
«Hm? Beh, non ho intenzione di combatterci più; resterà così com'è. Ora, che hai deciso per il pattinaggio su ghiaccio?»
«...Ghiaccio? Cosa? Fa un po' caldo...» rispose L stordito.
«Ok. Andiamo, allora.»
 
 
 
«Dannazione, le file sono lunghissime.»
L chiuse gli occhi per un attimo e fece un lungo respiro mentre Light si agitava di continuo accanto a lui. Il giovane aveva ragione; le file erano enormi e L certamente non voleva star lì più del necessario, così esaminò le cassiere e trovò la sua vittima.
«Light-kun vede quella ragazza alla cassa della terza fila?»
Light la guardò di sbieco e annuì. «Sì, perché?»
«Light-kun deve andare lì e fare la sua magia per farci entrare prima.»
Il ragazzo dai capelli rosa alzò un sopracciglio. «Non sono una strega» disse. «E non ho intenzione di attaccarla.»
«No, non è questo che volevo dire. E naturalmente Light-kun non è una strega... va' e convincila a farci entrare» chiarì L. «Comunque dubito che Light-kun possa attaccarla con successo...»
«Che hai detto?»
«Niente, vai.»
L spinse Light accanto al bancone, e questi rivolse alla ragazza il suo più bel sorriso e un dolce «ciao.» Mentre Light continuava ad incantare la ragazza, L fissava il pavimento e pensava all'immagine che aveva trovato sul suo computer.
Light stava cercando di flirtare con me? Non è un modo molto concreto per farlo... Questo è un problema. Se gliene parlo, potrebbe mal interpretare... ma se non lo faccio, potrebbe arrabbiarsi e offendersi. Non voglio nessuno di questi risultati... Ma perché l'ha fatto? Non pensa prima di agire?! Quando ha fatto quella foto, comunque? Incredibile! È un idiota. Un completo idiota. Non posso credere che lui-
«Andiamo, Ryuu.» Light aveva ottenuto i pattini e stava tirando L nella sala principale con la pista di pattinaggio. «Dovrai togliere le manette, lo sai.»
L spostò lo sguardo vacuo su Light. «Light-kun sta affermando l'ovvio. È tedioso.»
«Io non sono tedioso! Proprio tu chiami me tedioso?» fu la strepitante risposta.
«Light-kun vuole un verme?» chiese L, tirando fuori un verme gommoso sporco dalla tasca. «È alla ciliegia.»
«Non voglio il tuo verme!»
«Prendilo, Light-kun.»
«Non lo voglio.»
L lo dondolò davanti al naso di Light e lo agitò un po'.
«Toglimelo dalla faccia! È disgustoso!» Light lo artigliò, facendo venire in mente ad L l’immagine di un gatto, e lo fece volare e atterrare lateralmente sulla pista di ghiaccio. Si fissarono per un momento.
«Dovrei raccoglierlo?»
L aggrottò la fronte. «La probabilità che qualcuno ci vada sopra pattinando e si faccia male è... del cinque per cento» disse. «Presumo non sia necessario raccoglierlo.»
Light annuì e fece strada verso una panchina, dove entrambi si sedettero per indossare i pattini. Poi L rimosse le manette, le infilò in tasca insieme alle caramelle e minacciò Light un paio di volte:
«Se Light-kun prova a pattinare via, lo seguirò e lo immobilizzerò.»
«Non c'è bisogno di essere così aggressivi!»
Riuscirono ad avanzare fino alla pista di ghiaccio e si fermarono lì davanti, fissandola entrambi e aspettando che l'altro andasse per primo. Dopo qualche minuto così, L si spazientì e diede un colpetto a Light.
«Vai.»
«No, vai prima tu.»
«Prima le signore, Light-kun.»
«Non sono una signora!» Con questo, Light spinse sulla zona lombare di L e lo fece scivolare sul ghiaccio in modo alquanto goffo. Diverse persone ridacchiavano e lo indicavano, ma L non vi prestò attenzione.
«Light-kun! Perché l'hai... ah!» esclamò L. Barcollò, girò e scivolò fino a farsi (involontariamente) strada al centro della pista, dove volteggiavano i pattinatori più veloci.
Light guardava divertito tutto ciò. Sì, ci voleva un po' di pubblica umiliazione ad L qualche volta. Si appoggiò alla parete laterale e fece il pieno di figuracce di L.
«Per favore... Ah! Spostatevi, sto arrivando! Pista!» L continuava un po' a camminare e un po' a cadere sul ghiaccio passando tra i pattinatori veloci. Una ragazza lo evitò per poco e lui allargò le braccia nel tentativo di riprendere l'equilibrio. Perse il controllo delle sue gambe...
«Non sapevo che Ryuuzaki sapesse fare la spaccata» mormorò Light tra sé. Si strinse nelle spalle e decise di dover aiutare il compagno caduto, facendo un timido passo sul ghiaccio.
Si diresse malamente verso L, spingendo via alcuni ragazzini lungo la strada.
«Fuori dai piedi, marmocchi!»
L, seduto nella sua posa e non facendo più la spaccata, guardava Light che arrivava inciampando e allungò la mano una volta che il giovane fu di fronte a lui. «Aiutami ad alzarmi, Light-kun. Tutto ciò è degradante.»
«Va bene...» Light barcollò in difficoltà per un secondo, cercando di restare in equilibrio. «Ok, vieni.» Afferrò la mano di L e tirò, ma invece di alzarsi in piedi, il detective semplicemente scivolò in avanti sul ghiaccio.
«Tirami su, Light-kun!»
«Ci sto provando, Ciuffo da Panda!»
«Hai bisogno di aiuto?»
Light guardò in direzione della voce improvvisa e vide un giovane che gli sorrideva. Light arrossì.
«Uhm, beh... Il mio amico qui non può alzarsi. Ti sarei grato se potessi aiutarci...»
Il ragazzo annuì, afferrò l'altro braccio di L e insieme a Light rimise in piedi il giovane dai capelli scuri.
«Grazie mille» disse Light con un piccolo sorriso. «Uhm... Qual era il tuo nome?»
«Forza, Light-kun» brontolò L sgarbatamente. «Ce ne andiamo.»
«Mi chiamo Tatsuya» rispose il giovane. «Quindi uhm, voi due siete solo... amici? Se sì, vorresti...» indicò Light «...bere qualcosa con me più tardi?»
«Uhm...»
«Dobbiamo andare via, Light-kun.»
Light gettò uno sguardo infastidito ad L e fece un largo sorriso a Tatsuya. «Ignora il mio amico, è un po' insistente a volte» disse in tono di scusa.
«Va bene» disse Tatsuya. «Allora, quando ti va di veder-»
«Non verrà da nessuna parte con te» scattò L.
Il giovane sembrò alterarsi. «Perché no?» domandò.
«Perché lui è mio.» Detto questo, L si avviò zoppicando verso l'uscita. «Vieni, Light-kun.»
«Uh...» Light fissò la sua figura filiforme per un momento prima di voltarsi verso Tatsuya. «Mi dispiace, a quanto pare sono impegnato.»
«Light-kun!»
«Arrivo!»
Nessuno dei due notò Tatsuya scivolare sul verme gommoso mentre uscivano.
 
 
 
«Ryuuzaki?»
«Hm?»
«Cosa intendevi quando hai detto "lui è mio"?»
«Volevo dire che... Light-kun è il mio sospettato e lo sto tenendo d'occhio.»
«Oh. Va bene, allora.» Come dici tu, Ryuuzaki.
 

 

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Capitolo 51
*** Imbarazzo ***


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Imbarazzo
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«Light-kun può smetterla di parlarne, per favore?»
«Che c'è? Sei tu che hai voluto essere ridicolizzato, Ryuuzaki. Sono tuo? Hai intenzione di mettermi un collare?» lo prese in giro Light.
L strinse i denti. «No, ma metterò a Light-kun una museruola.»
Light tacque, incrociò le braccia e fissò L. Erano seduti a letto, essendo le 7:00 del mattino, e cercavano di contare le persone che erano state uccise negli ultimi giorni.
«Dammi un po' di gelato» ordinò L aprendo il bracciale.
«Qualcuno fa il prepotente oggi.» Light si alzò e si diresse verso la cucina, inciampando nei pantaloni di L lungo la strada. «Vuoi raccogliere le tue schifezze, Ryuuzaki?» gridò mentre apriva il congelatore. «Finiranno per uccidermi un giorno!»
«Beh, di certo non è questo che vogliamo!» fu la sarcastica risposta.
«Puoi prenderti da solo il tuo dannato gelato, se continui a trattarmi così!»
«Prendilo e basta!»
«Va bene! Che gusto?»
«Non mi interessa!»
«Prendo quello alla vaniglia, allora!»
«Light-kun sa che la vaniglia non mi fa impazzire!»
«Be', dimmi che gusto vuoi!»
«Pistacchio!»
«È finito!» gridò forte Light, sentendo il cigolio del letto provocato da L che si alzava e si trascinava in cucina. Le occhiaie del detective erano più pronunciate del solito. «Non hai dormito per tre giorni, vero?» chiese Light mentre L gli si avvicinava e cominciava a frugare nel congelatore sovraccarico.
«Light-kun è un incapace» fu la sola risposta di L mentre tirava fuori una nuova vaschetta di gelato al pistacchio dal fondo del congelatore.
«Sei incredibile.» Light grugnì quando L spinse il gelato nelle sue mani.
«Mettimene una porzione e torna in camera da letto.» Con questo, L si diresse furtivamente nel corridoio, lasciando lì Light con il pistacchio.
«Potresti essere un po' più gentile!»
L ignorò le lamentele mentre tornava al suo computer e aprì la finestra di chat:
 
 
Panda007 è tornato.
 
Panda007: Ho trovato diverse foto di Light sul mio computer che potrebbero interessarti.
cioccolatomane14: Di che si tratta?
Panda007: Ecco.
 
Panda007 ha inviato 2 documenti.
 
cioccolatomane14: OMG!
Panda007: Guarda la terza.
cioccolatomane14: Non è lì con te, vero?
Panda007: No, gli ho chiesto di prendermi del gelato. Dovrebbero volerglici circa tre minuti per capire che deve lasciarlo scongelare prima; l'ho reso estremamente agitato.
cioccolatomane14: XD
Panda007: In ogni caso, la terza è piuttosto succinta, non è vero?
cioccolatomane14: Sì. Quella è una stampa a fiori rosa?
Panda007: Non ne dubito.
cioccolatomane14: Aw, la quarta è sfocata... :(
Panda007: non potevo lasciartela vedere.
cioccolatomane14: Allora perché pensi che le abbia fatte?
Panda007: Credo che lui… devo andare, sta tornando e sembra piuttosto amareggiato.
 
Panda007 è offline.
 
 
L chiuse il laptop con un colpo secco e guardò Light che entrava sbuffando nella stanza e iniziava una delle sue sessioni di pulizia selvaggia.
«Light-kun! Dov'è il mio gelato?» chiese L.
«Deve sciogliersi.» Light gettò un enorme mucchio di jeans identici e magliette bianche nella cesta. «Questo posto è sporco! Tutti i tuoi vestiti puzzano!»
«Non ho intenzione di rimanere senza vestiti!»
«Puoi prendere in prestito alcuni dei miei.»
Dopo aver chiamato Watari per prendere la cesta e portar via gli abiti, Light notò che L non gli aveva ancora rimesso le manette, ma non disse nulla in proposito. Se L aveva intenzione di essere un idiota, non era responsabilità di Light correggerlo.
«Be', dammi dei vestiti, Light-kun!» ordinò L. «Non mi piace stare in mutande».
«Va bene!» Light si diresse con passo pesante verso il suo armadio e spalancò le ante. «Vuoi i pantaloni cachi?»
«Assolutamente no. Non mi staranno bene perché Light-kun ama indossarli aderenti sulle cosce.»
Light fece una smorfia e spostò ordinatamente le sue grucce per rivelare i pantaloncini blu. «Puoi indossare questi» gli offrì, togliendoli dalla gruccia e sventolandoglieli in faccia. «Non preoccuparti, non provocherai nessuno.»
«Light-kun sta insinuando che io non sia attraente?» replicò subito L.
«Certo che no. Semplicemente nessuno trova provocante un panda in pantaloncini blu».
«Io non sono un panda e mostrerò a Light-kun che i pantaloncini accentueranno i miei lineamenti delicati.»
«Non sapevo che avessi lineamenti delicati.»
L gli strappò di mano i pantaloncini e scomparve nel bagno. Light scelse una felpa per L e aspettò che quest'ultimo si mostrasse.
«Oh, Signore!»
 
 
 
Un po' più tardi, L ricevette una telefonata da Watari che gli riferiva che la squadra chiedeva una riunione giù in ufficio. Chiese se i pantaloni fossero stati lavati, ma Watari rispose di no. Così imbarazzato, ma non volendo darla vinta a Light, L si fece strada giù per le scale in pantaloncini blu e felpa arancione.
«Ryuuzaki, quelli sono... i pantaloncini di Light?» chiese Soichiro quando i due furono di sotto.
«Sì.»
Light alzò gli occhi e fissò le gambe pallide di L. Sul serio, L era mai uscito alla luce del sole? Sembrava un fantasma!
«Liiiiight!»
Il ragazzo in questione si rannicchiò alla voce stridula del Misa e cercò di allontanarsi dalla scia bionda che si lanciava contro di lui. «Ah, Misa... Mi fa piacere vederti?» disse imbarazzato.
«Light!» ripeté lei. «Ryuuzaki ti tocca? Fa il pervertito? Eew, guarda quei pantaloncini, che schifo! È così pallido! Mi sbarazzerò di lui per te, Light! Io...»
«Silenzio, Amane» disse piano L. «Ora, per cosa ci siamo riuniti?»
«Wow, questi sì che sono pantaloncini, Ryuuzaki!» esclamò Matsuda, entrando nella stanza. «Dove li hai presi?» Sorrise con entusiasmo al detective ingobbito e intrecciò le mani insieme.
L ignorò gli sguardi e si appollaiò su una sedia davanti al computer. «Possiamo discutere la questione per cui siamo stati chiamati?» ronzò.
«Ryuu, non dovresti sederti in quel modo» sussurrò Light con discrezione.
L spalancò gli occhi e si mise seduto normalmente, il viso leggermente accaldato.
 
 
 
«Sono finito.» L gettò i pantaloncini a Light e sgattaiolò fuori dal bagno in boxer. «Ora la squadra non avrà più alcun rispetto per me.»
«Beh, forse non saresti dovuto andare giù a pavoneggiarti» replicò Light gettando i pantaloncini a terra. «E sederti in quel modo! Cosa stavi pensando?»
«Hn. Ah, a proposito: stavo facendo delle ricerche sul passato di Light-kun e ho trovato un filmato piuttosto interessante della sua infanzia.»
Light si rianimò. «Che cosa hai trovato?» chiese.
«Light-kun ricorda una recita scolastica di quando aveva otto anni?»
Light aggrottò la fronte e pensò un momento, prima di spalancare gli suoi occhi per l'orrore. «No, non hai...»
«Sembra che Light-kun...» L si fermò. «Be', dobbiamo guardarlo?» Sorrise un pochino e aprì il portatile, cliccò su un'icona sul desktop e il video partì.
Tredici bambini erano allineati su un palco, tutti con un costume da formaggio in polistirolo tranne quello in mezzo, che era vestito da topolino. Aveva grandi orecchie a sventola e una lunga coda che si muoveva a scatti dietro di lui. Light subito riconobbe se stesso quando vide gli enormi occhiali gialli del bambino. Poi, i bimbi cominciarono a cantare:
«Topolin, Topolin! Squit, squit, squit! Topolin, Topolin, cosa mangi tu?»
Il piccolo Light si fece avanti, le orecchie che gli cadevano sul volto. «Mi piace... mangiare...» Rimise su le orecchie e fissò il pubblico con sguardo assente. «...Mangiare...» ripeté, guardando dietro le quinte, palesemente bloccato e dimentico delle sue battute.
«Formaggio!» bisbigliò la persona dietro la videocamera, che L riconobbe come il padre di Light.
«Che hai detto, papà?» chiese Light. I ragazzi dietro di lui ridacchiarono e indicarono, e la musica si fermò.
La ripresa ondeggiava da un lato all'altro mentre Soichiro scuoteva la testa.
«Levati di mezzo, Lucciola!» disse un piccolo pezzo di formaggio, spingendo da parte Light. Il bimbo spaventato inciampò nella coda e ruzzolò giù per le scale laterali. La videocamera andò correndo dal Light caduto, che piangeva mentre la musica ricominciava e i bimbi-formaggio finivano la canzone.
«Papà, mi ha rotto gli occhiali!» gemette Light alla telecamera. Poi lo schermo si spense e il filmato terminò.
L e Light rimasero seduti in silenzio per qualche minuto.
«È stata un'esperienza piuttosto spiacevole, Light-kun» commentò infine L.
«Spero che tu sia felice di aver visto la mia vergogna infantile» scattò il ragazzo. «Odiavo quel costume da topo! E quel ragazzo che mi ha spinto mi ha preso in giro fino alle medie.»
«Hmm.»
Più tardi quel giorno, L prese qualcosa dal frigo e la offrì a Light. Era un pezzo di formaggio.
«Perché dovrei volerlo?» chiese accigliandosi.
«Light-kun è un topo.»
Light gettò il formaggio nel tritarifiuti e lo ridusse in polvere. L aumentò del cinque per cento le probabilità che fosse Kira.
 
 
Annotazione numero 4
Ore 2.38
 
Ho mostrato a Light quel filmato di lui nella recita scolastica e sembrava sul punto di piangere al ricordo. Ma è un presupposto per il movente di Kira. E devo dire che l'ho trovato piuttosto divertente.
Ho indossato quei pantaloncini blu davanti alla squadra oggi e ho fatto la figura dello stupido. Spero che Light sappia che l'ho visto fissarmi le gambe, in quanto sono piuttosto toniche a dispetto di come possono apparire quando indosso i jeans. C'è la possibilità che possa essere rimasto scioccato dal pallore, però. Un novantun per cento possibilità, infatti.
Sto mangiando del gelato al pistacchio in questo momento e lo trovo molto piacevole.
L

 

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Capitolo 52
*** Terapia - Parte III ***


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Terapia
Parte III
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Light si svegliò sentendo qualcosa che si muoveva tra i capelli. Naturalmente, suppose si trattasse di un predatore (probabilmente un ragno gigante) e fece scattare in su la mano per liberarsi dalla bestia indesiderata. Ma quando la mano toccò la carne umana, aggrottò le sopracciglia e si voltò per interrogare l'autore del reato.
«Che cosa stai facendo, Ryuuzaki?»
La mano di L si ritrasse e riprese a scrivere sulla tastiera. «Stavo... ispezionando la quantità di tintura rosa rimasta sui capelli di Light-kun. Ne è andata via una notevole quantità» rispose asciutto.
Light grugnì e si mise a sedere. «Be'» disse, «non posso fare a meno di constatare quanto non sia plausibile, Ryuuzaki.»
«Come mai?»
«Perché puoi vedere quanto colore è andato via semplicemente guardando i miei capelli. Non è necessario toccarli, per non dire accarezzarli
«Non stavo accarezzando nessuno.» L rivolse i suoi grandi occhi verso il compagno. «Non voglio toccare Topo-kun. Torna a dormire.»
«Non sono un topo.» Light si buttò indietro sul cuscino e scomparve sotto le coperte.
«Light-kun è certamente un topo. Infatti, potrei aver piazzato un'altra trappola per lui in un prossimo futuro.»
«Posso eludere le tue improbabili trappole in qualunque momento.»
«Topo-kun non ha eluso la mia prima trappola» disse L con aria di sufficienza. Dubitava che lui e Light stessero parlando della stessa cosa e, quando l'altro non rispose, L aprì un nuovo documento e iniziò a scrivere.
 
Annotazione numero 5
Ore 3.18
 
Abbiamo un'altra seduta di terapia oggi. Temo che non potrò mostrare queste annotazioni, quindi dovrò scriverne altre da presentare come miei reali pensieri. Allora perché sto ancora scrivendo? Non lo so. Voglio dargli un senso compiuto.
Ho mostrato a Light il video del topo e ne è stato molto imbarazzato: le sue orecchie sono diventate rosse e sembrava sul punto di piangere. Mi sono divertito.
Mi ha sorpreso a giocare con i suoi capelli pochi istanti fa. Che sfortuna.
Ho intenzione di andare a parlare con Watari. Temo di non aver avuto un'approfondita conversazione faccia a faccia con lui da un bel po' di tempo e sospetto che sia per questo che non mi porta tanti dolci ultimamente.
 
L
 
L incatenò Light al letto e andò a parlare con Watari, sperando che il vecchio potesse dargli qualche consiglio.
 


