Segreto! di sunrise92 (/viewuser.php?uid=71866)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il vuoto, il buio... ed un sorriso ***
Capitolo 2: *** Libri cadenti! ***
Capitolo 3: *** La Biblioteca, il mio regno! ***
Capitolo 4: *** Confessioni ed inviti sotto una quercia ***
Capitolo 5: *** Diamo il via al Ballo!!! ***
Capitolo 6: *** Tante, forse troppe emozioni! ***
Capitolo 7: *** Riappacificazioni e Delusioni ***
Capitolo 8: *** Due rivelazioni con una prova! ***
Capitolo 9: *** Segreto! ***
Capitolo 10: *** Segreto... per sempre. ***
Capitolo 1 *** Il vuoto, il buio... ed un sorriso ***
Salve
a tutti:) Sto cercando di correggere questa
fanfiction (che è stata la prima che io ho scritto) quindi
avrei tanto bisogno
dei vostri consigli:) Grazie! Baci e Buona lettura!
Il
vuoto, il
buio ed ... un sorriso
Il
paesaggio
scorre veloce attraverso il mio finestrino. Il mio sguardo si perde
nell’orizzonte, ma quello che vedo non è il verde,
degli alberi né l’azzurro del
cielo, ma è il nero, quel nero che conosco fin troppo bene.
Intorno
a me ,
regnano il buio e il silenzio, ho freddo e cerco un riparo, cerco
qualcosa che
possa riscaldarmi, che possa illuminarmi, che possa tenermi
compagnia… ma
niente, solo buio!
Ormai
questa
visione, mi tormenta anche da sveglia. Tutto è iniziato la
notte della Coppa
del mondo di Quidditch. Sicuramente la mia mente è rimasta
impressionata da
quella giornata! Certo! Deve essere così, dopotutto so bene
che i sogni sono
solo frutto della nostra mente che lavora anche di notte, e se qualcosa
ci
sconvolge, la nostra mente continua a rimuginarci su anche mentre
dormiamo. Bhè
posso dire che l’arrivo dei mangiamorte, e
l’apparizione del marchio mi hanno
sconvolto e non poco!Si deve essere così! E allora
perché mi sento così…
così…
vuota. Accanto a me ci sono i miei amici, ma non riescono a colmare il
vuoto
che sento dentro di me, non del tutto.
Una
voce
scaccia via questi brutti pensieri, è la voce di uno dei mie
migliori amici,
Harry.
<
Hermione!
Herm! > mi chiama il ragazzo seduto di fronte a me <
Svegliati, siamo
quasi arrivati, ti conviene prepararti!>
Guardo
fuori
dal finestrino, ecco che finalmente posso scorgere in lontananza
Hogwarts, la
mia seconda casa.
<
Certo
grazie Harry! > rispondo, ancora con la testa fra le nuvole,
mentre raccolgo
un po’ di cose sparse nello scompartimento.
<
Herm tutto
bene? Sei così strana? > mi chiede Harry guardandomi
intensamente.
<
Si si
tutto bene! Sono ancora un po’ assonnata> rispondo,
stiracchiandomi un po’.
Harry è troppo attento e sveglio, riesce a leggermi dentro.
< sarà meglio
svegliare Ron! ROOOOOONNN>
strattono
il ragazzo rannicchiato su un sedile, evitando lo sguardo indagatore
del mio
perspicace amico.
Finalmente
il
treno si ferma, siamo arrivati a casa. Un altro anno sta per iniziare,
chissà
quale strana avventura ci attende!
<
Ragazzi siete
pronti ad iniziare un nuovo, magico anno?! > domando piena di
entusiasmo ai
mie amici.
<
Siiiiiii!
>
è
la risposta
entusiasta di Ron. Harry invece emette solo un suono, vagamente simile
ad un
< si certo! >.
Mi giro sbalordita verso il
mio amico, mi
accorgo che i suoi occhi sono impegnati a guardare altrove. Seguo il
suo
sguardo, e trovo l’oggetto delle attenzioni del bambino
sopravissuto, la bella
Cho Chang. Ora capisco. Tossisco rumorosamente.
<
Herm stai
bene? >
Ron
come al
solito non capisce. Harry si volta verso di me, lui si che ha capito,
infatti
diventa tutto rosso. Per tranquillizzarlo gli faccio
l’occhiolino, lui mi
risponde con un ampio sorriso.
Proprio
in quel
momento, passa
davanti a noi un
tassorosso. È Cedric Diggory. L’ho conosciuto alla
finale della coppa del mondo
di Quidditch. ci saluta con un sorriso, Harry e Ron ricambiano il
saluto con un
piccolo gesto della mano, io riesco solo ad arrossire e a girarmi
dall’altro
lato.
Ma
cosa mi
prende? Non mi sono mai comportata così, penserà
che sono una maleducata.
<
Herm
andiamo? >
Harry,
come al
solito mi risveglia dai mie pensieri.
Usciamo
dallo
scompartimento, e aspettiamo il nostro turno per scendere dal treno.
Harry e Ron
discutono su le qualità di un nuovo modello di scopa. Io non
presto attenzione
alle loro parole, la mie mente è impegnata a contemplare
l’immagine di quel
sorriso. Un sorriso capace di illuminare tutto intorno a se, un sorriso
luminoso come il sole, il suo
sorriso. Il sorriso di Cedric
Diggory.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Libri cadenti! ***
Capitolo2
Libri
cadenti!
I
giorni ad Hogwarts
passano veloci. Soprattutto quest’anno, con tutte
le novità che ha portato.
Silente
nel suo discorso di apertura
dell’anno scolastico ci ha annunciato che Hogwarts
ospiterà il famosissimo Torneo Tremaghi, così la
scuola si è riempita di nuovi studenti: i forti e robusti
ragazzi di Durmstrang e le belle e leggiadre signorine di Beauxbatons.
Purtroppo
le preoccupazioni per la vita di Harry, neanche quest’anno
mancano. Il mio migliore amico è stato scelto come quarto
campione Tremaghi,anche se non ha nè
l’età e nè le caratteristiche adatte
per partecipare.
Io,Hermione Granger, intanto non riesco a
non pensare al
mio sogno.
Da quando
l’anno è iniziato le mie visioni notturne sono cambiate. Intorno a me
c’è sempre buio, silenzio e gelo, ma ad un tratto
riesco a scorgere una luce, che nonostante la sua scarsa
intensità emana tanto calore.
Io corro
in direzione di questa luce, man mano che mi avvicino sento il mio
corpo riscaldarsi e provare sollievo; ma quando sono
abbastanza vicina da poterne vedere la fonte, questa mi abbaglia e mi
sveglio, il suo calore, però, invade il mio corpo per tutto
il resto della giornata.
Non riesco a
capire quale sia la
sorgente di questa luce,e perché mi faccia
sentire così bene. Probabilmente il fatto di trovarmi
ad Hogwarts, la mia seconda casa e la vicinanza dei miei
amici, aitano placare il senso di vuoto che ultimamente mi
opprime.
Immersa nelle mie
riflessioni non mi accorgo di un mattone che sporge dal pavimento,e
cado, buttando in aria i mie libri
< Ahi! Stai
più attenta!>
Sento
una voce alle mie spalle, un mio enorme libro ha colpito un ragazzo,
che, per sua sfortuna, stava camminando dietro di me. Mi
rialzo e porgo le mie scuse al ragazzo colpito. Il mio viso
è rosso, ed il mio sguardo rivolto
verso i piedi dello studente che mi sta di fronte. Quella
voce, così calda e rassicurante, mi spinge a dimenticare
l’imbarazzo e ad alzare lo sguardo. Ed
ecco quel sorriso,
così luminoso, così caldo. E quella strana e
familiare sensazione di benessere...
Il ragazzo che colpito è
Cedric Diggory, lo studente scelto come rappresentante di Hogwarts nel
torneo Tremaghi
< Tutto bene?
>
Mi
chiede, preoccupato
< ho
visto che hai preso una bella caduta >
< Si! Tutto bene, scusa ancora
>
Nonostante l’imbarazzo non
riesco ad abbassare lo sguardo.
< Non ti
preoccupare, ci vuole ben altro per ferire un campione Tremaghi >
Dice
fingendosi spavaldo, ma il suo sorriso si
tramuta in una smorfia
preoccupata.
< Tu piuttosto dovresti
stare attenta! Mai camminare con la testa tra le nuvole! Non mi hai sentita nemmeno quando mi
sono messo ad urlare il tuo nome. A cosa pensavi? >
< Niente di impotante... Pensavo ad un sogno che mi sta
tormentando >
Rispondo sinceramente. Non so
perché lo faccio, nemmeno Harry sa dell’incubo
< Ma
tu hai detto che mi hai
chiamato volevi qualcosa? >
Chiedo
curiosa ed… eccitata?!
<
No niente di
particolare. Volevo semplicemente salutarti... e parlarti. Alla coppa
del mondo di Quidditch non abbiamo avuto molto tempo per conoscerci.
Volevo rimediare. >
Risponde
sorridendo.
< Ah ok!
>
"Ma
che razza di risposta è ? Un ragazzo ti dice che vuole
conoscerti e parlare con te e tu cosa fai? Rispondi Ah ok? Da quand
è che ti mancano le parole " la mia mente mi rimprovera.
Ma cosa mi succede?
< Ti va di
raccontarmi questo tuo sogno mentre riportiamo i libri in biblioteca?
>
La mia
conversazione con me stessa è interrotta dalle parole del
tassorosso.
Raccontargli il mio sogno? Stranamente non mi sembra una cattiva idea.
Non mi importa se ancora non so niente di lui e lui non sa niente di
me, voglio parlargli di qualcosa di così personale, voglio
confidarmi con lui... voglio fidarmi di lui.
< Si, va
bene >
Rispondo e sento una strana
sensazione di pace espandersi dentro di me.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** La Biblioteca, il mio regno! ***
Capitolo 3
La Biblioteca, il mio regno!
La luce del sole filtra attraverso i vetri colorati della finestra,
formando sul pavimento incantevoli giochi di luce, che distraggono i
miei occhi dal libro che ho davanti. Anche oggi in biblioteca
c'è poca gente.
