Bon Voyage

di Vavi_14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***



Capitolo 1
*** I ***


Voglio dedicare questa piccola raccolta a bridgetvonblanche,
senza la quale, probabilmente, non sarebbe neanche stata pensata.
Ti ringrazio per tutto ciò che abbiamo condiviso insieme e che, spero, continueremo a condividere.






 
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I
 



Il gioco di luci ed ombre che crea la foschia mattutina sul paesaggio montano è una gioia per gli occhi e Jungkook non perde neanche un istante nel catturarlo con il suo obiettivo.
Ha sempre pensato che lasciar andare i ricordi più belli fosse come privare la memoria di alcuni tasselli.
Non gli piace quella sensazione di vuoto che segue la consapevolezza di aver appena perduto qualcosa di importante.
Osserva soddisfatto il lavoro di un’attenta messa a fuoco con sguardo concentrato, finché non sente il tocco delicato di due dita pizzicargli il mento.
«Jungkookie, sei con noi?»
Il più piccolo solleva lo sguardo e incontra le iridi scure e ridenti di Taehyung, che lo guarda stupito e forse anche un po’ preoccupato per i suoi improvvisi silenzi.
Che ci può fare, Jungkook, se quel paesaggio è tanto bello da togliere il fiato?
Invece di rispondere, gli mostra fiero la foto e guarda speranzoso il suo hyung in attesa di un parere sincero.
Taeyhyung lo accontenta, osservando curioso il motivo di tanta soddisfazione. Lui non ci vede gran che, lì dentro, ma è sicuro che per Jungkook sia molto più che una semplice fotografia. Quello è il suo mondo.
«È bellissima» dice allora, perché in fondo lo pensa sul serio, anche se non è in grado di cogliere le mille sfumature che Jungkook ha catturato in quell’istante.
Il più piccolo disattiva il display, pronto a tornare assieme agli altri. «Ti piace davvero?»
Taehyung gli scompiglia i capelli, sorridendo, e Jungkook sa che non esiste miglior conferma di quella.




















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Salve a tutti! :)
Grazie mille per aver aperto questa storia e per aver letto fin qui.
L’idea mi è venuta guardando le puntate di Bon Voyage, alle quali la raccolta è liberamente ispirata; vorrei scrivere in tutto sei capitoli (cinque, meno questo), ognuno con un’interazione tra Jungkook ed un altro membro del gruppo. O almeno, questo è il progetto iniziale, poi chissà che non decida di modificarlo in corso d’opera. Questo dipende un po’ anche dai vostri feedback e da come giudicherete questo piccolo tentativo.
In ogni caso, vi ringrazio nuovamente e spero che avrete piacere di seguirmi.

Alla prossima, se vorrete,


Vavi
 


 

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Capitolo 2
*** II ***








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II



 «E quella che sarebbe?»
Jimin allunga il collo per osservare meglio il piccolo display della macchinetta di Jungkook.
Si vede riflesso nello schermo quadrato, con le ciocche nere scompigliate dal vento e le labbra piene schiuse in un moto di ammirazione.
«Cancellala» prorompe senza pensarci, indicando la foto che il giovane maknae gli ha scattato senza avvertirlo.
Jungkook spalanca gli occhi e lo guarda stupito. «Perché?»
A lui sembra così perfetta, invece. C’è il mare, la brezza primaverile, e l’espressione del suo compagno di viaggio basta a descrivere la meraviglia che colma l’animo dinanzi ad un panorama tanto unico.
Jimin lo scruta confuso, per un attimo a corto di parole a causa della schiettezza del più piccolo.
«Beh, perché…»
Guarda la foto, poi di nuovo Jungkook, e all’improvviso non è più così sicuro di ciò che sta per dire. «Perché sono venuto male» conclude con tono lamentoso, sperando che il discorso finisca lì.
Stranamente, Jungkook non fa una piega. Torna a contemplare ciò che ha congelato nel suo obiettivo con tanta premura, per poi passare la macchinetta nelle mani di Jimin.
«Cancellala tu se vuoi», concede con naturalezza. «Io non scarto mai nessuna fotografia».
Il più grande sobbalza appena, permettendosi di indugiare ancora un po’ sul proprio profilo, riconsegnando poi la fotocamera al legittimo proprietario.
«E va bene» borbotta con un sospiro. Ma guarda tu se doveva pure farlo sentire in colpa. «Tienila».
Jungkook annuisce impercettibilmente e stringe di nuovo tra i palmi la sua fidata compagna di avventure.
 
È solo quando lo scruta di sottecchi e scorge una leggera fossetta delinearsi sulla sua guancia sinistra, che Jimin capisce di aver fatto la scelta giusta.

















