CORTEGGIATORI INDESIDERATI E COME LIBERARSENE

di eremita88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Essere diretti e brutali ***
Capitolo 2: *** Darlo in pasto alle bestie feroci ***



Capitolo 1
*** Essere diretti e brutali ***



-ESSERE DIRETTI E BRUTALI -

Salve, mi chiamo Rose Granger-Weasley, e in generale ritengo la mia vita piuttosto tranquilla e soddisfacente. A turbare questa tranquillità c’è una terribile maledizione, il suo nome è Scorpius Malfoy, il mio personale corteggiatore indesiderato.
 
Il problema in questione mi perseguita ormai dal mio primo anno a Hogwarts, e le cose non accennano a migliorare… mi spiego meglio.
 
Disgrazia vuole che tra tutti gli esemplari maschili esistenti in questa scuola sia stata prescelta come oggetto dell’ammirazione dell’unico che non potrà mai, MAI, interessarmi: Scorpius. Questo ragazzo è l’essere più fastidioso della terra per vari motivi:
1)     È un Malfoy (non servono spiegazioni su questo punto);

2)     È serpreverde (non è questione di essere prevenuti, le statistiche e la storia sono a loro sfavore oggettivamente);

3)     È uno strambo, una bomba a orologeria di pura stramberia che aspetta solo di esplodere (quando mi vede due volte su tre comincia a blaterare qualcosa che ha a che fare con il pane, e il perché non mi è ancora chiaro);

4)     Il suo modo di balbettare quando mi saluta e applaudire sempre quando grifondoro segna alle partite (anche se gli altri serpreverde lo picchiano regolarmente per questo) non è affatto adorabile, proprio per niente, solo molto masochista;

5)     Il fatto che abbia tipo salvato il mondo insieme a mio cugino e, tra le altre cose fatto sì che io non fossi cancellata dalla storia, non mi impressiona, e non lo rende affatto eroico ai miei occhi. Dovrebbe?

Quindi ecco perché Scorpius Malfoy non ha la minima speranza di uscire con me. E non è che io non glielo abbia fatto capire, anzi. Rendo piuttosto chiare le mie intenzioni nei suoi confronti, ignorandolo quando mi è possibile, reagendo con la violenza fisica quando mi viene più vicino di mezzo metro, e rispondendo con parecchie varianti di “nemmeno se mi torturassi con la maledizione crociatus” ai suoi inviti ad uscire insieme.
 
Eppure per qualche ragione lui non desiste. Intendiamoci, non è che faccia niente di male. Le sue attività di disturbo principali consistono nel regalarmi dolci fatti in casa (da lui), farmi i complimenti per più o meno ogni cosa che faccio, venire a vedere i miei allenamenti di quidditch e fare il tifo per me anche a quelli, e tormentarmi chiedendomi di uscire con lui almeno tre volte a settimana.
 
Ho chiesto ad Albus di fargli gentilmente capire che il suo amico non ha alcuna possibilità con me, ma lui pensa che la cosa prima o poi gli passerà, e che non ho ragione di preoccuparmi.
Non sono preoccupata, cugino. Sono infastidita. Molto infastidita.
Perché Malfoy è irritante. Il suo essere un gigantesco cucciolo di panda è irritante. Il suo sorriso da cucciolo triste ogni volta che mi chiede di uscire è irritante. I suoi giganteschi occhi grigi che mi fissano come due fari sono irritanti.
 
Non è che lo odi, da quando lui e mio cugino hanno praticamente sventato il ritorno di Voldemort non posso odiarlo, ma la mia comprensione si ferma qui, beninteso, è pur sempre un Malfoy, il che significa che, come i miei genitori mi hanno sempre detto, non c’è da fidarsi di lui, e il fatto che qualcuno da un anno a questa parte abbia cominciato a ritenerlo “piuttosto simpatico” non fa che insospettirmi, e intendo farglielo capire. È giunto ufficialmente il momento di sbarazzarsi del mio ammiratore indesiderato.
 
-o-
 
Mi sono detta che il primo passo è certamente fargli capire in modo diretto e brutale cosa penso. Credo che questa sia la chiave di tutto.
 
L’occasione propizia si è presentata oggi pomeriggio. Stavo andando a lezione con Daisy Brown e Annabell Scamander, le mie due più care amiche, quando mi sono accorta di aver dimenticato il libro di pozioni in dormitorio, così ho detto loro di andare avanti e che le avrei raggiunte. Mentre mi trovavo in corridoio da sola ho incrociato Scorpius che andava verso l’aula.
 
Ovviamente mi è subito venuto incontro sorridendomi a 32 denti, e chiamandomi. Come se non lo avessi visto. Beh, forse voleva evitare che scappassi. Quello era il mio piano, in effetti. Maledetti Malfoy, con i piani malvagi sono sempre un passo avanti. Ho pensato che magari era il momento perfetto per avere quella chiacchierata diretta e brutale.
 
Salutandomi mi ha porto un sacchettino di stoffa chiuso con un piccolo fiocco. Questo gesto ha dato origine alla conversazione più strana di sempre. Lui sembrava fastidiosamente di buon umore, come sempre.
-menomale che ti ho incontrata Rose! Spero che la tua giornata proceda bene… sai, ho una cosa per te. Ho notato che vai matta per i biscotti alla cannella, dato che a colazione li mangi sempre, non che ti osservi mentre fai colazione o cose simili, perché sarebbe strano, però ho notato che ti piacciono e così te ne ho fatto qualcuno perché modestamente i biscotti sono il mio forte, e ho pensato che potevano piacerti perciò spero che…- diceva tutto questo gesticolando ampiamente in modo bizzarro e lievemente imbarazzato. .
Io gli ho semplicemente risposto -no. –
 Scorpius è sembrato piuttosto confuso, e mi ha chiesto se per caso si fosse sbagliato e non mi piacesse la cannella. A quel punto ho deciso di mettere le carte intavola.
-no, io ecco, adoro i biscotti alla cannella, ma non uscirò con te. –
-ehi, tranquilla, la mia idea era solo darti dei biscotti, nient’altro. – ha risposto ridacchiando tutto nervoso: -Beh, certo se tu volessi…-
-no. – ecco cosa mi infastidisce in lui, la persistenza, come una macchia di succo di zucca sulla divisa.
-no, ok. Magari un’altra volta allora…-
-no, nessuna altra volta Scorpius, non so più come dirtelo, io con te non ci uscirò mai. –
 
Mi sono resa conto immediatamente di essere stata forse un po’ troppo brusca nel tono e mi sono sentita immediatamente in colpa davanti allo sguardo da cucciolo triste di Scorpius. NO ROSE, CONCENTRATI, DIRETTA E BRUTALE, ATTIENITI AL PIANO.
 