Certo, come
potrebbe essere il contrario! Con tutto ciò che sta
succedendo gli studenti di Hogwarts potrebbero concentrarsi sui libro?
No!
Eppure
è l’unico modo che io conosco per rilassarmi:
leggere e studiare. Ma oggi, anzi da un po’ di tempo, non
riesco a fare neanche questo, sono troppo distratta. Non so cosa mi
succede, non ho mai avuto problemi a concentrarmi nello studio...
Sarà la preoccupazione per Harry?
Sa
già che la prima prova consisterà nell'affrontare
un drago. Una cosa da niente, per il bambino sopravvissuto a
colui-che-non-deve-essere-nominato!
O
sarà il fastidio provocato dal litigio dei mie due migliori
amici? O.... sarà per il fatto che Victor Krum mi sta
fissando?
Non avrei mai immaginato che uno come lui potesse trovarsi in
biblioteca.
Da un
po’ di giorni lo trovo ovunque, sto iniziando a pensare che
mi segua.
" Ok, sei
diventata paranoica! Ora basta Hermione concentrati sulla relazione di
pozione!
"
la mia mente prontamente mi riporta con i piedi per terra.
Riprendo a leggere il grosso libro aperto sul mio banco. Sono costretta
a leggere un paragrafo dieci volte prima di riuscire a capire che cosa
stia dicendo.
Vabè
ho capito! Oggi non è proprio giorno per studiare!
Chiudo il grosso libro, ma non voglio andare via dalla biblioteca, per
me è un posto così familiare e rilassante.
Questo
è il mio regno! Qui riesco a studiare, a leggere, a
riflettere e, nello stesso tempo, a non pensare niente. E non pensare,
è ciò di cui ora ho bisogno.
Appoggio la
mia testa sul grosso e duro libro di pozioni, ormai chiuso, inizio a
fissare la finestra. La mia mente vola lontano da Hogwarts, immaginando
come sarebbe stata la mia vita se non fossi stata una
“strega”.
Il mio film
personale è interrotto da Victor Krum, che con il suo
vocione mi saluta.
<
Ciao! Io sono Victor Krum. Piacere. E' comodo quel libro? >
<
Piacere, io sono Hermione Granger. Non c’è bisogno
che ti presenti, qui ti conoscono tutti. Per quanto riguarda il libro,
no è davvero duro! >
dico
sorridendo a quella montagna di muscoli, molto carina.
< Bhe
questi sono gli svantaggi di essere una star >
dice con
fare spavaldo
<
Quando vuoi rimorchiare una bellissima ragazza, non puoi nemmeno
attaccare bottone presentandoti, perché conosce il tuo nome.
>
Scoppia a
ridere ed io lo seguo a ruota
< Ma
credo che per una celebrità come te, non ci sia nemmeno il
bisogno di attaccare bottone con una ragazza. Credo che siano le
ragazze a venire da te >
Le ragazze
di Hogwarts non fanno altro che parlare di lui e di dove possano
incotrarlo!
<
Si vero! Con le ragazze comuni è così!
Ma non con le bellissime ragazze, quelle se ne stanno rinchiuse in
biblioteca a leggere libri, molto duri >
Arrossisco
all’istante e tutto quello che riesco a fare e sorridere.
" Parla Hermione! parla! Non fare
la stupida! È solo un ragazzo.... molto, molto, molto
carino! "
il mio cervello mi
esorta a non rimanere lì ferma e muta come una statua.
< Ah
bhe, allora non devono esserci molte ragazze
“bellissime” in questa scuola. Guarda che mortorio!
Non capisco perché la gente non apprezzi la bellezza della
biblioteca e dei libri, e preferisce giocare a Quidditch piuttosto che
leggere >
Affermo guardandomi intorno.
< Si
hai ragione, le ragazze bellissime sono più uniche che rare.
In ogni modo questo discorso dovresti farlo a qualcun altro, visto che
io sono famoso proprio grazie al Quidditch. Sai volare è
un’emozione indescrivibile! >
Risponde
al mio rimprovero agli studenti di Hogwarts.
< si
volare... il vento tra i capelli... l’adrenalina che deriva
dall’altezza... il sentirsi libero....>
imito Ron
quando parla del quidditch.
< i miei amici non
fanno che ripetermelo. Ma le emozioni che può regalarti un
libro vanno ben oltre ciò. Attraverso un libro puoi vivere
queste e tante altre emozioni, puoi volare tra le nuvole, ma anche
nello spazio, puoi visitare posti che non hai mai visto, vivere
avventure incredibili, venir a conoscenza di tante cose di cui ignori
l'esistenza, puoi... > Il mio monoglogo du
com'è bello leggere è interrotto da una voce che
in lontananza chiama Victor. E' Igor Karkaroff, il preside di
Durmstrang. Così il
mio interlocutore è costretto ad andarsene.
È
proprio simpatico quel ragazzo. Non è antipatico come
sembra. Inizo a credere che lo rendono insopportabile. E poi....
è così carino!
Nella mia
mente, l’immagine di Victor lascia il posto a quella di
Cedric. Cedric? È da tanto che non lo vedo, mi manca. Ormai
è uno dei miei migliori amici.
Ad
avvicinarci è stata quella chiacchierata sul mio sogno. Le
sue idee su ciò che mi tormentava erano identiche alla mia.
Ricordo benissimo le sue parole:
< E' la
tua mente che sta esprime un tuo bisogno. A casa, lontano dai tuoi
amici, ti devi esser sentita sola, e così il tuo cervello ha
tradotto questo tuo sentimento in incubo. Ora che sei qui ad Hogwarts
ti senti a casa, e quello strano senso di solitudine è
sparito.
Comunque non devi mai dimenticare che i tuoi amici ti vogliono bene.
Sai vi ho osservato attentamente, siete un bellissimo gruppo,
è evidente che la vostra amicizia è
sincera. Perciò ricorda non sei sola!
E... se vuoi sentirti meno sola vieni da me, sarò contento
di farti compagnia. >
Quel giorno
parlammo per due ore intere, fu davvero divertente, era come se ci
conoscessimo da anni. Ora non posso fare a meno della sua presenza, dei
suoi consigli, della sua amicizia.
Quasi quasi vado a cercarlo.
Per oggi
basta biblioteca!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Confessioni ed inviti sotto una quercia ***
Capitolo 4
Confessioni ed inviti sotto una quercia.
Non riesco ancora a capire come Harry abbia fatto a superare la prima
prova. Si certo lui è il bambino sopravvissuto, ma
affrontare un drago non è una cosa da niente.
Insomma è un drago! Un drago vero, ed era davvero
spaventoso! Harry è davvero fortunato nella sua sfortuna,
si, davvero fortunato.
Naturalmente gli altri tre partecipanti hanno superato la prova
brillantemente. Questo significa che anche K rum e Cedric ce
l’hanno fatta.
Sono davvero felice, anche se molto preoccupata per la vita del mio
migliore amico che, naturalmente, come ogni anno è in
pericolo! Ormai ci sto prendendo l'abitudine. Sono molto preoccupata,
anzi spaventata per la prova difficilissima che tutti gli studenti
presenti ad Hogwarts dovranno affrontare: il ballo del Ceppo! Non
dovrebbe essere un così gran problema, insomma è
solo un ballo… ma… lo è per me! Una
ragazza di quattordici anni, con dei capelli orribili, che passa tutta
la sua giornata sui libri. Nessuno mi inviterà.
Non ci andrò, e passerò tutta la serata a
studiare in camera, sarà una giornata come un'altra.
Oh ecco Cedric. È puntuale come sempre. Dovevamo incontrarci
qui, sotto questa quercia in giardino, alle 5, e lui alle 4: 50
è qui! Chissà con chi andrà lui al
grande evento.
< Ehi ciao Ced! Puntuale come sempre, eh? >
< Ciao Herm. Certo, io sono una persona seria! Cosa ti
aspettavi da un campione tremaghi appartenente alla nobile casa di
Tassorosso? Anche tu arrivi sempre in anticipo. >
< Certo! Sai anche i Grifondoro sono persone serie.
>
Dico ridendo.
< Certo, certo! Sei serissima. Ah ah>
Ride. Che bella risata. Si distende sotto la grande quercia,
incrociando le mani dietro la testa.
Con il capo mi fa segno di accomodarmi accanto a lui. Non me lo faccio
ripetere due volte, e mi siedo vicino al gran campione Tremaghi.
< Cara amichetta mia, che si dice in quella pazza casa
che è Grifondoro? >
< Bah niente di che, sempre le solite cose: Romilda
Vane si è fidanzata, di nuovo, Calì Patil ci
prova con tutti e Seamous fa esplodere le cose. Normale routine.
>
Mi fermo a guardarlo sorridere ed aggiungo.
< Sai, tutta la casa è emozionata per il ballo del
Ceppo. >
“e tra questi ci sono anche io!”
penso tra me e me, incupendomi un po’.
Cedric mi guarda negli occhi e risponde:
< Si pure i tassorosso fremono all’idea di
andare al ballo. Sinceramente a me non importa più di tanto,
ma ci andrò. Deve essere una cosa abbastanza divertente. Ora
tutti sono a caccia di un partner da portare. Io…>
Si interrompe ed alza lo sguardo al cielo, sembra pensieroso. Muoio
dalla curiosità di sapere a cosa sta pensando, ma non oso
chiedere. Sono sicura che se vorrà parlare con me lo
farà.
< Herm tu sei mia amica, vero? >
Mi chiede, io annuisco.
< Bene allora posso chiederti un consiglio
>
Non l'ho mai visto così imbarazzato.
Com’è dolce!
< Certo Cedric dimmi pure>
< Sai io… io… vorrei invitare
una ragazza, ma non so se accetterà. Ho…
ho… uffa non riesco a dirlo… ho paura di un suo
rifiuto >
“sembra così vulnerabile, eppure
l’ho visto combattere contro quel drago. Era fantastico.
Sembrava non sapesse cosa fosse la paura!, e invece ora ha paura. Ha
paura del rifiuto di una semplice ragazza. Inizio a pensare che i
ragazzi ci vedano come mostri"
< Un rifiuto? Cedric tu sei un campione tremaghi, non
puoi aver paura di un rifiuto! E poi pensaci bene, perché
una ragazza dovrebbe rifiutare un tuo invito al ballo? >
Dico guardandolo negli occhi.
