Impressioni

di HellSINger
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E se parlassi di... ***
Capitolo 2: *** Passante ***
Capitolo 3: *** Borderline ***
Capitolo 4: *** Notte emersa ***
Capitolo 5: *** Blue ***
Capitolo 6: *** Chi vive oltre. ***
Capitolo 7: *** Fiamme opache ***
Capitolo 8: *** Schegge ***
Capitolo 9: *** Carboni ***
Capitolo 10: *** Rotto ***
Capitolo 11: *** Mountain ego ***
Capitolo 12: *** All'interno della cortina ***
Capitolo 13: *** Occhi ***
Capitolo 14: *** Polverizzato ***
Capitolo 15: *** Riflessi opachi ***



Capitolo 1
*** E se parlassi di... ***


Essere felici non è difficile
ci sono diverse strategie,
riassumibili in una parola,

L'amore.

Oh, che banalità infantili!
Aguzza la vista!

Voi comete illustri
di luci gloriose,
accecati da voi stessi
non vi soffermate
sulla polvere o sulle pagliuzze...

È amore, concedersi
la debolezza, comprendersi
Per poi comprendere.

Il primo passo è breve
(Osservare)

Il secondo è pace
(Comprendere)

Il terzo viene secco
come la tramontana
(perdonare e Scivolare oltre)

Il quarto è il più incerto
( pazienza e Ricostruzione).

Creature luminose
I tanti esseri
vaganti sulla
superficie del resto,
cosa cercate voi?
Un luogo sicuro,
in cui essere liberi,
non è amore, questa
goccia di sogno
diluita nel mondo,
che sto tessendo,
sicché possa
far utili i miei occhi?

Eppure mi sfugge,
scorre veloce,
e il pensiero si riduce
dall'immensità a questo
vorticare di parole...

Ombre e luci
diluite
In un Sogno,
La mia amata
creatura d'acqua,
la volontà
che scava dolce
la sua via,
Soldato che ama
la vita, fa di questo
la tua spada.

Lotta pure per far emergere
la tua debolezza, che sia
una paura o un pianto;
Che sia una parola di conforto, o di conferma.

Trova una guerra
che valga la pena vincere.

Il viaggio è spesso troppo breve,
goditi le molte luci, che danzano lievi,
armonie di spiriti
legati da un solo metronomo.

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Capitolo 2
*** Passante ***


La bellezza è un cielo stellato

la tensione
tra il buio e la luce,
l'immensità dell'universo.
E questa bellezza è riflessa
nei suoi stessi riflessi.
Il nostro mondo notturno
è un brulicare di luci
lampioni, stelle, fumatori
solitari, vite,
che il sole
Acceca o spegne.

I tuoi occhiali
pallidi e opachi,
cercano invano
di oscurare il luccichio
vivo dei tuoi occhi
che indomito
guizza accendendo
in me una poesia.

Non ti ho mai conosciuto,
sconosciuto,
ma la tua aria persa
e il tenue sfumare
d'un cristallino
Vivo dietro occhiali.
Mi ha catturato
in una occhiata, non è forse
questa bellezza?

I pochi dettagli
che riesco a catturare
in un mondo straniante
ed estraneo
che nonostante me,
mi rapisce.

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Capitolo 3
*** Borderline ***


Un quadro astratto
non ho idea di cosa
dovrei essere, Non
mi percepisco,
sono realmente lì?

una mano, che sporca
una linea pulita, un colore
diverso per ogni angolazione...

Tu, come mi percepisci,
come interpreti,
come mi parafraseresti.

Il disturbo di un ombra.
In questo buio sono coeso
connesso e completo...
Gli estremi opposti
che coincidono
lungo ai margini
della mente.

Non sono mai stato
stabile, come metile
mi adatto e faccio danno.
Un danno che sogno
che non tocchi
nessuno
se non la mano
di chi lo compie.

E sono qui.

Vi invidio così tanto
voi che avete la definizione
di voi stessi fissa.
Io non posso essere me stessa
Non so essere me stesso.