Non saprei dire che reazione mi spettassi esattamente, eppure mi ha stupita comunque quando Scorpius ha assunto un’espressione serissima e guardandomi negli occhi mi ha chiesto semplicemente -Perché? -
 
Già Rose, perché? Beh, di motivi ne ho, e parecchi, alcuni anche molto ragionevoli. Eppure in quel momento tutte le ragioni e le giustificazioni che avevo sempre avuto chiare in mente semplicemente avevano abbandonato il mio cervello lasciando il vuoto più totale. Lui mi guardava e io lo riguardavo a mia volta emi sentivo una gigantesca idiota perché non riuscivo a pensare a nulla di sensato da rispondere. Diglielo Rose, digli perché non vuoi uscire con lui…
 
E ovviamente in quel momento quello che è uscito dalla mia bocca non poteva che essere la peggiore delle giustificazioni peggiori.
-beh, ecco tu, tu sei un Malfoy ehm… e sei una serpreverde…-
È stato come se gli avessi tirato un pugno. I suoi giganteschi occhi grigi si sono ridotti a due fessure e si è messo sulla difensiva, con le braccia incrociate al petto.  
-e con questo? –
-no, insomma, intendo che non potrebbe mai funzionare perché tu, io…- dislessia portami via, non ero più in grado di formulare una frase di senso compiuto. Scorpius a questo punto sembrava arrabbiato. Non sembrava tuttavia che fosse arrabbiato per il rifiuto in se’, cioè ho rifiutato di uscire con lui tante di quelle volte, ma stavolta è stato diverso… di solito è lui quello che parlando con me cominciava a balbettare, mentre stavolta ero io che non riuscivo nemmeno ad assumere una espressione dignitosa. Da quando Malfoy mi fa questo effetto?
 
Scorpius era di una calma glaciale, come non l’avevo mai visto. 
-lascia stare, Rose, ho capito molto bene, non serve che tu dica altro. Sai che ti dico? Se devi odiarmi odiami, lo posso sopportare, ok?  Ma almeno odiami per la persona che sono. Non accetto che invece tu mi disprezzi solo per il mio cognome o per la casa a cui appartengo, non è giusto, e non credo di meritarlo. Non sono orgoglioso di quello che mio padre ha fatto durante la guerra, se è per questo non credo che nemmeno lui lo sia, ma nonostante questo non mi vergogno di essere un Malfoy e non mi vergogno di essere serpreverde, e mi dispiace che questo invece faccia vergognare te, ma sai cosa? Io non sono come tutti i Malfoy nemmeno come tutti i serpeverde, ma se è per questo nemmeno tu sei come tutti i grifondoro, perché in questo momento ti comporti da codarda, Rose. –
 
 
In quel momento davvero non sapevo che cosa dire, forse perché Scorpius non aveva mai formulato un discorso così lungo in mia presenza, o perché non lo avevo mai visto arrabbiato.
 
L’ho fissato per qualche minuto come un’inebetita, in silenzio. Sembrava triste, il che mi faceva venire lo strano impulso di consolarlo. Mi sono accorta tra l’altro solo in quel momento che nel corso della conversazione mi ero venuta a trovare abbastanza vicina a lui, non tanto da essere nel suo spazio personale, ma più vicina a lui di quanto non fossi di solito, e in quel momento di silenzio la cosa mi ha fatta sentire un po’ strana. Si, insomma, se avessi allungato il braccio avrei potuto posare la mano sulla sua spalla, o accarezzargli il braccio, e solo facendo un altro passo avanti…
 
MA CHE VADO A PENSARE??? Ok, il momento deve avermi semplicemente un po’ confusa, ma per fortuna non c’è stato il tempo di dare spazio a questi impulsi strani, perché a quel punto Scorpius se ne è semplicemente andato senza voltarsi indietro, non che questo fatto mi disturbi.
 
L’ho ferito, me ne rendo conto. So anche di non avergli detto delle cose carine. Anzi, probabilmente potrei avergli detto cose che effettivamente non meritava. Ma se ne farà una ragione, ne sono certa.
 
Certo mi brucia un po’ che mi abbia chiamata codarda, ma soprattutto mi brucia il fatto che in quel momento ho sentito di essermele meritate quelle parole.
 
Andandosene ha fatto cadere il sacchettino con i biscotti che ha fatto per me. Li ho raccolti e messi nella cartella. Sarebbe un peccato se andassero sprecati.
 
-o-
 
Dannato Scorpius Malfoy, i suoi biscotti sono fantastici.
Solo stasera ho mangiato metà del sacchetto.
 
Non so bene perché, ma il fatto che siano così buoni mi fa sentire decisamente peggio per come l’ho trattato. So che tra le due cose non c’è alcuna correlazione, ma il fato è che questi biscotti non mi fanno pensare lucidamente. Tra l’altro credo che Scorpius abbia lanciato sui biscotti un incantesimo speciale per farli mantenere sempre caldi come se fossero stati appena sfornati. DELIZIOSI.
 
Ok, sono una persona orribile, ma devo smettere di pensarci.
 
Magari finisco i biscotti, così ho meno opportunità di pensare a quello che è successo. Ma chi prendo in giro, li finirei comunque! Sono trooooppo buoni.
Inoltre probabilmente Scorpius ha già dimenticato quello che gli ho detto.
 
-o-
 
Stamattina a colazione ho casualmente notato che Scorpius non mi ha guardata nemmeno una volta. Ovviamente non è che sia stata lì a controllare, in fondo non mi interessa affatto, ma posso dire con una certa accuratezza che non ha MAI alzato gli occhi verso il tavolo dei grifondoro, è rimasto sempre mogio mogio con lo sguardo basso.
 
Poi quando gli sono passata davanti non mi ha nemmeno salutata, è rimasto a parlottare con Albus come se quei due nemmeno si fossero accorti che ero passata. Ma lui nota sempre quando passo nella sue vicinanze!
 
Dovrei essere contenta. E lo sono, ovviamente, perché questo è il segnale che la nostra conversazione di ieri ha sortito l’effetto desiderato, in un modo o nell’altro. Lui ha capito di non avere chance con me.
 
E questo mi rende felice, anzi felicissima. Significa niente più inviti a uscire, niente più dolci e regali indesiderati, niente più attenzioni, niente più sospiri o sguardi adoranti, nessuno mi dirà più come sono carini i miei capelli oggi, né si offrirà di portare i miei libri quando vede che ne ho troppi da portare e sono in difficoltà. Oh sì, una vera liberazione!
 
Sono contenta, contenta, contenta. Non potrei essere più contenta di così. Davvero.
 
