What About Us

di Elly_46
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anger ***
Capitolo 2: *** The Feelings Inside ***
Capitolo 3: *** Doubts ***
Capitolo 4: *** I felt your smell ***
Capitolo 5: *** I hear your Heart ***
Capitolo 6: *** When you understand ***
Capitolo 7: *** Heart-to-Heart ***
Capitolo 8: *** Lost ***
Capitolo 9: *** Alone ***
Capitolo 10: *** It's ok, It's me, you're safe ***
Capitolo 11: *** Jealousy ***
Capitolo 12: *** Night Talks ***
Capitolo 13: *** Soulmates ***
Capitolo 14: *** I'm what? ***
Capitolo 15: *** Unsteady ***
Capitolo 16: *** Can I be Him ***
Capitolo 17: *** No, you are mine ***
Capitolo 18: *** You belong to . . . ***
Capitolo 19: *** Don't know the answer ***
Capitolo 20: *** Too Much To Ask ***
Capitolo 21: *** When the dead walk, The livings take their place ***
Capitolo 22: *** There is only you ***
Capitolo 23: *** I never had anything mine ***
Capitolo 24: *** When you meet someone ***
Capitolo 25: *** Don't you understand? It's you, Lidya ***
Capitolo 26: *** Love ***
Capitolo 27: *** Sensations ***
Capitolo 28: *** Calm before the Storm ***
Capitolo 29: *** Too Good At Goodbyes ***
Capitolo 30: *** Fifty Shades of Emotions ***
Capitolo 31: *** Sometimes they come back ***
Capitolo 32: *** Plans ***
Capitolo 33: *** Humans ***
Capitolo 34: *** The important thing is not to forget ***
Capitolo 35: *** Moments of Life ***
Capitolo 36: *** Heartbeat ***
Capitolo 37: *** Perfect ***



Capitolo 1
*** Anger ***


<< Si, insomma, sei proprio sicuro di stare bene ? >> gli chiese Mason per quella che era la milionesima volta nel giro di una settimana.
<< Ti ho detto che sto benissimo >> rispose Liam sbuffando leggermente. Il moro lo guardò per nulla convinto, ma evitò di porre altre domande all’amico che gli sembrava già abbastanza irascibile nell’ultimo periodo. Ed essendo che si parlava di Liam, renderlo irascibile ancora di più non era una buona idea. Il fatto è che secondo Mason, da quando Hayden se ne era andata alla fine della scuola, Liam era diventato nervoso e aveva iniziato ad avere nuovamente dei problemi nella gestione della rabbia, anche se per ora oltre a lui sembrava che l’unico ad essersene accorto fosse Stiles, ma il ragazzo per il momento non aveva accennato ancora a niente con gli altri. E Mason non sapeva se questo potesse migliorare o peggiorare le cose. Probabilmente Stiles pensava che fosse una condizione di passaggio dovuta alla partenza di Hayden e che sarebbe scomparsa presto. Ma ormai, erano passati tre mesi da quando la ragazza era andata via, e Mason non era un esperto di cuori infranti, ma credeva che tre mesi fosse un tempo abbastanza lungo per iniziare a passare oltre. Eppure, il nervosismo di Liam era sempre lì.
<< Ciao >> proruppe la voce di Corey che era sbucato dietro di loro all’improvviso. Il ragazzo si avvicinò a Mason dandogli un bacio a stampo che l’altro ricambiò. Si sedette accanto al fidanzato alzando lo sguardo a fissare Liam che sembrava osservare il vuoto dinnanzi a se. Corey cercò lo sguardo di Mason quasi a chiedergli cosa avesse il biondo, ma il moro scosse il capo. Era meglio che nessun altro ricominciasse con le domande a Liam.
<< Tutto bene ? >> chiese Mason al ragazzo per cambiare argomento. L’altro annuì con un sorriso.
<< Si. Avete saputo ? >>
<< Che cosa ? >> chiese Mason.
<< Probabilmente i ragazzi andranno al college l’anno prossimo >> disse Corey. Questo parve risvegliare Liam dal suo stato di torpore. Il biondo si voltò verso di loro fissando il ragazzo del suo migliore amico.
<< Dici sul serio ? >> chiese stringendo la tazza di caffè nero tra le mani. Incrociò lo sguardo della cameriera che gli rivolse un sorriso che lui ignorò. Si rendeva conto di essere leggermente apatico, ma non aveva voglia di niente in quel periodo.
<< Me lo ha detto Malia poco fa. A quanto pare Scott ha pensato che restare nei paraggi almeno un altro anno non sarebbe male. Vuole assicurarsi che non ci siano nuove sorprese >> disse il ragazzo ordinando un cappuccino con un cenno della mano al barista.
<< Beh, è fantastico. Ma cosa faranno nel mentre ? >> chiese Mason consapevole che di certo non potevano tornare a scuola.
<< Scott continuerà a fare da assistente al coach e a lavorare alla clinica con Diton, mentre Stiles aiuterà suo padre in centrale >>
<< Rimarranno anche Lydia e Malia ? >> chiese Liam prendendo un altro sorso.
<< Lydia probabilmente partirà per un po’, dice che vuole una vacanza. Malia ha detto che non ha intenzione di lasciare Scott da solo con Theo nei paraggi >> disse Corey prendendo a bere il suo cappuccino scrollando le spalle. Liam a sentire quel nome era scattato sull’attenti spalancando gli occhi di colpo.
<< Hai detto Theo ? >> si stava per strozzare Mason.
<< E’ tornato ? Quando ? >> chiese a raffica Liam, e Mason poteva giurare di non vederlo così attivo da mesi.
<< Beh, da quel che mi ha fatto capire Malia, credo che sia in città da non più di una settimana >> rispose il moro.
<< E’ qui da una settimana ? >> urlò Liam facendo voltare metà locale a fissarli, e arrossendo subito dopo. Mason tossì cercando ancora di riprendersi dal fatto che quel “Theo”, quello che aveva quasi ammazzato tutti loro, quello che il suo migliore amico aveva liberato dalla viscere della terra fosse di nuovo lì.
<< Perché cavolo nessuno ce l’ha detto ? >> disse Liam, stavolta a voce più bassa. Perché loro erano sempre gli ultimi a sapere le cose ? Non era giusto. E menomale che sarebbero dovuti rimanere da soli a proteggere Beacon Hills, beh, certo adesso non più, ma ciò non cambiava il concetto.
<< E’ quello che ho chiesto a Malia appena mi ha detto che era tornato. E lei ha detto che Scott ha chiesto a Theo di non farsi vedere in giro perché il grande alpha sta riflettendo >> fece Corey segnando le virgolette con le dita nel nominare il “grande alpha”.
<< E su cosa dovrebbe riflettere – proruppe Mason – sul come mandarlo via a calci in culo da dove è venuto ? >>
<< Perché dovrebbe ? – disse Liam – in fondo ci ha aiutati >>
<< Perché voleva ucciderci tutti, e poi tu lo hai gentilmente riportato indietro >> ribeccò il moro.
<< E infatti ci ha aiutato. Senza di lui non ce l’avremmo fatta >> disse il biondo convinto lasciando l’amico interdetto. Liam sembrava un automa da tutta l’estate, e si svegliava per difendere Theo Raeken.
<< Liam non ha tutti i torti – si intromise Corey – e credo che Scott la veda come lui. Infatti Malia ha lasciato intendere che Scott sta pensando di farlo entrare nel branco >>
<< Cosa ? >> dissero Liam e Mason contemporaneamente. Liam stupito, Mason sconvolto.
<< Così sembra >> borbottò Corey tornando al suo cappuccino.
<< E Stiles è d’accordo ? Insomma, lui lo odia. Tutti lo odiamo >> disse Mason scuotendo il capo incredulo.
<< Come ha detto prima Liam, ci ha aiutati. Forse non è così male >> propose Corey, ma Mason emise un suono contrariato senza rispondere. Si voltò a guardare Liam che adesso stava fissando di nuovo fuori dalla vetrata del locale con lo sguardo perso di sempre. Ma stavolta un accenno di sorriso era presente sul suo volto, e Mason non riusciva a capire a cosa fosse dovuto, o forse, non voleva capirlo.

 

 

 

 

 

 

 

<< Voglio sapere che ne pensi >> gli disse Scott emettendo un sospiro sommesso.
<< Cosa ne penso ? Penso che l’alpha sei tu, Scotty. E che anche se a volte pecchi di troppa fiducia hai un buon istinto, quindi qualunque decisione prenderai sarò dalla tua parte >> gli rispose Stiles in tutta sincerità scrollando le spalle.
<< Bene. Dovremmo mandare un messaggio agli altri e avvisarli che voglio fare una riunione domani sera. Diremo a tutti che intendo far entrare Theo nel branco, ma solo se saranno tutti d’accordo o almeno la maggioranza. Non posso obbligare semplicemente tutti al mio volere >> disse il moro all’amico.
<< Vedi ? E’ di questo che parlavo. Sai sempre fare la scelta giusta, per questo sei il “Vero Alpha” >> ridacchiò Stiles.<< Non prendo sempre le decisioni giuste, Stiles. Anche io ho fatto casini in passato >>
<< E questo è il motivo per cui ci sono io >> rispose il figlio dello sceriffo facendo sorridere di cuore il suo migliore amico.
<< Bene, allora avvisi tu gli altri sul gruppo ? Io domani mattina provvederò a chiamare Theo >> disse Scott avvicinandosi al telefono di casa e prendendolo dal cordless. Stiles annuì e digitò velocemente sul cellulare, tanto che Scott si chiese come diavolo facesse ad essere così veloce nello scrivere.
<< Fatto >> decretò Stiles.
<< Pizza ? >> gli rispose Scott con un sorrisino premendo la cornetta verde del telefono.
<< C’è da chiedere ? >> rise l’amico sentendo la voce del fattorino rispondere nella cornetta. Scott riportò le ordinazioni e poi chiuse il telefono rimettendolo sul mobile del salotto. Afferrò il telecomando vedendo Stiles lanciarsi sul divano e accese la TV iniziando a fare zapping, quando il suo cellulare emise una vibrazione nella tasca dei pantaloni. Lo tirò fuori scorrendo il dito per aprire la chat spalancando in automatico gli occhi. Stiles che fissava il tizio parlare di nuovi modelli di pentole a pressione inarcò un sopracciglio, voltandosi e vedendo Scott fissare il telefono come se stesse vedendo un fantasma.
<< Amico, ti sei rincretinito di botto o vuoi comprare delle pentole ? >> gli chiese indicando il televisore, ma Scott parve non averlo sentito. Stiles sbuffò e prese un cuscino accanto a lui colpendolo in pieno volto. Quello sobbalzò e il cellulare cadde a terra.
<< Stiles – urlò Scott – ma sei scemo ? >>
<< Io ? – sbottò quello – tu ti sei messo a fissare il cellulare in trans lasciandomi con il tizio delle padelle >>
<< Il tizio di . . . cosa ? >> chiese Scott scuotendo il capo e grattandoselo.
<< Niente, lascia perdere, Scotty. Il telefono. Chi era ? E’ successo qualcosa ? >> chiese Stiles con fare ovvio. Scott parve risvegliarsi solo in quel momento e adocchiò il cellulare prendendolo dal pavimento. Gli occhi tornarono a fissare lo schermo digitando qualcosa, per poi sorridere.
<< Derek – disse semplicemente facendo spalancare gli occhi di Stiles al limite del possibile – Derek sta tornando a casa >>

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Credo che sappiate tutti perché siamo qui >> iniziò Scott rivolgendosi ai ragazzi. Stiles accanto a lui sembrava perso nel suo mondo, ma se ne sarebbe occupato più tardi. Theo era alla sua sinistra con le braccia incrociate al petto e sembrava abbastanza in tensione. Cercò di incrociare lo sguardo di Lydia che continuava a fissarlo in attesa, e si rese conto che non sapeva nemmeno lui come iniziare la questione, quindi emise un sospiro e fece per riprendere a parlare, ma Malia lo interruppe seduta stante.
<< Si, e credo che non siamo d’accordo >> fece la coyote sfidandolo con lo sguardo. Scott deglutì rimanendo imbambolato e Stiles sbuffò quasi annoiato.
<< Io non voglio obbligare nessuno di voi alle mie decisioni, per questo siamo qui. Voglio i vostri pareri e voglio sapere se la maggioranza di voi è d’accordo >> riprese il moro.
<< Quindi dobbiamo votare ? >> chiese Lydia inarcando un sopracciglio.
<< Si – fece Scott – voteremo e se la maggior parte di voi sarà contraria allora non darò a Theo il permesso di entrare a far parte del branco >>
<< Bene, allora iniziamo. Io dico di no >> sbottò Malia rivolgendo un ringhio a Theo che per tutta risposta le ridacchiò in faccia facendola innervosire solo di più. La coyote fece brillare i suoi occhi di blu e Scott l’ammonì con lo sguardo. Liam che era per metà stravaccato sul tavolo della cucina di Scott parve sorridere appena al modo in cui Theo fissava strafottente Malia, ma non lo diede a vedere. Fece ruotare gli occhi in giro per la stanza osservando la tensione che aleggiava tra la coyote e la chimera, mentre Mason accanto a lui sbuffava facendo ridacchiare Corey. Stiles era strano quella sera, ma da quel che poteva notare nemmeno Scott pareva saperne qualcosa a giudicare dalle continue occhiate preoccupate che mandava in direzione dell’amico. Lydia, invece, sembrava già annoiata alzando gli occhi al cielo con quel suo fare aristocratico, quasi a chiedersi che avesse fatto di male per essere finita lì in mezzo, e Liam la trovava sempre divertente in quei momenti. Alzò gli occhi ignorando volutamente lo scambio di battute partito tra Malia e Scott, con Stiles e Lydia che intervenivano entrambi per placare gli animi. Roteò per l’ennesima volta gli occhi azzurri e incrociò quelli di Theo che ora lo stava guardando fisso. Liam deglutì non capendo perché quello non abbassasse lo sguardo, insomma, non sapeva che era maleducazione fissare la gente ? A quanto pareva no. Liam provò a distogliere lo sguardo, ma il formicolio che provò gli fece chiaramente intuire che Theo stava continuando a guardarlo. Non voleva arrabbiarsi, ma la cosa lo stava facendo entrare in ansia, perché lo fissava ? Le unghie nei palmi si allungarono di colpo e lui non riusciva a tirarle indietro. Chiuse gli occhi ripetendo quel mantra per tre volte, ma non ci riusciva, non riusciva a calmarsi. Sentiva le voci di Scott e Malia farsi più lontane, dovevano essersi allontanati dalla stanza e a giudicare dai passi gli altri li stavano seguendo. Ma allora perché la sensazione di essere fissato non spariva ? Non voleva aprire gli occhi, era sicuro che sarebbero stati gialli, aveva bisogno di aria, di respirare. Non aveva nemmeno idea del perché di colpo stesse perdendo il controllo, non gli succedeva da un tempo lontanissimo, invece da qualche mese pareva esserci ricaduto di colpo. Trattenne a stento un ringhio tra i denti sentendo persino i canini lottare per uscire. Stava per perdere il controllo, sentendo di colpo l’impellente bisogno di uscire fuori e correre nel bosco quando d’improvviso una sensazione di calma e pace lo travolse. Si sentiva bene, come se un attimo prima stesse morendo di freddo e quello dopo qualcuno gli avesse messo una coperta sulle spalle. Prese un profondo respiro calmandosi quasi del tutto, e solo allora sentì un tocco sopra la sua mano sinistra. Aprì di scatto gli occhi ritrovandosi Theo vicino, anzi, vicinissimo. I suoi occhi blu erano puntati nei suoi, e a giudicare dal sorrisino che gli stava rivolgendo anche i suoi dovevano essere tornati normali.
<< Stai bene ? >> gli chiese con voce incerta, sembrava restio a lasciarlo andare. Liam annuì prendendo un altro respiro, incapace di parlare.
<< Stavi bene e di colpo hai iniziato a emanare odore di agitazione e rabbia. Credevo avessi risolto il tuo problema >> continuò il biondino fissandolo.
<< Lo credevo anch’io. Ti spiacerebbe lasciarmi andare ? >> disse Liam distogliendo gli occhi dai suoi. Theo lo fissò qualche secondo poi gli sorrise strafottente.
<< Si >> disse semplicemente facendo spalancare gli occhi di Liam, ma prima che potesse anche solo pensare a come ribattere, l’altro gli aveva già mollato la mano allontanandosi di un paio di metri. Dopo nemmeno qualche secondo vide gli altri rientrare in cucina con espressioni più serene di prima. Mason gli lanciò un’occhiata, poi fissò Theo e infine si rivolse a lui.
<< Tutto ok ? >> gli chiese.
<< Certo >> rispose Liam scrollando le spalle, ma tenendo le mani chiuse per evitare che l’amico vedesse il rosso del sangue, ma di certo non poteva evitare che Scott e gli altri annusassero l’odore, e infatti Scott gli lanciò un’occhiata interrogativa a cui il beta rispose scuotendo il capo.
<< Credo che sia ora di decidere – disse l’alpha – chi è d’accordo a far entrare Theo nel branco ? >>. Liam alzò la mano in automatico osservando come tutti eccetto Mason e Malia alzassero la propria. Scott sorrise e Malia ringhiò voltando il capo da un’altra parte. Vide Theo sorridere e rimase qualche secondo spiazzato, non lo aveva mai visto sorridere davvero fatta eccezione per i ghigni, e aveva davvero un bel sorriso secondo Liam. Qualche secondo dopo si diede dell’idiota per aver pensato una cosa del genere e si chiese come cavolo avesse fatto il biondo a calmarlo poco prima. Non c’era mai riuscito nessuno, non quando la rabbia era così radicata, eppure, lui l’aveva fatto.
<< Bene, allora è deciso. Theo – disse Scott voltandosi verso il ragazzo – ti do ufficialmente il benvenuto all’interno del branco >>. Theo sorrise di nuovo e si sedette tra Lydia e l’alpha lanciando un’altra occhiata a Liam che distolse lo sguardo velocemente, poteva giurare di aver sentito il biondo ridacchiare divertito.
<< Se provi di nuovo a fare qualche sciocchezza, ti uccido con le mie mani >> disse Malia al nuovo arrivato che la osservava sempre con il solito ghigno insolente, tanto che Liam iniziava a credere fosse il suo marchio distintivo.
<< Non accadrà >> proruppe il biondo.
<< Ok, non litigate già da ora >> disse Corey cercando di smorzare la discussione sul nascere, ma si beccò un ringhio da Malia che fece scuotere la testa di Scott in segno di rassegnazione.
<< C’è un’altra cosa che devo dirvi. Derek sta tornando a casa >> continuò il capo branco. Liam e gli altri fecero scattare le loro teste in direzione di Stiles che stava seduto accanto al migliore amico ignorando la discussione. L’essere osservato parve sortire il suo effetto perché di colpo il moro alzò gli occhi e sbuffò osservandoli.
<< Che c’è ? >> sbottò poi.
<< Non dici nulla ? >> chiese Lydia alzando gli occhi al cielo.
<< No. E comunque non mi interessa >> disse Stiles facendoli accigliare. Theo osservò lo scambio di battute con fare interessato. Lui ovviamente non sapeva niente, non aveva mai conosciuto Derek, ma la reazione di Stiles parve averlo incuriosito.
<< Quando arriverà ? >> chiese Mason a Scott.
<< Credo che sarà qui entro la prossima settimana >> rispose quello.
<< Fantastico – fece Liam – non vedo l’ora di rompermi le ossa negli allenamenti di Derek >>. Scott ridacchiò seguito da Malia.
<< Beh, se è tutto io andrei. Ho da fare domattina >> disse Lydia, al che Scott annuì dando il via libera per andare. Liam si alzò dalla sedia e in meno di sue secondi si fiondò fuori percorrendo il viale di casa di Scott velocemente. Voleva filare subito a casa, ma la sensazione di uno sguardo perforargli la schiena non lo lasciò fino a che non svoltò sulla strada al suo fianco.

 

 

 

 

 

 

 

<< Ehi, Stiles >> disse Theo vedendo il ragazzo camminare qualche metro più avanti lungo la strada del centro. Il ragazzo in questione si fermò e aspettò che Theo lo raggiungesse. Era passata una settimana dalla sua entrata nel branco e non aveva avuto ancora modo di parlare da solo con Stiles, quindi trovare il ragazzo per strada era stato un miracolo.

<< Ehi >> gli disse Stiles appena gli fu vicino.

<< Senti, ti va se ti offro un caffè ? Volevo chiederti una cosa >> disse il biondo. Stiles gli sorrise e accettò volentieri incamminandosi verso il locale. Parlarono del più e del meno lungo il tragitto, della loro decisione di rimandare il college all’anno dopo e di dove Theo aveva trascorso l’estate. A Stiles dispiacque molto sapere che il ragazzo aveva vissuto in auto.

<< Ora hai un posto dove andare ? >> chiese il figlio dello sceriffo mentre si sedevano al tavolino con i loro caffè tra le mani.

<< Beh, il fatto di essere stato accettato nel branco implica che non devo più vagare di città in città, quindi questo è positivo. Ho preso una casa in un quartiere non molto lontano dal centro >> disse Theo prendendo un sorso dal bicchiere. Stiles annuì con un sorriso facendo altrettanto.

<< Allora, cosa volevi chiedermi ? >> chiese subito il moro con la curiosità pungente che era solito avere.

<< Ecco, io mi sono comportato malissimo nei vostri confronti, nei tuoi soprattutto. Mi chiedevo solo per quale motivo avessi acconsentito a farmi entrare nel branco >> gli spiegò Theo abbozzando un sorriso. Stiles sorrise a quella domanda.

<< Theo, abbiamo fatto tutti qualcosa di spiacevole. Non è che noi siamo dei santi, e credo che quello che ci faccia andare avanti sia comunque l’essere capaci di perdonarci a vicenda. E poi sono uno che crede nelle seconde possibilità, tutti ne meritano una >> disse Stiles. Theo gli sorrise.

<< Grazie, ma non credo che Mason e Malia la pensino in questo modo >> sospirò il biondino.

<< Malia è molto istintiva, deve avere il suo tempo per fidarsi delle persone. Mason invece è solo preoccupato, ma dai loro un po' di tempo >> gli suggerì il moro, e l’altro annuì.

<< Senti, quando a casa di Scott hanno nominato Derek tu ti sei irrigidito. Io non lo conosco, ma mi chiedevo com’è. Anche se non so se ho fatto bene a chiederlo a te data la tua reazione >>

<< Derek è . . . non so come spiegartelo. E’ stato un punto di riferimento per Scott quando si era appena trasformato, un fratello maggiore. Prima che Scott diventasse un “vero alpha” era Derek il capobranco. Lui non ha avuto una vita facile. Una stronza di nome Kate, la sorella di Chris, ha dato fuoco alla sua casa facendo morire tutta la famiglia Hale in un incendio. Solo Derek e Peter sono rimasti >> gli spiegò Stiles per linee generali.

<< Non sembra piacerti molto >> suggerì Theo. Stiles spalancò gli occhi e tossicchiò.

<< No, io . . . è una storia lunga >>

<< Ti piace ? >> chiese Theo, e se c’era una cosa che Stiles apprezzava di lui era il suo essere senza peli sulla lingua. In quello andavano decisamente d’accordo.

<< Cos …? No! – disse Stiles strozzandosi con il caffè – assolutamente no!>> Theo rise.

<< Dalla tua reazione sembrerebbe il contrario. Guarda che non mi scandalizzo mica. Sono gay, sai >> fece il biondo scrollando le spalle, mentre Stiles spalancava gli occhi all’inverosimile.

<< No, non ci credo >> fece quello.

<< Guarda che è vero. Non posso essere gay ? >> chiese con cipiglio.

<< No! Cioè, si, certo che si. Solo non si direbbe – borbottò Stiles con il muso nel caffè facendo sorridere l’altro seduto davanti a lui – solo non l’avevi mai detto >>

<< Non mi è mai stato chiesto >> scrollò le spalle l’altro.

<< Capisco >>

<< Allora, tu e Derek ? >> chiese Theo con curiosità.

<< Io e Derek, è complicato. Abbiamo sempre condiviso sentimenti contrastanti e totalizzanti. Prima la paura, Dio, mi terrorizzava da morire all’inizio. Sempre con quel suo “Ti apro la gola coi denti, Stiles” – lo imitò il moro facendo ridere il biondo fino alle lacrime – poi l’insofferenza, non ci sopportavamo per niente perché io secondo lui parlo fin troppo, superando il limite consentito alla natura umana, mentre lui per me sta sempre zitto. Quell’uomo comunica con le sopracciglia, davvero. Nonostante tutto però ci salvavamo la vita a vicenda, fino ad avere un rapporto di comune convivenza fatto di ringhi e chiacchiere. Poi siamo diventati amici, direi. Insomma, credo che fossimo amici. Era diventato normale guardarsi le spalle a vicenda continuando a salvarci >>

<< E poi ? >> chiese Theo interessato.

<< Poi è successo che quella stronza di Kate lo ha rapito e portato in Messico. Noi ci siamo resi conto che Derek non era andato da sua sorella, perché si abbiamo scoperto che un’altra Hale era viva, e siamo partiti per cercarlo. Insomma per fartela breve lo abbiamo salvato, ma era tornato adolescente. Poi dopo molti casini è tornato normale, ma pian piano ha iniziato a perdere i suoi poteri da mannaro fino a diventare umano >> disse Stiles.

<< Non avevo mai sentito nulla del genere >> commentò la chimera stringendo il bicchiere tra le mani.

<< Già, è stato assurdo. Poi siamo dovuti tornare in Messico per salvare Scott e quando eravamo lì hanno sparato a Derek, ed è stato orribile. Io ero lì, fermo nel mezzo e non sapevo cosa fare. Non sapevo se correre dal mio migliore amico in una caverna e aiutarlo o rimanere con Derek che stava morendo. Lui mi ha detto, no anzi, ordinato di andare da Scott e io l’ho fatto, ma prima che entrassi mi sono girato e lui era morto. Dopo aver salvato Scott siamo tornati su e Derek era lì, i suoi poteri non erano spariti, si erano assopiti momentaneamente per permettergli di effettuare la trasformazione totale in lupo >>

<< Wow – disse Theo – che storia >>

<< Il fatto è che lui poi non è tornato qui con noi. E’ partito con Tomb Raider e basta >>

<< Tomb Raider ? >> chiese scuotendo il capo il biondo e facendo ridere Stiles.

<< Si, una mercenaria. Io la chiamo così >> ridacchiò Stiles, mentre Theo lo fissava con un ghigno.

<< E’ una bella storia – disse la chimera con un sospiro – non credo sia complicata. Credo che tu abbia realizzato quello che provavi in quell’istante >>

<< Mi ha ferito. Non l’ha fatto volontariamente, ma lui è morto – deglutì Stiles con lo sguardo perso nel vuoto – lui è morto davanti a me e mi ha distrutto >>

<< Puoi sempre dirgli tutto, si insomma, sta tornando, no ? >> disse Theo cercando gli occhi scuri del ragazzo che ricambiò lo sguardo con un sorriso amaro.

<< Non so quanto ne valga la pena. Derek non ricambia ciò che sento >>

<< E allora perché tutti si sono girati a guardarti quanto Scott ha detto che stava tornando ? >>

<< Non lo so. Forse perché sono tutti dei cretini >> sbottò il moro e Theo abbozzò un sorriso.

<< Ok, cambiamo argomento. Ho notato che Liam ha di nuovo problemi di rabbia, ma mi pare di capire che nessuno se ne è preoccupato >> disse il biondo.

<< L’ho notato anch’io, ma non gli ho chiesto il motivo. Credo che comunque sia per via di Hayden >>

<< La sua bella ? Ah si, a proposito. Che fine ha fatto ? Non c’era alla riunione >>

<< Non te l’ha detto Liam ? Lei non è più qui. Si è trasferita alla fine della scuola insieme a sua sorella. L’ha fatto per proteggerla >> disse Stiles.

<< Quindi si sono lasciati ? E perché avrebbe dovuto dirmelo ? >> fece Theo scrutando Stiles che scrollò le spalle.

<< Beh, dopo tutta la faccenda dei ghost riders e considerando che è stato lui che ti ha tirato fuori dalle viscere della terra, credevo aveste legato >>

<< Diciamo che mi è molto più simpatico della maggior parte della gente >> disse Theo con un ghigno divertito.

<< Beh, Scott tende a proteggerlo. Liam è forte non è stupido, ma sai com’è. E’ il più piccolo del gruppo sebbene adesso non dovremmo considerarci più piccoli >> spiegò Stiles.

<< Hai ragione, è forte >> disse la chimera. Stiles gli sorrise.

<< Credo che diventeremo ottimi amici >> fece il figlio dello sceriffo, al che Theo sorrise raggiante.

<< Amici >> concordò facendo scontrare i loro bicchieri.

 

 

 

 

 

 



<< Liam, calmati dannazione >> disse Mason passandosi le mani tra i capelli. Non aveva la minima idea di cosa fare. Erano entrati nell’atrio della scuola ed erano bastati venti metri di corridoio prima che Liam si fiondasse fuori correndo sul retro. Non credeva di iniziare così il primo giorno del loro ultimo anno.

<< Non posso >> disse quello con un ringhio stretto tra i denti.

<< Ok, ehm…ripeti con me dai. Il sole, la luna, la verità >> provò il moro respirando anche lui a singhiozzi per regolarizzarsi con l’amico.

<< Il sole – ringhiò Liam – la luna, la verità >>

<< Ok, bene. Di nuovo. Dai, Liam >> disse Mason prendendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni. Se Liam non si calmava, avrebbe dovuto chiamare Scott.

<< No, no no – sbottò quello spalancando di colpo gli occhi gialli e facendo sobbalzare il suo migliore amico – Mason, va via >>

<< Che ? Non ti mollo in queste condizioni >>

<< Ho detto – inspirò con forza il biondo – va via >>

<< Liam . . .>> provò ancora quello, ma il biondo si alzò di colpo iniziando a correre a velocità soprannaturale nel bosco dietro la scuola. Appena sparì tra gli alberi Mason fece partire la chiamata.

<< Scott >> urlò appena quello rispose al secondo squillo.

<< Mason, stavo per chiamarvi, il coach . . .>>

<< Scott, Liam è scappato nel bosco. Ha di nuovo problemi di rabbia e ha degli scoppi improvvisi >> disse subito il moro preoccupato.

<< Cazzo, io non posso muovermi ora, sono con il coach. Senti, tu entra in classe, adesso me la vedo io. Chiamo Theo e gli chiedo di andare a cercarlo, è quello più libero al momento >> disse l’alpha.

<< Vuoi mandare Theo ? >> sbottò Mason.

<< Beh, non posso mandare Lydia o Stiles o te da un licantropo arrabbiato, Mason. E poi, credo che Theo e Liam si capiscano per certi versi. In fondo, Liam è stato l’unico ad averci avuto a che fare in tutto il casino dei ghost riders >> disse Scott non ammettendo repliche.

<< Ok, ma digli di muoversi. Sono preoccupato >> disse Mason chiudendo la chiamata. Scott dall’altra parte del telefono sospirò prima di digitare il numero del nuovo arrivato nel branco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Dove diavolo si era cacciato quel ragazzino ? Era già un’ora che lo stava cercando, e non riusciva nemmeno a sentirne l’odore. La pioggia della sera prima aveva fatto si che il profumo di terra bagnata e vegetazione coprisse la maggior parte degli odori. Emise quasi un sospiro rassegnato prima di decidere di fermarsi e di chiudere gli occhi. Inspirò profondamente e cercò di concentrarsi eliminando man mano i suoni e gli odori propri della natura circostante. Un ruscello che sbatteva contro le rocce in lontananza verso sud, un cervo, probabilmente, a ovest che stava passeggiando facendo scricchiolare dei ramoscelli. La brezza leggera che muoveva le foglie. E poi lo sentì, quell’odore particolare. Sapeva quasi di cioccolato, probabilmente il ragazzino ne andava matto. Avvertì un leggero ringhio, ma leggero a causa della distanza. Cercò di concentrarsi il più possibile, e alla fine comprese. Era a est. Riaprì gli occhi e con un ghigno iniziò a correre. Arrivò all’interno di una radura piuttosto ampia, l’erba era bassa e gli alberi che la circondavano sembravano creare quasi un cerchio perfetto. Aguzzò la vista e lo vide, Liam era seduto a terra con la schiena contro il tronco di un albero e si stava guardando le mani sporche di sangue, mentre faceva dei respiri profondi, probabilmente cercando di calmare l’ennesimo attacco di rabbia improvvisa. Theo si chiese come dovesse essere vivere sapendo di poter scoppiare da un momento all’altro. Si avvicinò con passo felpato, non voleva farlo sobbalzare, ma quando fu abbastanza vicino da poter distinguere ogni particolare del ragazzo davanti a lui provò un odio immane nei confronti dell’ex ragazza del biondo. Insomma, quegli occhi azzurri erano lucidi e sembravano stare per scoppiare all’improvviso. Theo non lo trovava giusto, non era giusto che quegli occhi fossero così tristi. Stiles pensava che quegli scoppi improvvisi fossero dovuti alla partenza di quella lì, ma Theo non sapeva se fosse possibile, insomma, poteva davvero qualcuno distruggere in quel modo una persona ? La risposta gli saltò praticamente addosso. Gli bastò pensare alle parole di Stiles al bar qualche giorno prima, il solo vedere Derek morto lo aveva fatto a pezzi. E adesso Liam era nel pieno di quella situazione. Il biondo sembrò captare un movimento perché di colpo alzò gli occhi e li spalancò nel vedere Theo davanti a lui.

<< Ehi >> sussurrò la chimera avvicinandosi piano fino ad arrivargli difronte. Si abbassò con lentezza arrivando alla sua stessa altezza e piantò gli occhi blu in quelli azzurri del più piccolo che continuava a guardarlo incredulo.

<< Che ci fai qui ? >> chiese con l’ennesimo sospiro, sebbene si stava rendendo conto che la sola presenza di Theo lo aveva di colpo tranquillizzato, esattamente come aveva fatto giorni prima a casa di Scott quando lo aveva toccato.

<< Scott mi ha chiamato chiedendomi di venirti a cercare. Hai fatto prendere un colpo a Mason >> gli spiegò Theo, e stavolta rimase sorpreso. I muscoli si rilassarono di botto, quasi la voce del ragazzo più grande fosse un balsamo per i suoi nervi.

<< Mi dispiace >> sussurrò Liam alzando gli occhi azzurri. Non voleva che il suo migliore amico desse di matto, ma non poteva nemmeno rischiare di fargli del male.

<< Ehi, è tutto ok. Non devi dispiacerti. Stai avendo di nuovo problemi con la rabbia, ma è una cosa che possiamo risolvere. Non hai fatto del male a nessuno >> gli disse Theo mettendogli una mano sulla spalla e stringendola appena. Liam si sentì strano, la vicinanza della chimera gli giovava parecchio, dovette ammettere. Il punto è che non sapeva se fosse una cosa positiva o meno. Certo, Theo era diverso ai suoi occhi, diverso da quello che vedevano gli altri, questo da quando lo aveva salvato spingendolo in quell’ascensore. A Liam quel ricordo causò un brivido facendolo irrigidire di colpo e l’altro se ne accorse stringendo di più la mano che aveva sulla sua spalla.

<< Liam ? >> lo chiamò e quello annuì rilassandosi di nuovo. Theo annuì in risposta e tolse la mano dalla spalla di Liam afferrando il cellulare nella felpa. Digitò qualcosa sotto gli occhi del ragazzo più piccolo per poi posarlo di nuovo.

<< Ho detto a Scott che ti ho trovato e che è tutto ok, d’accordo ? >> lo avvertì e il biondo annuì, facendo roteare gli occhi della chimera.

<< Bene, allora direi che possiamo uscire dal bosco, o vuoi restare un altro po' qui ? >> chiese Theo. Liam sembrò pensarci qualche istante poi si alzò in piedi seguito dall’altro.

<< Voglio tornare a casa, quando finiscono le lezioni chiamo Mason per rassicurarlo >> disse il biondo sbattendo le mani sui jeans per pulirli. Theo continuava a fissarlo e dopo una veloce occhiata sorrise mettendosi le mani nelle tasche della felpa.

<< Ok, cucciolo, allora andiamo >> disse con un ghigno facendo spalancare gli occhi di Liam che arrossì di colpo. Wow, fu il primo pensiero di Theo a quell’espressione sconvolta. Gli occhi azzurri enormi e le guance quasi viola. Delizioso, era decisamente l’aggettivo giusto per Liam.

<< Come mi hai chiamato ? >> sussurrò quello con voce bassa.

<< Cucciolo. Sei il più piccolo del branco, no ? >>

<< Sono all’ultimo anno di liceo, ti sembro piccolo ? >> fece Liam offeso. Theo parve pensarci qualche secondo poi ghignò di nuovo.

<< Decisamente. Allora, andiamo ? >> continuò.

<< Non chiamarmi più cucciolo >> disse Liam a denti stretti e voltando il capo da un’altra parte iniziando a camminare. Theo trovò quell’atteggiamento decisamente tenero e ridacchiò divertito dalla situazione.

<< Come vuoi tu, cucciolo >> rispose mettendosi di fianco all’altro e ridendo di puro cuore quando quello ringhiò in risposta.

 

 

 

 

 

 

 


<< Stiles lo sa che sei qui ? >> gli chiese Lydia osservando il moro che scuoteva il capo.

<< Credevo glielo avessi detto >> disse Derek voltandosi verso Scott che adesso si passava una mano tra i capelli ridacchiando nervoso. Malia gli scoccò un’occhiata dubbiosa, Lydia nervosa.

<< Ok, il fatto è che ultimamente è strano e non so come comportarmi con lui. Quindi quando mi hai detto che sei arrivato ho pensato di dirglielo dopo >> spiegò l’alpha. Derek annuì.

<< Che cos’ha Stiles ? >> chiese il mannaro.

<< E’ sempre con la testa tra le nuvole nell’ultimo periodo, e come se non bastasse passa molto tempo con Theo. Li ho visti in macchina ieri che andavano al centro commerciale >> disse Malia.

<< Theo ? Il nuovo membro del branco ? >> chiese Derek alzando un sopracciglio, e facendo ridacchiare Lydia. Stiles aveva ragione, quell’uomo parlava davvero con le sopracciglia.

<< E’ un membro del branco adesso, Malia. Fattene una ragione, e non c’è nulla di male se Stiles e lui sono amici. Siamo un branco anche perché siamo amici e ci fidiamo l’uno dell’altro >> disse Scott esasperato.

<< Scott ha ragione. Non fai parte di un branco se i suoi membri sono ostili nei tuoi confronti >> le disse Derek cercando di farla ragionare.

<< Non credo che il mio solo parere serva >> sbuffò la coyote e Lydia ridacchiò.

<< Beh, che ne dite di una festa ? Derek è tornato e merita una festa >> disse la rosso fragola richiamando l’attenzione su di lei.

<< Una festa ? Lydia, non . . .>> provò Derek, ma all’occhiataccia della ragazza si fermò. La banshee quando voleva poteva far paura anche a lui.

<< Una festa solo per il branco ? >> chiese speranzoso Scott, sapendo già che avrebbe fallito.

<< No, ovvio che no. Inviteremo tutta la scuola, cosa credi. Io le cose le faccio come si deve >> disse la ragazza.

<< Ok, come vuoi >> si arrese l’alpha. La rosso fragola sorrise e prese il cellulare dai jeans, Scott e Derek si scambiarono un’occhiata, brutto segno. Malia ridacchiò solamente delle loro facce sconvolte.

 

 

 

 

 

 




<< Una festa >> mormorò Stiles .

<< Si, una festa >> disse Scott.

<< Una festa >> disse ancora il figlio dello sceriffo. Scott abbassò il capo sconsolato, mentre Theo dinnanzi a lui stava per mettersi a piangere dalle risate, dopo mezz’ora passata ad ascoltare le stesse frasi da quei due. Liam accanto a lui ridacchiava più per le espressioni di Theo che cercava di non ridere che per la conversazione degli altri due.

<< Si, Stiles, per la milionesima volta, si. Una festa. A casa di Lydia, domani sera >> disse l’alpha sperando che fosse per l’ultima volta.

<< Per il sourwolf ? >> disse Stiles alzando un sopracciglio a mo di domanda.

<< Si >> rispose Scott.

<< Parli di Derek ? >> chiese Theo a Stiles, che ovviamente non aveva mai ascoltato quel soprannome.

<< Già. Parliamo di Derek-Hale-odio-le-persone-e-gli-adolescenti, e voi volete organizzargli una festa con persone di fatto adolescenti >> disse Stiles al migliore amico guardandolo come fosse impazzito.

<< E’ stata un’idea di Lydia, e lo sai che quando fa quello sguardo terrorizza tutti, quindi Derek non è riuscito a dirgli di no >> cercò di spiegargli Scott.

<< Vi fate terrorizzare da Lydia ? Scotty, che cavolo di alpha sei ? >> sbottò il moro facendo ridere Theo e Liam che li osservavano nemmeno fossero al cinema.

<< Questa è stata bella >> sbottò Theo dando una pacca sulla spalla a Stiles che ridacchiò in risposta. Il gesto seppur veloce e amichevole diede fastidio a Liam, che inspiegabilmente sentì un’ondata di fastidio risalirgli su per lo stomaco. Non c’era niente di strano in quel gesto, ma il pensiero che la sensazione che il tocco di Theo aveva avuto su di lui potesse causare lo stesso a Stiles lo fece di colpo innervosire, tanto che il biondo accanto a lui si voltò di scatto a guardarlo.

<< Tutto ok, cucciolo ? >> gli chiese talmente piano che i due dinnanzi non lo sentirono, ma data la discussione dubitava che l’avrebbero fatto davvero.

<< Non chiamarmi così >> ringhiò Liam, ma l’altro sorrise perché in quel ringhio non c’era traccia di rabbia. Theo ridacchiò e si voltò verso Scott per rispondergli, mentre Liam tornava a calmarsi. Il solo fatto che Theo si fosse accorto del suo disagio momentaneo spostando la sua attenzione completamente rivolta a lui lo aveva fatto calmare nuovamente. Non sapeva che pensare di quelle sensazioni, e non aveva idea di come leggerle.

 

 









Ciao a tutti, mi presento sono Elly. Per coloro che sono anche sul fandom di Harry Potter, probabilmente mi conoscete. Per gli altri, un grande Ciao!
Che dire, sono sempre stata appassionata di Teen wolf e seguo la serie da anni, ma ragazzi miei, la Thiam mi ha rapito il cuore, e quindi ho deciso di cimentarmi nella stesura di questa long. Sono accette anche le critiche, ma vi prego di lasciare una piccola recensione e farmi sapere che ne pensate della storia. Ringrazio già in anticipo coloro che la leggeranno, anche voi lettori silenziosi. Detto ciò, al prossimo capitolo,

Un bacio, Elly 

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Capitolo 2
*** The Feelings Inside ***


<< Senti, io nemmeno ci volevo venire a questa festa >> sbottò Liam voltandosi a guardare Mason che sbuffò per l’ennesima volta stringendo le mani sul volante.

<< Oramai ci stiamo già andando, e poi devi distrarti un po'. E’ da quando se ne è andata Hayden che non fai niente di divertente >> gli rispose l’amico, mentre Corey seduto dietro ridacchiava roteando gli occhi all’ennesima discussione.

<< Se cerco di evitare luoghi affollati è perché ultimamente ho un problemino o l’hai dimenticato? >> gli fece presente il biondo guardandolo male.

<< Ma qui nessuno è in pericolo perché: A) Non ci farai del male e B) ci sono Scott, Theo, Malia e Derek pronti ad afferrarti se succedesse qualcosa >> rispose Mason indicando i punti con le dita.

<< In ogni caso non credo serva lamentarsi ancora, Liam – fece Corey – perché siamo già arrivati >>

<< Fantastico >> borbottò il biondo. Corey sorrise e scese appena la macchina si fermò facendo segno al fidanzato che li avrebbe aspettati dentro. Mason spense il motore e scese seguito dopo un paio di secondi dal migliore amico.

<< Senti, prova a divertirti. Se davvero non ce la fai possiamo andarcene, ma almeno provaci. Sono mesi che ti vedo fissare il vuoto e respirare a fatica per calmarti. Non ne posso più >> cercò di ragionare il moro.

<< Mi dispiace se ti faccio stare in pensiero, ma il problema è un altro, Mason. A discapito di quello che tu e Stiles pensiate, perché sì, lo so che ne avete parlato non sono stupido, non dipende da Hayden >> gli disse Liam.

<< Allora cosa diavolo ti succede? Perché non ti controlli? >> disse Mason alzando le braccia al cielo.

<< Non ne ho idea. E' questo il punto. Quello che so è che non è per Hayden. Ho iniziato a sentirmi di nuovo così irascibile prima che Hayden se ne andasse >> gli disse Liam. Mason annuì e sembrava star pensando a qualcosa, quando Corey spuntò dal cancello di casa di Lydia richiamandoli.

<< Beh? Vi muovete o no? >> chiese il ragazzo, al che i due annuirono e lo seguirono. Appena entrarono Liam fu investito da mille odori diversi, tutti provenienti dalla calca di persone che si muoveva a ritmo di musica attorno alla piscina della banshee. Si chiedeva sempre a quale poveraccio sarebbe dovuto toccare di pulire e ringraziò di non dover essere lui. Vide a qualche metro di distanza il branco parlare frenetico, erano tutti intorno a Derek, che in quel momento seduto attorno all’isolotto della cucina stava parlando con Theo. Sembrava che i due andassero d’accordo, o forse era la prima volta che Liam vedeva Derek sorridere a qualcuno. Stiles stava seduto accanto a Theo e aveva una bottiglia tra le mani. Appena varcò la soglia della cucina i tre si voltarono verso di lui e Liam sorrise a Derek che ricambiò.

<< Liam >> fece il moro. Il biondo gli si avvicinò abbracciandolo e quello ricambiò la stretta sotto lo sguardo della chimera che li osservava, o meglio, osservava Liam.

<< Allora, che hai combinato in tutto questo tempo? >> gli chiese il biondo sedendosi accanto a lui.

<< Ricerche. Poi sono stato un po' da Cora. Ti saluta, a proposito >> gli fece l’occhiolino Derek e Liam ridacchiò.

<< Sì, beh, è bello riaverti con noi sourwolf, ma adesso bisogna ballare. Andiamo, Theo >> fece Stiles afferrando il biondo che prese a ridacchiare della situazione e si lasciò trascinare fuori dal figlio dello sceriffo.

<< Non cambia mai >> sospirò Derek facendo ridere Liam.

<< E’ Stiles >> rispose il biondo scrollando le spalle.

<< Già, ma Scott ha ragione. E’ strano >> continuò il moro.

<< Ultimamente non sono stato molto attento al branco, quindi non posso dirti gran che >> gli disse il più piccolo. Derek si voltò a guardarlo cercando di scrutarlo.

<< In che senso? >> chiese infatti l’ex alpha.

<< Sto avendo di nuovo problemi di rabbia, come all’inizio. Solo più forti, molto più forti >> gli spiegò Liam.

<< Come mai? >>

<< Non lo so. Mason e Stiles credono sia per il fatto che la mia ex è partita, ma non è per quello >> disse Liam. Derek parve stargli per chiedere qualcosa, ma l’entrata di Lydia lo bloccò.

<< Che fate qui seduti? Si stanno divertendo tutti, e lo so, Derek che la parola divertimento ti è oscura, ma vi ordino di uscire fuori. C’è tempo per le chiacchiere >> ordinò la rosso fragola, al che i due si dileguarono immediatamente. Derek emise un sospiro appena uscì fuori seguito dal più piccolo che come lui non era proprio il tipo da feste scatenate. Si guardò intorno adocchiando Scott seduto su un divanetto intento a parlare fitto con Malia, forse un po' troppo fitto pensò Liam. Mason e Corey stavano ballando abbracciati, mentre Stiles era a poca distanza da loro che si scatenava con altri due ragazzi, probabilmente era un po' alticcio. Prese a guardarsi ancora un po' intorno vedendo Lydia aprire l’ennesima bottiglia di champagne e ridacchiò. Quante ne aveva aperte in meno di due ore? Poi una scia che stava diventando fin troppo familiare lo colpì all’improvviso come un pugno nello stomaco, portandolo in automatico a voltarsi in quella direzione. L’odore pungente di lime lo fece scattare e adocchiò Theo dall’altra parte della piscina che parlava con un ragazzo, a giudicare dall’altezza doveva avere un anno in meno di lui quindi era del terzo anno. Aveva i capelli neri e gli occhi color caramello, ma la mano che aveva appena posato sul braccio di Theo non sembrava un gesto da amici, o almeno, era quello che pensava Liam. Vide il biondino mordersi il labbro inferiore e sorridere al ragazzo, cosa che fece attorcigliare lo stomaco di Liam in un modo che probabilmente non era possibile neppure nella natura soprannaturale. Sentì di colpo il suo lupo agitarsi e le unghie iniziare a crescere. Chiuse gli occhi di getto, e si voltò di nuovo distogliendo lo sguardo per cercare l’aiuto di Derek, ma il lupo non era più dove l’aveva visto l’ultima volta. Sapeva che i suoi occhi erano gialli, e approfittando del casino causato dalla musica e dalla folla, trattenne un ringhio correndo via.

 

 

 

 

 

 



<< Ragazzi, avete visto Liam? >> chiese Mason quando entrando nella cucina di Lydia si rese conto che era rimasto solo il branco. Osservando l’orologio realizzò che erano le quattro del mattino, e per fortuna non avevano scuola l’indomani.

<< Io non lo vedo da quando siamo arrivati >> disse Corey massaggiandosi le tempie. Gli sembrava di sentire ancora il rimbombo delle casse suonargli nelle orecchie come un martello.

<< Non era con te? >> chiese poi Theo a Derek, mentre una strana sensazione iniziava a farsi strada dentro di lui. Perché nessuno lo vedeva da ore? E se avesse avuto un altro dei suoi attacchi?

<< Sì, ma quando siamo usciti fuori si è allontanato >> rispose Derek.

<< Forse si sarà annoiato e sarà tornato a casa >> disse Stiles mezzo addormentato sul divano.

<< Casa sua è a più di quaranta minuti a piedi da qui. E Liam è pigro >> disse Scott all’amico.

<< Sì, Scotty, ma è un lupo. Potrebbe aver corso >> continuò il moro mettendosi più comodo.

<< Nessuno di voi ha provato a chiamarlo? >> chiese Lydia. Mason a quelle parole tirò fuori il cellulare e compose il numero del migliore amico, ma era staccato.

<< E’ staccato >> disse il moro fissando il cellulare preoccupato.

<< Se avesse avuto un attacco di rabbia? >> disse Theo alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso l’uscita.

<< Dove vai? >> gli chiese Malia.

<< A cercarlo. Controllo a casa sua, se non è lì dovremmo dividerci >> disse il biondo.

<< Fammi sapere >> gli disse Scott, e il biondo annuì. Theo uscì da casa di Lydia velocemente e iniziò a correre in direzione di quella del beta, a quella velocità in dieci minuti sarebbe stato lì. Non l’avrebbe fatto capire agli altri, ma era preoccupato. Non era stata una buona idea lasciare Liam in mezzo a tutta quelle gente, soprattutto con i problemi che aveva ultimamente. Sospirò pesantemente fermandosi davanti casa del ragazzo e con passo leggero si avvicinò per poi iniziare ad arrampicarsi su per la finestra della camera di Liam. Una volta lì si appoggiò al davanzale, e lo vide. Emise un sospiro di sollievo quando la figura addormentata del più piccolo si girò con il viso dal lato della finestra. Era addormentato, dai battiti regolari poteva intuire che dormiva da almeno un paio d’ore. Aveva i lineamenti del volto stesi e rilassati, e Theo pensò per la seconda volta che fosse tenero. Sorrise prima di tirare fuori il cellulare.

“Sta bene. E’ a casa sua che dorme.”

“Grazie”

Dopo aver letto la risposta di Scott si voltò a guardarlo un’ultima volta e poi con un salto leggero si lasciò cadere a terra, prima di prendere a camminare verso casa sua.

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Quindi il sourwolf ti è simpatico >> disse Stiles rivolgendo un’occhiataccia a Theo.

<< Non è male, ma tu dovresti parlarci >> fece il biondo, ma l’altro scosse il capo. Iniziava a capire cosa intendesse Scott. Stiles era davvero testardo come un mulo.

<< Senti, ho notato che ti preoccupi parecchio per Liam >> buttò lì Stiles.

<< Dove vuoi arrivare? >> chiese subito Theo alzando un sopracciglio.

<< Quel ragazzo alla festa – lasciò in sospeso – ci stava provando >> disse il moro.

<< Lo so >> rispose Theo.

<< Beh, ti ha chiesto di uscire? >> fece Stiles fermandosi a pochi passi dall’entrata del parco.

<< Questo che centra con la domanda su Liam? >>

<< E’ che come ho detto mi sembra che tu ti preoccupi per lui. Scott mi ha detto che ha mandato te a cercarlo nel bosco un paio di settimane fa, e la sera della festa non ci hai pensato due volte ad andarlo a cercare >> disse il figlio dello sceriffo.

<< E’ che i suoi scatti di rabbia sono pericolosi. Se facesse del male a qualcuno sarebbe un casino, Stiles. E anche se lui non lo dice, è terrorizzato all’idea di poter fare del male a uno di noi >> gli spiegò Theo.

<< Già, lo capisco. Allora, quel ragazzo? >> cambiò argomento Stiles.

<< Niente da fare. Se vuoi sapere dovrai aspettare >> rise quello.

<< Ma sei ingiusto >> sbottò il figlio dello sceriffo prima di partire con le domande a raffica.

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Scott, perché siamo qui? >> chiese Malia rispondendo ai dubbi di tutti. Erano stati convocati dall’alpha con estrema urgenza e si erano precipitati tutti tempestivamente a casa di quest’ultimo, che però sembrava non voler parlare.

<< Vi ho chiamati perché ho ricevuto una chiamata da parte di Peter >> disse Scott.

<< Perché è vivo? >> sbottò Lydia.

<< Mio zio non muore facilmente >> le sorrise Derek.

<< Beh, che voleva lo psicopatico? >> chiese Stiles facendo ridere gli altri.

<< Ha detto che c’è un branco di cacciatori che sta facendo il giro delle città in cui si trova un nemeton >> disse l’alpha.

<< Quindi sanno dove si trovano le creature soprannaturali >> dedusse Lydia.

<< Esatto. E da quello che dice Peter una delle prossime tappe sarà Beacon Hills, quindi dovremmo tenerci quanto più nell’ombra per i prossimi tempi >> continuò Scott.

<< Lo sapevo io che dovevamo restare un altro anno >> borbottò Stiles.

<< Dovremmo tenerci pronti. E’ molto probabile che loro già sappiamo del branco, Scott. Sono preparati, sanno dei nemeton, si saranno informati anche su ciò che è successo in quelle zone negli ultimi anni >> disse Derek. Lydia annuì a quelle parole evidentemente d’accordo.

<< Ok, allora dovremmo riprendere gli allenamenti, e anche a voi serviranno lezioni di autodifesa. Devo parlare con Chris >> disse l’alpha.

<< Bene. Quando cominciamo? >> fece Mason portandosi alla bocca il bicchiere con il succo.

<< Sourwolf, ti giuro che se dici sabato mattina a villa Hale ti lancio qualcosa addosso >> fece Stiles appena vide Derek intenzionato a dire qualcosa. Il beta lo guardò male, possibile che ce l’avesse con lui?

<< Come ha detto Stiles, sabato mattina >> disse Derek facendo ridacchiare gli altri,e rivolgendo un ghigno in direzione dell'umano.

<< Bene, allora è tutto. Vi va di rimanere per una pizza? >> chiese Scott, al che tutti annuirono tranne Theo.

<< Io non posso, ho un appuntamento >> disse il biondo, e Liam per poco non si strozzò con l’acqua. Il suono venne coperto dalla voce squillante di Stiles.

<< Ci esci stasera? Perché non me l’hai detto? Dove andate? >> sbottò il moro a raffica.

<< Con chi esci? E’ carina? >> chiese Scott curioso.

<< Ma che dici, Scotty, non è una lei >> sbottò Stiles e Scott così come gli altri nella stanza spalancarono gli occhi. Liam per poco non soffocò di nuovo quando l’immagine del tizio della festa gli ricomparve dinnanzi, sempre che Theo uscisse con quello lì. Ma che Theo fosse gay non l’avrebbe mai immaginato, insomma, quello alla festa gli aveva dato fastidio, ma non sapeva i gusti del biondo.

<< Bene, ora che Stiles vi ha reso partecipi della mia vita sessuale, io andrei >> fece la chimera roteando gli occhi.

<< Ehi, fammi sapere come va >> urlò Stiles prima di sentire la porta d’ingresso chiudersi. Scott parve riprendersi solo in quell’istante scuotendo il capo.

<< Beh, questo non me l’aspettavo proprio – disse pensieroso – allora, quante pizze ordino? >>

<< Già, a chi lo dici >> borbottò Mason stupito.

<< Non ci avrei mai scommesso >> disse Lydia prima di voltarsi verso Liam. Sentiva una strana sensazione.

<< Io ho fame – disse ancora Scott – allora? >>, gli altri alzarono la mano. Tutti tranne Liam.

<< Liam, non hai fame? >> chiese l’alpha al suo beta accigliandosi. Il biondino si voltò verso di lui e abbozzò un sorriso.

<< No è che devo studiare. Non ho finito trigonometria quindi non posso restare >> disse il beta alzandosi.

<< Oh, d’accordo. Allora ci vediamo >> disse Scott. L’altro annuì e dopo un breve cenno a tutti si diresse verso l’uscita. Quando si chiuse la porta alle spalle l’odore di lime lo investì nuovamente come la sera della festa e lo stomaco fece di nuovo un movimento strano, mentre sentiva il lupo agitarsi nuovamente. Quella situazione non andava affatto bene, cercò di trattenere il respiro il più a lungo possibile, almeno fino a che la fragranza di lime non fosse stata abbastanza lontana.

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Liam, ascoltami – disse Scott – va tutto bene >>

<< Non riesco a farlo smettere >> disse Liam stringendo gli occhi. Il casco da lacrosse gli stava solo succhiando via aria, ma il fatto che aveva gli occhi gialli era un motivo più che giusto per continuare a tenerselo addosso.

<< Liam, non posso aiutarti se non mi ascolti. Siamo nel mezzo di una partita, non puoi trasformarti qui >>

<< Credi che non lo sappia? >> ringhiò il biondo. Scott gli districò le mani notando i guanti bucati e il sangue fuoriuscire.

<< Dannazione. Ok, facciamo così. Chiamo il cambio, non posso fermare il gioco una terza volta per calmarti. Dirò che non stai bene >> disse l’alpha. Il biondo annuì e si scostò da lui allontanandosi dal campo velocemente, mentre Scott avvertiva il coach e il suo sostituto entrava in campo. Corse immediatamente nello spogliatoio e si tolse in fretta il casco e i guanti prendendo dei respiri profondi poggiando le mani contro il suo armadietto. Stava cercando di calmarsi, doveva calmarsi. Non poteva esplodere, non durante una partita di campionato. Sentì un rumore alle sue spalle e si voltò vedendo un ragazzino del primo anno che gironzolava con una mazza da lacrosse tra le mani. Perché era nello spogliatoio? No accidenti, no. Non doveva essere lì. Un ringhio gli uscì involontario dalle labbra e sentì il rumore della mazza cadere a terra e poi dei passi accelerare correndo. Ringhiò di nuovo e fece per partire all’inseguimento, mentre la rabbia prendeva completamente il controllo di lui quando qualcosa, o meglio, qualcuno gli si piantò addosso bloccandolo contro la parete di piastrelle bianche della doccia aprendo l’acqua gelida. L’impatto con il freddo lo fece ringhiare, prima che un profumo di lime lo avvolgesse completamente stonandolo. Avvertì la rabbia defluire via insieme all’acqua e gli artigli ritirarsi, mentre rilassava il corpo e i muscoli ancora in tensione. Aprì piano gli occhi trovando un paio di gemme blu fissarlo duramente. Provò a muoversi, ma si rese conto che Theo lo teneva bloccato alla parete con entrambe le mani premute sulle sue spalle. Liam lo fissò qualche secondo, prima di sospirare e rilassarsi completamente, solo allora il più grande lo lasciò andare e rilassò i lineamenti del viso, ora coperti dall’acqua. Liam parve rendersi conto solo in quel momento che erano bagnati fradici e che l’acqua della doccia continuava a scendere fredda picchiettando su di loro.

