Gli incubi di chi non dorme

di fumoemiele
(/viewuser.php?uid=974345)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tate ***
Capitolo 2: *** Violet ***
Capitolo 3: *** Hayden ***
Capitolo 4: *** Adelaide. ***



Capitolo 1
*** Tate ***


Tate
402 parole
Mi guardo intorno. 
Mi guardo intorno e vedo tanta, troppa, macabra malinconia. 
Le stesse pareti che fisso per ore da anni, le stesse mattonelle che percorro ogni giorno da non so più quanto tempo, gli stessi mobili che talvolta mutano per il nuovo proprietario di turno eppure sono sempre così fottutamente uguali. 
Non vedo più sfaccettature, nel mondo. 
E' il solito posto sporco del cazzo, così putrido, fetido, colmo di merda fino all'orlo. 
Non vedo più sfaccettature, nella casa. 
Troppi anni, troppe memorie dolorose così tanto da soffocarmi. 
Ripenso a quando sono morto. 
A quando mi sono sentito vivo mentre uccidevo tutti gli altri. 
Penso a quando mi sono innamorato e non è più andata via quella sensazione. Non è svanita come tutto il resto, lasciandomi in mano una nube di fumo, polvere e cenere. 
Sono Tate, sono morto e continuo a morire ogni volta che la guardo e lei non può vedermi, mi ha cacciato via. Mi odia. La capisco.
Tante persone mi hanno odiato: i genitori di tutti i ragazzi che ho ucciso, le mogli degli insegnanti, persone a caso. Non mi è mai fregato un cazzo. 
Per me, però, sapere che è lei a odiarmi, ripudiarmi, disprezzarmi... è come morire ancora, e ancora, e ancora, ogni giorno che passa e che a volte sento trascorrere, altre volte lo dimentico e basta.
Provo a dormire per far passare il tempo - ma cos'è quel ticchettio? Cosa vale quando sei morto? - e non funziona, mi perseguita anche lì, senza volerlo, senza saperlo. 
Sogno sempre di stringerla forte e annusarle i capelli con il loro solito odore di tabacco e miele... ma poi va via, lontano, nel buio e sempre più velocemente scompare e mi rimane in pugno, ancora, il solito soffio di fumo e cenere. Sto bene mentre l'abbraccio forte e spero che non andrà via, talvolta prego Dio, anche se non ho mai creduto in un essere così potete e tanto bastardo da lasciarmi, ancora, in un posto del genere per, probabilmente, l'eternità. Vorrei parlare con Ben dei miei sogni ma accetterebbe mai di ascoltarmi?
Mi sono scopato sua moglie. Non credo. 
Ho cercato di dimenticarla, Hayden mi ha aiutato. Fa strano dirlo ma sembra avere un cuore, quella vecchia stronza. Non è stata molto utile, ma ci ha provato a tirarmi su. Lo apprezzo. Disse che fra cattivi ci si intende, forse ha ragione. 
Lei, però, mi manca ancora, sempre. Ogni singolo giorno. 
Sono di nuovo qua, mi è venuta questa idea e ho deciso che dovevo assolutamente fare questa raccolta abbastanza introspettiva da spingermi quasi al suicidio. 
Adoro il nuovo html, ho deciso di mettergli un bordo perché credo aiuti la lettura.
Sarei davvero felice nel ricevere recensioni. Se passate da qui, vi preeeego, datemi un parere!
Cliccando sui banner qui in basso potrete raggiungere le mie altre storie.
Aggionerò presto, ciao ciao :3
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Violet ***


Violet
400 parole
Sono morta qualche anno fa e non smetto mai di pensarci.
Ogni volta che chiudo gli occhi e cerco di dormire, nella vana speranza che Morfeo mi accolga fra le sue braccia, sogno sempre lo stesso lontano giorno. Vedo il mio corpo pallido e cosparso di cicatrici fluttuare sotto uno sfondo nero così opaco da spaventarmi. Vedo i miei capelli leggeri spostarsi qua e là, su e giù. Non smetto mai di fissarli: preferisco le loro onde morbide al mio corpo nudo, freddo, così bianco da spaventarmi pur essendo io consapevole di non aver mai avuto un colore chissà quanto ambrato. 
Altre volte sogno il mio corpo sotterrato da un pesante strato di terra umida e vedo i vermi, le larve, insetti strani salirmi tranquillamente addosso e iniziare a divorarmi, mentre urlo e nessuno può sentirmi in quel limbo lontano che è la mia mente. Ciò che è peggio è che non posso toglierli via, un po' perché sono troppi, un po' perché non riesco a muovermi né sono capace di svegliarmi da quell'incubo. 
Ancora, altre notti sogno Tate e lo vedo mentre mi trascina per questa casa maledetta, mi infila nella vasca e mi spinge le dita in gola, a fondo, e vomito ma mai abbastanza. Più sogno questo, più le pillole che sputo via sono meno; talvolta non ne vedo affatto. 
In fondo, non è stato nessun altro a spingermi a mandar giù tutti quei tranquillanti. Ero consapevole di quel che facevo? Non lo so, forse non lo saprò mai. Ho sempre saputo di avere una mente instabile. Mio padre la chiamava adolescenza... era davvero solo questo o c'era qualcosa in più? Anche a questo non avrò mai risposta.
Il mio incubo peggiore, però, è Tate. 
Non lo vedo da tanto, tanto tempo. L'ho mandato via e non è più tornato, non so se sia un bene questo, mi perseguita nei sogni, quando chiudo gli occhi e mi abbandono al dolore del mondo e lo sento, tanto forte, mentre mi stringe la gola e vedo una mano pallida farlo, come a volermi uccidere ancora. Come se potesse servire a qualcosa ammazzarmi ancora.
Ero convinta che la morte mi avrebbe tolta da tutti i miei dolori, le paranoie, l'odio verso un pianeta tanto squallido e in putrefazione. Non è andata così, la morte mi ci ha spinta ancora più dentro a tutta questa merda. 
So solo di voler andare via da qua.  
Hi girls!
Aggiorno dopo letteralmente una vita, ma suvvia, non è mai troppo tardi!
Vi ringrazio tanto per le tre recensioni alla scorsa flashfic, mi hanno fatto tanto tanto piacere e motivata a pubblicare anche questa.
Fatemi sapere se volete che il prossimo racconto parli di un personaggio in particolare, mi sareste abbastanza utili e probabilmente impiegherei anche molto meno tempo ad aggiornare :)
Bacini :3
 



