I see you

di Elly_46
(/viewuser.php?uid=567882)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Now,I see you ***
Capitolo 2: *** Don't end here. ***
Capitolo 3: *** You are awesome Fred. ***
Capitolo 4: *** I almost kissed Mione. ***
Capitolo 5: *** I hate you. Sorry babe love you. ***
Capitolo 6: *** She should take me with her. ***
Capitolo 7: *** Alone ***
Capitolo 8: *** Why did you do that theater ? ***
Capitolo 9: *** Thoughts. ***
Capitolo 10: *** Kisses & Cold ***
Capitolo 11: *** Just friends. ***
Capitolo 12: *** Red like blood,Blue like Ice. ***
Capitolo 13: *** Maybe,you're not so bad. ***
Capitolo 14: *** Do you want to try Weasley ? ***
Capitolo 15: *** If you exclude the impossible, whatever remains however improbable is still possible. ***
Capitolo 16: *** Lies ***
Capitolo 17: *** Clashes ***
Capitolo 18: *** Insights ***
Capitolo 19: *** Chocolates ***
Capitolo 20: *** Temptation ***
Capitolo 21: *** Just a Idea ***
Capitolo 22: *** Secrets ***
Capitolo 23: *** The truth hurts ***
Capitolo 24: *** Brothers ***
Capitolo 25: *** Kiss me ***
Capitolo 26: *** I know you love him. ***
Capitolo 27: *** You have to take risks, even if all the same, when you hold something ***
Capitolo 28: *** Waiting for S. Valentine ***
Capitolo 29: *** Happy Valentine's Day,Mione. ***
Capitolo 30: *** I hate being ignored ***
Capitolo 31: *** Sadness ***
Capitolo 32: *** Revelations ***
Capitolo 33: *** Problems ***
Capitolo 34: *** When tears are the only thing you got ***
Capitolo 35: *** Between darkness & light ***
Capitolo 36: *** Love ***
Capitolo 37: *** I care you are ok ***
Capitolo 38: *** I've never had a choise ***
Capitolo 39: *** Strange Feelings ***
Capitolo 40: *** The Dinner ***
Capitolo 41: *** Little Fight & Choise ***
Capitolo 42: *** XMas In Love ***
Capitolo 43: *** I know that one day,you'll be back to me. ***
Capitolo 44: *** If you really want it,I will. ***
Capitolo 45: *** Wren ***
Capitolo 46: *** You can keep me, inside the necklace you bought when you were sixtheen ***
Capitolo 47: *** Heart Attack ***
Capitolo 48: *** How to say Goodbye ***
Capitolo 49: *** Don't leave me behind ***
Capitolo 50: *** I'm Here ***
Capitolo 51: *** Tatics ***
Capitolo 52: *** Always ? Always. ***
Capitolo 53: *** Trust ***
Capitolo 54: *** War of Hearts ***
Capitolo 55: *** The first time I really saw you ***
Capitolo 56: *** I Was Feeling Epic ***



Capitolo 1
*** Now,I see you ***


Era una passata una settimana dall’inizio di Agosto,l’ultimo mese di vacanze estive anche per quell’anno e presto sarebbero tutti tornati ad Hogwarts. Hermione era seduta sotto il grande salice che si trovava nel prato dietro alla tana,sempre con il solito libro tra le mani,attenta a non perdere neanche una parola scritta,come se potesse sfuggirle. Ad un tratto la riccia chiuse gli occhi e alzò il volto permettendo che il sole le baciasse il viso candido. << Ehi Granger,non pensi che diventerai cieca se continui a leggere così tanto ? >>. Hermione riaprì gli occhi ritrovandosi il viso del ragazzo che aveva appena parlato a pochi centimetri dal suo tanto che a quella vicinanza la ragazza arrossì violentemente e il rosso le rise in faccia. << E tu non pensi di poter diventare muto a furia di fare battute ? >> rispose acida e cercando di nascondere il rossore. << Però,e tutta questa grinta da dove viene Granger ? >> disse il rosso stranamente colpito,ma Hermione stavolta non rispose alla provocazione e cambiò discorso << Che vuoi, Fred o George ? >> << Così mi ferisci piccola Granger non mi riconosci nemmeno ? sono Fred comunque >> << Che vuoi Fred ? >> rispose seccata la riccia alzò lo sguardo verso il ragazzo,incrociando i suoi occhi che solo il quel momento si accorse di quanto fossero verdi e vivaci con delle sfumature ambrate che brillavano sotto i raggi del sole, e per un momento la ragazza affogò in quegli occhi,ma Fred parve accorgersene << Non credevo di farti questo effetto sai Granger ? >> e di nuovo la ragazza passò al contrattacco << Tu – disse puntando il dito contro il petto del ragazzo e alzandosi,chiudendo il libro ­– tu non mi fai nessunissimo effetto Weasley >> e così dicendo si incamminò verso la tana con il rosso dietro di lei che sorrideva sornione, cercando di non pensare che per un attimo gli era parso di vedere altro negli occhi nocciola di Hermione. La ragazza intanto stava per aprire la porta della ma venne preceduta da un George piuttosto arrabbiato che difatti si voltò a fissare il gemello << Si può sapere dove eri finito Freddie ti ho cercato ovunque >> << Oh,stavo solo dando fastidio a Mione >> Hermione stava per entrare in casa quando si sentì chiamare così << Come mi hai chiamata ? >> lo guardò piuttosto sconcertata e notò che George ora guardava anche lui il fratello piuttosto stranito e si fermò ad osservare prima lui e poi Hermione per un paio di volte. Hermione la seconda volta incontrò lo sguardo di George e si accorse per la prima volta di quanto i suoi occhi fossero completamente diversi da quelli di Fred,certo erano verdi,ma con nessun riflesso ambrato che brillavano,non erano occhi in cui poter affogare. E mentre si irrigidiva non potendo credere a ciò a cui aveva appena pensato venne riscossa dalla voce di Fred << Bhe,Mione è carino come soprannome e poi se ti da fastidio meglio ancora >> rispose il rosso,mentre per la testa si stava chiedendo come gli fosse uscito quel nome dalla bocca,ma non dandogli importanta si voltò verso George << Comunque ora andiamo Georgie abbiamo da fare >> e così dicendo sorpassarono Hermione entrando in casa e sparendo in camera loro. Dopo qualche minuto Hermione si riscosse ed entrò in casa chiudendosi la porta alle spalle

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Don't end here. ***


Hermione entrò in casa e si diresse al piano di sopra entrando nella sua stanza e chiudendosi la porta alle spalle,buttò il libro sulla scrivania e si sedette sul letto chiudendo gli occhi. Per sua fortuna Ginny non c’era o le avrebbe già fatto mille domande sul perché avesse letteralmente lanciato il libro,cosa che non aveva mai fatto. Stava ancora pensando a come l’aveva chiamata Fred poco prima e soprattutto non poteva togliersi dalla testa quello che aveva pensato sugli occhi di Fred mentre guardava quelli di George. Ripensandoci si perse di nuovo in quello sguardo,ma si riscosse subito questa volta pensando che era solo stato l’effetto della luce che c’era fuori a rendere quegli occhi diversi,infondo se fossero così diversi da quelli del gemello come mai non se ne era accorta prima e poi lei aveva un grande spirito di osservazione,quindi se ne sarebbe senz’altro resa conto se ci fosse stato un minimo dettaglio capace di farle distinguere quelle due teste rosse. Sbuffò sonoramente chiedendosi perché ci stesse pensando poi con tanta insistenza,dato che non le era mai importato,così si alzò dal letto e decise di farsi una doccia. Entrò nel bagno e spogliandosi si infilò nella doccia aprendo l’acqua. Il getto dell’acqua le schiarì le idee e decise di non pensare più a niente per quel giorno,o almeno a nulla che le ricordasse Fred Weasley,così dicendo uscì dalla doccia e si avvolse in un asciugamano bianco che partiva poco al di sopra del seno e le arrivava a metà coscia,lasciando i capelli lunghi e umidi ricaderle sulle spalle ancora gocciolanti. Stava per toglierlo quando la porta della stanza si aprì di botto << Ginny senti per caso hai visto il mi… >> Hermione si voltò ritrovandosi Fred che la fissava con la bocca spalancata e gli occhi fissi su di lei,ma la cosa che la fece avvampare davvero fu che lo aveva riconosciuto,perché anche se in modo superficiale lei per un attimo si era soffermata su quegli occhi che ora non si staccavano da lei,quegli occhi così diversi da quelli dell’altro gemello.<< Fred Weasley esci immediatamente da qui >> urlò la riccia diventando più rossa di un pomodoro. Fred intanto continuava a fissarla e non riusciva a mettere insieme una frase decente << Io..io..stavo..ecco >> Hermione gli si avvicinò e lo spinse fuori dalla porta << Esci di qui Fred,ora !!! >>,ma il rosso non voleva muoversi e ritornò in se guardandola malizioso << Se vuoi posso darti una mano a…>>,ma venne bloccato da Hermione che percepì il suo sguardo vagare sul suo corpo mezzo nudo << Se non esci immediatamente di qui una mano te la ritroverai sulla faccia e una fattura non te la toglie nessuno >>. Il rosso le si avvicinò e la guardò per un attimo in modo intenso,ridacchiando subito dopo << Certo se ti piace pensarlo >> le rispose sogghignando,ma poi si bloccò << Aspetta,come hai fatto a riconoscermi ? >> e la fissò sconcertato. Hermione presa alla sprovvista inventò e disse la prima cosa che le passò per la testa << Ho tirato a indovinare Weasley e ora esci di qui >>,ma il rosso non demorse affatto << A ma davvero,non è che per caso sei caduta anche tu nel fascino Weasley ? >> e la riccia per tutta risposta lo spinse fuori dalla stanza chiudendo la porta e si senti avvampare ancora di più quando dietro la porta sentì Fred ridere e dire << Non finisce qui,Mione >>. Bene ecco a voi il secondo capitolo !!! Fatemi sapere cosa ne pensate e se c’è qualcosa che secondo voi dovrei cambiare o semplicemente se vi piace così com’è. Questa è comunque la mia prima storia e quindi accetto anche critiche. Bene alla prossima. Un bacio e ringrazio chi ha letto e recensito il primo capitolo.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** You are awesome Fred. ***


<< Non finisce qui Mione >>
Dopo aver detto quelle parole Fred si voltò e attraversando il corridoio entrò nella stanza che divideva con il gemello. Entrando George notò subito il sorriso sornione che aveva sulla faccia << Che hai combinato Freddie ? >> << Niente,perché ? >> rispose Fred con aria innocente,ma ovviamente George non se la bevve per niente. << Ti conosco e se hai quel ghigno sulla faccia qualcosa hai fatto >> disse sorridendo al gemello << Bhe,diciamo che ho appena visto la Granger con solo un asciugamano addosso completamente bagnata >> << Ahaha divertente,stai scherzando spero >> << Non sto scherzando. Ma non l’ho fatto di proposito stavo cercando Ginny e sono entrato senza bussare,trovando la Granger che stava per togliersi l’asciugamano di dosso >> concluse Fred con lo sguardo perso nel vuoto,come se rivivesse la scena. << E come mai sei ancora vivo ? >> disse George <<  Bhe perché mi ha spinto fuori dalla stanza >> mentre diceva quelle parole Fred ripensava  alla scena e non potè fare a meno di sorridere,ma George ora era molto curioso << Hermione è molto cresciuta e non è affatto male,quindi vuoi farmi credere che tu sei entrato, te la sei ritrovato con quasi nulla addosso e lei ti ha spinto fuori dalla stanza senza  che tu facessi nulla ? >> << Bhe che è cresciuta me ne sono accorto e comunque anche se sono rimasto un po’ bloccato all’inizio,perché sai non capita tutti i giorni di trovarti una ragazza così davanti,ho comunque fatto una battuta un po’ maliziosa e lei è diventata rossa,poi si è arrabbiata e mi ha cacciato fuori dalla stanza >> disse il rosso al quanto soddisfatto. George esplose in una fragorosa risata << E dimmi fratellino adorato si può sapere cosa le hai detto ? >> Fred divenne un po’ rosso,ma si riscosse subito perché arrossire non era un aggettivo associabile a Fred Weasley << Le ho chiesto se voleva una mano a…>>,ma come prima con Hermione venne interrotto dalla risata di George << Sei tremendo Fred >> e quest’ultimo si unì alla risata del fratello,pensando però di aver tralasciato qualcosa al gemello,difatti non gli aveva detto che Hermione lo aveva riconosciuto,ma poi pensò al fatto che lei gli aveva detto di aver tirato a indovinare e così lasciò perdere dicendo un’altra cosa al gemello ancora incredulo per l’accaduto di Fred. Intanto Hermione nella stanza si rivestì in fretta e lasciò che i capelli si asciugassero da se. Era ancora rossa per quello che era accaduto poco prima con Fred,non riusciva nemmeno a pensarci. Non solo l’aveva vista in modo a dir poco indecente e come solo sua madre l’aveva vista,ma era anche rimasto a fissarla a bocca aperta,certo quest’ultimo particolare le era saltato all’occhio solo dopo averlo sbattuto fuori dalla stanza,ma lei stessa si sorprese di constatare che non le era dispiaciuto lasciare Fred a bocca aperta, il che la sconvolse più di prima,insomma lei non era una di quelle ragazze che pensava a queste cose. Il piano di non pensare a nulla che le ricordasse Fred per quel giorno andò a rotoli e così cercò di distrarsi il più possibile per non pensare all’accaduto e si mise a ripassare rune antiche,dato che sarebbero dovuti tornare a scuola neanche tre settimane dopo. Alla fine riuscì a distrarsi e non uscì dalla stanza per tutto il pomeriggio,rimanendo chiusa li,aveva detto anche a Ginny che l’aveva chiamata per fare una passeggiata che non aveva voglia di uscire. Ma sapeva bene che l’ora di cena sarebbe arrivata prima o poi e infatti sentì la signora Weasley chiamarla dal piano di sotto. Aprendo la porta si fece coraggio e scese le scale sperando che Fred non facesse battute sull’accaduto. Fred intanto al piano di sotto aveva notato che Mione,cioè Hermione si Hermione voleva dire,non era uscita dalla camera per tutto il pomeriggio. Inizialmente aveva pensato che potesse essere a causa di quello che era successo,ma poi quando aveva chiesto a Ginny dove fosse la ragazza lei gli aveva risposto che stava studiando e alla fine non ci aveva più pensato. Proprio in quel momento sentì qualcuno scendere le scale e voltandosi vide che era la riccia,che non appena incrociò i suoi occhi divenne rossa e abbassò subito lo sguardo,lui iniziò a sorridere tra se e se,ma improvvisamente si bloccò. Se Hermione era arrossita voleva dire che sapeva che era lui,quindi lei li sapeva riconoscere e questo voleva dire anche che quando lui era entrato in camera lei gli aveva mentito dicendo che aveva tirato a indovinare. Il rosso decise che doveva sapere se davvero lei riusciva a distinguerli,insomma questo era un problema per i loro continui scherzi e tiri,nemmeno la loro madre li distingueva. Nel frattempo si erano tutti seduti a tavola e lui si sedette davanti alla riccia che per tutta la cena rise e scherzò con gli altri,ma evitò sempre il suo sguardo. A un certo punto George che era accanto a lui le rivolse una domanda e la ragazza alzò lo sguardo verso il gemello e gli sorrise rispondendo senza essere imbarazzata o altro. A Fred bastò per capire che lei sapeva benissimo chi era dei due,infatti distogliendo lo sguardo da George incrociò il suo e subito lo puntò da un’altra parte nascondendo un filo di imbarazzo che lui era riuscito lo stesso a scorgere. Non sapeva nemmeno perché lo aveva fatto,ma ad un certo punto vide Ron accanto ad Hermione sorriderle e metterle un braccio intorno alle spalle,la ragazza ricambiò il sorriso,così preso da chissà che cosa sputò fuori quelle parole senza nemmeno pensarci << Allora Mione,quando hai intenzione di fare di nuovo una bella doccia bollente ? >> George che stava bevendo accanto a lui per poco non si soffocò e iniziò a ridere sommessamente,Ginny in un primo momento sembrò smarrita,ma poi ricollegò il comportamento di Hermione nel pomeriggio e si voltò verso l’amica,Harry cercò di non ridacchiare assieme a George e si beccò una gomitata da Ginny, Ron spostò il braccio dalle spalle della riccia e guardò il fratello con un’espressione a dir poco smarrita e titubante << Che vuoi dire scusa ? >> disse infatti. Intanto Hermione fissava Fred a bocca aperta,mentre i signori Weasley guardavano i due con aria interrogativa << Niente che ti riguardi Ronnino. Mione mi ha capito benissimo >> disse rivolto alla riccia,ma il nomignolo non sfuggì al più piccolo dei maschi Weasley << E da quando la chiami Mione ? >> insistette Ron a dir poco furioso << E poi cos’è questa storia della doccia ? >> << Se voglio chiamarla Mione non sono affari tuoi Ronnino e ti ho detto che non devo darti spiegazioni lei mi ha capito benissimo >> disse il rosso sorridendo sornione e facendo un occhiolino alla riccia,che arrossì di colpo,mentre George ormai era sul punto di cadere dalla sedia. << Questo è molto meglio di vedere Gazza con i brufoli >> disse infatti ridendo più forte e facendo diventare Ron rosso di rabbia che non capiva niente di quello che il fratello voleva dire con quell’espressione. << Si può sapere cos’è questa storia Herm ? >> disse appunto Ron ad Hermione che abbassò lo sguardo incredula per ciò che aveva detto Fred e si voltò verso Ron. << Nulla Ronald a Fred piace prendere in giro ,te ne sei scordato ? >> disse acida la riccia,lanciando un’occhiataccia al rosso davanti a lei,che le rispose facendola arrossire come mai in vita sua << In effetti prendere in giro le persone è la cosa che più preferisco,ma non scherzerei mai su di te coperta solo da un asciugamano appena uscita dalla doccia >> rispose facendo anche l’occhiolino,Hermione voleva sparire sulla sedia,mentre Ron accanto a lei sbraitò contro il fratello << Tu che cosa ? Tu l’hai vista con niente addosso ? >> << Si Ronnino perché ti da fastidio ? Non è mica la tua ragazza >> Fred pronunciò quelle parole con una sorta di fastidio che non seppe interpretare subito,ma non volle pensarci. Ron rimase a bocca aperta << No…ma..io..ecco >> << Tu niente Ronnino. Non è successo niente e non dovresti scaldarti tanto potrebbero uscirti ancora più lentiggini >> disse il rosso beffandolo e lasciando Ron esterrefatto,mentre George era ormai incapace di fermarsi davanti a quella scena e i signori Weasley erano increduli. << Ragazzi smettetela,sono sicura che è stato un incidente,non è successo nulla e poi basta. Hermione cara mi spiace sai come sono i gemelli >> si scusò Molly,ma Hermione le sorrise << Non preoccuparti Molly,non è nulla infondo sappiamo tutti come a Fred piaccia mettere in imbarazzo le persone,ma temo che gli si seccherà la lingua se continua a farlo >> sospirò rivolgendo uno sguardo torvo al rosso che le sorrise compiaciuto di quello sguardo e di tutta quella grinta. Poi la riccia si rivolse a Ron << E tu Ronald piantala di scaldarti tanto non è successo nulla e so difendermi da sola >> disse sbuffando,mentre Fred sorrideva ancora di più per quello che la ragazza aveva detto al fratello e Ron non capiva come potesse dire non è successo nulla,cioè suo fratello l’aveva vista quasi nuda e lei diceva che non era successo nulla,in più il fatto che proprio il fratello l’avesse vista così gli dava ai nervi,perché ultimamente lui si era reso conto che la sua amica si era fatta davvero carina. I suoi pensieri vennero interrotti dalla risata di suo padre,difatti tutti si voltarono verso di lui,compresa la moglie che guardandolo interrogativo gli chiese << Perché ridi Arthur ? >>,ma George precedette il padre ridendo ancora << Oh andiamo mamma, è stato divertente,come fai a non ridere ? >> beccandosi anche un’occhiataccia da Ron che ricambiò ancora più intensamente zittendo il più piccolo dei maschi Weasley ancora prima che parlasse. Arthur rise e poi rispose al figlio << Non stavo ridendo per la scena appena accaduta anche se ce ne sarebbe molto da ridere >> così dicendo fece sorridere Harry e Ginny che ridacchiarono,mentre Ron si fece ancora più rosso di rabbia e il padre ricominciò a parlare << Ridevo,perché in tutto questo nessuno ha notato che Hermione sapeva benissimo che era stato Fred a parlare,perché anche prima nonostante abbia risposto a George nessuno di noi sapeva che era George,ma lei si >> rispose l’uomo piuttosto soddisfatto e infatti tutti si persero nei loro pensieri. Ginny fu la prima a riprendersi << Tu sai distinguerli Herm ? >> disse infatti la rossa,mentre Hermione sospirò << Si. So riconoscerli >>. Fred sorrise soddisfatto,perché era stato il primo a intuirlo e infatti quando la ragazza si voltò trovò il rosso a sorriderle a mo di congratulazione. Eppure Fred voleva capire come facesse a riconoscerlo,ma il padre lo precedette << Hermione come fai ? Noi siamo la loro famiglia e non ci riusciamo >> disse il signor Weasley,ma Ron parlò subito << E poi scusa,si può sapere da quando sai riconoscerli ?>> disse ancora arrabbiato e questo a Hermione dette fastidio,insomma lei per un po’ aveva pensato di essere innamorata di Ron,ma poi aveva capito che l’amore era tutta un’altra cosa e quindi aveva pensato che gli piacesse soltanto,ma le dava fastidio quel suo atteggiamento e a lei non poteva piacere una persona così scontrosa che si arrabbiava per nulla << Non è affar tuo Ronald e comunque se non le spiace signor Weasley non credo che se glielo dicessi,facesse piacere a quei due essere riconosciuti >> sorrise la riccia ad Arthur,il quale ricambiò il sorriso << Bhe di questo ne sono certo Hermione >> la ragazza gli sorrise e quando si voltò vide George sorriderle e Fred scrutarla con lo sguardo che lei abbassò subito imbarazzata. Harry se ne accorse e ridacchiò,beccandosi la seconda gomitata allo stomaco dalla sua ormai fidanzata Ginny che non aveva nessuna intenzione di far infuriare. Ma a quanto pare Ron quella sera ne aveva tutte le intenzioni difatti << E come mai ti interessa sapere solo a te riconoscerli e non vuoi dirlo a noi ? Ne avremmo il diritto visto che ci fanno solo scherzi e ci prendono in giro. E lo fanno anche con te dovresti ricattarli con questa storia non aiutarli >> disse il rosso,facendo alzare Hermione dalla sedia più furiosa che mai. << Ma pensi a quello che dici Ronald eh ? Ma ti rendi conto almeno un po’,mi stai chiedendo di ricattare i tuoi fratelli Ronald,hanno ragione quando dicono che sei un’idiota. Stai parlando dell’identità dei tuoi fratelli è un loro diritto e io non sono nessuno per costringerli a dire chi sono o no hai capito ? Cresci un po’ Ronald. >> E così dicendo si voltò per andare verso le scale con gli occhi di tutti addosso. Si voltò solo un attimo per dare la buonanotte a tutti e incrociò gli occhi magnetici di Fred che la guardava ammirato e lei si sentì in imbarazzo e si voltò di nuovo. Salì le scale sentendo quegli occhi bruciargli la schiena e non cercò di voltarsi per non incrociarli di nuovo. Appena arrivò al primo piano aprì la stanza che divideva con Ginny e si chiuse la porta alle spalle,sospirando. Nella sala da pranzo giù tutti si guardavano tra loro, Ginny con un sorriso malandrino,George con le lacrime agli occhi per il troppo ridere e Harry e i signori Weasley che sembravano ancora intontiti dalla scena appena accaduta. Ron era rosso di rabbia per quello che gli aveva detto Hermione,ma Fred interruppe quella apparente tranquillità alzandosi dalla sedia << Sei un’idiota Ron >>. E così dicendo si alzò salendo le scale e chiudendosi la porta della sua camera alle spalle. Non sapeva nemmeno perché aveva detto quella cosa a tavola,non voleva nemmeno dirla per non mettere in imbarazzo Hermione e già questo era strano da parte sua,dato che l’aveva sempre fatto da quando la conosceva. Sbuffò e si buttò sul letto pensando a come la ragazza avesse risposto al fratello poco prima e un piccolo sorriso gli si fece strada sul volto senza neanche che se ne accorgesse,così di punto in bianco si alzò prese  un pezzo di pergamena e una piuma e iniziò a scrivere. Quando ebbe finito sentì dei passi fuori nel corridoio e riconobbe che erano di George,infatti nemmeno due secondi dopo il gemello aprì la porta richiudendosela dietro. << Sei stato tremendo Fred,davvero >> rise ancora divertito,Fred gli sorrise di rimando << Lo so,tutto per far infuriare Ronnino >> << Oh questo lo so,ma non credevo lo avresti detto a tavola >> rispose George e Fred capì che quando il gemello iniziava un discorso così voleva dire che qualcosa gli era saltato all’occhio << Perché non avrei dovuto ? >> passò al contrattacco << Non dico questo perché l’hai messa davvero in imbarazzo e devo dire che si è anche difesa molto bene >> ridacchiò George, << Ma ? >> continuò Fred << Ma lo hai detto in un momento particolare >> rispose l’altro << E quale sarebbe stato questo momento particolare di grazia ? >> << Quando Ron le ha messo un braccio sulle spalle e si sono sorrisi a vicenda,c’è stato un attimo in quel momento in cui mi sono voltato verso di te per prendere l’acqua e ho notato un’espressione quasi di fastidio sulla tua faccia,e dopo nemmeno due secondi te ne sei uscito con quella battuta,il che è stato alimentato da tutta la scena a dir poco esilarante che si è svolta di sotto e poi se non erro oggi hai chiesto a Ginny dove fosse finita la nostra cara Granger o sbaglio ? >> disse George con gli occhi che brillavano per la sua incredibile deduzione. Fred sbuffò e si rivolse al gemello << Per quanto apprezzi questo tuo fare da Sherlock Holmes Georgie caro te l’ho detto,tutto per dare fastidio a Ronnino caro e quale momento migliore di quello ? >> rispose sicuro,ma George non demorse, << Ah si ? e cos’è quella lettera che hai in mano ? >> disse ridendo << Questa non è una lettera, è un biglietto per ringraziare Mione,cioè Hermione >> rispose Fred mordendosi la lingua per aver usato di nuovo quell’appellativo << E perché non la ringrazi di persona Freddie da quando scrivi lettere tu ? E poi perché dovresti ringraziare Mione ? >> disse George ridendo a quel nomignolo e Fred storse il muso appena lo sentì pronunciato da gemello << Bhe mi pare ovvio,dato che non ha detto a nessuno come fa a riconoscerci e non glielo dico di persona perché sta dormendo Georgie >> rispose il rosso alquanto soddisfatto. George rimase un attimo a fissare il fratello poi ci pensò su << In effetti è giusto ringraziarla per quello,ma ancora non capisco come diamine faccia >> disse un po’ irritato,perché voleva capire come fosse possibile << Non ne ho idea e vorrei tanto saperlo,forse a noi lo dirà >> disse Fred sorridendo << Mmh…non credo parliamo della Granger Freddie non ce lo dirà mai >> sospirò George per poi sbadigliare << Comunque io vado a farmi una doccia,ci vediamo dopo >> continuò uscendo dalla stanza. Fred si era seduto di nuovo sul letto e pensò a quello che George gli aveva detto poco prima,insomma il gemello si era accorto che lui non voleva dire quella cosa,ma che gli era uscita fuori quando Ron aveva messo il braccio sulle spalle della ragazza. Certo lui aveva provato un po’ di fastidio,ma non pensava di aver fatto anche una smorfia senza rendersene conto,sbuffò a tutta quella situazione e non seppe come finì per pensare al ballo del ceppo l’anno prima,quando l’aveva vista scendere dalle scale Mione era bellissima,lo aveva pensato ma poi scacciò quel pensiero dalla testa perché si ricordò che piaceva al fratello più piccolo anche se lui non se ne rendeva ancora conto. E ora si dava mentalmente dell’idiota perché non solo aveva pensato già un anno prima che era bellissima,ma perché lo era davvero. E  poi se al fratello piacesse davvero non dovrebbe trattarla come l’aveva trattata poco prima e lei gli era sembrata anche abbastanza irritata da quel comportamento,quindi forse a lei non interessava Ron altrimenti avrebbe lasciato che lui la difendesse quando aveva detto ciò che era successo nel pomeriggio. Sbuffò di nuovo scacciando quei pensieri che non avrebbe dovuto fare sulla ragazza che esplicitamente piaceva al fratello,ma a lui sembrava assurdo che a lei potesse piacere Ron e di nuovo si diede dell’idiota per quei pensieri,perché non li dovrebbe fare e poi perché farli,che gli importava a lui di Mione ? << Dannazione >> imprecò di nuovo per quel nomignolo che non riusciva a togliersi dalla mente. Però lui voleva capire,voleva sapere come facesse la ragazza a riconoscerli e pensando a quel pomeriggio un sorriso si fece strada sul suo viso e aprì la lettera aggiungendo un’ultima cosa e con un colpo di bacchetta la pergamena gli sparì dalle mani atterrando sul cuscino di Hermione. La riccia intanto si era fatta una doccia per riprendersi e liberare la mente,si era infilata il pantaloncino e la canotta piuttosto aderenti che usava per dormire durante l’estate,si sedette sul letto e voltandosi trovò un foglio di pergamena sul cuscino,lo prese e iniziò a leggere,ma dopo le prime parole sentì il cuore fare una capriola e la mente più confusa di prima.  

 

Volevo solo dirti grazie per non aver detto a nessuno come fai a riconoscerci,anche se io stesso non riesco a capirlo,insomma non ci riesce nemmeno nostra madre. E’ vero quando dicono che sei la strega più brillante della nostra età e da oggi in poi non farò altro che confermarlo,anche se lo avevo già capito quando avevi appena iniziato Hogwarts,per tutto quello che hai fatto per Harry in questi anni e continui a fare. Quindi grazie e mi dispiace per quello che ho detto,non so perché l’ho fatto spero tu mi possa perdonare per averti messo in imbarazzo e comunque un’ultima cosa. . . “Non finisce qui Mione”.
Tuo,Fred.     P.s Buonanotte Mione.

Hermione finì di leggere la lettera e fu incapace di non rileggerla altre tre o quattro volte per essere sicura che quello che c’era scritto fosse vero,insomma Fred Weasley le chiedeva scusa e la ringraziava,non lo aveva mai fatto con nessuno,solo con George. E poi “Non finisce qui Mione” cosa voleva dire ? Che voleva metterla in imbarazzo ancora ? O che le voleva tirare qualche brutto tiro ? Ormai la sua testa era nella confusione più totale e poi era troppo per un giorno solo. In quel momento entrò nella stanza una Ginny più curiosa che mai << Che succede con mio fratello Herm ? >> chiese infatti << Non succede niente con Ronald Ginny andiamo a dormire >>,ma con Ginny questa sua scappatoia era una speranza vana << Non fare la finta tonta con me Granger,sai che non parlo di Ron. Che succede con Fred ? >> Hermione sbuffò ma capì di non potersi sottrarre a quella tortura << Non è nulla Ginny, è solo che come avrai capito oggi mi ha trovato in quella situazione ed è stato fin troppo imbarazzante,però non credevo che lo avrebbe detto a cena e si prima che tu me lo chieda,non sono uscita perché incontrarlo mi avrebbe imbarazzato a morte >> << Ecco questa è una risposta e in effetti evitavi di guardarlo a cena,comunque sei stata grande nel rispondergli l’ho visto molto ammirato,invece Ron era furibondo >> sghignazzò la rossa << Comunque Herm,sei sicura che ti piaccia Ron ? >> quella domanda bastò per far riflettere Hermione << Tu sai che non sono innamorata di lui,pensavo solo che mi piacesse,ma stasera ho capito che non è così, è solo un amico,ma non lo vedrei mai come qualcosa in più,insomma odio i suoi atteggiamenti e quando fa scenate di non so,sembra quasi gelosia per nulla >> << Bhe Hermy cara quella era una scenata di gelosia,perché credo che tu a Ron piaccia,però io faccio il tifo per Fred >> disse la rossa soddisfatta << Aspetta,anche se io piacessi a Ron avrebbe dovuto pensarci prima non ora,visto che non provo nulla per lui,ma che vuol dire faccio il tifo per Fred ? Ginny  non farti strane idee >> << Io non mi faccio strane idee e poi sareste piuttosto carini senza contare che mio fratello è molto bello e …aspetta cos’è quella lettera ? >> << Me l’ha mandata Fred per ringraziarmi di non aver detto nulla su come li riconosco >> disse la riccia,mentre la rossa le strappa la pergamena dalle mani e man mano che legge gli occhi le escono fuori dalle orbite << Oh santo Merlino >> infatti << Che c’è ? >> chiese la riccia alquanto stranita << Prima cosa questa è la prima volta che mio fratello scrive per ringraziare e per scrivere intendo più di due righi e secondo che vuol dire “Non finisce qui,Mione” ? >> << Non ne ho la più pallida idea e poi non mi interessa,quindi fine della storia >>. In realtà alla ragazza interessava eccome sapere cosa volesse dire quella frase << Ok,per oggi finisce qui,ma non finisce qui Mione >> disse la rossa ridendo << Ginny non ti ci mettere anche tu con quel soprannome ti prego >> ma la rossa la lasciò a bocca aperta << Bhe non nego che i gemelli nel dare soprannomi siano pessimi,ma Mione è carino e lo trovo piuttosto dolce >> sorrise parlando,Hermione la guardò basita << Adesso basta andiamo a dormire >> disse diventando rossa << OK,andiamo a dormire domani sarà una lunga giornata e comunque anche se la stanza è buia ho notato il tuo rossore Herm >> Ginny continuò a ridere per poi mettersi a letto e addormentarsi subito. Hermione rimase a pensare a quella giornata assurda e alla frase di Fred….Fred per un attimo il ragazzo le entrò nella mente e sorrise ripensando alla giornata,ma soprattutto a quegli occhi in cui tentava di non affogare quando li incrociava,pensando agli occhi del ragazzo si addormentò e l’ultima cosa che sentì fu:

Buonanotte Mione.   









Ecco a voi il terzo capitolo,più lungo dei primi due e credo un pò più avvincente,quindi rullo di tamburiii .....Parlate voi !!!  xD Allora che ve ne pare ???

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** I almost kissed Mione. ***


Fred dormì poco quella notte,non riusciva a dormire senza pensare a Hermione e questo, si disse, era sbagliato. Non doveva pensarla e non perché piacesse al fratello,ma semplicemente perché oh insomma era la Granger,non aveva senso pensare a lei. Certo l’aveva sempre presa in giro negli anni,gli piaceva farla arrabbiare,ma non si era mai fermato a pensare a lei << Tranne al ballo del ceppo >> disse la sua coscienza e lui sbuffò sonoramente. Certo il pomeriggio aveva anche constato con George che la bambina dai capelli di paglia era cresciuta e al suo posto ormai c’era una ragazza dagli occhi scuri che sembravano cioccolato,lunghi capelli che scendevano in dolci boccoli ordinati e sbarazzini a incorniciarle il volto e un fisico che bhe si descriveva da solo ora,con tutte le forme ai punti giusti. In ogni caso non avrebbe dovuto pensarci e basta e poi come gli era venuto di pensare agli occhi  cioccolato ? Cioè,per Merlino quando ci aveva pensato ? Eppure lo aveva fatto. Ma il fatto che lei fosse riuscita a distinguere lui dal fratello lo incuriosiva da morire,non se ne capacitava,insomma come diavolo faceva.  E poi forse aveva sbagliato a mandarle quella lettera,le aveva scritto tutto quello che pensava,ma forse a lei sarà sembrata strana,sbuffò di nuovo più confuso che mai da quei pensieri che lo attanagliavano dal giorno prima e si alzò dal letto scendendo al piano di sotto per fare colazione senza svegliare George che dormiva ancora come un ghiro a pancia di sotto. Aprì la porta e scese le scale strusciando i piedi sui gradini,era ancora intontito per poter essere attivo a quell’ora. Arrivò giù e trovò Harry e Ginny che si guardavano con occhi dolci seduti sul divano,non si erano accorti di lui,infatti dopo pochi secondi il ragazzo baciò la sorella. Fred rabbrividì a quella scena,insomma era pur sempre sua sorella,ma questo non la escludeva dalla dose di imbarazzo che lui regalava a tutti << Ehi Ginny non mangiare Harry per colazione di cibo ce n’è >> disse ridacchiando,mentre Harry arrossì e Ginny abbassò il capo trucidandolo con lo sguardo. Lui si voltò ridendo ancora ed entrò in cucina trovando Hermione seduta sul ripiano della cucina con una tazza di latte tra le mani. << Sai dovresti lasciarli in pace,sono carini infondo >> disse la riccia alzando lo sguardo dalla tazza al rosso. << Si,ma per me è ancora una bambina,insomma è strano >> rispose il rosso ridacchiando. Hermione rise con lui << Grazie per la lettera Fred,l’ho apprezzato >>,per un attimo il ragazzo rimase a fissarla senza rispondere << Ho detto qualcosa di sbagliato ? >> disse infatti la riccia notando che il ragazzo si era perso nei suoi pensieri << Nono,non è questo scusa. Comunque ho solo detto quello che penso quindi d’ora in poi come ti ho detto confermerò sempre che sei la strega più brillante della tua età >> rispose sorridendo e facendole l’occhiolino << Molto gentile da parte tua Fred >> disse lei ridendo << Di nulla Mione >> rise lui notando il rossore che si era fatto strada sul volto della ragazza all’uso di quel nomignolo. Anche questa volta lo aveva riconosciuto,era alquanto irritante non sapere come facesse e iniziò ad osservarla. Quando era entrato in cucina l’aveva guardata,ma non si era soffermato su come era conciata,aveva una canotta e un pantaloncino piuttosto aderenti,sicuramente li aveva usati per dormire,lei non era il tipo di ragazza che andava in giro in quel modo. Continuò a fissarla per qualche minuto mentre anche lei sembrava persa nei suoi pensieri e notò che di profilo era molto carina,anzi era davvero bella,poi la ragazza si riscosse e bevve un sorso di latte che le lasciò i baffi. Fred guardandola non riuscì ad evitare di ridere e lei lo guardò stranita << Che ho fatto ? >> chiese piuttosto irritata << Nulla,cioè qualcosa hai fatto ma inconsapevolmente >> e le sorrise,un sorriso di quelli sinceri che non si scordano. Piano le si mise davanti e le spostò le gambe per potersi insinuare e mettere il suo viso a pochissima distanza dal suo,poi con un dito le percorse il labbro superiore rimuovendo quei baffi di latte. Hermione nel frattempo era avvampata al tocco di Fred e il cuore fece una capriola quando poi restarono a guardarsi negli occhi in quella posizione per qualche minuto. Si perse di nuovo negli occhi di quel ragazzo,che sembravano brillare più che mai e proprio quando Fred stava per aprire  bocca,un’altra voce li interruppe,una voce alquanto infastidita. << Ma che state facendo ? >> Ron era comparso sulla soglia della cucina senza che nessuno dei due se ne accorgesse,troppo intenti a perdersi negli occhi dell’altro. << Non stiamo facendo nulla Ronald >> rispose subito la riccia,ma il rosso che era ancora a pochi centimetri da lei si voltò verso il fratello << E poi anche se stessimo facendo qualcosa,non lo diremmo di certo a te >> disse sghignazzando <<  Chiunque tu sia sappi che ti odio >> rispose Ron sbuffando e rimanendo spiazzato quando notò che Hermione stava ridendo e che uno dei due fratelli guardandola ridere rise con lei. << Perché ridi Herm ? >> chiese alquanto infastidito << E’ solo che,non lo so ma questa cosa è assurda,insomma non sai riconoscere i tuoi fratelli. Ammetto che io riesco a farlo,ma anche se non ci riescono i vostri genitori,ho sempre pensato che con i fratelli fosse diverso,insomma saranno anche uguali fisicamente,ma dovreste aver capito i loro caratteri vivendoci assieme >> mentre Hermione parlava Fred la fissava << Quindi è questo il tuo segreto per distinguerci ? >> chiese infatti << Non è questo Weasley,anche se ammetto che tu e la tua fotocopia avete due caratteri diversi,ma non è così che vi riconosco >> rispose sorridendo << Per me sono tutti e due uguali >> sbuffò Ron continuando a guardare la posizione del fratello e della migliore amica,che sperava segretamente fosse qualcosa in più,ma lo aveva rivelato solo ad Harry. << Io vado a svegliare la mia metà meno bella,ci vediamo dopo Mione >> disse facendo l’occhiolino alla ragazza che arrossì leggermente e poi uscì dalla cucina. << Era Fred !!! >> esclamò Ron ancora più infastidito e guardando la ricca,ma lei ignorò la sua occhiata  << Come l’hai capito ? >>  <<  Ti ha chiamato Mione. Lo ha fatto anche ieri sera. >> rispose il rosso sbuffando,mentre Hermione sorrise a quel nomignolo per la prima volta. Fred tornò in camera sbattendo la porta, si era completamente dimenticato che George dormiva ancora,difatti il gemello saltò sul letto urlando << Cosa è stato ? Che è successo ? Chi ci attacca ? >> Fred si mise a ridere e gli uscirono le lacrime agli occhi << Scusa Georgie devo aver sbattuto leggermente la porta >> disse sghignazzando << Tu fratello degenere come fai a ritenere quel botto leggero ? >> << Oh andiamo George,non è nulla >> << Come fai a dire che non è nulla ? Se non riposo bene il mio bellissimo viso non si conserverà bene >> disse George a mo di giustificazione,ma Fred si mise a ridere << Mi spiace contraddirti Georgie ma sai bene che il più bello sono io >> << Pff,non dire sciocchezze lo sanno tutti che io sono quello bello,tu sei quello che da i nomignoli >> Fred rimase interdetto non capendo dove volesse andare a parare il gemello e George sorrise accorgendosene << Oh andiamo Mionee >> disse imitando la voce di Fred il quale lo guardò accigliato << A proposito,sai dovevi vederla poco fa,era molto  molto… >> << Molto cosa Freddie ? >> << Molto,non lo so forse per come era vestita,sembrava più bella ecco e poi mi ha riconosciuto di nuovo >> << Lei non sembra bella Freddie,lei è bella mi pare di averti detto che è cresciuta e non è per niente male. Comunque proprio tu non puoi dirmi che era bella per come era vestita dato che l’hai vista senza niente addosso >> George rideva << Non era senza niente aveva un asciugamano >> << Oh hai ragione Freddie,uno di quelli dove non si vede nulla immagino >> disse ridendo ancora più forte. Fred lo guardava sconcertato non capendo dove volesse andare a parare il gemello,poi pensando all’incidente avuto con Hermione arrossì di colpo e abbassò la testa per non farsi vedere da George,ma il tentativo fu vano. << Tu – disse sbiancando – tu Frederick Weasley sei appena arrossito ? Chi sei tu ? Che ne hai fatto di mio fratello ? >> era incredulo,almeno tanto quanto la faccia di Fred che sembrò riprendersi << Io arrossire ? Ma sei impazzito ? Fred Weasley non può arrossire è contro natura >> << Ma tu lo hai fatto Freddie >> disse George che ora se la rideva iniziando  a fare qualche pensiero sul perché il fratello,parlasse spesso della Granger. Fred capì al volo dove voleva andare a parare George e lo precedette << Comunque voglio fare un ultimo esperimento per vedere se ci riconosce o se è solo fortuna  >> << Io dico che è assodato che ci riconosca Fred,come hai detto tu lo ha fatto di nuovo poco fa. Non è che vuoi usare l’esperimento per avvicinarti di nuovo alla nostra cara Granger ? >> Fred lo fissava allibito,ma George ora è più divertito che mai << Oh scusa tu preferisci chiamarla Mione >> e scoppiò a ridere,facendo di nuovo arrossire leggermente Fred,ma che si riprese  subito stavolta. << Vedrai il mio esperimento Georgie >> disse Fred sorridendo e pianificando già tutto nella sua testolina rossa. << Cosa vuoi fare di grazia ? >> << Bhe per prima cosa mi dai il tuo maglione con la G sopra ?  >> chiese Fred al gemello,che se pur titubante glielo diede. <> ,ma Fred sorrise e non rispose. Intanto il resto della mattinata passò tranquillo. Hermione salì in camera per prendere un libro e vide Ginny piangere sul letto. << Ehi Gin che succede ? >> << Niente ho solo litigato con Harry >> << Ma stamattina era tutto okay no  ? Che è successo di così grave ? >> << Non si fida di me ecco cosa – disse la rossa alzandosi dal letto e asciugandosi le lacrime – lui pensa che io stia solo giocando con lui e che per me non sia nulla di serio. Merlino tu sai quanto io tenga ad Harry >> Hermione sospirò << Lo so e mi sembra assurdo che lui pensi una cosa del genere in effetti. Perché non si fida di te ? >> << Ho ricevuto una lettera da parte di Michael oggi e non gli ho detto niente. Non perché volessi nasconderlo,ma perché non era nulla non credevo se la sarebbe presa così >> << E cosa voleva Michael ? >> chiese la riccia << Mi ha chiesto scusa per come mi aveva trattata e che quando torneremo ad Hogwarts vorrebbe parlarmi e provare a sistemare le cose >> Hermione fissò la rossa stupefatta << Ginny ti ha esplicitamente detto che vuole tornare con te. Questo per te sarebbe niente ? >> << Lo so,ma a me Michael non interessa minimamente e poi sto con Harry ora o almeno credo si è arrabbiato molto >> Ginny abbassò la testa e sospirò << Se vuoi possiamo andare a fare un giro ti va ? >> << No stavi per leggere hai preso un libro. Va pure tranquilla >> le sorrise la rossa e Hermione ricambiò il sorriso << Grazie Herm >> << Di nulla Gin >>. Hermione uscì dalla stanza chiudendo la porta e una volta arrivata al piano di sotto uscì fuori per andare a mettersi sotto il salice,mentre tra le mani aveva un libro tutto pronto per essere letto. Entro sera lo avrebbe terminato e poi erano solo le due del pomeriggio. George intanto pensava e ripensava a come Hermione riuscisse a distinguerli e nonostante Fred volesse fare un ultimo tentativo,lui aveva capito che fosse palese che lei ci riuscisse. Il punto era : Come ?  Bhe forse un modo c’era,ma non poteva essere. O forse si. Bho non lo sapeva più nemmeno lui. Piuttosto non vedeva l’ora di tornare a scuola,già,strano per George Weasley questo,ma così avrebbe rivisto Angelina. Angelina ma certo !! Lei riusciva a distinguerli,ma solo dopo averli sentiti parlare. Diceva che lo capiva dal timbro,ma questo anche perché lei era la sua ragazza quindi era probabile che per via dell’interesse li riconosceva. Ma Hermione non poteva a meno che . . . ma era impossibile,insomma a lei piaceva Ronnino,non uno di loro o almeno credeva non poteva saperlo,ma qualcun altro si,pensò sorridendo. La porta si aprì e ne entrò Fred che si tolse la maglia per mettersi il maglione che gli aveva prestato poco prima << Bhe io vado >> e se ne uscì. George pensò che stesse per fare una stupidaggine,sarebbe stato inutile, lei lo avrebbe riconosciuto lo stesso e ora lui doveva confermare la sua teoria. Uscendo dalla sua stanza si diresse in quella di Ginny ed entrò. << Fred o George ? >> << George >> << Ok Georgie cosa vuoi ? >> << Il tuo adorato fratellino non può venire da te senza volere  per forza qualcosa ? >> <<  No >> rispose ridendo la rossa e il fratello si unì a lei << Allora devo chiederti una cosa >> cominciò George << Dimmi >> <<  A Hermione piace Ron ? >> diversamente da ciò che si aspettava la sorella iniziò a ridere << Bhe perché ridi ? >> << A Hermione non piace Ron – continuò sorridendo – ma perché ti interessa ? >> << Volevo confermare una teoria. Non è che le piaccio io o Fred ?? >> Ginny rise più forte stavolta << Se credi che vi distingua perché le piace uno di voi e se ne accorge dai battiti del cuore sei completamente fuori >> George parve pensarci  << Bhe sai Angelina . . . >> << Georgie Herm non è Angelina >>,il fratello le sorrise  << Lo so,ma sai il fatto di riconoscerci e tutto >> << Si lo so,ma non è così  lei vi riconosce anche se non so nemmeno io come faccia >> sospirò la rossa << Okay,vado a fare qualche incantesimo per i nuovi prodotti da portare a scuola >> << Herm vi ucciderà >> rise Ginny << Non credo lo farà o non potrà vantarsi di saper riconoscere  i gemelli più belli del mondo >> << Poco egocentrico tu vero ? >> rise la sorella << Ehi guarda che è Fred l’egocentrico >> << Come vuoi Georgie >> e così dicendo il rosso uscì dalla stanza della sorella. Fred stava girando intorno alla casa quando scorse la figura della ragazza che cercava sotto il salice, proprio come il giorno prima. Si avvicinò piano e quando le fu davanti << Guarda un po’ la nostra cara Granger >>  la ragazza sentendo quelle parole pensava fosse George,ma non appena alzò lo sguardo e incrociò quegli occhi capì benissimo chi fosse e guardando il maglione che indossava sorrise << Non provarci rosso so che sei Fred e non ti servirà mettere il maglione con la G e parlare come George per imbrogliarmi >> Fred le sorrise << Dimenticavo che sei la strega più brillante della tua età. E poi come mai mi hai chiamato rosso Mione ? Vuoi darmi un soprannome anche tu per caso ? >> disse il rosso ridendo. Alla ragazza mancò un battito per un attimo,non si era nemmeno resa conto di averlo chiamato rosso,ma poi sorrise riscuotendosi << Perché non posso Weasley ? >> il ragazzo sorrise << Ecco la solita Granger,comunque se io ti chiamo Mione hai il diritto di darmi un soprannome anche tu >> << Ti sei appena inventato un diritto che non esiste ? >> chiese lei più scioccata che mai << Bhe non c’è nulla di male no >> disse lui con un sorriso che avrebbe fatto sciogliere il cuore a chiunque. Hermione si perse in quel sorriso e in quegli occhi così belli,ma osservandolo scoppiò a ridere << Che c’è Hermione ti faccio ridere così tanto ? >> << Fred sai che siamo ancora in Estate e tu hai addosso un maglione ? >> rise lei. Il ragazzo la osservò mentre rideva e pensò che era qualcosa di bellissimo la sua risata,poi abbassò lo sguardo verso di lei e incontrò il suo, scuro come il coccolato che lui amava. Si riscosse da quello sguardo divenuto magnetico in pochi secondi per lui e si tolse il maglione rimanendo a torso nudo. Hermione lo fissò e si meravigliò di scoprire come il fisico di Fred fosse slanciato con i muscoli e i pettorali come quelli dei ragazzi che nel mondo babbano facevano i modelli e che Hermione conosceva bene. A quanto pare al ragazzo tutto quel quidditch aveva fatto bene e nascondeva quel corpo sotto la divisa senza che nessuno se ne accorgesse. Fred notando lo sguardo della ragazza vagare sul proprio petto sorrise malizioso << Se volevi vedermi senza maglia bastava chiedere Mione >> le disse facendole l’occhiolino,la riccia arrossì e distolse lo sguardo posandolo sul libro che aveva tra le mani,mentre il ragazzo le si sedette accanto. Restarono per qualche minuto in silenzio fino a che lui non iniziò a fissarla insistentemente per alcuni minuti e la ragazza si voltò al limite della sopportazione << Cosa vuoi rosso ? >> disse esasperata,lui sorrise << Allora non vuoi dirmi come fai a distinguerci ? >> << Scordatelo >> rispose secca. Fred la guardò ammirato per la sua tenacia e allora la guardò con occhi dolci tanto da farla arrossire e ne sorrise << Nemmeno se ti chiedo per favore ? >> << Ti ho detto che non te lo dirò Weasley e non lo farò. >> disse vedendo il ragazzo voltarsi con la testa dall’altro lato e pensò di aver trovato un po’ di respiro dopo essersi tolta quello sguardo da dosso. Stavolta però fu lei a guardarlo,aveva poggiato la testa sul tronco del salice e stava con il viso rivolto verso il cielo ma aveva gli occhi chiusi,lei lo guardò bene scendendo dal viso al torso nudo e alle gambe avvolte dai jeans e pensò di non aver mai visto un ragazzo così bello,poi ripensò alla lettera e non resistette alla tentazione << Fred che intendevi con “Non finisce qui Mione” nella lettera ? >>. Il ragazzo riaprì gli occhi e si voltò incrociando quelli cioccolato della ragazza e vi si perse dentro,mentre lei si perdeva in quel verde ambrato che avrebbe potuto tenerla ferma lì immobile per sempre e lei non se ne sarebbe neanche accorta. << Volevo sapere come facevi a riconoscerci  Mione >> disse il rosso senza staccare gli occhi dai suoi,la riccia non distolse lo sguardo <<       Non smetterai di chiamarmi così vero ? >> << Scordatelo Mione >> rise lui e lei non riuscì a non ridere << Sei buffo rosso >> << Lo so è il mio passatempo preferito >> << Lo fai tutto il giorno >> << Appunto >> disse lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Hermione sorrise scuotendo la testa e posò lo sguardo di nuovo sul libro. Fred la guardava,aveva un’aria così tranquilla mentre leggeva che si alzò << Io vado da George ci vediamo dopo Mione >> disse facendole l’occhiolino << A dopo rosso >> rispose sorridendo. Fred arrivò davanti alla porta di casa ed entrò trovandosi Ron davanti << Hai visto Hermione ? >> chiese, e a Fred chissà perché dette fastidio che il fratello gli chiedesse della ragazza << Si ero con lei fino a poco fa >> << E che ci facevi con lei ? >> << Quello che faccio con Mione non sono affari tuoi Ronnino >> Ron divenne rosso dalla rabbia << Ah sei Fred >> << Già in carne ed ossa Ronnino ed ora spostati devo passare  >> Ron si spostò e non si trattenette più << A me piace Hermione quindi stalle lontano >> sbottò. Fred che aveva iniziato a salire le scale si voltò << Non credo che tu piaccia a lei e comunque non starò lontano proprio da nessuno,non puoi darmi ordini,quindi sparisci e poi a lei non dispiace la mia compagnia >> disse sorridendo Fred e lasciando solo il fratello sbollire dalla rabbia,mentre lui entrò in camera sbattendo la porta e facendo sussultare George <<  Ma che ti prende ? >> << Ronald è un idiota >> << E tu te ne sei accorto ora ? Mi deludi Freddie >> sghignazzò George facendo ridere il fratello << E’ solo che ha detto che gli piace Mione e che devo stargli lontano. >> << E ? >> << E lui non può darmi ordini e poi a lei non dispiace la mia compagnia. Comunque non credo le piaccia Ronnino >> << A lei o a te Freddie ? >> << Che cosa ? >> << La compagnia a chi è dei due che non dispiace ? E comunque su una cosa hai ragione a lei non piace Ron,me lo ha confessato Ginny prima sono andato a chiederglielo >> Fred lo guardò interrogativo << E perché gli avresti chiesto una cosa così ? >> disse al gemello un po’ titubante << Freddie se credi che mi piaccia la Granger sei fuori strada – sospirò – come ti ho detto non è male,ma io ho la mia bellissima Angelina e comunque ho chiesto questo a Ginny perché Angy ci riconosce dopo aver sentito le nostre voci poiché è la mia ragazza e ha imparato i toni. Quindi ho pensato che magari la Granger potesse avere un interesse per uno di noi così da riconoscerci >> << Tu – disse Fred – tu sei un genio >> << Lo so Freddie >> sorrise George compiaciuto. << Allora come è andata con Mione ? >> disse << Mi ha riconosciuto >> sorrise Fred << E che ci fai senza maglia ? >> Fred rise pensando che il fratello pensasse solo a quello. Ron intanto aveva trovato Hermione e andò dritto da lei << che hai fatto con Fred ? >> << Come scusa ? >> disse la riccia << Non fare la finta tonta era senza maglia poco fa e quando gli ho chiesto se ti aveva visto mi ha detto che era stato con te fino ad ora >> rispose lui arrabbiato e Hermione si alzò più arrabbiata di lui << Si può sapere qual è il tuo problema Ronald ? Io e tuo fratello abbiamo solo parlato e poi non dovrei darti nemmeno spiegazioni >> << Il mio problema è che tu mi piaci Hermione hai capito ? >> disse il rosso fuori di se,sbiancando dopo per quello che aveva detto. Hermione se in un primo momento era rimasta scioccata si riscosse << Ronald – sospirò – io, ecco io non ti vedo come più di un amico, mi dispiace ma ti voglio bene lo stesso >> cercò di sorridere,ma invano. Ron la guardò << Mi spiace non essermene accorto prima,sono un idiota lo so,ma anche io ti voglio bene  e scusa se ho urlato poco fa >> le sorrise sincero e Hermione sperò con tutto il cuore che la loro amicizia non cambiasse mai,in fondo voleva molto bene a Ron. << Posso farti una domanda però ? >> << Certo Ronald quello che vuoi >> gli sorrise << Ecco…c’è qualcosa tra te e Fred ? >> Hermione arrossì di colpo,cioè non capì nemmeno perché lo aveva fatto non ne aveva alcun motivo << Non…non c’è niente tra me e tuo fratello,ma come ti viene in mente Ronald ? Siamo solo amici >> sdrammatizzò la riccia << Sarà,ma ultimamente ti gira intorno >> << E’ solo che vuole sapere come faccio a riconoscerli >> << Giusto >> disse Ron,sembrando che avesse ceduto a quell’insinuazione << A proposito come miseriaccia fai Herm ? >> << Non penserai che te lo dica Ronald ! >> << Ma siamo amici >> piagnucolò il rosso << Anche Harry e Ginny sono miei amici e non gli ho detto niente,quindi non lo dirò nemmeno a te >> disse la riccia e il rosso la guardò male. << Vado da Harry tu vieni ? >> << Si vengo anch’io >> e si avviarono verso casa. Qualche ora dopo Hermione tornò in camera sua. Non era riuscita a leggere quel libro date le continue interruzioni tra Fred e Ron,così aveva rinunciato e aveva passato un po’ di tempo con i suoi due migliori amici. Entrando in camera vide Ginny cambiarsi << Gin tutto okay ? >> chiese alla rossa che si voltò e le sorrise << Io e Harry ci siamo lasciati >> Hermione sbarrò gli occhi << E lo dici così ? Cioè come ? Perché ? >> urlò la riccia << Herm non urlare e comunque lui non si fida di me,dice che io penso ancora a Michael e io non posso stare con qualcuno che non si fida di me. Tu sai quanto ci tengo a lui,ma lui non lo capisce quindi meglio chiuderla ora prima che succeda altro >> sospirò la rossa e Hermione l’abbracciò << Mi spiace tanto Gin >> << Anche a me Herm,ma vuol dire che è così che doveva andare. Tu piuttosto fatto altro oltre che leggere ? >> << Bhe ho passato un po’ di tempo con Fred che ha provato di nuovo a vedere se so distinguerli,ma stavolta si è convinto e poi Ron mi ha detto che gli piaccio >> la rossa a quelle parole divenne più bianca del lenzuolo << Cosa ? E tu che gli hai risposto ? >> << Gli ho detto la verità. Che lo vedo solo come un amico. >> << E lui come l’ha presa ? >> << L’ha presa bene ha detto che gli dispiace non essersene accorto prima e poi mi ha chiesto se ci fosse qualcosa tra me e Fred perché secondo lui mi gira intorno >> la rossa rise << Bhe su questo ha ragione >> << Eh dai Gin ti ho già detto che non c’è nulla >> << Come vuoi tu Herm,Oh scusa Mione  >> disse ridendo ,mentre Hermione arrossiva e poi scoppiò a ridere anche lei. Anche la cena passò tranquilla rispetto a quella precedente dove c’era stato a dir poco uno scontro infuocato. Dopo cena Hermione aveva parlato con Harry in giardino della sua rottura con Ginny e l’amico le aveva rivelato che non si fidava poiché la rossa le aveva detto che Michael era un capitolo chiuso della sua vita e poi scopriva la lettera di quest’ultimo dove le chiedeva di sistemare le cose. Hermione però disse a Harry che Ginny ci teneva molto a lui,ma a quanto pare per il ragazzo che è sopravvissuto questo non era abbastanza. Dopo un paio d’ore andarono tutti nelle proprie stanze e si misero a letto. Erano le 3 del mattino e Hermione scese in cucina a prendere un bicchiere d’acqua. Lo versò con calma e lo mando giù pian piano,poi prima che potesse salire di nuovo il primo gradino andò a sbattere contro qualcuno che ridacchiò e di cui riconobbe la risata << Attenta a dove vai Mione  >> Fred alzò lo sguardo e la fissò << Che ci fai in piedi rosso ? >> << Potrei farti la stessa domanda >> << Avevo sete >>  << Non riuscivo a dormire >> dissero all’unisono e poi scoppiarono a ridere. << Cos’hai Mione ? >> << Io ? Nulla perché ? >> << Mi sembri pensierosa >>  “ se ne è accorto” pensò la ragazza << Bhe non so se sai,Harry e tua sorella si sono lasciati >> << Si ho notato >> disse lui semplicemente e si beccò un’occhiataccia da parte della ragazza << Che c’è ? >> disse notando lo sguardo della riccia << Non ti dispiace nemmeno un pò ? >> << Onestamente non molto. Non fraintendermi non sono insensibile,semplicemente non ho mai creduto che quei due fossero fatti per stare assieme  quindi meglio ora che più in la no ? >> disse lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo,mentre la riccia lo guardò a bocca aperta << Già,peccato che c’è chi se ne accorga dopo di non essere fatto per qualcun altro >> sospirò la ragazza << Che vuoi dire ? >> Fred ora era confuso,era ovvio che si riferisse a se stessa,ma non capiva. << Ronald oggi mi ha detto che gli piaccio >> disse lei semplicemente. Fred sentì il cuore smettere di battere per un secondo e dovette fare un colpo di tosse per farlo muovere di nuovo << E…e tu cosa gli hai detto ? >> disse il rosso titubante e arrossendo,mentre in cuor suo ringraziava che fosse buio e lei non potesse vederlo e la fissava intensamente non sapendo se volesse sapere davvero la risposta oppure no. Hermione nel mentre si era di nuovo persa nei suoi occhi magnetici,che nonostante il buio vedeva benissimo. << Gli ho detto che lo vedo solo come un amico >> disse semplicemente,mentre Fred tornava a respirare dopo una lunga apnea << Bene >> disse solo e la riccia lo guardò << Bene ? >>  ripetè << Si bene – disse il rosso avvicinandosi di più – bene perché non credo siate fatti per stare insieme >> << Nemmeno io,siamo troppo diversi >> disse la riccia << Non è questione di diversità Mione è quanto ti fa battere forte il cuore una persona che ti dice se è fatta per te oppure no >> Fred non seppe da dove gli uscirono quelle parole,ma notò la sorpresa sul volto della ragazza, poi si avvicinò << Buonanotte Mione >> << Notte Rosso >> e lui si avvicinò per baciarle la guancia,ma una forza sconosciuta lo fece spostare di poco baciandole l’angolo della bocca. Quando ritornò in se la guardò negli occhi per istanti che gli parvero interminabili e poi si voltò << Scusa >> sussurrò << Non è nulla >> disse lei incapace di muoversi e distogliendo gli occhi da quello sguardo magnetico,mentre Fred salì al piano di sopra e si chiuse la porta della stanza alle spalle. Si buttò sul letto e guardò il soffitto “ Ho quasi baciato Mione” e si buttò il cuscino sulla faccia. Hermione dopo qualche minuto si mosse e andò in camera sua chiudendo la porta senza svegliare Ginny e si mise sul letto guardando il soffitto e lanciandosi il cuscino in faccia pensò “Ho quasi baciato Fred”. E mentre tentava di addormentarsi sentì di nuovo la voce de ragazzo:

 
 
“Non è questione di diversità Mione è quanto ti fa battere forte il cuore una persona che ti dice se è fatta per te oppure no” 
 
 
 
 
 

Ed ecco qui il quarto capitolo di questa storia che credo si complichi un po’,insomma abbiamo la dichiarazione del nostro amato Ronnino, la rottura tra il ragazzo sopravvissuto e la bella rossa. E soprattutto un quasi quasi molto quasi bacio xD Bene vorrei ringraziare chi ha messo la storia tra le seguite,chi tra le preferite e chi ha recensito gli altri tre capitoli. Ora passo la parola a voi,quindi che ne pensate ?
Un bacio e alla prossima

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** I hate you. Sorry babe love you. ***


Passò una settimana da quella notte e ne Fred ne Hermione si rivolsero la parola,ma nessuno apparte Ginny e George sembrò farci  molto caso,dato che i signori Weasley erano indaffarati e Ron passava il tempo con Harry, che ancora un po’ scosso per la rottura con la rossa non aveva voglia di fare nulla. Il mattino dopo quella notte Hermione raccontò tutto a Ginny che prese a urlare e a saltare contenta,mentre George che aveva passato tre giorni a indagare prima di spillare di bocca al gemello perché non parlasse con la riccia rimase piuttosto sorpreso nello scoprire che Fred si stava facendo tanti problemi per qualcosa che non era neanche un bacio e soprattutto che non avesse voluto parlargliene. Fred girava per la cucina sbuffando non avendo nulla da fare e mordendosi la lingua in continuazione,non faceva altro che pensare alla notte di una settimana prima e al gran casino che aveva fatto,anche se casino non lo si poteva definire dato che in pratica non avevano fatto nulla,ma l’intenzione c’era,eccome se c’era e sbuffò per l’ennesima volta a quel pensiero,mentre si ripeteva le parole di George nella mente “ Non è successo nulla Freddie e anche se fosse non vedo che male potrebbe esserci “ e lui alle parole del gemello lo guardò allibito come se fosse uscito di testa,insomma lui stava per baciare Mione ”Già Mione”, sospirò per un attimo, e George diceva che non era niente. Non sapeva più se era lui o George a essere fuori di testa,se lui per aver desiderato quel bacio o il gemello che diceva che non c’era nulla di male, che poi quando George gli aveva chiesto se lo voleva quel bacio,lui aveva solo abbassato lo sguardo ed era uscito dalla camera senza rispondere. Hermione era seduta a gambe incrociate sul letto e stava leggendo il suo amato libro che in quella settimana sembrava non averne avuto il modo per tutto quello che era successo. Alzò gli occhi da quelle pagine e le sembrò di rivivere la scena di Fred che la guardava e le si era avvicinato pian piano e poi le aveva sfiorato l’angolo della bocca con le labbra,sospirò pensando che se lui l’avesse baciata lei di certo non si sarebbe tirata indietro,anzi comprese che lo avrebbe davvero voluto quel bacio e un po’ si malediceva per questo. Credeva che fosse sbagliato provare quelle cose,infondo Fred era pur sempre il fratello di Ron,quel Ron che era il suo migliore amico e soprattutto quel Ron che lei aveva rifiutato e a cui aveva detto che non c’era nulla tra lei e Fred,tra di loro. Si buttò con la testa sul cuscino pensando a quelle parole “Lei e Fred” come se ci fosse un loro,ormai non si parlavano da una settimana anche se nessuno sembrava averlo notato,non sapeva nemmeno più se erano amici. Fred intanto era tornato in camera e aveva passato la mattinata a fare nuovi esperimenti con George per i nuovi prodotti e non appena la madre li aveva chiamati a gran voce per il pranzo il gemello si era lanciato giù dalle scale a una velocità disarmante,mentre lui invece si era alzato con calma ed era uscito dalla camera chiudendo la porta,ma appena si voltò andò a sbattere contro qualcuno << Scusa,scusa non ti ho visto >> disse il rosso << No è colpa mia Fred,mi dispiace >> rispose la riccia alzando gli occhi che si andarono a incastrare perfettamente con gli smeraldi che il rosso aveva al posto degli occhi e per un attimo le mancò il fiato perché quello sguardo la stava scrutando affondo. << No,non preoccuparti Hermione. Andiamo a mangiare ? >> la ragazza di fronte a lui annuì debolmente << Si andiamo >> e scesero le scale per poi sedersi al tavolo,finendo come qualche giorno prima uno di fronte all’altro. << Allora ragazzi mancano solo due settimane e tornerete a scuola siete pronti ? >> disse Molly per trovare un argomento di conversazione notando il silenzio che si era creato a tavola. << Bhe,io ho gia preparato tutto devo solo fare la valigia >> sorrise Hermione  << Bene cara e voi altri ragazzi ? >>  << Anche io ho quasi tutto mi mancano solo alcuni libri,li andrò a prendere tra qualche giorno a Diagon Alley con Fred e George >> disse Ginny guardando i due gemelli che annuirono << Io non vorrei che finisse l’Estate >> sospirò Ron affranto facendo sorridere Hermione,provocando così una smorfia di Fred che George e Ginny non mancarono di notare,ma anche Harry la notò tanto da spalancare gli occhi incerto se dire o no qualcosa. Hermione distolse lo sguardo da Ron e si ritrovò davanti quello indifferente e freddo di Fred e per un attimo le mancò il fiato “che diamine aveva fatto ?” pensò,ma poi distolse lo sguardo da quello del ragazzo riportandolo sull’arrosto che Molly aveva preparato. << Allora e voi due ragazzi è il vostro ultimo anno non siete eccitati all’idea ? >> Molly non sembrava voler sopportare il silenzio che si era creato a tavola da qualche giorno,così i gemelli la guardarono << Oh si sarà divertente >> le rispose George con un sorriso << E interessante >> continuò Fred senza spostare lo sguardo dalla riccia che incrociandolo rimase impalata lì mentre si fissarono per qualche minuto che sembrò non passare mai o perlomeno non avevano intenzione di passare. Finito il pranzo Hermione e Ginny aiutarono Molly a sparecchiare e fecero tutto lavando anche i piatti con la magia in modo da aver più tempo a loro disposizione dato che l’estate era agli sgoccioli. Al contempo i ragazzi si erano messi in giardino sotto il sole, tutti seduti  a parlare del più e del meno fino a che George non richiamò l’attenzione di tutti << Allora ragazzi siete pronti a fare conquiste quando torneremo a scuola ? >> << Ma che razza di domande fai ? E poi tu hai già una ragazza >> disse Ron guardando il fratello confuso << Lo so,infatti ho chiesto a voi >> sghignazzò George << Bhe io ho rotto con tua sorella credo si sia capito. Ma non per questo non tengo più a lei,anzi è il contrario,solo non so se sia il caso o meno di sistemare le cose o lasciar perdere >> sospirò un Harry alquanto affranto << Bhe se ti importa dovresti almeno provarci magari è la volta buona e non te ne rendi nemmeno conto perché hai paura o perché credi che sia una cosa  sbagliata >> disse George e Fred lo guardò capendo chiaramente che il gemello non si stava riferendo ad Harry in quel momento ma a lui. << Giusto oppure potresti lasciar perdere perché sai già che non andrebbe bene >> ribbattè Fred << E chi ti dice che non andrebbe bene ? >> continuò George << Bhe il fatto che la conosci >> disse Fred stringendo i denti << O magari il fatto che sei tu che non conosci bene te stesso >> insistè George. Per tutta la conversazione Harry e Ron li guardarono allibiti non  capendo cosa intendessero,certo era chiaro che la prima battuta era riferita ad Harry ma dalle successive si era capito che non ce l’avevano più con lui. << Ragazzi ma di che diavolo state parlando ? >> disse un Ron alquanto confuso da tutte quelle battute che i fratelli si erano scambiati,ma Harry che in un primo momento era sembrato confuso quanto il suo migliore amico ripensò allo sguardo di Fred verso Hermione quando erano a tavola e collegando le parole dette ora dai gemelli di colpo capì << Non starete parlando di .....>> << No ! >> lo interruppero bruscamente i due prima che completasse la frase,ma questo non fece altro che confermare la sua tesi << Si come no >> disse Harry e Fred lo guardò un po’ truce facendolo degluitire,mentre George ridacchiò. Fred si riscosse e voltò lo sguardo in direzione della casa quando sentì la risata della riccia e un sorriso spontaneo gli si formò sul volto mentre Harry e George ridacchiarono e Ron che non aveva capito nulla emise un suono frustrato. << Ho fame >> disse poi lamentandosi << Sei un maiale Ronnino abbiamo mangiato neanche un’ora fa >> commentò George << Già un maiale con i capelli >> continuò Fred facendo ridere un Harry con le lacrime agli occhi,mentre Ron si faceva sempre più livido di rabbia. Ginny e Hermione erano risalite in camera loro e la riccia era pronta per iniziare a ripetere qualche materia quando la rossa la interruppe << Herm quando hai intenzione di parlare con Fred ? >> << E perché dovrei ? Voglio dire è lui che non mi rivolge la parola,insomma non è successo nulla infondo >> rispose con ovvietà << Herm vi stavate per baciare come puoi dire che non è successo nulla ? E poi non vedo che male ci sarebbe se tu e mio fratello vi metteste assieme. Sai come sareste carini ? >> la rossa ormai aveva gli occhi a cuoricino e fece ridacchiare la riccia << Oh andiamo Ginny non è nulla e poi non c’è assolutamente niente tra me e Fred quindi discorso chiuso e per dimostrartelo più tardi parlerò con lui e potremmo chiarire quel piccolo incidente >> << Bhe sarebbe di certo la cosa migliore da fare e poi mi manca sentirti chiamare Mione >> disse ridendo e facendo arrossire di botto Hermione che al pensiero della voce di Fred che la chiamava Mione perdeva il controllo delle sue guance e non poteva impedire loro di andare a fuoco. << Andiamo sei arrossita >> << Gin basta non è come pensi >> e sbuffando si mise a leggere con la risata di Ginny nelle orecchie che uscendo dalla stanza canticchiava “ Mioncinaa Mionucciaa “ e la riccia a quelle parole arrossì buttandosi il libro sulla faccia.  Più tardi Hermione posò il libro e notò che erano appena le sei del pomeriggio così scese le scale e vide che in casa non c’era nessuno,ma andando in cucina lesse un biglietto posto sul tavolo
 

“Hermione cara siamo andati a Diagon Alley per prendere le ultime cose,ci siamo anticipati di qualche giorno. Sapevamo che stavi studiando e non volevamo disturbarti per qualsiasi cosa c’è Fred in camera sua. “

 
Hermione degluitì appena. Era a casa da sola e c’era solo Fred e il pensiero di poterselo trovare davanti la fece impallidire,insomma cosa avrebbe dovuto dirgli ? Aveva detto a Ginny che ci avrebbe parlato perché infondo non era davvero successo nulla e un po’ le mancava che il rosso le desse il tormento dato che la faceva anche ridere,ma ora se pensava di dovergli parlare le sembrò che fosse la cosa più irraggiungibile del mondo. Nemmeno a pensarlo che si voltò trovandosi  davanti il rosso dagli occhi smeraldo che la scrutava. Si guardarono per qualche istante finchè Fred non aprì bocca per primo << Dove sono tutti ? >> << Sono a Diagon Alley a prendere le ultime cose per la scuola >> << E tu non sei andata con loro ? >> chiese il ragazzo << Io stavo studiando ed ero così concentrata che non me ne sono nemmeno accorta e loro non hanno voluto disturbarmi. Ho appena trovato il biglietto >> rispose la riccia,ma il ragazzo non disse nulla continuando a guardarla come incantato << Tu perché non sei andato ? >> chiese allora e il rosso sembrò tornare in se << Oh io bhe ecco stavo dormendo a dire il vero >>. Hermione lo guardò e annuì per poi dirigersi verso le scale per il silenzio imbarazzante che si era creato in quella stanza e che si poteva tagliare il sottile filo di imbarazzo con il coltello. Ma proprio quando stava per salire il primo gradino si sentì afferrare per un braccio e si voltò trovandosi Fred a pochi centimetri dal suo viso << Aspetta io…io ho bisogno di parlarti >> << Dimmi Fred >> disse lei senza staccare gli occhi dai suoi. Al contempo Fred si perse in quegli occhi che per lui erano cioccolata << Mi dispiace per quello che è successo la settimana scorsa io non so perché l’ho fatto,ma non mi va di rovinare il nostro rapporto e soprattutto mi spiace aver lasciato che passasse una settimana senza parlarti è stato stupido,dato che non è successo nulla infondo >> disse il rosso mentre dentro di lui qualcosa gli diceva che in realtà lui avrebbe voluto che fosse successo qualcosa,ma scacciò quel pensiero continuando a guardare la ragazza che per un secondo gli parve delusa,ma che poi gli sorrise raggiante facendo fare al suo cuore uno strano battito che aveva paura di riconoscere << Non preoccuparti Fred hai ragione non è successo niente >> il rosso le sorrise facendola sciogliere << Mi sei mancata Mione,soprattutto darti il tormento >> rise << Anche tu mi sei mancato rosso. Per quanto sia possibile sentire la mancanza di uno dei gemelli Weasley >> rise la riccia,mentre Fred le lanciò un’occhiata offesa << Ehi come osi Granger,non sai che c’è gente che pagherebbe per passare anche cinque minuti con me ? >> << Si certo,se ti piace crederlo fa pure Weasley >> << Hermione Granger che ride di gusto e mi prende in giro. Quale scusa migliore per una vendetta >> << Fred che vuoi fare ? >> gli chiese la riccia notando lo sguardo che aveva assunto il rosso,uno sguardo che non prometteva nulla di buono << Oh me la pagherai Mione >> rispose facendola appena arrossire,ma non lo notò nemmeno perché aveva già preso la ragazza e buttatola sul divano si era messo a cavalcioni su di lei facendole il solletico << Fred smettila o giuro che appena mi libero ti affatturo e non ti potrai muovere per una settimana >> urlò Hermione con le lacrime agli occhi << Non funzionano con me le minacce dovresti saperlo Granger >> rise il ragazzo lasciandola andare e continuando a ridere più forte. << Io vado a farmi una doccia ora >> disse la ragazza alzandosi e iniziando a salire le scale << Vuoi che venga con te ? >> sghignazzò il rosso guardando la ragazza e le sue forme facendola irrimediabilmente arrossire << Frederick Weasley >> sbraitò lei indignata << Oh andiamo ti giuro che non te ne pentirai sono molto bravo >> << Ti odio Weasley >> disse Hermione correndo prima che il suo rossore le bruciasse l’intera faccia se non i capelli << Peccato io ti voglio molto molto bene Mione >> disse ridendo il rosso << Io no >> rispose urlando la riccia dal piano di sopra chiudendosi la porta alle spalle,mentre al piano di sotto Fred continuava a ridere,ma poi ripensando a Hermione con solo l’asciugamano addosso e al fatto che ora sentiva l’acqua della doccia scorrere rimase impalato arrossendo di botto e si lanciò con la faccia tra i cuscini del divano. Di quando in qua Fred arrossiva ?  

 
 
 
 
 
 
 

Lo so,lo so ho fatto passare una settimana,ma sono stata molto impegnata con la scuola per via delle interrogazioni per la chiusura del quadrimestre. Anyway questo è un po’ più corto degli altri perché come ho detto non ho avuto molto tempo,ma ditemi che ve ne pare anche perché a me non convince molto questo capitolo.
Un bacio a tutti. E ringrazio chi ha recensito gli scorsi capitoli e chi li ha letti tenendosi nell’anonimo e anche chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite.
A presto.  Elly.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** She should take me with her. ***


Hermione  scese le scale per andare al piano di sotto. Era felice di aver chiarito con Fred poiché le era mancato scherzare con il ragazzo per tutta la settimana e soprattutto si sentiva a disagio quando si trovavano nella stessa stanza e non si rivolgevano la parola. Entrò nel salone trovando Fred sdraiato sul divano che si rigirava tra le mani un cuscino borbottando qualcosa che non riuscì a capire. Avanzò piano senza farsi sentire,quando a un certo punto il cuscino cadde dalle mani del ragazzo e gli finì sul viso facendolo imprecare,a quel punto la riccia non si trattene e scoppiò a ridere facendo saltare il ragazzo da sopra al divano << Ehi non lo sai che non si deve venire dietro le persone Mione ? >> << Scusa ma eri buffo e poi come mai ti stavi rigirando un cuscino tra le mani ? >> << Non è colpa mia,sai se mi avessi fatto venire con te a quest’ora non mi starei annoiando così >> disse Fred con un ghigno malizioso alludendo al fatto che la riccia era andata a fare la doccia poco prima. << Weasley è meglio che non ti risponda >> rispose lei acida facendo sorridere Fred sornione quando la ragazza fece una faccia infastidita,gli piaceva giocare con lei e soprattutto adorava metterla in imbarazzo. Hermione si sedette accanto al ragazzo che però non disse nulla e stettero in un silenzio quasi religioso che a Hermione sembrò insopportabile << Non avrei mai pensato di dirlo,ma tu Fred Weasley sei noioso >> a quelle parole il rosso saltò dal divano << Granger stai parlando con il re degli scherzi,come osi pensare che io sia noioso ? >> lei scoppiò a ridere << Donna degenere mi ridi anche in faccia ? >> << Fred non si usa dire donna a una ragazza in quel modo da cinquecento anni >> sorrise lei << Bhe qualche problema donna ? >> ripetè lui facendola ridere ancora di più,mentre lui pensava a quanto tutto quello fosse assurdo e a quanto la risata di Hermione era melodiosa e trascinatrice che non potè fare a meno di sorridere. Hermione si alzò e si diresse in cucina senza proferire parola e Fred la seguì prima con lo sguardo e poi anche lui entrò in cucina. La riccia prese il latte dal frigo e lo versò in un bicchiere bevendone un po’ e stavolta si passò la lingua sul labbro per non lasciare alcun baffo. A quel gesto Fred sentì qualcosa allo stomaco mentre osservava ogni suo movimento. Il rosso poi le si avvicinò e la fissò intensamente negli occhi e lei ricambiò il suo sguardo,poi senza che lei se ne accorgesse le scaraventò l’intero pacco di farina addosso che stava sul ripiano della cucina  << Frederick Weasley ho appena fatto la doccia >> urlò lei,mentre lui rideva come mai in vita sua << Così impari a non portarmi con te >> << Fred >> urlò di più la riccia cercando di togliere la farina da viso << Allora Mione pensi ancora che io sia noioso ? >> disse lui con il classico ghigno Weasley che usava dopo averne fatta una delle sue << No non oserei mai dire una cosa del genere >> << Brava la mia piccola Granger allora hai capito >> rise lui,ma poi si bloccò,aveva detto mia piccola Granger ? Ma la parte grave era mia. Hermione approfittò di quel momento di sovrappensiero di Fred per tirargli addosso il bicchiere con il latte,facendolo risvegliare dal suo improvviso torpore << E tu pensi ancora che io sia una che sappia solo leggere rosso ? >>  Fred la guardò ammirato mentre scuoteva i capelli ormai impregnati di latte << Oh questa me la paghi Granger >> e così dicendo la rincorse intorno al tavolo per poi lanciare addosso lo zucchero che era davanti a lui << Ti odio Weasley >> disse la riccia scuotendo i boccoli che oramai non sapeva più che forma avevano e mentre il rosso rideva al limite dell’impossibile Hermione gli lanciò addosso il caffè che si appiccicò addosso per via del latte che gli aveva lanciato prima e a quel punto lei guardandolo scoppiò a ridere << Merlino sembri non so cosa >> disse tra le risate << Bhe tu non sei messa meglio di me >> continuò a ridere. Dopo qualche secondo di apparente calma però Fred aprì il frigo e le tirò addosso qualsiasi cosa gli fosse a tiro fino a che la cucina non divenne inguardabile e Hermione gli sparse la torta ricoperta di panna sulla faccia nel momento in cui l’aveva presa da dietro e stretta. Fred con la faccia piena di panna la buttò a terra e si pulì su di lei << No Fred che schifo togliti >> urlò << Non ci penso nemmeno >> rise lui. In quel momento sentirono un rumore fuori di casa e nemmeno il tempo di alzarsi,che sentirono la porta di casa aprirsi e si precipitarono fuori dalla cucina trovandosi tutti che li fissavano a bocca aperta. George appena vide il gemello conciato in quel modo scoppiò a ridere insieme a Harry,mentre Ginny aveva la bocca spalancata e Ron gli occhi fuori dalle orbite. << Ma che diamine è successo qui ? >> urlò la signora Weasley guardando il figlio e Hermione,mentre si avvicinava alla cucina << Io non entrerei se fosse in te mamma >> disse Fred scatenando un’occhiata di fuoco alla donna che spalancò la porta della cucina e di conseguenza spalancò anche la bocca per poi diventare rossa di rabbia << Fred Weasley che diamine hai combinato ? >> << Io non ho fatto niente è stata Mione >> << Cosa ? Sei tu che hai iniziato >> disse la riccia indignata << Non avrei iniziato se tu non mi avessi detto che sono noioso >> rispose il rosso << E io non lo avrei detto se non fosse stato vero >> ribattè la riccia << E io non lo sarei stato se tu mi avessi fatto venire con te >> << Non ti avrei mai portato con me,piantala >> rispose Hermione scioccata. Tutto il loro battibecco avvenne sotto gli occhi increduli dei presenti che ormai non sapevano più cosa dire apparte George ovviamente << E dove avresti dovuto portarlo Hermione ? >> disse facendo arrossire la riccia che si voltò dall’altro lato << A fare la doccia con lei >> rispose invece Fred al posto suo come se fosse la cosa più normale del mondo. George scoppiò a ridere e stavolta non solo Harry con lui,ma anche Ginny,mentre Ron che se prima aveva gli occhi fuori dalle orbite,ora gli erano caduti. La signora Weasley interruppe tutto << Hermione perdonali ho dei figli scellerati >> sospirò la donna facendo sorridere la riccia << E tu signorino ora pulisci tutto >> << Che cosa ? >> sbraitò Fred << Io vado al ministero da vostro padre e non ho intenzione di ascoltare una parola in più >> e detto questo si smaterializzò. << Io non pulirò tutto questo >> disse il rosso << Oh si che lo farai >> Hermione lo guardò storto << E pensi di costringermi tu Mione ? >> << No,ma avevo intenzione di aiutarti,ma se non vuoi io me ne vado >> e mentre stava per raggiungere le scale si sentì afferrare per il braccio << Non così in fretta Mione,abbiamo da pulire una cucina ricordi >> disse facendole l’occhiolino e spingendola nella cucina,sotto gli sguardi divertiti di tutti e quello ormai scandalizzato di Ron.
 
 << Basta non ne posso più >> << Fred piantala di lamentarti abbiamo finito >>,ma il rosso sbuffò e guardò la riccia che gli dava le spalle << Ma ci abbiamo messo due ore >> << Bhe se tu non avessi iniziato non avremmo dovuto pulire ti pare ? >> rispose lei voltandosi e guardandolo con ovvietà << Io non avrei iniziato,ma tu hai detto un’eresia >> << Si certo >> sospirò la riccia,a volte far capire qualcosa ai gemelli era inutile. << Ora dovrò farmi un’altra doccia >> Hermione si lamentò << Almeno stavolta mi porterai con te >> sorrise sornione il rosso e Hermione si voltò verso di lui trucidandolo con lo sguardo e Fred degluitì togliendosi il sorriso dalla faccia << Stavo scherzando mia adorata Mione >> << Lo spero >> asserì lei per poi voltarsi e andare verso le scale e potersi fare finalmente una doccia.
 Più tardi anche Fred riuscì a lavarsi ed entrò in camera sua,ma mentre si vestiva notò George che lo guardava con un ghigno malizioso << Georgie so che vuoi dirmi qualcosa quindi sputa il rospo >> << Hai chiarito con la Granger Freddie ? >> sorrise quello << Si >> rispose solo,ormai aveva capito benissimo che quello era solo l’inizio di una lunga conversazione. << E cosa vi siete detti ? >> << Sai di essere peggio di una pettegola anzi peggio di Ginny e questo è grave >> << Lascia perdere e rispondimi fratellino e poi da quando in qua vuoi tenerti tutto per te ? >> << Io non sto tenendo niente tutto per me >> Fred lo guardò accigliato e George sbarrò gli occhi << Stai scherzando vero ? Mi hai detto perché non parlavi con la Granger dopo tre giorni invece che subito! Fred ma che ti prende ? >> << Non mi prende niente George basta con questa storia,io e Hermione siamo solo amici >> << E chi ha parlato ? Sei tu che stai dicendo basta con questa storia,quindi c’è una storia ? >> disse George con un ovvietà disarmante << Che cosa ? George non c’è nessuna storia >> << Allora dimmi perché non mi hai voluto dire subito perché non parlavi con Hermione ? >> << Non lo so >> rispose Fred urlando contro il fratello,cosa che non aveva mai fatto e George lo guardò a bocca aperta,ma nonostante l’urlo il fatto era che Fred lo aveva detto con una sincerità disarmante. << Fred dimmi la verità fratello ti piace la Granger ? >>, a quella domanda il rosso guardò George negli occhi per poi voltarli verso la  finestra e guardare fuori,mentre la domanda del gemello gli rimbombava nella testa.

 
“Ok – si disse sospirando – aveva pensato che fosse bella,anzi bellissima già un anno prima al ballo del ceppo e ora lo aveva ripensato. No, non è che lo aveva ripensato ne era proprio convinto. Certo aveva anche asserito proprio con George il fatto stesso che fosse cresciuta e bella,ma non aveva pensato che le potesse piacere,poi le aveva dato quel soprannome senza sapere neanche come,gli era uscito dalle labbra e basta. . . già le labbra,le sue labbra,quelle stesse labbra che una settimana prima aveva sfiorato e per le quali credeva di aver fatto un casino.  Che poi lui quando era da solo e ci ripensava sapeva che quel bacio lo avrebbe voluto,ma si era trattenuto anche perché una parte del suo cervello voleva quel bacio ,mentre l’altra non sapeva nemmeno come aveva fatto ad arrivare a quella conclusione. – Sbuffò di nuovo e si portò una mano tra i capelli per poi lasciarla cadere lungo il fianco e pensò a Hermione e ai suoi occhi. –  Già quegli occhi che lui vedeva come cioccolata, che non sapeva nemmeno lui come aveva fatto a pensare alla cioccolata,sapeva solo che però ci aveva pensato mentre la guardava negli occhi,e certo,un paio di volte si era incantato in quegli occhi che all’improvviso diventano magnetici e lo attirano e poi quando se ne rende conto e scosta lo sguardo rimane a guardarla e resta incantato nel contemplare quanto effettivamente sia bella. Poi quando ride,bhe lui sorride automaticamente e più di una volta aveva pensato che la sua risata fosse davvero melodiosa e trascinatrice,ma questo non era un sinonimo di piacere,cioè può piacerti la risata di qualcuno,puoi ammettere che quel qualcuno sia bello,ma questo non vuol dire che quel qualcuno ti piace. A lui piaceva passare il tempo con lei e gli piaceva il rapporto che si era creato,gli piaceva chiamarla con il soprannome che le aveva dato e darle il tormento perché poi lei gli rispondeva a modo,ma tutto ciò non voleva dire che gli piacesse,o forse si ? Ah non lo sapeva nemmeno più lui,sapeva solo di non sapere – e questo pensiero più degli altri lo mandò completamente fuori di testa – l’unica cosa strana poteva essere il fatto che associava gli occhi alla cioccolata,ma ora la testa sembrava scoppiargli e poi non lo sapeva cosa fare,cosa dire,non sapeva nemmeno che pensare. Poi d’un tratto gli venne in mente Ron e il fatto che a lui Hermione piacesse,ma lei gli aveva di detto di no perché erano troppo diversi e lui stesso poi se ne era uscito con quella frase che non sapeva nemmeno da dove gli era venuto e infatti la riccia rimase a bocca aperta in quel momento,ma lui pensava davvero che il fratello non era fatto per la ragazza e pensando questo gli venne in mente anche il fatto che aveva provato fastidio quando Hermione gli aveva confessato che Ron le aveva rivelato i suoi sentimenti e si sentì quasi non respirare e aveva provato una strana sensazione allo stomaco. Poi quando la ragazza gli aveva detto di aver rifiutato il fratello si sentì meglio ed era tornato a respirare. Anche George gli aveva detto che aveva fatto una strana smorfia,quasi di fastidio quando Ron le mise il braccio sulle spalle e le sorrise a tavola quella sera e tutto questo fece fare a Fred un salto indietro nella propria mente,insomma se provava fastidio voleva dire che qualcosa provava,ma questo non era possibile lui non si innamorava,lui non provava niente.”


 Scacciò tutto quello dalla testa e la voce di George lo riportò alla realtà << Fred allora ? Ti piace la Granger ? >> Fred si voltò verso il gemello << Io…io – fece un respiro profondo – No >> disse con una sicurezza che sparì però nel dire quella parola e George parve accorgersene << Fred non è grave se ti piace qualcuno >> sorrise al gemello << Ti ho detto che lei non mi piace,mi piace solo la sua compagnia e siamo amici abbiamo un bel rapporto tutto qui,ma non provo nulla per lei >> disse il rosso convinto e sorridendo al gemello che però parve pensarci su << Bhe non si direbbe tanto da come ti comporti con lei e comunque quando ho detto quelle cose in giardino anche Harry ha capito di chi stavamo parlando e dicevo sul serio >> << Anche io dicevo sul serio quando ti rispondevo Georgie caro dovresti conoscermi non mi incanto davanti alla prima ragazza che guardo. Se mi piace me la porto a letto come ho sempre fatto, come abbiamo sempre fatto,fine della storia >>. George sospirò << Si è vero lo abbiamo fatto e tu continui,ma io Freddie mi sono innamorato e Angelina mi basterà sempre,perché tengo a lei. Io non capisco perché tu continui a ostinarti che non ti innamorerai mai si può sapere ? >> << Io non ho mai detto questo >> ribbattè Fred volgendo a George uno sguardo un po’ confuso << So che non lo hai mai detto,ma so che lo pensi sono il tuo gemello e so cosa ti passa per la testa. Me ne accorgo quando guardi qualche coppietta o quando ti passiamo davanti io e Angelina,hai sempre uno sguardo frustrato come se tu non avrai mai una cosa del genere e allora ti porti a letto tutte le ragazze della scuola o al massimo le tue storie durano un mesetto,non è così Fred >> Fred oramai guardava George con una faccia indecifrabile,era vero che si portava a letto parecchie ragazze,ma non per questo pensava di non potersi innamorare,solo non era da lui. << Io non penso che non mi possa innamorare,semplicemente i sentimenti e Fred Weasley sono due cose che vanno in direzioni diverse >> rispose infatti al gemello sorridendo,ma George sospirò e sbuffò << No,  è solo che sei spaventato,tu hai paura Fred >> << E di cosa dovrei aver paura di grazia ? >> sbuffò lui ora stufo di quella situazione perché anche se non voleva ammetterlo era vero che il gemello lo conoscesse meglio di se stesso << Tu hai paura di quello che potresti provare e allora scappi da quelle situazioni lo hai sempre fatto è per questo che non perdi mai più tempo di un mesetto con qualcuno >>. Colpito e affondato,ecco come si sentiva Fred,ma non voleva demordere lui non aveva paura e lo avrebbe dimostrato << Io non ho paura >> rispose << Certo come credi tu. Tu sei convinto che non ti piaccia Hermione bene,mettiamo che tra qualche giorno torniamo a scuola,come reagiresti se qualcuno si interessasse alla Granger ? >> il pensiero di quella cosa bastò a Fred per emettere un suono frustrato che fece ridere George << Come pensavo,allora Freddie ti piace o no  la nostra cara Hermione o come preferisci tu la tua cara Mione ? >> e rise di più,mentre Fred lo guardava più allibito e confuso di prima,ormai davvero aveva esaurito i pensieri per quel giorno << George non credo mi piaccia te l’ho già detto prima >> sospirò,ma George lo guardò storto << Perché non dici la verità e ammetti che sei confuso e che non lo sai nemmeno tu >> Fred lo guardò arrabbiato e il gemello capì di aver fatto centro sorridendo sornione e facendo alzare gli occhi al cielo a Fred << E comunque anche se lei lo ha respinto piace a Ron >> gli ricordò appunto il rosso,ma George non demorse e per lui era come se quell’ipotesi non esistesse << Già e sappiamo tutti che a lei non importa nulla di Ronnino e poi arriverà qualcun altro,quindi meglio tu che sei il fratello e che sarà sicuro che la tratterai bene,che qualcun altro che la faccia soffrire. E poi se parliamo con Ronnino dubito che potrà obbiettare,in caso contrario non sa cosa gli aspetta >> disse George facendo l’occhiolino al gemello che scoppiò a ridere << Ti sei già fatto un piano senza che io ti abbia dato una risposta ? >> e il gemello annuì sorridente << Per questo sei mio fratello >> continuò. << Bhe io ho fame ed è ora di cena,quindi vado a magiare andiamo ? >> disse George mentre il suo stomaco iniziò a brontolare facendo scoppiare a ridere Fred << Io non vengo ho bisogno di pensare e stare da solo >> disse infine buttandosi sul letto con gli occhi al soffitto,mentre George sorrise e aprì la porta della stanza << Non pensare troppo alla Granger ne va della tua sanità mentale >> sghignazzò e riuscì in tempo a uscire dalla stanza prima che un cuscino colpisse la porta e la risata di Fred lo raggiunse. 

 
 
 
 
 

Alloraaa,questa volta ho fatto più in fretta visto che finalmente il quadrimestre si è chiuso e ho un po’ di respiro xD. Anyway siamo al sesto capitolo e devo dire che le cose iniziano un po’ a mischiarsi,infatti,questo capitolo è per la maggior parte dedicato a Fred e ai suoi pensieri, dai quali, si è visto che è molto ma molto confuso e George da buon gemello cerca di farlo ragionare arrivando a toccare punti dell’animo di Fred che lui stesso non riesce a vedere o almeno a cercare di rinnegare. Non so voi ma per me George è un po’ la coscienza di Fred e quindi ho dato molto spazio a loro. Bene prima che faccia lo spazio autrice più lungo del capitolo voglio ringraziare i 10 che hanno messo la storia tra le preferite,le due buon anime che la ricordano e le 25 che a seguono e soprattutto se da una parte sono contenta poiché la storia ha tanti lettori,quasi 700 , ( gioisce dalle lacrimee xD) dall’altro sono un po’ delusa dalle recensioni,insomma tante persone che la leggono e pochissime che recensiscono e appunto vorrei ringraziare in particolare Krucci, Silvia_stories e Hidalgo_Aragorn che recensiscono sempre. Non chiedo un poema,ma almeno fatemi sapere se la storia vi piace oppure no perché io credo che bisogni dire sempre la propria opinione e soprattutto anche perché se la storia non è seguita e non piace è inutile che la scrivi. Alla prossima Bacii Elly.
P.s ho appena pubblicato la one-shot "la fabbrica di cioccolato"  sempre Fremione ditemi che ve ne pare.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Alone ***


George scese le scale ritrovandosi in sala da pranzo dove tutti avevano già preso posto a tavola,ma non appena si sedette lo sguardo di Hermione gli saltò addosso << George dov’è Fred ? >> chiese la ragazza guardandolo e George sospirò per poi sorriderle << Ha detto che non aveva molta fame e voleva dormire un po’ >> << Oh ok >> disse la riccia riportando lo sguardo sul piatto dinnanzi a lei. “Però mi ha riconosciuto di nuovo – pensò George – e mi ha anche chiesto dove fosse Fred “ e pensando questo il rosso sorrise sornione per poi incontrare lo sguardo della sorella che lo fissava a mò di “ stiamo pensando la stessa cosa “ e questa, infatti , gli sorrise. La cena passò abbastanza tranquilla,se non per Molly che continuava a ripetere a George se davvero Fred avesse solo bisogno di dormire, o se non si sentisse bene ,o se magari era arrabbiato dato che gli aveva fatto pulire la cucina quel pomeriggio,ma il rosso continuava a sbuffare dicendo alla madre che il gemello stava benissimo e che non era affatto arrabbiato, e  a ogni sbuffo di George sia Ginny che Hermione sorridevano. << Allora chi vuole il dolce ? >>  disse una Molly tutta sorridente , << Cosa ? Io sono pieno >> disse George, seguito a ruota da tutti tranne Ronald << Ehii io lo voglio il dolce >> << Sei proprio un maiale Ronnino >> continuò George scatenando le risate di tutti i presenti,meno che del soggetto in questione che ora guardava il fratello in cagnesco. Hermione, invece , si alzò dal tavolo all’improvviso << Grazie Molly,ma io sto bene così. Se vuoi però posso andare a chiedere a Fred se vuole almeno il dolce >>. La donna le rivolse un sorriso smagliante << Certo va pure cara >> e la riccia le fece un sorriso e si diresse verso le scale con lo sguardo di George,Ginny e Harry addosso,mentre Ron era troppo impegnato a divorare un tronchetto di cioccolato. Hermione si soffermò davanti alla porta un momento per prendere un respiro,ma non seppe nemmeno lei il perché di quel gesto, poi bussò.


 Fred era rimasto tutto il tempo nella stessa posizione in cui il fratello lo aveva lasciato e non faceva altro che rimuginare sulle sue parole  “ Allora Fred ti piace o no la Granger ? “. Sospirò per la milionesima volta a quel pensiero,proprio come aveva pensato prima. Non era uno che si innamorava lui,non gli veniva naturale,anzi per lui era strano pensare a se stesso che camminava mano nella mano con qualcuno,non gli si addiceva proprio. Poi non sapeva nemmeno più se davvero Hermione gli piacesse oppure no,una parte di lui continuava a ripetergli “se non ti piace,allora perché volevi quel bacio ? “,mentre l’altra diceva “ Tu sei Fred Weasley e Fred Weasley non si innamora. Fred Weasley gioca.” Scacciò quei pensieri nel momento stesso in cui sentì bussare alla porta << Avanti >> disse  e Hermione entrò nella sua stanza rivolgendogli un sorriso talmente bello che lui non riuscì a non ricambiare << Ciao Mione – le sorrise lui – a cosa devo la tua onorevole visita ? >> << Ma tu non smetti mai di scherzare ? >> gli chiese lei ridendo << No, se non lo facessi non sarei io ti pare ? >> continuò lui << Giusto. Guai se non ci fosse Fred Weasley >> << Parole sagge da una ragazza saggia >> sospirò lui facendola ridere. << Allora che ti succede rosso ? >> gli chiese lei di punto in bianco e il ragazzo a quella domanda rimase interdetto non capendo dove la riccia volesse andare a parare e decise di fare il vago << Che intendi Herm ? >> << Bhe ecco mi sembri strano e poi Molly era preoccupata che non fossi venuto a mangiare >>. Il ragazzo a quella risposta si rilassò << Volevo solo dormire un po’ e poi non avevo molta fame >> << Già lo ha detto anche George,circa un milione di volte per convincere tua madre >> sospirò lei << E tu non gli hai creduto suppongo. Giusto Granger ? >> le sorrise lui,facendola incantare << E da quando Fred Weasley rifiuta un pasto o fa delle supposizioni ? >> << Acuta Granger,ma d’altronde sei pur sempre la strega più brillante della tua età >> le disse il rosso e lei lo guardò attendendo una risposta che sembrava non voler arrivare. Fred capì che con lei cambiare discorso sarebe stato inutile,era troppo intelligente per lasciarsi distrarre da lui,così decise di risponderle tralasciando qualcosa. << Avevo bisogno di pensare >> sospirò lui e la riccia a quella risposta si rilassò. << Posso sapere a cosa ? >> chiese lei scrutandolo e notanto che a quella domanda Fred si irrigidì un attimo. << E’ un dubbio che ho,ma nulla di importante >> le disse il ragazzo sorridendo e lei gli sorrise a sua volta << Ok. Bhe tua madre mi ha chiesto se volessi almeno il dolce >> << Non  mi va e poi credo che quel maiale di Ronnino lo abbia già divorato >>  Hermione scoppiò a ridere e lui la seguì a ruota << Lo credo anche io >> gli disse la riccia e poi si voltò << Bhe io vado a letto >> disse lei  e il ragazzo si alzò andandole vicino << Notte Mione >> e le lasciò un bacio delicato sulla guancia,mentre lei lo guardò negli occhi e gli sorrise per poi scivolare via da vicino a lui e andare verso la porta,ma prima che la potesse aprire la voce del ragazzo la bloccò.  << Sei mai stata innamorata ? >> le chiese all’improvviso e Hermione si irrigidì voltandosi appena verso il ragazzo e tentando di scrutarlo come meglio poteva. Lo guardò e lesse nei suoi occhi solo confusione,i suoi occhi erano liquidi come non li aveva mai visti,tanto che si chiese se effettivamente Fred stesse bene. << Io…io ho creduto di essere innamorata di una persona per un po’ di tempo,ma poi ho capito che non era amore – disse rivolgendogli un sorriso – l’amore è tutta un’altra cosa >>. Il rosso le si avvicinò piano,senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi e in quel momento gli ricordarono per l’ennesima volta la cioccolata << E cos’è l’amore ? >> disse il rosso e Hermione degluitì a quella domanda così inaspettata da parte di Fred. << Cos’è l’amore ? – ripetè la riccia – io non lo so Fred,credo che si  capisca solo quando lo si provi. Se non lo provi non lo puoi sapere >> gli rispose sorridendo e il rosso sospirò  << Ma perché mi stai chiedendo tutto questo ? >> e a quella domanda Fred non seppe come rispondere,cosa avrebbe dovuto dirle ? Che voleva capire se si fosse innamorato di lei ? Di sicuro Hermione gli avrebbe riso in faccia << E poi se non sbaglio sei stato tu stesso a dirmi che capisci quando una persona è fatta per te in base a come ti batte il cuore quando sei con lei no ? Quindi per sentire che una persona è fatta per te devi per forza esserne innamorato,non credi rosso? >> disse la riccia distraendolo dai suoi pensieri . Fred la guardò,ricordando quando le aveva detto quelle parole e le sorrise dolcemente; un sorriso che Hermione ricambiò e per un attimo Fred si sentì bene e soprattutto non si sentì solo. “Solo” ecco cosa cercava di fargli capire George con tutti quei discorsi. Lui scappava da quelle situazioni perché aveva paura,paura di perdere tutto,paura di rimanere solo,perché per Fred Weasley la parola solo non esisteva,non se riguardava lui almeno. Hermione dinnanzi a lui lo guardava e attendeva che il ragazzo dicesse qualcosa ,dato che era caduto in un silenzio non da lui, << Grazie Mione >> le disse << Per cosa ? >> lei lo fissò sconcertata,non aveva fatto nulla oltre a rispondere a quelle strane domande sull’amore. Già,ma perché Fred le aveva fatto quelle domande ? Che si fosse innamorato di qualcuno ? << Per quello che hai detto >> le sorrise il ragazzo sinceramente << Ti ho solo risposto,ma era per questo che eri così in pensiero ? >> indagò la riccia e il rosso la capì al volo,infondo era ovvio che la strega più brillante della sua età avesse notato che le sue domande erano strane e poi quando mai Fred Weasley aveva fatto domande con un argomento di quel tipo ? Mai ! rispose a se stesso. << Ah Granger come sei sveglia >> disse sospirando << Quinsi è un si ? >> disse la riccia,che però aveva una strana paura addosso nel sentire la risposta, << Diciamo di si >> disse il ragazzo << Ti hanno mai detto quanto tu sia avaro di notizie ? >> gli rispose lei << Mione non usare termini così importanti con me che non me ne intendo >> e Hermione iniziò a ridere incredula di quello che il ragazzo le aveva appena detto << Fred io non uso termini importanti >> << Invece si,andiamo avaro di notizie ? Mi sembri la Mcgranitt in questi momenti >> e a quelle parole la ragazza smise di ridere << Allora è così che mi vedi ? Come la professoressa Mcgranitt ? >> disse lei indignata e il ragazzo guardandola con la fronte corrucciata iniziò a ridere << Sei carina quando fai quella faccia >> le sorrise,facendola arrossire << E si me la ricordi,ma per fortuna non le somigli >> continuò rabbrividendo a quel pensiero e inducendo a sorridere Hermione di quell’espressione << Però secondo te io sarei carina solo con quella faccia,quindi di conseguenza il resto delle volte sono brutta >>. Fred la fissò  a bocca aperta << Io non ho detto questo >> disse poi << Ma lo hai pensato >> ribattè la riccia << Non l’ho nemmeno pensato,era un complimento >> << No,non è vero. Non mentirmi Weasley e adesso me ne vado a dormire >> << Cosa ? Oh andiamo Mione non ho detto niente >> si lamentò il rosso << No ! >> disse la riccia uscendo e chiudendosi la porta alle spalle,mentre Fred più incredulo che mai si buttò sul letto con la faccia sprofondata nel cuscino << Aahh le donne !! Non le capirò mai >>. Poi si voltò a pancia in su e si sentì avvolto da uno strano silenzio che gli fece pensare di nuovo a quella parola così strana e difficile per lui. In quel momento era solo,solo con quel silenzio innaturale che lo avvolgeva e sospirò. Prima quando discuteva con Hermione non si era sentito solo,anzi si era sentito bene,prima che lei uscisse dalla porta portandosi dietro quel momento che avevano vissuto e lui si era ritrovato di nuovo da solo in quel silenzio. Era questo che George puntava a fargli capire,era questo che lui non voleva ammettere,la sua paura di provare,paura che per lui voleva dire qualcuno che arriva,ti scombussola la vita,ti fa sentire bene,ma che appena va via si porta tutto con se e tu rimani lì su un filo,da solo e avvolto nel più strano dei silenzi.   


“Aahh quello zuccone di un rosso” pensò la riccia entrando nella sua stanza. “Ma come si permette ? Merlino avrei voluto affatturarlo,ma non avevo la bacchetta – si disse Hermione prendendo un respiro profondo – e poi perché tutte quelle domande ? Se si è innamorato possibile che nessuno se ne fosse accorto ? Nemmeno George,oppure George sapeva e stava zitto,come avevano sempre fatto. Il pensiero di Fred che però parlava al gemello di un’altra ragazza o il solo pensare che lui passasse il tempo a pensare a quella ragazza le diede un leggero fastidio che le procurò una fitta allo stomaco. Era anche vero però che lei era sua amica e non doveva provare fastidio,infondo lei e Fred erano amici,ma non per questo lei aveva il diritto di pensare una cosa del genere,se Fred voleva stare con qualcuno lei doveva essere contenta e per questo provò a sorridere,ma tutto ciò che riuscì ad ottenere fu solo una smorfia contratta – sbuffò mettendosi il pantaloncino e la canotta nera che utilizzava per dormire e si sedette sulla sedia del comò davanti allo specchio,iniziando a spazzolarsi i capelli – forse Fred era solo confuso e allora le aveva fatto quelle domande per avere un po’ di chiarezza,infondo nei suoi occhi aveva notato della confusione appena le aveva rivolto quelle domande,ma se così fosse allora perché le aveva fatte a lei ? Insomma aveva George che era fidanzato con Angelina da qualche mese e ne era molto innamorato,quindi perché chiedere a lei cos’era l’amore quando aveva il gemello a potergli rispondere senza problemi. L’unico motivo sarebbe stato che il rosso volesse sapere se magari lei fosse mai stata innamorata,ma in quel caso avrebbe potuto semplicemente chiederglielo,invece lui era davvero pensieroso per quel motivo e a Hermione venne voglia di mordersi la lingua pensando che Fred avesse addirittura saltato la cena solo perché pensava a cosa potesse provare per una ragazza. Una cosa era certa, Hermione nei suoi anni a Hogwarts non aveva mai visto Fred con una ragazza,se non per qualche storiella che non durava più di un paio di mesi – aspetta da quando si era messa a contare i giorni delle relazioni di Fred ? E realizzando che in effetti lo aveva fatto, si bloccò dallo spazzolarsi i capelli e si guardò allo specchio arrossendo – i gemelli poi erano famosi anche per il numero delle ragazze che avevano conquistato e che si erano portati  a letto,dato che dicevano di essere dotati del famosissimo “ Fascino Weasley”,ma poi George si era innamorato di Angelina e almeno in quel campo aveva messo la testa apposto,ma Fred ? Solo ora la riccia stava pensando che Fred continuava a farlo ed era anche per questo che il rosso era così sfacciato e questa cosa le fece abbassare il capo e si alzò dalla sedia andandosi a sedere sul proprio letto,mentre in quello accanto Ginny già dormiva. Tutto questo però le fece uno strano effetto e poi lei e Fred avevano creato un bel rapporto nelle ultime settimane,erano amici e a lei comunque non avrebbe dovuto interessare quello che il ragazzo faceva o non faceva con le ragazze che c’erano a scuola. Ma poi uno strano pensiero le fece capolino nella mente e lei sobbalzò dal letto. Che Fred stesse giocando con lei ? Che per lui la loro amicizia in realtà era solo un modo per prenderla in giro come aveva già fatto con altre ragazze ? Ma Hermione scacciò quei pensieri dalla testa. No,non era possibile,certo Fred era un bravo manipolatore e ne aveva dato modo di capirlo più volte nel corso degli anni,ma non era un cattivo ragazzo,anzi era buono e gentile,quando voleva, e soprattutto era divertente e poi non lo avrebbe mai fatto con lei,non con il rapporto che avevano.”                                                               Poi ripensando al pomeriggio e alla lotta nella cucina un sorriso le spuntò sulle labbra e si sdraiò nel letto sistemandosi bene sul cuscino e si addormentò. Quella notte un paio di occhi verdi le vennero a fare visita più volte.


Solo soletto,ecco come mi si sentiva Fred da quando Hermione era uscita dalla sua camera e lui non aveva fatto altro che fissare il soffitto come se da un momento all’altro dovesse spuntare qualcosa all’improvviso. Poi la porta della stanza si aprì rivelando uno George piuttosto assonnato che però alla vista del gemello che fissava insistentemente il soffitto lo spronò lo stesso << Che succede ? >> chiese infatti << Le donne non le capirò mai >> rispose Fred senza nemmeno voltarsi. George fece una risata all’affermazione del fratello,immaginandosi la scena che si era verificata poco prima,quando Hermione era andata da lui e si buttò sul letto. Dopo qualche minuto Fred però lo richiamò << Gerogie >> << Dimmi Freddie >> << Era solo vero ? >> e George invece di rispondere ridacchiò. A Fred bastò come risposta.  
 

 
 

 
Allora prima di tutto voglio scusarmi davvero per l’imperdonabile ritardo di due settimane e mezzo,ma non è stata colpa mia,piuttosto il PC aveva deciso di abbandonarmi,infatti,come sapete aggiorno sempre abbastanza velocemente. Anyway proprio per non farvi aspettare di più, questo capitolo è più piccolo rispetto agli altri,ma non mi andava di farvi attendere ancora di più. Mi farò perdonare con il prossimo che arriverà a breve,quindi mi raccomando recensite (anche una piccola piccola ) e scusate ancora per il ritardo. Intanto ringrzio i 33 che hanno messo la storia tra le seguite,i 13 che l’hanno messa tra le preferite,le 3 anime che la ricordano e chi ha recensito gli scorsi capitoli.
Baci Elly.  

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Why did you do that theater ? ***


<< Herm insomma vuoi svegliarti o no ? >>  << Mmmm ancora cinque minuti ti prego Gin >>. La rossa sbuffò,era più di mezz’ora che tentava di svegliare l’amica e quella non ne aveva la minima intenzione. In più questa cosa le sembrava piuttosto strana,da quando Hermione Granger amava poltrire a letto ?  << Herm ora ti alzi e basta >> e così dicendo le tolse le coperte di dosso e la ragazza che era ancora avvolta nel torpore e nel calore delle coperte si sentì di colpo mancare il calore e saltò giù dal letto guardando in cagnesco l’amica. << Ti odio Ginevra Weasley >> le disse corruciandola con lo sguardo e la rossa per tutta risposta le rise in faccia,cosa che non fece altro che infastidire di più la riccia.  << Perché mi hai svegliata ? Per una volta che volevo dormire >>  sospirò Hermione affranta,mentre Ginny le sorrise  << Lo so,non capita mai in effetti,ma comunque ti ho lasciata dormire abbastanza sono le undici e mezzo Herm e tra un’ora pranziamo >>. A quelle parole Hermione la guardò quasi sconvolta << Sono le undici e mezzo ? >>  << Si. Si può sapere che cos’hai fatto stanotte che non riuscivo a svergliarti ? >>  “ Stavo pensando al perché tuo fratello mi avesse fatto delle domande assurde,facendomi pensare altre cose assurde di conseguenza e senza un  nesso logico”,fu la prima cosa che le venne in mente,ma si trattenne dal rispondere ciò alla rossa che in tal caso avrebbe già iniziato a dare di matto.  << Credo di essermi addormentata tardi,sai stavo leggendo un libro e non mi sono resa conto dell’ora >>  e così dicendo si salvò,perché Ginny sembrò crederle.  << Sei sempre la solita Herm – sospirò questa guardando l’amica – pensa che Fred si era persino preoccupato che non ti svegliassi,infatti voleva venire lui,ma ho insistito >>  disse sorridendole  << Ah >> biasicò solo la riccia improvvisamente colpita dalle parole dell’amica,ma poi voltandosi nella direzione della rossa e intercettando lo sguardo che quella le stava mandando capì di aver fatto un errore e di essere caduta nella trappola di Ginny che ora le sorrideva sorniona  << Sei sicura di aver letto un libro ? >>   << Si Gin ho letto un libro >>  le rispose secca Hermione fiondandosi in bagno,mentre la rossa se la rideva tutta in un fiato.  
 


<< Ginny mi apri >>  disse Ronald davanti alla stanza della sorella,che non appena aprì la porta ci si fiondò dentro.  << Cosa vuoi Ron ? >>  gli chiese la rossa e quello la guardò in cagnesco  <<  Perché ci hai messo tanto ad aprirmi ? >>  le chiese invece il fratello facendola innervosire  << C’era Herm che stava finendo di vestirsi,comprendi ? >>  << Oh scusa Herm non ti avevo vista >>  disse Ron spostando lo sguardo dalla sorella all’amica che si stava infilando delle semplici scarpe basse con i lacci.  << Fa nulla Ronald >>  gli sorrise Hermione e passando accanto a lui si fermò sulla soglia della porta   << Io ho fame quindi inizio a scendere >>   << Ehm si ero venuto apposta, mamma mi ha detto di dirvi che è pronto >>  le sorrise e insieme alla sorella che alzò gli occhi al cielo si avviarono al piano di sotto dove tutti erano già lì ad aspettarli.    << Hermione cara ti senti bene ? >>  le disse Molly non appena la vide e la ragazza le fece un grosso sorriso   << Si sto bene Molly,avevo solo bisogno di dormire un po’ >>  e così dicendo si sedette a tavola al solito posto,ma davanti a lei non c’era Fred,ma George. Come se quest’ultimo le avesse letto nel pensiero le sorrise e le fece un gesto come a dire “ Non fare domande” e lei difatto non ne fece.  In quel momento scese dalle scale proprio Fred che si avvicinò al tavolo e vedendo il gemello al suo posto si bloccò un attimo  << Georgie saresti così gentile da farmi sedere al mio posto ? >>  disse il rosso e il gemello per tutta risposta si voltò verso di lui sorridendogli  << Bhe se permetti Freddie vorrei stare seduto io davanti a questa bella donzella oggi >>  disse facendo arrossire Hermione e facendo alzare un soppracciglio a Ron da sopra al piatto,mentre Ginny ridacchiava e Harry si mise una mano sulla faccia iniziando a pensare che George volesse davvero far innervosire il gemello senza ritegno. Fred lo guardò male e spostò lo sguardo su Hermione  << Bhe allora che ne dici se facciamo scegliere a lei Georgie ? >>  << Direi che sarebbe più che giusto Freddie >>  ed  entrambi si voltarono in direzione della riccia,che si sentì osservata da tutti in quel momento.  << Cos’è che dovrei fare io ? >>  chiese infatti  << Scegli >>  disse  Fred fissandola  << Chi vuoi che ti stia seduto difronte tra noi due ? >>  continuò George.  Hermione iniziò a fissarli sebbene quella situazione per lei fosse totalmente assurda  << Bhe ecco – una parte di lei stava per dire Fred,ma poi intercettò lo sguardo di George che le sussurava un “di me “ facendole l’occhiolino e quando lei stava per chiedergli spiegazioni lui le aveva mimato un “ti spiego dopo” e allora fece la sua scelta – direi  George >>  disse sorridendo e nel momento in cui lei sorrise,il sorriso di un altro rosso cadde in un muso e in una smorfia infastidita.  << Oh bhe Freddie direi che la Granger ha esaudito la sua rihiesta. Si sapeva che voleva avere questo bel faccino davanti >>  << Certo come vuoi tu George,ma ti ricordo che tu hai una certa Angelina a scuola >> disse Fred con un’aria tutt’altro che scherzosa che fece voltare il gemello a guardarlo e che quando questo cercò il suo sguardo ne trovò solo uno freddo e distaccato. Quello sguardo non sfuggì a Hermione che si chiese se avesse fatto bene a dire il nome di George,ma una cosa era certa lui le avrebbe dovuto spiegare quella sorta di teatrino che aveva voluto fare. Il pranzo passò tranquillo se non per qualche sbuffo e alzata agli occhi di Fred che faceva ogni volta che il gemello diceva a Hermione “ Hermy mi passi l’acqua ? “ oppure “ Cosa farai oggi Hermy ?” ma la cosa che lo infastidiva era che lui la chiamasse Hermy,insomma da dove gli era uscito adesso ? Dopo gli avrebbe chiesto spiegazioni per il teatrino di poco prima. La sera prima provava a convincerlo che a lui piacesse Hermione e ora lui che diceva di essere tanto innamorato di Angelina si metteva a fare l’idiota con la sua Mione. Ok aveva pensato sua Mione,perfetto! Era fottuto. Bene avrebbe ucciso George per tutti quei complessi mentali che ora si stava facendo.  Il pranzo finì in fretta per fortuna di Hermione che davvero stava iniziando a stancarsi di tutte quelle domande di George e poi non capiva perché diamine la chiamasse Hermy. Era una cosa insopportabile,odiava quel nomignolo,ma ora gliene avrebbe dette quattro e poi come se non bastasse Fred non l’aveva minimamente guardata dal momento in cui lei aveva fatto il nome di George e questa cosa più del comportamento del gemello gli parve strana. Bhe Fred era strano in un certo senso,cioè,prima gli dice di volerle bene,poi avviene l’incidente di qualche settimana prima,successivamente non le parla per una settimana per poi chiederle scusa,poi dice di tenere a lei e di esserle amico,poi inizia a farle domande strane sull’amore e adesso non la degna di uno sguardo. Ok stava impazzendo.  << George posso parlarti un attimo ? >>  gli disse la riccia alzandosi dal tavolo e in quel momento gli occhi di Fred saettarono su di lei quasi allarmati  e tentarono di scrutarla a fondo,ma con scarsi risultati dato che lei aveva immediatamente abbassato lo sguardo.  << Si certo Hermy >>  le disse George sorridendo e alzandosi anche lui per poi seguire la ragazza fuori in giardino.  << Allora mi spieghi questo tuo comportamento ? >>  iniziò lei  << A te ne sei accorta ? >>  << Certo che me ne sono accorta! Non sono mica stupida George >>  << Oh che non sei stupida lo sapevo già Granger e poi è un dato di fatto ti pare ? >>  << Ah ora mi chiami Granger ? Cosa c’è Hermy non ti piace più ? >>   << Acuta la ragazza >>  disse il rosso iniziando a ghignare e facendo innervosire di più Hermione che ora lo crucciava con lo sguardo. Lei odiava essere presa in giro o oggetto di qualcosa che nemmeno sapeva cos’era.  << George cosa diavolo stai combinando ? >>  << Niente di eclatante,volevo solo infastidire un po’ Fred tutto qui >>  rispose lui facendo sconcertare la ragazza  << Tu cosa ? >> disse lei più incredula che mai  << Si volevo far arrabbiare un po’ Fred e credo di essermi superato nel farlo dato l’occhiata gelida che mi ha rivolto >> disse George sghignazzando.  << Perché volevi far arrabbiare Fred ? Voglio dire voi due non lo fareste mai,perché ? E poi come lo hai fatto arrabbiare ? >> chiese lei,ora,più confusa che mai,mentre il rosso iniziò a sospirare  << Tempo al tempo Granger capirai tutto >>  e così dicendo le fece un occhiolino rientrando in casa. Hermione non capiva,o forse non voleva capire ? Si sedette sulla veranda con il sole del primo pomeriggio a baciarle il viso tra mille pensieri e domande. Fred si era arrabbiato perché lei aveva fatto il nome di George ? Non aveva molto senso,o forse si,infondo non l’aveva più guardata da quel momento né le aveva rivolto la parola e in più come le aveva detto George poco prima aveva rivolto uno sguardo gelido al gemello,poi l’aveva guardata solamente quando lei aveva chiesto a George di andare con lei per parlargli e in quell’attimo era stata lei a non guardarlo per evitare i suoi occhi che di sicuro l’avrebbero scrutata o guardata in modo offesso e in effetti il pensiero che le potesse riovolgere un’occhiata come quella che aveva riservato per George le fece pensare di aver fatto bene ad aver evitato i suoi occhi. Quello che lei non capiva era perché lui se la fosse presa così tanto,non aveva alcun motivo,certo era sua amica e avevano un bel rapporto,mentre con George si limitava allo scherzo e basta,quindi perché avrebbe dovuto arrabbiarsi ? Sbuffò senza sapersi dare una risposta decente e buttò la testa all’indietro beandosi del calore che il sole le provocava sulla pelle.
 
 


Fred era nervoso e non capiva che intenzioni aveva Hermione,si alzò senza degnare nessuno di uno sguardo e si precipitò in camera sua sbattendo la porta e andò vicino alla finestra riuscendo a scorgere il gemello che parlava con la ragazza. Vedeva George ridere e sghignazzare mentre parlava,ma notava che questo atteggiamento dava un po’ fastidio ad Hermione poiché la vide corrucciare la fronte e guardare male il fratello. Si sorprese di constatare che quella cosa lo faceva sentire più leggero e ne sorrise vedendo l’espressione che la riccia rivolgeva al gemello. Si buttò sul letto e iniziò di nuovo a osservare il soffitto,ma parve rendersene conto e così si buttò a pancia in giù borbottando “no il soffitto no ! Poi non la smetto più” e si alzò di nuovo ridendo da solo per quello che aveva detto. Stava per avvicinarsi di nuovo alla finestra quando vide che Hermione era sola ed era seduta con gli occhi chiusi e il sole le baciava il viso. Era bellissima e per di più il sole che si avvicinava al tramonto le dava un sfumatuta rossiccia ai capelli,la camicetta bianca le scendeva morbida sui fianchi,mentre il jeans nero le avvolgeva saldamente le gambe accavallate. Era così perso a guardarla che non si accorse che George era rientrato in camera,fino a che quello non gli mise una mano davanti agli occhi  << Freddie ti sei addormentato ? >>  << Cosa ? Io ….io nono non stavo guardando – ma poi si bloccò realizzando di avere dinnanzi il gemello e gli rivolse uno sguardo che definire arrabbiato era un eufemismo – tu – disse – tu fratello degenere cosa diavolo hai nella testa eh ? >>  << Ma se non ho fatto assolutamente nulla >>  disse George con l’aria innocente,che di innocente non aveva nulla.  << Allora cosa farai oggi Hermy ? Mi passi l’acqua Hermy ?  Questo sarebbe il tuo assolutamente nulla ? >>  disse Fred ringhiando e causando la risata divertita del gemello che però iniziò ad allontanarsi da lui,sapendo che era a rischio di una qualche cuscinata  << Oh andiamo Freddie era solo per stuzzicarti un po’. E la tua occhiata mi ha confermato che ci sono riuscito,ma devo dire che mi hai deluso,pensavo avresti fatto una qualche scenata >>  << Io ? E perché avrei dovuto ? Georgie se non te ne sei accorto non ho fatto proprio nulla >>  << Ah ma davvero ? – gli chiese ironico il gemello – quindi non eri tu quello che mi ha guardato alla “Se gli sguardi potessero uccidere”, tu eri quello alla “Se gli sguardi potessero disintegrare “ >>  concluse ridendo e scatenando un sorriso a Fred.   << Comunque si può sapere perché hai fatto tutta quella messa in scena fratellino ? >>  << Quindi ammetti che ti ha dato fastidio >>  << Non mi ha minimamente toccato a dire il vero >>  << Oh andiamo Freddie ammetti che ti ha dato fastidio che Herm scegliesse me e non te >>  << Lei non ti ha scelto >>  << Bhe io dico di si >>  << E invece no >>  << Invece ti dico che è così >>  << No che non è vero >>  << Allora se ti dicessi che ci siamo  baciati prima ammetteresti che ha scelto me >>.  Fred guardò il gemello in malo modo  << Tu non l’hai baciata >>  << E chi te lo dice ? >>  << Il fatto che la notte sei troppo impegnato a sussurare “ Angie oh Angelina vieni qui” >> , a quell’imitazione George iniziò a ridere  << Touchè >>  disse infatti rivolto al gemello che ora assottigliava lo sguardo. << Allora vuoi dirmi o no perché hai fatto quel teatrino oggi ? >>  << Volevo solo che tu ammettessi che ti dà fastidio pensare che qualcuno rivolga delle attenzioni alla nostra cara Granger >>  << Tu stai delirando >>  gli rispose Fred alzando gli occhi al cielo,per poi ritornare a guardare George.  << Bhe ieri sera non la pensavi così,mi sembrava avessi capito,ma mi sbagliavo >>  sospirò George abbassando lo sguardo  << Io …io. Oh al diavolo ho bisogno d’aria >>  disse Fred oltrepassando il gemello e mettendo la mano sulla maniglia,ma la voce di George lo bloccò per l’ennesima volta  << Non potrai sfuggire a questa situazione per sempre. Lo sai Freddie >> ,ma Fred non gli rispose,fece solo un sorriso ironico aprendo la porta e pensando che quella situazione in cui non ci capiva niente lo attanag
liava sempre più e aveva bisogno di pensare,di stare da solo. Già di nuovo solo. E si chiuse la porta alle spalle. 

 
 
 
 
 
 

Bene eccomi qui! Dai una settimana e un giorno ce l’ho fatta. Anyway che ne pensate ?  Il nostro povero rosso è molto ma molto confuso e questa confusione lo sta portando nella sua più grande paura,la paura di rimanere solo. Chi avrebbe mai detto che Fred Weasley avesse paura di qualcosa ?  Bhe passo la parola a voi,ditemi che ne pensate anche solo una parolina,mi va bene tutto anche il” fa schifo” o il” bello”,ma ditemi cosa ve ne pare. Tanta gente che lo legge e pochissima che recensisce,su fatevi sentire non vi mangio. Bhe detto questo alla prossima !

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Thoughts. ***


<< Dannato George perché non si fa gli affari suoi >>  urlò uscendo in giardino e rivolgendo gli occhi al cielo,ma si era dimenticato che fuori ci fosse Hermione che ora lo fissava come se fosse impazzito.  Fred incontrò gli occhi della riccia che lo stavano fissando e si chiese che razza di figura avesse fatto  << Fred tutto bene ? >>  chiese lei e lui si avvicinò piano e si sedette accanto a lei.  << Tutto bene >>  le sorrise. Hermione gli rivolse un sorriso,ma poi il ragazzo la guardò dritta negli occhi e lei si ritrovò ad affogare per l’ennesima volta in quello sguardo che la devastava come poche cose erano riusite a fare,mentre poi le bastava incrociare gli occhi di Fred per perdere completamente la cognizione di ciò che la circondava,per di più ora erano anche sotto il sole e la luce rendeva quegli occhi magnetici e dalle sfumature ambrate, proprio come li aveva osservati bene per la prima volta qualche settimana prima.  << Perché imprecavi contro George prima ? >>  gli chiese cercando di distrarsi  << Perché è un idiota >>  << Da quando parli così del tuo gemello ? >>  disse la riccia rimanendo a bocca aperta  << Da quando ? Mi deludi Granger si dovrebbe sapere che George è la mia copia mal riuscita quindi è ovvio che non abbia il mio incredibile cervello >>  disse il rosso come se fosse la cosa più ovvia del mondo,mentre Hermione lo fissava a bocca aperta  << Stai scherzando vero ? >>  << Perché dovrei ? >>  << E’ la cosa che ti riesce meglio >>  << Anche questo è vero >>.  Quello scambio di battute era completamente assurdo   << Mi dici perché hai litigato con George ora ? >>  << Non abbiamo litigato è solo che a volte mi ricorda Ginny >>  << George ti ricorda Ginny ? Fred sicuro di sentirti bene ? >> , lui la guardò allibbito,insomma non gli sembrava di aver detto una cosa stupida,o forse si ?  << Bhe si >>  disse solo,provocando le risate della ragazza. Non seppe nemmeno perché lo fece ma si alzò tutto infastidito  << Adesso basta non ho voglia di essere preso in giro da te >>  << Non ti sto prendendo in giro rosso,ma eri così buffo mentre lo dicevi >>  gli sorrise lei  << Non mi importa me ne vado >>  << Fred aspetta >>  disse lei alzandosi e afferrandolo per un polso,ma lui lo strattonò liberandosi e facendo rimanere la ragazza a bocca aperta. Sembrò solo in quel momento realizzare che forse stava davvero impazzendo,ma non sapeva più che diamine fare  << Io devo andare >> e cosi dicendo pronunciò “ Accio scopa” e salito in groppa sparì all’orizzonte,lasciando un Hermione piuttosto sconcertata a chiedersi se avesse sbagliato a ridere anche se in maniera innocente.
 
 



<< Posso entrare ? >>  << Si certo vieni >>
Harry entrò nella camera di Fred e George e vi trovò Ginny e uno dei gemelli seduti per terra che confabulavano.  Il prescelto alla vista della ragazza non seppe se entrare o no,ma poi si decise e si sedette accanto a loro.  << Fred o George ? >>  disse poi  << George >>  << Menomale eri quello che volevo >>  disse sorridendo. L’altro ricambiò e si voltò verso la sorella  << Bhe e questo è quello che penso >>  le disse  << Di che state parlando ?  >> chiese Harry  << Non so possiamo fidarci di te Potter ? >>  disse George squadrandolo,ma prima che il ragazzo rispondesse Ginny lo precedette  << Certo che possiamo e poi credo se ne sia accorto anche lui di qualcosa >>. Harry la guardò e si ritrovò a pensare che fosse più carina del solito,ma non proferì parola,infondo non si parlavano dalla loro rottura.  << Bhe stavo spiegando alla mia cara sorellina che penso che il mio caro gemellino sia interessato alla Granger >>  << Bhe a dire il vero ero venuto a chiederti questo >>  disse Harry e lo sguardo di George e Ginny si illuminò.  << Ti ha detto qualcosa Hermione ? >>  chiese il rosso,ma il moro scosse la testa << No,però avevo capito che sta succedendo qualcosa da quando tu e Fred avete fatto quel battibecco nel prato qualche settimana fa e poi notando i comportamenti di tuo fratello,senza escludere ciò che hai fatto tu a pranzo oggi … >>  disse  lasciando la frase in sospeso << Però non ti facevo così intelligente Harry >>  disse George facendo sbarrare gli occhi al prescelto e provocando una risatina a Ginny  << Comunque si. Io credo che Fred,anche se il motivo mi è oscuro perché non so da quanto di preciso,sia interessato alla nostra carissima Granger. Il punto è che lui non lo capisce o almeno non vuole ammetterlo da come la vedo io >>  << Questo lo avevo capito dato da come si comporta con lei,sembra quasi la voglia sempre stuzziccare e sinceramente Hermione ultimamente si sta lasciando andare. Io non l’ho mai vista così complice credo,cioè di solito vi sgrida per ogni minima cosa facciate,ora no o almeno lo fa di meno >>  << Giusto Harry e hai dimenticato la parte migliore >>  << Sarebbe ? >>  << All’improvviso ci riconosce  e ci risponde a modo. Ha la lingua biforcuta la ragazza. Cosa ne pensi sorellina ? Non è che tu sai qualcosa ? >>. Per tutto il loro discorso Ginny era rimasta in silenzio senza proferire parola   << Bhe ecco, io penso che stia succedendo qualcosa perché come ha detto Harry vedo Herm un po’ diversa e si ammetto che il comportamento di Fred è strano. Vi immagginate se si mettessero assieme ? Sarebbe bellissimo >>  disse la rossa con gli occhi a cuoricino facendo sorridere Harry e sghignazzare George.  << Però – disse continuando – non credo che lei abbia capito cosa sta succedendo,anche perché Ron le si è dischiarato,ma lei gli ha detto di no perché non prova nulla >>  << Si Ron me lo ha detto >>  disse il prescelto e George si mise a ridere  << Perché ridi ? >>  gli chiese la sorella  << Lo sapevo anche io >>  << Come fai a saperlo ? >>  gli disse Harry squadrandolo,cioè a lui lo aveva detto Ron che è il suo migliore amico ed era palese che Hermione lo avesse detto a Ginny,ma George come diavolo lo sapeva ?  << Non fissatemi come se fossi pazzo. Non leggo nella mente,anche se mi piacerebbe,ma me lo ha detto Fred >>  disse il rosso a mò di spiegazione.  <<  E Fred come faceva a saperlo ? Figurati se vostro fratello dicesse una cosa del genere a voi sapendo che lo avreste preso il giro >>  continuò Harry ora più confuso che mai  << A Fred lo ha detto Hermione >>  disse Ginny e Harry la guardò per un’istante più confuso di prima  << E’ stata Hermione a dirglielo ? Sieti sicuri ? Perché avrebbe dovuto ?  >>  << Ah Harry mi stai facendo di nuovo dubitare della tua intelligenza sai – disse George sospirando prima di continuare – pensaci bene,cosa è successo di strano dopo che Ron ti ha detto di essersi dichiarato alla Granger ? >>  << Di strano ? >>  << Si Potter di strano >>  << Bhe non saprei >>  << Stai scherzando vero ? >>  disse George con gli occhi fuori dalle orbite, poi fu Ginny a prendere la parola  << Hermione e Fred non si sono parlati per una settimana >> a quelle parole una luce parve accendersi nella mente di Harry che parve ricordarsi di quel dettaglio che non aveva considerato  << Giusto,ma avevo altro a cui pensare in quel momento >>  disse e rivolse uno sguardo eloquente alla rossa,facendole capire che era lo stesso momento in cui i due si erano mollati.  << Okay d’accordo perché non si sono parlati ? >>  continuò il moro  << Perché mio fratello l’ha quasi baciata e poi è scappato via pensando di aver fatto un grosso casino >>  << E lui l’avrebbe quasi baciata perché lei gli ha detto che Ron si era dichiarato ,perciò secondo te Fred è geloso ? >>  << Però di nuovo dieci punti per la tua acutezza Potter >>  disse il rosso ridendo.  << Non so infondo non si sono baciati però perché creare tanto scompiglio per qualcosa che non c’era nemmeno stato ? E poi se ci fosse stato ora saremmo tutti più felici no ? >>  disse la rossa con ovvietà  << Perchè ho un gemello che non capisce niente. Ecco perché tanto scompiglio e poi ha la testa più dura della pietra si vede un miglio che non è intelligente quanto me no ? >>  disse George e Harry iniziò a ridere per poi parlare  << Bhe non credo saremmo stati tutti felici >>  << Che intendi ? >>  gli chiese il rosso  << Bhe nessuno di voi pensa a Ron ? E’ il mio migliore amico e ha sofferto per Hermione e anche se non lo ammette credo che stia ancora male. Non so come potrebbe prenderla nel sapere che la ragazza che ama sta con suo fratello >>  disse il moro con una vena di tristezza che contagiò per un attimo tutti.  << Questo è vero, però – disse la rossa – è anche vero che dato quello che sta succedendo se mai quei due si innamorassero Ron non potrebbe impedirlo comunque ti pare ? >>  << Lo so,ma mi dispiace per lui è pur sempre il mio migliore amico e scusate se ve lo dico ragazzi ma Fred non è poi molto affidabile quando si parla di ragazze. Voglio dire sappiamo tutti ciò che fa a scuola >> .  George si  voltò verso il moro e gli sorrise  << Sai lo ha detto anche Fred >>  << Cosa ? >>  << Che lui non si innamora, che lui gioca e che se vuole una ragazza va e se la porta a letto – disse sospirando – però Harry fino a qualche mese fa l’ho fatto anche io,poi è arrivata Angelina e tutto è cambiato,quindi non vedo perché a Fred non possa capitare lo stesso >>  disse abbassando lo sguardo. Harry e Ginny si guardarono per un’istante per poi rivolgere lo sguardo di nuovo a George che ora si stava alzando in piedi, << Comunque qualunque cosa sia Fred non lo ammetterà mai,almeno fino a che potrà >>  << Ma perché ha la testa così dura ad ammettere ciò che prova ? >>  disse la sorella e il rosso le sorrise  << Sai sorellina mi ricorda qualcuno che è in questa stanza >>  le disse sorridendo  << Io non sono così >>  disse lei indignata  << A dire il vero sei molto simile a Fred su questo aspetto >>  le disse il moro e lei lo fissò sconcertata  << Ma non è vero! Ti affattuto Harry >>  gli disse e lui sorprendendola iniziò a ridere seguito da George e alla fine anche lei rise. Dopo qualche minuto in cui George e Ginny conclusero che avrebbero fatto di tutto per far mettere quei due assieme, e contro le proteste di Harry secondo il quale le cose dovevano evolversi da sole,che poi cambiò idea sotto le minacce indicibili di quei due, il prescelto e la rossa uscirono dalla stanza dei gemelli e prima che Ginny si voltasse per scendere le scale Harry la richiamò.   << Ginny ? >>  << Si ? >>  disse la rossa  << Io…io scusa. Ho sbagliato lo so >>  << Va bene Harry ti perdono,anche se lo avevo già fatto. Allora amici ? >>  << Amici >>  disse l’altro e l’abbracciò   << Ti voglio bene >>  le disse  << Anche io Harry >>  rispose la rossa per poi sciogliere l’abbraccio e scendere giù in salotto. Harry si voltò per andare nella sua camera e pensò, “ Amici “,lui voleva di più,ma aveva sbagliato era inutile ora.     
 
 



Hermione era ancora a bocca aperta per la reazione di Fred,non capiva dove aveva sbagliato,o se avesse sbagliato. Forse era lui che era già arrabbiato,infondo lo era proprio con il gemello. Nonostante questo però decise di aspettare che tornasse per chiedergli scusa comunque,anche se per un momento aveva pensato che se lui fosse nervoso non era un problema suo, e stava per rientrare,ma poi il pensiero che Fred non le parlasse di nuovo per una settimana o più le fece cambiare idea. Non le andava di non parlare con lui,non le piaceva proprio questa cosa. Si sedette di nuovo sulla veranda a guardare il cielo. Stette così per tutto il pomeriggio aspettando che il ragazzo tornasse,ma quello sembrava non averne intenzione e Hermione non sapeva se tornarsene dentro oppure restare ancora lì ad aspettarlo. Dopo qualche minuto Ginny si affacciò sulla porta e le disse che era pronta la cena,ma la riccia le disse di non avere fame e restò fuori.  << Herm devi mangiare. Fred tornerà era solo nervoso >>  << Lo so ma voglio chiedergli scusa,non ho intenzione di non parlare con lui per un’altra settimana e poi tra meno di una settimana dovremmo tornare anche ad Hogwarts e lì non è un posto molto discreto per parlare con qualcuno con tutto il trambusto che c’è. E comunque non ho voglia di litigare con Fred per una sciocchezza >> . La rossa a quelle parole le sorrise dolcemente  << Non ti va di perdere un amico o hai paura di perdere Fred ? >>  la riccia alzò lo sguardo verso la rossa  << Ginny non ricominciare ti prego – sospirò – è vero ho creato un bel rapporto con Fred in quest’ultimo periodo,ma non vuol dire che io tenga a lui più della mia vita >>, Ginny rise e la guardò  << Herm non ho mai detto nulla di tutto questo >>  << Cosa ? >>  disse quella e poi capì dove Ginny voleva andare a parare. Era incredibile quanto fosse furba quella ragazza,le aveva fatto una semplice domanda insinuando qualcosa per fare in modo che lei le rispondesse il contrario negando,il che era un classico esempio di chi voleva negare l’evidenza e ora le stava sorridendo vittoriosa, felice di aver fatto centro. Lei però non aveva mentito,o almeno non del tutto,era vero che ora teneva a Fred,ma di certo non più della sua vita,insomma non era una cosa da amici tenere a qualcuno più della tua vita e poi il suo rapporto con Fred si era incrementato molto nell’ultimo periodo non erano stati così da sempre. Sospirò e guardò male la rossa  << Ginny >>  << Si ? >>  << Ti odio >>  << Oww anche io Herm >>  e detto questo filò in casa per mangiare,in quei momenti le ricordava proprio Ron.  Il tempo passava,ma di Fred nemmeno l’ombra. Ginny era tornata a sedersi accanto a lei  << Herm io ho sonno credo che andrò a letto,sicura di non voler venire ? >>   << Aspetto ancora qualche minuto e vengo sono stanca anch’io >>   << Sai mio fratello quando è arrabbiato ha bisogno di stare  solo per un po’,lo fa spesso >>  << E’ per questo che non sei preoccupata ? >> le chiese la riccia  << Ovvio >>  disse la rossa e poi le sorrise biricchina, << Cosa c’è ora ? >>  le chiese Hermione sapendo che quel sorriso non prometteva nulla di buono   << Allora tu sei preoccupata >>  disse la rossa e la riccia rimase lì a fissarla a bocca aperta  << Cosa ?  No certo che no! Era una domanda esplicita cioè è tuo fratello >>  << Giusto ed è per questo che lo conosco e non mi preoccupo,ma tu me lo hai chiesto come se volessi essere capita, quindi sei preoccupata per mio fratello >>  disse la rossa sbattendo le mani contenta  << Ginny…>>  iniziò Hermione,ma lei la interruppe  << Lo so lo so non ricominciare. Bhe io ora vado a dormire. Buonanotte Mione >>  e calcò il nomignolo facendo irriggidire la riccia che la cruciò con lo sguardo  << Lo sai che con me quell’occhiata non funziona >>  rise Ginny  << Oh troverò qualcosa per ucciderti prima o poi >>  << Cosa ? Vuoi uccidermi ? E poi chi ti farà da testimone al tuo matrimonio con Fred ? >>  Hermione a quelle parole arrossì di botto  << Matrimonio ? Quale matrimonio ? Io e Fred siamo solo amici >>  << Certo Mione come vuoi tu buonanotte >>  rise di nuovo  << Notte e piantala di chiamarmi così >>  << Così come ? >>  << Mione >> e nel dirlo da sola arrossì di nuovo e Ginny rise sparendo in casa prima che Hermione la uccidesse davvero. Dopo qualche minuto Hermione si alzò e decise di fare due passi per schiarirsi un po’ le idee e andò a sedersi sotto il grande salice dietro la tana con la schiena appoggiata al tronco e poi ripensando a quello scambio di battute con Ginny rise tra se e se. “Matrimonio ? Maddai “ fu l’unica cosa che riuscì a pensare prima che il sonno la avvolgesse.      
 




Perché ho reagito così ? Non ha detto niente di male. Merlino sono un’idiota,ecco cosa sono,George ha solamente ragione quando lo dice. Fred era rimasto tutto il tempo a pensare la stessa cosa e cioè che era un’idiota. Non sapeva nemmeno lui perché aveva reagito in quel modo e del perché avesse risposto male ad Hermione,sapeva solo che ora se ne pentiva. Si okay era già nervoso di suo,ma prendersela con Mione era stato un colpo basso verso se stesso,era quasi come se volesse trovare qualcosa per incolparsi. Bhe ci era riuscito visto come si sentiva ora. Rivolse gli occhi verdi verso il cielo di Londra pieno di stelle,gli sembrava ancora più scuro in quel momento. Già Londra,quella città era davvero magica e non ti stancava mai. Era lì che andava ogni volta che aveva bisogno di stare da solo e pensare,non lo sapeva nessuno,nemmeno George,era il suo posto segreto. Andava lì e si rifugiava su uno dei tetti più alti della città,dove la luce delle strade non arrivava e così poteva guardare il cielo e le stelle. Il cielo però sembrava più cupo quella notte e Fred pensò che fosse il riflesso del suo umore. Doveva tornare alla tana,ormai era davvero tardi,era stato via tutto il pomeriggio e aveva saltato anche la cena e poi a quest’ora stavano sicuramente dormendo tutti e così non avrebbe dovuto dare spiegazioni a nessuno fino al mattino dopo. Ma la cosa più urgente che avrebbe fatto era chiedere scusa a Mione per come si era comportato,infondo era lui ad essere frustrato e nervoso  e lei non aveva nulla a che fare con tutto quello,o forse si ? Bhe in parte,ma lei ne era inconsapevole quindi non cambiava la situazione. Prese la scopa e dopo esserci salito sopra si librò sui tetti di Londra e volò verso casa con il vento a scompigliargli i capelli. Atterrò dietro la tana dopo un po’ di tempo e stava per fare il giro intorno alla casa e entrare,quando notò una figura sotto il salice. Si avvicinò e vide che si trattava di Hermione,a quanto pareva doveva essersi addormentata lì,che strano però che nessuno se ne fosse accorto,fu la prima cosa che pensò il ragazzo. Si abbassò all’altezza della ragazza e iniziò a guardarla,era bella ed era proprio come l’aveva vista il pomeriggio sotto il sole dalla sua finestra,solo che adesso era la luce della luna a illuminarla e non quella del sole. Quella luce le illuminava il viso e agli occhi di Fred apparve più bella di come l’avesse mai vista e inconsapevolmente ne sorrise. Si sedette accanto a lei mettendosi di spalle al tronco del salice,poi piano prese Hermione e la spostò poggiandole la testa sulle proprie gambe e le carezzò i capelli. La riccia mugugnò qualcosa nel sonno,ma non si svegliò e Fred non voleva che si svegliasse e lo avrebbe fatto se lui l’avesse presa in braccio per riportarla in camera,così la lasciò sulle sue gambe. Dopo qualche minuto anche lui si addormentò con una mano tra i boccoli della ragazza.  
 
 


<< Mmmh cosa ci faccio qui ? >>  sbadigliò Hermione aprendo gli occhi,poi le immagini del giorno prima le ritornarono alla mente e lei sbattè le palpebre un paio di volte prima di notare che aveva la testa poggiata sulle gambe di qualcuno. Si alzò e voltandosi vide il volto di Fred ancora dormiente e rilassato poggiato contro il salice. Si avvicinò appena e nello stesso istante il ragazzo aprì gli occhi e la guardò per poi sorriderle  << Buongiorno Mione >>   << Giorno Fred >>  disse lei arrossendo leggermente ricordandosi di aver dormito su di lui.  << Quando sei tornato ? >>  << Tardi e ti ho trovata addormentata qui fuori,però mi sembrava scomoda la posizione in cui eri così ti ho poggiato la testa sulle mie gambe >>  << E perché invece non mi hai svegliata ? >>  << Dormivi così bene che non mi andava proprio di svegliarti >>  lui le sorrise dolce,ma poi si ricordò che doveva dirle qualcosa.  << Mione io ieri ero arrabbiato  e tu non hai fatto nulla quindi scusami per come mi sono comportato con te >>   << Anche io volevo chiederti scusa >>  << Cosa ? Nono non devi non hai fatto niente è stata colpa mia >>. Hermione non insistette oltre e gli sorrise perdendosi in quegli occhi verdi così belli che ora la stavano guardando da capo a piedi e lei per la prima volta si sentì nuda davanti a un paio di occhi  << Ho qualcosa addosso ? >>  gli chiese la riccia notando lo strano sorriso del rosso  << A dire il vero si >>  e avvicinandosi al volto della ragazza le tolse una foglia del salice dai capelli.  Lei arrossì e lui sembrò notarlo perché la guardò curioso  << Stai cedendo al fascino Weasley Granger ? >>   << Cosa ? Non scherzare Weasley e poi se anche fosse non credi avrei già dovuto subirlo da Ronald ? >>  << Mi spiace deluderti Mione,ma il fascino Weasley è una caratteristica mia e di George >>  disse lui con una vena di vanità e lei scoppiò a ridere  << Poco egocentrico vero ? >>  << Mione mi pare di averti già dimostrato cosa succede a ridermi in faccia o a insultarmi >>   << Non era un insulto per quello ne ho di migliori >>  lui la fissò a bocca aperta  << Che ne hai fatto della seria Hermione Granger ? Comincio a sentire la sua mancanza >>  << Forse è andata in vacanza >>  << Però mi stupisci Mione >> e  lei rise,mentre lui la guardava  e poi rideva con lei. Hermione si alzò  << Bhe credo sia ora di colazione e poi penso che si stiano chiedendo dove siamo finiti >>  << Andiamo >> disse lui e si incamminarono verso la tana. Fred aprì la porta ed entrò seguito dalla ragazza,poi andarono in sala da pranzo dove erano già tutti seduti a tavola tranne Arthur che doveva già essere al lavoro e Molly che era in cucina.  << Sei tornato Freddie >>  esclamò George vedendo il gemello e quello gli sorrise annuendo,ma poi Ginny guardò prima il fratello e poi Hermione  << Anche tu sei tornata >>  disse lei con un sorriso sotto i baffi e la riccia la fulminò con lo sguardo cercando di farla tacere,ma il tentativo fu vano perché Ron aveva già sentito  << Perché dove eri andata ? >>  << Ha dormito con me qui fuori >>  rispose Fred prima che Hermione parlasse e lasciandola basita dalla sua risposta,mentre a Ron cadde la brioche di bocca e Ginny,Harry e George iniziarono a ridere.  << Che cosa ? >>  cercò di chiedere ancora Ron,ma Fred non si scompose  << Esattamente quello che ho detto Ronnino >>  << Herm tu non dici nulla ? >>  provò a spronarla il più piccolo dei Weasley,ma ancora una volta la ragazza non riuscì a fare in tempo a formulare una frase di senso compiuto che Fred la precedette di nuovo  << Cosa dovrebbe dirti Ronnino ? Si ho dormito con Fred qui fuori. Problemi Ron ? >>  << Si che è un problema lei è …. >>  << E’ cosa ? Non è la tua ragazza Ron mettitelo bene in testa ok ? >>  << Ma cosa ne sai tu ? >>  continuò Ron guardando male il fratello,mentre George era particolarmente sorpreso da quella presa di posizione fatta dal gemello  << Ne so abbastanza da sapere che non le interessi,dovevi pensarci prima >>  disse Fred  << Lei è comunque …..>>   << Comunque cosa ? Una tua amica ? Bene nulla in contrario,ma proprio perché è una tua amica tu non hai diritti su di lei e se lei vuole dormire con me fuori o passare il suo tempo con me a te non dovrebbe interessare >>  <<  Uuh Ronnino credo che Fred stia marcando il territorio >>  si intromise George suscitando uno sguardo allarmato da parte di Harry e Hermione e una risata da Ginny.  << Appunto è lui quello che sta parlando come se Herm fosse la sua ragazza non io >>  continuò Ron con rabbia verso il fratello, << Tranquillo Ronnino io non ho pretese su nessuno,tantomeno su Mione >>  e il piccolo Weasley al pronunciare di quel nomignolo si arrabbiò ancora di più  << Miseriaccia Herm vuoi dire qualcosa ? >>  si rivolse all’amica in segno di supporto che però non arrivò. Hermione fece un respiro profondo e si sedette accanto a George e poi si voltò verso Ron  << Ronald io e Fred siamo amici e si abbiamo dormito insieme stanotte perché io mi sono addormenta sotto al salice e lui quando è tornato non ha voluto svegliarmi >>   << Perché dove era andato ? >>  << Avevamo litigato e lo stavo aspettando per fare pace. In ogni caso non sono comunque affari tuoi Ronald e non dovrebbero interessarti >>. A quelle parole Ron la fissò a bocca aperta,mentre Fred sorrise e si sedette accanto a lei per poi rivolgersi al fratello minore  << Chiudi quella bocca Ronnino non vorrei che mangiassi le mosche per colazione >>  << Sai Freddie credo che Ronnino ne sia capace >>   << Hai ragione Georgie con tutto quello che mangia >>  disse Fred facendo ridere Hermione. Alla risata della ragazza Ron rimase completamente scioccato, mentre Fred rideva con lei.   << Vuoi il latte o il thè Mione ? >>  chiese Fred gentile alla ragazza e lei lo guardò sospettosa  << Thè >>  disse solo lei e il ragazzo glielo versò nella tazza. Procedettero la colazione nel più assoluto silenzio se non per le battutine occasionali dei gemelli accompagnati da quelle che George buttava lì sulla notte all’aperto che i due avevano passato,un po’ per infastidire Ron e un po’ per imbarazzare Hermione e il gemello.  << Credo che andrò a farmi un bagno, ne ho davvero bisogno >>  disse la riccia alzandosi,ma mentre stava per allontanarsi dal tavolo Fred la richiamò  << Mione ? >>   << Dimmi Rosso >>  e a quel nomignolo Ron stava cacciando gli occhi fuori dalle orbite  << Da quando lo chiami così ? >>  disse appunto e la ragazza sospirò,mentre Fred si voltò verso il fratello trucidandolo con lo sguardo  << Non sono affari tuoi Ronnino piantala >>  e George scoppiò a ridere  << Territorio Ron ricorda territorio >>  e il più piccolo lo guardò male. Fred si voltò di nuovo verso la riccia  << Lasciami il posto nella vasca >>   disse facendogli l’occhiolino  e la riccia avvampò  << Scordatelo >>   << Io dico che ti piacerebbe >> continuò lui in tono di sfida  << Non sfidarmi Weasley non sai di cosa sono capace >>  ribbattè lei assottigliando lo sguardo  e lasciando un Fred pittosto ammirato,mentre George fece un chiaro “ Uuuuhh” di ammirazione e le ammiccò facendola ridere.  << Mione non cacciarti in guai più grossi di te >>  disse Fred  << Sicuro che sia io a cacciarmi in un guaio più grosso di me ? >>  rispose lei a tono e Fred ne rimase particolarmente colpito e a bocca aperta non sapendo cosa rispondere forse per la prima volta in vita sua,mentre lei iniziò a salire le scale sotto lo sguardo ammirato di Ginny e Harry, Ron che si strozzava con il latte e la risata di George. Fred sorrise e si girò per poi sussurrare con le labbra contro il proprio bicchiere di latte “ Non finisce qui Mione”.   
 

 
 
 
 
 

Beneee questa volta sono stata più veloce!!!  Sonoo molto contenta perché siete in 38 a seguirmi e io quando scrivo faccio possibile affinchè sia soddisfatta del mio lavoro e soprattutto sperando che vi piaccia. Però sono un po’ delusa dalle recensioni visto che nell’ultimo capitolo ne ho ricevute pochissime. Non ho intenzione di terminare la storia,poiché l’ho iniziata e mi diverto io per prima a scriverla,ma se non piace allora aggiornerò quando avrò tempo,senza bisogno che mi sbrighi ogni volta. Bhe  che dire ? Come vi sembra questo capitolo ?
Alla prossima. Un bacio. Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Kisses & Cold ***


Erano passati due giorni da quella colazione piuttosto garibaldina e da quel momento Ron non aveva più rivolto la parola a Hermione,né tantomeno al fratello. La ragazza si sorprese nel confessare a Ginny che il fatto che Ron non le parlasse non l’avesse sconvolta poi così tanto,certo le mancava un po,’ infondo era pur sempre uno dei suoi migliori amici,ma era sempre stata indubbiamente più legata ad Harry che con il minore dei Weasley. L’atteggiamento di Ron dal canto suo era un po’ comprensivo secondo Harry e George,dato che quest’ultimo non perdeva occasione quando era da solo con il fratello minore di ripetere “ Ah il territorio che cosa magnifica non trovi Ron ? “ beccandosi un grugnuto come risposta e un’occhiataccia che non facevano altro che aumentare il ghigno sulla faccia di George.  Ginny invece era sempre più convinta che il comportamento di Ron fosse del tutto infantile e senza fondamento,per Merlino chi era lui per decidere quello che doveva fare o no Herm ? A discapito di quello che pensava Ron invece,che secondo lui non parlando ad Hermione lei sarebbe tornata da lui, avvenne il contrario. In quei due giorni la riccia aveva passato tutto il tempo con Fred a ridere e scherzare e a lui dette molto fastidio. Insomma dopo quattro anni non le importava che lui non le rivolgesse la parola ? Sembrava che di punto in bianco la sua amicizia con Fred lo avesse portato ad essere totalmente escluso dalla vita dell’amica,ma come diamine era possibile si può sapere ? Cosa aveva suo fratello più di lui ? 
 
 
 


<< Allora Freddie ti diverti ? >>  chiese George con un sorrisino malizioso al gemello che si stava infilando la maglia azzurra davanti a lui.  << Non so di cosa stai parlando Georgie >>   << OH ma davvero ? >>  << Si davvero >> .  George si avvicinò e lo fissò per poi scoppiargli a ridere in faccia,cosa che fece innervosire Fred  << Fratellino degenere da quando mi ridi in faccia ? >>  << Cosa ?  Allora sono io ad essermi sognato tutto questo ? >>  << Questo cosa ? >>   << “ Mamma hai visto Mione ? “  “ Ginny dov’è Mione ? “  “ Ehi Georgie sai dove è andata Mione ?”  “Harry vuoi dirmi o no dov’è Mione “  “ Ehi Ron per cas…Ah no aspetta tu non parli con Mione,ma io si “  >>  << Che vuoi dire con questo ? >>   << Esattamente ciò che ti ho chiesto Freddie ti stai divertendo con Mione ? >>  << Siamo amici >>  disse solo il rosso,ma George non se la bevve per nulla.  << Oh andiamo Fred hai passato gli ultimi due giorni con lei,non hai pensato a me e questo è grave come puoi dire che siete solo amici ? Non ti crederà mai nessuno,tantomeno domani che torneremo ad Hogwarts. Perché non vuoi ammettere che ti piace ? >>   << Ti ringrazio Sherlock,ma ora ho da fare >>   << Fare cosa ? >>  << Infastidire Mione per esempio >>  << Freddie caro è passato da un bel po’ il tempo in cui la infastidivi,dato che lo facevi con me. Perché non dici “devo andare da Mione” saresti più credibile >>  <<  Uno, devo davvero infastidirla dato che starà sicuramente leggendo e tu perché non prepari la valigia visto che domani mattina si parte ? >>   << Però ora sai anche gli orari di lettura della Granger complimenti Fred. E poi perché tu hai già preparato la valigia ? >>  << Non ho bisogno di sapere i suoi orari lei legge sempre e comunque si mi ha aiutato a prepararla Mione ieri sera >>  << Cosa ? >>  George sbarrò gli occhi  << Bhe che c’è ? >>  << Hai fatto la valigia senza di me ? >>  << Si e allora ? >>  << Tu – disse il rosso puntando il dito contro il gemello – tu mi hai tradito >>  << Perché io ho fatto la valigia e tu no ? >>   disse Fred osservando George che si allarmava  << Non solo per questo. Sei proprio incastrato >>  << Che diavolo stai farneticando George >>  << Fred lo sanno tutti che quando una donna mette le mani nella tua valigia vuol dire che ormai sei incatenato,le hai dato il potere su di te >>   << Tu stai davvero male Georgie davvero >>  disse solo Fred guardando un George a dir poco scioccato e rimanendo stupito di quello che il fratello aveva detto  << Sai che quello che hai detto non ha alcun senso vero ? >>   << No sei tu che non capisci >>  ormai George era disperato  << Ok io vado e tu riposati è meglio >>  e così dicendo uscì dalla stanza. George si voltò e uscendo dalla porta iniziò a scendere dalle scale urlando  << Mamma perderemo Fred molto presto >>. 
 
 


Fred bussò alla porta di Hermione e sentì la voce della ragazza dire avanti e così entrò.  << Ciao Mione >>  <>  e dicendolo gli fece un sorriso che lo fece sorridere a sua volta. Fred si avvicinò e si sedette sul letto accanto alla ragazza e le tolse il libro dalle mani  << Allora vuoi smetterla o no di leggere ? Finirai per ammalarti >>  << E tu quando mi farai leggere in pace ?  >>  << Allora non si chiede più chi è quando si bussa alla porta ? Potrebbe essere un mostro sai ? >>   << Dubito che un mostro busserà alla mia porta e poi sapevo che eri tu >>  << Hai ragione nessun mostro busserà alla tua porta >>  << E come fai a sapere che ho ragione ? >>  << Perché tu sei più spaventosa di qualsiasi altro mostro sulla faccia della terra >>  << Che cosa ? >> disse la riccia e Fred iniziò a ridere.  << Frederick Weasley sei un maleducato >>  disse lei indignata e lui vedendola corrucciare lo sguardo le sorrise,pensando che fosse piuttosto dolce quando assumeva quell’espressione,soprattutto perché la faceva solo con lui.  << Comunque – disse lui osservandola – come facevi a sapere che ero io ? >>  << Non so me lo sentivo >>   << Sarebbe potuto essere anche Ronnino >>   << Dubito che Ronald venga a bussare alla mia porta oggi >>   disse lei sospirando.   << Ti spiace che non parli con te ? >>  disse il ragazzo cercando di scrutare il suo sguardo  per capire meglio ciò che lei pensava. Sapeva che era molto amica di suo fratello e anche che il fratello provasse qualcosa per lei,ma non era una sua colpa se lei non ricambiava quei sentimenti e preferisse passare il suo tempo con lui. Ron poteva essere anche arrabbiato,ma avrebbe dovuto capire che fosse ovvio che la ragazza si sarebbe legata ad altre persone e questo voleva dire che in futuro si sarebbe innamorata di qualcuno che non sarebbe stato suo fratello e ciò Ron lo doveva accettare,non poteva vivere nella speranza che con il tempo lei si sarebbe innamorata di lui,lei lo considerava un buon amico,uno dei suoi migliori amici,ma nulla di più.  Già innamorata,un giorno si sarebbe innamorata di qualcuno che non sarebbe stato lui. Aspetta lui ? Che centrava lui ora ?  Fred si irrigidì all’istante e avendo il braccio sulle spalle della ragazza non fece altro che farlo notare a lei che si voltò verso di lui  << Fred tutto bene ? >>  << Ehm cosa ? >>  << Tutto bene ? >>  << Si certo >>  e così dicendo si rimise comodo  << Non mi hai ascoltato però >>   << Cosa ? >>  lei lo  guardò incerta  << Fred mi hai fatto una domanda e io ti ho risposto,ma non mi hai ascoltato >>. Il ragazzo la guardò  << Si scusa,allora ti spiace non parlare con lui ? >>   << Bada Weasley non lo ripeterò ancora >>  e lui ridacchiò del tono autoritario usato dalla ragazza  << All’inizio si,ma poi ho capito che non mi dispiace molto,infondo io non ho fatto niente di male e lui non ha alcun potere su di me o sulla mia vita,deve rispettare e capire le mie scelte. Quando lo farà allora mi parlerà >>  << Molto acuta Mione >>  << Come sempre >>   << Già come sempre >>  ripetè lui e lei scoppiò a ridere  << Che ho fatto ? >>   << E’ che a volte sei davvero buffo anche senza volerlo >>  << Oh grazie per il complimento ricciolina >>  << Cosa ? Non chiamarmi ricciolina >>   << E perché >>   << Mi fa sentire una bambina >>   << Ok come vuoi tu ricciolina >>   << Fred >>  urlò lei  e lui iniziò a ridere. Hermione innervosita lo spinse facendolo cadere giù dal letto. Appena si rese conto di essere per terra smise di ridere e si voltò verso la riccia cruciandola con lo sguardo e  poi facendone uno che non prometteva nulla di buono  << Non ci pensare nemmeno Rosso >>, ma non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò per terra sotto al ragazzo,con il corpo bloccato tra il paviemento e il petto di Fred che la schiacciava  << Fred non respiro spostati >>  << Stai dicendo che sono grasso donna ? >>  lei a quella frase iniziò a ridere  << Potrebbe essere >>  rispose allora stando al gioco e lui capendo le sue intenzioni si drizzò su di lei  << Questa me la paghi Mione,non solo hai detto che sono grasso e preciso nessuna donna ha mai lamentato del mio fisico,ma soprattutto mi hai buttato giù dal letto e altrettante donne non  hanno mai fatto una cosa simile >>  disse lui offeso e lei gli rise in faccia trascinandolo in una risata altrettando giocosa  << Bhe sono felice di essere la prima allora >>  disse poi sfidandolo e lui non si trattene più e iniziò a farle il solletico fino a farle uscire le lacrime. Poi smise di colpo per farla respirare e le sorrise dolce. Lei fece altrettanto e si alzò appena poggiandosi sui gomiti,mentre i capelli le scivolarono lungo la schiena. Lui le si avvicinò un po’ e le sussurò  << Questo è solo un assaggio della vendetta >> ,  << Perché cosa vuoi fare ? >>  rispose lei avvicinandosi di più   << Bhe direi che un  bacio me lo merito non credi ? >>  lei arrossì di colpo non capendo se il ragazzo stesse solo giocando o stesse dicendo sul serio,ma lui si avvicinò ancora di più,mentre i raggi del sole del tramonto si infilarono dalla finestra baciando i capelli della ragazza che ora avevano assunto una sfumatura rossastra e gli occhi di Fred avevano rivelato le loro striature ambrate che tanto facevano rabbrividire la ragazza.  Hermione vedendo il ragazzo avvicinarsi provò a dire qualcosa  << Fred io………>> , ma fu solo un sussurro perché in quel momento dovette chiudere gli occhi,poiché le labbra del ragazzo si erano posate sulle sue. All’inizio fu solo un tocco delicato,poi Fred mise la mano sulla guancia della riccia che sembrava andare a fuoco e dentro di lui ne sorrise. Piano iniziò a muovere le labbra e quelle della ragazza seguirono i suoi movimenti,decise di non approfondire il bacio perché non sapeva come avrebbe reagito la ragazza,anche se nemmeno lui sapeva quel che stava facendo,lo aveva semplicemente fatto ascoltando l’istinto e quegli in quel momento gli stava dicendo che lui voleva fare ciò che stava facendo. Continuò quel dolce movimento fatto di labbra e bocche per qualche minuto,poi scostandosi piano le mordicchiò il labbro e infine si separò da quelle labbra.  Alzò il viso e la guardò negli occhi, lei fece lo stesso ancora fratornata.  Hermione sentiva ancora le labbra morbide di Fred sulle sue e non poteva negare che gli era piaciuto da morire,ma era solo un gioco,era un pegno che il ragazzo le aveva chiesto e lei senza rendersene conto aveva acconsentito.  << Ci vediamo dopo a cena >>  disse lui in quel momento dandole un bacio sulla guancia e alzondosi.  << Si a dopo >>  gli sorrise lei e lui ricambiò uscendo.  
 
 
 


La riccia si portò una mano alla bocca e la scena ora si ripeteva nella sua mente. Proprio in quel momento entrò Ginny nella stanza che appena la vide si portò una mano sulla bocca da sola per non gridare   << Tu – disse indicandola – tu  hai baciato mio fratello  >>  e Hermione a quelle parole sussultò  << Cosa ? >>  riuscì solo a dire  << Ho appena visto Fred e aveva la tua stessa espressione,quindi fai due più due >>   << Io… >>  ma nemmeno lei sapeva cosa dire.  Ginny invece sapeva benissimo cosa dire e Hermione sapeva che quella sarebbe stata una lungissima conversazione.  << Allora com’è stato ? >>  disse con gli occhi che le brillavano  << E’ stato… per Merlino non so che dire,cioè è stato bello e incredibilmente dolce >>  disse sorridendo e la rossa divenne un tornando puro di felicità,ma poi la riccia la bloccò  << Ginny è stato per un patto,ecco stavamo giocando e come pegno mi ha chiesto un bacio,non è nato da nessun’altra parte >>  disse subito sulla difensiva,ma la rossa come sua abitudine la spiazzò  << Herm se tutti i baci fossero dati per pegno di un gioco e poi ti lasciassero con quella espressione che avevate a quest’ora tutti quelli che stanno assieme si suiciderebbero >>  << Cosa ? >>  << Oh capirai presto Herm capirai >>  e si fiondò in cucina alla ricerca di un biscotto. Hermione sospirò riprendendo il libro che Fred le aveva tolto dalle mani e si perse di nuovo nel suo mondo. Poi leggendo capì ciò che intendeva Ginny. Forse era vero che leggiamo i libri per conoscere risposte che già conosciamo.  
 
 
 


Fred dopo aver incrociato Ginny sul pianerottolo si è precipitato nella sua stanza  trovando George a grattarsi la testa per terra dabanti a uno scatolo di pasticche vomitose.  << Bhe perché quella faccia ? >>  disse poi notando Fred nella stanza.  << Niente >>  << Fred perché diamine non mi dici le cose ? Per tutti tarroni sanguinolenti poi dici anche che non è vero >>.  Fred sospirò e poi si rivolse al gemello  << Ho baciato Mione >>  e a quelle parole la bocca di George cadde letteralmente per terra  << Che cosa ? >>  urlò,poi si mise a ridere. Due reazioni diverse nel giro di due secondi che mandarono Fred in confusione  << Perché ridi ora ? >>  << Oh niente fratellino,solo bel modo di dimostrare che la Granger non ti piace. Direi proprio che per baciarla e tornare con questa faccia da ebete lei ti fa davvero schifo >>  << Io non ho nessuna faccia da ebete e comunque è stato per gioco >>  << Gioco ? >>  disse George alzando un sopracciglio e perforando il gemello con lo sguardo  << Non guardarmi così George,non ho intenzione di giocare con lei come faccio con le altre. E’ stato un pegno il bacio niente di più >>.  George  osservò il gemello per qualche minuto  << Bhe lo spero >>   << George siamo solo amici e il bacio è stato un pegno quindi non vedo perché tu debba preoccuparti >>   <<  So come fai e dato che credo che la Granger ti piaccia si mi preuoccupo e molto anche >>  << Bhe non c’è ne bisogno dato che lei non mi piace ti pare ? >>  << Come vuoi tu Freddie >>  e così dicendo tornò a guardare il calderone,mentre Fred usciva dalla stanza. George iniziava a capire che la Granger quando aveva fatto quella battuta qualche giorno prima aveva ragione. Era Fred che non si era reso conto che il gioco fosse più grande di lui. Pensandolo ne sorrise,insomma prima o poi avrebbe capito,o forse no ? Bhe in ogni caso lui glielo avrebbe fatto capire lo stesso.
 
 


<< Hei George >>  disse Harry piombando nella stanza di colpo e facendolo alzare di botto  << Merlino Harry non si bussa più ? >>  << Scusa – disse il prescelto – comunque Ginny mi ha detto che è scattato il grande bacio >>  disse il moro sorridendo sornione  << Già ma a quanto pare è stato per pegno a un gioco che stavano facendo >>  disse il rosso e potè leggere chiaramente il pizzico di delusione che passò negli occhi di Harry.  << Ti stai chiedendo come l’ha presa Hermione >>   disse infatti  << A dire il vero da come ha detto Ginny l’ha presa bene perché sapeva che era per gioco,ma le ha anche detto che è stato strano >>  << Strano ? >>  << Bhe lei gli ha detto che è stato “bello e incredibilmente dolce” – disse Harry facendo le virgolette con le dita – parole di Ginny >>  e George scoppiò a ridere  << Classico di mia sorella. Bhe se era consapevole che fosse un gioco allora possiamo stare tranquilli >>  << Si il punto è un altro. Ok è stato un gioco,ma ora ? >>  disse il moro e a quella domanda George non seppe rispondere e capì che in effetti a quello non ci aveva pensato e quindi ora nessuno sapeva se il rapporto che si era creato tra quei due cambiasse o no dopo il bacio. Harry come lui non sapeva una risposta e cambiò rotta  << Fred come l’ha presa ? >>  << Bhe lui dice che è stato per gioco e che non le piace Hermione,ma come sai non gli credo e sono convinto che non sia vero >>   << Lo credo anch’io si vede quando stanno assieme >>  << Peccato che non lo capiscano. Mio fratello ha la testa più dura della pietra davvero >>  disse George guardando Harry.  << Mi chiedo sempre la stessa cosa però,cosa succederà adesso ? >>  << Harry non ne ho la più pallida idea e conosceno mio fratello farà come se non fosse successo niente >>  << Già perché Fred è così George,sappiamo tutti come fa,ma Hermione ? Lei non ha mai avuto una storia con un ragazzo,so solo che ha baciato Krum,ma questo non conta. Lei non ha bisogno di essere presa in giro ne tantomeno di soffrire e sappiamo benissimo che Fred non è un campione in fatto di delicatezza quando parliamo di ragazze e io non permetterò che faccia del male alla mia migliore amica George ricordalo >>  disse il moro sbottando,pensando che Hermione potesse stare male se la cosa si facesse più seria.  << So come la pensi Harry e solo perché Fred è il mio gemello non vuol dire che io starò sempre dalla sua parte >>  << Lo so questo,ma lo difenderai comunque >>  e George non rispose perché sapeva che ciò che aveva detto Harry era vero.  << Comunque lei non è un giocattolo per Fred e questo lo sai anche tu >> .  Harry sospirò e si calmò, << Andiamo a mangiare su >>  e scese di sotto con George.  
 
 


Arrivati stavano per sedersi,ma Fred li bloccò  << Allora avete finito di fare le comare si o no ? >>  disse guardandoli e i due si guardarono a loro volta  << Cosa ? >>  disse George e Fred lo guardò per poi scuotere la testa e sedersi a tavola seguito dai due. In quel momento Hermione scese giù e si sedette accanto  Fred come niente fosse,poi si voltò verso di lui e lo trovò a guardarla con un sorriso  << Ciao rosso >>  << Ciao Mione >>,  << Vi prego piantatela vorrei mangiare in pace >>  si intromise Ron che si sedette davanti ai due e li guardò disgustato.  << Qualche problema Ronnino ? Ti è tornata la parola ? >>  << Fatti gli affari tuoi spilungone >>  << Oh ti è cresciuta la lingua Ronnino ed è anche acida >>  << Già come la tua Fred >>  << Ora mi sa anche riconoscere. George abbiamo un problema >>  << Oh lo vedo Fred >>  rispose il gemello.  << Non ci vuole tanto a distinguervi se tu stai sempre con lei >>  << Lei ha un nome Ronnino nel caso te lo fossi scordato >>   << Non l’ho scordato mr.simpatia >>   << Però siamo davvero acidi >>  << Forse gli servirebbe un dolcetto che ne dici Fred ? >>  << Oh certo George. O magari un bel bacetto no ? >>  e a quelle parole Hermione divenne rossa e Ginny iniziò a sognare ad occhi aperti.  Harry guardò l’amica cercando di intuirne i pensieri,ma lei gli fece cenno che era tutto apposto,mentre George ridacchiava tra se e se,notando il sorriso e l’aria protettiva che aveva utilizzato il gemello.   << Che vuoi dire ?  >>  << Che magari con un bacio ti addolcirai >>  , Ron continuava a non capire e lo guardava,poi pian piano sembrava capire e notando il rossore che Hermione aveva sulle guance capì.  << Tu lo hai baciato ? >>  disse puntando il dito contro quella che avrebbe dovuto essere la sua ragazza,ma almeno sua amica  << E’ stato per pegno >>  disse solo lei  << Per pegno ? Oh ma certo George baciami è per pegno >>  << Scusa Ron ma non bacerei nemmeno Fred perché dovrei baciare te ? >>  << Ehi guarda che io sono un gran baciatore e la nostra Mione lo può confermare no ? >>   << Che cosa ? >>  disse lei indignata e lo fissò scioccata,mentre Ginny non poteva più trattenersi  << Allora Herm come bacia Fred ? >>  << Già come bacia sentiamo ? >>  disse Ron rosso per la rabbia,  << Vediamo sono curioso e tu Harry ? >>  disse George e il moro sorrise acconsentendo. Hermione si trovava non solo in imbarazzo e ringraziò Morgana che i signori Weasley non erano lì,ma non sapeva cosa dire. Poi si voltò e incontrò gli occhi di Fred che attendevano una risposta ansiosi e paurosi al tempo stesso. Lui era sicuro di baciare bene,ma sembrava spaventato che lei potesse dire il contrario. Hermione stava per dire che si era un gran baciatore,ma poi decise di vendicarsi per il fatto che lui avesse spifferato tutto come niente fosse  << Bhe non è male >>  disse e gli occhi di Fred si sbarrarono,mentre gli altri iniziarono a ridere a più non posso e Ron rise soddisfatto  << Bhe qualcuno ha sfasciato il fascino Weasley >>  disse infatti e rise in faccia al fratello,che per tutta risposta si alzò urlandogli contro  << Oh sai una cosa Ronnino ?  Almeno io l’ho baciata una ragazza,certo una per me è un eufemismo per non parlare di tutte quelle che mi sono portato a letto,quindi non sarà la Granger a sfatare il mio mito ti pare ?  >>  Ron si zittì e voltandosi notò gli occhi della ragazza riempirsi di lacrime  << Herm io >>  << Ron ti prego sta zitto >>  disse la riccia e si alzò salendo sopra e sbattendo la porta.  Tutti si voltarono a guardare Fre in malo modo che dolo in quel momento si rese conto di ciò che aveva detto e soprattutto l’aveva chiamata Granger con quell’aria tutt’altro che apprezzatrice.  << Ti odio Ron >> disse solo e si fiondò di sopra a bussare davanti alla porta della ragazza.  << Mione apri per favore sono un’idiota lo so e quello che ho detto non è vero. Apri ti prego >> disse con la testa contro la porta.  << Va via Fred >> sentì solo dalla parte opposta della porta dove anche la ragazza aveva poggiato la testa. Fred sentì quelle parole dette con una tale freddezza che lo fecero irrigidire e il ragazzo si scostò dalla porta sentendosi solo freddo e solo di nuovo.  

 
 
 
 

 
 
Alloraa mi scuso per l’enorme ritardo e chiedo umilmente perdono,forse qualcuno vorrà uccidermi,ma ho avuto davvero tantissimi impegni e mi scuso di nuovo. Anyway abbiamo il nostro amato bacio finalmente per pegno però (vabbè dettagli direte voi)……Comunque che dire mi riscuserò fino alla fine abbiamo capito. Sono molto felice perché noto che siete in 44 a seguirmi e le recensioni si sono smosse e sapete che mi piace da morire che vi fate sentire perché mi fate felice e poi voglio sempre sapere le vostre opinioni poiché se scrivo non è solo per me ma soprattutto per voi che leggete. Quindi che dire ? Bheee un bacio a tutti e mi raccomando fatevi sentire!!!! 
Un grosso Kiss da Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Just friends. ***


<< Fred dobbiamo andare forza >>   << Si adesso mi muovo >>  sbuffò il rosso infastidito e il gemello lo guardò alzando un sopracciglio.  << Non hai chiuso occhio vero ? >>  << Secondo te George ? >>  << Freddie non essere acido e comunque credo che tu te lo sia meritato visto come l’hai trattata ieri sera >>  << Non l’ho fatto apposta. E’ Ron che è un’idiota >>  << Su questo non ci sono dubbi ma lo sei stato anche tu >>  disse George e Fred lo guardò male per poi abbassare il volto e prendere la giacca sulla sedia.  << E comunque ho provato a scusarmi,ma lei non mi ha voluto parlare >>  << Bhe direi che è una cosa piuttosto normale dopo quello che hai detto >>  << Davvero perspicace Sherlock e ora se non ti spiace andiamo così posso parlare con lei a colazione >>  << A dire il vero non puoi Freddie >>  e quello si voltò a guardare il fratello in modo confuso,  << Che vuol dire che non posso ? >>  << Che Hermione è già alla stazione con gli altri da circa…bhe direi una mezz’oretta manchiamo solo noi >>  << E cosa ci facciamo ancora qui ? >>  << Bhe data la tua notte insonne non volevo svegliarti così presto perciò ho detto alla mamma che li avremmo raggiunti lì >>.  << Allora smaterializziamoci che aspettiamo Hogwarts ci aspetta >>  disse Fred sorridendo  << Si andiamo ci saranno tante belle sorprese quest’anno >>   << Che vuoi dire ? >>  << Bhe tipo la tua relazione con la Granger >>  << Io e lei non abbiamo una relazione Georgie >>  << Dì un po’ Freddie ti hanno mai detto che la convinzione fotte la gente ? >>  continuò George con un sorriso e poi si smaterializzò a king’s cross con Fred che lo fissava più allampanato che mai. 
 
 
 


<< Herm devi parlare con Fred assolutamente >>  << Non ho la minima intenzione di rivolgere la parola a quel troglodita mononeurone di tuo fratello chiaro Ginny ? >>   << Eddai Herm lo sai anche tu che non dici sul serio >>  << Cosa ti fa pensare il fatto che io non stia parlando sul serio ? >>   << Tipo il fatto che quando ti ho chiesto cosa ti avesse detto fuori dalla porta Fred hai sorriso quando mi hai detto che aveva ammesso di essere stato un’idiota >>  concluse Ginny cercando di trovare una falla nel muro che Hermione si era costruita.  << Quello è un dato di fatto non centra che io abbia sorriso o meno >>  << Invece centra eccome >>  << Piantala Ginny >>  << No! >>  urlò quella facendo voltare mezza stazione a guardarle.  << Ginny non insistere >>  << Ma perché Herm ? A te piace mio fratello >>  << A me non piace Fred e comunque ora dobbiamo andare >>  << Non provare a cambiare discorso riccia >>  disse la rossa e Hermione la fissò allibita  << Non sto cambiando discorso sto dicendo che è tardi e dovremmo iniziare a salire sul treno >>   << Okay andiamo >>  acconsentì Ginny e dopo aver salutato i signori Weasley salirono sul treno seguite da Ron ed Harry.  Dopo un paio di minuti trovarono un vagone vuoto ed entrarono.  << Hermione io volevo chiederti scusa per ieri sera >>  << Non preoccuparti non è colpa tua Ronald >>  disse lei in modo piuttosto freddo,cosa che non sfuggì a nessuno,tanto che nemmeno uno di loro aggiunse altro.  
 
 


Due vagoni più avanti George e un Lee piuttosto confusi fissavano un Fred ripetere con voce smielata  “ Hermione volevo chiederti scusa per ieri sera “  << Blaa patetico >>.  << Fred ma che diavolo stai dicendo ? >>  chiese Lee fissandolo sconcertato  << Sta facendo il  verso a Ron >>  continuò George  << Oh maddai lo hai sentito ? >>  chiese Fred rivolto al gemello  << Si Fred ho sentito e ho sentito anche che lei gli ha risposto >>  << Già gli ha risposto >> disse crucciando lo sguardo  e continuando a fare il verso,mentro George sospirava ormai affranto.  << Si può sapere che diamine state blaterando ? >>  disse Lee a George dato che Fred era in un mondo tutto suo fatto di mughigni senza senso.  << Fred ha una cotta per la Granger da quest’estate e sono diventati molto amici sebbene lei piacesse a Ron. Solo che ieri pomeriggio dopo che si sono baciati Ron lo ha scoperto a cena e Fred ha offeso la Granger,così hanno litigato e ora non si parlano,perciò adesso lui è infastidito dal fatto che lei ora parli con Ron e non con lui >>  concluse George elegantemente,mentre Lee lo guardava a bocca aperta e ruotava la testa da lui a Fred che continuava a blaterare da solo.  << Fred ha una cotta per la Granger ? >>  << Si >>  << E tu me lo dici così ? >>  disse Lee portandosi una mano sul cuore,mentre George roteava gli occhi al cielo  << Cosa volevi un disegnino ? >>  << Ma..ma  è una cosa assurda >>  << Lo so. L’ho pensato anch’io all’inizio >>  << Ma come ha fatto a prendersi una cotta per la Granger ? >>  << Bhe direi che la crescita ha avuto i suoi effetti >>  disse George e Lee si portò una mano al mento per pensare. Dopo qualche secondo ridacchiò  << Bhe sono d’accorto con te. La crescita ha avuto i suoi effetti >>  e George ridacchiò con lui.  Fred intanto si svegliò dal suo torpore e li fissò in cagnesco  << Guardate che vi sento >>  disse  << Lo sappiamo Freddie è questo il bello >>  gli rispose il gemello  << E comunque Fred auguri per la tua ragazza >>  disse Lee  << Lei non è la mia ragazza >>  << Davvero ? >>  disse Lee  << Davvero >>  confermò il rosso.  << Allora non ti dispiacerà se ci provo è davvero carina >>, Fred a quelle parole digrignò i denti e lo fissò in cagnesco  << Primo lei non è carina lei è bellissima e secondo non pensarci nemmeno di avvicinarti a lei >>  << Oh andiamo Fred calmati stavo solo scherzando >>  disse ridendo  << Anche se sul serio è cresciuta bene la ragazza e hai ragione è davvero bella >>  continuò beccandosi l’ennesima occhiata assassina da parte di  Fred,mentre George rideva beato  << Attento Lee devi stare molto attento al territorio o dovrà darti qualche lezione come con Ron >>.   << Quale territorio ? >>  chiese Lee stando al gioco  << Oh è semplice Lee. Mai avvicinarsi alla Granger in presenza o in assenza di Fred >>  << Che cosa ? >>  chiese Fred allibito  << Oh andiamo Fred non fare finta di non capire >>  << Ma io davvero non ti capisco Georgie >>  e alla faccia perplessa del rosso sia Lee che il gemello iniziarono a ridere.    
 
 
 
 
 
 


<<  Bhe io vado a mettermi la divisa ormai siamo quasi arrivati >>  sospirò Hermione,ma la rossa si alzò e la precedette  << Aspetta Herm vado prima io sai devo anche andare in bagno >>  << Ok Ginny ma fa presto o non ce la faremo a cambiarci tutti >>  << D’accordo >>  le sorrise la rossa ed uscì dal vagone correndo dalla parte opposta del treno. Arrivò alla cabina,si cambiò e aspettò qualche minuto. Infatti dopo nemmeno un paio di minuti intravide uno dei gemelli andarle incontro  << Ehi sorellina,allora come sta la Granger ? >>  << Menomale sei George >>  rispose lei sorridendo  << Lieto di essere quello che volevi. Allora ? >>  << Hermione è piuttosto nervosa. E’ stata zitta per tutto il viaggio. Fred ? >>  << Fred non ha chiuso occhio stanotte >>  << Per questo hai detto a mamma che ci avreste raggiunti dopo ? >>  << Si. E comunque voleva parlarle ma poi ha sentito lei e Ron nel vagone ed è rimasto per metà  del  viaggio a fare il verso a Ron. Ha quasi mandato me e Lee in paranoia >>.  La rossa ridacchiò  << Bhe io credo che dovrebbero parlare o non lo faranno più >>  << Sai Ginny se c’è una cosa che Fred e la Granger hanno in comune è l’orgoglio. >>  sospirò George pensando anche che fosse talmente strano pensare che il gemello avesse davvero qualcosa in comune con Hermione.  << Bhe orgoglio grifondoro >>  rise Ginny  << Io devo andare Hermione starà già impazzendo perché deve venire a mettersi la divisa >>  continuò la rossa  << Ok io credo che farò venire Fred >>  disse George con un sorrisetto malizioso che non prometteva nulla di buono. Ginny corse al proprio vagone come aveva immaginato trovò Hermione in piedi con le braccia incrociate che andava avanti e indietro nella cabina. Appena la riccia si accorse della rossa le andò vicino  << Insomma Ginny dove eri finita >>  << Si lo so,ma mi ha fermato Michael >>.  A quelle parole si voltarono anche Harry e Ron a fissarla,tutti sapevano che lei e il ragazzo avevano avuto una storia prima che lei si innamorasse di Harry che ora la guardava con occhi tristi.  << Oh capisco e cosa voleva ? >>  chiese la riccia,ma poi se ne pentì perché si ricordò che Harry era li. Ginny al contrario sorprese tutti sorridendo  << Nulla mi ha solo chiesto come erano andate le vacanze >>. Hermione sospirò a quella risposta e lanciando un fugace sguardo a Harry prese la borsa con la divisa ed uscì dalla cabina andando a cambiarsi.

 
 
 Ascoltatela: https://www.youtube.com/watch?v=Ffp5vPyU2cI
 

 

<< Ok ok ora vado non assillatemi >>  << Si che ti assilliamo invece va a cambiarti Fred >>  << Ora vado >>  disse sbuffando il rosso e uscendo dal proprio scompartimento. << Perfetto è anche occupato >>  sbuffò il rosso davanti alla porta della cabina addebita a mettersi le divise,ma non passò nemmeno un attimo che la porta si aprì e chi ne uscì non vide il rosso davanti a sé e andò a sbattergli contro cadendo a terra insieme a lui.  << Ma che cavolo,perché non guardi dov….>>  iniziò il rosso ma poi si bloccò  << Scusa Fred >>  disse Hermione mentre si rialzava  << Non ti ho visto non l’ho fatto apposta >>  continuò  << No non fa niente Mione >> disse il rosso e appena usò quell’appellativo la riccia distolse lo sguardo  << Ti spiace non chiamarmi così ? >>  e fece per andarsene,ma Fred la bloccò  << Si mi dispiace ok ? Mi dispiace di quello che ho detto ieri sera non lo pensavo non lo penso e non l’ho mai pensato è stato solo un momento di rabbia che mi ha causato Ron. Mi dispiace se ti ho ferita e mi dispiace se ti ho trattato male,ma non era mia intenzione solo che a volte,anzi la maggior parte delle volte non penso a quello che dico e ferisco la gente,ma ti giuro che non ho mai voluto ferire te perché non potrei,perché non ci riuscirei e basta >>  << Perché  me lo dici ? >>  chiese Hermione timorosa,senza sapere se ascoltare davvero la risposta oppure no  << Perché sei diventata importante per me Mione e non ho intenzione di perdere te e il nostro rapporto per una cosa che ho detto quando non ero in me. Non voglio ferirti e non posso quindi mi dispiace ok ? >> disse il rosso tutto d’un fiato e poi la riccia alzò lo sguardo e fu per l’ennesima volta un turbinio nascente di emozioni mescolando cioccolato e verde ambrato. Poi Fred agì d’istinto e l’abbracciò di slancio stringendola forte,mentre lei rispose subito all’abbraccio come se non stesse aspettando altro.  << Allora mi perdoni ? >>  chiese lui  << Si rosso,ma non farmi arrabbiare più >>  e lui rise  << Contaci Mione >>  e lei sospirò all’ennesima prova che lui avrebbe continuato a chiamarla così.  Si staccò dall’abbraccio e il treno fischiò l’arrivo. Erano ad Hogwarts e un nuovo anno stava iniziando. << Scendiamo ? >>  disse lui sorridendo  << Fred le valigie >>  disse lei  e lui la guardò con un sopracciglio alzato per poi tirare fuori la bacchetta  << Accio valigie Fred e Hermione >>  e come un lampo sentirono alcune voci di studenti urlare attenzione e poi le valigie si misero ai loro piedi.  << Possiamo scendere ora ? >>  chiese lui ridendo  e lei scosse la testa divertita,sapendo che a quella pazzia non si sarebbe mai abituata.  Scesero dal treno e iniziarono a camminare quando videro Harry,Ron,Ginny, George e Lee correre verso di loro  << Hermione le tue valigie sono volate via e…  >>  Ron li fissò  << che ci fai con lui ? >>  << Sta con me non lo vedi ? >>  disse Fred guardandolo male  << Che vuol dire sta con me ? >>  << Avete fatto pace Granger ? >>  si intromise Lee  e Fred gli fece un cenno di gratitudine o probabilmente avrebbe picchiato Ron.  << Si >> rispose la riccia guardando Fred che le sorrideva  << Bene ora che la coppietta felice è tornata ad essere felice che ne dite se andiamo ? >>  continuò Lee  e Hermione a quelle parole lo guardò male quasi quanto Ron  << Non siamo una coppietta felice. Non siamo una coppietta e basta >>  puntualizzò lei,precisa come al solito scatenando la risata di George,mentre Fred la guardava estasiato prendere una posizione  << Giusto non siamo una coppietta siamo amici piantatela >>  disse lui e si rese conto che era la prima volta che lo negavano insieme….già lo negavano assieme. Un lampo si accese nella sua mente, George e difatti quest’ultimo lo fissava come a dire “ Ci sei arrivato eh Freddie “. Ora che Fred ci pensava agli occhi degli altri potevano dare l’impressione di una coppia e capì l’insistenza di George e Lee nel farlo andare a cambiare,volevano che lui arrivasse lì con il cervello quasi a dire “ Non ci credete nemmeno voi quando lo dite “  eppure era davvero così.  Continuarono a ridere mentre camminavano,quando a un certo punto si trovarono davanti Malfoy con Zabini che li fissavano. Il biondo gli si avvicinò e li fissò  << Guarda chi c’è Potter, Lenticchia con la famiglia rossastra al seguito e il loro compagno cronista e poi la mezz….volevo dire Hermione >>  concluse Draco  e a  nessuno sfuggì il cambiamento nello sguardo e nella voce quando stava parlando di Hermione. Il biondo la fissava sconcertato,ma mai quanto Zabini che si avvicinò alla ragazza per farle il baciamano sotto lo sguardo allibito dei presenti,quello divertito di Draco  e quello furioso di Fred che preso dalla rabbia mise una mano sul braccio di Hermione  << Sta lontano da lei serpe >>  disse rivolto a Zabini che inceve sembrava divertito da quella scena. Hermione era allibita e rossa e non stava capendo più nulla. Zabini era famoso per il suo caratterino e anche per il fatto che era un bel ragazzo,un po’ come Malfoy per il suo fascino.  << Non è mica la tua ragazza Fred o George ? >>  chiese Zabini al rosso che lo guardò sorridendo  << Fred. E comunque non sarà la mia ragazza ma so meglio di te cosa pensa delle serpi >>  << Perché non me lo dici tu Hermione cosa pensi delle serpi ? >>  continuò Zabini  << Che siete viscidi,ma al contempo affascinanti >>  e sulle ultime parole della riccia tutti si voltarono a guardarla,mentre Fred scostò il braccio come ferito.  << Quindi mi trovi affascinante ? >>  continuò il ragazzo  << Potrebbe essere,ma potrebbe essere anche di no >>  disse lei e il ragazzo si intrigò ancora di più,mentre Malfoy la fissava meravigliato di tanta audacia. Era cambiata in quei mesi di vacanza,era molto cambiata così come tutti del resto,ma lei molto di più e non si meravigliò che il suo fedele amico ne fosse attratto così come uno dei gemelli da quanto aveva intuito. Un po’ gli dispiaceva per Lenticchia infondo,no non gli dispiaceva affatto.  << Dovremmo andare ora >>  disse Zabini a Malfoy  << Ci aspettano delle belle ragazze >>  continuò  << Non credo che te ne servano Zabini,ne hai puntata una ora >>  disse ridendo e Fred si irrigidì guardandolo male  << A presto Hermione >>  disse Zabini alla riccia che scostò lo sguardo senza  rispondere,cosa che fece ridacchiare la serpe.  << Gia sarebbe ora che ve ne andasse >>  disse poi una voce che si fece spazio tra George e Lee.  Ginny uscì da dietro ai fratelli e si mise accanto ad Hermione  << Allora andiamo ? >>  disse la rossa rivolta all’amica che la fissò dubbiosa ma poi acconsentì  << Ginevra Weasley >>  disse una voce calda e la rossa rabbrividì quando capì che la persona a chiamarla così era stata Malfoy,si voltò a guardarlo e incrociò i suoi occhi azzurro ghiaccio che la catturarono. Ginny non si era mai sentita così strana,era in soggezione sotto quegli occhi,le sembrava di non potersi muovere eppure poteva anche ballare se lo voleva,ma i muscoli rimasero lì immobili. Draco la guardava e passava lo sguardo dal suo viso alle gambe. La piccola Weasley era cresciuta ed era diventata bellissima,quando incrociò quegli occhi verdi si sentì perso per un attimo,ma poi si riprese.  << Cosa vuoi Malfoy ? >>  disse Harry poi notando il modo in cui il suo acerrimo nemico stava fissando quella che presto sarebbe tornata ad essere la sua ragazza,o almeno sperava. Sapeva che Ginny era bella,ma Malfoy la guardava decisamente in modo strano, quasi desideroso e questa cosa non gli piaceva per niente.  << Non credo siano affari tuoi Potter >>  e guardando Ginny le sorrise   << Ci si vede Ginevra >>, e Ginny sentendosi spiazzata l’unica cosa che riuscì a fare fu sorridergli,cosa che sorprese tutti, Malfoy stesso,mentre Zabini ridacchiava sapendo l’effetto che la rossa aveva avuto sull’amico,un po’ come quello che Hemione Granger aveva fatto su di lui.  
 
 
 
 
 


<<  Si può sapere che diamine vi è preso ? >>  urlava Fred  << Che cosa stai dicendo ? >>  disse Ginny al fratello.  Tutta la sala comune Grifondoro stava uscendo per dirigersi in sala grande per la cena,mentre loro litigavano da più o meno una decina di minuti.  << Mione perché hai detto a quella serpe che lo trovi affascinante ? >>  chiese Fred tentando di restare calmo,  << L’ho detto solamente così perché non mi andava di litigare il primo giorno ad Hogwarts quindi gli ho risposto a tono fine della storia rosso,non diventare come Ronald >>  disse lei sbuffando e abbracciando Fred subito dopo che si calmò.  << Ehi io sono qui >>  disse Ron di colpo e Hermione ridacchiò mentre Fred scuoteva la testa prima di rivolgersi a Ginny  << E tu perché cavolo hai sorriso a Malfoy  ? >>  << Già questa ce la devi spiegare a tutti Ginny >>  disse Ron,mentre Harry la scrutava con lo sguardo. Ginny contro ogni sua volontà divenne rossa facendo spalancare gli occhi di Hermione che intuì tutto e la guardò cercando una risposta e la rossa mosse appena la testa facendole capire tutto,ma indicando che ne avrebbero parlato più tardi.  << Non lo so è stato spontaneo e adesso basta ho fame andiamo >> disse agli altri  e prendendo Hermione sotto braccio uscendo dalla sala comune. I ragazzi le seguirono per i corridoi mentre Ron si accorse che Harry era pensieroso  << Harry tutto bene ? >>  << Si Ron >>  disse il prescelto,ma in cuor suo sapeva di aver notato il rossore di Ginny al nominare Malfoy e ora le sue mani ribollivano.   Arrivarono in sala grande e come ogni anno dopo lo smistamento le tavolate si imbandirono di roba da mangiare e tutti iniziarono a mangiare e a raccontare le proprie vacanze. Poi la Mcgranitt richiamò l’ordine per eleggere i prefetti di quell’anno e  con molta sorpresa di tutti Ronald Weasley fu nominato prefetto insieme ad Hermione di cui nessuno dubitava. La riccia era soddisfatta  << Sapevo che saresti stata un prefetto >> le disse Fred prima di darle un bacio dolce sulla guancia che fece guardare Ron storto che stavolta fu accompagnato da una Alicia Spinett piuttosto nervosa. La cosa peggiore fu ricevere dalla Mcgranitt gli orari delle ronde, e la riccia avrebbe passato tutte le ronde dell’anno a fare la guardia con Malfoy.  << Fred tu e Hermione state insieme ? >>  la voce smielosa di Alicia riportò Hermione alla realtà e si voltò a fissare la ragazza che lo aveva detto apposta per far sentire tutti,che difatti si voltarono a guardare i due diretti interessati  << Siamo amici perche ? >>  disse il rosso  << Perfetto,allora che ne dici di uscire con me ? >>   << Oh bhe io ecco >>  << Secondo me andrebbe bene visto che Hermione uscirà con me vero ? >>  si intromise una voce alle spalle dei due ragazzi e voltandosi Hermione trovò Zabini alle sue spalle che le sorrideva,mentre Fred lo guardava in cagnesco. Ginny difronte all’amica rimase a bocca aperte e scorse Malfoy al tavolo delle serpi che ridacchiava e che appena la vide alzò il bicchiere a mò di saluto al quale la rossa abbassò leggermente lo sguardo notando Harry che la guardava.  << Allora Hermione ? >>  chiese ancora Zabini.
 
 

 
 
 
 
 

 

Sono consapevole di non avere scuse per il clamoroso ritardo,ma davvero non ho avuto due minuti di tempo per scrivere eccetto oggi. Ma giuro e giuro che approfitterò delle vacanze per aggiornare subitissimo. Comunque noto con piacere che siete in 50 a seguirmi e se volte mettermi un paletto al cuore per il ritardo tutti e 50 lo accetto sono nelle vostre mani…Bhe che dire le recensioni si sono fatte più vive e io vi amo sempre più….Bhe direi anche che la storia inizia un po’ a complicarsi che ne dite ???
A prestissimo ( lo giuro)  Elly. KissKiss!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Red like blood,Blue like Ice. ***


<< Ora che siamo di fatto sole puoi dirmi perché lo hai fatto ? >>  << Fatto cosa ? >>  << Non fare la finta tonta con me Herm. Perché hai detto a Blaise che non saresti uscita con lui ? >>  << Non vedo perché avrei dovuto dirgli di si >>  << Ma come perché ? – urlò la rossa – Fred sarebbe esploso dalla gelosia >>.  A quelle parole Hermione sbuffò,possibile che nelle ultime settimane l’argomento delle loro conversazioni fosse solo ed esclusivamente Fred ?  << Ginny non ho nessuna voglia di uscire con qualcuno che non mi piace e per di più è una serpe e sai benissimo come la penso su di loro >>  << Non sei tu quella che aveva detto che le trovava affascinanti solo qualche ora fa ? >>   << Non so nemmeno perché l’ho detto e ora basta >>  disse Hermione,ma poi una luce le si accese nella mente e sorrise furba all’amica che la guardò curiosa.   << A proposito delle serpi,non hai niente da dirmi tu ? >>  e la rossa sussultò sulla poltrona della sua camera  << Non devo dirti proprio nulla io >>  << Ah no ? >>  continuò la riccia sorridendo e la rossa rise  << Ok che vuoi sapere Hermy ? >>  << Perché hai sorriso a Malfoy oggi >>   << Sinceramente non lo so perché,ma è stato un gesto automatico non posso dirti altro,ma solo perché non lo so nemmeno io >>  concluse Ginny soddisfatta come la riccia,ma poi si ricordò del saluto di Malfoy in sala grande e decise di dirlo all’amica.  << Hermione in sala grande mentre tu parlavi con Zabini,Malfoy mi ha alzato il calice a mo di saluto >>   << Quindi è per quello che Harry ti fissava e tu hai abbassato la faccia >>  << Te ne sei accorta ? >>  chiese la rossa a bocca aperta  << Dovresti sapere che sono una brava osservatrice >>  e Ginny a quelle parole rise.   << Allora ora devi andare a fare la ronda ? >>  <<  Così sembra >>  rispose la riccia  << Oh andiamo Herm sei prefetto ora,è quello che hai sempre desiderato >>  << Si ma fare le ronde con Malfoy >>   << Non credo ti darà fastidio >>  << Come fai a saperlo Ginny ? >>  << Bhe non mi sembra ti abbia dato fastidio da quando lo abbiamo incontrato,né per tutta la giornata >>  Hermione scosse la testa e sospirò,prese la bacchetta e uscì dalla stanza di Ginny andando verso la Sala comune dei Grifoni,per poi andare ad incontrare Malfoy per la ronda.
 



<< Allora dove va di bello la nostra cara Granger ? >>  << Cosa vuoi George ? >>  sbuffò la riccia guardandolo   << Non essere così acida Herm,conserva l’acidume per il furetto che dovrai incontrare,si addice di più a lui no ? >>  la riccia sorrise a George e quello ricambiò. Proprio in quel momento Fred varcò la soglia della sala comune sbuffando  << Per tutti i torroni sanguinolenti quella lì è più appiccicosa del caramello,non si staccava più >>  disse rivolgendosi al gemello per poi notare Hermione che lo guardò leggermente infastidita,infatti,gli voltò la faccia e Fred mise il broncio. George ridacchiò tra se e se e poi si rivolse al gemello  << Quindi ci sei uscito ? >>  a quelle parole Hermione si voltò a guardare Fred,lei non sapeva cosa il rosso avesse risposto a quella gallina perché appena aveva detto di no a Blaise se ne era andata senza nemmeno lasciare il tempo di replicare al ragazzo seguita da Ginny.  << Certo che no >>  rispose Fred << Ma mi si è attaccata al braccio come una tenaglia >>  continuò e la riccia ne sorrise di quella risposta tanto che lo abbracciò lasciandolo a bocca aperta.  << Bhe io ho la ronda notte rosso,notte George – sorrise – e non provate a uscire nei corridoi o vi affatturo >> detto questo si dileguò in pochi secondi e poi George iniziò a ridere.  << Cosa ? >>  disse Fred  << E’ stato divertente >>  << Cosa è stato divertente ? >>  << Il suo sguardo mentre parlavi di quella lì >>  e allora Fred ne rise  << Hai visto come ha cambiato umore ? >>  << Già – acconsentì George – mi fa paura quando fa così >>. Fred sorrise e si sedette di fronte al camino a guardare il fuoco con intensità,mentre George iniziò a borbottare qualcosa con Lee che era appena arrivato.


 



Hermione arrivò davanti alla sale grande dove Malfoy la stava già aspettando alquanto scocciato.  << Sei arrivata Granger. Era ora >>  << Ciao anche a te Malfoy >> rispose la riccia con lo stesso astio che aveva usato lui.  << Non guardare me – disse il biondo – io sono sempre in orario,domani non sarò così gentile da aspettarti >>  << Fa un po’ come ti pare >>  disse solo la ragazza superandolo e iniziando a camminare per il corridoio. Dopo qualche minuto di silenzio quasi religioso Malfoy aprì bocca  << Sai non credevo lo avresti fatto >>  << Fatto cosa ? >>  chiese Hermione un po’ confusa non sapendo dove voleva andare a parare il biondo platinato.  << Rifiutare l’invito di Zabini >>  e allora lei capì.  << Se è stato lui a dirti di parlarmi di lui per osservare le mie reazioni puoi anche non disturbarti più di tanto >>  << Noi non facciamo queste cose da ragazzine, è più una mia curiosità >>  << Da quando al Grande Draco Malfoy interessa qualcosa di ciò che faccio ?  >>   << Non credere di essere così importante per me Granger,come ho detto sono solo curioso >>  << Di cosa ? >>  << Della tua risposta >>  disse  lui gelido come al solito,facendo deglutire la ragazza.  Era incredibile quel ragazzo riusciva a mettere in soggezione chiunque,anche se stesso se solo si fosse potuto guardare da fuori. Peccato. Pensò la riccia.  << La mia risposta ? >>  chiese lei  << Si – continuò il biondo – mi sono chiesto perché hai detto di no a Zabini. E’ pur sempre il ragazzo più desiderato di questa scuola dopo di me >>  disse alquanto fiero lui e a Hermione venne da ridere.  << Cosa c’è da ridere ? >>  << Chi ti dice di essere il più desiderato qui ? >>  << Il popolo femminile ammette e non nasconde le proprie preferenze qualunque esse siano >> . Hermione non rispose,ma in verità Malfoy aveva ragione,era sempre stato il ragazzo più ambito lì dentro,tutte cercavano di fare qualcosa per attirare la sua attenzione o anche solo per essere guardate almeno una volta da lui,ma poche ci riuscivano davvero. Si sapeva che fosse un donnaiolo,ma era sempre lui a scegliere,chi non era alla sua altezza non doveva nemmeno pensare che lui si sarebbe anche solo degnato di guardarle.  << Ma questo non vuol dire che tutte cedano al vostro fascino >>  gli disse la riccia dopo qualche secondo di silenzio, << Giusto o forse,ma tornando alla mia domanda Granger perché non hai detto no  a Zabini ? >>  << Non mi interessa Malfoy e poi non sono affari tuoi,sono affari miei  >>  << Però la tua tresca con Weasley è un affare di stato >>  disse il  biondo ridendo e Hermione si bloccò divenendo rossa e capendo finalmente dove voleva arrivare Malfoy.  << Io non ho nessuna tresca >>  Malfoy la guardò sprezzante << Ma davvero ? Non si direbbe da come vi comportate >>  << Siamo solo amici Malfoy >>  << Non sei brava a mentire Granger e ricorda non sei la sola brava osservatrice qui a Hogwarts >>  sorrise il biondo strafottente.  Hermione era indignata  <<  Senti furetto dei miei stivali io non ho nessuna tresca e piantala ora >>  << Non parlarmi così Granger. E non credere che me ne importi qualcosa di te o dei pupazzi che ti porti appresso,ma davvero ti facevo più furba rifiuti Zabini per un Weasley ?  Sei caduta proprio in basso >>  << Ma senti da che pulpito >>  << Che vuoi dire ? >>  disse il biondo guardandola circospetto  << Critichi me e poi tu da quando chiami Ginny Ginevra e non stracciona ? >>.  Draco si sentì leggermente smarrito al suono del nome Ginevra e si maledì per la sensazione appena provata,per poi guardare con odio la ragazza dinnanzi a lui  << Non parlare di cose che non ti riguardano Granger >>  << Ah no ? Allora fallo anche tu >>  rispose a  modo lei.  << Io vado nell’ala Nord e tu a quella Est ne ho abbastanza di te per stasera. Ci si vede >>  disse il biondo allontanandosi, poi si fermò a metà corridoio e si voltò verso Hermione  << Ah Granger ? >>  << Cosa vuoi ancora Malfoy ? >>  << Salutami la rossa >>  disse con un sorriso strafottente e sparendo dietro l’angolo buio. Hermione rimase impalata per qualche istante nello stesso punto con lo sguardo fisso all’angolo dove Malfoy era sparito. Aveva detto salutami la rossa vero ? Quindi si riferiva a Ginny. Che cappero voleva Malfoy da Ginny ? E poi qualche istante prima le diceva di farsi gli affari suoi e dopo neanche due minuti le diceva di salutargliela ? Malfoy era più pazzo e scontroso degli altri anni,questo era più che certo. Sospirò e dopo aver controllato l’ala Est del castello e aver mandato un ragazzino del primo anno dei tassorosso dalla Mcgranitt era tornata nella sala comune di Grifondoro andando direttamente a dormire. Era stanca e ne aveva avuto abbastanza di tutti quel giorno.

 



<< Herm sveglia sono le sette >>. La voce di Ginny le arrivava in lontananza,ma poi decise di aprire gli occhi e si ritrovò dinnanzi il volto sorridente dell’amica.  << Allora oggi iniziano le lezioni >>  disse subito la rossa e la riccia sorrise contenta,non vedeva l’ora. << Come è andata ieri sera ? >>  << Tutto tranquillo >>  << Tu e Malfoy nello stesso corridoio non si può definire tutto tranquillo >>  << Nulla Ginny abbiamo discusso >>  << Per quale motivo stavolta ? >>  << Perché ti interessa tanto cosa ho fatto con Malfoy ieri ? >>  << A me non interessa >>  disse la rossa indignata,ma Hermione non se la bevve affatto. Continuò a parlare perché sapeva che Ginny stava morendo dalla voglia di sapere,  << Voleva  sapere a tutti i costi perché avessi detto di no a Zabini  e poi ha detto che sono caduta in basso perché crede che io abbia una tresca con tuo fratello >>  << Bhe su questo ha ragione >>  << Merlino Ginny io non ho nessuna tresca >>. La rossa rise e Hermione continuò il suo racconto  << Così io gli ho detto che non poteva giudicarmi dato che lui invece di usare i suoi appellativi ti ha chiamato con il tuo nome intero ieri alla stazione ed è stato gentile,o meglio non so se si possa definire gentile il suo comportamento,ma forse è il massimo che riesce a fare >>  << Ah >> fu il commento della rossa. Ginny non si aspettava di essere stata causa del litigio.  << Poi lui mi ha risposto che non dovevo parlare di cose che non mi riguardano  e se ne è andato via dicendo di averne abbastanza di me >>  << Wow >>  disse la rossa  << Direi un litigio in pieno stile Malfoy >> ridacchiò continuando.  Hermione nel frattempo si era lavata e vestita,aveva preso la borsa e poi si fermò a guardare l’amica.  << C’è un’altra cosa in realtà >>  << Cosa ? >> la guardò accigliata la rossa  << Prima di sparire mi ha detto di salutarti >>  e a Ginny qualcosa si mosse,ma non sapeva cosa fosse.  << Malfoy voleva salutare me ?  Stai delirando Herm,lui mi odia come odia la mia famiglia >>  disse lei  << Non sto delirando lo ha detto sul serio,anche se ne ignoro l’oscuro motivo >>  << Perché oscuro ? >>  << Ginny stiamo parlando pur sempre di Malfoy >>  disse la riccia con ovvietà. << Giusto >> disse la rossa. Le due ragazze scesero in sala comune e quando si sedettero la rossa sparì con la mente in un altro mondo,mentre tutti i suoi amici parlavano di argomenti che lei stava del tutto ignorando. L’unica cosa a cui Ginny pensava era ciò che Hermione le aveva detto poco prima,davvero Draco Malfoy le aveva detto di salutarla per lui ? Le spuntò un sorriso involontario,ma poi scosse la testa di sicuro voleva prenderla in giro,d’altronde lo aveva sempre fatto e continuava a farlo da anni. Solo Harry parve notare lo sguardo perso della rossa,dato che non le toglieva gli occhi di dosso,eppure sebbene la conoscesse benissimo non riusciva a capire perché quella ragazza appena al primo giorno di scuola,dopo aver appena ritrovato tutti i suoi amici fosse completamente assente. A un certo punto Ginny sembrò risvegliarsi e guardò dritta di fronte a se. Harry la seguì con lo sguardo e notò che la ragazza stava cercando qualcosa nel tavolo delle serpi,o meglio qualcuno pensò Harry,ma guardando attentamente si rallegrò,poiché di Malfoy non c’era traccia.
 



<< Mioneee,Mionee >> continuava a urlare Fred per tutta la sala comune senza vedere la riccia da nessuna parte.  << Fred vuoi tornare in te ? >>  chiese il gemello spazientito,  << Ma non riesco a trovarla da nessuna parte >>  << Oh Fred sarà in biblioteca dove vuoi che sia Hermione alle cinque del pomeriggio >>  disse Lee esasperato. Era più di un’ora che il rosso andava in giro per la sala comune e i corridoi dicendo Mionee come un mantra,alcuni ragazzi pensavano addirittura che fosse sotto incantesimo.  << Allora vado in biblioteca >>  << Freddie fratellino del mio cuore,tu odi le biblioteche,noi odiamo le biblioteche >>  << Si ma io devo parlare con Mione >>  << Non puoi lasciarla studiare in pace almeno  ? Sai che se la interrompi ti ucciderà >>  << E’ una cosa importante >>  << Cosa c’è di così importante ? >>  chiese Lee,  << Deve insegnarmi un incantesimo di trasfigurazione >>  << E a cosa ti serve di grazia ? >>  << Lo scoprirai presto Georgie >>.  << Ti ho mai detto che mi spaventi quando fai quella faccia ? >>  disse Lee e George iniziò a ridere seguito da Fred  << Circa 1967 volte con questa  >>  << Le hai contate ? >>  strabuzzò gli occhi Lee  << Ovvio che no >>  disse George e Fred scosse la testa rassegnato all’intelligenza dell’amico. In quel momento Harry e Ron entrarono nella sala comune  e si sedettero insieme ai tre ragazzi.  << Avete visto Mione ? >>  chiese subito Fred e Ron lo guardò senza espressione  << E’ in biblioteca >>  rispose Harry   << Veniamo da lì >>  continuò il fratello.  << Parlate di nuovo ? >>  chiese Lee  << Si >> Ron sorrise,era felice di aver fatto pace con la sua migliore amica  << Ah  -- disse il rosso – allora io vado da lei >>  << Te lo sconsiglio vivamente >>  gli disse il fratello minore  << Perché ? >> chiese Fred  << Ha un diavolo per capello,per un attimo ho creduto che volesse  uccidere me ed Harry, e siamo solo al primo giorno di scuola  >>  Lee a quelle parole scoppiò a ridere rischiando di cadere dalla poltrona seguito da George.  << Perché voleva uccidervi ? >>  chiese quest’ultimo,  << Non ne ho idea >>  disse Ron  << Ma quando è arrabbiata fa più paura del solito >>  continuò rabbrividendo. Lee continuava a ridere e Harry alzò gli occhi al cielo,ok a volte era pericolosa,ma non metteva i brividi,poi ripensò al fatto che tutto faceva paura a Ron.  <<  Vi immaginate,domattina usciva l’articolo sulla gazzetta del profeta “ Studentessa uccide il prescelto è scandalo a Hogwarts “  >>  disse Lee  << Maddai >>  commentò Fred ridacchiando,in un certo senso era più probabile del previsto. Scosse la testa << Bhe io vado >>  << Che devi dirle ? >>  chiese Harry, << Deve insegnarmi un incantesimo di trasfigurazione >>  << E a che diavolo ti serve ? >>  gli chiese il fratello minore che poi guardò George con un sopracciglio alzato  << Non guardare me Ronnino non ne ho idea >> . Detto questo Fred sparì dietro il quadro della signora grassa e si diresse in biblioteca.


 



<< Mione quante volte ti avrò detto che studiare fa male ? >>  << E io quante volte ti avrò detto che quella lingua prima o poi ti si seccherà ? >>  << Cominciamo bene >>  disse Fred e la ragazza rise.  << Non sembri arrabbiata >> constatò lui  << Dovrei esserlo ? >>  chiese lei vagamente confusa,poi capì  << Harry e Ronald vero ? >>  << Si >> disse il rosso.  << Per ripetere le testuali parole di mio fratello “Ha un diavolo per capello,per un attimo ho creduto che volesse  uccidere me ed Harry” >>  disse il rosso imitando la voce di Ron che però gli venne gracchiata e fece ridere la ragazza.  << Quindi non sei arrabbiata ? >> chiese ancora  << No. Era solo per togliermeli dai piedi,lo faccio spesso e loro non se ne sono mai accorti,pensano sempre che sia arrabbiata per qualche oscuro motivo da ragazza >>. Fred ne era affascinato,quella ragazza sembrava piccola e indifesa,ma sapeva essere davvero diabolica.  << Sei un genio >>  << Ma questo è risaputo rosso >>  scherzò lei  << Ok sei diabolica allora >>  << Adesso va meglio >>.  Fred ridacchiò e lei gli sorrise.  << Fred ? >>  << Si ? >>  << Sai di essere in biblioteca vero ? >>  << Ovvio >>  << Che ci fai qui ? Non eri allergico ? >>   << Bhe si,ma la mia allergia è sospesa per un paio d’ore >>   << Come mai ? >>  << Mi serve una mano dalla strega più brillante di Hogwarts. Aggiungerei anche diabolica ora >>  disse facendole l’occhiolino e riferendosi a ciò che aveva scoperto. << Solo se mi prometti che non dirai nulla a Harry e Ronald sul mio modo per liberarmi di loro quando voglio restare sola >>  << Affare fatto >> disse il rosso.  <>  << Dovresti insegnarmi un incantesimo di trasfigurazione. Sai Mione odio quella materia >>  << Non farti sentire dalla Mcgranitt >>  rise lei  << Credo lo sappia già >> disse lui grattandosi il capo  << Fred ! >>  urlò lei  << Cosa ? >>  disse lui  << Non è carino dire a un insegnante che non ti piace la sua materia >> . Lui rise e l’abbracciò,lei ricambiò l’abbraccio.  << Fred ? >>  << Hermione >>  << A cosa ti serve un incantesimo di trasfigurazione ? >>   << Perché me lo chiedete tutti oggi ? >>  << Fred Weasley e un incantesimo di trasfigurazione nella stessa frase,non c’è  da stare tranquilli >>   << Tranquilla  vedrai >>.  Hermione sbuffò e tirò fuori il libro della materia tanto odiata da Fred  e lo porse al ragazzo che si mise a cercare l’incantesimo di cui aveva bisogno. 

 



Ginny era stata tutto il pomeriggio nel giardino del castello passando da un libro a un altro senza mai soffermarvisi più di dieci minuti. Lei non era come Hermione,certo studiava e aveva anche una media molto alta,ma appena tornata dalle vacanze estive le ci voleva una settimana buona prima di riprendere il ritmo. Stava calando il crepuscolo e decise che era ora di rientrare al castello,prese i libri, li rimise nella borsa e si addentrò nell’ala Nord del castello. Era sempre stata buia quell’ala e lei non aveva mai capito il perché,forse perché era vicina ai sotterranei dove si trovavano i dormitori delle serpi. A quel pensiero rabbrividì,eppure era così tranquilla a differenza degli altri corridoi e delle altre ale del castello sempre rumorose e gremite di studenti. Ginny stava voltando l’angolo del corridoio quando andò a sbattere contro qualcuno decisamente più alto di lei. La ragazza cadde a terra con la borsa e i libri che aveva in mano. << Guarda dove vai >>  disse una voce fredda che trapassò la rossa,quella voce l’avrebbe riconosciuta ovunque.  La luna stava salendo e con la luce fioca che emanava illuminò appena il corridoio permettendo a Malfoy di vedere la figura contro cui era andato a sbattere. Si meravigliò di vedere davanti a se la rossa che prendeva la borsa,istintivamente il ragazzo si portò alla sua altezza e prese uno dei libri che le erano caduti e casualmente le sfiorò la mano. Subito lei alzò lo sguardo e vide gli occhi del biondo perforarla. Quegli occhi erano ghiaccio puro,c’ero solo il gelo dentro. << Scusa non ti avevo visto era buio >> disse la rossa alzandosi. Il ragazzo si alzò con lei e le porse il libro che lei afferrò  << Grazie >>  disse solo e lui continuò a guardarla per qualche secondo cercando di scrutarla.  << Scusami tu >>  disse il biondo  e la ragazza iniziò a ridere,Draco sentendosi preso in giro diventò irascibile come suo solito  << Che c’è di così divertente ? >>  << Andiamo Draco Malfoy che si scusa con una Weasley ? Devi essere impazzito >>  disse lei con ovvietà.  Draco capì cosa intendeva la ragazza e a dire il vero ora era nervoso.  << Bhe allora se non vuoi le mie scuse guarda  dove cammini la prossima volta >>  << Non ho detto che non le accetto solo che è strano sentirsele fare da qualcuno che mi disprezza da anni >> . Il suo discorso non faceva una piega e il biondo se ne rendeva conto perfettamente.  << Comunque che ci fa Ginevra Weasley in quest’ala del castello ? >>   <<  Ero in giardino Malfoy e poi non sono affari tuoi >> , Draco ridacchiò  << Sei scortese. E io che ti avevo anche mandato un saluto da parte della tua amica. Non te lo ha detto la Granger ? >>   << Si me lo ha detto e a proposito lascia in pace Hermione hai capito  ? >>  << Non mi importa di lei >>  << E a me non importa dei tuoi saluti quindi ci si vede Malfoy >>  << Ah ma davvero ? >>  << Cosa vuoi ancora ? >>  il ragazzo si fece più vicino a lei e le arrivò a pochi centimetri di distanza dal viso,la rossa lo guardò leggermente in tensione,non era mai una cosa buona stare da soli con Malfoy e poi il ragazzo era molto più alto di lei.   << Sul serio non ti importa del mio saluto ? >>  << No certo che no >>  << Eppure stamattina mi cercavi con lo sguardo a colazione >>  << Tu nemmeno c’eri >>  rispose lei con ovvietà d’altronde era vero come poteva saperlo ?   << Blaise >>  disse solo Draco e a Ginny bastò per capire.  << Non sapevo ti facesse da spia >>  << Non è la mia spia è il mio migliore amico >>  disse lui con ovvietà.   Ginny rimase a guardarlo un po’ troppo turbata da quell’incontro,voleva sparire non si sentiva tranquilla lì in quel momento e il biondo sembrò accorgersene,infatti le sorrise.  << Attenta Ginevra sei nella tana del lupo >>  << Non mi fai paura Malfoy >>  lo affrontò la ragazza a viso aperto e il biondo ne fu piacevolmente colpito  << Coraggio da Grifondoro non c’è che dire,ma qui non sei alla tua torre >>  continuò Draco scrutandola.  I suoi occhi verdi lo incantarono e lui per un attimo si sentì perso e la guardò bene come il giorno prima alla stazione. Seguì la linea del suo corpo,aveva tutte le curve e le forme nei punti giusti,i capelli rossi le ricadevano mossi lungo la schiena e le incorniciavano il volto candido e pulito,la bocca rossa sembrava così morbida e soffice che a Draco venne la malsana voglia di sfiorarla con il pollice e seguendo l’istinto le portò una mano a carezzarle la guancia e poi a percorrere le sue labbra con il pollice e constatò che era davvero soffice come pensava. Si chiese come sarebbe stato baciarla e poi si richiuse di nuovo in se stesso capendo quello che stava facendo e distaccandosi da quel contatto visivo così vivo e forte tolse la mano dalla guancia calda della ragazza,che era arrossita. Al biondo sembrò una cosa così naturale che lo sorprese. Ginny era frastornata e non riusciva nemmeno a pensare,sentiva le gambe molli e aveva appena dimenticato come si respira. Draco si avvicinò di nuovo a lei e le sussurrò all’orecchio  << Va via ora – poi le alitò sul collo – Buonanotte Ginevra Weasley >>  e la ragazza si voltò senza rispondere e sparì veloce nel corridoio inghiottita dal buio. Ginny arrivò in camera sua senza fiato e quando si chiuse la porta alle spalle spalancò la finestra e improvvisamente con l’aria fresca della sera si ricordò come si respirava. Aveva nella testa una confusione assurda e non riusciva a pensare. Appena chiudeva gli occhi rivedeva quello sguardo di ghiaccio e la sensazione fastidiosa che aveva provato allo stomaco quando Malfoy le aveva carezzato la guancia e le labbra,e poi pensava e ripensava e sentiva ancora il respiro del biondo sul collo.



 



Draco entrò nella sua camera scaraventando tutto per terra. Cosa cavolo gli era preso ? Avvicinarsi così a una Weasley. Se duo padre lo avrebbe saputo lo avrebbe tolto dallo stato di famiglia. Come aveva potuto ? Eppure quel profumo,quel corpo,quegli occhi e quei dannatissimi capelli rossi lo stavano facendo andare fuori di senno,lo attiravano,come non era mai stato attratto. Tentò di calmarsi e si avvicinò al camino,per sua fortuna suo padre gli permetteva di avere una stanza tutta sua ad Hogwarts,anche molto grande,o qualcuno lo avrebbe preso per pazzo a vederlo lanciare tutto in aria. Guardò l’orario,era ora della ronda che avrebbe dovuto passare con la Granger, Sospirò,poi si perse a guardare il fuoco e se ne pentì. Quella sera le fiamme sembravano i capelli vivi e mossi dal vento di Ginevra Weasley. Si voltò uscendo e si chiuse la porta alle spalle.

