Segreto!

di sunrise92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il vuoto, il buio... ed un sorriso ***
Capitolo 2: *** Libri cadenti! ***
Capitolo 3: *** La Biblioteca, il mio regno! ***
Capitolo 4: *** Confessioni ed inviti sotto una quercia ***
Capitolo 5: *** Diamo il via al Ballo!!! ***
Capitolo 6: *** Tante, forse troppe emozioni! ***
Capitolo 7: *** Riappacificazioni e Delusioni ***
Capitolo 8: *** Due rivelazioni con una prova! ***
Capitolo 9: *** Segreto! ***
Capitolo 10: *** Segreto... per sempre. ***



Capitolo 1
*** Il vuoto, il buio... ed un sorriso ***


Salve a tutti:) Sto cercando di correggere questa fanfiction (che è stata la prima che io ho scritto) quindi avrei tanto bisogno dei vostri consigli:) Grazie! Baci e Buona lettura!



                                    Il vuoto, il buio ed ... un sorriso

Il paesaggio scorre veloce attraverso il mio finestrino. Il mio sguardo si perde nell’orizzonte, ma quello che vedo non è il verde, degli alberi né l’azzurro del cielo, ma è il nero, quel nero che conosco fin troppo bene.

Intorno a me , regnano il buio e il silenzio, ho freddo e cerco un riparo, cerco qualcosa che possa riscaldarmi, che possa illuminarmi, che possa tenermi compagnia… ma niente, solo buio!

Ormai questa visione, mi tormenta anche da sveglia. Tutto è iniziato la notte della Coppa del mondo di Quidditch. Sicuramente la mia mente è rimasta impressionata da quella giornata! Certo! Deve essere così, dopotutto so bene che i sogni sono solo frutto della nostra mente che lavora anche di notte, e se qualcosa ci sconvolge, la nostra mente continua a rimuginarci su anche mentre dormiamo. Bhè posso dire che l’arrivo dei mangiamorte, e l’apparizione del marchio mi hanno sconvolto e non poco!Si deve essere così! E allora perché mi sento così… così… vuota. Accanto a me ci sono i miei amici, ma non riescono a colmare il vuoto che sento dentro di me, non del tutto.

Una voce scaccia via questi brutti pensieri, è la voce di uno dei mie migliori amici, Harry.

< Hermione! Herm! > mi chiama il ragazzo seduto di fronte a me < Svegliati, siamo quasi arrivati, ti conviene prepararti!>

Guardo fuori dal finestrino, ecco che finalmente posso scorgere in lontananza Hogwarts, la mia seconda casa.

< Certo grazie Harry! > rispondo, ancora con la testa fra le nuvole, mentre raccolgo un po’ di cose sparse nello scompartimento.

< Herm tutto bene? Sei così strana? > mi chiede Harry guardandomi intensamente.

< Si si tutto bene! Sono ancora un po’ assonnata> rispondo, stiracchiandomi un po’. Harry è troppo attento e sveglio, riesce a leggermi dentro. < sarà meglio svegliare Ron! ROOOOOONNN>   strattono il ragazzo rannicchiato su un sedile, evitando lo sguardo indagatore del mio perspicace amico.

Finalmente il treno si ferma, siamo arrivati a casa. Un altro anno sta per iniziare, chissà quale strana avventura ci attende!

< Ragazzi siete pronti ad iniziare un nuovo, magico anno?! > domando piena di entusiasmo ai mie amici.

< Siiiiiii! >

è la risposta entusiasta di Ron. Harry invece emette solo un suono, vagamente simile ad un < si certo! >.

 Mi giro sbalordita verso il mio amico, mi accorgo che i suoi occhi sono impegnati a guardare altrove. Seguo il suo sguardo, e trovo l’oggetto delle attenzioni del bambino sopravissuto, la bella Cho Chang. Ora capisco. Tossisco rumorosamente.

< Herm stai bene? >

Ron come al solito non capisce. Harry si volta verso di me, lui si che ha capito, infatti diventa tutto rosso. Per tranquillizzarlo gli faccio l’occhiolino, lui mi risponde con un ampio sorriso.

Proprio in quel momento,  passa davanti a noi un tassorosso. È Cedric Diggory. L’ho conosciuto alla finale della coppa del mondo di Quidditch. ci saluta con un sorriso, Harry e Ron ricambiano il saluto con un piccolo gesto della mano, io riesco solo ad arrossire e a girarmi dall’altro lato.

Ma cosa mi prende? Non mi sono mai comportata così, penserà che sono una maleducata.

< Herm andiamo? >

Harry, come al solito mi risveglia dai mie pensieri.

Usciamo dallo scompartimento, e aspettiamo il nostro turno per scendere dal treno. Harry e Ron discutono su le qualità di un nuovo modello di scopa. Io non presto attenzione alle loro parole, la mie mente è impegnata a contemplare l’immagine di quel sorriso. Un sorriso capace di illuminare tutto intorno a se, un sorriso luminoso come il sole, il suo sorriso. Il sorriso di Cedric Diggory.

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Capitolo 2
*** Libri cadenti! ***


Capitolo2

Libri cadenti!

I giorni ad Hogwarts passano veloci. Soprattutto quest’anno, con tutte le novità che ha portato.

Silente nel suo discorso di apertura dell’anno scolastico ci ha annunciato che Hogwarts ospiterà il famosissimo Torneo Tremaghi, così la scuola si è riempita di nuovi studenti: i forti e robusti ragazzi di Durmstrang e le belle e leggiadre signorine di Beauxbatons.

Purtroppo le preoccupazioni per la vita di Harry, neanche quest’anno mancano. Il mio migliore amico è stato scelto come quarto campione Tremaghi,anche se non ha nè l’età e nè le caratteristiche adatte per partecipare.

Io,Hermione Granger, intanto non riesco a non pensare al mio sogno.

Da quando l’anno è iniziato le mie visioni notturne sono cambiate.  Intorno a me c’è sempre buio, silenzio e gelo, ma ad un tratto riesco a scorgere una luce, che nonostante la sua scarsa intensità emana tanto calore.

Io corro in direzione di questa luce, man mano che mi avvicino sento il mio corpo riscaldarsi e provare sollievo; ma quando sono abbastanza vicina da poterne vedere la fonte, questa mi abbaglia e mi sveglio, il suo calore, però, invade il mio corpo per tutto il resto della giornata. 

Non riesco a capire quale sia la sorgente di questa luce,e perché mi faccia sentire così bene. Probabilmente il fatto di trovarmi  ad Hogwarts, la mia seconda casa e la vicinanza dei miei amici, aitano placare il senso di vuoto che ultimamente mi opprime.

Immersa nelle mie riflessioni non mi accorgo di un mattone che sporge dal pavimento,e cado, buttando in aria i mie libri

< Ahi! Stai più attenta!>

Sento una voce alle mie spalle, un mio enorme libro ha colpito un ragazzo, che, per sua sfortuna, stava camminando dietro di me. Mi rialzo e porgo le mie scuse al ragazzo colpito. Il mio viso è rosso, ed il mio sguardo rivolto verso i piedi dello studente che mi sta di fronte. Quella voce, così calda e rassicurante, mi spinge a dimenticare l’imbarazzo e ad alzare lo sguardo. Ed ecco quel sorriso, così luminoso, così caldo. E quella strana e familiare sensazione di benessere... 
Il ragazzo che colpito è Cedric Diggory, lo studente scelto come rappresentante di Hogwarts nel torneo Tremaghi
 

<  Tutto bene?  >

Mi chiede, preoccupato 

< ho visto che hai preso una bella caduta >

< Si! Tutto bene, scusa ancora >

Nonostante l’imbarazzo non riesco ad abbassare lo sguardo.

< Non ti preoccupare, ci vuole ben altro per ferire un campione Tremaghi >

Dice fingendosi spavaldo, ma il suo sorriso si tramuta in una smorfia preoccupata. 

< Tu piuttosto dovresti stare attenta! Mai camminare con la testa tra le nuvole! Non mi hai sentita nemmeno quando mi sono messo ad urlare il tuo nome. A cosa pensavi?  >

< Niente di impotante... Pensavo ad un sogno che mi sta tormentando  >

Rispondo sinceramente. Non so perché lo faccio, nemmeno Harry sa dell’incubo

<  Ma tu hai detto che mi hai chiamato volevi qualcosa? >

Chiedo curiosa ed… eccitata?!

<  No niente di particolare. Volevo semplicemente salutarti... e parlarti. Alla coppa del mondo di Quidditch non abbiamo avuto molto tempo per conoscerci. Volevo rimediare.   >

Risponde sorridendo. 

<   Ah ok!  > 

"Ma che razza di risposta è ? Un ragazzo ti dice che vuole conoscerti e parlare con te e tu cosa fai? Rispondi Ah ok? Da quand è che ti mancano le parole " la mia mente mi rimprovera.
Ma cosa mi succede?

<  Ti va di raccontarmi questo tuo sogno mentre riportiamo i libri in biblioteca? >

La mia conversazione con me stessa è interrotta dalle parole del tassorosso.
Raccontargli il mio sogno? Stranamente non mi sembra una cattiva idea. Non mi importa se ancora non so niente di lui e lui non sa niente di me, voglio parlargli di qualcosa di così personale, voglio confidarmi con lui... voglio fidarmi di lui.

<  Si, va bene >

  Rispondo e sento una strana sensazione di pace espandersi dentro di me.

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Capitolo 3
*** La Biblioteca, il mio regno! ***



Capitolo 3 La Biblioteca, il mio regno!