<< Stavi per uccidere quella matricola >> disse Theo fissandolo negli occhi.

<< Io non posso più stare qui. Non riesco più a controllarlo >> disse il più piccolo.

<< Siamo un branco, cucciolo. Se hai un problema lo risolviamo assieme, ma non devi scappare >> disse la chimera.

<< Ti ho detto di non chiamarmi così. E poi perché diamine continui a salvarmi? Io non ho bisogno di te, Raeken >> sbottò poi Liam arrabbiandosi, ma stavolta in maniera umana. Perché tutta la rabbia di prima spariva ogni volta che c’era la chimera? Perché in sua presenza la furia cieca non si palesava mai?

<< Scusa tanto se ti ho impedito di uccidere quel ragazzino, soprattutto con dei cacciatori che potrebbero arrivare all’improvviso >> disse Theo.

<< Non centra questo. Che fai mi segui? Mi pedini? Perché cavolo spunti sempre fuori tu? >> urlò Liam.

<< Scusa se volevo aiutarti. Scusami se per una volta in vita mia me ne fregava qualcosa di qualcuno che non fosse me stesso. Non lo so perchè continuo a salvarti il culo quando non me ne viene in mano assolutamente niente. D'altronde io sono solo l'egoista bastardo di tutta la situazione. Sai che c’è? Va al diavolo, Liam >> sbottò Theo e si voltò mollando il beta ancora sotto l’acqua che scorreva, e uscendo dagli spogliatoi più in fretta che poteva. Liam rimase sotto il getto freddo ancora qualche minuto, incapace di muoversi. Perché finiva sempre per comportarsi da idiota? Theo lo aveva solamente aiutato per l’ennesima volta senza chiedergli nulla in cambio, e lui per tutta risposta lo aveva cacciato via tirandogli addosso colpe che non aveva. Si sentiva talmente cretino che voleva prendersi a pugni da solo, e se non si calmava in fretta probabilmente l’avrebbe fatto sul serio. Chiuse il rubinetto alle sue spalle e uscì da lì cercando i vestiti puliti all’interno del suo armadietto e provando a darsi un contegno prima di poter filarsela a casa. Non aveva voglia di dover sentire anche le prediche di Scott a fine partita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


<< Ok, adesso piantala >> sbottò Stiles seduto al volante della sua Jeep. Theo si voltò a fissarlo come se fosse impazzito.

<< Che ti prende? >> disse infatti il biondo.

<< Che mi prende? No, a te che diamine prende. Sono dieci giorni che non guardi nemmeno in faccia Liam e lui ha la faccia da cucciolo bastonato e si rifiuta di dire a chiunque cos’ha, anche a Mason. Scott non sa più come prenderlo, e io sembro essere l’unico ad aver notato che non ci sono nemmeno sguardi tra voi due. O meglio, tu fai finta che non esista >> disse Stiles facendogli un resoconto dettagliato, e Theo lo odiò un po' per quel suo dannato spirito di osservazione che unito al suo essere un gran ficcanaso diventava un'arma micidiale.

<< Senti, non faccio finta che non esista >> disse la chimera beccandosi un’occhiataccia da Stiles.

<< Ma davvero? >> fece quello ironico.

<< Ok, il punto è che durante la partita dell’altra settimana ha avuto uno dei suoi scoppi di rabbia >> iniziò Theo.

<< Sì, Scott me l’ha detto >> fece il moro.

<< Io sono andato lì e l’ho aiutato evitando che sbranasse una matricola, e lui mi ha persino rimproverato che gli salvi la pelle ogni volta. Allora gli ho detto di andare al diavolo >> spiegò il biondo.

<< Oh – fece Stiles – questa non me l’aspettavo >>

<< Cosa? Che Liam fosse un cretino? >> sbottò quello.

<< No. Che ti importasse di lui tanto da prendertela >> disse Stiles sorridendo.

<< Io non me la sono presa >>

<< Si invece. Sei scappato mandandolo al diavolo. E comunque ti assicuro che Liam se ne è pentito due secondi dopo, è fatto così. E se tu ti degnassi di guardare la sua faccia da cucciolo abbandonato te ne renderesti conto da solo, perché sul serio, non puoi resistere a quella faccia >> disse Stiles.

<< Io resisto >> disse la chimera alzando gli occhi al cielo.

<< Solo perché non lo guardi nemmeno >>

<< Sì, certo – fece Theo – io l’ho aiutato, ok? Senza pretendere nulla, ma almeno un grazie credo di meritarlo e non di dovermi sentire trattato in quel modo. Io ho fatto molti errori, molte cazzate e ho chiesto scusa, ma non ho mai negato di essere egoista, ma con lui non ci riesco. Quando lo vedo in quel modo non posso non aiutarlo, ma non mi aspettavo un trattamento del genere >>

<< Senti, noi ormai possiamo considerarci amici, ma quello che hai fatto per Liam è una cosa bella, e lui lo sa. Lo conosco e posso assicurarti che è davvero dispiaciuto per quello che è successo. Io non so cos’è accaduto coi ghost riders perché ero fuorigioco in quel momento, ma Scott mi ha detto che tu e Liam avete fatto squadra alla grande, che lui ti ha riportato indietro perché credeva in te quando nessun alto lo avrebbe fatto. Quindi, credo che quello che è successo qualche giorno fa era dovuto anche al fatto che si trova in una situazione difficile al momento >> disse Stiles. Theo annuì pensandoci su, e poi sospirò tornando a guardare fuori.

<< Sai – disse ancora Stiles facendolo voltare verso di lui, prima di parcheggiare nel cortile del liceo – Liam non lo ammetterebbe mai, ma quando abbiamo scoperto che eri andato via qualche mese fa, lui ci era rimasto male. Per un secondo ho letto tristezza nei suoi occhi. Non ha commentato o altro come hanno fatto gli altri, ma ho visto chiaramente che gli dispiaceva che tu fossi andato via >>. Theo fissò il figlio dello sceriffo stupito. Liam. Di certo non si aspettava quello che Stiles gli aveva appena detto. Erano giorni che ci pensava su, e le parole del ragazzo più piccolo lo avevano ferito, ed era stato strano e doloroso realizzarlo, anche perché lui non era mai stato ferito con le parole, non in maniera così intima. I tagli, le cicatrici, quelle erano altre cose. Forse Stiles aveva ragione, forse era solo arrabbiato, eppure, faceva male lo stesso. Il fatto è che non si spiegava il perché facesse così male. Scosse il capo evitando di pensarci, e aprì lo sportello vedendo i ragazzi uscire dal portone principale, sentendo la campanella suonare.

<< Grazie del passaggio >> disse a Stiles.

<< Tranquillo – sorrise il moro – fammi sapere come va con Alex >>. Theo scosse il capo sorridendo e si allontanò raggiungendo il ragazzo che si era fermato poco più in là vicino a una macchina nero metallizzata. Il moro gli rivolse un sorriso a trentadue denti che lui ricambiò appena gli fu a pochi centimetri di distanza.

<< Allora, com’è andata la giornata? >> gli chiese Theo con le mani nelle tasche del giubbotto di pelle.

<< Una noia come al solito, tranne che per letteratura. Quella è decisamente interessante >> disse Alex ridacchiando e facendosi più vicino. Stava per chiedere al moro dove volesse andare quando un suono che conosceva benissimo gli giunse alle orecchie. Un ringhio, basso e roco, talmente basso che era impercettibile alle orecchie umane. Si girò di scatto vedendo Liam a una ventina di metri di distanza, aveva gli occhi azzurri fissi su di lui e sembravano infinitamente tristi, tanto che Theo dovette deglutire, perché dannazione, Stiles aveva ragione. Non potevi resistere a vedere quegli occhi così, e per la miseria, davvero Liam lo guardava così da più di una settimana? Il suo istinto gli stava suggerendo di andare da Liam, perché sul serio, si sentiva in colpa a vederlo così e un nodo gli si formò nello stomaco.

<< Ehi, tutto bene? >> lo chiamò Alex riportandolo alla realtà. Lui si voltò a guardarlo, e il suo lupo protestò in maniera funesta quando distolse gli occhi da Liam, tanto che si sforzò per non dar a vedere apertamente il fastidio quasi fisico che stava provando.

<< Ehm, sì, tutto bene >> abbozzò un sorriso che parve convincere l’altro. Si voltò un secondo nuovamente, ma non c’era traccia del beta. Si guardò intorno, ma era come sparito.

<< Allora, dove ti va di andare? >> chiese Alex.

<< Al cinema, ti va? >> chiese Theo, e quello annuì entusiasta dando le chiavi della sua macchina al biondino.

 

 

 

 

 

 

Lydia lo stava osservando da quelle che sembravano ore, tanto che a un certo punto mise giù il telefono e la fissò sbuffando.

<< Ok, sputa il rospo, Martin >> disse Stiles.

<< Se dici così vuol dire che sei consapevole che c’è qualcosa che devi dirmi >> disse la ragazza.

<< Io non devo dirti niente, Lyds. Sei tu che continui a fissarmi >> fece il moro.

<< Bene, allora andrò dritta al punto. Volevo solo che ne parlassi spontaneamente – fece lei alzando gli occhi al cielo – cosa succede con Derek? >>

<< Niente >> disse Stiles scrollando le spalle.

<< Lo ignori, Stiles. Fai solo finta di dargli ascolto come un tempo, ma non è così. L’ho capito io e l’ha capito anche Derek, non è uno stupido. E quando verrà a chiederti di persona che succede poi non venire da me a piangere >> disse Lydia spostandosi i capelli da un solo lato, per poi giocherellare con le unghie luccicanti di rosso sul tavolo della sua cucina.

<< Senti, è una lunga storia. Ma non c’è niente di strano >> disse ancora lo Stilinski convinto, ma la faccia che gli rivolse Lydia gli fece chiaramente capire che non se la sarebbe bevuta, non in questo modo.

<< Io non so perché ce l’hai con lui, anche perché non ne hai più parlato da quando è andato via. Ma, dannazione Stiles, sembravi un morto quando se n’è andato, e sebbene Scott non sia una cima e non se ne sia accorto, non sei un così bravo attore, non con me. Credevo che una volta passato un po' di tempo me ne avresti parlato, ma non l’hai mai fatto e io ho preferito tenere il discorso lontano perché credevo fosse meglio così. Ma quando Scott ha detto che stava tornando non potevo più evitare la cosa. E’ un mese che è qui, Stiles, ma per te è come se non esistesse >> disse lei duramente sbattendogli in faccia ciò che pensava e che aveva capito. Il moro ingoiò il groppo che aveva in gola, per quanto assurdo fosse, ne aveva parlato solo con Theo, e a quanto poteva capire, di sicuro Lydia gli avrebbe detto le stesse cose del biondino.

<< Non mi sono tenuto dentro tutto questo perché volessi, semplicemente se non lo dicevo non sarebbe stato reale >> disse Stiles.

<< Quindi hai parlato con qualcuno? Sarà meglio che tu mi dica che ne hai parlato con Scott, o mi riterrò offesa >> fece presente la Martin con uno sguardo di fuoco. Stiles deglutì e ridacchiò divertito.

<< Non è Scott. Ti sembra il tipo che possa capire così all’improvviso? >> fece lui ovvio.

<< Allora chi? >> sbottò la rosso fragola.

<< Theo >> disse solamente Stiles.

<< Theo >> ribeccò lei alzando un sopracciglio. Il moro annuì nuovamente, facendole segno che sì, aveva capito benissimo.

<< Già >> rispose lui.

<< Quindi almeno con lui hai ammesso la verità >> disse lei strofinando le mani l’una contro l’altra.

<< La verità? >> fece Stiles poco convinto, e lei sorrise entusiasta.

<< Che sei innamorato di Derek, Stiles. L’ho capito quando se n’è andato >> disse Lydia spiegandosi, prima che al moro venisse un ictus per la posizione che aveva assunto.

<< Non provare a dirmi di parlare con lui >>

<< Devi parlare con lui, Stiles >> disse lei. Ecco. Appunto. Proprio quello che voleva evitare.

<< Anche Theo dice che dovrei, ma non posso e non voglio, Lydia >> disse lui.

<< Io sono tua amica, la tua migliore amica. E più che darti un consiglio e dirti ciò che credo sia giusto tu faccia non posso fare. Non posso certo obbligarti, quello tocca solo a te. Ma sappi che mi sento ancora profondamente offesa che tu abbia parlato prima con Theo che con me, anche se avrei dovuto immaginare che tra tutti tu avresti parlato con lui >> fece la Martin.

<< Perché? Avrei potuto parlarne con chiunque >> fece lui.

<< Lo so, ma Theo è in una situazione simile alla tua, quindi la scelta più ovvia era lui >> disse Lydia scrollando le spalle.

<< Scelta ovvia? Ma di che stai parlando? >> disse Stiles osservandola con cipiglio.

<< Oh, andiamo. Non hai notato che sono quasi due settimane che lui e Liam non si rivolgono la parola? >> fece lei.

<< Hanno avuto una discussione, ma questo che centra? >> fece il ragazzo.

<< Non conosco il motivo della discussione, ma sai bene che sono un’ottima osservatrice. La sera che abbiamo ammesso Theo nel branco, quasi un mese e mezzo fa, quando ci siamo spostati nella stanza accanto Liam era nervoso, ne sono sicura. Quando siamo rientrati però era calmissimo, e lui non si calma mai così velocemente. Quando c’è stata la riunione per la telefonata di Peter e tu hai sganciato la bomba che Theo stesse per uscire con un ragazzo, Liam è passato dall’essere tranquillo all’essere in agitazione, e infatti si è dileguato subito dopo non volendo rimanere qui con noi >> spiegò Lydia.

<< Ok, Sherlock, tutto ciò che vuoi. Ma Liam aveva detto di dover studiare >> fece presente Stiles, ma all’occhiata annoiata di Lydia si sentì stupido.

<< Trigonometria. Liam non ha nemmeno la minima idea di cosa sia, e secondo te ne sarebbe andato a casa a studiare? >> chiese la rosso fragola con fare ovvio.

<< Okok, hai ragione. Ma non ha senso comunque. Io ho parlato con Theo, ma tu mi hai parlato di atteggiamenti riguardanti Liam >> gli fece notare il moro.

<< E’ ovvio, Stiles. Il comportamento di Liam, il suo controllo, dipendono da Theo. Credo che il nostro nuovo amico sia l’unico in grado di calmarlo >> disse lei.

<< Ora che mi ci fai pensare, quando Theo qualche giorno fa mi ha parlato della loro litigata, ha detto di aver fermato Liam dallo sbranare un primino, quindi per impedirglielo deve averlo calmato. Dopo che nemmeno Scott, che è il suo alpha, ci è riuscito >> ragionò Stiles.

<< Esatto >> fece lei battendo le mani allegra dell’aver fatto centro come sempre.

<< Sì, ma anche se fosse non capisco cosa centri questo con la mia situazione. Theo può aiutare Liam a calmarsi, beh tanto di guadagnato >> disse lui.

<< Sì, certo, ma tu credi che sia solo questo? Quando Theo ha detto di avere un appuntamento ci mancava poco che Liam si strozzasse, ma quando tu hai sottinteso che fosse con un ragazzo sono sicura che volesse morire. Magari non se ne rende ancora conto pienamente, ma sono piuttosto certa che nel prossimo futuro ne vedremo delle belle >> disse lei convinta.

<< Quindi secondo te, a Liam piace Theo e viceversa? Intendo, in quel senso? >>

<< Beh, di certo se il nostro stato emotivo dipende da una persona è abbastanza ovvio svilupparvi un attaccamento. Viceversa se ci sentiamo responsabili di qualcuno aiutandolo sempre >> commentò la ragazza.

<< Sei un genio, davvero. Ma non credo che vedremo qualcosa del genere. Ti ricordo che Liam era fottutamente innamorato di Hayden >> disse Stiles.

<< Era il suo primo amore, Stiles. Molti dei primi amori li dimentichiamo anche. Sembra sempre importante quando finisce perché crediamo che non proveremo più qualcosa di simile, e in un certo senso è vero, ma questo solo perché non si ama mai allo stesso modo. Chi verrà dopo sarà sempre più importante e più forte, tranne per alcune eccezioni, certo >>

<< Parli di qualcuno in particolare? >> le chiese con cautela. Lei scosse il capo in segno di diniego, e il moro non fece altre domande. Ma sapeva benissimo, che una piccola parte di Lydia sarebbe stata sempre di Jackson.

 

 

 

 

 

 

Si sentiva un cretino, un emerito cretino. Davvero, qualcuno più scemo di lui sull’intero pianeta non c’era. Erano due settimane che si ostinava ad ignorare Theo dopo la loro discussione, ma se ne pentiva. Se ne era pentito dieci secondi dopo, appena la figura del ragazzo aveva lasciato lo spogliatoio, ma era troppo orgoglioso anche solo per chiamarlo e dirgli di fermarsi. Erano state due settimane di inferno, aveva avuto più scoppi e scatti d’ira di quanti ne aveva avuti negli ultimi mesi, e come se non bastasse il suo lupo era diventato instabile, lo sentiva ringhiare di continuo e agitarsi di più ogni secondo che passava. Non ne aveva ancora parlato con Scott, in realtà non ne aveva parlato con nessuno, non voleva. Si sentiva già abbastanza stupido e nervoso per tutto ciò che era successo, senza contare il pericolo che i cacciatori potessero comparire da un momento all’altro. Se avesse detto che oltre alla rabbia ci si metteva anche il suo lupo era la fine. Come se non bastasse poi, qualche giorno prima Theo lo aveva finalmente degnato di un’occhiata, ma ovviamente non l’aveva fatto apposta. Non era lì per chiarire, ma solo per andare a prendere quel tizio a scuola. Da quanto gli aveva detto Mason, si chiamava Alex. Un nome stupido, o almeno così pensava, sebbene non ne avesse motivo. L’unica cosa che sapeva era che a vederli assieme un ringhio gli era fuoriuscito dalle labbra, incapace di trattenerlo, e appena l’altro si era voltato ne aveva approfittato per volatizzarsi. Era corso nel bosco e lì la rabbia lo aveva travolto, mentre il suo lupo era più arrabbiato di lui, e si era sfogato contro un albero nella stessa radura dove Theo lo aveva trovato tempo prima. Una piccola parte di lui o del suo lupo sperava che il ragazzo ricomparisse per calmarlo, ma stavolta non sarebbe successo, così come non accadeva da giorni, e allora il suo lupo aveva ululato quasi ferito, sconvolgendo Liam. Scosse il capo ricordando quel giorno, e prendendo un sospiro aprì la porta del bagno della scuola uscendo sul corridoio principale, vedendo Mason e Corey chiamarlo da lontano. Si stava avvicinando quando vide in lontananza Alex, e si voltò a fissarlo un secondo. Capelli neri, occhi caramello. Niente di speciale, eppure a Theo piaceva. Ma poi a lui cosa importava?

<< Quindi ieri sera sei uscito con Theo? >> stava dicendo un ragazzo coi capelli rossi e ricci ad Alex. Liam si immobilizzò a quel commento, e cercò di scuotere il capo ignorandolo, ma la curiosità era più forte di lui.

<< Sì, siamo andati a fare una passeggiata al parco. Mi piace molto, e credo di piacergli tanto anch’io. Sono stato davvero bene >> rispose Alex con un sorrisone all’amico. Liam raggiunse velocemente Mason e Corey che lo fissavano accigliati.

<< Che c’è? >> sbottò allora.

<< Hai una brutta cera, sembri pallido. Ma non mi pare che i lupi si possano ammalare >> disse Mason squadrandolo, poi spostò lo sguardo su Alex alle spalle di Liam e tornò a fissare l’amico.

<< Quello non è il tipo con cui esce Theo? >> chiese Corey al proprio ragazzo che annuì.

<< Sì, è lui >> fece il moro.

<< Oggettivamente è molto carino >> commentò allora.

<< Ci sono ragazzi più carini >> sbottò Liam, sentendo il lupo agitarsi nuovamente.

<< Non sapevo che ti interessassi di parerei maschili >> disse Corey.

<< Già, questa mi è nuova >> fece Mason osservandolo.

<< Sì, beh, non centra nulla. Io vado in classe >> disse il biondo dileguandosi in meno di un secondo e facendo accigliare il migliore amico e Corey, che ora lo guardavano allontanarsi più preoccupati di prima.

 

 

 

 



Ed eccomi di nuovo qui con il secondo capitolo! Ringrazio infinitamente tanto coloro che hanno recensito il primo capitolo di questa storia, e chi di voi l'ha inserita tra le seguite, ricordate e preferite. Mi fa davvero piacere sapere che l'inizio della storia vi sia piaciuto, e spero che sarà così anche per quanto riguarda il seguito. Spero che anche questo capitolo possa interessarvi, aspetto come sempre una vostra recensione per sapere che ne pensate. Alla prossima, Baci

Elly

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Capitolo 3
*** Doubts ***


Altro pugno, altro ringhio, altro sbuffo. Ormai non aveva più altri mezzi per calmarsi, l’unico modo era sfogare tutta la rabbia che sentiva dentro fino allo stremo. Una volta esaurite le energie, allora si calmava. Era passata un’altra settimana, una settimana di tensione e rabbia continua, stava diventando qualcosa di insopportabile. Non era mai arrivato a quei livelli in tutta la sua vita, iniziava ad avere persino paura di se stesso. Gli unici momenti in cui era più tranquillo era quando aveva gli allenamenti con Derek e il branco, ma solo per due motivi. Il primo era che Derek li stancava talmente tanto che arrivava così sfinito da crollare a letto, il secondo, che durante gli allenamenti c’era ovviamente anche Theo. La sola presenza dell’altro lo calmava e la sensazione di pace tornava a travolgerlo zittendo il suo lupo. La cosa che aveva però aumentato il nervosismo in quella settimana erano le continue occhiate di Lydia, quasi si aspettasse qualcosa da un momento all’altro, e insieme a lei Stiles, che d’altro canto faceva ruotare gli occhi a intervalli regolari da lui a Theo.

<< Amico – lo richiamò Corey – domattina a che ora? >>

<< Credo alle nove, Derek alle sette ha un impegno >> gli rispose Liam uscendo insieme all’altro dal portone principale del liceo.

<< Alle sette ? Chi cavolo ha impegni alle sette? >> disse Corey spalancando gli occhi.

<< Derek – ridacchiò Liam – vai da Mason? >>

<< Sì, gli porto i compiti e sto un po' con lui. Non ci voleva questa febbre, ci teneva ad allenarsi domani mattina >> disse la chimera.

<< Un giorno di pausa non gli farà male. Corre ovunque, sta seguendo le orme di Stiles >> disse Liam alzando gli occhi al cielo. Corey rise annuendo d’accordo.

<< Allora, ci vediamo domani >> lo salutò il moro.

<< A domani >> gli rispose Liam con un sorriso prima di avvicinarsi alla macchina e aprirla con il telecomando. Lanciò lo zaino dietro per poi sedersi davanti, quando dallo specchietto vide Alex salire in un auto nera, tipo suv. Liam strinse la mani sul volante, mentre un ringhio gli risaliva nel petto. L’auto di Theo sparì quasi subito ingoiata dall’ingorgo, mentre lui con una manovra a U andò dalla parte opposta, non potendo sapere di un paio di occhi blu che da uno specchietto retrovisore, lo fissavano preoccupati.

 

 

 

 

 

 

 

 


<< Dove siete stati tu e Alex? >> gli chiese Stiles quella sera al Mcdonald. Stavano aspettando Scott, Malia e Lydia che erano al bancone. Derek aveva degli impegni, Mason con la febbre aveva Corey a fargli compagnia. Liam non c’era, ma Theo non sapeva se chiedere o meno, sebbene continuasse a mordersi il labbro inferiore torturandolo.

<< Liam non è voluto venire, e Scott è sempre più preoccupato >> disse Stiles quasi leggendogli nel pensiero.

<< Per colpa mia? >> chiese il biondo.

<< Theo, non è colpa tua. Prima o poi chiarirete, in fondo non è nulla di irreparabile. Credo piuttosto che siate due zucconi >> gli disse il moro.

<< Già, e tu? Hai risolto con Derek? >> chiese cercando di portare il discorso lontano da lui, ma con Stiles non era una tattica che poteva funzionare.

<< Io risolverò con Derek quando tu risolverai con Liam >> fece quello.

<< La mia situazione è diversa >> disse Theo.

< Già, esci con un ragazzo da quasi un mese e sembra non te ne freghi niente. Magari perché al posto di due occhi caramellati vorresti avere davanti due occhioni azzurri da cucciolo >> disse Stiles facendo spalancare gli occhi della chimera.

<< Che diavol . . . >> provò, ma l’altro lo bloccò sul nascere.

<< Senti, tu mi hai fatto ammettere ad alta voce che provo qualcosa per il sourwolf, e io ti ringrazio per questo. Non voglio dire che devi fare lo stesso, ma voglio solo farti notare che sei preoccupato per Liam anche se avete litigato. Anche io lo sono, così come Scott, o Mason. Quello che intendo è che tu lo sei in maniera diversa, e che forse è per questo che la discussione si sta dilungando così tanto >> disse Stiles. Theo si passò una mano sulla faccia, fino a quel momento non ci aveva nemmeno pensato. Sentiva di essere protettivo nei confronti di Liam e di averlo salvato più volte, sapeva perfettamente cosa aveva sentito lui e come aveva reagito il suo lupo a quegli occhi tristi quel giorno davanti la scuola. Ma da lì a quello che diceva Stiles, Dio, non ne aveva nemmeno idea.

<< Sono solo preoccupato, come tutti del resto >> disse il biondo in un sospiro.

<< Questo lo so, ma cerca di ragionare. Forse non te ne accorgi, ma ti assicuro che sei diverso con lui, in senso buono. Noi siamo preoccupati, ma tu sei attento. Non è una cosa da tutti >>

<< Quindi secondo te qual è il punto? Che sto prendendo in giro Alex? >> borbottò la chimera.

<< Non dico questo, ma ti piace? Cioè ti piace davvero? >> chiese Stiles.

<< E' carino >> disse Theo scrollando le spalle. Stiles alzò gli occhi al cielo e sembrava pronto a dirgliene altre quattro, ma l'arrivo degli altri tre con i vassoi lo bloccarono mettendo fine alla conversazione.

<< Dio, sto morendo di fame >> disse Scott sedendosi accanto al migliore amico e afferrando il primo hamburger che gli capitava a tiro.

<< Questa di sicuro non è una novità >> disse Lydia alzando gli occhi al cielo, mentre il moro aveva già ingurgitato metà panino, sotto gli occhi allibiti di Theo.

<< Come diavolo fai a non strozzarti? >> chiese infatti il biondo, mentre Scott arrossiva imbarazzato.

<< E' tutta pratica – rise Stiles – dovresti vedere quando iniziano a divorare schifezze lui e Liam >>

<< Già, ti senti male solo a guardarli >> intervenne Malia ridacchiando. Theo sorrise. Il pensiero di Liam che divorava cioccolato e schifezze come un qualunque altro ragazzo lo fece d'un tratto sentire più tranquillo. Una sensazione che non aveva mai provato prima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Non poteva fare sul serio, no. Derek non poteva davvero aver detto che dovevano fare venti giri correndo intorno a villa Hale. Era un tiranno, sì, un tiranno coi fiocchi, ma non glielo avrebbe mai detto, probabilmente lo avrebbe sbranato . Si fermò di colpo cercando di riprendere fiato almeno per un secondo, ma poi una presenza alle sue spalle lo fece sobbalzare e per poco non cadde a terra per lo spavento.

<< Cristo, sourwolf – disse il ragazzo portandosi una mano al petto – vuoi uccidermi? >>

<< Se avessi voluto ucciderti lo avrei fatto anni fa, Stiles >> disse Derek con le braccia incrociate al petto e lo sguardo fisso su di lui.

<< Buono a sapersi. Allora, che c'è? >> fece il figlio dello sceriffo allargando le braccia.

<< Perchè ti sei fermato? >>

<< Perchè sono umano, Derek, e ho bisogno di più ossigeno di te o l'hai dimenticato? >> disse Stiles alzando un sopracciglio.

<< Se qualche strano essere prova ad inseguirti devi essere veloce, quindi no, non puoi permetterti di fermarti a respirare >> disse il mannaro.

<< Beh, per quello c'è Scott >>

<< Non ci sarà sempre Scott o qualcun altro del branco a difenderti, Stiles. Devi imparare a cavartela da solo, a difenderti in caso uno di noi non fosse presente. Lo stesso vale per Mason >>

<< E Lydia? E Corey? A loro non pensi? >> borbottò il più piccolo.

<< Lydia è una banshee, potrebbe perforare i timpani di chiunque, mentre Corey può rendersi invisibile e nessuno lo vedrebbe. Tu e Mason siete scoperti >> disse Derek inspirando con pazienza. Forse era la prima volta che Stiles lo vedeva mettere tutte quelle parole in fila.

<< Però non mi pare che ti preoccupi di Mason >> gli fece notare.

<< Mason deve capire da solo che deve darsi una mossa. Tu ci sei dentro da anni, e fino ad ora sei stato molto fortunato. Per quel che mi riguarda mi preoccupo di te. Un ragazzino alla volta è già complicato da gestire >> rispose il lupo facendo spalancare gli occhi scuri di Stiles.

<< Dovrei sentirmi onorato che ti è cara la mia incolumità, sourwolf? >> sbottò quello.

<< Sì, forse dovresti >> disse Derek.

<< Per favore >> sbuffò.

<< Ok, qual è il problema? Non smetti di essere astioso nei miei confronti da quando sono tornato, quindi sputa il rospo, Stiles >> sbottò il lupo con un ringhio.

<< Sputare il rospo? Non fai altro che dire cazzate, Derek. Pensa all'allenamento che è meglio >> disse il più piccolo a denti stretti facendo accigliare il lupo. Derek emise un ringhio frustrato e stava sul serio per strangolarlo, stavolta davvero, ma la presenza di Scott accanto a loro stroncò il discorso.

<< Qualche problema? >> chiese l'alpha pensando di essere capitato in un momento sbagliato. E dall'occhiataccia che ricevette dai due capì che sì, aveva sbagliato momento.

<< No >>

<< Sì >> risposero in sincrono facendolo solo diventare più confuso del solito. Cosa che per Scott era già complicata di suo.

<< Lascia perdere. Dividiamoci in coppie per il corpo a corpo >> disse Derek non degnando l'umano di uno sguardo e avviandosi dinnanzi allo spiazzale.

<< Mi spiace se ho interrotto qualc. . . >> iniziò Scott, ma l'amico lo fermò subito.

<< Non era niente di importante, Scotty. Tranquillo >> disse Stiles mettendo un braccio attorno alle spalle dell'amico e iniziando a camminare nella stessa direzione presa poco prima da Derek.

<< Direi che possiamo iniziare >> fece l'alpha mettendosi davanti a tutti. Derek accanto a lui lanciò un'occhiata ai ragazzi, poi inarcò un sopracciglio, e vide Liam fare lo stesso.

<< Dov'è Theo? >> chiese il lupo più grande.

<< Aveva un impegno stamattina >> disse Stiles.

<< Un impegno? >> continuò Derek accigliato.

<< Sì, sourwolf, un impegno. Alcuni di noi hanno una vita privata, sai? >> gli rispose Stiles facendolo ringhiare. Liam li osservava cercando di cogliere i segni nascosti dai ringhi e dal sarcasmo. Deglutì profondamente, la calma data dal fatto che in breve tempo la chimera sarebbe stata lì era stata spazzata via non appena Stiles aveva detto che Theo non ci sarebbe stato. Era sempre stato tranquillo nei precedenti allenamenti, soprattutto per la presenza dell'altro, ma adesso lui non c'era, e Liam iniziava a sentirsi nervoso e agitato. Come se non bastasse il suo lupo stava scalpitando di colpo. Theo non c'era perchè era con Alex. Perchè quel pensiero sembrava incidere ancora di più sul suo stato alterato? Aprì piano la bocca inspirando ed espirando lentamente, concentrandosi sul numero di respiri che faceva, isolando gli altri rumori che lo circondavano. Quarantasette, quarantotto . . .

<< Liam >> la voce di Scott lo raggiunse facendogli aprire gli occhi, ma la distrazione non lo aiutò, anzi. Li aprì e dovette respirare a fatica, notando che tutti gli sguardi erano su di lui, la maggior parte dei quali gridavano preoccupazione.

<< Liam, calmati >> provò il suo alpha, e lui annuì notando solo allora che Scott faceva vagare gli occhi dai suoi alle sue mani. Abbassò lo sguardo osservando come piccole goccioline scarlatte scendessero dai suoi pugni chiusi. Quando li aveva stretti? No. Quando si era trasformato? Dio, di sicuro i suoi occhi erano gialli, e il suono che avvertiva erano i suoi ringhi? Stava ringhiando e nemmeno se ne rendeva conto. Strinse gli occhi cercando di contrastare le sue stesse emozioni, ma non serviva. Li riaprì piano, quando vide Scott far brillare i suoi di rosso.

<< Liam, basta >> ordinò l'alpha, ma lui per tutta risposta gli ringhiò contro facendo spalancare gli occhi rossi del ragazzo e quelli degli altri. Continuava a ringhiare, e se si fosse avvicinato gli sarebbe saltato addosso.

<< Come ha fatto a ringhiarti contro? >> sussurrò Malia alle sue spalle. Scott scosse il capo all'ennesimo ringhio facendo ritornare i suoi occhi normali, ma senza distogliere l'attenzione dal beta. Quando Scott tornò normale Liam parve rendersi conto di quello che stava facendo e di colpo aprì i pugni, ma i ringhi non smettevano di pervaderlo. Aveva bisogno di Theo, non riusciva nemmeno a ragionare normalmente, ne a pensare. Il lupo stava prendendo completamente il sopravvento. Doveva allontanarsi da lì, e doveva farlo in fretta. Vide Lydia osservarlo attenta, certo, lei era intelligente, forse lei aveva già capito.

<< Theo >> ringhiò a denti stretti, prima di scappare via da lì a velocità soprannaturale. Non appena scomparve dalla loro vista, la rossa si riscosse, ma con sorpresa di lei fu Derek a girarsi verso Stiles.

<< Chiama Theo >> disse all'umano.

<< Cosa? >> balbettò Stiles ancora sconvolto come Scott.

<< Chiama Theo, adesso >> ringhiò il lupo, e Stiles afferrò in fretta il telefono componendo velocemente il numero. Dopo sette squilli il biondo rispose e lui emise un sospiro di sollievo.

<< Stiles, che . . >>

<< Devi correre subito qui. Liam è uscito di testa e ha persino dato addosso a Scott >> disse velocemente il moro a raffica. L'altro sembrò quasi strozzarsi attraverso la cornetta.

<< Che cazzo ha fatto? >> urlò quello incredulo.

<< Hai capito bene, e adesso è scappato dopo aver ringhiato il tuo nome. Quindi muovi il culo e vieni subito qui >> disse Stiles sibilando un ordine e chiudendo la comunicazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Dire che aveva corso era praticamente un eufemismo. Aveva mollato Alex nel bel mezzo del centro commerciale senza nemmeno una spiegazione, e aveva iniziato a correre come un pazzo fino alla macchina. Stiles gli aveva detto di andare lì, ma se conosceva Liam, aveva una vaga idea di dove potesse essere scappato il beta. Frenò come una furia bloccando la macchina al limitare della foresta e scese subito. Per poco non faceva un testacoda, e probabilmente gli sarebbe arrivata una multa per eccesso di velocità. Non guardò nemmeno se qualcuno potesse averlo visto, semplicemente i suoi occhi divennero gialli e a velocità mannara si lanciò nel bosco, dal momento della telefonata di Stiles non aveva nemmeno respirato, e se ne stava rendendo conto solo ora. Il suo lupo era irrequieto da giorni, non si spiegava il perchè, ma in quel momento si stava agitando come un matto, tanto da farlo incazzare. E la ragione era solo una. Liam. Non gli importava che avessero litigato qualche settimana prima, la sensazione di ansia che provava lo stava soffocando. Come aveva potuto ringhiare a Scott? Era impossibile, non poteva esistere beta che si opponesse al proprio alpha, non in circostanze come quelle. La rabbia di Liam poteva arrivare a tanto? Non gli serviva nemmeno individuare la sua scia, sapeva già dove fosse il lupo. Prese a correre più veloce che poteva fino ad arrivare alla stessa radura dell'altra volta, stavolta in meno tempo. Sapeva esattamente che lo avrebbe trovato lì, e infatti, lo vide. Era poggiato allo stesso albero, ma stavolta aveva il capo chino tra le ginocchia con le braccia strette intorno, quasi a proteggersi, e tremava. Gli occhi di Theo ripresero il loro colore blu oceano e si avvicinò con passo leggero. Non sapeva come comportarsi, ma il suo lupo parve agitarsi più di prima, sembrava quasi sentirlo in apprensione, e uno spasmo d'ansia lo attanagliò facendogli mancare il respiro, nel rendersi conto che l'unica cosa che gli interessava era sapere che Liam stesse bene. Non gli importava che potesse saltargli al collo, o meglio, non se ne preoccupava. Il lupo scalpitava ad ogni passo che faceva avvicinandosi, fino a quando l'altro non alzò il capo e alla sua vista gli occhi gialli e pieni di rabbia si dissolsero, lasciando spazio a un paio di iridi azzurre che sembravano man mano riprendere lucidità. Theo trattene il fiato, o forse, non aveva mai smesso di trattenerlo da quando Stiles l'aveva chiamato. Liam lo scrutò bene per qualche attimo, quasi si stesse chiedendo se fosse davvero lui o meno. Theo fece un altro paio di passi fregandosene che l'altro potesse scattare nuovamente e stavolta gli fu davvero vicino. Quando quegli occhi azzurri lo guardarono si sentì paralizzato e inchiodato coi piedi per terra. Sentì di colpo i polmoni riempirsi d'aria nuovamente tornando a respirare. Si sentiva strano, ma una sensazione di pace lo avvolse. Liam stava bene. Era l'unica cosa che riuscì a pensare in quel momento, e il suo lupo parve acquietarsi a quel pensiero.

<< Liam >> sussurrò abbassandosi alla sua altezza, e non seppe ne come ne perchè, ma si ritrovò il ragazzo addosso che lo stava stringendo in un abbraccio talmente forte da stritolarlo e fargli male. Ma non sembrava arrabbiato, sembrava piuttosto sollevato. Aveva il viso nell'incavo del suo sollo e stava facendo dei respiri così profondi che Theo li avvertiva sulla pelle. Era una sensazione strana, ma gli piaceva. Lo strinse in automatico, quasi una forza oscura gli stesse ordinando di farlo, e lui non se ne sarebbe lamentato in quel momento.

<< E' tutto ok >> gli disse pianissimo in un orecchio. Il ragazzo parve annuire con il capo, ma Theo non capiva se stesse davvero annuendo o se stesse solo accompagnando i respiri con il movimento del capo.

<< Scusa >> disse in un sussurro Liam, così piano che Theo si chiese se avesse parlato davvero.

<< Come? >> chiese infatti, ma senza muoversi. Aveva come l'impressione che se si fosse scostato gli sarebbe partito un embolo, e non ne capiva il motivo. Avere Liam così vicino gli stava scombussolando lo stomaco.

<< Mi dispiace per quello che ti ho detto >> disse Liam stringendo la presa più forte. Si stava calmando, si sentiva bene ad avere il ragazzo così vicino.

<< Va bene, Liam. Non è successo niente, eri solo arrabbiato >>

<< Faccio casini quando sono arrabbiato >>

<< Tutti facciamo casini >> sospirò il più grande sentendolo annuire contro la sua spalla.

<< Devo chiedere scusa a Scott, non so nemmeno come. . .>> disse in un sussurro il beta.

<< Glielo dirai domani, ok? Adesso che ne dici se ce ne andiamo? Ti accompagno a casa >> disse Theo. Liam sembrò pensarci qualche istante e poi annuì leggero con il capo, e si staccò piano dalla spalla dell'altro ragazzo. Scostandosi così da quell'abbraccio così strano, ma che lo aveva tranquillizzato al limite del possibile. Quando fu abbastanza distante da poter guardare il più grande negli occhi arrossì all'inverosimile causando una risatina a Theo che gli smosse il petto.

<< Che c'è, cucciolo? Non sei tipo da abbracci? >> ridacchiò la chimera vedendo quegli occhi così azzurri divenire lucidi dall'imbarazzo. Il biondino scosse il capo e si alzò in silenzio, facendo solo ridacchiare Theo di più. Non lo aveva nemmeno rimproverato per il cucciolo questa volta. In silenzio camminarono fianco a fianco fino a raggiungere la macchina di Theo, che era parcheggiata malissimo, e lo sguardo di Liam glielo fece capire.

<< Beh, che c'è? Avevo fretta, sai? Un cucciolo si era smarrito >> disse facendo accigliare Liam che però non rispose, limitandosi ad aprire la portiera del passeggero e a salire in auto. Theo lo imitò mettendo in moto e uscendo sulla strada principale.

<< Mi dispiace >> disse Liam dopo qualche minuto di silenzio all'interno del veicolo.

<< Per cosa? Puoi chiedere a Scott . .>>

<< No, intendevo per te – disse Liam – ti ho rovinato l'appuntamento. Mi dispiace >>

<< Il branco viene prima di queste cose >> rispose Theo non distogliendo gli occhi dalla strada. Se doveva essere completamente sincero con se stesso, non aveva minimamente pensato ad Alex. Non fino a quando Liam non glielo aveva ricordato. Il suo cervello lo aveva completamente rimosso nel preciso istante in cui Stiles aveva detto “Liam” al telefono. Si sentiva in colpa, non avrebbe dovuto trattare quel ragazzo così, in fondo un po' gli piaceva. Il problema era che a quel pensiero il suo lupo aveva ringhiato quasi arrabbiato facendolo sussultare, e il suo cervello gli aveva riproposto le parole di Stiles della sera prima. “ Magari perchè al posto di due occhi caramellati preferiresti un paio di occhioni azzurri da cucciolo”. Scosse il capo a quel pensiero per scacciarlo via. No. Non poteva. Non doveva pensarci. Liam sembrò lanciargli un'occhiata, ma non disse nulla per il resto del viaggio, e lui ne fu grato. Quando parcheggiò davanti casa di Liam si ricordò del perchè l'aveva cercato e mandò un messaggio a Stiles dicendogli che era tutto sotto controllo. L'altro rispose subito con un “Posso immaginare” al quale rivolse un sopracciglio.

<< Tutto ok? >> gli chiese Liam vedendolo fissare il telefono con intensità.

<< Sì, certo >> abbozzò un sorriso, e poi scese dalla macchina imitato dal più piccolo. Liam si avvicinò al portone aprendolo piano. I suoi non c'erano, ma Theo non ricordava che lavoro facessero, però era davvero una bella villetta. Liam pareva abbastanza indeciso sul da farsi, non aveva idea di cosa dire all'altro o di come rivolgersi, quindi prese a mordersi il labbro inferiore torturandolo fin troppo. Theo davanti a quella scena prese a deglutire, perchè gli faceva quell'effetto? “Te lo stai chiedendo, davvero?” disse la voce squillante di Stiles nella sua testa, che scacciò immediatamente scuotendo il capo. Sì, passava decisamente troppo tempo con lui.

<< Se è tutto ok, io andrei. Sono un po' stanco >> disse la chimera, e l'altro sembrò sussultare a quelle parole spalancando gli occhioni azzurri e facendo venire a Theo un milione di dubbi.

<< Resta >> gli disse pianissimo, tanto che Theo pensava di averlo immaginato.

<< Liam, stai bene? >>

<< Puoi restare qui? >> disse il più piccolo tornando a mordersi il labbro e entrando in agitazione all'improvviso. Non sapeva da dove venisse fuori quella paura, ma il solo pensiero che l'altro sparisse lasciandolo solo lo stava spaventando a morte. E se avesse perso di nuovo il controllo? Se stavolta avesse fatto del male a qualcuno?

<< Va bene >> disse Theo annuendo e sentendo chiaramente l'altro rilassarsi immediatamente. Liam si spostò sul divano accendendo il televisore su un film a caso e Theo lo seguì sedendosi di fianco a lui. Lo fissò qualche istante mentre lo osservava continuare a mordersi il labbro e a torturare il cuscino che aveva tra le mani. Sorrise trovandolo per l'ennesima volta tenero in quello che faceva, e si chiese se mai avrebbe avuto il coraggio di dirgli che oltre che cucciolo fosse anche tenero. Probabilmente se l'avesse fatto si sarebbe beccato un pugno. E avrebbe fatto di sicuro male. Liam picchiava piuttosto duro.

<< Io riesco a calmarti >> constatò dopo qualche istante la chimera. Vide Liam irrigidirsi di nuovo accanto a lui. Si voltò piano e annuì.

<< Sì >> sospirò infine.

<< Perchè? >> chiese Theo, sebbene la cosa lo facesse sentire quasi bene. Qualcuno aveva bisogno di lui. Liam aveva bisogno di lui.

<< Non lo so >> rispose sinceramente Liam guardandolo negli occhi per poi tornare con lo sguardo al film. Theo non aggiunse altro, ma si mise più comodo, mentre una sensazione di pace e tranquillità lo avvolgeva e il suo lupo inquieto sembrava d'un tratto docile. E quando Liam si addormentò sulla sua spalla qualche ora dopo, poteva giurare di averlo sentito uggiolare quasi felice.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Non so cosa fare con Liam. Mi sento inutile >> disse Scott affranto posando il capo sui palmi delle mani, mentre se ne stava seduto vicino al bancone della cucina di Stiles.

<< Senti, amico. Io non mi preoccuperei più di tanto >>

<< Sono il suo alpha, Stiles. Il mio legame con lui resta comunque più forte rispetto a quello con gli altri, perchè sono stato io a trasformarlo. E invece, non sono capace di occuparmi di lui >> sbottò il lupo.

<< Capisco come tu possa sentirti, ma Liam ha solo bisogno di tempo. Vedrai che presto tornerò tutto tranquillo come al solito. E' solo un periodo >> disse il figlio dello sceriffo sedendosi difronte all'amico.

<< Sì? E che mi dici di Theo? >> disse l'alpha guardandolo con fare ovvio. Stiles si accigliò fissando Scott come se gli fosse spuntata un'altra testa all'improvviso.

<< Scusami? >> fece il moro.

<< Stiles, mi prendi per scemo? Ero lì quando Liam completamente fuori di se ha implicitamente chiesto a Lydia di chiamare Theo, per ragioni a me sconosciute. Ma visto che tu e Theo avete legato molto in questo periodo forse tu ne sai qualcosa >> disse l'alpha osservando l'amico che a quel punto si morse l'interno guancia. Perchè in realtà, il fatto era che Stiles non sapeva dargliela una spiegazione. O almeno non quella che comprendesse cose di cui non era a conoscenza.

<< Ok, senti. Non so molto. Posso dirti solo che Lydia ha notato delle cose e che ragionandoci su sono arrivato alle sue stesse conclusioni. Ma non posso dirti altro, perchè non ne so niente >> premise il ragazzo. Scott annuì passandosi una mano tra i capelli, finendo per chiedersi se fosse giusto avere un branco del genere, che ne combinava una ogni due minuti.

<< A quali conclusioni sei arrivato? >>

<< Sono dell'idea, piuttosto certa aggiungerei ora, che per qualche motivo a noi sconosciuto Theo sembra essere l'unico in grado di calmare Liam >> disse Stiles scrollando le spalle.

<< Questo non è possibile – disse Scott scuotendo il capo – io non ci sono riuscito ieri, Stiles. Io sono il suo alpha e lui mi ha ringhiato contro. Devo ancora capire come sia possibile una cosa del genere a proposito >>

<< Beh, senti. A meno che non sia così allora non so che dirti. Non avrebbe senso che un licantropo arrabbiato in un momento di lucidità cerchi un altro membro del branco e per poco non dia addosso al suo alpha >> continuò l'umano.

<< E' colpa mia. Non sono stato abbastanza attento a lui quando Hayden è andata via, e non mi sono nemmeno reso conto che c'era qualcosa che non andava. Ha dovuto iniziare ad avere di nuovo problemi a controllarsi prima che me ne rendessi conto >> sussurrò Scott scuotendo il capo. Stiles lo fissò alzando gli occhi al cielo.

<< Non fare il martire, Scotty. Liam è grande abbastanza da cavarsela da solo. Sono sicuro che risolverà il problema, ma io resto della mia idea. Theo riesce a calmarlo >> continuò a ripetergli Stiles.

<< L'unico motivo per cui Theo potrebbe calmarlo sarebbe essere la sua ancora, ma è impossibile >> disse l'alpha.

<< Per essere l'ancora di qualcuno ci vuole un legame molto forte, e non credo che il loro sia sviluppato fino a quel punto. E poi in quel caso a Liam basterebbe pensare a Theo per calmarsi, non è necessario averlo vicino. Invece lui è calmo quando Theo è nei paraggi >> disse Stiles ragionando.

<< Appunto. Quindi non può calmarlo e basta >> disse Scott ovvio.

<< Sì, Scotty, ho capito. Ti sei offeso che ti ha ringhiato contro, ma ti dico che è così >> sbottò il moro.

<< Non mi sono offeso >> fece il lupo fissando male l'amico che ridacchiò.

<< Senti, non crucciarti inutilmente. Risolveremo il problema “rabbia” di nuovo >> disse alla fine Stiles dandogli una pacca sulla spalla. Scott alla fine annuì e cambiò argomento quando Stiles gli chiese degli allenamenti con il coach.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era scappato come un ladro da casa di Liam, quasi correndo via a gambe levate. Si sentiva anche un po' idiota per il modo in cui si stava comportando, solo che non sapeva nemmeno lui come comportarsi. Adesso credeva di essere lui quello con problemi a gestirsi. La sera prima, poco dopo che Liam si era addormentato sulla sua spalla, era crollato anche lui non resistendo alla stanchezza. Fin lì tutto normale, non c'era niente di strano ad addormentarsi con un amico. Il fatto era che quando si era svegliato quella mattina si era ritrovato sdraiato sul divano con le spalle verso l'esterno, e Liam era completamente spalmato su di lui, con il viso premuto tra il suo petto e l'incavo del collo. I capelli biondi del più piccolo gli solleticavano il mento, e il respiro lento e regolare gli accarezzava il collo facendolo rabbrividire. Si era perso a guardarlo incantato, con gli occhi incapaci di staccarsi dal viso dell'altro ragazzo. Al mugolio che Liam aveva fatto all'improvviso si era ritrovato a sorridere come un cretino e aveva portato una mano a carezzargli i capelli, che al tatto gli erano parsi morbidissimi. Quando a quel contatto il beta si era messo più comodo contro di lui si era paralizzato, il cuore aveva fatto uno strano tonfo, mentre il lupo uggiolava nuovamente. Di colpo era scattato in piedi correndo fuori da quella casa in cerca d'aria, come se non respirasse da mesi. Era saltato in macchina e aveva iniziato a correre con il piede sull'acceleratore il più lontano possibile da lì. Aveva guidato come un pazzo, e stavolta se l'avessero beccato di sicuro la patente gliela toglievano. Era arrivato a casa sua e si era fiondato sotto la doccia cercando di togliersi l'odore di Liam da dosso, ma qualsiasi cosa facesse continuava a sentirlo, quasi gli si fosse appiccicato alla pelle. Alla fine ci aveva rinunciato e si era lasciato cadere sul divano fissando con insistenza il soffitto, quasi quello potesse mandargli delle risposte per delle domande che non sapeva nemmeno ancora di avere. Il telefono sul tavolino vibrò un paio di volte, e di colpo si ricordò di avere effettivamente un telefono. Lo prese vedendo di avere tre chiamate perse da Alex del giorno prima, probabilmente subito dopo la sua fuga improvvisa. Aveva anche cinque messaggi. Uno sempre di Alex, tre di Stiles che gli chiedeva che diavolo di fine avesse fatto, e l'altro con sua somma sorpresa, da parte di Mason. Voleva sapere se aveva trovato Liam. Rispose a Stiles dicendo di essersi appena svegliato, e poi disse a Mason che Liam stava bene. Non aveva intenzione di dire che aveva dormito a casa del beta. Lasciò il messaggio di Alex in sospeso per qualche minuto, poi alla fine rispose scusandosi per la fuga e dicendo che aveva avuto un'emergenza. Sbuffò rimettendo il telefono sul tavolino e alzandosi. Non fece nemmeno due passi che quello prese a squillare. Si avvicinò afferrandolo convinto che fosse Stiles, ma il nome sullo schermo lo fece bloccare. Liam. Posò di nuovo il telefono sul tavolino continuando a fissarlo fino a quando non smise di suonare. Qualcosa gli impediva di rispondere, non ne capiva nemmeno il motivo. Quando riprese a suonare di nuovo si dovette allontanare dalla stanza con la forza. Il lupo stava protestando nuovamente.

 

 






Eccomi di nuovo qui!!!

Spero che anche questo capitolo, in cui vediamo un riavvicinamento tra Theo e Liam, sia di vostro gradimento. Abbiamo anche una prima discussione tra Stiles e Derek, ma ovviamente, cosa possono fare quei due se non litigare? Sono felice delle tante visualizzazioni che la storia sta avendo, e ringrazio ancora chi di voi l'ha aggiunta tra le seguite, preferite e ricordate. Un grazie speciale a chi ha recensito gli scorsi capitoli, e come sempre, aspetto i vostri commenti e pareri. Non siate timidi, fatevi sentire! Al prossimo capitolo, un bacio

Elly

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Capitolo 4
*** I felt your smell ***


<< Ehi, Liam. >> La voce di Stiles lo distolse dal prendere i libri nel proprio armadietto. Si voltò vedendo l'amico raggiungerlo con un sorriso.

<< Stiles, che ci fai qui? >> disse il beta.

<< Sono venuto a trovare Scott. Dice che il coah lo fa impazzire >> borbottò il moro. Liam rise.

<< Come se vedere te lo farà stare meglio >> borbottò il biondo e Stiles gli fece l'occhiolino divertito.

<< Tu? Tutto ok? >> chiese poi il moro. Liam annuì, era qualche giorno che andava decisamente meglio, e si sentiva piuttosto sollevato. Sebbene, da un paio di giorni prima Theo era completamente sparito e non aveva nemmeno risposto alle sue chiamate. Se doveva essere onesto almeno con se stesso, ci era rimasto molto male, per non dire deluso. Quando si era svegliato e si era ritrovato da solo l'ansia l'aveva assalito all'improvviso, prima che l'odore ancora presente della chimera lo rilassasse. Alla fine Liam non sapeva nemmeno perchè ci fosse rimasto così male, non è che fossero migliori amici, e la chimera lo stava solo aiutando.

<< Sto molto meglio a dire il vero >> rispose a Stiles abbozzando un sorriso. L'altro annuì in risposta prima di spostare gli occhi alle sue spalle, ridacchiare e tornare a guardarlo.

<< Che c'è? >> chiese infatti all'umano provando a voltarsi, ma il moro lo bloccò prima che potesse farlo completamente.

<< C'è un ragazzo molto carino che ti sta fissando >> lo informò Stiles facendolo arrossire di botto.

<< Stiles, hai dimenticato che gioco in un'altra squadra? >> chiese Liam.

<< Che centra, nella vita si deve provare di tutto. E poi, sul serio Liam. Non si sceglie di chi innamorarsi >> continuò il moro.

<< Lo so, e infatti non ho nulla contro quello che dici. Ma non credo che sia il mio momento di sperimentare altre cose >> disse il lupo.

<< E' per Hayden? La rabbia e tutto il resto >> chiese poi di getto l'umano, pentendosene subito quando vide il beta irrigidirsi.

<< No. Iniziavo ad avere problemi già da prima che se ne andasse >> rispose Liam con un sospiro. Si voltò per chiudere l'armadietto e nel farlo notò un ragazzo con due occhi verdi e i capelli castano scuro fissarlo intensamente prima di rivolgergli un sorriso. Liam gli sorrise in risposta, in verità, non aveva la minima idea di cosa fare. Si voltò di nuovo verso Stiles, che aveva uno sguardo che non prometteva nulla di buono, e non era una cosa positiva quando faceva quella faccia.

<< Stiles, che . . .>>

<< Va a parlarci >> disse quello subito.

<< Cosa? No >> disse Liam scuotendo prepotentemente il capo.

<< Con chi deve parlare? >> chiese Corey spuntando alle sue spalle assieme a Mason.

<< Oh beh, Liam ha fatto colpo. Occhi verdi a ore tre >> fece Stiles facendo voltare gli altri due in quella direzione. Mason proruppe un fischio.

<< Però >> commentò l'amico. Liam lo guardò come se fosse impazzito.

<< Non vi ci metterete anche voi, spero >> sbottò il biondo.

<< Ma è carino. Cioè, davvero carino >> disse Corey.

<< Sì, ma non sono interessato. Avete presente? Mi piacciono le ragazze >> disse Liam.

<< Te l'ho già detto, Liam, nella vita . .>> iniziò Stiles.

<< Si prova di tutto, sì, ho capito. Ma non ora, ok? >> disse il beta con un sospiro prima di dileguarsi con la scusa di dover correre in classe. Stiles ridacchiò vedendolo correre via, mentre Mason si scambiava un'occhiata divertita con Corey, vedendo il ragazzo dagli occhi verdi seguire il suo migliore amico con lo sguardo.

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Ciao >> disse Theo entrando nel loft di Derek e facendo per chiudendosi la porta alle spalle. Il branco era tutto lì, Derek li aveva chiamati dicendo di avere delle novità e che si sarebbero dovuti vedere il prima possibile. Prima che la porta si chiudesse del tutto Liam ci si infilò entrando alle sue spalle. Quando Theo incrociò i suoi occhi azzurri per poco non ci rimase secco. Era la sua immaginazione o erano più luminosi e grandi del solito?

<< Ehi >> gli disse Liam guardandolo.

<< Ehi >> rispose lui accennando un movimento del capo.

<< Ora ci siamo tutti >> disse Lydia voltandosi verso di loro e soffermando il suo sguardo un po' troppo, almeno secondo Theo.

<< Perchè ci hai chiamato, sourwolf? >> disse Stiles che se ne stava sul divano a sgranocchiare delle patatine facendo accigliare il lupo più grande.

<< Ho delle novità da Peter. Dice che il gruppo di cacciatori è stato attaccato da un paio di branchi e che sono sopravvissuti in pochi da entrambe le parti >> disse Derek.

<< Questo è male >> commentò Theo.

<< Perchè? – fece Malia – li hanno tolti di mezzo, meglio così >>

<< Theo ha ragione – le rispose Lydia – saranno molto più arrabbiati >>

<< E pieni di voglia di vendicarsi >> continuò Theo.

<< Verranno di sicuro? >> chiese poi Liam torturandosi le mani. Era calmo, per il momento. Ma il pensiero che un suo scoppio, in presenza di qualcuno che non fosse del branco, potesse richiamarli prima del tempo lo terrorizzava.

<< Sì – disse Derek – sanno dei nemeton. Non possiamo evitare che vengano qui >>

<< Dimenticate un particolare >> aggiunse poi Stiles alzandosi e accartocciando il sacchetto. Gli altri si voltarono a guardarlo in attesa.

<< Sarebbe? >> chiese Scott.

<< Parliamo di cacciatori ben addestrati, che sanno dei nemeton presenti in tutto il mondo e che si apprestano a distruggere la fonte nel loro principio. C'è una sola persona capace di mettere insieme questi pezzi >> disse il moro incrociando le braccia al petto. Lydia si morse il labbro annuendo, ci stava arrivando anche lei.

<< Gerard >> mormorò tra i denti Derek, mentre Scott emise un ringhio.

<< Intendi quel Gerard? >> chiese Liam a Stiles. Lui ne aveva solo sentito parlare. Il moro annuì e il biondo spalancò gli occhi. Ok. Erano ufficialmente fottuti.

<< Dobbiamo parlare con Chirs e con Peter >> disse Scott a Derek, che annuì d'accordo.

<< Proverò a rintracciare Peter oggi stesso >> rispose Derek.

<< Bene, io chiamerò Chris e andrò da lui. Malia, tu vieni con me >> disse Scott alla coyote che annuì immediatamente.

<< Noi che facciamo? >> chiese Mason.