Più tardi quel giorno, un sorridente Watari accompagnò la coppia (ora separata) allo studio della terapeuta e i due entrarono a malincuore.
L sentì una mano scivolare nella sua e si ritrasse leggermente. «Cosa sta cecando di fare Light-kun?» domandò.
«Stavi per calpestare quella lumaca e volevo tirarti via di lì, Ryuu» disse Light gesticolando verso la lumaca frantumata a terra. «Ma l'hai uccisa lo stesso.»
«Questo perché sono stato costretto a indossare le scarpe» scattò L. Aprì la porta e spinse Light davanti a sé. «Perché Light-kun si preoccupa di una lumaca?»
«Penso che siano carine.»
L sbatté le palpebre un paio di volte. «Meno del due per cento» mormorò.
«Eh?»
«Vai.» L spinse Light oltre la receptionist, lungo il corridoio e in ufficio.
«Salve, signori!» li salutò Kyoto appena entrarono nella stanza. «Prego, accomodatevi. Light, è bello vedere che la tua slogatura è migliorata e che i tuoi capelli... stanno ritornando marroni. E tu, Ryuga, come stai? Hai scritto il diario?»
L si appollaiò sul divano e Light si sedette accanto a lui. Si mordicchiò il pollice e guardò Kyoto.
«Ce l'ho proprio qui» disse, porgendole alcuni fogli bianchi che sembravano scritti da un bambino.
«Oh.» Kyoto si sporse in avanti e afferrò la carta un po' accigliata. Li sfogliò, ma dopo averli fissati pochi secondi, concluse che non sarebbe stata in grado di leggere in nessun modo quegli scarabocchi. «Ryuga, ti dispiacerebbe leggercene uno ad alta voce?»
«Molto bene. Quale?»
«Uhm... Questo qui.» Gli porse un foglio scritto a penna verde e L glielo strappò via. Lo riconobbe come uno su cui non aveva fatto un lavoro molto accurato quella mattina nel falsificare il diario, ma fece una smorfia e cominciò a leggere comunque:
«Annotazione numero quattro. Sono andato alla panetteria oggi. È stato bello. Spero di poter andare di nuovo. Light è stato bravo. Siamo tornati e abbiamo guardato un film. Si intitolava Tutti insieme appassionatamente.
Non mi è piaciuto molto perché c'erano troppe canzoni. Quindi, come dice il film: goodbye, ciao ciao, Auf Wiedersehen, adieu.
Ryuga.»
Light girò lentamente la testa di lato e lanciò ad L una lunga occhiata confusa. «Ryuga…»
«Era... carino, Ryuga» si costrinse a dire Kyoto. «Uhm... Light, questa volta voglio che faccia tu il diario, d'accordo? Sii molto dettagliato e scrivi i tuoi sentimenti
«Ah... Certo. Sì, va bene.»
Ci fu un momento in cui L cercò di ignorare gli sguardi di Light mentre Kyoto guardava i suoi appunti sui due. Alla fine, L allungò la mano e senza troppa discrezione pizzicò il naso di Light.
«Smettila di fissarmi» sussurrò.
«Lasciami il naso!»
«Perché gli stai afferrando il naso, Ryuga?» chiese Kyoto, guardandolo con occhi spalancati.
«C'era su un ragno.» L ritirò la mano e la mise in tasca per prendere un verme gommoso.
«Va bene... Bene, oggi farete il gioco della fiducia. Sapete di cosa si tratta?»
Light sbuffò. «L’ho già fatto una volta» disse imbronciato. «Con la mia classe, quando avevo undici anni. Nessuno mi prese e mi ruppi il dit-»
«Non so cosa sia questa attività» lo interruppe L.
«Beh, visto che Light sa di cosa si tratta, lascerò che sia lui a guidarti. Cadrai tu, Ryuga.» Kyoto si spostò indietro con la sedia e gli fece cenno di alzarsi. «Andate avanti.»
Si alzarono. «Bene» disse Light, «dammi le spalle, incrocia le braccia al petto, lasciati cadere all'indietro e io ti prenderò. Questo è tutto, fondamentalmente.»
«Non voglio farlo» disse subito L.
«Lo faremo! Faccia al muro!»
«Non mi sento a mio ag-»
Light afferrò le spalle di L e lo fece voltare. «Smettila di preoccuparti. Ora, incrocia le braccia e buttati indietro» ordinò.
L strinse i denti, incrociò le braccia e fece un respiro profondo. «Devo andare ora?»
«Sì.»
«Light-kun è pronto?»
«Sì! Vai!»
«Come faccio a sapere Light-kun non mi farà cadere?»
«Questa è la parte della fiducia, genio!»
L cadde all'indietro e Light si fece avanti per prenderlo, ma poiché il detective era curvo in avanti, i suoi capelli, allineati con la faccia di Light, gli solleticarono all'improvviso in naso e gli fecero spostare il braccio per grattarsi il naso. Non potendo sostenere il peso di L con un solo braccio, Light lo lasciò cadere a terra con un tonfo.
L fissò il soffitto. Light si grattò il naso. Kyoto cercò di non scoraggiarsi troppo e si ricordò che quei due non erano certo due menti eccelse…
 
«Stai bene, Ryuga?» chiese Kyoto.
L si trascinò nello studio dopo essersi esaminato in bagno, sotto insistenza di Light, per trovare eventuali lesioni. Il ragazzo dall'aria colpevole si alzò e lo coprì di attenzioni.
«Mi dispiace tanto! Non pensavo che ti avrei fatto cadere, ma i tuoi ciuffi mi hanno solleticato il naso e…»
«Sto bene, Light-kun.»
«Sei sicuro?»
«Sì. Le deboli braccia di Light-kun non erano-»
Kyoto aggrottò la fronte. «Ryuga, per favore non accusare Light di essere debole» s'intromise «È stato un incidente, non c'è bisogno di insultarlo.»
L, sconcertato dall’essere rimproverato da chicchessia, figuriamoci una terapeuta, si diresse verso il divano senza aggiungere altro. Light scosse la testa e si sedette accanto a lui, incrociando gambe e braccia.
«Ora, Light. Vorrei che mi raccontassi come ti ha trattato Ryuga dall'ultima seduta» dichiarò Kyoto, apparentemente soddisfatta di aver ripreso il controllo sulla coppia.
«È stato gentile» mentì Light. Non voleva avere a che fare con un Ryuuzaki arrabbiato più tardi.
«Avete fatto qualcosa?»
«Siamo andati a pattinare sul ghiaccio.»
«Oh!» La terapeuta sorrise e scrisse qualcosa. «Come è stato?»
«È andata bene. Tranne, uhm…» Light guardò il detective ancora perplesso e sospirò. «Qualcuno mi ha chiesto di uscire per un drink e Ryuga è diventato molto geloso.»
«E ancora non state insieme?» puntualizzò Kyoto.
Light scosse la testa, ma L alzò lo sguardo.
«Che cosa intende per ancora?» chiese. «Se sta insinuando che ci metteremo insieme, le posso assicurare che così non sarà. Non ho alcun interesse per Light-kun.»
«Allora perché eri geloso?» chiese Kyoto.
«Non ero geloso, ho semplicemente pensato che il ragazzo non era idoneo a portare Light-kun fuori a bere qualcosa.»
«Quindi lo stavi proteggendo?»
«In un certo senso» rispose L.
«Perché?» chiese lei.
«Gliel'ho detto. Il ragazzo non era idoneo.»
Kyoto scosse la testa. «No. Perché dovresti preoccuparti di cosa succede a Light?»
«Light-kun è indifeso.»
«No, non è vero!» intervenne Light.
La terapeuta si sporse in avanti. «Perché stavi proteggendo Light, Ryuga?» lo incalzò.
L strinse gli occhi verso di lei e disse: «Perché non voglio vedere Light-kun danneggiato.»
«Perché?»
«Perché il benessere di Light-kun significa un bel po' per me.»
«E…?»
«...E questo è tutto.» L tirò fuori un verme gommoso dalla tasca e lo risucchiò in bocca. Light sbatté le palpebre, gli occhi secchi per il troppo sfrecciare dall'uno all'altra.
Kyoto sospirò e si appoggiò alla sedia. «Va bene. Credo che abbiamo fatto qualche progresso oggi. Ho un'ultima attività da farti fare.» Prese un po' di fogli puliti dal blocco degli appunti con un barattolo di pennarelli e li consegnò ai due. «Voglio che vi disegnate a vicenda. Non deve essere un capolavoro, basta disegnare qualsiasi forma e utilizzare tutti i colori che vi vengono in mente quando pensate all'altro. Coraggio, iniziate.»
Light fissò a lungo e intensamente L per un po' prima di afferrare un pennarello nero e disegnare i ciuffi di capelli, grandi più di tre quarti di foglio. Una volta finito il contorno, si occupò di colorarlo e fece una smorfia quando si sporcò tutta la mano col pennarello.
Nel frattempo, L prese accuratamente con due dita un pennarello marrone dal contenitore e disegnò poche linee per i capelli di Light. Poi mise alcune striature rosa tra il marrone e decise di disegnare semplicemente di rosa tutto il viso di Light. Si mise al lavoro, disegnando due cerchi per gli occhi, un naso esageratamente a punta e grandi labbra. Gli fece anche una fossetta sul mento, solo per confondere un po' il giovane.
Light finì i capelli di L e andò avanti a disegnare il volto. Fece gli occhi da panda, il naso ricurvo e disegnò una sola linea sottile per la bocca.
«Ricordate di usare qualsiasi colore rappresenti quella persona» disse Kyoto a Light. Lui annuì e si sedette.
«Certo.»
«Hai finito, Ryuga?» chiese la donna.
«Quasi.» L aggiunse due orecchie grigie da topo e rimise il pennarello nel contenitore.
«Va bene, ora vi mostrerete le immagini e le spiegherete. Light, comincia tu.»
Light rivelò il suo disegno e L spalancò gli occhi per lo shock.
«Light-kun! Io non sono così!»
«Sì, invece!»
Kyoto si morse il labbro inferiore alla vista del disegno. Era terribilmente brutto, ma non poteva dire molto sulle abilità artistiche di Light senza offendere il suo cliente. «Ryuga, possiamo vedere il tuo, ora?»
L sollevò la foto e il volto di Light si contorse per la rabbia. Immediatamente aggredì L.
«Io non sono un topo!»
«È esattamente così che Light-kun sembra ai miei occhi.»
Prima che Light avesse la possibilità di ribattere qualcosa, Kyoto si alzò e sollevò una mano. «Ryuga, Light, vi prego di calmarvi e di consegnarmi i disegni per i miei documenti. La seduta è terminata, ci rivediamo tra due settimane, d'accordo?»
«Bene» mormorò Light. Incrociò le braccia e seguì L fuori dall'edificio, giurando che gliel'avrebbe fatta pagare per quel disegno.
 
Quella notte, Light aprì un documento di testo e scrisse la sua prima nota:
 
Caro... Dovrei darti un nome! Ti chiamerò Mumu, dato che ultimamente non la trovo più.
Comunque, ho fatto questa seduta terapeutica con Ryuuzaki oggi e lui ha disegnato un mio ritratto in cui mi ha fatto veramente brutto. Io mi trovo molto attraente. È solo geloso perché mi vengono tutti dietro mentre a lui no! Beh, tutti tranne uno, ma questa è un'altra storia. ;)
Voglio andare in un museo, ma Panda-chan non mi porterà mai da nessuna parte! Probabilmente non è mai stato in un museo prima d'ora, ma quando gliel'ho chiesto mi ha guardato storto e ha detto che sono insistente! Insistente! Glielo do io l'insistente!
Sto mangiando delle patatine. Sono probabilmente le cose più buone che abbia mai mangiato. Credo che siano aromatizzate alla cipolla o qualcosa del genere, non sono sicuro. Potrebbe essere aglio.
Stiamo esaminando altra roba della Yotsuba in questo momento. Ryuuzaki è tutto incazzato perché ho capito una cosa prima di lui, ah! Sto facendo una risata assolutamente malvagia nella mia testa adesso.
Devo andare. Sta di nuovo gettando i suoi vestiti sporchi sul pavimento.
 
Light
 
PS: Le patatine sono alla cipolla francese e aglio. Avevo ragione, naturalmente. Conosco le mie patatine.
PPSS: Oddio, ho lasciato quella bambola raccapricciante (che avrei dovuto dare a mia sorella, ma che ho deciso di tenere) nell'armadio così quando Ryuu lo aprirà, gli cadrà addosso. LOL.
 
 

 

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Capitolo 53
*** Museo ***


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Museo
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Annotazione numero 6
Ore 19:14
 
Sto scrivendo ancora queste annotazioni solo perché voglio documentare le mie esperienze con Light.
Ha nascosto la bambola nell'armadio oggi e mi è caduta in faccia nel modo più sgradevole possibile mentre cercavo la mia scorta di gelatine. La bambola si è scheggiata ed io non ho trovato la mia scorta.
Light probabilmente l'ha mangiata mentre non guardavo.
Ho fatto una seduta terapeutica piuttosto interessante. Ciò che mi rende un po' confuso è il fatto che la terapeuta sia più precisa di quanto sia disposto ad ammettere. Lei sostiene che non voglia "legarmi" a Light, e posso spiegare perché: non posso legarmi a qualcuno come lui per poi condannarlo. Ciò mi renderebbe più depresso, visto che-
Vado a cercare dei vermi gommosi.

A quanto pare li ha mangiati Light.
Con tristezza,
L
 
«Dove sono i miei vermi gommosi?»
«Uhm... non lo so. Forse li hai messi fuori posto...»
L si accigliò, poiché sapeva che Light aveva divorato i suoi vermi, ma non aveva particolarmente voglia di litigare con lui. Chiuse il suo portatile con un sospiro. «Molto bene. Se Light-kun mi dà i miei vermi, lo porterò al museo.»
Light ci pensò per un momento, ricordando con un piccolo ghigno come avesse accidentalmente ingurgitato le caramelle di L in precedenza. «Prima portami al museo, Ryuu.»
«No.»
«Sì. Posso contrattare tuuuuutto giorno, Ryuuzaki. Sei sfortunato.» Poi il ragazzo incrociò le braccia e si mise una posizione falsamente combattiva. «Deciditi, faccia da panda.»
«Light-kun è aggressivo.»
«E allora?»
«Forse il museo lo calmerà.»
«Lo farà.»
«Dovrei chiamare Watari, allora.»
«Fallo.»
«Bene.»
«D'accordo.»
«Okay.»
«Sì.»
Lanciando uno sguardo sospettoso a Light, L prese il telefono e chiamò Watari. Informò l'anziano della sua difficile situazione e ottenne la conferma di poter scendere subito.
«Topo-kun sa che dovrà tenere la catena in modo da non fuggire, giusto?» chiese L mentre si trovavano in ascensore.
«Pensi che sia stupido?»
L alzò le mani e scosse la testa. «Light-kun non deve saltare alle conclusioni. L'ho solo informato della condizione della catena» disse.
«Hmm.»
Scesero lentamente i diciannove piani, Light canticchiava e ondeggiava al ritmo della musica jazz in ascensore.
«Non canticchiare, Light-kun.»
«Posso canticchiare se voglio, è una mia prerogativa.» Light mugolò più forte e ancheggiò in maniera più pronunciata. Alla fine, toccò la spalla di L e il detective fu costretto a fare un passo indietro.
«Non toccarmi» scattò L. «Non desidero avere un contatto fisico con Light-kun.»
«Beh, forse lo voglio io. Non mi consideri nemmeno!»
«Light-kun vuole il contatto fisico...?»
Quando le porte si aprirono, Watari fu leggermente innervosito nel vedere L che placcava a terra Light, ma non si preoccupò più di tanto.
Ancora una volta, le stranezze di L non erano sicuramente qualcosa per cui essere turbati.
«Levati di dosso, Ryuuzaki!»
«Light-kun gode di questo contatto... Watari?»
Light, sentendo la presa di L attesa indebolirsi, si divincolò da sotto di lui e si precipitò fuori dall'ascensore.
«Siete pronti per andare?» chiese Watari.
«Sì» disse L, alzandosi in piedi con un piccolo grugnito. «Muoviamoci.»
 

Il giro in limousine trascorse senza incidenti, Light parlava di moda ad L e quest'ultimo lo ignorava, arrivarono al museo proprio nel momento in cui stava aprendo. Passarono per la grande porta da palazzo reale e arrivarono al chiosco delle mappe. Deciso a fare un po’ di confusione, L ne afferrò una scritta in persiano e la aprì.
«Cosa vuole vedere prima Light-kun?»
«Arte Moderna!»
L annuì e, avendo già individuato la sezione Arte Moderna, puntò ad un bar per una veloce ricarica di torta. «Vai a sinistra, Light-kun» ordinò quando il ragazzo cominciò a vagare nella direzione sbagliata.
«Oh, scusa. Fammi vedere la mappa in modo che possa orientarmi.» Senza aspettare una risposta, Light afferrò la mappa e la fissò senza capire.
«È in... persiano.»
«Proprio così.»
«Non so leggere il persiano
«Allora segui le mie indicazioni. Vai a sinistra.» L decise di prendere in mano la situazione: svoltò semplicemente a sinistra e lasciò fare alla catena il resto del lavoro. Sentendo quel familiare strattone e un piccolo gemito di protesta, L lasciò affiorare un sorriso sul suo volto e si permise, anche se solo per un secondo, di provare un affetto travolgente per Light. Ma fu subito spento quando Light cominciò a parlare:
«Panda-chaaan, perché-»
«Perché, in quanto figura autorevole verso Topo-kun, è una mia prerogativa» lo interruppe L. «Siamo arrivati.»
Light sbuffò quando vide che, tra tutti i luoghi, erano alla caffetteria del museo e che c'erano enormi fette di torta al cioccolato servite a buffet. «Puoi liberarmi mentre mangi la torta?» chiese con impazienza. «Sarò proprio laggiù all'Arte Moderna. Per favore?»
«Suppongo che Light-kun non causerà molto più di una baraonda.» L sembrava più interessato alla torta che altro mentre apriva la catena e se la infilava in tasca.
«Grazie.» Light lasciò la caffetteria e saltellò verso le opere con un sorriso sul volto. Si avvicinò ad un enorme quadro astratto e fece un passo indietro per averne una visione migliore, e notò un volto familiare dall'altra parte della stanza.
«Oh!» Light si ricordò che era il ragazzo dalla pista di pattinaggio e gli si avvicinò. «Tatsuya! Io... che piacere vederti...»
«Light! Sei qui per la nuova mostra anche tu?» chiese l'altro. «Deve essere destino.»
«Uh...» Light guardò indietro verso il bar, ma non vide tracce di L. «Sì!» Si girò di nuovo e fece un piccolo sorriso a Tatsuya. «Sì, è destino...»
«Quel tipo strano è con te?» chiese Tatsuya, guardandosi intorno. «Non voglio che mi perseguiti-»
«Non è qui in questo momento, è andato a prendere un po' di torta.» Era una cosa strana da dire alle nove del mattino...
«Be’, ti piacerebbe unirti a me?»
«Va bene...» Light guardò il bar ancora una volta per essere certo che L non lo stesse spiando e, non vedendo tizi stravaganti intorno, seguì Tatsuya al dipinto successivo.
Nel frattempo, L finì il suo secondo pezzo di torta e decise che aveva lasciato incustodito Light abbastanza a lungo.
Probabilmente si sentirà solo... Si lamenterà con me di averlo "abbandonato" o sciocchezze simili. Hm, c'è un negozio di souvenir proprio qui. Forse dovrei prendergli qualcosa per riappacificarmi con lui, pensò L, infilandosi nel piccolo negozio. Guardò in giro per qualche minuto prima di optare per un piccolo orsetto che teneva in mano una tavolozza da artista e un pennello.
«Oh, è per la tua ragazza?» chiese la commessa alla cassa.
«Sì.» L prese l'orso e andò dove Light aveva detto che sarebbe stato.
Non c'era. Niente di buono.
L fece un respiro profondo ed entrò nella stanza accanto, guardando vicino ai quadri e tra la folla, ma ancora non trovava Light.
Forse è andato in bagno... L, camminando un po’ più dritto del solito, andò in bagno, ma era vuoto. Immediatamente, mille possibilità vorticarono nella testa di L:
Potrebbe aver tentato la fuga... No, non è da lui. Dodici per cento di probabilità. Forse qualcuno lo ha rapito. Potrebbero averlo attirato fuori, stupido sempliciotto che non è altro, e averlo portato Dio sa dove. No, non può essere. Non può essere, chi lo vorrebbe? L uscì dal bagno e attraversò di nuovo la sezione di arte moderna, per poi passare alle sculture e i dipinti più antichi.
Ancora niente Light.
Dov'è? Non posso perdere il mio sospettato in questo modo, non è affatto professionale. Per non dire... molto stressante... Chi lo ha preso? Qualcuno deve averlo preso e... potrebbero fargli cose indicibili. Kira! Potrebbe essere Kira!
 
«Ehi, Tatsuya, forse dovrei tornare all'arte moderna... ho detto a Ryuga che l'avrei incontrato lì» disse Light non appena finì di vedere antichi quadri religiosi. Cominciò ad allontanarsi, ma l'altro gli afferrò la mano e lo trattenne.
«Dimenticati di lui, Light. Ti ha lasciato per la torta!» sostenne Tatsuya, scuotendo la testa. «Andiamo fuori ai giardini, ti va?»
«…Credo di sì. Non mi ha chiamato.»
«Andiamo!»
 
Dall'altra parte del museo, L guardava un muro bianco davanti a sé e stringeva il pugno sull'orsacchiotto. Aveva provato a chiamare Light, ma il ragazzo aveva il telefono spento.
Più preoccupato che arrabbiato, L si diresse verso una guardia di sicurezza e chiese di avere accesso alle riprese delle videocamere di quel giorno.
«Perché?» chiese il tizio, burbero.
«Perché ho perso una persona-»
«È un tuo problema, amico» sogghignò la guardia, allontanandosi e lasciando un L molto turbato in piedi accanto a una statua di un uomo nudo.
«Bene. A mali estremi...» borbottò L, aprendo il suo telefono e chiamando Watari.
«Watari. Riferisci che ordino un sequestro immediato del museo.»
 
«Dai, Light!»
«Non ti ho dato il permesso di palpeggiarmi, bastardo!»
Light stava al momento scappando via dal suo nuovo "amico" Tatsuya dopo che ci aveva provato con lui nei giardini. Arrabbiato, aprì il telefono.
«Oops.» A quanto pareva non l'aveva acceso quella mattina... Un messaggio lo informò che aveva trentuno chiamate perse.
«È meglio che chiami Ryuu...»
«Light, mi dispiace!» Tatsuya arrivò inciampando da una grande aiuola di fiori e guardò Light con aria colpevole. «Non era mia intenzione. Oh no, stai chiamando quel mostro di un panda?»
«Non è un mostro.» Light cominciò a comporre il numero, ma il telefono gli venne strappato via prima che potesse finire.
«Vorrei che la smettessi con lui...»
«Dammi il telefono.»
«No.»
Light si accigliò e d era sul punto di cantarne quattro a Tatsuya quando giunse un annuncio dagli altoparlanti del museo:
«Tutti gli ospiti del museo sono pregati di rimanere dove sono. Questo è un sequestro. Ripeto, siete pregati di rimanere dove siete. Questo è sequestro temporaneo del museo. Grazie per la cooperazione» disse una voce ad alta voce. Light guardò gli altri nel giardino e vide che erano tutti ugualmente confusi: quando mai i musei venivano sequestrati?
«Forse qualcuno ha cercato di rubare delle opere» borbottò Tatsuya.
«Già...»
L'interfono parlò ancora una volta:
«Light Yagami è pregato di mostrarsi all'ingresso del museo immediatamente! Ripeto, Light Yagami: sei pregato di mostrarti all'ingresso del museo. A tutti gli altri ospiti, vi prego di rimanere dove siete.»
«Oh, wow» disse Tatsuya. «Beh, dovrei venire con te, Light? Voglio dire…»
«Sì, probabilmente.» Light si riprese il telefono e cominciò una lunga, imbarazzante passeggiata per il museo, con tutti che lo fissavano mentre passava.
«Merda, è il ragazzo panda.»
Tatsuya aveva dato perfettamente voce ai pensieri di Light: L stava aspettando all'ingresso.
Sembrava più che furioso.
«Uh-oh…» Light cercò di guardare ovunque tranne che al detective arrabbiato di fronte a lui mentre camminava fino alle porte d'ingresso.
«Light-kun andrà alla limousine e mi aspetterà lì» ordinò L. «Tu» indicò Tatsuya, «ed io faremo una chiacchierata adesso.»
Light andò alla limousine e si rannicchiò sul sedile più lontano dalla porta.
«Ryuuzaki era piuttosto turbato, Yagami» dichiarò Watari, guardando Light nello specchietto retrovisore.
«Davvero?»
«Pensava si trattasse di un delitto.»
«Mi ucciderà?» chiese docilmente Light.
«Ne dubito.»
Light osservò L prendere da parte Tatsuya sul lato dell'edificio e venire fuori qualche minuto dopo da solo. L entrò la limousine.
Silenzio.
«Ryuu...?»
Ancora silenzio.
«Ciuffo da panda?»
Niente.
«Ryuuzaki? Ehm... L?»
Ancora nessuna risposta.
«Mi dispiace. Lui... lui mi ha costretto ad andare con lui. Non sapevo che il mio telefono fosse spento.»
«Light-kun?»
«Sì?»
«Ho preso un orso per Light-kun.» L tirò fuori l'orsacchiotto dalla tasca e lo porse al ragazzo accanto a lui. Light lo prese e sorrise.
«Grazie.»
 