La luce del sole filtra attraverso i vetri colorati della finestra, formando sul pavimento incantevoli giochi di luce, che distraggono i miei occhi dal libro che ho davanti. Anche oggi in biblioteca c'è poca gente.
Certo, come potrebbe essere il contrario! Con tutto ciò che sta succedendo gli studenti di Hogwarts potrebbero concentrarsi sui libro? No!
Eppure è l’unico modo che io conosco per rilassarmi: leggere e studiare. Ma oggi, anzi da un po’ di tempo, non riesco a fare neanche questo, sono troppo distratta. Non so cosa mi succede, non ho mai avuto problemi a concentrarmi nello studio... Sarà la preoccupazione per Harry?
Sa già che la prima prova consisterà nell'affrontare un drago. Una cosa da niente, per il bambino sopravvissuto a colui-che-non-deve-essere-nominato!
O sarà il fastidio provocato dal litigio dei mie due migliori amici? O.... sarà per il fatto che Victor Krum mi sta fissando? 
Non avrei mai immaginato che uno come lui potesse trovarsi in biblioteca.

Da un po’ di giorni lo trovo ovunque, sto iniziando a pensare che mi segua.
" Ok, sei diventata paranoica! Ora basta Hermione concentrati sulla relazione di pozione! "  
la mia mente prontamente mi riporta con i piedi per terra.
Riprendo a leggere il grosso libro aperto sul mio banco. Sono costretta a leggere un paragrafo dieci volte prima di riuscire a capire che cosa stia dicendo.

Vabè ho capito! Oggi non è proprio giorno per studiare! Chiudo il grosso libro, ma non voglio andare via dalla biblioteca, per me è un posto così familiare e rilassante.
Questo è il mio regno! Qui riesco a studiare, a leggere, a riflettere e, nello stesso tempo, a non pensare niente. E non pensare, è ciò di cui ora ho bisogno.
Appoggio la mia testa sul grosso e duro libro di pozioni, ormai chiuso, inizio a fissare la finestra. La mia mente vola lontano da Hogwarts, immaginando come sarebbe stata la mia vita se non fossi stata una “strega”.
Il mio film personale è interrotto da Victor Krum, che con il suo vocione mi saluta.
< Ciao! Io sono Victor Krum. Piacere. E' comodo quel libro? >
< Piacere, io sono Hermione Granger. Non c’è bisogno che ti presenti, qui ti conoscono tutti. Per quanto riguarda il libro, no è davvero duro! >
dico sorridendo a quella montagna di muscoli, molto carina.
< Bhe questi sono gli svantaggi di essere una star > 
dice con fare spavaldo
< Quando vuoi rimorchiare una bellissima ragazza, non puoi nemmeno attaccare bottone presentandoti, perché conosce il tuo nome. > 
Scoppia a ridere ed io lo seguo a ruota
< Ma credo che per una celebrità come te, non ci sia nemmeno il bisogno di attaccare bottone con una ragazza. Credo che siano le ragazze a venire da te >
Le ragazze di Hogwarts non fanno altro che parlare di lui e di dove possano incotrarlo!
<  Si vero! Con le ragazze comuni è così! Ma non con le bellissime ragazze, quelle se ne stanno rinchiuse in biblioteca a leggere libri, molto duri >
Arrossisco all’istante e tutto quello che riesco a fare e sorridere.
" Parla Hermione! parla! Non fare la stupida! È solo un ragazzo.... molto, molto, molto carino! "
il mio cervello mi esorta a non rimanere lì ferma e muta come una statua.
< Ah bhe, allora non devono esserci molte ragazze “bellissime” in questa scuola. Guarda che mortorio! Non capisco perché la gente non apprezzi la bellezza della biblioteca e dei libri, e preferisce giocare a Quidditch piuttosto che leggere >  
Affermo guardandomi intorno.

< Si hai ragione, le ragazze bellissime sono più uniche che rare. In ogni modo questo discorso dovresti farlo a qualcun altro, visto che io sono famoso proprio grazie al Quidditch. Sai volare è un’emozione indescrivibile!  >
Risponde al mio rimprovero agli studenti di Hogwarts.
< si volare... il vento tra i capelli... l’adrenalina che deriva dall’altezza... il sentirsi libero....>
imito Ron quando parla del quidditch.
< i miei amici non fanno che ripetermelo. Ma le emozioni che può regalarti un libro vanno ben oltre ciò. Attraverso un libro puoi vivere queste e tante altre emozioni, puoi volare tra le nuvole, ma anche nello spazio, puoi visitare posti che non hai mai visto, vivere avventure incredibili, venir a conoscenza di tante cose di cui ignori l'esistenza, puoi... >  Il mio monoglogo du com'è bello leggere è interrotto da una voce che in lontananza chiama Victor. E' Igor Karkaroff, il preside di Durmstrang. Così il mio interlocutore è costretto ad andarsene.
È proprio simpatico quel ragazzo. Non è antipatico come sembra. Inizo a credere che lo rendono insopportabile. E poi.... è così carino!
Nella mia mente, l’immagine di Victor lascia il posto a quella di Cedric. Cedric? È da tanto che non lo vedo, mi manca. Ormai è uno dei miei migliori amici.
Ad avvicinarci è stata quella chiacchierata sul mio sogno. Le sue idee su ciò che mi tormentava erano identiche alla mia. Ricordo benissimo le sue parole:
 <  E' la tua mente che sta esprime un tuo bisogno. A casa, lontano dai tuoi amici, ti devi esser sentita sola, e così il tuo cervello ha tradotto questo tuo sentimento in incubo. Ora che sei qui ad Hogwarts ti senti a casa, e quello strano senso di solitudine è sparito.
Comunque non devi mai dimenticare che i tuoi amici ti vogliono bene. Sai vi ho osservato attentamente, siete un bellissimo gruppo, è evidente che la vostra amicizia è sincera. Perciò ricorda non sei sola!
E... se vuoi sentirti meno sola vieni da me, sarò contento di farti compagnia. >

Quel giorno parlammo per due ore intere, fu davvero divertente, era come se ci conoscessimo da anni. Ora non posso fare a meno della sua presenza, dei suoi consigli, della sua amicizia.
Quasi quasi vado a cercarlo.

Per oggi basta biblioteca!

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Capitolo 4
*** Confessioni ed inviti sotto una quercia ***



Capitolo 4
Confessioni ed inviti sotto una quercia.



Non riesco ancora a capire come Harry abbia fatto a superare la prima prova. Si certo lui è il bambino sopravvissuto, ma affrontare un drago non è una cosa da niente.  Insomma è un drago! Un drago vero, ed era davvero spaventoso! Harry è davvero fortunato nella sua sfortuna, si, davvero fortunato.
Naturalmente gli altri tre partecipanti hanno superato la prova brillantemente. Questo significa che anche K rum e Cedric ce l’hanno fatta.
Sono davvero felice, anche se molto preoccupata per la vita del mio migliore amico che, naturalmente, come ogni anno è in pericolo! Ormai ci sto prendendo l'abitudine. Sono molto preoccupata, anzi spaventata per la prova difficilissima che tutti gli studenti presenti ad Hogwarts dovranno affrontare: il ballo del Ceppo! Non dovrebbe essere un così gran problema, insomma è solo un ballo… ma… lo è per me! Una ragazza di quattordici anni, con dei capelli orribili, che passa tutta la sua giornata sui libri. Nessuno mi inviterà. 
Non ci andrò, e passerò tutta la serata a studiare in camera, sarà una giornata come un'altra.
Oh ecco Cedric. È puntuale come sempre. Dovevamo incontrarci qui, sotto questa quercia in giardino, alle 5, e lui alle 4: 50 è qui! Chissà con chi andrà lui al grande evento.
< Ehi ciao Ced! Puntuale come sempre, eh? >
< Ciao Herm. Certo, io sono una persona seria! Cosa ti aspettavi da un campione tremaghi appartenente alla nobile casa di Tassorosso? Anche tu arrivi sempre in anticipo. >
< Certo! Sai anche i Grifondoro sono persone serie. >
Dico ridendo.
< Certo, certo! Sei serissima. Ah ah>

Ride. Che bella risata. Si distende sotto la grande quercia, incrociando le mani dietro la testa.
Con il capo mi fa segno di accomodarmi accanto a lui. Non me lo faccio ripetere due volte, e mi siedo vicino al gran campione Tremaghi.
< Cara amichetta mia, che si dice in quella pazza casa che è Grifondoro? >
< Bah niente di che, sempre le solite cose: Romilda Vane si è fidanzata, di nuovo, Calì Patil ci prova con tutti e Seamous fa esplodere le cose. Normale routine. >
Mi fermo a guardarlo sorridere ed aggiungo.
< Sai, tutta la casa è emozionata per il ballo del Ceppo. >

