Ritorno a Casa

di la_pazza_di_fantasy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capiyolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


PREMESSA
Questa storia è stata pensata nell'ormai lontano 2016. Gli avvenimenti pertanto non tengono conto dell'evoluzione del manga in questi ultimi anni. Quindi se trovate cose che non coincidono sappiate che è per questo.
Buona lettura
la_pazza_di_fantasy

 





-buongiorno mondo orribile!- disse il ragazzo dai lunghi capelli corvini entrando nella cucina dove lo aspetta la sua colazione.
-buongiorno anche a te Tetsu. Dormito bene?- chiese la donna versando il latte nella tazza del figlio.
-una meraviglia tanto che ho ancora voglia di dormire- rispose il ragazzo sbadigliando sonoramente e facendo alzare un sopracciglio al padre intento a leggere il giornale.
-Tetsu a che ora hai il pullman?-
-onii-chan non rompere di prima mattina- rispose il ragazzo al fratello che lo stava guardando con aria scontrosa (ha sempre quella faccia) e preoccupata.
-devi andare alla Karasuno no? Se vuoi andare di corsa non ci sono problemi conosco una scorciatoia, ma se devi prendere il pullman hai solo 10 minuti, forse anche meno visto la puntualità dell'autista-
-Tobio non mi stressare, è il primo giorno di scuola, sono già stressato di mio- Tobio alzò gli occhi al cielo esasperato. Sapeva bene che il fratello avrebbe perso il pullman e che avrebbe voluto un passaggio in auto da lui.

Come volevasi dimostrare, 27 minuti esatti dopo la colazione Tobio e Tetsuya Kageyama erano nella macchina del primo diretti alla scuola superiore Karasuno.
-Tobio vedi che dopo scuola ho gli allenamenti quindi mi devi passare a prendere dalla palestra dopo le 22. Anche più tardi visto che Miki vuole farmi provare un nuovo sal..-
-COSA SONO IO? IL TUO AUTISTA PERSONALE? CHIEDI AI TUOI GENITORI IO HO GLI ALLENAMENTI! E ORA VAI A SCUOLA SE NO TI TIRO UN LIBRO IN TESTA!- Testu alle grida del fratello era saltato come una molla per lo spavento colpendo con la testa il tettuccio dell'auto.
-ma sei il mio fratellone! E comunque sono anche i tuoi genitori- rispose il ragazzo prima di scendere dall'auto.
-salutami Natsu- gli disse Tobio prima di riaccendere il motore e ripartire.
-Salutami Natsu gne gne- ripetè il corvino cercando di imitare il fratello cosa che non gli riesce per niente bene.
-Tetsu buongirno- gridò una ragazza dai lunghi, e disordinati, capelli rossi saltando al collo dell'amico.
-buongiorno anche a te Natsu! Pronta per il primo giorno del secondo anno qui al Karasuno?-
-ovvio! E quest'anno la squadra femminile di pallavolo vincerà i nazionali- gridò la ragazza iniziando a saltare come un grillo per l'euforia.
-ma se l'anno scorso siete state eliminate al primo turno come pensi...-
-Tetsu allontana questa energia negativa. Vuoi per caso fare a botte?- chiese la ragazza mettendo i pugni davanti alla faccia pronta a colpire l'amico.
-certo che no! Ho già ricevuto una minaccia di morte con un libro, non voglio morire. Non prima della fine di Dicembre almeno-
Gli occhi della ragazza si illuminano -cavolo quest'anno non sei più nella categoria juniores potrai gareggiare per il Giappone!- Natsu ricominciò a saltare come una pazza trascinando il povero ragazzo con sé verso la loro classe.
-cavolo mi viene mal di pancia solo al pensiero- disse il ragazzo una volta entrati in classe.
-attento Tetsu i bagni sono luoghi pericolosi dove si incontra gente pericolosa- dice la ragazza con aria serie sedendosi al banco davanti al ragazzo.
-e questo chi l'ha detto? Tu?-
-No, un grande saggio- risponse la ragazza prima di far scomparire il sorriso dalle labbra.



 

Angolo pazza
Oya gente qui è un gufo che vi parla...
Okay stavo scherzando. Prima di tutto grazie per aver letto questo primo mezzo capitolo della storia. Qui avete incontrato il primo di una marea dei personaggi che mi sono inventata per questa storia: il bellissimo, fighissimo e fantastico Tetsuya Kageyama, nonché fratello minore di Tobio.
Qui sopra vi lascio un suo schizzo e volevo chiedervi di lasciare un piccolo commento se la storia vi piace 😚
Alla prossima

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Tobio spense il motore e scese dall'auto prendendo il suo borsone. Quel giorno aveva il primo allenamento con la nazionale di pallavolo dopo una settimana di vacanza ed era già  in ritardo. Fantastico!
Se non fosse stato per Tetsu sarebbe già a fare riscaldamento. Kageyama già immagina la faccia del suo allenatore che lo rimprovera seguita da quella del Quattrocchi che  gli lancia un ghigno divertito commentando "il re si fa sempre aspettare".
Si, perché Tobio non è l'unico ex membro della Karasuno ad essere entrato nella nazionale. Con lui ci sono Nishinoya in veste di libero ufficiale e Tsukishima come centrale. Nella squadra ufficiale poi ci sono altri 3 membri con i quali Tobio ha gareggiato. Le due ali: Ushijama e Himaizumi, e l'opposto Konoha. Nella squadra c'era anche il centrale più odiato da tutti gli altri della nazionale maschile di pallavolo giapponese : Makishima Jin. È altro 1.90, magro, peggio del quattrocchi, e con i capelli biondi sparati da tutte le direzioni. La frase che dice in continuazione è: "io sono forte".  Inutile dire che fra alzatore e centrale era iniziata una rivalità assurda.  L'uno non sopportava l'altro. Se rimanevano nella stessa stanza per più di due minuti iniziavano a diesele di tutti i colori. Fortunatamente c'era Yaku, secondo libero della squadra, che calamava tutti a suon di calci. Tobio rimpiangeva Kuroo che aveva deciso di lasciare la pallavolo, dopo 4 anni nella squadra, per dedicarsi insieme al fidanzato Kenma al loro negozio di dolci. E, a volte (soprattutto quando la mancanza di Shoyou di faceva sentire di più) rimpiangeva il ruolo di Oikawa come alzatore che da tre anni era andato in Italia a studiare ingegneria meccanica. Se Oikawa non avesse deciso di cambiare lavoro Tobio sarebbe già andato a cercare il piccolo gigante dai capelli rossi. Shouyou era scomparso cinque anni prima due giorni dopo la consegna del diploma senza dire niente a nessuno. Il giorno prima avevano litigato pesantemente e Tobio non ricordava nemmeno il motivo, si ricordava solo le lacrime che scendevano sul volto del ragazzo e la sua ultima frase prima di chiudersi la porta della casa di Tobio alle spalle: "Ti odio Kageyama". E pensare che stavano  insieme da due anni. Il giorno dopo Tobio era andato a casa del ragazzo per chiarire, visto che in giorno prima non aveva capito bene l'argomento del litigio, ma quando la madre di Shouyou aprì la porta gli disse che non lo vedeva dal pomeriggio precedente. E così avevano iniziato a cercare il rosso da tutte le parti senza risultati. E dopo cinque anni nessuno sapeva niente di Hinata Shouyou.
Tobio si asciugó le lacrime ed entro in palestra. Quando raggiunse gli altri notò l'assenza dell'allenatore e di Iwaizumi.
-oh il re si è degnato onorarci della sua presenza- Tsukishima era intento a saltare a muro cercando di bloccare gli attacchi di Ushijama alzati dal secondo alzatore della squadra: Shinkai Junta. Shinkai non era molto bravo, infatti sbagliava tutti i tempi delle alzate, ma era il migliore in circolazione (di quelli che ancora giocavano a pallavolo) e non sostituiva mai Kageyama, quindi non c'erano problemi. 
Nishinoya e Yaku si stavano allenando a ricevere su un lato della palestra dove Konoha e Makishima lanciavano potenti battute (anche se quelle del centrale non erano in salto).
-Dove sono Iwaizumi e il coach?- chiese Tobio iniziando a riscaldarsi.
-il coach non è ancora arrivato  metre Iwaizumi è andato fuori a rispondere al telefono- rispose Konoha lanciando una pallonata all'incrocio delle due linee a fondo campo che i due liberi lasciarono cadere per riposarsi un poco.
-sta parlando con quello che sarebbe dovuto venire alla Shiratorizawa- disse l'ex capitano della squadra delle aquile sfondano il muro di Tsukishima con il suo attacco mancino.
-ma in Italia non è notte fonda?-chiese Tobio perplesso.
-l'ha chiamato Oikawa- disse Yaku bevendo un po' d'acqua.
-giuro che se torna in Giappone lo ammazzo. Con un coltello bello affilato- Iwaizumi entrò in palastra con la faccia più nera di rabbia che Tobio avesse mai visto in tutta la sua vita.
-cos'è successo?- chiese curioso Noya 
-Shittykawa mi ha mollato-
-cosa?- gridarono tutti insieme i ragazzi della squadra apparte Makishima e Shinkai.

 

Angolo Autrice
Oya Oya!
Scusate il ritardo del capitolo, ma non sono proprio riuscita ad aggiornare in questi giorni (la scuola mi sta uccidendo).
Spero che il capitolo vi piaccia e di aggiornare presto.
Alla prossima😚

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Natsu non aveva rivolto la parola al ragazzo per il resto delle lezioni. Anche durante la pausa pranzo non avevano parlato molto e Tetsu se ne era approfittato vedendo i video che Miki gli aveva inviato il giorno prima. Amava guardare quei video, sopratutto perché cercava di trovare il minimo errore durante l'esibizione dell'atleta. Il ragazzo nel video era poco più grande di suo fratello, aveva capelli castani che volavano a ogni minimo movimento e occhi grandi e vispi di un marrone così scuro che sembrava cioccolata fondente. Era arrivata la parte più bella quella del quadruplo Alex, il salto più difficile di tutti, quando suonò la campanella e il ragazzo dovette riporre il telefono per non essere sgridato dal professore che stava entrando in classe.

~

Quello stupido di suo fratello non aveva risposto al telefono e dopo le lezioni era stato costretto ad andare a piedi in palestra. Era ancora marzo e l'aria era pungente. Non si sentiva l'inizio della primavera e questo al ragazzo dispiaceva. Amava da morire la primavera, con i fiori, il sole che riscalda e sopratutto il suo compleanno.
Non capiva perché suo fratello non volesse accompagnarlo. Okay che non era il suo taxi personale, ma non poteva uscirsene sempre con la storia :"Ho gli allenamenti".
Che poi quali allenamenti? Per quanto ne sapevano lui e i suoi genitori Tobio stava fuori per intere giornate e a volte per intere settimane senza avvisare nessuno. Non sapevano se lavorava e parlava sempre di allenamenti. E Tobio dal canto suo non si era mai degnato di spiegare niente alla famiglia facendo il vago e lo scocciato, come se tutte le sciagure fossero capitate a lui. Tetsu voleva bene a suo fratello, ma a volte era davvero troppo misterioso.
-guarda che la palestra è da questa parte stupido- disse una voce facendo distrarre il ragazzo dai propri pensieri.
E si accorse in quel momento di aver superato l'entrata della palestra di qualche metro dove Miki lo stava aspettando davanti la porta con le braccia incrociate e una maglia a maniche corte che lasciava intravedere i muscoli delle braccia.
-Ciao Miki, non hai freddo così? E poi cosa hai detto alla fine?- chiese il ragazzo arrotolandosi ancora di più la sciarpa blu intorno al collo.
-Freddo? Sto morendo di caldo!- rispose il suo allenatore entrando nella struttura e dirigendosi a passo spedito verso la pista.
- e comunque caro mio mi conosci da dieci anni dovresti inziare a capire quello che dico- disse prima di lasciarlo davanti alla porta degli spogliatoi.
Quando si fu cambiato raggiunse l'istruttore  e iniziò a riscaldarsi.
-hai visto i video?-
-mi sono fermato a prima del quadruplo Axel..-
-praticamente la parte che dovevi vedere- disse Miki alzando gli acchito al cielo.
-comunque chi è quel ragazzo?- chiese prima di provare un Toe-loop.
-si chiama Marco Bianchi, ha 26 anni ed è uno dei migliori pattinatori Italiani in circolazione. È arrivato terzo negli ultimi due Grand Prix ed è allenato dal mio ex allenatore: Roberto Spola- rispose Miki guardando attentamente il salto del ragazzo.
-quindi è probabile che lo troverò anche nei prossimi Grand Prix?-
-le probabilità sono molto alte. È per questo che devi studiare attentamente i suoi movimenti e le sue capacità. Sei già molto bravo ma per essere selezionato hai bisogno di esperienza e sopratutto non devi farti prendere dall'ansia. Questi non solo i giovanili e sono molto più complicati. Molti non riescono a reggere la pressione e crollano una volta arrivati alle finali e...-
-mi stai facendo venire l'ansia ancor prima di iniziare! Dobbiamo ancora decidere le musiche. Keep calm-
-Giuro che se mi interrompi un'altra volto ti do indicazioni solo in italiano. Chiaro?-
-questa l'ho capita! Ma che musiche scegliamo? Io non saprei fa dove iniziare-
-falle scegliere a due persone importanti per te così danzando sul ghiaccio ti ricorderai di loro- disse Miki entrando anche lui nella pista.
-ma quindi oggi non facciamo niente?- chiese Tetsu slegandosi i capelli e togliendo i ciuffi mori dall'elastico.
-no. Ti insegno il quadruplo Lutz-
Tetsu lo guardò sorpreso.
-avevi detto che non potevo fare i quadrupli-
-un'eccezione la possiamo anche fare-

~

Tetsu stava tornando a casa a piedi e visto che aveva finito prima del solito aveva deciso di non disturbate Tobio. Ogni passo era un piccolo ago di spillo che si andava a conficcare nella sua parte sinistra del corpo che aveva subito di più il peso del suo corpo ad ogni caduta durante il salto.
Nel mente camminava aveva mandato due messaggi per la musica. Uno a suo fratello e l'altro a Natsu.
La risposta della ragazza arrivo qualche minuto dopo.

Qualunque musica?
 

                                                                                                                                                                                Si

Anche quelle assurde
che piacciono a me?

 

                                                                                                                                                              Deve piacere a te

Domani ti dico.
Oggi scelgo bene.
Buonanotte😚

                                                                                                                                                          Okay, buonanotte
Anche a te😚💙

Tetsu chiuse il telefono sorridendo. Aprì la porta di casa ancora con il sorriso sulle labbra. Non vedeva l'ora di scoprire la canzone di Natsu. E anche quella di suo fratello, se mai avesse letto il messaggio.
Quella sera Tetsuya decise di non dormire, ma di vedersi tutti i video di Marco. Voleva conoscere meglio il suo futuro avversario, ma qualcosa gli diceva che non avrebbe gareggiato contro il castano.



 

ANGOLO GUFO
Buonasera. Anche il terzo capitolo è andato. Dovrete abituarvi a capitoli corti, ma sempre meglio di niente. Qui sopra vi lascio il disegno (sempre fatto da me) di Marco Bianchi. I nomi italiani li ho scelti a caso. Il primo che mi veniva in mente lo scrivevo. ( si ci saranno molti personaggi italiani).
Spero che il capitolo vi piaccia.
Oya a tutti😚

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Tobio si posizionó perfettamente sotto la palla e l'alzó con precisione a Iwaizumi che fece arrivare il pallone sulla linea di fondo, come le precedenti schiacciate.  Dopo la chiamata di Oikawa era diventato una furia incontrollabile e anche i due liberi avevano paura di ricevere una sua schiacciata.
Dopo poco l'allenatore fischió la fine dell'allenamento e chiamò tutti i ragazzi intorno a lui.

-fra qualche settimana inizia il torneo per decretare la migliore squadra del mondo che si concluderà verso fine dicembre. Dobbiamo essere pronti e rilassati. Non voglio che ci eliminino ai primi turni per delle sciocchezze- e dicendo quella frase guardò negli occhi  Tobio e Makishima che anche quel giorno si erano punzecchiati tutto il tempo.

-non voglio litigi fra voi due. Lo dico chiaramente il primo che combina macelli lo metto in panchina e verrà espulso dalla squadra- Tobio alla parola panchina rabbrividì ricordandosi dell'ultima partita delle medie, ma la cosa che lo fece spaventare di più fu la minaccia dell'espulsione dalla squadra che era l'unica cosa che non lo faceva crollare in mille pezzi. No, non poteva assolutamente permettere a Makishima di rovinargli la vita.

-ci vediamo domani per il normale allenamento. Buonasera- e così dicendo i ragazzi si incamminarono verso lo spogliatoi chiacchierando del più e del meno tranne due persone: Tobio e Iwaizumi che se ne stavano per i fatti loro. Raggiunti gli spogliatoi tutti i ragazzi iniziarono a cambiarsi felici di tornare a casa. quando Shinkai e Makishima uscirono dallo spogliatoio Tsukishima iniziò a parlare.

-Allora vostra altezza, come ci si sente a esser minacciati di espulsione da una squadra? Sai Noya-san mi ricorda troppo qualcosa avvenuta otto anni fa.. tu non ricordi niente?- e dicendo ciò il quattrocchi si girò verso il libero non prima di aver lanciato un ghigno all'alzatore.

-non saprei, ti ricordo che otto anni fa io ero stato sospeso.. Ah ora ricordo, i due primini problematici- l'ultima frase il libero la disse a bassa voce cercando di non farsi sentire da Tobio il quale aveva abbassato lo sguardo pensando al primo giorno di scuola quando lui e Hinata non ascoltando Daichi furono cacciati fuori dalla palestra.
-di sicuro non mi farò espellere per colpa di uno spilungone biondo- disse il moro giocando con l'anello che portava attaccato a una catenina intorno al collo. Prese i vestiti puliti dal borsone e si diresse a passo spedito verso le docce. Voleva farsi una bella doccia e farsi scivolare addosso tutti i problemi almeno per pochi minuti. Finita la doccia si vestì in fretta per non parlare con gli altri ragazzi e appena finito si attorcigliò la sciarpa intorno al collo e dicendo un leggero ciao uscì dalla palestra.

Appena entrato in macchina decise di controllare in telefono e poi di chiamare Tetsu per sapere se lo poteva passare a prendere. Trovò il messaggio che gli aveva inviato il fratello e rimase perplesso.
 

Tobio-chan! Mi devi dire una canzone che ti piace, è importante.

Ci vediamo a casa!
 

Baka in che senso una musica che mi piace?

Tobio lanciò il telefono sul sedile del passeggero e accese la macchina avviandosi verso casa, almeno si era risparmiato di andare a prendere Tetsu dell'allenamento.

Dopo pochi minuti che aveva iniziato a guidare il telefono aveva iniziato a suonare: erano quei maledettissimi messaggi di Whatsapp dei vari gruppi ne era sicurissimo. Odiava quando iniziavano a mandare tremila messaggi al minuto in ventimila gruppi diversi. Lui nemmeno voleva starci in quei maledetti gruppi! Molti erano con le stesse persone, che senso ha creare dei  gruppi con le stesse identiche persone. E poi perchè cavolo la sera alle 23 iniziavano tutti a parlare?  

Pensando a quei maledetti messaggi nemmeno si accorse di essere arrivato a casa. Sospirò pesantemente prima di spegnere il motore e uscire aggiustandosi meglio la sciarpa intorno al collo. Prese le chiavi dalla giacca e il telefono iniziando a scorrere le diverse chat. 170 messaggi da KARASUNO FIGHT, quello era normalissimo con Tanaka e Noya che appena attaccavano non la finivano più di intasare il telefono di messaggi. Gli scorse velocemente costatando che no,  c'era niente di importante e passò alle altre chat. 231 messaggi da THE BEST che era praticamente il gruppo più chiassoso di tutti dove erano presenti tutti i giocatori che aveva conosciuto della Karasuno, Nekoma, Fokurodani, Date e Aobajousai. Gli unici a parlare in quel gruppo erano Bokuto, Kuroo, Lev, Tanaka e Noya e creavano una confusione assurda. Tobio cancellò direttamente i messaggi senza guardarli.

Guardò velocemente le altre chat, che erano per lo più ragazza che non sapeva come avessero avuto il suo numero e le ignorò cancellando le chat tutte in una volta. Aprì la porta di casa e appena entrato lasciò cadere in borsone all'ingresso.

-Tobio muoviti che qui la cena si fredda!- gridò la madre dalla cucina e il ragazzo raggiunse la sua famiglia che era riunita al tavolo e aspettava solo lui.

-Tetsu togli quel maledetto telefono- disse il ragazzo guardando male il fratello che era imbambolato allo schermo.

-un attimo nii-chan devo finire questo video. Volevo andare a dormire direttamente, ma mamma mi ha praticamente trascinato a tavola- il ragazzo non  accennava a staccare gli occhi dal telefono e quindi Tobio preso da un moto di rabbia glielo strappò dalle mani e se lo mise nella tasca dei jeans. 

-TOBIO RIDAMMI SUBITO IL MIO TELEFONO DEVO VEDERE IL VIDEO!-

-PRIMA MANGIA E POI VEDI IL VIDEO!-

-RAGAZZI BASTA!- la madre dei due ragazzi si era messa fra loro e li stava guardando con una faccia molto arrabbiata e seccata-

-sono cinque anni che convivete di nuovo nello stesso tetto e litigate di più di quando eravate piccoli. Sono stufa di sentirvi gridare contro ogni giorno. Ormai siete abbastanza grandi da capire quando smettere. Tetsuya il telefono a tavola non lo devi portare Tobio ha ragione, ma tu Tobio essendo più grande di tuo fratello devi capire quando smettere di urlargli contro e devi parlare come una persona civile. Adesso finite la cena e filate a letto- la donna si risedette al suo posto mangiando come se non fosse successo niente e i due ragazzi fecero lo stesso osservati dal padre che li guardava scuotendo la testa. Era impossibile far andare d'accordo i due ragazzi.






 

ANGOLO GUFETTO

Oya gente, scusate per il ritardo del capitolo, ma i professori pensano che vacanze significa assegnare tanti compiti, è dal 24 dicembre che non faccio altro che studiare!

Comunque spero che il capitolo vi piaccia e vi prego di lasciare un commento.

p.s. Non ho avuto il tempo di fare un disegno, ma presto vi farò vedere i due nuovi arrivati della squadra giapponese: Makishima e Shinkai.

A presto la_pazza_di_fantasy

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


 

Tetsuya non aveva chiuso occhio la sera precedenti, sia perché aveva visto i video inviati da Miki, sia perché non aveva studiato e si era ricordato tardi che il giorno dopo aveva una verifica. Risultato? In quel momento stava camminando come uno zombie con le occhiaie sotto agli occhi e un sonno tremendo. Appena sveglio aveva pensato di chiedere un passaggio a Tobio, ma quell'odioso era uscito di casa prima ancora che Tetsu si fosse svegliato. E non solo! Quel giorno la sfortuna era tutta per lui e appena arrivato alla fermata del pullman esso era partito lasciandolo indietro ed era stato costretto a farsi la strada a piedi.
Appena arrivato a scuola, in ritardo ovviamente, fu costretto ad aspettare la seconda ora per poter entrate, con tanto di rimprovero dal preside col parrucchino per aver fatto ritardo il secondo giorno di scuola.
-Kageyama è questa l'ora di entrare in classe?- chiese il professore di letteratura guardando storto il ragazzo che entrava in classe trascinando i piedi e sedendosi al suo posto.
-scusi sensei- rispose il ragazzo prendendo il libro dallo zaino.
-per farti perdonare verrai all'interrogazione da solo- Tetsu sbiancò completamente. L'unica materia che non era riuscito a studiare era proprio letteratura. Decise di andare lo stesso all'interrogazione, infondo il professore aveva spiegato il giorno prima, qualcosa se la sarebbe ricordata.
Quella non era proprio la sua giornata! L'interrogazione andò schifo e Testu si prese il primo brutto voto dell'anno facendo infuriare il professore che decise di assegnare 20 pagine per la prossima volta. Tetsu si guadagnò le occhiatacce da parte di tutta la classe.
Dopo la verifica di matematica sugli argomenti dell'anno precedente ci fu la pausa pranzo che permise a Tetsu di riposarsi un poco prima delle successive ore.
-che succede oggi Tetsu? Sei caduto dalla parte sbagliata del letto?- chiese Natsu sedendosi sul banco del ragazzo e sorridendogli in segno di saluto.
-ieri ho litigato con Tobio e mi sono completamente dimenticato di fare i compiti iniziando a vedere i video per i diversi salti che devo fare. Ho iniziato i compiti alle 3 e poi sono dovuto venire a scuola a piedi- disse il ragazzo sbadigliando sonoramente.
-pensi solo al pattinaggio tu! Comunque a che ti serve la canzone?- chiese la ragazza che si era appropriata dei capelli lasciati sciolti da Tetsu iniziando a intrecciarli-
-per il mio programma. Devo portare due esibizioni e devo scegliere le musiche ma non mi veniva niente in mente quindi ho chiesto a te e a Tobio- disse il ragazzo abbassando la testa per permettere alla ragazza di lavorare più semplicemente. Rimasero in silenzio per un po' poi, quando la ragazza finì la treccia, Tetsu chiese -hai già deciso la canzone?-
-certo che si! Io non mi dimentico le cose. La canzone è Determination dei LASTGASP- disse la ragazza scendendo dal banco del ragazzo e scrivendo il nome della canzone su un foglietto.
-è in inglese la canzone?- chiese guardando il titolo  della canzone. Determinazione, era proprio quella che gli serviva.
-no, è giapponese. La canzone è bellissima ed è anche bella movimentata- la campanella suonò e Natsu prima di sedersi al suo posto gli fece una linguaccia. 
Tetsu sorrise felice guardando il fogliettino. Quello stesso pomeriggio avrebbe iniziato a lavorare sulla coreografia del primo programma. Non sapeva il perché, ma voleva mettere più salti nella coreografia di Natsu. 

 

§

 

-Tetsu concentrati di più!- gridò Miki dopo che il suo allievo cadde per la  decima volta consecutiva durante un salto. 
-scusa oggi è una giornata no!- disse il ragazzo alzandosi e ripetendo la coreografia dall'inizio.
-non dare la colpa alla sfiga, se una cosa non ti riesce vuol dire che stai sbagliando tu! Sono sette anni che pattini e mi stai sbagliando tutti i salti che conosci- Miki si mise una mano davanti alla faccia sconsolato all'undicesima caduta del ragazzo. Perché non si concentrava un poco? Non chiedeva molto, solo un poco di concentrazione. 
Miki non disse più niente per il resto della lezione e solo durante l'ultima prova della metà del programma il ragazzo riuscì a non cadere durante i salti. Miki sorrise, quante ne aveva combinate anche lui durante i suoi allenamenti facendo esaurire il povero Roberto. Una volta aveva saltato cinque allenamenti di fila prima di una gara e per poco Roberto non lo aveva fatto fuori dalla rabbia. Era riuscito a passare al turno successivo per pura fortuna. Roberto per punizione l'aveva costretto a fare i programmi senza allenarsi sui salti, la parte più divertente, per un intero mese.
-Tetsu la lezione finisce qui. Vai a casa e riposati. Domani non pattinerai ma parleremo un po' di come affrontare le selezioni che inizieranno a breve- Tetsu annuii e felice di aver finito quella giornata stressante usci dalla palestra senza nemmeno farsi una doccia per arrivare prima a casa. 
Con sua grande sorpresa trovò la macchina di Tobio ad aspettarlo. Il piccolo Kageyama sorrise ed entrò nella macchina salutando felice il fratello.
-ti sono venuto a prendere solo perché dovevo passare di qui. Non abituarti okay?- Tobio aspettò la risposta del fratello e non ricevendola si girò arrabbiato. La sua rabbia scemò non appena vide il fratello dormire profondamente. Scosse la testa e sorrise guidando verso casa.