 
NOTE DELL’AUTRICE
È così avete raggiunto la fine di questo primo capitolo di questa mia long, la prima che pubblico sul fandom di HP. Non voglio annoiarvi troppo, però ci tenevo a spendere qualche parola sui personaggi e sulla storia in generale! Innanzitutto ho scelto di basare la storia su Harry Potter and the cursed child perché leggendo il libro mi sono innamorata di Scorpius Malfoy. No, davvero, è dolcissimo, nerd e adorabile, a mio parere il vero protagonista del nuovo capitolo della saga di HP.
E inutile dire che trovo splendida la sua cotta per Rose. Per me quei due sono destinati, anche se non mi sarebbe affatto dispiaciuta nemmeno l’accoppiata Scorpius/Albus. Per questo ho deciso di dedicargli una storia tutta loro. È ambientata durante il loro quarto anno a Hogwarts, cioè un annetto dopo gli eventi raccontati nel libro, Rose è tornata a essere amica di Albus dopo the cursed child, ma non sopporta le attenzioni di Scorpius. Lui è il suo ammiratore indesiderato, lo è sempre stato, ma adesso che crede di avere effettivamente una possibilità con lei è diventato più insistente, se prima non aveva il coraggio di parlarle ora le chiede sempre di uscire, e di dargli una possibilità. Insomma, lei è esasperata, e decide di demolire le sue aspettative. ci tenevo molto ad usare il punto di vista di Rose nella storia, perché non è stata molto approfondita come personaggio in The cursed child, diciamo che ci terrei a rimediar eun po'...
Forse in questo primo capitolo Rose sarà risultata un po’ sgradevole, ma c’è un motivo anche per questo: lei è un tipo molto sicura di se’, viene da una famiglia famosa, i suoi genitori sono eroi, e credo che anche lei senta il peso dell’essere figlia di genitori famosi a suo modo, ma lo mostra tentando sempre di essere all’altezza della situazione, la più intelligente, la più brava a quidditch, è un tipo che dà il massimo, è intelligente e forte, ma forse un po’ saputella e un tantino superba, anche se in senso positivo. In questo credo che abbia preso da Hermione, e per questo il suo personaggio non può che piacermi! Non la giudicherei troppo duramente per il bel caratterino che si ritrova, in fondo è di buon cuore, e lo dimostrerà, anche se in questo capitolo tratta Scorpius piuttosto male. In realtà lui ci è più che abituato, si sente dire molto di peggio tutti i giorni, ma rimane particolarmente ferito perché non si aspetta una tale superficialità da LEI.
Dal loro discorso emerge chiaramente che è Scorpius a uscire vincitore, Rose comincia la conversazione pensando di avere il coltello dalla parte del manico, e quando ha finito si sente sconfitta. Anche se in maniera poco gentile però si è liberata del suo ammiratore indesiderato. Ma la cosa la rende davvero felice come dice? Non credo proprio. Anche se non lo ammette, Rose adora le attenzioni di Scorpius, e come non potrebbe? Lui è dolcissimo, adorabile, ma lei è mooolto prevenuta nei suoi confronti. Durante tutta la sua infanzia ha sentito da ogni singolo membro della sua famiglia come dei Malfoy non ci si potesse fidare. Ormai dovrebbe aver superato questa visione, ma lei non ha vissuto in prima persona le vicende di the cursed child, quindi non sa effettivamente che bravo ragazzo sia Scorpius e anzi, il fatto che tutti lo apprezzino di più dopo quella vicenda la rende ancora più scettica e la fa intestardire ancora di più nella sua antipatia per lui.
Lei non lo sa, ma la presenza di Scorpius nelle sue giornate era diventata una cosa a cui si era  abituata, e anche se lo negherebbe fino alla morte quelle attenzioni le piacevano, e forse un po’ le piace anche lui, anche se qui siamo ancora ben lontani dall’ammetterlo, i due devono prima arrivare ad avere un rapporto bilanciato, imparare a confrontarsi, infatti Rose in fondo al cuore sente un po’ di tenerezza per Scorpius, ma non è attratta dal lui perché ancora non ha capito di che pasta è fatto, anche se qui le dà del filo da torcere. Vi garantisco che nel prossimo capitolo lo scoprirà meglio, però. Insomma, non siamo che all’inizio! Spero continuiate a seguire questa storia e recensiate numerosi, nel prossimo capitolo vi prometto una Rose molto confusa dal fatto che sente la mancanza di Malfoy nella sua vita, una bella avventura che porterà ad un confronto tra i due e forse anche qualche momento più romantico. Grazie a tutti coloro che hanno letto questo primo capitolo comunque, e perdonate eventuali errori di battitura... in ogni caso spero vi sia piaciuto almeno un pochino, anche se ripeto, siamo solo all'inizio, quindi abbiate fiducia e portate pazienza, verrete ricompensati, promesso! Al prossimo capitolo ;)

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Capitolo 2
*** Darlo in pasto alle bestie feroci ***


-DARLO IN PASTO ALLE BESTIE FEROCI… O FORSE NO?!-
 
Quello che ho sentito stamattina appena scesa dal letto è il profumo della libertà. Sono finalmente una donna libera.
 
Tuttavia mia sono accorta, non senza sorpresa, che senza Scorpius Malfoy che mi pedina e mi fissa la mia giornata è stranamente… vuota. Cioè, cosa facevo quando non avevo uno scocciatore da evitare? Va da se’ che questa tranquillità mi rende felice. È un vuoto positivo. Molto positivo.
 
Tanto per dirne una a colazione mi sono potuta concentrare senza alcun pensiero sul mangiare il mio porridge e i biscotti. Che erano deliziosi. Anche se non come quelli che mi ha fatto Scorpius.
 
MALEDIZIONE! Perché sto pensando a lui? Cos’ho che non va???
 
-o-
 
Ok, Il fatto è questo: mi sono accorta che il non essere oggetto delle sue attenzioni se possibile mi irrita ancora più di quanto non facesse riceverle. È possibile??? Ho cominciato a fissare il suo tavolo per vedere se alzava lo sguardo verso di me, ma non è successo. MAI.
 
Per la barba di Silente, mi sono appena resa conto che probabilmente è così che Scorpius si sente perennemente con me. Che sensazione orribile.
 
Non capisco nemmeno perché mi dia tanto fastidio il fatto che mi ignori. In fondo è quello che ho sempre voluto.
 
Devo pensare ad altro. Devo distrarmi.
 
-o-
 
Io, Daisy e Annabelle abbiamo avuto una conversazione tra ragazze questa mattina dopo colazione.
 
Abbiamo cominciato parlando del test di pozioni dell’altro giorno. Daisy è completamente negata in pozioni ed è assolutamente convinta di aver totalizzato zero. Ho cercato di consolarla dicendole che è l’inizio dell’anno e se anche fosse andata male avrà tutto il tempo per recuperare.
Lei però era molto molto giù, quindi Annabelle ha provato gentilmente a dirle che se per lei pozioni è un ostacolo così tremendo dovrebbe prendere ripetizioni.
L’idea ha sembrato risvegliare l’interesse di Daisy. Io mi sono offerta di farle ripetizioni personalmente, del resto sennò a che servono le amiche? Lei ha declinato gentilmente. Secondo lei sono una pessima insegnante, perché manco di pazienza.
 
Alla faccia dell’amicizia!! A mia difesa, è Daisy ad essere un’allieva difficile. Io sono un’ottima insegnante, ma la sua difficoltà a capire le cose mi rende nervosa, ecco tutto. Ciò non toglie che non abbia molte alternative. Ho cercato il sostegno di Annabelle con lo sguardo ma lei mi ha fatto un’alzata di spalle e detto che in effetti come insegnante posso essere un po’ difficile da prendere.
 
Ma bene. Bene bene bene. Vi presento l’amicizia!!!
 
A quel punto ero leggermente stizzita e ho detto a Daisy che non molte altre persone di nostra conoscenza erano abbastanza avanti in pozioni da aiutarla, quindi si sarebbe dovuta accontentare. Annabelle ha replicato candidamente che magari poteva chiedere a suo fratello Lysander. Il fratello gemello di Annabelle è un corvonero, ed è piuttosto bravo, in effetti. Poi ha aggiunto mestamente che in caso avesse risposto di no Daisy avrebbe potuto chiedere anche a Scorpius, che apparentemente è parecchio bravo in pozioni.
 
In realtà la cosa mi ha sorpresa un tantino. Innanzitutto non mi aspettavo che nel discorso uscisse il suo nome (mi perseguita, chiaramente), in secondo luogo non ho mai fatto caso al rendimento di Scorpius, come del resto non ho mai fatto caso a nulla che lo riguardi, ma Annabelle mi ha fatto notare che è uno studente eccellente, che ha voti altissimi in tutte le materie.
 
Ok, lo ammeto, ero così presa ad ignorarlo che ho tralasciato il principio fondamentale: “conosci il tuo nemico”.  Si, perché comunque è sempre un Malfoy pronto a fare le sue malvagie cose da Malfoy quando meno te lo spetti, e quindi dovrei conoscere i suoi punti di forza, le debolezze e cose così, perché sono cose che possono tornare utili, non certo perché mi importi. Sì insomma, e così è uno studente eccellente. E allora? Pfff. La cosa mi lascia del tutto indifferente. Sotto ogni punto di vista.
 