Più tardi quella notte, Light sentì L che giocava ancora coi suoi capelli. Pensava che avessero già stabilito che il colorante stava svanendo, ma lasciò comunque correre.
 
Cara Mumu,
Omg, brutto incidente al museo da non entrare nemmeno nei dettagli, ma Ryuu sembra averlo perdonato! È così carino a volte! :-)
Comunque, mi ha detto che -EEW!- ha intenzione di far venire qui di nuovo quei marmocchi tra un giorno o due, il che fa davvero schifo perché odio Mello! DX Perché deve farli venire, poi?! Sono solo un fastidio!
Vabbè!
 
Light
 
 
Annotazione numero 7
Ore 3.17
In tutta la mia vita, non sono mai stato tanto preoccupato come oggi.
 
L

 

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Capitolo 54
*** Lago ***


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Lago
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«Ryuu... Basta!»
«Light-kun mi ha messo in uno stato di shock ieri. Stanotte ho pensato a quello che è successo e ho deciso che il castigo fisico fosse una pena appropriata.»
«Lasciami! Lascia stare i capelli!»
L, che si era piantato nella sua solita posa sul petto di Light, strinse la presa sui setosi capelli castani. «Light-kun scapperà via di nuovo con gli sconosciuti?» chiese con calma.
«No!»
«Light-kun ha intenzione di litigare con Mello e gli altri mentre sono qui?»
«No!» esclamò Light, cercando senza riuscirci di divincolarsi da L.
«Light-kun si è reso conto di avermi messo in uno stato di agitazione ieri e che ne sono ancora provato?»
«Sì! Lasciami andare!»
L scese da Light, che si appoggiò su un cuscino e distolse lo sguardo dal detective mettendo il broncio.
«Light-kun è un cucciolo» disse L mentre apriva il suo computer.
«Be’, non c’era bisogno di tirarmi capelli solo perché ieri sei stato geloso!» sbottò Light. «Che diamine...»
«Non ero geloso.» L si spostò di lato e afferrò la ciotola di fragole sul comodino. «Perché dovrei essere geloso?»
«Perché me ne sono andato con Tatsuya» sospirò Light. «Ovviamente...» si voltò a guardare L.
«Light-kun crede che fossi geloso di Tatsuya?»
«Sì. Se non fossi-»
«E perché Topo-chan lo pensa?»
Light aggrottò la fronte. «Se non fossi stato geloso, non avresti fatto una chiacchierata con lui dietro il palazzo.»
«Gli ho solo insegnato a non essere così insistente nel cercare gli altri» mormorò L.
«Hm.»
 
Annotazione numero 8
ore 8.34
 
Light crede che io abbia "fatto una chiacchierata" con Tatsuya. Devo lasciare che continui a pensarlo, per ora, e devo dirlo: Tatsuya scapperà a gambe levate se anche solo vedrà di nuovo Light, garantito.
Il topo ritiene inoltre che ieri fossi geloso, il che è una supposizione completamente errata. Non ero geloso. Non sono geloso. Solo che non mi piace quando Light se ne va con tipi strani non appena mi giro per un secondo!
Ma sto divagando.
Parlando d’altro, M, M e N verranno qui oggi. Speriamo che mi forniscano qualche analisi approfondita sui modelli comportamentali di Light. Non so dove portarli però, perché di certo non resteranno al chiuso per molto tempo.
Mi sento un po’ seccato.
 
L
 
«Cosa stai scrivendo?» chiese Light, appoggiando il mento sul braccio di L. «Hai già finito quel grafico su Namikawa?»
«Va’ via.» L scosse il braccio, ma Light non si mosse. «Sciò.»
«Nmm» protestò Light scuotendo la testa.
«La testa di Light-kun è estremamente pesante e ottusa. Mi romperà il braccio.»
«Perché il mio cervello è molto grande.»
L agitò la mano libera schiaffeggiando Light sul naso, al che il giovane squittì e si tirò indietro, coprendosi il volto.
«Mi hai rotto il naso!»
«No. Topo-chan ha fatto uno squittio piuttosto carino, però. Meno del due per cento.»
«Fa male!»
L chiuse un attimo gli occhi e lentamente girò la testa verso Light. «Non ho fatto del male a Light-kun.»
«Sì, l'hai fatto! Sei così violento!» gemette Light, tenendo ancora il naso coperto.
«Ecco... Sposta...» L afferrò la mano di Light e gliela allontanò dal volto, socchiudendo gli occhi quando vide che il naso non era nemmeno rosso. «Light-kun esagera troppo spesso.» Pizzicò il naso di Light e afferrò l'orsacchiotto che era stato sepolto sotto le coperte. «Forse l'orso farà sentire meglio Topo-chan?»
Light strappò via l'orso e tirò fuori la lingua. «Quando arriveranno qui i marmocchi?» chiese.
«A minuti...»
«Perché così prestooooo?»
«Smettila di piagnucolare.» L tirò di nuovo i capelli di Light e lasciò che la sua mano indugiasse per un po’ sulla testa del giovane finché non squillò il suo cellulare. «Watari? Mandali di sopra.»
«Ohhh, Ryuuuu...»
«Zitto, Light-kun.» L chiuse il suo telefono con uno scatto e alzò gli occhi al cielo quando Light lo tirò giù dal letto.
«Devo prepararmi! Sono brutto» disse Light mentre cominciava ad affannarsi, cercando dei vestiti nell'armadio.
«Light-kun non è brutto.» L lo raggiunse e si infilò un paio di jeans sporchi sui boxer con cui aveva dormito.
«...Se lo dice il panda che si pettina una volta alla settimana» aggiunse Light, scuotendo la testa. «Girati, faccia da panda, devo mettermi dei boxer puliti.»
«Niente che non abbia già visto» replicò L.
«Girati, pervertito!»
Il campanello suonò.
«Sbrigati.» L si voltò e afferrò dei pantaloni cachi dall'armadio, sbattendoli in faccia a Light. «Mettiti questi.»
«Ma non voglio indossar-»
Il campanello suonò di nuovo.
«Bene» disse L trascinando un Light mezzo nudo alla porta.
Light protestò. «Sono in mutande, Ryuu-»
«Silenzio.»
Bussarono freneticamente alla porta. «L!» urlò Mello dal corridoio esterno. «Ehi! Apri! O ci sei tu lì, puttanella?! Apri questa dannata porta, odio stare qui fuori con Near!»
L aprì la porta con veemenza e subito lanciò un'occhiata severa a Mello. «Non fare chiasso, Mello. Ciao, Near, Matt. Near, non spararmi col tuo aereo militare. Matt, metti via quella sigaretta subito. Watari, grazie per il tuo aiuto.» Alzò lo sguardo e fece un cenno a Watari, e il vecchio se ne andò.
«Light-kun, prendi la scatola dei giocattoli di Near. Voi tre, prendete i bagagli ed entrate.»
«Sei proprio un dittatore, Ryuu» piagnucolò Light. Mello si girò di scatto e lo fissò.
«Non parlare così di L, bastardo!» esclamò il biondo.
«Muoviti, Mello» ordinò L, mandando avanti il ragazzo. Il detective aspettò che Light afferrasse la cesta di giocattoli di Near e la portasse nell'appartamento prima di appoggiarvisi e sussurrare all'orecchio del giovane:
«Se Light-kun litiga con Mello, distruggerò la sua scimmia, il suo struzzo e il suo orso. Sono stato chiaro?»
«Uhm... Sì, Ryuu» sussurrò Light con calma. «D-dove staranno? Non c'è spazio…»
«C'è una stanza adiacente» disse L, indicando una porta che conduceva fuori dal salotto. «Light-kun non l'ha notata prima?»
«No. Posso mettermi qualcosa addosso ora?» Light cercava di coprire i boxer rossi senza riuscirci.
«No.»
«Ma…»
L entrò nelle camere da letto comunicanti, tirando la catena per trascinare Light con lui. Si guardò intorno e vide Matt seduto su un letto che giocava con i suoi video giochi fumando un sigaretta.
«Matt, metti via quella sigaretta!» schioccò L.
«Scusa, L...» disse Matt con voce lieve e pacata mentre gettava la sigaretta fuori dalla finestra.
«Dove sono Mello e Near?» chiese L.
«Eh?»
Il detective fece un passo avanti e strappò il gioco dalle mani di Matt. «Mello e Near» ripeté.
«Non so. Bagno?»
Un tonfo e il rumore di vetri in frantumi confermò la supposizione di Matt; L lasciò il gioco sul letto prima di urlare ai due nel bagno:
«Mello! Near!»
«…Sì?» rispose Mello.
«Rimettete in ordine! Non chiamerò Watari per servirvi ogni volta che rompete qualcosa!» Con questo, L si trascinò di nuovo nella loro cucina e ha iniziò a saccheggiare le credenze.
«Posso mettere dei vestiti ora, Ryuuzaki?» riprovò a chiedere Light.
«No. Più del cinque per cento.»
«Perché?»
«Per essere fastidioso. Non mi assillare ancora.»
 
 
 
«L! Near mi dà fastidioooooo!»
«Falla finita... L! Mello mi pizzica!»
L buttò fuori una lunga boccata d'aria e lasciò ricadere la testa sul cuscino del divano. Light, sempre in boxer perché L non gli aveva ancora permesso di andare in camera da letto, guardò il detective.
«Dovremmo andare da qualche parte, Panda-chan-»
«Non chiamarmi così.»
Light si schiarì la gola. «Panda-sama. Dovremmo andare al lago.»
«Lago? Penso che sarebbe...» cominciò L.
«Smettila, Near!»
«...rilassante.»
 
 
 
«Oh. Mio. Dio. Ryuu! Hanno i pedalò! Possiamo affittarne uno? Ti preeeee-»
L chiuse gli occhi. Il gruppo era finalmente arrivato al lago ed erano tutti sdraiati sulla spiaggia.
Era nuvoloso quando Watari li aveva lasciati, ma il sole stava finalmente uscendo e si rifletteva sull'acqua limpida. Altri intorno a loro erano sdraiati allo stesso modo, con pic-nic e bambini piccoli che scorrazzavano in giro. Dietro la sabbia c'era una larga chiazza di erba con panchine e coppie che, pensando di essere nascoste, limonavano accanto a gli alberi.
Tornando alla spiaggia, Matt se ne stava in disparte a giocare con i suoi giochi, Near giocherellava con una barca telecomandata, Mello gettava sassolini ad una coppia e guardava le loro reazioni, e il duo incatenato era impegnato a litigare sui gusti dei vermi gommosi.
Tutto sommato, non era niente fuori dalla norma. Cioè, finché Light non cominciò a incapricciarsi per la barca:
«Andiamo, Ryuu! Per favore? Sarà divertente!» insisté Light. «Per favore? Non fai mai niente con me!»
L fissò le barche con circospezione. «Questo perché Light-kun scappa via con altre persone quando cerco di fare qualche attività con lui. Non mi piace l'abbandono. Matt, metti via quella sigaretta!»
Light giocherellava con l'angolo del suo telo bianco a righe rosa e fissava L con gli occhioni e un broncio ben fatto.
«Niente di tutto ciò che Light-kun può fare mi convincerà ad affittare quella barca.»
Light si avvicinò e sussurrò all'orecchio di L. «Ti farò una torta più tardi.»
«…Che gusto?» chiese L aggrottando le sopracciglia.
«Cioccolato.»
«Light-kun farebbe meglio a non cuocerla troppo questa volta.»
«No... Sarà bella umida, eh? So che ti piace molto guarnita, con un sacco di glassa...»
L grugnì e spinse Light lontano da lui. «Bene. Affitterò la barca.»
 
 
 
«Spostati, Near!»
«L! Mello mi spinge!»
«Dannazione. Dannazione. Dannazione. Dannazione.»
L smise di pedalare per un istante e si voltò a fissare i tre sul sedile posteriore della loro piccola barca gialla. «Mello, smettila di spingere Near! Near, non tirare i capelli di Mello. Matt, smettila di maledire il videogioco» ordinò.
Ci fu un gemito collettivo dal retro e L si voltò con un sospiro. Light gli bussò sulla spalla.
«Devi aiutarmi a pedalare, Ryuuzaki. Non stiamo andando da nessuna parte!» esclamò il giovane.
L seppellì il viso tra le mani.
 
 
«Finché la barca va, lasciala andare...»
«Smettila di cantare, Light!» abbaiò Mello, sporgendosi in avanti e tirando i capelli di Light.
«Ahi!» Light si voltò di scatto e avvolse la gola di Mello con una mano. «Tu, piccolo marmocchio!»
«Light-kun! Non strangolare Mello!» urlò L. Smise di pedalare e si voltò per porre fine alla lotta.
Near, che era in mezzo a Mello e Matt, si fece da parte in modo da non essere coinvolto nel caos e si schiacciò contro Matt.
«Spostati, Near» grugnì Matt, senza alzare lo sguardo dal suo gioco. «Mi hai fatto perdere.»
Nel frattempo, Mello stava graffiando la mano di Light, L tirava freneticamente la catena, e Light stava tentando di gettare Mello fuori bordo. Tutto ciò stava facendo oscillare la barca piuttosto energicamente e, prima che se ne rendesse conto, il gioco di Matt gli scivolò dalle mani e cadde con un sonoro "Plop!" nel lago.
«Ero al livello novantaquattro» sussurrò, fissando l'acqua in stato di shock. «Novantaquattro...»
«Light-kun! Libera subito il collo di Mello!» Rimasto senza altra scelta, L raccolse la sua determinazione e diede un colpo ben assestato allo stomaco di Light. Ciò si rivelò efficace, dato che Light si piegò per il dolore ed emise un piccolo lamento.
«Ha cercato di uccidermi!» disse Mello agitato. «Ha cercato di strangolarmi!»
«Cercavo di buttarti a mare, piccolo bastardo...» si sforzò di dire Light col respiro spezzato.
«Torniamo a riva» proclamò L. Guardò Light, che era ancora rannicchiato per il colpo allo stomaco, e scosse la testa. «Light-kun mi aiuterà a pedalare e dovrà aspettarsi una chiacchierata con me più tardi.»
Near si guardò intorno nella barca. Perché devo stare con questi idioti?
 
 
 
Più tardi quel giorno Light si rannicchiò sotto le coperte mentre L gli faceva una predica. Dopo la lotta, erano tornati a casa ed erano rimasti seduti in silenzio per un po’ prima che L cominciasse.
«Ogni volta che Light-kun mostra tendenze violente, la sua percentuale sale! Se la smettesse di litigare e di comportarsi come un pazzo, avrei un motivo in meno per sospettare di lui!» inveì L.
«...Ora, credo di aver detto che mi sarei sbarazzato dell'orso, dello struzzo e della scimmia se ci fosse stata una lite, giusto?»
«Sì...»
L si appoggiò indietro. «Light-kun ha ancora intenzione di preparare una torta?»
«Sì, sì.»
«Allora non mi disferò dei giocattoli, per ora.» L aprì la catena. «Va’ a farla immediatamente.»
«Ok... fammi solo guardare prima una cosa sul mio computer...» Il giovane aprì il suo portatile e cliccò su un documento vuoto:
 
Mumu,
 
Omg, ho combattuto con Mello oggi! Ho provato a buttarlo a mare, ma credo che L pensi che stessi cercando di strangolarlo. Non avrei ucciso il marmocchio.
 
Devo andare a fare una torta, ma in realtà non ne ho voglia. L è incazzato con me, però, quindi non ho intenzione di cercare di dissuaderlo. Non funziona mai con lui, comunque. :(
 
I miei capelli sono di nuovo tutti castani! Sìì! È magnifico. Ora L non ha più una scusa per toccarli, così posso metterlo all'angolo la prossima volta che mi "esamina"! È del tutto trasparente a volte, LOL.
 
L mi ha fatto andare in giro in mutande stamattina. Sono contento che Misa non abbia visto.
Ho intenzione di andare a mettere quella bambola nel letto di Mello.
 
Light
 
 
 
 
 
Note finali
 
Ehm ehm, ciao a tutti :)
È da un po’ che non mi faccio viva e ci terrei a ringraziare tutti voi che continuate a seguire con interesse questa storia. Siete sempre più numerosi e la cosa non può che farmi piacere, sinceramente non mi aspettavo un simile risultato! Quindi grazie di cuore a tutti :)
Mancano dieci capitoli alla conclusione della storia, che ho finito di tradurre. Resta ovviamente da fare una revisione, la parte più lunga e noiosa, ma cercherò di aggiornare in tempi brevi!
Grazie per la vostra pazienza e a presto! :)
 
 

 

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Capitolo 55
*** Ricatto - Parte I ***


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Ricatto
Parte I
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Mello era infelice.
Ora, questo non era un evento insolito; Mello non era un individuo particolarmente allegro, ma il suo livello di infelicità era da poco passato da moderato a estremo, e tutto a causa di un irritante bastardo: Light Yagami.
Nel corso di due giorni, Light era riuscito a rendere la vita di Mello un inferno. Dal mettere strane bambole sotto il suo cuscino al rubare ogni briciola dell'attenzione di L, Light stava chiaramente facendo di tutto per rovinare le cose al biondo. Ma fu quando Mello vide Light disteso sul ventre di L che decise di tirar fuori l'artiglieria pesante, e si diresse con andatura grave in camera sua per riesumare la raccolta di materiale ricatto.
L notò Mello che usciva fuori dalla stanza, ma si distrasse quando Light si contorse sul suo grembo. Il ragazzo lo aveva costretto a sedersi normalmente e le cose... non sembravano... abbastanza... calcolate.
«Perché Light-kun si è sdraiato sul mio grembo?» si costrinse a dire il detective.
«Perché sì» Light sorrise ad L, che semplicemente lo fissava con aria assente succhiando un lecca-lecca.
«Spostati, Light-kun.»
«No.» Light guardò di lato e vide che Mello se n'era andato, ma voleva restare ancora sul grembo di L nel caso in cui il piccolo bastardo fosse tornato. Non sarebbe stata un'impresa facile, comunque, perché L aveva iniziato a spingergli le spalle.
«Spostati» ripeté L e, con la mente ancora un po’ annebbiata dalla mancanza di sonno unita alla posizione seduta, fece cadere il suo gigantesco lecca-lecca arcobaleno sulla testa di Light per far sì che si spostasse.
Pessima idea.
«Ryuuzaki!» strillò Light, rotolando senza volerlo giù dal divano e schiantandosi sul pavimento. Il lecca-lecca di L gli rimase sulla testa. «Idiota! Si è appiccicato ai capelli! Toglilo! Si è attaccato!»
«Resisti.» L si chinò e cercò di separare il ciuffo di capelli dal lecca-lecca, ma fallì clamorosamente visto che utilizzava solo il pollice e l’indice.
Light sollevò la mano e la artigliò alla cieca, con le lacrime agli occhi. «Ryuuzaki, toglilo! Fa male!» esclamò.
«Ho detto resisti, Light-kun!»
Mello sorrise quando trovò tutte le foto e i video di Light sul suo computer. Ora, che cosa farò per minacciarlo...?
«Di che cosa stanno discutendo di là?» chiese Matt, parlando per la prima volta quel giorno. Aveva avuto un nuovo videogioco e si stava dando da fare per tornare al livello novantaquattro.
«Non lo so.»
Si udirono alcune voci attraverso la parete dall'altra stanza:
«Smettila di muoverti!»
«Fa male!»
«Non ti farà male se non ti contorci tutto così!»
«Non mi piace! Toglilo! Toglilo!»
Matt sbuffò e tornò al suo gioco. «Potrebbero farlo nella loro camera da letto o qualcosa del genere» mormorò.
«Bruumm, bruuum» Near faceva piccoli rumori d'auto da dove era seduto a terra. Intorno a lui, aveva fatto una gigantesca struttura di piste e stava giocando con le macchinine che L gli aveva comprato.
«Chiudi il becco, Near!» abbaiò Mello. Near gli lanciò una macchinina dalla rampa, ma lo mancò.
Nel frattempo, L si era finalmente arreso e stava giusto trascinando Light in bagno.
«Cosa fai?!» chiese nervosamente Light. «Non tagliarli! Non puoi tagliarli, Ryuu!»
«Non voglio tagliarli.» L aprì l'acqua nella doccia. «Voglio lavarli.»
«Ma posso farlo io!»
«Light-kun non può vedere ciò che fa.»
«Ma... non voglio togliermi i vestiti!»
«Light-kun vuole rovinare la camicia?» gli domandò L mentre sbloccava il bracciale.
«...Va bene.» Light si tolse la camicia, facendo attenzione a non attaccarla al lecca-lecca, e fece lo stesso con i pantaloni.
«Light-kun ha intenzione di rovinare i suoi boxer di seta?»
I boxer vennero tolti. L rimise la catena e spinse Light sotto la doccia. Afferrò lo shampoo di Light, si sporse nella cabina e cominciò a lavare i capelli del ragazzo.
«L'acqua è troppo calda, Ryuuzaki!»
«Sta’ zitto.»
«Scotta!»
«Light-kun la sta facendo molto più complicata di quanto dovrebbe essere!» Poi L cominciò a borbottare in inglese, troppo in fretta e con accento troppo pesante perché Light potesse capirne gran parte, così il ragazzo piagnucolò appena e si piegò in avanti per permettere ad L di lavargli i capelli.
Finalmente, dopo altre due applicazioni di shampoo, il lecca-lecca e tutti gli appiccicosi residui vennero rimossi dai capelli di Light e L fece un passo indietro per asciugarsi le braccia e la testa.
«Light-kun può uscire dalla doccia ora.»
Light chiuse l’acqua e spuntò con la testa fuori dalla tenda. «Dammi un asciugamano» ordinò.
«Esci e basta» disse L.
«No. Dammi un asciugamano.»
«Tirerò Light-kun fuori dalla doccia.»
«Ti farò vivere per rimpiangerlo.»
«Più del due virgola tre per cento. Esci dalla doccia.»
Accigliato, Light lentamente uscì e afferrò l'asciugamano da L senza dire una parola, avvolgendolo attorno alla vita.
«I tuoi capelli sgocciolano dappertutto. Rovineranno il pavimento.» Light prese un altro asciugamano dal bancone e tamponò con esitazione i capelli bagnati di L. «Non vogliamo problemi di muffa» sussurrò.
«Hm.»
«Grazie per avermi aiutato» mormorò Light dopo pochi minuti.
«Cosa?» L aggrottò la fronte.
Il giovane si schiarì la gola. «Grazie. Grazie per il lecca-lecca, voglio dire... per avermi aiutato a toglierlo. Era nei capelli.»
«Lo so.»
L giocherellava con le sue maniche bagnate mentre Light si occupava dei suoi capelli.
«Ecco. Si sono un po’ afflosciati, ma si rigonfieranno in pochi minuti, ne sono sicuro» disse Light con un piccolo sorriso. «Devo andare a mettermi qualcosa addosso e asciugarmi i capelli. Odio essere bagnato.»
L annuì semplicemente. «Light-kun?» chiese.
«Sì?»
«Uhm...»
«Ehi, Light!» gridò qualcuno fuori dal bagno. «Light, devo parlare con te!»
«Aspetta in salotto, Mello!» urlò L di rimando, apparendo piuttosto infastidito. «Vieni, Light-kun. Dobbiamo cambiarci.»
Una volta vestiti, Light e L tornarono al divano e si misero ai loro portatili. Light aprì il documento del diario e cominciò a scrivere:
 
Mumu (che non ho ancora trovato omg),
Ryuu mi ha appiccicato uno dei suoi stupidi lecca-lecca nei capelli e mi ha costretto ad andare sotto la doccia e mettermi nudo davanti a lui! :O È stato così imbarazzante! Perché non mi ha semplicemente lavato i capelli nel lavandino?!
L'acqua scottava troppo, quindi ora sono tutto accaldato e sudato. Mi sento davvero indecente.
Voglio farmi un piercing all'orecchio, ma non credo che Ryuu me lo permetterà. :( Non gli piace uscire in pubblico con me. Vabbè.
Che schifo, ora ricordo! Prima stava mangiando della torta ed era tutto preso, tipo “OM NOM NOM NOM!!” e io dicevo “Smettila, Ryuuzaki!” e lui: “Light-kun è esigente... bla bla bla” ed io “OMG!” E lui faceva “posso mangiare bla bla bla...” e mi sono arrivate un mucchio di briciole in faccia! Ho quasi vomitato.
Devo andare. Sta venendo la biondina.
 