<< Vi direi di non fare casini e di restare quanto più buoni possibile, ma se davvero c'è Gerard dietro a tutto questo, allora non servirebbe a niente. Lui sa perfettamente cosa siamo >> disse l'alpha. Dopo qualche altra direttiva da parte di Scott e di Derek, il branco si dileguò. Scott e Malia si recarono da Chris, mentre Derek cercava di contattare Peter. Lydia e Stiles proposero di iniziare a buttare giù un piano al quale si unirono anche Mason e Corey. Liam osservava Theo dalla sua postazione sul divano. Il biondo era intento a commentare insieme a Lydia e Stiles il piano, dando delle dritte che Liam trovò davvero brillanti, e a giudicare da come lo fissavano gli altri, dovevano pensarla come lui. Passarono almeno un altro paio d'ore prima che Scott chiamasse dicendo che avevano parlato con Chris e che il cacciatore si sarebbe dato da fare. Quando fu praticamente ora di cena iniziarono pian piano ad andare via dal loft di Derek, e Liam era a dir poco distrutto. Scese le scale del palazzo trovandosi avvolto dall'aria fresca della sera e dalle prime stelle che sovrastavano il cielo scuro. Si avviò piano alla macchina quando l'odore familiare di lime lo avvolse facendolo fermare a pochi passi dall'auto.

<< Ti serve un passaggio? >> chiese il più piccolo senza nemmeno voltarsi a guardarlo. Dal suono che sentì poteva scommettere che l'altro aveva infilato la mano nella giacca di pelle tirando fuori le chiavi della macchina.

<< Tranquillo. Ho la mia, cucciolo >> rispose la chimera agitando le chiavi in aria. Liam si voltò finalmente a guardarlo e dallo sguardo dell'altro si chiese se Theo non stesse aspettando esattamente quello.

<< Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così? >> sospirò Liam.

<< Quando capirai che continuerò a chiamarti così lo stesso? >> rispose quello con un sorrisino impertinente che gli fece venir voglia di prenderlo a pugni, prima di provocargli mille capriole al cuore. L'altro continuava a guardarlo, e il beta fece finta di niente alzando gli occhi al cielo, incapace di tornare a guardare la chimera negli occhi. Si limitò ad aprire la macchina per poi guardarlo un'ultima volta.

<< Ciao, Theo >> disse salendo in auto e chiudendo lo sportello. Mise in moto e poi inserì la retromarcia, mentre il biondo ancora nel parcheggio gli rivolse un altro ghigno divertito.

<< Ciao, cucciolo >> disse silenzioso, ma Liam lo sentì lo stesso, e per quanto si sforzasse, non poteva impedire che un sorriso si facesse strada sul suo volto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Davvero il tizio con gli occhi verdi ti ha chiesto di uscire? >> urlò Mason nel bel mezzo del parcheggio. Liam lo guardò male zittendolo subito.

<< Ti spiacerebbe evitare di urlare come un pazzo? >> disse il beta.

<< Scusa, hai ragione. Ma dicevi sul serio? Quel tipo è uno schianto >> continuò il moro.

<< Chi è che è uno schianto? >> disse Stiles sbucando alle loro spalle con un Theo piuttosto assonato al seguito. Liam forse si soffermò un po' troppo sulla chimera, almeno a giudicare dal sorriso divertito di Stiles. Il fatto è che la faccia assonnata che aveva il biondo gli aveva fatto mancare il fiato per qualche attimo, bloccandogli completamente ogni neurone.

<< Il tipo con gli occhi verdi >> rispose Mason.

<< Quello che fissava Liam la settimana scorsa? >> chiese ancora il figlio dello sceriffo, mentre lo sguardo della chimera al suo fianco si faceva curioso a quelle parole.

<< Vorrai dire quello che ha chiesto a Liam di uscire >> corresse Mason. Stiles se possibile spalancò la bocca all'inverosimile, lanciando poi un'occhiata al biondo accanto a lui che adesso sembrava quasi agitato e molto più attento alla conversazione.

<< Dio, smettetela >> borbottò Liam.

<< Che c'è, cucciolo, non è troppo carino per te? >> chiese Theo sfidandolo con lo sguardo.

<< Cucciolo? >> dissero invece all'unisono Stiles e Mason.

<< Sì, si diverte a chiamarmi così. E per quanto riguarda la tua domanda. Semplicemente non mi interessa >> disse Liam fugando ogni dubbio. Theo però continuava a guardarlo, quasi si aspettasse qualcosa da un momento all'altro.

<< Quindi gli hai detto di no? >> chiese Stiles cauto.

<< Non gli ho propriamente risposto >> fece Liam grattandosi il capo e arrossendo.

<< Dio, Liam >> fece Stiles ridacchiando e scuotendo il capo seguito da Mason. Liam alzò gli occhi al cielo incrociandoli poi con quelli di Theo che continuava a fissarlo. Si ritrovò poi a deglutire senza conoscerne il motivo, ma lo sguardo dell'altro lo stava mettendo in tensione e contemporaneamente lo faceva stare meglio.

<< Beh, credo che dovrai rispondere in fretta allora >> disse poi Mason afferrando Stiles per un braccio e trascinandolo via, lasciando lui e Theo a fissarsi.

<< Quindi è carino questo tipo? >> gli chiese Theo quando furono soli.

<< Oggettivamente, sì. Non mi sono mai soffermato a guardare i maschi, sai >> rispose quello in uno sbuffo, quando un'ombra si parò davanti a loro. Liam alzò gli occhi finendo per intrecciarli con un paio di occhi verdi e si ritrovò a deglutire.

<< Ciao >> disse il ragazzo, che se ricordava bene doveva chiamarsi Ian.

<< Ciao >> disse Liam iniziando ad andare in agitazione sotto lo sguardo del moro e del biondo accanto a lui che faceva passare gli occhi dall'uno all'altro.

<< Senti, per quell'uscita, sì insomma. Mi chiedevo se ci avessi pensato >> disse Ian con un sorriso. Liam iniziò ad iperventilare, mentre l'aria nei polmoni diminuiva di colpo. Il suo lupo iniziò a graffiare. Che diavolo gli prendeva? Era per via della presenza di Theo accanto a lui? Perchè di colpo la sola presenza di Ian davanti lo stava facendo vacillare fino a fargli perdere il controllo? Perchè stava accadendo, giusto? E non poteva. Chiuse gli occhi in cerca d'aria, ma poi la tranquillità lo avvolse di nuovo. Un tocco leggero, così leggero che lo percepì appena.

<< Scusa, amico. Ma è impegnato >> disse Theo al ragazzo dinnanzi a loro senza togliere il braccio dalle sue spalle. Liam spalancò gli occhi, mentre Ian lo fissava sconvolto e abbastanza confuso.

<< Mi spiace, non lo sapevo. Non volevo offenderti >> disse il moro. Liam scosse il capo, come a dirgli di non preoccuparsi. Dio, sembrava un idiota. Ma ancora una volta Theo si dimostrò un perfetto attore.

<< Tranquillo. Ma ti sarei grato se d'ora in avanti stessi alla larga dal mio ragazzo >> disse ancora Theo stringendo la presa che passò sopra al suo fianco. Ian annuì, sparendo quasi immediatamente, probabilmente lo sguardo di Theo doveva averlo convinto. Appena si fu allontanato la calma tornò a farsi strada in Liam, e solo allora la chimera lo lasciò andare, seppur lentamente.

<< Non c'è di che, cucciolo >> gli ghignò Theo in un orecchio prima ancora che potesse parlare.

<< Mi hai salvato ancora. Ma non c'era bisogno di dire una bugia >> disse semplicemente Liam fissando gli occhi azzurri in quelli blu dell'altro.

<< Beh, non credevo di doverlo fare anche dagli spasimanti. Ma se ti mandano così in ansia non c'è problema – ridacchiò il più grande – e comunque se non l'avessi detto, domani te lo saresti ritrovato di nuovo davanti. Non posso essere sempre qui ad evitare che azzanni qualcuno >>

<< Non ho nemmeno idea di che mi sia preso >> sussurrò Liam, mentre venivano raggiunti di nuovo da Stiles e Mason.

<< Che diamine è successo? >> chiese il ragazzo di colore all'amico.

<< Non lo so. A un tratto la sua vicinanza mi ha agitato >> disse il beta.

<< Che gli hai detto? – chiese Stiles a Theo – sembrava sconvolto >>

<< Gli ho detto di stare lontano dal mio ragazzo >> disse la chimera indicando Liam che arrossì leggermente facendo accigliare il suo migliore amico e ridacchiare Stiles.

<< Immagino quanto ti sia costato >> borbottò il figlio dello sceriffo beccandosi una gomitata dal biondo che però fece sorridere Liam.

<< A chi va un frullato? >> disse poi Mason attirando l'attenzione.

<< Dio, sì >> disse Liam con occhi sognati.

<< Hai un problema con lo zucchero. Sicuro che non ti arrabbi per quello? >> fece notare Stiles facendo però solamente ridere Mason che annuì in accordo. I due si avviarono davanti, mentre Liam e Theo li seguivano.

<< Lo sai che troppi dolci fanno male? >> disse la chimera al più piccolo.

<< Non ho il problema di ingrassare, quindi faccio che mi pare >> sbottò Liam con un ringhio.

<< Infatti, stai benissimo così >> gli sussurrò all'orecchio il biondo con un ghigno prima di precederlo affiancando Stiles. Si voltò un secondo necessario a vedere Liam arrossire in quel modo che lui ormai definiva adorabile. Vide il più piccolo scuotere il capo e distogliere gli occhi dai suoi affiancando Mason. Anche se voleva dare a vedere che lo ignorava, a Theo non sfuggirono le occhiate che gli lanciava ad intervalli regolari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Quindi per te è questa la soluzione? >> chiese Lydia a Derek incrociando le braccia al petto.

<< Per il momento sì. Almeno fino a che non capiamo da che dipenda lo stato emotivo di Liam, è più sicuro che voi che non sapete difendervi non partecipiate agli allenamenti >> disse Derek annuendo. Scott accanto a lui, seppur amaramente dovette annuire in accordo con il lupo più grande.

<< A Stiles non piacerà >> disse la ragazza.

<< E' per questo che ne stiamo parlando prima con te, Lyds. Magari tu riesci a farlo ragionare meglio di noi >> disse Scott mordendosi il labbro.

<< D'accordo, sono sicura che non ci saranno problemi con gli altri. A Stiles ci penso io, posso sempre obbligarlo a un'intensa sessione di shopping. Stramazzerà al suolo in meno di dieci minuti >> disse loro Lydia con un ghigno divertito. Scott deglutì, pensando che quella sì che sarebbe stata una tortura.

<< Bene, allora. Continueremo ad allenarci, ma dovremo essere solo noi che siamo in grado di difenderci. Liam è piuttosto instabile, e se ha ringhiato a Scott che è il suo alpha, a noi non darà ascolto >> spiegò Derek.

<< A tutti no. A Theo sì >> disse Lydia piantando i suoi occhi in quelli dell'altro ragazzo.

<< Già, questo punto è da capire bene >> disse il moro.

<< Sentite, io mi sento già abbastanza giù per quanto è accaduto. Non peggioriamo la situazione tartassando Liam di domande >> disse Scott.

<< Non è colpa tua, Scott – disse Derek – c'è qualcosa che ci sfugge, ma non centra nulla con te >>

<< Derek ha ragione – continuò Lydia – Liam è sul chi va la già da prima che Theo tornasse >>

<< Io e Stiles ne abbiamo parlato, e l'unico motivo che può spingerlo a calmarsi in presenza di Theo è che lui sia la sua ancora >> sbottò l'alpha.

<< Ma questo è da escludere >> disse subito Derek massaggiandosi le tempie.

<< Perchè? E' una teoria fattibile >> disse Lydia.

<< Sì, ma per avere come ancora una persona, il tuo legame con lei deve essere molto profondo. E anche se Liam si fida di Theo, non è abbastanza perchè sia la sua ancora – spiegò Derek con calma – e inoltre, non serve avere l'ancora vicino, basta pensarci per ritrovare la calma. Quindi è da escludere >>

<< Ho capito – disse la banshee – quindi secondo voi sta succedendo qualcosa? Credete abbia a che fare con i cacciatori? >>

<< No. Se aveva già problemi da prima che Theo tornasse è impossibile. E poi se fossero qui e avessero fatto qualcosa a uno di noi ce ne saremmo accorti subito >> disse Scott escludendo l'ipotesi sul nascere.

<< Bene. Quindi abbiamo un licantropo arrabbiato che non si sa perchè pare calmarsi solo in presenza di Theo. Senza contare che un lupo irascibile in questo momento porterebbe solo guai maggiori se arrivassero i cacciatori >> concluse la ragazza.

<< E' un problema. Se dietro alla storia dei cacciatori ci fosse davvero Gerard, beh, in questo caso Liam è una preda molto facile >> disse Derek a Scott che in risposta si scambiò un'occhiata preoccupata con Lydia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Liam distolse lo sguardo dal migliore amico per quella che probabilmente era la quinta volta in meno di dieci minuti. Tornò a fissare lo schermo del televisore al quale era collegata la sua playstation, ma Mason a quel punto sbottò spegnendo la TV e voltandosi a fissarlo con cipiglio.

<< Che ho fatto? >> chiese Liam deglutendo.

<< No. Non che hai fatto, la domanda giusta è che diamine succede con Theo? >> disse il moro voltandosi completamente a guardare l'amico, che per tutta risposta emise un sospiro posando a terra il controller.

<< Niente >> disse Liam scrollando le spalle.

<< Niente? Quindi è per questo che non mi hai detto nulla di tutta questa storia? Ho dovuto sapere da Lydia che in pratica Theo, quel Theo, riesce per chissà quale assurdo motivo a calmarti >> sbottò l'umano. Liam spalancò gli occhi voltandosi di scatto verso l'altro.

<< Lydia ti ha detto cosa? >> chiese piano il biondo.

<< Già. Quindi è vero? E per quale motivo non l'ho saputo da te? Credevo che fossi il tuo migliore amico >> disse Mason inspirando. Era deluso, Liam poteva sentirlo chiaramente dall'odore, se la faccia dell'amico non fosse di per se già abbastanza eloquente.

<< Tu sei il mio migliore amico – disse il lupo dispiaciuto – è solo che non posso dirti qualcosa che non riesco a capire nemmeno io >>

<< Quindi è così? Theo riesce a calmarti? Com'è possibile? Hai ringhiato a Scott. A Scott >> urlò il moro.

<< Credi che non lo sappia? Non ne ho idea, ok? Non lo so perchè, ma se potessi forse lo eviterei >> disse Liam alzando gli occhi al cielo e scuotendo il capo.

<< Ti infastidisce? >> chiese Mason.

<< Cosa? Che sia lui a calmarmi? >> sbottò Liam. L'altro annuì, e seppure il biondo volesse davvero dire che sì, che lo infastidiva, in cuor suo sapeva che non era così e non aveva motivo di mentire al suo migliore amico.

<< No. Non mi da fastidio >> rispose alla fine.

<< Quindi cosa . . . lui compare e tu ti senti bene di colpo? >> provò a chiedere Mason incuriosito.

<< Una specie. E' come se all'improvviso la mia rabbia sparisse. Si scioglie come neve al sole, e i miei nervi si rilassano immediatamente >> provò a spiegare Liam. Il moro lo guardava sorpreso, perchè tra tutte quelle che avevano visto, questa di certo non se l'aspettava.

<< E Theo che ne pensa? >> chiese ancora l'umano in un colpo di tosse. Liam si voltò a fissare gli occhi scuri dell'amico con un sopracciglio.

<< In che senso? >> chiese Liam confuso. Mason roteò gli occhi, a volte gli veniva da pensare tale alpha tale beta. Ridacchiò del suo stesso pensiero.

<< Non ha detto niente in merito? Un'ipotesi? >> chiarì il moro.

<< No – scosse il capo Liam – credo che non ci capisca nulla nemmeno lui >>

<< Ok, beh vedrai che capiremo che sta succedendo e risolveremo tutto come al solito >> disse Mason dandogli una pacca sulla spalla.

<< Già, spero prima che compaia qualche cacciatore tra i piedi >> borbottò il beta.

<< Allora? – disse poi l'umano – il tipo con gli occhi verdi si è più fatto vivo? O ha creduto alla balla di Theo? >>

<< Credo ci abbia creduto anche troppo >> rispose il biondo alzando gli occhi al cielo.

<< In realtà anche a distanza sembrava convincente. Se non vi avessi conosciuto vi avrei scambiato anch'io per una coppia >> disse Mason ridacchiando. Liam arrossì di botto facendo ridere il moro che aveva una faccia simile a quelle che Stiles faceva quando pareva saperne una più del diavolo.

<< Piantala >> disse con la lingua tra i denti il biondo cercando di distogliere lo sguardo.

<< Perchè? Ehi aspetta, perchè sei arrossito? >> disse Mason tra le risate, mentre il lupo gli lanciava un'occhiata truce.

<< Non sono arrossito >> sbottò quello.

<< Invece sì. Oddio, non dirmi che ti piace – ridacchiò Mason con gli occhi eccitati dal divertimento – voglio dire, ovviamente non avrei nulla in contrario, anche perchè, beh per quanto lui sia insolente e uno stronzo costipato, Theo è davvero un gran fico >>

<< Sei impazzito? Non mi piace >> disse Liam spalancando gli occhi.

<< Ma continui ad arrossire, e poi andiamo. Cucciolo, a chi vuoi darla a bere? >> fece il moro con un sorrisetto malizioso che fece deglutire Liam, che stava lentamente valutando l'idea di tirare un pugno al suo amico.

<< E' il suo modo di infastidirmi, ok? >> rispose allora scrollando le spalle con finto disinteresse. Il moro lo guardò dubbioso, e poi sorrise divertito per l'ennesima volta in meno di cinque minuti.

<< Io direi che è più il suo modo di distinguerti dagli altri >> proruppe l'umano.

<< Che intendi? >> borbottò Liam voltandosi a guardarlo e afferrando un biscotto dal contenitore sulla scrivania.

<< Beh, Theo è un tipo abbastanza arrogante per certi versi, e quindi dare dei nomignoli è compreso nel suo modo di essere. Ma li userebbe per infastidire la gente >> spiegò il moro.

<< E' quello che ho detto >> si accigliò Liam.

<< Sì, ma intendo dire – riprese il moro – che stranamente non lo ha fatto con nessuno, ma solo con te >>

<< E quindi? >>

<< Quindi ha una considerazione diversa di te >> concluse Mason. Liam chiuse gli occhi inspirando e poi si sedette di nuovo accanto all'amico riprendendo il controller.

<< La finiamo la partita? >> chiese all'amico. Mason annuì, e poi sorrise furbo. Liam poteva anche non darlo a vedere, ma lui lo conosceva troppo bene per non poter capire che la sua ultima frase lo aveva in realtà rilassato, facendogli spuntare un sorriso che tentava in tutti i modi di nascondere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


<< Quindi d'ora in avanti sarà così? Vi allenerete senza di noi? >> sbottò Stiles allargando le braccia con fare oltraggiato. Theo rise di quell'atteggiamento, suscitando involontariamente dei risolini anche a Scott.

<< Stiles, è per la vostra sicurezza >> disse Scott tossicchiando.

<< E' di Liam che parliamo, Scotty. Non ci farà del male >> ribeccò l'altro.

<< Non puoi dirlo con esattezza. Ha ringhiato anche a me >> disse l'alpha.

<< Senti, vedrai che risolverà il suo problema in fretta. Non credo che siano necessarie tutte queste precauzioni >> fece il figlio dello sceriffo.

<< Io non ne sarei così sicuro – si intromise Theo – l'ultima volta è stata diversa dal solito. Voglio dire, non rispondeva al richiamo di Scott e ci avviciniamo alla luna piena di questo mese >>

<< Ecco. Altro punto interessante. Non ha mai dato problemi durante le lune piene passate, quindi questo vuol dire che la storia degli allenamenti è superflua >> disse Stiles incrociando le braccia al petto.

<< Dio, Stiles – sbuffò Scott – Theo ha ragione. Le altre volte non ha dato problemi, ma questa volta è molto probabile che sia diverso. Quindi non si discute, faremo come abbiamo deciso >>

<< Abbiamo? – urlò Stiles – hai detto abbiamo? Fammi indovinare, è stato Derek ad avere questa fantastica idea, dico bene? >>

<< Beh, ecco. Potrebbe averlo suggerito a me e a Lydia >> rispose Scott mordendosi il labbro per essersi fatto scappare forse l'unica cosa che doveva tenere per se. Theo lo osservò divertito spostando lo sguardo su uno Stiles a dir poco furioso. Ci mancava poco che cacciasse fuoco dal naso.

<< Suggerito – sbuffò l'umano – perchè non dici che ve l'ha ordinato. Sarebbe una cosa tipica del sourwolf >>

<< Stiles, non ce l'ha ordinato. Ha semplicemente suggerito che questa sarebbe stata la situazione più gestibile sotto vari aspetti. Io e Lydia abbiamo semplicemente capito che aveva ragione e se ci pensassi un secondo arriveresti alla sua stessa conclusione >> spiegò Scott con calma.

<< Hanno ragione, Stiles. E' più sicuro per voi, e sopratutto in questo modo dovremmo preoccuparci solo di Liam >> si intromise Theo. Il figlio dello sceriffo gli lanciò uno sguardo di fuoco che lo fece deglutire, quasi a dirgli che non lo credeva nemmeno morto.

<< Fate come vi pare, ma poi non venite a cercarmi per salvarvi i vostri culi pelosi, perchè in quel momento mi darò disperso >> sbottò alla fine l'umano alzando le mani al cielo e sparendo nella stanza accanto, mentre Scott emetteva un verso di sollievo per essere riuscito a convincere l'amico.

<< Non lo dicevo solo per convincerlo – disse la chimera scoccando un'occhiata all'alpha – potrebbe non reggere la prossima luna piena. Si innervosisce all'improvviso, e sembra essere sempre peggio in questi ultimi giorni >>

<< Lo so. Ti ringrazio, Theo. Lo stai aiutando molto, e so che Liam si fida di te >> disse Scott abbozzando un sorriso. La chimera, semplicemente, annuì. L'alpha lo osservò attentamente qualche istante, era sicuro che quello che emanava il biondo in quel momento fosse pura e semplice apprensione verso il suo beta.

 

 

 

 

 

 

 

 


<< Liam >> sussurrò Theo al buio quando vide il biondino seduto sul portico di casa sua. L'altro alzò gli occhi su di lui, e la chimera si ritrovò a dover ricordarsi di respirare. Liam aveva i capelli arruffati come se si fosse appena alzato dal letto, e gli occhi lucidi dall'imbarazzo. Era lui a fargli quell'effetto? Perchè lo imbarazzava?

<< Io . . . – lasciò in sospeso il lupo – io non sapevo dove andare. Ero uscito da scuola e dei ragazzi hanno iniziato a darmi addosso. Mi stavo arrabbiando e non potevo tornare a casa >>

<< Sei qui da ore? Perchè non mi hai chiamato? >> gli chiese il ragazzo più grande avvicinandosi piano e sedendosi sui gradini del portico accanto a lui.

<< Non volevo disturbarti. Credo di averlo già fatto abbastanza in queste settimane >> rispose Liam.

<< Non mi avresti disturbato, comunque. Ero da Scott >>

<< L'altra volta eri ad un appuntamento quando Stiles ti ha chiamato. Non volevo rovinartene un altro >> commentò il beta.

<< Te l'ho già detto, cucciolo. Il branco viene prima di queste cose >> disse la chimera, sebbene in quel momento il suo reale pensiero fosse che per lui “Liam veniva prima delle altre cose”, ma non poteva pensarlo. Non doveva, o avrebbe dovuto fare i conti con le parole di Stiles, e soprattutto con i mille dubbi che lo assillavano da giorni. Non poteva certo negare che il fatto che il ragazzo più piccolo lo avesse aspettato per ore davanti casa sua come un cucciolo abbandonato, avesse fatto si che il suo lupo uggiolasse felice. Non l'aveva mai fatto, ma questo significava che Liam aveva bisogno di lui. Sorrise inconsapevolmente facendo accigliare l'altro.

<< Perchè eri da Scott? >> lo richiamò all'attenzione il lupo.

<< Hanno pensato che per i prossimi allenamenti sarebbe meglio se ci fossimo solo noi con zanne e artigli >> spiegò Theo.

<< E' colpa mia. Temono che possa ferire qualcuno >> mormorò Liam abbassando il capo con fare triste. Emanava odore di dispiacere e tristezza. Per Theo quell'odore sembrava un macigno sullo stomaco. Non voleva che l'altro si sentisse così.

<< Ehi, senti. E' solo perchè loro non sono in grado di trattenerti. Ma tutti ci fidiamo di te, non pensare che sia perchè abbiamo paura >> disse la chimera cercando gli occhi azzurri dell'altro, e quando li trovò poteva giurare di poterci annegare. Probabilmente lo avrebbe fatto volentieri, erano meravigliosi, e Theo dubitava di aver mai visto degli occhi così belli in tutta la sua vita.

<< E se capitasse? Se facessi davvero del male a Stiles, o a Lydia o Mason e Corey? Dovreste uccidermi in quel caso perchè potrei perdere la testa da solo se capitasse >> borbottò il biondo sconsolato.

<< Non dirlo nemmeno per scherzo, idiota – urlò Theo con lo sguardo più duro che Liam gli avesse mai visto – nessuno potrebbe ucciderti >>

<< Nemmeno tu? >> chiese Liam all'improvviso facendogli spalancare gli occhi blu. Che diamine gli prendeva? Era completamente ammattito? Come poteva pensare che avrebbe potuto fargli del male? Il solo pensiero che qualcuno potesse davvero fare del male a Liam gli fece salire la bile in gola, e un ringhio frustrato del suo lupo risalì fino a lasciare le sue labbra. Liam lo fissò stupito da quella reazione, e rimase ancora più sorpreso quando vide quegli occhi blu determinati piantarsi nei suoi.

<< Io ci tengo a te, non potrei mai farti del male. E non permetterò a nessuno di fartene >> gli disse Theo guardandolo negli occhi. Stavano per saltargli le coronarie a quell'ammissione. A Liam balzarono in mente le immagini dell'altro che lo spingeva nell'ascensore per fare da esca. Di colpo gli prese il panico, e se lo avesse rifatto? Poteva sopportarlo? No. Di colpo la consapevolezza di quello che Theo aveva fatto per lui prese il sopravvento e una miriade di immagini si fece largo nella sua mente prepotentemente. Theo gli afferrò il polso stringendolo nella sua mano.

<< Grazie >> gli sussurrò Liam guardandolo negli occhi, e mettendo in quella parola tutto quello che stava provando in quel momento. Lo sguardo di Theo gli fece intuire che aveva capito perfettamente.

<< Ti va di entrare? >> chiese il più grande. Liam annuì appena, e si alzò, mentre Theo lo trascinò dentro tenendolo ancora per il polso, ma il biondo non voleva che lo lasciasse andare. La stretta dell'altro era calda e a Liam piaceva, gli dava un senso di sicurezza che non provava da tempo.

<< Come hai fatto a calmarti? >> gli chiese poi la chimera osservandolo e chiudendosi la porta alle spalle. Vide chiaramente il più piccolo diventare di fuoco, e davvero, la voglia di fare battutine gli salì spontanea, ma si accorse che non poteva. Non con Liam. Annuì semplicemente capendo che il lupo non glielo avrebbe detto, non ancora. Lasciò la presa sul polso del ragazzo e si avviò per dirigersi in cucina per prendere qualcosa da mangiare, quando sentì la presenza dell'altro alle sue spalle.

<< Ho sentito il tuo odore >> soffiò Liam al suo orecchio facendolo rabbrividire, mentre il suo cuore saltò all'impazzata nel petto, come ammattito.

 

 

 

 

 





Ed eccovi il quarto capitolo!

Oddio, ragazzi, la tristezza di postare il capitolo proprio oggi è assurda. Ieri è uscita l'ultima puntata della serie. Che dire, ci sono stati momenti davvero belli, altri un po' meno per certi versi. Personalmente, vedere Theo portare via il dolore a Gabe, è stata forse la scena più emozionante.

Come anche il fatto che ormai l'ascensore sia diventato il posto preferito da Theo e Liam, vabbè. Detto ciò ringrazio tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra le preferite, seguite ecc... Mi fa piacere vedere quante visualizzazioni sta avendo, e grazie soprattutto, a voi che avete recensito. Come dico sempre, fatevi sentire! Al prossimo capitolo, un abbraccio di conforto per il finale di serie,

Elly

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Capitolo 5
*** I hear your Heart ***


Aveva dormito di nuovo insieme a Theo, solo che stavolta a casa dell'altro. Non c'era niente di strano, erano amici, giusto? Giusto? No. Il suo cervello continuava a dire di no, anche se lui voleva pensare sì. Come altro doveva considerarlo? Era un membro del branco, era diventato un amico per la maggior parte di loro, persino Malia si fidava di più adesso. Ma lui? Poteva considerarlo un amico? Non era sicuro che il loro rapporto si avvicinasse effettivamente a quello che lui aveva con Mason o a quello che il biondo aveva con Stiles. Tutt'altro. Lui e Mason erano migliori amici, e non dormivano assieme. O meglio, non nel modo in cui era capitato a loro. Non si era mai svegliato avvinghiato a Mason, e di sicuro non aveva mai provato l'irrefrenabile voglia di toccargli i capelli, o le labbra. Perchè, per la miseria, si era sentito un emerito cretino dopo aver avuto l'istinto di voler toccare le labbra di Theo, perchè gli erano parse così morbide e per qualche oscuro motivo voleva dare una certezza ai suoi pensieri. Forse qualche strega era arrivata in città e gli aveva fatto un incantesimo, perchè non era una cosa da lui. Sì insomma, davvero aveva voluto toccare quelle labbra col dito, e davvero il suo lupo pareva quasi scodinzolare a quel pensiero? Si passò una mano tra i capelli arruffandoli solamente di più, e si affrettò ad entrare nell'ingresso principale, vedendo in lontananza Mason e Corey scambiarsi un bacio. Chissà com'era baciare un altro ragazzo? Chissà se baciando Theo avrebbe sentito se le sue labbra erano davvero morbide come sembravano alla vista. Scosse il capo violentemente, quasi gli fosse saltato un fantasma addosso. Che diavolo stava pensando? Di sicuro aveva ancora sonno, no? Certo.

<< Stai bene? Sembra tu abbia appena visto un fantasma >> gli disse Mason come buongiorno.

<< Sto bene, solo un po' stanco >> rispose lui guardandosi attorno. C'era Ian dall'altro lato del corridoio che gli lanciò un'occhiata, prima di distogliere lo sguardo come un fulmine. Ok. Ora era il bruno che sembrava aver visto un fantasma. Vide Mason e Corey aggrottare le sopracciglia guardando alle sue spalle. Che avevano tutti stamattina? Si voltò, capendo finalmente perchè Ian sembrava aver visto il diavolo. Theo si stava avvicinando con fare concitato e molti studenti lo stavano guardando. Aspetta, aveva appena rivolto un'occhiataccia a Ian? Perchè? Non ebbe nemmeno il tempo di pensare che si sentì afferrare per un braccio dalla chimera e trascinare fuori dall'edificio. Non stava nemmeno opponendo resistenza. Bene, si stava ridicolizzando davanti a mezza scuola.

<< Ehi, ma che fai? >> disse liberandosi dalla presa del più grande appena furono fuori dalla portata di occhi indiscreti.

<< Di solito la mattina si saluta quando si va via >> rispose invece quello facendogli spalancare gli occhi.

<< Che cosa? Sei venuto qui per questo? >> urlò Liam sconvolto.

<< Già >>

<< Non mi pare che l'altra volta tu mi avessi salutato >> disse il lupo cercando di distogliere gli occhi da quelli dell'altro. Opzione che al momento, però, gli sembrava impossibile.

<< Touchè >> rispose Theo facendolo accigliare. Vide la chimera mordersi il labbro inferiore e lanciare un'occhiata alle sue spalle. Perchè si mordeva il labbro? Anzi no, perchè non la smetteva?

<< Il tizio dagli occhi verdi ci ha provato di nuovo? >> chiese poi il biondo scoccando a lui un'occhiata strana.

<< Scusami? >> balbettò Liam incredulo. Che diavolo stava succedendo?

<< Hai sentito >> sbottò il più grande.

<< No. E comunque che gli hai fatto? Sembrava avesse visto un fantasma cinque minuti fa >> chiese Liam passandosi una mano tra i capelli. Vide Theo studiare il suo gesto interessato, forse anche troppo, ma non aveva il coraggio di parlare.

<< L'ho solo guardato male. Lo avevo già avvertito >>

<< Era una bugia quella che gli hai detto >>

<< Sì, ma lui non lo sa >> fece la chimera con un occhiolino. Liam roteò gli occhi al cielo sentendo la campanella suonare, e si voltò vedendo le ombre muoversi al di là del portone.

<< Theo >> fece poi una voce squillante alle loro spalle. Entrambi si voltarono, e c'era Alex che li stava fissando con un sopracciglio alzato.

<< Ciao, Alex >> disse il biondo sfoggiando un sorriso a trentadue denti. Lo stomaco di Liam si contorse dolorosamente. Che gli prendeva adesso? Due secondi prima aveva l'irrefrenabile voglia di tirare un pugno a Theo, e adesso? Gli dava ai nervi che la chimera sorridesse a quello lì. E poi che voleva quel tizio? Credeva che non uscissero più, o almeno non lo sentiva nominare da un po'.

<< Voi due vi conoscete? >> chiese il moro a Theo, che guardò per un secondo Liam accanto a lui. Sembrava quasi che il più piccolo lo stesse mettendo sotto torchio con quegli occhi azzurri, tanto che la chimera sbattette le palpebre un paio di volte.

<< Sì, certo. Siamo nello stesso gruppo >> rispose Theo continuando a guardare Liam come se si fosse incantato. Il moro parve rendersene conto perchè inarcò maggiormente il sopracciglio, e a quel punto Liam distolse gli occhi da quelli blu dell'altro.

<< Io devo andare in classe >> disse voltandosi e sparendo oltre la porta. La chimera rimase a guardare l'ombra del lupo confondersi con le altre, e poi finalmente si voltò verso Alex che lo fissava mordendosi il labbro.

<< Senti, per quell'appuntamento . . .>> iniziò il moro, ma l'altro lo bloccò subito portandosi una mano a massaggiarsi le tempie.

<< Sì, io . . . ti richiamo >> disse Theo allontanandosi per raggiungere l'auto nera a pochi metri di distanza. Intanto Liam, dietro la porta, aveva ascoltato il resto della conversazione. Non sapeva che gli stava succedendo quel giorno, ma il lupo iniziava ad uggiolare ferito a quel “Ti richiamo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Credo di avere un piccolissimo problema >> disse Theo camminando avanti e indietro per la camera di Stiles come un pazzo furioso.

<< Perchè ho come la sensazione che centri Liam? >> fece l'altro.

<< Potresti avere ragione >>

<< Ok, spara >> buttò lì l'umano.

<< C'è una piccola percentuale di probabilità che Liam posso piacermi, ma molto molto piccola >> ammise il biondo.

<< Piccola quanto? – chiese Stiles sorridendo in maniera inquietante – e per l'amor di Dio, piantala di andare avanti e indietro, mi sembri un serial killer psicopatico. Anzi, peggio. Sembri Peter, il che è la stessa cosa >>

<< Piccola che potrebbe non essere semplicemente una cottarella di passaggio >> disse la chimera grattandosi il capo e facendo spalancare gli occhi color caramello dell'amico insieme alla bocca.

<< Stiles, se diventi una statua non puoi aiutarmi. Svegliati >> sbottò Theo con fare nervoso sedendosi sul letto del moro, e portandosi le braccia a circondarsi il busto.

<< Woah woah woah. Non cominciare a dondolare >> lo bloccò Stiles sul nascere.

<< Aiutami >> urlò quello.

<< In cosa? Senti, ti piace Liam. Ti piace molto. Qual è il problema? >> chiese il moro scrollando le spalle.

<< E' etero >> sbuffò la chimera ricevendo un'occhiata scocciata dall'altro.

<< Per favore. Nessuno lo è mai al cento per cento. Qual è il vero problema, Theo? >> chiese Stiles osservando l'amico distogliere gli occhi dai suoi, quasi si trovasse in difficoltà per la prima volta in vita sua. E poi, a Stiles la verità si presentò come una bomba.

<< Aspetta un attimo – fece infatti – non mi dirai che è perchè non ti è mai piaciuto nessun altro così? Per questo hai detto che potrebbe non essere una cottarella? >>

<< Ok, io . . . senti, ho avuto diverse storie, molte semplicemente fisiche. Alcuni mi piacevano, ok? Ma non così. Io non mi sono mai sentito così. Liam è . . . non lo so. In qualche modo è diverso da chiunque altro abbia mai conosciuto. Sono una persona fortemente egoista e con lui non lo sono mai stato, anzi, mi sono quasi sacrificato per lui quando è successo tutto il casino dei ghost riders, e non me ne sono mai pentito. Mai. A me non è mai importato di niente e di nessuno prima d'ora, ma Liam. Io non riesco ad essere egoista nei suoi confronti, e ho continuato a salvarlo anche adesso. E forse sono un fottuto bastardo, ma il fatto che abbia bisogno di me mi fa stare bene, persino il mio lupo è contento quando lui ha bisogno di me. Tutto questo è assurdo. Stanotte ha dormito a casa mia, mi ha aspettato per ore perchè aveva bisogno di me e io per poco non sorridevo come un ebete a quella notizia. Stamattina sono andato a scuola da lui, non so nemmeno io perchè l'ho fatto. L'istinto mi ha semplicemente spinto a cercarlo e quando ho visto quel deficiente di Ian cercarlo con lo sguardo per avere la sua attenzione per poco non gli saltavo alla gola, perchè mi dava ai nervi che gli sorridesse. Volevo togliergli quel sorriso dal volto a suon di pugni. Poi mentre ero con lui fuori mi si è avvicinato Alex, e io non ho avuto altro per la testa se non Liam accanto a me. E mio Dio, mi sento una fottuta ragazzina per aver detto queste cose, e adesso vorrei davvero tornare sotto terra >> buttò fuori Theo a raffica facendo rimanere Stiles completamente senza parole, ed era un evento che non capitava mai. Theo non credeva nemmeno lui alle sue orecchie. Aveva davvero buttato fuori tutta quella roba? A giudicare dall'espressione dell'altro, sì, lo aveva fatto.

<< Porca miseria – sbraitò Stiles – una cotta? Theo, questa non è una fottuta cotta! Oh mio Dio. Non so cosa possa farti Scott quando saprà dove vuoi mettere le mani sul suo beta >>

<< Stiles, ma sei cretino? Che diavolo dici? >> disse offeso. L'altro ridacchiò divertito della sua espressione.

<< Eri geloso marcio di occhi verdi, eh? >> lo prese in giro il moro facendolo ringhiare, mentre roteava gli occhi al cielo.

<< Ti sembra il momento di sottolineare l'ovvio? >> sbottò la chimera.

<< Okok, scusami. Ma davvero? Come puoi pensare che questa sia una cotta? E' ovvio che non lo è >> commentò l'umano.

<< Dio, che casino. Ho la testa che sta per esplodermi. Vorrei tornare a sotterrarmi >> sbuffò Theo prendendosi la testa tra le mani.

<< Quindi ha dormito da te? >> chiese Stiles abbozzando un sorriso.

<< Già – disse il biondo – anche se era già capitato che io dormissi da lui. Sai, quando è scappato dall'allenamento >> Stiles annuì, passandosi una mano tra i capelli.

<< Cos'hai provato? >> chiese solamente.

<< Non lo so. Era ogni cosa insieme. Avevo l'impulso di toccargli i capelli, e mi piaceva. Mi piaceva dannatamente troppo averlo così vicino. Io mi sento protettivo nei suoi confronti, anche troppo >> ammise la chimera.

<< Io la trovo una cosa bella >> commentò Stiles.

<< Per lui sono l'amico che lo salva dal commettere stragi. Anzi, non so nemmeno se lo siamo, amici >> disse Theo lasciandosi cadere sul letto del moro con uno sbuffo.

<< Se uno ti aspetta per ore davanti casa tua non ti considera propriamente un amico, sai? >> gli fece notare l'umano.

<< Devo pensarci bene. Potrebbe sempre sparire tutto quando gli saranno passati nuovamente i problemi con la rabbia >> commentò il biondo.

<< O potrebbe rimanere tutto esattamente come lo senti adesso. Perchè nel caso ti fosse sfuggito – disse Stiles – ti stai innamorando di Liam. E' per questo che non hai mai provato niente del genere prima d'ora. Ci si sente così quando a discapito di tutto, anche di te stesso, ti importa solo di una persona >>

<< L'amore fa schifo >> disse Theo in un lamento, facendo ridacchiare il moro.

<< Non lo direi così in fretta se fossi in te >>

<< Devo pensarci >> continuò la chimera.

<< Potresti sempre dirglielo, no? >> propose l'umano.

<< Scordatelo >> sbottò il biondo.

<< Theo, non potrai nasconderlo per sempre. Arriverà un momento in cui dovrai ammetterlo >> gli fece capire il moro.

<< Beh, il momento tanto acclamato è molto lontano. Devo prima capirmi da solo >> disse lui.

<< Quindi avevo ragione io? >> chiese poco dopo Stiles.

<< Su cosa? >> si accigliò il mezzo lupo.

<< Che magari preferivi avere due occhioni azzurri da cucciolo piuttosto che quelli caramellati >>. Non fece in tempo a completare la frase che si ritrovò un cuscino sulla faccia, e si accigliò oltraggiato.

<< Ehi! >> urlò infatti indignato.

<< Stiles – sibilò Theo – sta zitto >> Stiles, per tutta risposta, rise.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Liam, che diavolo ti prende? >> disse Mason esasperato per l'ennesima volta.

<< Niente >> sbottò il biondo in un ringhio che fece indietreggiare l'amico. Spalancò gli occhi da solo e si allontanò dal moro.

<< Scusami >> disse piano, ma il moro scosse il capo.

<< No, è colpa mia. Non dovevo stressarti così. Sono solo preoccupato per te. E' da quando Theo è stato qui che cerchi di scappare appena ti compare davanti. Che succede tra voi? >>

<< Non è successo niente, Mason >> sospirò il biondo, ma l'amico non era d'accordo. No. Ovvio che non lo era.

<< Fai sul serio? No perchè la scena che si ripete è più o meno questa. Theo entra in una stanza e tu ti defili nell'angolo più lontano da lui, aspettando l'occasione per scappare, mentre quel poveretto sembra torturato ad ogni passo che fai. Mentre noialtri siamo lì a fissare la scena come fossimo al cinema, e credimi Liam, persino Scott inizia a farsi delle domande. Se non avessi detto mille volte che non ti interessano i ragazzi inizierei a pensare che tu possa essere attratto da Theo >> fece l'umano. Liam arrossì di botto e scosse il capo facendo spalancare gli occhi del migliore amico.

<< Liam >> urlò quello. Lui strinse gli occhi ed espirò con calma.

<< Hai definito Theo poveretto? Sul serio? >> chiese il biondo per cambiare discorso, ma in quel momento capì benissimo che non ci sarebbe riuscito.

<< Liam >> ripetette Mason inspirando quasi si trattenesse dal prenderlo al pugni, e il che era grave. Mason non amava la violenza.

<< Non è successo niente, ok? >> disse Liam chiudendo l'armadietto e iniziando ad andare verso il parcheggio. Mason lo affiancò continuando a guardarlo poco convinto.

<< Dimmi che ho capito male – disse il moro – dimmi di non aver appena pensato che il mio migliore amico possa sentirsi confuso nei confronti di un ragazzo, e che non me l'ha nemmeno detto >>

<< Io non sono confuso >> sbottò Liam.

<< Sì, e io dovrei crederti? Vorrei farlo, ma la tua faccia racconta un'altra storia >> disse l'umano aprendo la porta e avvicinandosi alla macchina.

<< Non è successo niente. Non ti sto mentendo, se fosse accaduto qualcosa tu saresti stato il primo a saperlo, ok? >> cercò di fargli capire il lupo.

<< Lo giuri? >> chiese Mason alzando un sopracciglio.

<< Lo giuro. Mi sento solo strano, ma è tutto ok >>

<< Strano in che senso? Ti piace Theo? >> chiese a raffica il ragazzo facendo strozzare Liam con la sua stessa saliva.

<< Io non lo so. So solo che mi sento strano e che la sua vicinanza sebbene mi calmi, mi fa anche venire un milione di dubbi. Quindi cerco di capire che diamine mi succede >> disse Liam arruffandosi i capelli.

<< Strano, eh? Strano come? >> chiese Mason divertito. A Liam quello sguardo non piaceva proprio.

<< Non lo so. Posso solo andare a casa? >> chiese quasi disperato, e Mason annuì, sebbene con uno sbuffo, chiaramente in disaccordo. Il biondo tirò un sospiro di sollievo salendo in auto e prendendo finalmente un po' d'aria. Mise in moto vedendo in lontananza Alex che lo stava scrutando con attenzione. Di colpo si sentì agitato. Perchè lo fissava? Aveva forse sentito la conversazione tra lui e Mason? No, impossibile, era troppo lontano. Eppure, continuava a fissarlo con insistenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Finalmente ti trovo da solo >> sbottò Theo appena Liam entrò dalla porta di casa.

<< Come sei entrato? >> chiese il più piccolo deglutendo. Oddio, no. Dopo aver cercato di evitare di restare da solo con lui per giorni, e dopo la conversazione con Mason, non poteva averlo davvero trovato in casa sua, no? E invece sì.

<< Dalla finestra della tua camera – rispose il biondo indicando il piano di sopra con un cenno del capo – non dovresti lasciarla aperta. Potrebbe entrare chiunque >>

<< Già, beh grazie del consiglio. Inizierò da stasera >> disse Liam lasciando lo zaino sul divano e ignorando l'altro completamente, che si accigliò ancora di più.

<< Ok, che ti prende? Era tutto tranquillo qualche giorno fa e poi inizi ad ignorarmi. Ho detto qualcosa che ti ha dato fastidio? Perchè se è così non me ne sono accorto e in quel caso ti chiedo scusa >> disse il più grande. Liam spalancò gli occhi. Gli aveva davvero chiesto scusa? Senza sapere nemmeno se avesse o meno sbagliato? Chi era quel tipo? Dov'era il vero Theo?

<< Mi hai appena chiesto scusa? >> chiese infatti il beta osservandolo.

<< Sì. Se ho fatto qualcos . . .>>

<< Non hai fatto niente >> scosse il capo il piccolo.

<< E allora perchè mi eviti? Credevo che la mia presenza ti facesse sentire meglio, ma forse abbiamo capito male tutti quanti >> disse la chimera mettendo le mani nelle tasche dei jeans, di colpo nervoso. Liam davvero stentava a riconoscerlo in quel momento.

<< Non ti sto evitando >> disse quello.

<< Liam, usa una balla migliore >> fece Theo sorridendo amaro.

<< Non è una bugia, è solo che . . . – provò deglutendo il lupo – solo che . . >>

<< Che? >> chiese il biondino avvicinandosi di più al padrone di casa, che per riflesso indietreggiò andando a sbattere contro il bracciolo del divano e finendo così per caderci sopra. Ora Theo lo guardava dall'alto con un ghigno divertito, e che fece fare le capriole al cuore di Liam. Il suo stupido cuore che prendeva a battere furiosamente quando la chimera si avvicinava così tanto.

<< Sento il tuo cuore, Liam – gli disse Theo facendosi più vicino – o ti sta venendo un infarto, cosa improbabile, o è la mia vicinanza >>. Liam arrossì di colpo scattando in piedi e allontanandosi più che poteva dall'altro.

<< No, è che non mi sento bene, ecco >> balbettò quello.

<< Liam >> provò Theo, ma il biondino lo fermò.

<< Puoi lasciarmi solo? – chiese cercando di prendere ossigeno – deve arrivare Mason a momenti >> Liam poteva scommetterci che la chimera sembrava quasi delusa, sia dal suo allontanamento improvviso, che dalla notizia dell'arrivo del moro.

<< Ok, ma ne riparleremo >> disse quello.

<< Vedremo >> disse Liam, e davvero, si diede dell'idiota subito dopo aver pronunciato quelle parole. Lo sguardo blu dell'altro si era fatto divertito. Theo si morse il labbro e a velocità mannara si avvicinò a lui arrivandogli a un palmo dal naso, facendogli mancare il respiro.

<< Puoi scommetterci, cucciolo >> gli soffiò a pochi centimetri dal viso per poi portare una mano ad arruffargli i capelli. Quei cinque centimetri in altezza che li dividevano fecero sentire Liam infinitamente piccolo in quel momento. La chimera sorrise sentendo il cuore dell'altro martellare al suo contatto, e poi si voltò andando via. Se l'era solo immaginato o Theo aveva appena flirtato con lui? Dovettero passare parecchi minuti prima che il campanello riscuotesse Liam dal suo stato di torpore, e soprattutto, prima che imponesse al suo cuore e al suo lupo di piantarla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Sei stato davvero pessimo >> disse Lydia a Theo scoccandogli un'occhiata, mentre prendeva tra le labbra una cannuccia per assaporare il suo frullato alla fragola. Il biondo alzò gli occhi al cielo, mentre Stiles, dall'altro lato del tavolino del cafè in cui si erano fermati, ridacchiava. Perchè secondo Stiles, “Parla con Lydia, lei saprà consigliarti”.

<< Continuava ad evitarmi – si difese il biondo – in un modo o nell'altro dovevo bloccarlo >>

<< Facendolo cadere sul divano? >> chiese Stiles ridendo di gusto. Theo gli scoccò un'occhiata offesa, e si voltò verso la banshee che continuava ad osservarlo.

<< Beh, di sicuro c'è da dire che almeno lui qualcosa l'ha fatta >> disse Lydia rivolgendo un sorriso falsissimo al figlio dello sceriffo, che per tutta risposta le rivolse una linguaccia.

<< Che vorresti dire? >> disse infatti il moro.

<< Che potresti darti una mossa anche tu con Derek. Theo ha agito da stupido, ma almeno ci ha provato >> commentò lei.

<< Ehi, io sono ancora qui >> disse la chimera oltraggiata.

<< Irrilevante. Aspettarlo in casa – mormorò la rosso fragola – che diavolo sei? Un serial killer? >>

<< Non mi è venuto niente di meglio in mente. E comunque ha provato a negare che mi sta evitando >> mormorò Theo con un sospiro afferrando il milkshake al cioccolato che aveva davanti a se.

<< Per questo l'hai fatto cadere sul divano? >> rise Stiles.

<< Ci è caduto da solo sul divano >> sbuffò il biondo.

<< Hai notato qualcosa? E' arrossito o che so, si è tradito con qualche parola di troppo? >> chiese a raffica Lydia. Theo inarcò un sopracciglio pensandoci qualche secondo.

<< Beh, è arrossito. E poi il suo cuore sembrava un tamburo impazzito >> disse scrollando le spalle.

<< Oh, che cosa carina – scoccò le mani Lydia eccitata – è una cosa così tenera >>

<< E io che credevo che Liam ti tirasse un pugno >> borbottò il moro infilando il muso nel caffè.

<< Forse ci ha pensato quando sono andato via. E comunque, queste cose non significano niente >> commentò la chimera.

<< Guarda che se il cuore è calmo e tranquillo vuol dire che non ce ne frega niente. Ma se è un tamburo impazzito come dici tu, allora gli importa più di quanto vuole far credere >> gli disse Lydia.

<< Lyds, stai dimenticando che Liam è un maschio. Non centrano queste cose da femmine >> disse Stiles beccandosi subito dopo un pugno sul braccio da parte della banshee, che lo fulminò con lo sguardo.

<< Baggianate – disse la ragazza – questa cosa non centra niente. Se il cuore ti batte a mille allora tieni a quella persona. E' così per chiunque. Non dirmi che quando sei vicino a Derek tu sei calmo e tranquillo >>

<< No, ma . . . >>

<< Niente ma >> insistette lei e Stiles si arrese. Combattere con Lydia era una causa persa.

<< A proposito, in questo caso anche lui avrà ascoltato il tuo di cuore >> disse allora il moro a Theo.

<< Io riesco a controllarmi se mi concentro abbastanza, e anche se mi fossi lasciato scappare qualche battito dubito lo abbia percepito >> spiegò il biondo.

<< Perchè li hai controllati? >> gli chiese la rossa squadrandolo da capo a piedi.

<< Volevo essere attento alle sue reazioni >> commentò lui.

<< Beh, quindi il verdetto qual è? >> sbottò Stiles rivolgendosi alla migliore amica. Lydia li guardò entrambi per poi prendere un altro sorso del frullato, e infine voltarsi verso Theo.

<< Conoscendo Liam avrà un fottuto casino in testa. Lui è uno che agisce d'istinto senza fermarsi a pensare, quindi essere confuso deve renderlo abbastanza intrattabile. Il fatto che sia confuso indica che ci sia un interesse di fondo, o non avrebbe motivo di esserlo >> spiegò la ragazza.

<< Te l'avevo detto che per lui non sei solo quello che lo salva >> commentò Stiles.

<< Questo è sempre da vedere >> mormorò il biondo riprendendo il suo milkshake tra le mani.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Derek >> urlò Stiles quando vide il lupo seduto sul davanzale della sua finestra che fissava il soffitto. Il lupo si voltò verso di lui scoccandogli un'occhiata che non aveva nulla di buono.

<< E' tutto il giorno che ti cerco >> lo informò il licantropo.

<< Ero in giro con Theo e Lydia >> rispose quello.

<< Perchè? >> chiese Derek.

<< In che senso perchè? Siamo amici, e con gli amici ci si esce. Sourwolf, sicuro di stare bene? >>

<< Hai parlato con Scott riguardo gli allenamenti? >> gli chiese il più grande, evitando la sua domanda precedente come al solito.

<< Sì, e non sono d'accordo. Ma non vi darò problemi se è questo che ti preoccupa >> sbottò l'umano andando a sedersi sulla sedia vicino alla scrivania.

<< E' per la tua sicurezza, Stiles. Se Liam perdesse il controllo . . . >>

<< Abbiamo già risolto il problema una volta >> ribeccò Stiles.

<< Questa volta è diverso, se ne sono resi conto tutti. Liam stesso lo ha capito >> sbottò Derek.

<< A cosa credi sia dovuto? >> gli chiese il ragazzo osservando come il lupo si trovasse a suo agio sulla sua finestra. Derek piantò gli occhi verdi in quelli scuri del più piccolo e scrollò le spalle.

<< Ho pensato a diverse ipotesi. Ho cercato di ricordare cosa mi raccontava mia madre in merito ad alcuni comportamenti dei lupi, ma non ho trovato niente che si ricollegasse alla situazione di Liam >> spiegò il lupo. Stiles annuì. Chiuse gli occhi un attimo passandosi le mani sul volto, e quando le tolse vide Derek osservarlo con interesse. Il suo cuore fece una capriola involontaria, e si maledisse per non saperlo controllare come faceva Theo.

<< Stai bene? >> chiese Derek.

<< Sì >> rispose Stiles, e il moro annuì, prima di saltare giù dalla finestra. Forse Lyds aveva ragione. Si avvicinava il momento in cui avrebbero dovuto parlare, e farlo sul serio.

 

 

 

 

 

Sono tornata!

Ultimamente la voglia di scrivere abbonda, e i capitoli mi vengono fuori all'improvviso. Sono molto contenta che la storia vi stia piacendo, e vi ringrazio come al solito per le vostre recensioni. Vorrei ringraziare in particolar modo, anche voi lettori silenziosi, lo so che ci siete xD

Che dire. . . vediamo in questo capitolo un Theo che sembra iniziare a capirci qualcosa, tendendo anche un'imboscata al povero e confuso Liam. Lascio a voi i commenti, al prossimo capitolo,

Elly

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Capitolo 6
*** When you understand ***


<< Avanti, un'altra volta >> urlò Derek, mentre se ne stava in piedi sul portico di vecchia villa Hale a fissare i ragazzi allenarsi. Malia con Theo e Scott con Liam. Per Derek era quasi divertente osservarli, Scott era migliorato davvero tanto, eppure Liam riusciva a tenergli testa. Non si poteva dire lo stesso di Malia. Sua cugina era testarda come un mulo, e l'antipatia che provava nei confronti del suo avversario offuscava la sua capacità di combattere. Dopo l'ennesima volta che Theo l'ebbe scagliata a terra con un ghigno a cui lei rispose con un ringhio, Derek alzò gli occhi al cielo dicendo loro di fermarsi.

<< Ok, adesso basta >> proruppe Derek. I quattro si fermarono immediatamente, voltandosi a guardarlo con sguardo dubbioso. Derek non li fermava mai se non passavano almeno quattro ore, e Scott era sicuro che ne fosse passata a stento una.

<< Che succede? >> chiese l'alpha.

<< Così non ci siamo – disse il lupo dagli occhi verdi – tu e Liam vi allenate assieme quasi sempre e conoscete benissimo le mosse l'uno dell'altro. Malia invece è troppo distratta dal voler dimostrare a Theo che è più brava di lui, e quindi non si concentra >>

<< Quindi cosa facciamo? >> chiese Scott grattandosi il capo.

<< Scambiatevi. Tu vai con Malia, e Theo con Liam >> disse Derek. Liam a quelle parole sussultò leggermente, coprendo il movimento con un saltino di riscaldamento. Scott gli fece l'occhiolino e si avvicinò a Malia, che indietreggiò per mettersi in posizione di difesa. Liam era così intento a guardarli che non si accorse nemmeno della presenza della chimera alle sue spalle, fino a che non si ritrovò di colpo di schiena a terra, con gli occhi spalancati per la velocità del movimento e un biondino ghignante che lo guardava dall'alto. Liam ringhiò, rimettendosi immediatamente in piedi.

<< Non si attacca alle spalle >> disse alla chimera, che ridacchiò.

<< Ti ho avvertito. Se eri distratto non è colpa mia >> rispose quello. Liam ringhiò in risposta e si mise in posizione di attacco facendo brillare gli occhi di giallo.

<< Fammi vedere che sai fare, cucciolo >> lo sfidò Theo con sguardo divertito. Liam lo prese in parola e gli si lanciò contro attaccandolo. Lo scontro durò quasi venti minuti, tanto che Derek si chiese se quei due stessero facendo sul serio. Era incredibile come nonostante le battutine e gli incentivi di Theo, Liam riuscisse a mantenere la calma. Derek dubitava che se al posto della chimera ci fosse stato qualcun altro sarebbe stato lo stesso, ma preferì tenerlo per se. Vide che persino Scott e Malia si erano fermati da cinque minuti buoni ed erano intenti a fissare gli altri due. Dopo qualche altro minuto il tonfo di un corpo a terra attirò la loro attenzione, e dal bel mezzo della polvere videro Liam sdraiato di schiena con il respiro corto, e un Theo ghignate inginocchiato accanto a lui, che lo fissava respirando pesantemente, sebbene avesse i capelli più scomposti che gli avessero mai visto.

<< Hai perso >> decretò la chimera ridacchiando. Il beta a terra ringhiò alzandosi all'altezza dell'altro e sfidandolo con lo sguardo. Theo sembrava sul punto di scoppiare a ridere, ma con somma sorpresa degli altri fu Liam a iniziare a ridere ributtandosi con la schiena a terra. Derek vide la chimera fissare il beta incantato, e iniziò a chiedersi se ci fosse qualcosa che continuava a sfuggirgli in tutto quel puzzle. Se qualcosa gli stava sfuggendo, era certo che l'avrebbe trovato nello sguardo della chimera.

<< Basta per oggi >> li richiamò il licantropo.

<< Ci vediamo anche domani? >> gli chiese Scott.

<< Sì >> acconsentì il moro con un cenno del capo, e l'alpha annuì. Scott si avvicinò agli altri due, che erano ancora a terra e rivolse loro un sorriso.

<< Siete stati bravi >> gli disse.