 





----ANGOLO GUFO----

Oya? Oya Oya?

Salve gente, si ho aggiornato ieri il capitolo 4 però mentre studiavo fisica mi è venuto in mente il capitolo e mi sono messa a scrivere. E questo è il risultato!

La Canzone di Natsu  è la mia OP Preferita di Yowamushi Pedal quindi ho pensato perché non metterla?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. A presto spero. https://youtu.be/IQNcBHcbzhg

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Tobio si sentiva un poco in colpa per aver lasciato Tetsu a piedi, ma era ancora arrabbiato con lui. La sera precedente si era anche dimenticato di chiedergli spiegazioni sul perché gli serviva la canzone. Quel ragazzo lo faceva esaurire e alcune volte aveva la necessità di tornare indietro negli anni per non averlo tra i piedi. Ma si pentiva subito di quei pensieri, anche perché Tetsu era il suo fratellino e nonostante tutto gli voleva bene. 

Quella mattina Tobio non era uscito presto per l'allenamento, che aveva di pomeriggio, ma perché quei pazzi della Karasuno volevano fare un incontro per ricordare i vecchi tempi, e quindi Tobio si stava avviando verso il negozio del suo ex allenatore Ukai.

Quella strada quante volte l'aveva percorsa, sia da solo sia con Hinata. Chiuse gli occhi ritornando ai vecchi tempi e sorridendo ripensando a quante volte camminando aveva sentito la bici di Hinata e si era messo a correre per poter arrivare per primo alla palestra. In quello stesso momento lo sentì, sentì il ronzio dei pedali, segno di una bicicletta che si avvicinava. Sgranò gli occhi e, speranzoso, si voltò in direzione della bici. Possibile che quel Boke fosse tornato? Tobio lo sperava con tutto il suo cuore anche perchè aveva voglia di riempirlo di botte per essere sparito così all'improvviso e allo stesso tempo riempirlo di baci. La sua furia però si fermò non appena vide che sulla bici non c'era il suo tappetto rosso, ma un bambino che stava andando a scuola in tutta fretta con il suo zainetto.

Tobio si diede dello stupido. Erano passati cinque anni, poteva essere successo di tutto, Hinata poteva essere anche morto... No, il suo Shouyou non era morto, era vivo da qualche parte lontano da lui, se lo sentiva. Si riscosse dai suoi pensieri poco prima di arrivare davanti il negozio. Entrò sospirando e venne accolto da Yamaguci che aveva iniziato a lavorare li per guadagnarsi qualcosa. 

-Kageyama! Mancavi solo tu, Suga-san e Daichi fra tre ore devono andare in palestra ad allenare i ragazzi del Karasuno quindi ti stavamo aspettando con ansia- disse il moro che si era fatto molto più alto e che aveva lasciato crescere un po' i capelli che in quel momento erano legati in un piccolo codino. Non era l'unico che era cambiato nell'aspetto. Ashaii per esempio si era tagliato i capelli, non molto ma la differenza si vedeva, mentre Yachi li aveva fatti crescere, infatti le arrivavano fino al bacino. Tanaka aveva iniziato a farsi crescere la barba, anche se non stava tanto bene, Noya cambiava il colore del suo ciuffo quasi ogni settimana. Gli unici rimasti uguali nell'aspetto erano Suga, Daichi, Shimizu e Tsukishima.

-il re come al solito si fa attendere-

-Tsukishima hai rotto con questa battuta del cavolo- disse  Noya addentando un cornetto alla nutella e scorrendo velocemente qualcosa sul cellulare.

-Noya hai finito con il mio telefono?- chiese Tanaka guardando storto l'ex libero della squadra che per ripicca fece la linguaccia al pelato.

-voglio vedere questa ragazza carina! Chi è?- chiese invece il castano attirando l'attenzione di tutti i presenti.

-Tanaka non mi dirai che ti sei fidanzato?- chiese Suga-san con uno sguardo tra il contento e il curioso.

-cosa? NO! E' solo un'amica con la quale parlo ogni tanto. Non è la mia ragazza- disse il ragazzo diventando tutto rosso.

-è la sua quasi-ragazza, si sentono da più di quattro mesi, ma non mi vuole dire ancora chi è- disse Noya al quale Tanaka aveva appena sottratto il telefono.

-dai Tanaka siamo tutti curiosi di sapere chi sia questa ragazza- disse Yachi con gli occhi che le brillavano.

-già, non sarà mica tutto frutto della tua immaginazione?- chiese Tsukishima aggiustandosi gli occhiali e sorridendo sadico.

-Tsukki!- disse Yamaguchi dando un ceffone dietro la testa al biondo. E la cosa sorprese un po' tutti. Non avevano mai visto Yamaguchi picchiare qualcuno, sopratutto Tsukishima.

Tanaka sospirò prima di girare il telefono verso i ragazzi.

-ecco, questa è Sara. E no, non è frutto della mia immaginazione anche perché parliamo molto su Instagram- la foto raffigurava una ragazza accovacciata a terra con lunghi capelli castani e con le punte verdi che sorrideva all'obiettivo.
-secondo me sei solo un amico. Ma ti sei visto? Fai schifo con quella barba!- disse Tsukishima guardando attentamente la foto.
-secondo me sei solo invidioso che Ryu si sta per fidanzare e tu biondino sei ancora single- disse Noya addentando il secondo cornetto della giornata.
-e chi ti ha detto che sono single?- chiese il biondo facendo spalancare la bocca ad Ashaai, Noya e Daichi.
-davvero non sapevate che mister sono alto, biondo e magro è fidanzato?- chiese Tobio guardando confuso i tre ragazzi.
-non tutti sono attenti a certi particolari. Novità?- disse Daichi per chiedere l'argomento.
-niente. Io e Nastu stiamo controllando i vari aeroporti, ma quasi nessuno si ricorda di aver visto un ragazzo con i capelli rossi come Shouyou- disse l'alzatore sospirando sconsolato.
-non sapremo mai dove si è andato a cacciare! Si può sapere per cosa cavolo avete litigato quella sera?- chiese Suga-san con aria confusa.
-non lo so! Ha iniziato a gridarmi contro all'improvviso. E io gli ho gridato contro e poi se ne è andato via.-
-e tu sei stupido che gli gridi contro- disse Tsukishima guardandolo male.
- e tu smettila di ricordarmelo-
-RAGAZZI! NON GRIDATE,  NON SIETE IN PALESTRA!- disse Ukai con una sigaretta in bocca e uno spazzolone in mano. -SE DOVETE GRIDARE FATELO DA QUALCHE ALTRA PARTE!- i ragazzi si misero a ridere ricordando i vecchi tempi delle superiori guadagnandosi un'altra occhiataccia da parte del coach.


 

Angolo Gufo!
Scusate per l'immenso ritardo. Non so più cosa fare con questa scuola, ma oggi grazie alla neve sono riuscita ad aggiornare anche perché il sindaco ha finalmente deciso di chiudere le scuole e io posso dedicarmi alla scrittura 😍
Oya? Oya Oya?

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Sara chiuse la chat di Instagram sorridendo. Aveva appena finito di parlare con Tanaka. Quello era l'unico momento che potevano farlo visto il fusoorario. 
Mise il telefono in borsa e guardò davanti a sé la pista. Marco e Simon si stavano allenando sulla coreografia di apertura per il Grand Prix. Quell'anno infatti toccava proprio all'Italia ospitare l'evento più atteso del pattinaggio di figura. Entrambi i ragazzi erano emozionati di aprire un evento tanto importante e, chissà, anche di parteciparvi. Le note della canzone diventarono più forti e i due ragazzi insieme alle due pattinatrici iniziarono a pattinare seguendone ritmo della musica. 
Sara era fortunata, molto fortunata, ad avere per amico Simon. Amava da morire tutti gli sport, sopratutto pallavolo e fioretto, e non perdeva mai l'occasione di trascinare i suoi amici a una partita (anche di uno sport che lei stessa non capiva tipo il tennis) e poter vedere le prove delle coreografie del Grand Prix era una cosa fantastica.
Il tempo passa e i ragazzi finiscono di provare la prima di una serie di coreografie. Sara applaude felice, a parte qualche passo non proprio in sincronia la coreografia è stata eseguita in maniera eccellente. 
-ma cosa applaudi. Marco cerca di non pensare alle gare quando provi che sbagli ogni volta. E tu Simon vedi di non fare passi troppo lunghi e veloci. Erica non riesce a seguirti- era stato Roberto a parlare, il loro allenatore. Marco non disse niente alle sue parole, ma annui asciugandosi il sudore, mentre Simon mise il broncio.
-non è colpa mia se faccio i passi troppo veloci. È Erica che è lenta- disse poi guadagnandosi un'occhiatccia dalla ragazza in questione.
-tu ti devi adeguare ai suoi passi. Non so ancora come avete fatto ad arrivare terzi alla gara tutti e due-
-io faccio pattinaggio solo da tre anni, non puoi pretendere che riesca ad adattarmi a tutto. E poi abbiamo vinto grazie ai miei bellissimi salti- 
Sara rise al litigio che era appena scoppiato tra istruttore e allievo. Simon era un ragazzo attivo e vivace, che non smetteva mai di attaccare briga con chiunque incontrasse... e molto bravo quando si impegnava nelle cose. In soli tre anni di pattinaggio era arrivato a un livello molto alto tanto da poter partecipare alle qualificazioni per il Grand Prix. E, anche se  lo rimproverava sempre, Roberto era molto orgoglioso di quel ragazzo vivace e allegro. Vivace e allegro quando non cadeva in depressione ripensando a qualcosa che era successo in Inghilterra che lo aveva demoralizzato al massimo.
-per oggi basta provare. Domani mattina vi voglio tutti energici e pronti per provare. Proveremo anche le coreografie per le qualificazioni, quindi venite belli carichi.- disse Roberto salutando i ragazzi.  Simon, Marco e Sara si si incamminarono verso gli spogliatoi mentre Erica e Lisa continuavano a provare qualche passo.
-quella lo fa apposta ad andare lentamente. Non segue nemmeno la musica-
-calmati Sim. Non ha voglia di ballare con te per questo fa così.- disse Marco togliendosi i pattini dai piedi e poi stiracchiando le braccia.
-chibi-chan è stato un berrissimo arrenamento- un ragazzo castano arrivò difronte ai tre ragazzi e sorrise in direzione di Simon
-si dice bellissimo allenamento stupido- rispose il ragazzo in questione guardando male il castano -e poi non chiamarmi chibi-chan-
-su su. Non fare così. Sei rimasto un nanetto è ovvio che ti chiami Chibi-chan- rispose quello dando delle pacche sulla testa al rosso che gli arrivava a stento al gomito.
-perché le frasi complicate le dici bene e quelle corte le sbagli sempre? Mi puoi spiegare Tooru?-
-quando mi concentro parlo bene, ma sono stanco. È stata una giornata pessima quindi concedimi errori- rispose Tooru massaggiandosi stancamente le tempie.
-qualche esame?- chiese Sara al ragazzo giapponese rimanendo fuori dallo spogliatoio dei ragazzi.
-no solo lezioni stancati e voglia zero di dormire-
-si vede da quelle bruttissime occhiaie che non dormi. Sei in ansia per qualcosa?-
-no tranquilla, ho solo lasciato il mio ragazzo perché non voglio obbligarlo a stare con me quando siamo lontani chilometri-
-e gli hai spiegato il perché lo hai lasciato oppure fai come Simon che non dice le cose come stanno e poi cade in depressione?-
-no. Non ho detto il perché, ma è meglio così credimi Sala-
-si dice Sara non Sala, Baka!- disse la ragazza dando in ceffone al giapponese che rideva dell'espressione arrabbiata della ragazza.
-Oikawa Tooru smettila di importunare Sara! E poi cos'è questa storia che hai lasciato Iwaizumi?- chiese Simon uscendo dallo spogliatoio con indosso una felpa rossa più grande di lui, jeans neri e converse gialle.
-niente che ti interessi Chibi-chan- disse il castano prima di fare una linguaccia ai due e uscire dalla palestra seguito dagli sguardi dei due ragazzi.


 

---angolo gufo---
So che non aggiorno da taaanto tempo e mi dispiace davvero ma ho davvero poco tempo. Spero di riuscire a scrivere un altro capitolo in questi giorni. A presto
la_pazza_di_fantasy

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Tobio non riusciva a credere ai propri occhi. Vedere Tetsu pattinare era qualcosa di fantastico, indescrivibile. I suoi movimenti erano perfettamente coordinati con la musica e il ragazzo sembrava un tutt'uno con l'ambiente che lo circondava. Si muoveva in maniera leggiadra lasciando che i lunghi capelli legati in una coda alta seguissero i suoi movimenti rendendo ancora più armoniosa la sua coreografia.

La magia che stava circondando Tobio mentre guardava il fratello pattinare fu spezzata dalla caduta rovinosa di Tetsu durate un salto. Tobio scoppiò a ridere perchè il fratello era atterrato precisamente di sedere a terra. Nonostante la sua risata, però, immaginava facesse un male cane cadere sul ghiaccio.

-che ti ridi onii-chan!- disse il più piccolo dei due fratelli Kageyama guardando storto il ragazzo più grande.

-niente, solo che pensavo che se cadi in continuazione ti daranno il premio come miglior tuffatore sul ghiaccio- disse il moro iniziando a ricominciando a ridere.

-ridi tu che non sai cosa si prova a cadere su una dura lastra di ghiaccio- Tetsu si rialzò con facilità anche se sapeva che il giorno seguente ci sarebbe stato un bruttissimo livido sul suo fondoschiena.

-parlando di cose serie quale canzone hai scelto per me?-

-a che ti serve?- chiese Tobio che ancora non aveva capito perchè il fratello gli stesse chiedendo una canzone.

-per la gara! Devo portare due diversi programmi, uno è quello che hai appena visto con la canzone scelta da Natsu, mentre per l'altro ho bisogno di una tua canzone-

-King JJ- disse Tobio dopo che Tetsu finì di parlare.

-cosa?-

-la canzone che ho scelto. Il titolo è King JJ- Tetsu sorrise alle parole e pattinò in direzione del fratello per poi saltare la barriera che divideva il ghiaccio dagli spalti e saltare al collo del fratello abbracciandolo stretto.

Tobio in un primo momento rimase confuso, non più abituato a manifestazioni d'affetto che riceveva solo con Hinata, ma poi strinse forte il fratello a se.

-sei tutto sudato, ti prenderai un raffredore- Tetsu si staccò dalla presa del fratello con un broncio.

-sei sempre il solito guastafeste!- disse il più giovane prima di ritornare in pista e continuare a provare la prima coreografia.

Tobio sorrise felice in direzione del fratello per poi incamminarsi verso l'uscita della palestra. Poco dopo sentì dei passi dietro di lui e si voltò curioso per poi trovarsi di fronte Miki.

-come va con le partite?- gli chiese l'allenatore di suo fratello sorridendogli. A Tobio quel sorriso ricordava tanto Hinata.

-tutto okay, nonostante con Makishima le cose continuino a peggiorare- rispose il moro. Miki sapeva che Tobio faceva parte della nazionale Giapponese di pallavolo e, da quando l'aveva scoperto, non faceva altro che dare consigli al ragazzo. Oltre ad essere un campione di pattinaggio di figura, Miki aveva anche giocato a pallavolo per più di 10 anni, anche a livelli internazionali. Si era fermato solo dopo una frattura al ginocchio che gli aveva impedito sia di giocare a pallavolo, sia di gareggiare per il pattinaggio di figura.

-devi cercare di essere forte. Il talento lo hai, di sicuro più di quel biondo. Non devi farti mettere i piedi in testa da nessuno. Dimostra a tutti che senza di te in squadra non possono vincere con le loro schiacciate più potenti- Miki gli sorrise di nuovo, questa volta sembrava veramente una versione di Shouyou più adulta, e poi ritornò in palesta. Tobio sorrise, in realtà curvò solo di poco la punta delle labbra. Anche Miki al tempo era stato un alzatore e forse, senza i suoi consigli, non sarebbe mai riuscito a migliorarsi nello sport che amava di più al mondo. Sempre con il mezzo sorriso sulle labbra si incamminò verso casa di Shouyou, conscio di trovare una Natsu assonnata, per controllare con la ragazza gli ultimi indizzi che la ragazza aveva trovato. Forse una mezza possibilita di trovare il suo raggio di sole c'era.

 

 

 

 

Angolo Gufo

Mi dispiace immensamente per il ritardo del capitolo. Sono riuscita a comprarmi il computer nuovo quindi spero di aggiornare con più frequenza.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima!

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Natsu era comodamente stravaccata sul divano aspettando Tobio. Nel mentre mangiava qualche fragola che aveva trovato sul tavolo della cucina. Non appena sentì il campanello suonare saltò dal divano e corse in direzione della porta. L'aprì senza guardare chi fosse, infondo sapeva già la sua identità. Tobio le sorrise entrando in  quella casa piena di bei ricordi. I pomeriggi passati in comagnia dei due fratelli Hinata a guardare programmi strani alla televisione oppure a giocare a qualunque gioco venisse in mente alla piccola Natsu.

La ragazza gli sorrise a sua volta prima di trascinare il ragazzo nella stanza del fratello. Tobio entrando in quella stanza si sentì mancare. Troppi bei ricordi erano impressi li dentro. Tobio guardò con attenzione le pareti della stanza. La divisa della Karasuno con il numero 10 era in bella mostra appesa vicino l'entrata. Affianco ad essa quasi tutte le foto con le varie squadre che si erano susseguite alla Karasuno, ma le foto più belle erano quelle che ritraevano loro due insieme. La più bella in assoluto era quella dove tutti e due erano al loro ultimo anno. Hinata era diventato poco più alto ma comunque sorrideva felice abbracciando col il braccio destro la vita di Kageyama che, anche lui sorrideva tenendo in mano la coppa dell'ultimo nazionale che avevano vinto. Quella coppa adesso si trovava nella teca di vetro presente nel secondo corridoio della scuola dove venivano conservati tutti i premi vinti dai vari club. Tobio sorrise alla vista di quella foto per poi spostare lo sguardo sulle tre medaglie che abbellivano la stanza del ragazzo.

Tobio sospirò pesantemente prima di asciugarsi una lacrime che era sfuggita al suo controllo e sedersi alla sedia della scrivania del suo ragazzo, perche per lui Shouyou era ancora il suo ragazzo.

-facendo delle ricerche ho scoperto che dalle 2 alle 8 di quella mattina c'erano solo 5 voli: uno per la Russia, uno per la Germania, due per l'America e uno per l'Italia- disse Natsu rompendo il silenzio che si era formato all'ingresso nella stanza.

-quindi Shouyou potrebbe essere in uno di questi quattro paesi?- chiese Tobio titubante.

-si, il problema è che l'America e la Russia sono due stati enormi! Non lo troveremo mai, potrebbe anche aver cambiato nome, non sappiamo niente. Se solo quei tizi si fossero ricordati di lui almeno potevamo sapere quale aereo avesse preso- disse Natsu sconsolata al massimo stendendosi sul letto del fratello.

-Natsu sai gli orari precisi dei voli?- chiese Tobio dopo un po'. La ragazza si alzò dal letto e uscì dalla stanza per dopo rientrare con dei fogli in mano.

-alle 2.30 Italia, 3.45 America, 5.15 Russia, 6.20 America e 7.55 Germania- disse la ragazza controllando sui vari fogli.

-per l'orario credo che i più probabili siano Italia e America- disse Tobio porgendo la mano per prendere i fogli.

-non lo so Tobio, potrebbe aver aspettato per far perdere le sue tracce- disse la ragazza sconsolata. Tobio guardò bene le informazioni dei due voli che credeva più probali e guardando quello dell'Italia gli venne in mente un'idea geniale. Prese il suo telefono e cercò nella rubrica il numero che voleva, sicuro di averlo. Non dovette aspettare molto che lo trovo e digitó in fretta il tasto chiamata. Il telefono squilló a vuoto per un po', poi rispose una voce che Tobio conosceva troppo bene.

-Tobio-chan a cosa devo questa chiamata?- chiese il grande re dall'altro capo delle telefonata.

-Oikawa tu sei a Torino vero?- chiese il moro senza ribattere al nomignolo che il suo sempai gli aveva affibbiato.

-si, perchè?- chiese il castano con una nota di preoccupazione nelle voce -è successo qualcosa?-

-per caso hai visto un ragazzo che assomiglia a Hinata?- chiese Tobio speranzoso della sua risposta.

Tooru esitò un attimo prima di rispondere e questo non sfuggì a Tobio.

-no, ma perchè stai cercando il Chibi-chan? Non è li con te?- Nella voce di Tooru c'era una nota stonata, come se volesse nascondere qualcosa a Tobio.

-no, non è qui. Grazie per la risposta, ciao!- disse Tobio prima di chiudere la telefonata senza aspettare il saluto dell'altro.

-Niente da fare, Shouyou non è a Torino. Dobbiamo vedere se riusciamo a trovarlo in America- disse il moro accasciandosi scomposto sulla sedia.

-speriamo bene- rispose a sua volta la ragazza facendo uscire delle lacrime silenziose dai suoi occhi.

 

 




 

ANGOLO GUFO

Salve gufetti, siete felici del nuovo capitolo? Cosa nasconde Tooru? E, cosa più importante, dov'è finito Hinata? Aspetto le vostre ipotesi a queste domande.

Un saluto la_pazza_di_fantasy

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


 

Tooru era preoccupato e da più di mezz'ora non riusciva a riprendere sonno. Sapeva che non doveva rispondere alla chiamata di Tobio, se lo sentiva, ma la tentazione di scoprire cosa volesse il suo kohai era troppa. Perchè aveva chiamato prorpio lui per sapere se Shouyou era in Italia? La copertura del chibi-chan era per caso saltata? Aveva bisogno di chiamare il rosso per calmare i suoi dubbi. Non aspettò, lo chiamò subito, fregandosene dell'orologio che segnava le 4.24 del mattino. Il telefono squillò a vuoto per un bel po', ma insistendo un po' di più Shouyou alla fine rispose con voce assonnata.

-pronto?-

-chibi-chan abbiamo un problema!-

-Tooru se mi hai svegliato per un'altra delle tue cavolate sugli alieni domani ti tiro un pattine appresso!- disse il ragazzo riconoscendo la voce acuta del suo interlocutore.

-magari fossero gli alieni, non starei così in ansia!-

-allora muoviti a parlare, sono solo le 4 e mezza del mattino se domani mi addormento in pista e Roberto mi sgrida ti faccio fuori con una di quelle potenti battute in salto che mi hai insegnato- il rosso stava veramente morendo di sonno, complice il fatto che era andato a dormiere alle 2 perchè si era accanito con un nuovo anime che aveva trovato in rete.

-Tobio mi ha chiamato qualche minuto fa chiedendomi se eri qui in Italia..- Shouyou al nome del moro sospirò pesantemente. Non sentiva quel nome da anni, visto che aveva costretto Tooru a non pronunciarlo in sua presenza. -..e gli ho detto di no. Ho paura che abbia scoperto dove ti trovi!-

Tooru credette che il rosso  gli avesse chiuso il telefono in faccia visto che il silenzio si stava facendo pesante.

-sono passati cinque anni. Forse le sta provando tutte costretto da Natsu o da mia madre-

-non dire così! Tobio sembrava veramente preoccupato per te! E poi scusa per cosa avete litigato quella sera di così importante da farti fuggire a gambe levate?-

-non sono affari che ti riguardano. Grazie per avermi avvisato e non uscire più l'argomento grazie- disse il rosso prima di chiudere la chiamata senza aspettare la risposta del castano che sbuffò esasperato cercando di riprendere sonno. Infondo chi era lui per giudicare il piccolo gigante se solo qualche giorno prima aveva scaricato Iwaizumi solo perchè sentiva troppo la sua mancanza.

Shouyou dal canto suo guardava con aria assente il telefono che aveva in mano. La sua mente era attraversata da mille pensieri e immagini differenti. Le lettere che aveva ricevuto, la chiacchierata con il coach, la partita di addio per quelli del terzo anno e.. e la sfuriata con Tobio. Le lacrime cominciarono a scendere corpiose. Perchè doveva succedere tutto a lui? Sperava che scappando in Italia non avrebbe più pensato al Giappone, alla pallavolo, alla Karasuno, a Tobio. Ma non era stato così, anzi ogni cosa che faceva gli ricordava terribilmente quello che non aveva più. E poi si era aggiunto Tooru che appena l'aveva visto stava per scatenare la terza guerra mondiale. Per fortuna era riusicto a calmarlo senza fare scenate assurde. Era anche riuscito a fargli promettere di non dire una parola con nesssuno, del suo vero nome, della sua presenza li  e di Tobio.

Quanto gli mancava Tobio! Voleva un abbraccio dell'alzatore: uno di quelli lunghi e caldi nei quali poi perdere la cognizione del tempo. Voleva anche che gli alzasse qualche palla da schiacciare e sopratutto voleva un suo bacio. Uno di quelli che ti fanno dimenticare tutti i tuoi problemi. Era quel bacio che voleva quella sera, non litigare come al solito. Perchè non era riusicto a calmarsi? Aveva così tanta voglia di darsi un pugno da solo. Chiuse gli occhi cercando di riaddormentarsi, ma non ci riusciva. Nella sua mente si susseguivano i bellissimi anni al Karasuno e i bellissimi occhi di Tobio.

 

 

ANGOLO GUFO

Avevo tanta voglia di aggiornare ieri, ma non ci sono riuscita Sorry!

Ed ecco a voi *rullo di tamburi* la seconda apparizione di Shouyou! Ma la prima come Shouyou!

Spero che la storia vi stia piancendo e di aggiornare presto.

Ciao la_pazza_di_fantasy

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Tetsuya aveva scoperto il pattinaggio grazie a Tobio. Lui aveva solo 7 anni, mentre il fratello 12. Erano andati insieme ai genitori a Mosca nel periodo invernale e per passare il tempo in una delle grandi piazze allestite per le feste avevano trovato un pista da pattinaggio. Tetsu all'inizio aveva paura di quella lastra sottile di ghiaccio. "E se si rompe?" questa era una delle domande che il piccolo Kageyama si poneva mentre la madre gli allacciava i pattini ben stretti. Tetsu aveva stretto la mano di Tobio prima di entrare in pista, così forte che il fratello si era girato e gli aveva sorriso promettendogli di tenergli la mano tutto il tempo.

Erano entrati insieme in pista e Tetsu si teneva forte sia al fratello sia al cornicione che circondava la pista.

-quando sei pronto Tetsu lascia il cornicione e seguimi- aveva detto  il fratello. Il piccolo aveva annuito prima di lasciare piano il sostegno di legno per avvicinarsi di più al fratello. Il tempo si fare due passi e Tobio cadde rovinosamente a terra. Tetsu che gli aveva lasciato la mano per non cadergli appresso si era messo a ridere senza accorersi di essere rismasto perfettamente in equilibrio sui pattini. Tobio guarò in cagnesco il fratellino prima di rialzarsi e iniziare a inseguirlo per tutta la pista. O almeno provarci visto che ogni tre/quattro passi cadeva di nuovo a terra mentre Tetsu si faceva tutta la pista senza cadere nemmeno una volta.