 
 
 
 
 

 


Voglio nascondermi per il clamoroso ritardo ( mai successo un mese e mezzo ),però come tutti sapete Maggio è il mese dell’Inferno per gli studenti e tra compiti e interrogazioni non ho davvero avuto 5 minuti!!! Ma tranquilli per vostra sfortuna non vi libererete così facilmente di me xD  Bhe ora lascio la parola a voi e se volete uccidermi fate pure ( piano però ) Dato che per aggiornare in fretta ho scritto tutto il capitolo oggi stesso …..  Trattatemi bene il mio Dracuccio please u.u ahahah
Un bacio Elly e questa volta davvero a prestissimo!!! :**

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Maybe,you're not so bad. ***


Erano trascorse due settimane dall’inizio della scuola e dallo strano incontro tra Ginny e Malfoy,se strano poteva essere definito. Ginny dopo quella sera non aveva più cercato il biondo con lo sguardo al tavolo delle serpi e nei corridoi se lo incontrava evitava il suo sguardo il più possibile. Si ritenne fortunata a non dover correre il rischio di incrociarlo in qualche aula dato che erano ad anni diversi,ma la cosa che più la sorprese fu il non aver raccontato niente ad Hermione,eppure era la sua migliore amica. Non seppe il perché,ma preferì tenersi quello spiacevole incontro per se. D’altro canto a Hermione non erano sfuggiti i gesti di Ginny in quelle settimane,il suo continuo perdersi tra i pensieri,il finire il prima possibile di mangiare per dileguarsi subito nella sala comune e le sue corse nei corridoi,come se tentasse di evitare qualcosa,o qualcuno,pensava la riccia. Sapeva che c’era qualcosa che l’amica non le aveva detto,ma lei non aveva fatto domande,voleva che fosse lei stessa a parlargliene e così evitò di toccare l’argomento immergendosi nello studio,nelle strigliate a Ron e Harry e a passare del tempo con Fred che ogni tanto la faceva impazzire quando gli urlava contro di non vendere merendine marinare ai primini. Come se non bastasse quell’anno non sembrava essere una passeggiata per nessuno da quando era arrivata quella vecchia megera della Umbridge che non gli faceva nemmeno usare la magia,come poteva pensare quella rospa che a loro non servisse la magia con tutto il trambusto e la guerra imminente ? 
 
 
 




Draco era appoggiato al muro del corridoio con affianco Blaise che gli ripeteva dei discorsi senza senso su delle stupidaggini fatte da Pansy e da Dafne,che a lui non importavano minimamente. Il biondo era rimasto piuttosto scocciato in quelle settimane,dopo l’incontro con la Weasley a tutte le ronde non aveva rivolto la parola alla Granger,solo una volta per prenderla in giro con la storia della tresca,ma era finita lì. Si aspettava che quella so-tutto-io gli dicesse di stare lontano dalla sua amica,ma lei non lo aveva fatto quindi la Weasley non le aveva parlato del  loro incontro “tanto meglio” pensò Draco  tra se,mentre annuiva per la milionesima volta al discorso di Blaise. Poi qualcosa attirò la sua attenzione,una fiammata di capelli rossi voltò l’angolo e gli occhi di Draco si incollarono su Ginevra che in quel momento stava passando dinnanzi a loro,ma  a quanto pareva non lo aveva visto o avrebbe accelerato come al solito,si era accorto che lei non lo guardava più ne a colazione ne nei corridoi,anzi accelerava per dileguarsi o se poteva cambiava addirittura strada,però doveva aver proprio colpito per trarne un simile effetto e pensando a ciò ridacchiò tra se. Blaise non si era fatto sfuggire la distrazione del biondo e aveva seguito il migliore amico con lo sguardo,quando vide che stava guardando la Weasley sorrise e appena lei voltò l’angolo non resistette  << Bella vero ? >>  << Chi ? >>  rispose il biondo facendo finta di nulla,  << Lo sai che con me non puoi mentire,ammettilo,la Weasley è davvero bella >>  << Potrà anche essere bella,ma è una traditrice del sangue >>  a quelle parole Blaise alzò gli occhi al cielo.  << Sempre con questa storia Draco,quando la smetterai ?  Se venisse da me per un bacio non gli direi mai di no >>. Draco si voltò a fulminarlo con lo sguardo e Blaise iniziò a ridere  << Cos’hai da ridere ora ? >>    << Ti piace non è vero >>  << Blaise piantale di dire cazzate mi sembri Pansy in questi momenti. E poi io con la Weasley ? Devi esserti bevuto il cervello,non accadrà mai, è carina tutto qui >>  << Si certo,vallo a raccontare a qualcuno che ti crede. Però è un peccato che sia l’eterna innamorata di Harry Potter  >>.  Potter ? Ancora lui. Merlino se lo odiava,lo odiava da morire.  << Ah si ? Bhe non mi sembra che le interessi Potter >>  disse il biondo,ma il moro scosse la testa  << Draco,Ginny è cotta di Potter da sempre,stavano assieme alla fine dell’anno scorso,ma a quanto si dice in giro non stanno più insieme ora, credo non abbia funzionato >>.  A Draco venne un conato di vomito, e così Potter aveva avuto anche la Weasley ?  Perché doveva avere sempre tutto ciò che voleva ?  Bhe forse non proprio,aveva notato lo sguardo da ebete con cui la guardava quando erano vicini,ma non gli era parso che lei ricambiasse,forse la Weasley aveva un po’ di cervello e aveva capito che razza di essere fosse Potter.  << Non credo che lei ricambi i suoi sguardi da idiota >>   << Però per essere uno a cui non importa hai osservato piuttosto bene. Comunque penso che a lei non interessi più,ma a  Potter penso piaccia ancora. Un po’ mi fa pena se non si da una mossa a riconquistarla gliela soffieranno da sotto al naso >>  << E tu come fai a sapere che ho ragione ? >>  chiese il biondo pungente,era vero a volte a tavola gli capitava di osservare la rossa,ma era lì che aveva capito che lei cercava di evitarlo ed è in quelle occasioni che coglieva gli sguardi di San Potter,ma Blaise che diamine ne sapeva ?  << Bhe tranquillo non guardavo la tua rossa – e  a quell’espressione Draco lo guardò truce facendo sorridere l’amico  -- stavo ammirando una bella ricciolina e per caso ci ho fatto caso,e se ti chiedi come faccio a sapere che vuole riconquistarla,bhe voci di corridoio >>.  Draco lo guardò in un misto tra inquietudine e stranezza,sapeva che Blaise spesso sembrava sapere tutto di tutti,ma a volte non riusciva a capire dove trovasse il tempo di saperle quelle cose,in più alle parole bella ricciolina,che erano riferite alla Granger, Draco per poco non vomitò la colazione.  << Non è la mia rossa e piantala >>  disse poi mettendo fine al discorso e allontanandosi con il moro al seguito.
 
 
 
 



Fred si era impegnato con tutte le sue forze nel riuscire ad imparare bene quell’incantesimo di trasfigurazione,tanto che ormai sapeva meglio la formula che il suo stesso nome. Lo sapeva che stava per farne una grossa,ma non poteva essere poi così grave no ? Si sarebbe divertito e vendicato allo stesso tempo,che dire un perfetto piano in stile Fred Weasley.   << Freddie vuoi venire all’allenamento oppure no ? >>  << Si arrivo >>   << Che stai facendo ? >>  << Nulla Geogie vedrai stasera >>  <<  Ha qualcosa a che fare con quell’incantesimo vero ? >>  << Ovviamente >> << Perché non vuoi dirmi cos’è ? >>  << Perché voglio che tu ti diverta stasera a cena >>  << A cena ? >>  << Proprio così ? >>  << Davanti alla Umbridge ? >>  << Esatto >>  << Sei il mio idolo >>  << Lo sapevo già Georgie >>  << Ti voglio bene Freddie  >>  << Anche io fratellino >>.  Fred si alzò da terra e prendendo la scopa uscì dalla sala comune dei grifoni insieme a George per andare al campo da Quiddicht dove Harry li aspettava per un duro allenamento,quel sabato avevano la partita con i Serperverde e non potevano affatto perdere. 
 
 
 



<<  Dove diavolo può essere quel libro ? Lo avevo visto qui stamattina >> Ginny sbuffò per l’ennesima volta in dieci minuti,era un’ora che cercava quel dannato libro di pozioni in biblioteca e doveva sbrigarsi a fare il tema per Piton o avrebbe saltato la cena e non le andava,stava già morendo di fame.  << Cercavi questo ? >>  disse una voce alle sue spalle, Ginny trasalì,sapeva a chi apparteneva quella voce,ma non voleva girarsi,stava mentalmente maledicendo Morgana,aveva fatto di tutto per evitarlo e ora se lo ritrovava alle spalle,per di più con la biblioteca completamente vuota,alla fine decise di voltarsi e infatti si ritrovò Malfoy a pochi passi da lei.  << Si stavo cercando quel libro. Perché ce l’hai tu ? >>  << Cosa ? Ora è vietato prendere libri dalla biblioteca ? >>  << Non intendevo questo,potresti darmelo ora ? >>  << E le buone maniere ? >>  disse il biondo provocandola un po’ e lei arrossì leggermente  << Potresti darmi il libro Malfoy ? Ho da fare un tema per Piton e se non ti spiace prima dell’ora di cena >>  << E  a me che importa quello che devi fare ? >>  rispose lui e Ginny non seppe cosa rispondere,ma non poteva lasciarsi sovrastare di nuovo da lui.  << Malfoy dammi quel libro >>  << Perché altrimenti che fai ? Chiami lenticchia ? >>  << Me la so cavare da sola molto meglio e  non mi fai di certo paura tu >>  << Ma davvero ?  Allora va a chiamare il tuo fidanzatino magari così ti insegnerà le buone maniere >>  << Io non ho nessun fidanzato Malfoy piantala >>.  Draco la guardò e il fatto che si stesse arrabbiando gli piaceva,la rendeva ancora più bella  << Strano ero rimasto al fatto che fossi l’eterna ragazzina innamorata di San Potter >>  << Bhe forse ti sei perso qualcosa,io non sto più con Harry da settimane ormai e poi non sono una ragazzina >>  << Oh bhe questo lo vedo >>  disse il biondo alludendo con lo sguardo al suo corpo e Ginny divenne più rossa dei suoi capelli e abbassò il viso. Draco le mise una mano sotto il mento e le alzò il viso e vide quegli occhi verdi che lo avevano incatenato pieni di lacrime. Ginny non si trattenne più e lasciò che le lacrime le rigassero le guance. Draco si sentì mancare a quella reazione e l’istinto di guardare di nuovo quelle labbra soffici fu forte come due settimane prima, ma poi chissà per quale oscuro motivo gli passò il pensiero  che Potter avesse provato quelle labbra se non di più e la rabbia che provò si tramutò in veleno che sputò come suo solito sotto forma di parole  << Di un po’ Weasley Potter ti ha lasciato perché non ti sei fatta toccare o perché ha capito che una stracciona come te gli avrebbe rovinato la fama ? >>.  Ginny a quelle parole scostò bruscamente la mano del biondo e lo spinse via  << Come ti permetti ? Sono stata io a lasciare Harry e poi cosa diamine te ne importa,perché non lasci stare le persone e riversi la tua frustrazione sui tuoi demoni ? >> ,quelle parole furono una coltellata per Draco che ne sapeva lei di quello che provava ?  << Non sono cose che ti riguardano Weasley >>  << Allora tu sta fuori dalla mia vita e lasciami in pace >>  << Puoi tenertelo il libro tanto avevo finito >>  disse lui sbattendolo violentemente sul tavolo e trafiggendola con lo sguardo. A Ginny scappò un’altra lacrima e Draco si sentì debole  << Cos’hai adesso ? >>  disse brusco  << Mi dispiace >>  disse lei e il biondo sbattè le palpebre un paio di volte,convinto di non aver capito bene  << Cosa ? >>  le chiese  << Ho detto che mi dispiace. Per quello che ti ho detto prima intendo  >>  disse Ginny,poi prese il libro e si allontanò uscendo dalla biblioteca con lo sguardo di Draco ancora addosso.  Corse fuori in giardino e l’aria fresca l’aiutò a calmarsi. Perché si era scusata ? Quello era Malfoy per la barba di merlino e come suo solito non aveva fatto altro che sputare veleno,e lei che faceva si scusava ? E per cosa poi ? Si arrabbiò con se stessa per quello,forse ora la prossima volta che lo avrebbe incontrato lui l’avrebbe derisa davanti a tutti. Si concentrò per finire il tema di Piton e ci riuscì appena in tempo,stava passando per il corridoio dell’ala Nord per dirigersi in Sala Grande,quando vide Malfoy salire le scale per la torre di Astronomia,non seppe perché,ma qualcosa gli diceva di seguirlo e lo fece.  Quando arrivò in cima vide il biondo seduto per terra a guardare il cielo notturno e stellato,segno che il giorno dopo ci sarebbe stato il sole,si avvicinò a passo furtivo,ma la voce di Malfoy la bloccò.  << Ti ho sentito Weasley >>  << Come ? >>  << Ho un buon udito >> disse lui.  Ginny si avvicinò e si sedette accanto  a lui a guardare il cielo.  << Perché mi hai seguito ? Pensavo mi odiassi il doppio dopo oggi >>  << Bhe diciamo che è così >>  disse lei  << E allora che ci fai qui ? >> rispose lui in modo brusco tanto da farla sussultare  << Mi sembravi triste ecco >>  << E anche se fosse ? Non dovrebbe interessare te >>  << Lo so,ma nessuno dovrebbe stare da solo quando è triste >> Ginny lo disse con così tanta semplicità che qualcosa nello stomaco di Draco si smosse violentemente. Si voltò a guardarla e la trovò a fissare il cielo,la luce della luna le illuminava quelle fiamme ardenti di capelli e quegli occhi verdi magnetici,era davvero strana,lui la odiava e lei odiava lui,eppure nonostante tutto,nonostante quello che lui le aveva detto qualche ora prima in biblioteca,lei lo aveva seguito semplicemente perché gli era parso triste e la risposta che gli aveva dato lo aveva lasciato senza parole.  Draco le disse qualcosa che meravigliò persino se stesso  << Mi dispiace per quello che ti ho detto prima >>  e quando lo disse si morse la lingua,perché lo faceva ? Non aveva mai chiesto scusa a nessuno e alla Weasley era già a quota due,doveva preoccuparsi.  Ginny lo guardò e gli sorrise,un sorriso sincero e allo stesso tempo dolce,Draco ricambiò il sorriso inconsapevolmente e l’unica cosa che riuscì a pensare fu che un sorriso del genere non lo riceveva da anni e glielo stava donando la persona che rappresentava tutto ciò che odiava.  << Allora chi ti ha detto una cosa del genere ? >>  disse lui poi cambiando discorso e tentando di staccarsi da quegli occhi  << Ti riferisci al fatto di essere soli quando si è tristi ? >> chiese lei e il ragazzo annuì  << Bhe mia madre lo dice sempre,dice che se siamo tristi è perché siamo soli e se rimaniamo soli quando siamo tristi saremo soli ancora di più >>   << Dio Weasley che gioco di parole,sai che non ho capito nulla vero ? >>  disse lui arricciando il naso e lei rise  << Stai ridendo di me ? >>  chiese lui con un’espressione scioccata  << Potrebbe essere,qualche problema Malfoy ? >>   << Come osi tu Weasley ridere di me ? >>  << Sei buffo >>  disse lei e Draco la guardò meravigliato,Ginevra Weasley era la genuinità fatta a persona,incredibile ma vero,rispondeva veloce e sinceramente,non distinguendo chi aveva davanti. << Non ci credo >>  disse lei a un tratto  << A cosa ? >> gli chiese lui alzando un sopracciglio   << Tu, Draco Malfoy,sai ridere ? >>  e Draco non potè fare a meno di ridere con lei.  << Faccio davvero così paura ? >>  << No sei solo estremamente inquietante >> rispose lei.  << Che cosa strana >>  commentò Draco  << Io a ridere spensierato insieme a una Weasley,il mondo sta davvero giungendo al termine >>  << A quanto pare >>  commentò la rossa.  Poi sul viso di Ginny apparve un’espressione un po’ stranita.  << Cosa c’è ? >>  chiese Draco,sapeva che si era lasciato andare,quella ragazza gli faceva un effetto strano,con lei riusciva ad essere se stesso,cosa che capitava solo con Blaise.  << E’ che sei diverso dal solito e mi chiedevo se mi stai prendendo in giro >>  a Draco dire che la mascella stava crollando era niente in confronto alla sua espressione. << Non ti sto prendendo in giro,ma non montarti la testa,sono così,ma solo con chi mi fido e fin’ora quelle persone sono solo bhe Blaise >>   << E io >>  continuò Ginny con un sorriso.  Quello che stava succedendo era assurdo,dopo quell’incontro qualcosa era cambiato e lei lo sentiva,poi la lite in biblioteca di qualche ora prima era stata dura da digerire e ora lo aveva seguito perché  lui gli sembrava triste e avevano iniziato a parlare come fossero due vecchi amici e lui,bhe Draco era completamente diverso in quel momento, non poteva negarlo. Aspetta aveva detto Draco ? Da quando lo chiamava per nome ?  Fu il biondo stesso a farla uscire da quei pensieri.  << Ehi Weasley >>   << Malfoy >>  << Se dici a qualcuno di questa chiacchierata ti crucio >>  disse in modo gelido,ma sotto a quel tono notò una sottile morbidezza  << Staremo a vedere serpe >>  gli rispose lei e poi rise nel vedere Malfoy con la bocca spalancata.  << Malfoy chiudi la bocca è cattiva educazione >>  lo rimproverò ridendo e Draco ne sorrise. Si diede mentalmente dell’idiota per averla fatta piangere in  biblioteca,era bella quando rideva,eccome se lo era. Si maledisse di nuovo perché lui non doveva essere lì con lei in quel momento,non avrebbe dovuto,avrebbe dovuto cacciarla appena l’aveva sentita salire le scale e invece si era chiesto il perché lo seguisse,e ora si sentiva egoista e non voleva cacciarla via. Quello che le aveva detto sulla tristezza lo aveva capito adesso,perché lui era egoista e non voleva rimanere solo,non di nuovo,non ora che quella specie di angelo dai capelli rossi gli stava dando un po’ di luce.  << Senti Weasley >>  << Si ? >>  chiese lei << Prima mi hai detto che sei stata tu a lasciare Potter,perché ?  >> .  Ginny rimase un po’ spiazzata da quella domanda,non se l’aspettava e non sapeva cosa dirgli,poi scelse per la verità,infondo non le sarebbe servito mentire e poi non sapeva il motivo,ma si fidava di lui in quel momento,Merlino che cosa incredibile,lei Ginevra Weasley si stava fidando di Draco Malfoy,questo batteva tutte le stranezze.  << Lui non si fidava di me >>  disse lei e sentì il biondo sopprimere un ghigno che non aveva interpretato,  << Classico di Potter,scommetto che non si fida nemmeno della zannuta o di lenticchia >>  << Ehi guarda che stai parlando di mio fratello e della mia migliore amica >>  << Il fatto che sopporti te Weasley non implica che sopporti anche loro e poi dico quello che penso >>  << Quindi mi sopporti ? >>  << Che cos… >> ma poi si bloccò per maledirsi di nuovo.  << Diciamo che potrei sopportarti,ma dipende ci odiamo da troppo >>  << Giusto >>  commentò lei.  << Allora come mai San Potter non si fidava di te ? >>  << Bhe ecco,avevo ricevuto una lettere da parte di Michael in cui mi chiedeva di poter parlare con lui e sistemare le cose,ma ovviamente io non gli avevo risposto perché stavo con Harry, ma lui non mi ha creduto e io ho capito che non posso stare con qualcuno che non si fida di me >> concluse lei sospirando.   << Ma non mi dire,guai se Potter non è sempre al centro dell’attenzione,potrebbe crollare Hogwarts >>  disse Draco e Ginny rise.  << Bhe ora dovrei andare >>  disse lei,per stare con Malfoy aveva saltato la cena e ora moriva di fame,ma si era fatto tardi e in giro non ci sarebbe stato sicuramente più nessuno.  << Si scendo anche io tra poco, Buonanotte Ginevra >> disse lui dandole un bacio sulla guancia della rossa che andò in fiamme,facendo sorridere divertito il biondo dinnanzi a lei .  Ginny si alzò e velocemente farfugliò qualcosa di molto simile a Notte,  << Weasley ? >>  << Cosa c’è Malfoy ?  >>  << Noi non siamo amici >>  disse il ragazzo e lei con sua somma sorpresa gli sorrise  << Lo so >>  e scappò via seguita dallo sguardo divertito di Draco,non c’è che dire,sicuramente non si era sentito solo. 
 
 
 







Quando Ginny arrivò nella sala comune di Grifondoro rimase sorpresa di trovare tutti lì riuniti e con delle face a metà tra il confuso,l’incredulo e l’indifferenza.  Quando Ron e Harry la videro le corsero incontro  << Ginny ma dov’eri finita ? >>  le chiese il fratello e lei prontamente disse che aveva studiato in biblioteca fino a quell’ora per i troppi compiti di pozioni e loro le credettero per fortuna. Non poteva certo dire di aver passato del tempo con Malfoy,l’avrebbero portata da Madama Chips per farla curare. Si guardò attorno e notò George e Lee che discutevano,poi qualcosa nella sua mente si accese,dove erano Fred e Hermione ?  << Dove sono Fred e Herm ? >> chiese poi e a risponderle fu Harry.  << Ginny a cena è successa una cosa molto…bhe ecco io non so come definirla a dire il vero >>  << Sicuramente non divertente >> si intromise Ron.  << Fred e Herm stanno bene ? >>  << Bhe Hermione si,Fred non ne ho idea e qualcun altro sicuramente male >>  << Ragazzi che diamine è successo ? >>  urlò stanca di girarci intorno e tutta la sala comune si voltò a fissarla.  << Ginny calmati però >>  le disse il fratello, << Non mi calmo fino a che non mi dite che è successo >>. Harry sospirò e iniziò a raccontare…

 


Flashback

Hermione era appena entrata in sala Grande insieme a Harry e Ron e si erano messi ai propri posti insieme a Neville che li aveva raggiunti. La tavola era già imbandita e Ron come suo solito aveva iniziato già a mangiare,così come il resto degli altri studenti. In quel momento arrivarono Fred,George e Lee che presero posto vicino a loro e iniziarono a fare i loro discorsi sulle nuove merendine marinare. A un certo punto Hermione aveva sentito qualcosa di caldo sulla propria spalla e girandosi aveva visto che era Blaise,il ragazzo le sorrise e lei ricambiò << Ciao Hermione >>  << Oh ciao Blaise >> disse la riccia e il ragazzo si allontanò per sedersi al tavolo delle serpi e iniziare a parlare con Nott. Fred si era innervosito per quel gesto,non sopportava più Zabini,ne le occhiate che lanciava a Hermione o ai suoi viscidi saluti da serpe. Zabini aveva iniziato a mangiare,quando Fred prese la bacchetta e da sotto al tavolo muovendola aveva pronunciato l’incantesimo che Hermione gli aveva insegnato e il pezzo di carne nella bocca di Zabini divenne un torrone sanguinolento che il ragazzo inghiottì inconsapevolmente. Ci vollero pochi secondi prima che Blaise cadde a terra e iniziasse a vomitare sangue, Pansy iniziò a urlare e Nott a scuotere Blaise che continuava a vomitare. I professori si alzarono e corsero attorno al ragazzo,mentre Fred iniziò a ridere e Hermione capì. La ragazza rivolse a Fred uno sguardo così freddo che il ragazzo smise di ridere. Hermione corse al tavolo delle serpi e prese la testa di Blaise tra le mani,il sangue continuava a colare dalla bocca,ma il ragazzo non aveva più le forze di tenersi e svenne. Il professor Silente lo mandò in infermeria e madama Chips trovò un rimedio,ma si sarebbe rimesso solo dopo qualche giorno. Hermione si sentiva terribilmente in colpa per quello che era accaduto, era stata lei a insegnare a Fred quell’incantesimo,ma lui lo aveva modificato, non solo aveva fatto in modo che Blaise mangiasse un torrone sanguinolento,ma aveva modificato l’incantesimo sui torroni facendo si che il ragazzo più che sanguinare da un braccio o altro,sanguinasse dalla bocca. Non era stato un bello spettacolo per nessuno,ne tantomeno divertente,era stato crudele e incosciente,ma perché diamine lo aveva fatto ? Represse la rabbia e si offrì di passare la notte accanto a Blaise. Fred invece fu subito individuato dalla Umbridge e lei lo aveva portato nel suo ufficio,ma non era ancora tornato. Stavolta Fred Weasley l’aveva fatta grossa. 

 


<<  E questo è tutto >> disse Harry.  Ginny era a bocca aperta,una volta che saltava la cena e cosa succedeva ? Suo fratello era impazzito non c’è che dire.  << Stavolta Fred ha esagerato davvero >>  disse Ron e lei annuì dandogli ragione. Si guardò intorno e si rese conto che si era talmente persa nel racconto di Harry che non si era resa conto che la sala comune era ormai vuota ed erano rimasti solo loro tre.  << Per fortuna che a cena non c’era Malfoy o Fred se la sarebbe vista nera >>  a quelle parole Ginny trasalì,ma finse di non sapere nulla  << Perché ? >>  chiese infatti   << Bhe Zabini è il suo migliore amico e se lo avesse visto sarebbe andato fuori di senno,anche uno col cuore di pietra come Malfoy non resterebbe impassibile davanti a quella scena  >>  le disse Ron con lo sguardo rivolto al camino. Pensò a quello che le aveva detto Draco,  “Dannazione di nuovo con il nome”  si maledì, Blaise era il suo migliore amico ed era l’unico a conoscerlo davvero,strano ma vero,Draco Malfoy forse non era solo quella fredda maschera di ghiaccio e Ginny per chissà  quale oscuro motivo era intenzionata a scoprirlo. Il ritratto della signora grassa si aprì all’improvviso e ne entrò Fred con una faccia che nessuno aveva mai visto.  << Fred stai bene ? >>  gli corse incontro la sorella,  << Si,più o meno. >>  disse il ragazzo e poi sparì sulle scale nel dormitorio per raggiungere la sua stanza e vi entrò. Quando George lo vide gli saltò addosso  << Freddi ma che diamine hai combinato ? >>  << Volevo vendicarmi ok ? >>  << Lo avevo capito persino io questo sai >>  si intromise Lee,  << Cosa ti ha detto la Umbridge ? >>  << Che passerò con lei due ore al giorno fino a Natale >>  sbuffò lui.  << Fantastico >>  commentò Lee e George gli sorrise.  << Era per quello che ti serviva l’incantesimo ? Trasfigurare un boccone in un torrone sanguinolento ? >>  << Si,ma ho cambiato le funzioni del torrone >> George sospirò  << Fred sei consapevole che non è stato divertente vero ? O almeno un po’,ma potevi evitare il sangue cioè bleah >>  disse Lee e Fred si accigliò  << Si lo so,piuttosto dov’è Mione ? >>  chiese lui e il gemello lo guardò storto.  << Stai scherzando vero ? >>  << Perché ? >>  << Quello che ti farà  lei in confronto alla Umbridge sarà molto peggio,Fred l’hai delusa e si sente in colpa perché è stata lei a insegnarti quell’incantesimo e per questo ha deciso di passare la notte in infermeria per tenere compagnia a Zabini >>  << Che cosa ? >>  gridò Fred furioso e stavolta fu Lee a rimproverarlo   << Che ti aspettavi ? La conosci. Abbiamo capito che lo hai fatto perché eri geloso che Zabini si comporta gentilmente con lei,ma invece di fare ciò che hai fatto perché non le dici che ti piace e risolvi il problema,smettila di fare il codardo,tu non sei così Fred >>.  Fred rimase ammutolito davanti alle parole di Lee e per la prima volta non seppe cosa rispondere,perciò agì soltanto,si spogliò e si infilò a letto sotto gli occhi del gemello che sorrise a Lee,perché quello che aveva detto era vero. 
 
 
 



Quando Draco venne a sapere quello che era successo a Blaise andò su tutte le furie e corse in infermeria,rimanendo interdetto quando vide che accanto al suo migliore amico che dormiva tranquillo c’era la Granger.  << Cosa ci fai tu qui ? >>  << Non lo vedi ? Gli tengo compagnia >>  << Ti senti in colpa per quello che il tuo fidanzatino gli ha fatto ? >> disse Draco pungente e Hermione trasalì  << Primo Fred  non è il mio fidanzato e secondo mi sento in colpa perché sono stata io a insegnargli quell’incantesimo,ma non avevo idea del perché gli servisse e per giunta se lo avessi saputo non glielo avrei mai insegnato >> concluse lei,guardando il ragazzo moro davanti a se che dormiva pacifico,ma si vedeva che era messo male.  << I miei complimenti Granger davvero. Io vado a fare la ronda se vuoi quando ho finito posso restare io con lui >> disse il biondo,infondo Blaise era l’unico vero amico che aveva  << No resto io >>  << Come vuoi,ma un’ultima cosa Granger dì al tuo amichetto che semmai dovessi incrociarlo per lui sarà un incontro molto doloroso >>  disse tagliente,con la sua solita aria di superiorità. Prima che potesse uscire dall’infermeria Hermione si voltò  << Malfoy >>  << Che vuoi ? >>  << Perché non eri a cena ? >>  << Non credo siano affari tuoi >>  << Neanche Ginny era a cena >>  continuò Hermione,ignorando del tutto quello che il biondo le aveva detto poco prima  << Ho detto fatti gli affari tuoi Granger  >>  << Strano che mancavate entrambi,lei è strana da quando mi hai detto di salutartela >>   << Se hai tanta voglia di pettegolezzi fatteli raccontare dalla tua amica non da me >>  le rispose lui e per lei fu una specie di risposta ai propri dubbi. Allora c’era qualcosa di strano in Ginny e se centrava Draco Malfoy non era promettente,o almeno credeva,doveva assolutamente parlare con lei. Si voltò un’ultima volta per chiedere a Malfoy se l’aveva vista quella sera oppure era una coincidenza,ma lui era già sparito nelle tenebre. 
 

 
 
 
 
 

 
Eccomi di nuovo qui da voi dopo un po’,bhe che dire anche quest’anno è andato e la scuola è finita finalmente. ^__^  Che dire capitolo abbastanza lungo e succedono un po’ di cose….Non vi annoio questa volta e lascio a voi il commento anche se sono rimasta un po’ delusa dalle scorse recensioni poiché ne ho avute pochissime…come non detto mi sto dilungando,alla prossima.
Un bacio Elly.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Do you want to try Weasley ? ***


Ginny non riusciva a dormire quella notte,pensava troppo a quello che suo fratello aveva combinato. Ma come cavolo gli era venuto in mente di fare una cosa così crudele ad un ragazzo ? Fred non era cattivo,era semplicemente geloso di Hermione e questo lei lo aveva capito subito,ma sarebbe bastato un semplice scherzo come le merendine marinare per una piccola vendetta,non il caos che aveva creato. Sospirò di nuovo e si chiese come stesse Hermione soprattutto,conoscendola non si era stupita del fatto che si fosse sentita tremendamente in colpa per ciò che era successo e una cosa era  ancora più certa,non avrebbe perdonato Fred così facilmente questa volta. Si rigirò a pancia in giù e si mise a fissare la finestra con i disegni azzurro ghiaccio sulle vetrate che sembravano dei fiocchi di neve,aspetta un attimo azzurro ghiaccio ? Il colore degli occhi di Malfoy ? Perché li aveva collegati a quegli occhi solo adesso ? Già Malfoy,chissà come l’aveva presa quando aveva saputo di Blaise,conoscendo la testa calda e l’irruenza che mostrava con tutti,dovette dar ragione a quello che le aveva detto Ron qualche ora prima,se ci fosse stato lui a cena forse Fred non sarebbe mai arrivato dalla Umbridge. Un po’ il pensiero la fece sorridere,non per il destino che avrebbe atteso il fratello,ma bensì perché questo voleva dire che in fondo non gli importava solo di sé stesso, e questo per uno come Malfoy era importante. La rossa sorrise trionfante pensando che quel ragazzo dagli occhi magnetici si era aperto con lei,lei che aveva sempre odiato,così come lei odiava lui d’altronde. Ci pensò un po’ su a quello strano avvicinamento che c’era stato tra loro,ma poi decise di non dargli troppo peso perché spesso le cose così come vengono se ne vanno anche. Chiuse gli occhi, scivolando in un sonno alquanto profondo.    
 
 
 
 


Hermione strizzò gli occhi e si tirò su con la testa,si era addormentata con la testa accanto alle gambe di Blaise sul letto e ora un raggio di luce che oltrepassava il vetro spesso delle finestre dell’infermeria l’aveva svegliata. Alzando lo sguardo incontrò quello scuro e denso del ragazzo di fronte a lei e arrossì vedendo che quello era seduto sul letto e la fissava.  << Buongiorno Hermione >>  le sorrise il moro e lei seppur divenendo ancora più rossa gli rispose  << Buongiorno anche a te. Come ti senti ? >> , il ragazzo addolcì lo sguardo  << Molto meglio >>  << Sono contenta. Merlino Blaise non sai quanto io  mi senta in colpa per quello che ti è successo  è stata tutta colpa mia e io ti giuro che… >>  avrebbe continuato all’infinito se il moro non l’avesse bloccata.  << Hermione tranquilla è tutto ok davvero, sto bene adesso e non è colpa tua,anzi dovrei ringraziarti per avermi tenuto compagnia per tutto il tempo >>  << Di nulla,ma se l’ho fatto è stato perché è anche colpa mia sono stata io ad insegnare quell’incantesimo a Fred e non avrei mai dovuto mi dispiace se solo lo avessi saputo io…io >>  disse la ragazza ormai incapace di continuare,ma Hermione non era mai stata debole e così ricacciò indietro le lacrime e alzò lo sguardo fiera come non mai.  Blaise ne fu piacevolmente colpito “davvero si sentiva così in pena per lui ? Merlino che ragazza fantastica “  non poteva fare a meno di pensarlo.  << Sai Hermione se avessi saputo che bastava farmi male per saperti ai miei piedi ci avrei pensato da solo molto tempo fa  >>, Hermione era incredula,quel ragazzo non pensava minimamente alla vendetta,ma invece ringraziava Fred per quello che gli aveva fatto per poter stare vicino a lei.  << Tu sei matto Blaise,poteva andarti molto peggio >>  << Lo so,ma sono qui no ? >>  << Si ma >>  << Niente ma Hermione, Sono qui, sto bene e non è stata colpa tua >>  << Si invece,la colpa è anche mia e se posso fare qualcosa per farmi perdonare io..>>  << Hai già fatto molto,sono sveglio da ore e poco fa è passato Draco che mi ha detto che hai insistito per restare tu qui tutta la notte al posto suo e ne è stato colpito, non se lo aspettava che un grifondoro passasse la notte in pena per una serpe,ma poi si è ricordato di quanto voi siate stupidi – e dicendolo il moro rise allegro –  ma se proprio insisti c’è una cosa che puoi fare per farti perdonare >>  << Si certo dimmi, ti giuro che mi dispiace  >>  << Hermione ti prego non è colpa tua >>  rispetè lui,ma la ragazza gli rivolse un’occhiataccia e decise di non contraddirla più.  << Esci con me >>  << Co-come ? >>  chiese la riccia a bocca aperta, Blaise rise della sua espressione  << Ho detto esci con me,per farti perdonare,ma non posso comunque obbligarti >>  disse lui e sperò con tutto il cuore che la ragazza non si tirasse indietro alla sua proposta.   << Va bene Blaise uscirò con te. E’ il minimo per quello che ti ho fatto passare >> e a quelle parole il ragazzo si illuminò in viso e la guardò radioso,Hermione gli sorrise,infondo era il minimo che potesse fare e poi Blaise non le sembrava come tutte le altre serpi,era diverso e se pensava a paragonarlo a Tiger,Goyle,alla Parkinson e a Malfoy,si,Blaise era decisamente diverso.  << Hermione per la millesima volta davvero non è stata colp…>>  << Blaise Zabini smettila di contraddirmi o mi farai sentire ancora più in colpa >>  lo guardò male lei e il moro rise  facendole corrucciare lo sguardo.   
 
 
 





 << Dracuccio hai per caso visto Blaise ? >>   << Si Pansy stamattina presto e non chiamarmi più in quel mondo o giuro su Salazar che ti crucio  >> Draco lo disse in un mondo talmente gelido che la ragazza si scostò da lui leggermente intimorita.  << Io non capisco perché te la prendi sempre con me,cosa ti ho fatto io ? >>  << Semplicemente detesto te e la tua voce e ora sparisci dalla mia vista  >>  e detto questo il biondo voltò l’angolo del corridoio,trovandosi davanti Ginevra Weasley che stava per girare l’angolo anche lei. Velocemente Draco constatò che non ci fosse nessuno nei corridoi e che probabilmente si stavano dirigendo ognuno nella propria aula,così ne approfittò per afferrare il polso di Ginny e portarla nel corridoio buio dove nessuno poteva vedere.  << Che diamine fai Malfoy ? >>   << Calmati Weasley,ieri sera non eri così scontrosa >>,la rossa sbuffò e lo guardò,ma se ne pentì subito,poiché lui la stava già scrutando con quelli occhi di ghiaccio dannatamente belli.  << Non ho dormito bene stanotte – sospirò – Cosa vuoi allora ? >>  gli chiese con più garbo e lo vide sorridere nell’ombra.  << Sai cos’è successo ieri mentre non c’eravamo vero ? >>  << Si me lo ha raccontato Harry >>  a udire quel nome uscire da quelle labbra lo stomaco di Draco si rivoltò sotto sopra  << Perché parlate ? >> Ginny lo guardò meravigliata,ma che diamine erano quelle domande sulla sua vita privata,certo la sera prima si era fidata di lui,ma perché aveva visto un lato che nessun altro conosceva,ma adesso sembrava il solito Malfoy .  << Il fatto che non siamo una coppia non vuol dire che non dobbiamo essere amici – disse lei – e poi a te cosa cavolo importa se parlo o no con Harry ? >>. Già cosa gliene importava se parlava con quell’essere viscido che la guardava come un’idiota ? E adesso che le diceva ? Merlino ! Si maledì di nuovo e poi constatò che da quando si trovava spesso solo con la Weasley maledirsi era diventato molto più frequente dell’insultarla,già da quando non lo faceva ?  Ah si dal giorno prima in biblioteca,ma sembrava che fossero passati mesi,dato l’avvicinamento che li aveva visti partecipi la sera prima sulla torre di Astronomia. Avvicinarsi a una Weasley era dannatamente sbagliato,aveva trasgredito la prima legge dell’essere un Malfoy,che casino non ci capiva più niente. E poi come se non bastasse le aveva anche baciato la guancia augurandole la buonanotte,certo che se non se le cercava lui da solo,erano le complicazioni a venire da lui.  << Malfoy ti senti bene ? >>  la voce della rossa lo riportò alla realtà,che diamine di figura aveva fatto ?  Per quanto era rimasto nei suoi pensieri senza accorgersene ?   << Si. Lascia perdere Weasley,allora sai cos’è successo ieri ? >>  << Ti ho detto già che lo so. Ti sta andando in pappa il cervello Malfoy ? >>  << Non osare parlare con me così >>  << E allora tu sta a sentire quando le persone ti parlano >>  gli sbraitò contro lei. Il biondo sbuffò e poi la guardò dritta negli occhi,  << Se incontro tuo fratello,non so se ritornerà più con il bel faccino che ha adesso >> Ginny trasalì a quelle parole  << Lascia in pace mio fratello Malfoy >>  << Non ci penso nemmeno e poi a quanto so io anche la sua fidanzatina gli ha dato le spalle >>   << Hermione non è la fidanzata di mio fratello e lei non farebbe mai una cosa del genere. Se è rimasta con Blaise è soltanto perché si sente in colpa e poi sta certo che gliela farà pagare lei a mio fratello >>  << Oh su questo non ho dubbi >>  disse lui con l’aria di chi la sapeva fin  troppo lunga e nonostante Ginny avesse l’innato senso di dargli un ceffone ogni volta che usava il suo tono altezzoso,la curiosità le stava divorando l’anima. Si morse il labbro inferiore,indecisa sul da farsi,ma non sapeva quello che il suo gesto aveva scatenato nel ragazzo davanti a lei. Draco la fissava mordersi quel labbro leggermente gonfio e la voglia irrefrenabile di assaggiarlo era troppo forte,ma doveva contenersi,cosa diamine gli passava per la testa ? Si era spinto troppo oltre con quella ragazzina semplicemente rivolgendole la parola,figurarsi se avesse fatto altro. Doveva smettere di immischiarsi con lei. Lei era il nemico,era quella da odiare,non quella da cercare con gli occhi quando gli passava davanti. Se Lucius lo avesse saputo,allora si che avrebbe avuto un motivo per scappare lontano.  << Che vuoi dire ? >>  gli chiese in un sussurro la rossa e il biondo rise soddisfatto dell’aver avuto tale reazione,  << La tua amichetta Granger  uscirà con Blaise >>, Ginny spalancò la bocca e le sembrò quasi di non aver capito,per Merlino non poteva essere vero.  << E’ impossibile >>  <<  E invece è fin troppo possibile Weasley,me lo ha detto Blaise poco fa quando sono passato da lui,la tua amica ha accettato. Alla fine la zannuta ha capito con chi vale la pena avere a che fare,non la facevo furba fino a questo punto >>  disse ghignando lui. Poi Ginny lo sorprese iniziando a ridere e lui la guardò come se fosse pazza. << Che c’è Weasley vuoi passare dalla parte giusta anche tu ? >>  disse lui avvicinandosi e Ginny si tirò indietro  << Non ci penso nemmeno Malfoy >>  disse la rossa fiera,ma con una sicurezza che la faceva vacillare. Il biondo la guardò ammirato,la ragazza sapeva quello che voleva allora.  << Ne sei così sicura Weasley ? Potresti provare sai,magari potrebbe piacerti passare dall’altra parte >> Ginny indietreggiava e lui si avvicinava,ormai Ginny aveva capito il senso del Diavolo tentatore.  << Sono sicura che lo troverei disgustoso Malfoy >>  << Come fai a saperlo ? Potresti trovarlo affascinante invece,potrebbe diventare irresistibile,cosa c’è di sbagliato ? >> ed ecco che ci riprovava,più cercava di convincersi ad allontanarsi dalla Weasley,più qualcosa lo tratteneva lì e gli diceva che provare era la cosa giusta,già ma provare cosa ? Ginevra stava per aprire bocca,quando qualcun altro la precedette.  << Ginny che succede ? >>  ed ecco che arrivava lenticchia a fare da babysitter alla ragazza che lo trafisse con lo sguardo,cosa che portò il biondo a ridacchiare.  << Cosa ti ha fatto Ginny ? >>  chiese ancora quello in preda al panico.  << Ron calmati non mi ha fatto niente o altrimenti lo avrei già affatturato  >>  disse lei guardando male lui,che si sentì un po’ offeso  << Ti piacerebbe Weasley >>  disse lui leccandosi le labbra,sorpreso da tanta audacia  << Forse piacerebbe a te Malfoy >> rispose a modo lei e il biondo ridacchiò continuando a guardarla.  << Non credo gli piacerebbe Ginny >> ed ecco che arrivava San Potter a salvare il mondo,  << Sicura che non ti ha fatto niente ? >>  chiese di nuovo il prescelto e Ginny sbuffò  << Piantatela una buona volta tutti e due,sto bene e sono abbastanza grande da difendermi e non ho certo bisogno di farlo da lui poi >>  disse la rossa esasperata. Ron e Harry la guardarono accigliati e poi il moro rivolse un’occhiataccia a Malfoy,non gli piaceva il fatto che si trovasse in un corridoio da solo con Ginny,con la sua Ginny.   << A quanto pare non servi a molto San Potter >>  lo prese in giro Draco voltandosi poi verso Ginevra che lo fissava  << E riguardo a te Weasley ti sbagli sull’ultima parte >>  disse in tono basso apposta per  farla trasalire. Che vuol dire ? Che doveva temerlo ?  << Non ho paura di te Malfoy >>  << Non è di me che devi avere paura >>  lei rimase sorpresa da quella risposta inaspettata,cosa intendeva dire ? Tutti lo temevano,lui adorava sentirsi temuto da chiunque e ora le veniva a dire che non era di lui che doveva avere paura ?  <<  Ginny noi dobbiamo andare a lezione abbiamo Piton e siamo in ritardo,ci ucciderà davvero questa volta >>   disse Ron divenendo bianco come un lenzuolo mentre la sorella lo guardava alzando gli occhi al cielo. Voleva bene a Ron,ma possibile che fosse così fifone ?  A rispondere alla sua domanda ci pensò Malfoy  << Già lenticchia corri,un quarto d’ora di ritardo,temo che Piton ti scuoierà vivo stavolta  >>  e poi si rivolse ad Harry che lo guardava con odio  << Anche a te Potter  >>. Lo sguardo di Harry passò dall’odio al terrorizzato pensando a ciò che li attendeva e così prese Ron per il braccio e lo tirò con sé correndo verso i sotterranei,questa volta Piton non li avrebbe perdonati. Perché lo aveva mai fatto ? Pensò scuotendo la testa. Quel verme di Malfoy nemmeno a chiedere se andasse con loro,Piton non avrebbe mai fatto nulla contro di lui,poteva anche andare negli ultimi cinque minuti di lezione o quando gli pareva,lo odiava a morte per questo e ancora di più per averlo lasciato solo con Ginny di nuovo,ma non avevano scelte adesso. Che diamine voleva Malfoy da Ginny ?   Draco la guardava incuriosito,aveva risposto male al suo ex e a suo fratello e lo aveva affrontato,ma ora era di nuovo sola,con lui per giunta.  << Allora Weasley dove eravamo rimasti ? >>  << Che intendevi prima ? Che vuol dire che non devo aver paura di te ? >>  << Quello che ho detto Weasley,odio ripetermi >>. Ginny lo guardò nervosa e mise il broncio. Draco a quella reazione ghignò,quella ragazza era incredibile,si trovava da sola con lui,di nuovo,e lei che faceva ? Invece di stare sulla difensiva gli metteva il broncio ?  << Sei infantile Weasley >>  << Io non sono infantile,sono solo scocciata dalle tue frecciatine senza senso >>  disse lei e lui sbuffò.  << Io ho fame vado nelle cucine. Ci si vede Weasley >>  << No tu non vai da nessuna parte se non mi dici cosa intendevi prima. A Ron e Harry potrà anche essere sfuggito,ma a me no >>  << Non credere di potermi dare ordini mia cara Ginevra ed è piuttosto ovvio che gli è sfuggito,lenticchia era troppo stupido per afferrare il concetto e Potter troppo occupato a mangiarti con gli occhi per sentirmi >>  << Non è vero >>  << Cosa ? Che Potter vuole tornare con te ? >>  << Tu cosa ne sai ? >> chiese lei indignata  << Voci di corridoio,ma a me non sembra che tu ricambi o mi sbaglio Ginevra ? >>  di nuovo il suo nome,era l’unico a chiamarla così,quando non la chiamava per cognome certo,ma rimaneva l’unico comunque.  << Ti ho già detto che non posso stare con qualcuno che non si fida di me >>  disse lei,non sapendo nemmeno perché gli rispondeva alla domanda,dato che  lui non accennava minimamente a volerlo fare.  << Piuttosto ipocrita da parte di Potter ripensarci due settimane dopo non credi ? >>  disse lui perfido,ecco che tornava Malfoy-sono-bastardo-e-lo-so.  << Si è ipocrita >>  disse Ginny e Malfoy ghignò sapendo di aver fatto centro. Ginny lo aveva ammesso,Harry era stato ed è tutt’ora ipocrita a pensare di voler tornare con lei e adesso la rossa aveva dato ragione a Malfoy su un commento su Harry,forse anche lei era ipocrita,odiava Malfoy da anni eppure ultimamente sembrava cambiato qualcosa e come se non bastasse parlava male di Harry con lui ? Questo era davvero il colmo,però alla fine era solo una constatazione,nulla più.  << Vedi Weasley le cose le ami quando le perdi e Potter è decisamente questo soggetto,lui non apprezza le cose quando le ha e dopo che le ha perse le rivuole indietro come fossero pacchi postali – si avvicinò a Ginny di nuovo e le scostò una ciocca di capelli dietro le orecchie,perdendosi nella sensazione di quelle lingue di fuoco morbide come seta tra le sue dita – forse dovresti trovare qualcuno che apprezza le cose e le desidera prima di possederle e che quando le ha non le abbandonerà mai >>  sussurrò lui e a Ginny mancò un battito e non ebbe nemmeno il tempo di riprendere a respirare,che Draco la guardò dritta negli occhi  << Non è di me che devi avere paura Ginevra,ma di te stessa quando sei con me >>  e rivelando ciò che intendeva si scostò appena e malvolentieri dalla ragazza per poi allontanarsi.  Quando fu sicura di non udire più i suoi passi Ginny si portò una mano sul cuore e con le spalle vicino alla parete fredda del corridoio,il cuore le batteva all’impazzata ogni volta che Malfoy le si avvicinava pericolosamente e poi cosa le aveva detto ? Si era forse offerto di essere lui la persona che doveva trovare ? Era per questo che le aveva chiesto di provare l’altro lato ? Voleva portarla con lui nelle tenebre ? Troppe domande senza risposta le affannarono la mente,forse era questo che intendeva lui con il temere se stessa. Draco Malfoy aveva il potere di inquietare le persone e di cambiare umore dalla sera alla mattina in modo impressionante,non se ne rendeva nemmeno conto dei suoi cambiamenti,forse nemmeno dell’inquietare le persone dato che lo aveva chiesto a lei la sera prima,ma ora Ginny sapeva che Draco Malfoy possedeva un altro potere,quello di farla impazzire,mandandola in confusione.   
 
 
 





<< Miseriaccia ho una fame da lupi >>   si lamentò Ron come suo solito,accanto a un Harry che non lo stava minimamente ascoltando.  << Harry mi senti ? >>  << Come scusa ? Non stavo ascoltando >>  << Già me ne ero accorto. Ti ho chiesto se per caso hai visto Hermione >>  << No Ron,comunque credo che sia già in Sala Grande e poi ho sentito dire da Dean che a quanto pare Zabini stasera potrà già uscire dall’infermeria >>  disse Harry oltrepassando la soglia della Sala Grande,con Ron che annuendo alle sue parole si precipitò al suo posto azzannando una coscia di pollo. Neville accanto a lui scosse la testa,come a rassegnarsi al fatto che l’amico non sarebbe mai cambiato,e Harry ricambiò il suo sguardo sorridendo.  << Possibile che tu non cambi mai Ronald >>  e a quella voce i ragazzi si voltarono verso Hermione che arrivò avanzando verso di loro e si sedette accanto a Harry avendo Ron di fronte.  << Che vuoi dire ? >>  disse Ron con la bocca piena e Hermione storse il naso  << Non si parla con la bocca piena >> e il rosso sbuffò,possibile che gli dicesse sempre le stesse cose ? Continuò a mangiare come niente fosse.  << Come sta Blaise ? >>  le chiese Neville,vedendo entrare Malfoy in sala,Hermione seguì lo sguardo del ragazzo e poi abbassò la voce.  << Sta meglio,stasera potrà uscire dall’infermeria. Volevo rimanere con lui fino a stasera,ma ha insistito per non farmi perdere le lezioni del pomeriggio >>  << Bhe è stato gentile >>  disse Ron e Hermione gli sorrise,gli faceva piacere sapere che all’amico Blaise non dispiaceva.  << Già Blaise non è come le altre serpi,non gli importa quello che pensa la gente se vuole fare una cosa la fa,non giudica nessuno,è un tipo apposto direi >>  continuò Neville e Hermione fu felice di quello che disse il moro,quindi non era l’unica a pensarlo ?  << Lo credi davvero ? >>   gli chiese  << Si certo,una volta mi ha anche aiutato a fare una ricerca di pozioni che mi aveva assegnato Piton,è gentile  e non so come sia finito tra le serpi a dire il vero >>  << Bhe strano allora >>  commentò Ron,continuando ad addentare il pollo come fosse la cosa più importante della sua vita.  << Bhe tutti hanno almeno un difetto >>  disse poi Harry  << A che ti riferisci ? >>  gli chiese la migliore amica   << Bhe ha Malfoy come migliore amico  >>  continuò il prescelto disgustato pensando ancora a quel dannato furetto che si avvicinava alla sua Ginny.  << Si Harry,ma questo non centra. Blaise è un bravo ragazzo ed essere il migliore amico di Malfoy può solo giovare >>  << A chi gioverebbe essere il suo migliore amico ? >>  disse Harry indignato,  << Bhe a Malfoy >> disse Neville con ovvietà e Hermione gli sorrise bonaria,facendolo arrossire come suo solito.  << Dov’è Ginny ? >>  disse poi Ron alzando la faccia da piatto,i quattro ragazzi si scrutarono l’uno con l’altro,finchè Neville non si riscosse, << Già,strano non sia venuta,non c’era nemmeno a cena ieri conoscendola starà morendo di fame >>.  << Herm posso parlarti un attimo ? >>  disse poi Harry  piano per non farsi sentire da Ron che continuava a ingozzarsi,  << Certo andiamo >>  disse la ragazza e si allontanarono dal tavolo,uscendo dalla Sala Grande e dirigendosi in giardino.   << Dimmi Harry >>   << Ecco tu sai cosa prende a Ginny ? >>  << Perché ? >>  disse Hermione facendo la finta tonta,se ne era accorto anche lui che qualcosa non andava,il punto è che nemmeno lei ne sapeva niente.   << E’ strana ultimamente e come se non bastasse stamattina io e Ron l’abbiamo vista parlare con Malfoy nel corridoio,quando non c’era nessuno >>  << E allora ? Non possono parlare ? >>, Harry la guardò come se fosse impazzita,ma cosa diamine prendeva a tutti ?  << Herm stavano parlando,non insultando capisci ? >>   << Harry non sono sorda ho capito benissimo >>   << Ma Herm quello è Malfoy,lui odia tutti noi da una vita,perché dovrebbe parlare con Ginny ? Di sicuro vuole qualcosa da lei e questo non mi piace per niente >>  << Merlino Harry se così fosse credi che Ginny perderebbe tempo a parlare con lui ? Lo avrebbe già mandato al diavolo,non è mica stupida >>  constatò Hermione esasperata alzando gli occhi al cielo.  << Ma allora perché parlano ? >>  << Harry li hai visti parlare solo una volta, quindi cosa ti fa pensare che magari non sia stato un professore a incontrare uno dei due e ad ordinargli di cercare l’altro per riferirgli una cosa ? Sai quante volte la Mcgranitt ha mandato me dalla Parkinson o da Luna per riferire delle cose ? >> ,ormai Hermione non sapeva più cosa inventare,sperava solo che Harry se la bevesse,anche lei sapeva che c’era qualcosa di strano e sapeva che non era la prima volta che Ginny parlava con Malfoy,o almeno non avendone certezza,c’era il sospetto però. Doveva parlare con Ginny subito.  << D’accordo Herm sarà sicuramente come hai detto tu. Il fatto è che io voglio Ginny Herm,la voglio con tutto il cuore e mi manda in bestia il pensiero che lei parli con qualcun altro o che un altro ragazzo le abbia messo gli occhi addosso,se Ron  non fosse suo fratello lo avrei picchiato solo perché l’abbraccia >>   << Vuoi tornare con lei ? >>  gli chiese Hermione sconcertata,  << Si Herm >>   << Oh bhe io questo non me lo aspettavo proprio,ma Harry ne sei sicuro ? Lei,cioè io non credo che Ginny,bhe ecco…>>   << Cosa Herm ? Non è più innamorata di me ? >>  << No io,non voglio dire questo,cioè…Oh Harry per Merlino devi parlarne con lei,io non lo so,non parliamo da un po’ e la vedo un po’ strana ecco >>   disse Hermione,al limite della sopportazione.  << D’accordo Herm >>  disse poi il moro rinunciando.  Hermione tirò un sospiro si sollievo pensando di essersela ormai scampata per quel giorno,quando una voce poi le fece gelare il sangue nelle vene. 
 
 
 
 
 





<< Mione finalemente ti ho cercata ovunque >> urlò Fred andandole incontro. Hermione si voltò e lo trucidò con lo sguardo  << Tu razza di idiota che non sei altro non chiamarmi mai più con quel nomignolo o sarà l’ultima cosa che farai >>  urlò lei puntandogli il dito contro.  << Ehm io vado >> farfugliò Harry intimorito dal tono dell’amica e si allontanò veloce raggiungendo Lee e George all’interno del castello.  << Pregate per Fred >>  disse Harry quando fu accanto a loro   << Lo stavamo già facendo >>  dissero i due in coro e poi si allontanarono in fretta tutti e tre.  << Ma io …>>  disse Fred,ma Hermione non lo fece continuare  << Tu cosa ? Volevi uccidere Blaise ? Ti è per caso dato di volta il cervello ?  Come hai potuto ? Poteva andare peggio di così e ci avrebbero rinchiuso ad Azkaban e espulso e Merlino non lo nemmeno io. Fred sei un incosciente e uno stupido,mi hai usata per fare del male a Blaise,ma cosa cavolo ti passa in quella tua testaccia vuota si può sapere ? >>   << Bhe se è vuota niente >>  disse il ragazzo cercando di sdrammatizzare,ma capì subito di aver fatto un madornale errore  << Non scherzare su una cosa del genere Frederick Weasley! Potevi ucciderlo >>  << Hermione non esagerare adesso,era solo uno scherzo >>  << E’ stato uno scherzo di pessimo gusto. Blaise poteva non riprendersi più,perché non lo capisci ? Perché per te è tutto uno stupidissimo gioco ? >>  urlò ancora la riccia,possibile che fosse davvero così stupido ?  << Ma si può sapere che ti prende ? Perché lo difendi tanto ? >>  << Come perché ? Perché mi sento in colpa,ecco perché >>   << In colpa ? E’ una serpe Hermione,non c’è nulla di male in uno scherzo >>  << Lo chiami ancora scherzo ? >>.  Fred si stava innervosendo,ma possibile che ce l’avesse così tanto con lui ?   << Ma guarda un po’ la Granger e Weasley che litigano >>  disse poi una voce gelida,Hermione si voltò e vide Malfoy avanzare verso di loro e si ricordò di quello che gli aveva detto la sera prima.  << Va via Malfoy >>  << Oh no Granger,eri avvisata >>  disse il biondo per poi voltarsi verso e Fred e impugnare la bacchetta.  << Malfoy fermati subito >>  urlò Hermione ma Draco lanciò una fattura contro Fred,facendolo scaraventare contro il muro opposto al giardino.   << Ti è servita la lezione Weasleyuccio ? Questo è per Blaise >> , Fred si alzò a fatica,gli doleva il petto e la spalla sinistra.  << Dannazione a te furetto,giuro che se prendo la bacchetta io…>>   << Tu cosa Weasley ? Dovresti vergognarti sai,uno come te del settimo anno che si fa battere da uno del quinto, davvero audacie. Ah già sei un Weasley d’altronde come compatirvi,siete tutti uguali >> sputò Draco come se fosse veleno.  << Malfoy hai esagerato >>  gli disse Hermione  << Che c’è Granger ? Sei in pena per lui ora ? A proposito Blaise è uscito dall’infermeria poco fa e mi ha detto che alla fine uscirai con lui >>   continuò il biondo alzando la voce in modo da farsi sentire da Fred che nel frattempo si era rialzato e aveva spalancato occhi e bocca verso Hermione nel sentire le parole di Malfoy. La riccia aveva capito le sue intenzioni e lo guardò male   << Sei la persona più meschina che conosca >>  il biondo le rise in faccia,  << Mettiti in fila per farmi i complimenti >>  disse lui e poi si voltò andandosene.  Hermione si voltò a guardare Fred che la guardava ferito  << Uscirai con quella serpe ? >>  le chiese,ma gli occhi di Hermione gli diedero già una risposta,  << vai in infermeria,madama Chips ti darà di sicuro un rimedio. Mi dispiace Fred >>  sussurrò lei e si voltò rientrando al castello.   
 
 
 




Ginny rientrò nel suo dormitorio entrando in camera sua e sussultò quando si ritrovò Hermione seduta sul suo letto con le braccia incrociate e la rossa alzò gli occhi al cielo capendo che Hermione voleva sapere qualcosa e aveva anche il sospetto di sapere cosa voleva Hermione.  << Avanti spara >>  le disse sedendosi accanto a lei,Hermione addolcì lo sguardo  << Cosa succede ?  So già che centra Malfoy >> , Ginny spalancò gli occhi,ma poi si ricordò che Hermione era una bravissima osservatrice,così si mise l’anima in pace e le raccontò tutto ridendo quando Hermione spalancò la bocca al limite del possibile quando le disse del comportamento di Malfoy la sera prima sulla torre d’Astronomia.  << Wow >>  fu il commento della riccia alla fine del racconto,  << Ginny ma lui ti piace ? >>  << Cosa ? No certo che no,sei impazzita ? Quello è Malfoy >>  disse la rossa alzando il mento verso l’altro  << Già quello è Malfoy e tu da quanto tempo non pensi ad Harry ? >>  la ribeccò Hermione e Ginny abbassò la testa colpevole  << Bhe da un po’  >>   << Un po’ quanto ? >>   << Dalla prima volta che ho parlato con Malfoy >>   << Morgana Ginny e a chi pensi allora ? >>   << Herm sul serio non penso a Malfoy,è solo che mi sembra di trovarmelo sempre tra i piedi ultimamente >>   << Forse è sempre stato lì e tu non ci hai mai fatto caso >>  disse Hermione e Ginny la guardò alzando un sopracciglio  << Cosa ? Adesso mi chiederai di passare al lato oscuro come ha fatto lui ? A proposito ha detto che tu sei passata dalla parte giusta che intendeva ? >>  << Bhe io uscirò con Blaise >>  confessò Hermione divenendo rossa.  Ginny spalancò gli occhi verdi per poi ridere   << Cos’hai da ridere ? >>  si offese la riccia  << Lo sapevo già,me lo ha detto Draco stamattina >>  disse lei prima di mordersi la lingua,dannazione di nuovo quel nome,sperò che Hermione non ci avesse fatto caso,ma era una speranza vana quando si parlava di Hermione Granger.  << Draco eh ? >>  << Non dire una parola >>  disse Ginny sprofondando con la testa nel cuscino e Hermione rise.  << Mi chiama Ginevra >>  disse poi alzandosi  << E’ l’unico che lo fa e non ho ancora capito se lo fa per prendermi in giro o per qualche strano motivo,infondo è pur sempre Malfoy >>.  Hermione la guardò e le sorrise incoraggiante  << Quindi Harry non ti interessa più >>  constatò con sicurezza e Ginny le sorrise  << Oh se è per questo Malfoy ha una teoria >>   << E sarebbe ? >>  chiese la riccia curiosa  << Dice che Harry è il classico tipo da volere una cosa quando l’ha persa e che dovrei trovare qualcuno a cui importi davvero di me >>, Hermione strabuzzò gli occhi  << Malfoy il saggio,chi lo avrebbe detto >> ,poi Hermione ricordò quello che aveva fatto a Fred e lo raccontò a Ginny credendo che la ragazza sarebbe corsa a cercarlo per affatturarlo,ma la reazione la lasciò di sasso.   << Ginny che hai da ridere ? >>   << Ho solo scoperto un’altra cosa di Malfoy  >>  sorrise trionfante  << E sarebbe di grazia ? >>   << Mantiene le promesse >>   << Lo aveva detto anche a te ? >>   << Si,sempre stamattina >>  << A me lo ha detto ieri sera quando è passato da Blaise e poco fa ha fatto in modo che Fred sapesse della mia uscita con Blaise >>   << Bhe è geniale >>  commentò la rossa   << Ginny è di Malfoy che parliamo e di tuo fratello per giunta >>  << Bhe Herm Fred se lo merita e poi esploderà di gelosia >>   << Ginny non continuare con questa storia >>  << Herm perché credi che Fred abbia fatto quello che ha fatto ? >>  e Hermione a quella domanda abbassò la testa. E a Ginny bastò come conferma. 
 
 
 
 
 



<< A Freddie in che razza di guaio ti sei andato a cacciare >> commentò George vicino al gemello in infermeria.  << Georgie non ti ci mettere anche tu per favore. Mi basta la fattura di quel dannato furetto e come se non bastasse Hermione uscirà con quella viscida serpe,sono sicuro che ha sfruttato la situazione a suo vantaggio,giuro che io ….>>   << Fred tu non farai proprio niente,non ti basta tutto questo ? Hai ottenuto l’esatto contrario di quello che volevi. Hermione uscirà con Zabini punto >>. Fred guardò il gemello come se qualcuno lo avesse colpito alla testa e fatto diventare scemo tutto in una volta  << Ma tu da che parte stai ? >>  << Dalla tua ovvio – sbuffò George – ma così come credi tu non concluderai niente >>.   << Secondo te l’ho persa ? >>  chiese poi Fred con timore,  << Non credo,è molto arrabbiata e uscirà con Zabini,ma non credo che sia ancora detta l’ultima parola >>   << Grazie Georgie >>  disse il rosso al gemello,che però sbiancò di colpo.  << Che ti prende adesso ? >>  << Se non mi muovo sarò io a perdere Angelina,sono in ritardo >>   << Di quanto ? >>  chiese Fred e George sbiancò ancora di più  << Ok vai non dirmelo,non voglio che se la prenda anche con me >>  disse Fred e George iniziò a correre come un matto fuori dall’infermeria,mentre Fred rideva dopo più di un giorno,anche se con un po’ di amarezza.
 
 
 
 







Era da poco passata la mezzanotte e Ginny corse su per le scale della torre di Astronomia e arrivata in cima trovò Malfoy seduto come la sera prima. Ma che diamine ? E lei che voleva prendere una boccata d’aria fresca.  << Che fai qui ? >>  chiese lei e il biondo si voltò.  << Non sono affari tuoi Weasley e poi io posso sono un prefetto,tu invece che ci fai qui ? >>   << Volevo una boccata d’aria >>  disse lei come per giustificarsi,  << Ah si ? >>  << Si >>.  << Bene respira pure >>  disse lui ironico.  << Smettila di prendermi in giro >>  << Perché l’ho mai fatto ? >>  << Bhe no ma..>>  << Ma cosa ? Che ti fa credere che con te farò un eccezione ? >>  << Nulla d’altronde sei sempre il solito >>  << Già come sempre Weasley. Dimmi un po’ come sta tuo fratello ? >>  disse ghignando lui.  << Non l’ho visto,non lo so,suppongo meglio >>  << Ma che peccato. Non sei andata a fargli visita ? >>  << Se lo meritava >>  disse un po’ dura Ginny e Draco si meravigliò. Lui aveva mandato suo fratello in infermeria e lei gli diceva anche che se lo era meritato. La osservò meglio e vide che aveva una canotta e una culottes entrambi neri e aderenti.  << Però Weasley non sapevo dormissi così >>  commentò lui e Ginny si sentì divampare,si era completamente dimenticata di come era conciata. Il biondo continuò a guardarla e quel completo era decisamente troppo aderente per i suoi occhi,metteva in risalto le gambe lunghe e snelle,la terza di seno prosperosa e i capelli arruffati facevano intendere che si era alzata dal letto perché troppo annoiata.  << Come ti permetti ? >>  disse lei indignata e sentendosi ancora più in imbarazzo.  << Non credevo avessi questi gusti Weasley,ne sono colpito >>  << Malfoy smettila di guardarmi >>  disse Ginny voltandogli la faccia più rossa che mai.   << Perché Weasley è un complimento >>   << E tu da quando mi fai i complimenti ? >>  <>  disse Draco ammaliato da tanta bellezza. Era bellissima,la voleva,Merlino se aveva voglia di provare quelle labbra e stringere quel corpo.  << Potter ti ha mai vista così ? >>  chiese dopo un po’,  << Cosa ? No certo che no >>,Ginny era a dir poco sconvolta,ma come si permetteva.  << Se lo avesse fatto non ti avrebbe mai lasciata >>  << Malfoy sei davvero viscido,ma come ti permetti ? Forse tu sei abituato a vedere gente senza vestiti  >>  lui si sentì punto a quelle parole, e si avvicinò pericolosamente a lei  << Perché Weasley ? >>  << Oh bhe la Parkinson e le altre oche che ti sbavano dietro non si lasciano di certo cadere nello sbaglio di non ammettere la tua bravura a letto  >>  disse lei e Draco ghignò. Questa era una cosa del tutto risaputa a Hogwarts,tutti sapevano che Draco Malfoy era un donnaiolo con i fiocchi e che nessuna gli resisteva.  << Che c’è gelosa Ginevra ? >>  si avvicinò ancora, << Nemmeno nei tuoi sogni Malfoy >>  rispose lei avvicinandosi a mo di sfida e lui si lasciò prendere dalla frenesia.  << Io dico che ti piacerebbe Ginevra >>  ed eccolo che usava di nuovo quel nome  << Forse piacerebbe a te Draco >>  gli rispose lei usando la sua stessa moneta e chiamandolo per nome. Draco la guardò alzando un angolo della bocca e facendo un sorriso sghembro a sentire il suo nome uscire da quelle labbra.  << Tu dici,ma perché non provare ? >>  << Non lo farei nemmeno se mi pagassero >>  << Non preoccuparti la cosa è reciproca >>  << Ne sono felice >>  commentò sarcastica  lei  <<  Non immagini quanto lo sia io >> ribbattè lui e Ginny sorrise scuotendo la testa.  << Perché sorridi ? >>  le chiese il biondo curioso, << Perché tutto ciò è assurdo >>  << 50 punti in meno a Grifondoro per aver violato il coprifuoco Ginevra >>  disse poi Draco facendole sbarrare gli occhi e iniziò a ridere come un matto. Ginny spalancò gli occhi e Draco smise di ridere incastrando lo sguardo con quello della rossa.  << Tu-Brutto-furetto-dei-miei-stivali >>  urlò Ginny colpendolo contro il petto con dei pugni,ma Draco le bloccò i polsi e la attirò a sé stringendola sul proprio petto. A Ginny mancò il respiro e pian piano sentì Draco liberarle i polsi e alzandole il viso si avvicinò pericolosamente alle sue labbra,era chiaro che stava per baciarla.  << Devi dirmi di no se vuoi che mi fermi >>  le disse,incredibile Draco Malfoy le stava davvero chiedendo il permesso ?  << Fermami se non vuoi Ginevra >>,ma Ginny era bloccata, voleva dirgli quel no,perché sapeva che era sbagliato,ma una parte di lei voleva solo che Malfoy accelerasse e premesse le sue labbra sulle sue. Aveva una guerra dentro che sembrava durare ore tra la scelta giusta e l’istinto,eppure quella lotta era durata pochi secondi e Ginny sapeva quale parte avesse vinto sin dall’inizio. Fu questione di attimi e poi le labbra morbide e fredde di Draco Malfoy si posarono sulle sue e da quel momento in poi non capì più nulla. Non seppe se passarono ore o giorni o mesi dall’inizio di quel bacio,era come se baciare quelle labbra fosse la cosa più naturale del mondo,si modellarono subito alle sue come se dovessero essere state sempre lì. Sentì qualcosa nel suo stomaco muoversi nell’esatto momento in cui  Draco le morse il labbro inferiore e si sentì morire quando poi glielo leccò chiedendogli l’accesso e lei acconsentì immediatamente. Il contatto tra le loro lingue fu una pura lotta di passione tra fuoco e ghiaccio. Draco la strinse più forte a sé come se potesse svanire da un momento all’altro,eppure lei era lì e stava baciando lui,Merlino si sentiva di poter governare il mondo in quel momento,si sentiva bene per la  prima volta e dimenticò chi era lui,chi era lei,e dove erano,c’erano solo loro,i loro corpi che si stringevano di più e le lingue che continuavano a rincorrersi. Dopo un momento che sembrò infinito Draco si staccò da Ginny,ma non la allontanò dal proprio petto,Ginny divenne rossa e abbassò il capo.  << Io..io >> farfugliò,ma Draco la bloccò  << Avevo detto che ti sarebbe piaciuto Ginevra >>  sussurrò lui ,  << E io avevo detto che sarebbe piaciuto di più a te >>  disse Ginny alzando lo sguardo e si incatenarono di nuovo. Dio quel bacio l’aveva davvero scombussolata,mai nessuno l’aveva baciata così,ma il fatto che fosse stato proprio Malfoy a farlo la confuse ancora di più,loro si odiavano,avrebbero dovuto farsi la guerra non baciarsi appassionatamente. Merlino a quel pensiero arrossì di nuovo.  << Quindi ti è piaciuto >>  confermò Draco al posto suo  << Ne sei sicuro ? >>  disse Ginny guardandolo male  << Che c’è Ginevra vuoi una ripassata  ? >>   << Lo vorresti >>  gli rispose a modo la rossa e scostò lo sguardo da quegli occhi gelidi che ora mentre la guardavano sembravano caldi,anzi bollenti.  << Dì un po’ baci così tutte le ragazze che incontri ? >>  gli chiese dopo infastidita dal pensiero  << E tu baciavi così Potter ? >> rispose lui pungente come suo solito. No,Harry Potter non aveva mai baciato Ginevra Weasley in quel modo,erano baci a stampo e altri con le labbra,ma mai in quel modo,anzi a dirla tutta Harry non aveva mai messo tutta quella passione nei loro baci. Draco Malfoy invece era un perfetto diavolo tentatore e ci riusciva maledettamente bene in quello che faceva. Ma ora ?  << Allora Ginevra ? Ti ha mai baciato così ? >>   << Ma cosa te ne importa ? >>  << Oh voglio solo sapere se anche la Weasley apprezza le mie doti >>   disse cattivo lui,che gli prendeva ora ? Draco aveva il fiatone,era febbricitante di frenesia e voleva di nuovo quelle labbra,ma il pensiero di Potter lo fece andare in bestia,voleva che lei gli dicesse di no,che gli dicesse che Potter non lo aveva mai fatto,così lui sarebbe stato migliore di lui per una volta.   << Tu baci così tutte le ragazze ? >> chiese ancora lei e il biondo sbuffò,ovvio che no,non aveva mai baciato così nessuno prima di lei. Le altre erano solo scopate e i baci se c’erano ,erano sempre sporchi e dati di malavoglia,a lui non fregava niente dei baci,ma per tutte le ragazze era qualcosa di intimo e lui  non aveva mai capito come potesse essere  più intimo del sesso,ma ora capiva,quando aveva baciato lei prima,aveva capito che non stava baciando una ragazza e basta,ma stava baciando Ginevra Weasley,ecco perché era intimo,ti legava in un certo senso.  << Dannazione Weasley non bacio nessuno così >>  sbraitò poi scocciato e Ginny inconsapevolmente sorrise e gli andò vicino  << Nessuno mi ha mai baciata così >> gli sussurrò lei e Draco la guardò vittorioso,allora Potter era davvero stupido,aveva avuto la Weasley e non l’aveva nemmeno baciata con un minimo della passione che aveva usato lui,Draco si sentì a dir poco orgoglioso e trionfante di quella risposta,allora Potter non era bravo in tutto e pensare che aveva avuto quell’angelo dai capelli rossi,ora si che gli sembrava più idiota del solito.   << Bene >>  rispose lui e Ginny lo guardò stranita  << Non siamo amici,giusto ? >> gli chiese poi e lui la guardò alzando un sopracciglio e poi le sorrise,incredibile sorrideva e aveva baciato la Weasley,fantastico,eppure si sentiva bene.  << Giusto Ginevra >>  disse lui suadente e lei tremò al suono del suo nome,Dio aveva baciato Draco Malfoy. Si voltò per andare via,ma Draco le afferrò un polso voltandola verso di lui e baciandola di nuovo,aveva voglia di baciarla e non ce la faceva più.  << Buonanotte Ginevra >>  le disse a fior di labbra,poi la lasciò scappare via,più rossa dei suoi capelli,mentre lui ghignava soddisfatto.
 

 
 
 

 

Eccomi di nuovo e sta volta più veloce che mai !!! Allora non cantate vittoria per la Drinny perché vi avverto che la loro storia sarà sempre sfuggente fino alla fine della long,quindi niente pom-pom per ora. Forza voglio tante recensioni e per quanto riguarda la situazione dell’altra coppia lascio a voi i commenti….
Un bacio Elly.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** If you exclude the impossible, whatever remains however improbable is still possible. ***


Ginny fissava Hermione che sembrava come impazzita mentre cercava qualcosa da indossare all’appuntamento con Blaise nel suo armadio.  << Oh insomma,ma non ho proprio niente ?! >>  si ripeteva quella frase da più o meno mezz’ora,la rossa sbuffò sonoramente  << Herm se non hai nulla da mettere tranquilla ti presto io qualcosa  >>  << Dici davvero ? >>  le chiese Hermione voltandosi e facendole un sorrisone che le illuminò gli occhi,  << Si certo >>  rispose Ginny sorridendole a sua volta.  << Non credevo ti importasse poi così tanto di questo appuntamento >>  le fece notare e Hermione si fermò sedendosi a gambe incrociate sul letto accanto all’amica.  << Non è che mi importi è solo che visto che dovrò uscirci tanto vale essere carini  >>  << Ma Blaise ti piace ? Vi ho visto parlare spesso in questa settimana sai ? >>  << Bhe ecco non posso dire che mi piace perché non lo conosco bene,però posso dirti che è molto divertente e che non è come tutte le serpi,Neville aveva ragione >>  << Neville  ? >>  chiese Ginny un po’ confusa,cosa centrava Neville ora ?  Hermione rise dell’espressione stranita di Ginny e ridacchiò  << Vedi Neville mi ha detto che una volta Blaise lo ha aiutato con un compito di pozioni e che è un bravo ragazzo,non gli importa di parlare con noi o con altri e quindi non riesce a spiegarsi come mai sia capitato tra le serpi >>  << In effetti >>  commentò la ragazza dagli occhi verdi mentre ci rifletteva su. Bhe a dirla tutta non solo era una serpe e a quanto aveva capito lo era inspiegabilmente,ma per come migliore amico aveva pur sempre Draco Malfoy,quindi qualcosa di strano infondo lo aveva anche lui. Già Malfoy,era passata una settimana da quel bacio e ancora pensarci la faceva arrossire a dismisura,infatti tentava di non pensarci mai se era in compagnia di qualcuno e si sentiva in colpa perché non avrebbe dovuto pensarci affatto,eppure…Non era passata solo una settimana dal bacio,era passata una settimana in cui la sua vita si era ridotta tra le aule e il dormitorio,usciva solo negli orari dei pasti e tutto questo solo per evitarlo. Non aveva idea di come comportarsi e quindi lo evitava,ma era difficile evitarlo in sala grande perché si sentiva costantemente osservata,ma faceva di tutto per mantenere i nervi saldi e costringersi a tenere lo sguardo fisso nel piatto,perché sapeva benissimo che se lo avesse alzato si sarebbe scontrata con un paio di occhi di ghiaccio,così appena finiva di mangiare scattava in piedi come una molla e si dileguava in sala comune,dove lui e i suoi occhi non l’avrebbero mai raggiunta.  << Ginny va tutto bene ? >>  chiese poi ad un certo punto Hermione vedendo che l’amica era stata completamente assorta dai suoi pensieri  << Si va tutto bene tranquilla,allora andiamo a vedere cosa posso prestarti ? >>  le chiese di rimando la rossa e la riccia annuì seguendola fuori dalla stanza,ma con la sensazione che in realtà qualcosa non andava.   
 
 





Hermione camminava nel parco della scuola da appena un paio di minuti,era andata con Ginny nella camera della rossa per farsi prestare qualcosa da indossare e alla fine aveva optato per un jeans chiaro,un paio di scarpe nere che aveva comprato lei stessa a Ginny nel mondo babbano,una maglietta elasticizzata nera e da sopra un golfino bianco perché ormai erano agli inizi di Ottobre e iniziava a fare un po’ freddo.  << Sei già qui >>  disse poi una voce che la distolse dai suoi pensieri,lei si voltò e sorrise a Blaise che si avvicinava  << Si – gli sorrise – sono in anticipo ? >>  << No sei in perfetto orario e credimi è la prima volta che una ragazza arriva in perfetto orario >> ,Hermione rise e lui le sorrise dolce  << Bhe ma io non sono tutte le ragazze >>  disse lei e lui la fissò  << Questo lo so benissimo,sei la più brillante,la più intelligente,la più puntuale e sei anche bellissima >>  << Stai cercando di comprarmi ? >>  gli chiese Hermione  e lui iniziò a ridere  << Se sapessi che fosse così facile te lo avrei detto alla stazione credimi >>  e chissà per quale motivo,ma Hermione gli credette,in effetti a guardarlo Blaise poteva dare la sensazione  di un adulatore.  << Grazie >>  disse la riccia e il moro le tese la mano  << Andiamo al lago ? >>  << Va bene – acconsentì Hermione,lasciando che lui la prendesse per mano,infondo era un uscita no ? – hai intenzione di farmi mangiare dalla piovra gigante ? >>  gli chiese poi mentre camminavano e Blaise la guardò leggermente sconcertato  << Non lo farei mai, sono un gentiluomo io,aspetterò il prossimo appuntamento per farlo >>  e Hermione a quella risposta rise  << Secondo appuntamento ? >>  << Credimi Hermy dopo questo non ne avrai mai abbastanza di me >>  << Sei molto sicuro di te stesso >>  notò lei  << Sono una serpe >>  ribbeccò lui  << Touchè >>  disse Hermione e lui continuò a ripeterle che non se ne sarebbe pentita a uscire con lui e d’altro canto Blaise ai suoi occhi non era male per niente.  Erano seduti da un’oretta buona sugli scogli accanto al Lago Nero e Hermione si sentiva stranamente bene con il moro,la faceva ridere ad ogni battuta e stavano imparando a conoscersi meglio e più lo conosceva più Blaise le andava a genio,Neville aveva proprio ragione ci si poteva fidare.  << Quindi hai passato l’estate alla tana ? >>  chiese poi Blaise mentre parlavano degli amici e delle vacanze  << Si esatto – sorrise Hermione  guardando il lago – è una seconda casa per me >>  << Capisco. Senti Hermione ma Potter e la Weasley non stavano assieme ? >>  << Oh bhe ecco si sono lasciati  prima che iniziasse la scuola,ma sono comunque restati amici >>  << Ma Potter le sbava ancora dietro vero ? >>  << Tu come …>>  << Osservo piuttosto bene >>  gli rispose lui con un sorriso e lei ricambiò. << Se sei un bravo osservatore saprai anche che però la cosa non è ricambiata >>  << Si ho notato e a dirla tutta sono d’accordo con la decisione della Weasley >>  Hermione lo guardò curiosa  << Che intendi ? >>  << Non credo che stessero molto bene assieme tutto qui >>  disse il moro sorridendo e cambiando discorso.  << Andiamo a prendere  una Burrobirra ? >>  le chiese Blaise e Hermione acconsentì,così il moro l’aiutò ad alzarsi e si avviarono fino a quando non arrivarono ai Tre Manici di Scopa e si accomodarono a un tavolino più appartato.  << Quindi metti lo zenzero nella burrobirra ? >>  le chiese il moro dopo aver preso le ordinazioni e Hermione lo fissò stranita  << Che c’è di strano ?  >>  << Sei la prima che conosco che lo fa,non è troppo dolce ? >>  << Mi piace il dolce e lo zucchero >>  disse lei e Blaise scosse la testa sorridendo e Hermione non resistette  << Che c’è ? >>  << Nulla >>  continuò lui e in quel momento arrivarono le loro burrobirre. Hermione prese a bere come nulla fosse guardando altrove,il pomeriggio con Blaise stava andando bene,aveva imparato a conoscerlo e si era perfino aperto con lei parlandole un po’ della sua famiglia e dei suoi gusti,ad esempio aveva scoperto che preferisse di gran lunga le cose salate,quelle zuccherate non gli piacevano affatto,lei era l’esatto opposto adorava le cose dolci e poi il ragazzo le aveva chiesto della scuola,delle sue aspirazioni,dei suoi amici e dei suoi genitori,si era perfino fatto spiegare cosa fosse una carie ai denti e sembrava affascinato mentre lei parlava di una cosa che per lei era normale,ma per lui no,d’altronde non sapeva cosa fossero i dentisti. Si voltò e lo vide che la guardava,lei gli sorrise e fece un altro sorso,poi posò il bicchiere sul tavolo e lo vide ridacchiare mentre si avvicinava,si voltò con il busto completamente verso di lei e le posò la mano sulla guancia e poi fece scorrere il pollice lungo il suo labbro superiore per toglierle il bavero di schiuma lasciato dalla bevanda. Hermione divenne rossa come non mai,mentre il ragazzo si fece ancora più vicino e la guardò negli occhi,con quei suoi profondi occhi scuri  << Sai a meno di dieci centimetri il bacio è obbligatorio >>  le disse Blaise sperando che lei non si allontanasse,  << Davvero ? Cos’è una legge ?  >>  chiese Hermione,ma non aveva la forza di muoversi in quel momento,era incollata ai suoi occhi e lasciò che il ragazzo si avvicinasse ancora di più e le carezzasse maggiormente la guancia, << Si >> le disse sulle sue labbra e poi Hermione chiuse gli occhi sentendo il ragazzo premere le sue labbra sulle sue e muoverle prima piano e in modo delicato e poi piano le chiese accesso per intensificare quel contatto e Hermione si meravigliò di se stessa quando glielo consentì e posò le mani sul torace muscoloso di Blaise che la strinse leggermente a se e continuò a baciarla dolcemente. Quando si staccò la guardò negli occhi e si sorrisero mentre Hermione diventava sempre più rossa e lui non smetteva di guardarla,gli occhi di Blaise brillavano di contentezza come non mai e non riusciva a trattenere un sorriso che spontaneo la riccia ricambiò. Blaise si alzò e prese Hermione per mano,si avvicinò al bancone per pagare e  uscirono dal locale dirigendosi al castello,poiché stava calando la notte. Una volta dentro,il moro accompagnò Hermione fino al suo dormitorio  << Allora io vado >>  << Mmh si  >>  rispose lei imbarazzata e Blaise si avvicinò di nuovo << Senti Hermione io non vorrei sembrare invadente,però io mi sono divertito molto con te oggi,sono stato bene e quindi mi chiedevo se volessi che ci rivedessimo ancora,sai io non vorrei aver rovinato qualcosa con il bacio di prima ecco >>  << No Blaise se non avessi voluto non ti avrei baciato – gli sorrise – quindi si, possiamo rivederci >>  disse Hermione che non potè fare a meno di sorridere notando gli occhi del moro brillare come poco prima.  << Buonanotte Hermione >>  disse Blaise lasciandole un bacio sulla guancia  << Notte Blaise >>  rispose lei. Appena il ragazzo sparì infondo alle scale,lei si fiondò nel dormitorio e entrò veloce in camera sua,ma appena accese la luce per poco non le venne un colpo quando vide Ginny sul letto con le gambe accavallate e braccia incrociate  << Merlino Ginny poteva venirmi un infarto >>  << Cosa credi di fare Herm ? Hai molto da raccontarmi >>  fece un sorriso malizioso la rossa e Hermione sospirò mettendosi accanto a lei e cominciando il suo racconto. 
 
 
 



Blaise tentò di entrare in sala comune senza far rumore,ma ovviamente questo era impossibile per lui,difatti per il buio urtò il tavolino basso e imprecò a bassa voce,per fortuna era vuota la sala comune o quasi.  << Sei tornato era ora >>  disse una voce così fredda da far ghiacciare il sangue a chiunque tranne a lui che invece ridacchiò, << Pensavi sarei morto ? >>  << No ma per un po’ ci ho sperato >>  << Oh andiamo Dra non farla così lunga>> ,ma ovviamente Draco Malfoy non era dello stesso umore di Blaise.  << Che avete fatto ? >>  gli chiese poi il biondo sedendosi accanto al camino e Blaise lo seguì  << Abbiamo parlato,sai quello che si fa ad appuntamento ? Servirebbe anche a te,magari con una bella rossa >> e rise,mentre Draco lo fulminò con uno sguardo,non aveva voglia di parlare della Weasley,non ora che sembrava evitarlo come la peste,ma lui ci sarebbe andato fino in fondo a quella storia,doveva capire.  << Non sono affari tuoi Blaise >> disse duro,  << Andiamo Draco che male c’è se ti piace ? Non c’è nulla di strano,apparte Potter >>  << Che centra lui adesso ? >>  solo sentire quel dannato nome lo mandava in bestia,che fosse tornato con la Weasley ? No impossibile o lui lo avrebbe saputo di sicuro o no ?  << Nulla,ma la vuole ancora >>  << Che ne sai ? >>  << Me lo ha detto la mia quasi ragazza >>  << Quasi ragazza ? >>  alzò un sopracciglio Draco  << Bhe l’ho baciata >>  disse Blaise e Draco storse il muso disgustato e fece ridere Blaise  << Abituatici >>  << Neanche per idea,il mio migliore amico e la mezzosangue che schifo >>  << Draco andiamo >>  disse Blaise posandogli una mano sulla spalla e il biondo lo scostò in malo modo e  scattò in piedi  <>   << Parlavamo in generale e poi sapendo che stavano assieme le ho chiesto se lui ci tenesse e cosa volesse invece Ginny,potresti ringraziarmi,credevo ti sarebbe interessato >>  Draco rispose con un grugnito e Blaise sorrise,capendo di aver fatto centro.  << Bhe cos’ha detto ? >>  continuò il biondo,ormai era interessato non poteva nasconderlo  << Chi scusa ? >>  << La mezzosangue >>  << Oh Hermione ha detto che a Ginny non piace più Potter,quindi amico potresti provarci no ? >>  gli sorrise incoraggiante il moro e Draco lo guardò storto facendolo ridere.  << Bhe io sono stanco vado a dormire >>  disse poi Draco iniziando a salire le scale per la sua camera e Blaise rise  << Si certo stanco,io direi contento >>  << E di cosa di grazia ? >>  chiese ostile smettendo di salire le scale  << Della bella notizia >>  e il biondo capendo cosa l’amico intendeva proseguì verso la sua camera ignorando le frecciatine di Blaise.
 
 
 




<< Buongiorno a tutti >>  esclamò Ginny entrando in Sala Grande e sedendosi al proprio posto accanto ad Hermione già in piedi da un bel po’. A dirla tutta si sentiva piuttosto in colpa con la sua migliore amica,poiché la ragazza le aveva raccontato tutto sull’uscita con Blaise anche del loro bacio e del fatto che sarebbero usciti nuovamente,era felice per Hermione infondo suo fratello si era comportato molto male e una lezione se la meritava,anche se Blaise a Hermione,da come ne parlava,sembrava piacere davvero. Invece lei si sentiva in colpa perché non aveva fatto parola ad Hermione del suo bacio con Draco,cosa che era ancora surreale per lei. Sospirò e poi si voltò verso i suoi amici dove suo fratello Ron si stava già abbuffando come un maiale. In quel momento arrivarono i gemelli insieme a Lee e si sedettero dinnanzi  a loro. Stavano mangiando tranquillamente,quando Ron disse una cosa che scatenò reazioni diverse a tutti i presenti.  << Come è andato l’appuntamento con Blaise ieri ? >> lo disse in modo innocente,come se non si rendesse conto di quello che aveva appena fatto,difatti a Ginny la bocca si spalancò allarmata,mentre potè chiaramente avvertire la sensazione di Hermione di gelarsi il sangue nelle vene,Harry e Lee per poco non si strozzarono con il succo di zucca,mentre a Neville cadde la gazzetta del profeta di mano che andò a rovesciare il contenuto della sua tazza proprio addosso a Ron che si alzò dicendo uno dei suoi soliti “ Miseriaccia “ per poi cercare di asciugarsi. L’unica reazione di George fu quella di crucciare Ron con lo sguardo per poi voltarsi veloce verso Fred che sembrava essere una statua di marmo,guardava di fronte a se con lo sguardo freddo e il volto impassibile dove non traspirava alcuna emozione,per Merlino a Ginny per un attimo aveva dato  l’impressione di Malfoy,non aveva mai visto il fratello sempre sorridente con quella faccia inespressiva che sembrava morta. Solo in quel momento Ron parve rendersi conto di quello che aveva combinato e si voltò verso Hermione cercando di dire qualcosa,ma la riccia lo precedette riprendendo il controllo di se stessa.  << E’ andato bene >>  disse cercando di sorridere,a quel punto era inutile rimandare quel discorso,prima o poi sarebbe comunque venuto fuori e forse per una volta Ron aveva fatto la cosa giusta senza rendersene conto.  << Quindi uscirete ancora ? >>  chiese Lee cercando di non calcare la tensione e di non fare domande sbagliate  << Si usciremo ancora >>  << Mi fa piacere per te Herm >> disse Harry. In tutto quello Fred aveva ricominciato a mangiare come se nulla lo riguardasse di tutto quel discorso e appena ebbe finito di mangiare i suoi pancake si alzò veloce dal tavolo dicendo di dover correre a prendere dei libri e George lo seguì senza fiatare insieme a Lee che salutò tutti con un “Ci vediamo dopo”.  Ginny sembrò finalmente tornare a respirare,mentre la tensione si scioglieva,ma forse aveva pensato troppo in fretta perché proprio in quel momento levò lo sguardo dal suo tavolo e incrociò gli occhi di Draco Malfoy che non le mani giunte davanti al volto era immobile a fissarla. Ginny abbassò in fretta lo sguardo e si alzò dal tavolo,voltandosi vide Blaise Zabini andare verso di loro  << Ciao Ginny di fretta ? >>  gli sorrise il moro e lei ricambiò  << Si abbastanza >> e detto questo iniziò ad allontanarsi,fece giusto in tempo a dare un occhiata per notare che tutti gli sguardi della Sala Grande si erano posati su Blaise Zabini che si stava sedendo al tavolo dei grifondoro accanto ad Hermione Granger. Ginny rise, un po’ per le facce degli altri studenti,un po’ perché in effetti le voci c’erano dopo lo spettacolino che era stato fatto da Blaise il primo giorno di scuola,quando aveva chiesto a Hermione di uscire. Continuò a camminare non accorgendosi che però qualcuno la stava seguendo. 
 
 
 




Draco si era velocemente alzato dal tavolo delle serpi per uscire dalla Sala Grande e seguire la Weasley che era scappata dopo averlo guardato. Non si meravigliò che la ragazza non lo aveva sentito dietro di se,sapeva essere molto silenzioso. La vide salire al settimo piano,lì non andava mai nessuno e infatti era buio e silenzioso,mentre la vedeva poggiarsi con la schiena vicino alla parete di pietra fredda del castello gli si avvicinò.  << Che fai scappi Weasley ? >>  le disse poi in un sussurro facendola sobbalzare per lo spavento  << Ma che fai ? Poteva venirmi un infarto >>  << Non cambiare discorso >>  continuò lui ignorandola del tutto.  << Non sto cambiando discorso,poteva davvero venirmi un infarto >>  continuò Ginny imperterrita, << D’accordo Weasley infarto o meno,perché scappi ? >>  << Io non scappo >>  << Da me si >>  << Non è assolutamente vero >>  << Cosa ? Che il mio bacio ti è talmente piaciuto che ora scappi ? >>  disse Draco con una semplicità e una serietà disarmante  << Ma come ti permetti ? – gli sbraitò contro Ginny – morirei piuttosto che essere baciata di nuovo da te >>  << Non mentire a te stessa >>  << Io non mento a me stessa Malfoy >>  << Ah no ? >>  << No per niente >>  << Allora perché scappi ? >>  << Sei noioso Malfoy io non scappo >>  << Eppure non ti credo Weasley >>  si avvicinò ancora   << Peggio per te >>  disse Ginny indietreggiando di poco. Stava mentendo,in realtà il bacio le era piaciuto eccome,ma era sbagliato e lei lo sapeva per questo non aveva fatto altro che evitarlo per tutta la settimana,era una cosa che non sarebbe dovuta ricapitare.  << Mmmh non direi,per te è sicuramente peggio,ma non preoccuparti baciarti è stato orribile non c’è bisogno che tu te ne penta anche se non avrai mai altri baci come quello in vita tua >>  disse poi Draco cattivo,cercando di ottenere la reazione che voleva.  << Sei disgustoso Malfoy e poi tranquillo Harry sa baciare molto meglio di te >>  Ancora lui,ancora Potter,a quelle parole le mani di Draco si strinsero a pugno fino a far sbiancare le nocche e i suoi occhi divennero due fessure. Come osava lei paragonare lui a quell’essere di Potter,stava mentendo,lo aveva detto lei stessa che Potter non l’aveva mai baciata come aveva fatto lui,allora perché ora cambiava idea ? Gli aveva mentito ? La rabbia divenne ceca e non resistette più,la prese per i polsi e la schiacciò contro il muro tenendola incastrata tra la parete fredda e il suo corpo,le alzò il polsi sopra la testa tenendoli fermi,ma con troppa forza.  << Malfoy lasciami mi fai male >>  gli disse Ginny ma lui la guardava arrabbiato con il volto impassibile,eppure dietro a quella rabbia a Ginny sembrò di vedere una vena di dolore,come se le sue parole lo avessero ferito e non ne capiva il motivo.  << Stai mentendo >>   disse lui guardandola negli occhi e riprendendo il controllo di se stesso  << Hai detto tu stessa che nessuno ti aveva mai baciata come avevo fatto io >>  continuò lui,Ginny abbassò lo sguardo,era  vero, mentiva e se ne vergognava anche un po’ in effetti. Lui le lasciò i polsi,ma non si scostò da lei,le mise una mano sotto al mento alzandole il viso e guardandola negli occhi,quegli occhi così verdi e profondi,non li guardava da una settimana,perché lei lo evitava.  << Perché scappi ? >>  le ripetè di nuovo e la rossa non seppe rispondere,così lui le si avvicinò di nuovo. Draco sapeva che era sbagliato,lui era un Malfoy,lei una Weasley,ma quell’attrazione che provava andava a scavare sempre più a fondo dentro di lui e ora non gliene importava nulla che fosse sbagliato o meno. Si avvicinò con il viso sempre di più  << No >>  disse Ginny con un piccolo sospiro e il biondo ridacchiò  << Cosa no ? >>  le chiese Draco e Ginny non rispose,così lui si avvicinò ancora di più,a Ginny scappò un altro sospiro simile a un “No” e Draco sorrise mentre posava di nuovo le sue labbra su quella di Ginevra Weasley. Per lui fu una specie di liberazione e di pace trovare di nuovo quelle labbra,che immediatamente gli lasciarono l’accesso che voleva. Ginny aveva provato a resistere con tutte le sue forze,anche a dire quel no,ma poi la forza di volontà era vacillata e ora si ritrovava di nuovo,per la seconda volta  a baciare Draco Malfoy. Sentì le mani del ragazzo scendere ai suoi fianchi e afferrarli,stringendoli appena e avvicinandola di più a se e Ginny come fosse la cosa più naturale del mondo portò le sue mani a cingergli il collo e ad accarezzare i capelli biondi e morbidi di Draco,che ora sorrideva sulle sue labbra. Fu un bacio molto diverso da quello che si erano scambiati una settimana prima,quello era stato un bacio passionale e quasi bisognoso,questo invece era un bacio dolce e tenero. Draco morse il labbro inferiore di Ginny e lo succhiò appena,mentre lei si lasciò scappare un sospiro.  Poi Draco si staccò e la guardò negli occhi  << Preferisci morire ora che mi hai baciato di nuovo ? >>  le disse con un sorriso sghembro e la rossa arrossì,facendolo sorridere e portandolo a prendere tra le dita i suoi capelli di fuoco.  << Allora ? >>  chiese ancora,  << Ci sto pensando >>  rispose lei e lui ridacchiò  << Come cambiamo subito umore Ginevra,sapendo che questo era un buon metodo lo avrei usato prima  >>  disse lui continuando a guardarla e lei arrossì ancora di più. Non capiva quel ragazzo,Draco Malfoy era un mistero,prima era tenebroso e il momento dopo sembrava la normalità fatta a persona,Ginny voleva capire,ma era piuttosto difficile,lo aveva baciato di nuovo e le era piaciuto anche più del primo. Il sapore di quelle labbra era qualcosa di altamente invitante e così difficile da resistere che sembrava impossibile farlo,eppure  non capiva,possibile che le piacesse baciare Draco Malfoy, quello che avrebbe dovuto sempre odiare ?  << Dobbiamo andare a lezione Ginevra >>  << Si >>,il ragazzo si voltò,ma poi Ginny lo chiamò  << Draco ? >>  disse con un groppo in gola,non sapeva se quello che stava per fare fosse una cretinata o un’idea geniale.  << Cosa c’è ? >>  chiese un po’ scocciato lui, Ginny si avvicinò e alzandosi sulle punte per eliminare i dieci centimetri abbondanti che li differenziavano si avvicinò e gli lasciò un casto bacio a stampo sulle labbra. Draco rimase interdetto a quel gesto,che diavolo ?  Ginny si scostò e lo lasciò li impalato,mentre lei iniziava a scendere le scale. Draco si risvegliò da suo torpore e la seguì afferrandola per un polso,  << Che voleva dire quello Weasley ? >>  gli chiese lui curioso e agitato allo stesso tempo. << Era un modo per dire che scapperai finchè non ti avrò baciato di nuovo ? >>  le chiese per provocarla e Ginny alzò gli occhi al cielo,poi si girò e scese le scale per potersi dirigere a lezione. Quella mattina era iniziata bene,per poi continuare con una catastrofe scampata a colazione e continuare con Draco Malfoy che la baciava di nuovo. Era sbagliato,ma poco le importava mentre correva a lezione con un piccolo sorriso sulle labbra.
 
 
 






<< Draco che fine hai fatto stamattina ? Sei sparito per mezz’ora buona >>  gli chiese Blaise mentre studiavano in camera del biondo,che ne aveva una tutta per se e quindi non potevano essere disturbati,poiché nessuno osava entrare in camera di Draco Malfoy,se non espressamente invitato.   << Arriva al dunque Blaise >>  sbuffò il biondo  << Sei andato via quando è sparita anche Ginny >>  disse il moro ridacchiando.  << Si l’ho seguita >>  ammise Draco e Blaise sbarrò gli occhi  << Che cos’hai detto ? >>  << Quello che ho detto Blaise,sai che odio ripetermi >>  << Fai sul serio ? Quindi ti piace ? >>.  Draco  alzò lo sguardo e ci pensò su,perché no ? Blaise era l’unico amico che aveva e si fidava ciecamente di lui,quindi alla fine optò per raccontargli tutto quello che era successo con Ginevra,mentre parlava Blaise sbarrava sempre più gli occhi.  << E quindi l’hai baciata di nuovo stamattina ? >>  << Si >>   << E com’è stato ? >>  gli chiese e il biondo lo guardò sconcertato  << Mi hai preso per una ragazza Blaise ? Che diavolo di domande fai ? >>  << Ok scusa Dra,ma che male c’è a chiedere se ti  piaciuto >>  << Si Blaise mi è piaciuto e credimi è piaciuto anche a lei >>  disse il biondo fiero di se stesso. << Quindi è per questo che si comporta così ultimamente >>  commentò il moro e Draco acconsentì riportando lo sguardo al suo libro di Antiche Rune,materia inutile pensò.   << Draco Malfoy e Ginny Weasley,suona bene no ? >>  rise Blaise,mentre l’amico lo trucidò guardandolo con i suoi occhi gelidi.  << Non una parola Blaise o ti uccido >>  << Ma quindi ti piace ? >>   << Mi attrae >>    << Quanto ? >>    << Molto >>  rispose Draco tra i denti.   << E’ interessante,cos’è una sfida ? >>  chiese Blaise e Draco lo fissò e gli venne in mente un’idea molto divertente pensando alla Weasley  << Una sfida ? Potrebbe essere >>  e così dicendo ridacchiò,mentre per la testa gli passava già qualche malsana idea e sorrideva sghembro,con Blaise che sapeva fin troppo bene che quando Draco faceva quella faccia c’era da preoccuparsi. 
 
 
 





<< Ginny dov’eri ? >>  chiese Hermione entrando in camera sua e la rossa la guardò alzando lo sguardo da sopra al libro che stava leggendo.  << Stavo studiando anche se ora è quasi ora di cena >>   << Si >> disse la riccia e le sorrise.  << C’è qualcosa che non va ? Sei assente >>  chiese Hermione,”Dannazione capiva sempre tutto”  << C’è qualcosa che dovrei dirti in realtà e avrei già dovuto farlo >>  e così come Draco con Blaise anche Ginny raccontò tutto a Hermione,sugli ultimi due incontri ovviamente,il resto lo sapeva già.  << Merlino Ginny hai baciato Draco Malfoy ? >>  << Non urlare Herm,vuoi che ti senta tutta la sala comune di Grifondoro ? >>  << Scusa hai ragione >>  disse Hermione abbassando la voce. Era ancora incredula,aveva capito dell’interesse di Malfoy nei confronti di Ginny,ma arrivare a baciarla,si preoccupò, infondo era di Malfoy che si parlava.  << Ma ti piace ? >>  chiese poi Hermione andando come sempre dritta al punto,ma Ginny si morse il labbro  << In realtà è più una specie di attrazione,ma non lo so Hermione è tutto così strano,voglio dire lui mi ha sempre odiato e io ho sempre odiato lui,ma adesso sembra quasi diverso >>  disse Ginny sospirando e Hermione si fece coraggio  << Senti Ginny io,bhe sai come la pensano tutti su Malfoy,ma c’è anche da dire che  nessuno lo conosce e se tu ti sei avvicinata un po’ e ti sembra diverso,può essere che lo sia,infondo se non si conosce qualcosa è ingiusto giudicarla anche se per come si è sempre comportato lui con i suoi continui insulti e atteggiamenti di disprezzo,capisci il perché la pensano tutti così,ma non è detto che sia così sul serio ecco >> concluse la ragazza mentre Ginny la fissava,quello che Hermione aveva detto era vero,chi conosceva davvero Draco Malfoy ? Nessuno! Quindi nessuno sapeva davvero com’era,non seppe perché ma sentiva che a lei interessava capire chi era davvero Draco Malfoy e quando un Weasley decideva non c’era altra strada era deciso ormai. In più apprezzò molto le parole di Hermione proprio lei che era quella presa più di mira da Malfoy,le suggeriva che magari non era davvero così,e Ginny pensò che quelle parole le saranno costate non poco.  << Quello che non capisco è come sia possibile che mi attragga ecco >>  disse poi la rossa pensando e Hermione come sempre la stravolse.  << Se escludi l’impossibile quello che resta per quanto improbabile è pur sempre possibile >>   << E questa chi te l’ha detta Herm ? >>  << Un vecchio amico >>   << Vecchio amico ? >>  chiese la rossa maliziosa e Hermione scoppiò a ridere  << Un libro Ginny >>  e Ginny rise per poi alzarsi e andare a cena insieme ad Hermione. 

 
 
 


Mi scuso per l’enorme ritardo,ma purtroppo ho avuto dei problemi con il PC,per questo aggiornerò prestissimo di nuovo. Infatti il capitolo l’ho scritto tutto oggi rintanandomi in camera come un eremita per rendervi felici ahaahahhah. Bhe ecco a voi l’atteso capitolo,sono molto contenta siete in 70 a seguirmi :D I’m Happy !!!  So che in questo capitolo manca molto Fred, apparte una piccola parte,ma ho scelto così e prima che lo chiediate tranquilli resterà sempre una Fremione/Drinny…Bene passo a voi la parola,mi raccomando voglio tante belle recensioni.
XOXO Elly 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Lies ***


Erano alla metà di Ottobre ormai e tutti i ragazzi cercavano di godersi gli ultimi giorni di sole che c’erano,prima che il freddo li spazzasse via completamente. Hermione stava passeggiando nel giardino insieme a Ron ed Harry come quasi tutti i pomeriggi della settimana,già quasi,perché oramai erano passate ben due settimane dal suo appuntamento con Blaise e il ragazzo come aveva promesso aveva fatto in modo che uscissero di nuovo,ed era successo. Semplicemente dopo il primo appuntamento uscirono altre quattro o cinque volte,ognuno di essi concluso con un dolce bacio che il moro non perdeva occasione di dare ad Hermione.  Circa tre giorni prima c’era stato l’ultimo di quegli appuntamenti in cui Blaise si era deciso e aveva chiesto ad Hermione di essere la sua ragazza e la riccia aveva accettato con un gran sorriso. In tutta Hogwarts non si parlava d’altro,insomma una serpe con una mezzosangue non si vedeva tutti i giorni,per di più se grifondoro. Se i corvi e i tassi non ci facevano molto caso alla strana situazione,non si poteva dire lo stesso delle case in discussione,in quanto i grifoni erano piuttosto accigliati nei confronti di Hermione,mentre le serpi,soprattutto le ragazze, apparivano disgustate, in quanto era risaputo che Blaise Zabini ne aveva di contendenti ai piedi. L’unica cosa positiva di quella nuova coppia fu il fatto che Harry aveva fondato l’esercito di Silente,si allenavano tre volte alla settimana e grazie ai pettegolezzi su Blaise ed Hermione,nessuno faceva caso alle misteriose assenze di parecchi ragazzi,tra corvonero,grifondoro e tassorosso,l’unica casa esclusa da tutto ciò era serpeverde per ovvie ragioni. Ma forse per la prima volta c’erano due persone delle case rivali ad essere d’accordo sul fatto che quella coppia non dovesse esistere,erano d’accordo,ma non lo sapevano. Dalla parte dei grifoni c’era Fred ovviamente, che non mandava giù il fatto che la sua Mione si fosse messa insieme a quella viscida serpe,mentre dall’altra c’era Draco Malfoy che non voleva affatto che il suo migliore amico stesse con una mezzosangue,era un offesa alla loro classe,in più mettici che la mezzosangue in questione era niente di meno che Hermione Granger,bhe per Draco era assolutamente un oltraggio. 
 
 
 



<< Fred avanti, tirati su fratello >>
George lo ripeteva da almeno tre giorni,più o meno dal momento in cui passeggiando per i corridoi con Fred e Lee si erano imbattuti nella Granger che passeggiava mano nella mano con quella serpe di Zabini,e proprio in quel momento il serpeverde aveva avuto la geniale idea di baciare Hermione mentre loro gli passavano accanto. George aveva pensato che lo avesse fatto apposta vedendo Fred,perché difatti la Granger non li aveva visti,ma la serpe si. Passando nell’altro corridoio poi,avevano visto delle ragazzine del secondo anno di corvonero che parlavano appunto della nuova coppia nata ad Hogwarts. Lo sguardo di Fred era sempre impassibile in quei giorni,la cosa peggiore era che non sorrideva più. Merlino,la Granger lo aveva proprio ridotto male se non riusciva nemmeno a sorridere.
<< Come faccio a stare su ? George dimmelo ! >>  urlò Fred in mezzo al corridoio,facendo sobbalzare il povero Lee accanto a lui.
<< Come fai ? Tu sei Fred Weasley e Fred Weasley non si fa soffiare la ragazza da sotto al naso,soprattutto da una serpe poi >>  ribeccò lui duro.
<< Sta con lui George, basta >> disse di nuovo Fred sconsolato e abbassando lo sguardo,ma questa volta fu Lee ad arrabbiarsi.
<< Chi diamine sei tu ? Che ne hai fatto del buon vecchio Fred ? Da quando ti arrendi ? Non lo hai mai fatto,né quando rischi un’espulsione per uno stupido scherzo,né quando devi difendere quello a cui tieni,né quando toccano la tua famiglia,e ora mi vieni a dire che ti arrendi per la ragazza che ami ? >>  sbraitò il moro e Fred lo guardò male.
<< Io non la amo >> 
<< Allora smetti di fare quella faccia,smetti di guardarla da lontano,piantala di sederti a metri di distanza da lei a tavola,piantala di evitarla >> continuò il moro.
<< Mi hai stancato Lee >> sbottò Fred. George in tutto quello non aveva fatto una parola,era d’accordo con quello che l’amico stava dicendo al gemello.
<< Non sono io ad averti stancato,sai cosa ti ha stancato ? Il tuo essere vigliacco, ecco cosa >> e  a quelle parole Fred non ci vide più e prese Lee per il mantello sbattendolo vicino a una colonna di marmo del corridoio.
<< Io non sono un vigliacco – ringhiò Fred – mi hai forse preso per Ron ? O per Malfoy ? >> 
<< Malfoy non è vigliacco come te in questo momento e persino Ron ti batte >> , George guardava tutta la scena a poco più  di un metro di distanza,era curioso di vedere Lee dove volesse arrivare.
<< Non osare ripeterlo >>  disse Fred mollando la presa << Io non sono un vigliacco e posso dimostrartelo >>
<< Allora riprenditi la tua ragazza >>  disse Lee.
<< Lei non è mai stata la mia ragazza >> continuò Fred stringendo i pugni fino a far sbiancare le nocche.
<< Non lo è perché hai sbagliato,quindi ora vai lì,escogita qualcosa come solo Fred Weasley sa fare e riprenditi la tua ragazza >>  urlò Lee puntandogli il dito contro.
<< Lei non mi vuole >> 
<< E da quando ti importa cosa pensano di te ? Se non sei un vigliacco come dici vai lì e fa quel che devi >> 
<< Lo vedremo chi è il vigliacco >> ringhiò Fred prima di accelerare e voltare l’angolo. 
George si avvicinò a Lee e lo fissò negli occhi << Wow Jordan mi sorprendi >>, il moro lo guardò e rise  << Sono stato bravo vero ? >>   << Direi >>  commentò George,fissando il punto in cui il gemello era sparito.  
 
 
 



<< Ginny dove vai ? >>  chiese Ron alla sorella vedendola scendere di corsa le scale e attraversare la sala comune con altrettanta velocità.
<< In biblioteca. Devo studiare e ho parecchio da fare a dire la verità >>  rispose semplicemente lei.
<< Ecco vedi,perché non prendete esempio da lei voi due zucconi >>  disse Hermione rimproverando sia  Ron che Harry,che di studiare non ne avevano proprio voglia.
<< Ma Herm sono due ore che studiamo, io sono stanco >> si lamentò il rosso come suo solito.
<< Tu non ti muovi finchè non avrai finito i cinque rotoli di pergamena per Piton >>  concluse la riccia con un tono che non ammetteva repliche. Ginny sorrise,quelle scene non sarebbero cambiate mai,ne era certa. Stava per andare quando la voce di Harry la richiamò di nuovo e la rossa anche se un po’ scocciata si voltò sorridendo verso il ragazzo.
<< Si Harry ? >>
<< Posso accompagnarti in biblioteca ? >>  chiese il moro con una vena di speranza negli occhi. In quel momento gli occhi di Ginny incrociarono quelli di Hermione,che sapeva perfettamente che intenzioni avesse il moro,così come sapeva che Ginny voleva andare via.
<< Ehm,conosco la strada Harry >>  disse Ginny un po’ dura e andando via prima che il ragazzo occhialuto potesse ribattere.
Ginny sospirò appena il quadro della signora grassa si richiuse alle sue spalle. Sapeva di aver utilizzato un tono un po’ duro con Harry,ma non aveva la minima voglia di stare a pensare a lui e ai suoi modi di riprovarci con lei. In quelle settimane se ne era accorta,soprattutto nelle ultime due,era sempre gentile ed estremamente disponibile con lei,si era persino offerto di portarle i libri,cosa che a lei dette molto fastidio,era quasi opprimente e lei non lo sopportava più. Aveva già troppo a cui pensare,Piton che le assegnava valanghe di compiti di quella orribile materia fatta di intrugli,Hermione che le chiedeva sempre se magari stesse esagerando con Blaise e sul fatto di avergli detto di si così presto,ma lei l’aveva rassicurata dicendole che Blaise era un bravo ragazzo e che andava bene che si distraesse un po’.  Certo per Ginny Blaise non era Fred,era pur sempre suo fratello dopotutto,ma se alla sua amica stava bene così,bhe così sarebbe andata allora.  Già Fred,il fratello l’aveva presa male,molto male,glielo si leggeva in faccia,non rideva da un po’ e era una cosa orribile vedere Fred non ridere,ma quello che la preoccupava era vedere che Hermione pur rendendosene conto non era andata a parlargli per risolvere almeno un’amicizia. Inoltre era anche preoccupata per le riunioni dell’ES,era dura camminare a notte fonda per il castello senza farsi scoprire,altrimenti la Umbridge gli avrebbe fatto di tutto. E poi, ultimo ma non meno importante,nei suoi problemi rientrava quello,che con ogni probabilità era il peggiore,Draco Malfoy. Si,Malfoy,lo stesso Malfoy che evitava dopo il loro ultimo incontro due settimane prima al settimo piano,quando lui le aveva detto “ Che vuol dire questo Weasley ? Che scapperai finchè non ti bacerò di nuovo ? “,  ed era stato come se effettivamente lei poi avesse accettato perché difatti lo evitava da quel momento,e lui nei corridoi ogni volta che la incrociava si ritrovava sempre gente intorno e questo lo irritava,si vedeva chiaramente quanto morisse dalla voglia di dirgliene quattro o di baciarla per aspettare la sua reazione,ma non poteva perché non erano soli. Ma Draco Malfoy era pur sempre lui, e quando vedeva che nessuno guardava le passava accanto sussurrandole all’orecchio “ Non potrai scappare per sempre Weasley “ facendole l’occhiolino e ridendo quando notava le guance della ragazza diventare più rosse dei suoi capelli. Con questi pensieri si accorse di essere  giunta in biblioteca,così si diresse verso uno degli ultimi banchi in fondo a tutto e si sedette. Quella zona così lontana dall’ingresso era sempre vuota e lei ne approfittava per restare da sola e concentrarsi sullo studio senza distrazioni. Erano passati una decina di minuti e lei era completamente assorta dal suo volume di storia della magia,da non essersi resa conto che effettivamente a quel tavolo non era più sola. Quando alzò lo sguardo si ritrovò davanti una chioma bionda e un paio di occhi grigio ghiaccio che la scrutavano a fondo.
<< Cosa vuoi Malfoy ? >>
<< Così mi offendi Weasley – disse il biondo ridacchiando – e io che volevo tenerti compagnia >>
<< Non sei molto di compagnia. Se avessi voluto compagnia mi sarei portata dietro Arnold >> 
<< E chi diavolo è ? >>  disse Draco,non riuscendo a collegare quel nome a nessun viso.
<< La mia puffola Malfoy >>  rispose seccata lei e tornando al suo libro come nulla fosse.
<< Ah si, quell’affarino >>  commentò il biondo,che non ricevendo risposta si innervosì chiudendo il libro che Ginny aveva davanti. 
<< Ehii !!>>  urlò lei.
<< Odio essere ignorato Weasley >>  disse lui a mo di spiegazione,ma Ginny lo fissò arrabbiata e prendendo il libro fece per alzarsi,ma Malfoy fu più veloce e velocemente prendendola per il polso la spinse tra due enormi librerie del reparto proibito,completamente vuoto e silenzioso.
<< Allora Ginevra,scappi di nuovo ? >>  fece lui continuando a fissarla.
<< Mi pare di averti già detto che io non scappo Malfoy >>  riprese la rossa avvicinandosi appena.
<< Credo di sapere dove ci porterà questo discorso >> disse lui avvicinandosi e mettendole una mano sulla guancia.
<< Ah si ? >>
<< Si >>  disse lui e poi posò le sue labbra su quelle di Ginny,che si modellarono perfettamente alle sue. Il bacio era dolce e delicato,Draco fece scorrere le sue mani sulla schiena di Ginny facendole salire e scendere piano per carezzarla. Nel medesimo momento Ginny portò le mani sui fianchi di Draco e cominciò a disegnare ghirigori immaginari che mandarono in estasi il ragazzo facendolo sospirare sulla sua bocca. Draco scese poi dalle sue labbra al suo collo e iniziò a leccare piccole parti che poi andava a baciare,a Ginny scappò un gemito e Draco si staccò da lei ridacchiando.
<< Sai Weasley ho avuto un’idea >>
<< Non mi piacciono le idee della tua mente malata Malfoy >>  disse Ginny un po’ preoccupata all’idea. Intanto il biondo sorridendo a quelle parole scese di nuovo a baciarla e Ginny si sentì come sempre,consapevole che fosse sbagliato,ma incapace di staccarsi dalle labbra di quel ragazzo,anche se il ragazzo in questione era Draco Malfoy.
<< Facciamo così Weasley,ti propongo una sfida >>  disse poi staccandosi e mettendosi dritto davanti a lei.
<< Che sfida ? >>  chiese la ragazza confusa.
<< Non ti bacerò più,fino a quando non sarai tu stessa a chiedermelo >>  concluse il biondo sicuro di se,anche se doveva ammettere che il non sapere fra quanto avrebbe riavuto quelle labbra lo avrebbe ucciso lentamente. Fissò gli occhi verdi della ragazza guardarlo con diffidenza e non poteva certo biasimarla.
<< Dov’è la fregatura ? >>  chiese poi Ginny. Insomma era Malfoy, c’era sempre una fregatura.
<< Nessuna fregatura Weasley,lo giuro sul mio sangue. Non ti bacerò,a meno che non sia tu stessa a chiedermelo >>. Ginny lo fissò poco convinta,ma poi si decise,insomma oramai era in ballo.
<< Okay Malfoy,allora salutami,perché questa è stata la tua ultima volta e poi piantala con la storia del sangue  >>  disse Ginny con il sorriso sulle labbra. Non sapeva nemmeno lei come era finita in quel circolo vizioso con Malfoy,ma quando lui era con lei,non le dispiaceva affatto.
<< Non contarci Weasley,so che me lo chiederai,e per quanto riguarda il mio sangue,ho giurato sulla cosa più preziosa che ho  >>  disse Draco,convinto che sarebbe accaduto e lui sapeva anche come. Non per niente  si chiamava Draco Malfoy.  Ginny prese il libro che aveva lasciato sul tavolo e lo rimise in borsa per poi avviarsi verso l’uscita con Malfoy al suo fianco,che non proferiva parola. Arrivati sulla soglia della biblioteca videro Harry venire verso di loro e Ginny voltandosi dall’altra parte alzò gli occhi al cielo infastidita. Il gesto non sfuggì  a Draco che ridacchiò. Harry si avvicinò veloce non appena notò che Malfoy era accanto a Ginny.
<< Ginny va tutto bene ? >>  le chiese il bambino sopravvissuto con tanta di quell’apprensione che a Malfoy venne il voltastomaco.
<< Sto benissimo Harry,ti serve qualcosa ? >> disse Ginny leggermente infastidita.
<< Io volevo parlarti >>
<< Bhe io ho da fare  adesso e non posso >> rispose lei,cercando di essere convincente. Non aveva nessuna voglia di avere Harry appiccicato. Probabilmente qualche anno fa non avrebbe mai immaginato di dire una cosa del genere,nemmeno quando stavano assieme qualche mese prima.
<< E cosa devi fare ? >> 
<< Non credo siano affari tuoi Potter,non vedi che le stai dando fastidio ? >>  si intromise poi Draco all’improvviso e Ginny lo guardò cercando di capire perché lo aveva fatto.
<< Tu che diamine vuoi Malfoy ? E’ da un po’ che giri attorno a Ginny e la cosa non mi piace >>  disse Harry iniziando a infastidirsi sempre più della presenza di Malfoy.
<< Voglio che lasci in pace la Weasley Potter,anche lei non ti sopporta più,hai raggiunto il limite >> disse ancora il biondo.
<< Sparisci Malfoy e tu Ginny vieni con me >>  disse il moro prendendo la ragazza per il polso e fece per tirarla,quando l’unico a tirare qualcosa fu Malfoy che mollò un pugno sul naso di Harry.
<< Molla la ragazza Potter,ti ha detto che ha da fare e non ha tempo da perdere con te >> 
<< Malfoy vattene ora >>  rispose Harry arrabbiato come non mai.
<< Nemmeno per idea >>
<< Harry smettila. Malfoy non mi stava facendo nulla e come ho detto ho da fare quindi non ho ne tempo ne voglia per parlare con te >>  disse Ginny mettendosi tra i due che si stavano per picchiare seriamente.  
<< Si può sapere che diamine devi fare ? >> disse Harry a Ginny,mente cercava di pulirsi il naso sporco di sangue.
<< Come cosa deve fare ? Deve recuperare pozioni Potter,in quella materia la Weasely fa schifo e Piton mi ha chiesto di darle una mano. E ora grazie a te ho perso un quarto d’ora del mio prezioso tempo che dovrò passare in più con questa pezzente quindi gira al largo >>  disse Malfoy e Harry lo fissò con odio. “Fantastico aveva il naso che gli colava di sangue e quel furetto se ne andava anche con Ginny “. La rossa si voltò verso il biondo,sapeva avere sempre la risposta pronta quel ragazzo. Non si arrabbiò nemmeno per il pezzente,infondo la stava aiutando,ma non capiva il motivo.
<< Che succede qui ? >>  disse poi la voce squillante della Umbridge,facendo voltare i tre verso di lei. Ginny roteò gli occhi,era di nuovo vestita di rosa confetto,che schifo.
<< Allora ? Potter perché è ricoperto di sangue ? >> 
<< Bhe…ecco io…professoressa…>>  balbettò il moro.
<< Si ? >> continuò quella vecchia rospa spazientita.
<< Sono stato io professoressa >> disse poi Draco,facendo sobbalzare Ginny e Harry. Davvero Malfoy si stava prendendo la responsabilità delle sue azioni ?
<< E per quale ragione lo avrebbe fatto signor Malfoy ? >>  chiese la megera.
<< Perché Potter stava importunando la ragazza accanto  a me tentando di portarla via con la forza e io l’ho solamente difesa >> concluse il biondo con uno strano sorriso sul volto.   
<< Sta mentendo – disse Harry – tu lurido furetto >>,ma per la rospa in rosa fu come se non avesse parlato affatto.
<< E’ vero quello che ha detto il signor Malfoy signorina Weasley ? >>  e la Umbridge si rivolse direttamente a Ginny,che seppur dispiaciuta per quello che avrebbe atteso l’amico di li a poco,sapeva che stavolta Malfoy aveva ragione. Harry le aveva fatto male e non voleva ascoltarla.
<< Si professoressa è vero >>  disse Ginny,mentre Harry la guardava stupefatto e arrabbiato.
<< Molto bene,potete andare voi. Signor Potter,immediatamente nel mio ufficio,le aspettano tre ore molto lunghe per capire in che modo vadano trattate le ragazze per una settima,  e in più senza cena sia oggi che domani per aver insultato un suo compagno in mia presenza  >>  concluse la Umbridge,mentre Harry la seguì sconsolato e arrabbiato come non mai.   
<< Perché hai detto la balla su Piton ? >>  gli chiese Ginny quando furono soli.  
<< Perché era evidente che stavi cercando una scusa per sfuggire a San Potter e poi è risaputo che voi Weasley in pozioni siete delle frane >>  disse Draco.  
<< Io vado bene a scuola,solo in pozioni ho qualche difficoltà,ma me la cavo – sospirò Ginny – perché hai detto che mi avresti aiutato ? >> 
<< Così si sarebbe tolto dai piedi >> 
<< Grazie >> gli disse poi la rossa e gli sorrise.
<< Sai una cosa Ginevra,chi lo avrebbe detto che un giorno una Weasley  avrebbe mandato Potter in punizione stando dalla parte di un Malfoy ? >> disse il biondo ridendo dell’effettiva assurdità della cosa. Ginny rise anche lei.
<< Io devo andare ora. Ci si vede Malfoy >> gli sorrise la rossa e a Draco quel sorriso gli fece sobbalzare il cuore.
<< Non dimenticare che abbiamo una sfida io e te Weasley >>  gli ricordò il biondo,sorridendo a sua volta.
<< Non vorrei che te ne scordassi tu >>  gli disse Ginny ridacchiando e lui ne fu piacevolmente colpito.
<< Non potrei mai >>  disse Draco allontanandosi sorridendo. 
 
 
 
 



Per la strada il serpeverde incontrò Blaise che stava baciando la mezzosangue. Draco fece una faccia disgustata e  poi vide lei allontanarsi e il suo migliore amico andare verso di lui. 
<< Draco,da quanto tempo >>  disse il moro.
<< Si Blaise da un paio d’ore,davvero molte. Che devi dirmi ? >>  chiese il biondo.
<< Come sai che devo dirti qualcosa ? >>  lo guardò perplesso l’altro.
<< La tua faccia Blaise >>
<< Hai saputo di Potter  ? >>  chiese il moro e Draco gli rise in faccia,permettendo all’altro di capire.
<< Allora sei stato tu ! – disse Blaise ridendo a crepapelle – perché lo hai fatto ? Centra per caso una rossa di mia conoscenza ? >>
<< Potrebbe >> concluse il biondo e sospirando raccontò tutto all’amico,anche della sfida che aveva in corso con Ginevra Weasley e della quale anche Blaise sembrava attendere con pazienza l’esito. 
<< Alla fine le hai proposto la tua idea quindi >> 
<< Ti avevo detto che sarebbe stata una sfida >> concluse Draco,mentre si dirigevano ai sotterranei.
<< Allora non ti importa più che sia una babbanofila >>  gli chiese poi Blaise e Draco lo fissò un attimo.
<< Non che non mi importi,però anche lei è una purosangue,l’unico difetto è che fa amicizia con i mezzosangue >>  spiegò il ragazzo.
<< Draco a te lei piace. Perché non le chiedi di stare con te ? >>
<< Perché non posso stare con lei,ne andrebbe del mio nome. Mi piace è vero e mi attrae da morire,ma finisce qui >>
<< E se te ne innamorassi ? >> chiese ancora Blaise,tentando di andare più a fondo. Lo notava che il migliore amico era molto preso dalla Weasley e non gli sarebbe dispiaciuto se Draco avrebbe potuto finalmente conoscere cosa sia l’amore,dopo aver passato una vita a memorizzare cosa sia il dolore.
<< Non succederà. E’ un gioco,una sfida,ma niente di più >>   rispose Draco mentre entravano in sala comune e poi si diressero nella camera singola di quest’ultimo.
<< Non puoi esserne certo >> continuò il moro.
<< Si invece. Blaise rifletti,quando mai mi è importato di qualcuno ? Se voglio una cosa me la prendo e basta,fine della storia >>
<< Appunto,e non mi pare che tu te la sia portata a letto Draco,eppure è passato un mese mezzo dall’inizio della scuola. Tu saresti dovuto andare  da lei il giorno dopo l’arrivo alla stazione se ti attraeva e portartela a letto,ma non lo hai fatto. No,tu continui a giocarci con lei e quando torni qui dopo averci passato del tempo,sei persino gentile e sorridi >> disse Blaise,cercando di smuovere l’amico.
<< Tu ti fai i film mentali Zab >>
<< Io non mi faccio nessun film,sai che ho detto la verità >>
<< No,tu hai detto quello che pensi,non quello che è reale >>  disse duro il biondo.
<< Ammetti che quel che ho detto è vero. Sai che lo è >>
<< No >>
<< Si,invece >>
<< Blaise sul serio piantala,mi stai stancando >>
<< Allora dimmi,perché non te la sei portata a letto ? E dimmi,soprattutto,perché non vai a letto con nessuno da quando siamo tornati a scuola ? Eppure le donne non ti mancano. Tra un po’ Pansy andrà in giro nuda per cercare di richiamare la tua attenzione,ma tu non te ne accorgi nemmeno >> disse Blaise che ora era innervosito dall’atteggiamento del migliore amico.
<< Ho una sfida in corso Blaise.Non ho tempo per i sentimentalismi >>
<< Se tu te ne innamorassi,e spero che accada,probabilmente sarebbe la volta buona che ti entri il sale in zucca >>
<< Io non me ne innamorerò. Figurati,come potrei ? >>
<< Non puoi comandare il tuo cuore Draco >>
<< Il mio cuore ? Dio Blaise la Granger ti ha fritto il cervello >>
<< Lascia Hermione fuori ora. Stiamo parlando di te e di Ginny >>
<>
<< Menti a te stesso >> disse Blaise alzandosi e andando verso la porta.
<< Dove vai ora ? >> chiese Draco.
<< Da qualcuno che ha un po’ di cervello a differenza tua >>  continuò il moro e il biondo sbuffò.
<< Cosa diamine vuoi Blaise ? >>
<< Ammetti che ti ha dato fastidio che Potter le si sia avvicinato,ammetti che gli hai mollato un pugno con soddisfazione e ammetti che hai goduto quando gli hai detto che lei aveva da fare con te >>  sbraitò il moro.
<< OK è vero contento ? Si, gli ho mollato il pugno con soddisfazione e si,mi ha dato fastidio che lui le si sia avvicinato,perché lui non la deve toccare >>  ringhiò Draco al pensiero che quell’essere disgustoso di Potter mettesse le sue mani addosso a Gin o anche solo provasse a baciarla. Merlino se lo avesse fatto gli avrebbe spaccato tutti i denti,così sarebbe stato ancora più brutto. Blaise sorrise contento e l’altro si accigliò.
<< Perché sorridi ora ? >> 
<< Perché ho sentito ciò che volevo >>  e detto questo uscì dalla stanza di Draco che sedendosi sul letto,si bloccò improvvisamente. “Sbaglio o l’ho chiamata Gin ? – si disse – bhe poco importa,Ginny sembra il nomignolo di una mocciosa,mentre Ginevra è un nome nobile dopotutto e Gin è un bel soprannome per una donna.”  Sorrise,aveva trovato un altro modo per tormentarla oltre che chiamarla per nome.  Ne era certo,quella sfida l’avrebbe vinta,lei gli avrebbe chiesto di baciarla.
 
 
 




L’ora di cena era passata e Ginny non ci era andata,era rimasta in camera sua così avrebbe studiato,ma servì a poco. Nella testa aveva solo la sfida che Malfoy le aveva lanciato,era strana come cosa,non capiva il motivo per cui l’aveva fatto,ne tanto meno perché lei stessa l’avesse accettata,ma poi pensando al modo in cui la baciava,quasi con dedizione,sorrise. Si alzò dalla scrivania e scese nella sala Comune,dove trovò Ron e Hermione sul divano e in mezzo a loro c’era Harry,che appena sentì i passi si voltò e notando che era lei la guardò truce,tenendosi la mano,dove si ergeva la scritta “Non devo importunare le ragazze “. Hermione e Ron si voltarono con lui e il fratello la guardò arrabbiato,mentre Hermione con un sopracciglio a mo di domanda. Era chiaro,la ragazza riccia voleva anche la sua versione.
<< Ginny come hai potuto fare una cosa del genere ad Harry ? >>  urlò il fratello.
<< Io ? Perché lui non ti ha detto cos’ha fatto ? >>  disse lei.
<< Ha solo chiesto di parlarti e tu lo mandi in punizione assecondando Malfoy >>  sbraitò ancora Ron.
<< Che cosa avrei fatto io ? >>  chiese Ginny guardando Harry arrabbiata. Incredibile,aveva mentito. Da lui non se lo sarebbe aspettata. In quel momento entrarono Fred,George e Lee attraverso il quadro della signora grassa e notando l’aria pesante si avvicinarono.  
<< Abbiamo saputo Harry >>  disse Lee.
<< Come fate a saperlo ? A me e Ron ci ha avvisati la Mcgranitt,perché non vedevamo Harry tornare per cena >>  disse Hermione.
<< Bhe semplicemente perché quel furetto di Malfoy si stava vantando di aver dato un cazzotto a Harry e il tuo ragazzo rideva a crepapelle >>   disse Fred acido,rivolto per la prima volta da settimane ad Hermione,che abbassò lo sguardo.  Per fortuna avevano sentito solo la prima parte del discorso dei due serpeverde,o Ginny sarebbe stata in grossi guai.
<< Bhe,ma si può sapere il motivo ? >> chiese Lee.
<< Perché mi chiedi ? Perché la mia cara sorellina qui presente ha mandato Harry in punizione dalla Umbridge,stando dalla parte di Malfoy,quando lui voleva solo parlargli >> spiegò Ron adirato.
<< Il tuo migliore amico ti ha mentito caro fratellino. Per quanto possa sembrare strano Malfoy aveva ragione questa volta >>  disse Ginny,iniziando ad arrabbiandosi.
<< Okay frena,frena,frena. Che vuol dire che aveva ragione e perché tu eri dalla sua parte ? >>  disse George.
<< Io ho un’idea >>  disse Fred  << Giochiamo ad obbligo verità >> e tutti lo guardarono.
<< Intendi il gioco babbano ? >>  chiese Lee.
<< Si,così passiamo il tempo,tanto sono ancora le nove e non abbiamo la riunione quindi >>  spiegò Fred.
<< Io ci sto >>  disse George,e anche Lee acconsentì.
<< Vuoi giocare in un momento del genere ? >>  disse Ron.
<< Si Ronnie così vediamo anche chi mente. Miglioreremo il gioco con la magia >>  disse George,scambiandosi un’occhiata complice con il gemello. 
<< Ok giochiamo >>  disse allora Ron seguito da Harry. Ginny era scettica e non voleva che qualcuno sollevasse domande scomode,ma poi accettò anche lei. Rimaneva solo Hermione,che alla fine fu convinta da Ron,dicendole che per la ronda c’era tempo.
<< Allora cominciamo >>  disse George e pronunciò una formula con la bacchetta mai sentita prima. Improvvisamente attorno ai polsi dei ragazzi che si erano messi in cerchio si formò una specie di laccio semplice e giallo.
<< Cosa diamine è questa diavoleria ? >>  chiese Hermione preoccupata. Non si poteva stare tranquilli con i gemelli intorno.
<< Rilassati Granger.Ho detto che avrei migliorato il gioco con la magia – disse George – e ora Freddie a te l’onore di spiegare >>  disse facendo un gesto al gemello accanto a sé.
<< Allora,il laccio attorno ai vostri polsi è giallo come potete notare,quando il gioco inizierà,il laccio diventerà blu attorno al polso di colui che dovrà fare la domanda per il primo turno,ovviamente dovrete dire la verità e chi farà la domanda sarà scelto a caso dalla magia,quindi non si faranno in base alla nostra posizione,quindi non in cerchio >> disse Fred.
<< Fin qui lo avevamo capito >> disse Ron.
<< Con te non si è mai troppo sicuri Ronnino – continuò il fratello – come stavo dicendo,ovviamente dovrete dire la verità,se sarà così il laccio diventerà rosso,quindi tutto tranquillo,se il laccio diventerà verde,allora avrete detto una bugia e la persona che per quel turno ha fatto la domanda dovrà stabilire l’obbligo per chi ha mentito. Inoltre gli obblighi non vanno aggirati o vi si ritorceranno contro. Tutto chiaro ? >>  disse infine guardando tutti.
<< Si tutto chiaro – disse Harry – ma toglimi una curiosità >>
<< Cosa ? >>  chiese Fred
<< I colori dei lacci >>  continuò il moro.
<< Oh bhe ho pensato che giallo fosse neutro come i tassi,il blu per scegliere chi deve fare la domanda è perché ho pensato all’acutezza dei corvi. Ovviamente il verde per le bugie perché le serpi mentono – disse Fred guardando Hermione – e il rosso per la verità,perché raramente noi grifoni mentiamo >>  spiegò il ragazzo  << mi sono ispirato ai colori delle case,si >>
<< Siete due Geni >>  disse Lee e Ron acconsentì.
<< Lo sapevamo >> dissero in coro i gemelli. 
<< Bene. Iniziamo >>  disse George. I lacci si illuminarono di un giallo intenso e poi quello di Hermione divenne blu. Toccava a lei. La ragazza riflettette  qualche istante e poi si decise.
<< Allora,voglio sapere cosa ne pensate di Malfoy e di quello che ha fatto oggi >>  disse la riccia,poi guardò Ginny. E la rossa comprese il perché della domanda,Hermione non poteva fare la domanda direttamente a lei e voleva sapere la sua versione. Facendo un calcolo tutti avrebbero detto ciò che pensavano di Malfoy quindi avrebbero detto la verità,anche perché non erano presenti al fattaccio di quel pomeriggio. Quindi gli unici che potevano mentire erano Harry e lei e così Hermione  avrebbe capito chi aveva torto e chi no.  
<< E’ stato un bastardo >>  disse Harry  << Non si fa mai gli affari suoi >>
<< Stronzo >>  disse Lee.
<< Bhe è stato semplicemente Malfoy >> disse Fred.
<< Ha fatto ciò che fa sempre,crea problemi >> disse George.
<< E’ solo un furetto spocchioso e non fa altro che rovinarci la vita >>  disse Ron. Ora toccava a Ginny,fece un respiro e iniziò. 
<< Allora sapete bene tutti e due che avevo detto che avrei avuto molto da studiare oggi – disse la rossa indicando il fratello ed Hermione che annuirono – bene. Ora il caro Harry oggi è venuto lo stesso da me in biblioteca perché voleva per forza parlarmi e quando è arrivato ha visto Malfoy accanto a me e ha iniziato a dirgli di stare lontano da me,sebbene lui non mi avesse fatto nulla. Poi mi ha preso il polso e mi voleva portare via con la forza perché voleva parlarmi a tutti i costi,senza degnarsi nemmeno di dare peso alle mie parole quando gli avevo detto che avevo da fare e non avevo tempo. Quello che ha fatto Malfoy è stato semplicemente difendermi,quindi Malfoy per una volta ha ragione e quando la Umbridge mi ha chiesto cosa fosse successo le ho semplicemente detto la verità confermando la versione di Malfoy >>  concluse Ginny e Hermione si voltò verso Harry arrabbiata.
<< Non è quello che hai detto a  noi Harry. Tu hai detto che Malfoy stava importunando Ginny e volevi portala lontano da lui – disse la riccia indignata – ci hai mentito >> 
<> disse George e proprio come prima i lacci si illuminarono e divennero rossi,tranne quello di Harry che divenne verde.
<< Harry ma…>>  disse Ron con gli occhi fuori dalle orbite.
<<  Già a quanto pare non sono io quella che racconta  bugie qui  >>  disse Ginny e Fred le fece l’occhiolino.
<< Tu volevi trascinare mia sorella senza la sua approvazione >>  gridò Ron ad Harry e il moro lo guardò storto.
<< Allora la prossima volta la lascio nella mani di Malfoy >>  ribeccò quello.
<< Io lo uccido e poi uccido anche te >>  disse Ron.
<< Piantala Ronald,devi ammettere che per una volta quel furetto si è comportato bene e Harry mi hai molto deluso >>  disse la ragazza riccia e gli altri ammutolirono.  
<< Bene Granger il turno era tuo,quindi ti tocca decidere l’obbligo ad Harry >>  disse George.
<< Bene. Farai il doppio dei compiti per una settimana,anche quelli di Ron e io non ti aiuterò >>  disse la ragazza.
<< Cosa ? >>  urlò l’amico.
<< Mi spiace Harry,ma così impari >>
<< Non farò compiti per una settimana  >>  disse Ron con gli occhi che brillavano.
<< Non sorridere tu. Studierai con me,lui deve solo scriverteli >> disse la riccia e Ron si accasciò di nuovo.
<< Ooh si illuminano di nuovo >> disse poi Lee e proprio il suo laccio divenne blu.  << Fantastico tocca  a me – sorrise – Allora vediamo, siete innamorati di qualcuno ? >> 
<< Si ovvio >> il primo a rispondere fu George,tutti sapevano che era Angelina,erano sempre incollati.
<< SI >>  disse solo Harry e anche stavolta si sapeva benissimo di chi. Guardò Ginny e lei gli voltò la faccia.
<< Ehm per ora no >> disse Ron. A quanto pareva dopo la delusione di Hermione si era arreso.
<< No >>  disse Hermione ,scatenando delle occhiate da tutte le parti. << Che c’è ? >>  chiese allora.
<< Non sei innamorata del tuo ragazzo Granger ?  >> chiese Fred,mentre dentro di lui si accendeva una piccola speranza.
<< E’ presto per dire che ne sono innamorata,ma ovviamente mi piace Weasley >>  gli rispose lei guardandolo dritto in faccia.
<< No >> disse Ginny. E Harry la guardò con gli occhi arrabbiati e tristi assieme. Quindi non provava più nulla per lui,poi ripensò a Malfoy che le girava intorno e la scusa di Piton non sapeva se fosse vera. Ma aveva detto no,quindi non amava nemmeno lui,bhe questo era ovvio. Chi diamine poteva amare Malfoy ? Restava comunque da capire il perché le girasse attorno.
<< No >>  disse Fred.
<< Vediamo se abbiamo altri bugiardi oltre al nostro salvatore >>  disse Lee impaziente e i lacci divennero di nuovo rossi,ma stavolta con due eccezioni. Quelli di Hermione e Fred divennero verdi.
<< Oh Granger allora sei innamorata >>  disse Lee. E Fred rimase interdetto. Gli aveva mentito prima ? Allora era innamorata davvero di quella serpe ? Ma se era così avrebbe dovuto dire si,infondo era il suo ragazzo e a Fred un moto di rabbia salì nel petto.
<< Cosa ? No. Ho detto la verità,non sono ancora innamorata di Blaise >> disse la ragazza.
<< Allora non è lui che ami >>  disse George semplicemente.
<< Come scusa ? >> 
<< E’ ovvio! La domanda di Lee era se eravamo innamorati di qualcuno e tu quando hai risposto hai pensato al tuo ragazzo,ma la domanda si riferiva a chiunque,quindi se non ami lui Granger,ami qualcun altro >> spiegò il rosso e Hermione si accigliò,poi guardò Fred che sorrideva sornione,quel gioco iniziava a non piacerle più.
<< Ah anche il mio gemellino è innamorato,chissà di chi >> disse George,mentre il gemello piantò i suoi occhi in quelli di Hermione,che abbassò lo sguardo. La ragazza non poteva nascondere che Fred le mancasse e che il ragazzo era entrato a pieno nella sua vita,probabilmente se ne sarebbe anche innamorata se non avesse fatto quel che aveva fatto a Blaise. Lo aveva pensato in quei tempi,seppur nascondendolo a Ginny. Ma il gioco diceva che era innamorata, e lei sentiva di non amare Blaise,lui gli piaceva,la faceva stare bene e magari lo avrebbe amato tra un po’ di tempo,ma ora sapeva che non era quel momento. Ma allora possibile che amasse qualcun altro ? E  chi era ? Fred ? Che lo amasse senza rendersene conto ? Alzò lo sguardo e notò che lui la guardava ancora,era troppo per lei.  
<< Fantastico,tocca a me dare l’obbligo – sorrise il moro – allora Granger stasera dovrai colorare di verde i capelli di Malfoy >>
<< Cosa ? Sei pazzo ? Mi ucciderà >>  disse Hermione,non lo avrebbe mai fatto.
<< Spiacente Granger,ma se violi l’obbligo esso ricadrà su di te >>  spiegò George ridendo.
<< Ti odio Lee >> gli disse e lui rise.
<< Ti voglio bene anche io – rise il moro – mentre tu Fred dovrai far sparare un fuoco d’artificio nell’aula di Piton durante la lezione >>
<< Vedi Freddie,Lee  inizia ad imparare >>  disse George.
<< Si,lo vedo Georgie,ma dimentica che non mi beccherà mai Piton,ho già la famosa punizione con la Umbridge >>  disse Fred,lanciando un’eloquente sguardo ad Hermione che lo incassò.
<< Continuiamo >>  disse allora lei.  E il laccio divenne blu attorno al polso di Ron.
<< Tocca a me >>  sorrise il ragazzo e pensò un attimo a cosa chiedere.
<< Avete un segreto ? >>  disse poi e tutti lo fissarono.
<< Mmmh vedo che Ron ha capito il senso del gioco >>  disse Fred. “Bene! Fare domande scomode era il senso del gioco,davvero fantastico “ pensò Hermione.
<< Si >>  disse Ginny e il fratello la fissò. Sapeva che rispondere no era un po’ strano,insomma tutti hanno dei segreti,anche se alla domanda del fratello era sobbalzata. Sperava che nessuno chiedesse di cosa si trattassero i segreti,o sarebbe stata costretta a mentire. Non poteva certo dire “ Il mio segreto è che da quando è iniziata la scuola io e Malfoy ci attraiamo stranamente e quando possiamo lui mi bacia e non ho mai baciato nessuno così,ah e sapete ? Ora abbiamo anche una sfida,bello no ? L’avrebbero fatta rinchiudere in manicomio e poi avrebbero ucciso Malfoy “
<< Cosa nascondi ? >> 
<< Tutti hanno dei segreti Ron piantala >>  disse seccata Hermione,giunta in aiuto dell’amica,e poi rispose con un no alla domanda. Era vero,non aveva segreti.
<< Si >>  disse Lee.
<< Si >>  risposero all’unisono i gemelli, e tutti sapevano che i loro segreti avrebbero potuto riguardare qualsiasi cosa.
<< No >> disse Harry.
<< Ok vediamo – disse Ron – Wow nessun bugiardo e io che volevo lanciare un obbligo >> . I lacci si illuminarono di nuovo e il blu andò dritto da Fred. 
<< Finalmente >> disse il ragazzo.  << La mia domanda è, chi è stata la persona più improbabile che vi sia capitato di baciare ? >>  disse poi guardando direttamente Hermione.
<< Nessuno >>  disse Ron.
<< Bhe Ginny,quando stavamo assieme >>  disse Harry,guardandola,ma per lei era come se non esistesse.
<< Katie Bell >>  disse Lee.
<< Bel colpo amico >>  disse George  << Bhe per me una persona improbabile che ho baciato ? Direi Emily Dickens di Tassorosso,Merlino non so come sia successo,menomale che ho Angie ora >>   disse leggermente disgustato e gli altri risero,pensando alla faccia da papero che aveva quella ragazza.
<< Michael Corner >>  disse Ginny. Lo aveva detto tanto per dire,sapeva che stava mentendo. Probabilmente a  chiederglielo un mese prima sarebbe stata la verità,perché fu davvero una sorpresa quando Michael Corner la baciò,ma  adesso,adesso era diverso. Era Malfoy la persona più improbabile che avesse baciato. Merlino sempre Malfoy centrava ? Poi arrivò il turno di Hermione. La riccia ci pensò su,certo essere baciata da Blaise Zabini era stato un colpo,ma se doveva associare Bacio e improbabilità,conosceva la risposta.
<< Te >>  disse lei e Fred sorrise,sorrise per la prima volta da giorni. I lacci si illuminarono e divennero di nuovo rossi,tranne quello di Ginny.
<< Sorellina,anche tu ? >>  disse George ridendo.
<< A quanto pare >>  commentò solo  << Che devo fare Fred ? >>   
<< Allora,normalmente ti obbligherei a dire chi sia la persona che hai baciato,ma visto che sei mia sorella te lo risparmio – disse Fred e a Ginny il cuore iniziò a battere velocemente. Se Fred gli avesse chiesto il nome lei non poteva mentire e sfuggire all’obbligo, quindi volendo o no il nome sarebbe stato sbalzato fuori dal gioco stesso – però devi dirci due aggettivi con cui descriveresti questa persona >>  disse il fratello e lei alzò un sopracciglio. 
<< Tutto qui ? >>  chiese Ginny,voltandosi a incrociare gli occhi di Hermione,che sapeva benissimo di chi l’amica stesse parlando.
<< Si tutto qui >> disse Fred. Bhe tutto qui non era proprio, con due aggettivi si restringeva comunque il campo di ricerca. 
<< Ma come ? Devi chiedergli chi è quel maniaco che le ha messo le mani addosso !  >>  disse Ron diventando viola.
<< Ronnino,dubito che Ginny si lasci baciare da chi non vuole,quindi non è obbligata a dircelo e poi è nostra sorella,quindi niente ma se le risparmio qualcosa che vuole tenere per se >>  disse Fred,lanciando un’occhiata lunga a Ron.  Alla fine Ginny sospirò e decise.
<< Egocentrico e sorprendente >>  disse la rossa sorridendo e scambiando un veloce sguardo con l’amica che lo ricambiò. Egocentrico ci stava a pennello e poteva restringere molto il campo,ma sorprendente era invece l’opposto,ovvero lo rendeva difficile,perché solo lei poteva sapere chi l’aveva sorpresa. Hermione le fece uno sguardo in cui racchiudeva il pieno assenso alle parole usate,anche se sorprendente poteva essere strano per Draco Malfoy,ma per Ginny era stato davvero una sorpresa in quelle settimane.  Fred si voltò a guardare Hermione,aveva capito che lei sapeva di chi parlasse la sorella e la riccia lo guardò,ripensando alle sue parole di poco prima….aveva detto chiaramente che averlo baciato era stato improbabile. Fred ricambiò lo sguardo e per Hermione fu troppo. 
<< Io ho la ronda >>  disse la riccia e si alzò uscendo di corsa dalla sala comune con Lee che le urlava di fare l’obbligo o sarebbero stati i suoi di capelli a diventare verdi. Fred si alzò e la seguì fino al corridoio antecedente alla sala grande,poi la prese per il braccio e la costrinse a voltarsi.
<< Hermione aspetta >>
<< Cosa vuoi Weasley ? >>
<< Dobbiamo parlare >> 
<< Io non ho  niente da dirti invece >>
<< Ne sei sicura ? Io credo di si >>
<< Ti sbagli – disse lei sospirando – sto con Blaise ora >>
<< Io non ho detto di voler parlare di questo >>  disse Fred sorridendo,riuscendo a intuire che riusciva ancora a farle venire dei dubbi,mentre lei si mordeva la lingua.
<< Devo andare o Malfoy si arrabbierà >> 
<< Non mi interessa quanto possa arrabbiarsi quel biondino,tu ora parli con me >>
<< E di cosa dovremmo parlare ? >>  
<< Del fatto che mi dispiace per quello stupido incantesimo,sono stato un stupido ok ? Lo so, l’ho capito,ma non voglio perderti per questo >>  disse Fred.
<< Hai sbagliato >>  disse Hermione.
<< So di aver sbagliato, ora lo so >>
<< Non è così semplice Fred >>
<< Si che lo è Hermione,è tutto dannatamente semplice che sei tu a volerlo far diventare difficile >> urlò il rosso.
<< Sto con lui Fred >>
<< E io non ti ho chiesto di stare con me o sbaglio ? – continuò lui – lo stai dicendo tu >>
<< Devo andare >> disse lei,cercando di non guardare gli occhi verdi e ambrati di Fred che le si avvicinavano piano. Le erano mancati quegli occhi,ma non poteva,non ora. Fred si avvicinò piano,quasi a far sfiorare le loro labbra,ma non le unì, non voleva costringerla.
<< Non dimenticare l’obbligo,bastano anche pochi secondi >>  le disse e poi si allontanò,mentre Hermione si preparò alla ronda con Malfoy che stava arrivando. 
 
 
 
 
 



Erano in giro da un’oretta ed era quasi ora di rientrare,ma nessuno aveva parlato,troppo occupati a pensare a due teste rosse. Da una parte Hermione che non riusciva a togliersi lo sguardo di Fred dalla mente e dall’altro Draco che continuava a pensare a Ginny e alle parole di Blaise. Più passava il tempo,più ne era convito,Potter non doveva toccarla,nessuno doveva. Lui era l’unico che potesse ora,anche se ne ignorava lo strano motivo. Non voleva che nessuno saggiasse le sue labbra. Merlino,quella ragazza lo intrigava a morte,era come se fosse geloso,probabilmente Blaise la vedeva così,ma lui no,non era mai stato geloso,aveva tutto quello che gli altri pagherebbero per avere. Perché avrebbe dovuto invidiare o essere geloso di qualcuno ?  A un certo punto non sentì più i passi della Granger e si fermò,ci mancava anche che si perdesse lei e poi avrebbe dovuto sorbirsi interrogatori da parte di Blaise. Si voltò e la vide ferma nel corridoio.
<< Bhe,ti muovi mezzosangue ? Io ho da fare >>  disse lui scocciato.
<< Non arrabbiarti Malfoy >>  sospirò Hermione e poi pronunciò un incantesimo mai sentito dal ragazzo,che però avvertì un formicolio sulla testa e prendendo una ciocca di capelli vide che erano verdi. Si innervosì e andò dritto davanti ad Hermione puntandole la bacchetta contro.
<< Che diamine mi hai fatto ? >>  gli urlò contro.
<< Rilassati dura solo venti secondi,era un obbligo non potevo evitarlo >> disse lei.
<< Un obbligo ? >>  chiese il biondo iniziando a capire e poi lo stesso formicolio di prima lo travolse e ritornò ad essere biondo,come sempre.   
<< Si un obbligo. Ora vado. Ci si vede Malfoy e grazie per quello che hai fatto per Ginny oggi >> disse la riccia.
<< Udite udite,la zannuta mi ringrazia per aver picchiato San Potter,dovrei proprio chiamare la gazzetta del profeta >>  disse lui con il solito ghigno cattivo sulla faccia.  
<< Sono molto delusa per quello che ha fatto Harry e mi fa strano dirlo,ma mi fa piacere che tu abbia difeso Ginny. Con lei non sembri essere il solito spaccone a sentirla parlare.  >>  continuò lei.  
<< Cosa ? Ti ha detto che sono gentile ? >>  chiese Draco insicuro per quello che Ginevra aveva potuto dire di lui,nessuno doveva sapere troppe cose sul suo conto,era pericoloso. Soprattutto il fatto che si era immischiato con una Weasley.
<< No. Ha detto che sei strano. Piuttosto è Blaise a dire che sei gentile a volte,ma mi riesce difficile crederlo >>  disse Hermione,pensando a quando Blaise gli aveva detto quelle cose.
<< Blaise trova speranza ovunque Granger,credo tu te ne sia accorta – disse Draco e la riccia annuì a quelle parole – quello che c’è tra me e Gin non vi riguarda >>  continuò cattivo come sempre.
<< Gin ? >>  chiese Hermione ridendo.
Draco si morse la lingua, << Fatti gli affari tuoi >>
<< Tranquillo Malfoy me li farò,ma non farla soffrire >>
<< Io e lei non stiamo assieme >>  disse lui duro.
<< Non so di preciso cosa ci sia tra voi,ma guai a te se le succede qualcosa >> disse Hermione.
<< Bene. Ora sparisci Granger,non ti uccido per quello che hai fatto poco fa solo per non dover sentire Blaise lamentarsi >>  disse Draco voltandosi e andando verso i sotterranei. Aveva sonno ed era stata una lunga giornata. In più il giorno dopo lo attendeva una bella sfida.    

 



Eccomi di nuovo,stranamente sono riuscita ad aggiornare subito. Non chiedetemi che diavolo ho combinato sul mio telefono per riuscire ad aggiornare con il PC perché non ne ho idea,ma tanto meglio perché ce l’ho fatta….Bhe che dire, mi scuso sempre per via del ritardo e spero che questo capitolo piaccia perché ci ho messo molto impegno e tempo,in quanto sono in vacanza e spero che vi facciate sentire con le recensioni,perché l’altro capitolo ne ha avute pochissime,ma sono comunque felice di vedere che continuate ad aumentare nel seguirmi.
Un bacio e a presto, Elly!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Clashes ***


Draco si alzò piuttosto in fretta quella mattina e con uno strano sorriso sulla faccia. Si lavò e vestì velocemente per poi uscire dalla sua stanza, trovandosi Blaise davanti alla porta che era sul punto di bussare.
<< Bhe,tanto meglio. Non ti avrei svegliato allora >>  disse il moro con un gran sorriso e il biondo alzò il suo classico sopracciglio.
<< Cosa c’è Blaise ? Mi sono alzato bene questa mattina e non vorrei pentirmene >> 
<< Tutto ok amico. Piuttosto, andiamo a fare colazione ? >>  chiese ancora Blaise con una strana speranza negli occhi.
<< Sono le sette Zab ! Chi vuoi che ci sia a colazione a quest’ora ? >>  domandò Draco. Non gli piaceva affatto il sorriso sulla bocca dell’amico.
<< Nessuno. Perciò staremo più tranquilli >> continuò l’altro insistendo.
<< Va bene andiamo >>  disse Draco e si incamminò fuori dal quadro della sala comune,iniziando a salire le scale per uscire dai sotterranei con Blaise al seguito. Per tutto il tragitto nessuno dei due aveva più fatto parola,ma quando arrivarono in Sala Grande Draco si arrestò di colpo voltandosi verso Blaise che fece finta di niente e si diresse al tavolo dei Grifoni, sedendosi davanti alla Grenger  dandole un bacio.  La sala Grande era completamente deserta,visto l’orario,gli unici ad essere lì  erano lui,Blaise,la mezzosangue e Ginevra Weasley. Quando la vide lì, seduta con le gambe accavallate e i capelli ramati che le ricadevano ribelli sulla schiena,sussultò leggermente pensando che quella ragazza fosse bella a tutte le ore della giornata. Si avvicinò al tavolo dei rosso oro con fare felino,poi  guardando scettico l’amico e con un’occhiata raggelante vi si sedette accanto,di fronte a  Ginevra.  Si sentiva strano e in soggezione,se fosse entrato qualcuno allora si che si sarebbe divertito. Nessuno potrebbe mai pensare di vedere Draco Malfoy seduto al tavolo dei grifondoro , ed era tutta colpa di Blaise,ne era sicuro. Lo aveva fatto apposta,di sicuro si era messo d’accordo con quella mezzosangue. Anche se non capiva il motivo di tutta quella messa in scena.  
<< Buongiorno Weasley – disse poi rivolgendosi alla ragazza dai capelli ramati che lo fissò scettica per qualche istante,rispondendogli con un sorriso  e poi si voltò verso Hermione – buongiorno anche a te Granger >>  disse con aria indifferente e la ragazza rispose con lo stesso astio che c’era sempre stato tra loro.   
<< Allora,che lezione hai dopo ? >>  chiese Blaise ad Hermione,come fosse la cosa più normale del mondo.
<< Incantesimi e tu ? >> 
<<  Mi sembra Rune Antiche >>  rispose il moro.
<< E tu Weasley ? Che cosa farai di interessante stamattina ? >> chiese poi Draco a Ginny che lo guardò,mentre gli altri due ragazzi continuarono a parlare fingendo di farsi gli affari loro. In realtà Draco sapeva che quella colazione aveva qualcosa di strano ed era certo che avrebbe ucciso Blaise più tardi.
<< Io ho un’ora buca Malfoy. Perché, ti interessa ? >>  disse Ginny fissandolo.
<< Potrebbe >> rispose il biondo versandosi del caffè nero bollente come piaceva a lui.  
<< Di un po’ Granger – disse poi – quando arriverà San Potter,posso restare qui o devo tirargli un altro pugno su quel bel faccino che si ritrova ? >> 
<< Ognuno è libero di sedersi dove vuole Malfoy,anche se vedere te al tavolo di noi grifoni a parlare con una Weasley,bhe potrebbe essere un duro colpo per molte persone >>  disse Hermione pensando alla faccia che avrebbero potuto fare Ron ed Harry trovandoselo al tavolo.
<< Vedere la faccia di Lenticchia sarebbe troppo esilarante per perdermela >> rise il biondo e a Blaise scappò una risata,che interruppe quando Hermione lo guardò male.
<< Scusa >>  le disse e la riccia gli sorrise,dandogli un bacio a fior di labbra.
<< Starei tentando di mangiare se non vi spiace >>  disse poi Ginny.
<< Tutta invidia Weasley,ma se vuoi possiamo rimediare >>  le sussurrò Draco,cosa che non sfuggì agli altri due.
<< Non pensarci nemmeno. Hai promesso >> ricalcò la rossa e il biondo storse il muso.
<< Già. Dovremmo rimediare in fretta allora,sai inizio ad annoiarmi >> disse e per tutta risposta lei gli fece una linguaccia e lui la guardò male.
<< Oh Draco, non puoi immaginare quanto tu sia buffo in questo momento >>  rise Blaise e Draco si irritò.
<< Che promessa ? >>  chiese poi Hermione curiosa come suo solito.
<< Non sono affari tuoi Granger >> 
<< Oh bhe,il signorino Malfoy crede che io gli chiederò di baciarmi, e allora ha scommesso con me che non lo farà fino a quando non sarò io a chiederglielo >>  disse Ginny spiegando la situazione ad Hermione. Draco la guardò male,era come se lei avesse ignorato le parole che lui aveva detto prima. Che cosa non capiva della frase “Fatti gli affari tuoi “ ?   
<< E che succede se uno dei due infrange la sfida ? >>  chiese Blaise e Hermione annuì.
<< Come scusa ? >>  gli chiese Draco.
<< Si,bhe nel senso,cosa farete se per caso tu dovessi baciarla senza che lei te lo abbia chiesto ? Oppure se lei ti baciasse senza chiedertelo ? >>  continuò il moro e il biondo ci pensò un attimo.    
<< Interessante,non ci avevo pensato. Questo renderebbe tutto più divertente >>  concluse lui fissando la ragazza negli occhi e si incantò.
<< Ehi e se per caso qualcuno provasse a baciarti Ginny ? >>  le chiese Blaise,riportando l’amico alla realtà.
<< In quel caso,quel qualcuno morirà >>  disse Draco gelido e Ginny lo  guardò alzando il sopracciglio.
<< Perché ? Che ci sarebbe di male ? >>  chiese la rossa.
<< C’è di male Weasley che io non me ne vado in giro a regalare baci a terzi incomodi >>  disse Draco.  
<< Bhe nemmeno io se è per questo – disse lei indignata – per chi diamine mi hai preso ? >> 
<< Ho visto come certa gente ti guarda per i corridoi Weasley e credimi se ti mettono le mani addosso come ha tentato di fare Potter ieri,per loro sarà l’ultima cosa che faranno >> 
<< E tu da quando sei così protettivo Malfoy ? Ginny non è la tua ragazza >>  disse Hermione e Draco si morse la lingua. Dannazione,allora era quello lo scopo di quella colazione,far venire fuori cose che dovevano rimanere celate. Perfetto,Blaise poteva considerarsi morto. 
<< Io non sono la ragazza di nessuno – sbottò la rossa e poi puntò il dito contro Malfoy – men che meno la tua >>
<< Mai detto il contrario Weasley >>  rispose lui,leccandosi le labbra e poi piantò i suoi occhi in quelli di Ginny. Poi il ragazzo si alzò e si mise direttamente a sedere accanto alla ragazza. 
<< Cosa vuoi ? >>  gli chiese lei. 
<< Niente. Mi piace osservarti più da vicino >>  rispose il ragazzo come se fossero stati soli,infischiandosene chiaramente degli altri due che lo guardavano allibiti.
 Rimasero a guardarsi intensamente per parecchi secondi,ma poi interruppero quel contatto quando sentirono dei mormorii e si resero conto che la sala  grande stava iniziando a riempirsi e parecchi sguardi si erano posati sullo strano quartetto. In quel momento entrarono alcuni serpeverde che guardarono Malfoy sconcertati,insomma, Zabini passasse pure perché se la faceva con la Granger,ma Draco li in mezzo era tutta un’altra cosa.  
<< Tu, viscida serpe,allontanati da mia sorella >>  urlò poi una voce infuocata e sia Hermione che Ginny si voltarono in direzione di Ron Weasley che si stava avvicinando come una furia,seguito da Harry che osservava i quattro circospetto e i gemelli e Lee che si sedettero come nulla fosse,ma piuttosto divertiti,tranne Fred per via della presenza di Blaise. Il rosso scambiò un veloce sguardo con la riccia,che però si voltò a guardare Blaise che ridacchiava fissando Ron.
<< Ciao Lenticchia come va ? Oh e chi abbiamo qui ? San Potter,ti hanno aggiustato il naso ? >>  disse il biondo scatenando risate da tutte le parti della sala grande.  
<< Che diamine ci fai al nostro tavolo Malfoy ? Tu non eri quello che odiava i grifondoro ? >>  chiese Harry iniziando ad arrabbiarsi.
<< Certo che vi odio. Ma non fido a lasciare Blaise da solo in mezzo a voi,e poi ho anche io da fare qui >>  commentò lui e lanciò uno sguardo a Ginny che lo fissò a mo di chiedergli che intenzioni avesse.  
<< Cosa diavolo vuoi serpe ? >>  urlò Ron.
<< Andiamo Weasley, qui c’è troppo baccano per i miei gusti >>  disse il biondo alzandosi e tendendo una mano a Ginny. Tutti gli sguardi della sala grande si posarono su di loro. Malfoy che tendeva la mano alla Weasley ? Che diamine succedeva ? Hermione e Blaise si fissarono un po’ preoccupati non capendo le intenzioni di Draco,mentre Ginny era indecisa sul da farsi. Ron aveva gli occhi che schizzavano fuori dalle orbite. Harry fu l’unico che si mosse e velocemente si portò dietro  Ginny posandole una mano sulla spalla protettivo e Blaise vedendo quel gesto sussurrò ad Hermione “Qui finisce male” e la riccia consapevole del comportamento strano di Malfoy annuì.
<< Weasley non ho tutto il giorno >>  disse Draco ignorando il gesto di Harry e incrociando gli occhi con quelli verdi di Ginny. Per un attimo ebbe il timore che la ragazza non prendesse la sua mano e rimanesse accanto a Potter e il solo pensiero lo mise in una strana agitazione. Lei lo stava evitando,non poteva preferire Potter a lui,no ? Si stava innervosendo e la sua calma apparente avrebbe potuto uccidere qualcuno. L’agitazione che si era impossessata di lui durò solo un attimo,poiché la mano di Ginny prese la sua e il ragazzo la tirò verso di se con un sorrisetto strafottente che rivolse a Potter.  
<< Blaise – disse rivolto all’amico – più tardi io e te facciamo i conti >>  e il moro per tutta risposta ridacchiò.
<< Tu non vai da nessuna parte con mia sorella >>  gridò Ron.  
<< Tranquillo Lenticchia,non te la violento. A meno che non me lo chieda lei >>  disse Draco,mentre Ron diventava sempre più rosso per la rabbia e Ginny arrossì furiosamente fulminando con lo sguardo il ragazzo biondo accanto a lei.
<< Io ti uccido,dannato furetto >> e fece per scagliarsi contro Malfoy,ma Ginny si mise tra i due.
<< Ron stava solo scherzando. Deve aiutarmi con pozioni. Glielo ha chiesto Piton >>  spiegò la sorella,pensando alla scusa del giorno prima che lo stesso biondino aveva usato con Harry.  
<< Se le fai qualcosa io… >>
<< So difendermi da sola Ron >>  disse Ginny con una voce che non ammetteva repliche,facendo intimidire tutti.  
<< Bene – disse Draco – ora se non vi spiace noi abbiamo da fare >>  disse prendendo Ginny per la mano e conducendola fuori dalla sala grande,dirigendosi nel parco del castello. Mentre gli sguardi di tutti si portarono ad osservare Ron che sembrava come impazzito,mentre Blaise ed Hermione tentavano in vano di calmarlo. Harry,invece,aveva ancora lo sguardo perso dove la sua Ginny era sparita con quel dannato Malfoy.
 
 
 
 
 
 



<<  Sei impazzito per caso ? Che intenzioni avevi ? >>  gli urlò contro la rossa quando furono soli,arrabbiata come non mai.
<< Tranquilla Gin non avrei mai detto nulla che non avresti detto tu >>  spiegò il ragazzo.               
<< Come mi hai chiamata ? >>  chiese lei sbattendo le palpebre un paio di volte.
<< Gin – disse lui – perché non ti piace ? Ginny sembra il nome di una bambina e tu non lo sei più Weasley >>  disse Draco avvicinandosi,poi continuò  << Gin è più bello, e poi non capisco perché nessuno ti chiami con il tuo nome,è un nome regale Ginevra sai ? >>  disse avvicinandosi. Si portò davanti a lei facendola poggiare con la schiena accanto a una delle tante colonne di pietra del parco. 
<< Dove eravamo rimasti ? >>  chiese.
<< Al fatto che tu non mi avresti più baciato >>  rispose schietta lei.  
<< Mmmh >>  sospirò il ragazzo.
<< Perché mi hai portata via ? >> 
<< Perché le facce  di Lenticchia e Potter sono state epiche – rise il ragazzo e Ginny sorrise,in effetti la faccia del fratello non l’avrebbe più scordata – e anche perché non volevo lasciarti tra le grinfie di San Potter >>  
<< Ma ora sono tra le tue di grinfie >>
<< Si, ma preferisci le mie alle sue. Se non sbaglio da qualche settimana scappi quando lo vedi e ricorri spesso a delle scuse >>   
<< Bhe,non mi  va di ascoltare altre stupidaggini >>  disse lei.
<< Così Potter racconta stupidaggini ora ? Tu non eri la sua fan numero uno ? >>  disse Draco  ridacchiando.
<< Hai detto bene Malfoy,ero. Non lo sono più >> 
<< Hai preferito il cattivo al bravo ragazzo Ginevra. Mi sorprendi molto >>  le sussurrò sul collo,prima di baciarlo.
<< Io non ti ho preferito affatto – rispose Ginny allontanandosi appena per fissarlo negli occhi. Ok c’era questa strana attrazione,ma finiva lì,di certo era un bel ragazzo e le piaceva un po’,ma non lo aveva preferito,non aveva mica fatto una scelta tra i due ?  Erano due cose separate. Poi sorrise pensando al fatto che l’avesse chiamata di nuovo con il suo nome,le piaceva come lui lo pronunciava  -- non chiamarmi così >>
<< Non si direbbe >>  disse lui e continuò a baciarle e leccarle il collo.
<< Hai detto che non mi avresti baciato >>  disse lei.
<< E infatti non lo sto facendo. Sono un uomo di parola Weasley. Ho detto che non ti avrei baciato, non che non ti avrei  torturato >>  disse Draco e rise,mentre negli occhi di Ginny si faceva spazio un velo di consapevolezza.
<< Tu – disse allontanandolo da se – tu infido serpente,era questo il tuo piano >>  ringhiò la rossa,mentre il biondo la guardava desideroso.
<< Perspicace Gin,davvero perspicace >>  commentò lui.
<< Smettila di chiamarmi così >>
<< Perché ?  Mi piace Gin >> 
<< Malfoy non sei divertente >>  disse lei,facendo per andarsene,ma il ragazzo la afferrò per un polso facendola cadere a terra e si mise su di lei per impedirle ogni via di fuga.
<< Levati di dosso Malfoy >>  urlò lei.
<< Neanche per sogno – disse lui – non sto scherzando,mi piace davvero il tuo nome e anche chiamarti Gin mi piace >>  e poi riportò le labbra sul collo della ragazza che iniziò a sospirare,facendolo impazzire. Si sentiva perso,strano e non capiva più niente. Aveva la Weasley sotto il suo corpo e le baciava il collo,e le aveva persino detto che gli piaceva il suo nome e chiamarla con quel nomignolo che aveva pensato la sera prima. Si sentiva stranamente bene mentre la sentiva sospirare per i baci delicati che le stava dando e in quel momento non gli importava d’altro.  
<< Che ne dici se rendiamo la nostra scusa reale ? >>  disse poi il biondo sempre sul suo collo.
<< Che intendi ? >>  gli chiese Ginny.
<< Potrei davvero aiutarti in pozioni. Che ne dici ? >> 
<< Bhe,non sarebbe male come idea >>  disse la rossa riflettendo. In fondo sapeva che Draco era molto bravo in quella materia e da quanto sentiva nei discorsi del magico trio,quando il fratello e Harry si lamentavano di quella materia,Hermione ripeteva sempre che avrebbero dovuto migliorare parecchio se volevano arrivare ai voti suoi e di Malfoy,quindi il ragazzo era bravo come Hermione in pozioni.  Tanto meglio,un aiuto non le faceva male.
<< Puoi dirlo forte Weasley. Così avrò più tempo a mia disposizione per torturarti >>
<< Non credere che te lo chiederò Malfoy >>   disse lei alludendo al bacio.
<< Ma io so che me lo chiederai >>  disse il biondo.
<< Tu non hai lezione adesso ? >>  chiese poi Ginny.
<< Io vado Weasley e mi raccomando ci vediamo alle sei in biblioteca >> disse Draco scostandosi di dosso alla ragazza.
<< D’accordo >>  gli rispose Ginny,prima che lui prendesse la borsa con i libri e andasse via.
 
 
 
 
 



A  pranzo Hermione si sedette per prima al tavolo dei grifoni,mentre Blaise era andato a sedersi al suo tavolo per non scatenare altre liti. La ragazza sospirò e ripensò alla colazione di quella mattina,certo che Blaise di idee geniali ne aveva parecchie. In parte era servita poiché lei stessa aveva potuto notare come Malfoy guardasse Ginny,ed era diverso il modo in cui lo faceva,non aveva mai visto quello sguardo prima d’ora nel ragazzo biondo. La guardava,ma era come se cercasse di memorizzare più cose possibili di lei e quando si incrociavano con gli occhi,per qualche istante si perdevano tra di loro,ma era anche chiaro che Malfoy volesse tenere tutto per se e anche Ginny dava la stessa impressione. Non sempre ci riuscivano però,a volte con un’insinuazione come quella di Blaise,Malfoy tirava fuori un lato che Hermione non gli aveva mai visto. Diventava protettivo e anche,bhe sembrava quasi geloso al pensiero che qualcuno che non fosse lui sfiorasse Ginny,ma appunto, sembrava,ce ne erano di cose da capire prima di dare un giudizio affrettato,in fondo si parlava pur sempre di Malfoy. In lontananza vide Ginny arrivare e sedersi accanto a lei.
<< Allora vi siete divertiti tu e Blaise stamattina ? >>  chiese la ragazza senza fare complimenti. Era intelligente e perspicace,tutto il contrario di Ron a dirsi.
<< Abbastanza >> rispose la riccia sorridendogli e Ginny ricambiò  << Dove siete scappati  stamattina ? Ron era furioso,voleva seguirvi,ma io e Blaise abbiamo retto la scusa e si è leggermente calmato >>  continuò.
 <<  Nel parco per tormentarmi. Sai la sfida,no ? Bhe non mi bacia fino a che io non glielo chiedo,ma non ha mai detto che non mi avrebbe tormentato >>  disse Ginny arrossendo un po’ al pensiero e Hermione spalancò la bocca.
<< Ginny – urlò – in che senso ti tormenta ? >>   
<< Nulla,mi stuzzica diciamo. Ora oltre che Ginevra ha cominciato a chiamarmi Gin >> 
<< Davvero ? E’ carino Gin. Non ci avevo pensato >>  disse Hermione.
<< Dice che Ginny sembra il nome di una bambina e io non lo sono più,poi ha detto che gli piace il mio nome e anche chiamarmi Gin >>   spiegò la ragazza.
<< Ok,Gin – disse Hermione calcando il nome e Ginny arrossì appena – queste sono cose un po’ private >> 
<< No,ma che dici – disse Ginny ridendo – è solo un soprannome >>  
<< Sarà >>  commentò Hermione  << Ma lui ti piace ? >>
<< No Herm,quante volte devo dirtelo. E’ solo…bhe non so cosa,mi attrae e mi piace quando mi chiama per nome o quando mi guarda,ma a volte mi sento ancora un po’ insicura,perché nonostante tutto lui è sempre Malfoy e io sono una Weasley >>  disse Ginny abbassando un po’ lo sguardo.
<< Ecco Ginny, io capisco quello che dici,però se Malfoy avesse voluto farti uno scherzo o prenderti in giro non lo avrebbe portato avanti così a lungo. Voglio dire, è passato un mese e mezzo ormai,non sarebbe stato nel suo stile e poi lui ti ha chiamato per nome quel giorno alla stazione,dopo averti vista,dubito che gli sia venuto in mente uno scherzo nel giro di tre secondi – disse Hermione guardandola – e poi io ho notato il modo in cui ti guarda e non ha mai fatto quello sguardo con nessuno da quando lo conosco,e soprattutto,ti ha difeso con Harry ieri e sembrava piuttosto irrequieto al pensiero che qualcuno ti si avvicinasse,per di più ha parlato di terzi incomodi,quindi per lui questa cosa che c’è tra voi,credo sia una specie di patto dato che non è una relazione, deve riguardare solo voi due >>  concluse la riccia e Ginny sorrise.  
<< Si è offerto di aiutarmi in pozioni >>  disse.
<< Davvero ? Per quanto mi costi ammetterlo è davvero bravo in quella materia e spesso prende voti più alti dei miei,m siamo in pari più o meno,o forse lui è più bravo anche di me non so >> 
<< Bhe,cominciamo oggi pomeriggio >>  disse Ginny.
<< Ti conviene iniziare a scappare se vuoi arrivarci ad oggi pomeriggio >>  disse Hermione e Ginny guardando la direzione in cui stava guardando l’amica vide un fulmine rosso avvicinarsi.  
<< Ginny, ti ho cercato ovunque dov’eri ? >>  disse Ron affaticato e con il fiatone.  
<< A lezione Ron,dove potevo essere ? >>
<< Con quel serpente magari >>  ribeccò il fratello.
<< Per Merlino Ron te l’ho detto anche stamattina. Piton ha detto a Malfoy che deve aiutarmi a migliorare in pozioni,fine della storia >> disse Ginny scocciata. 
<< E tu perché non me lo hai detto ? >>
<< Perché è successo tutto ieri Ron >>
<< Quando lo devi vedere ? >> 
<< Oggi pomeriggio in biblioteca,sai quel posto affollato,dove si può studiare tranquillamente e nessuno rompe le scatole >> disse Ginny stanca delle troppe domande.
<< Ok,ma se ti fa qualcosa… >> disse Ron
<< Non mi farà niente Ron, e poi so come difendermi e inoltre se devo avere paura dubito che l’avrei proprio di Malfoy >>
In quel momento si voltò a guardare Hermione che mangiava come nulla fosse,e poi videro Neville correre verso di loro,con un foglietto di pergamena tra le mani. Hermione lo fissò un po’ accigliata,da quando Neville correva senza inciampare ?
<< Ehm, Ginny questo è per te. Te lo manda Malfoy >>  disse il ragazzo e Ginny prese il biglietto e lo lesse.
 
Weasley, dobbiamo posticipare il nostro incontro,facciamo alle 7,ho gli allenamenti prima e me ne ero dimenticato. Ma se vuoi puoi venirmi a vedere,non mi dispiacerà affatto. A più tardi Gin.

 D.M

 
Ginny lo lesse e quando ebbe finito di leggere il biglietto sorrise appena,ma non fece in tempo a fare nulla che Ron glielo strappò dalle mani e a Ginny venne il panico,ma Hermione le rivolse un sorriso e la rossa non ne capì il motivo.
<< Ehi,ma qui non c’è scritto niente. Che diamine di scherzo è questo ? >>  urlò Ron.
<< Come non c’è scritto niente ? >>  e proprio in quel momento il biglietto tra le mani di Ron prese fuoco divenendo cenere.
Ginny alzò lo sguardo e vide Draco che si era appena seduto al tavolo delle serpi e le fece l’occhiolino. Era chiaro,aveva fatto un incantesimo sul biglietto,per questo Hermione le aveva sorriso.   Si alzò e uscì dalla sala grande con degli sguardi addosso corrucciati,probabilmente ancora per via dell’episodio a colazione. Hermione camminava accanto a lei e poi  non resistette più.
<< Allora, cosa ti ha scritto ? >>  chiese la riccia.  
<< Mi ha detto che ci vedremo un’ora più tardi perché ha gli allenamenti e se ne era dimenticato e poi mi ha chiesto se volessi andarlo a vedere >>  disse la rossa ed Hermione sorrise incoraggiante,ma poi corrucciò lo sguardo.
<< Cosa c’è ? >>  chiese Ginny.
<< Oggi è venerdì >>  disse Hermione.
<< Si e allora ? >>
<< Ginny gli allenamenti non ci sono il venerdì >>  disse e Ginny si bloccò un attimo.
<< Allora perché mi ha detto quelle cose ? >>
<< Forse ha qualcosa in mente,ma se fosse qualcosa di brutto non ti avrebbe chiesto di andare a vedere,no ? >>
<< Già. Bhe lo scoprirò più tardi  -- sospirò  la rossa – piuttosto avevi riconosciuto l’incantesimo,vero ? >>
<< Oh,si. Lo abbiamo fatto un paio di settimane fa,ma Ron come al solito era distratto e quindi non ha capito nulla,mentre credo che Neville abbia intuito qualcosa. Era chiaro che Malfoy  volesse che lo leggessi solamente tu >>  disse Hermione sorridendo all’amica. 
 
 
 
 
 




Hermione camminava tranquilla per i corridoi,dopo aver salutato Ginny era andata in Sala comune per un po’ e ora si stava dirigendo alla prima lezione pomeridiana,trasfigurazione.
<< Non così in fretta >>  disse poi una voce che avrebbe riconosciuto tra mille.
<< Cosa vuoi Fred ? >> 
<< Ora non sono più Weasley ? >>  chiese il rosso ridendo e Hermione lo guardò male.
<< Devo andare a lezione e anche tu dovresti >> 
<< Lo so,ma non ne ho voglia >>
<< Fred  va a lezione >>
<< Perché se no che fai ? >>
<< Sono un prefetto Fred,sai cosa faccio >> 
<< Già e io sono uno dei gemelli Weasley,quindi siamo nemici per natura,mio caro prefetto >>  disse il rosso ridendo.
<< Cosa vuoi ? >>
<< Voglio parlare con te >>
<< E io ti avevo già detto di non avere nulla da dirti se non sbaglio >> ribeccò Hermione.
<< E io ti ho già detto che non è così >>
<< Per Merlino Fred cosa vuoi ? >>
<< Perché hai mentito nel gioco ? >>
<< Come ? >>  chiese lei confusa.
<< Hai detto di non essere innamorata – disse il rosso avvicinandosi pericolosamente – ma hai mentito >>
<< Anche tu lo hai fatto >>  disse lei.
<< Non provare a cambiare discorso Granger >>
<< Io non sto cambiando discorso >>  disse la riccia indignata.
<< Si invece,lo fai sempre quando vuoi portare il discorso lontano da te >>
<< E tu che ne sai ? >> chiese lei insicura.
<< Perché ti conosco >>  disse Fred sorridendo. Hermione si sentì morire davanti a quel sorriso.
<< Bhe io devo andare >>  disse.
<< Non hai risposto alla mia domanda Hermione. Perché hai mentito ? >>
<< Non lo so ok ? Ero sicura della mia risposta >> 
<< Il gioco dice sempre la verità >>  insistette Fred.
<< Bhe, io ne ero convinta >>
<< Ma non fino in fondo. Toglimi una curiosità a chi hai pensato quando il gioco ha detto che mentivi ? >>  e lei a quella domanda si sentì punta nel vivo.
<< Fred lasciami in pace >>  disse lei come se stesse pregando.
 << Io non ti mollo invece. Voglio la verità. >>  disse lui.
<< A Blaise ok ? Ho pensato che invece lo amo davvero >>  disse lei mentendo,ma il ragazzo non la bevve affatto.
<< Invece stai mentendo e io lo so,perché ti conosco Hermione,dannazione. So quando menti come ti comporti e non funziona con me >>  disse Fred iniziando ad innervosirsi.
<< Basta – disse Hermione – io me ne vado >>
<< No tu non te ne vai se non mi dici la verità >> disse il ragazzo prendendola per un polso.
<< Fred mi fai male >>  disse Hermione.
<< No invece,se fai così mi costringi a fare quello che non voglio >>
<< Perché che intenzioni  hai ? >>  
Ma il ragazzo per tutta risposta prese il viso della ragazza e lo avvicinò al suo baciandola con tutta la passione che aveva in corpo. Sebbene Hermione cercò di divincolarsi,poco dopo sentì il suo corpo rispondere a quel contatto e senza rendersene conto,portò le mani attorno al collo del ragazzo carezzandogli i capelli rossi,mentre Fred le lasciò il viso e le portò le mani sotto le cosce,prendendola in braccio e stringendola. Dopo qualche minuto che il bacio era diventato molto più profondo,il ragazzo si staccò appena e sentì il suo viso leggermente bagnato,mise giù Hermione e vide il viso della ragazza rigato di lacrime.
<< Mione che…che succede ? >> le chiese il ragazzo asciugandole le lacrime con i pollici,ma lei si divincolò sentendosi chiamare in quel modo. Aveva tradito Blaise e si sentiva in colpa,ma soprattutto perché lei stessa aveva risposto a quel contatto. Lo aveva fatto come se non desiderasse altro.
<< Io non posso,Fred. Sto con Blaise e mi…mi dispiace è stato un errore >>  disse Hermione piangendo e il rosso davanti a lei,si alterò.
<< Come fai a chiamarlo errore ? Eh ? Io lo volevo Hermione e lo hai voluto anche tu. Sai che è così >>  disse Fred,ma la ragazza si scostò bruscamente.
<< Io devo andare >>  e così dicendo voltò il corridoio  con le lacrime che ancora scendevano. 
 
 
 
 
 



Il pomeriggio passò in fretta,ormai erano le cinque e mezzo e Ginny non resistette più,così si avviò al campo da Quidditch. Come le aveva detto Hermione il campo di fatto era vuoto,poiché quel giorno gli allenamenti non c’erano. Passando vicino agli spogliatoi delle serpi sentì un rumore e si fermò,proprio in quell’istante Draco Malfoy ne uscì con la scopa in mano.
<< Allora sei venuta Weasley >>  disse il ragazzo con il solito ghigno strafottente sulla faccia.
<< Già. Perché mi hai fatto venire qui Malfoy ? Oggi non ci sono gli allenamenti >>  disse Ginny.
<< Bhe,potremmo fare un giro sulla scopa prima di andare a studiare. Che ne dici Gin ? >>  di nuovo quel soprannome,possibile che fosse così cocciuto ?
<< Dico che va bene Draco >>  disse lei usando il suo nome stavolta  e il biondo le sorrise divertito.
<< Vieni allora >>   disse il ragazzo, e salendo sulla scopa,la fece salire dietro di lui,in modo che Ginny si potesse stringere alla sua schiena, e poi si alzò in volo.  Sorvolarono il campo di quidditch,per poi allontanarsi fino ad atterrare alla sponda opposta del lago nero. Draco toccò terra e Ginny scese dalla scopa,sedendosi sotto un albero poco più in là del lago,dove iniziava a delinearsi un boschetto. Il biondo poggiò la scopa a terra e andò a sedersi accanto alla rossa.
<< Che te ne pare Weasley ? >> chiese dopo un po’.
<< Bhe, è piuttosto isolato e tranquillo. Non c’ero mai stata >>
<< Già. Perché voi grifondoro non trasgredite mai le regole vero ? >>
<< Farebbe bene anche a voi serpi un po’ di disciplina >>
<< Ma se così fosse non saremmo serpi,e poi fidati Weasley,la disciplina che conosciamo noi,voi non sapete nemmeno cosa sia >>  disse il ragazzo rabbuiandosi e pensando a tutto quello che Lucius gli aveva fatto in quegli anni. Lo picchiava quando era solo un bambino e lo puniva con la maledizione cruciatus. Probabilmente se glielo avesse detto,quella ragazza sarebbe fuggita via in preda al terrore. Non capiva come i grifoni potessero essere così pieni di speranza,mentre loro,non sapevano nemmeno cosa fosse,la speranza per loro, non esisteva.
<< Cos’hai ? >>  chiese poi Ginny vedendo il ragazzo assorto nei suoi pensieri.  
<< Niente Weasley – gli rispose il biondo dagli occhi cerulei – piuttosto dove eravamo rimasti questa mattina ? >> 
<< Al fatto che avresti dovuto aiutarmi in pozioni magari >>  disse lei arrossendo.
<< Già – sospirò Draco – ma non solo a quello >>  e così dicendo ricominciò a torturarle il collo e la gola. Poi la fece stendere sul prato e lui la ricoprì con il proprio corpo sentendola emettere un gemito. Mentre le baciava l’incavo tra il petto e la gola a Draco sfuggì un suono gutturale e roco dal basso del petto. Ginny si sentì perdere in nuove sensazioni mai provate prima e così seguì l’istinto che la portò a posare le mani sul petto del bel Malfoy e a slacciargli i primi due bottoni  della camicia. Quando il ragazzo se ne accorse,sorrise sul collo della giovane e si issò appena per guardarla negli occhi. Lei arrossì dall’imbarazzo per quel gesto appena commesso.
<< Ho detto a Lenticchia che non ti avrei violentato,ma se vuoi basta chiedere Ginevra >>  le disse e  Ginny divenne bordeaux.
<< Ma cosa dici Malfoy ? >>  disse indignata e voltando il viso da un’altra parte,mentre il ragazzo si perdeva nel contrasto che quei capelli ramati creavano con il poco verde del prato rimasto prima dell’inverno e le foglie marroni e rossicce cadute dagli alberi.  
<< Allora cos’è questa voglia di spogliarmi ? >>  le chiese il biondo facendo il sorriso sghembro che fece perdere la testa a Ginny. La ragazza non rispose e il biondo tornò su di lei. Risalì il collo fino ad andare a baciarla dietro l’orecchio e poi a mordicchiare il lobo. Ginny respirò velocemente e Draco nel sentire il corpo della ragazza attaccarsi al suo,ebbe una leggera perdita di lucidità e salì con le mani sotto il maglione della ragazza sfilandoglielo, poi iniziò a slacciare i primi bottoni della camicetta bianca.  Arrivato all’ultimo si fermò a guardarla,mentre lei era tornata ad arrossire capendo in che posizione si trovava. Draco mise il dito all’incavo della gola e lo fece scendere piano,prima tra i seni sorpassando il reggiseno verde scuro e per poi arrivare al ventre piatto della ragazza. Le posò un bacio sul ventre e iniziò a risalire lasciando dei baci languidi,mentre Ginny portò istintivamente le mani tra i capelli del ragazzo stringendoli appena. Draco a quel contatto stava per impazzire e se non si fosse fermato adesso,non lo avrebbe più fatto. Si alzò a fatica trascinando con lui anche Ginevra e poi le lasciò un bacio sulla guancia che era in fiamme.
<< Colori da serpe Gin. Non me lo aspettavo proprio >>  disse Draco alludendo al colore del reggiseno della ragazza,che si andò a coprire immediatamente abbottonandosi la camicia e infilandosi di nuovo il maglione.
<< Hai perso la lingua Weasley ? >> continuò per provocarla,ma chi stava provocando tra i due era lei. Dio, Draco stava per impazzire,era consapevole che se avesse perso l’ultimo stralcio di lucidità,l’avrebbe fatta sua,lì,in quel prato. Era semplicemente bellissima mezza svestita,mentre lui la baciava con dedizione,saggiando ogni piccola parte di pelle che poteva. Non aveva niente a che vedere con le ragazze che aveva avuto anche solo per una notte,in precedenza. Lei era completamente diversa,Ginevra Weasley aveva tutto quello che Draco Malfoy voleva possedere.  Gli bastava guardarla per provare quell’inspiegabile attrazione che lo attanagliava e che non aveva mai provato con nessuno prima d’ora,bastava che si scambiassero uno sguardo e lui si sentiva bruciare dalla voglia di strapparle un bacio e il solo pensiero che qualcuno potesse avvicinarsi a lei come aveva fatto lui,lo faceva diventare matto.
<< Ti piacerebbe perdessi l’uso della parola Malfoy >>  ribeccò lei.  
<< Affatto. Dopo chi mi terrà testa ? Lenticchia e Potter non ne sono capaci – rise – e ora andiamo o non inizieremo mai a fare pozioni >>  disse il biondo ridacchiando e risalendo sulla scopa. Ginny salì dietro di lui e si strinse alla sua schiena circondandogli la vita con le sue braccia esili. A quel contatto entrambi avvertirono una scarica elettrica,ma nessuno dei due lo diede a vedere. Ginny era stordita da tutte le sensazioni provate quel giorno. Non si era mai spinta al di là dei baci con un ragazzo,e lo aveva appena fatto con Malfoy,che non era nemmeno il suo ragazzo,era…non lo sapeva nemmeno lei cos’era,ma in quel momento le andava bene così,si sentiva bene mentre volava con lui in direzione del castello.   
 
 
 
 
 



<< Amore ma dove ti eri cacciata ?  Ti ho cercato ovunque >>  urlò Blaise quando vide Hermione la mattina dopo a colazione. Il ragazzo non la vedeva dal pomeriggio prima e a cena non si era presentata. Non aveva nemmeno potuto chiedere a Ginny dato che la ragazza sembrava essere svanita nel nulla così come Draco d’altronde. Hermione sentendosi chiamare da Blaise si alzò e corse ad abbracciarlo.
<<  Herm,cosa succede ? >>  chiese il moro,ma la riccia scosse la testa sul suo petto. Il ragazzo le alzò il viso e vide che era rigato di lacrime.
<< Cosa ti è successo ? Chi è stato ? >>  chiese apprensivo.
<< Blaise,mi dispiace è stata colpa mia. Non sono riuscita a respingerlo e…e.. >>
<< E cosa ? Hermione chi è stato ? Che ti ha fatto ? >> Blaise iniziava ad innervosirsi sul serio adesso. Se la sua ragazza non gli diceva immediatamente che diamine era successo avrebbe dato di matto.
<<  Fred mi ha baciato ieri e io non sono riuscita ad allontanarlo e mi dispiace,mi sento in colpa. E’ stata tutta colpa mia >> disse la ragazza,asciugandosi le lacrime.
<< Weasley ? Io lo ammazzo Hermione  -- disse il moro – non solo ti ha baciato,ma ti ha anche fatto piangere >>  concluse arrabbiato. 
 
 
 
 
 




Draco scese nella sala comune e notò che alcuni ragazzi di serpeverde erano accanto a Nott e lo fissavano. Il biondo capì al volo che c’era qualcosa che non andava e non si sentiva tranquillo. 
<< Malfoy – disse Nott – che succede con la Weasley ? >> 
<< Niente che ti interessi Nott. Piton mi ha detto di doverla aiutare con pozioni – disse il biondo mantenendo la calma – quindi mi tocca farlo >>
<< Bhe,sei stato bravo a far arrabbiare Weasley e Potter,erano più nervosi del solito >>  rise il moretto.
<< Già. Felice di avervi fatto divertire. Comunque, dov’è Blaise ? >> 
<< E’ uscito poco fa. A quanto pare non vede la Granger da ieri e sarà in astinenza >>  rispose Goyle. Il biondo annuì ed uscì dal covo delle serpi. Aveva chiesto di Blaise per allontanare il discorso da Ginevra. Se le serpi avessero saputo di quella strana situazione che c’era tra loro,sarebbe stato nei guai,non solo lui,ma anche la Weasley. Era stata una fortuna la balla che si era inventato su Piton,anche perché ora da balla era divenuta realtà. Si sentiva ancora un po’ stanco,avevano studiato fino a tardi in biblioteca. Sospirò e si diresse in Sala grande,sicuramente Blaise era lì e infatti lo trovò abbracciato alla Granger che con sua grande sorpresa tentava di asciugarsi le lacrime,mentre l’amico  imprecava.  Impossibile che piangesse perché Blaise l’avesse mollata,dato che ne era completamente fuso. Sarebbe illogico pensare che fosse lei a piangere se lo avesse lasciato lei stessa,quindi era successo qualcosa di piuttosto serio,ragionò il bel Malfoy.
<< Che succede Zab ? >>  chiese il biondo serpeverde avvicinandosi.
<< Io lo ammazzo quando lo vedo >>  urlò il moro.  
<< Chi devi ammazzare ? >>  chiese Draco,ma non fece in tempo a rispondere il moro,che una chioma ramata corse in direzione della zannuta e l’abbracciò.  
<< Oh Herm,ho saputo tutto. Giuro che lo uccido io con una fattura che non scorderà più >>  disse la rossa.
<< Cos’è diventata una tradizione trovarci noi quattro qui la mattina ? >>  chiese Draco spostando il discorso su un'altra cosa. Erano a quota due ormai.
<< Taci Malfoy o uccido anche te >>  urlò Ginny e il biondo la guardò storto.
<< Calmati Weasley,io sono l’unico qui a non sapere che diavolo è successo. Perché la Granger piange ? E chi diamine dovete uccidere voi due ? >>  chiese il biondo con un tono autoritario e un’eleganza classica dei Malfoy. Ginny lo guardò un attimo arrabbiata,ma poi ripensando al giorno precedente arrossì di colpo e il biondo le fece l’occhiolino.
 << Devo ammazzare Weasley, Dra >>  disse Blaise.
<< Ok,quale dei tanti ? Non che mi dispiaccia averne uno in meno. A meno che non sia lei – disse indicando Ginny – in quel caso non puoi ucciderla >>. Gli altri tre lo guardarono sgomentati e il biondo si accigliò.
<< Fred Weasley,ecco chi devo ammazzare >> 
<< Ma tu come lo hai saputo ? >>  chiese poi Hermione a Ginny,parlando per la prima volta da quando erano arrivati lei e Malfoy.
<< Ho sentito Fred dire a George e Lee della mega e colossale cazzata che ha fatto nei tuoi confronti – spiegò la rossa – io mi sono arrabbiata,gli ho detto che non avrebbe dovuto e che lo avrei ucciso io se per caso Blaise non lo avesse fatto e sono corsa da te  >>
<< Weasley un po’ di classe quando parli. Sai, cazzata non è il tipico termine che sta bene su una boccuccia carina come la tua >>  continuò a provocarla Draco ridacchiando alla sua reazione.
<< Piantala Malfoy,sono arrabbiata adesso >>  disse Ginny sospirando.
<< Ma si può sapere che diamine ha fatto ? >>  chiese Draco innervosendosi,non aveva ancora capito niente.
<< Quel maledetto ieri l’ha baciata e l’ha fatta anche piangere – disse Blaise digrignando i denti – e come se non bastasse lei si sente in colpa e l’ho trovata qui da sola a piangere >>
<< Blaise calmati adesso >>  gli disse Hermione e il moro l’abbracciò.  
<< Ok, io ho un’idea – disse poi il biondo e tutti lo guardarono – ora facciamo colazione tranquillamente al nostro tavolo,prima che arrivino gli altri. Poi ce ne andiamo e quando lo becchiamo per i corridoi,bhe,a quel punto ti lascio carta bianca Zab >>
<< Cosa ? No tu non farai proprio niente >>  disse Hermione a Blaise.
<< Senti Granger,per quanto mi costi ammetterlo,anche perché non approvo la vostra relazione per ovvie ragioni,noi serpi siamo vendicativi per natura e non amiamo che qualcun altro metta le mani su ciò che ci appartiene,quindi Blaise farà quel che deve,non lo fermerai. Se fosse capitato a me a quest’ora chiunque avesse fatto  una cosa del genere si troverebbe in infermeria con Madama Chips che cerca di fargli ricrescere le gambe >>  concluse Draco gelido e andò a sedersi al proprio tavolo seguito dagli altri tre. 
<< Io sono d’accordo con Draco >>  disse Ginny sedendosi accanto al ragazzo. Gli altri due la fissarono notando che lo aveva chiamato per nome e che il biondo avesse fatto uno strano sorrisetto.
<< Credo che la mia influenza ti faccia male Ginevra >>  rispose il biondo.
<< Non guardatemi così,so che Fred è mio fratello,ma ha sbagliato e poi anche io penso che ogni uomo dovrebbe proteggere la dignità della propria donna >>  spiegò la ragazza,dati gli sguardi di Hermione e Blaise.
<< Che c’è Gin ? Ti sei montata la testa da quando ti ho difeso da  San Potter ? >>  chiese Draco per provocarla.
<< Magari sei tu che ti sei montato la testa >>  disse la ragazza con un’occhiataccia.
<< Dopo ieri magari potrei >>  rispose lui scoppiando a ridere,quando vide la ragazza diventare rossa come la gelatina di lamponi davanti a loro.
<< Non oseresti >> disse Ginny.
<< Tranquilla scherzavo >>  rispose lui e Ginny lo guardò mentre si versava il caffè. Non avrebbe mai pensato di dirlo,ma in quei tempi stava cambiando  tutto,e Draco Malfoy non le dispiaceva affatto. Quando la sala si fu riempita i grifoni tirarono sguardi infuocati alle due grifondoro che sedevano con le serpi,soprattutto Harry e Ron, ai quali non andava giù che Ginny dovesse passare del tempo con Malfoy per colpa di Piton. Blaise teneva la mano ad Hermione,mentre parlavano tranquillamente. Draco invece spiegava dei concetti base di pozioni a Ginny e in quel modo nessuno osò fare commenti,sapendo che quello era stato un ordine di Piton e che sarebbe durato finchè la ragazza non avrebbe avuto voti migliori,quindi per ora la copertura andava bene e poi Ginny poteva sempre dire di non fidarsi a lasciare l’amica da sola tra le serpi. Inoltre davanti agli altri si chiamavano sempre Malfoy e Weasley,cercando di metterci dell’astio e dell’odio nella voce,che però sembrava essere scomparso da tempo ormai.  
 
 
 
 
 



Finita la colazione ogni studente si immerse nei propri hobby o nel perdere tempo,dato che era Sabato e non c’erano le lezioni. Blaise voleva a tutti i costi trovare Fred e fargliela pagare,ma Hermione cercò di tenerlo impegnato tutta la giornata e alla fine riuscì a convincerlo a non fare niente contro l’altro ragazzo. La notizia innervosì Draco invece, che ribadì il concetto che se fosse successo a lui,parecchi di loro a quest’ora sarebbero stati ospiti di un funerale. Ginny aveva passato la mattinata in biblioteca con Draco a fare pozioni e dovette ammettere che il ragazzo ci sapeva fare davvero,poiché parecchie cose che per lei erano sempre state un mistero,divennero d’improvviso semplici,e tutto a un tratto quella materia sempre odiata,le piacque di colpo. A un certo punto si era persino chiesta se la sua media in pozioni derivasse dall’insegnante che aveva e guardando il biondo intento a scrivere su una pergamena dei concetti,pensò che era sicuramente colpa di Piton e del fatto che non sapesse spiegare.  Verso l’ora di pranzo,mentre i due erano ancora immersi a studiare quella materia,si avvicinarono a loro Harry e Ron. Quando Draco li vide arrivare fece uno sbuffo infastidito e Ginny capendone il motivo,non potè evitare di fargli uno sguardo di scuse che meravigliò il ragazzo.  Davvero la Weasley si stava scusando per l’arrivo di quei due impiastri ?
<< Ginny va tutto bene ? >>  le chiese il fratello non appena le fu accanto insieme ad Harry.
<< Si Ron,va tutto bene. Perché ? >>  
<< Come perché ? Sei qui da sola,con Malfoy >>  disse il fratello lanciando un’occhiataccia al serpeverde che la ricambiò appieno.
<< So dove sono e con chi sono Ronald. Cosa credi ? >>  rispose lei stizzita.  
<< Bhe,calmati Ginny >> 
<< No invece – urlò la ragazza – si può sapere che problema avete voi due ? Insomma vi avrò detto mille volte che Malfoy mi sta solo aiutando,che diamine volete ancora ? >> . Il biondo aveva alzato lo sguardo verso la ragazza che lo stava difendendo con tanto ardore da San Potter e Lenticchia e vedendo lo sguardo che avevano preso i due alle parole della ragazza,lui non potè fare a meno di ridacchiare.
<< Ok,ma avete studiato abbastanza per oggi non credi ? >>  disse poi Harry.
<< Potter sempre a farti gli affari degli altri tu,vero ? >>  disse poi Draco intromettendosi. Lenticchia passasse anche,era pur sempre il fratello e le sue facce lo facevano divertire,ma San Potter giammai.
<< Malfoy,fatti gli affari tuoi >>  urlò Harry.
<< Infatti,questi sono affari miei Potter. Non c’è bisogno che salvi il mondo tutti i giorni. La Weasley resta qui con me,punto >>  rispose lui pieno di veleno.  
<< Lei non resterà con te un minuto di più >>  disse Harry,iniziando ad innervosirsi.
<< Ma davvero ? Perché non lo chiedi a lei  ? >>  ribeccò il biondo sorridendo cattivo.
<< Ginny vieni via >>  disse il moro.
<< Non ci tengo – disse Ginny – e gradirei d’ora in poi che voi restasse fuori dalla mia vita >>
<< Ma dico, sei impazzita ? >>  disse Ron allibito. 
<< Non sono impazzita. Resto qui perché devo studiare >>
<< Da quando preferisci lui a noi ? >>  continuò Ron.
<< Io non preferisco nessuno – si arrabbiò la rossa – sono qui con lui perché è un ordine di un professore >>
<< Stai cambiando Ginny >>  le disse poi Harry.
<< Io non sto cambiando affatto Harry. Ma gradirei essere lasciata in pace per quanto riguarda sciocchezze del genere >> 
<< Ginny ma….>>  disse il fratello.
<< Niente ma Ron >>  disse Ginny. 
<< Se vuoi puoi  sempre andare a lamentarti da Piton per la sua decisione Lenticchia. Ve la vedrete con lui >>  disse il biondo ridendo.  E Ron sbiancò a quelle parole. Lamentarsi con Piton ? No,lo avrebbe ucciso.  
<< Ma perché Piton non ha chiesto ad Hermione di aiutarti ? >>  chiese il prescelto indagando. Non aveva ancora chiara la situazione.
<< Semplice Potty, io sono molto più bravo della Granger in questa materia e prendo sempre O. Un voto a voi sconosciuto immagino >> disse Draco.
<< Ma brutto furett…>>  disse Ron.
<< Qualche problema qui ? >>  chiese madama Prince che aveva sentito le urla.
<< No tutto bene – disse il biondo – solo che questi due ci stavano disturbando mentre studiavamo >> 
<< Che cosa ? >>  dissero in coro Ron ed Harry.
<< Siete sempre voi due gli unici a fare baccano qui dentro. E’ mai possibile ? >>  chiese la donna.
<< Signor Weasley e Signor Potter immediatamente  fuori di qui >>  e così dicendo la donna li scortò fuori,sotto la risata di Draco e l’incredulità negli occhi di Ginny.   

 
 





A qualcuno magari starà per venire un infarto nel vedere che ho aggiornato così presto….bhe, che dire, in vacanza mi viene molta ispirazione e spero vivamente che il capitolo vi piaccia,inoltre volevo chiedervi un piccolo favore. Potreste dirmi un vostro parere su come sto strutturando il personaggio di Draco ? Vorrei una vostra impressione,semplicemente perché come personaggio è molto complicato a livello psicologico e vorrei sapere se vi sta piacendo,inoltre credo parecchi abbiano intuito che è il mio personaggio preferito in assoluto. Bene,lascio a voi i commenti,in quanto sto allungando lo spazio autore più del capitolo ahahah :’D Sono così contenta che aumentate sempre nel seguirmi. Un’ultima cosa,il prossimo capitolo è già pronto,ma lo avrete non prima della prossima settimana,lo so,dicendovelo forse vi farò penare,ma chiedo perdono. 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Insights ***


I giorni passavano sempre più veloci e alla fine Draco era riuscito a parlare con Blaise sulla questione di quella famosa colazione avvenuta giorni prima. Il moro aveva riso dicendogli che ne era valsa la pena date le espressioni di Weasley e Potter. Hermione era riuscita ad impedire a Blaise di vendicarsi di Fred,ma questo non evitò, però, che il ragazzo un paio di giorni prima quando lo aveva incontrato in un corridoio mentre era con Draco e Nott, gli dicesse di stare lontano da Hermione o gliel’avrebbe pagata sul serio. Ormai era una settimana buona che Ginny e Draco si incontravano tutti i giorni in biblioteca e ci restavano per almeno tre ore a ripassare quella materia tanto odiata dalla maggior parte degli studenti. A volte il biondo si arrabbiava quando lei faceva errori banali e poi stava lì a rispiegarglieli mille volte,mentre lei annuiva e riparava agli errori con trucchi che lui stesso gli aveva detto che utilizzava quando esagerava con le dosi o sbagliava per distrazione. Tra due settimane avrebbe avuto il compito di pozioni,proprio all’inizio di Novembre e stranamente non vedeva l’ora,non solo per scoprire l’esito di tutti quei pomeriggi passati con Malfoy,ma anche perché in lei si stava facendo spazio la strana consapevolezza di voler dimostrare al suo insegnante speciale che ci era riuscita. Inoltre tutti i ragazzi dell’ES erano un po’ preoccupati,dato che la Umbridge oltre alle sue numerose regole aveva iniziato ad accorgersi di strani movimenti nel castello e aveva formato la Squadra D’Inquisizione. Tutti i membri di tale “polizia” così per dire erano serpeverde e avevano affissa una spilla sul mantello. Per Ginny fu un sollievo vedere che Draco non era ancora entrato in quella cricca per il momento,ma sentiva che presto sarebbe accaduto. La Umbridge odiava Harry,ma provava tutta simpatia per il figlio di Lucius Malfoy,voleva compiacersi quelli più vicini all’oscuro,ormai lo avevano capito tutti e lei spesso si chiedeva,quando vedeva Draco,che cosa avrebbe fatto il ragazzo in futuro,dato il nome che portava. Suo fratello e Harry continuavano a dire che quello sarebbe diventato un mangiamorte peggiore del padre quando lei era nei dintorni,infatti dopo l’accaduto della biblioteca non le rivolgevano più la parola e  Hermione tentava di farli ragionare,senza riuscirci.  La riccia sbuffava ogni volta ripetendo che Malfoy era un furetto antipatico,ma era ben lontano da quel tipo di vita,e Ginny a quelle parole sorrideva senza farsi notare. Stava imparando a conoscerlo e non era per niente male,si ritrovò a pensare la piccola di casa Weasley.  
 
 
 
 



Piton aveva notato il suo figlioccio portare spesso la Weasley al tavolo delle serpi e li vedeva sempre con il libro della sua materia davanti. Gli era capitato di intravederli in biblioteca a fare sempre la stessa cosa e all’inizio gli era sembrata una cosa assurda,poi aveva pensato che Draco fosse sotto incantesimo, per essersi avvicinato a una Weasley senza insultarla o altro,eppure con tutti gli altri componenti della cricca della ragazza,il biondo serpeverde manteneva lo stesso tono di superiorità e disgusto. Piton aveva pensato che il ragazzo la stesse prendendo in giro,come si era sempre divertito a fare con i grifondoro,ma poi più passava il tempo,più credeva che Draco Malfoy stesse leggermente cambiando,almeno nei confronti della Weasley. Che ne avesse una simpatia ? In tal caso,Lucius non avrebbe dovuto saperlo.  Sentì bussare alla porta del suo ufficio e sospirò,restando di spalle.
<< Avanti >>  disse.
<< Professor Piton >>  disse una voce molto familiare e l’insegnante si voltò.
<< Signor Potter – disse – cosa la porta nel mio ufficio di sua spontanea volontà ? >>
<< Bhe,ecco signore io volevo parlarle in merito a una decisione da lei presa >>  disse Harry facendosi coraggio. Ron non avrebbe mai avuto fegato di andare,ma lui si,lui era spinto dall’amore per Ginny e voleva la verità su quella storia.
<< Una decisione dice ? >>  chiese il professore.
<< Si. Ecco, io volevo sapere, come mai ha chiesto a Malfoy di aiutare Ginny in pozioni,invece che ad Hermione  >>  disse il moro,e Piton si fermò a pensare. Quindi era questo. Potter credeva,tutti credevano che quello fosse stato un suo ordine. Strano,doveva parlare con Draco e doveva capire.
<< Non credo che questi siano affari suoi signor Potter >>  rispose Piton come nulla fosse.  
<< Quindi lo ha deciso lei ? >>  chiese ancora Harry.
<< Si >>
<< E perché Malfoy e non Hermione ? >> 
<< Le ripeto che non sono affari suoi Potter. Non devo dare spiegazioni a lei e ora vada per favore >>  concluse Piton.
<< Grazie professore >>  disse il moro uscendo e chiudendosi la porta alle spalle. Piton era sconcertato ora. Potter aveva intuito qualcosa o non sarebbe andato a parlare con lui,ma non capiva il motivo di quella scusa,d’altro canto la Weasley stava assecondando Draco,e la cosa non prometteva nulla di buono,soprattutto se mentivano su un ordine di un professore. Che fosse lei ad essere sotto incantesimo ? In quel momento uscì dall’ufficio e intravide Gazza.
<<  Signor Gazza ? >>  chiese l’uomo e quello si avvicinò.
<< Si signore ? >>  chiese quello,mentre carezzava la sua gatta.
<< Mi chiami il signorino Malfoy e gli dica di venire subito nel mio ufficio >>
<< Certo signore >>  e detto ciò, l’uomo si allontanò.  
 
 
 
 



Gazza camminò per diversi corridoi,ma si fermò davanti alla biblioteca quando vide una testa bionda identificabile ovunque. Il ragazzo stava prendendo i suoi libri per poi avviarsi con una ragazza dai capelli ramati verso l’uscita. Quando Draco e Ginny arrivarono sulla soglia della biblioteca si lanciarono uno sguardo,notando che Gazza li stava fissando con curiosità.
<< Signor Malfoy – disse l’uomo – il professor Piton la sta attendendo nel suo ufficio >>
<< Perché ? >>  chiese il ragazzo.
<< Ha detto che è una questione urgente >>  rispose ancora l’uomo.
<< Vado subito >> disse il biondo. Aveva una strana sensazione,non gli piaceva per niente. Piton non lo avrebbe mai mandato a chiamare così all’improvviso se non fosse per qualcosa di tremendamente importante. Qualcosa che aveva a che fare con la sua famiglia ad esempio. Nel mentre Gazza si era allontanato.
<< Bhe,io vado allora – disse Draco guardando Ginny – Ci si vede Weasley >>  disse con  un sorriso,prima di allontanarsi.
<< Ci si vede Malfoy >>  disse la  rossa sorridendo quando lui non poteva più sentirla, e si avviò verso la sua sala comune.
 
 
 
 
 
 



Draco camminava verso i sotterranei con l’ansia che gli montava nel petto, “Che diamine può essere successo ? “ continuava a chiedersi. Si ricordava,quando il padre quell’estate gli aveva chiaramente detto che presto sarebbe stato anche lui un mangiamorte e il ragazzo ormai si portava dentro quest’angoscia da diversi mesi,sperando che avvenisse il più tardi possibile. Non sapeva se fosse perché non voleva o perché non si sentisse pronto,non sapeva nemmeno cosa avrebbe fatto l’indomani,oltre ad incontrare di nuovo Gin, ovvio. Gin,sorrise pensando alla ragazza,quando era con lei dimenticava tutti i problemi che la sua vita gli comportava,tutte le angosce di quel dannato nome che aveva sparivano. Da ragazzino era fiero di essere un Malfoy e lo dava a vedere a tutti,ma pian piano cresceva, e ora che era diventato grande,forse troppo presto per i suoi 15 anni non  pensava più di essere così fortunato ad appartenere a quella famiglia,se così poteva essere chiamata. Arrivò davanti l’ufficio di Piton e bussò,quando sentì la voce dell’uomo dire avanti,entrò.
<< Voleva vedermi professore ? >>  disse  il ragazzo.
<< Si. Siediti pure Draco >>  rispose l’uomo.
<< Che succede ? >>  chiese il biondo.
<< Dovrei essere io a farti questa domanda in realtà >> disse Piton e Draco corrucciò lo sguardo non capendo. Così il professore di pozioni,sospirò e continuò.
<< Poco fa è venuto Potter nel mio ufficio per chiedermi spiegazioni in merito a un ordine da me dato. Che però,non mi risulta di aver mai effettuato >>  spiegò l’uomo e vide il figlioccio dinnanzi a se digrignare i denti,imprecando contro Potter.
<< Allora Draco,che succede con la piccola dei Weasley ? >> 
<< Non succede niente >>  rispose il ragazzo.
<< Draco Malfoy,sai di poter parlare con me,quindi dimmi cosa succede con quella ragazza, ora >>  tuonò l’uomo.
<< La sto aiutando con Pozioni >>  disse il ragazzo senza scomporsi minimamente.
<< E da quando ti preoccupi dei Weasley ? >>
<< Non me ne preoccupo >> 
<< Ma di lei si >>  disse ancora l’uomo e il biondo iniziò a sbuffare.
<< Che gliene importa ? >>  disse Draco al professore.
<< Non mi interessano i tuoi affari sentimentali Draco – disse Piton – ma non vorrei che dimenticassi di chi lei è la figlia – sospirò – e soprattutto, di chi sei figlio tu >>
<< Non ho dimenticato nulla di tutto ciò >>  rispose il ragazzo,sentendosi messo alle strette.
<< Allora dimmi,cosa succede ? Perché è chiaro come l’acqua che non la stai prendendo in giro >>  disse il professore.
<< E cosa la rende così sicuro professore ? >>  passò al contrattacco il biondo.
<< Il modo in cui ti comporti quando sei con lei >>  rispose l’uomo << Sei diverso,anche se non te ne accorgi,ma come ho detto non voglio sapere dei tuoi affari sentimentali >>
<< Io non ho nessun affare sentimentale con Ginevra Weasley >>  ribeccò il bel Malfoy.
<< Ma voglio – continuò l’uomo,come se il ragazzo non avesse parlato affatto – che tu sia discreto,quando questa storia dell’aiuto in pozioni terminerà prima o poi. Perché se tuo padre venisse a sapere che hai interesse per una Weasley e che ci passi del tempo,non so se io e tua madre potremmo proteggerti sempre dalle sue sfuriate Draco >>  e il ragazzo abbassò lo sguardo.
<< D’accordo >>  acconsentì il ragazzo  << Cosa hai detto a Potter ? >>  chiese poi dando del tu al suo padrino.
<< Ho retto la tua scusa perché volevo capire >>  disse Piton.
<< Grazie >>  disse Draco e si alzò,per avviarsi verso l’uscita.
<< Ricorda, sta attento Draco >>  disse l’uomo guardando il ragazzo davanti a sé.  
<< Si,ma non c’è niente tra di noi >>  continuò il ragazzo.
<< Non voglio saperlo,voglio solo che stai attento >>  disse l’uomo,facendo intuire che il discorso finisse lì,e il ragazzo uscì dall’ufficio. Draco cambiava in presenza della ragazza e si vedeva che non provava più disprezzo nei suoi confronti,ne odio,ma questo avrebbe mai fermato le intenzioni di Lucius ? Ovviamente no. Se avesse saputo,avrebbe velocizzato i tempi. Draco,non era un cattivo ragazzo e lui lo sapeva,lo aveva sempre saputo. Era solo eccessivamente egocentrico e leggermente fastidioso quando si trattava di dar fastidio o di sfottere qualcuno,ma questa era una caratteristica puramente dei Malfoy.  Era diverso dal padre, per fortuna, e il fatto che provasse interesse per una Weasley,che fino a poche settimane prima odiava a morte ne era la prova,non c’era disgusto nei suoi occhi mentre parlava di lei prima,c’era solo,protezione….protezione,ecco cosa era riuscito a constatare Piton. Parlavano di lui e il ragazzo sebbene agitato non lo dava a vedere,mantenendo la classica calma dei Malfoy,ma se si parlava della ragazza,negava,ma non per vergogna,negava per protezione,era sicuro che Draco sapesse cosa sarebbe successo se qualcuno avesse saputo,non era mai stato un ragazzo stupido e superficiale,tutto il contrario. Se gli interessa la Weasley,che considerava una traditrice del proprio sangue,allora,forse Silente aveva ragione,forse,non tutto era così buio e perduto.  
 
 
 
 



Finiti gli allenamenti di quidditch i grifondoro si rintanarono nella loro sala comune,chi per riposarsi,chi per finire i compiti arretrati. Mentre chi come Harry per cercare Ron e potergli dire che cosa aveva scoperto qualche ora prima. Trovò l’amico seduto su una poltrona davanti al camino insieme ad Hermione,intenta nella lettura di un libro. La settimana prima il prescelto era davvero distrutto a causa  dell’obbligo di Hermione nel dover fare i compiti per due. Quando gli amici lo videro,gli sorrisero e lui si sedette sul divanetto accanto a loro.
<< Come è andato l’allenamento ? >>  chiese la ragazza e lui le sorrise.
<< E’ andato bene >>  disse il moro << Sono andato da Piton oggi >>  disse poi e i due si voltarono a guardarlo.
<< Perché ? >> chiese Hermione << E’ successo qualcosa ? >>
<< No,ma volevo sapere di più sulla storia che Malfoy deve aiutare Ginny >>  rispose il ragazzo e mentre Ron sembrava entusiasta all’idea che l’amico fosse andato da Piton,Hermione si irrigidì all’istante.
<< Harry – disse la ragazza – come hai potuto ? >>
<< Cosa ? >>
<< Non avevi alcun diritto di fare una cosa del genere. Se è stato un ordine di un professore,tu non puoi andare lì e reclamare,nessuno può,tanto meno per una stupida faccenda come la gelosia – disse ancora arrabbiata la ragazza – perché si, Harry, si nota che sei geloso di Ginny >>
<< Herm, ti rendi conto che lei passa tutti i giorni con Malfoy ? E se le facesse del male ? Insomma suo padre è ….>>
<< Hai detto benissimo Harry,suo padre è un mangiamorte,non Malfoy. E tu non hai alcun diritto ad impicciarti di questa storia,è un ordine di un professore,fine della storia >> disse la ragazza. Ormai Hermione era arrabbiata e in più sapeva che quello non era un ordine di Piton,ma se Harry non aveva ancora detto nulla, voleva dire che per qualche strano motivo il professore aveva retto il gioco al suo caro figlioccio. Bhe,meglio così,pensò.
<< Ma Herm…>>  tentò di dire Ron,ma la ragazza lo fermò prima che continuasse.
<< Niente ma Ron. Avrei potuto capire te,perché sei suo fratello e le vuoi bene,e ti preoccupi per lei. Quindi avresti avuto il diritto,magari di saperne di più. Ma tu Harry – disse alzandosi – tu non hai alcun diritto. Ginny non è più la tua ragazza e questa tua smania di metterti contro Malfoy per gelosia è una cosa molto stupida. Ginny non è mai stata ingenua e Malfoy la sta solamente aiutando,quindi finiscila perché stai diventando ridicolo e se continui così,l’unica cosa che troverai in Ginny sarà odio nei tuoi confronti,soprattutto se sapesse quello che hai fatto oggi,soprattutto dopo che vi aveva detto,in particolare a te Harry,di farvi gli affari vostri sulla sua vita >>  e dicendo così la ragazza stava per allontanarsi,ma Ginny comparve sulle scale,poiché stava scendendo in sala comune.
<< Cosa dovrei sapere ? >>  chiese la ragazza incrociando le braccia al petto.
<< Nulla sorellina >> intervenne Ron che ricevette un’occhiataccia da Hermione,che invece credeva che la ragazza,nonché sua migliore amica,meritasse di sapere.
<< Hermione ? >>  chiese allora Ginny,sapendo che la ragazza non le avrebbe mentito,ma mentre la riccia stava per aprire bocca,comparve Neville.
<< Ragazzi andiamo a cena ? >>  chiese il moretto e a lui si unì anche Ron con Harry al seguito,così Hermione disse a Ginny che ne avrebbero parlato dopo,non facendosi sentire dagli altri. La rossa annuì e insieme agli altri si avviò verso la Sala Grande per la cena.
 
 
 
 



 
 Ginny si sedette accanto ad Hermione,che al suo fianco aveva Blaise,mentre Harry si sedette accanto a lei con al seguito Ron e Neville. Ginny a quel gesto si irrigidì leggermente,insomma, possibile che non capisse ? Per lei era davvero troppo appiccicoso. Stavano tutti mangiando,mentre Ginny notò che al tavolo delle serpi mancasse una chioma bionda,ma in quel momento un coro di mormorii si alzò da tutti i tavoli e Ginny si voltò come tutti verso l’ingresso della sala,dove la chioma bionda che stava cercando fece il suo ingresso e Ginny capì il motivo di quei mormorii. Draco non aveva la divisa addosso,ma un paio di jeans neri attillati che gli fasciavano perfettamente le gambe muscolose e poi indossava una camicia bianca con i primi due bottoni sbottonati che lasciavano sognare la maggior parte delle ragazze che avevano gli occhi languidi. Quando il ragazzo si sedette al suo posto,si voltò a guardarla e le rivolse un occhiolino divertito,mentre Ginny sentì il cuore accelerare a quella visione. Dovette ammettere che la infastidiva il fatto che quel ragazzo,naturalmente bello come un Dio,attirava sguardi da tutte le parti,ma la cosa che le fece storcere il muso fu vedere come Pansy Parkinson si stava totalmente strusciando addosso a lui. Ginny sentì una rabbia immane montare dentro di lei e le venne voglia di andare lì,afferrare Malfoy per un braccio e baciarlo,sottolineando la proprietà. Poi si arrestò a quel pensiero,proprietà ? Da quando vedeva Malfoy come qualcosa di suo ? Merlino,sto impazzendo a furia di passare del tempo con lui,si disse la rossa. Draco aveva notato l’effetto che aveva fatto alla rossa,e non gli era sfuggito lo sguardo d’odio che le era passato negli occhi,mentre Pansy si stava strusciando addosso a lui. Draco la respinse subito e la sentì piagnucolare,ma non gli importava niente,vide uno sguardo di soddisfazione sulla faccia di Ginevra e ne sorrise. Non si era mai preoccupato di quello che potesse pensare qualcuno,nel vederlo in certi atteggiamenti,ma adesso gli importava eccome,se alla rossa desse fastidio,non si spiegò il perché,lo sentiva e basta. D’un tratto vide quel viscido di Potter mettere un braccio sulle spalle della Weasley,mentre loro erano concentrati su una battaglia di sguardi che sembrava non avere fine, e la cosa lo mandò in bestia,ma sorrise strafottente vedendo che la ragazza si liberò subito dell’intruso scostandosi bruscamente. Vide Potter provarci di nuovo e a quel punto sentì chiaramente la voce di Ginevra che si alzò per tutta la sala grande.
<< Harry vuoi smetterla ? >>  urlò la ragazza arrabbiandosi,mentre tutti gli studenti si voltarono verso di lei.
<< Non capisci proprio quando una ragazza non ti si fila, eh Potter ? >>  disse poi il principe delle serpi intromettendosi e scatenando le risate ovunque in quella sala.
<< Malfoy >>  ringhiò il prescelto.
<< Dimmi Potter >>  continuò il ragazzo,mentre Blaise lo guardava ridendo dal tavolo dei grifoni accanto alla zannuta.
<< Fatti gli affari tuoi e piantala di intrometterti. Se non ti conoscessi penserei che ti piace Ginny >>  disse il moro,sapendo che a quel punto il serpeverde avrebbe negato di sicuro. Ma il biondo in realtà sconvolse l’intera sala,compreso Piton,che però sapeva che quello era solo un gesto di stizza contro il prescelto e che l’indomani nessuno l’avrebbe ricordato,così si tranquillizzò. Poi osservò il ragazzo  biondo e capì. Si,Draco Malfoy stava davvero cambiando atteggiamento se si trattava di quella ragazza e non potè fare a meno di notare come Draco avesse irrigidito il corpo nel vedere Potter sfiorarla.
<< Magari è così per davvero Potter >>  disse il biondo,facendo sbarrare gli occhi a Ginny e alla maggior parte della sala grande.
<< Stai bleffando >>  disse il moro  << Tu odi i Weasley >>
<<  Si è vero,ma non odierei mai la mia ragazza ti pare ? >>  e così dicendo si alzò avvicinandosi al tavolo con gli sguardi di tutti addosso.
<< Tu sei diventato pazzo Malfoy >>  ringhiò Harry,mentre quello gli rise in faccia. Nel frattempo Hermione e Blaise osservavano la scena interessati,Ron era svenuto ed era stato soccorso da un Neville a dir poco scioccato,per non parlare della Parkinson che piangeva perché il suo amore aveva preferito una pezzente. I gemelli e Lee erano a dir poco sconcertati,ma interessati allo stesso tempo a quella strana situazione che si stava creando,sembrava quasi un triangolo amoroso,ma sembrava era la parola più esatta,poiché nessuno sapeva realmente che cosa passava per la testa a Draco Malfoy e nessuno lo ostacolava,perché lo temevano. Il tavolo delle serpi lo guardava ridendo,per la figura che Potter stava facendo,la sua fan numero uno aveva preferito il suo acerrimo nemico.  Ginny guardava Draco che veniva verso di lei,fino a fermarsi di fronte,in tutto quello la ragazza non aveva ancora proferito parola.
<< Gin – disse il biondo calcando il nomignolo che fece sbarrare gli occhi ad Harry – sai che San Potter oggi è andato da Piton a reclamare il fatto che io ti aiutassi in pozioni ? >>. Ginny si voltò a guardare Harry e una scintilla d’odio che il moro non aveva mai visto le attraversò gli occhi.
<< Harry >>  urlò lei indignata e guardò Hermione che annuì,intuendo ciò che la ragazza le avrebbe voluto dire prima.
<< Qualcuno mi porti fuori di qui o giuro che ti uccido con le mie mani >>  disse la rossa al moro e fece per dargli una sberla,quando un paio di braccia toniche la afferrarono per la vita e la strinsero contro il proprio petto. Facendo sobbalzare sia il cuore della ragazza, che il proprio.
<< Tranquilla dolcezza – disse Draco,guardando un Harry con gli occhi fuori dalle orbite – ti porto io fuori di qui. Sai, conosco un bel modo per sfogarsi. Un modo che nemmeno San Potter conosce >>  e detto questo rise,lasciando un bacio sulla guancia della rossa che sembrava aver preso fuoco,mentre le serpi si rotolavano dalle risate,insieme al resto della sala grande. I professori erano a dir poco scioccati dalle ultime battute,tranne Piton che sembrava leggermente divertito,dell’uso della lingua del figlioccio.  Draco uscì dalla sala grande con Ginny ancora stretta a sé,lasciando Harry Potter come uno stoccafisso in mezzo all’intera sala e uno sguardo che avrebbe potuto uccidere.    
 