< Sei un bel ragazzo, simpatico, intelligente,
coraggioso, forte, leale… sei un buon amico. Insomma sei un
ragazzo perfetto. Non preoccuparti. E poi se rifiuta, significa che non
capisce niente.>
Appena finisco di parlare, Cedric mi abbraccia dicendo:
< Ma come ho fatto tutto questo tempo senza
un’amica come te? Come? >
Ricambio il suo abbraccio.
Scoppio a ridere. Mi sento così leggera quando sono in sua
compagnia, è come se tutte le mie ansie, le mie
preoccupazioni svanissero, come se venissero annientate dal suo
sorriso.
< Ma dimmi chi è questa misteriosa ragazza?
>
Sono troppo curiosa! Voglio saperlo. DEVO saperlo!
< Beh, Herm, te lo dico solo perché so di
potermi fidare di te. La ragazza è …
è… Cho Chang >
< Cho? Cho? Chang? Si è una bella
ragazza… si… si>
" Cho?! Anche a lui piace Cho? ma che avrà quella
ragazza? Certo Harry ancora non me lo ha detto esplicitamente, ma si
vede da lontano che gli piace da impazzire. "
< Che c'è? Avete litigato? Ti sta
antipatica? Quando ho pronunciato il suo nome hai cambiato
colore.>
Cedric ha notato la mia reazione. Ed ora che gli dico?
< Nono. Non la conosco ma mi sembra una ragazza molto
simpatica>
Dico sorridendo, cercando di sembrare il più normale
possibile. Non sono una brava attrice, ma riesco a convincere Cedric,
che va tutto bene.
< Si è molto simpatica! E tu invece, bella
grifoncina, con chi vai al ballo?>
Ed io? Con chi vado? Questa forse è la domanda che mi sono
posta più volte, nella’arco di tre giorni.
< Io? Io non credo di andare. Sai i balli non fanno
per me. Credo che resterò nel dormitorio a leggere qualche
buon libro e poi... >
non riesco a guardarlo negli occhi. Sono troppo imbarazzata. Chi
inviterebbe al ballo una secchiona come me?
< ...acora non mi ha invitato nessuno.>
E questo mi ferisce. Cerco di sembrare forte, impegnata, diversa dalle
altre che pensano solo ai ragazzi, ma in realtà... sono
anche io un'adolescente. Che sciocca che sono! Cerco di nascondere il
mio turbamento, ma non credo di riuscirci bene, infatti Cedric
improvvisamente mi stringe forte a lui, molto forte, quasi da farmi
male.
< Come siamo stupidi noi ragazzi!
Possiamo anche essere capaci di affrontare mille draghi insieme, ma
siamo terrorizzati all'idea di dichiarare i nostri sentimenti ragazza
che ci piace e di chiederle di uscire. Non puoi immaginare quanti
tassorosso vorrebbero venire con te al ballo. E non solo tassorosso.
Anche qualche affascinante studente di Durmstang. >
Cedric è un grande amico.
< Ti voglio bene.
>
E' tutto quello che riesco dire.
< Per esempio ecco qui un tuo pretendente che si
avvicina. Credo che voglia invitarti >
Di chi sta parlando? Seguo lo sguardo di Cedric e vedo Victor Krum che
si avvicina verso di noi con sguardo puntato a terra.
"Victor, un mio pretendente?! No, non può essere!
..però non mi dispiacerebbe!
"
Mi asciugo le lacrime ed in fretta sistemo quella massa informe di
capelli, se così si possono chiamare.
< Ciao Diggory. Ciao Hermione >
Victor ci saluta gentilmente. Ci alziamo contemporaneamente.
<
Krum >
< Ciao
Victor>
Sembra essere imbarazzato. Gioca nervosamente con un filo che pende
dalla manica del suo maglioncino, che per inciso gli sta d'incanto.
< Vi
disturdo? Devo chiedere una cosa ad Hermione>
Chiede al suo collega tremaghi, tenendo lo
sguardo abbassato al pavimento. Così grande,grosso ed
imbarazzato fa davvero tenerezza.
< No Krum, fai pure- Io devo andare, devo fare delle
cose urgenti >
Si
avvicina mi saluta con due baci sulla guancia e mi dice a bassa voce.
< Che ti dicevo? Ora anche io devo andare a
procurarmi una compagna per il ballo >
E così dicendo si alza e se ne va.
< Herm hai un secondo? Devo parlarti. Non preoccuparti
ci metterò un minuto perché anche io ho fretta,
devo allenarmi. >
Mi chiede, il gigante buono, mantenendo lo sguardo rivolto a terra.
< Certo Vick! Tutto il tempo che vuoi. Sai che mi fa
piacere parlare con te.>
Rispondo, sinceramente. Stavo bene in sua compagnia.
< Grazie Herm, anche a me fa piacere parlare con te!
Ma come ho detto ho poco tempo. Sono venuto perché non ce la
facevo più, devo chiederti una cosa. Prima che sia troppo
tardi>
Si interrompe. Smette di giocare con il filo e guardandomi negli occhi,
prosegue.
< Volevo chiederti: ti… ti… ti
va di venire al ballo con… con… me?>
dice tutto d'un fiato.
Sono sorpresa. Cedric aveva ragione!
Victor Krum mi ha invitato al ballo.
"Victor Krum mi ha invitato al ballo! Victor Krum mi ha
invitto al ballo! Victor Krum mi ha invitato al ballo? Victor Krum, il giocatore di
Quidditch di fama internazionale, il campione Tremaghi, ha invitato me,
Hermione Granger, la so-tutto-io, la secchiona, al ballo del Ceppo! "
Sono senza parole e per pochi secondi resto in silenzio. Victor
purtroppo interpreta in modo errato questa mia reazione. Abbassa lo
sguardo dicendo mestamente:
< Sono arrivato tardi vero? O forse semplicemente non
vuoi venire con me? Lo capisco non ti preoccupare.>
Queste parole mi riportano alla realtà.
< No Vic! Non sei arrivato tardi, ed io sarei
felicissima di venire al ballo con te. Perciò la mia
risposta è si! >
Dico prendendogli la mano.
< Grazie Herm! Che bello. Grazie.>
< Scusa ma ora devo andare. >
Mi bacia sulla guancia e se ne va. Io mi risiedo, appoggio la schiena
al tronco dell’albero e comincio a fissare il cielo felice.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Diamo il via al Ballo!!! ***
Capitolo 5
Diamo il via al ballo!
Le giornate passano, ed il gran giorno è vicino. Domani
Hogwarts ospiterà il tanto atteso Ballo del Ceppo.
Quell’ansia che avevo qualche giorno fa mi è
passata. Ora anche io ho un cavaliere.
E che cavaliere! Victor Krum, il campione tremaghi di Durmstang. Chi ci
avrebbe mai creduto? Io no, e ancora non riesco a capire come sia
possibile. Non riesco a capacitarmene, e infatti non ne ho parlato con
nessuno, a parte che con Cedric, nemmeno con Ron ed Harry, ho
paura che dicendolo ad alta voce possa svanire.
Anche Cedric è riuscito ad invitare la ragazza da lui
desiderata. Quando me lo ha detto sono rimasta stupita. Come amica
avrei dovuto essere felice per lui, ma non lo ero.
Come potevo esserlo? Cho era anche la ragazza che piaceva ad Harry. Il
mio migliore amico. Quando lo ha saputo ci è rimasto davvero
male, anche se ostentava indifferenza si vedeva da lontano che stava
soffrendo. Persino Ron se ne è accorto
Ed ora entrambi i miei amici non hanno trovato una ragazza da invitare.
Mi dispiace! Ma il problema maggiore è di Harry. Ron
può anche non venire al ballo, cosa che certo mi farebbe
stare male, ma Harry è un campione tremaghi e
dovrà aprire le danza.
Speriamo che si muova a trovare un'accompagnatrice. Devo aiutarlo! Si,
oggi dopo la lezione di Piton gli darò una mano. Ora devo
muovermi a finire la relazione sulla pozione polisucco.
< Allora vediamo, mi pare di aver messo
tutto… >
penso tra me e me quando
< Hermiiii, Hermiii >
Ron inizia a chiamarmi a bassa voce, per avitare che Piton ci senta.
< Ron che c’è? Ti avevo
già detto di studiare, perché questa volta non ti
avrei aiutato! >
Rispondo acida. Odio quando qualcuno mi interrompe mentre rileggo i
miei compiti, e Ron lo sa bene.
< Herm lo so, me lo hai detto un migliaio
di volte, ma questa volta non voglio nessun aiuto >
Ed ora che vuole? Guardo Harry per una delucidazione, ma questi alza
gli occhi al cielo e scuote la testa. Aspetto che Piton si allontana e
rispondo
< Su dimmi. >
< Herm vuoi venire al ballo con uno di noi? Se per un
ragazzo è brutto andarci da solo figuriamoci per una
ragazza. >
Mi dice sicuro della sua affermazione. E questo sarebbe un invito? Io
lo uccido. Menomale che c’è Piton che mi vendica
schiaffeggiando i miei due ex-migliori amici.
< Mi dispiace per te Ron! Ma io ho già un
compagno >
Rispondo adirata, chiudendo il quaderno su cui stavo scrivendo e
consegnandolo a Piton. Esco velocemente dalla classe.
Ma come si permette Ron? Cosa crede che non mi inviti nessuno? Non solo
ho un compagno, che è un campione Tremaghi, ma ho anche
dovuto rifiutare varie richieste. Non sono così male come
pensa lui! Lo odio.
Mi dirigo velocemente verso il dormitorio femminile dei grifondoro. Non
ho voglia di vedere nessuno. Voglio solo stare da sola, rilassarmi e
leggere un bel libro. Tanto per oggi le lezioni sono terminate
Sono troppo nervosa! Ron a volte riesce ad essere davvero irritante!
< UFFA! >
Butto a terra il libro che avevo tra le mani, non riesco a leggere, ho
voglia di prendere a pugni Ron.