“e tra questi ci sono anche io!” penso tra me e me, incupendomi un po’. Cedric mi guarda negli occhi e risponde:
< Si pure i tassorosso fremono all’idea di andare al ballo. Sinceramente a me non importa più di tanto, ma ci andrò. Deve essere una cosa abbastanza divertente. Ora tutti sono a caccia di un partner da portare. Io…>
Si interrompe ed alza lo sguardo al cielo, sembra pensieroso. Muoio dalla curiosità di sapere a cosa sta pensando, ma non oso chiedere. Sono sicura che se vorrà parlare con me lo farà.
< Herm tu sei mia amica, vero? >
Mi chiede, io annuisco.
< Bene allora posso chiederti un consiglio > 
Non l'ho mai visto così imbarazzato. Com’è dolce!
< Certo Cedric dimmi pure>
< Sai io… io… vorrei invitare una ragazza, ma non so se accetterà. Ho… ho… uffa non riesco a dirlo… ho paura di un suo rifiuto >
“sembra così vulnerabile, eppure l’ho visto combattere contro quel drago. Era fantastico. Sembrava non sapesse cosa fosse la paura!, e invece ora ha paura. Ha paura del rifiuto di una semplice ragazza. Inizio a pensare che i ragazzi ci vedano come mostri"
< Un rifiuto? Cedric tu sei un campione tremaghi, non puoi aver paura di un rifiuto! E poi pensaci bene, perché una ragazza dovrebbe rifiutare un tuo invito al ballo? >
Dico guardandolo negli occhi.
< Sei un bel ragazzo, simpatico, intelligente, coraggioso, forte, leale… sei un buon amico. Insomma sei un ragazzo perfetto. Non preoccuparti. E poi se rifiuta, significa che non capisce niente.>
Appena finisco di parlare, Cedric mi abbraccia dicendo:
< Ma come ho fatto tutto questo tempo senza un’amica come te? Come? >
Ricambio il suo abbraccio.
Scoppio a ridere. Mi sento così leggera quando sono in sua compagnia, è come se tutte le mie ansie, le mie preoccupazioni svanissero, come se venissero annientate dal suo sorriso.
< Ma dimmi chi è questa misteriosa ragazza? >
Sono troppo curiosa! Voglio saperlo. DEVO saperlo!
< Beh, Herm, te lo dico solo perché so di potermi fidare di te. La ragazza è … è… Cho Chang >
< Cho? Cho? Chang? Si è una bella ragazza… si… si>
" Cho?! Anche a lui piace Cho? ma che avrà quella ragazza? Certo Harry ancora non me lo ha detto esplicitamente, ma si vede da lontano che gli piace da impazzire. "
< Che c'è? Avete litigato? Ti sta antipatica? Quando ho pronunciato il suo nome hai cambiato colore.>
Cedric ha notato la mia reazione. Ed ora che gli dico?
< Nono. Non la conosco ma mi sembra una ragazza molto simpatica>
Dico sorridendo, cercando di sembrare il più normale possibile. Non sono una brava attrice, ma riesco a convincere Cedric, che va tutto bene.
< Si è molto simpatica! E tu invece, bella grifoncina, con chi vai al ballo?>
Ed io? Con chi vado? Questa forse è la domanda che mi sono posta più volte, nella’arco di tre giorni.
< Io? Io non credo di andare. Sai i balli non fanno per me. Credo che resterò nel dormitorio a leggere qualche buon libro e poi... >
non riesco a guardarlo negli occhi. Sono troppo imbarazzata. Chi inviterebbe al ballo una secchiona come me?
< ...acora non mi ha invitato nessuno.>
E questo mi ferisce. Cerco di sembrare forte, impegnata, diversa dalle altre che pensano solo ai ragazzi, ma in realtà... sono anche io un'adolescente. Che sciocca che sono! Cerco di nascondere il mio turbamento, ma non credo di riuscirci bene, infatti Cedric improvvisamente mi stringe forte a lui, molto forte, quasi da farmi male.
< Come siamo stupidi noi ragazzi! Possiamo anche essere capaci di affrontare mille draghi insieme, ma siamo terrorizzati all'idea di dichiarare i nostri sentimenti ragazza che ci piace e di chiederle di uscire. Non puoi immaginare quanti tassorosso vorrebbero venire con te al ballo. E non solo tassorosso. Anche qualche affascinante studente di Durmstang. >
Cedric è un grande amico. 
< Ti voglio bene. > 
E' tutto quello che riesco dire.
< Per esempio ecco qui un tuo pretendente che si avvicina. Credo che voglia invitarti >
Di chi sta parlando? Seguo lo sguardo di Cedric e vedo Victor Krum che si avvicina verso di noi con sguardo puntato a terra.
"Victor, un mio pretendente?! No, non può essere! ..però non mi dispiacerebbe! "
Mi asciugo le lacrime ed in fretta sistemo quella massa informe di capelli, se così si possono chiamare.
< Ciao Diggory. Ciao Hermione >
Victor ci saluta gentilmente. Ci alziamo contemporaneamente.
< Krum > 
< Ciao Victor>
Sembra essere imbarazzato. Gioca nervosamente con un filo che pende dalla manica del suo maglioncino, che per inciso gli sta d'incanto.
<  Vi disturdo? Devo chiedere una cosa ad Hermione>
Chiede al suo collega tremaghi, tenendo lo sguardo abbassato al pavimento. Così grande,grosso ed imbarazzato fa davvero tenerezza.
< No Krum, fai pure- Io devo andare, devo fare delle cose urgenti >
Si avvicina mi saluta con due baci sulla guancia e mi dice a bassa voce.
< Che ti dicevo? Ora anche io devo andare a procurarmi una compagna per il ballo >
E così dicendo si alza e se ne va.
< Herm hai un secondo? Devo parlarti. Non preoccuparti ci metterò un minuto perché anche io ho fretta, devo allenarmi. >
Mi chiede, il gigante buono, mantenendo lo sguardo rivolto a terra.
< Certo Vick! Tutto il tempo che vuoi. Sai che mi fa piacere parlare con te.>
Rispondo, sinceramente. Stavo bene in sua compagnia.
< Grazie Herm, anche a me fa piacere parlare con te! Ma come ho detto ho poco tempo. Sono venuto perché non ce la facevo più, devo chiederti una cosa. Prima che sia troppo tardi>
Si interrompe. Smette di giocare con il filo e guardandomi negli occhi, prosegue.
< Volevo chiederti: ti… ti… ti va di venire al ballo con… con… me?>  dice tutto d'un fiato.
 Sono sorpresa. Cedric aveva ragione! Victor Krum mi ha invitato al ballo.
"Victor Krum mi ha invitato al ballo! Victor Krum mi ha invitto al ballo! Victor Krum mi ha invitato al ballo? Victor Krum, il giocatore di Quidditch di fama internazionale, il campione Tremaghi, ha invitato me, Hermione Granger, la so-tutto-io, la secchiona, al ballo del Ceppo! "
Sono senza parole e per pochi secondi resto in silenzio. Victor purtroppo interpreta in modo errato questa mia reazione. Abbassa lo sguardo dicendo mestamente:
< Sono arrivato tardi vero? O forse semplicemente non vuoi venire con me? Lo capisco non ti preoccupare.>
Queste parole mi riportano alla realtà.
< No Vic! Non sei arrivato tardi, ed io sarei felicissima di venire al ballo con te. Perciò la mia risposta è si! >
Dico prendendogli la mano.
< Grazie Herm! Che bello. Grazie.>
< Scusa ma ora devo andare. >
Mi bacia sulla guancia e se ne va. Io mi risiedo, appoggio la schiena al tronco dell’albero e comincio a fissare il cielo felice.

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Capitolo 5
*** Diamo il via al Ballo!!! ***



Capitolo 5
Diamo il via al ballo!