Appena tornati a casa dalle vacanze Tetsu, appoggiato da Tobio, chiese ai genitori di poter praticare pattinaggio sul ghiaccio visto che si era divertito molto sulla pista a Mosca. Nel primo mese facevano avanti e inditro da Tokyo tutti i giorni per permettere al figlio di praticare lo sport che voleva, fino a quando Tobio consigliò ai genitori di trasferirsi direttamente a Tokyo. All'inizio i Kageyama non volevano lasciare il loro figlio maggiore da solo, ma dopo le incessanti parole di Tobio, lo accontentarono.

Ed erano passati ben 10 anni da all'ora e per Tetsu  Tobio era una persona indecifrabile. Non riusciva a capire il fratello e alcune volte si pentiva di essere partito per Tokyo senza di lui.

Senza accorgersene Tetsu finì senza errori l'esibizione con come sottofondo la canzone di Tobio. Era alla prima gara delle tante per poter partecipare al Grand Prix. Il ragazzo fece l'inchino e poi uscì dalla pista andando verso Miky che lo abbracciò felice.

-eri perso nel tuo mondo, non so nemmeno come hai fatto a non cadere o a sbagliare- disse l'allenatore portando il ragazzo sulle poltroncine dove avrebbe scoperto il suo punteggio. Sorrise appena lo vide. Era il punteggio più alto fino a quel momento. Se il pattinatore che veniva dopo di lui avesse fatto meglio Tetsu sarebbe lo stesso passato alla selezione successiva.

Miky gli sorrise felice per poi abbracciarlo di nuovo. Tetsu era feliccisimo. Pre distrarsi un po' prese il telefono dalla sua sacca e guardò i messaggi. Ne trovò uno di Natsu.

 

Tetsu in bocca al lupo per la gara. Mi dispiace non poterci essere.

Non appena finisci vieni al negozio vicino la scuola così mi avvisi

del risultato

 

Okay Natsu a dopo

 

Poi il ragazzo ripose il cellulare in borsa per vedere la classifica finale. Era primo con un distacco dal secondo di 30 punti. Era passato, ora gli aspettavano solo altre gare fino al 20 Dicembre.

Prese la medaglia e la nascose sotto la felpa che stava usando come cappotto e, dopo aver salutato Miky, si incamminò verso la Karasuno. Nel mentre si mise le cuffiette nelle orecchie e si ascoltò entrambe le canzoni del suo programma a ripetizione pensando ai passi che doveva fara. Voleva essere sicuro di non dimenticarsi niente. Arrivato in prossimità del negozio ripose le cuffiette e si guardò in cerca di una testa rossa.

-Tetsu!- si girò al grido della ragazza che con in fiatone stava correndo verso la sua direzione.

-scusa se ti ho fatto aspettare troppo- disse poi poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.

-sono appena arrivato non ti preoccupare- disse invece il ragazzo sorridendo alla faccia rossa della ragazza. Natsu si rialzò e sorrise in direzione del ragazzo per poi buttargli le braccia al collo e baciarlo in bocca. Tetsu rimase sorpreso dal gesto ma poi ricambiò felice il bacio.

-Buon compleanno Tetsu-

 

 

 

 

 

 

ANGOLO GUFO

Oya? Oya Oya?

Scusate per il ritardo del capitolo, spero di aggiornare il più velocemente possibile!

Alla prossima.

la_pazza_di_fantasy

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


 

Tobio non voleva finire immischiato nei preparativi per la festa a sorpresa per il compleanno di Tetsu, ma quando c'è di mezzo Natsu con la faccina da cucciolo Tobio non riesce proprio a dire di no. Quindi in quel preciso moemento il moro si trovava in strada con la torta del compleanno in mano diretto verso casa. Era stato piantato in asso da Natsu pochi munuti prima che arrivasse il suo turno per ritirare la torta con la frase :"Tetsu ha finito la gara vado da lui. Saremo a casa fra una mezzoretta, vedi di sbrigarti!". Tobio arrivò a casa con la torta ancora intatta e la ripose accuratamente nel frigo per poi guardarsi intorno.  Lui e Natsu si erano visti per le 15 ed erano riusciti ad addobare tutta la casa in pochissimo tempo e senza intoppi: complice la mancanza dei genitori per lavoro e l'assenza di Tetsu impegnato nelle gare. Suonò il citofono e Tobio andò ad aprire trovandosi davanti Natsu in compagnia di Tetsu.

-per te le chiavi non esistono?- chise in direzione del più piccolo che sembrava agitato, più del solito.

-le ho dimenticate, scusa Tobio- disse quello entrando in casa seguito da Natsu, solo il tempo di fare due passi che si ritrovò difronte il soggiorno completamente addobato per una festa, la sua festa di compleanno.

-e questo cos'è?- chiese poi rivolto al fratello. Tobio sorrise e, senza accorgersene, abbracciò stretto il fratello.

-buon compleanno Tetsu- Tetsu abbraccio di rimando il fratello per poi staccarsi velocememnte confuso.

-Ma se siamo solo noi tre a cosa serviva tutto questo?-

-chiedilo a Natsu, è lei che ha organizzato tutto!- disse Tobio prendendo un pezzo di focaccia che si trovava sul tavolino. Tetsu guardò in direzione della sua ragazza, gli faceva ancora impressione pensare a Natsu come la sua ragazza. Era troppo bello per essere vero. Le sorrise e le diede un delicato bacio sulla bocca per ringraziarla. La scena non sfuggì a Tobio che scrutava i due ragazzi sospettoso e invidioso. Da quanto tempo non baciava Shouyou? Troppo. Voltò lo sguardo per non intristirsi e si prese l'intera coppa delle patatine iniziando a sgranocchiarle, erano quelle al pomodoro. Lui le odiava, ma erano sempre presenti in casa, non perchè a qualcuno piacessero, ma perchè era diventata un'abitudine comprarle, visto che erano le preferite di Shouyou. Sempre lui. Qualunque cosa facesse ritornava a pensare sempre al rosso. Sbuffò esasperato e si buttò sul divano in maniera scomposta.

-Tobio non puoi finire tutte le patatine!- disse Tetsu sedendosi di fianco al fratello dopo essersi tolto la felpa troppo pesante per l'ambiente caldo e accogliente della casa.

-si che posso, sono quelle al pomodoro che a te non piacciono- disse il grande sventolando una patatina davanti la faccia di Tetsu.

-nemmeno a te!-

-ci sono anche i pop-cor, perchè vuoi le mie patatine?- Tetsu guardò male il fatello e poi si prese l'intera scodella dei pop-cor.

-dai ragazzi non litigate! La torta la mangio solo io se continuate così!- disse Natsu scostando Tobio di lato e mettendosi al centro fra i due fratelli con l'intera taglia con le focacce e la bottiglia dello spumante.

-Forza ragazzi dobbiamo brindare per Tetsu- disse poi prendendo tre bicchieri e iniziando a versare lo spumante.

-Natsu non metterne troppo che tu e Tetsu siete ancora piccoli- disse Tobio ghignando conscio della reazione del fratello di li a poco.

-si perchè tu sei già adulto vero? Sei solo cinque anni più grande di me, non fare lo sbruffone- disse il moro guardando male il fratello. Tobio fece un mezzo sorriso, molto inquietante, per poi prendere il bicchiere che gli stava offrendo Natsu. Una volta che tutti ebbero in mano i bicchieri Natsu incominciò a parlare.

-Tetsu ti auguro un buon compleanno e di arrivare primo al Grand Prix di quest'anno!- la ragazza alzò il bicchiere in alto.

-il primo posto è un po' improbabile, non credo di riuscirci-

-allora va bene anche il secondo- disse Tobio alzando il bicchiere in alto. -brindiamo per il secondo posto di Tetsu!- Tetsu sorrise alla parole del fratello, anche se sapeva che lo stava solo sfottendo. Alzò anche lui il bicchiere i brindò con i due ragzzi.

-andiamo a prendere la torta!- disse poi Natsu seguita dai due ragazzi in cucina.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


 

-Come non posso andare in Russia da solo? Come faccio con le gare?- Tetsu era sull'orlo dell'esasperazione. Miki non poteva accompagnarlo in Russia per una delle tante gare di qualifica e i suoi genitori non volevano farlo andare da solo.

-non puoi andare da solo in una nazione che non conosci, non mi interessa delle gare. Se vuoi andarci trova quacuno che ti accompagni- la madre aveva messo fine alla discussione con due semplici frasi. Tetsu con un moto di rabbia uscì dal soggiorno infuriato e si richiuse nella sua camera. Capiva le preoccupazioni dei genitori, ma lui doveva fare le gare, non poteva saltarne nemmeno una. Affondò la testa nel cuscino disperato. L'unica sua speranza era chiedere al fratello di accompagnarlo ma non aveva voglia di chiederglielo, anche perchè non gli rivolgeva la parola dal giorno dopo il suo compleanno quando aveva visto Tobio e Natsu parlare fitto fitto tra di loro, come se volessero nascondergli qualcosa. Aveva sempre invidiato il rapporto che il fratello aveva con la sua ragazza, era stato proprio grazie a Tobio che aveva conosciuto Natsu prima ancora di scoprire che andavano in classe insieme, e aveva il bruttissimo presentimento che fra i due ci fosse qualcosa di più della semplice amicizia. Ma Tetsu aveva paura di chiederlo a Tobio e a Natsu. Non tanto per le loro reazioni, ma perchè aveva paura di distruggere il legame creato da poco con Natsu.  E anche per se stesso, se avesse scoperto che Natsu era stata fidanzata con il fratello prima di lui il suo cuore non avrebbe retto, sarebbe stato solo un rimpiazzo. Tetsu scosse la testa freneticamente, non aveva bisogno di brutti pensieri in quel momento, bastava già il fatto di non poter andare in Russia per le qualifiche.

Dopo poco che era riuscito a cacciare tutti i brutti pensieri dalla testa nella stanza si diffusero le note dell'opening di Soul Eater e subito il ragazzo scattò a sedere prendendo il mano il suo cellulare. La chiamata era da parte di Miki.

-Miki dimmi-

-allora quando parti per la Russia?- Tetsu sospirò pesantemente alla domanda del suo istruttore.

-non lo so Miki, i miei non vogliono farmi partire da solo- disse il ragazzo ributtandosi a peso morto sul suo letto.

-Non puoi chiedere a tuo fratello? So che deve andare anche lui in Russia in quel periodo. I tuoi ti faranno andare insieme a lui-  Tetsu aggrottò la fronte pensieroso.

-Come sai che Tobio deve andare in Russia? E poi lui potrebbe andare anche in un'altra città e non Mosca-

-tranquillo va a Mosca. Poi mi fai sapere, sarebbe un peccato non farti gareggiare- poi l'allenatore gli chiuse la chiamata in faccia senza dargli il tempo di rispondergli e sopratutto senza rispondere alla sua prima domanda. Senza nemmeno farlo apposta Tetsu sentì la voce del fratello che era appena ritornato a casa. Aprì di scatto la porta trovandosi la faccia di Tobio perplessa a poca distanza.

-Nii-chan MIki mi ha detto che la prossima settimana devi andare a Mosca, posso venire anch'io? in quel periodo ho una gara e mamma e papà non mi fanno andare da solo!- Tobio lo guardò strano per un po' poi gli rispose.

-non mi parli da più di un mese per non so quale motivo e adesso vuoi che ti accompagni a Mosca solo perchè nessuno vuole farlo?-

-ti prego Tobio- Tetsu sfoggiò i suoi occhi da cucciolo che fecero voltare lo sguardo di Tobio da un'altra parte.

-va bene vieni con me, ma faremo tutto quello che dico io quando non hai la gara intesi?- Tetsu annuì felice per poi abbracciare il fratello di slancio. Tobio si scostò dopo poco borbottando parole che Tetsu comprese bene:

-è davvero strano quel ragazzo, prima mi evita e poi mi abbraccia-e sorrise in direzione del fratello.

 

 

°

 

-Marco anche tu gareggi a Mosca la prossima settimana? Credevo che fossimo in due gruppi completamente diversi- Simon si avvicinò all'italiano con in mano un foglio dove erano indicate tutte le date e i luoghi delle loro gare.

-gareggiamo in due turni diversi, stai tranquillo Sim, non avevano altri luoghi dove farci gareggiare e quindi hanno messo due diversi gironi nella stessa città e nello stesso periodo- Simon sorrise in direzione del pattinatore.

-bene così potrò vedere altri possibili rivali gareggiare- poi lasciò il castano da solo andando a provare le sue coreografie e iniziando a saltare come un grillo.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


-Quindi oggi avremo l'onore di viaggiare con il fratello del Re del quale nemmeno sapevamo l'esistenza?- Tsukishima si aggiustò meglio gli occhiali guardando il piccolo dei due Kageyama che iniziava a sentirsi a disagio circondato da ragazzi più alti di lui che lo fissavano come si fissa un condannato a morte poco prima della sua morte.

-su Tsukki, non essere così acido e freddo! Piacere io sono Nishinoya, ma puoi chiamarmi anche Noya-sempai e sono il libero della squadra- Tetsu rimase sorpreso dal ragazzo che gli stava porgendo la mano e si era appena presentato. Era stato il più amichevole di tutti, gli altri avevano continuato a guardarlo indifferenti.

-Tobio giochi a pallavolo?- chiese poi il pattinatore rivolto al fratello che come risposta annuì semplicemente e si incamminò verso l'aereo seguito dal resto della squadra. Tetsu rimase un secondo interdetto, per poi seguire quasi correndo i giocatori.



 

 

-sei nella nazionale di pallavolo e non l'hai mai detto?- Tetsu aveva appena finito di sistemare le sue cose nella camera dell'albergo di Mosca che condivideva con il fratello e guardava il ragazzo in cerca di risposte.

-si, non mi sembrava un'informazione importante-

-ma se è fantastico! Sei uno dei titolari della nazionale giapponese e  dici che non è importante? quando giocherete la partita?- Tobio guardò il fratello confuso e poi si buttò sul letto al suo fianco.

-dopodomani alle 20. Vuoi venire a vedere la partita?-

-molto volentieri. Sono felice di avevre la gara domani così mi tolgo un peso- il più piccolo si stese meglio sul letto e poggiò la testa sul cuscino stanco per il viaggio appena trascorso.

-in quale posizione devi arrivare per partecipare al prossimo evento?-

-minimo terzo. Spero di pattinare bene come il giorno del mio compleanno, ma ho paura di non riuscire a dare il meglio di me anche perchè senza Miki a guidarmi ho un po' d'ansia- Tobio guardo il fratello con un accenno di sorriso.

-ci sarò io a fare il tifo, preferisco di gran lunga vedere una noiosa gara di pattinaggio che due squadre che si affrontano che non sono i miei avversari-

-le gare non sono noiose! rimangiati immediatamente quello che hai detto!- Tetsu si era alzato in piedi sul letto con un cuscino in mano pronto a picchiare il fratello.

-calmati, vedi di dormire non voglio che domani crolli sul ghiaccio per il troppo sonno-

-non succederà- Tetsu si ristese sul letto mettendo il cuscino sotto la sua tetsa e chiudendo gli occhi.

-buonanotte Nii-chan-

-buonanotte Tetsu- poi le luci della camera 109 si spensero.


 

 

 

Tetsu si trovava sulla pista di Mosca per il riscaldamento ed era un fascio di nervi. aveva provato solo due salti, i più importanti dei suoi programmi ed era caduto rovinosamente a terra. Era demoralizzato al massimo. Ma la cosa che lo aiutava di meno era il fatto che si era ritrovato nello stesso gruppo di Marco Bianchi e il ragazzo italiano sembrava in ottima forma. Testu si strinse le braccia intorno al corpo sconsolato. Non aveva nessuno che lo auitasse a superare quel momento di terrore e ansia pura. Voleva solo correre in bagno il più in fretta possibile.

-MARCO MANGIALI TUTTI!- un grido si levò dal corridoio per gli atleti dove un ragazz dai lunghi capelli rossi e la divisa della squadra italiana stava con le mani a coppa intorno alla bocca e gridava in direzione dell'altro italiano convinto che nessuno avesse capito le sue parole in italiano, ma Tetsu conosceva abbastanza la lingua per sapere di non voler diventare la cena dell'altro pattinatore.

in quel momento passò li vicino il pattinatore spagnolo, che molto probabilmente aveva capito le parole del rosso, e fece proprio davanti a lui un quadruplo Lop che fece tremare ancora di più Tetsu che da un po' si stava limitando a pattinare in tondo.

- bueno, intenta no caerte durante la carrera- disse di rimando il rosso. Ma quante lingue conosceva quel ragazzo? Tetsu non conosceva lo spagnolo, ma dalla brutta faccia che aveva fatto il pattinatore non era stato un bel complimento. Fu un attimo, ma quando anche Tetsu passò difronte al rosso e all'allenatore della squadra italiana, gli occhi del rosso si puntarono nei suoi e lo scrutarono all'interno, come per capire tutto da lui, come se conoscesse la sua ansia. Tetsu rabbrividì ancora di più. Aveva paura e sperava vivamente di aveva un po' di tempo per prepararsi mentalmente, ma quel giorno nessuno era dalla sua parte.

-Preghiamo i pattinatori di uscire dalla pista, la gara inizierà fra qualche minuto- Tetsu sospirò pesantemente, non era riuscito a fare un buon allenamento. Sperava di arrivare almeno terzo.

 

 



 

ANGOLO AUTRICE

OYA? OYA OYA?

Scusate per aver aggiornato in ritardo, ma sto cercando di farmi perdonare, infatti il capitolo è leggermente più lungo degli altri. Spero che la storia continui a piacervi.

Vi ringrazio infinitamente per le 1,2K visualizzazioni, davvero vi adoro!

Spero di aggiornare presto!

la_pazza_di_fantasy

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Mancava solo un pattinatore e poi sarebbe stato il suo turno di esibirsi. Tetsu era un fascio di nervi, l'andare in bagno non l'aveva calmato, l'aveva destabilizzato ancora di più visto che si era ritrovato davanti il pattinatore Russo alto 1,95. Non l'aveva rassicurato nemmeno la presenza di Tobio anche perchè era in compagnia del tizio biondo con gli occhiali e di Noya-sempai. Tetsu aveva paura di sbagliare difronte a loro, ma non aveva scelta. doveva pattinare e lo doveva fare nel migliore dei modi possibili, per arrivare minimo terzo. L'esibizione del pattinatore svizzero finì e Tetsu si tolse la felpa del Giappone per poi entrare in pista. Niente "vedi di pattinare bene, se no ti parlo in italiano a vita" da parte di Miki per incoraggiarlo. Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. Sentì le prime note di "Determination" e iniziò a pattinare cercando di focalizzarsi sulle parole della canzone.

L'inizio tutto bene, concentrarsi sulle parole stava funzionando alla grande. Tetsu si preparò per il primo salto, quello che aveva sbagliato in allenamento e cadde rovinosamente a terra. Si diede mentalmente dello stupido. Aveva sbagliato uno dei salti più importanti. Addio primo posto. Sentì tutti i suoi muscoli irrigidirsi, non poteva farci niente, aveva bisogno di Miki, o non ne sarebbe uscito vivo.  Incontrò per un solo mometo gli occhi dorati del ragazzo italiano con i capelli rossi. Il ragazzo notando il suo sguardo gli fece segno di ascoltare la canzone. Era stato un attimo, ma Tetsu cercò di focalizzarsi su quel consiglio.


 

"kachi mo make mo nanihitotsu kimatterya shinai noni
sono hi o kesenaide
namida no mukou e"

"Vincere e perdere non determinerà nulla,
Quindi non spegnere quella fiamma!
Andremo oltre le nostre lacrime"



 

Tetsu sgranò gli occhi. Era troppo concentrato sul vincere, sul fare benissimo quel programma da sopprimere tutta la sua volontà. Aveva fatto bene a chiedere a Natsu per la canzone e anche il ragazzo italiano che gli aveva dato quel consiglio. Si chiese se conoscesse anche il giapponese come lingua, oppure gli aveva solo detto di sentire la musica.

Ma non era quello il momento di farsi venire strane idee in mente! Doveva soltanto concentrarsi sulla canzone. E così fece. Finì il programma senza altri errori e appena uscito dalla pista cacciò un sospiro di solievo. Il suo punteggio non era dei migliori, ma nella peggiore delle ipotesi sarebbe finito quarto alla fine della prima rotazione. Poteva recuperare benissimo, il suo traguardo era il terzo posto che doveva togliere allo Svizzero.

 

Tetsu era nel bagno. Aveva finito di gareggiare e sulle sue labbra c'era un bellissimo sorriso, era riuscito a battere lo svizzero nel libero, quindi era arrivato terzo. La sua gara non era ancora terminata. Chiuse il borsone nel quale aveva riposto i suoi completi e si incamminò verso l'uscita quando una piccola macchia rossa gli sfrecciò di fianco mormorando qualcosa che assomigliava alla parola Toilette. La cosa rossa entrò in uno dei bagni e Tetsu non ci fece tanto caso e si girò per uscire quando urtò di faccia contro il petto del pattinatore russo, ma non era quello che aveva vinto la sua selezione seguito da Marco Bianchi e lui. Era un altro pattinatore che sembrava ancora più enorme del primo. Stava per scusarsi quando una voce in inglese disse:

-ho sempre detto che i bagni sono pericolosi. Sempre gente enorme in giro- Tetsu si voltò trovandosi difronte il ragazzo italiano dai capelli rossi che stava appogiato alla porta del water con le mani sulla pancia. Era lui la macchia rossa che era corsa vicino a lui.

-il russo guardo prima Tetsu e poi il rosso, sul suo viso comparve un piccolo ghigno, si lavò le mani e uscì dal bagno non prima di aver detto: -cerca di non cadere Rosso Malpelo- all'italiano sempre con un ghigno stampato in faccia. Una volta uscito il rosso gli fece il verso. Sembrava che non avesse più mal di pancia da come stava dritto.

-grazie per prima durante la gara- disse Tetsu per rompere il silenzio e cercando di non sembrare stupido nel parlare l'inglese. Il rosso gli sorrise.

-tranquillo conosco anche il giapponese. Eri in crisi e mi è sembrata l'unica cosa da fare in quel momento- rispose il rosso in giapponese. Sembrava che il giapponese fosse una lingua ben radicata dentro di lui.

-conoscevi già la canzone?- chiese Tetsu senza muoversi dal bagno nel quale si trovavano.

-si, l'ho sentita qualche anno fa. Hai scelto davvero delle belle canzoni. Comunque sono Simon- disse porgendogli la mano.

-Tetsuya- rispose lui stringendogli la mano. Il ragazzo era davvero basso, forse sul metro e sessanta -scusa se mi permetto, ma Simon non sembra un nome Italiano- disse poi guardando gli occhi del ragazzo che si facevano più scuri. Perchè aveva la senzazione di averlo già visto da qualche parte?

-sono italiano per metà- rispose il ragazzo per poi sbiancare in un secondo e rinchiudersi di nuovo nel bagno. Uscì qualche minuto dopo.

 -scusami, ma quando mi faccio prendere dall'ansia devo correre in bagno. E' una cosa che ho dalle medie-

-non ti preoccupare. Buona fortuna per la gara- disse Tetsu rivolto al ragazzo. Il rosso gli sorrise, un sorriso radioso.

-grazie. Spero di vederti al Grande Prix.- poi avvicinandosi al ragazzo gli sussurrò -ricordati che l'oro sarà mio- per poi uscire dal bagno lasciando Tetsu perplesso.

Simon era un amico o un nemico?

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

oya? Oya Oya?

Visto quanto sono brava? Avete già l'altro capitolo.

Vorrei fare delle precisazioni:

1La traduzione della canzone in itaiano l'ho fatta prendendo il testo in inglese,

2 Le gare del pattinaggio non funzionano così: di solito sono divise in due giornate, ma io preferisco far svolgere entrambe le prove in un unico giorno, mi è più facile scrivere.

 

Scusate per eventuali errori e spero di aggiornare presto

la_pazza_di_fantasy

 

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


 

Tetsu sapeva che quel giorno il fratello aveva la partita, e sapeva anche benissimo che si trovava a più di 5 km dalla palestra dove si sarebbe svolta, ma voleva assolutamente vedere almeno uno dei due programmi di Simon. Dopo che gli aveva sussurrato che avrebbe vinto lui l'oro voleva assolutamente vedere come se la cavava sul ghiaccio, perchè se aveva detto la verità era un suo diretto rivale, e i diretti rivali si dovevano osservare.

La gara non era ancora iniziata e Tetsu si stava preoccupando, se avesse perso l'unico pullman che collegava i due palazzetti tra loro Tobio l'avrebbe ucciso. Per la grande gioia di Tetsu iniziarono la gara. Simon era il secondo a esibirsi.

 

Simon stava completamente impazzendo. Era già andato cinque volte al bagno per calmarsi, ma non ci riusciva, complice il fatto che la canzone sulla quale stava per pattinare era l'insieme dei suoi pensieri cantati. Forse era anche più in ansia che per l'altra canzone, che doveva fare assolutamente bene. Guardò Roberto per cercare un po' di conforto e l'allenatore lo guardò malissimo.

-svuota la mente Shou-

-ROBERTO!- gridò il ragazzo guardando malissimo l'allenatore.

-scusa! Quanto sei permaloso, non c'è nessuno qui posso chiamarti come voglio. E ora pensa solo a pattinare come sai fare- disse l'allenatore dando una pacca sulla schiena del ragazzo. Simon prese una gran boccata d'aria ed entrò in pista. Conosceva i passi, li aveva fatti tante volte in allenamento, conosceva i salti, anche se molti li sbagliava perchè si sbilanciava troppo durante la rincorsa. Non appena la melodia iniziò il suo corpo si mosse automaticamente, era diventato qualcosa di automatico, come saltare per murare una schiacciata. La musica era lenta all'inizio, ma era proprio per quello che l'aveva scelta insieme a Marco. Voleva qualcosa di dolce, quasi calmo come programma tecnico, mentre per il libero aveva deciso per qualcosa di più esplosivo, se così si poteva dire. Scacciò i pensieri dell'altro programma e si concentrò sul suo programma e sulle parole, come aveva detto il giorno prima al ragazzo giapponese: Tetsuya se non ricordava male. Quel ragazzo pur essendo più alto di lui si era spaventato trovandosi difronte al pattinatore russo. Molto probabilmente non era abbituato a ritrovarsi mostri enormi e spaventosi davanti. Lui ci aveva fatto l'abitudine a furia di incontrare Aone o Ushijima, e a volte anche Oikawa. Un attimo perchè stava pensando al Giappone? Perchè stava pensando alla pallavolo nel mentre disputava una gara di pattinaggio? Maledetti ricordi e maledetta canzone, e maledetto Tobio, anche se non sapeva cosa centrasse Tobio in tutto quello che stava pensando. Ma, infondo, lui associava Tobio alla pallavolo, quindi era abbastanza coerente. Si impose di spegnere i pensieri, almeno per l'ultimo salto. Ci riusci, e forse fu il più bel triplo Axel della sua carriera da pattinatore.

Sorrise andando incontro a Roberto e slegando la coda che aveva fatto per tenere a freno i capelli che erano diventati troppo lunghi. Roberto lo guardo con una faccia strana e poi gli disse:

-si vedeva chiaramente che stavi pensando ad altro e non al tuo programma, ma lasciamo stare perchè il Triplo Axel è stato fantastico- poi lo abbracciò e Shouyou non rifiutò quel caldo abbraccio.

-se fai una cosa del genere anche con l'altro programma ti faccio fare l'allenamento peggiore che ci possa essere fino alla prossima gara- disse poi l'allenatore guardando con serietà il ragazzo che iniziò a tremare per la paura.

No, non voleva assolutamente fare quell'allenamento.

 

 

Tetsu era riuscito a prendere il pullman per pura fortuna, davvero mancava pochissimo e l'avrebbe perso.