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Capitolo 4
*** Notte emersa ***


Sto affogando
eppure vedo voi
respirare, ed ora
restano le tracce
delle mie ombre
come un tatuaggio,
una cicatrice colorata,
che non può essere
lavata via così.

Manca un'apertura
per lasciare
scorrere via tutto.
Tutto il suono
che nascondo,
pagine incollate, da
inchiostro tumefatto.

Aspetto qualcuno
con la luna negli occhi.
Sappi che non è necessario,
l'originale è stato eliminato.

Riposare sulla superficie
è abbandonarsi alla corrente
sguazzare nel riflesso
freddo delle stelle irraggiungibili...
Non ho mai amato nessuno
Non riesco a definire
i margini, cosa è vero
cosa è alterato?
Io non sono giusta
per restare, troppe
schegge riflettono HE
In un fiume di scaglie.

Eppure non mi sento
a pezzi, non sento confini
come un ombra che divora
i contorni dello spazio.
Non hai paura di entrare
e sparire qua dentro?

Io son un pesce
alla ricerca di un fondo
dove potermi perdere
e essere adatto
al mio ambiente.

Speciale?
È una specialità
delle cose strane,
Un'ombra che nuota
Un pesce che ruota
nello spazio senza fine.

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Capitolo 5
*** Blue ***


Labbra cianotiche,
Cieli di cobalto,
Blu, il colore del mondo
da molto distante.

Posso dire che il mondo,
questo mondo filtrato,
si è appoggiato
sulle tue labbra
esplodendo di colore
che scivolando
come acqua
insinuandosi
tra le pieghe,

Potrà mai lenire la sua sete?

All'osservatore basta
un'ombreggiatura
di troppo per provare
il brivido di un emozione
che per altri non è
altro che una briciola.
Un bacio, senza sbiadire
quel blu così intenso.

Lo scorrere eterno,
incessante di lettere
tra le mie dita,
l'imperfezione
costante
di una luce

che si esprime
attraverso le sue ombre,
come il pallore di una malattia
rende saturi i colori della vita.

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Capitolo 6
*** Chi vive oltre. ***


I Ruderi sentinelle
d'un antico splendore,
Che se pur modesto che sia
al fascino d'occhi viandanti,
forse come i tuoi,
risultan'essere macerie
migliori d'idealizzate regge.
Giacciono i brandelli
di qualche muro
Pericolante, seppur'esso sia
strettamente sorretto da un rovere.
Compagni d'armi
di un passato indissolubile
per quanto labile sia.

Ma marciano le stagioni
E marcisce ogni ideale,
Il mondo dimentica
e prosegue, come
cenere che scorda
di essere stata fuoco.

Non lo accetti vero?

Eppure la cenere dà la vita
Che il fuoco toglie...

Alla fine nulla cambia
ed ogni passo porta
a casa propria.

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Capitolo 7
*** Fiamme opache ***


Troppa nebbia scivola
placida nel nascondere
il furente incendio che
lambisce la nera terra.
Piccole scintille lambiscono
gli occhi divini, donando una luce
a quell'ambra ombrosa,
l'ombra della terra bruciata da se stessa.

Vorrei sviscerare avidamente
I tuoi occhi infiniti nel loro
modo di poggiarsi su tutto,
come puoi non perderti,
in quel piccolo sole nero
attorno al quale s'erge
un anello di colore comune,
Eppure così essenziale,
capace di sciogliere
i cirri delle mie tempeste.

Innanzi ad un foglio bianco,
è difficile definire l'assente
presenza di testo, etichette
che silenziosamente sanciscano
i rischi dell'osservatore.

Ti osservo ugualmente
Fiammella opaca quanto incendiaria.


Da qualche parte lasci bruciare
i tuoi vividi sogni a colori...

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Capitolo 8
*** Schegge ***


Guardi ciò che resta delle mie ferite...

Guardavo le mie schegge,
ma sempre mute sono restate
ghignanti, nei loro margini
frastagliati accoccolate,
come occhi stanchi tra le palpebre.
Le fisso, e cerco di ricordare...

Le vostre e le mie ragioni .