<< Grazie >> gli sorrise Theo genuino, e l'altro ricambiò con una pacca sulla spalla prima di avviarsi nel bosco seguito da Derek e da Malia. Liam li vide sparire nel fitto della vegetazione, e arricciò il labbro inferiore. Si sentiva all'improvviso irrequieto, e forse il motivo era che era rimasto da solo con il biondo che non gli toglieva gli occhi di dosso. Che poi, aveva sorriso a Scott? Pensò il beta di colpo infastidito. Ok, era ufficiale. Era un fottuto idiota. Perchè dovrebbe dargli fastidio se Theo sorrideva a Scott. Era il loro alpha, non c'era niente di strano. Eppure. Eppure un corno, si rese conto che non voleva che l'altro sorridesse a Scott, o meglio, non voleva sorridesse a qualcun altro che non fosse lui. E sì, era davvero nei casini. Doveva andare via subito. Si alzò in piedi seguito a ruota dall'altro, e si morse il labbro indeciso.

<< La luna piena è questa settimana >> disse d'un tratto Theo, interrompendo le paranoie che stavano già mettendo fuori gioco i pochi neuroni che gli erano rimasti.

<< Co...come? >> fece scuotendo il capo.

<< Ho detto che la luna piena è questa settimana >> disse la chimera. Liam deglutì. Cazzo. Se ne era completamente dimenticato. Come avrebbe fatto a stare calmo? Aveva bisogno di Theo per esserlo, ma al contempo aveva il terrore di fare qualche idiozia se fosse rimasto solo con lui troppo tempo. Il suo cervello era sul punto di implodere per la quantità di pensieri che gli si formavano ogni secondo.

<< Me ne ero dimenticato, a dire il vero >> cercò di sdrammatizzare Liam abbozzando un sorriso, ma non ci riusciva più di tanto.

<< Dio, Liam. Come hai fatto a dimenticarlo? Che diavolo hai per la testa? >> sbottò Theo, guardandolo in un modo che a Liam parve semplicemente assurdo anche solo a pensarlo. Possibile che Theo lo stesse guardando con quella che sembrava tenerezza? No. Dio, no. Non doveva accadere. Ma che cavolo gli succedeva ultimamente? Non si era sentito così nemmeno con Hayden, mai. Nemmeno all'inizio. E poi arrivava Theo a fargli venire le paranoie persino su se stesso. No, non andava bene, per niente. E poi, sul serio. “Che diavolo hai per la testa?” Che domande erano? Che avrebbe dovuto rispondergli? Te e i tuoi stupidi atteggiamenti criptici?

<< Mi è sfuggito – disse sistemandosi la canotta – sono stato impegnato >>

<< Ok, senti – disse il biondino avvicinandosi pianissimo – vuoi che stia con te? >>

<< Come? Quando? >> balbettò quello arrossendo di colpo, e facendo sorridere la chimera impercettibilmente.

<< Durante la luna piena. Vuoi che stia con te, cucciolo? >> chiese il biondo giusto per farlo arrossire un altro po'. Liam boccheggiò in cerca d'aria, non era una buona idea. E se avesse fatto qualcosa di stupido? Ultimamente, sembrava che imbarazzarlo a morte fosse diventato lo sport preferito della chimera.

<< No, io...io posso farcela da solo >> disse il beta facendo accigliare l'altro, e sentendo il proprio lupo protestare. Che gli prendeva adesso? Ci mancava solo il lupo a fare i capricci.

<< Sei sicuro? >> gli chiese ancora la chimera, con gli occhi blu che continuavano a scrutarlo dubbiosi.

<< Sì, posso farlo >> rispose il più piccolo.

<< Come vuoi, ma se avessi bisogno di me basta che mi chiami >> gli fece presente Theo.

<< Se avrò bisogno di te, lo saprai >> disse Liam cercando di smorzare la tensione, e parve riuscirci, infatti pochi istanti dopo, lui e Theo iniziarono ad avviarsi verso il limitare del bosco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


<< Non puoi vincere sempre tu, e che cavolo >> sbuffò Stiles lanciando il controller dall'altra parte della stanza.

<< Saranno i riflessi >> borbottò Theo lanciando un m&m's in aria e facendolo ricadere direttamente in bocca.

<< Non ti credo, usate qualche potere ne sono sicuro >> disse l'umano.

<< Potere? Per giocare alla play? >> rise Theo, mentre l'altro alzava gli occhi al cielo ridendo poi delle sue stesse idee.

<< Domani c'è la luna piena >> mormorò il moro.

<< Già >> commentò il biondo.

<< Solo già? Cos'hai intenzione di fare? >> chiese il ragazzo.

<< Liam ha detto che mi avrebbe cercato lui se avesse avuto bisogno >> gli disse la chimera scrollando le spalle.

<< Mi stai dicendo che prova ancora ad evitare più che può i contatti? >> fece Stiles accigliandosi.

<< Così pare >>

<< Beh, Liam dovrà adattarsi. E' possibile che sarà su di giri già domani mattina >> commentò il moro.

<< Lo so, ma non posso obbligarlo, Stiles – sbuffò Theo – come ti avevo detto, per lui sono solo quello che gli salva il culo >>

<< Non credo >>

<< Beh, è quello che sembra >>

<< Hai detto che arrossisce e che ha il cuore che sembra un martello pneumatico. Non penso tu gli sia così indifferente >> disse l'umano, prendendo a mangiucchiare della patatine che aveva tra le gambe.

<< Sì, beh non credo che sia comunque il caso di parlargli in maniera franca. Conoscendolo è probabile che mi dia un pugno per poi provare a scappare in Messico >> sbuffò il biondo, emettendo un uggiolio disperato che fece ridacchiare l'amico.

<< Dio, come ti sei ridotto – rise Stiles – e tutto per il piccolo Liam >>

<< Non è piccolo >> sbottò quello.

<< Parla quello che lo chiama cucciolo >> fece il ragazzo facendo comparire un leggero rossore sulle guance di Theo, che allo sguardo esilarante dell'umano scosse il capo, voltandosi dall'altra parte.

<< Sei davvero arrossito pensando a Liam? >> continuò a ridere Stiles.

<< Stiles, piantala. Non è che tu appaia poi molto intelligente quando si tratta di mister-ti-sbrano-solo-con-lo-sguardo >> sbuffò la chimera, prendendosi la sua vittoria quando l'altro per poco non si strozzò con le patatine.

<< Sei cattivo >>

<< Tu continui a prendermi in giro >>

<< In realtà ti trovo carino quando fai quelle facce a causa di Liam. Così come trovo carino lui quando cerca di ignorare il fatto che ha bisogno di lanciarti un'occhiata a intervalli regolari. Sembra che voglia sempre accettarsi che tu sia ancora lì. E' una cosa tenera. Ma Liam andrebbe sotto un treno piuttosto che ammettere una cosa del genere >> disse Stiles con un sorriso.

<< Cos'hai detto? >> chiese Theo, saltando a sedere dritto e voltando il capo così velocemente che se fosse stato umano, Stiles ne era certo, il collo gli si sarebbe spezzato.

<< Che è una cosa tenera >> scrollò le spalle il moro fissandolo in maniera strana.

<< No, prima >> disse Theo mettendosi in piedi.

<< Che ti guarda per accettarsi che tu sia lì? >> provò Stiles, confuso.

<< Ne sei sicuro? >> chiese la chimera afferrandolo per le spalle e scuotendolo. L'umano annuì, incapace di capire che diamine prendesse ora all'amico. Possibile che tutti i lupi che conosceva sembravano avere il ciclo costantemente?

<< Certo. Io e Lydia vi abbiamo osservato spesso quando venivamo agli allenamenti. E poi lo fa sempre, almeno quando io vi ho osservati, lo ha sempre fatto >> spiegò il moro.

<< Cazzo >> sbottò quello lasciandolo andare. Stiles lo guardava come se fosse impazzito, e in realtà stava sul serio per impazzire, mentre iniziava a collegare i pezzi di quel puzzle incasinato.

<< Theo, ma che . .>>

<< Devo andare >> disse il biondo afferrando la felpa blu scuro dal letto del ragazzo.

<< Come? Ehi, fermo un attimo. Che diamine succede? >> sbottò Stiles scattando in piedi.

<< Forse ho capito una cosa. Devo solo verificare una teoria >> disse la chimera infilando la felpa, e aprendo la porta della stanza.

<< Riguarda Liam? >> chiese Stiles mordendosi il labbro. Il biondo annuì, ma non diede altre spiegazioni. Aprì la porta e uscì, facendo velocemente le scale per poi fiondarsi fuori dall'abitazione. Si diresse nel bosco a passo veloce, cercando di prendere una boccata d'aria, mentre nella sua testa le immagini si sovrapponevano l'una all'altra. Aveva bisogno di pensare lucidamente, non doveva fare un'ipotesi sbagliata, ne doveva avere la certezza assoluta. Liam aveva iniziato di nuovo ad avere problemi a gestire la rabbia, ma non era dovuto alla perdita della sua ancora, non stavolta. Il più piccolo andava peggiorando con il passare del tempo, sebbene ci fossero momenti in cui pareva che stessero per sparire. E ciò avveniva quando lui era nei paraggi per un po'. Liam aveva bisogno di lui per calmarsi, e a un tratto la sua ipotesi stava acquisendo maggiore veridicità. Per calmarsi il beta doveva avvertire la sua presenza in una qualsiasi maniera fisica, quando Scott lo aveva mandato a cercarlo nel bosco, era bastata la sua voce a farlo smettere di tremare, e quando lo aveva trovato ad aspettarlo sul portico di casa sua, gli aveva detto di essersi calmato annusando il suo odore. Le altre volte lui era semplicemente lì e quindi non ci aveva fatto caso più di tanto, ma adesso il quadro iniziava a delinearsi. Se avesse avuto ragione, come si sarebbe dovuto comportare? Per non parlare del fatto che il beta aveva ringhiato a Scott, ma non a lui, anzi, aveva dovuto chiedergli di restare. Ne aveva già parlato con Stiles di quello che sentiva quando era vicino a Liam, ma se l'ipotesi che si stava costruendo nella sua mente avesse avuto di fatto un dato di fondo, allora cos'avrebbe dovuto fare? La risposta che la sua tesi potesse essere giusta gli arrivò dal suo lupo. Ringhiò talmente forte quasi volesse dargli uno scossone e dirgli che alla fine c'era arrivato anche lui. Il lupo uggiolò felice all'idea che avesse ragione, e di colpo Theo si sentì un'idiota. Come aveva fatto a non capirlo prima? Il suo bisogno di sapere che Liam stesse bene, il suo non essere capace di essere egoista con lui. Il fastidio provato quando Ian aveva sorriso al ragazzo più piccolo. Il senso di preoccupazione che lo attanagliava ogni santissima volta. La voglia irrefrenabile di toccargli i capelli quando avevano dormito assieme. Il vuoto allo stomaco che gli si formava ogni dannata volta che l'altro sorrideva o arrossiva a causa sua. La sensazione di benessere provata quando Stiles l'aveva chiamato per dirgli che Liam aveva bisogno di lui. Di lui e di nessun altro. Gli mancò il fiato nel momento in cui comprese che sì, probabilmente aveva ragione. Gli mancava solo una cosa per avere la conferma a tutto quello, e l'unico che poteva dargliela era Liam stesso. Aveva iniziato ad avere nuovamente problemi di rabbia già da prima che lui e Hayden andassero via. Doveva solo capire il momento esatto in cui il suo controllo aveva iniziato a vacillare nuovamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


<< Mason, dov'è Liam? >> chiese Scott, quando vide il moro dirigersi verso di lui.

<< Ha detto che oggi sarebbe rimasto a casa. Aveva paura di combinare qualche casino >> rispose il ragazzo mettendosi meglio lo zaino sulla spalla.

<< Ho capito. Lo hai sentito? Sta bene? >> chiese l'alpha.

<< L'ho sentito poco fa. Stava facendo colazione, e ha detto che per il momento è tutto sotto controllo >> rispose Mason. Scott annuì passandosi una mano tra i capelli.

<< Bene, speriamo sia così tutto il giorno >> si lasciò sfuggire il moro.

<< Già, in ogni caso non mi preoccuperei. Credo proprio che se dovesse avere qualche dubbio che riesca a resistere andrà da Theo, no? Lui ha il magico potere di calmarlo >> disse Mason, facendo segno con le mani quasi a mimare un incantesimo. Scott ridacchiò, divertito dalla scenetta alzando gli occhi al cielo.

<< Così sembra. Beh, io devo andare. Il coach mi starà cercando >> disse Scott, e infatti nemmeno a dirlo, la voce dell'uomo risuonò nel corridoio facendoli sobbalzare, scatenando qualche risatina tra gli altri studenti.

<< McCall >> urlò l'uomo, e Scott si mise sull'attenti facendo ridacchiare Mason.

<< Arrivo, signore >> rispose il moro.

<< Un alpha che si fa comandare da un prof di educazione fisica >> disse l'umano in uno sbuffo. Scott gli fece l'occhiolino e si avvicinò all'uomo che aveva già le mani sui fianchi in attesa. Mason a volte davvero non riusciva a capire come facessero a sopportarlo. Anche perchè se la sua voce irritava tutti, poteva solo immaginare quanto potesse essere fastidiosa per un lupo mannaro. All'ennesimo urlo dell'uomo, Mason si coprì le orecchie e si dileguò dal corridoio. Forse il tizio aveva una qualche dote soprannaturale per urlare in quel modo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Liam ci aveva provato a resistere, davvero. Ma la sua calma aveva avuto vita breve, anzi brevissima. Aveva resistito fino ad ora di pranzo, e poi era scattato in piedi uscendo di casa senza preoccuparsi nemmeno di prendere il telefono. L'istinto gli aveva semplicemente chiesto, anzi no, ordinato di uscire fuori e raggiungere più in fretta che poteva l'abitazione della chimera. Aveva rischiato di investire correndo almeno dieci persone e di ringhiargli anche addosso, ma Dio solo sapeva come aveva fatto a resistere. L'essere sul vialetto del ragazzo gli portò già un accenno di calma apparente, almeno fino a che non ne percepì l'odore. A quel punto i suoi nervi si rilassarono completamente e facendosi coraggio con le mani nelle tasche della felpa, si avvicinò al portico. Theo lo aveva percepito già a duecento metri di distanza. Il suo cuore era diventato un ritmo che conosceva perfettamente, e anche adesso sembrava un tamburo, ma probabilmente per via della corsa. Lo sapeva che lo avrebbe cercato, e questo non fece altro che far uggiolare il suo lupo, perchè anche questo si sommava positivamente alla sua tesi.

<< Ciao >> gli disse Liam, respirando piano per riprendere fiato non appena lui gli aprì la porta.

<< Ehi >> rispose la chimera facendosi da parte per far entrare il lupo nel salotto. Theo lo guardava attentamente mentre quello si torturava le mani, indeciso se parlare o meno.

<< Forse dovevo dirti che stavo venendo, ma – mormorò poi voltandosi a guardarlo – ho dimenticato anche di prendere il telefono >> ammise Liam imbarazzato.

<< Hai corso fino a qui? >> chiese il più grande avvicinandosi all'ingresso della cucina.

<< Io. . .sì >> confessò Liam seguendolo, e tenendo il capo basso imbarazzato. Theo non riusciva più a pensare ad altro aggettivo che non fosse tenero o delizioso, per quelle espressioni che il lupo compiva quando era insieme a lui.

<< Hai perso il controllo? >> chiese ancora la chimera, mettendo del caffè in due tazze e porgendone una a Liam, che l'afferrò ringraziandolo.

<< No, solo . . . mi sentivo agitato e ho pensato che se avessi aspettato poi l'avrei perso completamente >> spiegò il biondo.

<< Hai ringhiato a qualcuno? Hai la faccia di uno che ha appena commesso un omicidio >> ridacchiò Theo. Liam gli scoccò un'occhiataccia e scosse il capo in segno di diniego.

<< No, ma ho quasi buttato per aria una decina di persone correndo qui >> confessò, voltando il capo altrove per evitare lo sguardo blu dell'altro, che invece lo osservava fin troppo interessato. Se solo se ne rendesse conto da solo, si ritrovò a pensare Theo. Ma gli mancava ancora un pezzo, un piccolo pezzo. Il vero problema era che aveva timore di porre quella domanda, perchè se l'avesse fatta avrebbe poi dovuto fare i conti con la risposta. Si era quasi completamente cullato nella convinzione che avesse ragione, che se poi così non fosse stato, si sarebbe sentito morire probabilmente. Questo perchè per lui era già tutto chiaro, era sceso a patti con ciò che era successo mesi prima, e non sarebbe più potuto scappare, non questa volta. Questa era una cosa definitiva, e lui era sempre stato da solo per tutta la vita. Il pensiero che potesse sbagliarsi sull'altro ragazzo lo avrebbe distrutto completamente. E non avrebbe potuto nemmeno farsi passare il dolore. Perchè anche se per l'altro non fosse stato così, per lui era già troppo tardi.

<< Liam – disse dopo qualche minuto di silenzio in cui l'altro lo stava guardando, probabilmente a chiedersi che gli prendesse – Il tuo controllo ha iniziato a vacillare prima che Hayden andasse via, giusto? >>

<< Sì, ma questo lo sai già. L'ho detto a Mason e a Stiles, e credo che ormai lo sappiano tutti >> sbottò il biondo scrollando le spalle.

<< Ti ricordi di preciso quando è cominciato? >> chiese ancora la chimera, con il cuore che gli era salito in gola.

<< Dopo la faccenda dei ghost riders >> mormorò Liam confuso.

<< Sì, ma di preciso – continuò il biondo mordendosi il labbro – quando hai sentito che stavi perdendo il controllo di nuovo? Intendo all'improvviso, mentre eri completamente calmo >>

<< Credo . . . – disse Liam passandosi la lingua tra le labbra, e facendo deglutire Theo che dovette distogliere lo sguardo da quell'immagine, perchè davvero, non era il momento di pensare a certe cose – credo che sia stato la notte dell'ospedale, quando siamo usciti vivi da lì per miracolo >> Il cuore di Theo si fermò per qualche secondo. Aveva ragione, la sua tesi era corretta. Il suo lupo sembrò quasi scodinzolare alla sensazione di pace e completezza che provò in quell'istante. Alzò gli occhi su quelli azzurri dell'altro, che ora erano concentrati a fissare il caffè nella tazza, quasi fosse la cosa più importante del mondo. Aveva ragione, non si era sbagliato. E la rottura che aveva immaginato poco prima, scomparve come un lontano ricordo.

<< Perchè me lo chiedi? >> lo riportò poi Liam alla realtà. Per poco non si strozzò da solo, e tossicchiò scrollando le spalle con finto disinteresse.

<< Curiosità. Allora, come ti senti? >> gli chiese cambiando discorso. Liam non lo sapeva, non se ne era reso nemmeno conto. Probabilmente Scott non gliene aveva nemmeno mai parlato. Ma ci sarebbe stato tempo. Dirglielo ora avrebbe, con tutta certezza, scatenato il panico, e se conosceva bene Liam, sarebbe fuggito davvero.

<< Adesso sto bene >> rispose il lupo.

<< Cosa vuoi fare? Vuoi uscire o vuoi vedere un film, qualcosa . . .>> lasciò in sospeso la chimera, tutto un tratto felice, tanto che Liam si chiese se avesse preso una botta in testa. Fece per rispondere, quando lo squillo di un telefono posto a pochi centimetri di distanza da Liam prese a vibrare. Liam lanciò un occhiata vedendo che il messaggio era da parte di Alex, e un ringhiò gli risalì lungo la gola per poi farlo sbiancare di colpo. Che cavolo faceva? Si girò lentamente, vedendo il biondo dall'altro lato del tavolo avvicinarsi a lui, e quando lesse il nome del mittente del messaggio, una risatina gli risalì lungo lo sterno facendolo vibrare violentemente, mentre Liam arrossì voltando il capo di lato, a un tratto interessato ai mobili di legno scuro della cucina.

<< Che c'è? Sei forse geloso, cucciolo? >> lo prese alla sprovvista Theo sussurrandoglielo dritto nell'orecchio. Liam sobbalzò sulla sedia, e scattò in piedi immediatamente.

<< Cos. . . no, certo che no >> disse deglutendo.

<< Tranquillo, la mia attenzione è dedicata tutta a te, cucciolo >> rise Theo, lasciando il cellulare lì dov'era e avvicinandosi a Liam che iniziò a indietreggiare, per poi bloccarsi giusto in tempo vicino al divano, prima di fare la stessa fine di qualche giorno prima. Lo squillo del telefono arrestò il passo di Theo, facendo prendere fiato a Liam per qualche secondo.

<< Non rispondi? >> fece Liam indicando il cellulare. Theo roteò gli occhi e quando vide che era Scott sorrise, rispondendo subito.

<< Ehi >> rispose, sentendo l'alpha dire un finalmente.

“Liam è con te? Non risponde al telefono” sentì dire all'alpha Liam.

<< Sì, è qui. Ha dimenticato il telefono a casa >> rispose la chimera, al che Scott emise un sospiro di sollievo.

“Ok, lo dirò io a Mason. Stava già dando di matto”

<< D'accordo. Ci penso io, Scott >> disse il biondo rivolgendo un ghigno in direzione di Liam, che per tutta risposta evitò il suo sguardo spostandosi nel salone. Sentì Theo scambiarsi qualche altra parola con il loro alpha, prima di vederlo comparire nel salotto con le braccia incrociate al petto che lo osservava attentamente.

<< Scusa, dovevo chiederti il permesso – mormorò Liam imbarazzato – posso? >>

<< Dio, cucciolo, fa come fossi a casa tua >> rispose la chimera alzando gli occhi al cielo. Liam invece di arrossire, stavolta gli rivolse un sorriso che gli fece strimpellare il cuore. Ricambiò il sorriso e gli si avvicinò vedendolo muoversi tranquillamente con le dita sfogliando i suoi film. Alla fine tirò fuori un dvd di spider-man e glielo mostrò.

<< Ti va? >> gli chiese abbozzando un sorriso.

<< Sono più un tipo da batman, ma ok >> rispose Theo con un sorrisino malizioso facendogli l'occhiolino, e vedendo Liam arrossire deliziosamente per la millesima volta. Non importava che il film non gli piacesse, ebbe la conferma, che a Liam non avrebbe mai negato niente. Passarono le successive due ore a litigare davanti al film, perchè secondo Theo, se ci fosse stato batman ci avrebbe messo cinque minuti a sconfiggere il goblin, mentre Liam ribeccava che no, non era così facile come sembrava. All'ennesima uscita di Theo, Liam alzò gli occhi al cielo e andò a togliere il dvd che ormai faceva scorrere i titoli di coda. Mentre Liam era intento a fare quello, il campanello di casa suonò, distogliendo Theo dal fissare in modo quasi da maniaco la schiena del più piccolo andando inevitabilmente a finire sul suo sedere. Al secondo squillo del campanello saltò in piedi dirigendosi alla porta. La aprì, e vide Alex davanti a lui con le mani nelle tasche dei blu jeans. Spalancò gli occhi vedendolo lì, come sapeva dove abitava? Non lo aveva mai portato lì in quelle poche uscite. Ma soprattutto, che ci faceva lì?

<< Non hai risposto al mio messaggio stamattina, così ho pensato di farti una sorpresa >> disse il moro, ma proprio quando Theo stava per aprire bocca, Liam comparì alle sue spalle.

<< Ehi, dove sono i dvd di Batman? Così la smetti di giudicare i miei gusti in fatto di sup. . .>> si bloccò il lupo appena vide chi c'era davanti alla porta della chimera. Theo vide chiaramente la bocca di Alex spalancarsi in una O sorpresa, mentre lo sguardo limpido di Liam passare dalla calma al nervosismo, quasi infastidito.

<< Ehm, scusate, torno di là >> disse il biondino a denti stretti dileguandosi subito. Era geloso, giusto? O perlomeno, gli aveva dato non poco fastidio. Theo si ritrovò a sorridere come un deficiente, e la faccia che fece Alex glielo fece notare fin troppo.

<< Non sapevo fossi impegnato >> disse il moro.

<< No, io . . .stavamo guardando un film >> disse Theo, non avendo la minima idea di cosa dire al ragazzo. Non è che dovesse giustificarsi, in fondo si erano visti sì e no quattro volte.

<< Tolgo il disturbo. Ci sentiamo >> disse Alex mettendo fine alla discussione, e avviandosi alla macchina. Theo vide il fattorino della pizza avvicinarsi in lontananza, pagò e prese le pizze tra le mani. Notò Alex rivolgergli un'occhiata strana, prima di accelerare. Doveva dire al tipo che non se ne faceva nulla, non ora che aveva realizzato quello che c'era con Liam, anche perchè non avrebbe potuto cambiarlo in ogni caso. E nemmeno l'avrebbe voluto. Tornò in salotto, vedendo il beta mettere il dvd di batman nel lettore e spostarsi di nuovo sul divano.

<< Sono arrivate le pizze >> annunciò la chimera sedendosi anche lui, e poggiando i cartoni sul tavolino.

<< Possiamo vederlo o deve arrivare qualche altro spasimante a farti una sorpresa? >> borbottò Liam facendogli nascere un sorrisetto malizioso sul volto, mentre si rendeva conto di quello che aveva detto inconsapevolmente. Alla vista di Alex il suo lupo si era agitato, insomma, poteva davvero piacergli un ragazzo? Poteva davvero piacergli Theo? La risposta gli piombò tra le mani pochi secondi dopo, quando il biondo in questione si portò più vicino a lui, facendo sfiorare le loro spalle e le loro gambe, prima di abbassarsi al suo orecchio.

<< Ti ho già detto che hai tutta la mia attenzione, cucciolo >> soffiò Theo facendolo rabbrividire, sentendo il lupo calmarsi. Un sorriso gli spuntò sereno sul viso, non potendo evitarlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


<< Quindi, ieri tutto apposto? Niente perdita di controllo? >> chiese Mason all'amico appena si incontrarono nel corridoio quella mattina.

<< No, niente di niente >> sorrise Liam, forse per la prima volta dopo mesi davvero sereno. Mason annuì felice che l'amico stesse bene.

<< Scott mi ha detto che eri da Theo – buttò lì il moro – sei stato con lui tutto il giorno? >>. Liam annuì solamente, prendendo i libri dal proprio armadietto.

<< E anche stanotte? >> chiese ancora con fare innocente. Liam scoccò un'occhiata a Mason, arrivando anche lui al punto della questione arrossendo.

<< Mason, che diavolo stai pensando? Sì, ho dormito da Theo, e sì, stamattina mi ha dato un passaggio. Niente di più, niente di meno >> sbottò il biondo.

<< Ehi, io non ho detto niente >> alzò le mani l'umano, facendo roteare gli occhi azzurri dell'altro.

<< La tua faccia era abbastanza eloquente >> rispose Liam.

<< E che avete fatto? >> chiese disinvolto.

<< E' questa la faccia di cui parlavo – ridacchiò Liam – comunque, niente di che. Abbiamo visto tutti i film di Batman dopo che abbiamo passato due ore a litigare vedendo Spider-man, perchè secondo lui ho pessimo gusto in fatto di supereroi >>

<< Beh, Batman è più sexy di Spider-man >> commentò Mason.

<< Che centra? >> sbottò il biondo.

<< Beh, da gay a gay lo capisco. E poi, tutti preferiscono Batman >> spiegò il moro. Liam scosse il capo a quelle parole. Erano assurdi, non c'era altra spiegazione.

<< Ehm, Liam? >> chiese poi l'umano con fare concitato.

<< Sì? >>

<< Perchè Alex ti sta guardando come se potesse incenerirti con lo sguardo? >> chiese Mason scrollando le spalle. Liam spalancò gli occhi, e si voltò in direzione dello sguardo dell'amico incontrando gli occhi caramellati del moro, che effettivamente sì, Mason aveva ragione. Se avesse potuto ucciderlo con lo sguardo, lo avrebbe fatto.

<< Beh, forse potrebbe essere perchè ieri si è presentato a casa di Theo per fargli una sorpresa e mi ha trovato lì >> spiegò il biondo.

<< E Theo l'ha mandato via? >> chiese Mason divertito.

<< A dire il vero non gli ha dato il tempo di dire niente, se ne è andato da solo >> disse il lupo.

<< Non vorrei sbagliarmi – aggiunse l'umano – ma credo che ti abbia visto venire con lui stamattina >>

<< Cosa? >> balbettò Liam.

<< Già, e io al posto suo farei due più due sul fatto che hai passato la notte da Theo >> spiegò Mason.

<< Oh, beh >> commentò semplicemente il biondo scrollando le spalle, e incrociando lo sguardo inquietante che Mason aveva in quel momento.

<< Che c'è? >> sbottò Liam dopo alcuni secondi in cui l'amico non si degnava di dire nulla, se non stare lì a fissarlo come uno stoccafisso.

<< Tu sei contento che lui lo abbia pensato, dico bene? Ti conosco troppo bene, Liam. Con me non puoi mentire. A te piace Theo, e ti piace il fatto che ieri Alex abbia visto che tu fossi a casa sua. Tutto questo è molto intenso >> disse Mason incrociando le braccia al petto.

<< Complimenti, Sherlock >> sbuffò il lupo sistemandosi lo zaino in spalla, pronto a raggiungere l'aula di trigonometria.

<< Quindi lo ammetti – esultò quello scoccando le mani – ho ragione? >>

<< Mason >> disse Liam a denti stretti.

<< Ok, scusa. E' solo che non pensavo lo avresti mai ammesso con questa facilità >>

<< Non è facile accettare che mi piaccia un ragazzo, ok? Non perchè mi sembri impossibile o pensi che sia sbagliato, lo sai. Solo che non mi era mai successo di avere dubbi di questo genere, quindi mi sento ancora un po' confuso >> spiegò il biondo. L'amico gli mise un braccio attorno alle spalle e lo strinse a se.

<< Che bello, sei anche tu nel team, adesso >> rise il moro.

<< Mason >> sibilò l'altro nuovamente, facendo scoppiare a ridere il migliore amico.

<< Ok, giuro che la smetto >> disse quello incrociando le dita sul cuore.

<< Senti, lui non può piacermi, ok? >>

<< Perchè no? >> si accigliò il moro.

<< Perchè, beh, perchè è Theo >> disse il biondo come se fosse ovvio.

<< Se la pensi così allora non avresti dovuto volerlo nel branco, invece, mi pare che tu fossi uno di quelli a cui la cosa andasse più che bene >>

<< Lo so, ma lui. . . tutto quello che ha fatto e . . .>>

<< Non è più quella persona – disse Mason – e credo che tu più di tutti lo sappia benissimo. Qual è il vero problema, Liam? Non può piacerti perchè pensi che agli altri non starà bene o non vuoi che ti piaccia? >> Liam si morse il labbro, torturandolo quasi a sangue ed emise un sospiro affranto. La verità, la verità non la sapeva nemmeno lui, e non aveva minimamente voglia di scoprirla in quel momento.

 

 

 

 


So, Here we are, again!

Buonasera a tutti voi, prima cosa. Il nuovo capitolo è arrivato, e spero davvero che soddisfi la vostra attesa. Vediamo che Theo è riuscito a capire qual è la causa scatenante della rabbia di Liam, ma non l'ha detto esplicitamente. Inoltre, abbiamo un Liam, che da parte sua, inizia a capirci qualcosa, ma povero, è ancora abbastanza confuso. Vi ringrazio infinitamente per la sfilza di recensioni allo scorso capitolo, mi avete resa davvero felice!! E grazie mille a tutti voi che continuate ad aggiungere la storia tra le seguite, preferite e ricordate. Detto ciò, credo tutto xD, scappo. Un bacio enorme, ci vediamo al prossimo capitolo,

Elly 

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Capitolo 7
*** Heart-to-Heart ***


<< Non pensavo che Scott mandasse voi due – disse Chris alzando un sopracciglio – quindi come ai vecchi tempi ? >>

<< In realtà è il sourwolf qui presente che ha insistito per venire con me >> sbottò l'umano scrollando le spalle. Chris lo osservò con un sorriso divertito. Potevano passare anni, ma quei due non sarebbero cambiati.

<< Se fossi venuto da solo ti saresti sparato prendendo in mano queste armi >> disse Derek in un ringhio.

<< Oh, ma allora parli ? E io che credevo che cappuccetto rosso ti avesse mangiato la lingua, lupastro >> disse acido il moro.

<< No, ma potrei iniziare a morderti il collo per vedere se i miei denti funzionano ancora >> rispose Derek, illuminando gli occhi di blu e scoprendo i canini. L'umano gli rivolse un'occhiataccia a quella battuta.

<< E questo cos'era, sarcasmo? Mi hai preso per un osso di gomma, Derek? A cuccia >> urlò Stiles, mentre Chris sospirò scuotendo il capo in segno di pura e semplice rassegnazione. Come faceva Scott con quei due?

<< Non sono un cane, Stiles >> sbuffò il mannaro dagli occhi verdi, prendendo ad esaminare una pistola.

<< Woah, attento. Tomb raider ti ha insegnato a maneggiarla mentre eravate insieme nel deserto? >> chiese l'umano. Il lupo annuì distrattamente, rivolgendo la sua attenzione al cacciatore.

<< Me le ha spedite un mio amico da Londra. Le hanno prese ad alcuni uomini di Gerard >> li informò l'uomo.

<< Quindi, cosa? Sono super pistole o sparano altro? >> chiese Stiles avvicinandosi.

<< Hanno solo lo strozzalupo viola >> disse il cacciatore.

<< Questo è positivo – ragionò Derek – vuol dire che non hanno idea che alcuni lupi possono esserlo solo per metà >>

<< Intendi come Theo? >> chiese il ragazzo osservandolo. Derek annuì, tornando a fissare il fucile che Chris stava mettendo davanti a loro.

<< Lui è metà lupo e metà coyote. Non basta lo strozzalupo viola, ci vuole quello giallo >> spiegò il mannaro.

<< Ottimo. Vorrà dire che probabilmente uno di voi resterà in piedi >> commentò Stiles beccandosi un'occhiataccia dal lupo.

<< Questo fucile ha un laser ad infrarossi – si intromise il cacciatore – può rilevare la temperatura a una distanza di circa cinque chilometri, e colpire da tre chilometri e mezzo. E' un vero gioiellino >>

<< Fantastico >> borbottò Derek.

<< Come li aggiriamo? >> chiese invece l'umano.

<< Non c'è modo di aggirarlo, bisogna preparare un piano dettagliato >> li mise in guardia Chris.

<< Ok. Riferiremo agli altri e vedremo cosa fare >> disse Derek, mettendo giù la pistola e dirigendosi verso l'uscita. Stiles conosceva bene quello sguardo, il lupo stava pensando. E scommetteva che ciò avrebbe significato un viaggio di ritorno in silenzio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Quindi cosa facciamo? >> chiese alla fine del racconto Scott. Erano tutti al loft di Derek, dove Stiles aveva avvertito gli altri di raggiungerli per aggiornarli su quello che Chris aveva detto loro.

<< Quindi siamo fottuti – rispose allegramente il suo migliore amico – possono colpire i vostri culi pelosi da cinque chilometri >>

<< Questa sì che è una bella notizia >> borbottò sarcastico Mason.

<< Chris ha detto che non abbiamo modo di evitarli, bisogna preparare un buon piano. Se arriveranno, e lo faranno, dovremmo precederli >> disse Derek con le braccia incrociate al petto, e lo sguardo affilato.

<< Come vuoi precederli? >> chiese Malia, posando un gomito sul tavolo di legno al centro della stanza.

<< E' a questo che serve il piano >> le fece notare Lydia. Stiles annuì, continuando a fissare la cartina di Beacon Hills alla ricerca di qualche sorta di ispirazione, ma per il momento non gli veniva in mente assolutamente niente. Vide Lydia difronte a lui persa nei suoi pensieri, mentre gli altri erano attenti a cercare di scrutare nello sguardo di qualcun altro un bagliore di una qualche idea. Theo era poggiato a una delle colonne, con lo sguardo rivolto al pavimento e le braccia strette attorno al busto. Stava pensando, o almeno, quella era l'impressione che dava. Liam seduto accanto a Scott gli lanciava occhiate di tanto in tanto, esattamente come Stiles aveva notato, e la cosa aveva un non so che di divertente, almeno per lui.

<< Quindi che dovremmo fare? Stare qui ed aspettare? >> disse ancora Malia alzando gli occhi al cielo.

<< Forse abbiamo sbagliato. Se fossimo partiti per il college e Gerard fosse venuto qui, non trovandomi se ne sarebbe andato >> disse Scott passandosi una mano sul volto.

<< Questa è una cazzata – sbottò Derek – sta muovendo una guerra ad ogni essere soprannaturale. Ci avrebbe trovato ovunque fossimo andati. Ma siamo un branco, e un branco è sempre più forte quando è insieme >>

<< Il sourwolf ha ragione, Scotty. E poi dobbiamo solo ragionarci un po' sopra. In fondo noi quattro abbiamo già avuto a che fare con Gerard – disse Stiles indicando loro tre e Lydia – e abbiamo anche Chris >>

<< Giusto – aggiunse Lydia – possiamo farcela >> L'alpha sorrise loro, prendendosi una pacca sulla spalla da Derek e un sorriso da parte della rosso fragola. Passò qualche altro minuto in cui scartarono alcune idee di Mason e di Corey. Gerard avrebbe capito subito, e non avrebbero funzionato.

<< Dobbiamo attaccarli da vicino >> sbottò poi la voce di Theo facendoli fermare tutti, mentre la maggior parte si voltava a guardarlo con cipiglio. La chimera si avvicinò al tavolo mettendosi di fianco a Stiles e prendendo ad osservare la cartina.

<< In che senso? Così ci fanno fuori prima >> disse Mason, ma il biondo scosse il capo.

<< Riflettete. Sono cacciatori, quello che fanno è cacciare. Loro seguono le tracce, posizionano esche per attirare le prede. Noi abbiamo anche le nostre facoltà umane dalla nostra, penseranno che faremo di tutto per tenerci il più lontano possibile da loro, non che gli andremo incontro. Se vogliamo vincere questa battaglia dobbiamo affrontarli a viso aperto >> spiegò loro il mezzo lupo, ricevendo occhiate sorprese e ammirate da parte del branco.

<< Stai suggerendo di fare da esche? >> ragionò Derek.

<< Esatto. Ma delle esche ben addestrate >> concluse Theo. Stiles ridacchiò, voltandosi poi verso Scott.

<< Può funzionare. Può funzionare alla grande – disse il moro – dove hai imparato le tattiche di guerra? >>

<< Istinto di sopravvivenza, sai? >> scrollò le spalle la chimera. Alzò gli occhi blu ricevendo un sorriso da Mason e da Scott. Liam lo fissava sorpreso, probabilmente, non se l'aspettava.

<< Mi piace >> commentò Lydia.

<< Allora è deciso. Dobbiamo solo avvisare Chris e spiegargli il nostro piano >> disse Scott facendo annuire i più.

<< Dove? >> chiese Derek indicando la cartina. Theo la osservò, ma con sorpresa dei più fu Liam a prendere la parola.

<< Alle cave dello zoo >> disse il beta, ricevendo sguardi confusi da più parti.

<< Dobbiamo scegliere una zona a nostro vantaggio, se vogliamo che il piano funzioni. Lì ci sono corridoi di pietra lunghi quasi due chilometri. Se entrano lì dentro di sicuro si perderanno e noi li sentiremo grazie al nostro olfatto e al nostro udito. Noi non possiamo perderci – spiegò Liam, notando il modo in cui lo stavano fissando – Che c'è? Mi piace la storia >>

<< Sono colpito >> commentò Theo facendogli un occhiolino. Quello distolse lo sguardo per evitare di arrossire davanti a tutti, ma non poteva certo impedire al suo cuore di tamburellare come gli pareva.

<< Direi che abbiamo un piano >> ridacchiò Stiles.

<< Direi che è così incredibile che potrebbe andare bene >> commentò Lydia. Malia sorrise e diede il cinque a Corey. Derek disse che avrebbe informato Chris e che ne avrebbero riparlato anche con il cacciatore. Scott annuì.

<< Forse, sarebbe il caso di chiamare Peter >> disse poi l'alpha.

<< Sei sicuro? >> sbuffò Malia.

<< Ci serve tutto l'aiuto possibile. Più siamo meglio è >> continuò il moro. Lydia roteò gli occhi.

<< Lo chiamo io >> si offrì la rosso fragola.

<< Tu? >> chiese Stiles inarcando un sopracciglio.

<< Posso sempre ricattarlo di perforargli i timpani >> disse lei tirando fuori il telefono dai jeans. Dopo qualche altra battuta Scott li lasciò liberi di andare, in fondo, ora un abbozzo di piano c'era.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Sei stato bravo, prima. Nessuno aveva pensato all'eventualità di un posto strategico >> disse Theo avvicinandosi a Liam appena furono liberi dal loft. Corey e Mason erano andati al cinema, e lui aveva gentilmente rifiutato l'invito. Non gli andava di fare il terzo incomodo.

<< Hai fatto tutto tu. E' grazie a te se adesso abbiamo un inizio di piano >> rispose Liam scrollando le spalle, e infilando le mani nella felpa dopo aver chiuso la cerniera. Ormai erano a metà ottobre e il freddo iniziava a farsi sentire, anche se si trovavano nella rovente California. La chimera gli sorrise con gli occhi blu pieni di eccitazione, sebbene Liam non sapeva a cosa fosse dovuta.

<< Sei a piedi? >> gli chiese poi il più grande.

<< Sì, ero venuto con Mason, ma lui e Corey sono andati al cinema. Non mi andava di disturbarli >> spiegò il beta.

<< Anch'io. Stiles ha detto che sarebbe rimasto un altro po', ma io avevo bisogno d'aria >> confessò Theo. Certo, non poteva mica dirgli che il suo odore mischiato al calore della stanza lo stava facendo dubitare delle sue facoltà mentali. Ora che sapeva, che aveva capito, il suo corpo rispondeva immediatamente agli stimoli che riceveva. Anche in quel momento doveva sforzarsi, per non cedere alla voglia di aggiustare quei ciuffi ribelli con le sue mani. Eppure la voglia di farlo era irrefrenabile.

<< Come mai? >> chiese Liam incrociando gli occhi con i suoi. Pessima idea, si ritrovò a pensare il lupo. Quegli occhi erano troppo blu, poteva esistere un blu così blu? Che diamine stava pensando?

<< Non sono abituato a stare in mezzo agli altri. Sono sempre stato da solo, anche se è sempre stata colpa mia >> fece la chimera alzando gli occhi al cielo buio, dovevano essere passate le dieci da un bel pò. Non c'erano nuvole in cielo, eppure sentiva odore di pioggia nell'aria. Forse da qualche altra parte non troppo lontana stava piovendo.

<< Parli di quello che è successo a tua sorella? >> chiese di getto Liam, pentendosene subito dopo aver visto il ragazzo sussultare di botto. Perchè non pensava mai prima di aprire bocca?

<< Scusa, io non . .>> iniziò Liam, ma venne interrotto dalla risatina amara della chimera.

<< No, non è colpa tua. Lo so quello che pensano tutti. Che sono un mostro, un essere spregevole che è rimasto lì a guardare sua sorella morire aspettando di avere il suo cuore >> borbottò Theo stringendosi nelle spalle, e raggiungendo una delle panchine del parco sedendovisi sopra.

<< Nessuno di noi era lì per vedere cos'è successo, quindi non avremmo dovuto giudicarti >>

<< Non avete torto >> commentò amaro il biondo.

<< Ma non significa che avremmo dovuto dirtelo o rinfacciartelo. Non importa quello che hai fatto, anche se avrei voluto strozzarti. E' stato comunque un gesto ignobile da parte nostra >> disse il lupo, che ora seduto accanto a lui, si era voltato completamente verso la chimera sedendosi a gambe incrociate sulla panchina.

<< Vi ho fatto del male, e voi mi avete persino permesso di entrare nel branco >>

<< Mi hai quasi fatto uccidere Scott – disse in un sospiro Liam – e ti ho odiato. Molto. A volte penso di farlo ancora, perchè mi dai ai nervi come nessuno e allo stesso tempo sembri avere lo strano potere di calmarmi, quando nessun altro ci riesce. Poi mi ricordo che quando ti ho tirato fuori da lì ci hai aiutato. Forse all'inizio lo hai fatto perchè eri obbligato, ma quando ti ho lasciato libero di scegliere tu mi hai salvato. Saresti potuto scappare, ma non l'hai fatto. Alla fine non mi dovevi niente. Lo hai fatto perchè hai voluto e non perchè qualcuno ti obbligasse, ma perchè in quel momento credevi di star facendo la cosa giusta. Quindi meriti di stare nel branco, anche se qualcuno non la pensa così, anche se non ci credi nemmeno tu. Perchè sei cambiato, e se una persona cambia in meglio allora merita di avere una possibilità >> Theo poteva sentire il proprio cuore lottare contro le ossa dello sterno per uscirgli dal petto. Sentiva il bisogno fisico di toccare Liam, ma non poteva farlo. Non ancora. Non avrebbe capito. Deglutì, non riuscendo a credere a come potessero bastare le parole di una sola persona per permettere al proprio respiro fermo da anni di tornare in un soffio. Incrociò gli occhi azzurri di Liam, gli unici che avrebbe mai potuto guardare in quel modo, e si ritrovò a sorridere, venendo ricambiato con un sorriso altrettanto genuino da parte del più piccolo. Il profumo di Liam gli saltò addosso con prepotenza, quell'odore caratteristico, quasi di zucchero filato e con una punta di erba bagnata. Era un odore che aveva imparato a respirare continuamente, e che lo faceva sentire bene, rilassandolo subito.

<< Non meritavo di essere salvato da là sotto, Liam – disse in un singhiozzo rimastogli in gola – sarei dovuto restare lì >>

<< Cosa c'era là sotto? >> chiese in un sussurro il lupo. Liam trattenne il respiro, quando vide quegli occhi così blu diventare completamente vuoti e tristi. Quasi si oscurassero al solo pensare.

<< La mia punizione. Tara – soffiò fuori la chimera, facendo irrigidire Liam accanto a se – C'era Tara lì sotto. Mi svegliavo nella cella frigorifera dell'obitorio e quando uscivo fuori, lei era lì. Mi seguiva per tutto l'ospedale, e non importa dove cercassi di fuggire, ovunque provassi a scappare lei mi trovava sempre. Mi afferrava e mi strappava il cuore dal petto. A quel punto morivo, e mi svegliavo nuovamente in quella cella >> confessò di getto il biondo, non avendo il coraggio di voltarsi a guardare il più piccolo. Qualcosa di umido gli cadde sulla guancia, e alzò il viso credendo che piovesse, ma si rese conto che non era pioggia. Si toccò il viso. Stava piangendo silenziosamente. Non ricordava nemmeno come fosse piangere, da quanto non accadeva? Anni. Dopo anni, una lacrima solitaria aveva deciso di uscire fuori, e venire allo scoperto. Sentì una presa sulla sua mano, e si voltò, rimanendo sorpreso nel vedere gli occhi di Liam stravolti e sconvolti dalle sue parole. Liam non aveva mai visto tanta sofferenza e tanta angoscia in una persona sola. Gli occhi di Theo ne erano talmente pieni, che lui ci si sentiva affogare dentro. Quello che lesse in quegli occhi blu come l'oceano, gli fece mancare il respiro. Era a pezzi. Theo era completamente in pezzi, e Liam si chiese se mai si sarebbe potuto ricomporre. Quegli occhi così belli, non potevano essere così rotti. Senza che nemmeno se ne rendesse conto, le sue vene iniziarono a colorarsi di nero, sotto gli occhi sconvolti della chimera, mentre un ondata di quel dolore gli arrivò dirompente nel petto, facendolo sbiancare. Come poteva una persona sola sopportare tutto quello? Non mollò la presa, nonostante facesse male, finchè non ci fu più niente da assorbire. Theo lo guardava ad occhi spalancati, e Liam sentiva il cuore accelerargli nel petto in maniera incessante. Si ritrovò a pensare, che avrebbe voluto fare qualsiasi cosa per ricomporre lui stesso quel ragazzo.

<< E' per questo che non volevi entrare in obitorio quella volta? >> chiese in un sussurro. Lui annuì solamente, la gola improvvisamente secca. Ancora incredulo che Liam gli avesse portato via il dolore che era lì da anni.

<< Hai vissuto questo per tutto il tempo che sei stato lì sotto? >> chiese il lupo respirando pianissimo, in tensione.

<< Già. Come vedi sarei dovuto restare lì >> disse la chimera. Liam per tutta risposta gli strinse la mano nella sua, sentendo così un'improvvisa sensazione di calma avvolgerlo, capendo come si sentisse l'altro quando nei momenti di rabbia cieca lo toccava.

<< Sono felice di averti tirato fuori da lì. Forse gli altri non la penseranno così, o almeno non lo pensavano prima, ma io sono felice di averlo fatto. Non meritavi di subire quello >> gli disse Liam convinto. Theo non sapeva che rispondergli. Cosa poteva dirgli? Provò a intrecciare le dite con quelle dell'altro sperando che non fosse qualcosa di troppo strano per il biondo, ma Liam lo sorprese per la seconda volta quella sera. Ricambiò la stretta, quasi capisse che ne aveva bisogno, anche non sapendo il motivo.

<< E io sono felice di averti spinto in quell'ascensore >> sussurrò Theo, piantando gli occhi blu in quelli del più piccolo, che si morse il labbro rivolgendogli poi un piccolo sorriso, ma che fu in grado di fargli sentire uno strano calore al centro del petto. Ed era una sensazione tanto strana quanto bellissima.

<< Lo so che non avrà importanza detto da me, ma – deglutì Liam cercando le parole giuste – credo che tua sorella ti perdonerebbe. Se fosse qui lo farebbe, e lo so perchè anche se sono figlio unico so riconoscere l'amore fraterno. E' un amore che perdona. Io perdonerei qualsiasi cosa a Mason, così come Stiles perdonerebbe tutto a Scott. Quindi lei lo farebbe, ne sono sicuro. Non intendo dire che cerco di giustificarti, ma forse eri troppo piccolo anche tu per renderti conto di quello che stava accadendo veramente. Non posso nemmeno immaginare come sia vedere qualcuno che ami morire davanti ai tuoi occhi. Quello che so è che non tutti reagiscono allo stesso modo, e che magari a tutti piacerebbe pensare che in quel momento faremmo la cosa giusta, ma sappiamo bene che non è così >>

<< Ti sbagli, cucciolo >> disse poi Theo dopo qualche momento di silenzio, scoccandogli un'occhiata stavolta molto più serena. Liam non sapeva dire se fosse dovuta alle sue parole o al fatto che gli stesse stringendo la mano. Ma il fatto che l'altro stesse meglio risollevava anche lui.

<< Su cosa? >> chiese balbettando e distogliendo gli occhi da quelli di Theo. Non aveva ne voglia ne motivo di rinfacciargli il nomignolo anche in quel momento. O più semplicemente non voleva ammettere che non gli dava poi così fastidio, immaginando che come gli aveva fatto notare Mason, era il suo modo di distinguerlo dagli altri.

<< Importa. Il fatto che l'abbia detto tu, importa >> sussurrò la chimera rivolgendogli un sorriso imbarazzato, e Liam era certo di non averlo visto quasi mai quello sguardo così innocente. Theo strinse appena la presa, e per la prima volta dopo anni passati a tormentarsi da solo, si sentì perdonato, o perlomeno, finalmente capace di perdonare se stesso. E tutto grazie a Liam. Quel ragazzino gli stava stravolgendo la vita ogni giorno che passava, e adesso più che mai, si chiedeva come avrebbe fatto se mai ci fosse stato un suo rifiuto quando avrebbe scoperto la verità. Sarebbe sopravvissuto senza quegli occhi azzurri attorno?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Dio, non credo esista qualcosa di meglio di questo hamburger >> mormorò Scott addentando un altro morso, quasi ne dipendesse la propria vita.

<< Scotty, sembra che tu stia avendo un orgasmo per un panino >> lo prese in giro Stiles facendolo quasi strozzare con il boccone. Lydia rise, seguita a ruota da Malia, che però scoccò un occhiolino all'alpha facendolo arrossire.

<< Aspetta un momento – disse subito la rosso fragola – voi due state nascondendo qualcosa. Cos'era quell'occhiolino? >>

<< Vedi? E' per questo che io ti adoro >> disse Stiles all'amica che gli sorrise, quasi a dirgli che adorarla era una cosa ovvia.

<< Beh, ecco noi . .>> balbettò Scott.

<< Entro domani mattina, Scott >> sibilò Lydia.

<< Stiamo uscendo assieme >> buttò lì Malia prendendo in mano la situazione. Stiles e Lydia aprirono la bocca in una O di puro stupore.

<< E quando cavolo sarebbe successo? >> urlò Lydia.

<< Quando cavolo volevi dirmelo? >> urlò invece Stiles.

<< In realtà volevamo dirvelo oggi >> mormorò Scott guardando il panino mortificato. Possibile che quello lì fosse un vero alpha? Stiles a volte pensava che magari aveva preso una botta in testa.

<< Che razza di amico sei? >> sbottò il moro.

<< Stavamo cercando di capire se potesse funzionare >> spiegò Malia.

<< Beh, io sono felice per voi – ammise Lydia sorridendo ad entrambi – sembra che ultimamente l'amore stia sbocciando ovunque >>

<< In che senso? >> inarcò un sopracciglio Malia.

<< Ehm, niente. Era per dire >> ribeccò l'altra.

<< Stiles? >> chiese Scott, in attesa dell'amico che continuava a fulminarlo con lo sguardo.

<< Ovvio che sono felice per voi – disse l'umano – solo avrei voluto me lo dicessi prima. Sono il tuo fottuto migliore amico >>

<< Lo so, e ti giuro che non capiterà più >> disse l'alpha tirandolo in un abbraccio stritola ossa che gli fece mancare il respiro.

<< Scotty, così mi ammazzi >> sibilò Stiles, facendo scoppiare a ridere le ragazze.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Liam, lo sai che non fa così freddo, vero? >> gli chiese Mason inarcando un sopracciglio. Liam aveva messo su una felpa nera, che c'era di strano?

<< Sì, e allora? >> disse scrollando le spalle.

<< Allora perchè l'hai messa? >> chiese ovvio l'amico.

<< Avevo freddo >> rispose Liam come se fosse la cosa più ovvia al mondo, e in effetti lo era. Ma evidentemente per Mason no.

<< Come vuoi >> si arrese il moro chiudendo il suo zaino.

<< Oggi studiamo assieme? >> chiese poi il biondo.

<< Dovremmo. Abbiamo il test di chimica la settimana prossima >>

<< Dio, me ne ero completamente dimenticato >> sbuffò il lupo, lasciando andare il capo contro il proprio armadietto e facendo nascere una risatina al migliore amico.

<< Ultimamente sei molto più tranquillo >> disse poi.

<< Già >>

<< Oh, sguardo assassino a ore tre >> mormorò divertito Mason. Liam con la coda dell'occhio vide Alex fissarlo nuovamente con astio, ma lui per tutta risposta sbuffò.

<< Se fossi in te non mi farei vedere così disperato >> gli consigliò l'umano.

<< Perchè? >>

<< Perchè una certa chimera bionda di nostra conoscenza sta venendo proprio qui >> disse il moro.

<< Cosa? >> disse Liam saltando sull'attenti e sbattendo così la testa contro l'armadietto. Si massaggiò il capo rivolgendo uno sguardo per niente gentile a Mason, che per tutta risposta sembrava sul punto di ridergli in faccia. Non ebbe tempo di proferire altro che si ritrovò Theo accanto in un batter d'occhio. Non lo vedeva da quella sera, circa una settimana prima, eppure gli sembrava più bello del solito. Ok. Sì, aveva decisamente qualche problema.

<< Ciao >> disse con un sorriso a trentadue denti.

<< Ehi >> rispose Mason.

<< Ehi >> disse anche Liam continuando a massaggiarsi il capo. Theo si accigliò a quel gesto.

<< Che hai combinato? >> chiese la chimera.

<< Voleva fare a pugni con l'armadietto >> rispose al posto suo Mason, facendo sorridere il mezzo lupo.

<< Io sono ancora qui >> fece Liam rivolgendo uno sguardo di fuoco al moro.

<< Lo so >>

<< Perchè volevi fare a pugni con l'armadietto? >> chiese il più grande.

<< Chiedilo al tuo spasimante – sbottò Liam – continua a trucidarmi con lo sguardo >>

<< Il mio che? >> chiese quello.

<< Alex >> gli fece presente Mason ridendo.

<< Oh, giusto – fece Theo mordendosi il labbro – non ci parlo da una vita, credevo avesse capito l'antifona >>

<< Quale antifona? >> chiese Liam confuso, al che Mason alzò gli occhi al cielo incredulo. Sul serio non l'aveva capito? Allora non si sbagliava, aveva davvero ragione. Tale alpha tale beta.

<< Dio, sarà meglio che vada prima che ti dia un pugno >> fece il moro allontanandosi alla svelta, lasciando un Liam confuso più che mai e un Theo compiaciuto. Quindi a Mason stava bene. Ottimo. Anche se avrebbe dovuto aspettare che venisse fuori tutto il problema, prima di poter esser certo di poter contare sul moro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Dio, Derek oggi ci ha fatto a pezzi >> pigolò Liam, lasciandosi andare contro il finestrino dell'auto di Scott. Il suo alpha emise uno sbadiglio piuttosto rumoroso annuendo.

<< Già. Ho un sonno pazzesco >> ammise il moro.

<< Puoi anche lasciarmi qui, Scott. Posso proseguire a piedi, casa mia è vicino >>

<< Sei sicuro? Posso accompagnarti come sempre >>

<< Lo so, ma non vorrei che ti addormentassi in macchina. Anche se tu ne uscissi indenne non si può dire lo stesso di qualche poveretto >> gli fece notare il beta.

<< Come vuoi tu >> rispose Scott fermando la macchina sul lato della strada, e permettendo così al biondo di scendere.

<< Grazie, Capo >> disse il lupo rivolgendo un sorriso all'alpha che ricambiò, prima di fare inversione a U e accelerare verso casa. Liam emise un sospiro mettendo le mani nelle tasche della tuta e voltandosi per incamminarsi verso casa. Aveva tutti i muscoli che gli dolevano, rimbombandogli sulle ossa. Derek li aveva davvero fatti stramazzare al suolo quel giorno, e come se non bastasse aveva anche da studiare una volta tornato a casa. Scott sembrava un morto, ma almeno una volta a casa avrebbe potuto lanciarsi sul letto e dimenticarsi del mondo. Lui no. Dio, come lo stava invidiando in quel momento. E quando stava pensando che non sarebbe potuta andare peggio, si ricordò che l'indomani mattina il coach li voleva un'ora prima a scuola per un doppio allenamento. Liam emise un suono molto simile a un lamento, ma a dire il vero non aveva ben capito che verso avesse fatto. Si tirò su il cappuccio, quando vide alcune goccioline iniziare a scendere, forse avrebbe dovuto farsi accompagnare da Scott, ma poi, pensandoci bene era inutile. Tanto tornare qualche minuto prima o dopo non avrebbe fatto differenza. Cercò di accelerare il passo o avrebbe finito di studiare dopo la mezzanotte, e con la stanchezza che sentiva non sapeva nemmeno se avrebbe retto fino a quell'ora. Uno sbadiglio gli risalì involontario, facendogli portare una mano alla bocca per coprirla. Arrivò davanti casa sua circa dieci minuti dopo, le luci erano spente, segno che i suoi non erano in casa. Tastò la tasca posteriore dei jeans tirando fuori le chiavi di casa iniziando a percorrere il vialetto con lentezza, mentre cercava tra le mille chiavi quella giusta per aprire la porta di ingresso. Un rumore lo fece fermare a metà strada, era lo stridere delle ruote sull'asfalto. Dei fari abbaglianti si accesero all'improvviso e Liam si voltò in quella direzione. Tre suv neri erano fermi a pochi metri da lui, la pioggia aveva iniziato a scendere con più insistenza. Si portò una mano a coprire gli occhi dal bagliore dei fari, mentre gli sportelli delle auto si aprivano. Che diavolo stava succedendo? Un uomo abbastanza alto e con dei capelli scuri si mise davanti a uno dei fari, impugnava una pistola. Cacciatori. Fu la prima parola che comparve nella mente di Liam che lasciò cadere le chiavi a terra. Emise un ringhio facendo illuminare gli occhi di giallo. A quel gesto diverse armi puntarono su di lui.