Le giornate passano, ed il gran giorno è vicino. Domani Hogwarts ospiterà il tanto atteso Ballo del Ceppo. Quell’ansia che avevo qualche giorno fa mi è passata. Ora anche io ho un cavaliere.
E che cavaliere! Victor Krum, il campione tremaghi di Durmstang. Chi ci avrebbe mai creduto? Io no, e ancora non riesco a capire come sia possibile. Non riesco a capacitarmene, e infatti non ne ho parlato con nessuno, a parte che con Cedric, nemmeno con Ron ed Harry, ho  paura che dicendolo ad alta voce possa svanire.
Anche Cedric è riuscito ad invitare la ragazza da lui desiderata. Quando me lo ha detto sono rimasta stupita. Come amica avrei dovuto essere felice per lui, ma non lo ero.
Come potevo esserlo? Cho era anche la ragazza che piaceva ad Harry. Il mio migliore amico. Quando lo ha saputo ci è rimasto davvero male, anche se ostentava indifferenza si vedeva da lontano che stava soffrendo. Persino Ron se ne è accorto
Ed ora entrambi i miei amici non hanno trovato una ragazza da invitare. Mi dispiace! Ma il problema maggiore è di Harry. Ron può anche non venire al ballo, cosa che certo mi farebbe stare male, ma Harry è un campione tremaghi e dovrà aprire le danza.
Speriamo che si muova a trovare un'accompagnatrice. Devo aiutarlo! Si, oggi dopo la lezione di Piton gli darò una mano. Ora devo muovermi a finire la relazione sulla pozione polisucco.
< Allora vediamo, mi pare di aver messo tutto… >
penso tra me e me quando
< Hermiiii, Hermiii >
Ron inizia a chiamarmi a bassa voce, per avitare che Piton ci senta.
< Ron che c’è? Ti avevo già detto di studiare, perché questa volta non ti avrei aiutato! >
Rispondo acida. Odio quando qualcuno mi interrompe mentre rileggo i miei compiti, e Ron lo sa bene.
< Herm lo so, me lo hai detto un migliaio di volte, ma questa volta non voglio nessun aiuto >
Ed ora che vuole? Guardo Harry per una delucidazione, ma questi alza gli occhi al cielo e scuote la testa. Aspetto che Piton si allontana e rispondo
< Su dimmi. >
< Herm vuoi venire al ballo con uno di noi? Se per un ragazzo è brutto andarci da solo figuriamoci per una ragazza. >
Mi dice sicuro della sua affermazione. E questo sarebbe un invito? Io lo uccido. Menomale che c’è Piton che mi vendica schiaffeggiando i miei due ex-migliori amici.
< Mi dispiace per te Ron! Ma io ho già un compagno >
Rispondo adirata, chiudendo il quaderno su cui stavo scrivendo e consegnandolo a Piton. Esco velocemente dalla classe.
Ma come si permette Ron? Cosa crede che non mi inviti nessuno? Non solo ho un compagno, che è un campione Tremaghi, ma ho anche dovuto rifiutare varie richieste. Non sono così male come pensa lui! Lo odio.
Mi dirigo velocemente verso il dormitorio femminile dei grifondoro. Non ho voglia di vedere nessuno. Voglio solo stare da sola, rilassarmi e leggere un bel libro. Tanto per oggi le lezioni sono terminate
Sono troppo nervosa! Ron a volte riesce ad essere davvero irritante!
< UFFA! >
Butto a terra il libro che avevo tra le mani, non riesco a leggere, ho voglia di prendere a pugni Ron.
Mi sento umiliata.  Non ho mai pensato di essere bella, ma... fa male! Fa male sentirselo dire, soprattuttp da un tuo amico.
Mi sdraio sul mio letto e cerco di svuotare la mia mente, finendo così per addormentarmi.
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< Hermione! Hermione! Svegliati è da ieri pomeriggio che dormi! Dai è ora di muoversi. >
Sento qualcuno che mi chiama e che mi strattona. Apro gli occhi, mentre riprendo lentamente controllo di ogni parte del mio corpo.
< Ginny, che ore sono? >
< Herm! Finalmente sono le 11 di mattina! Hai dormito per un bel po’. >
< Cosa?! Ho dormito più di 12 ore?! >
Non posso crederci non avevo mai dormito così tanto.
< Tieni prendi questo cornetto. Sarai affamata, non hai fatto colazione, ieri non hai nemmeno cenato. Ed oggi salterai anche il pranzo. >
La mia migliore amica mi porge un cornetto alla crema. Il mio preferito. Adoro Ginny, è un’amica davvero fantastica. È così premurosa, gentile, e senza di lei non so come farei a sopportare suo fratello ed il suo amichetto.
Che rabbia! Il solo pensare a loro mi innervosisce. Mordo il cornetto con rabbia.
< Grazie Ginny sei così gentile. >
< Prego, ma il cornetto te lo mandano Ron ed Harry. Sai vogliono scusarsi... >
Non riesco ad essere adirata con loro per molto tempo. Voglio loro troppo bene. Noi tre litighiamo, litighiamo ma alla fine facciamo sempre pace.
< Herm ora basta pensare! su preparai. Dobbiamo andare a fare shopping e poi prepararci per il ballo >
E adoro anche Ginny.
< Si Signore!>
Le rispondo portandomi la mano destra alla fronte, per fare il tipico salto militare.
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Dopo tre lunghe ore di preparativi, passate ad addomesticare i miei capelli e a nascondere le imperfezioni del mio viso; eccomi qui a fare la mia entrata nella sala comune, addobbata perfettamente per l’occasione.
Scendo le scale, cercando di non inciampare. I tacchi non fanno per me! Tutti gli sguardi dei presenti sono puntati su di me, mi sento davvero in soggezione. Forse ho qualche cosa che non va, forse il mascara si è sciolto ed è colato sul mio viso.
Ma non mi importa, voglio solo godermi la serata! Voglio ballare, ballare , ballare, ballare e ancora ballare. Stasera voglio semplicemente divertirmi e non pensare a niente.
Ecco il mio cavaliere che mi aspetta alla fine delle scale. Mi guarda e sorride. È un sorriso dolce, luminoso.
Ma non come quello di Cedric.
Ma cosa dico? Basta! Hermione pensa a non cadere.
Mi avvicino a Victor che si inchina davanti a me e mi offre la mano. Accetto il suo invito ed insieme passiamo davanti ad Harry che ci guarda stupito. Ci dirigiamo verso l’ingresso verso il centro della sala dove apriremo le danze con gli altri “Campioni”. Vedo Harry dietro di noi che è preoccupatissimo e continua a guardarsi intorno nervosamente.
Povero. I nostri sguardi si incrociano, e cerca di comunicarmi qualcosa del tipo: “Salvami!”. Con un sorriso cerco di consolarlo. Harry non ha mai voluto essere al centro dell’attenzione, ma questa sua condizione di bambino sopravvissuto non lo aiuta, poi quest’anno con tutto quello che sta succedendo… mi dispiace tanto! Harry ha sofferto, soffre e soffrirà ancora tanto...
E mentre sono assorta nelle mie elucubrazioni, Cedric passa di fronte a me con Cho. È bellissimo! Quello smoking nero, leggermente attillato, gli sta alla perfezione. E la camicia bianca da luce al suo viso e quella cravatta gli conferisce un’aria più seria. Ma la cosa che più mi lascia senza fiato è il suo sorriso. Quel sorriso capace di addolcire anche il cuore di Voldemort in persona.
Il mio corpo viene invaso da una strana sensazione di calore. È una sensazione piacevole e… familiare? Mi ricorda tanto qualcosa ma non so cosa.
< Herm ci tocca iniziare >
La voce potente di Vic mi riporta alla realtà mentre la sua mano si posa dolcemente sul mio fianco. Devo scacciare simili pensieri. 
< Si Victor diamo il via a questo ballo >

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Capitolo 6
*** Tante, forse troppe emozioni! ***



Capitolo 6
Tante, forse troppe emozioni!
(Il Ballo)



La musica parte, le quattro coppie formate dai campioni tremaghi con i relative partner, cominciano a danzare sulle lente note di un valzer. Non riesco a concentrarmi su i passi che devo fare. La mia mente è lontana, immersa in quella sensazione di calore che poco prima ha pervaso il mio corpo
Una sensazione molto bella, calda, avvolgente e familiare. Si troppo familiare, ma non riesco a ricordare quando l’ho già provata. È come se la mia mente si rifiutasse di ricordare. Come se volesse nascondere una verità dolorosa.
< Finalmente è finito >
Un vocione mi riporta alla realtà. Il valzer era terminato ed io mi ero fermata automaticamente, come se il mio corpo fosse controllato da un altro cervello, non occupato a pensare.
La pista da ballo è ora piena, durante le mie riflessioni non mi sono resa conto che a poco a poco tutti gli studenti delle tre scuole e i professori si erano uniti alle danze.
Devo smetterla di perdermi in stupidi pensieri. Così perderò tutto il ballo.
< Balli benissimo! >
Mi dice Victor. Non so se sinceramente o ironicamente. Non mi pare di avergli calpestato i piedi. O forse si? Bho non ricordo.
< Grazie Vic. Anche tu sei un bravo ballerino. >
Rispondo, nascondendo il mio imbarazzo dietro un sorriso. Sarà la risposta giusta? Speriamo!
< No! Oggi sono stato bravo perché accanto a me avevo una ragazza speciale come te >
Non so che dire. La mia unica reazione è arrossire. Chi avrebbe mai immaginato che dietro la montagna di muscoli di Durmstang si nascondesse un ragazzo così romantico. Victor è davvero un ragazzo speciale, DEVO dedicargli più attenzione. Se lo merita e poi sono sicura che così facendo mi divertirò da impazzire
Intanto la musica cambia. Dal dolce Valzer si passa alla scatenata musica disco. La pista diventa più buia, la sua unica illuminaione è costituita da una palla da discoteca che emana luce colorata ed intermittente. Ed ecco che il vero ballo del Ceppo ha inizio.

Sulla pista io e Victor, così come tutti i presenti, ci scateniamo. Balliamo, anzi è meglio dire che ci dimeniamo a tempo di musica. Questa serata con Victor è stata stupenda. Non ho smesso un attimo di ridere e di divertirmi.
Sono due ore continue che ballo, i miei poveri piedi mi supplicano di fare una pausa. Così prendo Vic per mano e lo trascino a bordo pista, e da lì assisto ad uno spettacolo pietoso: Seduti su una panca ci sono i miei più cari amici, Ron ed Harry, con dei musi lunghissimi.
Victor propone di prenderci qualcosa da bere.
< Si hai ragione ci vuole proprio qualcosa per dissetarci. >
Così mentre lui va a prendere due bicchieri di burrobirra io decido di andare dai due grifondoro annoiati
< Non lo trovate un ballo stupendo! >
Dico sedendomi, mentre i miei piedi esultano dalla gioia.
< Si bellissimo! >
commenta Ron acidamente. Sono stati tutto il tempo seduti, ed io non ho rivolto loro nemmeno una parola. Sono un’amica orribile! Però posso sempre rimediare, posso far finire questa serata con un sorriso.
< Che ne dite di prendere qualcosa da bere con me e Vic? >
Propongo amichevolmente, ma Ron reagisce come se gli avessi tirato un pugno in faccia.
< Io non fraternizzo con il nemico>
Nemico?! Ok è ufficiale: Ron è pazzo! Devo rimanere calma non deve andare su tutte le furie. Devo calmarmi. Faccio un lungo sospiro e rispondo cercando di rendere il mio tono più pacato, cosa che mi riesce molto difficile
< Nemico? Ma che dici?!Guarda che non ci sono nemici. Il torneo Tremaghi ha come scopo aiutare i maghi a cooperare tra loro, a fare amicizia. >
< Quello ha qualcosa di più dell’amicizia in mente. Credi a me! >
Mi risponde con quell’atteggiamento da grande uomo vissuto che odio tanto. Ed allora i buoni propositi di qualche secondo fa vanno a farsi friggere.
< Caro Ron sappi che IO so badare a me stessa! E poi non capisco dove vuoi arrivare con questo discorso! >
Ron è capace di mandarmi su tutte le furie!
< Io… io… vogl…>
< LO SO IO DOVE VUOI ARRIVARE! LA PROSSIMA VOLTA SE VUOI CHE UNA RAGAZZA VENGA CON TE AD UN BALLO INVITALA! >
Interrompo Ron, sono furiosa e ho tanta voglia di tirare uno schiaffo al mio amico dai capelli rossi, ma ho ancora un briciolo di lucidità così mi alzo e me ne vado.
La mia bellissima serata non è più così bellissima, ma non voglio permettere a Ron di rovinare completamente il ballo. Così raggiungo Victor, sorridendo sforzatamente, cercando di salvare il salvabile.