Light
 
Mello si avvicinò al divano e fissò Light per alcuni secondi fino a quando lui non lo riconobbe.
«Che c'è?» scattò Light.
«Ecco» disse bruscamente Mello, consegnandogli un biglietto. Poi si rivolse a L e cominciò a parlare di qualcosa in inglese.
Sbuffando, Light aprì il foglio e lesse:
 
Non mostrarlo a L.
Ho parecchie immagini e video molto interessanti su di te, Topolino. Quei pantaloncini corti non coprono molto, vero? E, per mia fortuna, mi è capitato anche di trovare la tua rubrica con i contatti dei tuoi amici.
Se giocherai con Near e lo terrai occupato fino a quando non ce ne andremo, dimenticherò tutto delle immagini. Inoltre, non voglio che tu stia sempre dietro ad L a cercare di sedurlo.
Pervertito!
Se chiami Near immediatamente, riterrò accettata la mia offerta. In caso contrario, puoi dire addio alla tua sudata reputazione.
 
Mello
 
Light non poté trattenersi dall'appallottolare con furia il biglietto dopo averlo letto.
Quel moccioso ha tutte quelle immagini?! Come? Gliele ha date il panda? Guardò L incredulo e involontariamente catturò lo sguardo di Mello. Il biondo sorrise, e lui gli lanciò uno sguardo gelido di rimando.
Bene. Se Mello vuole giocare sporco, giocherò sporco.
«Near!»

 

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Capitolo 56
*** Ricatto - Parte II ***



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Ricatto
Parte II
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«Hai intenzione di giocare con me?»
Light digrignò i denti e annuì rigidamente verso Near. «Porta qui i tuoi giocattoli, va bene?»
«Perché Light-kun sta giocando con Near di sua spontanea volontà?» chiese L, sospendendo il colloquio con Mello per guardare il compagno.
«Perché...» Light guardò Mello. «Perché mi va. Non essere così ficcanaso, Ryuuzaki.»
«Non sono ficcanaso. È Light-kun quello con un grosso naso.» L si voltò di nuovo verso Mello e riprese a parlare con lui, lasciando un Light molto insicuro a coprirsi il naso e a lanciare occhiatacce al pavimento fino all’arrivo di Near.
«Ho portato le mie auto» disse blandamente Near mentre lasciava cadere un paio di macchinine a terra.
«Oh, um... grande» borbottò Light. «Ehi, Near, perché non porti anche i soldatini?»
«Perché Light-kun vuole giocare con i militari?» chiese L, spostando ancora una volta il suo sguardo su di Light.
«Perché mi piacciono gli uomini dell'esercito.»
Mello sbuffò. «Ci avrei scommesso.»
Il ragazzo incatenato si lasciò sfuggire un piccolo sbuffo offeso e scivolò verso il pavimento per mettere in piedi le auto. «I panda mi piacciono anche di più, per tua informazione, Mello» scherzò.
L, che non ascoltava Light ma immaginava di essere in qualche luogo lontano, molto lontano dal Giappone, sbatté le palpebre quando vide Mello e Light scambiarsi occhiate omicide l'un l'altro. «C'è un conflitto che deve essere risolto?» domandò.
«Sarà risolto quando la biondina crescerà e la smetterà di darmi fastidio!»
«Dimmelo in faccia!» scattò Mello, chinandosi con sguardo arrabbiato sul volto di Light.
«Eew! Mi hai sputato! Controlla la tua bava, Mello!» esclamò Light.
Near giunse proprio in quel momento, una scatola di soldatini verdi tra le braccia. Si mise accanto a Light e si inginocchiò sul pavimento. «Vuoi costruire qualcosa?» chiese, «ci sono mattoncini lego per una stazione dell'esercito.»
«Uhm... Certo.» il ragazzo tirò fuori alcuni lego dal barattolo e lavorò con Near ad una base militare per un’ora o giù di lì. L e Mello ebbero una accesa discussione sul cioccolato bianco (L non era un fan) e Matt rimase nascosto nell’altra stanza.
Light sorrise nel realizzare un ingegnoso strumento che avrebbe lanciato una macchina giocattolo sulla faccia di Mello. Con attenzione, impilò dei mattoncini e fece mettere a Near una piccola rampa su di essi.
«Near, queste macchinine volano?» sussurrò.
«Sì. Stavo per spararla a Mello, cosa stai facendo?»
«Stessa cosa.»
Si fissarono l’un l’altro per un attimo finché Near non afferrò una grossa macchina rossa e girò un po’ la manopola sul retro per farle prendere il volo. Poi la consegnò a Light, che la posizionò sulla rampa, prese la mira...
Zzzzzzrrrrrr!
La macchinina volò oltre la rampa e centrò la faccia di Mello.
«Oh, il mio naso!»
 
 
Annotazione numero 7
 
Ore 12:28
 
Light appena tirato una macchinina piuttosto grande in faccia a Mello. L'ha colpito in bocca ed è riuscito a rompergli il naso, quindi adesso Watari lo sta portando in ospedale mentre io scrivo. Sento che, purtroppo, dovrò rimproverare Light in qualche modo, ma non so come, a questo punto. Sembra che sia immune a tutto ciò che gli faccio. La punizione fisica è completamente fuori questione, così come urlargli contro. Non credo che potrei picchiarlo, e rimproverarlo è inefficace. È un bambino.
Quali opzioni ho? Non rivolgergli la parola non funziona affatto; si limita a parlare da solo, invece. Minacciarlo è inutile perché si fa beffe di me, e non voglio sconvolgerlo distruggendo i suoi peluche.
Forse potrei farlo andare in giro in mutande più spesso.
 
L
 
«Light -kun!»
«Uh huh?» Light guardò L dal pavimento dove stava ancora giocando da solo perché Near lo aveva lasciato perdere dopo che Mello se n’era andato.
«Light-kun deve controllare i suoi desideri impulsivi. Mi costringerà a...»
«...a diventare fisicamente aggressivo, lo so» lo interruppe Light sarcastico, piazzando un piccolo soldatino accanto a L. «Ecco. Questo è il tenente Pensa-Agli-Affari-Tuoi. Magari puoi giocarci un po’.»
L si chinò, fece saltar via la testa del pupazzetto col pollice e la scagliò a Light. «Ora è il tenente Light-kun-Che-Non-Aveva-Ascoltato-Ryuuzaki.»
«Quindi hai intenzione di decapitarmi?»
L fissava Light con aria assente. «Sì. Credo che sarà un metodo efficace per far stare zitto Light-kun.»
«Cavolo.»
Near tornò proprio in quel momento, portando una scatola di scarpe piena di bambole e vestitini. «Pensi di riuscire a giocare con queste, Light?» chiese con cautela mentre si inginocchiava accanto al ragazzo.
«Certo che riesco!» Light si chinò e prese uno dei giocattoli dalla scatola con un piccolo verso di indignazione. «Credi che abbia cinque anni o cosa?»
«Light-kun ha cinque anni.»
«Taci, Ryuu!» Light si voltò e diede la catena di un potente strattone, facendo lentamente piegare L in avanti e facendolo cadere dal divano al pavimento. «Gioca con noi!»
Near distolse lo sguardo dai due e iniziò a spogliare una Barbie. Senza dire una parola, spinse un Ken verso Light e il resto dei giocattoli a L.
«Hmm...» Light aggrottò le sopracciglia verso il suo Ken e lo spogliò per rivestirlo. Si chinò e prese dei piccoli calzoncini blu dalla scatola, canticchiando un motivetto mentre li metteva alla bambola.
«A che serve?» chiese L a Near, che lo ignorò completamente. Il detective, visto che Light aveva afferrato un secondo Ken dalla scatola, imitò il compagno e prese anche lui una bambola di sesso maschile.
Per un po’, L battagliò con i vestiti (era difficile metterli in con i suoi modi bizzarri), Near si arrotolava i capelli sul dito fissando il detective, Light mise alla perfezione vestiti e accessori sulle sue due bambole e sorrise.
«Ecco.» Light piazzò le sue bambole di fronte a L, che spalancò gli occhi quando le vide: erano come lui e Light. Lo strano ragazzo aveva persino trovato un piccolo cappellino di pelliccia per rappresentare i capelli di L.
«Vedi? Ha i tuoi cespugli.»
«Lo vedo, Light-kun. Ma perché la tua è addosso alla mia?»
Near sogghignò mentre guardava lo svolgersi della scenetta.
«Perché si stanno abbracciando.»
«Perché ci stiamo abbracciando?»
«Noi non ci stiamo abbracciando, le bambole si stanno abbracciando.»
«Ma le bambole ci rappresentano.»
«Questo è vero, ma noi non siamo le bambole.»
«Ma Light-kun vuole che le bambole si abbraccino, il che implica che vuole che ci abbracciamo nella vita reale.»
Light si sporse in avanti. «Be’, forse lo voglio.»
«Be’, Light-kun non dovrebbe reprimere i suoi sentimenti» scherzò L.
«Oh, parli proprio tu! Tu con le scuse patetiche per farmi andare in giro mezzo nudo!» Light si stava scaldando, L poteva vederlo dalle braccia incrociate e dallo sguardo (leggermente) accigliato che abbelliva il volto del compagno. «Hai una faccia tosta, Ryuuzaki! Sai benissimo che non mi reprimo con te!»
«Forse Light-kun dovrebbe reprimersi in modo da essere meno fastidioso.»
«Va bene, sai una cosa?» Light si alzò in piedi, torreggiando su L con le mani sui fianchi. «Se vuoi così tanto che io scompaia dalla tua vita, lo farò al meglio delle mie capacità. Da adesso in poi non ti rivolgerò più la parola!»
L rimase di stucco e guardò incredulo Light. «Light-kun non può fare a meno di parlare con me» disse con fermezza. «È una cosa impossibile.»
Nessuna risposta. Light guardò Near con un piccolo sorriso. «Va bene, Near, dobbiamo finire di giocare?»
«Penso che andrò in camera mia...» Il ragazzo dai capelli bianchi raccolse tutte le sue bambole eccetto quelle “L e Light” e si trascinò via in silenzio.
«Su chi sfogherà la sua energia Light-kun?» chiese L, ignorando Near.
Light si lasciò cadere sul divano e L si appollaiò accanto a lui, guardando il giovane in faccia.
«Il Topolino sta per mettere il broncio?» L si chinò più vicino. «Hmm? È questo che Topo-kun vuole?»
Light prese una rivista da un tavolino e la sfogliò.
«Più dell’un per cento.»
Light girò una pagina.
«Più dell’un per cento.»
Girò ancora.
«Più dell’un per cento.»
Ancora.
«Più dell’un per cento.»
Quando Light si mise semplicemente a leggere, però, L rinunciò a quel metodo e si limitò a fissare il ragazzo con la sua espressione più vacua e irritante. Fu anche quello inefficace.
«Light-kun è un moccioso! È arrabbiato perché l'ho rifiutato numerose volte e non vuole farsene una ragione. Peccato.»
Trascorse altro tempo e L decise di colpire l’orecchio di Light con dei vermi gommosi.
Niente.
Passarono un paio di ore in silenzio.
«Light-kun mi ha ignorato per circa tre ore, ventisette minuti e due secondi. Sono scioccato» mormorò infine L. «Gli piacerebbe unirsi a me nel letto? Porterò la panna montata.»
Ah, quello funzionò.
«Cosa?!» Il ragazzo piegò la testa di lato e guardò L a bocca aperta. «Ryuuzaki, che cosa hai detto?»
«Ho chiesto se Light-kun può aprire quel tiretto. Mi serve della pomata» disse, mantenendo il suo volto come sempre inespressivo. «Sembra che Light la Lucciola sia un po’ teso.»
«Sì, hai ragione. Dovrei andare a... fare un bagno.»
L lo liberò e, non appena Light si allontanò verso il bagno, mise un piede a terra e calpestò le bambole.
Erano l'ultima cosa che voleva guardare.
 
 
 
Più tardi quella notte, dopo essere tornato dall’ospedale, Mello prese la rubrica di Light e si mise al lavoro mandando e-mail a tutti con copie del materiale di ricatto.
Light si sarebbe pentito di avergli rotto il naso.
 
 
 
 
Note finali
 
Che improbabile alleanza quella tra Light e Near! Però mi è piaciuto vederli coalizzati contro Mello XD
Ecco una fan art relativa a qualche capitolo fa: la scena del karaoke “ubriaco” durante la crociera XD

http://liliy.deviantart.com/art/Karaoke-83748213
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio ancora per la costanza con cui seguite questa storia! A presto :)

 

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Capitolo 57
*** Uscita di famiglia ***



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Uscita di famiglia
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Carissima Mumu,
 
OH MIO DIO! I miei amici mi stanno chiamando e via dicendo, sostenendo che il moccioso gli ha mandato tutte le foto e i video. Che vergognaaaaa. E tutte quelle ragazze mi chiedono di uscire e io faccio “Non posso proprio, tesoro. Sono impegnato.” E quelle “con chi?” E io tipo “...”
Perché non è che posso dirgli che vivo con il più grande detective del mondo. Parlando di lui, mi ha tolto il telefono per via di tutte le persone che mi infastidivano. Vabbè.
Matt è seduto dall'altra parte della stanza in questo momento. Odio proprio quegli occhialini che indossa. Chissà se lui e Mello stanno insieme? Dovrò indagare.
Sai che è rimasto vivo un solo pesce?! È tutto lento e avvilito. Volevo ucciderlo, ma Ryuu non me lo ha permesso. Non mi permette mai di fare niente. È così dominante.
Ieri non gli sono piaciute le mie bambole, ma solo perché è ancora nella fase di negazione. Dovrei solo saltargli addosso e farla finita, ma probabilmente mi prenderebbe a calci. Sono proprio stanco di Mello che si aggrappa a lui tutto il tempo, con me che sono tutto un “Sta' indietro, puttana!” Non ha intenzione di farsi da parte, però. È un piccolo pazzo bastardo.
E Near fa schifo anche lui, perché sì.
Oh, e ho sentito Ryuuzaki dire “panna montata” ieri! Mi ha chiesto di andare a letto con lui e ha detto che avrebbe portato la panna montata! Non sono pazzo!
Vado a cercare di uccidere il pesce ancora una volta.
 
Light
 
«Light-kun, non avvicinarti all’acquario.»
«Non lo sto facendo!»
L osservò Light che cercava di essere furtivo senza riuscirci, avvicinandosi lentamente all’acquario mentre fingeva di guardare un dipinto sul muro. Alla fine, il ragazzo arrivò laggiù, con la catena che tirava, afferrò silenziosamente la rete e si sedette accanto ad esso.
«Vieni qui, pesciolino...» sussurrò Light mentre calava la rete nell’acquario. «Qui, pesciolin...»
«Pfff...» L emise un lungo sospiro e decise che il miglior modo di agire sarebbe stato quello di far allontanare tempestivamente Light dall’acquario. Afferrò la catena e tirò.
«Aah!» guaì Light, atterrando sul pavimento accanto al divano con un forte tonfo.
«Light-kun continua a cercare di uccidere il pesce, ma non ci riuscirà. Se vuole esercitare le sue doti assassine, allora dovrebbe occuparsi di Matt che sta di nuovo fumando.»
Matt alzò di scatto la testa e cacciò frettolosamente fuori il fumo di bocca. «Scusa L...» disse. «Io... uh...»
«Non importa, Matt.» L volse lo sguardo indietro a Light, che stava guardando verso di lui dal pavimento. «Light-kun, non guardarmi così» ordinò.
«Così come?» Light spalancò gli occhi.
 
Senza rispondere, L si chinò e infilò una mano nei capelli di Light.
«C-cosa stai facendo, Ryuu...?»
«Rimetto Light-kun sul divano.»
«Aah!»
Matt osservò L che trascinava Light per i capelli e il ragazzo che cercava di allentare la presa di L.
«Smettila, Ryuu! Mi ucciderai!»
«Brendilo, L!» applaudì Mello, entrando nella stanza dopo aver sentito le urla di dolore di Light. Andò a passo lento fino al divano e sorrise al Light imbronciato.
«Giao, Lambadina.» La sua voce era nasale a causa delle spesse bende che lo coprivano, e L dovette nascondere un grugnito.
«Sparisci dalla mia vista, Mello.» Light sollevò un sopracciglio. «Non dovresti prenderti cura del tuo piccolo becco appuntito?»
«Light-kun non dovrebbe provocare Mello» lo avvertì L, facendo nuovamente imbronciare il compagno. «Mello, va’ a giocare con Near.»
«Zì, L!»
Mello si allontanò e L, non aspettandosi altri guai da Light per un po’, aprì il suo portatile:
 
 
Annotazione numero 8
 
Ore 9:53
 
Sta succedendo qualcosa tra Mello e Light di cui non so nulla, ma non mi interessa neanche, quindi lascerò stare.
Parlando d’altro, abbiamo ristretto il caso: Higuchi è il nostro sospettato. Ho intenzione di catturarlo e spero che Light non ottenga di nuovo il potere.
Il topo è imbronciato in questo momento perché gli ho tirato i capelli. Intendiamoci, non tanto da fargli male, ma sicuramente abbastanza perché possa farmi sentire in colpa. Non funzionerà. Continua a perseguitare quel povero pesce.
Non sto bene. Sembra che sia in uno stato di perenne malcontento per la possibilità che Light diventi di nuovo Kira. Se ciò accadesse, se riacquistasse la sua astuzia e la sua capacità di uccidere, temo che non finirà bene. In verità, è al due per cento in questo momento perché sono abbastanza certo che questo Light non sia Kira. Sull’altro Light, però - quello prima della prigionia- sono convinto al novantasette per cento.
Devo ammettere che avevo considerato, molto brevemente, di diventare intimo con lui solo per scoprire la verità, ma ora... non otterrei nulla da lui. E questo sarebbe contro la mia morale personale: ingannare qualcuno a tal punto è inconcepibile.
Ho pensato a un altro problema: c'è sempre la possibilità che Light sia ucciso da un altro Kira se fossero collegati e se si sviluppasse una sorta di cospirazione, e se ciò accadesse... Il pensiero di svegliarmi con lui accanto a me che non respira...
Ultimamente, non ho dormito molto.
 
L
 
«Ryuu...?»
«Hn.» L chiuse il portatile e guardò Light.
«Possiamo andare da qualche parte?»
«Dove?»
«Non so. Potremmo andare a mangiare?»
L fissò Light per qualche istante e il ragazzo si agitò sul posto, a disagio.
«Se Light-kun vuole mangiare, allora mangeremo.»
«Va bene, possiamo andare in quel ristorante per famiglie in centro... Ti senti bene? Sembri un po’...» Light inclinò la testa da un lato, «esausto.»
«Sto bene» L rispose con un cenno del capo.
«Ok... Sei sicuro? Posso fare qualcosa?» si preoccupò Light.
«Nulla... anzi, sì. Sì, c'è qualcosa che Light-kun può fare.»
«Cosa? Tutto quello che vuoi.»
«Smettere di litigare con Mello.»
«...Bene.»
 