Daisy però è sembrata interessata, per qualche motivo che mi è oscuro, all’idea di farsi dare ripetizioni da Scorpius. Anzi, ha detto proprio “è un’idea fantastica, lui è piuttosto simpatico e poi sono sicura che deve essere anche un bravo insegnante!”
 
Ah e così LUI sarebbe un bravo insegnante e io no???  
Devo prendere in considerazione l’idea di scegliermi nuove amiche.
 
Annabelle ha aggiunto placidamente che in effetti Scorpius sembrava un tipo a posto.
 
Tutto quel parlare di Scorpius mi ha reso un tantino nervosa. “Tipo a posto” ?! “bravo insegnante” ? ”SIMPATICO” ???!! MA SIAMO DIVENTATI MATTI???
Pugnalatemi e basta.
 
Potrei essere sbottata giusto un po’, ed essermi lanciata in un lungo discorso sul perché Scorpius Malfoy fosse un tipo di cui non ci si può fidare e come non dovevano farsi ingannare dalla sua maledetta aria da cucciolo di puffola pigmea.
È così che si guadagna il favore della gente quello sgorbietto? Saltella semplicemente per la scuola regalando biscotti e gridando guardate ragazze, sono adorabile e pacifico, e somiglio ad una coccolosa puffola pigmea, non vedete???
 
Annabelle sembrava leggermente turbata dal mio piccolo sfogo, mi ha fissato i suoi occhioni azzurri e mi ha chiesto semplicemente se io e Scorpius avessimo litigato.
 
Io? Lui? Litigato? Coooome??? Cosa te lo fa credere Annabelle? No cioè, davvero, come ti viene in mente?
 
Ho negato, naturalmente. Del resto non ho mentito. Non abbiamo litigato. È stato un maturo scambio di opinioni tra persone mature. Più o meno.
 
Apparentemente secondo Annabelle da ieri ho l’aria nervosa, come se ci fosse qualcosa che mi tormenta. C’è? Ovvio che no. Perché mai qualcosa dovrebbe tormentarmi? Di certo non è la discussione con Malfoy. Non ci penso praticamente più. O quasi.
 
-o-
 
Nel pomeriggio sono andata in biblioteca per studiare.
E lì ho trovato Albus. Era tutto solo ad un tavolo circondato dai libri di erbologia. Lui detesta erbologia.
 
Gli sono arrivata alle spalle cogliendolo di sorpresa, lui detesta anche le sorprese.
 
Mio cugino è una di quelle classiche persone di poche parole. Ha sempre quell’aria riflessiva e un po’ sorniona, come se stesse sempre pensando. Un po’ somiglia a zio Harry in questo. Solo in versione più malinconica.
 
Ora, voglio molto bene a mio cugino, ma il suo silenzio riflessivo non è il massimo quando hai un disperato bisogno di parlare con qualcuno.
 
Gli ho chiesto a bassa voce della sua giornata, e lui mi ha risposto con uno sguardo che diceva: “Rose, lo sai che in biblioteca ci si viene per studiare?”. Non avevo preso in considerazione l’eventualità che avesse davvero di meglio da fare che parlare con me. Gli ho chiesto se proprio non gli andasse di fare due chiacchiere con me, e lui mi ha lanciato uno sguardo alla “devo proprio?” e io mi sono limitata a sorridergli allegramente. Il che equivale a dire “Si, devi proprio”.
 
Ha fatto un sospiro gigante che significava “fine della tranquillità”, e si è rassegnato a dedicarmi la sua attenzione. Pff, come se gli dispiacesse, in fondo odia erbologia, gli sto facendo un favore. Sono una grande dispensatrice di favori.  
 
Gli ho chiesto con nonchalance come mai fosse da solo in biblioteca. Lei è sembrato piuttosto confuso dalla domanda, e mi ha risposto semplicemente per studiare. Si, va bene, questo è chiaro, ma come mai tutto solo soletto Albus?
 
Nei suoi occhi ho visto accendersi un campanello d’allarme, dopo aver riflettuto bene ha risposto semplicemente come mai glielo stavo chiedendo.
 
Non posso interessarmi a quello che fa mio cugino e perché lo fa? È la mia famiglia, dopotutto, è mio diritto.
 
Mi ha chiesto se anche chiedere di Scorpius rientrasse tra i miei diritti. Ma io non sto chiedendo di Scorpius, sto chiedendo di lui. Si, ma è di Scorpius che volevo sapere, vero?
 
ODIO QUANDO ALBUS HA RAGIONE.
 
Ok, si ero curiosa di sapere perché il suo amico inseparabile che è sempre con lui ovunque vada adesso non è con lui.
Albus ha detto semplicemente che Scorpius era andato a fare una passeggiata nel bosco.
 
A quest’ora? Ma è già buio, non è permesso girare per la foresta di notte, dopo il coprifuoco! E poi da solo! Ma quanto bisogna essere stupidi…?
 
Albus non sembrava preoccupato, Scorpius era via già da un po’, probabilmente stava per rientrare, e comunque non si sarebbe fatto beccare, conosceva bene la foresta, e poi aveva insistito lui per rimanere solo, voleva riflettere.
 
Che idiota, uscire per la foresta da solo al calare del sole. E poi su cosa mai avrebbe potuto dover riflettere quel ragazzo. Albus mi ha risposto di nuovo con un’alzata di spalle, ma stavolta evitava di guardarmi, il che significava che c’era effettivamente qualcosa sotto. Ha aggiunto semplicemente che era di cattivo umore, perciò voleva chiarirsi le idee e prendere un po’ d’aria.
 
A quel punto mi è uscito detto, non so come o perché, se per caso sapeva se Scorpius era arrabbiato con me.
Albus è rimasto sorpreso dalla domanda diretta, e ha ribattuto se per caso avrebbe dovuto esserlo per qualche motivo.
 
Ovviamente sa quello che è successo. Gli ho scoccato un’occhiata significativa. Ha ceduto. In effetti se ne è uscito con: senti, non so bene cosa passi per la testa di Scorpius, ma mi ha raccontato quello che hai detto, e trovo che tu non ti sia comportata bene con lui, non gli hai detto cose affatto carine, sai?
 
Ho ribattuto che in fondo non gli avevo detto niente che non fosse vero.
 
Si, mi ha risposto, ma davvero meritava di essere rifiutato solo perché è un Malfoy o un serpeverde? Anche Albus in fondo è serpeverde, lo disprezzo per questo?
 
Ovvio che no! Gliel’ho detto, ma per Albus le cose sono diverse, perché… beh, perché…
Perché sono un Potter?  Ha chiesto lui un tantino irritato.
Ok, adesso ci mancava soltanto che anche lui si arrabbiasse con me, so benissimo di non essermi proprio espressa al mio meglio ok? E di non essere stata molto gentile, non dico che non mi comincio a sentire un tantino in colpa per come l’ho trattato, ma non voglio che nessuno sia arrabbiato con me, ecco.
 
Albus ha replicato che non era arrabbiato, è solo che è mio cugino, mio amico, mi vuole davvero bene, ma Scorpius è il suo migliore amico, io l’ho ferito, e non può non dirmi come la pensa sull’argomento.
 
Diamine. Ho già detto che odio quando ha ragione?
 
Non credevo che l’avrei mai detto ma… devo forse scusarmi con Scorpius Malfoy? Si insomma, per via di ciò che ho detto probabilmente ho finito per mettermi io dalla parte del torto. Chiaramente non potrò godermi la mia libertà da Scorpius finché non avrò la coscienza pulita, e intendo ovviare a questo problema il prima possibile. Intendiamoci, io VOGLIO liberarmi di lui, ma nel modo giusto, e il primo passo è chiedere scusa per le cose cattive che gli ho detto.
 