Guardi le mie cicatrici
e sembri ridere nello spegnerti,
le provi a nascondere,
ti disturbo? Ti turbo?
E anche se fosse...
Il Nulla non cambia il nulla,
e tu trabocchi d'un vuoto
furioso quanto superficiale,
Riempir mi-ti?
Prova, provaci.

Vuoi essere come gli umani?
Nasconderti tra le loro fila
putrefatte, segnate
da numeri romani o arabi,
numeri, che si sgozzano,
non consci del loro poco,
ugual valore,
del loro contenuto.
Numeri in codice,
che si sollazzano
in operazioni umanitarie,
umani puliti, che tremano,
temono i mostri,
che hanno reinventato.

Ebbene io vi rifiuto,
Io morirò eternamente
sono un'ombra dell'osservatore,
l'occhio Nero mai cauterizzato,
D'un essere errato,
scivolato,
scurito
poi candeggiato,
Aperto,
risvoltato e ricucito
per ogni vita che ho de-scritto,
Ogni volta che ho scritto un vissuto
Ogni vita che vivo

si scandisce il passo
dello spettacolo
di un oceano alla deriva
in se stesso.

Perché alla fine
Manca un passo.

Non vedi le mie schegge,
Temi di riflettertici?

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Capitolo 9
*** Carboni ***


La cenere resta, il solo
Il pallore di ciò che è inadatto
a perseguire i propri ideali,
una bruciatura stentata,
calda di uno smarrito e sepolto desiderio.

Languisce la pallida creatura
Ti guarda fredda ricoperta
Da una veste di polvere,
I suoi occhi sono mercurio
lucente e fuggitivo
Guardala mentre ti avvelena
L'anima, ti spingerà a cercare le braci
nel tuo spirito soggiogate
da tutta quella paura sottile.

Tu non sei ancora cenere.

La sua figura resterà ferma
Finché non diventerai nero,
Adatto ad essere vivente.

La dama della luna resta
Muta e fielifera, la sua
Anima è desueta
Destinata ad essere
Fraintesa per abissale.

Non è viva,
Uccisa e dimenticata
Tanto tempo fa.
Viva solo
Tra i tizzoni
Che ancora
Emettono fumo.

Sii libero, sii quel tipo di uomo.

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Capitolo 10
*** Rotto ***


Una goccia diluita da metri di sabbia,
una distanza riempita e resa
invalicabile, anche se un filo
di vita ancora spicca
lieve e ballerina sulla linea dell'orizzonte.
Non sono forse così le tue Iridi,
co' confini spezzati
come schegge di cristallo
conficcate salde e pulite
in quel poco di vita
che lotta tenue tra un battito e l'altro.
Una goccia che scivola
Sulla pelle senza gravità
eppure appena sotto questo scarso e oscuro
bitume è conservata una vita
così fulgida di colori da spezzare
Ogni grigiore.
Nulla in questa pallida esistenza
è realmente perso,
È tutto conservato per un giorno
di fine estate o di inverno.

La dama si sporca fino a diventare
nera come il vuoto.
Ogni tanto il mondo si rovescia.

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Capitolo 11
*** Mountain ego ***


Sto bene.

Si aggiunge un altro strato,
perché è quello che ci insegnano
a coprire strati
con solo altri strati,
fino ottenere piramidi
disturbanti e pericolanti,
che grazie colori sgargianti
non fanno che evidenziare
il nerume generale.
Copri una cicatrice con un altra,
perché una novità illude la catarsi,
alla fine è lo stesso riripetersi...
stesse scelte,
stesse mortificazioni,
Non saremo mai atti.
Ripercorrere gli errori
nella speranza di cambiare,
di farli cambiare,
inutile,
crea altro,
sempre uguale.

Le cose che dici
non si disperdono
come credi.
Non ti preoccupare non
stavo veramente ascoltando...

Arenaria, che arena uno
spirito.

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Capitolo 12
*** All'interno della cortina ***


Sono giusta?
lo ripetevo come un mantra,
da quando ascoltavo il mondo
ovattarsi dentro all'armadio
in cui mamma teneva le coperte ad ora.