 
 
«Quanti?»
«Cinque.»
Il gruppo era arrivato al ristorante dopo un giro sorprendentemente tranquillo ed erano stati fatti accomodare ad un tavolo in un angolo. L seguì la cameriera e gli altri si trascinarono dietro di lui.
«Okay! Benvenuti al Ristorante della Giungla! Vi prego di non toccare gli animali. Buon appetito!» cinguettò la cameriera, consegnando loro i menu. Mello sembrava sconvolto per aver ricevuto un menu per bambini, ma tenne a freno la lingua dopo uno sguardo severo di L.
Ristorante della Giungla era un nome appropriato: c’erano robot di gorilla ed elefanti in tutto l’edificio e il soffitto era coperto di finti rampicanti. I cinque erano seduti accanto a un gorilla che avrebbe dovuto “prendere vita” di tanto in tanto.
«Torno tra un secondo per prendere le ordinazioni!» Detto ciò, la cameriera si precipitò via e lasciò il gruppo a sedere in silenzio per un po’ fin quando Mello non prese la parola.
«Cobe bai ho abuto un bedu da babbidi?!»
«Ne ho avuto uno anch’io» disse Near al biondo. «Non c'è bisogno di dare di matto.»
«Dod boglio cibo ber babbidi!»
«È davvero un peccato, Mello» commentò Matt mentre apriva il suo menu normale. «Un veeeero un peccato.»
«Zei di gradde aiudo, Madd» scattò Mello.
Dall’altra parte del tavolo, L aprì il suo menù alla sezione dessert, la osservò per meno di un secondo e prese la sua decisione. Poi si rivolse a Light. «Cosa prende Light-kun?»
«Potrei semplicemente assaggiare quello che prendi tu, Ryuu.» Light arricciò il naso alla lista di piatti di fronte a lui. «Le porzioni sembrano troppo grandi.»
«Non mi sembra una buona idea.»
Light aggrottò la fronte e guardò il detective. «Perché no?» chiese.
«Perché Light-kun consumerà la maggior parte del mio cibo» disse, esasperato.
«Certo che no! Non sono un maiale!»
«Light-kun ha ragione, non è un maiale. È un topo e ai topi piace il formaggio. Sto per ordinare una fetta di cheesecake, perciò…»
«Va bene. Prendo un panino, non serve che tu mi faccia un ragionamento deduttivo sul formaggio.»
«Cheesecake, Light-kun» lo corresse L.
«È quello che ho detto.»
«No, Light-kun ha detto formaggio, non cheesecake.»
«No, non l'ho fatto!»
Nel frattempo, Mello guardò il suo menu e si decise per un panino al formaggio grigliato.
«Cosa prendi, Mello?» domandò Near.
«Formaggio alla griglia.»
«Anche io.»
Mello fece una faccia disgustata all’albino accanto a lui. «Dod bi gobiare, Dear!»
«Ho deciso prima di chiedertelo, Mello!»
Matt si accese una sigaretta e si sporse in avanti per assistere meglio alla lite.
«Beh, dod debi ezzere ficcadaso, Dear!»
Near iniziò ad arrotolarsi i capelli. «Che hai detto, Mello?» chiese. «Non ho capito perché la tua voce è troppo nasale
Mello sbuffò e si coprì le bende sul volto. «Bai all'ibberdo!»
«Non conosco nessun posto chiamato ibberdo.»
«Argh!»
Finalmente arrivò la cameriera a prendere le loro ordinazioni. Sorridendo, portò due pagine da colorare e un piccolo barattolo di pastelli per Near e Mello.
«Ecco a voi, bambini!» disse prima di allontanarsi con disinvoltura.
«Dod lo boglio» disse Mello, passando il foglio a Matt, che a sua volta lo fece scivolare sul tavolo verso L, che lo passò a Light.
Light sorrise. «Ooh, è un panda!» disse eccitato. «Dammi i pastelli.»
Così Light e Near colorarono i loro panda disegnati, L risolse mentalmente un cubo di Rubik con cui combatteva un bambino seduto a un altro tavolo, Matt giocava e fumava mentre Mello fissava il tavolo.
«Ecco.» Light sorrise e indicò il suo disegno, dando una leggera gomitata ad L. «Vedi? Sei tu.»
Sulla testa del panda era stata disegnata un’esagerata e gigantesca zazzera di capelli, sotto gli occhi erano state aggiunte occhiaie scure e disegnati dei blue jeans. Aveva persino un verme gommoso che penzolava dalla bocca.
«È carino, Light-kun» mormorò L, tornando a risolvere il suo mentale cubo di Rubik.
Dopodiché trascorsero altro tempo in silenzio fin quando la cameriera non portò il cibo. Servì il formaggio alla griglia su piatti di plastica a forma di elefante, sorridendo a Mello e Near.
«Uh, che è successo al tuo naso, tesoro?» chiese lei.
«Lui» Mello puntò un dito contro Light, «be lo ha rotto cod una bacchida.»
«Oddio.»
Light si schiarì la gola. «Non avevo intenzione di romperglielo...» disse goffamente alla donna mentre lei gli serviva il panino.
Se ne andò e i cinque cominciarono a mangiare, senza parlarsi per diversi minuti. Matt usava una mano per mangiare il pollo e l’altra per giocare sotto il tavolo.
«Matt, metti via il gioco.»
«Sì, Ryuuzaki.»
Ancora silenzio. Light aggrottò la fronte e cercò di mordere il suo panino, ma vi trovò un sottile osso di pollo dall’aspetto disgustoso. «Bene, basta così» mormorò, allontanando il cibo e prendendo la forchetta. «Dammi un po’ della tua torta, Ryuu.»
«No.» L si fece più in là e spostò la sua torta fuori dalla portata di Light. «Perché Light-kun vuole la mia torta?»
«Perché c’era un osso nel mio panino che mi ha quasi fatto vomitare.» Light allungò la forchetta e riuscì a prendere un po’ di torta. «Mm, che buona.»
L guardò la torta rovinata, inorridito. «La prossima volta che Light-kun tocca la mia torta» disse pericolosamente, «gli metterò la mia forchetta su per il-»
Rrrrraaaaaaaawwwwrrrr!
In quel momento, il gorilla meccanico prese vita. Era proprio accanto a Matt, che sobbalzò e fece volare il suo gioco via dal tavolo, in aria, giusto dentro bocca del primate, che serrò la mascella e lo fracassò.
Sfortunatamente, i due dispositivi non si combinavano bene e il gorilla cominciò a sparare scintille per il malfunzionamento. Fece uno strano rumore e vennero fuori più scintille, le braccia e la testa facevano movimenti spastici. Poi, con un gran ronzio, la corrente andò via dal ristorante.
«Il mio game boy!»
 
 
 
Più tardi, mentre il trio si preparava a partire con Matt che si lamentava per essere arrivato al livello novantotto, L fece una breve chiacchierata con Near:
«Near, credi che Light sia in pericolo?» chiese piano. Aveva fatto iniziare una discussione tra Mello e Light per sovrastare la sua conversazione.
«Non adesso. Dai dati che mi hai fornito, non riesco proprio a capire perché Kira dovrebbe prenderlo di mira» sussurrò Near. «Anche se pare certo che fosse lui il primo-»
«Lo so. Grazie, Near.»
L’albino aggrottò un po’ la fronte e sembrò che stesse per dire qualcosa, ma si limitò a scuotere la testa. «Restiamo in contatto, L.»
«Lo farò.»
 
 
 
«...è molto più tranquillo senza di loro. Hey, Ryuu?»
«Sì?» L teneva gli occhi chiusi e si godeva la sensazione del suo nuovo cuscino sotto la testa.
«Ti ho preso una cosa dal ristorante mentre stavamo evacuando...»
«Light-kun l’ha pagata?»
«Ho lasciato i soldi.»
L grugnì quando sentì qualcosa posarsi sullo stomaco. Aprì sollevando gli occhi aperti e lo guardò.
«È un panda.»
«Sì. L’ho visto mentre passavo e ho pensato che ti somigliasse.»
«Non ha alcuna utilità, Light-kun.» L afferrò il piccolo peluche e lo mise sul comodino. «Buona notte.»
«...Già. Notte.»
Una volta sentito che il respiro di Light diventava più profondo, L prese il panda dal comodino e se lo mise di nuovo sullo stomaco.
Si rassegnò ad un’altra notte insonne.
 
 
 
 
 
Note finali
 
E così, il trio ci lascia definitivamente :) Finalmente un po’ di pace… e un po’ di fluff! XD Ma quanto è dolce L??
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi ringrazio tutti di cuore per aver letto fin qui e vi aspetto al prossimo capitolo: Terapia – Parte IV!
 

 

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Capitolo 58
*** Terapia - Parte IV ***


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Terapia
Parte IV
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Mumu! :’(
A Ryuu non è piaciuto il panda! D: Che imbarazzo! Non so nemmeno dove l’abbia messo.
Abbiamo la seduta oggi, ma in realtà non voglio parlargli. Sto facendo di tutto per evitarlo, il che è difficile perché è INCATENATO A ME! Mi sento come un asino.
Oh, devo fare un finto diario per la terapeuta. Devo andare.
 
Light
 
Light, senza guardare il ragazzo accanto a lui, aprì un altro documento di testo e iniziò a digitare il falso diario:
 
Diario:
Sono felice. Tutto è felice. Sto bene.
Mi piace Ryuga e io piaccio a lui. Non litighiamo mai o cose del genere.
Piaccio anche ai miei amici. Sono super popolare.
Va bene. Devo andare.
 
Light
 
Il ragazzo arricciò il naso e rilesse la voce, alzando le spalle e stampando senza pensarci più.
«Light-kun ci farà arrivare in ritardo all’appuntamento.»
«Nuhuh.»
«Uh Huh.»
«Naaa.» Light tirò fuori la lingua.
«Light-kun è una lucertola.»
«Smettila di fissarmi la lingua, pervertito.»
L aggrottò la fronte.
 
 
 
I due erano arrivati all’ufficio della terapeuta e Kyoto aveva appena finito di leggere il diario falso di Light quando annunciò quello che avrebbe voluto fargli fare quel giorno:
«Va bene, signori. Light, grazie per le tue» sollevò un sopracciglio, «profonde annotazioni. Oggi ho intenzione di farvi lavorare sulla comunicazione. Faremo un esercizio chiamato “associazione di verbale”. Si tratta di...»
«Ok, ok. So di cosa si tratta, penso a una parola e lui risponde con la prima cosa che gli viene in mente, giusto?» la interruppe Light.
Kyoto annuì. «Uhm, sì. Lo scopo di tutto ciò è...»
Light, ignorandola, aggrottò la fronte e pensò una parola a caso: «Melone» abbaiò al detective appollaiato sulla sedia accanto a lui.
«Ananas» replicò L.
«Spiaggia.»
«Crema solare.»
«Speedo.»
«Privato.»
«Letto.»
«Dormire.»
«Sesso» sorrise Light.
«Piedi.»
Light si allontanò da L. «Piedi?» chiese, sorpreso. «Che, hai un feticcio o cosa?»
«Può darsi.»
«Che cosa ci trovi nei piedi?»
«Ora è il mio turno di iniziare il gioco» dichiarò L, pensando di una parola. «Kira.»
Light aggrottò la fronte e incrociò le braccia. «L.»
«Genio.»
«Ciuffo da panda.»
«Frustrazione» buttò fuori L.
«Sesso.»
Kyoto si sporse in avanti. «Va bene, state girando in tondo. Per favore...»
«Capelli» continuò L.
«Ecco perché mi tocchi sempre i capelli!» esclamò Light, allontanandosi dal detective. «Sei un viscido! Hai pure il feticcio dei capelli?»
«È Light-kun ad essere arrivato due volte al sesso. Questo mi porta a credere che sia un maniaco sessuale.»
«Non sono un maniaco!»
«Oh» disse L, fingendo delusione. «Che peccato. Pensavo di aver capito tutto di Light-kun.»
«Per favore, ragazzi» cercò di intervenire nuovamente Kyoto. «Per favore cercate di controllar-»
«Tu non mi conosci!» disse Light ad alta voce. «Se così non fosse, non mi… reprimeresti in continuazione!»
«Reprimo Light-kun perché è troppo impaziente e presuntuoso.»
«Perché pensate questo l’uno dell’altro? Vi prego di spiegarvi» li interruppe la terapeuta, sentendosi smarrita. «Per favore, di cosa si tratta?»
«Il problema» le disse Light, facendo un gesto vago verso L «è lui che non mi apprezza mai.»
«Io non apprezzo Light-kun perché non fa mai niente di utile» ronzò L. Tirò fuori un verme gommoso dalla tasca e lo risucchiò rumorosamente in bocca.
Ci fu silenzio.
«Stronzo» mormorò Light.
«Deficiente.»
«Stramboide!»
«Maniaco.»
«Pervertito!»
Kyoto stabilì che quella discussione non avrebbe portato da nessuna parte e che avrebbero dovuto passare ad un’altra attività più produttiva.
«Per favore, smettetela di insultarvi» ordinò, facendo allontanare i due ragazzi l’uno dall’altro. «Ora direte una cosa che non vi piace dell’altro» disse con fermezza. «Questo esercizio vi aiuterà ad essere pazienti e tolleranti. Ryuga, comincia tu per favore.»
L guardò torvo Light. «Non mi piace quando Light-kun tenta di uccidere il nostro pesce» disse in tono severo.
«Ma è già mezzo morto, Ryuu!» protestò Light.
«Mi dà fastidio.»
«Perché ti infastidisce, Ryuga?» chiese Kyoto, guardandolo un po’ confusa. «E perché Light vorrebbe uccidere un-»
«Perché è violento, e il suo essere violento mi fa temere per la mia sicurezza.»
Light incrociò le gambe e lanciò L uno sguardo strano. «Vabbè» sbottò, «è il mio turno ora. Non mi piace quando stai tre giorni senza lavarti.»
L non aveva bisogno di vedere di Kyoto; poteva sentire la occhiata disgustata trapassarlo. «Non mi piace quando Light-kun passa ore a organizzare il nostro cassetto dei calzini» ribatté, e fu felice di vedere il volto di Light diventare rosso per l’imbarazzo.
«Beh, non mi piace quando mi fai andare in giro in mutande.»
«Credo che abbiamo finito con questo esercizio» annunciò Kyoto, accavallando le gambe. «Um... Va bene. Va bene!» disse, sbattendo le palpebre un paio di volte, «faremo qualcosa di diverso. Light, per favore, descrivimi Ryuga.»
«Cosa?» chiese il ragazzo. «Cosa intende?»
«Vuole che tu mi descriva, Light-kun» disse L mentre risucchiava un altro verme. «Vuol dire fare un resoconto a parole, includendo tutte le caratteristiche peculiari, abitudini e...»
«Grazie, Ciuffo da Panda, per la definizione ufficiale!» lo interruppe Light prima di girarsi verso Kyoto. «Ryuga è... invadente, maleducato, privo di tatto, offensivo, malsano...»
«Alcuni tratti positivi, Light» disse Kyoto.
«Oh. È intelligente, protettivo, carino, generoso...»
«Molto bene» lo elogiò la terapeuta, voltandosi verso L. «Ora tu, Ryuga.»
«Light-kun è rumoroso, irritante, ossessivo, stridulo, immaturo, sempliciotto...»
«Va bene, ora passa ai suoi tratti positivi.»
L mise un pollice in bocca e fissò le scarpe di Light per alcuni lunghi momenti imbarazzanti.
«Mi piacciono le scarpe di Light-kun» disse semplicemente. «Ha buon gusto in fatto di scarpe.»
«Um...» Kyoto guardò Light e si costrinse a fare un piccolo sorriso. «Va bene, Ryuga. È un inizio...»
«Le mie scarpe?! Questa è l’unica cosa buona che hai da dire su di me?» esclamò Light. «Ecco, se ti piacciono così tanto...» Si chinò e si tolse una delle sue scarpe firmate. «Ecco!» Detto questo, Light proseguì sbattendo l’apertura della scarpa dritto sul naso di L. «Ecco, ti piacciono ora?»
«Aagh!» L rabbrividì e scalciò, agganciando con successo il piede sul braccio di Light e allontanando la scarpa. «Light-kun!»
«Va bene, voi due...»
«Hmph!» Light gettò la scarpa sul pavimento e si alzò per rimetterla al piede. «Ho bisogno del bagno» disse a Kyoto. «Si senta libera di fare una terapia d’urto a Ryuga mentre sono via.»
«Light» lo richiamò L.
La porta si chiuse sbattendo.
«-kun.»
«Va bene» disse Kyoto lentamente, lisciandosi la gonna e agitandosi sul posto. «Ryuga, ovviamente la tua riluttanza nel complimentarti con Light lo ha offeso e lui si è messo in testa che... sbatterti in faccia la sua scarpa avrebbe risolto il problema.»
«Ho fatto dei complimenti a Light-kun.»
«Lo so, ma non sulla sua personalità.»
L inclinò la testa di lato. «Sì, è vero. Ma questo perché ci sono pochissimi aspetti della sua personalità che mi piacciono» commentò.
«Be’, dovremo lavorarci su.» La donna sospirò e sfogliò le sue carte.
«C’è un ragno sulla sua camicia.»
Kyoto alzò lo sguardo sullo stravagante ragazzo. «Eh?»
«Un ragno.» L la indicò. «Sulla sua camicia.»
«Oh!» Lei strabuzzò gli occhi verso il proprio petto. «Dove?! Levalo!»
L grugnì e si alzò, trascinandosi verso la terapeuta e chinandosi per individuare il ragno sulla sua camicia nera. «Per favore non si muova» ordinò, mentre si accingeva a toglierglielo di dosso.
«Che cosa sta succedendo qui?!»
L espirò lentamente e chiuse gli occhi sentendo la voce più acuta del solito di Light. «Light-kun...» disse, voltandosi e schiacciando il ragno in mano, «per favore, controllati...»
«Incredibile!» ruggì il ragazzo. «Ti lascio solo per un minuto...»
«Light-kun…»
«...e tu inizi a buttarti addosso a quella puttana di una terapeuta...»
«Light.»
«...palpeggiandola come un animale!»
Kyoto si alzò e si schiarì la gola. «Per favore, Light, la situazione non è quello che sembra» spiegò. «C’era un ragno...»
Light si fece avanti e gettò i capelli all’indietro per avere una miglior visuale del suo bersaglio. «Oh, un ragno, giusto?» ringhiò. «Va bene, dottoressa, vediamo come ti fa sentire questo!»
«Light-kun!»
 
 
 
«Ohhh...»
«Light-kun è piuttosto zuccone a volte.»
«Come facevo a sapere che era una cintura nera, Ryuu? Ohhh»
L posò un altro impacco di ghiaccio sulla fronte di Light e lasciò scorrere la mano tra le setose ciocche castane. «Bene» disse, «immagino che le sedute di terapia siano finite. Credo che abbiamo fatto progressi.»
Il giovane sbuffò debolmente e guardò il ragazzo accovacciato sul letto accanto a lui. «Sì, abbiamo scoperto quanto siamo incompatibili» disse ironicamente. «Credo che dormirò. Notte, Ryuu.»
«Buonanotte, Lucciola.»
L aprì il suo portatile.
 
 
Annotazione numero 8
 
Ore 23:21
 
Light ha avuto una brutta lite con Kyoto prima. È venuto fuori che è cintura nera terzo dan. Avrei potuto intervenire, ma credo che mi stessi divertendo a guardare Light che cercava - invano - di essere possessivo con me e farsi valere fisicamente. Credo che il segno per questo sia “XD”.
Higuchi ci sta dando qualche problema. Temo lo cattureremo abbastanza presto; forse entro la prossima settimana. Spero riuscire a sfoggiare le mie nuove abilità in elicottero. Ho dovuto studiare sodo negli ultimi mesi, anche se non lo ammetterò mai col marmocchio o con Watari.
Ho nascosto il panda che mi ha dato Light sotto il cuscino...
Sento che sta arrivando un enorme starnuto. Credo che lo tratterrò fino a domattina per Light; odia quando gli starnutisco in faccia. Parlando di lui, credo di aver dimenticato di dire che prima mi ha sbattuto la sua scarpa in faccia, esperienza che si colloca tra le cinque più spiacevoli della mia vita.
Voglio un po’ di torta in questo momento, ma è misteriosamente scomparsa nei giorni scorsi. Light mangia tutto il mio cibo e poi si lamenta del suo aumento di peso.
Devo andare.
 
L
 
Chiuse il computer e andò a spegnere la luce...
«Ryuuzaki?»
«Sì?»
«Prima hai detto che sono stridulo
«Sì, l’ho detto.»
«Sono stridulo?»
«Come una scimmia, Light-kun.»
«Oh...»
«Buona notte.»
«Hmph.»
 
 
 
 
Note finali
 
Rieccomi qui! La fiction è agli sgoccioli… anche le sessioni di terapia sono finite! Riusciranno quei due a cavarsela senza l’aiuto della psicologa? Lo scoprirete nel prossimo capitolo: “Tensioni” (che già dice tutto)
Grazie a tutti per aver letto fin qui e a prestissimo! :)

 

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Capitolo 59
*** Tensioni ***


-------------
Tensioni
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«Ohhh...» L gemette. Ancora una volta, era stato svegliato da Light che si dimenava sopra di lui. «Dannazione.»
«Mrrgh.» Light, ancora addormentato, tirò una ginocchiata all’inguine di L.
«Oof!» Non volendo svegliare il giovane, L si mosse per spostare via il ginocchio incriminato e sospirò quando Light lo seguì per posare la testa sul suo braccio. L allungò la mano e cominciò a giocare con i capelli del compagno.
«Hmm.» grugnì Light, aprendo gli occhi tremolanti. «Cosa c’è...?»
«Niente, torna a dormire. Sono ancora... le tre del mattino.»
«‘Kay.» Light si rannicchiò sul petto di L facendo piccole fusa soddisfatte. «Sei caldo.»
«Shh, Light-kun non è sveglio» sussurrò L. «Non dovrebbe parlare.»
«Sei bello, Ryuu.»
«E anche Light-kun è bello.»
«Faresti meglio a crederci...»
«Se non ci avessi creduto, non avrei detto... un momento.» L si fermò, guardando sotto le coperte. «...Light-kun ha i boxer?»
L’unica risposta che ottenne fu un forte russare.
 
 
 
Il giorno dopo, i due stavano oziando a letto piuttosto tranquillamente quando Light cominciò a cantare insieme al film che stava guardando.
«Hakuna Matata... sembra quasi poesia...»
«Smettila.»
Light si scostò dal computer per cantare proprio in faccia ad L e spinse il detective a nuovi livelli di irritazione. «Hakuna Matata... tutta frenesiaaaa!»
«Light-kun deve sapere che non mi piace Il Re Leone e che non mi piace quella canzone.»
L’unica risposta che L ottenne fu del canticchiare a bocca chiusa nelle orecchie e Light che saltellava a ritmo di musica, facendo tremare il letto e facendo di conseguenza cadere la sua torta sul pavimento.
«Va bene» grugnì L, mettendo la mano in tasca per prendere la chiave, «se Light-kun vuole comportarsi come un bambino, glielo lascerò fare.» Sbloccò il suo bracciale e lo attaccò alla testiera del letto. «Sarò nell’altra stanza.»
«Come vuoi!» urlò Light sopra la musica che squillava attraverso le cuffie. «Oh, ehi, mi potresti portare delle patatine quando torni? Ho proprio fame!»
«Light-kun non deve gridare!»
«Che cosa?!»
«Light-kun non... non importa.»
 