L'esibizione di Simon era stata qualcosa di spettacolare e Tetsu non aveva più dubbi: quel ragazzo gli avrebbe dato molte rogne. Si riguardò mentalmente tutta l'esibizione del ragazzo cercando qualche difetto, qualche piccola crepa, ma non c'era niente di tutto ciò, e per poco non mancò la fermata. Era davvero troppo distratto quel giorno.

Il palazzetto era pieno di gente, ma grazie al fratello riuscì a passare senza perdere troppo tempo e a trovare subito posto per sedersi. Era finito nella curva dei tifosi Giapponesi, ma non conosceva nessuno di loro. Guardò in campo cercando il fratello, lo individuò in poco tempo. La divisa rossa gli stava proprio bene, anzi sembrava più magro del solito dentro quei vestiti e i muscoli delle braccia e delle gambe risaltavano ancora di più. La cosa che colpì di più tetsu fu la catenina che il fratello portava al collo nella quale era inserito un piccolo anello dorato. Non ne conosceva il significato, ma doveva essere davvero qualcosa di importante,

Facendo vagare ancora lo sguardo riuscì a individuare anche Noya-sempai che aveva la divisa nera e non faceva altro che ricevere tutte le palle che arrivavano gridando qualcosa tipo "Rolling Thunder", e il quattrocchi che si stava granchendo i muscoli delle braccia e delle gambe.

Guardò dall'altra parte del campo per vedere come si allenava la squadra russa si stava allenando come quella giapponese.

l'arbitro fischiò e le due squadre si radunarono vicino alle loro panchine e poco dopo iniziarono a chiamare i giocatori.

-squadra giapponese: Wakatoshi Ushijima n.1 ala, HajimeIwaizumi n.3 ala, Yu Nishinoya n.4 libero, Akinori Konoha n.7 opposto, Tobio Kageyama n.9 alzatore, Jin Makishima n.10 centrale, key Tsukishima n.11 centrale- dopo di ciò chiamò anche i giocatori della squadra russa e la partita ebbe inizio.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Perchè Shouyou si trovava nel palazzetto dove si stava svolgendo la partita di pallavolo tra Giappone e Russia? Perchè Roberto aveva insistito che a lui e Marco servisse un po' di svago e quindi la cosa migliore da fare era vedere quella cavolo di partita. Shouyou era arrabbiato con se stesso perchè era arrivato terzo e aveva solo voglia di buttarsi su un letto e dorminre, invece era li a verdere che quella stupida partita che era l'unica cosa che non voleva vedere, lui nemmeno la stava seguendo la partita. Sapeva solo che erano al quinto set e che la Russia stava dando del filo da torcere al Giappone. Fu fischiato un cambio e Hinata alzò lo sguardo curioso di capire cosa stesse succedendo. Il Giappone stava cambiando alzatore e a Shouyou venne un tuffo al cuore. Quando era arrivato al palazzetto si stava svolgendo il quarto set e il giappone stava perdendo 4 a 23 e come alzatore c'era il n.15, un certo Shinkai Junta, e non Tobio. Il suo ex-ragazzo stava entrando in campo in quel momento con la faccia più cupa che Shoyou avesse mai visto. Portava ancora il n.9 sulla schiena, ma sembrava una persona totalmente diversa, sembrava il Re dispotico delle medie. Possibile che fosse ritornato quello di un tempo?

Era il turno di Kageyama in battuta, e il servizio che fece il ragazzo fece riaffiorare in Shouyou una voglia matta di giocare dinuovo insieme a lui, di far vedere al mondo la loro veloce, quella che aveva destabilizzato tutti i loro avversari. In pochissimo tempo grazie alle battiute di Tobio il Giappone riprese gli avversari, erano a un parziale di 13-12 per la Russia, il Giappone doveva riuscire a fare tre punti senza subirne altri così da vincere la partita.

-hai preso interesse per la partita adesso?- chiese Roberto notando la faccia assorta con la quale Hinata seguiva la partita.

-solo tre punti- sussurrò invece il ragazzo puntando i suoi occhi su Tobio, Noya e Tsukishima.

-dovete fare solo tre punti- e il primo punto lo fece proprio Tsukishima murando l'attacco della squadra avversaria, con una posa che a Shouyou ricordava molto quella che assumeva Kuroo della Nekoma. Al pensiero gli vennero i brividi lungo tutta la schiena.

Poco dopo arrivò anche il secondo punto, fatto da Iwaizumi su un'alzata di Noya, e il rosso sorrise al ricordo delle fantastiche alzate del libero. Mancava solo un punto. La squadra russa era sull'attenti, i giocatori non volevano permettere agli avversari di fare quel punto che gli avrebbe garantito l'accesso alla prossima gara. Erano tanto concentrati sugli schiacciatori che non si accorsero del pallonetto dell'alzatore che segnò il punto della vittoria. Tobio aveva messo fine a quella partita.

 

Tetsu era rimasto confuso dall'ultima azione del fratello, non credeva fosse possibile fare una cosa del genere, anche perchè lui di pallavolo non sapeva un tubo. Era rimasto confuso anche quando a metà del terzo set l'allenatore della squadra aveva sostituito Tobio con quell'altro tizio che aveva fatto volgere la partita a favore della Russia. Se Tobio non fosse rientrato in partita, il Giappone avrebbe perso la partita. Tetsu vide il fratello uscire dal palazetto cho un'aria funebre.

-Tobio sei stato fantastico!- disse il ragazzo per tirare su il morare al fratello, ma questi lo guardò male.

-statti zitto che non è giornata- gli disse infatti incamminandosi verso la fermata del pullman che li avrebbe portati in albergo. Tetsu rimase male per la sua risposta e seguì il fratello a tetsa bassa. Il Giappone aveva vinto, ma sembrava che Tobio avesse perso la partita.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Non gioite troppo per i miei aggiornamenti, lo sto facendo solo perchè appena inizierà la scuola sarò sommersa di cose da fare (esami e studiare per i test d'ammissione) che non avrò il tempo di aggiornare, quindi adesso che posso posto tutti i capitoli che riesco a scrivere.

A presto,

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Era passata una settimana da quando erano ritornati dalla Russia, e l'umore di Tobio non era per niente migliorato. L'allenatore si era scusato con lui per averlo sostituito prima di farlo rientrare in campo, ma Tobio era comunque arrabbiato per la sostituzione. Doveva sostituire Makishima, non lui. Era quello stupido biondo che stava facendo macelli non lui. Tsukishima e Noya avevano preso le sue difese nello spogliatoio per non farlo andare via dalla squadra e l'allenatore aveva risposto loro sotto gli occhi di Makishima:

-so che Tobio non centra niente, senza di lui avremmo perso la partita  e quindi per questa volta non manderò via nessuno dalla squadra. Alla prossima sostituzione di uno dei due, lo mando fuori dalla squadra non mi ineressa chi sia-

Tobio sperava vivamente che cacciassereo Makishima dalla squadra. Non lo sopportava più.

Avevano appena finito un altro allenamento e Tobio aveva solo voglia di riposarsi un po', erano giorni che faceva sempre lo stesso sogno, o per meglio dire, incubo. Era da solo nella palestra della Karasuno e si guardava intorno spaesato e confuso.Dopo poco si apriva una crepa sul pavimento dalla quale uscivano i suoi comapagni di squadra delle medie che lo guardavano con occhi accusatori e lo circondavano. Poi, sempre dalla crepa, usciva anche Hinata, con delle bellissime ali nere e lo guardava in un modo orribbie, poi gli prendeva un braccio e lo faceva volare insieme a lui sul burrone. Shouyou gli sussarrava un "E' tutta colpa tua" prima di mollare la presa sul suo braccio e farlo precipitare nel burrone. Si svegliava sempre nel cuore della notte con il fiatone e un senso di vertigini orribile. Poi il ragazzo si metteva a piangere sul cuscino. Anche se era un incubo, quello che sognava lo faceva stare male, anche perchè sapeva che le parole di Hinata erano vere. Era tutta colpa sua. Non l'aveva fermato mentre usciva di casa, non gli aveva chiesto cosa c'era di sbagliato in quello che stava succedendo. L'aveva lasciato andare.

Anche se aveva voglia di riposare, il suo corpo doveva aspettare. Doveva assolutamente parlare con Natsu. In Russia aveva intravisto un ragazzo che assomigliava molto a Shouyou. Non era riuscito a parlargli, quindi non sapeva se i suoi sospetti erano fondati, ma voleva comunque avvisare la ragazza. Forse avevano trovato una pista da seguire.

 

Tetsu rimase sconvolto quando, mentre stava ritornando verso casa con le buste della spesa, vide davanti a se una scena che era sempre rimasta nei suoi peggiori incubi. Le buste gli caddero a terra per la sorpresa e gli occhi gli si erano riempiti di lacrime. Tobio e Natsu erano usciti senza dirgli niente. Il fratello aveva detto di avere gli allenamenti, mentre la sua ragazza aveva detto che doveva fare qualcosa di importante. Non avrebbe mai immaginato di essere tradito in questo modo. Prese le buste e si incamminnò verso i due ragazzi per chiedere spiegazioni, quando si bloccò di nuovo. Tobio si era piegato verso la ragzza, da quell'angolazione non vedeva tanto bene, ma era più che certo che si erano appena baciati. Stinse forte le buste e corse verso casa arrabbiato con Tobio, Natsu e il mondo intero. Perchè avevano giocato con i suoi sentimenti? Aveva preso una decisione. Avrebbe lasciato Natsu. Non poteva continuare a stare con la ragazza, quano lei lo tradiva con suo fratello.

 




 

ANGOLO AUTRICE

Oya? Oya Oya?

Scusate per il ritardo di tre giorni. Mi dispiace davvero tanto! E mi dispiace anche che il capitolo non sia dei più lunghi.

Spero di aggiornare in questi giorni.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Shouyuo e Sara si trovavano in uno dei Fastfood della città solo perchè la ragazza doveva parlargli di una cosa molto importante. Sara però era fissa al suo telefono e non degnava Hinata di uno sguardo. Erano addirittura arrivate le loro ordinazioni, ma la ragazza non aveva ancora aperto bocca.

-Sara lo sai che ho gli allenamenti fra un po'?- le disse il ragazzo stufo del continuo silenzio della ragazza e addentando una patatina fritta.

-Scusa Sim! Stavo parlando con una persona importante- disse la ragazza poggiando il telefono sul tavolo ancora aperto sulla pagina delle chat di instagram.

-allora cara Saretta, cosa ti turba?- chiese il rosso guardando il cellulare della ragazza come se da un momento all'altro il telefono avrebbe suonato con l'arrivo di un nuovo messaggio.

-lo sai che da più di tre mesi mi sento con un ragazzo no?- chiese la ragazza al rosso che annuì.

-be' adesso sto parlando con lui, però vorrei conoscerlo e gli ho chiesto di venire in Italia. L'unico problema è che non mi ha ancora risposto. Anzi ha ignorato la domanda-

-scusa in che senzo gli hai chiesto di venire in Italia? Non è italiano?- la ragazza scosse la testa.

-è del Giappone, si chiama Tanaka Ryunosuke ed è bellissimo!- disse la ragazza con occhi sognanti.

Per poco Shouyou non si strozzò con la sua Coca cola. Tanaka Ryunosuke? Quel Tanaka Ryunosuke? No, era solo un ragazzo giapponese che aveva lo stesso nome del suo sempai, poco ma sicuro. Non poteva essere lui. Troppe coincidenze. Davvero. Era come se il suo passato lo volesse riportare indietro. Riportarlo a casa.

-posso vedere una foto di questo ragazzo?- chiese con un po' di timore. Sperava vivamente non fosse Tanaka-sempai. La ragazza felice della domanda dell'amico uscì da Instagram e freneticamente cercò la foto del ragazzo. Dopo poco voltò il telefono verso il rosso. Shouyou si trovò davanti una versione più grande di Tanaka, non era cambiato per niente, apparte il piccolo accenno di barba che aveva sul viso.

-quando mi risponderà e verrà in Italia, te lo farò conoscere. E' davvero un ragazzo fantastico! Strepitoso e simpaticissimo- gli occhi di Sara brillavano e Shouyou non ebbe il coraggio di gridarle in faccia: "col cavolo che lo vengo a conoscere! Ma che gusti hai?". Il rosso annuì soltanto. Poi la castana sorrise in direzione del telefono che aveva suonato poco prima. Poi girò il telefono verso il ragazzo. Shouyou guardò attentamente la foto, in primo piano c'erano Tanaka e Noya e poi tutti gli altri ragazzi del loro anno, sotto la foto, in inglese, era scritto : "stiamo facendo una rimpatriata con il gruppo delle superioni". Solo riguardando bene la foro Shouyou riconobbe la palestra della Karasuno e gli spogliatoi, gli venne un moto di nostalgia.

-hai visto che carini? Voglio mandare anch'io una foto. Vieni qui Simon!- Shouyou sbiancò, potevano riconoscerlo, e lui non aveva nessuna intenzione di farsi riconoscere. Prima di andare a sedersi vicino la ragazza prese dallo zaino i suoi occhiai rotondi che non usava quasi mai e se li mise, poi si sciolse il codino nel quale aveva raccolto i capelli e fece di tutto per farseli andare davanti la faccia. Si mise vicino a Sara che lo guardò spaesata e poi sorrise all'obbiettivo.

Sara felice della foto la inviò scrivendo: "noi stiamo mangiando" poi sotto aggiunse in cuore verso Tanaka. Shouyou si rilegò i capelli, ma lasciò gli occhiali. Se non li portava per molto tempo gli veniva mal di testa.

 

 

Tanaka appena ricevette la foto da Sara fece sparire il sorriso dalle labbra. Era in compagnia di quel ragazzo. Del ragazzo che compariva in quasi tutte le foto che aveva sul suo profilo. Perchè stava sempre appresso a lui? Era il suo ragazzo per caso? No, gli aveva detto di non essere fidanzata. E allora chi era quel ragazzo dai capelli rossi? Chiuse il telefono arrabbiato e si incamminnò verso Noya e gli altri ragazzi. Solo dopo si ricordò che doveva assolutamente comunicarle una cosa. Riprese il telefono e le inviò un messaggio tutto sorridente.

"dei miei amici fanno parte della nazionale giapponese di pallavolo, se arrivano alla finale che si svolgerà in italia verrò a fare il tifo per loro. Speriamo bene!"

 

Poi ripose il telefono e sorridendo raggiunse gli altri ragazzi.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Oya? Oya oya?

Gelosoni in atto parte 2.

La foto qui sotto è la foto che invia Tanaka a Sara. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Tetsuya aveva lasciato Natsu da cinque giorni per mesaggio. Ed erano cinque giorni che il ragazzo riusciva ad evitare il fratello uscendo per andare a scuola il più presto possibile e rientrando a casa il più tardi possibile. Sapeva però che la cosa non sarebbe durata a lungo, e il fatto che avesse trovato Tobio con le braccia conserte nella sua camera ad aspettarlo gli confermava la sua teoria. Tobio non gli diede nemmeno il tempo di appogiare il borsone a terra che iniziò a parlargli.

-perchè hai lasciato Natsu?- chiese il più grande guardando inferocito il più piccolo.

-sono questioni che riguardano me e Natsu. Tu non centri niente- disse Tetsu cercando di non aggredire il fratello.

-si invece visto che mi eviti da quel giorno. E poi Natsu è una mia cara amica, non ci credo che tu l'abbia lasciata senza pensarci due volte e senza un motivo ben preciso-

-Tobio l'ho lasciata perchè ho preso una decisione ben precisa, non credere che non ci abbia pensato e non credere che sia stato facile per me- disse Tetsu arrabbiato per affermazione de fratello. Certo, Natsu era solo una sua cara amica.

-Se non vuoi spiegarmi il motivo della tua scelta, almeno spiegalo a lei. Sta malissimo- disse il più grande guardando sconsolato il fratello.

-No, non le spiegherò proprio niente visto che è lei a dovermi delle spiegazioni- Tetsu prese dall'armadio delle robe pulite e si incamminò verso il bagno, aveva bisogno di una bella doccia fredda -e poi se sta male sa benissimo da chi andare per farsi consolare- poi guardando truce il fratello uscì dalla stanza.

Tobio rimase ancora un po' nella camera di Tetsu, poi capendo che non sarebbe riuscito a farlo parlare decise di ritornare nella sua stanza. Era rimasto sconvolto quando Natsu, fra le lacrime, gli aveva mostrato quel messaggio il giorno che si erano riuniti per parlere di Shouyou. Il moro non sapeva cosa fosse preso al fratello. Voleva capirlo, anche perchè vedere Natsu in quello stato lo faceva stare davvero male. Natsu era come una sorella, e non voleva che anche lei scappasse chissà dove come il fratello. Non l'avrebbe permesso, a costo di ridurre il fratello in una poltoglia per quello che aveva fatto alla ragazza, per di più senza darle una minima spiegazione! Natsu l'aveva implorato, nei giorni successivi, di scoprire il perchè visto che Tetsu aveva anche rotto il legame d'amicizia che aveva con la ragazza. Non sapeva come far parlare il fratello, era come se fossero due sconosciuti. E Tetsu non si fidava per niente di lui. Perchè poi? Okay, era stato molto distaccato con lui negli ultimi anni, ma era il suo carattere, e poi era arrabiato per la questione di Shouyou. Tobio sospirò di nuovo rigirandosi nel letto e prendendo il cellulare controllando i messaggi visto che aveva il silenzioso. Scartò tutti i messaggi dei mille gruppi e aprì solo quello di Natsu.

 

Mi dispiace averti messo in questa situazione con Tetsu.

 

Non ti preoccupare, per te questo e altro

 

 

Tobio sorrise chiudendo la chat. Avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per aiutare la sorellina del suo ragazzo, che infondo era anche la sua piccola e dolce sorellina.

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Ragazzi scusate per il terribile ritardo e per il capitolo corto, ma ho trovato solo adesso il tempo di scrivere qualcosa. Spero che nonostante gli aggiornamenti a singhiozzo continuiate a segure la storia. Mancano pochi capitoli (una decina forse) alla conclusione e sarebbe un peccato lasciare la storia così.

A presto

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


 

I mesi erano volati, così come le selezioni per il Grand Pix e Tetsu era riuscito a passare tutte le selezioni, o quasi. Mancava l'ultima gara prima di potersi considerare definitivamente fra i sei pattinatori che si sarebbero contesi il titolo. Erano pure mesi che il ragazzo evitava accuratamente Tobio e Natsu. Il suo rapporto con il fratello era diventato freddo e distaccato, peggio di quando si erano rincontrati cinque anni prima. Erano due estranei. La cosa che non capiva Tetsu era perchè il fratello non gli avesse detto di stare con Natsu dopo che lui aveva lasciato la ragazza. Perchè continuare a nasconderlo? Infondo continuavano a vedersi quasi ogni giorno, perchè non potevano dirgli la verità? Avevano per caso paura della sua reazione? Ormai era troppo tardi per tornare indietro. Tetsu sospirò dinuovo rigirandosi nel letto, non riusciva a prendere sonno. Sconsolato prese il telefono e inizò a scorrere la bacheca di Instagram per perdere tempo. Continuò così per circa dieci minuti, quando si trovo una richiesta nei messaggi. Aprì la chat curioso, chi poteva avergli mandato un messaggio a quell'ora?

_the_sunshine_: Ciao Tetsu sono Simon, quello del pattinaggio con i capelli rossi che hai incontrato in bagno!

Tetsu rimase sorpreso, come aveva fatto il ragazzo a trovarlo su Instagram? Sorrie, almeno aveva una scusa per continuare a stare sveglio. Rispose al messaggio, e senza accorgersene, dopo due ore di chiacchiere, era crollato sul suo letto con telefono ancora in mano.

 

 

-ti prego Miki! Non ti chiedo molto!- disse il ragazzo dai lunghi capelli corvini stringendo di più la presa sul telefono con il quale stava parlando al suo allenatore.

-ti rendi conto che se i tuoi mi scoprono non si fideranno più di me? Non puoi chiedere a Tobio di venire con te?- l'uomo dall'altra parte del telefono era davvero preoccupato per quello che gli aveva chiesto il ragazzo.

-con Tobio non ci parlo da mesi e comunque direbbe di no, ha le partite. Mi serve solo questo piccolo favore, è solo una settimana- il moro cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza nervoso. Gli serviva un po' di svago, e Miki era d'accordo con lui, ma il vero problema erano i suoi genitori.

-e va bene, però se salta la copertura non prendertela con me-

-davvero? Grazie Miki sei il migliore allenatore che potessi avere, anche perchè ho già preso i biglietti-

-sei uno sconsiderato, e se ti avessi detto di no cosa avresti fatto?-

-sarei scappato di casa- disse semplicemente il ragazzo sorridendo felice. L'unica cosa da fare era parlare con i suoi genitori, infondo le valigie le aveva fatte la mattina prima quando Simon gli aveva fatto quella proposta.

 

Tetsu quella stessa sera si trovava sull'aereo pronto a partire per Torino. I suoi genitori in un primo momento erano sembrati scettici, ma poi lui aveva detto che lo avrebbe accompagnato Miki e si erano rilassati dandogli il permesso, solo Tobio era sembrato scettico, ma non aveva detto niente quindi Tetsu non si era preoccupato.

Simon l'aveva sorpreso con quella proposta, passare un'intera settimana a Torino insieme a lui e ai suoi amici, una specie di vacanza prima dell'ultima gara. Era stato felicissimo della proposta tanto che aveva accettato su due piedi. Ma non se ne era per niente pentito. Ai genitori aveva semplicemente detto che sarebbe andato in Italia per allenarsi, cosa in parte vera visto che Simon gli aveva proposto di pattinare insieme, ma era sopratutto una vacanza. Lontano dal Giappone, da Tobio e da Natsu.

Il volo durò davvero poco, secondo Tetsu, e si ritrovò subito catapultato all'aeroporto di Torino cercando, nonostante il sonno, di scorgere la tetsa rossa di Simon. La scorse poco dopo e si avviò verso il ragazzo che stava sorseggiando una bevanda calda. Il rosso alzò lo guardo dal telefoni e notandolo sorrise nella sua direzione.

-ciao Tetsu com'è andato il viaggio?- chiese il ragazzo prendendo una delle due valigie del moro e incamminandosi verso l'uscita seguito a ruota dal più piccolo.

-bene, è passato molto velocemente. Grazie ancora per l'ospitalità-

-figurati, nella casa c'è un letto in più, almeno lo sfrutto- disse il rosso sorridendo -sarai di sicuro stanco, quindi per questa sera staremo a casa e ti farò conoscere gli altri due ragazzi, da domani si inizia con il tour- dicendo queste parole buttò il cartone della bevanda calda  si diresse verso il parcheggio.

-hai la patente?-

-no, non ho mai avuto la voglia di mettermi a studiare, però ci aspetta il mio amico con la macchina- non appena finì di dire quelle parole apparve davanti a Tetsu un ragazzo alto dai capelli castani con occhi del medesimo colore nascosti dietro le lenti degli occhiali. Non appena il castano li vide li salutò con un bellissimo sorriso.

-pensavo vi avessero rapito gli alieni- disse il castano che ricevette un pugno sul braccio dal rosso.

-Tooru un giorno gli alieni ti rapiranno e ci faranno un grande favore. Comunque lui è Tetsuya, Tetsu lui è Oikawa Tooru anche lui giappinese. Studia ingegneria meccanica, sta facendo la specialistica- disse il ragazzo presentando i due.

-è davvero un piacere Tetsu-chan- disse il castano mentre Simon metteva le valigie nel cofano.

-anche per me- disse il ragazzo stingendo la mano all'altro giapponese, la sua vacanza era appena iniziata.

 

ANGOLO AUTRICE

Oya gente! Sono ritornata con un nuovo capitolo. Secondo voi cosa succederà durante questa vacanza? Di sicuro niente di buono.

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Shouyou era davvero felice che Tetsu aveva accettato la sua proposta. Quel ragazzo gli era sembrato simpatico fin da subito e non ci aveva pensato due volte prima di invitarlo. Non appena Oikawa aveva scoperto la cosa si era elettrizzato a tal punto da volerli andare a prendere all'aeroporto nonostante Shouyou avesse detto che potevano benissimo prendere il pullma. La sua gioia era plausibile, infondo l'unico giapponese che Tooru conosceva era lui. Gli avrebbe fatto bene stare a contatto con un altro connazionale. Shouyou si era seduto nei posti posteriori della macchina proprio per far parlare i due ragazzi in giapponese e permettergli di conoscersi. Nella settimana a seguire Shouyou, Sara e Oikawa avevano organizzato un tour fantastico (a detta di Sara e Oikawa) per far divertire il giapponese.

-Sho...Sim chiama Sara e avvisala di prendere da mangiare e di farsi trovarfe sotto casa tua- Oikawa dopo aver finito la frase si morse la lingua. Doveva fare attenzione altrimenti Hinata lo avrebbe ammazzato in due secondi. Guardò nello specchietto retrovisore e vide gli occhi infuocati del rosso. Il castano diede uno sguardo veloce a Tetsu, ma il ragazzo sembrava non essersi accorto di niente.

-l'ho già avvisata, ha detto che sarà li a momenti, tu vedi di andare più veloce, sei una lumaca-

-scusa se non ho le ali come qualcuno-

-solo perchè ho un tatuaggio con un'ala non vuol dire che sappia volare Grande Re- Tetsu ascoltava la conversazione senza intervenire, sopratutto perchè non voleva intromettersi nella conversazione dei due ragazzi. Non era riuscito a comprendere le ultime due parole del rosso, sapeva che erano in italiano, ma non le aveva mai sentite prima.

-scusa mi dimentico sempre che al Piccolo Gigante  hanno tappato le ali- disse il castano con un tono di voce così basso che fece capire a Hinata che il ragazzo stava ancora male per quello che gli aveva deto tre anni fa quando se l'era trovato improvvisamente difronte e aveva quasi gridato facendo girare metà delle persone presenti nella piazza.

Il resto del viaggio lo passarono in silenzio, anche perchè in pochi minuti erano già arrivati a destinazione. Come aveva detto Hinata sotto il portone del palazzo trovarono Sara che stringeva a se sei cartoni di pizza e appena li vide li salutò con un sorriso.

-ciao tu devi essere Tetsu, piacere io sono Sara- la ragazza porse la mano a Tetsu che l'accettò volentieri e, prese le valigie, salironotutti nell'appartamento del rosso.

 

 

-Non ho mai mangiato una pizza così buona- Tetsu stava mangiando il suo ottavo pezzo di pizza e aveva poche intenzioni di smettere di mangiare.

-io lo sapevo che ti sarebbe piaciuta- disse Sara tutta contenta mentre Shouyou e Oikawa continuavano a mangiare la pizza in silenzio accompagnata da qualche sorso di birra rossa, che inizialmente avevano vietato a Tetsu visto che era ancora minorenne, poi gli avevano dato lo stesso la birra guardando la faccia imbrinciata del ragazzo.

-Tetsu come ti chiami su instagram?- chiese dopo un po' Tooru armeggiando con il suo telefono e bevendo un sorso di birra.

-Tetsu.Kage, perchè?- chiese il ragazzo curioso addentando l'ennesimo pezzo di pizza.

-perchè ti devo taggare in una storia. Perchè il Kage? Sei per caso un'ombra?- chiese ridendo il più grande.

-no, è la parte iniziale del mio cognome. Kage da Kageyama- disse il ragazzo non notando gli occhi sgranati di Hinata e Oikawa.

-Kageyama? Sei per caso parente al giocatore di pallavolo?- chiese Oikawa lanciando sguardi preoccupate in direzione dle rosso.