Mi sento umiliata. Non ho mai pensato di essere bella, ma...
fa male! Fa male sentirselo dire, soprattuttp da un tuo amico.
Mi sdraio sul mio letto e cerco di svuotare la mia mente, finendo
così per addormentarmi.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
< Hermione! Hermione! Svegliati è da ieri
pomeriggio che dormi! Dai è ora di muoversi. >
Sento qualcuno che mi chiama e che mi strattona. Apro gli occhi, mentre
riprendo lentamente controllo di ogni parte del mio corpo.
< Ginny, che ore sono? >
< Herm! Finalmente sono le 11 di mattina! Hai dormito
per un bel po’. >
< Cosa?! Ho dormito più di 12 ore?!
>
Non posso crederci non avevo mai dormito così tanto.
< Tieni prendi questo cornetto. Sarai affamata, non
hai fatto colazione, ieri non hai nemmeno cenato. Ed oggi salterai
anche il pranzo. >
La mia migliore amica mi porge un cornetto alla crema. Il mio
preferito. Adoro Ginny, è un’amica davvero
fantastica. È così premurosa, gentile, e senza di
lei non so come farei a sopportare suo fratello ed il suo amichetto.
Che rabbia! Il solo pensare a loro mi innervosisce. Mordo il cornetto
con rabbia.
< Grazie Ginny sei così gentile. >
< Prego, ma il cornetto te lo mandano Ron ed Harry.
Sai vogliono scusarsi... >
Non riesco ad essere adirata con loro per molto tempo. Voglio loro
troppo bene. Noi tre litighiamo, litighiamo ma alla fine facciamo
sempre pace.
< Herm ora basta pensare! su preparai. Dobbiamo andare
a fare shopping e poi prepararci per il ballo >
E adoro anche Ginny.
< Si Signore!>
Le rispondo portandomi la mano destra alla fronte, per fare il tipico
salto militare.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Dopo tre lunghe ore di preparativi, passate ad addomesticare i miei
capelli e a nascondere le imperfezioni del mio viso; eccomi qui a fare
la mia entrata nella sala comune, addobbata perfettamente per
l’occasione.
Scendo le scale, cercando di non inciampare. I tacchi non fanno per me!
Tutti gli sguardi dei presenti sono puntati su di me, mi sento davvero
in soggezione. Forse ho qualche cosa che non va, forse il mascara si
è sciolto ed è colato sul mio viso.
Ma non mi importa, voglio solo godermi la serata! Voglio ballare,
ballare , ballare, ballare e ancora ballare. Stasera voglio
semplicemente divertirmi e non pensare a niente.
Ecco il mio cavaliere che mi aspetta alla fine delle scale. Mi guarda e
sorride. È un sorriso dolce, luminoso.
Ma non come quello di Cedric.
Ma cosa dico? Basta! Hermione pensa a non cadere.
Mi avvicino a Victor che si inchina davanti a me e mi offre la mano.
Accetto il suo invito ed insieme passiamo davanti ad Harry che ci
guarda stupito. Ci dirigiamo verso l’ingresso verso il centro
della sala dove apriremo le danze con gli altri
“Campioni”. Vedo Harry dietro di noi che
è preoccupatissimo e continua a guardarsi intorno
nervosamente.
Povero. I nostri sguardi si incrociano, e cerca di comunicarmi qualcosa
del tipo: “Salvami!”. Con un sorriso cerco di
consolarlo. Harry non ha mai voluto essere al centro
dell’attenzione, ma questa sua condizione di bambino
sopravvissuto non lo aiuta, poi quest’anno con tutto quello
che sta succedendo… mi dispiace tanto! Harry ha sofferto,
soffre e soffrirà ancora tanto...
E mentre sono assorta nelle mie elucubrazioni, Cedric passa di fronte a
me con Cho. È bellissimo! Quello smoking nero, leggermente
attillato, gli sta alla perfezione. E la camicia bianca da luce al suo
viso e quella cravatta gli conferisce un’aria più
seria. Ma la cosa che più mi lascia senza fiato è
il suo sorriso. Quel sorriso capace di addolcire anche il cuore di
Voldemort in persona.
Il mio corpo viene invaso da una strana sensazione di calore.
È una sensazione piacevole e… familiare? Mi
ricorda tanto qualcosa ma non so cosa.
< Herm ci tocca iniziare >
La voce potente di Vic mi riporta alla realtà mentre la sua
mano si posa dolcemente sul mio fianco. Devo scacciare simili
pensieri.
< Si Victor diamo il via a questo ballo >
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Tante, forse troppe emozioni! ***
Capitolo 6
Tante, forse troppe emozioni!
(Il Ballo)
La musica parte, le quattro coppie formate dai campioni tremaghi con i
relative partner, cominciano a danzare sulle lente note di un valzer.
Non riesco a concentrarmi su i passi che devo fare. La mia mente
è lontana, immersa in quella sensazione di calore che poco
prima ha pervaso il mio corpo
Una sensazione molto bella, calda, avvolgente e familiare. Si troppo
familiare, ma non riesco a ricordare quando l’ho
già provata. È come se la mia mente si rifiutasse
di ricordare. Come se volesse nascondere una verità
dolorosa.
< Finalmente è finito >
Un vocione mi riporta alla realtà. Il valzer era terminato
ed io mi ero fermata automaticamente, come se il mio corpo fosse
controllato da un altro cervello, non occupato a pensare.
La pista da ballo è ora piena, durante le mie riflessioni
non mi sono resa conto che a poco a poco tutti gli studenti delle tre
scuole e i professori si erano uniti alle danze.
Devo smetterla di perdermi in stupidi pensieri. Così
perderò tutto il ballo.
< Balli benissimo! >
Mi dice Victor. Non so se sinceramente o ironicamente. Non mi pare di
avergli calpestato i piedi. O forse si? Bho non ricordo.
< Grazie Vic. Anche tu sei un bravo ballerino.
>
Rispondo, nascondendo il mio imbarazzo dietro un sorriso.
Sarà la risposta giusta? Speriamo!
< No! Oggi sono stato bravo perché accanto
a me avevo una ragazza speciale come te >
Non so che dire. La mia unica reazione è arrossire. Chi
avrebbe mai immaginato che dietro la montagna di muscoli di Durmstang
si nascondesse un ragazzo così romantico. Victor
è davvero un ragazzo speciale, DEVO dedicargli
più attenzione. Se lo merita e poi sono sicura che
così facendo mi divertirò da impazzire
Intanto la musica cambia. Dal dolce Valzer si passa alla scatenata
musica disco. La pista diventa più buia, la sua unica
illuminaione è costituita da una palla da discoteca che
emana luce colorata ed intermittente. Ed ecco che il vero ballo del
Ceppo ha inizio.
Sulla pista io e Victor, così come tutti i presenti, ci
scateniamo. Balliamo, anzi è meglio dire che ci dimeniamo a
tempo di musica. Questa serata con Victor è stata stupenda.
Non ho smesso un attimo di ridere e di divertirmi.
Sono due ore continue che ballo, i miei poveri piedi mi supplicano di
fare una pausa. Così prendo Vic per mano e lo trascino a
bordo pista, e da lì assisto ad uno spettacolo pietoso:
Seduti su una panca ci sono i miei più cari amici, Ron ed
Harry, con dei musi lunghissimi.
Victor propone di prenderci qualcosa da bere.
< Si hai ragione ci vuole proprio qualcosa per
dissetarci. >
Così mentre lui va a prendere due bicchieri di burrobirra io
decido di andare dai due grifondoro annoiati
< Non lo trovate un ballo stupendo! >
Dico sedendomi, mentre i miei piedi esultano dalla gioia.
< Si bellissimo! >
commenta Ron acidamente. Sono stati tutto il tempo seduti, ed
io non ho rivolto loro nemmeno una parola. Sono un’amica
orribile! Però posso sempre rimediare, posso far finire
questa serata con un sorriso.
< Che ne dite di prendere qualcosa da bere con me e
Vic? >
Propongo amichevolmente, ma Ron reagisce come se gli avessi tirato un
pugno in faccia.
< Io non fraternizzo con il nemico>
Nemico?! Ok è ufficiale: Ron è
pazzo! Devo rimanere calma non deve andare su tutte le furie.
Devo calmarmi. Faccio un lungo sospiro e rispondo cercando di rendere
il mio tono più pacato, cosa che mi riesce molto difficile
< Nemico? Ma che dici?!Guarda che non ci sono nemici.
Il torneo Tremaghi ha come scopo aiutare i maghi a cooperare tra loro,
a fare amicizia. >
< Quello ha qualcosa di più
dell’amicizia in mente. Credi a me! >
Mi risponde con quell’atteggiamento da grande uomo vissuto
che odio tanto. Ed allora i buoni propositi di qualche secondo fa vanno
a farsi friggere.
< Caro Ron sappi che IO so badare a me stessa! E poi
non capisco dove vuoi arrivare con questo discorso! >
Ron è capace di mandarmi su tutte le furie!
< Io… io…
vogl…>
< LO SO IO DOVE VUOI ARRIVARE! LA PROSSIMA VOLTA SE
VUOI CHE UNA RAGAZZA VENGA CON TE AD UN BALLO INVITALA! >
Interrompo Ron, sono furiosa e ho tanta voglia di tirare uno schiaffo
al mio amico dai capelli rossi, ma ho ancora un briciolo di
lucidità così mi alzo e me ne vado.
La mia bellissima serata non è più
così bellissima, ma non voglio permettere a Ron di rovinare
completamente il ballo. Così raggiungo Victor, sorridendo
sforzatamente, cercando di salvare il salvabile.
Mi dice fissandomi negli occhi
< Herm hai qualcosa che non va? >
< E… no sto bene! Perché?
>
Non sono mai stata brava a mentire, ma oggi non voglio che qualcuno
rovini il mio ballo. Cerco di sorridere in modo più
convincente di prima.
< Bene allora! Perché ti devo dire una cosa
molto importante >
Mi dice prendendomi per mano e, con lo sguardo basso, mi porta in un
luogo più appartato.