Annotazione numero 9
 
Light sta guardando Il Re Leone in questo momento e non posso fare a meno di ricordare quella fase che Mello ha passato quando era più piccolo. Avrebbe guardato quel dannato film all’infinito, e ogni giorno era “Hakuna Matata, L!”, “Senza pensieri, L!”
Basta così. Parlando di novità... Beh, veramente non ce ne sono. Credo di essermi preso un raffreddore, quindi andrò a prendere qualche medicina. Il capo investigatore del caso Kira non dovrebbe tirare su col naso come un bambino.
Devo andare.
 
L
 
L sgattaiolò in cucina e cercò delle medicine nei mobiletti. Ne trovò una per “raffreddore/tosse” e decise che sarebbe andata bene. Dopo aver mandato giù a fatica lo sciroppo verde acido, prese le patatine di Light dal bancone e si diresse in camera da letto.
«Tieni.» Gettò le patatine a Light e salì sul letto. «Light-kun diventerà molto grasso se continua a consumarne così tante.»
Light si tolse un auricolare. «Che cosa?»
«...Niente. Adesso dormo per placare il raffreddore.» L si sdraiò, voltando le spalle a Light, e chiuse gli occhi.
«Sei malato?»
«Sì.»
«Oh, conosco un rimedio veramente ottimo per sbarazzarsi del raffreddore. Posso preparartelo.»
«Non è necessario, ho già preso qualcosa.»
Light allungò la mano e la strofinò tra le spalle di L. «Non hai preso quella roba verde, vero?» chiese.
«…Sì, l’ho presa. Perché?»
«Oh» Light mosse la mano per massaggiare la parte bassa della schiena di L. «Mi ha solo fatto un effetto... strano. Sono sicuro che starai bene.»
«Strano?»
«Sì. Starai bene, dormi e basta.» Light sorrise. «E mi devi un massaggio.»
«Non massaggerò Light-kun» protestò debolmente L.
«Se lo dici tu.»
 
 
 
Quando L si svegliò, otto ore più tardi, la prima cosa che notò fu che era sdraiato su Light. La seconda cosa che notò furono le mani di Light che erano -in qualche modo- avvolte strette nella catena e agganciate alla testiera del letto. E l’ultima cosa che notò...
Light era completamente nudo.
«Light-kun?» biascicò L, battendo le palpebre un paio di volte. «Light-kun è vivo?»
«Sì.» La voce del ragazzo era ovattata.
«Cosa ho fatto?»
«Non molto. Mi hai solo legato e spogliato, poi sei caduto in un sonno profondo per un paio d’ore. Il tuo alito è ripugnante.»
L si allontanò dal giovane con un grugnito. «Questo è tutto ciò che ho fatto?»
«Sì. Oh» aggiunse Light con leggerezza, «e hai dichiarato il tuo amore per me.»
L rimase di ghiaccio. «Che cosa?» chiese con cautela.
Light annuì e girò la testa per sorridere al detective. «Sì, e mi ami anche da molto tempo» scherzò.
«Io... ho rivelato tutto?» sussurrò L, ancora annebbiato dalla medicina. «Tutto?»
«Sì!» Light nascose il ghigno subdolo che minacciava di prendere il sopravvento sul suo volto. «Tutto, e molto dettagliatamente. Alcune cose sono state sorprendenti, sai. Non dovresti proprio fantasticare su di me così tanto.»
«Io non... io... Light-kun sta mentendo.»
«No. Come pensi che mi trovi in questa posizione, tanto per cominciare? Non mi lego da solo, sai.» Light sorrise e si dimenò un po’. «Inoltre, adesso non puoi rimangiartelo. Mi hai appena chiesto se avessi rivelato tutto, il che implica che sei consapevole di queste fantasie e-»
«Credo che... debba parlare con Watari...» L si alzò e si trascinò fuori dalla stanza.
«Aspetta, prima slegami! Ryuu!»
 
 
 
Watari ascoltò pazientemente L che balbettava i suoi problemi e alla fine capì che Light gli aveva allestito una trappola.
«Incredibile! Che sfacciataggine... Ha una bella faccia tosta, e una sicurezza così esasperante che... che io...» L tacque e spinse il pollice in bocca. «Che cosa devo fare?»
Watari si appoggiò allo schienale e incrociò le braccia. «Be’, Lawliet, cosa vuoi fare?» ragionò. «Vuoi davvero... iniziare una relazione con lui, o no? Tieni a mente che lui è Kira.»
«Non è Kira in questo momento.»
«Ma potrebbe esserlo in futuro.»
«Lo so.»
«E sei disposto ad accettarlo?»
«No.»
Watari sospirò e si alzò per mettere una mano sulla spalla di L. «Ecco la tua risposta, Lawliet» disse piano. «Ora devi agire di conseguenza.»
L annuì. «Per favore non entrare nel nostro appartamento per un po’, Watari» aggiunse. «Light avrà sicuramente un attacco di rabbia.»
 
 
 
«Era ora che tornassi! Toglimi queste catene!» ordinò Light quando L entrò in camera da letto.
«Devo dire una cosa a Light-kun.»
«Cosa?»
«Non ho alcun reale desiderio di avere una relazione con Light-kun e ho... scarsi sentimenti d’amore per lui.» L si preparò a ricevere lo sguardo da cucciolo bastonato, ma non servì molto. «Light-kun non dovrebbe guardarmi così.»
Light piagnucolò e seppellì il viso tra le coperte. Si sentiva uno squittio soffocato ogni pochi secondi.
«Light-kun è sconvolto?» L si spostò lentamente verso il ragazzo e si inginocchiò sul letto. «Light-kun sta piangendo?»
Nessuna risposta.
«Non piangere.» L chinò per spostare di i capelli di Light. «Light-kun?»
«Va’ via!»
«No. Senti, se Light-kun vuole un bacio... allora gli darò un bacio, ma solo per questa volta» si offrì L. «Gli darò un bacio sulla guancia, e sarà-Mmph!»
Light lo aveva interrotto con un bacio a sorpresa proprio sulla bocca.
«Mm!» L si tirò indietro e si asciugò la bocca. «Light-kun!»
«Ti è piaciuto?»
«No!»
«Be’, allora slegami!»
«Va bene! E consiglio a Light-kun di tenere la sua bocca lontano dal mio corpo!»
C’era un pesante silenzio tra i due mentre L districava la catena e attaccava un’estremità al proprio polso. Poi si alzò e condusse Light nel soggiorno, dove si sedettero l’uno accanto all’altro sul divano fissando lo schermo del televisore spento.
«Ti odio!» esclamò Light improvvisamente, incrociando braccia e gambe e fissando torvo L. «Odio la tua faccia panda!»
«Light-kun immagina troppo» replicò L.
«Sei un idiota! E comunque sarebbe terribile fare sesso con te. Inizieresti con ogni probabilità a sputare fuori percentuali mentre lo facciamo.»
L si voltò a guardare l’altro. «Light-kun non mi permetterebbe di dire una parola» sbottò. «E mi graffierebbe la schiena come un felino.»
Il ragazzo fece un verso offeso e si allontanò da L. «Stai dicendo che staresti sopra?!» chiese, arricciando il naso. «Non è possibile!»
La faccia di L si contorse lentamente in un largo sorriso, una cosa che Light non ricordava di aver mai visto prima, e il detective scoppiò incredibilmente a ridere proprio in faccia a Light. «Light-kun... pensa che starebbe lui sopra?!» L tossì per cercare di ritrovare la sua compostezza. «Questo è impossibile!»
«Perch- Ti odio così tanto!»
«Me ne starei disteso lì e Light-kun comincerebbe a parlare di moda e cultura di massa. Non concluderemmo nulla per ore
«Sono contento che lo trovi divertente.»
«Light-kun è uke. È inutile metterlo in discussione.»
«Sei orribile!» Light pizzicò il collo di L e aprì con rabbia il suo portatile.
 
Mumu!
L’ho baciato! Heehee! E ora si comporta come se non gli fosse piaciuto e roba del genere, il che è assolutamente adorabile perché io gli ho visto illuminarsi gli occhi. Non vuole proprio ammettere la realtà! Lol!!
Insomma ha preso quella medicina che lo ha fatto tipo svenire, no? Ed io mi sono tolto i vestiti, l'ho tirato sopra di me e mi sono aggrovigliato le braccia nella catena. Poi gli ho fatto quasi confessare cosa prova per me! Fregato!
Devo andare!
Con amore,
 
Light
 
PS: Oddio, mi ha starnutito in faccia prima, è stato così schifoso! Tipo conato! Penso che l’abbia fatto apposta, ma non lo ammetterà mai.
 
 
 
Note finali
 
Ok, confesso che questo capitolo è stato arduo da accettare… la reazione di Light al rifiuto di L è talmente OOC che ho seriamente pensato di sospendere la traduzione XD non che il resto non lo sia ma… c’è un limite.
In ogni caso eccomi qui, alla fine ho trovato il coraggio di pubblicare questo sospirato capitolo in cui finalmente succede qualcosa tra i due… ed era pure ora, dopo 59 capitoli! XD
Spero che vi sia piaciuto e vi ringrazio di cuore per aver letto fin qui.
A presto col prossimo capitolo: “Aquilone” :)

 

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Capitolo 60
*** Aquilone ***


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Aquilone
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«Oooh, che gran gioia andar…»
«No.»
«Là, sulla terra e il mar!»
«Light-kuuuun…»
«E con l’aquilon poter volare, là dove tutto è blu-»
«Farò volare Light-kun dalla finestra» sbottò L, guardando il ragazzo seduto accanto a lui sul divano. «E non mi piace che Light-kun mandi Watari, che lavora per me, a fare stupide commissioni!»
«Ma non sono stupide!» insistette Light, chinandosi per posare la testa sulla spalla del compagno. «È un aquilone! Non hai mai fatto volare un aquilone?»
L fece un respiro profondo e spinse via Light. «No.»
«Che razza di infanzia hai avuto?!» Light si alzò per andare a nutrire l’unico pesce rimasto, la catena sempre più tesa tra i due.
«Una educativa.» L allungò il collo per assicurarsi che Light non avrebbe cercato di uccidere il pesce indifeso, aggrottando le sopracciglia quando vide il giovane armeggiare con i pantaloni.
«Spero» si affrettò a dire L, «che Light-kun non abbia intenzione di tentare di infilarsi il pesce nei pantaloni.»
«No!» Light si voltò e gettò le mani in aria, come se fosse in arresto. «La cerniera era abbassata! Vuoi vedere?»
«No.» L distolse lo sguardo e aprì il suo portatile.
 
Annotazione numero 10
 
Ore 11:55
 
Io e Light e non abbiamo parlato dell’incidente del bacio di tre giorni fa. Non so proprio come affrontare questa situazione.
Lui sembra essere tornato alla normalità, anche se il suo “flirtare” è aumentato. E con flirtare intendo l’inutile contatto fisico con me, ad esempio appoggiare la testa sulla mia spalla. Io, come al solito, lo rifiuto ogni volta.
Il bacio è stato strano e improvviso, ma sento che la mia risposta lo è stata ancora di più. Gli ho detto che non mi piaceva, forse un po’ troppo duramente da come ha seppellito la faccia nel materasso cominciando a piagnucolare. Non ho intenzione di approfondire oltre gli eventi che hanno portato al bacio, sono troppo incomprensibili.
In ogni caso, ha mandato Watari a comprarci un aquilone per portarlo al parco, così da trascorrere “dei momenti super divertenti!”
Io non mi diverto.
 
L
 
«Ooh! Ryuu! Watari è venuto a prenderci!»
L gemette interiormente e dovette appoggiarsi indietro con la testa per un attimo, a fissare il soffitto. «Oooooh...»
«Perché sospiri, Ryuu?» chiese Light, vivace. «Forza, andiamo!»
«Se dobbiamo.»
L consentì al giovane di condurlo lungo il corridoio e in ascensore. Entrarono e il detective non poté fare a meno di notare che Light, in piedi proprio di fronte a lui, stava scuotendo il didietro al ritmo della musica dell’ascensore.
«Smettila di ballare.»
«Non sto ballando.» Light sorrise e guardò L oltre la spalla.
«Sì, Light-kun sta ballando.»
«Beh, non mi guardare.» L’ancheggiare divenne più pronunciato e L si fece avanti per afferrare i fianchi di Light e fermarli, quando l’ascensore si aprì.
«Oddio.»
Light alzò lo sguardo per vedere Watari in piedi proprio lì, che li guardava un po’ sorpreso.
«Oh, signor Wam... Watari!» esclamò L, allontanandosi da Light e trascinandosi in fretta fuori dall’ascensore. «Um...» Alzò lo sguardo verso l’uomo che lo aveva cresciuto e si schiarì la gola. «Ciao. Possiamo andare adesso?»
Watari sembrò ricomporsi e annuì, girò i tacchi e scortò i due fino alla limousine.
«Ehi, Ryuuzaki» sussurrò Light. «Pensi che... abbia frainteso?»
«Forse, Light-kun» disse L teso. «Molto probabilmente.»
«Oh. Be’, è stato piuttosto imbarazzante, vero?»
«...» L sospirò di nuovo.
 
 
 
«Ooh, ha preso l’aquilone che ho chiesto!»
L guardò accigliato il gigantesco drago rosa che Watari aveva acquistato per loro. «Light-kun ritiene di essere in grado di gestire un drago così grande?» chiese, portandosi un dito alla bocca.
«Posso gestire qualsiasi cosa.» Light, felice, iniziò a strappare l’involucro dell’aquilone mentre L lo conduceva attraverso il parco verso un campo relativamente sgombro, con solo poche altre persone e alcuni alberi sparsi. C’era molto vento e L si avvolse saldamente sulle spalle il cappotto che aveva portato.
«Aiutami!»
Prima di capire cosa stesse accadendo, il detective teneva un drago rosa, grande circa il triplo di lui, mentre Light srotolava il lungo filo bianco che era attaccato alla coda.
«Light-kun mi ha fatto apparire strano davanti a Watari» si lamentò piano L.
«A lui non importa» fu la sdegnosa risposta. «Ha visto di peggio.»
«Come fa Light-kun a saperlo?»
«Non lo so, sto solo cercando di farti sentire meglio.»
Finalmente Light sciolse la corda e fece un cenno ad L di lasciar andare l’aquilone. «Vai avanti.»
«E se vola via anche Light-kun?» chiese L, sbattendo le palpebre contro il vento.
«Lascialo andare e basta!» esclamò Light. «Non sono fatto di carta!»
«Bene.» L lo lasciò andare e lo guardò sfrecciare bruscamente in cielo.
«Vedi? È bello!» Light fece srotolare tutto il filo e strizzò gli occhi verso il drago, che era completamente aperto a ventaglio, la lingua rossa che fluttuava selvaggiamente.
I due trascorsero un po’ di tempo a fissare l’aquilone, finché Light non decise di far provare ad L a tenere l’aquilone.
«Ecco, prendilo!»
L grugnì e prese il supporto di plastica dalle mani di Light. «Light-kun ha intenzione di aaaahh-!»
«Oh no!» urlò Light mentre L veniva trascinato via. Si alzò, impietrito, mentre il detective quasi volava in aria, senza riuscire a puntare i piedi a terra e fermare l’aquilone.
«Light-kuuuuun!»
Light sbatté le palpebre e scosse la testa; infine, si rese finalmente conto che avrebbe dovuto inseguire L e salvarlo. Partì, inciampando nei risvolti dei pantaloni cachi troppo lunghi mentre correva dietro il compagno, che veniva ritmicamente sbattuto a terra e sollevato in aria.
«Resisti, Ryuu!»
L strinse il manico mentre veniva sollevato di nuovo in aria, facendosi scappare un altro grido. Vide che si stava avvicinando rapidamente a un albero e cercò di toccare terra con le dita dei piedi, ma tutto ciò che ottenne fu perdere le scarpe slacciate.
Light allungò il passo per acchiapparlo, ma sfortunatamente inciampò in una delle scarpe di L e cadde di faccia su un tratto di erbacce spinose.
«AAAAHHHH!»
Sentendo l’urlo di Light, L allungò indietro la testa e perse di vista l’albero davanti a lui.
WHOMP!
L sbatté a terra e alzò lo sguardo per vedere l’aquilone impigliarsi nei rami degli alberi.
«...è stato spiacevole.»
 
 
 
«Ahi! Basta... Ahi!»
L sospirò e tirò via l’ultima spina dal viso di Light. Il giovane aveva piccole macchie rosse su guance e labbra, e guardava avanti a sé con la più patetica delle espressioni.
«Fa male…»
«Light-kun non è l’unico ad avere dolore. Ho sbattuto contro un albero e ho lividi in varie zone sensibili.» L rabbrividì al colpo di vento e guardò l’aquilone, ancora bloccato tra i rami.
«Beh, è ​​stato davvero orribile. Non pesi nulla!» scattò Light. «Quanto sei, quaranta chili?!»
«Silenzio. Voglio che Light-kun recuperi l’aquilone dall’albero.» L indicò il drago. «Poi potremo andare a casa.»
«Non so salire sugli alberi!» Light alzò le mani. «Vedi degli artigli?!»
«Voglio indietro l’aquilone.»
«Bene, vai a prenderlo da solo.»
«No.»
«Lascialo qui, allora!»
L aggrottò la fronte. «Suppongo che sia accettabile» ammise. «Devo chiamare Watari?»
«Sì. Sto congelando.»
«Tieni.» L si tolse la giacca e la gettò a Light.
«Non hai freddo?» Light si mise la giacca, senza aspettare una risposta. «Grazie.»
«Mmhmm.»
Light si voltò a guardare l’aquilone mentre L chiamava Watari. Sbuffò quando vide due ragazzini corrergli incontro.
«Spero non pensino di riuscire a prenderlo...» sussurrò, ma si fermò quando uno dei ragazzi iniziò a scalare l’albero come una scimmia, desiderando evidentemente il drago.
«Ehi!» Light si alzò e si precipitò verso i ragazzini. «Ehi, quello è il nostro aquilone, marmocchi!»
«È nostro ora!» replicò il ragazzo a terra, tirando fuori la lingua. «Chi trova, tiene!»
«Vuoi provare le pene dell’inferno, piccolo-»
«Light-kun, per favore non scatenare la tua furia su dei bambini!» urlò L da dove si era accovacciato nell’erba. «Oh, stiamo bene, Watari, sta solo urlando ad alcuni bambini piccoli.»
«Stanno rubando il nostro aquilone!» finalmente Light si fece strada verso i bambini e afferrò una delle estremità del drago. «Dammelo ora, altrimenti io...»
«L’uomo nero! L’uomo nero!»
L’ultima cosa che Light vide fu un piccolo piede sparato verso il suo inguine prima di rotolare a terra; con gli occhi lacrimanti, vide L correre verso di lui.
Wow, Ryuuzaki corre in modo davvero strano... pensò vagamente, prima di essere sopraffatto dal dolore.
 
 
 
«Hai come la schiena curva quando corri, tutto qua.»
«Stavo venendo in aiuto di Light-kun!»
Light ridacchiò quando il detective arrabbiato sbloccò la catena e si recò in bagno con passo pesante. Aprì il suo computer.
 
Mumu! :’(
 
Abbiamo fatto volare un aquilone oggi, ma Ryuu era troppo leggero ed è volato in aria. È stato divertente finché non mi sono graffiato la mia bella faccia su quelle erbacce. E poi quei ragazzini hanno cercato di prendere il nostro aquilone e uno di loro mi ha preso a calci. Sono ancora dolorante. “Uomo nero” il cavolo.
E indovina? Ryuu mi ha dato la sua giacca di oggi! XD E prima in ascensore era tutto preso a fissarmi.
Spero che mi corrisponda sul serio al più presto! Sto diventando davvero ansioso qui.
Con amore,
 
Light
 
PS: Tatsuya mi ha chiamato oggi, ma non l’ho detto a Ryuu. Non sono proprio sicuro di cosa fare al riguardo, perché Tatsuya mi piace, ma so che SuperPanda verrà a recuperarmi se solo cerco di incontrarlo.
 
 
 
 
Note finali
 
Piccola curiosità: se non l’avete riconosciuta, la canzone che canta Light all’inizio è “L’aquilone”, tratta dal film Mary Poppins. Perché scelga queste canzoni rimane un mistero…  :)
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e vi aspetto numerosi al prossimo (che cercherò di pubblicare appena possibile…)
A presto!
 

 

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Capitolo 61
*** Febbre da discoteca ***


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Febbre da discoteca
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Light sobbalzò e si lasciò sfuggire un piccolo “uh!” quando il suo cellulare iniziò a vibrare nella tasca posteriore. Vedendo che L non se ne era accorto, lo tirò fuori e si seppellì sotto le coperte del letto per leggere il messaggio.
«Perché Light-kun si è rintanato?»
«...Perché ho freddo!»
«Huh.»
Light roteò gli occhi e tornò al suo telefono.
 