Sono uscita dalla biblioteca e mi sono avviata verso la sala grande, ma lì non c’era. Mi sono detta che probabilmente non era ancora rientrato, così mi sono avviata verso il dormitorio. Ormai il coprifuoco è scattato da parecchio, ed era davvero un idiota incosciente ad essere ancora fuori.
 
Andando in quella direzione però ho cominciato a vedere una strana agitazione. Studenti che correvano verso la sala grande o i dormitori, e insegnanti che cercavano di contarli e mantenere la calma.
 
Ho chiesto ad uno degli studenti più grandi mentre passava cosa stesse succedendo.
 
Mi ha risposto che in pratica un esemplare adulto di Quintaped, che era stato portato ad Hogwarts per essere studiato, era scappato dalla capanna di Hagrid e vagava ora libero per la foresta.
 
I professori si stavano attrezzando per recuperarlo, ma nel frattempo avevano ordinato a tutti gli studenti di barricarsi dentro la struttura, nessuno doveva uscire, perché l’animale oltre che essere molto aggressivo è carnivoro e particolarmente amante della carne umana in particolare, quindi dovevano rimanere tutti al sicuro finché i professori non avessero provveduto a catturarlo. Stavano procedendo in questo momento alla conta degli studenti per assicurarsi che nessuno fosse fuori dopo il coprifuoco.
 
La cosa più naturale allora, a quel punto, era tornare in dormitorio come prevedevo di fare, in fondo se ne sarebbero occupati i professori di quella bestia. Non c’era di cui preoccuparsi finché rimanevo nella scuola.
 
Poi però un pensiero mi ha attraversato la mente. Scorpius. Era ancora là fuori, a rimuginare su quello che gli avevo detto. Con un quintaped in giro, che lo avrebbe probabilmente divorato. E sarebbe stata tutta colpa mia.
 
-o-
 
Ci sarebbero state molte cose ragionevoli da fare. Come avvertire qualcuno. Ma in quel momento mi sembrava che mancasse il tempo per tutto. Ho pensato solo che dovevo immediatamente assicurarmi che Scorpius stesse bene.
 
Sono corsa subito fuori dalla scuola dall’ingresso meno sorvegliato e mi sono avviata verso la foresta.
 
Era buio pesto ormai, e non avevo un’idea precisa di dove trovarlo.
 
Il grido ha aiutato. Ad un certo punto ho semplicemente sentito un grido molto poco virile provenire da vicino al limitare della foresta. Non poteva che essere lui. Ho tirato subito fuori la mia bacchetta e sono sbucata in una radura.
 
Mi sono trovata di fronte uno scenario moooolto poco rassicurante.
 
Le cose si stavano mettendo male. Intendo, persino peggio di quanto credevo potessero mettersi.
 
Il quintaped, tanto per dirne una, era più grosso del previsto. Avevo letto di quelle creature, ovviamente. Sapevo che hanno cinque lunghe zampe, ma questo qui aveva anche artigli molto più grandi del previsto. E denti più affilati di quanto mi pare di aver studiato a cura delle creatura magiche l’anno scorso. Perché non ho continuato il corso? Almeno avrei saputo cosa fare. Non che sarebbe servito. Quello era un quintaped completamente impazzito, affamato e decisamente poco incline alla diplomazia e alle carezze tranquillizzanti.
 
Scorpius era letteralmente con le spalle al muro, schiacciato contro un albero, immobile nella speranza che la bestia non attaccasse. Nel tentativo di scappare doveva aver perso l’equilibrio, e anche la sua bacchetta, che giaceva tra le foglie, troppo lontana perché potesse raggiungerla.
 
Per quanto lui tentasse approcci come “buono bello, stai buono dolce mostriciattolo mio”, la bestia sembrava molto propensa a fare di Scorpius la sua cena.
 
Mi serviva un piano. Ne ero consapevole. Eppure il meglio che la mia mente è riuscita a partorire in quel momento è stato un sonoro “ehi bestiaccia, prenditela con me, sono qui!!!”
 
Non sono proprio riuscita a fare di meglio con così poco tempo a disposizione. In ogni caso ho ottenuto il risultato di attirare l’attenzione di entrambi.
Non so chi sembrasse più stupito, se il quintaped o Scorpius.
La bestia è stata la prima a reagire però tra i due, e mi è venuta addosso alla carica.
 
Ok. Il mio piano finiva lì. Non avevo programmato altro.
 
Nel panico ho brandito la bacchetta e ho lanciato uno stupeficium, ma non ho ottenuto l’effetto sperato perché ha soltanto stordito un poco il quintaped che dal canto suo si è soltanto innervosito di più, e si è impennato nella mia direzione, scagliandomi a terra.
 
Nell’atterrare la mia bacchetta mi è sfuggita di mano, così che mi sono ritrovata a terra, disarmata, e completamente vulnerabile. Non avevo previsto che finisse così. Speravo che almeno Scorpius fosse riuscito a cavarsela e a scappare più lontano possibile.
 
A quel punto credo di aver gridato, perché vedevo che le zampe del mostro erano a pochi centimetri dalla mia faccia. Mi sono fatta scudo con le braccia.
 
A quel punto ho visto con la coda dell’occhio una figura passarmi davanti e pararsi tra me e la bestia.
 
Era Scorpius. Mi ha fatto scudo col il suo corpo e ha brandito la bacchetta attirandomi a se’ e ha lanciato un patronus. Poi un lampo di luce ci ha circondati entrambi e ho visto la gigantesca figura di un’orsa ergersi davanti a noi, respingendo il quintaped.
 
Ho chiuso gli occhi abbagliata, e quando li ho riaperti l’animale era a terra privo di sensi, innocuo.
 
Mentre io ero ancora lì, involontariamente ehm… stretta a Scorpius.
 
Mi aveva fatto da scudo, e mi aveva salvata. E io ero praticamente aggrappata al suo mantello, rannicchiata contro il suo petto, mentre lui mi aveva avvolto il braccio intorno alla vita per proteggermi, sentivo la sua mano sulla mia schiena, e il braccio che mi circondava la vita.
 
Ho alzato lo sguardo verso di lui nello stesso momento in cui lo ha abbassato verso di me per vedere come stessi, e i nostri occhi si sono incrociati ed è stato… un momento un po’ strano.
 
Ero stranamente consapevole della nostra vicinanza, ma non so perché non sentivo il bisogno o il desiderio di staccarmi. Quindi sono rimasta così per qualche secondo, immobile e in silenzio. Sentivo il petto di Scorpius che si alzava e si abbassava ritmicamente, il respiro affannato per lo spavento di pochi secondi prima, e il battito accelerato del cuore, che sentivo pulsare insieme al mio. Solo che il mio di cuore, per qualche motivo, non accennava affatto a calmarsi.
 
Inoltre non me ne ero mai accorta ma il fisico di Scorpius è, come dire, piuttosto forte. Praticamente mi teneva stretta contro di lui e la sensazione era, ecco, piuttosto piacevole. In teoria, si intende.
 
Lui è stato il primo a rompere lo strano silenzio che si era creato. Mi chiesto se stavo bene, e sembrava piuttosto preoccupato. Beh, dato che mi ha salvato la vita direi che sì, sto bene, e gliel’ho detto, così lui mi ha fatto notare che in realtà io l’ho salvato per prima, quindi eravamo pari, ma era arrossito anche lui.
 