-come mai tutti sanno che mio fratello gioca a pallavolo e io l'ho scoperto solo qualche mese fa? Comunque si, Tobio è mio fratello- Oikawa rimase sorpreso da quella rivelazione. Tobio-chan aveva un fratello? Decise comunque di non rivelare che conosceva il più grande dei Kageyama e Shouyou sembrava dello stesso avviso. Povero ragazzo, come avrebbe fatto a vivere sotto lo stesso tetto con il fratello del ragazzo che amava?

 

Erano le tre quando Tetsu si era ritrovato nel suo nuovo letto dopo una serata passata in compagnia. Era felice di aver conosciuto un altro giapponese e Sara era fantastica. Prese il cellulare e lo aprì sulla pagina di instagram dove camprggiavano due nuovi Follower: The_great_king e sara.sara, li seguì immediatamente e andò a vedere subito la storia dov'era stato taggatto. La storia era un semplice boomerang dove si vedevano solo le pizze e la birra. Sorrise al telefono amcora una volta felice. Il moro non si preoccupò minimamente del fatto che il fratello potesse vedere la storia, infondo mica conosceva Oikawa.

 

 

Tobio aveva aperto involontariamente la storia di Oikawa su instagram. Lui non usava mai quella stramaledettissima app, e non guardava mai le storie che tutti mettevano, ma forse quella volta aveva fatto veramente bene. L'ultima storia del suo sempai riprendeva delle pizze e delle birre, niente di strano ovvio, ma erano stati i tre nomi taggati a far diventare due fessure gli occhi di Tobio. In particolare un nome.

-Tetsu- fu l'unica cosa che l'alzatore disse quasi ringhiando.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Sono così felice di essere riuscita ad aggiornare così presto! Il Tatuaggio di Hinata è quello della foto che è STATA IL MIO TORMENTO DAL PRIMO GIORNO CHE L'HO VISTA.

Davvero, non riesco più ad immaginare Hinata senza quel tatuaggio.

 

Come al solito spero di aggiornare il prima possibile.

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Nei primi tre giorni di vacanze Testu era stato trascinato per tutta Torino. Lui aveva solamente espresso la voglia che aveva di visitare il museo egizio, e si era ritrovato catapultato in un giro turistico nella città. Era addirittura salito sopra la Mole Antoneliana, nonostante soffrisse terribilmente di vertigini, e non se ne era assolutamente pentito. La vista della città era fantastica.
Era il quarto giorno, e non sapeva minimamente cosa lo attendeva. Simon gli aveva detto che era una sorpresa e che non avrebbe risposto a nessuna delle sue domande. Gli aveva detto solo di mettersi il costume. La prima cosa che era venuta in mente al ragazzo era la piscina, visto che Torino era molto distante dal mare, ma si dovette ricredere non appena arrivarono sotto casa del rosso Oikawa e Sara.
-pronto per una bellissima giornata al mare?- gli chiese il giapponese non appena tutti e quattro furono saliti in macchina.
-ma non è distante il mare da Torino- chiese Tetsu confuso.
-non ti preoccupare andiamo a Bergeggi, ci vogliono solo 1 ora è 54 minuti. Arriveremo subito- disse Sara controllando la distanza tra le due città sul cellulare.
Prima di partire però Oikawa prese il suo telefono e attivó la fotocamera frontale.
-ragazzi tutti sorridenti per la foto. Questa finisce dritta su instagram- disse il castano facendo la linguaccia all'obiettivo. Scattò cinque foto, fino a quando non fu soddisfatto del risultato. Poi ripose il telefono nella tasca dei bermuda e partì alzando il volume della radio al massimo. Stava passando in quel momento una canzone italiana e Tetsu fu costretto a subirsi le voci dei tre ragazzi che cantavano la canzone tutti felici e contenti.

-Tooru questa è la tua canzone- disse ad certo punto Simon ridendo mentre cantcchiava il ritornello. Oikawa guardò due secondi nello specchietto retrovisore per poi rispondere al rosso.

-anche la tua sai Chibi-chan, anzi credo che sia proprio la tua canzone- disse il castano facendo momentaniamente incupire il rosso che poi gli fece il verso per riprendere a cantare-

-io morirò da reeeeeeeeee- dissero alla fine i tre ragazzi per poi ridere tutti insieme.

Il viaggio andò avanti così, con i ragazzi che cantavano qualunque canzone italiana passasse per la radio cercando di coinvolgere anche Tetsu senza risultato. Come aveva anticipato Sara i ragazzi arrivarono subito sulla spiaggia. Nemmeno il tempo di parcheggiare che i due pattinatori erano già scesi dalla macchian e si erano tuffati in mare lasciando alla rinfusa le loro cose e vestiti sulla spiaggia. Dopo poco vennero raggiunti anche da Oikawa e Sara che iniziaroo subito a schizzarli e Oikawa riuscì quasi a far affogare Shouyou.

-ragazzi facciamo quella specie di gara dove uno sta sopra l'altro e deve spingere l'avversario giù?- chiese Sara guardando con occhi da cucciolo i tre ragazzi.

-tu non sai per niente spiegare Sara- disse Simon prima di farle segno mi mettersi sulle sue spalle. La ragazza sorrise e, senza non poche difficoltà, si mise sulle spalle di shouyou trovandosi difronte già posizionati Oikawa con sulle spalle Tetsu. Non ci volle nemmeno molto prima che Tetsu riuscì a far cadere Sara che si trascinò appresso Shouyou.

-mi sono stufato è la seconda volta che quasi affogo oggi- disse il rosso riemergendo dall'acqua per poi incamminarsi verso la riva. Dopo poco anche gli altri tre ragazzi l'avevano raggiunto e Oikawa aveva un sorriso spietato che sembrava quasi un ghigno. poi prese una cosa dal suo zaino e la mostrò ai suoi amici.

-no!- fu la risposta repentina del rosso.

-dai! Hai per caso paura? E poi non è la stessa cosa. C'è anche una rete laggiù- disse il castano indicando veso destra dove si stagliava un campo da pallavolo. Shouyou guardò negli occhi il castano con la faccia più spaventosa di sempre.

-non servirà a niente fare quella faccia. Io voglio giocare a pallavolo e ci giocheremo anche senza di te!- la posa che il castano aveva appena assunto ricordava molto a Shouyou i campionati del suo primo anno alla Karasuno. La mano destra piantata sul pallone con l'indice che indicava Hinata e l'altra mano sul fianco. Era come se stesse dicendo di voler mandare una delle sue spaventose battute in salto verso di lui.

-e va bene giochiamo a questa maledettissima pallavolo!- disse il rosso esasperato strascinando i piedi sulla sabbia in direzione del campo seguito a ruota dagli altri ragazzi.

-io non ho mai giocato a pallavolo. Cosa dovrei fare?- chiese Tetsu una volta arrivati sul campo ritrovandosi tre paia di occhi sconvolti a fissarlo.

-hai un fratello che gioca nella nazionale Giapponese di pallavolo e non sai come si gioca?- chiese Oikawa davvero sorpreso dalle parole del ragazzo.

-si possono fare solo tre trocchi, non far cadere la palla a terra e cerca di mandare la palla dall'altro lato- disse Shouyou mettendosi in un lato del campo.

-davvero molto sintetico. Io sto con Oikawa, Tetsu tu e Sim starete nella stessa squadra- disse Sara saltellando con il telefono in direzione del castano.

-che intenzioni hai con quel telefono tu?- chiese il giapponese vedendo che la ragazza non accenava a lasciarlo, anzi che lo usava tranquillamente.

-devo fare le storie per instagram se no non ha senso!- disse la ragazza tutta felice.

-la solita, Oikawa batti prima tu- disse Hinata scuotendo la testa. Oikawa sorrise e si mise infondo al campo.

-siete pronti?- poi guardando in direzione di Tetsu lanciò la palla per poi saltare e schiacciarla.

Tetsu non vide nemmeno arrivare la palla, l'unica cosa che sapeva era che gli era passata a un soffio dalla faccia. degludì a vuoto e guardò Simon in cerca di conforto.

-l'hai fatto apposta Grande re , vedi di battere su di me la prossima volta- disse Simon recuperando la palla e passandola a Oikawa.

il castano ridacchiò e schiacciò dinuovo, sempre in direzione di Tetsu, ma questa volta la battuta fu fermata da Hinata che aveva capito subito le intenzioni del ragazzo. Tetsu si riscosse velocemente e, ricordando cosa faceva il fratello durante le gare, si mise sotto la palla e lìalzò alla meno peggio verso il rosso che tutto felice schiacciò la palla lasciando confusi i due castani dall'altra parte della rete.

-sangue di alzatore- fu l'unico commento di Oikawa prima di mettersi in posizione per ricevere la palla che avrebbe servito Hinata, chissà se i suoi insegnamenti avrebbero dato frutto.

Shouyou alzò la palla sopra la sua testa, molto in alto, e saltò subito dopo. Tetsu rimase affascinato dal salto del ragazzo, nonostante fosse basso era riuscito a saltare molto in alto, sembrava come se stesse volando. Fu questione di un attimo e Shouyou schiacciò la palla mandando sulla line di fondo campo lasciando Sara stupita e Oikawa con un ghigno stampato in faccia.

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Sono tornata!

Appena ho sentito quella canzone ho pensato subito a Kageyama e Hinata della serie Giulia=pensare solo ad anime e manga. Sono un caso perso lo so. Spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto e di aggiornare il prima possibile. Un bacio

la_pazza_di_fanatsy

 

P.S.: questo è il capitolo più lungo che abbia mai scritto (sono più di 1100 parole). https://youtu.be/iywXK9Dj2o4

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


-Che ne dite di andare in discoteca stasera?- chiese Oikawa mentre ritornavano dal mare.

-sono già le 20, arriveremo in tempo?- chiese Tetsu sporgendosi verso i due posti anteriori.

-ma tu a che ora vai in discoteca di solito?- chiese Sara confusa.

-non ci sono mani andato in verità- disse il moro suscitando le risate agli altri tre ragazzi.

-forse è meglio andare domani così ci riposiamo, infondo domani è sabato quindi ci sarà più gente- disse Simon sbadigliando per la stanchezza. La partita, anzi, le partite a pallavolo l'avevano stancato. Era da tanto tempo che non giocava così tantaìo e aveva dei dolori atroci alla cosce.

-così hai più probabilità di rimorchiare?-

-ovvio Sara, Tu ai il tuo "amico", Oikawa è single per una stupidaggine, c'è bisogno di vita in questo gruppo!- disse il rosso per poi rivolgersi a Tetsu -tu rimorchi con me o starai seduto in un angolo a deprimerti con quei due?-

-non lo so, c'è una ragazza che mi piace, ma lei sta con un altro..-

-allora rimorchia così la fai ingelosire e vedi come cade ai tuoi piedi- disse Oikawa facendo diventare tutto rosso Tetsuya.

-e co..come?- chiese il suddetto ragazzo balbettando per l'imbarazzo.

-semplice, lei ti segue su Instagram?- al cenno affermativo di Tetsu Sara continuò il suo discorso -facciamo delle storie dove ti tagghiamo mentre balli con una ragazza e poi tu le aggiungi nelle tue storie. Semplice- disse la ragazza tutta contenta.

-e credete che funzionerà?- chiese il ragazzo prendendo il suo telefono e aprendolo sull'home di Instagram.

-si, anzi, secondo me dovresti già condividere le storie di oggi visto che ti abbiamo ripreso mentre le due ragazze con i cocktail sono venute a parlare con te- disse il castano guardando nello specchietto retrovisore per vedere in faccia il ragazzo.

-quella dove avete scritto "da quattro giorni in Italia e già rimorchia"?-

-si- dissero in coro gli altri tre ragazzi.

-non posso. Mio fratello non sa che sono qui da solo, se vede le mie storie succederà il macello con i miei genitori-

-come hai fatto a venire qui?- chiese Hinata preoccupato e guardando i ragazzo seduto affianco a lui.

-ho detto che veniva anche il mio allenatore ed era una settimana di allenamento per il pattinaggio. Altrimenti non mi avrebbero mai mandato-

-i tuoi genitori ti hanno chiamato oggi, o in questi giorni?- chiese Oikawa all'improviso.

-si, però hanno chiesto solo degli allenamenti, perchè?-

-perchè tuo fratello mi segue su instagram e ha visto tutte le storie che ho messo dove c'eri anche tu- disse semplicemente il castano.

-COSA? PERCHE' TOBIO TI SEGUE SU INSTAGRAM?- gridò preoccupato il ragazzo iniziando a comporre un numero il più velocemente possibile.

-ho fatto parte per qualche anno della nazionale giapponese di pallavolo e ci siamo trovati insieme per due anni o giù di li- disse il castano senza preoccuparsi dell'espressione sconvolta che aveva assunto la faccia del piccolo Kageyama.

Intanto la persona che  Tetsu aveva chiamato al telefono rispose.

-Ehi MIki, scusa per l'ora, volevo sapere se i miei genitori o mio fratello ti avessero detto qualcosa a riguardiìo del mio viaggio- disse il ragazzo così velocemente che Sara, l'unica dei tre a non essere Giapponese, capì solo le prime due parole.

-No, i tuoi genitori non sospettano niente, Tobio lo sa- disse l'allenatore dall'altro capo del telefono cercando di capire perchè Tetsu fosse così preoccupato.

-e perchè non ha detto niente?- chiese sempre più confuso Tetsu.

-perchè gli ho chiesto io di non farlo. Questa vacanza ti serve per rilassarti e non pensare a quello che ti tormenta la tetsa e non ti fa allenare bene. Gli ho spiegato come stanno realmente le cose e mi ha promesso di non dire niente.-

-come mai hai parlato con Tobio? O lui è venuto a cercarti?-

-lo sto aiutando un po' con le alzate visto che ho giocato a pallavolo a livello internazionale per un po'..-

-davvero?-

-..si, e quindi quando ha visto delle storie su instagram, mi pare, mi ha chiamato e mi ha chiesto dei chiarimenti-

-ho capito, grazie ancora per tutto e scusa ancora per il disturbo-

-non ti preoccupare e goditi gli ultimi giorni di vacanza- Tetsu chiuse la chiamata con un sopsiro di solievo. Alzando gli occhi si trovò tre sguardi curiosi a fissarlo.

-mio fratello non dirà niente quindi posso pubblicare tutte le storie che voglio- disse il ragazzo sorridendo facendo nascere un sorriso dolce anche sulle labbra di Hinata. Il rosso sperava solo che Tobio non lo riconoscesse nelle foto.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Oya? Oya Oya?

Bene ecco a voi anche il capitolo 24 (non ci credo ancora). Che cosa succederà in discoteca? E come reaggirà Natsu alle storie del piccolo, dolce, tenero..(okay la smetto) Tetsu?

A presto

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Testu si stava guardando allo specchio un po' scettico. Il sabato sera era arrivato così velocemente che non era minimamente riuscito a pensare cosa mettersi per quella sera. Sara aveva detto che doveva essere elegante per fare colpo e casual  per non sembrare un damerino, con il risultato di confonderlo ancora di più. Lui si era portato pochi vestiti, per di più magliette e jeans, non aveva preso niente di elegante, quindi in quel momento aveva addoso la camicia celeste di Oikawa, che gli andava leggermente grande, e i suoi jeans chiari. Aveva lasciato scolti i suoi capelli perchè era stufo di legarli, però non si vedeva bene e in due secondi si era già fatto una morbida treccia che scendeva sulla spalla destra. Si guardò dinuovo alla specchio, non era per niene convinto, ma non aveva niente di meglio da mettersi.

-Tetsu muoviti, quanto ci vuole per mettersi una camici... Wow, stai davvero bene- Simon era entrato nella stanza del ragazzo e si era appogiato allo stipite della porta.

-dici?- chiese il moro continuando a guardarsi allo specchio.

-certo, farai di sicuro colpo e avrai tutte le ragazze ai tuoi piendi, fidati-  Tetsu si girò in direzione del ragazzo e rimase sorpreso. Simon era vestito meno elegante di lui, ma stava benissimo. I pantaloni arancioni erano l'unico tocco di colore nell'abigliamento del ragazzo, la maglietta a maniche corte era nera ed era stata infilata all'interno dei pantaloni per far risaltare i leggeri muscoli che aveva il ragazzo sul torace. Le ciocche di capelli che gli finivano solitimante sul viso erano state legate in un piccolo codino e aveva addoso gli occhiali che non portava quasi mai, sembrava quasi un altro ragazzo.

-come mai gli occhiali?-

-quando non li porto per molto tempo mi viene il mal di testa quindi ho deciso di metterli, infondo dicono tutti che sono più carino così- disse il ragazzo sorridendo per poi usicre dalla stanza. Tetsu lo seguì prendendo il cellulare cha aveva messo a caricare. Controllò i messaggi, ma ne Natsu, ne suo fratello gli avevano scritto, quindi rimise il blocco e uscì fuori dal palazzo dove li stavano aspettando Oikawa e Sara.

-come mai il cappelo?- chiese Hinata in direzione del castano il quale si stava aggiustando il cappello celeste.

-perchè mi andava e poi sta bene- disse il ragazzo facendo una giravolta per far ammirare a tutti il suo look.

-Sim è meglio, almeno non sembra un imbianchino. Ma da dove ti è uscita l'idea di vestirti completamente di bianco?- Sara si era rivolta al castano con uno sguardo disgustato.

-e come mai tu non ti sei messa un vestito?-

-non sono affari che ti riguardano- rispose la ragazza.

-appunto!- disse a tono Tooru. Tetsu si mise a ridere. Stava troppo bene insieme a quei ragazzi. E poi Sara stava bene anche con i pantaloni neri e il top rosso brillantinato. Solo i capelli verdi stonavano un po'. Ma Tetsu preferiva non dirglielo perchè non voleva un tacco dodici della ragazza infilato da qualche parte, sopratutto dove non batteva il sole.

-possiamo andare?- chiese SImon iniziando a camminare senza aspettare la risposta degli altri. Anche se erano molto distanti dalla discoteca ci misero più tempo per entrare che non per arrivarci. Una volta dentro si andarono a sedere in un tavolo vicino la pista.

-volete qualcosa da bere?- chiese Oikawa gridando per farsi sentire da sopra la musica.

-per me un Malibù-

-io un Angelo azzurro-

-decidi tu, non conosco nessun cocktail-

-mi avete preso per un cameriere?- non ricevendo risposta il castano si arrese e andò a ordinare i cocktail per se e per gli altri. Quando ritornò al tavolo trovò solo Tetsu e Sara.

-Sho..Sim?- chiese il ragazzo mordendosi la lingua, doveva imparare a chiamame Shouyou Simon, ma non ci sarebbe mai siuscito.

-ha rimorchiato- fu l'unica cosa che dissero i due ragazzi seduti al tavolo.

-bene allora il suo angelo azzurro lo prendo io- disse scherzando il castano per poi porgere i cocktail ai ragazzi.

-che cosa mi hai preso?- chiese Tetsu guardando il liquido rosso nel suo bicchiere identico a quello del castano.

-Capiroska, fidati è buono- e Tetsu si fidò assaggiando quel liquido. Doveva ammettere che era davvero buono.

Poco dopo arrivò Simon e si sedette al suo posto.

-dove hai lasciato la preda?- chiese Sara ghignado.

-mi stava usando per far ingelosire il suo ragazzo, appena ha sistamato le cose mi ha mollato in mezzo alla pista-

-i soliti coglioni- fu l'unica cosa che disse Oikawa prima di tirare fuori il celluare -forza ragzzi dobbiamo riempire instagram delle nostre storie- e gli altri tre ragazzi risero.

 

Avevano appena finito i cockail quando un ragazzo con i capelli scuri e gli occhi dello stesso colore si avvicinò al tavolo. Si rivolse solo a Hinata senza degnare gli altri di uno sguardo.

-vuoi ballare dolcezza?- chiese con un sorriso che a Oikawa e Sara sembrava più un ghigno.

-certo- rispose il rosso alzandosi e facendo ciao ciao con la mano ai suoi amici.

-bene facciamo ingelosire un po' di gente, sempre se sia abbastanza intelligente da capire- disse Oikawa prendendo il suo telefono un sun sorriso sadico. Ne Sara, ne Tetsu capirono le parole de giapponese. Chi doveva far ingelosire?

-forza facciamo questo boomerang- Una volta fatto il boomerang Oikawa iniziò a scrivere velocemente per poi fare un'altra storia riprendendo Hinata che ballava con lo sconosciuto in mezzo alla pista.

Il cellulare di Tetsu vibrò e si ritrovò la notifica del tag di Oikawa e senza pensarci condivise a sua volta la storia. Poi curioso andò a vedere cosa aveva scritto. C'era il boomerang dove loro tre alternavano le facce felici a quelle tristi che diceva "Noi tre soli.." e poi continuava con la seconda storia che era un video del ballo di Simon con il moro dove c'era scritto: "..e lui rimorchia". ovviamente aveva taggato anche Simon. Tetsu rise e alzando lo sguardo si ritrovò difronte una ragazza piccolina e con i capelli biondi che lo guardava , ma non riusciava a dire niente. Tetsu comprendenco cosa voleva la ragazza parlò per lei.

-balliamo?- ovviamente aveva parlato in inglese, sperava solo che la ragazza avesse capito le sue parole. Lei rimase inizailmente sorpresa per poi sorridere e trascinarlo di peso sulla pista. Oikawa guardò tutta la scena divertito.

-bene facciamo ingelosire anche la seconda persona- disse prendendo il telefono e registrando Tetsu per poi scrivere: "ci ha abbandonati pure lui" con la faccina con le lacrime e inviare la storia.

-quindi quando hai detto la prima frase ti riferivi all'ex di Simon?- chiese Sara quando Tooru chiuse il telefono. Il catsano si morse la lingua, quelle parole gli erano uscite involontariamente e non voleva far insospettire Sara che non sapeva niente di Hinata, solo la piccola bugia che era Italo-inglese e che il suo ex, anche lui inglese, giocava a pallavolo e per questo Shouyou odiava la pallavolo. Ma anche non dire niente sarebbe stato peggio, quindi decise di coprire la sua sbadatagine  con una bugia.

-si mi riferivo a lui-

-lo segui su instagram?-

-si, anche lui mi segue, ma ancora prima di sapere che fosse l'ex di Simon- in parte era vero, lui conosceva veramente Tobio prima che i due si mettessero insieme.

-e chi è? Lui non me ne ha mai parlato!-

-non posso dirtelo Sara, mi dispiace.

-tranquillo lo scoprirò da sola-

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


 

Tobio aveva preso la brutta abitudinei si trattava di una brutta abitudine, di guardare tutte le storie che metteva Oikawa su instagram. Guardava anche quelle del fratello e della ragazza che stava con loro, che alla fine aveva scoperto essere la famosa ragazza con la quale parla Tanaka. Piccolo il mondo vero? L'altro ragazzo che stava con loro, un certo Simon Raggianti, il pattinatore che aveva invitato Tetsu non metteva mai storie, quindi Tobio si era limitato a scrolare qualche foto del suo profilo, la maggior parte delle quali tutte con Sara o Oikawa, solo per capire chi fosse quel ragazzo.

In quel momento il moro si trovava nella sua stanza e stava guardando con aria assente il telefono alla ricerca di qualche cosa che gli indicasse che Oikawa avesse messo qualche storia. Aveva deciso di coprire Tetsu solo perchè Miki glielo aveva chiesto supplicandolo. Non voleva mettere nei guai l'allenatore di Tetsu e, da qualche tempo, anche il suo. Si, Miki aveva anche giocato a pallavolo e non in un ruolo qualunque, ma come alzatore. Miki aveva raccontato al ragazzo che per un periodo era stato costretto a nascondere ai suoi genitori che giocava anche a pallavolo perchè essi credevano fosse uno sporto pericoloso. Era addirittura arrivato a fare una gara di pattinaggio  e una partita di pallavolo nello stesso giorno ed era stato proprio per quello che aveva smesso di gareggiare. Si era infortunato al ginocchio per il troppo stress al quale lo sottoponeva e si era lasciato sfuggire la medaglia doro durante un Grand Prix proprio perchè il ginocchio lo aveva tradito all'ultimo salto.

Nonostante questo Miki aveva deciso di trasmettere la sua passione per il pattinaggio agli altri e si era ritrovato a fare l'allenatore in Giappone. Quando l'uomo aveva scoperto il ruolo di Tobio nella nazionale giapponese aveva deciso di aiutardo, e Tobio ne era stato felice. Non lo aiutava solo con i tempi delle alzate, ma anche a mantenera la calma quando serviva nei momenti più critici e grazie a lui Tobio era riuscito ad evitare di avere crisi isteriche contro Makishima, nonostante il centrale continuasse a fare errori madornali. NOn capiva perchè l'allenatore non prendeva qualcuno di un livello più alto. Con Hinata questo non sarebbe successo, certo era un idiota, ma sapeva il fatto suo. Le sue veloci erano fantatsiche e aveva migliorato notevolmente sia la ricezione che l'elevazione dei suoi salti negli ultimi anni della Karasuno. Era un centrale migliore di Makishima. Se solo Tobio potesse tornare indietro non l'avrebbe fatto scappare via.

Tobio sospirò e fece ricaricare la pagina instagram trovandosi difronte sia le storie di Tetsu che quelle di Oikawa. Aprì quelle del fratello: era solo una ed era un boomergan dove c'erano solo lui, il grande re e la ragazza di Tanaka con una scritta in inglese che fece arrabiare Tobio. Tetsu non era solo, aveva Natsu che piangeva per lui e ogni volta che vedeva Tobio lo supplicava di chiedere il perchè della decisione di Tetsu. Ancora arrabbiato iniziò a guardare le storie del suo ex sempai. La prima era la foto di quattro cocktail, Tetsu si stava dando alla pazza gioia senza di lui, la seconda era la stessa che aveva pubblicato Tetsu. La Terza fece capire a Tobio il senso della foto precedendte. Era un video nel quale il pattinatore italiano ballava con un tizio a tempo di musica. L'unica cosa bella di quel video era la musica, okay Tobio doveva ammetterlo anche il sedere del pattinatore era bello, un bellissimo spettacolo. Si riscosse dai suoi pensieri e guardò l'ultima storia. La musica era la stessa del video precedente, solo che i soggetti erano diversi, una ragazza, o meglio un puffo, con i capelli biondi che ballava tutta appiccicata a un ragazzo che tobio riconobbe subito dopo come Tetsu. Quel ragazzo era uno stupido e Tobio era sicuro che anche Natsu avrebbe visto quella storia e ci sarebbe rimasta davvero molto male. Tetsu non sapeva cosa l'avvrebbe atteso al ritorno dalla vacanza, perchè un Tobio arrabbiato non è niente di buono.

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Oya? Oya Oya?

E'  vero che mi volete bene perchè ho aggiornato anche oggi?

Il capitolo non è dei più lunghi ma ho fatto del mio meglio per spiegarvi un po' la storia di Miki che è un personaggio importantissimo della storia, anche se è apparso pocho in questi capitoli. La sua presenza sarà più forte verso la fine.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. A presto

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Tetsu guardava sofferente la valigia ai piedi del letto. Si era appena svegliato e doveva fare la valigia perché nel pomeriggio sarebbe partito per Tokyo. Era stanco per la serata trascorsa in discoteca e non aveva per niente voglia di fare i bagagli. Non voleva andarsene dall'Italia e ritornare alla noiosa normalità della sua vita, e soprattutto non voleva ritornare a scuola. L'unica cosa che gli faceva venir voglia di tornare in Giappone era la gara che avrebbe disputato a breve per vedere se era fra i sei finalisti del Grande Prix. Non vedeva l'ora di ritornare in Italia, e pensare che non era ancora partito, e di gareggiare contro Simon, sempre se si fossero classificati entrambi. Guardò nuovamente la valigia con astio e si alzò dal letto iniziando a piegare la roba che aveva sparso nella stanza in quegli ultimi giorni. Quando si metteva era peggio di un uragano. Li però doveva sistemare tutto lui e non quella santa donna di sua madre.