 
 
 
 
 

 

 

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Capitolo 3
*** III ***








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III



«Jungkook-ah, guarda che ti sento».
Seokjin sbadiglia e solleva di poco una palpebra chiusa. Aveva quasi trovato la pace dei sensi, lì, proprio su quel morbido sedile del loro camper, almeno finché un rumore fastidioso si era insinuato nell’aria circostante, disturbando il suo debole sonno.
Jungkook ignora completamente il più grande e continua a scattare foto per imprimere quella rara espressione di beatitudine del suo hyung nella memoria digitale. E poi, Jin ha un viso così bello che Jungkook quasi invidia il suo essere sempre fotogenico anche nelle situazioni più impensabili.
«Lasciami dormire» biascica ancora Jin, voltandosi di lato e offrendo, in tal modo, un’altra interessante angolazione che Jungkook non si lascia scappare.
In realtà ci ha preso anche gusto e la scusa degli scatti è diventata un pretesto per infastidirlo.
Il più grande sospira sconsolato, strofinandosi due mani sul volto, per poi far segno all’altro di passargli la macchinetta. Jungkook, dopo un primo momento di esitazione, obbedisce, e Jin comincia a scorrere in rassegna, con sguardo assonnato, il piccolo book che il suo compagno gli ha appena scattato.
«Ma sono tutte uguali!» protesta contrariato, aggrottando le sopracciglia e lasciandosi scappare un altro sbadiglio.
Jungkook gli sfila svelto l'arnese dalle mani, scuotendo la testa.
«Non è vero, hyung! Qui hai la palpebra socchiusa…»
Inclina la camera in modo che anche Jin possa vedere lo schermo. «Qui invece ce l’hai un po’ più aperta… e qui…».  Non riesce a finire la frase, perché l’altro gli ha appena tirato il cuscino per il collo di Namjoon in piena faccia.
«Scemo».
Jungkook reagisce con prontezza di riflessi, sghignazzando appena e rispedendo il guanciale ricurvo al mittente.

Lo sguardo omicida di Yoongi che li squadra da capo a piedi convince entrambi a stabilire una tregua.




















 
 
 _________________

Salve a tutti!
Vorrei solo ringraziare chi ha inserito questa storia nelle preferite/seguite, così come chi la legge in silenzio, ma una menzione  particolare va a Blue Poison e bridgetvonblanche per essersi fermate a lasciare una traccia del loro passaggio. Sappiate che per me è molto importante <3
E niente, la prossima settimana vorrei pubblicare i tre restanti, ma non avendo ancora completato il tutto non so se riuscirò nell’intento.
Intanto vi mando un bacio e vi ringrazio ancora, passate un buon week end e sopravvivete al comeback, mi raccomando. 

PS. Alla fine di questa flash c'è un piccolo spoiler su chi sarà il co-protagonista del prossimo capitolo. ;)

 
 
 
Vavi

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Capitolo 4
*** IV ***








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IV



Jungkook studia con attenzione la foto che ha appena scattato.
I colori sono sfasati e i contorni poco chiari, eppure è sicuro di averla fatta con mano ferma.
«È il riverbero della luce».
La voce di Yoongi lo distrae improvvisamente dalle sue congetture e, quando si volta a guardarlo, lo scorge seduto accanto a lui, intento ad osservare l’orizzonte in lontananza, la macchinetta fotografica adagiata sulle gambe. Con qualche secondo di ritardo, Yoongi si accorge di avere lo sguardo del più piccolo puntato addosso, allora solleva la sua reflex e la avvicina a Jungkook.
«Guarda» dice, e sul display elettronico appare nitido quel paesaggio che, poco prima, Jungkook aveva provato a ritrarre, ma senza successo.
Il maknae si concede del tempo per contemplare la perfezione della fotografia, pensando a quanto Yoongi riesca a scattare ogni volta in modo impeccabile e professionale. Ha sempre voluto chiedergli dei consigli, ma un po’ per orgoglio, un po’ per non dare fastidio, alla fine ha deciso di continuare a fare di testa propria.
Inaspettatamente, Yoongi lascia la sua macchinetta nelle mani di Jungkook, per poi afferrare quella del più piccolo e puntare l’obiettivo al di là del pontile sul quale sono seduti, verso il punto d’incontro tra terra e cielo.
Jungkook lo lascia fare e, quando si riappropria della fotocamera, si accorge che Yoongi ha scattato la sua stessa identica foto, ma con tutti i colori e i contorni definiti.
«Basta spostarsi di poco» aggiunge allora il più grande, alzando le spalle.
Jungkook è entusiasta di quell’immagine, ma è deciso più che mai ad ottenerla da solo. Fa leva su una gamba e balza in piedi, per poi chinarsi dietro Yoongi e tentare di nuovo di immortalare il paesaggio.
Al click, il dato è tratto.
«Woha!» Il maknae si lascia scappare un grido entusiasta, per poi mostrare festoso il risultato a Yoongi che, per tutta risposta, gli rivolge un sorriso sghembo.
«Non c’è di che».
























_________

Ebbene sì, sono ancora viva. Più o meno.
Vorrei dire tanto, troppo, ma se l'argomento è WINGS, rischiate di leggere un qualcosa in una lingua che assomiglia solo vagamente all'italiano.
Per cui mi limiterò all'essenziale: IO.AMO.OGNI.SINGOLA.CANZONE.DI.QUEL.DANNATISSIMO.ALBUM. Passo e chiudo.