 
 
 
 





Draco la condusse fino in cima alla torre d’astronomia e solo dopo qualche minuto si rese conto che la teneva ancora stretta a sé. La lasciò andare e lei rimase immobile a contemplare il cielo.
<< Come ha potuto andare da Piton ? >>  disse poi la ragazza in un sussurro.
<< Devo ammettere che San Potter è molto geloso,sebbene tra voi sia finita. E come ti avevo detto tempo fa,a quanto pare non si da pace a rivolere indietro le cose come fossero pacchi postali >>  disse il biondo.
<< Incredibile,dopo il motivo per cui ci siamo lasciati,lui ancora non si fida di me al punto da andare a verificare se quello che gli avessi detto era vero >>  disse Ginny abbassando lo sguardo. Draco le si avvicinò e le alzò il viso.
<<  Ti senti ferita ? >>  le chiese. Il pensiero che la ragazza potesse dirgli di si gli fece mancare l’aria,ma voleva saperlo. Doveva capire,perché se fosse stata ferita,voleva dire che forse provava ancora qualcosa per quel Potter.
<< No – disse lei e lui ricominciò a respirare – no perché non lo amo più,ma sono delusa dal suo comportamento >> 
<< Classico di Potter >> disse il biondo.
<< Sei consapevole che quando Ron si sveglierà verrà a cercarti ovunque ? >>  disse poi lei cambiando di scorso e immergendo gli occhi in quelli del ragazzo davanti a lei.
<< Si – disse Draco – ma non importa. Non potevo certo continuare a guardare Potter metterti le mani addosso,come se fosse il tuo padrone >>
<< Bhe,grazie comunque >>  disse Ginny  << Anche se avresti potuto evitare di dire che ero la tua ragazza e che ti piacevo >>
<< Tranquilla Weasley,ovviamente hanno capito tutti che lo stavo facendo per far innervosire Potter o nessuno avrebbe riso per una tale notizia,non credi ? >>
<< Giusto >>  commentò la ragazza. Draco la guardò,era qualcosa di bellissimo alla luce della luna,sembrava un angelo.
<< A proposito Weasley,gelosa di Pansy ? >>  chiese il biondo con la malizia negli occhi.
<< Ti piacerebbe Malfoy >>
<< Ho visto come l’hai guardata >>  e rise.
<< Bhe,allora tu sei geloso di Harry per caso ? >>  chiese lei rendendogli pan per focaccia.
<< Si,sono geloso Weasley. Non tollero che si tocchino le mie cose >>  rispose lui sorprendendola e a Ginny mancò un battito.
<< E da quando sarei una cosa tua Malfoy ? >>
<< Da quando abbiamo una sfida in corso Weasley. E’ una cosa che riguarda solo me e te. Niente terzi incomodi,quindi pertanto,sei mia fino a conclusione dei giochi >> le sussurrò all’orecchio,prima di torturarle una guancia e scendere verso il collo,mentre con le mani iniziò a giocare con i suoi capelli. Ginny sospirò a quel contatto,un gioco,era tutto un gioco,una sfida si ripeteva. Lui aveva detto che era sua fino a conclusione dei giochi,lei era in gara per una sfida,si decise a pensare. Ma se era un gioco, perché sentiva il cuore battere tanto forte ogni volta che lui le rivolgeva uno sguardo o la sfiorava ? E’ un gioco,si disse il ragazzo,solo un gioco,ma allora,perché stava morendo dalla voglia di non doversi più staccare da lei ?  
 
 
 
 
 




Ron girava per la sala comune di grifondoro come un leone che attende di azzannare la propria preda.  Continuava a ripetere “Io lo uccido” riferendosi a Malfoy,mentre Harry si torturava le mani e Hermione seduta sulla poltrona sperava che Ginny arrivasse il prima possibile. Ormai era passata un’ora buona da quando Malfoy l’aveva trascinata via dalla Sala Grande per la seconda volta in un paio di settimane,ma la ragazza dai capelli ramati non si decideva a farsi viva. Lee e George erano piuttosto divertiti a guardare Ron seduti sul divano,mentre Fred seduto per terra davanti al camino continuava a scambiarsi sguardi con Hermione che arrossiva di poco cercando di non darlo a vedere. George,Lee ed Harry non si fecero sfuggire quegli sguardi e si lanciarono una lunga occhiata eloquente.
<< Ronald calmati >>  disse poi Hermione, che stava per scoppiare se l’amico non si dava una calmata.
<< Calmarmi ? Calmarmi dici ? Mia sorella è scappata con Malfoy,dopo aver confessato di essere la sua ragazza >>  urlò quello crollando sul divano accanto ad Harry.
<< Tecnicamente,prima cosa è stato Malfoy a dire che lei è la sua ragazza e secondo,lei non è scappata con Malfoy,lui l’ha portata via prima che aggredisse Harry >>  disse Lee.
<< Che differenza c’è ? >>  chiese Ron sbuffando.
<< Comunque,era chiaro a tutti che Malfoy lo stesse facendo solo per far fare la figura dell’allocco ad Harry >>  disse Fred.
<< Tante grazie, chiunque tu sia >>  disse il moro.
<< Fred >>  disse Hermione per lui e il rosso la guardò,come sempre meravigliato dal fatto che lei li riconoscesse così bene. Nessuno sapeva del bacio della settimana prima,a parte George,Lee,Ginny e le due serpi.
<< Scusa Harry,ma è vero >>  disse George sostenendo la tesi del gemello.
<< E comunque non lo avrebbe fatto se tu non avessi continuato ad infastidire Ginny a quanto ho capito >> disse Fred.
<< In ogni caso,cosa importa a lui di Ginny ? E’ la seconda volta che si intromette >>  continuò il prescelto sentendo il sangue ribollire nelle vene.
<< Se non sbaglio tra te e mia sorella è tutto finito,quindi se lei non vuole più saperne di te,gradirei che facessi come ti è stato gentilmente chiesto. O dovrò complimentarmi con Malfoy per il pugno che ti ha dato >>  disse Fred arrabbiandosi leggermente. Hermione lo guardò e rimase un po’ meravigliata,che Ron geloso fosse pesante si sapeva,ma solo perché ci teneva a sua sorella. Si ricordava di un’estate qualche anno prima quando Molly le disse che semmai si fossero arrabbiati i gemelli per difendere la sorella,allora Ron a confronto sarebbe stato un cucciolo.  
<< Mi spiace Harry,ma la penso come lui >>  si unì George.
<< Cosa ? State scherzando vero ? Io tengo molto a lei >> ribeccò il moro.
<< Se non sbaglio sei stato tu a lasciare Ginny e se lei si è stancata dovresti fartene una ragione >>  si intromise Lee a dar man forte ai gemelli. Ron li fissava sgomenti,come potevano pensare che Harry non fosse adatto alla sorella.
<< E voi vorreste lasciarla nelle mani di Malfoy ? >>  disse Ron sbiancando.
<< Per la barba di Merlino Ron – disse Hermione – Malfoy ha detto quelle cose per infastidire Harry e renderlo ridicolo davanti a tutti,non per altro >>  e in quel momento una chioma rossa fece il suo ingresso in sala comune,prendendo atto di avere sei paia di occhi addosso. Sapeva che ora veniva la parte difficile.
<< Dove sei stata ? >>  chiese Ron.
<<  Da Hagrid >>  mentì la ragazza e tutti la guardarono.
<< E sei stata tutto questo tempo da Hagrid ? Ginny non mentire. Sei andata via con Malfoy ! >>  continuò Ron.
<< Non sto mentendo – sospirò Ginny – sono andata con Malfoy a prendere delle cose nell’aula di pozioni e poi io sono andata da Hagrid. Dovevo dargli un messaggio da parte della Mcgranitt >> 
<< Va bene ti credo sorellina – disse Ron e la sorella si sentì leggermente più leggera – ma devi spiegarmi questa cosa di Malfoy prima che vada ad ucciderlo con le mie mani >>
<< Mi sta solo aiutando in pozioni Ron. Quello che ha detto,lo ha fatto per farvi arrabbiare come ha sempre fatto in questi,vediamo,ultimi cinque anni ? >>  disse Ginny.
<< Che ti avevamo detto >>  dissero all’unisono i gemelli,Hermione e Lee. E poi si guardarono divertiti. Harry era l’unico ad avere ancora il viso basso,non l’aveva degnata di uno sguardo da quando era entrata e a Ginny,stranamente,questa cosa non la toccò neppure.
<< Ginny,noi dobbiamo parlare >>  disse Harry guardandola.
<< Harry, io non ho nulla da dirti. Quello che hai fatto oggi mi ha molto deluso e io non ho nessuna intenzione di starti a sentire >>  disse Ginny.
<< Ma sentiti – disse il moro – sembri Malfoy quando parli,ti ha fatto il lavaggio del cervello ? >>  l’aggredì il ragazzo occhialuto.
<< Bada a come ti rivolgi a mia sorella >>  digrignò  Fred tra i denti alzandosi. Hermione si mise tra Harry e Fred.
<< Smettetela subito – urlò la ragazza – ma si può sapere che diamine succede ? Insomma,sappiamo tutti com’è Malfoy e come si comporta con noi,non c’è da meravigliarsi se non perde occasione di prenderci in giro. E ora sono stanca fino alla nausea di ripetere che Ginny non è stupida e sa quello che fa >>  disse la mora,mentre Fred annuiva alle sue parole,così come il gemello.
<< Ti ho avvisato Harry – disse Fred – mia sorella è grande abbastanza da sapere quello che fa,non ha bisogno di protettori inutili. Se ha qualche problema viene da me e George non da voi due >>   disse il ragazzo indicando il prescelto e il fratello minore.
<< Grazie Fred >>  disse Ginny e il fratello ricambiò lo sguardo.
<< Fred sei impazzito ? Quello è Malfoy >>  disse Ron.
<< So chi è Ronnino,per questo non mi importa più di tanto. Conosco Ginny e mi fido di mia sorella a differenza tua a quanto vedo. Ginny prende le sue scelte da sola così come ognuno di noi in questa maledetta stanza. Sua la vita,sue le scelte,fine della conversazione >> e così dicendo,il rosso uscì dalla sala attraverso il quadro. George e Lee salirono al piano di sopra,intuendo che qualcun altro avrebbe seguito Fred. Ginny non degnò ne Ron,ne Harry di uno sguardo e scambiando un’occhiata con Hermione salì in camera di quest’ultima dove l’avrebbe aspettata.
 
 
 
 
 
 



Hermione uscì dal quadro lasciando Ron ed Harry a borbottare contrariati sul divano,ma nessuno si sarebbe messo contro Fred Weasley arrabbiato, e lei lo sapeva. La ragazza vagò un po’ per i corridoi e alla fine lo trovò seduto sul bordo della fontana nel parco. Si avvicinò piano e quando lui udì dei passi,alzò lo sguardo convinto di trovarsi davanti il gemello o Lee,ma rimase sorpreso di vedere l’ultima persona che avrebbe immaginato.
<< E’ stato molto bello quello che hai detto per Ginny prima >>  disse Hermione sedendosi.
<< Tu la pensi come me >>  constatò il ragazzo.
<< Certo. Ginny è grande e può fare ciò che vuole. Come hai detto tu,sua la vita,sue le scelte >>  disse la riccia.
<< Perché ho la sensazione che queste parole ora non mi sembrino più interessate a Ginny ? – chiese il rosso guardandola – c’è qualcosa che devi dirmi ? >>
<< Solo che come hai detto tu ognuno fa le proprie scelte,indipendentemente dagli altri >>  spiegò la ragazza.
<< Si >>  annuì lui. Per un po’ nessuno dei due parlò,ma rimasero a fissare il cielo scuro.
<< Non ti avevo mai visto così protettivo nei confronti di Ginny >>  riprese lei.
<< Perché non ne ho mai avuto motivo >>  disse Fred.
<< E’ per questa storia delle lezioni di pozioni con Malfoy che ti preoccupi ? >>
<< No. Non per quello in realtà. Non fraintendermi,so che quello è Malfoy,ma non mi piace l’atteggiamento che sta assumendo Harry nei confronti di Ginny e non vorrei facesse cavolate >> disse il rosso,rivolgendo gli occhi ambrati in quelli di Hermione,color cioccolato.
<< Ti capisco – disse Hermione – e poi per quanto mi costi ammetterlo con le sceneggiate Malfoy ci sa fare >> 
<< In effetti,non me lo aspettavo >>  disse Fred ridendo  << E poi è la seconda volta che difende Ginny e non so,non ho visto odio o disgusto nei suoi occhi quando le si è avvicinato. Non c’era nemmeno voglia di picchiare Harry. Per un momento mi è sembrato quasi volesse proteggerla >>  disse il ragazzo e Hermione si morse il labbro inferiore,se ne era accorto. Lo aveva notato anche lui.
<< Ma in ogni caso è pur sempre Malfoy – sospirò il ragazzo – e comunque,mia sorella sa scegliere e so che qualsiasi decisione prenda la fa sempre con il cuore,quindi,non mi preoccupo >>  disse Fred sorridendo.
<< Mi sorprendi sempre Weasley – sorrise Hermione – non mi aspettavo tutta questa profondità da parte tua >>
<< Mai sottovalutarmi Granger – disse lui – potrei sorprenderti in modi che neanche immagini >>  e così dicendo le baciò una guancia,tornando nel castello,mentre lei ancora un po’ confusa dalle parole del ragazzo e dal bacio dolce e delicato, si ritirò dinnanzi alla sala grande dove attendeva Malfoy per la ronda.
 
 
 
 
 



Proprio come aveva pensato Piton,la mattina dopo a colazione nessuno parlò del teatrino avvenuto alla cena precedente,poiché sapevano che era tutta una scena made in Malfoy. Draco e Blaise fecero tranquillamente colazione, poi si divisero, quel Sabato c’era Hogsmeade e il moro ci andava con la mezzosangue zannuta e probabilmente anche con Potter  e Lenticchia,che ormai lo guardavano con un odio immane. Lui ne rideva di tutta quella storia e delle loro facce. Blaise era davvero strano,a volte si chiedeva anche lui come fosse finito a serpeverde,visto la gente che frequentava delle altre case,ma restava comunque il suo unico e vero amico. Il biondo invece non aveva voglia di andarci in quello stupido paesino,o si sarebbe dovuto sorbire Pansy tutta la giornata e non la sopportava più. Avrebbe di gran lunga preferito riuscire a trovare la Weasley in mezzo a quel baccano di studenti che c’era nei corridoi,dato il fermento per l’uscita. Intravide una chioma rossa andare verso la torre di astronomia e quando intuì che era la chioma che stava cercando,non perse un attimo di tempo che iniziò a salire lui stesso le scale.  Quando arrivò in cima,la vide. Era appoggiata con le braccia alla ringhiera di ferro della torre e guardava le tante testoline,che da lì parevano minuscole,degli studenti che andavano in direzione delle carrozze.
<< Come mai tutta sola Weasley ? >>  chiese lui. La ragazza dai capelli vermigli,sobbalzò alla sua voce,chiaro segno che non l’aveva sentito arrivare.
<< Non mi andava di andare ad Hogsmaede. E tu ? >>  chiese lei.
<< Se fossi andato avrei dovuto sorbirmi Pansy  tutta la giornata >>  spiegò il ragazzo,mostrando il chiaro disgusto a quel pensiero e Ginny ridacchiò nel sapere che era quella la reazione che la mora scatenava nel ragazzo biondo.
<< Immagino sia una cosa orribile >>  ridacchiò lei.
<< Non immagini nemmeno quanto >>  rispose lui sorridendole. Poi Ginny si voltò di nuovo verso il panorama che si dava dalla torre d’astronomia e Draco si avvicinò piano facendo aderire il proprio petto con la schiena della ragazza. Le scostò quelle lingue di fuoco da un solo lato del collo e carezzò con la mano il lato lasciato libero,prima di depositare un bacio languido su quella pelle chiara e pulita. 
 

 
 
 
 



Ciaooooo,bene, ecco a voi il diciottesimo capitolo tanto atteso ahahahahhaha,spero sia di vostro gradimento e che mi diciate che ve ne pare. Volevo solo dire una cosa agli amanti della Drinny che seguono la storia,ho iniziato a pubblicare un’altra long (stavolta completamente Drinny) che è già al secondo capitolo. Il titolo è Non tutte le serpi hanno il veleno,e rispetto a questa è più comica,diciamo così,per via delle vicende,in quanto è ambientata dopo la fine della guerra,quando i ragazzi tornano a terminare gli ultimi anni di scuola. La differenza sostanziale è che Silente non è morto,ok ho detto troppo. Se vi fa piacere andate a leggerla e ditemi che ne pensate. Alla prossima,Baci….
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Chocolates ***


<< Ehi Dra,ti sei perso una scena bellissima oggi. Saresti dovuto venire ad Hogsmeade >>  disse Blaise entrando in camera del prefetto biondo sbattendo la porta. Draco sobbalzò dal letto mettendosi a sedere e fulminò l’amico con lo sguardo.
<< La prossima volta che sbatti la porta ti schianto Zab >> disse gelido.
<< Ok,scusa. Ma avresti dovuto esserci >>  e così dicendo iniziò a ridere.
<< Il caro Weasley ha iniziato a sbraitare contro Potter. Sembrava impazzito >>  disse Blaise continuando a ridere. Draco alzò un sopracciglio.
<< Non so se la tua intelligenza è arrivata a constatarlo,ma ci sono molti Weasley in questa dannata scuola,e dato che so che non può essere stata Ginevra,di chi parli ? Lenticchia ? >>
<< No. Uno dei gemelli,ma non ho capito chi >>  disse il moro e poi sorrise  << Come fai a dire che non era stata lei ? >>
<< Perché lei era con me >>  disse il biondo.
<< Ginevra,eh ? >>  continuò il moro con l’aria di chi la sapeva lunga. E il biondo lo guardò male.
<< Non cominciare Blaise >>
<< Come vuoi,come vuoi. Ma la scenetta che hai fatto in sala grande è stata da premio Oscar,ed eri perfettamente immerso nella parte,devo concedertelo >> 
<< Che stai insinuando ? >>
<< Niente >>  disse Blaise,beccandosi un’occhiata gelida.
<< Comunque,perché Weasley ha aggredito Potter ? >>  chiese Draco.
<< Per via di Ginny >>  e a quelle parole Draco alzò il sopracciglio e lo scrutò. Che intendeva ?
<< Ovvero ? >>  chiese ancora.
<< Bhe,vuole che Harry stia lontano dalla sorella. Dice che deve  farsi gli affari suoi,dato che non è più il suo ragazzo >>  concluse il moro.
<< Chi l’avrebbe detto che un giorno sarei stato d’accordo con un Weasley >>  constatò il biondo,mentre un sorrisetto eloquente si faceva spazio sulle sue labbra.
<< Ma tu vai già d’accordo con una Weasley >>  disse il moro malizioso.
<< Non è quello che intendevo >>  ribeccò il biondo.
<< Ma ci vai d’accordo lo stesso  -- disse Blaise – quando avrà il compito di pozioni Ginny ? >>
<< Tra un paio di settimane,perche ? >>  chiese Draco.
<< Hai pensato che se prenderà un buon voto,non avrai più motivo di stare con lei in pubblico ? >>
<< Blaise – disse Draco – mi ha mai fermato qualcosa ? >> 
<< No >>  disse il moro.
<< Non succederà nemmeno questa volta >>  e così dicendo,si stiracchiò alzandosi dal letto e raggiunse l’amico per andare in sala grande. Era ora di cena.
 
 
 
 


I giorni passavano veloci,sembravano aver spiccato il volo. Ginny,ripeteva sempre la stessa routine. Si alzava,andava a colazione,scambiava sguardi con Draco. Poi andava alle lezioni e a pranzo un giorno si e uno no si sedeva con le serpi,dove il biondo le faceva ripetere alcuni concetti, e Blaise  la faceva ridere per ogni cosa,trascinando con se Hermione. Il pomeriggio dopo le lezioni,si recava in biblioteca con Draco e passavano ore a studiare,poi insieme andavano a cena e si dividevano. Era capitato solo un paio di volte,che a cena il biondo l’aveva seguita al tavolo dei grifoni,così,giusto per il gusto di far ribollire il sangue a Potter e company. Ginny notava che lui si divertiva a farlo e una volta le aveva anche scostato una ciocca di capelli dal viso,facendola diventare rossa,mentre Potter digrignava i denti e Lenticchia sbraitava.  La sera, quando lui aveva la ronda si incontravano sempre sulla torre d’astronomia,dove Draco le dava il tormento baciandole il collo,il viso e le spalle. Non era più arrivato oltre,come quel giorno in cui avevano fatto il giro in scopa. Lei non seppe se per la paura di essere scoperto o per il fatto che così facendo,forse,uno dei due avrebbe infranto la sfida. Già,la sfida,nonostante tutto durava ancora,sebbene a volte fosse dannatamente difficile,soprattutto per il ragazzo, e lei lo aveva notato. In realtà, anche lei moriva dalla voglia di un bacio travolgente,che solo lui sapeva dare,ma cercava di non darlo a vedere. Veloce come era arrivato Ottobre se ne andò, e così arrivò Novembre e il giorno del compito di pozioni,tanto atteso.
<< Ginny,vedrai che andrà bene – le disse Hermione – so che ti sei impegnata tanto. Andrà tutto bene tranquilla >>. La riccia lo ripeteva da quando Ginny si era svegliata,era agitata si notava benissimo.
<< Lo so,ma se sbaglio ? >> chiese ancora la rossa.
<< Non sbaglierai – continuò la riccia – l’altro ieri hai corretto un errore a Ron in sala comune,e noi siamo un anno avanti a te. E’ una cosa stupefacente. Malfoy ha fatto un buon lavoro,avete studiato tutti i giorni,sta tranquilla >>  concluse Hermione passandole una mano sulla schiena.
<< Ok,d’accordo >>  disse Ginny e finì il suo succo di zucca. Si sentiva ancora più agitata,non solo per la paura di sbagliare dopo tutto quello che aveva fatto,ma aveva anche paura di deludere Malfoy. In fondo,lui lo aveva fatto così,senza un motivo,certo oltre a tormentarla,ma avrebbe benissimo potuto tormentarla senza doverla aiutare,in fondo a lui che importava della sua media in pozioni ?
<< Sorellina, andrà benissimo – le disse uno dei gemelli – come ha detto Mione,hai studiato tanto >>  e le fece un sorriso. Fred,si disse. L’ha chiamata Mione. A un certo punto si sentì toccare una spalla e si voltò,trovandosi uno sguardo di ghiaccio intento a fissarla.
<< Vieni >>  le disse solamente e lei annuì alzandosi. Ne Ron,ne Harry dissero nulla,ormai abituati,anche se infastiditi alla presenza del biondo serpeverde. Ginny prese la borsa e si allontanò con Draco,arrivati fuori dalla sala comune,camminarono per i corridoi avviandosi ai sotterranei,dove era situata l’aula di pozioni. Draco la prese per un polso fermandola di colpo e la fece poggiare alla fredda parete,che sembrò rilassarla un attimo,poiché si intorpidì di nuovo,nel sentire il ragazzo tanto vicino. Era passato del tempo,ma quella vicinanza la rendeva ancora instabile.
<< Allora Weasley,guardami >>   le disse prendendole il viso in una mano e alzandolo. Lei lo guardò,ma non rispose. Merlino,quegli occhi erano dannatamente belli, e riuscivano a farle morire le parole in gola.
<< Andrà tutto bene,non sbaglierai niente e prenderai un ottimo voto. Sono stato chiaro ? >>  disse Draco guardandola negli occhi,lei annuì,ma non era sicura.
<< Ma….>>  provò a dire,ma il ragazzo la fermò.
<< Niente ma. Ginevra, andrà come ho detto io. Puoi farcela,ne sei perfettamente in grado,molto più degli incapaci che dovranno affrontarlo con te >>  disse Draco.
<< Ok >>  rispose Ginny in un sospiro e stavolta ne sembrò convinta davvero,e il biondo le sorrise sghembro,come lei preferiva.
<< Ora che sei tranquilla – disse facendo il viso più vicino – che ne dici se ci divertiamo un po’ ? >>
<< Malfoy,possibile che tu non pensi ad altro,che non sia tormentarmi ? >>  chiese la rossa alzando gli occhi al cielo.
<< Non riesco a pensare ad altro che non sia tormentarti,mi spiace >>  rispose lui,e le posò un dito sulle labbra morbide,disegnandone il contorno. La guardava e la voleva,voleva quelle labbra,ma doveva trattenersi,non si dicesse che Draco Malfoy non resista ad una donna,ma quella donna lo faceva impazzire,più la guardava più la voleva. E poi quei capelli,che odiava a morte su tutti gli altri,ma che su di lei creavano un mix letale. Erano lingue di fuoco capaci di trascinarti all’inferno,eppure,l’inferno mentre le leccava l’incavo tra il petto e il seno,sbottonandole sempre più la camicia,non gli sembrava così orribile. La sentì gemere,mentre la sfiorava e quando Ginny gli tirò appena i capelli,si sentì morire. Stava lentamente scivolando nell’oblio,un’oblio da cui non si sarebbe mai più rialzato. Sentirono le voci di alcuni studenti che si avvicinavano e Draco si staccò da lei,abbottonandole la camicia,lei si sistemo meglio il maglione. Il biondo unì le loro fronti e lei gli carezzò i capelli mettendoli a posto. Si guardarono e Ginny capì che il ragazzo stava cercando di infonderle sicurezza. Le lasciò un morbido bacio sulla fronte,con una tenerezza che non credeva di poter avere e che sconvolse lui stesso. Si allontanò piano,mentre Ginny prendendo la borsa e sistemandola scese nell’aula,seguita a pochi secondi di distanza dagli altri studenti.
 
 
 
 
 



Fu l’ora più lunga della sua vita e quando consegnò il compito notò che Piton la fissava in modo strano. Passarono parecchi minuti e quando vide il professore alzarsi e iniziare a consegnare i compiti con i risultati agli studenti,ognuno di loro accompagnato da una battuta sarcastica sul loro far pena nella materia,il cuore le si bloccò. Poi lo vide avvicinarsi a lei e si fermò davanti al suo posto.
<< Vedo che le lezioni con il signor Malfoy hanno dato i suoi frutti signorina Weasley. Continui così e non si distragga >>  disse Piton e le diede il foglio,su cui splendeva una grande O. Ginny strabuzzò gli occhi. Oltre Ogni Previsione,Merlino quando lo avrebbe saputo la madre avrebbe dato una festa. In quel momento la campana suonò la fine delle lezioni della mattinata. Ma la festa lei avrebbe dovuto farla a un’altra persona. Uscì di corsa dall’aula buia e corse su per le scale,raggiungendo il corridoio principale. C’era un bel po’ di gente,poi intravide il trio insieme ai gemelli,Lee,Luna e Neville,che stavano di sicuro per dirigersi a pranzo. Lee la vide e fece cenno agli altri che la guardarono a mo di domanda. Volevano sapere del compito e a giudicare dalla sua faccia,avevano intuito che fosse andato bene. Ron le fece segno di andare da loro e stava per farlo,quando una voce familiare riscosse la sua attenzione. Si voltò e vide un po’ più dietro al gruppo di grifoni,Blaise e Draco che ridevano per qualcosa. Il biondo non l’aveva vista. Ginny non ci pensò neanche,iniziò a correre,in fondo era lui che stava cercando,quando passò accanto agli amici Ron urlò.
<< Ginny,ma che… >> e non riuscì a finire la frase,poiché il biondo serpeverde al sentire quel nome si era voltato di scatto e vide la ragazza correre verso di lui. Quando gli fu vicino lei gli saltò addosso stringendolo al collo e il  biondo le cinse le braccia attorno alla schiena. Blaise guardava la scena divertito in prima fila,poi tossicchiò per ricordare all’amico che erano in un corridoio piuttosto affollato. Draco si scostò guardando la ragazza negli occhi,ma senza lasciarla. Era troppo sorpreso e allo stesso tempo felice,si ritrovò a pensare,di quel gesto.
<< Allora,come è andata ? >>  e Ginny scese dalle sue braccia,anche se mal volentieri,e gli mostrò il foglio. Blaise si era messo a guardare e aveva sbarrato gli occhi.
<< E tu – disse il moro indicandola – saresti quella che aveva bisogno di ripetizioni ? >> ,a quelle parole il gruppo di grifoni si avvicinò. Ancora scioccati per aver visto Ginny abbracciare Malfoy,e lui ricambiare,come niente fosse.
<< Ho avuto un ottimo insegnante >>  disse lei sorridendo compiaciuta,e guardando Draco che non aveva ancora detto niente,da quando aveva visto il voto.
<< Non è che hai imbrogliato Weasley ? >>  disse il biondo squadrandola. 
<< Starai scherzando >>  ribeccò Ginny.
<< Sei troppo brava  >>  si giustificò.
<< Paura che l’allieva superi il maestro Malfoy ? >>  chiese lei sbattendo gli occhioni e il ragazzo a quel gesto la fissò divertito.
<< Ne devi fare di strada  -- disse Draco – una O non è niente >>,solo in quel momento il gruppetto rosso oro sembrò risvegliarsi.
<< Hai preso una O ? In pozioni ? >>  disse Ron con gli occhi fuori dalle orbite.
<< Sei stata bravissima Ginny >>  le disse Hermione abbracciandola.
<< Wow,sei grande sorellina >>  le disse George.
<< Grazie >>  rispose lei sorridendo.
<< Quindi ora le lezioni sono finite ? >>  disse poi l’unica voce,che secondo Blaise non avrebbe dovuto parlare.
<< Le lezioni finiscono quando lo decide Piton, Potter >>  ringhiò il biondo. Harry lo sfidò con gli occhi,gli dava ai nervi il fatto che quella serpe avesse abbracciato Ginny poco prima.
<< Non credo che con quel voto ti servano ripetizioni >>  disse il moro rivolto a Ginny. Ma la ragazza stupì tutti. Pensavano gli avrebbe urlato di farsi gli affari suoi,invece Ginny lo ignorò bellamente e si rivolse al biondo serpeverde dinnanzi a lei.
<< Malfoy – disse la ragazza – puoi venire con me al parco ? >>. Il biondo a quella domanda,la fissò,quasi orgoglioso dell’atteggiamento. Guardò Potter sprezzante e poi si rivolse a Ginny.
<< Come vuoi Weasley >>  rispose Draco e afferrandola per un braccio la trascinò via,mentre Blaise rideva e Fred guardava la sorella divertito. In un altro momento,lei avrebbe urlato contro Harry,invece era rimasta calma e lo aveva bellamente ignorato. Stava crescendo anche lei.
 
 
 
 



<< Come ha potuto andare via con Malfoy ? >>  urlò Ron nel corridoio,mentre si dirigevano in sala grande seguiti da Blaise.
<< Quella serpe le ha fatto il lavaggio del cervello >>  disse Harry e Blaise lo guardò male,prima di innervosirsi.
<< Sai Harry,non ho mai avuto nulla contro di te,ma ora stai iniziando a stancarmi >>  disse il moro fermandosi nel bel mezzo del corridoio.
<< Che vuoi dire Blaise ? >>
<< Che devi finirla – urlò Blaise – Draco non ha fatto il lavaggio del cervello a nessuno. Ha solo aiutato Ginny in pozioni e mi sembra più che lecito che lei voglia ringraziarlo,in fondo che motivo aveva Draco di preoccuparsi altrimenti. Sei tu,che non capisci che stai diventando ridicolo. Ginny non è più la tua ragazza e dovresti seriamente farti gli affari tuoi >>. Hermione guardò il fidanzato e annuì. Lee la seguì a ruota,così come George.
<< Io ti ho già avvertito – disse uno dei gemelli,che tutti riconobbero come Fred,visto che alludeva alla precedente discussione – attento a come ti comporti con mia sorella >>  e detto questo si diresse in sala grande con  George e Lee a seguito. Il prescelto sbuffò e si allontanò,la fame gli era passata.  
 
 
 



Harry si era allontanato da loro,possibile che nessuno capisse ? Lui voleva solo proteggere Ginny da quella serpe di Malfoy,e il fatto che lui l’aggredisse liberamente e che nessuno si preoccupava di rispondergli non era un buon segno. Ormai Malfoy,sembrava sempre avere ragione da tutte le parti. E poi, quando Ginny l’aveva abbracciato,lui era arrivato quasi al limite della sopportazione e avrebbe voluto andare lì a cancellare a suon di pugni il sorriso che si era impossessato della faccia di quel dannato furetto. Perché si,anche se per pochissimi secondi,lui si era accorto della sorpresa di Malfoy nell’essere abbracciato e del suo sorriso. Poi,quando lei gli parlava,lui l’ascoltava e la guardava,ma non con lo stesso disgusto di sempre e a  lui questa cosa non piaceva per niente. Arrivò al parco come una furia,ma di Ginny e Malfoy neanche l’ombra. Ma come ? Lei aveva chiaramente detto,”vieni al parco con me ?” Dove diavolo erano ? E se lui le stesse facendo del male ? E se magari,lei si comportava così perché quel maledetto la ricattava ? Si,di sicuro era così. Ne doveva parlare con Ginny,se quel dannato figlio di mangiamorte la ricattava,l’avrebbe pagata cara. Si voltò e continuò ad ispezionare il parco,ma niente. Non c’erano.
 
 
 




Fred si avvicinò piano alla poltrona della sala comune dove Hermione stava leggendo un libro,come al solito,pensò il bel rosso. Quando le fu alle spalle le sussurrò piano.
<< Ciao Mione >>,e  la ragazza essendo completamente assorta nella lettura sobbalzò.
<< Per la barba di Merlino – urlò lei – Fred >>  e il ragazzo scoppiò a ridere.
<< Stai per caso attentando alla mia vita ? >> disse lei,portandosi una mano sul cuore,ma il ragazzo ridacchiò.
<< Quello lo stai già facendo tu a me,veramente >>  ammise Fred e lei lo guardò confusa,poi il rosso  accennò al suo corpo con lo sguardo e lei capì. Aveva le gambe tirate dentro la poltrona e la gonna si era alzata fino a metà coscia,rivelando tutto il ben di Dio. Il maglioncino non lo portava per via del camino e quindi aveva i primi bottoni della camicia slacciati,che facevano intravedere lo spacco del seno, e i capelli leggermente disordinati. Agli occhi di Fred,era qualcosa di unico,stava quasi sbavando. Quando Hermione capì la situazione si alzò di botto,fulminandolo con lo sguardo.
<< Frederick Weasley >>
<< Cosa ? >>
<< Come ti permetti ? >>  chiese lei diventando completamente rossa per la vergogna e facendo due passi indietro. Per fortuna la sala era vuota ed Hermione ringraziò mentalmente Morgana.  
<< Di fare cosa ? >>  chiese il ragazzo con uno sguardo di chi la sapeva fin troppo lunga.
<< Di fare quello che stavi facendo >>
<< Che sarebbe ? >>  chiese ancora,ma la riccia arrossì. Hermione non avrebbe mai avuto il coraggio di rispondere con un “Guardarmi”, e il rosso lo sapeva bene. Ridacchiò avvicinandosi piano,quasi come volesse osservare i suoi movimenti.
<< Allora ? Cosa stavo facendo di così grave Mione ? >>  disse Fred calcando il nomignolo  vedendo la ragazza avvampare,ma lei fiera com’era non rispondeva. Fred si avvicinò ancora e le arrivò alle spalle,portò le labbra vicino all’orecchio della ragazza.
<< Non posso guardarti ? Sei così  bella >>  le sussurrò. Hermione sentì le ginocchia crollare. Fred le aveva appena detto che pensava che lei fosse bella,e lei restava muta. Si sentì le guance in fiamme, e non sapeva cosa fare.
<< Cosa volevi ? >>  chiese poi riprendendosi,con voce roca.
<< Te >>  rispose semplicemente il ragazzo spiazzandola.
<< Fred,non dire stupidaggini. Cosa volevi ? >>  chiese Hermione,mentre il cuore le sobbalzava per la risposta del rosso,e si staccò da lui. Si voltò a guardarlo,ma lui aveva una faccia strana.
<< Ti ho già risposto a questa domanda Mione. Ritenta >>  disse lui ridacchiando.
<< Cosa volevi da me ? >>  ribeccò lei. E Fred per tutta risposta le si avvicinò di nuovo e le mise una mano dietro la schiena,restando di fronte a lei.
<< Sicura di volerlo sapere ? >>  disse fissandola con gli occhi grandi,verdi e ambrati che la facevano impazzire.  Hermione sentì la voce diventare instabile,ma annuì appena. Fred la guardò intensamente e si perse negli occhi color cioccolato della ragazza davanti a lui.
<< Ti ho mai detto che amo i tuoi occhi ? Sono come il cioccolato e io lo mangerei sempre >>   disse lui continuando a guardarla negli occhi, e facendo scorrere la mano dietro la schiena della ragazza,che iniziò ad avvertire strani brividi. Hermione non capiva se i brividi derivassero dalla morbida carezza alla schiena o dalle parole che Fred le aveva rivolto.
<< Forse >>  gli rispose e lui si avvicinò.
<< Bene. Credo che te lo ripeterò all’infinito,mio caro cioccolatino >>  disse Fred, e la ragazza alzò un sopracciglio.
<< Cioccolatino ? >>  chiese la ricca confusa.
<< Si,sei un cioccolatino. Sei così bella quando arrossisci >>  le disse il ragazzo e lei si sentì morire. Se prima era rossa come un peperone,ora era incandescente,ne era certa.
<< Non ti bastava Mione come soprannome ? >>  chiese Hermione,cercando di cambiare il discorso e si staccò un po’ da lui,quando si ricordò di Blaise. Il pensiero del moro non l’aveva minimamente sfiorata da quando aveva visto Fred.
<< No,cioccolatino mi piace >>  rispose lui e si fece di nuovo vicino,posandole un bacio sulla guancia. Poi passò la mano sul suo fianco carezzandolo, e salì piano,calcando il suo profilo,arrivando alla guancia,poi ai capelli che scostò dietro l’orecchio. Le diede un altro bacio sulla guancia e la sentì sospirare. Hermione tentò di riprendersi, e staccandosi lo guardò negli occhi,arrossendo al limite del possibile e corse via in camera sua. Fred guardò  dove la ragazza era sparita e ridacchiò da solo davanti al camino con una faccia da ebete.
 
 
 



Ginny rientrò nella sua camera molto tardi quella sera. Aprì la porta e si ritrovò davanti Hermione seduta sul suo letto con le gambe incrociate.
<<  Morgana Ginny,dove sei stata ? >> 
<< In giro >>
<< In giro ?  >>
<< Si. In giro con Draco. Perché ? >>  chiese la rossa.
<< Bhe,dovrei raccontarti una cosa,ma non eri nemmeno a cena. Ho affrontato una lunga lotta contro Ron per impedirgli di venire a cercarti >>  disse la riccia.
<< Oh,bhe. Che è successo ? Sembri sconvolta >> 
<< Questa è un’altra storia di cui ti parlo dopo. Ma ora,dove siete stati tu e Draco ? >>  disse Hermione enfatizzando il fatto che l’amica l’avesse chiamato per nome. Ginny rise e  sospirò.
<< Siamo stati al lago nero,poi abbiamo preso la scopa e mi ha portato in un posto dove eravamo già andati. Siamo stati lì fino ad ora >>
<< E ? >>  disse Hermione.
<< E io adesso voglio sapere perché sei sconvolta. Il mio pomeriggio non è stato così interessante >>  disse Ginny,ma in realtà stava mentendo. Si vergognava nel dire ad Hermione cosa era successo con il biondo. In realtà,non che fosse stato qualcosa di grave,ma per lei era un po’ strano,dato che non si era mai spinta così. Ma Draco la faceva sentire sicura,quando la guardava,quando le parlava. Per di più aveva scherzato,incredibile,aveva scherzato con Draco Malfoy. Certo,poi avevano ripreso il discorso di quella mattina,come aveva detto lui prima di farla stendere,e le aveva di nuovo tolto la camicia per carezzarle la pelle e darle il tormento,anche se il più tormentato sembrava lui,ma non si era spinto oltre,non lo avrebbe fatto se lei non avesse voluto. Fu questa cosa che fece sorridere Ginny,il biondo sembrava l’opposto di quello che mostrava agli altri,ma lei doveva capire bene,non poteva di certo fidarsi cecamente all’improvviso. Lui era sempre Malfoy, e non era stupido.
<< Perché sorridi ? >>  le chiese Hermione,ma Ginny scosse la testa.
<< Nulla. Allora cos’è successo ? >>  chiese ancora la rossa e Hermione le raccontò tutto. Alla fine si sarebbe aspettata che Ginny le dicesse che aveva fatto un torto a Blaise solo nel pensare alle sensazioni che Fred le faceva provare,ma la ragazza la sorprese e scoppiò a ridere.
<< Ginevra Weasley – la rimproverò Hermione – non c’è nulla da ridere >>
<< Stai scherzando,vero ? >>  chiese la rossa con gli occhi sbarrati. Ma Hermione parlava sul serio.
<< Herm,io rido,ma non di te. Rido perché è assurdo che tu non capisca >>  disse Ginny.
<< Cosa devo capire ? >>  chiese la ragazza mordendosi il labbro.
<< Herm,devi capire cosa vuoi. E’ ovvio che quello che fa mio fratello non ti è per nulla indifferente,ed è chiaro come le sensazioni che provi con Fred ti sconvolgano più del dovuto,mentre dubito che con Blaise sia lo stesso – sospirò Ginny – in più,quando abbiamo giocato a quel gioco,hai chiaramente detto di non essere innamorata di Blaise,ma il gioco dice che tu sei innamorata,quindi dato che non  Blaise,non può essere altri che Fred >> 
<< Ma non posso essere innamorata di Fred >>  ribeccò la riccia,come se Ginny avesse detto un’eresia.
<< Perché no ? >>  chiese allora la rossa.
<< Perché lui è,bhe lui è Fred >>
<< Però Hermione,ti credevo più intelligente >>  rise Ginny e l’amica la guardò male.
<< Non può essere >>  disse convinta lei.
<< Ok,allora quando troverai tu una spiegazione razionale a queste sensazioni che provi quando sei con mio fratello avvisami. Magari scopriamo un nuovo sentimento, o una nuova scienza >>  disse la rossa e poi si andò a mettere il pigiama, pronta a dormire. Si coricò e poi dopo qualche attimo sentì la voce di Hermione.
<< Se fossi innamorata di Fred – disse la ragazza – perché starei con Blaise,allora ? >>
<< Bella domanda,ma questo lo puoi sapere solo tu, Hermy >>  disse Ginny e chiuse il discorso.
 
 
 
 
 
 


<< Buongiorno >>   fu la prima cosa che sentì Ginny,appena scese in sala comune. Alzò lo sguardo e si ritrovò un paio di occhi verdi davanti. Harry le sorrideva,per la prima volta dopo molto tempo. Non credeva di trovare qualcuno lì,era presto,molto presto. Hermione dormiva ancora e lei voleva camminare un po’ all’aria fresca,invece,si ritrovò il prescelto davanti.
<< Ciao >>  gli rispose e si avviò subito verso il ritratto della signora grassa.
<< Ginny, aspetta >>  la chiamò il moro e lei si voltò a guardarlo.
<< Cosa vuoi Harry ? >>  chiese lei assottigliando lo sguardo.
<< Dove vai così presto ? >>
<< A fare un giro. L’aria fresca a prima mattina è ottima per svegliarsi >>  rispose lei.
<< Oh. Dove sei stata ieri ? >>  chiese ancora il moro.
<< Cos’è un interrogatorio ? >>  disse Ginny sbuffando.
<< Avevi detto che andavi al parco con Malfoy. Sono passato dopo qualche minuto e non c’eravate >>   concluse Harry,facendo sbarrare gli occhi alla ragazza.
<< Mi hai seguita ? >>  chiese,ma lui non rispose.
<< Allora ? >>  disse il moro.
<< Dubito siano affari tuoi >>
<< Che diamine succede con quel figlio di mangiamorte ? >>  urlò Harry e Ginny lo fissò a bocca aperta.
<< Lo sai che succede. Harry,stai esagerando e ti avevo detto di farti gli affari tuoi >>  urlò la rossa voltandosi per andare via.
<< Ti ricatta ? >>  disse allora il moro.  Ginny si voltò e gli andò vicino sguainando la bacchetta. Harry sbarrò gli occhi.
<< Tu – disse lei intimidendolo – sei completamente pazzo. Quel ragazzo mi ha solo aiutato, e tu te ne esci con queste fesserie. Capisco che lo odi da anni,ma arrivare a pensare a questo è deplorevole da parte tua. Cresci un po’ Harry. Non puoi pretendere che tutto vada come vuoi tu o come desideri. Non puoi schioccare le dita e ottenere le cose come fossero giocattoli e poi volerle indietro come pacchi postali >>   disse Ginny con tutta la rabbia che aveva in corpo. Poi si voltò e senza attendere risposta se ne andò. Per Merlino,Draco non era certo uno stinco di santo,ma di qui al ricattare le persone ? Dio,forse ne era capace,ma a lei non dava proprio quell’impressione. E poi Harry, Dio Harry le provocava una rabbia immane. Possibile le piacesse lui prima ? Sospirò e si avviò verso il lago nero. Vide una figura seduta sotto un albero e quando riconobbe chi era si avvicinò. Il ragazzo la sentì arrivare e le rivolse un sorriso che risplendeva negli occhi cerulei.  
 
 
 


<< Amore mio,come stai ? >>   disse un Blaise tutto contento nel bel mezzo di un corridoio.
<< Bene >>  sorrise la ragazza riccia davanti a lui.
<< Hai visto Ginny ? >>  le chiese poi.
<< Stamattina era già uscita quando mi sono svegliata,perché ? >>  chiese Hermione scrutando il ragazzo.
<< Non trovo Draco da nessuna parte >>   disse il moro. Poi entrambi si voltarono in direzione di un Harry Potter con una faccia scura e scocciata.
<< Harry,ti senti bene ? >>   gli chiese la ragazza,ma il ragazzo occhialuto scosse la testa.
<< Io non capisco >>   commentò.
<< Cosa non capisci ? >>  gli chiese Blaise.
<< Non capisco,cosa diamine ho detto di sbagliato >>  continuò l’altro.
<< Harry,di cosa diavolo stai parlando ? >>  disse Hermione non capendo l’amico.
<< Di Ginny. Ho detto una cosa e lei si è arrabbiata tanto. Mi ha puntato la bacchetta contro >>  urlò il moro e i due ragazzi sbarrarono gli occhi. Poi Blaise lo guardò.
<< Dì la verità,hai detto qualcosa contro Draco >> 
<< Tu come fai a saperlo ? >>  disse Harry osservando il serpeverde.
<< Ultimamente stai stressando tutti con questa storia,e fare due più due,è un gioco da ragazzi >>  disse Blaise, e Hermione guardando l’amico che voleva un appoggio,dovette annuire alle parole del fidanzato.  Harry li guardò male e se ne andò,mentre Ron e Neville lo raggiungevano. I due ragazzi rimasti nuovamente soli scossero la testa.
<< Blaise – disse Hermione – che intenzioni ha Draco ? >>
<< Che intendi ? >>
<< Lo sai che intendo. Con Ginny. Se sta giocando con lei….>>,ma non riuscì a finire.
<< Herm,conosco Draco da tutta la vita,e non l’ho mai visto così attratto e preso da una ragazza come lo è di Ginny. Se ci stesse solo giocando,credimi,sarebbe stata una cosa di una notte. E per quanto tu possa dire che lei non lo avrebbe seguito,fidati,lo avrebbe fatto. Draco ha i suoi metodi,invece,con lei è completamente diverso >>  le disse il moro.
<< Lo so Blaise,ho visto come la guarda,ma non mi convince fino in fondo. Non voglio che Ginny stia male >>  continuò la riccia.
<< Draco è complicato come persona,non lo si può capire in un paio di giorni,ne in anni,in alcuni casi – e ridacchiò – ma lo conosco abbastanza per dire che ci tiene a Ginny,e che anche se non lo ammette,io sono convinto che stia iniziando a provare qualcosa per lei. In più lo vedi tu stessa,no ? Ha  uno strano senso di protezione >> 
<< Già >>  commentò la riccia. Il moro la prese per la vita e la avvicinò a se. Lei gli mise le mani sul petto e lui si chinò a baciarla dolcemente. Hermione si sentiva bene con Blaise,ma non potè evitare di pensare alla sera prima con Fred, e un senso di vuoto le pervase lo stomaco.
 
 
 
 


<< Lo odio,lo odio, lo odio, lo odio >>   disse una chioma rossa,come un mantra.
<< Lo abbiamo notato anche noi Fred >>  disse Lee,mentre insieme a George cercavano invano di mantenere Fred,che appena aveva voltato l’angolo del corridoio aveva visto Hermione e Blaise attaccati come due ventose.
<< Lo uccido, lo stermino, lo trafiggo, lo…>> 
<< Fred >>  urlarono i due in coro.
<< Che volete ? >>  disse quello sbottando.
<< Devi stare calmo fratellino,e pensare a cosa fare >>  gli disse George sospirando.
<< Ma io so già cosa fare >>  ribeccò quello.
<< E cosa ? Ucciderlo ? Sterminarlo ? Trafiggerlo ?  >>  chiese Lee ridendo.
<< Ovvio,e poi fregargli la ragazza >>  disse Fred.
<< Non sarebbe meglio lasciarlo vivo e fregargli la ragazza,così che lui possa friggere nell’invidia ? >>  suggerì George e Fred lo guardò con gli occhi luminosi.
<< Per questo sei il mio gemello preferito >>  disse il rosso,mentre Lee alzava gli occhi al cielo.
<< Sono il tuo unico gemello, Freddie >>
<< Lo so bene,Georgie >>  e così dicendo voltarono l’angolo.
 
 
 
 



Quando Hermione arrivò in sala grande per la colazione si sedette accanto a Ron, e di fronte a lei c’era un Harry più scuro di prima. Stranamente Ron non aveva fatto commenti e aveva iniziato a mangiare normalmente. Poco dopo arrivarono i gemelli e Lee,che presero posto accanto ad Harry.
<< Allora – disse Fred – come va cioccolatino ? >>  e a quella battuta tutti i presenti per poco non si strozzarono.
<< Come scusa ? >>  chiese Ron.
<< Non a te Ronnino,a Mione ovvio >> 
<< Oh,bhe >>  balbettò Ron arrossendo.
<< Fred,evita >>  disse la riccia,senza nemmeno guardarlo.
<< Di fare cosa ? >> 
<< Lo sai cosa >>
<< No,non lo so >>
<< Fred,per favore >>
<< Ma se non mi dici che ho fatto,come faccio ad evitarlo ? >>  chiese il rosso.
<< Lo sai cosa hai fatto >>
<< No,non ne ho idea >>
<< Non chiamarmi cioccolatino >>  disse Hermione arrossendo da sola.
<< Perché ? Cioccolatino è bello >> 
<< Ti stai divertendo,vero ? >>  gli chiese la ragazza,mentre sul viso del rosso si dipingeva un sorriso ironico.
<< Ehm,non vorrei interrompervi ragazzi – disse poi Neville – ma qualcuno ha visto Ginny ? Non è nemmeno con Luna >>. Hermione si voltò al tavolo delle serpi e incrociò lo sguardo di Blaise,che capì al volo la domanda della ragazza. Il moro alzò le spalle e con il capo le indicò il posto accanto al suo e Hermione capì. Non c’era nemmeno Malfoy.
<< Non preoccuparti Neville,non c’è nemmeno Malfoy. Di sicuro è con lui. Ormai sono amici >>  disse acido Harry,mentre Hermione notò Fred indurire il viso.
<< Magari qualche professore l’ha chiamata,e poi se fosse con Malfoy non ci sarebbe alcun problema,non mi pare che Piton abbia detto che le lezioni erano finite >>  disse la riccia per salvare la situazione. In quel momento però,videro Malfoy entrare in sala grande e andare al suo posto,di Ginny però,nemmeno l’ombra. Attesero qualche minuto,poi Harry si alzò di botto.
<< Io vado da quel verme di Malfoy,se le ha fatto qualcosa io giuro che…>>,ma il moro non finì mai la frase,poiché una voce cristallina interruppe la sua.
<< Non so perché tu ce l’abbia con Malfoy per almeno tre volte al giorno,in ogni caso buongiorno a tutti >>   disse Ginny sorridendo e accomodandosi accanto ad Hermione.
<< Dove sei stata ? >>  le chiese Ron.
<< A rispondere alla lettera che mi ha mandato la mamma >>  disse la ragazza,e poi diede una leggera occhiata al tavolo delle serpi,dove una chioma bionda ridacchiava guardandola,e lei non si tirò indietro nel fargli un sorrisetto.

 

 


Oook,ho fatto prima che potevo e spero che il capitolo vi piaccia. Inoltre vorrei dedicarlo a Maggie_Weasley che a quanto pare ho ispirato a scrivere la sua storia,che vi consiglio di leggere,in quanto a me piace molto!!! Bene,allora lascio a voi i commenti,premettendo che a me questo capitolo non piace molto,infatti come notate non c’è molta Drinny qui,ma la storia deve andare così. Fatemi sapere,però,che ne pensate voi…A presto
XOXO Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Temptation ***


I giorni passavano,sembravano quasi volassero. Hermione non si capacitava più della situazione che stava vivendo,ovunque si girasse c’era Fred che la chiamava,anche solo per dire ciao. Sembrava una persecuzione,anche se la maggior parte delle volte,la faceva semplicemente ridere. Le riunioni dell’ES andavano avanti,seppur con qualche difficoltà data la presenza della megera con la squadra d’inquisizione. In più, Blaise aveva notato il riavvicinamento con Fred e spesso se ne lamentava o voleva andare lì a mettere in chiaro la cosa,ma lei per fortuna era riuscita a tenerlo a bada,dicendogli che doveva fidarsi di lei. Fece un ennesimo sospiro e una chioma rossa nel letto accanto al suo si voltò a guardarla,alzando un sopracciglio,Hermione a quel gesto rabbrividì un po’,e la rossa lo alzò ancora di più.
<< Che ho fatto ? >>  le chiese Ginny.
<< Nulla – ridacchiò Hermione – è solo che quando lo fai,sembri Malfoy >>   e  Ginny arrossì violentemente.
<< Sarà la sua vicinanza allora >>  rise la rossa  << Perché hai sospirato di nuovo ? Era il quindicesimo in dieci minuti >>
<< Li conti ? >>  disse la riccia, e Ginny annuì distrattamente.
<< Stavo solo pensando a, bhe,tutto >> 
<< Ok Herm,spiegati >>
<< E’ che Blaise continua a lamentarsi del fatto che io e tuo fratello ci siamo riavvicinati,e poi tutto il problema dell’ES,Fred che non mi molla un minuto,ormai sono settimane e io non so che diamine voglia >>  disse la riccia esasperata,mentre la rossa rifletteva.
<< Bhe,per l’ES non dovresti preoccuparti tanto. Per quanto riguarda Blaise,lui si fida di te,quindi,dubito faccia qualcosa di stupido. Cosa che non posso dire per mio fratello >>   disse Ginny  << E comunque Herm,non ci vuole un genio a capire cosa voglia >>
<< E allora dimmelo tu >>
<< Non posso,devi capirlo da sola >>
<< Mmmmhhh ti prego,sto impazzendo >>
<< E allora impazzirai >>  rispose Ginny ridendo.
<< Sai una cosa,sei come Malfoy >>   ringhiò Hermione e poi rise delle sue parole insieme alla rossa,che però sembrava essere lei la pensierosa adesso.
<< Che succede ? >>  le chiese.
<< Nulla,è che tra una settimana dobbiamo partire >>  rispose Ginny. Non si capacitava di come quell’anno il tempo passasse così velocemente. Aveva fatto il compito di pozioni all’inizio di Novembre e dopo la litigata con Harry,lui non si era più avvicinato,ma la guardava sempre malissimo. Aveva continuato a fare pozioni con Draco per tre settimane dopo il compito,poi avevano interrotto quella scusa,per il sollievo di Ron e del prescelto,con cui lei comunque non parlava. Certo,la scusa era finita,ma lei e il biondino continuavano a vedersi quasi tutti i giorni. Lui finiva le ronde con Hermione  e andava sulla torre d’astronomia dove lei lo aspettava,Hermione all’inizio era contrariata a questa cosa,poiché violavano le regole,ma poi si era arresa alle sue preghiere. Durante il giorno erano tornati a ignorarsi davanti a tutti,i quali non facevano domande,dato che sapevano che l’ordine di Piton era terminato,inoltre la rossa era felice,non aveva avuto più problemi con pozioni,e persino il professore sembrava guardarla diversamente. Quando si trovavano nei corridoi,lui offendeva sempre il magico trio,come d’obbligo,ma se la prendeva di più con Harry e Ron,mentre con Hermione si conteneva per via di Blaise. A lei invece non rivolgeva affatto la parola,anche perché infondo,a lei, in tutti quegli anni,non aveva mai detto nulla. Ormai mancava una settimana a Natale e fuori la neve scendeva sempre di più, era tutto bianco e candido.
<< Ginny,ma mi ascolti ? >>, la voce di Hermione la riportò alla realtà.
<< Come scusa ? >> 
<< Non mi stavi ascoltando >>  sorrise la riccia  << Credo anche di sapere perché >> 
<< Scusami,mi ero persa nei miei pensieri >>  rispose lei.
<< Lo avevo intuito. Ti ho chiesto perché sei così giù al pensiero di dover partire >> 
<< Non lo so,di solito non vedo l’ora che arrivi Natale,ma adesso vorrei che non arrivasse >>  spiegò lei.
<< Non vuoi partire perché hai paura di non vederlo per due settimane ? >>  chiese Hermione riferendosi al biondo serpeverde e Ginny arrossì. Non sapeva nemmeno lei il motivo,ma non poteva evitare di arrossire pensando a lui. Erano diventati sempre più affiatati quando rimanevano soli,e avevano imparato molte cose l’uno dell’altro,eppure con sua somma sorpresa,soprattutto di Hermione,la loro sfida durava ancora.
<< Non lo so >>  rispose sinceramente.
<< Ginny,tu sei sicura di quello che mi hai detto qualche settimana fa ? >>  chiese Hermione.
<< Di cosa ? >>
<< Ginny,Malfoy ti piace ?  Perché scusami,ma io non mi creerei il problema di non vedere qualcuno che non mi piace >>  disse schietta la ragazza.
<< Herm,io non lo so davvero. Lui è così diverso da come lo vedono tutti,quando è con me sembra un’altra persona e io sono convinta che lui sia davvero così,ma dentro di me ho sempre paura che stia solo giocando a fare quella parte >>  disse Ginny,mentre delle lacrime le scivolavano via.
<< Io non posso aiutarti in questo,perché non so lui com’è,ma so,che tu devi fidarti del tuo cuore Ginny,del tuo istinto,è vero,è una cosa rischiosa,ma se non rischi non lo saprai mai >>   le disse la riccia mordendosi il labbro.
<< Dovresti farlo anche tu Herm >>  rispose Ginny,cacciando via le lacrime.
<< Co-cosa ? >> 
<< Seguire il tuo cuore >>  disse solo,lasciando intendere che parlava di qualcuno in particolare. Poi si voltò e si mise a dormire.
 
 
 
 
 
<<  Dra,ti muovi ? >>  urlò Blaise fuori dalla porta dell’amico,erano le sette e mezzo e il biondo non si decideva a uscire,mentre lui stava morendo di fame.  In quel momento il biondo aprì la porta e lo guardò massaggiandosi le tempie.
<< Che vuoi Zab  ? >> 
<< Cosa voglio ? Vorrei fare colazione ad esempio >>  disse esasperato.
<< E perché diamine mi hai chiamato ? Io non voglio mangiare >>   disse lui scocciato.
<< Bhe scusa tanto >>  disse il moro alzando le mani in segno di resa.
<< Lascia stare,ti accompagno e poi me ne vado >>  disse Draco.
<< OK >>  rispose il moro e insieme si diressero in sala grande. Arrivati all’ingresso notarono che non c’era quasi nessuno,il biondo non disse nulla,si voltò e se andò lasciando Blaise lì,che venne raggiunto dopo qualche secondo da Hermione e Ginny.
<< Buongiorno ragazze >>  disse con un sorrisone che le due ricambiarono.
<< Giorno >>  rispose Hermione,mentre il moro le dava un tenero bacio.
<< Ciao Blaise >>  gli disse Ginny quando i due si staccarono.
<< Draco non c’è,se ne è andato poco fa. Non aveva fame >>  disse il moro rivolto alla rossa che si portò le mani al petto squadrandolo.
<< Non mi pare di avertelo chiesto >>  rispose lei stizzita e il moro capì che non era giornata. Ma che vivano in simbiosi quei due ? Nervoso uno,nervoso l’altro.
<< Va bene,era per dire. Calmati Ginny >>  le disse.
<< Ma io sono calma >>  e detto questo se ne andò. Blaise si voltò verso Hermione che guardava l’amica andare via,senza sapere cosa fare.
<< Mi sono perso qualcosa ? >>  le chiese il ragazzo.
<< Diciamo che Ginny è un po’ suscettibile in questi giorni >>
<< Come mai ? >> le chiese.
<< Ecco,lei ha paura che Malfoy stia giocando con lei e il fatto di non vederlo per due settimane peggiora le cose. Credo che abbia il timore che quando torneremo a scuola,lui farà finta di nulla >>  spiegò la ragazza,mentre il moro sbarrava gli occhi.
<< Ma è pazza ? >>  urlò lui.
<< Blaise,Ginny non è pazza. E’ solo molto confusa,e scusami,ma non credo sia tanto strano dato che parliamo di Malfoy >> disse la riccia guardandolo e lui pensandoci annuì.
<< A Draco non piacerà che lei pensi questo >>  disse il moro.
<< Tu – disse Hermione puntandogli il dito contro – non dirai nulla >> 
<< Non ho detto questo,ma conoscendo Ginny dubito che se ne stia zitta >>  spiegò Blaise e Hermione pensandoci annuì.
 
 
 
 
Salì le scale della torre d’astronomia,le gambe l’avevano portata lì senza nemmeno pensarci. Arrivò in cima e lo vide. Bello come un Dio Greco,che guardava il cielo,mentre i raggi del sole che stava sorgendo gli baciavano il viso pallido e rendevano quei capelli biondissimi quasi bianchi. Ginny sentì il cuore fare uno strano movimento che non riconobbe. Quel ragazzo di profilo era ancora più bello.
<< Se continui a mangiarmi con gli occhi mi consumerai Ginevra >>  e la sua voce la riportò in vita. Scosse la testa come a risvegliarsi dal suo torpore e vide che lui la stava guardando.
<< Non credere di avere tutto questo fascino Malfoy >>  rispose acida lei. Il biondo si alzò e si avvicinò.
<< Ma io ho molto fascino,mia cara Gin >>  riprese il ragazzo,che continuava ad andarle incontro.
<< Io ne dubito >>  rispose lei indietreggiando. Draco se ne accorse e si portò vicinissimo con uno scatto fulmineo.
<< Che cos’hai ? >>  le chiese. Ginny non rispose,si scostò ancora. Il serpeverde sembrò infastidito da quello strano atteggiamento. E si avvicinò di nuovo.
<< Niente >>  disse la rossa,ma lui non se l’era bevuta. Sapeva che quando mentiva lei distoglieva lo sguardo,lo aveva capito in quei mesi.
<< Bugiarda >>  disse e si fece più vicino,fino a farle sentire il suo profumo e il respiro sul collo. Ginny si guardò intorno e poi si voltò per andarsene,ma il biondo la prese per il polso e la riportò a pochi centimetri dal suo viso.
<< Che diamine ti prende oggi ? >>  le urlò in faccia. Ma lei non rispondeva. Poi alzò gli occhi e lo guardò.
<< Stai giocando >>  disse solo,e se Draco all’inizio parve confuso,quando capì ciò che intendeva la ragazza,la spinse contro il muro e la schiacciò con il proprio corpo,mentre un gemito di dolore le scappò dalle labbra.
<< Non pensare mai più una cosa del genere >>  le ringhiò contro.
<< Perché dovrei credere a ciò che dici ? >>  urlò lei.
<< Perché hai creduto a tutto quello che ho detto finora allora ? >>  ribeccò lui, e lei abbassò lo sguardo consapevole.
<< Bene >>  decretò il ragazzo,poi avvicinò le sue labbra all’orecchio della ragazza  << Non sto giocando Weasley,non con te >>
<< Quindi giochi con tante ? Chi ? Pansy ? >>   disse lei sfidandolo.
<< Non sto giocando con nessuno. L’ho fatto in passato e non me ne pento,ma io gioco solo per una notte Ginevra,non mi pare di aver mai giocato con te. Tu sei troppo preziosa per giocare. Tu sei diversa Gin >>  le sussurrò lui con voce suadente e a Ginny mancò un battito,mentre il cuore le diceva di credere alle parole del ragazzo. Chiuse gli occhi, inspirò e lo fece,perché sentiva che era sincero.  Riaprì gli occhi e vide che lui la stava osservando,mentre la teneva ancora schiacciata a lui. Draco lesse negli occhi della ragazza che gli credeva e il suo cuore si riempì di qualcosa,molto simile alla gioia,ma che lui non conosceva bene. Aveva avuto paura Draco Malfoy,una paura che lui non aveva mai provato,la paura che lei non gli avesse creduto,la paura che se ne andasse e che non avrebbe più potuto toccarla o stringerla. Ma lei gli credeva. Le sorrise furbo,mentre la ragazza capiva le sue intenzioni. La staccò da muro tenendola stretta,mentre l’adagiava  a terra. Non interruppe mai il contatto visivo con quegli occhi verdi e vispi che lo seguivano in ogni movimento. Le si abbassò e andò a sfiorare con il naso quello della ragazza che gli sorrise divertita. Le carezzò il viso,e se ne meravigliò così come Ginny,non credeva di possedere tanta tenerezza,o almeno era quella ragazza che gliela faceva saltare fuori senza che se ne rendesse conto. Passò la mano dalla guancia al collo e poi scese giù lungo il fianco. Arrivato alla vita si fermò e  passo la mano dietro la schiena della ragazza,che si issò,mentre lui le sfilava il maglione. Lo guardò negli occhi con un po’ di timore e arrossì mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore,e il biondo capì che nessuno si era spinto tanto oltre con quella ragazzina che lo faceva impazzire. Ne sorrise felice dentro di se,ora come ora,avrebbe ucciso chiunque avesse cercato di toccarla e il fatto che lui fosse il primo a cui lei concedeva tanto lo rendeva orgoglioso. Non si spiegava il motivo,ma sentiva che lui doveva essere il primo e l’unico a poter permettersi di fare certi pensieri su di lei,o a poterla sfiorare. Nemmeno quell’essere di Potter l’aveva sfiorata e lui ne era molto compiaciuto,non lo avrebbe mai sopportato. Vide Ginny guardarlo un po’ titubante,ma lui le sorrise.
<< Non faremo nulla che tu non voglia Gin >>  le disse fissandola intensamente. Ed era vero,mai le avrebbe fatto qualcosa che lei non avesse voluto. Nemmeno sotto tortura le avrebbe torto un capello. Il pensiero di essere proprio lui la causa del male di lei lo uccideva. Si era sentito triste per un momento,quando lei gli aveva detto “Stai Giocando”,che avrebbe voluto spaccare tutto. La vide annuire e la fece stendere di nuovo,mentre le sbottonava la camicetta. Ad ogni bottone le dava un bacio sul collo e la sentiva sospirare. Gliela sfilò e Ginny rimase in reggiseno. Le baciò l’addome piatto e passò la lingua sul profilo del seno. La sentì fremere e ne rimase affascinato. Ginny sospirò e poi si fece coraggio, si tirò su,mentre leggeva la sorpresa e la curiosità del suo gesto negli occhi di ghiaccio del bel Malfoy. Portò le mani sui bordi del maglione del ragazzo e glielo sfilò,poi fece lo stesso con la camicia. Draco rimase a petto nudo e vide la rossa ammirargli i pettorali scolpiti e il corpo atletico. Ginny gli diede un bacio sul petto e il biondo ne fu totalmente compiaciuto,la guardò negli occhi e la vide arrossire per l’intraprendenza dei gesti appena commessi. Sorrise e la riportò a terra,le torturò il collo e portò la mano su un seno ancora coperto,era morbido e sodo,lo strinse appena e la sentì sospirare forte. Preso dall’eccitazione che gli cresceva dentro,portò le mani dietro la schiena della ragazza e slacciò il reggiseno. Lo tolse frenetico e Ginny divenne più rossa dei suoi capelli,mentre Draco si portò sulle ginocchia e la guardo. Era sotto di lui mezza nuda,arrossata per l’imbarazzo che si tormentava quel labbro che avrebbe voluto divorarle,ma che si tratteneva,poiché avevano ancora una sfida in corso. Era una visione celestiale e che non si sarebbe mai tolto dalla testa. Di colpo si riportò su di lei e scese a baciarle con calma il seno e a mordicchiarlo,voleva che anche lei non se ne dimenticasse mai. Ginny fremeva ed era percorsa da brividi indescrivibili. Draco,era qualcosa di unico in tutto ciò che faceva e la faceva sentire bene. Poi il ragazzo schiacciò il suo petto contro quello della rossa per sentire i seni premergli il petto ed era ancora meglio di come lo aveva immaginato. Il contatto gli portò una scarica d’eccitazione che lo percosse,ma si trattenne. Alzò il viso e si guardarono negli occhi,lei gli portò le mani intorno al collo e lui la tirò su,facendola mettere in braccio a lui,i petti sempre uniti.
<< Non te lo chiederò Draco >>  gli sussurrò lei all’orecchio usando il suo nome e alludendo alla scommessa.
<< Ci avrei giurato Ginevra,ma so che lo farai >>  ridacchiò lui divertito. Poi come un lampo si rese conto che le lezioni erano già iniziate da un pezzo. Ginny si rese conto di ciò che il ragazzo stava pensando.
<< Non fa niente >>  disse lei.
<< Non dirlo a me,preferisco di gran lunga essere qui >>  sghignazzò il ragazzo alludendo alle loro posizioni e lei divenne ancora più rossa. Poi si scostò leggermente per prendere il reggiseno e infilarlo. Si mise la camicia,il cravattino rosso oro e il maglione. Draco la guardò rivestirsi e fece un verso di scontento,che fece sorridere e arrossire Ginny al tempo stesso. Il biondo si alzò e si fece vicino a lei,la attirò a se.
<< Sei così bella Weasley,ma ti preferisco senza vestiti >>  sussurrò lui,mentre Ginny moriva dall’imbarazzo.
<< Sei un serpente >> rispose la ragazza,ma lui ghignò.
<< Lo so,ma sono un uomo e la carne è debole,anche se con te è praticamente inesistente >>  disse lui facendole un complimento.
<< Due complimenti uno dietro l’altro,devo preoccuparmi ? >>  chiese Ginny.
<< No >>  disse lui e le diede un bacio languido sulla guancia,poi si voltò e si rivestì,mentre lei lo guardava.
<< Ti ho già detto che così mi consumi >>  ridacchiò il biondo.
<< Bhe, a me mi consumano in molti allora >>  disse lei fiera,ma Draco si voltò e la inchiodò al  muro di nuovo. La guardò dritta negli occhi.
<< So che ti guardano,te lo avevo già detto,ma nessuno deve guardarti come ti ho vista io poco fa Ginevra >>  disse il biondo.
<< E perché Draco ? >>  disse lei calcando il nome.
<< Perché se vogliono vivere gli conviene girare lontano da te >>  disse lui compiaciuto  << Come ti ho detto non sto giocando >>   ricalcò il bel serpeverde,e a Ginny quelle parole scaldarono il cuore. Si alzò sulle punte e gli lasciò un bacio sulla guancia,dato che non poteva farlo sulle labbra,ma resistere diventava difficile. Si voltò e iniziò a scendere dalla torre,seguita a pochi minuti di distanza dal principe delle serpi,che era rimasto imbambolato lì con un ghigno degno dei Malfoy,mentre ripensava,che con lei non avrebbe mai giocato. Forse aveva sbagliato all’inizio nel dirle che non stava giocando e che era troppo preziosa,ma non gliene importava più ormai. Avrebbe dovuto tirarsi indietro prima,ora non poteva più,quella ragazza dai capelli di fuoco lo aveva stregato,e a lui la cosa piaceva molto,anche se probabilmente,Blaise avrebbe dovuto sudare mille camicie per fargli ammettere una cosa del genere.   
 
 
 
 

Draco camminava lungo i corridoi,aveva saltato tutte le lezioni della mattinata. Era troppo su di giri per seguire qualunque lezione. Sorrideva e ghignava in continuazione,se qualcuno lo avesse visto,avrebbe giurato che Draco Malfoy era impazzito. Era quasi ora di pranzo e decise di avviarsi in sala grande,scontrandosi all’ingresso con Blaise e la mezzosangue impegnati nei loro romantici momenti. Quelle scene gli davano il vomito. Gli passò accanto cercando di ignorarli,ma loro lo avevano già visto.
<< Blaise, Granger >>  li salutò con una nota di sarcasmo,che venne ricambiata dalla zannuta.
<< Dra,ti senti bene ? >>  gli chiese il moro.
<< Si,perché ? >>
<< Così >>  disse quello.
<< Ehi capo >>  si sentì chiamare all’improvviso, e vide quelle due palle di lardo di Tyger e Goyle andargli incontro. Sbuffò alla loro vista e li guardò male.
<< Sparite dalla mia vista idioti. Non ho voglia di avervi tra i piedi >>  ringhiò, e i due andarono via ammutoliti.
<< E’ chiaro che stai benissimo. Quando insulti qualcuno stai sempre meravigliosamente bene >>  disse poi una voce alle spalle dei tre, che il biondo riconobbe subito. Si voltò in direzione della chioma rossa da cui proveniva la voce e ghignò con fare suadente.
<< Sai – disse in un sussurro – qualcuno mi ha migliorato la giornata >>  e la vide arrossire. Sorrise compiaciuto,mentre Blaise ed Hermione si guardarono scettici.
<< Mi chiedo chi abbia avuto tutto questo coraggio >>  disse schernendolo,ma lui la guardò torvo.
<< Che c’è Weasley,vuoi una ripassata ? >>  disse lui incurante degli studenti, che passando di lì per andare in sala grande,li stavano guardando.
<< No,non potrei mai resistere mio signore >>  disse lei portandosi una mano alla fronte per prenderlo in giro,ma il biondo si fece sempre più vicino,arrivandole ad un palmo dal naso.
<< Allora lo hai capito che sono il tuo signore >> disse beffardo. 
<< Nei tuoi sogni forse >> rise lei.
<< No,nei miei sogni ti faccio di peggio >>. Ginny si scostò da lui e lo guardò truce,mentre le guance si imporporavano. Lui ridacchiò per quella reazione esagerata e gli venne la malsana voglia di farle qualsiasi cosa. Era così piccola e pura. Una tentazione troppo forte da resistere. Senza rispondergli si avvicinò ad Hermione e lui la seguì.
<< Voi due fate solo questo dalla mattina alla sera ? >>   disse poi guardando disgustato l’amico e la zannuta che si sbaciucchiavano.
<< Gli affari tuoi mai,vero ? >>  gli disse Blaise ridendo.
<< Sai già la risposta. Io vado a mangiare,quando hai finito vieni >>  disse al moro,che annuì. Poi si voltò verso Ginny e le fece un occhiolino d’intesa al quale la ragazza rispose voltando il viso. Quel gesto gli provocò un’enorme fastidio. Possibile che pensasse ancora quelle cose ? No,o in mattinata non si sarebbe lasciata andare.
<< Anzi Blaise,che ne dici se oggi mangiamo al tavolo dei grifoni ? >>  disse vedendo in lontananza San Potter e Lenticchia.
<< Cosa ? >>  chiese Hermione.
<< Gin mi ha cortesemente invitato >>  rispose lui facendo voltare la rossa che lo guardava quasi volesse ucciderlo.
<< Non è assolutamente vero >>  urlò lei,ma Draco non si scompose più di tanto,la prese per il polso e la trascinò dentro sedendosi accanto a lei al tavolo dei rosso oro.
<< Che hai in mente ? >> gli chiese.
<< Divertiamoci un po’ Weasley >>  rispose lui,mentre Blaise gli si sedeva accanto con la zannuta. Quando i grifoni e le serpi lo videro cominciarono a guardarlo male,ma lui non se ne curava affatto. Aspettava solo l’arrivo di quei due impiastri per ridere un po’. E la cosa non tardò di molto.
<< Malfoy >>  l’urlo di Ron si sentì per tutto il castello.
<< Signor Weasley,la pregherei di abbassare la voce >>  lo richiamò Silente e già questo fu motivo di risa.
<< Si, Lenticchia ? >>  disse lui,come nulla fosse.
<< Che diamine ci fai vicino a mia sorella ? >>
<< Niente,perché ? >> continuò il biondo con un sorriso strafottente.
<< Mi stai prendendo in giro ? >>  urlò il rosso.
<< Non oserei mai >>  rispose lui facendo ridere tutti,mentre Ron diventava viola.
<< Che diamine ci fai qui ? Tu non aiuti più Ginny in pozioni >>  disse a quel punto San Potter-sono-io-e-salvo-il-mondo.
<< Tu fatti gli affari tuoi >>  ringhiò il biondo,non sopportava che quello sfregiato intervenisse sempre,Merlino lo avrebbe ammazzato prima o poi.
<< Malfoy,che diamine vuoi ? >>  urlò ancora Lenticchia.
<< Mi ha invitato tua sorella >>  disse lui  << E io non rifiuto l’invito di una bella ragazza >>. Ron cacciò gli occhi di fuori come due missili,mentre vide San Potter lanciare occhiate di fuoco in direzione della bella rossa al suo fianco. Si voltò verso di lei e notò che lo guardava con un sopracciglio alzato.
<< Ginny,dimmi che sta scherzando  >>  le chiese il fratello.
<< Mi hai mai visto scherzare Lenticchia ? >>  si intromise di nuovo.
<< Ginny ? >>  disse ancora quello ignorandolo.
<< L’ho invitato io >>  rispose quella e lui dentro di se rise fortissimo. Le facce di chi aveva ascoltato erano impagabili,tanto che questa volta nemmeno Hermione riuscì a trattenersi e si lasciò scappare una risatina,che interruppe quando Harry la guardò malissimo.
<< Ti è andato di volta il cervello ? >>  sbraitò il fratello.
<< Il mio cervello funziona benissimo Ron >>  disse lei serissima,e Draco la guardava affascinato,era un’ottima attrice non c’è che dire.
<< Io ho dei seri dubbi in merito >>  disse poi il prescelto. E in quel momento arrivarono i gemelli e Lee.
<< Sai Potty,credo che qui l’unico ad avere seri problemi di intelligenza sia tu,e non lei >>   disse Draco.
<< Se qualcuno invita te a mangiare al suo tavolo,è ovvio che sia senza cervello >>  continuò duro il moro.
<< Sei consapevole di star ammettendo che la tua ex è senza cervello ? >>  infierì il biondo.
<< Già, e me ne pento. Date le sue scelte >>  ringhiò il bambino sopravvissuto.
<< Ma come ti permetti ? >> urlò Ginny.
<< Harry,bada a come parli di mia sorella >>  ringhiò uno dei gemelli a quel punto.
<< Cosa ? Ma sei impazzito anche tu ? >>  continuò il moro.
<< Fred ha ragione,Harry. Stai esagerando adesso >> disse Hermione.
<< Io non esagero affatto. Questa traditrice invita questo dannato furetto al nostro tavolo,che tra l’altro lui odia a morte compresi tutti noi, e io starei esagerando ? >> urlò Harry.
<< Potty,rivolgiti di nuovo a lei così e giuro che quell’ammasso di poltiglia che ti ritrovi al posto del cervello,lo vedrai usare per dipingere Hogwarts >> ringhio il bel serpeverde.
<< Si può sapere che vuoi da mia sorella ? >>  urlò Ron,che sembrò risvegliarsi dal suo torpore.
<< Fatti i cavoli tuoi >>  rispose lui.
<< Vattene dal nostro tavolo >>  urlò il prescelto.
<< Che maleducato,Potty >>  rise Draco,mentre Blaise si passava una mano in fronte.
<< Lui non va da nessuna parte, e voi due se non chiudete quella bocca ve la chiudo io >>  disse quello che aveva identificato come Fred grazie alla zannuta.
<< Ok, è chiaro, il cervello lo hai perso anche tu >>  disse Lenticchia rivolto al fratello,che indurì il viso.
<< Lo ha invitato Ginny,e io mi fido di mia sorella. Se non vi sta bene andatevene voi >>  disse quello sedendosi di fronte alla rossa seguito dall’altro gemello e dal cronista di grifondoro, rimasti in silenzio fino ad allora. 
<< Fantastico – disse San Potter sbuffando – cacciati dal nostro stesso tavolo da un’infida serpe >>
<< Vi sto cacciando io,non lui >>  disse ancora Fred,e i due se ne andarono blaterando. Draco lanciò un’occhiata a Fred e quello ricambiò. Ma l’occhiata che quello gli fece era chiarissima. “Bada a quello che fai con mia sorella”.  Così come la sua che fu seguita da un cenno affermativo.  A Ginny non sfuggì l’occhiata tra i due e ne sorrise tra se,aveva capito che il fratello aveva intuito qualcosa e la rendeva felice sapere che lui si fidava di lei. All’improvviso sentì una mano carezzarle la coscia e si immobilizzò,voltandosi verso il biondo serpeverde che le fece un occhiolino furtivo ritirando la mano. Lei abbassò il capo,e sorrise.
 
 
 
 

<< Mamma mia sono stanchissima >>  disse Hermione mentre risalivano le scale del dormitorio femminile. Erano entrate in sala comune e quei due non le avevano degnate di uno sguardo.
<< Anche io – sbuffò la rossa – non si possono avere due ore di pozioni con Piton il pomeriggio >>
<< Già,bhe, per il resto direi che è andata bene oggi >>  disse la riccia aprendo la porta della camera.
<< Già,anche se ho temuto si sarebbero presi a pugni ad un certo punto >>  rise Ginny.
<< Si, anche io. Ma l’intervento di Fred è stato opportuno >>  concluse Hermione.
<< Credo abbia capito qualcosa >>  pensò Ginny ad alta voce.
<< Io non credo che si sia bevuto la storia dell’avvicinamento accademico tra te e Malfoy,o almeno,se prima aveva qualche dubbio,dopo oggi ha avuto la conferma. E poi si fida di te,per questo ti ha difeso,o non l’avrebbe data vinta a Malfoy >>  disse la mora,ripensando al discorso avuto con Fred su quell’argomento qualche settimana prima.
<< Bhe,meglio così – disse Ginny sorridendo – ehi,che sono quelli ? >>  disse poi indicando una scatolina rosa sul letto della riccia.  Hermione non l’aveva notata e si avvicinò.
<< Sarà opera di Blaise >>  mormorò la riccia prendendola in mano e lasciando cadere a terra un biglietto che si trovava sotto la scatola. Lo raccolse Ginny e lo lesse ad alta voce.


“I cioccolatini migliori del mondo,
per il cioccolatino migliore del mondo”
                                                 Fred.

<< Oh mio Dio >>  urlò Ginny,mentre Hermione era rimasta immobile ed era diventata più rossa di un peperone. Ginny continuava a saltellare per tutta la stanza entusiasta.
<< Se non fosse mio fratello lo sposerei >>  disse tutta contenta  << Herm, di qualcosa. Merlino,è stato dolcissimo. Non me lo aspettavo proprio,aspetta, perché ti ha chiamato cioccolatino ? >>  chiese ancora curiosa la rossa.
<< E’ una storia lunga >>  balbettò la riccia,ancora immobile,poi prese il biglietto dalle mani dell’amica andando ancora più a fuoco.
<< E’…E’ stato dolce >>  disse Hermione sedendosi sul letto. Ginny le si sedette accanto e la guardò con un’enorme sorriso.
<< Comunque – disse Hermione voltandosi verso di lei – anche se non fosse tuo fratello,tu non lo sposeresti >>
<< Certo che no,amerebbe te comunque >>  disse lei.
<< Non per quello,semplicemente perché non avrebbe i capelli biondi e un paio di occhi di ghiaccio >>   disse Hermione a mo di scherno,facendo arrossire Ginny.
<< Ehii,non è vero >>  rispose quella,ma la ricca sorrise.
<< E poi,lui non mi ama >>  continuò la mora.
<< Hermione,tu sei pazza. Mio fratello non ha mai fatto nulla di simile per nessuno,e tu hai anche il coraggio di dirmi che non ti ama ? >>  la rimproverò la rossa.
<< Ma…>> 
<< Niente ma, e ora va a fare la ronda piuttosto. O farai andare su tutte le furie il biondo platinato >>  disse lei.
<< Non dice nulla sul fatto che lo prendi in giro ? >> chiese la riccia.
<< No,ma semplicemente perché subito dopo adora vendicarsi,e ora vai >>  le disse spingendola fuori dalla stanza.
 
 
 
 

<< Allora,che ne pensate della mia idea ? >>  chiese Fred ai suoi due compagni di stanza.
<< Sei un genio >> rise Lee.
<< Io dico che ti abbiamo perso per sempre >>  lo canzonò il gemello.
<< Parla quello che ogni due secondi lo trovi a fare il mieloso con Angelina >>  rise Fred.
<< In effetti,non sei nella posizione di fare critiche,George >>  disse Lee  << Comunque sul serio,hai fatto bene. Dubito che non le sia piaciuto >>
<< Se la conosco bene,sarà diventata un peperone >>  ridacchiò il ragazzo.
<< Ma come sei attento >>  lo riprese in modo di scherno il gemello.
<< Bhe,se conti tua sorella che le avrà fatto mille domande,io dico che starà impazzendo >>  disse il moro,mentre sorrideva immaginando la scena.
 << Giusto >>  acconsentì George  << Che fai ancora qui ? >>  gli chiese poi.
<< E’ già ora ? >>  disse Fred. Lee guardò l’orologio al polso.
<< Aspetta ,non ancora. Tre,due,uno..Puoi andare >>  gli disse ridendo,beccandosi un’occhiataccia. Fred si alzò e uscì dalla stanza.  
 
 
 
 

<< Morgana,se Hermione mi becca in giro sono nei guai. Le avevo detto che non sarei uscita stasera >>  si riprese Ginny da sola camminando in un corridoio buio. Stava morendo di fame.
<< Direi che ti è andata peggio Weasley,ti ho beccato io >>  disse una voce glaciale dietro di lei,che le fece gelare il sangue. Si voltò e si ritrovò quell’angelo oscuro a pochi passi.
<< Che ci fai in giro a quest’ora ? Volevi venire a trovarmi in camera ? >>  le chiese ridacchiando,ma lei lo guardò male.
<< Mi spiace Malfoy,si dia il caso che avessi fame >>  disse lei fiera.
<< Ma hai violato il coprifuoco >> disse lui.
<< Non se qualcuno non dice nulla >>  rispose lei.
<< Perché dovrei farti un favore,Weasley ? >>  chiese il biondo.
<< Per dimostrarmi che non stai giocando >>  rispose la rossa.
<< Credevo di essere già stato chiaro questa mattina >>  ringhiò il ragazzo.
<< Si,ma se te lo chiedo non puoi tirarti indietro >>  disse Ginny.
<< E’ un ricatto,Ginevra ? >>  chiese Draco,facendosi più vicino.
<< Potrebbe essere >>  sorrise la ragazza compiaciuta. 
<< Ma che brava, Gin. Sei piena di sorprese >>
<< Ho imparato dal migliore >> 
<< Touchè >>  rise il biondo. Poi la guardò e ci pensò su.
<< Vieni con me >>   le disse.
<< Dove ? >>  chiese lei timorosa. Lui la guardò scettico. Lo faceva impazzire proprio per questo,un attimo prima sembrava una tigre pronta ad azzannarti e l’attimo dopo era un cucciolo indifeso. Una miscela letale per lui.
<< Non in camera mia,sempre che tu non me lo chieda. Sono aperto a tutte le proposte,ma avevo in mente le cucine,visto che hai fame. O era una scusa per venire davvero in camera mia ? >>
<< Certo che no,ho fame >>  disse lei indignata e lui sorrise sghembro,trascinandola nelle cucine.
 
 
 
 
 
La ronda era finita e ora poteva finalmente tornarsene nel suo dormitorio e riposare. Stava per svoltare l’angolo,quando due braccia toniche l’afferrarono. Una la prese per la vita e l’altra le coprì la bocca per sopprimere l’urlo e la trascinarono dentro un muro. Appena divenne tutto buio le braccia la lasciarono e lei come un fulmine sguainò la bacchetta e la puntò contro la figura, che al buio non riuscì a riconoscere. Ad un tratto una voce chiara e limpida disse “Lumos”  e la luce le mostrò Fred che ridacchiava.
<< Morgana,io ti uccido. Mi hai fatto prendere un colpo >>  urlò lei.
<< Oh,andiamo è stato divertente >>  rise lui,incapace di fermarsi davanti alla faccia della ragazza.
<< Divertente un corno – urlò la ragazza – potevo restarci secca >>
<< E dai Mione,non farla tanto lunga >>  disse Fred,cercando di darsi un contegno,ma era impossibile.
<< E poi potevi dirmi che eri tu – sbuffò lei – a proposito,dove siamo ? >>
<< Passaggio segreto >>  rispose lui.
<< Come lo conosci ? >>  chiese lei,curiosa come sempre,poi vide la faccia e del ragazzo e capì      << Ok,non puoi dirmelo >> 
<< Ho sempre detto che sei intelligente,Mione >>  ridacchiò lui e lei gli rivolse un’occhiata eloquente.
<< Allora ? >>  chiese lei.
<< Allora,cosa ? >>  disse lui confuso.
<< Che ci facciamo qui ? >>  chiese lei,incrociando le braccia al petto.
<< Oh si, ti è piaciuto il regalo ? >>  chiese lui sorridendo e la vide arrossire violentemente.
<< SI…si >>  balbettò lei, e Fred si addolcì vedendo l’effetto che le procurava.
<< Vedi,l’ho detto che eri il miglior cioccolatino. Anche ora sei il cioccolatino più dolce che ci sia >>  disse lui avvicinandosi pericolosamente.
<< Fred,no. Io…io ,Blaise,noi >> disse lei incapace di continuare. La vicinanza di quel ragazzo le faceva perdere la lucidità.
<< Lo so – sospirò Fred – mi chiedo solo,quando finirà tutto questo >>
<< Questo cosa ? >> chiese la ragazza confusa.
<< Questo stare così,senza far niente. Anzi,senza fare ciò che vorremmo davvero,ma facendo ciò che pensiamo sia giusto,ma non è di certo colpa mia >>   disse poi innervosendosi.
<< Che vuoi dire ? >>  chiese Hermione.
<< Che è solo colpa tua,se adesso sono in questa situazione >>
<< Colpa mia ?  E cos’avrei fatto io ? >>  urlò la riccia.
<< Perché se tu non fossi così bella quando arrossisci,o così fastidiosamente puntigliosa,ma allo stesso tempo affascinante,io adesso non starei qui a cercare di farti capire che è tutto sbagliato >>  disse Fred.
<< Cosa è sbagliato ? Di che stai parlando ? >>  disse lei balbettando e arrossendo.
<< Non devi stare con quella serpe >>  disse lui.
<< Quella serpe ha un nome,come te e me, e secondo non puoi venire qui,anzi rapirmi, e darmi ordini >>  disse Hermione,cercando di non arrabbiarsi.
<< Io non voglio darti ordini Hermione,ma perché non la smetti di mentire a te stessa >>
<< Io non..non sto mentendo a me stessa >>
<< Ah no ? Bhe,sai una cosa,forse questo è ciò che vuoi,ma apri bene le orecchie,perché io mia cara non mi arrendo e non ho paura di far vedere cosa provo,quindi aspettati qualsiasi cosa da me >>  ringhiò il rosso.
<< Non devi fare nulla Fred >>
<< Si invece,perché tu sei così irrimediabilmente cocciuta, ed è così allettante questa sfida che io non posso perderla. Io le proverò tutte e forse non incontrerai nessuno che rischierà tanto,ma bada bene,quando mi sarò stancato o ci avrò rinunciato,sarà per sempre >>   concluse Fred,e aprì il passaggio facendo uscire la ragazza. Lui rimase lì e si diresse direttamente al dormitorio maschile,mentre Hermione fuori aveva il cervello che stava andando in fumo. Guardava il muro da dove era sparita e riapparsa all’improvviso. Quindi lui prova qualcosa per me ? Ma io non posso fare questo a Blaise,non posso. E poi,se Fred stesse solo facendo uno stupido gioco ? Lui non poteva essere davvero interessato a una come lei.

 
 
 

 
Ciaoo a tutti miei seguacii!!! Lo so,stavolta ci ho messo un po’,ma purtroppo la scuola è iniziata con il boom di compiti e spiegazioni,e inoltre sono a letto con la febbre a 40 da tre giorni. Ho scritto tutto il capitolo di botto stesso oggi,e date le mie condizioni non sono molto soddisfatta,ma ovviamente questo è solo compito vostro dirlo…Bene,allora che dire,alla prossima,Il prima possibile. Grazie a tutti quelli che seguono la storia che sono arrivati a 90 (piango dalla gioia), a chi l’ha inserita nelle preferite,e chi nelle ricordate. Un grosso abbraccio a tutti quelli che recensiscono sempre,e anche a chi lo ha fatto solo una volta,ma voglio ringraziare anche chi è li che legge in silenzio. Cercherò di aggiornare prestissimo anche l’altra long,appena mi sentirò in vena di scrivere e passerà il mal di testa. Ok,me ne vado davvero stavolta.
Baciii Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Just a Idea ***


<< Merlino io lo ammazzo questa volta, e dico sul serio >>  urlò Hermione entrando in camera e sbattendo la porta. La ragazza dai capelli vermigli si voltò verso di lei con uno strano sorriso. 
<< Fred ? >>  chiese,al che la riccia le rifilò un’occhiata assassina. 
<< Come hai fatto a capirlo ? >>  chiese ironica. 
<< Intuizione credo >>  rispose Ginny ridendo  << Che ha combinato oggi ? >>  
<< E’ apparso durante l’ora di pozioni dal nulla e mi ha lanciato un mazzo di margherite dritte in faccia colpendomi,per di più davanti a Piton e a Blaise che non so  chi lo ha trattenuto dallo strangolare tuo fratello >>  disse Hermione esasperata e infuriata al pensiero della scena. Ginny per tutta risposta iniziò a ridere come una pazza al pensiero di vedere Hermione colpita dai fiori,cosa che diede ancora più fastidio alla riccia in questione che per poco non le tirò un libro addosso. 
<< Ginny non è divertente >>  disse indignata. 
<< Invece è molto divertente,avrei voluto esserci e vedere la faccia di Piton >> 
<< Merlino non me ne parlare,che figura >>  disse portandosi le mani al volto e lasciandosi cadere sul letto. 
<< Andiamo Herm,Fred voleva solo essere carino,ha solo sbagliato la mira >>  disse la rossa non riuscendo a trattenere le risate per l’ennesima volta. Hermione la guardò male,ma poi le scappò un risolino. 
<< Io ho un fidanzato Ginny,e tuo fratello non fa altro che inventarsene una al giorno,è snervante >>  disse di botto e facendo un lungo sospiro. Ginny le sorrise,ma non poteva darle torto,in effetti Fred andava avanti così da cinque giorni,dopo che Hermione era tornata al dormitorio e le aveva detto quello che era successo con Fred nel passaggio segreto. Il ragazzo ogni giorno faceva qualcosa di inaspettato,e cercava di farlo sempre in presenza di Blaise. Ginny sapeva che l’amica era stressata,ma non potè non ringraziare mentalmente il fratello per aver trattenuto Hermione quella sera,o la ragazza sarebbe tornata prima al dormitorio e avrebbe scoperto che lei era “evasa”,e si sarebbe beccata una ramanzina.  
<< Dopodomani torniamo a casa,dovresti essere contenta >>  le disse Ginny. 
<< Contenta ? Tuo fratello mi farà impazzire ne sono certa >>  rispose Hermione. 
<< Ma tu non devi mica passare il tempo con lui >>  
<< Lo so,ma ecco,stavo pensando un’altra cosa in realtà >>  disse la riccia. 
<< Cosa ? >>  chiese Ginny alzando il sopracciglio e intuendo qualcosa  << Tu – disse alzandosi di scatto – non vuoi venire alla tana,vero ? >> 
<< Nono,non ho detto questo >>  si difese la strega più brillante della sua età. 
<< E allora cosa c’è ? Non puoi abbandonarmi in mezzo a quei due bradipi di Harry e Ron >> 
<< E’ solo che Blaise forse resterà qui per Natale e mi ha chiesto di rimanere con lui,ma non è nulla di certo. Ho detto che ci avrei pensato >>  spiegò Hermione. 
<< Capisco >> 
<< Ginny non prendertela >> 
<< Non me la prenderò >>  rispose la rossa,per poi uscire dalla stanza. 






<< Gliele hai davvero tirate in faccia ? >>  chiese Lee con le lacrime agli occhi,mentre uno sconsolato Fred scuoteva la testa con lo sguardo basso. 
<< Non l’ho fatto apposta >>  disse lui per difendersi. 
<< Si certo,e io sono Morgana >>  disse George. 
<< Fratello traditore,come puoi pensare che io abbia tirato i fiori in faccia ad Hermione >>  urlò lui. 
<< Allora forse volevi beccare la faccia di Piton >>  riprese George ridendo a più non posso. 
<< Per Piton sarebbe un onore essere colpito da me >>  disse Fred. 
<< Con dei fiori poi >>  commentò Lee,storcendo il muso disgustato dall’immagine del professore di pozioni con le margherite nei capelli. 
<< Mio Dio che cosa orripilante >>  disse George rabbrividendo e ridendo subito dopo. 
<< In ogni caso – disse Fred – tra due giorni si parte e si torna a casa,quindi avrò tutto sotto controllo >>  sorrise soddisfatto. 
<< Bhe,non vedrai più Hermione sbaciucchiarsi quella serpe >>  disse Lee. 
<< Mio caro Lee,quando tornerò in questa scuola dopo le vacanze di Natale,Hermione sbaciucchierà me >>  disse il rosso fiero e fiducioso,ma George storse il muso. Proprio in quel momento videro Ginny scendere le scale,la ragazza li salutò con un sorriso e uscì dal ritratto della signora Grassa,proprio mentre Ron e Harry entravano. I tre si riservarono un’occhiata gelida e quella di Ginny fece rabbrividire Lee,e ridacchiare Fred.  
<< Di che parlavate ? >>  chiese Ron ai tre distogliendo lo sguardo dalla figura della sorella che andava via,mentre Harry si sedeva davanti al camino per asciugarsi da tutta l’umidità presa. 
<< Delle vacanze di Natale >>  rispose il ragazzo di colore. 
<< Oh si – disse Ron – non vedo l’ora di tornare a casa >> 
<< Harry e il prefetto perfetto Granger  saranno con noi anche quest’anno,vero Harry ? >>  chiese George al ragazzo occhialuto che però non rispose come lui si aspettava.  
<< Su di me contate pure,ma per Hermione non credo >>  disse il moro,e il sorriso di Fred si spense. 
<< Perché ? Va dai suoi genitori ? >>  chiese il rosso,e lesse una strana inquietudine negli del ragazzo. Si voltò verso il fratello minore,che sentendosi osservato da Fred sembrò irrigidirsi. 
<< Perché non rispondete ? >>  chiese ancora assottigliando lo sguardo. 
<< Bhe ecco – iniziò Ron – forse Hermione non passerà il Natale con noi quest’anno,e forse nemmeno con i suoi genitori >>  
<< Questo che vuol dire ? >>  chiese ancora il rosso. 
<< Forse le passerà qui ad Hogwarts >>  rispose il ragazzo occhialuto. 
<< E perché mai dovrebbe stare a scuola ? >>  chiese Lee,per poi serrarsi la bocca quando capì. 
<< No – sussurrò Fred – non se ne parla nemmeno >>  
<< Freddi calmati >>  disse George. 
<< Io lo…. >>  ma non terminò la frase. 
<< Lo sappiamo,lo sappiamo, lo ammazzi,lo uccidi,lo trucidi e poi ? >>  chiese Lee ridendo e beccandosi un’occhiataccia che gli fece gelare il sangue nelle vene. 
<< Ora capisco da chi tua sorella ha preso quello sguardo omicida >>  disse allora il ragazzo. 
<< Non permetterò che accada >>  disse il rosso,e George sorrise alla determinazione del fratello. 
<< Ma noi non abbiamo detto nulla >>  disse Ron. 
<< Non siamo te Ronnino,le cose le capiamo da soli >>  rise George,poi si voltò verso il gemello  << Che intenzioni hai ? >>  
<< Direi che è arrivato il momento di fare una gita a Serpeverde >>  disse Fred,mentre Harry e Ron strabuzzavano gli occhi,e George e Lee si pregustavano già il sapore dell’idea folle che stava per avere Fred.  






<< Draco non è divertente >>  
<< Si,che lo è >>  rispose il biondo con il suo solito ghigno. 
<< No,per niente >>  insistette il moro. 
<< Andiamo Zab,devi solo farla pagare a Weasley per essere un idiota impiccione,bhe forse idiota non proprio,ma impiccione si >>  concluse il biondo voltando lo sguardo a una delle finestre della sala comune di serpeverde,dove traspariva l’acqua dietro i vetri. 
<< Che c’è Dra,stai cambiando versione per via di Ginny ? >>  sghignazzò il moro e il biondo si ritenne offeso. 
<< Solo perché lei è lei,non vuol dire che io debba aver a che fare anche con quella banda di pezzenti,e poi il gemello in questione non sopporta molto Potter in questo periodo, e chi non sopporta Potter ha tutta la mia simpatia >>  disse Draco. 
<< Se lo dici tu >>  continuò Blaise seccato,poi si sedette sul divanetto stendendosi per posare la testa su uno dei braccioli. 
<< Hai detto bene Blay lo dico io – disse il biondo – e ora se vuoi scusarmi avrei da fare >> 
<< Con una rossa di mia conoscenza ? >>  chiese l’amico malizioso, e Draco per tutta risposta lo fulminò con lo sguardo. 
<< Non ti riguarda >> 
<< Tanto me lo dirai prima o poi >>  
<< Cosa di Grazia ? >>  chiese il principe delle serpi. 
<< Che lei ti piace,e anche molto >>  disse il moro. 
<< E’ un tuo pensiero >>  ribeccò lui. 
<< Ti conosco meglio di tutti >>  insistette Blaise. 
<< Vedremo >>  disse il ragazzo dagli occhi di ghiaccio. 
<< Vedremo >>  concluse lui a sua volta. 








Ginny doveva vedersi con Luna da almeno mezz’ora,ma della ragazza nemmeno l’ombra. Scocciata si alzò da una delle panchine del parco su cui era seduta da un bel po’,e iniziò ad incamminarsi verso il grande portone d’ingresso. Era pomeriggio inoltrato ormai e il freddo iniziava a farsi sempre più sentire,si chiese dove potesse essersi cacciata Luna,e dopo aver controllato l’intero piano ci rinunciò,di sicuro l’avrebbe vista a cena. 
<< Sai che non dovresti camminare da sola per i corridoi ? >>  sussurrò una voce nell’ombra,che lei riconobbe subito. 
<< Non lo sapevo,perché ? C’è un motivo particolare ? >>  chiese lei. 
<< Diciamo che potresti fare spiacevoli incontri >>  disse ancora la voce che si stava facendo più chiara,e quindi più vicina. 
<< Se ti riferisci a te Malfoy,allora si,ho appena fatto uno spiacevole incontro >>  commentò Ginny,voltandosi giusto in tempo per ritrovarsi il volto pallido del ragazzo a un palmo da lei. 
<< Molto sagace Weasley,davvero >>,le disse e lei sorrise. 
<< Cosa ci fai senza i tuoi scagnozzi ? >>  chiese la rossa. 
<< Non vado in giro con loro,solo quando mi serve qualcosa >>  
<< Ovviamente il grande Draco Malfoy deve aver bisogno di qualcosa,per poter stare in compagnia di qualcuno >> 
<< Forse hai ragione,quindi questo vuol dire che dovrei rivalutare le mie condizioni nei tuoi confronti. Non mi pare di aver bisogno di qualcosa quando sono con te >>   disse il biondo,facendosi più vicino. Ginny storse il muso a quell’affermazione e Draco volse gli occhi al cielo ghignando,poi la sospinse al buio contro le proteste della ragazza. 
<< Malfoy,non credi di essere troppo simpatizzante per i posti oscuri ? >>  
<< Sai Gin,credo tu ci stia prendendo gusto a stare nei posti oscuri >>  disse il principe delle serpi. 
<< Spera pure >>  rispose lei stizzita. 
<< Allora – continuò il ragazzo ignorandola – tra poco è Natale >> 
<< Vuoi un regalo ? >>  disse lei ironica. 
<< Non ne ho bisogno – disse lui – ma questo vuol dire che andrai a casa tua >>  
<< Tu non torni a casa ? >>  chiese Ginny guardandolo,lo vide pensarci su,e poi rispondere. 
<< Probabilmente Blaise resterà qui,quindi avrei preferito restare a fargli compagnia,ma a quanto ne so ha già trovato qualcun altro pronto a restare qui con lui >>  disse Draco riferendosi ad Hermione  << Quindi tornerò a casa >>. 
<< Capisco,bhe,indipendentemente da Herm anch’io tornerò a casa >>   disse la ragazza. 
<< A questo proposito Weasley,cerca di tenere San Potter e qualsiasi cosa riguardi lui lontano da te >>  sussurrò. 
<< Geloso Malfoy ? >>  chiese la rossa con uno sguardo di chi la sapeva lunga,cosa che fece brillare gli occhi cerulei del ragazzo. 
<< Vuoi giocare Weasley ? >>  chiese lui. 
<< No >>  rispose lei scansandosi leggermente,poi sentirono un rumore di passi,e Draco le leccò il lobo dell’orecchio. 
<< Attenta a chi hai intorno Gin >>  disse,per poi voltarsi e sparire. Ginny uscì allo scoperto e si ritrovò una Luna stralunata dinnanzi. 
<< Luna, ma dov’eri ? Ti ho aspettato per un’ora >>  
<< Scusami Ginny,ma Neville mi ha trattenuto. Gli serviva una mano in trasfigurazione >> spiegò la ragazza dai capelli dorati. La rossa la prese sottobraccio e si allontanarono. 







<< Ti prego,dimmi che stai scherzando >>  balbettò Ron. 
<< Niente affatto – disse Fred – nemmeno tu vuoi vedere Mione con quella infida serpe >>  
<< No,ma…>> 
<< Niente ma,faremo così >>  concluse il rosso,mentre George,Lee ed Harry osservavano la scena. 
<< Quindi qual è il piano ? >>  chiese Harry. 
<< Pozione polisucco >>   disse George  << Ovviamente >> 
<< Cosa ? Non hai abbastanza tempo per prepararla,si parte tra due giorni e per quella ce ne vogliono quattro >>  urlò Ron. 
<< Vedo che qualcosa di pozioni la sai anche tu Ronnino >>  disse Fred,poi sorrise malefico e al fratello vennero i brividi. 
<< Faremo la polisucco,e ci metteremo solo quattro ore invece di quattro giorni >>  spiegò George. 
<< Cosa ? E’ impossibile >>  disse Harry. 
<< Certo che no – disse Fred offeso – useremo un incantesimo che accelererà il processo,facendo divenire i quattro giorni,quattro banali ore >> 
<< Merlino >>  commentò Ron. 
<< Prima regola : Mai sottovalutare i gemelli Weasley >>  disse Lee,prendendosi una pacca sulla spalla da Fred. 
<< Vedi Freddi,Lee sta imparando >>  commentò il gemello. 
<< Ben detto Georgie >>  rispose ridendo. 
<< Ok,ma per la pozione polisucco ci vogliono molti ingredienti,e poi dove li prendiamo ? >>  chiese ancora Ron esasperato. 
<< Semplice – disse George – tu ed Harry andrete alle scorte di Piton appena scatterà il coprifuoco,mentre Lee per sbaglio prenderà un capello a Zabini >> 
<< Che cosa ? >>  urlarono i tre in questione.  
<< Quello che abbiamo detto,e mi raccomando deve essere tutto pronto per mezzanotte. Ci vediamo al bagno dei prefetti al settimo piano alle due di questa notte >>  disse Fred. 
<< E voi che farete nel frattempo ? >>  chiese Harry. 
<< Dormiremo ovvio >>  dissero all’unisono. 
<< Non è giusto >>  commentò Ron. 
<< Taci ed esegui Ronnino >>  lo ammonì George. 
<< Piuttosto,io come diamine faccio a prendere un capello a Zabini ? >>   chiese Lee. 
<< Questo è un tuo problema >>  disse Fred,per uscire da ritratto della signora grassa,seguito dal gemello. 
<< Qualcosa mi dice che ci siamo cacciati in una brutta cosa. Se Hermione lo scopre finirà male >>  disse il ragazzo occhialuto. 
<< Non voglio pensarci >>  rispose Ron. 







Ron,Harry e Lee camminavano lungo il corridoio per raggiungere la sala grande,e da lontano intravidero Hermione e Blaise seduti sul muretto a chiacchierare. I tre si guardarono,ma nessuno aveva idea di cosa fare. 
<< Sentite se vi sbrigate potreste raggiungere l’aula di Piton e prendere tutto l’occorrente per la polisucco,ma dovete fare prima che l’intera sala si riempia o qualcuno potrebbe insospettirsi nel non vedervi a tavola >>  disse poi Lee riflettendo. 
<< Si,buona idea,ma tu ? Come farai ? >>  chiese Harry. 
<< Non lo so,qualcosa mi verrà in mente,ma ora sbrigatevi >>  disse in fretta il moro. Ron deglutì e si allontanò con Harry velocemente per non perdere altro tempo. Lee si voltò in direzione della  coppietta appostandosi dietro una colonna dove loro non potevano vederlo. Si grattò la testa cercando di avere un’idea su come fare,poi gli vennero in mente le parole che Fred e George una volta gli avevano detto. 
“Quando non hai idea di cosa fare,ed è una questione di vita o di morte “  disse George. 
“Fa la prima cosa che  ti  viene in mente” concluse Fred. 
Prese la bacchetta dalla tasca del pantalone,la puntò in direzione del serpeverde e disse “Incendia”. Tutto a un tratto vide il ragazzo saltare su dal muretto e Hermione lanciare un urlo mentre con la sciarpa tentava di spegnere la fiamma che si era impuntata sulla testa di Zabini. Si nascose meglio e vide la Granger spegnere la fiamma con una bolla d’acqua che aveva evocato. Vide i due guardarsi intorno,e poi allontanarsi velocemente,lui attese e poi andò dove si trovava prima seduta la coppietta. Sorrise,c’erano ancora dei capelli intatti a terra,ne raccolse tre e poi si diresse in sala grande come nulla fosse. 









Harry e Ron camminavano a passo svelto,sperando che nessuno li notasse. Avevano preso tutto ciò che serviva,ora lo avrebbero portato al bagno dei prefetti e poi sarebbero scesi a cena. 
<< Se ci scoprono non la passiamo liscia stavolta,e poi perché diamine lo stiamo facendo ? >>  disse Ron. 
<< Perché ? Perché tuo fratello non vuole che Herm resti qui con Blaise,e tu non hai fatto niente per sottrarti a ciò >>  disse il moro. 
<< Bhe,non è giusto che Herm stia con lui a Natale,siamo sempre stati insieme durante le vacanze >>   commentò il rosso. 
<< A Fred non importa delle vacanze,semplicemente non vuole che Hermione stia con Blaise >>  spiegò Harry. 
<< Fin qui ci ero arrivato anch’io Harry. Sai non ho mai visto Fred così >>   rispose Ron e il moro sorrise.  << Comunque non mi pare tu ti sia opposto >>. 
<< Ron,Fred ce l’ha con me per non so cosa,quindi ho preferito non dire nulla >>  
<< Ma guarda che quadretto felice >>  si intromise una voce. 
<< Malfoy, che diavolo vuoi ? >>  rispose astioso Ron. 
<< Lenticchia non ti scaldare tanto – continuò il biondo – che ci fate al secondo piano ? >>  
<< Potremmo farti la stessa domanda,ci risulta che tu strisci più in profondità >>  disse Harry. 
<< Bada a quel che dici Potter >> 
<< Attento a te Malfoy,non farmi arrabbiare >>  disse il moro. 
<< Che succede qui ? >>  disse poi una testa ramata che sbucava da dietro Ron ed Harry. 
<< Ginny – disse il fratello – che ci fai qui ? >> 
<< Tu non mi parli da settimane perché dovrei risponderti ? >>  chiese lei. 
<< Sono tuo fratello >>  ribeccò il rosso offeso. 
<< Se tu fossi mio fratello,non daresti ragione al tuo amichetto,ma a me >>  disse lei incrociando le braccia al petto. 
<< Uh la Weasley tira fuori gli artigli >>  commentò Draco,beccandosi un’occhiataccia dalla ragazza in questione. 
<< Malfoy,sarebbe gradito se non ti immischiassi >>  rispose lei. 
<< Ne sei sicura ? >>  continuò il biondo. 
<< Certo >>  ribeccò la ragazza. 
<< Potter,non dici nulla ? Pensavo avessi più fegato,ma vedo che persino una ragazza è migliore di te in questo >> 
<< Stalle lontano >>  ringhiò lui. 
<< Prova a fermarmi >>  ringhiò il biondo. 
<< Lascia in pace mia sorella Malfoy,e ritorna a strisciare nella tua nobile casa >>  disse Ron. 
<< Acuta osservazione Weasley,nobile >>  rispose il biondo andando via,non prima di aver lanciato uno sguardo eloquente alla rossa. 
<< Allora,che ci facevi qui ? >>  chiese di nuovo Ron. 
 << Ho riaccompagnato Luna in dormitorio,doveva prendere delle cose,e ora stavo andando a cena >>  disse la ragazza. 
<< Oh bene,noi andiamo in sala comune un attimo e poi vi raggiungiamo >> 
<< D’accordo >>  rispose Ginny,per poi allontanarsi. 
<< L’abbiamo scampata bella >>  commentò il rosso. 
<< Già,se Malfoy ci avesse visti uscire dall’aula di pozioni sarebbero stati guai neri >>  annuì Harry,poi i due amici si guardarono e si avviarono alla sala comune prendendo un grosso sospiro. 











Fred e George erano seduti a terra nel bagno dei prefetti a ridere come due matti,nel sentire il racconto di Lee sul come aveva preso i capelli al serpeverde. 
<< Ti meriti un premio >>  commentò Fred. 
<< Ben detto fratellino >>  annuì George. Erano le due e un quarto di notte,ma di Harry e Ron nemmeno l’ombra. 
<< Chissà dove sono finiti quei due >>  disse Lee,e proprio in quel momento la porta si aprì rivelando i due ragazzi in questione con tanto di pigiama e occhi gonfi. 
<< Finalmente,ritardatari >>  li apostrofò Fred. 
<< Bhe sai,io di solito dormo di notte >>  rispose Harry,facendo alzare gli occhi al cielo al più grande. 
<< Vedo che avete preso tutto. Bene,cominciamo >>  sentenziò George,e sotto gli occhi degli altri tre lui e Fred iniziarono a mettere nel calderone tutti gli ingredienti e a fare una serie di incantesimi. Dopo una ventina di minuti Fred lanciò l’incantesimo per accelerare il processo e incrociò le braccia la petto,mentre la pozione divenne di un verde scurissimo. Appena il colore sembrò soddisfarlo,il ragazzo sorrise compiaciuto. 
<< Bene,tra quattro ore sarà pronta >>  sentenziò,e si rese conto che Ron si era addormentato da un pezzo. 
<< Direi che possiamo andare a dormire,domattina a colazione attueremo il piano >>  disse Lee. 
<< Giusto,bhe direi di far lievitare Ron fino al suo letto,voi andate pure,io resto a controllare la pozione >>  disse il rosso,e Lee annuì alzandosi in piedi insieme ad Harry,e insieme fecero lievitare Ron,mentre George rimase accanto al gemello. 
<< Non dormirai,giusto ? >>  gli chiese,al che Fred sorrise. 
<< Mi conosci >>  rispose. 
<< Ovvio >>  rise il rosso  << Ci tieni tanto a lei >> 
<< Lo so >>  disse Fred. 
<< Ma sai anche che se lo scoprisse sarebbero guai >>  continuò il gemello. 
<< Lo so bene Georgie,per questo nessuno saprà nulla >>  e gli fece l’occhiolino. George gli diede una pacca sulla spalla e si avviò verso la porta,mentre Fred restava a guardare quel liquido verde che bolliva. 








Hermione aprì gli occhi e si stiracchiò per bene. Oggi era l’ultimo giorno di lezioni,un po’ le dispiaceva,ma d’altro canto era dell’idea che un po’ di riposo le avrebbe fatto bene,anche se non lo avrebbe mai ammesso. Si voltò e vide Ginny intenta a spazzolarsi i capelli. 
<< Come mai già in piedi ? >>  le chiese. Ginny si riscosse e le sorrise. 
<< Niente di che  -- disse la rossa posando la spazzola – allora,domani resterai qui ? >> 
<< Credo proprio di si,ieri sera Blaise mi ha detto che sarebbe rimasto >>   disse Hermione. 
<< Allora ti auguro di passare un Natale romantico >>  disse Ginny ridendo. 
<< Bene,vado a vestirmi e scendiamo a colazione ? >>  
<< Si certo,ti aspetto di sotto >>  disse la rossa,e scese in sala comune. Vide i gemelli discutere fitto fitto e si avvicinò. 
<< Che avete da nascondere ? Fred,spero seriamente che tu oggi vorrai startene calmo >>  disse Ginny. I due sussultarono e si voltarono verso di lei. 
<< Tranquilla sorellina,fidati di me >>  rispose Fred facendole l’occhiolino. Ginny non se ne convinse,ma poi dovette trattenersi quando vide Hermione scendere le scale. 
<< Buongiorno Mione >>  disse Fred allegro. 
<< Buongiorno a tutti >>  sorrise Hermione,poi lo guardò assottigliando lo sguardo  << Tu,meglio che oggi stia lontano da me >>  
<< Come vuoi >> ridacchiò lui,ma lesse l’incertezza negli occhi della mora. 









Per tutta la colazione Hermione non aveva fatto altro che fissare Fred in modo circospetto,e il ragazzo ne era vagamente divertito,al contrario di qualcuno che si trovava dalla parte opposta della sala. Infatti,Blaise non aveva fatto altro che lamentarsi con Draco,al quale la cosa dava una certa noia,lui era troppo impegnato in una battaglia di sguardi con Ginevra per essere distratto. In più lo sguardo da stoccafisso di quel Thomas verso la Weasley,gli faceva prudere le mani. Ron ed Harry al contrario,erano al settimo cielo del fatto che l’amica stesse fissando Fred con sguardo indagatore e non loro. Appena la colazione finì ognuno si diresse alla propria lezione,tranne Fred che si nascose al settimo piano per una mezz’ora. Non era la prima volta che saltava una lezione,quindi non avrebbe destato alcun sospetto,e poi il gemello e Lee lo avrebbero coperto. Prese la polisucco e in men che non si dica si era ritrovato ad essere Blaise Zabini. Attese un po’ e poi scese all’aula di divinazione,sapeva che Hermione aveva lezione con i corvonero,quindi avrebbe fatto tutto molto velocemente,e nessuno avrebbe capito nulla.  Appena vide l’aula iniziare a svuotarsi cominciò a cercare la riccia con lo sguardo e quando la vide le si avvicinò. 
<< Blaise,cosa ci fai qui ? Non avevi lezione con la Mcgranitt ? >>  chiese subito la ragazza,curiosa come al solito.   
<< Si certo,ma dovevo parlarti di una cosa prima >>  disse lui. Sorrise tra se,sapeva imitare alla grande quella dannata serpe. Nel frattempo aveva intravisto Ron ed Harry guardarlo e lui aveva fatto un cenno impercettibile,e i due avevano capito chi fosse. 
<< E’ successo qualcosa ?  -- chiese allarmata lei – scommetto che centra il furetto,vero ? Cos’ha fatto a Ginny ? >>  
<< Gi-Ginny ?  -- chiese lui deglutendo – non,non centra niente adesso >>  si affrettò a dire. Ok,aveva intuito qualcosa quando Malfoy si era seduto al tavolo,ma era ovvio che Hermione sapesse.  
<< Allora cosa ? >>  ribeccò Hermione. 
<< Non posso restare per le vacanze,ho ricevuto una lettera da mio padre e devo tornare a casa >>  disse con disinvoltura. 
<< Oh capisco,non preoccuparti andrò dai Weasley alla tana  -- commentò Hermione – vorrà dire che dopo le lezioni andrò a preparare  la valigia,ci vediamo stasera >>   gli disse,poi si alzò sulle punte e gli diede un tenero bacio. A Fred girò la testa al pensiero di averla tra le braccia,ma poi si ricordò di essere nel corpo di quella serpe. Hermione si staccò sorridendo e se ne andò. Sorrise anche lui,quando l’aveva baciata lui per davvero,il loro bacio era tutt’altro che così innocente. 










I ragazzi attendevano nella sala comune da quasi un’ora ormai. Appena Fred entrò lo assalirono di domande,e lui fu molto felice di raccontare tutto. 
<< Bene,è andato tutto come calcolato >>  disse Lee. 
<< Si,e se i miei calcoli sono esatti,entrerà a momenti >>  rispose Fred,e detto fatto Hermione entrò in sala comune guardando i suoi amici. 
<< Ronald,domani torno con voi alla tana per le vacanze. Blaise deve tornare a casa  >>  disse la ragazza con un gran sorriso. 
<< E’ fantastico Herm >> le rispose il rosso. 
<< Bene,vado a fare la valigia >>  disse lei. 
<< Quindi vieni con noi ? >>  chiese Ginny che entrata in quel momento corse ad abbracciare l’amica. 
<< Che bello >>  disse la rossa e corse per la scale trascinando Hermione,per preparare la valigia. 








Dopo cena Ginny si allontanò velocemente per correre su per le scale della torre d’astronomia. A poca distanza la seguì il biondo serpeverde che le si avvicinò mettendole le braccia attorno alla vita. 
<< Vuoi partire senza salutarmi Weasley ? Dubito che tu possa farlo domattina in stazione >>  disse Draco. 
<< A dir la verità non volevo salutarti affatto >>  disse lei ridendo. 
<< Non ci giurerei così tanto >>  disse lui,mentre con le mani cominciava a salirle lungo i fianchi,e a stringerli appena. Le mordicchiò il lobo e scese sempre più a lambirle la pelle diafana illuminata dalla luna e dall’aria gelida,che faceva emettere nuvolette bianche ogni volta che parlavano. Risalì lungo il collo,e poi l’afferrò per le cosce sollevandola e facendosi circondare il bacino dalle gambe toniche della ragazza. 
<< Non mi piace come ti guarda quel Thomas >>  iniziò Draco. 
<< Come mi guarderebbe ? >>  chiese Ginny. 
<< Come ti guardo io,o meglio,vorrebbe guardarti come ti guardo io >>  disse il biondo. Ginny capì che si riferiva all’ultimo incontro sulla torre e arrossì a dismisura,provocando le risa del ragazzo. 
<< Sei così pura Weasley >>  le disse inspirando il suo profumo e premendo il viso contro il petto della ragazza. Ginny si strinse più a lui,mentre il bel Malfoy la faceva scendere. Le sfilò il cravattino e il maglione,poi iniziò con la camicia,ma a metà si fermò a guardarla. Si fissarono negli occhi,e lui vi lesse desiderio e frustrazione,mentre Ginny lesse in quegli occhi di ghiaccio qualcosa che non vi aveva mai visto,c’era lussuria e un desiderio atroce che lei non conosceva,forse la sfida stava per finire lì,lo sentiva. Portò una mano sul volto del ragazzo che la strinse a sua volta senza toglierla dal suo viso,e si avvicinò al suo volto. Unì la sua fronte con quella del biondino  che si avvicinò,le loro bocche erano a un millimetro,ma non si toccavano,sembravano respirare l’uno l’aria dell’altro. All’improvviso un rumore sordo li distolse e si allontanarono. 
<< Rivestiti,vado a controllare >>  disse Draco,maledicendo chiunque sia stato. Era quasi riuscito a possedere di nuovo quelle labbra che tanto bramava.  Si voltò e vide che era solo uno stupido gufo,ma ormai il momento era spezzato. 
<< Era un gufo >>  ridacchiò Ginny e lui la guardò malizioso.  
<< Meglio se andiamo via,prima che qualcuno ci scopra >>  disse lui e lei annuì,scesero la scala della torre e poi si divisero a metà strada,per non correre rischi. 








Lo sbuffo del treno si levò alto e tutti gli studenti salirono da più porte. Hermione salì seguita da Ginny,Harry e Ron. Era in cerca di Blaise con lo sguardo,ma non lo vedeva. Un paio d’ore prima  a  colazione lui le aveva dato un morbido bacio dicendole che si sarebbero visti dopo,quindi sul treno,ma la ragazza non riusciva a scorgerlo da nessuna parte. All’improvviso sentì qualcuno inveire contro Ron e vide che si trattava di Malfoy. Era chiaro che il biondo non era lì per caso,infatti,dopo aver visto Ron ed Harry andare via,il ragazzo si avvicinò a lei e Ginny. 
<< Weasley,prima o poi rimarrai orfana di un fratello >>  disse rivolto alla rossa. 
<< Conosciamo tutte le tue minacce,Malfoy >>  ribeccò la ragazza. 
<< Bhe,tu bada a ciò che fa Potter >>  disse lui scocciato e Hermione si meravigliò di ciò che il biondo aveva appena detto. Poi lo sguardo di Draco si posò su di lei,e fece una faccia perplessa. 
<< E tu che ci fai qui Granger >>   disse lui. 
<< Come sarebbe a dire che ci faccio qui ? >> chiese lei stranita. 
<< Credevo restassi a scuola con Blaise >>  disse lui. 
<< Era così,ma poi lui  mi ha detto che sarebbe tornato a casa,perché suo padre gli ha mandato una lettera >>  spiegò lei. 
<< Ma di che diavolo stai parlando ? Tu sei tutta matta,Blaise non torna a casa,è a scuola >>   continuò lui. 
<< Ma è stato lui a dirmelo >>  insistette Hermione. 
<< Senti,vuoi che non sappia dove sia il mio migliore amico  ? >>  disse Draco. Ginny era rimasta in silenzio e aveva iniziato a collegare il fatto che i suoi fratelli il giorno prima nascondevano qualcosa. 
<< Quando te lo ha detto Blaise ? >>  le chiese Ginny,e Hermione sembrò confusa. 
<< Ieri mattina. Alla fine della prima ora >>  rispose lei. 
<< Impossibile – commentò il biondo – io e Blaise non siamo andati a lezione ieri mattina,abbiamo saltato le prime due ore e siamo stati tutto il tempo con Piton >>  
<< Perché eravate da Piton ? >>  chiese Hermione. 
<< Erano sparite delle cose >>  disse Draco e lanciò un’occhiata a Ginny,che aveva capito tutto. Sapeva che Hermione non ci avrebbe messo molto a capire e a quel punto,non sapeva cosa sarebbe successo. 







 


Lo so,qualcuno vorrà uccidermi ora come ora. Un mese  e mezzo di ritardo,ma purtroppo la scuola mi ruba tempo ed energie,e chi frequenta lo scientifico ne avrà una vaga idea. Mi dispiace davvero e sto cercando di fare il possibile per scrivere,ma davvero di tempo ne ho pochissimo. Aggiornerò al più presto anche l’altra long,ma ho dato la precedenza a questa,poiché è quella più lunga. Per chi ama la Fremione ha avuto un bel regalo,poiché è stato un capitolo quasi interamente Fremione. Per la Drinny,invece,lo so,sono stata cattiva per via della sfida che sembrava quasi raggiunta,ma come ho sempre detto,ho un’idea precisa per la fine della sfida,che credo vi piacerà molto. Chiedo ancora scusa,in quanto il capitolo non mi piace particolarmente,ma purtroppo se non avessi avuto oggi un po’ di tempo,non ho idea di quando avrei pubblicato. 
Un bacio,e al più presto, Elly.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Secrets ***


Hermione rimase impalata per almeno una decina di minuti nella stessa posizione nel corridoio del treno. Non si accorse nemmeno che Malfoy aveva detto qualcosa a Ginny,  e che  lei era arrossita rispondendo qualcosa  a sua volta. Il biondo infine,le aveva lanciato un’occhiata strana e se ne era andato. L’amica cercava di attirare la sua attenzione,ma senza successo,era come se fosse caduta in un’altra dimensione estranea al mondo e al tempo.
<< Herm,mi stai spaventando >>  disse Ginny e solo allora,la riccia sembrò tornare in sé.
<< No,è tutto ok,credo >>  rispose senza alcuna venatura nella voce,e dopo uno sguardo indeciso si decise ad avviarsi verso lo scompartimento in cui aveva visto entrare Harry e Ron,aprì la porta ma si ritrovò davanti Fred  che la fissò con un sorriso. Ma si spense subito vedendo la faccia della ragazza.
<< Che succede ? >>  chiese allora il ragazzo,ma Hermione lo ignorò andando a sedersi,così Fred si voltò verso Ginny in cerca di risposte ricavandone solo un’occhiata truce. Il ragazzo per un attimo pensò che la sorella sapesse,ma era impossibile,loro erano stati attenti. In quel momento intercettò lo sguardo di Harry e Ron che avevano pensato la stessa cosa. Fred uscì allontanandosi,e dopo che Ginny si sedette,nessuno parlò più.
 
 
 
 
 
 


Quando arrivarono alla tana trovarono i coniugi Weasley sulla veranda che li attendevano entusiasti e sorridevano. Hermione non aveva ancora aperto bocca e Ron iniziava seriamente a temere il peggio,mai aveva visto l’amica stare zitta,e Harry dal canto suo,sembrava condividere gli stessi pensieri del migliore amico. George si era accorto della strana situazione in cui sembrava essere caduta il prefetto-perfetto,ma l’unica spiegazione plausibile era che lei sapesse e gli dava tanto l’impressione che potesse scoppiare da un momento all’altro. Arrivarono alla veranda e Molly iniziò a stritolare i suoi figli ad uno ad uno,per poi abbracciare calorosamente Harry,che considerava figlio suo ormai,e infine si rivolse ad Hermione con  un abbraccio e un sorrisone.
<< Oh Hermione,sei ancora più bella >>  disse la donna felice.
<< Grazie Molly >>  sorrise la ragazza riprendendo la sua solita espressione e facendo respirare un po’ tutti. Entrarono in casa e mentre Molly si destrò nel preparare la cena,  tutti loro andarono nelle proprie camere per poter disfare le valigie.
<< Herm,stai bene ? >>  chiese a quel punto Ginny.
<< Si Ginny. Sto bene,solo non capisco perché Blaise mi abbia mentito mandandomi qualche suo amico che aveva preso le sue sembianze >>   rispose la ragazza accovacciandosi sul letto con un’espressione tristissima.
<< Oh >>  sospirò la rossa,non sapeva cosa  fare. Quindi era quello che pensava Hermione. Non era giusto,Blaise era un bravo ragazzo e non doveva essere visto come una persona orribile,ne tantomeno Hermione avrebbe dovuto vivere in una bugia. Si chiese se era giusto che fosse lei a raccontare la verità alla sua amica,e si domandò cosa stesse pensando Blaise in quel momento,quando aveva capito che Hermione non era a scuola. Ma di sicuro,pensò,Malfoy gli avrebbe detto qualcosa,ne era più che certa.
<< Herm,ma noi non sappiamo come siano andate le cose,e poi chi ti ha detto che Blaise abbia fatto qualcosa ? In fondo,Draco era sorpreso di vederti sul treno,e mi sembrava convinto di quello che diceva >>   tentò allora Ginny,ed Hermione la guardò pensandoci un po’ su e annuì.
<< In effetti,è come dici tu. Manderò subito una lettera a Blaise e poi scendo a mangiare  >>  sorrise la ragazza e Ginny si sentì meglio nel vederla fare un piccolo sorriso. 
<< D’accordo ti lascio sola >>.  Si avviò fuori dalla stanza e chiuse la porta scendendo al piano di sotto. Trovò tutti a tavola e la madre che portava i piatti.
<< Ginny cara,dov’è Hermione ? >>  chiese Molly apprensiva.
<< Scende subito,sta mandando una lettera al suo fidanzato >>  disse la ragazza calcando la parola fidanzato,e vide chiaramente Fred affogarsi con l’acqua,e la madre fare un’espressione dolce al pensiero.  In quel momento scese una raggiante ragazza dai capelli castani con un gran sorriso,sembrava un’altra persona rispetto a quel pomeriggio.
<< Hermione, Ginny mi ha detto che hai un fidanzato >>  disse la donna sorridendo. La ragazza arrossì appena e poi rispose volentieri.
<< Si,è vero. Stavo mandando una lettera a lui >>  disse.
<< Come si chiama ? A che casa appartiene ? E’ un bravo ragazzo ? >>  chiese Molly,mentre Fred sembrava voler storcere il coltello nelle sue mani.
<< Mamma,una domanda alla volta >>  rise Ginny,ma Hermione sembrò più che felice di risponderle. Ginny ci pensò su,e si disse,che in fondo voleva vedere la faccia della madre a sentire che si trattava di un serpeverde. E si chiese che faccia avesse fatto se avesse saputo che lei aveva qualcosa a che fare con Malfoy.
<< Ecco,si chiama Blaise. Blaise Zabini,appartiene alla casa serpeverde,e si Molly,è un bravo ragazzo >>  sorrise la riccia. 
<< Zabini dici ? >>  chiese Arthur.
<< Si >>
<<  Conosco suo padre,è un grande amico di Malfoy,lavora con lui al ministero >>   disse l’uomo.
<< Difatti,il tuo ragazzo ha per migliore amico proprio Draco Malfoy >>  disse George,cercando in qualche modo di far perdere punti alla serpe nei confronti della madre che sembrava alquanto entusiasta.
<< Oh George,queste cose non centrano. E poi se Hermione dice che è un bravo ragazzo,allora,è un bravo ragazzo >>  disse la madre ammonendolo. Lo aveva riconosciuto solo perché gli aveva fatto apparecchiare la tavola.
<< A quanto pare anche il prefetto-perfetto ha dei punti a suo sfavore. E’ finita con una serpe >>  disse a quel punto Fred sbottando. Non solo Ginny aveva detto che Hermione stava scrivendo al suo ragazzo,ma ci si metteva anche sua madre ad essere felice per lei,Dannazione!
<< Cosa vorrebbe dire questo ? >>  chiese la ragazza sfidandolo con lo sguardo.
<< Come se non capissi >>  disse lui.
<< Illuminami >>
<< Un grifondoro e un serpeverde,sul serio ? Quanto pensi che possa durare ? >>  disse lui astioso e Hermione sobbalzò a quelle parole. Stava davvero dicendo che presto si sarebbe lasciata con Blaise ?
<< Cosa ne vuoi sapere tu ? >>  rispose lei.
<< Ne so abbastanza >>  disse Fred alzandosi e uscendo in giardino. I coniugi Weasley,così come Harry e Ron erano rimasti a guardare stralunati,mentre George e Ginny si scrutavano per cercare di capire cosa sarebbe accaduto più tardi.
 
 
 
 
 



Dopo quella lunga cena Hermione aveva detto di essere stanca ed era andata dritta in camera,mentre Ginny si era seduta in salotto e aveva aspettato. Ben presto la casa sembrò piombare in un silenzio abissale,fin quando non vide rientrare una figura alta e slanciata. Fred sobbalzò spaventato nel vedere una figura seduta sul bordo del camino acceso.
<< Ginny,per Merlino,mi hai fatto prendere un colpo >>   disse il fratello avvicinandosi.
<< Che ci fai ancora alzata ? >>  chiese ancora.
<< Ti stavo aspettando >>  disse lei.
<< Ok – sospirò Fred – sapevo che sarebbe arrivato questo momento,quindi, cosa c’è ? >>
<< Perché l’hai fatto ? >> 
<< Fatto cosa ? >> 
<< Fred – urlò lei – non fare l’idiota con me. Sai benissimo cosa >>
<< Non ho resistito Ok ? Il pensiero di lei che adesso sarebbe dovuta essere con quella serpe chissà in quale parte buia del castello a fare chissà cosa mi mandava in bestia,non avrei mai sopportato una cosa simile >>  sbottò.
<< Sei impazzito ? Hermione non è quel genere di ragazza >>   disse Ginny.
<< So benissimo che non è così,ma lui resta sempre un’infida serpe capace di tutto >>
<< Se lei lo scoprisse,cosa che accadrà sicuramente,ti odierebbe a morte. E poi in ogni caso lui è il suo ragazzo Fred,mettitelo in testa,avrebbe comunque tutto il diritto di fare ciò che vuole con lui >> 
<< Mai – ringhiò il ragazzo al solo pensiero – e preferisco essere odiato che vederla con lui >>  
<< Sei completamente  uscito di senno ? Lei capirà la verità e stavolta non avrai giustificazioni  >>
<< Come hai fatto a scoprirlo ? >>  chiese poi il fratello.
<< Avevo intuito che stavi architettando qualcosa,poi sul treno Dra..cioè Malfoy ha chiesto ad Hermione perché non fosse al castello e quando lei gli ha spiegato il motivo lui ha risposto che era impossibile,perché quando è avvenuta la discussione tra Herm e Blaise,lui si trovava con Malfoy e Piton,perché a quanto pare erano sparite delle cose dall’aula di Piton. Strano vero ? >>  commentò  Ginny,mentre il fratello assottigliava lo sguardo.
<< Lei non deve saperlo >>  disse Fred.
<< Lei lo capirà da sola,non è stupida >>  disse la rossa.
<< Lo so,ma poi non odierebbe solo me >>   continuò il ragazzo e Ginny guardò il fratello mentre qualcosa in lei le fece congelare il sangue nelle vene.
<< Non è possibile >> sussurrò.
<< Invece si >>
<< Quei due bradipi ti hanno aiutato ? Avevo capito George e Lee,ma Ron ed Harry ? Come hanno potuto ? >>
<< Erano riluttanti all’idea di lasciarla da sola con quella serpe tanto quanto me >>   disse Fred.
<< Mi sentiranno,eccome se lo faranno >>  disse lei indignata.
<< Ginny – sospirò il fratello  -- non dirle nulla >> 
<< Non lo farò Fred,perché lo farai tu. Scordati che io menta alla mia migliore amica >>  disse la ragazza convinta, e il fratello le sorrise nonostante tutto. Ginny lo guardò bene,non aveva fatto battute per tutta la loro discussione,era chiaro che per lui Hermione era qualcosa di totalmente serio. Gli sorrise anche lei e stava per dargli la buonanotte,quando lui la anticipò.
<< Tu non hai nulla da dirmi ?  >>  le chiese,e lei lo guardò storto.
<< No >>  disse lei.
<< Perché stavi chiamando Malfoy con il suo nome poco fa ? >>  chiese ancora,e Ginny si sentì congelare.
<< Oh bhe,ecco,credo che aver passato tempo con lui per via dell’aiuto in pozioni,sai no ? >> 
<< Ginny non dirò niente a nessuno,neanche a George,ma devi dirmi la verità. Ho notato il modo in cui ti fissa,anzi vi fissate. E non era certo per fare un dispetto ad Harry e Ron se l’altra volta si è seduto al nostro tavolo,giusto ? >>
<< Perché vuoi saperlo ? >>  chiese lei.
<< Parliamoci chiaro,non sono un fan di Malfoy,ma ti ha protetto da Harry un paio di volte e ne sembrava convinto,in più sembrava volesse incenerirlo con lo sguardo. Quindi diciamo che chiunque dimostri di proteggere la mia sorellina,ha un punto a suo favore >>  disse Fred. Il ragazzo lo aveva notato,gli sguardi che si lanciavano in sala grande,sebbene nei corridoio li aveva intravisti ignorarsi,o almeno era quella l’impressione che potevano dare a chi guardava da fuori,ma se si osservava bene si captavano strani movimenti. E poi,la sua Mione,gli aveva fatto intendere qualcosa quando lui aveva preso le sembianze della serpe.  Si riscosse dai suoi pensieri e vide la sorella arrossire leggermente. Non l’aveva mai vista arrossire in quel modo,non era come quando era una bambina con la cotta per Harry Potter,era un modo di arrossire diverso,non per vergogna,ma quasi per fierezza e consapevolezza, e allora capì. Se Hermione sapeva che qualcosa stava accadendo tra la sorella e Malfoy e non aveva fatto nulla per evitarlo,voleva dire che anche lei aveva avuto al sua stessa impressione. 
<< Bhe, non c’è nulla tra noi >>  rispose Ginny corrucciando lo sguardo e lui ridacchiò.
<< So quando menti sorellina,al massimo dimmi che non sai cosa c’è tra voi,ma no che non c’è nulla >>  disse lui,lasciandole spalancare la bocca.
<< Fred…>>
<< Non dirò nulla te lo prometto,neanche al mio gemello decerebrato,ma sta attenta >>  disse Fred.
<< Perché ? >>  chiese Ginny. Suo fratello aveva appena capito che c’era una strana situazione tra lei e Malfoy,e lui la incoraggiava,perché ? Si sarebbe aspettata un : “ Avvicinati di nuovo a lui,e ti taglio la testa”. Invece,l’esatto opposto. Fred capì la sua domanda e ne sorrise,era chiaro che Ginny non si era ancora resa conto di cosa provava realmente,o non gli avrebbe fatto quella domanda. Lui non le rispose e pensò di nuovo ad Hermione.
<< Come sta ? >>  chiese il rosso.
<< Non bene – rispose Ginny – sta molto giù Fred,crede che Blaise l’abbia presa in giro,ma le parole di Draco le avranno fatto cambiare idea,e gli ha mandato una lettera stasera,credo che quando lui risponderà,lei non ci metterà molto a capire >>
<< Già >>  disse lui triste.
<< Oh Fred >>  sussurrò lei andando ad abbracciarlo avvolgendo le braccia attorno al busto del fratello. Lui ricambiò l’abbraccio.
<< Andiamo a dormire ora,è tardi e inizia a fare ancora più freddo >>  
<< Fred,parlale,prima che lei capisca tutto da sola  o davvero,non so cosa accadrebbe >>  disse Ginny  << E poi se sapesse che io sapevo e non le ho detto nulla sarebbe la fine,non voglio perdere la mia migliore amica >> 
<< Lascia fare a me Ginny >>  disse Fred.
<< D’accordo. Buonanotte Fred >>
<< Notte sorellina >>  
<< E un’altra cosa – disse poi la ragazza – perché prima hai detto che non durerebbe tra un grifondoro e un serpeverde ?  >> 
<< Ginny,quello che ho detto a tavola è comunque rivolto alla mia situazione. Non vale per tutti >>  rispose lui. Ginny annuì solamente.
Vide la sorella salire al piano di sopra e con un sospiro spense il fuoco,iniziando a salire le scale. Si fermò davanti alla camera di Ginny ed Hermione e per un attimo fu tentato dall’entrare,ma poi si diresse subito in camera sua e si buttò sul letto. Merlino,in che razza di guaio si era andato a ficcare ? Quando sarebbe venuta la verità a galla sarebbe stata la fine,lo sapeva anche lui. Ormai sapeva di amarla,cribbio. Lui, Fred Weasley, si era innamorato e niente poco di meno che di Hermione Granger. Al pensiero della ragazza iniziò a ridere come un pazzo fino a farsi uscire le lacrime.
 
 
 
 




I giorni alla tana passavano piuttosto veloci,così i primi quattro erano volati via e l’indomani sarebbe stato Natale. Hermione sembrava stare molto meglio e continuava a mandare e ricevere lettere in continuazione da parte di Blaise. Alla fine aveva pensato che era stato tutto uno scherzo di pessimo gusto,ma non aveva il minimo sospetto. Da parte sua Ginny era sempre convinta che Fred dovesse dirle la verità,mentre Harry e Ron sostenevano il contrario,semplicemente per non essere sbranati vivi da Hermione una volta che la verità sarebbe saltata fuori. Con grande sorpresa di Fred invece,George era d’accordo con Ginny,e ne avevano anche discusso in quei giorni.
<< Freddie io sono sempre dalla tua parte,ma non puoi non pensare che questa volta  Ginny abbia  ragione >>  continuò ostinato.
<< Lo so benissimo Georgie,ma ormai sarebbe inutile scombinare le carte >>   insistette Fred.
<< Ah…ci rinuncio. Hai la testa troppo dura >>  disse quello uscendo dalla stanza. Fred sbuffò e si sedette sul letto,mentre Ron ed Harry entrarono nella stanza guardandolo in modo strano. Lui li fissò e capì subito.
<< Non dirà niente >>  disse Fred e i due tirarono un sospiro di sollievo.
<< Miseriaccia ! Non può rivoltarsi così >>  disse Ron riferendosi a George.
<< Guarda che ha ragione Ronnino. Siamo noi che stiamo sbagliando,ma ormai >>  spiegò il fratello maggiore.
<< Già,ma chi ci garantisce che Ginny o George stesso non lo diranno prima o poi ? >>  chiese Harry.
<< Nessuno >>  disse Fred,e nella stanza calò il silenzio. 
 
 
 
 
 


<< Ginny,ti posso parlare ? >>  chiese il ragazzo occhialuto uscendo in veranda.
<< Harry – disse lei – mi spiace, ma ho da fare >> 
<< E cosa ? >> 
<< Dovevo scrivere a Luna,se non ti spiace >>   disse Ginny cercando di passare,ma Harry le bloccò la strada.
<< Ginny,io devo parlarti, sono serio >>  disse lui insistendo.
<< Anche io sono seria Harry,e se dico che ho da fare è un modo gentile per dirti che non ho voglia di parlare con te,ma forse sei troppo stupido per arrivarci >>  disse aspra la ragazza.
<<  Ma dico,ti senti quando parli ? Hai passato delle settimane a fare pozioni con Malfoy e parli come lui ? Ti ha fatto il lavaggio del cervello ? >>  gridò il ragazzo moro.
<< Ma si può sapere che diavolo vuoi Harry ? Se non ho voglia di parlare con te non devo darti spiegazioni. E lascia Malfoy fuori da tutto ciò >> 
<< Certo,difenditelo pure >>  disse ironico Harry.
<< Non so se provare pietà o disprezzo per te,Harry >>  disse Ginny,e lui iniziò a ridere come un pazzo.  
<< Pietà per me ? Tu fraternizzi con uno che ci odia a morte,e poi sarei io a disprezzare ? >>
<< Spostati >>  disse lei e urtandolo si allontanò. Harry rimase lì a fissare il giardino della tana con un sorriso amaro. Da quando Ginny era così ? Quell’estate quando stavano assieme lei non era così strana,sembrava diversa,più forte,più convinta delle cose,in un certo senso anche più matura. Sorrise un po’ amaro e un po’ compiaciuto,la nuova Ginny non gli dispiaceva,voleva lei e l’avrebbe avuta. 
 
 
 
 
 
 



Ginny entrò in camera arrabbiata come non mai,possibile che Harry fosse così insopportabile ? Iniziava a detestarlo. Sospirò e si voltò a guardarsi intorno,vide una piuma biondo-oro sulla scrivania e si avvicinò a guardarla meglio,il colore era lo stesso dei capelli di Malfoy,che cosa strana. In quei giorni si era persa spesso a pensare al ragazzo,e quando Hermione o Fred la beccavano con lo sguardo vuoto la richiamavano ridacchiando,lei arrossiva e se ne andava indignata prima di arrivare in camera,chiudere la porta e iniziare a ridere.  
<< Ti piace ? >>  chiese poi la voce di Hermione.
<< Co-cosa ? >>  chiese lei risvegliandosi dai suoi pensieri.
<< La piuma Ginny – sorrise la riccia – la guardavi incantata >> 
<< Oh >>  disse lei   << Bhe,si è bella >> 
<< Meglio così. E’ il tuo regalo di Natale. Volevo incartarla,ma ormai l’hai già vista >>  disse Hermione.
<< Davvero ? Grazie Herm,è stupenda >>  rispose la rossa con un sorrisone.
<< Sono felice che ti piaccia,sai l’ho vista e ho pensato a te,non so nemmeno il perché >>  
<< E’ bellissima  >>  rispose lei,e si sentì maledettamente in colpa. Fred non aveva ancora parlato ad Hermione e lei ne era piuttosto frustrata,non sapeva più come comportarsi.
<< Sto morendo di fame,ma devo ancora rispondere alla lettera di Blaise >>  disse la mora.
<< Come vanno  le cose ? >>  chiese Ginny.
<< Molto bene >>  sorrise la ragazza   << E tu ? >>
<< Io cosa ? >>  chiese la rossa perplessa.
<< Oh andiamo Ginny! Ho notato che spesso ti perdi in te >> 
<< E allora ? >>
<< Non hai sentito Malfoy ? >>  chiese Hermione con l’aria di chi la sapeva fin troppo lunga.
<< Herm,tu non chiedi tanto per. C’è qualcosa che io non so ? >>   chiese Ginny,e la riccia arrossì.
<< Ehm,no nulla >>
<< Sicura ? >>   
<< Sicura >>  disse e detto questo corse via con la scusa della merenda.   
 
 
 
 
 

La tana era in un silenzio abissale,nessun rumore tranne i mille pensieri che attanagliavano gli animi. Hermione era stesa nel letto di lato  intenta a fissare  l’armadio. Pensava troppo o troppo poco,non lo sapeva nemmeno lei,aveva una strana sensazione addosso,il giorno dopo sarebbe stato Natale,eppure,sentiva che qualcosa stava per accadere anche se non sapeva spiegare bene cosa. Chiuse gli occhi e pensò a Blaise che sicuramente si trovava nel letto a quell’ora o perlomeno in giro per il castello. Spesso non sapeva nemmeno lei cosa  ci fosse nella sua testa,dopo l’arrivo alla tana non aveva affatto parlato con Fred ed Harry e Ron si comportavano in modo strano,quasi come stesse per esplodere una bomba. Scosse la testa e si addormentò.
 
 
 
 
 

Ginny nell’altro letto rimuginava sulle varie situazioni che si erano venute a creare nell’ultimo periodo,e sembrava che ognuna di esse non avesse fine. Harry la infastidiva ed irritava non poco,Ron sembrava un pesce lesso,mentre i gemelli,bhe,i gemelli erano sempre loro,se non per il fatto che George fosse dalla sua parte questa volta,e come se non bastasse non riusciva dormire neanche. Una testa bionda le stava dando troppi pensieri.
 
 
 
 
 


<< Se permettete vorrei ritirarmi nelle mie stanze >>  disse il ragazzo con voce fredda e distaccata.
<< Va pure >>  rispose l’uomo seduto a capotavola. Il ragazzo dai capelli biondissimi si alzò e dopo aver salutato educatamente la madre,si avviò per le scale dell’immensa villa in cui si trovava fino a giungere alla propria camera. Entrò, e una volta che la porta si chiuse potè finalmente rilassare tutti i muscoli,era in casa sua,e si sentiva sempre in soggezione,assurdo. Draco si avvicinò alla finestra e si mise a guardare la tavola piatta e scura che era il mare a quell’ora,era da un po’ che non lo faceva,vi rimase per dei minuti lunghissimi che sembrarono ore,poi quando il torpore della posizione gli diede fastidio si ridestò e si sedette sul suo letto enorme e morbido. Guardò la scrivania in legno antico e scuro alla sua destra,sopra vi era una piuma e una pergamena,nemmeno fossero lì apposta. Si sdraiò sprofondando nel piumone d’oca e tanti,troppi pensieri gli affollarono la mente. Sapeva che il fratello della Weasley aveva giocato un brutto tiro a Blaise,così come sapeva che quel citrullo del suo amico non aveva voluto dire nulla alla mezzosangue. Ma non era sicuro che tutto ciò sarebbe stato segreto per molto,aveva il sospetto che la ragazza dai capelli rossi aprisse bocca,non sembrava il tipo che avrebbe tenuto l’amica all’oscuro. Sorrise pensando a lei,non lo avrebbe mai ammesso,ma sentiva la mancanza del vederla,e del sentirla. Come se non bastasse sapeva che Potter era nella sua stessa casa,cosa che non lo faceva stare tranquillo,per niente. Se avesse saputo che quel verme l’avesse anche solo sfiorata,per lui Voldemort non sarebbe stato nulla a confronto.
 

 
 
 
 
 
 
 

Eh si,sono viva!!! So anche che questo capitolo è corto ed è quello che onestamente mi piace di meno tra tutti quelli che ho scritto,ma questo è un capitolo di passaggio in cui non succede molto. La parte che ho preso a cuore qui è il dialogo tra Ginny e Fred,quindi ditemi che ne pensate. Chiedo infinite scuse per il glorioso ( se così posso dire )  ritardo,ma grazie a Dio finalmente ci sono le vacanze,e così potrò aggiornare e scrivere moltissimo. Potrò dedicarmi anche all’altra long,che non ho intenzione di abbandonare ….Come avete visto,arriva Natale anche nella mia storia,e chissà che non riceverete un bel regalo…. A prestissimo, Auguri a tutti coloro che leggono la storia,recensiscono e anche a chi legge in silenzio. Ma come ho detto potrebbe arrivare un bel regalo di Natale.
Baci Elly.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** The truth hurts ***


<< Herm,svegliati >>  urlò Ginny saltando sul letto della riccia.
<< Morgana Ginny,che succede ? >>  disse quella sobbalzando a sedere.
<< Come che succede ? E’ Natale >>  sorrise Ginny,e Hermione si schiacciò una mano sulla fronte.
<< Giusto – sorrise la mora – devo mandare una lettera d’auguri a Blaise >>
<< Vabene,allora io ti lascio sola,dopo colazione dovremmo aiutare mamma a preparare il pranzo di Natale >>  le urlò Ginny,mentre si apprestava ad uscire dalla stanza. Hermione la guardò e sorrise,era sempre allegra e solare. Si sedette alla scrivania per stendere tranquilla la lettera da mandare a Blaise. Una volta finito si fece una doccia veloce,e scese a colazione trovando tutti riuniti. Si scambiarono tutti gli auguri,tranne uno. Si guardò intorno,ma di Fred non c’era traccia. Nonostante non parlassero da tempo voleva fargli auguri,in fondo,era pur sempre Natale.
<< George,dov’è Fred ?  >>  chiese allora all’altro gemello. George le sorrise.
<< E’ andato a prendere Lee,oggi starà con noi,come anche Angelina,ma lei si smaterializzerà qui a momenti >>
<< Capisco >>  rispose Hermione,e poi si sedette per gustarsi la colazione. Proprio come aveva detto Ginny,appena dopo l’arrivo di Angelina e Lee,si era scatenato il putiferio alla tana. Tutti erano impegnati a fare qualcosa,tra il tagliare le verdure,battere la carne,apparecchiare la tavola,non c’era nessuno che non fosse impegnato. Hermione sbuffò e si scostò appena in tempo per evitare un sacco di farina che volò dritto dritto sulla faccia Ron,che iniziò a tossire e tutti gli altri a ridere come matti.
<< Miseriaccia >>  tossì ancora il ragazzo,facendo ridere tutti ancora di più. Si voltò e vide che era stato Fred a tirare il sacco,ma sembrava essere diretto a lei. Non gli aveva ancora fatto gli auguri,e decise che era il caso di farli. Inconsapevolmente si avvicinò e lui fece lo stesso,arrivarono l’uno di fronte all’altro,ma proprio quando stava per aprire bocca un picchiettio sulla finestra li fece voltare,rivelando un gufetto nero con due grandi occhi gialli. Fred andò ad aprire e prese la lettera che teneva tra le zampe. Guardò il mittente,e la strinse tra le mani,mentre gli occhi si ridussero a due fessure. Si voltò e senza degnare Hermione di uno sguardo gliela diede.
<< E’ del tuo ragazzo >>  sibillò il rosso,per poi sparire velocemente al piano di sopra. Ginny uscì dalla cucina ridendo ancora per la figuraccia di Ron,quando vide Hermione posta al centro del salottino con una lettera tra le mani che si mordeva fortemente il labbro.
<< Herm,tutto bene ? >> chiese la ragazza,e la riccia si voltò.
<< Si,certo >>  rispose Hermione con lo sguardo leggermente perso.
<< Sicura ? >>  chiese ancora Ginny alzando il sopracciglio  << Non si direbbe dalla tua faccia >>
<< Non è nulla,Gin >>   e detto questo corse su per le scale,ma Ginny non se la bevve e lei aveva la testa dura,così la seguì. Entrò in stanza e richiuse piano la porta.
<< Herm,a me puoi dirlo >>   sussurrò sedendosi sul letto accanto all’amica.
<< Non parlo con Fred da quando siamo tornati  -- sospirò lei e continuò – solo che oggi è Natale e volevo fargli auguri,ma a colazione non c’era. Prima è stato lui a lanciare la farina a Ron,e poi ci siamo guardati e ci siamo avvicinati,stavo per fargli gli auguri,ma un gufo ha picchiettato alla finestra,ed è andato Fred ad aprire. Era la lettera di Blaise >>  
<< Oh,capisco – disse la rossa,ma si tormentava. Hermione era dispiaciuta perché Fred aveva visto la lettera di Blaise,ma se Hermione avesse saputo davvero – sai com’è fatto Fred >>
<< No che non lo so >>  urlò lei.
<< Hermione,tu sai com’è fatto. E’ solo nervoso >>   disse ancora. Non sopportava dover mentire alla sua migliore amica. La ragazza non rispose e si apprestò a leggere la lettera del fidanzato,mentre Ginny si affacciò alla finestra facendo correre la mente ad un ragazzo dagli occhi di ghiaccio. “Chissà come avrebbe passato il Natale “  si chiese.
 
 
 
 


Il pranzo era terminato,ed erano tutti a dir poco pienissimi. Ron sembrava stesse per scoppiare,ma non disse di no al dolce,mentre tutti lo fissavano sbigottiti.
<< Ronnino,sei davvero un maiale >>   disse George facendo ridere tutti. Angelina rise stringendo di più il braccio del fidanzato.
<< Georgie,da quanti anni ti dico di chiamarlo ronnino il maialino ? >> 
<< Da tanti Freddie >>  commentò il rosso ridacchiando.
<< Ehi,io non sono un maiale >>  protestò Ron,ma i gemelli ricominciarono a rincalcare la dose elencando perché invece,fosse un maiale.
<< Ragazzi,lasciate in pace vostro fratello >>  li richiamò Molly.
<< Non sapevo avessimo un fratello >>  disse George.
<< Già,io vedo solo un maiale >>  disse Fred.
<< Alquanto brutto >>   ribeccò l’altro.
<< Un’offesa per la natura >>  rispose Fred.
<< Di quelli che non ci dormi la notte >>   dissero all’unisono. Molly si portò le mani alla testa,come a dire che non avrebbero avuto speranze. Le ragazze risero,mentre Harry consolava Ron,che continuava a mangiare come per protesta.
<< Ragazzi,io e vostra madre andremmo adesso – disse Arthur alzandosi – dobbiamo fare degli auguri a dei lontani parenti,torneremo tardi,mi raccomando >>
<< Vabene >>   risposero tutti all’unisono,e con un sonoro pop si smaterializzarono.
 
 
 
 
 
 

<< Allora,che si fa ? >>  chiese Ron dopo una decina di minuti che erano rimasti soli,e si erano sistemati in salotto.
<< Mmmh,potremmo fare un gioco >>  propose Lee.
<< Si,bella idea >>  disse Angelina.
<< Ok,a che giochiamo >>  chiese l’unica ragazza dai capelli rossi.
<< Non saprei,vediamo….>>  sussurrò Ron.
<< Ronnino,evita di sforzare oltre i tuoi neuroni da suino >>   rise George seguito dal gemello,facendo roteare gli occhi ad Hermione e Ginny.
<< Sul serio – disse Harry – a che giochiamo ? >> 
<< Potremmo fare lo stesso gioco che facemmo ad Hogwarts l’altra volta >>  suggerì Ron.
<< Obbligo o verità ? >>  chiese Fred.
<< Bhe,in effetti,l’altra volta non finimmo la partita perché Hermione doveva andare via >>   disse Lee.
<< D’accordo allora >>  
<< Ma io non so come si gioca >>  disse Angelina.
<< Ok,allora George te lo spiega e poi iniziamo >>  e detto questo,George spiegò ad Angelina come funzionava il gioco,i colori dei lacci,e le regole.
<< Possiamo iniziare >>  disse il rosso dopo qualche minuto.
<< Ok >>  rispose il gemello facendo un incantesimo con la bacchetta,e proprio come qualche settimana prima, apparvero i lacci gialli attorno ai polsi di tutti,che si erano disposti in cerchio davanti all’albero di Natale,che aveva ancora dei pacchi da scartare,ma avrebbero aspettato il rientro dei genitori. Dopo qualche secondo i lacci si illuminarono e poi quello di George divenne blu.
<< Fantastico – commentò ghignando – allora vediamo, se doveste scegliere con chi saltare da una torre,chi scegliereste tra i serpeverde ? >> 
<< Ma che razza di domanda è ? >>  chiese Ron.
<< E’ astuta,devi scegliere tra le serpi di chi ti fideresti >>  disse Lee.
<< Allora,direi Zabini >>  disse Ron.
<< Blaise ovvio >>  aggiunse Hermione.
<< Anche io Zabini. Ormai lo conosciamo >>  disse Harry.
<< Io anche voto Zabini,non è male >>  disse Angelina beccandosi un’occhiataccia da parte di George.
<< Io,bhe cavolo domanda difficile,ma direi Dafne Greengrass,non che mi stia molto simpatica,ma mi sembra affidabile >>  commentò Lee.
<< Stessa cosa >>  disse George,e stavolta fu lui a ricevere un’occhiataccia.
<< Bhe, Millicent Buldstrode >>   disse Fred,ed Hermione alzò lo sguardo fissandolo.
<< Ci sei uscito con quella >>  commentò George.
<< Appunto,so com’è >>  disse solo il rosso,non staccando gli occhi da Hermione. Rimaneva solo Ginny ora,che sapeva che non poteva mentire.
<< Rimani tu sorellina >>  disse Fred con uno sguardo strano. Sia lui che Hermione sapevano la risposta,il rosso aveva intercettato l’ansia nella riccia.
<< Draco Malfoy >>  disse Ginny,e lo disse con una sicurezza tale da spaventare chiunque. 
<< Che cosa ? >>  urlò Ron,mentre Harry era rimasto freddato sul posto.
<< Come voi avete espresso un giudizio perché conoscete quelle ragazze e Blaise,io do il mio >>  rispose Ginny.
<< Ma come potresti fidarti di lui ? >>  urlò Harry.
<< Se permettete credo di essere l’unica qui a conoscerlo dato che ci ho passato settimane visto che mi ha aiutata in pozioni,e quindi se dico che mi fido di lui,allora è così. E poi piantatela di fare mille domande ogni volta che viene fuori il suo nome >>   disse lei spazientita,e Fred le rivolse un’occhiata orgogliosa alla quale ricambiò con un sorriso. 
<< Bene,vediamo chi dice bugie >>   disse George. I lacci si illuminarono e divennero tutti rossi.
<< Peccato tutti leali,per ora >>  commentò,e poi il laccio divenne giallo illuminandosi,poi quello di Angelina divenne blu.
<< OK, allora visto che siamo in tema,chi preferite tra Blaise Zabini e Draco Malfoy ? >>  chiese la ragazza.
<< In che senso preferire ? >>   chiese Fred.
<< Bhe,esteticamente – disse la ragazza – a scuola sono i più ambiti >>
<< Ma noi non siamo donne >>  disse Ron storcendo il naso.
<< Si,ma un parere estetico ci può stare >>  rispose Angelina.
<< Bhe,io ovviamente Blaise  di nuovo >>  commentò Hermione sorridendo alla ragazza.
<< Bhe, io direi Zabini,si >>  disse Lee
<< Malfoy >>  disse Fred,e il motivo era abbastanza chiaro.
<< Zabini >>  disse Harry,schifato dall’altro nome.
<< Anche io >>  commentò l’amico.
<< Malfoy >>  disse Ginny,mentre Harry induriva la mascella.
<< Zabini >>  disse George.
<< Io Malfoy >>  disse Angelina,e di nuovo i lacci furono rossi,poi gialli,e poi quello di Lee divenne blu.
<< Tocca a me >>  sorrise il ragazzo   << Di cosa avete paura ? >> 
<< Ragni >>  sibillò Ron.
<< Della guerra,credo >>  sussurrò Hermione.
<< Essere seppellita viva >>  commentò Angelina.
<< Di perdere le persone che amo >>  disse Fred e incrociò gli occhi di Hermione. Si sentì morire dentro,se lei avesse saputo,l’avrebbe persa,e lui l’amava,giusto ?
<< Di non poter più ridere con mio fratello >>  disse George e Fred gli sorrise.
<< Io del futuro >>  disse Harry,e tutti capirono a che si riferiva.
<< Credo,del dovermi alzare una mattina e pentirmi di non aver fatto qualcosa che volevo davvero >>   disse Ginny.
<< Io mi associo a te Ginny >>  disse Lee. Tutti i lacci divennero rossi.  << Nessun bugiardo,vedo >>.  Il laccio di Fred divenne blu,e lui ridacchiò.
<< Voglio che chiudiate gli occhi,e pensiate a una persona. Poi dovete dire qualcosa a cui l’avete associata >>   disse il ragazzo e tutti lo fissarono straniti,ma fecero come era stato detto.
<< Ciliegia >>  disse George,e Angelina gli sorrise,sapendo essere il suo profumo.
<< Liquirizia >>  disse lei,e il rosso le sorrise.
<< Acqua >>  disse Lee.
<< Acqua ? >>  chiese Fred.
<< Poi ti spiegherò >>  rispose il moro facendogli l’occhiolino.
<< Ghiaccio >>  disse Ginny,e Hermione la fissò con sorriso. Ghiaccio. Aveva pensato a Malfoy.
<< Rosso >>   disse Harry guardando Ginny,che però lo ignorava.
<< Marmellata >>  disse Ron e tutti lo fissarono straniti.  << Che c’è ? >> 
<< Marmellata ? Sul serio Ron ? >>  chiese Harry,e il rosso annuì,non capendo la stranezza.
<< Pazzia >>   disse Hermione,per poi mordersi la lingua. Perché aveva detto pazzia ? Non era una cosa comune a Blaise,ma lei non aveva pensato a Blaise appena aveva chiuso gli occhi.
<< Cioccolato >>  disse Fred,e lei lo guardò con gli occhi sgranati,si,aveva capito,aveva pensato a lei.  Sentì qualcosa di caldo,e vide il laccio divenire rosso. Poi blu attorno al polso di Ron.
<< Finalmente >>   rise il ragazzo  << Allora,voglio sapere,avete mai provato un sentimento che non sapete spiegare ? Non per forza deve essere l’amore >>  
<< Da quando sei così profondo ? >>  chiese Lee.
<< Da adesso – commentò il ragazzo – comunque per me è no >>
<< No >>  disse Harry.
<< Si >>  disse Fred.
<< No >>  commentò George.
<< Nemmeno io >>  disse la sua fidanzata.
<< Si >>  disse Ginny.
<< No >>  ribeccò Lee.
<< Si >>  disse Hermione,e come da copione incrociò quegli occhi ambrati maledettamente perfetti. Perché si,lei non sapeva spiegare quello che la teneva attaccata a lui.  Di nuovo tutti rossi.
<< Uffa,non c’è divertimento così >>  piagnucolò Ron. Poi il laccio di Harry divenne Blu. Il ragazzo pensò bene alla domanda da fare,e poi sorrise strano.
<< Siete mai stati in una situazione compromettente con qualcuno che non avreste mai pensato ? >>   chiese alla fine il moro. A quella domanda a Ginny si gelò  il sangue nelle vene. E ora ? Doveva mentire per forza,e se poi Harry le avrebbe chiesto la verità ? Come avrebbe fatto ? Sarebbe uscita fuori dal gioco se si fosse rifiutata.
<< No mai >>  rispose subito Ron.
<< Nemmeno >>  acconsentì Angelina seguita a ruota da tutti gli altri. Era arrivato il turno di Ginny. Se avesse detto di si,tutti le avrebbero iniziato a fare mille domande,e a lei la cosa non piaceva per niente,in fondo,in ogni caso sarebbe venuto a galla che si era trovata in una situazione compromettente. Pensò a Malfoy e alla torre di astronomia,quando erano rimasti mezzi nudi dopo che lei aveva deciso di credergli. Si sentì avvampare,e poi decise.
<< No >>  mentì,e mentre i lacci divennero rossi,guardò il suo divenire verde,sotto gli occhi sorpresi di tutti,compresi quelli di Hermione,a cui ovviamente non aveva raccontato tutti  i particolari. Fred non la guardava in modo strano,sembrava quasi l’avesse intuito fin dall’inizio. Forse perché sapeva benissimo com’era Malfoy,quindi c’era la probabilità che l’avesse messo in conto quando aveva deciso di fidarsi della sorella.
<< Oh Merlino,Ginny >>  si strozzò Ron con la saliva.  Lei lo guardò e scrollò le spalle,come a dire,che vuoi che faccia ? Non sai come funziona ? Ron si voltò a fissare Harry,ma il moro fissava la ragazza con una rabbia nel petto mai sentita prima. La sua domanda era chiarissima,non aveva chiesto una situazione compromettente o avrebbero risposto si anche i gemelli e Lee,persino Hermione avrebbe potuto dire di si, ma lui aveva espressamente chiesto se fosse stato con qualcuno di improbabile. E lei aveva mentito. 
<< Harry – disse George – tocca a te dire l’obbligo >>. Harry non lo ascoltò nemmeno,questa era la sua occasione,la guardò dritta negli occhi e vi lesse soggezione e insicurezza,si guardarono e Ginny non era stupida,aveva capito cosa le avrebbe chiesto Harry.
<< Voglio sapere chi è >>  disse solo,e lei capì. Hermione sbarrò gli occhi irrigidendosi,e ora ? Ginny non poteva mentire,voleva aiutarla ma non sapeva come,si scambiò uno sguardo con Fred che si alzò.
<< Adesso basta Harry >>  e con un colpo di bacchetta fece sparire i lacci dai loro polsi.
<< Che cosa ? >> urlò il prescelto.
<< Non puoi farlo >>   continuò Ron.
<< Ronnino apri gli occhi – sibillò Fred – non credevo fossi davvero così stupido. Credi davvero che lascerò che Harry umilii nostra sorella facendole dire con l’inganno tutti i fatti suoi ? >> 
<< Ma…>>  provò ancora il rosso.
<< Niente ma – sbraitò quello – sono cose private di Ginny,e non permetterò a nessuno,ne tanto meno a te di umiliarla >> 
<< Certo come no,quando si tratta di Ginny la difendi a spada tratta,ma quando devi ottenere qualcosa che vuoi non ti fai nessuno scrupolo >>   urlò Harry.  George spalancò gli occhi,così come Lee e Ron,mentre Ginny si gelò sul posto e Fred strinse i pugni. 
<< Ci sei dentro quanto me,Harry >>  ringhiò il rosso.
<< Ma l’idea è stata tua. Come ci si sente ad avere le mani legate ? >>  disse il moro.
<< Non è la stessa cosa >>
<< Ah no ? Tua sorella fa chissà cosa con chissà chi e non dici nulla,poi devi prendere in giro Hermione e non ti fai problemi >>  ringhiò il ragazzo occhialuto rendendosi conto solo dopo cosa aveva detto.
<< Che vuol dire prendere in giro me ? >>  disse Hermione alzandosi. George era pietrificato.
<< Fred ,rispondi >>  insistette la ragazza,ma lui le dava le spalle e non aveva il coraggio di voltarsi.
<< Adesso non rispondi più ? >>  continuò Harry.
<< Sta zitto >>  disse il rosso.
<< Io voglio una spiegazione >>  urlò la riccia.
<< Sai Herm ? Il caro paladino della giustizia che sembra tanto buono a difendere la sorella,non si è fatto troppi problemi a dover prendere le sembianze di Blaise per farti venire qui >>  sputò fuori il bambino sopravvissuto,mentre tutti attorno a lui rimasero fermi. Hermione sentì il sangue gelarsi nelle vene, e qualcosa nel suo petto andare in mille pezzi. Fred afferrò Harry per la collottola e lo sbattè contro il muro.
<< Perché non stai zitto una buona volta ? E per quanto riguarda mia sorella,potrebbe benissimo fare ciò che vuole con il proprio ragazzo >>  urlò ancora. Ron lo tirava per farlo staccare da Harry.
<< Lei non ha un ragazzo >>  urlò il moro.
<< Chi diavolo te lo dice ? >>  ribeccò l’altro.
<< Smettetela subito >>  urlò Ginny,e tutti si voltarono a guardarla.
 << Harry fatti i cavoli tuoi,per quanto ne sai potrebbe essere successo prima che io e te stessimo assieme,e poi hai chiesto se fosse stato con qualcuno di improbabile,ma nessuno ha fatto nulla,il gioco dice che ho mentito perché non mi andava di subire domande su chi fosse quella persona >>   disse lei stufa.
<< Mi-mi dispiace..io >>  balbettò lui.
<< Ti dispiace ? Ti rendi conto di ciò che hai fatto ? >>  disse lei guardandolo con odio,e facendo un cenno in direzione di Hermione che era ancora ferma,immobile,con lo sguardo assente.
<< Fred >>  sussurrò la ragazza,talmente piano che il rosso non seppe se l’aveva detto davvero.
<< Fred,ti prego dimmi che non sei stato tu >>   chiese lei con la voce che tremava.
<< Io..io mi dispiace Hermione >>  disse lui facendosi vicino,ma prima che potesse dire altro,una sberla lo colpì talmente forte da fargli girare il viso,e un singhiozzo si perse nella stanza. Tutti si erano congelati davanti a quella scena.
<< Come hai potuto ? >>  urlò lei piangendo e guardandolo,ma lui non aveva il coraggio di guardarla negli occhi.
<< Guardami Fred  -- urlò ancora – come hai potuto farmi questo ? >> ,ma il ragazzo non rispose. Fred non sapeva che dire,alzò lo sguardo, si ritrovò a vedere quegli occhi che tanto lo avevano incantato pieni lacrime,le guance bagnate di Hermione e quello sguardo deluso lo stavano uccidendo. Fu un colpo all’anima,sentì lo stomaco fare uno strano movimento,e sentì chiaramente il cuore perdere un battito quando vide la ragazza fare un altro sussulto per il pianto.
<< Voi lo sapevate ? >>  urlò ancora lei rivolta agli altri  << Lo avete aiutato a fare questo ? >>. Harry e Ron ammutolirono colpevoli,così come Lee. Angelina guardò George che abbassò il volto.
<< Ginny,tu lo sapevi ? >>  chiese ancora la ragazza. Nessuno parlava,Ginny la guardò dispiaciuta.
<< Non era compito mio dirtelo,doveva farlo lui. Mi dispiace Herm >>   mormorò Ginny guardandola. Hermione sussultò e scappò via. Quando sentirono la porta sbattere si guardarono tutti,ma Fred non dava cenni di vita.
 << George,come avete potuto farle una cosa simile ? >>   lo riprese Angelina.
<< Angie io >>  disse il ragazzo,ma non sapeva come continuare.
<< Tu cosa ? Avete fatto una cosa orribile. E tu Ginny,ti capisco,ma io glielo avrei detto >>   disse la ragazza. Ginny annuì e si sedette a terra incrociando le gambe.
 << Io me ne vado >>  continuò Angelina.
<< No,amore aspetta >>  ma la ragazza si era già smaterializzata.  George fece un’enorme sospiro,e vide Ron bianco  come un lenzuolo. Andò vicino a lui e gli passò una mano davanti agli occhi. Il fratello lo guardò e sorrise amaro.
<< Non so se ci perdonerà mai >>   disse Ron sconsolato.
<< Anche stavolta non abbiamo finito il gioco >>   disse Lee riprendendosi.
<< Sul serio Lee ? Siamo in questa situazione e tu pensi al gioco ? >>  disse Harry guardandolo incredulo.
<< Scusate,cercavo solo di distrarvi un po’,so bene che siamo in un casino grosso quanto una montagna >>   rispose il moro leggermente infastidito.
<< Siamo in questa situazione per colpa tua >>  ringhiò Fred che parve solo in quel  momento riprendersi dal suo stato di trans. 
<< No Fred,è colpa tua non mia. Io ho solo fatto ciò che avremmo dovuto fare molto tempo fa >>   ribeccò Harry.
<< E sarebbe ? Far soffrire Hermione ? >>  chiese il rosso ironico.
<< Hai scelto tu di farla soffrire quando hai architettato quello stupido piano >>  urlò Harry.
<< Non mi sembrava ti fossi opposto o sbaglio ? >>  urlò Fred in preda a una rabbia ceca.
<< Non mi sono opposto perché non volevo dirti di no,dato che sembra che tu ce l’abbia con me >>  rispose Harry.
<< Davvero ? E questo che vorrebbe dire ? Che per codardia di affrontarmi hai sacrificato la tua migliore amica ? >>  sbraitò il ragazzo fuori di se.
<< Basta così – si alzò Ginny – ne ho abbastanza di litigare per stasera. Dovremmo pensare ad Hermione e al fatto che tutti noi l’abbiamo delusa stasera. L’abbiamo pugnalata alle spalle,e voi pensate solo a litigare mentre lei è chiusa in camera da sola a piangere e a disperarsi,dovreste vergognarvi >>   e detto ciò uscì in veranda nell’aria gelida della notte di Natale.  
<< Ginny ha ragione >>  disse Ron.
<< Già,è colpa di tutti se Hermione sta così >>  disse Lee  << Io vado ragazzi,ci vediamo >>   e detto questo sparì con un veloce pop.
<< Io vado da Ginny >>  disse George,ma Fred lo fermò.
<< Vorrà stare da sola,lasciamola >>  e detto ciò si avviò al piano di sopra seguito dal gemello,mentre Ron ed Harry dopo una veloce occhiata,fecero lo stesso. 
 
 
 
 
 


Morgana e adesso ? Continuò a chiedersi  Ginny per più di un’ora. Avevano fatto una cosa orribile,o per lo meno lei aveva contribuito non dicendo nulla ad Hermione,ma non sapeva proprio come fare. Si sentiva in colpa,ma non perché era stata zitta,ma perché l’amica l’aveva scoperto in quel modo,e ancora una volta non potè non pensare che fosse stata colpa di Harry. Cos’era la sua ? Gelosia ? Ma perché riversarla sugli altri ? Su suo fratello poi. Non si è nemmeno reso conto che così facendo avrebbe fatto soffrire Hermione in modo impressionante ? Sbuffò sonoramente lasciandosi cadere sulla veranda di casa, e si mise a guardare il cielo. Iniziarono a scendere lentamente tanti fiocchi di neve. Lei adorava la neve,ma stasera non sembrava come le altre volte. Ripensò a tutti i giorni che erano passati dall’inizio delle vacanze. Pensò a Draco, e un vuoto si fece spazio nel suo stomaco,non lo aveva sentito,ne visto,ne nulla. Si sentiva strana,durante il giorno era impegnata a fare sempre qualcosa e quindi non ci pensava spesso,ma la sera prima di addormentarsi provava una strana sensazione e si metteva nel letto seduta con le gambe incrociate a pensare a lui. La notte ha uno strano potere sulle persone,è come se tutte le assenze tornassero a farsi sentire,e ogni sera con un’intensità sempre maggiore. Era assurdo ciò che stava accadendo in quei mesi,aveva passato più tempo in quella strana situazione con Draco che con i suoi amici,e la cosa non le dispiaceva. Rabbrividì per una folata di vento che le arrivò sul viso come una carezza. Il freddo,aveva pensato al ghiaccio prima alla domanda di Fred,perché aveva chiuso gli occhi e la prima persona a pararsi davanti era stato proprio il bel Malfoy,con i suoi occhi di ghiaccio.  Continuò a scrutare il buio del cielo con i suoi occhi verdi,fino a che non intravide qualcosa volare verso di lei. Sembrava un gufo,ma chi mandava un gufo a quell’ora ? Dovevano essere quasi l’una di notte. La specie di gufo si avvicinò fino a posarsi sul bordo dei gradini della veranda accanto a lei,ma guardandolo ora da vicino si accorse che non era un gufo,era un falchetto,e sembrava anche avere l’aria di un falco reale. Un falco,chi diavolo aveva un falco ? Sciolse la pergamena dalla zampetta dell’animale,e si ricordò di alcuni biscotti in cucina.  
<< Aspetta qui >>  gli disse e in men che non si dica corse dentro alla casa,tornando poi con un biscotto.
<< Tieni >>   disse e il falco iniziò a mangiare,nel mentre lei srotolava la pergamena. La grafia era elegante e sussultò nel capire da chi provenisse.
 
Hei Weasley,
Spero che tu ti stia divertendo a non far nulla. E non fare quella faccia corrucciata,è ovvio che senza di me non avrai nulla da fare. E non azzardarti a sbuffare,lo so che lo farai. Piuttosto,non vorrei ti dimenticassi che abbiamo ancora un conto in sospeso,e soprattutto,spero vivamente che Potter sia stato con le mani a posto. Bhe,sicuramente starai dormendo perché è tardi,quindi. Buonanotte Weasley.
Ti starai chiedendo perché ti abbia scritto immagino,bhe,                                             Buon Natale Ginevra.                                                                         
                                                                                                                       D.M 

 
Quando terminò di leggerla dovette rifarlo almeno tre volte per esserne davvero sicura. Draco Malfoy le aveva scritto per augurarle Buon Natale ? Sorrise di vero cuore dopo una serata orribile. Non riusciva a capacitarsi che fosse vero,quel ragazzo era una continua sorpresa,era orgoglioso e a volte anche strano se non lo si conosceva bene,ma non credeva avrebbe fatto qualcosa del genere. E poi come faceva a sapere che faccia avrebbe fatto lei mentre leggeva ? Certo,anche lei aveva capito come era fatto in quei mesi,ma non pensava che lui l’avesse capita così bene. Era stata con Michael per mesi,così come con Harry,e nessuno dei due sapeva mai capire come lei si sentisse,ora arrivava Malfoy che le diceva persino che faccia avrebbe fatto durante la lettura della sua lettera ? La notte porta davvero strane sorprese.
<<  Il tuo padrone vorrà una risposta,non è così ? >>   chiese Ginny al falco che la fissò,aveva finito il biscotto,ma non era volato via. Forse se lei stesse dormendo come pensava il biondo serpeverde,il falco sarebbe rimasto lì tutta la notte per aspettare la risposta che lei avrebbe dato il mattino seguente.
<< Su,vieni con me >>  disse,e il falchetto si mise sulla sua spalla,mentre Ginny rientrò in casa e salì piano le scale per non fare rumore. Entrò in camera e vide Hermione addormentata con il viso ancora bagnato,le si strinse il cuore a vedere l’amica così,ma poi un dubbio l’assalì. Hermione stava così male perché non era potuta stare con Blaise o perché aveva scoperto che era stato Fred a combinare quel casino ?  Sospirò poco convinta,e sperò che la perdonasse,poi si sedette alla sua scrivania prendendo una pergamena e la piuma che Hermione le aveva regalato per Natale,quella che sembrava bionda,e iniziò a scrivere. 
 
 
 
 
 
 


Draco si rigirava nel letto,ma il sonno non ne voleva sapere di venire a prenderlo. Si rigirò per la millesima volta verso la finestra ampia della sua camera,e si perse a guardare la luna e i fiocchi di neve che scendevano. Aveva mandato il suo falchetto a casa dei Weasley,o meglio,da una Weasley in particolare. Non sapeva perché l’avesse fatto,ma qualcosa lo aveva spinto a farlo,forse solo per poter avere una risposta,e sentirla. Ma la verità era un’altra,lo aveva fatto perché aveva paura,ma questo non lo avrebbe ammesso nemmeno a se stesso. Draco aveva avuto paura,paura che lei si scordasse che avevano ancora un conto in sospeso,o meglio,paura che quel vermicolo senza spina dorsale di Potter potesse aver fatto qualcosa durante quelle vacanze. Sbuffò forte e si mise a sedere sul letto cacciando via le coperte. Proprio in quell’istante vide il suo falchetto volare verso la finestra con qualcosa legato alla zampa. Guardò l’orario e notò che erano quasi le due,strano che Wren fosse già tornato. Aprì la finestra e il falco volò sulla sua scrivania. Si avvicinò e gli diede un buffetto sul capo e un biscotto,per poi prendere la pergamena. Si sedette sul letto e iniziò a leggere,mentre un sorriso si faceva spazio sul suo volto.


Ciao Malfoy,
Non  capisco come tu possa pensare di sapere cosa io avrei fatto mentre avrei letto la tua lettera,ma purtroppo non posso dire che ti sei sbagliato. Peccato! Mi rifarò. Tranquillo non potrei mai dimenticare che abbiamo un conto in sospeso,e per quanto riguarda Harry,bhe,non ha fatto nulla oltre al tentare di parlarmi,ma non è questo l’importante. E’ successa una cosa orribile stasera,Hermione ha scoperto che è stato Fred a farle quel brutto tiro su tutta la faccenda delle vacanze. Si,non pensare troppo,so che lo sai benissimo,così come sono convinta che lo sappia anche Blaise. Hai tanti difetti,ma non sei stupido,so che avevi già capito tutto sul treno. Non so se Hermione mi perdonerà,ha capito che io sapevo tutto,ma ho taciuto perché non spettava a me dirlo. Comunque non voglio annoiarti con cose di cui non ti importa,volevo solo dirtelo. Buonanotte Malfoy.
Buon Natale Draco.                                                                          
                                                                                                                             G.W


Draco posò la lettera sul letto e sorrise sornione. Prima si lamentava che lui sapesse che espressioni avesse fatto,e poi lei faceva lo stesso. Scosse la testa ghignando,e pensando  alla faccia che avesse fatto lei mentre scriveva. E così la verità era saltata fuori,non sapeva se essere più felice per via di Blaise che avrebbe avuto una rivincita o più in pena per quello che sarebbe successo. Decise di non rispondere a Ginny,sicuramente si era addormentata. Avrebbe pensato il mattino dopo cosa fare. Si sdraiò di nuovo,e questa volta si addormentò subito con un sorriso sul volto e un’aria tranquilla,come se si fosse tolto un peso dallo stomaco. 
 
 
 
 


<< George,lo so che sei sveglio >>   sussurrò Fred nel buio della stanza. Solo la luna faceva una luce chiara e fioca.
<< Come stai ? >>  rispose il gemello.
<< Come credi che stia ? Mi sento come se mi fosse crollato qualcosa addosso >>  sbottò lui alzandosi di botto.
<< Freddie,cerca di non pensarci >>   disse George alzandosi.
<< Non pensarci ? E come faccio ? Io…io. Merlino mi è sembrato di ricevere una pugnalata nelle stomaco quando l’ho guardata e ho letto la delusione nei suoi occhi. E’ stata una cosa orribile,non voglio più che accada,se mi dovesse guardare di nuovo in quel modo morirei George,morirei >>  disse quello prendendosi la testa tra le mani.
<< Fred,io lo so come ti senti,ma ti perdonerà >>  cercò di rincuorarlo.
<< No George,non lo farà. Non ho mai visto quello sguardo,io l’ho persa capisci ? Ho perso tutto quello che volevo. Perché Dio se la voglio,mi sento morire dentro ogni volta che la vedo sorridere a quella serpe,ogni volta che ride con qualcuno che non sono io. Tu non capisci George,non capisci >>    urlò Fred,e poi non disse nulla,solo calde lacrime scesero sul suo viso. George lo guardò e gli sorrise bonario. Si sedette davanti a lui e lo abbracciò forte,mentre Fred ricambiò l’abbraccio e le lacrime scendevano senza potersi fermare. Non aveva mai visto il suo gemello piangere ed era una cosa che gli spaccava il cuore. Se stava male Fred,stava male anche lui,era una cosa naturale.
 
 
 
 
 

Al piano di sopra Harry e Ron erano seduti a terra tra i loro letti,e guardavano per terra.
<< Harry ? >> 
<< Si Ron  ? >>
<< Credi che ci perdonerà mai ? >>  chiese il ragazzo al migliore amico.
<< Credo che stavolta dovremmo aspettare un po’ per essere perdonati >>  disse il moro.
<< Sai,credo sia stato meglio così >>
<< Cosa ? Ron tuo fratello avrebbe voluto uccidermi,e poi Ginny aveva ragione prima. Doveva essere lui a dirgli la verità. >>  disse il ragazzo occhialuto.
<< E’ vero,ma Fred non avrebbe avuto il coraggio di dirgli la verità,o almeno credo. In ogni caso Harry,tu non dovresti essere così ossessionato da mia sorella >>   lo riprese il rosso,e lui strabuzzò gli occhi.
<< Ma Ron >>
<< No Harry,Fred aveva ragione,quelle erano cose private di Ginny,non avevi il diritto di intrometterti >>
<< Lo so,ma io rivoglio tua sorella Ron,io amo Ginny >>  disse il moro,ma l’amico di una vita non fece l’espressione che lui si aspettava.
<< Harry, io non lo metto in dubbio,ma forse dovresti chiederti se lei ti ami ancora >>  e così dicendo si alzò per infilarsi sotto le coperte.   

 
 

 

Sorpresa!!! Eccomi qui,come promesso ho aggiornato prestissimo,solo una settimana. Sono felice io,e spero di aver fatto felice anche voi,soprattutto spero che il capitolo sia di vostro gradimento. Ho aggiornato anche l’altra storia finalmente,e cercherò di essere sempre veloce per quanto posso. Questo capitolo ve lo regalo come dono di buon anno nuovo in anticipo dato che manca poco. Vorrei dedicarlo inoltre  a Fannyblack e a Susu.  
A presto Elly.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Brothers ***


Angelina stava per mettersi a letto quando sentì un sonoro “pop” proprio accanto a lei. Sobbalzò per urlare,ma qualcuno le mise la mano davanti alla bocca per impedirglielo.
<< Shhh,sono io amore >>   sghignazzò George. La ragazza fece un respiro profondo sciogliendo i muscoli e rilassandosi,ma non appena George tolse la mano dalla sua bocca,lei gli si scagliò addosso colpendolo con il cuscino.
<< Ti ammazzo George Weasley >>   urlò lei  << Come diavolo ti è venuta in mente di fare una cosa simile ? Stavo per morire di crepacuore >> 
<< Oh andiamo >>  rise lui,ma lo sguardo della ragazza gli fece intuire che non era il caso di ridere.
<< Cosa ci fai qui ? >>   disse poi lei guardando l’orologio sulla parete  << A quest’ora poi. Sono le tre del mattino >> 
<< E tu perché sei ancora sveglia ? >>  chiese lui fissandola,ma lei scosse le spalle e si sedette sul letto. George la imitò e unì le mani davanti alla faccia,poggiando i gomiti sulle gambe.
<< Cosa succede ? >>   gli chiese Angelina.
<< Dovevo parlarti >>  
<< E non potevi aspettare domattina ? >> 
<< No,non potevo >>  ammise lui.
<< D’accordo allora. Cosa c’è ? >>   chiese la ragazza scostando i lunghi capelli castani da un solo lato.
<< Credo che tu sia delusa >>  disse George alzando il volto per poterla guardare in viso.
<< Se ti riferisci a quello che avete fatto ad Hermione,allora la risposta è si. Sono delusa George. Tu avresti dovuto impedirlo >>
<< Come potevo ? >>
<< Come potevi mi chiedi ? So bene che tu e Fred siete le due persone più legate che esistano,ma ero convinta che semmai uno dei due avesse avuto intenzione di fare una colossale idiozia,l’altro lo avrebbe fermato,ma evidentemente mi sbagliavo >>  disse Angelina indurendo lo sguardo.
<< Io….io,per Merlino Angie. Sai bene che è così. Io e Fred potremmo anche essere degli sconsiderati,ma non è vero quel che hai detto. Ho fermato molte delle stupidaggini di Fred e viceversa >>   rispose il ragazzo.
<< Non si direbbe da quello che è successo >>
<< Quello che è successo è stato…. Dio,se non l’ho fermato c’è un motivo,è per questo che sono qui >>   disse il rosso prendendosi la testa tra le mani.
<< Ok. Perché non lo hai fermato ? >>  chiese lei sospirando.
<< Lui la ama >>  
<< Cosa ? >>   chiese la ragazza sbarrando gli occhi. Non era possibile. No,per niente.
<< Fred è innamorato di Hermione. E’ così da quest’estate,un mesetto prima dell’inizio della scuola,ma lui lo ha capito solo adesso. E io non potevo non aiutarlo. Tu sai bene come stanno le cose. Fred non si è mai innamorato di qualcuno,e sai come si comporta con le ragazze,ma adesso è cambiato >> 
<< Questo non giustifica il suo gesto,tantomeno il tuo,anche se volevi aiutarlo >>  disse Angelina mordendosi l’interno della guancia.
<< Per tutti i torroni sanguinolenti Angie! Lo sai che è vero. Anche io ero così,ma poi sei arrivata tu e mi hai fatto perdere la testa. Mi sono innamorato di te e non posso immaginarmi senza di te al mio fianco. Non mi va che io sia felice,e mio fratello no. Non voglio questo. Non posso permettere che sia così. Fred è cambiato,non puoi non averlo notato. Lo hai per caso visto uscire con qualcuno da quando siamo tornati a scuola ? Lo hai visto elogiarsi di qualche conquista ? Rispondimi! >>  
<< No,è vero. Ma ciò non toglie che ha sbagliato. Se lui volesse Hermione davvero,avrebbe cercato di conquistarla,non di allontanarla da se facendola soffrire a questo modo >>  disse la ragazza passandosi una mano sulle tempie.
<< Angelina – sospirò il ragazzo – Fred vuole davvero Hermione >>
<< C’è qualcos’altro,vero ? Ti conosco George. Se avessi voluto dirmi solo questo saresti venuto domattina,non così all’improvviso >>  rispose lei guardandolo negli occhi. George le prese le mani tra le sue e la guardò,era davvero bella la sua Angelina.
<< Ho visto mio fratello piangere stasera. Non era mai successo prima d’ora. Continuava a piangere e a disperarsi,a dire che l’aveva persa,che non l’avrebbe più avuta. Non l’ho mai visto così,sembrava quasi si fosse rotto qualcosa in lui,e io ho sentito una fitta al petto a vederlo così,è stato orribile. Non voglio succeda di nuovo >>   disse George,che non si era accorto di una lacrima scesa silenziosa sul suo volto. Angelina lo guardò con gli occhi lucidi,e gli asciugò la lacrima con un bacio sulla guancia.
<< E’ stupendo il rapporto che hai con tuo fratello,e io ti credo. So che gli starai vicino,che lo aiuterai. Se ci sarai tu lui soffrirà di meno. Posso solo dirti,che se  tiene così tanto a lei,dovrà fare molto per farsi perdonare >>.  George annuì,e l’ abbracciò stretto. Lei mise il viso nella sua spalla,e sorrise,mentre il rosso la stringeva di più a se.
<< Allora,perché eri ancora sveglia ? >>   chiese poi il ragazzo cambiando discorso.
<< Oh,bhe,a dire la verità avevo letto un libro >>   rispose lei.
<< Sicura ? Non è che eri uscita per un appuntamento con un qualche ragazzo che ora dovrò picchiare ? >>  chiese lui ghignando.
<< Purtroppo  no >>   disse lei roteando gli occhi.
<< Purtroppo,eh ? >>  commentò lui.
<< Già. Purtroppo sono innamorata di un ragazzo bellissimo,dai capelli rossi. E’ il ragazzo più dolce del mondo,anche se un po’ pazzo >>   disse lei sorridendo.
<< Mmmh….lo conosco ? >>  rise George.
<< Credo di si >>  ridacchiò Angelina,e poi il rosso la sospinse facendola stendere sul letto,e iniziandole a baciare il collo,mentre lei sospirava.   
 
 
 
 
 


Ginny si stiracchiò lentamente sotto il piumone,mentre un raggio di sole l’aveva costretta ad aprire gli occhi.  Sbattè le palpebre un paio di volte,poi con uno sbadiglio si issò a sedere con ancora le gambe coperte dal calore delle coperte. Appena gli occhi si abituarono alla luce nella stanza iniziò a guardarsi meglio intorno,e vide il letto di Hermione vuoto. Si voltò a guardare la sveglia sul suo comodino, e notò che erano le dieci e mezzo. Proprio in quel momento la ragazza dai capelli boccolosi uscì dal bagno vestita e profumata. Le due si guardarono negli occhi,e Ginny stava per dire qualcosa,quando la castana la fermò andandosi a sedere sul letto accanto a lei.  
<< Herm,io >>  ma la riccia non la lasciò finire.
<< Non dire nulla Ginny --  la interruppe la ragazza – so perché lo hai fatto,l’ho capito. Anche io avrei agito allo stesso modo,tu volevi solo che fosse lui a dirmelo, come giusto che sia. Non sono arrabbiata con te,e non ho intenzione di perdere la mia migliore amica per una cosa del genere >> 
<< Dici davvero ? >>  chiese la rossa insicura,ma Hermione le rivolse un sorriso e Ginny l’abbracciò.
<< Oh Herm,ho davvero creduto che non mi avresti perdonato sai ? In fondo me lo merito anche >> 
<< No Gin,è tutto ok. Non è con te che ce l’ho >>   disse Hermione,poi guardò l’amica e le rivolse un’occhiata divertita.
<< Cosa c’è ? >>  chiese quella.
<< Ehm,diciamo che dovresti dirmi alcune cose >>  fece Hermione.
<< Del tipo ? >>
<< Perché hai mentito al gioco ieri sera scatenando il putiferio,ad esempio >>
<< Oh,bhe,non mi andava facessero mille domande >>   rispose la rossa.
<< Ma hai rischiato tutto quando Harry ti ha chiesto l’obbligo >>
<< Lo so,ma Fred lo ha fermato >> ,al sentire quel nome la ragazza dinnanzi a lei abbassò gli occhi.
<< Già >>  commentò solamente  << Comunque devi spiegarmi quali sono queste situazioni compromettenti. Con Malfoy poi >> 
<< Herm,non ti dirò nulla di tutto ciò. Sono cose private >> 
<< Ginny,non avrai mica….>>  e lei divenne rossa più dei suoi capelli.
<< Cosa ? No,certo che no,che vai a pensare >>
<< Bhe,situazioni compromettenti >>  rispose Hermione.
<< Si,ma non di quel genere. Comunque,Fred sa >>
<< Sa tutto ? >>  chiese Hermione.
<< No,non tutto. Ha capito che c’è qualcosa sotto,cioè che sta succedendo qualcosa con Malfoy,ma nulla più. Però si fida di me >>   disse Ginny.
<< Va bene – rispose Hermione,poi vide qualcosa sul comodino di Ginny – cos’è quella ? >>
<< Co….oh. Una lettera >> 
<< Una lettera ? >>
<< SI,una lettera >>
<< E di chi è ? >>  chiese ancora la riccia.
<< E’ di Draco,me l’ha mandata stanotte. Gli ho risposto subito,tu dormivi già >>   spiegò Ginny,e Hermione le sorrise bonaria.
<< Cosa ti ha scritto ? >> 
<< Nulla di che. Più che altro,ha fatto uno sproloquio con mille domande,sempre in vena altezzosa,per non dire altro che Buon Natale >>   sorrise la ragazza.
<< Bhe,direi che Malfoy è bravo nel nascondere le sue vere intenzioni >>   disse Hermione iniziando a ridere,e Ginny rise con lei.  
 
 




Quando la piccola di casa Weasley scese al piano di sotto  non trovò nessuno,se non Harry seduto sul divano del salotto intento a leggere “Il quidditch attraverso i secoli”. Lei non lo guardò neanche,si diresse verso il camino tenendo tra le mani la lettera di Draco. Doveva bruciarla,Hermione non era d’accordo,diceva che bastava la tenesse in un posto sicuro,ma se sua madre l’avesse trovata ? O Ron ? Sarebbe scoppiato il putiferio. Aveva deciso di bruciarla e così si apprestava a fare,arrivò dinnanzi al camino,strinse appena la lettera tra le mani,e stava per gettarla,quando la voce di Harry la distrasse.
<< Buongiorno Ginny >>   disse il moro mettendosi davanti a lei.
<< Ciao >>  disse lei dandogli una veloce occhiata.
<< Sono usciti tutti,sono andati a Diagon Alley,tranne noi e Fred,credo. George stamattina presto ha detto che sarebbe rimasto in camera a dormire  >>   la informò il ragazzo occhialuto. Ginny nel mentre si era voltata davanti a lui completamente dando le spalle al caminetto e tenendo la mano con la lettera dietro la schiena.
<< Non sai quando tornano ? >>   chiese lei con disinvoltura.
<< Penso che entro l’ora di pranzo saranno qui >>   le rispose Harry,e poi le sorrise.
<< Bhe,allora credo che andrò da Fred >>  
<< Capisco. Hermione si è svegliata ? Come sta ? >> 
<< Sta meglio rispetto a ieri sera,per quanto  si possa stare meglio,se è questo che intendi >>  disse lei scontrosa.
<< Hai parlato con lei ? >>  le chiese il bambino sopravvissuto.
<< Si,e mi ha perdonato. Io non credo di meritarmelo,ma lei dice che avrebbe fatto lo stesso >> 
<< Ginny,non è stata colpa tua,ma di tuo fratello >>   rispose lui.
<< L’ho comunque delusa,o almeno credo. E Harry,vorrei ricordarti che ci siete di mezzo anche tu e Ron,quindi non lavartene le mani scaricando tutta la colpa su mio fratello >>   disse lei velenosa,e lui lo notò,indurendo i tratti.
<< Guarda che lo so,ma ciò non toglie che è colpa sua. E poi non serve che tu  lo difenda,a quanto pare è un vizio il vostro >>
<< Come scusa  ? Se permetti Fred è mio fratello,e ha tutte le ragioni del mondo per proteggermi >>   Ginny era allibita. Davvero credeva che il fratello non la dovesse difendere ? Illuso.
<< Non dico questo,ma evidentemente ti difende dalle persone sbagliate >>   sputò lui con rabbia,e la rossa capì dove voleva andare a parare il suo ex.
<< Io vado di sopra >>   disse lei e fece per andarsene,ma lui l’afferrò per il braccio e la strinse forte,facendole scappare un gemito di dolore.
<< Ma che… >>   iniziò a dire,quando lui la fermò.
<< Non lo vedi ? Scappi appena l’argomento si avvicina a lui. Che diavolo succede Ginny ? E non dirmi che non succede nulla perché tanto non ti credo >>  urlò fuori di se.
<< Ancora con questa storia ? Per essere intelligente sei abbastanza ottuso e stupido per i miei gusti. Ma che diavolo vuoi ? La nostra storia è finita Harry,finita. Non puoi continuare a starmi addosso,ora per me non sei niente,quindi smettila >>   urlò lei scostandosi e correndo al piano di sopra. La rabbia che pervase il corpo del bambino sopravvissuto fu immane,non l’aveva mai provata. Ginny aveva detto che lui per lei non era niente,niente di niente. Certo,ma sarebbe stato così per poco. Non sopportava il pensiero di non contare nulla per lei,tutto, ma non questo. Si voltò dinnanzi al camino poggiando le mani sui bordi stendendo le braccia, e abbassando il volto verso le fiamme  notò qualcosa bruciare. Era una pergamena,ed era quasi del tutto bruciata. Prima che il fuoco la divorasse del tutto riuscì a leggere solo due iniziali,e non vide altro che fuoco davanti a se,e in mezzo a quel fuoco,si eleggeva un solo nome. Draco Malfoy.
 
 
 
 
 
 



I giorni passarono,e in men che non si dica si ritrovarono al sette Gennaio,e quella mattina sarebbero dovuti tornare ad Hogwarts,anche se la situazione non era delle migliori,e persino i signori Weasley se ne erano accorti. Ginny fece un lungo sospiro,mentre guardava tutti salire sul treno. Harry aveva uno sguardo indecifrabile da quando avevano avuto quella discussione davanti al camino un paio di settimane prima,e da allora non si erano più rivolti la parola,e lei era decisa ad evitarlo,non voleva ammetterlo a se stessa,ma aveva avuto paura quando lui le aveva stretto il braccio,non le era sembrato per nulla il ragazzo per cui aveva avuto una cotta,e di cui si era innamorata quando era solo una bambina. Lui e Ron cercavano di parlare sempre con Hermione, la quale li ignorava con una classe da far paura,e lei lo sapeva che l’indifferenza era l’arma migliore. Il peggiore fu Fred,senza dubbio. Dopo la notte di Natale,non si vedeva quasi mai a casa,usciva al mattino e tornava nel pomeriggio,si cambiava e usciva di nuovo,per poi rientrare quando tutti dormivano. Aveva tentato di parlargli quelle poche volte che era in casa,ma senza successo. Non era stata l’unica a preoccuparsi,anche George non sapeva più che pesci prendere,tanto che Angelina era a casa loro praticamente sempre,George non passava del tempo con Fred da allora,visto che nessuno sapeva dove andava. Hermione era arrabbiata,delusa,ma anche se non voleva ammetterlo,era anche preoccupata per il comportamento di Fred,e questa cosa la faceva stare ancora più male,perché nonostante lui avesse fatto tutto quello,lei si preoccupava ancora,e Ginny non le disse mai che si era accorta che lei restava sveglia fino a quando non avvertiva la porta sbattere e quindi i passi sul pianerottolo che le dicevano che Fred era tornato. Solo a  quel punto si sistemava sotto le coperte. Lei e la riccia avevano parlato un po’ di tutto,ma l’argomento Fred era fin troppo tabù per lei,e quindi lei evitava di nominarlo il più possibile. Salì sul treno e raggiunse gli altri guardandosi intorno,ma non intravide quello che cercava. Nessuna chioma bionda era lì al momento. Sospirò ed entrò nel loro vagone,l’aria poteva essere tagliata col coltello,e lei lo sapeva bene. Il treno partì e dopo circa un’ora di viaggio in assoluto silenzio,Ron decise di prendere in mano la situazione.
<< Hermione ? >>  chiese il rosso titubante,ma si fece forza quando vide la ragazza interpellata alzare il volto a guardarlo.
<< Si Ron ? >>  gli rispose dopo due settimane di assoluto silenzio,e potè giurare di vedere il fratello rilassarsi.
<< Mi…mi dispiace di quello che è successo,e di quello che abbiamo fatto. Mi sono lasciato convincere che era una pessima idea lasciarti al castello da sola con Blaise,ma solo adesso mi rendo conto che era un’idiozia. Con questo non voglio scaricare la colpa sugli altri,la colpa è loro quanto mia.  Scusami tanto,io,non vorrei perderti,sei la mia migliore amica e non posso passare la vita sapendo che mi odi  >>  disse Ron abbassando lo sguardo.  Hermione gli sorrise dolce,e lui sembrò respirare di nuovo. Il ragazzo si alzò e l’abbracciò forte.
<< Lo so Ron,va tutto bene. Ti perdono >>  disse lei. A quel punto anche il moro la guardò.
<< Spiace tanto anche a me Hermione. Siamo stati stupidi >>   ammise lui.
<< Lo so Harry >>  rispose lei,e anche il moro,come aveva fatto poco prima l’amico abbracciò la ragazza. Nessuno si accorse che un paio di occhi ambrati avevano assistito alla scena.
 
 
 
 
 


L’arrivo ad Hogwarts fu a dir poco drammatico. Non l’aveva vista da nessuna parte,e si era dovuto sorbire i monologhi senza senso di Tiger,Goyle e Pansy,dato che Blaise era già a scuola. Si passò una mano tra i crini biondi e a quel gesto molte ragazzine attorno a lui sospirarono,lui le trovò a dir poco patetiche. Vide attraversare il grande cancello che circondava il castello dai gemelli Weasley,e dalla fidanzata di George,la Johnson. Almeno in quel momento poteva riconoscerli. Sapeva che Blaise non voleva fare nulla riguardo all’altro gemello,a quanto pare anche stavolta la Granger non voleva vedere guerra,che ingenua. Si guardò intorno,ma di lei nessuna traccia. Che non fosse venuta ? Impossibile. Aveva girato tutto il treno senza trovarla,e nemmeno adesso la vedeva. Sbuffò seguendo gli altri ragazzi,e dirigendosi verso il portone in legno del castello. Non perse tempo e fece smaterializzare la sua roba direttamente in camera sua. Non voleva perdere altro tempo,doveva dirigersi subito in sala grande,sapeva che sarebbe stata lì. Appena entrato la prima cosa che vide fu rosso,il rosso dei suoi capelli,stava ridendo con la lunatica Lovegood di chissà cosa. Il suono della sua risata arrivò fino a lui,che ne sorrise sornione,gli era mancata,ma non ebbe il tempo di fare nulla che qualcuno gli saltò addosso.
<< Blaise,accidenti a te >>  disse subito.
<< Ehi,ti ho chiamato venti volte,sei tu che sei distratto a guardare altro >>   gli disse l’amico,e lui lo fissò scocciato.
<< Andiamo >>  disse poi,per andare a mangiare. Non metteva nulla sotto ai denti da quella mattina,e ora a cena moriva di fame. Il moro continuava a guardarlo divertito.
<< Cosa vuoi ? >>   gli chiese sbuffando.
<< Nulla,solo che sei divertente. Non la vedi da settimane,e non riesci a toglierle gli occhi di dosso, e non smetti di avere quella faccia >>   spiegò il moro.
<< Quale faccia ? >> 
<< Quella di uno che può finalmente fare qualcosa a cui non resisteva più >>   gli rispose Blaise,e lui scosse le spalle facendo ridere l’amico,che però si fermò quando vide una ragazza entrare in sala grande,la sua bellissima ragazza. Draco lo fissò ridendo della sua espressione.
<< Dovresti vedere la tua faccia >>  lo prese in giro il biondo.
<< Oh,sta zitto >>  mormorò quello,e si alzò correndo verso la Granger. Appena le fu davanti lo sentì gridare un “Amore mio,quanto mi sei mancata” ,e poi la baciò davanti a tutti stringendola,mentre la zannuta ricambiava. Lui fece una faccia schifata,e si voltò incrociando un paio di occhi verdi. Gli mancò il fiato mentre si scrutavano a distanza,ma sembrava non ci fosse nessuno oltre a loro. Fu preso dall’istinto di alzarsi e andarle incontro,prenderla e baciarla,ma non poteva,e poi non era così che avrebbe dovuto avere un bacio. Lei gli fece un sorriso per via della sua espressione rivolta a Blaise e la zannuta,e lui le fece un sorriso sghembro,a cui lei rispose. Rilassò i muscoli,non si era nemmeno accorto di essere stato come bloccato da qualcosa quando avevano incrociato gli sguardi. Alzò il viso di nuovo,e vide Potter fissarlo in modo strano,quasi volesse capire qualcosa,lui ghignò in sua direzione facendogli un occhiolino per prenderlo in giro,e il suo intento riuscì quando lo vide stringere il pugno sul tavolo. 
 
 
 
 



<< Dra andiamo,non fare quella faccia >>  disse Blaise sull’orlo della disperazione.
<< Sei impazzito ? Non dico mica che devi ucciderlo >>    rispose il biondo,e il moro lo guardò come a dirgli “Vuoi prendermi in giro ? “
<< Ok,io lo avrei ucciso,ma stiamo parlando di te. Non vuoi nemmeno andare lì e mettere in chiaro le cose ? >>
<< Draco,non ho nulla da chiarire. Hermione è la mia ragazza,e lui è stato un’idiota >>  disse il moro.
<< Un’idiota innamorato di lei >>  disse Draco,e Blaise annuì leggermente,se n’era accorto. Sapeva bene che Draco era un ottimo osservatore.
<< Bhe,si. Ma lei non ha mai detto nulla in proposito,io credo che lo abbia capito però. In ogni caso lei sta con me. Credo,che il fatto che l’abbia persa come amica sia già una punizione >> 
<< Forse. Ovvio che lo ha capito,stiamo parlando della so-tutto-io Granger. Ma non è questo il punto. >>   continuò il biondo.
<< E quale sarebbe ? >>   chiese Blaise incrociando le braccia la petto.
<< Nulla,lascia perdere >>   gli rispose Draco,e poi salì in camera sua lasciando l’amico in sala comune. Lui aveva capito,era palese che la Granger avesse capito i sentimenti di Weasley nei suoi confronti,come parecchie persone del resto. E se non lo aveva capito,allora lei era più stupida del dovuto. Ma c’era dell’altro,lo sentiva. Cosa provava lei ? Non gli andava giù che la mezzosangue si prendesse gioco del suo migliore amico,e la cosa gli puzzava parecchio. Per com’è fatta la zannuta,se avesse capito le intenzioni del rosso lo avrebbe di sicuro allontanato dal suo idilliaco amore per Blaise,ma il punto della storia era proprio questo. Blaise e Weasley erano innamorati di lei. Ma la zannuta ? Chi è che aveva per la testa ? Non poteva dire a Blaise dei suoi dubbi,non fino al momento in cui non avrebbe avuto delle risposte certe,e c’era qualcuno che poteva dargliele. Si leccò le labbra al pensiero della ragazza dai capelli di fuoco, non vedeva l’ora di vederla da solo, si lasciò cadere sul suo letto a baldacchino,perdendo lo sguardo fuori dalla finestra.
 
 
 
 
 


George e Lee si fissavano continuando a guardare l’orologio,dove diamine si era cacciato Fred ? Per fortuna le ronde non ci sarebbero state fino al giorno seguente,ma questo non indicava che tutti potessero andare a spasso per chissà dove. E tutto questo,se a pensarlo era George Weasley,diventava grave. La lancetta grande segnò le due,e il cucù uscì fuori spiccando il volo e canticchiando due volte,prima di tornare all’interno dell’orologio.
<< Ma dove può essere andato ? >>   disse Lee passandosi una mano sul viso per via della stanchezza.
<< Non ne ho idea,ma la cosa non mi piace. Non riesco a parlare con lui come si deve dalla notte di Natale >>   rispose George,poggiando le mani sulle ginocchia.
<< Sul serio ? >>   chiese Lee incerto. Una cosa del genere non se la sarebbe aspettata proprio.
 << Già,e la cosa non mi piace per niente >>  continuò il rosso  << Sparisce tante,troppo volte da quella sera >>
<< Ma non hai idea di dove vada ? Non ti è mai venuta in mente la malsana voglia di seguirlo ? >>  chiese il moro.
<< Certo che no. Se non me lo dice,non posso obbligarlo a parlarmene,anche se sono preoccupato >>   sospirò George. In quel momento la porta della stanza si aprì,e ne entrò un Fred Weasley con una strana espressione.
<< Merlino Fred ! Dove diamine ti eri cacciato ? >>   gli disse Lee.
<< Avevo bisogno di aria >>  rispose quello.
<< Aria ? Per quattro ore ? >>   continuò il moro allibito da tanta superficialità.
<< Lee,non sono affari tuoi >>  sbottò il rosso,iniziando a togliersi il mantello,e gettandolo in una parte indefinita della stanza.
<< Forse non saranno i suoi,ma i miei di sicuro >>   disse George mettendosi dinnanzi al gemello.
<< Cosa vuoi ? >>   gli disse Fred astioso,e George,così come Lee sbarrò gli occhi.
<< Fred,guardami. Guardami per favore >>  mormorò lui  << Non mi hai mai parlato così. Che ti succede ? Parla con me ti prego >> 
<< Non ho voglia di parlarne >>  disse il rosso,continuando a spogliarsi. George lo afferrò per un braccio e lo voltò con forza verso di se.
<< Fred,per favore >>   disse,mentre una lacrima iniziò a scendere.
<< Ma co..>>   provò Fred,ma non riuscì a dire nulla. George si voltò e scese in sala comune lasciando la stanza. Il rosso alzò lo sguardo e incrociò quello di Lee.
<< Va da lui,è tuo fratello non devi trattarlo in quel modo. E’ preoccupato per te,come tutti del resto. Che ti succede Fred ? >>   gli disse il moro. Lui scosse la testa.
<< Dovevo stare da solo >>  gli disse.
<< Va da lui >>  continuò Lee sorridendogli,e poi infilandosi sotto le coperte.
<< Grazie Lee >>   rispose Fred,e vide il moro alzargli il pollice da sotto il piumone. Poi si voltò uscendo dalla stanza e scendendo in sala comune.
 
 
 
 
 


Trovò George seduto davanti al camino,gli si avvicinò e vide che non era solo. Con lui c’era Angelina che lo abbracciava,e gli asciugava le lacrime. Qualcosa nel suo petto si mosse fastidiosamente alla vista del gemello che piangeva per colpa sua. La ragazza si accorse di lui e dopo avergli fatto un sorriso si alzò dando un bacio a George,per poi sparire sulle scale che portavano al dormitorio femminile.
<< George ? >>  disse lui,e quello sobbalzò voltandosi,e capendo perché Angelina se ne fosse andata.
<< Cosa c’è ? >>  gli chiese lui.
<< Mi dispiace >>   disse Fred.
<< Per cosa ? Per essere un pessimo fratello ? >>   commentò amaro.
<< Si,e anche per prima,e per averti abbandonato in queste settimane >> 
<< Perché non parli più con me ? >>  domandò George.
<< Avevo bisogno di stare solo. Dovevo stare solo >>  spiegò lui.
<< Ma io sono il tuo gemello. A me potevi dirlo. Bastava che mi dicessi che dovevi stare solo e ti avrei lasciato carta bianca. Ma tu sparisci per ore. Nessuno sa dove vai,e io mi sono sentito impotente a vederti così >>  piagnucolò il rosso.
<< Lo so,e sono un’idiota per non averti detto nulla. Ma è stata una cosa più forte di me. Dovevo riflettere con me stesso. Da solo in tutti i sensi >>   spiegò Fred.
<< E hai riflettuto ? >>
<< Si >>
<< Bene >>  disse George  << Cos’hai capito ? O non puoi parlare con me ? >> 
<< Georgie,non pensare mai,neanche per un secondo,che io non ti pensi o che ti rimpiazzi >>  disse Fred,facendo illuminare il viso del fratello al nomignolo con cui solo lui poteva chiamarlo.  George gli sorrise,e lo abbracciò.
<< Allora,ora sei di nuovo tu ? Pronto a fare scherzi e casini ? >>  domandò incerto.
<< Si >>   sorrise Fred.
<< Quindi,cos’hai capito in tutto questo tempo ? >> 
<< La amo. La amo talmente tanto che non so spiegartelo. La amo quando ride,quando cammina,quando si arrabbia. La amo sempre. E ho intenzione di farmi perdonare,e poi di conquistarla come solo Fred Weasley può fare >>   disse Fred sorridendo al pensiero di Hermione.
<< E come hai intenzione di fare ? >>  domandò il gemello.
<< A conquistarla ? >> 
<< No. Quello sono sicuro ci riuscirai con qualcosa di magnifico che solo i gemelli Weasley possono fare. Mi riferivo alla prima parte delle cose da fare >>   commentò George.
<< Ti riferisci al perdonare ? >>   chiese,e quello annuì. Fred si grattò il capo.
<< Bhe,credo che dovrò parlarle >>  ammise,e George lo guardò con orgoglio.
<< Stai crescendo anche tu Freddie >> 
<< Ti voglio bene George,lo sai >>
<< Anche io ti voglio bene. Ma non farmi più una cosa del genere o ti uccido >>
<< Promesso >>  rise Fred,e poi i due si abbracciarono forte,per la prima volta dalla notte di Natale,inconsapevoli che Angelina aveva ascoltato tutto,e ora sorrideva mentre tornava a dormire.   
 
 
 
 
 



 << Ginny >>  urlò Hermione entrando come una furia nella stanza. La ragazza chiamata in questione sobbalzò di scatto dal letto.
<< Cosa ? Che è successo ? >>  rispose con il cuore in gola.
<< Cos’è successo ? Succede che sei ancora a letto,e tra meno di venti minuti dovresti essere in classe >>    disse la riccia,e Ginny fece un lungo respiro guardando male l’amica per averla svegliata in malo modo.
<< Non guardarmi così >>  rincalcò la mora.
<< Ma perché cavolo le lezioni devono iniziare oggi ? >>  si lamentò.
<< Siamo tornati a scuola ieri sera,ovvio che inizino oggi >> 
<< No,non hai capito. Perché iniziarle di Giovedì ? Tanto valeva cominciare Lunedì. Ora ci toccano due giorni di studio e due a riposo,è una perdita di tempo >>   continuò Ginny,ma Hermione scosse la testa alzando gli occhi al cielo.
<< Sbrigati Ginny >>   e detto questo se ne andò. Ginny sbuffò correndo al bagno per una doccia. In dieci minuti era pronta,e guardato l’ora iniziò a correre. Maledizione,doveva avere proprio Piton come prima lezione ? Stava correndo per i corridoi come un fulmine,doveva arrivare ai sotterranei prima che Piton entrasse in classe,non poteva fare tardi. Arrivò quasi dinnanzi all’aula,quando si sentì tirare e trascinare in un corridoio buio. Stava per mettersi a urlare quando chi l’aveva rapita la voltò veloce,e lei si ritrovò a specchiarsi in due pozze grigio-ghiaccio che la fissavano divertite. Il respiro le si mozzò,e la gola divenne secca. Non credeva che rivederlo da vicino le avrebbe fatto quell’effetto,Merlino,era Malfoy quello davanti a lei,e lei non riusciva a muovere un singolo muscolo. Neanche lui sembrava capace di fare qualcosa,oltre a fissarla certo. Non aveva ancora aperto bocca,ne scostato la mano dal suo braccio.
<< Buongiorno Weasley >>   sussurrò poi a un tratto,e lei come se si fosse risvegliata cercò di ricomporsi.
<< Malfoy >>   disse solo.
<< Come sono andate le vacanze ? >>  le chiese.
<< Bene,se escludiamo il casino di cui ti ho parlato nella lettera >> 
<< Già. Allora,ti sono mancato ? >>   ghignò lui.
<< E io ? Ti sono mancata ? >>  ribeccò lei.
<< So benissimo di esserti mancato,Gin >>   ridacchiò lui. Ginny arrossì,come sempre a quel nomignolo troppo strano pronunciato proprio da lui.
<< Non puoi saperlo >>   disse lei,ma lui scosse il capo divertito.
<< Bene,allora vuol dire che ti sono mancata anche io >>   insistette la rossa fiera.
<< Non puoi saperlo >>  disse il biondo serpeverde ripetendo le sue parole.
<< So benissimo di esserti mancata, Draco >>   rispose Ginny,giocando le sue stesse carte. Aveva capito che con Malfoy bisognava fare lo stesso gioco,o si restava vinti in partenza. Draco le rivolse un sorriso sghembro,con l’aria di chi sapeva già tutto,e la schiacciò contro il muro. Posò la sua fronte su quella della ragazza,e si guardarono negli occhi. Lui trattenne il respiro,la voglia di mordere quelle labbra era immensa. Scostò il viso,lasciandole un bacio languido sul collo,e risalendone il profilo con la punta del naso. La sentì trattenere il respiro e arrossire,e ne sorrise.
<< Dovresti andare da Piton >>   le ricordò,e Ginny come scottata si allontanò di scatto,e lanciatogli un ultimo sguardo uscì dal corridoio piombando in classe. Per sua fortuna Piton non c’era ancora. Draco posò la schiena sulla parete fredda e si passò una mano tra i capelli,mentre sul suo viso si faceva largo un sorriso,vero,di quelli che non faceva da prima delle vacanze. Uscì dal corridoio e si ritrovò Piton a fissarlo con le braccia incrociate. Si guardarono,e poi il professore entrò nella sua classe,mentre lui usciva dai sotterranei per andare a trasfigurazione. Lo sguardo di Piton era chiarissimo. “Presta Attenzione”.

 
 
 
 
 
 


Occhi a me!!!!!
Sono stata veloce anche questa volta come potete notare,mi sento happy u.u Allora,che ne dite di questo capitolo ? Come si sta mettendo la storia ? Ho una sorpresa per tutti gli amanti della Drinny,ho deciso di dirvelo per farvi un regalo di inizio anno. Nel prossimo capitolo,vedrete finalmente rotta la sfida della Drinny,vi dico solo di prepararvi a qualunque cosa. Ahahahahahh,lo so,sono cattiva a lasciarvi sulle spine. Al prossimo,tanto atteso,capitolo. Ringrazio come sempre chi recensisce,segue,mette tra le preferite,ricordate ecc…la storia. Anche chi legge in silenzio.
Baciiii Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Kiss me ***


Dire che il primo giorno di lezione era stato asfissiante era poco. Oltre ad essere stata fissata da Piton per tutta la lezione,gliene erano capitate anche di tutti i colori. Quando aveva finito la lezione di pozioni per poco non inciampava per le scale facendo una figuraccia incredibile,poi ci si metteva la Cooman con le sue predizioni assurde. Le aveva detto che presto la sua vita sarebbe cambiata. Lei non aveva mai creduto a quelle stupidaggini,ma quella volta era curiosa e le aveva chiesto in che senso sarebbe cambiata,e la stramboide le aveva risposto che sarebbe stato un cambiamento interno,su qualcosa a lei molto vicino. Aveva alzato gli occhi al cielo non credendogli e sperando che quell’orrida lezione finisse. A pranzo era arrivata tardi,e non aveva trovato nulla. Com’è possibile non trovare nulla su quel tavolo ? Ma la risposta le arrivò guardando il piatto di Ron contenere sette salsicce. Lo fissò schifata,prima di voltarsi e vedere i gemelli ridere insieme a Lee. Le si scaldò il cuore a vedere Fred ridere. Nel pomeriggio le cose non migliorarono,aveva litigato con Neville per una cosa stupidissima che ora non ricordava nemmeno,e aveva fatto tardi a trasfigurazione beccandosi un’occhiata di rimprovero dalla Mcgranitt. Ciliegina sulla torta ? Malfoy non faceva altro che comparirle davanti a ogni cambio ora,ma sembrava piuttosto innervosito dal fatto che lei stesse sempre in compagnia di qualcuno,e lui non poteva avvicinarsi. Lei sorrideva vittoriosa alle sue espressioni nervose,e lui,classico di Draco Malfoy,le rispondeva a quei sorrisi con un’espressione che sembrava dire tranquillamente “Non continuerà così per sempre”.  Arrivò sfinita in sala comune,almeno a cena era riuscita a mettere qualcosa sotto i denti. Si buttò sul  divano davanti al camino e fece un lungo sospiro che fece alzare gli occhi di Hermione dal libro che stava leggendo avidamente.  
<< Brutta giornata ? >>  le chiese la riccia.
<< Abbastanza >>   rispose lei.
<< Cos’è successo ? >>   
<< Di tutto. Almeno ho mangiato a cena >> 
<< Visto nessuno ? >>   le chiese poi Hermione,e Ginny sorrise.
<< Se ti riferisci al più antipatico serpeverde sulla faccia della terra,allora la risposta è si >>
<< E ? >>
<< E cosa ? >>  disse Ginny alzando corrugando la fronte.
<< Cosa ti ha detto ? >>
<< Non abbiamo proprio parlato a dire il vero >> 
<< Quindi la vostra sfida è finita ? Gli hai davvero chiesto di baciarti ? >>  le chiese la riccia ridacchiando.
<< No,certo che no. Non ho baciato nessuno >>
<< Ma tu hai detto che non avete parlato >>  protestò Hermione.
<< Ho detto non proprio. No che non lo abbiamo fatto per niente >>   precisò allora la rossa alzando gli occhi al cielo.
<< E allora cos’è successo ? >>  
<< Diciamo che abbiamo passato un po’ di tempo a fissarci. O meglio,nessuno proferiva parola >>   spiegò Ginny,e ripensando a quegli occhi di ghiaccio che la scrutavano a fondo sorrise senza accorgersene. Hermione la guardò facendo un grosso sorriso e ridacchiando. Immaginava la scena. Era ancora difficile pensare a un Malfoy diverso da come si presenta a tutti. Ma da come ne parlava Ginny,a volte sembrava un’altra persona.
<< Con chi è che ti fissavi tu ? >>   disse a quel punto Ron che aveva sentito l’ultima frase pronunciata dalla sorella.
<< Non sono cose che ti riguardano >>   gli rispose lei sospirando e incrociando le braccia al petto.
<< Certo che mi riguardano invece,sono tuo fratello >>
<< Appunto,mio fratello. Non sei la mia migliore amica a cui racconto le mie cose >>   precisò la ragazza e Ron mise su il muso.
<< Hermione me lo dirà >>  continuò il rosso,beccandosi un’occhiata truce dalla ragazza chiamata in causa.
<< Puoi scordartelo Ron,non sono una ruffiana >>  e così dicendo tornò al suo libro,mentre Dean rideva dell’espressione assunta dal suo amico.
<< Bhe,io vado a dormire,sono stanca ed è stata una lunga giornata >>   disse a quel punto Ginny,e sparì su per le scale del dormitorio. 
 