Mi dice fissandomi negli occhi
< Herm hai qualcosa che non va? >
< E… no sto bene! Perché? >
Non sono mai stata brava a mentire, ma oggi non voglio che qualcuno rovini il mio ballo. Cerco di sorridere in modo più convincente di prima.
< Bene allora! Perché ti devo dire una cosa molto importante >
Mi dice prendendomi per mano e, con lo sguardo basso, mi porta in un luogo più appartato.
Quando si ferma, si mette di spalle e continua a guardare a terra. Lo sento sospirare più volte, come se si stesse preparando ad una grande prova. Non capisco cosa gli succeda e non so che fare, così aspetto dietro le sue spalle che mi dica qualcosa
Ad un tratto si volta, mi guarda negli occhi intensamente e dice tutto di un fiato
< Hermione tu mi piaci >
Ed ora che dico? Victor certo è un bel ragazzo, simpatico, intelligente, forte. Ma non mi piace non in quel senso. Resto a bocca aperta. Che si dice ad un ragazzo che ti rivela i suoi sentimenti? Grazie?
< Victor tu sei un ragazzo perfetto, bello, intelligente… >
Cerco di rispondere, ma il mio accompagnatore fraintende le mie parole e mi bacia. È un bacio dolce, leggero, fatto solo da labbra che si sfiorano, ma è un bacio importante: è il mio primo bacio. Quando Victor cerca di trasformare quell'innocuo bacetto in un vero bacio, qualcosa mi blocca. Un’immagine, un volto, un sorriso, una strana sensazione.
Tutto ciò mi spinge ad interrompere il contatto delle nostre labbra. Mi allontano da Victor, confusa e disorientata dai miei stessi sentimenti.
< Victor senti hai frainteso. >
< Scusa non dovevo >
Mi interrompe, ma io con un mano lo azzittisco. Già è abbastanza difficile, poi con interruzione diventa impossibile.
< Vic per favore lasciami finire. Stavo dicendo tu sei un ragazzo bello, intelligente, coraggioso, forte, dolce, insomma sei un ragazzo perfetto. Ma non sei il MIO ragazzo perfetto. Io ti voglio bene, ma solo come amico, non riesco a vederti come il mio ragazzo o qualcosa di simile. Capisci? >
È stato difficile, ma dovevo mettere in chiaro i miei sentimenti, non volevo illudere Vic. Ora certo non mi vorrà più parlare, ma non fa niente, è giusto così. Mi volto e tento di allontanarmi, ma qualcosa di forte mi trattiene.
< Non ti preoccupare. Capisco cosa vuoi dire. Se tu mi vedi come un amico, e se vuoi essere ancora mia amica , per me va bene. Le delusioni amorose a quest’età sono più che normali >
Mi dice, sorridendo, a si vede da lontano che soffre. È davvero un ragazzo perfetto! Io non so cosa rispondere tutto quello che riesco a fare e abbraccialo calorosamente e sussurrargli un piccolissimo ma sentito:
< Grazie Vic! Ti voglio bene >
Con queste semplici parole mi allontano da un mio nuovo, vero amico. Mentre cammino sorridendo ripensando alle tante, forse troppe, emozioni di questa serata incrocio lo sguardo di Cedric, che da lontano ha assistito alla scena.
< Ciao Cedric! Sai ti devo raccontare tante cose >
Mi risponde adirato, con una scintilla che non avevo mai vista nel suo sguardo
< Non credo ce ne sia bisogno, ho visto tutto da qui. Certo non ho sentito niente, ma non credo ci sia il bisogno del sonoro per capire cosa è successo >
Mi lascia di stucco. Non capisco. Ho fatto qualcosa che può averlo infastidito? Ripenso e ripenso, ma non trovo nessun motivo di questo suo comportamento. Cedric mi guarda disprezzandomi, si gira ed inizia ad allontanarsi.
Io lo trattengo per il braccio, devo sapere cosa c’è che non va!
< Ced ma è successo qualcosa? Ho fatto qualcosa di sbagliato >
Chiedo preoccupata.
< E' successo qualcosa? Ho fatto qualcosa di sbagliato? >
Mi fa il verso
< Certo che hai fatto qualcosa di sbagliato. Ti ho visto baciare Victor, sai! Secondo te baciare il nemico ti sembra qualcosa di giusto da fare? >
Il nemico? È di questo che si tratta? Ma che è successo oggi? Si sono messi d’accordo? Tutti con questa storia del nemico!
Ora basta! Sono stufa del “nemico”! Inizo a gridare, la rabbia mi ha dato alla testa
< BASTA CON QUESTA STORIA DEL NEMICO! VICTOR NON è IL NEMICO E SE LA PENSI COSì SIGNIFICA CHE NON HAI CAPITO NIENTE DEL TORNEO TREMAGHI. E SE POI BACIO QUALCUNO, ANCHE SE FOSSE UN DISSENNATORE, SONO FATTI MIE! CEDRIC TI CREDEVO PIU' INTELLIGENTE! MI HAI DELUSO >
I suoi occhi sono diventati una fiamma di fuoco. Il suo tono non è alto come il mio, ma le sue parole fanno più male.
< No Hermione, sei stata tu a deludermi! >
Detto questo si gira e se ne va. Questa volta non lo fermo. Non ho la forza. Mi sento male, sento uno squarcio al centro del petto, proprio dove è collocato il cuore. Questo squarcio brucia, fa male, fa troppo male. È come se qualcuno mi avesse preso il cuore e dopo averlo pugnalato lo avesse ricollocato al suo posto.
Mi siedo sulla scala di ingresso alla sala grande e piango. Le lacrime scendono abbondanti come se dovessero spegnere l’incendio di dolore che brucia dentro me, ma non ci riescono.

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Capitolo 7
*** Riappacificazioni e Delusioni ***



Capitolo 7
Riappacificazioni e Delusioni



Intorno a me regna, come al solito, il buio, il silenzio e il gelo, e come al solito mi sento vuota, sola e spaventata.
È il tipico scenario del sogno, che ormai accompagna ogni notte di questo mio anno ad Hogwarts, ormai ci ho fatto l’abitudine, ma questa volta è più realistico.
Il buio è più intenso e il freddo è così penetrante che riesco a fatica a correre verso… verso… non c’è nessuna luce verso cui correre! Nessun calore che possa riscaldare il mio corpo freddo e tremolante. Non c’è niente intorno a me. Sono sola, completamente sola. Mi accascio a terra e piango. Improvvisamente sento un forte dolore squarciarmi il petto. Sento qualcosa di freddo stringermi il cuore e comprimerlo sempre di più.
So che tutto ciò è un sogno, ma non riesco a svegliarmi. È come se qual sogno mi avesse rapito e non volesse più lasciarmi andare. Inizio a gridare, ma la mia voce risuona nel vuoto che mi circonda.
All’improvviso sento una forza sconosciuta riportarmi alla realtà. Finalmente riesco a riaprire gli occhi.

Davanti a me trovo il volto preoccupato di Ginny, che nella mano destra stringe un bicchiere di acqua ormai vuoto.
La mia dolce compagna si stanza, ha infatti provato a svegliarmi in tutti i modi, ma senza successo. Solo quando mi ha lanciato dell'acqua sul viso finalemente sono riuscita a scappare dal mio incubo.
Abbraccio velocemente la mia migliore amica e scoppio a piangere senza dire nulla, Ginny mi stringe, trasmettendomi attraverso il suo silenzio tutto l'affetto che prova verso di me.
La giornata prosegue peggio di come è iniziata. A colazione Ron non mi degna nemmeno di uno sguardo, mentre Cedric mi lancia sguardi carico di odio.
Dopo le lezioni cerco di avvicinarmi ai due ragazzi, ma tutti i miei tentativi sono vani: mi evitano o mi ignorano. Però entrambi sono così gentili da permettermi di leggere nei loro volti il disgusto che provano nei miei confronti.
Dopo i vari ed inutili tentativi di riappacificarmi con i miei migliori amici, il mio umore, già a terra, inizia a sotterrarsi vivo.
Mi dirigo in giardino e mi siedo su una panchina di fronte il lago. Poggio i piedi sulla panchina e abbasso la testa in modo da rintani nel mio guscio. Ripenso alla bruttissima serata di ieri, ripenso al mio primo bacio. Ripenso alle liti che hanno rovinato tutto.
Ripenso al volto di Cedric, furioso, ed una lacrima scende veloce, arrivando a bagnare la mia divisa. Ciò che mi fa più male è che queste liti mi appaiono prive di senso e di un vero motivo.
Non riesco proprio a capire perché tutto questo astio nei miei confronti. Cosa ho fatto di male? Prima che questa lacrima possa essere accompagnata da altre, una voce mi costringe ad alzare il viso.
< Hermione?>
Alzo la testa, e vedo Harry ritto davanti a me. Nel suo sguardo leggo tanta preoccupazione e affetto.
< Hei! >
rispondo, alzandomi in piedi e sistemandomi di fronte al famoso grifondoro.
< Herm io non sono d’accordo con quello che pensa Ron. E ieri se solo avessi potuto gli avrei impedito di sparare cavolate. Comunque tu sai come è fatto Ron! Fra poco si renderà conto di aver combinato una stupidaggine e verrà a chiederti scusa. Non ti preoccupare e ricordati che io ti voglio davvero bene! >
Istintivamente abbraccio Harry e senza dire una parola gli dimostro che anche io gli voglio un mondo di bene. Sono sicura che senza Harry e la sua amicizia non potrei vivere. Il bel grifondoro ricambia il mio abbraccio, stringendomi forte.
< Herm io ti conosco e so che se il tuo umore è così a terra non è SOLO colpa di Ron. Ieri è successo qualcosa di cui non sono informato? >
Mi chiede mantenendomi stretta tra le sue braccia. Harry riesce sempre a capirmi, a volte anche troppo bene. Mi allontano dalla sua stretta e mi risiedo sulla panchina. Aspetto che imiti il mio gesto ed inizio a raccontare, per filo e per segno, l’emozionante serata del Ballo…
< Ah! capisco. >
È l’unica risposta che il bambino-sopravvissuto, mi rivolge dopo un ora di racconto.
< Se tu capisci illumina anche me. Perché tutti sembrano avere un buon motivo per odiarmi? >
< Herm, io non posso dirti niente, devi capire da sola quello che è successo. E non so come fai ancora a non arrivarci, è così evidente! Ma ti posso dire con certezza che nessuno ti odia, anzi… >
Non termina la frase e credo che non è nelle sue intenzioni farlo. Così decido di cambiare discorso.
< Harry come va con l’indizio della seconda prova? >
Il sorriso che il ragazzo accanto a me, aveva mantenuto per tutta la conversazione sparisce, al suo posto rimane solo una triste espressione di rassegnazione.
< Ancora non sei riuscito a decifrarlo? Harry la prova è fra due giorni. Devi farcela >
Harry non fa in tempo ad aprire bocca che una voce, che potrei riconoscere tra mille, lo chiama.
< Potter >
Il mio amico si gira, e lo stesso faccio io. Davanti a noi c’è Cedric Diggory, che non mi degna nemmeno di uno sguardo.
< Diggory >
Risponde il grifondoro al tassorosso.
< Hai risolto l’indizio della prova? >
< Ci sto lavorando. >
< Bene allora prendi il tuo uovo e vai a pensarci su nel bagno dei prefetti. Un bel bagno spesso aiuta a chiare le idee >
Suggerisce il tassorosso e se ne va, facendo finta che io non esista.