<< Il beta di Scott McCall, immagino >> disse l'uomo con voce fredda e profonda, ma senza battere ciglio davanti alla sua trasformazione. Liam ringhiò nuovamente in risposta e si lanciò contro di lui con un balzo, ma qualcosa lo fermò. Qualcuno gli era spuntato dietro atterrandolo con un teaser elettrico, e prima che potesse anche solo pensare di reagire, gli avevano sparato dei dardi allo strozzalupo dietro la nuca. Liam crollò a terra, sentendo i propri occhi tornare normali e i canini ritirarsi. Gli occhi volevano chiudersi, mentre sentiva delle voci concitate attorno a lui. Non riusciva a distinguerle. Sentì qualcuno afferrare il suo braccio. Poi il buio.

 

 

 

 

 

 

Eh, lo so. Questa forse non ve l'aspettavate. Sono cattiva, lo so. Che dirvi se non GRAZIE! Siete davvero in tantissimi a seguire la storia, e io vi adoro!! Grazie mille delle recensioni, come sempre. Capitolo intenso su diversi punti, tra la chiacchierata tra Liam e Theo, e la scena finale. Aspetto le vostre opinioni. Piccolo avviso, ho scelto un giorno per l'aggiornamento, che avverrà una volta a settimana, di Sabato, precisamente. Quindi, non posso dirvi altro, oltre al . . Ci vediamo Sabato con il prossimo capitolo.

P.S (Piccolo Spoiler dal prossimo)

Torna Peter!!

Stavolta giuro che vado via, un bacio a tutti,

Elly

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Capitolo 8
*** Lost ***


<< Buongiorno, splendore >> disse Corey lasciando un bacio a Mason che gli sorrise dolcemente.

<< Ciao >> rispose quello tornando a guardare verso l'entrata principale.

<< E' tutto ok? >> gli chiese il ragazzo prendendo alcuni libri dall'armadietto. Mason scosse il capo, voltandosi verso di lui e abbozzando un sorriso.

<< Sì, solo che Liam non è ancora arrivato >> disse il moro.

<< Mi pare che stamattina dovessero arrivare prima per gli allenamenti con il coach >> lo informò Corey.

<< Oh, allora gli mando un messaggio dicendogli di raggiungerci a mensa >> disse alla fine l'umano, prendendo la mano della chimera e avviandosi verso l'aula di scienze.

 

 

 

 

 

 

 

 



Ok. Non che Liam fosse amante dei cellulari o stesse sempre a guardarlo ogni due secondi, ma non aveva mai lasciato che passassero più di due ore prima di rispondere al proprio migliore amico. E adesso di ore ne erano passate quattro, e di Liam non si era vista l'ombra. A mensa non si era presentato, e Mason credeva avesse fatto tardi, ma ora iniziava a preoccuparsi. Possibile che non avesse avuto cinque minuti per controllare il telefono? No. Impossibile. Alla fine la campanella era suonata, ma di Liam nemmeno una notizia. Decise di andare direttamente al campo, avrebbe trovato i ragazzi per l'allenamento pomeridiano, e se l'amico fosse stato lì gliene avrebbe dette quattro, o avrebbe fatto si che Scott gli ordinasse di fare dieci giri di campo in più. Quando arrivò al campo si avvicinò al gruppetto della squadra, che si stava ancora sistemando l'attrezzatura per poter giocare.

<< Ehm, scusate ragazzi, avete visto Liam? >> chiese Mason, mentre la maggior parte di loro scuoteva il capo in segno di diniego.

<< Non è venuto oggi, nemmeno stamattina per il doppio allenamento. Anzi, se lo vedi digli che il coach è incazzato nero >> gli rispose un tipo con dei capelli che Mason giudicò improbabili. Quindi Liam non c'era. Ma perchè non gli aveva detto che non sarebbe venuto a scuola? Lui lo avvisava sempre.

<< Sapete dove posso trovare Scott? >> domandò allora, ma anche a quella domanda ebbe un cenno negativo.

<< Si è preso il giorno di riposo >> disse ancora il ragazzo mettendosi su il casco e afferrando la sua mazza dalla panca.

<< Ok, ti ringrazio lo stesso >> rispose Mason e poi si diresse verso il parcheggio. Incontrò Corey a metà strada, che evidentemente lo stava cercando.

<< Dov'eri finito? >> gli chiese infatti il suo ragazzo.

<< A cercare Liam. Non si è presentato a scuola oggi, e nemmeno Scott. Si è preso un giorno di vacanza a quanto pare >> spiegò l'umano.

<< E che c'è di strano? >> domandò la chimera.

<< Niente, oltre al fatto che Liam mi avvisa sempre se non viene >> rispose quello con un sospiro.

<< Mason, che c'è? >> fece Corey scrutandolo.

<< C'è qualcosa che non mi torna. Voglio dire, non mi ha risposto al messaggio, e ho provato a chiamarlo quattro volte. Sai se i ragazzi avessero l'allenamento con Derek anche oggi? >>

<< Sì. Stiles se ne stava lamentando perchè voleva andare non so dove con Scott, ma Derek ha detto che avrebbero dovuto allenarsi per tutta la settimana >> spiegò la chimera.

<< Facciamo un salto nel bosco, così se Liam è lì posso tirargli un pugno >> sbottò l'umano, facendo ridacchiare il ragazzo che annuì, afferrando le chiavi della macchina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Ragazzi, avevamo detto che non dovevate esserci durante gli allenamenti >> disse uno Scott esasperato, rivolgendosi al suo migliore amico e a Lydia, che erano entrambi seduti sul cofano della Jeep di Stiles.

<< Ci annoiavamo >> rispose la rosso fragola.

<< Chissà com'è possibile che abbiano ascoltato per più di un mese >> sbuffò Derek con cipiglio.

<< Non fare sempre il musone, lupastro >> ribeccò Stiles.

<< Stiles >> ringhiò Derek, mentre Theo li fissava quasi annoiato e Malia roteò gli occhi al cielo.

<< Smettetela >> disse esasperato l'alpha, ma nessuno dei due parve starlo a sentire perchè cominciarono esattamente daccapo. La discussione andò avanti almeno per altri dieci minuti, tra le preghiere di Scott di smetterla e le minacce di Lydia di mettersi ad urlare. Cosa che fece solo diminuire i toni, ma non placando affatto il loro scambio di battute. Almeno fino a che dal bosco non sbucarono Mason e Corey, facendo accigliare Derek ancora di più.

<< Ragazzi, credevo avessimo deciso di . . . >> iniziò Scott, ma Mason lo fermò subito.

<< Dov'è Liam? >> chiese il moro attirando tutta l'attenzione su di se. Scott lo fissò confuso per qualche secondo, prima di riavere le sue facoltà mentali.

<< Agli allenamenti, suppongo >> rispose l'alpha stringendosi nelle spalle.

<< Non c'è. Gli ho mandato un messaggio dicendogli che ci saremmo visti a mensa, ma non mi ha mai risposto. Ho provato a chiamarlo più di dieci volte anche mentre venivo qui, ma nulla. I ragazzi della squadra hanno detto che oggi non si è presentato e che tu ti eri preso il giorno libero >> spiegò Mason illustrandogli la situazione.

<< Sì, ma credevo che Liam fosse a scuola >> rispose il moro. Theo strinse le mani nelle tasche dei jeans. Che voleva dire che non era lì? Una sensazione strana gli attanagliò lo stomaco, ma cercò di ignorarla, magari si era solo addormentato. Sì, conoscendolo poteva essere.

<< Beh, non c'è. E non è nemmeno qui >> disse l'umano.

<< Se non è ne lì ne qui, allora dov'è? >> fece Stiles alzandosi dal cofano della sua bimba.

<< E' quello che cerchiamo di capire >> disse Corey.

<< Hai provato a casa sua? – disse Theo – magari si è addormentato >>

<< Anche se fosse, sono le quattro del pomeriggio. Non dorme così tanto, e soprattutto mi avrebbe risposto >> sbottò Mason iniziando a preoccuparsi seriamente.

<< Proviamo a cercarlo a casa >> suggerì Malia.

<< Tu non l'hai sentito? >> chiese invece Mason a Theo, che però scosse il capo, prima di voltarsi a guardare Scott.

<< Non l'hai accompagnato tu a casa ieri sera? >> chiese all'alpha che scosse il capo.

<< No, cioè sì. Solo che si è fatto lasciare a qualche isolato da casa sua. E' tornato a piedi da lì, ci avrà messo poco più di dieci minuti >> disse Scott.

<< Lo hai lasciato andare da solo? >> disse Derek spalancando gli occhi.

<< Non è un bambino, Derek >> sbottò il licantropo.

<< No, ma è un lupo con problemi nel gestire la sua rabbia. E noi ci stiamo preparando ad affrontare dei cacciatori >> sbottò Theo.

<< Ne avrei avvertito la presenza se Gerard fosse stato lì vicino >> disse Scott.

<< Non se ha mandato qualcuno che non conosci >> disse Lydia con il volto poggiato sui palmi delle mani.

<< Vado a casa sua >> sbottò Theo, dirigendosi subito verso il bosco per raggiungere la strada principale.

<< Vengo con te >> disse Mason, ma il biondo scosse il capo.

<< No – fece la chimera – se ci fossero cacciatori in giro potrebbero scambiarti per un lupo >>

<< Liam è il mio migliore amico >> ribeccò quello.

<< Mason, Theo ha ragione >> disse con calma Derek.

<< Andate tutti a casa mia – disse Scott – io e Theo andiamo a casa di Liam >> L'alpha si portò vicino alla chimera e insieme si allontanarono correndo via a velocità soprannaturale dallo spiazzale di villa Hale. Da lì a casa di Liam ci volevano quasi venti minuti, ma loro impiegarono la metà del tempo correndo come pazzi a tutta velocità. Quando furono davanti alla porta d'ingresso della casa del beta, Scott forzò la porta ed entrarono con passo lento e calcolato. La casa era chiaramente vuota, e lui si spostò nel salotto, mentre Theo saliva le scale fiondandosi nella camera del ragazzo. Il letto era in ordine e i libri ancora sparsi sulla scrivania, mentre lo zaino era dietro alla porta. Doveva averlo lasciato lì il giorno prima, di sicuro prima di essere andato all'allenamento da Derek. L'odore del beta lo colpì, facendolo sentire meglio istantaneamente, ma l'ansia che aveva provato prima nel bosco stava tornando dirompente all'interno del suo stomaco. Sentì Scott salire le scale e affiancarlo qualche secondo dopo.

<< Nessuno è stato qui dentro >> fece l'alpha.

<< Nemmeno Liam – gli fece notare la chimera – il suo odore c'è, ma è troppo debole. Non entra qui dentro da più di ventiquattr'ore >>

<< E' successo qualcosa. Dobbiamo andare a casa mia e avvertire gli altri >> disse Scott dirigendosi verso il piano di sotto. Theo lo seguì, sentiva un nodo alla gola che si ingrossava ogni secondo che passava. E se fosse stato ferito? Se avesse chiamato aiuto e loro non potevano sentirlo? Deglutì uscendo da quella casa in cerca d'aria. All'improvviso l'aveva sentita sparire dai propri polmoni. Qualcosa luccicò sul vialetto alla luce del tramonto. Si avvicinò velocemente inginocchiandosi per prendere l'oggetto spalancando gli occhi, mentre Scott accanto a lui si fermava di colpo.

<< E' un dardo di strozzalupo >> disse Theo in un sussurro, trattenendo il respiro.

<< Cacciatori >> ringhiò Scott stringendo i pugni. Un altro luccichio colpì i loro occhi, e videro il telefono di Liam insieme alle sue chiavi sotto un cespuglio. Qualcuno le aveva lanciate lì. Theo sentì un conato di vomito risalirgli dallo stomaco. Il cuore prese a pompare il sangue più velocemente, mentre la rabbia prendeva il sopravvento, e i suoi occhi cambiarono colore. Scott gli strinse una spalla intimandogli di calmarsi.

<< Non adesso. Andiamo da me e parliamo con gli altri >> disse l'alpha e lui annuì, cercando di ritrovare la calma. Prese il telefono e le chiavi del ragazzo mettendoseli in tasca, e insieme a Scott iniziarono a correre verso casa dell'alpha. Non avevano tempo da perdere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Abbiamo trovato solo questo >> fece Scott infine, mettendo il telefono e le chiavi del suo beta sul tavolo della cucina.

<< Sono già qui >> disse Stiles massaggiandosi le tempie.

<< Erano preparati. Hanno preso Liam quando era ancora fuori casa in modo che il loro odore non rimanesse all'interno dell'abitazione. E la pioggia di ieri sera ha impedito che qualche traccia restasse all'esterno >> disse ancora l'alpha.

<< Sapevamo già che erano preparati >> commentò Derek.

<< Qualcuno di voi ha avvisato Chris? >> chiese Malia.

<< L'ho chiamato io >> disse una voce spuntando fuori dal nulla. Si voltarono tutti verso il salotto, dove un Peter alquanto divertito era poggiato allo stipite della porta con le caviglie incrociate.

<< E tu da dove salti fuori? >> sbottò Stiles.

<< Avrei dovuto ucciderti meglio >> borbottò Derek in segno di saluto.

<< E' sempre un piacere rivederti, nipote – disse divertito Peter – e per rispondere a te, Stiles. La nostra cara Lydia mi ha chiamato qualche giorno fa, e io non potevo non rispondere >>

<< Non avevamo bisogno di te >> ringhiò Malia.

<< Lo so. Ma volevo aiutare lo stesso >> rispose quello alla figlia scrollando le spalle.

<< Ci stiamo distraendo dall'obbiettivo principale >> disse Mason tossicchiando.

<< Giusto, il beta scomparso >> disse Peter avvicinandosi al tavolo.

<< Quindi – disse Stiles – che facciamo? >>

<< Dobbiamo capire dove hanno la loro base. E in questo credo possa aiutare Argent >> ragionò Peter.

<< Credi che tengano Liam alla loro base? >> chiese scettico Derek.

<< Sarebbe più facile tenerlo sotto controllo se sono in tanti – spiegò Peter – ma in questo modo se troviamo Liam, troviamo tutti loro >>

<< Quindi è da escludere. Hanno un posto diverso per tenere un lupo >> disse Stiles.

<< E' tutta colpa mia. Se lo avessi accompagnato a casa avrei potuto avvertire la loro presenza. Liam non ha mai incontrato un cacciatore >> disse Scott affranto passandosi una mano sul viso, ma di certo nessuno si aspettava la reazione di Theo che arrivò dirompente, mentre il sangue gli ribolliva nelle vene.

<< Sai che c'è? Forse hai ragione. Forse è solo colpa tua. Magari a quest'ora potrebbe essere già morto >> urlò la chimera facendo spalancare gli occhi di tutti.

<< Theo . . .>> provò Stiles, ma quello lo fermò sul nascere.

<< No, Theo un cazzo, Stiles. Ha ragione, è solo colpa sua se hanno preso Liam. Ma invece di stare qui a martirizzarti fai l'alpha di cui tutti hanno sentito parlare e va a riprenderti il tuo beta >> ringhiò il biondo dirigendosi come un lampo verso l'uscita e sbattendo la porta, lasciando uno Scott scioccato, e un branco ad occhi spalancati.

<< Interessante >> ghignò Peter ricevendo uno sguardo interrogativo da Derek, al quale rispose con un'altra occhiata enigmatica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Avrebbe dovuto chiedere scusa a Scott, lo sapeva. Solo che non era il momento. Doveva prima riprendere fiato e provare a calmarsi almeno un pochino. Tutta quella tensione non avrebbe aiutato nessuno, e soprattutto non avrebbe aiutato loro a concentrarsi sul ritrovare Liam. Inspirò lentamente cercando in tutti i modi di riacquistare un po' di lucidità e pensare chiaramente. Sentì il telefono vibrare nuovamente ed emise uno sbuffo prendendolo dal tavolino accanto a lui. In quel momento casa sua gli era sembrato il posto più logico dove andare. Lydia lo stava chiamando per quella che doveva essere la quinta volta, ma non aveva voglia di rispondere, non aveva voglia di parlare con nessuno in quel momento. L'unica cosa che voleva era un modo per calmarsi del tutto, per calmare il suo lupo infuriato che non faceva altro che graffiare. Ma sapeva benissimo che l'unico modo per acquietarlo era ritrovare Liam, sapere che Liam stava bene, poterlo provare con i suoi stessi occhi. Tirò un pugno al sacco da box facendolo piegare quasi a metà, non aveva altro modo per sfogarsi in quel frangente. Di certo non poteva andare in giro a prendere a pugni la gente. Anche se dovette ammettere, in quel momento un pensierino ce lo stava facendo. Il fatto era che da quando si era aperto con Liam quella sera al parco, il bisogno di stare vicino al beta era aumentato a dismisura. Non si era mai aperto con nessuno, non aveva mai avuto qualcuno con cui parlare, e l'averlo fatto proprio con Liam che l'aveva poi in un certo senso anche consolato lo aveva fatto sentire bene con se stesso dopo anni. Non poteva sopportare l'idea che quei bastardi avessero potuto fare del male al biondino. No. Avrebbe dato di matto se così fosse stato. Lui era un tipo che sopravviveva. Lui pensava alla propria pelle, era freddo e calcolatore e per questo non si faceva mai coinvolgere emotivamente da nessuno. Prima se stesso, poi gli altri. Ma Liam. Dio, Liam aveva stravolto quello che era. Aveva timore persino di se stesso in quel momento, perchè non aveva la minima idea di come avrebbe reagito se non avessero trovato Liam, o se l'avessero trovato ferito. In quel momento, per la prima volta in vita sua, aveva paura di se stesso. Ed era fottutamente terrorizzato da ciò che poteva star passando il lupo in quegli stessi istanti. Semplicemente, si rese conto, non poteva perderlo. Non poteva perderlo, non senza dirgli quello che aveva scoperto. Non gli importava nemmeno di un suo rifiuto, l'unica cosa che voleva era che stesse bene, che stesse al sicuro. Tirò l'ennesimo pugno al sacco con un ringhio, facendo ruzzolare l'attrezzo a terra definitivamente. Il suono insistente del campanello lo distrasse, e non ebbe bisogno di chiedersi chi fosse. L'odore della rabbia di Stiles arrivava fino a lì. Si arrese andando ad aprire la porta e trovandosi lo sguardo torvo dell'amico davanti.

<< Sto provando a chiamarti da ieri sera >> disse quello a denti stretti.

<< Lo so. Ho notato quanto siate insistenti >> borbottò tra i denti.

<< Ringrazia che non sia venuta Lydia allora. Non immagini quanto può essere convincente quando inizia ad alzare la voce >> fece l'umano chiudendosi la porta alle spalle.

<< Ne ho una vaga idea. Perchè sei qui, Stiles? >> chiese Theo poggiandosi all'isola della cucina.

<< Me lo stai chiedendo sul serio? O forse ti sei solo rincretinito? >> sbottò allora Stiles.

<< Ho solo bisogno di stare un po' da solo >> rispose il biondo.

<< Me ne frego del tuo stare da solo. Adesso siamo un branco, Theo. E il branco si aiuta a vicenda, non si agisce da soli >>

<< Non ci sono abituato >>

<< Devi abituarti allora >> rispose il moro.

<< Chiederò scusa a Scott appena lo vedo >> lo informò Theo. L'altro annuì semplicemente, rivolgendogli un sorriso.

<< Non ero qui per questo, comunque. Hai detto a Scott di non martirizzarsi, beh, non farlo nemmeno tu >>

<< Non mi sto martirizzando >> si accigliò la chimera.

<< Ah, no? E come me lo chiami lo starsene chiusi in casa a fare a pugni con un sacco da box? >> domandò puntiglioso l'umano.

<< Preferisci che vada a prendere a pugni qualcuno per strada? >> sbottò Theo.

<< No, ma potrei prenderti a pugni io per essertene andato in quel modo. Una vera uscita da primadonna >> borbottò Stiles. Theo alzò gli occhi al cielo, prima di incenerirlo con uno sguardo.

<< Non sono una primadonna. E avevo bisogno di prendere aria >> rispose il biondo con un sospiro, prendendo a massaggiarsi le tempie.

<< Aria, certo. Posso immaginare come ti senti, ma . . . >> provò Stiles venendo interrotto subito.

<< No, non lo sai >> strinse i denti Theo.

<< E allora spiegamelo, maledizione. Un paio di settimane fa sei scappato da casa mia dicendo di aver intuito il perchè Liam ha iniziato a soffrire nuovamente dei suoi sbalzi di umore. Lo hai capito, non è vero? >> Theo annuì con il capo rivolto verso il basso. Certo che l'aveva capito, gli sembrava strano che nessun altro all'interno del branco se ne fosse ancora reso conto. Ma sapeva che non sarebbe stato così per sempre.

<< Sì, l'ho capito >>

<< E allora? Perchè ha di nuovo problemi? >> chiese subito Stiles, incredulo che uno di loro avesse trovato la ragione.

<< Non posso dirtelo >> disse la chimera facendolo quasi strozzare.

<< Scusami? >> sbottò infatti il moro.

<< Lui non lo sa ancora. Deve saperlo prima di lui >> spiegò Theo, e Stiles si accigliò, ma non fece altre domande, sebbene la curiosità gli stesse rodendo il fegato. Vedeva Theo torturarsi il labbro e iniziava ad avere una vaga idea di come si dovesse sentire. Pensò a Derek e al Messico, e il cuore gli schizzò di riflesso di nuovo in gola. No. Non voleva pensarci di nuovo.

<< Lo troveremo >> gli sussurrò Stiles posando una mano sul suo braccio. Theo alzò gli occhi, sorpreso da quel tocco e cercò, per quanto possibile, di abbozzare un sorriso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Uno, due. Due giorni senza avere nessuna traccia di Liam. Avevano cercato ovunque, ma niente. Theo iniziava ad essere sempre più nervoso ad ogni minuto e ora che passava senza alcuna novità. Scott si sentiva tremendamente in colpa per non aver insistito nell'accompagnare il suo beta a casa quella sera. Non bastava che Theo gli avesse chiesto scusa, il biondo non aveva poi molto torto.

<< Non devi corrucciarti così. Sarebbe potuto succedere a chiunque >> gli fece presente Malia. In quel momento stavano ispezionando la zona industriale della città, in particolare gli edifici abbandonati, ma per il momento ancora niente. Si erano divisi in coppie. Lui era andato con Malia, Theo con Derek e Peter con Lydia e Stiles. Mason e Corey si stavano occupando di tenere il conto dei posti perlustrati cancellando dalla cartina posta a casa di Derek i luoghi che man mano perlustravano.

<< Lo so, Malia. Ma è il mio beta, è una mia responsabilità da quando l'ho morso. Liam non è stupido, lo so bene. Ma non ha mai avuto a che fare con i cacciatori >> disse Scott arruffandosi i capelli. La mora emise un sospiro aprendo l'ennesima porta in quel corridoio freddo e umido. Niente. Anche questa era vuota, ma l'attenzione della coyote fu catturata da un bossolo simile a quello che Scott e Theo avevano trovato lungo il vialetto di casa del beta. Si avvicinò velocemente per prenderlo e lo annusò. Strozzalupo.

<< Erano qui >> sussurrò Malia a Scott, che emise un ringhio frustrato. Ci erano così vicini, magari se fossero andati qualche ora prima avrebbero potuto prendere Liam.

<< Non c'è il suo odore, Scott. Loro erano qui, ma non Liam. Aveva ragione Peter. Hanno un nascondiglio apposito >> fece presente la coyote.

<< Torniamo al loft. Mando un messaggio agli altri >> disse l'alpha prendendo per mano la ragazza, e uscendo in fretta da lì.

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Dannazione >> sbottò Derek quando Scott fece loro un resoconto su ciò che avevano intuito.

<< Qualche ora prima e ora avremmo potuto avere uno di quei bastardi qui >> disse Mason passandosi una mano sul viso, mentre Corey gli passava un braccio intorno alla vita in segno di supporto. Sapeva quanto Mason fosse in pensiero per Liam.

<< Torturarlo non avrebbe risolto il problema – disse Peter – sono addestrati da Gerard. Non avrebbero parlato >>

<< Ti assicuro che li avrei fatti parlare >> emise in un ringhio Theo facendo brillare gli occhi di giallo. Da quando Liam era stato rapito era lui a soffrire di problemi di rabbia. Ogni minima cosa lo portava a scattare, e più passavano le ore e i giorni, più si sentiva fuori controllo.

<< Su questo non ho dubbi – ridacchiò Peter – ma dubito che Scott apprezzerebbe i tuoi o i miei metodi >>

<< Parliamo di salvare Liam >> sbottò Stiles.

<< Sì, e il nostro alpha deve capire che se vuole vincere questa guerra non gli basterà qualche lotta isolata. Gerard sta muovendo una guerra contro tutto il soprannaturale >> spiegò il licantropo più anziano.

<< Non voglio che muoiano delle persone >> disse Scott tristemente.

<< Lo so, ma nelle guerre non puoi vincere se non sei disposto a sacrificare qualcuno >> disse Peter.

<< Tu ne sai qualcosa >> disse in un ringhio Derek.

<< Beh, non parlavamo di me >> borbottò quello.

<< Certo, tirati sempre fuori dai guai >> ribeccò il lupo dagli occhi verdi.

<< Sourwolf, non mi pare il momento – si intromise Stiles – e non credo che con sacrificare Peter intendesse Liam. Spero >>

<< No >> rispose quello facendo tirare un sospiro di sollievo all'umano.

<< Quanti posti rimangono da controllare? >> chiese Lydia a Mason cambiando discorso.

<< Solo un altro paio, ma non credo serva >> rispose il moro.

<< In che senso? >> chiese Theo.

<< Se avete trovato il bossolo in quell'edificio vuol dire che erano lì, ma questo significa che se non ci sono più . . . >> iniziò l'umano.

<< Si spostano >> concluse per lui la chimera, emettendo un ringhio frustrato. Peter gli lanciò un'occhiata strana, e Theo si chiese se per caso avesse capito. Non se ne sarebbe meravigliato di certo. Era di Peter che parlavano, ed era sempre un passo avanti agli altri.

<< Come ci muoviamo? >> chiese Stiles osservando la cartina.

<< Non ci muoviamo. Aspettiamo. Se qualcosa si muove vuol dire che sta succedendo qualcosa >> ragionò Peter.

<< E Liam? >> spalancò gli occhi Mason.

<< Liam deve resistere >> disse Scott abbassando il capo.

<< E se non ci riuscisse? Se fosse morto? >> sbottò quello.

<< Non è morto – disse Theo attirando l'attenzione su di se – deve solo resistere >> Peter continuava a guardarlo.

<< Si è fatto buio – disse poi Scott – continueremo domani decidendo come proseguire >>

 

 

 

 






So, Here it is!!

Come avevo promesso, ecco a voi l'ottavo capitolo. Che dire, abbiamo un capitolo che definirei di passaggio, dato che oltre al ritorno di Peter che vi avevo promesso, non ci sono grandi avvenimenti. Theo inizia a sentire problemi a controllarsi, e questo la dice lunga, e soprattutto, Peter sembra l'unico ad essersene accorto, per non dire che ha già capito cosa stia succedendo tra Liam e Theo. Vi ringrazio come sempre, perchè siete in tantissimi a seguire la storia, e io vi adoro. Adoro anche voi che recensite, leggere i vostri commenti mi rende sempre molto felice. Adesso devo scappare, e come vi avevo già detto, l'aggiornamento ci sarà una volta a settimana, ma di tanto in tanto potrei farvi qualche sorpresa aggiornando anche di martedì. Non si sa mai ahahahah xD

A Sabato prossimo, un bacio

Elly

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Capitolo 9
*** Alone ***


Erano passati altri tre giorni. Ora erano cinque. Cinque giorni senza notizie di Liam o dei cacciatori. Theo aveva iniziato a credere che sapessero trasformarsi in fantasmi, perchè davvero, non era minimamente possibile che una città intera non avesse visto qualche faccia nuova in giro. Lo sceriffo aveva diramato un avviso, avvertendo chiunque notasse o sentisse qualcosa di strano di chiamare lui personalmente, e di farlo subito. Il telefono, però, non aveva mai squillato. Scott non si dava pace, e non riusciva a capire. Se era Gerard il mandante di tutto, allora perchè non si era fatto vivo? Perchè non aveva provato a contattarlo? Tutto taceva. La situazione all'interno del branco non era delle migliori. Ciò che stava succedendo li portava a stare continuamente sul filo del rasoio, e prima o poi qualcuno sarebbe scoppiato. Forse peggio di come aveva sbottato Theo qualche sera addietro. Mason stava male, e la chimera lo capiva perfettamente, seppur cercando di mantenere il suo contegno. Corey provava a dargli conforto, ma non poteva fare o dire più di tanto, perchè era consapevole di come si sentisse il suo ragazzo. Derek non era abituato a stare con le mani in mano in quelle situazioni, tanto meno Peter. Andavano avanti e indietro come delle trottole per tutta la stanza. La differenza era che Peter cercava di risollevare l'umore generale con delle battutine idiote a cui Stiles rispondeva acidamente, mentre Lydia si limitava a minacciarlo di fargli perdere l'udito. Derek, invece, stava in silenzio. Talmente tanto che Theo iniziava a credere fosse una caratteristica dei nati lupi, ma osservando Peter dovette ricredersi. Lydia gli si avvicinò piano, posandogli una mano sulla spalla e stringendo appena. La chimera si voltò a guardarla negli occhi, aveva l'aria preoccupata mentre si guardava intorno.

<< Stanno per scoppiare >> gli sussurrò all'orecchio, talmente piano che gli altri non potevano sentirla.

<< Dovrebbero fermarsi due minuti a pensare. Andare alla ricerca senza sosta non porterà a nulla >> rispose il biondo, sebbene in cuor suo, volesse solamente uscire fuori a cercare Liam. Ma sapeva che comportarsi in quel modo era inutile.

<< E' difficile fermarsi >> rispose la banshee.

<< Lo so >> commentò Theo. Rivolse a Lydia uno sguardo ansioso che le fece sbarrare gli occhi. Aveva bisogno anche lui di fermarsi. Smettere di pensare almeno per qualche ora. Il suo cervello non ne poteva più, non riusciva nemmeno a dormire. Tormentato dai pensieri di quello che avrebbero potuto fare a Liam.

<< Forse ho un'idea >> disse all'improvviso Derek attirando l'attenzione su di lui. Tutti si voltarono a guardarlo con un barlume di speranza negli occhi.

<< Beh? Avanti, sourwolf >> sbottò Stiles allargando le braccia.

<< Il bosco. Abbiamo controllato ovunque, ma non nel bosco >> disse il lupo.

<< Perchè dei cacciatori dovrebbero andare nel bosco? >> chiese Scott alzando un sopracciglio.

<< Perchè è l'unico posto dove non li cercheremmo >> ragionò Theo ad alta voce.

<< Esatto >> rispose Derek.

<< Non avrebbero motivo di andare in un posto che è a loro svantaggio, ma proprio per questo è il posto a cui noi non penseremmo >> disse Lydia.

<< Geniale >> disse Stiles a Derek, che gli rivolse un cenno del capo come a dire, che pensavi?

<< Avete idea di quanto sia grande il bosco di Beacon Hills? – fece Peter – E' uno dei più grandi della California >>

<< Ci vorranno giorni per perlustrarlo tutto >> commentò Corey osservando la cartina.

<< Vorrà dire che dovremmo muoverci anche di notte >> disse Theo.

<< Di notte? >> commentò Scott, e la chimera annuì.

<< Dimezzeremo il tempo per setacciarlo tutto, e se li troviamo di notte è anche meglio. Il bosco è il nostro territorio e di notte siamo più coperti >> disse Theo.

<< Mi piace questo ragazzo – rise Peter – potrebbe darti del filo da torcere nei piani, Stiles >>

<< Non ci contare. Ho perso il conto di quante volte ho salvato i vostri culi pelosi >> rispose l'umano facendogli una linguaccia, e poi rivolgendo un occhiolino alla chimera.

<< Ok, allora partiamo stanotte >> disse Scott.

<< Stanotte >> rispose Derek.

 

 

 

 

 

 

 

 






<< Theo >> sussurrò pianissimo Scott, facendo voltare il biondo in sua direzione.

<< Che c'è? >> rispose quello.

<< Hai sentito qualcosa? >> fece l'alpha.

<< Sì – disse Theo – ma credo sia Malia >> Scott si concentrò un secondo avvertendo il rumore delle foglie che venivano calpestate. Sì. Era Malia. Riconosceva il suono dei suoi passi, e con lei c'era Corey.

<< Ci vorrà qualche giorno >> mormorò poi l'alpha.

<< Allora sarà il caso che ci diamo una mossa >> rispose la chimera accelerando il passo.

<< Già, ma se ci dividiamo forse sarebbe meglio >>

<< Vuoi lasciare Stiles, Lydia e Mason nel bosco da soli? >> si accigliò il biondino. Scott ci pensò un attimo, scuotendo il capo.

<< Beh, no. Ma almeno Lydia può urlare >> fece il moro.

<< Sì, ma gli altri due? Sono difficili da tenere a bada >> mormorò Theo spostandosi qualche metro più avanti. Il bosco era immerso nel buio più totale, a stento si vedevano i raggi della luna filtrare tra gli alberi. In quel momento un pensiero gli fece gelare il sangue nelle vene.

<< Cazzo >> sibilò, facendo scattare Scott accanto a se, che iniziò a guardarsi attorno.

<< Cosa c'è? Hai visto qualcosa? >> domandò il moro. La chimera scosse il capo emettendo un sospiro esasperato.

<< La luna >> disse.

<< Sì, la vedo anche io. E allora? >> Dio. Adesso glielo tirava un pugno, ma davvero.

<< La luna, Scott. Tra tre giorni sarà piena >> gli fece notare il biondo. Vide chiaramente la consapevolezza farsi largo sul viso dell'alpha.

<< Oh >> emise quello. Già, oh.

<< Dobbiamo trovarlo prima della luna piena. Se perdesse il controllo davanti ai cacciatori loro non potrebbero trattenerlo. L'unico modo per difendersi sarebbe . . .>> mormorò Theo lasciando la frase in sospeso. Scott aveva capito.

<< Dobbiamo muoverci – disse Scott – non possiamo perdere altro tempo. >> Theo annuì, e insieme si diressero ancora più a fondo nel fitto della foresta.

 

 

 

 

 

 

 








<< Allora? >> chiese Derek appena vide rientrare anche Malia e Corey. I due scossero il capo facendo emettere l'ennesimo sospiro al lupo. Pian piano erano rientrati tutti al loft, erano circa del nove del mattino. Dopo una notte di ricerche ancora non avevano scoperto nulla. Mancavano ancora Scott e Theo all'appello, ma era improbabile che avessero trovato Liam. Se così fosse li avrebbero chiamati.

<< Mi sembrava di girare in tondo >> commentò Peter.

<< Non hai fatto altro che lamentarti >> lo rimproverò Lydia.

<< Ero stanco, dolcezza >> ribeccò il lupo più grande, e la banshee lo fissò scocciata. La porta del loft si aprì, rivelando Scott e Theo che entravano con un'aria più preoccupata di quando erano usciti la sera prima.

<< Che succede adesso? >> chiese Stiles dando voce ai loro pensieri.

<< Ci siamo resi conto di che giorno è oggi >> commentò Scott.

<< E' giovedì >> si accigliò Malia.

<< C'è la luna piena dopodomani >> spiegò Theo, lasciandosi cadere contro il divano, mentre Stiles sbarrava gli occhi.

<< Oh, cazzo >> proruppe l'umano.

<< Questo vuol dire che dobbiamo trovare Liam alla svelta >> disse Mason.

<< Sì, e ci sono circa altri cinque ettari di bosco da controllare >> rise Theo isterico, attirando l'attenzione di tutti.

<< Perchè ridi? >> chiese Malia osservandolo con un sopracciglio inarcato.

<< Vediamo – mormorò Theo posando le dita sotto al mento – abbiamo due giorni e mezzo per trovare qualcuno, nascosto chissà dove, su una superficie di circa cinquantamila metri quadri. Non è divertente? >>

<< Cinquanta che cosa? >> urlò Malia.

<< Beh, un ettaro corrisponde a diecimila metri quadri – spiegò Lydia – perciò, sì. Il suo calcolo è esatto >>

<< Ma è come cercare un ago in un pagliaio >> sbottò Corey, sentendo già il mal di testa farsi vivo.

<< E noi in una notte quanti ne abbiamo controllati? >> chiese ancora la coyote.

<< Nemmeno la metà di uno >> sbottò Theo in un ringhio. Cristo. Doveva calmarsi, iniziava a capire Liam. A come dovesse essere sbottare all'improvviso. Non era affatto piacevole. I suoi occhi si illuminarono di giallo, e lui li chiuse istantaneamente. Avevano già troppi problemi così, ci mancava solo che anche lui iniziasse ad avere difficoltà a controllarsi. Riaprì gli occhi dopo un respiro profondo, e notò Peter seduto sulla scala a chiocciola che lo fissava intensamente. Gli rivolse uno sguardo a mo di domanda, e quello per tutta risposta gli fece un occhiolino. Lui sapeva qualcosa, o forse, l'aveva semplicemente capito. Si alzò dal divano e si avvicinò al tavolo dove gli altri stavano ancora discutendo sulla mappa del bosco.

<< Ti dico che è inutile arrivare fin quaggiù >> stava dicendo Derek.

<< Non possiamo saperlo >> ribeccava Stiles.

<< Ragazzi, vi prego, smettetela >> sibilava Scott esasperato al limite del possibile.

<< Derek ha ragione – si intromise allora lui – non possono trovarsi a una distanza così lontana dalla città. Non avrebbe senso fare tutta quella strada dopo aver rapito qualcuno o dopo aver lanciato un attacco. Vorranno tornare subito alla base. Non devono trovarsi ne troppo lontani ne troppo vicini >>

<< Quindi dove dovremmo cercare? >> chiese Peter.

<< A questo punto, direi qui >> rispose Stiles segnando un cerchio con un pennarello rosso sul punto che avevano calcolato.

<< E' a circa un'ora da qui >> disse Scott.

<< Non è ne troppo lontano ne troppo vicino >> commentò Lydia annuendo.

<< Quanti metri sono? >> disse invece Malia.

<< Circa ventimila metri quadri >> disse Theo, beccandosi un'occhiata dalla coyote.

<< Che c'è? Sono bravo in matematica >> disse la chimera.

<< Mi piaci sempre di più >> disse a quel punto la banshee ricevendo un sorriso in risposta.

<< Allora che aspettiamo? Non abbiamo molto tempo >> disse Peter battendo le mani.

<< Non sei più stanco? >> ribeccò Lydia.

<< Certo che sì. Sono solo curioso di vedere che succederà >> commentò il lupo lanciando un'occhiata a Theo, che questa volta ebbe la sua conferma. Peter sapeva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 








<< Tu l'hai capito. Dico bene? >> chiese Theo a Peter quando si furono divisi dagli altri al limitare della foresta.

<< Di che parli? >> chiese il lupo sorridendo divertito.

<< Lo sai di che parlo >> sbuffò annoiata la chimera.

<< Beh, devo ammettere che non me l'aspettavo >> mormorò Peter.

<< Già, non dirlo a me >>

<< Come ci si sente? >> chiese il lupo più grande incuriosito.

<< Credevo lo sapessi >> rispose la chimera.

<< Ho osservato parecchio, ma non è mi è mai capitato. Mi sono sempre chiesto come ci si senta >>

<< Strani – disse Theo – E' il miglior aggettivo che mi viene in mente, se escludi completi. Ma non sono il tipo a cui piace usare certi termini >>

<< Lo immaginavo – disse Peter – sai, tu mi ricordi me >>

<< Dovrebbe essere un complimento? >> chiese il biondo con cipiglio, ma con l'abbozzo di un sorriso divertito.

<< Molti lo paragonerebbero a un insulto >> ammise il lupo ridacchiando.

<< Credo che direbbero lo stesso se fossi io a dirti la stessa cosa, quindi, grazie >>

<< Dicevo davvero, comunque – fece il più grande – Capisco come ti senti. Ho sempre pensato prima a me e poi agli altri. Non faccio mai niente se non ci ricavo qualcosa in cambio, e soprattutto, penso sempre a salvarmi la pelle >>

<< Wow – commentò la chimera divertita – potrei spacciarti per mio padre. Sai, se mi chiedessero da chi ho preso >> Peter rise. Quel ragazzo gli piaceva davvero. Aveva carattere, e gli ricordava fin troppo se stesso.

<< Fai pure. Comunque, da quel che ho capito tu sei cambiato adesso. Almeno per quel che riguarda qualcuno in particolare >> commentò il lupo.

<< Dicono che tutti alla fine troveremo qualcuno per cui rinunceremmo anche a noi stessi, ma onestamente, ho sempre pensato che fossero stronzate. In realtà lo penso ancora, almeno per quel che riguarda gli umani. Per noi è diverso. Per noi è possibile, adesso l'ho capito >> disse Theo scrollando le spalle.

<< Sei fortunato, sai? Non capita a tutti >> disse Peter spostando un ramo e facendo passare la chimera davanti.

<< Tu lo vorresti? E' pur sempre qualcosa che non puoi controllare >> fece Theo. Peter si fermò a pensarci qualche istante, e poi scosse il capo.

<< Non credo di essere la persona giusta a una cosa del genere. Probabilmente finirei per farmi odiare >>

<< Lo credo anch'io. Nonostante tutto penso di non essere giusto per questo >> ammise il biondo in un sospiro amaro. Fecero qualche altro metro nel più assoluto silenzio, poi Peter lo fermò per un braccio all'improvviso. Theo si voltò per dirgli qualcosa, ma quello gli stava facendo segno di restare in silenzio. Si abbassarono a livello dei cespugli e restarono in ascolto per qualche secondo. Poi lo sentirono. Un tonfo, sembrava provenisse da lontano, ma poi si resero conto che proveniva dal basso. Si posizionarono meglio nascondendosi nell'ombra, sebbene la notte guardasse già loro le spalle. Un altro tonfo provenne dal basso. Theo si abbassò e posò l'orecchio sul terreno seguito a ruota da Peter. Un mormorio lontano, e poi un uggiolio di dolore. Theo spalancò gli occhi. Liam. I suoi occhi divennero gialli, e Peter fece appena in tempo a tappargli la bocca prima che un ringhio la lasciasse.

<< Se ti fai prendere dall'istinto e ci prendono, siamo fottuti >> gli disse Peter a bassa voce. Lui annuì cercando di ritrovare la calma. Doveva restare calmo o non avrebbero potuto fare niente per aiutare Liam. E lui era la priorità in quel momento. Un altro lamento di dolore gli raggiunse i timpani, e dovette stringere forte gli occhi, mentre con le mani afferrava i fili d'erba strappandoli. Il suo lupo stava impazzendo ad ogni lamento che avvertiva da parte di Liam. Peter lo guardava con gli occhi pieni di consapevolezza, poteva solo immaginare quello che stesse provando. Cercò di concentrarsi sui battiti che avvertiva. Escluso Liam, parevano essercene circa dieci, ma non poteva dirlo con sicurezza.

<< Lo so che fa male, ma dobbiamo tornare indietro. Dobbiamo avvertire gli altri e preparare un piano d'attacco >> disse Peter guardandolo negli occhi. Theo annuì, e cercò di distrarsi dall'urlo che Liam lanciò facendogli spalancare gli occhi. Peter lo afferrò per un braccio, e a velocità mannara, li condusse il più lontano possibile da lì.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Un bunker >> mormorò Derek, incrociando le braccia al petto.

<< Sì, e dobbiamo muoverci. Non so quanto possa resistere, le urla erano strazianti >> disse Peter nervoso. Lanciò un'occhiata a Theo, che poggiato vicino a una delle colonne di marmo del loft aveva lo sguardo perso nel vuoto. A dire il vero, Peter non sapeva quanto potessero resistere entrambi, non aveva la minima idea di cosa sarebbe potuto succedere se Liam non fosse uscito vivo da lì.

<< Dobbiamo agire stanotte. Avete idea di quanti ce n'erano? >> domandò Scott.

<< Credo di averne avvertiti una decina, ma non sappiamo quanto il bunker sia esteso lì sotto >> disse Peter. Scott annuì passandosi una mano tra i capelli, mentre Malia gli passava una mano sulla schiena cercando di rilassarlo più che potesse.

<< Non possiamo più aspettare. Dobbiamo attaccare stanotte >> fece presente Derek.

<< Non sappiamo quanti sono >> disse Scott mordendosi il labbro.

<< Sì, ma se non ci muoviamo Liam morirà >> disse Mason.

<< Tu non verrai – disse Scott immediatamente – così come non verrà Stiles >>

<< Ovviamente >> borbottò l'umano.

<< Liam è il mio migliore amico >> fece il moro.

<< Sì, e come pensi che starà quando saprà che sei morto per andarlo a cercare? >> sbottò Theo, che fino a quel momento era stato in silenzio. Mason si zittì, non avendo idea di come rispondere.

<< Corey, tu verrai con noi. Una volta dentro ti renderai invisibile e insieme a Lydia cercherete Liam >> disse l'alpha.

<< Perchè vuoi portare Lydia lì sotto? >> domandò Derek.

<< Corey non può portare via Liam da solo. E Lydia può difenderli il tanto che basta a farli uscire da lì >> spiegò Scott.

<< Non sappiamo di preciso dove si trovi Liam lì sotto, Scott. Quella che abbiamo sentito poteva anche essere la sala delle torture – lo fece ragionare Peter – se fosse da qualche parte impossibile da aprire a loro che non posseggono la nostra forza, avranno fatto strada per niente. A quel punto dovremmo salvarne tre invece di uno >>

<< L'unico modo che avete è dividervi – disse Stiles – dovrete farvi strada combattendo. E' un bunker quindi avrà più svincoli. Ne dovrete prendere uno ciascuno e trovare Liam >>

<< Non abbiamo idea di quanti ce ne sono lì sotto e noi dovremmo essere uno contro chissà quanti? >> sbottò l'alpha.

<< Non hai alternative, Scotty. Non potete muovervi di corridoio in corridoio tutti insieme >> spiegò Stiles.

<< Ha ragione >> disse Peter.

<< Andrò io a cercare Liam – disse Theo – Chris aveva ragione. Hanno lo strozzalupo viola, ma su di me non ha effetto. Sono l'unico che può rimanere in piedi e portarlo fuori da lì >>

<< Entriamo e copriamo le spalle a Theo, lasciandolo libero di andare a cercare Liam tenendo i cacciatori occupati. Per quelli che troverai lungo la strada dovrai vedertela da solo >> disse Peter.

<< Nessun problema >> rispose la chimera. Solo qualche ora, continuava a ripetersi. Solo qualche ora e avrebbero salvato Liam. Sperava che resistesse. Sperava che potesse sentirlo.

<< Partiamo a mezzanotte >> concluse Scott.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





Non ne poteva più. I suoi occhi volevano chiudersi di nuovo. All'ennesimo calcio non tossì nemmeno, non ne aveva più le forze. L'ennesima scarica elettrica fece sobbalzare il suo corpo come una molla. La pelle gli formicolava, e sentiva il sangue sgorgare fuori dai tagli che non si rimarginavano più. La stanchezza era troppa, e lo strozzalupo impediva alla guarigione di attivarsi. Si chiese per quale assurdo motivo continuavano a fargli tutto quello. Non era più semplice ucciderlo? No, certo che no. Poi dove sarebbe stato tutto il divertimento? Se solo avesse avuto la forza di liberarsi, se solo avesse potuto emettere un ululato, ma se ci provava, come la prima volta gli avrebbero di nuovo fratturato la mascella. Si passò la lingua sul labbro spaccato, avvertendo il sapore metallico del sangue in bocca. Il naso era probabilmente rotto, di nuovo. Così come la gamba sinistra. Un altro colpo lo fece ruzzolare con il capo a terra crepando il pavimento di pietra, oltre che la sua testa. Sentì qualcuno ridere di qualche battuta su di lui probabilmente, e poi un ago conficcarsi nel collo. Il bruciore gli fece intuire subito che si trattava dell'ennesimo dardo della giornata. Si sentì afferrare per le braccia e trascinare a terra per parecchi metri, ma non riusciva nemmeno ad alzare la testa per guardarsi intorno. Sentì il cigolio di una porta aprirsi, e il freddo colpirlo duramente. Lo lanciarono all'interno sbattendo la porta e sigillandola. Liam si trascinò a fatica vicino alla parete, sebbene non sarebbe servito a nulla. Quella cella frigorifera era fredda e piena di ghiaccio. Poteva sentirlo insinuarsi nella pelle fin dentro le ossa, mentre i suoi denti iniziavano a battere per lo shock termico a cui era sottoposto. Il dardo iniziava a fare nuovamente effetto, e il capo gli si fece di colpo più pesante. Si domandò se il branco lo stesse cercando. Sì, ovvio che sì. Non lo avrebbero abbandonato. Gli occhi blu di Theo si presentarono davanti ai suoi, per la prima volta in quei giorni si chiese se l'avrebbe rivisto di nuovo, se avrebbe resistito così tanto. Se la chimera l'avrebbe trovato. Gli parve di sentire l'effetto che il sorrisetto malizioso del biondino avesse sul suo stomaco, e anche se faticava ad ammetterlo, in quel momento non gli importava più. Era una sensazione che aveva imparato ad adorare. Theo lo scombussolava come nient'altro. Non si era mai sentito in quel modo. Se doveva paragonare il modo in cui lo faceva sentire il biondino a quello in cui lo aveva fatto sentire Hayden, c'era un abisso di differenza. E non c'era paragone tra i due. Theo stravinceva su tutti i fronti. Lui era tutta un'altra cosa. Era mille e mille sensazioni che non sapeva nemmeno spiegare, ma che lo scombussolavano nel profondo. E lui era un idiota a capire quanto forti erano quelle sensazioni solo in quel momento. Se non l'avessero rapito, e la paura di non rivederlo più non si fosse presentata, allora sarebbero passati mille anni prima che avesse ammesso anche solo di provare certe cose, figurarsi di dare un nome a ciò che sentiva. Theo che lo aveva salvato, spingendolo in quel dannato ascensore. E poi lo aveva salvato ancora lasciandogli il tempo di saltare giù dal tetto. Theo si era preso una scossa elettrica per tirarlo fuori da quella cella. Per la prima volta qualcuno si era sacrificato per lui, facendolo sentire importante e protetto come non era mai accaduto. La sensazione che ci sarebbe stato qualcuno accanto a te a guardarti le spalle, a proteggerti anche da te stesso. E lui continuava a salvarlo. Theo aveva mandato via Alex perchè preferiva la sua compagnia. Theo lo chiamava cucciolo per differenziarlo dagli altri. Theo e quel suo stupido modo di sorridere facendo sì che si formassero quelle stupidissime fossette attorno alla bocca, che lui nemmeno credeva di aver notato fino a quel momento. Sorrise come un idiota, prima che il sonno lo travolgesse in pieno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Capo – disse con voce bassa appena Gerard rispose al telefono – domani c'è la luna piena. Cosa devo fare? >>

<< Scott non riuscirà a trovarlo in tempo. Sai quanto è profondo il legame tra un alpha e il proprio beta? >> sorrise Gerard dall'altro lato della cornetta.

<< Devo ucciderlo? >>

<< Devi ucciderlo – concordò – e quando lo farai, Scott Mccall cadrà >>

<< Come desidera, signore >> rispose lui, mentre metteva la sicura alla pistola e lanciava un'occhiata all'interno della cella, dove il lupo era svenuto nuovamente.

<< Spero per te che non fallirai, Charles >> lo avvisò Gerard staccando la chiamata. Charles guardò lo schermo del telefono. Non doveva fallire. Non aveva idea di chi fosse più pericoloso tra i lupi e Gerard. Si voltò a guardare uno dei cacciatori vicino a lui.

<< Tornerò domani mattina >> lo avvisò, prima di dirigersi all'uscita del bunker. Erano ancora le dieci. Aveva tempo.

 

 

 

 





Ce l'ho fatta! Abemus nono capitolo xD

Dio, sono distrutta . . . Anyway, vediamo un Theo molto preoccupato, poverino . . .un Peter che Sherlock scansate proprio ho già capito tutto . . .ahahahahha, ok, la smetto, forse . . . Finalmente abbiamo anche un punto di vista di Liam, quindi sappiamo cosa gli sta succedendo, mentre grazie a Derek e alle sue idee, Theo e Peter hanno scoperto dove si trova, e sono tutti pronti per andare a prenderlo! E scopriamo il nome del cacciatore che ha preso Liam. Detto ciò, vi saluto, no scherzo, prima vi ringrazio per essere sempre in tanti e così attivi con le recensioni. Vi adoro!

P. S

Settimana prossima doppio aggiornamento, quindi ci si vede Martedì, un bacio,

Elly

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Capitolo 10
*** It's ok, It's me, you're safe ***


<< Quindi entriamo tutti assieme? >> sussurrò Malia già in posizione. Avevano scovato la botola per l'accesso al bunker, poco distante dal luogo in cui Theo e Peter avevano sentito Liam. Adesso erano tutti intorno alla botola, pronti al segnale di Scott per entrare in azione. Theo fremeva in attesa, a Peter dava la sensazione di un animale in gabbia. Solo a guardarlo, si rendeva conto il lupo più anziano, non avrebbe mai voluto essere nei suoi panni.

<< Scott >> lo richiamò Derek, e quello alzò lo sguardo su di lui annuendo.

<< Andiamo >> disse aprendo con un colpo solo la botola e scivolandoci dentro. Derek fu subito dietro di lui, e così Theo e il resto del branco. Atterrarono in quello che era uno spazio angusto e buio, sebbene molto ampio. Di colpo le luci si accesero. C'erano cavi di corrente ovunque. Davanti a loro circa una ventina di uomini armati fino ai denti. Li stavano aspettando, dovevano averli sentiti. Vennero coperti immediatamente dai laser, e Scott fece brillare gli occhi di rosso lanciando un ringhio. Gli altri lo seguirono a ruota e attaccarono. Peter saltò contro due di loro contemporaneamente, mentre Malia teneva fermo uno di loro contro una parete, e tirò contemporaneamente un calcio ad un altro che la stava attaccando alle spalle. All'improvviso, non si capì più nulla, erano tutti ovunque, i colpi che volavano erano chiaramente dardi allo strozzalupo, e uno prese Malia di striscio che emise un ringhio inferocito. Derek si fermò, e rivolgendo un sorriso sinistro ai suoi avversari mutò completamente in lupo. Quelli presero a sparare a più non posso, concedendo il tempo a Peter e a Scott di bloccarli.

<< Va a cercare Liam >> gli urlò Scott, e Theo non se lo fece ripetere due volte. Corse colpendo chiunque si trovasse davanti o gli intralciasse la strada. Un cacciatore lo afferrò da dietro bloccandolo con il fucile sotto la gola. La chimera emise un ringhio e si abbassò fino a farlo ruzzolare a terra, poi gli spezzò il collo con un sorriso cattivo.

<< Questo è per aver toccato la persona sbagliata >> ringhiò al corpo morto. Riprese a correre più veloce e nei vari ingorghi si ritrovò a un bivio. Era buio, e non aveva idea di dove conducessero. Non aveva molto tempo, dalle voci che sentiva gli altri dovevano essere in difficoltà. Peter aveva ragione. Lì sotto c'erano più cacciatori di quanti credevano, e non era un buon segno. Provò a concentrarsi, sentendo poi delle voci venire dal corridoio di sinistra. Gli altri due sembravano essere privi di rumori o suoni. Non avrebbero lasciato Liam incustodito, no? Ringhiò, facendo brillare i suoi occhi di giallo e iniziò a correre verso quelle voci. Il corridoio era buio e freddo. Troppo freddo. Per qualche ragione la temperatura lì dentro era diversa. Vide una luce infondo al tunnel e le voci aumentare d'intensità. Si ritrovò a un vicolo cieco, che dava su una porta di metallo. La spalancò con un calcio facendola crollare, mentre lo stridere di sedie lo colpì all'udito. Due cacciatori erano lì, alzati in piedi e con i fucili imbracciati verso di lui. La stanza era poco illuminata, ma alle spalle dei due c'era un'altra porta. Ringhiò più forte scagliandosi contro quei due atterrandone subito uno al quale ruppe il braccio per poi stordirlo. L'altro gli sparò un dardo che lo colpì sulla spalla sinistra, ma Theo si voltò verso di lui con un ghigno cattivo sfilandoselo.

<< Questo non funziona con me >> sibilò avvicinandosi. Quello indietreggiò, ma lui lo afferrò per la gola sbattendolo contro una delle colonne e alzandolo da terra. L'uomo strinse le mani sul suo braccio cercando di liberarsi, ma non ci sarebbe riuscito.

<< Dimmi dov'è >> sussurrò Theo forzando la stretta. Quello tossì e annaspò in cerca d'aria.

<< Dimmi dov'è >> ringhiò ancora illuminando gli occhi, mentre gli artigli si allungavano tagliandogli la gola. Il cacciatore urlò, ma lui strinse ancora di più. Voleva sapere dove fosse Liam. Fosse l'ultima cosa che faceva, avrebbe messo a soqquadro quel posto.

<< Nella cella – respirò a fatica l'uomo – nella cella frigorifera >> Theo sorrise, e lo lasciò andare. Quello crollò a terra toccandosi la gola, ma la chimera lo rialzò di nuovo ficcandogli una mano nel petto.

<< Non dovevi toccarlo >> ringhiò ribollendo di rabbia come mai in vita sua, e poi tirò fuori la mano dal torace dell'uomo. Il cuore nelle sue mani. Li lasciò entrambi cadere a terra e poi ruotò il collo facendolo scricchiolare. Si voltò avvicinandosi alla porta infondo alla stanza. Cercò di tirarla, ma era piuttosto resistente. Riprovò con più forza, con gli occhi che scintillavano, e quella si spalancò. Quello che vide gli fece fermare il cuore per pochi secondi. Liam era addossato alla parete. La pelle talmente bianca da essere cadaverica, e le labbra erano blu. I suoi occhi tornarono normali e si precipitò da lui prendendogli il viso tra le mani scuotendolo. Era più freddo del ghiaccio, e i suoi occhi continuavano a restare chiusi. La maglietta era strappata in più punti, aveva tagli ovunque. Il labbro inferiore spaccato così come il sopracciglio. E Theo si accorse che aveva anche una gamba rotta. Il ringhio che gli risalì nel petto fu immane. Non dovevano toccare Liam. Non avrebbero dovuto. Il suo lupo prese a graffiare all'impazzata, e sentiva il suo stesso cuore volersi squarciare alla vista del ragazzo ridotto in quello stato.

<< Liam >> provò a chiamarlo, ma quello non rispondeva.

<< Liam, svegliati. Siamo qui. Siamo venuti a prenderti >> continuò imperterrito scostandogli i capelli dal viso. Liam parve quasi sussultare, come se tremasse e a Theo gli si strinse il cuore.

<< Liam, sono io. Va tutto bene, sei al sicuro ora. Sono io >> Il più piccolo parve aprire impercettibilmente le palpebre sbattendole appena. Quando i suoi occhi incrociarono quelli di Theo si spalancarono del tutto. Lo aveva trovato. Lo aveva rivisto.

<< Ehi – disse la chimera con un abbozzo di sorriso – ti portiamo via >>

<< Mi hai trovato >> balbettò Liam per il freddo, e Theo sentì il suo cuore scaldarsi. Non aveva detto “Mi avete trovato”, ma “Mi hai trovato”. Voleva che fosse lui a trovarlo, e lui l'aveva fatto.

<< Sì, cucciolo. Ti ho trovato >> disse in risposta guardandolo negli occhi, prima di aiutarlo a mettersi in piedi. Liam sussultò dal dolore appena si alzò, e il freddo gli aveva congelato le ossa.

<< Non credo di riuscire a camminare >> sussurrò piano. Il più grande annuì, e poi senza preavviso lo sollevò in braccio facendogli sbarrare gli occhi.

<< Non sono una donzella in pericolo >> borbottò il beta ancora tremando dal freddo. Si strinse di più contro il più grande facendo saltare il cuore di Theo avanti e indietro troppo velocemente.

<< Forse una donzella no, ma un cucciolo ferito sì >> ridacchiò la chimera aumentando la presa. Il respiro gli si bloccò in gola quando sentì un suono di passi infondo al tunnel. Guardò un attimo Liam, ma si accorse che si era addormentato, o forse era svenuto per il freddo e il dolore. Illuminò gli occhi palesando un ringhio non appena una figura sbucò dall'ombra.

<< Woah, calma, tigre. Sono io >> disse un Peter con abbastanza escoriazioni da averne per una settimana di guarigione se non fosse stato un lupo. Aveva le mani alzate. Theo si accigliò. Il lupo più grande lo fissò come a dire “Fai sul serio?”