 
 
 
 
 


Blaise sbadigliò e si voltò a guardare l’ora sulla sveglia posta sul comodino accanto al letto. Erano le sette,doveva alzarsi,ma non ne aveva proprio  voglia. Si issò a sedere e dopo l’ennesimo sbadiglio si decise ad andare in bagno per prepararsi,ne uscì un quarto d’ora dopo in tutta la sua bellezza,si sistemò i capelli davanti allo specchio con la mano,e poi prese la borsa con i libri uscendo dalla sua camera per raggiungere quella del migliore amico. Quando fu davanti alla porta di Draco vi entrò senza nemmeno bussare. Trovò il biondo a sistemarsi il cravattino verde-argento dinnanzi al grande specchio. Il biondo lo vide e lo fissò per qualche istante con i suoi occhi cerulei. Era nervoso,constatò Blaise,lo era sempre quando faceva due giri alla cravatta.
<< Che succede ? >>  gli chiese allora.
<< Buongiorno anche a te Zab. Le buone maniere non ti mancano,non si bussa a casa tua ? >>   ribeccò il biondo scontroso. Nervoso di prima mattina,non era buon segno. Blaise ridacchiò e si sedette sulla poltrona dell’amico,mentre quello continuava a sistemarsi allo specchio.
<< Suscettibile di prima mattina ? >>  rise Blaise.
<< Abbastanza >> 
<< Perché ? >>
<< Fatti i cavoli tuoi >>   sputò Draco.
<< Guarda che sono cavoli miei. Non mi va di andare in giro con un musone tutto il giorno >>  ribeccò il moro.  Il biondo rispose con un ringhio,e lui sorrise divertito.
<< Coraggio,sputa il rospo,Dra  -- disse poi Blaise – scommetto quello che vuoi che centra una ragazza dai capelli rossi >> . Il serpeverde si voltò verso il moro e lo guardò male. Era così evidente ? O forse,era solo perché Blaise sapeva.
<< Non tutti i miei malumori sono dovuti a lei >>  rispose allora il principe delle serpi.
<< Vallo a raccontare a qualcun altro. Ultimamente sei nervoso solo quando qualcosa non va con Ginny >>
<< Tipo ? Illuminami >>
<< Bhe,per esempio il fatto che nelle tue lettere eri sempre scontroso in queste ultime settimane. Sarà stata la lontananza ad inacidirti >>   disse il moro,beccandosi uno sguardo gelido.
<< Ho fame >>   gli rispose il biondo,e Blaise sapeva di aver fatto centro.
<< Allora ho ragione – ridacchiò – comunque,non l’hai vista ? >> 
<< Sono riuscito ad avvicinarla soltanto ieri mattina prima che entrasse in classe,ma niente di che o che ti riguardi >>  ammise infine Draco. Sapeva bene che con Blaise non poteva spuntarla.
<< Capito. Ok,andiamo a mangiare,magari oggi riesci a stare un po’ con lei >>
<< Io non voglio stare con lei >>  ringhiò il biondo. Blaise sbuffò spazientito da tanta ostinatezza,e lo fissò in modo ironico.
<< Si certo,e io non amo Hermione. Come non detto,andiamo >>  disse il moro ironico facendo imprecare l’altro. Non sembrava,ma Blaise si divertiva un mondo a farlo innervosire,era troppo divertente per potervi rinunciare. Draco prese la borsa coi libri e insieme all’amico si avviarono in sala grande per la colazione. 
 
 
 
 
 
 




Quando Ginny arrivò in sala grande per la colazione,la scena che si ritrovò davanti era a dir poco apocalittica. Rimase all’ingresso incredula di ciò che stava apparendo dinnanzi ai suoi occhi. Vide Lee e George trattenere Fred dallo strozzare Ron,che a sua volta voleva strozzare Draco che stava per tirare un cazzotto a Dean. Blaise stava tra Draco e Dean e cercava di tenerli lontano,mentre Hermione urlava contro Ron di smetterla. Harry era dietro Dean e tentava invano con l’aiuto di Neville di tirare il ragazzo di colore lontano da Malfoy.
<< Malfoy,io ti ammazzo >>  urlò Ron.
<< Piantala di urlare Lenticchia,e fatti i cavoli tuoi >>  ribeccò l’altro. Harry riuscì a tirare Dean indietro e Neville lo fece sedere trattenendolo. Blaise ne approfittò per tirare Draco verso di se,e trascinarlo via verso il loro tavolo.
<< Non finisce qui,dannato furetto >>  gli urlò Ron.
<< Adesso basta >>  urlò Hermione a Ron,che si bloccò di colpo,e tutti si voltarono a guardarla.
<< Ma…ma >> 
<< Niente ma. Non ne posso più di questi teatrini. Cinquanta punti in meno a serpeverde e grifondoro >>  disse la ragazza,al che tutti sbiancarono.
<< Ma sei impazzita ? Togli i punti a noi ? >>   le disse Lee.
<< Certo che si. Io sono un prefetto e non faccio favoritismi >>   disse lei,poi si allontanò per andare verso il tavolo dei serpeverde e sedersi accanto al fidanzato che la fissava ammirato.
<< Grazie dei punti,Granger >>  disse Malfoy ironico.  
<< Figurati >>  rispose lei come nulla fosse. Nott stava per dirle qualcosa,e sembrava piuttosto innervosito dall’atteggiamento della riccia,ma lei lo freddò con un’occhiata prima che aprisse bocca,e al ragazzo vennero i brividi.
<< Herm,torna subito qui >>  urlò Ron,ma lei lo guardò come volesse ucciderlo,e il ragazzo si sedette senza dire più nulla,sotto lo sguardo omicida di Fred che teneva i nervi saldi. 
<< Signor Weasley,la pregherei di calmarsi. La signorina Granger ha fatto magnificamente il suo lavoro di prefetto,non badando a distinzioni tra case. A differenza sua,e se non mi sbaglio è un prefetto anche lei >>   disse Silente e le gote di Ron divennero rosse per la vergogna.
<< Dieci punti,verranno assegnati alla signorina Granger  >>   e così dicendo tutti presero a fare colazione. Ginny era rimasta a fissare quella scena sulla soglia della porta,ma non aveva capito molto sulle dinamiche della vicenda. Si decise ad entrare,quando lo sguardo di Hermione si posò su di lei,e la chiamò. La ragazza dai capelli rossi si voltò a guardarla rivolgendole un sorriso,e poi si diresse verso Fred,e si sedette accanto al fratello. Hermione guardò la scena,e per un istante incrociò lo sguardo ambrato del ragazzo per la prima volta dalla notte di Natale. Sentì il cuore smettere di battere per un istante, e scostò lo sguardo. Fece finta di nulla e si portò una mano al petto,costatando che il cuore le batteva a mille.
 
 
 
 
 
 




George tirò un grosso respiro e ingoiò l’aria a vuoto,prima di mettere il primo piede in biblioteca varcando la soglia con gli occhi chiusi e stretti,quasi con la paura che qualcosa gli finisse addosso appena entrato. Posò anche il secondo piede e aprì piano prima un occhio e poi l’altro,si guardò intorno e poi facendosi coraggio iniziò a guardare tra gli enormi scaffali che riempivano quella stanza immensa. Aveva saltato la prima ora fingendo un mal di pancia appena dopo la colazione. In realtà sapeva che il quinto anno di grifondoro aveva un’ora buca e lui doveva fare una cosa molto importante. Girò per una buona decina di minuti,ma non trovò chi cercava. Poi a un tratto intravide a un tavolo infondo alla biblioteca la ragazza dai capelli ricci con la testa china su un libro molto più grande di lei. Sorrise contento di averla trovata e si avvicinò piano. Scostò la sedia di fronte a lei e si sedette. Hermione alzò il viso per capire chi si era seduto al suo tavolo e per poco non cadde dalla sedia. Capì subito che era George,ma il fatto che fosse uguale a Fred non la aiutava,se non fosse per quegli occhi sarebbe morta appena lo avesse visto. Stettero a fissarsi per un po’,poi Hermione prese un po’ d’aria e lo guardò negli occhi.
<< George,cosa vuoi ? >>  
<< Mi hai riconosciuto ancora Granger – sorrise lui – comunque dovrei parlarti >>
<< Se fossi stato tuo fratello,me ne sarei già andata >>   disse lei abbassando il volto.
<< Capisco. Un giorno o l’altro dovrai pur dirmi come fai a riconoscerci >>   disse George ridacchiando.
<< Bhe,quel giorno è molto lontano >>  rispose lei.
<< Chissà perché intuivo la tua risposta >>   rise il ragazzo,ma Hermione rimase seria.
<< Hai detto che devi parlarmi o sbaglio ? >>    disse lei.
<< Come siamo scortesi,Granger >>
<< Non ho voglia di scherzare Fr…George. Dimmi che vuoi >>   disse lei scostando lo sguardo. Maledizione! Stava per chiamarlo Fred. Si morse l’interno guancia,e tornò a guardare il libro facendo finta di nulla. Ma George non era stupido. Sapeva che lo stava facendo apposta.
<< Si – come a fargli credere che non aveva sentito la sua gaffe – prima di tutto volevo chiederti scusa per tutto quello che abbiamo fatto,e anche Lee ti fa le sue scuse >>  
<< So che Lee fa tutto ciò che gli dite di fare,e poi non vi avrebbe abbandonato nemmeno in questo caso >>   rispose lei continuando a non guardarlo  << Quindi non ce l’ho con lui >>
<< D’accordo. In ogni modo mi sono scusato se non l’avessi notato >>   gli fece notare George,e a quel punto Hermione si decise a guardarlo.
<< Lo so,ho sentito >>
<< E ? >>
<< E ti perdono George,proprio come Lee,so che non abbandoneresti mai tuo fratello in nulla >>   disse lei,ma George capì che gli stava rinfacciando il fatto che non capissero quando il limite veniva  superato.
<< Non credere che non abbia pensato alle conseguenze di tutto ciò >>  le disse il ragazzo.
<< E allora come diavolo vi è venuto in mente di aiutarlo ? >> urlò lei,poi si coprì la bocca con le mani,perfetto,la facevano anche urlare in biblioteca. George rise della sua espressione,e scosse la testa.  
<< Lo abbiamo aiutato,e in questo caso parlo per Lee e me,perché sapevamo che aveva un valido motivo. Forse ha sbagliato il modo di agire,ma il motivo era ottimo >>
<< E quale sarebbe questo fantomatico motivo che lo ha spinto a fare una cosa del genere ? >>
<< Non spetta a me dirtelo >>  disse il rosso.
<< E quale sarebbe la parte che vi ha convinto a partecipare ? >>   chiese ancora Hermione.
 << Non posso dirtelo >>  rispose George e lei aprì la bocca scioccata.
<< E ti aspetti che ti creda ? Non puoi nemmeno rispondermi a una domanda,come pensi possa crederti ? >> 
<<  Quando Fred ti dirà il motivo per cui ha fatto quel che ha fatto,allora io ti spiegherò il motivo che mi ha spinto ad aiutarlo >>   rispose lui,e Hermione incrociò le braccia al petto,era a dir poco allibita.
<< Non ho alcuna intenzione di parlare con tuo fratello >>   disse la ragazza alquanto seccata. George sorrise,un sorriso strano,e si alzò mettendo a posto la sedia. Si voltò per andarsene,ma Hermione lo richiamò.
<< George ? >> 
<< Dimmi >> 
<< Co-come sta Fred ? >>   gli chiese lei,e George si voltò di nuovo verso la riccia,che lo guardava come se avesse un groppo in gola. Non era tutto perduto,pensò il ragazzo.
<< Dovresti chiederlo a lui >>   rispose il rosso.
<< E’ a te che ho fatto una domanda >>  insistette lei,alzando  un cipiglio.
<< E ancora una volta non sono io a doverti rispondere >>   le fece un sorriso,e se ne andò. Hermione lo vide sparire tra gli scaffali. Doveva essergli costato molto entrare in biblioteca,lo sapeva bene. George le aveva detto delle cose,ma al contempo non le aveva detto poi molto. Tutte domande a cui lui non rispondeva,o meglio,non voleva rispondere. Nonostante tutto gli aveva chiesto di Fred. A quanto pare il ritorno ad Hogwarts era stato provvidenziale. Lo aveva visto ridere con George e Lee,e aveva pensato che stesse bene,che fosse tornato normale. Scosse la testa, non voleva pensarci,aveva passato troppo tempo a pensare a quel ragazzo dalla notte di Natale. Si alzò e posò il libro che aveva prima sul tavolo,e si decise a uscire dalla biblioteca,ma in quel momento si ritrovò Ginny andarle incontro e sorriderle.   
 
 
 
 
 




<< Ginny  -- la   salutò Hermione – che ci fai qui ? Non dovresti essere a lezione ? >>
<< In teoria >>
<< E in pratica ? >>
<< L’ho saltata >>
<< Perché ? Da te non me lo sarei mai aspettato. Ma deve essere un vizio il vostro >>
<< Perché un vizio ? >>
<< Anche George ha saltato la prima ora >>   disse la riccia mettendosi meglio la borsa a tracollo.
<< Oh,bhe,non è nulla di grave. Comunque,tu che ne sai di George ? >>
<< Oh se ne è appena andato,voleva parlarmi >> 
<< E di cosa ? >>  chiese Ginny sempre più curiosa.
<< Voleva dirmi alcune cose e chiedermi scusa per tutto quello che è successo >>   le disse Hermione mentre continuavano a camminare.
<< Capisco >>
<< Tu perché hai saltato la lezione ? >>
<< Ero troppo curiosa di capire che diamine è successo a colazione,e non mi andava di aspettare oggi a pranzo,così quando ho saputo che avevate un’ora buca mi sono precipitata da te >>   spiegò Ginny sorridendo.
<< Ah,si. Bhe,nulla di che a dire il vero,le solite liti inutili – iniziò Hermione – stavo aspettando Blaise davanti alla sala grande stamattina,e quando è arrivato era in compagnia di Malfoy. Mi ha chiesto di andare con lui al loro tavolo,e in quel momento sono entrati i ragazzi. Non so ne perché ne come,ma Dean ha iniziato ad insultare Malfoy dicendogli di essere un’ipocrita che non sa fare altro che parlare  >>
<< Che cosa ? >>  urlò la rossa.
<< Si Ginny,proprio così. Bhe,Malfoy ha iniziato a urlargli di essere un mezzosangue schifoso,e Dean gli ha risposto di stare lontano da te  >>   a quel punto la faccia di Ginny divenne bianca.
<< Cosa cavolo centro io ? >>  disse lei,e Hermione affinò lo sguardo.
<< Dean continuava a dire che Malfoy era ipocrita,poiché ti ha sempre odiata,e ora si era avvicinato a te, anche se sotto comando di un docente. Malfoy non ci ha visto più e gli è saltato addosso. Ron ha cercato di saltare addosso a Malfoy dopo che ti avevano nominato,e Fred voleva ammazzare Ron per ovvi motivi che tu conosci. Mi hai detto che Fred sa tutto,quindi posso immaginare il motivo della sua rabbia contro tuo fratello >>   concluse Hermione,ma Ginny continuava a guardarla,la mora non alzava il volto e lei sapeva che c’era qualcosa che non andava.
<< Herm,c’è dell'altro,non è vero ? >>   le chiese a quel punto. Hermione alzò il viso e portò una mano sotto al seno per reggere il gomito dell’altro braccio su cui teneva posato il mento,in chiaro segno che stava pensando.
<< Non è che ne sia sicura del tutto,ecco,ma credo che dietro a tutto ci sia Harry >>   ammise con una nota di incredulità. A Ginny le si sbarrarono gli occhi. Harry ? Poteva davvero ?
<< Perché lo pensi ? >>
<< Ginny,io,non lo so è solo che è sempre stato lui a scatenare il putiferio contro Malfoy in questi mesi,soprattutto da quando ci sei di mezzo tu. E poi Dean non è il tipo da iniziare una rissa senza un valido motivo. E poi,sul serio,se avesse davvero voluto dire quelle cose a Malfoy,perché farlo ora ? Ha avuto mesi per farlo,invece,lo dice adesso che tu e Malfoy non avete nessun contatto ? Almeno ai loro occhi,certo,ma è così. Non ha alcun senso >>   disse Hermione gesticolando,non riusciva a crederlo nemmeno lei che ci aveva riflettuto.
<< Invece Harry ha continuato a fare polemiche a vuoto,anche dopo che la storia dell’aiuto in pozioni era terminata >>   continuò Ginny.
<< Ginny,sei sicura che Harry non sappia nulla ? >>
<< Certo che si >> 
<< Sicura,sicura ? Nel senso,non potrebbe aver sentito qualcosa o visto qualcosa ? >>
<< No Herm,è impossibile – disse la rossa,ma poi una vaga idea si accese nei suoi pensieri – forse qualcosa ha visto >>   ammise,e Hermione trattene il fiato.
<< Cosa ? >>
<< Forse ha visto la lettera bruciare >>
<< Lettera ? Quella di Malfoy ? >>
<< Si,quando sono risalita sopra sarebbe dovuta già essere bruciata,ma forse ha letto il nome,non lo so. E’ l’unica possibilità,non c’è nessun altro modo >>   riflettè la ragazza,e Hermione fece un lungo sospiro. L’unica cosa che sapeva era che tutto quello,non prometteva nulla di buono.
 
 
 
 
 
 
 



Si guardava intorno come una furia,ma non riusciva a trovarla da nessuna parte,aveva cercato per tutto il castello,ma niente. Ne Hermione,ne Ron sapevano dove potesse essere,nemmeno Luna ne aveva idea. Poi un lampo di genio gli passò davanti,non aveva ancora controllato la biblioteca. Le doveva parlare a tutti i costi,non aveva certezze,ma solo infiniti dubbi e domande,e la faccia che aveva fatto la ragazza quella mattina quando aveva visto Malfoy litigare con tutti,non prometteva nulla di buono. Non sapeva perché aveva fatto tutto quello,forse solo per mettere in cattiva luce il serpeverde,ma non sembrava avesse funzionato. Quando aveva visto Ginny sedersi accanto a Fred gli salì una rabbia immane. Era come se non le fosse importato che il biondo aveva fatto una rissa,e che invece,lui si era tenuto fuori,cercando invece di dividerli. A quel pensiero la rabbia tornò a farsi strada nel suo petto,proprio mentre entrava in biblioteca. Non c’era nessuno,e lui iniziò a guardarsi intorno,quando poi una chioma ramata attirò la sua attenzione. Si avvicinò a grandi falcate arrivandole dietro,lei non se ne era nemmeno accorta.
<< Ciao Ginny >>  sussurrò con voce strascicata. La ragazza si voltò di scatto sobbalzando. L’aveva spaventata.
<< Merlino Harry ! Mi hai spaventata a morte >>  urlò lei,raccogliendo il libro che le era caduto. Era bella,molto più di quell’estate constatò il moro.
<< Si scusami. Possiamo parlare ? >>  le chiese gentile.
<< A dire il vero stavo per tornare in sala comune,devo portare questo a Ron >>   gli rispose lei,ma lui indurì il volto.
<< Ti ho chiesto di parlare almeno tre milioni di volte,e sono mesi che mi eviti, e non fai altro che aggirare l’argomento e io mi sono stancato >>   le disse duro. Ginny si accorse di quel cambiamento nella voce,e la cosa non le piaceva per niente,provò uno strano senso di nausea,come se qualcosa le stesse dicendo di andarsene.
<< Se non ho voglia di parlare con te,non puoi obbligarmi >>   gli rispose lei.
<< Dimmi perché >>
<< Perché cosa ? >>
<< Perché sei cambiata ? Non ti riconosco più,e questa tua vicinanza con Malfoy non fa che peggiorare le cose >>  urlò lui.
<< Vicinanza ? Ma ti senti Harry ? Stai impazzendo >>  rispose lei sulla difensiva.
<< Non sono io quello pazzo qui dentro >>   ringhiò lui,e Ginny ebbe un tremito. Si voltò e fece per andarsene,ma lui la tirò per il braccio voltandola di nuovo.
<< Ho visto la lettera bruciare Ginny. Ho visto le iniziali. Chi altro conosci il cui nome inizia per D.W ?  Allora ? Non puoi dire balle,io so la verità >>
<< E quale sarebbe la verità ? Eh ? Mi ha solo mandato gli auguri di Natale >>   rispose Ginny abbassando lo sguardo,di certo non poteva negare.
<< Gli auguri ? E da quando a Draco Malfoy importa della povera stracciona ? Si può sapere ? >>   urlò lui con tutta la sua rabbia. Ginny spalancò gli occhi. L’aveva davvero chiamata povera stracciona ? Quello non poteva essere lo stesso Harry delle altre volte. Non era il ragazzo di cui era stata innamorata. Sembrava un’altra persona.
<< Lasciami Harry >>  sussurrò lei abbassando il volto.
<< Perché ? Così potrai correre da lui ? Scordatelo – le urlò in faccia – tu sei solo mia >>  e così dicendo la schiacciò contro uno degli altissimi scaffali della biblioteca e contro la sua volontà si appropriò delle sue labbra,mordendole e leccandole senza ritegno. Ginny le serrò mentre le lacrime iniziavano a scendere,ma quel mostro che doveva essere Harry non se ne importava. A forza si fece spazio nella sua bocca senza alcuna delicatezza. Era un bacio sporco e Ginny si sentiva morire. Il moro le liberò la testa dalle sue mani e le portò giù sui fianchi salendo e scendendo. La ragazza tremò impaurita,mentre quello continuava a insozzarle la bocca. Cercò di divincolarsi quando sentì le mani di Harry insinuarsi sotto al maglione. Appena capì ciò che voleva fare si divincolò con tutta la forza che aveva e cercò di correre,ma lui fu più veloce e tentando di afferrarla si appigliò all’orlo della camicetta che fuoriusciva dal maglione,e quella venne strappata. Ginny guardò con orrore il ragazzo davanti a lei che si avvicinava,e teneva in mano il pezzo della sua camicetta. Harry la riafferrò e provò a baciarla di nuovo,ma Ginny presa dal terrore gli diede un calciò tra le gambe,e mentre lui si accasciava,lei iniziò a correre veloce fino a sentire i polmoni farle un male atroce. Corse più che poteva e per fortuna non incontrò nessuno. Arrivò alle scale della torre di astronomia e una volta in cima con il cuore a mille per la corsa,crollò a terra iniziando a piangere,sperando che con le lacrime andasse via anche la sensazione di disgusto che provava in quel momento.
 
 
 
 
 
 
 




Draco arrivò in sala grande per la cena,era stata una giornata straziante,e come se non bastasse non aveva avuto modo di vedere la Weasley. Ispezionò la sala e vide che era quasi piena,il tavolo di corvonero era l’unico dimezzato,ma gli altri erano affollati. Ispezionò quello dei grifoni e si accorse che la testa rossa che cercava da tutta la giornata mancava all’appello.
<< Hermione,hai visto Ginny ? >>   sentì poi. Era lenticchia che interpellava la zannuta,ma quella sbuffò facendo segno di no con la testa. Poi la vide alzare il volto e puntarli su lui e Blaise che era al suo fianco. La ragazza si alzò e veloce andò verso di loro.
<< Ciao Amore >>  le disse il moro accanto e lui,e il sottoscritto fece una faccia schifata,che i due ignorarono.
<< Malfoy,hai per caso visto Ginny ? >>  gli chiese poi la Granger e lui scosse il capo.
<< Sentivo lenticchia lamentarsi,che succede ? >>
<< E’ sparita >>  sussurrò la ragazza. Draco si agitò a quella risposta e la guardò male.
<< Che vuol dire sparita ? Siamo in una scuola >>   disse lui,e Blaise annuì in tacito segno d’accordo.
<< E’ andata in biblioteca più di tre ore fa per prendere un libro a Ron,ma non è tornata. Sono andata a controllare ma non c’era. Ho detto a Ron che sarà in giro per non farlo preoccupare,ma lo sono anche io adesso. Credevo fosse con Luna,ma poi lei è arrivata poco fa da sola e quando le ho chiesto di Ginny ha detto di non averla vista >>   spiegò la riccia. Draco si voltò a fissare l’intera sala,dove poteva essere andata quella dannata ragazzina. Vide Potter a capo chino sul piatto che non dava retta a nessuno,strano.
<< Potter non si preoccupa ? >>   chiese il biondo ad Hermione che lo guardò confusa,poi sembrò arrivarci anche lei. Draco si sforzò di pensare,e poi capì.
<< So dov’è >>   disse subito,e senza attendere risposta dagli altri due,si voltò e iniziò a correre. Non era mai stato così veloce in vita sua,ma c’era qualcosa che non gli piaceva,aveva uno strano sentore addosso,che non prometteva nulla di buono. Arrivò in cima,e la vide. Era di spalle,in  piedi a fissare l’oscurità del cielo davanti a lei. Faceva freddo,ma lei non aveva nemmeno il mantello addosso. Si avvicinò piano e le si fermò a un paio di metri di distanza,non lo aveva sentito arrivare,era chiaro.
<< Weasley,non è educato sparire. La zannuta è preoccupata,e io ti cerco da tutto il giorno >>   disse lui ridacchiando. A quel punto Ginny si voltò,e a giudicare dall’espressione che aveva appena assunto il ragazzo davanti a lei,non doveva avere un bell’aspetto. Draco perse il respiro e dilatò le pupille dall’incredulità di ciò che aveva davanti. Ginny aveva gli occhi gonfi e rossi,e le lacrime continuavano a scendere,i capelli in disordine. Non l’aveva mai vista così,e qualcosa nel suo petto fece un rumore fortissimo,poi il suo sguardo cadde sul maglioncino sgualcito che aveva addosso e si accorse che la camicia era strappata. Era chiaro che non era caduta. Un incidente non ti procura quello strappo. Quando lei si accorse del suo sguardo sulla camicia,incominciò a singhiozzare fortissimo portandosi le mani sul viso,come se provasse vergogna per ciò che lui aveva visto. Il corpo di Draco si irrigidì mentre il pensiero di quello che poteva essere successo alla ragazza si fece largo nei suoi pensieri. Senza nemmeno pensarci le fu addosso in un secondo prendendola per le spalle e scuotendola.
<< Che ti è successo Gin ? Chi ti ha fatto questo ? >>  urlò lui con una rabbia che non aveva mai tirato fuori. Ginny alzò il viso e si buttò tra le sue braccia portandogli le braccia a stringergli il busto. Il serpeverde la tenne stretta a se,ma voleva una risposta. Avrebbe ammazzato con le sue mani chiunque avesse fatto una cosa del genere.
<< Dimmi chi è stato  >>   disse gelido per mantenere la calma.
<< Harry >>   disse lei tra un singhiozzo e un altro,e sentì il corpo del biondo irrigidirsi. Era bastato quel nome a far scatenare in lui una rabbia ceca,a riempirlo d’ira. Lo avrebbe ucciso,e fatto a pezzi appena se lo sarebbe trovato davanti.
<< Cosa ti ha fatto ? >>  disse ancora tentando di non allontanarla da se. La teneva stretta perché se si fosse liberato avrebbe preso a urlare come un pazzo.
<< Mi ha baciato con la forza,e ha tentato di togliermi il maglione e la camicia. Ho provato a scappare,ma lui mi ha ripreso e me l’ha strappata. Sono scappata solo perché sono riuscita a dargli un calcio. Draco,ho avuto paura. Ho paura >>   disse Ginny cercando di calmarsi e tenendolo ancora stretto,ma sentì chiaramente che il ragazzo respirava a fatica per trattenere la rabbia. Poi la allontanò da se,e strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche.
<< Io lo ammazzo >>  urlò con tutto il fiato che aveva in corpo,e Ginny tremò guardandolo. Non lo aveva mai visto così,sembrava preso da una furia ceca. Come se davanti a se non avesse nessuno.
<< Quando Potter sarà davanti a me,io lo farò a pezzi >>   urlò ancora  << Non avrebbe dovuto toccarti. Non avrebbe mai dovuto farlo >>    sibilò il biondo passandosi una mano tra i capelli,e leccandosi le labbra. Prese a camminare frenetico avanti e indietro,poi si voltò e incrociò gli occhi verdi di Ginny che lo guardavano imploranti.  Si voltò e fece per scendere le scale,ma la voce della ragazza lo bloccò.
<< Draco,no ti prego. Non andare >>   gli disse implorante.
<< Io andrò li e lo ammazzerò con le mie mani e tu non mi fermerai. Ha commesso un grosso errore. Potter la pagherà >>   ringhiò lui senza nemmeno voltarsi. Ginny lo fissava. Aveva paura,sapeva che se fosse sceso in quello stato sarebbe stato capace di fare qualsiasi cosa,lo aveva capito dai suoi occhi. Era in preda alla rabbia,ma Draco non se ne era reso conto. Il biondo fece un altro passo per andarsene e Ginny si portò le mani alla testa pensando velocemente a come fermarlo,non voleva che fosse lui a fare qualche pazzia,non in quello stato. Draco si allontanava e stava per scendere il primo gradino della scala. Non c’era nulla che potesse fermarlo. O forse si.
<< Baciami >>  urlò Ginny,e vide il biondo bloccarsi di colpo. Draco si fermò con un passo sospeso,posandolo poi nuovamente a terra. Si voltò a guardarla,e la fissò per un lungo istante negli occhi. Quegli occhioni verdi che lo guardavano supplichevoli. Non poteva averlo detto sul serio. Come poteva chiederglielo in un momento come questo ? E perché poi ? Stava per dire qualcosa,ma vide lei scuotere leggermente la testa senza staccare gli occhi dai suoi.
<< Baciami >>  gli disse di nuovo,e stavolta era un sussurro,che Draco non si fece ripetere. Con poche falcate arrivò a lei e le afferrò il viso tra le mani. La guardò un istante e poi unì le sue labbra alle sue. Per lui fu come tornare a respirare. Sentiva quel fuoco dentro che pian piano stava aumentando,la voglia di avere di nuovo quelle labbra si stava placando,ma al contempo sembrava aumentare. All’inizio fu un divoramento di labbra passionale,poi le mordicchiò il labbro inferiore,e quando le chiese l’accesso alla sua bocca leccandoglielo,Ginny acconsentì subito. Le mani dal viso di lei iniziarono a  scendere,una su un fianco e l’altra dietro la nuca passandogliela tra i capelli di fuoco. Lo stesso fuoco che sembrava li stesse bruciando. Si staccarono per riprendere fiato. Ginny lo guardò negli occhi e vi lesse un desiderio pari al suo. Quante volte aveva detto che non glielo avrebbe mai chiesto ? Tante. Ma non erano servite a nulla,se poi ci ripensava. Draco unì le loro fronti e la baciò di nuovo intrecciando le loro lingue,poi il bacio divenne tutto morsi e carezze,molto più dolce,ora che era stata placata la sete che avevano sentito l’uno per l’altra. Il biondo si staccò e la fissò negli occhi.
<< Sapevo che me lo avresti chiesto >>   le disse,e lei gli fece un piccolo sorriso arrossendo.
<< Ma questo non mi fermerà – continuò il biondo – sei mia fino a conclusione dei giochi. Mia e di nessun altro. Potter non deve neanche azzardarsi a guardarti. Non sopporto che si tocchi,o anche solo si sfiori ciò che è mio. Ricordalo >> ,e così dicendo si voltò scendendo le scale. Ginny ritornò a respirare toccandosi le labbra. Il cuore le batteva forte al pensiero del bacio di Draco. Già Draco. Sapeva dove stava andando,ma non sapeva se fermarlo o no. I suoi occhi non promettevano nulla di buono,ma se pensava facesse quello che credeva,rischiava di finire nei guai, se non espulso. Doveva fermarlo,ma non sapeva se ce l’avrebbe fatta. Si riscosse e iniziò a scendere le scale,ma il biondo era già sparito. Aveva fretta.  
 
 
 
 
 
 


Draco arrivò all’ingresso della sala grande come una furia,non vedeva niente davanti a lui,se non la rabbia che provava e lo schifo verso quell’idiota.
<< Potter >>  urlò all’ingresso della sala facendo voltare tutti in sua direzione.
<< Che diamine ti prende Malfoy ? Piantala di urlare ti è dato di volta il cervello ? >>   gridò Harry di rimando facendo ridacchiare qualcuno,ma solo Blaise sembrò capire che stava per succedere qualcosa. Non vedeva quello sguardo in Draco da anni. Hermione lo sentì irrigidirsi ma non ne capì il motivo,almeno fino a che il biondo serpeverde non sguainò la bacchetta,e la puntò contro il grifondoro che fece per prendere la sua,ma il tempo non gli giovò, poiché venne scaraventato da uno schiantesimo proprio sul tavolo dei professori,che si alzarono sorpresi.  Hermione era incredula e tutti trattenevano il respiro. Harry si alzò a fatica e fece per prendere la bacchetta,quando uno stupeficium lo colpì facendolo cadere a terra rovinosamente. Draco con la magia lo trascinò per tutta la sala facendolo fermare al centro e iniziando ad andargli incontro fregandosene degli sguardi che scioccati e tremanti tutti gli stavano mandando. Arrivò davanti a lui,e si chinò su di lui sfogando tutta la sua rabbia riempiendolo di pugni. Non si sarebbe mai sporcato le mani con quel vigliacco,ma aveva fatto la mossa sbagliata.
<< Blaise,fermalo >>  gridò Hermione, ma il moro la fissò scettico.
<< Nemmeno per sogno. Non mi metto in mezzo >>  gli rispose lui,e lei fece per prendere la bacchetta,ma Harry ribaltò le posizioni colpendo Malfoy sullo zigomo.
<< Tu sei pazzo >>  gli urlò il moro,ma il biondo lo riportò sotto di lui con un pugno allo stomaco,e lo afferrò per la collottola sbattendolo forte sul pavimento di pietra e Harry emise un gemito di dolore.
<< Draco,così lo ammazzi >>   urlò Blaise.
<< Lui dovrebbe morire. Prova di nuovo a toccarla e ti ammazzo >>   urlò il biondo in preda all’ira.  Solo allora,Harry capì. E sembrò tremare al pensiero che la cosa venisse scoperta. Blaise sembrò capire e rifilò a Potter uno sguardo infuocato. Fred intercettò gli sguardi tra le serpi,e  scattò alzandosi.
<< Spostati Malfoy >>  urlò il ragazzo occhialuto,ma quello lo colpì con un altro pugno.
<< Dannato furetto,molla Harry >>  sbraitò Ron che sembrò essersi ripreso solo in quel momento.
<< Io non mollo proprio nessuno. Tu – disse puntando la bacchetta contro Ron – questo lurido verme ha cercato di abusare di tua sorella oggi,e dici a me di mollarlo ? >>   urlò Draco,che al pensiero riprese a darsi scazzottate con il moro. Hermione era scioccata,non riusciva a crederci,e si voltò verso Blaise in cerca di sostegno,ma dallo sguardo del moro capì che Malfoy non mentiva. Ecco perché tutta quella rabbia.
<< Sei solo un bugiardo >>  gridò Harry,ma il biondo lo sbattè a terra ancora più forte,e con un cazzotto molto più forte degli altri gli ruppe il naso facendo urlare di dolore il ragazzo.  
<< Tu,razza di schifoso,prova ad avvicinarti di nuovo a lei anche solo si trenta metri e ti faccio ingoiare tutti i denti che ti ritrovi. E se solo provi a guardarla,giuro che uso quell’ammasso di poltiglia che ti ritrovi al posto del cervello per ridipingere Hogwarts >>   e detto ciò lo colpì ancora,mentre il sangue colava dal viso del moro. Draco si rialzò,mollando quello schifoso a terra.
<< Sei solo un pazzo bugiardo >>  tossì il moro,e quella fu l’ultima goccia per il serpeverde che prese la bacchetta puntandogliela contro. Stava per fargli fare un volo che non avrebbe mai dimenticato. Nessuno fiatava,erano tutti allibiti,scioccati,e disorientati. Malfoy aveva pestato Potter a sangue per difendere una Weasley. Qualcosa non andava. Il biondo stava per pronunciare l’incantesimo,quando si sentì avvolgere il busto da due braccia fragili. Si bloccò di colpo capendo di chi si trattava. Ginny,era arrivata appena in tempo e lo aveva abbracciato,cercando di fermarlo. Tutti li fissavano,solo in quel momento Blaise si avvicinò all’amico guardandolo negli occhi,e Draco sembrò riacquistare lucidità,ma non smetteva di guardare Potter a terra che si contorceva per il dolore e provare un odio che mai era stato così grande.  Silente guardò tutti gli studenti increduli,e si schiarì la voce.
<< Ragazzi,vi pregherei di tornare immediatamente nelle vostre stanze >>   disse il preside con un tono che non ammetteva repliche. Ginny,solo in quel momento si scostò da Draco per mettersi al suo fianco,sapeva che non sarebbe finita li. Hermione era sull’orlo delle lacrime,Fred guardava Harry con lo stesso odio che vedeva negli occhi di Draco. Blaise aveva una mano sulla spalla dell’amico e lo appoggiava per ciò che aveva fatto, era chiaro. Lee e George erano increduli,e sembrava che non avessero ancora realizzato al situazione. Ron aveva lo sguardo indecifrabile rivolto al migliore amico. Sembrava guardasse il vuoto,e le mani che poggiava sul tavolo tenevano le braccia tese,da cui si notava il rigonfiamento dei muscoli e la tensione. Il resto dei grifondoro era sconvolto,e poteva leggere la delusione negli occhi di Neville che fissava Harry,mentre si allontanava.
<< Signor Malfoy,tra cinque minuti nel mio ufficio,e gradirei ci fossero anche il signor Zabini e la signorina Weasley >>   disse il preside al che il biondo annuì con il capo,e prese Ginny per mano voltandosi e uscendo dalla sala grande con al seguito Blaise. Prima di uscire,sentì Silente dire ad Harry che lo attendeva nel suo ufficio tra un’ora,dopo essere passato da Madama Chips. 
 
 
 
 
 
 




<< Quindi è così che sono andate le cose ? >>   chiese Silente in ultimo fissando i tre ragazzi,mentre camminava avanti e dietro con le mani dietro la schiena.
<< Si >>  disse Ginny,e il preside le rivolse un caldo sorriso.
<< Va bene ragazzi,potete andare >> ,e i tre fecero per voltarsi augurando una buonanotte al preside,ma quello dopo un cenno del capo richiamò Draco. 
<< Signor Malfoy,la pregherei di restare altri due minuti. Non le ruberò tempo >>  disse l’uomo,mentre Blaise e Ginny uscivano dall’ufficio.
<< Mi dica >>   disse il biondo appena la porta si fu chiusa.
<< Come vanno le cose Draco ? >>  
<< In che senso ? >>   mormorò il ragazzo alzando un sopracciglio.
<< Ho visto che hai passato molto tempo con Ginny in questi mesi >>   indagò il preside,e il biondo arrossì appena cercando di non farsi notare.
<< Si,le ho dato una mano in pozioni >>   
<< Capisco. Curioso che proprio tu aiuti una Weasley,non trovi ? >>   disse Silente,e Draco si irrigidì non poco.
<< Tranquillo Draco,non dirò nulla in giro. Solo,cerca di stare attento,so bene che le cose sono difficili per te. E bada bene,non te ne farò una colpa. Alcune volte le cose vanno come devono andare perché giusto che sia così. E’ semplicemente il loro destino. Tutti ne abbiamo uno da compiere >>   gli disse il preside,ma Draco non capì cosa intendeva l’uomo.
<< Cosa vuol dire con questo ? >>
<< Lo capirai,Draco,lo capirai  -- sospirò l’uomo – e ora puoi andare,ma non scordare le mie parole >> . Il serpeverde annuì e si voltò uscendo dall’ufficio. Fuori c’erano Blaise e Ginny che lo aspettavano.
<< Cosa voleva Silente ? >>   gli chiese il moro.
<< Non lo so. Non l’ho capito >>  disse lui,e poi guardò la ragazza dai capelli rossi.
<< Stai bene ? >>   le chiese,e lei annuì. Blaise li guardò e decise che era ora di andare.
<< Io vado. Ci vediamo domani. Buonanotte ragazzi >>   disse e i due ricambiarono la buonanotte,tornando a guardarsi appena il moro sparì in un altro corridoio.
<<  Draco,cosa farai ora ? Ti hanno messo in punizione ? >>  gli chiese Ginny.
<< No. La Umbridge ha voluto che entrassi a far parte della squadra di inquisizione,e che la comandassi,se così si può dire. Nonostante mi sarei meritato un espulsione per come ho ridotto Potter,non mi hanno detto nulla. Hanno capito perché l’ho fatto anche grazie a te >>   le rispose il ragazzo fissandola,poi scostò lo sguardo. Ginny annuì appena col capo.  
<< D’accordo. Io devo andare ora,si è fatto tardi >>   disse la rossa,e fece un cenno per andar via,ma Draco la fissò come fosse impazzita.
<< Scordati che io ti faccia tornare a quella torre >>  
<< Cosa ? >>
<< Hai capito. Odio ripetermi. Vieni con me >>
<< Non posso venire con te >>
<< So che non vuoi tornare lì dentro. Ti si legge in faccia,e io non ho nessuna voglia di mandarti al macello,quindi ora seguimi >>    le disse il biondo,e le fece strada. Camminarono per un po’ in silenzio nel buio del castello,fino a raggiungere i sotterranei,poi a un certo punto Malfoy si fermò davanti al quadro del barone sanguinario e la guardò.
<< So che terrai la bocca chiusa. Non farmene pentire --  disse e poi si voltò verso il quadro – Purosangue >>   disse,e il quadro si spostò lasciandoli passare. Ginny trattene il fiato entrando nella sala comune di serpeverde. Era molto più bella di quella di grifondoro,e non lo avrebbe mai immaginato. Il camino era acceso,e dalle finestre entrava una luce strana,solo quando fu accanto si rese conto che la luce era riflessa dall’acqua. Serpeverde sprofondava nel lago,era magnifico quello spettacolo,non se l’aspettava proprio. Poi si rese conto di un particolare,era lì con Malfoy. Non si era opposta e lo aveva seguito,ormai era tardi e lui l’aveva portata lì,non voleva lasciarla tornare alla sua torre. Qualcosa si fece spazio nella sua mente. Avrebbe dovuto dormire con lui ? E adesso ? Arrossì e ringraziò il fatto che li fosse buio. Si voltò e vide il ragazzo osservarla con attenzione.
<< Vieni >>  le disse,e lei lo seguì mentre lui saliva una scala stretta che terminava su un corridoio con delle porte,erano tre. Lui si fermò su quella più lontana,l’ultima di quel corridoio stretto,Ginny notò che era la sua camera,c’era inciso il suo nome sopra. Aprì la porta e la fece entrare. La camera era immensa. Un grande letto a baldacchino al centro su cui pendevano delle tende verde scuro,una poltrona poco distante dal letto anch’essa verde. Un grande tappeto ricopriva il pavimento dell’intera stanza,e un camino acceso mandava calore e luce in tutta la stanza. Notò che dietro al letto c’era una grande vetrata da cui si intravedevano le profondità del lago,di fronte al letto c’era l’armadio, anch’esso enorme,accanto vi era un’altra porta,e poi poco distante una scrivania con una sedia. Perché tutto in quella stanza sembrava enorme ? Aveva persino uno specchio,e quella porta ? Nessuno a grifondoro aveva una camera tanto grande,sembrava potesse contenere tre delle loro camere, quella singola di Malfoy. Si chiese se tutte le camere di serpeverde fossero così grandi,ma forse non era il caso di chiederlo. E poi quel letto poteva contenere quattro persone,che potevano starsene comode. Come poteva essere ? Draco la fissava divertito da tanta curiosità. Si guardava intorno incredula,bhe,non poteva biasimarla,lui adorava stare comodo.
<< Draco >>  disse poi la voce della ragazza,e lui la guardò in attesa che continuasse.
<< Dove dovrei dormire ? >> 
<< Che domande,con me ovvio >>   disse lui come fosse la cosa più naturale del mondo e la ragazza arrossì,lui annuì,e provò una strana tenerezza. Prese una maglietta nera, che a lei sarebbe stata tre volte, dal suo armadio e gliela porse. Poi le indicò la porta accanto all’armadio.
<< Quello è il bagno >>   gli disse,e lei se pur prendendo la maglietta con titubanza si rifugiò in bagno. Solo quando si chiuse la porta alle spalle sembrò realizzare la cosa. Malfoy aveva un bagno in camera,il più grande che avesse mai visto in tutta Hogwarts,forse solo quello dei prefetti era più grande. La vasca era grandissima,e decisamente comoda. Ok,quel ragazzo era fin troppo viziato. Si cambiò con calma e indossò la maglietta che lui le aveva dato,poi prese la spazzola del ragazzo e si aggiustò i capelli ancora scomposti,si lavò il viso con l’acqua fresca e sembrò riprendersi leggermente. Alzò viso vedendosi allo specchio e arrossì di botto al pensiero di chi ci fosse al di la di quella porta. Prese un  respiro profondo e uscì dal bagno. Draco era in piedi accanto al letto,si voltò a guardarla appena sentì la porta cigolare,e ne rimase estasiato. La sua maglia le arrivava a metà coscia,e le stringeva perfettamente la vista,mettendo in risalto il seno. Inoltre il nero si scontrava benissimo con la sua pelle lattea. I capelli rossi poi,erano un mix irresistibile. Ginny allo stesso modo rimase colpita dalla bellezza del biondo in quel momento. I capelli sempre in ordine,ora,erano leggermente scomposti,i muscoli messi a buona vista,dato che indossava solo un paio di pantaloni neri. Lei si avvicinò e salì sul letto,mentre lui continuava a guardarla. Salì sul letto a sua volta e scostò il piumone permettendole di mettersi al di sotto di esso. Lui fece la medesima cosa. Nessuno dei due emetteva un suono,troppo impegnati a guardarsi. Draco la guardò,era maledettamente bella,e il pensiero che quel verme l’avesse toccata lo mandò in bestia per la millesima volta in poche ore. La strinse a se senza nessun preavviso,e Ginny seppur irrigidita all’inizio,poi si lasciò andare. Posò il capo sul suo petto scultoreo e si fece cullare dal suono del cuore del biondo. Lui la guardò,e le posò un leggero bacio sulle labbra che la rossa ricambiò. Poi si guardarono negli occhi in modo intenso e Ginny scostò lo sguardo.
<< Buonanotte Gin >>   disse Draco.
<< Buonanotte Draco >>  rispose Ginny,ma sapeva che c’era un’altra cosa che aveva bisogno di dirgli.
<< Draco ? >>
<< Mmh >>  mugugnò il biondo.
<< Stasera non ti ho chiesto di baciarmi per fermarti,ma perché volevo tornassi un po’ lucido >>   ammise lei.
<< Lo so >>   rispose lui.
<< Te l’ho chiesto perché lo volevo >>  disse Ginny poggiando di nuovo il volto sul petto del biondo serpeverde.
<< Sapevo anche questo >>   ammise Draco,e la strinse di più a se,mentre la grifondoro sprofondava in un sonno profondo, cullata dal sul respiro.

 
 
 
 
 
 
 


Ancora una volta occhi a me!!!!
Eccolo qui,giusto giusto una settimana,dai sono stata puntuale ultimamente. Ammetto che questo capitolo mi spaventa in quanto c’è stata la famosa rottura della sfida,e non so se vi sia piaciuto il modo in cui ho diretto le cose,quindi vi autorizzo a dire di tutto ahahahaha. Detto ciò, e per non fare uno spazio autrice enorme come la stanza di Draco (sorrido malefica)…..vorrei dire due cose. Ci sono due punti molto importanti per la storia,la prima è la frase che Draco dice a Ginny “Sei mia fino a fine dei giochi”,non so se avete notato,ma è una cosa che il biondo ha già detto qualche capitolo fa e questa non è l’ultima volta che la sentite…chissà alla fine della storia,avrà una sua parte,lo dico per non farvi pensare che sono ripetitiva nelle frasi. La seconda,credo l’abbiate capita è quello che Silente dice appunto al nostro caro Serpeverde. Detto ciò, al prossimo capitolo,e mi raccomando…recensiteeeeee!!!!!
XOXO ELLY

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** I know you love him. ***


<< Avanti >>  disse Silente,e poi la porta si aprì. Ne entrò un ragazzo dai capelli scuri,con una mano piena di ghiaccio sotto al suo naso.
<< Siediti Harry >>   disse ancora il professore,e quello obbedì senza batter ciglio.
<< Sei consapevole del perché sei qui, Harry ? >>,e quello annuì,ma senza dare risposta.
<<  Vorrei capire il motivo del tuo gesto >>   continuò Silente,e il moro abbassò gli occhi.
<< Io….non so perché l’ho fatto. Non ero in me,era come se in quel momento ci fosse un altro Harry al mio posto >>   disse il ragazzo,e il preside si sedette alla sua poltrona scrutandolo.
<< Strano,che sia tu a fare una cosa del genere. Harry,caro ragazzo,hai commesso un atto gravissimo,non avrei mai creduto che tu ne fossi capace >>
<< Lo so professore,ma…io…non lo so. Il vederla con Malfoy,mi ha fatto capire quanto lei fosse così importante per me,e il vederla con lui non fa altro che far aumentare la mia rabbia,perché cavolo lui è Malfoy,e potrebbe farle del male >>  disse Harry.
<< A quanto mi risulta però sei tu che le hai quasi fatto del male >>   rispose il preside e il ragazzo occhialuto arrossì di vergogna.
<< Lo so,e mi sento uno schifo >>
<< Harry – sospirò l’uomo – tu non sei un cattivo ragazzo,ma non commettere l’errore di credere di sapere tutto,soprattutto riguardo al giovane Malfoy >>
<< Che intende dire ? >>
<< L’amore può far commettere alle persone i gesti più belli,e anche i più terribili. E’ una magia potente l’amore,non va mai sottovalutata. Farlo sarebbe un grosso errore,ragazzo mio >>   disse Silente,ma il moro non capì il senso di quelle parole,lo si vedeva dalla sua espressione.
<< Cosa mi sta chiedendo ?  Di stare lontano da Ginny ? >>  disse il moro alzando la voce.
<< Non sarebbe compito mio proibirti di avvicinarti alla signorina Weasley,sebbene credo che lei stessa stenterà a guardarti ragazzo. Quello che so Harry,è che dovrai farti perdonare,il tuo è stato un gesto orribile,e sarebbe potuta andare molto peggio >>
<< Cosa devo fare ora ? >>
<< Credo che come prima cosa ti toccherà dare spiegazioni al Signor Weasley >>,concluse il preside e il moro annuì. Si alzò dalla sedia per dirigersi vicino alla porta.
<< Oh Harry,ovviamente ci saranno dei seri provvedimenti dovuti al tuo gesto. La professoressa Umbridge ti vuole nel suo ufficio tutti i pomeriggi,fino alla fine dell’anno. Il professor Piton tutti i Sabati,non ti sarà permesso andare ad Hogsmeade,e inoltre, duecento punti verranno tolti a grifondoro,e altri cento a te >>   disse l’uomo,mentre gli occhi del moro si spalancavano per la sorpresa.
<< Mi spiace molto Harry,ma ogni azione ha la sua conseguenza. Ora va pure >> 
<< E Malfoy ? >> 
<< Cosa Malfoy,Harry ? >>  chiese il preside.
<< A lui non è toccato nulla come punizione ? Gli avete dato un premio per caso ? >>  urlò il moro.
<< E’ Malfoy il problema Harry ? Non ti ho mai visto in questo modo,non sembri nemmeno tu. In ogni caso,ciò che riguarda il giovane Malfoy non è affar tuo. Ora va,è tardi >>  e con ultimo cenno del capo l’uomo si voltò sentendo la porta del suo ufficio sbattere. 
 
 
 
 
 
 
 


Era mezzanotte e mezza e lei non riusciva a dormire. Harry non era ancora tornato dall’ufficio di Silente,e la cosa non le piaceva per niente,inoltre Ginny non era tornata nemmeno lei,sapeva che ovunque fosse di sicuro c’era Malfoy con lei,ma non era tranquilla lo stesso,sebbene quella sera fosse stato proprio il suo migliore amico a tramutarsi in un’altra persona ai suoi occhi,e soprattutto a quelli di Ron. Sentì picchiettare sul vetro della finestra,e vide il gufo di Blaise,si avvicinò e afferrò la pergamena.
 
Sta tranquilla. Ginny è con Draco,lui non l’ha lasciata tornare al vostro dormitorio,e immaginerai anche il perché. Starà bene,conosco il mio migliore amico,e  ora più che mai lei è al sicuro. Certo,che è stata una brutta botta un po’ per tutti. Immagino che Ron si senta uno schifo,bhe,posso comprenderlo. Se non fosse arrivata Ginny,credo che domani avremmo partecipato al funerale di Potter. Comunque,non preoccuparti,so che non dormirai fino a che lei non tornerà,ma ora sai che puoi tranquillamente dormire. Se vuoi salvare Potter dai fratelli di Ginny,è meglio che lui vada a dormire in giardino. Ci vediamo domattina. Buonanotte amore mio.
Sempre tuo,
Blaise.

 
Lesse velocemente il contenuto della lettera,per poi fare un grosso sospiro. Aveva immaginato da se dove fosse Ginny,ma il fatto che Blaise  glielo avesse confermato fu un sollievo lo stesso. Blaise aveva ragione,non sapeva quale sarebbe stata la reazione dei Weasley,tanto meno di Fred. Quando era scattato in piedi aveva avuto la sensazione che stesse per gettarsi su Harry insieme  a Malfoy. E poi,se Ginny non fosse arrivata non sapeva cosa sarebbe accaduto. Malfoy aveva davvero l’aria di uno che stava per pronunciare un’Avada Kedavra,sembrava impazzito. Il fatto che fosse solo per difendere Ginny la fece stare meglio,ma aveva lo strano presentimento che bisognava stare sotto controllo. Hermione posò la lettera sul comodino,e si decise a scendere in sala comune. Doveva parlare con Harry quando sarebbe tornato. Uscì dalla camera,ma quando arrivò in sala comune quello che vide la lasciò di sasso. Fred era seduto su una poltrona con le mani davanti al viso,e si massaggiava le tempie. Un brivido le percosse la schiena quando i loro occhi si incrociarono,lo sguardo del ragazzo la diceva lunga. “Sto aspettando anche io “,era quello ciò che quegli occhi ambrati stavano trasmettendo. Hermione continuò a scendere gli ultimi gradini e poi si avvicinò piano al ragazzo. Loro non parlavano dalla notte di Natale,e ora erano lì da soli,senza il rischio che nessuno si intromettesse. Rimasero in silenzio,e in quelle posizioni per quella che sembrò essere un’eternità,poi la voce di Fred si propagò nell’aria.
<< Non sono buono a fare niente >>  disse il ragazzo,e alzò lo sguardo su Hermione che non sapeva cosa dire.
<< E’ mia sorella,sarei dovuto essere io a difenderla,e invece la prima persona da cui è corsa è stato Malfoy,e poi avrei dovuto essere più attento,sapevo che quel maledetto si comportava in modo strano >>  urlò il rosso,e una lacrima gli scese sulla guancia. Hermione si sentì mancare,non lo aveva mai visto piangere,e ora gli sembrava che stesse sul punto di scoppiare. Non sapeva nemmeno lei cosa fare,cosa dire,per la prima volta in vita sua non sapeva cosa dire,e ne rimase scioccata. Quel ragazzo era capace di farle perdere le sue migliori armi.
<< Non è vero che sei un buono a nulla – disse poi,cercando di ricomporsi – e non è colpa tua,non potevi sapere cosa Harry avrebbe potuto fare,nessuno poteva >>   cercò di convincerlo parlando in modo dolce.
<< No,invece. Non faccio altro che fare casini. Non sono in grado di fare niente. Rompo qualsiasi cosa tocco,o guardo. Non lo vedi ? Ginny ? Quasi violentata a momenti,nonostante io sapessi cosa aveva in testa quel verme. George ? A momenti perdevo mio fratello per il mio comportamento. Tu ? Bhe,la risposta la sai già >>   disse Fred voltandosi dall’altra parte.
<< No Fred,non è vero questo. Ginny è andata da Malfoy perché semplicemente a volte certe cose non si riescono a dire a qualcuno di familiare,ed è più semplice con altre persone. George ti adora,sei il suo gemello,non potrebbe mai abbandonarti >>   disse Hermione,guardandolo. Fred alzò il viso e piantò i suoi occhi ambrati in quelli color cioccolato della ragazza,e le rivolse un sorriso amaro.
<< E che mi dici di te ? Hai una risposta anche a questo ? >>  chiese lui. Hermione si bloccò di colpo,e il cuore fece un balzo pesantissimo.
<< Tut…tutti possono commettere degli errori,anche io. Quello che hai fatto tu è stato stupido,sconsiderato,meschino,e si,anche da vigliacchi. Ma non riesco a vedere della cattiveria in ciò che hai fatto,sebbene ci abbia provato con tutta me stessa a odiarti,non ci sono riuscita,neanche dopo tutto quello che hai fatto >>  disse la riccia senza staccare gli occhi dai suoi. Ci aveva pensato,ed era vero,non lo odiava,semplicemente non poteva odiarlo,e nemmeno voleva farlo. Era stufa di convincere se stessa a provare rabbia verso di lui,non ci sarebbe mai riuscita. Lo aveva capito già alla tana,dopo il litigio. Quando lui spariva,lei non chiudeva occhio sino a che non sapeva che era tornato,e si era odiata per questo,ma era una forza molto più grande di lei. Fred la fissò meravigliato da quelle parole,e fece la prima cosa che l’istinto gli disse di fare. La tirò a se stringendola,e sentendo il cuore più leggero,mentre si liberava di un peso troppo grande da sopportare. Hermione ricambiò l’abbracciò,e tornò a respirare di nuovo quel profumo di buono che il ragazzo che la stringeva riusciva ad emanare. Le era mancato,quasi come l’aria,non poteva negarlo,qualcosa in lei si muoveva ogni volta che lui era nelle vicinanze,e poi il colpo allo stomaco come un pugno che la colpiva quando lo vedeva,era qualcosa che non aveva mai provato prima. Si staccarono,e lui la fissò per un poco,mentre lei arrossiva a dismisura,facendo ridacchiare il rosso.
<< Quindi….mi perdoni ? >>  chiese Fred ancora titubante.
<< Si Fred,ti perdono >>  rispose lei rivolgendogli un sorriso talmente dolce,che il ragazzo sembrò scaldarsi,poi si ricordò del perché era lì e il suo sguardo si incupì. Hermione capì cosa stava pensando e si affrettò a parlare.
<< Cos’hai intenzione di fare ? >> 
<< Non lo so,credo che quando lo vedrò partirà l’istinto >>  rispose lui come fosse la cosa più normale del mondo.
<< Fred ti supplico,non fare sciocchezze. La situazione è già complicata di suo >> 
<< Lo so bene questo. E Ginny ? Sono l’una di notte Hermione,e non è tornata. E’ con Malfoy,non è vero ? >> 
<< Si >>  rispose lei,era inutile mentirgli.
<< Va bene >> 
<< Va bene ? E’ questa la tua reazione ? >>   disse la riccia sbarrando gli occhi.
<< Si,è questa. Di sicuro è più al sicuro con lui che qui. Non avrei mai pensato di dirlo qualche mese fa,ma non sono stupido. E poi,andiamo,Ginny ti avrà detto che io so tutto >> 
<< Ok,me lo ha detto. Ma non credevo fossi accondiscendente fino a questo punto >>
<< Hermione,Ginny è grande abbastanza da saper prendere delle decisioni. Io non posso obbligarla a fare cose che non vuole. Se a me ha detto la verità a differenza degli altri,è perché sa,che io la appoggerei in quanto siamo simili molto più di ciò che sembra. E io,come fratello maggiore,non chiedo altro che lei sia al sicuro,e si Hermione,non fissarmi così,se per Ginny la sicurezza si chiama Draco Malfoy,allora che Malfoy sia. A me interessa che lei stia bene,e che sia felice. Non è affar mio chi la fa stare bene,quella è una sua scelta >>   disse Fred,e Hermione lo guardava ammirata. Non sapeva cosa dire,ed era già la seconda volta in poco meno di mezz’ora. C’era qualcosa che non andava. Fred ridacchiò,e lei accigliò lo sguardo.
<< Ti lascio sempre senza parole,Mione >>  disse lui ricominciando ad usare quel nomignolo che solo lui usava.
<< Non è vero >>
<< Si invece,anche prima. Me ne sono accorto,ti conosco bene >>
<< No >>  insistette lei,ma lui storse il muso scuotendo la testa,come a fargli capire che era inutile discutere.
<< E a te sta bene ?  -- chiese,ma poi osservando lo sguardo confuso del ragazzo continuò – intendo,che sia proprio lui. Cioè,voglio dire,come fai a fidarti ? >>
<< Tu lo sai da più tempo di me,ma non ti fidi di Malfoy. Forse dovresti,ma non posso obbligarti >>
<< Sai cosa intendo. Perché hai tutta questa sicurezza ? >>
<< Come ho già detto Mione,la scelta è di Ginny,a me interessa solo la sua felicità. E si,ho fiducia nel furetto platinato,perché quando quella mattina prima delle vacanze ha fatto colazione al nostro tavolo,ho visto come ha difeso Ginny dalle accuse di quel vermicolo. E non lo stava facendo in modo derisorio nei confronti di Ginny,ma perché aveva tutta l’aria di uno che avrebbe spaccato la faccia non solo a Potter,ma a chiunque avesse detto quelle parole,anche al tuo caro Blaise. E’ stata quella consapevolezza a farmi decidere di fermare Harry e Ron quella mattina. E se ricordi bene,è stata una specie di conferma alla stessa scena e alla stessa impressione che avevo avuto quando  le aveva impedito di colpire Potter nel bel mezzo della sala grande >>    spiegò il rosso in maniera esauriente,e facendo in modo che lei avesse tutte le informazioni.
<< E’ vero,hai ragione,non ci avevo pensato. Comunque per quanto riguarda Harry,lascia che gli parli io >>  disse Hermione.
<< Nemmeno per sogno >>
<< Fred sul serio. Ho paura della reazione che potrebbe avere Ron,non ti ci mettere anche tu >>   disse la mora,ma il ragazzo storse il muso,e proprio in quel momento il quadro della signora grassa si aprì.
 
 
 
 
 




Sentì uno strano formicolio sulla spina dorsale,e si decise ad aprire gli occhi lentamente. La stanza non era familiare,ma poi le immagini della sera prima si fecero spazio nella sua mente,e uno strana sensazione allo stomaco la colpì. Aprì definitivamente gli occhi,e si accorse si stare sul petto di qualcuno,o meglio,sul petto di Draco Malfoy. Alzò il viso e vide che il ragazzo  fissava un punto indefinito della stanza dritto davanti a lui,non si era accorto che lei si era svegliata,e poi continuava a carezzarle la schiena,era quella la sensazione che provava. Era piacevole essere carezzata in quel modo non lo aveva mai provato. D’improvviso il biondo sembrò risvegliarsi e tornare in sé,la guardò e le rivolse un sorriso smettendo di carezzarla,Ginny arrossì violentemente e lui ridacchiò.
<< Buongiorno Weasley >> 
<< Buon…buongiorno >>  rispose lei mettendosi seduta sul letto,e solo allora sembrò notare un importante dettaglio. Il ragazzo era vestito,e a giudicare dalla luce che veniva dalla vetrata,doveva essere tardi.
<< Che ore sono ? >>  chiese allora la ragazza.
<< Sono quasi le undici,hai dormito un sacco >>
<< E tu perché sei vestito ? >>  chiese ancora lei.
<< Sono mattiniero Ginevra,a differenza tua >>   sbuffò lui.
<< Bhe,ma io ora come faccio ad andare via ? >>
<< Certo,che sei strana la mattina. E’ sabato,non c’è nessuno qui,sono tutti ad Hogsmeade,quindi nessuno ti vedrà andartene così come nessuno ti ha vista entrare >>  spiegò il biondo,e poi si avvicinò alla poltrona,dove c’era una divisa di grifondoro nuova di zecca,lei lo fissò accigliata.
<< Non ringraziarmi,ora è meglio che vai a cambiarti,se vuoi fare almeno colazione,anche a quest’ora >>.  Ginny annuì e saltando giù dal letto si avvicinò a prendere la divisa per poi recarsi in bagno. Ne uscì dopo quasi venti minuti in cui si era rilassata con una doccia,e preparata al meglio. Uscì e vide il biondo serpeverde intendo ad armeggiare con una pergamena.
<< Di chi è ? >>  gli chiese lei.
<< Di Blaise. Ha detto lui alla zannuta che eri qui,quindi tutto a posto. Andiamo ? >>  disse lui voltandosi,e prendendo la bacchetta e mettendosela in tasca.
<< Draco ? >>  chiese lei.
<< Cosa c’è ? >>   disse lui.
<< Grazie >>  
<< Ti avevo detto che non dovevi ringraziarmi per la divisa >>   roteò gli occhi il principe delle serpi,ma Ginny sembrò intristirsi di quei modi bruschi che il ragazzo stava usando quella mattina. Perché si comportava così ? Il ragazzo notò gli occhi di lei inumidirsi,e si pentì subito della sua lingua troppo lunga.
<< Scusa,sono stato poco galante >>   disse lui.
<< Perché mi tratti così adesso ? >>  chiese lei,asciugandosi una lacrima che stava scivolando,ma un’altra era già pronta a cadere. Lui si avvicinò e gliela asciugò con il pollice,alzandole il viso.
<< Non è colpa tua,ma mia. Sono arrabbiato ok ? Sono furioso per quello che è successo ieri. Mi sento uno schifo per quello che hai passato,perché se solo fossi arrivato in tempo,gli avrei ficcato la sua lingua in posti che non si sognerebbe nemmeno di immaginare >>  disse lui spazientito,ed era vero. Aveva ancora frustrazione dentro di se. Ginny gli sorrise,felice del fatto che lui non ce l’avesse con lei,e lo abbracciò.
<< Hai fatto tanto invece. Mi hai difese come  nessun altro avrebbe mai fatto,e sono felice che l’abbia fatto proprio tu,quindi grazie Draco >>   disse lei,e poi gli lasciò un bacio all’angolo della bocca per poi sorpassarlo e andare verso la porta,ma lui si voltò di colpa afferrandola per le spalle e  voltandola di soprassalto. Ginny non ebbe il tempo di dire niente perché la sua bocca si ritrovò incollata a quella del ragazzo che la schiacciò tra se e la porta.
<< E’ un modo per dirmi che devo ringraziarti più spesso, Malfoy ? >>  rise Ginny,e lui ne rimase incantato.
<< Decisamente >>  ghignò prima di rubarle un altro bacio,e poi uscire da quella stanza.
 
 
 
 
 
 



Ronald Weasley stava stritolando un bicchiere di burrobirra nelle sue mani,nervoso e contrariato come mai prima d’ora. Attorno a lui sembrava esserci un’aura scura che poteva essere tagliata.
<< Dov’è Ginny ? >>  chiese a un tratto guardando Hermione. Seduti al tavolo da Madama Piediburro c’erano loro due,Blaise,i gemelli,Lee,Angelina e Neville. Hermione era tra due fuochi. Blaise a destra,Ron a sinistra e Fred di fronte. Non aveva ancora detto a Blaise della sua pace con Fred,e il ragazzo ci era decisamente rimasto male nello scoprirlo da solo. Infatti,la stava aspettando dinnanzi al grande portone,ma lei non arrivava. Poi aveva sentito ridere dietro di lui,e quando si era voltato l’aveva vista. Ricoperta di neve insieme a Fred,che ridevano. L’aveva riconosciuto quando lui aveva riso come un pazzo chiamandola Mione. La rabbia era montata in Blaise,non l’aveva mai vista ridere con lui in  quel modo,e ora invece lo faceva con quello lì. Lui sapeva benissimo quali erano i sentimenti del rosso nei confronti della sua ragazza,ma Hermione era strana da quando aveva scoperto che era stato lui a farli separare durante le vacanze. Quando erano tornati,non sembrava nemmeno lei,e ora era tornata ad essere la ragazza che lo aveva colpito dalla sera alla mattina,perché si,la sera prima lei non sembrava così tranquilla,non sapeva come definirla,o meglio,lo sapeva,ma il doverlo ammettere a se stesso era un’altra cosa. Lei ora sembrava felice. Alla domanda di Ron,la vide scambiarsi una veloce occhiata con Fred,e la cosa lo innervosì parecchio.
<< E’  al castello >>   rispose lei.
<< Anche quel deficiente di amico che mi ritrovo è lì. Sarebbe meglio tornare >>   disse il rosso alzandosi,ma il fratello maggiore lo fermò.
<< E’ al sicuro >>   disse solamente,e Ron rise sarcastico.
<< Stai scherzando spero >> 
<< Niente affatto. Credo che la serpe qui presente possa confermare >>   disse poi Fred rivolgendosi al moro.
<< Si, c’è Draco al castello,quindi la terrà d’occhio,dubito che Potter si avvicini a lei. E comunque io ho un nome >>  disse Blaise.
<< E secondo te – disse Ron strabuzzando gli occhi – dovrei stare tranquillo sapendo che mia sorella è a scuola da sola,con Harry che è impazzito e Malfoy ? >>. Hermione ammonì Fred con lo sguardo,nessuno lì sapeva nulla,facendo esclusione per loro due e Blaise,il rosso sembrò capire al volo e si rivolse al fratello.
<< Ronnino ragiona – disse – chi ha difeso Ginny ? >>
<< Malfoy >>
<< E chi ha pestato Potter come si deve ? >>
<< Sempre Malfoy >>
<< Bene,credo che quel leprecauno ci penserà tremila volte prima di mettersi contro Malfoy,sapendo che picchia pesante >>   disse George,aiutando il gemello. Lui non sapeva,ma si fidava di Fred.
<< Già,mi chiedo perché lo abbia fatto >>  disse Ron pensando,e Hermione lo fissò non capendo a chi si riferisse.
<< A chi ti riferisci ? >>   chiese appunto.
<< A entrambi >>
<< Bhe,Malfoy ha passato del tempo con Ginny,e poi per quanto arrogante sia,sfido chiunque a non avere la sua reazione vedendo una ragazza in quella situazione >>  spiegò Hermione,avendo il consenso di tutti.
<< Già,è vero. Tutti lo avrebbero fatto al suo posto >>   disse Angelina,mentre Lee annuiva.
<< Giusto,devo dire che da Malfoy non me lo sarei mai aspettato. Ho sentito stamattina Piton parlare con la Mcgranitt,dicevano che la Umbridge ha assegnato a Malfoy il posto di capo della squadra d’inquisizione >>   disse Neville,mentre tutti si fissarono sgomenti a quella nuova informazione.
<< E adesso ? Come facciamo ? >>  disse Ron,poi George gli mise una mano sulla bocca prima che continuasse.
<< Come farete a fare cosa ? >>  chiese Blaise,e tutti si irrigidirono. Ovviamente lui non poteva sapere nulla dell’ES,ma Ron non ci aveva pensato,per loro ora era  normale ad avere lui al loro tavolo,o comunque sia sempre insieme a loro.
<< Con Harry,si riferiva ad Harry >>  disse Lee.
<< Si,infatti >>  sorrise il rosso in questione.
<< Credo che qualcuno debba fargli un lunghissimo discorso >>   disse George.
<< Possibilmente qualcuno che non lo uccida prima però >>   disse il moro.
<< Anche >>  commentò Angelina. Fred poi si alzò per andare al bancone e posare il boccale vuoto. Sospirò pesantemente pensando alla sera prima,a quello che era accaduto quando il quadro si era aperto.  L’unica nota positiva era stata la pace con Mione,la sua Mione,si sarebbe stata sua,e ora che la guardava ridere di nuovo con lui,come tra la neve quella stessa mattina,sapeva anche come fare.
FLASHBACK
Il quadro della signora Grassa si aprì,che brontolava ancora per il fatto che qualcuno l’avesse svegliata a quell’ora di notte per rientrare. Harry Potter entrò e quando si voltò spalancò gli occhi,la scena che si ritrovò davanti lo pietrificò. Vide la sua migliore amica guardarlo come se non lo riconoscesse,e accanto a lei uno dei gemelli. Sicuramente era George,Hermione non parlava con Fred. Sembrò sollevarsi a quel pensiero,ma il sollievo durò poco,infatti,appena si fece avanti per poter dire qualcosa,non riuscì ad emettere alcun suono che non fosse un gemito di dolore. Il gemello non identificato lo aveva colpito con un pugno allo stomaco e poi spinto all’indietro facendolo cadere a terra. Le sue agonie non erano ancora finite. Sentì Hermione urlare un “Fred fermati”  prima di svenire dal dolore per la botta allo stomaco e alla testa. Realizzò allora,che quei due avevano parlato,e la cosa non era d’aiuto. Hermione afferrò lui per il braccio mentre il moro sveniva e lui gli urlava di non avvicinarsi mai più alla sorella.    << Fred,va di sopra. Non è il momento adesso. Ci penso io >>    gli aveva detto Hermione,e lui aveva obbedito,mentre saliva le scale,sentì la ragazza pronunciare un incantesimo per far rinvenire l’idiota,e poi andarsene anche lei.
FINE FLASHBACK
 
I suoi pensieri vennero interrotti da una mano che si posò sulla sua spalla,e lui d’istinto sobbalzò. Si girò e vide una ragazza poco più bassa di lui con i capelli lunghi,lisci e neri,e un paio di occhi scurissimi fissarlo sognate.
<< Alicia >>  disse lui.
<< Sei Fred,vero ? >>
<< Si,come hai fatto a riconoscermi ? >>  chiese lui confuso.
<< Oh beh,ho visto Angelina al tavolo che teneva la mano a tuo fratello,ovvio che fosse George,quindi tu sei tu >>
<< Si,certo >>  disse lui,e fece per dileguarsi,quella ragazza non gli era mia piaciuta,troppo appiccicosa per i suoi gusti.
<< Vai via di già ? >>  chiese lei dispiaciuta.
<< Non sono da solo,tutto qua >>
<< Hai la ragazza ? >>  chiese lei subito,e lui la fissò accigliato.
<< No >>
<< Benissimo allora. Ti va di uscire ? >>   disse velocemente,ma Fred non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che quella gli si lanciò addosso.
<< Sii che bello >>  urlò con una voce talmente squillante che al ragazzo venne il voltastomaco. Tutti la sentirono e si voltarono a guardarli,compresa una ragazza dai capelli ricci,che guardando quella scena strinse la mano a pugno fino a sbiancare le nocche e lo sguardo divenne freddo. Cosa che al moro accanto a lei non sfuggì. Blaise, inspirò lentamente,mentre nella sua testa qualcosa si faceva un’idea. 
 
 
 
 
 
 




<< Ehi Draco >>   disse la voce profonda di Nott,mentre il biondo entrava in sala comune dopo la cena.
<< Che vuoi Nott ? >>  chiese il biondo di rimando.
<< Dì un po’,come mai tutto quel fervore ieri nel difendere la Weasley ? >>  chiese il moro,e a Draco si gelò il sangue nelle vene. Non ci aveva pensato. Sapeva che avrebbe dovuto fare i conti con gli altri serpeverde,ma non aveva davvero avuto un attimo per pensare a che scusa trovare.
<< Stai scherzando spero >>  disse il principe delle serpi per guadagnare tempo.
<< Affatto, e tu Malfoy ? >>  rispose il moro.
<< Ovvio che non scherza Nott. Cosa credi ? Il fatto che lui odi quella famiglia di pezzenti come li definite voi,non vuol dire che una ragazza debba subire una cosa del genere. Avremmo avuto tutti la stessa reazione di Draco,e poi se così si può picchiare Potter,che volete di meglio >>   ed ecco che arrivava Blaise a salvarlo per la millesima volta. Draco e il moro si scambiarono un’occhiata complice.
<< Già,forse è vero. Avrei voluto pestare anch’io San Potter >>  ammise a quel punto Flint.
<< Già,hai fatto un ottimo lavoro  capo >>  disse Goyle. Draco annuì.
<< Dovreste imparare a riconoscere le occasioni. In più non sono stato nemmeno punito,mentre San Potter sarà molto impegnato fino a fine anno a quanto so >>  rise il biondo seguito da gli altri,poi si voltò e si diresse in camera sua seguito da Blaise. Entrarono e chiusero la porta.
<< Bella mossa >>  disse Draco a Blaise che lo guardò annuendo.
<< Si certo. Ginny ? Come sta ? >>
<< Bene >>   disse lui velocemente  << Cosa succede Zab ? So che devi dirmi qualcosa,conosco troppo bene la tua faccia >>
<< C’è qualcosa che mi turba. Riguarda Hermione >>
<< E io che centro con la Zannuta ? >>  disse il biondo scoccandogli un’occhiata eloquente.
<< Tu – disse Blaise fissandolo – dici sempre di essere un ottimo osservatore,e poi l’altro giorno mi hai detto di lasciar perdere,e lo fai solo quando non sei sicuro di qualcosa. Quindi che dubbi hai ? >>
<< Ok Zab,ora la faccio io a te una domanda. Se sei qui per questo,vuol dire che anche tu hai dei dubbi sulla tua bella. Che succede ? >>
<< Ha fatto pace con Weasley.  Con quel Weasley >> 
<< Prevedibile che sarebbe andata così >>  ammise il biondo  << Ma non mi hai risposto. Qual è il tuo dubbio ? >>
<<  Non capisco lei cosa prova. Sembrava così felice oggi quando l’ho vista ridere con lui,con me non ha mai riso a quel modo,e poi….>> 
<< Poi cosa ? >>
<< Alicia Spinnet è saltata addosso a Weasley mentre lui era vicino al bancone ed Hermione si è irrigidita,sembrava volesse ammazzarla e incenerirla,me ne sono accorto >> ammise il moro sconsolato. Draco non commentò,ma lui ora aveva capito fin troppo bene.
<< Sta a te capire Blaise,in questa faccenda non posso immischiarmi >>  disse Draco,e il moro annuì appena.   
 
 
 
 
 
 



Era passata una settimana da quel giorno,una settimana in cui anche i muri di Hogwarts erano consapevoli di cosa era accaduto quella sera. Ormai tutti fissavano Harry Potter nei corridoi,ma in modo diverso da come lo fissavano prima. Ginny era stufa di essere sempre vittima delle domande “Stai bene ? “, Certo che stava bene,se fosse successo altro probabilmente ora non starebbe nemmeno in quella scuola. Fatto sta che da un paio di giorni le voci si erano affievolite,e le cose sembravano essere tornate normali,o quasi. Draco,non si faceva vedere con Ginny in giro,da nessuna parte,e la faccenda passò come il fatto che chiunque avrebbe fatto quello per difendere una ragazza. Tutto ciò aiutò con il fatto che nessuno faceva domande. Lo stesso non si poteva dire di Harry,che stava sempre solo,Ron lo evitava come la peste,e in teoria era un bene,se lo avesse avvicinato le avrebbe prese di santa ragione. L’unica con cui aveva cercato di parlare era Hermione che però non era riuscita a farlo ragionare,e come se non bastasse era lei a sentirsi strana. Le cose con Blaise si erano fatte pesanti in quei giorni,non sapeva nemmeno lei spiegare il perché o il come,sapeva solo che qualcosa non andava più come prima. Forse dipendeva dal fatto che lei aveva passato molto tempo con Fred da quando avevano chiarito,o forse il fatto che ci fossero tante cose da fare e poco tempo per vedersi,o meglio quando era libera in un modo o nell’altro si ritrovava Fred sempre pronto a impegnarla in qualcosa. Ginny si sentiva abbastanza bene negli ultimi giorni,passava molto tempo con Hermione,e soprattutto con Draco. Con il biondo sembrava di vivere chissà dove,loro non stavano assieme,per niente. Avevano un rapporto che non poteva essere definito,si prendevano in giro,litigavano,uno dei due faceva per andarsene,e poi all’improvviso quella necessità divorante l’uno dell’altro li prendeva e li portava via,ma non erano andati mai oltre il bacio,o oltre quello che era accaduto prima delle vacanze di Natale. La persona più strana in tutto e per tutto,stavolta era Blaise,pieno di dubbi e incertezze che Draco non aiutava a placare, “Sta a te” diceva il biondo,e poi andava via lasciandolo con mille pensieri. 
 
 
 
 
 
 
 
 



Il moro stava camminando per il corridoio in cerca della sua ragazza,e poi la vide,bella come il sole con la borsa a tracollo stracolma di libri. Lei lo vide e gli sorrise dolce,così lui si avvicinò sorridendo di rimando.
<< Ciao Amore >>   le disse.
<< Ciao >>  rispose al ragazza. Blaise si avvicinò e le diede un leggero bacio a fior di labbra,che lei ricambiò piano.
<< Volevo parlarti >>   disse il moro guardandola e lei annuì. Poi qualcosa attirò la sua attenzione,e Hermione fissò un punto indefinito alle spalle del moro. Blaise iniziò a parlare,ma lei non lo ascoltava. Strinse il pugno, la riccia,e continuava a fissare dietro al moro,sentiva la rabbia salirgli lungo le mani. In lontananza c’era Fred che parlava con Alicia Spinett,Hermione stava lentamente meditando su cosa fare in quel momento,a dire il vero il rosso sembrava scocciato di quella situazione,ma la riccia si sentiva strana. Non capiva il perché,vide quella piovra dai capelli neri ancorarsi al braccio di Fred,e qualcosa nel suo stomaco le fece malissimo.
<< Hermione,ma mi stai ascoltando ? >>  chiese  a un certo punto il moro,resosi conto che la ragazza non aveva sentito una parola. Istintivamente si voltò a guardare quello che la riccia guardava,e non gli piacque per niente. Vide Weasley con la sanguisuga Spinett attaccata come una cozza. Blaise si voltò e vide Hermione fissare quella scena con odio,e allora capì. Capì quello che Draco intendeva,capì perché le cose erano strane ultimamente.
<< Hermione ? >>  la chiamò,e lei gli rispose dandogli la conferma di ciò che pensava.
<< Si Fred dimmi >>   disse lei senza nemmeno essersene resa conto.
<< Hermione >>   disse di nuovo lui,e lei si voltò a guardarlo.
<< Ti amo >>   disse semplicemente,e lei dilatò le pupille incredula.
<< Co….cosa ? >>  gracchiò Hermione incredula. Non sapeva se aveva sentito bene o fosse stata solo la sua immaginazione.
<< Ti amo Hermione,ho detto che ti amo >>   ripetè lui,ma lei non sapeva cosa dire. Si ritrovò a boccheggiare in cerca di una risposta decente che non trovò. In questi casi avrebbe dovuto dire “Ti amo anch’io”,ma a lei non usciva nulla di tutto ciò dalle labbra. Riusciva appena a guardarlo,cosa doveva fare ? Era bloccata,come se non si potesse muovere,non riusciva a fare nulla,se non rimanere immobile.
<< Io….io >>  tentò di dire,ma poi non ce la fece e abbassò lo sguardo. Blaise sospirò pesantemente e la guardò.
<< Lo so >>   disse, e lei rialzò il viso a guardarlo.
<< Cosa ? >>
<< Lo so che non mi ami. Quando te l’ho detto sembrava ti fosse crollato il mondo addosso >> 
<< Mi…mi dispiace Blaise,io…non lo so perché non ti ho risposto >>   disse Hermione seriamente dispiaciuta,e il moro sebbene fosse sconsolato,fece un sorriso molto amaro.
<< E’ perché ami lui >>   disse il moro  facendo un cenno con la testa verso Weasley che faceva di tutto per scrollarsi la Spinett di dosso. Hermione spalancò gli occhi e stava per ribattere,ma il ragazzo la fermò.
<< Non serve dire che non è così. So che lo ami,credo che in fondo lo sappia anche tu,ma non sei ancora riuscita a capirlo. Ma è così,vedo come lo guardi,non hai mai guardato me così. E poi prima mi hai chiamato Fred e non te ne sei nemmeno resa conto. Cosa dovrei pensare ? Avevo già dei dubbi. Sei stata malissimo quando hai scoperto che era stato lui a combinare quel casino,e poi adesso,sei felice da quando vi siete riappacificati. Ti vedo ridere con lui,e sono invidioso. Cavolo,io sono il tuo ragazzo,o meglio,ero,e tu non hai mai riso con me a quel modo,anzi >>   le disse Blaise tutto d’un fiato. Hermione non sapeva cosa dire,sapeva solo che una strana consapevolezza si fece spazio in lei mentre il ragazzo pronunciava quelle parole.
<< Blaise – sospirò Hermione – scusami,davvero. Non era mia intenzione ferirti >> 
<< Va tutto bene Herm,succede. Semplicemente io ti amo davvero,ma tu ami lui. E’ così che doveva andare >>   e così dicendo le diede un bacio sulla fronte,e poi sparì dietro l’angolo buio del corridoio. Lei rimase lì a guardarlo,mentre una lacrima silenziose le scalfiva il viso. Si voltò di nuovo,e stavolta incrociò gli occhi ambrati di Fred che le fecero mancare il respiro. Il rosso aveva appena mandato via la sanguisuga,e appena aveva visto Hermione le aveva rivolto un sorrisone a trentadue denti.  

 
 





Ecco qui il nuovo capitolo,certo,meno avvincente dell’altro,ma penso si sia capito che è un capitolo di passaggio,in cui avviene la rottura della coppia Blaise/Hermione.  Nonostante i mille impegni della settimana sono riuscita a scrivere e pubblicare stasera. Sul serio,la scuola è stressante,tutto al più che ho avuto tre giorni di Open day,e mi sono dovuto vestire Anni 20 per il laboratorio di inglese,quindi immaginate xD ahahaha…Bhe,passo come al solito la parola a voi. Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite,ricordate e preferite. Voglio dedicare il capitolo a     Cicci 12 e   Fangirl_Lidja      
Alla prossima,
Baciiii Elly  

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** You have to take risks, even if all the same, when you hold something ***


“Amo davvero Fred ? “
Era questa la domanda che Hermione Granger si stava facendo da più di due ore. Seduta all’ultimo banco della biblioteca di Hogwarts. Due ore,seduta lì senza riuscire a studiare. E se Hermione Granger non riusciva a studiare,un problema c’era sul serio,o no ? Alzò il viso dal libro e si perse  a guardare fuori dalla finestra,il cielo era azzurro,sembrava una giornata primaverile,ma se uscivi fuori venivi colpito dall’aria gelida di metà Gennaio.  Chiuse gli occhi,quasi a volersi separare un po’ dal resto del mondo. Aveva bisogno d’aria,si sentiva tremendamente confusa e frastornata. Le parole di Blaise l’avevano colpita a fondo,come se d’un tratto avesse scoperto una verità che pensava di non sapere. Si alzò di scatto e raccolse tutti i suoi libri,correndo fuori dalla biblioteca,mentre la bibliotecaria la fissava con cipiglio sospetto. Corse come una furia fino a raggiungere la torre di grifondoro,e una volta davanti al quadro della signore grassa, entrò immediatamente in sala comune salendo di corsa le scale del dormitorio per rifugiarsi in camera sua. Appena entrò chiuse la porta fortissimo,non si era accorta di non essere sola,infatti,si ritrovò Ginny che la fissava stralunata. Lei la ignorò e si mise a sedere sul letto,ma conosceva la rossa,sapeva che non avrebbe lasciato che la cosa finisse lì.
<< Herm – chiese appunto Ginny – tutto bene ? >>
<< No,Ginny. Non va  tutto bene >>   rispose lei scuotendo la testa.
<< E’ successo qualcosa ? >>
<< E’ finita >>  buttò fuori respirando a fatica.
<< Cosa ? Cosa è finita ? >>  chiese Ginny mettendosi davanti a lei.
<< Tra me e Blaise. Abbiamo rotto. O meglio,lui ha rotto con me >>   disse Hermione,e vide Ginny divenire rossa dalla rabbia.
<< Io lo uccido >>  sibilò appunto la ragazza,ma la riccia la fermò posandole una mano sul polso.
<< No Ginny,no. Lui ha ragione. Mi ha detto ti amo oggi,e io non gli ho risposto. Non per l’emozione o altro,ma perché non sapevo cosa dirgli. Io che non so cosa dire,ti rendi conto ? >>
<< Come non gli hai risposto ? Nemmeno un “anche io” ? >>
<< No – urlò la castana – è stato come se qualcosa più grande di me mi avesse bloccata >>
<< Ma tu lo ami ? >>   chiese a quel punto la ragazza dai capelli vermigli.
<< Io….io. No >>  rispose alla fine la riccia,e Ginny seppur indecisa,le rivolse un sorriso sincero.
<< Allora è stato meglio così, Herm. Non sarebbe stato giusto stare con lui  e non amarlo come lui ama te. Blaise è un bravo ragazzo,gli passerà >> 
<< Non credo. Ha detto un’altra cosa >>
<< Cioè ? >>
<< Blaise dice che non lo amo perché sono innamorata di un’altra persona >>   disse Hermione divenendo rossa,e Ginny se ne accorse.
<< Chi ? >>  chiese solamente.
<< Fred. Ma è assurdo >>   rispose la riccia immediatamente. Nel mentre gli occhi di Ginny divennero luminosi di contentezza,quasi non ci sperava più. Le dispiaceva per Blaise,ma se era Fred l’altro,allora non le importava poi così tanto.
<< E tu ? Ne sei sicura ? >>   disse Ginny con un sorrisone.
<< Non lo so Ginny,non faccio che pensarci da ore,ma sono tremendamente confusa che non capisco più nulla >>   rispose la ragazza in questione sbuffando. Ginny le sorrise e poi l’abbracciò.
<< E’ arrivata l’ora di capirlo,Herm >>,e così dicendo si alzò per uscire dalla stanza.
 
 
 
 
 
 
 
 


<< Ginny,hai visto Mione ? >>   le chiese Fred vedendo la sorella scendere in sala comune.
<< Si,è di sopra >>   gli sorrise la rossa,e lui ricambiò.
<< Bene, allora vado da lei >>
<< Certo. Ah, Fred ? >>   chiese ancora Ginny.
<< Cosa c’è ? >>
<< Ti va di fare due passi con me ? >>  
<< D’accordo >>   disse il fratello assottigliando lo sguardo. Sapeva che voleva parlargli,o non glielo avrebbe chiesto. La affiancò e uscirono dal ritratto della signora grassa,prendendo poi a scendere le scale.
<< Allora ? Che succede ? >>  chiese Fred.
<< Io volevo ringraziarti. Hermione mi ha raccontato che hai colpito Harry quella notte >>
<< Pff…ti prego,è stato il minimo in confronto a ciò che gli avrei fatto se non ci fosse stata Hermione >>   rispose lui alzando gli occhi al cielo. 
<< Lo so. Ma volevo dirtelo lo stesso >>  disse lei indignata.
<< Bhe,allora ? Voglio la verità. Non mi hai chiesto di uscire solo per questo,non è vero ? >>   disse il rosso fissandola. Ginny guardò davanti a se,arrossendo leggermente,poi scostò i capelli di lato e iniziò a parlare.
<< Ecco,Hermione ti ha detto che non sono tornata in dormitorio,quella notte >>
<< Per Merlino Ginny! Se credi che andrò a dire in giro che mia sorella ha dormito con Malfoy,bhe,levatelo dalla testa. Non ti mando mica al macello >>  disse lui precedendola,e lei lo fissò spalancando la bocca.
<< Non intendevo questo. Credevo fossi arrabbiato >>
<< Perché dovrei esserlo ? >>
<< Bhe, vediamo,forse perché sono tua sorella,e tu sei mio fratello maggiore. Perfettamente consapevole che ho dormito in camera di un ragazzo >>  spiegò Ginny,ma Fred rise.
 << Appunto,sono tuo fratello,non nostra madre. Devo farti la morale fino a un certo punto,anche se non sono la persona più indicata,ma quel compito spetta a lei. A me basta che tu stia bene >>  disse Fred,vedendo la sorella guardarlo come se fosse impazzito.
<< Grazie Freddie >>   disse poi Ginny svegliandosi dal suo torpore,e abbracciandolo.
<< Ehi! – ridacchiò quello – solo George può chiamarmi così >>  
<< Si certo,come no >>  rise lei,e poi si sporse a dare un bacio sulla guancia al suo fratello preferito.
“Io devo andare ora”  le sussurrò poi a un certo punto nell’orecchio,e lei lo fissò accigliata.
<< Perché ? >>  gli chiese,e lui le fece un cenno con la testa.
<< Ah,Fred ? >>  lo richiamò,e lui si voltò a guardarla.
<< Sta attento a Hermione >>   gli sorrise,e lui annuì,poi voltò l’angolo e sparì. Ma perché  se n’era andato ? Si girò anche a lei per andare da Luna,ma poi capì perché il fratello aveva ridacchiato ed era andato via. Una chioma bionda appoggiata al muro di pietra con le braccia incrociate al petto la stava fissando,e sembrava anche piuttosto spazientito,brutto segno. 
 
 
 









La vide dire qualcosa al fratello e poi voltarsi verso di lui. Si fissarono per quelli che parvero lunghissimi istanti,poi lei si mordicchiò il labbro e iniziò ad avvicinarsi. Era indecisa,glielo leggeva in faccia,quando si mordeva il labbro lo faceva perché era nervosa,e non sapeva cosa fare,ormai poteva dire di conoscerla bene. Sapeva perché era nervosa,lo aveva visto,e aveva capito che era nervoso anche lui,anche se lei ne ignorava ancora il motivo. Ginny arrivò dinnanzi a lui e si guardarono,Draco non sapeva se parlare o attendere che fosse lei a dire qualcosa. Si mordeva il labbro molto più di prima. Inconsapevolmente ne sorrise dentro,sapendo di riuscire a provocare quelle sensazioni così forti in lei,lei che era sfrontata e sfacciata con tutti,con lui si bloccava. Era una cosa che a lui piaceva molto,gli dava un senso di potere,ma in senso positivo.
<< Ho parlato con Blaise >>   disse infine,vedendo che lei non sapeva come gestire la cosa. Ginny sbattè le palpebre un paio di volte come a capire il senso delle sue parole,poi annuì.
<< Immagino che tu abbia parlato con la Granger >>   continuò il biondo,e lei annuì di nuovo.
<<  Che succede,Weasley ? Qualcuno ti ha mangiato la lingua ? >>   continuò spazientendosi. Ginny sospirò forte.
<< Possibile che tu debba essere sempre così irascibile. Sto aspettando la tua sfuriata >>   disse lei inviperita.
<< La mia cosa ? >>
<< Oh certo,come se adesso tu non inizierai a dire che Hermione è una poco di buono,che Blaise non doveva fidarsi,e chissà cos’altro >>   rispose Ginny con ovvietà,ma Draco alzò un sopracciglio e la guardò quasi a volerle rispondere semplicemente con quel gesto.
<< Weasley,non ho intenzione di dire nulla di tutto ciò. La zannuta sarà anche un’insopportabile so-tutto-io,ma non ce l’ho mai vista in quel senso,e per quanto riguarda Blaise,è stata una sua scelta,sebbene lo avessi avvertito,ma non nel senso che intendi tu >>
<< E in quale, sentiamo ? >>
<< Gli ho solo detto come la pensavo sull’avere una storia con una mezzosangue. Che alla zannuta piacesse tuo fratello si era capito >>   disse lui con una leggera nota di noia,e Ginny spalancò gli occhi.
<< Che vuol dire che si era capito ? >>  chiese lei curiosa,e osservandolo circospetta.
<< Non fare quella faccia, non ti si addice – la riprese lui – bhe,per chi ha un minimo senso dell’osservazione come me,era una cosa chiara il fatto che la tua amica sia attratta da tuo fratello >>  
<< Perché non lo hai mai detto a Blaise ? >>
<< Perché prima volevo esserne sicuro. O meglio,volevo capire lei cosa provava per chi,ma a quanto pare non lo sa nemmeno lei >>
<< In effetti è così >>  ammise la rossa pensandoci su,e il biondo ridacchiò della sua espressione.
<< Cos’hai da ridere ? >>  chiese Ginny,e lui scosse la testa,per poi andarle lentamente sempre più vicino.
<< Piuttosto,parlando di cose più interessanti. Dove sei stata negli ultimi due giorni ? >> 
<< In giro >>
<< Con ? >>
<< Che t’importa ? >>  disse lei alzando gli occhi al cielo.
<< Importa Weasley,che non mi piace il modo in cui certa gente ti guarda. E odio ancora di più quando è Potter a farlo >>   ringhiò il biondo.
<< Io e lui non ci parliamo. Come potrei ? Nemmeno Ron gli parla >>
<< Meglio così. Non credo si arrenderà tanto facilmente,sai ? >> 
<< Problemi suoi >>
<< Mmmmm…..quanta cattiveria. Mi piace >>  ridacchiò Draco,e lei lo guardò ridendo.
<< Ho imparato dal migliore >>   sorrise.
<< Non c’è che dire >>,e poi la prese per i fianchi tirandola a se. Si voltò per constatare che non ci fosse nessuno nei paraggi,e poi le morse il labbro,iniziando una dolce tortura. Possibile che lei fosse una droga,oramai ?
 
 
 
 
 
 
 
 







Ron stava seduto sul suo letto e si rigirava tra le mani una foto sua,di Harry ed Hermione fatta quell’estate alla Tana. Davvero non capiva come potesse essere possibile che il suo  migliore amico avesse fatto una cosa tale. Hermione rideva nella fotografia,mentre Harry sembrava il solito impacciato,e poi c’era lui,che aveva un sorrisone a trentadue denti. Era stata scattata il giorno che erano arrivati alla Tana i suoi due migliori amici,per passare l’ultimo mese di vacanze estive prima della scuola. Da quanto non pensava ad Hermione in quel senso ? Da tanto,da quando aveva capito anche lui cosa Fred provasse. All’inizio non lo aveva accettato,per niente,poi però si era fatto capace di capire e accettare la cosa. Non poteva obbligare Hermione ad amarlo,nessuno può obbligare nessuno ad amare qualcuno,era questa la verità. Nonostante tutto era stato felice alla fine di sapere che tra tutti fosse proprio Fred,almeno sapeva che suo fratello l’avrebbe trattata bene. Sorrise,era stata una sorpresa scoprire che sarebbe uscita con una serpe,e ancora di più scoprire che poi ci si era messa. Certo,una sorpresa meno sorpresa per suo fratello. A volte lui sembrava ingenuo,ma in fin dei conti poi,se ne rendeva conto se faceva qualche cavolata. Forse il vero problema era che Fred di cavolate ne aveva fatte fin troppe,ma il bello di certe cose,sono proprio le cavolate fatte per quelle stesse cose. Una volta parlando del casino fatto da Fred con Harry,si ricordò che Harry gli aveva detto una cosa…”Per amore si fanno le migliori cavolate,Ron”,ed era proprio vero. Forse,sia Fred che Harry avevano fatto delle cavolate. Fece un lungo sospiro sentendo la porta cigolare,e si ritrovò il moro davanti.
<< Ron ? >>   chiese quest’ultimo.
<< Si, Harry ? >>   rispose lui con l’ennesimo sospiro.
<< Mi dispiace Ron. Io non so cosa mi sia preso,te lo giuro,ero così dannatamente arrabbiato per il fatto che Ginny non mi volesse,e non mi vedesse più,sono diventato completamente trasparente ai suoi occhi,che ho provato una rabbia indescrivibile. Ma non ho ferito solo lei,ho ferito anche te,che sei il mio migliore amico,e poi ho deluso tutti,Hermione per prima >>   disse il moro di getto con l’affanno. Ron alzò lo sguardo a fissarlo.
<< Per amore si fanno le migliori cavolate,no ? >>  
<< Già >>  rispose il moro accennando un sorriso,e capendo cosa intendeva Ron.
<< Certo,la tua stava per diventare qualcosa di peggio che una cavolata >>   continuò Ron,e il moro abbassò lo sguardo di nuovo.
<< Lo so,e non sai quanto mi senta uno schifo per questo. Vorrei tornare indietro e cancellare tutto,ma non posso farlo. Spero solo che un giorno mi perdonerai,e che anche Ginny lo faccia >>   disse Harry,seriamente dispiaciuto.
<< Harry,tu sei il mio migliore amico,nonostante tutto. E anche se forse tutti mi daranno dell’idiota per averti perdonato,so che non sei cattivo,anche se non riesco a credere a quello che stavi per fare,ma ti credo quando dici che non eri in te, perché ti conosco. Non posso dirti che ti perdono,ma posso dirti che posso metterci una pietra sopra,e far finta che non sia mai accaduto >>   disse Ron alzandosi,e Harry lo abbracciò. Si abbracciarono forte,fortissimo,come quando si erano rivisti alla fine dell’estate,quando  l’inizio del secondo anno era agli sgoccioli,e Ron era andato a liberarlo da quella gabbia che i Dursley chiamavano casa,ma che per lui era una prigione.
<< Mi sei mancato,Ron >>
<< Anche tu. Ma sia chiaro Harry,quello che ho detto vale per me. Non posso dire che gli altri,tantomeno Ginny, ti perdoneranno >>
<< Lo so,lo so >>   disse il moro,stringendo ancora il rosso. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



L’ora di cena arrivò in men che non si dica,e tutti si recarono in sala grande,Ron più affamato di tutti. Hermione si sedette al tavolo per prima,con Ginny accanto a lei. Da lontano videro arrivare i gemelli con Lee e Angelina,che andarono a sedersi dinnanzi a loro. Neville si sedette accanto ad Hermione,mentre videro Ron e Harry entrare ridendo. L’intera sala si voltò a guardarli,mentre Fred osservava la coppia con un sopracciglio alzato,così come il gemello. D’istinto tutti si voltarono verso la ragazza dai capelli di fuoco che per tutta risposta alzò le spalle.
<< Che c’è ? >>   chiese lei.
<< Non ti infastidisce ? >>  le chiese Neville per tutti.
<< E’ il migliore amico di Ron. E poi è con me che ha un torto,non con tutti voi >>   disse lei semplicemente,e Hermione sorrise fiera della sua amica.  Intanto i due si erano avvicinati,e Ron era indeciso se sedersi accanto a loro per via di Harry,ma Ginny gli fece un sorriso,e lui allora si decise.  Il rosso iniziò a mangiare tranquillo come nulla fosse, evitando l’occhiata di Fred. Ginny dal canto suo fece come se Harry non esistesse affatto,si versò dell’acqua nel calice e lo prese sorseggiando lentamente. Il suo sguardo cadde sul tavolo delle serpi,dove una testa bionda guardava con astio verso di lei. La ragazza alzò gli occhi al cielo intuendone i motivi,ma il biondo sembrò innervosirsi ancora di più a quel gesto. Lei scosse le spalle in modo impercettibile,solo Draco se ne accorse,ma le rivolse uno sguardo accigliato,come a dire “Mi prendi in giro ?”. Era ovvio che il vedere Harry sedersi lì non gli era piaciuto affatto. Lei ridacchiò abbassando gli occhi,e lo vide ghignare divertito,per poi voltarsi verso Blaise che gli aveva detto qualcosa all’orecchio.
<< Hermione ?  >>   chiese Ron.
<< Si ? >>
<< Perché Blaise non è qui ? >>   chiese il rosso,e Ginny si sentì congelare. Che idiota! Era ovvio che nessuno sapesse ancora nulla,era stata stupida,avrebbe dovuto avvisare per non far fare domande stupide. Si voltò a guardare Hermione,che però non sembrava scossa,anzi. La castana si voltò verso Ron e gli rivolse un sorriso tirato.
<< Ecco,io e lui ci siamo lasciati >>   disse con noncuranza,e Ginny osservò la scena davanti a lei divenire comica. George stava per affogarsi con il succo di zucca,mentre una sorpresa Angelina gli dava pacche sulla schiena,Ron era diventato pallido e aveva lasciato la forchetta con la salsiccia sospesa in aria,Harry aveva la bocca spalancata,così come Neville che fece cadere il calice che aveva in mano bagnando l’intero tavolo. Lee la fissava come fosse impazzita,e poi si voltò verso Fred così come lei. E Fred era,bhe,non sapeva dire com’era a dire il vero. Era un misto tra il sorpreso,curioso,sospettoso,e felice,si,sembrava proprio felice,giudicò Ginny.
<< Scusa Herm,non ne sapevo nulla >>   si riprese Ron cercando di rimediare alla sua domanda,ma quella gli sorrise.
<< Tranquillo Ronald,non potevi saperlo,è successo tutto oggi a dire il vero >>  spiegò la riccia,e il rosso annuì.
<< Non ti ha trattata male,vero ? >>  chiese ancora. Ginny fissò Ron,aveva l’espressione di uno che si sarebbe battuto per la sua migliore amica.
<< No Ron,tranquillo. E’ stato gentile >>
<< Come scusa ? Ti molla,ed è stato gentile ? >>   si intromise a quel punto Fred.
<< Non ho detto che è stato lui a mollarmi,non ho affatto specificato >>   disse Hermione ammonendolo con lo sguardo.
<< D’accordo. Perché ? >>  chiese allora il ragazzo,e Hermione lo fissò stralunata,non poteva averglielo chiesto davvero.
<< Perché ? Non ti aspetterai che te lo dica >>  rispose lei indignata.
<< Che c’è di male ? E’ una domanda semplicissima. Perché vi siete lasciati ? >> 
<< Non sono affari tuoi Fred,e ora se mi scusate vorrei andare a dormire >>   disse Hermione alzandosi e prendendo la sua borsa,sempre piena di libri.
<< Herm,stai bene ? >>   le chiese Angelina guardandola con occhi dolci,e lei annuì con un sorriso prima di allontanarsi,sotto lo sguardo indagatore di Fred Weasley.
 
 
 
 
 
 





<< Fratello,non dovresti avere quella faccia. Sbaglio o i tuoi sogni si sono appena realizzati ? >>   lo canzonò George,mentre Fred era sul letto a fissare il soffitto da quasi un’ora.
<< Già Fred,che ti succede ? >>  chiese Lee.
<< Niente. Pensavo >> 
<< Perche ? Tu pensi ? >>  rise George,seguito a ruota da Lee. Fred li guardò male,prima di saltare a sedere sul letto.
<< Dicevo – disse ignorandoli – che non capisco perché non ha voluto dirmi il motivo per cui ha rotto con la serpe >> 
<<  Dovresti comprenderla >>   disse Lee.
<< Che intendi ? >>
<< Rifletti amico. Se rompessi con qualcuno,dubito che ti faccia piacere andare a spiattellare ai quattro venti i motivi. Sono affari loro >>  spiegò il moro.
<< Sono d’accordo con Lee,e poi vedi la parte positiva >>   commentò il gemello.
<< Sarebbe ? >>
<< Come sarebbe ? Freddie ? Emerito idiota di un gemello. Mi chiedi qual è la parte positiva ? Hanno rotto Fred! Hanno rotto! Ora puoi innescare il tuo piano >>
<< Il mio piano sarebbe partito anche se lei fosse stata ancora con lui >>   disse Fred alzando gli occhi al cielo.
<< Si,ma ora puoi anticiparlo >>  disse Lee,ma il rosso ci pensò su e poi scosse la testa.
<< No,non voglio anticiparlo. E’ quasi pronto,manca un mese esatto >>   disse Fred.
<< A proposito,quell’incantesimo ? L’hai trovato ? >>   gli chiese George.
<< Trovato e provato anche,è tutto sotto controllo, Georgie >>
<< Fantastico – commentò quello – Lee hai visto quella cosa ? >> 
<< Quale ? >>   chiese il moro grattandosi il capo.
<< Come quale ? Le rose,babbeo >>   disse Fred.
<< Certo che si,è tutto ok Fred. Devi solo decidere quando >>   rispose Lee.
<< Ve l’ho detto,non ho intenzione di anticipare nulla. Manca un mese esatto a partire da oggi,il che vuol dire un mese per perfezionare l’incantesimo. Voglio che sia tutto perfetto >>   disse Fred solenne.
<< Hai deciso come fare il tutto ? Cioè,voglio dire ci sono un sacco di dettagli da considerare,e il tempo stringe >>   pensò Lee,facendo riflettere anche i due.
<< Tranquillo,ho pensato anche a questo – disse il rosso – manca poco >>  sorrise Fred. George ridacchiò al pensiero.
 << Un mese allora >>  disse infatti.
<< Un mese,e il piano sarà attuato >>   disse Fred.
<< Sai Fred,all’inizio non capivo perché proprio quel giorno. Ora capisco >>  sorrise Lee,e il rosso fece un sorrisone di rimando. I tre si guardarono,e iniziarono a pianificare quella giornata nei minimi dettagli. Mancava un mese,ormai.   
 
 
 
 
 
 
 
 
 




Angelina salì nel dormitorio ed entrò in camera di Ginny e Hermione,si scontrò davanti alla porta,con la sua cognatina e le rivolse un sorriso.
<< Angelina,tutto ok ? >>  chiese la rossa,e lei annuì.
<< Volevo parlare con Hermione a dire il vero >>  disse lei,mentre la ragazza si faceva da parte per farla entrare.
<< Accomodati,io stavo uscendo >>
<< E dove vai a quest’ora ? >>   le chiese lei,ma Ginny alzò le spalle.
<< A fare un giro. Ci vediamo dopo >>   disse,e uscì chiudendosi la porta alle spalle. Hermione,proprio in quel momento uscì dal bagno,aveva addosso il pigiama di cotone azzurro pastello.
<< Ginny,hai visto il mi….Oh,Angelina,ti serve qualcosa ? Dov’è Ginny ? >>   chiese la riccia poi guardandosi intorno.
<< E’ andata a fare un giro,così mi ha detto >>  rispose lei,e vide la riccia alzare gli occhi al cielo,ma non fare alcun commento.
<< Bhe,dimmi. Perché sei qui ? >>   le chiese Hermione.
<< A dire il vero,volevo vedere come stavi >>  disse lei.
<< Vieni,siediti – disse la castana facendo accomodare la ragazza sul suo letto – sto bene,se intendi per la rottura con Blaise  >>
<< Ecco,il punto è questo. Non sembri qualcuno che ha appena rotto con il suo ragazzo,al contrario >>
<< Intendi che sono felice ? >>  chiese Hermione corrucciando lo sguardo.
<< Nemmeno,sembri una via di  mezzo,ecco. Comunque,so che non hai voluto parlarne a cena poco fa,ma se vuoi io ci sono per parlare >>  disse Angelina sorridendogli dolce,e Hermione ricambiò il sorriso.
<< Sono felice che tu sia qui. Sai,non ho molte amiche >>  rise la castana,e Angelina rise di rimando.
<< Bhe,io sono tua amica >>   disse alzando lo sguardo fiera delle sue parole,facendo ridere la riccia,era buffa.
<< Sai,non so dirti del perché sia finita,è stato strano. Non so come spiegartelo >>  disse la Granger pensierosa.
<< Tu provaci >>   rispose la ragazza.
<< Blaise mi ha detto ti amo oggi – disse Hermione,e giurò di vedere la faccia di Angelina ricca di stupore – il punto è che io non ho risposto. Ne con un anch’io,o un grazie. Niente di niente,è stato come se le sue parole mi avessero freddata,non riuscivo quasi a muovermi >>   cercò di spiegare,e la ragazza davanti a lei annuì.
<< So cosa intendi,ma può succedere. Perché è finita ? Blaise non mi sembra il tipo da mollare solo perché non gli si risponde a un ti amo. Tutti abbiamo momenti diversi per innamorarci,e lui sembra molto innamorato di te >> 
<< Lo so bene questo. Infatti,lui se ne è reso conto,ha detto che quando mi aveva detto quello parole, la mia faccia è diventata strana,quasi mi fosse crollato il mondo addosso >>   disse Hermione sospirando pesantemente.
<< Hermione,io lo vedo. Vedo il tuo comportamento,avevo capito anch’io che non eri innamorata di Blaise >>   disse Angelina.
<< Il punto è che lui dice che io sono innamorata di un’altra persona,ma è impossibile,no ? Come ci si può innamorare di qualcuno e non accorgersene,oppure,essere convinti di non esserlo ? E’ impossibile,no ? >>   disse Hermione cercando di ragionare,ma Angelina le sorrise bonaria,aveva capito tutto.
<< Parli di Fred,giusto ? >>   le chiese,e la riccia sbiancò. Glielo aveva detto con tanta di quella semplicità da sconvolgerla,com’era possibile ? Anche lei ?
<< Co-cosa ? >>  cercò dire la riccia,ma senza successo.
<< Non guardarmi in quel modo Hermione,semplicemente,mi rendo conto di ciò che accade attorno a me,ci presto attenzione. Vedo come lo guardi,e di certo non hai mai guardato Blaise a quel modo. Ma tranquilla,posso dire lo stesso del nostro caro Weasley. Dopo sette anni,posso assicurare di non averlo mai visto fare un casino del genere per qualcuno >>   sorrise la ragazza.
<< No,Angelina. E’ assurdo. Tutto questo è assurdo. Se fossi innamorata di Fred me ne renderei conto,lo saprei >>   insistette Hermione,ma ancora una volta la ragazza la lasciò a bocca aperta.
<< Ed è proprio qui che ti sbagli Hermione. L’amore non è mai scontato,non puoi mai esserne certa. Nessuno è mai sul serio certo di essere amato o di amare. Ma lo capisce nel momento in cui tutte le tue certezze crollano. Quando arrivi al punto da essere talmente confusa da non sapere se sia possibile o no,allora è in quel momento,che sei a un punto di non ritorno,è allora,che ottieni una risposta >>    disse Angelina cercando di farle capire,dove lei sbagliava.
<< Come ? Come fai a dirlo ? >>  chiese Hermione.
<< Ho provato lo stesso con George. Ho negato per molto tempo. Quasi due anni. Non volevo ammettere a me stessa che quel pazzo di un Weasley mi avesse talmente affascinata da farmi innamorare come nulla fosse,eppure,alla fine l’ho capito >>   rispose la mora,e Hermione constatò che le brillavano gli occhi quando parlava di George. Non poteva biasimarla,del resto anche quel pazzo era incantato ogni volta che Angelina era nei paraggi.
<< Devi avere più fiducia in lui,Herm  -- riprese  la ragazza – George era come lui,e questo alimentava le mie paure. Ma poi mi sono detta: “Perché avere paura ? E se me lo portassero via ?”. Ci ho pensato e ripensato,e sai una cosa,Hermione ? Non mi pentirò mai della mia scelta. Per dei pazzi come i gemelli Weasley ci vuole man ferma,e ci vuole coraggio. Se avessi scelto un ragazzo tranquillo,a quest’ora avrei delle giornate tranquille e monotone,ma invece,le mie giornate sono sempre imprevedibili. Bisogna rischiare,anche tutti se stessi,quando si tiene a qualcosa >> 
<< Non ti facevo così saggia,sai ? >>  rise Hermione.
<< Anche io ho i miei assi nella manica >>  ridacchiò la ragazza.
<< Grazie,Angelina >>  le disse la riccia,e poi l’abbracciò.
 
 
 
 
 
 
 




Ginny camminava per i corridoi molto velocemente. Per una volta  non aveva detto una bugia,voleva davvero fare un giro e prendere una boccata d’aria. Decise che il luogo ideale era proprio il lago nero,a quell’ora nessuno se ne sarebbe accorto,e non avrebbe avuto grane con i prefetti che giravano,Hermione non era di turno quella sera,quindi nemmeno Malfoy. Si avvicinò piano alla sponda del lago quando sentì delle voci,che conosceva piuttosto bene.
<< Quindi ? >>  disse la prima voce.
<< Quindi cosa ? >>   disse la voce che lei conosceva bene. Fece per andarsene,ma purtroppo per lei,qualcuno non era della stessa opinione.
<< Weasley >>   sussurrò il serpeverde,lei sbuffò e si voltò a guardarlo.
<< Malfoy >>   rispose Ginny.
<< E’ un vizio il tuo ? >>   ridacchiò il biondo.
<< Come scusa ? >>
<< Non dovresti essere a letto a quest’ora ? >>   disse lui. 
<< Volevo fare un giro,ma in ogni caso non sono affari tuoi >>  disse la rossa,e si voltò per andar via,ma lui l’afferrò subito.
<< Non così in fretta >>. Ginny roteò gli occhi con fare teatrale,e vide spuntare Blaise da dietro l’albero in riva al lago.
<< Ciao,Ginny >>  disse il moro.
<< Ehi. Tutto ok ? >>   chiese lei,e il moro afferrò al volo le sue parole.
<< Non proprio,ma non si può avere tutto dalla vita,no ? >>   rise il ragazzo,ma era chiaro che non aveva voglia di scherzare. Ginny lo fissò dispiaciuta. Le dispiaceva per Blaise,era un bravo ragazzo,ma se doveva preferire qualcuno per Hermione,ovvio che tifava per il fratello.
<< Mi dispiace Blaise,sul serio. Sono certa che troverai qualcuno che ti amerà come meriti >>   gli disse la ragazza,e il moro le sorrise.
<< Penso di averla appena persa a dire il vero – sospirò il serpeverde – lei come sta ? >>  
<< Blaise,non pensare che si sia fiondata da mio fratello. Hermione non è quel genere di ragazza >> 
<< Lo so, Ginny. Infatti non intendevo questo. Sai,nella mia casa,se sapessero mi riterrebbero un’idiota. Ho lasciato la ragazza che amo dicendole che lei ama un altro,quando lei stessa ne è ancora inconsapevole. Ma non potevo approfittarmi di lei,non se lo merita >>   disse il ragazzo,e Ginny lo guardò con ammirazione e comprensione.
<< Bhe,ormai è andata. Di certo non vogliamo l’invito alle sue nozze con tuo fratello >>   disse Draco sbuffando,e Ginny lo guardò male.
<< La tua delicatezza è pari a quella di Ron. Potreste davvero essere gemelli in questo >>  lo provocò lei.
<< Non osare paragonarmi a lenticchia,Gin >>   disse Draco disgustato al pensiero,facendo ridere il moro,mentre Ginny lo fissava scocciata. L’aveva chiamata Gin davanti a Blaise,lo aveva fatto volutamente,nel mentre la teneva ancora stretta al braccio.
<< Bhe ragazzi,io andrei. Non è stata una delle mie migliori giornate. Ciao Ginny. Draco,noi ci vediamo più tardi >>   disse Blaise facendo l’occhiolino al biondo,che gli scoccò un’occhiata gelida. Ginny tornò a guardare il lago e si scostò dal principe delle serpi avvicinandosi alla riva. Si sedette a guardare lo specchio d’acqua,piatto e silenzioso. Sentì gli occhi di Draco perforarle la schiena,e poi i passi del biondo sulla neve ancora a terra avvicinarsi piano. Arrivò accanto a lei e si sedette anche lui.
<< A che pensi ? >>  le chiese. Era impressionante come cambiasse umore quel ragazzo. L’attimo prima nervoso e scontroso,l’attimo dopo calmo e rilassato.
<< Al fatto che i tuoi cambiamenti d’umore mi uccideranno >>  rispose lei ridacchiando,e lui la fissò spaesato.
<< Ok Gin,uno a zero per te. Ora la verità >>  
<< Pensavo a tutta questa storia,sono molto dispiaciuta per Blaise,sul serio. Non merita di soffrire,è un bravo ragazzo,e lo ha dimostrato ciò che ha detto poco prima. Avrebbe benissimo potuto continuare a stare con Hermione,e magari a farla innamorare di lui,giocando sul fatto che lei non è cosciente di ciò che prova per mio fratello. Invece,non lo ha fatto. L’ha allontanata di proposito,le ha aperto gli occhi,non è da tutti spingere la persona che si ama tra le braccia di qualcun altro >>  spiegò Ginny tutto d’un fiato.
<< Si,hai ragione. Blaise è fatto così. Io non ci riuscirei >>
<< Molto elegante da parte tua >>  disse lei sarcastica.
<< Oltre al fatto che io di questi problemi non ne ho,perché andiamo Weasley, siamo onesti,chi potrebbe preferire qualcun altro avendo me ? >>   disse Draco convinto,e lei scoppiò a ridere.
<< Davvero modesto >>
<< Non ridere di me >>  la minacciò.
<< Si invece. Sei tremendamente buffo >>  continuò Ginny,e lui la fissava a bocca aperta. Faceva sul serio ? Rideva di lui ? Ancora ?
<< Me la pagherai questa >>  disse lui,e lei lo guardò sorridendo ancora.
<< Comunque,credevo ti dispiacesse per il tuo amico >>  disse lei.
<< Mi dispiace che stia così,non per chi ha perso. Capirai il motivo,ovviamente >>
<< Si,lo so – disse lei – piuttosto,perché tu non ci riusciresti mai ? Hai detto che non hai questi problemi >>
<< Ovvio Gin,oltre al fatto che come ho detto, nessuno desidererebbe qualcun altro avendo me,bhe,semplice. Io mi tengo stretto le mie cose. Se qualcosa è mio,è mio e basta >>   sussurrò lui con voce alquanto suadente. Ginny lo guardò,aveva ragione in un certo senso,lui era sempre stato un tipo da proprietà. Glielo si leggeva in faccia. Draco alzò lo sguardo,e prima che lei si rendesse conto della cosa le fu addosso schiacciandola sulla neve. Ginny sbarrò gli occhi per la sorpresa,e quando alzò gli occhi a fissare il biondo lui aveva una faccia che non prometteva nulla di buono.
<< Draco,levati immediatamente >>
<< Non ci penso nemmeno >>  disse lui,e la vide gonfiare le guance che diventavano rosse per la rabbia,sembrava una bambina e la cosa lo divertiva parecchio,oltre a fargli venire idee malsane alla sua salute in mente.
<< Ho.detto.di.spostarti.subito >>  scandì la rossa,ma lui la fissò con sfida.
<< Ho detto che me l’avresti pagata,hai riso di me,e ora mi vendicherò >>   spiegò il serpeverde,mentre Ginny lo fissava incredula.
<< Sei impossibile >>  ringhiò lei.
<< Oh,questo lo so bene. Devi ancora spiegarmi perché quel viscido di Potter era con voi a cena >>  le sussurrò all’orecchio,prima di leccarle il lobo,e farla arrossire a dismisura.  

 
 
 
 



Eccoci qua !!!!
Sono persino in anticipo allo scadere della settimana,un giorno prima….merito un applauso,no ??? Ahahahahah.
Va bene,a parte gli scherzi,vi è piaciuto il capitolo ? Che ne pensate ? Non fatevi pregare e fatemi sapere,mi raccomando….Per la Fremione,le cose iniziano a delinearsi,mentre per la Drinny,siamo sempre nel’eterno dubbio xD  Ringrazio come sempre chi ha recensito,messo tra le preferite,seguite e ricordate la storia. In più,ormai,è un anno che la storia è iniziata,quindi davvero…grazie mille a chi la segue sempre con la stessa passione che ci metto io a scrivere…eh si,anche a chi legge in silenzio,I know you are here!!!! Al prossimo capitolo,
Baciiii Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Waiting for S. Valentine ***


Il tempo passava. Possibile però,che fosse così veloce ? Hermione non sapeva spiegarselo neanche in modo semplice. I giorni sembravano essersi velocizzati in men che non si dica,era passato un mese,un mese da quando aveva rotto con Blaise,e la cosa non le pesava più di tanto. La chiacchierata con Angelina le aveva fatto bene,e infatti da quella sera passava molto tempo assieme alla ragazza. Erano diventate ottime amiche,si davano spesso consigli,e a volte la ragazza rimaneva a dormire con lei e Ginny. Agli occhi dei ragazzi quell’avvicinamento sembrava piacere parecchio,anche se non sapeva spiegarsi il motivo,la cosa strana era che Angelina e Ginny sembravano essersi messe d’accordo per farle saltare i nervi. Ogni volta che rimanevano tra ragazze,l’argomento in un modo o nell’altro aveva sempre lo stesso nome. “Fred”.  Già,Fred. Lo stesso Fred che da una settimana buona sembrava ignorarla a più non posso. In tutto quel tempo la sua testa era sempre stata fissata sulla fatidica domanda,”Lo amo sul serio ?”,e puntualmente la risposta era un’infinità di dubbi,che il rosso con il suo atteggiamento non faceva altro che incrementare. Le spuntava davanti ovunque,ma nell’ultima settimana era sparito,quasi come avesse cambiato pensiero. A stento riusciva a vederlo ai pasti,e la cosa non le piaceva.
<< A chi pensi,Herm ? >>  le chiese Ginny maliziosa sedendosi al tavolo della biblioteca occupato dalla riccia. Lei si accigliò voltandosi a guardarla.
<< A niente in particolare,e tu ? >>   chiese lei di rimando.
<< Bhe,pensavo che domani è San Valentino,a dire il vero >>  disse Ginny alzando le spalle,come a far credere che non gli importava più di tanto,ma Hermione sapeva che non era così.   
<< Ginny,quella è una festa inutile >>   rispose la riccia.
<< Non è vero,è una festa dolcissima >>
<< Che utilità può mai avere ? >>  disse Hermione scuotendo la testa,ma Ginny sbuffò e aprì bocca.
<< Prima di tutto,puoi avere fiori,cioccolatini,e regali gratis,e secondo,è un giorno per stare davvero da soli tra innamorati >>   spiegò lei con ovvietà.
<< Ginny,vorrei ricordarti che ne tu ne io siamo impegnate >> 
<< Lo so,ma è lo stesso >>  disse la rossa alzando gli occhi al cielo.
<< Come va con Malfoy ? >>  disse Hermione,poi.
<< Va >>   rispose Ginny con un’alzata di spalle.
<< Che vuol dire “va” ?  >> 
<< Che è sempre la stessa storia,non cambia nulla >>
<< Ma davvero ? Neanche le sue trucidate quando vede Dean o qualcun altro avvicinarsi a te ? >>   disse la riccia ridendo,e Ginny ridacchiò al pensiero,ma scosse la testa.
<< Ah,no ?  -- continuò  Hermione – quindi,non era lui quello che ha spaventato a morte Neville ieri mattina perché ti aveva abbracciato ? >>
<< Esatto,non era lui >>   rise la rossa,ma Hermione roteò gli occhi ridacchiando.  
<< Si certo,a chi vuoi darla a bere ? >>   disse la riccia scoccandole un’occhiataccia.
<< A nessuno >>   rise Ginny.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

<< Domani è San Valentino >>   disse George.
<< Così sembra >>  commentò Fred.
<< Quindi il grande giorno è arrivato >>  rise Lee.
<< Non vedo l’ora che arrivi domani >>   continuò George,mentre il fratello alzava gli occhi al cielo.
<< Hai deciso quando agire ? >>   chiese il moro,e il rosso ci pensò un attimo su,prima di rispondere.
<< Si,credo domani sera sia perfetto >>   disse Fred,e il gemello sembrò essere d’accordo.
<< Chissà perché proprio la sera >>  ridacchiò George e Lee lo seguì a ruota.
<< Piuttosto,tu che hai preparato per Angelina ? >>  
<< Una cosa molto,molto,ma molto speciale >>   disse il rosso.
<< E sarebbe ? >>  chiesero in coro gli altri due.
<< Fred,mi faresti da testimone ? >>   disse George,mentre il gemello e Lee sbiancavano.
<< Sei impazzito ? >>  urlò Fred.
<< Niente affatto >>  rispose l’altro.
<< Ok,in questo momento scambierei il tuo cervello con quello di Gazza >>  commentò Lee a bocca aperta.
<< Merlino! Non paragonarmi a quel vecchiaccio >>   disse George disgustato.
<< Bhe,scusa fratellino,ma in questo momento il vecchiaccio e la sua gatta sembrano professori di Oxford in confronto a te e alle tue idee malsane >> 
<< Idee malsane ? >>
<< George,hai appena insinuato quello che noi abbiamo capito ? >>   disse Lee ovvio.
<< Cosa ? >>  rispose quello grattandosi la testa.
<< Vuoi chiedere ad Angelina di sposarti ? >>  disse Fred,mentre il gemello annuiva e diventava leggermente rosso. Lee era incredulo,e spalancò la bocca.
<< Bhe,che notizia,ma sei sicuro ? George,per la miseria,abbiamo diciassette anni >>   disse il moro.
<< Si,è vero. Ma quanti ne abbiamo da poter vivere ancora ? >>   ribeccò il ragazzo guardando i due,che sembrarono non capire subito.
<< Non dovresti vedere le cose così >>   disse Lee.
<< Ah,no ? Bhe,scusatemi se l’unica cosa che voglio prima di morire per mano di quei dannati mangiamorte,è stare con la persona che amo >>   disse George fissandoli in modo serio. Fred gli sorrise. Non aveva mai visto il gemello battersi tanto per qualcosa in vita sua.
<< Hai ragione. Io ti appoggio,Georgie >>  disse Fred. Lee si voltò a guardarlo,sapeva bene che la guerra era imminente,bastava un singolo passo,e sarebbe scoppiata. Alzò il viso a guardare l’amico e annuì. George gli sorrise per poi pensare bene a un particolare.
<< In ogni caso,il mese è scaduto. Domani è tutto >> 
<< Già,domani. Fred,non hai scampo >>   ridacchiò il moro.
<< Credo di non averne mai avuto >>   rise il rosso.
 
 
 
 
 
 
 



Ron si stiracchiò per bene sopra il divano della sala comune di grifondoro. Si voltò a fissare Harry,che era concentrato a rileggere per la millesima volta “Il quidditch attraverso i secoli”.
<< Miseriaccia >>  disse poi all’improvviso scattando a sedere.
<< Che succede,Ron ? >>   chiese subito il moro aggiustandosi gli occhiali.
<< Harry,sai che giorno è domani ? >>   disse quello passandosi una mano sulla fronte.
<< Ehm…non saprei,venerdì ? >>   buttò lì il moro.
<< Certo che è Venerdì! – ribeccò il rosso – intendevo dire,che giorno è nel senso vero e proprio >> 
<< Ron,non ho la minima idea di che cavolo stai blaterando >>  
<< Domani è San Valentino >>  disse a quel punto il rosso,fissando l’amico,che se in un primo momento sembrò stranito,quello dopo iniziò a ridere.
<< Che hai da ridere ? >>   chiese Ron offeso.
<< Ti rendi conto che è una festa per ragazze ? >>   disse Harry continuando a ridere.
<< Non è una festa per ragazze,è la festa degli innamorati >>   disse Ron alzando gli occhi al cielo. Harry ridacchiò e ritornò a fissare il libro tra le sue mani.
<< In ogni caso,noi non abbiamo nessuno con cui passare questa festa,quindi non ci riguarda >>  
<< Bhe,forse me,ma te non direi >>   disse Ron.
<< Perché ? >>   chiese Harry alzando lo sguardo verso il rosso.
<< Oh andiamo Harry!! Non vedi come la Chang ti fissa ? >> 
<< Chi ? Cho ? >> 
<< E chi se no ? Ti mangia con gli occhi quella la,te lo dico io >>  
<< Ron,vorrei farti presente che tutti mi fissano dopo quello che è successo >>   disse Harry sospirando,ancora dispiaciuto.
<< Si ok,ma lei ti guarda in modo diverso. Un po’ come vi guardavate tu e Ginny quest’estate >>  disse il rosso.
<< Dici ? >>   chiese il moro,e l’altro annuì.
<< Ok >>
<< Ok ? Non ci provi ? >>
<< Non lo so, Ron,vedrò >>   rispose il ragazzo occhialuto. Chiuse il libro e si alzò stiracchiandosi e facendo uno sbadiglio. Mancava ancora un’ora alla cena,e sentiva una certa ondata di sonno salirgli lungo la schiena.  
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Blaise si era infilato in camera di Draco di nascosto,non aveva voglia di vedere,ne ascoltare nessuno. Era giù di morale quel giorno,e anche parecchio a dirla tutta. Il tempo sembrava volare,e lui non se ne capacitava. Aveva perso la sua adorata Hermione da tempo,ma ogni volta che la vedeva sentiva lo stomaco andare sotto sopra. Spostò lo sguardo in alto e vide il soffitto della camera di Draco cambiare colore,sembrava si adeguasse all’umore di chi vi era dentro. Si sedette sulla comoda poltrona davanti al camino e perse lo sguardo tra le fiamme rosse che facevano a gara ad andare sempre più su. Sentì poi la porta aprirsi,e capì che il migliore amico doveva essere tornato,non si scomodò nemmeno ad alzarsi.
<< Che succede,Zab ? >>  chiese il biondo raggiungendolo di sottecchi.
<< Nulla >>   disse il moro chiudendo gli occhi e sistemandosi meglio sulla poltrona.
<< Sul serio ? Non dirmi che stai di nuovo così per la mezzosangue ? >>  disse Draco facendo un’espressione schifata,alla quale Blaise rispose con un’occhiata d’ammonimento. Non gli piaceva che l’amico la chiamasse in quel modo,ma con Draco Malfoy era inutile discutere.
<< Quante volte ti ho detto di non chiamarla così ? >> 
<< E io quante volte ti ho detto che è quello che è ? >>   disse il biondo scocciato,mentre il moro roteava gli occhi.
<< In ogni caso,la risposta alla tua domanda è si >>  disse ancora Blaise,e il serpeverde alzò gli occhi al cielo.
<< Stare male per la zannuta,come ti sei ridotto >> 
<< E perché ? Tu non staresti male se litigassi con Ginny ? >>  chiese il moro,mentre Draco lo fissò come se fosse impazzito.
<< Io stare male ? Ti ha proprio rammollito la Granger >> 
<< Si certo,come fosse possibile. Per quanto tu sia sfrontato,sei sempre un essere umano Draco,soffri anche tu >> 
<< Di certo non per la Weasley >>   disse quello.
<< Vogliamo ricordare cos’è successo con Potter ? >>   sfidò il moro,e il biondo rispose con un grugnito.
<< Ecco bravo,sta zitto >>   rispose Blaise sorridendo compiaciuto.
<< Allora,cos’è successo piuttosto ? >>  disse Draco cambiando discorso.
<< Niente di che. L’ho vista in biblioteca oggi,era con Ginny >>
<< E allora ? >>
<< Mi sembrava strana,ecco >>   disse il moro,mentre Draco si passò una mano sulla faccia.
<< Sul serio Blay,sarebbe ora cambiassi aria. E’ un mese che è finita,non puoi passare la vita a fissare la zannuta che si fa qualcun altro. Le donne non ti mancano >>  disse,ma Blaise lo fissò male.
<< Lei non si fa nessuno,e poi non mi interessano le altre. Sai,sarà pure finita,ma io sono ancora innamorato di lei. Non riuscirei a stare con nessuno se penso ancora a lei >>
<< Sciocchezze >>   disse Draco,ma il moro lo guardò,si mise a sedere composto e piantò gli occhi scurissimi in quelli cerulei dell’amico.
<< Dra,riusciresti a stare con qualcuno adesso ? >>
<< Perché non potrei ? >>  rispose l’altro.
<< Io dico di no. Non potresti,perché appena tenteresti di avvicinarti a una ragazza,ti verrebbe in mente Ginny,e ti allontaneresti immediatamente >>    gli disse Blaise,ma Draco storse il muso. Anche se doveva ammettere che da quando era iniziato tutto con la rossa Weasley,non aveva più nemmeno fissato le altre ragazze.
<< Domani è San Valentino >>  continuò il moro.
<< E allora ? E’ una festa stupida >>   ribeccò il biondo,ma il moro ridacchiò.
<< Per le ragazze è la festa più bella dell’anno >>  
<< Esatto Blaise,per le ragazze. E io non credo di esserlo >> 
<< Ma Ginny lo è >>   continuò quello.
<< Ok,falla finita. Dove vuoi arrivare ? >> 
<< Bhe,non hai intenzione di fare nulla domani ? Per lei,intendo >>   disse il moro,ma Draco lo fissò come se fosse impazzito.
<< Ok,la Granger ti ha proprio infinocchiato,non c’è altra soluzione. Ti sembro il tipo da fare cose sdolcinate per una festa tanto stupida,o checchessia per qualcuno ? E poi è una festa per coppie,e io e Gin non siamo nulla di tutto ciò >>    disse Draco. Blaise si grattò il capo,e poi si passò la mano sotto al mento.
<< E cosa siete ? >>   disse allora il moro,e potè giurare di vedere negli occhi dell’amico confusione. A quanto pare era piuttosto confuso,non lo sapeva nemmeno lui.
<< Niente che ti importi >>   disse astioso lui.
<< Ma che diamine di risposta è ? >>    disse il moro incredulo.
<< Lascia perdere,ho fame,andrò nelle cucine >>  disse Draco,e così dicendo si avviò fuori dalla porta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



“Dannazione! Che cavolo aveva di brutto San Valentino ? Come poteva Herm dire che era una festa stupida ?”   Sbuffò indispettita e svoltò l’angolo a sinistra,quando si sentì chiamare.
<< Ginny ? >>   dissero ancora,e lei si voltò.
<< Oh Ciao >>   disse lei abbozzando un mezzo sorriso.
<< Come stai ? >>  le chiese il moro dinnanzi a lei. Non lo vedeva da un bel po’.
<< Bene, grazie. E tu ? >>
<< Anche. Senti,lo so che forse ti sembrerà strano,ma questi sono per te >>   disse il ragazzo allungandole uno scatolo impacchettato. Ginny lo prese e lo scartò,erano cioccolatini.
<< Oh,bhe,grazie Michael – disse la rossa guardandolo e lui le sorrise dolce – a cosa devo questo ? >>
<< A niente,domani è San Valentino,ma ho preferito darteli oggi >>
<< Capisco. Perché volevi darli a me ? >>   disse lei. Certo,non che non avesse apprezzato la gentilezza,ma lei con Michael non aveva più  nulla a che fare.
<< Bhe,ecco,mi stavo chiedendo se ti andrebbe di uscire con me domani >>  disse il moro,e lei ne rimase alquanto colpita. Stava per rispondere quando una voce profonda e gelida la precedette.
<< Guarda chi abbiamo qui,Corner. Che c’è ? Ti hanno scaricato tutte le tue ammiratrici ? >>  
<< Malfoy >>   rispose il ragazzo,incrociando gli occhi del biondo.
<< Dì un po’ Corner,cos’è che vuoi ? >>  disse il biondo scostando lo sguardo dalla scatola che la rossa teneva in mano.
<< No Malfoy,che diavolo vuoi tu ? Non ti hanno insegnato che non ci si intromette nelle discussioni altrui ? >>   disse Michael scocciato dall’aria di superiorità che il biondo aveva.
<< Bada a come parli >>  ringhiò il biondo,mentre il moro deglutì.
<< Ginny ? Ti va di andare altrove ? >>  si rivolse a lei il ragazzo,e la rossa colta alla sprovvista annuì appena. Non sapeva cosa fare. Il ragazzo la prese per un polso tirandola con lui,mentre un paio di occhi di ghiaccio le perforavano la schiena.
<< Allora ? >>  disse lui appena si furono allontanati.
<< Michael,io,ti ringrazio,ma non credo sia una buona idea. Tra di noi non ha funzionato la prima volta,e non credo sia il caso. Sono cambiate molte cose,dall’anno scorso >>   disse Ginny. Il ragazzo annuì appena.
<< E’ per via di Potter ? Per quello che è successo ? >> 
<< No,no. Michael,sul serio non centra nulla ciò che è accaduto con Harry. Semplicemente è così. Non provo più quello che provavo per te prima,o non sarei mai stata con Harry >>   spiegò la rossa.
<< D’accordo Ginny,ma i cioccolatini tienili tu,è giusto così. Mi spiace davvero per quello che è successo con Potter,e per quanto io detesti Malfoy,appoggio quello che ha fatto >>   le disse il moro,al che lei sorrise arrossendo un po’,pensando al biondo.
<< Io devo andare ora,e grazie per i cioccolatini >>   disse la rossa,e il moro le sorrise. Ginny si voltò,ma il ragazzo la richiamò.
<< Ginny ? >>
<< Si ? >>
<< E’ per Malfoy,non è vero ? >>   disse lui,e lei arrossì violentemente.
<< Co-cosa ? >>  gracchiò lei,ma il ragazzo sospirò e se ne andò lasciandola impalata lì.  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Hermione era in giro per il castello,mancava poco alla cena,sperava di trovare ancora posto in quel trambusto di tavolo. Arrivò quasi di corsa e si sedette accanto a Ron e Neville. Harry non c’era,strano. In quel momento arrivò  Ginny che le si sedette di fronte,e Hermione ridacchiò. Era ovvio del perché avesse scelto quel posto,da lì vedeva il tavolo delle serpi. La rossa la fulminò con lo sguardo e alzò gli occhi al cielo. Sentirono ridere forte e si voltarono appena in tempo per vedere quella sanguisuga di Alicia Spinett saltare addosso a quello che dallo sguardo della riccia,Ginny capì essere Fred,ma d’altronde era ovvio che quella non saltasse addosso a George. Angelina che si era appena seduta accanto ad Hermione,le scoccò un’occhiata secca,come a dirle di non preoccuparsi,ma Hermione era a dir poco scioccata. Davvero,quella, non la sopportava più. Si voltò disgustata,ma ciò non le impedì di sentire la sanguisuga dire a Fred “ Freddie,domani è San Valentino”. Il rosso si staccò rude dalla ragazza e si voltò a fissarla nervoso.
<< E allora ? >>  le rispose. Hermione a quel punto non potè fare a meno di voltarsi insieme agli altri per ascoltare la conversazione.  
<< Bhe,potremmo passare la giornata assieme,magari andare ad Hogsmade insieme ad altre coppie >>   rise lei civettuola.
<< E  da quando io e te saremmo una coppia scusa ? >>   disse Fred sbuffando e facendo ridere parecchi per quella risposta.
<< Ma come ? Io e te stiamo così bene assieme,siamo perfetti >>   insistette la ragazza.
<< Mi spiace,ma credo tu abbia lavorato un po’ troppo di fantasia. E poi io ho già da fare domani >>   disse il rosso,mentre il cuore di Hermione perdeva un battito.
<< Che vuol dire che hai da fare ? >>    chiese la ragazza mora.
<< Quello che ho detto. Se volessi stare con qualcuno,non saresti di certo tu,quindi lasciami in pace >>    decretò Fred sedendosi. Ma quella parve insistere.
<< Chi è ? >> 
<< Chi è chi ? >>
<< La ragazza di cui sei innamorato >>  disse astiosa lei mettendo le braccia sotto al petto.
<< Di certo non lo direi a te,e ora smamma,sei una palla al piede >>  sbuffò lui togliendole la sua attenzione,e la ragazza se ne andò sbattendo i tacchi forte a terra,sotto lo sguardo divertito di tutti. Quello di George in primis. Se da una parte Hermione era sollevata dal fatto che quella lì se ne fosse andata,dall’altra era ancora indispettita. Fred aveva da fare l’indomani ? E cosa ? Era San Valentino,una festa stupida,no ? Che le importava ?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La cena era finita da quasi un’ora,e lei non era ancora rientrata in dormitorio,non le andava,voleva un po’ d’aria fresca. Si stava apprestando a raggiungere il lago nero,quando qualcosa la trattenne. Si voltò di scatto e si ritrovò trafitta da due perle ghiacciate imperturbabili.
<< Draco,Merlino! Mi hai fatto prendere un colpo >>   disse lei scostandosi come scottata.
<< Sarebbe stato meglio >>
<< Ma che dici ? >>  disse lei come se fosse impazzito.
<<  Che diavolo voleva Corner ? >> 
<< Ma che ti prende ? Voleva parlarmi >> 
<< Certo come no,e tu ti fidi di tutti immagino. Dopo Potter scommetto che tutti ci proveranno >>
<< Io mi fido di tutti ? Bhe,si. Mi sono fidata di te,guarda un po’ >>  sputò lei. Ma che cavolo gli prendeva ora ?
<< Che cosa voleva Corner ? Non farmelo ripetere >>  disse lui afferrandola per un braccio e stringendolo forse un po’ troppo. Ginny emise un flebile gemito. Era impazzito anche lui,ora ?
<< Mi ha chiesto di uscire con lui,contento ? >>  disse lei urlandogli contro.
<< Secondo te ? >>  urlò lui sbattendola contro il muro.
<< Draco,che ti prende ? >>   disse lei,e lui la schiacciò con il suo corpo.
<< Odio i terzi incomodi,Gin. Dovresti saperlo bene >>   sussurrò lui.
<< Ma quali terzi incomodi ? >>   disse lei incredula.
<< Sparisci,non ho voglia di averti davanti >>  ringhiò lui.
<< Tu sei completamente matto. Quali terzi incomodi ? Hai battuto la testa ? >>   disse Ginny schernendolo in modo sarcastico,ma lui la trucidò con lo sguardo. Aveva odiato il modo in cui quel corvonero da strapazzo l’aveva trascinata via.
<< Ha osato toccarti,toccare quello che è mio. Ora sparisci >>
<< Ma…>>  tentò di dire lei,ma il biondo le urlò addosso facendola tremare,e lei corse via.

 
 
 
 
 

 

Eccomi qui!!!!
C’è l’ho fatta, non ci credo….prima che lo diciate voi,lo dico io. Il capitolo è molto più corto del solito,questo perché è un capitolo di passaggio,diciamo,un po’ particolare,che in un certo senso ha girato tutto il tempo attorno allo stesso argomento,per tutti i personaggi. Ho voluto renderlo particolare in questo senso,ecco…spero non vi sia dispiaciuto. Ho aggiornato il prima possibile,ma vi prometto che il prossimo chappy,sarà INCREDIBILE,e ci sarà la gioia infinita per i fan della Fremione. Come sempre grazie mille a chi ha recensito,messo tra le seguite,preferite e ricordate la storia. Al prossimo,
Xoxo Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Happy Valentine's Day,Mione. ***


Ginny entrò sbattendo la porta della camera in modo alquanto violento. Il tanto che bastava per fa si che Hermione saltasse sulla sedia.
<< Ginny,ma che ti prende ? >> 
<< Cosa prende a me ? A me dici ? Cosa cavolo prende a lui !!! Quella dannata serpe >>
<< Parli di Malfoy ? >>
<< Oh,che emerito idiota. Ma come diamine gli è venuto in mente ? Io lo affatturo >>   urlò la rossa.
<< Ginny – la richiamò Hermione – vuoi dirmi che cavolo è successo ? >>
<< E’ successo che è solo un viscido serpente >>  
<< Vuoi smetterla di urlare ? Vuoi svegliare tutto il dormitorio di Grifondoro per caso ? >>  le disse Hermione avvicinandosi e cercando di calmarla,ma quella sembrava inviperita.
<< Sveglierei anche i morti,se mi servisse a fargli venire un infarto >>   disse Ginny sbottando infuriata e sedendosi sul letto incrociando le braccia al petto,fece un lungo sospiro chiudendo gli occhi,mentre Hermione si mise le mani sui fianchi e tirò un sospiro di sollievo,vedendo che iniziava a calmarsi. 
<< Ok,tralasciando questi tuoi piani macabri,perché dubito fortemente che quel ragazzo si lasci spaventare così semplicemente. Mi spieghi cos’è successo  ? >>   le chiese la ragazza sedendole accanto.
<< Succede che è matto >>
<< Puoi essere più chiara ? >>   chiese ancora lei.
<< Non so neanche darti una spiegazione,non so nemmeno io cosa diamine è accaduto. Oggi ho incontrato Michael >>  disse Ginny,e vide la riccia alzare un sopracciglio.
<< Michael ? Michael Corner ? Il tuo ex ? >>
<< Si,esatto. Mi ha regalato dei cioccolatini,dicendo di volermeli dare adesso piuttosto che domani,io li ho accettati,e poi mi ha chiesto di uscire. Stavo per rispondergli quando è arrivato Malfoy con la sua faccia da schiaffi. Michael mi ha portata lontano da lui,e io gli ho finalmente potuto dare una risposta. Dicendogli che non mi sembrava il caso,perché se avessi provato ancora qualcosa per lui,di certo l’anno scorso non lo avrei lasciato per Harry >>   spiegò la rossa.
<< Capisco,ma cosa centra Malfoy ? Solo perché è arrivato lì a fare il suo solito ? >>  chiese Hermione confusa.
<< No,ovviamente non è solo quello. Poco fa stavo andando al lago nero,e mi sono sentita tirare all’improvviso. Era lui,ha cominciato a urlarmi addosso che adesso dopo quello che è successo con Harry ci proveranno tutti quanti,e io mi lascerò ingannare. Poi come se non bastasse ha iniziato a dire che non vuole che qualcuno tocchi le sue cose,io ho cercato di spiegare,anche se non so perché dato che non ho fatto niente,ma lui mi ha urlato di andare via,e sono corsa qui >>   disse Ginny emettendo un sonoro cenno di dissenso. Hermione la fissò qualche istante prima di scoppiarle a ridere in faccia. La rossa la fissò offesa e scattò in piedi guardandola male.
<< Ma brava Hermione,mi prendi in giro ? >> 
<< No,scusa Ginny,è solo che da quello che mi hai raccontato,ciò che ha fatto Malfoy sembra più che altro una scenata di gelosia >>  rise la riccia,mentre Ginny la guardò come se le fosse andato di volta il cervello.
<< Ho capito,non dovevo dirti niente >>  si lamentò infatti.
<< Ma no,dico sul serio. Ragiona,quello che ha detto la fa sembrare proprio una scenata,andiamo >>   continuò la riccia,mentre l’altra ragazza scosse le spalle ancora interdetta.
<< In ogni caso è pazzo >>   disse infine.
<< Se lo dici tu >>   ridacchiò Hermione.
<< Lasciamo perdere,ho sonno e sono stanca >> 
<< Già,e domani è San Valentino >>   disse Hermione,mentre un lampo si accendeva in lei. L’indomani Fred aveva detto che aveva da fare,il suo stomaco si agitò. Cosa aveva di così importante da fare ? Ma poi a lei che gliene importava ?
<< Si,bhe,non mi interessa >>  mise il broncio la rossa,e poi si stiracchiò andandosi a infilare nel suo letto.
<< Notte,Ginny >>
<< Notte,Herm >> ,e la luce si spense.
 
 
 
 
 
 
 
 
<< Freddie ? >>
<< Dimmi Georgie >> 
<< Non riesci a dormire ? >>
<< Non molto. Tu ? >>
<< Nemmeno >>
<< Cosa ti affligge ? >>   chiese Fred.
<< Domani >>   rispose solo il gemello,e Fred non potè essere più d’accordo.
<< Come hai intenzione di chiederglielo ? >> 
<< Non ne ho idea >>  rispose George.
<< Georgie,ti stai mettendo in un grosso guaio. Non so davvero come farai a gestire tutto. E poi la mamma ? Ti ucciderà >>
<< A proposito di questo,stavo pensando di andare da lei e da papà >>
<< Quando ? >>
<< Adesso >>
<< Ora ? >>  strabuzzò gli occhi Fred.
<< Si,ora. Non ho tempo,Fred. Voglio chiederglielo domani,e non ho altra scelta >>   spiegò George,mentre il gemello ci stava pensando su.
<< Senti – disse poi Fred – io sono dalla tua parte,ma vorrei capire come hai intenzione di sposarti adesso. Abbiamo diciassette anni,stiamo per diplomarci,e come se non bastasse non abbiamo nemmeno un decimo dei soldi che ha Malfoy. Come diamine vuoi sposarti ? >> 
<< Perché,tu vuoi diplomarti ? >>  chiese George,facendo leva su un discorso che avevano lasciato in sospeso quell’estate.
<< Sai cosa intendo >>  disse Fred.
<< Se vogliamo seguire quelli che sono sempre stati i nostri piani,entro qualche mese posso mettere da parte tutti i soldi che mi servono per sposarmi >> 
<< Ma questo come lo spieghi alla mamma ? La prima cosa che ti dirà,dopo averti ucciso,sarà questa. E allora che le dirai ? Che vogliamo aprire un negozio di scherzi per vivere ? Che per farlo non vogliamo diplomarci ? Quella viene fin qui con il tuo cadavere per ammazzare anche me >>   disse Fred sbottando. George lo fissò,aveva ragione,ma cos’altro poteva fare ? Lui voleva la sua Angie,e non se la sarebbe lasciata scappare.
<< Fred,per un momento solo,pensa se tu fossi al mio posto,e a quello di Angie ci fosse Hermione. Cosa faresti ? >>   gli chiese il gemello.
<< Ok,oltre al fatto che questo è un colpo basso,io non vedrei,e di fatto non vedo,tutta questa fretta che hai tu >>  
<< La mia fretta sta nel fatto che il tempo è poco >>  disse  George.
<< Solo tu lo vedi così poco ? >>
<< Fred,la Umbridge ! >> 
<< Cosa centra la vecchia rospa ? >>
<< Cosa centra ? Fred,non ci vuole un genio a capire che se lei è entrata ad Hogwarts,lo può fare chiunque. Non dovremmo evitare l’argomento,sappiamo benissimo che lui è la fuori,e che vuole vederci tutti morti,quanto durerà ancora questa calma apparente,eh ? >>   urlò lui.
<< D’accordo,Vai. >>
<< Co-cosa ? >>
<< Vai,e non azzardarti a tornare senza il permesso di nostra madre >>  ridacchiò Fred.
<< Cer…certo >>   balbettò il gemello e si alzò. Guardò Fred sorridendo.
 << Non farla infuriare troppo,o le escono le rughe >>  disse lui,mentre George si smaterializzava ridendo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
George si sentì strattonare forte lo stomaco,per poi ritrovarsi nel salotto di casa sua. Appena i suoi piedi furono a terra si guardò intorno,ma non c’era nessuno. Poi sentì la voce della madre provenire dalla cucina,e i suoi passi avvicinarsi. Ingoiò l’aria,doveva farlo ora. Appena la madre entrò in salotto e lo vide fece una faccia sorpresa.
<< Fred ? >>   chiese,e lui si grattò il mento.
<< Sono George >>
<< Oh George,che diamine ci fai qui ? Non dovresti essere a scuola ? >>  cominciò lei. Cattivo segno,si stava arrabbiando.
 << Si,ma ho bisogno di parlare con te e papà >>  disse lui.
<< Mmmmh,spero non sia nulla di grave. E’ successo qualcosa a Ginny ? A Ron ? A Fred ? A….>>
<< No  mamma,stanno tutti bene. Dov’è papà ? >>  chiese,ma in quel momento Arthur fece il suo ingresso.
<< Molly ch…Oh,ciao Fred >>
<< Sono George >>  insistette lui. 
<< Oh scusa figliolo. Che ci fai qui ? >>  chiese il padre.
<< E’ quello che vorrei sapere anch’io >>   disse Molly mettendo le braccia sui fianchi e iniziando a fissarlo alla Molly Weasley versione arrabbiata.
<< Devo parlarvi di una cosa – deglutì – è abbastanza importante >> 
<< Allora su,cosa aspetti ? Sediamoci >>   disse il padre,e George si mise da un lato del tavolo,i genitori da quello opposto in modo da potersi guardare negli occhi.
<< Allora ? Sentiamo >>   disse Molly.
<< Ecco,domani è San Valentino,e io ho deciso di fare una cosa >>
<< Cosa ? >>  chiesero all’unisono i genitori.
<< Voglio chiedere ad Angelina di sposarmi >>   disse tutto d’un fiato. Arthur spalancò la bocca,mentre Molly iniziò a ridere,per poi fissare il figlio malissimo.
<< Sapevo di avere due figli scellerati,ma non credevo fino a questo punto. Sei impazzito,forse ? Non provare neanche a fare una cosa del genere. Arthur diglielo,forza >> urlò Molly,ma l’uomo non rispose,non aveva fiatato,continuava a guardare gli occhi del figlio. Non c’era vena di scherzo in lui,solo serietà e speranza. George non stava scherzando,affatto. Arthur fece un respiro profondo e si voltò a guardare la moglie,che spalancò gli occhi.
<< Cosa ? Non sarai d’accordo con lui ? >>
<< Molly…>>  provò a dire.
<< Nessunissima Molly!!! Ha diciassette anni. Sei impazzito anche tu ? >>
<< Molly ascoltami,non servirà a nulla dirgli di non farlo,perché lui ha già deciso. Non è così,George ? >>   chiese il padre e il ragazzo seppur sorpreso,annuì. Il padre aveva capito tutto.
<< Che diamine stai confabulando ? >>
<< Lui è qui solo per avvisarci,ha già preso la sua decisione,e sono convinto che ci abbia riflettuto piuttosto bene >>   spiegò l’uomo,mentre Molly incredula si lasciò cadere sulla sedia.
<< Vuoi davvero questo ? >>   chiese poi al figlio. George fissò la madre,e rispose per la prima volta senza la paura di dover essere urlato.
<< D’accordo – disse Molly – ma bada bene. Non è semplice essere sposati,e poi di grazia vorresti dirmi come hai intenzione di sposarti ? Hai per caso trovato una miniera d’oro ? >>
<< No,ecco,questa è un’altra cosa di cui volevo parlarvi >>  disse George grattandosi il capo,mentre Molly faceva un respiro profondo.
<< Chissà perché ho la sensazione che in questa cosa centri anche tuo fratello >>  disse la donna,e George  sorrise,mentre Arthur prese a ridacchiare. Quando il ragazzo finì la sua spiegazione vide la faccia della madre diventare di vali colori diversi.
<< Non osereste >>  urlò Molly.
<< Mamma,noi dobbiamo >>
<< No,voi non lo farete,su questo non  si discute >>
<< Mamma,è il nostro sogno,è quello che vogliamo,non puoi impedircelo >> 
<< Certo che posso. Sono vostra madre >>  disse lei.
<< Certo che lo sei. Ma è nostro compito scegliere cosa vogliamo essere >>  disse George sorridendole,e Molly nonostante fosse nervosa si alzò abbracciandolo. Lo strinse fortissimo,un po’ troppo forte per i gusti di George che tossicchiò.
<< Mamma,così mi ammazzi >>   disse lui,ma la voce di Molly lo sovrastò.
<< Zitto,prima che lo faccia sul serio >>   rispose lei con un cipiglio. Arthur si unì all’abbraccio e restarono così per un po’.
<< Devo tornare a scuola >>
<< Si,è meglio. Sono sicura che Fred vorrà sapere se ti ho ucciso >>   commentò la madre,mentre il ragazzo rise.
<< A proposito,perché quando mi avete visto avete pensato che fossi Fred ? >>  chiese lui curioso.
<< Oh Bhe,è sempre stato lui il peggiore tra i due,quindi mi sarei aspettata di trovare lui qui all’improvviso,mentre dovreste essere a scuola >>    gli spiegò la madre.
<< Grazie >>  disse George,e poi si sentì di nuovo strattonare lo stomaco dalla smaterializzazione. Atterrò nella sua camera,e Fred che gironzolava nella stanza gli si avvicinò subito.
<< Com’è andata ? >>  chiese ansioso.
<< E’ andata >>  sorrise lui,insieme al gemello,poi Lee emise un russo fortissimo,e insieme scoppiarono a ridere.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Draco si svegliò quella mattina emettendo un ringhio sommesso,scocciato da tutto. Non aveva digerito ancora quel Corner,e il fatto che si fosse avvicinato alla Weasley in quel modo. Certo,l’aveva fatta arrabbiare anche lui la sera precedente con i suoi modi poco galanti,ma non aveva potuto farci niente,era troppo arrabbiato. Conoscendola,di sicuro si era infuriata come una belva. Ridacchiò a quel pensiero,gli piaceva quando si arrabbiava,soprattutto se era per colpa sua. Si alzò dal letto andando a vestirsi in tutta fretta,moriva di fame,e non aveva voglia di aspettare. Proprio in quel momento la porta si aprì facendone entrare un Blaise alquanto assonnato.
<< Ehi Dra, tutto ok ? >>
<< Certo. Cosa vuoi ? >>
<< Mmmh,niente. Piuttosto,muoviti che andiamo a mangiare,sto morendo di fame,e non ho voglia di vedere scene vomitevoli di prima mattina >>   disse il moro,e il biondo si ricordò che era San Valentino. Fantastico,questo voleva dire trovare montagne di cioccolatini pieni di amortensia come tutti gli anni,odiava quella festa.
<< Si,andiamo >>  disse,e così facendo uscirono dalla camera del biondo serpeverde. Come da copione,in sala comune parecchie ragazze erano in piedi con delle scatole di cioccolatini e bigliettini pronte a darglieli. Lui le ignorò bellamente,prendendosi anche dei commenti poco carini,e uscì dal ritratto del barone sanguinario,seguito dal moro che rideva delle espressioni assunte dalle ragazze.
<< Certo che sei scortese,Dra >>
<< Ma per favore,sono tutte oche >>  commentò Draco schifato,e si affrettò a raggiungere la sala grande.
<< Se lo dici tu,certo alcune non sono male >>  disse ancora.
<< E allora provaci >>  commentò acido il biondo.
<< Ti ho già detto che non posso. Piuttosto,mi è giunta voce che Corner ce l’abbia a morte con te >>   disse Blaise,e il biondo si fermò voltandosi verso l’amico.
<< E perché mai ? Perché gli ho rovinato la festa ? >>   rise Draco,alquanto soddisfatto.
<< Quindi è vero ? >> 
<< Si >>   sbuffò il biondo.
<< E di un po’,centra per caso una ragazza dai capelli rossi ? >>   ridacchiò Blaise,beccandosi un’occhiataccia da parte dell’amico.
<< Blaise,tra te e una comare non c’è alcuna differenza,sai ? >>   disse scocciato.
<< Oh,beh. E’ più che lecito  essere curiosi >> 
<< Tu non sei curioso,tu ti impicci,è diverso >>  disse Draco,mentre il moro prendeva a ridere. L’altro scosse la testa rinunciando. Non c’era nulla da fare. Entrarono in sala grande,e Draco la trovò a dir poco vomitevole. Il soffitto era pieno di cuori rossi,e tanti angeli svolazzavano a lanciare frecce verso chiunque,che poi si trasformavano in rose che sbocciavano appena prese in mano. Tutto ciò era stomachevole se aggiunto agli sguardi idioti che certi di loro si stavano mandando. SI affrettò a raggiungere il suo tavolo,e in men che non si dica parecchie ragazze andarono lì a fissarlo mielose con ogni sorta di regalo. Parecchie andavano da Blaise,ma il moro le rifiutava gentilmente,mentre lui le mandava letteralmente al diavolo. Blaise alzava gli occhi al cielo e lo fissava.
<< Nonostante il tuo status sociale,Dra. Tu non sai niente di cavalleria >>
<< Sono cavaliere con chi voglio,non con quattro galline pronte a rifilarmi un filtro d’amore >>  sorrise tirato e ironico il ragazzo,mentre l’altro scoppiava a ridere,ma in effetti,non poteva dargli torto. Poi l’attenzione del biondo venne catturata da qualcosa in particolare,e il moro seguì il suo sguardo,per poi sorridere divertito. Ginny Weasley era appena entrata in sala grande,e parecchi si erano voltati a guardarla. Notò Dean Thomas andare verso di lei con una rosa e una scatola di cioccolatini. Si voltò immediatamente a fissare Draco,che stava stringendo il pugno sul tavolo e le nocche iniziavano a sbiancare,mentre vedeva quel damerino da strapazzo far ridere la ragazza dai capelli vermigli. Proprio mentre Blaise stava per dire qualcosa all’amico quello indurì il viso,e poi sentì un botto con delle risate ovunque nella sala. Si voltò di scatto,notando che Ginny era inorridita,mentre il ragazzo davanti a lei,era pieno di cioccolata sciolta addosso,e la rosa era diventata moscia. Istintivamente scoppiò a ridere anche lui,mentre il biondo accanto a lui sembrò distendere i muscoli,e Blaise capì. Aveva fatto esplodere i cioccolatini di quel Thomas con il pensiero. Cattivo segno,non lo faceva da anni. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
<< Povero Dean >>   disse Hermione,mentre raggiungeva l’aula di incantesimi insieme a Ron ed Harry.
<< Ben gli sta >>  commentò Ron.
<< Ronald,sei infantile. Stava solo cercando di fare un regalo per San Valentino a Ginny,non c’era nulla di male >>   disse Hermione.
<< In ogni caso qualcuno gli ha tirato un brutto tiro >>   disse Harry riflettendoci bene.
<< Chissà chi sarà stato ? In ogni caso ha tutta la mia stima >>   disse il rosso,mentre la ragazza scuoteva la testa in senso di diniego.
<< La sala grande era piena,potrebbe essere stato chiunque >>   continuò il moro.
<< Già,credo di sapere anche chi >>   disse Hermione sovrappensiero e i due la sentirono.
<< E chi sarebbe ? >>  chiesero all’unisono,mentre la riccia si mordeva la lingua. “Accidenti”.
<< Non lo so >>
<< Ma tu hai detto il contrario neanche due secondi fa >>   piagnucolò Ron.
<< Ho detto che ho un’idea,non che lo so >>  spiegò lei.
<< E chi è ? >>   chiese Harry.
<< Non lo dirò di certo a voi. Ora sbrighiamoci o faremo tardi a lezione >>   disse Hermione sbrigativa.
<< Ma è festa >>  si lamentò il rosso.
<< Non mi pare tu debba festeggiare,Ron >>   disse Harry.
<< Okok,ma tu si >>   disse il ragazzo.
<< Cosa mi sono persa ? >>   chiese la riccia confusa.
<< Oh andiamo Herm,tu sei quella attenta. Non hai notato come la Chang si mangia Harry con gli occhi ? >>   disse il rosso.
<< Bhe,in effetti. Vuoi chiederle di uscire,Harry ? >>  sorrise Hermione.
<< Cosa ? Io non ho detto nulla,non lo so,non ne ho idea >>   si giustificò. Era ancora indeciso. Hermione lo fissò qualche istante,prima di ricordarsi che avevano lezione proprio coi corvonero. Li trascinò in classe,e si sedette al primo banco. Dopo poco la lezione iniziò,e lei si voltò a fissare dietro di se,vedendo Harry scambiarsi un’occhiata con al Chang. Si voltò e sorrise. Era un bene per Harry cambiare aria,e per tutti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
George si rigirava tra le mani quella scatolina rossa come fosse la cosa più preziosa del mondo. E in un certo senso,lo era eccome.  Fece un immenso sospiro,e poi si sentì toccare una spalla da qualcuno. Riconobbe immediatamente la mano del gemello.
<< Agitato Fratellino ? >>   chiese Fred ridacchiando.
<< Moltissimo. Tu non lo saresti ? >> 
<< Bhe,se sei agitato vuol dire che lei è quella giusta. E secondo,no certo che no. Davvero mi vedresti agitato ? >>  
<< Ammettilo Freddie,non vedi l’ora che venga stasera,ma al contempo sei tremendamente preoccupato >>   disse George,e il gemello alzò gli occhi al cielo,non poteva negare.
<< Allora ? >>
<< Allora cosa  ? >>  chiese George.
<< Fa vedere l’anello. Lo hai tenuto così gelosamente da non farlo vedere nemmeno a me >>  disse Fred offeso,e l’altro ridendo glielo mostrò.
<< E’ perfetto >>  acconsentì. E George lo ringraziò con lo sguardo. Proprio in quel momento sentirono dei passi,e si voltarono a guardare la figura di Angelina che si avvicinava.
<< Tocca a te >>   disse Fred,e facendogli l’occhiolino scappò via.
 
 
 
 
 
Se vi va ascoltatela:  https://www.youtube.com/watch?v=-t2CR9qZRj0
 
 
Angelina si avvicinò vedendo Fred andarsene,e la cosa non la stupì più di tanto,era ovvio volesse lasciare il fratello con la propria ragazza. George si alzò in piedi e aspettò che lei si avvicinasse.
<< George >>  disse lei dandogli un bacio a fior di labbra.
<< Ehy >>  rispose lui flebile. Un momento “Ehy ?”  Dov’è la sua spavalderia ?  La ragazza lo fissò con uno strano cipiglio,e lo vide chiaramente irrigidirsi.
<< George,ti senti bene ? >>   chiese Angelina,mentre lui annuì forte,poi alzò il suo sguardo e piantò gli occhi verdi in quelli scuri della ragazza. Le prese le mani e iniziò a parlare.
<< Angelina,io devo ringraziarti. Devo dirti grazie per mille cose,non so nemmeno da dove cominciare a dire il vero. Quando sono venuto qui ad Hogwarts la prima volta,io ero un disastro,certo,lo sono anche adesso,ma ora ho una cosa che prima non avevo. Tu. Io non sono stato un ragazzo perfetto,non lo sono,e non lo sarò mai. Sono ancora un disastro. Ho giocato con parecchie ragazze,non pensando a niente che non fosse il fatto di essermi divertito,ma poi tutto è cambiato. Mi sono sentito uno schifo per quello,un vero idiota,e lo sono ancora,credimi. Non ti sarà difficile pensare che è vero che sono ancora uno stupido,mi conosci. Tutto è cambiato,io sono cambiato,e questo solo grazie a te. Perché,quando quella mattina di due anni fa,ti feci uno scherzo,e tu infuriata con i capelli inzuppati,invece di corrermi dietro e uccidermi come avrebbe fatto chiunque,tu hai scostato i capelli,mi hai guardato con aria di sfida e mi sei scoppiata a ridere in faccia,chiedendomi anche se fossi capace di fare solo quello  -- ridacchiò George – nessuno aveva mai osato fare una cosa simile. E io sono rimasto incantato a guardarti ridere,con quella risata stupenda che hai. E poi,poi ho smesso di fare l’idiota,solo per dimostrarti che sapevo fare anche altro,e ci sono riuscito,quando ti ho fatto innamorare di me. Avrei voluto dirti, “Guarda,so anche far innamorare le persone di me. Lo hai fatto anche tu”,ma è stato allora,è stato in quel momento che ho capito di essere davvero stupido. Talmente stupido da non rendermi conto che sei tu che eri riuscita a farmi innamorare di te. Quindi – disse George mettendosi in ginocchio,mentre Angelina era incredula e si mordeva il labbro fortissimo – Angelina,saresti così stupida da voler passare il resto della tua vista con me  ? >>.   La ragazza restò in silenzio con il fiato sospeso per lunghi istanti,fino a che una lacrima non le scese lungo la guancia e scoppiò a ridere e piangere insieme. L’anello era stupendo,ma mai quanto il ragazzo in ginocchio davanti a lei.
<< Si,stupido. Certo che ti sposo >>   disse lei,mentre George scattava in piedi,le prendeva il viso tra le mani,e l’attirava a se per regalarle un dolce bacio,mentre tutto intorno al cortile partirono applausi dovunque. I due si staccarono e si guardarono intorno,mentre Angelina diventava rossa,e George rideva. Quel matto di Fred aveva dovuto aver avvisato i professori che facevano lezione che c’era una proposta di matrimonio in atto. E ovviamente gli studenti erano corsi a vedere. Il rosso ridacchiò vedendo il gemello che da lontano rideva insieme  a Lee. Angelina alzò il volto e si fissarono a lungo,poi lei mise la mano sinistra davanti a George,e lui le infilò l’anello,per poi tornare a baciarla con tutto l’amore che possedeva.
<< Sei sicura ? >>   disse lui unendo le loro fronti,e asciugandole una lacrima con il pollice.
<< Sono abbastanza stupida da esserlo >>   disse lei sprofondando con la testa nell’incavo del collo del ragazzo che l’aveva fatta innamorare così tanto,e del quale non si sarebbe mai stancata. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
<< Certo che Weasley ci sa fare >>   disse Blaise,mentre si recava con Draco in sala comune. Dopo l’avvenimento della mattina,non si parlava d’altro. Il pranzo era stato pieno di gente che commentava l’episodio,chi faceva gli auguri ai due,e chi invece si perdeva in lunghe dichiarazioni. Il biondo emise un ringhio,si vedeva che non era d’accordo. San Valentino era orrendo,e come se non bastasse quell’anno sembrava mietere sempre più vittime. Dopo lo spettacolino dato da Weasley si erano formate un bel po’ di coppie. Aveva persino visto la Chang ridacchiare come un’oca vicino a Potter. Merlino!! Per poco non vomitava tutto. Possibile che ci fosse ancora qualcuno talmente patetico da andare dietro a Potter dopo quello che aveva fatto alla Weasley ?  Se questo qualcuno esisteva,era la Chang. Quella cinese non gli era mai piaciuta,tutt’altro.
<< Come vuoi tu,Blay >>  rispose all’amico lanciandosi sul divano di pelle davanti al camino.
<< Bhe,è stato bello dopotutto. Quando mai ti capita di vedere una cosa del genere ad Hogwarts ? >>   disse il moro.
<< Mai >>  disse il biondo.
<< Esatto Dra,mai. E a noi è successo >>
<< Diamine Blaise. Ovvio che non succede mai,i più grandi qui hanno diciassette anni!! Chi cavolo si sposa a diciasette anni ? >> 
<< Bhe,calmati. Non dico questo,ma non è così strano,se pensi che a noi potrebbe succedere >>
<< Io non mi andrò ad incastrare a diciassette anni. Tu magari si,se ti capita qualche altra mezza cartuccia come la zannuta >>   disse Draco passandosi una mano sul viso,mentre il moro lo fissò male. Ma che gli rispondeva a fare ?
<< In ogni caso,preparati per la cena. Usciranno ancora altre coppie mi sa. Dopotutto,è ancora San Valentino >>   disse il moro,alzandosi per andare in camera sua,mentre Draco lo fissava scuotendo la testa.  Era nervoso,e anche parecchio. Aveva incrociato lo sguardo di Ginevra durante quel trambusto nel cortile,e quello che aveva visto,gli aveva fatto uno strano effetto. L’aveva vista sorridere a trentadue denti,mentre il fratello faceva la proposta alla Johnson,aveva letto nei suoi occhi il desiderio,quasi speranza che un giorno sarebbe capitato anche a lei. Per un attimo l’aveva trovata una cosa talmente naturale e bella da sconvolgerlo,mentre l’attimo dopo sembrava essersi sentito scottare come ustionato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
<< Herm,è stato bellissimo >>   disse Angelina portandosi una mano sul cuore che non aveva smesso di martellare per un solo istante.
<< Certo che l’anello è bellissimo >>  commentò la riccia.
<< Ovvio che si,per quanto riguarda i gusti i gemelli sono ottimi >>   disse Ginny sentendosi fiera di suo fratello. Era stata così felice di vedere quella scena,non se l’aspettava proprio. Aveva incrociato lo sguardo di Draco in quel momento,e non sapeva spiegarsi cosa avesse provato.
<< Non ci sono dubbi >>  le rispose Angelina.
<< Che bello,tra poco saremmo cognate ufficialmente,e poi diventerai mia sorella >>  disse allegra la rossa,facendo ridere le altre due.
<< Dovrai sopportare George per tutta la vita >>   rise Hermione.
<< Mai alcuna disgrazia mi suonò più dolce >>   pronunciò solenne la ragazza dagli occhi scuri,facendo intenerire e addolcire il volto di Ginny ed Hermione. 
<< Sono molto felice per te. E poi sei l’unica in grado di tenerlo a bada >>   disse la riccia.
<< Acuta osservazione >>  le fece l’occhiolino Ginny. Poi tutte e tre si guardarono e scoppiarono a ridere.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’ora di cena era arrivata e tutti gli studenti si stavano dirigendo in sala grande. Ron ed Harry davanti a tutti che chiacchieravano,seguiti da altri grifoni. Videro in lontananza alcuni studenti che borbottavano davanti all’ingresso della sala grande. Si avvicinarono,e videro Zabini,Malfoy,la Parkinson e alcuni di corvonero che discutevano.
<< Cho,che succede ? >>  chiese Harry,quando vide la ragazza sbucare tra la piccola folla.
<< Oh Harry,non si può entrare in sala grande >>   disse la ragazza,mentre tutti si fissavano straniti.
<< Cosa ? >> 
<< Proprio così Potter. Non si può passare >>   disse Malfoy guardandolo male,ma il moro lo ignorò.  
<< Che diamine sarà successo ? >>  chiese Ginny facendosi spazio tra il fratello e tutto il resto della scolaresca che nel mentre era arrivata. Incrociò gli occhi con quelli algidi del biondo,e distolse subito lo sguardo. Dalla sera prima non avevano parlato affatto. Ma di certo non avrebbe fatto lei il primo passo.
<< Bhe,proviamo >>   disse Ron avvicinandosi,ma appena fece per mettere un piede nella sala,una forza lo fece volare a tre metri di distanza.
<< Ron !>>   urlò Harry correndo dall’amico,mentre Malfoy e gli altri iniziarono a ridere.
<< Miseriaccia >>  disse il rosso mettendosi in piedi.
<< Ma dov’è Silente ? >>  chiese Harry,al che nessuno rispose.
<< Non si sa >>  disse Cho.
<< Come non si sa ? >>  chiese Angelina che era mano nella mano con George. Hermione era ancora in camera,sarebbe scesa di lì a poco.
<< Nessuno riesce a trovarlo,e sono spariti anche gli altri professori. Nemmeno Gazza si vede >>  spiegò la ragazza.
<< E la Umbridge ?  >>  chiese Ginny. Quella megera era sempre dovunque,non poteva essere sparita anche lei,certo,avrebbe fatto un favore a tutti in tal caso.
<< E’ al ministero,Weasley >>  le rispose Malfoy,ma lei non lo degnò nemmeno di uno sguardo,cosa che lo fece innervosire non poco,mentre Blaise cercava di non ridere.
<< Che succede ? >>  chiese poi la voce di Hermione,appena arrivata.
<< Herm, non si può entrare in sala grande. Ron è stato sbalzato fuori,e sono spariti sia i professori che Silente >>   spiegò velocemente Harry. La ragazza lo fissò come se fosse impazzito. Come non si poteva entrare in sala grande ?
<< Per favore >>  disse lei convinta che fosse uno scherzo,e si avvicinò all’ingresso. Ed entrò.
<< Hermione no >>  urlarono tutti,ma lei era già dentro. Tutti si aspettavano che facesse la fine di Ron,ma non fu così. La ragazza si voltò a guardarli e alzò le spalle.
<< Mi prendete in giro ?  >>   chiese lei,e Draco Malfoy mandò tutti al diavolo e fece per entrare. Ma venne sbalzato fuori appena ci provò. Hermione guardò scioccata la scena. Perché lei non era stata sbalzata ? Tutti fissavano Malfoy e ridevano,mentre la sala grande divenne buia.
 
Da qui ascoltate questa,se vi va:  https://www.youtube.com/watch?v=FOjdXSrtUxA
 
Hermione stava per mettersi a urlare quando il soffitto divenne luminoso,ma non era una luce qualsiasi. Erano tante piccole palline luminose,sembravano lucciole. Creavano un contrasto con l’oscurità,ed era uno spettacolo magnifico. Le sembrava di essere tornata a quando era piccola,e in riva al lago dove andava con i genitori,al crepuscolo si radunavano tutte le lucciole. Era uno spettacolo magnifico. All’improvviso una di queste prese a passarle intorno,lasciando una polverina dorata e brillante. Si mosse veloce nell’aria a formare una scritta davanti a lei.


“Ciao Mione”

Il cuore perse un battito,mentre sentì i sospiri increduli degli studenti che fissavano la scena da fuori la sala grande. Solo una persona la chiamava così,e sapeva anche chi. La polverina si riunì,salì in alto,e poi scese tra le sue mani formando una rosa bianca. Hermione la prese e la portò vicino al naso per aspirarne il profumo,era bellissimo. Vide un’altra pallina di luce fluttuarle davanti e spostarsi leggermente,lei fece un paio di passi per raggiungerla e quella come prima prese a formare una scritta.


“Non finisce qui,Mione”


E un ricordo le si fece spazio nella mente. Fred che entra in camera sua e di Ginny alla tana e la trova con l’asciugamano. Lei che lo spinge fuori dalla porta,e lui arrabbiato che le dice quella frase per farla innervosire. La polverina ridiventa luce,e da luce diventa un’altra rosa,stavolta di una tonalità tendente al giallo,che va tra le sue mani. Un’altra luce,altri tre passi,un’altra scritta.


“Non è questione di diversità Mione è quanto ti fa battere forte il cuore una persona che ti dice se è fatta per te oppure no”

 

Un altro ricordo. La notte in cui Fred le disse quelle parole,che mai le erano sembrate così vere come in quel momento. E poi lui che si avvicinava e le lasciava un bacio all’angolo della bocca. Ce’era andato vicino a baciarla quella volta. La luce si dissolse e ne fuoriuscì un’altra rosa,tendente a sfumature tra gialle e arancioni.  Altra luce,altri passi,altra polvere che brillava.

 

“  << E cos’è l’amore ? >>  disse il rosso.

<< Cos’è l’amore ? – ripetè la riccia – io non lo so Fred,credo che si  capisca solo quando lo si provi. Se non lo provi non lo puoi sapere >>  gli rispose sorridendo.”

 

Altri ricordi. Sapeva bene quando lui le aveva fatto quella domanda. E ricordava bene la sua risposta. La scritta svanì,insieme al ricordo,e lei si guardò intorno confusa,mentre un’altra rosa andava da lei,sempre con colori più scuri. Vide Ron e gli altri continuare a guardare la scena come fosse un film,e si sentì in imbarazzo per il fatto che tutti guardassero. Poi un’altra luce le ronzolò attorno per attirare la sua attenzione,e lei avanzò ancora. Un’altra scia. Altre parole. 

 

“ << Bhe, direi che un  bacio me lo merito, non credi ? >> “

 
Quella frase. Gliel’aveva detta al loro primo bacio. Per gioco. Uno stupido pegno che lui le aveva chiesto. Eppure,lei lo aveva lasciato fare. Arrossì leggermente a quel ricordo,che svanì insieme alla polvere,e comparve un’altra rosa. Il colore più intenso di prima. Non aspettò la luce,si avvicinò lei di qualche passo. E la luce arrivò.

 
 

“Mi dispiace,ok ? Non era mia intenzione ferirti. Non posso farlo,e non voglio”

 

Sul treno. Stavano tornando ad Hogwarts e avevano litigato. Lui le aveva chiesto scusa,e le aveva detto quelle parole tanto belle. Mai nessuno aveva avuto l’onore di essere scusato da Fred Weasley. E lei a che quota era ?

 

 

“Uscirai con quella serpe ?”

 
Questa volta fu dura ricordare. Dopo che Malfoy lo aveva schiantato per ciò che aveva fatto a Blaise,lui le aveva posto quella domanda,e lei vi aveva letto delusione nei suoi occhi. Chiuse gli occhi anche lei istintivamente per scacciare via il ricordo. La luce andò via,e divenne rosa. Altri passi. Altre scie.
 

“<< Non provare a cambiare discorso, Granger >>
<< Io non sto cambiando discorso >>  disse la riccia indignata.
<< Si invece,lo fai sempre quando vuoi portare il discorso lontano da te >>
<< E tu che ne sai ? >> chiese lei insicura.
<< Perché ti conosco >>  disse Fred sorridendo.”

 

Questo era un colpo basso. Molto basso. Glielo aveva detto dopo che avevano fatto per la prima volta quello stupido gioco. Arricciò il naso,nervosa. E dopo aver preso la rosa,fece un altro passo.

 

 

“Mai sottovalutarmi, Granger. Potrei stupirti in modi che neanche immagini”

 

Altro ricordo. Ricordava quando gliel’aveva detto. Stavolta la interpretò a doppio senso. Poteva dire,che ci stava riuscendo in quel momento. Altra polvere,altra rosa,colore più scuro,altri passi.

 

“  <>

<< Te >> “    

 

La sala comune. Una discussione senza fine come al solito. Rise nervosa e scosse la testa,divertita e preoccupata al tempo stesso. Non si rendeva conto di ciò che stava accadendo,era tutto piuttosto surreale. La luce sembrò vorticare,come ad annuire a ciò che pensava,e lei ridacchiò,mentre un’altra rosa si faceva largo tra la polvere scintillante. Altri passi.

 

“  Si invece,perché tu sei così irrimediabilmente cocciuta, ed è così allettante questa sfida che io non posso perderla. Io le proverò tutte e forse non incontrerai nessuno che rischierà tanto,ma bada bene,quando mi sarò stancato o ci avrò rinunciato,sarà per sempre”

 

 
Morgana! L’aveva fatta sparire nel labirinto quella volta. Per poco non l’ammazzava. Tutto per cosa ? Per dirle quello. E lei ? Ancora piena di dubbi,dopo che lui,in quel momento le aveva messo il cuore in mano. E Fred,non mette mai il cuore in mano a nessuno. La luce sparì. Apparve la rosa.

 

“ Un serperverde e un grifondoro,sul serio ? Quanto pensi possa durare ? “

 

Un po’ l’aveva odiato quando le aveva detto quelle parole. Si insomma,non era giusto. Ma lui,ovviamente ce l’aveva a morte con lei. Forse le avevano dato fastidio,perché in cuor suo,sapeva che era vero. Certo,era vero. Ma per la sua situazione con Blaise. Pensò a Ginny. No,la sua situazione era diversa. La scritta scoppiò,e divenne rosa,ancora. Altri quattro passi,era quasi a metà della sala grande ormai.

 

“Cioccolato”

 

Una sola parola,ma era più che sufficiente per capire. Quante volte era stata presente in qualcosa che lo riguardava ? Stavolta la scritta le girò intorno,e poi fece la solita trasformazione. I colori sempre più scuri.

 

“No,invece. Non faccio altro che fare casini. Non sono in grado di fare niente. Rompo qualsiasi cosa tocco,o guardo.”

 
Quelle parole. Erano state una pugnalata anche per lei. Lo aveva visto distrutto in quel momento. Si era sentita impotente. E ora ? Non lo sapeva nemmeno lei.  Ancora sparirono le lettere. E la rosa tornò. Altri passi fece. E un’altra luce andò.

 

“Ti lascio sempre senza parole,Mione”

 
Dannazione,quanto era vero. Avrebbe voluto dirgli di no. Ma non poteva,giusto ? Sarebbe stata una bugia. Lui era maledettamente bravo a capirla. La conosceva davvero,a differenza di tanti. La parola Mione si contorse,formando un cuore intrecciato,che divenne l’ennesima rosa,stavolta quasi rossa. 

 

“Smettila” 

 

Di fare cosa ? Smettere ? Cosa ? Non capiva,o forse si ? Forse capiva fin troppo bene. E lui lo sapeva. Deglutì piano. E adesso ? La luce svanì,e la rosa le cadde tra le mani,lei pronta a prenderla. Fece un altro passo titubante,ormai era al centro della sala grande.  Si guardò intorno,e una luce più grande le si parò davanti agli occhi. 

 

“Sai bene a cosa mi riferisco”

 
Rabbrividì a quella scritta. Poi di colpo sparì. La rosa che arrivò divenne totalmente rossa. Non ne aveva mai vista una di un rosso così intenso. Appena la mise accanto alle altre che aveva tra le mani,tutte divennero di quello stesso rosso. Poi le luci sparirono,e tornò il buio.
<< Ciao,Mione >>  sentì quella voce nel buio,e il cuore perse un battito. Ora sapeva. Sapeva cosa doveva smettere di fare. Doveva smettere di opporsi a se stessa,a quello che sentiva. D’un tratto le luci della sala grande tornarono,quelle vere,di tutti i giorni. Si voltò,e vide Fred davanti a lei con un sorriso dolcissimo.
<< Buon San Valentino,Hermione >>   e senza darle il tempo di riflettere la baciò. Lo fece con tutta la passione che aveva in corpo,con tutto il desiderio che sentiva premergli contro il petto da mesi. Da troppo tempo. Le stuzzicò la lingua,e lei rispose subito. Hermione socchiuse gli occhi. Non poteva opporsi,no. Non lo avrebbe più fatto. E fu in quel momento che capì. Se ne fregò di tutti quelli che fuori guardavano la scena con la bocca spalancata. Di sicuro nessuno avrebbe scordato quella giornata,quel San Valentino. Soprattutto i gemelli Weasley. Chi in un modo,chi in un altro.  Si staccarono piano,e il rosso piantò i suoi occhi in quelli della ragazza. Hermione arrossì,mentre lui ridacchiò e la stringeva a se sempre di più,quasi avesse paura che lei svanisse. E ora Hermione lo sapeva fin troppo bene. Sapeva cosa doveva fare.
<< Ti amo – le disse Fred – ti amo da morire,Hermione. E se ho fatto tutto questo,è solo per fartelo capire. Perché sono un idiota. Un idiota da non rendersi conto che si stava innamorando di te. Come queste rose,sono partite dal bianco per arrivare al rosso intenso. E’ così che mi sono innamorato di te. Un passo alla volta,ma in realtà stavo correndo. Perdonami se ti ho ferito,e so che forse non è abbastanza dopo tutto quello che ho fatto,e ti chiedo mille volte scusa,ma non posso fare a meno di amarti. Perché tu sei così cocciuta,e così bella che io non posso fare a meno di essermi innamorato di te >>  
<< Mi lasci sempre senza parole, Fred Weasley >>  disse Hermione arrossendo a dismisura.
<< Lo so >>  ridacchiò lui.
<< E si,sei un idiota se pensi che io non sia innamorata di te >>  continuò la riccia,mentre gli occhi del ragazzo si illuminavano.
<< Mione,mi faresti l’onore di essere il tuo ragazzo ? >>  le sussurrò all’orecchio. Lei rabbrividì,e annuì,per poi sussurrargli un si a fior di labbra,prima di baciarlo di nuovo. Hermione rise sulle labbra di Fred quando sentì George fischiare forte e Ginny battere le mani. Fred si staccò e la prese per mano,per portarla via di lì,quando lei lo trattene.
<< Fred ? >>
<< Si ? >> 
<< Ti amo >>   disse Hermione,e il rosso la prese in braccio per baciarla meglio. Lei rise,e Fred se ne innamorò ancora di più.
<< Ho una cosa per te >>   le disse poi.
<< Cosa ? >>  chiese la riccia curiosa. Lui le sorrise,per poi prendere qualcosa dal mantello. Tirò fuori una catenina con un ciondolo. Era un cuore,formato da due metà che erano l’una l’opposta dell’altra,proprio come loro.
<< Fred,è stupenda >>
<< Mai quanto chi la indosserà adesso >>  disse lui,e lei alzò gli occhi al cielo.
<< Da quando sei così romantico ? >>
<< Io sono perfetto,Granger. E’ diverso >>   rise lui,mentre la ragazza roteava gli occhi. Non sarebbe mai cambiato. La fece voltare,e le mise la catenina al collo.
<< Perché diciassette ? >>  chiese Hermione.
<< Diciassette rose,dici ? >>   chiese il rosso,sorridendo sornione.
<< Diciassette. Come gli anni della mia vita che ho passato ad aspettarti >>  spiegò Fred,mentre lei rimase incanta a fissarlo,come fosse la cosa più bella che avesse mai visto.
<< Se mi guardi così mi consumi,sai Granger ? >>  ridacchiò,per poi vedere una lacrima di gioia scenderle lungo la guancia,e gliel’asciugò con un bacio.
<< Sei bellissima >>   le disse guardandola bene,e lei divenne un peperone. Lui l’abbracciò per poi tirarla via. Uscirono dalla sala grande sotto lo sguardo di tutti. Hermione era imbarazzata,Fred invece,sembrava naturale,come suo solito. La trascinò via tra fischi,applausi,e auguri urlati. 
<< Hai fatto tu la barriera ? >>  chiese Hermione.
<< Che domande! Ovvio,era incantata per non fare entrare nessuno oltre te >>  rispose lui facendole l’occhiolino.

 
 
 
 
 
 
 
 

Quando i due furono spariti,quella specie di barriera invisibile che stava al passaggio della sala grande sparì. Pian piano i ragazzi iniziarono ad entrare,tutti con vari commenti. C’è chi diceva che Fred fosse impazzito,chi pensava che fosse stato dolce,chi diceva che Hermione gli avesse rifilato un filtro d’amore. E poi chi come Ginny,Lee,George e Angelina,vedeva finalmente realizzata una cosa talmente ovvia da venire a noia.
<< Miseriaccia,era ora >>  disse Ron ingoiando un altro bignè alla panna ricoperto di cioccolato. Tutti si voltarono a guardarlo come fosse impazzito di botto.
<< Ti senti bene,Ron ? >>  gli chiese Neville.
<< Certo >>  rispose il rosso confuso,mentre George ghignò in direzione del fratello minore.
<< Bravo Ronnino,hai capito il territorio >> 
<< Si certo. Pensa ad organizzare il tuo matrimonio >>  disse Ron,e quello gli fece un gesto a mo di cappello. Ginny aveva entrambi i gomiti sul tavolo e le mani a sorreggerle il capo. Si guardava intorno e vedeva tutti scambiarsi cioccolatini,fiori,regali. Era davvero felice per Fred e Hermione,finalmente. Era ora. Per una volta Ron aveva ragione.  La cosa che la rattristava di più non era lo scambio di effusioni,ma quello di sguardi. Vedeva alcuni mangiarsi con gli occhi,segno che tenevano l’uno all’altro. Aveva fantasticato tanto con Hermione quell’estate,su come sarebbe stato passare un San Valentino tra innamorati. Era convinta sarebbe stato con Harry,ma di certo non credeva che le cose prendessero quella piega. Angelina le accennò un sorriso che lei ricambiò timidamente,per poi voltare di nuovo lo sguardo altrove. Non seppe come,dato che non lo aveva notato,ma incrociò un paio di occhi di ghiaccio che la stavano scrutando. Fissò Draco per un bel po’,ma poi rinunciò a quella battaglia di sguardi,e voltò il capo in un’altra direzione. Sfortunatamente Draco non era dello stesso avviso,poiché si innervosì non poco nel vederla distogliere l’attenzione. Qualcosa in lui gli diceva che era una pessima idea,ma non sopportava di vederla triste e sconsolata perché nessuno le si avvicinava,il giorno di San Valentino,poi. Certo,c’era da dire che Corner e Thomas li aveva messi lui fuori gioco,quindi era logico che nessuno si facesse avanti. Ma adesso il vederla giù di morale,gli stava facendo vorticare fin troppo lo stomaco.  Non ci pensò nemmeno,prese la bacchetta e la mosse velocemente sotto al tavolo. D’improvviso dov’era seduta Ginny iniziarono a piovere petali di rose rosse dal soffitto. Erano bellissimi,e le formavano una specie di albero a cono che racchiudeva proprio lei. Ginny alzò lo sguardo sorpresa,non capendo fin da subito che fosse per lei,ma poi se ne rese conto e il suo sguardo si illuminò.
<< Che belli >>   disse Angelina guardando contenta la ragazza che le rispose annuendo e sorridendo felice. Tutti fissavano la scena,alcune ragazze con un po’ d’invidia nello sguardo,altri ragazzi un po’ sospettosi. Da dove veniva quella magia ? Poi un petalo più grande degli altri le volò tra le mani,e la ragazza dai capelli rossi lo prese. Ormai i petali le avevano anche decorato i capelli. Sul petalo vi era un messaggio,che sembrava poter leggere solo lei,come l’ultima volta.

“Non avrei mai permesso che non ricevessi niente il giorno di San Valentino. Mi spiace per ieri sera,spero potrai perdonarmi,e che il mio regalo ti sia piaciuto.  

Buon San Valentino,Gin. “                                                                                                                D.M

 
 

Ginny alzò lo sguardo,che andò ad incatenarsi di nuovo a quello di Draco. Stavolta il ragazzo le stava rivolgendo un’espressione soddisfatta,e sorridente. Quando di’improvviso la magia svanì,lei alzò il viso e l’ultimo petalo le si posò sul naso. Draco dal tavolo delle serpi guardò la scena,e non potè non provare uno strano senso di dolcezza in quel momento,cosa, che rimandò subito in dietro.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Salve Genteeee!!!   Abbiate pazienza,devo dire due cosine  . . .
Come state ? Allora ? Che ve ne pare ? Non ho lasciato passare nemmeno una settimana,tutto per rendervi felici. Eh già,ci siamo,la Fremione è arrivata,eccome se è arrivata. Devo dire una cosa,che forse non vi interesserà,ma vi starete chiedendo….è impazzita a pubblicare prima di una settimana ? Ebbene no,non sono impazzita,sono solo felice. Vi chiederete perché,bhe,oggi è il mio compleanno. E compio,ben 18 anni!!! Tanti auguri a me!!! Come avrete capito dalle canzoni che ho scelto,sono un’ inguaribile amante,nonché super fan,di Ed Sheeran…Lo amo,è la mia vita. Che dire,ho voluto pubblicarlo proprio oggi,perché mi sembrava il giorno giusto,perché mi ha affascinato l’idea,e soprattutto perché tengo molto a questo capitolo. Infatti,inizialmente prima che iniziassi a scrivere la storia,la parte della sala grande,per la Fremione,all’inizio sarebbe dovuta essere una one-shoot,quindi la storia è nata da questo capitolo,che avrebbe dovuto essere uno. Poi  mi sono detta,perché non crearne una storia ? Certo,non credevo sarebbe piaciuta tanto,ma mi è piaciuto rischiare,e ho fatto bene. Io sono davvero felice del fatto che mi seguiate in tanti,e non smetterò mai di ringraziarvi. Vabene,ho fatto un poema come mio solito. Volevo dire solo un’altra cosa,vi lascio qui i link per vedere i gioielli del capitolo. Inoltre vorrei dedicarlo a una grandissima fan della Fremione,ovvero, Ale_FredWeasley,questo è tutto per te,dolcezza. Un bacione immenso,e al prossimo capitolo . . .
Elly

 

Link anello: http://www.renesim.it/media/catalog/product/cache/7/thumbnail/600x/9df78eab33525d08d6e5fb8d27136e95/a/n/anello-di-fidanzamento-portofino-oro-giallo-2.png  
 
 
Link ciondolo: http://www.brumargioielli.it/store/wp-content/uploads/2014/04/collana-in-oro-bianco-2_2gr-18kt-con-ciondolo-a-cuore-pendente-%E2%82%AC99-br0093.png

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** I hate being ignored ***


<< Dalla tua espressione deduco che il mio regalo ti sia piaciuto >>  
<< Non credere di essere così importante >>
<< Ah no ? Io dico che ti è piaciuto >>  disse lui malizioso.
<< Il fatto che mi sia piaciuto,non vuol dire che ti abbia perdonato >>
<< Oh andiamo,non è da te essere così insistente >>
<< Cosa ? Stai scherzando,vero ? >>  disse scioccata lei.
<< Niente affatto >>   disse lui avvicinandosi e arrivandole subito vicino. Le prese una ciocca di capelli e la scostò dal suo viso,portandola dietro al suo orecchio.
<< Draco ? >>
<< Si,Gin ? >>
<< Levati,subito >>   ringhiò lei,ma lui ridacchiò,divertito da tanta fierezza,e con sorpresa della ragazza la trasse a se con maggior forza,portandola a stringersi sul suo torace.
<< Non fare la guastafeste. E’ ancora San Valentino >>
<< E tu da quando in qua,sei un fan di questa festa ? >>
<< Roba sdolcinata ? Nah,non fa per me >>
<< Non si direbbe >>  disse Ginny.
<< Sia chiaro Weasley,il mio regalo,è stato un modo per farmi perdonare il mio orribile comportamento dell’altra sera >>
<< Immagino sia il tuo massimo per chiedere scusa >>
<< Non è una parola che conosco,in effetti >>
<< Strano,mi pare di avertela sentita dire una volta >>  disse Ginny ridacchiando,mentre lui alzava il sopracciglio. 
<< Sarà stata un’allucinazione allora >>  disse lui,e poi la sospinse contro il muro,baciandola.
 
 
 
 
 



La stanza delle necessità si aprì molto lentamente,e i due entrarono. Hermione spalancò gli occhi,dinnanzi a lei c’erano un bel camino acceso,un tavolo apparecchiato per due,e un’ enorme letto a baldacchino. Un attimo,un letto ? Si voltò a fissare Fred che si stava grattando il capo leggermente imbarazzato.
<< Ok,non credere che stessi pensando a quello,o meglio si anche a quello,ma ….oh cavolo >>   balbettò lui,mentre la ragazza arrossiva fino alla punta dei capelli.
<< No,va bene. >>
<< Va bene ? >>  disse lui incredulo.
<< Si,non lo hai fatto apposta >>  disse lei sorridendogli,e Fred le si avvicinò prendendole la mano. La portò vicino al tavolo facendola accomodare per poi sedersi dinnanzi a lei.
<< Allora,cosa vuoi mangiare ? >>  chiese lui,e lei si perse un po’ nei pensieri per poi sorridere e chiudere gli occhi. Lui la fissò stralunato,poi capì,quando nel suo piatto apparve della farina. Hermione sbirciò con un occhio,e poi guardandosi scoppiarono a ridere.
<< Che c’è ? Avevamo un conto in sospeso >>   disse Hermione,e il rosso scosse la testa ridacchiando,poi chiuse gli occhi,e la farina nei loro piatti si trasformò in una torta al cioccolato.
<< Già al dolce ? >>  chiese lei.
<< Cosa c’è di meglio del dolce ? >>
<< Non lo so,dimmelo tu >>
<< Bhe,vediamo,il quidditch,io,e te. Anzi, me e te assieme per esempio,noi siamo molto meglio di un dolce >>   disse Fred,mentre Hermione si scioglieva per l’ennesima volta quella sera. D’istinto si alzò andando verso di lui,e prendendo il viso del rosso tra le sue mani gli diede un dolce bacio,cosa che il ragazzo non si fece ripetere due volte.  Fred fece passare le sue mani attorno alla vita della ragazza,per poi passare sui fianchi stringendoli appena. Hermione passò le mani dietro alla nuca del rosso stringendo i suoi capelli morbidi come le piume,lo sentì gemere appena a quel gesto,mentre se la stringeva più addosso. Fred prese l’iniziativa alzandosi di scatto e trascinando la ragazza verso il letto. La riccia che aveva capito le sue intenzioni si staccò un attimo per riprendere fiato e guardare Fred negli occhi. Si fissarono qualche istante,mentre lei si morse il labbro,indecisa sul da farsi,poi cercò di nuovo le labbra del rosso,trovandole subito. Fred continuò la sua tortura per qualche altro secondo,poi si decise e la spinse piano sul letto,seguendola subito.  La baciò con più passione e urgenza,mentre il desiderio si faceva spazio in lui,ma la sentì tremare appena le sfiorò la coscia con le dita,e capì che lei non era ancora pronta a quello. Hermione tremò leggermente,non seppe se per la paura e la tensione,o per i brividi,ma Fred se ne era accorto,si era fermato,e ora la stava guardando.
<< Non faremo nulla che tu non voglia,Mione. Va bene,se non sei pronta >>   
<< Fred,io…m >>
<< Shh,ehi va tutto bene,davvero. Quando sarai pronta si vedrà >>
<< Non sei arrabbiato ? >>  chiese lei.
<< Perché dovrei esserlo ? La migliore ragazza del mondo ha appena accettato di essere la mia ragazza,e dovrei essere arrabbiato ? >>
<< Ma tu volevi >>  insistette Hermione,non capendo. Fred ridacchiò scuotendo la testa.
<< Il fatto che tu non sia pronta,non fa altro che farmi felice. Quando verrà il momento io sarò il primo,e mi sento profondamente onorato per questo >>  le disse dolce,e Hermione gli sorrise.
<< Sei unico >>  ridacchiò lei.
<< Menomale >>  rispose il rosso,tornando sulle sue labbra.
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Ginny si svegliò col sorriso quella mattina,era molto felice. La sua migliore amica e suo fratello si erano finalmente messi assieme,Ron aveva smesso di osservare i suoi passi uno per uno,e Draco le aveva fatto quella bellissima sorpresa. Chissà poi perché ? Per farsi perdonare ? Così aveva detto,ma da quando in qua a Draco Malfoy importava essere perdonato da qualcuno oppure no. Sentì la porta aprirsi,e vide Hermione rientrare silenziosamente. Ginny spalancò la bocca fissandola in malo modo. Non poteva essere vero. Quella era Hermione ? Che rientrava al mattino ? No,no. Impossibile. La riccia in questione quando vide Ginny fissarla in quel modo arrossì violentemente,mentre la rossa si alzava dal letto e le puntava il dito contro.
<< Non ci posso credere ! Tu – continuò con una faccia assurda – tu,che rientri al mattino ? Che diamine hai fatto con mio fratello ? >>
<< Ginny !!! >>  urlò indignata la ragazza.
<< Non avrete mica. . .  >>
<< Cos…No !! Non potrei mai,non è successo nulla,o quasi >>  balbettò Hermione più rossa di un peperone.
<< Che vuol dire quasi ? >>
<< Niente,abbiamo dormito nella stanza delle necessità. No Ginny,non fare quella faccia,solo dormito >>
<< Sul serio ? >>
<< Si,sul serio >>
<< Come mai ? >>
<< Cosa,come mai ? >>
<< Come mai avete solo dormito ? >>
<< Ma che domande sono ? >>
<< Bhe,conosco mio fratello,e si,conosco anche a te,ma è diverso,voi due vi amate >>
<< Lo so,io,Dio non riesco ancora a crederci >>  disse Hermione passandosi una mano sul viso e lasciandosi cadere sul suo letto.
<< Cos’è successo ? Quando siete scappati,intendo >>   chiese Ginny.
<< Nulla,è stato molto dolce a dire la verità,e io mi sento la persona più felice del mondo in questo momento,non so nemmeno come comportarmi o cosa dire,non lo so >>   cercò di spiegare lei.
<< Sei molto dolce,sai ? Comunque ancora non riesco a credere che mio fratello sia un gentiluomo. Ma tiene molto a te,quindi….>>   disse Ginny scuotendo le spalle.
<< Sono felice >>  sentenziò la riccia,e Ginny le sorrise.
<< Si vede molto – sorrise lei – ora dovremmo andare a fare colazione,credo. Che ore sono ? >>
<< Le otto,quasi. Ma sai com’è,è sabato >>   disse Hermione.
<< Quanta fretta >>  ridacchiò la rossa,facendo arrossire la ragazza per l’ennesima volta.
<< Su,andiamo. O Ron ci fregherà tutto >>   si lamentò Ginny,mentre l’altra scoppiava a ridere. 
 
 
 
 





Come non detto arrivate in sala grande,trovarono Ron già all’opera con la colazione. Si stava ingozzando di uova strapazzate,e a giudicare dalla faccia schifata di Neville,quello non doveva essere il primo piatto che il rosso si era riempito.
<< Buongiorno >>  disse Hermione sorridendo,e sedendosi accanto al moro.
<< Ciao >>  rispose Neville,per poi prendere una cucchiaiata di cereali.
<< Ronald,non sai che non si mangiano troppe uova ? >>  disse Hermione ammonendolo,ma quello scosse le spalle.
<< E allora ? A me piacciono >>  rispose lui,ma la riccia scosse la testa,inutile intraprendere un discorso sul cibo,se nel mezzo centrava Ron. Non l’avrebbe mai ascoltata.
<< Guarda che ti fanno male >>  lo riprese Ginny.
<< Ginny,è inutile,fino a che Ronnino mangerà come un maiale,non ti darà mai ascolto >>  disse a quel punto la voce di uno dei gemelli che si stava avvicinando a gran carriera. Hermione si voltò a guardarlo, e l’altro le ammiccò.
<< Giorno,Granger. Ma come siamo contente questa mattina. Mio fratello ti ha addolcito la nottata ? >>  disse George,facendo capire a tutti chi era,e beccandosi un’occhiataccia dalla ragazza in questione.
<< Non credo siano affari tuoi >>  rispose lei scuotendo la testa,ma l’altro rise malizioso,e stava per ribattere,quando un assonnato Harry si sedette accanto a Ron dandogli ancora pacche sulle spalle.
<< Di che parlate ? >>  chiese il ragazzo occhialuto.
<< Della nottata focosa tra mio fratello e la Granger >>
<< Non c’è stata nessuna nottata focosa >>  rispose Hermione indignata.
<< Tanto non ti crede nessuno >>  rise George.
<< L’unica cosa focosa sarà la tua stupida testaccia se non la pianti >>   disse lei,mentre George continuava a divertirsi.
<< Guarda che le do una mano >>   disse Angelina,mentre prendeva posto accanto al fidanzato.
<< Herm ? >>   chiese Ron.
<< Si ? >>
<< Hai davvero avuto una nottata focosa ? >>  chiese il ragazzo sbarrando gli occhi.
<< Ma dico,siete tutti scemi ? >>  urlò lei.
<< Ma si può sapere perché urlate sempre di prima mattina ? >>  disse poi,l’unica voce che mancava alla compagnia,mentre Ginny rideva della faccia di Ron.
<< Nulla di grave,Freddie. Normali liti tra cognati >>   disse George con il suo solito ghigno. Hermione stava per ribattere,quando Fred si sedette accanto a lei,e le diede un bacio,zittendola.
<< Buongiorno,amore mio >>  disse poi guardandola,mentre la riccia farfugliava un buongiorno tutta rossa. George rise di quella faccia,beccandosi una gomitata dalla fidanzata.
<< Però,ci vuole poco a zittirti,Granger. Avremmo dovuto saperlo anni fa >>   disse ancora George,mentre la vena sulla tempia della ragazza stava per esplodere.
<< Potrei dire lo stesso di te,Weasley. E poi gradirei che tu prestassi più attenzione alla tua di relazione >>
<< Cosa centro io ? >>
<< Ti comporti da immaturo,e tra un po’ da ragazzo diventerai marito >>  disse Hermione con un cipiglio alzato,mentre Fred ridacchiava con il viso nascosto nel suo bicchiere di latte.  
<< Non sfidarmi ad aprire questo discorso,Granger. Perderesti >>  disse lui.
<< Tu dici ? >>  rise Hermione. Ginny scosse la testa in segno di diniego,poi Angelina la guardò qualche istante sorridendole.
<< Ieri è stato proprio un bel San Valentino per tutti >>  disse la ragazza,mentre Ron la fissava come fosse diventata di un altro colore.
<< Stai scherzando,vero ? Voglio dire,George ti ha chiesto di sposarlo,Hermione e Fred si sa,ma gli altri ? Noi siamo ancora qui >>  disse Ron.
<< Bhe,se non erro,Harry ha passato molto tempo con la Chang,e Ginny ha ricevuto quella sorpresa >>   disse Angelina. Ginny fissò qualche secondo Harry davanti a lei. La Chang ? Sul serio ? Merlino,certo che quel ragazzo ne faceva di progressi. Harry dal canto suo arrossì un po’ a sentire quelle cose,eppure Ginny davanti a lui non sembrava averla presa male,anzi.
<< Aspettate,quale sorpresa ? >>  disse Hermione confusa,scattando con la testa in direzione della rossa.
<< Ginny ha avuto una bellissima sorpresa ieri sera. Quando ve ne siete andati qualcuno  ha fatto volare attorno a lei tanti petali rossi. Scendevano come fiocchi di neve,è stato meraviglioso >>  disse Angelina entusiasta,mentre Hermione spalancava gli occhi. Ginny accennò un sorriso arrossendo appena al ricordo del petalo più grande. Quello lo aveva visto solo lei. Hermione la guardava e le stava chiedendo un assenso nello sguardo,cosa che la rossa le concesse subito. Hermione le sorrise incoraggiante,chi l’avrebbe mai detto che il furetto potesse arrivare a tanto. Fred scorse lo scambio di sguardi e ridacchiò poggiando il mento sulla spalla della sua ragazza. Hermione si voltò a guardarlo,e dopo essersi fissati un po’ si scambiarono un altro bacio.
<< A che ora si va ad Hogsmeade ? >>  chiese Ginny.
<< Credo,tra un paio d’ore >>  disse Neville.
<< Bene,allora a dopo >>  disse lei alzandosi.
<< Dove vai ? >>  le chiese Ron.
<< A fare due passi >>  disse la ragazza,allontanandosi dal tavolo. Incrociò un paio di occhi gelidi,che dal lato opposto della sala,seguiva ogni suo movimento.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


<< Allora ? >>
<< Allora cosa ? >>  chiese Hermione perplessa,mentre Fred le teneva la mano lungo i corridoi del castello.
<< Tu sai chi ha fatto quella sorpresa a Ginny ieri sera >>  disse lui. Molti li guardavano ancora stupiti di vederli passeggiare mano nella mano da quella mattina,ma i due non se ne curavano poi molto.
<< Lei non me ne ha parlato,l’ho scoperto solo stamattina. E poi,non ho ancora avuto modo di parlarle >>  gli fece presente con cipiglio la ragazza.
<< Ma ciò non toglie che tu abbia capito chi sia stato >>  disse Fred.
<< Frederick Weasley – disse Hermione fermandosi di botto – non fare il finto tonto con me. Tu hai capito benissimo >>
<< Certo che ho capito. Quello che voglio sapere,è cosa significa >>   disse il rosso ovvio,mentre lei si morse l’interno guancia.
<< Non posso risponderti a questa domanda,dato che ne so quanto te. Ma lei sta bene,quindi credo,vada bene >> 
<< Se lo dici tu >>  ridacchiò il ragazzo attirandola a se,e stringendola.
 
 
 







Sapeva che Hermione le voleva parlare,le aveva lanciato strani sguardi sia a colazione che a pranzo. Sapeva anche che aveva capito che era stato Malfoy a fare tutto quello,ma di certo si aspettava qualche dettaglio in più rispetto a quello che conoscevano tutti. Poco prima,passando per un corridoio,la riccia le aveva detto “non mi scappi stasera”,e lei aveva risposto scuotendo la testa,ma sapeva che era vero. Malfoy poi,meglio non toccare l’argomento. Se lo era ritrovato più volte tra una lezione e l’altra,che la guardava poggiato al muro di qualche corridoio. Sembrava cercasse di avvicinarla in qualche modo,ma la presenza di occhi e orecchie indiscrete,non erano a suo favore. Poteva giurare di averlo persino visto maledire qualcuno in sottovoce,e lei ci aveva riso sopra. L’ora di cena si avvicinava,e quando giunse,potè affermare con convinzione,che una cena del genere,non avrebbe più voluto averla. George e Hermione non facevano altro che punzecchiarsi,costringendo Angelina e Fred a separarli in ogni modo. Ron faceva commenti non molto appropriati,scatenando altre discussioni,a cui si aggiungevano Neville,Calì,Lavanda,e si,incredibile ma vero,persino la Chang. La corvonero,quella sera si era seduta al loro tavolo,sotto lo sguardo incredulo di parecchi. Ginny aveva capito che Neville non era molto d’accordo con la cosa,così come Angelina e George,ma lei non ci badò molto. La reazione che la divertì di più,però,fu quella di un certo biondo serpeverde,che quando vide la mora sedersi al tavolo rosso oro,fece una faccia talmente disgustata,che per poco Ginny non sputò l’acqua che stava bevendo per le risa che le venivano. Aveva incrociato i suoi occhi,trovandoli pieni di disappunto,e anche disgusto. Draco Malfoy era un don giovanni,e un donnaiolo di prima categoria,era risaputo. Ma era altrettanto risaputo,che le sue prede se le sceglieva con cura.   Quello più sulle sue,sembrava essere proprio il caro Harry,che sembrava super imbarazzato,e non faceva altro che passare occhiate dal piatto a Ginny,nel tentativo di vedere qualcosa,quasi si aspettasse una scenata da parte della ragazza,ma che con somma sorpresa,non era minimamente scalfita. La parte divertente fu l’arrivo in camera quella sera.
<< Come hai potuto non dirmi niente ? >>   urlò Hermione.
<< Su cosa ? >>
<< Su cosa ? Su tutta la faccenda delle rose e di Malfoy >>   disse la ragazza.
<< Herm,è stato solo un gesto carino,per farsi perdonare,nell’unico modo che conosce,ovvero,senza proferire delle scuse >>
<< Ma non centra questo. Sta di fatto,che è stato un gesto carino,fatto da Malfoy !!! >> 
<< Si,e allora ? >>  chiese Ginny.
<< Dovrebbe essere una notizia da prima pagina >>
<< Herm,andiamo >>  rise la rossa,mentre l’altra la fissava incredula. Possibile che non capisse ?
<< No,Herm un corno !! Ginny,possibile che tu non te ne renda conto ? >> 
<< Di cosa dovrei rendermi conto,di grazia ? >>
<< Di cosa ? Ginny,per chi credi che Malfoy abbia mai fatto una cosa del genere ? Per nessuno,Gin,nessuno. E ora lo fa per te,andiamo,non ti dice proprio niente questo ? >> 
<< No Herm,non mi dice proprio niente,e sai perché ? Perché è di Draco Malfoy che parliamo,quindi non mi meraviglia niente,e ora,se non ti spiace vorrei andare >>
<< E dove,sentiamo >>   disse Hermione alzando le braccia al cielo.
<< A letto,forse. Sai,sono quasi le undici >>
<< Tu cerchi sempre di cambiare discorso >>  
<< Non è quello che fai anche tu ? >>  rispose seccata Ginny.
<< Come ti pare >>   sbuffò l’altra,e poi insieme si avviarono in sala grande.
 

 

 

 

 

 
 
<< Blaise,piantala di guardarmi in quel modo >>   disse il biondo scocciato. Draco stava stravaccato sul divano di pelle verde scuro davanti al camino della sua stanza,mentre Blaise,dinnanzi a lui sulla poltrona,lo fissava ghignando da circa mezz’ora.
<< Di guardarti come ? >> 
<< Come stai facendo ora >>
<< E sarebbe >>
<< Come se tu avessi appena vinto una scommessa >>   disse il biondo.
<< In un certo senso è così >>  ammise il moro,mentre Draco alzava il suo sopracciglio come era solito fare.
<< E quale scommessa sarebbe ? >> 
<< Bhe,vediamo,forse il fatto che adesso ammetterai di provare qualcosa di più della semplice attrazione per Ginny >> 
<< Tu sei fuori di testa >>
<< E allora perché hai fatto quella cosa ieri sera ? >>
<< Ovvio,non sopporto essere ignorato >>
<< No Draco,tu non sopporti che sia lei ad ignorarti >>  insistette Blaise.
<< Non è come pensi tu. E poi non sono affari tuoi >>
<< Sei il mio migliore amico,questi sono affari miei. Soprattutto se si tratta di una bella ragazza >> 
<< Cos’hai detto ? >>  ringhiò Draco voltandosi di scatto a fissare il moro come volesse incenerirlo.
<< Cosa ? >>
<< Hai detto bella ragazza. Non farlo mai più. Lei non la devi guardare >>
<< Era un commento oggettivo. Non posso mica dire che è brutta. Che c’è Draco,geloso ? >>  ridacchiò Blaise,mentre l’altro sbuffava,e poi lo fissava di nuovo accigliato.
<< Smettila di guardarmi in quel modo. Inizi a diventare inquietante >>   disse Draco,mentre Blaise roteava gli occhi mettendosi più comodo. Poi sentirono entrambi un bussare alla porta e si guardarono qualche istante.
<< Avanti >>  disse Draco strascicato,e poi la porta si spalancò facendone entrare una Pansy,piuttosto scocciata.
<< Pansy >>   disse Blaise.
<< Oh,ciao Blay. Vedo che hai preso bene la nuova storia della mezzosangue  >>   disse la mora,mentre il moro intristiva lo sguardo. Aveva cercato in tutti i modi di non pensare ad Hermione quel giorno,e ora Pansy gliela veniva a ricordare. Forse Draco aveva ragione quando diceva che quella lì non sapeva quando era il momento di tenere la bocca chiusa.
<< Pansy,piantala >>  le disse duro il biondo,mentre Blaise sospirava e si voltava,pronto ad  ignorarla.
<< Che vuoi ? >>  continuò Draco.
<< Mi chiedevo,ti andrebbe di uscire domani ? Una passeggiata romantica,che ne dici ? >>  disse lei entusiasta,mentre lo stomaco del biondo ruggiva disgustato da tale proposta.
<< Non ho voglia di fare qualcosa di romantico,tantomeno di uscire con te >>   disse lui,mentre la ragazza incrociava le braccia al petto,e lo fissava con astio.
<< Dracuccio,si può sapere che ti prende ? E’ da quando siamo tornati a scuola che sei strano. Non passi più la notte con nessuna,nemmeno con me. Girano voci,che tu ti stia rammollendo,e poi come se non bastasse,molte volte sparisci >>
<< Pansy,quello che faccio non è affar tuo,e smettila di chiamarmi Dracuccio,o la prossima volta giuro su Salazar che ti crucio >>  le disse gelido. Pansy alzò gli occhi al cielo,poi sbuffò e si sistemò i capelli.
<< Non capisco com’è possibile che io non abbia avuto un San Valentino migliore di quegli straccioni di grifondoro >>  disse inviperita,mentre Blaise si voltò a guardarla stranito.
<< Che intendi ? >>  chiese il moro.
<< Weasley uno ha chiesto alla Johnson di sposarlo,a San Valentino,capisci ? Weasley due è riuscito a soffiarti la ragazza,facendo qualcosa,che devo ammettere,ha fatto provare invidia a molte ragazze anche qui a serpeverde. La Chang se la fa con Potter,e come se non bastasse quella pezzente della Weasley ha avuto quella sorpresa davanti a tutti >>   ringhiò lei.
<< Adesso piantala >>  urlò Draco alzandosi. Andava bene essere invidiosa dei gemelli Weasley,perché nonostante tutto non poteva dire che avevano fatto pena,tutt’altro. Andava bene criticare Potter,eccome se andava bene,ma Ginevra no. Era un bel po’ di tempo che odiava sentire Pansy criticarla o prenderla in giro nei corridoi. Figurarsi in camera sua.
<< Draco,ma che ti prende ? >>
<< Mi prende che mi hai scocciato. La mia camera non è una stanza per i pettegolezzi e per ascoltare la tua invidia. Se tu riuscissi a tenere le gambe chiuse,forse avresti anche tu un bel San Valentino >>   ringhiò il biondo,mentre gli occhi della ragazza si spalancarono a dismisura,e Blaise rimaneva pietrificato sulla poltrona.
<< Ma…ma >>  tentò di dire la mora inghiottendo l’aria.
<< Ma un corno. Sparisci dalla mia vista,ora >>  disse gelido,e Pansy si voltò con le lacrime agli occhi,scappando via. Draco solo allora si calmò tornando a sedersi.
<< Draco,sei stato troppo duro. Perché ? Sai che è fatta così >>   provò a indagare Blaise.
<< Qualcuno doveva dirglielo prima o poi >>   sbuffò lui,tornando a guardare le fiamme del camino,mentre Blaise scuoteva la testa. 