Dopo il lungo pomeriggio trascorso a parlare con Harry, arriva l’ora di cena. Il mio migliore amico mi costringe a sedermi a tavola vicino a lui e Ron.
Ma credo che anche lui ora se ne penti. L’atmosfera è gelida, intorno a noi tutti gli studenti chiacchierano, ridono, scherzano, mentre il nostro gruppetto mangia in silenzio.
Io non ho per niente fame, anzi tutto il cibo presente sul tavolo mi provoca una forte sensazione di nausea.
Ad un tratto, mentre sto giocando con le due carote presenti nel mio piatto, Ron mi chiama
< Hermione, senti, io… io..  >
Alzo lo sguardo e vedo il viso del giovano grifondoro assumere una colorazione rossiccia, simile a quella dei suoi capelli.
< Si dimmi Ron >
Incito il ragazzo a continuare. Finalmente ha deciso di parlarmi, mi sento davvero sollevata e sorrido, per la prima volta in questa orribile giornata. Ma il sorriso comparso sul mio viso si spegne subito appena i miei occhi incrociano lo sguardo carico di rancore di Cedric.
< Herm io.. io… volevo.. chiederti scusa. >
Le parole di Ron riportano i miei occhi al tavolo dei grifondoro. Ron che chiede scusa è un grande evento. Certamente commette errori tantissime volte, ma pochissime riesce a vincere la sua testardaggine e chiedere scusa.
< Grazie Ron! Scuse accettate. Ero stufa di non poterti più parlare >
Rispondo sincerante al mio migliore amico dai capelli rossi. Guardo Harry che sorride ed annuisce, sono sicura che tutto questo lo devo a lui.
< Comunque devi sapere che io non sono d’accordo a questa tua relazione, ma ho capito che sono tue scelte e che se vuoi stare con Krum, io lo accetterò. Poi anche io ero stufo di non parlarti >
Mi devo accontentare delle scuse. Almeno non mi farà più scenate, almeno per ora.
< Bhè, come ho già detto sei perdonato. Comunque giusto per informazione, io e Victor non stiamo insieme. >

Informo così i mie amici del mio primo bacio e dei fraintendimenti che ci sono stati.

Con Ron va tutto bene. Siamo tornati amici e da quando gli ho raccontato la storia del ballo sembra più felice, e anche io lo sono.
Ma Cedric continua a non parlarmi. Le cose peggiorano di giorno in giorno. Devo fare qualcosa non riesco più a sopportare questa situazione.
Ogni volta che chiudo gli occhi rivedere quello sguardo deluso, mi provoca una fitta dolorosa al petto. In quest’ultimo periodo, Cedric era diventato il mio confidente, la persona con cui parlavo di ciò che mi faceva stare male.
Ma ora è proprio per colpa sua che sto male. Mi manca troppo! Ho bisogno di essere consolato da un suo sorriso. DEVO parlargli!
Non ora, però. Fra poche ore ci sarà la seconda prova e devo aiutare Harry. Il suggerimento del tassorosso ci ha aiutati a capire che la prova si svolgerà nel lago nero, e che i partecipanti dovranno stare un’ora in apnea. Impossibile.
Sono ormai due giorni che consultiamo e riconsultiamo gli stessi libri, ormai sappiamo a memoria ogni pagina di ogni libro dell’intera biblioteca di Hogwarts, ma niente ancora non sappiamo come fare.
Se non troviamo al più presto una soluzione Harry perderà, o peggio potrebbe succedergli qualcosa di brutto durante la prova.
< Possiamo farcela, allora ripensiamo agli indizi >
cerco di incoraggiare i miei disperati amici, che appena apro bocca mi fulminano con uno sguardo.
< Dobbiamo cercare meglio, dobbiamo riconsultare tutti i libri, dobbiamo... >
< Andare dal preside. Signorina Granger il professore Silente desidera vedere voi e il signor Weasley. >
un vocione mi interrompe. È il professor Moody, che ci avverte che il preside vuole vederci. Che cosa potrà volere ORA Silente?Proprio ora? Harry è ancora in alto mare, dobbiamo rimanere qui.
< Ma mancano poche ore alla prova e… >
Provo a controbattere, ma è inutile, il professore mi interrompe prima che possa finire.
< … e si presume che il signor Potter abbia trovato come affrontarla al meglio. Signor Paciock aiuti il signor Potter a riordinare i suoi libri. Granger e Weasley con me. >
Dice facendoci segno di seguirlo. Io e Ron guardiamo Harry preoccupati il grifondoro risponde ai nostri sguardi salutandoci, mestamente, con la mano destra.
< Torneremo presto Harry >
Gli dico ma il professore ridacchia, mentre mi fa segno di seguirlo.
Attraversando il corridoio che porta al gargoyle che sorvegliava l’ingresso dello studio del Preside, passiamo dinanzi una panchina sulla quale è seduta una coppia di studenti impegnati a scambiarsi saliva. Gli studenti di Hogwarts non hanno proprio ritegno.
Il professore si ferma davanti ai due, sbatte violentemente il bastone a terra. Oh ed ora perché si è fermato? Non solo ci ha costretti ad abbandonare Harry proprio ora, ma ci fa anche perdere tempo. Uffa. Io non lo capisco proprio.
I due ragazzi, sentendo il fastidioso rumore, si ricompone velocemente mostrandoci così i loro visi.
Non posso credere ai miei occhi, anzi non voglio crederci. Cedric e Cho si alzano in piedi, arrossendo, di fronte al professore, che sorride compiaciuto.
Sento un forte dolore al centro esatto del petto, come se un pugnale si fosse conficcato nel cuore, e la ferita lasciata da questa arma brucia e fa male tanto male. Mi sento così amareggiata e...
delusa.
< Signorina Chang, il preside desidera parlare con voi. Può venire nel suo studio?  >
Moody invita anche Cho nell’ufficio del preside; la corvonero annuisce ancora tutta rossa in viso, e si incammina dietro allo strambo professore, salutando Cedric con una mano .
Guardo il tassorosso negli occhi, nei quali per una frazione di secondo, mi pare di cogliere dispiacere, ma forse è solo la mia mente perché l’attimo dopo ecco che ritorna lo sguardo pieno di odio, al quale mi ero abituata in questi giorni.
Una lacrima scende veloce, rigando la mia guancia, ma altrettanto velocemente viene fermata dalla manica della mia divisa.

Nell’ufficio del preside oltre a noi c’è anche la sorella di Fleur, insieme ai presidi delle tra scuole. A parlare è Silente:
< Signori scusateci per il disturbo ma dobbiamo chiedervi un favore. Sareste così disponibili nell’aiutarci a preparare la seconda prova del torneo? Sapete abbiamo bisogno di voi.  >
Non so a cosa si riferisce ma all’imponente figura di Silente non si può dir di no così tutti rispondiamo in coro.
< Certo!  >
Il preside sorride soddisfatto e i ringrazia
< Grazie per la vostra disponibilità. Ora non vi dirò quale sarò il vostro compito. Sarebbe inutile, servirebbe solo a spaventarmi, tanto fra poco lo capirete da soli. Comunque vi dico solo di non preoccuparvi è tutto controllato. Grazie di nuovo. >
Detto questo, alza la bacchetta, sussurra qualcosa e… buio.

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Capitolo 8
*** Due rivelazioni con una prova! ***



Capitolo 8
Due rivelazioni con una prova!