>

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Hayden ***


Hayden
Sento solo tanta, profonda rabbia. 
Ho nutrito un'infinità di progetti, avevo delle ambizioni. Volevo un bambino. Volevo essere amata, io tenevo solo ad un uomo:  Ben. E lui mi ha abbandonata. Avrei fatto di tutto per lui, potevamo avere una famiglia, fuori da questa fottutissima casa piena di merda. Dei bambini. 
Potevamo invecchiare, fare sesso sfrenato ogni sera dopo il lavoro, andare al mare, al parco divertimenti, a bere un frullato in un giorno bollente d'estate, con dei marmocchi dietro, sempre pronti a rompere le palle nei momenti meno opportuni, eppure solo un bambino, e ci credo ancora, poteva tenere Ben legato a me.
Ma no.
Lui mi ha abbandonata per quella stupida vacca che sa solo lamentarsi e comportarsi da martire.
Cosa diavolo ci trova, anche ora  che sono entrambi morti, Ben in lei?
Spesso ci provo ancora, non mi sono ancora arresa al pensiero che lui tornerà da me. Sono più bella, in fondo, no? E ho sicuramente un culo più sodo.  
Hi girls!
Molto tempo dopo, ho deciso di mettermi a scrivere e proseguire qualche fanfic incompleta. Che dire, è molto più breve degli altri capitoli, ma ho deciso di getto di scrivere per Hayden e questo è quanto. Trovo che sia un personaggio molto molto arrabbiato ed è quello che ho tentato di trasmettere.
Qualcuno sta guardando AHS Cult? Stranamente, questa stagione mi piace molto e credo che scriverò qualcosa in merito. 
Byebye :3
 



Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Adelaide. ***


Adelaide
296 parole
Un mostro trecentosessantaquattro giorni all'anno. Almeno fatemi essere bella, ad Halloween, no?
L'ho chiesto a mia madre. 
Ha riso di me, ma c'era da aspettarselo. Lei è bella, per questo è piena di uomini che entrano ed escono dalla nostra casa.
Lei se li scopa tutti.
La odio.
Volevo solo avere un bel costume per Halloween. Nessuno mi amerà mai.
Sono un mostro.
Un mostro brutto e deformato; quello che sta nella casa non è nulla in confronto.
Sono brutta, brutta e schifosa.
E vorrei solo essere bella come mia madre, come Violet, come la mamma di Violet.
Le  chiederò di rendermi carina come lei, magari accetterà. Magari non è una stronza egoista.

Violet mi ha resa bellissima. Mi guardo allo specchio e mi piaccio.
Sono felice.
Oggi saranno tutte brutte, vestite da streghe, truccate male, con maschere paurose.
Io no, io sarò bellissima.
Con i miei occhi truccati d'azzurro che ricordano il cielo, con le labbra rosse a rimembrarmi le rose in giardino. 
Mi sento una rosa sbocciata: bella, tuttavia piena di spine, qualche volta.

"Perché non sono come queste ragazze?" ci ho pensato tanto, me lo sono chiesta un milione di volte sfogliando riviste piene di donne belle da far invidia. 
C'è mai stato qualcosa di bello nella mia vita, se non il mio volto adesso, truccato e sorridente?
Le gote arrossate, un po' per il fard; un po' per la gioia.

Ed è ovvio che proprio quando sono così bella, muoio.
Ed è ovvio che a tutti importa di me, ma solo adesso.
Adesso che non ci sono più.
Sentivo mia madre accarezzarmi le guance e ripetermi che ero bellissima.
L'hai capito solo adesso, mentre sono prossima alla decomposione? 
L'hai capito adesso, quando il mio cuore non batte più e non può gioire? 

Si, lo so, non aggiorno da tantissimo tempo, ma davvero non sapevo che personaggio portarvi.
Alla fine ho optato per Adelaide e con lei si conclude questa piccola raccolta.
Spero possiate gradire tutto ciò, un bacino. <3
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3593075