La luce nell'oscurità

di Lisaralin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Computer ***
Capitolo 2: *** Scarpe ***
Capitolo 3: *** Nonna ***



Capitolo 1
*** Computer ***


Questa raccolta partecipa all'evento per il settimo anniversario del XIII Order Forum. Ogni capitolo della raccolta è basato su un prompt da una lista di parole creata usando un generatore automatico.
Buona lettura ;)

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#1 - Computer

“Incredibile, esiste qualcosa a cui faccio più schifo del Quidditch.”

Il segnale con il punto esclamativo significa sempre problemi nel linguaggio dei Babbani, almeno questo Albus lo ha imparato. Ma perché ora stia lampeggiando insolente al centro dello schermo è un mistero che nemmeno tutta la sapienza di Silente sarebbe in grado di risolvere.
“’Attenzione, rilevato tracking cookie’. Ma che diamine vuol dire?” accanto a lui, la faccia di Scorpius è il ritratto vivente dello sconforto.
“Biscotto tracciante? Sembra uno degli scherzi dello zio Ron. O una diavoleria della zia Luna.”
“Ecco un altro esame che non passeremo mai.”
Il pensiero dovrebbe preoccuparlo, ma come tutto ciò che riguarda Hogwarts gli scivola di dosso come un mantello troppo largo. Un voto scadente rimane pur sempre un biglietto di uscita da quella scuola infernale. A volte si chiede se non sarebbe stato meglio nascere Magonò e risparmiarsi del tutto l’umiliazione, ma poi gli viene in mente che non avrebbe mai incontrato Scorpius, e si morde il labbro per rimproverarsi di quei pensieri.
“Perché hai scelto proprio Babbanologia?”
Non che Antiche Rune o Cura delle Creature Magiche offrissero qualche attrattiva in più, ma Albus inizia a pensare che ippogrifi e cuccioli di drago siano di gran lunga più docili dei congegni diabolici dei Babbani.
Un sorriso impertinente increspa per un attimo il viso di Scorpius: “Vuoi mettere la soddisfazione di vedere la faccia di mio padre quando lo saprà?” dalla cattedra la professoressa scocca loro un’occhiataccia, e l’amico abbassa la voce: “E tu invece?”
È il turno di Albus sorridere. Scorpius è senza dubbio il più brillante dei due, ma a volte si perde proprio sulle cose più semplici. Il motivo per cui Albus ha scelto Babbabologia è l’unico che conti veramente.
“Perché l’hai scelta tu.”

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Capitolo 2
*** Scarpe ***


#2 - Scarpe

Nere, lucide. Quasi senza dubbio di cuoio, vagamente a punta. La destra, se ne accorge solo dopo mezzora che le fissa così intensamente da imprimersi la loro immagine sulla retina, ha un lieve graffio vicino al collo. Non che ad Albus interessino particolarmente le proprie scarpe, ma oggi ha scoperto che starle a guardare è molto più facile che doversi concentrare su tutto il resto.
È la prima volta che assiste a un funerale. Era troppo piccolo quando è morta la prozia Petunia, e le commemorazioni per lo zio Fred hanno sempre avuto il sapore di feste pacate in famiglia, trascorse a sgranocchiare cioccorane e a rievocare le gesta eroiche dei gemelli Weasley. Prima di oggi avrebbe giurato che in una cerimonia del genere il sentimento dominante sia la tristezza, ma la verità è che non si è mai sentito tanto inutile in vita sua. E quindi si guarda le scarpe, augurandosi che il profumo dolciastro dell’incenso prima o poi arrivi ad annegargli il cervello.
Scorpius sta soffrendo, e non c’è niente, assolutamente niente che lui possa fare.
Le gambe dei pochi invitati si raccolgono lentamente attorno alla bara e Albus azzarda un’occhiata verso il centro della navata. Il signor Malfoy sta sfiorando il legno con un’ultima carezza, impeccabile negli abiti scuri e l’ascot con il cameo di famiglia, il viso una maschera di marmo. Non ha avuto il coraggio di avvicinarglisi per porgere le condoglianze. I trascorsi burrascosi tra le loro famiglie questa volta non c’entrano; è che dalla figura di Draco Malfoy, oggi, emana un gelo che fa paura.
Accanto al padre, Scorpius depone un giglio sulla bara e resta qualche secondo in raccoglimento prima di tornare lentamente verso di lui. I suoi occhi cerchiati di rosso feriscono Albus e lo spingono a trovare di nuovo rifugio nella vista rassicurante delle scarpe.
“Grazie per essere venuto, davvero.”
Lo sente, più che vederlo, quel cambiamento impercettibile nel tono di voce che ormai ha imparato a conoscere meglio delle sue tasche. E quando solleva lo sguardo non può crederci: Scorpius gli sta sorridendo.
Il suo sorriso di rimando è tremolante e un groppo alla gola improvviso tronca ogni tentativo di rispondere, ma parte del senso di inutilità, se non altro, scivola via leggero lungo le guance insieme alle sue lacrime.