 
 
 
 



Eccomi qui !!!!
I’m back !! Eh già,sono tornata. Dopo tre settimane,lo so,lo so. Ma davvero,la scuola mi sta seriamente facendo a pezzi,e andrà sempre peggio mi sa. Ma  ho usato ogni minuto libero per poter dedicarmi al capitolo,che spero sia stato di vostro gradimento,perché,non fa parte dei  miei preferiti,ecco. Detto ciò,ringrazio come sempre chi recensisce,mette la storia tra le seguite,preferite e ricordate,e anche voi che leggete in silenzio,si lo so che siete qui !!! ;) Dedico il capitolo a tutti voi. Vorrei che nessuno si fosse scandalizzato per le paroline “magiche” usate da Draco nelle ultime battute,detto ciò,al prossimo capitolo,cercherò di fare il prima possibile.
Baciii Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Sadness ***


I giorni passavano veloci,sembravano quasi volassero via,e così le settimane. In men che non si dica Febbraio era andato via,e Marzo,nemmeno a dirlo,era quasi giunto al termine. Gli ultimi due mesi erano stati abbastanza duri per i componenti dell’ES,che pian piano avevano iniziato a destreggiarsi bene nei vari incantesimi,sebbene dovessero avere sempre mille occhi aperti. Ginny era quella più in difficoltà di tutti,dettato dal fatto che la ragazza alternava lo studio,alle lezioni dell’ES e agli incontri con il biondo serpeverde,che nell’ultimo periodo si era fatto più strano. Il loro rapporto era strano. Non era più  solo un giocare a qualcosa a cui non avrebbero dovuto giocare,ma adesso facevano anche altro. Spesso passavano pomeriggi a parlare,di tutto e di niente al tempo stesso,e il tempo scorreva talmente veloce che Ginny non se ne accorgeva. Al contempo però,diventava difficile il fatto che lui fosse a capo della squadra d’inquisizione,spesso per puro caso o fortuna,era riuscita  ad evitarlo a tarda notte,quando tornava alla torre dall’esercitazione,e lui era ancora in giro per il castello. Hermione,d’altro canto,non poteva essere più felice. La sua vita andava bene,e la storia con Fred,seppure con battibecchi continui e quotidiani su cose stupide,non poteva andare meglio. Era un momento d’oro nella sua vita. Aveva il ragazzo che amava accanto a se,le migliori amiche con lei, il suo gruppo, e la vita di tutti i giorni le piaceva un sacco. Anche Harry stava meglio. Da un paio di settimane,era stata ufficializzata la sua relazione con Cho,e sembrava anche piuttosto preso dalla ragazza,sebbene,qualcuno ancora non ne fosse molto convinto. Infatti,Neville,non faceva che ripetere che non era affatto giusto,ne nei confronti di Ginny,che in quello loro,dopo ciò che aveva fatto. Per lo meno,pensava che fosse troppo presto. Chi stava peggio di tutti era Blaise. Il ragazzo non se la passava molto bene nell’ultimo periodo. Un po’ per la scuola che lo stava stressando,e un po’ perché,sebbene non lo volesse ammettere,lui era ancora molto innamorato di Hermione,e vederla scambiarsi sorrisi,baci e tenerezze con Fred,non lo faceva stare bene. L’unico ad essergli vicino era Draco,che ovviamente non perdeva occasione di mormorare insulti a mezza voce nei confronti della riccia e del ragazzo quando passavano davanti a loro. Nel suo piccolo,cercava di risollevare l’amico,ma negli ultimi giorni sembrava impossibile. Proprio in quel momento Blaise stava svoltando l’angolo del corridoio ovest per andare dalla parte opposta del castello e stare un po’ solo,quando andò a sbattere contro qualcuno. Istintivamente si portò in avanti a sorreggere la persona che aveva urtato,riconoscendo quel corpo tra le mani. Quando la ragazza alzò lo sguardo rimase indecisa sul da farsi mordendosi il labbro forte.
<< Grazie…..Blaise >>  sussurrò a mezza voce.
<< Di niente,Hermione >>  rispose lui. Poi con un cenno la superò per andar via,ma lei lo fermò.
<< Blaise,come stai ? >>
<< Non lo so,tu ? >>   rispose lui  un po’ duro,e lei abbassò lo sguardo.
<< Io sto bene, grazie. Mi dispiace,per quel che può valere >>   cercò di dire Hermione,ma il moro scosse la testa.
<< Hermione,non fraintendermi,ti prego. Io sono felice che tu stia bene,sul serio,ma non sono sicuro di volerlo sapere. Cerca di capirmi >>  sospirò il moro,e Hermione si morse il labbro torturandolo. Non si parlavano da quando si erano lasciati,e lei sapeva che lui provava ancora qualcosa per lei.
<< Lo so,scusami >>
<< Non devi scusarti,non hai fatto niente di male. Certo,escludendo il fatto che ti fossi innamorata di un altro che non era il tuo ragazzo. Ma c’è da dire che ho sbagliato anche io. Non mi pento della nostra storia,ma forse,avrei dovuto capire prima che tu eri già innamorata di lui >>  disse Blaise,mentre la ragazza lo fissò incerta,non sapendo cosa dire. Poi scosse la testa.
<< No, Blaise. Sono io che avrei dovuto capire cosa provavo molto prima. Avrei evitato di far soffrire più persone >>   disse lei dispiaciuta. Blaise annuì,per poi voltarsi e andare via.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
<< Allora ? >>  chiese il ragazzo mentre svoltavano l’angolo del corridoio per andare nei giardini del castello.
<< Allora cosa ? >>   chiese il moro sistemandosi gli occhiali sul naso.
<< Come va con Cho ? Tutto ok ? >>  chiese Ron ovvio.
<< Oh,bhe si. Va tutto alla grande con lei. E’ carina,sempre disponibile,e gentile. E’ davvero una brava ragazza,ma a volte non so,diventa strana >>   ammise Harry.
<< In che senso diventa strana ? >>
<< Bhe,spesso i nostri discorsi ritornano su Cedric,e la cosa non mi va giù. O meglio,non mi va di parlarne in continuazione dopo l’anno scorso,ma a volte sembra che lei non aspetti altro che parlare di lui. Come se stando con me facesse un torto a lui >> 
<< Amico,non puoi certo aspettarti che sia tutto rose e fiori. Voglio dire,lui era il suo ex fidanzato,ed è morto. Io un po’ la capisco. In fondo,sei stato l’ultimo a vederlo vivo >>   disse Ron grattandosi il capo.
<<  Si,hai ragione Ron. A proposito,hai visto Hermione ? >>
<< Non la vedo da colazione. Ormai passa la maggior parte del tempo con mio fratello,è alquanto strano a volte >> 
<< Un po’. Ma credo che se non si sarebbero messi assieme,avremmo dovuto sorbirci tutta l’ira di Hermione per un bel po’ >>  rise Harry,seguito subito dall’amico.
<< Comunque,credo che sia in giro >>
<< Già,dovremmo trovarla,voglio fare una lezione dell’ES stasera,e ho bisogno di lei per passare la voce alle ragazze >> 
<< Si,potremmo dire anche a Luna di avvertire gli altri di corvonero >>  suggerì il rosso,mentre Harry annuiva,per poi essere distratto da un urlo acuto. I due si guardarono riconoscendo la voce in quella di Ginny,e presero a correre veloce verso l’altra parte del giardino.
<< Che schifo >>  aveva ringhiato Ginny,non appena i due erano arrivati. La scena che avevano davanti li lasciò confusi per qualche attimo. Ginny aveva una faccia che disgustata era dir poco. E a meno di un metro da lei c’era Draco Malfoy che la fissava con cipiglio alzato e scocciato.
<< Calmati, Weasley >>   le disse il ragazzo,non essendosi accorto della presenza degli altri due.
<< No,Merlino che schifo >>   continuò Ginny,quando la voce del fratello la fece voltare di scatto. 
<< Ron >>  disse lei,sorpresa di trovarsi il fratello a pochi passi. Morgana,se fossero arrivati dieci secondi prima,l’avrebbero trovata schiacciata all’albero a baciare Malfoy.
<< Ginny,stai bene ? Che diavolo ci fai con Malfoy ? >>   urlò il rosso. Draco lo fissò scocciato per poi ignorarlo del tutto,cosa che sorprese Harry non poco. Infatti,continuò a fissare il biondo facendolo innervosire.
<< Si,sto bene Ron >>  rispose lei.
<< Sicura ? Ti abbiamo sentito urlare e siamo corsi qui >>   continuò il fratello con apprensione.
<< Tranquillo Lenticchia. Tua sorella è talmente stupida da urlare per un insetto. E tu,Potter,vuoi un autografo per caso ? Piantala di fissarmi >>   ringhiò Draco.
<< Un…un insetto ? >>  chiese il rosso confuso,mentre Ginny gli indicava un grosso coso viscido che strisciava lungo l’albero.
<< E riguardo a te Malfoy,non sono stupida,ma gli insetti mi fanno senso >>  disse lei scrutandolo,mentre l’altro alzava gli occhi al cielo.
<< Io me ne vado,è stato già abbastanza patetico assistere a questo teatrino >>   disse lui.
<< Che ci facevi con mia sorella ? >>  disse Ron stringendo i pugni.
<< Ho sentito urlare Lenticchia,e si dia il caso che sono un prefetto,e a comando della squadra d’inquisizione. E’ più che logico che sia corso qui >>   disse scocciato. Non gli doveva alcuna spiegazione. Lanciò uno sguardo a Potter. Il bambino sopravvissuto non gli credeva,glielo leggeva negli occhi. Ma non poteva accusarlo,la sua motivazione era più che valida.
<< Io devo andare da Luna accidenti,me ne ero quasi scordata >>  disse d’un tratto Ginny portandosi una mano sulla fronte.
<< Si brava,corri Weasley. I tuoi grandi impegni ti attendono >>   la prese in giro lui.
<< Lasciala in pace >>  disse duro Harry.
<< Che vuoi Potter ? Ancora non ne hai abbastanza ? Se qualcuno dovrebbe lasciare in pace lei quello sei tu. Tornatene a firmare autografi alla tua ragazza da facili costumi >>   gli sputò in faccia il biondo,mentre Harry a sentire quelle parole si avventò su di lui. I due iniziarono a picchiarsi,mentre Ron stava per correre in soccorso all’amico,che non stava avendo la meglio sul serpeverde. Ginny lo precedette mettendosi tra i due e trascinando il biondo a qualche metro di distanza,mentre Ron tirava Harry.
<< Harry,non ne vale la pena >>  disse Ron.
<< Ma non lo senti come parla a Ginny ? E quello che ha detto su Cho ? >>  urlò il moro.
<< La verità fa male,Potter >>  rise sadico Draco. Ginny lo strattonò facendolo voltare verso di lei.
<< Ginny,vieni subito qui >>  urlò Ron.
<< Ronald basta. So difendermi da sola,non ho bisogno che qualcuno faccia a pugni per me. E in ogni caso,non sei di certo tu la persona che ha il diritto di dire a qualcuno come devo essere trattata >>  disse Ginny furiosa,fissando il moro con odio.
<< Ma  Ginny . . .  >>  tentò Harry.
<< Non l’hai sentita,Potter ? Ancora mi meraviglio che qualcuno ti venga dietro >>  ringhiò il biondo.
<< Malfoy,sta zitto >>  disse Ron.
<< Cinquanta punti in meno a grifondoro per aver aggredito un prefetto >>  disse Draco,massaggiandosi il labbro sul quale il grifondoro lo aveva colpito.
<< Co-cosa ? >>  gracchiò Ron incredulo,mentre il biondo sorrideva vittorioso. Ma poi fece una smorfia di dolore che non passò inosservata alla ragazza accanto a lui.
<< Andiamo in infermeria >>  disse Ginny guardandolo,ma lui la fissò come se fosse impazzita.
<< Mollami Weasley >>  ringhiò scostandosi brusco. Poi fece per andarsene e passandole accanto le sussurrò  “Ci vediamo più tardi”,e lei annuì impercettibilmente.
<< Merlino se lo odio >>  ringhiò intanto il fratello,mentre lei lo guardava con cipiglio alzato.
<< Siete solo degli immaturi. Io vado da Luna >>  e così dicendo se ne andò. Ignorando completamente le proteste di Ron che la chiamava per dire di tornare subito li. Sentiva gli occhi feriti del moro addosso,ma non le importava un fico secco.
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Quando Draco entrò in camera sua,si ritrovò Blaise stravaccato sul suo letto con uno dei suoi tanti libri tra le mani.  Il moro si accorse della sua presenza e dopo averlo guardato qualche attimo,lo fissò sconcertato.
<< Hai fatto a botte ? >>  chiese stranito. Il biondo non era il tipo da risse,a meno che non si trattasse di Potter e combriccola. E in quel caso,forse era lo stesso.
<< Si Blaise,davvero perspicace >>   disse lui acido continuando a massaggiarsi la mascella,sulla quale appariva un leggero taglio,che gli stava dando un enorme fastidio.
<< Mmh,fammi indovinare,Potter ? >>   disse il moro ridacchiando,e l’amico lo guardò male,un po’ offeso.
<< Zab,non è giornata >>  ringhiò il biondo scostando l’amico malamente,e sedendosi sul letto.
<< D’accordo. Come mai vi siete presi a pugni ? >>
<< Perché San Potter e Lenticchia non sono in grado di farsi gli affari loro   >>
<< Qualcosa mi dice che centra Ginny >>  sospirò Blaise,mettendosi seduto meglio per ascoltare.
<< E  va bene, si. Ero con lei,sotto l’albero del giardino,quello grande che fa ombra. A un certo punto ha lanciato un urlo,perché uno strano insetto viscido si muoveva sul tronco e veniva verso di lei che vi era poggiata vicino. Potter e company hanno sentito l’urlo e sono corsi. Poi,puoi immaginare la storia >>   disse il biondo,mentre il moro scuoteva la testa divertito.
<< Non sei del tutto arrabbiato,però >>  gli fece notare il moro.
<< Diciamo che Ginevra ha detto a Potter cose poco carine >>  disse Draco con un espressione tutt’altro che scettica sul volto. Sembrava avesse vinto alla lotteria.
<< E’ per questo che non sei entrato inveendo contro Potter >>  disse Blaise. Il moro sospirò,sapeva fin troppo bene quello che passava per la testa a Draco.
<< Piuttosto,tu che ci fai qui ? >>  disse il biondo cambiando discorso.
<< Ti aspettavo >>  disse lui.
<< Ok,spara >>  disse Draco,mentre si alzava per togliersi il maglione e la camicia.
<< Perché ti spogli ? >>  chiese Blaise fissandolo.
<< Perché San Potter mi si è buttato addosso,e siamo finiti in terra,quindi vorrei farmi una doccia >>   disse il biondo con ovvietà,mentre l’altro annuiva.
<< Bhe,comunque,niente di che. Ho incontrato Hermione >>  disse tutto d’un fiato.
<< E sei venuto qui per questo ? >>  disse il biondo scocciato,mentre Blaise lo fissò male. Draco scosse la testa.
<< Ok,scusa – disse – parla  >>  
<<  Mi ha chiesto come stavo. Insomma,come voleva che stessi ? >>
<< Tipico delle donne. Prima ti accoltellano e poi vengono a chiedere se il taglio è troppo profondo >>   sputò Draco.
<< E questa saggezza da dove ti esce ? >>  disse il moro fissandolo. Draco alzò gli occhi al cielo.
<< E poi ? >>
<< E poi cosa ? >>
<< Tutto qui ? Ti ha chiesto come stavi e basta ? >>   disse il biondo.
<< No,si è scusata,e poi nulla,le ho detto che avrei dovuto capire molto prima di chi fosse realmente innamorata,e lei ha detto che è colpa sua. Che avrebbe dovuto essere lei la prima a capirlo >>
<< Almeno l’onestà non le manca. Grifoni ! --  commentò  acido Draco  -- bhe,che ti aspettavi ? >>
<< Nulla,ma non so se mi abbia fatto bene parlare con lei >>
<< Blaise,prima te la levi dalla testa meglio è >>  disse il serpeverde andando in bagno,e sparendo dietro la porta.
 
 
 
 
 
 
 
 



<<  Mmmh,non sai quanto mi sei mancata >>  sospirò il ragazzo con il viso nell’incavo del collo di lei.
<< Ma se sono passate soltanto un paio d’ore >>   ribeccò lei ridacchiando.
<< E allora ? Ho aspettato mesi,ovvio che ora non posso fare a meno di te >>   rispose lui.
<< Come fai a trovare sempre le parole giuste ? >> 
<< Dimentichi che so sempre come lasciarti a bocca aperta,Mione >>  ridacchiò Fred stringendola di più a se.
<< Già,lo fai sempre >>  sospirò Hermione accucciandosi di più sul petto del ragazzo. Poi si alzò in punta di piedi sfiorandogli il mento con il naso. Fred abbassò leggermente il volto per far incontrare i loro occhi,e successivamente le loro labbra. Amava baciarla,non avrebbe fatto nient’altro dalla mattina alla sera.
<< Credo che Potter voglia fare un’esercitazione stasera >>  disse lui a un tratto,facendo alzare gli occhi al cielo alla ragazza.
<< Quando smetterai di chiamarlo così ? Mi ricordi Malfoy >>  sbuffò lei.
<< Mi spiace,ma dopo quello che ha fatto a Ginny,non credo di poterlo perdonare. E in ogni caso,io sono molto più carino di Malfoy >>  disse Fred fiero,mentre la ragazza scoppiava a ridere,e lui la fissava offeso.
<< Non prendertela,solo che non mi stavo riferendo alla bellezza,ovvio che tu sei molto più carino di lui,ma Malfoy,rimane sempre da brividi >>  
<< Bhe,ci sono ragazze che morirebbero per i suoi brividi. Allora,rettifico. Sono molto più carino di qualsiasi serpeverde >>   disse lui sarcastico e tornando a guardarla. Hermione scosse la testa divertita,prima che la parola serpeverde le facesse pensare all’incontro di qualche ora prima,e infatti sul suo viso passò una fitta di dispiacere che al rosso non sfuggì.
<< Ok,che succede ? >>  chiese Fred.
<< Cosa ? Nulla >>  rispose lei sconcertata. Possibile che lui la conoscesse così bene ?
<< Mione,non costringermi a farti parlare con la forza,sputa il rospo >> 
<< Ho incontrato Blaise stamattina >>  ammise lei mordendosi il labbro.  Fred la fissò qualche istante,per poi alzare un cipiglio,non sapeva cosa dire,cosa voleva dirgli ? Perché sembrava così mortificata per ciò che gli aveva detto ? Che fosse successo qualcosa con la serpe ?
<< Cos’è successo ? >>  disse lui cercando di non sembrare strano,ma la sua espressione ammetteva l’esatto opposto,
<< Nulla Fred,nulla te lo giuro,non ti sto ment….>>
<< Frena,frena. Ti ho solo fatto una domanda,non ti sto accusando di nulla >>  rispose lui.
<< Scusa,è solo che mi è parso così triste e solo,non lo avevo mai visto così,mi ha fatto pena,ed è tutta colpa mia >>
<< No amore no,non è affatto colpa tua – disse Fred prendendole il viso tra le mani – tu non hai nessuna colpa,ok ? Non si comanda al cuore,l’amore non va a comando,e non si può scegliere chi amare,quindi non devi incolparti di nulla,perché non hai fatto niente di sbagliato,l’unica cosa che hai fatto è stata innamorarti di me,così come io amo te. Magari la colpa è sua,che si è innamorato di te,ma sei così bella e meravigliosa che sfido chiunque a non innamorarsi di te,ok amore ? Hai capito ? >> 
Hermione annuì e lo abbracciò forte,mentre lui la stringeva tra le sue braccia.
<< Sai sempre come tirarmi su  >>
<< Sono qui apposta >>,disse lui baciandole la fronte.  
 
 
 
 
 
 
 


Hermione rientrò in sala comune con una faccia sconsolata,e Ginny se ne accorse immediatamente. Prima che Ron potesse aprire bocca e dire qualcosa alla riccia,la rossa la prese per un braccio trascinandola nella loro camera,con la scusa che doveva farle vedere una maglietta nuova.
<< Allora,dov’è questa maglia ? >>   chiese Hermione vedendo l’amica restare a fissarla.
<< Ok,ora ho la conferma che c’è qualcosa che non va. Come hai fatto a credere che io volessi davvero farti vedere una maglia ? >>  disse Ginny incrociando le braccia al petto,mentre l’altra si mordeva appena il labbro.
<< Oh >> sussurrò solamente la riccia. Ginny le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla.
<< Herm,va tutto bene ? >>
<< Si Gin,è tutto ok. Sono solo un po’ stanca >>
<< Sarà,ma non ti credo. Fred è rientrato poco prima di te,ma lui stava bene,quindi non credo che il tuo umore sia dovuto a lui >>   disse la rossa. Hermione la fissò qualche istante prima di prendere un grosso respiro.
<< Ok,è solo che oggi ho incontrato Blaise,e non aveva per nulla una bella cera,tutt’altro. Poi,come se non bastasse mi è sembrato tremendamente triste,non lo avevo mai visto così,e mi sono sentita in qualche modo responsabile. Insomma,è colpa mia se sta così >>   disse la riccia portandosi una mano alla fronte.
<< Ora capisco. E Fred ? Cosa dice di tutto ciò ? >>
<< Lui dice che non devo incolparmi di nulla,che non ho fatto niente di male. Ma mi sento lo stesso responsabile,sebbene gli abbia promesso che non ci avrei pensato >>    ammise triste la ragazza. Ginny le rivolse un sorriso e le si avvicinò,mettendosi in ginocchio davanti a lei. Le prese una mano tra le sue e la guardò.
<< Non serve che tu ora ti crucci in questo modo. Ciò che è stato,è stato,niente di più niente di meno. Non era destino,le cose vanno sempre come devono andare,e vuol dire che è così che sarebbe andata >>   le disse la rossa. Hermione alzò il viso a fissarla,guardandola ridacchiando. Aveva già sentito quelle parole.
<< Un vecchio amico ? >>  chiese infatti la riccia,e l’altra annuì con un sorriso.
<< A proposito,per stasera è fissata un’esercitazione >>   disse subito Ginny,ricordandosi cosa il fratello le avesse dette poco prima.
<< Sul serio ? Credevo ci sarebbe stata la settimana prossima >> 
<< Si,ma a quanto ho capito,pare che Harry sia di nuovo in punizione con la Umbridge per tutta la settimana prossima,quindi ha anticipato ad oggi e domani >>  spiegò veloce la ragazza.
<< Di nuovo ? Ma quando imparerà a tenere quella sua boccaccia chiusa quando c’è quella megera ? >>  si infuriò la riccia.
<< Non lo so,ma a sentire George,deve essere stata una litigata coi fiocchi,e a quanto ne so,persino i serpeverde gliene hanno dette di tutti i colori >> 
<< Immagino la faccia di Malfoy nel mentre >>  disse Hermione.
<< Sicuramente,oltretutto dopo quello che è successo oggi pomeriggio >> 
<< Cosa mi sarei persa ? >>
<< Diciamo che Harry e Draco sono passati di nuovo alle mani,ma non è stata colpa mia,o almeno credo >>
<< Che cosa ? E io perché lo vengo a sapere solamente ora ? Per Merlino,che cosa è successo ? >>  urlò Hermione. In fondo nessuno ne aveva parlato nella scuola.
<< E’ stata una cosa da nulla,e comunque,anche stavolta Draco non aveva fatto  nulla. Piuttosto,come dici tu,c’è qualcuno che non sa tenere la bocca chiusa >>  disse Ginny alzando gli occhi al cielo.
<< Bhe,immagino che Malfoy sia bravo  a chiudere le bocche,con te ci riesce benissimo >>   disse Hermione scoppiando a ridere,mentre l’altra la guardò  a bocca aperta,quasi scandalizzata.
<< Herm !  Ma come ti viene in mente ? >>
<< Oh,andiamo Ginny. Sai cosa intendo,è difficile zittirti >>  continuò la riccia,mentre la rossa le rispose con una linguaccia con fare elegante.
 

 
 
 
 
 

 

Ciao a tutti !!!
Eh,si,sono viva,sono ancora qui,tranquilli. Purtroppo la scuola non mi ha dato tregua in queste settimane,quindi ho usato ogni minuto libero per scrivere,sebbene a me,personalmente,il capitolo piaccia poco e niente. Sapete,ormai,che sono un amante dei capitoli lunghissimi,ma questo è corto per i miei standard,semplicemente per una questione di tempo,e mi spiaceva dover farvi aspettare ancora. Alla prossima,sicuramente prima,date le vacanze. Come sempre ringrazio tutti,anche chi legge in secret.
Baci Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Revelations ***


L’unica cosa che riusciva a sentire era la punta della bacchetta sulla gola. Le faceva un male cane,ma non poteva farsi sfuggire un gemito di dolore,se lo meritava in fondo. Lo aveva deluso,se così si può dire.   

Qualche ora prima . . .

 
<< Sul serio,dobbiamo proprio ? >>   chiese Ginny sbuffando per la milionesima volta quella mattina.
<< Si Ginny,dobbiamo. E’ importante >>  ribeccò l’amica.
 << Herm,io non ho voglia di restare chiusa in quella stanza a guardare Harry e la Chang che si scambiano occhiate vomitevoli,mentre gli altri cercano di concentrarsi su qualche incantesimo. E poi la Umbridge ci sta alle costole >> 
<< Ginny,non ti darà mica fastidio Cho ? >>  chiese Hermione sbarrando gli occhi.
<< Sei impazzita ? Certo che no,era solo una constatazione. Mi preoccupa la Umbridge,e Draco non è molto tranquillo ultimamente. Dice che se becca chi va in giro a notte fonde gliele farà passare di santa ragione. Ha capito che c’è qualcosa che non va,e io non posso mentirgli ogni cinque minuti per scappare alle esercitazioni >>
<< Quindi non vuoi mentirgli perché la cosa tra di voi si sta facendo seria >>  disse Hermione,ma Ginny scosse la testa.
<< Non c’è nulla di serio,qualunque cosa sia,semplicemente non mi piace dovermi trovare alle strette. E lui ha notato qualcosa,anche se non ha indagato,non è stupido tutt’altro >> ammise la rossa ridacchiando. La cosa però non la faceva stare affatto tranquilla,il pensiero che il biondo potesse scoprire quello che facevano la mandava in panico,e come se non bastasse aveva una strana sensazione addosso quel giorno.
<< Hai ragione,riguardo alla Umbridge anche. Fred dice la stessa cosa,non è tranquillo,considerando che tiene Harry sott’occhio peggio di un radar >>  disse inviperita la riccia. Proprio in quel momento due occhi vigili incrociarono i loro,che si scambiarono un’occhiata complice prima di voltare l’angolo e dividersi. Il paio di occhi però,ne seguì solo una.
 
 
 
 
 





Arrivò al sesto piano con il fiatone mentre cercava di capire in che direzione andare,non poteva evitarlo in modo evidente,ma quella mattina non era affatto giornata. Svoltò a sinistra,ma lui la seguiva,sapeva che la stava seguendo,aveva un passo felpato,ma lei lo avrebbe udito anche tra una folla ormai.
<< Scappi Weasley ? >>   sussurrò lui.
<< Mi pare di averti già detto una volta che io non scappo >>  rispose lei,decidendo di voltarsi,per trovarsi il viso del ragazzo a pochi centimetri dal suo.
<< Non sembra >>
<< Bhe,sarà stata una tua impressione >>
<< Sul serio ? Dì un po’,c’è qualcosa che dovrei sapere ? >>  chiese il biondo.
<< Cosa ? >>  chiese Ginny fingendo di non aver capito,ma lui assottigliò lo sguardo.
 << Dal modo in cui stavate discutendo tu e Granger sembra proprio che sia successo qualcosa,e in quanto capo della squadra d’inquisizione saresti pregata di riferirmelo prima che lo venga a sapere da altre fonti >>  disse Draco scostandole una ciocca infuocata dietro l’orecchio.
<< Malfoy,non c’è nulla che non va,e poi è cattiva educazione origliare >>
<< Io non stavo origliando,ma la tua faccia non prometteva nulla di buono >>  disse lui.
<< Stavamo parlando di Harry e Cho,se proprio vuoi saperlo >>  disse Ginny scostandosi un po’,giusto quel minimo per respirare.
<< Perché ? Cosa te ne importa di Potter e della sua nuova ammiratrice ? >> affilò lo sguardo il serperverde,evidentemente infastidito dall’aver sentito pronunciare quel nome dalla bocca di Ginny.
<< Ci sono tante ragioni per intraprendere un discordo Draco,non necessariamente lo si fa per interesse >>  rispose la rossa,mentre la campanella suonava e indicava la fine della terza ora.  Ginny doveva muoversi,aveva lezione con la Mcgranitt,ma il biondo sembrava ancora un po’ titubante sulla sua risposta. Ginny si spostò e fece per andarsene,ma il biondo l’afferrò per un braccio costringendola a voltarsi verso di lui un’altra volta.
<< Gin – sospirò nervoso – sicura che non c’è nulla che devi dirmi ? >>  chiese un’ultima volta,ma stavolta senza pretese,lo chiese in maniera quasi gentile. Ginny si morse il labbro,non poteva spifferare nulla sull’esercito di silente,ma non sapeva cosa fare,non riusciva a guardarlo in quegli occhi di ghiaccio che ora la fissavano fiduciosi e a mentirgli. Ma non aveva scelta.
<< Draco,è tutto ok >>  cercò di sorridere a malapena,mentre il biondo l’avvicinò baciandole appena le labbra umide e lasciandola andare subito,mentre la porta dell’aula di divinazione si apriva a qualche metro da loro.
 
 







Rientrò nella stanza,ma quel senso di inquietudine che l’aveva accompagnato per tutto il giorno sembrò non mollarlo nemmeno in quell’istante. Non capiva,c’era qualcosa di strano nei dintorni,in parecchi studenti anche,soprattutto grifondoro. Lui era un bravo osservatore,e non si fidava mai,ma quella volta aveva ceduto,o meglio aveva finto di cedere,non era ancora convinto del tutto. Sentì la porta della camera cigolare e ne vide entrare un Blaise piuttosto assonnato nonostante fossero le tre del pomeriggio. Il moro gli si avvicinò,e si andò a sedere accanto a lui sul letto,mentre Draco si issava a sedere e poggiava la schiena alla spalliera del letto,prendendo a giocare con il cravattino.
<< Non hai una bella cera >>  constatò il moro.
<< Nemmeno tu >>
<< Bhe,io sono stanco. La tua scusa qual è ? >>
<< C’è qualcosa che non mi torna >>  ammise il biondo.
<< A cosa ti riferisci per l’esattezza ? >> 
<< Non lo so Blaise,ma qualunque cosa sia ha a che fare con Gin,o con i grifondoro in generale. C’è qualcosa nell’aria,ma non so spiegarti cosa >>   disse Draco. Blaise lo fissò qualche istante,per poi annuire. Aveva capito la sensazione dell’amico,in effetti aveva notato anche lui strani movimenti,ma non pensava ci fosse qualcosa di cui preoccuparsi tanto.
<< Ti preoccupa così tanto ? >>
<< No,è che mi infastidisce non sapere di cosa si tratta >>
<< Ginny che dice al riguardo  ? >>
<< Nulla,che va tutto bene >>  disse il biondo lanciando la cravatta per terra e facendo fare un fischio ironico all’amico.
<< Credi che lei ti stia mentendo,quindi >>   disse Blaise massaggiandosi la mandibola,e il biondo annuì scostando lo sguardo.
<< Non lo credo. Lo so per certo,e la cosa non mi piace per niente. Odio che mi si tenga nascosta la verità >>
<< Magari è qualcosa che lei non può dirti >>  suggerì il moro,ma l’altro era ancora titubante.
 << Siamo in una scuola Zab,cosa diavolo potrebbe esserci che non può dirmi ? >>
<< Non so,forse qualcosa riguardante Potter >>  disse il moro,e a quel nome gli occhi del biondo andarono a fulminarlo. La cosa,se così fosse stata,lo irritava già a morte.
<< Non credo. Non gli dà importanza,non avrebbe senso >>  disse Draco. La cosa che più lo infastidiva non era tanto il non sapere,anche lui aveva i suoi segreti,ma lo preoccupava cosa sarebbe successo se davvero ci fosse stato qualcosa sotto.  Che posizione avrebbe dovuto prendere ?
<< In ogni caso c’è la Umbridge,tu sei solo il vigilante,se così possiamo dire >>
<< Bhe,si dia il caso che mio padre abbia apprezzato non poco questa scelta della Umbridge,la riempie di complimenti per avermi scelto. E quella vecchia non fa altro che adularmi nella speranza che io lo dica a mio padre >>   disse schifato il biondo,mentre l’amico scoppiava a ridere.
<< Effettivamente,è proprio una cosa da Lucius >>
<< Già. Bhe,ora dovremmo andare >>  disse Draco alzandosi.
<< Dove ? >>  chiese l’altro confuso.
<< A lezione Zab,dove diavolo vorresti andare ? >>   chiese Draco guardandolo con un cipiglio alzato.
<< Non abbiamo lezione,ma due ore buca,scordato ? >>
<< Giusto >>  sospirò il biondo tornando a sedersi sul letto sbuffando.
<< Draco ? >>
<< Mmh ? >>
<< Qual è la cosa che ti sta preoccupando maggiormente ? Il fatto che lei non ti dica le cose ? O che non hai idea della tua reazione ? >> chiese Blaise scrutandolo a fondo. Draco sospirò,il suo amico lo conosceva davvero bene doveva ammetterlo.
<< Non ne ho idea Zab. Lei non deve dirmi nulla,così come io non le dico niente,non siamo una coppietta felice,siamo. . .bhe,qualunque cosa siamo,non implica il dover dirci le cose >>  sbuffò,mentre il moro scuoteva la testa. Non sarebbe mai cambiato. A un tratto sentirono la porta scuotere da qualcuno.
<< Avanti >>  disse Draco.
<< Dra,devi correre,subito >>  disse Nott,e in men che non si dica il biondo si precipitò fuori.
 
 
 
 
 
 




<< Che diavolo vuol dire che anticipiamo l’esercitazione ? >>  urlò George.
<< Così mi è stato riferito,insomma vuoi calmarti ? >>  disse Lee sbuffando.
<< No che non mi calmo. Vuole farci uccidere tutti ? Non possiamo farla prima delle dieci,ci scoprirebbero in dieci minuti >>  continuò il ragazzo.
<< Sono d’accordo,ha ragione lui. Se andiamo lì alle nove ci scopriranno. Come facciamo a spiegare che alle nove,il tavolo di grifondoro è già vuoto ? E che non si vede nessuno in giro ? Non ha senso >>   disse Angelina sostenendo il fidanzato. L’intera sala comune rosso oro era attenta all’ascolto e molti ragazzi concordavano con loro,era troppo rischioso.  In quel momento entrò Harry seguito da Ron ed Hermione,mentre Fred e Ginny scendevano le scale dei rispettivi dormitori. Il primo corse dalla riccia e le schioccò un bacio,mentre la rossa si sedette comoda su una delle poltrone.
<< Si può sapere perché tutto quel baccano ? Cercavo di fare un pisolino >>  commentò Fred sbadigliando.
<< Succede che quest’imbecille ha deciso di farci uccidere tutti da quella vecchia megera >>  disse George fulminando Harry con lo sguardo.
<< Che significa ? >>  chiese a quel punto Ginny,sostanzialmente confusa da tutta quella confusione.
<< Significa che l’esercitazione di stasera avverrà alle nove >>  disse Angelina,mentre Ginny sentì le vene ghiacciarsi.
<< Ma sei impazzito ? E cosa dovremmo dire ? >>  disse subito la ragazza.
<< Ora ho la conferma che è sul serio un’idiota >>  disse Fred in modo dispregiativo,beccandosi una gomitata nelle costole da Hermione. Lui la fissò scuotendo le spalle,non gli importava di offenderlo,e lei non poteva farci nulla.
<< Ragazzi non succederà nulla,ho già avvisato corvonero e tassorosso,sono tutti d’accordo >>  spiegò il moro.
<< Fantastico,ora dovremmo spiegare che ben tre tavolate e non una sola sono misteriosamente sparite nel castello >>  disse Ginny ironica,facendo voltare tutti verso di lei.
<< Ginny, è sicuro >>  disse Ron,ma lei lo guardò come se fosse impazzito.
<< Sicuro ? Tu sei più rincitrullito del tuo amico. Come diavolo vi viene in mente ? Vi siete scordati che quella vecchiaccia ci sta alle calcagna ? Per non parlare delle serpi e di quella maledetta squadra d’inquisizione >>  urlò lei,mentre Dean e Seamus le davano man forte,così come più della metà della sala.
<< La Umbridge non ci sarà,è al ministero,e i professori poi,a loro non interessano queste cose,basterà che entro le nove tutti noi avremmo lasciato la sala grande >>  spiegò il rosso,ma per Ginny fu come se non avesse parlato.
<<  Tu non dici nulla,Herm ? >>  chiese all’amica. Era l’unica che non aveva ancora aperto bocca,e la cosa la preoccupava.
<< Sono dalla tua parte Ginny,anche per me è rischioso,ma non sono io a decidere >>  disse la riccia sospirando.
<< Fantastico,siete matti >>  commentò George.
<< L’esercitazione si farà,punto e basta >>  disse Harry. 
<< Si può sapere chi ha avuto questa brillante idea di anticipare e farci ammazzare ? >>  disse Fred.
<< Bhe,a dire il vero è stata Cho >>  ammise il bambino sopravvissuto,mentre parecchi sguardi voltarono al cielo. Quello di Ginny e Fred invece,era a dir poco schifato.
<< Ma certo,perché non ci abbiamo pensato prima >>  disse Fred fintamente scioccato.
<< Che intendi dire ? >>  chiese Harry fissandolo.
 << Appena quella lì ti dice qualcosa ti fai comandare a bacchetta >>  gli sputò in faccia.
<< Non tirare Cho in mezzo a questa storia,ha solo pensato che approfittando dell’assenza della vecchiaccia,allora avremmo potuto fare un’ora di lezione in più >>   disse il moro.
<< E solo perché è stata lei a dirlo,allora dovremmo essere condannati tutti >>   disse Ginny incredula.
<< Ti da fastidio che lei mi dia consigli ? >>  chiese il moro quasi soddisfatto.
<< No,mi da fastidio che diventi sempre più stupido >>  disse lei,per poi bloccarsi un attimo. Lo aveva detto sul serio ? Bhe,era quello che effettivamente pensava. Tanto valeva dirlo.  Tutti la stavano fissando a bocca aperta,ma non le fregava affatto,anzi se ci fossero stati meno occhi indiscreti,allora avrebbe continuato,ma non ne valeva nemmeno la pena.
<< Amo mia sorella >>  ridacchiò Fred,prendendosi l’ennesima gomitata in dieci minuti,ma potè giurare di vedere anche Hermione mordersi il labbro per non ridacchiare.
<< Ma…ma Ginny >>  provò Ron,ma la ragazza fu impassibile,li scostò uscendo da dormitorio,mentre le mani del moro ancora ribollivano.
 
 
 
 







L’ora di cena era arrivata,e tutti erano in sala grande,ma l’aria era piuttosto pesante. I professori mangiavano tranquillamente,mentre l’aria ai tavoli degli studenti era leggermente diversa. I tassi mangiucchiavano,ma apparivano tesi,non sapevano nascondere bene le loro emozioni. I corvi si guardavano intorno lanciandosi occhiate tra di loro,come se aspettassero la prima mossa di qualcun altro. I grifondoro,sembravano i più calmi e tranquilli. Dopo la sfuriata in sala comune,si era deciso che le cose rimanessero così com’erano,ovvero secondo il piano della Chang. Ginny era ancora arrabbiata,ma poi Fred ed Hermione l’avevano fatta rilassare e calmare,gli stessi Fred ed Hermione che ora litigavano per la torta al cioccolato che stava nel piatto della ragazza. Più li guardava più li trovava teneri,erano fatti l’uno per l’altra. Si voltò a guardare l’orologio grande sulla porta della sala grande,le otto e quarantacinque. Mancava poco. Vide parecchi tassi e corvi e anche qualche grifondoro alzarsi e uscire da li. Possibile che non conoscessero la parola discrezione ? Pensò. Si lanciavano occhiate,ma Bravi,questo le veniva da dire. La strana sensazione di inquietudine stava tornando più forte di prima. Alzò lo sguardo sul tavolo delle serpi dinnanzi a lei,e quello che vide le fece mancare il respiro. Draco la fissava con le braccia incrociate al petto sul tavolo,la guardava dritto negli occhi,ma non con il solito sguardo,no,tutt’altro. Sembrava arrabbiato,la fissava,non sbatteva nemmeno le palpebre,sembrava stesse aspettando qualche suo movimento per attaccarla. Ginny ingoiò a vuoto. Che sapesse ? No,impossibile. Allora perché aveva quella faccia ? Lo vide scostare di botto lo sguardo e si calmò,ma poi si rese conto che aveva abbassato il volto solo per permettere alla Parkinson di sussurrargli qualcosa all’orecchio. Ma come ? Ora si faceva avvicinare da lei ?  Vide Hermione scuoterla appena,e lei si alzò annuendo,rendendosi conto che il loro tavolo era quasi vuoto,così come gli altri,fatta eccezione per le serpi. Si alzò piano e uscì con gli occhi di ghiaccio di Draco,che erano tornati a perforarle la schiena.
<< Ginny,stai bene ? >>  le chiese la riccia mentre affrettavano il passo per arrivare al settimo piano.
<< No Herm,ho una brutta sensazione >>   disse la rossa fissandola.
<< Che genere di sensazione ? >>
<< Non lo so,ma ce l’ho da stamattina,e più passa il tempo più peggiora >>
<< Sicura di non aver mal di pancia o altro >>
<< No Herm,sto bene,ma ho questa cosa addosso che sembra non andar via >>
<< Ginny,calmati ti prego. Centra Malfoy ? >>  chiese allarmata la riccia,ma l’altra scosse la testa.
<< No o credo per lo meno. Prima a cena non smetteva di fissarmi Herm,sembrava arrabbiato anzi di più >> 
<< Credi che sappia ? >>  chiese Hermione bloccando la loro corsa.
<< Se fosse così,siamo in giganteschi guai. Era già dubbioso,quest’uscita di scena così teatrale gli avrà chiarito ogni dubbio. Ho visto come mi guardava,sembrava che non aspettasse altro che vedermi fare un passo falso o un gesto sbagliato >>  disse Ginny mettendosi una mano tra i capelli.
<< Ginny,andrà tutto bene. Malfoy è inquietante a volte >>
<< Non l’ho mai visto così >>  urlò lei ormai davanti alla porta che si stava aprendo. Hermione si morse il labbro e annuì. Anche lei era piuttosto scettica,ma ormai era fatta e insieme alla rossa entrarono.
 
 
 
 
 
 
 
 




Era esausta. Due ore e mezzo,e non riusciva più a concentrarsi. Aveva affinato la tecnica di parecchia incantesimi,e si sentiva
soddisfatta di se stessa,ma la stanchezza iniziava a farsi sentire. Si voltò e vide i gemelli lanciare schiantesimi a Ron che cercava invano di schivarli,mentre Angelina e Hermione fissavano i rispettivi fidanzati con cipiglio severo,intimandoli di smetterla,ma sapevano che non le avrebbero ascoltate. Harry dall’altro lato della sala stava posizionando meglio il braccio a una ragazza bionda di tassorosso che gli faceva gli occhi languidi,di sicuro non avrebbe fatto piacere alla Chang. A proposito,ma dov’era ? Come ? Prima li aveva fatti sgobbare per un’ora in più e messi in pericolo e poi non si presentava ? Ginny solo in quel momento si rese conto che la ragazza non era presente nemmeno a cena,e la cosa non le piaceva per niente. Come se i suoi pensieri si fossero trasformati in azione sentì un botto fortissimo che la fece volare almeno a dieci metri da dove si trovava. Che diamine succedeva ? Alzò il viso e tossì tra la polvere delle pietre del muro crollato e vide gli altri fare lo stesso. Il polverone dinnanzi a loro si districò lasciando modo di vedere cosa era successo. Il cuore di Ginny si congelò nello stesso istante in cui incrociò un paio di occhi di ghiaccio che la guardavano furenti. Si alzò piano,mentre i ragazzi accanto a lei facevano lo stesso. La voce stridula della Umbridge si fece largo,e lei spalancò gli occhi,non appena si rese conto che Draco stringeva per la collottola la Chang. Ecco dov’era. Che dannata vipera.
<< Pensavate di poter ribellarvi alle mie regole ? >>  urlò la megera facendosi largo  << Poveri sciocchi ragazzini. Il signor Potter è davvero un vile per cacciare nei guai anche voi,non trovate ? >>
<< Loro non centrano,è stata una mia idea >>  urlò il diretto interessato,ma la Umbridge lo fissò come se avesse appena visto il diavolo.
<< Silenzio ! – urlò – sarete puniti severamente per questo affronto a me e al ministero. Signor Malfoy,la pregherei di scortare i Weasley,la signorina Granger e il signor Potter nel mio ufficio. Immediatamente >>  disse la rospa senza ammettere repliche.  Draco mollò la Chang,e si diresse a passo spedito verso di lei. Ginny lo guardava avvicinarsi,aveva uno sguardo indecifrabile. La afferrò per un braccio e le puntò la bacchetta alla gola spingendola fuori dalla stanza delle necessità,sotto lo sguardo di tutti con il fiato sospeso,e quello soddisfatto della Umbridge. Vide Nott e gli altri afferrare il resto dei suoi fratelli,Hermione e Harry,e seguire loro,mentre la Umbridge ordinava al resto degli studenti di ritornare nel proprio dormitorio,in quanto a breve sarebbe passato un avviso riguardante la punizione.
<< Flitt,tocca un solo capello alla mia ragazza e ti faccia saltare quei denti da castoro che ti ritrovi >>  urlò Fred,alla serpe che aveva afferrato Hermione.
<< Zitto Weasley >>  ribeccò l’altro,ma Fred non gli diede ascolto. Arrivarono all’ufficio della Umbridge e Draco spalancò la porta spingendo Ginny all’interno,mentre gli altri continuavano ad entrare. Non potevano fare nulla,avevano le bacchette puntane contro.




 

Ora . . .  

 
Cominciava a bruciarle il punto in cui Draco le stava premendo la bacchetta,era come se volesse farle sentire quello che provava lui in quel momento. Rabbia,ira,frustrazione,delusione,forse. Poteva capirlo. Il suo sguardo quando l’aveva vista in quella stanza era stato indecifrabile,per un momento aveva pensato che le avrebbe tirato uno schiaffo quando si era avvicinato. Si sentiva in colpa per avergli mentito,ma non poteva fiatare su quell’argomento. Non con lui.
<< Allora,da chi cominciamo ? >>  chiese la voce smielosa della Umbridge non appena varcò la soglia,e prese a fissarli quasi divertita dalla situazione. Harry le inveì contro,cosa che non aiutò.
<< Abbiamo trovato questa,preside >>  disse Flitt,consegnandole  un foglietto di pergamena,che Ginny capì subito cosa essere. Era l’elenco dell’esercito. Dove cavolo lo avevano trovato ?
 << Esercito di Silente ? C’è lui dietro tutto questo ? Convocherò immediatamente il ministro,ora stesso  >>  disse inviperita la rospa. Sentì il petto del biondo schiacciarla più a se,e non capì se fosse per la rabbia o per qualcos’altro.
<< Silente non centra >>  disse Harry pieno di rabbia. 
<< Questo lo vedremo signor Potter. E’ ora di fare due chiacchiere con Silente,e lei verrà con me >>  disse indicando a Nott la porta,il quale non se lo fece ripetere due volte e uscì trascinando Harry per condurlo da Silente.
<< Cosa facciamo noi ? >>  disse Draco,aprendo bocca per la prima volta da quando lo aveva visto. La sua voce era fredda e distaccata,formale e al contempo metteva i brividi. Ginny non l’aveva mai sentita così,faticava a credere che potesse essere davvero la voce del biondo. Doveva davvero essere arrabbiato.
<< Scortateli alla loro torre,e assicuratevi che non ci sia nessuno in giro. In tal caso vi autorizzo a usare la magia,se non dovessero voler essere scortati al proprio dormitorio >>   disse la vecchia,e il biondo annuì.  La Umbridge uscì per essere seguita da Nott con Harry,mentre le altre serpi uscivano per dirigersi al dormitorio di grifondoro. Draco fece uscire prima tutti e lui uscì per ultimo,trascinando la rossa con lui. Salirono al terzo piano,e mentre gli altri si dirigevano a prendere l’altra scala,lui si infilò in un  corridoio stretto e buio,per poi uscire nell’ala est. Ginny si guardò intorno. Non sapeva ci fosse quel passaggio.  Ma non ebbe tempo di fare nulla che si sentì schiacciare contro il muro.
<< Non c’è nulla che non va,giusto ? >>  disse Draco pieno di rabbia ripetendo le sue stesse parole.
<< Non potevo aprire bocca,credo che tu lo abbia capito >>  rispose lei spingendolo per toglierselo di dosso.
<< Credi che sarei corso dalla Umbridge a spifferare tutto,vero ? >>
<< Perché non lo avresti fatto ? >>  urlò lei.
<< Certo che si,solo per vedere Potter crogiolarsi nel suo dolore >>  sputò lui pieno di risentimento.
<< E’ questo il problema ? Il fatto che sia stato Harry ad organizzare tutto ? >> 
<< Il problema è che nonostante tutto,nonostante tutto quello che ha fatto a te,abbia ancora gente che gli va dietro in queste sue diavolerie di insurrezioni,compresa te >>   disse lui guardandola pieno di rabbia.  Non capiva. Come poteva dopo tutto quello che era successo,continuare ad andargli dietro ?
<< E’ questo che pensi ? Io non vado lì perché c’è lui. Io ci vado perché quello che c’è la fuori deve essere combattuto e io devo imparare  a difendermi da sola >>  urlò Ginny. Vide in lui passare una consapevolezza che non gli aveva mai visto,ma fu questione di un attimo prima che tornasse a chiudersi in se stesso.
<< Non mi piace che mi si tengano nascoste le cose >>  le urlò in faccia facendola indietreggiare,ma la verità era che aveva avuto paura. Cosa avrebbe fatto se la Umbridge gli avesse chiesto di torturarla per avere informazioni ?  Avrebbe davvero eseguito gli ordini ? Non lo sapeva. Ma il solo pensiero di essere lui a farle del male gli faceva venire il voltastomaco,ma non poteva dire questo. Non poteva e basta.
<< Tutti abbiamo dei segreti >>  disse Ginny addolcendo il tono. Lo vedeva combattuto,ma non sapeva spiegarsi il perché. Gli si avvicinò, e lo fece voltare verso di lei poggiando la sua fronte con la sua.
<< Non cercare di comprarmi Weasley >>  sussurrò lui,quasi divertito. Ora si che riconosceva quella voce.
<< Non lo farò >>  disse lei,per poi lasciargli un bacio sulla guancia e correre via. 
 

 
 
 
 
 

 



Eccomii Qui !!!!!!!!!!!!
Lo so,lo so. Vi direte,ma non si vergogna a tornare qui dopo tutto questo tempo ? Bhe,vi risponderò SEMPRE. Non so davvero da dove iniziare le scuse,ma quello che la scuola è in grado di fare nell’ultimo mese lo sa solo Dio. Vi prego in ginocchio di accettare le mie scuse,e ve lo chiedo col cuore in mano. Ho lavorato tutta la giornata di oggi a questo capitolo,proprio per darvelo entro stasera. Mi sono arrivati diversi avada kedavra e cruciatus,credo di sapere da parte di chi erano. Mi scuso di nuovo,ma sul serio non so cosa dire,in quanto sono dispiaciuta. Come ho sempre detto non ho intenzione di abbandonare la storia all’improvviso,se non aggiorno è solo per mancanza di tempo,in tutti i sensi. Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e che potrete perdonarmi. Baciiissimiiiii  a tutti,in tanto per farmi perdonare lo dedico a _nene7775_ e  a fangirl_Lidja
Alla prossima,spero in fretta,Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Problems ***


<< Ginny – urlò Ron – dove diamine eri finita ? >>
<< Ron,non iniziare. Siamo tutti abbastanza nei casini per adesso >>
<< Quando siamo arrivati qui tu non eri con noi,eri sparita insieme a Malfoy. Ti ha fatto qualcosa ? >>
<< Non mi ha fatto nulla,tranquillo >>
<< Come poteva farti qualcosa ? D’altronde lui ora è il buono della situazione >>  si intromise Dean,beccandosi un’occhiataccia dalla ragazza.
<< Tu dovresti farti gli affari tuoi. Piuttosto,novità ? >>  chiese ancora.
<< Harry non è ancora tornato >>  rispose Hermione,mentre Fred le carezzava il polso.
<< Ma come ? Sul serio cambiate discorso ? Non mi pare che tu abbia risposto a Ron >>  disse ancora il moro,mentre la vena sulla fronte di Fred si gonfiava. Il rosso si voltò a fissare il ragazzo e gli fece un sorriso talmente finto che quello si zittì. Mai scontrarsi con la furia di Fred Weasley.
<< La vecchia megera gliene starà dicendo di tutti i colori,e poi Silente è con lui,quindi possiamo stare tranquilli. Io me ne vado a letto,è stata una giornata pesante. Herm,vieni con me ? >>  disse Ginny,mentre tutti la fissavano sbigottiti,la riccia compresa.
<< Beh,che avete da guardare ? >>  chiese come nulla fosse.
<< Harry non è tornato,e tu vuoi andartene a dormire ? >>  chiese Seamus,ma lei alzò le spalle.
<< Come ho detto – sbuffò la rossa – con lui c’è Silente,fine della storia >>  e così dicendo salì le scale per andarsene nel suo dormitorio. Hermione la fissò andare via,ma lei non sapeva cosa fare. Harry non era tornato,e lei doveva assolutamente aspettarlo,ma d’altro canto Ginny avrebbe voluto sicuramente parlare con lei. Era rientrata circa mezz’ora dopo di loro,quindi doveva essere successo qualcosa con Malfoy. Sentì il fiato caldo di Fred sul collo,e si voltò a fissarlo.
<< Va da lei >>  le sussurrò,mentre sul volto di Hermione si faceva largo una faccia stupita.
<< Come hai . . >> 
<< Ti conosco – gli sorrise il rosso – credo che per Potter ci voglia ancora un po’,quindi vai >>. Lei annuì e si diresse al piano di sopra,mentre Ron si voltò a fissare il fratello a mo di domanda.
<< Scende subito >>  rispose Fred alla domanda muta,e l’altro annuì,continuando a fissare la porta,nella speranza che si aprisse subito. 
 
 
 
 



Draco rientrò nella sua stanza lanciando per aria tutte le carte che si trovavano sulla sua scrivania. Si staccò la cravatta e la lanciò in fondo alla stanza. Non aveva mai avuto un tale atteggiamento,ma ora la rabbia aveva preso il sopravvento,sentì la porta cigolare,e ne vide entrare un Blaise a dir poco sconvolto.
<< Che diavolo è successo qui dentro ? >>  urlò il moro.
<< Niente >>  rispose l’altro stizzito.
<< Niente ? Draco,tu non hai mai lanciato qualcosa per terra >>
<< C’è sempre una prima volta >>  ringhiò il biondo.
<< Si può sapere che ti prende ? >>  disse Blaise.
<< Che mi prende ? Mi prende che preferirei non essere così dannatamente bravo a  capire quando qualcosa non va >> rise isterico il ragazzo,mentre il moro iniziava a preoccuparsi sul serio.
<< Parli di tutto questo casino ? >>  chiese e l’altro annuì.
<< Hai parlato con Ginny ? >> 
<< Certo che si,ma ti giuro che quando l’ho vista in quella stanza avrei voluto darle una sberla che non avrebbe mai scordato >>
<< Tu non le faresti mai del male >> 
<< E questa cosa mi fa salire una rabbia,perché ci ho provato. L’ho trascinata via di nascosto,e l’ho sbattuta al muro,ma vederla così spaventata e sempre così fiera di tutto ciò che fa,mi manda in bestia,e non mi fa capire più niente >>  urlò il biondo.
<< Dra,io credo che lei non ne potesse parlare,insomma è abbastanza ovvia come cosa >>  disse il moro.
<< Io odio non sapere le cose,e soprattutto di dover fingere che non mi accorga di nulla >>
<< Questa era una cosa che lei non poteva controllare,è qualcosa in cui era in mezzo e basta. Capisco la tua rabbia,ma . .  . >>
<< No – urlò il principe della serpi prendendo l’amico per il colletto – tu,non capisci. Se ci fossi stato tu al mio posto,e la vecchiaccia ti avrebbe chiesto di farle del male davanti a lei e a tutti,tu cosa avresti fatto ? >>.  Blaise sbiancò a quelle parole. Non ci aveva pensato,e adesso capiva perfettamente la situazione in cui si era ritrovato l’amico poco prima,poteva comprenderlo,eccome,se poteva. Lui non era voluto entrare nella squadra d’inquisizione,sebbene glielo avessero proposto,ma non si era mai fermato a pensare il perché Draco era sempre taciturno in quei giorni. Lui sospettava già qualcosa,glielo aveva detto proprio quel giorno,e la paura che provava nel sapere che sarebbe potuto accadere che la vecchia lo avrebbe obbligato a far del male a qualcuno,se non proprio Ginny,lo mandava in bestia. Se lui avesse fatto parte della squadra,e magari la Umbridge gli avesse chiesto di far del male ad Hermione,allora lui come si sarebbe comportato ? Fissò il biondo che si era allontanato passandosi una mano tra i capelli.
<< Hai ragione Dra,non ci avevo pensato >> ammise il moro,e l’altro annuì in segno di frustrazione.
<< Ma è tutto ok ora,no ? >>
<< Per ora,ma ci saranno delle conseguenze molto pesanti a riguardo. Non so ancora cosa,spero solo che non sia ciò che vorrei evitare >>  disse lui.
<< Dra ? >>
<< Mmh ? >> 
<< Se dovesse accadere ciò che non vuoi – deglutì Blaise – tu,cosa farai ? >>
<< Io ? Io non ho scelta Blaise,non ne ho mai avuta. Farò quello che mi sarà ordinato,così come è stata la mia vita fino ad ora >>
<< Se la vecchia ti chiedesse di fare del male a Ginny,tu lo faresti ? >>  urlò Blaise scioccato.
<< Non potrei comunque evitare che ciò avvenga. Sebbene odi Potter per ciò che ha fatto,e mi da il voltastomaco che sia io a fargli del male,non mi fido a lasciarlo fare a qualcun altro. Quindi si,Blaise,si. Se mai dovesse accadere le farei del male. Perché non ho scelta,e perché sono l’unico che potrebbe pensare a lei dopo >>
<< Che intendi ? >>  chiese il moro frastornato.
<< Che so io come comportarmi,e a te non deve interessare >>  ringhiò il biondo serpeverde.  Blaise si voltò passandosi una mano sui capelli e facendo un respiro incredulo. Sentì un picchiettare dietro a un quadro,e il biondo avvicinarsi. Draco lo spostò rivelando un enorme falco con una pergamena nel becco,il biondo la prese e diede una nocciolina all’uccello,che tornò in quel passaggio.
<< Chi è ? >>  chiese Blaise.
<< Mio padre >>  rispose Draco stringendo la pergamena tra le mani e lanciandola all’amico. Il moro la prese al volo e la lesse incredulo.
 

Sono molto fiero di te e di ciò che hai fatto stasera,Draco. Molto bene. Ho ricevuto i complimenti per il tuo lavoro dalla Signorina Umbridge,e sai che ciò mi reca molta soddisfazione. Continua così.

                                                                                                                                  L.M

 

 
 
 
 



Quando Hermione entrò in camera vide Ginny stesa sul letto con la faccia rivolta al soffitto.
<< Non guardarmi così >>  disse la rossa senza però distogliere lo sguardo.
<< E come dovrei guardarti ? Sei praticamente scappata qui,e ti comporti in maniera strana,sembravi . . . >>
<< Sembravo ? >>  chiese la rossa.
<< Non lo so,arrogante,forse è il termine adatto >>  disse la riccia sbuffando.
<< Scusa Hermione,ma sono solamente incazzata per aver assecondato questa follia quando era ovvio che saremmo finiti nei guai. Eccome,se ci siamo finiti,ci manca poco che non ci abbiano fatto niente, e non oso immaginare cosa ci accadrà domani mattina >>  disse Ginny alzandosi dal letto nervosa.
<< Ok,hai ragione ma adesso calmati. Perché sei tornata dopo di noi ? Anche le serpi hanno pensato male al fatto che tu e Malfoy siete spariti >>
<< Che cosa ? >>
<< Proprio così. Poi chissà come,Flint ha iniziato a dire che Malfoy voleva divertirsi un po’ e ha litigato con Ron ovviamente. Cos’è successo ? >>  disse Hermione.
<< Nulla. Mi ha solo trascinata via per farmi una ramanzina di quelle che non finiscono più. Era arrabbiato e ha tutti i motivi del mondo per esserlo. Gli ho mentito per mesi,e solo Merlino sa come sono riuscita ad evitarlo per i corridoi delle volte a notte fonda. La sua faccia quando è saltato il muro e mi ha vista lì,Dio sembrava volesse uccidermi,e si è comportato come  se io non fossi nulla,era freddo >>
<< Ginny,dubito che dinnanzi alla Umbridge potesse esporsi >>
<< Non parlo di quei momenti,ma di come mi ha guardata quando eravamo soli. Non avevo mai sentito la sua voce tanto fredda,nemmeno quando prende in giro Ron. Sembrava deluso e la bacchetta poi,Dio santo mi ha davvero fatto male quando me la premeva sul collo >>  urlò la rossa,mentre la riccia si mordeva il labbro non sapendo cosa rispondere.
<< Non credo che ti farebbe del male,nonostante tutto >>  ammise Hermione.
<< Il fatto che non lo farà,non vuol dire che non voglia >> disse Ginny mettendosi a guardare fuori dalla finestra.
 
 
 






Non poteva credere a quello che era accaduto,e ora ? Cosa avrebbe detto agli altri ? A tutti ? Che Silente li aveva abbandonati e mollati con la rospa ? Tutto per colpa sua. Forse gli altri avevano avuto ragione,era stata una cavolata anticipare il tutto,e poi,Cho probabilmente era stata costretta a convincerlo,sicuramente l’avevano fatta parlare con il veritaserum. Dannazione ! Era stato uno sciocco,e ora non sapeva come fare. Ripensando alle parole di Ginny,si rese conto che forse era davvero diventato idiota,ma poi pensando a come Malfoy la teneva incollata a se gli salì di nuovo una rabbia immane. Tra tutti quelli a cui poteva attaccarsi era andato proprio da lei. Poteva prendere lui e pestarlo,ma no,aveva preso Ginny. Arrivò dinnanzi al ritratto della signora grassa ed entrò. Trovò tutti a fissarlo,e ora si che era nei casini. Vide Hermione scendere le scale e correre verso di lui abbracciandolo.
<< Merlino Harry,era ora. Cos’è successo ? Dicci tutto. Ti hanno fatto qualcosa ? >>  disse lei e poi sentì Fred sbuffare.
<< Okok,poche smancerie >>  disse il rosso tirando Hermione verso di se e cingendole la vita,in un chiaro gesto di possesso.
<< Non mi hanno fatto niente,certo,per ora >>  disse il ragazzo sistemandosi gli occhiali. Era molto agitato e si notava molto.
<< Forza parla >>  lo incoraggiò Neville. Stava per rispondere,quando si rese conto che mancava una testa rossa all’appello,la più importante per lui.
<< Dov’è Ginny ? >>  chiese guardandosi attorno.
<< Non sono affari tuoi dov’è mia sorella. Se hai qualcosa da dire fallo e basta >>  ringhiò Fred,mentre Lee ridacchiava.
<< E’ tornata poco prima di te,ma molto dopo di noi >> disse Ron,beccandosi un’occhiataccia dal fratello maggiore. Che voleva dire tardi ? Era con Malfoy ?
<< Parla o me ne vado >>  disse George nervoso. Non digeriva quella situazione.
<< Siamo andati all’ufficio di Silente e abbiamo preso a discutere. Silente si è preso tutte le responsabilità sull’ES dicendo che è stata una sua idea. Il ministro è arrivato,ha ordinato il suo arresto,e lui è sparito >>   spiegò Harry,mentre gli occhi di tutti si spalancarono per la sorpresa.
<< Sparito ? Che vuol dire sparito ? Mi prendi in giro ? >>  disse Fred avvicinandosi pericolosamente,ma Hermione lo trattenne per permettere all’amico di spiegare.
<< Non mi sto inventando nulla. E’ andato via,non so dove >>
<< Ci ha mollati qui con la vecchiaccia ? Sul serio ? >>  disse George incredulo,mentre molti ragazzi iniziarono a parlare e urlare contemporaneamente in segno di protesta.
<< Ragazzi basta !! Non serve a nulla arrabbiarsi arrivati a questo punto. Dobbiamo agire >>   disse Harry.
<< Agire ? E finire come stasera ? Tu sei pazzo >>  commentò Lee incredulo.
<< Mi spiace Harry – disse Angelina – ma dopo stasera,dire che saremmo sorvegliati è poco. Non ci lasceranno respirare da soli. Fare qualcosa sarebbe avventato e molto stupido >>
<< Angelina ha ragione,ma d’altronde qui di stupidi ce ne sono abbastanza >>  disse poi la voce di Ginny che stava scendendo le scale e aveva sentito tutto.
<< Che vuoi dire ? >>  disse Harry.
<< Che in questo momento non sei certo la persona migliore a cui dare il comando >>
<< Vorresti averlo tu ? Sei uscita di senno ? Ti hanno fatto il lavaggio del cervello ? >> urlò lui.
<< Abbassa i toni con me,Harry. Non voglio dare nessun tipo di ordine,non sono te !! >>  disse lei piena di risentimento,mentre i pugni del moro si stringevano.
<< E cosa avresti in mente,sentiamo ? >>
<< Silente non andrebbe mai via così. Deve aver lasciato qualcosa,un segno,un indizio,qualunque cosa >>  spiegò lei.
<< E’ vero >>   disse Hermione   << Non avrebbe mai fatto nulla del genere,senza averci prima pensato >>.
<< Bene – commentò la rossa – niente cose stupide >>   e così dicendo lanciò uno sguardo al bambino sopravvissuto che continuava a fissarla arrabbiato. Poi si voltò e si mise comoda su una poltroncina dinnanzi al camino,mentre gli altri ragazzi si dividevano. Chi andava a letto,chi parlava,chi leggeva.
 
 
 
 
 
 
 



Quella mattina l’aria in sala grande era molto pesante,sembrava ci fosse stata una battaglia,e ora regnava la quiete più assoluta. Draco stava seduto in silenzio al suo posto,con Nott davanti a lui che divorava la sua colazione. Osservava gli altri tavoli,tutti in assoluto silenzio,come ad aspettare qualche bufera da un momento all’altro. Silente non c’era,e nemmeno gli altri professori. La cosa iniziava a farsi strana,molto strana. Spostò lo sguardo al tavolo dei grifondoro,nessuno rideva o scherzava quella mattina,nemmeno i gemelli Weasley. La zannuta stretta al suo di gemello non diceva nulla,persino il caro amichetto di Potter stava con la testa china sul piatto senza ingozzarsi. Potter era,beh,era semplicemente Potter,forse solo più patetico del solito. Riguardo agli altri,erano tutti assorti nei loro pensieri,forse anche nelle loro paure. Vide con la coda dell’occhio Piton parlare con la Mcgranitt,la quale stava mettendo una mano dinnanzi alla bocca come sorpresa da qualcosa. No,decisamente quella situazione non gli piaceva,e sapeva che da un momento all’altro la Umbridge sarebbe entrata e avrebbe sparato le sentenze per quanto accaduto. Ginny fissava dritto davanti a se,non dava retta a nessuno,e il biondo si stava leggermente innervosendo. Non andava per nulla bene,doveva parlare con lei,avvisarla di ciò che stava accadendo,sebbene non lo capisse nemmeno lui. Si alzò,e si avvicinò al tavolo rosso-oro,sotto parecchi sguardi attoniti. Quando le fu dietro le posò una mano sulla spalla,facendola voltare e incontrando il suo sguardo sorpreso.
<< Ho bisogno di parlare con te >>  le disse subito. Odiava i giri di parole,non aveva tempo per giocare. Ginny sembrò capirlo,perché si alzò subito facendogli segno di fargli strada. Lui si voltò,non prima di aver notato Potter digrignare i denti. Uscirono dalla sala grande,e poi si fermarono nel corridoio principale.
<< Che succede ? >>  chiese Ginny. Qualcosa non andava,sapeva che lui non l’avrebbe mai chiamata in pubblico,se non fosse stato qualcosa di davvero essenziale.
<< Non so cosa sta accadendo di preciso,ma la situazione è strana Weasley,molto strana >> 
<< Se ti riferisci ai comportamenti degli studenti,beh,credo sia una cosa normalissima dopo quanto accaduto ieri,aggiungici Silente che sparisce,ovvio che la situazione sia strana >>  disse Ginny.
<< Silente cosa ? Che vuole dire sparito ? >>  chiese il biondo confuso.
<< Non sai cos’è successo ? >>  disse la rossa sorpresa. Credeva che lui sapesse tutto. Ma evidentemente quella volta non era così.
<< No,non so nulla. Non ho visto la Umbridge per tutto il giorno,e nel caso te ne fossi dimenticata,le altre case stentano a parlare con noi >>  gli fece presente il ragazzo alzando un sopracciglio. Lei sbuffò ridacchiando,e poi iniziò a spiegare.
<< Ieri sera,quando Harry è tornato,ha detto che la Umbridge aveva chiamato il ministro per discutere con Silente di quanto accaduto. A quanto pare il preside si è preso tutta la colpa,e quando il ministro ha deciso di arrestarlo e farlo scortare ad Azkaban,lui è sparito,e nessuno l’ha più visto. Se nemmeno la vecchiaccia si vede,vuol dire che lo starà cercando. A scuola non si parla d’altro,com’è possibile che non lo sapessi ? >>   disse Ginny.
<< Non lo so,ma ora è tutto più chiaro. Weasley,fa attenzione >>
<< Perché ? >>
<< Perché ? Silente è sparito,di certo non verranno a cercarlo a casa mia,ma a casa tua si >>  disse Draco adocchiando il gruppetto di grifoni che si stava avvicinando a loro.
<< Lo pensi sul serio ? >> chiese lei mordendosi l’interno guancia e avvicinandosi di più  a lui. Draco la fissò curioso,non aveva visto i suoi amici ?
<< Si Weasley,lo penso,e ne sono quasi certo. In ogni caso la vecchia se la prenderà con voi appena tornerà. Avete ancora una punizione da scontare >>  disse Draco scrutandola.
<< Non sai cos’ha in mente ? >>  gli chiese Ginny,proprio mentre Ron arrivava correndo verso di lei,seguito dagli altri,soprattutto da un Harry a cui quella vicinanza non piaceva per niente.
<< Spero di sbagliarmi a riguardo,se è quello che intendi >>  le rispose lui.
<< Su cosa vorresti sbagliarti,furetto ? >>  disse Ron avvicinandosi.
<< Non sono affari tuoi lenticchia,non sto parlando con te >>  rispose il biondo astioso,mentre l’altro diveniva rosso per la rabbia.
<< Lo faresti ? >>  gli chiese Ginny di punto in bianco,prendendolo alla sprovvista. Lui si voltò a guardarla,cosa doveva fare ora ? Risponderle ? Davanti a tutti ? Lo stava guardando ansiosa di avere una risposta,oramai la conosceva bene,e sapeva che lei aveva capito cosa lui intendesse. Prese un profondo respiro per distendere i muscoli,e poi piantò gli occhi di ghiaccio in quelli verdi di lei.
<< Si >>   le rispose,poi si voltò e si diresse dalla parte opposta,senza voltarsi. Ginny lo guardò allontanarsi,e poi deglutì l’aria. Lo aveva detto con una tale semplicità da farle venire i brividi lungo la schiena.
<< Ginny,che voleva Malfoy ? >> le chiese subito Ron,ma lei scosse la testa.
<< Nulla >>
<< Nulla ? Ma se avete parlato per quasi mezz’ora ? >>  disse il fratello incredulo.  Lei non lo ascoltò nemmeno,fissò Hermione che parve capire al volo,poi si staccò dagli altri dirigendosi in giardino, mentre Ron le urlava di fermarsi.
 

 
 
 
 
 
 
 


Eccolo qui,è arrivato anche questo capitolo. Da quanto ho capito,avete voluto uccidermi in molto,ma sul serio ho moltissimi impegni. Spero che il capitolo vi piaccia,il prossimo è già in fase di lavorazione,inoltre non dimenticate che ho anche un’altra storia da portare avanti e che non aggiorno da molto. Inoltre ho iniziato a pubblicare I see you anche su watt pad. Come al solito sono grata a tutti coloro che hanno recensito,letto,e apprezzato. Grazie mille a tutti voi. Buona lettura,alla prossima,
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** When tears are the only thing you got ***


Fred stava camminando avanti e dietro da circa un’ora con le mani nei capelli per scompigliarli. Come se quel gesto poi,potesse aiutarlo. Lee che era rientrato una ventina di minuti prima lo aveva trovato in quello stato e aveva fatto una battuta,alla quale però,il rosso non aveva dato il minimo cenno di aver ascoltato,così ora si trovava lì a fissarlo come nulla fosse. In quel momento entrò George,che si scambiò un occhiata veloce con il gemello facendo innervosire il moro lì presente. 
<< Si può sapere che succede ? >>  chiese Lee piuttosto scontroso. Non li aveva mai visti così. George invece di rispondere si avvicinò alla finestra passandosi una mano tra i capelli.
<< Eh no,anche tu no,eh >>  sbottò  Lee nel vederlo assumere gli stessi atteggiamenti di Fred.
<< Cosa ? >>  rispose il rosso distratto.
<< Per l’amor del cielo,che vi prende ? >> 
<< Lee,noi dovremmo parlarti  >>  disse Fred,fermando una volta per tutte quella marcia senza meta.
<< Di cosa ? Del vostro essere idioti ? C’ero già arrivato da solo >>   sbottò il ragazzo,facendo scappare una risatina ai due.
<< Dobbiamo parlare >> disse George.
<< Seriamente >>  continuò il gemello,andando a sedersi sul letto,mentre l’amico a quel punto lo imitava cambiando espressione.
<< Noi abbiamo preso una decisione – iniziò Fred – una decisione a cui pensavamo già da tempo,ma crediamo che ora sia arrivato il momento >>
<< Di che state parlando ?  >>  fece il moro guardigno squadrando prima l’uno poi l’altro.
<< Noi dobbiamo andarcene, amico >>   disse George senza peli sulla lingua,mentre Lee si congelava sul posto spalancando gli occhi. Il  moro rimase fermo e immobile,non potevano dire sul serio,no ?
<< State scherzando ? >>   deglutì piano,ma la faccia dei due gli fece capire che non scherzavano per niente.  
<< No – sospirò George – lo sapevamo già da tempo,dovevamo solo capire quando sarebbe stato il momento giusto >>
<<  E credi che lo sia ora ? Con tutto quello che sta succedendo ? >>  urlò il moro.
 << Non urlare >>  disse Fred ammonendolo,mentre l’altro lo fissava incredulo.
<< Fai sul serio ? Vorreste un applauso ? >>
<< Lee,è quello che ci sentiamo di fare. Non ha senso restare qui per noi,non vogliamo questo,non è il nostro destino >>  provò George. Un po’ Lee li capiva,ma non vedeva il motivo di farlo a due mesi dal diploma.
<< Ma mancano solo due mesi >>  provò il ragazzo.
<< Dobbiamo andare ora. Due mesi è troppo tempo,e poi dobbiamo vendicarci della vecchia >> disse Fred indicando le loro mani,lacerate dalla punizione della megera.
<< Cosa ne pensa vostra madre ? >>
<< Capirà >>
<< Ed Hermione e Angelina che dicono ? >>  disse il moro,provando a giocare l’ultima carta,anche se sapeva che nessuno sarebbe stato al livello di Molly Weasley.
<< Non sanno nulla >>  disse George. Il moro strabuzzò gli occhi incredulo. Non potevano evitare di dirglielo.
<< E credete di andarvene così ? Andranno su tutte le furie,lo sapete bene >> 
<< Parleremo con loro in questi giorni >>
<< Quando ? >>  disse il moro massaggiandosi le tempie.
<< Entro la fine della settimana >>  ammise Fred,mentre il gemello annuiva.
 
 
 
 
 
 
 
 

Aveva una strana sensazione addosso,e  non le piaceva per niente. Si scostò i capelli dal viso,ma se ne pentì appena sentì una fitta alla mano. Dio se le doleva. Quella rospa,non sapeva nemmeno lei cosa le avrebbe voluto fare. Se solo avesse potuto. Era notte fonda,e lei come al solito se le cercava da sola le sciagure. Non doveva girare nei corridoi,e lo sapeva bene,ma non riusciva  a stare in quella sala comune senza litigare con qualcuno,o peggio litigare con Harry. Non facevano altro da quando li aveva beccati la Umbridge. Stava per svoltare un angolo quando si sentì afferrare per un polso e sbattere contro la parete fredda del castello. Un paio di occhi di ghiaccio la fissavano freddi e innervositi come non li aveva mai visti.
<< Che diavolo ci fai in giro a quest’ora ? Stai cercando di farti uccidere Weasley ? >>  sputò il biondo.
<< Fa troppo caldo in sala comune,e poi sono problemi miei >>
<< Sono anche miei se a trovarti sono io,e ringrazia che non ti sia imbattuta in Nott >>  disse Draco gelido. Ginny deglutì al sentir nominare la serpe dai capelli nerissimi. Di sicuro non sarebbe così tranquilla se al posto di Malfoy avesse incontrato Nott. Ma da quando lei era tranquilla con Malfoy ? Forse,non doveva. Forse.
<< Fila alla tua torre,Weasley >>  continuò il ragazzo. La stava chiamando per cognome,ma c’era di più e Ginny glielo leggeva negli occhi. Cercava di essere freddo,ma qualcosa lo stava tradendo.
<< No >>  disse lei,con tutta l’intenzione di capire cosa avesse.
<< Non costringermi ad usare la forza >>   ringhiò lui,ma lei non si mosse di un millimetro. Provò a prendere un po’ d’aria scostandoselo di dosso,ma se ne pentì quasi subito,poiché il biondo l’aveva afferrata per il polso,e la mano dove c’era la cicatrice le pulsava. Strinse gli occhi per il dolore,e Draco la lasciò libera all’stante,senza mai perdere l’aria gelida che aveva intorno a se.
<< Fa come ti ho detto >>  le sussurrò.
<< Ho detto no,Malfoy. Sei sordo ? >>  disse lei scrutandolo.
<< Bene,allora sono costretto a portarti dalla Umbridge >>  disse afferrandola di nuovo,senza delicatezza. Ginny spalancò gli occhi verdi. Non poteva averlo detto sul serio. Aveva di sicuro sentito male. O no ? E lei si fidava di lui ?
<< Cosa ? Non puoi >>  urlò lei.
<< In realtà,posso eccome Weasley >>  ridacchiò lui,con una luce diversa negli occhi.
<< Sei un essere spregevole >>  gli disse lei con le lacrime agli occhi. Si era fidata e aveva fatto male.
<< Io sarei un essere spregevole,Weasley ? Tu mi hai mentito per mesi su cosa facevi,la vecchia vi fa passare ore di inferno con la sua punizione,te ne vai in giro di notte come una sciocca correndo il rischio di essere beccata da qualche serpe ed essere portata nella tana del lupo,ti cacci nei guai da sola. Tu cerchi di ucciderti da sola,e io sarei l’essere spregevole ? >>  urlò lui,come se fosse impazzito. Ginny abbassò lo sguardo,lasciando che una lacrima solitaria le solcasse il viso. Draco le mollò il polso e sbuffò forte facendola sobbalzare.
<< Piantala di piangere. Non lo sopporto,odio vederti piangere,maledizione ! >>  ringhiò frustrato passandosi le mani tra i capelli come un pazzo. Non sapeva più che fare con quella ragazzina. Aveva superato una soglia molto delicata,non sapeva se sarebbe mai stato capace di tornare ad essere se stesso con lei,ma forse era perché se stesso non lo era mai stato. Di colpo la vide asciugarsi le guance e allontanarsi. Sbuffò di nuovo e la inseguì fermandola per l’ennesima volta,sembrava un’ossessione toccarla.
<< Non posso farmi vedere con te,Weasley >> sospirò innervosito.
<< Perché ? Il grande Draco Malfoy ha paura di quello che potrebbero fargli ? >> urlò lei indignata. Draco si innervosì molto,quella dannata ragazzina non capiva un accidente,come faceva ?
<< No Weasley,il grande Draco Malfoy ha paura di quello che potrebbero fare a te >>  urlò lui,pentendosene subito dopo. Non poteva averlo detto sul serio. O si ? Forse qualcosa si era impossessato di lui. Ginny spalancò gli occhi per la seconda volta quella sera,mentre il cuore si fermava per qualche secondo. Aveva sentito bene ?
<< Va via ora. Torna alla tua torre >>  disse Draco guardando da un’altra parte. Lei annuì,incapace di rispondere e  scappò via nell’oscurità. Il biondo fece un lungo respiro solo quando la vide sparire. Era impazzito,non c’era dubbio.
 
 
 
 
 
 




Ron stava sbadigliando davanti alla sua colazione con gli occhi ancora velati dal sonno. Harry,accanto all’amico,mangiava in silenzio quasi annoiato mentre fissava il vuoto. Neville leggeva la gazzetta del profeta,ma era sicuramente più sveglio dei suoi amici,mentre Hermione attiva come sempre faceva guizzare lo sguardo intorno a se. L’attenzione dei ragazzi fu attirata dall’entrata in sala di Ginny,che aveva lo sguardo fisso dinnanzi a se,non si era voltata verso il tavolo delle serpi quella mattina,e ciò fece intuire ad Hermione che qualcosa era successo all’amica. La rossa però si accomodò al tavolo dinnanzi a lei e prese tranquillamente una brioche al cioccolato fumante portandosela alle labbra.
<< Ginny,tutto bene ? >>  chiese la mora.
<< Certo,alla grande >>  sorrise lei,e la riccia sospirò scuotendo la testa. Non era stata molto convincente,e a giudicare dall’occhiata di Neville,anche lui non se l’era bevuta. Ma il ragazzo si limitò a scuotere le spalle.
<< Fred e George ? >>  chiese poi la rossa ai ragazzi,che scossero le spalle.
<< Non sono ancora arrivati >>  disse Hermione sorseggiando il latte.
<< Che strano >>  commentò la ragazza.
<< Perché strano ? >>
<< Perché fino a cinque minuti fa erano qui fuori >>  
<< Cosa ? >>  disse Hermione guardando subito l’ingresso della sala grande,ma non vedendo nessuno. Si voltò di nuovo e abbassò lo sguardo. Quei due ne stavano combinando un’altra delle loro,ne era sicura. Avrebbe strangolato Fred ne era certa. Proprio in quel momento i due in questione fecero il loro ingresso in sala grande e raggiunsero la tavolata. Il rosso in questione prese posto accanto a Hermione e le sussurrò un buongiorno a fior di labbra facendo arrossire la ragazza come suo solito. Fred ridacchiò e poi si voltò a guardare il gemello che aveva appena fatto una battuta sulla faccia di pesce lesso di Ron. Si unì alla risata,quando intravide Angelina che li raggiungeva.
<< George ? >>
<< Si Freddie >>  sorrise quello.
<< C’è Angelina >>   rispose lui,mentre l’altro cambiò espressione e si alzò per raggiungere la ragazza velocemente,prima che potesse arrivare da loro. Hermione e Ginny si scambiarono un’occhiata sospetta,che succedeva ? Perché quella scena ? Videro Angelina cambiare espressione e seguire George fuori dalla sala.
<< Che succede,Fred ? >>  chiese la riccia,curiosa come sempre.
<< Nulla >>  disse vago il ragazzo.
<< A me quello non sembrava “ nulla” >>  disse Ginny dando man forte all’amica.
<< Non sono comunque affari vostri >>  rispose Fred scocciato facendo sbarrare gli occhi alle due. Da quando era così scontroso ? La verità era che Fred sapeva bene cosa stava facendo George in quel momento,ma lui non sapeva ancora come dirlo ad Hermione. Il pensiero della sua reazione lo faceva spaventare a morte,e aveva paura di perderla.
<< Fred,stai bene ? >>  chiese allora la ragazza apprensiva,ma lui si scostò brusco e si alzò di botto uscendo. Hermione divenne triste all’improvviso.
<< Herm,tranquilla. Sarà successo qualcosa,lui non si comporta  mai così >>  disse Ginny.
<< Lo so,ma è quello che sarà successo che mi preoccupa così tanto. Ho una strana sensazione,e non mi sento tranquilla >>  mormorò la riccia,mentre Ginny rifletteva sulle parole dell’amica.
<< Credo che Angelina ci dirà qualcosa,la sua faccia era strana >>  suggerì la rossa,e Hermione annuì distrattamente,prima di prendere la borse coi libri e uscire anche lei,seguita dopo qualche minuto anche da Ron e Harry,che ora si affrettavano a raggiungere l’aula di incantesimi.  Ginny,invece aveva un’ora buca e si diresse a prendere le proprie cose in stanza,quando scese di nuovo per i corridoi e si avvicinò all’aula di trasfigurazione,la porta si aprì facendone uscire un Draco Malfoy in tutto il suo splendore,seguito da Nott e Flint,e un altro gruppetto di serpeverde che aveva appena finito la lezione con la Mcgranitt. Lei si scostò facendoli passare e scambiò una veloce occhiata con il biondo,che sembrava più turbato del solito. Ma che prendeva a tutti oggi ?
 
 
 
 
 
 
 



<< Amico,tutto ok ? >>   chiese il moro andando a sedersi accanto al biondo sul divano di pelle della sala comune di serpeverde.
<< Mmmh >>  mormorò in risposta il biondo.
<< Ora si che ho capito tutto >>  sbuffò l’altro in risposta.
<< Zab,non è giornata. Anzi non è proprio settimana,mese o anno >>  disse Draco spazientito.
<< Merlino Dra,mi sembri una ragazzina isterica >>   rise Blaise,mentre il biondo lo guardò male.
<< Blay,te l’ho già detto,non è giornata >>
<< Non è mai giornata per te Dra,che succede ? Ancora problemi con Ginny ? >>
<< Perché diavolo metti sempre in mezzo lei ? >>
<< Perché in questo periodo i tuoi malumori riguardano sempre la sua graziosa testolina rossa >>
<< Graziosa ? Blaise ! >>
<< Non fare il geloso >>  rise il moro.
<< Non sono geloso >>  sussurrò stricato Draco.
<< Allora,riguarda lei oppure no ? >>
<< Si,per Salazar,centra lei >>
<< Come immaginavo. Che ha combinato stavolta ? O centra Potter ? >>  chiese il ragazzo. Draco sbuffò sull’ultimo chiamato in causa dall’amico,ma rilassò i muscoli aggiustandosi i capelli.
<< Lei nulla. Sono io Blaise,sono io che sto impazzendo,che non capisco più niente. Non riesco più ad avere la situazione sotto controllo e questo mi fa impazzire >>
<< Che vuol dire la situazione ? >>
<< Ho detto qualcosa che non avrei dovuto dire >>  sospirò Draco.
<< Cosa ? Non avrai accennato a Ginny,tu sai cosa,vero ? >>
<< No certo che no. Non potrei mai >> 
<< Allora cosa ? >>  chiese il moro scrutando l’amico. Cercava di capire cosa Draco avesse potuto dire a Ginny di così grave da farlo stare in pena,ma proprio non ci arrivava. Se non era quel che pensava lui,allora,cosa aveva detto ?
<< Ieri notte l’ho trovata che girovagava nel castello >>  ammise il biondo.
<< Cosa ? Ma è impazzita ? Con la Umbridge e tutta la squadra di inquisizione che gira in lungo e in largo ? >>  disse il moro sgranando gli occhi.
<< E’ una Weasley,è pazza di natura >>  sbuffò Draco,suscitando la risata del moro.
<< E allora ? >>  chiese Blaise  curioso.
<< Beh,le ho detto di filare alla sua torre,e che non potevano vederci insieme,in più per fortuna non l’avevano vista Nott o Flint >>  disse Draco.  
<< Avrebbe passato un brutto quarto d’ora in quel caso >>  annuì concorde Blaise. Sapeva cosa sarebbe potuto succedere alla ragazza.
<< Già – sospirò il biondo – ma il punto è un altro. Quando le ho detto questo,lei ha iniziato a dire che al Grande Draco Malfoy importava che la sua reputazione cadesse se l’avessero visto con lei. E io arrabbiato le ho detto che no,al grande Draco Malfoy importava cosa le sarebbe potuto accadere >>. Blaise era senza parole. Ora capiva l’espressione assente di Draco tutta la giornata. Non aveva fatto altro che pensare a quello,un po’ gli faceva pena,non aveva mai provato o detto nulla del genere,ma non poteva compatirlo. Sapeva bene anche chi era il suo amico,e chi era la ragazza in questione. Malfoy e Weasley,non sapeva fin dove il biondo sarebbe arrivato,ma non prometteva vita facile a nessuno in ogni caso.
<< Sembri sconvolto,Dra >>  ridacchiò il moro.
<< Non dovrei ? Come diavolo mi sono uscite di bocca queste parole eh ? Non riesco a capire >>  disse passandosi la mano sinistra tra i crini biondi,arruffandoli appena. Draco Malfoy che si arruffava i capelli non prometteva nulla di buono.
<< Draco,evita troppi pensieri,tutto a tempo debito. Capisco che tu voglia proteggerla,e per farlo devi allontanarti da lei. Almeno ora,sai cosa sta succedendo,e sai cosa accadrà tra due mesi quando la scuola finirà. Tu hai ragione,non puoi farti vedere con lei,non ora. Non ora che tutto è appeso a un filo,non ora che non sappiamo nemmeno noi cosa potrebbe accadere >>   disse Blaise,cercando di infondere un po’ di coraggio all’amico accanto a lui,che però annuì,sebbene sapesse che non sarebbe stato facile allontanarsi,non con qualcuno come Ginny Weasley.  
 
 
 
 
 
 
 
 




Quando Ginny rientrò in sala comune quella sera trovò Hermione seduta sulla poltroncina davanti al camino spento,intenta non a leggere,ma con lo sguardo perso nel vuoto. La sala era stranamente deserta,e solo quando la rossa urtò vicino al tavolino causando un rumore la riccia parve accorgersi della sua presenza.
<< Herm,tutto bene ? >>
<< SI,certo. >>
<< Dove sono tutti ? >>  chiese la rossa curiosa.
<< Harry,ha indetto una riunione per la squadra di quiddicht,ma a quanto pare si sono precipitati tutti lì  >>   spiegò Hermione,mentre l’altra annuiva e si sedeva accanto  a lei.
<< Novità con mio fratello ? >>
<< No,non l’ho visto tutto il giorno,e questo è strano,molto strano Ginny. Non me la racconta giusta >>
<< Vedrai che non è nulla,Herm >>  sospirò la rossa.
<< Ginny,che succede ? E’ tutto il giorno che sei strana anche tu. Io non sto capendo più nulla,ultimamente succede sempre qualcosa per cui qualcuno di noi è strano. So che centra Malfoy,come sempre oramai,ma ti prego,almeno con me parla >>  disse Hermione addolcendo lo sguardo.
<< Herm,non è così semplice,è tutto strano >>
<< Prova a spiegarmelo >>  cercò di convincerla Hermione,e proprio quando stava per aprire bocca la rossa,il quadro della signora grassa si aprì,rivelando un Fred Weasley innervosito come non mai.
<< Fred >>  disse Hermione alzandosi,e tentando di avvicinarsi al ragazzo. Ma non ci riuscì,perché in quell’istante dal piano di sopra scese correndo Angelina seguita da George che urlava alla ragazza di fermarsi.
<< Sei stato tu a mettergli in testa questa follia,non è vero ? >>  urlò la ragazza contro Fred.
<< Cosa ? Ti sbagli >>  disse Fred.
<< No,invece. E’ tutta colpa tua >>  urlò lei,colpendolo forte con una sberla. Hermione,Ginny e George rimasero impietriti. Poi il ragazzo si riprese tenendo Angelina per la vita e cercando di allontanarla dal gemello che si toccava la guancia.
<< Fantastico,ti sei scelto una ragazza pazza,fratellino >>  disse Fred innervosito.
<< Si può sapere che succede ?>>   disse a quel punto Ginny.
<< Succede che tuo fratello è un pazzo >>  disse la mora.  Hermione non parlava,guardava solo la scena cercando di capirci qualcosa.
<< Angy,sta calma ti prego >>  provò a dire George.
<< Calma un corno George Weasley !! Io con te ho chiuso >>  urlò lei con le lacrime agli occhi,cercando di liberarsi dalla presa del ragazzo,ma lui le impediva di farlo.
<< Non puoi dire sul serio >>   disse il ragazzo,anche lui sconvolto.
<< Ah no ? Certo che posso,sta a guardare >>  disse lei cercando di sfilarsi l’anello. A quel gesto però intervenne Fred che bloccò la mano della ragazza.
<< Angelina,adesso basta stai esagerando. Pensa prima di agire >>   le disse il rosso con uno sguardo che non ammetteva repliche. La mora parve calmarsi,e si voltò a guardare George che era impietrito e sull’orlo delle lacrime a guardarla che tentava di sfilarsi l’anello. Le doleva il petto vederlo così. Lei lo amava,e stava rendendo tutto più difficile in quel modo.  Si liberò della presa di Fred,e sistemandosi l’anello al dito si rifugiò tra le braccia di George,che l’accolse sebbene ancora stordito da quello che stava per accadere,e si limitò a un cenno col capo al gemello ringaziandolo per l’intervento. Fred annuì di rimando,e solo allora si voltò a guardare Hermione e Ginny. La sorella aveva capito che qualcosa turbava anche lui,mentre Hermione,lei era semplicemente la sua Hermione. Era lì,a tentare di mettere insieme i pezzi nella sua mente,ma ovviamente non poteva perché alcune informazioni le erano ancora oscure. La reazione di Angelina lo stavano mandando allo sbaraglio,e ora sul serio non sapeva come fare.
<< Tu non dici niente ? >>  chiese Angelina a Hermione,che la fissò confusa. La  mora guardò Fred,e capì.
<< Non le hai detto nulla ? >>  chiese lei sbarrando gli occhi. Ora si,che gli avrebbe dato un altro schiaffo.
<< Fred,cosa dovrei sapere ? >>  chiese allora Hermione con un groppo in gola. Aveva la netta sensazione di stare per provare le stesse sensazioni di Angelina di poco prima.
<< Dovremmo andare da un’altra parte >>  disse lui subito,ma la riccia ora era troppo tesa persino per fare un singolo passo.
<< Fred – sospirò lei chiudendo gli occhi – cosa devo sapere ? >>
<< Io e George ce ne andiamo. Andiamo via da qui >>  disse lui tutto d’un fiato. Ginny sbarrò gli occhi incredula fissando George che annuì,per dirle che era tutto vero. Hermione rimase con gli occhi spalancati a fissare il ragazzo dinnanzi a lei. Non poteva aver detto sul serio quello che aveva appena sentito. Aveva capito male. Lui era Fred,non poteva abbandonarla,non dopo tutto quello che avevano passato.
<< Fred,dimmi che ho capito male >>  mormorò lei. Fred la fissò agitato,aveva pensato che si sarebbe messa a urlare,e magari ad affatturarlo,ma quella strana calma lo stava inquietando molto di più. In quel momento desiderava davvero tanto che lei iniziasse a urlare.
<< No,hai capito benissimo >>  rispose lui col cuore in gola. Hermione annuì,e si voltò per uscire dalla sala comune. Fred le afferrò il braccio facendola voltare.
<< Dì qualcosa, ti prego >>   le disse lui,ma Hermione non sembrava più lei.
<< Buon Viaggio Fred >>  disse lei dura,prima di liberarsi della sua presa e correre via,sotto lo sguardo sconvolto del rosso. Lo stava mollando ? Merlino lo odiava,ora ne era sicuro.
 
 
 
 
 
 
 
 


Era arrabbiata,no di più,era furiosa. Non poteva farle questo,non dopo tutto quello che avevano passato per stare assieme. Lui arrivava,la mandava in confusione,la faceva innamorare,e poi la abbandonava così. Stava correndo per i corridoi di Hogwarts da almeno cinque minuti,non aveva incontrato nessuno per fortuna. Correva,forse la velocità le avrebbe impedito di sentire il dolore che le stava divorando il petto. A un certo punto urtò contro qualcosa,o meglio,qualcuno. Cadde rovinosamente a terra,e subito sentì un paio di braccia aiutarla ad alzarsi.
<< Hermione,stai bene ? >>  chiese una voce molto familiare. Lei alzò il viso,incontrando un paio di occhi scuri nei quali per un po’ si era specchiata. Occhi che erano completamente diversi da quelli di Fred.
<< Hermione,ma stai piangendo ? >>  chiese Blaise alzandole il viso. Persino con le lacrime era bellissima.  Fred urlava il suo nome dal fondo del corridoio. Le era corso dietro. Per cosa ? Per abbandonarla di nuovo ? La rabbia montò di nuovo in lei,e senza nemmeno pensarci tirò Blaise su di se baciandolo con tutta la rabbia che aveva in corpo,mentre le lacrime le continuavano a scendere. Incurante che qualche metro addietro,il cuore di Fred Weasley stava lentamente cadendo a pezzi.
 
 
 

 
 
 

 
 



Lo so,lo so. Mi odierete per il tempo trascorso. Mi odierete perché il capitolo è più corto degli altri,e
perché,onestamente non piace nemmeno a me. Mi odierete per il finale del capitolo. E mi odierete anche di più tra poco. Allora….I’m here…again,aggiungerei. Direte voi,che diavolo ha da fare per non poter aggiornare ora che è Estate ? Beh,io in Estate mi annoio a morte,perché il mare non mi piace quindi non ci vado e non ho nulla da fare. Non posso nemmeno passare però,tre mesi a sfondarmi di serie tv,ma non posso nemmeno uccidere i miei occhi vicino al computer a scrivere ore e ore. Mi sono messa a fare l’animatrice al campo scuola,e sul serio ti toglie tutte le energie vitali. Fortunatamente ieri è finito,quindi per ora relax. Dico per ora perché ora viene la parte in cui mi odierete di nuovo. Non so se riuscirò a buttare giù un nuovo capitolo in un paio di giorni,perché mercoledì  parto per una vacanza studio a New York di due settimane,e quindi non potrò scrivere essendo lì. Per questo motivo non avrete il prossimo capitolo prima del 10 di Agosto. Lo so,mi state odiando di nuovo. Sembra sempre che uno abbia tempo,e poi non ne ha mai. Anyway….ringrazio sempre di cuore coloro che hanno recensito,letto in silenzio,messo la storia tra le ricordate,preferite e seguite. Dedico il capitolo a tutti voi che nel bene e nel male mi seguite sempre,e attendete con ansia e PAZIENZA i capitoli. Un bacione,alla prossima,e ancora buone vacanze a tutti,
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Between darkness & light ***


Hermione si staccò qualche secondo dopo capendo ciò che aveva appena fatto. Vide Blaise davanti a lei che aveva gli occhi spalancati per la sorpresa,mentre non ebbe il coraggio di voltarsi a guardare Fred. Sapeva che lui era lì. Lo aveva sentito perfettamente. Blaise provò a dire qualcosa,ma poi richiuse la bocca,incapace di commentare. Hermione con le lacrime agli occhi si voltò,e lo vide. Fred era lì,gli occhi oscurati da un velo di tristezza,il cuore a pezzi,proprio come il suo. Sentiva che lo stava perdendo,aveva fatto qualcosa di assurdo e ingiustificabile. Cosa avrebbe dovuto fare ora ? Fred si voltò andando via,e lei gli corse dietro,mentre Blaise la chiamava. Già,Blaise. Aveva fatto male anche a lui,lo sapeva bene.  Arrivò  alle spalle del rosso e lo afferrò per il braccio.
<< Fred..io  >>  tentò di dire.
<< IO..io,e solamente io. Sono stanco dei tuoi io. Sono stanco delle tue scuse,Hermione. Sarò un’idiota,ma non sono un giocattolo. Non posso credere che tu abbia appena fatto una cosa del genere a me,a me,che dici di amare. Per quanto tu possa essere arrabbiata,questo non è un buon motivo per fare ciò che hai fatto con quella serpe. Forse sto per fare la cazzata più grande della mia vita,e tu puoi arrabbiarti,ne hai tutto il diritto. Ma farmi questo ?  >>  le urlò addosso,mentre la riccia continuava a cacciare lacrime.
<< Mi dispiace,io ero arr…>> 
<< Arrabbiata ? E io ora cosa dovrei essere ? Avrei preferito mille volte di più che mi colpissi e sbraitassi contro come ha fatto Angelina. Lo avremmo superato,assieme. Ma tu mi hai fatto troppo male,Hermione,e io questo non lo accetto,non con quella serpe. >>
<< Fred,è vero ho sbagliato,ma sono furiosa. Perché mi stai abbandonando. Prova a capire come mi sento  >>  disse Hermione disperata.
<< Io non ti sto abbandonando Hermione. Sto solo facendo quello che ritengo più giusto per la mia vita. Ma tu,tu mi hai appena fatto più male di chiunque altro. Quel buono che era cambiato in me,tu lo hai distrutto qualche momento fa. >>  disse facendo una pausa  << Una volta ti ho detto che nessuno ci avrebbe provato tanto quanto ci ho provato io,ma che se mai mi fossi stancato sarebbe stato per sempre …>>   disse Fred,cercando di trovare la forza necessaria. Il suo cuore aveva smesso di battere nello stesso momento in cui le labbra di Hermione avevano toccato quelle della serpe. Il suo cuore si era frantumato con un sordo tonfo che gli aveva fatto tremare il petto. Sentiva di poter morire in quel momento,e non gliene sarebbe importato nulla,perché non sentiva nulla,di nuovo. Come tempo prima si sentiva di nuovo vuoto.
<< Fred,tu non puoi dire sul serio,tu non puoi. . . >>  stava dicendo Hermione,mentre cercava di avvicinarsi a lui.
<< E’ finita >> disse lui con voce fredda,per poi voltarsi e andare via. Hermione aveva gli occhi spalancati e le lacrime non si fermavano più. Il suo cuore non batteva più,stava soffrendo talmente tanto da essere sparito. Corse dietro al ragazzo e vi si agganciò con le braccia alla sua schiena facendolo fermare.
<< Fred,ti prego >>  sussurrò lei piangendo.
<< No >>   disse lui,cercando di essere il più freddo possibile.
<< Io ti amo,Fred. Ti amo così tanto che sto morendo ad ogni passo che ti allontani da me. Non puoi abbandonarmi di nuovo. Non dopo quello che abbiamo passato,non dopo tutto questo. Non dopo che mi avevi detto che mi amavi >>  urlò lei cercando di scuoterlo,e lo sentì irrigidire i muscoli. Poi si voltò e la fece scostare subito.
<< Tu mi ami,ma non ti sei fatta problemi ad avvinghiarti a una viscida serpe in meno di dieci minuti. Non riesco a guardarti,Hermione,perché rivedo la scena di poco fa davanti ai miei occhi >>  disse duro Fred.
<< Hai detto che lo avremmo superato assieme >>  puntualizzò lei guardandolo negli occhi.  << Io ti amo >>  
<< Se dicessi che non ti amo,non mi crederesti comunque. Ti amo,Hermione. Ma come ho iniziato a farlo,posso anche smettere >>  e così dicendo andò via,mentre lei continuava a piangere vedendolo allontanarsi. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Era passata una settimana da quella sera,e tutti avevano capito che la storia tra Fred ed Hermione era finita. Lo sapevano tutti. Lo sapevano le oche giulive che ci provavano con il ragazzo,la Spinnet in primis. Lo sapevano le serpi,che godevano nella sofferenza. Lo sapeva bene George,che non apprezzava il repentino cambio del fratello,sempre taciturno sulla questione,e piuttosto propenso nel dare corda a quelle stupide oche. Non voleva che Fred tornasse a fare i suoi vecchi giochi,non voleva vederlo sempre con quell’aria intristita dietro a una maschera di strafottenza. Aveva provato a parlargli,ma dopo che quella sera aveva raccontato a lui e Lee cosa fosse successo,non aveva più voluto toccare l’argomento. Tutt’altra storia per Hermione. George aveva parlato anche con lei,e sapeva che la ragazza aveva sbagliato,ma lo aveva ammesso lei stessa. George capiva il fratello,ma capiva anche lei. Tutti possono commettere un errore,soprattutto in un momento di rabbia e delusione,come era accaduto ad Hermione. Era la strega più brillante della sua età,ma era anche lei un essere umano. Ginny le stava vicino,e la capiva. Aveva cercato di parlare con Fred,ma senza successo. Caratterialmente,era lei quella che più somigliava al fratello,ma nemmeno lei era riuscita a farlo ragionare,sebbene fosse l’unica a sapere quanto soffrisse. Erano simili,e sapeva il tipo di sofferenza che avevano loro. Niente all’esterno,tutto dentro. Angelina,anche lei aveva provato a convincere Hermione a parlare con Fred,ma quella si era rifiutata,diceva che non c’era nulla che potesse fare,lo aveva voluto lei. Intanto ora,erano tutti dentro la sala grande a scontare la loro punizione. Quasi tutti. I gemelli non erano lì. La Umbridge aveva mandato la squadra d’inquisizione a cercarli,ma nulla. Sembravano spariti nel nulla. D’un tratto una scintilla volò dinnanzi al viso della Umbridge e scoppiò,facendo voltare gli studenti verso la rospa con sguardi confusi. Solo alcuni di loro capirono che quello era il giorno. La vecchia si parò all’ingresso della sala,sempre avvolta nel suo vestito rosa confetto,e parve non notare nulla. A quel punto fuochi d’artificio si sparsero ovunque nella sala iniziando a scoppiare e a rincorrere i membri della squadra d’inquisizione. I gemelli apparvero sulle teste degli studenti in sella alle loro scope,ed evocarono un dragone di fuoco che corse dietro alla Umbridge per tutta la sala fino ad inghiottirla sotto gli sguardi,le risate e le urla degli studenti. La vecchia apparve bruciacchiata e rossa per la rabbia fino all’inverosimile. I gemelli corsero fuori dal portone principale seguiti da tutti gli studenti che ora li guardavano ammirati. Fecero comparire una “W” gigante nel cielo,e poi si voltarono verso la folla. George fece l’occhiolino ad Angelina,e poi corse via a tutta velocità. Fred invece restò qualche altro secondo. Il tempo necessario che occorse per intravedere una chioma riccia accanto ad Harry e Ron. La ragazza alzò gli occhi al cielo e i loro sguardi si incatenarono quasi in automatico. Per un attimo agli occhi di Fred sparì tutto,non c’era nulla se non Hermione. Si guardarono,e sembrarono dirsi tutto o forse nulla. Il rosso fece un cenno col capo in sua direzione. Forse c’era ancora speranza,nonostante tutto. Si voltò,e seguì il fratello,mentre la rospa urlava. 
 
 
 
 
 
 
 



<< Come stai,Herm ? >>  chiese Ginny andandosi a sedere accanto all’amica.
<< Non lo so >>  rispose l’altra scuotendo le spalle.
<< Sai che andrà tutto bene,vero ? >>
<< Ginny,è tutto così complicato. Non so se potrà mai tornare ad essere ciò che era >>  ammise Hermione,scostandosi una ciocca di capelli fuggita alla treccia dietro l’orecchio.
<< Herm,Fred è molto impulsivo,proprio come me. Lui è solamente arrabbiato e molto stressato. Sapeva che non l’avresti presa bene,certo quello con Blaise è stato solo uno sfogo,perché te lo sei trovato davanti,o non sarebbe accaduto. Ma Fred è fatto così. Appena capirà il casino creato,e farà chiarezza nella sua mente,allora vedrai che si sistemerà tutto da se >>  le sorrise incoraggiante la rossa,e lei annuì.
<< Io lo amo >>  disse Hermione.
<< Lo sa anche lui,Herm. E se c’è una cosa sicura in tutto questo,è che anche lui ti ama >> 
<< Nonostante tutto,lo so >>   ammise sorridendo e cercando di tirarsi su. Mancava poco meno di un mese alla fine della scuola. E un mese era passato da quando i gemelli erano scappati via. Sapeva che avevano aperto il loro negozio di scherzi e che andava a gonfie vele. Stavano costruendo un impero sulla loro genialità. Aveva parlato con Blaise qualche giorno dopo la partenza dei gemelli,e gli aveva spiegato il perché del suo gesto. Il moro le aveva detto di non preoccuparsi,e del fatto che lo aveva capito che era successo qualcosa con Fred. Almeno ora non doveva preoccuparsi che Blaise sperasse in qualcosa. Videro Harry,Ron,Neville e Luna avvicinarsi velocemente a loro che erano sotto il grande salice del giardino.
<< Che succede ? >>  chiese Ginny vedendoli correre.
<< Harry ha avuto un’altra visione >>  disse tutto d’un fiato Ron. Ginny spalancò gli occhi allarmata.
<< Chi hai visto ? >>  chiese la rossa col cuore in gola. Il fatto che i gemelli fossero via la preoccupava. Avevano comunque attaccato il padre,e lei nonostante tutto,fu grata a Harry per averlo detto.
<< Sirius >>  disse il moro,mentre un silenzio agghiacciante prendeva possesso di tutti loro.
<< Eri sempre tu ad attaccare ? >>  chiese Hermione alzandosi.
<< No stavolta c’era lui,Hermione. E io non potevo aiutarlo >>  disse Harry con la rabbia che ammontava sempre più. Cosa doveva fare ?
<< Hai visto qualcosa in particolare ? >>  chiese Luna.
<< Che intendi ? >>  chiese Neville voltandosi verso di lei.
<< Il luogo in cui c’era Sirius. Qualcosa che potesse farti capire dov’era >>  spiegò la bionda,ed Hermione si illuminò subito.
<< Luna ha ragione,Harry. Pensa >>  lo spronò la ragazza.
<< Era la stessa stanza dell’altra volta – disse il moro chiudendo gli occhi – ma c’era di più. Ho visto la stanza dall’esterno. Era un corridoio buio e stretto,tranne per una luce bianca sopra la porta,da dove provengono le urla di Sirius. La porta l’ho già vista >> 
<< Dove ? >>  disse Ron.
<< Al ministero della magia. E’ al ministero. Sta cercando qualcosa in quella stanza,ma non so cosa >>   ammise Harry con rabbia.
<< Cosa c’è in quella stanza ? >>  chiese Neville.
<< Non ne ho idea. Sono tutti scaffali. E’ buio,ma sembra che ci siano delle sfere di cristallo sugli scaffali. Ma non so cosa siano. Sono tutte uguali,cosa se ne farebbe Voldermort di quelle sfere ?  >>  disse il moro cercando di capire.
<< La stanza delle profezie >>  sussurrò Ginny,facendo voltare tutti verso di lei.
<< Cosa ? Stanza delle profezie ? >>  chiese Neville confuso.
<< Si,quella che hai descritto è la stanza delle profezie. Ogni sfera in quella stanza appartiene a un mago,ad ognuno di noi,e all’interno vi è la profezia che riguarda il mago stesso >>  spiegò la ragazza.
<< Come sai queste cose ? >>  chiese Luna.
<< Me lo raccontò papà un po’ di tempo fa >>  disse Ginny.
<< Ma cosa serve a Voldemort ? La sua ? >>  chiese Ron.
<< Non credo voglia la sua >>  disse Hermione  << Ma quella di Harry >>
<< Ma perché torturare mio padre ? E Sirius ? Non poteva semplicemente prenderla ? >>  disse Ron con ovvietà,alla quale anche Hermione annuì.
<< Non ha molto senso,in effetti >>  disse Neville.
<< Ha senso eccome – intervenne Ginny – la profezia può essere letta solo dal mago stesso. Se a Voldemort serve quella di Harry,deve leggerla. Ma l’unico che può leggerla è Harry stesso,quindi se ha attaccato nostro padre,ed ora Sirius,il motivo è semplice. Sta cercando di attirare Harry lì dentro,affinchè possa leggere la profezia >>  
<< Ginny,sei un genio >>  disse Hermione,facendo sorridere la rossa.
<< Dobbiamo andare lì >> disse velocemente Harry.
<< E come ci andiamo ? >>  chiese Neville.
<< Andrò da solo >>  rispose il ragazzo occhialuto.
<< Scordatelo. L’ES è stato creato per questo >>  disse Neville.
<< Ha ragione >>  disse Ginny.
<< Ok,ma come ci andiamo ? >>  chiese Ron  << La vecchia è ovunque >>
<< Volando naturalmente >>  disse Luna sognante,mentre tutti si voltavano a guardarla.
 
 
 
 
 
 
 
 



<<  Sarà una lunga notte >>  sussurrò Hermione.
<< A quanto pare >>  rispose Ginny. Mancavano dieci minuti alla mezzanotte ,e poi sarebbe partito il loro piano.
<< Ginny ? >>
<< Dimmi >>
<< Malfoy non lo nomini da un po’. Cos’è successo ? >>  chiese Hermione. Sapeva che Ginny fosse abbastanza riservata su queste cose. Ma con lei si apriva.
<< Nulla,Herm. Semplicemente è sparito. Non si fa vedere in giro in questo periodo. Non mi tratta male quando ci incrociamo,ma non mi riserva nemmeno più quegli sguardi di prima. Diciamo che ho cercato di parlare con lui qualche giorno fa,quando l’ho trovato da solo,ma lui mi ha liquidato con una scusa che io non mi sono bevuta >>  spiegò la rossa.
<< Ginny,non hai mai pensato che lui forse,è solo in tensione per quello che sta succedendo ? Magari se qualcuno vi vedesse parlare potrebbe fraintendere >>  disse Hermione,potendo un po’ capire la situazione,ma la ragazza scosse la testa.
<< Non è il tipo che si fa questi problemi,Herm. Comunque è ora. Scendiamo >>  disse Ginny,facendo annuire la riccia. Uscirono piano dalla loro stanza,e percorsero il dormitorio femminile nell’oscurità evitando di svegliare qualcuno con il bagliore della luce delle bacchette. Arrivate alla sala comune fecero un sospiro di sollievo,e scesero le scale lentamente. Arrivate giù videro Ron,Harry e Neville che confabulavano in un angolo. Appena si accorsero della loro presenza i tre le fissarono e attesero che si avvicinassero.
<< Dov’è Luna ? >>  chiese Ginny in un sussurro.
<< Ha detto che ci saremmo visti all’entrata del castello >>  disse Neville.
<< All’entrata  ? Ma è pazza ? >>  disse Ron alzando la voce.
<< Ron ! >>  dissero tutti insieme per farlo zittire,e il ragazzo in questione annuì capendo.
<< Comunque,sul serio – disse Harry – all’entrata ? >>  
<< Così ha detto >>  confermò Neville.
<< Ok,io mi fido di Luna. Quindi andiamo,prima che ci sentano >>  disse Ginny. Uscirono dal ritratto della signora grassa che ronfava,e fecero attenzione a scendere le scale velocemente prima che cambiassero,ma cercando di essere silenziosi per non svegliare qualche quadro. Arrivati in fondo alla scalinata,presero a camminare lungo il corridoio,quando sentirono delle voci venire dalla parte in cui loro si stavano dirigendo e si bloccarono di colpo.
<< Ancora niente ? >>  disse una voce.
<< No,niente. Ma credo che per ora sia meglio così >> rispose l’altra voce. Una voce che fece trasalire Ginny. Harry notò il cambiamento della ragazza,ma non ne capì il motivo,fino a che la prima voce non parlò ancora.
<< Draco,sai di poter contare su di me,vero ? >>   disse la voce che a quel punto i ragazzi riconobbero come Blaise. Si guardarono cercando di capire cosa fare,tranne Ginny,che sembrava come addormentata. Harry capì subito che la ragazza aveva riconosciuto la voce di Malfoy,e si agitò un po’.
<< Passiamo per di qua >>  disse Ginny risvegliandosi,e facendosi seguire in un piccolo corridoio alla loro sinistra,che era un vicolo ceco.  O così credevano. Ginny sussurrò qualcosa contro la parete,e quella si spostò rivelando un passaggio. Tutti spalancarono gli occhi nel guardarla,ed entrarono. Appena il muro si richiuse,fecero illuminare l’ambiente con le bacchette.
<< Ginny,come conosci questo passaggio ? >> chiese Hermione.
<< Me l’hanno fatto vedere Fred e George >>  rispose lei. Tutti le cedettero. In realtà non era vero. Quello era il paesaggio che Draco aveva usato con lei il giorno in cui la Umbridge aveva scoperto l’ES,e lui voleva trascinarla via.  A un certo punto Ginny si fermò e la parete dinnanzi a lei si aprì. Uscì,seguita dagli altri e ritrovandosi dinnanzi Luna che sorrise alla rossa.
<< Andiamo ? >>  chiese Neville,e tutti si fissarono annuendo. Fatta eccezione per Harry e Luna che potevano vedere i Thestral,gli altri sembravano sospesi per aria. Ron stava soffrendo sul serio,aveva la sensazione di cadere da un momento all’altro,sebbene sentisse che qualcosa lo stava reggendo.  Arrivati al ministero della magia,si mossero di soppiatto. Era notte,e non c’era nessuno,ma questo non voleva dire che se facessero rumore non sarebbe accorso qualcuno. Salirono piano al quinto piano dell’edificio,dove poco più avanti ci sarebbe stata l’aula dei processi. Harry camminava dinnanzi a tutti. Aveva la bacchetta in pugno,e un nodo alla gola,temeva per Sirius più di chiunque altro,e lo sapevano bene tutti quanti. Avanzarono di poco,fin quando Harry non si voltò a guardare un corridoio alla loro sinistra. Era come quello che aveva descritto loro. Ricordava quando vi era passato per presenziare al processo e aveva visto dinnanzi a quella porta Lucius Malfoy.
<< E’ quella ? >>  chiese Hermione,e il moro annuì. Si avvicinarono,ed Harry aprì la porta pianissimo. Entrarono e la stanza parve loro angusta. Era buio se non per qualche luce offuscata. Era enorme,piena di quegli scaffali descritti dal bambino sopravvissuto quel pomeriggio. Si aggiravano tra gli scaffali guardando le sfere,nelle quali galleggiava il nome del proprietario. A un certo punto Harry sentì come un richiamo,e si avvicino a uno scaffale,quasi al centro della stanza. Vide una sfera dinnanzi a lui illuminarsi,e il nome Harry Potter comparire in essa. Il moro la prese tra le mani e quella si illuminò. Stava per leggere la scritta,quando una voce conosciuta lo interruppe.
<< Signor Potter. Che piacere averla qui >>  disse Lucius Malfoy avanzando verso il gruppetto.
<< Signor Malfoy >>  rispose Harry.
<< Dalla a me,Potter >>  disse l’uomo.
<< Perché ? Per darla al tuo padrone ? >>  urlò lui. L’uomo indurì i tratti del viso. Ginny sussultò. Sul serio Draco Malfoy era il figlio di quell’uomo ? Non sembrava per nulla come lui,almeno dal punto di vista caratteriale.
<< Dov’è Sirius ? >>  disse Harry.
<< Dammi la sfera,e lo vedrai >>  rispose. Harry tentennò appena,ma qualcosa gli suggerì che era meglio non dargli ascolto. Indietreggiò,e insieme agli altri provò a sollevare la bacchetta,ma in un attimo furono circondati da mangiamorte. Iniziarono a volare incantesimi a destra e a manca,e furono costretti a separarsi per correre in direzioni differenti. Harry correva a perdifiato,mentre sentiva Ginny urlare un reducto da chissà quale parte della stanza.
<< Ti facevo più sveglio,Potter >>  disse Lucius Malfoy che si era materializzato dinnanzi a lui.
<< Non ti darò un bel niente se prima non vedo Sirius >>
<< Quel Black. Una sciagura per la sua famiglia >>  commentò acido l’uomo. Harry indurì i tratti del viso, e di colpo si ritrovò sbalzato in un'altra stanza. Il pavimento gli era crollato sotto ai piedi,e lui non aveva fatto in tempo ad accorgersene che ora si ritrovava a terra,su una pietra fredda. Intorno a lui tutti i mangiamorte erano disposti in cerchio,e ognuno di loro aveva un suo amico tra le mani e sotto tiro. Lucius gli si avvicinò e fece per puntargli la bacchetta contro,quando qualcun altro fece volare via la sua. Il signor Weasley,Remus e Sirius arrivarono iniziando a scagliare incantesimi contro i mangiamorte,mentre i ragazzi si liberarono. Harry si mise al fianco di Sirius,e lottavano contro Lucius e Bellatrix.
<< Bel colpo,James >>  gli disse poi Sirius,e il moro sorrise impercettibilmente. In quell’istante però,venne sbalzato da Lucius che fece per afferrare la profezia,ma era tardi. Cadde a terra in mille frammenti,sotto gli occhi fiammeggianti dell’uomo. Tutto accadde velocemente. Di colpo si sentì un avada Kedavra,poi gli occhi di Harry incrociarono quelli di Sirius,che ora erano vuoti e spenti. Uno specchio posto sulla roccia trascinò via l’uomo come fosse fumo. Harry lanciò un urlo che squarciò l’aria. La battaglia per un istante cessò,e tutti capirono. Remus invano tentava di trattenere Harry. Il ragazzo occhialuto si liberò da lui,e corse a inseguire Bellatrix. Gli aveva appena portato via una parte di se.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Lucius Malfoy era stato arrestato insieme ad altri quattro mangiamorte. Gli altri erano ricercati,e gli auror si davano un gran da fare. La scuola era finita da una settimana,ma sembrava passata una vita da quella notte. Ora erano al san mungo. Per fortuna ora tutti sapevano che Voldemort era lì,ed era pronto ad attaccare in qualsiasi momento. Harry era distrutto,aveva perso tutto ciò che restava della sua famiglia  senza averne potuto godere a lungo. Ginny,Ron,Luna,Neville e lui se l’erano cavata con qualche livido e qualche graffio. Hermione invece….non sapeva nemmeno lui cosa stava provando. La sua migliore amica era in quel letto da una settimana. Aveva preso parecchi incantesimi potenti,e a quanto aveva capito,l’anatema mortale che Bellatrix aveva scagliato a Sirius,aveva preso Hermione di striscio,e ora era bloccata in uno strano sonno. Vide Ginny uscire dalla stanza della riccia e andare dritta  verso le scale. Sembrava in tensione,come se qualcosa la stesse divorando dentro. Pensava volesse scendere le scale,e invece la vide salire. Harry fece uno sguardo strano e si alzò,cercando di capire cosa stesse per fare la ragazza,ma la voce di Ron lo distrasse.  
 
 
 
 




Ginny arrivò al terrazzo dell’ospedale e si avvicinò alla balaustra. Si appoggiò appena per vedere di sotto. Era un bel volo da lì. Non poteva credere a ciò che era accaduto,non riusciva a crederci.
<< Weasley >>  disse una voce alle sue spalle,e lei si voltò subito,restando a guardare quei fari ghiacciati dinnanzi a lei.
<< Malfoy >>  rispose lei.
<< Come diamine ti è venuto in mente di cacciarti in quella situazione ? Volevi morire ? >>  le disse lui.
<< Certo che no. Ma non potevo abbandonare i miei amici in quella situazione,e in ogni caso non sarebbe comunque affar tuo >>  disse Ginny indignata.
<< Beh Weasley,ultime notizie,sono affari miei. Hanno arrestato mio padre un paio di giorni fa >>  disse Draco avvicinandosi a lei.
<< Ho saputo. E mi spiace >>
<< Sul serio ? >>  chiese lui con un cipiglio ironico sul volto. A Ginny scappò una risatina.
<< Ok,non mi dispiace. Sai,ha cercato di uccidermi una settimana fa,ma è comunque tuo padre >>
<< Non è come credi >>  disse lui guardando oltre la balaustra.
<< E allora com’è ? >> 
<< E’ complicato. E’ semplicemente Lucius Malfoy >>  spiegò il biondo.
<< Capisco >>  rispose Ginny.
<< Come sta la zannuta  ? >>  chiese Draco,facendo alzare un sopracciglio alla rossa.
<< Ti importa ? >>
<< No. Ma importa a Blaise >>   disse lui.
<< Sta >>   provò a spiegare Ginny. 
<< In che senso ? >>
<< Nel senso che non si è svegliata ancora Malfoy,e non so quando lo farà >>  disse Ginny rattristandosi.
<< Immagino sia difficile per te >>
<< Non sai quanto >>  ammise lei mordendosi il labbro,e lasciandosi scappare una lacrima. Il biondo le si avvicinò,e piano gliela asciugò col pollice,per poi avvicinarsi a lei. Da quanto le stava a distanza ? Da un bel po’,e Merlino se le era mancata la sua vicinanza.
<< Non ha chiarito con tuo fratello ? >>  le chiese,e lei scosse la testa.
<< Perché cambi discorso ? >>  chiese Ginny fissandolo con i suoi occhi verdi. Draco ridacchiò.
<< Perché è molto meglio così,Weasley. Io non dovrei essere qui,non dopo quanto accaduto. Soprattutto non dovrei essere qui con te,adesso >>  le disse il biondo. Poi si avvicinò piano e le diede un  bacio sulla fronte.
<< Ci si vede a scuola,Weasley >> 
<< A Settembre,dici ? >>  chiese lei. Quindi non poteva vederlo per tre mesi. Ce l’avrebbe fatta ?
<< Si Gin,ci vediamo >>  le sussurrò all’orecchio,poi piano si girò  andandole a sfiorare le labbra. Poi sparì così come era apparso.
 
 
 
 
 
 
 
 


Fred era seduto accanto alla ragazza dai capelli ricci da almeno un paio d’ore. Lo avevano lasciato tutti da solo con lei. Sembrava lo capissero al volo. Non poteva sul serio essere Hermione quella stesa su quel letto immobile. Il pensiero che non potesse più svegliarsi,che non potesse più sentirla ridere lo fece agitare terribilmente. Cosa sarebbe accaduto se non si fosse più svegliata ? Lui sarebbe stato più lo stesso ? No,certo che no. Se ti innamori di Hermione Granger non sarai mai più lo stesso,figurarsi se la si perdesse. Strinse le mani a pugno,mentre si malediva. Aveva fatto un errore a non ascoltarla quella sera,e ora era lì,impotente dinnanzi a lei. Aveva passato gli ultimi due mesi a odiarsi per non averla ascoltata,per non essersi voltato a baciarla,invece di andare via. Ma lui era così,un’idiota,e lo sapeva troppo bene. Le prese la mano,e provò a parlarle,ma non sapeva se lei lo sentisse o meno.
<< Ciao Mione – iniziò – lo so,non ti aspetteresti di vedermi qui,vero ? Sono un’idiota,ma questo lo sai già. Credo di aver superato il limite,sai ? Non riesco a credere che tu sia stata tanto stupida da andare in una missione suicida,come ti è saltato in mente di farmi prendere un colpo così,eh ? Forse Malfoy ha ragione a dire che noi grifondoro siamo solo degli stupidi,ma d’altro canto,so che non avresti mai abbandonato Harry e Ron. Sei pur sempre la strega più brillante della tua età. Certo per essere brillante,ora sembri un po’ spenta. Ok,pessima battuta,ma,ti ho già detto che sono un’idiota ? Certo che si,vedi dimentico le cose dopo neanche due minuti. Non so proprio come hai fatto a innamorarti di me. Io lo so come ho fatto,però. E’ tutta colpa mia,Herm. Se ti  avessi lasciato parlare,magari a quest’ora staremmo a casa a litigare perché ti ho messo in imbarazzo davanti a mia madre. Sai che quando sono andato a casa ed ero triste,lei è venuta a sapere da George che stavo così perché avevo rotto con te. All’inizio ha iniziato a ridere,e pensava persino che ti avessi fatto un incantesimo. Ma invece,lo hai fatto tu a me. Ah Granger,sei riuscita a prenderti il cuore del gemello più bello di tutta l’Inghilterra,dovresti ritenerti fortunata,sai ? Vorrei che mi rispondessi,Mione. Mi manchi così tanto che non so nemmeno io come faccio ad essere vivo dopo questi due mesi senza di te. Non ho vissuto,ho cercato solo di andare avanti con un vuoto nel petto grosso come un macigno,eri sempre con me,però. Sono uno stupido egoista,perché ti voglio con me,per me. E se mai ti svegliassi,ti consiglio di prepararti perché non ti mollerò un solo secondo,e se provi a buttarti in un’altra missione suicida,allora ti ucciderò io. Perché io non posso perderti,Hermione. Non posso  e non voglio. Io ti amo da morire e il pensiero di perderti mi sta consumando l’anima,quindi ti prego,se non vuoi più stare con me,almeno svegliati. Preferisco vederti ridere con qualcun altro,che non vederti ridere affatto. >>   sussurrò il rosso con le lacrime lungo le guance mentre fissava un punto fisso dinnanzi a se. Sentì la sua mano sotto una leggera pressione,e si voltò trovandosi gli occhi color cioccolato di Hermione che lo fissavano.
<< Sei un’idiota Fred Weasley. Un emerito idiota >>  disse la ragazza con un sorriso.
<< Si,sono tutto quello che vuoi tu >>  disse lui abbracciandola di colpo  << Da quanto sei sveglia ? >> 
<< Dall’inizio del tuo discorso,ma volevo vedere dove arrivavi >>   disse lei guardandolo negli occhi,mentre lui faceva un sorrisetto degno dei Weasley.
<< Piccola serpe  >>  la apostrofò lui,ma lei cambiò espressione.
<< Come puoi pensare che io non voglia stare con te ? Io ti amo,Fred. Lo sai questo >>   disse Hermione passandogli una mano sul viso.
<< Lo so,ma due mesi sono tanti >>  ammise lui. In quel momento la porta si aprì,rivelando i ragazzi che si lanciarono sulla riccia. Fred si scostò. Avrebbero parlato più tardi. Hermione lo vide uscire dalla stanza e si morse il labbro inferiore. Si sarebbe sistemato tutto con Fred ?  
 
 
 
 
 
 




<< Merlino Herm,non sai quanto mi faccia piacere che tu stia bene >>   disse Harry quando rimase solo con l’amica nella stanza.
<< Anche a me,Harry. Mi dispiace per Sirius,non sarebbe dovuto accadere,vi eravate appena trovati >>  disse Hermione con le lacrime agli occhi.
<< Già,ma a quanto pare è così che doveva andare >>  sussurrò lui.
<< Harry,gli altri come stanno ? >>
<< Stiamo tutti bene. Diciamo che tu hai avuto la parte peggiore >>  disse il moro ridacchiando,seguito dall’amica.
<< Come vanno le cose con Cho ? L’hai vista ? >> 
<< Si,è passata qualche giorno fa,ma non va più come prima. Hermione,io amo profondamente Ginny e non riesco a guardare nessun altro in modo differente >>  disse Harry abbassando lo sguardo. Hermione era triste per l’amico,ma sapeva bene cosa provasse Ginny.
<< Harry,tra voi due è finita da quasi un anno ormai,e dopo quanto accaduto credo sia già un passo importante il fatto che vi parliate civilmente. Inoltre,non puoi forzarla ad amarti di nuovo. Le emozioni non si possono controllare >>
<< Lo so Herm,ma sai,è stato un anno strano e in più il vederla in quegli atteggiamenti con Malfoy,o meglio,vedere come lui la guardava ha solo peggiorato le cose. Io ancora non riesco a capire cosa gli fosse passato per la testa in quel periodo >>   disse Harry.
<< Malfoy è tutto fuorchè prevedibile. Ma non credo abbia mai voluto farle del male,Harry. E’ stato per via di Piton che si sono avvicinati,tutto qui. Ma in ogni caso,quel che hai fatto tu non ha comunque giustificazioni >>  gli disse la riccia,tentando di parare la situazione.
<< In ogni caso,io  la aspetterò. Magari si innamorerà di me ancora >>  disse il moro,e Hermione gli sorrise.
<< Hai chiarito con Fred ? >>  le chiese poi Harry.
<< Non abbiamo parlato molto a dire il vero,spero di poterlo fare più tardi >>  ammise la ragazza.
<< Andrà bene vedrai >>  disse lui,e lei annuì. Harry fece un sorriso strano che fece intristire la ragazza.
<< Cosa c’è,Harry ? >>
<< E’ solo che,sai,quando Bellatrix ha ucciso Sirius,per un attimo ho visto qualcos’altro nei suoi occhi. Se fosse dispiacere o rispetto,non sono in grado di dirlo. Magari,era solo follia >>   sussurrò lui con lo sguardo perso nel vuoto.  
 

 

 





Lo so. Ora direte,ma che succede ? E’ impazzita ? Non se ne doveva andare in America ? Beh si,me ne vado domani sera. Ma non so,mi è venuto un botto di scrittura e non ho potuto resistere. Volevo mettere le idee da parte per il ritorno,ma poi ci ho ripensato. Se ho fatto questo aggiornamento lampo dovete ringraziare non me,ma la WWE. Non so se qualcuno di voi la segue,io si,lo adoro come sport,e amo Dean Ambrose alla follia,è così matto!!! Ok,forse parecchi di voi non sanno di che parlo,fatto sta che la notte scorsa hanno fatto uno dei loro eventi e io ovviamente seguo la diretta dalle 2 alle 5 del mattino,essendo grande fan. Andrò a vederli a Roma l’11 Novembre,e Dio solo sa come sbaverò a trovarmi davanti quell’uomo *-* Ok,tralasciando gli scleri,direte,che cavolo centra il wrestling con il capitolo ? Beh,per stare sveglia alternavo tra lo scrivere e il guardare i match,quindi mi sono data a scrivere il capitolo con le idee che mi venivano guardando. Lo so,sarò pazza,perciò amo un pazzo come Dean Ambrose. Anyway,vi regalo il capitolo anche per farmi perdonare il ritardo di questo mese,penso che ora sarete sazi,fino al prossimo aggiornamento. Tranquilli,sta volta me ne vado sul serio,comunque se non guardate il wrestling andatevi a vedere le diavolerie che combina il mio Dean sul ring,e poi mi direte se lo amate o no. Magari qualcuno di voi si appassionerà anche. Lo adoro,perché non ha avuto una vita facile,e ce l’ha fatta ad arrivare dove è ora. Vabbè forse non ve ne frega,ma mi piace far conoscere lui alla gente,è un esplosione di energia,e se me lo ritrovo davanti a New York,non so cosa potrei fare. Stavo pensando di buttar giù una storia proprio sul wrestling,ma vedremo. Sto fangirlando troppo,I know. Vi auguro buone vacanze. A presto,Bacioni bacissimi  . . .
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Love ***


Il rientro alla tana quell’estate fu diverso dal solito,e Molly Weasley se ne accorse immediatamente. Le sembrò strano il fatto che Harry avesse preferito stare da solo per un po’,ma non poteva dargli torto,aveva bisogno di metabolizzare il fatto che Sirius non ci fosse più. Hermione invece,aveva preferito restare da loro per tutta l’estate piuttosto che tornare dai genitori. Quando i gemelli erano scappati da Hogwarts,lei  all’inizio non aveva creduto a una parola di ciò che George gli aveva detto riguardo ad Hermione e Fred,ma poi,quando aveva visto la faccia del figlio di fronte alla notizia che la ragazza fosse al San Mungo,l’aveva fatta ricredere. Sorrise tra se a quel pensiero. Era felice che tuttavia,qualcuno come Hermione avesse davvero visto altro in Fred,oltre alle sue diavolerie. Molly si voltò e vide Ginny ed Hermione uscire sul dondolo della veranda a scherzare,mentre i gemelli confabulavano sul tappeto del soggiorno,sebbene ogni tanto uno dei due lanciava uno sguardo dalla finestra verso il dondolo. Fred. Ora gli era più semplice riconoscerli. Guardò di nuovo le ragazze,e solo in quel momento scorse qualcosa di diverso nella figlia. Ginny era cambiata,c’era qualcosa di diverso in lei,ma non sembrava qualcosa di brutto,anzi. Sembrava essere maturata in un botto. Non scherzava più ogni cinque secondi contro Ron,o gli altri fratelli. No. Ginny stava crescendo,e Molly sorrise. Di solito,sono cambiamenti che si fanno in seguito a qualcosa o a qualcuno,se sono così veloci. Ma non poteva dipendere da Harry Potter,quindi forse,qualcosa alla figlia era accaduto. Sorrise guardandola illuminare gli occhi a qualcosa dettogli dall’amica. Stava per raggiungerle,quando la voce impastata dal sonno di Ron,la fece voltare.
 
 
 
 
 
 
 



<< Allora Herm ? >>  chiese Ginny all’amica seduta accanto a lei.
<< Allora cosa ? >>
<< Come cosa ? Non fare la finta tonta con me. Fred,ecco cosa >>   disse la rossa,mentre il sole le baciava il volto.
<< Non abbiamo più parlato dopo l’ospedale,Ginny. Non so se voglia parlare con me o meno >>  disse intristita Hermione.
<< Dopo ciò che ti ha detto,tu credi che lui non ti voglia ? Per Merlino Herm,per quanto tu possa essere intelligente,in questo momento somigli a Ron >>  disse l’amica spazientita,per poi ridere della sua stessa battuta.
<< Lo so,ma ho paura Ginny >>
<< Non dovresti averne invece >>
<< Come puoi esserne così sicura ? >>  chiese Hermione.
<< Guarda tu stessa >>  rispose la rossa con un sorriso e facendo un cenno del capo dietro le spalle della riccia. Hermione si voltò,e vide Fred in piedi dinnanzi a lei che la guardava serio.
<< Io vado >>  disse poi Ginny alzandosi e allontanandosi da li.
 
 
 
 
 
 
 



<< Possiamo parlare ? >>  chiese Fred ad Hermione,mentre lei si morse il labbro annuendo appena,non avendo il coraggio di rispondere. Fred le porse la mano,e lei la afferrò,sebbene in tensione.
<< Calmati >>  le sussurrò con un filo di voce,passandole il pollice sul dorso della mano. Inaspettatamente Hermione si calmò sul serio. Fred prese a camminare senza mai lasciarle la mano. Fecero il giro della tana,e la portò sotto il grande salice. A Hermione prese un colpo. Era lì che tutto era iniziato quasi un anno prima,quando lei,capì come riconoscerli. Quando vide la diversità così bella che aleggiava negli occhi di Fred.  
<< Tutto quello che ti ho detto in ospedale è solo la pura e semplice verità,Hermione. Io non posso stare senza di te. Ci ho provato,e so che non posso. Quello che mi chiedo – prese un respiro – è se anche tu non puoi stare senza di me >> 
<< Mi sembra di averti già dato una risposta in ospedale >>  sussurrò lei.
<< Due mesi sono lunghi >>  disse Fred. Ripetendole le stesse parole.
<< Due mesi,due anni,due vite. Non possono cancellare quello che io sento per te,Fred. Mai >>   disse Hermione scuotendo la testa. Fred le sorrise e poi passandole la mano dietro la nuca,e l’altra dietro al schiena,la attirò a se baciandola. Prima piano e dolcemente,poi sempre con più passione e desiderio. Dio,se le era mancata lei e quei baci. Hermione sorrise sulla sua bocca,mentre i respiri si andavano a mescolare sempre di più. Pian piano,senza nemmeno accorgersene si ritrovarono stesi a terra sotto il grande salice,mentre continuavano quella danza di lingue.
<< Ho avuto paura che non ti svegliassi più >>  le disse il rosso nella sua bocca.
<< Non ti libererai così facilmente di me >>  ridacchiò lei.
<< Che fortuna >>  rise Fred,per poi passarle una mano sotto la maglia. Non aveva mai osato tanto con lei. Hermione non era quel genere di ragazza,ma ora più che mai sentiva che aveva bisogno di lei come non ne aveva mai sentito. Hermione si irrigidì appena a quel contatto,e Fred bloccò la mano. Sapeva che prima o poi sarebbe arrivato il momento. Ma stavolta non aveva paura,sembrava capire Fred. E anche lei sentiva un desiderio mai sentito prima nei confronti del ragazzo.
<< Se non vuoi – sospirò – dimmelo >>   e le baciò piano il collo. Hermione non rispose,ma bensì sfilò la maglia a Fred,che ne  rimase piuttosto colpito. Poi le sfilò anche lui la maglia,ammirando le bellissime curve della sua ragazza. Accadde tutto molto lentamente nella mente di Hermione. Fin da quando lui le iniziò a baciare il ventre fino a risalire all’incavo dei seni,le sensazioni che provava si erano triplicate quando lui la liberò di tutti gli indumenti. Non si sentì in imbarazzo al contrario di ciò che credeva,con Fred non provava vergogna,provava solo amore. Arrossì solamente quando lui entrò in lei con sicurezza. Il dolore non lo sentì quasi,forse,per il semplice fatto che aveva gli occhi incatenati con quelli di Fred,quegli occhi da cui tutto era iniziato,proprio nel luogo dove stavano facendo l’amore. Stava facendo l’amore con Fred,e il ragazzo davanti a se non le era mai sembrato tanto bello come in quel momento.
<< Sei bellissima >>  le disse sulle labbra,ricominciando a torturarle. Hermione gemette,e il ragazzo seppe che erano venuti assieme. Le sorrise sulle labbra baciandole con ardore,sembrava non poterne più fare  a meno. Si distaccò poco,permettendole di respirare. Dopo qualche minuto videro il cielo iniziare ad imbrunire,e Hermione divenne pallida. Quanto tempo era passato ? Stava già calando la sera ? Arrossì di colpo nel sentire il ragazzo accanto a lei iniziare a vestirsi e scostò il volto facendo lo stesso. Fred ridacchiò a quel gesto. Era bellissima la sua Hermione. Ora poteva affermare che fosse sua in tutti i sensi,e aveva avuto l’onore di essere il primo. Appena si fu rivestita fece per allontanarsi,ma lui la bloccò facendola scontrare con il proprio petto.
<< Dove scappi ? >>  le disse.
<< Io…io >>  disse lei,incapace di rispondere. Dio,era in imbarazzo.
<< Herm,guardami – le disse poggiando la fronte sulla sua – ti amo. Ti amo da morire,e sei mia,sei solo mia,quindi non pensare di scappare da me >>
<< Anch’io ti amo,Fred. E non sto scappando,solo…>> 
<< Lo so – ridacchiò lui – non ti ho fatto male,vero ? >>  
<< No. Non potresti mai farmi male >> 
<< Voglio che tu sappia una cosa >>  disse il rosso.
<< Cosa ? >>
<< Sai bene che per me non è stata la prima volta. Ma lo è stata in un certo senso. Non avevo mai fatto l’amore,Hermione. Sei la prima a cui non ho donato solo il mio corpo. Tu hai tutto di me >>. Hermione si emozionò tantissimo a quelle parole. Sorrise di vero cuore e lo baciò con tutta la forza che aveva in corpo.
 << Non per fare il guastafeste,ma se non andiamo subito,credo che ti riporterò sotto quell’albero >>  ridacchiò lui,facendola arrossire. Era bellissima quando arrossiva. Le prese la mano,e si avviarono verso la tana.
 
 
 
 
 
 
 
 
 




Appena entrarono trovarono tutti che si apprestavano  a preparare la tavola,ma quando li videro con le mani unite sui loro volti comparve un grosso sorriso.
<< Allora il prefetto-perfetto è tornata ad essere mia cognata >>   urlò George andando ad abbracciare Fred che ridacchiò,mentre Hermione arrossì,semplicemente per la presenza di Molly e Arthur. Molly le si avvicinò stringendola in un caloroso abbraccio.
<< Sono davvero felice per voi. Hermione,non puoi capire quanto mi faccia piacere sapere che quel mascalzone di Fred abbia trovato te >>
<< Grazie Molly >>  disse la riccia ancora in imbarazzo ma felice.
<< Che bello che avete fatto pace >>   disse Ginny abbracciando prima l’amica,poi il fratello. Anche Arthur si complimentò con loro,per poi essere tutti sgridati da Molly,dato che la tavola non era ancora apparecchiata.  Mentre lei tornò in cucina a finire di preparare la cena,i ragazzi iniziarono ad apparecchiare la tavola. Hermione stava mettendo le posate sui tovaglioli,mentre Fred non le toglieva gli occhi di dosso,ma in modo diverso dal solito. Cosa che non sfuggì al gemello,che ridacchiò.  Dopo cena,tutti diedero una mano a sparecchiare,e poi mentre Molly lavava i piatti i ragazzi si misero in salotto a parlare del più e del meno.
<< Non hai sentito Harry,Ron ? >>  chiese poi il padre. Ginny sussultò un po’. Nessuno aveva fatto parola di quanto accaduto con il moro a scuola,proprio su richiesta della ragazza.
<< No, papà. Credo che voglia stare ancora un po’ da solo >>  rispose Ron,e l’uomo annuì andando in cucina dalla moglie.
<< Cosa facciamo ? >>  chiese George.
<< Non so,a dire il vero io sono piuttosto stanca >>  disse Ginny sbadigliando.
<< Che noia. Siamo in Estate >>   disse il rosso.
<< Lo sappiamo,ma sono stanca anche io >>  disse Hermione. Fred la scrutò un po’. Poi si alzò e la prese per mano sorridendo.
<< Vieni,ti accompagno in camera >>   le disse. Hermione prese la mano di Fred e insieme salirono al piano di sopra dove c’era la camera di Hermione e Ginny. Hermione aprì la porta e poi si voltò verso di lui.
<< Grazie >>   gli sussurrò.
<< Per cosa ? >>  chiese il ragazzo avvicinandosi.
<< Per essere con me >>  disse Hermione dandogli un bacio dolcissimo,che fece sciogliere il cuore di Fred.
<< Buonanotte,amore mio >>   le disse a fior di labbra facendola sorridere.
<< Buonanotte,rosso >>   e così dicendo chiuse la porta.
 
 
 
 
 
 
 




Più tardi in camera dei gemelli,George aveva uno strano ghigno sul volto,mentre fissava il gemello. Fred non ci fece caso,fino a che non vide la faccia del fratello.
<< Perché quella faccia ? >>  chiese alzando un sopracciglio.
<< Perché ? Non hai nulla da raccontarmi ? >>  disse lui di rimando.
<< Non che io sappia >>
<< Sicuro sicuro ? >> 
<< George,che diavolo ti prende ? >>   disse Fred fissandolo esasperato.
<< Ok,fratello senza sale in zucca,ripeto la domanda. Hai nulla da raccontare ? Qualcosa che magari riguarda il prefetto-perfetto ? >>  tentò stavolta,e sembrò andare in porto,data la faccia che fece Fred.
<< No,non di nuovo >>  continuò George.
<< Cosa ? >>  disse Fred mordendosi l’interno guancia.
<< Stai arrossendo,per Merlino. Fred,stai arrossendo sul serio ? >> 
<< Cos..No >>
<< Si,invece >>
<< No >>
<< Si >>
<< No >>
<< Si >>
<< Si >>   disse Fred,mordendosi poi la lingua.
<< Visto ? Ho ragione io >>
<< No,non è vero. Dannazione a te >>
<< Oh andiamo Freddie. Ti conosco,e so bene che tu e la Granger avete fatto molto più della pace oggi pomeriggio. Vi si leggeva in faccia >>
<< Beh,non sono affari tuoi >>  disse Fred lanciando un cuscino al gemello.
<< Certo che no,ma Auguri fratellino >>  disse George spalancando le braccia,e facendo ridere Fred,per poi seguirlo a ruota.
 
 
 
 
 
 





Ginny entrò in camera e vide Hermione seduta sul davanzale della finestra intenta a guardare il cielo sorridendo. Sembrava le avessero appena fatto il regalo più bello di sempre.
<< Se continui a sorridere così,ben presto ti si bloccherà la mascella >>  ridacchiò la rossa. Hermione si voltò,incapace di smettere di sorridere.
<< E’ solo che stavo pensando a tuo fratello >>
<< Beh,ti fa bene pensare a lui se sorridi così >>
<< Già >>  ridacchiò la riccia,andando a mettersi sul suo letto.
<< Quindi avete risolto tutto alla grande >>
<< Si,è andato più che bene,anche di più. E Ginny,io ti giuro che amo tuo fratello alla follia >>
<< L’ho notato Herm. Come mai dici che è andata più che bene ? >>  chiese la rossa scrutando l’amica che arrossì di botto. Ginny spalancò gli occhi. Non poteva credere che Hermione,Merlino.
<< Herm,tu e Fred ? >>
<< Beh,ecco…>>
<< Oh mio Dio. Com’è stato ? >>  chiese eccitata la ragazza.
<< E’ stata la cosa più bella della mia vita. Non ho provato imbarazzo o vergogna. Mi ha fatto sentire speciale,sicura e protetta. Non credevo fosse così. Ma soprattutto,mi ha fatto sentire amata,e poi è stato dolce,come solo lui può essere >>   sorrise sincera.
<< Sono felice per te Herm,te lo meriti >>   disse Ginny abbracciandola forte.
<< Beh,direi che è stata una giornata piuttosto lunga,no ? >>
<< Già,credo sia ora di andare a letto >>  disse la rossa andando in bagno per fare una doccia veloce,e portandosi il pigiama dietro. Hermione che invece aveva già il pigiama indosso,si sdraiò meglio sul letto. E con gli occhi di Fred nella mente,si addormentò.
 
 
 
 
 
 
 




Hermione era scesa a prendere un bicchiere d’acqua al piano di sotto. Erano quasi le tre del mattino,ma si era svegliata assetata. Forse,era troppo su di giri anche per dormire. Sorrise,posando il bicchiere e voltandosi. Per poco non lanciò un urlo.
<< Merlino Ron!! Mi hai fatto prendere un colpo >>
<< Scusa,Herm >>  disse sconsolato il ragazzo andando a sedersi al tavolo dopo aver preso un bicchiere di latte dal frigo.
<< Che succede,Ron ? >>  disse Hermione andando a sedersi con lui.
<< Non riesco a dormire. Stavo pensando ad Harry >>  ammise il rosso.
<< Anch’io ci ho pensato parecchio in questi giorni. Purtroppo noi non possiamo fare nulla,Ron. Non sarebbe dovuto accadere,ha perso l’ultimo pezzo della sua famiglia senza averne potuto godere appieno >>
<< Ma noi siamo la sua famiglia,Hermione. Eppure preferisce restare da solo >>  disse Ron portandosi il bicchiere alle labbra. Hermione sorrise nel vedere quanto loro tre fossero legati.
<< Certo che lo siamo,Ron. Ma cerca di capirlo. Ha bisogno di tempo per metabolizzare il tutto. Quando sarà pronto tornerà da noi. E sono sicura che non ci vorrà molto >>  le disse bonaria. Ron la guardò e l’abbracciò.
<< Non so che farei senza di te,Herm >>  disse lui,mentre la ragazza ridacchiò.  Poi si alzò e posò il bicchiere.
<< Sono felice che tu e Fred abbiate fatto pace. Non potevate stare lontani >>
<< Grazie,Ron >>
<< Se osa farti soffrire di nuovo,gli spezzo le gambe,chiaro ? >>  disse lui,mentre Hermione lo abbracciava.
<< Come l’acqua >>
 << Bene. Ti voglio bene,Herm >>
<< Anche io Ron. Anche io >>  e così dicendo si avviò alla scala,voltandosi a guardare l’amico.
<< Buonanotte,Ron. >>
<< Notte,Herm >>  rispose l’altro sorridendo.
 
 
 
 
 







Sentiva qualcosa solleticarle il naso,e lo arricciò non capendo cosa fosse. Avvertì un risolino,e poi di nuovo la strana sensazione. Aprì gli occhi,e si ritrovò Fred guardarla da vicinissimo con una rosa rossa tra le dita che la carezzava.
<< Buongiorno,amore >>  le disse lui sorridendo.
<< Buongiorno >>  rispose lei sorridendogli,e poi mettendosi a sedere.
<< Fred,che ore sono ? >> 
<< Le nove >>
<< E perché sei già in piedi ? >>  chiese lei,mentre lui le porgeva la rosa.
<< Perché io e Goerge dobbiamo andare in negozio. Ma volevo salutarti come si deve prima di andare via >>  disse lui,per poi rubarle un bacio dolcissimo.
<< Non torni a pranzo ? >>
<< Oggi no. Quindi ci vediamo stasera,Mione >>  ridacchiò lui al suo broncio. Era dolcissima.
<< Allora – disse lei continuando a baciarlo – ci vediamo stasera >>
<< Si,stasera >>   e così dicendo le rubò un altro bacio,per poi smaterializzarsi. Hermione sorrise guardando la rosa che aveva tra le mani.

 
 
 
 
 
 



Hi Guys,I’m back from New  York!!! How are you ?
Ed ecco a voi l’atteso capitolo. Sono tornata e ho scritto il prima possibile,quindi non tenete il broncio come la nostra Herm. Per quanto riguarda il capitolo,non è molto lungo,ma volevo fosse così,in quanto lo considero comunque un passaggio,sebbene ci sia la pace della Fremione e altro ;)  (capitemi a me) .. . Aahahah,nonostante ciò,spero vi piaccia lo stesso. Ora,arriva la parte in cui il vostro odio per me aumenterà. Direte,di nuovo ? Che succede ora ? Beh,succede che io vado e vengo. Sono tornata dall’America,ma Domenica parto di nuovo. Andrò a Gallipoli e tornerò il 1 settembre,si avete capito,starò via altre due settimane. In tempo per l’espresso per Hogwarts. Se qualcuno di voi è li in vacanza,magari potremmo incontrarci,non so. Comunque. . . porterò con me il pc,per scrivere (spero di avere tempo),e pubblicare se mai troverò un modo,dato che a casa ho il wifi,quindi o lì lo trovo,oppure dovrò fare strani marchingegni con il cellulare,che poi vedrò. Anyway.. . . spero il capitolo vi piaccia,che non mi uccidiate. Sia chiaro,non so se prima di Domenica riesco nell’impresa di pubblicare un altro capitolo,perché sapete bene che io scrivo al momento. Potreste avere una sorpresa come ho fatto prima di partire per New York,ma non prometto nulla. Ora,alla prossima,che spero non sia sul serio a settembre,Baci
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** I care you are ok ***


Passavano i giorni,giorni che divenivano settimane e le settimane mesi. Di Harry nemmeno l’ombra,ne una lettera per un semplice “sto bene”,nessuna risposta a quelle che gli avevano mandato. L’ansia cresceva di giorno i giorno,ma non si poteva fare nulla. Hermione e Ron erano sempre più preoccupati,ma non sapevano nemmeno loro cosa fare, dopo quanto accaduto al ministero erano braccati ovunque andassero quindi era escluso di andare a cercare Harry. Hermione riusciva a distrarsi per la maggior parte della giornata solo grazie a Fred che riusciva sempre a farla ridere in qualsiasi modo. Ron andava avanti,ma sentiva l’angoscia salire ogni volta che un gufo tornava indietro senza alcuna risposta,ma in fondo,sapeva che Harry voleva stare da solo. Quella meno preoccupata sembrava essere proprio Ginny,cosa che infastidiva molto Ron. Sapeva quello che era accaduto tra la sorella e il migliore amico,però un po’ di pensiero verso il moro poteva anche avercelo,almeno in memoria di quando stavano assieme. La vide seduta sulle scale della veranda a guardare il tramonto,e le si avvicinò.
<< Sei ingiusta,sai ? >>  le disse,e Ginny si voltò a guardarlo confusa.
<< Come scusa ? >>
<< Nei confronti di Harry,dico. Siamo tutti preoccupati,e a te invece la cosa sembra non scivolare neanche addosso >>  disse Ron fissandola male.
<< Se Harry ha deciso di sparire vuol dire  che è quello che è meglio per lui >>  rispose lei scrollando le spalle,mentre Ron la guardava allibito.
<< E tu da quando sei così profonda ? >>  chiese.
<< Tutti cresciamo,Ron. Anche Harry. Ma scappare a nascondersi non è un modo per crescere. Lui sta solo evitando la cosa,per questo non sono preoccupata come voi. Perché so che lui non la sta affrontando >>   disse Ginny continuando a guardare dinnanzi a se.
<< Lo credi sul serio ? >>  chiese la voce di Hermione intromettendosi alle loro spalle. Ginny si voltò e la vide raggiungere lei e Ron assieme ai gemelli.
<< Si,la vedo così. >>  continuò la rossa.
<< Questa è una fesseria. Lui vuole stare solo per metabolizzare la cosa >>  disse Ron stringendo i pugni.
<< Forse ha ragione Ginny,Ron. Il fatto che non risponda alle nostre lettere ne è una prova. Per quanto lui voglia affrontare la cosa,non è scappando che ce la farà. Io credevo volesse stare un po’ da solo,come giusto che sia,ma ormai è passato troppo tempo. Siamo a metà Luglio,è troppo tempo >>   concluse la riccia guardando Ron emettere un lungo sospiro.
 
 
 
 






Il caldo era persistente,e a Ginny era sempre piaciuta l’estate,ma forse quella era davvero troppo calda per farle sentire la mancanza della neve. Il sole del tardo pomeriggio però,era molto piacevole,le scaldava il viso rendendo i suoi capelli rossi stranamente aranciati con delle sfumature rossastre.  Vide le sue mani sotto la luce rosata del tramonto e sorrise,sembrava ancora più chiara la sua pelle con quelle tonalità. Una leggera brezza le scuoteva i capelli,era fin troppo piacevole,tanto che si stese meglio sull’erba del giardino a godersi tutti quei raggi,prima che il buio prendesse il suo posto. Quando sentì che il vento si fece improvvisamente più fresco aprì gli occhi,e si rese conto che era sera inoltrata,la luna splendeva già alta,dovevano essere quasi le nove. Si alzò ed entrò in casa. Vide le pentole sul fuoco in cucina,ma nessuno al piano di sotto. L’orologio segnava le nove esatte,sorrise tra se. Di colpo si voltò di nuovo verso l’orologio del salotto convinta di aver visto male. Ma quando lo fece,si rese conto che aveva visto fin troppo bene. I bagagli di Harry erano lì. Si mise ai piedi delle scale.
<< Mamma,quando è arrivato Harry ? >>  chiese incuriosita,ma la madre si affacciò con una faccia strana.
<< Non c’è Harry,Ginny >>  rispose lei.
<< Qualcuno ha detto Harry ? >>  disse Ron affacciandosi dal terzo piano.
<< Io. E’ con te ? >>  rispose Ginny,ma il fratello disse di no.
<< Ginny,hai detto Harry ? >>  corse giù Hermione.
<< Si >>  disse lei alzando le spalle.
<< Lo saprei se il mio migliore amico fosse in casa mia. Non è divertente,Ginny >>  disse poi Ron. La rossa lo guardò male.
<< Pensa quello che vuoi,ma forse ti sbagli  e non lo sai,visto che i suoi bagagli sono qui >>   disse lei.
<< Che diavolo dici ? >>  rispose lui.
<< Vieni a vedere tu stesso >>  ribeccò lei. Hermione che nel mentre era scesa rimase di sasso a vedere i bagagli dell’amico lì.
<< E’ vero Ron. I bagagli di Harry sono qui >>  disse la riccia,al che il rosso spalancò gli occhi scendendo di corsa. Quando arrivò lì anche lui il suo viso cambiò completamente.
<< Ma che scherzo è mai questo ? >>  disse lui confuso. Di colpo sentirono la porta aprirsi e entrare un Harry piuttosto sconvolto.
<< Harry >>  sussurrò Hermione buttandogli le braccia la collo,mentre il moro la strinse sotto lo sguardo nervoso di Fred che era sceso insieme al gemello.
<< Come stai ? Tutto bene ? Dove sei stato ? Perché non rispondevi alle nostre lettere ? >>  disse Hermione a raffica. Harry ridacchiò scostandosi vedendo la faccia di Fred.
<< Una domanda alla volta,Herm >> le disse,per poi essere abbracciato anche da Ron.
<< Che fine hai fatto ? >>  gli chiese il rosso.
<< Mi serviva del tempo per cercare di capire cosa è successo. Non sarei dovuto scappare e sparire,ma mi sembrava la scelta migliore e quindi vi chiedo scusa. Comunque,è stato Silente a trovarmi,sono stato con lui oggi >>  spiegò il moro.
<< Silente ? >>   chiese la riccia stranita,ed Harry fece un cenno affermativo. Dopo di che salutò i signori Weasley e si recò con Ron ed Hermione in camera sua. Aveva provato a salutare Ginny,ma la ragazza sembrava non volerne sapere. Non aveva nemmeno ascoltato la sua spiegazione.
<< E quindi Silente ti ha portato a cercare il professor Lumacorno ? >>  disse Hermione mettendosi a gambe incrociate.
<< Si,e alla fine lui ha accettato di venire ad Hogwarts. A quanto ho capito è bastato vedere me >>   rispose il moro.
<< Beh,questo vuol dire che nemmeno quest’anno Piton avrà la cattedra tanto amata,ma meglio così >>  disse Ron,al che i due annuirono.
<< Notizie di Lucius Malfoy ? >>  chiese poi Harry.
<< No,Harry. E’ ancora in prigione. Dubito che lo facciano uscire. I suoi soldi non lo aiuteranno stavolta >>  disse Hermione.
<< Immagino che il caro furetto non farà più tanto il gradasso quest’anno >>  disse Ron,facendo sorridere Harry.
<< Ragazzi ! – li riprese la riccia – suo padre è comunque finito in carcere >>
<< Si,perché era uno schifoso mangiamorte,quindi merita di essere lì >>
<< Non puoi fare di tutte le erbe un fascio,Ron >>  persistette la ragazza.
<< Cosa ? Credi che il furetto non seguirà le sue orme ? >>  ribeccò Harry.
<< Non mi sembra il tipo >>  ammise la ragazza facendo spalancare i loro occhi  << Non guardatemi così. Dico ciò che penso >>
<< E stai pensando cose assurde,Hermione >>  disse il moro.
<< Harry,per quanto possa essere detestabile,non credo abbia il fegato di fare quello che ha fatto suo padre >>   disse la riccia,mentre anche Ron ora ci pensava su.
<< Beh,può essere >>  disse infatti.
<< State scherzando ? >>  rise Harry,ma dalla loro faccia intuì la risposta e si fece scuro in volto.
<< Beh,buonanotte ragazzi >>  disse poi Hermione andando via.
<< Notte,Herm >> risposero all’unisono i due.
 
 
 
 
 
 
 
 






Erano passati due giorni da quando Harry era arrivato alla tana,e ancora non era riuscito a parlare con Ginny. In compenso erano arrivati Remus e Tonks quel giorno. Scese le scale,era quasi ora di andare a letto quando si ritrovò Ginny dinnanzi a se. Lei iniziò a salire,ma lui la chiamò facendola fermare. La guardò,aveva indosso un pantaloncino molto corto e una canotta che le scendeva morbida sulle curve,era molto bella.
<< Ginny ? >>
<< Dimmi Harry >>  rispose lei indifferente.
<< Io volevo dirti perché sono sparito >>  disse il moro.
<< Non mi interessa >>  disse lei per poi voltarsi,ma lui l’afferrò per il polso costringendola a voltarsi di nuovo verso di lui.
<< Lasciami >>  sibillò lei,e lui lo fece subito.
<< Voglio solo spiegarti tutto >>
<< E a me non importa quindi evi….>>  stava per finire la frase quando uno scoppio violento proveniente da fuori li fece correre entrambi all’esterno. Arrivarono fuori e videro il capanno in fiamme,mentre tutti uscivano fuori dalla tana in tempo prima che questa venisse colpita.
<< NO >> urlò Molly in preda al pianto. I mangiamorte erano ovunque e iniziarono una vera e propria lotta. Remus e Tonks li tenevano a bada ma erano troppi. Poi la risata inconfondibile di Bellatrix squarciò l’aria,per poi colpire e radere al suolo la tana,sotto gli occhi sgranati della famiglia Weasley. Apparve,di nero vestita come suo solito e con quel ghigno da pazza sul volto che fissava Harry. Il moro preso dalla rabbia verso di lei per aver ucciso Sirius le corse dietro,ma appena Remus fece per seguirlo a sua volta,un cerchio di fuoco li circondò. Ginny si voltò,e l’unica cosa che vide fu una nube nera andare verso di lei. Hermione urlò per chiamarla,ma Ginny svanì con la nube stessa,sotto le urla della sua famiglia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Le mancò il fiato fin quando non sentì i suoi piedi toccare terra. Qualcosa la stava reggendo,o sarebbe caduta ne era sicura. Sentì un odore a lei familiare,e poi impallidì. Si voltò di scatto trovando quegli occhi di ghiaccio scrutarla.
<< Tu >>  disse lei allontanandosi.
<< Gin,non è come pensi >>   rispose lui.
<< Ah no ? E com’è ? Hai preso il posto di tuo padre ? >>  urlò lei in preda al panico.
<< No,ascoltami >>
<< Non voglio ascoltarti >>  disse lei guardandosi intorno per trovare una strada di fuga,ma non ce n’erano. Erano su una collina che lei non conosceva.
<< Tu mi ascolterai,perché senza di me non saresti qui >>
<< Dovrei ringraziarti,Malfoy ? >>
<< Siamo tornati al Malfoy ? >>  ridacchiò lui,mentre lei lo fissò sconcertata.
<< Non c’è nulla da ridere. Cosa ci faccio qui ? >>  disse lei guardandolo male.
<< Li ho seguiti,quando ho saputo che avrebbero attaccato casa tua >>  ammise il biondo.
<< Li…li hai seguiti ? >>  chiese lei incredula,e lui annuì.  << Perché ? >>  chiese solo.
<< Non potevo permettere che ti facessero del male,dovevo assicurarmene di persona,e così li ho seguiti >>  disse guardando da un’altra parte.
<< Quindi non sei un …>>
<< No >>  disse Draco sospirando. Era vero,almeno per il momento.
<< Come hai fatto a sapere che sarebbero arrivati qui ? >>  chiese Ginny.
<< Da quando hanno preso mio padre,casa mia è diventata il loro quartier generale. E ora non farmi più domande a cui non posso risponderti. Ti ucciderebbero solo perché sai questo,e io non ho rischiato di farmi uccidere in questo momento se mi scoprono,se poi ti uccidono lo stesso >>   disse lui sbuffando.
<< Dove siamo ? >>  chiese allora Ginny cambiando discorso.
<< E’ dove vengo quando voglio stare solo. Abbastanza lontano sia da casa mia che tua >>
<< E la mia famiglia ? Che gli faranno ? >>  disse poi allarmata.
<< Vogliono spaventarvi,e catturare Potter,ma d’altronde so che c’è Lupin >>  disse lui. Non poteva parlare,non con lei. Stava rischiando troppo.
<< Cosa dovrei dire ora che torno a casa ? Non posso dire loro la verità >>  disse poi Ginny come se si stesse svegliando solo ora. Se avesse detto la verità c’era la possibilità che qualcuno lo avrebbe saputo,e avrebbero fatto la pelle a Draco,che stava già rischiando tutto,solo per assicurarsi che lei stesse bene. Sorrise,e lo abbracciò. Lui rimase interdetto,ma poi le mise le braccia intorno al busto stringendola a se.
<< Di che un mangiamorte ha cercato di prenderti,e che tu sei riuscita a schiantarlo in un attimo in cui si è distratto,e sei tornata a casa >>  disse lui.
<< Mi crederanno ? >>  chiese lei.
<< Sei fin troppo in gamba per non crederti,Gin >>  ridacchiò il biondo.
<< Grazie,Draco >>  sussurrò lei. Il biondo le si avvicinò e le lasciò un leggero bacio sulle labbra,e la sentì sorridere contro la sua bocca. La prese per il polso,e notò un segno rosso.
<< Cos’è questo ? >>  chiese lui,e lei sentì il gelo nelle vene.
<< Harry >>  disse solo. Bastò a far passare l’odio negli occhi del biondo.
<< Che ti ha fatto ? Io lo ucciso >>
<< Nulla,non mi ha fatto nulla. E’ successo poco fa prima dell’attacco,voleva parlarmi,ma io non volevo >>  rispose lei. I muscoli del biondo si rilassarono,ma il volto aveva ancora i tratti duri.
<< Ecco. Ora vorrei che lo uccidessero >>  rispose lui,facendola ridacchiare.
<< Devo andare >>  disse lei.
<< Si,ora saranno andati >>  acconsentì lui. Si avvicinò a lei,e così come la nube era arrivata,sparì di  nuovo,riapparendo poco dopo,poco distante dalla tana.
<< Mi dispiace per casa tua >>  le sussurrò all’orecchio.
<< E’ una casa. Si può sempre ricostruire >>  disse semplicemente lei.
<< Non so se potrò più fare questo,dopo stanotte >>  disse poi il biondo all’improvviso.
<< Cosa intendi ? >>  chiese Ginny fissandolo con un cipiglio.
<< Shhh,non parlare sempre,Weasley >>  e così dicendo le prese il viso baciandola con forza,come il primo bacio che si erano scambiati sulla torre d’astronomia. Una mano passò tra quelle lingue di fuoco,mentre l’altra scese a carezzarle il fianco e piano passò dietro alla natica sinistra,che la fece arrossire seppur sentire uno strano senso di piacere. Si staccò di colpo,e la fissò.
<< Perché hai detto così prima ? >>  chiese lei col fiato corto.
<< Ti ho già detto di non parlare sempre >>  disse il biondo con un ghigno,prima di baciarla di nuovo,per poi sparire,così come era apparso. Ginny si voltò senza fiato. Non sapeva cosa pensare. Che voleva dire con quella frase ? Che vuol dire che non sapeva se avrebbe più potuto fare quello ? Intendeva il  baciarla ? O c’era sotto dell’altro ? Si voltò,e vide la sua famiglia al di sotto della collina raccogliere le macerie,di dove prima c’era casa sua. Scese correndo per non dare sospetti,e appena la videro le corsero incontro.
<< Ginny,stai bene ? Mio dio mi hai fatto prendere un colpo >>  disse Hermione abbracciandola. Molly,Arthur e poi i fratelli l’abbracciarono a loro volta.
<< Sto bene,sul serio >>  disse lei con l’affanno per la corsa.
<< Cos’è successo ? Chi era quel mangiamorte ? E come hai fatto a scappare ? >>  chiese Hermione.
<< Non so chi fosse,non l’ho mai visto,ma era un brutto ceffo >>  disse lei.
<< Perché ha preso te ? >>   chiese George.
<< Credeva stessi ancora con Harry,e voleva sapere delle cose,ma non gli ho detto nulla. Gli ho solo detto che tra me ed Harry era tutto finito,e che non sapevo niente di niente. Ovviamente speravano che avendo me,lui sarebbe arrivato per salvarmi.  Poi si è distratto un attimo e sono riuscita a schiantarlo e a scappare >>  disse tutto d’un fiato. Tutti le cedettero,era stata davvero brava,e l’idea delle domande era geniale.
<< Sicura di star bene ? >>   chiese ancora la riccia con uno strano sorriso. Era ovvio,lei era l’unica a rendersi conto che stava mentendo,ma non lo dava a vedere agli altri.
<< Si,certo >>  sussurrò la rossa. Parlarono ancora un po’,mentre Remus cercava di farsi descrivere il mangiamorte per capire chi fosse,e lei diede informazioni dettagliate dategli dal biondo serpeverde. Remus annuiva,e pian piano disse anche chi era il mangiamorte di cui lei ignorava l’esistenza.
<< Suggerirei di andare a Grimmauld Place per un po’,nel frattempo pian piano ricostruiremo la tana >>  disse Arthur,venendo appoggiato da tutti.  Usarono una passaporta per arrivare a Grimmauld Place,ed entrarono. C’era bisogno d’una pulita,ma non era il caso a quell’ora della notte. Mentre Ginny prendeva un bicchiere d’acqua,Harry le si avvicinò.
<< Mi spiace per quello che hai passato. E’ colpa mia >>  disse lui.
<< Non è colpa di nessuno. Solo loro >>
<< Non è così Ginny. E comunque,io sarei venuto a salvarti in ogni caso. Lo farò sempre per te >>  le disse piano e sorridendole. Per un attimo alla rossa parve di rivedere lo stesso ragazzo di cui era stata innamorata un anno prima. Gli sorrise di rimando,e il moro sembrò felicissimo. Almeno un sorriso glielo aveva strappato.
<< Mi dispiace per Sirius >>  gli disse lei piano.
<< Grazie >> rispose lui.
<< A me dispiace per quello che è successo a scuola qualche mese fa,e anche per quello che è successo stasera. Sul serio Ginny,non volevo,ero solo arrabbiato,e io non so che dire oltre al fatto che se tornassi indietro non farei nulla del genere. Se tornassi indietro non farei mai l’errore di lasciarti andare,perché io ti amo ancora Ginny. Come il primo giorno >>   disse Harry tutto d’un fiato.
<< Va bene – disse lei – non puoi tornare indietro,Harry,ma ti ringrazio per aver ammesso i tuoi sbagli,forse un po’ tardi,ma accetto le tue scuse. Non posso dirti che ti perdono completamente,ma solo che posso metterci una pietra sopra,ma dimenticare mai. A volte le cose ti sembrano importanti quando le perdi,e tu mi hai perso molto tempo fa Harry. Sebbene sia lusingata dal fatto che tu mi dica che mi ami ancora,io non posso risponderti allo stesso modo,perché non ti amo più >>  
<< E io ti giuro che farò di tutto per farmi amare di nuovo da te. Io non mi arrendo,Ginny. Sei tu la ragazza che voglio nella mia vita,e ci proverò ogni giorno >>   disse Harry. Ginny sorrise amara.
<< Quello che si rompe non si può aggiustare,Harry. E’ questa la verità,puoi aggiustarla,ma aggiustare e incollare i pezzi è solo la facciata di ciò che era un tempo. Ora vado a letto. Buonanotte,Harry >>
<< Non mi arrenderò mai,Ginny. Buonanotte >>  le disse lui,prima di sparire dietro la porta. La rossa si toccò le labbra,dove sentiva ancora il sapore del biondo,le dispiaceva per Harry,ma no,il bambino sopravvissuto non sarebbe riuscito a riconquistarla. Tutto l’amore che provava per lui si era dissolto come la neve al sole senza opponimenti,quindi,non era lui il suo destino.
 
 
 
 
 
 





Hermione avvertì una carezza sul fianco mentre stava per svegliarsi,aprì gli occhi e riconobbe la mano di Fred cingerle la vita. Sorrise e si voltò a guardarlo sorridendo,lui ricambiò il sorriso e prese a carezzarla di nuovo,poi la strinse a se come se avesse paura che qualcuno potesse portargliela via. Hermione alzò appena il viso e lo fissò negli occhi.
<< Buongiorno, Freddie >>  sussurrò facendolo sorridere. Solo George poteva chiamarlo così,ma per lei faceva eccezione.
<< Buongiorno,bellissima >>  ribeccò scoccandole un bacio,per poi tenerla di nuovo sul proprio petto. Hermione si rese conto che in camera con loro c’era anche Ginny e arrossì di colpo facendo ridacchiare Fred che però non accennava a muoversi.
<< Ginny è già scesa a fare colazione. Mi ha fatto entrare lei >>  le disse facendola sospirare di nuovo.
<< Ora che mi ci hai fatto pensare,ho fame anche io. E poi devo parlare con Harry di una cosa molto importante >>  disse la riccia alzandosi in fretta. Fred però scurì lo sguardo al nome di Harry e la cosa non sfuggì alla ragazza.
<< Che succede ? >>  chiese lei avvicinandosi.
<< Tu – disse Fred – tu mi ami,vero ? >> 
<< Ma sei impazzito,forse ? Mi pare di averti spiegato mille volte perché ti amo. Perché mi stai chiedendo questo ? >>  fece Hermione deglutendo. Come poteva avere dei dubbi ?
<< E’ che l’altra notte quando è arrivato Harry tu gli sei saltata addosso e non lo mollavi più. Sembrava ti facesse piacere essere abbracciata a lui >> disse il ragazzo alzandosi a sua volta dal letto e guardandola.
<< Come fai a dire una cosa così ? Sai meglio di chiunque altro che Harry è il mio migliore amico. Ha appena passato qualcosa di orribile nella sua vita,ancora una volta. E tu fai il geloso ? Perché ammettilo,sei geloso >>   disse lei fissandolo incredula.
<< Si,ok ? Sono geloso. Sono geloso perché tu sei bellissima,perché sei mia,e perché non sopporto di vederti accanto a qualcuno che non sia io,o al massimo George,ma questo non centra. Io ti amo,e odio pensarti contenta tra le braccia di qualcun altro  >>  disse lui tutto d’un botto facendola arrossire. Hermione cambiò la sua espressione,e adesso lo guardava in maniera dolce. Gli sorrise,ma Fred la fissò male.
<< Che hai da sorridere adesso ? Non ho detto niente di divertente >>
<< E’ che hai detto una cosa molto dolce,Fred. E il fatto che io abbracci Harry,è perché gli voglio bene,è il mio migliore amico. Tu – disse lei facendo una pausa – tu sei il ragazzo che amo. Non dubitarne mai,ok ? >> 
<< Vieni qui >>  disse lui tirandola a se e baciandola dolce. Quando si staccarono lei si rifugiò in bagno per una doccia veloce,mentre Fred iniziò a scendere le scale tutto sorridente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 




<< Finalmente ti ho trovata >>  disse la riccia  << Sei completamente sparita >>  continuò Hermione.
<< Si,è che non mi va di avere sempre gente attorno >>   disse la rossa.
<< Ginny,a te piaceva stare in mezzo alla gente >>  sospirò Hermione.
<< Mi piace ancora,ma a volte tutti abbiamo bisogno di stare in disparte,non credi ? >>
<< Certo. E’ successo qualcosa ? >>
<< Ieri sera ho parlato con Harry >>  disse la rossa,e Hermione si irrigidì.
<< E ? >>  chiese infatti.
<< E nulla. Mi ha chiesto scusa per tutto quello che ha fatto,e mi ha promesso che ci avrebbe provato giorno dopo giorno a farsi amare di nuovo da me,perché lui mi ama ancora >>  spiegò Ginny,senza molto entusiasmo.
<< E tu ? >>  continuò Hermione.
<< Io ho accettato le sue scuse,ma ho ribadito che mai avrei potuto dimenticare. E poi, gli ho detto che quando qualcosa si rompe non può tornare come prima,che non lo amo più,ma lui non si arrende >>   disse la rossa.
<< Capisco. Tu non ami più Harry da molto tempo,Ginny >>
<< Lo so >>
<< Potrei suggerire che è merito di una serpe,dico bene ? >>  disse Hermione.
<< Potrebbe essere. So bene di non amare Harry da molto,ma non posso nemmeno dire che sia tutto merito di Draco. Così come non posso negare che in qualche modo sia anche merito suo >>
<< Draco,eh ? >> 
<< Lo sai,Herm. L’unico modo per descriverlo è strano. Tutto qui. Posso dire situazione strana,persona strana. Non ci sono altri aggettivi più precisi per lui >>  ridacchiò Ginny.
<< Già >>  sospirò la mora.  << Ginny,quando sei scomparsa l’altra notte,c’è qualcosa che non mi torna >> 
<< Che intendi ? >>  chiese la rossa facendo finta di niente.
<< Hai detto che quel mangiamorte credeva che tu stessi ancora con Harry,ma se tutti sanno che non c’è più nulla tra voi da un anno ormai,come poteva quello crederlo ancora ? >>  disse Hermione scrutandola.
<< Non farmi domande a cui non posso dare una risposta >> ripetè Ginny come un mantra,mentre l’amica la fissò allibita. Che intendeva ? Vide la rossa alzarsi e rientrare in casa. Hermione si alzò e la seguì fermandola.
<< Ginny,che intendi ? >>  chiese ancora.
<< Quello che ho detto >>  ribeccò lei,e poi sparì sulle scale. Hermione la guardò andare via,ma la cosa non gli piaceva per niente. Che intendeva con quella frase ? Sembrava quasi un ordine.  
 
 
 
 
 
 
 




“Non so se potrò farlo ancora dopo stanotte”. Il cervello non faceva altro che farle tornare in mente le parole del biondo,quelle parole. Che cosa intendeva ? Cosa non avrebbe più potuto fare ? E perché sembrava sconvolto da questa prospettiva ? La paura più grande di Ginny era che lui prendesse il posto di suo padre,ma forse era quello che intendeva,eppure,le aveva detto di no. Non sapeva più cosa pensare mentre fissava il cielo scuro divenire chiaro per via dell’alba. Prima o poi, l’avrebbe capito.

 
 
 
 

 




Eh si,eccoci qua!!!
Sono in vacanza,eppure,invece di andarmi a rilassare in spiaggia sono qui,chiusa in una camera buia a pensare e a scrivere come un mantra il capitolo per voi. Sul serio,dovrò prendermi una vacanza prima o poi xD!!!
Passiamo al capitolo,allora….è tornato Draco in questo frangente,e ha fatto una cosa molto importante,ora ha detto a Ginny di non aver preso il posto del padre,ma ci fidiamo ? Non dimentichiamoci che si avvicina settembre,e quindi il suo sesto anno. Per il resto,è tornato anche Harry,che a quanto pare non demorde affatto. Come andrà ? Beh,che ne pensate dovete dirlo voi a me. . . come sempre ringrazio tutti coloro che leggono,recensiscono,che mettono la storia tra le seguite,preferite,ricordate. Quelli che attendono in silenzio nella speranza che io pubblichi,o prima o poi troverò la fila per uccidermi fuori casa!!! Ma ehii!!! Ho aggiornato solo per voi,sebbene sia in vacanza e ne ho per un’altra settimana,quindi godetevi il capitolo. Inoltre….il primo capitolo è arrivato a 5000 visualizzazioni,sto ballando la conga,e non so come ringraziarvi se non in questo modo,sul serio è solo grazie a voi,che mi dimostrate sempre affetto !!!! Un bacione,me ne vado,lo so,lo so,stanotte c’è Summerslam (evento del wrestling) per chi non lo sa. Sempre #TeamAmbrose xD…lo so,son fissata,ma è adorabile,per quanto un lunatico possa esserlo. Alla prossima,miei dolcissimi lettori…un bacio
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** I've never had a choise ***


<< Merlino Draco!! Dove diavolo eri andato ? No,non dirmelo o potrei ucciderti io stesso >>  urlò Blaise non appena vide il biondo davanti a se.
<< Dovevo fare una cosa >>  disse il biondo distaccato.
<< So bene cosa dovevi fare,Dra. Sei impazzito ? Tua madre ti sta cercando da ore,deve assolutamente parlarti e la cosa non mi piace. Tu per di più sparisci rischiando di farti uccidere,capisco che tu sia preoccupato,ma questo non ti aiuterà >>   disse il moro afferrandolo per le spalle. Draco si strattonò,sapeva già di suo di aver rischiato grosso,non aveva bisogno di qualcuno che glielo dicesse ogni cinque minuti.
<< Io non sono preoccupato >>  sibillò tra i denti.
<< Ah,no ? Quindi non sei andato da Ginny,giusto ? Se qualcuno ti avesse visto ti avrebbe fatto la pelle all’istante,Dra. Dannazione >> 
<< Lo so questo – urlò lui – credi che non lo sappia ? Non potevo stare qui >> 
<< Va da tua madre. Ho inventato una scusa – sospirò il moro – non so cosa voglia dirti,ma non mi piace lo stesso >> . Draco annuì e si avvicinò alla porta della sua camera uscendo,per poi richiuderla. Salì le scale fino al terzo piano e si avvicinò a una grande porta di legno massiccio,sembrava l’entrata di un castello,ma era solo la porta della loro biblioteca. Se sua madre voleva parlargli,sapeva che lo avrebbe aspettato lì dentro,si fece coraggio ed entrò, lasciando che il grande portone si chiudesse da solo alle sue spalle. Come aveva pensato la madre era seduta su una delle poltrone dinnanzi al camino spento,con le mani sul grembo che fissava un punto non definito. Non gli vedeva quello sguardo da quando suo padre era stato catturato. Provò un forte senso di nausea allo stomaco,qualcosa gli diceva di andare e non tornare,in realtà,una parte di lui sapeva già cosa la madre volesse dirgli,ma doveva sentirlo per averne la certezza assoluta.
<< Ti aspettavo,Draco >>  disse la donna dai lineamenti freddi e delicati.
<< Lo so >>  rispose lui,e si avvicinò sedendosi sulla poltrona dinnanzi a lei.
<< Draco,se tu non vuoi troveremo una soluzione,qualunque essa sia. Non voglio obbligarti a fare una cosa del genere,non voglio che tu lo faccia,tu non sei tuo padre,puoi rifiutarti >>  disse la donna guardandolo negli occhi. Ma Draco era impassibile. Eccola lì,la notizia che si stava aspettando da mesi,sapeva che sarebbe arrivata. Lui non era suo padre,eppure come suo padre doveva accettare.
<< Non posso rifiutare >>  disse solo,mentre la mano di Narcissa Malfoy si posava sulla guancia pallida del figlio.
<< Si che puoi,Draco. Io so che tu non vuoi >>  continuò lei. Non voleva tutto questo per il figlio.
<< Anche se non volessi,non ho altra scelta. Lui ucciderebbe te,e persino mio padre. Lo libererebbe solo per fargli vedere la sua morte e poi ucciderebbe anche a me. Io non posso fare nulla,madre. Io non ho alcuna scelta >>  e così dicendo si alzò da quella poltrona  e si avvicinò alla porta,si arrestò solo un attimo facendo un respiro profondo.
<< Quando ? >>  chiese solamente,sapeva che lei avrebbe capito.
<<  Tra una settimana >>  rispose lei glaciale.
<< E sia >>  disse Draco abbassando il capo,e uscendo dalla grande biblioteca. Una sola settimana,e tutta la sua vita sarebbe cambiata. Suo padre sarebbe stato orgoglioso di lui,anche se ora non ne era più così sicuro. Una settimana. Doveva dire addio a tutto ciò che c’era prima,non aveva più nulla che non fossero gli ordini e il dovere,niente più giochi,divertimenti o perdite di tempo. Doveva parlare con Blaise,sapeva che lui avrebbe capito,almeno lui. Sentì una stretta al petto. La sua vita stava finendo ancora prima di iniziare,e doveva dire addio a tutto. Chiuse gli occhi inspirando prima di entrare in camera sua,dove sapeva avrebbe trovato il moro. Doveva dire addio a lei.
 
 
 
 
 
 




Agosto stava giungendo al termine,mancava poco più che una settimana al primo settembre,e poi sarebbe iniziato tutto d’accapo. Scuola,problemi e incontri. Ginny stava sdraiata sul suo letto,erano le sei del mattino e a Grimmould Place dormivano ancora tutti. Lei fissava il soffitto,si sentiva strana,come se qualcosa non andasse,eppure,tutti intorno a lei stavano bene,non capiva. Un mese da quando la tana era stata distrutta,un mese da quando pian piano avevano iniziato a ricostruirla,un mese che vivevano lì,un mese che non lo vedeva,un mese che quelle parole continuavano a girarle nella testa come un tornado. Un mese che Harry le faceva regali,dai fiori ai cioccolatini a dei pupazzi. Aveva fatto appassire i fiori perché non ne aveva cura,eppure aveva ancora il petalo di rosa di San Valentino fatto lievitare dal biondo. Aveva dato i cioccolatini a Ron che li aveva divorati,e i pupazzi,non sapeva nemmeno dove fossero. Harry ci era rimasto male,ma non demordeva,era una settimana circa che non le regalava nulla,forse iniziava a capire. Sua madre aveva provato a chiedere il perché di quella riluttanza,dato che Harry era un ragazzo dolcissimo e che teneva a lei,ma lei semplicemente non lo amava,e non poteva re innamorarsi di lui,non dopo tutto quello. La pietra bluastra sul suo comodino le ricordava gli occhi del serpeverde,e un sorriso involontario le apparve sul viso,senza nemmeno rendersene conto. Sentì la sveglia e voltandosi si accorse che ora erano le sette del mattino. Avevano da fare quel giorno,dovevano andare a Diagon Alley per procurarsi le cose per la scuola e la sua lista era davvero lunga. Si alzò vedendo Hermione fare lo stesso,le rivolse un sorriso ricambiato e poi si fiondò in bagno per una doccia veloce. Ne uscì fresca e si sentì come nuova,la doccia le faceva sempre quell’effetto rigeneratore. Scese giù le scale e si sedette per fare colazione,diede un buongiorno allegro a tutti.
<< Sei di buon’umore stamattina >>  notò sua madre.
<< Si,credo che oggi sarà una bella giornata >>  sorrise contenta,attirando l’attenzione di Harry.
<< Come mai ? >>   chiese il ragazzo.
<< Non lo so,mi sento così e basta >>  rispose lei scrollando le spalle. Dopo la colazione si diressero tutti a Diagon Alley,e per prima cosa fecero un giro al negozio dei gemelli così per passare un po’ di tempo prima dello shopping per la scuola. Lei ed Hermione stavano guardando i filtri d’amore quando i gemelli le si avvicinarono.
<< Serve un filtro ?  >>   chiese George ghignando.
<< Ahaha divertente,Georgie. Ma a Mione non serve nessunissimo filtro >>  disse Fred andando ad abbracciare la ragazza che gli rivolse un sorriso talmente dolce che il rosso non resistette e le scoccò un bacio,facendo ridacchiare Ginny e lo stesso George.
<< Giusto >>  acconsentì la riccia.
<< E come potrebbe ? Ha me >>  continuò Fred beccandosi un leggero pugno da parte della ragazza.
<< Smettila,Weasley >> ribeccò lei.
<< Devo insegnarti le buone maniere,sei troppo manesca >>  disse Fred arricciando il naso.
<< Nemmeno alla nostra sorellina serve il filtro,dico bene ? >>  disse poi George attirando la loro attenzione. Nel mentre si erano avvicinati anche Ron ed Harry che lo fissavano confusi.
<< Come scusa  ?  >>  disse Ginny non capendo.
<< Beh,a giudicare da come ti guarda Thomas,dubito tu abbia bisogno del filtro d’amore >>  continuò il ragazzo. Ginny si voltò e incrociò lo sguardo di Dean che le sorrise in modo troppo felice. Lei si voltò e alzò le spalle.
<< Ooh,questa cosa non piacerà molto a qualcuno,allora >>  disse Fred fissando la sorella. Ginny capendo che si riferiva a Draco spalancò gli occhi,ed Hermione gli rifilò una gomitata.
<< Ehy !!>>  protestò lui.
<< A chi darebbe fastidio ? >>  chiese George,capendo che il gemello non si stava riferendo ad Harry.
<< Al fidanzato di Ginny >>  disse Fred,facendo spalancare la bocca di George,Ron,Hermione ed Harry. Mentre Ginny lo fissava come fosse impazzito.
<< Fi-fidanzato ? >>  balbettò Harry guardandola.
<< Non è il mio fidanzato,Fred >>   rispose lei al fratello ignorando gli sguardi di tutti.
<< Non è detto >>  ribeccò lui. Ginny scosse la testa e si apprestò ad uscire dal negozio sotto i loro sguardi.
<< Si può sapere di chi stavate parlando,Freddie ? E perché io non ne so nulla ? >>
<< Perché è una confidenza di Ginny a me. Fine della questione,noi torniamo al lavoro,e tu Mione attenta. Ci vediamo dopo >>  e così schioccando un bacio alla ragazza si allontanò con il gemello per controllare i clienti. Ginny intanto era uscita dal negozio e ora se ne stava lì a passeggiare per le strade come nulla fosse. Svoltò l’angolo per entrare al ghirigoro,ma andò a sbattere contro qualcuno. Alzò il viso,e si ritrovò davanti il biondo serpeverde. Accennò un sorriso,ma lui non ricambiò. Sembrava sorpreso di averla lì davanti a sé,la fissò qualche istante e poi si scostò.
<< Draco ? >>  lo richiamò lei non capendo il suo modo di fare. Poteva chiamarlo per nome,non c’era nessuno in quella strada.
<< Che vuoi Weasley ? Non ti stanchi mai di scocciare la gente ? >>   le urlò lui facendole spalancare gli occhi. Che gli prendeva ? Era impazzito ?
<< Che ti prende ? >>  chiese lei. Lui abbassò lo sguardo e se ne andò lasciandola lì,con strani pensieri nella testa.
 
 
 
 
 
 
 
 




<< Davvero Ginny ha un fidanzato ? >>  chiese Harry a Hermione,mentre insieme a Ron passeggiavano per le stradine affollate di Diagon Alley,gli mancavano solo i libri di trasfigurazione e avrebbero terminato le compere.
<< No,non credo. Voglio dire è impossibile >>   disse Ron.
<< Herm ? >>  chiese ancora Harry.
<< Harry,non so nulla di questa storia,con me non ne ha parlato,ma se ha parlato con Fred allora è lui l’unico a saperne qualcosa >>  ammise la riccia,che in realtà sapeva fin troppo bene a chi si riferiva il suo ragazzo.
<< Non puoi chiederlo ? >>   continuò il moro.
<< Non me lo dirà mai. E’ troppo protettivo nei confronti di sua sorella. E comunque,aveva ragione George,Dean sembrava davvero intento a fissarla >>  disse la riccia per sviare discorso.
<< Già, e la cosa non mi piace. Se mette le mani addosso a mia sorella lo riduco in cenere >>  disse Ron digrignando i denti.
<< E’ comunque una scelta di Ginny,Ronald. Se lei accettasse di uscire con lui tu dovrai starne fuori,in fondo Dean lo conosciamo,è un bravo ragazzo >> 
<< Beh,non ce lo vedo con lei >>  disse Harry.
<< Tu ci vedi solo te stesso perché tieni a lei,Harry. E’ Ginny a scegliere,in ogni caso >>  disse la mora,poi qualcosa attirò la sua attenzione. Draco Malfoy si guardava attorno circospetto,ma non li aveva notati. Harry e Ron lo fissarono e videro che si allontanava per una strada buia con sua madre,una strada che portava a Notturn Alley.
<< Come mai Malfoy e mammina hanno l’aria di chi non vuole essere visto ?  >>   disse Ron. Harry annuì e senza replicare iniziò a camminare intento a seguirlo. Ron ed Hermione proseguirono alle sue spalle. Seguivano Malfoy e la mamma a distanza,senza perderli di vista. Poi li videro,stavano entrando da Magie Sinister. Si arrampicarono su una sporgenza a tetto che dava modo di vedere il negozio. Videro Malfoy guardare uno strano armadio dalla forma triangolare,sembrava vecchissimo,ma non capivano a che scopo. Videro poi il signor Sinister parlare alla signora Malfoy,e nello stesso istante qualcuno chiuse le tende del negozio,e loro non videro nulla. Si guardarono con una strana occhiata,poi scesero e tornarono indietro.
<< Che diavolo era quell’armadio ? >>  chiese Ron.
<< Non ne ho idea,non ne ho mai visto uno >> disse Harry. In quell’istante Ginny si avvicinò  a loro.
<< Perché quelle facce ? >>   chiese la ragazza.
<< Abbiamo…abbiamo appena visto una cosa abbastanza strana >>  disse Hermione.
<< Sarebbe ? >>  chiese ancora Ginny.
<< Malfoy. E’ entrato da Magie Sinister con sua madre,e aveva l’aria di chi non voleva essere visto >>   disse Harry velenoso. A quelle parole il cuore di Ginny sussultò. Hermione vide il cambiamento sul volto dell’amica e la scrutò.
<< Posso parlarti,Herm ? >>  chiese la rossa,e lei acconsentì subito. Si allontanarono di una ventina di metri,in modo che non potessero essere ascoltate.
<< Che hai,Ginny ? >>  chiese subito.
<< Anch’io ho incontrato Malfoy,credo qualche minuto prima di voi >>
<< E ? >>  chiese Hermione col cuore in gola.
<< Ed era strano,Herm. Mi ha parlato come avrebbe fatto con Harry o Ron. Gli ho chiesto cosa gli prendeva,ma lui è andato via. C’era qualcosa di diverso in lui,non so dirti cosa,ma era diverso in qualche modo >>  spiegò Ginny.
<< Non hai idea di che cosa potesse fare da Magie Sinister ? >>  provò la riccia,ma la ragazza scosse la testa. Non ne aveva davvero idea.
<< D’accordo,torniamo dagli altri >>  disse Hermione,e insieme raggiunsero Harry e Ron che le guardavano stralunati.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





1 Settembre. L’espresso per Hogwarts fischiava forte,il momento di andare era arrivato. Ginny si voltò,aveva già salutato tutti lei,ora si guardava intorno e poi i suoi occhi incrociarono quel paio ghiacciato che una settimana prima l’aveva fatta trasalire. Oltre ad Hermione,aveva parlato a Fred dello strano incontro,e il fratello le aveva detto che qualsiasi cosa poteva chiamarlo,ma non sembrava preoccupato. Ora stava salutando Hermione,la stringeva,Ginny sorrise,era ovvio che non voleva lasciarla andare. Tornò a voltarsi vedendo quegli occhi grigi ancora intenti a guardarla,ma senza tralasciare alcuna espressione. All’ennesimo fischio del treno si decise a distogliere lo sguardo e a salire sul treno seguita dagli altri tre.
<< Stai bene,Ginny ? >>  le chiese Hermione.
<< Si,certo >>  rispose lei velocemente. Poi disse che sarebbe andata a cercare Luna,e così scomparve dalla loro vista. Cercò la bionda per tutto il tragitto,portando con sé Arnold sulla spalla. Quando la trovò si sedette nel suo scompartimento e passarono ore a chiacchierare,tanto che non se ne resero conto fino a che non  capirono che mancava meno di un’ora all’arrivo. 
<< Io vado a mettere la divisa,Luna. Torno subito >>   disse la rossa alzandosi e andando a cambiarsi. Quando uscì dal bagno fece per tornare da Luna,ma trovò Dean dinnanzi a lei che le sorrideva.
<< Ciao,Ginny >>  disse il moretto.
<< Ciao,Dean >>  disse lei sorridendo.
<< Passata una bell’estate ? >>   chiese il ragazzo,al che Ginny annuì e chiese lo stesso.
<< Anche la mia. Sai sono stato in Australia,è davvero bellissima >>
<< Wow,mi piacerebbe andarci un giorno >>  ammise Ginny sorridendo.
<< E questa cos’è ? >>  chiese poi il ragazzo osservando un batuffolo viola sulla spalla di Ginny.
<< Lui è Arnold,è la mia puffola >>  spiegò la rossa.
<< E’ carino,ma non certo bella quanto te >>  disse poi Dean avvicinandosi,ignaro che un paio di occhi lo stavano guardando irati.
<< Ehm…grazie,Dean. Ora dovrei tornare da Luna >>   disse Ginny facendo per andare via,ma lui la afferrò per un braccio.
<< Così presto ? Dai resta,parliamo un altro po’. Stavamo così bene >>  insistette il moro,sempre col sorriso,ma poi qualcosa glielo fece sparire.
<< Malfoy >>  sibillò il ragazzo,facendo voltare di scatto la rossa che si trovò il biondo dinnanzi a lei.
<< Thomas. Perché trattenere una ragazza ? Sai sono un prefetto anche quest’anno,quindi mollala prima che faccia perdere punti alla tua casa ancora prima di prenderli >>  sussurrò il biondo strascicato. Dean lo guardò male,e mollò il braccio di Ginny.
<< Bene. Ginny andiamo ? Ti accompagno >>  disse il moro,ma la ragazza lo fissò stupita.
<< Non ce n’è  bisogno,Dean. Puoi andare >>  disse lei,e il moro se ne andò non prima di aver lanciato un’occhiataccia a Malfoy. Ginny si voltò e fece per andarsene,ma stavolta fu il biondo a fermarla.
<< Che vuoi ? >>  gli urlò.
<< Questo è il ringraziamento, Weasley ? >>
<< Che ti aspetti un applauso ? Mi salvi,Poi mi tratti come se fossi l’ultima persona sulla faccia della terra,e dopo una settimana ti intrometti in cose che non ti riguardano >>  disse piena di rabbia.
<< Bene,allora la prossima volta lascerò che ti faccia ciò che voleva >>  disse lui tagliente.
<< Dean non mi avrebbe fatto nulla >>  ribeccò lei.
<< Ma davvero ? Come non ti avrebbe fatto nulla Potter ? >>  urlò il biondo stavolta avendo successo alle sue parole. Ginny abbassò lo sguardo e si liberò della sua presa.
<< Sei diverso >>  mormorò appena,ma il biondo la sentì lo stesso. Draco spalancò gli occhi terrorizzato. Allora non lo mascherava bene ? Come aveva fatto a capirlo ?
<< Che intendi ? >>  chiese lui.
<< Non lo so. Ma so che non sei lo stesso,lo sento >>  ammise la rossa sotto lo sguardo scrutatore del biondo.
<< Ti sbagli >>  disse lui,ma lei scosse la testa.
<< No,so quel che dico. Cosa intendevi quando mi hai detto quella frase ? Quando mi hai salvato ? >>  chiese allora Ginny,ma lui di nuovo non le diede risposta,anzi andò via,lasciandola lì.
 
 
 
 
 
 
 
 





A tavola a cena in sala grande Dean raccontò del fatto che Malfoy lo avesse minacciato mentre era con Ginny. Harry subito chiese spiegazioni,ma la rossa disse che voleva solo infastidire e stuzzicare,così la cosa finì la. Ma lei sapeva che non era così,infatti,in sala comune era seduta con il magico trio sui divani e stavano affrontando l’argomento Malfoy.
<< Secondo voi,perché Malfoy era da Magie Sinister ? >>  chiese il moro.
<< Beh,Magie Sinister è da brividi,lui è da brividi >>  fece Ron con ovvietà,e dovette ammettere che la face ridacchiare,in fondo,tanto torto non poteva dargli.
<< La sua famiglia non è esclusa ad avere quelle amicizie,potrebbe aver semplicemente aver accompagnato la madre,e noi ne stiamo facendo una questione di stato >>  disse Hermione pensandoci su,e in effetti poteva essere eccome.
<< Non mi convince >>  disse Harry.
<< Perché ogni anno devi sempre trovare un modo per incolparlo ? >>  si intromise Ginny attirando sguardi su di se.
<< Come scusa ? Beh,perché cavolo lui è il figlio di un mangiamorte >>   disse Ron.
<< Questo non vuol dire nulla. Ogni anno cercate di dare la colpa a lui per qualcosa >>   continuò la rossa. Hermione la fissò di sottecchi ma non potè non sentirsi un po’ in colpa,in effetti era vero.
<< Perché lo difendi ? >>   disse Harry.
<< Non lo sto difendendo,ma è ciò che fate,sempre. State facendo una questione di stato per nulla. Malfoy ci è cresciuto a Notturn Alley,non credo che Lucius lo portasse al parco giochi >>  disse Ginny con ovvietà.
<< E’ vero,Harry >>  disse Hermione appoggiando l’amica.
<< Io dico che stavolta c’è davvero sotto qualcosa. Voldermort è da qualche parte a creare un esercito,Lucius Malfoy è in carcere,qualcuno deve prendere il suo posto. Chi meglio di suo figlio ? >>   disse Harry.
<< Harry,Malfoy non può essere un mangiamorte,andiamo è del furetto che parliamo,non ne ha il fegato >>  disse Ron ridendo. Hermione annuì d’accordo con il rosso. Ginny perse un battito,lei sapeva,sapeva anche troppo che non doveva sapere affatto. Sapeva che Draco era strano e che c’era qualcosa in lui di diverso,sapeva che Voldemort era a casa sua,e che ne lui ne la madre potevano evitarlo,ma d’altro canto,lui le aveva assicurato che non aveva preso il posto del padre. Eppure qualcosa le stava facendo venire i dubbi. I suoi sbalzi d’umore,come se non sapesse nemmeno lui cosa fare.  Doveva tacere,nonostante il modo in cui l’aveva trattata,non poteva parlare. Stava sbagliando forse a non dire quelle cose ad Harry,eppure il suo sesto senso le diceva di non fiatare.
 
 
 
 
 
 
 






Rientrò in camera sbattendo la porta in modo a dir poco violento,tanto da far sobbalzare la figura del moro seduta sulla poltrona accanto al suo letto.
<< Che succede ? >>   chiese Blaise alzando il volto verso il biondo che però fece finta di nulla. Il moro non demorse e attese spiegazioni restando in silenzio. Sapeva che l’amico odiava il silenzio quando non era solo,quindi prima o poi avrebbe parlato.
<< Nulla che riguardi te,Zab >>
<< Certo,ma qualcuno deve pur riguardare >>  continuò il ragazzo.
<< Si può sapere che diavolo vuoi da me ? >>  gli urlò addosso facendolo allontanare,non lo aveva mai trattato in quel modo,mai.
<< Cerco solo di aiutarti,Draco,e non merito di essere trattato in questo modo. Sto solo cercando di darti una mano,so quanto tu sia incasinato adesso,ma…>>
<< Ma niente,Blaise,niente – urlò lui di nuovo – tu non lo sai come sto,nessuno lo sa,ok ? Non sono incasinato,sono molto peggio,ho fin troppi problemi per stare a sentire anche te che mi fai la morale >>
<< Non ti faccio la morale,voglio aiutarti >> disse Blaise poggiandogli una mano sulla spalla,ma quello si ritrasse subito.
<< Non puoi. Nessuno può. Devo essere io,da solo >>   disse il biondo fissando il vuoto.
<< Cos’è successo ? E’da quando siamo scesi dal treno che sei strano,e sei stato via solo per dieci minuti >>  insistette il moro. A cena non poteva essere accaduto nulla,lo aveva visto accanto a lui tutto il tempo,silenzioso,e senza degnare nessuno di uno sguardo.
<< Ho incontrato Gin sul treno >>  ammise dopo qualche secondo,e il moro sospirò.
<< Draco,non puoi….>>
<< Credi che non lo sappia ? Io…io >>  tentò di dire,ma le mani strette a pugno gli tremavano,Blaise lo fissava dispiaciuto,non aveva mai visto l’amico in quello stato.
<< Io te l’avevo detto che saresti finito con lo sbatterci il muso dentro >>  disse il moro.
<< Cosa ? >>
<< Tu ti sei affezionato a Ginny,Draco. Anche se non lo ammetti,sai che è così o non avresti rischiato di farti ammazzare solo per assicurarti che lei stesse bene. Non è una cosa che si fa per chiunque,e tu,a te non è mai fregato nulla di nessuno,ma ora ti importa della Weasley,Dra,e sai che è così. Tu tieni a lei,ma non puoi starle accanto e questo ti fa infuriare,lo capisco,ma….>>
<< Quel Thomas le stava col fiato sul collo,dovevi vedere come ci provava spudoratamente,e io sapevo che lei non avrebbe ceduto,ma poi lui l’ha afferrata per il braccio tirandola,e io l’ho odiato a morte. Volevo fargli male,Blaise,volevo fargli male perché si era avvicinato a lei,perché l’aveva sfiorata >>   disse Draco tra i denti continuando a fissare il vuoto.
<< Sei geloso >>  disse Blaise,ma in cuor suo sapeva fin troppo bene che quella di Draco non era semplice gelosia,era molto di più,stava sfiorando la possessione. Non gli importava se ci provavano solamente,bastava che guardassero Ginny una volta in più per suscitare il suo fastidio e la sua rabbia. Il moro sorrise,aveva sperato per tutto l’anno precedente che Draco potesse innamorarsi di lei,cambiare in meglio,capire che c’era qualcuno per lui. Lo aveva fatto pian piano. Non avrebbe mai ammesso quello che provava,non poteva,non ora,non con tutto il casino di cui si era dovuto far carico. Era già un passo avanti il fatto che non lo avesse schiantato appena aveva toccato l’argomento,ma ciò non cambiava nulla. Ginny era molto bella,e lui col tempo aveva trovato nel proteggerla e tenerla d’occhio quasi un hobby,il fatto di dovergli stare lontano lo stava mandando in bestia,e Blaise sapeva che la bestia in Draco prima o poi si sarebbe svegliata,ma nessuno sapeva quello che sarebbe accaduto una volta sveglia.
<< Non sono geloso. Solo non voglio che la tocchino >>  sibillò.
<< E’ così che si dice adesso ? >>  ridacchiò il moro,guadagnandosi un’occhiata gelida.
<< Draco,purtroppo se qualcuno ti vedesse con lei,nemmeno Piton potrebbe aiutarti stavolta. Non hai scelta devi starle lontano,per te,per lei soprattutto. Sono sorpreso del fatto che lei non abbia detto nulla di ciò che le hai rivelato quella sera,questo che vuol dire che ci si può fidare di lei,vuol dire che di te le importa,Dra,o non avrebbe tenuto il segreto,ma non devi rischiare >>   continuò Blaise. In quel momento Draco si toccò di scatto l’avambraccio,stringendolo forte attraverso la stoffa delle divisa,il bruciore si fece più intenso all’improvviso,segno che Voldemort li stava radunando,ovviamente lui era ad Hogwarts e non era richiesto a presiedere,dato che aveva già la sua missione,ma il bruciore lo avrebbe avvertito sempre. Blaise lo guardò triste,e lui si lasciò cadere sulla poltrona. Il dolore cessò di colpo,così com’era arrivato. Draco alzò le iridi di ghiaccio in quelle dell’amico guardandolo con un sorriso veramente triste.
<< Io non ce l’ho mai avuta una scelta,Blaise >>  mormorò continuando a fissare il vuoto,che ultimamente rispecchiava appieno ciò che sentiva fin dentro le ossa. Il vuoto,solo il vuoto e il freddo regnavano dentro di lui.
 
 
 
 
 
 
 






Il tempo quell’anno sembrava molto più veloce del solito,e spiegarsi il perché era strano,non vi era risposta alcuna. Il freddo le sferzò il viso come una lama tagliente,poteva affermare che quello era l’anno più triste di tutta la sua vita ad Hogwarts. Si sentiva praticamente sola,isolata da tutti. Erano le tre del pomeriggio,ed era inizio Dicembre,ma sembrava essere passata solo una settimana dal 1 Settembre,perché come detto,il tempo fuggiva. Era sola nel parco, qualche fiocco di neve iniziava a scendere,mentre i suoi occhi verdi scrutavano quel cielo bianco da far male agli occhi.  Ron ed Hermione erano a studiare in biblioteca,mentre lei aveva terminato da poco,Harry era sparito da Silente subito dopo pranzo,come sempre più spesso da quando erano tornati a scuola,la giornata del bambino sopravvissuto si divideva tra le lezioni,Silente e il professor Lumacorno. La nota positiva,era che sembrava essersi scordato di lei,non aveva tempo per venirle dietro con tutto quel da fare,e Ginny ne era grata. D’altro canto però,sembrava ancora più ossessionato da Malfoy quell’anno. Continuava a guardarlo circospetto,continuando a sospettare che fosse un mangiamorte,di come si comportasse in modo strano. In effetti,lui era strano quell’anno. Non li insultava più per i corridoi,e molto spesso saltava i pasti sparendo del tutto,quando passava sembrava un fantasma,si era fatto più pallido e non girava più con la sua solita banda,nemmeno la Parkinson gli stava dietro. L’unico con cui parlava era Blaise,l’unica cosa che era rimasta uguale all’anno precedente. Ginny non ci aveva più parlato dopo il treno,ma sapeva che lui la guardava da lontano,sentiva il suo sguardo addosso durante i pasti,o quando si incrociavano nei corridoi,così come potè giurare di averlo visto irrigidirsi quando Dean Thomas le aveva chiesto di uscire un giorno di novembre nel corridoio dell’ala est. Così come poteva giurare di averlo visto ghignare soddisfatto quando lei aveva rifiutato l’invito. La testa della rossa era un continuo vorticare di pensieri e dubbi,che giorno dopo giorno però prendevano forma. Non si spiegava quel cambiamento istantaneo nel serpeverde,non solo nei suoi confronti,ma in tutto ciò che lo circondava,fatta esclusione per Blaise,ovvio. Qualche volta lo aveva visto parlare con Piton sempre in modo fitto,e facendo attenzione che nessuno li osservasse,certo,lui non  l’aveva notata,ma lei lo aveva visto toccarsi l’avambraccio davanti a Piton e stringerlo,ma non voleva pensare,non voleva che la sua testa facesse strani giochi,era tutta colpa di Harry e delle sue teorie,ne era certa. No,Draco non poteva esserlo,sebbene parecchie cose non tornassero. Fece un lungo respiro e si sedette dinnanzi al lago nero,ora quasi coperto da una sottile linea ghiacciata. Troppi pensieri per una sola testa,ma non sapeva che fare. Non aveva cercato nemmeno lei di avvicinarsi,semplicemente per paura della sua reazione,dato il suo comportamento,ma non poteva mentire a se stessa. Le mancava il Draco Malfoy che aveva visto l’anno prima,le mancavano le sue attenzioni,le mancava il rapporto che si era creato tra loro. Era già sbagliato prima,ma adesso non poteva tornare indietro,non poteva cancellare quello che era accaduto e dire “Puoi essere diventato chi vuoi,a me non può importare di certo”,quando invece le si mangiava lo stomaco a guardarlo e a non capire. Sentì un rumore dietro di sé e si voltò, trovandosi dinnanzi la persona che regnava sovrana nei suoi pensieri.
<< Perché sei qui da sola ? >> 
<< Non credo siano affari tuoi >>  rispose lei.
<< Sai che odio ripetermi >>  ribeccò lui sedendole accanto.
<< I tuoi sbalzi di umore mi faranno impazzire. Sei stato introvabile per settimane,hai evitato tutti come la peste in questi mesi,e poi all’improvviso vieni a farmi domande ? >>  disse Ginny,e dal tono che aveva usato,Draco capì che si stava innervosendo. Era ipocrita,non doveva nemmeno essere li,non avrebbe dovuto seguirla quando l’aveva vista allontanarsi da sola.
<< Mi piace far impazzire la gente >>  le rispose lui strafottente,facendola rimanere di stucco,ma Ginny si riprese subito.
<< Perché ti comporti così ? Che succede,Draco ? A me puoi dirlo,non direi nulla a nessuno >>  disse la rossa voltandosi a guardarlo negli occhi. Draco sorrise amaro,era bellissima mentre lo fissava in quel modo.
<< Non posso,Weasley. Lo faccio anche per te,non chiedermelo >>  disse lui.
<< Sai che non direi nulla,non ho detto nulla di ciò che mi hai detto. Hai detto tu stesso che so troppo,ed è vero,potrei aiutare gli auror in cinque secondi,ma non l’ho fatto perché mi fido di te,mi sto fidando anche adesso e mi sento una stupida,visto come ti comporti >>   disse lei alzandosi,ormai le lacrime le scendevano. Lui si alzò di scatto e l’abbracciò forte facendola aderire al proprio petto dove Ginny vi nascose il viso,ancora scossa dai singhiozzi.
<< Non so che dire,Weasley. E’ assurdo che tu ti fidi di me,ma ti ringrazio per questo. Vorrei che fosse tutto così semplice e dirti tutto,ma non posso. Non posso,perché c’è troppo in ballo,troppo da perdere >>  le disse lui serio.

Potrei perdere te.

 
Ma non lo disse mai,semplicemente perché non poteva. Ginny annuì sul suo petto. Si stava fidando di lui ancora una volta,anche se non avrebbe dovuto. Si scostò piano,le lacrime erano andate via.
<< Non sai quanto io mi senta sola,adesso >>  gli sussurrò,e Draco sentì qualcosa in lui farsi più pesante.
<< Hai la tua famiglia,Weasley,e i tuoi amici. Sono io quello solo tra i due >>  le disse lui scostandole una ciocca.
<< No,no perché si è soli anche se si è in mezzo alla gente >>  disse lei. Draco si scostò piano,doveva andare,aveva da fare. Si voltò e fece per andare via,ma la voce di Ginny lo raggiunse di nuovo.
<< Mi sto fidando ancora di te >>  e il biondo sentì un macigno andargli a piombare proprio sul cuore,mentre con quelle parole nella testa che ruotavano come un mantra,si dirigeva in camera sua,per prendere una scatola. Doveva fare una consegna.
 

Mi sto fidando ancora di te.

 
Era proprio nei casini.

 
 
 
 
 
 

 





Oh My God!!!! Non ci credo,ho aggiornato *-* hehehe,le vacanze fanno miracoli. Devo dire che mi sono proprio divertita a scrivere questo capitolo,è vero,forse direte,ma come ? Era il primo settembre e siamo già volati a Dicembre ? Beh,si!!! L’ultima parte,ovvero questa di Dicembre doveva essere l’inizio del prossimo capitolo,ma poi ci ho ripensato. La storia è lunga,e c’è molto,ma molto da raccontare e scrivere,quindi si,l’ho inserita qui. E poi il finale mi stuzzicava troppo per non metterlo in questo capitolo. Bene,passiamo alla parte importante,io vi adoro,mi rendete felice ad ogni visualizzazione o follower che aumenta,siete fantastici,sul serio xD non so che farei senza voi. Voglio ringraziarvi tutti,dal primo all’ultimo lettore silenzioso che legge e brama i capitoli,a coloro che lo seguono con ardore e recensiscono,grazie,grazie,grazie!!!!! Il capitolo è abbastanza ricco di avvenimenti,quindi non so da dove partire,quindi ditemi voi da dove. Ovviamente,avete capito la scatola a cui fa riferimento Draco alla fine del capitolo,perciò il nostro bel biondo si sente tra l’incudine e il martello,diciamo che dopo mesi,questo incontro con Ginny,proprio in questo momento non è stato dei migliori,ma vedremo. Come ho sempre detto,e mai nascosto,Draco è il mio personaggio preferito e il suo lato introspettivo e dalle mille sfumature è molto suggestivo e criptico da dover scrivere per far capire la tempesta che si cela in lui,quindi ditemi che ne pensate del mio bel biondo dagli occhioni magnetici. Dio,lo spazio autore si sta facendo grande come l’ego smisurato di Seth Rollins,va bhè,in molti non capiranno chi è,ma fa nulla xD. . . Ora dovrei andare,sono appena arrivata a casa e invece di disfare la valigia ho aggiornato,solo per voi. In questi giorni ho scritto molti capitoli. Quindi,voglio tante belle recensioni per questo capitolo ^____^  mi raccomando!!! Alla prossima,sempre vostra con tanto,tanto,tanto affetto…un bacione….
Elly

 

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Strange Feelings ***


 
<< Le dico che è stato Malfoy >>  urlò ancora il moro in preda alla rabbia.
<< E’ un’accusa molto pesante quella che sta facendo,Signor Potter. Ne è sicuro ? Ha visto lei stesso il signor Malfoy dare questo pacchetto alla signorina Bell ? >>   disse la Mcgranitt guardando verso i tre ragazzi della sua casa.
<< No,ma…>>  disse Harry.
<< Ma nulla. Questa è magia nera di altissimo spessore,non può essere stato un ragazzo del sesto anno,lo escludo >>   disse Piton non ammettendo repliche. La Mcgranitt annuì a quelle parole.
<< Professor Piton,credo sia il caso di far esaminare questo oggetto al professor Silente. In quanto a voi tre,andate subito nella vostra sala comune >>  disse la professoressa non ammettendo repliche. Il professor Piton si allontanò con il pacchetto tra le mani,e quando fu lontano la donna si voltò di nuovo verso i tre.
<< Vorrei capire perché ogni volta che succede qualcosa ci siete sempre  voi tre di mezzo >> 
<< Mi creda professoressa,sono sei anni che me lo chiedo >>  disse Ron guardandola,poi come gli era stato detto si allontanarono.
<< E’ stato Malfoy >>  disse Harry camminando per il corridoio.
<< Non abbiamo prove,Harry. E poi hai sentito Piton,è un incantesimo troppo complicato per noi >>  disse Hermione.
<< Non credo che il furetto sia capace di tali magie >>  continuò Ron,ma il moro non si dava pace,ne era convinto.
<< Andiamo,ma avete visto come si comporta ? E’ strano >>  disse il moro.
<< Sembra quasi sia malato. Come se fosse un fantasma,sta sempre per conto suo >>  disse la riccia.
<< Questo non vuol dire che sappia usare la magia nera così bene >>  disse il rosso. Nel mentre erano arrivati in sala comune e trovarono tutti lì che aspettavano notizie di Katy Bell. Ginny stava seduta su una poltroncina dinnanzi al camino a fissare le fiamme con insistenza. I tre le si avvicinarono e lei si voltò a guardarli.
<< Ginny >>  dissero in coro.
<< Ho saputo cos’è successo a Katy. Come sta ? Voi sapete qualcosa ? >>  chiese la rossa.
<< Eravamo lì quando è successo,è stato orribile >>  disse Hermione sedendosi accanto a lei.
<< E sappiamo anche chi è il responsabile >>   disse Harry.
<< Harry ! >>  disse Hermione voltandosi di scatto verso di lui,ma Ginny capì presto il motivo.
<< Harry crede che sia stato Malfoy >>  disse Ron alla sorella,che perse un battito.
<< Non abbiamo prove >>  disse Hermione fissando il moro.
<< E’ uscito dal locale dopo essere stato nella stessa stanza con Katy,ti dico che è stato lui >>  insistette il moro.
<< Non è comunque una prova >>  ribeccò la riccia. Ginny sospirò piano,il tempo coincideva,lei lo aveva visto prima che accadesse ciò,quindi era una possibilità. Sentì lo stomaco contorcersi da un peso enorme,poteva essere ? Draco ne sarebbe stato capace ? Se Harry avesse ragione su tutto,allora lui era obbligato,non poteva farlo perché voleva,giusto ? Sentiva il cervello scoppiarle in quel momento. Il quadro della signora Grassa si aprì,e ne entrò Lavanda,da sempre grande amica di Katy. Tutti si voltarono a guardarla.
<< Lav,come sta ? >>  chiese Padma.
<< Sta meglio,si riprenderà >>  disse la ragazza facendo fare un sospiro a tutti.
<< Ragazzi,la collana era per Silente >>  disse poi Lavanda,facendo spalancare gli occhi di tutti.
<< Come per Silente ? >>  chiese subito Harry.
<< Quando si è svegliata,l’unica cosa che ricordava era di dover consegnare il pacchetto a Silente >>  spiegò la biondina. Harry si voltò a guardare Hermione e Ron con l’espressione del “Ve l’avevo detto”,ma la riccia lo guardò male.
<< Harry,no. Che può volere Draco da Katy o da Silente ?  Nulla >>  disse Hermione.
<< Vi sbagliate,e lo vedrete >>  disse il moro,per poi uscire. Doveva andare da Silente,doveva parlargli.
 
 
 
 
 
 
 
 




<< Ti sei quasi fatto scoprire,Draco >>  disse Piton guardandolo serio.
<< Non possono incolparmi. Potter è solo ossessionato da me >>  ribeccò il biondo.
<< Dovevi stare molto più attento >>  disse il professore.
<< E’ un mio compito,sono io a doverlo fare e so come >>
<< A me non sembrava,hai rischiato di far male a una ragazza >> disse Piton.
<< Non è stata colpa mia. La curiosità uccide >>  disse il biondo,per poi allontanarsi.
<< Draco ? >> lo richiamò Piton.
<< Cosa ? >>
<< Resta qui a Natale. Non tornare a casa >>
<< D’accordo >>  accettò,andandosene subito dopo dall’ufficio di Piton.
 
 
 
 
 
 
 




Harry era nervoso,camminava avanti e indietro per la sala comune scuotendosi i  capelli. Silente gli aveva detto di stare tranquillo,che avrebbero capito chi aveva rifilato quella collana maledetta a Katy Bell,ma lui non si fidava. Lui sapeva che era stato Malfoy,non era mai stato convinto di una cosa in vita sua come in quel momento. Chi altro avrebbe potuto ? Certo Ron ed Hermione ridevano quando lui accennava al fatto che Draco potesse aver preso il posto del padre,ma lui sapeva che era così,se lo sentiva  e basta,non c’erano altre spiegazioni. I comportamenti strani e variabili del serpeverde,le sue sparizioni e assenze improvvise dai pasti,il fatto che quell’anno non avesse voluto far parte della squadra di Quiddicht,come se potesse essere normale una cosa del genere. No,c’era qualcosa che non andava,e la risposta poteva essere solo quella. Raggiunse i due amici a colazione in sala grande,e quando entrò i due si voltarono a guardarlo,lui accennò un sorriso e si voltò a guardare Ginny seduta qualche metro più in la con Lavanda Brown. La biondina le stava raccontando qualcosa con quell’aria da pettegola che l’aveva sempre distinta,ma la rossa non sembrava intenta ad ascoltarla,stava guardando dinnanzi a se. Harry seguì il suo sguardo,e vide che stava fissando un punto esatto al tavolo delle serpi,il posto tra Blaise e Nott. Il posto di Draco Malfoy,che quella mattina era ancora una volta vuoto. Sentì lo stomaco contorcersi mentre vedeva lo sguardo di Ginny non scostarsi un solo istante da quella direzione. Che avesse notato qualcosa anche lei ? Che forse gli desse ragione ? O magari voleva salutare Malfoy come faceva l’anno precedente ? Quel pensiero gli fece passare la fame,e non toccò nulla. Attese in silenzio che Ron ed Hermione terminassero la loro colazione,per poi alzarsi e andare nell’aula di pozioni,il professor Lumacorno lo attendeva con ansia,e quella mattina avevano anche lezione con le serpi. Quando arrivarono in classe vide Malfoy già al suo posto,strano che fosse lì,magari aveva semplicemente fatto colazione prima che arrivasse lui. Aveva ancora uno sguardo strano,il biondo dovette sentirsi osservato perché si voltò di scatto a guardarlo.
<< Vuoi qualcosa,Potter ? >>  disse velenoso. Era la prima volta quell’anno che gli rivolgeva la parola.
<< No,Malfoy. E tu ? >>  rispose lui a tono.
<< Non voglio nulla da te >>  ribeccò l’altro per poi tornare ad ignorarlo del tutto. Harry rimase di stucco,da quando finivano così le loro liti ? Anche se ormai,si aspettava tutto da lui.
 
 
 
 
 
 
 
 




<< Lumacorno darà una festa prima delle vacanze di Natale >>  disse Hermione.
<< Una festa ? >>  chiese Ron stranito.
<< Si,con tutti i suoi migliori allievi,io ho già ricevuto l’invito e possiamo portare qualcuno se ci va >>  spiegò la ragazza.
<< Sono sicuro che inviterà anche te,Harry. Tu sei una bomba in pozioni quest’anno >>  rise il rosso.
<< Già >>  commentò il moro. In realtà,lui doveva e basta. Sotto richiesta di Silente. Faceva molto freddo quell’anno,sembrava un brutto presagio,se lo sentivano parecchio addosso. Ginny scese le scale del dormitorio e si sedette accanto a loro. Si mise a parlare con Hermione delle lezioni e di cose così in generale,se  avesse scritto a Fred o altro.
<< Herm ? >>  chiese poi Ginny.
<< Si ? >>
<< A chi chiederai di accompagnarti alla festa di Lumacorno ? Fred è molto geloso >>  ridacchiò la rossa. Hermione sorrise.
<< A dire il vero volevo dirlo a te,Ron >>  disse la riccia.
<< Beh,certo. Con piacere,almeno Fred sarà tranquillo >>  rise lui.
<< A Natale vieni da noi,vero ? >>  chiese poi il ragazzo e lei annuì.
<< Si,Fred non me lo perdonerebbe mai >>
<<  Anche tu,Harry ? >>  disse la ragazza,al che il moro annuì. Si sentiva di famiglia ormai. Così come Hermione,anche se lei ora lo era a tutti gli effetti essendo amica sia di Ron che di Ginny,ma soprattutto la fidanzata di Fred.
<< Non vedo l’ora che arrivi Natale >>  disse Ron  << Mi mancano i dolci della mamma >>
<< Pensi solo a mangiare,Ron >>  lo riprese Ginny ridendo.
<< Perché a te,no ? >> rise lui.
<< Beh si,ma anche quelli di Hogwarts sono ottimi >> 
<< Su questo non c’è dubbio. Gli elfi domestici sanno proprio fare il loro lavoro >>  acconsentì Harry.
<< Peccato che non li paghino >>   disse la riccia.
<< Herm,basta con questa storia >>  dissero in coro gli altri tre per poi scoppiare a ridere. Passarono al serata così,ridendo e scherzando come non facevano da mesi,e Ginny si sentì contenta dopo molto tempo. Almeno,avrebbe avuto la mente occupata per qualche ora.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




<< Bene,ottimo lavoro ragazzi,potete andare. Ci vediamo domani pomeriggio >>  disse il professor Lumacorno. Tutti gli sorrisero e poi presero a prepararsi per uscire dall’aula e raggiungere la sala grande per il pranzo.
<< Signorina Weasley ? >>
<< Si professore >> 
<< Le vorrei parlare un secondo,se non le dispiace >>  disse l’uomo e lei si avvicinò appena tutti furono usciti dalla classe.
<< Certo >>
<< Sto organizzando una festa per i miei migliori studenti prima delle vacanze di Natale,nulla di particolare,una cena intima ecco. Ovviamente lei è tra gli invitati >>  disse Lumacorno.
<< Grazie,professore >>  disse Ginny sorridendo.
<< Ah,e può portare qualcuno se vuole >>  aggiunse lui. Ginny annuì e poi andò via. Raggiunse la sala grande in fretta,aveva una fame da lupi. Entrò e si sedette accanto al fratello che come al solito stava dicendo qualcosa con la bocca piena.
<< Ron,non si parla con la bocca piena >>  lo riprese subito lei,ma l’altro scrollò le spalle.
<< Sei un caso perso >>  aggiunse Hermione dinnanzi a lui ridacchiando. Ginny sorrise e prese a mangiare anche lei la sua porzione di purè di patate guardandosi intorno. Hermione sembrava raggiante,sicuramente aveva ricevuto una lettera di Fred,non c’era altra spiegazione,aveva sempre quel sorriso quando si trattava di lui. Vide in lontananza Dean salutarla facendole un occhiolino,possibile che ci provasse ancora ? Non demordeva proprio. Prima Harry,ora lui. Certo,forse Harry non demordeva ancora del tutto,ma qualche segnale sembrava averlo intuito. Si voltò dall’altro lato e salutò Luna che dal suo tavolo l’aveva salutata con la mano. Finì di mangiare abbastanza in fretta,forse per colpa della fame stessa. Alzò il viso mentre prendeva la sua roba per andare a fare una passeggiata nel giardino,quando vide la figura snella di Draco alzarsi dal tavolo e allontanarsi dalla sala. Non lo aveva più visto dopo il giorno dell’incidente di Katy,quindi qualche giorno prima. Non seppe perché,ma i muscoli le si mossero da soli. Si alzò dal tavolo e ignorando la voce del fratello che le chiedeva dove stesse andando si precipitò fuori dalla sala grande,ma il biondo sembrava già sparito. Si guardò attorno e poi prese a camminare per il corridoio principale,arrivò all’ingresso del giardino,quando qualcosa,o meglio qualcuno la tirarono per una spalla costringendola ad aderire alla parete fredda del corridoio,ancora più fredda data la neve di Dicembre a pochi metri da lei. Alzò il viso specchiandosi in quelle iridi ghiacciate che tanto le stavano dando a pensare in quei mesi.
<< Cercavi qualcuno,Weasley ? >> 
<< Mi hai spaventato >>  sussurrò lei.
<< Non mi piace essere seguito >>  le ringhiò piano contro. Ginny abbassò lo sguardo.
<< Non volevo seguirti,ero solo…>>
<< Solo cosa ? >>  disse lui duro.
<< Preoccupata per te >>  mormorò piano. Lo aveva detto,non ci credeva nemmeno lei. Il biondo allentò la presa sulla sua spalla scrutandola. E ora ? Si sentiva un’idiota ad averla trattata in quel modo,ma d’altro canto lo faceva solo per non rischiare.
<< Sto bene,Weasley. Non ho bisogno che tu ti preoccupi per me >>  le disse.
<< Vuoi dirmi che succede ? >>  riprese la rossa,allora.
<< Nulla,non succede nulla >> 
<< Non ti credo >>
<< Non è un mio problema >>  ringhiò lui. Ginny lo guardò e poi fece un respiro profondo. Non seppe nemmeno lei da dove le uscì tutta quella forza per dire quella cosa,ma la disse lo stesso,stava troppo in pensiero per lui,e aveva bisogno di capire.
<< Lumacorno da una festa prima delle vacanze di Natale per i suoi allievi migliori,e ci ha chiesto di portare qualcuno. Verresti con me ? >>  disse Ginny,e a quella richiesta il biondo spalancò gli occhi. Faceva sul serio ? Possibile che quella ragazzina non capiva che cercava di ignorarla per il suo bene ? No,lei veniva lì e non faceva altro che provocarlo.
<< Co…come ? >>  chiese lui,non poteva averglielo chiesto sul serio.
<< Verresti con me,Draco ? Sempre se vuoi,ovvio. Se non vuoi posso sempre chiederlo a Dean,lui accetterà sicuramente,non è un problema,davvero >>  balbettò lei. Draco la scrutò,era arrossita appena mentre diceva quelle cose,gli fece salire un moto di tenerezza da dentro lo stomaco,aveva voglia di abbracciarla e rassicurarla,ma non poteva. Voleva dirgli di no,che non sarebbe andato con lei,ma poi lei sarebbe andata con quel Thomas e la cosa gli stava facendo saltare i nervi,solo a pensarci.
<< Si >>  disse tutto d’un fiato.
<< Si ? >>  chiese lei sorpresa.
<< Si,Weasley. Verrò con te >>  disse Draco  << Ora devo andare,ci vediamo lì allora. Tra quanto è ? >> 
<< Ehm…la settimana prossima >>  disse Ginny ancora incredula che lui avesse accettato sul serio. Il biondo annuì,e poi andò via. Quando si fu allontanato,lei si posò una mano sul petto,il cuore le batteva all’impazzata,ma un sorriso spontaneo le era apparso sul volto. Non poteva credere che avesse detto si,ora forse,poteva convincerlo a parlarle,si notava lontano un miglio che Draco Malfoy aveva bisogno d’aiuto.
 
 
 
 
 
 
 
 





Si sentì un perfetto ipocrita un secondo dopo essersi allontanato. Insomma,stava sul serio per rischiare di mettere in pericolo tutto quello ? Lei,la sua famiglia,se stesso,il piano. Per cosa ? Per la sua stupida gelosia ? Perché si,si odiava,ma non avrebbe mai ammesso di essere geloso. Mai. Quando lo avrebbe detto a Blaise,era sicuro che il moro sarebbe andato su tutte le furie,ma forse poteva funzionare. Si,insomma,se Ginevra non parlava, come aveva fatto fino ad allora,nessuno avrebbe saputo nulla. In fondo lui poteva gestire la cosa,ne era in grado. Si,poteva farlo. Arrivò dinnanzi alla stanza delle necessità,e dopo pochi secondi la porta comparve aprendosi e lui entrò velocemente per non essere visto. Sospirò piano e poi si addentrò in quella stanza piena di roba e cianfrusaglie di ogni tipo. Arrivò dove doveva e tirò giù il telo che nascondeva l’armadio svanitore che aveva visto prima dell’inizio della scuola da Magie Sinister. L’altro,il suo gemello,era ancora al negozio. Lo aprì e vi posò una mela,poi lo richiuse. Dopo qualche secondo fece per aprirlo di nuovo,e della mela non c’era più traccia. Richiuse di nuovo la porta,attese e la riaprì. Davanti a lui c’era solo il torso della mela. Stava funzionando. Rimase lì tra quella roba ancora qualche minuto,poi si affrettò a uscire. Aveva appena il tempo per tornare in camera sua a prendere i libri prima delle lezioni del pomeriggio. Scese nei sotterranei,e si fermò davanti al quadro del barone sanguinario. Il barone lo fissò qualche secondo.
<< Parola d’ordine >>  disse.
<< Purosangue >>,e il quadro si scostò subito. Entrò e andò velocemente verso i dormitori,dove raggiunse la sua camera. Si fiondò alla scrivania e cambiò velocemente i libri dalla borsa. Fece per voltarsi,ma uno scintillio attirò la sua attenzione,si avvicinò e si abbassò vicino al letto andando  a prendere la cosa luccicante a terra. Lo prese tra le mani e vide che era una luna d’argento. Non era sua,era un ciondolo femminile,sembrava essersi staccato da qualche bracciale. Nessuno era entrato in camera sua da più di un anno,faceva strano a pensare una cosa del genere. Dio,da quanto non degnava una donna di uno sguardo ? Si stava rammollendo. Ginevra. Lei era l’unica ad essere entrata e ad aver dormito con lui qualche mese addietro,dopo l’incidente con Potter. Era sicuramente suo,non c’era altra spiegazione. Lo poggiò sulla sua scrivania,e afferrata la borsa uscì per raggiungere l’aula di incantesimi.
 