Quando si ferma, si mette di spalle e continua a guardare a terra. Lo
sento sospirare più volte, come se si stesse preparando ad
una grande prova. Non capisco cosa gli succeda e non so che fare,
così aspetto dietro le sue spalle che mi dica qualcosa
Ad un tratto si volta, mi guarda negli occhi intensamente e dice tutto
di un fiato
< Hermione tu mi piaci >
Ed ora che dico? Victor certo è un bel ragazzo, simpatico,
intelligente, forte. Ma non mi piace non in quel senso. Resto a bocca
aperta. Che si dice ad un ragazzo che ti rivela i suoi sentimenti?
Grazie?
< Victor tu sei un ragazzo perfetto, bello,
intelligente… >
Cerco di rispondere, ma il mio accompagnatore fraintende le mie parole
e mi bacia. È un bacio dolce, leggero, fatto solo da labbra
che si sfiorano, ma è un bacio importante: è il
mio primo bacio. Quando Victor cerca di trasformare quell'innocuo
bacetto in un vero bacio, qualcosa mi blocca. Un’immagine, un
volto, un sorriso, una strana sensazione.
Tutto ciò mi spinge ad interrompere il contatto delle nostre
labbra. Mi allontano da Victor, confusa e disorientata dai miei stessi
sentimenti.
< Victor senti hai frainteso. >
< Scusa non dovevo >
Mi interrompe, ma io con un mano lo azzittisco. Già
è abbastanza difficile, poi con interruzione diventa
impossibile.
< Vic per favore lasciami finire. Stavo dicendo tu sei
un ragazzo bello, intelligente, coraggioso, forte, dolce, insomma sei
un ragazzo perfetto. Ma non sei il MIO ragazzo perfetto. Io ti voglio
bene, ma solo come amico, non riesco a vederti come il mio ragazzo o
qualcosa di simile. Capisci? >
È stato difficile, ma dovevo mettere in chiaro i miei
sentimenti, non volevo illudere Vic. Ora certo non mi vorrà
più parlare, ma non fa niente, è giusto
così. Mi volto e tento di allontanarmi, ma qualcosa di forte
mi trattiene.
< Non ti preoccupare. Capisco cosa vuoi dire. Se tu mi
vedi come un amico, e se vuoi essere ancora mia amica , per me va bene.
Le delusioni amorose a quest’età sono
più che normali >
Mi dice, sorridendo, a si vede da lontano che soffre. È
davvero un ragazzo perfetto! Io non so cosa rispondere tutto quello che
riesco a fare e abbraccialo calorosamente e sussurrargli un
piccolissimo ma sentito:
< Grazie Vic! Ti voglio bene >
Con queste semplici parole mi allontano da un mio nuovo, vero amico.
Mentre cammino sorridendo ripensando alle tante, forse troppe, emozioni
di questa serata incrocio lo sguardo di Cedric, che da lontano ha
assistito alla scena.
< Ciao Cedric! Sai ti devo raccontare tante cose
>
Mi risponde adirato, con una scintilla che non avevo mai vista nel suo
sguardo
< Non credo ce ne sia bisogno, ho visto tutto da qui.
Certo non ho sentito niente, ma non credo ci sia il bisogno del sonoro
per capire cosa è successo >
Mi lascia di stucco. Non capisco. Ho fatto qualcosa che può
averlo infastidito? Ripenso e ripenso, ma non trovo nessun motivo di
questo suo comportamento. Cedric mi guarda disprezzandomi, si gira ed
inizia ad allontanarsi.
Io lo trattengo per il braccio, devo sapere cosa
c’è che non va!
< Ced ma è successo qualcosa? Ho fatto
qualcosa di sbagliato >
Chiedo preoccupata.
< E' successo qualcosa? Ho fatto qualcosa di
sbagliato? >
Mi fa il verso
< Certo che hai fatto qualcosa di sbagliato. Ti ho
visto baciare Victor, sai! Secondo te baciare il nemico ti sembra
qualcosa di giusto da fare? >
Il nemico? È di questo che si tratta? Ma che è
successo oggi? Si sono messi d’accordo? Tutti con questa
storia del nemico!
Ora basta! Sono stufa del “nemico”! Inizo a
gridare, la rabbia mi ha dato alla testa
< BASTA CON QUESTA STORIA DEL NEMICO! VICTOR NON
è IL NEMICO E SE LA PENSI COSì SIGNIFICA CHE NON
HAI CAPITO NIENTE DEL TORNEO TREMAGHI. E SE POI BACIO QUALCUNO, ANCHE
SE FOSSE UN DISSENNATORE, SONO FATTI MIE! CEDRIC TI CREDEVO PIU'
INTELLIGENTE! MI HAI DELUSO >
I suoi occhi sono diventati una fiamma di fuoco. Il suo tono
non è alto come il mio, ma le sue parole fanno
più male.
< No Hermione, sei stata tu a deludermi! >
Detto questo si gira e se ne va. Questa volta non lo fermo. Non ho la
forza. Mi sento male, sento uno squarcio al centro del petto, proprio
dove è collocato il cuore. Questo squarcio brucia, fa male,
fa troppo male. È come se qualcuno mi avesse preso il cuore
e dopo averlo pugnalato lo avesse ricollocato al suo posto.
Mi siedo sulla scala di ingresso alla sala grande e piango. Le lacrime
scendono abbondanti come se dovessero spegnere l’incendio di
dolore che brucia dentro me, ma non ci riescono.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Riappacificazioni e Delusioni ***
Capitolo 7
Riappacificazioni e Delusioni
Intorno a me regna, come al solito, il buio, il silenzio e il gelo, e
come al solito mi sento vuota, sola e spaventata.
È il tipico scenario del sogno, che ormai accompagna ogni
notte di questo mio anno ad Hogwarts, ormai ci ho fatto
l’abitudine, ma questa volta è più
realistico.
Il buio è più intenso e il freddo è
così penetrante che riesco a fatica a correre
verso… verso… non c’è
nessuna luce verso cui correre! Nessun calore che possa riscaldare il
mio corpo freddo e tremolante. Non c’è niente
intorno a me. Sono sola, completamente sola.
Mi accascio a terra e piango. Improvvisamente sento un forte dolore
squarciarmi il petto. Sento qualcosa di freddo stringermi il cuore e
comprimerlo sempre di più.
So che tutto ciò è un sogno, ma non riesco a
svegliarmi. È come se qual sogno mi avesse rapito e non
volesse più lasciarmi andare. Inizio a gridare, ma la mia
voce risuona nel vuoto che mi circonda.
All’improvviso sento una forza sconosciuta riportarmi alla
realtà. Finalmente riesco a riaprire gli occhi.
Davanti a me trovo il volto preoccupato di Ginny, che nella mano destra
stringe un bicchiere di acqua ormai vuoto.
La mia dolce compagna si stanza, ha infatti provato a svegliarmi in
tutti i modi, ma senza successo. Solo quando mi ha lanciato dell'acqua
sul viso finalemente sono riuscita a scappare dal mio incubo.
Abbraccio velocemente la mia migliore amica e scoppio a piangere senza
dire nulla, Ginny mi stringe, trasmettendomi attraverso il suo silenzio
tutto l'affetto che prova verso di me.
La giornata prosegue peggio di come è iniziata. A colazione
Ron non mi degna nemmeno di uno sguardo, mentre Cedric mi lancia
sguardi carico di odio.
Dopo le lezioni cerco di avvicinarmi ai due ragazzi, ma tutti i miei
tentativi sono vani: mi evitano o mi ignorano. Però entrambi
sono così gentili da permettermi di leggere nei loro volti
il disgusto che provano nei miei confronti.
Dopo i vari ed inutili tentativi di riappacificarmi con i miei migliori
amici, il mio umore, già a terra, inizia a sotterrarsi vivo.
Mi dirigo in giardino e mi siedo su una panchina di fronte il lago.
Poggio i piedi sulla panchina e abbasso la testa in modo da rintani nel
mio guscio. Ripenso alla bruttissima serata di ieri, ripenso al mio
primo bacio. Ripenso alle liti che hanno rovinato tutto.
Ripenso al volto di Cedric, furioso, ed una lacrima scende veloce,
arrivando a bagnare la mia divisa. Ciò che mi fa
più male è che queste liti mi appaiono prive di
senso e di un vero motivo.
Non riesco proprio a capire perché tutto questo astio nei
miei confronti. Cosa ho fatto di male? Prima che questa lacrima possa
essere accompagnata da altre, una voce mi costringe ad alzare il viso.
< Hermione?>
Alzo la testa, e vedo Harry ritto davanti a me. Nel suo sguardo leggo
tanta preoccupazione e affetto.
< Hei! >
rispondo, alzandomi in piedi e sistemandomi di fronte al famoso
grifondoro.
< Herm io non sono d’accordo con quello che
pensa Ron. E ieri se solo avessi potuto gli avrei impedito di sparare
cavolate. Comunque tu sai come è fatto Ron! Fra poco si
renderà conto di aver combinato una stupidaggine e
verrà a chiederti scusa. Non ti preoccupare e ricordati che
io ti voglio davvero bene! >
Istintivamente abbraccio Harry e senza dire una parola gli dimostro che
anche io gli voglio un mondo di bene. Sono sicura che senza Harry e la
sua amicizia non potrei vivere. Il bel grifondoro ricambia il mio
abbraccio, stringendomi forte.
< Herm io ti conosco e so che se il tuo umore
è così a terra non è SOLO colpa di
Ron. Ieri è successo qualcosa di cui non sono informato?
>
Mi chiede mantenendomi stretta tra le sue braccia. Harry riesce sempre
a capirmi, a volte anche troppo bene. Mi allontano dalla sua stretta e
mi risiedo sulla panchina. Aspetto che imiti il mio gesto ed inizio a
raccontare, per filo e per segno, l’emozionante serata del
Ballo…
< Ah! capisco. >
È l’unica risposta che il bambino-sopravvissuto,
mi rivolge dopo un ora di racconto.
< Se tu capisci illumina anche me. Perché
tutti sembrano avere un buon motivo per odiarmi? >
< Herm, io non posso dirti niente, devi capire da sola
quello che è successo. E non so come fai ancora a non
arrivarci, è così evidente! Ma ti posso dire con
certezza che nessuno ti odia, anzi… >
Non termina la frase e credo che non è nelle sue intenzioni
farlo. Così decido di cambiare discorso.
