Il vuoto, il buio ed ... un sorriso
Il
paesaggio
scorre veloce attraverso il mio finestrino. Il mio sguardo si perde
nell’orizzonte, ma quello che vedo non è il verde,
degli alberi né l’azzurro del
cielo, ma è il nero, quel nero che conosco fin troppo bene.
Intorno
a me ,
regnano il buio e il silenzio, ho freddo e cerco un riparo, cerco
qualcosa che
possa riscaldarmi, che possa illuminarmi, che possa tenermi
compagnia… ma
niente, solo buio!
Ormai
questa
visione, mi tormenta anche da sveglia. Tutto è iniziato la
notte della Coppa
del mondo di Quidditch. Sicuramente la mia mente è rimasta
impressionata da
quella giornata! Certo! Deve essere così, dopotutto so bene
che i sogni sono
solo frutto della nostra mente che lavora anche di notte, e se qualcosa
ci
sconvolge, la nostra mente continua a rimuginarci su anche mentre
dormiamo. Bhè
posso dire che l’arrivo dei mangiamorte, e
l’apparizione del marchio mi hanno
sconvolto e non poco!Si deve essere così! E allora
perché mi sento così…
così…
vuota. Accanto a me ci sono i miei amici, ma non riescono a colmare il
vuoto
che sento dentro di me, non del tutto.
Una
voce
scaccia via questi brutti pensieri, è la voce di uno dei mie
migliori amici,
Harry.
<
Hermione!
Herm! > mi chiama il ragazzo seduto di fronte a me <
Svegliati, siamo
quasi arrivati, ti conviene prepararti!>
Guardo
fuori
dal finestrino, ecco che finalmente posso scorgere in lontananza
Hogwarts, la
mia seconda casa.
<
Certo
grazie Harry! > rispondo, ancora con la testa fra le nuvole,
mentre raccolgo
un po’ di cose sparse nello scompartimento.
<
Herm tutto
bene? Sei così strana? > mi chiede Harry guardandomi
intensamente.
<
Si si
tutto bene! Sono ancora un po’ assonnata> rispondo,
stiracchiandomi un po’.
Harry è troppo attento e sveglio, riesce a leggermi dentro.
< sarà meglio
svegliare Ron! ROOOOOONNN>
strattono
il ragazzo rannicchiato su un sedile, evitando lo sguardo indagatore
del mio
perspicace amico.
Finalmente
il
treno si ferma, siamo arrivati a casa. Un altro anno sta per iniziare,
chissà
quale strana avventura ci attende!
<
Ragazzi siete
pronti ad iniziare un nuovo, magico anno?! > domando piena di
entusiasmo ai
mie amici.
<
Siiiiiii!
>
è
la risposta
entusiasta di Ron. Harry invece emette solo un suono, vagamente simile
ad un
< si certo! >.
Mi giro sbalordita verso il
mio amico, mi
accorgo che i suoi occhi sono impegnati a guardare altrove. Seguo il
suo
sguardo, e trovo l’oggetto delle attenzioni del bambino
sopravissuto, la bella
Cho Chang. Ora capisco. Tossisco rumorosamente.
<
Herm stai
bene? >
Ron
come al
solito non capisce. Harry si volta verso di me, lui si che ha capito,
infatti
diventa tutto rosso. Per tranquillizzarlo gli faccio
l’occhiolino, lui mi
risponde con un ampio sorriso.
Proprio
in quel
momento, passa
davanti a noi un
tassorosso. È Cedric Diggory. L’ho conosciuto alla
finale della coppa del mondo
di Quidditch. ci saluta con un sorriso, Harry e Ron ricambiano il
saluto con un
piccolo gesto della mano, io riesco solo ad arrossire e a girarmi
dall’altro
lato.
Ma
cosa mi
prende? Non mi sono mai comportata così, penserà
che sono una maleducata.
<
Herm
andiamo? >
Harry,
come al
solito mi risveglia dai mie pensieri.
Usciamo
dallo
scompartimento, e aspettiamo il nostro turno per scendere dal treno.
Harry e Ron
discutono su le qualità di un nuovo modello di scopa. Io non
presto attenzione
alle loro parole, la mie mente è impegnata a contemplare
l’immagine di quel
sorriso. Un sorriso capace di illuminare tutto intorno a se, un sorriso
luminoso come il sole, il suo
sorriso. Il sorriso di Cedric
Diggory.