 
 
 
 
 
 
 





<< Ciao, Ginny >>  la salutò Hermione non appena la vide entrare in sala comune.
<< Ciao >>  sorrise lei. Aveva una strana luce negli occhi,e la riccia se ne accorse.
<< Dove sei scappata oggi ? Dopo pranzo ? >>  le chiese poi il fratello.
<< Oh,beh mi sono ricordata di non avere un libro con me per le lezioni del pomeriggio,e sai Piton mi avrebbe punito se avessi fatto tardi >>  mentì spudoratamente. Stava diventando brava a mentire,e non sapeva se andarne fiera o no. Di certo non era una cosa positiva.
<< Già,quell’uomo potrebbe ucciderci. Gli piace farci penare >>  commentò il fratello.
<< Com’è andata la giornata ? >>  le chiese Hermione distogliendo poi gli occhi dal libro che stava leggendo. Ginny le sorrise ampiamente.
<< Bene,il professor Lumacorno ha invitato anche me alla festa >> disse la rossa,cercando di iniziare il discorso.
<< Sul serio ? Wow,sorellina. Devi essere in gamba in pozioni >>  le sorrise entusiasta.
<< Si,stranamente >>  ridacchiò lei.
<< Questo conferma il fatto che è Piton a volerci far penare >>  disse il rosso. Hermione alzò gli occhi al cielo. Harry che era stato zitto fino a quel momento ruppe di nuovo il silenzio.
<< Ha invitato anche me – disse il moro – quindi tu porterai Ron ? >> 
<< Si,sempre che impari a mangiare con la bocca chiusa >>  disse la ragazza con un cipiglio.
<< Tranquilla,non ti farò fare brutta figura,cognatina >> la prese in giro Ron,beccandosi un libro in testa.
<< Ahia!!>>  disse scatenando le risate di Ginny e degli altri.
<< Beh Ginny,visto che ha invitato entrambi potremmo andarci insieme >> buttò poi lì il moro,facendo pietrificare la ragazza sul posto. Ovviamente avrebbe rifiutato a priori,ma quando aveva invitato Draco aveva scordato che ci sarebbero stati anche loro tre. Di Hermione non si preoccupava,ma di Ron ed Harry si.
<< Veramente,lo avrei già chiesto a qualcun altro,Harry >>  disse la rossa dispiaciuta.
<< A chi l’hai chiesto ? >>  disse il fratello indagando.
<< Non posso dirlo >>  fece lei.
<< Non l’avrai chiesto a Dean spero >>  fece Ron alzandosi sui gomiti,dato che era sdraiato sul tappeto.
<< Come ? Certo che no >> rispose lei stizzita,poi si voltò verso il moro  << Sul serio,mi spiace, Harry >> 
<< Tranquilla,vorrà dire che lo chiederò a qualcun altro >>  sorrise amaro lui.
<< Non l’hai chiesto a quel presunto fidanzato a cui alludeva Fred qualche mese fa ? >>  continuò il rosso.
<< Ron,piantala con il terzo  grado,non ho nessun fidanzato. E a chiunque io l’abbia chiesto ho le mie ragioni quindi,chiunque esso sia,ti prego di farti gli affari tuoi. So quel che faccio >>  disse Ginny. Non poteva spiegarsi,ma almeno in questo modo voleva sondare il terreno. Quelle parole però fecero scattare Hermione che guardò l’amica stupita. C’era solo una persona a cui Ginny poteva riferirsi parlando in quel modo criptico.
<< Ginny >>  disse infatti scrutandola,e la rossa annuì.
<< Oh mio Dio >>   continuò la riccia,mentre i due ragazzi la fissavano in modo confuso non riuscendo a capire il senso di quelle parole.
<< Herm,è una storia lunga >>   disse la rossa deglutendo.
<< Non ho intenzione di assistere a uno sterminio >>  disse Hermione alzandosi e facendo avanti e indietro.
<< Non ce ne sarà bisogno >>  continuò la rossa.
<< Ok,io ho sonno,vado a letto >>  tagliò corto la riccia sapendo di non poter parlare davanti a Ron ed Harry.
<< Così presto ? >>  chiese il rosso confuso.
<< Si,e Ginny vieni con me >>
<< Come ? Aspetta,Herm che ti prende ? >>  chiese Harry guardandola.
<< Nulla Harry. Anzi solo una cosa,a tutti e due. Qualunque cosa vediate alla festa di Lumacorno,vi prego di ricordare che siamo ospiti di un professore,quindi niente scenate >>   disse Hermione.
<< Scenate ? Ma di che stai parlando ? Anzi,di che diavolo state parlando tutte e due ? >>  disse Ron più confuso che mai.
<< Niente,ricordate le mie parole >>  continuò lei,per poi prendere Ginny per un braccio e tirarla su per le scale.
<< Le donne,non le capirò mai >>  disse Ron quando le due furono sparite. Harry continuava a fissare le scale,perché quel teatrino di Hermione ?
<< Che intendeva ? >>  chiese ancora il rosso.
<< Io credo che lei abbai capito chi ha invitato Ginny e ha paura della nostra reazione >>  sussurrò Harry. Era l’unica cosa sensata date le battute di Hermione.
<< Beh,può essere chiunque >>  disse Ron grattandosi il capo.
<< Già >>
<< Basta che non si tratti di Malfoy >>  continuò il rosso.
<< Ahahaha,bella questa sul serio,Ron >>  rise Harry,avendo uno strano sentore.
<< Mi darebbe noia vederla in quello strano rapporto come l’anno scorso,beh a quanto pare grazie a lui però non ha problemi in pozioni >>   ribeccò il rosso. Harry non rispose,si limitò ad annuire per poi cambiare discorso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 




<< Dimmi che è uno scherzo >>  urlò la riccia appena entrata in camera e aver sigillato la porta con un incantesimo che non permetteva di udire dall’esterno.
<< No >>  rispose la rossa.
<< Ginny,Ron darà di matto appena ti vedrà arrivare con Malfoy. Per non parlare di Harry e di tutte le sue avversioni contro di lui quest’anno >>  disse ancora Hermione.
<< Herm,non accadrà nulla. Come hai detto tu siamo ospiti di un professore >>  disse lei scrollando le spalle sebbene fosse preoccupata.
<< Merlino Ginny,ma perché proprio lui ? E poi aspetta, tu ci parli ? Avete iniziato ad avere di nuovo quello strano rapporto dell’anno scorso o cosa ? >>
<< No,Herm. Dopo quel fatto con Dean sul treno,ci ho parlato solo qualche giorno fa. Ti ho già detto a Diagon Alley che era strano,voglio solo capire perché,cosa gli succede. So che c’è qualcosa che non va,e poi lo vedo così solo. E’ sbagliato che io mi senta così in pena per lui ? >>  urlò Ginny.
<< Ginny,cosa provi per lui ? Ti prego sii sincera con me,sai che ti capirò >>  le disse Hermione mettendosi accanto a lei.
<< Non lo so. So solo che non riesco a vederlo in  questo stato. Pensavo che chiedergli una cosa del genere lo avrebbe non so sbloccato,magari si potrebbe aprire. E’ diverso,voglio capire perché,Herm,e non ho altri modi per farlo,dato che è introvabile >>   mormorò Ginny triste. Hermione abbozzò un sorriso e l’abbracciò. La capiva in fondo. L’unica domanda che le sorgeva spontanea era una sola adesso. Se mai i sospetti di Harry si fossero rivelati veri,cosa avrebbe fatto Ginny ? Ma non ebbe cuore di chiederglielo quella sera.
 
 
 
 
 
 
 
 
 




<< Dimmi che è uno scherzo >>  urlò Blaise.
<< No >>
<< Draco,ma sei impazzito ? E se lo scoprissero ? Come ti è venuto in mente di accettare ? >>  continuò ostinato il moro.
<< Se non l’avessi fatto lei lo avrebbe chiesto a quel dannato Thomas,e non ci ho visto più. E poi tranquillo,nessuno saprà nulla >>  disse il biondo facendo un lungo sospiro.
<< Come puoi esserne così sicuro ? Anzi,come diavolo fai ad essere così tranquillo ? >>  disse Blaise alzando le braccia all’aria. Quel ragazzo era impossibile.
<< Lei non parlerà,e poi non possono scoprirlo se non lo vedono,e io posso non far vedere ciò che non voglio >>  rispose il biondo.
<< Che vuoi dire ? >>  chiese Blaise curioso.
<< Occlumazia,Zab. Ecco che intendo. Posso celarlo >>
<< Anche al Signore Oscuro,Dra ?  Non puoi farlo,non ingannare te stesso >>   disse il moro.
<< Non inganno me stesso. Credi che non l’abbia usata il giorno della mia iniziazione ? Gli ho tenuto nascosto tutto ciò che era successo con Gin,e anche il fatto che io non volessi diventare un suo servitore. Non si è accorto di nulla >>  gli disse Draco sedendosi davanti al fuoco. Il moro era a dir poco incredulo.
<< Come puoi padroneggiare l’occlumazia così bene ? Come hai fatto a raggirare il signore Oscuro,Dra ? >>  No,non poteva averlo fatto sul serio,no ? Come poteva,era il signore Oscuro,non si faceva ingannare da nessuno.
<< Piton. Da quando avevo cinque anni. Quando cresci facendo qualcosa del genere,diventa talmente normale che non te ne accorgi >>   spiegò Draco,mentre Blaise si passava le mani sulla bocca sconvolto. Ora capiva tutta quella sicurezza.
<< Ma che bisogno ha avuto Piton di fartela imparare fin da bambino ? >>  chiese il moro poi.
<< Credo che avesse sempre saputo. E poi è utile quando vivi in mezzo a dei legilmens >>
<< Credo di si – disse Blaise – in ogni caso,Dra,ci sarò anche io alla festa. Conta su di me >>
<< Grazie,Zab >>
<< Ma per quelli che sono alla festa ? Come spiegherai a tutti che eri lì con Ginny,la cosa verrà comunque fuori >>  disse poi Blaise ragionando.
<< Basterà far credere che l’avevo costretta con una pozione perché volevo informazioni su Potter e Silente. Mentre a  quelli presenti alla festa,beh dovrà vedersela lei,è lei che mi ha invitato. Non è stupida,saprà trovare una scusa valida >>  disse il biondo con nonchalance.
<< Hai pensato a tutto,vero ? >>  rise il moro,mentre l’altro annuiva.
<< Sai che ci saranno anche Lenticchia e Potter alla festa,vero ? Non so cosa potrebbe accadere >> 
<< Se non vogliono morire,sarà meglio che si facciano gli affari loro >>  disse Draco.
<< Mmmh,rude >>   rise il moro.
<< Ti è passata l’ora della morale ? Sei in vena di scherzi,Blay ? >>
<< No,è che ti sei dato tanto da fare per andare a questa festa con Ginny >>
<< Non mi sono dato da fare,ho solo pensato a un modo per non farmi uccidere,e per non farla uccidere >>  disse il biondo.
<< Sai che ci sono,comunque >>  disse di nuovo il ragazzo mettendogli una mano sulla spalla,per poi andare in camera sua. Aveva un sonno pazzesco.

 
 
 
 
 
 




Ed anche questo è arrivato !!!
Ahahahahahaha,mi sento piena di creatività ultimamente, e non so perché. Beh,meglio per voi e per me,mi piace avere la mente occupata dalle troppe idee xD Come butta ragazzi ? Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento,ovviamente vedremo che scusa inventerà Ginny quando apparirà alla festa con il nostro bel biondo,che a quanto pare,seppure voglia stare lontano dalla rossa,alla fine non riesce a resistere e torna indietro. Un po’ per la gelosia,un po’ per il casino in cui si trova,ma vedremo….Che ne pensate ? Che succederà alla festa ? Sono felice nel vedere che aumentate sempre di più,ma vi voglio belli attivi,su coraggio,non vi mangio mica !!!!! Oltretutto tra poco si torna a scuola,e non so voi,ma per me sarà molto impegnativo. Infatti,non credo di poter gestire velocemente gli aggiornamenti,anzi, dubito che avrò molto tempo per scrivere. Per me inizia l’ultimo anno di liceo,quindi ne avrò davvero molto da fare. Aahhh non ci voglio pensare,sebbene manchi poco…Detto questo,miei amati lettori/lettrici,un bacio enorme a tutti….alla prossima…sempre con affetto. . .
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** The Dinner ***


Quella sera ci sarebbe stata la festa di Lumacorno,e lei non si era mai sentita così in ansia come in quel momento. Aveva passato tutta la settimana a non far tralasciare alcun dettaglio sul suo misterioso accompagnatore data l’eccessiva voglia di Ron di scoprire di chi si trattasse. Sapeva che quella sarebbe stata una lunga,lunghissima serata,soprattutto se suo fratello avesse deciso di far scoppiare una guerra,ma ormai era fatta. Non aveva avuto più modo di parlare o di avvicinarsi a Draco in quei giorni,anzi il ragazzo sembrava sempre assorto nei suoi pensieri e di tanto in tanto capitava che incrociava i suoi occhi,ma non c’era un sorriso sul volto,la fissava sempre in maniera inespressiva,forse semplicemente per non destare sospetti. Aveva scoperto che anche Blaise era stato invitato alla festa  e questo la sollevò un po’,almeno se la cosa fosse degenerata,lui avrebbe saputo cosa fare. Harry alla fine aveva chiesto a Luna di accompagnarlo,non per interesse,solo in qualità di amica,e la biondina aveva accettato felice,sebbene,sospettasse che lo avesse chiesto a lei solo per vedere la reazione di Ginny dato che era un’ottima amica della rossa,ma a lei non importava proprio. Gli studenti che dovevano partecipare alla festa erano stati liberi di saltare l’ultima ora di lezione del pomeriggio per andare a prepararsi,al che Ron fu davvero felice,dato che loro avrebbero avuto lezione con Piton. Ora Ginny si stava dirigendo in sala grande per il pranzo,aveva già deciso cosa indossare quella sera e come acconciare i capelli,non voleva ammetterlo ma si sentiva piuttosto agitata all’idea man mano che le ore scorrevano. Il dilemma era che non sapeva ancora dove si sarebbe vista con il biondo serpeverde. Si sedette accanto ad Hermione che stava mangiando tranquilla,mentre del fratello e di Harry non c’era traccia.
<< Come sono andate le lezioni,Ginny ? >>  chiese la riccia sorridendo.
<< Bene. E quei due dove sono ? >>   rispose lei.
<< Harry doveva parlare con Silente,lo ha fatto chiamare un’ora fa e ancora non è tornato. Ron sta rispondendo a una lettera di Fred >>   spiegò la ragazza.
<< Fred ? Ron ? >>  chiese le rossa alzando un sopracciglio.
<< Si,Fred sta raccomandando Ron di non farmi mettere gli occhi addosso da nessuno >>  rise lei seguita subito dalla rossa.
<< Mio fratello sa essere molto protettivo. Gli ho detto in una lettera del mio invito a Draco,e lui è sembrato d’accordo,o meglio,capisce la situazione in cui  mi trovo >>   disse Ginny.
<< Capisco. Beh,allora stasera è il grande momento >>
<< Così pare >>
<< Ti verrà a prendere davanti la nostra torre ? >>  chiese Hermione.
<< Non credo,Herm. Non so nemmeno dove incontrarlo a dire il vero. Non ci ho più parlato dopo averlo invitato. Certo,non che si faccia vedere molto in giro >>  sbuffò la rossa facendo ridacchiare Hermione.
<< Cos’è quello ? >>   disse poi corrucciando lo sguardo. Ginny alzò il volto vedendo un uccellino di carta volare nella loro direzione,per poi posarsi davanti a lei. Appena Ginny fece per toccarlo l’uccellino si trasformò in un biglietto.

 

Alle 8 al corridoio dell’ala Est,al terzo piano. Io sarò li. Non fare tardi,Weasley.

                              

                                                                                                                                              D.M

 
 
<< Oh  >>  fu l’unico commento che uscì dalle labbra di Hermione.
<< Già. Beh,adesso lo so >>  concluse Ginny. Proprio in quel momento arrivarono Ron ed Harry che si sedettero di fronte a loro. Il rosso azzannò una coscia di pollo come se fosse la cosa più importante della sua vita,mentre il moro lo fissava scuotendo la testa.
<< Harry,che voleva Silente ? >>  chiese Hermione all’amico.
<< Parlarmi di alcune cose,e poi raccomandarmi per la festa di stasera >>  disse velocemente il moro. Non voleva che qualcuno sentisse.
<< Raccomandarti ? >>  chiese ancora la riccia,ma il moro scosse le spalle in tutta risposta,facendo intuire che quello non era ne il luogo ne il momento adatto a parlarne.
<<  Non vedo l’ora che venga stasera >>  bofonchiò poi Ron.
<< Come mai ? >>  chiese Harry.
<< Beh,finalmente scoprirò chi ha invitato mia sorella >>  disse il rosso facendo ghiacciare il sangue nelle vene a Ginny. La rossa decise che era meglio andare prima di commettere qualche falla e far precipitare tutto il suo piano sulla serata.
<< Io vado da Luna,così dopo mi avvio a lezione con lei. Herm,ci vediamo più tardi per prepararci ? >>  chiese Ginny,mentre la riccia le sorrise annuendo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 




Fred le aveva fatto mille raccomandazioni sulla festa. Le veniva da sorridere.
“Non guardare nessuno”
“ Se ti guardano,ricordagli chi è il tuo ragazzo “
“ Se qualcuno ti infastidisce,chiama Ron “
“ Resta sempre con Ron ed Harry “
“ Sta attenta a Ginny “
Ecco. L’ultimo non era un avvertimento,era più una richiesta. Sapeva che Fred si fidava ciecamente della sorella,difatti,non aveva mai fatto problemi riguardo all’avvicinamento tra Ginny e Malfoy,semplicemente era preoccupato. D’altronde Ginny gli aveva raccontato dello strano comportamento del serpeverde,così come lei stessa aveva fatto e gli aveva persino detto dei sospetti di Harry,quindi era ovvio che Fred fosse in pensiero per la sorella. Tutti quei pensieri non fecero altro che rallentarla,mentre la rossa in questione la stava aspettando per prepararsi. Si sentì toccare una spalla e si voltò,trovandosi davanti gli occhi scuri di Blaise Zabini.
<< Ciao,Hermione >>   la salutò il ragazzo.
<< Ciao,Blaise >>  fece lei sorpresa. Dopo tutto quello,non credeva di certo che il ragazzo potesse ancora rivolgerle la parola.
<< Tutto bene ? >>  le chiese gentile.
<< Si,certo. E a te come va ? >>  
<< Bene,grazie. Senti,Hermione,stasera ci sarai anche tu alla festa,giusto ? >>  le chiese Blaise.
<< Si,perché ? >>
<< E ci saranno anche Weasley e Potter,dico bene ? >>  continuò lui.
<< Si,Blaise,perché ? >>  richiese di nuovo la riccia.
<< Credo che Ginny ti abbia detto di aver invitato Draco >>  disse Blaise.
<< Si,me lo ha detto >>  rispose lei sospirando,non sapendo dove la situazione volesse andare a parare.
<< Hermione,lo so che ti sto per chiedere molto,ma….se Weasley e Potter avessero in mente di fare qualcosa,tu potresti evitarlo ? >> 
<< Tranquillo Blaise,avevo già detto a Ginny che li avrei tenuti d’occhio. E poi siamo ospiti di un professore,non è il luogo per far esplodere una guerra >>  ridacchiò lei.
<< Già. Se te lo chiedo,è perché una scenata del genere,è l’ultima cosa di cui Draco ha bisogno >>  disse il moro serio,e lei annuì.
<< Perché mi dici questo ? >>
<< Ti basta sapere ciò. Beh,ci vediamo più tardi,Hermione >>   disse il ragazzo prima di voltarsi e andare via. A volte le serpi davvero non le capiva,e ora che ci pensava,persino Blaise le era parso cambiato in quello breve scambio di battute. Si voltò ricordando di quanto fosse tardi e si avviò velocemente alla torre di grifondoro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


<< Herm,ma dove eri finita ? E’ tardissimo >>   disse Ginny non appena la vide entrare in camera loro.
<< Oh,andiamo Ginny non è così tardi!! Sono ancora le sei e mezza. Oh mio dio,le sei e mezza >>  urlò poi rendendosene conto.
<< Già,perché così tardi ? Non è da te >>  ridacchiò la rossa.
<< Stavo rispondendo a  una lettera di Fred,e poi mentre venivo qui sono stata trattenuta >>
<< Trattenuta ? >>
<< Da Blaise >>  disse Hermione,mentre Ginny si voltò a guardarla stupita.
<< Non è come pensi. Mi ha solo chiesto un favore >> spiegò velocemente la riccia.
<< Un favore ? A te ? >>
<< Si,beh,mi ha chiesto di tenere d’occhio Ron ed Harry,e di evitare che facciano scenate nel vederti con Malfoy >> 
<< Oh >>  commentò lei. Poi si fiondò in bagno per una doccia,lasciando Hermione intenta a trovare il vestito nel suo baule. Quando Ginny uscì dal bagno,Hermione prese il suo posto e ne uscì dopo dieci minuti. Ginny era asciutta e si stava arricciando i capelli.
<< Perché ricci ? >>   chiese la mora.
<< Non lo so,mi andavano i boccoli >>  disse la rossa sorridendo nello specchio. Hermione le sorrise e iniziò anche lei a sistemare i suoi ricci alla meglio e peggio,mettendo un lato dietro l’orecchio. Ginny dopo averli arricciati,li raccolse e li portò tutti da un solo lato,fermandoli con un fermaglio brillantato d’argento. Poi si avvicinò all’armadio e ne tirò fuori un tubino nero che i gemelli le avevano regalato quell’estate. Lo indossò e tirò su la cerniera aiutata da Hermione. Il vestito le arrivava a metà coscia fasciandola perfettamente fin sopra il seno,ed evidenziando le sue curve,mentre la parte superiore al seno,le giromaniche e la schiena fin sopra al sedere erano in nero,ma in telo trasparente. Indossò un paio di decolté nere e si guardò allo specchio. L’effetto finale era molto bello nel complesso. Mise solo un filo di mascara alle lunghe ciglia e un po’ di rossetto rosso. Hermione nel mentre aveva indossato un abitino rosa,che fasciava la parte superiore e poi si apriva in una gonna un po’ ampia,che le arrivava da sopra al ginocchio. Mise anche lei un paio di tacchi beige e poi si voltò a guardare la rossa. Si sorrisero,ed entrambe presero un giacchetto,dato l’aria piuttosto fredda di Dicembre,e si avviarono giù in sala comune. Trovarono Ron intento a fissare il fuoco,mentre di Harry non c’era traccia.
<< Wow,siete bellissime >>  sorrise il rosso guardandole.
<< Grazie >>  dissero in coro.
<< Sorellina,non sei un po’ troppo scoperta ? >>  chiese il ragazzo,ma l’altra alzò gli occhi al cielo.
<< Harry ?>>  chiese Hermione.
<< E’ andato a chiamare Luna. Ci avviamo anche noi ? >>  disse il rosso porgendo il braccio alla cognata che lo accettò di buon grado.
<< Ginny,vieni con noi ? >>  chiese Ron,ma lei scosse la testa.
<< No,ci vediamo lì >>  disse lei,e poi aspettò cinque minuti dopo che furono usciti Ron ed Hermione prima di uscire anche lei.
 
 
 
 
 
 
 







Aveva il cuore che le batteva a mille. Sentiva che poteva esploderle da un momento all’altro mentre saliva quelle scale per raggiungere il terzo piano,ala est. Erano le otto meno cinque. Possibile che Malfoy avesse quella passione per i luoghi oscuri ? Si disse scuotendo la testa. Arrivò all’inizio del corridoio e prese a camminare fin quando non arrivò a metà,dove vide una figura poggiata alla parete sinistra di pietra. Quando la figura udì il suono dei suoi tacchi si scostò dal muro e si avvicinò piano,lentamente,facendole salire il cuore in gola. Draco Malfoy le si parò davanti in tutto il suo splendore. Era avvolto da un abito da sera scuro,che faceva contrasto con il biondo dei suoi capelli e con quel ghiaccio che aveva al posto degli occhi. La scrutò piano da capo a piedi per poi spostare il labbro in un ghigno. Le si avvicinò ancora di più portando il suo viso a sfiorarle l’orecchio.
<< Davvero brava,Weasley. Sei bellissima stasera >>  le sussurrò piano facendola arrossire al limite del possibile.
<< Grazie,anche tu stai bene >>   mormorò piano. Draco la guardò arrossire e ancora una volta sentì quel moto di morbidezza salirgli nello stomaco. Gli aveva detto che era bellissima,e lo era davvero. Quei tacchi la slanciavano,senza renderla volgare. Il tubino nero ne metteva le forme in risalto facendogli venire la malsana voglia di cingerle i fianchi e stringerla. Per non parlare di quei capelli rossi come il sangue che lo mandavano dritto all’inferno ogni volta che la guardava,quella sera acconciati in tanti boccoli di fuoco,posti tutti in un solo lato. Le davano un’aria davvero aristocratica,per nulla superficiale. Per un attimo lo sfiorò il pensiero che al suo posto ci sarebbe potuto essere quel Thomas,o peggio ancora Potter, e la cosa lo innervosì. Ma poi si calmò,in fondo,si era preparata così per andare con lui quella sera,con nessun altro. Fece rimbalzare un boccolo con le dita e poi le porse il braccio.
<< Andiamo ? >>  le chiese,e lei annuì piano prendendo il suo braccio. Si incamminarono fino a raggiungere di nuovo le scale e salire al sesto piano,dove si sarebbe tenuta la festa. Man mano che si avvicinavano allo studio del professor Lumacorno sentirono le voci farsi più insistenti,e si sentiva anche della musica. Arrivarono dinnanzi alla porta e Draco bussò.
<< Pronta alla guerra,Weasley ? >>  chiese divertito,e lei annuì altrettanto divertita dalla sua battuta. Proprio in quell’istante la porta sia aprì rivelandone il professor Lumacorno tutto sorridente. Il suo studio era diventata una vera  e propria sala per cerimonie. Sebbene il tavolo fosse uno solo,poi c’era una pista da ballo vicino al grande camino. L’ambiente era accogliente.
<< Ah,signorina Weasley finalmente – disse l’uomo – e signor Malfoy, che piacere averla qui >>. A  quelle parole chiunque nella sala si voltò a guardare in quella direzione,proprio quando il professore fece spazio ai due di entrare e chiuse la porta. Tutti fissavano Draco Malfoy e Ginevra Weasley che stavano lì a braccetto come fosse la cosa più naturale del mondo. Dire che le fecce dei presenti erano a metà tra lo stupito,il sorpreso e lo sconvolto era poco,ma nessuna espressione si avvicinava a quella di Ron ed Harry.
<< Io ora lo ammazzo >>  sibillò il rosso e fece per andare verso la sorella,ma fu trattenuto da Hermione.
<< No,Ron. Siamo ospiti di un professore e non intendo fare scenate qui dentro >>  lo supplicò la ragazza.
<< E’ venuta con quel mangiamorte >>  ringhiò Harry altrettanto furioso.
<< Harry >> lo riprese ancora la ragazza.
<< No,Hermione,Harry un corno. Io ora vado ad ucciderlo. Come ha osato avvicinarsi a Ginny ancora una volta ? Sei cieca ? Lo vedi con chi è venuta ? >>
<< Lo so con chi è venuta,Harry. Lo vedo anch’io >>  disse la riccia stizzita.
<< Non posso credere che mia sorella abbia invitato Malfoy qui,dopo tutto quello che sta succedendo e le nostre preoccupazioni. Giuro che mi sentirà >>  disse il rosso tremando di rabbia.
<< Ron,se lo ha fatto,avrà i suoi motivi >>  disse la ragazza.
<< Tu lo sapevi,non è vero ? >>  le disse poi Harry fissandola male.
<< Che cosa ? >>
<< Tu lo sapevi. Tu lo avevi capito. Ecco perché quel teatrino la settimana scorsa,tu lo avevi capito eccome che sarebbe venuta con lui >>  disse ancora il moro.
<< E glielo hai permesso ? >>  disse anche il rosso allibito.
<< Si,lo avevo capito. Ma mi fido di Ginny a differenza vostra >>  disse Hermione. I due fecero per replicare,ma il professor Lumacorno li interruppe chiedendo a tutti di accomodarsi a tavola.
 
 
 
 
 
 
 
 






Draco sembrava piuttosto divertito dalla situazione,era seduto tra Ginny e Blaise,mentre Potter e lenticchia non gli toglievano gli occhi di dosso nemmeno un secondo. Osservavano qualsiasi gesto o sguardo lui facesse nei confronti della rossa. Avrebbe accettato quell’invito altre mille volte solo per poter rivedere le facce di quei due quando lo avevano visto entrare con Ginny al suo fianco. Quella sera lei era davvero bellissima,la più bella in quella stanza,non c’era nessuno che potesse farle concorrenza lì dentro o nell’intera scuola osò pensare. Aveva notato come parecchi ragazzi le avevano messo gli occhi addosso,ma c’era lui e non si erano avvicinati,beh,meglio per la loro salute. Lumacorno teneva viva la conversazione con tutti facendo domande varie a tutti loro,dalle cose più banali a quelle più sensate. Non era male quella cena,dopotutto. Diciamo che per la maggior parte del tempo lui non aveva ascoltato nessuno,aveva più che altro fatto ridacchiare la rossa accanto a lui,mostrandole dettagli su tutto ciò che li circondavano. Dagli arredamenti di dubbio gusto al trucco sbavato di una tassorosso davanti a loro. Ginny ridacchiava qua e la e si sentiva osservata,ovviamente. Dal fratello e da Harry che le lanciavano sguardi di fuoco da tutta la sera,ma non  le importava,si stava divertendo con il biondo. Le sembrava di aver ritrovato il Draco dell’anno prima e questo la fece sorridere. Lumacorno poi la distorse dai suoi pensieri.
<< Non mi sarei mai aspettato che invitasse il signor Malfoy,signorina Weasley >>  disse il professore.
<< Ehm si. E’ stata una decisione improvvisa a dire il vero >>  sorrise lei,mentre il biondo ridacchiò appena. Ora nessuno mangiava,erano tutti attenti a quella conversazione.
<< Vede,l’anno scorso sono stato io a insegnare pozioni a questa frana,professore >>  disse Malfoy ridacchiando del nomignolo che le aveva affibbiato.
<< Oh,ha fatto un ottimo lavoro allora. E’ una delle migliori studentesse del suo anno,complimenti >>  disse l’uomo.
<< Grazie >>  commentò il biondo.
<< Mi sembrava giusto invitarlo per ringraziarlo >>  spiegò allora Ginny  << Senza il suo aiuto non sarei qui stasera >> 
<< A quanto pare  no >>  rise l’uomo facendola sorridere  << E come mai quest’anno non frequenta il corso di pozioni,signor Malfoy ? Anche il professor Piton mi ha raccontato di una sua straordinaria affinità per questa materia >>  
<< Diciamo che ho preferito concentrarmi su altro >>   disse lui vago,sempre con un eleganza degna della sua famiglia,che incantava chiunque. Difatti,il professore non chiese altro. Avevano appena terminato il secondo,quando l’uomo decise che bisognava smaltire un po’ prima del dolce,e fece partire la musica.  Draco si abbassò all’orecchio della rossa per dirle qualcosa e lei annuì sotto lo sguardo del fratello e del moro. Poi videro il biondo allontanarsi dalla sala. Ginny si avvicinò ad Hermione che le disse qualcosa,mentre Ron ed Harry le furono addosso in un attimo.
<< Si può sapere cos’è questa storia ? >>   le urlò il fratello.
<< Esattamente quello che ho detto poco fa,Ron. Mi sembrava carino invitarlo,dato che è merito suo se sono qui,punto e basta. Non mi sembra il caso di farne una questione di stato >>  rispose lei stizzita facendo spalancare gli occhi del fratello.
<< Dov’è andato ora il tuo accompagnatore ? >>  disse Harry inviperito.
<< Al bagno,perché ? Vuoi sospettare anche se vada o meno al bagno,adesso ? >>  disse lei a tono,facendolo infuriare. Ginny si voltò e uscì dalla sala anche lei giusto il tempo per andare a sbattere contro Draco che stava rientrando. Il biondo la guardò con un cipiglio.
<< Scappavi,Weasley ? >>
<< No – disse sorridendo – volevo prendere un po’ d’aria >> 
<< Mmmh,vediamo – disse il biondo vago – appena discusso ? >>
<< Già >> 
<< Beh,mi spiace Weasley,ma niente aria. Adesso si balla >>  disse lui prendendola per un braccio.
<< Come si balla ? >>  chiese lei arrossendo.
<< Odio ripetermi >>  ribeccò lui portandola al centro della pista. L’avvicinò a se mettendole le mani sui fianchi e tirandola a se,mentre Ginny gli cinse il collo.
<< Perché vuoi ballare ? >>
<< In pratica stiamo già ballando >> precisò lui.
<< Lo so,ma perché ? >>   continuò lei.
<< Perché se devo andare all’inferno,tanto vale andarci in grande stile,no ? >>  le disse avvicinandosi pericolosamente.
<< Che…che vuoi dire ? >>  balbettò lei per la vicinanza,e Draco la trovò adorabile.
<< Ho appena parlato con Piton >>  le sussurrò all’orecchio,mentre lei si scostò appena per fissarlo negli occhi.
<< Perché me lo stai dicendo ? >>  chiese lei.
<< Non eri tu a voler sapere che succedeva ? >>
<< Non me lo dirai mai >>  sospirò.
<< Non è detto,Weasley. E’ solo più sicuro in questo modo >>
<< Cosa è più sicuro,Draco ? >>
<< Non posso dirtelo >>
<< Oh,ora si che ho capito tutto >>  lo canzonò lei facendolo ridacchiare.
<< Continui a fidarti di me >>   assentì lui.
<< Non dovrei ? >>
<< Sarebbe meglio di no,in effetti. Ma non sei mai stata il tipo da seguire le regole. Un po’ come me >>  ridacchiò lui.
<< Perché mi hai appena detto di Piton ? >>   chiese allora lei.
<< Perché anch’io mi sto fidando di te,Gin >>  le alitò sul collo,prima di sciogliere l’abbraccio e allontanarla dalla pista da ballo. Avevano ballato un paio di canzoni in tutto quel discorso,e gli occhi del trio non si erano mai staccati da loro un solo secondo. Si avvicinarono a dei divanetti sotto una finestra e si sedettero lì.
<< Ti fidi di me ? >>  chiese lei incredula.
<< Non dovrei ? >>  disse lui usando le sue stesse parole,ma lei gli sorrise,facendogli fare altrettanto. Era incredibile come quella ragazza gli facesse scordare di tutto con la sua sola presenza,se poi la sfiorava poteva assicurare di ritrovarsi in un altro universo. Sentirono dei passi vicino a loro e alzando gli occhi si ritrovarono la figura di Blaise.
<< Però,sai ballare molto bene,Ginny >>  le sorrise il moro.
<< Grazie >>  disse lei sorridendogli,e Draco si sentì strano. Era Blaise,eppure gli dava quasi fastidio che quel sorriso non fosse rivolto a lui.
<< Ho parlato con Piton,poco fa >>  disse il biondo al moro che spalancò gli occhi,data la presenza della rossa.
<< Tranquillo >>  continuò il biondo,facendogli intendere di poter parlare davanti alla ragazza,sebbene il moro capì che lei non sapesse la parte più importante.
<< Voleva capire perché eri qui >>  commentò il moro capendo l’apparizione del loro mentore.
<< Già >>
<< E ? >>  continuò.
<< E’ un problema che ti abbia invitato ? >>  chiese Ginny intromettendosi.
<< No,me la sono vista io,tranquilla >>  la rassicurò subito il biondo. Piton non si era arrabbiato,aveva sospirato e gli aveva ribadito di stare attento.
<< E per quella questione ? >>  chiese Blaise a quel punto. Draco non sapeva come rispondere data la presenza di Ginny,ma la ragazza sembrò capire al volo.
<< Io vado a prendere qualcosa da bere >>  disse infatti alzandosi. Il biondo meravigliato la fermò per un polso.
<< Grazie >>   le sussurrò e lei gli sorrise. Si stava fidando di lui ancora una volta. Si allontanò e andò vicino alla Granger e alla Lovegood.
<< Wow >>  disse Blaise commentando la scena appena vista meravigliato.
<< Già >>
<< Lei sa che è successo qualcosa,che a me è successo qualcosa,e vuole solo capirlo Blaise. Ma non posso rischiare che lei sappia troppo,sa già fin troppo,eppure non dice nulla perché si sta fidando di me >>  disse Draco passandosi una mano tra i capelli.
<< Non credevo fosse così,cioè in senso positivo,ovvio. Draco,non lasciarla andare >>   disse Blaise.
<< Zab,io non posso >> 
<< Non è detto,Dra. Questa situazione non sarà per sempre >>  disse il moro facendolo annuire.
<< Potrei,forse potrei dirle tutto,ma non so,Merlino sono confuso >> si lamentò il biondo.
<< Forse,ma pensaci bene. Non è una cosa facile da dire e non puoi prevedere la sua reazione. Solo,cerca di non farti odiare da lei,sembra tenere a te >>
<< Mi odierebbe se sapesse >>
<< Non puoi saperlo >>
<< Blay,la sua famiglia odia la mia da generazioni,senza contare che sta contro l’oscuro. Come potrebbe non odiarmi sapendo che io sono stato marchiato ? >>  sussurrò piano.
<< Dra,tu non lo volevi, è questo che conta >> disse Blaise,e l’altro annuì piano.
<< Allora,Piton ? >>
<< Si è offerto di aiutarmi,ma mi sono rifiutato. Devo essere io >>
<< Capisco >>  disse il moro,poi dandogli una pacca sulla spalla tornarono al tavolo. Era l’ora del dolce.  
 
 
 
 
 
 
 







<< E’ stato un piacere ragazzi,davvero. Ci vediamo a lezione >>  disse il professor Lumacorno mentre chiudeva la porta. Ron si voltò verso Hermione,era ancora nervoso per via di Ginny,ma litigare non sarebbe servito a molto,forse Hermione  aveva ragione. Doveva fidarsi di sua sorella,giusto ?
<< Harry ? >>  chiese allora il rosso.
<< E’ rimasto dentro. Credo debba parlare con il professore. Andiamo ? >>  chiese la riccia.
<< Si. Ma Ginny ? Era dietro di noi >>   disse Ron guardandosi attorno,ma non c’era traccia della sorella.
<< Credo sia andata con Luna. Ci raggiungerà dopo >>  sorrise la mora,che in realtà l’aveva vista sparire dietro un corridoio con il serpeverde.
<< Già,allora andiamo,Herm. Sono stanco morto >>  sbadigliò il rosso facendo sorridere la riccia. Non sarebbe mai cambiato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 






Stavano passeggiando per il corridoio vuoto dopo aver lasciato Blaise nel corridoio precedente. Avevano passato una bella serata insieme e nonostante le occhiate infuocate dei grifoni erano stati bene. Draco si fermò a pochi metri dall’uscita sul giardino,dove la neve ricopriva ormai tutto il suolo. Ginny rabbrividì appena per il freddo,e Draco istintivamente si tolse la giacca e gliela poggiò sulle spalle,facendola voltare di scatto. Aveva appena fatto un gesto carino per una ragazza ? Merlino,che gli prendeva!
<< Grazie,ma tu avrai freddo adesso >>  disse lei e fece per togliersela,ma lui la bloccò.
<< Va bene,a me piace il freddo >>  disse lui poggiandosi al muretto e continuando a guardare fuori. Ginny lo osservava e lo vedeva perso nei meandri della sua mente. Stava zitto,eppure era come se parlasse,  e parlasse tanto in fretta da bloccare il respiro. Si riscosse solo quando vide la mano di Draco prendere la sua,e mettere l’altra mano nella tasca del pantalone. Tirò fuori qualcosa e  poi voltandole la mano le mise qualcosa di freddo sul palmo.
<< Credo che questo sia tuo >>  le disse,e quando scostò la sua mano,Ginny vide il ciondolo a forma di luna del suo braccialetto. Non si era accorta di averlo perso,eppure era lì.
<< Non credevo di averlo perso,dove…>>
<< Sotto il mio letto. L’ho trovato una settimana fa. Deve esserti caduto quando hai dormito da me >>  spiegò lui,e lei annuì.
<< Grazie >>  gli sorrise.
<< Figurati >>   rispose il biondo tornando a guardare fuori. Ginny fissò l’orologio,erano le due del mattino,doveva rientrare e i tacchi iniziavano a pesare.
<< Io devo andare,è tardi >>  gli disse,e  lui annuì prendendo a scortarla fino alla sua torre. Quando furono davanti al ritratto della signora grassa lei si voltò.
<< Cosa farai a Natale ? >>  le chiese di punto in bianco.
<< A Natale ? Non lo so,perché ? >>
<< Chiedevo >>  disse lui vago.
<< E tu ? Cosa farai ?  >>
<< Io resterò qui >>  ammise lui scuotendosi i capelli.
<< Io non lo so ancora,ma stavo pensando di rimanere >>   disse Ginny scrutandolo,e lui ridacchiò avvicinandosi.
<< Non sentiresti la mancanza dei tuoi ? >>  sussurrò lui.
<< Un po’,ma qualcosa mi dice che sarebbe meglio rimanere >>  mormorò,e lui sorrise abbassando il capo. Ginny si tolse la sua giacca e fece per ridargliela,e lui per prenderla,quando Draco si afferrò il braccio. Stava bruciando dannatamente,ed era con lei.
<< Draco,stai bene ? >>  fece Ginny osservandolo,ma lui annuì con il volto,poi di colpo staccò la mano dal braccio.
<< Ehi >>  lo richiamò lei alzandogli il viso con una mano,era pallido,e sembrava spaventato.
<< Io…io devo andare. Ci si vede,Weasley >>  disse subito prendendo la giacca e facendo per scendere le scale,quando lei lo afferrò per quel braccio.
<< Draco,guardami,ti prego. Che succede ? >>  lo supplicò,e il biondo si sentì un idiota. Non sapeva se essere più nervoso per il dolore al braccio o per lei che lo guardava in quel modo. Lei gli fissava il braccio e lui si sentiva trasparente,come se lei potesse vedere attraverso la stoffa.
<< Nulla,va tutto bene,Weasley. Ci vediamo >>  le disse andando via. Ginny sospirò e salì al ritratto della signora grassa entrando in sala comune. Era vuota,d’altronde erano quasi le tre del mattino. Per fortuna l’indomani non c’erano lezioni. Salì in camera sua,dove Hermione stava già dormendo beata. Si tolse i tacchi per non far rumore,poi il vestito e andò in bagno per struccarsi,e sciogliere i capelli. Tornò in camera infilando il pigiama e infilandosi a letto. Era distrutta,ma non poteva fare a meno di pensare all’espressione di dolore che aveva visto sul volto di Draco mentre si era stretto il braccio all’improvviso. Stava iniziando ad avere un quadro generale della situazione,ormai ne aveva quasi la certezza,ma le mancavano i tasselli importanti,eppure stava capendo,e si fidava lo stesso.
 
 
 
 
 
 
 





Si tolse la camicia velocemente gettandola sulla poltrona accanto al camino. Andò in bagno e buttò dell’acqua gelata sul viso e sul braccio,magari il freddo avrebbe alleviato il dolore che sentiva ancora. Dannazione! Proprio mentre era con lei doveva richiamarli ? Stava per mandare tutto all’aria,e forse sarebbe stato meglio. Era stanco di quella situazione,di quel piano che sembrava non andare avanti. E poi lei,vederla preoccupata e in ansia per lui lo rendeva incapace di pensare lucidamente,in quel momento avrebbe voluto dirle tutto,ma poteva metterla in quella condizione ? E poi,come Blaise aveva detto,magari lei avrebbe capito,ce n’era la possibilità,ma se le avesse rivelato il piano lei avrebbe capito lo stesso ? Era di uccidere Silente che si parlava,non di giocare a carte. Lei lo avrebbe odiato se avesse saputo una cosa simile,non c’erano giustificazioni. Si sciacquò di  nuovo il viso e poi tornò in camera buttandosi sul letto. Socchiuse gli occhi,e le immagini di lei stretta a lui mentre ballavano, gli affollarono la mente.

 
 
 





Eccolo qui !!!!
Abbiamo avuto la fatidica cena,che è finita in un modo piuttosto pesante per il nostro caro serpeverde,che ora è più confuso che mai sul da farsi. Harry e Ron sempre vigili e attenti,ma la scusa di Ginny sembra aver funzionato. Abbiamo anche uno scambio tra Blaise e Hermione,che però si rende conto di qualcosa di differente nel moro. Bene,si avvicina il Natale,almeno qui dentro,a noi mi sa ci vorrà ancora tempo xD…Spero come sempre che il capitolo vi soddisfi. Alla prossima,un bacione,
Elly
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** Little Fight & Choise ***


 
Horcrux. Era di questo che si trattava,allora. Doveva ammetterlo era un incantesimo molto complicato,ma efficace,eccome se lo era. Ora capiva l’insistenza di Silente a farlo parlare con Lumacorno. Aveva la testa piena di pensieri che gli vorticavano,era ovvio che se era davvero così,allora c’era molto da fare,non una,ma sette parti di anima andavano distrutte. O meglio,sei. Il diario di Tom Riddel l’aveva distrutto al secondo anno,ancora ignaro di cosa fosse in realtà quell’oggetto che aveva quasi ucciso Ginny. Già,Ginny. Credeva di essersi sbagliato alla grande quando l’aveva vista entrare con Malfoy alla festa. Il sangue gli era salito al cervello,non riusciva a credere ai suoi occhi. Insomma,possibile ? Certo la giustificazione aveva senso,ma comunque non poteva essere dopo tutto quello che stavano pensando sul serpeverde e i suoi sospetti,lei come poteva ? Eppure,erano lì davanti ai suoi occhi. Non sembrava si odiassero,sembravano comportarsi come l’anno precedente,ma c’era qualcosa di diverso. Quando avevano ballato poi,non riusciva a sopportare la vista di Ginny abbracciata a Malfoy al centro della pista da ballo che ballavano un lento e parlassero come fosse la cosa più naturale al mondo. Era sbagliato,era qualcosa di insano quello che aveva visto quella sera,insomma,Weasley e Malfoy. Nemmeno tra mille anni lo avrebbe permesso. Si rigirò nel letto ancora una volta,ma nulla. Il sonno non voleva saperne di prenderlo quella notte,avrebbe voluto alzarsi e magari parlare con Ron ed Hermione di ciò che aveva scoperto,ma non era il caso data l’ora,lo avrebbe fatto il giorno dopo. Troppi pensieri offuscavano la sua mente in quel momento.
 
 
 
 
 
 
 
 
 


<< Merlino che bella dormita >>  si stiracchiò Ron a tavola prima di versarsi dei cereali nella tazza.
<< Anch’io mi sono riposata molto >>  sorrise Hermione,ed era vero. Aveva dormito davvero bene.
<< Io non ho chiuso occhio,invece >>  disse il moro scostando i capelli dalla fronte.
<< Come mai ? >>  chiese la riccia.
<< Troppi pensieri,ma ne parliamo quando siamo soli >>  rispose lui con un’alzata di spalle.
<< D’accordo >>  acconsentì lei. Ginny arrivò e si sedette accanto alla riccia,prendendo i cereali al cioccolato come aveva fatto il fratello. Non aveva detto nemmeno buongiorno,ma non sembrava arrabbiata.
<< Giorno,eh >>  disse Ron.
<< Ah,si scusate >>  rise lei,mentre il fratello la fissò confuso.
<< Stai bene ? >>  le chiese allora.
<< Certo >>  sorrise lei e prese a mangiare.
<< Ipocrita >>  disse Harry voltandosi dall’altra parte.
<< Come scusa ? >>  disse la rossa guardandolo male.
<< Ti ho chiamato ipocrita,non hai sentito ? >>  ribeccò lui,mentre Ron si stava quasi strozzando con il latte.
<< Harry,è sempre di mia sorella che stai parlando >>
<< Ma certo,comincia a difenderla anche tu. Rimane sempre una traditrice ipocrita >>
<< Ma come ti permetti ? >>  urlò lei. La fortuna volle che erano solo loro a fare colazione a quell’ora quella mattina,dato che si erano alzati tardi a causa della festa.
<< Mi permetto eccome. Sono  mesi che ti ho chiesto scusa per tutto,e ogni giorno non ho fatto altro che provare a farmi perdonare ancora e ancora. Ti ho chiesto di venire alla festa con me e tu mi hai detto di essere dispiaciuta,ma di averlo chiesto a un altro. Avrei accettato chiunque,ma tu ti presenti con Malfoy. Dici che ti dispiaceva declinare il mio invito,ma poi ti presenti con lui,se questa non è ipocrisia io non so come chiamarla >>  le urlò il moro in faccia. Ron ed Hermione erano ammutoliti e non sapevano come rispondere. Ginny stava per replicare quando una voce alle sue spalle la precedette.
<< Qualche problema,Potter ? >>  si intromise la voce gelida di Draco Malfoy.
<< Sparisci,Malfoy >>
<< Se hai un problema con me,gradirei che lasciassi altre persone fuori >>  disse il biondo riferendosi chiaramente a Ginny. Harry fece una risata isterica che non prometteva nulla di buono.
<< Cos’è ? Difendere questa traditrice è diventato il lavoro più ambito del secolo ? >>  rise ancora incredulo.
<< Attento alle parole,Potter >>  sibillò il serpeverde. Ginny si alzò di scatto e si voltò a fissare il moro infuriata.
<< Sai una cosa,Harry ? Mi hai stancata,ti ho detto che sarei passata sopra quello che è successo per avere un rapporto civile,ma mi hai stancato. Non ho voglia di dovere qualcosa a te,dopo quello che mi hai fatto,non meriti nemmeno il mio saluto. Non hai alcun diritto di giudicare le mie azioni,e non ho bisogno di essere difesa da nessuno,so farlo benissimo da sola. Quindi smettila di interessarti alla mia vita quando a me non frega un cavolo della tua. Sono libera di fare ciò che voglio,e di invitare chi mi pare a una festa,non dipendo certo da te – le urlò addosso facendolo divenire ancora più scuro in volto – e Ron,vado a dire alla mamma che io resto qui a Natale. Non ho intenzione di dividere il tavolo con un essere del genere >>  e così dicendo se andò via infuriata.
<< Hai esagerato,Harry >>  disse Hermione dopo qualche secondo,mentre il biondo guardava ancora la direzione presa dalla rossa.
<< Ti consiglio di guardarti le spalle,Potter. Stai oltrepassando il limite,e io mi sto stancando >>  disse Draco mettendo le mani sul tavolo e sfidandolo a viso aperto.
<< E’ una minaccia,Malfoy ? >>
<< Era un avvertimento,ma prendila come vuoi >> 
<< Che vuoi da Ginny ? >>  chiese ancora Harry.
<< No no,Potter. La domanda è che cosa vuoi tu ? >>  ringhiò il biondo strafottente.
<< Non sono affari tuoi >>  risputò quello.
<< Non ne sarei così sicuro al posto tuo >>  disse Draco guardandolo.
<< Credi forse che mi berrei la balla di te che tieni a lei ? Tu vuoi qualcosa,Malfoy,e io lo scoprirò. Così come scoprirò chi diavolo sei >>  disse Harry intimidatorio,ma il biondo non si scalfì affatto.
<< Ricordati le mie parole,Potter. E poi,hai perso la Weasley molto tempo fa >>   concluse il biondo andando via,e lasciando il bambino sopravvissuto con l’amaro in bocca.
<< Harry,non dovevi parlare in quel modo a mia sorella >>   disse Ron fissando l’amico.
<< Tanto c’è Malfoy che sbuca dal nulla a difenderla >>   ghignò lui isterico.
<< Mi costa dirlo,ma almeno ha più sale in zucca di te in questo momento >>  disse Hermione,facendo spalancare gli occhi del moro.
<< Stai scherzando spero ?>>
<< Affatto >>  affermò la riccia,prima di andarsene anche lei.
 
 
 
 
 






Era stufa di lui,stufa dei suoi modi,stufa del fatto che si credesse chissà chi nei suoi confronti. Gliel’avrebbe pagata. Merlino! Pensieri da serpe,ecco,ci mancava solo questo. Si sentì toccare una spalla e si voltò. Credeva fosse Harry che l’aveva seguita e si girò di colpo pronta a urlargli contro,ma quando vide che davanti a lei c’era il serpeverde si rilassò automaticamente,e sorrise.
<< Grazie >>  gli disse.
<< Di nulla. Sai quanto mi piaccia farmi odiare da Potter >>  ridacchiò lui.
<< Lo so,ma grazie lo stesso >>
<< Te la cavavi anche da sola,ma non si sa mai >>  disse Draco giocando con un boccolo della ragazza. Ginny arrossì di nuovo,ultimamente non faceva altro che arrossire con lui,e il biondo con i suoi sorrisetti non aiutavano di certo.
<< E così – fece vago – resterai qui a Natale >> 
<< Si,ho deciso. Non torno indietro >>
<< Bene >>
<< Sembri di nuovo tu >>  ammise lei dopo qualche secondo.
<< Che vuoi dire ? >>  gli chiese.
<< Ieri sera,e anche adesso. E’ come se davanti a me stessi avendo lo stesso Draco dell’anno scorso,eppure appena ti allontani,sento che cambi di nuovo >>   spiegò Ginny avvicinandosi a lui. Draco non si aspettava che lei si avvicinasse di sua iniziativa,ma ne fu piacevolmente colpito.
<< A volte preferire che tu fossi stupida come lenticchia > >  disse il ragazzo facendola ridere. Merlino,se era bella quella risata,la guardava incantato e non poteva farne a meno,sembrava una droga lo starle vicino. In quei mesi di lontananza non faceva altro che guardarla,era una cosa che non riusciva a controllare.
<< Ti è andata male >>  disse Ginny.
<< A quanto pare si >>  ridacchiò lui.
<< E così – fece poi la rossa – a Natale,sarai qui >> 
<< Beh,non che a casa mia lo avrei festeggiato >>  disse il biondo,facendole venire a mente chi ci fosse a casa sua.
<< Io non riesco a sentirlo il Natale quest’anno >>   fece lei.
<< Io non so nemmeno cosa sia il Natale,Weasley >>
<< Oh,andiamo,è il Natale >>
<< Non a casa Malfoy. A casa mia è sempre stata una facciata,un albero enorme nel salone,tanta gente che non si sopporta tra di loro >>  spiegò il ragazzo,e Ginny si rattristò. Possibile che quel ragazzo non sapesse nemmeno cosa fosse il Natale ? Le faceva una tristezza enorme.
<< E tu,cosa facevi ? >>  chiese allora la rossa.
<< Niente. Me ne stavo in camera mia con Blaise a giocare,quando eravamo bambini,almeno. Poi crescendo siamo stati costretti a dover salutare e presenziare per via degli ospiti >>  disse Draco. Poi notò lo sguardo triste della rossa e la fissò confuso.
<< Perché quella faccia ? >>
<< E’ che è una cosa triste,insomma,il Natale dovrebbe essere qualcosa di bello. Stare con i parenti,sentire il calore degli affetti,i regali,la cena. Un atmosfera magica,insomma >>  spiegò la ragazza.
<< Spiacente,Weasley,ma non so cosa voglia dire. Se tornassi a casa dovrei stare chiuso in camera. E non ne ho voglia >>  le disse.
<< Beh,quest’anno sarà diverso >>  disse Ginny subito facendogli alzare un sopracciglio come suo solito.
<< Che intendi ? >>
<< Beh,tu rimani qui,io anche. Possiamo festeggiarlo assieme. Sempre se ti va,ovvio >>  disse la rossa con un po’ di imbarazzo,e a Draco si scaldò il cuore. Quella ragazza lo stava facendo sentire strano ogni volta che stava vicino a lui,era incredibile. Voleva farlo solo per non farlo sentire solo,e lui si sentiva maledettamente solo quando non c’era nessuno con lui.
<< D’accordo,Weasley. Vediamo se riuscirai a farmi sentire il Natale >>  acconsentì lui facendola sorridere. Averla intorno senza nessuno che potesse infastidirli sarebbe stato ottimo. In fondo,quell’anno tutte le serpi avrebbero fatto ritorno a casa,tranne lui,con la scusa del piano. Ovviamente non aveva in mente nulla da fare durante le feste. Sarebbe stato facile risalire a lui,data la presenza minima di studenti nella scuola.
<< Dico che ci riuscirò >>  disse lei decisa.
<< Lo scopriremo tra un paio di settimane,allora >>  ribeccò lui facendole un sorriso a trentadue denti che fece sorridere anche lei.
 
 
 
 
 
 
 
 




<< E così Ginny ha risposto a tono a Potter,eh ? >>  rise Blaise.
<< Si,e non puoi nemmeno immaginare la sua faccia da idiota >>  continuò il biondo divertito.
<< Sei di buon umore,eh ? Ginny ti fa sempre quest’effetto >>  disse il moro,al che Draco nascose un sorriso.
<< Può essere >>  ammise.
<< Dopotutto,forse è giusto che tu stia bene,e se per stare bene devi stare con lei,allora e sia. Solo sta attento,Dra. Sono sempre stato favorevole a voi due e lo sai,ma sta attento >>  ribadì il moro. Draco  annuì piano,per poi guardare le fiamme nel camino.
<< A Natale resterà qui >>   disse.
<< Davvero ? >> 
<< Si >>
<< Magari potresti,non so,dirle tutto >>   lo incoraggiò Blaise,ma Draco scosse le spalle.
<< Non lo so,Zab. Credo che deciderò al momento. Lei è così piena di luce che non voglio oscurarla con tutto questo >> disse Draco sovra pensiero,non se ne rese nemmeno conto,cosa che fece sorridere l’amico accanto a lui.
<< Piena di luce,eh ? Non avrei mai immaginato di sentirti parlare così,ma ne sono felice >>   gli sorrise sincero,e il biondo ghignò divertito. Era il massimo che riuscisse ad ammettere,per adesso,ma era già molto.
<< Tu perché vai via ? >>  gli chiese poi il biondo.
<< Mio padre mi ha richiesto. Non ci sarà serpeverde che resti quest’anno,Dra,escluso te ovvio. Tu hai un motivo da usare come scusa,mentre gli altri no. Sai,da quando sei entrato nelle sue file,i nostri genitori non fanno altro che assillarci sul prendere esempio da te. Credo che Nott,sarà il prossimo >>  ammise il moro con tristezza.
<< Stai scherzando ? >>   disse Draco guardandolo.
<< No. Tu non puoi saperle queste cose perché stando qui non sei tenuto a partecipare alle riunioni,ma è così,Draco. La differenza è che molti qui ne sembrano entusiasti >> 
<< Non è così,Zab. Quando sei lì,non puoi capire cosa si prova,ma l’unica cosa che sai con certezza,è quella di voler essere ovunque,tranne che lì >>   disse il biondo assorto.
<< Draco – sospirò Blaise – il giorno della tua iniziazione,ti hanno portato in un posto. Non mi hai mai voluto dire dove. Perché ? >> 
<< Perché vorrei che quel posto non esistesse affatto >>  disse il biondo deglutendo e scuotendo la testa,come a voler rimuovere quei pensieri a tutti i costi. Blaise lo fissava dispiaciuto,e non aveva idea di come poter aiutare l’amico. Forse,l’unica che poteva,era davvero Ginny Weasley.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 





Solo un’altra stupida settimana e poi potrò di nuovo abbracciarti e coccolarti. Non sai quanto mi manchi Mione,non sto nella pelle. La scuola tutto bene ? Certo,che domande,ovvio che vada bene. Ron è sempre così stupido o ha fatto dei miglioramenti ? E Ginny ? La situazione è sotto controllo ? Mi ha detto che non viene a Natale,che preferisce stare a scuola. Ha accennato una lite con Harry,devo ucciderlo quando viene ? Malfoy resta lì a Natale,te lo ha detto ? Non sono preoccupato,e lo so che ti sto facendo mille domande,ma mi ami anche per questo!!! E non fare quella faccia,lo so che è così. Ora non sorridere,Mione,perché io non posso vederti,e io amo il tuo sorriso. Preparati perché quando sarai qui non ti mollerò un solo istante,e poi abbiamo un discorso rimasto a metà,non so se ricordi,sai un albero in giardino ricorda benissimo,invece…. ;)  Non arrossire dolcezza,lo so che lo farai. Ora devo scappare,o George mi uccide. Ci sentiamo presto. Ti amo.

 

Sempre tuo,

Fred.

 
 
Le scappò un sorriso appena finito di leggere quella lettera. Le lettere di Fred erano sempre così,e lei non poteva far altro che sorridere. Lo adorava non poteva farci nulla,e poi lui la conosceva talmente bene da indovinare le facce che avrebbe fatto mentre leggeva. Prese una piuma e iniziò a scrivere la risposta.
 

Anch’io non vedo l’ora di vederti,Fred. Per quanto riguarda la scuola,come hai detto tu va tutto bene. Ron è sempre se stesso,puoi stare tranquillo. Si,Harry e Ginny hanno avuto una discussione piuttosto accesa,ma non c’è bisogno che tu lo uccida,ci ha già pensato Malfoy a metterlo in riga,sebbene scrivere queste cose mi faccia uno strano senso di nausea,ma è così. Si,Ginny resterà qui a Natale,ma non sapevo che restasse anche lui. In ogni caso non preoccuparti,lo so che sei preoccupato,è sempre tua sorella,ma tranquillo,ha la testa sulle spalle e sa quello che fa. Mi manchi tantissimo anche tu,Freddie,e no,non ho dimenticato la questione in sospeso,ma non scriverlo mai più in una lettera!!! Se la leggesse  Ginny o Ron o tua madre ??? Che figura ci farei ? Sei uno scellerato,e non ridere,so che lo stai facendo!! Devo scappare anch’io. Ci sentiamo più tardi magari. Ti amo.

 

Sempre tua,

        Hermione

 
 
Diede la pergamena al gufo che volò via,e lei si voltò per scendere dalla guferia. Aveva finito di studiare da poco e si era fermata lì per rispondere alla lettera di Fred prima di tornare alla torre di grifondoro. Arrivò sempre con la sua borsa stracolma di libri e dato che non c’era  nessuno in sala comune si avviò subito in dormitorio,dove trovò Ginny nella loro camera intenta a leggere un libro.
<< Ginny >>  la salutò,e la rossa ricambiò con un sorriso.
<< Che leggi ? >>  le chiese ancora.
<< Quel libro che mi hai regalato l’estate scorsa,di quell’autrice babbana. Orgoglio e Pregiudizio >>
<< Oh si,Jane Austin. E’ una delle mie scrittrici preferite,e quel libro è bellissimo >>  disse la riccia.
<< Si,è magnifico. Come mai già qui ? >>  le chiese Ginny notando che erano le cinque e mezza,di solito lei tornava alle sette.
<< Ho finito prima,e poi sono andata a rispondere a una lettera di Fred >> spiegò la ragazza e l’altra  annuì,mettendo il segnalibro sulla pagina e chiudendo il volume che posò sulla scrivania.
<< Capisco. Beh,tra poco vi rivedrete >>  sorrise la rossa.
<< Si,non vedo l’ora. Mi manca molto – disse Hermione – Fred mi ha detto una cosa nella lettera. Una cosa che tu non mi hai detto >>
<< Cosa ? >>  disse Ginny confusa.
<< Che anche Malfoy resterà qui a Natale >>  disse Hermione senza fare giri di parole.
<< Oh,si. Me lo ha detto la sera della festa. Io l’ho deciso dopo,c’eri anche tu quando ho deciso >> 
<< Si,ma ecco,è dipeso anche da questo dettaglio la tua scelta ? >>  chiese la riccia.
<< A dire il vero ci avevo già pensato,Herm. Malfoy,l’ho saputo dopo,ma era già una mia idea >>  spiegò la rossa,e l’altra annuì sedendosi sul letto.
<< Voglio solo che tu stia attenta,Ginny. Io vorrei non fosse così,ma se i sospetti di Harry si rivelassero veri,tu cosa...>>
<< Io cosa,Hermione ? >>
<< Cosa faresti ? >>  chiese di getto la riccia.
<< Non lo so >>  rispose la rossa sinceramente. Hermione si fidava di lei,ma aveva paura. Paura perché Ginny non sapeva,diceva sempre di non sapere. Non sapeva cosa provava per il serpeverde,non sapeva cosa avrebbe fatto se si fosse rivelato ciò che credevano. Non sapeva e basta,e questo non era un buon segno.
<< Ginny,dici sempre non lo so. Non puoi non sapere ogni cosa >>  disse Hermione facendosi coraggio.
<< Hermione,è una situazione assurda,sfido chiunque a capirci qualcosa,quindi si,ti dico che non lo so,perché non so davvero cosa farei. E’ una cosa che mi verrà in quel momento,non posso saperlo prima che avvenga >>  disse la rossa esasperata.
<< D’accordo. Solo,attenta >>   le disse la riccia,e l’altra  annuì piano.
 
 
 
 
 
 






<< Hermione,ti senti bene ? >>  le chiese Ron fissandola stralunato. Era fin troppo allegra quella mattina,e non era di certo così perché non c’erano lezioni quel giorno.
<< Si,certo che sto bene. Che dici,Ron ? >>  chiese lei scrutandolo.
<< Sei,beh,ecco…>>
<< Sono cosa ? >>   disse lei.
<< Allegra >>  disse lui esplicito. Harry scoppiò a ridere a crepapelle,mentre il rosso si guardava le scarpe imbarazzato.
<< Certo che sono allegra,tra una settimana iniziano le vacanze >>  sorrise.
<< Hermione,tu odi le vacanze. Dici che servono solo per distrarci dallo studio >>  rise Harry.
<< Lo so,lo so. Ma tra una settimana posso rivedere Fred,e non lo vedo da quando è venuto ad Hogsmade ad Ottobre,sono due mesi  >>
<< Giusto,come mai non è più venuto ? >>  chiese il moro.
<< Il negozio li tiene impegnati tutto il giorno. Funziona a meraviglia >>   spiegò lei.
<< Si,anche la mamma ha detto che quei due sono qualcosa di assurdo. Non ci avrebbe mai creduto >>  rise Ron.
<< Beh,i gemelli sono ingegnosi e poi uniscono il tutto con la magia,quindi il risultato non può che essere strabiliante >>  disse Hermione sorridendo. Era orgogliosa del lavoro di Fred. All’inizio doveva ammetterlo,si era arrabbiata molto,e aveva rischiato di perderlo solo per una sciocchezza,ma poi si era ricreduta. Ci voleva un vero coraggio da grifondoro per fare la scelta che avevano compiuto quei due. Non era sicura che lei sarebbe riuscita a fare altrettanto.
<< Inizia a gelare qui fuori >>  disse Ron strusciando le mani.
<< Si,infatti. E’ meglio rientrare o ci prenderemmo un malanno,e non è il caso dato che la settimana prossima dobbiamo partire >>  ridacchiò la riccia alzandosi dalla panchina del giardino,e ridacchiando di altri discorsi rientrarono al castello.
 
 
 
 
 
 







Stava sudando freddo,eccome se lo faceva. Solo,si chiedeva perché. Perché sudava freddo ? Non doveva fare nulla,stava semplicemente attendendo che suo fratello e gli alti terminassero di preparare le valigie. A lei non era importato più di tanto,o meglio,non vedeva l’ora che arrivasse l’indomani,così sarebbe rimasta sola al castello. Un po’ si sentiva egoista,ma con suo fratello ed Harry nei dintorni non si poteva muovere come voleva,e lei doveva capire molte cose. Sorrise quando vide Ron scendere le scale del dormitorio con aria soddisfatta seguito dal moro.
<< Fatto le valigie ? >>  chiese sorridendo,e lui annuì ricambiando.
<< Sicura di non voler venire a casa ? >>  le chiese per l’ennesima volta.
<< No,Ron. Quest’anno resto qui,e poi non sarò sola,ci sarà Luna con me >>  spiegò lei,e il rosso annuì rinunciando definitivamente a tentare di farle cambiare idea.
<< Hermione ? >>  chiese poi il moro fissandosi intorno,ma lei alzò il viso,non aveva intenzione di rivolgergli la parola dopo la loro discussione. Il moro sembrò innervosirsi,ma venne interrotto prima che potesse aprire bocca dall’arrivo della riccia.
<< Dov’eri ? >>  le chiese Ron.
<< A prendere questi libri in biblioteca,sai devo portarli con me. Avete finito le valigie,o ve ne ricorderete domani mattina ? >>  li osservò seria la ragazza.
<< Tutto pronto >>  sorrise Harry,e lei ricambiò.
<< Io vado a mettere questi nel baule – disse afferrando i libri – e vi raggiungo,così andiamo a cena. Sto morendo di fame >>
<< Già non dirlo a me >>  rise Ron,al che tutti sorrisero,era impossibile cambiarlo. Hermione salì in fretta le scale,mentre Ginny si alzò dalla poltroncina dove si era seduta e si avviò al quadro della signora grassa dicendo che li avrebbe aspettati li. Il fratello annuì e la ragazza sparì al di la del quadro.
 
 
 
 
 
 
 






Aveva continuato ad osservarla per tutta la settimana dopo la festa. Non si era dato pace nemmeno un attimo,e ora mancavano due giorni a Natale. L’indomani mattina sarebbero partiti tutti gli studenti e lui sarebbe rimasto lì,con lei. Non attendeva altro,sebbene non avesse ancora deciso come agire e cosa fare di preciso,era confuso,indeciso,un attimo prima decideva di rivelarle tutto,e l’attimo dopo invece ci ripensava,credendo che fosse una pessima idea. Blaise lo avrebbe assecondato,e gli ripeteva di stare tranquillo,e di decidere al momento cosa fare,ma gli sembrava una cosa impossibile da digerire. Al momento…come poteva ? Non era una cosa stupida,era una cosa seria. Forse troppo seria per entrambi. La stava guardando senza toglierle gli occhi di dosso,come sempre oramai. La guardava ridere con la Granger e la Lovegood,era bella,bellissima quando rideva,eppure,avrebbe dato qualsiasi cosa per far si che ridesse solo per lui. Merlino,era nei guai fino al collo se pensava queste cose. Non aveva la minima idea di come fare per decidere,ma ora il suo sguardo incrociò il suo. Anche lei lo stava guardando, gli sorrise,un sorriso talmente bello che sentì il cuore fare un movimento mai avvertito. Si massaggiò piano il petto,mentre Blaise accanto a lui sorrise appena,facendogli alzare un sopracciglio.
<< Perché sorridi ? >>  gli chiese infatti.
<< Perché sei davvero buffo,Dra. Non avrei mai creduto che ti bastava un sorriso di una donna per ridurti in quello stato >>   rise il moro.
<< Io non mi sono ridotto a nulla >>  bofonchiò il biondo,tornando a fissare la rossa,ora presa da un discorso con Lavanda Brown. Sicuramente qualche pettegolezzo a giudicare dalla faccia inorridita della rossa.
<< Si,certo. >>  commentò Blaise,scuotendo poi la testa nel constatare che il biondo non lo aveva nemmeno ascoltato.
<< Piantala una buona volta >>  gli rispose scocciato,mentre l’altro sogghignava fin troppo divertito.
<< Io credo che lei ti stia cercando >>   gli sussurrò,e Draco rialzò il viso in direzione del tavolo rosso oro. Ed effettivamente la ragazza aveva un’espressione un po’ strana. Gli fece un leggero cenno del capo e poi si alzò uscendo in fretta dalla sala grande. Draco si alzò d’istinto. Gli voleva dire qualcosa,sicuramente. Uscì anche lui dalla sala e seguì la direzione presa dalla rossa,la trovò a un paio di corridoi di distanza che stava appoggiata alla parete fredda di pietra,con le mani dietro la schiena,e una gamba tirata in su per poggiare il piede al muro. Le si avvicinò piano squadrandola bene,c’era qualcosa di strano nei suoi occhi,ma non riusciva a capire cosa. Per un attimo gli balenò nella mente l’idea che lei magari volesse tornare a casa,e aveva deciso di non restare al castello. A quel pensiero si sentì nervoso,ma non sopportava più il suo silenzio,senza contare che non lo guardava nemmeno.
<< Che succede,Weasley ? >>   le sussurrò,ma lei non rispose. Alzò solo il viso per poterlo guardare e prese a mordersi forte il labbro.
<< Io – deglutì piano la rossa – dimmi che succede,Draco >> 
<< Cosa ? >>  chiese lui spalancando gli occhi. Ginny ci aveva pensato e ripensato,ma non sopportava più quel silenzio e quelle parole taciute. Non ne poteva più,e aveva semplicemente scelto di chiederglielo. Non poteva più aspettare,si sentiva strana e angosciata,come se ci fosse qualcosa che lei non potesse fare.
<< Dimmi la verità >>  disse ancora.
<< Tu – ringhiò lui – tu sei tutta matta. Come puoi pensare che io….Merlino,sparisci dalla mia vista >>. La rossa spalancò gli occhi a quelle parole.
<< Draco,io voglio solo…>>
<< Non me ne importa – urlò – vattene via,adesso >>  scandì bene le parole fissandola irato. Lui non sapeva che diamine fare e lei se ne usciva così all’improvviso.
<< Mi respingi sempre. Come posso aiutarti se mi tratti così ? >>   cercò di dire Ginny toccandogli un braccio,ma il biondo si scansò come scottato.
<< Nessuno ha chiesto il tuo aiuto,Weasley >> le disse gelido Draco,ma lei scoppiò in un risolino isterico scuotendo la testa,ma aveva una tristezza negli occhi che fece subito pentire il biondo delle sue parole. Fece per aprire bocca ma lei lo precedette.
<< Hai ragione – sussurrò lei con un groppo in gola – tu non hai bisogno di me >>   e si allontanò,mentre il serpeverde restava immobile a fissare il vuoto. Ancora una volta stava mandando tutto all’aria. Anche l’unica cosa che gli aveva regalato un po’ di serenità in tutta la sua vita.

 
 
 
 
 

 
 





E’ arrivato anche questo capitolo,che potremmo definire di più di passaggio,in quanto funge da preparazione al prossimo. Nel prossimo capitolo,arriva Natale,beati loro,perché a noi sarà dura. Ora,che ne pensate ? *-* Non siete curiosi ??? Purtroppo sto per darvi una brutta notizia,che spero si annulli velocemente. Ho aggiornato una volta la settimana per gli ultimi cinque capitoli perché in vacanza mi sono data da fare e li tenevo pronti,ma voi sapete che io scrivo al momento e pubblico subito dopo,quindi…venendo a noi. La scuola è iniziata,e direi anche in maniera distruttiva per quel che mi riguarda quindi sono in assenza di tempo materiale,ma non solo. Il vero problema è che il mio portatile sta dando fuorfè dopo ben 12 anni,si avete capito bene,è campato 12 anni. O meglio i cristalli liquidi se ne stanno andando a farsi benedire,infatti in questo momento ho lo schermo verde,e mi fanno già male gli occhi. Quindi mi toccherà usare l’altro finchè non  ne  comprerò uno nuovo. Potrei provare a scrivere con questo ma dato il mal di testa che mi sta venendo sarebbe atroce. . . . Cercherò di aggiornare il prima possibile con quel capitolo,ma non garantisco nulla. Non accenno nemmeno a uno spoiler. Tengo troppo a quel chappy per farlo.  Beh,alla prossima ( spera presto ),sempre vostra
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** XMas In Love ***


<< Mi mancherai tantissimo, Gin. Sei sicura di non voler proprio venire ? >>  le chiese Hermione, mentre sul suo volto si disegnava un sorriso contento.
<< Tranquilla,Herm. Ho già deciso. Mi mancherai anche tu,ma ehi !! Sono solo un paio di settimane, non di anni >> ridacchiò la rossa, mentre si apprestava a sorridere e  a salutare anche il fratello.
<< Ci vediamo,Ginny. Mi raccomando fai la brava >>   le disse Ron apprensivo, mentre lei annuiva seria.
<< Non ho più cinque anni,Ron. Salutatemi i gemelli, mi raccomando. >> si raccomandò.
<< Senz’altro, sorellina >>   rispose il rosso.
<< Bene,allora ci vediamo >>  sorrise Ginny mentre vedeva Hermione,Ron,ed Harry con cui non aveva scambiato nessuna parola salire sull’espresso che li avrebbe ricondotti a casa per le prossime due settimane. Aveva litigato con Draco due sere prima,ma non aveva detto nulla ad Hermione per non farla preoccupare,e poi non aveva comunque intenzione di tornare a casa. Poco le importava che sarebbe rimasta da sola in quei giorni,in fondo,un po’ di solitudine forse le serviva.  Salutò ancora una volta con la mano la riccia e il fratello che si affacciarono dal finestrino del treno,prima di voltarsi e avviarsi verso il castello. Incrociò lo sguardo di Blaise,anche lui sul treno,il moro le fece un occhiolino. Forse non sapeva della discussione,ma le parve strano. Lui sapeva tutto del biondo serpeverde.
 
 
 
 
 
 
 
 



Arrivarono alla stazione di King’s Cross,dopo un paio d’ore di viaggio. Quando scesero dal treno videro il Signor Weasley attenderli con un grosso sorriso. Hermione ricambiò guardandosi intorno,aspettandosi di vedere
Fred comparire da un momento all’altro,ma lui non c’era. Si avvicinarono  ad Arthur e Ron salutò il padre con un abbraccio caloroso,poi l’uomo fece lo stesso con lei ed Harry.
<< Quindi Ginny è rimasta a scuola  >>  disse l’uomo.
<< Sai com’è fatta. Non cambia idea >>  rispose Ron,mentre Hermione annuiva alle sue parole,sebbene sapesse che la sua amica era rimasta lì per un motivo che avrebbe di sicuro fatto venire un infarto a metà della famiglia Weasley. No,forse decisamente più della metà,tranne Fred. Già,Fred. Gli mancava,credeva che sarebbe venuto a prenderla e invece no. Sicuramente il negozio lo teneva impegnato,ma ci era rimasta un po’ male. Alzò il viso e iniziò a camminare seguendo a qualche passo di distanza il signor Weasley e i suoi due amici al seguito,ma a un certo punto si sentì avvolgere la vita da un paio di braccia muscolose,e la sua schiena aderì perfettamente a un petto che conosceva benissimo. Un forte odore di vaniglia riempì l’aria attorno a lei,e un sorriso spontaneo le apparve sul volto.
<< Davvero credevi che non ti avrei lasciata in pace sapendo che tu eri qui ? >>   ridacchiò il ragazzo al suo orecchio.
<< Per un secondo l’ho creduto >>  ammise lei mordendosi il labbro.
<< Ti ho ripetuto mille volte che non ti mollerò un solo secondo,Mione >>  le disse per poi farla voltare verso di lui. Bastò un secondo in cui i loro occhi si scontrarono per far scontrare anche le loro labbra. Le mise una mano sulla guancia carezzandola mentre l’altra la attirava a se tenendola dietro la schiena. Hermione poggiò le mani sul suo petto stringendogli piano il maglioncino che il ragazzo indossava. Fece scontrare la sua lingua con la sua mentre portava le mani a stringere quei capelli rossi che le erano mancati da morire. Quando si staccarono si fissarono negli occhi per poi sorridersi felici.
<< Mi sei mancata da morire >>  le disse Fred per poi scoccarle un forte bacio.
<< Anche tu >>  sorrise lei stringendosi di più al suo petto. Sentirono la voce di Ron chiamarli e si voltarono verso di lui.
<< Ed ecco Ronnino che rovina i momenti >>  si lamentò Fred facendola ridacchiare.
<< Dai su,lascialo in pace >>  
<< Mmmmh,devo essere geloso ? >>   continuò lui facendola ridere. Sorrise di rimando,e poi la prese per mano avviandosi verso il fratello che continuava a chiamarli. Quando arrivarono vicino a loro Arthur sorrise nel vedere il figlio mano nella mano con Hermione che come sempre era arrossita.
<< Su,che la mamma ha preparato il pranzo >>  disse l’uomo per poi far toccare a tutti la moneta che aveva utilizzato lui come passaporta. Uno strappo allo stomaco,e si ritrovarono nel giardino innevato della tana. Corsero dentro,più per il freddo che per la fame,tranne Ron come al solito. Appena entrati Molly li accolse con un abbraccio stritola ossa,che però ti scaldava il cuore. George si materializzò proprio in quel momento,e appena vide Fred gli saltò addosso.
<< Si può sapere che fine hai fatto ? Mi hai lasciato con mille clienti >> disse esasperato.
<< Lo so,lo so,ma Hermione aveva bisogno d’aiuto >>  si giustificò lui.
<< Aiuto ? Perché ? Non ricordava la strada per la tana ? >>  sbuffò ironico,ma Fred rise.
<< Dopo tutto questo tempo con Ron ed Harry aveva bisogno di una persona intelligente al suo fianco,non credi ? >> 
<< Mmmh,si giusta osservazione >>  concordò George,mentre Ron ed Harry urlarono un “Ehi”  in direzione di Fred.
<< Smettetela tutti e due e aiutate con la tavola piuttosto >>  li richiamò Molly,al che i gemelli risero per poi dileguarsi in sala da pranzo sotto lo sguardo divertito di Arthur. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





La giornata passò abbastanza tranquilla anche perché i gemelli dovettero tornare in negozio quel pomeriggio per concludere le ultime vendite,dato che l’indomani sarebbe stata la Vigilia di Natale e quindi quella sera avrebbero chiuso il negozio fino al sette di Gennaio. Il lavoro andava benissimo e Fred era più che soddisfatto del regalo che aveva fatto ad Hermione. Non vedeva l’ora arrivasse il giorno dopo per poterglielo dare. Sperava che le piacesse. Hermione d’altro canto utilizzò quel pomeriggio per potersi rilassare al massimo,sistemò le sue cose in camera di Ginny e poi fece una doccia per distendere la tensione che aveva avuto quella mattina,sperava davvero che Ginny passasse un bel Natale,e soprattutto che non accadesse nulla di brutto. Quando ebbe finito vide l’orologio,rendendosi conto che Fred sarebbe tornato da lì a momenti. Ne approfittò per poter chiudere nel pacchetto rosso il regalo che gli aveva comprato qualche settimana prima a Diagon Alley,sperava che gli piacesse,ma conoscendolo ne era sicura. Chiuse il pacchetto con un fiocco dorato,e poi scese le scale per andare ad aiutare Molly in cucina.    Quando Fred tornò la prima cosa che fece fu andare in cucina a salutare la sua bellissima ragazza intenta a finire di preparare la cena con sua madre. Quando Molly si allontanò lui si prese qualche secondo per poter osservare Hermione e sorrise,era una scena dolcissima lei che preparava la cena. Andò piano dietro di lei avvolgendole il busto con le braccia e la sentì sorridere.
<< Ciao >>  le disse baciandole il collo,al che lei si irrigidì.
<< Fred,i tuoi sono di la >>  
<< Si,e noi siamo qui >>  ribeccò lui facendole alzare gli occhi al cielo.
<< Non è carino >>
<< Si invece,ho voglia di abbracciarti. E poi sei tremendamente dolce quando arrossisci >> ridacchiò procurandole quel porpora sulle guance.
<< Smettila >>   lo minacciò lei con il mestolo. Ora si che sembrava Molly.
<< Sai,potrei abituarmici >>  le disse lui sovra pensiero.
<< A cosa ? >>  disse lei confusa,certa di essersi persa qualche parte del discorso.
<< Tornare a casa dal lavoro e trovarti a preparare la cena,e poi dormire con te e svegliarmi con te >>  le sussurrò abbracciandola ancora di più. Hermione divenne più rossa dei capelli di Fred che la guardava sorridendo. Era proprio dolce. La riccia però era rimasta sconvolta,non sapeva cosa rispondere,certo le avevano fatto piacere eccome le cose che lui le aveva detto,ma non pensava che lui pensasse già a qualcosa di simile.
<< Ti infastidisce che io pensi questo ? >>  le chiese allora il ragazzo,ma lei scosse la testa prontamente sorridendogli.
<< Certo che no. Solo non me lo aspettavo – sospirò la riccia – tu mi farai impazzire >>  disse poi sprofondando nel suo petto,e lui la strinse di più a se.
<< Sono qui a posta,amore >>  disse ridacchiando e baciandole i capelli.
 
 
 
 
 
 
 
 
 




Il giorno della Vigilia di Natale fu davvero duro per tutti gli abitanti della tana costretti a ripulire da cima a fondo e a cucinare tutto per la serata,e tutto ciò solo perché costretti da una Molly impossibile da far cedere. Non aveva ammesso lamentele o altro,ma poterono dire di essersi divertiti in fondo,tra le risate causate dalle battute dei gemelli,e dalla spugna presa da Ron in piena faccia data un’osservazione che non avrebbe dovuto fare su Hermione. Fred lo stava ancora guardando male,mentre il piccolo di casa Weasley sperava di essere perdonato o avrebbe dovuto sorbirsi le sue ire ancora per molto,per non parlare di Hermione che lo aveva già perdonato,ma adorava vedere Ron balbettare vicino a Fred. Eh si!! Stava sul serio diventando peggio dei gemelli.
<< Credi che Ginny starà bene ? >>  le chiese poi Harry sulla veranda di casa seduto accanto a lei. Faceva freddo,ma non troppo per dover essere rinchiusi per forza .
<< Si,ne sono sicura. E’ stata una sua scelta,e poi sarà con Luna >>  rispose lei continuando a tenere gli occhi sul libro che si era portata da Hogwarts.
<< Non prova più nulla per me,non è così Herm ? >>  le chiese poi di punto in bianco. Hermione alzò lo sguardo verso di lui e lo fissò qualche istante. Era inutile continuare a tirarsi fuori e a dirgli di parlarne con lei, perché lei sapeva la verità. Ginny non amava più Harry già da qualche settimana dopo il rientro a scuola l’anno prima. Lei lo sapeva,e sapeva anche perché,non avrebbe mai creduto che quella serpe potesse nascondere altro, almeno, quando si trattava della sua amica. Fece un respiro profondo e poi gli mise una mano sulle sue che si stavano muovendo agitate.
<< No,Harry. Ginny non ti ama più da un bel pò. Credo che sia arrivata l’ora che tu lo capisca e vada avanti con la tua vita,come ha fatto lei. E’ meglio per tutti e due >>  gli disse incoraggiante.
<< Io ci ho provato a riconquistarla,ma lei non ne ha mai voluto sapere. Io sono stanco,Herm,non ce la faccio più,avrei dovuto capirlo prima,ma non pensavo che lo avrei mai detto. Io la amo ancora,ma è arrivato il momento di lasciarla andare >>  sospirò il ragazzo afflitto,mentre la riccia lo abbracciava. Gli dispiaceva per il suo migliore amico,ma era contenta che finalmente avesse capito. Sperava solo che le cose non si rivelassero come lui sospettava,aveva paura di quello che Ginny avrebbe fatto,aveva paura di cosa sarebbe accaduto. E non aveva risposte. In quel momento uscì Fred sulla veranda che tossì irritato alla vista di quell’abbraccio. Insomma,sapeva fosse il migliore amico della sua ragazza e lo conosceva da anni,ma non poteva fare a meno di vedere in ogni ragazzo che sfiorasse Hermione un possibile candidato a portargliela via,era più forte di lui. I due si staccarono ed Harry si alzò da vicino alla ragazza.
<< Grazie >>  le disse prima di andare appena lei gli rivolse un sorriso. Appena il moro sparì dietro la porta di casa Fred corse a sedersi accanto alla riccia che ora lo guardava con la fronte corrucciata.
<< Che c’è ? >>  chiese lui innocente.
<< Cos’era quel colpo di tosse ? >>
<< Nulla,un comune colpo di tosse >>   rise lui,mentre Hermione lo fissava scuotendo la testa.
<< Sai che è il mio migliore amico >>  spiegò lei.
<< Lo so,ma sono geloso lo stesso,Mione. Tu sei mia >>  le sussurrò a fior di labbra baciandola poi dolcemente. Lei sorrise sulle sue labbra facendolo ridacchiare.
<< E comunque parlavamo di Ginny >>  disse lei dopo qualche secondo e la cosa fece scurire Fred. Non ammetteva che il moro pensasse ancora alla sorella.
<< E ? Che vuole ancora ? >> disse scocciato.
<< Nulla. Finalmente ha capito >>  sorrise lei,facendo tornare il sorriso sul volto del rosso.
<< Beh,buon per lui. Perché non credo Malfoy ammetterebbe altre incursioni >>  rise il ragazzo.
<< E’ ancora strano sentirti tifare per Malfoy >>  disse lei.
<< So che mia sorella ci ha visto qualcosa in lui,quindi mi fido >> 
<< Ma se i sospetti di Harry fossero fondati…>>
<< Amore – la interruppe lui – ne abbiamo già parlato. Io mi fido di Ginny e dovresti farlo anche tu. Io la vedo ancora una cosa improbabile ma se così fosse,credo che lei lo saprebbe >>   disse Fred.
<< Che intendi ? >>  chiese lei issandosi a guardarlo meglio in volto. Non stava a significare ciò che stava pensando lei,vero ?
<< Ginny non è sciocca. Lei sa dei vostri sospetti e credo che lo sospetti anche lei,solo che non ha ancora preso una decisione. Io e lei siamo troppo simili,l’ho sempre detto. Qualsiasi cosa farà,la farà dopo aver calcolato tutte le possibilità >>  spiegò lui.
<< E tu credi che se così fosse,lei starebbe un minuto di più con Malfoy ? Qualsiasi cosa la loro fosse >>  disse Hermione spalancando gli occhi. No,non poteva. La sua amica non lo avrebbe mai fatto.
<< Se per lei quella sarà la cosa giusta,allora si,lo farà >>  disse Fred senza peli sulla lingua. Conosceva la sorella,erano uguali in quello,stesso carattere. Hermione rimase a rimuginarci su prima di stendere la testa sul petto di Fred che ora aveva fatto apparire una coperta per scaldarli entrambi.
 
 
 
 
 
 
 







Dopo la grande abbuffata di quella sera ora tutti attendevano solo la mezzanotte per poter aprire i regali. Il maglione di Molly per Ginny era stato spedito poco prima in modo da essere ad Hogwarts per il risveglio della ragazza. I maschi di casa Weasley erano nel salotto davanti al camino a chiacchierare e prendere in giro Harry che perdeva a scacchi con Ron,mentre Hermione era in cucina con Molly a darle una mano a lavare i piatti. Sebbene potessero usare la magia,in quel modo potevano far scorrere il tempo. Stavano in silenzio da un po’ quando Molly si decise a parlare.
<< Sai Hermione,sono felice per te e Fred >>  disse la donna facendo imbarazzare la ragazza. Era la prima volta che glielo diceva apertamente,sebbene si notasse.
<< Beh,grazie Molly >>  sorrise lei.
<< Certo,non credevo che tu avessi scelto uno di quei due pazzi indisciplinati,ma lo vedo che è cambiato,poco ma lo è. Tu lo fai stare bene,e io non potevo sperare in ragazza migliore per mio figlio >> disse Molly,mentre Hermione sorrideva felice.
<< Fred è,non so come spiegarlo,ma sono felice di averlo incontrato >>  disse Hermione cercando di spiegarsi,mentre Molly addolciva il volto.
<< Siete molto innamorati,si vede >>  disse lei ed Hermione annuì,stavolta senza vergogna.
<< Anche Ginny è cambiata >>  disse poi la donna,ed Hermione si irrigidì.
<< In che senso ? >>  chiese.
<< Lo avevo notato già in Estate,ma non ho avuto mai modo di parlarle. Mi era sembrato strano il fatto che lei ed Harry si fossero lasciati,ma poi avevo pensato che si sarebbe sistemato tutto,in fondo siete ragazzi. Sono rimasta sorpresa quando siete tornati qui a Natale e non erano tornati assieme. Avevo creduto fosse ancora presto magari,ma poi quest’estate ne ho avuto la conferma. Ora lei che non torna per Natale,conosco mia figlia,so che c’è dell’altro. Magari un altro ragazzo >>  disse Molly,ed Hermione non sapeva proprio come comportarsi o cosa dire in  quel momento,era una situazione strana che non si aspettava per niente. Non sapeva cosa dire.
<< Beh,Ginny è cresciuta ed è maturata molto. Con Harry non è andata e poi è passato un anno e mezzo ormai,quindi si,si starà guardando attorno,anche se per ora non c’è nessuno in particolare >>   provò Hermione,ma Molly scosse la testa sorridendo.
<< Io credo di si >>  ribeccò la donna  << Quando hai il suo atteggiamento e il suo sguardo,è palese che ci sia qualcosa,e poi sono sua madre,lo noto >>. Hermione non seppe come rispondere così si limitò semplicemente a sorridere. Nel mentre avevano terminato così misero a posto e raggiunsero gli altri in salotto,mancavano cinque minuti alla mezzanotte.
<< Tre-due-uno….Auguri !!! >>  esplosero i gemelli dopo un po’ e facendo gli auguri a tutti. Si fecero gli auguri uno con l’altro ed Hermione spedì gli auguri a Ginny dopo un po’. Poi iniziarono lo scambio dei regali ed Harry e Ron furono felicissimi di aver ricevuto dalla ragazza il nuovo manuale sul quidditch. Poi arrivò il momento di Fred e lei era un pò imbarazzata,aveva speso un bel po’,ma non le importava,avrebbe visto la sua faccia compiaciuta e avrebbe riso anche lei. Il rosso le si avvicinò piano e tra le mani aveva una scatolina rossa. Il cuore le balzò nel petto mentre lui si avvicinava.
<< Questo è per te >>  le disse,mentre lei non riusciva a spiccicare parola.
<< Fred..>>  tentò,ma lui la bloccò.
<< Tranquilla,non intendo chiedertelo ora,non sarebbe il momento,ma voglio che tu lo abbia come segno che sei mia,i babbani lo usano per quello dopo un po’ che stanno assieme,io lo so che sono pochi mesi,ma quello che provo per te è troppo forte,è come se tu fossi sempre stata qui,eppure io ti abbia visto solo un anno e mezzo fa >>  le disse mentre si indicava il petto. Hermione si morse il labbro e una lacrima le scappò,mentre il ragazzo gliela asciugò prontamente con il pollice. Aprì la scatolina trovando un anellino finissimo di oro bianco,con un cuore al di sopra fatto da tanti piccoli diamantini. Lei fu sorpresa,non solo aveva buon gusto,ma doveva essere costato una fortuna.
<< Fred,io non…>>
<< Ehi,ehi,ehi. Non pensarci neanche. I soldi non sono un problema per me,è il tuo regalo e non si discute >>  disse lui per poi infilarglielo al dito. Lei sorrise felice prima,di correre di sopra lasciandolo lì confuso come non mai. Nel mentre George che si era smaterializzato poco prima era tornato con Angelina che stava salutando tutti. I due ragazzi stavano organizzando le nozze per quella primavera,in Estate invece si sarebbe sposato loro fratello Bill,con niente di meno che Fleur. Due matrimoni a distanza di un paio di mesi,ci sarebbe stato un  bel da fare alla tana tra qualche mese. Hermione era tornata in salotto e aveva tra le mani un grosso pacco rettangolare,era lungo quasi un metro e settanta.
<< Che diavolo è ? >>  chiese Ron curioso.
<< Fred,questo è per te >>  disse lei consegnandolo al ragazzo che la fissava sconcertato. Mise lo scatolo a terra aprendolo piano quasi avesse il timore di quello che sarebbe potuto uscire. Quando lo scartò rimase a bocca aperta,mentre Ron ed Harry avevano la bava alla bocca.
<< Per Merlino >>  urlò George.
<< E’ l’ultimo modello >>  continuò Ron,osservano la magnifica scopa che aveva il fratello tra le mani.
<< Così potrai continuare a giocare a quidditch. Sapevo che la tua l’avevi rotta >>   sorrise la riccia,mentre il ragazzo si fiondò a baciarla.
<< Grazie,amore >> le sussurrò sulle labbra. George continuava a fissare la scopa del fratello con la bava.
<< Me la farai provare, vero Freddie ? >>  disse lui saltandogli addosso,mentre Angelina si scambiò un occhiata veloce con Hermione.
<< Non c’è bisogno che tu distrugga la sua >>  disse Angelina a George che si voltò a fissarla confuso.
<< Come ? >>  chiese stranito.
<< Hai la tua >>  disse lei. Il ragazzo stava per ribattere quando la ragazza con un colpo di bacchetta fece apparire tra le sue mani un pacco della stessa grandezza di quello che Hermione aveva dato al gemello.
<< Oh no >>  disse lui.
<< Oh si >>  ridacchiò Angelina,mentre anche lui come Fred si fiondò a baciarla scatenando le risate generali.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




Stava per infilarsi sotto le coperte quando sentì un pop dietro di lei. A primo impatto sobbalzò ma una mano andò a coprirle l’urlo. Il ragazzo ridacchiò piano per poi scoccarle un bacio sui capelli.
<< Morgana,Fred !! Stava per venirmi un infarto >>
<< Shh. Non svegliamo nessuno >>  disse lui.
<< Che ci fai qui ? >> chiese lei ridacchiando.
<< Beh,voglio scartare il mio regalo >>  rise sfacciatamente facendola arrossire al limite del possibile.
<< Ma i tuoi sono di sopra >>  disse lei sedendosi sul letto e fissandolo male.
<< Ho sigillato la porta e insonorizzato la stanza nessuno può entrare o sentirci >>   disse lui gattonando sul letto fino a raggiungerla. Iniziò a baciarla piano,poi la fece stendere sul letto con delicatezza,mentre le sollevava la maglietta del pigiama. Dopo qualche minuto erano rimasti in intimo e Fred le stava passando le mani sui fianchi facendola rabbrividire.
<< Buon Natale,Mione >>  le sussurrò prima di sganciarle il reggiseno che gli era solo di intralcio.
<< Buon Natale,Amore >>  gli disse lei sospirando,quando sentiva il corpo di lui sempre più vicino.
 
 
 
 
 
 
 
 
 


*NEL FRATTEMPO AD HOGWARTS*
 
 
 




Quando il treno era partito aveva tirato un sospiro di sollievo,finalmente nessuno che potesse controllarla. Tornò al castello,e decise di andare in sala comune a mettersi al caldo dinnanzi al camino dato che aveva preso freddo. Stette lì qualche ora fin che non fu ora di cena e scese in sala grande. Vide il suo tavolo,erano a mala pena una decina di grifondoro,una quindicina di corvonero e quattro tassi. Quell’anno il castello era davvero vuoto. Si sentì osservata e non aveva bisogno di alzare gli occhi per capire chi fosse a guardarla. Ma era come una calamita,si muoveva lui,si muoveva lei,erano in simbiosi,e non sapeva se ciò fosse un bene o un male. Fu troppo forte la tentazione e alzò lo sguardo. Quegli occhi algidi la fissavano in tutta calma,ma si vedeva che era piuttosto combattuto glielo si leggeva in volto. Fu allora che notò che al tavolo delle serpi era l’unico. Davvero era rimasto solo ? Cosa avrebbe fatto adesso ? Aveva detto che avrebbe passato il Natale con lui,ma dopo la loro lite ne dubitava eccome. Restarono a guardarsi per un po’,fin che lei non si sentì toccare la spalla da qualcuno. Si voltò trovandosi dinnanzi la chioma bionda di Luna.
<< Ginny >>  sorrise la ragazza.
<< Luna,dimmi >>
<< Va tutto bene ? >>  le chiese la bionda.
<< Certo,perché ? >>  disse la rossa.
<< Sembravi molto concentrata,ecco >>  sussurrò,ma Ginny scosse la testa.
<< Stavo solo pensando >>  rispose subito. Nel mentre si erano dirette al tavolo rosso oro iniziando a cenare.
<< Capisco >>
<< Senti,perché non dormi da me stanotte ? Sono sola in camera,e poi tu puoi entrare nel mio dormitorio >>  propose la rossa. Aveva bisogno di confidarsi con qualcuno,e Luna era la persona adatta. Si portava i segreti nella tomba,era stata la prima a sapere di Harry,ancora prima di Hermione. Eppure non le aveva mai raccontato nulla di Draco.
<< Certo che mi va >>  rispose sorridendo.
<< Perfetto,allora che ne dici se andiamo ? Devo raccontarti qualcosa di importante,Luna >>
<< Centra Malfoy ? >>  chiese al bionda facendo gelare il sangue a Ginny.
<< Perché lo dici ? >> chiese lei.
<< Perché non smette di fissarti,e sembra guardare male i pochi ragazzi che ti stanno osservando >>  dedusse la ragazza. Una cosa che Ginny amava di Luna era proprio quella,sembrava dormisse a occhi aperti, ma in realtà era una grande osservatrice.
<< Andiamo ? >>  disse Ginny in suggestione e l’altra annuì, mentre guardando il tavolo verde argento incrociò ancora gli occhi del biondo scrutarla. Sembrava volesse dirle qualcosa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 







<< Perché non sembri sconvolta ? >>  chiese Ginny quando ebbe finito di fare il resoconto di tutta la storia a Luna.
<< Dovrei esserlo ? >>  chiese la bionda. Ginny la guardava stranita,sapeva che Luna era particolare,ma non credeva fino a questo punto.
<< Beh,ti ho appena detto che c’è qualcosa tra me e Malfoy,lo stesso Malfoy che odia la mia famiglia da anni,che ci da il tormento da anni,e tu non sembri minimamente scossa >> 
<< Non credo che per te prova lo stesso che prova nei confronti della tua famiglia,o non sarebbe mai accaduto niente. E poi,Ginny,a te piace ? >>  chiese la bionda,facendo mordere il labbro all’amica.
<< No,io…beh ecco >>  provò,ma non sapeva neanche lei cosa dire.
<< Tu ? >>
<< Ah,no non credo,almeno >> 
<< Scusami,Ginny. Ma non  ti credo. Se tu non provassi nulla per lui non mi avresti raccontato nulla >>  sorrise Luna.
<< Non sei arrabbiata  ? >>
<< No,non ne avrei motivo. A me non dà fastidio,e poi se c’è qualcosa proprio con te vuol dire che c’è dell’altro in lui. Qualcosa che non fa vedere agli altri >>   disse Luna pensandoci. Ginny la fissava sconvolta. Come poteva avere quell’aria innocente e poi capire sempre tutto di tutti ?
<< Si,è così. Ma capirai che alla mia famiglia non potrei mai dire nulla di tutto ciò >>  ammise la rossa.
<< Ginny,perché me lo hai detto ? Volevi qualcuno che ti dicesse che stai facendo la cosa giusta,non è così ? >> 
<< Te l’ho detto perché sei mia amica Luna. E si. Volevo che tu mi dicessi cosa fare,perché io non ne ho la più pallida idea. Non so cosa fare,pensare. Se i sospetti di Harry si rivelassero veri,cosa dovrei fare ? >>  disse Ginny torturandosi le mani. Luna la guardò triste e le bloccò le mani.
<< Ginny – sospirò – per me stai facendo la cosa giusta. E’ ciò che senti,e tu sei una persona intelligente,hai visto qualcosa in lui e ci stai provando. Non posso dirti io cosa fare,perché sta a te capirlo. L’unica cosa che posso dirti è che se davvero credi e senti che c’è altro,che ne vale la pena di rischiare un po’,allora fa ciò che senti >>  le disse Luna,e poi l’abbracciò per farla calmare appena.
<< Grazie,Luna. Non so che avrei fatto senza di te >>  ridacchiò la rossa.
<< Sai che ci sono. E poi avevo notato già dall’anno scorso uno strano senso di protezione di Malfoy nei tuoi confronti,soprattutto quando ci fu la storia di Harry >>  disse la bionda pensierosa,mentre Ginny arrossiva.
<< Ma che dici ? Lui non è protettivo >>  balbettò appena.
<< Fidati di me,Ginny >>  sorrise l’altra mentre si alzava e si stendeva sotto le coperte. La rossa la imitò,per poi spegnere la luce e sorridere nell’ombra.
<< Notte,Luna >>
<< Notte,Ginny >>
 
 
 
 
 
 
 
 
 






Aprì piano gli occhi gustandosi ancora il calore delle coperte non avendo voglia di alzarsi da lì. Era solo,completamente solo in quel dormitorio,ma non ci faceva caso più di tanto,a lui non importava,era sempre stato solo, fatta eccezione per Blaise,certo. Forse anche per la Weasley in un certo senso,ma il pensare a lei adesso lo aveva svegliato completamente. Non voleva pensarci,si era ribadito di non farlo dopo la loro discussione,perché era meglio così per entrambi,non aveva motivo di complicarsi la vita ulteriormente,sebbene lei non gli pesava affatto come complicazione,ma non voleva ammetterlo. Si voltò a pancia in su fissando il soffitto,non aveva fatto che fissarla la sera prima,perché cavolo doveva essere così bella quando rideva,perché ? L’aveva vista andare via con la Lovegood anche lei rimasta a scuola. Poi il suo sguardo era passato a quel gruppo di idioti che la fissavano sbavando,non dovevano guardarla,lei non apparteneva a loro,era sua. Certo,non poteva definirla esattamente sua. Non avrebbe dovuto definirla e basta,soprattutto non avrebbe mai dovuto centrarci lui qualcosa con lei,ma ormai era fatta. Si sentiva strano quando la guardava,non aveva mai speso tanto tempo in vita sua a pensare a una solo persona o meglio,a guardarla di continuo quasi fosse impossibile staccarsi. Sbuffò alzandosi velocemente dal letto stanco di tutti quei pensieri che gli riempivano la mente. Era la Vigilia di Natale e non aveva voglia di passare in quel modo quella giornata,sebbene lui stesso non sapesse cosa fare,non aveva mai passato un Natale. Si diresse in bagno per farsi una doccia,in fondo erano ancora le 9 del mattino,e non aveva alcuna fretta. In tutta tranquillità si fece la doccia,per poi aggiustarsi i capelli e scegliere cosa indossare. Mise un pantalone nero e una camicia bianca lasciata al di fuori di esso. I primi due bottoni della camicia li lasciò aperti,e infine indossò un paio di scarpe nere. Prese la bacchetta mettendola in tasca e lasciando la stanza. Si diresse tranquillo in sala grande,credendo fosse vuota dato l’orario,ma non era così. Sedute al tavolo rosso oro c’era la Lovegood,in compagnia di una chioma rossa che lui conosceva piuttosto bene. La ragazza indossava una camicetta bianca che le metteva in risalto il seno,una gonna nera stretta che le arrivava a metà coscia permettendogli in quel modo di ammirare le sue gambe snelle e lattee. Al di sotto aveva degli stivaletti bianchi come la camicia,escluse le scarpe sembravano essersi messi d’accordo nell’indossare gli stessi colori. Era bella mentre le lingue di fuoco le percorrevano le spalle. La ammirò qualche secondo ancora prima di distogliere lo sguardo vedendo che la lunatica lo fissava sorridendo. C’era qualcosa di strano,gli sorrideva. Che sapesse ? Forse la Weasley aveva aperto la bocca,ma la cosa che lo fece infastidire fu il constatare che non gli importava se qualcuno sapesse o meno,e questo era male. Si sedette al suo tavolo e prese del caffè nero bollente per provare a svegliarsi meglio,o per non fissare la rossa davanti a lui con le gambe ora accavallate. Notò di nuovo un ragazzo di corvonero metterle gli occhi addosso e lui alzò il sopracciglio infastidito. Il ragazzo in questione si alzò dal tavolo e con nonchalanse si andò a sedere accanto alla rossa facendogli spalancare gli occhi. Che diamine voleva da lei ? La vide voltarsi di scatto a fissare il ragazzo che si era seduto e con suo sommo piacere vide negli occhi della rossa solo confusione. Vide il moro dirle qualcosa che la fece arrossire immediatamente,e dalla faccia della bionda Lovegood non aveva detto qualcosa di molto decente. Difatti un secondo dopo il moro si ritrovò della torta di mele sul viso. Draco si portò una mano a coprire la bocca per nascondere la risata che era nata in sala grande da chi aveva assistito alla scena. Lui invece,aveva un sorriso compiaciuto mentre vedeva quello li allontanarsi in fretta dalla sala. I suoi occhi saettarono di nuovo nella direzione della rossa che ora incrociò il suo sguardo abbassandolo subito dopo. Avevano avuto quella lite e lei da allora evitava il suo sguardo sebbene lui sapesse che in realtà di tanto in tanto lo fissava,sentiva quegli occhi verdi addosso. Si alzò,e in tutta la sua eleganza lasciò la sala grande con i mormorii di apprezzamento di qualche stupida oca,e un paio di occhi verdi addosso. Avrebbe davvero voluto passare il Natale con lei come erano rimasti,ma sembrava qualcosa di troppo da realizzare. Si diresse alla torre di Astronomia per stare con se stesso,e magari decidere.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 







Il sospirare di quelle oche mentre Draco andava via l’aveva fatta infuriare,insomma,non doveva importarle e invece le aveva dato ai nervi. Avrebbe voluto andare lì e afferrarlo per poi baciarlo davanti a tutte e sottolineare la sua precedenza. Un secondo dopo che lo ebbe pensato era arrossita,non controllava più i suoi pensieri,e come se non bastasse quando erano uscite dalla sala e lo aveva detto a Luna lei non aveva fatto altro che ridere per un’ora. Si sentiva presa in giro,e stupida. Per non parlare di quel cafone che le si era seduto accanto la mattina stessa,la torta in faccia è stata solo una grazia di ciò che sarebbe successo se ci fosse stato Ron o i gemelli li. Anche Draco,forse. Ma ora non lo sapeva più,voleva solo che passasse in fretta quella giornata che sembrava non averne intenzione. Luna era sparita completamente dalla circolazione dopo pranzo con la scusa della biblioteca e non era più tornata,aveva provato a cercarla,ma nulla. Oramai era passata l’ora di cena e della bionda nemmeno l’ombra,ma lei non si curò più di tanto,in fondo conosceva Luna e sapeva che fosse possibile che si fosse addormentata da qualche parte,sia che magari era andata a caccia di Nargilli o altro. Non sapeva cosa fare,erano quasi le nove ed era sola,con chi avrebbe aspettato la notte di Natale se la bionda era sparita ? Forse sarebbe stato meglio se fosse tornata a casa con gli altri,sebbene ci sarebbe stato Harry. Adesso era sola e non sapeva cosa fare passeggiando per i corridoi di Hogwarts come nulla fosse. Il buio era calato da un po’,e il freddo iniziava a farsi sentire ma lei non aveva voglia di tornare alla torre a prendere un capotto. Arrivò piano allo stesso corridoio che dava sul parco di Hogwarts,lo stesso dove la sera della cena di Lumacorno aveva passato del tempo con Draco. Una consapevolezza le si fece spazio nel petto all’improvviso. Lei non era tornata a casa quel Natale non perché ci fosse Harry,ma perché Draco era lì,e lei aveva bisogno di capire,e poi gli aveva promesso che avrebbe passato il Natale con lui. Lei manteneva sempre le sue promesse e ora non avrebbe permesso che una stupida lite avrebbe condizionato tutto. Iniziò a correre veloce fino a raggiungere i sotteranei,sapeva dov’erano e conosceva la parola d’ordine che non aveva mai rivelato. Non si preoccupò di entrare,in fondo,sapeva che sarebbe stato vuoto quell’anno,solo il biondo era rimasto. Il Barone Sanguinario la fissava strano,quasi come a volerla inquadrare.
<< Non sei una serpe >> constatò.
<< No,ma conosco la parola d’ordine >>   disse Ginny.
<< Se la conosci,vuol dire che una serpe te l’ha detta >>
<< Si >>
<< Qual è ? >>
<< Purosangue >>  disse sicura la ragazza,e il quadro si spostò senza rispondere. Entrò nella sala comune,e di nuovo si perse ad ammirarla come la prima volta guardandosi intorno sempre alla ricerca di un nuovo dettaglio che le era sfuggito. Piano si fece coraggio iniziando a salire le scale del piano del dormitorio maschile di serpeverde e arrivata al secondo piano,andò dritta in fondo al corridoio sinistro dove l’ultima porta portava sopra il nome di Draco Malfoy in oro. Aprì la porta col cuore in gola,ma del biondo nemmeno l’ombra. Pensò di andare a cercarlo,ma scartò subito l’ipotesi. Non lo avrebbe trovato,e poi qualcuno avrebbe potuto vederli,sebbene la scuola fosse quasi deserta era meglio non rischiare. Chiuse la porta alle sue spalle e si avviò nella camera buia fino ad arrivare al camino accendendolo con un colpo di bacchetta. Si sedette sul divano davanti ad esso,e lì attese.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 







Si sentiva molto più che strano. Aveva una strana sensazione addosso che non sapeva spiegare,e non si sentiva così già da molto tempo,eppure quel giorno sembrava avercela con lui. Ormai era sera tarda e lui non aveva voglia di fare nulla,vedeva quei pochi studenti rimasti girare per il castello con pacchetti in mano,sicuramente pronti a scambiarseli allo scoccare della mezzanotte,cosa che a lui non importava. Non lo aveva mai fatto,aveva sempre pensato fosse solo una cosa stupida,eppure c’era qualcosa nei loro occhi,qualcosa che lui non aveva mai provato che lo fece sentire vuoto,come se effettivamente gli mancasse qualcosa. Continuò a camminare passando davanti alla sala grande deserta,fece per voltarsi trovandosi Silente dinnanzi. Lo stesso uomo che avrebbe dovuto uccidere.
<< Signor,Malfoy. Buonasera. Cosa ci fa tutto solo ? >> chiese l’uomo toccandosi la barba. Draco lo fissò scettico.
<< Stavo tornando in dormitorio >>  disse.
<< Di già ? Manca poco più di un’ora alla mezzanotte. Non deve aspettare qualcuno con cui festeggiare il Natale ? >> continuò il preside,ma il biondo scosse la testa. Il preside lo aggirò addentrandosi nella sala grande. Si fermò di colpo a fissarlo di nuovo.
<< Le cose migliori accadono quando meno ce lo aspettiamo. Non lo dimentichi mai,signor Malfoy >>  gli sorrise Silente,al che il biondo non potè fare a meno di fissarlo sconcertato. Poi si voltò per arrivare al dormitorio in fretta. Scese nei sotteranei e passò il quadro del barone sanguinario ignorando i suoi lamenti per essere stato disturbato di nuovo. Solo quando entrò dentro Draco si fermò un secondo a pensare. Disturbato di nuovo ? Da chi ? Il dormitorio era vuoto. Scosse la testa sbuffando e frizionando i capelli per l’ennesima volta quel giorno e prese a salire le scale del suo dormitorio. Man mano che si avvicinava alla sua stanza sentiva qualcosa opprimerlo e si spaventò. Che ci fosse qualcosa che non andava ? Qualche mangiamorte stava arrivando e lui lo avvertiva ? Perché tutto quel peso addosso ? Si sentiva un idiota. Si affrettò a raggiungere la sua camera e spalancò la porta facendola battere con un rumore sordo. Il rumore fece sobbalzare una figura sul divanetto dinnanzi al camino. Una figura che lui conosceva perfettamente. Spalancò gli occhi sorpreso e incredulo al tempo stesso,l’’unica cosa che gli stava mandando in fumo il cervello e che lo stava opprimendo era lì davanti a lui. Ginevra Weasley era lì,in piedi davanti al camino con le braccia incrociate e uno sguardo leggermente imbarazzato lo stava fissando dal fondo della stanza. Nessuno disse nulla per quelli che parvero lunghi secoli,forse secondi,ma non lo seppero mai. Fu Draco a destarsi dopo un po’ e a chiudere la porta con un altro colpo sordo che fece chiudere gli occhi a Ginny per il rumore. La guardava a metà tra lo stupito e l’infastidito.
<< Che ci fai qui ? E come diavolo hai fatto a entrare ? >>  le disse glaciale.
<< Io…sapevo la parola d’ordine >> gli rispose,e allora il biondo capì l’allusione fatta dal quadro poco prima.
<< Certo. Ma non hai risposto all’altra domanda >>  fece. E Ginny lo fissò stranita.
<< Perché sei qui ? >> chiese ancora,e lei arrossì appena.
<< Ti ho fatto una promessa,e io mantengo le mie promesse >>
<< Credevo che la tua promessa si fosse andata a far benedire un paio di giorni fa >>  rispose lui acido,mentre lei scuriva lo sguardo e decise di avvicinarsi.
<< Ti ho detto che mantengo sempre le promesse fatte >>  sussurrò piano.
<< Bene,e sentiamo Weasley,che idea geniale hai per mantenere la tua promessa ? >> chiese lui allargando le braccia ironico. Ginny prese a mordersi il labbro,e poi lo guardò sospirando. Si avvicinò piano provando a toccargli il braccio,ma lui intercettò il movimento e si scostò prima che lei potesse muoversi.
<< Allora ? >>  la incitò.
<< Perché ti sei allontanato ? >> ribeccò lei.
<< Weasley,che diavolo vuoi ? Mi sembrava avessimo chiarito che non ho bisogno di te >> 
<< Non mi respingere,Draco >> lo pregò ancora una volta.
<< Io respingo e tratto male tutti,sono uno stronzo egocentrico che pensa solo a se stesso. Perché dovrei fare un’eccezione con te,Weasley ? >>  le urlò addosso.
<< Perché tu non sei così. Io lo so,io l’ho visto. Perché nonostante tutto mi fido di te,l’ho fatto fin’ora,e so che anche tu ti fidi di me,Draco >>  rispose lei piano con calma,ma il biondo sembrò solo innervosirsi di più.
<< Forse avevi ragione quando pensavi che io stessi solo giocando >>  le disse fissandola impassibile. Ginny sentì il cuore fare un salto indietro,ma non si sarebbe lasciata intimorire da lui,non di nuovo. Sapeva che lo stava facendo per allontanarla. Scosse la testa e si avvicinò fulminea,e prima che lui se ne accorgesse lo afferrò per il braccio facendogli spalancare gli occhi.
<< Non ti credo. Non crederò a una parola di quello che hai appena detto. Tu non sei stronzo,non è vero che pensi solo a te stesso,o non mi avresti difeso tutte le volte che lo hai fatto. Io so come sei,Draco. Permettimi di aiutarti,sono solo preoccupata per te >>  disse Ginny guardandolo negli occhi. Lui strattonò il braccio urlandole contro.
<< Allora smettila di essere preoccupata per me >>  urlò.
<< Non posso,Draco. Non posso e basta >> urlò lei di rimando. Lui scosse la testa frustrato,non sapeva che altro dirle. Non voleva trascinarla in quell’inferno,doveva farla scappare.
<< Dici che io non sono così. Allora questo cos’è ? >> disse freddo alzandosi la manica della camicia,e scoprendo il marchio nero davanti ai suoi occhi. Ginny rimase immobile davanti a quel marchio nero sulla pelle lattea del ragazzo. I dubbi di Harry erano fondati,e lei ora ne aveva la certezza,ma non riusciva a muoversi,era impallidita e si sentiva strana a quella vista. Draco Malfoy era un mangiamorte,e lei ora lo sapeva,poteva denunciarlo,ma non aveva pensato a quella possibilità nemmeno per un secondo. Lui…lui non era così,giusto ? Glielo aveva ripetuto fino allo sfinimento poco prima,ma lo credeva davvero. Alzò il viso e lo guardò,leggendo in quegli occhi cerulei solo tanta tristezza e amarezza,e con sua sorpresa anche paura. C’era paura nello sguardo di Draco,la paura che anche lei lo respingesse adesso. Ma c’era qualcosa che avrebbe fatto la differenza. Non per altri,ma per lei si,e doveva saperlo,doveva più di qualsiasi cosa. Lo vide ritirare il braccio come scottato per coprire il marchio,ma lei lo fermò afferrandolo per il polso.
<< Tu lo volevi ? >>  chiese in un sussurro. Draco alzò un sopracciglio credendo di aver sentito male. Credeva che lei sarebbe scappata,non che gli avrebbe ancora rivolto la parola.
<< Tu lo volevi,Draco ? >>  ripetè lei piantando i suoi occhi in quelli del ragazzo che la fissavano seri.
<< No >>  disse in un sussurro  << Ma non avrebbe fatto comunque differenza >>
<< Per me si >>  disse Ginny,poi allentò la presa sul polso del ragazzo e avvicinò il viso a tatuaggio nero. Mise l’indice sulla figura tracciandola piano di profilo. Poi avvicinò le labbra lasciandogli un bacio sopra. Quando alzò il volto gli occhi di ghiaccio di Draco erano nei suoi,ma la pregavano di non farlo. Ginny si avvicinò maggiormente a lui abbracciandolo di colpo. Draco sospirò portando il volto nei suoi capelli stringendola appena. Aveva bisogno di calore,di quel calore.
<< Non lasciare che ti trascini giù con me >>  le disse all’orecchio.
<< Non voglio scendere giù. Voglio aiutarti a stare a galla >>  rispose lei.
<< Puoi ancora scappare,Gin >>   disse lui guardandola e chiamandola per nome. Lei lo guardò negli occhi e avvicinò il suo viso a quello del biondo.
<< Non posso scappare più da molto tempo,Draco >>  sussurrò ormai sulle sue labbra. Il biondo al fissò incantato prima di scendere a lambire quelle labbra dopo molti mesi. Aveva detto che non sapeva se avrebbe potuto farlo ancora, e per un po’ credeva di aver avuto ragione,fino ad ora. Sentiva un calore nel petto assordante,lo stava sciogliendo. Non riusciva a credere che Ginny non fosse scappata via,era rimasta lì con lui  e ora la teneva tra le braccia e la stava baciando. La sentì muoversi appena e si staccò quel tanto che bastava per poterla osservare, gli stava sbottonando la camicia.
<< Che vuoi fare,Gin ? >>  le chiese alzando il sopracciglio.
<< Ho promesso che ti avrei fatto sentire il Natale. E questo è il mio regalo per te,Draco >>  gli disse lei per la prima volta senza arrossire. Lui scese a baciarla con ancora più foga di prima sospingendola verso il grande letto a baldacchino e prendendola in braccio per poi adagiarla piano sul piumone verde. La prese per i capelli costringendola a piegare il capo all’indietro e a guardarlo dritto negli occhi,le sue iridi erano ghiaccio allo stato puro,sembrano fusi,adombrati dal momento che stava provando,e Ginny non lo aveva mai visto così. Cominciò a baciarla piano dalla mandibola fino a scendere per il collo sbottonando man mano la camicetta bianca che lei indossava quel giorno e che lo aveva fatto impazzire quella stessa mattina in sala grande. Scese piano tra l’incavo dei seni che prese a mordicchiare giocando con il bordo del reggiseno nero che lei indossava. La sentiva gemere sotto di lui e in un momento d’audacia Ginny si issò per sfilare la camicia del ragazzo mentre continuavano a scambiarsi baci sempre più caldi e bagnati. La ributtò sul piumone dopo che lei gli aveva tolto la camicia e la fissava sogghignando.
<< Rilassati,Gin >>  le disse tornando a torturarla sul petto. Piano portò le mani sui suoi fianchi a sfilarle la gonna senza che lei opponesse resistenza o se ne accorgersse,troppo stordita dal bacio rovente con cui la stava divorando. Non passò molto tempo prima che anche i suoi pantaloni facessero la stessa fine. Continuò a tormentarla scendendo a baciarle il ventre piatto fino ad arrivare all’inguine dove la morse appena facendola gemere di piacere. Tornò a guardarla e giurò di non aver mai visto nulla di più bello. Un corpo così perfetto non lo aveva mai visto,e lui ne aveva visti di corpi. I capelli sparsi sul cuscino,le labbra gonfie di baci arrossate,gli occhi lucidi che trasmettevano tutto il piacere e la passione che stava provando per la prima volta. Sorrise orgoglioso del fatto che lui stava per essere il primo,era una cosa che prima di quel momento non gli era mai importato,ma ora tutto cambiava. Lui la voleva,la desiderava come non aveva desiderato mai nessuno nella sua vita,e il pensiero che qualcun altro potesse guardarla come stava facendo lui in quel momento lo avrebbe letteralmente ucciso,lei doveva essere sua,non avrebbe mai concesso ad altra anima di averla. Tornò a baciarla,prima di scendere piano di nuovo. Stavolta risalì dal polpaccio fino all’interno coscia dove prese a mordere,facendola sospirare ancora più forte. Continuò a baciarla e piano le sfilò il reggiseno scoprendo quei seni che aveva già visto una volta,ma dove non si era mai spinto oltre. Prese a stringerne uno tra le mani mentre mordeva l’altro,erano come li ricordava, morbidi e sembravano essere fatti apposta per le sue mani. Sentì la rossa mettergli le mani tra i capelli e tirarli, segno forte del piacere immenso in cui era sommersa. Anche la sua mente iniziava ad annebbiarsi a quella vista. Presto iniziò un’altra discesa stavolta giocando con i denti con l’elastico degli slip della ragazza che tirò maggiormente i suoi capelli. Li tirò giù sempre coi denti sentendola gemere. Quando se ne fu liberato le allargò le gambe andando a sfiorarla con un dito in modo da farle inarcare la schiena e sentì chiaramente il fiato restarle in gola. Con dei gesti sapienti delle dita iniziò a giocare con la sua femminilità sentendola completamente bagnata solo per lui e la sentì fremere dall’eccitazione tra le sue mani. Quando sentì che era il momento si liberò dei boxer e con un gesto secco entrò in lei zittendola con un bacio per allievarle il dolore della prima volta. Ginny spalancò gli occhi e si aggrappò alle spalle forti di Draco che continuava a baciarla morbidamente e non si muoveva per farla abituare a lui. Aveva sentito un dolore secco,come un secchio d’acqua gelida addosso,ma era stata questione di poco,ora non sentiva più dolore,aveva solo voglia che lui ricominciasse da dove si era interrotto. Piano il biondo iniziò a muoversi in lei prima con spinte lente poi sempre più veloce,facendola gemere ad ogni affondo e  divorandole le lebbra. Era stretta,e questo lo eccitava ancora di più,ma lei era fatta apposta per lui,lo sentiva. Più la sentiva sussurrare il suo nome all’orecchio e gemere dal piacere più non voleva staccarsi da lei. Sentiva che stava arrivando,e sussurrandole il suo nome all’orecchio venne in lei con un’ultima spinta decisa. Si accasciò su di lei dandole un altro bacio,e poi piando uscì da lei rotolando di lato. Alzò il piumone permettendole di infilarsi sotto e lui fece lo stesso. Ginny sembrò risvegliarsi in quel momento e sorrise per poi arrossire di colpo. Draco la fissava incuriosito,ma l’attirò a se stringendola.
<< Ti ho fatto male ? >>  le chiese guardandola,mentre lei arrossiva al limite del possibile.
<< No…no,certo che no >>
<< Calma,Weasley – ridacchiò – non è nulla, ti ho solo appena vista nuda >>. Se possibile Ginny prese fuoco scatenando una risata del biondo che la fece sorridere a sua volta. Non lo aveva mai visto ridere in quel modo. Draco si mise a sedere con la schiena contro la spalliera del letto e con sua sopresa Ginny scostò appena la coperta per sedersi tra le sue gambe,seppure con il rossore sulle guance. Fece aderire la schiena al suo petto e poi si porto il piumone verde fin sopra al seno per coprirsi. Draco la trovò adorabile. Si copriva il seno quando aveva appena volutamente messo il suo sedere a sfiorare il suo membro.
<< Che succede ? >>  le chiese vedendola pensierosa. Ginny non rispose,prese il braccio del biondo dove c’era il marchio e lo fissava.
<< Ha fatto male ? >>  chiese la rossa,e lui sospirò piano.
<< E’ stata la cosa più dolorosa della mia vita. Ma mai quanto quello che c’è stato dopo >>  spiegò lui.
<< Cosa c’è stato dopo ? >>  gli chiese Ginny.  << Puoi fidarti di me,Draco >>
<< Mi fido di te,Gin. E’ di me che non mi fido. Ho detto a me stesso che ti avrei tenuto lontano da tutto questo,e invece ho appena fatto l’amore con te >>  le disse guardandola dritta negli occhi. Lei arrossì. Aveva fatto l’amore con Draco Malfoy,anche per lui non era stato semplicemente sesso,ma non potevano definirlo amore,non del tutto. Non con quello che succedeva attorno a loro. Ma non era solo sesso.
<< Ti prego >>  gli chiese,e lui annuì. Si fidava di lei.
<< Dopo l’iniziazione – disse deglutendo – ti portano in una sala nascosta dove tengono dei babbani >>
<< Perché ci sono dei babbani ? >>  chiese Ginny,sebbene avesse paura della risposta.
<< Per farceli torturare >>  disse il biondo sentendo la ragazza irrigidirsi tra le sue braccia.
<< Tu hai…>>  deglutì lei,ma Draco le mise una mano sulla sua.
<< No. Ci ho provato ma non ci sono riuscito. Non sopporto i babbani,ma non ho mai detto di volerli morti >>
<< Quando non sei riuscito cosa è successo ? >>  chiese lei.
<< Mi hanno obbligato a guardare >>  disse con lo sguardo perso e a Ginny scese una lacrima che andò a baciare carezzandogli il viso. Lui si riscosse e la guardò.
<< Non piangere >>  le disse stringendosela al petto  << Non l’ho raccontato nemmeno a Blaise >>
<< Mi dispiace così tanto,Draco >> sussurrò Ginny con il capo sul suo petto,mentre lui le carezzava i capelli.
<< Tranquilla. Vorrei che quel posto sparisse >>  disse lui e lei annuì d’accordo.
<< Draco ? >> 
<< Si ? >>
<< Cos’è che devi fare ? >>  chiese lei issandosi a guardarlo e lui spalancò gli occhi.
<< Non chiedermelo,Gin. Non questo. Non posso permettere che ti succeda qualcosa >>   disse lui,non sapeva cosa dirle. Se lo avesse saputo, sarebbe rimasta con lui ?
<< E’ tanto brutto ? >>. Lui non rispose,si limitò ad annuire.
<< Troveremo una soluzione. Tu non lo hai voluto,e non puoi ribellarti o ti ucciderà,e…e troveremo qualcosa,lo so >> disse lei fiduciosa facendolo sorridere. Sentirono di colpo un botto simile a un fuoco d’artificio. Si guardarono qualche secondo,poi Ginny sorrise.
<< Buon Natale,Draco >>
<< Buon Natale,Gin. E grazie >>
<< Per cosa ? >>
<< Per aver mantenuto la tua promessa. Per non essere andata via >>  le sussurrò sulle labbra.  

 










Questo è l’anello di Hermione:
http://static.myluxury.it/myluxury/fotogallery/625X0/63177/solitario-con-diamante-a-cuore-in-oro-bianco.jpg

 
 
 




Ed eccoci qui!!!
E’ arrivato il Natale tanto agognato. Che dire…è uno dei capitoli più lunghi che ho scritto,e che attendevo di scrivere da parecchio tempo. Abbiamo un inizio tranquillo alla tana,con la dolcezza di Fred e le risate dei gemelli. Harry si è arreso signori e signore!!! Questo si che è stato un regalo di Natale coi fiocchi. Si è arreso,ma la ama ancora,quindi di certo non sarà felice se mai scoprisse cosa accade tra la rossa e il nostro caro biondo,che per inciso,ha vuotato il sacco !!!! Era ora,direte in molti,eccome se era ora,anche perché hanno avuto anche loro il loro momento HOT. Sembrano aver trovato una stabilità,ma ci tengo a precisare che non sarà facile,per niente. Non dimentichiamo cosa deve fare Draco. E Luna ? E’ sparita di proposito,troppo intelligente la bionda,l’ho sempre detto. Detto ciò,ora vi lascio. Mi raccomando recensite che voglio tanti commenti a questo capitolo perché ci ho davvero buttato anima,corpo,sangue e TEMPO!!! Tempo che non so quando avrò per scrivere il nuovo di capitolo dato che ho da fare tanto in questi giorni. Domani inizio la scuola guida,l’ultimo anno di liceo si fa sentire e poi settimana prossima parto per la mia amata Germania. Oktoberfest arrivo!!! Un bacio enorme a tutti voi che mi sostenete e senza i quali non andrei avanti con la storia. Recensite mi raccomando….Alla prossima,xoxo (non lo dicevo da un po’ xD )
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** I know that one day,you'll be back to me. ***


<< Draco,devo andare dai >>  insistette lei,ma il biondo ridacchiando la trasse a se un’altra volta.
<< No,invece >>
<< Luna mi sta aspettando >>  disse la rossa con il sorriso sulle labbra.
<< Che aspetti pure >>  ribeccò lui acido.
<< Draco,sul serio. Ho da fare >>
<< Che devi fare di così urgente con la lunatica ? >>
<< Non chiamarla lunatica >>
<< E va bene,ma dimmi che devi fare almeno >> insistette il biondo.
<< Tanto per cominciare sono giorni che non parliamo visto che sono sempre con te,e come se non bastasse ho una valanga di compiti da finire entro stasera prima che domani ritorni Hermione e mi faccia una strigliata per non aver toccato un libro durante le vacanze >>  disse Ginny.
<< Suppongo che anche questo sia colpa mia >>
<< Ovviamente >>
<< D’accordo Gin,ma se stasera non ti vedo a cena,ti vengo a prendere dovunque ti trovi >>  disse alla fine il biondo,facendola sorridere.
<< Agli ordini >>  ridacchiò la ragazza allontanandosi velocemente,non prima che il biondo le avesse rubato un altro bacio. Draco si voltò a guardarla e sorrise,sorrise davvero come sempre in quei giorni. Dalla notte di Natale non aveva permesso alla rossa di allontanarsi da lui,era una droga troppo inebriante, ma sapeva che stava per finire anche quello,eppure non voleva lasciarla andare. Non stavano insieme,non avrebbe potuto,avevano un rapporto che era semplicemente unico. Passavano interi giorni a ridere e scherzare in segreto nei corridoi vuoti della scuola,e la sera lei rimaneva a dormire con lui a serpeverde. Gli piaceva la sensazione di svegliarsi la mattina con uno strano calore al petto o dal solletico dei suoi capelli sul suo viso. Spesso la osservava dormire per delle ore,a lui non piaceva molto dormire e poi gli bastava qualche ora,lei invece no. Si ritrovò a pensare a come l’aveva trovata addormentata quella mattina,i capelli rossi e fiammeggianti sparsi sul cuscino bianco,il viso con un bellissimo sorriso poggiato sul suo petto,e una mano stringere inconsapevole la sua. Aveva sorriso guardandola,gli piaceva trovarsela addosso ogni giorno,era una bella sensazione che non aveva mai provato. Oltre alla notte di Natale era capitato altre volte che facessero l’amore,non sapeva se definirlo amore era esatto,lui non ne aveva mai provato,ma stentava a credere che fosse così. Non poteva d’altro canto definirlo sesso,perché non era solo quello,e lui lo sapeva bene. L’indomani sarebbero tornati tutti gli studenti a scuola e la cosa lo preoccupava parecchio,di certo non avrebbe avuto più quella libertà con Ginny come adesso,ma il rientro degli altri  voleva anche dire dover riprendere da dove si era interrotto.
 
 
 
 




Ginny corse a perdifiato fino alla biblioteca e appena entrata cercò di riprendere a respirare regolarmente,fece per andare avanti ma colpì lo spigolo del bancone con l’anca e gemette per il dolore. La bibliotecaria la guardò contrariata per il verso e lei rimase a fissarla a bocca aperta. Insomma,si faceva male e quella lì non faceva altro che guardarla per aver causato rumore,antipatica. Si issò,e massaggiandosi la parte dove le doleva cercò Luna con lo sguardo,fino a che non intravide una folta chioma bionda che le ricordava quella di qualcun altro,e la raggiunse. Appena arrivata la bionda alzò lo sguardo a sorriderle.
<< Ce l’hai fatta. Credevo mi dessi buca anche oggi >>  disse la ragazza. Ginny si morse il labbro sedendosi accanto a lei.
<< Lo so ,Luna. Mi dispiace molto,ti ho completamente abbandonata in queste vacanze e non avrei dovuto >>  disse seriamente dispiaciuta,ma la bionda le sorrise.
<< Quindi,solo Fred ed Hermione sanno tutto >> disse Luna dopo un po’,riprendendo il discorso della notte di Natale.
<< Si,è così. Se Ron o Harry o la mia famiglia lo sapesse io non saprei cos fare,Luna,e ti prego di mantenere il segreto >>
<< Sai che non direi mai niente,Gin. Non sono sorpresa che si tratti di Malfoy,si insomma è sempre lui,ma tutto quello che ha fatto per te dimostra che ci tiene molto. Avevo iniziato a sospettare qualcosa quando era arrivato in sala grande e aveva picchiato Harry solo per difenderti,ma poi credevo fosse perché aveste passato del tempo assieme,ma ora è tutto più chiaro >>  sorrise Luna.
<< Quando sono con lui,io mi sento bene,Luna. Ma appena mi allontano,ci sono volte in cui sento che sia sbagliato,che non dovrei fare quello che faccio. Se lo scoprisse qualcuno sarebbe la fine >>  disse Ginny. Ovviamente le sue parole erano cariche di preoccupazione,perché a finire nei guai sarebbe stato soprattutto il biondo,essendo stato marchiato,ma questo la ragazza dinnanzi a lei non poteva saperlo.
<< Il fatto che Fred abbia accettato la cosa,rende le cose più semplici di quanto siano,Ginny. Persino Hermione ha capito,sono convinta che anche i tuoi fratelli capirebbero,magari per tuo padre e Ron ci vorrà molto tempo,ma alla fine lo accetteranno >>
<< Io e lui non stiamo assieme,Luna. Noi,non so neanche come descrivere tutto ciò >>
<< Ginny,sii sincera,per favore. Sei innamorata di lui ? >> chiese la bionda. Ginny fece una risata stanca e forzata.
<< Non posso innamorarm…>>
<< Non ti ho chiesto se puoi,Ginny. Ti ho chiesto se lo sei. Sei innamorata di Draco Malfoy ? >>, e a  quella domanda così diretta da parte dell’amica, la rossa abbassò semplicemente lo sguardo. 
 
 
 
 
 
 
 




L’aveva vista sovrappensiero durante la cena e non capiva come mai,non gli aveva neanche rivolto un’occhiata,ed era strana come cosa,non lo faceva mai. Aveva provato ad attirare la sua attenzione,ma lei nulla. Che diavolo era accaduto ? Erano le undici e mezza e lui girava avanti e dietro nella sua camera aspettando. Sarebbe dovuta arrivare già un’ora prima,ma ancora non si era fatta viva. Cercava di sforzarsi e pensare se aveva fatto qualcosa di male,ma non capiva,si erano lasciati bene quella mattina,e poi a cena lei si comportava così. C’era qualcosa che non andava e lui doveva sapere. Decise di andare a  cercarla,ma in quello stesso istante la porta della sua camera si aprì,e la rossa entrò dentro. Non le diede nemmeno il tempo di fiatare che la abbracciò forte facendole spalancare gli occhi. Si scostò piano fissandola in volto.
<< E’ successo qualcosa ? >>  le chiese,e lei scosse la testa.
<< Dio,Gin. Mi hai fatto prendere un colpo,a cena eri strana e non mi hai neanche guardato,arrivi qui con un’ora di ritardo credevo fosse accaduto qualcosa,per un attimo ho pensato che qualcuno ci avesse visti e avesse fatto la spia. Stavo venendo a cercarti >>  le disse tutto d’un fiato.
<< Sto bene. In realtà qualcosa è accaduto,ma ho paura che tu ti arrabbierai >>  ammise la rossa e Draco la fissò confuso. Che mai poteva succedere ?
<< Che cosa è successo ? >>  chiese il biondo e lei fece un respiro profondo prima di parlare.
<< Luna sa tutto >>  disse tutto d’un fiato facendo spalancare gli occhi al ragazzo.
<< Tutto cosa ? Ginny,che le hai detto ? >>  chiese lui prendendola per le spalle.
<< Nulla,non sa tutto,Draco,non le direi mai niente lo sai. Sa di me e di te,come Hermione e mio fratello,nulla di più >>  disse subito Ginny.
<< D’accordo,ma come ha fatto a  . . .>>
<< Aveva capito già tutto,dall’anno scorso,ma non ha mai detto nulla aspettando che fossi io a parlare con lei,ma quando ha capito che non lo avrei fatto,mi ha preso in contropiede. Ma sono tranquilla,so che non direbbe mai nulla,così come Hermione >>  spiegò la ragazza,e il biondo annuì.
<< E tuo fratello ? >>  chiese lui.
<< Fred starà zitto. Si fida di me >>
<< Ti fidi della lunatica ? >>  chiese Draco.
<< Quante volte devo dirti di non chiamarla così ? >>  rispose lei,ma lui ridacchiò.
<< Tante,ma non hai risposto alla mia domanda >>  disse il biondo.
<< Mi fido di lei,Draco. Luna non aprirebbe bocca nemmeno sotto tortura >>
<< D’accordo allora >>  disse lui andando vicino alla scrivania.
<< Sei arrabbiato ? >>  chiese Ginny avendo visto che lui si era allontanato.
<< No >> disse Draco prima di avvicinarsi e darle un bacio che fece girare lo stomaco di Ginny sotto sopra. Gli mise una mano sul petto sentendo il ragazzo rilassare all’istante i muscoli,chiaro segno che era stato in tensione per tutta la durata della loro conversazione. Si distaccò appena per osservarlo bene,e si morse il labbro.
<< Mi spiace se ti sei arrabbiato,o altro>>  sussurrò piano.
<< E’ tutto ok,Gin. Se ti fidi di lei,mi fido anch’io >>
<< Ti fidi di Luna ? >>  chiese sorpresa la rossa,ma lui le sorrise sghembro.
<< Mi fido di te,è diverso >>  disse prima di riportare le sue labbra su quelle della ragazza. La condusse piano vicino al letto al centro della stanza e la fece ricadere su di esso. Si mise piano su di lei reggendosi con i gomiti e osservandola arrossire come suo solito.
<< Perché mi guardi così ? >>  chiese ad un certo punto Ginny.
<< Perché domani torneranno tutti,e non sarà facile vederti come ora >>  sussurrò. La rossa pensò che era vero,non sapeva come fare effettivamente,ormai passare il tempo on lui era divenuta una piacevole abitudine,e poi non voleva lasciarlo solo,glielo aveva promesso la notte di Natale,aveva lo stesso Draco dell’anno prima davanti a lei,e per quanto a volte sembrava tutto sbagliato,lei non aveva la minima intenzione di rinunciarvi.
<< Non andrò via,Draco >>  disse lei,capendo i pensieri del biondo e lui le rivolse un sorrisino.
<< Non è solo questo,Gin. Ci sono cose che non puoi ancora sapere >>
<< Non mi importa – disse lei – mi hai già detto più di quanto potevi,so quello che sei,ma so anche che non lo volevi,Draco. E se avessi il dubbio che non fosse così,non mi avresti vista quella notte. Non sarei venuta a cercarti >> . Il biondo la fissò con quegli occhi di ghiaccio rilassato dalle sue parole e portò una mano a carezzarle il viso. Si abbassò lentamente facendo scontrare le proprie labbra con il collo della ragazza,mentre piano le carezzava la coscia alzandole la gonna che indossava. La sentì sospirare,e non si meravigliò di leggere una vena di imbarazzo sul quel viso che aveva imparato a conoscere troppo bene. Ginny d’altro canto non poteva impedirsi di avere quelle reazioni ai contatti che il biondo le causava,ma sapeva che Draco Malfoy aveva una classe tutta sua nel farla impazzire.
 
 
 
 
 









Hermione continuava a guardare fuori dal finestrino del treno con una mano a reggerle il viso. Harry e Ron dinnanzi a lei le parlavano,ma la ragazza se ne accorse solo quando si sentì chiamare per quella che doveva essere la terza volta. Voltò il viso di colpo vedendo i suoi due amici fissarla leggermente preoccupati.
<< Herm,stai bene  ? >>  le chiese Harry,e lei gli sorrise annuendo.
<< Dì la verità,ti manca mio fratello >>  disse Ron,e lei sorrise di nuovo.
<< Si,sento la sua mancanza >>
<< Ma c’è dell’altro non è vero ? >>  disse il moro,facendola andare di nuovo tra i suoi pensieri. Harry era ovviamente più sveglio di Ron ed aveva capito che c’era qualcosa che non andava,ma il fatto,era che non lo sapeva nemmeno lei cosa non andasse. Le mancava già Fred,d’accordo,ma i suoi pensieri erano rivolti ad un’altra testa rossa che si trovava già al castello,una testa rossa che le dava a pensare da parecchio ormai. Non aveva sentino Ginny durante le vacanze,e non sapeva come prendere la cosa. Perché non le aveva scritto ? Era accaduto qualcosa ? Aveva scoperto qualcosa su Malfoy e lui le aveva fatto del male ? Non si sapeva dare risposta,ma tra tutte l’ultima domanda era quella che più le premeva,soprattutto considerando che la risposta di Ginny era sempre la stessa: “Non lo so”. Non le piaceva quel “non lo so”,era una cosa che odiava il non sapere. Ne aveva parlato anche con Fred,ma lui nulla,si fidava della sorella anche semmai lei avesse scoperto qualcosa di grosso su Malfoy. Nonostante ciò,dovette ammettere,e forse era questo a spaventarla più del dovuto,che non riusciva a credere che Malfoy potesse farle qualcosa, non dopo tutto quello accaduto l’anno prima e che continuava ad accadere. In ogni caso aveva comunque bisogno di parlare con lei appena arrivava a scuola.
<< Herm,ma che hai ? Non rispondi ? >>  le fece presente il moro.
<< Scusa,Harry. E’ solo che il viaggio mi ha stancata,e poi siamo quasi arrivati quindi io andrei a mettere la divisa >>  disse la ragazza. I due annuirono e la lasciarono uscire dal vagone senza aggiungere altro.
<< Vedrai che tornerà in se appena inizieranno le lezioni >>  disse Ron,ed Harry annuì piano continuando però a rimuginare con se stesso.
<< Hai notato ? >> chiese poi il rosso.
<< Cosa ? >>
<< Malfoy non è sul treno >>
<< Come scusa ? >>  disse Harry allarmato.
<< Ho sentito Nott prima parlare con Flint. Stava dicendo che appena arrivato al castello doveva trovare Draco e parlare con lui >>  spiegò il rosso.
<< Vuoi dire che Malfoy è rimasto a scuola ? >>
<< A quanto pare si >> continuò il rosso scuotendo le spalle. Harry d’altro canto non sembrava tranquillo,dopo la chiacchierata con Herm,aveva deciso di parlare con Ginny appena tornato,ma aveva una strana  sensazione addosso,e non gli piaceva. Ginny era rimasta a scuola dopo la loro lite,ma a scuola era rimasto anche Malfoy. No,non andava bene.
 
 
 
 
 
 



Non fecero in tempo a rientrare in sala comune che una furia rossa si scaraventò sulla riccia che rise subito,tranquillizzata dal vedere la solita Ginny.
<< Mi sei mancata un sacco,Herm >>  disse la rossa continuando ad abbracciarla.
<< Oh,anche tu >>  rispose lei.
<< Hey,io non merito un saluto ?>>  disse Ron offeso,e lei ricambiò subito abbracciandolo. Harry le fece un cenno con il capo,e lei annuì.
<< Ciao >>  le disse.
<< Ciao >>  rispose la rossa.
<< Ti trovo bene >>  continuò il moro. Ginny gli sorrise.
<< Grazie >>  rispose lei. Ok,ora c’era qualcosa di strano. Lo aveva odiato a morte e ora gli sorrideva ? Dov’era la fregatura ? Stava per aggiungere qualcosa ma vide Hermione tirarla subito nel loro dormitorio e vi rinunciò. Le avrebbe parlato,ma non era il momento. La vedeva stana però,qualcosa sembrava cambiato in lei.
<< Forse ha seppellito l’ascia di guerra >>  disse Ron facendo eco ai suoi pensieri.
<< Già,forse >>  disse lui.
 
 
 
 
 
 







<< Ok,racconta. Cosa avete fatto tu e Fred ? Appartati come al solito ?>>  chiese la rossa,mentre la riccia arrossiva a dismisura. Ginny rise,ma Hermione la fissava lo stesso.
<< Con Fred tutto bene,ma non credo sia il caso di parlare di me >>  disse la mora,e Ginny si irrigidì appena. Sapeva che non avrebbe perso tempo,conosceva bene Hermione,ma sperava di scamparla per qualche giorno.
<< Cosa vuoi sapere ? >>  chiese allora arrendendosi.
<< Beh,per cominciare. Cos’era quel sorriso ad Harry ? Lo hai salutato come nulla fosse >>
<< Semplicemente non ho voglia di discutere e perdere il mio tempo >>  disse Ginny,e la mora annuì.
<< Ok. Prossima domanda. Cos’è successo in queste settimane ? E intendo tutto,Gin. Hai parlato con Malfoy ? Sei riuscita a passare del tempo con lui ? Sono stata preoccupata a morte,Ginny. E poi le voci che corrono non aiutano affatto >>  disse Hermione.
<< Quali voci ? >>  chiese la rossa stranita.
<< Le voci che dicono che alcuni serpeverde sono prossimi all’iniziazione >>  disse la riccia,mentre Ginny aveva la gola in fiamme.
<< Oh >>  fu la sua risposta,ed Hermione alzò un cipiglio.
<< Oh ? E’ questa la tua reazione ? >>  chiese la riccia osservandola circospetta.
<< Non so che dire,è terribile >>  disse Ginny. Era in una situazione assurda,e la cosa ancora più assurda era che non voleva che la sua amica capisse che Draco lo fosse già,si sentiva di tradirlo ed era una sensazione strana.
<< Già. Comunque,ora rispondi alle mie domande >>   disse poi cambiando argomento.
<< Beh,ecco,diaciamo che quando siete partiti avevamo litigato quindi non era una bella situazione,ma poi abbiamo chiarito – iniziò Ginny – ho passato molto tempo con lui,molto più che con Luna,che a proposito sa tutto di Draco >>
<< Che cosa ? Come fa a saperlo ? >>  disse Hermione sbarrando gli occhi nocciola.
<< Aveva intuito un po’ di cose,ma aspettava che fossi io a parlarle,poi quando ha capito che io non avrei aperto bocca mi ha messo in condizione di farlo. Ma so che non parlerà,la conosciamo >>  disse la rossa. Hermione annuì.
<< Si,mi fido di lei. E quindi hai parlato con Malfoy. Hai scoperto qualcosa ? >> 
<< Hermione non sono una spia,tu sai tutto dall’inizio,dovresti saperlo >>
<< Lo so,Gin. E’ che sono preoccupata per te. I sospetti di Harry,le voci che corrono,l’ordine in subbuglio. Ho paura possa accaderti qualcosa >>  disse la ricca mordendosi il labbro,e lo sguardo di Ginny si addolcì.
<< Lo capisco,Herm. Ma non preoccuparti per me,io sto bene,e Draco non nasconde nulla,davvero >>
<< Ne sei sicura ? >>  chiese la riccia e lei annuì subito. Da una parte Ginny si sentiva uno schifo,stava mentendo spudoratamente alla sua migliore amica,ma d’altra parte se ripensava a come stava Draco quella notte,si sarebbe sentita peggio se lo avesse tradito. Lui si fidava di lei,e lei,lei si fidava di lui.
<< Non oso immaginare la faccia di Malfoy se sapesse che Luna sa qualcosa >>  disse poi la riccia.
<< Oh,beh,lo sa già >>
<< Sul serio ? E non si è arrabbiato ? >>  chiese la mora stupita.
<< No,Hermione. Ha detto che se io mi fido di lei,a lui sta bene >>  disse la rossa.
<< Wow >>  disse solo l’altra.  << Sei diversa >>  aggiunse poi. Ginny la fissò curiosa,non capiva cosa intendeva la ragazza.
<< Io ? Diversa ? Perché ? >>
<< Non lo so. Sembri diversa in qualcosa ma non capisco cosa. Mi sembri più,Merlino,non so. Matura forse ? >>  provò la riccia e Ginny arrossì a dismisura,mentre sulla faccia Hermione si faceva capo una consapevolezza che non lasciava dubbi.
<< Per tutte le acconciature di Morgana !!! >>  esplose Hermione,mentre Ginny si portava le mani al viso.
<< Dio,Herm. Ma il farsi gli affari propri che fine ha fatto ? >>
<< Proprio tu ? Che vuoi sapere tutto di me e tuo fratello ? Mio Dio Ginny!! – urlò ancora – sei andata a letto con Draco Malfoy ? >>
<< Shh,non urlare,diamine >>
<< Ok,ok. Mi calmo. – disse Hermione prendendo un respiro – davvero ? >>. Ginny non sapeva rispondere,annuì mordendosi il labbro. Hermione fece un altro respiro profondo,prima di ricominciare con le domande.
<< Quando ? Dove ? Perché ? Come ? >>
<< La sera di Natale,quando ci siamo chiariti. Non c’è un perché Hermione,è successo e basta. E poi non credo di doverti spigare come >>  disse la rossa arrossendo ancora di più.
<< Merlino,Ginny. Scusa la mia reazione,ma non me lo aspettavo. Si ok,avete questo rapporto ambiguo da tempo,ma non credevo che… Voglio dire non ti sei mai concessa a nessuno,nemmeno ad Harry ed ora la tua prima volta la passi con Draco Malfoy >>  disse la mora alzando le mani al cielo.
<< Lo so,ma non so spiegarti. E’ accaduto e basta >>
<< Cos’hai provato ? >>  chiese Hermione. Ginny la fissò senza capire,così Hermione prese a spiegarsi meglio.
<< Intendo,hai avuto paura ? Insicurezza ? >>
<< No,io…E’ stato naturale come se dovesse accadere in quel momento perché così era scritto. Non mi ha obbligato a fare nulla,è stato semplice,e poi mi ha fatto sentire bene >>  disse al rossa togliendosi un peso dallo stomaco,ben sapendo però,di averne un altro ancora più grande.
<< Quanto bene,Ginny ? >>  chiese Hermione osservandola.
<< Talmente bene da sentire che non avrei mosso un passo per allontanarmi da lui >>  rispose senza nemmeno pensarci. Hermione sospirò e la guardò di nuovo.
<< Non credevo che il vostro rapporto fosse andato così in profondità,Blaise mi aveva detto che non aveva mai visto Draco interessato a qualcuna o guardare qualcuno come aveva iniziato a guardare te,ma sai,era sempre di Malfoy che si parlava,quindi ero restia. Ma tu hai continuato ad andare avanti con questa storia,da farmi pensare che forse c’è altro in lui >>
<< Non puoi crederlo davvero,Herm ? >>  disse la rossa.
<< C’è altro in lui,Gin ? >>  chiese la riccia,e la rossa annuì.
<< Ci sono mille sfumature di Draco Malfoy >>  disse.
<< Quante volte siete stati…si beh,hai capito,no ? >> ridacchiò la riccia.
<< Qualche volta >>  sorrise l’altra,e lei annuì. Ginny fece per alzarsi,voleva prendere un po’ d’aria,le era mancata Hermione,ma sapeva di non poterle dire nulla di più.
<< So che c’è qualcosa che non mi hai detto,Gin. Ma non te ne faccio una colpa,Fred mi aveva detto che semmai tu avessi saputo qualcosa avresti agito d’istinto,per come ti saresti sentita in quel momento. Dice che lo sa perché siete uguali,e non posso dargli torto. Non voglio sapere nulla,Ginny,non ti sto chiedendo di dirmi qualcosa,ma voglio solo che tu stia attenta,e che capisca se ne valga la pena >>  disse Hermione. Ginny la fissò e poi l’abbracciò forte.
<< Grazie,Herm. >>
<< Di niente. Sta solo attenta,perché qualsiasi cosa tu sappia,sai bene che prima o poi verrà fuori,e in quel momento dovrai fare una scelta >> . Ginny sospirò,era impossibile tenere qualcosa nascosto ad Hermione. Aveva capito tutto,ma non voleva sapere,voleva solo che lei stesse attenta,che capisse cosa fare,che capisse se ne valesse la pena.
 
 
 
 
 
 
 






Stava camminando per i corridoi lentamente,l’aria fredda della mattina le piaceva un sacco,era rilassante e le allentava la tensione. Dopo la chiacchierata con Hermione si sentiva più leggera,molto di più di quanto credeva. Aspirò piano l’aria gelida e sorrise,poi sentì dei passi dietro di se e sorrise spontaneamente. Si voltò,ma al posto di un sorrisetto sghembro e un paio di occhi di ghiaccio si ritrovò dinnanzi degli occhi verdi e dei capelli corvini. Il sorriso le si spense sul viso e il ragazzo dinnanzi a lei se ne accorse subito.
<< Aspettavi qualcuno ? >>  chiese imbarazzato. Quei suoi modi da bravo ragazzo l’avevano fatta innamorare,ma forse infatuare era il termine più adatto,dopo ciò che Harry le aveva fatto,non pensava fosse stato vero amore.
<< No. Volevo prendere un po’ d’aria >> rispose lei distogliendo lo sguardo.
<< Certo – tossì lui – io avrei bisogno di parlare con te,Ginny >>
<< Se l’altro giorno ti ho salutato è stato per educazione,Harry. Ma sono ancora furiosa con te,ho semplicemente scelto di non dover arrabbiarmi ogni due secondi >>  chiarì subito la ragazza e il moro annuì.
<< L’avevo intuito,ma io ho davvero bisogno di parlare con te. Giuro che ti rubo solo un paio di minuti >>  le disse Harry.
<< Non voglio arrabbiarmi di prima mattina >>  continuò Ginny.
<< Non ti arrabbierai. Te lo prometto >>  le sorrise lui gentile,e per un attimo Ginny credette che fosse tornato il solito Harry.
<< Va bene. Due minuti >>  sospirò lei.
<< OK,io…io volevo scusarmi con te,innanzitutto per tutto ciò che è successo l’anno scorso,per il mio comportamente,e per come ti ho trattato in questi mesi. Volevo chiederti scusa anche per come mi sono comportato prima delle vacanze,e dirti che ho capito che tu non provi più nulla per me,Ginny. Io non posso dirti lo stesso,perché potrò sembrare stupido,ma io ti amo ancora,e non credo che smetterò mai di farlo,ma ho scelto di lasciarti andare. Non voglio obbligarti a stare con me,e io non voglio rinunciare a te,ma credo sia giusto che tu sia libera,perché io ti amo,e so che con il mio comportamento non ho fatto altro che dimostrare il contrario e spingerti sempre più lontano da me,invece di provare a riprenderti. Quindi scusami per tutto. Io so,lo sento che un giorno tu tornerai da me,perché credo ancora che siamo fatti per stare insieme,ma forse,è giusto che lo capisca anche tu a tuo tempo. Sappi che io ci sarò sempre,e che potrai contare su di me,dico davvero >>  concluse il moro. Ginny era ammutolita,non credeva che Harry avesse finalmente desistito si sentiva bene,e sollevata. Lo guardò nei suoi occhi verdi, e capì che Harry aveva sbagliato anche ora,lei non sarebbe mai potuta tornare da lui,nemmeno in mille anni. Quegli occhi verdi le erano indifferenti,tutto il contrario dell’effetto che le scatenavano quel paio di occhi di ghiaccio.
<< Grazie,Harry. Sono felice che tu l’abbia capito,ma io penso che dovresti provare ad essere felice. Io non tornerò da te,Harry. Mi dispiace,ma io non ti amo più da tempo,e avresti dovuto capirlo. Apprezzo che anche se in ritardo tu abbia capito,e accetto le tue scuse,ma non aspettare qualcosa che non arriverà. Non aspettarmi >> gli disse Ginny,poi fece per voltarsi,ma Harry la tirò a se,lei spalancò gli occhi sentendo una vena di paura impossessarsi di lei,come l’anno prima,ma si calmò quando il moro le baciò la fronte.
<< Io ti aspetterò comunque >>  le disse prima di lasciarla andare e andare via.
 
 
 
 
 
 
 
 






Doveva vedere Draco,ne aveva bisogno. Da quando erano tornati tutti tre giorni prima lo incrociava con lo sguardo solo ai pasti,ma non ce la faceva più. Aveva bisogno di sapere che stava bene,lo aveva visto scontroso in sala grande,e la faccia di Blaise non aiutava per niente. Accelerò il passo verso i sotterranei e si nascose quando sentì un suono di passi. Quando la figura nell’ombra si avvicinò riconobbe i capelli biondissimi che conosceva perfettamente. Uscì dal nascondiglio,e quando il biondo la vide spalancò gli occhi. La tirò per un braccio tappandole la bocca ed entrando in un passaggio segreto che portò direttamente alla sua camera. Lo vide bloccare la porta ed insonorizzare la stanza con un incantesimo per poi lasciarle la bocca.
<< Volevi farmi morire affogata ? >>  disse lei.
<< Che diavolo ci fai qui ? A momenti sarebbero usciti Nott e Flint per la ronda >>  disse lui,e lei capì al volo.
<< Scusa – sussurrò – volevo solo sapere come stavi >> 
<< Perché ti importa ? >>  chiese lui schivo e Ginny lo fissò sconcertata. Che gli prendeva ora ?
<< Perché mi importa ? Che ti prende adesso ? >>
<< A me ? A me cosa prende ? A te che diavolo prende ? Hai fatto tutta la carina con me,e poi Potter ti mette le mani addosso e tu glielo lasci fare ? >> sputò lui con rabbia.
<< Che cosa ? Ma che dia….>>  tentò di dire Ginny,ma poi si ricordò della discussione con Harry del giorno prima.
<< Già,Weasley. Indovina un po’ ? Vi ho visti >>  disse lui.
<< Non chiamarmi Weasley,e poi non hai capito un accidente >>
<< Cosa dovrei capire ? >>  disse il biondo.
<< Harry voleva solo scusarsi per tutto >>
<< Dovrei crederci ? >>  fece lui ironico.
<< Perché devi sempre comportarti così ? Ti sto dicendo la verità,voleva scusarsi e dirmi che mi ama ancora e che mi aspetterà. Ma sai una cosa ? Non me ne frega niente – urlò lei – perché gli ho detto che non doveva aspettare qualcosa che non sarebbe arrivato mai!! Ma tu pensi sempre a male >>   disse Ginny sull’orlo delle lacrime. Il biondo la fissava sconcertato,si sentiva un idiota roso dalla gelosia,perché si avrebbe voluto uccidere Potter quando l’aveva visto,perché aveva osato toccarla. Le si avvicinò piano stringendola. La rossa tentò di scostarsi ma lui non glielo permise affatto.
<< Sono un idiota – ammise ridacchiando – e sono furioso con Potter perché ha osato toccarti,non avrebbe nemmeno dovuto provare ad avvicinarsi o a sfiorarti,quindi si,sono incazzato a morte,ma non dovrei prendermela con te. Mi dispiace,Gin. E’ che a volte credo che allontanarti sia la cosa migliore,non è sicuro con tutto quello che sta succedendo >>  disse Draco. Lei alzò gli occhi per guardarlo e si avvicinò piano sfiorando le labbra della serpe che subito ricambiò.
<< Non fare il geloso,Draco >>  ridacchiò lei.
<< Non sono geloso >> ribeccò lui.
<< Come credi tu >>  sentenziò Ginny,prima che Draco le facesse perdere completamente la ragione.

 
 
 




 

Lo so,lo so. Dovrei scappare solo per la vergogna!!! Mi dispiace da morire,non era mai accaduto tre mesi e mezzo di ritardo nell’aggiornare. Purtroppo il mio tempo si è ridotto drasticamente con l’inizio del quinto anno. Nemmeno durante le vacanze sono riuscita a scrivere,e il capitolo l’ho scritto tutto oggi,e sono stanca da morire. Spero di non farvi aspettare tutto questo tempo,perché odio anche io non aver tempo per scrivere. Ringrazio sempre coloro che leggono in silenzio,mettono la storia tra le seguite,preferote e ricordate. Vi adoro,solo per voi siamo ancora qui,e come ho sempre detto non ho intenzione di abbandonare la storia,se i capitoli non arrivano,è solo per mancanza di tempo!!! Inoltre tra una settimana I see you compirà due anni!! E tutto ciò grazie a voi . . . Alla prossima,speriamo prestissimo . . .
 
ELLY

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** If you really want it,I will. ***


Il tempo quell’anno sembrava correre via più veloce del solito e non credeva che fosse l’unica ad essersene resa conto. Da quando erano tornati tutti a scuola dopo le vacanze di Natale,lei aveva passato poco tempo con il biondo serpeverde e come se non bastasse lo vedeva sempre più teso man mano che i giorni scorrevano. Che anche per lui il tempo fosse poco ? San Valentino era alle porte e lei si ritrovò a sorridere pensando a quello che era successo l’anno prima. Aveva litigato con il biondo,ma lui le aveva fatto quella magnifica sorpresa in sala grande che le aveva fatto perdere un battito. Hermione era sempre attenta e le dava molti consigli da quando era tornata,parlavano molto più di prima e si ritenne fortunata di poter contare anche su Luna nei momenti in cui doveva vedere Draco. Harry non le aveva più dato fastidio da quando le aveva promesso che l’avrebbe lasciata andare,e lei ne era molto felice,aveva dubitato che il moro lo facesse sul serio,ma dovette ricredersi. D’altro canto però,la sua fissazione su Draco non era cessata,nonostante Hermione,Ron e lei stessa continuassero a distrarlo da quell’idea che il serpeverde fosse un mangiamorte. Certo,per lei era difficile farlo quando sapeva che invece era la verità,ma non poteva fare altrimenti. Se da una parte sarebbe stato giusto confessare e incriminare il ragazzo,dall’altra lei non aveva mai lontanamente valutato quell’idea,forse semplicemente perché continuava a fidarsi. Sapeva che il ragazzo doveva fare qualcosa,non aveva voluto dirglielo,e per ora a lei stava bene,infondo,sapeva già fin troppo.
<< Ginny ? >>  la richiamò una voce squillante. La rossa si voltò in direzione della ragazza che le andava incontro.
<< Ciao,Luna >>  le sorrise apertamente.
<< Va tutto bene ? Mi sembravi piuttosto pensierosa >> disse lei.
<< Va tutto bene,stavo solo pensando che tra un paio di giorni è San Valentino >>  sorrise di rimando.
<< Giusto. Il tempo passa veloce quest’anno >>  constatò la bionda.
<< L’hai notato anche tu ? >> 
<< Si. Mi sembra di essere a scuola solo da qualche settimana,e non da mesi >>
<< Allora – ridacchiò Ginny – hai programmi per San Valentino ? >>
<< No,credo che resterò in sala comune a leggere un libro. E tu ? Hai in programma di uscire con Malfoy ? >>
<< Cosa ? Non credo. Non stiamo insieme >>  disse Ginny.
<< Si,ma l’anno scorso ti ha fatto quella sorpresa,e poi è passato un anno,il vostro rapporto è cresciuto >>  disse Luna.
<< Lo so,Luna,ma non siamo più a Natale. La scuola è piena,e non credo che lui abbia tempo per queste cose in questo momento >>
<< Effettivamente lo vedo un po’ pensieroso ultimamente >>  disse la ragazza con occhi sognati,facendo deglutire Ginny. Era così evidente ?
<< Avrà da fare >>  disse vaga la rossa e l’altra annuì,mentre entravano in sala grande seguite da vari occhi.
 
 
 
 
 
 
 
 



<< Dai Hermione,ti prego >>  piagnucolò il rosso andandole dietro.
<< No,Ron. Per la centesima volta,non farò il tema di pozioni al posto tuo >>  rispose la ragazza stizzita.
<< Oh andiamo! Sei la mia migliore amica e la mia cognatina preferita >> la pregò ancora con le mani in segno di preghiera.
<< Ti ho detto mille volte di non chiamarmi così,Ronald >>
<< Ma Ginny lo fa sempre >>  disse il rosso offeso.
<< Ginny è un’altra storia >>  tagliò corto Hermione.
<< Aah..donne. No vi capirò mai >> si arrese,scatenando le risate di altri ragazzi all’interno della sala comune.
<< Dai,Herm. Sai che senza te siamo perduti >>  disse Harry a quel punto.
<< Devo dedurre che non lo hai fatto nemmeno tu >>  asserì la ragazza scoccandogli un’occhiata gelida.
<< Ehm,no. >> disse lui grattandosi il capo. Hermione sbuffò,per poi annuire.
<< E va bene,ma vi scrivo solo l’introduzione. Il resto lo fate voi >>
<< Oh Hermione,sei la migliore >>  sorrise Ron abbracciandola. Lei ridacchiò.
<< Ok poche smancerie >>  disse lei. Harry rise prima di tornare a sedersi sulla poltroncina rossa davanti al camino. Erano a metà Febbraio,ma faceva ancora parecchio freddo.
<< Ehi – disse poi Ron – ma dov’è Ginny ? >>
<< Ehm,credo sia con Luna. Avevano una ricerca di erbologia da fare in biblioteca se non sbaglio>>  disse la riccia. Harry alzò lo sguardo a fissarla. Era vero che Ginny era con Luna ? Non seppe perché ma qualcosa gli diceva che Hermione stava coprendo la rossa. E se la ragazza fosse con Malfoy ? Il pensiero lo fece rabbrividire. Aveva detto che l’avrebbe lasciata andare,ma non che l’avrebbe lasciata al serpeverde. Si alzò ed uscì con la scusa di dover vedere Silente. Arrivò piano alla biblioteca e si affacciò,voleva solo controllare. Quando adocchiò Ginny che rideva con Luna,proprio come aveva detto Hermione poco prima,fece un sospiro e andò via,incurante di uno sguardo torvo nell’ombra che lo fissava.
 
 
 
 
 
 





Continuava a guardarla attentamente,aveva i nervi a fior di pelle. Doveva mettere in atto il suo piano il giorno dopo,credeva sarebbe stato piuttosto facile,ma doveva essere preciso come un orologio o non avrebbe funzionato. La ragazza era seduta al tavolo di grifondoro e chiacchierava con la Brown di chissà cosa,ma a giudicare dagli sguardi che la mora mandava in direzione del fratello della rossa,era lui l’argomento principale. Merlino. Avere una cotta per lenticchia doveva assolutamente essere patetica come cosa,gli rivoltò lo stomaco. Si accorse di avere un paio di occhi addosso e capì immediatamente essere quelli di Potter,non lo degnò nemmeno di uno sguardo,riprese a mangiare come nulla fosse fino a quando lui non decise di demordere. Dopo di che alzò di nuovo lo sguardo a fissare la folta chioma rossa di Ginny che ora aveva lo sguardo rivolto a lui. Piantò i suoi occhi in quelli verdi della ragazza e le sorrise in modo che solo lei se ne accorgesse,e difatti la rossa abbassò il viso sorridendo,era davvero bella,e lui lo sapeva bene. Notò Potter guardarla curioso e seguire lo sguardo di lei che ritornava a lui,come doveva essere. Vide la faccia di Potter confusa e accigliata,probabilmente non aveva desistito sul serio come faceva credere alla ragazza e lui ne era sicuro,ne aveva avuto prova quello stesso pomeriggio davanti alla biblioteca. Si alzò piano dal tavolo ed uscì dalla sala seguito da Blaise,lanciò un’occhiata alla rossa che annuì piano. Andò con Blaise al terzo piano al corridoio est dove attese,e infatti,dopo nemmeno una decina di minuti il suono di passi leggeri lo fece voltare. Ginny andava verso di lui camminando tranquilla.
<< Potter non smette di fissarti >>  ridacchiò Blaise alla ragazza.
<< Problemi suoi >>  sorrise lei.
<< Già,sai Gin,inizio a dubitare che quel discorsetto da quattro soldi che ti ha fatto quando è tornato fosse vero >>  disse Draco infastidito.
<< Perché ? >>  chiese lei con un sopracciglio alzato.
<< Perché il caro San Potter oggi pomeriggio è venuto a controllare se tu fossi davvero in biblioteca con la lunatica o no >>  disse ancora il biondo. Ginny era incredula,ma credeva alle parole del biondo.
<< Razza di ipocrita – disse furente – io lo ammazzo >>  e fece per andar via,quando un paio di braccia la bloccarono in una morsa.
<< Draco,lasciami. Questa me la paga >>  ringhiò lei.
<< Vacci piano,Ginny. >>  rise Blaise divertito dalla scena.
<< Sul serio preferisci andare da Potter ad arrabbiarti con l’idiota qual è,invece di stare con me ? >>  le sussurrò il biondo all’orecchio facendola arrossire e calmare di colpo. Blaise capì che era ora di andare,e con un colpo di tosse si allontanò. Appena ebbe svoltato l’angolo il biondo fece voltare la ragazza verso di lui e le sorrise sghembro. Ginny arrossì ancora di più prima di seppellire il viso nel petto del biondo.
<< Mi piace quando ti arrabbi e vorresti uccidere Potter >>  ridacchiò seriamente divertito.
<< Ma davvero ? >>  rise lei.
<< Oh si! Sei terribilmente sexy quando ti arrabbi,Gin >> le sussurrò piano. Ok,ora aveva completamente preso fuoco,mentre il biondo continuava a fissarla divertito. Era davvero carina in quel momento. Abbassò piano il volto continuando a guardarla negli occhi mentre si avvicinava alle sue labbra. La baciò piano,poi accese  il ritmo. Quella ragazza era capace di farlo impazzire con un solo bacio,la sentì sorridere contro le sue labbra e gli fece perdere il controllo. Le passò le mani tra i capelli di fuoco e le mordicchiò il labbro inferiore leggermente gonfio per via dei baci,Ginny si scostò un attimo per guardarlo negli occhi e poi fiondarsi di nuovo a baciarlo,mentre dietro di loro una porta compariva sulla parete. Draco sorrise capendo cosa la rossa aveva fatto,e la trascinò oltre la porta che poi scomparse di nuovo. La stanza all’interno era grande,con un camino alla parete destra,al centro un grande letto a baldacchino con un piumone verde e i drappeggi rossi. La stanza in se rispecchiava i loro gusti. Fece per portarla sul letto,ma Ginny lo trascinò davanti al camino dove c’era un grande tappetto. Draco non capì subito,ma quando la ragazza prese a baciarlo con più foga e a slacciargli la camicia,allora capì. Si ritrovarono in poco tempo sul tappeto,completamente nudi,e la rossa aveva perso ogni inibizione. Aveva sempre voluto coprirsi per vergogna,e lui l’aveva trovata tenera,ma adesso lo stava mandando su di giri. Adorava guardare quel corpo,che ora stava facendo suo alla luce calda del camino che le illuminava il viso,e le fiamme facevano strani giochi di ombre sulla sua pelle. Merlino se era la cosa più bella che avesse mai visto. Il fatto che lei non si nascondesse più tra le coperte era la prova che aveva ceduto a lui talmente tanto da concedergli ciò. Le morse la spalla sentendola gemere ancora di più,e la cosa lo esaltò da morire. Ogni volta che faceva l’amore con lei scopriva qualche dettaglio del suo corpo che la volta prima non aveva notato. Con un’ultima decisa spinta venne in lei chiamandola per nome al suo orecchio. La sentì rilassarsi immediatamente sotto di lui e carezzargli i capelli,era una cosa così intima quel gesto che lo lasciò senza parole. Si sentì bene,ed ebbe la malsana idea di non uscire più di lì,voleva restare lì dentro con lei. Ginny continuò a carezzargli i capelli e lui si abbassò quel tanto che bastava affinchè poggiasse il capo sul suo seno guardando le fiamme.  La ragazza sospirò piano provocando in lui un’altra scossa di piacere. Restarono così fin quando non si addormentarono.
 
 
 
 
 
 
 






Ginny non era tornata a dormire quella notte,e nemmeno quella mattina era ancora arrivata. Si preoccupò,sapeva che sicuramente aveva visto Draco quella notte,ma da quando erano tornati a scuola lei era sempre rientrata prima dell’alba. Ormai erano le otto e doveva andare a colazione,si arrese e scese le scale trovando Ron ed Harry ad attenderla. Il rosso sbadigliò prima di chiederle dove fosse la sorella.
<< Dovrebbe essere già in sala grande,è uscita presto stamattina >>  disse la riccia cercando di essere credibile,e nel mentre si avviavano in sala grande sperava sul serio che la rossa si trovasse lì.  Per suo grande sollievo quando arrivarono Ginny era già lì. Si avvicinarono e Hermione le scoccò un’occhiata di rimprovero alla quale la rossa annuì.
<< Come mai sei uscita così presto stamattina ? >>  le chiese il fratello,così la rossa apprese al volo la scusa usata da Hermione.
<<  Avevo voglia di fare una passeggiata. Mi piace camminare la mattina presto,e se tu non dormissi come un ghiro alzandoti sempre all’ultimo momento,lo sapresti >>  rispose lei facendo ruotare gli occhi del fratello. Mangiarono tranquilli per poi recarsi alle lezioni mattutine. All’ora di pranzo Ginny tornò in sala grande trovando solo la riccia. Si avvicinò sedendole accanto.
<< Quei due ? >>  chiese la rossa. Suo fratello non saltava mai un pasto.
<< Harry è stato chiamato da Silente,e tuo fratello tirato via da Lavanda all’improvviso >>  disse la riccia.
<< Quindi Lav-Lav ha deciso di dichiararsi ? >>  rise Ginny.
<< Come ? Le piace Ron ? >>  disse Hermione sconvolta.
<< Non te n’eri accorta ? >>   disse Ginny spalancando gli occhi. Insomma,Herm sapeva sempre tutto.
<< Tra te e Malfoy,Harry e i suoi sospetti,non ho molto tempo ultimamente >> 
<< Giusto! Comunque Lav aveva chiesto a me se lei potesse piacere a Ron,e io le ho detto di provarci e basta >>  disse Ginny,e la riccia annuì. Dopo qualche minuto Hermione iniziò a fissarla insistentemente,e Ginny si sentì scoperta.
<< Che c’è ? >>  chiese allora.
<< Hai intenzione o no di dirmi perché non sei tornata stanotte >>   disse eloquente la ragazza.
<< Beh,ecco…sono stata con Draco >>
<< Lo avevo capito questo >>
<< Ok,beh,siamo andati nella stanza delle necessità e semplicemente ci siamo addormentati lì. Ci siamo svegliati tardi,erano quasi le sette e se fossimo tornati a quell’ora qualcuno avrebbe potuto vederci, quindi abbiamo semplicemente evocato delle divise pulite e un bagno e ci siamo preparati lì,per poi venire direttamente a colazione >>  disse Ginny.
<< Oh,passato bella nottata allora ? >>  rise la riccia,mentre l’altra arrossiva.
<< Herm,che razza di domande mi fai ? >>
<< Scherzavo,Gin >>  ridacchiò. Ginny sorrise. Aveva solo volutamente escluso che anche quella mattina il biondo l’aveva spinta nella doccia con lui facendola divenire più rossa del fuoco del camino. “Facciamo più veloce” aveva detto il serpeverde,anche se poi avevano finito per rifarlo in quella stessa doccia. Dio,Draco Malfoy sapeva come farla impazzire.  E per lei era una droga.
 
 
 
 
 
 
 
 


Aprì gli occhi e guardò il soffitto della sua stanza per poi sbuffare sonoramente. Era San Valentino,la festa più inutile sulla faccia della terra,ma pensando a quella chioma rossa dovette ricredersi,infondo,anche lui l’anno prima aveva fatto qualcosa per lei,magari si aspettava lo stesso anche quel giorno. Se doveva essere del tutto sincero non gli sarebbe certo dispiaciuto passare la serata con lei,anzi a dirla tutta,dopo quello che si apprestava a fare quel giorno, non avrebbe voluto altro. Si alzò e piano senza farsi notare da nessuno nei dormitori si apprestò a mettere in atto il suo piano,pregando che funzionasse.
 
 
 
 
 
 
 




Harry entrò in camera sua trovando Ron intento a fissare la luna dalla finestra.
<< E’ così bella,Harry >>  sussurrò l’amico. Ok,questo era strano.
<< Chi è bella,Ron ? >>
<< Come chi ? Romilda Vane >>  sorrise ebete il rosso.
<< Come Romilda ? Non ti sei messo con Lavanda ? >> .
<< Ma no,che dici,Harry >> . Harry sbarrò gli occhi,ma poi il suo sguardo cadde sul letto del rosso che aveva un pacco di cioccolatini aperti con una foto della ragazza in questione.
<< Andiamo,Ron. Ti hanno dato un filtro d’amore  >>   disse il moro facendo alzare l’amico da terra. Scese piano le scale quando vide gli occhi di Lavanda preoccupati fissare il rosso. La mora si avvicinò subito.
<< Che succede ? >>  chiese subito la ragazza.
<< Dov’è Romilda,Harry ? Hai detto che andavamo da lei >>  si lamentò il rosso.
<< Cosa ? >>  sussultò Lavanda,ma Harry la bloccò subito.
<< Tranquilla,Lav. Gli hanno dato un filtro d’amore,anche se credo fosse indirizzato a me. Te lo riporto come nuovo >>  spiegò il moro,e la ragazza allora si tranquillizzò lasciandoli passare.  Trascinò il rosso dal professor Lumacorno che li aiutò subito.
<< Ah,,questi filtri!! L’amore può essere distruttivo a volte >>  disse il professore.
<< Già. Ho avuto modo di provarlo io stesso >> concordò il moro.
<< Sai Harry,l’amore può far fare alle persone cose molto stupide,a volte fa male,altre può diventare una vera e propria ossessione e far fare cose terribili. Ma è l’unica cosa che ci distingue dagli animali,mio caro ragazzo >>  disse Lumacorno,ed Harry ne fu molto colpito.
<< Su,beviamoci su >>  disse poi. Accadde tutto in pochi istanti,Ron bevve d’un sorso e cadde a terra. La bottiglia conteneva del veleno. Harry agì in fretta sotto lo sguardo sconvolto del professore. Appena gli spasmi cessarono lo portarono in infermeria. Silente e i professori arrivarono subito.
<< Chi ti ha dato quella bottiglia,Horace ? >>  chiese Silente.
<< Io…io non lo so – disse confuso il professore – ricordo solo che avrei dovuto darla a te >>
<< Oh Santo cielo >>  disse la Mcgranitt portandosi la mano alla bocca.
<< Bisogna indagare a fondo >> disse Piton,mentre Silente annuiva.  Arrivarono anche Lavanda ed Hermione in quel momento correndo.
<< Harry,cos’è successo ? >>  disse la riccia.
<< Oh  il mio Ron-Ron >> disse Lavanda abbracciando il ragazzo che giaceva incosciente nel letto.
<< Si rimetterà,signorina Brown. Stia tranquilla >> disse il preside e lei annuì.
<< E’ stato avvelenato >>  disse Harry poi rispondendo ad Hermione, mentre quest’ultima spalancò gli occhi.  
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Dio se si sentiva un’idiota. Aveva quasi ammazzato il fratello della Weasley,e adesso ? Come avrebbe fatto a guardarla in faccia ? Cominciava a pensare fosse stata una cazzata mandarle quel biglietto per dirle di incontrarlo nella stanza delle necessità. Poteva continuare a fare questo con lei mentre procedeva con il suo piano ? Merlino,quello si che era San Valentino,perfetto proprio. Si passò una mano tra i capelli. Era una persona orribile,si sentiva uno schifo e aveva bisogno che qualcuno glielo dicesse,se glielo avesse detto lei magari sarebbe riuscito ad allontanarla da lui. Ma chi voleva prendere in giro ? Non ci sarebbe più riuscito,era troppo tardi. Sentì il tonfo della porta chiudersi e alzò lo sguardo. Lei era lì con gli occhi che le brillavano alla vista della stanza in cui si trovavano. Aveva chiesto alla stanza un posto dove lei meriterebbe di stare e con sua sorpresa era una stanza piena di petali di rose rosse sparse lì e qui con tante candele. Il letto enorme con tanti cuscini tra il rosso,verde,argento. C’era anche qualcosa di lui in quella stanza,quindi secondo la stanza,lei meritava che ci fosse anche lui. La ragazza piano si avvicinò a lui e gli sorrise. Lui cercò di ricambiare,ma deglutì,non ci riusciva con tutto il casino che aveva fatto. Lei cambiò espressione guardandolo. Sembrava che gli leggesse dentro,e non riusciva a sopportarlo.
<< Gin,ti prego,guardami e dimmi che ti faccio schifo >>  le disse piano,facendole sbarrare gli occhi.
<< Perché dovre…>>  ma poi le parole le morirono in gola. Sbiancò,stava capendo. Lui si prese la testa tra le mani abbassando lo sguardo.
<< Tu..mio fratello >>  provò a dire lei,ma non riusciva a continuare.
<< Si,io Gin,io. Dimmi che sono un essere che non merita di vivere e scappa,ti prego >> le urlò contro,ma Ginny non si muoveva. La ragazza si avvicinò piano cercando di toccarlo.
<< Come puoi avvicinarti a me dopo quello che ho fatto ? Stavo per ammazzare tuo fratello,Gin. Hai capito ? Tuo fratello >>  provò ancora lui. Perché non se ne andava ? Non doveva stare lì.
<< Mi stai dicendo di nuovo qualcosa che non dovrei sapere – dissi lei piano – ma lo stai facendo. Quella bottiglia non era mio fratello. E’ stato un’incidente. Per chi era,Draco ? >>
<< Come puoi parlarmi ancora ? >>  la fissava con gli occhi sbarrati. Era vero,non aveva esitato un secondo a dirle la verità.
<< Perché mi fido di te,dannazione >>  disse Ginny facendosi cadere una lacrima che non avrebbe dovuto esserci.
<< Dovresti and…>>  provò il ragazzo,ma lei lo bloccò.
<< Basta con questa storia,Draco. Io non me ne andrò. Mi fido di te anche adesso. So chi sei,ma so che qualunque cosa tu debba fare non vuoi farla sul serio,e so che ti fidi di me. Vuoi che me ne vada ? Allora dimmelo,guardami negli occhi e dimmi che devo andare via,che non devo tornare mai più,e allora non avrai nemmeno più il mio sguardo. Lo farò,ma devi dirmelo,se è quello che vuoi. Ma se non lo farai scordati che io vada via – disse Ginny avvicinandosi e fissandolo dritto negli occhi – mi fido di te,so che non vuoi >>.  Il biondo la sbattè contro il muro facendola gemere leggermente per il dolore,la guardò dritto in quegli occhi verdi,e voleva farlo,sapeva che doveva farlo,ma non voleva.
<< Voglio che tu…>>  provò piano,ma non ci riusciva.
<< Cosa ? Cosa vuoi,Draco ? >>  disse Ginny,e lui non resistette più. La baciò forte come se avesse bisogno di sapere che lei fosse li e che non sarebbe andata via. La portò sul letto baciandola sempre più voracemente,mentre lei gemeva di piacere. Si staccò piano guardandola.
<< Non voglio che tu vada via >>  le disse.
<< Non lo farò >> disse Ginny.
 

 
 
 
 







Ed eccomi qua!!! Questa volta ci ho messo di meno,lo so è comunque un mese,ma davvero ci ho messo tanto per ritagliarmi del tempo per poter scrivere un capitolo che mi soddisfacesse. Fortunatamente il quadrimestre è finito e adesso avrò un paio di settimane di stop in cui poter portarmi avanti con i capitoli,ma non assicuro nulla. Purtroppo tra un po’ inizieranno i guai tra simulazioni e tesina quindi. . . comprendetemi!!! In ogni caso,sempre felice di trovarvi qui ad aspettare l’aggiornamento,su fatevi sentire in molti,l’ultima volta siete stati pochi. Ringrazio sempre tutti per essere assidui lettori…Un bacione
Sempre vostra,
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** Wren ***


Lavanda stava fissando Harry con una mano sulla fronte per via del flusso troppo forte dei pensieri. Il moro stava parlando a raffica,ancora incentrato sulla questione di Ron avvenuta a San Valentino. Il rosso in questione seduto accanto a lei le teneva la mano stringendola di tanto in tanto,sapeva che la ragazza era ancora un po’ scossa,ma cercava di rassicurarla quanto più poteva,sebbene tutti questi discorsi che il suo migliore amico faceva non fossero di grande aiuto.
<< Harry – disse il rosso con un sospiro – sono passate settimane,basta con questa storia >>
<< Ma come fai a dire una cosa del genere ? >>  urlò il moro.
<< E’ la verità >>  ribeccò l’altro.
<< Stavi per morire,Ron,l’hai capito o no ? Perché a me non sembra >>  insistette Harry. Lavanda accanto a Ron cercò di prendere in mano la situazione per evitare che la discussione andasse avanti,ma i due non erano intenzionati a finirla lì.
<< Ragazzi basta, e sul serio adesso – disse la voce di Hermione arrivata in aiuto a Lavanda che le sorrise grata – Lavanda ha ragione,finitela >>. Harry sbuffò seguito dal rosso che però mandò un cenno di ringraziamento all’amica la quale annuì prima di sedersi accanto a loro.
<< Non voglio essere ripetitivo,dico solo che dovremmo capirne di più. Insomma,quella bottiglia era diretta a Silente e Ron ci ha quasi rimesso la pelle. C’è qualcuno che sta tramando qualcosa e noi dobbiamo incastrarlo prima che succeda qualche altra cosa. Prima Katy,poi Ron. Chi deve essere il prossimo ? >>  disse Harry,mentre gli altri guardavano in basso. Hermione sapeva che l’amico aveva ragione da vendere,ma le cose non sempre appaiono per come sono realmente. Lei non sapeva come comportarsi per esempio.
<< Hai ragione,Harry,ma Silente ci ha assicurato che se ne occuperà lui stesso insieme ai professori. Quindi noi non dovremmo intrometterci >>  disse Hermione.
<< Herm,quante volte abbiamo capito noi le cose per primi ? Non troveranno nulla te lo assicuro >> rimarcò lui.
<< Anche se fosse – disse Lavanda a quel punto – sono passate settimane,e non è accaduto più nulla quindi perché fasciarsi la testa prima ? >>. Il moro fece per replicare,ma il rosso lo bloccò subito con un gesto della mano,prima di sospirare e aprir bocca.
<< Amico,io ti aiuterei per primo come ho sempre fatto,se solo non fosse che il tuo problema non è capire cosa sta succedendo,ma semplicemente incolpare Malfoy. Sul serio,Harry,questa cosa sta diventando strana,tutto ciò sarebbe troppo per tutti,persino per Malfoy. Lui è un figlio di papà e non si sporcherebbe mai le mani in questo modo. Quindi basta con questa storia,e lo dico per te,Harry >>  disse il rosso prima di alzarsi con Lavanda e uscire dalla sala comune. Harry aveva ancora la faccia scura e continuava a rimuginare in se stesso. Hermione lo fissava con cipiglio acceso,davvero non sapeva nemmeno lei cosa poter fare.
<< Lo credi anche tu ? >>  disse poi la voce del moro.
<< Cosa,Harry ? >>
<< Che io sia fissato con Malfoy  >> 
<< Non è che io pensi questo – tentò di spiegare la ragazza – è solo che quando accade qualcosa per te è sempre stato lui,e io credo che Ron abbia ragione. Insomma,hai sempre cercato di dare a lui la colpa in questi anni,non solo per via di Ginny lo scorso anno. E ogni volta hai scoperto che lui non centrava nulla,quindi credo che sia affrettato puntare il dito contro di lui. Tutto ciò sarebbe troppo anche per Malfoy. Può essere spocchioso e arrogante quanto vuole,ma uccidere qualcuno,questo no,Harry >>. L’altro annuì piano,e la ragazza lo distrasse iniziando a fargli fare il tema di trasfigurazione per il giorno successivo.
 
 
 
 
 
 






Stava ancora rimuginando sulla discussione di quel pomeriggio,e dopo aver lasciato Hermione che doveva andare in guferia per una lettera di Fred,lui si stava dirigendo in sala grande per la cena. Ron era sparito con Lavanda ore prima,ma sapeva di trovarlo già al tavolo. Si stava per avvicinare all’ingresso quando sentì una risata cristallina provenire in lontananza,e lui quella risata la conosceva molto bene. Si avvicinò piano,silenzioso e quando voltò l’angolo non poteva credere ai suoi occhi,o per lo meno sperava di non dover vedere più nulla di simile da un po’. Ginny era lì,e con lei a pochi centimetri di distanza c’era Draco Malfoy e i due si stavano sorridendo apertamente,non trovava ombra di alcun ghigno sullo sguardo del biondo serpeverde. Certo,che quei due avessero uno strano rapporto dall’anno prima si sapeva,ma  non credeva che si parlassero ancora. Tutto a un tratto vide il biondo sfiorare la mano di Ginny come a darle qualcosa,ma lui aveva una strana sensazione addosso. E se l’avesse schiantata. Uscì da dietro l’angolo richiamando l’attenzione dei due che lo fissavano sconcertati.
<< Ginny >>  disse il moro. La ragazza continuava a guardarlo impassibile.
<< Harry >>  disse lei atona. Il moro la fissava curioso,non le sembrava di cattivo umore fino a un attimo prima.
<< Che succede ? E tu Malfoy cosa vuoi ? >>  ringhiò contro il biondo che però lo ignorò bellamente rivolgendo la sua attenzione di nuovo alla rossa che tornò a guardarlo.
<< Sta più attenta la prossima volta >>  le disse il serpeverde mettendole tra le mani il suo braccialetto preferito,dove qualche mese prima lui le aveva ridato il ciondolo.
<< Grazie >>  gli sorrise lei grata. E lui ricambiò prima di sparire per dirigersi in sala grande. Harry si sentiva frastornato,il biondo lo aveva ignorato del tutto,come se lui non esistesse,e lo stesso aveva fatto la rossa che ora lo fissava stranita. La ragazza lo superò prendendo la stessa direzione del biondo e si accinse a raggiungere la cena. Appena si sedette il moro la raggiunse sedendole accanto. Lei continuava a ignorarlo e di tanto in tanto lanciava occhiate dinnanzi a se,dove si trovava la serpe biondissima. Harry digrignò i denti e Ron davanti a lui lo fissò in modo interrogativo.
<< Ginny, perché eri con lui ? >>  disse il moro attirando la sua attenzione.
<< Con lui chi ? >> chiese Ron.
<< Con Malfoy >>  rispose il moro,mentre il rosso sembrava andare in iperventilazione,tanto che Lavanda accanto a lui provò a sventolargli il tovagliolo.
<< Non provare a urlare >>  disse lei al fratello che la fissava a bocca aperta.
<< Non urlerò ma tu spiegami >>  disse duro lui.
<< Mi ha solo restituito una cosa che mi appartiene >>  disse lei scuotendo le spalle.
<< E di grazia cosa dovrebbe avere il furetto che appartiene a te ? >>  disse ancora Ron. In quel momento Luna arrivò sedendosi accanto alla ragazza che le sorrise.
<< Trovato il braccialetto,Ginny ? >>  chiese la bionda,e la rossa le sorrise annuendo.
<< Si,me lo ha consegnato Malfoy poco fa. Lo ha trovato lui >>  rispose all’amica che annuì.
<< E’ stato gentile >>  aggiunse Lavanda,che senza saperlo stava facendo un gran favore alla rossa.
<< Ma come mai lo ha trovato lui ? E poi come sapeva che era tuo ? >> insistette il fratello.
<< Merlino,Ron! Ci ho passato parecchio tempo assieme l’anno scorso e se ricordi è il bracciale che mi ha regalato Fred. Non lo tolgo mai, lo avrà notato. E anche se non ricordasse gli bastava un incantesimo per risalire al proprietario >>  sbuffò la rossa,mentre l’altro si calmava visibilmente. Quello che sembrava ancora in dubbio e che non aveva detto una sillaba se non per sganciare la bomba era Harry Potter accanto a lei.
 
 
 
 
 
 






Hermione continuava a rileggere la lettera di Fred che aveva tra le mani incredula. Faceva sul serio ? Lei voleva rassicurazioni e lui che le diceva ? Di non fare nulla. Si passò una mano tra i capelli prima di scendere dalla guferia e tornare al dormitorio,non aveva alcuna voglia di mangiare quella sera. Non appena entrò nella sua camera si sedette sul letto rileggendo la lettera per la milionesima volta quella sera.
 
Non so davvero cosa pensare di tutta questa storia,Mione. Non ho la minima idea di chi possa essere stato,o anche solo un sospetto. All’ordine le cose non vanno meglio che ad Hogwarts,nessuno sa cosa fare o cosa pensare,non era mai accaduto nulla del genere. L’unica cosa che posso dirti è che se i sospetti di Potter fossero veri ti prego di non fare nulla prima di aver parlato con Ginny. Lei sa,lo hai capito tu,l’ho capito io. Spero che non lo capiscano altri. Non voglio che a mia sorella accada nulla,Mione. Tienila sotto controllo,ma non impedirle di fare niente. Io ho fiducia in lei,e se davvero dietro a tutto ciò ci fosse Malfoy,mia sorella avrebbe senz’altro una spiegazione valida per tutto quello che fa,e qualcosa mi dice che tutto ciò avrà un ruolo fondamentale in tutta la guerra. E non fare quella faccia,Herm. Sai bene quanto me che ci sarà una guerra,è inevitabile. Per il resto non fare niente,assolutamente nulla. Non voglio rivivere l’esperienza di vederti in un letto come dopo il ministero. Spero di vederti presto. Ti amo,
                                                                                                                 
      Tuo Fred.

 
Appena finì di rileggerla di nuovo, la posò sul comodino,ma quando sentì i passi salire le scale del dormitorio decisa di metterla via. Ginny non doveva leggerla,non voleva che si sentisse controllata,conoscendone il carattere avrebbe scommesso che avrebbe dato di matto,sebbene sapesse che Fred tenesse a lei e che ovviamente ne parlasse con la riccia. La porta si aprì chiudendosi poi velocemente. Lavanda e Ginny entrarono e si sedettero ognuna nel proprio letto. La bionda infatti si era spostata lì da quando Katy era stata rispedita a casa sua.
<< Come mai non eri a cena ? >>  chiese Ginny,e lei scrollò le spalle.
<< Non avevo fame,e poi dovevo ricevere una lettera da tuo fratello >>  le sorrise di rimando,mentre l’altra annuiva.
<< Successo qualcosa ? >>  chiese vedendo la rossa immensa in chissà quale pensiero.
<< Ha quasi litigato con Ron perché Harry ha detto a tavola di averla vista con Malfoy. A volte non capisco Harry,infondo Malfoy le aveva solo ridato il bracciale >>   spiegò Lavanda al che Hermione spalancò gli occhi.
<< Il bracciale ? >>  chiese la riccia stranita.
<< Quello che mi ha regalato Fred per il compleanno. Lo avevo perso e lui lo ha trovato >>  disse la rossa davanti a Lavanda,sebbene Hermione avesse capito che il bracciale lo aveva perso da qualche parte proprio con il biondo. La riccia si finse sorpresa ed annuì,poi quando Lavanda sparì in bagno scambiò un’occhiata con la rossa.  
 
 
 
 
 
 
 






<< Quanto tempo abbiamo,Severus ? >>  chiese Silente scrutando lo guardo affranto dell’uomo di fronte a lui.
<< Non molto – disse l’altro – poco più di un mese. Verso la fine della scuola >>
<< Dovrò portare Harry con me quel giorno. E’ indispensabile che lui veda >>  disse accarezzandosi la barba.
<< Non sono ancora d’accordo con tutto ciò,Albus. Potter non dovrebbe assistere a tutto questo >> ribeccò l’insegnate di pozioni.
<< Far in modo che lui assista e successivamente abbia una reazione contro di te, è l’unica cosa che permetterà al signore oscuro di fidarsi di te completamente,Severus. Il ragazzo dovrà essere lì,così come Draco >>  spiegò il vecchio.
<< Draco non sarebbe dovuto finire in questo piano. Le scelte di Lucius finiranno per ucciderne il figlio >> 
<< Le cose non vanno mai come dovrebbero,Severus. O almeno non nel modo in cui noi avevamo pensato che andassero. Draco non riuscirà a fare quel che deve,per questo ci sei tu >>
<< Già >> disse l’altro amaramente.
<< A che punto è il ragazzo con l’armadio ? >>
<< L’ha finito mesi fa,ma non ha fatto sapere nulla a nessuno. Credevo che avrebbe immediatamente chiamato me o il padre,ma nulla >>
<< E non ti sei chiesto perché questo ritardo ? >> disse Albus.
<< Credo che voglia fare tutto al meglio >>  rispose il professore con un’alzata di spalle.
<< Non sempre le cose vanno come vogliamo,Severus. C’è altro nel giovane Malfoy ora. Qualcosa mi dice che c’è qualcosa già da un bel po’,chissà se non sarà tutto ciò a fare da carta vincente >> 
<< Di che parli, Albus ? >> chiese Piton alzando un sopracciglio.
<< Non hai notato nessuna attenzione verso una chioma rossa ? >>  chiese ridacchiando Silente. Piton sbarrò gli occhi.
<< Ginevra Weasley ? – tuonò – se Lucius o il signore oscuro lo scoprissero sarebbe la fine >>
<< Io credo che sia un nuovo inizio. Sarebbe bello veder crollare tante faide inutili,non credi anche tu ? >>
<< Non centra nulla,Albus. Qui parliamo di vita o di morte. Come può essere stato così incosciente ? >>
<< L’incoscienza spesso aiuta. E poi,a quanto mi risulta,il signor Malfoy è fine nell’occlumanzia >> fece presente Silente.
<< Finirà per farsi ammazzare >>  disse Piton. Silente ridacchiò guardandolo.
<< Direi che è stato bravo a nasconderlo fin qui. Ed è da molto >>
<< Quella storia sull’aiuto in pozioni è continuata,non è così ? >>
<< Direi proprio di si. Non  c’è nulla di male,Severus,sono ragazzi. E’ giusto che vivano la vita e tutte le sue emozioni. La guerra distrugge,ma unisce anche,ed è questa la cosa più importante >> ripetè Albus.
<< Spero che tu abbia ragione >> sospirò il professore.
 
 
 
 
 
 
 








Lo guardava. Come sempre,o forse di più. Ormai non se ne rendeva nemmeno conto. Aveva lo sguardo rivolto verso il lago,dalla torre di astronomia si aveva davvero una bella visuale in effetti,lei lo sapeva bene. Anche se dubitava potesse esistere una visuale migliore di quella di Draco Malfoy che dormiva tranquillo,come se nulla lo turbasse. Fece un passo avanti come ad avvertirlo della sua presenza,e lui la sentì,ci riusciva sempre. Si voltò a fissarla e come al solito un brivido le percorse la schiena,era una cosa automatica. Lui la guardava e lei rabbrividiva,era tutto connesso,tutto meravigliosamente connesso. La fissò alzando un sopracciglio per poi ridacchiare. Lei si sentì punta sul vivo e gonfiò le guance voltando il capo dall’altro lato.
<< E’ questa l’accoglienza che merito ? >> disse la rossa infastidita.
<< Non sono io quello venuto in pigiama,Weasley >> ridacchiò il biondo.
<< Beh,tu non hai nessuno che ti tiene d’occhio,quindi non hai dovuto fingere di andare a dormire >>  ribeccò la ragazza. Aveva un pigiama corto color rosa,i capelli legati in una coda disordinata con delle ciocche sfuggite all’elastico che le incorniciavano il viso. Se Draco doveva paragonarla alla ragazza che qualche mese prima aveva accompagnato alla cena di Lumacorno,sembravano due persone diverse. Eppure era sempre lei,era questo che lo attraeva di lei. Aveva la capacità di trasformarsi,da ragazza elegante e raffinata come era quella sera, a ragazzina che aveva ancora qualcosa da bambina in sé come in quel preciso momento. Le ragazze di serpeverde non sarebbero mai state così,erano tutte donne vissute,che donne non erano. Le si avvicinò passandole una mano in quella cosa disordinata continuando a ridacchiare,lei sentendosi presa in giro voltò nuovamente il viso,ma Draco l’afferò di nuovo.
<< Sei proprio uno scricciolo >>  le disse guardandola. Ginny  arrossì di botto. Voleva portarsi le mani al viso,ma il biondo glielo impedì intenerito dal suo arrossire. Se la strinse addosso ancora.
<< Proprio uno scricciolo. Credo che ti chiamerò così d’ora in poi >>  proferì sicuro.
<< Possibile che tu non sia normale nemmeno a dare soprannomi ? >> disse lei continuando ad andare a fuoco. Scricciolo era dolcissimo come soprannome,e il fatto che lo dicesse proprio Draco era abbastanza destabilizzante. Come se tutto quello che avessero fatto non lo fosse.
<< Perché non ti piace ? >> disse scrutandola. Era davvero tenera con quell’espressione. Non poteva fare a meno di pensare che fosse davvero uno scricciolo.
<< Non ho detto questo >>  disse Ginny.
<< Allora cosa volevi dire ? >>
<< Niente. Solo che tu sei un’eccezione in tutto >>
<< Io sono un Malfoy. Sono sempre un’eccezione. >> disse lui come se fosse ovvio,e Ginny iniziò a ridere.
<< Ecco – disse lei indicandolo – è proprio quello che intendevo >>
<< Non provocarmi,scricciolo. Non ti piacerebbe vedermi arrabbiato >>
<< Perché ? Quand’è che non lo sei ? >>  disse lei prendendolo in giro. Draco alzò un sopracciglio sfidandola,l’afferrò meglio prima di tapparle la bocca con la propria facendole sbarrare gli occhi per la sorpresa. Li richiuse subito dopo sorridendo sulle labbra del biondo,che ricambiò subito. Gli piaceva sorprenderla in quel modo,se avesse potuto forse lo avrebbe fatto sempre,ma non lo avrebbe mai detto ad alta voce,non sarebbe stato da lui. Continuò a baciarla carezzandole piano il fianco da sopra la stoffa finissima del pigiama che indossava,la sentì fremere e ridacchiò,adorava farle quell’effetto. La verità era che anche lei gli faceva quell’effetto,semplicemente era bravo a non darlo a vedere. Si staccò piano portandosi al suo orecchio.
<< Questo pigiamino è grazioso,ma ti preferirei senza,scricciolo >> le soffiò piano facendola andare completamente a fuoco. Ginny non rispose,le mancavano persino le parole. Per quanto lui la mettesse in soggezione così spesso,adorava come la faceva sentire. Perché Draco Malfoy faceva quello che Harry Potter non aveva mai fatto,la desiderava. Aveva perso anni dietro al moro sperando di sentirsi in quel modo,e poi scoprire che non ne era in grado. Magari questo voleva dire che non era lei ad essere destinata al bambino sopravvissuto,il desiderio e l’intensità delle sensazioni che leggeva negli occhi grigio-ghiaccio,non l’aveva mai sentita in quelli verdi. Draco non solo la desiderava,ma glielo diceva esplicitamente,con i gesti,con gli sguardi che le mandava e anche nei nomignoli che le affibbiava; lei davvero non sapeva come fosse sentirsi in quel modo fino a che non aveva incontrato quegli occhi. 
<< Tu – provò a spiegare Ginny – tu. . . mi fai sentire così   . . .>>
<< Così come ? >>  chiese Draco.
<< Desiderata >>  disse sprofondando nel suo petto. Per un attimo le era passato per la testa di dire amata,ma non sapeva se fosse il termine giusto,o meglio,la situazione delle migliori. Perché nonostante tutto,quello che c’era tra loro sarebbe stata una follia,soprattutto con una guerra alle porte,e per quello che il biondo a cui era abbracciata era diventato,seppur contro volontà. Il serpeverde la strinse di più capendo perfettamente il filo dei pensieri della rossa. Era tardi,e decise di riaccompagnarla al suo dormitorio. Per il tragitto non parlarono,Draco semplicemente la tenne vicino a se,arrivati al quadro della signora grassa lei si scostò,ma prima che varcasse la soglia il biondo la voltò verso di se.
<< Tu mi fai sentire una persona migliore quando sono con te. Buonanotte scricciolo >>  le disse dandole un bacio sulla fronte e voltandosi. Ginny rimase pietrificata con il cuore che rischiava di uscirle dal petto al solo pensiero delle parole del biondo. Se la signora grassa non l’avesse richiamata dicendole che erano le tre del mattino e anche lei voleva dormire,probabilmente sarebbe rimasta lì impalata tutta la notte.
 
 
 
 
 
 







<< Ti aspettavo >>  disse Piton non appena intravide la figura del figlioccio.
<< Come mai ? >> 
<< Mi chiedevo dove fossi stato fin’ora. Sono le tre del mattino,Draco >>
<< Lo so. Avevo da fare >>
<< Con l’armadio o con la piccola Weasley ? >>  disse il professore facendo spalancare gli occhi del ragazzo.
<< Non dirò nulla se è quello che pensi. Quello che voglio è che tu faccia molta attenzione,stai giocando con la tua vita. Quello che mi chiedo è se ne vale la pena >>
<< Si – disse Draco – si,ne vale la pena. E lei non dirà nulla,non lo farebbe mai >>
<< Nulla ? Cosa le hai detto Draco ? >> urlò Severus.
<< Sa cosa sono,ok ? Ma non le importa,non dirà nulla. Lo so >>
<< Lo sai ? E’ questo quello che sai dire ? E’ una Weasley e le hai spiattellato tutto ? >>  disse Piton furente.
<< E’ una Weasley ed io sono un Malfoy,so cosa vuol dire,ma non mi importa. Posso cavarmela da solo come ho sempre fatto. Se qualcuno lo scoprisse,se sapessero cosa sono diventato mi giudicherebbero come nulla fosse,come quello che ha seguito le orme di suo padre. Lei non è così,per la prima volta in vita mia qualcuno si è preso la briga di chiedermi se questo io l’avessi voluto. Lei lo ha fatto e non mi ha voltato le spalle come farebbero in molti. Non mi importa quello che pensi tu o chiunque altro >>
<< Non hai nemmeno provato a negare quando ti ho fatto il suo nome >>  commentò Piton. Le parole di Draco erano forti e chiare,non avrebbe rinunciato alla ragazza,e non sapeva se fosse un bene o un male.
<< Ho detto che non m’importa >> rincalcò il biondo.
<< Quanto sa ? >>
<< Abbastanza >>
<< Abbastanza quanto,Draco ? >>
<< Sa che ho il marchio,e che devo fare qualcosa,ma non sa cosa di preciso. Un’idea ce l’ha ovviamente. Sa che sono stato io ad avvelenare il fratello per sbaglio >>  disse la serpe. Piton lo guardò come se fosse impazzito.
<< Hai quasi avvelenato suo fratello e non ha detto nulla ? Comincia ad essermi simpatica >>  disse il professore. Il biondo ridacchiò a quelle parole.
<< Sa che non era lui l’obbiettivo,lo ha capito. Non posso dirle qualcosa o sarebbe troppo coinvolta >>
<< Direi che lo è già abbastanza >>  commentò Severus << Devo dedurre che non rinuncerai a questa che resta nonostante tutto una follia >>
<< Non posso. Ci ho già provato ad inizio anno,ma non è servito  a nulla. Io non riesco a stare lontano da lei,mi fa sentire come se fossi una persona migliore >> disse Draco senza più barriere. Con Piton aveva sempre parlato,si fidava.
<< Tu non sei una brutta persona,Draco. Non pensare che gli errori di tuo padre bastino a giudicare te automaticamente >>
<< Quello che devo fare non fa di me una bella persona. Lei mi odierà dopo >>
<< Non credo che lo farà. E sai che il mio aiuto è sempre valido >>. Il serpeverde annuì prima di andare oltre il quadro del barone sanguinario. Piton prese un lungo respiro. Per la prima volta Draco aveva annuito alla sua proposta d’aiuto senza ribadire che doveva farlo lui. Albus aveva ragione,la Weasley stava avendo un effetto sanatorio sul suo figlioccio. Magari il ragazzo ci stava pensando sul serio. Come aveva detto lui,gli errori dei genitori non dovrebbero essere scontati dai figli,in nessun caso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 





Hermione stava correndo con una torre di libri tra le mani per il corridoio. Era in ritardo,avrebbe dovuto vedersi in biblioteca con Ginny circa mezz’ora prima,ma Ron l’aveva trattenuta con scuse assurde e senza senso. Si affrettò e per poco non cadde in avanti. Si fermò per prendere un po’ di fiato quando qualcuno le tolse metà dei libri che aveva tra le mani.
<< Ehi ma . . .>>  le parole le morirono in gola.
<< Ciao,amore >>  le sorrise un ragazzo alto dai capelli rossi inconfondibili.
<< Fred >>  balbettò prima di lanciare i libri a terra e saltargli in braccio,mentre il ragazzo sorrideva contento stringendola a se.
<< Ehi – si intromise una terza voce – attenta a non sciupare il mio fratellino >>
<< Ciao anche a te,George >> disse la riccia alzando gli occhi al cielo.
<< Beh,vi lascio solo. Vado a cercare Ronnino e Ginny  >>  disse ridacchiando e allontanandosi.
<< Perché non mi hai detto che venivi ? >>  chiese la ragazza sorridendogli.
<< Volevo farti una sorpresa,e devo dire che è riuscita. Sai,Ron e Ginny mi hanno aiutato >>
<< Per questo Ron ha cercato di trattenermi fino ad adesso ? >>
<< La recitazione di Ronnino è piuttosto scarsa ,vero ? >>  disse Fred ridendo,e facendola ridere a sua volta.
<< Mi sei mancato tanto >> disse Hermione abbracciandolo di nuovo. Il rosse le lasciò un bacio tra i capelli sorridendo. Abbassò il viso e la baciò. Per Hermione fu come tornare a respirare,le era mancato come l’ossigeno,essenziale per la vita,per lei Fred era essenziale. Continuarono a scambiarsi baci sempre più profondi sorridendosi come fosse la cosa più naturale del mondo.
<< Aww siete così carini >>  disse poi una voce molto nota ai due. Si staccarono voltandosi a guardare Ginny che gli sorrideva contenta.
<< Ciao eh >>  disse Fred,e la rossa non se lo fece dire due volte correndo ad abbracciare il fratello.
<< Ti voglio bene,Fred >> disse la ragazza facendolo ridacchiare.
<< Non provare a comprarmi >>  rise lui.
<< Beh,ho imparato dal migliore >>  fece lei alzando il viso all’insù. Poi qualcosa catturò la sua attenzione e il fratello la fissò stralunato fino a che non si voltò. Draco Malfoy era a qualche metro di distanza da loro e li guardava,o meglio guardava sua sorella. Il corridoio era vuoto,la maggior parte degli studenti erano alle lezioni pomeridiane. Ginny si avvicinò al biondo che la fissò strano,ma poi le rivolse un sguardo divertito.
<< Ciao,scricciolo >>  le disse il ragazzo in un sussurro. Lei gli sorrise prima di voltarsi verso il fratello che le fece un occhiolino.
<< Quindi non devo preoccuparmi di lui ? >>  chiese Draco.
<< Di lui no >>  rise Ginny. Il biondo scambiò uno sguardo con suo fratello prima di trascinarla via. Quella cosa doveva restare tra loro quattro. Avere suo fratello d’accordo era già una grande cosa,lo sapeva bene. Fred fissò la scena divertito prima di ritornare a guardare la sua ragazza.
<< Davvero non sei preoccupato ? >> chiese lei.
<< No. Lui non le farà del male. Coraggioso da parte di mia sorella andare lì,Malfoy non se l’aspettava,non con me qui >> 
<< Mmh,direi di si >> disse la riccia.
<< Beh,ora pensiamo a noi >>  ridacchiò il rosso baciandola forte,facendola ridere.

 
 
 
 
 








Ormai non faccio altro che scusarmi di continuo,ma davvero non so che altro fare!!! Purtroppo sono sommersa da mille impegni. Scuola guida,tesina da preparare,corsi intensivi per preparare il test per medicina. Abbiate pietà e comprendetemi xD .  . . Spero in ogni caso che il capitolo vi piaccia,perché davvero ci ho messo tanto impegno nel farlo. A molti non interesserà,ma il titolo della mia tesina sarà:  “ Da Dante ad Harry Potter “. . . . non vedo l’ora di fare questo esame. Ringrazio sempre voi che nonostante tutto mi seguite sempre in tanti. Fatevi sentire mi raccomando,anche voi lettori silenziosi. Lo so che siete lì. Un bacio a tutti,che possiate perdonarmi . . .
Elly

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** You can keep me, inside the necklace you bought when you were sixtheen ***


<< Draco >> sussurrò Severus.
<< Lo so >>  rispose il ragazzo volgendo lo sguardo al professore. Sapeva bene cosa avrebbe dovuto fare, lo sapeva da troppo tempo.
<< E’ stanotte >>  rispose l’uomo dagli occhi scurissimi.
<< So anche questo. Ho già ricevuto una lettera da mio padre >>
<< Non sei obbligato >>
<< Invece si >>  rispose il biondo guardandolo.
<< Ricorda che io sono dalla tua parte. Per qualsiasi cosa >>. E Draco sapeva che in quel “qualsiasi cosa” era compresa anche una ragazza dai capelli vermigli. Il biondo annuì prima di scendere le scale della torre di astronomia, mentre Severus tornava a fissare il cielo che si rischiariva per l’alba imminente.
 
 
 
 
 




<< Harry ? Perché sei già in piedi ? >>  chiese Hermione scendendo le scale del dormitorio e vedendo l’amico seduto davanti al camino spento, mentre si rigirava la bacchetta tra le mani.
<< Mmmh…come ? Scusa, stavo riflettendo >>
<< Riflettendo ? Tu ? Alle cinque del mattino ? >> chiese la ragazza alzando un sopracciglio.
<< Io devo andare da Silente >>
<< Ora ? >>
<< Si, dobbiamo andare in un posto >>
<< In un posto ? E’ per questo che vi vedete tutti i giorni da un mese a questa parte ? >> chiese ancora la ragazza e il moro annuì.
<< Perché non ce ne hai parlato ? >> 
<< Non era ancora il momento, e poi ho una strana sensazione >>  cercò di spiegare Harry.
<< Strana in che senso ? >> disse Hermione sedendosi accanto all’amico.
<< Non lo so, Herm. Come se dovesse succedere qualcosa di brutto da un momento all’altro, e non mi piace per niente >>
<< Capisco che intendi. E’ la stessa sensazione che ho provato io durante il torneo tre maghi, per questo ero terrorizzata all’idea che vi partecipassi >>
<< Cedric è morto in quell’occasione, ed io mi sento allo stesso modo >>  continuò il moro.
<< Già – sospirò la castana – e dove dovete andare tu e Silente ? >>
<< Non ne ho idea. Sai com’è fatto Silente, non fa capire mai nulla, e a volte mi sembra di essere più confuso di quanto già non sia >>
<< Sta attento, Harry. Ti prego >>  sussurrò la ragazza abbracciandolo. Il moro ricambiò l’abbraccio prima di alzarsi dal divano.
<< Tieni d’occhio Ron e gli altri. Sei tu quella sveglia >> . Lei ridacchiò e annuì.
<< Per quanto riguarda Ginny, io…>>  provò il moro, ma poi scosse la testa. Hermione lo guardò dispiaciuta.
<< Cosa Harry ? >>
<< E’ solo che è strana, scostante, distratta. Non mi convince. Quindi tienila d’occhio >> chiese il ragazzo occhialuto. Hermione annuì, passandosi una ciocca dietro l’orecchio. Harry annuì e si diresse all’uscita del dormitorio. Appena il quadro della signora grassa si chiuse emise un profondo respiro. Era preoccupata per una miriade di cose, per Harry che stava andando chissà dove, per gli incidenti accaduti quell’anno, per Ron che per poco non ci rimetteva le penne, per Ginny e Malfoy. Non sapeva più per cosa preoccuparsi. Alzò le gambe al petto rosicchiandosi l’unghia del pollice e tornando con la mente alla visita di Fred del mese precedente.
 
Flashback
 
“Sei sicuro ? “  gli chiese mentre erano accoccolati davanti al lago nero.
“ No”  rispose lui come nulla fosse.
“Come no? E l’hai lasciata andare con lui ?” urlò in preda al panico.
“Calmati – ridacchiò il rosso – non posso avere la certezza assoluta di quello che succederà, ma ho visto negli occhi di Malfoy quello che vidi quando l’ha protetta in sala grande lo scorso anno. Ho visto determinazione, e per quanto assurdo possa sembrare, credo che guardi mia sorella come io guardo te “
“ E’ impossibile”
“Secondo me no. Ginny non si farebbe prendere in giro, è una tosta”  disse Fred stringendola di più.
“ Si, ma è anche una testa calda come te” ribeccò la riccia saccente.
“Per questo non sono stupito che abbia fatto capitolare Malfoy. Io ci sono riuscito con te “ disse il rosso. Hermione gli sorrise, e poggiò la testa sul suo petto.
 
Fine Flashback
 

<< …mione >>  si sentì chiamare e scosse la testa velocemente guardando dinnanzi a lei.
<< Scusa Ron, mi ero persa >> 
<< Avevo notato – rise il rosso – pensavi a mio fratello ? Eh cognatina ? >>
<< Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così ? >> disse lei puntigliosa, ma il rosso ridacchiò ancora.
<< Come mai pensavi così intensamente ? Ti ho chiamato una decina di volte >>
<< Stavo solo pensando a una cosa in particolare. Piuttosto, come mai in piedi anche tu ? Di solito ci vogliono le cannonate per svegliarvi >>
<< Dovevo andare al bagno ed Harry non era nel suo letto, così credevo ci fosse lui, ma poi mi sono reso conto che era troppo tempo e sono andato a vedere. Ho visto che non c’era e sono venuto a vedere se era qui >>  spiegò il rosso.
<< Harry è uscito poco fa. Deve andare con Silente oggi, ma non sa neanche lui dove >>  disse Hermione.
<< Quell’uomo non lo capisco a volte, ti giuro >>  disse Ron passandosi le mani sul viso.
<< Già, ma almeno possiamo sempre fidarci di lui >>  sorrise la ragazza, e il ragazzo annuì. In quel momento scesero le scale Ginny e Lavanda ridendo tra loro. Quando videro i due sul divano si avvicinarono per dare loro il buongiorno.
<< Buongiorno amore mio >>  disse Lavanda scoccando un rumoroso bacio al rosso che le sorrise facendola sedere sulle sue gambe.
<< Che ci fate qui ? >>  chiese invece Ginny, già vestita.
<< Troppi pensieri >>  rispose Hermione, e la rossa annuì. Ron stava carezzando la schiena a Lavanda quando notando la sorella già pronta la fissò confusa.
<< Perché sei già vestita ? >>  le chiese.
<< Forse perché sono le sei e mezzo e voglio andare a colazione presto, come ogni giorno, Ron. Dovreste vestirvi anche voi >>
<< Ma è tardissimo >>  urlò Hermione fiondandosi al piano di sopra facendo ridere i tre. Lavanda e Ron decisero di avviarsi e prepararsi anche loro. Ginny ridacchiò ancora per la faccia si Hermione mentre si avviava in sala grande.
 
 
 
 








Blaise si sedette accanto al migliore amico con uno sguardo abbastanza preoccupato, di chi la sapeva fin troppo lunga. Sospirò versandosi il caffè nero nella tazza e prendendo un toast con del burro, mentre con il gomito toccò il braccio di Draco richiamando la sua attenzione che era rivolta al vuoto dinnanzi a se.
<< Draco, stai bene ? >>  chiese cauto, ma l’occhiata che gli rivolse il biondo lo fece arrestare di colpo.
<< Sul serio, Zab ? Mi chiedi questo ? >>
<< Scusa, è che stavi fissando il vuoto >>  cercò di spiegare il moro, al chè il principe delle serpi annuì con un profondo sospiro.
<< Posso solo immaginare come ti senti in questo momento, ma sai che non è colpa tua >>
<< Non è il luogo per parlarne >>  rispose Draco guardandosi intorno.
<< E’ questo invece il punto, Dra. Non puoi continuare a far finta che non te ne freghi niente. Non credi che mi sia accorto di come sei diventato scostante ultimamente ? Di come ti guardi intorno ogni secondo ? Sei sempre stato un ottimo attore fino a qualche tempo fa, ma sei peggiorato. Cerchi di evitare l’argomento con me! Me, per la miseria! Sono il tuo migliore amico e voglio aiutarti, se devi andare a fondo non lascerò che tu ci vada da solo, mi sono spiegato ? >>  disse il moro duro.
<< La relazione con la Granger ti ha fatto diventare logorroico >> disse il biondo, facendo comparire un sorriso sul volto di Blaise.
<< Ora ti riconosco >>  sorrise ancora. Sapeva che quello era il modo di Draco per ringraziarlo delle parole che glia aveva detto, non sia aspettava di certo un “ti voglio bene”.
<< Lo sai che non sei solo. E non parlo solo di me >>  disse ancora facendo cenno con il capo verso l’ingresso della sala grande, dove una chioma rossa aveva appena fatto il suo ingresso insieme alla Lovegood. Draco sorrise a quell’affermazione  guardandola sedersi al tavolo insieme alla bionda, e poi alzare lo sguardo andando a legarlo con il suo. Gli sorrise per poi abbassare il capo, e Draco si sentì meglio solo a ricevere quel sorriso.
<< Con lei non sei diventato scostante, eh ?>> lo prese in giro il moro accanto a lui.
<< Geloso, Blaise ? >>  ridacchiò.
<< Ma per favore >>  rise quello. Draco alzò gli occhi al cielo tornando a guardare davanti a se, dove ora al tavolo della rossa si aggiungeva Paciock, la Granger e Lenticchia con la fidanzata al seguito. Mancava qualcuno all’appello, e Draco sapeva bene chi e perché.
<< Dov’è Potter ? >>  sussurrò Blaise.
<<  Non è a scuola >> disse Draco.
<< Non c’è nemmeno Silente >>  provò ancora il moro.
<< Lo so, Zab >>
<< E’ stasera ? >>  chiese il ragazzo spalancando gli occhi. Il biondo annuì riportando lo sguardo su Ginny che lo stava guardando interrogativa, sapeva di non avere una bella cera. Vide il suo sguardo incupirsi quando anche lei notò Blaise stringergli la spalla. Sapeva  bene che i contatti fisici non erano nel suo stile, ma mai come in quel momento ringraziò Blaise per essere suo amico, nonostante tutto.
 
 
 
 
 









<< Signore, è sicuro che sia questo il posto ? >>  chiese Harry quando si ritrovarono su uno scoglio in mezzo all’oceano.
<< Certo, Harry. Non credi che sia efficace come nascondiglio ? >>
<< Si, certo. Ma è un po’ ostico, credo…>>  disse il moro guardandosi attorno.
<< Dammi il braccio ragazzo. Dobbiamo andare lì >>  disse Silente indicando un’insenatura nella montagna di fronte a loro.
<< Lì dentro ? >>
<< Harry, devi promettermi che qualsiasi cosa accadrà oggi, ti fiderai di me >>  disse Silente guardandolo bonario.
<< Certo >>
<< Prometti, Harry. Farai ogni cosa ti chiederò senza discutere ? >>
<< Io mi fido di lei, signore >>  disse Harry non capendo cosa volesse intendere l’uomo, ma l’altro annuì porgendo il braccio al moro che lo afferrò sentendosi subito dopo strapazzare lo stomaco. Durò un paio di secondi, e poi si ritrovarono all’ingresso dell’insenatura che aveva fissato pochi attimi prima. Si voltò a guardare lo scoglio dove stava meno di dieci secondi fa prima di voltarsi e avviarsi all’interno.
<< Lumos >>  sussurrò piano.
 
 
 
 
 







Non  aveva fatto il minimo caso all’assenza di Harry quella mattina, se ne era resa conto solamente a pranzo perché non aveva sentito la sua voce ridere davanti a un Ron che si versava il succo di zucca addosso. Aveva la testa da un’altra parte, rivolta a Draco che aveva un’aria stanca e strana quel giorno, sembrava tormentato e la faccia di Blaise non era da meno. Non lo aveva mai visto così prima di quella mattina, e come se non bastasse non si era nemmeno presentato a pranzo. Hermione l’aveva guardata stranita prima di rendersi conto anche lei che il biondo non c’era, ma quando le aveva fatto un ceno a mo di domanda, lei stessa non aveva saputo dare risposta. Ora si trovava in biblioteca a ripassare per il test di erbologia della prossima settimana, ma del serpeverde nemmeno l’ombra. Almeno fino a quel momento. Una fiamma si alzò dal libro che aveva tra le mani facendo apparire un foglio di carta. Sapeva già chi fosse e sorrise.

Al bagno dei prefetti, ora!
 