<< Stavi per darmi addosso >> spiegò Peter.

<< Potevi avvertire che eri tu >> ribeccò l'altro. Peter alzò gli occhi al cielo e fece per avvicinarsi, ma inspiegabilmente Theo indietreggiò. Peter lo osservò bene. Stringeva Liam con tanto possesso che pareva stritolarlo.

<< Theo >> lo chiamò con calma il lupo, ma il biondo scrollò le spalle.

<< Cosa? >>

<< Non voglio fargli del male >> disse Peter accennando a Liam, e la chimera lo guardò confuso.

<< Lo so >> rispose infatti. Ma non appena Peter fece per avvicinarsi a lui e Liam superando in un secondo il metro di distanza, Theo ringhiò facendo brillare i suoi occhi. Peter rimase fermo, e quando la chimera tornò a calmarsi guardò il lupo a occhi spalancati.

<< Che mi succede? >> mormorò Theo più a se stesso che al lupo.

<< E' il tuo lupo. E' una cosa normale, sai? Lui è ferito, e tu devi proteggerlo >> spiegò Peter.

<< Ma tu non gli farai niente >> disse ancora Theo scuotendo il capo, incapace di capire il suo stesso comportamento. In quel momento, si rese conto, era solo istinto animale.

<< Non fa differenza. Per te sono una minaccia quanto i cacciatori in questo momento >> disse il lupo più grande.

<< Lui non lo sa, dico bene? >> chiese poi Peter, e quello annuì.

<< Tra un po' dovrai dirglielo >> fece il lupo con un sospiro. Lo sapeva. Theo lo sapeva che doveva dirglielo.

<< Devo portarlo via da qui >> disse ancora la chimera.

<< Gli altri ci raggiungeranno tra poco. Prendi quel corridoio, ti porterà direttamente da dove siamo entrati. Ci sono passato per trovarvi >> gli suggerì Peter.

<< Lo porto da me >> gli disse il biondo, l'altro annuì.

<< E' il posto più sicuro per lui. Ora vai. Se verranno qui potresti dare di matto, e non è il momento di dare spiegazioni >> disse Peter. Theo annuì, e poi si lanciò correndo nella direzione datagli da Peter.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 






<< Sourwolf, perchè quando torni da una battaglia sei sempre senza maglia? >> fu il modo di Stiles di accoglierli non appena rientrarono al loft. Erano ricoperti da tagli e bruciature, e la stanchezza era assurda.

<< Stiles, non è il momento >> rispose Derek in un ringhio.

<< Lo dicevo per te. Che te la porti a fare? >> disse ancora il moro facendo ridere di gusto Peter.

<< Dov'è Liam? >> chiese invece Mason quando vide che la porta si era richiusa alle loro spalle. Liam non era con loro, e nemmeno Theo.

<< E' da Theo >> rispose Scott sedendosi sul divano e lasciando la testa penzolare oltre il bordo.

<< Come da Theo? >> fece Corey.

<< Lui era quello immune ai dardi – disse Peter mettendosi comodo in un sospiro di sollievo – doveva trovarlo e portarlo via da lì >>

<< Sì, ma perchè l'ha portato a casa sua? >> disse ancora Corey non collegando i fili. Mason una mezza idea ce l'aveva.

<< Era in pessime condizioni. E con il suo problemino di esplosioni improvvise, è meglio che stia vicino a chi sa calmarlo quando si sveglierà >> scrollò le spalle il lupo più grande.

<< Quindi è andato tutto bene? I cacciatori? >> chiese Lydia cambiando discorso.

<< Erano più di trenta >> disse Scott massaggiandosi il capo.

<< Erano preparati più di quanto credessimo. Avevano armi ovunque lì dentro >> disse Malia.

<< Gerard era lì? >> domandò Stiles.

<< Se fosse stato lì a quest'ora avrei la sua testa tra le mani >> ringhiò Derek infilandosi una maglietta pulita.

<< E la useresti come osso di gomma? >> fece Stiles facendo ridacchiare i più e beccandosi un'occhiataccia dal lupo.

<< Per quello ci sei già tu >> ribeccò il lupo dagli occhi verdi.

<< Dio mio, lo sai che quando usi il sarcasmo potrei commuovermi? >> continuò l'umano.

<< Se non chiudi quella bocca, ti faccio commuovere io >> ringhiò Derek.

<< Ed ecco che torna il sourwolf >> borbottò l'umano. Derek chiuse gli occhi inspirando. No. Stiles non ci sarebbe arrivato a Natale quest'anno. Lo avrebbe sbranato prima del tempo.

<< Ragazzi, io andrei a casa. Sono a dir poco distrutto e ho bisogno di una doccia >> disse Scott alzandosi.

<< In realtà avreste tutti bisogno di una doccia >> mormorò la banshee storcendo il naso, e facendo ridacchiare Stiles. Gli altri la fissarono offesi, ma lei alzò gli occhi al cielo.

<< Andiamo >> sussurrò poi Malia afferrando la mano dell'alpha che la strinse, e si diressero alla porta del loft. Peter disse che aveva bisogno di una bevuta e si dileguò insieme a Lydia che aveva accettato di controllare che non si desse alla fuga. Il lupo si ritenne oltraggiato, scatenando le risate di Corey e Stiles. Corey e Mason se ne andarono poco dopo, dicendo che l'indomani sarebbero andati da Liam. Circa venti minuti dopo, Stiles e Derek erano rimasti soli, e il lupo continuava ad osservare l'umano con insistenza.

<< Che c'è? >> chiese Stiles vedendo che quello non la piantava di fissarlo.

<< Mi chiedevo solo quando avessi intenzione di andartene >> rispose il lupo facendo sbarrare gli occhi dell'umano, che poi divennero di colpo tristi. Derek lo guardò incerto, aspettandosi una risposta sarcastica che non arrivò.

<< Potevi dirlo che ti davo fastidio. Me ne sarei andato subito >> rispose acido l'umano.

<< Non mi dai fastidio, Stiles. Ma dato che hai passato gli ultimi due mesi e mezzo a cercare di non rimanere mai da solo con me, mi chiedevo perchè adesso sei rimasto >> buttò fuori il moro.

<< Io non . . >>

<< Sì, lo hai fatto. Credi che con le tue stupide battutine io ci caschi? Credi che mi beva la storia che è tutto come prima? E' tutto come all'inizio. Come quando ci siamo conosciuti >> ringhiò Derek.

<< Beh, allora se lo hai notato dovresti provare a chiederti il perchè >> rispose amaro l'umano.

<< Ci ho provato – urlò Derek – te l'ho chiesto quel giorno nel bosco, e tu hai detto che era tutto ok, ma evidentemente non è così e il mio istinto aveva ragione >>

<< Non urlare con me, sourwolf – urlò Stiles – sono io quello che ha il diritto di urlare tra i due >>

<< Tu puoi urlare e io no? >> fece Derek incredulo.

<< Hai perso il diritto di urlare con me >> rispose il più piccolo.

<< Io urlo con chi mi pare >> ringhiò il lupo facendo brillare gli occhi di blu.

<< Non con me. Non mi fai paura da anni, Derek >>

<< Forse è quello il problema – rispose l'altro – forse dovrei ricominciare a comportarmi con te come facevo all'inizio >>

<< Sì, forse dovresti. Odiarti non è così difficile >> fece Stiles, prima di pentirsene un secondo dopo spalancando i suoi stessi occhi.

<< Quindi è questo il problema? Mi odi? Bene >>

<< Derek, io non . .>>

<< Credevo che fossimo amici – disse Derek con più calma – ma evidentemente mi sbagliavo >>

<< Sourwolf, io . . .>>

<< Vattene, Stiles. Hai detto che vuoi tutto come prima, come all'inizio. E allora vattene >> disse il lupo.

<< No >> rispose l'umano convinto e continuando a guardarlo stringendo i pugni.

<< Stiles >> sibilò Derek, ma quello scosse il capo.

<< Ho detto di no, Derek. Non me ne vado >>

<< Bene. Allora me ne vado io >> sbottò il licantropo avviandosi alla porta, ma quello lo afferrò per un braccio facendolo voltare.

<< Non volevo dire quello che ho detto. Non è vero che è facile odiarti. E' l'esatto opposto, e io non l'ho mai fatto, Derek. Nemmeno quando mi terrorizzavi a morte >> sussurrò Stiles stringendo la presa. Il lupo parve calmarsi e annuì con un sospiro.

<< Te lo chiedo di nuovo, Stiles. Qual è il problema? >>

<< Tu sei morto – mormorò Stiles con un groppo in gola e gli occhi di colpo lucidi – sei morto. E' questo il problema >> Derek rimase fermo. Si era completamente paralizzato, il respiro bloccato in gola e lo sguardo perso nel vuoto. Stiles lo osservò ancora qualche secondo prima di mollare la presa sul suo braccio, e avvicinarsi alla porta del loft. Derek era ancora immobile, sembrava che avesse visto un fantasma. Stiles aprì la porta e sgusciò fuori. Lontano da quel posto, lontano da lui.

 

 

 

 

 

 

 

 






Fece appena in tempo a spalancare la porta della sua stanza che Liam ebbe un fremito. Lo posò dolcemente sul letto evitando di fargli fare movimenti improvvisi. Il distacco con il calore del suo corpo però, fece spalancare gli occhi del beta che scattò a sedere tremando, prima di incontrare gli occhi blu preoccupati della chimera. Liam avvicinò una mano al viso di Theo, posandola sulla sua guancia e scendendo piano con il dito. La chimera chiuse gli occhi beandosi di quel tocco leggero. Contro di lui era bollente, sebbene l'altro fosse ancora gelido come la pietra.

<< Non stavo sognando – sussurrò Liam – mi hai trovato >>

<< Non sapevo di essere nei tuoi sogni, ne di interpretare il principe azzurro >> disse Theo prendendolo in giro e vedendolo arrossire. Era un buon segno, la sua temperatura stava iniziando a salire.

<< Dove siamo? >> chiese distogliendo lo sguardo.

<< E' la mia stanza. Non credo che stavolta ci basterà il divano >> spiegò il più grande. Liam stava cercando di impedirsi di arrossire nuovamente. Il suo cervello e il suo stomaco gli stavano sottolineando come per l'altro fosse stato semplice parlare al plurale riguardo il letto. Un brivido lo percorse facendogli battere i denti dal freddo. Si strinse le braccia attorno al corpo, rendendosi conto di quanto i suoi vestiti fossero a pezzi. La gamba iniziava a guarire, e i tagli sulle braccia erano spariti. Com'era possibile che fosse guarito così velocemente? Non ci riusciva da giorni.

<< Dovresti fare una doccia calda – gli disse la chimera distogliendo lo sguardo – sei troppo freddo >> Liam annuì, e provò ad alzarsi con Theo che lo osservava restando accanto a lui.

<< Puoi usare il bagno in camera. Io vado in quello di sotto. Ti prendo dei vestiti >> continuò il più grande, e Liam non sapeva che altro fare se non annuire. Così gentile e attento non l'aveva mai visto. Vide l'altro sparire oltre la porta della camera, e Liam si concesse qualche istante per osservarla meglio. L'armadio era sulla parete dinnanzi al letto, il quale era enorme. Theo aveva proprio l'aria di uno a cui piacesse stare comodo. Il pensiero lo fece ridacchiare. Sulla parete sinistra della stanza c'era un balconcino, e sulla destra una porta che intuì essere il bagno di cui aveva parlato il biondino. Si avvicinò alla porta e l'aprì, spalancando gli occhi alla vista di quel bagno. Era grande quasi metà della sua stanza. E la sua stanza era abbastanza grande. Sentì dei passi e si voltò, vedendo il ragazzo entrare nella stanza e porgergli dei vestiti.

<< Mi chiedevo – fece Liam – come fai a permetterti tutto questo? >>

<< Oh – proruppe la chimera. Evidentemente non si aspettava una domanda simile – ho un fondo fiduciario. I miei me l'hanno lasciato >>

<< Quindi sei ricco? >> borbottò Liam battendo le palpebre.

<< Dove credevi avessi preso i soldi? Sarò tante cose, ma non un rapinatore. Se te lo stavi chiedendo >> ammise con un occhiolino. Liam arrossì scuotendo il capo violentemente, tanto che Theo pensò che la testa stesse per staccarsi dal collo.

<< No, io. . . – mormorò in imbarazzo – io faccio la doccia >> Theo ridacchiò non appena quello sparì oltre la porta. Dopo un paio di minuti sentì l'acqua scorrere, e lui si allontanò per andare a darsi una rinfrescata al bagno di sotto. Mettersi dei vestiti puliti era un toccasana dopo una nottata del genere. Poteva sentire l'acqua al piano di sopra scorrere ancora, poteva immaginare come fosse per Liam quella sensazione. Salì nuovamente in camera, stavolta con indosso i pantaloni corti della tuta e un maglietta a mezze maniche bianca. Salì sul letto rilassandosi contro la testata, mentre avvertiva il flusso dell'acqua fermarsi. Per un attimo il pensiero che Liam fosse dietro quella porta, nudo, lo travolse come un'onda. Si ritrovò a dover scuotere il capo per scacciare via certi pensieri che si erano fatti vivi. Se pensava che quello fosse il peggio che la sua mente era in grado di evocare, dovette ricredersi. Perchè quando Liam uscì dalla porta, cinque minuti dopo, con i capelli ancora umidi e i suoi vestiti addosso, per poco non gli saltarono le coronarie. Era qualcosa di illegale vederlo in quel modo, e Dio, avrebbe pagato oro per vederlo così per tutta la vita. Il suo colorito era tornato normale, e le labbra erano di nuovo rosse e piene. Theo dovette mordersi il labbro per evitare a un suono di apprezzamento di fuoriuscire dalla sua bocca. Il più piccolo era chiaramente in imbarazzo, e non sapeva come muoversi. Si avvicinò pianissimo al letto zoppicando un po', e passarono circa dieci secondi prima che si decidesse a salire. Theo sentiva l'odore di imbarazzo e agitazione farsi sempre più denso. Liam era rigido, e quasi immobile. Alla fine la chimera gli mise una mano sul braccio facendolo sobbalzare.

<< Se vuoi posso andare a dormire sul divano >> gli disse Theo abbozzando un sorrisetto. Non voleva che Liam stesse in tensione. Non per colpa sua, non dopo tutto quello che aveva passato. Il biondo non rispose, e allora lui con un sospiro fece per scendere dal letto. Ma Liam lo afferrò per una mano bloccando la sua discesa. Si stava mordendo il labbro, quasi a pensare ancora a cosa stesse facendo. Era sceso a patti con la consapevolezza di provare qualcosa per la chimera mentre era in quella cella. E adesso si stava comportando da stupido. Doveva smetterla. E poi, il solo pensiero che quello si allontanasse lo faceva sentire male.

<< No – mormorò in tono bassissimo – resta qui. Sono più calmo se tu sei vicino >> Theo gli sorrise, facendo spuntare quelle fossette che adorava. Risalì sul letto, stavolta sistemandosi sotto le coperte, mentre il più piccolo lo imitava.

<< Non ho mai dormito con un ragazzo >> sussurrò Liam al buio, e Theo ridacchiò.

<< Ma non mi dire – sorrise strafottente – quindi devo sentirmi onorato? >>

<< Probabile >> rispose il più piccolo. Liam si girò su un fianco, con lo sguardo verso la chimera e si accucciò meglio sotto le coperte. Il freddo non era passato del tutto, sebbene la doccia avesse aiutato molto.

<< Liam >> lo chiamò Theo quando lo sentì tremare nuovamente.

<< Sì? >> rispose lui cercando di smettere di muoversi involontariamente, ma era inutile.

<< Stai tremando >> disse il più grande avvicinandosi. Liam tornò ad arrossire, causando al cuore di Theo troppi battiti accelerati, che furono sentiti dall'altro.

<< Theo >> fece Liam avvicinandosi di più al biondo che lo fissava in silenzio aspettando la sua prossima mossa.

<< Sento il tuo cuore battere >> sussurrò Liam, utilizzando le stesse parole che la chimera gli aveva rivolto quando gli aveva fatto quell'imboscata a casa sua. Theo arrossì, sbarrando gli occhi blu sotto lo sguardo meravigliato del più piccolo, che si avvicinò ancora di più, fino a quando non riuscì a posare il capo sulla spalla del più grande. Il calore del corpo di Theo lo travolse, insieme all'odore di lime che aveva imparato a riconoscere così facilmente, facendo accelerare anche il suo battito. Liam chiuse gli occhi, e crollò poco dopo, cullato dal calore della sensazione delle dita di Theo sui suoi capelli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 





Mason lo stava stritolando da più di mezz'ora, mentre lui lanciava occhiate esasperate a Corey chiedendogli silenziosamente di tirarselo via. Ma l'altro sembrava più divertito che altro.

<< Mas, così mi soffochi >> lo supplicò Liam.

<< Sei un lupo, non posso farti niente >> rispose il moro, ma stavolta lo lasciò andare.

<< Come ti senti? >> gli chiese invece Corey. Erano arrivati quasi un quarto d'ora prima. Vedere Mason bussare alla porta di Theo era stato molto strano, era qualcosa di assurdo per certi versi. Come se il fatto che lui ci avesse praticamente dormito assieme non lo fosse. Ma più che strano gli era sembrato surreale, eppure confortevole. Una sensazione quasi di leggerezza. Leggero. Era così si sentiva quando la chimera era intorno a lui.

<< Ehm, meglio >> si riscosse dai suoi pensieri rispondendo alla domanda di Corey.

<< Sembra che tu stia guarendo più velocemente delle altre volte >> fece Mason lanciandogli un'occhiata per squadrarlo da capo a piedi. Liam si morse il labbro, perchè effettivamente lo aveva notato anche lui.

<< Sì, io . . . non so. Probabilmente era lo strozzalupo e il freddo ad impedirmi di far scattare la guarigione >> disse il lupo.

<< I miei genitori? >> chiese ancora Liam rendendosi conto all'improvviso di essersene completamente dimenticato.

<< Erano fuori per lavoro – disse Mason – ma in ogni caso sapevano che saresti stato qualche giorno da me >> Liam annuì solamente.

<< Peter ha detto che Theo ti ha trovato in una cella frigorifera >> disse ancora il moro, facendo deglutire il biondino. Aveva provato a non pensarci fino a quel momento, ma adesso i ricordi tentavano di riaffiorare causandogli un leggero tremito.

<< Credo che farmi andare in ipotermia mi rendesse ancora più innocuo >> mormorò Liam abbozzando un leggero sorriso, ma lo sguardo degli altri due gli fece intendere che non l'avessero bevuta.

<< Liam – disse il suo migliore amico – che ti hanno fatto? >> Liam si ritrovò con un groppo in gola. Non voleva pensarci. La sensazione del sangue in bocca gli si ripresentò facendogli sentire un conato di vomito. Strinse le mani a pugni sulle ginocchia evitando lo sguardo dell'amico, che era sicuramente preoccupato. Aveva bisogno d'aria. Poi una mano si posò sulla sua spalla, infondendogli calma. Alzò di scatto lo sguardo vedendo Theo dietro al divano con il braccio teso verso di lui.

<< Iniziavi a emanare disagio ovunque >> disse solamente la chimera rivolgendosi a lui, ma il pensiero era rivolto a Mason, che lo guardò dispiaciuto.

<< Scusa, amico >> disse il moro, e Liam scosse il capo sentendosi meglio.

<< No, è tutto ok >> disse con un sorriso il biondo. Theo li osservava alzando gli occhi al cielo.

<< Dio, potrebbe venirmi il diabete >> sbottò la chimera allontanandosi nuovamente. Liam lo osservò mentre spariva oltre la porta della cucina. Restò con lo sguardo in quella direzione per qualche istante di troppo, perchè quando si voltò di nuovo verso il suo migliore amico, quello lo stava guardando con un sorrisino malizioso, che fece spalancare gli occhi a Liam.

<< Intenso >> mormorò, e Liam arrossì.

<< Mason >> fece solamente e quello scoppiò a ridere.

<< Cosa? E' solo interessante >>

<< Non lo definirei così >> borbottò Corey continuando a farsi domande tra se e se.

<< Invece sì >> ridacchiò Mason. Liam roteò gli occhi incontrando la figura della chimera che si stava dirigendo al piano di sopra. E anche stavolta si soffermò un po' troppo su di lui finendo per mordersi il labbro, perchè Mason scoppiò direttamente a ridere. Per Liam non c'era niente di divertente in tutto quello. Semplicemente, iniziava a rendersi conto, aveva bisogno di sapere costantemente dove fosse l'altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Stiles, che succede tra te e Derek? >> gli chiese Scott con cautela.

<< Nulla >> rispose il moro.

<< Nulla? Ma se non vi guardate nemmeno in faccia. I vostri soli scambi di battute sono ringhi e sarcasmo oltre ogni limite >> sbottò l'alpha.

<< Non è niente di cui devi preoccuparti, Scott >>

<< Ah, no? Siete il mio branco e io sento che non riesco a prendermene cura. Il mio beta è stato rapito e torturato, e sono riuscito a vederlo solo oggi che è tornato a scuola. Tu e Derek sembrate agli antipodi come i primi tempi, e non me ne parli. Theo si comporta in modo strano. Liam peggio di lui. E tu vuoi ancora dirmi che non c'è niente di cui dovrei preoccuparmi? >> ringhiò Scott alzando le braccia al cielo.

<< Scott, tu ti prendi cura del tuo branco. Non devi torturarti per cose di poco conto >> fece Stiles sospirando.

<< Non sono cose di poco conto, Stiles. Se non andiamo d'accordo tra di noi allora non funzioniamo come un branco >>

<< Senti, ti prometto che sistemerò le cose con Derek se ti fa stare più tranquillo. Per quanto riguarda Liam, non crucciarti troppo. E' stato rapito e torturato come hai detto tu, quindi nemmeno io al posto suo sarei una pasqua. Theo è semplicemente Theo. Stronzo all'inverosimile come sempre, sebbene più simpatico >> disse il suo migliore amico.

<< Promettimi solo che aggiusterai le cose tra te e Derek >> disse Scott con un sospiro.

<< Te lo prometto >> disse Stiles abbozzando un sorriso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Com'è potuto succedere? >> urlò Charles, mentre il resto degli uomini nella stanza abbassava il capo.

<< Non lo sappiamo, signore – proruppe uno con un po' di fegato in più – sono sbucati dal nulla. Non abbiamo idea di come abbiano fatto a localizzarci >> Charles si passò una mano in volto emettendo un sospiro duro. Sembrava voler saltare alla gola di qualcuno da un momento all'altro.

<< Cosa facciamo? >> chiese poi un altro. David, doveva essere il suo nome.

<< Dobbiamo sparire >> rispose Charles.

<< Signore, ma Argent . .>>

<< Non importa ciò che Gerard ha detto. Li abbiamo sottovalutati e abbiamo perso più di trenta uomini stanotte. Ci sono altri branchi in queste zone – disse Charles – dobbiamo prepararci meglio se vogliamo colpirli >>

<< Quindi cosa? – sbottò un uomo dal fondo della stanza – ce ne andiamo e poi torniamo tra qualche giorno? >>

<< Non sta parlando di giorni, ma di settimane, dico bene? >> si intromise David di nuovo. Charles annuì, e afferrò una delle pistole, controllando i dardi.

<< C'è qualcosa in più che sappiamo adesso? >> chiese con tono freddo e distaccato. In molti scossero il capo, ma poi un altro annuì.

<< Uno di loro è immune ai nostri dardi – disse il ragazzo dai capelli castani – lo strozzalupo non funziona su di lui >>

<< Com'è possibile? >> sgranò gli occhi Charles.

<< Non lo sappiamo, signore. Ma forse Gerard lo sa >> ipotizzò. Charles annuì, componendo il numero del cacciatore anziano, e poi si voltò, squadrando gli uomini uno per uno.

<< Muovetevi. Dobbiamo sparire stanotte >> disse, non ammettendo repliche.

 

 

 

 

 

 

 



<< Come sta il tuo cucciolo? >> gli chiese Peter comparendogli all'improvviso alle spalle e facendolo quasi sobbalzare.

<< Scusami? >> disse Theo scoccandogli un'occhiataccia.

<< Sta bene? Ho saputo che ieri è tornato a scuola >> continuò il lupo più grande.

<< Sta bene. Ma dovremmo occuparci del resto dei cacciatori >> rispose la chimera.

<< Già. Non saranno così stupidi da tornare nel bosco. Anche se sarebbe inutile. Ho dato fuoco al bunker >> fece Peter. Theo lo osservò divertito.

<< Credevo preferissi restare lontano dalle fiamme >> disse ironicamente, e stavolta fu lui a beccarsi un'occhiataccia dall'altro.

<< Te l'ha detto Stiles, non è vero? >>

<< Da cosa l'hai intuito? >>

<< Dalla puntigliosità della battuta >> disse Peter mettendo le mani in tasca. Theo rise. Era una cosa tipica di Stiles.

<< Comunque – riprese il lupo – gliel'hai detto? >>

<< No >> rispose la chimera.

<< Perchè? Dovresti farlo, prima che lo scopra da solo >>

<< Lo so. Solo non è il momento, credo >> scrollò le spalle Theo.

<< Capisco che tu abbia paura della sua reazione. Quando ho scoperto che Malia era mia figlia non ne volevo sapere niente – disse Peter – ma non credo che lui la prenderebbe male. Anche perchè alla fine se ne renderà conto da solo >>

<< La fai facile. E' una cosa diversa >>

<< Lo so, ma la difficoltà nell'accettare la situazione è la stessa >> continuò il lupo. Theo gli scoccò un'occhiata incerta. Non poteva decidere così su due piedi. Liam non era pronto a quello. O forse, non era pronto lui. La verità, almeno con se stesso doveva ammetterla. Aveva paura. Per la prima volta in vita sua aveva paura della reazione di qualcun altro. Aveva paura che Liam scappasse via.

 

 

 

 

 

 





So, here it is!

Come avevo promesso doppio aggiornamento. Causa studio, devo scappare, solamente, lasciatemelo dire. . . Theo che strappa cuori alla Elijah Mikaelson ce lo vedo troppo. Detto questo, devo andare, ci vediamo Sabato con il prossimo capitolo, un bacio

Elly

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Capitolo 11
*** Jealousy ***


<< Sono contento che tu riesca a controllarti meglio >> gli disse Scott con un sorriso. Liam ricambiò, annuendo.

<< Diciamo che la frequenza è diminuita >> gli rispose il beta.

<< Dovremo stare all'erta. Potrebbero riprovare a catturarti o a mirare a qualcun altro del branco >>

<< Non li ho sentiti parlare dei loro piani se è questo che vuoi sapere – fece il beta – ma posso dirti che Gerard non era con loro. Se fosse stato lì mi avrebbe fatto qualche domanda di persona >>

<< Lo credo anch'io >> sospirò Scott.

<< Per gli allenamenti sempre sabato mattina? >> gli chiese poi Liam.

<< Sì. Sei sicuro di voler ricominciare? >> gli chiese l'alpha preoccupato.

<< Sto bene, Scott. Sono passate tre settimane >> fece il biondo con un sorriso.

<< Lo so, è solo che . . .mi sento responsabile. Avrei dovuto accompagnarti fino a casa. Avrei avvertito la loro presenza >>

<< Non è colpa tua – ridacchiò Liam – e poi sono grande abbastanza, Scott >>

<< Lo so >> rise l'alpha dandogli una pacca sulla spalla.

<< Mccall, Dunbar, smettetela di amoreggiare e venite qui >> urlò il coach facendoli sobbalzare.

<< Sì, signore >> dissero all'unisono correndo entrambi verso il campo. Liam per mettersi in posizione, e Scott accanto all'uomo.

 

 

 

 

 

 

 




Stiles aveva un'aria piuttosto strana da qualche giorno, o almeno, più del solito. Pensava che prima o poi avrebbe aperto bocca da solo, ma a quanto pareva non ne aveva la minima intenzione.

<< Hai intenzione di aprire bocca, o no? Di solito bisogna dirti di smettere >> sbuffò Theo alla fine. Lui, Stiles e Lydia erano in giro da quella mattina, perchè a quanto sembrava, alla rosso fragola urgeva un po' di shopping. Anche se in quei mesi Theo non l'aveva mai vista con gli stessi abiti. Ed era per questo che adesso si ritrovavano fuori da un camerino ad aspettare la banshee, mentre entrambi avevano buste enormi in mano.

<< Pensavo che fosse per questo che vi avrebbe fatto piacere vedermi zitto per una volta >> rispose l'umano abbassando lo sguardo.

<< Oh, andiamo – sbottò la chimera – è evidente che è successo qualcosa. Centra Derek? >>

<< Cos'è successo con Derek? >> chiese Lydia spuntando con la testa fuori dal camerino. A Stiles per poco non venne un infarto, mentre Theo gli rise in faccia.

<< Cristo, Lyds >> fece il moro, ma quella alzò gli occhi al cielo ignorando la sua imprecazione. Si voltò verso Theo, ma quello scrollò le spalle facendole intuire che non ne sapeva niente nemmeno lui.

<< Su, stiamo aspettando >> fece la ragazza con cipiglio.

<< Non è successo niente. Abbiamo solo discusso >> rispose Stiles.

<< Di cosa? >> chiese il biondo.

<< Di quello di cui discutiamo sempre. Del mio essere secondo lui scostante come ai primi tempi, e del suo non capire un cavolo >> sbottò l'umano.

<< Quindi Derek ti ha chiesto finalmente qual è il problema >> trasse le conclusioni Lydia.

<< E tu non gli hai detto la verità >> continuò la chimera.

<< Non sarebbero comunque affari vostri, sapete? >>

<< Sì, ma da tuoi amici sta a noi consigliarti >> disse la banshee con ovvietà. A Theo scappò un risolino alla faccia esasperata di Stiles. Era sicuro che in quel momento avrebbe voluto sotterrarsi sotto la miriade di buste di Lydia, piuttosto che affrontare lei e le sue prediche.

<< Beh, non c'è nessun consiglio da dare. Abbiamo discusso e da allora le cose si sono raffreddate. Fine della questione >> disse Stiles.

<< E tu lasci le cose così? – sbraitò Lydia – dovresti andare da lui >>

<< Col cavolo che vado da quel sourwolf da strapazzo >> urlò quello.

<< Si litiga con le persone a cui si tiene, e voi avete sempre litigato. E' il vostro modo di comunicare >> scrollò le spalle Theo.

<< Mi stai suggerendo di fargli capire le cose litigandoci? >> fece il moro accigliandosi. Lydia parve illuminarsi di colpo.

<< E' geniale >> proruppe infatti.

<< Sì, e un'impresa suicida >> sbottò quello.

<< Se non riuscite a parlare come due persone normali, allora litigate >> disse Theo. Stiles lo guardò come se fosse impazzito, ma il fatto che Lydia la vedeva come lui era alquanto inquietante. Emise un sospiro annuendo, e i due si diedero il cinque come se lo facessero da tutta la vita. Il mondo stava andando a farsi fottere, pensò Stiles. Ma a lui, che andasse così non dispiaceva affatto.

 

 

 

 

 

 

 








<< Ehi >> li salutò Theo non appena vide i ragazzi uscire dalla marmaglia di studenti. Mason osservò come non fu una sorpresa per Liam trovarselo lì, o almeno, non lo diede a vedere.

<< Ehi, Theo >> rispose il moro avvicinandosi al suo migliore amico.

<< Come mai sei qui? >> gli chiese Liam guardandolo da capo a piedi. Il ragazzo davanti a lui era assurdamente bello. Anche troppo per quel che ne sapeva. Davvero, davvero troppo. Aveva quel jeans nero stretto, e quella maglietta blu che si intonava con quei suoi occhi color oceano così profondi. Il giacchetto di pelle che gli faceva le spalle ancora più larghe, e a Liam venne in mente quando lo aveva abbracciato nel bosco calmandolo, e quando avevano dormito assieme e lui aveva usato quella spalla come cuscino. O quando si era stretto a lui quando lo aveva tirato fuori dalla cella. La sensazione di protezione che gli davano quelle spalle e quel corpo con la sua sola presenza era assurda. Si ritrovò a deglutire ripensandoci. Era stato così facile stare vicino a lui, troppo facile. Theo fece per rispondere, ma Corey lo interruppe subito.

<< Devi uscire con Alex? >> chiese il ragazzo, facendo bloccare Liam. Per un secondo aveva sperato che la chimera fosse lì per lui, ma si diede dell'idiota per averlo anche solo pensato. Era vero che da quando era stato rapito riusciva a gestire meglio il suo stato emotivo, e questo era dovuto alla frequente vicinanza della chimera. Avevano passato molto tempo assieme in quelle settimane, ma il fatto che lui avesse accettato di sentire qualcosa per Theo, per quell'idiota di Theo, si corresse, non voleva dire che l'altro la pensasse allo stesso modo. Continuava a salvarlo, ma non voleva dire che lo riteneva qualcosa di più che un semplice membro del branco. Si sentì ferito a quel pensiero, e la chimera parve percepirlo subito.

<< No, io . . .perchè? >> rispose il biondo a Corey.

<< Perchè ti sta fissando >> fece quello scrollando le spalle.

<< E perchè sta venendo qui >> aggiunse Mason accigliandosi. Liam osservò il ragazzo in questione andare verso di loro, e fermarsi solo quando fu vicino a lui e Theo.

<< Posso parlarti? >> chiese Alex alla chimera che annuì con un sopracciglio inarcato. Theo lanciò un'occhiata a Liam, che però distolse lo sguardo.

<< Ci vediamo da Derek >> disse loro il più grande, prima di allontanarsi con il ragazzo che scoccò un'occhiata strana a Liam. Mason parve notarlo, e dopo un veloce “ok” a Theo, afferrò Liam per un braccio e si allontanò insieme al beta e a Corey che li seguiva confuso.

<< Avevi detto che mi avresti richiamato >> proruppe Alex appena fu certo che gli altri tre se ne furono andati. Theo davanti a lui parve perplesso, per poi mordersi il labbro, e Alex lesse la consapevolezza farsi strada in lui. L'aveva dimenticato.

<< Scusa, io l'ho . .>>

<< Dimenticato. Sì, lo so. Ho notato >> disse il moro.

<< Mi dispiace. Ho avuto molte cose da fare >> fece il biondo.

<< Però non ti dimentichi di venire a trovare Liam a scuola – sbottò Alex – lo so che non sono affari miei, ma il mattino dopo che era a casa tua lo hai accompagnato a scuola. Non sono stupido. E' semplice intuire che abbia dormito da te. E so che Ian gli ha chiesto di uscire, ma lui gli ha detto di no. Anzi, Ian dice che ha un ragazzo, e che stranamente la sua descrizione corrisponde a te >>

<< Liam non è il mio ragazzo – sospirò Theo – ho detto a quel tipo che era così semplicemente perchè lo stava innervosendo >>

<< Magari non sarà il tuo ragazzo, ma tu vorresti che fosse così >> disse il ragazzo con una risata amara.

<< E' difficile da spiegare >> fece il biondo mettendosi le mani nel giubbotto di pelle.

<< No, non lo è – disse Alex – ho visto come lo guardi. Quando lui è nei dintorni è come se il resto sparisse, come se non ci fosse nessun altro che lui. Lo hai guardato in quel modo a casa tua quando si è presentato alla porta, e lo hai rifatto quando vi ho visti fuori scuola qualche settimana fa. Stavi parlando con me, ma continuavi a guardare lui, anche quando se n'è andato non hai fatto altro che seguirlo con lo sguardo. E prima, Dio, prima lo stavi guardando come se non lo vedessi da mesi >> Theo deglutì, perchè davvero, non credeva che fosse lui quello descritto dall'altro. Lui non le faceva quelle cose diabetiche, non faceva gli occhi a cuoricino. Non prima di Liam. Il groppo in gola si allargò rendendosi conto di quanto ci fosse dentro. Ci era così dentro che il cuore non smetteva di tamburellargli il petto ogni qual volta i suoi occhi si posavano su Liam. Stiles aveva ragione ancora da prima che capisse quello che stava succedendo a lui e Liam. Stiles gli aveva detto che si stava innamorando di lui. Poi la consapevolezza del legame che aveva con Liam gli si era palesata e sapeva già di non potersene più tirare indietro, ma non aveva più ripensato alla conversazione con l'amico fino a quel momento. Ora lo sapeva ancora meglio di prima. Ora quel legame aveva un doppio filo.

<< Non volevo prenderti in giro, se te lo stai chiedendo – gli disse Theo tornando alla realtà – quando mi hai chiesto di uscire, io ti ho detto di sì perchè mi interessavi. Non potevo sapere che poi avrei . . . non potevo sapere che mi sarebbe potuto interessare qualcun altro >>

<< Quindi ho ragione? Sei completamente andato per Liam? >> disse Alex.

<< Probabile >> si passò una mano tra i capelli il biondo.

<< Spero che almeno lui te l'abbia detto. Perchè si vede lontano un miglio che per lui è la stessa cosa >> disse amaro il moro. Theo spalancò gli occhi.

<< No, lui non . . .>>

<< Lui sente lo stesso. Dio, come si fa ad essere così ciechi? Vi guardate allo stesso modo >> sbottò Alex scuotendo il capo e allontanandosi, lasciando Theo solo, e a corto di parole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Il tizio aveva uno sguardo abbastanza incazzato >> disse Corey, mentre in macchina raggiungevano il loft di Derek.

<< Lo hai notato anche tu? Sembrava voler staccare il collo a qualcuno >> fece Mason.

<< Credo che Theo non l'abbia richiamato >> borbottò Liam scrollando le spalle. Il suo migliore amico si voltò a guardarlo accigliato, e con lo sguardo di chi la sapeva lunga.

<< E tu come fai a saperlo? >> disse infatti. Liam distolse lo sguardo fingendo disinteresse.

<< E' solo un'ipotesi. Lui gli aveva detto che lo avrebbe richiamato, forse non l'ha fatto >> rispose il beta.

<< Beh, penso che chiunque se la prenderebbe >> mormorò Corey.

<< Già, chiunque >> fece Mason continuando a fissare il migliore amico. Liam continuava a guardare fuori dal finestrino evitandolo.

<< Sapete cosa voleva Derek? >> chiese poi il biondino per cambiare discorso.

<< Malia mi ha detto che voleva fare un aggiornamento sulla questione “cacciatori” – proruppe Corey – e poi una serata di branco >>

<< Derek che organizza una serata di branco? >> si accigliò Liam.

<< Beh, no. Quella è un'idea di Peter >> rispose il moro.

<< Peter? >> sbottarono Mason e Liam all'unisono.

<< Ehi, non guardate me >> fece l'altro. Mason scosse il capo. Quando c'era di mezzo Peter, non c'era mai da star tranquilli. Chissà che aveva in mente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 







Quando Theo entrò dalla porta del loft di Derek, erano passate quasi due ore. Due ore nelle quali Liam si era sviscerato lo stomaco chiedendosi dove diavolo fosse andato a finire. Perchè non era arrivato subito dopo di loro? Era rimasto con Alex per tutto quel tempo? Quindi ci usciva ancora? La cosa lo mandava in bestia, tanto da fargli rischiare di perdere il controllo e tutto il lavoro di quelle settimane, che in realtà, era dovuto alla vicinanza frequente della chimera. Riuscì a smettere di agitarsi solo quando la porta si aprì, e il dolce profumo di lime riempì l'aria facendolo rilassare. Era lì. Era tornato.

<< Ce ne hai messo di tempo >> proruppe Peter in direzione della chimera, che abbozzò un sorriso. Aveva avuto bisogno d'aria prima di andare lì, aveva avuto bisogno di scendere a patti con ciò che adesso capiva con più certezza di prima.

<< Forse il moretto l'ha tenuto talmente occupato da fargli scordare di guardare l'orologio >> disse Liam con una punta di cattiveria che gli altri non gli avevano mai sentito, tanto meno Theo. La chimera si ritrovò a sgranare gli occhi, mentre gli altri fissavano il beta quasi sconvolti. Scott più di tutti. Peter lanciava occhiate interrogative in direzione di Theo, così come Stiles che tossicchiò per cercare di smorzare la tensione che stava aleggiando. Mason rivolse al suo migliore amico uno sguardo carico di aspettativa, quasi quello si decidesse una buona volta a parlare.

<< Brunetto? Il ragazzo con cui esci? >> chiese Malia, accigliandosi all'uscita leggermente infelice di Liam.

<< Uscivo >> chiarì Theo indurendo lo sguardo, e vedendo le spalle di Liam irrigidirsi alla sua confessione.

<< Beh, immagino tu abbia sfruttato tutto questo tempo per cosa? Dirgli addio? >> continuò il beta voltandosi a fronteggiarlo. Scott, se possibile, spalancò ancora di più gli occhi, mentre Lydia fece una O con la bocca meravigliata. Theo chiuse gli occhi inspirando lentamente. Non doveva perdere la pazienza, non in quel momento, anche se era diviso tra il voler tirare un pugno a Liam, e l'essere divertito di quella che, poteva avvertire chiaramente, era gelosia. Liam era geloso. Un ghigno gli spuntò sul volto, decidendo di ribattere con la stessa moneta del più piccolo. Attaccandolo.

<< Se proprio ti interessa, sì. E' stato molto divertente >> disse la chimera con un sorrisetto malizioso. Liam a quelle parole sbiancò, deglutendo. Era davvero andato a letto con quel tizio? Perchè era questo che intendeva con il divertirsi, giusto? Il suo lupo iniziò a ringhiare facendolo solo incazzare di più. Doveva restare tranquillo. Al diavolo Theo e quel cretino di Alex o come cavolo si chiamava. Un ringhio gli risalì lungo la gola, e non potette evitare agli altri di sentirlo. Il pensiero che le mani della chimera avessero toccato il corpo di quello lì gli mandava in fumo il cervello. Perchè lui lo sapeva com'era abbracciare Theo, e com'era il suo profumo. Liam sapeva benissimo quanto fossero spettinati quei capelli quando si svegliava la mattina, e sapeva come ci si sentiva a guardare quelle labbra. Il fatto che qualcun altro potesse aver notato quelle piccolezze come aveva fatto lui, lo faceva rodere dalla gelosia. Theo, davanti a lui, continuava a sorridere come il fottuto stronzo che era. Tra tutta la gente esistente sul pianeta, doveva essere proprio lui? Pensò Liam, prima di pentirsene subito dopo. Aveva dato un nome a quello che sentiva, anche se a quel punto, a giudicare dalla sensazione di rabbia e frustrazione che stava sentendo nel suo lupo, non credeva che sbandata fosse la parola esatta. E la cosa lo spaventava a morte.

<< Oh mio Dio – borbottò Scott – non voglio saperle queste cose >>

<< Già – fece Peter cercando di distogliere gli altri dalla guerra di sguardi che quei due stavano facendo – allora, che film volete vedere? >>

<< Qualsiasi cosa >> mormorò ancora l'alpha, cercando di non guardare ne Theo ne Liam che continuavano a mandarsi occhiate di fuoco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 






<< Sei stato un po' cattivo ieri sera >> gli fece notare Stiles.

<< Mi ha aggredito non appena sono arrivato al loft >> disse Theo sbuffando.

<< Beh, non per giustificarlo, ma che diavolo hai fatto due ore? Liam non faceva altro che agitarsi sulla sedia ogni secondo che passava. C'è mancato poco che perdesse il controllo, io e Lyds non facevamo altro che distrarlo >> disse il moro.

<< Ho realizzato una cosa, e avevo bisogno di pensare un po' da solo >> spiegò il biondo scrollando le spalle.

<< Riguarda sempre la questione di cui non puoi parlarmi perchè Liam ancora non lo sa? >> chiese Stiles senza nemmeno respirare. Theo lo fissò accigliato. Come diavolo faceva a parlare così velocemente?

<< Sì >>

<< E questa cosa puoi dirmela? >> continuò l'umano, ma la chimera ridacchiò scuotendo il capo.

<< No. Devo ancora realizzarlo io stesso >>

<< Mi farete uscire di testa >> sbuffò Stiles guardandosi attorno. Il parco era pieno di bambini che correvano avanti e dietro come dei matti per prendere un pallone. Era così semplice essere bambini.

<< A che pensi? >> gli chiese la chimera.

<< A quanto sia facile poter essere spensierati come loro >> rispose Stiles. Theo sorrise divertito.

<< E' vero. Non so che darei per possedere quell'innocenza. E' andata persa da tempo >> mormorò il biondo sovrappensiero, sotto lo sguardo incuriosito dell'altro.

<< Io e Scott ci venivamo ogni giorno quando eravamo piccoli >> disse l'umano.

<< Perchè avete smesso? >>

<< Siamo cresciuti, e abbiamo incontrato Peter e i suoi denti >> borbottò ridendo il moro. Theo scoppiò a ridere.

<< Immagino quanto sia traumatizzante incontrare Peter in piena adolescenza >>

<< E' un tipo particolare, vero? >> fece Stiles.

<< Già >> ridacchiò l'altro osservando come due ragazzini corressero per afferrare quella che sembrava una pallina da tennis. I due caddero uno sopra l'altro, e quando il primo si rialzò ignorò il correre per afferrare per primo la pallina, e aiutò l'altro ad alzarsi.

“Mi dispiace di averti fatto cadere” disse quello.

“Non fa niente. Può capitare” rispose l'altro con un sorriso.

Sì, Theo avrebbe dato ogni cosa per riavere quell'innocenza tipica, di chi crede nelle cose importanti.

 

 

 

 

 

 

 

 





Correre lo faceva sentire libero. Libero da ogni sensazione, positiva o negativa che fosse. Semplicemente lo faceva sentire meglio. Scaricava tutta le tensione che aveva bisogno di sfogare. Era per questo che si ritrovava a correre nel parco a quell'ora della notte. Lo stesso in cui era stato con Stiles quella mattina, e lo stesso in cui si era aperto con Liam settimane prima. Scosse il capo pensando al beta, era andato lì anche per scaricare la tensione che sentiva nei suoi confronti, e non voleva ricaderci subito, ma ovviamente tutto era contro di lui, perchè nemmeno tre metri dopo si scontrò con qualcuno.

<< Scusa, non ti ho visto >> disse in fretta Theo abbassandosi verso la figura che aveva steso, ma scattò quando si rese conto che altri non era che Liam.

<< Liam >> fece allora posandogli una mano sulla spalla. Quello si portò una mano in testa fissandolo male.

<< Immagino quanto ti dispiaccia. Mi hai atterrato perchè ero io >> disse il beta alzandosi e allontanandosi.

<< Sei cretino? – disse la chimera in uno sbuffo – non ti ho visto. Ero sovrappensiero >>

<< Sì, immagino anche a che stavi pensando >> sbottò Liam.

<< Cosa intendi? >> chiese il più grande fissandolo.

<< Lascia stare >> mormorò il beta roteando gli occhi.

<< Che ci fai qui fuori a quest'ora comunque? >> gli chiese Theo cambiando discorso.

<< Correvo. Avevo bisogno di calmarmi >>

<< Potevi chiamarmi >> fece la chimera.

<< Non mi andava di disturbare i tuoi incontri romantici >> sbottò Liam.

<< Quali incontri? Ti ho detto ieri che non esco più con Alex da un po' >> disse il biondo.

<< Beh, visto che ieri ti sei divertito con lui, pensavo avessi fatto il bis >> proruppe il più piccolo scoccandogli un'occhiataccia.

<< Quindi secondo te, sarei in giro alle due del mattino perchè sono andato a divertirmi? >> fece quello incredulo. Liam annuì, beccandosi un'occhiata assurda da parte di Theo.

<< Qual è il problema, cucciolo? Ti da fastidio che mi sia divertito con Alex? >> rincarò allora la dose la chimera. Liam deglutì, perchè dannazione, sì, eccome se gli dava fastidio. Il bello è che non aveva motivo per prendersela con Theo. L'altro era libero di fare quello che voleva.

<< Perchè non chiami lui cucciolo? Sono sicuro che lo apprezzerebbe tanto >> ringhiò Liam.

<< Sei tu quello che voglio chiamare cucciolo >> gli disse Theo lasciandolo a corto di parole.

<< Beh, non ne hai motivo – deglutì il più piccolo – va pure a divertirti con lui, Raeken >>

<< Siamo tornati al cognome? >> disse ironico Theo.

<< Sì >>

<< Liam >> disse in un sospiro esasperato il più grande.

<< Cosa? >> sbottò quello.

<< Non mi sono divertito con lui – ammise la chimera – ne stanotte, ne ieri >>

<< Ma tu hai detto che . . >> fece Liam sbarrando gli occhi. Il suo lupo stava uggiolando felice a quelle parole. Quindi Theo non lo aveva toccato? Quindi Alex non lo aveva abbracciato ne niente? Dio, sentiva il suo lupo quasi scodinzolare a quella notizia. I suoi nervi si rilassarono seduta stante, e il suo respiro tornò regolare come al solito, prima che un'altra cosa gli venisse in mente.

<< Perchè hai detto che eri con lui? >> sbottò poi, pensando al fatto che quello avesse mentito spudoratamente.

<< Perchè tu mi hai dato addosso senza motivo appena mi hai visto >> rispose la chimera stringendosi nelle spalle.

<< Mi dispiace – mormorò il più piccolo – io non avevo il diritto di dirti quelle cose. Non sono nemmeno affari miei >> Theo gli rivolse quel suo sorriso tutto occhi e fossette, quello che non mostrava quasi mai a nessuno, ma che a lui aveva rivolto già un centinaio di volte.

<< Non fa niente. Eri solo geloso >> disse Theo malizioso, facendo diventare Liam viola da capo a piedi, mentre l'odore d'imbarazzo lo ricopriva.

<< Io non sono geloso >> ribeccò quello oltraggiato, ma di certo non l'avrebbe data a bere a quella faccia tosta della chimera, che ovviamente continuava a sorridere contento.

<< Quindi non sarebbe un problema se ci uscissi di nuovo >> disse a quel punto Theo, e la faccia di Liam passò da così tante sfumature di rosso, che per poco non gli rise in faccia. Il ringhiò animale che gli sfuggì poi, fu solamente una vittoria ulteriore per il più grande.

<< Io dico di sì >> fece il biondo continuando imperterrito.

<< Beh, ti sbagli. E adesso io me ne tornerei a casa >> fece Liam, di colpo interessato a fissare una panchina come se ne dipendesse la propria vita.

<< Ti accompagno >> proruppe la chimera, e il lupo per poco non ruzzolò a terra.

<< Posso tornare anche da solo >>

<< Sì, ma l'ultima volta che sei tornato a casa da solo non è finita molto bene – sospirò Theo, sentendo il suo lupo agitarsi al ricordo di come era ridotto Liam quando l'aveva trovato – E poi non devi imbarazzarti se ti riaccompagno. Abbiamo anche dormito assieme >> Liam probabilmente andò in combustione perchè il suo stomaco prese a vorticare, mentre la faccia era diventata bollente. E lo sguardo divertito di quella faccia da schiaffi davanti a lui non lo aiutava di certo. Sebbene la sensazione di averlo di nuovo così vicino lo rendeva leggero e tranquillo.

<< Infatti, solo dormito >> chiarì Liam pentendosene subito dopo.

<< Se volevi altro dovevi solo chiedere >> disse avvicinandosi di colpo Theo con un occhiolino, e facendolo così rovinare a terra, ma Liam si aggrappò alla felpa dell'altro tirandolo giù con lui. Theo spalancò gli occhi ritrovandosi un secondo dopo a terra, o meglio, sopra Liam. In effetti, non che la posizione gli dispiacesse, ma la faccia di Liam in quel momento era a dir poco esilarante. Gli occhioni azzurri spalancati per l'imbarazzo. Le guance rosse e le labbra strette, mentre si torturava il labbro inferiore, e le mani sul suo petto. Dio, se avrebbe voluto baciarlo fino a fargli scordare come si chiamava.

<< Beh, per chiedere non intendevo proprio qui all'aperto >> disse Theo ridendo della reazione dell'altro, che per poco non si strozzò e fece per toglierselo subito di dosso, ma la chimera rimase lì dov'era. Liam deglutì a vuoto. Davvero, non riusciva a capirlo. A volte sembrava non fregargliene niente, altre lo faceva sentire al centro di ogni cosa, e quello dopo pareva flirtare. Come in quel momento.

<< Spostati >> ringhiò Liam, ma lui scosse il capo negando.

<< No. Sei comodo >> gli disse invece, e stavolta davvero credette di vederlo soffocare dalla vergogna. Ma per Theo era qualcosa di semplicemente troppo tenero e dolce ai suoi occhi. Avrebbe potuto passare il resto della sua vita a guardare Liam arrossire e non si sarebbe mai stancato.

<< Theo >> sibilò quello.

<< Sì? >>

<< Potresti alzarti? Mi fa male la schiena >> lo supplicò allora quello guardando ovunque, esaminando ogni cosa che non fossero gli occhi blu della chimera. Theo roteò gli occhi e si alzò, tirando poi su Liam che continuava ad evitare il suo sguardo.

<< Liam, puoi anche guardarmi >> ridacchiò lui, facendolo stavolta voltare.

<< Lo so >>

<< Ma non lo fai >>

<< Perchè altrimenti ti tiro un pugno >> sbottò Liam alzando le braccia al cielo e iniziando a camminare verso l'uscita del parco. Theo lo affiancò, camminando al suo fianco in silenzio. Passeggiarono nel silenzio assordante della notte per qualche minuto, fino a quando non fu proprio Liam a romperlo con una domanda, che la chimera non si aspettava affatto.

<< Perchè non esci più con Alex? >> disse Liam all'improvviso, facendo arrestare il passo di Theo, e lasciandolo senza parole per qualche secondo.

<< Perchè questa domanda? >>

<< Non si risponde a una domanda con un'altra domanda >> fece il beta accigliandosi.

<< Non lo so. Semplicemente non era giusto >>

<< Non era giusto uscire con lui? >> chiese Liam confuso.

<< Io non lo sentivo giusto >> spiegò meglio Theo guardandosi le scarpe con fare critico. Liam gli rivolse un'occhiata dubbiosa, quasi avesse paura di chiedergli qualcos'altro.

<< E perchè? >>

<< In che senso? >>

<< In che senso non era giusto? >> domandò in maniera più specifica Liam.

<< Dovresti capirlo da solo >> gli rispose Theo con un sorrisino impertinente che gli faceva prudere le mani. Arrivarono davanti casa di Liam in quel momento, e il beta tornò a mordersi il labbro indeciso.

<< Beh, allora . . .buonanotte >> disse il più piccolo voltandosi verso di lui. Theo si avvicinò, e poi si avvicinò ancora. A Liam si bloccò il respiro in gola quando realizzò di potersi specchiare nei suoi occhi. La chimera gli rivolse un ghigno, e poi gli lasciò un bacio sulla guancia.

<< Notte, cucciolo >> gli respirò sulla pelle, prima di allontanarsi lasciandolo lì con il cuore a mille. Batteva talmente forte da poter svegliare i vicini, tanto forte, che dovette portarsi le mani al petto.

 

 

 

 

 







Lo so, avrei dovuto aggiornare domani, e forse questo anticipo vi farà felici xD

Per motivi esterni, sarò impossibilitata ad aggiornare per tutto il weekend, così. . .invece di farvi aspettare Lunedì, ho preferito aggiornare un giorno prima. Spero vivamente che anche questo capitolo vi piaccia, e non so come ringraziarvi, perchè le visualizzazioni della storia non fanno altro che salire. Grazie come sempre a tutti voi che l'avete aggiunta tra le seguite, preferite e ricordate. E soprattutto, a voi che recensite. Detto ciò, vado che son distrutta. Ci vediamo settimana prossima con il dodicesimo capitolo. A Sabato prossimo, un bacio

Elly

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Capitolo 12
*** Night Talks ***


<< Come mai Theo è di nuovo qui? >> fece Corey non appena adocchiò la figura della chimera nel parcheggio dell'istituto. Liam alzò lo sguardo, portandolo ad incatenarsi con quello dell'altro biondo. Il ragazzo era poggiato contro il cofano della sua auto, e dall'occhiata che gli stava indirizzando, gli fece intuire che era lì per lui. E Liam stava per saltellare come un cretino a quel pensiero. Insomma, che fine aveva fatto la sua dignità o il suo orgoglio maschile? Possibile che Theo e quel sorriso tutto occhi e fossette gli fottesse il cervello? La risposta era una sola. Sì. Era più che possibile, era una certezza.

<< Credevo non uscisse più con Alex >> continuò il moro.

<< E' qui per me >> disse Liam non appena sentì nominare il ragazzo. E forse lo aveva sottolineato con troppa enfasi, perchè Mason gli lanciò un'occhiata buffa, di quelle in cui ti stanno per scoppiare a ridere in faccia.

<< Per te? >> continuò Corey accigliato.

<< Sì, noi, ecco . . .andiamo al cinema >> rispose il beta scrollando le spalle. Mason per poco non si lanciava per terra a causa dell'attacco di ridarella che stava per venirgli. Il rossore sulle guance di Liam era a dir poco esilarante.

<< Quindi avete chiarito quella discussione? >> fece Corey con un sorriso. Liam annuì distrattamente. Sì che avevano chiarito. Di notte, nel bel mezzo del parco. A Liam veniva un infarto al solo ripensare al bacio che gli aveva lasciato la chimera sulla guancia. Se ne avesse anche solo accennato a Mason non sarebbe sopravvissuto abbastanza. E poi, dirgli quello avrebbe implicato anche dirgli che lui e il biondo in questione passavano più tempo assieme, e che no, Theo non si era affatto portato a letto Alex come aveva fatto capire agli altri.

<< Al cinema – fece infatti tossicchiando divertito – tu e Theo. Al cinema >>

<< Sì, al cinema. Ho bisogno di distrarmi >> fece Liam distogliendo gli occhi da quelli del suo migliore amico.

<< Di distrarti – ridacchiò Mason – con Theo >>

<< Sì, Mason, sì >> sbuffò Liam tra i denti.

<< Mmh, intenso. E tutta la tensione sessuale accumulata? >> borbottò quello facendolo arrossire. Liam spalancò la bocca non sapendo che diamine rispondergli, ma prima che potesse anche solo pensare a qualcosa di intelligente da dire, avvertì una presenza alle proprie spalle, e un odore intenso di lime avvolgerlo sciogliendo il suo imbarazzo nascente.

<< Sei pronto? >> gli soffiò Theo sul collo facendolo rabbrividire. Liam si voltò, e trovarselo così vicino era diventato talmente naturale da non farci più caso. Contrariamente, era l'averlo troppo lontano che gli causava problemi anche minimi.

<< Sì, possiamo andare >> rispose lui, osservando meglio la chimera e il ghigno divertito che aveva in volto.

<< Beh, divertitevi, ragazzi >> disse Mason con un risolino, prima di afferrare un confuso Corey e trascinarlo via, sotto lo sguardo perplesso di Liam e quello stupito di Theo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Mason ha detto che tu e Liam siete andati al cinema ieri – sbuffò Stiles – mi sono perso qualcosa? >>

<< Niente che siano affari vostri >>

<< Quindi è vero? >> chiese il moro sorridendo sornione.

<< Sei inquietante quando fai quella faccia >> rispose la chimera.

<< Oh, andiamo. Voglio solo sapere cos'è successo >>

<< Niente. Che doveva succedere? Liam ha bisogno di distrarsi il più possibile. Andare al cinema mi è sembrata una buona distrazione. E poi, con i cacciatori in giro, un cinema è di quanto più normale possiamo permetterci >> borbottò Theo.

<< Oh, capisco >> mormorò Stiles deluso. Theo gli scoccò un'occhiata dubbiosa, se doveva dirla tutta, aveva un po' paura a chiedergli il perchè di quella faccia.

<< Ok, sputa il rospo. Che ti aspettavi? >>

<< Niente di che. Semplicemente, da come ne parlava Mason credevo fosse un appuntamento >> disse Stiles facendo andare di traverso il caffè a Theo. Quello per poco non si soffocò lanciandogli un'occhiata sconvolta.

<< Un appuntamento? Mason pensa questo? >> ringhiò il biondo.

<< Beh, a quanto pare, sì. In realtà lo credevo anch'io >>

<< Ma come gli è saltato in mente? Insomma, come ha fatto a credere che . .>>

<< Forse Liam gliel'ha fatto intendere >> provò Stiles.

<< E come? Liam nemmeno ha idea di che succede, ancora. Io non gli ho chiesto nessun appuntamento, era una semplice uscita tra amici >> sbuffò quello.

