Un anno terribile

di Noeru
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una preghiera ***
Capitolo 2: *** Una Rivolta ***
Capitolo 3: *** Una Catastrofe ***
Capitolo 4: *** Una Distopia ***
Capitolo 5: *** Una Madre ***



Capitolo 1
*** Una preghiera ***


Cari lettori...
Nell'attesa per il quarto capitolo di "How deep is your love" ed i successivi sviluppi de "Il sapore della ribellione" ho deciso di sbloccarmi un po' attraverso questa piccola raccolta di Drabble e Flashfic nelle quali vengono riportati gli eventi vicini e lontani a noi che hanno colpito il mondo nei tempi più recenti.


Quanto tempo era passato dalla sua ultima visita a Mont-Martre? A quando risaliva il suo dipinto incompleto dello scorcio panoramico dal quale si dominava l'intera Parigi?
Una sola risposta: Troppo.
Olivier ricordava ancora notti insonni, sirene spiegate, panico generale, agenti di sicurezza spaventati al pari della gente comune uscita unicamente per un po' di svago ignara la vita avrebbe preso tutta un'altra drammatica piega.
E l'estate appena trascorsa?
Era segnata dal suo volo sulla sabbia inumidita dall'alta marea col fine di sfuggire all'enorme camion bianco fuori controllo, i corpi di François ed Agathe sbalzati via e riatterrati privi di vita sull'asfalto gli schiamazzi di chi stava venendo strappato brutalmente alla propria esistenza, il frenetico ritorno a casa.
I suoi genitori e gli zii lo avevano accolto in lacrime come se avessero assistito anche loro a quel tremendo spettacolo.
Le residenze dei Boulanger avevano perso tutto il loro fasto e le vacanze non sarebbero state più le stesse negli anni successivi.
Dei tre bambini sorridenti nella cornice barocca in camera sua ne era rimasto soltanto uno: quello al centro con gli occhi più vividi e i capelli più chiari.
Niente più gelati, corse a perdifiato sul bagnasciuga e visite ai musei insieme.
Dopo attimi di mani giunte e sguardo rivolto verso il basso intinse il pennello nella pastosa tempera bianca. Nella testa gli si affollavano fiori, lacrime, visi sorridenti e spensierati: "Che non accada mai più. Né qui né nel resto del mondo"
Sulla tela c'era scritto:

Je suis le Monde

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Capitolo 2
*** Una Rivolta ***


Metà del suo viso era dipinta di blu scuro ed aveva stelle giallo vivo mentre una croce bianca su sfondo azzurro ricopriva centimetro per centimetro l'alto lato.
Tirò su il cappuccio della sua felpa nera e controllò lo specchio.
Era tutto in nero tranne gli sgargianti colori facciali.
"Vado a tennis!" Mentì ai genitori, uscendo di casa.
Meritavano quella bugia per aver tentato di separarlo dai suoi unici amici a dispetto della cultura in loro possesso, la quale avrebbe potuto fare davvero la differenza.
La ricchezza materiale danneggia il cervello, si sa.
Le vie del quartiere erano deserte e silenziose, ma più si avvicinava al centro più il rumore diventava forte: cori e trombette da stadio, cornamuse, chitarre, battiti di mani, tamburi improvvisati, schiamazzi e fumogeni fluivano insieme a diversi colori di pelle, bandiere e striscioni nella direzione del municipio.
Si lasciò assorbire dal corteo di stelle e croci di Sant'Andrea e guardò dritto nell'obiettivo della telecamera degli inviati speciali.
I facoltosi McGregor non avevano idea del danno a cui avevano contribuito: gli avevano negato un futuro, delle amicizie significative ed ora si trovava fuori insieme ai "volgari popolani" pronto a mostrare il disprezzo verso quella politica conservatrice e regressista nella quale non si riconosceva affatto.
Sir Stuart accese la TV, ma non fece troppo caso a quel volto variopinto; non conosceva davvero suo figlio e andava orgoglioso di rappresentare il perfetto stereotipo britannico eppure aveva spesso e volentieri gente strana intorno.

E fra loro c'era Andrew.

Angolino dell'autrice:
Questo capitolo è nato dall'ascolto di tre canzoni delle quali vi ho allegato i link:
Heathens - Twenty-One Pilots
I apologize - Five Finger Death Punch (Da quest'ultima ho preso il ritornello nella descrizione della storia ed è ascoltandola ripetutamente che è nato tutto)
I predict a Riot - Kaiser Chiefs

https://www.youtube.com/watch?v=Zcgie8jcvH4

https://www.youtube.com/watch?v=OzvasAJIHb4

https://www.youtube.com/watch?v=lU4ke34dKWo

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Capitolo 3
*** Una Catastrofe ***


"Come d'arbor cadendo un picciol pomo,
Cui là nel tardo autunno
Maturità senz'altra forza atterra,
D'un popol di formiche i dolci alberghi,
Cavati in molle gleba
Con gran lavoro..."