Tetsu rimase sorpreso quando, dopo solo una mezzoretta, era riuscito a sistemare la valigia pronto a partire per il Giappone. Guardò l'orario sull'orologio, erano le 12.30, ma dalla camera affinaco non aveva sentito nessun rumore, possibile che Simon stesse ancora dormendo? Oppure non era proprio rientrato? Dopo che si era messo a ballare con quel tizio l'avevano perso di vista e Tetsu era ritornato a casa con Oikawa e Sara. Fortunatamente Simon gli aveva lasciato la copia delle chiavi per qualunque evenienza. Uscì dalla sua camera per andare a fare colazione, o per meglio dire pranzo, quando la porta di casa si aprì e si trovò difronte un Simon tutto bagnato. In quel momento guardò fuori dalla finestra e vide che stava diluviando.

-scusa se non ti ho avvisato che sarei tornato a quest'ora-disse il rosso togliendosi una giacca che aveva usato per coprirsi dal temporale e che di sicuro era troppo grande per essere la sua.

-tranquillo, appena sono arrivato sono crollato sul letto. Ho anche preparato la valigia per oggi pomeiggio. Stavo per fare colazione ti vuoi unire?-

-Già oggi parti- il tono di Simon era molto triste Tetsu ne fu felice, almeno non era l'unico che si era affezionato. -Vado a cambiarmi e a farmi una doccia e poi ti raggiungo- disse poi scomparendo nella sua stanza. Tetsu annuì al muro e poi andò nella piccola cucina dell'appartamento. Non sapeva cuciare, era negato ai fornelli, anche perchè non ci aveva mai provato veramente, e quindi si limitò a fare del caffè e a prendere i biscotti dalla credenza.

Simon fu di parola, e ricomparve poco dopo con i capelli ancora bagnati con un pantalone nero e una maglietta bianca a maniche lunghe con una piccola scritta sbiadita, ma Tetsu era sicuro iniziasse con Kar.

-non voglio che te ne vada- disse ad un tratto il rosso.

-anch'io, sono stato bene qui, ma devo tornare in Giappone sia perchè se no i miei si insospettiscono, e sia perchè devo andare a scuola, non posso perdere altre lezioni- disse il moro inzuppando un biscotto nel caffè che aveva difronte.

 

 

 

-sicuro di non voler mangiare niente per pranzo? Simon ha detto che hai messo nello stomaco solo dei biscotti con il caffè, non vorrei che in volo ti sentissi male- Erano tutti a quattro all'aeroporto aspettando il volo di Tetsu e Sara stava assillando il ragazzo da quando l'aveva visto.

-Tranquilla Sara, mangio quando arrivo in Giappone adesso non ho fame- rispose il ragazzo sorridendole.

-hai preso tutto? Non ti sei dimenticato niente? Mi raccomando quando sali sul'aereo non dare confidenza agli sconosciuti e stai attento a quello che tocchi..-

-Sara non sei sua madre, e comunque lui ha preso più aerei di te- disse Oikawa ridendo sotto i baffi.

-stai insinuando che non possa dare istruzioni alla gente solo perchè non sono mai stata su un aereo?- la ragazza aveva assunto la solita posa che aveva quando era arrabiata con qualcuno: mani sui finchi e corpo proteso in avanti con aria di sfida.

-si, più o meno-

-tu stupido giapponese fissato con gli alieni che non sei altro, un giorno ti farò rimangiare tutto quello che hai detto, e credimi le mie minacce non vanno mai a vuoto- La discussione fra i due ragazzi fu interrotta dall'annuncio del volo di Tetsu che si precipitò a salutare tutti.

-ci vediamo fra due mesi?- fu la domanda speranzosa di Simon.

-si- fu l'unica cosa che disse Tetsu prima di sparire alla vista dei tre ragazzi.

-mi mancherà, E' davvero un ragazzo fantastico- disse Sara -comunque io ho fame, quindi vado a cercare qualcosa da mangiare alle macchinette, aspettatemi alla macchina- e così dicendo sparì anche lei alla vista di Shouyou e Tooru.

I due giapponesi si incamminarono lentamente verso la macchina consci del fatto che la ragazza li avrebbe fatti aspettare molto.

-com'è andato il rientro sotto la pioggia?-

-uno schifo, mi sono completamente bagnato, non potevi darmi una giacca con il cappuccio?-

-no, quella era la più brutta che avevo quindi potevo darti solo quella- Hinata diede un pugno sul braccio destro del castano poi si fece più cupo.

-grazie ancora per ieri-

-non devi dirmi grazie, devi superare le tue paure, e come ti ho detto devi chiarire con Tobio. Lo ami ancora, e sono sicuro che anche per lui sia così. Non capisco perchè ti ostini a non fare niente nonostante ogni volta che provi ad andare avanti con qualcuno ti viene in mente Tobio- Shouyou alzò gli occhi al cielo pronto alla ramanzina del'amico.

-Sono serio Shouyou, io non ce la faccio più a chiamarti Simon, non è il tuo nome. E poi non pensi al fatto che la piccola Natsu sia tutta sola e indifesa? E se qualcuno la stesse facendo soffrire? Tu non sei li ma vorresti proteggerla, stai facendo più male a te stesso e alle persone alle quali vuoi bene che a quelle alle quali vorresti fare del male. Anzi quelle non si ricordano più di te-

-io non dovevo dirti tutto ieri- disse il rosso sedendosi nella macchina del castano.

-invece hai fatto benissimo, e se davvero Tobio non ha capito un tubo della discussione perchè gli hai gridato contro sei cento volte più idiota di quanto pensassi all'inizio- disse il castano prendendo anche lui posto nella macchina.

-scusa se la mia testa ragiona stranamente quando c'è qualcosa di grande in mezzo-

-si ma a Tobio non ci hai minimamente pensato!- Oikawa aveva iniziato a gridare, la sera prima si era trattenuto perchè Hinata si era fiondato a casa sua con le lacrime agli occhi, ma in quel momento erano tutti e due lucidi e Tooru voleva far ragionare quel pel di carota.

-non hai pensato a come si è sentito quando non ti ha trovato? Credimi io l'ho visto per un anno intero come stava: distratto, dispodico, non gli potevi dire niente che o ti prendeva a pugni o sembrava che stesse per scoppiare a piangere da un momento all'altro. E durante le partite? Durante le partite quando io non giocava o solo per darmi un cambio vuoi sapere cosa faceva? Era ritornato il re dispotico delle medie. Senza sentimenti, senza cuore. Solo la voglia di fare le schiacciate più veloci del mondo- Oikawa non si era nemmeno accorto di aver gridato per tutto il tempo e notando le lacrime agli occhi del rosso decise di abbassare la voce.

-ho visto in streaming le ultime partite. E' cambiato, sono riusciti a farlo ritornare calmo e pacifico, ma- si fermò due secondi guardando Shouyou che lo stava ascoltando attentamente -ma non ho mai visto uno sguardo così triste e vuoto su di lui- concluse la frase prima di abbracciare il rosso che non rifiutò il gensto nonstante pochi secondi prima il ragazzo gli avesse gridato contro. Una volta sciolto l'abbraccio Hinata si asciugò le lacrime, appena in tempo visto che Sara entrò nella macchina con tre pacchi di micado e due di croccantelle accompagnate da una lattina di te al limone.

-hai deciso di riempirmi la macchina di briciole?- chiese il castano arrabbiato.

-si, qualche problema?-

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

1317 parole. Ho scritto veramente 1317 parole...

Il capitolo più lungo gioite! Mi dispiace di aver aggiornato così tardi ma sono andata in crisi perche domani devo consegnare tre tavole e io ne avevo fatte una e mezzo (ed ero quella messa meglio della classe).

Lasciando perdere ciò spero che il capitolo vi sia piaciuto. A presto

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Tetsu non sapeva come e perchè era finito in quella situazione, forse il perchè lo sapeva. Era seduto in una delle quattro sedie del tavolo della cucina e aveva difrote un Tobio furente che non aveva nessuna intenzione di farlo andare via visto che era seduto dalla parte delle porta. Erano passate due settimane dal rientro dall'Italia ed era riuscito ad evitare di trovarsi solo con Tobio in una stanza. Ed in quel momento sapeva che non aveva minimamente scampo, era la sua fine.

-questa storia è andata avanti troppo tempo senza essere risolta, ora gradirei cortesemente che tu rispondessi a questa domanda: Perchè hai lasciato Natsu?- Tobio aveva preso la parola dopo molti minuti che erano si erano seduti.

-Tobio, ti prego, non ho voglia di parlarne- disse il più piccolo tenendo un tono di voce basso.

-io non mi muoverò da qui fino a quando non mi darai una spiegazione. Non parlare non risolve le cose, credimi lo so per esperienza. E soprattutto bisogna chiarire il prima possibile altrimenti si perde per sempre la possibilità di farlo- adesso anche Tobio aveva abbasato la voce. Doveva inseguire Hinata quella sera, e non lasciarlo andare via senza fare niente.

-perchè doveri parlarne con te scusa?-

-perchè sono tuo fratello maggiore, posso aiutarti, non devi fare i miei stessi errori!-

-in che senso i tuoi stessi errori?- chiese Tetsu confuso.

-non sono fatti che ti riguardano, stiamo parlando di te, non di me-

-Tu pretendi che io ti dica i fatti  miei e che mi fidi di te quando tu sei il primo a non fidarti di me? Come posso fidarmi di te dopo tutto quello che mi hai fatto? Non voglio dirti il perchè ho lasciato Natsu perchè tu lo sai già il perchè, solo non lo vuoi ammettere, almeno non davanti a me. Ho scoperto tutto e non sono stupido e non voglio nemmeno far finta di niente mentre quella che credevo fosse la mia ragazza esce con un altro!- Tetsu si era arrabbiato e durante il discorso si era alzato dalla sedia e aveva poggiato la mani sul tavolo gridando contro il fratello.

-conosco Natsu da otto anni e so per certo che non esce con nessun altro, quindi puoi dirmi come sei arrivato a questa conclusione? E  poi con chi l'hai vista?- Tobio invece era rimasto calmo e lasciando perdere la prima parte del discorso si era concentrato per capire le ragioni di Tetsu.

-Tu sai tutto di Natsu vero? Eppure ti ostini ancora a non dirmi la verità- il ragazzo continuava ad urlare rendendo dificile al più grande comprendere cosa stesse dicendo, poi delle lacrime uscirono dai suoi occhi -vi ho visti insieme! Ti ho visto mentre la baciavi! Non mentirmi. Potevate  dirlo che stavate insieme. Ci sarei rimasto male questo è vero, ma almeno potevate non giocare con i miei sentimenti- Tetsu si era riseduto e si era preso il viso fra le mani piangendo. Aveva rivelato tutto al fratello, bene! Meglio di così non poteva andare.

Tobio dal canto suo era veramente sconvolto. Come gli era venuto in mente a quel boke di suo fratello che stava insieme a Natsu?

-l'hai lasciata perchè credevi che Natsu fosse la mia ragazza?- chiese il maggiore ancora incredulo per la rivelazione del fratello.

-vi ho visti non negare l'evidenza, L'HAI BACIATA!-

-Natsu è come una sorella per me, le ho sempre dato baci sulla guancia e non mi sognerei mai di mettermi con lei- vedendo la faccia di Tetsu ancora arrabiata e rigata di lacrime decise di dirgli tutta la verità. -io sono gay Tetsu, non mi piacciono le ragazze. Conosco Natsu da otto anni solo perchè è la sorella del mio ex-ragazzo- Tetsu sgranò gli occhi alla rivelazione del fratello, non l'avrebbe mai pensato, ma un dubbio si insinuò nella sua testa.

-lo stai dicendo solo per crearti una scusa. Tutte le volte che sono andato a casa di Natsu non ho mai visto questo fratello e..-

-abbiamo litigato una sera per non so cosa ed è corso via, io non l'ho seguito e ho fatto l'errore peggiore di tutta la mia vita. Il giorno dopo sono andato a casa sua per chiarire ma Natsu e la madre pensavano fosse da me. E' scomparso in una notte Tetsu e sono cinque anni che lo cerco, che io e Natsu lo cerchiamo, ma per quanto ne sappiamo potrebbe essere anche morto.- Tobio si alzò lasciando Tetsu da solo nella cucina, per poi ritornare poco dopo sedendosi affianco al fratello e mettendo una foto sul tavolo.

-questa foto l'ha scattata la madre di Natsu e Shouyou poco dopo che avevamo detto che stavamo insieme- disse Tobio guardando con nostalgia la foto. Quanto gli mancava Shouyou? Troppo.

Tetsu guardò la foto per un bel po' e poi riprese a piangere.

-sono uno stupido-

-parecchio-

-scusa Tobio io.. io devo chiedere scusa anche a Natsu e sperare che non mi ammazzi-

-se ti ammazza fa un favore a tutti i pattinatori che vogliono gareggiare al Grande Prix- disse Tobio ridendo.

-tu da che parte stai?- chiese il più piccolo quasi gridando per la disperazione. Tobio rise ancora e poi abbracciò Tetsu.

-visto a cosa serve parlare? Mi prometti che la prossima volta che ti viene in mente una cosa del genere me ne parli?- Tetsu annuì ancora stretto nel suo abbraccio, poi staccandosi guardò meglio la foto.

-questo ragazzo ha qualcosa di famigliare, ma non so cosa, è come se lo avessi visto da qualche parte-

-hai visto Shouyou?- chiese speranzoso Tobio, infondo il fratello era stato in Italia, uno dei paesi dopo poteva essere andato il rosso.

-non lo so. Solo che ha un viso davvero famigliare- disse il ragazzo continuando a guardare la foto. Poi volse lo sguardo verso il fratello.

-è vero che mi accompagni a casa di Natsu? Non voglio entrare da solo, ho paura- Tobio rise.

-certo fifone-

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Quanto sono carini quei tre nella foto! Li adoro.

Secondo voi cosa farà Natsu appena vedrà Tetsuya?

A presto la_pazza_di_fantasy


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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


 

-Secondo te dovrei prenderle dei fiori?- chiese Tetsu nervoso davanti la porta della casa di Natsu.

-adesso è troppo tardi scemo. E muoviti a suonare se no lo faccio io- disse il maggiore esasperato dal comportamento del fratello, erano li da dieci minuti e non si muoveva asuonare quella benedettissima porta! Tobio aspettò un altro po', poi suonò lui il campanello ricevendo uno sguardo truce da parte del fratello. Poco dopo la porta venne aperte da Natsu che appena vide Tobio lo salutò con un abbraccio. Tetsu represse la voglia di gridare e guardò la ragazza che si era accorta di lui.

-Natsu sono qui perchè devo parlarti- disse il moro guardando prima la ragazza e poi il fratello cercando una conferma da parte sua. La ragazza annuì e fece entrare i due ragazzi in casa.

-dimmi- il tono della ragazza era più freddo del solito.

-mi dispica, ti chiedo scusa per quello che ho fatto. Io pensavo che tu mi stessi tradendo con Tobio visto che siete così uniti e non ci ho visto più per la gelosia- la ragazza sgranò gli occhi e guardò Tobio.

-ci ho messo molto per cavargli le parole dalla bocca- disse il maggiore dei Kageyama sorridendo in direzione della ragazza. Natsu guardò Tetsu e gli diede un sonoro schiaffo sulla guancia destra lasciandogli un impronta.

-sei uno stronzo, dirlo prima no? E io che pensavo chissà che cosa stronzo! E dimmi nel mentre sei anche andato con quella tizia italaina?- disse la ragazza furiosa.

-Se parli di Sara, quella con i capelli castani e verdi, è solo una mia amica- disse Tetsu toccandosi la guancia che gli bruciava.

-no, quella biondina con la quale hai ballato-

-oh, quella non l'ho proprio guardata in faccia, ho ballato con lei perchè Tooru mi ha consigliato di farti ingelosire per riprenderti- Natsu sorrise in direzione del ragazzo.

-e tu stai a sentire quello che dice il Grande re amante degli alieni?- chiese lei ridendo.

-si- disse il ragazzo per poi alzare lo sguardo confuso -conosci Tooru?-

-si, e lui conosce me- la ragazza rise felice poi ritornò seria.

-comunque sappi che non ho voglia di tornare insieme a te. Possiamo riprendere il nostro rapporto come amici, ma non tornare insieme- disse lei giocando con la treccia che teneva legati i suoi capelli.

Tetsuya rimase un po' male, ma non protestò, infondo era stata tutta colpa sua se erano finiti in quella situazione. Colpa sua e della sua stupida testa.

-okay- poi Tetsu abbracciò la ragazza che ricambiò il gesto guardando Tobio e gli sussurrò un grazie al quale il moso fece un cenno di sorriso. Quando i due si staccarono dall'abbraccio Natsu trascinò i due ragazzi in camera sua.

-devi raccontarmi tutto dell'Italia- disse buttandosi a perso morto sul letto, Tobio si sedette a terra mentre Tetsu sulla sedia della scrivania.

-non è che ho visto tutta l'Italia, ho visitato solo Torino e poi sono stato un giorno al mare- disse il moro minimizzando, ma i due ragazzi non accenavano a cambiare discorso quindi continuò.

-quel pazzo di Simon mi ha trascinato per tutta Torino, io gli avevo chiesto di vedere solo il museo Egizio, ma quei tre non hanno voluto sentire ragioni- il moro sospirò ricordandosi la stanchezza che gli aveva fatto prendere sonno in due secondi.

-ho anche giocato a pallavolo, ho fatto abbastanza schifo anche perchè Oikawa menava certe battute che avevo paura solo a vederle. Simon stava in squadra con me ed era lui che prendeva le sue battute e a fine giornata aveva le braccia coperte da lividi viola. E' stato orribile!- disse il ragazzo ricordandosi della battuta che gli era arivata a due milimetri dal suo volto.

-sono più potenti le mie battute- fu l'unico commento di Tobio.

-ah Oikawa ha detto che anche lui faceva parte della nazionale giapponese-

-si per un po' di tempo poi è scappato in Italia- disse il moro ruotando gli occhi. Perchè il discorso si stava centralizzando su Oikawa?

-Natsu perchè prima lo hai chiamto Grande re?- chiese Tetsu che solo in quel momento si era ricordato delle parole della ragazza.

-è semplice, tuo fratello alle medie veniva chiamato il re del campo..-

-devi iniziare proprio da li?- chiese l'interpellato gemendo di frustazione.

-zitto.. e quando è arrivato alla Karasuno ha cambuìiato un po' il suo stile di gioco, ma comunque tutti lo chiamavano re. Durante una partita contro l'Abajosai, nella quale giocava Tooru, i compagni di squadra di Tobio hanno scoperto che andavano alla medie insieme e che in poche parole Oikawa era il sempai di Tobio, quindi mio fratello se ne è uscito con il soprannome Grande Re e dall'ora è rimasto- disse la ragazza scrollando le spalle ma inclinando un po' la voce nominando il fratello.

-Aspetta un attimo, Oikawa non mi ha detto che andava alla medie con te!- disse Tetsu guardando il fratello confuso.

-avrà pensato che non era importante come informazione-

-voi pallavolisti ragionate in modo strano- disse il ragazzo risedndosi sulla sedia dalla quale si era precedentemente alzato.

-guarda che stai insultando i due terzi delle persone presenti in questa stanza- disse Natsu ridendo e prendendo una palla da pallavolo che aveva sul letto e mettendosela in grembo felice.

-tu quando hai la prossima gara? Vorrei venire a fare il tifo per te- disse la rossa guardando il ragazzo.

-domani... oh merda! Gli allenamenti! Ragazzi devo scappare o Miki mi fa a fette. Ciao- e così dicendo il ragazzo uscì di fretta e furia dalla stanza.

-Tranquillo Tobio, non era seria sul fatto che non mi sarei più messa con lui, volevo solo vedere se accettava la mia decisione, e comunque domani se passa gli chiedo di rimetterci insieme- Tobio sorrise in direzione della ragazza e l'abbracciò stretta.

-sono così felice per voi-

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Tetsu stava tremando, non sapeva come stava riuscendo a mantenere la sua faccia composta, ma dentro stava tremando. Quela era la sua ultima possibilità per poter partecipare al Grande Prix, era di sicuro per quello che stava tremando. Okay, non prendimaoci in giro, stava tremando perchè sapeva che Natsu era li e credeva in lui. Era ansioso di fare bene per lei, per farle vedere che poteva arrivare a qualunque gara. Non sapeva il perchè, ma aveva come la sensazione che se avesse passato il turono sarebbe successo qualcosa di speciale. Voleva dimostrare che nonostante avesse solo 17 anni poteva arrivare al Grande Prix. La musica terminò e Tetsuya ne fu grato. Fece l'inchino e uscì velocemente dalla pista cercando con lo sguardo Natsu, ma non la vide da nessuna parte e si rattristò.  Miki vide il suo sguardo triste e gli si avvicinò.

-dai Tetsu, anche se eri tremante sei andato alla grande- disse per incoraggiarlo il suo allenatore.

-si vedeva così tanto che stavo tremando?- chiese il ragazzo preoccupato sedendosi sulle poltroncine e aspettando il suo risultato, lui era l'ultimo quindi avrebbe saputo subito in che posizione si trovava. Solo i primi tre passavano. Si stava letteralmente torturando le mani disperato. Perchè ci mettevano tanto a dargli il punteggio?

-tremavi, è vero, ma solo uno che conosce le tue abitudini poteva capirlo- Tetsu sorrise e in quel momento apparve il suo punteggio, era terzo quindi automaticamente al Grande Prix. Cacciò un urlo fortissimo e abbracciò di slancio Miki. Ci era riuscito. Sarebbe tornato a Torino. Delle lacrime iniziarono a scendere. Lacrime di gioia. Essere riuscito a classificarsi dopo un russo e un tedesco era già un buonissimo risultato. Adesso doveva solo aspettare i risultati dell'altra selezione.

Ci fu una premiazione veloce e Tetsu poco dopo si ritrovò fuori dalla palestra tutto incappucciato insieme a Miki.

-è necessario?- chiese il ragazzo al suo allenatore indicando la sciarpa, il cappello, i guanti e il cappotto che aveva addosso.

-certo, se non vuoi ammalarti e saltare la finale del Grande Prix. Adesso dobbiamo solo aspettare la fine dell'altra gara e avremo il quadro completo dei sei partecipanti. So che nell'altro gruppo c'erano Un russo e uno spagnolo molto forti, e poi c'è Marco-

-e Simon- concluse Tetsu pensando al rosso e sperando vivamente che riuscisse ad entrare al Grande Prix.

-Tetsu!- il ragazzo si girò riconoscendo la voce della ragazza e sorrise.

-chi è quel pupazzo di neve? Che fine ha fatto mio fratello?- chiese Tobio che camminava dietro la ragazza con le mani nelle tasche per ripararle dal freddo.

-stai zitto Tobio, se mi ammalo non vado al Grande Prix e io ci voglio andare- disse il ragazzo gonfiando le guance. Tobio e Natsu si misero a ridere per la sua espressione buffa.

-Tetsu ci vediamo domani per continuare gli allenamenti. Ciao ragazzi- disse Miki salutando i tre ragazzi.

-Tetsu posso farti una domanda?-

-me l'hai già fatta- rispose il ragazzo facendo sbuffare Natsu.

-vuoi essere il mio ragazzo?- disse lo stesso la ragazza  nonostante le gote rosse per l'imbarazzo.

-avevi detto che.. al diavolo certo che si Natsu- disse il ragazzo prendendo la rossa in braccio e facendola girare in aria. Natsu sorrise e poi baciò il ragazzo. 

Tobio si allontanò lascianod i due ragazzi da soli e sperando vivamente che a Tetsuya non venisse in mente qualcos'altro di stupido. Da quando aveva fatto vedere la foto di Shouyou e Tetsu aveva detto che gli sembrava famigliare era sempre più convinto che il suo Boke fosse in Italia e che Oikawa lo sapeva e lo stava nascondendo, ma non sapeva come fare per far parlare il castano. Prese il telefono e compose un numero che non avrebbe mai creduto di chiamare per qualcosa che riguardava Hinata. Fece squillare per un bel po' il telefono fino a quando dall'altra parte non risposero.

-senti Re sono più che impegnato in questo momento quindi se non c'è una ragione precisa per la quale mi hai appena chiamato giuro che ti faccio fuori- e Tobio semme di aver fatto un grosso errore ad aver chiamato Tsukishima.

-Tsukishima sono convinto al 89% che Hinata si trovi in Italia e che Oikawa lo stia nascondendo da me. Tu sei intelligente e volevo un consiglio, come posso farlo parlare?- chiese conscio che il ragazzo poteva chiudergli la chiamata in faccia.

-E mi hai chiamato per questo? Non potevi aspettare domani all'allenamento no? Sei sempre il solito Re- sospirò pesantemente per poi continuare -per telefono non riuscirai ad ottenere niente, ma visto che siamo arrivati in finale e la giocheremo in Italia, precisamente a Torino dove si trova lui, parlerai con lui e vedrai la sua reazione e poi chiama Iwaizumi così lo picchia e lo fa parlare. Punto- e chiuse la chiamata in faccia a Tobio che sospirò. Avrebbe aspettato fino a dicembre, infondo mancavano solo due settimane.

 

 

-Quello stupido Re- disse Tukishima poggiando il telefono sul comodino e rigirandosi nel letto e sorridendo alla persona accanto a se.

-dai Tsukki, è normale essere preoccupati per la persona che si ama- Kei passò una mano tra i capelli di Yamaguci e il moro sorrise.

-lo so però non bisogna interrompere le persone, la prossima volta metto il silenzioso- disse il biondo prima di baciare il suo ragazzo.

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Ed eccco il secondo capitolo della giornata! Siamo arrivati quasi alla fine della storia e io non so davvero come ringraziarvi per tutto.

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Erano finamelte in Italia e Tetsu era più felice che mai, l'unico problema del volo, dal quale era atterrato tre minuti prima, era stato il continuo chiacchiericcio della suadra di pallavolo Giapponese (che era arrivata alle finali) e tutti gli amici dei giocatori che avevano impedito a Tetsu di dormire un poco. Miki non si era fatto minimamente problemi per tutto quel chiasso, si era addormentato in due secondi.

Era felice, avrebbe disputato il Grande Prix, anche se non sapeva gli altri tre partecipanti, aveva scoperto che i sei ragazzi avrebbero scoperto i loro avversari direttamente la sera della gara, Tetsu voleva sapere se Simon era passato, ma il rosso gli aveva detto che lo avrebbe scoperto in gara. Aveva mandato un messaggio al rosso non appena era arrivato, ma il ragazzo non gli avevano ancora risposto. Si guardò intorno ricordandosi del giorno in cui aveva salutato i tre ragazzi Italiani, si era aspettato di trovarli all'aereoporto, ma di loro non c'era traccia, solo in un secondo momento individuò la chioma verde di Sara che si stava dirigendo a passo di marcia verso gli amici di suo fratello, era come se non l'avesse visto. Poi Tetsu si ricordò che la ragazza gli aveva detto che si sentiva da un po' di tempo con un giapponese e che si sarebbero incontrati solo se la squadra maschile giapponese fosse arrivata alla finale.