Light,
Dobbiamo incontrarci qualche volta, come abbiamo detto ieri. Io sono libero stasera, e tu? Potremmo andare in quella nuova discoteca, se riesci a liberarti da quella specie di ragno
Tatsuya
 
«Hmm.» Light aggrottò la fronte verso il telefono cercando di stabilire quale sarebbe stato il miglior modo di agire. Beh, poteva sempre insistere sul fatto che L non dovesse interferire con la sua vita privata, ma probabilmente l’altro si sarebbe lanciato in un ragionamento per controbatterlo.
...Oppure poteva semplicemente comportarsi in modo carino e sperare che L ci cascasse.
«Ryuu...?» Light tirò fuori la testa dalle coperte e puntò L col suo tipico sorriso da fermare il cuore. «Ryuuuuu...»
L smise di digitare sulla tastiera e abbassò lo sguardo sul ragazzo. «Sì?»
«Possiamo andare da qualche parte più tardi?»
«Dove? Light-kun ha voglia di andare a mangiare da qualche parte? Perché sarei felice di portarlo a-»
«No» lo interruppe Light. «Voglio dire, vorrei andare ad un appuntamento.»
L sbatté le palpebre un paio di volte e cominciò a masticare il pollice. «Light-kun mi sta chiedendo un ap-»
«Non con te. Con Tatsuya.»
Silenzio. Light sostenne lo sguardo di L.
«Tatsuya?»
«Sì.»
«È quello del museo, giusto?» chiese L, la voce un po’ più forte del solito.
Light annuì. «Vuole portarmi fuori.»
«Perché?»
«...Per un appuntamento?»
L si chinò in avanti e spostò il suo portatile a lato. «No» disse lentamente, «voglio dire, a quale scopo? Che cosa pensa di ottenere da questo appuntamento?»
«Solo divertirsi un po’, Ryuuz-»
«Perché so esattamente quello che vuole, e non lo avrà. Caso chiuso.»
«Ryuuzaki!» Light si mise a sedere, un po’ seccato di doverlo affrontare. «Non puoi controllare la mia vita privata e non hai il diritto di intrometterti se voglio allacciare rapporti con gli altri!»
L’altro aggrottò un po’ la fronte. A volte dimenticava che Light aveva il suo stesso livello di intelligenza...
«Quindi, se vuoi fare difficile, non mi faccio scrupoli a-»
«Light-kun?»
Light smise di sbraitare e si calmò notevolmente. «Uh huh?»
«Light-kun può andare, ma deve sapere che io lo accompagnerò e seguirò ogni sua mossa» disse bisbeticamente L, aggrottando ancora di più le sopracciglia mentre si rimetteva al computer. «Continuo a non capire cosa ci sia di così attraente in Tatsuya.»
Light si ributtò giù e si rannicchiò tra i suoi cuscini. «Forse» disse piano, «è attraente perché esprime il suo interesse per me.»
L si morse il pollice troppo forte e si lacerò la pelle.
 
 
 
«Se ti attacca, non esiterò ad eliminarlo.»
«Lo so.»
«Se ti tocca, farebbe meglio a non farlo qui» L appoggiò la mano sul fianco di Light, «o qui» la spostò verso la coscia. «In tutti gli altri posti è accettabile.»
«Allora come mai tu puoi-»
«E se ti dice qualcosa di inappropriato o pericoloso, dovrà affrontarne le disastrose conseguenze» finì L, emotivamente coinvolto come Light non lo aveva mai visto.
«Calmati» sibilò Light mentre il suo telefono cominciava a vibrare. «Silenzio.»
«Tatsuya deve capire che Light-kun non è suo.»
«Silenzio!» scattò Light, rispondendo al telefono. «Pronto?»
«Ciao, sono per strada. Ci vediamo fuori, va bene?» disse allegramente Tatsuya.
«Ok. Oh, c’è una cosetta che ho dimenticato di dirti prima...» Light abbassò il tono, guardando la persona più strana del mondo che si trovava accanto a lui.
«Cosa?»
«Devo portare Ryuu con me.»
«Che cosa?! Il ragno?!»
«Non è un ragno, è solo che partecipiamo a questo esperimento in cui dobbiamo essere incatenati, e quindi ci seguirà. Non ci darà fastidio» spiegò Light in fretta. «Allora ci vediamo alle nove?»
«...» Ci fu una pausa e un profondo sospiro dall’altra parte. «Ok, ciao.»
Light riattaccò e tirò la catena per farsi seguire da L fuori dalla porta. «Dai, Watari ci aspetta.»
«Hm.»
Ryuu è davvero arrabbiato per tutta questa situazione, pensò Light. Spero che non metta in pratica nessuna delle sue minacce.
Dopo molte moine e strattoni di catena, finalmente arrivarono ​​al piano di sotto e salirono sulla limousine.
«Light-kun ha alterato un bel po’ il suo aspetto fisico per questo appuntamento» osservò L, fissando Light, che sedeva di fronte a lui sui sedili in pelle. «Ma devo chiedergli perché indossa i pantaloni della tuta. Andiamo in un ristorante, giusto?»
«Oh.» Light fece un sorrisetto colpevole a L. «C’è stato un cambiamento di programma. Andiamo in discoteca. Stasera si balla!»
«Cosa?»
Lo sguardo sul volto di L era di completa incredulità e confusione, espressione che Light era certo di non aver mai visto prima.
«Una discoteca. Non ti dispiace, vero?» chiese Light.
«Certo che sì! Io non ballo, e sono sicuro al settantacinque per cento che se Light-kun ci prova si farà male!»
«So ballare!»
«Non sono d’accordo!»
Light incrociò le braccia e sbuffò verso l’altro lato della limousine. «Bene, sai una cosa? Puoi semplicemente stare a guardare mentre io e Suya ci divertiamo» disse, puntando il naso in aria. «Guarda e basta» ripeté.
«Non voglio guardare Light-kun che si diverte con ‘Suya!»
«Siamo arrivati, signorino» la voce calma di Watari interruppe L prima che iniziasse una nuova invettiva. Il detective guardò fuori dal finestrino e rimase inorridito nel vedere i neon brillanti e l’enorme folla fuori dal locale martellante.
«Light-kun!»
Light ignorò il compagno e lo tirò fuori dalla limousine con la catena. «Ooh, vedo Suya!»
«Light!»
Tatsuya gli andò immediatamente incontro, un sorriso affascinante intonacato sul volto. «Stai benissimo, Light.»
«Grazie, anche tu.» Light mise una mano sulla spalla di Tatsuya e ignorò il goffo ragazzo incatenato a lui. «Vuoi andare dentro?»
«Sì.»
L seguì Light nel locale, la folla all’esterno gli lanciava delle strane occhiate, così frugò in tasca alla ricerca di un verme gommoso per distrarsi da quella situazione di disagio.
«Ho bisogno di un drink prima» gridò Tatsuya al di sopra della musica pulsante. «Dai!»
Si fecero strada attraverso il turbinio di corpi sudati e ad L quasi andò di traverso il verme quando sentì qualcuno schiaffeggiargli il sedere. Ancora peggio era il modo in cui Light e Tatsuya erano vicini l’un l’altro... Ma chi continuava a tirare schiaffi al suo didietro...? L si guardò alle spalle, ma non vide altro che luci e ombre danzanti.
«Fa caldo qui!»
L volse di scatto la testa per vedere Light che si strappava teatralmente via i pantaloni di sopra, rivelando i temuti pantaloncini blu che pensava fossero stati eliminati da Watari.
«Puoi tenermi questi, Ryuu?» chiese Light, gettando i pantaloni a L e recandosi al bar con Tatsuya.
L si lasciò sfuggire un gridolino e spinse via i pantaloni dal suo viso, gettandoli a terra senza pensarci. «Devo dire una parola a Light-kun!»
Light lo ignorò e cominciò a chiacchierare con Tatsuya, verso il quale L stava cominciando a sviluppare un odio molto intenso.
«Quindi non ti lascia mai in pace?»
Light scosse la testa. «No, Suya, dobbiamo anche dormire insieme!»
«Che stronzo!» Tatsuya guardò L e buttò giù il resto del suo drink. «Ehi, amico, pensi che si potrebbe togliere la catena solo per pochi minuti? Voglio ballare con Light.»
«…Io... non-»
«Dai, Ryuu!» lo implorò Light. «Puoi sempre tenermi d’occhio!»
«Okay-»
«Sìì!»
L sbloccò la catena e prese un respiro molto profondo per trattenersi dallo strangolare Tatsuya con la catena.
«Mantieniti nel mio campo visivo, Light-kun» sussurrò all’orecchio di Light. «Per favore, non allontanarti troppo.»
Quando Light sentì la mano di L sulla schiena, si tirò via immediatamente e trascinò Tatsuya sulla pista da ballo per cedere alla sua parte cattiva.
L, nel frattempo, si piantò su uno sgabello da bar e guardava.
Osservò le mosse da discoteca e dovette ammettere che erano divertenti.
Guardò Light sorridere più di quanto avesse mai visto, e notò una minuscola fossetta che appariva sulla guancia di Light quando era particolarmente felice.
Guardò quel bastardo di Suya che tastava ovunque il suo sospettato.
«Ugh.» Girò lo sgabello e ordinò del sakè; non che avrebbe fatto molto, con la sua tolleranza all’alcol.
«Sembri un po’ depresso.»
L guardò accanto a sé e vide una ragazza che gli rivolgeva un enorme sorriso. Immaginò che fosse attraente, ma già sapeva che non era al suo livello di intelligenza.
«Hn.»
«Cosa c’è che non va? Pessimo appuntamento?» lo incalzò.
«Non ho un appuntamento con lui.»
«Lui?» La ragazza sbatté le palpebre e si allontanò. «Oh, ti piacciono gli uomini?»
«Mi piace una persona, e guarda caso è un maschio. Non mi piacciono gli altri uomini» ronzò, prendendo un pesante sorso del suo drink. «E non mi piaci tu.»
«Ooh, sei piuttosto tenebroso» spinse il seno verso di lui, cercando di essere discreta. «Mi piace.»
«Per favore, non parlarmi più.»
«Ma tu sei carino. E stai facendo tutto il difficile e via dicendo...»
«Se devo ribadirlo» scattò, girando verso di lei, «mi piace una persona, ed è occupata in questo momento. Per favore, sparisci dalla mia vista.»
«Cretino.» La ragazza si alzò e se ne andò pestando i piedi e L decise di allontanarsi dal bar per evitare ulteriori potenziali incontri. Si voltò e vide che Light e Tatsuya ne avevano ancora per molto e che quello stupido bastardo Suya stava praticamente molestando l’altro.
«Basta così.» L buttò il suo sakè a terra e si trascinò verso la pista da ballo, facendosi strada tra le persone e finendo alle spalle di Light.
«Light-kun!»
«Eh?» Light si girò e arricciò il naso. «Che ci fai qui, Ryuu? Vai a bere ancora un po’!»
«No, ne ho abbastanza.»
«Di cosa?»
«Di questo giochetto!»
«Sono abietto? Non è molto carino!» urlò Light sopra la musica. «Vattene!»
«Questo giochetto!» ripeté.
«Miss Rossetto? Chi è?»
«Ce ne andiamo a casa!»
Questa volta Light capì, ma purtroppo Tatsuya rispose prima di lui: «Levati di torno, stramboide. Non vedi che Light si sta divertendo?»
L non poteva negarlo: sembrava che Light si stesse divertendo a ballare, ma non poteva fare a meno di voler porvi fine, perché non lo faceva con lui.
«Dannazione, Light-kun!» non era probabilmente la cosa migliore da dire, ma lo aveva fatto comunque.
Tatsuya sbuffò e cominciò a ballare di nuovo, facendo un paio di pose ridicole sulla musica che stava facendo scoppiare le orecchie di L. «Lascialo perdere, Light!»
Light si voltò esitante e riprese a dimenarsi; L, completamente offeso, se ne stava lì a fissarlo.
...Cioè, finché Light non lo colpì per sbaglio con i fianchi facendolo volare.
Light inclinò la testa di lato, e giurò di aver sentito un debole «Light-kun!» in lontananza, ma pensò di averlo solo immaginato e tornò a scatenarsi.
L inciampò all’indietro e andò a sbattere contro un uomo enorme, che lo spinse di lato contro un altro uomo enorme. La cosa andò avanti per un po’, L veniva sbatacchiato come in un flipper, finché non finì il giro della pista da ballo e ritornò verso Tatsuya e Light, sfoggiando però un paio di lividi freschi.
«Heeey, tu sei quello col culo carino!»
L distolse lo sguardo da Light e vide un giovane accanto a lui, che lo guardava maliziosamente
«Scusami?»
«Hai un bel culo! Vuoi ballare?»
«No!»
«Magnifico!» gridò il ragazzo, non avendo ovviamente ascoltato L, afferrandolo e cominciando a strusciarsi su di lui.
«Basta!» L cercò di allontanarsi, ma il ragazzo credeva evidentemente che stesse ballando.
«Wow, bella mossa!»
«Non sto ballando!» urlò L, frustrato quando il giovane gli afferrò i fianchi costringendolo a ballare al ritmo della ridicola musica.
«Vuoi venire a casa mia?» urlò il ragazzo all’orecchio di L.
«No!» L, deciso a porre fine a quella follia, girò la mano in un movimento di autodifesa e capovolse il ragazzo a terra. «Sei pregato di non avvicinarti più!»
«Owww...»
L si voltò e individuò di nuovo Light. Si avvicinò, senza più preoccuparsi della felicità di Light.
«Light!» gridò, afferrando la mano di Light e tirandolo da parte. «Ce ne andiamo!»
«No, non ancora!»
«Sì!» L tirò fuori la catena e lo legò di nuovo a sé. «Seguimi ora!»
Light si tirò dietro Tatsuya e i tre, sbattendo contro diverse persone lungo il tragitto, finalmente uscirono all’esterno.
«Hey, cosa è successo?» chiese Tatsuya, guardando corrucciato L.
«Light-kun e io ce ne andiamo. Salutatevi.» L aprì il suo telefono e chiamò Watari. «Pronto? Sì, siamo pronti. Sì…»
«È stata una bella serata» disse Tatsuya, rivolgendo la sua attenzione a Light. «Ti va di rivederci presto?»
«Sì, sembra una buona idea.»
Non essendosi accorto che L stava guardando, Tatsuya si sporse per dargli un bacio, ma trovò solo aria.
Eh? Aprì gli occhi e vide che L aveva tirato Light indietro verso di lui.
«Basta così» disse lo strambo.
«Perché fai così se non state nemmeno insieme?»
«Suya-»
«No, Light» lo interruppe Tatsuya, «voglio sapere perché. Qual è il tuo problema, Ryuu?»
«Il mio problema?» L fece un passo avanti, spingendo Light dietro di lui. «Il mio problema è che stai toccando il mio Light-kun e cercando di arrivare al dunque con lui-»
«Ryuu...» cercò di dire Light, ma ad L bastò stringergli il braccio per farlo tacere.
«Stai invadendo la mia vita e ti stai approfittando di-»
«Vieni, la nostra macchina è qui!» esplose Light, tirando un po’ più forte. «Per favore? Andiamo.»
Tatsuya si raddrizzò e fissò L. «Bene, indovina un po’, piccoletto? Light può fare quel che diavolo che vuole, e a lui piaccio più io di-»
«Vieni, Light-kun.» L si voltò e tirò Light verso la limousine.
«Ci sentiamo più tardi, Suya!» disse Light sopra la spalla.
«Aspetta!»
Salirono in limousine e sgommarono via senza dirsi una parola, finché L non poté trattenersi più.
«Perché a Light-kun piace così tanto Tatsuya?» chiese.
«È carino!» disse Light sulla difensiva.
«Questa risposta è inaccettabile! Light-kun deve pensare che sia immensamente stupido per-»
«Vuoi piantarla?» Light si allontanò e incrociò le gambe. «Sono stufo di parlare con te.»
«Non mi importa.»
«Bene.»
«Bene.»
 
 
 
Annotazione numero 11
 
Ore 1:27
 
Stasera Light mi ha fatto uscire con lui e il suo prezioso Suya. È stato un disastro. Risparmierò i dettagli e scriverò solo che sono giunto alla conclusione di essere forse un po’ geloso dei modi rilassati di Tatsuya e del fatto che si senta a suo agio tra la folla. Vorrei che Light sorridesse in quel modo quando è con me, ma, ahimè, sembra corrucciato il più delle volte. Anche in questo momento è al suo computer, ancora accigliato dalle divergenze che abbiamo avuto poco fa. È così complicato.
Mi chiedo, tuttavia, quanto tempo ci vorrà affinché scopra che ho rimosso il suo struzzo dall’appartamento. Sperando che lo rivoglia indietro.
Mi sento terribilmente stanco,
 
L
 
«Light-kun mi ha fatto un livido prima» si lamentò L, chiudendo il computer e sdraiandosi. «Ha sbattuto i fianchi contro di me mentre ballava.»
«Ok, scu-sa.»
«I fianchi di Light-kun sono enormi.» L chiuse gli occhi e cercò di calmarsi a sufficienza per dormire, ma il rumore di Light che digitava lo teneva sveglio.
 
Mumu!
OMG, non sai quanto sono felice! :) Tutto è andato come previsto: Suya si buttava tutto su di me e Ryuuzaki era FURIOSO. Lui non lo sa, ma l’ho tenuto d’occhio tutto il tempo che è stato al bar, e ho visto che mi guardava.
E poi Suya stava per baciarmi, ma Ryuu mi ha tirato via e gli ha detto di andarsene. Mi dispiace un po’ per aver illuso Tatsuya, ma ha chiamato Ryuu “stramboide”, quindi se lo merita.
Con amore,
 
Light
 
P.S.: Ho mangiato tutta l’uvetta ricoperta al cioccolato di Ryuu! Mi ucciderà!

 

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Capitolo 62
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«Dov’è il mio struzzo?»
Light guardò L che frugava nel frigo, completamente ignaro della sua preoccupazione per lo struzzo.
«Ryuuzaki, voglio il mio struzzo. L’hai fatto sparire tu, non è vero?» chiese Light. Bussò sulla parte bassa della schiena di L. «Ehi! Mi senti? L’hai bruciato?!»
«Light-kun ha mangiato la mia cheesecake?» gridò L dalle fredde profondità del frigorifero.
Light sospirò e incrociò le braccia. «Senti, restituiscimelo subito e farò finta che non sia mai accaduto» disse con fermezza.
«Restituirti cosa? La torta?»
«IL MIO STRUZZO!»
L si rannicchiò quando la voce del giovane esplose ed echeggiò all’interno del frigorifero. «Light-kun parla come se avesse un microfono!» ansimò, allontanandosi dal frigo e battendo la testa. «Ahi.»
«Restituiscimelo!»
L alzò gli occhi per vedere Light in piena modalità broncio: braccia incrociate, labbro inferiore sporgente e grandi occhioni acquosi. «Light-kun deve aver smarrito il suo struzzo» mentì. «È sbadato.»
«Come posso perdere qualcosa che è due terzi la mia taglia?! Dove pensi che l’abbia perso, nella toilette?»
«Non lo so.» L chiuse bruscamente il frigo e si trascinò verso il tavolo disordinato della cucina con la cheesecake in mano. «Light-kun deve pulire il tavolo.»
«Non sono la tua cameriera» protestò Light, arrendendosi poi comunque e cominciando a riordinare dei fogli sparsi. «Guarda che pasticcio. Perché...» si interruppe, sollevando un pezzo di carta imbevuto di tè. «Stavi ritagliando dei coupon, Ryuu?»
«Mi piace essere parsimonioso, ecco perché ho questo abbigliamento.»
«Ma...» Light scrutò attentamente la varietà di coupon che aveva davanti. «Questi sono tutti per posti inutili! Guarda questo: mangia due bistecche al Beef House per avere gratis un polsino di Barnaby il Dinosauro. Perché lo tieni? Tu non mangi bistecche!»
«Light-kun non ha centrato il punto!» si difese L.
«No, non è vero!» Light frugò tra le carte e ne lesse un altro: «Con l’acquisto di due Drink Melma di Ghiaccio avrai in regalo un pratico dispenser Handy Candy. Valido in tutti i negozi Happy Handy Mart aderenti.»
«Butto via quelli che non userò.»
«Allora buttali via tutti!»
«No, voglio esaminarli.»
«Perché?!» Light si alzò e accartocciò tutti i coupon, gettandoli a terra con un gesto teatrale. «Non andiamo mai in posti come questi! Non ci servono questi coupon! Beh...» Light ne prese uno dal pavimento, «tranne forse questo per le patatine. E quello per il gelato... Forse anche Beef House non è tanto improponibile...»
Quindici minuti dopo, L era a metà della sua torta e Light aveva organizzato tutti i coupon in piccole pile ordinate sul tavolo.
«Ecco, contento? E spero che tu sappia che mi porterai a The Beef House qualche volta» scattò Light, ondeggiando i capelli e tirando su col naso. «Cioè, se Suya non mi ci porta per primo.»
L lanciò un’occhiataccia a Light e mandò giù un altro pezzo di cheesecake. Rimasero in silenzio per alcuni minuti fin a quando il detective non decise di indagare un po’:
«Light-kun può rispondere a una domanda per me?»
«Suppongo.» Light si allontanò in modo da non dover vederlo mangiare e fissò il muro.
«Light-kun è vergine?»
Light mosse di scatto la testa per guardare L con occhi spalancati, il quale si limitò a sbattere le palpebre e portare un’altra forchettata di torta alla bocca. «Co-Cosa?»
«Light-kun è vergine o ha avuto rapporti sessuali con qualcuno?» L sbatté sul tavolo la torta e inclinò la testa di lato.
«Perché vuoi saperlo?»
«Credo che possa aiutare le indagini.»
Light incrociò le gambe e cercò di intimidire L con lo sguardo, ma (come al solito) non funzionò, così alla fine tirò un sospiro e si sporse in avanti.
«Definisci vergine, Ryuuzaki.»
Gli occhi di L si spalancarono di una frazione. «Quindi, Light-kun ha avuto esperienze sessuali? Con chi?» chiese.
«Non è questa la domanda, no?» rispose Light, sentendosi un po’ più sicuro di sé per la conversazione.
«Era un maschio?»
«Questo» rispose Light pieno di sé, «non è affar tuo, cespuglio pervertito.»
L si alzò bruscamente, facendo cadere rumorosamente la forchetta al suolo. «Light-kun mi dirà con chi ha avuto rapporti sessuali o sarò molto duro con lui» dichiarò con fermezza.
«Non penso proprio.»
«Io non la penso così. Si tratta di informazioni cruciali.»
«Non te lo dirò finché non mi darai indietro lo struzzo.»
L fece un respiro profondo. «Lo struzzo» buttò fuori, «è nell'armadio nella stanza accanto. Ora dimmi.»
Light fece un sorrisetto e si chinò in avanti, appoggiando il mento sulla mano. «Allora, devo elencare le persone in ordine alfabetico?» chiese con voce gutturale.
Guardandolo torvo, L si piantò di nuovo nella sua posa sulla sedia. «Non è necessario. Non importa.»
«Posso dirti chi ci sarà» continuò Light con fare colloquiale. «Tatsuya, una volta che ci toglieremo queste manette.»
«Light-kun intende intrattenere attività sessuali con Tatsuya?»
«C'è qualcosa di sbagliato in questo?»
«Non posso permetterlo.»
«Non hai alcun controllo sulla mia vita sessuale» lo derise Light. «Perché ti interessa, comunque?»
«Non mi piace Tatsuya. L’ho chiarito più volte, tra cui la scorsa notte in discoteca.» L fece un passo indietro e si avvicinò al divano, trascinando Light dietro di lui. Si sedette e prese il cellulare di Light dal tavolino. «Voglio che Light-kun chiami Tatsuya e metta fine al suo rapporto con lui ora.»
«No!» Light schiaffeggiò via il telefono, ma venne in risposta bloccato di nuovo sul divano.
«Light-kun romperà con Suya in questo momento» sibilò L. «Chiamalo.»
«No, mi piace. Sai cosa vuol dire piacere a qualcuno, Ryuu?»
«Chiamalo» ripeté L.
«Va bene!» Light gli strappò di mano il telefono e premette alcuni pulsanti per chiamare Tatsuya. L’altro rispose al primo squillo.
«Light! Come stai? Ti sei divertito ieri sera?»
«Uhm...» Light guardò il detective accanto a sé. «...Tatsuya, non possiamo vederci più.»
«Cosa? Perché no? È per quel… quel verme? Che cosa ti sta facendo? Vuoi che venga lì e-»
«No, non voglio più vederti. Ok? Ciao.»
«Non riattaccare! Ligh-»
Light chiuse il telefono e lo ridiede a L. «Ecco. Certe volte ti odio davvero.» Si chinò sulla spalla ossuta di L. «Ma sono tutto tuo ora. »
«...Light-kun è sempre stato mio.» L sollevò una mano e la appoggiò sulla testa del ragazzo.
«Mi permetto di dissentire.» La voce di Light era diventata un sussurro, poi si voltò per guardare L.
«...Hmm.» L sentiva il respiro diventare più pesante. Lasciò cadere la mano sulla spalla di Light e tirò il giovane più vicino a sé...
Riiiing! Riiiing!
L sbatté le palpebre lentamente e si allontanò da Light. «Questo sarebbe il mio telefono.»
Light sospirò e distolse lo sguardo mentre L apriva attentamente il suo cellulare con due dita. «Ci ero così vicino...» mormorò. «Così vicino.»
«Pronto, Watari? Sì? Noi... Arriviamo subito. Va bene.» L chiuse il telefono e si passò una mano tra la foresta di capelli neri. «Light-kun, c’è bisogno di noi giù in ufficio.»
«Perché?»
«Misa è arrivata con la prova che Higuchi è Kira.»
 