Ho guardato il quintaped che giaceva a terra. Secondo Scorpius era solo svenuto, ma sarebbe dovuto rimanere fuori combattimento per un pochino. Mi ha sorriso tutto timido, con la sua aria da cucciolo, e a quel punto ho ritenuto doveroso complimentarmi per l’incantesimo. In effetti ho proprio detto “il tuo patronus era davvero… ben fatto!”
“Ben fatto” ?! da dove mi è uscito??? Nemmeno fossi il professore di incantesimi… che diamine mi è preso?
 
Eppure lui è sembrato piuttosto compiaciuto del complimento, quindi diciamo che va bene così. Gli ho chiesto perché il suo patronus fosse un’orsa. In effetti ero piuttosto curiosa. Non avevo mai visto il suo patronus, ma ero piuttosto sicura che fosse qualcosa di piccolo e coccoloso come un koala, o magari un grande panda inoffensivo, o una puffola pigmea.
 
Lui mi ha risposto timidamente che era il patronus di sua madre. OH.
Ha senso, in effetti. È seguito un silenzio imbarazzante. Non ero molto sicura di cosa fare, a quel punto, anche perché ero ancora rannicchiata contro di lui.
 
La mia mente, o per lo meno la parte razionale della mia mente mi stava comunicando molto chiaramente che quella vicinanza con Scorpius non era assolutamente accettabile, e che andava interrotta immediatamente, e poi c’era un’altra parte di me, quella chiaramente stupida, che si sentiva assurdamente… al sicuro. Il che era stranamente bello.
 
All’improvviso abbiamo sentito un rumore provenire da dietro di noi, e abbiamo visto una scia di luce attraversare l’area. Una gigantesca gabbia di luce si è formata introno al quintaped, che si stava piano piano ricominciando a muovere e a riprendere conoscenza.
 
Immediatamente ci siamo separati e rimessi in piedi, e abbiamo visto la preside McGrannit arrivare di corsa seguita da Hagrid e, stranamente, da mio cugino Albus, e aveva l’aria arrabbiata. Tipo, molto molto arrabbiata. In effetti ha detto qualcosa come “SINGORINA WEASLEY, SIGNOR MALFOY, SONO MOLTO ARRABBIATA. SPIEGATEMI IMMEDIATAMENTE COSA E’ SUCCESSO”.
 
Le cose sono andate così, appena è stato dato l’allarme la prima cosa che è stata fatta è stata assicurarsi che agli studenti dentro la scuola non venisse la strana idea di uscire. Per controllare che non ci fossero studenti ancora fuori nonostante il coprifuoco poi si stava procedendo al conteggio degli studenti casa per casa.
 
Quando la notizia si è diffusa Albus stava uscendo dalla biblioteca. È corso subito nella sala grande a vedere se ci fosse Scorpius, non ha trovato lui ma è stato fermato dalla McGrannit, che vedendolo preoccupato gli ha chiesto cosa fosse successo. Così lui ha detto che pensava che qualche studente fosse ancora fuori, anzi era piuttosto sicuro che ci fosse qualcuno nella foresta, nonostante il coprifuoco, e che se il quintaped era lì quel qualcuno avrebbe decisamente avuto bisogno di aiuto immediatamente. Hagrid, che stava mettendo in sicurezza il perimetro, è stato immediatamente avvertito, e tutti e tre si sono avventurati nella foresta. La preside non voleva che mio cugino uscisse con loro, ma lui non ha sentito ragioni.
 
È così ci hanno trovato. La McGrannit ha chiesto immediatamente spiegazioni. Voleva sapere di chi fosse la colpa del terribile spavento che le avevamo fatto prendere.
 
Ora, avevo tuta l’intenzione di prendermi la colpa. Perché anche se indirettamente la colpa era in effetti mia. Senonché ho detto “mia” nello stesso identico istante in cui l’ha detto anche Scorpius. Ci siamo immediatamente fissati, e abbiamo sostenuto una piccola battaglia di sguardi per chi si dovesse prendere la colpa.
Non potevo lasciarglielo fare. Anche se è un idiota è un idiota che mi ha appena salvato la vita, e non posso permettere che si prenda tutta la responsabilità dell’accaduto.
La McGrannit spostava lo sguardo da me a Scorpius in confusione. Alla fine ha detto che non sapeva cosa fosse davvero successo, né chi fosse venuto in aiuto di chi, ma voleva sapere qual era la versione vera della storia, perché ci doveva essere un motivo se ben due studenti si trovavano da soli in un luogo così isolato al calar del sole. Insieme.
Poi Hagrid ha lanciato a entrambi uno sguardo significativo, come se avesse avuto un’illuminazione su quello che stava succedendo, e ha fatto un sorriso malizioso e una risatina, lasciando chiaramente intendere cosa lui pensava che due studenti stessero davvero facendo da soli insieme a quell’ora.
 
E ha reso ancora più chiara la sua idea dicendo qualcosa come signora preside, sono ragazzi, quello che è successo è che volevano passare un po’ di tempo insieme da soli, non possiamo certo biasimarli, i ragazzi sono ragazzi, hanno diritto anche loro ad un po’ di privacy… e ha completato il tutto facendo l’occhiolino a entrambi.
 
EEEEWWWWW. CHE SCHIFO. DISGUSTOSO. Come si fa a credere davvero una cosa simile?
 
Cioè, me lo sarei aspettato da chiunque, ma Hagrid… DAVVERO HAGRID? COME PUOI FARMI QUESTO? Poi cosa, dirai anche tu che Scorpius è “piuttosto simpatico” ???
 
Credo di essere arrossita fino alla punta dei capelli. Scorpius ha cominciato a fare quello strano balbettio che fa quando è imbarazzato.
 
La McGrannit è parsa rendersi conto di cosa Hagrid stava insinuando. E ha detto semplicemente OH.
A quanto pare si sono fatti la strana idea che ci stessimo assumendo ognuno la colpa dell’accaduto perché in realtà eravamo lì insieme a fare cose… ehm, dubbie.
 
Entrambi abbiamo negato imbarazzatissimi la cosa, ma a quanto pare il nostro imbarazzo ha avuto solo l’effetto di rinforzare l’assurda idea che fossimo nella foresta per una specie di incontro romantico.
 
Albus sembrava molto divertito dalla scena e non accennava a voler correggere la SBAGLIATISSIMA idea che Hagrid e la preside si erano fatti.
 
Alla fine la preside ha concluso che a pensarci bene non VOLEVA sapere cosa era successo, ma quello che era sicuro era che non avremmo dovuto essere nella foresta dopo il coprifuoco, eravamo stati degli irresponsabili, e per quello avrebbe tolto dieci punti a ciascuno di noi per l’avventatezza, qualunque fossero i motivi che ci avevano spinto lì. Però a quanto pare ce l’eravamo cavata piuttosto bene con il mostro, ha detto anzi, a voler essere precisi, che non molti studenti sarebbero stati in grado di mettere fuori gioco un quintaped adulto. Sembrava piuttosto orgogliosa della cosa. Eravamo chiaramente una buona squadra, quindi avrebbe dato cinque punti a ciascuno di voi per il buon lavoro.
 
Detto ciò se n’è andata velocemente seguita da Hagrid, che prima di andarsene però ha dato una pacca sulla spalla di Scorpius e gli ha rivolto un pollice alzato per manifestare in maniera eloquente una specie di, ehm… approvazione, una cosa tra uomini, credo. Che ho trovato molto fastidiosa. Scorpius era troppo imbarazzato per avere una qualunque reazione, era immobile con gli occhi sbarrati, e con una specie di sorrisetto ebete. Probabilmente è compiaciuto dal fatto che al mondo c’è qualcuno che può pensare che lui ha una speranza con me.
 