A quel tempo riferivo le mie parole a te,
mentre continuavo a cercarti
scorrendo le serpeggiati spirali
di fumo di una polmon blu,
ma i tuoi occhi erano troppo offuscati
da quel denso pasciare di nubi.
Cercare te è come
cercare un filo di paglia
in mezzo agli spilli,
non importa
ed io rido innanzi
la pochezza delle tue parole,
rido col ghigno fine
di chi non ride.
Le persone sono sottilissime
e taglienti come carta,
carta che si ripiega stretta
per proteggere un fragile
centro dal mio tocco inchiostrante.
Un nero gorgoglio ristagna
in fondo alla gola eppure
mi ricordo ancora le vostre cortine:
Polmon blu, Cammel,
Diana rosse, Diana blu
Chesterfield, malboro blu...
È ciò che mi è rimasto di voi

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Capitolo 13
*** Occhi ***


Occhi si aprono attorno,
dietro i miei
dentro i miei.
Sento i tuoi dischiudersi
per tagliare l'oscurità,
la tua forma si contorcie
ancora, siamo la stessa cosa,
ma con forme diverse,
per vivere tra gli uomini
devi diventare umano,
indossarne la pelle,
seguendo le loro congetture.

Non ti soffermi troppo
eppure i dettagli ti farebbero vedere
le mie risposte chiare
come ferite profonde.

Avrei gli occhi finalmente infilzati
nel cuore di chi solo
mi potrebbe avvolgere
con il suo colore
caldo e furente,
figlio di una vita spezzata
eppure indomita tra le ceneri
di un domani appassito,
nonostante tutto sei così

scuro così indiluibile,
intenso come un dolce veleno,
ed io solo allora
ti potrei amare, perché
il tuo animo è forte della tua passione
ruggente per la vita,

È una caratteristica rara,

inesorabilmente affine ad un
freddo bianco che
dona pace e sicurezza,
segno che il congedo è possibile.

Il tuo arrivo è la fine di una guerra,
la mia presenza è tangibile
nell'infinito silenzio
tra un battito
cardiaco
e il seguente successivo.
Shh, ascoltami.
Trovami

sHE

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Capitolo 14
*** Polverizzato ***


Non ho parole,
le ho perse
o forse,
più probabilmente,
le ho consumate
così tanto che
ormai sono lisce e
scivolano via.
Non ho parole da intonare
questa sera, non bastano,
sono poche, mai
abbastanza fedeli.
Già, le parole
non sono mai state il mio forte,
più che altro la mia migliore
fonte di debolezze,
i miei specchi più lucidi
in cui intravedermi appena.

Cosa dovrei dire oggi che le ho perdute?
Eppure avrei qualcosa da dire,
ma i miei pensieri si infrangono,
creando delle forme mollicce
ed abberranti, non bastano
a riempire questo calmo caos,
questo vuoto che scava in se stesso.

Vorrei fare ciò che faccio di solito
stare in silenzio in compagnia
di piccole luci perdute,
ma non ho storie da raccontare ora,
fisso la fiamma ballare lieve
e dentro vi vedo tutto
ciò che poteva essere
ma che non sarà mai.

Tuttavia non mi sconforto e continuo
ad ammirare la sua lieve e pacata danza
in questo attimo che mai avrà un titolo,
o tanto meno un'importanza.
Dovrebbero essere importanti queste parole
che si trascinano sulla carta, tutto questo sgocciolare e la disattenzione di quegli occhi?
Eh, non ne hanno,
sono solo ombre gettate
da una piccola fiamma
caparbia nel vuoto.
sHE ~

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Capitolo 15
*** Riflessi opachi ***


E questi
sono i miei
scrigni, bauli
in cui sordire
i miei termini
tersi, tratti da
frammenti miei,
smozzicati
ancora e ancora.

Vi perdo gettandovi
negli occhi di chi legge.

Ed è silenzio
sempre muto
oltre all'inchiostro
, stillato via da me
il Senso, sovviene
smorzato.

Occhi, che bracco
nei versi, sguardo
che è metronomo
di questo scandire,
Scorre il suono
scrosciante,
Impavido e irresistibile
lo sguardo tuo.

In notti come queste
sogno di seguitare
occhi così.

Sh chiudi i tuoi, ora
giace qui un punto.

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