Grazie ai Bangtan per questo regalo e, ovviamente, grazie anche a voi che continuate a seguirmi.


Un bacio e... fighting! <3



Vavi

 

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Capitolo 5
*** V ***








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V



«…come avete fatto a non vederla?»
Namjoon gesticola indicando una riva ormai lontana, nascosta tra le sporgenze dei fiordi e relegata in un angolo sperduto di paradiso.
«L’abbiamo appena passata, sembrava una di quelle case dei film…»
Jungkook non prende parte alla conversazione, ma è sicuro che almeno uno dei suoi scatti rispecchi esattamente la descrizione fornita da Namjoon. Mentre sente Hoseok esclamare qualcosa in risposta, finalmente l’ombra di una deliziosa abitazione si staglia sullo schermo della sua macchinetta. Spalanca gli occhi e socchiude le labbra, avvicinandosi un poco per osservarne meglio i particolari.
«Non so cosa darei per vivere in un posto come-»
«È questa, hyung
Jungkook interrompe il leader in quello che ormai è diventato un monologo per mostrargli ciò che pensa sia l’oggetto dei suoi desideri.
Studia l’espressione di Namjon con attenzione, lo vede serrare le palpebre, concentrato, per poi spalancare la bocca in un esclamazione di assenso. «L’hai presa! Grande! Ma come hai fatto?!»
Il più piccolo alza le spalle, un po’ imbarazzato. Dev’essere stato sicuramente un colpo di fortuna, visto che molte fotografie scattate dal traghetto sono venute mosse.
Namjoon gli avvolge un braccio dietro le spalle, indicando l’immagine. «Dopo me la passi eh, Jungkookie?»
L’altro scuote la testa liberandosi di alcuni ciuffi che gli solleticano la fronte, per poi annuire convinto.
 
È sempre stato un po’ geloso delle sue foto, ma se si tratta del leader può fare sicuramente un’eccezione.

















 

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Capitolo 6
*** VI ***








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V



In attesa del sostanzioso pasto appena ordinato, Jungkook si prende qualche minuto per ricontrollare gli scatti delle pianure nordiche. Non ricorda quand’è stata l’ultima volta che il suo sguardo si è posato su così tanto verde incontaminato ed è consapevole di essere rimasto imbambolato davanti al display almeno fin quando non ha percepito due polpastrelli sollevargli gli angoli delle labbra, curvatesi all’insù in un sorriso innaturale.
«Ne hai scattate tante, eh? Potresti ricostruirci la nazione con tutte quelle foto».
Hoseok lascia in pace le guance del più piccolo, poggiandogli il mento sulla testa e sporgendosi in avanti per ammirare meglio la preziosa collezione del maknae.
«Quella è fantastica» aggiunge poi, quando Jungkook cambia immagine. «Ma sarebbe stata ancora più bella se ci fossi stato io, lì in mezzo» dichiara fiero, azzardando poi qualche insolito paragone tra sé stesso e i colori dei fiori che rallegrano il prato.
Prima che l’altro possa replicare, Hoseok tira fuori dallo zaino lo stick per i selfie e, una volta azionata la fotocamera del telefono, la punta diretta nella loro direzione, prendendo posto accanto a Jungkook.
«Adesso però facciamoci una foto noi. Sorridiiii!» esclama, poco prima di scattare.
Il più piccolo non ha molto tempo per pensare, ma a giudicare dalla risata isterica di Hoseok che riecheggia tra le pareti del ristorante un secondo dopo, la smorfia che ha sfoggiato per il selfie deve aver fatto centro.
«Che diamine di faccia hai fatto, Jungkookie?!»
Il più grande gli tira una rumorosa pacca sulla gamba e continua a sghignazzare, mostrando poi lo scatto a Jimin, che lo segue a ruota.
 
Jungkook li guarda entrambi, lasciando che un ampio sorriso a denti scoperti gli illumini il volto; sincero, questa volta, al cento per cento.








 
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Salve a tutti! ^^
Siamo giunti, prima del previsto, all’ultima flash della raccolta.
Bon Boyage è stata per me una sorta di avventura, così come lo è stata per i Bangtan. Ho avuto modo di osservarli, capirli e apprezzarli, se fosse possibile, ancora di più. Sono contenta di aver condiviso questi piccoli pensieri con voi e mi farebbe tanto piacere se mi rendeste partecipe delle emozioni che vi ha suscitato vivere questo breve percorso insieme a me (a Jungkook, e alla sua macchina fotografica).
In ogni caso, sappiate che vi sono grata per aver letto e per aver inserito questa storia nelle varie categorie. Ringrazio però, ancora una volta, Blue Poison e bridgetvonblanche, che mi hanno supportato costantemente fino ad adesso. <3
 
A presto!


 
Vavi

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