<< Se fossimo andati io e te, allora sarebbe stata un'uscita tra amici >>

<< Stiles, lui non sa niente. E io non ho intenzione di dire nulla. Siamo amici, fine della questione >> disse Theo alzando gli occhi al cielo.

<< In realtà l'unico a saperlo sei tu, e io l'unico a sapere che tu sai >> disse Stiles ricevendo da parte di Theo un'occhiata talmente confusa da far concorrenza a Scott.

<< Io...cosa? >> disse infatti.

<< Niente, lascia stare. Piuttosto, com'è stato? >>

<< Cosa? Il film? >> fece confuso.

<< Ma, no! Liam. Cos'ha fatto? O detto >> disse l'umano.

<< Niente di che. Era per distrarlo, niente di più >> ripetette la chimera alzando gli occhi al cielo.

<< Oh e dai! Qualche dettaglio in più? Abbiamo appurato tempo fa che a te Liam piace un casino, e non provare a negare dopo essere venuto a casa mia a lamentarti come una ragazzina di quello che sentivi >>

<< Appunto, parliamo di me. Non di quello che pensa Liam >>

<< Ma per favore! Dico, lo hai visto? Non ti toglie gli occhi di dosso nemmeno un secondo. Te l'avevo già detto settimane fa e tu no, non volevi credermi. Ma adesso è talmente chiaro che anche Mason se n'è reso conto >> disse Stiles.

<< Liam mi guarda perchè riesco a calmarlo, tutto qui >> mormorò la chimera emettendo l'ennesimo sospiro.

<< Invece ti dico di no. Ti guarda perchè gli interessi, oserei dire tanto quanto interessa a te >> sbottò il moro. Theo parve pensarci qualche istante, perdendosi nei propri pensieri. Se ci rifletteva bene, si rendeva conto che quanto Stiles stava dicendo non era poi così fuori dal mondo. Il giorno prima, al cinema, non aveva fatto altro che lanciare occhiate a Liam, e di tanto in tanto l'altro le ricambiava. Gli era piaciuta così tanto la sensazione che aveva provato quando era andato a prenderlo a scuola, davanti a tutti. Gli era parso un toccasana di cui nemmeno credeva di necessitare. Se pensava a quando Liam si era stretto a lui quando lo aveva tirato fuori da quell'inferno, poteva percepire il proprio cuore prendere la rincorsa. E ancora, quando quella stessa sera aveva dormito contro di lui. Il solo pensiero di riaverlo così vicino gli smuoveva un'infinità di cose ovunque. Nello stomaco, nel cuore, nei pensieri, nell'anima, nel suo lupo. Ma nonostante questo, la verità, si rese conto Theo, è che aveva paura. Aveva paura perchè era qualcosa di così surreale che ancora stentava a crederci, e allora negava. Se ti aspettavi il peggio non ne uscivi ferito più del necessario. Era questo che credeva, ed era questo che continuava a ripetersi. Liam era qualcosa di così bello per lui,qualcosa di troppo bello e perfetto. Qualcosa che lui non meritava.

<< Ti sbagli >> disse Theo dopo un po', mettendo fine alla discussione. Ma la faccia contrita di Stiles gli fece intendere che no. Lui non gli credeva affatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Quindi c'è davvero Gerard dietro a tutto questo >> fece Lydia passandosi una mano tra i capelli.

<< Sì, e la notizia che abbiamo dato fuoco al bunker gli è già arrivata. Dovete stare attenti. Non impiegherà molto prima di contrattaccare >> proruppe Chris.

<< Fantastico >> borbottò Peter. Ci mancava solo quello.

<< Chris, noi non possiamo continuare questa guerra all'infinito >> gli disse Scott con un sospiro. Erano tutti al loft dopo aver ricevuto la chiamata del cacciatore. Ora avevano la conferma che ci fosse Gerard dietro alla nuova schiera di cacciatori.

<< Infatti non devi – fece Peter – stavolta devi chiuderla per sempre >>

<< Con per sempre intendi dire che dobbiamo rinchiuderlo di nuovo? >> domandò Mason.

<< No, intende che va ucciso. Una volta per tutte >> disse Theo, scoccando un'occhiata al lupo più grande che gli rivolse un occhiolino, sotto lo sguardo stranito di tutti.

<< Ecco perchè lui mi piace >> fece ancora il lupo indicando la chimera. Liam gli scoccò un'occhiata strana. Sapeva che Peter intendeva piacergli in maniera amichevole, eppure non potette evitare al proprio lupo di graffiare. Il lupo più grande gli lanciò un'occhiata divertita, quasi potesse sentirlo o leggergli nei pensieri.

<< Lo avevamo capito >> disse Stiles alzando gli occhi al cielo.

<< Lui capisce al volo – continuò Peter – e sopratutto, è molto pratico. Scott, impara qualcosa >>

<< Non voglio che muoiano delle persone >> disse l'alpha incrociando le braccia al petto.

<< Non puoi vincerla questa guerra senza versare nemmeno una goccia di sangue >> disse Theo.

<< Quindi per te dovremmo uccidere tutti e basta? >> sbottò Malia all'indirizzo della chimera.

<< Non dico questo – fece il biondo – ma non puoi certo pretendere di avere una discussione civile con certa gente. Capisco che non vuoi fare del male a qualcuno, ma qualche volta è l'unica scelta che hai. Non mi pare che quando abbiamo salvato Liam ci siamo fatti degli scrupoli >>

<< Si ha sempre una scelta >> disse Malia.

<< Su quale romanzetto rosa l'hai letto? Nella vita reale, nella nostra vita, molto spesso puoi solo sopravvivere >> disse Theo. Peter scoccò un'occhiata al branco facendo intendere di essere d'accordo con la chimera. Liam, che era seduto poco lontano dal biondo, lo fissò sorpreso e si sentì strano a sentire quelle parole. Theo era un sopravvissuto da tutta la vita, si rese conto.

<< Non ha tutti i torti >> disse dopo qualche secondo Lydia.

<< Oh, sì. Perchè lui se ne intende di sopravvivenza. Non ha fatto altro >> continuò la coyote.

<< Come me >> disse Peter attirando tutti gli sguardi su di lui.

<< Come te – disse Derek che era stato in silenzio fino a quel momento – hanno ragione, Scott >>

<< Lo so – mormorò l'alpha passandosi una mano in volto – speravo solo di trovare un'altra soluzione >>

<< Non la troverai >> si intromise Chris. Scott annuì, e poi guardò il suo branco, cercando di capire quale fosse la cosa giusta da fare. Anche se a volte, la giustizia era relativa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Stiles, dobbiamo parlare >> disse Derek apparendo sul davanzale della sua finestra e facendogli venire un infarto. Il ragazzo si portò una mano al petto, rivolgendo al lupo un'occhiataccia che avrebbe potuto incenerirlo.

<< Non puoi usare la porta come ogni persona normale? >> sbottò.

<< Dobbiamo parlare >> disse il lupo con faccia seria.

<< Sì, ti avevo sentito quando lo hai detto la prima volta. Non sono sordo, solo umano >> fece il moro tornando a fissare lo schermo del pc davanti a lui. Derek continuava a fissarlo infastidito, aspettando che Stiles gli rivolgesse di nuovo la sua attenzione, ma quello pareva non averne intenzione.

<< Stiles >> urlò allora quello facendolo sobbalzare.

<< Derek, che cav...>>

<< Ho detto che dobbiamo parlare >> ringhiò, entrando nella stanza e mettendosi davanti a lui a braccia incrociate.

<< Non abbiamo niente di cui parlare, sourwolf >>

<< Io credo di sì >> continuò il lupo.

<< Ah, sì? E di cosa? Dei cacciatori? Dei casini interni al branco? >> sbottò Stiles.

<< No. Di me e di te. Della nostra discussione >>

<< Quale discussione? Ne abbiamo più di venti al giorno, Derek. Sai, non riesco sempre a portarmi il conto >> borbottò l'umano facendo finta di nulla, e stavolta Derek un pugno glielo tirava sul serio.

<< Stiles – ringhiò nervoso – la nostra discussione. Quella in cui te ne sei andato >>

<< Me ne sono andato perchè tu sei rimasto zitto. E comunque era finita >> disse il figlio dello sceriffo, alzandosi e mettendosi dinnanzi al lupo nella sua medesima posizione. Non aveva intenzione di parlare con lui, non in quel momento.

<< Non è affatto finita. Che intendevi quando hai detto che il problema era che ero morto? >> ringhiò il lupo.

<< Sono passate settimane, sourwolf. Potevi chiedermelo al momento >> fece Stiles scuotendo il capo e voltandosi per andarsene al piano di sotto, ma il lupo fu più veloce e lo afferrò per un braccio voltandolo verso di lui e avvicinandosi.

<< Te lo sto chiedendo adesso >> gli disse Derek, con uno sguardo che l'altro non gli aveva mai visto. Aveva gli occhi più verdi del solito, e Stiles credeva davvero di star avendo delle allucinazioni, perchè non poteva esistere qualcuno con quello sguardo in tutto l'universo.

<< Non intendevo niente >> balbettò l'umano, ma quello non lo lasciò andare ed emise un sospiro quasi esasperato.

<< Stiles, ti prego >> continuò il lupo facendogli spalancare gli occhi all'inverosimile. Non lo aveva mai sentito così vicino come in quel momento, ma non era sicuro di voler avere quella conversazione in quel preciso istante. Eppure, lo sguardo di Derek gli chiedeva di farlo. Di parlare. Derek che gli aveva sempre ringhiato di stare zitto, ora lo stava implorando di parlare. E lui aveva voluto così tanto che Derek lo ascoltasse, che non vedeva ragione per cui dovesse stare zitto proprio in quel momento.

<< Intendevo ciò che ho detto – mormorò dopo un po' Stiles – tu sei morto >>

<< Non sono morto >> rispose Derek non mollando la presa sul suo polso. Stiles scosse il capo, mordendosi l'interno guancia. Aveva un'aria ironica, quasi amara.

<< Sì, lo sei. Sei morto, Derek. Tu sei morto davanti a me quel giorno in Messico. Eri fottutamente morto, anche se solo per un minuto o dieci secondi, sei morto comunque. E io . . .>> provò a spiegare Stiles, ma il groppo che aveva in gola gli impediva di respirare, figurarsi se riusciva a parlare come nulla fosse. Di qualcosa che poi, lo aveva distrutto.

<< E tu? >> chiese Derek sentendo il respiro iniziare a mancare lentamente. Avvertiva l'odore di ansia, agitazione, e paura che l'altro emanava. E l'unica cosa che riusciva a pensare era a come farlo smettere di provare quelle cose, perchè l'odore di Stiles era buono e frizzante, e a lui non piaceva quando emanava quelle sensazioni negative.

<< E io non potevo aiutarti, Derek. Tu sei morto davanti a me e io ero inutile, impotente. Mi sono sentito così perso in quel momento che per un attimo sono morto anch'io. Tu sei morto, e non c'eri più. Poi quando siamo tornati eri lì, ma non c'eri allo stesso tempo. Eri già via. E quando te ne sei andato davvero con Tomb raider, ti sei portato dietro anche una parte di me >> concluse Stiles con gli occhi sbarrati. Incredulo di aver davvero detto a Derek quelle cose. Che gli era preso? Perchè aveva aperto bocca?

<< Stiles . .>> iniziò l'altro, ma il più piccolo lo bloccò guardandolo come se non fosse davvero lì.

<< Tu sei morto, e ti sei portato via un pezzo di me >> deglutì Stiles con il cuore che martellava nel petto impazzito. Derek gli lasciò il polso, incrociando gli occhi con i suoi e si avvicinò di colpo tirandoselo contro. A Stiles si mozzò il respiro quando capì che Derek lo stava abbracciando. Derek lo stava stringendo. Strofinò il viso contro la sua spalla prendendo aria per i polmoni che iniziavano a dolergli. Da quanto stava trattenendo il respiro? Forse da quando Derek era apparso in camera sua. Lo strinse più forte, sentendo il lupo avvicinare le labbra al suo orecchio.

<< Non sono morto – gli sussurrò piano – e non volevo farti male >>

<< Non potevi saperlo >> rispose piano il moro. Derek si scostò un po' guardandolo negli occhi. Avvicinò una mano al viso di Stiles, posandola sulla sua guancia e passandogli il pollice sullo zigomo con lentezza, facendo accelerare i battiti del più piccolo. Sorrise a quel suono così spontaneo, talmente genuino che gli pareva impossibile.

<< Perchè non me l'hai detto? >> chiese il lupo.

<< Ti sarebbe importato? >> rispose amaro Stiles. Derek indurì lo sguardo facendogli intuire che sì, gli sarebbe importato.

<< Dio, vorrei davvero strapparti la gola a morsi in questo momento >> sbottò il lupo facendolo accigliare.

<< Pensi di essere esplicito? Sei costipato con le tue emozioni, Derek >> sbuffò il moro staccandosi un po', ma l'altro lo riacciuffò subito ammonendolo con lo sguardo. Stiles arrossì a quel gesto.

<< Da quanto lo sai? >> chiese Derek.

<< L'ho capito solo quando ti ho visto morire davanti a me. Ma inconsciamente? Credo dal nogitsune. Non ero in me, eppure, sugli scacchi ti avevo assegnato il posto del re, perchè eri la persona più importante per me >> gli disse Stiles abbassando lo sguardo. Il licantropo emise un ringhio rialzandogli il viso con le dita.

<< Sei un'idiota >> sbottò Derek in un ringhio, schiacciandolo poi contro la parete e baciandolo prima che l'altro potesse emettere anche una sola protesta. Stiles, spiaccicato tra il muro e Derek, sentiva il sangue pompare talmente velocemente che avrebbe potuto fargli esplodere le vene. Derek lo stava baciando con così tanto ardore da mandarlo in coma per carenza di ossigeno. Aveva le labbra morbide, come lui le aveva sempre immaginate, e il sapore più buono che Stiles avesse mai sentito o provato. Quando la lingua si intrufolò nella sua bocca, lo lasciò fare. Gli morse il labbro, sentendo il lupo emettere dei ringhi bassi di piacere che lo stavano mandando in estasi. Quando si staccarono, parecchi minuti dopo, Derek piantò gli occhi verdissimi nei suoi.

<< Sei un'idiota >> gli disse di nuovo.

<< Mi hai baciato >> balbettò Stiles arrossendo, e facendo sorridere il lupo. Ok. Derek che sorrideva era completamente illegale per la sua salute mentale. Anche se adesso dubitava di averne una. Lo ribaciò di nuovo facendogli scoppiare il cuore per la gioia. Non credeva fosse possibile provare così tante emozioni insieme, ma soprattutto, si chiese. Ci si sentiva così leggeri quando si era felici? Perchè se si era addormentato sul pc non voleva essere svegliato, non quella volta.

<< Derek >> mormorò lui appena si staccarono.

<< Cosa? >> chiese il lupo con la fronte contro la sua.

<< Non morire >> disse Stiles guardandolo negli occhi, e l'altro annuì seriamente carezzandogli i capelli.

<< Non morirò >> rispose semplicemente, mentre Stiles lo abbracciava così forte da fracassarsi il petto. Gli lasciò un bacio sulla tempia carezzandogli i capelli sparati in aria, mentre il più piccolo lo stringeva più forte che poteva. Stiles sorrise, Theo aveva ragione. Gridare addosso a Derek, era un buon modo per fargli aprire bocca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Theo >> disse Liam, non appena l'altro aprì la porta di casa osservandolo sorpreso.

<< Ehi. Che ci fai qui? >> chiese la chimera scostandosi per farlo entrare. Liam si morse il labbro, non sapendo cosa dire. In realtà non è che ci aveva pensato poi molto, semplicemente voleva vederlo e si era precipitato lì senza fermarsi a pensare.

<< Io...ti disturbo? Non ho pensato a chiamarti, scusa >>

<< No, è ok. Stavo decidendo cosa ordinare per cena >> rispose il maggiore scrollando le spalle e rivolgendogli un sorriso.

<< Oh, ok. Allora è meglio se vado, magari >>

<< Puoi restare se vuoi – fece la chimera – cosa vuoi mangiare? Pizza? >> Liam lo guardò stupito, prima di sorridere e annuire. Restò un paio di minuti ad osservare come l'altro componesse il numero della pizzeria ordinando due maxi pizze. Dio, ormai lo conosceva benissimo per sapere anche come mangiasse la pizza. Ma la cosa non lo infastidiva minimamente, anzi, gli piaceva un sacco.

<< Bene. Allora, è successo qualcosa? >> chiese poi Theo mettendo giù il telefono e guardando il beta, che scosse il capo mordendosi il labbro.

<< No, io volevo, ecco – balbettò Liam – volevo vederti >> Theo parve sorpreso da quella confessione così genuina e semplice. Si ritrovò a sorridere come un cretino, ma almeno Liam era troppo occupato ad arrossire per rendersene davvero conto.

<< Come mai? >>

<< Non lo so. Ci deve essere un motivo per voler vedere qualcuno? >> chiese Liam continuando a torturarsi il labbro già martoriato abbastanza. Dio, se Mason lo vedesse ora gliene direbbe di tutti i colori. A partire dal fatto di dover tirare fuori il suo orgoglio maschile, e di ammettere almeno con se stesso che sì, si era precipitato da Theo perchè voleva vederlo così tanto da non sapere aspettare. Si era precipitato da lui, perchè voleva stare del tempo in sua compagnia. Non poteva nascondere a se stesso che la paura di trovare il ragazzo insieme a qualcun altro l'aveva attanagliato per gran parte del tragitto. Soprattutto non avendo idea di come avrebbe potuto reagire, dato che al solo pensiero la bile gli risaliva in gola e il lupo uggiolava ferito.

<< No, direi di no >> rispose la chimera con un occhiolino. Liam arrossì ancora di più, e cercò di guardarsi attorno per salvarsi da quelle gemme blu che lo inchiodavano dov'erano, e che non avevano intenzione di liberarlo da quella presa silenziosa e invisibile.

<< Tu e Peter andate molto d'accordo >> disse poi il più piccolo per cambiare discorso.

<< Sì, lui...lui dice che io glielo ricordo. Che sono come lui per certi versi >> spiegò il biondo stringendosi nelle spalle.

<< In effetti >> commentò Liam pensandoci su sorpreso, non ci aveva mai pensato veramente. Peter non era il tipo che si affezionava a qualcuno così presto. Theo gli rivolse un sorriso avvicinandosi piano, tanto che l'altro non se ne accorse. E quando se lo ritrovò così vicino ci mancò poco che non cadde dalla sedia.

<< Ti sembra strano? >> chiese la chimera. Liam deglutì, scuotendo il capo.

<< No, solo che – mormorò deglutendo – Peter non è tipo da affetto immediato, ma è bello che vi troviate >>

<< Liam? >> chiese in risposta la chimera, e lui lo fissò sconcertato non sapendo cosa rispondere o come muoversi.

<< Sì? >> chiese alla fine.

<< Lo sento – disse Theo, ridacchiando alla faccia confusa dell'altro – il tuo cuore >> concluse chiarendo e facendo capitolare Liam definitivamente, che però sospirò di sollievo avvertendo il campanello, a differenza dell'altro che quasi ringhiò.

<< Salvato dal campanello >> sbuffò la chimera andando verso l'ingresso, mentre Liam tornava a respirare. Aveva la sensazione che quel “sento il tuo cuore” stesse diventando un po' la loro frase. E sentendo l'altro borbottare su quanto le pizze scottassero si ritrovò a sorridere contento. Vedendo il sorrisino di Theo, con tanto di fossette, fu grato di essersi precipitato lì senza nemmeno pensarci. Continuava a guardarlo, senza rendersi conto che l'altro lo stava fissando divertito.

<< Beh? Perchè sorridi? >> gli chiese alla fine Theo.

<< No, è che...sei buffo, a volte >> rispose sinceramente Liam scrollando le spalle e vedendo come l'altro spalancasse gli occhi, chiaramente aspettandosi tutto, ma non quella risposta.

<< Io sarei buffo? >> fece infatti la chimera tornando ad avvicinarsi lentamente, quasi volesse prendere le misure con cautela.

<< Non dovremmo mangiare prima che si freddino? >> disse subito Liam cercando nuovamente di cambiare discorso. Theo sorrise sghembo facendogli davvero ingoiare il suo stesso respiro. Deglutì pesantemente quando l'altro si avvicinò a lui ignorando le sue parole.

<< Non è un problema se si freddano >>

<< Ho fame >> disse Liam, ma l'altro pareva continuare ad ignorarlo in tutta tranquillità.

<< Lo sai che so quando menti – mormorò Theo a un palmo da lui – perchè volevi vedermi, Liam? >>

<< Mi andava >> sussurrò il più piccolo in risposta, ansimando quasi in cerca d'aria. Theo sorrise a quelle parole, leggendo nei suoi battiti la pura e semplice verità. Si scostò di colpo facendolo sobbalzare e afferrò i cartoni con le pizze indicandogli il divano con la tv.

<< Mangiamo? >> chiese solamente come se niente fosse, e Liam si ritrovò ad annuire in assenza di parole concrete. Lo seguì nell'altra stanza osservando come l'altro accendesse il televisore mettendo su un film a cui in quel momento dava poca importanza. Theo si sedette tranquillo aprendo il cartone della pizza sul tavolino, e Liam lo seguì a ruota. Era una sensazione infinitamente piacevole, si ritrovò a pensare Liam. Stare sul divano accanto alla chimera guardando la tv e mangiando la pizza come qualsiasi altra persona. Iniziava ad adorare quei momenti, tanto che non sapeva se avrebbe potuto sopportarne l'assenza. L'aver ammesso a se stesso che Theo gli causava non pochi dubbi e sensazioni era stato un grande passo. Capire che gli piaceva, e ammetterlo con il suo migliore amico era stato ancora di più un traguardo. Non era pronto ad ammetterlo con nessun altro, tanto meno con il ragazzo in questione. Anche in quel momento sentiva quasi una forza invisibile spingerlo verso l'altro, come se qualcosa gli ordinasse di averlo più vicino che poteva. Se non si fosse imbarazzato da morire al solo pensiero, forse avrebbe anche provato ad accennare qualcosa alla chimera, o almeno, avrebbe provato a lanciargli qualche segnale, ma ovviamente il suo essere un completo imbranato andava in contrasto con ciò che avrebbe voluto di più. Si morse il labbro, sentendo lo stomaco contrarsi violentemente alla vista dell'altro che si passava la lingua sulle labbra distrattamente, chiedendosi come sarebbe stato baciarlo, e probabilmente, dal sorrisino che gli stava lanciando Theo, doveva essersi incantato a guardarlo. Fantastico, un'altra figura delle sue. La paura che l'altro lo volesse intorno semplicemente per aiutarlo faticava a lasciarlo andare, sebbene Mason gli avesse assicurato che si sbagliava.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Oh mio Dio >> sbottò Theo non appena Stiles fu più vicino. L'altro inarcò un sopracciglio, prima di arrossire violentemente.

<< Non è come pensi >> fece subito il moro.

<< Ah sì? Strano, ma l'unica cosa che penso è che puzzi di Derek. Intendo, pesantemente >> mormorò il biondo ridacchiando. L'amico alzò gli occhi al cielo cercando di ignorarlo, ma il suo arrossire non lo aiutava affatto.

<< Sì, ieri sera ho visto Derek, contento? >> sbottò poi.

<< Quello contento devi essere tu. Comunque, sul serio. Ci hai dormito assieme o cosa? >> rispose Theo malizioso, facendo andare Stiles in iperventilazione.

<< Non ci ho dormito assieme. Abbiamo solo parlato e lui . . . >>

<< Lui? >> continuò Theo impaziente di sapere che cavolo fosse successo tra i due.

<< Ci siamo baciati, o meglio, lui ha baciato me >> disse Stiles tutto d'un fiato.

<< E' fantastico, no? Non era quello che hai sempre voluto? >> ridacchiò il biondo vedendo la faccia confusa dell'altro.

<< Lo so, solo che – mormorò Stiles abbassando il capo – solo che non capisco perchè l'ha fatto >>

<< Stiles? Se ti ha baciato non c'è molto da capire >>

<< Non è che non capisca. Insomma, non vorrei che l'avesse fatto solo perchè trasportato dal momento >> ammise l'umano.

<< Hai paura che se ne penta? >> inarcò un sopracciglio Theo.

<< Sì >>

<< Derek non mi sembra il tipo che fa le cose senza averci pensato prima un paio di mesi >> rise il biondo facendo sorridere anche Stiles che annuì.

<< Forse sono solo io che sono ancora incredulo che mi abbia baciato davvero. Non sono niente di che >> si strinse nelle spalle.

<< Non credo che lui la veda in quel modo – gli fece notare Theo – hai detto che vi siete salvati più volte a vicenda, soprattutto che tu l'hai salvato. Io credo di capirlo. La sensazione di voler proteggere qualcuno ad ogni costo, ma poi ti rendi conto che per quanto ti sforzi sarà sempre l'altro a salvare te >>

<< Ti riferisci a Liam? >> gli chiese l'umano.

<< Lo so che può sembrare che sia io ad averlo salvato e aiutato più volte, ma . . .lo fa anche lui. Lo fa con piccole cose di cui non si rende nemmeno conto. E credo che per te e Derek sia lo stesso >> scrollò le spalle la chimera.

<< Già, e tu? Hai per caso visto Liam che sei di così buon umore? Non posso certo annusarti per capirlo >> sbuffò l'umano lanciandogli un'occhiataccia. Theo rise, lo divertiva un sacco quel suo modo di fare.

<< Per rispondere alla tua domanda, sì, sono di buon umore. E sì, potrei aver visto Liam >> sorrise la chimera.

<< Un altro appuntamento? >> sorrise malizioso Stiles.

<< Non era un appuntamento, Stiles >> borbottò Theo alzando gli occhi al cielo.

<< Onestamente, con tutto il tempo che passate assieme, ne avreste potuti avere già mille di appuntamenti >> rispose il moro.

<< Sì, ma non lo erano. E nemmeno quello di ieri sera. Si è semplicemente presentato a casa mia >> disse Theo scrollando le spalle.

<< A casa tua? – rise Stiles – hai capito Liam? >> si chiese retorico ridendo. Theo gli lanciò un'occhiataccia.

<< Piantala >> sbottò il biondo.

<< Oh, andiamo. E come mai è venuto da te? Aveva bisogno di calmarsi? >>

<< No. Voleva solo vedermi. O almeno così ha detto >> rispose Theo abbozzando un sorriso che voleva a tutti i costi uscirgli fuori. Dio, a volte si sentiva un vero idiota. Solo pensare a quanto Liam volesse averlo attorno, gli sembrava di voler iniziare a scodinzolare dalla felicità.

<< Mi sto rincretinendo >> borbottò poi scuotendo il capo.

<< A parer mio, ti sei rincretinito da quando hai conosciuto Liam. Già lì avevi problemi di concentrazione >> disse Stiles prendendolo in giro e beccandosi una gomitata leggera.

<< Sta zitto >> ringhiò il biondo alzando gli occhi al cielo. Stiles continuò a ridacchiare e a prenderlo in giro, ma sapeva di non dover esagerare. Non è che lui con Derek si sentisse meno cretino di quanto Theo fosse con Liam.

 

 

 

 

 




 




Beh, credo che nessuno si aspettasse il risvolto di questo capitolo, ma ora possiamo dirlo: Sterek!!!

Alla fine, litigare non è stata poi una così brutta idea, no? In ogni caso, la Sterek è arrivata, almeno prima della Thiam, ma chissà . . .la strada sembra ancora un po' lunga. Vi ringrazio infinitamente per tutte le visualizzazioni che la storia sta avendo, non so che dire, ma non mi aspettavo tutto questo! Grazie infinite anche a voi che l'avete inserita tra le seguite, preferite e ricordate, e un grazie speciale a voi che recensite sempre con tanta passione! Vi adoro :*

Ci vediamo sabato prossimo con il tredicesimo capitolo . . capitolo che ho adorato particolarmente scrivere! Detto questo, io scappo, un bacio a tutti voi,

Elly 

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Capitolo 13
*** Soulmates ***


Dei cacciatori non avevano avuto più notizie per giorni. Giorni che divennero settimane, e oramai iniziavano a credere che qualcosa non andasse. Era strano che di colpo non si sentivano più voci correre, o informazioni relative a spostamenti da parte di Chris o di altri branchi. Non che la calma gli dispiacesse, ma era strano. L'aria attorno a loro lasciava sempre la sensazione che prima o poi qualcosa sarebbe accaduto. Erano ormai all'inizio di Dicembre, e avere problemi in procinto delle feste non sarebbe stata una cosa conveniente. Il movimento in città e nei dintorni era amplificato. Lydia iniziava già a parlare di una festa di Natale o degli acquisti che avrebbe dovuto fare. Per non parlare dei regali. Aveva praticamente già svaligiato molti negozi, tanto che gli altri si chiedevano dove avesse il tempo o la voglia. Liam si sentiva bene, si sentiva bene da settimane. Ogni giorno che passava andava sempre meglio, e la risposta a tutti i suoi problemi era sempre la stessa. Theo. Aveva cercato di resistere il più che poteva, ma più tempo passava con la chimera e più la sua voglia di avvicinarsi, o la smania di toccargli i capelli, o un braccio, o una mano aumentava. Per non parlare dell'istinto che lo faceva tintinnare ogni volta che l'altro si leccasse le labbra distrattamente. Dio, avrebbe voluto afferrarlo e baciarlo fino a scordarsi come si chiamava, ma il solo pensiero di fare una cosa del genere lo faceva arrossire violentemente. Si sentiva come una dodicenne alla sua prima cotta, e non ne andava fiero. Mason non faceva che ridergli in faccia prendendolo in giro in continuazione. Poteva capire che sembrava un imbranato, ma un po' di comprensione la meritava. Non gli era mai piaciuto un ragazzo, e il fatto che tra tutti, il suo stupido cuore avesse deciso di capitolare proprio con Theo non faceva altro che farlo diventare più nervoso. Era un fifone e lo sapeva, ma non avrebbe resistito ancora a lungo. Come se non bastasse poi, Mason continuava a ripetergli che se non l'avesse fatto lui, ben presto Theo si sarebbe scocciato e lo avrebbe sbattuto a un muro. Cosa, che a solo pensarci, lo eccitava come un ragazzino e si vergognava da morire. Dall'altra però ne dubitava, mordendosi un labbro. Non riusciva a capire i suoi gesti o le sue insinuazioni velate. Non sapeva quanto la chimera fosse seria e quanto invece scherzasse, non facendo altro che confonderlo. Tutto ciò che sapeva, era che il solo incrociare i suoi occhi blu lo faceva diventare un imbecille, perchè sentiva un tornado attraversargli lo stomaco e le viscere, imponendogli di arrossire per i pensieri che gli scaturivano dal solo guardarlo. Emise un sospiro, sperando che tutto quello avrebbe presto avuto una dannata conclusione. I suoi attacchi di rabbia erano spariti da qualche tempo, e la cosa lo rilassava, facendolo stare, per quanto poco, meglio. Si apprestò a raggiungere Mason e Corey in classe, non vedendo l'ora che quel trimestre finisse grazie alle feste natalizie. Mancavano pochi metri alla porta della sua aula, quando una voce lo fece bloccare, sorpreso.

<< Ciao, Liam >> disse Alex sistemandosi lo zaino in spalla. Liam lo fissò confuso qualche istante, non riuscendo a capire cosa l'altro volesse.

<< Ciao >> rispose il lupo, non avendo idea di cosa aspettarsi.

<< Come va con Theo? >> chiese il moro scoccandogli un'occhiata strana.

<< Scusa? >> fece Liam tossendo per non strozzarsi da solo seduta stante.

<< Tu e Theo. Come va tra di voi? >> disse di nuovo Alex.

<< Bene? – fece confuso il biondo – noi non . . .in che senso scusa? >>

<< Scherzi? Mi hai preso per uno stupido? Viene a prenderti a scuola un giorno sì e l'altro pure >> rise amaro il moro, ma Liam si morse il labbro fissandolo più stranito di prima.

<< Non sto scherzando >> disse infatti serio, facendo sgranare gli occhi dell'altro che per poco non scoppiò a ridergli in faccia.

<< Dio, da te me lo sarei aspettato. Ma Theo – lasciò in sospeso Alex – lo facevo meno imbranato in queste cose >>

<< Cosa intendi? >> chiese Liam andando all'improvviso in agitazione. Alex sapeva qualcosa che lui non sapeva?

<< Penso che lo capirai presto. Ci si vede, Liam >> concluse il moro ridacchiando e allontanandosi. Sì, quello, era stato decisamente strano.

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Mmh, Derek, smetti . .>> provò Stiles, ma l'altro era restio a staccarsi da lui. Non che la cosa gli desse fastidio o altro, semplicemente non era il momento.

<< Dio, non stai zitto nemmeno adesso? >> sbottò il lupo riservandogli un'occhiataccia. Stiles ridacchiò mordendosi il labbro.

<< Ehi, guarda che sei tu che vuoi arrivare puntuale all'allenamento. Ma se vogliamo continuare, di certo non mi oppongo >> disse con un occhiolino l'umano. Derek roteò gli occhi al cielo, prima di afferrarlo e tirarlo fuori dalla stanza per dirigersi al piano di sotto. Per poco Stiles non cadde dalle scale tenendosi al braccio dell'altro.

<< Sai che è la prima volta che usi la porta, sourwolf? >> ridacchiò il più piccolo.

<< Sì, e se non ti muovi sarà anche l'ultima >> borbottò quello.

<< Sei sempre così scorbutico. Mi chiedo perchè cavolo dovessi innamorarmi proprio di te >> mormorò Stiles alzando gli occhi scuri al cielo, prima di congelarsi sul posto e rendersi conto di ciò che aveva detto. Si bloccò, fermandosi a pochi metri di distanza dal lupo, che in realtà lo stava guardando con un ghigno stampato in faccia. Si aspettava una sfuriata improvvisa, non quel sorrisino malizioso. E Dio, non poteva davvero resistere a vedere Derek con quell'espressione.

<< E così sei innamorato di me? >> sbuffò il lupo avvicinandosi a lui, e Stiles per riflesso indietreggiò, ridacchiando e tossicchiando fingendo disinteresse.

<< No. Certo che no. Ho sbagliato parola >> disse guardando altrove, ma Derek continuava ad avere quello che pareva divertimento nello sguardo. Perchè si divertiva?

<< Stiles >> lo chiamò lasciando in sospeso la frase, tipico di Derek.

<< Cosa? >> sbottò allora l'umano allargando le braccia al cielo e dirigendosi a passo veloce verso la camaro, ignorando completamente l'altro che lo seguì con lo sguardo.

<< Puoi dirlo di nuovo? >> chiese Derek piantando gli occhi verdi in quelli color caramello dell'altro. Stiles deglutì scuotendo il capo, e fece per aprire lo sportello, pentendosene subito dopo. Si ritrovò spiaccicato tra lo sportello e il petto di Derek che premeva sulla sua schiena. Sentiva il suo fiato sul collo, e la cosa lo mandava in estasi e contemporaneamente gli fotteva il cervello. Non era giusto. Se Derek era così vicino, lui poi non riusciva a connettere i pochi neuroni che gli rimanevano.

<< Dillo di nuovo >> gli sospirò contro la nuca facendolo rabbrividire e sudare freddo. Stiles si morse il labbro a forza scuotendo il capo, ma si ritrovò voltato faccia a faccia con il lupo, che sorrideva. Dio, Derek aveva un sorriso che poteva far capitolare chiunque volesse. Perchè avrebbe dovuto interessarsi a lui così tanto? Non ne aveva alcun motivo. Provò a scuotere di nuovo il capo, ma l'altro gli prese il viso tra le mani avvicinandosi.

<< Stiles, parlami >> gli soffiò sulle labbra in un sospiro, e allora Stiles, anche se con un groppo in gola annuì leggero, leccandosi le labbra che erano diventate secche.

<< Sono innamorato di te >> soffiò pianissimo tremando. Derek sorrise nuovamente, avvicinandosi di più a lui e abbracciandolo così forte da fargli mancare il fiato. Incastrò il volto nell'incavo del suo collo lasciandogli un bacio che gli fece risalire un brivido lungo la schiena.

<< Grazie >> sussurrò il lupo. Stiles annuì, e si rilassò nel suo abbraccio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


<< Alla buon ora >> li richiamò Peter non appena li vide scendere dalla camaro di Derek. Il nipote gli ringhiò in risposta facendolo ridacchiare. Risolino che aumentò quando il lupo più anziano avvertì l'odore persistente di Stiles su di lui, e viceversa. Vide Scott accigliarsi, prima di spalancare gli occhi e tossire cercando di evitare lo sguardo di Derek che pareva volerli fulminare uno a uno. L'alpha si avvicinò al suo migliore amico con un mezzo sorriso, e cercò di parlare il più che poteva a bassa voce.

<< Quando mi hai detto che avresti risolto le cose con Derek, non credevo in questo senso >> fece Scott. Stiles gli lanciò uno sguardo allucinato, prima di tirargli un pugno sul braccio.

<< Sei cretino? >> gli disse Stiles oltraggiato.

<< Scusa, ma non è che tu me ne abbia mai parlato >> disse l'altro offeso.

<< Non te ne ho parlato perchè non ce n'era motivo. Non pensavo che lui tornasse >> rispose Stiles a bassa voce. Theo a qualche metro di distanza gli lanciò un occhiolino al quale rispose divertito. Poteva vedere Lydia che tentava di ricavare informazioni dalla chimera assillandola. Non poteva certo biasimare il biondo in quel momento se aveva una faccia esasperata. Liam, invece, beh, Liam guardava Theo con così tanta insistenza senza nemmeno rendersene conto. Mason accanto a lui si passava una mano in volto con Corey al seguito. Sapeva cosa stava pensando. Tale alpha tale beta.

<< Sì, ma avresti potuto quando è tornato >> gli disse Scott incrociando le braccia.

<< Senti, nemmeno pensavo che potesse minimamente ricambiare, ok? Lui potrebbe avere chiunque e di certo non mi aspettavo si sarebbe accontentato di me. E' stata una sorpresa per me quanto per te >> sbottò Stiles. Appena disse quelle parole però, lo sguardo di Scott cambiò, passando dall'offeso al triste, e l'amico si chiese perchè.

<< Non dovresti sminuirti così. Non penso che Derek si sia accontentato. Penso che si sia preso quello che voleva, e vuole te. Dimentichi che io posso sentirlo – disse Scott – lo sento quanto si preoccupa per te >> Stiles parve sorpreso, ma cercò di non darlo a vedere. Scott gli diede una pacca sulla spalla e si avvicinò agli altri, dato che Peter li aveva richiamati per iniziare l'allenamento. Stiles emise un sospiro e si avvicinò a Lydia, seduta sul cofano della sua auto assieme a Mason e Corey che lo fissavano con un sorriso.

<< Devi darmi molte spiegazioni, Stilinski >> fece presente la banshee appena lui fu a portata d'orecchio.

<< Lo so, Martin. Anche se credo tu abbia già assillato Theo abbastanza >> rispose lui sedendosi accanto alla ragazza. Mason gli diede una gomitata indicandogli un punto tra il resto del branco. Stiles osservando meglio, si rese conto di come Theo prestava più attenzione allo scontro tra Malia e Liam, che al suo con Derek. Ridacchiò. Erano davvero assurdi. Passarono così più di un'ora, mentre di tanto in tanto Derek o Peter diceva loro di fare qualche esercizio fisico, mentre gli altri continuavano con il corpo a corpo scambiandosi tra di loro. Era un'ottima cosa secondo Peter, che ogni membro del branco conoscesse bene lo stile di combattimento dell'altro. In battaglia avrebbe aiutato, facilitando gli attacchi di gruppo. Liam stava bene. Si sentiva bene, almeno fino a quel momento. L'aria di Dicembre era piuttosto fredda, ma il continuo muoversi non glielo faceva sentire, non più di tanto. Forse non ci aveva nemmeno davvero pensato fino a quel momento. Continuò a contrastare gli attacchi di Derek, uno dopo l'altro, erano diventati abbastanza coordinati, d'altronde Derek lo aveva aiutato parecchio da quel punto di vista appena dopo la sua trasformazione. Fu questione di un attimo, per un secondo nemmeno ci aveva fatto caso, poi successe. Una sferzata di vento, freddo, gelido gli fece accapponare la pelle, e la sensazione del ghiaccio che gli si attaccava alla pelle e gli entrava fin dentro le ossa congelando i suoi stessi movimenti lo invase, bloccandolo immediatamente. Il ricordo della cella tornò a fargli visita, causandogli un brivido lungo la colonna vertebrale, e poi il colpo che non riuscì ad evitare di Derek che lo fece crollare a terra come un peso morto. Non ne aveva parlato con nessuno, non l'aveva fatto. Di tanto in tanto gli capitava di avere incubi in cui si risvegliava in quella cella buia e ghiacciata, in cui perdeva la sensibilità ad ogni arto, ma a differenza della realtà, nei suoi incubi Theo non andava a salvarlo, restava chiuso lì, con il dolore per le torture e le scariche di corrente che lo facevano sobbalzare di continuo, ma che a un certo punto sparivano a causa dell'ipotermia. Il respiro che si faceva più debole fino a scomparire. Soffocava e poi si svegliava sobbalzando. Ma erano solo incubi, non era la realtà e lui non aveva motivo di dirlo a qualcuno. Forse aveva sbagliato a non dire niente, ma in quel momento non sentiva più nulla. Le voci, se c'erano, non le sentiva. Il freddo e il buio lo avevano preso, si ritrovò a trascinarsi appoggiandosi contro qualcosa di duro, come la parete della cella, era fredda. Emise un respiro pesante, non lo sentiva arrivare ai polmoni e provò ad aprire gli occhi che non credeva di aver chiuso. Non avrebbe dovuto aprirli, era di nuovo in quella cella, o forse non ne era mai uscito. Iniziò ad ansimare con forza. Perchè era lì? Era stato tutto un sogno? Theo non lo aveva tirato fuori da lì? Si era solo immaginato di essere stato salvato. Si guardò intorno vedendo solo buio, e il freddo lo aveva avvolto completamente risucchiandolo in un vortice di terrore che non riusciva a gestire. Gli pareva di sentire delle voci, ma erano così lontane che non riusciva a capire a chi appartenessero. Non lo avevano salvato. Lo avevano lasciato da solo. Theo l'aveva lasciato solo.

<< Che cazzo hai fatto? >> ringhiò Theo a Derek. Il lupo continuava a fissare Liam che era poggiato contro il tronco di un albero, le mani strette a pugni e gli occhi spalancati a fissare il vuoto. Lo stavano chiamando e scuotendo da più di cinque minuti, ma quello non rispondeva, non sembrava nemmeno essere lì.

<< Si è rannicchiato all'improvviso >> rispose con calma Derek. Scott continuava a chiamare il suo beta, ma non succedeva niente. Non riusciva a sentirlo.

<< Non è qui >> sussurrò di colpo Lydia guardando il ragazzo immobile. Gli altri si voltarono a guardarla di scatto aspettando che continuasse. Mason si stava mangiando le mani vedendo il suo migliore amico in quello stato catatonico. Aveva una fottuta paura che Liam rimanesse così. Che diavolo gli stava succedendo?

<< Che vuol dire che non è qui? >> chiese Stiles con lo sguardo su Theo, che mai come in quel momento gli sembrava un animale in gabbia. Poteva capirlo, se fosse stato Derek, sarebbe già uscito fuori di testa dando di matto. Lydia continuava a guardare Liam, che ancora immobile sembrava non respirare nemmeno.

<< Lydia >> disse Scott alzando la voce e quella si voltò a guardarlo, non davvero. Aveva lo sguardo perso come quello di Liam.

<< E' in quella cella. Sento freddo >> sussurrò lei al vuoto. Gli altri sgranarono gli occhi.

<< Che significa che è in quella cella? Quella da dove l'abbiamo tirato fuori? >> disse Peter alla banshee che annuì distrattamente.

<< E' in shock post traumatico? Qualcosa gli ha riportato a mente il ricordo? >> ipotizzò Mason guardando l'amico con preoccupazione.

<< Perchè dopo tutto questo tempo? >> chiese Stiles.

<< Come facciamo a riportarlo indietro? >> chiese Scott a Lydia, che però scosse il capo negando.

<< Deve uscirne da solo. Non possiamo raggiungerlo lì >> disse lei.

<< Nemmeno tu? >> domandò Mason con voce strozzata. La banshee scosse solamente il capo.

<< Col cazzo che resta così >> ringhiò Theo dando una spallata a Malia e Scott, passando per avvicinarsi al ragazzo seduto a terra e inginocchiandosi alla sua altezza. Vedere Liam in quello stato lo stava dilaniando, non poteva permettere che ne uscisse da solo, non sapeva se l'avrebbe fatto. E quel pensiero gli stava risucchiando via l'aria dai polmoni.

<< Theo, non. . .>> provò Scott, ma quello ringhiò in risposta intimandogli di stare zitto. Malia sbattette le palpebre incredula. Che diavolo stava succedendo ultimamente? Theo continuò a fissare Liam, prendendogli poi il volto tra le mani e chiamandolo, cercando di farsi sentire, sperando che l'altro lo sentisse. Sperando che in qualche modo la sua presenza lo raggiungesse. Doveva in qualche modo dirgli che lui era lì.

<< Liam, non sei più lì dentro – sussurrò la chimera – sei qui con noi >> provò con il respiro bloccato in gola. Sentì Scott dietro di lui trattenere il respiro, così come gli altri, sperando che il beta rispondesse a quel richiamo.

<< Liam, guardami >> disse ancora Theo stringendo la presa. Era terrorizzato all'idea che l'altro non potesse sentirlo.

<< Dai, Liam >> sentì dire a Mason a qualche metro di distanza da loro. Il cuore gli stava martellando il petto. Aveva bisogno che Liam si svegliasse, che tornasse da loro, che tornasse da lui. Doveva capire cos'aveva scaturito lo shock dopo tutte quelle settimane. Perchè non era scoppiato prima? Perchè adesso? Sentì distrattamente Corey dire a Mason di calmarsi, mentre Peter trattenne Scott per un braccio intimandogli di non avvicinarsi.

<< Liam >> lo chiamò ancora piano, senza risultati. Si stava per incazzare, adesso avrebbero dovuto calmare lui. Sentiva chiaramente la rabbia corrergli sotto la pelle. Era sicuro di emanare preoccupazione e ansia, ma non gli importava. Che capissero pure, l'unica cosa che gli interessava era riportare indietro Liam. Strinse ancora la presa sul suo volto inspirando lentamente, doveva decidere. Se lo avesse fatto, non sarebbe più potuto tornare indietro, non stavolta. Tanto meno inventare scuse campate per aria. Liam non gli rispondeva, non in quel modo, non riusciva a raggiungerlo. Ma il modo per riportarlo indietro c'era, e non era un metodo che avrebbe fallito. Prese un respiro profondo, chiudendo gli occhi e cercando di concentrarsi. Doveva prendere una decisione.

<< Theo . . .>> iniziò Scott provando ad avvicinarsi, ma il ringhio della chimera lo congelò sul posto. Mason e Stiles sgranarono gli occhi.

<< Cazzo, Liam, guardami >> urlò in un ringhio Theo facendo brillare i suoi occhi di giallo. Tutti trattennero il fiato, allibiti e sconcertati. Fu questione di un attimo, mentre sotto i loro occhi, accadde. Gli occhi di Liam brillarono di giallo intenso, incastrandosi perfettamente in quelli della chimera, come se fossero attratti da una calamita. Stiles spalancò i suoi occhi trattenendo il fiato, mentre Scott era sconvolto accanto a lui. Le facce degli altri erano incredule e piene di confusione, eccetto quella di Peter. Gli occhi di Theo tornarono normali lentamente, e con i suoi anche quelli di Liam, stavolta per davvero. Gli occhi azzurri del più piccolo lo stavano guardando confusi e spiazzati, come se gli mancasse un passaggio. Poi parve rendersi conto che non respirava chissà da quanto e prese un respiro continuando a guardare Theo che gli rivolse un sorrisino divertito,mentre quello gli stringeva i polsi delle mani che erano ancora sul suo viso. Liam stava per dirgli qualcosa, quando una sensazione di pesantezza e stanchezza lo colse all'improvviso facendogli chiudere gli occhi, e si accasciò. Theo lo afferrò, sedendosi meglio a terra con il capo di Liam sulle gambe. Emise un sospiro di sollievo rilassando i muscoli, che non credeva di aver teso, accarezzandogli i capelli distrattamente, prima di ricordarsi che non erano affatto da soli. Si bloccò, interrompendo il movimento e stringendo di più Liam. La sensazione provata quando l'aveva tirato fuori dalla cella ricomparve, viva e più forte della volta precedente. Doveva portarlo via da lì. E doveva farlo subito. Sentì i passi di Scott, chiaramente intenzionato ad avvicinarsi, e la cosa non andava bene.

<< Scott, non avvicinarti >> ringhiò Theo voltandosi a guardarlo, e coprendo Liam alla vista dell'altro che pareva più sconvolto di prima. Gli occhi pieni di confusione.

<< Come? >> balbettò Scott provando a fare un altro passo, ma venne afferrato nuovamente da Peter.

<< Ti consiglio di dargli retta >> disse il lupo più grande, attirando lo sguardo degli altri su di lui.

<< Cos'era quello? >> mormorò Stiles risvegliandosi in quel momento. Gli altri facevano vagare gli occhi da Theo a Liam dietro di lui. La chimera passava velocemente gli occhi da uno all'altro membro del branco, quasi in attesa.

<< Non avvicinatevi >> intimò invece Peter ricevendo occhiate perplesse.

<< Che cazzo sta succedendo? >> urlò Malia facendo l'esatto contrario di quello che aveva detto il padre, e beccandosi un ringhio così forte da parte della chimera che fece tremare il luogo circostante, tanto che Mason si ritrovò a rabbrividire. Gli occhi di Theo andavano dal blu al giallo in maniera incontrollata, sembrava quasi stesse per esplodere al minimo movimento.

<< Malia >> la richiamò Peter ammonendola.

<< Da quanto sai che è il tuo compagno? >> intervenne Derek all'indirizzo di Theo, facendo spalancare di più gli occhi degli altri. Vide Scott quasi strozzarsi e Mason sbiancare.

<< Che cosa? >> urlò Scott voltandosi verso il lupo, sconvolto.

<< Derek, non è il momento >> lo richiamò Peter.

<< Tu lo sapevi? >> disse Derek allo zio.

<< Mi meraviglio che tu non te ne sia accorto prima – ringhiò Peter, prima di voltarsi verso la chimera – portalo via da qui >>

<< Che? No >> disse Scott più confuso di prima.

<< Se uno di noi si avvicina ci salterà addosso. Liam è ferito, non permetterà a nessuno di noi di avvicinarsi >> spiegò il lupo più anziano.

<< Stai scherzando? >> deglutì Mason. Peter sbuffò, scuotendo il capo.

<< Bene – disse Derek – portalo a casa tua e poi vieni al loft. Dobbiamo parlare >>

<< Non lo lascio da solo >> ringhiò Theo prendendo Liam tra le braccia e non staccando gli occhi dal beta. Scott sembrava vacillare, non avendo idea di cosa fare o dire. Malia fece per avvicinarsi, ma all'ennesimo ringhio e tirata di gomito di Peter ci rinunciò. Sorprendentemente fu Lydia ad avvicinarsi con cautela alla chimera, sebbene, beccandosi qualche occhiata dubbiosa dagli altri.

<< Resto io con lui >> disse Lydia mettendo una mano sul braccio di Theo, che annuì dopo qualche secondo. La chimera e la banshee si allontanarono velocemente sotto lo sguardo stupito e stralunato degli altri. Era il momento di dare delle spiegazioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Il tempo di lasciare Liam sul proprio letto con Lydia ad assicurargli che avrebbe vegliato lei sul ragazzo, ed era corso al loft di Derek. Non appena aprì la porta entrando, si ritrovò aggredito da un milione di domande diverse e sguardi ancora increduli, provenienti da tutti all'interno del loft, tranne che da Peter che alzò gli occhi al cielo.

<< Dategli tregua >> disse Peter placando gli animi e ricevendo un cenno di ringraziamento da parte della chimera.

<< Ok – fece Derek con un sospiro – da quanto sai che siete compagni? >>

<< Qualche settimana. Non ne avevo idea >> rispose Theo passandosi le mani sul volto stanco, prima di incrociarle al petto.

<< Quando sei scappato da casa mia dicendo di aver capito cosa poteva giustificare la rabbia di Liam, ti riferivi a questo? >> chiese Stiles riflettendoci. Theo annuì, dando così spiegazioni ai dubbi dell'amico.

<< Perchè Liam non me l'ha detto? >> disse invece Mason sbuffando arrabbiato, ma Theo roteò gli occhi al cielo.

<< Liam non lo sa >> rispose, ricevendo occhiate perplesse da parte degli altri.

<< Che vuol dire che non lo sa? >> disse Derek spalancando gli occhi.

<< Quello che ho detto. Lui non lo sa >> disse di nuovo il biondo.

<< Come fa a non averlo capito? >> chiese Malia stupita.

<< Beh, forse perchè qualcuno si è dimenticato di fargli un discorsetto sui comportamenti dei lupi >> disse sarcastico Theo rivolgendo la sua attenzione a Scott, che sospirò affranto prima di mordersi il labbro.

<< Stava con Hayden – rispose l'alpha – non avevo messo in conto che potesse incappare in una cosa del genere >>

<< I compagni tra lupi sono molto più comuni di quanto si crede >> fece Peter scrollando le spalle.

<< Tu perchè lo sapevi? >> chiese invece Derek.

<< E' strano che tu non l'abbia capito, nipote – fece Peter in una chiara allusione, beccandosi un ringhio in risposta – e comunque, me ne sono accorto la sera stessa che sono arrivato. Andiamo? Non avete visto come ha ringhiato a Scott quando avevano rapito Liam? >>

<< Già, solo un lupo che sente minacciata la sicurezza del proprio compagno reagisce in quel modo al proprio alpha >> ragionò Derek, dandosi dell'idiota per non averlo capito prima. I segnali c'erano tutti.

<< Questo spiega anche la rabbia di Liam. Era dovuta all'assenza del proprio compagno e il suo lupo reagiva alla mancanza sfogando con l'emozione a lui più consona. La rabbia >> continuò Derek.

<< Come l'hai capito? Perchè nessuno di noi ci è arrivato? >> chiese invece Scott a Theo.

<< Non ci avevo fatto caso all'inizio. So dei comportamenti che hanno i lupi con i propri compagni, ma non ne ho mai visti di persona, quindi ci ho messo un po' a capirlo – iniziò Theo – In realtà è stato grazie a una cosa che ha detto Stiles. Quel giorno in questione mi ha detto che quando eravamo tutti assieme aveva notato che Liam mi guardava a intervalli regolari, quasi per accettarsi che io fossi sempre nei paraggi. E' una cosa comune nei compagni prestarsi così tanta attenzione. Da lì ho iniziato a collegare i pezzi, come il fatto che quando io ero spesso con lui i suoi scoppi di rabbia sparivano, per ripresentarsi quando non avevamo contatti per più di un paio di giorni. Per calmarsi bastava che sentisse la mia presenza in qualsiasi modo. Che fosse la mia voce o il mio odore, bastava che fosse in qualche modo una percezione fisica >> spiegò la chimera.

<< Dio, che casino >> borbottò Scott.

<< E tu? Il tuo lupo non sembra avere problemi a controllarsi >> disse Malia scoccandogli un'occhiata confusa.

<< No, ma . . . mi sono reso conto di quanto non averlo attorno mi mettesse in agitazione, e di come mi preoccupassi troppo per lui. Ho più controllo solo perchè sono anche metà coyote >> spiegò il biondo.

<< Ok, adesso è tutto più chiaro, o quasi – mormorò Mason – ma quindi che vuol dire? Cioè, questa cosa dei compagni è temporanea o cosa? >>

<< I lupi sono animali monogami – spiegò Peter – quando scelgono un compagno è per tutta la vita. E' un'arma a doppio taglio. Non sempre i compagni si ricambiano tra di loro, il che è un casino in molti casi >>

<< Che genere di casini? >> chiese Corey grattandosi il capo.

<< Un compagno è per tutta la vita. Non ci sarà più nessun altro se non quella persona. Ecco perchè è un'arma a doppio taglio >> spiegò Derek con un sospiro, mentre vide Stiles lanciargli un'occhiata dubbiosa mordendosi il labbro. Incrociò gli occhi con i suoi, ma quello li distolse subito.

<< Ma tu e Liam . .>> lasciò in sospeso Malia.

<< I nostri lupi si sono scelti a vicenda, quindi nessun suicidio in vista – ridacchiò la chimera – se così non fosse, prima non avrebbe risposto al mio richiamo >>

<< Ecco, quello è stato decisamente strano. Credevo che solo l'alpha potesse fare una cosa del genere >> disse Scott.

<< In genere è così, ma tra compagni è diverso, si crea un legame che risulta molto più profondo di quello tra alpha e beta. E' una connessione che nessun altro può raggiungere. E' incredibile quanto il vostro sia così radicato, pur non essendo ancora legati >> disse Peter con un sorriso.

<< Legati? >> chiese Mason, inarcando poi un sopracciglio.

<< Quando due lupi si scelgono come compagni, si sancisce un legame >> disse Derek.

<< E come? >> chiese Corey innocentemente, ricevendo un'occhiata imbarazzata da parte di Derek e un ghigno divertito da Peter.

<< Oh >> fece infatti.

<< Non è solo quello – sbuffò Derek rivolgendo un'occhiataccia allo zio – ci si morde a vicenda, facendo così comparire un marchio >>

<< Un marchio? >> chiese Stiles deglutendo.

<< Una mezzaluna sul cuore >> disse Theo in un sospiro.

<< Sul cuore? >> chiese Mason.

<< E' come un tatuaggio. Indica che il lupo è legato al suo compagno, è una condivisione molto intima. C'è chi dice che si riesca a sentire l'altro costantemente, come se fosse sotto la pelle >> spiegò Derek.

<< Già, come se gli odori mischiati non fossero già abbastanza lampanti >> borbottò Peter alzando gli occhi al cielo.

<< Devi dirlo a Liam >> disse dopo qualche secondo Mason, facendo spalancare gli occhi di Theo.

<< No >> disse la chimera ricevendo sguardi allibiti da più parti.

<< Ma perchè? E' una cosa bella, no? >> chiese Stiles accigliandosi.

<< E' stato rapito e torturato per giorni. Oggi ha avuto un crollo, non ho intenzione di mettergli altri problemi addosso >>

<< Ritieni un problema l'essere compagni? >> chiese Derek stranito.

<< No, certo che no. Ma non capirebbe, non adesso >> spiegò Theo.

<< Non puoi non dirglielo >> fece Mason.

<< Lo so, ma non adesso >>

<< Theo . . >> provò Stiles, ma ricevette in cambio un ringhio.

<< So io cos'è meglio per lui >> ringhiò la chimera. Scott scosse il capo, sovraccaricato da tutte quelle informazioni. Gli altri fissavano Theo, sorpresi da quell'imposizione. Tranne i due lupi più grandi, a cui il comportamento della chimera non sembrava affatto strano.

<< Ok, beh, credo che adesso abbiamo tutti la situazione molto più chiara >> disse l'alpha.

<< Quand'è successo? >> chiese invece Peter incuriosito.

<< Con i ghost riders, quando l'ho salvato. Ed è ironico, perchè giusto cinque minuti prima stavamo decidendo chi dei due avrebbe lasciato morire l'altro >> disse sospirando il biondo, sbuffando fuori una risatina isterica.

<< Il suo lupo si è sentito protetto, e il tuo aveva intenzione di proteggerlo. E' stata una scelta ricambiata >> ragionò Derek.

<< E' per questo che Liam ha avuto problemi già prima che tu te ne andassi. Poi è peggiorato >> fece Stiles pensandoci su.

<< Quindi il lupo di Liam sentiva la mancanza del compagno >> rispose Corey annuendo. Theo emise un respiro profondo, in parte sollevato dal fatto che ora il branco conoscesse la verità. Anche se l'unica persona che avrebbe dovuto conoscerla, ne era ancora completamente all'oscuro.

<< Avete finito? >> chiese Theo lanciando occhiate a destra e a manca. Gli altri annuirono, e Stiles gli rivolse un sorriso contento, mentre Mason lo fissava ancora incredulo.