CONTINUA A SOGNARE MALFOY.
 
Per quanto riguarda Hagrid, la prossima volta che andrò a trovarlo farò personalmente i conti con lui, può scommetterci.
 
-o-
 
Insomma, io, Albus e Scorpius ci siamo riavviati verso la scuola, mentre la McGrannit e Hagrid si occupavano del quintaped in gabbia.
 
Albus ci ha chiesto ovviamente cosa fosse davvero successo. Sapeva che Scorpius era andato fuori da solo nonostante il coprifuoco, e sapeva che io lo cercavo, ma non pensava certo che mi sarei avventurata nella foresta.
 
Scorpius è rimasto leggermente sorpreso dal fatto che lo stessi cercando, ma non ha chiesto nulla.
 
Albus ha detto che era parecchio preoccupato, voleva venire a cercarci ma la preside lo ha trovato per prima. Non voleva metterci nei guai, ma era meglio che rischiare che venissimo mangiati entrambi da un quintaped, anche se poi le cose si sono risolte da sole. La preside era così in imbarazzo al pensiero di interrogarci sul perché eravate da soli nella foresta che ha pensato bene di non indagare oltre. La cosa lo ha divertito molto a quanto pare.
 
Gli ho fatto notare con una certa veemenza che avrebbe almeno potuto correggere la preside.
Lui ha ribattuto che la scena era decisamente troppo divertente per farlo. E poi ci è andata bene. Ha pensato che ci fossimo appartati e che per questo non avessimo sentito del pericolo. Ha anche detto che siamo stati fortunati.
 
FORTUNATI?! Adesso la preside pensa che stiamo insieme!!! Hagrid lo pensa di sicuro. Questa la chiama FORTUNA? POVERA ME.
 
Infine Albus ha aggiunto pensoso che su una cosa però la preside aveva ragione: io e Scorpius formavamo una buona squadra. Su questo potrei non dargli torto. Almeno questa volta.
Mentre battibeccavamo Scorpius è rimasto in silenzio tutto il tempo, stranamente serio.
 
Eravamo nell’ingresso quando ho chiesto ad Albus di lasciarci un attimo da soli. Entrambi sono rimasti parecchio stupiti dalla richiesta, ma non hanno contrastato il mio volere.
 
Quindi alla fine eravamo solo io e lui.
 
Mi ha guardata con grande serietà e mi ha chiesto perché fossi venuta a cercarlo nella foresta. Io gli ho risposto che non volevo fosse mangiato vivo da un quintaped. Vero.
 
La cosa lo ha fatto sorridere, ma ha detto mestamente che la cosa un po’ lo sorprendeva. Perché mai?
Perché sapeva che non lo sopportavo, quindi non credeva che avrei rischiato tanto per aiutarlo. Wow. Pensa davvero che io sia tanto cattiva? Che solo perché nutro una sana antipatia per lui non lo aiuterei quando è in pericolo? Pensa davvero che io sia così? Gliel’ho chiesto e lui è rimasto zitto.
 
Gli sono andata vicino a l’ho guardato negli occhi, gli ho puntato il dito sul petto e gli ho detto che non sono un mostro, e potrò non voler uscire con lui ma quando è in pericolo io lo aiuterò sempre, intesi? Lui ha annuito lentamente, e ha ricambiato il mio sguardo con decisione. Eravamo di nuovo molto vicini. E di nuovo, per qualche strano motivo, questa vicinanza non mi ha disgustata affatto. Strano.
 
Poi gli ho detto che comunque se doveva essere fatto a pezzi sarebbe stato opera mia, non certo del primo quintaped che passava.
 
La cosa lo ha divertito abbastanza, perché finalmente mi ha fatto un sorriso. Mi è piaciuto vederlo di nuovo sorridente. Cioè, non è che mi importi nulla del suo sorriso, o del fatto che sorrida per qualcosa che ho detto io, però…
 
Poi mi ha chiesto perché lo stessi cercando.
Come? Il fatto che lo stavo cercando prima che venisse dato l’allarme. Cosa volevo?
 
E qui il mio cervello mi ha tradito di nuovo. Ho avuto di nuovo il vuoto più assoluto. Quindi ho detto…
Oh, per Silente, questa situazione era più difficile del previsto.
 
Quindi gli detto che quello di cui volevo parlargli erano i… biscotti alla cannella.
Scorpius ha fatto una faccia immensamente confusa. Davvero, i biscotti alla cannella?
Si, quelli che aveva fatto per me l’altro giorno.
Lui è sembrato sempre più confuso, ma mi ha chiesto se mi fossero piaciuti.
Io ho risposto di sì, che in effetti i biscotti non erano affatto male, quello era il punto.
 
Mi ha fissata senza capire. Quello che intendo dire, gli ho detto, è che non avrei dovuto giudicare i biscotti solo perché erano serpeverde, o perché alcuni parenti dei biscotti erano stati malvagi durante la guerra. I biscotti non meritavano di essere trattati così perché in fondo i biscotti a volte, solo a volte, potevano essere dei tipi a posto. Quindi lo scopo del mio discorso era chiedere scusa perché mi ero comportata da idiota… dico, con i biscotti. E pensavo che magari, dico magari, potrei concedere persino arrivare a tollerare i biscotti su base regolare, come amici persino.
 
Scorpius è sembrato riflettere per qualche secondo sul se stavo davvero parlando dei biscotti o meno, in effetti ha chiesto proprio: non stiamo parlando dei biscotti, vero? NO, IDIOTA, NO. Ma alla fine anche se gli ci è voluto un po’ ha sembrato cogliere la grande metafora dei biscotti alla cannella. 
 
E quando ha capito cosa stavo dicendo ha fatto un gigantesco sorriso, tornando ad essere lo Scorpius che io… beh, che io non sopporto, ovviamente.
 
Mi ha risposto dicendo che era sicuro che i biscotti mi avevano già perdonata per essere stata un po’ ingiusta, e che non ce l’avevano affatto con me per quello che avevo detto l’altro giorno. E che ero stata molto gentile a preoccuparmi per, ehm, i biscotti, prima, nel bosco. I biscotti erano molto grati. Ma io non ero assolutamente preoccupata. Niente affatto. Perché avrei dovuto?
 
Per inciso, quei biscotti erano davvero fantastici, e gliel’ho detto. La cosa l’ha reso assurdamente felice, e ora che lo sapeva me ne avrebbe fatti volentieri degli altri. Poi mi ha guardata come per essere sicuro che la cosa andasse bene. Io gli ho risposto con un’alzata di spalle. Si, insomma, se proprio deve… in fondo adoro quei biscotti. Si insomma, i biscotti veri, non quelli metaforici, quelli metaforici sono solo ok, nient’altro, e non hanno speranza con me.
 
Eppure devo ammettere che un po’ mi ha fatto piacere vedere di nuovo Scorpius tornare alla normalità. Si, è ancora irritante e insopportabile, ma magari è più saggio sbarazzarmi di lui dopo aver ricevuto una scorta a vita di biscotti alla cannella, ecco.
 
E poi sarà anche un corteggiatore indesiderato, ma è un corteggiatore indesiderato, ehm… piuttosto simpatico. Ecco, l’ho detto anche io. Non che stia abbassando la guardia, si intende.
 