Riscendendo lungo l'acciottolato sentierino appenninico seminascosto dalla vegetazione, Gianni non poté credere le scabrose immagini già viste nei servizi giornalistici e stampate sui notiziari erano lì davanti ai suoi occhi azzurri sgomenti:

"Mi rincresce aggiornarti, amore"

Il messaggio a lei destinato partì allegato ad una foto raffigurante una chiesetta in macerie, alberi sradicati e case un tempo piene di vita ancora polverose e sbriciolate alla stregua del pane da una forza indomita e superiore a qualunque altra contro la quale l'uomo nulla poteva.
Aveva passato ore scolastiche snobbando e scherzando su Leopardi come la maggior parte dei suoi coetanei e lo aveva studiato solo per un dannato numero sul registro.
Tuttavia in quel momento i versi de "La Ginestra" avevano assunto un senso anche per lui, riecheggiandogli nella testa.
Desiderò confermare al poeta di Recanati che aveva maledettamente ragione.

"Ne sono già al corrente. Mi dispiace davvero tanto"

Avrebbe presto riabbracciato la sua Aida, ma pensare alla loro prima vacanza di trekking, ai loro sorrisi un mese fa con sfondo l'edificio sacro e le abitazioni arroccate sul monte ancora integri doleva troppo: Ci avevano lasciato entrambi un pezzetto di cuore.


Angolino dell'autrice:
Aida è la protagonista femminile delle storie "Stella del Sud" e "Sleeping Sun" di Halley Comet.
Pertanto vi consiglio di passare a leggerle e la ringrazio di cuore per la gentile concessione circa l'uso del suo personaggio!

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Capitolo 4
*** Una Distopia ***


Max non aveva il coraggio di posare lo sguardo né sul PC di Emily né sullo schermo televisivo.
Era questione di pochissimi minuti passati i quali si sarebbero dati alla pazza gioia o sarebbero sprofondati nella più nera tristezza.
Sentì il braccio materno intorno alle spalle; Solamente la Dottoressa Judy aveva potuto esprimere il suo parere circa futuro della nazione contro quell'uomo
che predicava valori opposti a quelli insegnati dal beyblade e in generale dagli sport.
Sul tailleur blu scuro l'adesivo
"I Voted" faceva bella mostra di sé.
Il cronometro cominciò a correre verso lo zero e un'odiosa faccia occupò tutta la televsione; degli appariscenti individui si riversarono fuori da delle roulotte, sventolando inquietanti cartelloni rossi, bottiglie di alcolici e vecchie bandiere sudiste sbraitando, sfasciando ogni cosa capitasse loro a tiro ed incendiando immagini del presidente uscente giubilanti come non mai.
Steve calciò un poggiapiedi; Michael era pietrificato sul divano mentre Eddy tirava i peggio improperi, alcuni incomprensibili persino ai compagni di squadra.
Emily esplose in un pianto a dirotto: la chance di avere una presidentessa era appena bruciata.
In cuor suo Max cercò di convincersi a non rassegnarsi.
In quella stanza nessuno era come quelli là.

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Capitolo 5
*** Una Madre ***


"Laudato si', mi' Signore, per Sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba..."


Si rizzò in piedi al primo raggio solare e saltellò leggiadra al piano di sotto per uscire di casa.
Aveva indosso solo una lunga gonna nera ed un maglione color avorio appartenente a Ralf.
Ad Henriette piaceva girare scalza, il contatto con l'erba e poggiare l'orecchio al suolo avvertendo il laborìo della Madre Terra, triste ed agitata per colpa della cattiveria gratuita ed i maltrattamenti ricevuti in continuazione dai suoi altri figli.
Abbracciò forte forte una quercia e si addentrò nella foresta dietro al suo giardino, luogo delle sue fiabe d'infanzia fino a raggiungere un ruscello le cui acque le lavarono via la stanchezza e ringraziò uno ad uno gli alberi: gli strumenti dei suoi amici, i violini, il tetto sopra la sua testa  e le mura domestiche erano realizzati in legno.
Anche il suo padre adottivo, il Sole, era preoccupato: sebbene vivesse molto lontano riusciva benissimo a vedere le atrocità subite da Madre Terra ed era consapevole di ferirla involontariamente.
Quando avrebbero capito che ogni colpo a lei inflitto senza pensarci si ripercuoteva su di loro? Si chiese Henriette.
Perfino la sua amata Norvegia si era arricchita abusando delle risorse messe a disposizione dalla Grande Madre condivisa da tutti.
E non si sarebbe fermata presto.


Angolino dell'Autrice:
La ragazza in questione è invece uno dei miei personaggi originali ed il riferimento nella frase finale è ai giacimenti petroliferi nel Mare del Nord, effettivi contribuenti di un'impennata economica che ha portato la Norvegia fra gli stati al primo posto nelle classifiche relative alla qualità della vita.

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