Aspettarono venti minuti buoni prima che un pullmino li prelevasse e portasse in hotel, Miki aveva fatto in modo di far finire Tetsu nello stesso hotel del fratello, e anche dagli amici dei giocatori giapponesi, in poche parole un intero hotel era stato prenotato solo per loro. Tetsu si aggirava per i corridoi felice, per niente preoccupato della gara che avrebbe disputato l'indomani. Sapendo perfettamente che tutta l'ansia che si stava tenendo dentro sarebbe esplosa il giorno dopo, oppure quella sera stessa mentre cercava di prendere sonno.
-Bro oggi per l'altra fine facciamo il tifo per la Russia o per la Polonia?-
-bro di sicuro per la Russia se no chi lo sente Lev- Tetsu si ritrovò davanti due ex giocatori di pallavolo, che erano fra quelli che aveva combinato macelli in aereo, e appena i due si accorsero della sua presenza lo guardarono con delle facce che la dicevano lunga.
-Oya? Oya Oya?- disse il primo dei due che sembrava più un gufo che un ragazzo.
-Oya Oya Oya?- disse l'altro che aveva i lineamenti affilati come quelli dei gatti.
-salve- disse Tetsu cercando di capire come poteva uscire da quella situazione.
-oh tu sei il fratello del demone- disse il gatto ghignando e mettendo le mani sui fianchi.
-del demone?- chiese Tetsu confuso da quell'affermazione.
-si, gli assomigli parecchio- continuò l'altro sistemandosi meglio i capelli bianchi e neri.
-non capisco, chi sarebbe il demone?- chiese ancora Tetsu.
-una stupida cosa inventata quando ero al primo anno di liceo- disse Tobio arrivando alle spalle del fratello e facendo spaventare il povero Tetsu.

Tobio prese il fratello per un braccio e, salutando il gufo e il gatto, si incamminò verso la loro camera.

-sei riuscito a parlare con i ragazzi che ti hanno ospitato in Italia?- chiese il maggiore aprendo con la tessera magnatica la camera.

-no, ho solo visto Sara di sfuggita, ma gli altri non mi hanno proprio risposto. Credo che Simon mi risponderà domani visto che non vuole dirmi se è entrato oppure no, e Oikawa starà da qualche parte e non ha visto il telefono..-

-o lo ha spento per non ricevere chiamate da Iwaizumi- sussurrò Tobio buttandosi a peso morto sul letto.

-cosa?-

-niente non ti preoccupare. Ora pensa a riposarti un poco, domani abbiamo entrambi le nostre gare, per fortuna riuscirò a vedere la tua gara, ma credo che non riuscirò ad essere presente alla premiazione. RIcordati di venire alla partita.-

-sempre se verrò priemiato. Non sono al livello di questi pattinatori, non riuscirò mai a dare il meglio di me-

-Tetsu, come ti ho detto il giorno del tuo compleanno, arriverai secondo, ne sono certo. Primo è un po' troppo forse, ma arrivera di sicuro secondo- disse Tobio guardando il fratello che aveva assunto un'espressione tesa.

-io spero  che voi vinciate domani- disse Tetsuya sorridendo al fratello -Natsu ne sarebbe felice, ho voglia di abbracciarla- disse il ragazzo girandosi su un finaco e guardando il fratello.

-tranquillo ha già trovato il modo di vedere le gare in streaming. Farà il tifo per te dal Giappone- Tetsu annuì. Voleva fortemente la ragazza affianco a se, anche perchè Natsu voleva vedere la partita di Tobio dal vivo, ma non aveva trovato nessun volo disponibile, quindi era rimasta a casa.

-Tobio- disse dopo un po' il ragazzo facendo girare il moro verso la sua direzione - credi davvero che io possa arrivare sul podio?- Tobio come risposta sbuffò e lanciò uno dei due cuscina che aveva trovato sul letto in direzione del ragazzo e poi si volto e chiuse gli occhi. Tetsu non era l'unico con l'ansia.

 

 

 

 

-Sei sicuro di quello che mi stai dicendo?-

-certo, quel ragazzo è bravissimo. Ha tre anni di esperienza, non vi deluderà-

-lo sai vero che tutto dipende da questo cambio vero? Se la persona che mi stai consigliando non è all'alteza della situazione metterei al rischio il risultato, e fare fare brutta figura a tutta la nazione-

-lei è entrato da soli due anni, e non sa di cosa è capace quel ragazzo, io vi assicuro che era già bravo di suo, adesso è anche migliorato. Mi creda e gli dia una possibilità. Può anche decidere di usarlo per un po' e poi, se non la soddisfa, può sostituirlo tranquillamente. Sempre meglio di rimanere con il dubbio-

-okay, mi hai convinto, lo userò solo quando le cose si faranno complicate- poi l'uomo rovistò in un borsone vici ìno a lui e uscì un capo rosso -me ne porto sempre qualcuna per evenienza,  è l'unica della taglia che mi ha chiesto. Spero veramente che sia un buon affare-

-mi creda, ha fatto la scelta giusta- disse il castano prima di usire con il pacco che gli aveva dato l'uomoi tra le mani e un ghigno compiaciuto stampato in faccia.

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Oya gente! Scusate veramente per il ritardo del capitolo, mi dispiace non aver aggiornato prima, ma fra i vari impegni che avevo ( per questo ho sìmesso due capitoli venerdì) e la mia stupidagine visto che ogni volta che accendevo il computer invece di scrivere giocavo a LoL, sono riuscita a scrivere solo oggi.

Che ne pensate? E sopratutto chi sono i due personaggi che appaiono a fine capitolo?

A presto la_pazza_di_fantasy

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Capitolo 32
*** Capiyolo 32 ***


Shouyou si stava aggiustando la coda di cavallo che si era fatto ansioso. Il suo primo Grande Prix stava per iniziare e l'ansia era alle stelle, non come quando giocava una partita importante a pallavolo, ma ci era vicino. Si riguardò allo specchio e si tolse gli occhiali. Non poteva gareggiare con quelli, potevano volare da un momento all'altro e non aveva voglia di ritrovarsi gli occhiali sulla pista da pattinaggio.

-se continui a guardarti in quel modo ti consumi- Shouyou sorrise e si girò verso Marco che era entrato in quel momento con i pantaloni blu e la camicia azzurra proprio come il rosso.

-pronto per lo spettacolo?- chiese il più piccolo sorridendo in direzione del castano.

-sei tu quello che si deve preoccupare visto che partecipi anche- rispose l'Italiano, lui non era riuscito a passare alle selezioni per via della gamba destra che non era nelle sue condizioni migliori, ma avrebbe comunque fatto lo spettacolo d'apertura insieme a Shouyou e agli altri ragazzi italiani. Hinata non sapeva come avrebbe fatto a concludere la gara dopo tutta la cerimonia di apertura, ma aveva promesso a Roberto che avrebbe fatto una delle migliori gare per dimostrare il suo talento a una persona. Poteva vincere il Grande Prix, anzi doveva vincere il Grande Prix.  Hinata guardò un'altra volta la sua immagine riflessa nello specchio e mettendosi la giacca della nazionale italiana e si incamminò insieme a Marco verso la pista che avrebbe ospitato la gara. Il suo corpo tremava ancora, ma sapeva che una volta in pista si sarebbe calmato, o almeno sperava che succedesse.

-Sim più pensi a quello che stai per affrontare più è peggio. Libera la mente e pensa solo e soltanto al tuo programma e alle persone alle quali hai dedicato i toui programmi- disse Roberto una volta che i due ragazzi erano arrivati vicino la pista.

-la fai facile tu, tu non gareggi per la prima volta dopo aver superato lo spagnolo di solo un decimo per l'accesso alla finale- disse Shouyou guardando in direzione dell'altleta spagnolo che, dagli spalti, lo stava guardando con l'aria più truce che riusciva a fargli. Sullo schermo che si trovava sulla pista apparì la classifica dei partecipanti: dal punteggio più alto al più basso. I primi due posti erano occupati dai russi, ovviamente, seguiti dal tedesco e dallo svizzero. Il quinto posto era quello di Tetsu e subito dopo Shouyou. Il rosso sospirò guardando sconsolato la classifica: doveva riuscire a battere tutti quei ragazzi, non ci sarebbe mai riuscito.

Il presentatore iniziò a parlare in inglese velocemente, aveva imparato tutto a memoria solo perchè non conosceva la lingua, quindi quando gli sguardi Shouyou e Marco si incrociarono scoppiarono a ridere, si stava impappinando da solo. Dopo poco furono annuciati i pattinatori italiani e i sei ragazzi entrarono in pista. Erano tre ragazzi e tre ragazze in modo da poter far coreografie anche combinate, l'unica pecca per Hinate era che doveva pattinare insieme a quell'antipatica di Elena, sperava solo che non gli desse problemi. Voleva stare il più tranquillo possibile.

Pattinarono per più di mezzora creando coreografie sempre più complicate, alternando balli di coppia da quelli singoli. Shouyou aveva sgombrato completamente la mente, non voleva pensare che solo dopo poco la fine della musica aveva la gara. Vpoleva che quel momento non finisse più. Ma proprio quando le cose si vogliono intensamente la musica finì. I ragazzi uscirono dalla pista e Shouyou prese velocemente le protezioni delle lame e mettendosele sempre velocemente corse verso il suo spogliatoio e si cambiò velocemente indossando il cosmpleto bianco. Si sistemò con dei ferrettini i ciuffi ribelli che erano usciti dalla coda di cavallo e, sempre correndo per sua sfortuna, arrivò in pista giusto pochi secondi prima che chiamassero il suo nome per esibirsi. Guardò negli occhi Roberto che gli diede una una pacca sulla schiena e Shouyou entrò nella pista. dopo un po' di giri si mise al centro della pista e sospirò pesantemente chiudendo gli occhi. Appena le note di Dream Lantern rimbombarono nel palazzetto Hinata iniziò a pattinare pensando a Tobio. Quella canzone sembrava raccontare il loro rapporto e la voglia costante che aveva Shouyou di gridare il nome di Tobio, e di non essersene andato. In quel momento sbagliò un salto, ma riuscì a non cadere poggiando la mano a terra. Avrebbe avuto una penalità, ma almeno non era caduto. Pensare troppo gli faceva male e anche Roberto lo sapeva. Fortunatamente riuscì a finire il programma senza altri errori e uscì dalla pista più stanco che mai. Roberto gli passò un asciiugamano e lo fece sedere per aspettare il punteggio.

-sei riuscito a stare impiedi nonostante tutto, non devi preoccuparti del risultato infondo è il tuo primo Grande Prix- Roberto gli mise un braccio intorno alle spalle e Shouyou guardò il suo risultato e sorrise, era più di quanto si aspettasse, ma per sapere in che posiione era finito doveva semplicemente aspettare gli altri e riposarsi.  Intavide Tetsu che si stava stiracchiando e lo salutò con la mano. Il ragazzo sorrise e ricambiò il gesto prima di alzarsi ed entrare in pista, toccava a lui. Shouyou guardò in direzione del ragazzo, il fratello di Tobio era molto tranquillo e non appena iniziò la musica si mosse velocemente come si muovesse tramite dei fili guidati dalla canzone. Hinata spostò lo sguardo sull'allenatore del ragazzo: Miki, o meglio Michele Raggianti: suo padre.

 




 

 

ANGOLO AUTRICE

Zan Zan Zannnnnnnnn!

Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo! A presto la_pazza_di_fantasy

 

P.S: vi consiglio di ascoltare di nuovo la canzone che balla Shouyou  https://youtu.be/mzCX_GWcbRk

 

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


 

La prima parte della gara era andata e la classifica era stata ridimensionata almeno in parte. Ai primi due posti c'erano sempre i russi, Tetsu era riuscito a salire alla terza posizione con sua grande sorpresa. Seguiva, in quarta posizione il Tedesco. Shouyou era riuscito a rubare la quinta posizione allo svizzero per pochi decimi. Hinata era ansioso, era riuscito a guadagnare una posizione, ma la scalata era ancora lunga. Guardò Miki che stava parlando con Tetsu e sospirò.

-credi che mi abbia riconosciuto?- chiese il rosso al suo allenatore continuando a guardare suo padre.

-non credo. Lui ti conosce con il tuo nome giapponese, che è Shouyou e non  mi guardare male mentre lo dico, e poi anche se stai usando il suo cognome lui pensa soltanto che ci sia qualcuno che ha il suo stesso cognome- disse Roberto guardando anche lui nella direzione di Miki. Shouyou sospirò e si alzò per sgranchire un po' le gambe. Voleva pattinare subito per togliersi il pensiero, ma doveva aspettare l'esibizione dello svizzero. Guardò attentamente tutta l'esibizione, ma ormai lo svizzero era fuori dai giochi, stava facendo troppi errori nei salti.

-ti permetto di alzare le braccia durante i salti- disse Roberto una volta che la musica dello svizzero cessò.

-posso anche saltare il più in alto possibile?-

-certo, ma stai attento a quel salto, non voglio che ti faccia male inutilmente- Shouyou annuì e sistemandosi meglio il completo nero che indossava entrò in pista. Roberto l'aveva chiamato corvo scherzosamente visto che alle braccia aveva appesi dei veli che ricordavano le piume degli uccelli. Lui l'aveva fatto apposta. Quell'esibizione raccontava tutta a sua vita. Doveva per forza indossare quel completo nero con le ali.

Si accovacciò a terra aspettando la musica, cercando di stare in equilibrio coi pattini in quella posizione. In quel momento voleva solo raccontare la sua vita. Ecco, era partita la musica, la prima parte parlava della sua infanzia, le elementare, la prima volta che aveva visto il piccolo gigante su quello schermo, la prima volta che si era innamorato della pallavolo. Poi le medie dove aveva scoperto che era l'unico membro del club di pallavolo, la sua delusione e la sua forza di volontà. Era il momento del primo salto, quello che aveva fatto cercando di fare punto nella sua prima partita alle medie, quella contro Tobio. Il salto era riuscito acclamato dal pubblico per la sua altezza e perchè aveva entrambe le braccia alzate, aveva aumentato la difficoltà del salto. Sorrise dentro di se, adesso arrivava la parte più bella. Era entrato alla Karasuno. Era felice, ma poi aveva incontrato lo sguardo di Tobio, il re che voleva battere. La prime schiacciate, le prime veloci, la prima partita contro l'Abajhosai. Il loro primo campionato, la loro prima sconfitta. Poi il campo con le squadre di Tokyo, i loro progressi, la partita contro la Shiratorizawa la loro vittoria. Altri salti, con un elevazione sempre più alta e con il pubblico che lo acclamava sempre di più, ma lui non lo sentiva, sentiva solo la musica e le sue emozioni che in quel momento scorrevano veloci. Ecco, era arrivata la parte del salto più difficile, quello che in pochi avevano provato e che solo una parte era riuscita a farlo. Quel salto che aveva provato anche suo padre senza riuscirsi. Si calmò, era il momento della loro vittoria del terzo anno al campionato nazionale. Appena arrivò il momento saltò, alzando anche qui le mani ed elevandosi il più possibile. Aveva fatto tutto bene, mancava solo l'atterraggio. Non cadde, ma per mantenere l'equilibrio poggiò tutto il peso sulla gamaba sinistra. sentì come qualcosa che si rompeva all'altezza della coscia, ma non si fermò, anzì continuò a pattinare ignorando il dolore. La sua vita continuava, la litigata con Tobio, l'arrivo in Italia, l'incontro con Roberto. Sorrise e facendo una giravolta porto le mani al cielo nello stesso identico momento finì la musica. Sentì il pubblico che applaudiva e urlava il suo nome. Riuscì a fare un inchino e poi si alzò con le lacrime agli occhi. Era riuscito a completare il programma senza cadere. Felice corse verso Roberto e una volta arrivato lo abbracciò forte ancora con le lacrime agli occhi.

-dopo dobbiama controllare quella gamaba- gli disse e Shouyou guardò l'istruttore sorpreso. Si era accorto di tutto. Annuì asciugandosi le lacrime a guardò il tabellone per sapere il risultato. Per poco non ricominiò a piangere. Aveva battuto il suo record personale, e non solo. Aveva battuto il record mondiale. La folla lo acclamò un altra volta e lui non si trattenne più. Per il moemnto era primo, ma altri e quattro concorrenti dovevano esibirsi. Felice guardò verso Roberto che lo trasciò negli spogliatoi in direzione dell'infermeria. Dovevano capire cos'era successo alla sua gamba.

 

Tetsu guardò il punteggio di Simon e si sentì mancare. Non avrebbe mai superato quel punteggio, ma era felice di non esibirsi dopo di lui. I giudici avevano ancora negli occhi i suoi salti quindi sarebbero stati molto critici e avrebbero abbassato i punteggi. L'ansia aveva divorato il Tedesco che, come lo svizzero stava facendo un errore dopo l'altro. Alla fine il tedesco era terzo su tre concorrenti. Lo svizzero aveva ripreso una posizione. Tetsu degludi e si preparò ad entrare in pista.

-libera la mente e pensa solo a pattinare. Il risultato non conta, infondo sei al tuo primo Grande Prix, se sbagli nessuno ti può dire niente- gli disse Miki che aveva un'aria strana da quando Simon aveva fatto quel salto spettacolare. Tetsu annuì entrando in pista pronto a ballare sulle note della canzone di suo fratello.

E lo fece, liberò la mente e pensò solo a Natsu e a Tobio. L'esibizione finì così in fretta che Tetsu si risvegliò dai suoi pensieri solo ad esibizione conclusa. Guardò verso Miki confuso, che cosa aveva fatto? Ma vedendo il sorriso sulla faccia del suo allenatore si tranquillizzò. Non aveva combinato pasticci. E anche il punteggio parlava chiaro. Era secondo, con 10,04 punti in meno di Simon. Praticamente gli era incollato il più vicino possibile. Nella peggiore delle ipotesi era quarto. Si rimise la felpa del Giappone e notando Simon a un lato della pista riservata aglia atleti si avvicinò al ragazzo.

-sei stato fantastico- gli disse una volta arrivato. Simon gli sorrise.

-anche tu visto che non sei  crollato come il tedesco.

-ho un buon allenatore. Sei sul podio congratulazioni-

-grazie, secondo me ci sarai anche tu- il rosso gli sorrise, un sorriso acora più grande del precedente e guardò in direzione della pista. Mancavano solo i due russi e poi sarebbe finito tutto. Tetsu affianco a lui guardò in direzione della pista guardando truce i due atleti. Sperava che almeno uno di loro avesse un crollo.

 

 

Come andò a finire? Semplice, vinse Shouyou seguito da Tetsu e dallo svizzero che incredibilmente era arrivato terzo e si guardav intorno incredulo. Anche i due russi avevano avuto un calo ed era stato il peggiore. L'esibizione di Shouyou li aveva destabilizzati.

-Sim una foto ricordo?- gli chiese Tetsu ammirando la sua medaglia una volta sceso dal podio. Era arrivato secondo, proprio come aveva detto Tobio.

-certo- disse il rosso mettedosi in posa con la sua medaglia d'oro in bocca. La gamba gli faceva meno male di prima, ma solo perchè gli avevano messo un tutore. Aveva una piccola fratura al femore sinistro, ma niente che non si potesse risolvere stando a riposo e portando il tutore.  Stava per chiedere una cosa a Tetsu quando Oikawa apparve difronte ai due ragazzi.

-scusa Tetsu, ma devo rapire Simon per un po'- disse il castano prendedo per un braccio il rosso e trascinandolo in uno spogliatoio vuoto.

-cosa vuoi?- chiese il raggazzo incrociando le braccia al petto.

-congratulazioni per il primo posto Chibi-chan, ma la tua giornata non è ancora finita. Sbrigati a cambiarti che è già iniziata-

-non sto capendi niente Oikawa- disse il ragazzo prendendo al volo la cosa rossa che il Grande Re gli aveva appena lanciato, poi guardandola meglio per poco non si strozzò. La divisa giapponese di Pallavolo con solpra il n.19.

-era l'unico numero disponibile della tua taglia. Il 10 lo ha lo stupido. Muoviti che servi in campo- disse il castano sorridendo in direzione de ragazzo.

-come.. come hai fatto? E poi perchè adesso?-

-facevo parte della nazionale giapponese un tempo, ho solo parlato con il nuovo allenatore che cervava disperatamente un centrale. Sei migliorato in questo periodo anche se non hai mai giocato una partita. E' la tua possibilità di riscatto- Shouyou stava per piangere per la terza volta nella giornata.

-ho il femore fratturato! Come vuoi che giochi in queste condizioni!- gridò poi consapevole che la gamba non avrebbe retto.

-giochi questa partita e poi starai a riposo totale. Se dimostri il tuo valore adesso potresti diventare titolare. Potresti giocare di nuovo con Tobio-chan!- Shouyou guardò la divisa che aveva fra le mani. Era la sua occasione. Poteva ritornare a giocare a pallavolo. Guardò Oikawa.

-non ho le ginocchiere con me, sai dove le posso trovare?- disse con un sorriso che gli copriva tutta la faccia.

-ho pensato io a tutto- disse Oikawa uscendo dal suo zaino un paio di ginocchiere e porgendole al rosso.

Il quel momento l'arbitro fischiò l'inizio della partita tra Giappone e Stati Uniti.

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

La fine è sempre più vicina e io mi sto rattristando. Mi sono troppo affezionata a questa storia. Spero di aggiornare il prima possibile la_pazza_di_fantasy

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


Tetsu si trovava sugli spalti del palazzetto. Voleva invitare Simon a vedere la partita con lui, ma Oikawa l'aveva trascinato via e il moro non era riuscito più a trovarlo. Era seduto fra Miki che guardava la partita mordendosi il labbro nervoso, e Sara che si era seduta vicino a lui visto che voleva stare accanto a Tanaka che teneva in mano uno striscione insieme a un altro dei ragazzi della vecchia squadra di Tobio, un certo Asahi Azumane se non ricordava male.

Ogni volta che la squadra giapponese faceva un punto loro inziavano a gridare come pazzi e sventolare uno striscione nero con scritto sopra "vola". Era il turno della battuta di Tobio qundo Oikawa raggiuse i ragazzi sugli spalti tutto felice e contento.

-è quì la festa?- chiese rivolto ai ragazzi giapponesi.

-Se Iwaizumi non fosse stato in campo ti avrebbe gridato :"No Shitikawa, tornatene dagli alieni"-disse un ragazzo moro che doveva essere Daichi.

-quanto siete crudeli- disse Oikava sedendosi dietro Tetsu e guardando la partita. Tobio piazzò un ace con la battuta e un omone alto con i capelli bianchi si alzò dalla sedia e iniziò a gridare:

-Go! Go! Let's Go! Japan!- e tutti gli amici casinisti di Tobio risposero con le stesse parole.

-Go! Go! Let's Go! Japan!- anche Tetsu gridò con loro. Tobio fece altri tre ace, ma la partita stava andando male, troppo male.

 

 

 

Shouyou era nervoso. Era arrivato in campo durante il terzo set che il Giappone aveva perso con 15 punti di distacco. Troppi. L'allenatore l'aveva guardato e gli aveva chiesto come si sentiva e il perchè del tutore, e poi lo aveva fatto sedere in panchina dicendogli di aspettare la fine del set.

In quel mento stavano giocando il quarto set, ma il Giappone era sotto di 7 punti. Avrebbe perso anche questo set. Shouyou ne era sicuro. Quello che stava facendo casini era il centrale n.10. Stava infangando il nome di quel numero. Hinata era arrabbiato. Il Giappone doveva recuperare. Mancavano cinque punti e gli Stati Uniti avrebbero vinto anche il secondo set. Non potevano restare a 13. Si sentì picchiettare su una spalla e si girò in direzione di Yaku. Per fortuna, come tutti gli altri componenti della nazionale, non lo aveva  riconosciuto, forse per la troppa ansia della partita, oppure perchè con i capelli lunghi era un'altra persona. Yaku gli indicò l'allenatore, e Hinata si incamminò verso l'uomo.

-riscaldati un po'. Appena Makishima arriva alla battuta lo sostituisco- gli disse prima di tornare a guardare la partita. 21-13 per gli Stati Uniti. Shouyou fece come gli era stato detto e togliendosi i pantaloni della tuta iniziò a fare qualche esercizio di riscaldamento. Se tutto andava bene mancava solo un cambio palla e sarebbe entrato in campo alla battuta, uno dei suoi difetti alle superiori, ma adesso era diverso.

Per fortuna Tobio riuscì a fare un pallonetto e il risultato arrivò a 22-14. Makishima andò tutto convinto alla battuta quando l'arbitro fischiò il cambio. Tobio iniziò a sudare freddo. Volevano cambiare lui? Si girò, ma il numero sulla paletta non era il 9, ma il 10. Si tranquillizzò mentre l'espressione di Makishima mutava in rabbia e si avvicinava furioso al ragazzo, che in confronto a lui era un tappo.

-cosa può fare un tappo come te nella posizione del centrale?- gli chiese con rabbia cercando di stappargli la paletta con la forza, ma Hinata teneva salda la presa. Guardò il ragazzo negli occhi e poi con un sorriso gli lasciò la palletta.

-può volare- furono le sue parole prima di incamminarsi verso la posizione di battuta. Il pubblico era ammutolito. Tutti speravano in una battuta punto, ma gli americani se la ridevano. Quel ragazzo era troppo basso. Hinata andò verso il fondo del campo sentendosi addosso lo sguardo di tutti, compreso quello dei suoi compagni di squadra. Era nuovo quindi non sapevano niente. Tsukishima si era addirittura messo le mani dietro la nuca per non ricevere una pallonata. Shouyou sorrise. Avrebbe fatto vedere a tutti la battuta spezza-braccia di Oikawa. Si alzò la palla e prendendo una ricorsa saltò e schiacciò. Gli americani non videro arrivare la palla che finì all'incrocio delle linee di fondo campo. Erano rimasti immobili. Shouyou sorrise.15-22.

Hinata riuscì a piazzare altri quattro ace ed erano arrivati a 19-22. Mancavano tre punti e avrebbero raggiuntol'altra squadra. Il rosso cercò di fare la battuta più corta, ma toccò la rete e fu solo per miracolo che cadde dall'altra parte della rete cogliendo di sorpresa gli americani. 20-22 erano riusicti a recuperare. Hinata sentì la tensione andare via, potevano vincere. Fece un'altra battua, ma il libero riuscì a prenderla e la formazione statunitense attaccò. Il muro non riuscì ad arrivare in tempo, e Tobio, pensando che ci fosse Makishima dietro di lui, si rassegnò al punto perso, ma cambiò idea non appena vide la palla andare verso posto tre. Il n.19 aveva ricevuto la palla prefettamente. Fece un'alzata a Iwaizumi, ma il libero dell'altra formazione prese di nuovo la palla e ci fù un'altro attacco. Tukishima non riuscì a murarlo completamente, ma sperava che con il tocco avrebbe reso più facile il recupero. Così non fu, Konoha cercò di prenere la palla in bagher, ma la palla gli scivolò di mano e se ne andò veso il fondo del loro campo. Ushijima fu troppo lento, ma Hinata vide la traiettoria della palla e si mise a correre. Saltò anche una delle transenne per cercare di prendere la palla, ma non ci riuscì. Se fosse stato qualche centimetro più alto ci sarebbe riuscito. L'arbirto fischiò il punto a favore degli Stati Uniti, il ventitreesimo, e Hinata uscì dal campo dando il cambio a Noya. Una volta in panchina si trovò difronte lo sguardo infuriato di Makishima.

-tu! Sei inutile. Io sarei riuscito a prendere quella palla!- disse il biondo guardando male il rosso.

-tu non avresti nemmeno salvato la palla del primo attacco, e avresti sbagliato tutte le battute. Stai zitto e immobile. La tua partita è già finita- disse l'allenatore facendo un sorriso a Shouyou.

-riposati, e vedi di non sforzare troppo la gamba, ti voglio in squadra- Hinata granò gli occhi.

-se ci sarà possibilità di vincere nel prossimo set credo che non pensarò molto alla gamba- disse il rosso sorridendo in direzione del campo. Se poteva determinare la loro vittoria Solo grazie a una sua veloce con Tobio non ci avrebbe pensato due volte prima di farla.