Si alzò chiudendo i libri che aveva con sé nello zaino e si diresse velocemente alle scale, salendo in fretta all’ottavo piano prima di avvicinarsi alla quarta porta. Sussurrò la parola d’ordine ed entrò, rimanendo a bocca aperta. Il candeliere era acceso facendo brillare le vetrate colorate che riflettevano le luci colorare in raggi donando una sensazione di caldo e una luce soffusa, la vasca era piena di bolle e un forte profumo di menta le invase le narici immediatamente, avrebbe riconosciuto quel profumo ovunque. Respirò piano quando si sentì stringere da dietro e delle labbra che conosceva alla perfezione posarsi sul suo collo lasciando una scia di baci umidi. Si voltò in quell’abbraccio incontrando quegli occhi di ghiaccio fuso guardarla estasiato.
<< Draco >>  sussurrò piano, ma il biondo non era dell’idea di parlare in quel momento, la baciò con forza, passione e quella che a Ginny parve urgenza e disperazione. Quando si staccò da quel bacio perché i polmoni chiedevano aria lo guardò negli occhi e vi lesse chiaramente ciò che provava, tanto da lasciarla senza fiato. Quegli occhi sempre vispi e scrutatori ora la guardavano davvero in maniera disperata e tormentata, talmente tanto che a Ginny sembrò di soffocare in quelle iridi e in quell’angoscia, non ne aveva mai vista in una persona sola. Poteva affermare di avere Draco Malfoy nudo dinnanzi a sé, ma non nel senso letterale, quello era andato già da tempo. Aveva l’anima di Draco davanti a lei, e per la prima volta capì cosa intendessero quando dicevano che gli occhi sono lo specchio dell’anima. E se quella era davvero l’anima di Draco Malfoy, a lei mancò il respiro.  Ginny portò una mano a carezzare la guancia di Draco e fece per chiedergli cosa avesse, quando il biondo la baciò di nuovo, questa volta con un impeto più forte di prima, e allora lei capì. Stava per succedere qualcosa, e la notte di natale le tornò alla mente come un colpo di fucile. Il biondo iniziò a slacciarle la camicetta e lei fece lo stesso, capendo perfettamente cosa il biondo desiderasse in quel momento. Poggiò la fronte contro la sua e si guardarono ancora negli occhi. Alla ragazza mancò un battito, sembrava uno di quegli sguardi che dicono addio, e il cuore le stava per fuoriuscire dal petto tanto che stava sentendo quel peso addosso. Si spogliarono piano continuando a guardarsi, poi Draco le prese la mano portandola con lui verso la vasca e si immersero. La fece poggiare con la schiena contro la parete della vasca e si portò tra le sue gambe riprendendo a baciarla piano, in modo dolce, quasi tocchi invisibili tanto da farle chiedere se fosse davvero Draco davanti a lei. Non era lo stesso ragazzo che ci metteva la passione e la trasgressione quando stavano insieme, era diverso. La carezzò piano ovunque, la fece sospirare in modi infiniti, le aveva ripetuto quanto bella fosse in quel momento. Ginny non seppe quanto tempo passarono in quella stanza, in quella vasca tra le bolle che scomparivano sempre più. Fecero l’amore infinite volte, l’amò tantissimo  e in tanti modi diversi, come la toccava, come la guardava, come le parlava. Ginny non sapeva cosa dire o pensare. Tutto avvenne in un silenzio surreale, faceva tutto con lentezza come a voler fermare il tempo, e quando Draco entrò in lei per la milionesima volta quel giorno lei lo strinse, posando il viso all’incavo del suo collo, le bolle oramai sparite completamente, l’acqua tiepida e non più bollente. Quando tutto finì, Draco sospirò forte stringendola a sé in maniera talmente possessiva e dolce allo stesso tempo che a Ginny saltarono un paio di battiti. Uscì dall’acqua aiutandola a fare lo stesso e l’avvolse in uno dei teli enormi che erano sulle mensole, poi si coprì anche lui, sedendosi a terra, imitato dalla ragazza. Draco l’attirò a sé stringendola di nuovo, come a non volerla lasciare andare, come se potesse sparire da un momento all’altro.
<< Draco >>  sussurrò come quando era entrata.
<< Non odiarmi >>  rispose lui, e Ginny ebbe la certezza definitiva che stava per accadere qualcosa.
<< Non posso odiarti >>   disse lei.
<< Forse lo farai >>
<< Perché ? >>
<< Non posso >>  disse il biondo stringendola di più. Ginny posò il capo sulla sua spalla mordendosi forte il labbro, il cuore che non la smetteva di battere furiosamente con una paura addosso che non capiva nemmeno lei a cosa era dovuta. Di colpo Draco la fece staccare e si alzò, mentre lei lo imitava. Il biondo si rivestì piano asciugandosi con un incantesimo veloce. Ginny lo guardava continuando a tenere l’asciugamano fin sopra il seno, mordendosi il labbro, mentre i capelli umidi le ricadevano sulla schiena e le spalle. Draco si infilò la camicia e la guardò di nuovo con quello sguardo languido che le fece saltare il cuore di gioia, come ogni volta che la guardava così. Si avvicinò piano andandole dietro e mettendo una mano in tasca.
<< Chiudi gli occhi >>  le disse così piano che Ginny lo sentì appena. Fece come le aveva detto e dopo qualche secondo sentì qualcosa di freddo sul petto. Aprì gli occhi trovando al collo una catenina in oro bianco che aveva per ciondolo un serpente, gli occhi incastonati con due preziose pietruzze verde brillante. Spalancò gli occhi a quella vista rivolgendoli subito al biondo. Sarebbe costato una fortuna, era pregiato si notava, non poteva accettarlo.
<< Draco, non pos…>>  tentò di dire, ma lui la fermò subito.
<< Non pensarci nemmeno. E’ per te. L’ho fatto fare apposta >>  le confessò.
<< Perché ? >>  gli chiese, ma lui per tutta risposta le sorrise prendendole il viso tra le mani e baciandola piano, di nuovo in quel modo che sembrava dire addio. Tremò tra le sue braccia e la strinse di nuovo.
<< Sei bellissima >>  le disse piano guardandola negli occhi e carezzandole una ciocca di capelli per poi portargliela dietro l’orecchio.
<< Draco, perché ? >>  chiese di nuovo in un sussurro. Aveva troppa paura della risposta, stava diventando difficile sopportare tutto quello. Era talmente forte e bello quello che stava provando, che se glielo avessero portato via sarebbe sul serio potuta morire.
<< Perché hai fatto l’amore con me come se fosse l’ultima volta ? >>  chiese alla fine, affrontando il groppo in gola che le si era formato. Il biondo le sorrise amaro, accarezzandola dolcemente di nuovo e rubandole un altro bacio, che a Ginny bastò come risposta. Sospirò forte guardandolo negli occhi appena si staccarono, sentì gli occhi diventare lucidi di colpo, perché l’idea di non vederlo più la stava per soffocare.
<< Quando ci rivedremo ? >>
<< Non lo so >>  rispose lui sorridendo e asciugandole una lacrima che le stava scorrendo sul viso. Non capiva nemmeno lui cosa stava provando, quello che era nato tra loro era qualcosa di assurdo, di bello. Qualcosa che mai avrebbe pensato di poter provare in tutta la sua vita. Era bellissima davanti a lui, e non sarebbe mai voluto uscire da quella stanza, ma doveva.
<< Perché sorridi ? >>  chiese ancora la rossa non capendo, negli occhi color ghiaccio vi leggeva le stesse cose che stava provando lei, sebbene lui sorridesse.
<< Perché quando sono con te, sono una persona migliore. Ti chiedo solo di non odiarmi, scricciolo >>  le sussurrò sulle labbra, baciandola appena. Le diede un bacio sulla fronte ed uscì da quella stanza, sapendo che ciò che aveva appena fatto era peggio di quello che avrebbe dovuto fare. Si sentiva perso. Ginny guardò la porta chiudersi con un tonfo, lo stesso che il suo cuore stava facendo. Gli aveva detto le stesse parole che le aveva detto tempo un mese prima. Non avrebbe potuto odiarlo nemmeno volendo, qualunque cosa lui avesse fatto. Aveva appena visto Draco Malfoy per come era davvero e per come lei aveva capito che fosse, sapeva che qualcosa tra loro era cambiato per sempre quel giorno, lo sentiva dentro, per questo seppe con certezza che mai avrebbe potuto odiarlo. Quando la porta si chiuse, sentì una parte del proprio cuore attraversarla, così come Draco continuando a camminare stringendo le mani a pugni, seppe di aver lasciato una parte di sé, del cuore che nemmeno pensava di avere in quella stanza.
 
 
 
 
 
 










Arrivati alla torre di astronomia Harry tirò un sospiro di sollievo, e si voltò a guardare il preside davanti a lui.
<< Sta bene, signore ? >>
<< Sto bene, Harry >>   disse piano, prima di sentire dei passi.
<< Che succede ? >>  chiese il moro osservandolo.
<< Va  a nasconderti, Harry >>
<< Ma com..>>
<< Va, e ricorda che hai promesso. Ora giurami che resterai nascosto >>
<< Signore, ma cosa..>>
<< Giura Harry >> disse Silente insistendo, e il moro annuì andando a nascondersi. Dopo qualche secondo Harry vide Draco Malfoy entrare e guardare Silente con uno strano sguardo. Silente si accarezzò la barba osservando il biondo davanti a lui, mentre Harry fissava la scena con il sangue nelle vene che pompava furiosamente.
<< Buonasera, signor Malfoy. A cosa devo la sua visita ? >>  disse il preside sorridendo.
<< Io non sorriderei al posto suo. Sa benissimo perché sono qui >> rispose il biondo alzando la bacchetta contro l’uomo, mentre Harry spalancava gli occhi.
<< Oh, si. Voldemort ti ha ordinato di uccidermi, dico bene ? >>
<< Come fa a saperlo ? >>  chiese Draco spalancando gli occhi.
<< E’ tutto l’anno che ci provi, Draco. E i tentativi sono alquanto deboli devo dire. Non hai mai avuto l’intenzione di uccidermi. Dico bene ? >>
<< Lei non sa di cosa sta parlando. Sono stato scelto >> disse ancora il biondo, con il cuore in gola, mostrando il marchio nero all’uomo.
<< So molto bene di cosa parlo. Draco, io posso aiutarti >>
<< Nessuno può aiutarmi. Devo essere io, o lui ucciderà me e la mia famiglia >>  disse il biondo accennando appena ad abbassare la bacchetta. Harry, che era rimasto nascosto aveva gli occhi spalancati, aveva sempre avuto ragione. Quella serpe era un mangiamorte. 
<< Sei sicuro che nessuno possa aiutarti, Draco ? Sono convinto che ci sia qualcuno in questa scuola che lo farebbe. Sei un bravo ragazzo, Draco, tu non vuoi fare questo >>
<< Lei non sa niente >>  ringhiò a denti stretti.
<< Ricordi le parole che ti dissi l’anno scorso nel mio ufficio ? Quando difendesti la giovane Weasley dal signor Potter ? Penso quello che dissi allora, Draco >>  continuò Silente.
<< Lei non centra niente >>  disse il biondo stavolta abbassando la bacchetta e guardando l’uomo negli occhi. Silente gli rivolse un sorriso bonario, prima di stravolgerlo completamente.
<< Non rinunciare a chi ti fa sentire così, ragazzo, sarebbe un grosso errore >>  gli disse sorridendo, mentre il biondo spalancò gli occhi. Harry non capiva che stava succedendo. Perché Silente non lo attaccava ? Perché Malfoy aveva abbassato la bacchetta ? E di che discorso parlavano ora ? Stava per uscire allo scoperto quando si sentì tirare per il braccio. Si voltò di scatto trovandosi Piton che gli fece cenno di far silenzio. Annuì e restò lì.
<< Ma guarda un po’ chi si rivede. Albus >>  disse poi una voce acuta, che si ritrovò appartenere a Bellatrix. Quando Harry la vide sentì il ghiaccio nelle vene, era colpa sua se Sirius era morto.
<< Bellatrix, da quanto tempo >>  disse il preside.
<< Non posso dire che sia un piacere >>  disse lei, poi si avvicinò a Draco strisciando come un serpente.
<< Su Draco, cosa aspetti ? Il signore oscuro sta aspettando >>  sussurrò all’orecchio del biondo che lo trovò rivoltante.
<< Non ha il coraggio di farlo >>  rise l’altro mangiamorte.
<< Posso farlo io >>  disse Piton che era appena entrato in scena facendo spalancare gli occhi ad Harry.
<< Severus >>  sussurrò Silente.
<< Sorpreso vecchio ? >>  rise sguaiata Bellatrix avvicinandosi a Piton.
<< Dovrebbe farlo il giovane Malfoy >>  disse ancora il mangiamorte con la maschera.
<< Non ha importanza. Voglio farlo da tempo, è un piacere >>  disse Severus. A Bellatrix brillarono gli occhi  a quelle parole e acconsentì. Harry rimase impietrito nel vedere Piton lanciare un Avada Kedavra a Silente, che rimase inerme, mentre cadeva giù dalla torre ormai senza vita, e con gli occhi vuoti che non dicevano nulla. Rimase immobile, con il fiato sospeso fino a che non sparirono tutti dalla torre, ma dopo la rabbia prese il sopravvento e li inseguì urlando contro Piton tutta la rabbia che aveva in corpo. Bellatrix fece saltare in aria la capanna di Hagrid e gli altri due mangiamorte lanciarono incantesimi a destra e a manca. Piton colpì lui rendendolo inerme. Chiuse gli occhi svenendo, mentre vedeva Piton e Malfoy con lo sguardo vuoto sparire in una nube nera.
 
 
 
 
 







<< Ginny >>  urlò Hermione entrando correndo nella loro stanza. La rossa alzò il viso verso la riccia con un’espressione che fece rimanere di sasso la castana, come se la rossa si aspettasse di essere chiamata da un momento all’altro.
<< Che succede ? >>  chiese scendendo dal letto e avvicinandosi all’amica.
<< Silente è morto, ed Harry è in infermeria, ma Ron lo sta portando qui. Andiamo ad aspettarlo  >>  disse Hermione con le lacrime che scorrevano copiose sul suo viso.  Ginny rimase immobile e senza respiro. Silente era morto ? Era stato Draco ? Lo stesso Draco che aveva visto lei quel giorno ? No, non poteva. Annuì distrattamente alla riccia lasciandosi condurre nella camera che il fratello condivideva con Harry e gli altri. Nella stanza c’erano Ron, Harry, Lavanda, Neville e Luna. Harry aveva il viso stravolto, ma venne travolto immediatamente dalle braccia di Hermione che lo strinse forte.
<< Mi spiace tanto, Harry >> sussurrò. Erano tutti stravolti, ma nessuno fiatava, avevano solo lacrime, tranne Ginny, ancora immobile in un  mondo a parte.
<< Cos’è successo ? >>  chiese piano Neville.
<< Siamo tornati da un posto ed eravamo sulla torre di astronomia – disse il moro pianissimo – a un certo punto Silente mi ha chiesto di nascondermi, ed io l’ho fatto. Dopo poco è arrivato Malfoy >>. Hermione spalancò gli occhi e lanciò un’occhiata a Ginny vedendola stringere con forza qualcosa che aveva al collo.
<< Malfoy ? >>  disse Ron spalancando gli occhi anche lui.
<< Si. Hanno iniziato a parlare ed è venuto fuori che Voldemort gli aveva ordinato di uccidere Silente. Gli incidenti di quest’anno erano tutte opere sue, erano diretti tutti a Silente. E non è tutto – disse prendendo un profondo respiro – è un mangiamorte, ho visto il marchio sul suo braccio. Lo è dall’estate scorsa >>
<< Ha ucciso lui Silente ? >>  chiese poi Ginny all’improvviso, ancora in trans. Tutti si voltarono a guardarla, Hermione con la paura negli occhi. Il moro scosse il capo.
<< No, non è stato lui. Silente gli ha fatto presente di un discorso che avevano avuto tempo fa e lui ha abbassato la bacchetta. Non aveva il coraggio di farlo, gliel’ho letto negli occhi, non lo avrebbe fatto >>  disse Harry. Ginny solo in quel momento sembrò tornare a respirare. Sapeva che Draco non era un assassino, gli aveva raccontato della stanza di babbani la notte di natale, e sapeva che lui non ci era riuscito. Si sentì come se l’aria tornasse nei suoi polmoni dopo secoli, e riprese il solito colore in viso.
<< Chi è stato allora ? >>  chiese a quel punto Lavanda.
<< Piton. Piton ha ucciso Silente. C’erano anche Bellatrix e altri due mangiamorte, ma non so chi erano, avevano le maschere >>
<< Come sono entrati ? >>  chiese Hermione.
<< Non lo so ancora, ma credo sia stato Malfoy a farli entrare >> disse il moro. Harry parlò ancora un po’, cercando di spiegare, ma poi venne chiamato dalla Mcgranitt e dovette andare. L’indomani ci sarebbe stato il funerale di Silente, e dopo quanto accaduto la scuola sarebbe stata chiusa con un anticipo di tre settimane.
 
 
 
 
 
 
 
 







<< Tu lo sapevi >>  disse Hermione quando si ritrovarono nella stanza da sole.
<< Si >>  rispose Ginny.
<< Da quanto ? >>
<< Da quanto cosa, Hermione ?  Sii più espressiva, lo sei sempre >>  le urlò contro facendo spalancare gli occhi della riccia. Subito dopo si rese conto di quanto aveva detto e scosse la testa con una risata isterica. Luna entrò in quel momento sedendosi accanato a Ginny e prendendole una mano.
<< Scusa, Herm, non volevo è solo che…>>
<< Va bene, lo so. >>  rispose la ragazza.
<< Stai bene ? >>  le chiese Luna.
<< Più o meno. Sapevo del marchio fin dalla notte di Natale quando abbiamo fatto pace, ma lui non voleva dovete credermi. Se si fosse rifiutato avrebbero ucciso lui e la sua famiglia, e non so cosa ha dovuto sopportare finora o cosa dovrà subire adesso >>  disse Ginny prendendosi il viso tra le mani.
<< Io ti credo – sorrise Luna – non penso affatto che sia cattivo >>
<< Ginny – sospirò Hermione – io mi fido di te, e voglio crederti. Ma per favore dimmi quello che sai perché io possa crederti davvero, senza pensare ancora a dei dubbi su di lui. Sai che ne io ne Luna ne faremo parola con nessuno di tutto ciò >>
<< Herm, ci sono cose che so, e che nessuno dovrebbe sapere, ti prego. Fidati di me, ma se ti dicessi qualcosa e venisse fuori, lui…non so cosa potrebbero fargli e io non…non voglio gli facciano del male. Non è cattivo, te lo giuro. Non avrei creduto nemmeno un secondo che potesse essere stato lui ad aver ucciso Silente, perché lo conosco e non sarebbe capace di fare qualcosa del genere >>  disse Ginny tutto d’un fiato. Ad Hermione le si strinse il cuore a vederla così, e non potè fare a meno di abbracciarla.
<< Ti credo, Ginny, e mi fido di te, ok ? >> le disse nell’abbraccio e la rossa le sorrise asciugandosi appena le lacrime che le erano scese.
<< Io l’ho visto oggi – sussurrò piano – mi ha chiesto di andare al bagno dei prefetti.  Era così strano, ti giuro non lo avevo mai visto così, Herm. Era sconvolto, disperato e sembrava così pieno di angoscia che mi ci sono sentita soffocare dentro, e non avevo mai visto tanto tormento in una persona sola. Abbiamo fatto l’amore ed è stato bellissimo, è stato talmente bello da far male, era come se ogni parte di me stesse morendo e nascendo ogni volta che mi sfiorava. Non mi ero mai sentita così, è stato una fine e un inizio. E poi…poi mi ha dato questa – disse mostrando alle due la collana, che fece spalancare loro gli occhi – e mi ha chiesto di non odiarlo, perché quando è con me lui è una persona migliore >> . Quando finì di parlare le due la stavano guardando con un sorriso luminoso.
<< Ginny, quello che hai detto è..bellissimo. Silente diceva che la guerra distrugge, ma unisce anche tanto, e credo che sia ciò che è successo a te e Draco >>  disse Hermione.
<< Ora puoi darmi una risposta alla domanda che ti ho fatto a Natale >>  disse Luna sorridendole.
<< Quale ? >>  chiese la rossa non ricordando.
<< Sei innamorata di lui, Ginny ? >>  disse la bionda con un sorriso incoraggiante. Ginny spalancò gli occhi, rendendosi conto solo in quel momento di quello che era cambiato tra loro quel giorno. La rossa annuì, piano ancora incredula di aver appena realizzato una cosa del genere, e rendendosi conto che non ci sarebbe stata altra spiegazione a ciò che sentiva. Ed era amore, amore e basta, talmente forte da toglierle la capacità di respirare  e da farle male al petto. Chissà quando lo avrebbe rivisto di nuovo, ora. Ora che sapeva.
<< Si – disse in un sussurro – io sono innamorata di lui, e l’ho capito solo oggi >> . Luna le strinse la mano, mentre Hermione l’abbracciava forte.
<< Sono così fiera di te, Gin. Non ti ho mai vista così convinta di qualcosa. Ne con Harry ne con nessuno. Ti voglio bene, qualsiasi cosa accadrà. E io sono con te. Se Draco è innocente c’è speranza, Gin. OK ?  >> Ginny la guardò con le lacrime agli occhi e l’abbraccio ancora più forte di prima.
<< Non è come Harry, lui è una cotta adolescenziale, avevo undici anni, Herm. Non sapevo nemmeno cosa fosse l’amore. L’ho capito solo oggi, solo ora cos’è, e fa dannatamene male in questo momento >>
<< Fa male anche a lui >>  disse Luna, e le due la guardarono.
<< Come ? >>  chiese la rossa confusa.
<< Ho visto come ti guarda, e il ciondolo che ti ha dato, quello che ti ha detto. Se non è amore questo allora non voglio conoscere l’amore nella vita. Anche lui è innamorato di te, Ginny >>  disse la bionda facendole spalancare gli occhi.
<< Anche io penso che Draco sia innamorato di te. Al fascino Weasley non si resiste, giusto ? >>  sorrise la riccia, facendola sorridere a sua volta.  Parlarono un altro po’ fino a che non si fece un’ora abbastanza tarda da richiedere riposo per le troppe emozioni del giorno, di dolore, di lacrime, di amore. Ginny si addormentò così, guardando fuori dalla finestra il cielo stellato, stringendo tra le mani il ciondolo che aveva al collo, come fosse la cosa più importante della sua vita.
 





Non sapeva che lontano da lì, un ragazzo dagli occhi di ghiaccio fissava il cielo allo stesso modo, appoggiato alla ringhiera della terrazza della sua stanza, mentre una mano gli stringeva la spalla.
<< Deve andare così, Draco >>
<< Lo so >>
<< C’è ancora speranza, lo sai >>  disse Blaise  << Ti avevo detto che ci saresti cascato con tutte le scarpe >>
<< Lo so, l’ho capito solo oggi, solo ora. Ho sentito che tutto stava cambiando mentre ero con lei oggi >>
<< L’hai capito, eh ? >>  sorrise il moro contento che quella testa di rapa stesse ammettendo ciò che ormai lo legava a Ginny indissolubilmente.
<< Si, Blay, l’ho capito. Mi sono innamorato di lei, contento ? Io che non sapevo nemmeno cosa fosse questa parola, e ora non voglio più staccarmene, se penso di poterla perdere, impazzisco >>
<< Anche lei è innamorata di te, Dra >>  gli disse il moro. Il biondo semplicemente sorrise alla luna.
<< Sto rinunciando a lei per non so quanto, solo per tenerla al sicuro >>.
 

 

 






Ehy Peopleeeeeeeeeeeeeee. .  . . I’m Back!
Lo so, odiatemi pure, ma devo dire che dopo tanto tempo sono soddisfatta di questo capitolo e dei progressi intrapresi dai personaggi. Ovviamente l’ultima parola spetta solo e solamente a voi!! Comunque posso finalmente dire “ Addio Maturità” liberaci tutti!!  Quindi si, ora sono libera,e la prima cosa che ho fatto è stata scrivere il capitolo…quindi u.u   Voglio tante, tantissime, belle recensioni mi raccomando, per me i vostri pareri sono importanti!! E si, anche voi lettori segreti, voglio bene anche a voi.
P.s Il titolo del capitolo è un pezzo della canzone Photograph di Ed Sheeran ( il mio Eddy), per via della collana. Detto questo, alla prossima (stavolta prima, eh !!) Baciiii
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** Heart Attack ***


Sentì qualcosa di strano solleticarle il naso e d'istinto aprì gli occhi sbattendoli un paio di volte. Si tirò su a sedere meglio sul letto trovandosi dinnanzi lo sguardo divertito di suo fratello che le sorrideva. Sbadigliò leggermente coprendosi la bocca con la mano e poi guardò Fred spalancando subito dopo gli occhi. 
<< Cosa mi hai fatto ? >>  chiese all'improvviso. 
<< Niente - sorrise quello - ti ho solo svegliato >> . Ginny lo guardò con circospezione, ma poi annuì e basta. 
<< E come mai mi hai svegliato ? >>  
<< Dobbiamo parlare >>  disse il rosso facendole abbassare di colpo il volto,emise un profondo sospiro prima di rialzare lo sguardo osservando Fred che si era seduto sul letto vicino alle sue gambe ancora coperte dal leggero lenzuolo estivo. 
<< Lo so >>  disse Ginny passandosi le mani nei capelli. 
<< Siete tornati e io ho cercato di non metterti pressione, ti ho lasciato stare da sola e non ti ho chiesto nulla. Ma sono passate due settimane,Ginny, ed Hermione non mi ha voluto accennare niente, perchè dice che è una tua scelta, e io sono d'accordo con lei. Ma sono tuo fratello e ho bisogno di sapere che stai bene,che mi racconti ciò che è accaduto. Ho ascoltato gli sproloqui di Ron ed Harry in questi giorni, ma io ti conosco,e so che non staresti così se fosse come dicono loro, quindi ho bisogno di sapere la tua versione dei fatti. Sai che mi fido di te >>  le disse Fred guardandola dritta negli occhi. Ginny annuì sentendosi capita,sapeva di poter parlare con lui,lo aveva sempre saputo. 
<< Hermione non sa tutto,e non posso dire tutto nemmeno a te,Fred >>  disse la ragazza,e il fratello chiuse gli occhi sospirando,come se si aspettasse una premessa del genere. 
<< Lo immaginavo -ridacchiò il rosso- che ne dici di provare a spiegarmi con calma quello che vuoi ? Magari dall'inizio,perchè credo di aver perso qualche passaggio fondamentale di tutta la storia >>. Dicendolo Fred si era spostato sdraiandosi accanto alla sorella,entrambi con la schiena poggiata alla testata del letto e le gambe stese sul materazzo. Ginny gli sorrise,e lo fece. Gli raccontò tutto,degli strani sguardi all'inizio della scuola quasi due anni prima,degli strani e furtivi incontri per il castello,del primo bacio sulla torre d'astronomia,e poi delle litigate con Harry e della scusa in pozione per passare del tempo assieme senza destare sospetti. Fred annuiva,ricordando anche lui piano e collegando le cose tra loro. Ginny continuò,parlò della sorpresa in sala grande coi petali,dei continui incontri,e di un rapporto che iniziava piano piano a cambiare,a diventare qualcosa di indefinito ma bello,da cui non era possibile tirarsi indietro perchè senza saperlo ci eri già dentro. Gli raccontò di come fu strana l'estate prima il non vederlo,e di come fosse stato ancora più difficile il ritorno a scuola di quello stesso anno, in cui per i primi mesi sembrava essere tornato quello di prima,scostante,freddo,come se non fosse nemmeno più lui. Lei sapeva che qualcosa non andava,lo aveva capito benissimo per questo a Natale era rimasta a scuola,voleva capire. Non disse esplicitamente a Fred di essere stata a letto con Draco la notte di Natale,ma dalla faccia del fratello capì che il ragazzo aveva capito benissimo,sebbene non avesse fatto alcun commento in merito. Da quella notte lei sapeva del marchio,ma disse lui le stesse cose che aveva detto ad Hermione e Luna due settimane prima,Draco non voleva quello e stava soffrendo, lei lo sapeva. Gli raccontò dei mesi restanti della scuola,fino a quello stesso giorno in cui le aveva dato la collana che portava al collo. Quando concluse,Fred rimase in silenzio per una manciata di secondi,e per un attimo aveva temuto il peggio. 
<< Avevo capito fosse un suo regalo >>  disse poi all'improvviso,spezzando il silenzio surreale che si era creato. 
<< Lo stile è quello >>  sorrise lei. 
<< Ti sta bene,e non te ne separi mai >>  disse ancora il fratello,al che lei annuì. 
<< Io non mi arrabbierò se è quello che stai pensando - sospirò Fred- ti ho dato il mio appoggio pur sapendo pochissimo in tutto questo tempo perchè mi fido di te. Ora che mi hai raccontato tutto,credo di poter avere fiducia anche in lui,almeno da come mi hai detto che ti tratta,e finchè ti tratta bene,è ok. Avevo capito che era una cosa seria già da un pò, ma quando sono venuto a trovarvi a scuola qualche mese fa,e tu sei andata via con lui,ho capito che la cosa era più seria di quel che credevo,quando l'ho guardato negli occhi ho capito che non ti avrebbe mai fatto del male,era persino sorpreso che tu ti avicinassi a lui con me lì. Ho capito benissimo che il vostro rapporto è andato oltre i vestiti - disse il rosso facendo arrossire la sorella all'inverosimile e ridacchiando- ma non ho intenzione di farti una predica,perchè non sono Ron o papà,e poi credo tu sia abbastanza grande da decidere da sola queste cose,quindi questo discorso lo chiudiamo qua >> 
<< Dio Mio >>  sussurrò Ginny prendendosi il viso tra le mani per nascondere il rossore,mentre Fred rideva ancora. 
<< Per quanto riguarda il resto,so che non mi hai detto tutto e so che è perchè non vuoi che accada qualcosa a lui,e lo capisco,io farei lo stesso per Hermione,quindi va bene così. Quello che voglio sapere è come ti senti tu adesso >> 
<< Vuoi sapere come mi sento ? Mi sento come se fossi in una bolla fuori dal mondo e stessi soffocando pian piano senza accorgermene. E' successo tutto così in fretta che nemmeno me ne sono resa conto. Questa situazione va avanti da quasi due anni e io... >>  disse piano la rossa. 
<< E tu ? >>  
<< E io mi sento scoppiare,ho la testa piena di pensieri e di catastrofi perchè ho paura possa accaddere qualcosa da un momento all'altro. Quasi due anni,Fred,e io....io mi sono innamorata di lui,così lentamente da non poterci fare caso. Mi sono innamorata di Draco Malfoy,e ancora non riesco a crederci,mi sembra talmente surreale da chiedermi se tutto questo è reale o sto solo sognando,e la cosa più assurda in tutta questa storia sai qual è ? E' che me ne sono accorta solamente quel giorno,quando lui è andato via >>  disse Ginny tutto d'un fiato. Fred l'abbracciò forte facendole poggiare il viso contro la sua spalla. 
<< Ehi -le disse piano- andrà tutto bene. Lo rivedrai,ok ? >> 
<< Perchè non sei arrabbiato ? Ho sempre pensato che finora non mi hai mai detto nulla in proposito perchè credevi che alla fine avrei ceduto,magari pensando fosse un capriccio. Sai,con tutti i casini della nostra famiglia con la sua e...>> 
<< Non sono arrabbiato perchè quando quella volta si sedette al tavolo di grifondoro e io cacciai Harry, sai cosa vidi nei suoi occhi ? >>  chiese il fratello carezzandole piano la testa. Ginny scosse il volto e lui le sorrise. 
<< Ho visto determinazione e protezione. E qualche mese fa invece,ho visto come ti ha guardata. Ti guardava come io guardo Hermione, e ciò mi è bastato a sapere che andava bene,che va bene >> 
<< Dici sul serio ? >>  chiese Ginny guardandolo negli occhi. 
<< Sono tuo fratello. Se non ci credessi davvero sarei già andanto a pestarlo per aver messo le sue mani addosso a mia sorella, ma sono qui,quindi questo è quanto. Andrà bene,Gin,lo sento. Lo rivedrai e tutto questo casino si sistemerà,fidati di me. Lo vedo che sei innamorata di lui,e so che è lo stesso o non starei qui a parlare con te. Mi sono dovuto ricredere su Draco Malfoy e non me ne pento vedendo come ti ha reso. Sei cresciuta,sei maturata. Non mi meraviglio che gli hai fatto perdere la sua testa ossigenata >>  rise Fred. 
<< Non è ossigenato >>  disse Ginny dandogli un pugno sulla spalla. 
<< Non so, un giorno glielo chiederò >>  disse ancora il ragazzo. 
<< Sono sicura che si infurierà a morte >>  disse Ginny ridendo. Il fratello la tirò a se stringendola e lei mise la testa sulla sua spalla. 
<< Non so che avrei fatto senza di te, probabilmente qualche altro giorno e avrei dato di matto >>  sussurrò poi. 
<< Se è ciò che vuoi davvero,io sono con te. Sarò con te,fino alla fine >>  le disse Fred guardandola serio negli occhi,e Ginny annuì stringendolo in un abbraccio stritola-ossa. 
<< Non credevo di poter provare qualcosa così >>  ammise lei. 
<< Se c'è una cosa che so è proprio questa. Guarda me, non sapevo cosa fosse l'amore prima di Hermione,e guarda adesso. Credo che Malfoy sia come me su questo. Quindi sono sicuro che tiene a te >> 
<< Avevo sempre creduto che l'amore fosse il sogno di ogni bambina con il proprio principe azzurro. Avevo creduto fosse Harry,sai com'è, avevo undici anni. Poi è arrivato lui,e tutte le mie certezze e convinzioni sono crollate >> disse scostandosi i capelli di lato. 
<< Sentirti parlare così mi fa capire quanto tu non sia più una bambina. Sei sempre la mia sorellina preferita >> 
<< Sono l'unica sorella che hai,Fred >>  disse lei a mo di rimprovero. 
<< Lo saresti in ogni caso. Quindi, spero che Malfoy sappia quel che fa con te, o se la vedrà con me >>  rise lui. 
<< Scometto suderebbe freddo >>  ridacchiò lei. Fred si alzò dal letto ridendo ancora.
<< Per ogni cosa,sai che io sono qui. Sono con te,ok ? >>  le disse arruffandole i capelli. Ginny annuì con un sorriso. 
<< Grazie,Freddie. Di tutto >>  gli disse,e il fratello le baciò il capo prima di uscire dalla sua stanza lanciandole un ultimo occhiolino. Ginny sospirò non appena la porta si chiuse. Era felice di aver parlato con Fred,adorava suo fratello e sapeva che di lui poteva fidarsi ciecamente,gli avrebbe affidato la vita. Si lasciò cadere di nuovo sul letto sorridendo,si sentiva molto più leggera ora,aver passato un paio d'ore a parlare con suo fratello aveva sortito il suo effetto. D'istinto portò una mano a carezzare il ciondolo che aveva al collo e sorrise chiudendo gli occhi. 











<< Dio, non mangiavo così da una vita >> disse Ron sprofondando sul dondolo della veranda e portandosi una mano sullo stomaco. 
<< Ron,tu mangi così tutti i giorni >>  disse Hermione scoccandogli un'occhiata che fece ridere Harry. 
<< Ha ragione >>  disse il moro per difendersi dallo sguardo dell'amico. 
<< La cucina della mamma è un'altra cosa >>  si giustificò il rosso tornando a posare il capo all'indietro per godersi la leggera brezza estiva. 
<< Harry - disse poi Hermione- dobbiamo parlare di quella cosa >>  
<< Adesso ? >>  disse il moro. 
<< Si,adesso. Prima che tu faccia qualche sciocchezza. Dobbiamo decidere cosa fare,come muoverci e quando farlo >> 
<< Non sarà una cosa facile,e io non voglio chiedervi questo >>  disse Harry. 
<< Non puoi evitarlo,amico >>  sorrise Ron. 
<< Hermione,sarà pericoloso. Tu hai Fred,che tra l'altro mi odia già,non vorrei peggiorare la situazione se ti succedesse qualcosa. E tu,Ron. Tu hai Lavanda. Non pensate a loro ? >>  cercò di convincerli il ragazzo occhialuto. 
<< E' a loro che pensiamo,Harry. Ho paura,ho una tremenda paura di tutto questo,ma se non facessi qualcosa mi sentirei anche peggio. Sei mio amico,Harry,non posso lasciarti da solo in questo >>  disse la riccia portandosi all'altezza dei due. 
<< Hermione ha ragione,Harry. Lavanda e mio fratello capiranno. Non ti lasciamo da solo,non in questo. Non dopo tutto quello che abbiamo passato >>  disse Ron dando manforte all'amica che gli rivolse un sorriso. Harry li guardò capendo che non si sarebbero arresi e alla fine annuì facendoli sorridere. Hermione l'abbracciò,mentre Ron gli diede una pacca sulla spalla. Cambiarono discorso per distrarsi,tutto quello sarebbe venuto dopo,non era ancora ora. 
<< Ragazzi,non potete immaginare che splendida notizia >>  urlò Molly uscendo in veranda. 
<< Che succede ? >>  chiese Ron. 
<< Bill e Fleur si sposano. Dobbiamo organizzare il matrimonio >>  disse la signora Weasley felice.
<< Wow >>  disse Hermione << Così presto ? >> 
<< Che vuoi che ti dica,cara. Credo che questa situazione renda tutti un pò più su di giri >>  
<< E quando ci sarebbe il matrimonio ? >>  chiese Harry. 
<< Tra un mese. Dobbiamo sbrigarci >>  disse Molly rientrando in casa << Ognuno avrà un suo compito >>  disse poi con il suo solito cipiglio che fece sbiancare Ron. 
<< Potrei invitare Lavanda >>  disse Ron ai due amici che annuirono contenti,mentre la voce della signora Weasley arrivò al figlio forte e chiara per far si che sentisse. 
<< Sarebbe ora che mi presentassi quella povera ragazza,Ronald >>. Ron deglutì facendo ridacchiare Harry che si alzò dal dondolo. 
<< Miseriaccia. Sarà imbarazzante >> 
<< Ti ho sentito! >>  urlò Molly,e a quel punto Hermione non trattenne le risate guardando la faccia dell'amico.  Harry rientrò dicendo di dover mandare una lettera a Neville per chiedergli delle cose, mentre Hermione e Ron si allontanarono piano in giardino continuando a chiacchierare finchè non si fermarono tra l'erba e il ragazzo emise un sospiro. 
<< Sai che Fred non capirà >>  disse il rosso facendo spalancare gli occhi della ragazza. 
<< Come ? >>  disse lei fingendo di non capire. Ron si passò una mano tra i capelli guardandola. 
<< Herm,lo so che posso sembrare un pò tonto a volte,ma conosco mio fratello e lo conosci bene anche tu. Fred si innervosisce se sa di non avere il controllo,e credimi,lui non capirà. Andrà su tutte le furie >> 
<< Lo so,Ron. Hai ragione,conosco tuo fratello talmente bene da sapere cosa accaddrà,ma non posso e non voglio tirarmi indietro. Non posso abbandonare Harry,e non voglio nemmeno che lui se la prenda perchè voglio bene a un amico >> 
<< Hermione,sai che il problema non è voler bene ad Harry. Il problema è che noi potremmo morire,partiremo e non sappiamo se torneremo oppure no. So esattamente come si sentirà Fred quando glielo dirai. Potrebbe dire qualunque cosa per convincerti a restare >>  l'avvertì il rosso. 
<< Preferisco che mi odi piuttosto che saperlo morto. Io devo andare,noi dobbiamo andare,Ron. Non cambierò idea >>  disse Hermione passandosi una ciocca dietro l'orecchio. 
<< Lo so che non cambierai idea,ma ricordo anche come stava mio fratello dopo l'attacco al ministero lo scorso anno,quindi non andarci giù pesante,ok ? Ricordati come si è sentito quella volta,perchè quando glielo dirai sarà la prima cosa che penserà. Io con Lavanda lo avrei fatto. So che quando glielo dirò a lei verrà in mente il momento in cui mi hanno avvelenato,quindi....>>  disse il ragazzo. Hermione gli rivolse un sorriso sincero e l'abbracciò,sapeva che aveva ragione,mai come in quel momento. 











<< Quando vi sposate tu e Angelina ? Glielo hai chiesto un anno fa ormai >>  disse Ginny mentre erano tutti seduti a tavola. Ormai la notizia del matrimonio tra Bill e Fleur aveva conquistato l'attenzione di tutti. 
<< Beh,visto che hai tirato fuori l'argomento,io e Angy ne abbiamo parlato qualche giorno fa >>  disse George. Molly si voltò a guardarlo in attesa di spiegazioni. 
<< Avevamo pensato anche noi di farlo quest'estate,insomma l'appartamento sopra il negozio è vuoto e possiamo arredarlo in poco tempo. Sempre se per te va bene >>  continuò il ragazzo voltandosi verso il gemello. 
<< Prendilo come mio regalo di nozze,fratellino >>  gli sorrise Fred abbracciandolo. 
<< In Estate ? >> chiese ancora la madre. 
<< Si,beh,mi chiedevo...se per Bill e Fleur va bene,potremmo organizzare due cerimonie per lo stesso giorno. Sarebbe inutile farne un'altra a un paio di settimane di distanza >> 
<< Non credo che  a tuo fratello possa dispiacere >> disse Arthur. 
<< Devi chiederlo a  lui però >>  gli disse la madre minacciandolo con il mestolo. 
<< Dopo gli mando una lettera,e avverto anche Angelina >> disse George. Ginny saltò dalla sedia abbracciando il fratello.
<< Che bello ti sposi anche tu! Non vedo l'ora di accompagnare Angelina a provare il vestito. Oh mio Dio, sono due matrimoni tra un mese, mamma dobbiamo preparare gli inviti >>   urlò Ginny,mentre tutti la guardavano stralunati. 
<< Vado ad invitare Luna già ora >>  disse poi schizzando su per le scale. 
<< Da dove ha tirato fuori tutta quell'energia ? >>  chiese poi Molly. 
<< E' solo molto allegra >>  disse Fred per poi portare il discorso lontano dalla sorella,continuando a prendere in giro George per il matrimonio. Molly guardò di nuovo le scale dove Ginny era sparita,prima di ritornare a immettersi nel discorso. 
<< Miseriaccia,due di voi che si sposano in un colpo solo. Mi sento tirato fuori >>  disse poi Ron. 
<< Per te c'è tempo >>  disse la madre ammonendolo con uno sguardo. 
<< Non stavo pensando di sposarmi ora,mamma. E dubito avrò tempo per pensare a questo >>  disse il rosso. 
<< Che intendi ? >>  investigò Fred,ma prima che il rosso aprisse bocca Hermione gli tirò un calcio negli stinchi che lo fece urlare dal dolore. 
<< Ops,scusa Ron >>  disse la ragazza sorridendo. 
<< Sisi,certo,scusa >>  continuò il ragazzo massaggiandosi la parte lesa. Merlino,se faceva male. Fred intanto aveva scoccato un'occhiata alla sua ragazza,c'era qualcosa che non tornava,e lo sguardo basso di Harry glielo confermava eccome. 
<< Tutto ok ? >>  chiese Fred. 
<< Certo >>  gli sorrise Hermione,cercando di ignorare i mugolii di Ron che si lamentava ancora. 
<< Bene - disse Arthur - non ci resta che aspettare la risposta di Bill e potremmo iniziare ad organizzare il tutto >> 
<< D'accordo,allora vado ad avvertirlo >>  confermò George alzandosi dal tavolo e andando al piano di sopra. 
<< Harry caro, va tutto bene ? Non hai quasi toccato cibo >>  disse Molly apprensiva. 
<< E' tutto ok,signora Weasley. Solo, non mi sento molto bene. Credo che andrò a letto >>  disse Harry e la donna gli sorrise amorevole annuendo d'accordo.  











Alla fine pian piano tutti si alzarono e ognuno si dedicò a qualcosa di diverso. Hermione aiutò Molly a sparecchiare la tavola e poi si spostò nel salone,dove Fred era seduto su una poltrona a giocare a scacchi con Ron. Ovviamente stava perdendo,Ron era davvero in gamba in quel gioco,ma Fred lo stava accontentando solo perchè aspettava lei. Appena la vide le sorrise e Ron capì che la partita era finita,si dichiarò vincitore prima di avviarsi alle scale per raggiungere Harry in camera loro. Fred si avvicinò piano a lei sorridendole come sempre,quei sorrisi che le facevano accelerare i battiti in maniera assurda,pensava che un giorno quel cuore le sarebbe uscito dal petto per scontrarsi con quello del ragazzo. 
<< Andiamo ? >>  le chiese porgendole la mano. Hermione lo fissò curiosa,ma annuì afferrandola e si fece guidare da Fred che dopo aver aperto la porta e richiusa la stessa iniziarono a camminare per il giardino. La sera era inoltrata,dovevano essere le dieci circa,ma l'aria fresca rendeva la passeggiata piacevole. Stavano in silenzio ed Hermione non gli chiese dove la stesse portando,si sarebbe lasciata trascinare ovunque purchè Fred fosse stato con lei. Quando però capì che la stava portando al loro albero,al grande salice,non potè evitare che un sorriso le spuntasse sul volto. Fred si fermò sotto l'albero e tirandola a se le mise una mano sul viso prendendo a baciarla con calma,piano,come il vento leggero che si era alzato. Hermione si lasciò andare a quel bacio così bello da far invidia a tutti,ma poi piano si sentì strana. Aveva d'improvviso paura,paura che quello potesse essere l'ultimo. Non sapeva da dove saltasse fuori quella paura improvvisa,ma non potè evitare a quella sensazione di impossessarsi di lei. Fred parve accorgersi di qualcosa perchè lentamente si staccò guardandola negli occhi. 
<< Sei sicura che va tutto bene ? >>  le chiese in un sussurro. Lei annuì cercando di sorridere,ma il rosso non si fece ingannare,la conosceva fin troppo bene. 
<< Non mentirmi,Mione. Ti conosco >>  disse il ragazzo scrutandola. Hermione si morse il labbro inferiore quasi a sanguinare e il rosso alzò un sopracciglio vedendola così nervosa. Nemmeno all'inizio della loro storia l'aveva vista in quello stato e la cosa non lo convinceva. 
<< Ora mi sto preoccupando,sai ? Hai dato un calcio a Ron prima,quindi non è per Ginny che stai così perchè Ron non sa nulla e io ho parlato con lei, mi ha raccontato tutto e so che te l'ha detto,quindi che diavolo succede ? >>  disse il ragazzo guardandola serio. 
<< E' per Harry - disse in un sospiro - deve fare una cosa. Silente gli ha assegnato questo compito,ed è difficile e pericoloso e...>> 
<< E' questo ? Sei preoccupata per lui ? >> sorrise Fred. 
<< Si,ma non è solo questo. Io...Dio non so come dirlo >>  sussurrò passandosi le mani sul viso con un'espressione più nervosa e preoccupata di prima. 
<< Ok,che succede ? >>  disse Fred scostandole le mani dal viso per poterla guardare,questa cosa iniziava a non piacergli. 
<< Non posso abbandonarlo -si decise a parlare alla fine- non potrei mai >> 
<< Herm,che stai cercando di dirmi ? >> 
<< Quello che Silente ha chiesto ad Harry è pericoloso,difficile,probabilmente ci vorranno mesi per portare a termine tutto questo,e bisogna avere un piano efficiente per restare nell'ombra e non dare nell'occhio,e io...>> 
<< Mesi ? Ombra ? Di che stai parlando ? >> la frenò il rosso. Hermione aveva paura,glielo si leggeva negli occhi,e a Fred la piega che stava prendendo la situazione non piaceva per niente. 
<< Io e Ron dobbiamo andare con lui, è l'unico modo per...>> 
<< Che cosa ? Stai scherzando,vero ? Dimmi che non hai appena detto quello che penso >>  disse Fred spalancando gli occhi e le braccia. 
<< Non posso abbandonarlo,Fred. E' il mio migliore amico,ha bisogno di me e Ron non può farcela da solo,è pericoloso >> cercò di spiegarsi lei, ma il ragazzo non la fece finire. 
<< E' proprio questo il punto. Non lascierò che tu ti lanci in una missione suicida solo per fare l'eroina. Sei completamente impazzita ? >> 
<< Non voglio fare l'eroina. Voglio aiutare,Harry,devo farlo >> 
<< Ti senti quando parli ? Hai parlato di mesi,Hermione. E io che dovrei fare,eh ? Stare qui ad aspettare la notizia della tua morte per qualche falla nel piano ? >> urlò lui. 
<< Non deve andare così per forza >>  provò la riccia. 
<< E come deve andare,eh ? Sentiamo. Sparirai per mesi,senza che io possa sapere se tu stai bene o no. Nel mentre potrebbe scoppiare una guerra e io sarò lontano e non potrò controllare che va tutto bene,che tu stai bene >>  disse duro il rosso. 
<< La guerra è vicina,Fred,lo so. Ma non deve succedere domani >> disse Hermione cercando di toccargli il braccio,ma lui si scansò. 
<< Sai qual è la verità ? E' che sei solo un egoista che non se ne frega nulla di me! Se ti importasse non avresti mai preso in considerazione tutta questa storia >>  disse facendo due passi indietro. Hermione spalancò gli occhi a quelle parole,sentendosi ferita più che mai. 
<< Come puoi dirmi questo ? Io, che ho messo in gioco me stessa per te. Ho cambiato il modo di vedere le cose,sono cambiata io. Come puoi darmi dell'egoista per voler aiutare il mio migliore amico ? >>  urlò la ragazza con le lacrime agli occhi. 
<< E' questo il problema,Hermione. Lui è un tuo amico,io sono il tuo fidanzato,sono quello innamorato di te che è completamente cambiato per poter stare con te. Sono io che ho rinnegato me stesso e quello che ero solo per farti capire che potevo essere alla tua altezza. Tutto perchè ti amo. Ho promesso che non ti avrei lasciato più andare via da me mentre eri in quel fottuto letto d'ospedale l'anno scorso proprio a causa di un'impresa suicida,e mi hai promesso che non avresti più fatto una cosa del genere. Come dovrei sentirmi ? Mi sento tradito,ecco come mi sento in questo momento >>  urlò fuori di se dando un pugno contro il tronco dell'albero facendosi male,ma stringendo i denti per non emettere alcun suono. 
<< Non puoi dire sul serio >> sussurrò lei scuotendo il capo e cercando di asciugarsi le lacrime. 
<< Quando ti ho dato quello a Natale,l'ho fatto perchè sapevo esattamente cosa volevo nella mia vita,e volevo te,voglio te -disse indicando l'anello che la ragazza portava al dito- te lo chiedo per l'ultima volta. Siamo sotto il nostro albero,dove tutto è iniziato quando ho notato per la prima volta quanto fossero belli e intensi i tuoi occhi,siamo dove abbiamo fatto l'amore la prima volta. Quest'albero,questo posto,sa di noi,sa di quello che siamo,di quello che proviamo. Te lo chiedo per l'ultima volta,per tutto quello che c'è qui. Non andare >>  disse Fred emettendo un profondo sospiro. Hermione lo guardò sconvolta,le lacrime che non smettevano di scendere. Non poteva farle quello,non poteva metterla davanti a tutto quello e aspettarsi che lei potesse sul serio scegliere. Non poteva abbandonare Harry,c'era dentro da anni,ma non poteva nemmeno perdere lui. Sarebbe stata l'unica cosa che l'avrebbe fatta resistere durante tutto quello che l'aspettava. 
<< Non puoi farmi questo >>  sussurrò lei con lo sguardo perso. Fred si avvicinò piano prendendole il volto tra le mani e poggiando la fronte contro la sua. 
<< Quando ti ho dato quell'anello non ti ho fatto quella domanda,perchè non volevo metterti pressione. Non intendo farlo nemmeno ora. Ma se credi in quello che significa come ci credo io,allora non andare. Non farlo >> 
<< Io devo,lo sai >>  disse lei continuando a piangere. Sentì le mani del ragazzo sul suo viso tremare appena. 
<< Sapevo cosa volevo prima di ora -disse lui- adesso non lo so più cosa voglio. Fai quello che vuoi >>. Si staccò cercando di oltrepassarla, ma Hermione lo afferrò per il braccio tirandolo indietro. 
<< No,Fred. Aspetta non puoi, tu...>> 
<< Come ho detto fa quello che vuoi. Non mi riguarda più >>  disse durò staccandosi di colpo e andando via mentre richiamava con un Accio la sua scopa. Hermione lo vide allontanarsi senza poter far nulla. Come poteva essere passata da ragazza che sapeva cosa voleva e aveva tutto quello che le serviva per essere felice, a ragazza abbandonata che ha perso ogni cosa. Si sentiva vuota. Pianse,ancora. Si lasciò cadere lungo il tronco,mentre singhiozzava forte,aveva un vuoto nello stomaco e un dolore al petto che sembrava risucchiarla. L'unica cosa che avrebbe voluto in quel momento era che Fred tornasse indietro e la stringesse forte dicendole che andava tutto bene,che non importava nulla perchè loro erano più forti. Quell'albero stava diventando pieno di pessimi ricordi in quel momento,e odiava tutto quello. Aspettò per minuti interi che divennero ore,forse nemmeno lei sapeva più quanto tempo fosse passato,voleva solo che lui tornasse. Ma il ragazzo non lo fece,non tornò. Non quella notte. 






 








<< Stai bene ? >>  gli chiese piano Ginny,e lui scosse la testa. 
<< Non molto >>  disse solo. 
<< Sono passati due giorni,Fred. Hermione è distrutta,tu sei distrutto. Hanno capito tutti che è successo qualcosa di brutto. Avete sorriso a stento quando George ha confermato che ci saranno due cerimonie >>  riprese il discorso Ginny. 
<< Non ho voglia di parlarne ora,Ginny >> 
<< Lo so come ti senti,ok ? Ma la mamma è preoccupata. Non sembri nemmeno più tu >> insistette ancora la sorella. Lui emise un sospiro pesante,e poi si decise a guardarla. 
<< D'accordo. Parliamo >>  disse alla fine. 
<< Cos'è successo ? Hermione non mi dice niente,scuote la testa e cambia discorso >>  disse la ragazza. 
<< Non ti ha detto nulla ? Bene,ha paura che tu dia ragione a me >> 
<< Non è vero. Sei mio fratello e lei la mia migliore amica,ma do ragione solo a chi ritengo l'abbia >> 
<< Risparmiati la fatica perchè ho ragione io >>  disse Fred scuotendo la testa. 
<< Dimmi che è successo >>  
<< Abbiamo litigato >>  
<< Questo l'hanno capito tutti,Freddie >>  ridacchiò Ginny. 
<< Lo so,ma è diverso stavolta >> 
<< Diverso come ? >> provò a capire la sorella. 
<< Non so se torneremo insieme,Ginny. Ecco in cosa è diverso. Io non posso farcela in questo modo,ok ? E' tutto un tale casino >> disse esasperato passandosi una mano nei capelli. Ginny spalancò gli occhi a quelle parole,non credeva il fratello potesse dire qualcosa del genere. 
<< Che vuol dire che non sai se tornerete assieme ? Sei impazzito ? Tu la ami,vi amate da impazzire non potete non stare assieme. Insomma che diav..>> 
<< Non è così semplice,Gin. Lei,merlino,non so come dirlo - cercò di prendere un respiro - lei dovrà partire. Non so cosa sta succedendo,ma Silente quella notte ha affidato una missione ad Harry, e Ron ed Hermione andranno con lui >> 
<< Che cosa ? >>  urlò la ragazza. 
<< Già,e indovina un pò ? Mi ha sganciato la bomba come nulla fosse,imponendomelo tra l'altro. Insomma,stiamo assieme da un anno e mezzo,Ginny. Non può pretendere che io sia solo una persona da informare della cosa dopo aver preso una tale decisione. Avrebbe dovuto parlarne con me prima,ascoltare il mio parere. Non l'ha fatto,è venuta lì e mi ha detto che era così >> 
<< Tu saresti stato contrario in ogni caso >>  fece presente la sorella incrociando le braccia al petto. 
<< Puoi biasimarmi dopo quello che è successo l'anno scorso ? Stava morendo,e lei che fa ? Si lancia in un'altra impresa suicida! Aveva promesso che non l'avrebbe più fatto >> continuò esasperato il fratello,e Ginny lo guardò dispiaciuta. Lo capiva,ma capiva anche Hermione.  Vederla distrutta le faceva male,ma vedere Fred in quello stato era molto peggio. Non sorrideva,non rideva. Credeva che se solo avesse aperto bocca sarebbe esploso davanti a tutti,e quindi evitava semplicemente l'argomento. Sospirò posandogli una mano sulla spalla. 
<< Lo so come ti senti,lo capisco più di quanto credi. Hermione si sente responsabile di Harry e Ron,lo sai anche tu. Ci è dentro da quando aveva undici anni,e non può abbandonarli come niente fosse. Capisco anche te,credimi. Se dovessi rivivere quella notte - disse chiudendo gli occhi e stringendoli - mentirei se dicessi che non avrei voglia di afferrare Draco per la mano e non lasciarlo andare con tutte le mie forze. Ma so di non poter tornare indietro,e so che non avrei potuto fare nulla per convincerlo,perchè lui aveva già deciso,semplicemente perchè sapeva che doveva andare in quel modo. Mi hai detto che sarebbe andato tutto bene qualche giorno fa,e io ti dico lo stesso ora,Fred. Lo so che andrà bene >> 
<< Quando parli così mi fai sentire come avessi dodici anni >>  disse facendola sorridere. 
<< Lo sai anche tu che doveva andare così,ma non puoi buttare tutto al vento >> disse ancora la rossa.
<< C'è una cosa che non ti ho chiesto l'altro giorno >> 
<< Cosa ? >> 
<< Ti ho chiesto come stavi,ma non ti ho chiesto come stavi facendo ad affrontare tutto questo. Sai,lo stare a una così grande distanza senza nemmeno un contatto,io non so se posso fare lo stesso >> cercò di spiegarsi il rosso. 
<< La verità  è che non faccio altro che pensare a lui,guardo questa collana per ricordarmi che è tutto reale,è accaduto davvero,e non vedo l'ora che passino questi mesi. Ho paura anch'io. Non so se lo rivedrò a Settembre,e il pensiero che potrebbe davvero essere così mi fa sentire male e sola,quindi cerco di pensare a tutto quello che ho passato con lui,a quel giorno,al modo in cui mi ha guardata. Mi ha fatto capire che se tutto andasse bene,forse c'è speranza anche per noi. Non parla mai di quello che prova,ma quando si lascia andare capisci subito che non mentirebbe mai e quindi ti da la certezza che è vero,è reale. Non ti dirò che basta pensarci per stare meglio. Io sento che vivo in una bolla di sapone,che cammino costantemente sull'orlo del baratro perchè ho una fottuta paura di non rivederlo più e di aver capito di amarlo quando era andato via, e  se  non dovessi più vederlo,io non potrò mai dirglielo. Ne morirei e potrei scoppiare da un momento all'altro,non so cosa mi tiene ferma anche adesso. Forse è solo la consapevolezza che mi da questa collana >>  disse Ginny poggiando la testa sulla spalla del fratello e guardando in avanti. Quando terminò Fred le sorrise guardandola negli occhi e poi la strinse a se dandole un bacio sulla testa. Stettero così per minuti interi prima che Ginny si voltò a guardarlo di nuovo. 
<< Ron ed Harry non permetterebbero mai che le accaddesse qualcosa,lo sai >> 
<< Lo so. Ma non so se sono coraggioso come te nell'affrontare una cosa così >>  disse lui. 
<< Disturbo ? >>  chiese poi una voce apparendo alle spalle dei due sul retro del giardino. 
<< Non disturbi mai >>  disse Fred al fratello. 
<< Tutto bene ? Non hai voluto dirmi nulla >>  disse George avvicinandosi ai due. 
<< Si,Georgie,è tutto ok >>  rispose Fred. L'altro sospirò,sapendo che cavargli una lettera dalla bocca sarebbe stato impossibile. Gli faceva male non poter parlare con il gemello,loro si dicevano tutto. 
<< Io rientro. Fred - lo chiamò Ginny - dovresti parlargli >>. E Fred seppe che si riferiva sia al gemello che ad Hermione. Quando Ginny rientrò,Fred si voltò verso il gemello e gli fece il suo classico sorrisino. 
<< Ti va un giretto ? >>  chiese mentre richiamava la sua scopa. 
<< Puoi giurarci >>  disse George facendo altrettanto,contento che il fratello avesse deciso di raccontargli tutto. 














<< Che succede ? Mi hai fatto chiamare ? >>  disse Blaise entrando in camera sua come un fulmine. 
<< Si,devo parlarti >>  disse Draco. 
<< Che è successo ? >> 
<< Ho parlato con mio padre - disse il biondo - forse mi lasciano tornare a scuola a settembre,ma non so se subito >> 
<< E' fantastico >>  disse il moro dandogli una pacca sulla spalla,ma vedendo che l'amico non annuiva aveva intuito che ci fosse altro. 
<< Ok,spara. Che hai saputo ? >>  continuò Blaise. 
<< Attaccheranno >>  disse solo. 
<< Quando ? Chi,che cosa ? >> 
<< I Weasley >>  rispose il biondo. 
<< Oh,no! Non di nuovo,Dra. Stavolta non puoi rischiare o ci rimetti la pelle >>  disse subito il ragazzo capendo le intenzioni del biondo. 
<< Lo so,ma ho bisogno di sapere che starà bene. Devi aiutarmi >> 
<< Ok,troveremo qualcosa. Ma adesso dimmi perchè >> 
<< A quanto pare Potter è lì e non se ne andrà per tutta l'estate quindi vogliono lanciare un forte avvertimento >> 
<< Quando ? >> 
<< Tra un mese >> 
<< Maledizione. Non so come aiutarti,è impossibile che Ginny non sia in casa tra un mese >> 
<< Perchè ? Cosa c'è ora ? >>  disse esasperato il biondo. 
<< C'è il matrimonio di suo fratello,o meglio dei fratelli >> 
<< Dannazione >>  disse il biondo alzandosi e passandosi una mano tra i capelli arruffandoseli,cosa che odiava. 
<< Troveremo un modo,Dra. Ma forse è il momento che tu ampli i tuoi aiuti >> 
<< Che intendi ? >> 
<< Io e Piton lo sappiamo,ma ci serve qualcun altro >>  disse il moro. 
<< Non posso dirglielo >>  disse subito Draco capendo immediatamente a chi si riferisse l'amico. 
<< Ti tocca,Dra,lo sai anche tu. Non possiamo chiedere ad altri >> gli disse Blaise mettendogli una mano sulla spalla. Il biondo annuì passandosi le mani sul viso e poi chiamò un elfo che apparve subito. 
<< Mi ha chiamato,signore ? >> 
<< Si,Trino >> 
<< Come posso servirla,signore ? >>  chiese l'elfo. 
<< Devi chiamare mia madre >>  disse il biondo. 




 








Stavolta ho fatto presto!!! Ammettetelo che non ci credete nemmeno voi. Nemmeno io,forse. Anyway.  .  . voglio tante belle recensioni,anche perchè entriamo nella parte "viva" della storia,quella che si avvicina pian piano al gran finale. Ma tranquilli, ci vuole ancora un pò.  Per ora,fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo e delle cose che sono accadute,dei personaggi che iniziano ad entrare in gioco. Ora devo scappare, alla prossima,Baciiii a tutti,mi raccomando,leggete che fa bene,e se vi posso consigliare un libro da acquistare, vi dico subito " Io Prima Di Te". Non sono il tipo romantico,per niente. Preferisco il buon vecchio Doyle,una buona dose di horror versione amore nero,tipo vampiri,roba così,ma questo libro merita tantissimo per via del contenuto molto spesso sottovalutato dalle persone. Detto ciò,devo sul serio andare. Bacissimiiiii....
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 48
*** How to say Goodbye ***


<< Da quanto tempo va avanti ? >>  chiese passandosi una mano sulla tempia e sistemandosi sulla poltrona.
<< Non è rilevante >>  rispose l'altro. 
<< Da quanto,Draco ? >>  insistette la madre guardandolo con gli occhi di chi non ammetteva repliche. 
<< Ok,da un pò. Quasi due anni >> rispose il biondo con un sospiro. 
<< Due anni ? E dici che non è rilevante ? >>  disse lei guardandolo a bocca aperta. 
<< E' più complicato di quello che sembra >>  cercò di spiegare il biondo. 
<< Ci mancherebbe che non fosse complicato. Due anni,e tu non gli hai detto niente ? >>  disse Narcissa voltandosi verso Blaise che si grattò il capo,forse in cerca delle parole giuste. 
<< Non sapevamo che sarebbe accaduto tutto questo, o non sarebbe successo,davvero >>  disse il moro.  Narcissa annuì sistemandosi lo chignon che aveva di lato. 
<< Madre,ti prego...>> tentò Draco,ma la donna lo bloccò. 
<< Blaise,ci lasceresti soli ? >>  Il moro annuì e facendo un cenno del capo al biondo lasciò la stanza. Quando furono soli Narcissa si voltò a guardare il figlio e gli fece segno di sedersi accanto a lei. Draco sospirò e fece come gli era stato detto. 
<< Com'è successo ? >>  chiese la donna. Il biondo sorpreso dalla domanda alzò lo sguardo a guardarla e scosse il capo con un ghigno. 
<< Non ti racconterò gli affari miei,madre >> 
<< Ho bisogno di sapere,Draco. O non posso fare nulla >>  disse lei e a quel punto il ragazzo si lasciò cadere sulla poltrona sprofondando. 
<< E' successo e basta. Non so nemmeno io come. Semplicemente un giorno l'ho vista e sono rimasto di sasso,era cambiata,era bellissima e per quanto fosse una Weasley non ho saputo resistere,e ti giuro che ci ho provato,ho provato ad allontanarla anche l'anno scorso,ma non ce l'ho fatta,lei era sempre lì. C'è qualcosa in lei che non fa altro che richiamarmi,come se non potessi allontanarmi da lei,non ho la forza per farlo. E' stato tutto così confuso,strano,assurdo per certi versi. E poi...>> 
<< Poi ? >>  fece lei. 
<< Poi tutto è cambiato. Ho capito perchè non riuscivo a staccarmi da lei sebbene non facessi altro che provare a fare proprio quello. Ho capito perchè rischiare di perdere tutto era meno importante che perdere lei. Ho capito perchè il solo pensiero di non averla vicino mi mandava in bestia. Ho capito perchè farei qualsiasi cosa purchè lei stia bene e non le accada nulla,perchè sento di essere una persona migliore quando lei è con me. Mi guarda,e non vede quello che vedono tutti. Io la amo. Non posso perderla,preferirei che mi scoprissero se sapessi che lei è al sicuro >>  disse il biondo con lo sguardo fisso davanti a se. Narcissa era senza parole,non aveva mai visto suo figlio così in tutti quegli anni. Draco non sembrava il tipo che dicesse certe cose,e per arrivare a quel punto,sapeva bene anche lei quanto gli fosse costato. 
<< Gliel'hai detto ? >>  chiese la donna. 
<< Cosa ? >>  chiese il biondo confuso. 
<< Che la ami. Gliel'hai detto,Draco  ? >> 
<< Non ne ho avuto il tempo. L'ho capito quella notte >> disse il biondo. Stava per alzarsi quando un abbraccio lo travolse completamente lasciandolo spiazzato. 
<< Madre,che....>> 
<< Sono così fiera di te >> 
<< Come ? >>  disse il ragazzo sconvolto. Si sarebbe aspettato urla,rimproveri e punizioni,non un abbraccio. 
<< Non posso dire che sia una delle cose più sagge che hai fatto,ma hai rischiato per qualcosa che ami. E io sono così felice che tu l'abbia fatto,tesoro mio. L'amore è la cosa più potente del mondo,e sono fiera di te. Se questa ragazza ricambia quello che provi tu ti aiuterò,non permetterò che tu cada in una guerra che non è tua. Non volevo che tu dovessi fare questo rinunciando a una cosa così bella >>  disse Narcissa lasciando il figlio libero dal suo abbraccio spezza-respiro. 
<< Sai che non avevamo scelta,non è colpa tua >> 
<< Nemmeno tua >>  disse la madre  << Lei lo sa ? >>  chiese poi. 
<< Si. Non potevo più nasconderlo,ma è rimasta. Ha capito che non volevo tutto questo. Non ha puntato il dito contro di me nemmeno una volta >>  spiegò Draco. 
<< Credo proprio che lei ti ami >>  sorrise Narcissa.
<< Già >>  disse il biondo passandosi una mano sulla tempia. Mai avrebbe creduto che potesse parlare in quel modo con sua madre,ma non poteva dirle di no. Non voleva incappare nell'ira di Narcissa Malfoy,persino il padre ne era spaventato. 
<< Troveremo un modo,Draco. Andrà tutto bene,te lo prometto >>  gli disse la madre. Il biondo la guardò annuendo appena. 
<< Sia chiaro, voglio conoscerla >>  disse seria. 
<< Sono sicuro che ti piacerà >>  ridacchiò il biondo,e Narcissa non potè essere più felice di vedere il figlio in quel modo al solo parlare della rossa Weasley. 












Non aveva alcuna voglia di alzarsi quel giorno,senza contare sul fatto che i giorni sembravano volare davvero,e non sopportava questa cosa. Era divisa a metà,tra il voler tornare ad Hogwarts per vedere Draco,sapere se stesse bene,non faceva che pensare a lui,e al peggio. D'altro canto se tornava e non lo trovava non aveva idea di come avrebbe reagito. Fortuna che Luna era arrivata una settimana prima per passare il resto dell'estate con lei,dalla chiacchierata con il fratello ne era passato un pò di tempo,praticamente luglio era volato via e mancavano due giorni al doppio matrimonio. Gli altri non se la passavano molto bene,certo a parte George che era euforico per il suo matrimonio,ma anche agitato. Fred e Hermione non avevano risolto nulla dalla loro discussione,o almeno così era per via di suo fratello. Doveva ammettere che Hermione aveva provato a parlare più volte con il ragazzo,ma quello diceva di avere sempre da fare o trovava una scusa al volo coinvolgendo George che non sapeva da che parte stare. Persino Ron aveva provato a parlare con Fred,e Ginny dovette ammettere che aveva avuto fegato,ma si era ritrovato con una fattura. Harry si teneva alla larga,perchè Fred non faceva che guardarlo male. Lavanda sarebbe arrivata quel giorno e si erano sentite spesso,non voleva perdersi lo spettacolo di Ron che presentava la sua ragazza alla madre. Almeno così lei non avrebbe pensato per un pò. 
<< Ti sei di nuovo persa >>  constatò la voce di Luna seduta accanto a lei in veranda. 
<< Scusa,Luna >>  sorrise lei scuotendo i capelli. 
<< Lo fai spesso. Stavi pensando a Draco ? >>  chiese l'amica. 
<< In parte. Pensavo un pò a tutta questa situazione,sai. Hermione e Fred,Ron che presenterà Lavanda alla mamma e sarà uno spasso. Il matrimonio >> disse semplicemente. 
<< Sono cose belle,eccetto per Hermione e tuo fratello,ma sono sicura risolveranno >> 
<< Non ne sono sicura,Luna. Non avevo mai visto mio fratello così >> disse Ginny. 
<< Solo perchè le cose sono difficili,non vuol dire che non ci sia soluzione. Siamo fatti di scelte,Gin. Ogni cosa che facciamo è una scelta,e ne abbiamo sempre una. Possiamo scegliere chi essere e cosa vogliamo >>  fece la bionda. La rossa sorrise prima di abbracciarla fortissimo. 
<< Aw,ti adoro >>  rise Ginny facendo sorridere la ragazza. 
<< Tu hai scelto ? >>  chiese poi. 
<< Cosa ? >> 
<< Cosa farai. Dovrai scegliere a un certo punto,Gin. Sai che io sono con te qualunque cosa tu faccia,ma dovrai fare una scelta >> disse Luna. 
<< Lo so. Cerco solo di non pensare a quello per ora >>  rispose l'altra. 
<< Ce la faremo >>  disse la ragazza dagli occhi blu posando la testa sulla spalla di Ginny che sorrise.
<< Lo so >> 
<< Credi che andrà bene il matrimonio ? >>  chiese poi Luna. 
<< Credo di si,perchè mi chiedi questo ? >> 
<< Solo una sensazione. E vedo tanti nargilli in casa >> disse storcendo il naso. 
<< Che ne dici se prepariamo una torta al cioccolato per stasera ? Sono sicura che a Lavanda piacerà e le farà piacere >> disse Ginny. 
<< Certo. Avrei proprio voglia di cioccolato >>  disse Luna con la sua solita aria sognante. 
<< A chi lo dici. Ma se continuo a mangiare dolci non credo che entrerò nell'espresso per Hogwarts quest'anno >>  disse la rossa ridendo. 
<< Secondo me stai benissimo >>  disse l'amica.
<< No sul serio,ho mangiato tre muffin questa mattina >>  disse ridendo. 
<< Si,ma abbiamo anche aiutato tua madre nelle pulizie. Movimento,Ginny,movimento >> 
<< OK,movimento,alziamoci >>  sorrise. La bionda si alzò ridacchiando e si diressero in casa andando dritte in cucina. 
<< Che avete da ridere ? >>  chiese Ron con un tramezzino in bocca. 
<< Possibile tu abbia sempre la bocca piena  ? >>  chiese Ginny guardandolo incredula. 
<< Beh,stasera arriva Lavanda e ho paura che la mamma la faccia scappare,quindi sono nervoso e mangio >>  spiegò il fratello.
<< Non per nulla,Ron. Ma tu mangi sempre >> disse Luna. 
<< Si,ma ora è diverso >>  disse lui. Le due alzarono gli occhi al cielo,e Ginny aprì la dispensa tirando fuori il cacao. 
<< Fai un dolce ? >> chiese Ron. 
<< Ho pensato fosse carino fare una torta al cioccolato per Lavanda,sai la adora >> gli disse la sorella. 
<< Perchè a me non la fai mai ? Anch'io adoro il cioccolato >>  disse Ron guardandola corrucciato. 
<< Fai sul serio,Ron ? Dovresti metterti a dieta >> 
<< E perchè ? Non sono grasso >>  disse lui. 
<< Invece lo sei,Ronnino >>  rise Fred entrando in cucina. 
<< Beh,a Lavanda piaccio così come sono,e poi non mi va di essere uno di quegli stecchini che giocano a quiddicht come Malfoy >>  disse il rosso facendo strozzare Ginny con la sua stessa saliva. 
<< Stecchini ? >>  ridacchiò Fred lanciando uno sguardo divertito alla sorella che lo guardò male. 
<< Malfoy non è uno stecchino. Non lo hai notato,Ron ? Ha i muscoli >>  fece Luna con un sorriso. 
<< Io giocavo a quiddicht,e non sono mai stato uno stecchino. Nessun giocatore è uno stecchino. Sei tu che sei grasso >>  disse Fred al fratello  minore. 
<< Ginny, ti senti bene ? >>  chiese Ron guardando la sorella che continuava a tossire e a bere acqua. 
<< Ehm,si certo >>  disse lei sorridendo,cercando di non tossire di nuovo. Merlino,di Draco si poteva dire tutto,ma stecchino proprio no. Le veniva in mente il petto del biondo serpeverde,ed era certa al cento percento che non fosse come aveva detto il fratello. Dio,Draco aveva un fisico da Dio Greco,e lei lo sapeva benissimo. 
<< Siete strani. Tu più del solito,Luna >>  disse ancora il rosso. 
<< Se fosse uno stecchino perchè le ragazze gli vanno dietro ? >>  buttò lì Fred. 
<< Già,chissà perchè >>  disse Luna. 
<< Si deve essere matti per andar dietro a Malfoy >>  disse Ron prendendo un altro tramezzino dal frigo. 
<< Anche per andare dietro a te bisogna essere matti >>  disse Fred additandolo,non facendo caso a Ginny che versava il latte nella ciotola. 
<< AH-HA,divertente,davvero >>  fece Ron uscendo finalmente dalla cucina con il tramezzino tra i denti. 
<< Per poco >>  disse Luna avvicinandosi a Ginny per aiutarla con l'impasto.
<< Ginny sa bene che Malfoy non è uno stecchino >>  ridacchiò Fred alla sorella facendola diventare rossa. 
<< Non provarci >>  disse lei puntandogli il dito contro. Il rosso rise facendola rilassare. 
<< Beh,io vi lascio signore. Vado a calmare il mio fratellino che si sposa. Ci vediamo dopo >> 
<< Fred ? >>  lo richiamò Ginny. 
<< Cosa c'è ? >>  
<< Non le parlerai ? >>  chiese Ginny e al fratello non servivano nomi per capire a chi si riferisse. 
<< Non lo so,Ginny. Devo capire delle cose >>  rispose lui prima di uscire dalla cucina. 
<< Vedrai che risolveranno >>  disse Luna accanto all'amica. 
<< Lo spero,mi spiace vederli così. So che si amano >>  
<< E' triste,ma se si amano davvero risolveranno tutto >>  disse la bionda mettendo lo zucchero nel composto che Ginny stava girando con il cucchiaio. 
<< Lo so >>  le sorrise di rimando. 



 











<< Allora tu sei Lavanda. Merlino,quanto sei carina >>  disse Molly stringendo la ragazza in uno dei suoi abbracci spezza-ossa che fece ridacchiare i presenti in casa Weasley. 
<< Si,signora. E' un piacere conoscerla >>  disse lei con un sorriso. 
<< Oh,ti prego chiamami Molly come tutti. E dimmi,Ronald ti tratta bene ? >>  chiese subito la donna squadrando il figlio che deglutì piano. 
<< Certo. E' un bravissimo ragazzo,il mio Ron-Ron >>  disse Lavanda facendo sorridere la signora Weasley. Dopo qualche altro saluto con Arthur si sedettero tutti a tavola iniziando a mangiare le mille delizie preparate da Molly. Lavanda si sedette accanto a Ron e a Ginny che le rivolse un sorrisone. 
<< Allora,Lavanda,raccontaci un pò di te >> sorrise Molly. 
<< Mamma >>  iniziò Ron,ma la risata di Lanvanda lo bloccò. 
<< Beh,non c'è molto da dire. Sono nei grifondoro al loro stesso anno. Non gioco a quiddicht,sono più il tipo di ragazza a cui piace stare con le amiche,e si lo ammetto anche spettegolare a volte - sorrise lei con Hermione davanti che le rivolse un sorriso di rimando - a scuola, diciamo che ho una media non ai livelli di Herm,ma abbastanza buona >>  
<< E cosa studierai dopo ? >>  chiese Arthur con un sorriso. 
<< Non ho ancora deciso con certezza,ma mi piacerebbe molto continuare a studiare trasfigurazione,e non so,diventare insegnante forse >>  
<< Wow,tosta la scelta >>  disse Molly.
<< Si,abbastanza >>  rise lei. Continuarono a parlare per un pò scherzando con i gemelli che cercavano di mettere Ron in imbarazzo raccontando anneddoti di quando era piccolo alla ragazza che rideva e lo guardava con dolcezza. 
<< Sai,Lavanda,una volta Ron si è infilato la bacchetta della mamma nel naso >>  disse George facendo scoppiare a ridere tutti. 
<< Grazie tante >>  disse Ron rosso come un pomodoro. 
<< Cerca di capirlo Ronnino,sta per sposarsi e deve sfogare in qualche modo >>  fece Fred,mentre George fingeva di piangere abbracciandolo facendo ridere i ragazzi e scuotere la testa rassegnata ai genitori. 
<< Scusali,Lavanda >>  disse Molly,ma la castana scosse la testa sorridendo. 
<< Non si preoccupi,sono abituata a loro >>  disse Lavanda. 
<< Ti è piaciuta la cena ? Vuoi qualcos'altro ? >> disse subito Molly. 
<< Era tutto ottimo,signora Weasley. Sono piena,davvero >> 
<< Chiamami Molly o mi offendo >>  disse la donna,e la castana annuì. 
<< D'accordo Molly >>  disse. Poco dopo si alzarono da tavola andando a chiacchierare un pò nel soggiorno tutti insieme,mentre Luna e Ginny diedero una mano veloce alla signora Weasley a sparecchiare. Lavanda aveva insistito per aiutare,ma Molly non aveva voluto sentire ragioni,lei era un ospite quella sera. Quando anche le altre due si unirono alla conversazione il tempo prese a scorrere più veloce facendo arrivare l'ora di ritirarsi. Ron accompagnò Lavanda fino alla stanza di Ginny dandole il bacio della buonanotte prima di andare in camera con Harry anche lui. Quando Lavanda si chiuse la porta alle spalle si ritrovò tre paia di occhi fissarla contenti. 
<< Allora ? Tutto ok ? >>  chiese subito Ginny. 
<< Si,è stato tutto fantastico,spero solo di piacere ai tuoi >>  disse Lavanda sedendosi a terra insieme alle altre tre ragazze. 
<< Scherzi ? Mia madre ti adora già >> 
<< Sicura ? >> 
<< Certo,ha fatto così anche quando ha conosciuto noi >>  disse Hermione. 
<< Aspettate un attimo qui >>  disse poi Ginny facendosi seguire da Luna e sparendo per qualche minuto. Quando riapparvero avevano tra le mani una torta al cioccolato e quattro bicchieri di latte. 
<< Questa l'abbiamo fatta io e Luna oggi per te. Per ufficializzare il tuo ingresso in famiglia >> disse Ginny mettendo la torta tra di loro. Lavanda la guardò spalancando gli occhi felici e l'abbracciò stretta per poi abbracciare anche Luna ed Hermione. 
<< Amo il cioccolato >> 
<< Lo sappiamo >>  dissero in coro le tre. Ginny tagliò la torta e iniziarono a mangiarla piano continuando a chiacchierare del più e del meno. 
<< Così sei stata in Francia >>  disse Luna rivolta alla castana. 
<< Si,un paio di settimane in costa Azzura. E' bellissimo,davvero >>  sorrise la ragazza. 
<< Vorrei anch'io una vacanza >> fece con aria sognante la bionda. 
<< Io vorrei andare in Germania qualche volta >>  disse Ginny all'improvviso. 
<< Perchè proprio lì ? >>  fece Hermione curiosa. 
<< Non lo so,però c'è la neve,sarebbe bellissimo in Inverno, e poi le case sono a punta >>  disse la rossa scrollando le spalle. 
<< Questa torta è ottima >>  fece poi Hermione,mentre Lavanda le dava man forte. 
<< Ho dovuto nasconderla o Ron l'avrebbe mangiata tutta >>  disse Ginny scoppiando a ridere insieme alle altre tre. 
<< Ora che abbiamo mangiato anche il dolce,mi dite che succede ? >>  fece Lavanda di punto in bianco. 
<< Riguardo ? >>  chiese Ginny. 
<< Che succede con Fred ? Non vi siete guardati nemmeno una volta da quando sono arrivata,e quando è venuto a scuola qualche mese fa non si staccava da te. Quindi,che diavolo è accaduto ? Da quanto è così ? >>  disse Lavanda guardando Hermione. 
<< Da più o meno un mese - sospirò la mora - non parliamo nemmeno. Io ci ho provato,ma lui non fa altro che sparire >> 
<< Ma perchè ? >>  chiese Lavanda. 
<< Abbiamo avuto una discussione,e la pensiamo in maniera diversa,molto diversa. Mi ha chiesto di lasciar perdere,ma io non posso e quindi siamo in questa situazione da allora >>  spiegò Hermione. 
<< Perchè ho la sensazione che non sia niente di buono ? Anzi,perchè ho paura centri anche Ron ? >>  fece la castana. 
<< Non posso dirti nulla fin quando Ron non parla con te,Lav. Sai che lo farei se non spettasse a lui >>  disse ancora la riccia. Lavanda sospirò annuendo. 
<< Eravate così innamorati. Lo siete >>  disse ancora. 
<< Credimi,Lav. Io amo Fred più di qualunque altra cosa al mondo,ma se deve andare così è giusto, allora. Non posso cambiare idea >> 
<< E' una cosa seria,vero ? >>  
<< SI,lo è >> rispose la riccia. 
<< Andrà bene >>  disse a quel punto Luna. Si voltarono a guardarla tutte e tre insieme. 
<< Andrà bene,ragazze. Dovete avere fiducia >>  disse ancora facendole sorridere. 














Le mancava il respiro,non poteva crederci. Stava per succedere,se lo sentiva. Aveva paura,paura che glielo portassero via e lei non sapeva se sarebbe sopravvissuta a Ron. Certo,non era un ragazzo geniale e molto sveglio,ma era pieno di amore. Era dolce,un ragazzo dal cuore d'oro,che anche senza aver nulla ti dava tutto,e lei lo amava proprio per questo. Sapeva di poter essere egoista per certi versi,ma in quel momento capì Fred,e capì anche Hermione. Amava Ron perchè non abbandonava gli amici,era leale e non si sarebbe fermato dal salvare un amico,e lei non poteva chiedergli di non fare proprio quello,proprio quello che l'aveva fatta innamorare di lui. Sapeva che era difficile,e non potè mentire a se stessa,stava soffrendo,ma sapeva anche che non c'era soluzione. Alcune cose vanno come devono andare e questa era una di quelle. Capiva alla perfezione come doveva essersi sentito Fred quando Hermione glielo aveva detto,ma ora capiva anche che toccava a loro dimostrare comprensione,quella che loro in primis avevano mostrato a loro stessi. Ron l'aveva capita,compresa,amata come nessuno e lei gli doveva lo stesso.
<< Quindi è questo >> disse Lavanda guardando Ron negli occhi. Erano nel giardino sul retro,e il rosso l'aveva portata lì perchè "dobbiamo parlare". E' una frase che odiano tutti,eppure in quella situazione era peggio. 
<< E' questo - confermò il rosso - se vuoi arrabbiarti,urlare,picchiarmi allora fallo. Ma non cambierò idea >> 
<< Lo so - sorrise lei,mentre una lacrima le scese lungo la guancia - lo so che non cambierai idea. E io non voglio chiederti di farlo,non sarebbe giusto nei tuoi confronti. So che non volteresti mai le spalle ad Harry,perchè è il tuo migliore amico,e io ti amo proprio per questo. Perchè sei una persona buona,Ronald Weasley. Sacrificheresti tutto per i tuoi amici,e sei anche un gran testardo,ma non posso e non voglio cambiarti >> 
<< Tu...tu sei la cosa migliore che mi potesse capitare >>  disse Ron prendendole il viso tra le mani e portando le loro fronti a scontrarsi. 
<< Lo so >> 
<< Che cosa ? >> 
<< Che sono la cosa migliore che potesse capitarti >>  disse lei facendolo scoppiare a ridere. 
<< Sei fantastica,e io ti amo,Lav,davvero >>  la ragazza spalancò gli occhi. Si può essere felici e tristi nello stesso momento ? Non lo sapeva,ma si sentiva così. 
<< Ti amo anch'io. Promettimi solo una cosa. Non farti ammazzare,ok ? >>  disse ridacchiando. 
<< Te lo prometto >>  disse Ron prima di stringerla a se e baciarla prima piano,poi sempre più intensamente,facendo scontrare tutto,i loro corpi,le loro labbra,i loro cuori. 














<< Ehy >> 
<< Ehy >> 
<< Tutto ok ? >>  chiese Lavanda. 
<< Non molto. Hai parlato con Ron ? >>  disse Hermione. 
<< Si,so tutto. E ti capisco,Herm. Ma capisco anche lui,insomma, lui come me dovrà restare qui con il cuore in gola per chissà quanto >> provò la castana. 
<< Lo so,so che è arrabbiato. Gli avevo promesso che non avrei fatto più nulla del genere dopo l'incidente dell'anno scorso,ma non posso farne a meno. Merlino,non posso voltare le spalle a Ron ed Harry >> disse Hermione. 
<< Io ho paura,Herm. Ho paura che possiate non tornare,e non perderei solo un'amica e un amico. Perderei anche il ragazzo che amo da morire,e ho rischiato di perderlo anche quest'anno con quella storia del liquore avvelenato. Lo so che non hai scelta,lo so benissimo,ma prova a capire anche lui. Ha rischiato di perderti come io ho rischiato di perdere Ron,per noi è molto più difficile lasciarvi andare >>  cercò di spiegarsi Lavanda. 
<< Ma tu non sei arrabbiata con Ron >>  disse Hermione voltandosi verso di lei. 
<< Io amo Ron perchè morirebbe per gli amici,sacrificherebbe tutto. Ha un cuore d'oro e non si tira indietro,mai. Anche quando non ce la fa più. Che persona sarei se gli impedissi di essere quello che è ? Se gli facessi rinnegare tutto quello che amo di lui. Non cambierà idea,e io non voglio che la cambi >>  disse Lavanda. Hermione la guardò stupita prima di abbracciarla. 
<< Merlino,che casino >>  disse Hermione sulla sua spalla. 
<< Bello grosso,direi >> sorrise la castana. 
<< Non so cosa fare >> 
<< Tu lo ami ? >>  chiese la ragazza dagli occhi ambrati. 
<< Certo che lo amo,amo tutto di lui >> disse Hermione. 
<< Allora va a riprendertelo,non stare qui. Non sprecare tempo lontano da lui,non ne vale la pena. Fagli capire che non ci sono distanze che non si possono superare,ci vuole solo coraggio >>  la spronò Lavanda. 
<< Vorrei averti avuto prima,Lav >> 
<< Anch'io - sorrise lei - ora va >> 
<< Si >>  sussurrò Hermione. 
<< Ah,Herm ? >>  la richiamò facendola voltare. 
<< Cosa c'è ? >> 
<< Tienilo d'occhio per me >>  sorrise la castana e la riccia annuì con un sorriso. 















Sentì delle risate provenire dall'interno della stanza e prese un respiro profondo prima di decidersi a bussare. Sentì la voce di George dire "avanti" ed entrò. Appena aprì la porta il volto allegro di Fred divenne scuro,e George smise di ridere prima di rivolgerle un sorriso sincero. 
<< Io vado >>  disse il rosso passandole accanto e uscendo dalla stanza tirandosi la porta alle spalle. 
<< Ti serve qualcosa ? >>  disse la voce fredda di Fred dopo qualche secondo di silenzio. 
<< Io vorrei parlarti >> disse Hermione. 
<< E io non ho tempo da perdere >>  disse gelido prima di alzarsi dal letto e oltrepassarla per aprire la porta. Quando sentì la serratura scattare Hermione sembrò svegliarsi di nuovo. 
<< Mi ami ? >>  chiese di getto facendo bloccare il rosso. 
<< Cosa ? >> 
<< Mi ami ? >>  ripetè lei voltandosi verso il ragazzo. Fred le dava ancora le spalle e fece per aprire di nuovo la porta. 
<< Non c'è bisogno che vai via. Me ne vado io. Ho la mia risposta >>  disse Hermione facendo per oltrepassarlo uscendo fuori,ma il rosso l'afferrò per il braccio tirandola dentro e chiudendo la porta per poi sbatterla contro di essa. 
<< Che cosa vuoi ? >>  le urlò. 
<< Ti ho fatto una domanda >>  disse dura lei. 
<< Non ho voglia di risponderti >>  disse lui staccandosi e avvicinandosi al centro della stanza. 
<< Ti ho chiesto se mi ami >>  disse lei scostandosi dalla porta. 
<< Ora ti importa ? >>  disse lui ironico facendola accigliare. 
<< Se non mi ami più io...>> 
<< Tu cosa ? Credi davvero che non potrei amarti ? Dopo tutto quello che ho fatto e passato per te ? Credi così poco in quello che provo ? >>  fece lui con rabbia. 
<< Non ho mai detto questo >>  urlò lei indignata. 
<< Noi non possiamo continuare così - disse Fred mettendosi le mani sui fianchi - non si può >> 
<< Perchè no ? >> 
<< Ma mi ascolti almeno ? A te non importa di cosa dico perchè tu hai già deciso cosa fare,mi hai escluso a priori come fossi l'ultima ruota del carro senza fregartene di quello che avrei pensato. Tu non ascolti,Hermione, è questo il problema >>  disse lui passandosi una mano tra i capelli. 
<< Io ascolto,invece >>  fece lei punta sul vivo. 
<< No,non lo fai >>  fece lui. 
<< Mi ami ? >>  chiese ancora lei. 
<< Vedi ? Cambi discorso,con te non si può parlare >>  disse Fred. 
<< Non mi hai risposto,mi ami ? Si o no ? >> 
<< Si,certo che ti amo. Ed è questo il problema >>  disse lui stanco di parlare senza trovare una soluzione. 
<< Che vuoi dire ? >>  chiese lei mentre una lacrima le scendeva sul viso. 
<< Voglio dire che non faccio altro che pensare che la cosa migliore sarebbe lasciarti andare via perchè così non facciamo altro che peggiorare le cose. Non troviamo un punto d'incontro,e ci perdiamo. Non facciamo altro che perderci,ma poi...>>
<< Poi cosa ? Dillo >>  disse lei. 
<< Poi ti guardo,e ti vedo ridere con mia sorella o con chiunque altro,e non posso fare a  meno di pensare a quanto io ti ami,a quanto sono fortunato ad aver trovato te,ad averti nelle mia vita. A quanto sia incredibile che tra tutti tu avessi scelto di amare proprio me. E l'unica cosa che vorrei è venire lì e prenderti e baciarti come se non esistesse un domani perchè sei mia,e non ho nessuna voglia di dividerti con nessuno >>  concluse lui. 
<< Allora fallo,io sono qui >>  disse Hermione con il cuore che batteva all'impazzata. 
<< Non è così semplice >>  fece Fred. 
<< Lo è,è semplicissimo. Basta che tu lo voglia >>  sussurrò lei avvicinandosi. 
<< Non posso permettermi di perderti,lo capisci ? Io impazzerei,andrei completamente fuori di testa se tu morissi >>  urlò lui. 
<< Dimmi perchè mi ami >>  disse lei. 
<< Cosa ? >>  
<< Dimmelo. Dimmi perchè mi ami >> rispose ancora Hermione. 
<< Perchè ti amo ? Perchè sei intelligente,brillante,geniale. Sei tutto quello che io non sono,sei il mio opposto in tutto. Io so far ridere la gente,ma la tua risata è quella che amo più di tutte. Sei l'unica persona che sia riuscita a entrarmi dentro come nulla fosse,e sei l'unica su cui non avrei mai scommesso e questo mi ha fatto perdere in partenza con te,perchè non ho avuto altra scelta che amarti subito,fin da quando ti ho visto lì,sotto quell'albero,con quegli occhi che fanno invidia alle fontane di cioccolato. Ti amo perchè sei la cosa più bella del mondo e al contempo la persona più irritante che conosca. Mi fai perdere la testa in ogni gesto che fai,non passerei un giorno senza di te e al contempo non posso farne a meno. Ti amo perchè metti tutta te stessa nelle cose che fai,perchè non rinunceresti mai ad aiutare il prossimo,anche chi non lo merita,e sai badare a te stessa,anche se io voglio convincermi che non sia così perchè vorrei proteggerti da tutto. Ti amo perchè sei talmente determinata da ottenere tutto quello che vuoi,e per quanto io lotti odio non poterti dire di no.  Ti amo perchè sei tu,e non posso e non voglio non amarti >>  disse il rosso tutto d'un fiato. Hermione aveva le lacrime agli occhi completamente impietrita. Non seppe nemmeno lei come,seppe solo che un attimo dopo era tra le braccia di Fred e lo stringeva forte. 
<< Non impedirmi di essere chi ami >>  gli disse lei. 
<< Odio il fatto che tu riesca a ottenere sempre quello che vuoi >>  disse lui stringendosela addosso. 
<< Ti amo >>  gli disse. 
<< Non farmi impazzire mentre non ci sei, ti prego >>  le disse piano. Hermione annuì stringendolo ancora di più. 
<< Non lo farò >>  disse lei,mentre il rosso prendeva a baciarla di nuovo dopo quasi un mese di lontananza. Era come tornare a respirare dopo essere stati sott'acqua per un tempo troppo lungo,per loro decisamente infinito. 
<< E così io sarei irritante ? >> disse lei staccandosi di colpo,il rosso le sorrise annuendo. 
<< Oh,si. Puoi scommetterci >>  disse lui tornando a zittirla con un altro bacio che li portò dritti sul letto del ragazzo che con un incantesimo bloccò la porta e insoronizzò la stanza. Ogni bacio,ogni carezza sembrava una rinascita,ed Hermione non si sentì mai amata da Fred come quel giorno,con tutta la dolcezza e l'amore profondo che traspariva ad ogni tocco da parte del ragazzo. Stettero così per ore,tanto che il cielo fuori divenne nero e loro parvero non accorgersene. 
<< Dovremmo scendere. Il matrimonio è domani >> sussurrò lei. 
<< Andiamo >>  disse il rosso lasciandole un bacio sulla tempia prima di iniziare a rivestirsi. Quando furono pronti si avviarono fuori dalla stanza e scesero le scale lentamente mano nella mano facendo sorridere tutti quando notarono le loro mani.
<< Tutto bene,ragazzi ? >> chiese Molly con un sorriso. 
<< Certo >> disse il ragazzo. 
<< Abbiamo preparato la pizza. Scommetto che avete una gran fame >>  disse allegra Ginny facendo divenire Hermione un peperone e scoppiare a ridere Fred,George e Lavanda,sotto lo sguardo imbarazzato di Ron ed Harry.  Si sedettero tutti sui divani iniziando a mangiare lentamente prendendo in giro George e Bill per il gran giorno dell'indomani. 
<< Non sparire >>  sussurrò Fred all'orecchiò di Hermione non facendosi vedere da nessuno. 
<< Tornerò sempre da te >>  rispose lei con quella che era una promessa che sapeva di domani,di per sempre,di tutti i fottuti giorni della mia vita. 












<< Come ti senti ? >>  
<< Non lo so. Ho una gran confusione in testa >> 
<< Immagino,amico. Lasciati dire che non vorrei essere nei tuoi panni >>  disse il moro. 
<< Davvero d'aiuto >>  fece il biondo ironico. 
<< Allora ? Cos'avete deciso ? >>  chiese Blaise. 
<< Ho parlato con mia madre e ho un'idea. Se ne sta occupando lei in questo preciso momento >>  rispose Draco. 
<< Sai,sono contento che abbia capito.  Non fa altro che farmi domande su Ginny da giorni. Vuole sapere tutto di voi due >>  rise il moro.
<< Mia madre è un'impicciona >>  sussurrò esasperato il biondo non potendo trattenere una risatina al pensiero. 
<< Ce la faremo,vedrai >>  
<< Lo spero,Blay >>  disse Draco continuando a fissare la bacchetta tra le sue mani. 







 







Ed anche questo è arrivato. Non so,mi sento ispirata in questi giorni,sul serio. Che dire,un'altro passo avanti nella storia che si avvicina ai punti di fuoco,se vogliamo chiamarli così. Come sempre ringrazio tutti,perchè questa storia cresce con voi di capitolo in capitolo,e io vi adoro,tutti,davvero. Ho una notizia,per chi l'avesse abbandonata o non lo sapesse,ho iniziato a pubblicare di nuovo l'altra long Drinny "Non tutte le serpi hanno il veleno",se vi va fateci un salto. Detto questo,il gran giorno per due Weasley si avvicina,fatemi sapere come sempre cosa ve ne pare. Alla prossima,bacissimissimiiiiii 
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 49
*** Don't leave me behind ***


<< E' tardi,è tardi, accidenti >>  disse Hermione correndo avanti e indietro per la stanza raccogliendo i vestiti, facendo accigliare Fred che ancora steso a letto la guardava ridendo. 
<< E tu non ridere >>  disse lei fulminandolo con lo sguardo. 
<< Ma tu mi fai ridere >>  disse lui incapace di smettere. 
<< Non è divertente >> ribeccò lei. 
<< Sono le sei e mezzo del mattino,vieni qui >>  disse il rosso prendendola per un polso e facendola sedere di nuovo sul letto. 
<< No Fred,dobbiamo alzarci >>  disse Hermione tentando di farlo,ma il ragazzo glielo impedì. 
<< Invece no,e poi è presto >>  disse baciandole il collo cercando di farla rilassare. Dopo aver fatto pace il pomeriggio precedente non erano più riusciti a staccarsi,causa la lontananza avuta negli ultimi tempi,e così, George da buon gemello si era fatto da parte lasciandoli dormire insieme. 
<< Si,ma tua madre ha detto che alle sette dovevamo essere tutti in piedi. C'è molto da fare,il matrimonio è oggi se te lo sei dimenticato >>  disse la riccia voltandosi a guardarlo. 
<< Lo so,ma so anche che voglio passare molto tempo con te >> 
<< Abbiamo passato insieme le ultime sedici ore >>  ribeccò lei. 
<< Si,ma io non ne avrò mai abbastanza >> ridacchiò lui dandole un bacio languido. In quel momento la porta si spalancò e ne entrò un George con una faccia sconvolta. 
<< Perchè hai quella faccia ? >>  chiese Fred scrutandolo. 
<< Io mi sposo >>  rispose quello. 
<< Si,lo sappiamo >>  disse il gemello. 
<< Io oggi mi sposo. Io >>  disse l'altro passandosi una mano tra i capelli istericamente. 
<< Credo stia avendo una crisi di panico >>  disse Hermione. 
<< Io mi sposo. Io ? Com'è possibile ? >>  disse ancora George che sembrava del tutto fuori di se. 
<< Ehm si,credo sia meglio che vai. A lui ci penso io >>  disse Fred dandole un ultimo bacio,prima che la ragazza si alzasse e uscisse dalla stanza lasciandoli soli. 
<< Tutto ok,Georgie ? >>  disse Fred andando vicino al fratello. 
<< Non lo so >>  disse quello mettendo le mani sulle spalle del gemello. 
<< Georgie,stai per sposarti >>  disse ancora. 
<< Aiutami >>  chiese quello disperato. 
<< Ok,cosa vuoi fare ? >>  disse allora Fred ridacchiando. 
<< Aiutami a scappare >>  disse George guardandolo disperato. 
<< Davvero ? Dove vogliamo andare ? >>  disse Fred guardandolo serio. 
<< Alaska ? >>  provò quello speranzoso. 
<< Ok,fratellino. Sei ufficialmente fuori di testa - rise il rosso prima di farlo sedere sul letto e mettersi davanti a lui - allora,oggi ti sposi,giusto ? >> 
<< Si >>  rispose l'altro. 
<< E con chi ? >>  disse ancora Fred. 
<< Con Angelina,si Angelina. Dio,quanto la amo >>  disse George sembrando sul punto di svegliarsi. 
<< Ottimo. Pensa a lei tutto il tempo. Stai sposando Angelina,non la Umbridge >>  disse Fred. 
<< Oh Merlino - urlò George - perchè l'hai nominata ?  Quella rospa figlia del diavolo >>  
<< Ecco,ora ti riconosco >>  rise Fred. George lo guardò prima di abbracciarlo forte e farlo sorridere. 
<< Grazie,Freddie >> 
<< Di nulla,fratello. Avresti fatto lo stesso >>  ridacchiò l'altro. 
<< Spero di poter ricambiare presto,allora >> 














<< Buongiorno >>  disse Ginny scendendo insieme a Luna e Lavanda dal piano di sopra. 
<< Giorno >>  mormorò Hermione prendendo la tazza di caffè dal tavolo. 
<< Qualcuno si è divertito stanotte >>  rise Lavanda guardando la faccia rilassata di Hermione che arrossì. 
<< Dov'è Fred ? >>  chiese Ginny guardandosi intorno. 
<< E' rimasto su a calmare tuo fratello >>  disse la riccia. 
<< George ? >> 
<< Sta avendo una crisi di panico da matrimonio,credo >>  disse Hermione. 
<< Uomini >>  disse invece Lavanda alzando gli occhi al cielo. 
<< Poverino >>  disse Luna. 
<< Gli passerà >>  rise Ginny versandosi del latte nel caffè. 
<< Siete già qui,ragazze >>  disse Molly entrando in cucina. 
<< Buongiorno >>  risposero loro. 
<< Abbiamo una miriade di cose da fare stamattina - disse subito la signora Weasley - Ho preparato delle cose già ieri,ma il grande da fare è oggi. Il matrimonio è alle sette,e per quell'ora dovrà essere tutto perfetto >> 
<< Io all'una devo andare da Angelina. Devo aiutarla con l'abito e le fedi >>  disse Ginny. 
<< Motivo in più per muoverci >>  disse Lavanda. 
<< Questo è lo spirito. Dov'è George ? >> 
<< E' con Fred >>  rispose Hermione. Molly annuì prima di lanciare un urlo per chiamare Harry e Ron e farli scendere di corsa. I due arrivarono dopo qualche minuto ancora con una faccia assonnata che fece sorridere Lavanda. 
<< Merlino,che sonno >>  sbadigliò Harry. 
<< Puoi giurarci, amico. Miseriaccia,ma sono solo le sette >>  si lamentò il rosso,ma un'occhiata della madre lo fece tacere immediatamente. 
<< La tua ragazza si è alzata prima di te pur essendo un ospite,e tu invece eri ancora a poltrire >>  disse Molly. 
<< E' presto >>  ribeccò Ron. 
<< I tuoi fratelli si sposano oggi. Dobbiamo tutti dare una mano >>  
<< Ok,cosa facciamo ? >>  disse Harry riscaldandosi le mani e lanciando un'occhiata a Ginny che sembrava di nuovo essersi persa nei suoi pensieri,come sempre più spesso in quel periodo. Attese che Molly diede degli ordini a tutti prima di approfittare e avvicinarsi alla ragazza che era rimasta in cucina. 
<< Tutto bene ? >>  chiese il moro,ma la ragazza parve non sentirlo nemmeno e questo lo fece accigliare. 
<< Ginny ? >>  riprovò,e quella sembrò accorgersene,infatti scuotendo il capo si voltò a guardarlo. 
<< Hai detto qualcosa ? >>  chiese Ginny. 
<< Ti ho chiesto se va tutto bene. Sembravi concentrata >>  rispose Harry. 
<< Oh,si va tutto bene,davvero >>  disse lei. 
<< D'accordo. Se vuoi parlare di qualcosa o...>> 
<< Ti ho detto che è tutto ok,Harry >>  disse subito la rossa facendolo ricredere. 
<< Ho sentito. Ma ciò non toglie che tu sia spesso distratta ultimamente >>  
<< Non sono comunque affari tuoi >> 
<< Ok,senti. Non litighiamo,va bene ? Non mi va di fare una discussione con te >>  disse poi il moro lasciando perdere. L'altra annuì e fece per andarsene quando il moro la richiamò. 
<< Hai saputo ? Hermione te lo avrà detto >>  disse Harry. 
<< Certo che me lo ha detto,e allora ? >>  fece lei. 
<< Non sei preoccupata ? >> chiese il moro. 
<< Ovvio che sono preoccupata. Mio fratello e la mia migliore amica stanno per lanciarsi in una missione suicida e non so per quanto non avrò loro notizie,o se li rivedrò. Ma è una loro scelta,io non sono nessuno per vietarglielo >>  rispose Ginny con fare ovvio. 
<< E io ? >>  chiese lui fissandola stralunato. 
<< Tu, cosa ? >>  disse Ginny non capendo. 
<< Non sei preoccupata per me ? >>  disse Harry. 
<< Cosa vuoi,Harry ? >>  chiese allora Ginny passandosi una mano sulla tempia. 
<< Ti ho fatto una domanda >> 
<< Hai detto di non voler litigare. Allora non fare domande delle quali non ti piacerebbe la risposta >> disse dura. 
<< Quindi non ti importa di me ? >>  chiese il moro guardandola sbalordito. 
<< Credo che tutta la tua vita ti abbia portato a questo,quindi non posso essere preoccupata per te. E ora se non ti spiace i miei fratelli si sposano,e io ho una valanga di cose da fare >>  disse Ginny uscendo dalla cucina,lasciando Harry poggiato al frigo con aria afflitta. 















La mattina passò praticamente in un attimo,le cose da fare erano moltissime,ma ce la fecero in tempo,non ci credevano nemmeno loro. Ron era stravaccato sul divano con una mano sulla fronte e sembrava sulla strada per addormentarsi. Lavanda e Luna erano sedute sul tappeto entrambe stanchissime,così come Hermione che se ne stava con il capo poggiato sulla spalla di Fred. 
<< Battete la fiacca ? >>  disse Molly guardandoli. 
<< Abbiamo finito >>  disse Ron con un sospiro. 
<< Non dovreste preparare fuori ? >>  disse la signora Weasley. 
<< Ci penso io - disse Fred alzandosi - ma mi occupo solo di sollevare il tendone,il resto lo fate voi >> 
<< Noi apparecchiamo >>  dissero Lavanda e Luna in contemporanea. 
<< Bene. Allora Harry e Ron potrebbero sistemare i fiori e le decorazioni >>  disse Molly. 
<< No,ti prego >>  disse Ron disperato facendo nascere qualche sorriso. 
<< Invece si,e vi consiglio di muovervi >>  disse ancora la donna,mentre i due uscivano in giardino con aria devastata. 
<< Molly,io ti do una mano con la torta nunziale >>  disse Hermione,mentre la donna le rivolgeva un sorriso. 
<< Mamma,io vado >>  disse Ginny scendendo le scale con una borsa enorme. 
<< Vai già via ? >> 
<< La sorella di Angelina mi ha mandato un gufo dicendo che sta impazzendo,quindi vado un pò prima. Porto il vestito con me,mi preparo stesso lì. Ci vediamo più tardi >>  disse la rossa entrando nel camino per pronunciare le parole che l'avrebbero condotta a casa della futura sposa. 
<< Sembrano tutti impazziti oggi >>  disse Hermione. 
<< Sapessi com'ero nervosa io quando mi sono sposata. Invece,Fleur è così tranquilla >>  disse Molly.
<< Sarà il sangue Veela >>  ridacchiò la riccia. 
<< Già. Non so come potrei reagire quando si sposerà Ginny >>  disse poi la donna. 
<< E' ancora presto >> disse allora Hermione sorridendo. 
<< Si,ma è l'unica figlia femmina che ho. Ci tengo particolarmente >>  rispose Molly. 
<< Sono sicura che troverà un bravo ragazzo >>  disse la riccia. 
<< Ho sempre creduto che con Harry sarebbe andata bene quando si sono messi assieme,ma poi è cambiato tutto. A volte è distratta >>  fece mentre metteva le decorazioni sulla torta aiutata da Hermione. 
<< Si, è felice lo stesso. Anche senza Harry >>  provò la castana. 
<< Lo so. Lo vedo. Solo che non credevo non le facesse ne caldo ne freddo,e so che quando è così è perchè hai trovato la tua strada. E' distratta,certo,ma sicura. Non la vedo persa,solo preoccupata >>  disse Molly. 
<< Ginny è in gamba. Sa quello che fa >>  disse Hermione con un sorriso mettendo lo sposo sulla cima della torta. 
<< Oh,lo so bene. Assomiglia così tanto a Fred,vero ? George e Fred hanno un rapporto unico essendo gemelli,ma quella somiglianza viscerale che ha con Ginny è allucinante >> sorrise la signora Weasley. 
<< Sono entrambi teste calde. Ragionano allo stesso modo >> sorrise ancora la ragazza.
<< A volte ho la sensazione che Ginny sappia più cose di Fred di quante ne sappia George,so che Fred è il suo fratello preferito >>  rise Molly. 
<< Sono molto uniti >> 
<< Già. Beh,direi che è venuta bene >>  fece la donna osservando la torta,e Hermione sorrise annuendo d'accordo e  Molly le diede il cinque contenta. 
<< Non resta che andare a prepararci >>  fece la riccia e l'altra annuì. 
<< Do prima un'occhiata a quello che stanno combinando li fuori. Non mi fido  >>  disse Molly. Ora non restava che attendere la cerimonia e l'arrivo di tutti. 














Ginny era arrivata insieme ad Angelina già pronta e si erano smaterializzate davanti casa Weasley sul portico,dato che tutti gli invitati attendevano nel giardino sul retro,dove tutto era stato predisposto per il grande evento. Hermione con l'abito abbinato a quello di Ginny andò incontro alle ragazze appena arrivate sorridendo. Quando Angelina aveva chiesto loro di fare da damigelle non avevano pensato un secondo di rifiutare. Quando la musica partì sia Angelina che Fleur seguite dalle rispettive damigelle iniziarono a camminare lungo il vialetto di cioccoli e fiori che era stato posto sul resto del giardino apposta per loro,raggiungendo Bill e George che attendevano le due con un sorriso enorme. Ginny sorrise all'espressione dei fratelli,e non potè evitare nemmeno di ridacchiare all'occhiolino che Fred aveva  mosso ad Hermione vedendola. La cerimonia non fu molto lunga,ma fu splendida. Il clima intorno a loro era pieno d'amore e felicità,Molly si commosse un sacco di volte bagnando la giacca del povero Arthur,mentre Ron e Lavanda si guardavano dolci. Ginny sorrideva ad ogni sguardo felice che i fratelli facevano guardando le rispettive spose,non potendo non pensare a quanto fossero forti le emozioni che stavano provando in quel momento.  Bill era sicuro di se mentre recitava le promesse e Fleur fece lo stesso con quel suo accento particolare che fece sorridere i molti. George e Angelina,invece,si erano commossi entrambi guardandosi con così tanto amore che era impossibile non essere felici per loro. Alla fine della cerimonia tutti applaudirono alle due nuove coppie e Molly invitò tutti ad accomodarsi per il ricevimento. I tavoli si riempirono subito e il cibo iniziò presto ad essere gustato con puro piacere da parte di tutti dopo la giornata faticosa. 
<< Sono fiero di te >>  disse poi Fred abbracciando George che ricambiò. 
<< Grazie,Freddie >>  sorrise l'altro. 
<< Non rovinare mio fratello,Angie >> canzonò poi la ragazza che gli rivolse uno sguardo divertito stringendo il braccio del marito. 
<< Lasciali in pace >>  lo riprese bonariamente Hermione scambiandosi un occhiolino con la mora. 
<< Credo siano sconvolti perchè stanno realizzando che non vivranno più assieme >>  disse Angelina infierendo sui due cha la fissarono male. 
<< Giusto >>  rise Hermione. 
<< Noi andiamo a salutare gli altri ragazzi >>  disse poi George trascinandosi la moglie dietro che rideva a una sua battuta. Fred si sedette di nuovo tirandosi la ragazza sulle sue gambe. 
<< Ho la mia sedia >>  fece lei con un sorriso. 
<< Si,ma mi piace di più averti vicino >>  rispose lui dandole un bacio sulla schiena lasciata nuda dal vestito. 
<< Sei stato bravo con George stamattina,io non so se sarei riuscita a calmarlo >>  disse lei guardandolo. 
<< So come trattare mio fratello. E comunque,mi piace come ti sta questo vestito. Il colore è un'ottima scelta >>  ridacchiò il rosso. 
<< Angelina sarà sempre una grifona. Il rosso è una costante >>  rise Hermione. 
<< E' un invito ? >>  chiese lui malizioso facendola arrossire. 
<< Smettila >>  disse lei guardandolo sconvolta, ma Fred non si lasciò intimidire abbracciandola più stretta. 
<< Ehi - disse poi Hermione guardandosi intorno - dov'è Ginny ? >>  
<< Sarà qui in giro >>  disse lui alzando le spalle. 
<< Luna e Lavanda sono lì,ma lei non c'è >>  disse ancora la riccia. 
<< Mione - la chiamò lui - che ti prende ? >>  
<< Niente,solo una sensazione >>  disse lei scuotendo la testa. 
<< Che ne dici di concedermi questo ballo,bellissima ? >>  disse Fred alzandosi e costringendo lei a fare lo stesso. Hermione sorrise e gli prese la mano,scordandosi di quella strana sensazione. 
















Ginny uscì dalla cucina dopo aver posato dei piatti con degli stuzzichini e uscì in veranda invece di tornare subito alla festa. Aveva bisogno di un pò d'aria,si sentiva soffocare. Prese qualche minuto per godersi il venticello estivo della sera che le stava muovendo i capelli e chiuse gli occhi godendosi la brezza con una sensazione piacevole. D'improvviso sentì una raffica di vento forte e una presenza alle proprie spalle,e d'istinto si voltò con il cuore a mille credendo di sapere chi fosse,ma quando alzò il volto non credette ai propri occhi. 
<< Cosa ci fa lei qui ? >>  disse la rossa sconvolta. 
<< Devi andartene >>  disse quello.
<< Che cosa ? >>  disse Ginny sconcertata. 
<< Deve andarsene,Weasley. Adesso >>  disse ancora l'uomo. 
<< Professore,come faccio ad andare via ? Che succede ? Draco sta bene ?  >>  chiese subito Ginny. Il fatto che Piton fosse apparso all'improvviso non era buon segno,soprattutto se le diceva di andare via. 
<< Draco sta bene,per ora. Mi ha mandato lui qui per avvertirti. I mangiamorte attaccheranno a momenti,e tu devi andartene >>  disse Piton guardando la ragazza dritto negli occhi. 
<< C'è la mia famiglia di la. Come posso andarmene ? >> disse Ginny incredula. I mangiamorte stavano arrivando ? E ora ? Questo voleva dire che Hermione e Ron dovevano andare via,subito.
<< Non c'è tempo,Weasley. Loro se la caveranno,tu allontanati. In tutto il trambusto nessuno noterà la tua assenza >>  disse ancora il professore. 
<< Ma...>> provò lei,ma Piton la interruppe subito. 
<< Non farmi pentire di essere venuto. Draco sta rischiando molto per avermi mandato qui. Non fare stupidagini >>  disse ancora. 
<< Dove dovrei andare ? >>  
<< Riparati da qualche parte. Non farti vedere e non dire a nessuno di avermi visto qui. Staranno bene,se la caveranno >>  disse Piton. 
<< Professore ? >> 
<< Cosa c'è ? >>  chiese l'uomo. 
<< Cosa succederà ora ? >>  chiese Ginny con il cuore in gola. 
<< Non lo so,Weasley. Ma nulla di buono >>  disse l'uomo prima di sparire in una nube nera un'altra volta. La rossa si voltò di nuovo verso la staccionata del portico con aria affannata. Cosa doveva fare ? Se andava via non poteva aiutare la sua famiglia,poteva fare una cosa del genere ? No,non poteva. Fece per tornare indietro e avvertire tutti,quando una nube densa l'avvolse completamente. 

















<< Sei bellissima >>  disse Fred a Hermione mentre ondeggiavano sulla pista tra gli altri invitati. 
<< Frederick Weasley, ci stai forse provando con me ? >>  disse lei con aria indignata. 
<< Se anche fosse ? Sono l'unico che può provarci con te >> 
<< Come mai ? >> fece lei ridacchiando. 
<< Devo ricordarti cosa abbiamo fatto stanotte ? Per molte volte ? >>  fece lui ridendo,mentre lei lo guardò a bocca spalancata guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno avesse sentito. 
<< Non oseresti >> 
<< Scommettiamo,Granger ? >> 
<< Tanto vincerei io,Weasley >> 
<< Te lo lascio credere. Dovresti sentirti onorata >>  disse lui. 
<< Perchè ci provi con me ? >> 
<< No. Perchè ti amo >>  disse lui sorridendole dolcemente facendole perdere un battito. Hermione sorrise e poggiò la testa sulla sua spalla continuando a ballare. 
<< Sono felice per loro >>  disse poi il rosso guardando George e Bill ballare in lontananza con le mogli. 
<< Lo sono anche loro >>  disse Hermione. 
<< Quando mi aveva detto di volerle chiedere di sposarlo avevo riso all'inizio. Pensavo che fosse impazzito,ma ora capisco perchè l'ha fatto >>  disse Fred. 
<< Perchè pensavi questo ? >>  disse lei,mentre il rosso le faceva fare una piroette. 
<< Non capivo che fretta c'era a sposarsi così presto,poi ho capito >>  
<< E ? >>  chiese Hermione. 
<< E lo trovo giusto. Non viviamo in un momento semplice e la penso come mio fratello. Oggi siamo qui,domani chissà. Ha voluto fare tutto ciò che voleva prima che fosse tardi,purtroppo il tempo non è qualcosa su cui possiamo fare affidamento >>  disse il rosso. 
<< Si,ma non è detto che debba finire tutto male >>  fece la riccia. 
<< Siamo sull'orlo di una guerra che è inevitabile,Mione,lo sai anche tu,sebbene cerchiamo di non parlarne o di non pensarci. E' qui,e non possiamo evitarlo. E' per questo che stavo pensando a una cosa prima. O meglio,ci ho pensato stanotte >>  disse Fred. 
<< Quando dici che hai pensato mi fai preoccupare >>  disse Hermione con il sorriso,ma vedendo che l'altro non sorrideva si accigliò. Il ragazzo la fece volteggiare ancora prima di guardarla serio. 
<< Io volevo chiederti una cosa. L'anello che ti ho dato a Natale,beh..>> provò lui e Hermione si bloccò sul posto. 
<< Fred - fece la ragazza - che cerchi di dirmi ? >>,il cuore aumentò i battiti,sembrava che il tempo si fosse fermato. Il rosso si fermò in mezzo alla pista continuando a guardarla,mentre gli altri continuavano a ballare come se non si fossero resi conto che loro erano fermi. Lo sguardo del rosso era concentrato e sembrava che stesse cercando le parole adatte a quello che voleva dire. Hermione era confusa. Una parte di lei era rimasta immobile e sconvolta dall'improvvisa realizzazione di quello che il ragazzo stesse per fare. Era la strega più brillante della sua età,era intuitiva e capiva le cose al volo. L'altra parte di lei,invece,aveva il cuore a mille e l'animo in tensione,continuava a guardare quel meraviglioso ragazzo di cui era follemente innamorata prenderle la mano e avvicinarla di nuovo a lui,quasi volesse fargli capire tutto con uno sguardo. Fred le diede un bacio talmente dolce e languido che sentì le ginocchia scomparire e dovette mettergli le braccia al collo per restare in piedi. Quando si staccarono lo guardò negli occhi,e lui aveva uno sguardo tormentato,indeciso,come se non sapesse cosa fare o cosa dire. Era nervoso. Non poteva stare per chiederglielo sul serio. Insomma,in un momento del genere ? Sapendo che lei sarebbe dovuta andare via tra qualche tempo,come gli era saltato in mente ? 
<< Fred....>>  provò a dire Hermione,ma un forte boato e lo scoppio dei centrotavola di cristallo bloccò qualsiasi cosa stesse fuoriuscendo dalla sua bocca. Fred la tirò a se voltandosi di spalle allo scoppio per poi sentire urla e boati ovunque.  
<< Sono qui >>  sussurrò Hermione cercando con lo sguardo Ron ed Harry che erano non molto distanti da lei. Alcuni mangiamorte piombarono nella sala distruggendo ogni cosa e lanciando maledizioni ovunque. Fu talmente veloce che Hermione non scorse nemmeno l'incantesimo volare verso di lei,se non per Fred che le si parò davanti deviando l'incantesimo con un altro. 
<< Stai bene ? >>  le chiese subito. 
<< Si. Devo trovare la mia borsa >>  disse subito Hermione guardandosi intorno e vedendola poco lontano si avvicinò di corsa afferrandola. Tirò fuori la bacchetta appena in tempo per respingere un crucio che stava andando dritto contro Fred. Il rosso alzò lo sguardo ghignando osservandola sospirare sollevata. 
<< Siamo una bella squadra >>  ridacchiò continuando a guardarsi intorno lanciando un altro incantesimo che scagliò via un mangiamorte. 
<< Hermione >>  urlò Harry avvicinandosi di corsa. Lei si voltò e vide Ron lasciare la mano di Lavanda che insieme a Luna si guardava attorno tenendo la guardia in alto,sebbene sulle guance della ragazza stessero scorrendo lacrime amare,e allora Hermione capì. Si voltò verso Fred e il ragazzo fece lo stesso quasi si fosse sentito chiamare da lei. Fu un attimo,si trovavano a più di dieci metri di distanza e Ron ed Harry correvano verso di lei,non aveva tempo di andare da lui e salutarlo. Si guardarono negli occhi,sapendo perfettamante che quello era sia un arrivederci che un addio,perchè come aveva detto Fred prima,il tempo non era un fattore su cui potevano contare. Gli occhi azzurri del ragazzo la fissarono pieni di dolore chiudendosi per un attimo prima di riaprirsi e annuire appena,dicendole che si,andava bene anche così. Ron l'afferrò per una mano e Harry per un'altra,e lei si sentì andare in pezzi,non era pronta a dire addio a Fred,non in quel momento,non dopo che il ragazzo aveva tentato poco prima a chiederle una cosa così importante,che ora non sapeva se si sarebbe mai sentita chiedere. Il rosso le sorrise in lontananza e lo vide muovere le labbra mimando un "Ti amo" che lei ricambiò prontamente,e mentre la smaterializzazione iniziava,vide solo il ragazzo crollare a terra in modo violento colpito da un incantesimo. L'urlo che Hermione lanciò, squarciò persino l'incantesimo. 















<< Come osa ? Mi riporti subito indietro >> urlò la rossa appena riuscì a posare i piedi per terra. 
<< Ora tu starai qui senza fare troppe storie >>  disse Piton. 
<< Ma la mia famiglia ....>> 
<< La tua famiglia starà bene,Weasley. L'importante è che tu sia qui >>  
<< Non posso abbandonarli >>  disse lei. 
<< Non li stai abbandonando >> 
<< Perchè ha mandato lei ? >>  chiese allora la ragazza. 
<< Il mio figlioccio è così stupido da averti già allontanato da lì l'anno scorso rischiando di farsi la pelle. Se lo avesse fatto di nuovo lo avrebbero notato,ora ha il marchio. I suoi spostamenti sarebbero chiari come l'acqua >>  spiegò l'uomo passandosi una mano sulla tunica. 
<< E lei non può essere rintracciato ? >>  chiese Ginny. 
<< Io ho una scusa per essere qui. Sarebbe come una copertura >>  
<< Giusto. Beh,grazie. So che le costa molto e che lei non è d'accordo con tutto questo >>  disse la ragazza passandosi una mano sul braccio. 
<< Sia chiaro,Weasley. Non ho nulla contro di lei,vorrei solo evitare che Draco si faccia male >>  disse Piton. 
<< Non ho intenzione di fargli del male,e non gli ho mai chiesto di fare questo per me sapendo quanto rischia,se è questo che crede >> disse Ginny. 
<< Lo so che non gliel'ha chiesto lei. Se pensassi questo non sarei qui >>  
<< Allora perchè è qui se non è d'accordo ? >>  
<< Perchè conosco Draco abbastanza bene da capire quando qualcosa è davvero importante per lui. E sia chiaro che non ritengo questa storia sbagliata,ma pericolosa per la vostra incolumità >>  disse Piton con un sospiro profondo. 
<< Perchè è tornato a riprendermi ? >>  chiese poi la rossa. 
<< Draco mi aveva avvisato che non mi avresti dato ascolto. E aveva ragione. Voleva essere sicuro che stessi bene >>  spiegò l'insegnante. 
<< Le sue manie di grandezza si sentono anche da lontano >>  disse ironica la ragazza facendo alzare un sopracciglio a Piton che annuì. Passò qualche altro minuto prima che l'uomo si mettesse al centro della stanza.
<< Che succede ? >>  chiese Ginny. 
<< E' finita >>  disse solo. La rossa annuì avvicinandosi all'uomo che posò una mano sulla sua spalla prima di smaterializzarsi ancora una volta. Ricomparvero a pochi metri dalla tana dove dal retro proveniva del fumo e uno strano silenzio. Ginny fece per avviarsi ma poi si girò verso Piton guardandolo.
<< Tornerà a Settembre ? >>  chiese. 
<< Credo che possa stare tranquilla,signorina Weasley >>  disse Piton prima di scomparire di nuovo. Era un si ? L'avrebbe rivisto tra meno di un mese quindi ? Non aveva avuto paura di Piton quando l'aveva visto. Non poteva stare dalla parte di Vodermort se poi veniva ad aiutarla. Era un doppio gioco il suo ? Era questo che le aveva fatto capire ? Harry diceva che lui aveva ucciso Silente,ma se fosse davvero cattivo Draco non l'avrebbe mai mandato da lei,di questo ne era certa. Sentì delle urla e scattò a correre verso casa girando velocemente per ritrovarsi dinnanzi uno spettacolo osceno. Era tutto distrutto,e c'era gente che si guardava intorno spaesata e allibita,ancora incredula. Chi con gli abiti ridotti a brandelli,chi con qualche ferita,ma non sembravano esserci feriti gravi. 
<< Ginny >>  disse subito Molly non appena la vide. 
<< Mamma, è tutto ok ?  State tutti bene ? >>   disse la rossa osservando la madre sporca di fumo e cenere. 
<< Harry,Ron e Hermione sono scappati. George è di sopra con Fred. Ha preso un brutto colpo  >>  disse la donna con aria affranta,mentre si allontava per aiutare alcuni a riprendersi. Hermione era andata via e con lei Ron. Si precipitò di nuovo verso casa entrando come un fulmine e salì le scale. La porta della camera dei gemelli era aperta,e lei si fiondò dentro. Non le sembrava un buon segno. 














<< Dimmi che sta bene >>  lo aggredì la voce del biondo non appena si smaterializzò nella sua stanza.
<< Sta bene. Anche se ha fatto storie >>  rispose lui. 
<< Come avevo detto io. Dio,quella testa dura >>  ringhiò Draco. 
<< Severus,è tutto ok ? >>  disse Narcissa entrando nella stanza. 
<< Tutto bene,Narcissa >> 
<< Come stava ? >>  chiese ancora Draco. 
<< Sta bene,Draco. E' al sicuro ora. Ma dobbiamo restare prudenti >> continuò l'uomo. 
<< Severus ha ragione >>  gli disse la madre. 
<< Mi ha chiesto se saresti tornato a scuola a Settembre. E per la cronaca, ha una bella faccia tosta >>  disse Piton al figlioccio. 
<< Lo so >>  ridacchiò il biondo al pensiero. 
<< Le ho fatto intendere che saresti tornato >>  continuò. 
<< Il piano è quello >>  disse Narcissa annuendo. 
<< Io devo tornare. Non posso farla andare lì da sola se andranno anche quei due vermi >>  disse Draco nervoso. 
<< Ti riferisci ai Carrow ? >>  chiese la madre. 
<< Si >> 
<< Ha ragione - disse Piton - quella ragazza con la faccia tosta che si ritrova si metterà nei guai >>  
<< Non permetterò che accada >>  disse il biondo convinto. 









 






Alloraaaa,eccoci qui,il grande giorno per due Weasley è arrivato,sebbene ci siano stati parecchi inconvenienti. Scommetto che avete pensato a tutto,ma non a Piton e alla sua magica apparizione xD. Devo ammettere che è stato un colpo di genio far intervenire il nostro caro professore. Fred ed Hermione,beh,lascio a voi le parole,sebbene posso solo immaginarle. Intanto siamo giunti al punto in cui il magico trio parte,ciò significa,che non manca molto alla guerra. Come sempre,spero davvero che il capitolo possa piacervi,e che dire,vi ringrazio sempre perchè mi seguite in tantissimi. Nel mentre,dedico il capitolo a Cicci 12, Luciav,meryforever91 e susu1 che con le vostre recensioni mi date anche ispirazioni per fare sempre di più. Ma ovviamente,ringrazio sempre tutti,perchè senza voi non saremmo qui. Alla prossima,sempre vostra,
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 50
*** I'm Here ***


La voce di Hermione rieccheggiò forte nella boscaglia facendo voltare simultaneamente Harry e Ron verso di lei. La ragazza aveva gli occhi spalancati che fissavano il vuoto dinnanzi a lei,e l'espressione di paura vera più incredibile che gli altri due le avessero mai visto in volto. 
<< Herm >>  disse Ron toccandole una spalla. 
<< Fred è... >>  cercò di dire la ragazza scoppiando in un pianto a dirotto. Il rosso l'abbracciò subito stringendola e cercando di farla sfogare più che poteva. 
<< Fred sta benone,Hermione. Conosco mio fratello ed è  un tipo tosto,ha la pellaccia dura,lo sai anche tu >>  disse Ron.
<< L'ho visto crollare a terra,Ron. E' stato orribile e ora non so nemmeno come sta >>  disse lei scuotendo la testa. 
<< Starà bene,Herm. Lo sento. Tu cosa senti ? Senti che sta bene ? >>  chiese il ragazzo apprensivo. 
<< Non lo so >>  disse lei continuando a piangere,mentre l'amico le scostava i capelli dal viso. 
<< Si che lo sai. Puoi sentirlo. Cosa senti ? >>  disse ancora Ron scuotendola. Hermione provò a chiudere gli occhi cercando di trattenere le lacrime e concentrarsi allo stesso tempo. Prese un paio di boccate d'aria per fermare la sensazione pressante che avvertiva nello stomaco e scosse la testa come a scacciare via i brutti pensieri. 
<< Starà bene,sta bene >>  disse dopo una manciata di secondi troppo lunghi facendo emettere un sospiro di sollievo a Ron che l'abbracciò di nuovo. 
<< E' tutto ok,Herm >>   disse il rosso. 
<< E' colpa mia >>  disse a quel punto Harry che non aveva fatto altro se non osservare la scena,distrutto al pensiero che la ragazza stesse così per colpa sua. 
<< No,Harry. Come potrebbe essere colpa tua ? >>  disse Hermione staccandosi da Ron e cercando di avvicinarsi al moro che scosse il capo con una risata isterica. 
<< Come ? Tutto questo è colpa mia. Tu Ron,dovresti essere con la tua famiglia adesso a festeggiare due dei tuoi fratelli che si sposano e passare quanto più tempo puoi con Lavanda. E tu,Herm,tu non dovresti ritrovarti in questo stato. Dovresti essere con Fred e continuare a ballare. Ho visto ciò che stava per fare prima che i mangiamorte attaccassero. Non ti ho mai vista così spaventata come in questo momento,e il pensiero che questo è colpa mia,che potresti non rivederlo a causa mia è opprimente. Voi dovreste tornare a casa >>  disse Harry con sguardo basso stringendo le mani in due pugni praticamente bianchi per la tensione. 
<< Non puoi dire questo,Harry >>   disse Ron con sguardo duro. 
<< Invece...>>  fece il moro venendo bloccato sul nascere dalla ragazza che si avvicinò a lui pericolosamente. 
<< Invece niente. Sei il mio migliore amico,Harry. Non ti lascerei mai da solo in questo casino. Hai bisogno di noi,che ti piaccia o no. E credimi se quello che più vorrei al mondo in questo momento sarebbe tornare indietro per abbracciare Fred e vedere che sta bene. Ma non posso. Non posso perchè ho fatto la mia scelta quando ho deciso di aiutarti la prima volta. E' così che deve andare >>  tuonò Hermione serissima facendo annuire Ron d'accordo con lei. 
<< Ha ragione,amico. Ci siamo dentro fin dall'inizio. Non vai da nessuna parte senza di noi. Siamo noi tre,dall'inizio alla fine,sebbene con qualche acciacco >>  concluse il rosso tirando su un angolo della bocca in un mezzo sorriso per poi tirare il moro in un abbraccio a cui si aggiunse la riccia subito dopo. Era scritto che sarebbe andata così,fin dall'inizio. Non potevano cambiare ciò che il destino voleva,ma probabilmente,pur potendo,non l'avrebbero fatto. 











<< Ginny è sveglio,corri >>  urlò George dalla stanza di Fred,quella che era stata la loro stanza già l'anno prima a Grimmuld Place. La rossa entrò come un uragano nella camera correndo al capezzale del fratello che si stava guardando attorno spaesato. 
<< Fred >>  sussurrò Ginny prima di abbracciarlo forte facendolo respirare,quasi fosse rinato. 
<< Dov'è Hermione ? >>  chiese subito il ragazzo facendo nascere sul volto della sorella un sorriso dolce. 
<< Non farmi più spaventare così,fratellino >> disse George stringendolo fortissimo con qualche lacrima. 
<< Cos'è successo ? Dov'è Hermione ? >>  chiese ancora il rosso allarmato. 
<< Hermione,Harry e Ron sono scappati. Eravamo al matrimonio,non ricordi ? >>  disse Ginny scambiandosi un'occhiata con George. 
<< Al matrimonio ? >>  chiese l'altro spaesato. 
<< Fred,come ti senti ? >>  chiese ancora il gemello. 
<< Bene,credo. Ma Hermion....lei sta bene ? >>  urlò poi. 
<< Sono scappati,te l'ho detto >> ripetè la sorella. 
<< Ora ricordo,i mangiamorte, il matrimonio. Non sai se era ferita ? >>  disse ancora Fred. 
<< Credo stia bene. Non mi sembrava ferita quando si sono smaterializzati >>  disse George. 
<< Non si può dire lo stesso di te >>  disse Ginny. 
<< Quanto ho dormito ? >>  chiese il fratello toccandosi la fronte leggermente confuso e dolorante. 
<< Hai dormito per quattro giorni di seguito >>  rispose la sorella facendogli spalancare gli occhi. 
<< Perchè siamo qui ? >>  disse poi guardandosi attorno. 
<< Non era più sicuro per noi restare alla tana, e secondo l'ordine, trasferirci qui era la cosa più intelligente da fare >>  spiegò George al gemello,mentre in quell'esatto istante Angelina entrava con una tazza di caffè tra le mani. 
<< Georgie, ti ho portat...>> disse spalancando gli occhi quando vide che Fred era sveglio e mollò la tazza al marito correndo ad abbracciare il cognato che ricambiò con un sorriso. 
<< Ho la moglie migliore del mondo,e questo caffè è ottimo >>  disse l'altro ridacchiando. 
<< Vado a dire alla mamma che sei sveglio. Muore dalla voglia di abbracciarti >>  disse Ginny uscendo poi dalla stanza. 
<< Voi due come state ? >>  chiese Fred ai due. 
<< Bene,per fortuna. Anche Charlie ha preso una bella botta,ma era apposto già dopo qualche ora. Sei tu che ci hai fatto preoccupare >>  disse Angelina. 
<< Chi mi ha colpito ? >> 
<< Non siamo riusciti a capirlo in quel casino. Era comunque un attacco mirato per Harry. Sapevano che lui era qui >>  disse George. In quel momento Molly spalancò la porta fiondandosi sul figlio stringendolo. 
<< Oh,il mio bambino >>  disse la donna tra le lacrime.
<< Mamma - disse il rosso cercando di respirare - non sono un bambino. E mi stai soffocando. Non sono morto per colpa dei mangiamorte,e hai deciso di uccidermi ? >> 
<< Sei sempre il solito >>  fece la donna staccandosi,causando qualche risatina. 
<  ridacchiò Ginny. 
<< Allora,come ti senti ? >>  chiese la madre. 
<< Come se mi fosse passato l'espresso per Hogwarts addosso. E ho una fame da lupi >> rispose Fred passandosi di nuovo una mano tra i capelli. 
<< Ci credo - rise George - sei a digiuno da praticamente quattro giorni >>  
<< Ti preparo l'arrosto ? Che ne dici ? >>  fece Molly. 
<< Oddio,si >>  disse il rosso con aria sognante. 
<< Bene,vado subito. Dobbiamo festeggiare che stai bene >>. Angelina e George uscirono dalla stanza seguiti da Molly per dare una mano a preparare la cena,mentre Ginny si sedette accanto al fratello che le fece spazio sul letto accanto a lui. Emise un sospiro di sollievo e Fred si voltò a guardarla. 
<< Tutto bene ? >> chiese. 
<< Non proprio >>  rispose la sorella. 
<< Come mai ? >> 
<< Non ero lì per aiutarvi qualche giorno fa >>  disse mordendosi il labbro. 
<< Che vuol dire che non eri lì ? >> 
<< Piton  >>  
<< Ok,ho capito tutto,davvero. La tua capacità di spiegazione è peggiore di quella di Ron,ed è grave nel caso non lo sapessi >>  ridacchiò il rosso. 
<< Draco ha fatto in modo che Piton che mi portasse via di lì qualche secondo prima che arrivassero i mangiamorte. Non voleva che mi accadesse qualcosa >> disse Ginny facendo spalancare la bocca a Fred. 
<< Come scusa ? >>  disse l'altro osservandola incredulo. 
<< Già. E mi sento in colpa,insomma,se fossi stata lì..>> 
<< Ehi - disse Fred facendola voltare verso di lui - tu non hai nessuna colpa. E anche se fossi stata lì non avresti potuto fare nulla per cambiare le cose,ok ? >>. La rossa annuì con un sospiro arreso,e il fratello continuò a scrutarla.
<< E così,ha mandato Piton a rapirti >>  ridacchiò dopo. 
<< Non c'è nulla da ridere >>  fece lei. 
<< Invece si,aveva capito che ti saresti fiondata in mezzo alla baraonda >>  disse il rosso. 
<< Puoi biasimarmi ? >>  disse lei con cipiglio offeso. 
<< No,ma non biasimo neanche lui. Ha fatto in modo che non ti accadesse nulla,rischiando di venire scoperto,quindi mi pare ovvio che dovrò ringraziarlo ancora una volta >>  disse Fred. 
<< Questa cosa che tu approvi Draco è abbastanza inquietante a volte,sai ? >>  
<< Sei mia sorella,lui ti protegge,ergo devo essere dalla sua parte >> 
<< Sarà. Vedremo quando lo conoscerai >>  ridacchiò lei,e l'altro scosse il capo con fare divertito. 
<< Tornerà a scuola ? >>  chiese poi il rosso. 
<< Piton mi ha detto di si,quindi lo rivedrò tra un mese,spero >>  rispose la sorella. 
<< Se la caverà. Malfoy è proprio il tipo che riesce sempre a cavaserla >>  disse il ragazzo incoraggiante. 
<< Anche Hermione starà bene >>  fece lei. 
<< Lo so >>  le sorrise il fratello. 












Dire che il ritorno a Hogwarts quell'anno non sarebbe stato lo stesso era un eufemismo. Si era capito fin da subito,da quando era arrivata la solita lettera la settimana prima con l'elenco dei libri e del materiale,firmata dal nuovo preside. Piton. Era lui,non la Mcgranitt,e la cosa non sapeva come prenderla. Se Draco avevo mandato lui,voleva dire che poteva fidarsi,ma fino a che punto ? Quanto ancora non sapeva,e quanto avrebbe potuto ancora sapere prima che accadesse qualcosa ? Prese un respiro profondo chiudendo il baule e dandosi un'ultima occhiata allo specchio della propria camera,prima che Fred entrasse con un sorriso enorme sul volto. Si era ripreso,e anche in fretta,sorrideva,sebbene la preoccupazione per Hermione era leggibile sul suo volto. 
<< Luna e Lavanda sono qui. Vi accompagno io,ho convinto mamma a non preoccuparsi >>  disse il fratello. 
<< Già. Non voleva farmi partire quest'anno. Ho sentito che lo diceva a papà,ma a quanto pare qualcuno l'ha convinta >> fece lei con un sorriso. 
<< Potrei definirmi colpevole,allora >>  sorrise lui avvicinandosi per prenderle il baule. 
<< Andiamo >>  disse poi Ginny mettendo su un sorriso che agli occhi del fratello fu però inutile. Sapeva che era agitata all'idea di tornare a scuola,di rivedere lui. Scesero le scale fino a raggiungere l'ingresso dove Luna e Lavanda le sorrisero fiduciose e la madre la guardava ancora un pò titubante. Si avvicinò per salutarla e non seppe come o perchè,ma qualcosa le disse di farlo più forte di quanto avesse mai fatto in passato. La donna sembrò notarlo,ma non disse comunque nulla,così come il fratello che le rivolse uno sguardo carico di ogni cosa. Si staccò dalla madre e si avvicinò di nuovo alle amiche e Fred fece lo stesso prendendole poi per mano dando il via alla smaterializzazione. Lo stomaco le si contorse,e non seppe se per la magia o per l'impazienza,fatto sta che quando si ritrovò dinnanzi al binario si sentì d'improvviso viva,come se avesse vissuto in una bolla durante tutta l'estate. Si guardò attorno,ma non vide nessuno. Il fischio del treno sembrò destarla in quanto si voltò verso il fratello che le stava rivolgendo ancora quello sguardo. Si avvicinò e l'abbracciò forte,come aveva fatto prima con sua madre. 
<< Sta attenta >>  le disse solo,e lei annuì scoccandogli un bacio sulla guancia,prima di afferrare il baule e salire con Luna e Lavanda sul treno alla ricerca di un vagone. Mentre si dirigevano verso uno di quelli che eran vuoti si alzò un vociare tra i ragazzi del treno. Le voci parlavano chiaro. Harry Potter,Hermione Granger e Ron Weasley non erano sul treno. Questo lei lo sapeva benissimo,non aveva bisogno di sentire le voci di corridoio,almeno fino alla prossima che giunse. 

"Draco Malfoy non è sul treno".

Alzò lo sguardo voltandosi nella direzione di quella voce,ma non c'era più nessuno. Se lo stava immaginando ? 
<< Avete sentito ? >>  chiese poi a Luna e Lavanda entrando con loro in carrozza e posando il baule. 
<< Che cosa ? >>  le chiese la riccia. 
<< Era una voce >>  disse lei continuando a guardarsi intorno. 
<< Non abbiamo sentito nulla >> continuò Luna e lei annuì lasciandosi cadere vicino al finestrino guardando fuori. Si dimenticò di quella voce per qualche minuto,finchè non ricomparse facendole gelare il sangue nelle vene. 

"Lui non è qui". 














<< Ginny stai bene ? >> le chiese Luna preoccupata. 
<< Si,certo >>  disse lei velocemente andando a sedersi al tavolo dei grifoni con la bionda,che ormai passava più tempo coi grifondoro che con i corvonero. 
<< Ginny - disse Luna comprensiva - sono solo due settimane >>  
<< Si,due settimane. Due settimane che siamo qui e che passiamo l'inferno con i Carrow. Due settimane che Piton non mi degna di un solo sguardo. Ha detto che sarebbe tornato a scuola e lui non c'è. Non ho sue notizie da quella notte,Luna. E non lo vedo da quando è morto Silente. Come pensi che stia ? Non so se è vivo o morto,se gli è successo qualcosa...>>  disse la rossa passandosi una mano tra i capelli nascondendo il viso per la rabbia e la preoccupazione. Luna le mise una mano sulla spalla poggiandoci poi la testa. 
<< Sta bene,Ginny. Ne sono sicura. Se non è qui ci sarà un motivo >> 
<< Luna,se è successo..>> 
<< Non puoi saperlo. E se come dici tu,Piton è dalla nostra parte,non può certo parlare con te davanti ai Carrow. Hai notato che quei due tengono d'occhio più lui che noi ? >>  fece la bionda. Ginny alzò lo sguardo guardando nella direzione di quei due e si convinse che l'amica aveva ragione. Quando due settimane prima erano tornate a scuola non si aspettavano di trovare quella sorpresa. Si era capito dal primo sguardo che quelli erano mangiamorte,dal modo in cui si rivolgevano ai nati babbani,ai loro figli,e soprattutto alle punizioni di cui gli facevano carico. Erano orribili.  Se qualcuno provava a intromettersi finiva peggio della vittima. Gurdava la Mcgranitt non potersi intromettere con compassione. Si morse il labbro per poi alzarsi. 
<< Dove vai ? >>  chiese Luna attirando anche l'attenzione di Neville che la guardò con cipiglio. 
<< Non ho fame e sono distrutta. Credo che andrò a dormire >>  disse Ginny facendo un cenno di saluto ai due e avviandosi uscendo dalla sala grande,ma invece che dirigersi ai dormitori fece la strada inversa camminando lungo il corridoio adiacente al giardino,l'aria di metà settembre che le formicolava la pelle leggermente più scura del solito date le giornate passate al sole. Guardò il grande albero al centro del prato illuminato dalla fioca luce lunare che quella sera si nascondeva a giocare dietro le nuvole scure. Le nacque un sorriso sul volto pensando a quando per poco Ron e Harry non l'avevano vista con Draco sotto quell'albero un giorno di mesi prima,e ridacchiò pensando alle loro espressioni. Si staccò dal muro di pietra toccando il ciondolo che aveva al collo e prese a camminare di nuovo arrivando in prossimità del grande portone,mentre un lampo improvviso squarciò il cielo e l'acqua trattenuta dalla nuvole inizio a riversarsi a terra. La quiete prima della tempesta s'era rotta,e Ginny guardò la pioggia battente che ora colpiva il terreno e le mura con insistenza. D'un tratto un rumore sembrò distoglierla dall'attenzione quasi ossessiva che stava rivolgendo alla pioggia,e si voltò d nuovo. Il grande portone ora era spalancato e l'acqua del temporale batteva persino dentro le mura,un altro lampo illuminò tutto intorno a lei e una nube nera prese vita all'interno del portone dove l'acqua arrivava ancora. Spalancò gli occhi quando la nube e il lampo si dissolsero lasciando spazio a una figura alta e slanciata,completamente zuppa da capo a piedi che aveva ancora lo  sguardo basso. Come se la figura si fosse sentita osservata si voltò di scatto incantenando i suoi occhi a quelli di Ginny. Il cuore della ragazza si fermò non potendo contenere tutto quello che stava provando in quel momento.
<< Ginny >>. Fu solo un sussurro,ma lei lo sentì come se il ragazzo lo avesse urlato a tutto il castello. Non resistette oltre e iniziò a correre verso di lui come se fosse l'unica cosa che aveva davanti,e lo era. Il biondo non ci pensò due volte e iniziò a correre anche lui fino ad afferrarla e a baciarla come se dovesse scomparire di nuovo all'improvviso. Non importava che lui fosse zuppo e le stesse bagnando i vestiti,non importava che qualcuno potesse passare e vederli in quel modo. C'erano solo loro,e questo bastava. Le passava le mani sui fianchi,sulla schiena,ovunque. Le era mancata come l'aria,non sopportava averla avuta lontano tutto quel tempo non sapendo se l'avrebbe rivista. Ginny gli passò ancora una volta le mani sui capelli prima di interrompere il bacio per bisogno d'aria poggiando la fronte contro la sua. Il biondo aprì gli occhi guardandola e carezzandole il viso ancora una volta,non riusciva a staccarsi da lei,aveva troppa paura di non rivederla ancora una volta. D'improvviso però Ginny lo spinse lontando da sè iniziando a prenderlo a pugni sul petto,facendogli spalancare gli occhi. 
<< Dannazione a te - urlò la ragazza colpendolo di nuovo - Dove diavolo sei stato ? >> 
<< Ginny,calmati >>  provò lui afferrandogli le mani,ma lei lo respinse ancora. 
<< Non dirmi di stare calma >>  urlò ancora. 
<< Diavolo,vuoi farci sentire ? Vieni con me >>  disse lui,ma lei si distanziò ancora guardandolo incredula. 
<< Non vado da nessuna parte con te. Mi hai fatto preoccupare a morte,dovevi essere qui due settimane fa e non c'eri. Come pensi abbia passato questi ultimi giorni ? Un inferno,ecco come. Credendo che ti fosse successo qualcosa,o peggio >>  disse Ginny abbassando la voce,ma mostrandosi a Draco per come stava in quel momento,e cioè sollievo e rabbia insieme. 
<< Lo so. Ti spiegherò tutto >>  disse lui addolcendo lo sguardo verso la rossa e provando ad avvicinarsi. Non voleva essere respinto da lei,non dopo che aveva capito. 
<< Ho davvero creduto che ti fosse accaduto qualcosa. E mi sono sentita così persa che...>>  provò Ginny,ma lui l'attirò a sè stringendosela al petto. 
<< Sono qui - le sussurrò piano continuando a stringerla - sono qui,Gin. >> 
<< Non andare via di nuovo >> disse ancora la ragazza guardandolo negli occhi,e Draco seppe che non se ne sarebbe andato più, a meno che non fosse stato per farla stare al sicuro. 
<< Vieni con me,adesso >>  disse poi porgendole la mano che Ginny afferrò subito. Il serpeverde la condusse sulla torre di astronomia e lei sorrise. Era lì che l'aveva baciata la prima volta,e lo ricordava come fosse ieri,mentre erano già passati quasi due anni,ma ricordava ogni cosa di lui,come fosse un'unica immagine nitida. 
<< Cos'è successo ? - gli chiese poi quando furono in cima - perchè non sei tornato due settimane fa come mi aveva detto Piton ? >> 
<< Sono dovuto restare di più per...>> 
<< Per ? >>  lo incalzò lei. 
<< Te lo dirò,Ginny. Ti spiegherò tutto in questi giorni,ma adesso io ho..>>  disse piano il biondo interrompendosi poi all'improvviso. 
<< Hai cosa ? >>  disse ancora lei non riuscendo a capire. Draco la guardò ancora intensamente con la pioggia fuori che cadeva più forte di prima,segno che il temporale si stava intensificando a dismisura. Non le rispose,o almeno non a parole. Si avvicinò di nuovo prendendo a baciarla ancora una volta,mentre fece scorrere le mani sulla sua vita e la issò portandola in braccio a lui per poi piegarsi e farla scendere a stendersi in terra. E allora Ginny capì. Passò una mano sul viso del biondo che le sorrise sghembro facendole contorcere lo stomaco. 
<< Ho bisogno di te. Ho bisogno di sentirti qui,con me >>  le sussurrò scendendo su di lei a baciarle il collo. 
<< Sono qui >>   disse Ginny sospirando quando Draco scese con le labbra ancora più giù. Quei sono qui,erano come i Ti amo mai detti. Non glielo aveva detto quando l'aveva visto,sebbene ora lo sapesse benissimo cosa provava. Sapeva che presto sarebbe accaduto,presto l'avrebbe detto davvero. 













<< Allora ? >>  chiese subito Ron. 
<< Allora cosa ? >>  rispose Harry osservandolo confuso. 
<< Cosa si fa adesso ? Come distruggiamo questo dannato affare >>  riprese il rosso indicando il medaglione che portava al collo. 
<< Non lo so,Ron. Se lo sapessi non pensi che ce ne saremmo già liberati a quest'ora ? >>  disse Harry stizzato. 
<< Ah non lo sai ? Che strano. Ultimamente non sai mai niente >>  riprese l'altro. 
<< Certo,credi sia semplice ? >> fece ancora il moro. 
<< Ragazzi,basta >>  disse Hermione uscendo dalla tenda per le continue urla. 
<< No,Herm. Basta  è troppo poco >>  disse il rosso guardando anche lei. 
<< Ron,calmati. Lo sai anche tu che non è semplice >>   
<< Ma davvero ? Qui non si tratta dell'essere semplice o no. Qui si parla del fatto che siamo in giro da tre fottuti mesi,Herm. Tre mesi girando in tondo per capire come distruggere questa cosa perchè l'unico modo per farlo non ce l'abbiamo >>  urlò il ragazzo fuori di sè facendo spalancare gli occhi della ragazza e quelli del moro. 
<< Se sei così stanco perchè non te ne vai ? Da soli ce la caveremo meglio senza di te >>  disse Harry rabbioso. 
<< Harry >>  urlò Hermione incredula che tutto quello stesse accadendo davvero. 
<< Forse ti accontenterò,è quello che vuoi,no ? Salvare il mondo e prenderti il merito,mentre io e Hermione che facciamo il lavoro sporco siamo invisibili >>  sputò velenoso il rosso. 
<< Ron,ora basta >>  riprovò la riccia,ma non potè nulla contro le urla degli altri due,che mai avevano osato tanto. 
<< Allora vattene. Sai fare solo questo >>  disse ancora Harry. 
<< Fottiti,Harry >>  disse Ron strappandosi la collana dal collo e lanciandogliela addosso per poi dirigersi alla tenda afferrando le poche cose che aveva. Fece per uscire con Hermione che lo bloccò volendo far si che ragionasse,ma non aveva modo per farlo,non quella sera. 
<< Ron,ti prego..>> 
<< No,non gli salverò il culo un'altra volta. Che faccia quel che gli pare >>  disse il rosso sorpassandola. 
<< Sul serio,Ron ? >>  fece poi stizzita,ma il rosso la bloccò ancora guardandola pieno di rabbia,fece per aprir bocca,ma poi la richiuse uscendo dalla protezione magica e  si smaterializzò. 
<< Se ne è andato ? >>  disse Harry raggiungendola. Hermione annuì solamente continuando a guardare il punto in cui l'amico era sparito. 
<< Bene,tanto non ho bisogno di lui >>  fece il moro rifugiandosi nella tenda sotto lo sguardo allibito della riccia. 












<< Cos'hai ? >>  le chiese dandole un bacio sulla spalla lasciata scoperta dal lenzuolo. Erano in camera di Draco,come ormai succedeva praticamente più della metà della settimana da quando lui era tornato a scuola. Il tempo volava, erano agli inizi di Dicembre ormai,e nessuna novità dal trio,e la cosa non le piaceva molto. Passava le giornate tra lezioni,scappatoie per sfuggire ai Carrow,e gli incontri con Draco. 
<< Non ho detto nulla >>  rispose lei voltandosi a guardarlo. 
<< Si,ma quando pensi così intensamente vuol dire che hai qualcosa. Ti conosco >>  disse Draco semplicemente,sconvolgendola come suo solito. 
<< Sono solo preoccupata. Non si hanno notizie di Ron e gli altri >>  spiegò lei. 
<< Credo che in questi casi sia un bene,scricciolo >>  le sussurrò all'orecchio facendola arrossire come ogni volta da quando aveva iniziato a chiamarla in quel modo prima di quell'estate. 
<< Vorrei solo sapere se stanno bene >>  continuò Ginny. 
<< Credimi se ti dico che l'abilità di quei tre è cavarsela sempre anche nelle situazioni più assurde >>  disse il serpeverde facendola ridacchiare. Ginny voltò il viso verso di lui dandogli un bacio che il ragazzo sembrò apprezzare molto visto il sorriso felice che fece sulle sue labbra. La strinse di più a se trascinandola ancora una volta tra le coperte del suo letto enorme tenendola stretta a lui. 
<< Tra un pò è Natale >>  disse poi il biondo. 
<< Tornerai a casa ? >>  chiese a quel punto Ginny preoccupata,e Draco si ritrovò in preda alla frenesia più pura al pensiero che  lei si preoccupasse tanto per lui. Era una sensazione alla quale non era abituato,ma la trovava estremamente confortevole. Quando aveva parlato a Ginny del fatto che sua madre sapesse di lei,non aveva potuto resistere alla tenerezza e alla preoccupazione della ragazza al pensiero che potesse non andar a genio a sua madre. 
<< Per ora no,ma non so. Se succede qualcosa per cui sarà necessaria la mia presenza,dovrò,beh...>>
<< Ho capito >>  fece lei annuendo. 
<< Tu torni a casa ? >>  le chiese poi. 
<< Non voglio >>  disse lei. 
<< Non vuoi tornare dalla tua famiglia ? >>  le chiese curioso e un pò sorpreso. In fondo l'anno prima era rimasta lì per lui,ma era diverso. Ora era diverso. L'anno prima dovevano risolvere delle cose,ma adesso andava abbastanza bene anche se non si erano fatti discorsi ufficiali su niente,quindi credeva che avrebbe voluto vedere la sua famiglia. 
<< Non è quello - disse Ginny - E' che ho la sensazione che se andassi via non troverei più te >> 
<< Io sono qui,Gin. Non andrò via >> rispose lui. Da quando era tornato stava mettendo più a nudo i suoi sentimenti,solo con lei,solo per lei. Certo,non le aveva detto apertamente quello che aveva detto a Blaise,ma era sicuro che si capisse abbastanza anche così. 
<< Lo so,eppure è quello che sento >>  disse lei guardandolo. 
<< Non andrò via da te >> ripetè lui.
<< Non voglio tornare a casa >>  disse lei convinta poggiando il viso nell'incavo del collo del biondo che la strinse a se più forte,in una presa di possesso che aumentava giorno dopo giorno. 
<< Vuol dire che saremo io e te >>  disse Draco baciandole il capo e mettendosi più comodo. 









 





Ed eccola che torna con il cappuccio sul volto. Lo so,inutile dire che sono dispiaciuta nel non aggiornare in maniera costante, dato che lo sanno pure le mura di casa mia,ma finalmente questi test d'ingresso sono passati,quindi sono tutta vostra,per ora. Spero che il capitolo sia di vostro gradimento,e che dire...siamo giunti al 50esimo capitolo della storia,Dio che traguardo,e io che pensavo che sarebbe stata una storia breve perchè magari non sarebbe piaciuta. Non so davvero come ringraziarvi perchè senza voi e la vostra pazienza non scriverei. Sono davvero felice,anche se triste da un lato in quanto ciò vuol dire che la storia si avvicina a una conclusione. Ora devo scappare,ma vi ringrazio,sempre tutti,come mio solito. Alla prossima,bacissimiiii,sperando che un giorno mi perdoniate questi ritardi, 
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 51
*** Tatics ***


Quando Draco le aveva detto che sarebbero stati solo loro a Natale,non credeva sarebbe accaduto sul serio.  Tutta la scuola aveva deciso di tornare a casa per le vacanze,e se all'inizio dell'anno i ragazzi tornati a scuola le erano sembrati pochi,dopo le vacanze di Natale era stato addirittura peggio. Le voci sul fatto che l'armata di Voldemort stesse tornando erano sempre più frequenti e insistenti,e molte famiglie avevano pensato bene di impedire ai figli di tornare a Hogwarts. Anche i suoi le avevano mandato una lettera la settimana prima,ma lei aveva risposto dicendo che sarebbe rimasta lì,era irremovibile,non avrebbe abbandonato i suoi amici,non avrebbe abbandonato Draco. Le lezioni erano riprese da pochi giorni,di suo fratello,Hermione ed Harry nessuna notizia,e Fred sembrava sull'orlo di una crisi di nervi ad ogni lettera che le spediva. Non sapeva nemmeno lei come calmarlo,d'altronde per il momento si sentiva tranquilla nell'avere Draco vicino a lei. Luna le aveva persino detto che se fossero stati in tempi migliori probabilmente starebbero organizzando il loro matrimonio per quanto intenso fosse diventato il loro rapporto. Lei si era ritrovata ad arrossire davanti alla schiettezza dell'amica,eppure,per quanto intenso fosse,ed era vero,non aveva ancora detto quelle due magiche parole. Non sapeva cosa fosse a frenarla,non ci riusciva e basta. Forse la sua era solo paura che poi tutto si sarebbe dissolto nel nulla,non lo sapeva nemmeno lei. Alzò il capo guardando il professor Ruf dare gli ultimi commenti sulla lezione e assegnare un compito da ben due rotoli di pergamena,per poi alzarsi con disinvoltura dal suo posto e sgusciare fuori dall'aula allontanandosi. Luna le stava accanto senza dire una parola. Neville aveva notato degli atteggiamenti leggermente strani in lei,e sapeva che con l'assenza di molti,prima o poi lui avrebbe notato qualcosa,sapeva bene di dover parlare anche con lui,eppure non faceva che rimandare. Il tempo,non era un loro lusso purtroppo,e il non averlo,non faceva che incrementare il loro desiderio che fosse il contrario. 
<< Stai bene,Ginny ? >>  le chiese poi la bionda accanto a lei provando a scrutarla con uno sguardo più attento del solito. 
<< Non lo so,Luna. Non si hanno notizie di Ron,Hermione ed Harry da mesi. E' passato anche Natale e qui sembra tutto in una fase di stallo,come una calma piatta prima di un'esplosione >>  disse lei in risposta con un sorriso ironico. 
<< Già. Neville pensa che dovremmo tornare ad esercitarci con l'ES >>  buttò lì la ragazza. 
<< L'ES non esiste più,Luna >> 
<< Possiamo ricrearlo. Non dobbiamo abbatterci,Gin. E poi anche se pochi,sappiamo cosa fare >> 
<< Possiamo provarci,ma non credo che tutti saranno d'accord,e poi,non è che siamo chissà in quanti  >>  disse Ginny con fare ovvio,mentre in lontananza una figura scura si ergeva tra una colonna e l'ampio corridoio del castello. 
<< Chi non vuole non deve essere obbligato,ma dovremmo farlo,Gin >>  continuò Luna. 
<< Si avvicina una guerra - disse poi la ragazza dai capelli vermigli fermandosi e voltandosi verso l'amica - dovremmo pur fare qualcosa >> . L'occhio di Luna cadde infondo al corridoio e adocchiando ciò che pensava rivolse l'attenzione di nuovo a Ginny dinnanzi a lei. 
<< Parlerò con Neville fra poco. Poi decidiamo insieme cosa fare >>  le sorrise Luna. Ginny annuì,e quando l'amica sparì inghiottita dal buio del corridoio adiacente,lei si voltò verso la figura ancora poggiata alla colonna che la osservava con malcelato interesse. Ginny si avvicinò piano senza che nessuno la osservasse per raggiungere il ragazzo che continuava a scrutarla. 
<< Che succede ? >>  gli chiese non appena gli fu vicino. L'espressione sul viso di Draco non le piaceva per nulla. Conosceva quel volto alla perfezione. 
<< Non qui >>  disse lui afferrandola per un gomito e trascinandola via con lui lungo il corridoio. Ginny non disse una parola,lo seguì solamente,come sempre. Quando si furono allontanati a sufficenza dalla zona affollata della scuola e raggiunto un corridoio più appartato,per metà posto in ombra il biondo si fermò di colpo. 
<< Cos'è successo,Draco ? Quando fai così mi fai pensare al peggio >>  disse lei osservandolo e lui la fissò come fosse ammattita. 
<< Beh ? Perchè quella faccia ? >>  
<< E' solo che non smetti mai di smentirmi >>  
<< Perchè siamo qui ? >> 
<< Gin,io...non so come dirtelo >>  disse lui. 
<< Cosa non sai come dirmi ? Non vorrai andartene di nuovo >>  urlò lei spalancando gli occhi al solo pensiero che il biondo potesse fare una cosa del genere. 
<< No,come ti viene in mente ? >>  disse lui alzando le braccia al cielo. 
<< Allora cosa c'è che non riesci a dirmi ? >>  tornò alla carica la rossa. 
<< Tuo fratello non è con Potter e con la Granger >>  disse il biondo di getto. 
<< Che ? Stai scherzando ? >>  disse mentre una sensazione mai provata le attanagliava lo stomaco. Ron. Dov'era ? 
<< Non so molto. Mia madre mia ha mandato un gufo stamattina dicendo che ieri li hanno avvistati. Ma tuo fratello non era con loro >> spiegò il biondo. 
<< Ma stanno bene ? >> 
<< Si. Li hanno seminati. E' tutto quello che so >> . Ginny annuì,non sapeva cosa dire. Cosa si diceva in questi casi ? Grazie per avermi detto che mio fratello è disperso,o peggio. Scosse la testa sentendo qualcosa di duro scontrarsi con il suo volto,si distanziò un pò rendendosi conto che altri non era che il petto di Draco,e che il ragazzo la stava abbracciando. Poggiò il capo nella solita posizione respirando con calma,cercando di rilassarsi più che poteva. 
<< Grazie >>  gli disse poi. 
<< Per cosa ? Se avessi saputo che saresti stata così non ti avrei detto nulla >>  disse lui stizzito. 
<< Hai fatto bene,Draco. Erano mesi che non si avevano loro notizie,almeno ora so che stanno bene >>  disse Ginny alzando gli occhi a osservarlo. 
<< Si,ma tuo fratello...>> 
<< Mio fratello starà bene. Lo so,me lo sento >>  disse lei,e poi tornò a rifugiarsi in quel petto ampio che la cingeva a se. 












<< Leo >>  sussurrò Ginny non appena vide il piccolo gufo volare verso di lei. Aveva mandato a Fred una lettera due giorni prima dopo aver parlato con Draco per chiedere se lui avesse avuto notizie di Ron. Non pensava che ci sarebbe voluto tanto,in fondo,era importante. Appena fu dinnanzi a lei e si posò con le zampette sul parapetto,Ginny slegò la pergamena legata alla zampa sinistra e la srotolò velocemente con mani tremanti. La paura che potesse essere accaduto davvero qualcosa di brutto al fratello la scosse per la prima volta come una reale possibilità. 



Ginny,

non preoccuparti per Ronnino,sta bene. E' arrivato a casa qualche giorno fa,ma non ho avuto modo di contattarti prima. A quanto pare l'idiota ha mollato Herm ed Harry,e l'ho già picchiato per aver fatto questa immane cazzata. In ogni caso,credo che la colpa sia di questa faccenda degli Horcrux. Questi oggetti in qualche modo ti confondono e per questo Ron si è comportato così. Partirà domani stesso per raggiungerli di nuovo. Sono contento che Malfoy ti abbia detto che li avevano avvistati,almeno ora ho una certezza in più che Hermione stia bene. Ci sentiamo presto,sta attenta. 

Fred



Quando concluse la lettura tirò un profondo sospiro di sollievo. Non poteva credere che Ron li avesse mollati in quel modo,ma stando a quanto dettole da Fred non era stata nemmeno colpa sua. Era ovvio che quegli oggetti non avrebbero avuto effetti positivi. Bruciò la lettera,così come stavano decidendo di fare in caso fossero finite in mani sbagliate e si voltò per rientrare. Doveva parlare con Neville. Avrebbero dovuto riunire l'ES di nuovo,sperimentare nuovi incantesimi molto più potenti di quelli a loro disposizione. Doveva davvero dare una spiegazione al moro,lo sapeva bene. Nuovi incantesimi. Non c'era Harry che avrebbe potuto aiutarli,ma qualcun altro poteva farlo. Qualcuno che conosceva bene di cosa fossero capaci i mangiamorte stessi. Doveva parlare con entrambi,e doveva farlo subito. 













Neville spalancò gli occhi alla fine del racconto di Ginny. Era incredulo,com'è possibile che nessuno si era accorto di nulla durante tutto quel tempo ? Si voltò a fissare Luna accanto a lui che non sembrava per nulla turbata e la cosa non fece altro che spiegarsi da sola. 
<< Tu lo sapevi ? >>  si voltò verso la bionda. La ragazza annuì e Neville sollevà le braccia in aria per l'esasperazione. Guardò Ginny per dirle qualcosa quando una figura entrò nell'aula vuota con passo silenzioso. 
<< Gin,perchè mi hai fatto ven...>>  si bloccò la serpe non appena notò Paciock e la Lovegood dinnanzi a lui. 
<< Che significa ? >>  disse guardando la rossa. 
<< Quindi voi due state assieme ? >>  urlò Neville. 
<< Lo hai detto anche a Paciock ora ? >>  disse invece il biondo. 
<< Smettetela,tutti e due. Ho dovuto farlo,sta accadendo qualcosa e noi non siamo pronti >>  disse Ginny. 
<< Paciock,se dici a qualcuno...>> 
<< Non dirò nulla,Malfoy. Ma vorrei capire che diamine succede. E soprattutto,com'è mai possibile che nessuno sappia di voi ? >>  disse il moro. 
<< Non  è vero che non lo sa nessuno - disse il biondo mettendosi di fianco a Ginny - solo che tu non eri compreso >>
<< Fammi capire bene,Ginny. Questa storia va avanti da ben due anni e nessuno ha la più pallida idea che tu,una Weasley,stai con Malfoy. Il figlio di Lucius Malfoy >> urlò Neville. Non riusciva nemmeno a prendere la cosa sul serio. 
<< Grazie per questa tua spiegazione. Ne avevamo bisogno,davvero >>  disse Draco ironicamente facendo roteare gli occhi alla ragazza di fianco a lui. 
<< Malfoy dice il vero,Nev. Non è vero che nessuno sapeva nulla >>  si intromise a quel punto Luna. 
<< Luna,questa è una follia. Vi rendete conto di cosa potrebbe accadere se qualcuno lo scoprisse ? >>  disse ancora. 
<< Lo sappiamo bene che è pericoloso,Paciock. Questo dovrebbe spiegare perchè lo sappiano in pochi >>  disse Draco sbuffando. Ginny,invece lo stava osservando,Neville aveva più volte ripetuto l'espressione "state insieme",e sebbene non ne avessero effettivamente parlato,nessuno dei due aveva provato a negare. 
<< Com'è successo ? >>  chiese Neville a quel punto. 
<< Non ha importanza ora com'è successo,Nev. E' così. Ora dobbiamo concentrarci su questioni più importanti. Per questo vi ho detto di venire qui >>  disse Ginny. 
<< Mi sganci una tale bomba e mi dici che non è importante ?  >>  disse esasperato. Merlino,ma che diamine. 
<< Possiamo parlarne più tardi ? >>  insistette Ginny. 
<< Ok,ma chi lo sa ? Oltre Luna ovviamente >>. Il sospiro che emise fece sorridere Ginny. 
<< Lo sanno Hermione,Fred e Blaise. Ora anche tu >> disse Ginny. 
<< Hai mancato Piton e mia madre >>  disse Draco facendola sorridere. 
<< Piton ? Tua madre ? Fred ? E sono d'accordo ? >>  disse sgranando gli occhi. Credeva che Fred l'avrebbe uccisa. E poi Piton e Narcissa Malfoy ? Sul serio ? In che mondo parallelo era finito ? 
<< Si,è tutto ok,Paciock. Le spiegazioni a dopo. Ora - disse guardando Ginny negli occhi - che succede ? >> 
<< Dobbiamo riformare l'ES,ma non basta. Ci servono nuovi incantesimi,molto più forti e anche pericolosi. Ho ricevuto una lettera da Fred che dice che Ron è a casa,ma domani partirà di nuovo per raggiungere Harry ed Hermione >>  disse Ginny. 
<< Ho afferrato l'ES. Ma che diamine vuol dire che Ron è a casa ? >>  disse Neville. 
<< L'ES sarebbe il gruppo strampalato che avevate fondato per via della Umbridge ? >>  chiese invece il biondo. Ginny annuì. 
<< Hanno litigato e Ron è andato via,ma non  è stata colpa sua. A quanto pare gli Horcrux tirano fuori il peggio di noi e Ron è stato troppo a contatto con uno di loro. Sta diventando tutto troppo grande,persino per Harry. Dobbiamo richiamare i membri,abbiamo bisogno di allenarci,Neville. Lo sai anche tu >> spiegò la rossa. 
<< Diavolo. E' peggio di quanto credessi >> disse il moro. 
<< Ma Ron sta bene ? >>  chiese poi Luna. 
<< Sta bene,ma è pericoloso stare troppo vicino a quella roba >> 
<< Hai detto che ci servono nuovi incantesimi - disse poi la bionda - dove dovremmo prenderli ? >> 
<< Non abbiamo Harry,Ginny. Luna ha ragione,come dobbiamo fare ? >> 
<< Beh,qualcuno c'è >>  disse lei voltandosi verso il biondo che la stava scrutando. 
<< Weasley,gli unici incantesimi che posso darvi sono di magia nera. Hai presente ? Proprio la roba da cui stare lontani >> disse Draco rispondendo alla sua tacita domanda. 
<< Lo so benissimo,ma ammettiamolo. Stiamo andando in guerra contro chi usa quegli incantesimi. Come dovremmo difenderci se non ne siamo nemmeno a conoscenza ? >>  disse Ginny. 
<< Come idea non è male - disse poi Neville soprendendo tutti. Ginny pensava già di dover faticare per convincerlo - il problema è che non possiamo fare le lezioni come le facevamo con Harry >> 
<< Perchè ? >> chiese la rossa. 
<< Ginny,se facessimo come allora,tutti saprebbero non solo di te e Malfoy,ma anche che lui,beh,sta giocando in due squadre diverse. Se si scoprisse ...>> 
<< Abbiamo capito Lovegood. Hanno ragione,Gin. Io sono l'unico che porta informazioni,non posso rischiare che tutto quello che ho fatto per arrivare fin qui venga fuori nel più palese dei modi. E poi,ci terrei a precisare,che se tu non mi avessi fatto venire qui ora,io sarei ancora ignoto.  >>  
<< Ma se tu li insegnassi solo a noi tre ? Poi noi li insegneremo agli altri e nessuno saprebbe del tuo coinvolgimento,ne tanto meno potrebbe mai immaginarlo >>  disse Ginny. 
<< Così va già meglio. Ma ti sfugge un dettaglio >>  disse Draco scostandosi i capelli dagli occhi. 
<< Sarebbe ? >>
<< La domanda che vi faranno tutti. Dove diavolo l'avete imparato voi tre >> 
<< Questa si risolve,Malfoy. Potremmo dire che Hermione ha trovato il modo di contattarci e di dirci che dobbiamo tenerci  pronti. Così ci ha mandato questi incantesimi che Harry pensa dobbiamo conoscere. Nessuno farà domande >>  disse Luna sollevando le spalle. 
<< Sei un genio del male,Lovegood >>  disse Draco facendola ridere. 
<< Quindi siamo d'accordo ? >>  disse Ginny,e gli altri tre annuirono. Quando rimasero soli dopo che Neville e Luna se ne furono andati,non prima che il moro facesse altre domande,Draco si sedette su un banco rigirandosi la bacchetta tra le mani. Ginny lo osservò,così silenzioso e concentrato da fargli spuntare una rughetta tra le sopracciglia. 
<< Cosa c'è che non va ? >> gli chiese allora mettendo le mani sulle sue. 
<< Non mi piace che tu debbe maneggiare la magia nera,Gin >>  disse lui posando la bacchetta al suo fianco e prendendole le mani. 
<< E' necessario >> 
<< Già >> sospirò il biondo. 
<< Prima,quando Neville ha chiesto se noi stessimo assieme,tu beh...ecco. Non hai risposto,o meglio,non hai negato >>  disse lei fingendosi interessata alle sue dita,e il biondo sorrise di quell'espressione accentuata da un velo d'imbarazzo. 
<< Non hai negato neppure tu >>  disse lui. 
<< Si,ma...beh.>> 
<< Dio,Weasley. E' ovvio che non abbia negato. Faccio schifo nel parlare di questo genere di cose,anche perchè sarebbe la prima volta per me,ma si. Se te lo stai chiedendo stiamo assieme,ok ? Non negherei mai. Tutti devono sapere che tu sei mia >>
<< Sai come la penso sulle proprietà >>  disse lei sorridendo raggiante di quello che il ragazzo le aveva appena detto. 
<< Oh si. Sei mia,scricciolo. Non puoi scappare >>  ridacchiò lui tirandola a se. Ginny gli cinse il collo con le braccia sorridendo. 
<< Non scapperei comunque >>  disse prima di abbracciarlo. 











<< Ehi,Zab >>  disse il biondo entrando in camera sua per togliersi il maglioncino nero. 
<< Ehi >> 
<< Ci sono novità ? >>  chiese Draco buttandosi sul letto a peso morto con uno sbuffo. 
<< No,niente di niente. E tu ? Sembra ti sia passata un'intera squadra di quiddicht addosso >>  ridacchiò il moro sollevando lo sguardo dalla rivista che aveva in mano. 
<< Sarebbe stato meglio delle idee suicide di Ginny >>  disse Draco sospirando e passandosi una mano sulle tempie.
<< Ti fa impazzire ? >>  lo prese in giro l'altro. 
<< Paciock sa di noi. Lo sa anche la Lovegood >>  buttò lì mettendosi a sedere. 
<< Wow. State fondando un fan-club ? >>  
<< Oh,sta zitto,Blaise >>  disse poi tirandogli un cuscino che l'altro deviò magistralmente. 
<< Qual è il problema,Dra ? >>  disse poi andando a sedersi vicino all'amico. 
<< Non è un problema che loro lo sappiano. Il problema è quello che vogliono fare >> 
<< Spiegati >>  disse il moro alzando un sopracciglio,e allora il biondo gli spiegò con calma dell'incontro di poco prima,facendogli spalancare gli occhi sempre di più. 
<< Non possono fare sul serio >>  disse Blaise allibito e incredulo. 
<< Va a dirlo a loro. Come strategia non è male. Può funzionare,Blaise. Ma devi darmi una mano >>  disse Draco. 
<< Senti,lo sai come la penso sul tenere il piede in due scarpe. Se sono due ragazze è un conto. Qui parliamo di fronti di guerra,Dra >> 
<< Credi che non lo sappia ? O che mi piaccia l'idea di dover insegnare a Ginny quella roba ? O anche solo il pensiero di doverla osservare mentre la usa ? >>  urlò il biondo. 
<< Lo so che non ti piace,Dra. Ma sai bene che a un certo punto ti sarà chiesto di scegliere,e io non voglio vederti ammazzato,diavolo >>  disse Blaise passandosi le mani sui fianchi iniziando a girare come un matto per la stanza. 
<< Io non voglio che lei debba usarla >>  disse allora il serpeverde. 
<< E che hai intenzione di fare ? Tu dovrai scegliere alla fine,lo sai benissimo. E lei ? Vuoi incatenarla da qualche parte per impedirle di essere lì,mentre magari la sua stessa famiglia viene massacrata ? Perchè in questo momento che ti piaccia o no,sai che non hanno speranze >>  continuò il moro. 
<< Non ho intenzione di decidere adesso,Blaise >>  ringhiò Draco alzandosi di botto e dando un calcio al suo stesso baule. 
<< Non ti sto chiedendo di scegliere - disse con calma - Ti aiuterò >>. Il biondo annuì a quelle parole e si avvicinò al moro che gli strinse una spalla con fare di conforto. 















Faceva freddo. Poteva vedere le nuvolette bianche del suo stesso respiro che le svolazzavano attorno. Pensare che un anno prima a quell'ora stava seguendo qualche lezione di rune antiche in compagnia dei suoi amici,o magari stava rispondendo a qualche lettera sdolcinata e divertente al tempo stesso di Fred. Mentre ora si trovava lì,in un bosco pieno di neve al freddo,in fuga per miracolo da una squadra di mangiamorte.  Fred...le mancava da morire. Non lo vedeva da quando erano partiti,e non sopportava più la lontananza,il vivere sempre in fuga,ma restava. Era lì perchè Harry aveva bisogno di lei,soprattutto ora che Ron se n'era andato. Chissà se era riuscito a tornare a casa,a vedere tutti. Il Natale era ormai passato da un paio di settimane,e tutto ciò che voleva era sapere se stavano tutti bene,se Fred si fosse ripreso da quell'attacco. Si voltò a osservare la tenda illuminata da una fioca luce,si intravedeva la sagoma dell'ombra di Harry che aveva in mano il medaglione,non sapevano ancora come distruggerlo. Le avevano provate tutte,e sebbene facessero a turno per portarlo,il suo potere cresceva a contatto con loro,con Harry soprattutto. D'un colpo la luce nella tenda si spense,e il fuoco ai suoi piedi fece lo stesso. Si alzò di scatto sfoderando la bacchetta,il terrore che potessero averli trovati prese il sopravvento in un colpo,tanto da gelarle il sangue,le ossa e il respiro stesso. Qualcosa si mosse nell'ombra,un ramo che si spezzava,una folata di vento gelido le tagliò il volto come un coltello,e d'improvviso la luce del fuoco tornò e nella tenda si riaccese la lampada ad olio. L'ombra di Harry ora era in piedi,con la bacchetta sfoderata come lei. Si voltò di nuovo appena avvertì un'altra folata di vento, e per poco la bacchetta non le cadde di mano. 
<< Ron >>  sussurrò. 








 




Ebbene... eccoci di nuovo qui con il nuovo capitolo. Allora...come va ? Per chi va a scuola com'è ricominciata quest'annata ? Per gli altri...stessa domanda...come vanno le cose ? Il capitolo è arrivato,finalmente,direte in molti,ma l'importante è che siamo qui. Che dire...ogni capitolo si avvicina sempre più al momento cruciale. Che ne pensate delle nuove pieghe prese dai personaggi ? Devo scappare ora,alla prossima....baciii
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 52
*** Always ? Always. ***


<< Herm, credi che funzionerà ? >>  sussurrò Ron all’amica mentre venivano trascinati lungo il sentiero di sabbia.
<< Non lo so >>  rispose lei, e si capiva perfettamente quanto fosse preoccupata. Stava per replicare quando dinnanzi  a loro si stagliarono delle torri alte e nere, man mano che si avvicinavano iniziava a capire benissimo dove li stessero conducendo. Non c’erano molti manieri in quel luogo, e lui sapeva benissimo chi viveva lì. Si voltò a cercare Harry con lo sguardo. Il volto completamente diverso da ciò che era, tutto grazie ad Hermione. Si chiese se sarebbero sopravvissuti anche quel giorno, o se quelli sarebbero stati gli ultimi istanti della loro vita. Chiuse gli occhi un secondo, mentre davanti gli passavano le immagini della sua famiglia. Suo padre,sua madre,i suoi fratelli,Ginny. Lavanda. Chissà come se la stava cavando ad Hogwarts, non era mai stato un genio, ma almeno era riuscito a dirle ti amo prima di partire. Era passata qualche settimana dal suo ritorno, avevano distrutto l’horcrux e probabilmente proprio quello li aveva fatti rintracciare. Riaprì gli occhi, seppure di mala voglia.  Malfoy Manor si stagliava imponente dinnanzi a loro mentre il nero cancello veniva aperto.
 
 
 
 
 
 



<< Woo, questo si che era un bel colpo ! >>  esclamò Dean voltandosi a fronteggiare Seamus. L’altro rise facendo una delle sue solite battute che alleggerivano l’aria.
<< Ben fatto >>  urlò Neville dall’altra parte della stanza delle necessità. Luna accanto a lui sorrise e poi voltandosi leggiadra scagliò un potente incantesimo che disintegrò un manichino.
<< Ricordami di non far arrabbiare Luna >>  urlò Seamus a Neville che alzò gli occhi al cielo. Fece per rispondere quando la porta della stanza si spalancò facendone entrare una Ginny a dir poco sconvolta. Neville si accigliò e mentre diceva agli altri di continuare ad allenarsi, lui e Luna si avvicinarono alla grifona che sembrava attenderli davanti alla porta. Appena le si avvicinarono lei li guardò strano prima di uscire ed essere seguita da loro.
<< Ginny, che succede ? >>  chiese Luna appena la porta si richiuse alle loro spalle. La rossa  non rispose facendo accigliare ancora di più gli altri due, ma prima che il moro replicasse, la figura di Blaise Zabini apparì alle spalle dell’amica.
<< Che ci fai tu qui ? >>  chiese Neville guardandosi subito intorno.
<< Tranquillo, non c’è nessuno >>  rispose la serpe.
<< Ma non hai risposto alla domanda >>  continuò il grifone.
<< Draco è sparito >>  disse a quel punto Ginny. Luna spalancò gli occhi e Neville impietrì. Non che lui e Malfoy fossero amici adesso, ma lo rispettava. In quelle settimane, complice gli allenamenti, aveva avuto modo di vedere il biondo insieme a Ginny, e doveva ammetterlo, la serpe ci teneva a Ginny, anche troppo. L’aveva accettato, guardandoli interagire era impossibile non notare ciò che c’era tra loro, eppure nessuno se ne accorgeva, assurdo.
<< Come sparito ? Nel nulla ? >>  disse Luna.
<< E’ stato richiamato. Non c’è altra spiegazione. Ho chiesto poco fa a Severus e anche lui è stato informato di un emergenza da parte di Voldemort.  Da quello che ho capito, devono aver catturato Potter e company >>  spiegò Blaise.
<< Oh mio Dio >>  disse Neville.
<< Quello che non capisco, è cosa centri Malfoy  >>  disse ancora la corvonero.
<< Se hanno richiamato Draco – sospirò Ginny – vuol dire che hanno Harry. Ma non so perché Draco gli serva >>
<< Siete sicuri che la Granger non centri nulla ? Non è che ha fatto qualche trucchetto dei suoi ? >>  disse Blaise.
<< Di che trucchetti parli ? >>  disse Neville confuso.
<< Se avessero trovato Potter e basta non ci sarebbe stato motivo di richiamare Draco, ma se invece non sono sicuri che quello sia davvero Potter,allora…>> lasciò in sospeso la serpe.
<< Allora richiamerebbero Malfoy per riconoscere Harry >>  concluse Luna.
<< Cosa possiamo fare ? >>  disse Ginny voltandosi verso il serpeverde.
<< Noi niente,Ginny. Non ti lascerò fare nulla o Draco ammazzerebbe me. Dobbiamo solo sperare che ritorni, il prima possibile e senza conseguenze. Per il momento, posso aiutarvi io con gli incantesimi in sua assenza. Ho promesso che lo aiuterò ed è quello che intendo fare >>
<< Quindi dovrei stare qui  e aspettare ? >>  urlò lei.
<< Ginny, se fai qualcosa di avventato potrebbe finire male >> disse Neville.
<< Draco sa come comportarsi in queste situazioni e poi con lui c’è Narcissa. Andrà bene >> disse Blaise.
<< Cerchi di convincere me  o te stesso ? >>  disse la rossa.
<< Entrambi. Ora, mettiamoci a lavoro >>  disse in conclusione conducendoli in un'altra aula.
 
 
 
 





Non fece in tempo a spalancare la porta che venne soffocato da un abbraccio stritola ossa. Emise un sospiro di sollievo chiudendosi la porta alle spalle.
<< Madre >>
<< Draco, stai bene ? >>
<< Io sto bene. Perché sono stato chiamato ? >>  disse il biondo allarmato che qualcuno potesse aver scoperto qualcosa.
<< Hanno catturato la Granger e Weasley. Con loro c’è un ragazzo, ma non sanno se sia Harry Potter o no >>  spiegò Narcissa.
<< Che vuol dire che non lo sanno ? >>  disse lui con la gola improvvisamente secca. Il fratello di Ginny, della sua Ginny era lì, e anche la Granger.
<< Il suo volto è strano. Ti hanno chiamato per riconoscerlo >>  disse la madre. Lui deglutì.
<< Non posso fare questo >>
<< Devi farlo, Draco. Non hai altra scelta >>. Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, che diamine si inventava ora ? C’era la remota possibilità che quello non fosse Potter, ma chi voleva prendere in giro. Potter non si separa da Weasley e Granger, deve essere un trucco di quest’ultima, non c’erano altre spiegazioni. Sospirò alzando gli occhi sulla madre. Lo guardava con sguardo preoccupato e una strana compassione negli occhi neri. Non gli piaceva essere guardato in quel modo, da nessuno, sapeva che gli sarebbe toccato prima o poi.
<< Ok. Dov’è ? >>
<< Nelle segrete. Aspettavano il tuo arrivo >>  spiegò lei. Annuì e fece per uscire dalla stanza, ma la madre lo fermò.
<< Come sta Blaise ? E Ginny ? Stanno bene ? >> gli chiese apprensiva. E sebbene la situazione facesse schifo, apprezzava che lei gli chiedesse di Ginny. Merlino che le avrebbe detto ? Aveva promesso di non andare più via, e invece ora era sparito nel nulla. Di nuovo.
<< Stanno bene. Anche se mi fanno impazzire entrambi >>  disse lui con un mezzo sorriso. La madre gli sorrise e poi gli fece una carezza leggera.
<< Andiamo. Prima succede, prima tornerai da loro. E Draco ? >>
<< Si ? >>
<< Tieniti pronto a tutto >> . Il ragazzo annuì consapevole prima di aprire la porta e uscire da lì. Un gruppo di mangiamorte con i cappucci alzati, intenti a fissarlo con grande aspettativa.
 
 
 
 
 
 
 
 


<< Miseriaccia, Harry. Facciamo qualcosa ! >>  urlò Ron. Non ne poteva più di sentire le risate sguaiate di Bellatrix miste alle urla di dolore di Hermione.
<< Cosa ? Non possiamo uscire da qui >>  sbottò l’altro odiandosi per sentirsi tanto impotente.
<< Qualunque cosa. Quella pazza la sta uccidendo >>  urlò ancora il rosso. Si passava le mani nei capelli con fare isterico. Cosa avrebbe detto a Fred se fosse successo qualcosa ad Hermione ? Che era stato immobile ? L’avrebbe ammazzato e avrebbe fatto bene.
<< Perché non ha detto che ero io ?  Sapeva che ero io >>  ripeteva Harry.
<< Parli di Malfoy ? >>  chiese Ron cercando di ignorare l’ennesima risata di quella pazza. Merlino, se solo l’avesse avuta tra le mani.
<< Si >>  sussurrò il moro prima di stringere forte gli occhi quando un altro urlo di Hermione riempì l’aria. Di colpo qualcosa fece rumore lungo le scale davanti alla loro cella. Una figura si avvicinava a gran velocità. Harry e Ron si avvicinarono al cancello attendendo, mentre altre risate si aggiungevano a quelle della mangiamorte. Si scostarono appena in tempo prima che il lucchetto della cella saltasse in aria  e una coltre di fumo e polvere si innalzava facendoli tossire.  Ron cercò di vedere chi fosse stato socchiudendo gli occhi, ma non si vedeva assolutamente nulla. Poi qualcosa gli rotolò vicino al piede, e riconobbe la sua bacchetta. La afferrò facendo evaporare via il fumo, ma non c’era nessuno. Solo Harry accanto a lui che si piegava a prendere la sua bacchetta. Si guardarono e fecero per dire qualcosa, capire chi potesse averli liberati, ma un urlo più lacerante degli altri abbandonò i polmoni di Hermione e entrambi si precipitarono immediatamente su per le scale. Dovevano fare qualcosa.
 
 
 
 
 




<< Draco, devi andartene. Adesso >>  disse la madre chiudendosi la porta della biblioteca alle spalle.
<< Lo so. Non potevo fare altro >>  disse lui con il respiro ancora accelerato. Non credeva nemmeno lui a come avesse fatto. Dove  avesse trovato il coraggio di fare una cosa del genere, ma poi capì. Il coraggio erano un paio di occhi verdi che lo attendevano.
<< Hai fatto la cosa giusta. Ora va. Non voglio che qualcuno sospetti di te >>  disse lei e dopo avergli dato un bacio sulla fronte lo fece entrare nel grande camino prendendo una manciata di polvere volante. Aveva avvertito Severus di aprire il passaggio direttamente alla camera del figlio. Draco guardò un ultima volta la madre prima di sparire in una folata di fiamme verdi. Quando riaprì gli occhi era nella sua stanza a serpeverde, Blaise aveva appena aperto la porta e appena si era voltato e l’aveva visto gli era corso incontro saltandogli praticamente addosso.
<< Per Salazar!! Sei vivo >>  disse il moro stringendolo in una morsa.
<< Sto bene >>  disse lui scostandosi. Non fece nemmeno in tempo a far parlare l’altro che gli prese le spalle con entrambi le mani.  << Ginny ? >>  chiese solo, e l’amico sorrise.
<< Vieni. Ti porto da lei. Ti avverto che è leggermente preoccupata >>  disse l’altro. Draco sospirò e seguì Blaise fuori dalla sua stanza e dai sotterranei. Giunsero fino al quarto piano entrando poi in un’aula apparentemente vuota, se non fosse stato per tre teste che erano intente in una fitta conversazione. Quando la porta si richiuse alle loro spalle i tre si voltarono e appena lo videro le loro facce si riempirono di puro stupore. Ginny si piombò praticamente su di lui stringendolo forte come se potesse sparire. Lui immerse il viso nei capelli setosi e profumati della ragazza stringendola a se. Era la prima volta che si toccavano in quel modo non essendo da soli, ma dopo quello che aveva appena passato non gliene fregava niente di nessuno se non di quella creatura meravigliosa che aveva tra le braccia. Si scostò quel tanto che bastava per baciarla, e lei ricambiò. Non le importava di baciarlo davanti a Blaise, Neville e Luna. Stava bene, ed era lì con lei. Era tutto quello di cui aveva avuto bisogno fino ad allora. L’angoscia tenuta dentro quel giorno scomparsa del tutto nell’esatto istante in cui l’aveva visto varcare quella porta.
<< Ehm ehm – tossì Blaise facendoli separare, ma non riuscendo a farli staccare da quello sguardo che si stavano rivolgendo – mi spiace interrompervi, ma credo che Draco debba raccontarci un paio di cose >>. A quel punto i due si staccarono, ma rimasero vicini e Draco tenne Ginny a se per la vita. Lei si voltò a guardare Neville che aveva uno sguardo imbarazzato, colpevole lo spettacolo che avevano dato lei e Draco, mentre Luna sembrava tranquilla e le sorrideva contenta. Blaise semplicemente divertito.
<< Si, io devo aggiornarvi >>  disse il biondo accendo il fuoco con la bacchetta. Quella stanza era fin troppo fredda. Si avvicinarono sedendovisi intorno.
<< Cos’è successo, Dra ? >>  chiese Blaise.
<< Hanno catturato Potter, tuo fratello e la Granger ieri notte – iniziò Draco voltandosi verso Ginny che ingoiò la sensazione di vuoto creatasi nello stomaco  -  mi hanno chiamato per riconoscere Potter. Non erano sicuri fosse davvero lui. La Granger ha fatto un incantesimo, davvero efficace devo dire. E’ stata in gamba >> 
<< Cosa gli hai detto ? >>  chiese Neville osservandolo in attesta, come se si trovasse al patibolo.
<< Ho detto che non era lui, che non ne ero sicuro, che era diverso >>  disse Draco.
<< Ma tu sapevi che era Harry ? >> chiese Luna. Il biondo annuì. Certo che lo sapeva. Ma dirlo, no, non avrebbe potuto.
<< E non l’hai detto ? >>  chiese di nuovo Neville.
<< No. Sapevo che era Potter. Può ingannare loro, ma non me >>  disse Draco. Ginny intrecciò le dita alle sue dandogli quel supporto di cui necessitava da quando era dovuto sparire.
<< Poi cos’è successo ? >>  chiese Blaise.
<< Quando ho detto loro che non ero sicuro lo hanno mandato in cella con  gli altri. Poco dopo Bellatrix è ritornata trascinandosi la Granger dietro >>  disse Draco chiudendo gli occhi. Le immagini di quel pomeriggio ancora davanti agli occhi. Non riusciva a sopportarlo. La mano gli tremò appena e Ginny lo percepì aumentando la stretta.
<< Cos’è successo poi ? >>  chiese allora Luna.
<< L’ha torturata. Le urla si sentivano ovunque. Le ha marchiato la parola “mezzosangue” sull’avanbraccio. E’ stato orribile >>  disse piano. Blaise aveva gli occhi spalancati, poggiò una mano sulla spalla dell’amico, non poteva immaginare quanto lo avesse provato assistere a tutto quello. Luna si stava mordendo il labbro ammutolita, Neville sembrava bianco come un cencio e impossibilitato a parlare, strizzò gli occhi, forse cacciando via l’immaginazione.
<< Draco – sussurrò Ginny – adesso sta bene ? >>
<< Si. Io mi sono allontanato mentre lei continuava a fare quello. Sono andato nelle segrete e ho fatto saltare in aria la cella dove stavano tuo fratello e Potter e gli ho dato le loro bacchette >>
<< Tu hai fatto cosa ? >> sibilò Neville.
<< Cosa ? Preferivi restassi a guardare mentre la torturavano e poi ammazzavano. Se non le avessero fatto di peggio prima >>  ringhiò il biondo facendogli gelare il sangue al pensiero di quei mostri.
<< Dra, ti hanno visto ? >> gli chiese l’altro.
<< No. Ho usato una coltre di fumo. Non mi hanno visto, ma credo Potter abbia capito. Sono sicuro che ha capito che sapevo che era lui. Comunque sono arrivati di sopra e li hanno colti di sorpresa. Hanno preso la Granger e sono riusciti a scappare >>  spiegò Draco. Solo allora Ginny emise un sospiro di sollievo e portò una mano ad accarezzare i capelli del biondo che sembrò rilassarsi a quel gesto.
<< Grazie. Per quello che stai facendo >>  disse Neville e il biondo annuì. Blaise gli diede una pacca sulla spalla, e dopo avergli chiesto come fosse tornato tanto veloce, lui gli rispose semplicemente con il nome della madre, e il moro capì.
<< Cosa succederà, ora ? >>  chiese Luna continuando a tenere gli occhi sul fuoco.
<< Io non credo manchi molto. Da quello che ho capito, Potter e company hanno trovato il modo di distruggere gli horcrux. La guerra è molto più vicina di ciò che sembra >>  disse Draco passandosi una mano sul volto.
<< Quanto ? >>  disse Blaise.
<< Qualche settimana >>  rispose la serpe. Gli altri annuirono e poi piombò un silenzio che poteva essere tagliato col coltello. Neville sospirò pensieroso, Ginny concentrata sulle fiammelle che si liberavano dal resto del fuoco.
<< Dobbiamo dirlo a Lavanda >>  sussurrò poco dopo la rossa.
<< Ginny >>  fece Draco per iniziare, ma la ragazza scosse il capo non lasciandolo continuare.
<< Lo so che più persone sanno e più diventa pericoloso. Ma lei è la ragazza di mio fratello e non ha sue notizie da mesi. Deve saperlo, Draco. Io vorrei saperlo se fossi tu >>  disse lei guardandolo negli occhi e allora l’altro capì annuendo. L’avvicinò a se lasciandole un bacio tra i capelli.
<< Noi andiamo. Se vuoi posso dire a Lavanda che ti aspettiamo in camera >>  suggerì Luna alzandosi insieme a Neville. La rossa annuì grata e poi i due seguiti da Blaise se ne andarono lasciandoli soli. Si voltò a guardare quella meraviglia di ragazzo davanti a lei. Come avrebbe fatto senza di lui ? Non lo sapeva. Era ogni cosa volesse, ogni cosa di cui avesse avuto bisogno. Non pensava di poter respirare senza di lui.
<< Grazie. Per tutto quello che hai fatto.  Non so cosa sarebbe accaduto se non ci fossi stato tu >>  disse lei.
<< L’ho fatto per te, e perché era la cosa giusta da fare,Gin  >>
<< Ho avuto paura oggi, per la prima volta in maniera così intensa. Ho avuto paura che tu non tornassi, che forse ti era capitato qualcosa da cui non si poteva tornare indietro. Ho avuto paura di non poterti rivedere e di dover affrontare tutto questo da sola. Non posso farlo se tu non sei con me >>  disse lei accarezzandogli il volto. Lui aveva gli occhi così luminosi davanti al fuoco, erano ghiaccio fuso, e non li aveva mai trovati così belli.
<< Tu sei stata con me tutto il giorno. Eri qui >>  disse Draco indicandosi il petto. << Non avrei potuto fare nulla senza di te. Sono qui,Scricciolo, sono qui e non me ne vado. Ne oggi, ne domani, ne mai. Fino a che avrò fiato in corpo resterò sempre con te >> . Ginny lo abbracciò stringendosi a lui come fosse l’unico appiglio della sua esistenza e per quello che Draco sentiva, era davvero così.
<< Sempre ? >>
<< Sempre >> .
 
 
 
 
 
 
 
 

<< Ti prego, dimmi che sta bene >>  sussurrò Lavanda con le lacrime agli occhi.
<< Sta bene, Lav. Te lo giuro. Sono riusciti a scappare >> disse Ginny con un sorriso. L’altra si portò una mano al cuore con un sospiro di puro sollievo.
<< Perché non me ne avete parlato ? Pensavo fossimo amiche >>  disse la castana un po’ delusa. Ginny fece un sorriso triste, mentre Luna cercò di spiegarsi.
<< Siamo amiche – fece la bionda – ma cerca di capire. Più persone lo sanno e più è pericoloso. Non è un gioco >> 
<< Lo so. Capisco. Ma non so come fai a sopportare tutto questo, Ginny >>
<< Non lo so nemmeno io, ma con Draco è molto più semplice. Senza di lui non ci riuscirei. Non ho detto nulla perché chi rischia più di tutti è proprio lui e non voglio che gli accada qualcosa >>  disse Ginny. Lavanda annuì capendo perfettamente. Sorrise, asciugandosi le lacrime che le erano scivolate via durante tutto quel racconto.
<< Così…tu e Malfoy, eh ? >>  sghignazzò facendola divenire paonazza e ridere Luna divertita.
<< Ecco la Lav che conosco >>  proruppe la bionda.
<< Non è divertente >>  disse la rossa offesa.
<< Invece si – disse la castana – hai capito Ginny >>
<
<< Niente da fare. Si è decisamente beccata il più figo di Hogwarts >>
<< Non sto con lui perché è figo >>  ribeccò offesa la rossa.
<< Si certo, come no >> disse Lavanda coinvolgendo Luna in un discorso sugli aggettivi per descrivere meglio Draco, facendo di Ginny una lampada umana.  
 

 
 
 
 

 


Eccomi qui!!! Lo so, quasi un mese…avevo promesso, è vero, ma avevo anche avvertito. E’ inutile che chiedo scusa ormai, sono così, l’avete capito tutti!!  Purtroppo ho iniziato l’università, e ingegneria è tutto tranne che semplice e tranquilla, quindi comprendetemi. Farò il possibile per aggiornare presto anche l’altra storia, prometto. Detto questo….ditemi cosa ne pensate di questo capitolo, che devo dire, mi sono divertita a scrivere perché mi piace parecchio. Che dire…questi due se ne dicono di cotte, di crude, bianche e nere, colorate, ma sto Ti amo proprio non esce, eh ? Quando uscirà ? Voglio tante belle recensioni!!! Lavanda saaaa!!! Alla prossima, un bacio, la vostra matta, ma sempre qui….
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 53
*** Trust ***


<< Come sta Harry ? >>  chiese Hermione a Ron. Il rosso la fissò come se fosse impazzita.
<< Mi chiedi come sta Harry ? Tu dovresti dirmi come stai piuttosto. Hai dormito per due giorni interi >>  disse il ragazzo sbuffando.
<< Sto bene >>  fece lei mettendosi seduta sul letto. Si guardò intorno cercando di capire dove si trovassero, ci mise poco a capire. Villa conchiglia.
<< Herm – disse Ron in un sospiro – quello che ti ha fatto quella pazza…>>
<< Non ne voglio parlare, Ron. Non mi sarei aspettata altro da lei, chiudiamola qui >>  disse subito Hermione. L’amico la guardò dispiaciuto e annuì in un tacito accordo, sebbene non fosse per niente contento della scelta di Hermione di tenersi tutto dentro.
<< D’accordo.             Cosa vuoi sapere ? >> chiese allora.
<< Harry. Sta bene ? >>
<< Si. Almeno fisicamente. Ha seppellito Dobby ieri, lui non ce l’ha fatta, ma ci ha aiutato a scappare e Harry ci teneva che avesse una sepoltura. Bill e Fleur ci aspettano di sotto. Dopo dovremmo parlare con Olivander e capire cosa fare >>  spiegò il rosso. Lei annuì, e scostando il lenzuolo poggiò i piedi a terra. Il braccio le faceva ancora male, ma notò che le avevano messo una fascia nel sonno, forse per impedirle di vedere quel segno che sapeva sarebbe stato lì per sempre.
<< Dobby era nostro amico >>  sussurrò.
<< Tutti i migliori se ne vanno. Così ha detto Harry, ma a me sa molto di predizione >>  disse Ron alzandosi e aiutando l’amica a fare lo stesso.
<< Quando tutto questo sarà finito, dovremmo prenderci una vacanza  >>  disse lei cercando di tirargli su il morale. Ron alzò gli occhi al cielo con fare scettico.
<< E io che credevo fosse questa la vacanza >>  sbuffò divertito guidandola lungo le scale a chiocciola.
 
 
 
 
 
 




<< Non ricordo che tu fossi particolarmente dotata in magia contro le arti oscure >>  disse Neville a Lavanda alzando un sopracciglio incuriosito.
<< Ognuno ha i suoi segreti >>  ribeccò l’altra.
<< Questa è bella, Brown >>  ridacchiò Blaise lanciando un incantesimo in direzione di Luna, che seppur con lo sguardo perso lo deviò senza problemi facendo nascere un sorriso sul viso del moro.
<< Sarei potuta essere una serpeverde io >>  disse ancora la riccia facendo ridacchiare Ginny. Effettivamente, Lavanda tra le serpi ce la vedeva bene.
<< Sarei stato curioso di vederti tra noi. Probabilmente Pansy ti avrebbe spellata viva >>  rise Blaise.
<< Quel carlino è nulla in confronto a me >>  fece lei offesa alzando il viso all’insù come solo Pansy Parkinson avrebbe fatto. Il serpeverde la fissava divertito e anche intrigato, quella ragazza era davvero spassosa. 
<< Su questo non posso darti torto, Brown >>  rispose Draco al posto suo entrando in aula in quello stesso istante.
<< Lo dici solo perché Pansy non ti si scollava di dosso >>  lo riprese Blaise, mentre Ginny a quelle parole borbottò qualcosa di molto simile a un “piccola vipera senza spina dorsale!” nei confronti di suddetta serpeverde. Draco lo notò e ghignò, a quel punto si avvicinò alla ragazza che però lo stava ignorando.
<< In ogni caso l’avrei battuta >>  riprese Lavanda.
<< Certo. Ad occhi chiusi >>  rise Blaise.
<< Ragazzi, un po’ di concentrazione >>  fece Neville riportando l’attenzione sul vero motivo per cui erano lì riuniti.
<< Per una volta sono super d’accordo con Paciock >>   disse Draco. Ginny alzò gli occhi al cielo e si voltò a fulminarlo facendogli alzare un sopracciglio interrogativo. Che aveva fatto adesso ?
<< Perché non vai ad allenarti con la Parkinson ? >>  ringhiò la rossa facendogli strabuzzare gli occhi fuori dalle orbite.
<< Ma che…>>  provò a dire, quando Ginny lo interruppe di nuovo.
<< Tra serpi ci si comprende meglio >> 
<< Wooo!!! Grifondoro 1 – Serpeverde 0 >>  urlò Blaise seguito a ruota da Luna e Neville, Lavanda li fissava incuriosita.
<< Salazar Ginny, è stato secoli fa. E non me la sono mai filata >>  disse Draco lanciando un’occhiata truce all’amico che fischiò in apprezzamento. Perché Blaise era così cretino ?
<< Non le spiacerebbe un ritorno di fiamma, no ? >>  fece lei gelida.
<< Altro punto per grifondoro >>  urlò ancora. Draco sibilò prima di afferrarle un braccio e ruotarla completamente verso di se. La strinse fissandola dritto negli occhi e poi la baciò in maniera sporca facendole andare il fuoco alle guance e il cuore in fibrillazione. Si scostò con uno schiocco rumoroso e le sorrise malizioso.
<< Potrebbe. Ma lei non ha niente di focoso come te >> . Ginny andò completamente a fuoco, mentre Neville arrossiva con lei e Lavanda sghignazzava. Si perse in quegli occhi gelidi, fino a che Blaise non urlò di nuovo.
<< Rettifico. Serpeverde vince la partita. Recupera con un gesto da Oscar >>  disse il moro con le mani a cono davanti alla bocca. Non fece in tempo ad aggiungere altro però che si ritrovò schiantato dall’altra parte della stanza. Gli altri spalancarono gli occhi prima di voltarsi verso Draco con espressione basita. Era stato lui, non c’era dubbio, ma come ?
<< Come hai …>>  provò Ginny riscuotendosi, ma prima che il biondo rispondesse, l’altro serpeverde si alzò massaggiandosi la testa.
<< Dannazione a te e a quegli incantesimi non verbali >>  disse Blaise mettendosi in piedi. Se possibile gli altri nella stanza cacciarono ancora di più gli occhi di fuori.
<< Sai fare gli incantesimi non verbali ? Com’è possibile ? Non ho mai visto nemmeno Harry usarli >>  urlò Neville.
<< Come ha detto la Brown prima, Paciock. Ognuno ha i suoi segreti >>  disse Draco scrollando le spalle.
<< Da quanto tempo ti ci alleni ? >>  chiese Luna.
<< Alleno ? Non mi sono mai allenato. Riesco a farlo da bambino, tutto qui >>  disse il biondo. Ginny lo fissava interessata. Perché non glielo aveva mai detto ?
<< Perché non me l’hai mai detto ? >>  chiese appunto.
<< Non è qualcosa che dico in giro. Non lo sa nessuno a parte Blaise e voi, adesso. Non sono molti i maghi che riescono a fare qualcosa del genere e pensa se si fosse saputo che un bambino ne era capace. >> 
<< Giusto >>  disse Luna.
<< Beh, di certo Voldemort non ti voleva con lui per via del tuo bel faccino, amico >>  ridacchiò Blaise che era tornato vicino a loro.
<< Anche. L’importante è che lui non sappia altro >>  disse il biondo sospirando.
<< Altro ? Sai fare altro ? >>  chiese Lavanda.
<< Oh si. Il nostro caro Draco è un mago dell’occlumanzia >> ridacchiò il serpeverde.
<< Sul serio ? >>  chiese Ginny ammirata.
<< Si, ed è un bene considerato il fatto che nell’iniziazione lui ti entra in testa. Se avesse visto tutto di me e te a quest’ora non sarei qui >>  le disse il ragazzo.
<< Volgarmente parlando – fece Neville – mi stai dicendo che hai preso per il culo Voldemort ? >>
<< Se vuoi usare quei termini, allora si >>  rispose Draco.
<< Anche questa è una dote innata ? >>  chiese Luna interessata.
<< No, con questa ci è voluto molto tempo, anni e anni di allenamenti con Piton. Avevo quattro anni quando l’ha usata la prima volta. Credo che sapesse che saremmo arrivati a tanto >>  
<< Dio, che storia >>  fece Neville sedendosi a terra.
<< Beh, si può dire che abbiamo una sorta di arma segreta ? >>  fece Lavanda.
<< Si, potrebbe funzionare  >>  disse Ginny con un sorriso.
<< Si beh, non esultiamo troppo. Abbiamo ancora del lavoro da fare >>  disse Blaise con un sospiro. Gli altri annuirono e ripresero gli allenamenti. Draco alternava incantesimi verbali a quelli non verbali, doveva comunque creare un solido filo tra mente e nucleo magico.  
 
 
 
 
 
 




<< Signore – chiese Harry – lei sa se esistono, intendo sul serio >> 
<< Si dice che siano tre. La bacchetta di Sambuco, il mantello dell’invisibilità e la pietra della resurrezione. Insieme creano un padrone della morte >>  rispose il vecchio.
<< Lei sa che esiste, la bacchetta di sambuco. Lui la sta cercando >>
<< Non so dove si trova >>
<< Gliel’ha detto, signore >>   disse ancora Harry.
<< Mi ha torturato. Sa che esiste, ma non è detto che la trovi >>  rispose Ollivander al limite delle forze.
<< L’ha già trovata, signore – rispose Harry – Quando lei parla delle bacchette, ne parla come se avessero un’anima >> 
<< E’ la bacchetta a scegliere il mago, signor Potter. Questo  è sempre stato chiaro a chi come me ha studiato l’arte delle bacchette >>  disse ancora Ollivander. Harry annuì, e poi insieme a Ron ed Hermione uscì dalla stanza.
<< Cosa facciamo adesso ? >>  chiese Ron quando la porta dietro di loro si chiuse.
<< Hai sentito Unci-Unci, dobbiamo entrare alla Gringott, non c’è altra soluzione >>  rispose Harry.
<< Sarà pericoloso entrare lì dentro. I folletti sono furbi >>  disse Hermione.
<< Beh, noi lo saremo di più – fece Ron – se lì c’è un horcrux noi dobbiamo distruggerlo >>
<< Siamo sicuri che sia lì ? >>  chiese ancora la riccia.
<< Bellatrix era terrorizzata dall’idea che ci fossimo entrati. Deve essere lì >>  disse Harry. Hermione annuì e si diressero di sotto per prendere tutto il necessario. Il tempo scorreva.
 
 
 
 
 
 
 
 



<< Sono sicuro che sta bene >>  disse George mettendo giù l’ennesimo scatolone.
<< Lo so. E’ solo che ho una strana sensazione. Come se qualcosa non andasse o stesse per finire >>  rispose Fred segnando su un foglio degli ingredienti nuovi da comprare.
<< Hai sentito Ron quando è tornato e anche Ginny. Sta bene >>  disse ancora il gemello.
<< Non sento Ginny da qualche settimana, e la cosa non so. . . non so come interpretarla >>
<< Il fatto che non ti abbia scritto vuol dire che non c’è nulla da dire per il momento >> 
<< Si. Spero sia così >>
<< Che fai stasera ? >>  gli chiese allora George.
<< Credo che tornerò a casa e scriverò a Ginny >>  rispose Fred.
<< Ah no, basta pensieri negativi per oggi. Sei stato più nero dei vestiti di Gazza. Stasera vieni a cena da me e Angelina >>  ridacchiò George. Fred annuì, sapeva di non poter sfuggire alle grinfie del fratello. Eppure, qualcosa gli stava turbando l’animo.
 
 
 
 
 
 
 


<< Credo che oltre a questi non ci siamo incantesimi che utilizzino di più o di meno. Di per sé sono già pieni di odio >>  disse Draco.
<< Concordo. Non mi pare di averne mai visti altri da mio padre o da qualcun altro >>  disse Blaise.
<< Beh, mio padre fa un ricco uso di qualsiasi incantesimo – disse il biondo – sarebbe impossibile impararli tutti con destrezza. Ci vogliono anni di allenamento per alcuni di essi >>
<< Credo che manchi la cosa fondamentale >>  disse Ginny.
<< E cioè ? >>  chiese Neville confuso. La ragazza non rispose, semplicemente si voltò verso un buco che si stagliava nel muro. Alzò la bacchetta. Gli altri la guardavano confusi e leggermente tesi, Draco impiegò un secondo a capire cosa volesse fare, ma non ebbe il tempo di fermarla che un lampo di luce verde fuoriuscì dalla sua bacchetta con una potenza immane. Neville impietrì, così come Luna. Lavanda era a bocca aperta, ma consapevole. Blaise la fissava sgomento, come se dinnanzi a lui aveva un’altra persona. Draco la guardava, nel suo sguardo sembrava esserci una tristezza che di leggero non aveva nulla. L’anatema che uccide che si dissolveva pian piano, mentre dal buco cadeva a peso morto un ragno di quelli grossi. Non era da lei, ma non importava se fosse da lei o meno. Importava che avrebbe dovuto usarlo comunque. Si voltò, incrociò gli occhi di tutti e prese un sospiro senza mai far cadere lo sguardo a terra.
<< Ginny >>  sussurrò Luna.
<< Lo useranno comunque – disse lei – mi sbaglio ? >>  fece lei voltandosi verso il proprio ragazzo. Draco scosse la testa. No. Non aveva sbagliato.
<< E’ orribile >>  sussurrò Lavanda.
<< E’ una guerra, è tutto orribile. Non ci piace, non dovremmo usare quel tipo di magia, ma dobbiamo. Ci uccideranno comunque, che tu la usi o no >>  disse ancora Ginny.
<< E’ così >>  concordò Blaise passandosi una mano tra i capelli.
<< Non ti dirò che non è vero – disse Draco – perché è così, ma non mi piace che tu debba usarla. Non avrei mai voluto che tu dovessi arrivare a tanto >> 
<< Non è per colpa tua che devo usarla, Draco. E’ così e basta, lo sai anche tu >> disse Ginny. Il biondo annuì avvicinandosi a lei e mettendole un braccio attorno alla vita. Le passava il pollice su e giù per il fianco, gesto che la fece rilassare istantaneamente.
<< Ci vuole odio per evocare un anatema che uccide >>  disse Blaise.
<< So bene a chi pensare per scatenarlo >>  disse Neville con un sorriso triste e le ragazze intuirono perfettamente a chi si riferisse.
<< Potrai vendicarli, Nev >>  disse Lavanda mettendogli una mano sulla spalla. Il moro annuì.
<< Vendicarli ? Cos’è successo ? >>  chiese Blaise incuriosito. Ginny guardò Neville, si chiese se avesse deciso di dirlo oppure no. Non era facile per lui parlare del suo passato.
<< Lo sanno in pochi, a dire il vero. Ma adesso non credo faccia differenza, e poi sto imparando a fidarmi di voi due, e con tutto quello che state facendo ve lo devo >>  disse Neville prendendo un bel respiro.
<< Così inizio a preoccuparmi, Paciock >>  disse Draco. Ginny si avvicinò a Neville e gli si sedette accanto, il biondo la seguì, ogni giorno diventava sempre più riluttante nel separarsi da lei.
<< I miei genitori parteciparono alla prima battaglia contro Voldemort – iniziò il moro – facevano parte dell’ordine. Un giorno le cose non andarono per il verso giusto e vennero presi da Bellatrix. Lei li torturò con la maledizione cruciatus per giorni, fino a farli impazzire. Non sanno nemmeno chi sono, non mi riconoscono quando vado a trovarli. Per questo vivo con mia nonna, non perché sono morti, sebbene dico così a tutti. Semplicemente a volte penso sarebbe stato meglio se lo fossero >> . Quando Neville smise di parlare nessuno fiatò. Le ragazze sapevano benissimo la storia dell’amico e si limitarono a rivolgergli uno sguardo di incoraggiamento. Blaise si morse labbro, indeciso se parlare o meno. Con sorpresa di tutti fu proprio Draco a parlare.
<< Non ti chiedo scusa per quello che ha fatto Bellatrix. Non la considero nemmeno parte della mia famiglia, e posso dirti che odio il fatto di avere anche il suo sangue nelle vene e non mi spiego da dove quella pazza assassina sia venuta fuori. I Black non sono come lei, ma penso tu lo sappia. Sappi solo che semmai dovessi trovarmela io davanti, l’ammazzerò per te. Mi dispiace per i tuoi genitori, Neville >>  disse Draco mettendogli una mano sulla spalla. Draco ancora una volta aveva sorpreso tutti. Luna aveva un nuovo sorriso a incorniciargli e labbra, Lavanda sorrise in rimando. Ginny era troppo sorpresa e orgogliosa anche solo per parlare. Neville guardò la mano del biondo sulla sua spalla e poi gli rivolse un sorriso grato. Era colpito, e l’aveva chiamato anche per nome. Forse, potevano essere amici.
<< Grazie, Draco >>  rispose il grifondoro rivolgendogli un sorriso che il biondo ricambiò.
<< Vale lo stesso per me, Nev >>  gli disse Blaise, ricevendo un grazie anche lui.
 
 
 
 
 
 
 
 



<< E’ stato da folli >>  urlò Ron mentre volevano sul drago. Erano entrati alla Gringott e ne erano usciti per miracolo. Se l’erano cavata anche quella volta, eppure c’era qualcosa che lo bloccava. Sapeva che non era finita, ma d’altro canto c’erano a dir poco vicini, anzi vicinissimi.
<< Potevamo morire >>  disse Hermione.
<< Non so quante volte potevamo morire in questi mesi >>  gridò il rosso in risposta.
<< Direi una cinquantina >>  disse Harry.
<< Nell’ultimo mese o nell’ultima settimana ? Sai, mi sfugge il conto >>  disse Ron. Abbassò il volto e vide che si avvicinavano a gran velocità a una distesa d’acqua. Alzò il viso guardando i suoi amici.
<< Credo che dovremmo saltare  >>  disse
<< Quando ? >>  urlò Hermione.
<< Adesso >>  urlò Harry e poi insieme agli altri si lasciò cadere dalla groppa del drago. Fecero un volo di oltre trenta metri prima di finire in acqua. Era gelata, e Hermione sentiva il freddo entrarle nelle ossa, quasi fosse nuda. Cercò di tornare in superfice e voltandosi vide Ron sbucare dall’acqua. Il rosso si guardò intorno e dopo qualche secondo Harry fece lo stesso, ma non sembrava in sé.  Tornò sott’acqua, come spinto da una forza immaginaria e poi si sentì spingere in superfice. Uscì arrancando per cercare l’aria, i polmoni che gli dolevano. Iniziò a nuotare verso al riva seguito da Ron ed Hermione che si scambiarono un’occhiata. Appena furono a terra iniziò a spogliarsi.
<< E’ furioso >>  proruppe all’improvviso.
<< L’hai fatto entrare ? Harry, non devi >>  disse Hermione.
<< Non è così semplice, Hermione >>  ribeccò l’altro.
<< Cosa sa ? >>  disse invece Ron.
 << Sa che siamo stati alla Gringott e che stiamo cercando gli horcrux, ha capito il nostro gioco e adesso è furioso, ma è anche spaventato. Sa che non mancano molti oggetti >>  disse Harry.
<< Fantastico. Ora vuole ucciderci più di prima >>  disse Ron.
<< Cosa facciamo ? Hai visto altro ? >> chiese la riccia.
<< Ho visto Priscilla corvonero, l’altro Horcrux deve essere a Hogwarts, dobbiamo andarci subito >>  proruppe mettendosi una maglia asciutta indosso.
<< Ad Hogwarts ? Ne sei sicuro ? >>  fece il rosso.
<< Si >>
<< Ci cercano ovunque >>  disse Hermione.
<< Piton è il preside ora, non possiamo entrare dalla porta principale. Sarebbe come avere un cartello con le lucine addosso >>  disse Ron infilandosi un’altra maglia.
<< Entreremo per il passaggio di Mielandia. Non abbiamo scelta >>  disse Harry guardando gli altri due.
<< Hai capito qualcos’altro ? Dalle visioni ? >>  chiese ancora Hermione.
<< Se non mancano molti Horcrux vuole impedirci di trovare gli altri. Non abbiamo molto tempo. Sta per iniziare, ci cercherà. Lui sa dove li tieni nascosti, in modo o nell’altro ci troverà comunque  >>  disse Harry.
<< Quanto tempo pensi che abbiamo ? >>  chiese Hermione in un sussurro.
<< Un paio di giorni >> disse il moro.
 
 
 
 
 
 
 



Le stava passando una mano sulla schiena per rilassarla. Erano sdraiati sul letto del biondo e si stavano semplicemente guardando. A Draco piaceva guardarla, lo faceva sentire bene, tranquillo, una sensazione mai provata.
<< A cosa hai pensato prima ? Quando hai scagliato l’anatema. Era potente, e come ha detto Blaise ci vuole molto odio per generarlo >>  disse Draco.
<< Ho pensato a te >>  disse lei e il ragazzo si accigliò facendola sorridere.
<< Ho pensato a te e a Voldemort. In particolare a quello che ti ha costretto a fare >>  sussurrò lei passandogli il dito sul marchio nero, e il ragazzo capì cosa intendesse.
<< Mi sorprendi sempre >>  disse lui. Ginny sorrise prima di scivolare sempre più vicina a lui e mettere il viso nell’incavo del suo collo. Draco l’abbracciò stretta, non sapeva quanto tempo avevano, e la cosa lo spaventava a morte, sebbene cercasse di nasconderlo.
<< Pensi ci vorrà molto ? >>  chiese poi Ginny.
<< No. E’ come se lo avvertissi per certi versi. Sono passate tre settimane da quando sono stato a Malfoy Manor e da allora nulla. Mi sembra la quiete prima della tempesta >>  sussurrò il serpeverde.
<< Promettimi solo che questa tempesta la affronteremo assieme >> disse lei.
<< Non lasciare andare la mia mano  >>  sussurrò lui sulle sue labbra.  La baciò, delicatamente, in maniera dolce e forte allo stesso tempo. Non l’aveva mai baciata in quel modo, per certi versi le ricordava il modo in cui la baciò quella volta nel bagno dei prefetti, proprio prima di sparire. D’un tratto ebbe paura, un brivido gelido le corse lunga la schiena pungendola come mille aghi. Avvertiva in lui la medesima sensazione, e la cosa la spaventò di più. Ci poteva morire in quel bacio, in un modo meraviglioso e tragico al tempo stesso, le leccò il labbro inferiore prima di morderlo. Lei sospirò piano, quasi avesse il terrore che lui la sentisse. Draco le portò una mano al di sotto della maglietta che indossava in quel momento sollevandola il tanto che bastava  per portare la propria mano a carezzarle la pelle lattea. Si staccò dalle sue labbra per poterla guardare negli occhi, lo faceva sempre, ogni volta prima di continuare. Le chiedeva in un tacito sguardo se andasse bene, se lo voleva, e lei lo guardava con una dolcezza immane ogni volta. Draco era tutto ciò che aveva sempre desiderato. Era passionale e malizioso la maggior parte del tempo, e le piaceva, lo adorava. Ma aveva mille sfaccettature nascoste, e anche quando, come in quel momento, le pareva dolce e delicato con mille attenzioni, il suo desiderio di lui aumentava. E l’emozione che aveva nel cuore cresceva. Si alzò delicatamente a sedere portandosi dinnanzi a lui e continuando a guardarlo negli occhi. Si sfilò la maglia, sempre in un tacito silenzio e la buttò ai piedi del letto. Il biondo le sorrise malizioso portandosi di nuovo su di lei, facendola stendere un’altra volta. Prese a far scorrere le sue mani su e giù dal seno alla vita slacciando poi i jeans della ragazza. Dopo che li ebbe lanciati via si tolse la maglia grigia che indossava mettendo in mostra quel corpo scultoreo che le faceva sempre venire voglia di non staccare mai gli occhi da lui. Si chinò a baciarla di nuovo, prima di scostare le labbra dalle sue e portarle sul suo collo iniziando una lunga discesa. Arrivò al bordo del reggiseno e si fermò. Riportò le labbra sulla clavicola facendole cadere una spallina con i denti. Ginny fremette sotto di lui, e il biondo sorrise. Portò le mani sotto la sua schiena slacciandolo e gettandolo via. Lei buttò la testa all’indietro in quel momento, adorava quando la sua pelle entrava in contatto con quella di lui, senza nulla tra di loro. Mentre Draco riprese la sua discesa soffermandosi su un seno in particolare, Ginny gemette facendo si che un rigonfiamento da parte del ragazzo si facesse sentire. Portò allora le sue mani tra di loro slacciando i pantaloni neri del biondo che ghignò sul suo petto.
<< Ma come siamo impazienti >>  le ridacchiò in un orecchio.
<< Come se ti dispiacesse >>  rispose a tono lei con un sorriso da serpe sulle labbra. Lui la fissò incantato baciandola con impeto.
<< Mai >>  disse continuando a divorarle le labbra, nel mentre Ginny fece scorrere il pantalone via da lui in un singolo gesto. Il biondo lo lanciò in qualche parte indefinita della stanza e si mise tra le sue gambe. Non c’era un singolo istante in cui non la desiderasse, aveva sempre voglia di lei, in ogni momento del giorno e della notte, persino quando dormiva aveva voglia di lei. Poteva morire di fame, di sete, non se ne curava. L’importante era che lei fosse lì, e per un attimo si chiese se fosse possibile provare tanta adorazione verso qualcuno.  Le tolse anche gli slip con un gesto rapido e preciso prima di togliersi i boxer anche lui. La stese nuovamente riprendendo a baciarla come se non ci fosse un domani. Ginny si scostò appena portando le proprie labbra sul collo di lui e sibilò in segno di piacere. Scese con le labbra sul petto del biondo che le accarezzava i capelli distrattamente. C’era da dire che sebbene Ginny fosse stata solo con lui, cosa di cui andava fiero e gongolava al solo pensarci, lei sapeva esattamente che punti toccare per farlo sospirare di piacere. Era anche questo che amava, avevano una complicità che non tutti possono dire di possedere. Si conoscevano, in ogni campo e sfaccettatura. Era questa la chiave tra di loro. La ragazza con un gesto inaspettato capovolse la situazione facendo si che fosse lui a ritrovarsi sotto. Lei ghignò sulle sue labbra, sapendo perfettamente quanto lui detestasse non avere il controllo, eppure ridacchiò rimanendo esattamente dov’era. Lui amava dominare, era nella sua indole, e a Ginny piaceva che lui avesse il controllo su di lei in quelle situazioni. Lo adorava proprio. Ma in quel momento lui non si mosse, la stava semplicemente sfidando con lo sguardo, come a dire “ fammi vedere cosa sai fare”. Sfida che Ginny accolse, dopo tutto, essere la ragazza di Draco Malfoy comportava anche quello. Stupirlo continuamente. Ginny scese di nuovo a lasciare baci languidi su tutto il petto del ragazzo, sentendolo chiaramente tendersi sotto il suo tocco. Quando arrivò all’inguine, il biondo fece per voltare le posizioni, ma lei lo fermò facendogli sbarrare gli occhi quando scese ancora più giù e leccò l’erezione del biondo.
<< Cristo, Gin >>  ringhiò il ragazzo lasciandosi cadere nuovamente. Già così stava morendo, se l’avesse anche guardata sarebbe stata la fine. Non si aspettava tutta quell’intraprendenza da parte sua. E ora, era convinto di non poterne fare più a meno. Ginny soffiò sull’erezione del biondo facendogli emettere suoni e imprecazioni che la fecero sorridere, e riprese da dove si era fermata. Draco stava letteralmente impazzendo sotto di lei, e se non fosse sicuro al cento per cento che quella era la prima volta che Ginny facesse quella cosa, allora si sarebbe incazzato a morte. Merlino, se la voleva, non resisteva più di tanto, e la rossa dovette accorgersene perché con un’ultima lappata lo lasciò facendolo mugugnare infastidito. Draco voleva il controllo, lo voleva e non voleva aspettare di più. Ginny tornò su a baciarlo, e lui si gustò quel bacio con un piacere immenso. La prese per la vita, ma prima che potesse girarla lei si mise su di lui, facendolo fremere. Prese l’erezione del serpeverde e la portò alla sua apertura calandosi poi giù lentamente. Potette giurare, che l’espressione di pura adorazione del biondo in quell’istante non l’avrebbe cambiata per nulla al mondo, era la cosa più bella che avesse mai visto. Draco con un ringhio le afferrò i fianchi in maniera un po’ rude, ma che la fece fremere di piacere e prese a muoversi. Portò le labbra a scontrarsi con le sue, e tra i gemiti e gli ansiti sussurrati sulle bocche, stavano anche respirando l’aria dell’altro. Quando passarono minuti interminabili, il biondo si svuotò in lei, facendole venire i brividi come ogni volta. Ginny si strinse a lui, in maniera quasi disperata, era una sensazione strana sentirsi vuota dopo essere stata riempita da lui, da ogni cosa che lo legasse a lei. Il biondo si sfilò piano da lei facendola stendere con lui e attirandola a se per stringerla. Ogni contatto tra loro era sempre fuoco, e lui amava il fuoco che le divampava nelle vene.
<< Dovrò lasciarti il controllo più spesso >> disse lui in un orecchio. La rossa sorrise stringendosi a lui come se ne dipendesse la propria vita.