< Harry come va con l’indizio della seconda
prova? >
Il sorriso che il ragazzo accanto a me, aveva mantenuto per tutta la
conversazione sparisce, al suo posto rimane solo una triste espressione
di rassegnazione.
< Ancora non sei riuscito a decifrarlo? Harry la prova
è fra due giorni. Devi farcela >
Harry non fa in tempo ad aprire bocca che una voce, che potrei
riconoscere tra mille, lo chiama.
< Potter >
Il mio amico si gira, e lo stesso faccio io. Davanti a noi
c’è Cedric Diggory, che non mi degna nemmeno di
uno sguardo.
< Diggory >
Risponde il grifondoro al tassorosso.
< Hai risolto l’indizio della prova?
>
< Ci sto lavorando. >
< Bene allora prendi il tuo uovo e vai a pensarci su
nel bagno dei prefetti. Un bel bagno spesso aiuta a chiare le idee
>
Suggerisce il tassorosso e se ne va, facendo finta che io non esista.
Dopo il lungo pomeriggio trascorso a parlare con Harry, arriva
l’ora di cena. Il mio migliore amico mi costringe a sedermi a
tavola vicino a lui e Ron.
Ma credo che anche lui ora se ne penti. L’atmosfera
è gelida, intorno a noi tutti gli studenti chiacchierano,
ridono, scherzano, mentre il nostro gruppetto mangia in silenzio.
Io non ho per niente fame, anzi tutto il cibo presente sul tavolo mi
provoca una forte sensazione di nausea.
Ad un tratto, mentre sto giocando con le due carote presenti nel mio
piatto, Ron mi chiama
< Hermione, senti, io… io..
>
Alzo lo sguardo e vedo il viso del giovano grifondoro assumere una
colorazione rossiccia, simile a quella dei suoi capelli.
< Si dimmi Ron >
Incito il ragazzo a continuare. Finalmente ha deciso di parlarmi, mi
sento davvero sollevata e sorrido, per la prima volta in questa
orribile giornata.
Ma il sorriso comparso sul mio viso si spegne subito appena i miei
occhi incrociano lo sguardo carico di rancore di Cedric.
< Herm io.. io… volevo.. chiederti scusa.
>
Le parole di Ron riportano i miei occhi al tavolo dei grifondoro. Ron
che chiede scusa è un grande evento. Certamente commette
errori tantissime volte, ma pochissime riesce a vincere la sua
testardaggine e chiedere scusa.
< Grazie Ron! Scuse accettate. Ero stufa di non
poterti più parlare >
Rispondo sincerante al mio migliore amico dai capelli rossi. Guardo
Harry che sorride ed annuisce, sono sicura che tutto questo lo devo a
lui.
< Comunque devi sapere che io non sono
d’accordo a questa tua relazione, ma ho capito che sono tue
scelte e che se vuoi stare con Krum, io lo accetterò. Poi
anche io ero stufo di non parlarti >
Mi devo accontentare delle scuse. Almeno non mi farà
più scenate, almeno per ora.
< Bhè, come ho già detto sei perdonato.
Comunque giusto per informazione, io e Victor non stiamo insieme.
>
Informo così i mie amici del mio primo bacio e dei
fraintendimenti che ci sono stati.
Con Ron va tutto bene. Siamo tornati amici e da quando gli ho
raccontato la storia del ballo sembra più felice, e anche io
lo sono.
Ma Cedric continua a non parlarmi. Le cose peggiorano di giorno in
giorno. Devo fare qualcosa non riesco più a sopportare
questa situazione.
Ogni volta che chiudo gli occhi rivedere quello sguardo deluso, mi
provoca una fitta dolorosa al petto. In quest’ultimo periodo,
Cedric era diventato il mio confidente, la persona con cui parlavo di
ciò che mi faceva stare male.
Ma ora è proprio per colpa sua che sto male. Mi manca
troppo! Ho bisogno di essere consolato da un suo sorriso. DEVO
parlargli!
Non ora, però. Fra poche ore ci sarà la seconda
prova e devo aiutare Harry. Il suggerimento del tassorosso ci ha
aiutati a capire che la prova si svolgerà nel lago nero, e
che i partecipanti dovranno stare un’ora in apnea.
Impossibile.
Sono ormai due giorni che consultiamo e riconsultiamo gli stessi libri,
ormai sappiamo a memoria ogni pagina di ogni libro
dell’intera biblioteca di Hogwarts, ma niente ancora non
sappiamo come fare.
Se non troviamo al più presto una soluzione Harry
perderà, o peggio potrebbe succedergli qualcosa di brutto
durante la prova.
< Possiamo farcela, allora ripensiamo agli indizi
>
cerco di incoraggiare i miei disperati amici, che appena apro bocca mi
fulminano con uno sguardo.
< Dobbiamo cercare meglio, dobbiamo riconsultare tutti
i libri, dobbiamo... >
< Andare dal preside. Signorina Granger il professore
Silente desidera vedere voi e il signor Weasley. >
un vocione mi interrompe. È il professor Moody, che ci
avverte che il preside vuole vederci. Che cosa potrà volere
ORA Silente?Proprio ora? Harry è ancora in alto mare,
dobbiamo rimanere qui.
< Ma mancano poche ore alla prova e…
>
Provo a controbattere, ma è inutile, il professore mi
interrompe prima che possa finire.
< … e si presume che il signor Potter abbia
trovato come affrontarla al meglio. Signor Paciock aiuti il signor
Potter a riordinare i suoi libri. Granger e Weasley con me. >
Dice facendoci segno di seguirlo. Io e Ron guardiamo Harry preoccupati
il grifondoro risponde ai nostri sguardi salutandoci, mestamente, con
la mano destra.
< Torneremo presto Harry >
Gli dico ma il professore ridacchia, mentre mi fa segno di seguirlo.
Attraversando il corridoio che porta al gargoyle che sorvegliava
l’ingresso dello studio del Preside, passiamo dinanzi una
panchina sulla quale è seduta una coppia di studenti
impegnati a scambiarsi saliva. Gli studenti di Hogwarts non hanno
proprio ritegno.
Il professore si ferma davanti ai due, sbatte violentemente il bastone
a terra. Oh ed ora perché si è fermato? Non solo
ci ha costretti ad abbandonare Harry proprio ora, ma ci fa anche
perdere tempo. Uffa. Io non lo capisco proprio.
I due ragazzi, sentendo il fastidioso rumore, si ricompone velocemente
mostrandoci così i loro visi.
Non posso credere ai miei occhi, anzi non voglio crederci. Cedric e Cho
si alzano in piedi, arrossendo, di fronte al professore, che sorride
compiaciuto.
Sento un forte dolore al centro esatto del petto, come se un pugnale si
fosse conficcato nel cuore, e la ferita lasciata da questa arma brucia
e fa male tanto male. Mi sento così amareggiata e... delusa.
< Signorina Chang, il preside desidera parlare con voi.
Può venire nel suo studio? >
Moody invita anche Cho nell’ufficio del preside; la corvonero
annuisce ancora tutta rossa in viso, e si incammina dietro allo strambo
professore, salutando Cedric con una mano
.
Guardo il tassorosso negli occhi, nei quali per una frazione di
secondo, mi pare di cogliere dispiacere, ma forse è solo la
mia mente perché l’attimo dopo ecco che ritorna lo
sguardo pieno di odio, al quale mi ero abituata in questi giorni.
Una lacrima scende veloce, rigando la mia guancia, ma altrettanto
velocemente viene fermata dalla manica della mia divisa.
Nell’ufficio del preside oltre a noi c’è
anche la sorella di Fleur, insieme ai presidi delle tra scuole. A
parlare è Silente:
< Signori scusateci per il disturbo ma dobbiamo
chiedervi un favore. Sareste così disponibili
nell’aiutarci a preparare la seconda prova del torneo? Sapete
abbiamo bisogno di voi. >
Non so a cosa si riferisce ma all’imponente figura di Silente
non si può dir di no così tutti rispondiamo in
coro.
< Certo! >
Il preside sorride soddisfatto e i ringrazia
< Grazie per la vostra disponibilità. Ora
non vi dirò quale sarò il vostro compito. Sarebbe
inutile, servirebbe solo a spaventarmi, tanto fra poco lo capirete da
soli. Comunque vi dico solo di non preoccuparvi è tutto
controllato. Grazie di nuovo. >
Detto questo, alza la bacchetta, sussurra qualcosa e… buio.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Due rivelazioni con una prova! ***
Capitolo 8
Due rivelazioni con una prova!
Buio, ecco ciò che vedo intorno a me. Un attimo prima ero
nel caldo ed luminoso ufficio di Silente, ed ora mi ritrovo immersa nel
gelido buio. Sono in un luogo molto simile a quello che ogni notte
disturba il mio sonno.
Ma come sono finita qui? Non credo di essermi addormentata in piedi o
di essere svenuta, stavo bene, almeno credo. Vedere Cedric con Cho mi
ha ferito veramente, ma non sono svenuta per questo. Non sono
così debole, dopo tutto sono una Grifondoro!
Ad un tratto rivedo l’immagine della bacchetta di Silente
puntata verso di me e tutto sembra avere più senso. Certo!
Il modo in cui possiamo aiutare a preparare la prova è
proprio questo. Ma... Perché? Stare nel buio come
può aiutare Harry e gli altri campioni?!
Non capisco, ma se Silente ha deciso così, mi fido di lui. E
sono sicura che presto il nostro caro preside ci tirerà
fuori da questo posto.
Ma se non ricordo male ad altri 3 ragazzi è stato chiesto
aiuto, ed ora dove sono? Prova a chiamarli gridando a squarcia gola, ma
non ottengo alcuna risposta. Bene di male in peggio!
Mi guardo in giro in cerca di qualcosa da fare, e dentro di me si
diffonde la consapevolezza di trovarmi in uno dei miei incubi. Questo
è proprio il luogo in cui trascorro tutto le mie notti.
Il freddo e la solitudine che sento opprimere il mio cuore, mi
confermano questa ipotesi. No! Perché Silente mi ha fatto
questo? Perché devo provare così tanto dolore.