 
 
Note finali
 
Ovviamente non poteva mancare il classico squillo del telefono nei momenti meno opportuni… ma stavolta ci sono andati proprio vicini! Così come noi siamo vicini all’epilogo di questa storia… Ringrazio tutti come sempre per la pazienza, per essere arrivati fin qui e per l’assiduità con cui seguite questa storia :)
A presto!

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Capitolo 63
*** Elicottero ***


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Elicottero
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MUMU!
OH MIO DIO! Oggi sono successe veramente taaaaaante cose, non riesco nemmeno a capacitarmene. Tutto ciò che riesco a dire è... ELICOTTERO!!1
Ryuu guiderà un elicottero per catturare Higuchi! Me l’ha appena detto! Sono trooooppo eccitato; non sono mai stato nemmeno in aereo, figuriamoci in elicottero.
Sai, sono un po’ preoccupato per quello che succederà quando prenderemo Higuchi, perché... non voglio essere rinchiuso di nuovo, se Ryuu decide di fare il coglione e comportarsi come se fossi Kira o cose del genere. DX non è divertente!
Oh no, mi sta fissando. Devo andare.
Con amore,
 
Light
 
«Light-kun! Muoviti, dobbiamo andare!»
«Ma...» Light cercò di protestare mentre veniva spinto fuori dall’ufficio e su per le scale. «Non dovremmo prendere l’ascensore?»
«È fuori uso. Cammina!»
«Perché così di fretta? Calmati…»
In risposta a questo, Light ricevette una potente spinta sui lombi e cadde sulle scale. «Oof!»
L chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. «Se Light-kun» sospirò, «non riesce a stare in equilibrio salendo le scale, non sarà in grado di accompagnarmi in elicottero. So che ne è molto entusiasta, ma deve controllarsi finché non avremo finito con questo... episodio.»
«Va bene» grugnì Light mentre si alzava, «cercherò di stare più attento.»
«Bene.»
 
 
Finite le scale e saliti a bordo dell’elicottero, Light  cominciò ad avere un attacco di panico.
«Questa cintura di sicurezza è sicura?! Quanto in alto voleremo? Sei sicuro di sapere come far funzionare questa roba? Mi stai ascoltando? È importante! Ci sono delle vite in gioco qui, Ryuuzaki! Vite!» esclamò, tirando freneticamente la sua cintura di sicurezza per assicurarsi che fosse bloccata, ma le mani continuavano a scivolargli a causa del sudore finendo così su L.
«Light-kun deve calmarsi.» L raccolse delicatamente le mani di Light dalla sua vita e le riportò sulle ginocchia del ragazzo. «Dobbiamo decollare ora, così da avere un tempismo perfetto e fare un ingresso formidabile. Watari, sei pronto?»
«Sì» rispose l’anziano, inclinando la pistola e annuendo bruscamente a L.
«Ottimo.» L si diresse ai pulsanti e fece alzare in cielo l’elicottero azionando alcuni interruttori, a nessuno dei quali l’esausto Light aveva prestato attenzione.
Dopo aver preso diversi respiri profondi, il ragazzo ritornò alla realtà e sbatté le palpebre verso la città sotto di lui. «Credo che non sia poi così male» commentò. «Oh, c’è la casa di mia zia! E... era nudo quel tizio sul tetto?»
«Li stiamo accerchiando» disse L, bloccando efficacemente il balbettio insensato di Light. «E la percentuale di Light-kun è diminuita dell’uno virgola otto per cento.»
«Oh, è splendido!» Light batté le mani e guardò L. «Vuoi dire che sono solo al duecento tredici virgola due adesso? Benone!»
«Zitto, Light-kun.» L fece svoltare bruscamente a sinistra l’elicottero facendo sbattere la testa di Light sul lato del velivolo.
«Ahi! Sta’ più attento a come fai volare questo coso, Ryuuzaki!»
«...Le mie scuse.» L afferrò il termos di tè che Watari gli aveva portato e ne bevve un sorso, bruciandosi sgradevolmente la lingua. Rimise a posto la bevanda accanto a Light e sospirò pesantemente.
«È tè quello, Ryuu?»
«Sì.»
«Posso averne un sorso?»
«No» rispose L, ma non fu sorpreso quando Light aprì e tracannò comunque la bevanda.
«Scotta!» Light fece un piccolo schiocco di disgusto e scosse la testa. «Ahi!»
«Non ingurgitare il tè in quel modo, Yagami» intervenne Watari. «È bollente.»
«Grazie per l’avvertimento in ritardo!»
«Non parlarmi così, Yagami!» ordinò Watari, offeso.
L lasciò ricadere la testa sul sedile. Perché sempre a me...? «Light-kun, rispetta gli anziani» disse. «Watari, per favore, non urlare a Light.»
«E non dirmi cosa devo fare, giovanotto» disse Watari, il cui sguardo fece rimpicciolire L al ricordo delle sculacciate infantili.
«Mi dispiace, Watari.»
«Watari è in modalità cecchino, non è vero?» sussurrò Light a L, ottenendo in risposta soltanto un cenno del capo.
Alla fine, dopo una buona dose di silenzio teso, arrivarono a destinazione e L fece atterrare l’elicottero (piuttosto approssimativamente) sull’autostrada vicino l’auto di Higuchi.
«È un’orribile tonalità di rosso, non credi?» chiese Light, indicando l’auto e arricciando il naso disgustato. Guardò L e vide che l’altro non gli stava prestando attenzione. «Be’, sei sgarbato.» Il ragazzo incrociò le gambe e ondeggiò i capelli mentre L abbaiava ordini ai membri della Task Force e ad Aizawa.
Hmm. Scommetto che starei bene con i capelli ricci, rifletté Light, immaginandosi con una testa piena di riccioli d’oro ondulati. Ryuu sarebbe orribile, però. Un’immagine inquietante di L con indosso una parrucca incipriata sbucò nella mente di Light e lo fece rabbrividire per l’orrore. Eew.
Light guaì e venne riportato alla realtà quando Watari armò di nuovo la pistola, molto rumorosamente e proprio nel suo orecchio.
«Non c’è bisogno di essere così idiota, Watari-san» sibilò Light, sperando che il vecchio lo avesse sentito.
«Light-kun, non chiamare idiota Watari» intervenne L. Poi rivolse la sua attenzione al quaderno che il padre di Light passava in giro e decise che voleva dargli un’occhiata.
«Per favore porti il quaderno all’elicottero.»
Light canticchiava tranquillamente mentre Mogi portava loro il Death Note.
«Grazie» disse L, prendendo il quaderno dalle mani di Mogi. Lo sollevò e lo guardò da vicino e, dopo aver visto lo Shinigami, tutti i pezzi del puzzle cominciarono ad andare al loro posto...
«Dannazione, Light-kun!»
Cercando di afferrare il quaderno, Light aveva rovesciato il thermos di tè accanto a L. Il liquido fumante aveva fatto una pozzanghera sul sedile di L e inzuppato i pantaloni di quest’ultimo fino alla pelle.
«Ahi!» In preda al dolore, L saltò fuori dall’elicottero e lasciò cadere il quaderno a terra accanto a lui. «Scotta!»
«Mi dispiace, Ryuu!» Light balzò fuori dall’elicottero e corse dall’altra parte. «Stai bene? Oh, davvero, non volevo bruciarti. Mi dispiace…»
«Silenzio!» schioccò L. Perché deve distruggere sempre i miei lampi di genio...?
«Bene, ecco.» Light si piegò e raccolse il quaderno.
L sobbalzò quando sentì un fortissimo grido di shock proveniente dal ragazzo accanto a lui e di scatto girò la testa per guardarlo. «Light-kun...?» Tese la mano per riprendere il quaderno. «Per favore, ridammi il quaderno quando questo accesso di urla ti sarà passato.»
...Ma Light continuò a urlare per qualche secondo e, quando tornò a guardare L, aveva un brutto ghigno sul volto davvero molto poco attraente.
«Light-kun, dammi il quaderno.» L scosse la testa di lato per allontanarsi i capelli dal volto; c’era del vento proveniente dalle pale degli elicotteri, che dovevano essersi accidentalmente azionate a tutta velocità quando lui era saltato fuori del velivolo. «Dammelo.»
«...Posso tenerlo io, per ora» disse con fermezza Light. «Controllerò se questi nomi corrispondono alle vittime.»
Light si comporta in modo strano... «Perché Light-kun ha urlato in quel modo?»
«Lo Shinigami mi ha spaventato, L.» Light iniziò a dargli le spalle per tornare in elicottero, ma L non ne aveva alcuna intenzione. Afferrò il quaderno e cercò di strapparlo dalla presa mortale di Light.
«Dammi il quaderno» insisté L.
«No, lasciamelo guardare per un po’» fu la risposta insolitamente controllata. «Ho solo bisogno di un paio di minuti per controllare questi nomi.»
«Light-kun è testardo.» L tirò più forte, e presto cominciarono una sorta di tiro alla fune.
Nel frattempo, i membri della Task Force guardavano i due geni combattere per il quaderno, e tutti trattennero il fiato quando accadde qualcosa di spiacevole: L, apparentemente stufo di giocare, lasciò andare la sua estremità del quaderno. A causa della forza con cui Light lo stava tirando, le sue braccia andarono indietro perdendo la presa su di esso. Il quaderno volò in aria, girando e vorticando, finché non colpì le pale dell’elicottero.
Frrrrrrr!
Il quaderno non c’era più.
L guardava con scioccato orrore le prove che venivano triturate dalle pale dell’elicottero facendole piovere in piccole strisce di carta intorno a loro.
«Light-kun!»
Light abbassò lo sguardo per vedere gli occhi di L sparargli dardi mortali. «Um... oops?»
«Light-kun ha tagliuzzato il quaderno! Non posso crederci!»
«Mi dispiace, Ryuu...»
«Non darmi...» ma L si interruppe quando vide che Light non era più nello strano stato di prima. «Ryuu?»
«È il tuo nome, no?» piagnucolò Light. «Ti prego, non uccidermi.»
«Light-kun mi ha chiamato “L” prima.»
«No, non l’ho fatto.» Light, torcendosi le mani, si spostò lentamente verso l’elicottero. «Allora... Dovremmo andare ora, Ryuu?»
L, che stava ancora mettendo insieme tutto quello che era successo, annuì lentamente. «Sì, Light-kun. Dovremmo andare, visto che l’unica prova valida che avevamo è stata effettivamente distrutta.»
«Ho già chiesto scusa per questo!» squittì Light. «Hai intenzione di farmela pagare per settimane, non è vero?»
«Ho intenzione di farla pagare a Light-kun per anni» corresse L. «Light-kun mi ha reso molto arrabbiato.»
Il volo di ritorno passò per lo più in silenzio, con le occasionali scuse imbarazzate di Light. L non disse una parola, tranne quando Light stava per premere il pulsante color “rosso brillante” facendoli quasi espellere dall’elicottero. Subito dopo il loro ritorno, L aprì il suo bracciale delle manette, lo attaccò alla ringhiera delle scale e si scusò per andare bagno.
«Fa’ presto...»
L sbatté la porta in faccia a Light.
«…Ryuu.» Light aggrottò la fronte e fissò il pavimento, rimproverandosi per essere così goffo. Onestamente, non sapeva nemmeno il motivo per cui aveva iniziato una tale lotta per il quaderno prima di tutto! Perché non lo aveva semplicemente lasciato ad L...? Le sue riflessioni furono interrotte, però, quando un forte suono di parole inglesi fece eco fuori dal bagno.
Posso non aver fatto molta attenzione in inglese, pensò Light, ma so che queste che escono dalla bocca di Ryuuzaki sono parole molto offensive. Wow, non credevo nemmeno che le conoscesse! È... Come mi ha appena chiamato?
Nel frattempo, L terminò il suo sfogo di imprecazioni e si chinò sopra il lavandino per guardare il suo riflesso. Vedendo che aveva una notevole quantità di saliva accumulata in bocca, si spruzzò un po’ d’acqua sul viso.
«Non uccidere Light» sussurrò allo specchio. «Non ucciderlo, anche se è un maledetto idiota. È importante per questo gruppo di lavoro e per me, e anche se può avere appena mandato all’aria l’intero caso, non deve essere danneggiato fisicamente...»
«Stai bene lì dentro, Ryuuzaki?» La voce di Light tuonò attraverso la porta. «Per favore, non farmi male!»
L non rispose, invece ricordò a se stesso un paio di volte di non uccidere il ragazzo e di calmarsi. Quando uscì dal bagno pochi istanti dopo, era relativamente composto. Si trascinò verso Light e rimise il bracciale.
«Light-kun non mi deve provocare in questo momento» ronzò. «Se lo fa, non mi riterrò responsabile per quello che gli farò.»
«...Quindi, cosa vuoi che faccia?»
«Tacere e stare lì mentre analizzo la situazione.»
«‘Kay.»
L analizzò la situazione per i successivi venti minuti, e Light si spazientì. Iniziò a dondolare sui tacchi e a canticchiare da solo un motivetto stonato. Fu quando quel brano cominciò a trasformarsi in una sinfonia che L sentì il bisogno di fare qualcosa.
«Molto bene» scattò il detective. «Dal momento che Light-kun non può controllare i suoi impulsi musicali, lo lascerò nel nostro appartamento e andrò in ufficio da solo.»
«...Ok.»
L portò Light nella loro stanza, lo incatenò al letto e tornò negli uffici per discutere il problema con la squadra. Non furono molto di aiuto (Yagami difese Light, Mogi rimase in piedi a guardare e Matsuda fece le fusa a Misa), così L si rivolse al suo computer e per un po’guardò un foglio di calcolo vuoto. Digitò alcuni numeri per sembrare occupato, ma per qualche ragione non poteva distogliere la mente dal giovane al piano di sopra.
...Cioè, dal Kira al piano di sopra.
Per L era chiaro che Light era diventato Kira a causa di quel radicale cambiamento della personalità quando aveva toccato il quaderno. Ma come avrebbe potuto condannarlo senza prove? Era anche più sospetto il fatto che fosse stato Light a distruggere il quaderno. Ora, L non aveva davvero nulla per andare avanti, a meno che non trovassero miracolosamente un altro Death Note o Light non ridiventasse Kira per una sorta di ridicolo intervento divino.
Tutto questo è molto sconveniente, si lamentò L tra sé e sé. E un enorme spreco di tempo che potrei spendere per mangiare. Basta così.
«Vado di sopra a discutere con Light-kun di alcune cose» annunciò L, alzandosi in piedi. Ho bisogno di un po’ di torta. E forse un bicchiere di vino...
 
 
 
«Ryuu! Ah…»
L era entrato l’appartamento per sentire un piagnucolio proveniente dalla camera da letto.
«Light-kun si alzerà dal letto quando sarà tranquillo!» urlò L, aprendo di scatto il frigo.
«Ma Ryuuzaki, devo andare in bagno!»
L trovò la sua torta e, senza preoccuparsi di prendere una forchetta, la afferrò e ne morse un pezzo, fregandosene delle briciole che cadevano sul loro brillante pavimento della cucina a prova di Light.
«Resisti, Light.» L s’infilò il resto della torta in bocca e spalancò la credenza per prendere il vino. Lo stappò, ne versò una generosa quantità in un bicchiere e si trascinò in camera da letto.
«Oh, grandioso» scattò immediatamente Light. «Stai bevendo vino. Sai come diventi quando lo bevi.»
«Light-kun non è nella posizione di mettere in discussione le mie abitudini sul bere» ribatté L. Andò avanti e slegò il giovane dal letto, dopo di che Light andò di corsa al bagno.
«Diventi semplicemente letargico e scontroso quando bevi!» gridò Light, come se fossero affari suoi. «E io non voglio litigare adesso!»
«Light-kun, abbiamo un problema enorme per le mani in questo momento» rispose L, scivolando fuori dai jeans e sistemandosi a letto. «Devo decidere dove portare le indagini d’ora in poi.»
«Hai Higuchi, quindi lasciami andare. Interroga lui.» Light tornò e lanciò ad L uno dei suoi sguardi più dispettosi. «Posso uscire dalla tua vita ora.»
«Light-kun non è ancora pulito.» L finì il suo vino e si gettò sul suo cuscino. «...Gli dirò il resto della mia teoria domani, quando non sarò sotto l’influenza dell’alcol.»
«Va bene.» Light si sistemò accanto ad L con un piccolo grugnito. «Come vuoi, solo non mi svegliare tra due ore.»
«Molto bene. E... Dovrei dire a Light-kun che non terremo più le manette.»
«Oh, ok. Buonanotte.»
«Notte.»
Sebbene entrambi ci avessero pensato, nessuno dei due domandò perché condividevano ancora lo stesso letto.
 
 
 
 

 

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Capitolo 64
*** Una specie di finale ***


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Una specie di finale
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«Ryuu?»
«Sì?»
«Sono passati... quindici giorni.»
«Lo so.»
«Sei ancora arrabbiato?»
«No, non proprio. Abbiamo sistemato tutto.»
«Oh, bene! Questo significa che mi porti fuori da qualche parte?»
«No.»
«Oh.»
Un sospiro.
«Quindi, sono praticamente pulito, giusto?»
Sì. Be’, suppongo che dovrò solo tenere Light-kun con me e assicurarmi che non venga a contatto con un Death Note...»
«Per quanto tempo?»
«Per il resto della nostra vita.»
«Ah. Cioè, finché morte non ci separi, allora?»
«...Così pare.»
«Di conseguenza siamo una coppia in tutto e per tutto!»
«...Ohhhh, Dio...»
«Non essere triste! Staremo insieme per sempre nei secoli dei secoli!»
«…»
«...E avremo una grande casa e un cane e potremo risolvere casi insieme e prendere nuovi pesci e io avrò il mio struzzo e tu mi ridarai Mumu e troveremo una nuova terapeuta e andremo al mare e a sciare e fare snowboard e il surf e ci piaceremo sempre di più e faremo delle belle vacanze e decoreremo e andremo a trovare quei marmocchi e…»
L fissò il ragazzo sovreccitato che si zittì immediatamente.
«Light-kun ha una visione domestica della nostra vita insieme» dichiarò.
Light annuì e si fece un po’ più vicino. «E…?»
«...Suppongo che sia accettabile.»
«Quindi siamo una coppia?» chiese il ragazzo.
«Così sembra, visto che non troveremo altre persone ideali per noi» ragionò L, adagiando un pollice tra i denti. «E non intendo restare single e celibe per il resto della mia vita.»
«Allora vuoi baciarmi ora?»
«Uhm...» L scosse la testa per coprire con i capelli le orecchie che avvampavano. «Sì, in momenti del genere è richiesto.» Girò frettolosamente la testa di lato, si sporse in avanti e diede a Light un bacio incredibilmente sciatto e dalla pessima angolazione per poi tirarsi indietro e schiarirsi la voce.
«Vedi, non ti stai né sciogliendo né niente» cinguettò Light. «Non sono acido
«Lo vedo.»
Light si alzò e si stiracchiò a lungo. «Va bene, io vado a sdraiarmi. Puoi unirti a me se vuoi.»
L guardò Light allontanarsi dal salotto con disinvoltura e dirigersi in corridoio.
«E lascia il tuo computer di là!» aggiunse Light.
L sorrise. Certo, Light poteva essere un chiassoso, imbarazzante, inutile bastardo. Con lo struzzo, le urla e i suoi attacchi di smancerie.
...Ma a volte, questi erano piccoli fastidi con cui valeva la pena vivere, e L era più che disposto a sopportare ogni minuto di caos anche per un breve secondo di... ehm... una sensazione di intensa attrazione?
«Datti una mossa, Ciuffo da Panda!»
«Zitto, Light-kun!»
 
 
 
FINE
 
 
 
 
 
Note finali
 
Ebbene sì, siamo giunti alla fine di questa epopea! xD Spero che il finale sia stato di vostro gradimento… lo so, come capitolo conclusivo è abbastanza striminzito, ma ho una buona notizia: la storia non finisce qui, perché l’autrice ha scritto un seguito intitolato “Minor Dilemmas”, che sto già traducendo! :)
Purtroppo, però, ho anche una brutta notizia da darvi: si tratta di un seguito incompleto di soli otto capitoli. Tuttavia, devo dire che sono capitoli moooolto lunghi e, da quello che ho potuto vedere, piuttosto spassosi XD
Potremmo considerarli come un bonus piuttosto che come un vero e proprio seguito, un modo dolce per concludere questa storia che ci ha accompagnato per così tanto -troppo!- tempo.
Grazie di cuore per essere arrivati fin qui, vi aspetto numerosi alla prossima storia! :)
Un abbraccio a tutti!

 

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