 
 
 
 
 

 



Ed ecco il nuovo capitolo! Che dire…come il precedente è un capitolo di passaggio, anche se abbiamo una bella scena rossa tra Draco e Ginny, ma di TI AMO nulla, eh. Non so esattamente cosa dire su questo capitolo, oltre al fatto che abbiamo visto Neville fidarsi di Draco e Blaise, Ginny che nasconde mille sfaccettature diverse. Diciamo anche che manca poco…pochissimo a ciò che deve effettivamente accadere. Non voglio fare la bastarda ( No, forse si ) xD…nel dire che il prossimo capitolo è già pronto, e devo avvertirvi… perché è giusto che lo sappiate…il prossimo capitolo è IL CAPITOLO, aka, quello che sto progettando dall’inizio della storia, tipo Silente in versione top secret. Sappiate che è il più lungo che abbia mai scritto, sappiate di dovervi aspettare di tutto, e probabilmente ci sarà da….non posso dirlo!!  Ok, sono bastarda, potete dirlo. Posso solo dirvi, di tenervi pronti a tutto, a qualsiasi cosa, scena, pensiero. Perché credo, che molte cose non ve le immaginate. Niente spoiler, mi spiace. Detto ciò, facendovi anche un po’ penare immagino.  Vi saluto, alla prossima, con il capitolo da . . .  non lo dice.
Sempre vostra, con affetto, perché io vi adoro u.u
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 54
*** War of Hearts ***


 << Da questa parte >>  disse una voce all’interno del vicolo. Si voltarono tutti e tre in quella direzione e si diressero immediatamente attraverso la porta socchiusa. L’uomo che la teneva aperta sembrava Silente, ma era impossibile, lui era morto.  Scesero le scale ritrovandosi in una stanza dall’aspetto cupo e lugubre. Sembrava non ci vivesse nessuno. Hermione notò uno specchio rotto da cui intravedeva il volto di Harry.
<< Harry, ti vedo qui dentro >>  disse lei voltandosi verso il moro. Il ragazzo occhialuto annuì e si avvicinò a lei, la parte mancante dello specchio corrispondeva a quella che aveva lui tra le mani. Ron fissava la scena incuriosito, ma appena l’uomo che li aveva aiutati posò da mangiare sul tavolo ci si fiondò sopra.
<< Lei è il fratello di Silente >>  disse Hermione.
<< Aberforth  >>  rispose l’uomo dalla lunga barba.
<< Perché ha questo specchio ? Era di Sirius >>  disse Harry scrutandolo.
<< Già. Mio fratello mi disse che ti saresti arrabbiato se avessi saputo che ce l’avevo io. Eppure, chiediti dove saresti se non ce lo avessi avuto >>  disse lui. Hermione gli lanciò un’altra occhiata. Non sembrava che ad Harry andasse molto a genio.
<< Sa qualcosa dell’ordine ? >>  chiese ancora la ragazza.
<< L’ordine è morto. Mio fratello vi ha assegnato una missione suicida >> 
<< Ma noi ci siamo riusciti – disse Ron – abbiamo già trovato degli horcrux >>
<< E ti sei chiesto quanti ne mancano all’appello, ragazzo ? >> 
<< Se lei ha mollato a noi non importa. Io mi fidavo di suo fratello >>  disse Harry.
<<  Hai riposto la tua fiducia nell’uomo sbagliato, ragazzo. Dovresti vivere un po’ di più – disse voltandosi verso il quadro della ragazza posto sul camino. Era l’unica cosa colorata in tutta la stanza -  tu sai cosa fare >> 
<< Dove l’ha mandata ? >>  chiese Ron.
<< Vedrete. Mio fratello ha sacrificato molte cose per raggiungere il potere. Non dimenticarlo  >>  fece prima di scomparire in una stanza. Hermione e Ron si avvicinarono al quadro da cui si intravedeva la ragazza di prima che si avvicinava nuovamente.
<< Ci ha aiutato. Non ha l’aria di uno che ha mollato >>  sussurrò Hermione. Il quadro si spalancò e ne uscì un Neville piuttosto malconcio ma con un sorriso a trentadue denti.
<< Neville ? >> fece Ron spalancando gli occhi.
<< Ehi, ragazzi >>  disse il moro allegro con un gesto della mano prima di fargli strada all’interno dello stretto passaggio.
 
 
 
 
 
 
 
 

<< Ginny >>  urlò Blaise nel corridoio facendo voltare la ragazza insieme a Lavanda che si trovava al suo fianco.
<< Blaise, che succede ? >>  chiese lei. Sembrava impazzito, il volto più bianco di un cencio. Respirava a fatica.
<< Draco – disse con gli occhi spalancati – Draco è sparito di nuovo. Eravamo vicino al lago nero quando il marchio ha preso a bruciare. Si è accasciato a terra e dopo nemmeno qualche secondo è sparito in una coltre nera >>
<< Com’è possibile ? Che significa ? >>  urlò Lavanda in preda al panico. Si voltò verso l’amica, ma Ginny, si rese conto, aveva lo sguardo perso, vuoto. Sembrava che la sua vitalità fosse stata risucchiata via. Per un secondo Lavanda credette che avesse smesso persino di respirare.
<< Vuol dire che Voldemort l’ha chiamato. Ma perché ? E’ troppo presto >>  disse il serpeverde passandosi una mano tra i capelli. La mano gli tremava leggermente. Cattivo segno. Decisamente cattivo.
<< No – disse la ragazza dai capelli di fuoco con voce gelida – vuol dire che è il momento. Vuol dire che attaccherà stanotte >> 
<< Ma quindi…questo vuol dire che …>> provò il ragazzo.
<< Che loro sono qui >>  finì per lui Lavanda.
<< Dobbiamo avvisare gli altri, e subito >>  disse Ginny tirando fuori dal pantalone nero e attillato che indossava la bacchetta. Lavanda la fissò annuendo velocemente. Pareva essersi vestita apposta per quel giorno. La canotta ,anch’essa nera, le ricadeva morbida indosso. L’aria di maggio  che iniziava a farsi frizzante sulla pelle.
<< Andiamo >>  disse allora toccando una spalla all’amica.
<< Noi ci vediamo dopo. Se è così, dobbiamo essere pronti >>  disse Blaise. Le due annuirono e poi  i tre si divisero.
<< Credi che siano già qui ? >>  disse Lavanda mentre correvano.
<< A chi ti riferisci  ? >>
<< A Ron, Hermione ed Harry >>
<< Non lo so, ma è probabile. Se non fosse così, Draco non sarebbe stato chiamato >>  rispose Ginny. Fece per girare l’angolo, ma si bloccò. Due figure stavano discutendo.
<< Il signore oscuro ha richiamato il giovane Malfoy. Potter e i suoi compagni sono stati avvistati ad Hogsmeade un’ora fa. Sta radunando l’esercito >>  disse la prima voce che Ginny attribuì ad Alecto.
<< Teniamoci pronti >>  rispose l’altra. Lavanda accanto a lei si irrigidì, ma appena le figure sparirono, ripresero a correre.
 
 
 
 
 
 
 
 


<< Non conosco questo passaggio >> disse Harry mentre seguivano Neville all’interno dello stretto corridoio buio.
<< E’ l’unico modo per entrare e uscire, adesso. Piton ha chiuso i sette passaggi segreti prima dell’inizio dell’anno >>  rispose il moro.
<< Com’è come preside ? >>  chiese Ron interessato.
<< Si vede raramente. Piuttosto, ci sono i Carrow a capo della disciplina. Sono mangiamorte, e adorano le punizioni >> 
<< E’ da barbari >>  fece Hermione.
<< Questo non è nulla – ridacchiò Neville – Hogwarts è cambiata, non sapete quanto >> 
<< Dove conduce il passaggio ? >>  chiese ancora Harry.
<< Alla stanza delle necessità. Abbiamo ricompattato l’ES io, Ginny, Lavanda e Luna. Ci esercitiamo da mesi su incantesimi non proprio consoni >>  spiegò il grifone.
<< Consoni ? Che tipo di incantesimi ? >>  fece Ron alzando il sopracciglio.
<< Neville, non mi dirai che…>>  lasciò in sospeso Hermione e il moro le rivolse uno sguardo d’assenso che le fece spalancare gli occhi. Magia oscura. Come l’avevano spiegata ? Doveva essere un’idea di Ginny, e c’era lo zampino di Malfoy, non vi erano altre spiegazioni.
<< Io continuo a non capire >>  sbuffò Ron. Neville sorrise e poi aprì il passaggio parandosi dinnanzi a loro. I ragazzi seduti nella sala alzarono lo sguardo su di lui chiedendosi perché avesse quella faccia, e quando si spostò furono in molti a spalancare gli occhi per la sorpresa.
<< Oh mio Dio >>  urlò Dean esultando alla vista dei tre, mentre una marea di applausi e di fischi riempirono l’aria. Neville scese aiutandoli e i ragazzi li sommersero di abbracci e strette turbolente.
<< Luna >>  disse Hermione e la bionda le piombò addosso.
<< Herm – sussurrò lei – stai bene ? >>  le chiese con apprensione, e dallo sguardo che si scambiò con Neville voleva dire che loro sapevano. Malfoy. Poteva essere ? Che la sua posizione ora fosse chiara ? Ginny sapeva tutto, allora.  Loro sapevano tutto.
<< Ora si >>  disse lei in rimando ricambiando lo sguardo della ragazza che parve sollevata.
<< Ragazzi, perché siete qui ? >>  sorprendentemente fu Seamus a porre quella domanda. La sala ammutolì all’istante, se loro erano lì voleva dire che il tempo stava per scadere.
<< Dobbiamo trovare una cosa. Nel minor tempo possibile >>  disse Harry guardandosi intorno.
<< Cosa ? >> chiese Dean.
<< Non lo sappiamo. Ma ha a che fare con corvonero. Deve essere piccola e facile da nascondere. Avete un’idea ? >>
<< C’è il diadema di Priscilla Corvonero >>  proruppe Luna dopo alcuni minuti di silenzio.
<< Il diadema ? >>  chiese Ron confuso.
<< E’ abbastanza famoso. >>  continuò la bionda.
<< Si, Luna. Ma non c’è anima viva che l’abbia visto >>  disse Cho.
<< Cos’è un diadema ? >>  chiese Ron.
<< E’ una specie di coroncina >>  disse Hermione. Il rosso annuì, stava per ribattere quando la porta della stanza si aprì con un tonfo e Ginny e Lavanda corsero dritte tra loro. Non vedeva la sorella e la sua ragazza da mesi, ora erano lì e gli sembrava di poter respirare di nuovo. Un macigno al petto che si dissolveva in pochi secondi.
<< Ron >>  sussurrò Lavanda con un’espressione di puro sollievo negli occhi precipitandosi poi su di lui baciandolo forte, con tono disperato.
<< Mi sei mancata da morire >>  disse lui continuando a stringerla.
<< Anche tu >>  sussurrò lei sulle sue labbra. Hermione li guardava sorridendo. Era felice per loro, ma si chiese dove fosse Fred, se l’avrebbe rivisto, se stava bene anche lui. Si voltò, Ginny la guardò, era diversa dall’ultima volta che l’aveva vista. La figura davanti a lei le ricordava a mala pena la ragazzina che aveva conosciuto anni prima. Aveva negli occhi lo sguardo di chi ha affrontato una guerra ed era pronta ad affrontarne un’altra. Percepì Harry accanto a lei stupirsi di pura sorpresa alla vista della rossa, doveva aver pensato le stesse cose che aveva percepito lei. Malfoy l’aveva cambiata, e da quello che Hermione vedeva, in meglio. Lavanda e Ron si erano separati ma restavano mano nella mano. Hermione capiva perfettamente, il bisogno di tenersi legati a lungo dopo non aver avuto alcun contatto per un tempo infinito. Vide il rosso muover la bocca per dire qualcosa alla sorella, ma Neville lo precedette.
<< Ginny >>  sussurrò il moro leggendo nello sguardo della ragazza una strana sensazione.
<< Piton lo sa. I Carrow lo sanno che vi hanno avvistato ad Hogsmeade. Voldemort ha richiamato le forze >> disse Ginny con voce gelida.
<< Cosa ? >>  spalancò gli occhi Ron.
<<  Li abbiamo sentiti mentre venivamo qui >>  confermò Lavanda.
<< Dobbiamo muoverci >>  disse Hermione voltandosi in direzione del moro. Harry annuì impercettibile continuando a guardare in direzione della ragazza.
<< Ginny >>  sussurrò appena, ma lei lo ignorò tornando a guardare Neville.
<< Neville >>  disse lei. Il moro la fissò in attesta. C’era qualcosa che non andava. Lo capiva dai suoi occhi, mancava qualcosa.
<< Ha richiamato le sue forze. Lui non  è qui >>  disse Ginny. Neville spalancò gli occhi così come Luna. Hermione  capì perfettamente di chi stesse parlando e si limitò a fissare Ginny con la gola secca. Vide Lavanda che sembrava divorarsi il labbro pur di non dire nulla. Harry sembrava in trans. Non andava bene. Nulla stava andando bene in quel momento.
<< Da quanto ? >>  disse Neville a Ginny.
<< Un paio d’ore al massimo. Non abbiamo tempo >>  rispose la rossa.
<< Ma – proruppe Luna – anche, anche Bl…>>
<< No. E’ qui >>  la bloccò Lavanda  e la bionda annuì.
<< Cosa succede ? Io non vi capisco. Di chi state parlando ? >>  fece Ron interrompendoli.
<< Ok. Decidiamo cosa fare. Harry, devi trovare il diadema. Noi avvisiamo qualcuno, facciamo qualcosa. Non c’è tempo. La guerra sta per cominciare >>  disse Neville. La stanza passò dal silenzio più profondo, al caos più totale.
 
 
 
 
 




<< Mi è giunta voce – sibilò Piton – che il signor Potter sia stato avvistato ad Hogsmeade questa sera. Pregherei, chiunque di voi sappia qualcosa, di farsi avanti. Subito >> . La folla di studenti prese a mormorare tra di loro, si guardavano increduli, davvero Harry Potter era lì ? Piton zittì il trambusto proprio quando una figura fuoriuscì dalle righe. Harry era lì, lo guardava con gli occhi verdi colmi di rabbia, non pensava potesse davvero arrivare ad odiarlo a quel modo. Ma dopo quello che aveva fatto a Silente, dubitava che potesse davvero provare altro.
<< Perché non dice come  è andata quella notte ? Lei lo ha ucciso >>  urlò il moro. Il vociare divenne più insistente e Piton alzò la bacchetta non appena le porte si spalancarono, e l’ordine entrava all’interno. La Mcgranitt si mise tra loro puntando la bacchetta contro Piton, lo sfidò per prima.
<< Combatti >>  disse gelida la donna. L’uomo la fissò, gli occhi scuri che trasudavano qualcosa che non riusciva a riconoscere. All’ennesimo attacco, sparì nella coltre nera. La Mcgranitt illuminò la sala, il boato di gioia che esplose all’interno della sala grande fece sorridere Harry, sebbene la sensazione durasse pochissimo.
<< Potter >>  fece la professoressa.
<< Professoressa >>  rispose lui.
<< E’ un piacere rivederla >> 
<< Anche per me >> sorrise il moro.
<< Di cosa hai bisogno ? >>  chiese la donna apprensiva.
<< Tempo. Ho bisogno di un po’ di tempo >>  disse Harry voltandosi a guardare gli altri. Ron ed Hermione erano appena arrivati all’ingresso della sala grande e l’amico si era piombato a salutare i genitori, mentre la ragazza si guardava intorno alla ricerca di Fred.
<< Vedrò cosa posso fare >>  disse la Mcgranitt prima di ordinare agli studenti cosa fare. Lui si allontanò mentre intorno a lui la folla si accalcava e ognuno iniziava a correre in  direzioni differenti. Tutto era in fermento.  Vide persino alcuni del primo anno correre per la sala, e si chiese se stessero capendo davvero a cosa stavano andando incontro quella notte.
<< Harry >>  disse Hermione raggiungendolo all’esterno della sala grande insieme a Ron.
<< Dobbiamo dividerci >>  disse lui.
<< Dove stai andando ? >>  chiese Ron.
<< Devo trovare il diadema. Inizierò dalla sala comune di corvonero >>  rispose il moro iniziando a salire le scale.
<< Harry, aspetta >>  urlò Hermione.
<< Cosa c’è ? >>
<< Non serve trovare l’horcrux se non possiamo distruggerlo >>  disse Ron. Il moro sembrò pensarci un secondo. I buoni propositi che se ne andavano al vento.
<< Al secondo anno hai distrutto il diario con un dente di basilisco. Dobbiamo procurarcene un altro >>  disse Hermione.
<< Voi pensate al dente. Io penso a trovare il diadema >>  fece il moro annuendo e riprendendo a correre su per le scale. I due si guardarono annuendo e girandosi indietro. Dovevano andare alla camera dei segreti.
<< Ron >>  urlò Lavanda. Il rosso si voltò vedendo la ragazza andare verso di lui.
<< Che succede ? >>
<< Vengo io con te >>  fece lei.
<< Lav, è tropp…>>
<< Non dirmi che è troppo pericoloso, Weasley. Siamo in guerra >>  fece stizzita lei facendo sorridere Hermione e deglutire il ragazzo.
<< Io…d’accordo >>  sussurrò il rosso intrecciando le dita con le sue.
<< Andate. Io cerco Ginny >>  disse Hermione con un cenno del capo prima di dare la coppa a Ron e di iniziare a correre dalla parte opposta.
 
 
 
 
 





 << Ginny >>  sussurrò Harry afferrandola per un braccio sul quarto pianerottolo interrompendo la sua corsa. Lei si voltò. Non l’aveva nemmeno visto.
<< Stai bene ? >>  le chiese ancora.
<< Certo. Ho fretta >>  disse lei scostandosi dalla sua presa e prendendo a guardarsi intorno con fare nevrotico, era come se cercasse qualcosa disperatamente, glielo leggeva negli occhi. Poteva quasi avvertire il senso di frustrazione che sembrava riempirla.
<< Dove vai ? >>  chiese il moro.
<< Sto cercando Neville >>  disse lei allontanandosi di un paio di passi.
<< Harry >>  si intromise la voce squillante di Luna che era giunta alle loro spalle.
<< Sta attenta >>  disse il ragazzo a Ginny prima che lei scomparisse dalla sua vista e lui alzasse lo sguardo su Luna.
<< Che c’è, Luna ? >>  disse subito riprendendo a salire le scale. Aveva ancora il viso di Ginny in testa, forse, dopo tutto quello che stava per accadere, se fosse sopravvissuto, lei lo avrebbe perdonato.
<< Dove corri ? Stai andando dalla parte sbagliata >>  disse la bionda.
<< Luna, non ho tempo per verificare quale sia la parte giusta o sbagliata devo…>>
<< Devi starmi a sentire. Devi parlare con qualcuno che è morto, Harry. Elena Corvonero. La figlia di Priscilla, lei sa dov’è nascosto il diadema >>  disse Luna esasperata. Il moro si bloccò sul posto voltandosi verso di lei e dedicandole finalmente la giusta attenzione. Parve illuminarsi.
<< Dov’è ? >> 
<< Alla torre >> disse lei.
<< Grazie, Luna >>  sussurrò prima di riprendere a correre come un matto. Il tempo scorreva.
 
 
 
 
 
 





Correva. Il cuore in gola che le faceva dolere il petto. Una sola domanda rimbombava nella sua testa. Dov’era ?  Perché non era apparso insieme all’ordine ? Stava bene ? La testa le vorticava tanto dal pensare insistentemente. Si fermò di colpo reggendosi a una colonna bianca, si portò una mano al petto, le faceva male, malissimo. La mancanza d’aria che le bruciava i polmoni come se avesse corso in una mattina gelida e l’aria le fosse entrata fin nelle ossa. Si guardò intorno mentre gli altri riprendevano a correre, non lo trovava, aveva cercato ovunque. Non vedeva nemmeno Ginny. Riprese a camminare fino ad incrociare Bill e Fleur che mano nella mano stavano ascoltando Remus che li divideva in gruppi da due. Non si sarebbero mai separati, era ovvio. D’un tratto si sentì tirare all’indietro e perse l’equilibrio, credette di stare per cadere, ma qualcuno la tenne in piedi. Avrebbe riconosciuto quel tocco ovunque, anche in mezzo a una miriade di altri tocchi. Si voltò con il cuore che riprendeva un ritmo accelerato. Lui era lì. Davanti a lei, gli occhi verde smeraldo con quel tocco d’ambra che li rendevano unici ai suoi. Il respiro le si bloccò in gola, non riusciva a proferire parola. L’unica cosa che sentiva era quel peso allo stomaco che si scioglieva. Voleva urlare e saltargli addosso, ma l’unica cosa che fece fu piangere. Non riusciva a controllare le sue emozioni, ne tanto meno le sue reazioni. Erano mesi che non lo vedeva, aveva vissuto solo per lui, era viva perché ogni volta che aveva rischiato la vita aveva lottato stringendo i denti sapendo che sarebbe tornata da lui alla fine. Ora era lì. Era tornata da lui, e tutta la fatica fatta per arrivarci le stava piombando addosso. Fred. Era così bello che le faceva male ogni cosa, persino gli occhi al solo guardarlo. Lui non resistette più e le prese il viso tra le mani baciandola con impeto, ignorando le persone che li sospingevano intorno a loro perché correvano. Il tempo era fermo, immobile, congelato in quell’istante di infinita bellezza che erano le loro labbra unite. Nulla importava più che averlo lì, poterlo toccare per davvero, sapere che era reale, che era davvero tornata da lui.
<< Non sapevo che fossi così brutto da farti piangere >>  le disse lui appena si scostarono per riprendere fiato. Lei rise asciugandosi via le lacrime. Gli diede un colpo al petto restandogli attaccata addosso, la paura di scostarsi era troppa.
<< Idiota – sussurrò Hermione – ti vedo dopo mesi, e la prima cosa che mi dici è una battuta ? >> 
<< Non sarei io, altrimenti >>  ridacchiò il rosso.
<< Ti amo >>  gli rispose lei. Fred sorrise, di quei sorrisi che ti scaldano il cuore e le ossa.
<< Ti amo anch’io. E non hai idea di quanto sia stato preoccupato per te in questi mesi >>
<< Anch’io ero preoccupata per te. Al matrimonio ti ho visto perdere i sensi sotto i miei occhi, e ho avuto paura di perderti. Paura che ti fosse successo qualcosa >>  disse Hermione apprensiva accarezzandogli il volto.
<>
<< Non voglio che tu mi dica addio adesso >>  disse lei spaventata.
<< Tu lo sai che ti amo. Più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma non me lo perdonerei mai se non te lo dicessi un’ultima volta >>  disse Fred poggiando la fronte contro la sua.
<< Non è l’ultima volta. Non deve esserlo >>  disse lei scuotendo il capo. Lui sorrise. Era così bella che gli riempiva il cuore, sapeva di poter fare qualsiasi cosa avendo lei. Lei era sua. Nessuno avrebbe mai cambiato tutto quello. Le diede un altro bacio dolcissimo che più che farla felice la ferì, forse, perché sapeva troppo di “prendilo come ultimo se non dovesse andare come vogliamo”.  Hermione annuì con le lacrime a bagnarle le guance, poi si scostò da lui e vide George e Angelina che si avvicinavano velocemente.
<< Dobbiamo andare >> disse George a Fred. Il rosso annuì.
<< Ti amo >>  gli disse lei, un’ultima volta.
<< Lo so >>  sorrise lui.
 
 
 
 
 
 
 
 


<< La Mcgranitt ha alzato le difese. Dobbiamo distruggere il ponte >>  disse Neville. Seamus e Dean alle sue spalle annuirono e si prodigarono a fare qualche incantesimo di difesa intorno alla zona.
<< Neville >>  disse Ginny arrivando di corsa.
<< Ginny >>  rispose lui. La ragazza fece per parlare, ma qualcosa la bloccò. Fissava dritto dietro le spalle del moro che si voltò immediatamente. Un gruppo di mangiamorte era al di là dello scudo innalzato dalla professoressa.
<< Sono qui >>  fece Seamus col cuore in gola.
<< Possiamo farcela. Sappiamo usare le loro stesse armi >>  disse Neville. Ginny lo affiancò, sembrava inferocita e senza il minimo filo di timore a sfiorarla. Il moro si chiese come fosse possibile in quella situazione avere i nervi così rilassati. Forse la risposta era un biondino che adesso chissà cosa stava facendo, ma non ci fece troppo caso. L’impressione che Neville ebbe di Ginny, fu quella di trovarsi davanti non la sua amica, ma un’amazzone agguerrita.
<< Ci siamo >>  fece Dean impugnando la bacchetta. Ginny la strinse tra le dita. Gli occhi più affilati di un coltello.
 
 
 
 
 




<< Ron – sussurrò la riccia dietro di lui – questa è  . . . >> 
<< Si, è la camera dei segreti >> rispose istintivo lui.
<< Allora è vero. Harry l’ha davvero ucciso >>  disse Lavanda guardando con un leggero timore lo scheletro del basilisco davanti a lei. Il rosso si avvicinò e gli staccò un dente. Lo fissò. Qualcosa che a prima vista sembrava inutile, era in realtà ricco di potere.
<< Dobbiamo distruggere la coppa >>  fece il rosso avvicinandosi alla ragazza. Poggiò la coppa d’oro in terra e poi porse il dente alla sua ragazza. Lei spalancò gli occhi. No. Non poteva volerlo far fare a lei. Scosse piano il capo.
<< No, Ron. Io non posso >>
<< Si che puoi – le disse il ragazzo prendendole la mano – io ho fiducia in te, Lav >>. Lavanda, sebbene riluttante, afferrò il dente appuntito offertole dal fidanzato e si chinò alzando il braccio per prendere la mira. Doveva colpire una volta sola. Si scambiò uno sguardo di intesa con Ron e poi colpì. La coppa si crepò facendone uscire un fascio di luce e schizzò via. D’improvviso al camera sembrava essersi svegliata da sola, e le acque iniziarono a muoversi. Ron afferrò Lavanda con una mano e la trascinò via da lì.
 
 
 
 
 
 
 




<< Che cos’hai ? >>  gli chiese la dama grigia vedendolo afflosciarsi vicino alla parete con il respiro affannato.
<< Ne hanno distrutto un altro >>  sussurrò lui.
<< Tu li senti >> constatò lei. Harry annuì appena. Rivolse gli occhi verdi al fantasma, doveva credergli ora.
<< Elena, ti prego. Ho bisogno che tu mi dica dov’è >>  disse ancora, mentre un forte boato rimbombava nella torre. Alzò lo sguardo, la barriera iniziava ad avere delle falle. Erano arrivati.
<< Lui è qui – sussurrò la donna – tu lo avverti più degli altri >>
<< Devo distruggerlo, Elena. Aiutami >>  disse ancora il ragazzo.
<< E’ strano. Tu me lo ricordi >>
<< Mi aiuterai ? Tu vuoi che tutto ciò finisca. Lo voglio anch’io >>  fece Harry. Un altro boato ruppe il silenzio della torre.
<< E’ nel posto in cui tutto è nascosto – fece il fantasma – Se chiedi, non lo saprai mai, se lo sai, devi solo chiedere >>  recitò prima di scomparire. Harry sentì il respiro farsi più veloce. La stanza delle necessità. Doveva sbrigarsi.
 
 
 
 
 
 
 





<< Ron >>  urlò Hermione appena lo vide.
<< Herm >>  disse lui raggiungendola insieme a Lavanda.
<< L’avete distrutto ? >>  chiese la riccia. I due annuirono prima di voltarsi di scatto. Alcuni ragazzi correvano all’interno del portone principale.
<< Sono qui >>  sussurrò Lavanda.
<< Dov’è Ginny ? >>  chiese Ron ad Hermione.
<< Non lo so. Ho visto solo Fred. Credo sia con Neville >>  rispose lei.
<< Dovete trovare Harry >>  li interruppe Lavanda.
<< Ma tu..>> provò Ron.
<< Noi ci vediamo dopo. Andate >>  disse lei. Ron la tirò a se dandole un ultimo bacio prima di scambiarsi uno sguardo con Hermione e andare in un’altra direzione. Lavanda li vide scomparire dietro a una fila di colonne e a quel punto tirò fuori la bacchetta. Luna le si avvicinò.
<< Sei pronta ? >>  le chiese la bionda.
<< Dobbiamo esserlo >>  rispose la grifona. Non avevano tempo per decidere se fossero pronti o meno. Il tempo, non era un lusso che potevano permettersi. Non in quel momento, non  sapendo che poteva essere l’ultima notte della loro vita. La bionda tirò fuori la bacchetta e si mise schiena contro schiena con l’amica. Il tempo di chiudere gli occhi e sospirare, e una schiera d’ombre le circondò. Erano entrati.
 
 
 
 
 
 
 
 



Stava guardando il passatoio sotto di lui, c’era qualcosa di strano nell’aria. Tutti quei rimbombi non gli piacevano. Le difese stavano crollando, non avevano più tante speranze se continuava in quel modo. Si sentì strattonare di colpo, fece per sguainare la bacchetta, ma appena vide quella chioma bionda si fermò.
<< Draco >>  disse prima di stritolarlo.
<< Zab, piantala con le smancerie >>  ringhiò il biondo facendolo ridacchiare.  Era il suo migliore amico, e non sarebbe cambiato mai.
<< Che ci fai qui ? No, aspetta. Se tu sei entrato vuol dire che…>>
<< Che sono entrati, Blay. Sono ovunque. Devi aiutarmi, devo trovare Ginny >>  disse Draco.
<< Non la vedo da qualche ora. L’ho avvisata che eri scomparso e poi non l’ho più vista. Potter e company sono qui >>
<< Lo so che sono qui. Perché credi che sia tutto precipitato in questo modo ? Devo trovarla prima che le accada qualcosa. Hanno l’ordine di uccidere, Zab >>  ringhiò il biondo.
<< Maledizione >> digrignò il moro.
<< Devi aiutarmi. Non dobbiamo dare nell’occhio. Voldemort si aspetta che i serpeverde si rivoltino contro la scuola e che aiuteranno i mangiamorte >>  disse il biondo.
<< Quindi siamo coperti >> fece Blaise.
<< Solo fino  a che non capisce che non siamo dalla sua parte. Io ho anche il marchio, devo stare più attento >>
<< Ok. Allora, cosa facciamo ? >>  chiese il moro.
<< Combattiamo. Non diamo nell’occhio mentre li contrastiamo, e sai che c’è solo un modo. Io devo trovare anche Ginny >>   disse Draco.
<< Ok. Andiamo >>  fece Blaise.
 
 
 
 
 
 
 




<< Non riesco a trovarlo da nessuna parte. Non può essere scomparso nel nulla >>   disse Hermione.
<< Nemmeno io. Ho provato alla sala comune di corvonero, ma niente >>  rispose Ron. Aveva il fiatone. Stava correndo in cerca di Harry da quasi venti minuti, ma del moro non c’era traccia. Senza contare il fatto che molti mangiamorte erano entrati nel castello, e il fracasso dello scontro arrivava anche da loro.
<< Dove può essere andato ? >> 
<< E  se fosse nella stanza delle necessità ? >>  disse poi Ron all’improvviso. Hermione alzò gli occhi su di lui passandosi una mano tra i capelli  annuendo.
<< Può essere >>  disse lei. Insieme iniziarono a dirigersi in direzione del corridoio.  Il muro era come sempre, nessuno immaginava cosa ci fosse dall’altro lato a meno che non lo sapesse. Ron chiuse gli occhi iniziando a pensare. Hermione lo osservava, era fiera di lui. Ron era diventato un’altra persona in quel periodo, stavano crescendo più velocemente del previsto. Forse, la guerra faceva quell’effetto particolare. La forma di un portone prendeva vita dinnanzi a loro interrompendo i suoi pensieri. Si aprì, rivelando una stanza piena di cianfrusaglie. Fecero per entrare, ma Harry apparve davanti a loro correndo. Il diadema tra le mani.
<< L’ho trovato >> disse subito. Ron tirò fuori dalla tasca il dente del basilisco lanciandoglielo al volo. Il moro lo afferrò e piegandosi lo piantò dritto all’interno del cristallo nero contenuto sul davanti del diadema. Il rumore del cristallo che si frantumava riempì l’aria attorno a loro e un fumo denso e nero prese vita uscendo a fiotti. L’anima di Voldemort era nera, come ci si sarebbe aspettati. Harry sembrò sentirsi male e cadde all’indietro. Ron spinse via l’oggetto lanciandolo all’interno di quella stanza, dove gli oggetti presero a cadere l’uno sull’altro. Prima che si riversassero all’esterno la porta si chiuse con un tonfo. Si voltò verso il suo migliore amico che ora si teneva il petto e respirava velocemente. Si avvicinò a lui, Hermione già inginocchiata accanto al moro.
<< Stai bene ? >>  gli chiese. L’altro annuì piano.
<< Sono entrati, Harry – disse Ron – sono qui >>
<< Lo so >>
<< Entra dentro la sua testa. Chiudiamo questa storia, stanotte >>  disse ancora il rosso. Harry si scambiò uno sguardo d’intesa con Hermione prima di chiudere gli occhi. Lo vedevano tremare leggermente, chissà cosa stava guardando. Non era consentito saperlo. Quando aprì gli occhi, vi era il puro orrore nelle iridi verdi.
<< Cos’hai visto ? >>  chiese Hermione col fiato in gola.
<< So dov’è. Il serpente. E’ lui l’ultimo horcrux >>  disse Harry. Ron ed Hermione si scambiarono un’occhiata.
<< C’era da aspettarselo che uno se lo sarebbe tenuto con lui >>  disse Ron.
<< Andiamo. Dobbiamo metterci un punto >>  fece Hermione aiutando Harry ad alzarsi. 
 
 
 
 
 
 
 




<< Bel colpo, Percy >>  disse George al fratello ridacchiando. Chi l’avrebbe mai detto che quel secchione ci sapesse fare con la magia, nel senso letterale.
<< Cosa ti aspettavi ? >>  ribeccò l’altro.
<< Forse che ti schiantassi da solo >>  disse Fred ridendo.
<< Colpo basso >>  disse George colpendo un mangiamorte in avvicinamento. Si mise schiena a schiena con Angelina accanto a lui.
<< Pensa a combattere >>  disse la moglie. Gli faceva un effetto strano sapere che era sua moglie, ma nulla lo avrebbe reso più felice.
<< Non sono Ron >> disse Percy per rispondere alla battuta di Fred. Questi lo guardò ammirato, da quando suo fratello faceva le battute ? Si voltò a guardarlo, la risata ancora sulle sue labbra. Fece per ribeccare con una delle sue solite espressioni ad affetto quando sentì qualcosa alle sue spalle. Un rumore strano, sembrava qualcosa che si staccava. Il pavimento sotto i suoi piedi tremò forte causandogli un giramento di testa, Percy con gli occhi spalancati, George urlò qualcosa che non sentì per via del rumore che ne susseguì. Vide Angelina portarsi una mano alla bocca. Si voltò di scatto non sentendo più nulla. Il muro interno dell’ingresso incombeva su di lui, secondo dopo secondo sempre più vicino. Chiuse gli occhi stringendoli. Ogni momento della sua vita gli stava passando dinnanzi. Suo padre, sua madre, i suoi fratelli, il modo in cui ognuno di loro era unico e raro, George e le cavolate che avevano fatto assieme, il legame che li avrebbe uniti sempre, Ginny, la sua sorellina. La adorava, avrebbe fatto di tutto per lei, per ciò che era diventata, ne andava fiero. Hermione. Lei era il suo ultimo pensiero. Lo sarebbe sempre stata, qualsiasi cosa fosse accaduta. Era l’amore della sua vita, e se c’era qualcosa di buono che aveva fatto, era stato innamorarsi di lei. Avvertì ancora una volta l’effetto che aveva passare le proprie dita sulla sua pelle morbida. Lui amava quella pelle, quelle labbra, amava ogni cosa di lei. Quegli occhi cioccolato che gli facevano nascere un sorriso ogni volta che li fissava.  Vide tutto buio intorno a lui, mentre l’ombra del muro copriva ogni sprazzo di luce. Sentì le urla di Ron, e prima che un fragore gli spaccasse i timpani, avvertì solo la voce di Hermione.
<< Fred >>  urlò la ragazza con tutto il fiato che aveva in corpo, mentre il muro crollava inesorabile sul ragazzo che amava.  
 
 
 
 
 
 
 



<< Non ci credo. L’abbiamo fatto davvero >>  urlò Seamus.
<< Non dirmi che ti dispiace. Quelli volevano ucciderci >>  ribeccò Dean con il fiato a mille.
<< Col cavolo che gli dispiace. Ci stavo rimettendo le penne anche io >>  sibilò Neville mentre Ginny lo aiutava a tirarsi su.
<< Stai bene ? >>  gli chiese lei.
<< Si. Ma credo che dovremmo andarcene da qui >>  fece il moro.
<< Concordo. Gli altri hanno bisogno di una mano >>  disse Dean.  Seamus annuì, e aiutando anche lui Neville iniziarono ad avviarsi guardandosi intorno. I rumori della battaglia che perforavano l’aria. Le difese della Mcgranitt completamente distrutte. 
<< Fa venire i brividi >>  sussurrò Neville osservando l’aria intorno a loro, nel mentre stavano già raggiungendo l’interno del castello.
<< Puoi dirlo forte, amico >>  disse il ragazzo di colore.
<< Voi andate. Io devo fare una cosa prima >>  disse Ginny fermandosi di colpo. Neville si voltò verso di lei.
<< Ginny, non è prudente girare da soli adesso >>
<< Lo so, ma devo. Tu lo sai >>  fece lei. Il moro annuì, e lei ricambiò lo sguardo. “Sta attento” gli stava dicendo, e lui lo sarebbe stato. Ginny si voltò prendendo le scale esterne. Aveva una sola destinazione in mente, non l’avrebbe fermata nessuno.
<< Dove sta andando ? >>  chiese Seamus.
<< A fare ciò che facciamo noi >>  rispose Neville.
<< E sarebbe ? >>  disse Dean perplesso.
<< Salvare qualcuno >>  rispose il moro riprendendo a camminare. Gli altri due si scambiarono un’occhiata prima di seguirlo all’interno del castello.
 
 
 
 
 
 




<< Reducto >>  urlò una voce all’improvviso sovrastando quella di Hermione. Il tempo parve essersi fermato di colpo. Il muro, a pochi centimetri da Fred, si sbriciolò in polvere. Il ragazzo cadde a terra di riflesso, mentre George sembrava ancora sul punto di crollare. Percy si voltò cercando di capire chi avesse salvato la vita a suo fratello, e la cosa lo lasciò di sasso. Angelina era più sorpresa di prima. Ron ed Harry si voltarono in sincrono e quello che videro li lasciò senza parole. Hermione corse da Fred aiutandolo a rimettersi in piedi e spolverandogli i capelli si voltò insieme a lui in direzione di chi aveva lanciato l’incantesimo. Draco Malfoy era lì. La bacchetta ancora sollevata in aria a metà, lo sguardo affilato di chi cercava qualcosa. Alle sue spalle c’era Blaise che sembrava avesse corso una maratona.  Il biondo abbassò la bacchetta incrociando vari sguardi increduli che si erano congelati su di lui.
<< Malfoy – disse Hermione in un sussurro – grazie. Per tutto >>. Il serpeverde sembrò sorpreso per quelle parole. Volevano dire solo una cosa. La Granger sapeva tutto. Lui annuì e poi fece per voltarsi verso Blaise che gli scoccò un’occhiata stranita. I presenti fissavano ancora la scena attoniti, sembrava qualcosa di incomprensibile ai loro occhi. Non poteva dargli torto, loro non conoscevano la verità, non sapevano nulla. Per loro era semplicemente contro natura che un Malfoy avesse appena salvato la vita a un Weasley. Fece un passo indietro voltandosi, Blaise annuì, stava per andare quando una voce lo richiamò. Si voltò, Fred Weasley lo stava guardando.
<< Malfoy – disse il ragazzo dai capelli rossi – dov’è mia sorella ? >>. Il biondo sbattete gli occhi. Glielo stava chiedendo davanti a tutti ? Sul serio ? D’altronde, non poteva non biasimarlo, non sapeva se sarebbero sopravvissuti a quella notte, non aveva molto senso continuare a fingere.
<< Non l’hai vista ? >>  rispose allora Draco spalancando gli occhi con tono esasperato. Nessuno l’aveva vista ? Dove diavolo era quella ragazzina ? Vide il volto degli altri Weasley farsi bianco come un lenzuolo, dubitava che lenticchia stesse capendo qualcosa, ma probabilmente gli altri due si. Potter era, beh, era semplicemente Potter. Lo fissava con gli occhi fuori dalle orbite cercando di mettere insieme i pezzi del puzzle. Forse ci stava arrivando, ma non voleva ammetterlo.
<< Credevo fosse con te >> disse ancora Fred.
<< Che significa ? >>  proruppe Ron all’improvviso. Stava forse impazzendo ? No, doveva essere un incubo.
<< Maledizione – ringhiò il biondo – Blay, tu sai cosa fare >>
<< Draco, sei sicuro ? >>  chiese il moro per conferma.
<< Va >>  disse solo l’altro, e l’amico iniziò a correre all’esterno della scuola.
<< Draco – lo richiamò Weasley facendo spalancare non solo gli occhi del serpeverde, ma anche quelli degli altri, se fosse possibile spalancarli più di quanto già non fossero – Trovala >>
<< Tu cerca di non crepare, Fred >>  disse il biondo facendo fare all’altro un ghigno divertito, prima di voltarsi e allontanarsi alla svelta da lì.  Se Ginny non era nemmeno là, questo voleva dire che c’era un solo posto in cui poteva essere. Dove ogni cosa aveva avuto inizio.  
 
 
 
 
 
 
 



<< Fred, stai bene ? >>  chiese Hermione guardandolo un’altra volta. Il rosso la stava guardando con un’intensità tale da stravolgerla, le doleva il petto al solo incrociare quegli occhi meravigliosi.
<< Sto bene, ma devo dirti…>>  provò carezzandole il viso concentrato, prima di venire surclassato dalla voce di Harry.
<< Hermione, dobbiamo andare >>  disse il moro che insieme a Ron era  a pochi metri di distanza.
<< Si, arrivo >>  fece lei tornando a guardare Fred. Il rosso scosse la testa con aria pesante.
<< Io devo dirtelo, perché non so se ti rivedrò >> 
<< Perché ? Stai bene, Malfoy ti ha salvato la vita, non pensarlo nemmeno per un singolo istante >>  fece lei con voce incrinata.
<< Lo so, ma ho bisogno di dirtelo lo stesso >>  ripetè lui, mentre di colpo altri mangiamorte entravano e sentì Ron imprecare malamente.
<< Dirmi cosa ? >>  chiese con il cuore in gola. Fred le afferrò il volto con le mani portando la sua fronte a contatto con la propria.
<< Quello che stavo per dirti al matrimonio, quando tutto è andato a rotoli e ho davvero creduto di non poterlo fare più – sussurrò lui  guardandola negli occhi – devo farlo ora. Non posso rischiare che tutto crolli un’altra volta >>
<< Fred >> sussurrò con voce spezzata e le lacrime che le riempivano gli occhi.
<< Sposami – esalò lui facendole spalancare gli occhi color cioccolato all’inverosimile, intorno a loro erano tornati a combattere frenetici e lei si sentì chiamare ancora una volta da Harry – Sposami, Mione. Io ti amo, non mi serve altro che non sia tu >> 
<< Hermione >>  urlò Ron più forte. Lei alzò il volto piantando gli occhi nei suoi se fosse possibile farlo ancora di più.
<< Sposami. Sposami perché non mi hai mai detto per sempre, ma solamente ogni giorno, giorno dopo giorno. L’anello ce l’hai già, no ? >> ripetè lui abbozzando un sorriso. Lei sorrise e lo baciò forte, con le lacrime che le scendevano lungo il viso. Aveva freddo e caldo al tempo stesso, una tormenta nel cuore e il fuoco nelle vene.
<< Si >>  gli soffiò sulle labbra prima di baciarlo ancora. All’ennesimo boato e richiamo si staccarono. Lui la fissò in viso. Le carezzò il volto e annuì serio.
<< Va >>  le disse. Lei annuì, e lasciando la sua mano, corse da Ron ed Harry.
 
 
 
 
 
 
 





<< Guarda, guarda chi abbiamo qui. Una Weasley >>  sibilò con voce strascicata Bellatrix. Ginny impietrì a quelle parole e si voltò di scatto. La battaglia al di sotto infervorava sempre di più. Quando incrociò gli occhi neri della donna davanti a lei il cuore le piombò  in gola. Una sferzata di vento gelido le tagliò il viso e sentì la presenza della donna dietro di lei che le soffiò sul collo. Bellatrix attorcigliò un dito in una ciocca di fuoco dei capelli di Ginny. La grifondoro si scostò malamente mettendosi dinnanzi a lei.
<< Peccato che tu sia una traditrice del tuo sangue. Non sei niente male, ragazzina >>  sibilò di nuovo ridendo come una pazza. In effetti, pazza lo era sul serio, pensò Ginny.
<< Che ci fai quassù ? >>  chiese Ginny mentre iniziavano a girarsi intorno.
<< Potrei farti la stessa domanda, ragazzina. Perché non stai aiutando la tua famiglia ? >>
<< Tu perché non stai aiutando il tuo signore ? >>  ribeccò Ginny, e potette leggere un lampo di ira passare nelle iridi scure della mangiamorte.
<< Come osi parlare di lui ? >>  ringhiò portandosi a un soffio dal suo volto. Se pensava che la ragazza indietreggiasse si sbagliò. Ginny ricambiò lo sguardo di puro odio e disprezzo, e la cosa sembrò divertire la donna. Ridacchiò, quella risata fredda e tagliente che sembrava pungerti come spilli di ferro. Non li sentivi arrivare, eppure ti ferivano.
<< Non ho paura di lui, e nemmeno di te >>  continuò la rossa tirando fuori la bacchetta. Bellatrix sembrò accendersi di una nuova luce osservando quel gesto. Parve di colpo compiaciuta.
<< Molti non avrebbero nemmeno avuto il tempo di tirarla fuori che si ritroverebbero stecchiti >>  disse la donna.
<< Perché non lo fai allora ? >> disse Ginny senza abbassare lo sguardo.
<< Hai fegato, ragazzina. Molto più di quella mezzosangue >>  rise la mangiamorte.
<< Molto più di te, non c’è che dire. Non vali un centesimo di lei >> ribeccò la rossa. Bellatrix non sembrava d’accordo, e in men che non si dica si ritrovò a pochi centimetri dalla ragazza con la bacchetta puntata alla sua gola. L’essere messa al di sotto di Hermione non doveva avergli fatto molto piacere.
<< Ancora non hai paura, stupida ragazza ? >>  urlò la donna fuori di se.
<< No. Sei solo una folle >>  disse gelida Ginny. Quella increspò le labbra, prima di rivolgerle un sorriso cattivo, di quelli che ti dicono, non hai scampo ora.
<< Vorrà dire che ci rivedremo all’inferno >>  rise Bellatrix prima di iniziare a pronunciare l’anatema che uccide. Ginny chiuse gli occhi, il cuore viaggiava a tutta velocità, ruotò la bacchetta e schiantò la mangiamorte  dall’altra parte della stanza. Si toccò la guancia dove la donna le aveva toccato il viso e sentì una fitta. Le aveva procurato un taglio, sentì un rivolo di sangue scendergli lungo il volto.
<< Maledetta >> urlò quella alzandosi da terra.  << Questa me la pagherai, sudicia babbanofila >>. Ginny strinse nuovamente la bacchetta, ma proprio allora la porta dell’aula si spalancò. Draco entrò come un fulmine, lo sguardo che passava da Ginny a Bellatrix. Ginny si sentì rinvigorire da una nuova forza, il biondo era lì, stava bene, ed ora la stava guardando con gli occhi pieni di orgoglio.
<< Oh, il mio nipote preferito – fece quella con voce strascicata – uccidila. Adesso >>. Draco sentì un ringhio risalirgli nel petto, si avvicinò con passo felpato alla ragazza dai capelli vermigli e le si mise davanti. Ginny respirava piano, le labbra schiuse. Lui le rivolse un sorriso dolcissimo che le fece spalancare gli occhi. Sembrava chiedergli scusa per quell’incontro ravvicinato con quella pazza. Ginny non capì subito, ma poi lo vide voltarsi con uno scatto fulminio verso la mangiamorte puntandole la bacchetta contro. La donna sembrò essere presa alla sprovvista perché spalancò gli occhi stupita, poi lo stupore lasciò lo spazio alla furia ceca.
<< Tu -  urlò – come osi rivoltarti contro il tuo sangue per una traditrice >>
<< Lei conta più del sangue per me. Non lascerò che tu la tocchi ancora >>  ringhiò Draco.
<< Non hai avuto il fegato di uccidere Silente, dovevo saperlo che non eri in grado di fare qualcosa del genere. Non ucciderai nemmeno me >>  rise la donna. La follia negli occhi neri, mentre si leccava le labbra scure. 
<< Tu non sai niente di me >>  urlò Draco. Lei rise, rise ancora, come se nulla gli importasse, o semplicemente non se ne rendesse conto di ciò che stava accadendo.
<< Allora ucciderò lei, e poi lascerò il mio signore  fare lo stesso con te >>  sibilò cupa. Fece per alzare la bacchetta, Ginny chiuse gli occhi stringendo la sua tra le mani. Sentì la donna iniziare a pronunciare l’anatema, ma la voce di Draco coprì la sua. Un lampo verde smeraldo riempì la stanza. Ginny riaprì gli occhi, la schiena di Draco davanti a lei si alzava e abbassava velocemente. Il biondo si voltò verso di lei portando una mano sulla sua guancia e pulendola dal rivolo di sangue.
<< Stai bene ? >>  le chiese apprensivo.
<< E’ solo un graffio >>  disse lei. Lo sguardo le volò sul corpo di Bellatrix, era steso a faccia in giù, sebbene il volto era di lato. La bocca semiaperta che sembrava ancora pronta a pronunciare quelle parole, gli occhi spalancati, vitrei, vuoti e neri come il carbone.
<< Draco, tu hai…>>
<< Ehi – fece lui prendendole il viso tra le mani – non avrei lasciato che ti facesse del male. Non permetterò a nessuno di toccarti con un solo dito >>. Ginny annuì prima di annullare ogni distanza e baciarlo. Il ragazzo la strinse, aveva bisogno di lei, di quel contatto, lo anelava da sempre ormai. Le passò le mani tra i capelli di fuoco ispirandone il profumo. Sentì l’aria nei polmoni  e sospirò su quelle labbra.
<< Tu ? Stai bene ? Sei sparito >>
<< Sono qui >> sussurrò lui. << Sei stata bravissima prima, e sei bellissima >>  disse ancora facendola arrossire. La baciò di nuovo e lei sorrise su quelle labbra, ci sarebbe morta lì con lui in quel momento.  Tutto quello sentiva era accentuato, le sembrò di tornare alla sera della festa di Lumacorno, quando lui l’aveva stretta e aveva iniziato a ballare con lei come fosse la cosa più naturale del mondo. Dio, se era bellissimo lui e ogni cosa ne facesse parte.
<< Hai visto la mia famiglia ? >>  gli chiese poi Ginny.
<< Ho appena salvato tuo fratello da un muro, e ora te. Chi l’avrebbe mai detto che il mio lavoro sarebbe diventato salvare dei Weasley ? >>  ridacchiò il biondo. Lei lo fissò indignata dandogli un leggero pugno al petto.
<< Scemo >>  lo riprese lei. Lui sorrise, ma un boato li fece sussultare. Stava per dire qualcosa quando al voce di Voldemort irruppe nelle loro menti. Draco le afferrò la mano.
<< Dobbiamo andare. Non lasciare la mia mano >>  disse lui, lei annuì prima di afferrarla.
 
 
 
 
 
 
 




<< Harry >>  lo chiamò Hermione non appena lo vide tornare in sala grande con una faccia sconvolta. Il moro si guardò intorno, vi erano corpi ovunque. Sentiva lo stomaco attorcigliarsi,  non aveva mai voluto quello, mai, nemmeno una volta. Voleva solo essere un ragazzo normale.
<< Cos’hai ? Cosa hai visto nei ricordi di Piton ? >>  chiese ancora lei, mentre anche Ron si avvicinava con Lavanda, Luna e Neville.
<< C’è un motivo per cui li sento – disse con voce disperata e Hermione si portò una mano alla bocca iniziando a piangere – credo di averlo sempre saputo, e credo che lo sappia anche tu  >> 
<< Di che parli ? Non vorrai andare lì da solo ? >> disse Ron spalancando gli occhi.
<< Veniamo con te >>  fece Neville e gli altri annuirono.
<< No. Devo essere io. C’è soltanto un modo, e tu lo sai, Hermione. Uccidete il serpente e resterà solo lui >>  disse Harry. La riccia scosse la testa mentre le braccia di Fred la circondavano da dietro.
<< Harry >>  sussurrò Ron incredulo mentre Lavanda con le lacrime agli occhi gli stringeva la mano.
<< Non ho mai voluto che qualcuno di voi morisse per me. Non si doveva arrivare a tanto >>  continuò il moro. Hermione e Ron lo abbracciarono di slancio stringendolo. Le lacrime non si contavano neppure più.
<< Lascia che venga con te >>  disse Ron.
<< Va bene così, Ron >>  cercò di sorridere il moro. Si guardò intorno alla ricerca di qualcuno. Hermione capì che stava cercando Ginny, e la cosa le fece male. Le spiaceva vedere il suo migliore amico in quello stato, ma non si poteva scegliere chi amare.  Lei lo sapeva bene. Rivolse un ultimo sguardo a tutti e poi si voltò uscendo dal grande portone.  Iniziò a camminare nel più assoluto silenzio, era circondato da corpi senza vita, fiamme, macerie. Tutto faceva respirare aria di morte, di guerra, di battaglia. Voldemort aveva ucciso Piton. Piton che non era ciò che aveva creduto che fosse per anni, si pentì di averlo odiato. Il punto era che la bacchetta non apparteneva a Piton. Lui aveva ucciso Silente, certo, ma era stato Malfoy a disarmarlo, quindi quella era del serpeverde. Si ritrovò a stringere tra le mani il boccino. Aveva scordato di averlo nella tasca della giacca. Lo tirò fuori. Gli diede un tocco leggero con le labbra e una scritta comparve sul bordo d’oro. Si aprì, e quello che vide gli fece spalancare gli occhi. La pietra della resurrezione era lì. 
 
 
 
 
 
 




<< Credi che ce la faremo ? Nonostante tutto ? >> gli chiese in un sussurro prendendole la mano.
<< Certo che ce la faremo >> rispose la ragazza dai capelli biondi con un sorriso in volto. Il moro sorrise a sua volta rigirandosi la bacchetta tra le mani. Quella ragazza era energia pura, e lui l’amava, era pazzo di lei, da sempre. Le strinse la mano facendola sussultare appena.
<< Non so cosa farei se non ti avessi con me. Ci sei sempre, e non te ne vai. Mi rassicuri quando io stesso non credo a ciò che vedo >> le disse sinceramente Neville.
<< Io mi fido di te >> rispose Luna con voce sicura e dolce.
<< Anche io mi fido di te >> disse Neville intrecciando le dita alle sue e baciandola piano. Lei rimase ferma, ma solo un’istante. Posò l’altra mano sul viso del moro ricambiando il bacio e  sorridendo sulle sue labbra.
 
 
 
 
 
 




<< Sta arrivando qualcuno >>  sussurrò Fred mentre carezzava la mano di Hermione. Si alzarono di scatto uscendo fuori dalle mura, l’alba era sorta ormai. Lei era davanti con Fred e il resto dei Weasley alle loro spalle. Ron stringeva la mano di Lavanda accanto a loro. Sentì il respiro che le si mozzava in gola mentre vedeva il corpo di Harry tra le braccia di Hagrid e l’intera schiera di mangiamorte che si fermava dall’altro capo del cortile. Si portò una mano alla bocca per soffocare i singhiozzi, Fred tremò appena accanto a lei. Voldemort li fissava con gli occhi vitrei pieni di fiducia e rinnovata supremazia.
<< Il vostro eroe è morto >>  proruppe poi rompendo il silenzio. La grifona sentì la pelle d’oca e si voltò incrociando gli occhi di Ron che trasudavano dolore da tutti i pori. Immaginava che i suoi fossero lo specchio di quelli chiari dell’amico.
<< Harry Potter è morto – disse ancora scatenando risate ovunque – unitevi a me, e vi ricompenserò. Non potete uccidermi >>  sibilò come veleno. Hermione sentì il groppo in gola farsi più grande. Se Harry era morto loro non potevano fare nulla, il serpente era dietro Voldemort, ma ora non potevano attaccare, sarebbe stato un suicidio. Sentì Ron accanto a lei irrigidirsi, sapeva che il dolore e la rabbia assieme erano una miscela esplosiva, soprattutto per un Weasley, ma così si sarebbero solo fatti ammazzare.
<< Avanti – ripetette Voldemort – unitevi a me >>. Mosse la mano indicando un punto preciso sulla soglia del portone. Hermione, come molti, si voltò all’indietro spalancando gli occhi mentre vedeva Draco Malfoy essere il destinatario di quello sguardo. Si sentì stringere il cuore vedendo Ginny accanto a lui. Erano appena arrivati. Vide il biondo serpeverde stringere la mascella. Cosa avrebbe fatto ? Li aveva salvati nelle ultime settimane, e prima aveva salvato il suo Fred, perché sarebbe dovuto andare lì da quel mostro ? Poi un’illuminazione le si parò dinnanzi agli occhi. I suoi genitori. Certo. Non vi erano altri motivi.
<< Draco >>  sentì strascicare alla voce di Voldemort. Il biondo sembrò prendere un respiro e poi muovere un passo per scendere i gradini. La folla di ragazzi si spostò facendolo passare. Gli sguardi increduli e senza speranza. Era a metà strada tra loro e Voldemort quando una voce ruppe il silenzio che si era creato. Hermione chiuse gli occhi cercando di respirare e sperare che se lo fosse solo  immaginato. Ginny. 
<< No >>  disse Ginny con voce gelida facendosi avanti. Non avrebbe permesso che finisse in quel modo, non dopo tutto quello che avevano passato, dopo aver combattuto ogni giorno per ottenere quei momenti con lui. Vide Draco girarsi verso di lei, gli occhi pieni di disperazione, come quella sera al bagno dei prefetti quando le aveva dato quella collana. Quella stessa collana che indossava anche in quel momento. La stava pregando con gli occhi di fermarsi, di tornare indietro, di non farlo. Ma sapeva quanto lei fosse cocciuta, era anche per questo che aveva finito per amarla. Non glielo aveva detto, non ancora. Si chiese che diavolo stesse aspettando, ormai stavano sul serio per andare all’altro mondo. Si voltò completamente verso di lei, l’aveva raggiunto, era a pochi passi da lui quando si fermò.
<< Ginny >>  disse Ron osservando la sorella. Gli occhi sconvolti dal dolore per Harry, dall’incredulità di quello che stava accadendo. Non poteva essere la sua sorellina quella lì davanti. Quella li in mezzo. Fece per fare un passo avanti, ma Fred lo bloccò. Si voltò a guardarlo, ma lui scosse solamente la testa.
<< Fred >>  chiese la madre alle sue spalle non riuscendo a capire cosa stesse accadendo, ma il rosso scosse di nuovo il capo non staccando gli occhi dalla sorella. Hermione accanto a lui che tratteneva il respiro.
<< Ma bene – disse poi Voldemort – vedo che abbiamo degli spiriti ribelli tra noi. Dicci ragazza, perché vuoi fermare Draco ? >>. Ginny si voltò affrontando quel mostro a viso aperto, nessun timore sul volto, uno sguardo gelido che avrebbe fatto accapponare la pelle anche a lui se mai l’avesse avuta. Il signore oscuro fece un sorriso a quello sguardo. La ragazza non sembrava essere spaventata da lui, e non era la prima volta che vedeva quello stesso vento gelido in un paio d’occhi.
<< Rivedo nel suo sguardo gelido e sprezzante quello che ho visto in te la prima volta, Narcissa. Forse è per questo che tuo figlio ne è così attratto. Vedo come la sta guardando  >>  disse Voldemort voltandosi verso Narcissa Malfoy che irrigidì i muscoli. Hermione sentì chiaramente Ron accanto a lei trattenere il respiro.
 

Da qui ascoltate questa se vi va, io l’ho trovata perfetta per questo momento. Se finisce, rimettetela xD :    https://www.youtube.com/watch?v=Zm-P97qA1g0
 



<< Va via di qui >>  disse a quel punto Draco a Ginny, ma lei scosse la testa.
<< No – disse di nuovo lei – Non posso andare via. Forse sto commettendo la scelta sbagliata, ma non sarebbe la prima volta. L’ho commessa tempo fa, quando mi hai sorriso in quel modo e io non ho potuto fare altro che ricambiare come incantata. Ho commesso un errore quando sono stata al gioco perché qualsiasi cosa facessi per tornare indietro, per andare via da te, io non ci riuscivo, non riesco a staccarmi da te. Ogni parte di me è legata a te. Ho fatto la scelta sbagliata quando mi hai baciata la prima volta e ho sentito il fuoco divampare ovunque, perché tu sei il mio inferno personale, Draco Malfoy, e non ti cambierei nemmeno per il più bello degli angeli del paradiso. Avrò sbagliato quando ho lasciato che ogni cellula del mio corpo prendesse vita propria spingendomi verso di te. E avrò fatto l’errore più stupido del mondo forse, quando ho capito che eri tu, che non c’era nessuno come te. Ho fatto la scelta sbagliata quando ho visto chi eri davvero e ho deciso che ne valevi la pena facendo l’amore con te, perché se non fossi stato tu non sarebbe stato nessun altro. Perché nessuno potrà mai essere te. Sono cocciuta e forse avrò sbagliato ogni cosa fino ad ora, ma quello che so è che l’errore più bello della mia vita è stato quello di innamorarmi di te, di appartenerti, perché io ti appartengo. Mi hai promesso che avremmo affrontato tutto insieme, e io ho bisogno di te. Perché io ti amo, Draco. Ti amo così tanto che mi consuma e mi spinge verso di te così intensamente da far male. Non ho intenzione di scappare o di andare via perché il mio posto è qui con te. Ovunque esso sia  >>. Ginny parlò tutto d’un fiato senza tralasciare nulla. Non si voltò a vedere le espressioni sui volti della sua famiglia, vedeva solo Draco davanti a lei. Il ragazzo la stava guardando con un’intensità tale da incendiarle l’anima e ogni cosa avesse intorno. Non esisteva nulla oltre loro due. Sentì lo sguardo di Voldemort su di lei, probabilmente si aspettava qualcosa, non l’aveva ancora uccisa, era un buon segno.
<< Io non so cosa fare con te – disse Draco dopo un momento che parve infinto – cerco di proteggerti in ogni modo, ma tu non puoi proprio accettarlo. Sei così cocciuta che mi fai saltare i nervi  a volte, ma poi ogni cosa perderebbe valore. Non ho idea di cosa tu o i tuoi occhi mi abbiate fatto quel giorno, l’unica cosa che so è che non posso e non voglio vivere lontano da te.  Sei l’unica cosa che vale la pena essere vissuta, e l’unica che abbia mai avuto un senso nella mia vita. L’ unica cosa che vorrei mai vivere. Sei arrivata come un uragano e mi hai stravolto. Mi tieni ancorato al mondo, alla realtà. Non ti sei arresa con me, anche quando chiunque altro al mondo lo avrebbe fatto da un pezzo. Non ho mai pensato di valere la pena per qualcuno, eppure tu hai continuato a scegliere me, ogni secondo, ogni giorno. Sempre. Non riesco nemmeno a respirare a volte perché mi guardi con quegli occhi che non so nemmeno io cosa mi fanno…so solo che poi mi guardi e io non respiro.  Sei tutto quello che ho. Tutto quello che amo, e non sapevo nemmeno cosa volesse dire prima di te. Mi sono innamorato di te così lentamente da non rendermene conto, da conoscere ogni cosa di te alla perfezione.  Io ti amo, Gin. Sei sempre stata tu, e questo non cambierà mai  >>  disse Draco non smettendo un solo istante di guardarla negli occhi. Poteva vedere quegli occhi verdi che tanto amava sprizzare gioia da tutti i pori, ci vedeva solo amore dentro. No. Nulla di quello che poteva accadere avrebbe mai potuto cambiare qualcosa in lui, in lei, in loro. Era destino che dovesse andare così, che dovessero incontrarsi, odiarsi. Poi vedersi in modo diverso da com’era sempre stato e creare qualcosa di così unico e prezioso. Avrebbe dato la sua vita in quel preciso istante, se fosse servito a garantire la salvezza di lei, ma sapeva che non era così semplice. Si diede dell’idiota per aver aspettato così tanto per dirle che l’amava, magari, avrebbe potuto dirlo già un milione di volte, ma se doveva scegliere, non avrebbe mai cambiato nulla di tutta la loro storia. Perché si era insinuata in lui senza che se ne rendesse conto. L’amava. L’amava e basta.   D’un tratto un fruscio gli fece gelare le ossa e ricordare dove si trovavano e con chi.
 
 
<< Tutto questo è molto commovente, Draco. Ma ora dimmi – disse Voldemort – chi scegli. Sebbene, la giovane strega qui presente sia di bella presenza, e io e lei ci siamo già incontrati molto tempo fa. Forse, c’è spazio anche per lei nei nostri ranghi >>. Ginny sussultò, il cervello le stava dando dei problemi a connettere, aveva detto tutto quello davanti all’intera scuola, alla sua famiglia, ai mangiamorte e Voldemort persino. Se Draco avesse scelto di seguire lei sarebbero morti entrambi. Il biondo sembrò ragionarci velocemente, le parole del signore oscuro dovevano avergli fatto trovare una scappatoia. Il biondo mosse due passi indietro in direzione dei mangiamorte e poi le tese una mano. Lei lo guardò negli occhi di ghiaccio che tanto amava. Lo amava da morire, e lui la amava, le sembrava ancora surreale. Ma lo capiva, quel gesto non era fatto per nulla. Le stava dando ancora la possibilità di scegliere, di tornare indietro. Ginny abbassò il voltò rilassando i muscoli che non credeva di aver contratto. Alzò gli occhi su di lui e poi afferrò la sua mano in un gesto sicuro, senza alcun cenno di timore o altro.
<< Il mio posto è dove sei tu >>  gli sussurrò di nuovo. Il biondo la attirò a se baciandola con impeto scostandole i capelli dal volto. Si staccò fissando gli occhi nei suoi.
<< Ti amo >> le disse ancora una volta, con quel tono di cui dubitare era impossibile. Lei annuì intrecciando le dita nelle sue.
<< Scelta saggia, ragazzi miei >>  disse Voldemort in tono viscido prima di indicargli un punto dove si stagliavano Narcissa e Lucius Malfoy in prima fila. Draco strinse la sua mano e la portò con se. Arrivati lì non si aspettava di essere stretta nell’abbraccio di Narcissa Malfoy, e sebbene inizialmente fosse stranita dopo le sorrise.
<< Sei proprio bella, sai – le  disse, poi si avvicinò al suo orecchio – grazie per quello che hai fatto per Draco >> . Ginny sorrise, e poi vide la donna sussurrare qualcosa a Draco che spalancò leggermente gli occhi per poi ricomporsi e annuire. Si voltò osservando per la prima volta l’altro lato del cortile. I suoi genitori la fissavano stupiti e increduli, quasi a chiedersi se quella fosse davvero lei. Ron sembrava vuoto, come se un treno gli fosse passato addosso.  Luna le rivolse un sorriso comprensivo, Lavanda ammirato. Hermione la guardava con un misto tra orgoglio e preoccupazione. Fred invece, lui era solo fiero di lei, glielo leggeva negli occhi. Vide il fratello passare gli occhi su Draco e il biondo ricambiare prima di vederlo muovere la bacchetta impercettibilmente. Ginny si guardò intorno, ma non vedeva nulla. Voldemort continuava a speculare sull’unirsi a lui. Lei continuava a scrutare in cerca di cosa Draco avesse fatto, era chiaro fosse un incantesimo non verbale.  Vide il fratello guardarsi la mano e spalancare gli occhi. Fred li alzò sul biondo e lui annuì impercettibile.
<< Cos’hai fatto ? >>  chiese all’improvviso lei al suo ragazzo. Suo. Era suo e di nessun altro.
<< Vedrai. Qualunque cosa accada, non lasciare la mia mano >>  disse piano stringendole la mano più forte.  Neville aveva iniziato a parlare, discutendo sul fatto che non importasse se Harry fosse morto, loro potevano combattere ancora. Di colpo tirò la spada di Godric Grifondoro fuori dal cappello parlante e  fece per avvicinarsi, ma in quel momento Voldemort alzò la bacchetta e si bloccò di colpo. Nell’esatto istante in cui la bacchetta schizzò via dalle sue mani, Harry si buttò a terra dalle braccia di Hagrid. Era vivo. Voldemort lo guardava incredulo, non era possibile. Molti mangiamorte iniziarono a scomparire, chiaramente impauriti dal fatto che Harry fosse sopravvissuto anche questa volta. Il signore oscuro guardava la bacchetta ai suoi piedi, convinto che nessuno avesse pronunciato tale incantesimo. La folla di studenti che esultava perché Harry era vivo.
<< Perso qualcosa ? >>  fece Harry in direzione di Voldemort e alludendo alla bacchetta ai suoi piedi.
<< Come hai fatto ? >> sibilò l’altro.
<< Non sono stato io >>  disse Harry. Voldemort spalancò gli occhi guardandosi intorno.
<< E’ brutto quando trovi qualcuno che cela la sua mente con l’occlumanzia >> disse a quel punto Draco stringendo la mano di Ginny e portandosi più vicino al centro del cortile. Il signore oscuro si voltò verso di lui.
<< Tu – strascicò con odio – come hai fatto ? >> 
<< Incantesimi non verbali. Utili, non è vero ? >>  ribeccò Draco.  Voldemort si voltò verso i mangiamorte che continuavano a sparire, ringhiò di rabbia.
<< Traditore >>  lo richiamò quello.
<< Chi ti dice che sia stato dalla tua parte ? >>  fece il biondo.
<< Tutto per una traditrice del proprio sangue >>  sibilò verso Ginny. Draco le si parò davanti.
<< Curioso che l’ultima persona che abbia detto queste parole sia morta poco dopo >>  disse gelido il ragazzo. Vide con la coda dell’occhio suo padre e sua madre sussultare sorpresi, sebbene Lucius sparì subito in una coltre nera. Narcissa impugnò la bacchetta rimanendo lì dov’era.
<< Bellatrix >>  disse Neville. Draco si voltò verso di lui annuendo. Il moro spalancò gli occhi. Aveva tenuto alla parola data. Hermione si sentì stranamente bene a quella notizia, quella pazza, meritava la sua fine.
<< L’hai uccisa ? >>  ringhiò Voldemort.
<< Con immenso piacere >>  disse Draco.
<< Ucciderò te e la tua..>>
<< Attento alle parole >>  ringhiò il serpeverde puntandogli la bacchetta contro.  Voldemort fece per dire qualcosa, ma venne scagliato dall’altra parte del cortile.
<< Wooo – urlò Neville – questo si che era un incantesimo non verbale >>. Draco ridacchiò, la mano sempre intrecciata a quella di Ginny accanto a lui. Si voltò, Potter li stava guardando, lo sguardo sulle loro mani unite. Era vivo, sapeva perfettamente come stavano le cose, aveva sentito tutto quello che si erano detti lui e Ginny, come gli altri del resto. Ginny era sua, amava lui. Nulla l’avrebbe portata via da lui. Nemmeno la morte.
<< Credo che questo tocchi a te >>  disse Draco ad Harry intravedendo Voldemort rialzarsi. Il moro parve essere preso alla sprovvista, ma durò solo un attimo. Si voltò per fronteggiare il suo nemico di una vita.  Draco strinse di più la mano di Ginny e la trascinò all’interno del castello correndo. Sentì Neville chiamarlo e si voltò vedendo che il moro gli andava incontro insieme agli altri.
<< Dio, Ginny >>  disse Hermione abbracciandola. La rossa sorrise stringendo l’amica a se.
<< Bel lavoro, Draco >>  disse Fred battendogli una mano sulla spalla.
<< Grazie >>  fece il biondo vedendo lenticchia e i signori Weasley con gli altri fratelli di Ginny osservare la scena.
<< Cosa facciamo ? >>  chiese Luna.
<< Bella domanda, Lovegood >>  disse Draco facendola ridacchiare.
<< Io non ci sto capendo niente. Voglio delle spiegazioni >>  urlò Ron.
<< Ronald >>  disse Lavanda ammonendolo con lo sguardo.
<< Il serpente – disse Hermione – dobbiamo ucciderlo >>. Draco storse il naso a quelle parole.
<< Quella bestiaccia non mi è mai piaciuta >>  disse il biondo.
<< Dividiamoci e troviamolo >>  disse Fred.
<< Come lo  ammazziamo ? >> chiese Neville.
<< O con un dente di basilisco o con la spada >>  rispose Ron calmandosi. Le spiegazioni sarebbero arrivate dopo.
<< Se non lo uccidiamo, Harry non può uccidere Voldemort >>  disse ancora Hermione.
<< Eccolo >>  sussurrò Lavanda di scatto indicando il serpente che strisciava su per le scale, mentre il rimbombo dei colpi tra Harry e Voldemort si sentivano fino a lì.   I mangiamorte restanti entrarono all’interno del castello e tra un attacco e l’altro Draco e Ginny separarono le loro mani iniziando a combattere un’altra volta. Non erano in molti, eppure davano ancora del filo da torcere. Fred schiantò l’ultimo di loro contro una parete e si voltò a guardare Hermione che gli rivolse un sorriso carico d’amore. Draco si scontrò con qualcuno e si voltò velocemente incrociando la bacchetta con un’altra, quando vide che si trattava di Ginny le sorrise ampiamente e lei fece lo stesso. Era bellissima, ed era sua.
<< Dobbiamo prenderlo >>  disse Neville richiamando tutta l’attenzione su di se.
 
 
 
 
 
 
 
 



<< Draco >>  disse una voce richiamando l’attenzione su di se. Draco si voltò vedendo la madre andare verso di loro.
<< Dov’è Blaise ? >>  chiese subito il biondo alla madre. Narcissa scosse il capo tristemente.
<< E’ in sala grande. E’ ferito. Non so quanto gli resta o se può cavarsela >>  disse la donna. Ginny sentì Draco irrigidirsi all’istante. Hermione ebbe una specie di soffio al cuore. Con Blaise era finita, ma questo non voleva dire che non gli volesse  bene o che non lo rispettasse. Si sentiva in colpa per lui, nonostante tutto, l’aveva fatto soffrire.
<< Va da lui. Ci pensiamo noi al serpente >>  disse a quel punto Ginny voltando il viso del ragazzo verso di lei. Si aspettava che per un istante il biondo avrebbe protestato, ma Draco annuì mettendole una mano sulla guancia e congiungendo le loro fronti.
<< Sta attenta >>  le disse a fior di labbra. Ginny annuì per poi scostarsi da lui.
<< Vengo con te – disse a quel punto Hermione sorprendendo tutti – glielo devo >>. Draco non oppose nessuna resistenza, annuì solamente. La riccia si voltò verso Fred che capì e annuì stringendole la mano e lasciandola andare.
<< Vai >>  le disse solamente. L’altra mormorò un grazie appena sussurrato e si avviò con il biondo verso la sala grande. 
<< Posso aiutarvi ? >>  disse a quel punto Narcissa sorprendendo persino Ron.
<< Davvero ? >>  fece il rosso di getto.
<< Certo che si. Non lascerò che a mia nuora accada qualcosa >>  disse la donna con ovvietà facendo arrossire Ginny e ridere di cuore Fred, coinvolgendo anche gli altri.
<< Beh, diamoci da fare >>  disse a quel punto Neville intravedendo il serpente che spariva al lato di un corridoio mezzo distrutto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 


<< Blaise >>  urlò Draco precipitandosi al capezzale dell’amico che si teneva lo stomaco macchiato di sangue. Hermione lo seguì imitandolo. Il ragazzo dai capelli scuri alzò gli occhi vedendo i due ai suoi piedi, e la cosa lo fece sorridere.
<< E…ehi >>  disse piano.
<< Che diavolo ti è successo ? >>  disse Draco provando ad esaminare la ferita con le sue mani.
<< Se te lo dico mi prenderesti in giro >>  ridacchiò quello per poi tossire forte, ed Hermione gli afferrò il capo tenendolo alzato.
<< Mi dispiace tanto, Blaise >> fece la ragazza parlando per la prima volta.
<< Non è colpa tua >>  fece l’altro.
<< Possiamo fare qualcosa ? Un incantesimo ? >>  chiese ancora la ragazza.
<< Ci ha già provato la Mcgranitt. Lumacorno sta cercando delle fiale, ma credo che il laboratorio sia distrutto >>  disse il ragazzo tossendo di nuovo.
<< Non lascerò che tu muoia >>  disse Draco stringendo i denti. L’unica cosa che voleva in quel momento era piangere. Non poteva perdere Blaise. Era l’unica figura amica e fraterna che avesse mai avuto.
<< Non puoi cambiare il destino delle cose, Dra >> disse Blaise voltandosi a guardarlo.
<< Non posso permettere che tu te ne vada. Sei il mio unico amico >>  disse sull’orlo della disperazione. La stessa che Hermione gli aveva visto negli occhi quando Ginny aveva provato a fermarlo poco prima. Gli si strinse il petto a vederlo in quello stato, e capì, che davvero c’era altro in Draco Malfoy. Davanti a lei, in quel momento, sebbene in un momento orrendo, c’era il vero Draco.
<< Non è vero. Piaci a Neville, e anche alla lunatica e alla ricciolina tutto pepe >>  rise il moro, e la ragazza intuì che con l’ultimo appellativo si stava riferendo a Lavanda.
<< Non puoi mollarmi così, bastardo >>  disse Draco stritolandogli il braccio. Gli occhi di ghiaccio ora erano lucidi.
<< Lo sai che andrà così. Vuoi urlarmi addosso anche ora ? Non cambi mai >>  disse ancora il serpeverde in un sussurro appena divertito. Hermione gli carezzò i capelli. Draco pensò a quando da bambini il moro gli aveva detto le stesse cose quando erano caduti dalla scopa presa senza permesso e il moro sarebbe stato rispedito a casa. Lui aveva passato due giorni a urlargli addosso invece che a passare il tempo rimasto con lui.
<< Sei stato un eroe, Blaise >>  gli disse lei. Il moro portò gli occhi su di lei e gli rivolse un sorriso che le fece male.
<< Sei una persona fantastica, Hermione Granger. Weasley è fortunato ad avere il tuo amore. Non è mai stata colpa tua, non si comanda al cuore. Sono stato bene con te, mi hai reso felice anche se per poco >>  disse Blaise. Hermione annuì e gli strinse la mano. Il moro si voltò verso il biondo, lo chiamò ma quello non voleva guardarlo. Non ce la faceva, non così, aveva ancora bisogno di lui, del suo migliore amico, di suo fratello. Non era pronto ad affrontare tutto quello, il dopo, senza di lui. Scosse il capo sicuro, no, non voleva nemmeno prendere in considerazione l’idea che non ce l’avrebbe fatta.
<< Dra, ti prego – sussurrò al minimo delle forze, e forse fu quello a far girare  finalmente l’amico – tu hai Ginny. Sei stato fortunato a trovarla. Ti ho sempre detto che prima o poi anche tu avresti capito cosa significa amare, e anche se sei cocciuto come un mulo e non mi hai mai dato ascolto, alla fine hai capito. Sono felice che tu abbia lei, che tu abbia capito cosa voglia dire mettere il proprio cuore nelle mani di qualcuno.  Sii felice, Dra. Non conosco nessuno che lo meriti più di te, ok ? Non essere triste per me, io starò bene >>. Hermione non avrebbe mai creduto di poter vedere Draco Malfoy piangere, eppure, eccolo lì davanti a lei che stava versando delle lacrime.
<< Non crederò nemmeno per mezzo secondo che tu voglia morire >>  disse con un groppo in gola.
<< Mi conosci >>  rispose il moro.
<< Come farò senza di te a rompermi le scatole, eh ? >>  disse il biondo tra le lacrime.
<< Basta che mi penserai e sarò qui >>  ridacchiò il moro prima che un altro colpo di tosse lo scuotesse facendogli passare un lampo di puro dolore negli occhi. Hermione gli strinse di più la mano e il moro la ringraziò.
<< Resterai qui ? Fino alla fine ? >>  chiese singhiozzando Blaise. Draco sentì il cuore dolergli nel petto, e credette sul serio di scoppiare in lacrime come un bambino, eppure non poteva, doveva avere la forza che Blaise non aveva. Forse stava già piangendo, ma non aveva nemmeno il coraggio di capire se fosse vero o meno. Si scambiò uno sguardo con la Granger prima di rivolgerlo di nuovo al suo migliore amico.
<< Si, Zab – disse chiamandolo con il suo nomignolo preferito –  resterò qui. Resteremo qui fino alla fine >>  disse afferrandogli l’altra mano e stringendola con forza. Il moro rivolse a entrambi un sorriso grato prima di chiudere gli occhi sospirando pesantemente. Draco osservò il petto alzarsi e abbassarsi con ritmo calcolato, quasi dormisse. I rimbombi della battaglia che continuavano, sentirono un urlo lancinante, probabilmente gli altri erano riusciti a uccidere il serpente.  Dopo minuti infiniti alzò il volto quando la presa cominciò a rallentare, segno che Blaise se ne stava andando. Vide la Granger fare lo stesso e i suoi occhi incupirsi e riempirsi di lacrime. Una fitta di dolore come una lama affilata gli trapassò il cuore e strinse la mano del moro più forte che poteva. Non poteva lasciarlo andare, non così. Non poteva andare via. Non ce la faceva senza di lui, non ce l’avrebbe fatta e basta.
<< No >>  sussurrò disperato. Strinse la mano dell’amico, il battito e il respiro sempre più debole.
<< Sta andando >> disse Hermione tra le lacrime. 
<< Blay, no ti prego. Non lasciarmi solo >>  disse Draco mentre le lacrime scendevano sul suo volto, incurante di dire quelle parole davanti alla grifona. Hermione lo guardò, piangeva anche lei. Afferrò una mano del biondo e quello la fissò sorpreso mentre lei annuiva. Il biondo ricambiò la stretta facendole un cenno grato.
<< Vai in pace, Blaise >>  sussurrò Hermione.
<< Va bene così, Blay. Sarai qui con me, sempre. Puoi andare, io sono qui con te. Fino alla fine >>  sussurrò il biondo chiudendo gli occhi e permettendo alle lacrime di scivolare via. La presa di Blaise scomparve, mentre un ultimo sorriso gli si piazzò in viso. Era andato. Draco lo guardò un’ultima volta. Una parte di lui se n’era appena andata, forse, l’unica parte che aveva creduto in lui quando lui stesso aveva smesso di farlo.
<< Ave atque Vale, Frater >>  disse Draco.  “Ti saluto e addio, fratello”. Era un verso di Catullo, Hermione si sorprese che lo conoscesse. Strinse un’ultima volta la mano al biondo che le fece un cenno  d’assenso. Coprì il corpo di Blaise con un velo bianco e poi si alzò seguito a ruota dalla ragazza.  D’un tratto un forte boato esplose e urla di gioia percorsero la sala grande ovunque. C’era una sola ragione per quel trambusto. Potter aveva ucciso Voldemort. La guerra era finita, avevano vinto, ma Blaise non l’avrebbe mai saputo. 
<< Fred >>
<< Ginny >>  dissero all’unisono lui ed Hermione correndo fuori dalla sala grande.
 
 
 
 
 
 




Harry entrò all’interno del castello o di quello che ne restava. Era stanco, spossato, distrutto e sporco, ma riusciva a pensare solo al fatto che fosse finita. Che fossero liberi. Voldemort era morto, andato via, stavolta per sempre. Poteva vivere la sua vita d’ora in avanti senza pensare a nulla che non fosse la vita di un normale ragazzo di diciassette anni. Appena gli altri lo videro gli corsero incontro, primo tra tutti Ron.
<< E’ finita ? >>  gli chiese il suo migliore amico.
<< E’ finita >> confermò lui stringendolo di rimando. Quando si staccarono iniziarono a riempirlo di domande, dandogli pacche sulle spalle e strette di mano. La signora Weasley lo stritolò facendolo sorridere, e vide persino Narcissa Malfoy sorridergli. Quel nome lo fece ritornare coi piedi leggermente in terra. Malfoy. Dov’era ? Vide Ginny a qualche metro di distanza da lui che parlava con suo padre. Non sapeva cosa si stessero dicendo ma vide l’uomo annuire rispondendo qualcosa. Molly si avvicinò ai due e disse qualcosa che fece sorridere Ginny, tanto da abbracciare entrambi i genitori. Quando li vide allontanarsi da lei, la ragazza si voltò portandosi una ciocca selvaggia dietro l’orecchio e guardarsi  intorno con agitazione. Fece per avvicinarsi, ma dovette fermarsi subito. Da un corridoio distrutto, che doveva essere quello che una volta conduceva alla sala grande, spuntarono Hermione e Draco Malfoy. La prima che appena lo vide corse da lui abbracciandolo stretto. La paura di non farcela era stata troppa. Si staccò da lui voltandosi verso Fred e baciandolo con impeto, ne aveva bisogno e il ragazzo sembrava capirlo perfettamente.  Da sopra la spalla di Hermione vide Ginny correre verso Draco e saltargli in braccio buttandogli le braccia al collo mentre il biondo le cingeva la vita con forza e infilava il viso nei suoi capelli.
<< Ce l’abbiamo fatta >>  sussurrò Ginny in un orecchio a Draco.
<< Lo so >>  disse lui stringendola di più. Ginny scese dalle sue braccia e piantò gli occhi in quelli del ragazzo dinnanzi a lei.
<< Blaise ? >>  chiese la ragazza. Gli occhi del suo ragazzo si fecero tristi, e lei capì.
<< Non ce l’ha fatta >>   sussurrò lui.
<< C’è qualcosa che posso fare per te ? >>  disse lei.
<< Basta che tu stia qui con me >> 
<< Mi spiace tanto, Draco >>  fece lei passandogli una carezza sul viso.
<< Va bene così. E’ ancora con noi >>  disse il serpeverde. Ginny annuì abbracciandolo nuovamente. Draco vide la madre rivolgergli uno sguardo dispiaciuto e fargli segno che lei andava via. Il biondo annuì, e la vide sparire.
<< Draco >>  disse Neville arrivando di gran carriera con gli altri.
<< Blaise non…>>  provò Lavanda e il biondo annuì.
<< Mi spiace >>  disse Luna.
<< Non preoccuparti, Lovegood. Sono sicuro che troverà il modo di scocciare anche dall’altro mondo >>  ridacchiò Draco facendo nascere un sorriso spontaneo a tutti.
<< Dio, sto per crollare >>  fece Fred buttandosi a terra.
<< Alzati >>  lo riprese Hermione e lui le rivolse uno sguardo esasperato.
<< Draco, aiutami tu >>  piagnucolò il Weasley facendo ridere gli altri compreso George che si era avvicinato con Angelina.
<< Ho salvato fin troppi Weasley oggi, più di quanto abbia mai pensato di ammazzarne. Merito un premio, sai ? >>  ribeccò il biondo.
<< Nostra sorella è il tuo premio >>  disse George.
<< Tranquillo, Weasley. Lei non scappa >> 
<< E chi te lo assicura ? >>  disse Ginny indignata.
<< Non sei scappata in due anni e mezzo, Gin. Rinunciaci. E poi, il tuo discorso la fuori ha convinto tutti >>  fece facendola arrossire.
<< Beh, direi anche il tuo. Mamma e papà vogliono conoscerti >>  disse Ginny. Il biondo sbiancò facendo scoppiare a ridere tutti i presenti.
<< Io mi preoccuperei più di Molly, Malfoy >>  rise Hermione.
<< Beh, credo mi tocchi allora >> disse stringendo Ginny a se. La rossa intrecciò nuovamente le dita nelle sue e lo guardò sorridendo di quella prospettiva.
<< Io ancora non posso credere che mia sorella stia con Malfoy. E soprattutto che tutto questo vada avanti da due anni e mezzo – disse  Ron all’improvviso – ma quello che credo è che, beh...tu ci sei stato per lei. L’hai protetta per davvero.  So di essere stato molto protettivo in questi anni, e che a volte ho probabilmente esagerato, ma l’ho fatto solo perché al tuo primo anno sei quasi morta, ed è stata anche colpa mia che non avevo prestato abbastanza attenzione a te. Quindi, grazie, Malfoy. Hai fatto ciò che avremmo dovuto fare noi >>  Si erano quasi dimenticati di lui.  Quando il ragazzo finì di parlare Ginny gli si lanciò tra le braccia.
<< Non è stata colpa tua, Ron. Ti voglio bene. Grazie per aver capito >> gli disse Ginny.
<< Ti voglio bene anch’io, sorellina >> rispose lui con un sorriso.
<< Beh, se può consolarti, Ron. Io lo so solo da qualche mese. Eppure, non capisco come abbiate fatto a nasconderlo così bene >>  disse Neville.
<< Già. Voglio il trucco >>  disse Fred beccandosi un pugno in testa da Hermione.
<< Wow, te la sei scelta violenta, eh ? >> ridacchiò George.
<< Tu sta zitto >>  lo riprese Angelina zittendolo e facendo ora ridacchiare Fred.
<< Mi tocca anche sposarla, ora >>  ribeccò Fred.
<< Guarda che non ti ha costretto nessuno >>  fece Hermione con cipiglio seppur arrossendo.
<< Dio Weasley, dimmi che non mi perseguiterai in questo modo >>  disse Draco.
<< Fino a che starai buono no >>  rispose lei.
<< Siete così carini >>  proruppe Luna facendoli arrossire.
<< Malfoy che arrossisce dovrebbe andare sul settimanale delle streghe >>  rise Ron. L’aveva presa bene nonostante tutto, e Ginny  fu grata di quello.
<< Questa me la paghi, lenticchia >>  fece Draco, ma nella sua voce non traspariva alcuna cattiveria, solo sano buonumore per com’era finita quella giornata. L’unica cosa negativa era stata la perdita di Blaise, ma lui era lì. Sarebbe sempre stato lì.  
<< Io dicevo davvero. Immaginate come saranno i loro figli >>  fece ancora la bionda con aria sognante. Gli altri la fissavano straniti, ma ormai c’erano abituati.
<< Non stiamo correndo troppo ? >> fece Ron grattandosi il capo.
<< Senti un po’, Gin, io non ho pretese. Ma ti prego, se mai un giorno fosse così, giurami che i nostri figli non avranno i capelli rossi. Non si è mai visto un Malfoy con i capelli rossi >> disse Draco veramente spaventato facendo scoppiare a ridere Neville per primo. Ginny lo fissò a bocca aperta dandogli un pugno leggero.
<< Sei un’idiota >> fece indignata.
<< Si si, tutto quello che vuoi. Ma tu giura >>  continuò lui.
<< Come se potessi davvero decidere una cosa del genere >>  fece Ginny alzando gli occhi al cielo. Hermione rise e stava per dire qualcosa quando la voce di Harry che si era avvicinato al gruppetto non la sovrastò.
<< Ragazzi, potreste lasciarmi da solo con Malfoy ? Devo parlargli >>  disse Harry. I ragazzi lo guardarono stralunati, ma poi acconsentirono allontanandosi. L’unica a non muoversi da dov’era fu Ginny. Restò lì a testa alta con le dita intrecciate a quello che era l’amore della sua vita. Perché sapeva che era così. Il moro fece scivolare ancora una volta lo sguardo sulle loro mani, ed ebbe la certezza assoluta che le cose stessero davvero in quel modo. Il modo in cui si toccavano, si sfioravano in maniera inconsapevole ma necessaria. Se uno si muoveva, l’altro adattava la sua posizione. Era uno di quei legami che non sarebbero mai e poi mai spariti. Lui e Ginny non avevano mai avuto quel tipo di legame, e fu ironico scoprire che chi fosse perfetto per lei, fosse proprio Malfoy. Sospirò e  poi si rivolse al biondo.
<< Ho saputo di Zabini. Mi spiace – fece Harry – non l’avevo mai considerato male. Volevo darti questa >>   disse poi mettendo mano alla tasca e tirando fuori la bacchetta di sambuco. Ginny e Draco spalancarono gli occhi a quella vista. La serpe convinta che lo stesse prendendo in giro.
<< Che significa, Potter ? >>  gli chiese infatti.
<< Voldemort era furioso perché convinto che la bacchetta non gli rispondesse perché apparteneva ancora al mago che aveva ucciso Silente. Il punto è che, anche se Piton aveva ucciso Silente, sei stato tu a disarmarlo. Da quel momento questa è appartenuta a te >>  disse Harry porgendogliela. Il biondo la prese tra le mani sentendo una sorta di connessione che non aveva mai provato prima.
<< Grazie, ma…>>  iniziò il biondo prima di venire interrotto di nuovo dal moro.
<< So che sei stato tu a farci scappare da Malfoy Manor qualche settimana fa. So che sapevi che ero io ma non hai detto nulla. Mi sono chiesto in tutto questo tempo perché tu l’avessi fatto, ma poi ho iniziato a capire solo oggi, quando hai salvato Fred e lui ti ha chiesto dove fosse Ginny. Sai, mi sembrava ancora impossibile, nonostante tutto. Poi, ti ho sentito dire quelle cose – disse guardando Ginny – e mi sono reso conto di essermi sbagliato su tutto. Sull’interpretazione di ogni tua parola, ogni tuo gesto. Quando ci siamo incrociati su per le scale oggi andavi di fretta. Sembravi tormentata e  anche persa. Solo nello spiazzale mi sono reso conto che era perché stavi cercando lui. Te lo si leggeva negli occhi >>
<< Harry – iniziò lei – non ti ho mai dato modo di pensare che ci potesse essere un modo per tornare indietro. Mai, neanche una volta >>
<< Lo so. E ti chiedo scusa per aver insistito, ma la gelosia mi divorava. Ed ero troppo ceco per vederlo. Le tue parole, il modo in cui lo guardi e lo cerchi mi hanno aperto gli occhi. Lo stesso vale per te, Malfoy. So che non stai giocando, ma falla soffrire, e io … >>
<< Non succederà >>  lo interruppe Draco. Harry annuì prima di porgere la mano a quello che era stato la sua nemesi per sette anni. Ricordò quella scena al contrario, chiedendosi se stavolta sarebbe stato il biondo a rifiutare quella stretta, ma il ragazzo lo sorprese per l’ennesima volta quel giorno ricambiando la stretta.
<< Beh. Ci vediamo più tardi, allora >>   fece il moro e si mosse per andarsene, ma il biondo lo fermò.
<< Potter, io non la voglio >>  disse porgendogli di nuovo la bacchetta.
<< E’ la bacchetta più potente al mondo, Malfoy. Non dovresti rifiutarla. E’ tua, appartiene a te. E io, so di lasciarla in buone mani ora >>  disse Harry sorprendendo il serpeverde che rimase senza parole. Il moro si voltò e andò verso la Mcgranitt che sembrava impaziente di parlargli. Ginny si voltò verso Draco, il biondo continuava a fissare la bacchetta di sambuco tra le sue mani.
<< Sono fiera di te >>  gli disse. Il serpeverde si riscosse dai suoi pensieri voltandosi verso di lei e sorridendole.
<< Io non ho bisogno di nulla per essere forte. Ho te, sei tu quello di cui ho bisogno >>  le disse guardandola negli occhi verde smeraldo che gli facevano smettere di respirare. Ginny gli mise le braccia al collo tirandolo verso di lei. Draco le cinse la vita con le mani.
<< Quello che hai detto prima…>>  sussurrò ancora il biondo riferendosi al discorso fatto dinnanzi a tutti.
<< Rifarei ogni cosa se questa mi conducesse sempre da te. Ti sorriderei alla stazione altre mille volte >> disse Ginny guardandolo seria. Lui ridacchiò sfiorandole il naso con il suo.
<< Anche io rifare tutto. Non sopporterei vederti andare via da me. Sei davvero l’unica che non abbia mai rinunciato o gettato la spugna >>  disse Draco.
<< Io ti amo >> disse Ginny guardandolo davvero, fronte contro fronte.
<< Anch’io ti amo >>  disse Draco leccandole appena il labbro prima di baciarla, stavolta davanti a tutti. Stavolta perché erano liberi.
<< Basta con le smancerie per oggi >>  urlò Fred facendoli scoppiare a ridere l’uno sulla bocca dell’altro.  Qualsiasi cosa sarebbe accaduta da quel momento in poi, l’avrebbero affrontata assieme davanti al mondo, davanti a tutti. La voglia di vivere quell’amore alla luce  del sole che richiamava sotto la pelle, irresistibile. Si appartenevano, si amavano. Era tutto ciò di cui avevano bisogno per stare bene. Per essere  ciò che volevano, bastava fossero insieme.  

 
 
 
 
 







Che dire…probabilmente qualcuno di voi vorrà uccidermi per questo capitolo, ma non vi scomodate, lo ha appena fatto la 7x10 di shameless. Oh Mio Dio la Gallavich *_______* Madre de Dios sto sclerando da tipo mezz’ora. Quei due sono l’amore, e se non mi fermo sproloquierò fino alla settimana prossima. Mickey ^.^ ok, basta. Allora…non so che dire su questo capitolo o come descriverlo, succedono tante cose, e per leggerlo ci vuole un po’. Come avevo detto è il più lungo che abbia mai scritto, ben 40 pagine di word, miei cari. Chi ha avuto il fegato di leggerlo tutto d’un fiato ha il mio completo rispetto, e davvero, sto sclerando perché lo sto pubblicando appena ho finito di vedere la puntata. Non dormirò, lo so già. Per quanto riguarda la canzone, il titolo è lo stesso del capitolo, e per chi ha notato, è la colonna sonora che si vede nella scena del matrimonio in shadowhunters. Ah…la Malec, tra loro e la gallavich, mi uccideranno, lo so già. Oltre questo sclero, perdon, posso solo dire che questo capitolo è una tappa importante, racchiude in sé un po’ di ciò che è il cuore della storia stessa, l’affrontare ogni cosa per dimostrare a se stessi quanto forti si possa essere. Per coloro che mi maledicono per la morte di Blaise, beh, sappiate che la sua morte non era architettata, non sono così crudele, è semplicemente scivolata dalle mie dita scrivendo. Semplicemente, stiamo pur sempre parlando di una guerra, e la guerra fa questo. Porta via le persone, e con loro le loro storie, porta via vite. La morte di Blaise deve ricordare esattamente questo, non è un caso che tra tutti ci abbia lasciato proprio lui. Non vogliatemene troppo male. Beh, che dire….ho scritto un altro capitolo in questo spazio autore, spero di avere tante belle recensioni, perché voglio davvero sapere cosa ne pensate. Detto ciò, vi do un abbraccio fortissimo, e mi raccomando, leggete shadowhunters e i Malec, e guardate i gallavich, che è cosa buona e giusta, alla prossima, sempre vostra, anche se un po’ matta,
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 55
*** The first time I really saw you ***


Un anno dopo . . .
 
 


<< Ginny >>. La voce di Luna spiccò tra le altre mille dei ragazzi che si dirigevano all’esterno della sala grande dopo la fine della cena.
<< Ehi >> le sorrise la rossa di rimando mettendosi accanto alla bionda tutta sorrisi felici.
<< Ci pensi che questa è la nostra ultima notte qui ? >> disse ancora la corvonero.
<< E’ strano in un certo senso, ma non vedo l’ora di tornare a casa >> rispose la grifona.
<< Non vedi l’ora di tornare da Draco, direi >> ridacchiò Luna.
<< Potrei dire lo stesso di te, sai ? Neville ti scrive praticamente tutti i giorni >>
<< E’ solo dolce >> fece lei facendo ridere Ginny. Insieme si diressero ai giardini per poi passare davanti la casa di Hagrid che le salutò calorosamente. La prima volta che l’aveva visto gli arrivava praticamente sotto al bacino, ora poteva vantarsi di arrivare alla sua barba. Sorrise pensandoci, pensando a come tutto fosse così diverso da allora.  Arrivarono piano al lago nero sedendosi in riva. L’acqua era tranquilla, sembrava quasi immobile. La luce della luna risplendeva limpida e bianco-argentea sulla superfice creando un gioco di luci e ombre da mozzare il fiato. Ginny sospirò ricordando ogni cosa, ogni istante che aveva passato in quel castello negli ultimi sette anni. Il primo anno l’avrebbe anche cancellato volendo, ma pensandoci su scosse il capo. Era pur sempre parte di ciò che era diventata. Ricordò il suo primo bacio con Michael al terzo anno, poi la cotta per Harry che cresceva con lei. Avrebbe scommesso che quando si erano messi assieme non si sarebbero mai separati. E poi. Poi era arrivato lui. Un angelo biondo tanto bello quanto letale. Draco era tutto ciò che avrebbe mai potuto desiderare, era in ogni suo respiro, in ogni suo battito. E sorrise come sempre pensando a lui.
<< Pensi al tuo bel principe biondo ? >> la richiamò Luna ridacchiando.
<< Già. Mi manca >>  rispose semplicemente lei.
<< Vi siete visti da poco >>
<< Non lo vedo da due mesi, Luna. E’ difficile vedersi, ma domani torneremo a casa. Stavolta per sempre >> disse la rossa sicura.
<< Anch’io non vedo Neville da un po’. Hanno il loro bel da fare >> disse la bionda scrollando le spalle. Ginny annuì. Era vero. Dopo la fine della guerra ognuno era tornato a casa propria per stare con la propria famiglia, per piangere i propri cari. Anche loro avevano pianto. Avevano perso Remus e Thonks. Molti ragazzi non avevano fatto ritorno alle loro case, e aveva visto il dolore sui volti dei familiari nell’apprendere la notizia. La seconda guerra magica era stata la guerra dei ragazzi. Ne erano morti più di quanti ne fossero sopravvissuti, e la cosa le metteva tristezza. La scuola era stata ricostruita con l’aiuto di tutti, e con un po’ di magia non ci era voluto molto. Le ferite. Quelle non sarebbero state così veloci da cancellare.  A settembre era riaperta, per ricominciare da dove si erano fermati, ma senza dimenticare ciò che era stato. La Mcgranitt era la nuova preside, e la cosa non poteva che farle piacere. Erano tornate solo lei, Luna ed Hermione. La riccia però era tornata a casa la settimana prima, autorizzata a sostenere i MAGO prima degli altri, e Ginny era sicura che stava già studiando per entrare al ministero. Ron ed Harry avevano accettato di buon grado il fatto di poter accedere alla scuola per Auror senza i MAGO e ormai il loro primo anno era quasi finito. Neville aveva deciso di studiare erbologia, ci avrebbe scommesso. Fred e George continuavano a fare soldi con il negozio che fruttava sempre di più, mentre suo padre ora era viceministro della Magia, e lei ne era profondamente orgogliosa. Lavanda aveva intrapreso gli studi di trasfigurazione, e giurò di vedere sul viso della preside la sorpresa e la felicità per quella notizia.  Fleur avrebbe partorito di lì a un mese più o meno e sua madre era super eccitata, così come tutti del resto. Sarebbe stata una femmina. Non vedeva l’ora di scoprire il nome, suo fratello non le aveva detto nulla. Il suo Draco invece, lui aveva sorpreso tutti ancora una volta. Aveva deciso dopo infiniti dubbi di iscriversi alla scuola per Medimago, voleva fare qualcosa che aiutasse le persone per davvero. Lei semplicemente gli era saltata addosso abbracciandolo. Si vedevano spesso, di solito almeno una volta al mese lui andava a trovarla, ma ultimamente era diventato difficile perché lei aveva i MAGO e il ragazzo i suoi esami. Sorrise ripensando a quando poche settimane dopo la fine della guerra aveva deciso di portare Draco a casa sua per farlo conoscere ai suoi genitori. Il biondo si era mostrato subito intelligente e affascinante come suo solito accattivandosi subito sua madre. Suo padre aveva approvato un secondo dopo aver visto come il biondo la guardava, confermando ciò che aveva detto davanti a tutti. A distanza di un anno sua madre considerava Draco suo figlio più di Ron e degli altri, cosa che a Ron sembrava ancora assurda, sebbene avesse creato un rapporto con il ragazzo, così come tutti del resto. Lei aveva passato un paio di settimane a Malfoy Manor durante l’estate. Narcissa l’adorava, la ritrovava più come un’amica che come una suocera e ne era felice. Lucius era in prigione a pagare per i suoi crimini. Sapeva ovviamente tutto, e una volta era andata con Draco e sua madre a trovarlo facendo le presentazioni ufficiali. Malfoy Senior aveva semplicemente approvato, mostrandosi pentito di ciò che aveva fatto in passato, e orgoglioso di ciò che il figlio aveva fatto.  Alzò il viso verso la luna prendendo un bel respiro e scoppiando a ridere di colpo facendo accigliare la bionda accanto a lei che era intenta a lanciare ciottoli nel lago.
<< Perché ridi come  una pazza ? >> chiese curiosa.
<< Pensavo a quando Fred ha chiesto a Draco se si tingeva i capelli >> rise tra le lacrime la rossa.
<< Beh, direi che la fattura che si è beccato è stata una bella risposta >> rise anche lei ricordando quella scena. Era successo a Natale, e le risate avevano praticamente paralizzato tutta la famiglia.
<< Un po’ di tempo fa avevo detto a Fred che se lo avesse fatto Draco non l’avrebbe presa bene >> continuò la rossa.
<< Merlino, è stato esilarante >>
<< A volte li guardo e li trovo così diversi, eppure sono diventati migliori amici >> disse poi Ginny smettendo di ridere, ma sempre con un sorriso sul volto. Fred e Draco erano praticamente diventati come Ron ed Harry. Solo molto più ”sexy e intelligenti” come diceva suo fratello. Lei sapeva bene quanto in realtà a Draco mancasse Blaise. Mancava a tutti, ma non negava di essere felice che proprio Fred fosse l’amico di cui il biondo avesse bisogno.   
<< Credo che fosse destino. A guardarli bene non sembrano così diversi >> suggerì Luna, e lei si ritrovò ad annuire.
<< Allora – disse poi con un sospiro voltandosi a guardare il castello alle loro spalle, immerso nel buio della notte, ma con le luci soffuse che fuoriuscivano dalle finestre – domani si torna a casa >>
<< Credo che questa sarà sempre un po’ casa nostra >> mormorò Luna.
<< Si. E’ il posto in cui siamo cresciute, dove ci siamo incontrati tutti e siamo diventati amici, una famiglia. E’ il posto in cui ci siamo innamorati >> continuò la rossa.
<< Che ne dici di andare ? >> disse poi Luna alzandosi e tendendole la mano che la rossa afferrò prontamente.
<< Andiamo >>  disse Ginny alzando gli occhi al cielo.
 
 
 
 
 
 
 



<< Oh mio Dio, non vedevo l’ora di vederti >> urlò Ginny saltandogli letteralmente in braccio non appena scese dal treno.
<< Ah si ? E io che credevo di non esserti mancato >> ridacchiò il biondo.
<< Mi mancheresti anche se non ti conoscessi >> sorrise lei sporgendosi subito dopo per dargli un bacio che lo fece ridacchiare felice, come ogni volta.
<< Come mai sei qui da solo ? >> chiese poi la rossa girandosi a guardare alle sue spalle.
<< Perché tua madre sta dando di matto non vedendo l’ora di vederti. Ha cucinato per un esercito e quindi sono venuto a prenderti da solo per sfuggire a tutto quel trambusto >> disse Draco facendola scoppiare a ridere.
<< Ancora non ti sei abituato ? >> sussurrò divertita.
<< Weasley, sono cresciuto in una casa enorme, anzi un castello, ed ero praticamente sempre da solo fatta eccezione per Blaise. E’ ovvio che una casa piena di persone non sia il mio forte. Ma inizia a piacermi >> disse il biondo facendola sorridere e mettendole un braccio intorno alla vita.
<< Allora ? Come va con il corso ? >>
<< Benissimo, mi piace davvero molto. Ho dato due esami in più degli altri. Così possiamo stare più tempo assieme >>
<< Davvero ? E che hai in mente ? >>  sussurrò maliziosa.
<< Secondo te, Weasley ?>>
<< Non chiamarmi Weasley >> disse ridendo. Sapeva che lo faceva apposta. Si divertiva a prendere in giro Ron per quello.
<< D’accordo – ridacchiò – andiamo prima che tua madre pensi che siamo scappati >>
<< Ne saresti capace >>
<< Ovvio. Ma se vuoi la tua sorpresa, dobbiamo proprio andare >> disse poi Draco facendole spalancare gli occhi.
<< Sei crudele. Perché mi hai detto che ho una sorpresa ? Ora non resisto >> sbottò.
<< Lo so. Ma risparmiati le fatiche. Lo sanno solo Fred e i tuoi. Ma terranno la bocca chiusa >>
<< Serpe >> lo chiamò lei.
<< Ma tu ami questa serpe >> sorrise lui divertito abbracciandola da dietro e lasciandole un bacio languido.  Ginny rise. Non poteva farne a meno. Se solo ripensava alla guerra, a tutto quello che avevano passato in quegli anni le veniva un crampo allo stomaco. La paura di non farcela era stata troppa. A volte ancora sognava il momento in cui Voldemort lo aveva chiamato e lei che lo aveva trattenuto non potendolo lasciare andare in quel modo. Se fosse andata diversamente non sarebbe riuscita ad andare avanti, ne era sicura. Draco le era entrato ovunque, nel cuore, nell’anima. Perdere lui sarebbe stato come perdere la parte di se stessa che le permetteva di vivere davvero. Sarebbe morta dal dolore.
<< Ehi ? >> la richiamò lui.
<< Scusa. Stavo pensando >> sussurrò subito rivolgendogli un sorriso, ma lui la conosceva toppo bene per bersela in quel modo e lei lo sapeva.
<< Stai bene ? >> le chiese infatti dopo nemmeno qualche secondo.
<< Si. Adesso si. Perché tu sei con me, e non c’è niente che vorrei di più >>  disse sorridendogli davvero e stavolta lui annuì traendola a se con maggior forza e abbracciandola.
<< E’ lo stesso per me, scricciolo >> le disse con le labbra tra i capelli. Amava quando la chiamava in quel modo. Era qualcosa di esclusivamente loro, non lo faceva mai in pubblico, ma solo quando erano soli. Stando abbracciata a lui Draco si smaterializzò portandoli direttamente davanti casa Weasley, e lei vi si fiondò dentro non appena udì la risata di Fred echeggiare per tutta l’abitazione. Quando spalancò la porta non diede nemmeno il tempo agli altri di vederla che si catapultò in braccio al fratello e caddero a terra ridendo. Draco poggiato vicino alla porta li fissava divertito, ma scuotendo il capo rassegnato. Niente avrebbe cambiato quei due, e nemmeno avrebbe voluto che qualcosa cambiasse.
<< La mia schiena >> borbottò poi Fred continuando a ridacchiare.
<< Piantala. Non ti sei fatto niente >> rispose la rossa continuando ad abbracciare il fratello nonostante fossero a terra, e gli altri li guardavano divertiti, sebbene con cipiglio.
<< Ginny >> urlò Molly entrando nel salotto e vedendo la figlia.
<< Perché siete a terra ? >> chiese Ron arrivando dietro la madre.
<< E’ una nuova moda. Si sta sdraiati per terra e ci si saluta >> rispose subito Fred serissimo. Draco si mise una mano davanti alla bocca per evitare di ridere, e vide Weasley pensarci davvero. Percy dall’altro lato della stanza che si schiaffava una mano in fronte incredulo.
<< Sul serio ? >>  chiese infatti il ragazzo avvicinandosi ai due che scoppiarono a ridere.
<< Morgana, Ron. Ti sembra una cosa possibile ? >> disse Hermione alzando gli occhi al cielo.
<< Tesoro, non tutti sono intelligenti come te. Abbi pazienza con Ronnino >> le disse Fred alzandosi finalmente dal pavimento insieme alla sorella, e raggiungendo la riccia le diede un bacio leggero che la fece sorridere.
<< Beh, in ogni caso, ciao Ginny >> disse Ron abbracciando la sorella che ricambiò stretta e felice. Draco rimase lì ad osservare la numerosa famiglia salutare Ginny, mentre Fred accanto a lui gli diceva che cosa aveva provato in laboratorio con George quel giorno. Molly aveva praticamente stritolato la sua ragazza, cosa che lo fece sorridere divertito visto che sembrava sul punto di soffocarla. Arthur l’aveva abbracciata lo stesso, ma con meno ardore della moglie. Hermione invece, come prevedibile, non le diede nemmeno il tempo di salutarla che le chiese come erano andati i MAGO suoi e di Luna. La rossa rise rispondendole e elencandole le domande che le erano state poste e degli ottimi risultati. Lavanda apparve poi al centro del salotto e saltò praticamente addosso a Ginny stritolandola facendola scoppiare a ridere. Mentre le due si lanciavano in un racconto particolareggiato dell’ultimo periodo, Ginny si voltò verso di lui e gli sorrise. Draco ricambiò il gesto, sentendosi a casa.
 
 
 
 
 







<< Andrà bene vero ?  Dimmi che andrà bene o potrei svenire >> disse Molly al marito che accanto a lei le carezzava la
schiena con immane pazienza.
<< Certo che andrà bene >> disse il marito con un sorriso che parve calmarla.
<< Ma quanto ci mettono ? Non credevo che ci volesse così tanto per far nascere un bambino >> disse Ron incrociando le braccia al petto. Lavanda vicino a lui ridacchiò dandogli un bacio su una guancia.
<< Certo che ci vuole tempo, non può mica uscire in due minuti. Alcune persone restano in travaglio anche due giorni >> disse Draco al rosso che sembrò sbiancare.
<< Due giorni ? Con quel dolore ? >> disse l’ex grifone impanicato.
<< Lo dico sempre che voi uomini non capite nulla del dolore >> disse Lavanda annuendo.
<< Puoi dirlo forte >> acconsentì Hermione. La riccia era la più calma di tutti insieme al biondo. Draco sembrava perfettamente a suo agio, passava quasi tutti i giorni in ospedale per i suoi studi, quindi non era la prima volta che assisteva a una cosa del genere. Per gli altri invece era una novità assoluta. Bill era dentro insieme a Fleur e stava sicuramente impazzendo, Ginny se lo sentiva. Era tornata da Hogwarts un paio di settimane prima, e quella mattina avevano ricevuto la chiamata di Bill che diceva che a Fleur si erano rotte le acque. La bambina stava nascendo con tre settimane di anticipo. Si erano precipitati tutti lì di corsa. Harry sarebbe arrivato a momenti, infatti era al ministero a fare chissà cosa. George e Angelina con il pigiama addosso, tanto che Fred li aveva presi in giro beccandosi un cazzotto dal gemello che però non smise di ridere lo stesso con lui. Si erano cambiati ed erano ritornati in meno di dieci minuti.  D’improvviso le porte della sala parto si aprirono e ne uscì un Bill leggermente sudato. Tutti si fiondarono davanti a lui in attesa. Il rosso prese un sospiro e iniziò a parlare.
<< La bambina è podalica, ci vorrà un po’ di tempo in più >> disse velocemente. Stava per continuare ma un urlo di Fleur lo fece rientrare dentro di corsa.
<< Mio Dio, che vuol dire ? Sta male ? >> disse Ron che era sul punto di svenire.
<< Podalica. Vuol dire che la sua posizione è con i piedi in avanti per uscire invece che con la testa. Devono solo fare più attenzione >> spiegò il biondo. Ron lo fissava come se fosse un alieno.
<< Draco, ha ragione – disse Hermione sorridendo – non c’è nulla di cui preoccuparsi >>
<< Non l’avevo mai sentito quel termine >> disse Ginny al biondo. Lui le sorrise.
<< E’ raro. In genere i bambini si mettono in posizione da soli per il parto e quindi in quella giusta. Ma capita che a volte sbaglino posizione >> spiegò meglio.
<< Sarà bellissima >> disse poi Ginny non facendosi sentire da nessuno che non fosse il biondo. Draco le sorrise e l’abbracciò da dietro.
<< I nostri saranno ancora più belli >> le sussurrò in un orecchio facendola arrossire a perdifiato.  Stava per rispondergli quando un “pop” li fece girare, vedendo Harry arrivare in quel momento.
<< E’ nata ? >> disse in direzione loro. Draco scosse il capo in diniego e il moro sorrise.
<< Ho fatto in tempo allora >> disse.          
<< E’ podalica >> disse poi Ron. Il moro sbiancò e Draco rise. Non si meravigliava più che quei due fossero migliori amici. Dopo qualche altra ora, in cui non mancarono bisticci tra Ron e Fred che facevano spazientire Lavanda ed Hermione, e non poche occhiatacce ad Harry che si divertiva a vederli litigare, Bill spalancò la porta con un sorriso così radioso da accecarli tutti. Aveva tra le braccia un fagottino avvolto in una coperta rosa. Stava dormendo placidamente, si avvicinarono tutti di gran carriera osservando quello spettacolo chiamato vita.
<< Wow >> sussurrò Ron emozionato.
<< E’ stupenda >> disse Hermione.
<< Ha preso tutto da suo zio >> risposero all’unisono Fred e George facendo ridacchiare Bill.
<< Vi presento Victoire Weasley  >> disse poi il rosso.
<< Victoire ? >> chiese Draco con un sorriso e l’altro annuì ricambiando lo sguardo consapevole.
<< E’ bellissima >> disse Ginny intrecciando le dita con il biondo che gliele strinse.
<< Direi che non vi è nome più azzeccato >> disse Harry, facendo nascere un sorriso a tutti. Era un nome semplice, ma dai molteplici significati.  Quella sera quando tornarono a casa, Draco trattenne Ginny sul portico mentre Fred gli faceva l’occhiolino e si chiudeva la porta alle spalle.
<< Draco ? E’ tutto ok ? >> chiese la rossa quando vide che il biondo sembrava cercare le parole adatte e una strana sensazione si fece spazio nel suo stomaco.
<< Si. Ho solo bisogno di parlarti >> disse lui.
<< Dimmi, sono qui >>
<< Ricordi della sorpresa di cui ti ho parlato alla stazione qualche settimana fa ? >> chiese Draco.
<< Certo. Non ho insistito, dovresti ringraziarmi >> fece lei fiera e lui le sorrise divertito.
<< Volevo dirtelo tra qualche giorno, ma poi ci ho ripensato. Oggi è il giorno giusto, insomma ci siamo svegliati tranquillamente come se nulla fosse, e poi siamo dovuti scappare in ospedale e alla fine della giornata abbiamo avuto una nuova vita che si aggiungeva alle nostre, e ho pensato che non ci sarebbe stato momento più perfetto di questo >> buttò fuori il biondo.
<< Draco, cos….>>
<< Vieni a vivere con me >> disse tutto d’un fiato il biondo. Ginny rimase con gli occhi spalancati, incredula. Non si aspettava una sorpresa di quel genere.
<< Ne ho parlato con i tuoi – riprese subito il biondo – e loro sono d’accordo perché sanno che non ti farei mai del male e non ti lascerebbero andare via con nessuno di cui non si fidino e io sono orgoglioso di avere la loro fiducia, e la tua. Ho avuto voti alti agli esami e mi hanno proposto di spostare il mio corso in Irlanda, è molto avanzato come studio e la mia media me lo permette e ho pensato di accettare. So che è egoista chiedertelo perché non potremmo tornare tanto spesso e quindi vuol dire che non potremmo vedere sempre la tua famiglia. Mi sono informato anche per il tuo corso. Con i tuoi voti puoi prendere i corsi da avvocato dove vuoi, insomma è quello che vuoi fare, giusto ? E poi ho delle proprietà lì quindi saremmo già a casa nostra. Non voglio obbligarti a venire con me, ma la verità  è che io senza di te non posso vivere. Non sarei io se non avessi te al mio fianco perché noi, insieme, siamo ciò che ci rende “noi”. E ti amo, ti amo talmente tanto e non voglio separarmi da te >> concluse il biondo con il cuore in gola. Aveva parlato così velocemente da non ricordarsi più che aveva detto. Sperava solo che Ginny non lo ritenesse egoista e basta. La ragazza cercò di assimilare tutte quelle parole in maniera costante. Non rispose subito. Si avvicinò di più al biondo e quando fu a pochi centimetri da lui si alzò sulle punte dandogli un bacio a stampo.
<< Verrei ovunque con te. A patto che tu sia insieme a me, Draco >> sussurrò sulle sue labbra guardandolo con occhi limpidi e uno sguardo che lo fece innamorare ancora di più.
<< E’ un si ? >> disse lui ingoiando il groppo che aveva in gola.
<< Si, è un si, amore mio >> rispose Ginny sentendosi poi abbracciare e sollevare, cosa che la fece ridere al vento tiepido della sera.
<< Dio, se ti amo >> rispose Draco baciandola come se non ci fosse più possibilità di farlo.
<< Ti amo anch’io >> disse lei sulle sue labbra.
<< Allora, dovremmo dire a tutti che partiamo. La villa è vuota. Voglio che la arrediamo assieme, così sarà nostra >> disse lui facendole illuminare gli occhi.
<< Credo che stavolta Ron ci resterà secco >> ridacchiò lei.
<< Allora che aspettiamo ? Non vedo l’ora di vederlo >> disse lui prendendola per mano ed entrando in casa.
 
 
 
 
 
 
 








Stava gironzolando per la tana con passo felpato, sebbene non avesse motivo di far piano. In fondo, non c’era nessuno in casa fatta eccezione per lui ed Hermione. La riccia al momento però, si trovava ancora al ministero per delle faccende da sbrigare insieme a un’altra ragazza del suo corso. George era a casa sua con Angelina, i suoi erano andati a villa conchiglia per dare una mano a Bill e Fleur con la bambina. Sorrise al pensiero. Erano già passati tre mesi e quella pulce cresceva a vista d’occhio. Draco e Ginny erano partiti per Dublino un mese e mezzo prima, si sentiva con la sorella e col migliore amico almeno una volta a settimana. Erano felici, e lui era felice che tra tutti la sua sorellina stesse con l’ex serpe, anche se ora che erano via gli mancava averli in torno. Con  quel ragazzo era sicuro che Ginny sarebbe diventata un avvocato coi fiocchi. Ron era in vacanza con Lavanda da qualche parte in Francia, probabilmente doveva riprendersi ancora dalla notizia di Ginny e Draco, o meglio, della sua sorellina che andava a vivere col suo ragazzo lontano da loro. Quando i due lo avevano detto Ron era svenuto e lui aveva chiesto a Hermione di fargli una foto ricordo, ma la sua Mione non l’aveva trovato divertente, peccato. Harry ultimamente spariva spesso. Sospettava che avesse qualcuno, ma per il momento il moro non faceva trapelare informazioni. Forse solo Ron sapeva qualcosa. Sarebbero stati via qualche giorno e lui ne era relativamente felice. C’era una cosa che doveva fare. E doveva farla subito. Avere casa Weasley vuota non era cosa da tutti i giorni. Si mise una maglietta a mezze maniche e tirando fuori la bacchetta diede inizio al suo piano. Ne aveva parlato solo con Draco e col gemello che gli avevano dato ottimi consigli, ora doveva solo dare il meglio di se. Quando Hermione tornò a casa quella sera, c’era uno strano silenzio in giro, e non era dovuto al fatto che non ci fosse nessuno in casa. Solitamente la sola presenza di Fred bastava a movimentare le cose come si ci fossero dieci persone in giro. Si guardò attorno vedendo che del ragazzo non vi era traccia. Stava per chiamarlo quando una luce attirò la sua attenzione. Lo strano bagliore proveniva dal salotto. Vi entrò con cautela, preoccupata che fosse qualche altro strambo esperimento di George, stavolta gliele avrebbe suonate davvero. Quando vide cosa fosse a provocare quella fioca luce ebbe un tuffo al cuore. Una rosa rossa stava fluttuando nell’aria, al centro della stanza, accerchiata da questo strato di luce aranciata. Si avvicinò fino a sfiorarla, e la rosa si tramutò al suo tocco in uno scatolo abbastanza ampio. Lo prese con mani tremanti, il cuore le batteva a mille, non sapeva nemmeno spiegare da dove proveniva tutto quel trambusto che sentiva nello stomaco, nelle ossa, ovunque. Aprì lo scatolo con cura e quello che vide la portò a mettersi una mano alla bocca incredula. All’interno vi era il vestito del ballo del ceppo. O meglio, era lo stesso abito, solo più grande, per rendere merito alle sue forme. E poi il colore. Era dello stesso rosso della rosa di poco prima. Lo prese tra le mani togliendolo dallo scatolo, sul cui fondo vi erano un paio di scarpe alte, e un biglietto. Lo prese e lo aprì con cura, quasi avesse paura di rovinarlo.
 

So che quando hai visto la rosa probabilmente sarai rimasta sorpresa, o almeno spero. Il mio intento era esattamente quello. La prima volta che ti ho visto, ma visto davvero, avevi quel vestito. E’ stato in quel momento che mi sono reso conto che forse nella mia vita mancava qualcosa. Vorrei che lo indossassi, così ti renderesti conto di come ti vedo io. Indossalo, e poi lascia cadere questo biglietto a terra. Fidati di me, Mione.
 
 

Hermione sorrise leggendo, arrossendo anche. Non pensava che Fred l’avesse notata già al ballo, ma fu grata di questo. Lo amava, e sapeva che a volte lei non capiva come fosse stato possibile che qualcuno come lui avesse davvero guardato lei. Eppure eccola lì, con lo stomaco sottosopra dovuto proprio a quel ragazzo che era parte di lei. Fece come aveva detto il biglietto e indossò l’abito, mise le scarpe e slacciò i capelli che teneva legati, lasciando ai suoi boccoli l’opportunità di caderle liberi e morbidi sulla schiena. Si voltò incontrando il suo riflesso nella vetrata, illuminata da quel bagliore, e si meravigliò di se stessa. Era davvero lei ? Era davvero così che Fred la vedeva ?  Si voltò e lasciò cadere il biglietto, e una sferetta di luce la condusse fuori, sul portico. Apparve un’altra rosa rossa, e lei sorrise scuotendo il capo. Non sapeva dove il rosso volesse arrivare, eppure quella scena era la stessa, l’aveva già vissuta, solo che ora era tutto diverso. Erano cambiate tante cose. Prese la rosa tra le mani  e proprio come allora, una scritta luminosa le apparve dinnanzi.
 
 


Ora capisci cosa intendo ? E’ così che ti vedo. Semplice, piccola, ma perfetta. Non permetterei mai a nessuno di portarti via da me. Sei la sola cosa che mi permette di respirare davvero.
 
 


Ebbe un sussulto al cuore. Si sentiva così anche lei. Il fatto che lui fosse suo la faceva sentire protetta, aveva conosciuto l’amore grazie a lui. Ogni cosa che avesse mai sperimentato o provato, era sempre grazie a Fred. Lui le aveva fatto capire come ci si dovesse sentire quando si amava qualcuno. Voler proteggere quella persona ad ogni costo, talmente tanto da mettere la sua vita davanti alla tua. Lei l’avrebbe fatto, avrebbe dato la sua vita se avesse avuto la certezza che Fred sarebbe stato bene, al sicuro. E lui avrebbe fatto lo stesso per lei. La scritta svanì in una spirale, e una pallina di luce la condusse ancora di più all’aperto, facendola scendere nel giardino e percorrerne una buona parte. Lì apparve un’altra rosa che lei prese tra le mani. Anche stavolta, la scritta apparve, chiara e luminosa.
 
 



Io ho bisogno di te, sai ? Mi tieni ancorato alla vita. Mi fai credere che dopo tanta sofferenza, ci sia qualcosa di buono per ognuno di noi. E tu, tu sei la mia cosa buona. Siamo completamente diversi, io non toccherei un libro nemmeno sotto tortura, e tu saresti capace di iniziarlo e finirlo in una sola notte, un giorno mi dirai il tuo segreto. Siamo diversi, eppure potrei soffocare se tu ti allontanassi da me, e a volte vorrei picchiarmi io stesso, credimi. Penso che tu meriteresti anche di meglio se volessi, eppure io sono egoista, non posso concedermi il lusso di pensarti lontana, perché io e te siamo fatti per stare insieme. Siamo indissolubili.
 
 
 



Indissolubili. Forse era solo così che potevano essere descritti. Davvero erano diversi, ma diverso non è sinonimo di sbagliato. E se quello di innamorarsi di Fred fosse stato uno sbaglio, l’avrebbe rifatto. Quando aveva visto quel muro crollare su di lui il giorno della battaglia, una parte di lei era morta. Aveva sentito letteralmente l’anima sbalzarle fuori dal petto e abbandonarsi al dolore. E poi, quando lo aveva visto oltre la nube di polvere intero e illeso, aveva percepito le gambe crollare. Non sapeva nemmeno dire dove avesse trovato la forza di correre da lui perché in  quel momento aveva sentito la voglia incessante e necessaria di lanciarsi per terra e piangere. Piangere perché lui stava bene.  Un’altra sfera di luce apparve, e stavolta la condusse fin dietro la casa, e sorrise vedendo che la stava conducendo all’albero. Quel salice. Era simbolo di ogni cosa li riguardasse. Vi arrivò ai piedi e la sfera scomparve divenendo una rosa. La prese, e la scritta prese vita.
 
 


Mi sei entrata dentro. In ogni modo possibile. Sei in ogni parte di me. . . Nelle ossa, nel cuore, nell’anima, sotto la pelle. Se potessi tirarmi fuori il cuore vedresti che batte solo perché sei tu a farlo battere. Questo salice ha più di mille anni. Ha visto tante cose, più di quante la storia ne ricordi, e ha visto anche noi. E’ testimone di ciò che eravamo, di ciò che siamo e di ciò che avremo. Perché se non l’avessi capito, o se ti fosse sfuggito, io voglio averti per sempre. E se ci fosse un dopo, anche allora. 
 
 




La scritta sparì nel nulla. Per un attimo ci fu solo buio, ed Hermione poteva sentire ancora le ultime parole vorticarle nella mente. Sentiva la tiepida brezza di fine estate solleticarle la pelle. L’aria frizzante di metà settembre che deliziava l’aria col profumo del salice. All’improvviso il buio scomparve, e il salice parve illuminarsi di mille lucine, sembravano quelle degli alberi di natale, e ciò le fece spuntare un sorriso sincero sul volto. Sentì un leggero fruscio e poi i suoi occhi vennero coperti da un paio di mani che conosceva perfettamente. Un tocco così singolare e presente che l’avrebbe riconosciuto tra mille.
<< Ti chiederei di indovinare, ma credo tu lo sappia già >>  sentì la voce calda di Fred carezzarle l’orecchio. Sorrise voltandosi verso di lui e guardandolo. La stava ammirando stregato, sembrava quasi in preda a una strana magia che non gli permetteva di toglierle gli occhi di dosso. Indossava un pantalone scuro e una camicia bianca che faceva sembrare il suo sorriso ancora più luminoso.
<< L’ultima volta le rose erano diciassette. Stavolta solo tre. Perché ? >> gli chiese lei piano. Quasi un sussurro che sparì nel vento, ma lui lo sentì forte e chiaro e le fece un sorriso che sembrava volesse competere con la luminosità del salice di fianco a loro.
<< Perché sono tre anni  che sto con te, tre anni che aspetto di fare questo >> le sussurrò lui inginocchiandosi. Hermione sentì il cuore iniziare a pompare più velocemente, e per un secondo credette davvero che sarebbe potuto uscirle dal petto. La gola le si seccò e le gambe divennero molli.
<< Quando ti ho dato quell’anello la prima volta non ti ho fatto quella domanda, volevo solo che tu sentissi quanto io ti volessi, e che fosse la promessa che ti avrei sempre voluta. Quando durante la guerra te l’ho chiesto, è stato perché lo volevo davvero, come l’ho sempre voluto. So che poi non ne abbiamo parlato perché non era il momento giusto. Abbiamo perso amici, delle persone ed era giusto rispettare anche il dolore. Ma io voglio vivere la mia vita Mione, e la mia vita non è vita se non ci sei tu. So che in un certo senso mi avevi già dato una risposta, ma meritavi un momento migliore di quello in cui stavamo praticamente per morire – disse Fred con un sorriso sicuro, di chi sa esattamente qual è il suo posto – come ti ho detto prima, sei in ogni parte di me. Senza di te non posso esserci io. Ho bisogno che tu sia mia in ogni modo possibile, Mione. Sei stata la prima che io abbia mai amato, che mi abbia sconvolto al punto da cambiare in meglio solo per essere alla tua altezza anche se tu non mi hai mai chiesto nulla. Non voglio più essere solo il tuo ragazzo, voglio essere tuo marito, e passare la mia vita con te. Avere una famiglia e vivere ogni giorno al tuo fianco, sapendo che non finirà mai. Perché dovrà sparire ogni cosa dalla faccia della terra prima che io smetta di amarti. Io ti amo, Herm. Vuoi sposarmi ? >> . Fred si fermò. Il cuore che saltellava come impazzito, e uno sguardo carico d’amore e di speranza che fece diventare gli occhi di Hermione lucidi e limpidi. Si inginocchiò arrivando alla sua altezza e piantò gli occhi nei suoi. Una lacrima le scese lungo la guancia e sorrise. Si avvicinò a lui e unì le sue labbra sulle sue con una leggera pressione che lo fece sciogliere. La mano su cui brillava l’anello che non toglieva mai dal suo dito era lì, e brillava alla luce del salice.
<< Lo prendo per un si >> le disse sorridendole sulle labbra.
<< Per te è sempre si, Fred >> disse Hermione tornando a baciarlo. Il rosso si alzò passandole una mano sotto le cosce e prendendola in braccio, per poi condurla verso casa.
<< Non siamo ancora sposati >>  gli fece presente lei quando erano in procinto di passare la porta di casa in quel classico modo.
<< Amo il tuo essere saccente >> disse Fred ridacchiando e mordendole il labbro.
 
 
 
 
 
 
 
 
6 mesi dopo . . .
 



<< Siamo in ritardo, anzi no in ritardissimo >>  disse Ginny correndo da una parte all’altra del grande salone.
<< Siamo in perfetto orario, Gin >> ridacchiò Draco vedendola indossare le scarpe saltellando ovunque. Erano nove mesi che vivevano assieme a Dublino. L’Irlanda era magica, l’aria era completamente diversa da quella che si respirava in Inghilterra. Più serena, persino più magica se possibile. E l’inverno appena trascorso era stato qualcosa di semplicemente magnifico. Il paesaggio bianco li aveva incantati. Aveva scelto bene nel trasferirsi lì, e poi Ginny adorava già la loro vita e quel posto. Anche se rischiava di non arrivare a domani se non si sbrigavano. Si voltò a guardarla e sorrise, come ogni giorno della sua vita. Era splendida. Indossava un abito lungo ma scollato sulla schiena fino a sopra il bacino di colore blu intenso. Il corpetto ricoperto da gioielli bianchi e lucenti al di sotto del seno. Si appurò mentalmente di ringraziare Hermione per aver scelto quel colore e quell’abito per i vestiti delle damigelle.
<< Andiamo. Non vorrei arrivare tardi al matrimonio della mia migliore amica e di mio fratello >> disse la ragazza porgendogli il braccio. Lui le scoccò un bacio e le mise un boccolo dietro l’orecchio, per poi prenderla sottobraccio e smaterializzarsi. Quando a Settembre Fred gli aveva inviato una lettere dicendogli “Missione compiuta” era scoppiato a ridere. E qualche giorno dopo erano andati a casa Weasley, così che Hermione e Fred potessero annunciare a tutti la notizia. Ginny era praticamente esplosa dalla gioia e per poco non strozzò il fratello. Quando comparvero davanti casa Weasley si imbatterono in Lavanda e Luna che vestite come Ginny stavano confabulando qualcosa sui fiori.
<< Eccovi, finalmente – disse Luna – Hermione  ha bisogno di noi, e Fred sta per dare di matto. Ho sentito George che diceva di volersi uccidere >> 
<< Vado io da tuo fratello >> disse Draco facendole l’occhiolino e sparendo dalla loro vista.
<< Direi che Marzo non è il miglior mese per sposarsi, ma sono stati fortunati il tempo è splendido >>  disse Lavanda.
<< Già. Sarà una bellissima cerimonia >> commentò Luna vedendo gli addobbi. Hermione era stata perfetta. I colori scelti erano il bianco e il blu che ornava i tavoli e le sedie. I fiori persino avevano quelle sfumature che la fecero sorridere.
<< Credo che se non ci sbrighiamo, Hermione potrebbe incendiare tutto >> disse Lavanda sentendo la voce della riccia.
<< Ok, andiamo allora >> disse Ginny dirigendosi lì con le altre due. 
 
 
 
 
 
 




<< Stai bene ? >> chiese Draco entrando nella stanza di Fred. George si voltò a guardarlo sorridendogli e facendogli cenno che il gemello stesse per morire.
<< SI, tutto ok >> mentì spudoratamente.
<< Non ti credo >> dissero all’unisono Draco e George scoppiando poi a ridere.
<< Ehi, non rubarmi il gemello – disse a Draco – e tu non rubarmi il migliore amico – disse al gemello >>
<< Ok >> dissero di nuovo insieme e quello li fissò offeso ma divertito.
<< Andrà bene, Freddie. Ho dato di matto anch’io, ma è andata bene >>
<< Mettila così, se lei non scappa è tutto ok. Tu ci guadagni >> disse Draco.
<< E’ così che farai con Ginny ? >>  ribeccò l’altro.
<< Quando succederà sono sicuro che non impazzirò. Amo tua sorella e lei ama me, incredibilmente, quindi a meno che lei non scappi, sono a posto >> rise il biondo. Fred prese un sospiro e ridacchiò. I due si fissarono straniti.
<< Perché ridi ora ? >> chiese George.
<< Credevo fossi pazzo al tuo matrimonio, ora ti capisco >> rispose l’altro.
<< Quindi ti sposi o no ? >> buttò il biondo.
<< Mi sposo >> disse sicuro il rosso.
<< Allora, mi sa che ti tocca scendere >> ridacchiò il gemello. Il rosso mise la giacca, la sistemò, e si diresse di sotto insieme al biondo e al gemello che lo seguivano. Se provava a scappare lo avrebbero atterrato, se lo sentiva.
 
 
 
 
 
 
 


<< Sei bellissima >> le disse Ron abbracciandola stretto.
<< Se ti sentisse Fred potrebbe ucciderti >> rise Hermione  << Ma grazie >>
<< Ora non hai scuse per cui non possa chiamarti cognatina >> le disse ancora il ragazzo ridendo.
<< E’ vero. Ti voglio bene, Ron >>
<< Anch’io >> le disse lasciandola andare.
<< Non so che dire. Sei perfetta, e Fred è fortunato. Lo sai che se ti facesse soffrire dovresti solo chiamarci >> disse Harry. Hermione annuì sorridendo e lo tirò per un abbraccio a cui il moro non si sottrasse.
<< Ne abbiamo passate così tante noi tre che mi sembra ancora surreale essere qui per il tuo matrimonio >> disse Ron grattandosi il capo.
<< Merlino è assurdo. Noi stiamo frequentando il corso per auror, tu hai una ragazza che ami e sei felice, abbiamo salvato il mondo, e tu  . . . >> disse Harry.
<<  E io sto per sposarmi >> rise Hermione scuotendo le spalle e portandosi le mani sotto gli occhi, le veniva da piangere.
<< Oh, Herm, non piangere >> disse Ron allarmato.
<< Tutti piangono ai matrimoni >> disse lei ridendo e piangendo contemporaneamente.
<< Si, ma non la sposa >> rise Harry incredulo.
<< Venite qui >> disse la riccia abbracciandoli tutti e due. Si strinsero tutti e tre forte. Rivivendo tutta la loro amicizia, quello non sarebbe mai cambiato. Sentirono bussare alla porta e si scostarono rimanendo abbracciati. Fecero capolino dalla porta Luna, Lavanda e Ginny che già vestite e pronte fissarono i tre con cipiglio divertito.
<< Tutto bene ? >> chiese Lavanda.
<< Si. Ora si >> disse Hermione guardando sorridendo Ron ed Harry che ricambiarono.
<< Bene >> sorrise Luna.
<< Siete bellissime. I vestiti vi stanno da Dio >> disse Hermione guardandole felice.
<< E’ vero. State proprio bene >> disse Harry.
<< Puoi dirlo forte – rise Lavanda – Draco era restio a mollare Ginny >>
<< Immagino >> sbuffò Ron, ma con aria divertita.
<< Beh, i vestiti sono belli. Ma devo ammetterlo Herm, abbastanza scomodi. Ho dovuto chiedere a Draco di chiudermelo >> disse Ginny alzando gli occhi al cielo.
<< Ginny >> disse Ron diventando rosso.
<< Cosa ? Merlino, Ron. Viviamo assieme da nove mesi. Credi forse che dormiamo in stanze separate o che giochiamo a carte la sera ? >> rise la rossa della faccia scioccata del fratello. Harry ed Hermione si scambiarono un sorriso divertito e uno sguardo complice. Quelle erano cose che non sarebbero cambiate, e che non si sarebbero mai stancati di vedere.  
<< Herm, mi chiedevo – buttò lì Ginny – non è che sei incinta ? >>. La mora sbiancò.
<< No, certo che no. Perché ? >> chiese.
<< Curiosità. Non mi sarei mai aspettata che proprio tu ti sposassi a diciotto anni. Ho sempre pensato che mi avresti rimproverato se l’avessi fatto io >> disse la rossa abbracciandola. Hermione ricambiò ridacchiando.
<< Credo siano le conseguenze dell’amore. Tu ne hai diciassette e convivi già con Draco >>
<< Credo che dopo tutto ciò che abbiamo passato, ci sentiamo molto più vissuti dell’età che abbiamo >> disse Luna, mentre vedevano Molly entrare nella stanza e portarsi un fazzoletto agli occhi e asciugarsi le lacrime dell’emozione nel vedere Hermione nel suo vestito che scendeva perfetto sul corpetto, e poi morbido fino in giù.
<< Sei bellissima >> le disse Molly abbracciandola. Hermione si commosse di nuove e gli altri le sorrisero. Harry e Ron le fecero segno avviandosi giù per le scale.
<< Fred non avrebbe potuto fare scelta migliore. E come ti dissi tempo fa, te lo dico anche ora. Grazie per quello che hai fatto per lui >>
<< Grazie, Molly >>  disse la riccia abbracciando la donna, che ormai era divenuta una seconda madre.
<< Beh, basta lacrime. E’ un giorno di festa. Direi che è ora, i tuoi genitori sono anche arrivati, Hermione >> continuò la donna.
<< Ok – si disse l’ex grifona – andiamo. Ora o mai più >>  disse ridacchiando. Prese il bouquet da sopra il letto e si avviò per le scale seguita dalle ragazze.
 
 
 
 
 
 
 



<< Sei la cosa più bella che io abbia mai visto >> le sussurrò in un orecchio lasciato scoperto dai lunghi boccoli che le cadevano morbidi.
<< Lo dici solo perché ora sono tua moglie >> ribeccò lei facendogli una linguaccia che lo fece ridacchiare. Si scostò appena facendole fare una giravolta, per poi riportarla a se.
<< L’ultima volta che abbiamo ballato qui sono dovuta scappare >> continuò Hermione.
<< Se volevi scappare dovevi farlo un paio d’ore fa, cioccolatino >> le bisbigliò Fred.
<< Potrei sempre scappare adesso >>
<< No, spiacente. Il tempo è scaduto. Ora sei mia, in tutto e per tutto >> disse il rosso con sguardo serio.
<< Stavi aspettando solo questo, immagino >>
<< Certo che si. Ora potrò far vedere a tutti quanto è bella mia moglie. E quando vedranno l’anello dovranno girare al largo >> disse Fred con un ghigno che non prometteva nulla di buono.
<< Scemo >> ridacchiò lei.
<< Mi ami >> le soffiò sul collo lasciandole poi un bacio che la fece rabbrividire. Lei scosse il capo per evitare che qualcuno notasse il suo leggero rossore e posò il capo sul petto di quel ragazzo magnifico, che ora era suo marito.
<< Anche tu mi ami >> disse allora.
<< Sarebbe impossibile non amarmi >> rise Fred. La canzone suonava più lentamente, segno che stava per finire.
<< Sarebbe stato impossibile che io non mi innamorassi di te >> disse Hermione sollevando il capo e incrociando quegli occhi ambra così intensi, che ora la stavano guardando davvero come fosse l’unica cosa presente davanti a se. Lui l’attirò a se baciandola con impeto, mentre qualcuno, probabilmente George insieme a Draco lanciavano un fischio che la fece sorridere. Si scostarono e la canzone cessò, mentre il salice in lontananza sembrava risplendere di luce propria.
 
 
 


4 anni dopo  . . .
 




<< Fred >> urlò Hermione da sopra le scale della loro casa nella Londra magica. La testa rossa in questione sbucò oltre il muro che dava sulla cucina con un sopracciglio alzato. La mora alzò gli occhi al cielo a quel gesto. Lo aveva ereditato da Draco ovviamente, un po’ come Ginny.
<< Dimmi, Mione >> rispose quello che era suo marito da ben quattro anni. Sorrise.
<< Ho fame >> piagnucolò lei, mentre l’altro sorrise vedendo che la ragazza si teneva il pancione con una mano.
<< Cosa vuoi ? >>  chiese gentilmente ridacchiando.
<< Cioccolata calda >> rispose subito la riccia sorridendo.
<< Ma siamo a Luglio >> rispose il rosso spalancando gli occhi.
<< E con questo ? Vuoi dire che ti annoio ? >> riprese pigliata, e lui si passò una mano sulla faccia.
<< No. Non mi annoieresti mai >> rise, mentre qualcosa gli toccava la gamba. Abbassò lo sguardo portandolo su un esserino dalla chioma bruna e scompigliata.
<< Julian >> disse prendendo il bambino in braccio. Il bimbo sorrise con i pochi dentini che aveva muovendo una tenerezza in lui che lo sciolse. Julian aveva due anni, lo avevano avuto due anni dopo il matrimonio e lui per poco non era svenuto dall’emozione. Era un bambino molto vivace, sebbene assomigliasse in maniera esorbitante ad Hermione, con tutti quei capelli spettinati. Gli ricordava sua moglie quando l’aveva vista la prima volta. Sorrise, per poi voltarsi verso le scale da dove ora proveniva un singhiozzo.
<< Che c’è ? Ti sei fatta male ? >> chiese allarmato, ma l’altra scosse la testa.
<< Sono solo emozionata. Siete così carini insieme >> disse in un nuovo singhiozzo. Fred si aprì in un tenero sorriso, e mise giù il bambino.
<< Perché non vai dalla mamma ? Io preparo la cioccolata >> disse. Julian annuì prima di crucciare lo sguardo.
<< Papà ? >> chiese con la voce squillante.
<< Che c’è ? >>
<< Quando posso giocare con la sorellina ? Quando posso vederla ? >> chiese a raffica. Ecco. Tale e quale ad Hermione.
<< Tra un mese, Julian >> gli disse ridacchiando. Gli occhi del bambino si aprirono a un tratto del tutto luminosi e si apprestò ad arrampicarsi su per le scale dove Hermione lo attendeva. Quando si avvicinò, posò la manina sul pancione della riccia che lo fissò scioccata.
<< Ho visto papà farlo. La sento, mamma >>  esultò tutto felice con il sorriso sdentato.
<< Oh, vieni qui, amore mio >> lo prese in braccio coccolandolo. La risata di Julian arrivò alle orecchie di Fred che dalla cucina si sentì l’uomo più fortunato del mondo.
 
 
 
 
 
 





<<  Mamma, Jules stava per uccidere Cam >> urlò Elizabeth dal giardino. Hermione si precipitò fuori presa dal panico, ma quando vide Cameron sulle spalle di Julian prese un sospiro.
<< Morgana, Lizzy mi hai fatto prendere un colpo >> disse Hermione. La bambina ridacchiò. I capelli rossi boccolosi che si muovevano col vento.
<< Non è divertente >> ribeccò la madre.
<< Perché no ? >> disse lei innocente. Per essere una bambina di sei anni era fin troppo sveglia, ed Hermione si chiese se fosse destino che tra tre figli la più pestifera fosse l’unica femmina. Julian aveva otto anni, Elizabeth sei e Cameron tre. Per essere il più piccolo era il più tranquillo dei tre. Capelli rossicci come la sorella, ma un po’ più scuri e occhi come i suoi. Julian era come lei, amava leggere e scoprire sempre nuove cose. Ma a differenza sua trovava divertente trasgredire le regole. Fred. Ovviamente. Elizabeth, beh, era davvero la copia sputata del padre. Non stava un attimo ferma, e non si meraviglia del fatto che tra mille zii da adorare il suo preferito fosse Draco, cosa di cui il biondo non faceva che vantarsi con Ron. Sorrise divertita della cosa, era singolare vederli ancora battibeccare dopo anni.
<< Perché potrebbe farsi male, davvero >> rispose Fred al posto suo.
<< Stavamo solo giocando, papà >> disse Julian.
<< Posso andare da zio Draco ? >> chiese poi Lizzy.
<< Sei andata ieri >> disse la riccia.
<< E allora ? Dai papà, mi diverto >> disse ancora rivolta a Fred. Hermione alzò un cipiglio, lui cedeva sempre. Non riusciva a dirle di no.
<< Io voglio andare da zio George >> disse allora Julian.
<< Io tia Lavanna >> urlò Cam facendo coprire le orecchie a tutti. Il bambino si sbilanciò dalle spalle di Julian e stava per cadere. Fred non fece in tempo a tirar fuori la bacchetta che Cameron atterrò come sospeso. Fred ed Hermione si bloccarono all’istante fissando Julian ed Elizabeth che si guardavano.
<< Credo – farfugliò Julian – di essere stato io >>
<< Come hai fatto ? Insegnamelo >> disse Lizzy avvinghiandosi al braccio del fratello che scrollò le spalle.
<< Non lo so come ho fatto >>
<< Beh, è stato provvidenziale. State più attenti >> li riprese Hermione con il cuore che tornava al suo posto.
<< Anch’io voglio usare la magia >> borbottò la bambina.
<< Credo che non ci vorrà molto prima che inizi anche tu >> disse il padre divertito facendole illuminare gli occhi. Hermione si passò una mano sulla fronte. Non voleva nemmeno pensare al momento in cui ad Elizabeth sarebbero comparsi i poteri. Se pensava a ciò che combinavano Fred e George da piccoli, era la fine.  Pensò a Neville e Luna, la loro figlia, Alice, come la madre di Neville era una bambina calmissima. Capelli biondi e occhi scuri. Angelina invece, si lamentava come lei pensò ridendo. Jane, la loro primogenita era come George, praticamente una peste. Infatti Fred ci andava a nozze per prendere in giro Angelina. Mentre il secondogenito Nikolas, era come sua madre. Capelli nerissimi e occhi verdi, ma una spiccata intelligenza, a volte metteva in difficoltà persino il padre. E in questo caso era Hermione a ridere.
 
 
 
 
 
 



<< Lo sai che ti amo, vero ? >> chiese Fred in un suo orecchio facendola sorridere.
<< Lo so – rispose Hermione – e ti amo anch’io >>
<< Oh, lo so bene >> ridacchiò lui facendola arrossire. L’abbracciò stretta. Era sempre così, dopo tutti quegli anni ancora riusciva a farla arrossire come nulla fosse. Era una cosa che amava, oltre alle altre mille che amava di lei.
<< La casa sembra così vuota >> sussurrò poi la riccia.
<< Non ci vorrà molto prima che ritornino. Sono sicuro che poi non vedrai l’ora che se ne vadano di nuovo >> rise il rosso.
<< Non  è vero. E’ solo che mi mancano, e sono via da solo un mese >> disse ancora la mora. L’aria di ottobre era piuttosto fresca, iniziava a far freddo. Era strano ritrovarsi in una casa così grande da soli, di nuovo loro due soli. Erano anni che non lo erano più. Il mese prima Cameron era salito sul treno con i fratelli. Aveva iniziato il suo primo anno ad Hogwarts ed era super eccitato. Ovviamente era finito in grifondoro come gli altri due, e loro ne erano fieri. Elizabeth ne combinava di tutti i colori, ed oramai al suo quarto anno, anche la Mcgranitt ci aveva fatto l’abitudine. Era sicura che si chiedesse ancora oggi come fosse possibile che fosse figlia sua. Ma almeno Cam e Julian erano l’esatto opposto. Julian era al sesto anno e aveva i voti più alti dell’istituto, sebbene facesse a gara con sua cugina.  Era tranquilla per Cameron, aveva i suoi fratelli con se, e poi era impossibile non volergli bene. Pensò anche a Lizzy con un sorriso divertito, se non ci fosse Julian probabilmente impazzirebbe. Andava matta per il suo “Jules”, da sempre. Era sicura che Julian dovesse far passare il test alla sorella per qualsiasi ragazza avrebbe scelto. Si coprivano le spalle a vicenda, e non poteva chiedere di più.
<< A Natale ti pentirai di averli voluti qui >> rise il rosso, sapendo benissimo quello che accadeva tutti i natali.
<< Vedremo >> disse lei sicura.
<< Vuoi scommettere, Mione ? >> disse Fred con un ghigno.
<< Certo >> fece lei porgendogli la mano. Lui la prese sorridendo e la strinse.
<< Bene >> fece sicuro di se, con una faccia tutt’altro che positiva.
<< Perché sorridi ? >>
<< L’ultima volta che ho scommesso con te, ho vinto >>
<< E quando sarebbe stata ? >>
<< Quando ti ho detto che saresti stata mia, in un modo o nell’altro. Ricordo perfettamente di averti trascinata in un passaggio segreto >> rise il rosso facendola arrossire.
<< Non c’era scritto da nessuna parte che avresti vinto >>
<< Io credo di si >>
<< Una scritta così l’avrei ricordata, sai ? >> fece lei pigliata.
<< Non avresti potuto vederla >> ribeccò il Weasley.
<< E perché no ? >> chiese la riccia poco convinta.
<< Era scritto nel mio cuore, Herm. Poteva finire solo in un modo >> le sussurrò sulle labbra, facendole battere il cuore all’impazzata.
<< Non è giusto. Quando dici cose così  . . . >> lasciò in sospeso.
<< Lo so >> ridacchiò lui dandole poi un bacio facendola stendere sul letto. Continuò a mordicchiarla facendola ridere. Era il suono più bello che Fred avesse mai sentito. Hermione gli morse un lobo. E per la prima volta, ringraziò che la casa fosse vuota.
 
 
 
 
 
 
 


<< Te l’ho detto che avrei vinto io >> sorrise vittorioso Fred vicino all’albero di Natale.
<< Non è giusto >> ribeccò lei.
<< Invece si >>
<< Ti odio >> sbottò la mora.
<< Non è vero, mi ami >> sorrise abbracciandola.
<< Per tua sfortuna, si. Ti amo, Fred Weasley >> disse Hermione.
<< Allora sono felice di essere l’uomo più sfortunato del mondo >> ridacchiò dandole un altro infinito bacio. Un bacio che sapeva di loro, della loro storia, della loro vita. Di ogni singolo giorno avessero vissuto  assieme, e di tutti quelli che dovevano ancora venire. 
 

 









Eccola che ritorna con le mani nel sacco! Lo so, probabilmente mi odiate perché sono cattiva e non aggiorno, e poi me ne esco con questi capitoli. Voglio scusarmi, perché sono tre mesi che non aggiornavo, ma purtroppo la sessione invernale mi ha occupato davvero tutto il tempo. Ora sono ricominciati i corsi e quindi ho avuto modo di poter scrivere liberamente. Spero davvero tanto che il capitolo vi sia piaciuto e so che vi state chiedendo perché sia così diverso. Come avrete notato è basato principalmente sulla Fremione, e un excursus della loro vita. Ho scelto di fare così perché mi piaceva l’idea, e spero davvero che sia piaciuto anche voi. Sto anche per dirvi una cosa che non riesco a credere nemmeno io perché sembra davvero strano, ma credo lo abbiate capito. Nel capitolo non c’è molta Drinny perché il prossimo sarà su di loro, e sarà l’ultimo. Quindi, si, avete capito bene. Questo era il penultimo capitolo. Detto ciò mi aspetto tante recensioni, è un bel po’ che non ci sentiamo. Alla prossima, per l’ultimo atto, baci
Elly

Ritorna all'indice


Capitolo 56
*** I Was Feeling Epic ***


Otto mesi dopo il matrimonio di Fred ed Hermione . . . 
 



<< Io ancora non riesco a crederci >> disse Ron borbottando, mentre seduto sul divano di pelle scura del salone di sua sorella sorseggiava una tazza di caffè.
<< Non ci vedo nulla di strano >> disse Ginny che seduta sulle gambe di Draco dall’altro capo del tavolino mordicchiava un cioccolatino.
<< E’ Ron che si fa le paranoie >> disse Lavanda ridacchiando.
<< Già, Weasley. Dovresti rilassarti >> lo prese in giro il biondo. Fred che stava spaparanzato sul divano accanto ad Hermione gli fece un occhiolino, beccandosi poi una gomitata dalla moglie.
<< Sembrate dei bambini >> disse infatti la riccia.
<< Non è vero >> dissero in coro Fred, Ron e Draco facendo accigliare e ridacchiare le altre tre.
<< In ogni caso – disse poi Hermione – non c’è nulla di male. Credo che fosse anche ora che Harry si trovasse qualcuno >>
<< Il problema è chi si è trovato >> disse Ron mettendo il muso sulla tazza e scuotendo la testa ancora incredulo. Avevano scoperto solo qualche settimana prima che Harry si stesse vedendo con qualcuno. La cosa non era poi chissà che, ma scoprire con chi l’amico si stesse vedendo fu un colpo per lui.
<< Invece io credo che stiano bene insieme >> disse Ginny ridendo.
<< Certo, come no. Tu parli così solo perché anche il tuo ragazzo è un serpeverde >> ribeccò ancora il fratello.
<< Salazar, Weasley. La scuola è finita >> sbuffò Draco che facendo alzare Ginny dalle sue gambe si diresse verso la cucina oltre l’arcata in colonne e legno. La rossa lo fissò con un sorriso fin quando non sparì dalla sua vista. Hermione trovò la cosa carina. Era sua abitudine farlo con Fred. Era ancora strano pensare a lui come “marito”, ma era una cosa che però amava.
<< A nessuno importa, vero ? >> disse poi Ron con fare eclatante.
<< Ron, deve piacere a lui >> disse Hermione.
<< Magari è simpatica;  quando ce la presenterà allora potrai dare il tuo giudizio >> continuò Lavanda.
<< Condivido con voi – disse Fred – certo però, che Daphne Greengrass. Non me lo aspettavo proprio >> rise il ragazzo.
<< Perché io non sono affatto sorpreso delle scelte di Potter ? >> chiese retorico Draco rientrando nel salone con un piatto pieno di dolci che attirò tutta l’attenzione di Ron.
<< Non dirlo a me >> sbottò poi Ginny alzando gli occhi al cielo e guardando il biondo come fosse un miraggio. Non sopportavano più la lontananza ormai. Vivere con qualcuno ti rendeva parte di lui, ogni secondo di ogni giorno.
<< Beh, allora spero proprio che ce la presenti presto >> disse Ron scrollando le spalle e lanciandosi sui biscotti al cioccolato.
<< Comunque casa vostra è fantastica, e Dublino è semplicemente magnifica. Non mi meraviglia che ti costi tornare a casa delle volte. E’ splendido stare qui >> disse Lavanda cambiando discorso e rivolgendo un sorriso a Ginny che lo ricambiò.
<< Dovresti vedere il parco che c’è in città. In Inverno è uno dei posti più belli che ci sia >> le disse Ginny con ardore. Si vedeva quanto si sentisse a casa lì.
<< E il corso da avvocato ? >> chiese poi Hermione.
<< Va alla grande. Sono praticamente la migliore lì dentro >> disse la rossa con un ghigno.
<< Che modestia >> le rise in faccia Fred, e lei gli fece una linguaccia.
<< Ho imparato dal migliore – rispose lei accennando al biondo che aveva posato il capo sulla sua spalla ridacchiando – e poi è vero >>
<< E a te, Draco ? >> continuò la riccia osservando con aria divertita il marito che si scambiava smorfie con la sorella.
<< E’ ok >> mormorò soppesando le parole. La mora lo fissò incerta, c’era qualcosa che non stava dicendo. Infatti Ginny si voltò a fissarlo scuotendo il capo.
<< Draco non vuole dire che se continua di questo passo potrebbe completare il corso già l’anno prossimo >> disse la rossa, e il biondo le diede un pizzico al fianco che però le fece il solletico.
<< Davvero ? >> chiese Hermione incredula.
<< Ma come ? Quanti esami stai dando ? >> chiese Lavanda incuriosita.
<< Ne do circa otto l’anno, stavolta dieci >>
<< Impressionante >> disse Hermione.
<< Mi viene facile >> disse Draco rivolgendo poi l’attenzione a Ginny che lo stava osservando.
<< Che c’è ? >> chiese infatti il ragazzo.
<< Non lo so. C’è qualcosa che non dici >>
<< E cosa ? >> disse l’altro alzando un sopracciglio.
<< Lo scoprirò >> concluse in un sussurro e poi si voltò a riprendere Ron che aveva praticamente finito i suoi biscotti preferiti. Gli altri risero e cambiarono argomento. Draco la osservava in silenzio con un sorrisetto divertito. Era difficile nasconderle le cose, ma non avrebbe scoperto niente. Non ancora.
 
 
 
 
 



9 mesi dopo  . . . 
 




Ginny tornò a casa completamente esausta. Voleva solamente fiondarsi sotto la doccia, in modo che l’acqua calda le distendesse i nervi contratti delle spalle. La villa era vuota e immersa nel silenzio, evidentemente Draco non era ancora tornato. Aveva completato il corso di medimago con sei mesi di anticipo e a pieni voti. Era semplicemente brillante in ciò che faceva. Poteva vantarsi di avere un medico per ragazzo e la cosa la divertiva da morire. L’unica nota negativa era che con la fine degli studi, aveva dovuto iniziare a lavorare, e i turni in ospedale erano improbabili. Era capitato diverse volte in quei cinque mesi che si fosse ritrovata a dormire da sola. All’inizio era sembrato strano, ma poi ci aveva fatto l’abitudine. Era la vita. La loro vita, e lei l’amava. Posò la borsa notando che erano appena le sette e mezza, aveva tempo per una doccia prima che il biondo tornasse. Si tolse il cappotto sciogliendo i capelli e salendo le scale si diresse nel grande bagno. Quella villa era davvero enorme per due persone, pensò ridacchiando. A Draco non sembrava fare differenza, lo immaginava da bambino correre in una casa così grande come il manor e un sorriso spontaneo le comparì sulle labbra mentre accendeva l’acqua calda e lasciava  che le prime goccioline scendessero. Entrò lasciando che l’acqua le scorresse addosso, permettendo alla tensione e alla stanchezza della giornata di scomparire via. Si rilassò pensando che fosse un po’ strano fare una doccia calda dato che erano in pieno Agosto, ma l’aria di sera era più fresca, soprattutto a Dublino, e quindi così strano poi non era. Erano stati in Inghilterra un paio di mesi prima per un paio di settimane in cui il suo corso era sospeso e Draco aveva preso dei giorni dal lavoro così da poter stare un po’ in famiglia. Avevano passato del tempo con Narcissa, che l’aveva trascinata a far shopping ovunque, e poi con i suoi genitori e i suoi fratelli. Hermione stava ultimando il suo corso al ministero, e Fred era divertito nel vederla  impazzire a volte. Lavanda e Ron sembravano più affiatati del solito ed Harry aveva presentato Daphne a tutti. La bionda non era male, anzi lei la trovava anche simpatica, così come Hermione e Lavanda. Luna voleva bene a tutti, quindi non fu una novità. Ron fu più duro da convincere, ma alla fine il modo il cui l’ex serpe guardava Harry e viceversa l’avevano convinto. Spense l’acqua della doccia e uscì passandosi un asciugamano intorno al corpo e un altro a tamponare i capelli. Fece in fretta nell’asciugarsi e nel vestirsi. Indossò un paio di shorts e una canotta nera aderenti, mentre scosse i capelli e li lasciò liberi, facendo in modo che si asciugassero all’aria calda estiva. Le piaceva stare a piedi nudi per casa, il contatto con il pavimento di marmo freddo le permetteva di stare sveglia a ogni ora, e poi la sensazione che le trasmetteva le faceva venire i brividi. Uscì dal bagno sentendo un rumore strano. Arcuò il sopracciglio e si diresse nel lungo corridoio per poi arrivare in procinto delle scale. Ciò che vide la lasciò senza fiato, tanto dal doversi chiedere se fosse reale oppure no.  Cercò di chiudere e di aprire più volte gli occhi in modo da convincersi davvero di ciò che vedeva. Scendendo le scale, giù, per tutto l’enorme salone si estendevano delle immagini sospese in aria. Osservò meglio rendendosi conto con il cuore che scalpitava, che non erano immagini, ma ricordi. Ricordi che si muovevano, che si stavano ripetendo incessanti in quello stesso momento. Dalla sua posizione le sembrava di osservare un museo  d’arti, dove migliaia di quadri si sovrapponevano, come a  voler raccontare un’unica storia. Una storia, in quel caso, che lei conosceva benissimo. Prese coraggio e iniziò a scendere le scale, il passo lento, quasi avesse paura che scendendo sarebbe svanito tutto e che se lo fosse solo immaginato. Arrivò alla fine della rampa e iniziò a guardarsi intorno, i ricordi erano in un ordine preciso, costruiti nei minimi particolari e dettagli. Era come poter leggere un libro senza lasciarsi sfuggire nulla. Quando fu abbastanza vicina il primo ricordo iniziò a prendere vita divenendo più chiaro degli altri. L’immagine era chiara. La stazione di King’s Cross.
 




 << Ginevra Weasley >>  disse una voce calda, e la rossa rabbrividì quando capì che la persona a chiamarla così era stata Malfoy, si voltò a guardarlo e incrociò i suoi occhi azzurro-ghiaccio che la catturarono. Ginny non si era mai sentita così strana, era in soggezione sotto quegli occhi, le sembrava di non potersi muovere, eppure poteva anche ballare se lo voleva, ma i muscoli rimasero lì, immobili. 
<< Ci si vede, Ginevra >> e Ginny sentendosi spiazzata l’unica cosa che riuscì a fare fu sorridergli.

 
 


Ginny avvertì il cuore piombarle al centro del petto con un tonfo. Sorrise, incapace di fare altro, un po’ come la se stessa del ricordo. Passò oltre voltandosi dalla parte opposta e vide una nuova immagine riflessa di lei e Draco. Stavolta erano sulla torre d’astronomia. Quel posto sapeva di loro più che di qualunque altro.
 




<< Weasley ? >> 
 << Cosa c’è Malfoy ?  >> 
 << Noi non siamo amici >>  disse il ragazzo, e lei, con sua somma sorpresa, gli sorrise.
  << Lo so >>
 

 


Il Draco del ricordo era un po’ più giovane di adesso. Lì aveva quindici anni, e ora ne aveva diciannove. Quattro anni. Potevano passare così in fretta ? Non aveva saputo rispondersi, almeno fino ad allora.
 
 



<< Fermami se non vuoi, Ginevra >> ma Ginny era bloccata, voleva dirgli quel no, perché sapeva che era sbagliato, ma una parte di lei voleva solo che Malfoy accelerasse e premesse le sue labbra sulle sue. Fu questione di attimi e poi le labbra morbide e fredde di Draco Malfoy si posarono sulle sue, e da quel momento in poi non capì più nulla.
 
 



Le sembrò quasi di sentire la pressione delle labbra di Draco sulle sue, un tocco che conosceva perfettamente, e tutte le emozioni che aveva provato in quel particolare momento. Si sentì strana, non si era mai vista baciare Draco, eppure, ora che si guardava da fuori poteva sentire forte la pressione che avvertiva nel petto. Anche in quel lontano primo bacio sembrava che tutto fosse già scritto.
 
 



<< Baciami >>  urlò Ginny, e vide il biondo bloccarsi di colpo. Draco si fermò con un passo sospeso, posandolo poi nuovamente a terra. Si voltò a guardarla, e la fissò per un lungo istante negli occhi. Quegli occhioni che lo guardavano supplichevoli. Non poteva averlo detto sul serio. Come poteva chiederglielo in un momento come questo ? E perché poi ? Stava per dire qualcosa, ma vide lei scuotere leggermente la testa senza staccare gli occhi dai suoi.
<< Baciami >>  gli disse di nuovo, e stavolta era un sussurro, che Draco non si fece ripetere. Con poche falcate arrivò a lei e le afferrò il viso tra le mani. La guardò un istante e poi unì le sue labbra alle sue. Per lui fu come tornare a respirare.

 
 



Pensava davvero che avrebbe ucciso Harry quella volta se lei poi non gli fosse corsa dietro. Probabilmente erano i ricordi a cui lui era più legato, ma lo era anche lei. Amava ogni istante che passava con lui, e non se ne sarebbe mai separata. Non avrebbe cambiato nulla, nemmeno il gesto più semplice.
 
 




<< Non c’è nulla che non va, giusto ? >>  disse Draco pieno di rabbia ripetendo le sue stesse parole.
<< Non potevo aprire bocca, credo che tu lo abbia capito >>  rispose lei spingendolo per toglierselo di dosso.
<< Credevi che sarei corso dalla Umbridge a spifferare tutto, vero ? >>
<< Perché non lo avresti fatto ? >>  urlò lei.
<< Certo che si, solo per vedere Potter crogiolarsi nel suo dolore >>  sputò lui pieno di risentimento.
<< E’ questo il problema ? Il fatto che sia stato Harry ad organizzare tutto ? >> 
<< Il problema è che nonostante tutto, nonostante tutto quello che ha fatto a te, abbia ancora gente che gli va dietro in queste sue diavolerie di insurrezioni, compresa te >>   disse lui guardandola pieno di rabbia.  Non capiva. Come poteva dopo tutto quello che era successo, continuare ad andargli dietro ?
<< E’ questo che pensi ? Io non vado lì perché c’è lui. Io ci vado perché quello che c’è la fuori deve essere combattuto e io devo imparare  a difendermi da sola >>  urlò Ginny. Vide negli occhi di lui passare una consapevolezza che non gli aveva mai visto, ma fu questione di un attimo prima che tornasse a chiudersi in se stesso.
 
 
 




Probabilmente una delle peggiori litigate, ma capiva benissimo perché quel ricordo fosse così vivido per il biondo. Lui gli aveva confessato, tempo dopo, che aveva avuto paura. Paura che sarebbe stato costretto a farle del male. Chiuse gli occhi, solo un secondo, eppure servì a farle salire dei brividi lungo la spina dorsale. Si morse il labbro con forza, cosa avrebbe fatto se non avesse più avuto Draco ? Non sapeva rispondere, e la cosa la spaventò. Un suono, proveniente da un ricordo alla sua destra la scosse e si voltò fissando quel viso che tanto amava guardare se stessa.
 
 



<< Non sai quanto io mi senta sola, adesso >>  gli sussurrò, e Draco sentì qualcosa in lui farsi più pesante.
<< Hai la tua famiglia, Weasley, e i tuoi amici. Sono io quello solo tra i due >>  le disse lui scostandole una ciocca.
<< No. No perché si è soli anche se si è in mezzo alla gente >>  disse lei. Draco si scostò piano, doveva andare, aveva da fare. Si voltò e fece per andare via, ma la voce di Ginny lo raggiunse di nuovo.
<< Mi sto fidando ancora di te >>  

 
 



“Mi fido di te”. Fiducia, quanto può essere importante una parola per due persone ? Aveva vissuto due anni e mezzo basando la sua vita solo su quella parola. Solo per lui. Non credeva esistesse la possibilità di scegliere una vita in cui non si sarebbe fidata di Draco, semplicemente  non poteva esistere.
 
 



<< Beh, mi spiace Weasley, ma niente aria. Adesso si balla >>  disse lui prendendola per un braccio.
<< Come si balla ? >>  chiese lei arrossendo.
<< Odio ripetermi >>  ribeccò lui portandola al centro della pista. L’avvicinò a se mettendole le mani sui fianchi e tirandola a se, mentre Ginny gli cinse il collo.
<< Perché vuoi ballare ? >>
<< In pratica stiamo già ballando >> precisò lui.
<< Lo so, ma perché ? >>   continuò lei.
<< Perché se devo andare all’inferno, tanto vale andarci in grande stile, no ? >>  le disse avvicinandosi pericolosamente.
<< Che…che vuoi dire ? >>  balbettò lei per la vicinanza, e Draco la trovò adorabile.
 
 
 



Aveva la stessa faccia di se stessa in quel momento, ci scommetteva. La festa di Lumacorno, ovvio. La rabbia di Ron, la pazienza di Hermione, e lui. Sempre lui. Strinse forte gli occhi con un sospiro. Sapeva già quale sarebbe stato il prossimo ricordo senza la necessità di voltarsi a vederlo. Se lo sentiva ovunque. Era sicuramente uno dei più vividi, secondo solo al giorno della battaglia.
 
 


<< Dici che io non sono così. Allora questo cos’è ? >> disse freddo alzandosi la manica della camicia, e scoprendo il marchio nero davanti ai suoi occhi. Ginny rimase immobile davanti a quel marchio nero sulla pelle lattea del ragazzo.
<< Tu lo volevi ? >>  chiese in un sussurro. Draco alzò un sopracciglio credendo di aver sentito male. Credeva che lei sarebbe scappata, non che gli avrebbe ancora rivolto la parola.
<< Tu lo volevi, Draco ? >>  ripetè lei piantando i suoi occhi in quelli del ragazzo che la fissavano seri.
<< No >>  disse in un sussurro  << Ma non avrebbe fatto comunque differenza >>
<< Per me si >>  disse Ginny ,poi allentò la presa sul polso del ragazzo e avvicinò il viso al tatuaggio nero. Mise l’indice sulla figura tracciandola piano di profilo. Poi avvicinò le labbra lasciandogli un bacio sopra. Quando alzò il volto gli occhi di ghiaccio di Draco erano nei suoi, ma la pregavano di non farlo. Ginny si avvicinò maggiormente a lui abbracciandolo di colpo. Draco sospirò portando il volto nei suoi capelli stringendola appena. Aveva bisogno di calore, di quel calore.
<< Non lasciare che ti trascini giù con me >>  le disse all’orecchio.
<< Non voglio scendere giù. Voglio aiutarti a stare a galla >>  rispose lei.
<< Puoi ancora scappare, Gin >>   disse lui guardandola e chiamandola per nome. Lei lo guardò negli occhi e avvicinò il suo viso a quello del biondo.
<< Non posso scappare più da molto tempo, Draco >>  sussurrò ormai sulle sue labbra. 
 
 





Se non avesse la certezza che fosse impossibile, avrebbe giurato che il suo cuore stesse per uscirle dal petto. Aveva sentito una fitta fortissima rivivendo quel momento. Le era mancata l’aria ogni secondo. Rivedere quel dolore e quel tormento in quegli occhi così felici ora, le aveva tolto anche la facoltà di pensare. Si girò intorno, ma del biondo nessuna traccia, la testa iniziava a girarle. Perché tutto quello ?
 
 
 


<< Chiudi gli occhi >>  le disse così piano che Ginny lo sentì appena. Fece come le aveva detto e dopo qualche secondo sentì qualcosa di freddo sul petto. Aprì gli occhi trovando al collo una catenina in oro bianco che aveva per ciondolo un serpente, gli occhi incastonati con due preziose pietruzze verde brillante. Spalancò gli occhi a quella vista rivolgendoli subito al biondo. Sarebbe costato una fortuna, era pregiato si notava, non poteva accettarlo.
<< Draco, non pos…>>  tentò di dire, ma lui la fermò subito.
<< Non pensarci nemmeno. E’ per te. L’ho fatto fare apposta >>  le confessò.
<< Perché ? >>  gli chiese, ma lui per tutta risposta le sorrise prendendole il viso tra le mani e baciandola piano, di nuovo in quel modo che sembrava dire addio. Tremò tra le sue braccia e la strinse di nuovo.
<< Sei bellissima >>  le disse piano guardandola negli occhi e carezzandole una ciocca di capelli per poi portargliela dietro l’orecchio.
<< Draco, perché ? >>  chiese di nuovo in un sussurro. Aveva troppa paura della risposta, stava diventando difficile sopportare tutto quello. Era talmente forte e bello quello che stava provando, che se glielo avessero portato via sarebbe sul serio potuta morire.
<< Perché hai fatto l’amore con me come se fosse l’ultima volta ? >>  chiese alla fine, affrontando il groppo in gola che le si era formato. Il biondo le sorrise amaro, accarezzandola dolcemente di nuovo e rubandole un altro bacio, che a Ginny bastò come risposta. Sospirò forte guardandolo negli occhi appena si staccarono, sentì gli occhi diventare lucidi di colpo, perché l’idea di non vederlo più la stava per soffocare.

 
 
 


Voleva soffocare davvero in quell’istante. D’istinto si portò una mano al collo. La collana era ancora lì dopo anni, non la toglieva mai, era come un segno sulla pelle. Draco ridacchiava ancora quando la guardava, a volte prendendola in giro, ma sapeva che lui la pensava allo stesso modo. Era l’unica cosa che l’aveva fatta andare avanti in quei mesi, che le dicesse che non stava sognando, che era reale. Persino Fred l’aveva capito quando gliene aveva parlato. Sentì nuovamente la sua voce, e stavolta il ricordo era proiettato sulla parete bianca.
 




<< Sono qui - le sussurrò piano continuando a stringerla - sono qui, Gin. >> 
<< Non andare via di nuovo >> disse ancora la ragazza guardandolo negli occhi, e Draco seppe che non se ne sarebbe andato più, a meno che non fosse stato per farla stare al sicuro. 
 

 



Se non fosse tornato ad Hogwarts quella notte, molto probabilmente sarebbe andata a cercarlo lei solo per poi picchiarlo. Sorrise leggermente, e sentì i suoi occhi diventare lucidi. Come prima, sapeva a quale ricordo toccasse ora. La pelle d’oca aumentò, e i capelli che ancora umidi erano tirati su un lato le si erano asciugati per metà. Del biondo ancora nessuna traccia, ma il cuore le diceva che non era lontano. Non lo sarebbe stato ancora per molto.
 
 




 << Sono cocciuta e forse avrò sbagliato ogni cosa fino ad ora, ma quello che so è che l’errore più bello della mia vita è stato quello di innamorarmi di te, di appartenerti, perché io ti appartengo. Mi hai promesso che avremmo affrontato tutto insieme, e io ho bisogno di te. Perché io ti amo, Draco. Ti amo così tanto che mi consuma e mi spinge verso di te così intensamente da far male. Non ho intenzione di scappare o di andare via perché il mio posto è qui con te. Ovunque esso sia  >>. Ginny parlò tutto d’un fiato senza tralasciare nulla. Non si voltò a vedere le espressioni sui volti della sua famiglia, vedeva solo Draco davanti a lei. Il ragazzo la stava guardando con un’intensità tale da incendiarle l’anima e ogni cosa avesse intorno. Non esisteva nulla oltre loro due. Sentì lo sguardo di Voldemort su di lei, probabilmente si aspettava qualcosa, non l’aveva ancora uccisa, era un buon segno.
<< Non ho mai pensato di valere la pena per qualcuno, eppure tu hai continuato a scegliere me, ogni secondo, ogni giorno. Sempre. Non riesco nemmeno a respirare a volte perché mi guardi con quegli occhi che non so nemmeno io cosa mi fanno…so solo che poi mi guardi e io non respiro.  Sei tutto quello che ho. Tutto quello che amo, e non sapevo nemmeno cosa volesse dire prima di te. Mi sono innamorato di te così lentamente da non rendermene conto, da conoscere ogni cosa di te alla perfezione.  Io ti amo, Gin. Sei sempre stata tu, e questo non cambierà mai  >>  disse Draco non smettendo un solo istante di guardarla negli occhi. Poteva vedere quegli occhi verdi che tanto amava sprizzare gioia da tutti i pori, ci vedeva solo amore dentro.

 
 





Ed anche in quel momento le aveva dato l’opportunità di scegliere, ancora. Lo amava anche per quello. Avrebbe sempre messo se stesso davanti a lei, e lei avrebbe fatto lo stesso. Mai sarebbe cambiato qualcosa in ciò che avevano, poteva solo crescere. Una vita senza Draco non sarebbe stata la sua vita. Mai, nemmeno per un attimo. Sentì un soffio improvviso e di colpo i ricordi che la circondavano scomparvero da lì. Si voltò a cercarlo, sapeva che era lì, era come un sesto senso, avvertiva la sua presenza. Non tardò infatti a sentire una presenza alle sue spalle e si voltò di scatto trovandosi occhi negli occhi con quel ragazzo che le aveva rubato ogni cosa, appropriandosene e rendendola migliore in ogni sua singola parte.
<< Ciao, scricciolo >> gli sussurrò Draco dinnanzi a lei. Ginny era senza parole. Gli occhi piantati nei suoi, ricchi di confusione mista ad aspettativa, come chi cerca di capire, ma ha paura di sbagliarsi.
<< Perché ? >> gli chiese lei. Diretta, chiara, lineare come sempre. Lui le sorrise prendendole una mano tra le sue e baciandogliela piano. Le passò poi una mano a districarle i capelli umidi, mentre la guardava con un’intensità tale da poterle leggere dentro come un libro aperto.
<< Ho pensato a mille modi per chiedertelo, per poterti fare un discorso che ti avrebbe stupito,  e reso felice. Avevo pensato di portarti in un ristorante a Parigi, o di andare con te in un posto in cui saremmo stati completamente soli. Ho pensato di andare alla torre di astronomia e chiedertelo lì perché quel posto è praticamente il nostro inizio. E’ lì che è iniziato tutto, dove ho capito inconsciamente quale sarebbe stato il mio posto nel mondo, ma poi ci ho ripensato. E alla fine ho capito che c’era un unico posto in cui avrei potuto chiedertelo >> disse Draco guardandola negli occhi. A quel punto si fermò, sotto lo sguardò incredulo ed emozionato di Ginny e si inginocchiò davanti a lei, sempre tenendole la mano.
<< L’unico posto in cui potrei farlo è questo. Questa è la nostra casa, quella che abbiamo costruito assieme, da soli. Questo posto sa di noi, di tutte le nostre giornate e di tutte le nostre parole. Sa dei nostri ricordi. Ricordi che abbiamo creato nel corso di questi quattro anni insieme, e io davvero non pensavo ci si potesse sentire così per qualcuno, con qualcuno. Fino a quando non sei arrivata tu. Ho voluto mostrarti i miei ricordi, quelli a cui sono più legato perché non hanno ancora inventato le parole che possono descrivere quello che io provo con te, e per te. L’unico modo per mostrartelo era fartelo vedere nel vero senso del termine. E, dio, Gin. Io ti amo così tanto che potrebbero scomparire il sole e le stelle e io sarei ancora qui ad amarti. Tu mi rendi migliore, stare con te mi rende migliore. L’unica cosa che voglio adesso è che tu mi dica di si. Mi dica di si perché non ho intenzione di lasciarti andare via da me, e voglio che tu sia mia, anche più di ora. Vedi ? E’ di questo che parlo. Io ti guardo, e in quei tuoi occhioni verde-azzurro potrei anche morirci adesso perché mi togli il respiro quando mi guardi così. Ora che lo sai, che sai cosa voglio dalla mia vita, dimmi solo di si. Vuoi tu Ginevra Weasley, sposare me, Draco Malfoy ? >>  concluse il biondo in un soffio aprendo davanti a lei una scatolina blu notte, al cui interno vi era un finissimo anello in oro bianco, con al di sopra un diamante, ne troppo grande ne troppo piccolo. Semplicemente perfetto.
<< Io . . . – sussurrò Ginny in preda all’emozione, con gli occhi che luccicavano per l’amore e per le lacrime – Si, certo che si >> disse poi lanciandosi praticamente ad abbracciare il biondo con tutta la forza che aveva.
<< Ti amo >> disse Draco sulla sua bocca passandole una mano nei capelli che spettinò di proposito.
<< Io ti amo da morire >> gli disse lei solenne guardandolo con le lacrime agli occhi.
<< Non hai idea di quanto io stia morendo dalla voglia di fare l’amore con te in questo momento >> le soffiò sulle labbra. Con i pantaloncini, la canotta, scalza e i capelli ancora umidi era la cosa più bella che Draco avesse mai visto. Sentiva il cuore scoppiare di gioia al solo pensiero che presto sarebbe stata ancora più sua.
<< Allora che aspetti ? >> gli disse Ginny tornando a baciarlo, e lui non se lo fece ripetere due volte.
 
 
 
 
 
 


Un anno dopo . . . 
 
 



<< Perché dove andrai tu andrò anch’io >> disse Ginny guardandolo negli occhi. Il biondo le fece un sorriso carico d’amore. Sentiva il cuore scalpitare furioso. Di una furia amorevole.
<< Perché il mio posto è dove sei tu >> continuò Draco stringendo un po’ più forte le mani della ragazza davanti a lui, su quell’altare circondato da fiori di ogni sfumatura e colore.
<< Perché qualunque cosa accada, indipendentemente dalla situazione in cui saremo, io sarò al tuo fianco >> sussurrò Ginny solenne. Mai parole furono più vere. Non erano parole dette al vento, erano dimostrazione di ciò che era stato fatto davvero tre anni prima.
<< Perché ti proteggerò sempre, anche quando penserai che sarà inutile >> ribeccò il biondo facendole un occhiolino che la fece sorridere.
<< Perché mi fai sentire viva >>
<< Perché hai creduto in me, sempre >>
<< Perché ti affiderei la mia vita >> disse la rossa. Gli occhi incatenati a quelli di ghiaccio che più che freddo, le facevano venire i brividi per quanto amore ci leggeva dentro.
<< Perché nonostante tutto questo. Io sono già legato a te >>
<< Perché nessuno ha bisogno di te come ne ho bisogno io >> disse lei.
<< Perché io posso essere felice solo se tu sei con me >>
<< Perché sei l’unico che potrò mai amare >> disse Ginny, con una convinzione tale da far sorridere lui e tutti quelli che li stavano guardando.
<< Perché sei l’unica che amo >> concluse Draco ammirandola. Davanti a lui, nel suo vestito bianco che si intonava al suo sorriso, era semplicemente perfetta. Perché lei era questo per lui. Perfetta.
<< Con il potere conferitomi – disse l’officiante – io vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa >>. Il biondo non lasciò nemmeno che terminasse di pronunciare quelle parole che aveva già attirato Ginny a se e la stava baciando come fosse la prima volta. La rossa rivisse quel momento perfetto lasciandosi andare. Poco importava che sentisse i singhiozzi di Narcissa e di sua madre. O che Ron stesse piagnucolando cercando di nascondere l’emozione. Lei aveva tutto il suo mondo che le stava divorando le labbra, e con quelle l’anima e il cuore.
 
 
 
 
 
 


<< E’ stata una cerimonia bellissima. Non ho smesso di piangere nemmeno un secondo >> borbottò Hermione a Ginny facendola ridere. Non che non fosse stato emozionante recitare quelle promesse davanti a tutti, permettendo a chiunque di sapere quanto il suo amore per Draco fosse profondo, ma Hermione aveva un motivo in più per piangere. Infatti, la sua migliore amica si stava tenendo il pancione con una mano del fratello sulla sua schiena. Tra un paio di mesi sarebbe diventata zia per la terza volta, persino Draco era eccitato all’idea. Fred ed Hermione, infatti aspettavano il loro primo figlio, avevano deciso di chiamarlo Julian, era un nome splendido. Si girò vedendo Fleur ridere mentre Victoire si divertiva a giocare tra i fiori degli addobbi. Anche George e Angelina avevano avuto una bambina, Jane, aveva tre mesi e stava sonnecchiando nella carrozzina accanto alla madre che si voltava ogni due secondi a guardarla.
<< Con quel pancione mi meraviglio che tu abbia resistito due minuti prima di iniziare a piangere >> disse Draco alla riccia sorridendo; ridacchiò anche lei.
<< Ho finito i fazzoletti, quindi ora basta >> disse invece Fred alzando gli occhi al cielo. Sebbene non lo desse a vedere, lei sapeva che suo fratello era super emozionato all’idea di diventare padre, e poi era anche un maschio, quindi. La sua rivincita con George.
<< Non posso credere che ti sia sposata prima di me >> disse Ron arrivandole alle spalle.
<< Ti rifarai l’anno prossimo >> gli sorrise lei.
<< Ormai credo che qui i matrimoni volino da tutte le parti >> disse il biondo con un ghigno mettendole un braccio attorno alla vita.
<< Puoi dirlo forte. Voglio dire, anche Harry si sposerà tra qualche mese >> disse Fred.
<< Sarebbe anche ora >> disse Hermione con un cipiglio. Ginny rise e si voltò a fissare in direzione dello sguardo della mora. Harry era seduto a un tavolo con Neville e Luna. La cosa esorbitante era che accanto al moro ci fosse Daphne, beh, la novità non era quella, ma il fatto che alla ragazza si notasse una leggera protuberanza della pancia. L’ex serpeverde era infatti incinta. Harry ne era entusiasta, glielo si leggeva in faccia. Ormai vivevano insieme da quasi un anno, e quattro mesi prima avevano scoperto di essere in attesa. Il matrimonio però, avevano deciso di rimandarlo a dopo il parto, ed effettivamente Ginny capiva che la bionda ci tenesse ad entrare nel vestito.
<< Granger, rilassati >> la prese in giro Draco facendo scoppiare a ridere Ron.
<< Sarà >> borbottò in risposta lei.
<< Dra, credo che ci tocchi ballare >> disse poi Ginny al marito. “Marito”, che parola enorme.
<< Tutto quello che vuoi , scricciolo >> le sussurrò in un orecchio per poi prenderla per mano e trascinarla via, sotto lo sguardo divertito degli altri. Mentre la musica partiva, la rossa ripensò alla festa di lumacorno, a quel ricordo così intenso, e poi rise quando sentì Hermione muovere un altro singhiozzo.
 
 
 
 
 
 


Un anno e mezzo dopo  . . .
 






<< Ed ecco qui la vostra mamma e il vostro papà >> disse l’infermiera passando quei due fagottini tra le braccia di Draco e Ginny. Ginny prese il fagottino azzurro con un sospiro trattenuto lasciando che la sua schiena aderisse alla testata del letto. Era bellissimo. Non aveva altri termini per descrivere il bambino tra le sue braccia o quello che stava provando. Si voltò verso il biondo seduto con una gamba incrociata accanto a lei, e vide che lui aveva la sua stessa espressione. L’infermiera sorrise nel vederli così emozionati e rapiti;  si voltò uscendo silenziosamente dalla stanza con un sorriso sulle labbra.
<< Non… -- sussurrò Draco non distogliendo lo sguardo dalla bambina che aveva tra le braccia – non so che dire >>
<< Sono bellissimi >> disse Ginny con un sorriso a stento trattenuto. Poco le importava di avere i capelli in disordine o di essere stanca, stava respirando per ciò che era intorno a lei. Suo marito e i suoi due bellissimi bambini.
<< Come vuoi chiamarli ? >> chiese poi Draco voltandosi finalmente a guardarla, aveva gli occhi più luminosi che la rossa gli avesse mai visto.
<< Tu a cosa pensavi ? >> chiese la rossa.
<< Pensavo, non so – ridacchiò il biondo  -- Veronica ?  >> disse poi all’unisono con Ginny e risero divertiti della cosa.
<< Veronica >>  mormorò la rossa sorridendo più ampiamente, mentre la bambina tra le braccia del biondo apriva gli occhi di ghiaccio, e si fissò a guardare il biondo che la osserva come a studiarla. Ghiaccio nel ghiaccio.  Ginny li guardava con il cuore a mille. Era uno spettacolo unico. Un movimento attirò la sua attenzione, e si voltò, vedendo che anche il bambino tra le sue braccia aveva aperto gli occhi. Verde-azzurro, come i suoi. 
<< E lui ? >> chiese poi Ginny a Draco che si voltò a fissare il bambino con un sorriso.
<< Nathan ? >> domandò. Ginny ridacchiò annuendo. Poi però si voltò, incrociando gli occhi del biondo.
<< Che ne dici di Nathan Blaise ? >> chiese di getto, vedendo gli occhi di Draco spalancarsi. Lo aveva lasciato senza parole, ed era difficile lasciare senza parole Draco Malfoy.
<< Dici sul serio ? >>  le chiese, quasi avesse paura che scherzasse, e lei annuì. Si aspettava di tutto, ma non il bacio che le arrivò. Forte, deciso, passionale, quasi disperato.
<< Mi dici come potrei non amarti ? >> le chiese sulle labbra.
<< Non lo so >> rispose lei dandogli un altro bacio. Draco si mise più vicino a lei permettendole di poggiare il capo sulla sua spalla.
<< Mi stai dando l’unica cosa che non ho mai creduto avrei avuto. Una famiglia. E ti amo, ti amo così tanto per questo >> le sussurrò tra i capelli.
<< Ti amo anch’io >> rispose Ginny sulle sue labbra. Sentirono bussare alla porta, e Draco si alzò per aprirla piano. Non voleva far piangere i bambini, ma sapeva che fosse impossibile, data l’armata che entrò nella stanza.
<< Mi hai battuto, Dra. Due in un colpo solo >> fu la prima cosa che disse Fred entrando nella stanza e alludendo ai gemelli che Draco e Ginny tenevano in braccio. Ginny rise in direzione del fratello, mentre Nathan in braccio a lei si incantava al suono della sua risata facendola sorridere ancora di più.
<< Sei proprio un bambino >> lo riprese Hermione che aveva in braccio Julian, ormai di un anno. Il bambino fissava incuriosito Veronica tra le braccia di Draco con sguardo attento.
<< La smettete di battibeccare ? >> chiese George entrando con Angelina, e Jane tra le braccia.
<< Lo sai anche tu che è impossibile >> rispose la voce di Harry che fece capolino con un gran sorriso. Aveva la fede al dito da sei mesi e sembrava sprizzare gioia da tutti i pori.
<< Non che tu sia da meno >> disse Daphne con James che gli teneva la mano. Ginny sorrise osservando quanto assomigliasse ad Harry e di conseguenza a suo nonno. Certo che però, si stavano dando da fare. Infatti la bionda aveva di nuovo il pancione di sei mesi indosso. Si erano sposati e in viaggio di nozze avevano scoperto di essere nuovamente in attesa. Draco aveva riso, dicendo di nuovo che non si aspettava nulla di diverso da Harry. Lei aveva riso. Un altro maschio, poi, Merlino. Non voleva immaginare.
<< Guarda, che forse è meglio due in una volta >> disse la voce di Ron che si avvicinò alla sorella osservando il bambino.
<< Ti stai lamentando ? >> chiese allora Lavanda. La pancia di tre mesi che non si vedeva. Chissà se sarebbe stata una femmina o un maschio ? Erano sposati da appena quattro mesi, ma Ron si era dato da fare, e Draco lo prendeva in giro, ma il rosso ribeccava sempre.
<< E’ bellissimo, Ginny >> disse ancora il fratello osservando il nipote.
<< L’avevo detto che i vostri figli sarebbero stati bellissimi >> si intromise Luna sorridendo con Neville che fissava i bambini estasiato.
<< Ti è andata bene, Malfoy – disse poi Harry ghignando – sono entrambi biondi >>
<< Non scherzerei, Potter >>
<< Effettivamente, ti è andata bene >> rise Hermione. 
<< Io lo sapevo che sarebbero stati biondi – disse Draco, per poi essere richiamato dalla bambina che aveva tra le braccia che andò a toccargli il dito – ehy >>
<< I nomi ? Voglio sapere i nomi >> disse poi George eccitato.
<< Veronica  e Nathan Blaise >> disse Ginny. Per un istante tutto si fermò. Lavanda e Luna si portarono una mano al petto e alla bocca annuendo sentendo quel nome. Hermione sorprese tutti, e semplicemente mollò Julian a Fred abbracciando Draco, senza però schiacciare Veronica. Il biondo ricambiò la stretta, mentre Ginny li osservava con un sorriso tutto cuore.
<< E’ stato bello >>  disse piano Hermione a Draco, impedendo a chiunque di sentirla.
<< Grazie >> rispose il biondo in tono altrettanto silenzioso. I due si scostarono continuando a guardarsi. Ginny e Fred si scambiarono un’occhiata complice. Mentre la stanza si riempiva di nuovo del rumore familiare cui erano abituati, Ginny si chiese se quello fosse l’inizio di un’amicizia più profonda.
 
 
 
 








<< Papà >> urlò la voce di Veronica dall’enorme salone della loro villa a Dublino. Draco uscì dal suo studio lanciando un’occhiata alla figlia che saltellava su e giù per i gradini della grande scalinata.
<< Che c’è, Ronnie ? >> disse il biondo incrociando i suoi occhi di ghiaccio con il loro specchio.
<< Voglio andare sulla scopa. Mi ci porti ? >> chiese ancora la bambina.
<< E dov’è Nate ? >> chiese Draco guardandosi intorno, ma non fece in tempo a girarsi  che una testa bionda sbucò all’improvviso arpionandosi al suo ginocchio.
<< Dai papà la scopa, la scopa ! >> disse il bambino mettendosi d’accordo con la sorella con un ghigno in perfetto stile Malfoy. L’altra annuì. Si leggevano nel pensiero quei due, come faceva a dirgli di no ? Lo mettevano alle strette. Sconfitto da due marmocchi, fantastico.
<< Papà >> dissero di nuovo all’unisono. Si voltò a guardarli in faccia tutti e due. C’era qualcosa di strano in quei due, se lo sentiva.
<< Che avete combinato ? Tu odi volare >> disse rivolto alla figlia che però scrollò le spalle con aria innocente. Troppo innocente anche per una bambina di sette anni.
<< Papà, lo sai che Nate e Ronnie hanno distrutto un albero del giardino ? >> urlò la voce di Isabelle all’improvviso. Una bambina di quattro anni correva nella sua direzione con i capelli boccolosi e biondissimi e un sorriso eccitato sul volto. Lui a quelle parole si girò a squadrare i due che facevano finta di niente guardandosi attorno.
<< Avete distrutto un albero ? E come diavolo avete fatto ? >> chiese allibito.
<< E’ stato lui >>
<< E’ stata lei >>  dissero in coro indicandosi. Draco si passò una mano in faccia e si voltò a guardare Isabelle che ora gli stava stringendo la tasca dei jeans.
<< Chi è stato, Izzy ? >> chiese allora alla figlia. La bambina sorrise con fare innocente, ma in realtà non aveva nulla di innocente. Gli ricordava troppo Ginny in quei momenti.
<< Tutti e due. Stavamo giocando e poi, Boom! L’albero è saltato in aria >> spiegò Isabelle e Draco ridacchiò nel sentirla parlare.
<< Sistemiamo prima l’albero, poi magari possiamo fare un giro sulla scopa >> disse allora il biondo arrendendosi. I gemelli che erano ammutoliti in quegli ultimi istanti scoppiarono di gioia all’improvviso.
<< E la mamma ? >> disse poi Nate.
<< Alla mamma non diciamo niente. Anzi no, che ne dite di uno scherzo ? >> propose. I tre annuirono contenti. Si sarebbe divertito. Anche se poi sarebbe stato costretto ad estradare dall’Irlanda non appena Ginny avesse saputo che non le aveva detto nulla dello scoppio di magia dei gemelli.
 
 
 
 
 
 
 
 





<< James, torna subito qui >> urlò Harry al figlio che però lo ignorava per correre dietro a Julian che a sua volta correva dietro a Jane che aveva preso chissà cosa.
<< Jules, vieni qui >> urlò invece Elizabeth al fratello che al suo strillo si fermò di colpo, lasciando che James sbattesse contro di lui.
<< Tua figlia è peggio di te, Granger. Povero Julian, non so come fa con sua sorella >> rise Draco.
<< Pensa ai tuoi. Non mi pare che Nate e Veronica siano poi così diversi >> ribeccò Hermione.
<< Sono gemelli, tesoro. E’ diverso >> andò in aiuto dell’amico Fred.
<< Ma tu da che parte stai ? >> disse offesa al marito. L’altro non fece in tempo a  rispondere che Veronica aveva preso a comandare a bacchetta Nate e Albus insieme ad Emma.
<< Dicevi, Malfoy ? >> continuò Hermione.
<< Draco, dì a tua figlia di mollare mio figlio >> disse George disperato, osservando Nikolas fuggire dalle cugine insieme a Nate ed Albus.
<< Mia figlia è nata per comandare >> disse il biondo ridendo.
<< Si, come no >> borbottò l’altro.
<< E poi, se proprio vogliamo parlarne. E’ anche Emma che non li lascia in pace >> disse Draco.
<< Ecco, appunto – borbottò George – Ron, dì ad Emma di mollare mio figlio >> disse a quel punto al fratello.
<< Credo che sia Emma a comandare Ron >> rise Ginny a quel punto osservando come suo fratello stesse sul serio per strozzare la figlia.  Alex, invece,  se ne stava tranquillo vicino a Lavanda che gli accarezzava i capelli mentre giocava con Isabelle, Lily e Alice.
<< Nev, perché tua figlia è così tranquilla ? >> chiese Harry al moro.
<< Non lo so. Ma guardando voi sono fortunato >> rise di gusto, mentre Luna ridacchiava accanto a lui.
<< Non è giusto >> borbottò Hermione. Cameron tra le sue braccia sonnecchiava in quel trambusto. Se la mezzanotte non arrivava in fretta, probabilmente non sarebbero arrivati al Natale. E quindi niente regali per nessuno.
<< Morgana, non li sopporto più >> disse Ron lasciandosi cadere sul divano.
<< Se non smettete immediatamente di strillare, giuro su Salazar che nessuno avrà il suo regalo >> sbraitò poi Draco all’improvviso. Di colpo calò il silenzio ovunque. I bambini si fermarono sedendosi immediatamente nelle posizioni più educate possibili, mentre i loro genitori li fissavano sbigottiti e si voltarono a guardare Draco, mentre Ginny ridacchiava al suo fianco. Poi di colpo comparvero Veronica, Emma ed Elizabeth davanti al biondo che alzò un sopracciglio.
<< Che c’è ? >> chiese alla figlia e alle nipoti.
<< Ci insegni a comandare così ? >> chiesero insieme facendolo scoppiare a ridere insieme agli altri.
<< Io ti uccido, Malfoy >> disse invece Ron sbattendosi un cuscino in faccia.
 
 
 
 
 
 







<< Perché non dici che ti brucia ancora dopo tutti questi anni ? >> rise Ron vicino al biondo, che però scosse il capo.
<< Non è vero >> ribeccò difatti.
<< Io ti dico di si >> continuò Ron.
<< Mia moglie era una grifondoro, Weasley. Sarebbe stato strano se uno dei miei figli non ci fosse finito piuttosto >> disse Draco alzando gli occhi al cielo.  Erano riuniti tutti a casa sua e di Ginny per una cena in famiglia. Erano ad ottobre e i ragazzi erano tutti ad Hogwarts. Sembrava strano essere di nuovo completamente soli, ma in fin dei conti era il corso della vita. Si voltò a guardare Ginny, era bellissima. Non credeva che fosse possibile, ma più passavano i giorni e gli anni, più lei diventava bella ai suoi occhi. Ora accanto a lui c’era una donna di trentasei anni, non era più la ragazzina di quattordici anni per cui aveva perso la testa. Ora era la sua donna, sua moglie. Un avvocato di grande fama in tutta la comunità magica. L’Irlanda era diventata la loro casa, e quella della loro vita. I gemelli avevano già sedici anni, ed erano al sesto anno. C’era una maggioranza grifondoro tra i cugini, dovuta ai Weasley ovviamente. Al settimo anno c’erano appunto James, Jane e Julian. Al sesto i suoi gemelli, Nathan era nei serpeverde, aveva tirato un sospiro di sollievo sapendolo. Non per nulla, ma l’unico maschio doveva essere serpeverde. Veronica, d’altro canto, era nei grifondoro. Poi c’era Albus che era nei serpeverde. Potter voleva morire, aveva avuto la sua vendetta. Se lui aveva una figlia in rosso-oro, l’altro doveva avere un figlio verde-argento. E infine nei grifoni vi era Emma, la figlia di Ron e Lavanda. Non voleva nemmeno pensare ai guai che combinavano quelle due. Al quinto anno c’erano Lily, l’altra figlia di Potter, Nikolas che era finito nei grifondoro anche lui, ovviamente, dove poteva finire l’altro figlio di George ? Poi c’era Elizabeth, oh, lui adorava sua nipote. Si chiese se il capello ci avesse fatto un pensierino sulle serpi, perché davvero, le carte in regola c’erano tutte. Al quarto anno c’era Alex. Quel ragazzino era la copia sputata di Lavanda, davvero. Al terzo anno c’era la sua Isabelle. Era lui fisicamente, ma Ginny governava nel suo carattere. Nonostante ciò, era finita dritta tra le serpi. Erano uguali. Con lei c’era Alice, la figlia di Neville e Luna andata nei corvonero per la gioia della bionda. Infine, al secondo anno c’era Cameron, il più piccolo di tutti, ma un vero angelo. Hermione fatto a fotocopia se non fosse per i capelli rossi marchio Weasley. Solo Julian aveva i capelli castani, gli altri erano tutti rossi. Lui ringraziava ancora il cielo che i suoi fossero tutti e tre biondi. Ginny a volte lo prendeva in giro sulla cosa, ma lui ci credeva davvero.
<< Credo che se proprio bruci a qualcuno, quel qualcuno è Harry >> rise Fred pensando ad Albus tra le serpi.
<< Uso la stessa scusa di Malfoy. Mia moglie era una serpeverde >> disse Harry.
<< Troppo comodo >> ridacchiò Draco.
<< Tu sei felice perché siamo ancora due a uno >> gli disse allora Ginny.
<< Perché ? Vuoi fare quattro ? >> le disse lui facendo partire un fischio da parte di Fred e George.
<< Forse >> fece lei con un occhiolino divertito, ma lui ci stava facendo sul serio un pensierino.
 
 
 
 
 







<< Non ti sto prendendo in giro – disse James serio come mai era stato in vita sua – mi piaci sul serio, Veronica >>
<< Tu sei fuori di testa >> rispose spalancando gli occhi la Malfoy.
<< Perché ? Perché mi piaci ? >> ribeccò il moro.
<< Perché sei completamente ammattito >> rispose Veronica voltandosi ed imboccando il corridoio adiacente per raggiungere la torre di grifondoro.
<< Non siamo nemmeno parenti, qual è il problema ? >> disse ancora James sbarrandole la strada. Lei gli rivolse un’occhiata gelida. Mai sbarrare la strada a un Malfoy, mai.
<< Non siamo parenti ? Sul serio ? E’ questo che dici a tutte ? >> disse acida la bionda cercando di sorpassarlo, ma lui non glielo permise.
<< Certo che no – disse disgustato al pensiero – Senti, lo so che sono stato stronzo con alcune ragazze, ma . . .>>
<< Alcune ? >> lo bloccò lei roteando gli occhi al cielo.
<< Ok, magari con tutte. Ma, ehi. Lo fa anche Nate >> si difese James.
<< Nate è un Malfoy >> rispose lei incrociando le braccia al petto. James rise isterico. Identica a suo padre.
<< Scherzi ? >> chiese serio.
<< No >> rispose lei sicura e lui fece per ribattere, ma poi ci ripensò, meglio non incorrere nelle ire di Veronica. Per quanto grifondoro, sapeva essere davvero letale.
<< Ok, senti – disse allora in un sospiro il primogenito di Harry Potter – tu a me piaci. Piaci davvero tanto, e io vorrei uscire con te >> cercò di rivolgerle un sorriso sincero. Era vero che non era un santo, ma lei gli piaceva davvero. Era bellissima. I capelli biondi che scendevano in boccoli lungo la schiena. Il viso regolare e leggermente spigoloso, gli occhi di un ghiaccio intenso. Era semplicemente splendida, nessuno lo negava, e tutti volevano uscire con lei. Il fatto era che lei non se ne importava poi tanto. Era uscita si e no con un paio di ragazzi in sei anni di scuola. Pensava davvero che lui sarebbe riuscito a scioglierla, in fondo, non facevano che stuzzicarsi.
<< No, sentimi tu – disse lei puntandogli un dito contro – è già difficile essere figlia di due eroi del mondo magico i cui nomi sono scritti nei libri di storia. Ci manca solo che mi metta con il figlio di Harry Potter >> sbottò la bionda con fare elegante.
<< E’ per questo che non vuoi uscire con me ? >> chiese James allibito.
<< Esatto. E anche perché non mi interessi >> disse riuscendo a passargli oltre avviandosi verso la torre, dove Emma la stava aspettando già da un po’. Doveva vedersi anche con il gemello più tardi.
<< Non è vero. Io non ti lascio indifferente >> disse ancora lui afferrandola per un braccio.
<< Morgana, sei insopportabile, Potter >> disse scocciata.
<< James, lasceresti in pace mia sorella ? >> disse la voce di Nathan in quel momento. I due si voltarono a fissarlo. Da dove diavolo era spuntato ?
<< La lascio in pace, ma lei non vuole uscire con me >> disse Potter sbuffando.
<< Non vedo l’ora di tornare a casa la settimana prossima. Così non sono costretta a vederti per i prossimi tre mesi. Anzi, per sempre, visto che tu qui hai finito >> disse acida la bionda e voltandosi se ne andò, lasciandolo lì come un idiota. Quando la sorella scomparve dalla loro vista, Nate scoppiò a ridere.
 
 
 
 
 
 
 







<< Che bello essere a casa >> disse Isabelle entrando nella villa. Draco dietro di lei ridacchiò. Era finito il tempo del silenzio. Ora avrebbe sentito urla e strilli per minimo tre mesi.
<< Mamma >> urlò Veronica fiondandosi ad abbracciare Ginny che fece capolino dal salone.
<< Ciao >> rispose la rossa stringendola in un abbraccio, prima di essere assalita anche da Isabelle. Nate invece, aspettò che le due la mollassero per poi fiondarsi su di lei. Draco rideva. A lui era già toccato alla stazione quel trattamento, soprattutto da parte di Veronica. Prese la bacchetta ruotandola e facendo così sparire i bauli dei figli da lì e farli apparire nelle loro camere. Si stiracchiò andando nel suo studio per prendere dei documenti che doveva portare in ospedale. Quando rientrò nel salone, erano tutti sul divano intorno a Ginny e stavano raccontando gli aneddoti più divertenti e importanti degli ultimi mesi. Nate e Veronica, in particolare, erano piuttosto eccitati all’idea del fatto che il prossimo sarebbe stato l’ultimo anno. Salutò tutti per poi uscire di casa, aveva il turno di pomeriggio quel giorno. Il lavoro fu stressante oltre ogni limite. Aveva avuto due interventi, e come se non bastasse sette visite di routine, di cui due non rispondevano correttamente alle pozioni. Quando tornò a casa era quasi l’una del mattino. Il silenzio echeggiava ovunque in tutta la casa. Andò nello studio posando il capotto con le sue cose, e si passò una mano sul viso dirigendosi verso le scale. Non vedeva l’ora di andare a letto da Ginny e dormire almeno qualche ora. Passando per il grande salone notò una figura seduta a gambe incrociate sul divano. Si accigliò dirigendosi lì, e fu sorpreso di vedere Veronica fissare il vuoto come persa.
<< Ehy >>  disse richiamando l’attenzione di sua figlia, che si riscosse voltandosi a guardarlo. Sorrise.
<< Ciao >> rispose la bionda osservando il padre.
<< Come mai sei ancora sveglia a quest’ora ? Nate e Izzy ? >> chiese Draco.
<< Dormono >>
<<  E tu ? >> chiese il padre alzando un sopracciglio.
<< Non riesco a dormire, e sono venuta qui >> disse Veronica. Draco la osservò, aveva ancora i jeans e la canotta. Non si era nemmeno cambiata. Emise un sospiro girando oltre una poltrona e sedendosi accanto a lei.
<< Allora ? Che succede ? >>
<< Niente di che >> scrollò le spalle lei.
<< Stai parlando con me, Ronnie. Credi che mi beva le frottole ? >> le rispose con sorriso divertito e lei annuì ridacchiando.
<< James mi ha chiesto di uscire con lui la settimana scorsa >> disse allora la ragazza voltandosi a guardare negli occhi il padre. Era come guardarsi in uno specchio, avevano gli stessi occhi, nemmeno una goccia di differenza.
<< Potter ? >> disse Draco con uno sbuffo che lei interpretò come divertimento.
<< Già >>
<< E tu ? >> chiese ancora il biondo.
<< Gli ho detto di no >> disse Veronica alzando gli occhi al cielo, come se fosse una risposta ovvia.
<< E Perché ? >>
<< Mi chiedi anche il perché ? Papà, cerchi di farmi uscire con Potter ? >> rise lei dell’assurdità.
<< No – rabbrividì Draco – cerco di capire il tuo no >>
<< E’ troppo grifondoro >> rispose lei.
<< Anche tu sei una grifondoro >> rispose lui ridendo. Lei scosse il capo facendo rimbalzare i suoi boccoli.
<< Lo so, è solo che . . .  – cercò di spiegare – non so come farti capire. Ha fatto l’idiota con chiunque per anni, poi di colpo inizia a blaterare che io gli piaccio sul serio e cose così. Ci punzecchiamo da anni, ma più che altro perché non ci tolleriamo. Quindi, è strano >>
<< E tu gli credi quando dice che con te è diverso ? >> chiese solamente il padre. Lei parve pensarci un po’ su, ma poi fece un cenno d’assenso.
<< Diciamo di si. C’è qualcosa di diverso nel modo in cui l’ha detto, e certo, non che sia brutto o altro, ma mi dà una sensazione di vuoto >> si spiegò Veronica. Draco annuì, sollevando poi un sopracciglio.
<< Questo tuo sentore – disse il biondo con cautela – è dovuto anche a qualcun altro ? >>. Veronica si girò stupita verso il genitore. Che suo padre fosse un ottimo osservatore non ci pioveva sopra, ma fino a quel punto ? Wow. Sciolse le gambe che teneva incrociare e si voltò di lato verso di lui. Stese le gambe su quelle del padre e poggiò il capo sulla sua spalla, mettendo il viso nell’incavo del suo collo. Sospirò prima di prendere parola.
<< Potrebbe >> rispose criptica. Il biondo ridacchiò, era come lui.
<< Parlamene >> disse solo passandole una mano sui capelli.
<< E’ un serpeverde – disse sentendo poi Draco ridacchiare silenzioso – si chiama Jason Graham e ha finito quest’anno Hogwarts. E’ . . . non so spiegartelo bene, però è diverso da James. Voglio dire, sotto certi aspetti è serpeverde fin dentro l’anima, ma a volte è completamente diverso. O almeno quando è con me, è come se fosse un’altra persona. Ma non lo fa perché prende in giro me, ma perché con me riesce a essere più se stesso, credo. Sentendo la mamma parlare di voi e dicendomi come ti comportavi tu con lei, beh, potrei dire che Jason per certi versi è come te. Cioè, si comporta con me, come tu ti comportavi con la mamma >> cercò di spiegarsi al meglio. Sentendo quelle ultime parole, Draco sorrise tra i capelli della figlia capendo perfettamente.
<< Ho capito. Quindi, è anche lui il motivo del no a Potter ? >> chiese il biondo.
<< James è carino, e non posso negare che mi diverta punzecchiarlo e tenerlo sulle spine. Ma Jason, non lo so. Lui è un’altra cosa, completamente un’altra cosa >> disse Veronica. Draco annuì passandole il braccio intorno al collo e abbracciandola. La figlia gli si accoccolò di più contro. Poco le importava che avesse sedici anni. Parlare con suo padre e stare così, era una delle cose che preferiva in assoluto. Rimasero in silenzio per un po’, fino a che il biondo non parlò di nuovo.
<< Credo di sapere già da ora chi vincerà. Ma qualunque scelta tu faccia, io sono con te >> le disse piano. Lei annuì rimanendo così. Nessuno dei due si accorse che Ginny, dallo stipite della porta, aveva ascoltato tutto, e ora li stava lasciando da soli allontanandosi in silenzio con un enorme sorriso sulle labbra.
 
 
 
 
 
 








Erano a metà Luglio ed erano tornati a casa da un mese e mezzo. Per la precisione, era il 21 Luglio ed era il compleanno dei gemelli. Nate e Veronica stavano gironzolando per il giardino della villa con gli occhi pieni di divertimento. Per il ministero erano ufficialmente maggiorenni, con i loro diciassette anni. Quella sera era stata organizzata la loro festa di compleanno, e non vedevano l’ora. Tutti i loro amici sarebbero stati lì, e Veronica sorrise nel sapere che ci sarebbe stato anche Jason, in fondo, era anche un amico di Nate. D’altro canto ci sarebbe stato anche James. Erano praticamente cresciuti insieme, le loro famiglie erano amiche, erano una grande famiglia.
<< Mi sembra strano diventare maggiorenne >> gli disse Nate all’orecchio. Erano soli, non ce n’era bisogno, ma loro avevano un modo tutto loro di comunicare. Tra gemelli funzionava così. Lei sorrise.
<< Dovremmo fare l’ultimo anno, ora tutte le ragazze ti andranno dietro in modo spietato >> disse lei.
<< Non so se ci provino per me, perché andiamo, sono bellissimo. O per papà >> borbottò ridacchiando.
<< Se qualcuno si avvicina a papà, gli faccio vedere io come funziona una maledizione senza perdono >> disse Veronica facendo ridere il gemello accanto a lei.
<< Gelosa – l’appellò lui – piuttosto, hai preso la tua decisone ? Non sopporto più di vederti così, sul serio. Lo sai che lo sento anch’io >>
<< Scusami – gli fece l’occhiolino lei – ma credo di averla sempre avuta >>
<< Fantastico >> urlò l’altro facendole tappare le orecchie, ma con un ghigno divertito. Qualche ora più tardi, quando la festa era iniziata da un paio d’ore, Veronica si avvicinò al padre che la osservò divertito. Sua figlia era semplicemente perfetta, anche Isabelle lo era mentre stava girovagando con Alice ridacchiando, ma Veronica. Lei era lui in versione femminile. Era forte e fragile allo stesso tempo. Aveva un vestito verde smeraldo che le metteva in risalto gli occhi, i capelli raccolti di lato, opera di Ginny sicuramente. Gli ricordò sua moglie, e questo lo fece sorridere ancora di più. Quando arrivò da lui lo abbracciò di slancio.
<< Grazie >> gli sussurrò in un orecchio e lui annuì stringendola un po’ di più. Vide James mangiarsela con gli occhi, e un po’ più distante adocchiò quello che doveva essere Jason. Non la stava mangiando con gli occhi, la osservava solamente, con quella consapevolezza di una sorta di appartenenza. La stessa con cui lui guardava la moglie da anni, e capì di potersi fidare. Veronica era come lui anche in quello, sapeva perfettamente quale fosse la scelta giusta da fare.
<< Vai >> le disse lasciandola andare e lei gli scoccò un bacio sulla guancia prima di andare in direzione del serpeverde. Capelli castano scuro, occhi azzurri. Vide James storcere il naso e poi spalancare la bocca in una O quando vide Veronica saltare in braccio a Jason Graham e baciarlo davanti a tutti. Draco rise, vedendo anche Nate storcere il muso. Era amico di Jason, ma quella era sempre la sorella. Gli ricordava il modo in cui Ron fissava lui all’inizio.
 
 
 
 
 
 
 






<< Perché non  ammetti che sei felice che abbia scelto Jason ? >> gli chiese Ginny quella sera a letto. Lui ridacchiò.
<< Perché dovrei mentire ? Mi fido di mia figlia e delle sue decisioni >> disse il biondo.
<< Se avesse scelto James saresti lì a monitorarli ogni due secondi, invece non l’hai fatto perché Jason è un serpeverde >> ribeccò Ginny divertita. 
<< Malfoy e Potter ? Per favore, sarebbe stato assurdo anche solo pensarlo >> sbottò Draco voltandosi verso Ginny che lo fissava allibita. Possibile che non cambiasse mai ? Ma poi, lo amava anche per quello. Scoppiò a ridere.
<< Sei impossibile >> gli disse lei scuotendo il capo, causando così una danza di quei boccoli rossi che lui venerava.
<< Non mi ameresti altrimenti >> disse lui.
<< E’ vero. In ogni caso, non ci sarebbe stato nulla di sbagliato se avesse scelto James >>
<< Invece si. Sarebbe stato tutto sbagliato, perché non sarebbe stata la stessa cosa. Amare un grifondoro è diverso dall’amare un serpeverde >> le disse Draco con fare ovvio. Ginny si accigliò appena.
<< Perché sarebbe diverso ? >> chiese lei accoccolandosi a lui.
<< Perché quando un grifondoro ama lo fa con passione, con ardore, con coraggio. Ma quando ama un serpeverde, beh, è semplicemente epico. Epico e devoto >> spiegò il biondo giocando con un boccolo. Ginny alzò gli occhi a incrociare i suoi, il sorriso sincero e innamorato di sempre sulle labbra.
<< E’ così che ti sei sentito con me ? Epico ? >> chiese lei in un sussurro.
<< Io mi sentivo epico dalla prima volta che ti ho sorriso, dalla prima volta in cui ti ho baciato. Mi sono sentito epico quando ho fatto l’amore con te la prima volta, sentendo che qualcosa si stava rompendo in me, ma in senso positivo. Ed ero epico quando ho scelto te davanti a tutti e a tutto quel giorno, quando ti ho detto che ti amo per la prima volta >> gli disse il biondo guardandola negli occhi.
<< Tu mi fai sentire epica >> gli rispose Ginny, spostandosi appena per dargli un bacio sulle labbra morbide. Non c’era altra parola per descrivere il modo in cui lui la faceva sentire. Epica. Come se tutto fosse scritto, come se tutto fosse stato già detto. Draco la baciò con più forza facendola sdraiare nel letto, quell’uomo di trentotto anni che ora era sopra di lei, era diverso eppure uguale al ragazzo di sedici anni che l’aveva guardata la prima volta da quella stessa posizione. Forse era solo e sempre questo il loro segreto. Essere così diversi eppure uguali a ciò che erano stati, che erano, e che sarebbero diventati.
<< Se c’è una cosa che so – le disse piano Draco guardandola dritto negli occhi – è che di epico, c’è il fatto che io e te ci saremmo incontrati ovunque. Perché ci apparteniamo così a fondo che in un modo o nell’altro ci saremmo dovuti incontrare. Che fosse stato mille anni fa, o tra mille anni. Noi ci saremmo incontrati lo stesso, e ci saremmo appartenuti nel medesimo modo >>. Ginny sentì il cuore affondarle nel petto. Poteva esistere qualcosa di più perfetto di loro due e di quello che avevano ? No. Impossibile. Sentì il ciondolo al suo collo pulsare.
<< Io ti riconoscerei sempre. Il mio cuore ti avrebbe scelto in ogni caso >> disse Ginny.
<< La mia anima è legata alla tua, scricciolo. E io ti amo >> disse Draco scendendo piano sulle sue labbra, sigillando quel segno d’appartenenza epica che riecheggiava in loro stessi.
 
 
 
 
 
 






180 anni dopo  . . . 
 





Stava correndo a perdifiato. Doveva sbrigarsi o non avrebbe fatto in tempo, e non poteva permetterselo. Quando imboccò le scale  a chiocciola le rincorse come un matto, i capelli che si disfacevano al vento, ma poco gli importava in quel momento. Arrivò in cima alla torre col cuore a mille, probabilmente gli sarebbe venuto un accidente. Quando si voltò per andare in direzione della ringhiera in ferro si bloccò. C’era già qualcuno lì, ma non aveva idea di chi fosse. Era una ragazza, ma non ricordava di averla mai vista prima d’ora. I capelli rossi le scendevano in boccoli fino a metà della schiena. Aveva una corporatura minuta, ma le forme nei punti giusti. Stava osservando la luna salire alta nel cielo, con sguardo perso, quasi stesse cercando di afferrare qualcosa che sapeva non sarebbe mai stata sua.  Quando lo sentì si voltò in sua direzione, aveva gli occhi più verde-azzurro che lui avesse mai visto, era bellissima. Di sicuro una ragazza così se la sarebbe ricordato se l’avesse vista. Notò solo in quel momento che aveva la divisa di grifondoro indosso, doveva essere del quarto anno a giudicare, ma davvero, era impossibile che lei fosse stata lì e lui non l’avesse mai nemmeno incrociata.
<< Io – cercò di dire – scusa, non sapevo ci fosse già qualcuno qui >>
<< Non fa niente – gli sorrise lei, aveva l’aria un po’ sbarazzina – stavo per andarmene >>
<< Non ti ho mai vista qui >> disse lui. Non seppe perché glielo stava dicendo, ma aveva una strana sensazione addosso.
<< Oh, io sono stata con la mia famiglia in America per qualche anno. Siamo tornati in Inghilterra qualche settimana fa >> spiegò la ragazza.
<< Sei tra i grifondoro >> disse lui. Lei ridacchiò annuendo.
<< E tu sei una serpe, a quanto vedo >> ribeccò lei. Lui le rivolse un ghigno divertito annuendo.
<< Io sono al quarto anno, comunque >> disse lei incrociando le braccia al petto. Il ragazzo difronte a lei la stava squadrando. Tra tutti non pensava di conoscere una serpe come prima persona appena arrivata ad Hogwarts, ma lui non sembrava male. Era dieci centimetri buoni più alto di lei, e aveva i capelli biondi, sebbene un po’ spettinati, evidentemente aveva corso. Quello che l’avevano bloccata però, erano i suoi occhi. Non aveva mai visto una tonalità simile. Sembravano ghiaccio fuso. Erano bellissimi, sebbene incutessero un senso di freddezza.
<< Io al quinto – rispose lui – che ci fai a quest’ora alla torre d’astronomia ? >>
<< Mi piacciono i posti alti. E poi qui sopra è bellissimo >> rispose lei indicando la vista che dava sul lago nero.
<< Hai ragione, io ci vengo spesso >> disse lui.
<< Io dovrei andare, ora. Non vorrei irrompere nelle ire di qualche prefetto >> disse a quel punto la rossa e cercò di oltrepassarlo per dirigersi alle scale, ma lui la fermò all’improvviso, di colpo stranito dalla sensazione di vuoto che il pensiero di lei che andava via gli stava creando.
<< Non mi hai detto come ti chiami >> le disse allora.
<< Nemmeno tu me lo hai detto >> rispose lei con cipiglio. Lui ridacchiò di quell’espressione. Era tenera, per certi versi.
<< Sono Draco Malfoy >> disse lui porgendole una mano. La ragazza davanti a lui spalancò gli occhi a quelle parole. Sembrava che avesse visto un fantasma, ma poi si riprese e gli rivolse un sorriso strano e divertito al tempo stesso. Allungò la sua mano afferrando la sua, sentendo di colpo una scarica elettrica passarle da parte a parte.
<< Io sono Ginevra Weasley, ma puoi chiamarmi Ginny >> disse lei. Il biondo a quel punto strinse impercettibilmente la sua mano, prima di lasciare la presa.
<< Una Weasley >> mormorò lui.
<< Un Malfoy >> rispose lei sorridendo.
<< Credo che ci sia qualcuno nei libri di storia che ha i nostri stessi nomi >> disse Draco guardandola di sott’occhi.
<< Già. E mi pare di ricordare che si siano anche sposati >> continuò Ginny. Il biondo ridacchiò divertito dalla situazione, eppure sentiva qualcosa di strano al livello dello stomaco, come se quell’incontro non fosse affatto casuale.
<< Ti accompagno alla torre >> disse lui a quel punto. La rossa non parve sorpresa da quella affermazione, tutt’altro. Si avvicinò a lui e lo afferrò per un braccio.
<< Ok, Draco Malfoy. Portami alla mia torre >> disse lei tirandolo giù per le scale con finta aria critica, mentre sul viso del biondo nasceva un sorriso fin troppo divertito.
 

 
 

 
 




Non so davvero cosa dire, insomma, sono senza parole. Siamo giunti alla fine di questa storia, alla fine di quella che è stata I see you per ben tre anni e due mesi. Non credo esistano parole per dirvi quanto io vi adori, o vi sia grata per questo. Questa storia era iniziata con il dover essere una semplice one-shot a tema Fremione per poi diventare quel che è. Avevo persino pensato di non pubblicarla, perché credevo che non avrebbe  ricevuto il successo che invece grazie a voi ha addirittura superato, basti pensare che il primo capitolo ha superato le diecimila visualizzazioni molto tempo fa. Scriverla è stata una delle cose più belle che abbia fatto, mi sono divertita un mondo quando c’era da ridere, ho pianto quando c’era da piangere e a volte mi è piaciuto essere anche un po’ masochista. Vorrei ancora oggi scusarmi per quelli che a volte sono stati ritardi esorbitanti, ma quello che posso dirvi è che io sono fondamentalmente convinta che quando si scrive lo si fa in primis per se stessi, per buttar fuori quello che si ha dentro. Molte volte i ritardi ci sono perché il bisogno di scrivere in quei momenti non c’è, non bisogna scrivere semplicemente perché si ha un impegno. Per quel che riguarda quest’ultimo capitolo, come avrete capito non ho fatto epiloghi, perché credo che gli ultimi due capitoli siano di per loro già degli epiloghi della storia stessa. Spero che l’ultima scena vi sia piaciuta, perché io l’ho adorata, scrivendola rendendola un piccolo per sempre, un “Epic” appunto. E’ stato un finale alternativo ai classici che spero apprezziate, e soprattutto comprendiate. Per quel che riguarda i titoli, beh, il penultimo capitolo è un omaggio anche al titolo della storia, quel “ The first time I really saw you”  chiaramente indicato per la Fremione. Per la Drinny e per quest’ultimo, questo “ I was feeling Epic” è concentrato per loro, per quello che sono, ed è anche un omaggio al finale di The vampire diaries che stanotte si è concluso dopo ben otto anni. E’ stato come un piccolo segno del destino. Direi che per questa storia è tutto, ci vedremo sull’altra long, e spero con nuovi racconti appena troverò la giusta ispirazione e nuove idee, magari anche su altri fandom. Ancora una volta, grazieeeeee infinte a tutti voi, per la pazienza dell’attesa, per non avermi abbandonata e per il viaggio fatto insieme a me, a Draco, a Ginny, a Hermione e Fred. Per l’ultima volta in questa storia, vi dico ciao. . . 
Sempre vostra,
Elly

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2405147