Ogni notte diventa sempre più difficile riuscire a
svegliarsi, e l'incubo sembra sempre più reale e lascia una
scia di dolore più intensa per tutto il giorno.
Sento l’aria diventare irrespirabile, come se tutto
l’ossigeno presente in quel luogo stesse per esaurirsi; sento
un peso al centro esatto del mio petto. Non riesco a muovermi, non
riesco a respirare, mi accascio a terra con le lacrime che abbondanti
defluiscono dai miei occhi.
Non posso far altro che stare così rannicchiata a terra,
sperando che questa tortura finisca presto.
* Vi prego aiutatemi! vi
prego! * la mia mente lancia un sos che rimane
inascoltato.
Ad un tratto l’aria diventa più respirabile, ed il
peso nel mio cuore si alleggerisce, riesco ad alzarmi e a camminare.
Qualcosa in lontananza si illumina. Ed ecco la solita luce, che ogni
notte inseguo nella speranza di riuscire ad ammirarne la fonte, ma
tutti i miei tentativi risultano vani.
Per cui la mia mente mi consiglia di aspettare qui sperando che questo
incubo presto finisca, ma il mio istinto mi suggerisce di correre verso
quella luce.
Di solito preferisco seguire la mia mente, ma questa volta il mio
istinto prevale. Inizio a correre in direzione della luce, ad ogni
passo la luce si intensifica e diventa sempre più accecante.
Dai miei occhi escono delle lacrime a causa della sua
intensità.
Ed eccomi arrivata al punto in cui il mio sogno si interrompe. Ma
questa volta riesco a proseguire. Ormai il calore della luce avvolge e
riscalda il mio corpo infreddolito.
Dalla fonte luminosa si genera un’esplosione di luce
intensissima, sono costretta a chiudere i miei occhi. Ma quando li
riapro il paesaggio intorno a me è cambiato.
Il vuoto, il freddo, il buio hanno lasciato posto ad un prato verde
illuminato da un sole bellissimo. Nel cielo le rondini volano felici,
il vento soffia leggero scompigliandomi i capelli e muovendo i fili
d’erba del prato. Tutto intorno a me è
così bello, ma ciò che mi colpisce di
più è la figura in piedi che si trova dinanzi a
me, proprio dal luogo da dove proveniva la luce.
In tutto il suo splendore Cedric Diggory mi saluta sorridendo. Corro
verso di lui e lo abbraccio, in sua risposta il bel tassorosso mi
stringe forte.
E proprio in quel momento tanto immagini affollano la mia testa: rivedo
il suo sorriso alla stazione; ricordo la nostra prima conversazione;
capisco il perché non ho voluto baciare Victor; il dolore
provocato dalla vista del bacio tra Cedric e Cho acquista significato.
Ora capisco tutto!
< Io ti amo>
Appena pronunciate queste parole, una nuova luce mi costringe a
richiudere gli occhi. Un freddo diverso da quello che prima opprimeva
il mio cuore, unito ad una strana sensazione di bagnato, mi riportano
alla realtà.
Mi trovo immersa nelle acque del lago nero con Victor che mi stringe
per la vita. Mi guardo intorno confusa incrociando lo sguardo del
ragazzo che mi sta accanto.
< Ti spiego tutto dopo. Ora usciamo. >
Qualcuno mi aiuta ad uscire dalla’acqua e mi porge una
coperta. Ma la mia mente ed il mio cuore sono ora distratti dalla
verità che finalmente sono riuscita a comprendere.
Da lontano vedo Cedric che già uscito dall’acqua
si prende cura della sua Cho. Victor accanto a me cerca di spiegarmi
tutto, ma non gli presto attenzione.
Devo dire a Cedric ciò che provo! Non mi importa se non
ricambia i miei sentimenti. Deve sapere del mio amore. Questa
è la mia decisione.
La prova si è conclusa: Cedric ha vinto ed Harry
è arrivato secondo. Vago per Hogwarts nella speranza di
incontrare presto il coraggioso tassorosso.
Ho ormai cercato per tutto il castello e le miei speranze di trovarlo
tendono a zero. Ad un tratto sento una porta aprirsi alle mie spalle, e
da questa esce proprio la persona da me desiderata, seguita da una Cho
piangente-
Che sarà successo? Non mi importa! DEVO PARLARGLI! Il
ragazzo si ferma a guardarmi, il suo sguardo è cambiato. In
esso non scorgo più odio, né rancore.
Ciò mi aiuta molto.
< Cedric >
Mi faccio coraggio ed inizio a parlare.
< Devo parlarti >
< Hermione io… >
Mi interrompe, ma io velocemente lo azzittisco. No, ora devo essere IO
a parlare, devo riuscire a d esprimere ciò che provo.
< Fammi finire! >
Prendo fiato e continuo. Non devo dire molto, ma quelle tre parole sono
davvero difficili da pronunciare!
< Cedric… io… io… TI
AMO! >
Ce l’ho fatta!
< Io ti ho amato fin dalla prima volta, è
solo che non me ne rendevo conto. Ma oggi è come se avessi
avuto una rivelazione e ho cap… >
< Basta Hermione!>
Mi ferma, impedendomi di finire il mio discorso. Ho paura. Ho paura
della sua reazione, ho paura di perderlo per sempre, più di
quanto non lo abbia già perso. Smetto di respirare in attesa
di sapere ciò che ne sarà del mio cuore.
Cedric prende fiato ed inizia a parlare.
< Anche io oggi ho avuto una rivelazione.
Già da tempo, però, la verità cercava
di venire a galla. Già dal ballo del ceppo, quando hai
baciato Victor. Già dal primo giorno di scuola, quando ti ho
vista sul treno.
Già dal nostro primo incontro. Ma io ero cieco e non capivo.
Non capivo quello che provavo nel mio cuore, scambiavo tutto per
amicizia.
Poi oggi quando ti ho vista nel lago, avrei voluto salvarti, avrai
voluto abbracciarti, ma non ho potuto, il mio
“tesoro” era Cho.
Però, credimi Herm, avrei voluto salvare te,
perché… perché >
Per tutto il discorso il suo tono è sicuro e
deciso, ma alla fine tituba. Ha difficoltà a finire la
frase. Prende fiato, chiude gli occhi e dice.
< Perché io ti amo, Hermione Granger.
>
Non posso credere a quelle parole.
*Mi ama, mi ama, mi ama.
E' fantastico, è bellissimo, è… lui mi
ama.*
La mia mente non riesce a formulare una frase completa, è
troppo impegnata a ripetere quelle sensazionali parole:
*Io ti amo, Hermione Granger . Io ti amo, Hermione Granger.Io
ti amo, Hermione Grangere *
Corro verso di lui e lo abbraccio, sarebbe meglio dire gli
salto addosso. Ci guardiamo per qualche secondo negli occhi, poi le
nostre labbra si uniscono in un bacio lente, dolce, tenero. Bacio che
esprime tutta la passione e l’amore che riempie il cuore di
entrambi.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Segreto! ***
Capitolo
9
Segreto!
Luce, calore,
serenità sono le caratteristiche dei sogni delle ultime tre
notti. Da quando io
e Cedric stiamo insieme il mio incubo è svanito e con esso
quella sensazione di
incompletezza e vuoto che tanto mi feriva.
Ancora non riesco a crederci, non riesco a capacitarmi del fatto che
io,
Hermione Granger, sono la ragazza di Cedric Diggory.
*Io e Cedric stiamo insieme, io e Cedric
stiamo insieme, Io e Cedric stiamo insieme!* ormai
è l’unico pensiero che
la mia mente riesce a formulare.
*Hermione Granger sei proprio una sciocca
ragazzina innamorata!* penso. Si è vero. Sono una
sciocca ragazzina
innamorata, e sono felice di esserlo.
Per la prima volta mi sento come una ragazza normale, non la
Granger-so-tutto-io, la secchiona, no! Sono semplicemente una ragazza
di 14
anni che sta vivendo la sua prima storia d’amore.
Ho sempre cercato di distinguermi dalle altre, le ritenevo stupide, il
loro
correre dietro ai ragazzi e perdere la testa anche solo per un sorriso
mi
sembrava illogico e antifemminista, ma ora capisco che la mia era solo
invidia.
Ho sempre portato una maschera, nascondevo dietro il mio fare da
saccente le
insicurezze riguardanti il mio aspetto. Cedric ha lentamente spostato
questa
maschera dal mio viso e mi ha posto davanti ad uno specchio, e per la
prima
volta mi piace ciò che vedo. Sono più sicura di
me, delle mie capacità, del mio
essere. Questo è davvero un bel momento per me. Passo tutto
il giorno con il
sorriso stampato in faccia, sono socievole e sono anche più
gentile nei
confronti di Ron e delle sue continue richieste di aiuto. Tutti hanno
capito
che sono felice, ma solo Harry ha intuito che questa mia improvvisa
allegria è
dovuta ad un motivo ben preciso.
< Ciao Solare-e-
stranamente-Gioiosa-Hermione!
>
Mi saluta il mio caro amico, mentre prende posto accanto a me nella
sala comune
dei grifondoro.
< Ciao Harry >
rispondo con un
sorriso a trentadue denti.
< Herm, non c’è
niente che vorresti
raccontarmi? > pronuncia con il tono di chi
già sa tutto.
< Ehm no,
niente di importante > Provo a negare
ugualmente,
anche se so già che è tutto inutile.
< Herm davvero non hai niente da
dirmi? Non so mi vuoi per caso raccontare il motivo del tuo perenne
sorriso?
Sai ho fatto delle ipotesi sulla possibile causa della tua
felicità:
1 stai sperimentando una nuova pozione per portare la pace tra elfi
domestici e
maghi e la stai provando su di te
2 la biblioteca di Hogwarts ha deciso di regalarti tutti i suoi libri,
anche
quelli del reparto proibito
3 hai una paralisi facciale
4 ha a che fare con un certo tasso rosso, che ieri ti ho vista baciare.
Ora, amica cara, rispondi alla mia domanda così stanotte
potrò dormire
tranquillo.>
Maledetto Harry, riesce sempre a leggermi dentro. Ed
è per questo che gli
voglio un bene infinito.