 
 
NOTA DELL’AUTRICE
Ben arrivati alla fine di questo secondo capitolo! Innanzitutto grazie mille a quanti hanno letto e recensito anche il primo, ho apprezzato tantissimo i commenti ricevuti e spero di leggerne presto altri!
Parto dicendo che all’inizio del capitolo Rose è chiaramente nervosa. Cerca di autoconvincersi di essere felice che ora Scorpius la ignori, ma non è affatto così, quindi comincia a fissarlo come una matta nella speranza che lui abbia qualche reazione, e si accorge perfettamente che non è un comportamento dignitoso. Io credo che un po’ come tutte le ragazze le attenzioni le piacciano, anche se provengono da qualcuno che non le interessa (o crede non le interessi), e non essere più l’oggetto delle attenzioni di Scorpius le dà ancora più fastidio considerato che il motivo è che lei si è comportata male. Sente di non essere più quella con il coltello dalla parte del manico tra i due. Dal canto suo credo che Scorpius non stia facendo l’offeso, ha solo capito l’antifona, è arrabbiato e disilluso, pensa “ok, non mi vuole intorno, allora la lascerò stare se è questo che vuole. Se mi odia tanto non voglio darle fastidio” quindi fa il possibile per nono ricadere nelle vecchie abitudini, perciò esce a fare due passi, anche se è buio, e non dovrebbe, e si avventura nella foresta.
Ora, il fatto che Rose corra in suo aiuto perché si sente responsabile, e l’espediente del mostro, tutto il capitolo così strutturato, l’ho pensato volutamente simile a ciò che succede in Harry Potter e la pietra filosofale, quando Hermione si chiude in bagno a piangere perché Ron l’ha presa in giro, e Harry e Ron vanno ad aiutarla quando sentono che c’è un troll in giro. Quindi se avete colto la somiglianza con quell’episodio lì, sappiate che era voluto. Pensavo che desse una certa idea di continuità, non so se mi spiego. Perché è dopo quel fatto che Hermione Harry e Ron diventano davvero amici, è da lì che stringono davvero un legame. Penso che Rose non abbia riflettuto davvero sul da farsi, ha solo pensato che Scorpius era in pericolo e doveva aiutarlo, si sentiva responsabile, ecco, in fondo ce le ha nel sangue queste cose.
Credo che fosse il primo combattimento serio per entrambi. Non sono vissuti nel periodo della guerra, e per loro fortuna non hanno davvero avuto bisogno di imparare a duellare, quindi sono entrambi nel panico di fronte ad un vero e proprio mostro assetato di sangue che vuole mangiarli. Rose prova a stordirlo ma lo fa solo arrabbiare di più, ma dà a Scorpius il tempo per recuperare la sua bacchetta, e quando lei rimane disarmata lui la protegge. Mi sembrava naturala e che il patronus di Scorpius dovesse essere quello di sua madre, e l’orsa mi sembrava appropriato per entrambi. Credo che a dispetto della sua goffaggine Scorpius sia il classico tipo che mantiene il sangue freddo nelle situazioni di pericolo, mentre Rose, che ha un’aria più sicura di se’, sarebbe il tipo che si impanica di più quando non ha tutto sotto controllo. Insieme però sono bilanciati, fanno una buona squadra. Credo che questo comunque abbia fatto capire a entrambi qualcosa l’uno dell’altra.
Una volta messo ko il mostro i due hanno un momento, ehm… strano, per usare le parole di Rose. Se la sono entrambi appena vista molto brutta, sono un po’ sotto shock, e Rose si rende conto in quel momento di essersi tipo rannicchiata contro Scorpius, e anche lui si è stretto a lei facendole da scudo. A conti fatti i due sono praticamente abbracciati. E quando Rose se ne rende conto la sua prima reazione dovrebbe essere spingerlo via e ristabilire la distanza, ma non lo fa. Perché? Perché si è resa conto di una parte di Scorpius che non aveva mai visto, la parte coraggiosa, per un breve istante l’ha fatta sentire al sicuro. Poi arrivano i rinforzi. Credo che Albus si sia preoccupato da morire quando ha visto che l’amico non era rientrato. Sarebbe andato anche lui in suo soccorso se non avesse incontrato la McGrannit. Siccome sa che non c’è tempo da perdere le dice subito come stanno le cose e pretende di andare con lei a cercare lo studente ancora fuori dopo il coprifuoco. Però di studenti ne trovano due. Da soli. Insieme.
Non si può biasimare Hagrid per aver fatto due più due, lui per me ha il potenziale di un grande shipper scorose, e lo rivedremo nei prossimi capitoli. I due si prendono contemporaneamente la colpa, e questo perché sono entrambi convinti di avere la responsabilità della situazione, ma questo fa sì che ci siano due versioni diverse, e che i professori non riescano a capire chi è andato in soccorso di chi, e allora traggono le loro conclusioni. La preside è una donna all’antica, è probabilmente più in imbarazzo lei dei ragazzi di fronte alle insinuazioni di Hagrid perciò decide di chiudere l’argomento. Dieci punti in meno e tutti i casa. Però deve riconoscere che se la sono cavata bene.
E poi c’è il confronto finale tra Scorpius e Rose. Credo che per Rose ammettere di aver sbagliato sia davvero difficile. Non è il tipo che sbaglia spesso. Perciò questa per lei è un’impresa. Quindi usa la metafora dei biscotti alla cannella. Le rende semplicemente tutto più facile, anche se confonde un po’ il povero Scorpius, che già non è abituato a ricevere delle scuse, figuriamoci poi rivolte ai biscotti.
Parliamo invece degli altri due confronti avvenuti nel capitolo: iniziamo con Albus e Rose. Secondo me Albus è un tipo malinconico e taciturno, il tipo che lascia parlare i fatti, e usa sempre poche parole. Quindi ha un carattere opposto a quello di Rose, che invece è effervescente e estroversa, per questo sono buoni amici secondo me, si danno punti di vista diversi sulle cose. Però Albus è in una situazione difficile, perché Rose è sua cugina, ma Scorpius è il suo migliore amico, e lei si è comportata male con lui, però Albus cerca di non metterci bocca e non impicciarsi, tranne per qualche consiglio accorto. Secondo me le vicende di the cursed child lo hanno reso più saggio.
Per quanto riguarda Daisy e Annabelle. Daisy è la figlia di Lavanda Brown, quindi un po’ come lei è civettuola e non esattamente un’aquila in ambito scolastico, ma in fondo è gentile, credo; Annabelle invece nel mio immaginario è la figlia di Luna (come qualcuno giustamente mi faceva notare Luna ha avuto due maschi, ma io volevo disperatamente la figlia di Luna come amica di Rose quindi ho fatto un po’ di aggiustamenti), fisicamente le somiglierebbe, capelli biondo paglia e grandi occhi azzurri gentili, la immagino come un tipo riflessivo, con la testa tra le nuvole. Le due però riescono ad alterare rose, uno perché mettono in dubbio le sue abilità di insegnante (sarebbe di sicuro tremenda come insegnante, troppo impaziente e impetuosa) e poi perché tirano in ballo Scorpius, e per la coscienza sporca di rose è come sentirsi dire che lei ha trattato male un bravissimo ragazzo. E quindi esplode. Comunque sono solo io o è sembrato anche a voi che Daisy fosse un po’ troppo entusiasta di farsi dare ripetizioni da Scorpius? Ci ritorneremo nei prossimi capitoli.
Grazie a chiunque abbia avuto la pazienza di leggere anche questo sproloquio, spero mi facciate sapere cosa ne avete pensato del capitolo!! Alla prossima :D

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