Buio, ecco ciò che vedo intorno a me. Un attimo prima ero nel caldo ed luminoso ufficio di Silente, ed ora mi ritrovo immersa nel gelido buio. Sono in un luogo molto simile a quello che ogni notte disturba il mio sonno.
Ma come sono finita qui? Non credo di essermi addormentata in piedi o di essere svenuta, stavo bene, almeno credo. Vedere Cedric con Cho mi ha ferito veramente, ma non sono svenuta per questo. Non sono così debole, dopo tutto sono una Grifondoro!
Ad un tratto rivedo l’immagine della bacchetta di Silente puntata verso di me e tutto sembra avere più senso. Certo! Il modo in cui possiamo aiutare a preparare la prova è proprio questo. Ma... Perché? Stare nel buio come può aiutare Harry e gli altri campioni?!
Non capisco, ma se Silente ha deciso così, mi fido di lui. E sono sicura che presto il nostro caro preside ci tirerà fuori da questo posto.
Ma se non ricordo male ad altri 3 ragazzi è stato chiesto aiuto, ed ora dove sono? Prova a chiamarli gridando a squarcia gola, ma non ottengo alcuna risposta. Bene di male in peggio!
Mi guardo in giro in cerca di qualcosa da fare, e dentro di me si diffonde la consapevolezza di trovarmi in uno dei miei incubi. Questo è proprio il luogo in cui trascorro tutto le mie notti.
Il freddo e la solitudine che sento opprimere il mio cuore, mi confermano questa ipotesi. No! Perché Silente mi ha fatto questo? Perché devo provare così tanto dolore. Ogni notte diventa sempre più difficile riuscire a svegliarsi, e l'incubo sembra sempre più reale e lascia una scia di dolore più intensa per tutto il giorno.
Sento l’aria diventare irrespirabile, come se tutto l’ossigeno presente in quel luogo stesse per esaurirsi; sento un peso al centro esatto del mio petto. Non riesco a muovermi, non riesco a respirare, mi accascio a terra con le lacrime che abbondanti defluiscono dai miei occhi.
Non posso far altro che stare così rannicchiata a terra, sperando che questa tortura finisca presto.
* Vi prego aiutatemi! vi prego! *  la mia mente lancia un sos che rimane inascoltato.
Ad un tratto l’aria diventa più respirabile, ed il peso nel mio cuore si alleggerisce, riesco ad alzarmi e a camminare. Qualcosa in lontananza si illumina. Ed ecco la solita luce, che ogni notte inseguo nella speranza di riuscire ad ammirarne la fonte, ma tutti i miei tentativi risultano vani.
Per cui la mia mente mi consiglia di aspettare qui sperando che questo incubo presto finisca, ma il mio istinto mi suggerisce di correre verso quella luce.
Di solito preferisco seguire la mia mente, ma questa volta il mio istinto prevale. Inizio a correre in direzione della luce, ad ogni passo la luce si intensifica e diventa sempre più accecante. Dai miei occhi escono delle lacrime a causa della sua intensità.
Ed eccomi arrivata al punto in cui il mio sogno si interrompe. Ma questa volta riesco a proseguire. Ormai il calore della luce avvolge e riscalda il mio corpo infreddolito.
Dalla fonte luminosa si genera un’esplosione di luce intensissima, sono costretta a chiudere i miei occhi. Ma quando li riapro il paesaggio intorno a me è cambiato.
Il vuoto, il freddo, il buio hanno lasciato posto ad un prato verde illuminato da un sole bellissimo. Nel cielo le rondini volano felici, il vento soffia leggero scompigliandomi i capelli e muovendo i fili d’erba del prato. Tutto intorno a me è così bello, ma ciò che mi colpisce di più è la figura in piedi che si trova dinanzi a me, proprio dal luogo da dove proveniva la luce.
In tutto il suo splendore Cedric Diggory mi saluta sorridendo. Corro verso di lui e lo abbraccio, in sua risposta il bel tassorosso mi stringe forte.
E proprio in quel momento tanto immagini affollano la mia testa: rivedo il suo sorriso alla stazione; ricordo la nostra prima conversazione; capisco il perché non ho voluto baciare Victor; il dolore provocato dalla vista del bacio tra Cedric e Cho acquista significato. Ora capisco tutto!
< Io ti amo>
Appena pronunciate queste parole, una nuova luce mi costringe a richiudere gli occhi. Un freddo diverso da quello che prima opprimeva il mio cuore, unito ad una strana sensazione di bagnato, mi riportano alla realtà.
Mi trovo immersa nelle acque del lago nero con Victor che mi stringe per la vita. Mi guardo intorno confusa incrociando lo sguardo del ragazzo che mi sta accanto.
< Ti spiego tutto dopo. Ora usciamo. >
Qualcuno mi aiuta ad uscire dalla’acqua e mi porge una coperta. Ma la mia mente ed il mio cuore sono ora distratti dalla verità che finalmente sono riuscita a comprendere.
Da lontano vedo Cedric che già uscito dall’acqua si prende cura della sua Cho. Victor accanto a me cerca di spiegarmi tutto, ma non gli presto attenzione.
Devo dire a Cedric ciò che provo! Non mi importa se non ricambia i miei sentimenti. Deve sapere del mio amore. Questa è la mia decisione.

La prova si è conclusa: Cedric ha vinto ed Harry è arrivato secondo. Vago per Hogwarts nella speranza di incontrare presto il coraggioso tassorosso.
Ho ormai cercato per tutto il castello e le miei speranze di trovarlo tendono a zero. Ad un tratto sento una porta aprirsi alle mie spalle, e da questa esce proprio la persona da me desiderata, seguita da una Cho piangente-
Che sarà successo? Non mi importa! DEVO PARLARGLI! Il ragazzo si ferma a guardarmi, il suo sguardo è cambiato. In esso non scorgo più odio, né rancore. Ciò mi aiuta molto.
< Cedric >
Mi faccio coraggio ed inizio a parlare. < Devo parlarti >
< Hermione io… >
Mi interrompe, ma io velocemente lo azzittisco. No, ora devo essere IO a parlare, devo riuscire a d esprimere ciò che provo.
< Fammi finire! >
Prendo fiato e continuo. Non devo dire molto, ma quelle tre parole sono davvero difficili da pronunciare!
< Cedric… io… io… TI AMO! >
Ce l’ho fatta!
< Io ti ho amato fin dalla prima volta, è solo che non me ne rendevo conto. Ma oggi è come se avessi avuto una rivelazione e ho cap… >
< Basta Hermione!>
Mi ferma, impedendomi di finire il mio discorso. Ho paura. Ho paura della sua reazione, ho paura di perderlo per sempre, più di quanto non lo abbia già perso. Smetto di respirare in attesa di sapere ciò che ne sarà del mio cuore.
Cedric prende fiato ed inizia a parlare.
< Anche io oggi ho avuto una rivelazione. Già da tempo, però, la verità cercava di venire a galla. Già dal ballo del ceppo, quando hai baciato Victor. Già dal primo giorno di scuola, quando ti ho vista sul treno.
Già dal nostro primo incontro. Ma io ero cieco e non capivo. Non capivo quello che provavo nel mio cuore, scambiavo tutto per amicizia. Poi oggi quando ti ho vista nel lago, avrei voluto salvarti, avrai voluto abbracciarti, ma non ho potuto, il mio “tesoro” era Cho.
Però, credimi Herm, avrei voluto salvare te, perché… perché >

Per tutto il discorso il suo tono è  sicuro e deciso, ma alla fine tituba. Ha difficoltà a finire la frase. Prende fiato, chiude gli occhi e dice.
< Perché io ti amo, Hermione Granger. >
Non posso credere a quelle parole. 
*Mi ama, mi ama, mi ama. E' fantastico, è bellissimo, è… lui mi ama.*  
La mia mente non riesce a formulare una frase completa, è troppo impegnata a ripetere quelle sensazionali parole:
*Io ti amo, Hermione Granger . Io ti amo, Hermione Granger.Io ti amo, Hermione Grangere *
Corro verso di lui e lo abbraccio, sarebbe meglio dire gli salto addosso. Ci guardiamo per qualche secondo negli occhi, poi le nostre labbra si uniscono in un bacio lente, dolce, tenero. Bacio che esprime tutta la passione e l’amore che riempie il cuore di entrambi.

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Capitolo 9
*** Segreto! ***


Capitolo 9
Segreto!

 

Luce, calore, serenità sono le caratteristiche dei sogni delle ultime tre notti. Da quando io e Cedric stiamo insieme il mio incubo è svanito e con esso quella sensazione di incompletezza e vuoto che tanto mi feriva.
Ancora non riesco a crederci, non riesco a capacitarmi del fatto che io, Hermione Granger, sono la ragazza di Cedric Diggory.
*Io e Cedric stiamo insieme, io e Cedric stiamo insieme, Io e Cedric stiamo insieme!* ormai è l’unico pensiero che la mia mente riesce a formulare.
*Hermione Granger sei proprio una sciocca ragazzina innamorata!* penso. Si è vero. Sono una sciocca ragazzina innamorata, e sono felice di esserlo.
Per la prima volta mi sento come una ragazza normale, non la Granger-so-tutto-io, la secchiona, no! Sono semplicemente una ragazza di 14 anni che sta vivendo la sua prima storia d’amore.
Ho sempre cercato di distinguermi dalle altre, le ritenevo stupide, il loro correre dietro ai ragazzi e perdere la testa anche solo per un sorriso mi sembrava illogico e antifemminista, ma ora capisco che la mia era solo invidia. Ho sempre portato una maschera, nascondevo dietro il mio fare da saccente le insicurezze riguardanti il mio aspetto. Cedric ha lentamente spostato questa maschera dal mio viso e mi ha posto davanti ad uno specchio, e per la prima volta mi piace ciò che vedo. Sono più sicura di me, delle mie capacità, del mio essere. Questo è davvero un bel momento per me. Passo tutto il giorno con il sorriso stampato in faccia, sono socievole e sono anche più gentile nei confronti di Ron e delle sue continue richieste di aiuto. Tutti hanno capito che sono felice, ma solo Harry ha intuito che questa mia improvvisa allegria è dovuta ad un motivo ben preciso.
< Ciao Solare-e- stranamente-Gioiosa-Hermione! >
Mi saluta il mio caro amico, mentre prende posto accanto a me nella sala comune dei grifondoro.
< Ciao Harry > rispondo con un sorriso a trentadue denti.
< Herm, non c’è niente che vorresti raccontarmi? > pronuncia con il tono di chi già sa tutto.
< Ehm no,  niente di importante > Provo a negare ugualmente, anche se so già che è tutto inutile.
< Herm davvero non hai niente da dirmi? Non so mi vuoi per caso raccontare il motivo del tuo perenne sorriso? Sai ho fatto delle ipotesi sulla possibile causa della tua felicità:
1 stai sperimentando una nuova pozione per portare la pace tra elfi domestici e maghi e la stai provando su di te
2 la biblioteca di Hogwarts ha deciso di regalarti tutti i suoi libri, anche quelli del reparto proibito
3 hai una paralisi facciale
4 ha a che fare con un certo tasso rosso, che ieri ti ho vista baciare.
Ora, amica cara, rispondi alla mia domanda così stanotte potrò dormire tranquillo.>
Maledetto Harry, riesce sempre a leggermi dentro. Ed è per questo che gli voglio un bene infinito.
E’ arrivato il momento di raccontare tutto al mio migliore amico.