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Note: ovviamente è il funerale di Astoria. Potete dire quello che volete su The Cursed Child, ma ho trovato meraviglioso quel poco che viene svelato della storia di Draco e sua moglie ^^

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Capitolo 3
*** Nonna ***


#3 - Nonna


“Che poi, ma che meriti ha davvero?”
La sala comune di Serpeverde è deserta – da qualche parte fuori Hogwarts un mucchio di esaltati si sta sgolando davanti a quattordici scemi che corrono dietro a una Pluffa – perciò Albus può lasciarsi sprofondare sul divanetto con scarpe e tutto, sbuffando come ogni volta che il discorso cade su suo padre.
“Il mago che ha sconfitto l’Oscuro Signore? Il bambino sopravvissuto? Il prescelto della profezia? Certo, tutto perché mia nonna si è sacrificata per lui! Lily Potter dovrebbe essere la vera eroina.”
Nonna Lily è bella e coraggiosa in qualsiasi storia, non importa chi sia a raccontarla. Il suo ricordo ha il potere di sbriciolare in singhiozzi persino un gigante come Hagrid. Albus non sa se tutto ciò che si dice di lei è vero, ma gli piace crederlo. Gli piace pensare che suo padre sia il cretino che è perché nonna Lily non era lì per mandargli Strillettere quando serviva. Gli piace immaginarla con gli occhi verdi fiammeggianti di rabbia alla notizia che Harry intende vietare a suo figlio di frequentare l’unico vero amico che abbia mai avuto.
Gli piace immaginarla dalla sua parte.
“Se ti può consolare, mia nonna era una Mangiamorte.”
Il bello di Scorpius è che sa buttarti in faccia le verità più gravi con un’alzata di spalle e la leggerezza di una risata. È il suo modo di tenersi in equilibrio sul vuoto, e un dono che Albus gli invidia.
“Una Mangiamorte che ha mentito all’Oscuro Signore per ritrovare suo figlio, però” sorride Albus a sua volta. Conosce bene i fatti, anche se sono avvenuti prima della sua nascita. Ci sono storie che nella sua famiglia si raccontano spesso.
“E in questo modo ha salvato anche mio padre. È davvero stupido da parte sua non riconoscerlo.”
Scorpius rimane senza parole per un attimo, e nel suo sorriso balena qualcosa di nuovo – non è più la smorfia complice dell’equilibrista, ma una luce che arriva a far brillare gli occhi chiari, sgranati nell’improvvisa consapevolezza.
“Non ci avevo mai pensato.”
“Alle nostre nonne, allora.” Se fosse un mago più esperto a questo punto farebbe apparire due boccali di Burrobirra con uno sventolio della bacchetta, ma non se la sente di rovinare il momento mandando a fuoco la sala di Serpeverde. Quello che conta è il pensiero, dopotutto.
“Le vere eroine della guerra magica!”

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