 

Persero il quarto set con un punteggio di 25 a 22, ma tutti erano più tranquilli. Quello sarebbe stato l'ultimo set, e avevano un centrale che riusciva a fare qualcosa di decente e non un peso morto. Purtroppo il fatto che Hinata non potesse saltare molto limitave le azioni. Il rosso riusciva solo a fare tocco a muro, oppure a rigiocare gli attacchi visto che si trovava sempre con il muro davanti. Ma comunque il risultato era stabile. Stavano 11 pari ed era il turno di Tsukishima in battuta. Mancavano solo quattro punti e avrebbero vinto. Avrebbe deciso durante quell'azione se svelare la sua veloce oppure no. Era sicuro che Tobio avrebbe capito i suoi movimenti in un secondo. Tsukishima servì la palla gli avversari furono tanto bravi da tenerla in gioco e ributtarla in campo proprio verso il n.11 che fu costretto a riceverla. Tobio era appena andato in crisi. A chi doveva alzare? Tsukishima sembrava stanco dopo la ricezione, le due ali erano marcate a uomo e Konoha era la scelta più prevedibile. L'unica soluzione era il n.19, ma aveva paura che gli altri non sarebbero riusciti a rimettere la palla in gioco. Cosa doveva fare? Stava ancora cercando di rispondere a quella domanda quando vide il rosso che correva verso la sua direzione per schiacciare. Voleva forse fare da esca? Ma nessuno degli altri si muoveva, quindi avrebbe alzato a lui. Il muro si era già posizionato e aveva già saltato nel momento in cui il n.19 era arrivato a rete. Era stata questione di un secondo, una cosa che aveva percepito solo Tobio, ma che lo aveva fatto reagire d'istinto, troppo tardi si era accorto che incìvece di alzare avanti aveva alzato all'indietro, aveva fatto un'alzata per la veloce di Hinata. Si diede dello stupido prima ancora di sentire il fischio dell'arbitro e le grida da parte dei tifosi giapponesi. Alzò lo guardo preparandosi a una ramanzina, ma ciò che vide furono solo le facce sorprese dell'allenatore e degli altri ragazzi in panchina e i sorrisi di Yaku e Noya. Poi si accorse delle facce sconvolte e perplesse degli avversari. Non capendo pèiù niente cercò il numero 19 e, invece di trovarlo alla sua sinitra dove era pochi secndi prima della sua alzata, era a destra seduto a terra cercando di predere fiato con una mano sulla gamba sinistra. E in quel momento gli fu tutto chiaro. Il suo corpo aveva riconosciuto la veloce di Hinata prima ancora che lo facesse la mente. Voleva dirgli tante cose, ma l'arbitro fischiò di nuovo e si ricordò che erano in mezzo a una partita. Arrivarono a 14-11 per il Giappone solo con un'alta schiacciata a filo rete di Hinata e un suo pallonetto. Mancava un punto. La cosa migliore era fare un ace, ma gli americani non avrebbero lasciato la presa sulla partita tanto facilmete, attaccarono, ma Konoha riuscì a tenere la palla in gioco e Tobio si preparò ad alzare la palla. Non aveva bisogno di guardare il suo piccolo gigante per sapere quale alzata fare, sapeva che l'ultimo punto doveva essere fatto mentre il rosso era in volo. Così alzò la palla più in alto che potè, fecendo gridare di felicità tutti quelli che avevano combattuto contro di loro al liceo, e aspettò che il suo angelo schiacciasse la palla. Hinata saltò concentrando tutta la sua forza sulla punta dei piedi e saltò. La gamaba sinistra gli faceva malissimo, forse l'aveva sforzata troppo, ma non gli importava, voleva fare punto su quell'alzata.

 

 

E lo fece. La palla arrivò così in fretta che gli americani non ebbero tempo di reagire. Il Giappone aveva fatto il suo quindicesimo punto, il Giappone aveva vinto la finale.

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Oya? Oya Oya?

Lo so sono cattiva a far finire il capitolo così, ma non mi ammazzate. Cercherò di aggiornare il prima possibile. Un bacio la_pazza_di_fantasy

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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


Era scappato. Era scappato come un codardo a fine partita. Aveva mandato un messaggio all'allenatore dicendo che aveva una visita medica ed era scappato dal palazzetto senza dire una parola. Era un coglione? Si lo era. E pure molto. In quel momento si trovava a casa sua, con la divisa ancora addoso e le lacrime che scendevano. Era stato uno stronzo di prima categoria, non aveva detto nemmeno ciao agli altri. Si sentiva stupido, molto. Li avrebbe comunque visti visto che l'allenatore gli aveva detto chiaramente che faceva parte della squadra. Forse nella sua mente bacata l'idea di affrontare subito la questione lo spaventava più di quanto immaginasse, ma a che serviva ritardare il tutto? Fece sprofondare la testa sempre di più nel cuscino soffocando un urlo. Come se non bastasse la gamba gli faceva malissimo. Possibile che con quei quattro salti aveva peggiorato la situazione? Sperava vivamente di no.

Suonarono alla pora, ma Hinata non aveva voglia di alzarsi, anche perchè non voleva sforzare la gamba. Dopo tre suoni non sentì più niente e sperò vivamente che chiunque fosse non insistesse. Chiuse gli occhi per riposarsi, ma il telefono prese a squillare e alzandosi sui gomiti lo prese sbuffando. Era Roberto.

-pronto?- disse il ragazzo togliendosi i capelli sudati dalla fronte, non si era nemmeno fatto una doccia.

-sei in casa vero?- chiese l'allenatore dall'altro lato. Shouyou sospirò e si alzò dal letto per andare ad aprire la porta chiudendo la chiamta. Quello che vide lo destabilizò. Insieme a ROberto c'era Michele. Era tentato di chiudere la porta in faccia ai due, ma non lo fece. Aprì di più la porta per farli entrare senza dire una parola. Dopo aver chiuso la porta si ritrovò in un abbraccio che per poco non lo strozzava.

-Hinata Shouyou azzardati un'altra volta a sparire senza dire niente e finisce male- Miki lo teneva saldamente e Hinata non oppose resistenza a quell'abbraccio, ne ricambiò.

-come mai tutto questo interesse adesso? Sei sempre stato via per lavoro e adesso ti preoccupi per me?- chiese poi staccandosi dall'abbraccio.

-sono stato via per lavoro perchè non volevo che tu e Natsu doveste cambiare città ogni volta che venivo trasferito. Quando mi sono trasferito definitivamente a Miyagi, visto che il mio atleta viveva, li ho scoperto che tu eri scappato due mesi prima. Sai come mi sono sentito? Tua madre non mi ha detto niente per non farmi preoccupare e mollare tutto, ma adesso non ti permetterò di rimanere qui. Ho delle cose da sbrigare qui in Italia e fra tre giorni parto. Ho preso il biaglietto anche per te..-

-e se io non volessi tornare in Giappone?- chiese il rosso guardando negli occhi il padre.

-hai la divisa della nazionale Giapponese e quello che hai fatto in campo è stato qualcosa di straordinario, non credo che non ti abbiano offerto il posto in squadra- disse l'uomo incrociando le braccia davanti al petto.

-potrei anche rifiutare- Shouyou mentì spudoratamente. Sapeva di essere in torto, e di star litigando con suo padre per quacosa di stupido, ma aveva paura, una paura matta di rincontrare sua madre e Natsu.

-fa come vuoi. Io parto fra tre giorni alle 15, sarei felice se venissi con me- disse l'uomo prima di fare un cenno di saluto a Roberto e di sparire dietro la porta di casa, non prima di aver guardato con aria critica e preoccupata la gamba sinistra del figlio.

-perchè l'hai portato qui?- chiese il ragazzo al suo allenatore.

-perchè ti ha riconosciuto ed ha insistito per parlarti. Anche lui si era accorto della tua gamba- disse l'uomo sedendosi sul divano del salotto facendo cenno ad Hinata di sedersi affianco a lui. Hinata sospirò e poi si sedette.

-perchè è così preoccupato per la mia gamba? E' solo una piccola frattura, con il tempo si rimarginerà-

-la sua vcarriera da pallavolista e pattinatore è finita per colpa di una frattura al ginocchio. Non vuole che ti accada la stessa cosa. Lui è riuscito ad andare aventi solo perchè aveva tua madre e te, che eri nato da poco- disse Rberto poggiandogli una mano sulla spalla.

-quando tre anni fa mi scambiasti per lui ero confuso, non sapevo che mio padre fosse Italiano, sapevo poco e niente di lui. E poi conoscendoti ho scoperto tutto: come si sono conosciuti i miei genitori, la gare di papà che dedicava sempre alla mamma, e l'oro che ha dedicato a me quando ancora dovevo nascere- Shouyou sorrise.

-ho fatto davvero male a scappare così-

-io credo di no. Sei cresciuto, hai conosciuto cose sulla tua famigia che altrimenti non avresti mai saputo. Hai vinto un oro al Grande Prix e nei moniali di pallavolo. Senza tutto ciò non ti avrebbero mai convocato in nazionale-

-quella è stata tutta opera di Oikawa e delle sue macchinazioni infernali- e i due risero. Shouyou si calmò poco dopo e sorrise.

-grazie di tutto Roberto- disse poi abbracciandolo.

-di nulla, sono felice per te e ricordati di avvisare quando tornerai in Italia-

-contaci-

 

 

 

Oikawa w Iwaizumi si stavano guardando da dieci minuti senza proferire parola. Vicino a loro tutti i vecchi amici del liceo che li guardavano curiosi, sopratutto quelli che volevano vedere Iwaizumi picchiare Oikawa e tener fede alla promessa che aveva fatto non appena il castano lo aveva lasciato.

-Iwa-chan scusami. Io non riuscivo più a sopportare la lontananza quindi ho pensato che lasciarci era la cosa migliore, ma stono stato peggio- Iwaizumi continuò a guardare il ragazzo senza dire una parola, l'unica cosa che era cambiata era l'espressione della sua faccia che incitava il castano a continuare.

-fra due mesi mi laureo, dopo ritornerò in Giappone e ecco... io volevo sapere se.. se potevamo tornare insieme- il grande re srava morendo di imbarazzo e il silezionzio di Iwaizumi non aiutava.

Poi il moro si mosse e gli diede un ceffone in pieno viso.

-azzardati un'altra volta a fare una cosa del genere Shitikawa e non vedrai mai più la mia faccia- poi sorprendendo Tooru lo baciò. Il bacio durò poco percè il moro prese il castano come un sacco di patate e mettendoselo sulla schiena scomparve dalla vista degli altri. I ragazzi si misero a ridere, tutti tranne uno che, con il suo sguardo blu scuro, cercava tra  la folla una chioma rossa e un numero 19 sulla schiena.

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Lo so è un capitolo abbastanza corto, anche perchè gli ultimi superavano di molto le 1000 parole, ma non sono riuscita a fare di meglio per mancanza di tempo. Spero di aggiornare domani.

la_pazza_di_fantasy

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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


Miki era all'aeroporto e stava aspettando che lo chiamassero per il suo volo. Shouyou non si era fatto sentire e lui si sentiva in colpa. Aveva ritrovato suo figlio, ma non poteva portarlo a casa. Aveva chiamato Rei e l'aveva avvisata che Shouyou stava bene. Sua moglie in un primo momento era rimasta spaesata, dopo l'aveva riempito di domande come se non ci fosse un domani. Aveva risposto pazientemente a tutte le domande della donna. Aveva sperato, forse inutilmente, che suo figlio cambiasse idea, che partisse con lui, ma forse non era il suo giorno fortunato. Si alzò dalla sedia dove si era sistemanto aspettando il volo e si incamminò per prendere il volo senza prestare attenzione alle grida intorno a lui. Solo dopo si accorse che era la voce di Shouyo. Si girò verso la fonte della voce e vide arrivare suo figlio di corsa, per quanto gli permettevano le stampelle. Lo aspettò.

-scusa, non avevo riconosciuto la tua voce- disse l'uomo sorridendo al ragazzo-

-fa niente. Sono andato in ospedale e mi hanno dato le stampelle. Mi rallentano molto- disse il ragazzo sorridendo e avanzando verso l'aereo insieme al padre.

-ti sei anche tagliato i capelli- Shouyou sorrise. Aveva fatto crescere i capelli solo per non farsi riconoscere dagli altri. Adesso che stava tornando in Giappone non servivano più, e poi gli davano solo un enorme fastidio. 

-perchè sei scappato?- chiese Miki una volta che entrambi furono sistemati ai loro posti.

-è una storia lunga e complessa- disse il ragazzo che sapeva sarebbe scoppiato a piangere al ricordo di tutto.

-siamo su un aereo diretto in Giappone. Abbiamo tutto il tempo del mondo- rispose l'uomo guardando con aria di sfida il figlio e facendogli capire che non avrebbe accettato un no come risposta.

-okay- sussurrò Shouyou prima di iniziare a raccontare tutto al padre.

 

 

 

Natsu non sapeva più che fare. Appena aveva visto la veloce sul computer aveva riconosciuto suo fratello e aveva chiama il prima possibile Tobio per farselo passare. Ma il ragazzo con aria affranta gli aveva risposto che Shouyou era sparito poco dopo la partita, non si era nemmeno fermato per la premiazione. Natsu, una volta chiusa la chiamata, era scoppiata a piangere. Com'era possibile che suo fratello non avesse un minimo di considerazione per loro? Erano passati tre giorni e, parlando con Tetsu aveva scoperto che il suo ragazzo aveva conosciuto Shouyou però con un altro nome. Gli aveva detto anche di essere rimasto scioccato per gran parte del tempo. Aveva riconosciuto il ragazzo da quando era entrato, ma solo dopo l'azione dell'ultimo set e sentendo il nome del ragazzo gridato dagli amici del fratello aveva capito che Simon era Shouyou. Non aveva il suo numero, ma aveva dato alla ragazza il contatto su intagram. Natsu aveva provato a contattare il fratello senza successo, anche Tobio non aveva ottenuto risultati. Come ultima spiaggia anche Tetsu aveva provato a contattare il ragazzo, ma non aveva ottenuto risposta.

Natsu si rannicchiò ancora di più sotto le coperte. Non aveva voglia di uscire per nessuna ragione al mondo. Nemmeno per le creaps alla nutella che sua madre stava cucinando. Niente l'avrebbe fatta uscire dal suo giaciglio, nemmeno Tetsu con un vassoio pieno di creaps.

Suonarono alla porta, era di sicuro suo padre che si era di nuovo dimenticato le chiavi, oppure era troppo pigro pure per aprire una porta.

-NATSU VAI AD APRIRE!- e ovviamente sua madre non aveva assolutamente intenzione di spostarsi dalla cucina. La ragazza sbuffò, possibile che dovesse fare tutto lei? E meno male che aveva detto che non si sarebbe mossa dal letto. Arrivò davanti alla porta ancora in pigiama e l'aprì non curante del freddo gelido di dicembre. Quello che vide per poco non la fece urlare. Sulla soglia della porta c'erano suo padre con tre valigie e, poco dietro di lui, Shouyou che si reggeva con delle stampelle e un sorriso stupido sulle labbra.

-TU!- gridò la ragazza tirando un ceffone al fratello per poi abbracciarlo. Si, lei faceva così con tutti: prima li picchiava e poi li abbracciava e piangeva. Shouyou ricambiò l'abbraccio della ragazza lasciandole un bacio sui capelli rossi e ribelli come i suoi. La guardò meglio e constatò che la sua piccola sorellina era cresciuta molto, ed era diventata davvero una bellissima ragazza. Quanti ragazzi le avevano spezzato il cuore mentre lui era in Italia a fare lo stupido?

-sei uno stronzo coglione. Ti rendi conto di quello che hai fatto? E poi perchè non rispondevi ai messaggi su instagram?- disse la ragazza aiutando il padre con le valigie. Rei sentendo tutto il chiasso dalla cucina si era affacciata e in quel preciso momento stava stritolando il figlio.

-scusatemi. E' stato un momento di debolezza, ma ora sono di nuovo qui, un po ammaccato, ma ancora intero- disse il rosso indicando la sua gamba sinistra. Poi guardando la sorellina negli occhi continuò -non ho risposto perchè volevo parlarvi di persona per spiegarvi tutto-

-quindi parlerai anche con Tobio?-

-si,  ma domani, ti chiedo solo di non dirglia ancora niente. Voglio fargli una sorpresa- il ragazzo sorrise mentre Natsu scuoteva la testa sconsolata. Poi prese un braccio del suo fratellone e se lo trascinò in camera per non far sentire la loro conversazione ai genitori.

-quindi vuoi fargli un regalo..-

-NO! C'è si ho un regalo per lui, ma non quello che pensi. Sopratutto se non mi vuole più parlare mica posso costringerlo!- disse il ragazzo diventando rossp come i suoi capelli. Ma cosa andava a pensare la sua sorellina?

-okay, okay. E dimmi cosa ti ha spinto a scappare? Se non ricordo male prima hai detto che avresti risposto a tutte le mie domande- la ragazza si mise a gambe incrociate sul suo letto.

-non ho detto proprio così, ma parlerò solo se anche tu mi racconterai tutto quello che ti è successo. Devo picchiare tutti quelli che ti hanno fatto star male- disse il ragazzo risoluto sedendosi anche lui sul letto della ragazza e stendendo la gamba sinistra.

-allora devi partire col picchiare te stesso- disse la ragazza ridendo.

-a quello ci hai già pensato tu. E' iniziato tutto qualche settimana prima del diploma- e a quella frase Natsu si fece attenta. Avrebbe scoperto il perchè della cazzata del fratello.

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Odiatemi pure, ma il prossimo capitolo sarà l'ultimo quindi non potevo svelare tutto adesso. Allora tutti i misteri saranno risolti.

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Capitolo 37
*** Epilogo ***


Tobio stava ritornando a casa dall'allenamento a piedi. La macchina serviva ai genitori quindi aveva fatto lo sforzo di andare a piedi nonostante fosse dicembre e il freddo riusciva ad entrare anche dentro le ossa. In quella giornata si era aspettato di tutto, infondo era il 22 dicembre, suo compleanno, e aveva avuto ragione. La squadra di pallavolo gli aveva organizzato una festa a sorpresa e lui gli aveva gridato contro. Non voleva più festeggiare da quando Shouyou era scomparso, anche perchè era stato proprio il rosso a decidere di fargli una festa a sorpresa il primo anno del liceo. Quelle feste gli ricordavano troppo il suo piccolo gigante e non aveva voglia di essere triste il giorno del suo compleanno. Alla fine alla festa erano arrivati tutti, ma proprio tutti, i ragazzi che aveva conosciuto durante il liceo per le varie partite. Perfino OIkawa aveva fatto un salto, come aveva detto lui, in Giappone per fargi gli auguri. Cerano tutti tranne la persona che lui voleva. Natsu gli era sembrata un po' strana, come se stesse cercando di non dire qualcosa di importante, solo che non era riuscito a chiederle cosa non andasse visto che Tetsu l'aveva trascinata a ballare per tutta la giornata.

Erano le 22.30 e l'arie era diventata più gelida. I suoi amici l'avevano invitato a stare con loro al negozio di Ukai per continuare la festa, ma lui aveva detto di no, era stanco e voleva solo riposarsi. Prese le cuffiette dal borsone e mise la musica a tutto volume, almeno non avrebbe pensato al freddo o a qualcosaltro. Non si accorse però che qualcuno lo stava chiamando a gran voce.

Ci volle un bel po' prima che Hinata riuscisse a raggiungere Tobio, fra le stampelle che gli limitavano i movimenti e la neva che lo faceva scivolare. Tobio non auìiutava visto che aveva quelle stramaledettissime cuffiette. Che poi il moro era uno di quei ragazzi che preferiva non mettere le cuffie quando camminava per paura di non sentire la gente, allora perchè le aveva indossate?

Quando Shouyou riuscì a raggiunger il ragazzo gli tolse con forza le cuffiette prendendole dal filo facendo spaventare il proprietario.

-è da mezz'ora che ti chiamo, sai quante volte ho rischiato di cadere con queste?- disse il ragazzo indicando le stampelle e guardando il moro in cerca di una qualche reazione.

Tobio dal canto suo non riusciva a credere ai suoi occhi. Possibile che il ragazzino rosso davanti a lui fosse il suo Hinata? Oppure era solo una sua immaginazione? Decise di parlare.

-Shouyou sei davvero tu?-

-e chi altri? Babbo Natele? Sai è il 22 dicembre mancano tre giorni a natale e sto cercando qualche renna per la mia slitta vuoi farne parte?- chiese il ragazzo sarcastico facendo nascere un piccolo sorriso sulle labbra di Tobio.

-Hinata.boke- disse poi abbracciandolo stretto timoroso che il rosso potesse scappare da qualche parte senza avvisarlo.

-scusa- disse poi il moro continuando a tenere il ragazzo stretto fra le sue braccia.

-non sei tu quello che si deve scusare, ma io. Ti ho gridato contro quando eri l'unica persona che credeva ancora in me- disse Hinata sciogliendo l'abbraccio.

-io non capisco, di cosa stai parlando?-

-possiamo andare a casa tua a parlare? Qui sta iniziando a fare freddo- Tobio annuì e fecero il piccolo pezzo di strada che mancava insieme con il moro che ogni volta guardava alla sua destra per accertarsi che Hinata non fosse un miraggio. Una volta entrati nella camera del moro Shouyou si sedette sul letto del ragazzo imitato subito dopo dal più piccolo.

-ti ricordi che ti dissi di aver fatto domanda alla tua stessa università?- chiese il rosso guardando le loro foto appese alla parete. Tobio non rispose, ma si ricordava perfettamente.

-il giorno in cui abbiamo litigato mi è arrivata una lettera dove dicevano che non avevano bisogno di un altro giocatore di pallavolo e che erano al completo. Un modo carino per dirmi che non mi volevano tra i piedi- il rosso sospirò -avevo immaginato una risposta del genere, quindi consigliato anche dal coach Ukai ho mandato domande di ammissione in tutte le università che avevano squadre di pallavolo. Sai cosa mi hanno risposto? Che un tappo come me non sarebbe andato da nessuna parte. Mi sono infuriato. Ukai mi ha tranquillizzato dicendomi che con il tempo potevo continuare a crescere, che sarei riuscito ad entrare in un'altra università senza problemi. Il giorno dell'addio al club sentendo tutti gli altri che erano riusciti ad entrare nelle università che avevano scelto mi sono sentito inutile. Avevo un'ultima speranza però, una cosa alla quale ci tenevo molto. Il vecchio allenatore della nazionale Giapponese mi aveva detto che voleva vedermi giocare, voleva un centrale nella squadra. Ero felice, potevo continuare a giocare con te, però..- la voce del rosso si bloccò e iniziarono a scendere calde lacrime dai suoi occhi, leasciugò velocemente -..però non appena mi ha visto mi ha detto: "ti ricordavo più alto. Mi dispiace ma non cerco dei puffi". Mi sono infuriato e ho sfogato tutta la mia frustazione su di te. Mi dispiace-  Shouyou non fece in tempo a dire le ultime due parole che si ritrovò le labbra di Tobio sulle sue.

-boke- lo baciò di nuovo -sei uno stupido boke. Potevi tranquillamente parlarmene senza scappare con la coda tra le gambe . Sai quante volte ho pensato di aver sbagliato qualcosa?- Adesso il moro stava baciando le guance del suo ragazzo, si perchè era ancora il suo ragazzo, per togliere tutte quelle stupide lacrime. -l'importante, però, è che tu sia vivo e vegeto. E sopratutto vedi di rimetterti in fretta perchè ci serve il nostro centrale puffo- dise il moro baciandolo ancora dulle labbra. Shouyou sorrise e abbracciò di slancio il ragazzo,

-mi riprendo il n.10, quello stupido non lo meritava- Tobio rise e strinse più a se quel corpicino che gli era tanto mancato.

-quasi dimenticavo- Shouyou sgusciò fuori dalla presa del moro e rovistò dentro il suo zaino per poi porgere a Tobio un pacchetto nero con un fiocco arancione.

-auguri- disse sorridendo il piccolo gigante. Tobio prese il pacchetto e se lo rigirò fra le mani.

-non serviva sai? Il regalo più bello me lo hai già fatto-

-e sarebbe?-

-il tuo ritorno a casa- Shouyou sorrise.

-apri il tuo regalo, ti ricordo che sono scomparso per cinque anni, quindi avanzi ancora tre regali- Tobio sospirò e iniziò  a scartare il suo regalo. Non appena capì cosa fosse per poco non saltò addosso al suo ragazzo.

-oddio! Dove l'hai trovat? Lo sai che l'andavo cercando da secoli?- Shouyou sorrise. Appena aveva visto quella felpa in Italia aveva subito pensato a Tobio e  due secondi dopo l'aveva già comprata. La felpa era blu con sopra un cartone di latte con gli occhietti e le manine che diceva: "drink me!". Tobio si tolse la felpa rossa che indossava e se la mise. La taglia era perfetta. Il moro baciò nuovamente il rosso sulle labbra attirando più a se il ragazzo, nel farlo le stampelle caddero a terra facendo spaventare i due ragazzi che si guardarono negli occhi prima di scoppiare a ridere. Con uno scatto veloce Tobio fece distendere Shouyou sulla schiena e si mise sopra di lui sorridendo. Lo baciò prima sulle labbra, poi su tutta la faccia, secendendo sempre di più e iniziando a togliere i vestiti al suo ragazzo.

-quanto siamo ingordi- disse il rosso iniziando a togliere i vestiti anche a Tobio.

-ovvio, dobbiamo recuperare cinque anni no?-

 

 

 

 

 

I due ragazzi erano distesi abbracciati sotto le coperte troppo stanchi anche per muovere il muscolo più piccolo.

-alla fine ti sei fatto tatuare l'ala- disse Tobio stingendo più a se il ragazzo.

-so che dovevamo farlo insieme, ma è successo tutto quel macello- disse il rosso con una punta di amarezza.

-non ti preoccupare, l'unica cosa che ti chiedo e di accompagnarmi quando lo farò anch'io- Shouyou sgranò gli occhi felice.

-lo farai davvero?- chiese per avere conferma. Tobio annuì e il rosso fece uno dei suoi sorrisi più belli. Rimasero così in silenzio per qualche altro minuto. Hinata stava per addormentarsi, ma uno spostamento di Tobio gli fece aprire gli occhi curioso. Il moro aveva preso una cosa che il rosso non riusciva a vedere bene da un cassetto del comodino e la stava osservando dubbioso.

-cos'è?- chiese Shouyou cercando di avvicinarsi, ma fu respinto da una mano di Tobio.

-Hinata-boke! Nonn stavi dormendo tu?- poi sospirando borbottò una frase che il rosso non capì.

Il moro prese coraggio, ormai era fatta e Shouyou lo avrebbe tormentato per tutta la vita se non gli avesse rivelato cosa fosse la scatolina che teneva in mano. Guardò il rosso che aveva assunto la sua solita espressione imbronciata e sorrise prima di chiedergli il più velocemente possibile:

-vuoi sposarmi?-

Hinata si girò di scatto verso il moro e guardò la "cosa", che in realtà era una scatolina. Tobio l'aveva aperta e dentro c'era una piccola fedina argentata che fece sorridere il rosso.

-certo che si Re- disse poi Hinata abbracciando stretto il ragazzo.

Aveva fatto bene a tornare a casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

E così finisce la storia. Vi ringrazio infinitamente per averla lette e commentata. Davvero mi mancheranno le lunge risate mentre leggevo i vostri commenti. Spero che la storia vi sia piaciuta, e spero di scrivere qualcos'altro su Haikyuu (ma non vi assicuro niente).

la_pazza_di_fantasy

 

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