Gli racconto del sogno, della prova, del bacio, dei miei sentimenti e della mia gioia. Il mio migliore amico ascolta tutto con interesse, tenendomi per mano durante la descrizione dei miei terribili incubi.
Parla re con Harry rende la cosa ancora più perfetta. Ora sento che è tutto più reale.

 < Harry però promettimi che non lo dirai a nessuno >
< Se è quello che vuoi, ok. Terrò la bocca chiusa. Ma perché?>  mi chiede incuriosito.
 < Così abbiamo deciso. Non voglio che l’intera comunità magica ne parli con il rischio di rovinare tutto. >
< Capito. Sarò una tomba>  mi risponde, nel frattempo si alza e mi abbraccia.
< Comunque sono felice per te. Te lo meriti. > mi sussurra nell’orecchio, prima di darmi un bacio e andar via.

 

Qualche giorno prima , in un angolo nascosto del giardino, un ragazzo ed una ragazza riposavano sdraiati sotto un albero. Lei con la schiena poggiata sul tronco dell’albero accarezzava i capelli di lui,  che teneva la testa abbandonata sulle sue gambe.
< Adoro questo posto, adoro questo venticello, e adoro te. >
Disse il ragazzo osservando il cielo azzurro e sereno.
Un Hermione Granger rossa dall’imbarazzo rispose:
< Anche io ti adoro, e adoro stare qui con te. Ora è tutto così perfetto che ho quasi paura che non sia vero, che sia solo uno dei miei meravigliosi sogni, dal quale presto mi risveglierà >
Il ragazzo si sollevò e le diede un leggero bacio sulle labbra.
< Non permetterò mai che qualcuno ti svegli> le sussurrò.
Intanto due studentesse di Beauxbatons e due studentesse di Hogwarts passavano vicino alla coppia, senza però accorgersi della loro presenza.
< Avete sentito che Cedric Diggory ha lasciato Cho Chang? Si pensa che l’abbia tradita con la Granger. E in questi giorni è stato visto più di una volta in sua compagnia. >
< Mha che cosa mai farà questa Granger ai ragazzi? Secondo me usa delle pozioni, non è possibile che sia Cedric che Victor siano cotti di lei! Non è nemmeno così bella>
< Già non le bastava un campione Tremaghi, no! Vedrete che fra poco salterà fuori la notizia che ha lasciato Diggory per Potter, sono troppo amici quei due.>
< Si hai ragione. Ci possiamo aspettare questo ed altro da una cacciatrice di fama come lei! >
 Le quattro ragazze spettegolavano tranquillamente non sapendo di essere ascoltate proprio dalla diretta interessata.
Hermione Granger aveva sempre finto indifferenza nei confronti dei pettegolezzi, soprattutto nei confronti di quelli incentrati su sé stessa, ma così tanta cattiveria faceva male.
< Cedric promettimi che non lo diremo a nessuno. Promettimi che nessuno saprà che stiamo insieme>
* Questi pettegolezzi fanno solo male al nostro rapporto appena nato. Potrebbero insinuare dubbi ed ansie insensate*
< Herm ascolta so che le parole di quelle quattro oche ti hanno ferito, ma non ti preoccupare niente e nessuno potrò intromettersi tra noi. E poi appena finito il torneo si dimenticheranno di tutto, a nessuno importerà chi sia il ragazzo della Granger, e chi sia la ragazza di Diggory. >
Il tasso rosso cercava in tutti i modi di consolare la sua nuova fidanzata.
< Allora non ne parleremo con nessuno finchè non sarà finito il torneo. Lo so che è stupido ma è importante. >
< Va bene, se questo ti fa stare più tranquilla. Per me non ci sono problemi. Ma ce la farai a non dirlo ai tuoi amici? Soprattutto ad Harry?> rispose il bel tasso rosso.
<  Eviterò di parlarne con lui, anche se è troppo perspicace il ragazzo. Voglio che  per ora questo sia il nostro segreto. >

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Capitolo 10
*** Segreto... per sempre. ***


Capitolo 10

Segreto… per sempre

 

 

La terza ed ultima prova si avvicina. Mancano pochi giorni e tutta la scuola aspetta il grande giorno ansiosa di conoscere il vincitore; i campioni  si allenano costantemente  preoccupati per le prove che dovranno affrontare, e anche io, Hermione Granger, sono preoccupata per loro, per Victor, per Harry, per Cedric.

Ho un bruttissimo presentimento, sento che qualcosa di brutto sta per accadere.

Cosa?

A chi?

 Quando?

 Dove?

 Non lo so, non riesco a dare neanche una mezza risposta a queste domande, so solo che non riesco a stare tranquilla. A peggiorare la situazione sono tornati a trovarmi i miei incubi, ma sono tornati in una nuova veste, infatti le mie notti sono ora tormentate da un sogno diverso.
Sono nel prato luminoso, mi guardo intorno nella vana speranza di vedere Cedric. Si, vana perchè del mio ragazzo non c'è traccia. Ad un tratto il sole che illuminava l'idilliaco scenario inizia a rimpicciolirsi, diventa sempre più piccolo, sempre più piccolo, fino ad implodere.
Vuoto, buio, solitudine.
La sensazione di pace e serenità da poco conquistata scompare e al suo posto c'è questo senso di vuoto, che, non riesco a scrollarmi addosso neanche da sveglia.
Anche la sensazione di vuoto è diversa dalle precedenti perchè ha le sembianze di un vuoto perenne, destinato a durare per sempre.
<< Herm, tutto bene? >>
Cedric mi richiama alla realtà.
<<Si, certo. >>  Mento.
<< Non mi convinci. >> 
Cedric ha imparato a leggermi dentro, riesce ad intuire i pensieri e le mie preoccupazione come solo Harry sa fare.
<<
Vuoi sapere cosa c’è che non va? Vuoi davvero saperlo? Il torneo, ecco cosa c'è che non va. Non mi piace l'idea che il mio ragazzo e il mio migliore amico si  affrontino in chissà quali prove altamente pericolose. Non mi va che tu, Cedric, rischi la vita per "La gloria" di Hogwarts. Non mi va di pensare che esiste la possibilità che tu non ritorni da me. DEVI ritornare da me. Hai capito?Non devi permetterti a lasciarmi sola. PROMETTILO!  >>
Gli urlo contro, ho bisogno di sfogarmi di buttare via tutto il negativo che mi porto dentro.  Non posso sopportare tutto, è vero sono una Grifondoro, ho affrontato mille prove con Harry e Ron nel corso degli anni, sono abituata all’ansia, alla paura, e alla preoccupazione, ma sono solo una ragazza e non ce la faccio a reggere tutto, qualche volta ho bisogno di esplodere anche io.
Cedric si avvicina al mio viso e mi guarda fisso negli occhi.
<< Tu non sarai mai sola, Hermione. Anche se io non dovessi tornare, tu non sarai mai sola. Hai tante persone che ti amano intorno a te. Comunque sappi che non ho intenzione di lasciarti, non ti libererai di me così facilmente. >>
Mi abbraccia e mi stringe forte a se, e qui tra le sue braccia sento la sensazione di vuoto raggomitolarsi in un angolo e tacere.


E' arrivato il giorno della terza prova.
Colori, attesa, trepidazione.
Lo stadio è pronto per godersi lo spettacolo, è pronto a conoscere il nome del vincitore. Tra quella folla urlante ci sono anche io, intenta a combattere con il mio nemico personale, la sensazione di vuoto.
I campioni entrano: Fleur, Victor, Harry e Cedric.
Cedric ha sempre il sorriso stampato in volto, anche quando è spaventato, perchè gli si vede da lontano che ha paura. Gli sorrido, lui sembra vedermi e ricambiare.
Colpi di cannone. La terza prova ha inizio.
<<Buona fortuna Cedric. Ricordati che hai promesso di tornare da me. >>


Tifo, tamburi, trombette.
Lo stadio si agita nell'attesa di scoprire chi sarà il campione. Manca poco alla fine di tutto.
Ed ecco che ad un tratto Harry e Cedric appaiono al centro dell'arena.
C'è qualcosa che non va.

Perché Harry piange?

Perché Cedric è sdraiato e immobile?
No!
Urla, lacrime, dolore.
Il vuoto espugna la mia barriera difensiva e si impossessa del mio cuore.

<< Mi manchi >> sussurro ad una foto di Cedric. Com'era bello.
<< Mi manchi e mi mancherai per sempre >>
Per sempre... già perchè mi hai lasciato per sempre.
Il torneo è finito e noi ora dovremmo essere insieme, felici, invece guardami sono qui seduta sul mio letto a parlare ad una tua foto. Ed eccomi qui inghiottita dal vuoto.

Lacrime, Lacrime, Lacrime.
Voldemort è tornato, tempi bui ci aspettano e io dovrò affrontarli da sola. Non ce la posso fare. Grosse lacrime cadono sulla foto che tengo tra le mani.
<< Tu non sarai mai sola, Hermione. Anche senza di me, tu non sarai mai sola, hai tante persone che ti amano intorno a te. >> una voce, un sussurro, forse il vento, ma sembra la sua voce, voglio credere che sia la sua voce.
Hai ragione, Cedric, io non sono sola. Sono circondata da persone che mi amano. E' per loro che devo combattere, è  per loro che devo aiutare Harry a distruggere Voldemort (perché so che alla fine sarà lui ad ucciderlo), è per loro che devo rialzarmi. E' per loro che devo sconfiggere il vuoto... è per te.

Determinazione, lacrime, coraggio
Mi rialzerò Cedric perché sono una Grifondoro e lotterò.
Lotterò e continuerò ad  amarti per sempre… in segreto.

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