E’ arrivato il momento di raccontare tutto al mio migliore
amico.
Gli racconto del sogno, della prova, del bacio, dei miei sentimenti e
della mia
gioia. Il mio migliore amico ascolta tutto con interesse, tenendomi per
mano
durante la descrizione dei miei terribili incubi.
Parla re con Harry rende la cosa ancora più perfetta. Ora
sento che è tutto più
reale.
<
Harry però promettimi che non lo dirai a
nessuno >
< Se è quello che vuoi, ok.
Terrò la bocca
chiusa. Ma perché?>
mi chiede
incuriosito.
<
Così abbiamo deciso. Non voglio che
l’intera comunità magica ne parli con il rischio
di rovinare tutto. >
< Capito. Sarò una
tomba> mi
risponde, nel frattempo si alza e mi
abbraccia.
< Comunque sono felice per te. Te lo
meriti. > mi sussurra nell’orecchio, prima
di darmi un bacio e andar
via.
Qualche
giorno prima , in un angolo nascosto del giardino, un ragazzo ed una
ragazza
riposavano sdraiati sotto un albero. Lei con la schiena poggiata sul
tronco
dell’albero accarezzava i capelli di lui,
che teneva la testa abbandonata sulle sue gambe.
< Adoro questo posto, adoro questo
venticello, e adoro te. >
Disse il ragazzo osservando il cielo azzurro e sereno.
Un Hermione Granger rossa dall’imbarazzo rispose:
< Anche io ti adoro, e adoro stare
qui con te. Ora è tutto così perfetto che ho
quasi paura che non sia vero, che
sia solo uno dei miei meravigliosi sogni, dal quale presto mi
risveglierà >
Il ragazzo si sollevò e le diede un leggero bacio
sulle labbra.
< Non permetterò mai che
qualcuno ti
svegli> le sussurrò.
Intanto due studentesse di Beauxbatons e due studentesse di Hogwarts
passavano
vicino alla coppia, senza però accorgersi della loro
presenza.
< Avete sentito che Cedric Diggory ha
lasciato Cho Chang? Si pensa che l’abbia tradita con la
Granger. E in questi
giorni è stato visto più di una volta in sua
compagnia. >
< Mha che cosa mai farà questa Granger ai ragazzi?
Secondo me usa delle
pozioni, non è possibile che sia Cedric che Victor siano
cotti di lei! Non è
nemmeno così bella>
< Già non le bastava un campione Tremaghi, no!
Vedrete che fra poco salterà
fuori la notizia che ha lasciato Diggory per Potter, sono troppo amici
quei
due.>
< Si hai ragione. Ci possiamo aspettare questo ed altro da una
cacciatrice
di fama come lei! >
Le quattro
ragazze spettegolavano
tranquillamente non sapendo di essere ascoltate proprio dalla diretta
interessata.
Hermione Granger aveva sempre finto indifferenza nei confronti dei
pettegolezzi, soprattutto nei confronti di quelli incentrati su
sé stessa, ma
così tanta cattiveria faceva male.
< Cedric promettimi che non lo diremo
a nessuno. Promettimi che nessuno saprà che stiamo
insieme>
* Questi pettegolezzi fanno solo
male
al nostro rapporto appena nato. Potrebbero insinuare dubbi ed ansie
insensate*
< Herm ascolta so che le
parole
di quelle quattro oche ti hanno ferito, ma non ti preoccupare niente e
nessuno
potrò intromettersi tra noi. E poi appena finito il torneo
si dimenticheranno
di tutto, a nessuno importerà chi sia il ragazzo della
Granger, e chi sia la
ragazza di Diggory. >
Il tasso rosso cercava in tutti i modi di consolare la sua
nuova fidanzata.
< Allora non ne parleremo con nessuno
finchè non sarà finito il torneo. Lo so che
è stupido ma è importante. >
< Va bene, se questo ti fa
stare
più tranquilla. Per me non ci sono problemi. Ma ce la farai
a non dirlo ai tuoi
amici? Soprattutto ad Harry?> rispose il bel tasso
rosso.
< Eviterò
di parlarne con lui, anche se è troppo
perspicace il ragazzo. Voglio che per
ora questo sia il nostro segreto. >
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Segreto... per sempre. ***
Capitolo
10
Segreto…
per sempre
La
terza ed ultima prova si avvicina. Mancano pochi
giorni e tutta la scuola aspetta il grande giorno ansiosa di conoscere
il
vincitore; i campioni si allenano costantemente preoccupati per le prove che
dovranno
affrontare, e anche io, Hermione Granger, sono preoccupata per loro,
per
Victor, per Harry, per Cedric.
Ho
un bruttissimo presentimento, sento che qualcosa di
brutto sta per accadere.
Cosa?
A
chi?
Quando?
Dove?
Non lo so, non
riesco a dare neanche una mezza risposta a queste domande, so solo che
non
riesco a stare tranquilla. A peggiorare la situazione sono tornati a
trovarmi i
miei incubi, ma sono tornati in una nuova veste, infatti le mie notti
sono ora
tormentate da un sogno diverso.
Sono nel prato luminoso, mi guardo intorno nella vana speranza di
vedere
Cedric. Si, vana perchè del mio ragazzo non c'è
traccia. Ad un tratto il sole
che illuminava l'idilliaco scenario inizia a rimpicciolirsi, diventa
sempre più
piccolo, sempre più piccolo, fino ad implodere.
Vuoto, buio, solitudine.
La sensazione di pace e serenità da poco
conquistata scompare e al suo
posto c'è questo senso di vuoto, che, non riesco a
scrollarmi addosso neanche
da sveglia.
Anche la sensazione di vuoto è diversa dalle precedenti
perchè ha le sembianze
di un vuoto perenne, destinato a durare per sempre.
<< Herm, tutto bene? >>
Cedric mi richiama alla realtà.
<<Si, certo. >> Mento.
<< Non mi convinci. >>
Cedric ha imparato a leggermi dentro, riesce ad intuire i pensieri e le
mie
preoccupazione come solo Harry sa fare.
<<Vuoi
sapere cosa c’è che non va? Vuoi
davvero saperlo?
Il torneo, ecco cosa c'è che non va. Non mi
piace l'idea che
il mio ragazzo e il mio migliore amico si affrontino in
chissà quali
prove altamente pericolose. Non mi va che tu, Cedric, rischi la vita
per
"La gloria" di Hogwarts. Non mi va di pensare che esiste la
possibilità che tu non ritorni da me. DEVI ritornare da me.
Hai capito?Non devi
permetterti a lasciarmi sola.
PROMETTILO!
>>
Gli urlo contro, ho bisogno di sfogarmi di buttare via tutto il
negativo che mi
porto dentro. Non
posso sopportare
tutto, è vero sono una Grifondoro, ho affrontato mille prove
con Harry e Ron
nel corso degli anni, sono abituata all’ansia, alla paura, e
alla
preoccupazione, ma sono solo una ragazza e non ce la faccio a reggere
tutto,
qualche volta ho bisogno di esplodere anche io.
Cedric si avvicina al mio viso e mi guarda fisso negli occhi.
<< Tu non sarai mai sola, Hermione. Anche se io
non dovessi tornare,
tu non sarai mai sola. Hai tante persone che ti amano intorno a te.
Comunque
sappi che non ho intenzione di lasciarti, non ti libererai di me
così
facilmente. >>
Mi abbraccia e mi stringe forte a se, e qui tra le sue
braccia sento la
sensazione di vuoto raggomitolarsi in un angolo e tacere.
E' arrivato il giorno della terza prova.
Colori, attesa, trepidazione.
Lo stadio è pronto per godersi lo spettacolo, è
pronto a conoscere il nome del
vincitore. Tra quella folla urlante ci sono anche io, intenta a
combattere con
il mio nemico personale, la sensazione di vuoto.
I campioni entrano: Fleur, Victor, Harry e Cedric.
Cedric ha sempre il sorriso stampato in volto, anche quando
è spaventato,
perchè gli si vede da lontano che ha paura. Gli sorrido, lui
sembra vedermi e
ricambiare.
Colpi di cannone. La terza prova ha inizio.
<<Buona fortuna Cedric. Ricordati che hai
promesso di tornare da me.
>>
Tifo, tamburi, trombette.
Lo stadio si agita nell'attesa di scoprire chi sarà il
campione. Manca poco
alla fine di tutto.
Ed ecco che ad un tratto Harry e Cedric appaiono al centro dell'arena.
C'è qualcosa che non va.
Perché
Harry piange?
Perché
Cedric è sdraiato e immobile?
No!
Urla, lacrime, dolore.
Il vuoto espugna la mia barriera difensiva e si impossessa del mio
cuore.
<< Mi manchi >>
sussurro ad una foto di Cedric. Com'era
bello.
<< Mi manchi e mi mancherai per sempre
>>
Per sempre... già perchè mi hai
lasciato per sempre.
Il torneo è finito e noi ora dovremmo essere insieme,
felici, invece guardami
sono qui seduta sul mio letto a parlare ad una tua foto. Ed eccomi qui
inghiottita dal vuoto.
Lacrime,
Lacrime, Lacrime.
Voldemort è tornato, tempi bui ci aspettano e io
dovrò affrontarli da sola. Non
ce la posso fare. Grosse lacrime cadono sulla foto che tengo tra le
mani.
<< Tu non sarai mai sola, Hermione.
Anche senza di me, tu non sarai
mai sola, hai tante persone che ti amano intorno a te.
>> una
voce, un sussurro, forse il vento, ma sembra la sua voce, voglio
credere che
sia la sua voce.
Hai ragione, Cedric, io non sono sola. Sono circondata da persone che
mi amano.
E' per loro che devo combattere, è per
loro che devo aiutare Harry a
distruggere Voldemort (perché so che alla fine
sarà lui ad ucciderlo), è per loro
che devo rialzarmi. E' per loro che devo sconfiggere il vuoto...
è per te.
Determinazione,
lacrime, coraggio
Mi rialzerò Cedric perché sono una Grifondoro e
lotterò.
Lotterò e continuerò ad amarti per
sempre… in segreto.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=368907
|