<< Sì – disse Scott rivolgendogli un sorriso – sono contento, che questo gli sia successo con te >>

<< Grazie >> disse la chimera. Era sorpreso dell'uscita dell'alpha, non se l'aspettava proprio. Ma la cosa lo fece indubbiamente rilassare ancora di più.

<< Beh, possiamo andare da Liam adesso? >> disse poi Malia alzando gli occhi al cielo, ma a quell'uscita Theo si irrigidì di colpo, lanciando un'occhiata agli altri che lo fissavano sorpresi.

<< Ecco – deglutì Scott – a proposito di questo, che diavolo era quello, prima? E adesso? >>

<< E' sorprendente l'istinto di protezione nei confronti del proprio compagno. Mi ha sempre affascinato >> ridacchiò Peter.

<< Davvero ci darà addosso? >> chiese Malia.

<< Prova ad avvicinarti alla porta e vediamo >> la sfidò Theo facendo brillare gli occhi di giallo, mentre le rivolgeva un sorrisino malizioso.

<< Ma perchè? >> borbottò Stiles curioso.

<< Liam adesso è ferito ed indifeso. Se uno di noi provasse ad avvicinarsi ci prenderebbe a morsi. Non centra che non vogliamo fargli del male, abbiamo zanne e artigli, quindi per lui siamo una minaccia >> spiegò Peter.

<< Ma sono il suo alpha, non gli farei del male >> sbottò Scott alzando le braccia al cielo.

<< In questo momento è come se tu ti avvicinassi al suo cucciolo indifeso. Se ne infischia che sei l'alpha, Scott. Ti spezzerebbe le gambe prima che tu abbia il tempo di avvicinarti a Liam >> disse ancora Peter incrociando le braccia al petto.

<< Sei molto informato >> lo riprese Derek.

<< Ha tentato di dare addosso anche a me nel bunker, quando li ho trovati. E poi ho avuto una brutta esperienza con tua madre. Per poco non mi decapitava per essermi avvicinato a tuo padre mentre era ferito >> spiegò quello, facendo accigliare Derek.

<< Ma Lydia? >> chiese Mason inquieto. Aveva voglia di vedere il suo migliore amico.

<< Lydia per lui è innocua >> fece Derek.

<< E' una banshee – disse Stiles – il più innocuo qui, sono io >>

<< Sì, ma Lydia non ha zanne e artigli, Stiles >> gli rispose Derek in un sospiro. Theo ridacchiò, sentendo poi il suo telefono squillare. Lo afferrò subito vedendo che era il numero di Lydia. Rispose subito, sotto lo sguardo preoccupato degli altri.

<< Lydia >> disse appena fece scorrere il dito sul verde.

“Ehi” rispose invece la voce di Liam facendogli fermare il cuore in un istante. Stava bene. Era tutto ciò che riusciva a pensare.

<< Liam. Stai bene? >>

“Dove sei?” chiese invece l'altro.

<< Da Derek >> rispose, vedendo Stiles trattenere un risolino e beccarsi uno scappellotto da Scott, il quale non riusciva a non notare come la voce della chimera si fosse addolcita non appena aveva sentito la voce di Liam.

“Puoi tornare qui? Non sono tranquillo se non ci sei” ammise il beta, facendogli bloccare il respiro in gola.

<< Arrivo subito >> disse Theo chiudendo la telefonata, e osservando Peter fissarlo divertito. Scott era sorpreso, ma in qualche modo, come gli aveva palesato poco prima, più tranquillo di quella situazione.

<< Devo andare >> avvisò gli altri, sebbene sapesse che i lupi avevano sentito tutta la conversazione.

<< Posso venire a vedere Liam domani? >> gli chiese Mason, e Theo si accigliò annuendo.

<< Certo. Non devi chiedermelo >> fece la chimera.

<< Non vorrei che mi sbranassi per gelosia o altro >> ammise il moro facendolo rimanere sconvolto.

<< Non ti darei addosso >> si accigliò Theo.

<< Già, non hai le zanne – rise Peter – e per quanto riguarda la gelosia, beh, ringrazia la parte razionale umana. Per ora >>

<< Esagerato >> commentò Derek.

<< Siamo animali territoriali, nipote. Credimi, la gelosia la sentiamo molto di più >> rise quello.

<< Sì, beh, allora tenta di non avvicinarti troppo >> lo richiamò Theo facendo brillare gli occhi.

<< Ehi, scherzavo >> ridacchiò il lupo più anziano, beccandosi un sorrisino impertinente da parte del biondino.

<< Beh, io adesso devo andare >> disse Theo non appena il suo telefono iniziò a squillare nuovamente.

<< Che c'è, Liam? >> fece rispondendo e aprendo la porta del loft.

“Non è che mi porteresti del gelato?” chiese il beta lasciandolo a bocca aperta.

“Ma ti sembrano modi?” sentì sbraitare Lydia accanto al beta, e ridacchiò per quello.

<< D'accordo >> sospirò chiudendo la chiamata, sentendo poi Scott ridere dall'interno del loft, seguito a ruota da Peter.

 

 

 

 

 


 






And here we are, again!

Anche questa settimana ce l'abbiamo fatta. Ahahahah xD

Beh, che dirvi, onestamente questo è uno dei capitoli che preferisco e che mi sono divertita di più a scrivere. Le cose tra Stiles e Derek sembrano andare bene, mentre finalmente, la verità è venuta fuori, e adesso tutti sanno cosa succede tra Theo e Liam. Tutti tranne Liam, certo. Mi sento cattiva in questo momento. Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto, e vi ringrazio ancora per il seguito. Ci vediamo sabato prossimo, un bacio

Elly

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Capitolo 14
*** I'm what? ***


<< Dio, menomale che sei tornato – lo aggredì Lydia non appena lo vide entrare dalla porta – un altro po' e gli perforavo i timpani >>

<< Sembra un bambino, non è vero? >> ridacchiò Theo, e lei annuì con un sorriso.

<< Guardate che vi sento >> urlò Liam dal piano di sopra facendoli ridere più forte. Lydia gli si avvicinò, posandogli una mano sulla spalla e portandosi vicino al suo orecchio, facendo si che l'altro sopra non li sentisse.

<< Devi dirglielo. Credo che sarebbe piuttosto contento – disse la banshee – appena si è svegliato non ha fatto altro che cercare te >> Theo arrossì leggermente mordendosi l'interno guancia e annuendo, mentre l'altra gli rivolgeva un occhiolino e si avviava alla porta uscendo di casa. Theo si precipitò al piano di sopra, trovando Liam seduto sul suo letto con le gambe incrociate, impegnato a torturarsi le mani. Appena avvertì la presenza dell'altro si voltò a guardarlo, e i suoi occhi si illuminarono, di colpo sereni.

<< Ehi >> gli sorrise Liam, e il suo cuore saltò come un tamburo, mentre si avvicinava a lui e gli porgeva la scatola di gelato al cioccolato che gli aveva preso, insieme ad un cucchiaio.

<< Come stai? >> gli chiese la chimera salendo sul letto e sedendosi accanto a lui. Liam annuì prendendo un grosso boccone di gelato, che fece sorridere l'altro.

<< Stiles ha ragione. Hai un problema con gli zuccheri >>

<< E' buono >> si lamentò l'altro.

<< Liam >> lo chiamò con un sospiro facendogli posare il cucchiaio.

<< Cosa? >> fece quello.

<< Mi dici che è successo nel bosco? >>

<< Io non lo so. Non ci avevo nemmeno pensato fino ad ora. All'improvviso ho sentito freddo e mi è sembrato di essere di nuovo in quella cella, con il dolore per i tagli e le fratture ovunque. Le scariche elettriche che mi facevano sobbalzare, e il ghiaccio che si insinuava nelle ossa. Fino a farmi perdere i sensi >> mormorò il più piccolo con gli occhi lucidi. Non voleva pensarci, e li strinse di riflesso, mentre la chimera gli prendeva la mano stringendola nella sua. Liam li riaprì, e gli rivolse un sorriso morbido intrecciando le dita alle sue senza alcun imbarazzo. C'era qualcosa in lui che gli gridava quanto fosse giusto. Quanto, in qualche modo, sentisse un senso di appartenenza nei confronti della chimera, e sperava davvero tanto che l'altro sentisse quello che sentiva lui.

<< Dovevi dirmelo quello che ti hanno fatto >> disse Theo, ma il beta scosse il capo.

<< Non credevo fosse necessario >> rispose lui.

<< Lo era. Non sarebbe successo quello che è accaduto oggi >> disse ancora il più grande.

<< Perchè eri da Derek? >> chiese invece Liam. Theo sobbalzò un po' alla sua domanda.

<< Volevamo capire perchè all'improvviso ti sei sentito così >>

<< Lydia ha detto che tu mi hai riportato indietro >> continuò Liam stringendo le sue dita.

<< Sì, io . . .non riuscivo a vederti in quello stato >> mormorò Theo.

<< Come hai fatto? >>

<< Non lo so >> mentì la chimera poggiandosi contro la testata del letto. Liam si morse il labbro, e poi strinse le dita dell'altro appoggiandosi meglio accanto a lui e rivolgendogli un'occhiata imbarazzata.

<< Lo so che stai mentendo – sospirò Liam – il tuo cuore, posso sentirlo >> Theo deglutì, lasciando il capo all'indietro, mentre Liam si appoggiò contro la sua spalla, facendogli accelerare il battito in maniera funesta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Quindi adesso stai bene? Intendo, bene bene? >> disse Mason per la milionesima volta facendolo sbuffare.

<< Sto bene, e sto ancora meglio perchè tra una settimana iniziano le vacanze >> disse Liam con un sorriso. I corridoi del liceo erano già pieni di festoni natalizi, con palline attaccate agli armadietti e alle porte. La palestra era stata allestita per il ballo di Natale, ballo a cui non aveva intenzione di partecipare. E quello era uno dei motivi principali per cui Mason gli dava il tormento da giorni.

<< E poi c'è il ballo >> continuò il moro. Ecco, appunto.

<< Mason, non verrò al ballo >> disse per l'ennesima volta.

<< Devi venire. Non puoi mancare >>

<< Non ne ho voglia. E poi dobbiamo stare all'erta per via dei cacciatori, non si sa mai >>

<< Non abbiamo notizie da settimane >> disse il moro.

<< E infatti è una cosa fin troppo strana >> rispose Liam ovvio. Mason sbuffò vedendo in lontananza Ian e Alex chiacchierare allegramente. A quella scena alzò un sopracciglio, mentre Liam gli schioccava le dita davanti al volto per attirare la sua attenzione.

<< Mason? >> lo chiamò, e quello parve tornare a guardarlo.

<< Scusa, è che quei due che parlano allegramente non me li aspettavo proprio >> disse il suo migliore amico.

<< Che t'importa? >> chiese Liam scrollando le spalle, e il moro fece altrettanto, prima di ridacchiare divertito in direzione delle spalle di Liam.

<< Che c'è adesso? >> fece il biondo vedendo anche Ian e Alex guardare nella medesima direzione. Mason gli indicò alle sue spalle, intimandogli di voltarsi, e lui lo fece, pentendosene due secondi dopo. Theo era lì, che camminava nella sua direzione, con un jeans bordeaux e un giacchetto blue jeans che gli illuminava ancora di più quegli occhi magnetici. Perchè era vestito così? E perchè era lì? Dio, non voleva fare pensieri strani, ma non poteva impedire al suo cuore di martellare felice vedendo che gli stava rivolgendo un sorriso. A lui. Un sorriso con quelle fossette che adorava.

<< Theo >> salutò Mason di colpo serio, notando come l'altro squadrasse a uno a uno quelli che secondo lui guardavano Liam un po' troppo. Il moro la trovava una cosa tenera in fin dei conti, ma non era d'accordo con il fatto che fossero passate altre due settimane senza che la chimera accennasse al suo migliore amico la questione “compagni.” Mason conosceva Liam meglio di chiunque altro, e sapeva che, per quanto assurdo, il suo migliore amico faceva ogni giorno un passo verso l'altro, e ormai sapeva che Theo non gli piaceva solamente, ma qualcosa di più profondo lo legava a lui. Doveva assolutamente dirglielo, anche perchè Liam credeva che l'altro non si interessasse più di tanto, anche se solo un cieco avrebbe potuto pensarlo, ma Liam era fatto così, e non potevi fargli cambiare idea in un giorno.

<< Mason – rispose il biondo – organizzate un ballo? >>

<< Sì, quello di Natale >> rispose lui.

<< Sembra divertente >> fece la chimera, ma Liam scosse il capo vedendo Alex e Ian guardare verso di loro con insistenza.

<< E' una cosa stupida >> borbottò Liam, facendo sbuffare Mason scocciato e ridacchiare la chimera.

<< Nessuno ti ha chiesto di andarci? >> lo provocò quello provocandogli una fitta al petto.

<< No, e comunque non c'è nessuno che mi interessa a cui lo chiederei >> disse Liam scrollando le spalle, e sistemandosi meglio lo zaino.

<< Theo, perchè non vieni anche tu? >> chiese Mason beccandosi una gomitata da Liam che lo incendiò con lo sguardo, mentre Theo scuoteva il capo esasperato.

<< Beh, se Liam me lo chiede potrei anche venire >> rispose il biondo con un sorrisino impertinente, lo stesso che faceva venire a Liam la malsana voglia di prenderlo a pugni e poi di baciarlo. Dio. Basta, non poteva continuare così.

<< Su, Liam, chiediglielo >> lo spintonò Mason, ma quello gli rivolse un'occhiataccia.

<< Scordatelo >> ringhiò tra i denti.

<< Forse ha già qualcuno con cui andare >> borbottò Theo guardandosi intorno, e notando solo in quel momento Alex che lo fissava. Accanto a lui Ian, che guardava Liam mordendosi il labbro. Oh, no. La cosa non gli piaceva, solo lui poteva guardare Liam in quel modo. Vide Mason intercettare il suo sguardo e deglutire, aveva già capito.

<< Ti ho già detto che non ho intenzione di andarci >> sbuffò il biondo alzando gli occhi al cielo. Theo ridacchiò e si avvicinò quel tanto che bastava a lasciargli un bacio sulla guancia facendolo andare a fuoco, sotto lo sguardo divertito di Mason, e quello strozzato degli altri due.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Questa cosa dei compagni non la conoscevo >> disse Malia sedendosi sul divano accanto al padre.

<< Affascinante, non è vero? >> chiese Peter e lei annuì.

<< Theo non si era mai curato di nessuno, prima d'ora. Vederlo rispondere in quel modo deciso per Liam è stato intenso >> ammise la coyote.

<< E' una cosa molto particolare, sembra molto rara, ma in realtà capita abbastanza spesso. La vera fortuna è essere ricambiati >> disse il lupo.

<< I genitori di Derek erano compagni? >> chiese ancora lei.

<< Sì, mia sorella era un vero alpha, e trovare il padre di Derek come compagno non è stato semplice, avevano entrambi un bel caratterino >> ridacchiò Peter.

<< Questa cosa della monogamia, voglio dire, davvero non esisterà più nessun altro? >>

<< Sì, è tutto molto forte e intenso, te l'ho detto. Per questo le emozioni sono molto più amplificate >>

<< Deve essere bello, avere la certezza che quella persona ci sarà sempre >> mormorò Malia mordendosi il labbro.

<< Sì, sarebbe bello >> commentò solamente Peter.

<< Non ti è mai capitato? >> gli chiese lei voltandosi a guardarlo.

<< No, e per certi versi ringrazio che sia così. D'altro canto, le cose sarebbero state molto diverse probabilmente >> ammise il lupo. Malia annuì, emettendo un sospiro e lasciando cadere il capo all'indietro sul divano.

<< Magari, alla fine, tutti avremo un compagno >> borbottò lei facendo sorridere divertito il padre. Più che una speranza, sembrava una rassegnazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Davvero hai dato un bacino a Liam nel bel mezzo del corridoio? >> rise Stiles.

<< Piantala. Non sopportavo che lo guardassero, e la cosa mi sta sfuggendo di mano >> disse Theo

<< La soluzione è molto semplice >>

<< No >> rispose subito il biondo.

<< Non sai nemmeno cosa volevo dire >>

<< Sì che lo so, ti conosco >>

<< E' la cosa più intelligente da fare >> sbuffò Stiles.

<< No, che non lo è >> rispose Theo.

<< Senti, qual è il problema? Di cos'hai paura? >> chiese Stiles allargando le braccia al cielo.

<< Non ho paura >>

<< Sì, ce l'hai >>

<< Non voglio obbligarlo a me >> disse infine Theo. Stiles sorrise a quella risposta, scuotendo poi il capo.

<< Se pensassi lucidamente per un solo secondo ti renderesti conto che Liam è completamente partito per te. Sapere che è il tuo compagno lo farebbe solo più felice, non dovresti crucciarti tanto. Non lo obbligheresti a niente >> ridacchiò l'umano, prima di strozzarsi con il suo stesso caffè.

<< Io sono cosa? >> urlò la voce di Liam alle loro spalle, facendo sgranare gli occhi della chimera.

<< Cosa? >> balbettò Theo iniziando a sudare freddo. Oh, no. No. Non doveva andare in quel modo. Per niente.

<< Io sono il tuo compagno? >> mormorò Liam con il respiro spezzato e gli occhi vuoti. Si voltò verso Mason accanto a lui, ma il moro si morse il labbro facendo sentire Liam solo più ferito.

<< Tu lo sapevi? E non mi hai detto niente? >> urlò il biondo in un ringhio. Theo fece per avvicinarsi, ma il beta lo fermò con un gesto della mano.

<< Sta lontano da me >> ringhiò Liam, mentre la chimera si bloccava sul posto con il fiato in gola.

<< Liam, non . .>> iniziò Stiles, ma il più piccolo scosse il capo.

<< Ho bisogno di stare solo >> disse quello, prima di voltarsi e allontanarsi da lì il più velocemente possibile. Mason guardava le spalle dell'amico sentendosi in colpa, mentre i suoi occhi vagarono su Theo, vedendolo completamente in pezzi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Sono così dispiaciuto per quello che è successo >> mormorò Stiles con uno sbuffo.

<< Non è colpa tua, Stiles >> gli disse Derek per la millesima volta.

<< Lo so che non è colpa mia. Ma mi dispiace lo stesso. Avevo detto a Theo che Liam si sarebbe incazzato se l'avesse scoperto da solo. E l'ha scoperto nel peggiore dei modi >>

<< Posso capirlo. Tutti noi sapevamo da giorni che erano compagni, tranne lui che è il diretto interessato. Si è sentito tradito dal suo stesso branco, e dal suo compagno soprattutto >> ammise Derek in un sospiro.

<< Il fatto è che anche se lo capisco, non so come faccia a stare così lontano da Theo. Lui sembrava così triste quando l'ho visto stamattina che mi ha fatto pena >> disse il più piccolo in un sospiro.

<< Vedrai che le cose si sistemeranno da sole, non devi assillarti >>

<< E se non si sistemano? Voglio dire, sono compagni, si sono scelti a vicenda. Devono sistemare le cose >> disse l'umano agitandosi. Derek alzò gli occhi al cielo tirandolo giù e costringendolo a sdraiarsi sul letto accanto a lui.

<< Liam capirà perchè Theo non gliel'ha detto subito, e andrà tutto bene >>

<< A proposito di questo – disse poi Stiles – io volevo parlarti >>

<< Di cosa? >> alzò un sopracciglio il lupo.

<< Tu ed io, ecco, noi cosa siamo di preciso? Perchè tu potresti avere chiunque, Derek. E se un giorno troverai il tuo compagno voglio solo che tu sappia che a me sta bene >> ammise Stiles abbassando lo sguardo. No, non era vero. Non gli sarebbe mai stato bene che Derek stesse con qualcun altro, ma se fosse stato il suo compagno, lui non avrebbe mai potuto competere.

<< Stiles, che diavolo stai dicendo? >> fece il lupo costringendo l'altro a guardarlo negli occhi.

<< Quello che ho detto – disse lui – non voglio costringerti a stare con me. Capisco perchè Theo non voleva dirlo a Liam più di chiunque altro >>

<< Dio, Stiles, ma come ti viene in mente? >> sbottò Derek.

<< Cosa? >>

<< Sei davvero un emerito idiota – ringhiò quello – non devi dire una cosa simile. Sono io che non voglio obbligarti a stare con me >>

<< Che vuoi dire? >> chiese il più piccolo deglutendo.

<< Non l'hai ancora capito? Perchè credi che Peter mi abbia detto che si meravigliava che io non l'avessi capito prima che Theo e Liam fossero compagni? Un lupo che ha già scelto il suo compagno, in genere si rende conto di tali cambiamenti >>

<< Tu hai già trovato il tuo compagno? >> balbettò Stiles sgranando gli occhi e mordendosi il labbro.

<< Cristo, Stiles. Credevo l'avessi capito, ti facevo più sveglio. Perchè credi che ti abbia baciato? Se non fossi stato sicuro, non l'avrei fatto >> disse Derek vedendo l'altro trattenere il respiro.

<< Quindi io e te? Davvero? >> chiese incredulo l'umano, mentre il lupo annuiva avvicinandoselo di più.

<< Ma come funziona per gli umani? E' diverso? >> chiese Stiles a raffica facendolo ridacchiare.

<< No, è come per i lupi. La differenza è che tu puoi scegliere. Una volta sancito il legame sarà come per me, non ci sarà mai nessun altro. Ma fino a quel momento, tu puoi scegliere >> spiegò Derek.

<< Io non voglio scegliere >> mormorò Stiles stringendosi di più a lui.

<< E io non voglio obbligarti a scegliere me >> fece il lupo. Stiles sorrise, annuendo.

<< Ne riparleremo – disse sentendo il lupo passargli le dita nei capelli – com'è successo? >>

<< Mi hai salvato così tante volte, che non potevi essere che tu >> ammise Derek con gli occhi verdi piantati nei suoi. Stiles deglutì, prima di sentire le labbra di Derek rapire le sue.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Liam alcune cose non le ha mai capite davvero. Alcuni sguardi non li ha mai saputi interpretare. Forse la colpa alla fine era sua, solo sua, se non è riuscito a leggere tra le righe, o se ha continuato ad apporsi a quello che Mason gli faceva notare. Theo era il suo compagno, il suo lupo l'aveva scelto. Erano compagni, perchè lo stesso aveva fatto il lupo dell'altro. Poteva sentire il suo smaniare dalla voglia di andare dall'altro e stringerlo, perchè alla fine era questo. Voleva afferrare Theo e non farlo andare più via da lui. Non lo avrebbe permesso, se solo fosse stato più coraggioso. Ma era così deluso e arrabbiato che glielo avessero tenuto nascosto, che gli impediva di muoversi. Di alzarsi e di andare da lui. Ora sapeva dare un nome preciso a ciò che provava, a ciò che avvertiva sotto la pelle quando l'altro gli era vicino. Alla voglia irrefrenabile di un contatto con la chimera. Il contatto con lui era anelato in continuazione, sapeva calmarlo perchè era lui stesso la causa della sua irrequietezza. Aveva bisogno di Theo tanto quanto l'altro avesse bisogno di lui, la differenza era che l'altro riusciva a nasconderlo meglio di quanto lui facesse. Anche adesso, gli mancava come l'aria, e non lo vedeva solo da una settimana. Forse si stava comportando da bambino capriccioso, ma aveva bisogno di capire, di capire bene cos'era successo. Theo lo aveva salvato, e aveva continuato a farlo. Lo aveva tirato fuori dall'inferno dei cacciatori, e l'aveva riportato indietro quando era sotto shock. Solo lui poteva farlo, perchè solo Theo era così connesso con lui da raggiungerlo.

<< Liam >> lo richiamò la voce di Scott alle sua spalle, interrompendo il flusso dei suoi pensieri. Si voltò, osservando l'alpha avvicinarsi a lui e sedervisi accanto.

<< Capo >> rispose lui guardando davanti a se.

<< Liam, sono preoccupato per te. Dovresti risolvere questa situazione. Non fa bene a nessuno di voi due e nemmeno al branco >> iniziò l'alpha.

<< Non sono cose che vi riguardano. Sono affari miei, ed è già assurdo che l'unico a non saperne nulla fossi io >> sbottò il beta.

<< Liam, se Theo non te l'ha detto è perchè non voleva darti altri problemi. Tra i cacciatori e il rapimento . . .>>

<< Lo so. Mason me l'ha detto, ma questo non cambia le cose >> disse duro Liam.

<< Non vuoi? Insomma, è anche colpa mia. Avrei dovuto spiegarti prima queste cose e invece . .>>

<< Non è colpa tua, Scott. Sono io che dovevo capirlo che c'era qualcosa di più sotto al mio controllo saltato in aria >> fece il biondo.

<< Lui non voleva farti del male. Se solo l'avessi visto quando eri svenuto nel bosco, Dio, voleva azzannarci se ci fossimo avvicinati >> disse Scott facendo spalancare gli occhi del beta all'inverosimile.

<< E' per questo che c'era Lydia con me? >> chiese Liam sconvolto, e con un groppo in gola.

<< Sì – abbozzò un sorriso l'alpha – non ha permesso a nessuno di noi di avvicinarsi, perchè voleva proteggerti. Non te l'ha detto perchè voleva darti tempo >>

<< Mi ha ferito il fatto che non me l'abbia detto. L'ho scoperto solo perchè ne stava parlando con Stiles >> disse il biondo passandosi una mano tra i capelli.

<< Liam, è di Theo che stiamo parlando. Lui ha passato tutta la sua vita da solo, pensi che per lui sia stata una passeggiata rendersi conto di una cosa del genere? Ha dovuto fare i conti con il tenere a qualcuno in maniera così viscerale. Ha sconvolto anche lui >> provò ancora Scott, e Liam si morse il labbro pensandoci su.

<< Ho solo bisogno di tempo >> mormorò alla fine, e l'alpha annuì, dandogli una pacca sulla spalla.

<< Senti – fece poi Scott – ora che siamo soli, devo chiedertelo. Theo? Sul serio? >> chiese incredulo il più grande. Liam si lasciò andare a una risatina buffa e annuì.

<< Lo so, non chiedermelo. E' solo che lui . .beh, è diverso. Intendo, con me è diverso >> cercò di spiegare Liam arrossendo appena e mordendosi il labbro. Scott gli sorrise e poi gli strinse la spalla, lasciandolo nuovamente solo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Sono preoccupata per Theo >> sospirò Lydia prendendo il suo frullato alla fragola dal bancone e dirigendosi con Stiles e Mason a uno dei tavolini.

<< Anch'io. Sono passato da casa sua ed era giù di morale. Non ha quasi aperto bocca, sembrava pensare in continuazione. Mi ha spaventato >> ammise Stiles.

<< Avrebbe dovuto dire a Liam la verità immediatamente >> sospirò Mason massaggiandosi le tempie.

<< Io lo capisco. Non so se io glielo avrei detto – disse Lydia – io gli ho suggerito di farlo vedendo quanto Liam fosse preso da lui, ma avrei avuto anch'io paura di un rifiuto. Essere compagni è definitivo. Non posso nemmeno immaginare come possa essere non venire ricambiati >>

<< Hai ragione >> mormorò il più piccolo dei tre.

<< Liam come sta? >> chiese Stiles.

<< Scott ci ha parlato ieri e sembra averlo smosso almeno un po'. Ma si rifiuta di parlarmi, Dio, vorrei prenderlo a pugni >> sbottò Mason.

<< Derek dice che è normale. Che si è sentito tradito dal branco e dal suo compagno >> spiegò Stiles. Lydia annuì mordendo la cannuccia.

<< Spero solo che nessuno dei due faccia casini >> sospirò la banshee.

<< Io ho paura che Liam faccia qualche sciocchezza, tipo arrabbiarsi nuovamente e azzannare qualcuno in strada >> sbottò Mason.

<< Io ho paura che Theo se ne vada >> disse invece Stiles, facendo spalancare gli occhi agli altri due.

<< Come scusa? >> disse l'altro.

<< Spero tu stia scherzando >> disse Lydia affilando lo sguardo.

<< Lyds, era troppo strano. Credo che stesse pensando di andarsene. E' stato come se Liam l'avesse rifiutato. E' come hai detto tu. Non riesco nemmeno a immaginare quanto possa essere doloroso. Io me ne andrei, è ciò che farei >> spiegò Stiles.

<< Ma non può andarsene, giusto? Voglio dire, la lontananza dal proprio compagno lo ucciderebbe >> disse Mason.

<< Starebbero male entrambi >> disse Lydia.

<< Non posso certo convincerlo io >> sbottò Stiles, sapevano tutti e tre chi era l'unico che potesse far cambiare idea alla chimera in quel caso.

<< Liam è solo arrabbiato. Chiariranno ogni cosa >> disse ancora Mason.

<< Spero che lo facciano in fretta >> commentò allora Lydia, mentre Stiles lanciava un'occhiata preoccupata fuori dal locale. Aveva davvero la sensazione che la chimera potesse fare qualcosa d'avventato, e la cosa non lo faceva stare tranquillo. Tutt'altro.

<< Theo è stato da solo per tutta la vita – disse dopo un po' Stiles – Liam è la prima cosa bella che gli sia successa >> Lydia si morse il labbro, scambiandosi con Mason, l'occhiata più triste che avesse mai fatto.

 

 

 

 

 









That's It, guys!

Ci siamo anche oggi, sebbene un po' in ritardo xD

Bene . . . allora, Stiles e Derek sono compagni anche loro, ora lo sappiamo con certezza! Per quanto riguarda gli altri, beh, finalmente anche Liam ha saputo la verità, ma non sembra averla presa molto bene. Direi che non gli è piaciuto proprio essere l'unico che non ne aveva idea. Vi ringrazio sempre infinitamente per il seguito, un saluto speciale ai nuovi recensori! Vi adoro tutti! Ahahahah . . . non vi resta che attendere sabato prossimo con il quindicesimo capitolo. Un bacio a tutti,

Elly 

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Capitolo 15
*** Unsteady ***


Era così arrabbiato con lui. Con lui e quelle dannatissime fossette. Era arrabbiato con gli altri, e soprattutto era arrabbiato con se stesso. Era un idiota, ecco cos'era. Theo gli mancava da morire, come ogni cosa che avesse mai voluto davvero. Era lì e non riusciva ad avvicinarsi. Ci aveva provato ad andare a parlarci, ma poi ogni volta tornava indietro. Diceva che era perchè non lo aveva ancora perdonato per avergli tenuta nascosta una cosa così importante come l'essere compagni. Ma la verità era un'altra. La verità era che aveva paura. Una volta che avrebbero parlato, non avrebbe più nascosto niente di ciò che provava, di quello che sentiva. Ogni cosa sarebbe venuta fuori, e lui non sapeva se fosse pronto a quello. Ormai era passata un'altra settimana e un paio di giorni dopo sarebbe stato Natale. Doveva ancora decidere cosa portare a casa di Mason, come al solito, le feste le avrebbe passate da lui, perchè i suoi genitori sarebbero stati fuori per lavoro. Si passò le dita tra i capelli, cercando quasi di tirarsi fuori i pensieri da solo, ma sembrava inutile. Theo era l'unica cosa che voleva in quel momento, sentiva il lupo fremere per la voglia di correre da lui e poterlo toccare. Se se lo fosse trovato davanti probabilmente non avrebbe retto, era per questo che aveva fatto di tutto per evitarlo, e stranamente ci era riuscito. Ma sapeva che l'unica ragione per cui era andata in quel modo, era che l'altro non voleva forzarlo. La cosa lo fece ribollire, perchè, si rese conto, anche in quel momento l'altro lo stava proteggendo, e a lui la sensazione e la consapevolezza gli stavano scaldando il cuore e il petto. Lo proteggeva anche da se stesso. Come poteva ignorare una cosa del genere? Era davvero così stupido? Probabilmente sì, e Mason aveva ragione ad essere arrabbiato con lui. Stava facendo un casino che poteva risolvere in meno di cinque minuti. Stava facendo un casino, perchè aveva paura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Amico, devi riprenderti >> gli diede uno scossone Stiles, ma il biondo scosse il capo facendolo accigliare. Possibile che tutti i lupi avessero una testaccia dura?

<< Non ne ho motivo >>

<< Theo . . >> iniziò Stiles, ma quello scosse nuovamente il capo.

<< E' arrabbiato, e ha ragione >> rispose la chimera.

<< Sì, poteva avere ragione, ma non più. Sono passate più di due settimane, e non è più il momento di essere arrabbiati. Dovete parlare >>

<< Lui non vuole >> disse Theo in un ringhio basso.

<< E allora va tu da lui >> continuò Stiles.

<< No, tu non capisci – rise amara la chimera – è il mio compagno, e faccio ciò che è meglio per lui. Se lui non vuole avermi intorno, io starò alla larga >>

<< Ma così state male entrambi >> sbottò l'umano.

<< Lo so >>

<< Dio, giuro che se Derek dovesse comportarsi come te potrei prenderlo a calci >> disse esasperato Stiles buttandosi a terra accanto al biondo, che a quelle parole si voltò a fissarlo con la bocca spalancata.

<< Derek? Sei il suo compagno? >> fece Theo sbattendo più volte le palpebre. Stiles si ritrovò ad arrossire. Non ne aveva parlato ancora con nessuno, ma dopo ciò che era successo tra Theo e Liam, non avrebbe potuto nasconderlo ancora a lungo. Credeva fortemente che Lydia e Peter lo sapessero già, e Scott gli lanciava occhiate strane.

<< Sì, l'ho scoperto qualche giorno fa >>

<< E' fantastico, no? >>

<< Suppongo di sì. Io sono umano, è diverso. Non posso sentirmi legato come succede a voi. A meno che Derek non mi marchi >> disse Stiles stringendosi nelle spalle. Posò il capo sul muro alle loro spalle ed emise un sospiro profondo. Era una cosa che doveva capire bene prima di fare una scelta affrettata. Sapeva di amare Derek, lo aveva ammesso anche con lui, ma il lupo non glielo aveva detto. Non che non lo capisse, insomma, sapeva che Derek era uno costipato emotivamente, ma sentirlo sarebbe stato bello. Forse l'avrebbe aiutato a capire. Ma il fatto di essere il suo compagno, aveva già annientato la maggior parte dei dubbi.

<< Quando accadrà capirai cosa proviamo >> gli disse Theo facendolo tornare coi piedi a terra. Il moro gli rivolse uno sguardo carico di apprensione, prima di decidersi a parlare sul serio.

<< Se Liam dovesse dirti di non volerti, tu davvero andresti via? >> chiese alla fine Stiles deglutendo.

<< Stare lontano dal proprio compagno è una cosa abbastanza dolorosa, non so come spiegarti bene, ma è come se ti mancasse sempre un pezzo. Una mancanza che a volte diventa anche fisica. Ma il tuo compagno viene prima di qualunque altra cosa, e se per lui io fossi troppo, o non fossi ciò che avrebbe voluto, allora sì, me ne andrei >> disse la chimera, chiudendo gli occhi con un risolino amaro che gli risaliva lungo la gabbia toracica. Il cuore che sembrava strapparsi ogni minuto che passava. Era una sensazione logorante, gli sembrava di annegare continuamente.

<< Tu credi che Liam non ti voglia >> constatò Stiles alla fine leccandosi le labbra. Il biondo annuì, e il moro gli diede uno scappellotto che fece sobbalzare l'altro.

<< Ma sei cretino? – urlò l'umano – Liam ti muore dietro. E' come Scott, ci mette tempo a capire le cose e a notare i particolari. Magari l'avrà negato a se stesso per un po', ma è così. E poi sei il suo compagno, non può cacciarti via >>

<< Non dovevo essere io >> rispose Theo alzandosi in piedi e avvicinandosi al suo armadio aprendolo. Stiles si alzò subito dietro di lui, e lo seguì con lo sguardo. La camera dell'amico era molto grande, in realtà, dando un'occhiata al letto gli venne da pensare che Liam avesse dormito lì, e per certi versi si sentì un po' un intruso.

<< Il suo lupo ha scelto te >> disse ancora il moro con fare eloquente.

<< Sì, e ha fatto uno sbaglio. Non sarei dovuto essere io, Liam non merita di avere me >>

<< Theo, stai dicendo un mucchio di cazzate >> si alterò Stiles, ma quello ridacchiò, al tempo stesso amaro e divertito facendogli venire i brividi. Sembrava che stesse combattendo una guerra contro se stesso. Alla fine dopo tanto girare, la chimera tirò fuori una valigia e la posò sul letto aprendola. Stiles si accigliò, cercando di immaginare le mille ragioni per cui il biondo avrebbe dovuto fare quel gesto, ma per quanto si sforzasse, la risposta era una sola. Lui voleva andarsene. Theo voleva andare via.

<< Vuoi farlo sul serio? >> gli chiese l'umano con un groppo in gola.

<< Ho fatto un errore a tornare qui. Sono sempre stato da solo, e avrei dovuto continuare a fare così. Non sono fatto per vivere insieme agli altri. Liam non avrebbe avuto tutti questi casini se non fosse stato per me >> rispose la chimera in uno sbuffo, iniziando a tirare giù dalle grucce alcune giacche e camicie.

<< Non puoi andartene >> disse Stiles, balbettando incredulo che l'altro facesse sul serio.

<< E' quello che sto facendo. Ho aspettato che si calmasse, ma sono passate settimane, Stiles. Settimane, e io....io non ne posso più. Fa male, ok? Fa schifosamente male. Quindi, se deciderai di legarti a Derek pensaci bene. Non è così piacevole come sembra >> fece in un ringhio Theo.

<< Dici così perchè sei arrabbiato >> ribeccò l'altro.

<< Sì, sono incazzato a morte. Ma è colpa mia. Non avrei dovuto avvicinarmi a lui. Non si sarebbe mai reso conto del perchè avesse di nuovo problemi a controllarsi, e io sarei dovuto andarmene appena l'avevo capito >>

<< E pensi che questo avrebbe risolto le cose? Un giorno o l'altro Liam l'avrebbe capito >> disse l'umano.

<< Ma nel frattempo avrebbe trovato qualcuno >> rispose la chimera lanciando i jeans nella valigia con fare alterato.

<< Non gli sarebbe mai bastato qualcuno – disse Stiles sconcertato – solo tu puoi bastargli. E' arrabbiato, ma sta male anche lui. Tornerà da te >>

<< Non sono abbastanza per lui >> mormorò Theo continuando a mettere cose a caso nella valigia. Stiles emise un sospiro.

<< Te ne vai sul serio? >> chiese il moro vedendo l'altro girare avanti e dietro come una trottola. Theo si limitò ad annuire, non voleva più stare lì, non voleva più sentire tutto quello. Lui non soffriva, non si sentiva in quel modo. Non prima di Liam. Più tempo restava lì così vicino a lui, ma senza poterlo realmente avere, più sentiva il cuore e lo stomaco lacerarsi. Per non parlare di come il suo lupo stesse graffiando. Un minimo di controllo lo doveva al coyote. Si passò una mano tra i capelli, ed emise un respiro sommesso. Stiles era ancora lì, a guardarlo incredulo e scioccato.

<< Credevo che volessi questo – mormorò il moro – un branco. Una famiglia >>

<< Lo credevo anch'io >> rispose il biondo scuotendo il capo.

<< Te ne vai ora? >>

<< Domani >> disse in un ringhio leggero.

<< Dillo a Liam. Digli che te ne stai andando, o meglio, che stai scappando >>

<< Non sto scappando. Sono stanco di aspettare qualcuno che non ha interesse nei miei confronti >> ringhiò Theo. In quello stesso momento, Peter entrò nella stanza, lanciando un'occhiata stralunata alla valigia chiusa sul letto e ai due chiaramente interrotti nel mezzo di una discussione.

<< Menomale che sei qui – sbottò Stiles – vediamo se riesci a convincerlo a non partire >>

<< Cosa? >> fece Peter lanciando un'occhiata alla chimera che la ricambiò, e il lupo vi lesse tutto in quegli occhi, emettendo un sospiro fin troppo comprensivo a detta di Stiles.

<< Perchè? >> chiese solamente il lupo.

<< Lo sai perchè >> rispose Theo avvicinandosi alla porta scansando Peter e dirigendosi al piano di sotto. Stiles si scambiò un'occhiata infinitamente preoccupata con il lupo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Che cos'è questa storia? >> urlò Lydia perforandogli i timpani e facendolo saltare giù dal divano per lo spavento. Insieme a lei, uno Scott con una faccia allucinata che sembrava essere stato trascinato giù dal letto. E conoscendo Lydia, non era poi una cosa così improbabile.

<< Stiles >> ringhiò Theo tra i denti.

<< Già, Stiles. Ringrazia il cielo che mi sia portata Scott perchè avevo davvero intenzione di perforarti il cervello a suon di urla >> continuò la banshee.

<< Non sono affari che vi riguardano >> rispose la chimera.

<< Sono diventati affari nostri nel momento in cui ti ho ammesso nel branco >> intervenne Scott.

<< Lo so, e ti ringrazio per questa possibilità, ma ho già fatto abbastanza casini >> disse il biondo.

<< Quello che c'è tra te e Liam non è un casino. E' una cosa bellissima >> urlò la rosso fragola.

<< Credo che lui la veda in maniera diversa >> borbottò Theo.

<< Sì, perchè è un babbeo come il suo alpha >> fece quella.

<< Ehi, io sono qui >> disse Scott oltraggiato, facendo scappare un risolino incredulo agli altri due.

<< Lyds, senti. Io ho aspettato, ok? Ma stare qui fa male. Voi non potete capire come. . . – si bloccò Theo voltando il capo in un sospiro sommesso – non capite come ci si sente >>

<< Liam ragionerà. Non è uno stupido >> gli disse l'alpha.

<< E se non ragiona lo vado a prendere per le sue orecchie pelose >> sbottò Lydia. A Theo scappò una risata. Era una sensazione estremamente calda sentirsi parte di qualcosa in quel modo. Avere qualcuno che in un certo senso ti protegge anche quando non è un suo dovere. Qualcuno a cui importa di te perchè lo vuole.

<< Io vi ringrazio, ragazzi. Ma davvero, ho bisogno di allontanarmi da qui >> sospirò Theo.

<< Scott, sei il suo alpha, ordinagli di rimanere qui >> disse la ragazza impuntandosi e facendo spalancare gli occhi agli altri due.

<< Non posso ordinargli di rimanere se non vuole, Lydia >> mormorò Scott mordendosi il labbro.

<< Beh, grazie >> disse la chimera all'indirizzo dell'alpha.

<< Vuoi lasciare il branco? >> balbettò Lydia, mentre Scott gli rivolgeva uno sguardo incredulo non sapendo nemmeno cosa poter dire per fargli cambiare idea. Sembrava così dannatamente deciso. E l'unica persona in grado di fermarlo non era lì.

<< No, io . . . ho solo bisogno di starmene un po' lontano da qui. Tornerò, se vuoi >> rispose la chimera a Scott.

<< Certo che sì >> fece l'alpha deglutendo.

<< Liam lo sa che te ne vuoi andare? Gliel'hai detto? >> chiese la banshee a raffica, e la chimera scuotette il capo in segno di diniego.

<< Così rifai lo stesso errore >> disse Scott.

<< Io capisco perchè tu non gliel'abbia detto subito della faccenda dei compagni, ma questa cosa, questo tuo voler andare via. Non puoi non dirglielo >> fece Lydia.

<< Credo che lo sappia. Lo avete saputo voi in meno di due ore. >> mormorò il biondo.

<< Stiles lo ha detto a noi – fece l'alpha – non penso abbia chiamato Liam >>

<< Devi essere tu a dirglielo >> continuò la banshee.

<< Io. . . ci penserò, ok? >> fece la chimera alzando gli occhi al cielo.

<< Non puoi andare via domani. E' la vigilia di Natale >> balbettò Lydia con un nodo in gola.

<< Quanto hai intenzione di stare via? >> chiese Scott torturandosi le mani. Theo sorrise amaro. Si strinse nelle spalle. Non lo sapeva, non sapeva quanto avrebbe resistito lontano da Liam, sebbene, volesse solo scappare via in quel momento. Stava lottando contro se stesso. La sua parte razionale che lo aveva spinto a fare le valigie, e quella animale che premeva continuamente per andare a cercare il suo compagno e stritolarselo contro. Lydia si avvicinò a lui abbracciandolo e lasciandolo sorpreso e di stucco. Ricambiò l'abbraccio sentendola respirare piano contro di lui.

<< Devi rimanere qui. Devi prenderti quello che è tuo >> gli sussurrò così piano, apposta per non far sentire Scott. Lui sorrise. Era davvero unica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Peter mi ha detto che Theo vuole andarsene >> buttò lì Derek. Stiles accanto a lui si irrigidì, e il lupo lo percepì chiaramente inarcando le sopracciglia.

<< Sì, lui . . dice di avere bisogno di un po' di spazio >> rispose l'umano.

<< Ci vuole fegato >> fece il lupo guardando l'altro.

<< Perchè dici questo? >>

<< Non puoi staccarti così dal tuo compagno. Anche se non sei ancora legato, sarebbe lo stesso una sofferenza >> spiegò Derek. Stiles non rispose, semplicemente parve perdersi nei suoi pensieri per l'ennesima volta. Non che a Derek dispiacessero quei momenti di silenzio insieme a lui, ma quella sera era diverso, e lui poteva percepirlo.

<< Stiles >> lo chiamò infatti e quello si voltò a fissarlo confuso, come se si fosse perso un passaggio.

<< Sì? >> chiese il figlio dello sceriffo.

<< Mi dici che hai? Sembra che questa cosa di Theo ti abbia sconvolto >> disse il ragazzo dagli occhi verdi cercando quelli scuri dell'altro.

<< Tu faresti lo stesso? Andresti via anche tu? >>

<< Perchè me lo chiedi? >> deglutì Derek guardando altrove, e quello per Stiles fu abbastanza. Si alzò dal divano del loft afferrando il giubbotto, mentre il licantropo lo afferrò per un polso.

<< Stiles, aspetta >> disse, ma l'umano si scostò da lui bruscamente voltandosi a fulminarlo con lo sguardo.

<< Quando? Dimmi solo quando hai capito che ero il tuo compagno, e come diavolo hai fatto ad andartene lo stesso per due anni senza nemmeno una parola. Una parola, Derek! >> urlò Stiles.

<< Se mi lasciassi spieg . .>>

<< No! Dimmi quando >> mormorò il più piccolo piantando gli occhi ora lucidi di rabbia in quelli del più grande.

<< Quando non sono riuscito a colpirti. Il nogitsune aveva preso possesso di te, e anche se non eri tu, io non sono riuscito a colpirlo. Ho lasciato che mi colpissi, ma non ti avrei mai toccato >> ammise Derek dopo qualche secondo, mentre gli occhi del più piccolo si allargavano a dismisura divenendo lucidi e sconvolti.

<< Lo hai capito in quel momento? E non hai mai detto niente, hai pensato che fosse una cosa che riguardasse solamente te. Io ti amavo, Derek. Centravo anche io, sono parte della situazione e tu sei riuscito addirittura ad andare via >> disse Stiles deluso. Il lupo deglutì scuotendo il capo.

<< Non è come sembra. Volevo solo proteggerti >>

<< Ci sono in mezzo dall'inizio. Te ne sei andato e io sono rimasto qui nei casini. Non è un modo di proteggere questo >> ribeccò l'umano incazzato.

<< Volevo proteggerti da me >> ammise Derek in un sospiro facendo sentire Stiles ancora peggio. L'odore di delusione, rabbia, e tristezza lo avvolsero facendolo sentire maledettamente in colpa.

<< Non era una scelta solo tua >>

<< Non voglio obbligarti a me, tu puoi ancora scegliere, Stiles >> disse il lupo.

<< Non sta a te decidere della mia vita >> urlò Stiles.

<< Faccio quello che posso >> respirò piano Derek tornando a sedersi sul divano. Non voleva fermarlo, o meglio, sentiva che lui non voleva essere fermato e allora lo lasciava andare. Theo aveva ragione, essere legati in quel modo ancora prima di solidificare il legame stesso era un supplizio. Dio, se era incazzato. Gli aveva mentivo, e non importava che l'avesse fatto per proteggerlo, gli aveva mentito per anni. Anni che lui aveva speso a darsi dell'idiota nel provare quelle cose per lui. Il fatto era che per quanto arrabbiato fosse, non poteva andare via e lasciare Derek in quello stato. Il lupo era seduto sul divano. La testa tra le mani, quasi aspettasse il momento in cui avrebbe sentito il rumore della porta sbattere. Doveva essere così asfissiante che non riusciva nemmeno a respirare se provava a mettersi al suo posto. Lui lo amava, amava Derek da anni. Lui era andato via, ma era anche tornato. Era tornato ed era lì per lui, perchè alla fine era quello che contava, il fatto che fosse tornato da lui. Lasciò andare il giubbotto a terra che collise con il pavimento, e si avvicinò al lupo, che scostò le mani dal volto sentendolo avvicinarsi. Stiles deglutì, Dio, se amava quegli occhi così verdi.

<< Sei stato un idiota ad andartene via senza dirmi nulla. E sono incazzato, lo sono così tanto che ti prenderei a calci, razza di sourwolf musone. Ma ti amo. Ti amo così tanto, e da così tanto tempo che il pensiero di allontanarmi da te di nuovo mi terrorizza >> disse Stiles tutto d'un fiato facendo spalancare gli occhi di Derek che lo afferrò tirandoselo addosso in un bacio che gli fece fermare il cuore più volte. Era così bello baciarlo che ci sarebbe potuto rimanere tutta la vita in quella posizione.

<< Mi dispiace >> gli sussurrò Derek sulle labbra, e lui sorrise piano.

<< E' ok. Ma d'ora in avanti le cose le decidiamo assieme >> disse Stiles vedendo l'altro annuire.

<< Ti amo >> sentì poi soffiare a Derek nel suo orecchio. E questa volta ebbe davvero dei micro infarti, perchè poteva solo averlo sognato che quel sourwolf gli avesse appena detto di amarlo.

<< Derek >> sussurrò con il fiato spezzato cercando i suoi occhi, quello sorrise. Uno di quei sorrisi che a Stiles facevano venir voglia di piangere per quanto fossero belli.

<< Ho detto che ti amo. Ti amo, Stiles >> disse di nuovo il lupo passandogli una carezza sul volto, e l'altro per poco non scoppiò sul serio a piangere dalla gioia.

<< Ti amo anch'io >> disse Stiles stringendo il suo lupo in un abbraccio che di delicato non aveva nulla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Liam, ti prego >> fece Mason per la decima volta in cinque minuti.

<< No >>

<< Dio, Liam. Non potete andare avanti così. Per quanto tempo credi che riuscirai a controllarti, prima di presentarti da lui come un martire? >> fece il moro scocciato e distrutto.

<< Non riesco a pensarci, perchè non faccio che arrabbiarmi di nuovo >> disse Liam alzando gli occhi azzurri al cielo.

<< Ti arrabbi perchè lui ti manca. E' il tuo lupo che cerca di fartelo capire >> lo riprese il suo migliore amico.

<< Lo so benissimo, Mason. Mi manca, ok? Sei contento che l'ho detto? >>

<< Sarei contento se ti decidessi ad andare da lui >> rispose il moro duramente.

<< Lo avevo capito, sai? Avevo appena capito quello che provavo per lui e scopro che non ha fatto altro che mentirmi >>

<< Questo non è vero – disse Mason duro – lui non sapeva che foste compagni. L'ha capito da poco, e ha preferito non dirtelo perchè eri già stato male per il rapimento >>

<< Non sono una donzella, Mas >>

<< Lo so, ma Cristo, Liam. Hai avuto un crollo. Non voleva complicare le cose ulteriormente. Ma adesso tu stai esagerando >> urlò Mason facendogli spalancare gli occhi.

<< Che diavolo ti prende? >>

<< Cerco di farti ragionare, razza di imbecille >> fece il moro. Il lupo lo fissò sconcertato, ma l'altro non gli diede il tempo di dire niente che riprese a tartassarlo.

<< Lui ti ha cambiato, anche se non vuoi ammetterlo, ma è così. Sei più tranquillo e meno impulsivo quando Theo è nei dintorni. Hayden non ti ha mai fatto nascere un sorriso con la sua sola presenza, non ti ho mai visto in quel modo con nessuno. Sei felice quando lui ti gira attorno, e a lui succede esattamente la stessa cosa. Vi seguite con lo sguardo senza rendervene nemmeno conto. Adesso è tutto amplificato perchè sai che i vostri lupi si sono scelti, ma Dio, Liam. Quante persone possono dire di avere qualcosa del genere? Hai la certezza che nella tua vita ci sarà qualcuno che ti amerà per sempre senza mai stancarsi di te. E' tutto ciò che ognuno di noi vorrebbe, ma che non può avere. E voi lo state sprecando per cosa? >> fece Mason cercando di farlo ragionare, e il groppo che Liam aveva in gola si sciolse a quelle parole. Theo. Theo lo avrebbe voluto sempre, e lui avrebbe sempre voluto la chimera. Theo era suo, non era una sensazione qualunque di appartenenza quella che provava quando era vicino a lui, era reale. Lui apparteneva a quel ragazzo dai sorrisini impertinenti, e quello stesso ragazzo apparteneva a lui, in una maniera così viscerale da sconvolgerlo.

<< Liam? >> lo richiamò alla realtà Mason.

<< Sono un coglione >> disse il beta sconsolato. Mason ridacchiò, prendendo un sospiro di sollievo. Era finalmente riuscito a far ragionare quella testa di rapa di migliore amico che si ritrovava.

<< Meglio tardi che mai >> borbottò il moro.

<< A che ora è la cena stasera? >> chiese Liam.

<< Oh, giusto. Credo alle nove. La mamma ha preparato una miriade di dolci, verrà anche Corey >> disse l'umano.

<< Non posso credere che domani sia già Natale >> borbottò il biondo. Mason annuì, strofinandosi poi le mani sulle braccia. Nonostante la casa di Liam fosse ben riscaldata, il solo guardare fuori gli faceva sentire il freddo addosso. Il campanello suonò all'improvviso facendo sobbalzare Mason e accigliare Liam che non aspettava nessuno. I suoi erano fuori, ed era la vigilia di Natale. Il pensiero che potesse essere la chimera gli fece saltellare il cuore contro la gabbia toracica e andò ad aprire di corsa. Quando si ritrovò il volto scuro di rabbia di Peter Hale davanti, deglutì più confuso di prima. Peter entrò senza chiedergli il permesso andando dritto in cucina dove c'era Mason, che proprio come Liam, alla vista dell'uomo si accigliò.

<< Che ci fai qui? >> urlò Peter facendo sbiancare Liam e tappare le orecchie a Mason.

<< Se sei venuto a cercare di convincerlo, ci sono appena riuscito >> gli rispose l'umano.

<< Bene, e allora perchè sei ancora qui? >> continuò il lupo.

<< Domani andrò a parlare con Theo, ok? >> disse Liam stringendosi nelle spalle. Peter si accigliò.

<< Domani non troverai nessuno – disse il licantropo – Theo parte tra un'ora >>

<< Che vuol dire che parte? >> deglutì Liam di colpo agitato fissando il lupo dinnanzi a lui con un groppo in gola.

<< Se ne va, e non ho idea di quando tornerà, o se lo farà – spiegò Peter, mentre Mason all'improvviso sembrava un morto, che fissava Liam in attesa di una reazione violenta – Se ne va perchè tu ti ostini a fare l'idiota non facendo altro che far star male entrambi. E se adesso non muovi il culo e vai lì a fermarlo, giuro su Dio, che ti ci porto io a calci in culo >>

<< Ma perchè? Cioè, perchè ti importa? >> fece Mason, mentre Liam sembrava una statua di ghiaccio, non stava nemmeno respirando, gli occhi vuoti. Gli faceva paura.

<< Quel ragazzo è come me. E se gli fai del male ti strappo i connotati >> ringhiò Peter a Liam, che in quel momento sembrò tornare alla realtà, gli occhi spalancati e pieni di terrore, come Mason non glieli aveva mai visti. Se Theo se ne fosse andato, niente avrebbe potuto risollevare Liam.

<< Va >> fece Mason, e Liam annuì prima di raggiungere la porta d'ingresso e iniziare a correre più veloce che poteva, dimenticando persino la giacca.

<< Spero per lui che faccia in tempo >> borbottò il lupo.

<< E così ti rivedi in Theo? >> fece il moro curioso, osservando il lupo ridacchiare divertito.

 

 

 

 







No, tranquilli, non sono impazzita (FORSE) Ahahaha, ok, no, forse sì xD

Dovevo aggiornare sabato, ma dato che ho un bel po' di capitoli già pronti, ho deciso di smaltire un po' il mio povero pc, e quindi eccovi un doppio aggiornamento. Che dire? Un capitolo un po' ricco di tensione, direi . . .ma nulla dura in eterno!

Spero che anche questo vi piaccia, e vi ringrazio ancora per le bellissime recensioni, anche se a volte mi minacciate, ma me lo merito mi sa xD

Un grazie ai nuovi lettori, e a voi che l'avete aggiunta tra le seguite, ricordate e preferite. Ci becchiamo sabato, un bacio

Elly

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Capitolo 16
*** Can I be Him ***


<< Theo, ne sei davvero sicuro? >> gli chiese per l'ennesima volta Stiles. La chimera annuì, prima di accingersi a raggiungere il piano di sopra per prendere la valigia. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, quasi rassegnato. In quel momento il campanello suonò come impazzito, Stiles pensò che qualcuno lo stesse prendendo a pugni.

<< Sarà Lydia >> borbottò Theo. Stiles roteò gli occhi andando verso l'ingresso e aprendo la porta. Quello di certo non era Lydia. Quando si ritrovò davanti un Liam completamente sconvolto per poco non si strozzò. Il beta aveva solo una maglietta leggera e dei jeans. Stava nevicando e andava in giro in quel modo? Aveva lo sguardo completamente perso come quello della chimera, e Stiles credette che a momenti sarebbe potuto scoppiare.

<< Stiles, che diav. . .>> iniziò la chimera, bloccandosi non appena i suoi occhi incontrarono quelli azzurri del suo compagno. Il suo lupo che si calmava all'istante, quasi a comando, e dal rilassamento delle spalle dell'altro sapeva che era appena successa la stessa cosa.

<< Ehm, io andrei >> borbottò l'umano sentendosi di troppo in quella battaglia di sguardi, ma Liam scosse il capo senza staccare i suoi occhi da quelli della chimera alle sue spalle. Quegli occhi blu in cui sarebbe affogato volentieri.

<< Possiamo parlare nel bosco? Non so se riesco a controllarmi >> disse Liam, che fino a quel momento era stato in silenzio. Theo annuì. Averlo così vicino, sentire la sua voce dopo settimane, era come rinascere una seconda volta. Quanto poteva risultare forte la mancanza di qualcuno? Il nodo che gli bloccava le vie aeree si era sciolto non appena i suoi occhi si erano posati su Liam. Per Liam specchiarsi in quelle pozze blu era stato semplicemente come tornare a casa. Una casa di cui aveva sentito la mancanza per tutto il tempo. Stiles si fece da parte lasciando passare Theo, che uscì fuori e insieme al beta si diresse sul retro della casa che si accingeva al limitare del bosco. Continuava a nevicare, non che i lupi morissero per un po' di neve. Emise uno sbuffo, uscendo da casa dell'amico e andando alla propria Jeep. Con buona probabilità, le cose si sarebbero sistemate. Per tutto il tragitto non spiaccicarono parola, ma Theo non resistette alla voglia di guardare Liam più che poteva. Non riusciva a staccare i suoi occhi dalla figura del beta, e non faceva niente per nasconderlo. Liam arrossì più volte, incapace di abbassare lo sguardo. Non l'avrebbe fatto, non questa volta. La consapevolezza di poterlo guardare quanto volesse era strana e confortante al tempo stesso. Si fermarono solo quando arrivarono al centro di quella radura in cui Liam adorava rifugiarsi, e quando si fermarono il silenzio più completo li avvolse. Nessuno dei due sembrava avere intenzione di iniziare a parlare per i primi minuti, fino a che non fu Theo a rompere il ghiaccio. Averlo lì e sentirlo distante lo stava logorando più di quanto gli fosse successo in quei giorni.

<< Liam >> disse la chimera cercando lo sguardo dell'altro e trovandolo immediatamente. Liam scosse il capo e alla fine si decise a parlare.

<< Non hai idea di come mi sia sentito in queste settimane >> buttò fuori il beta.

<< Credimi, ne ho una vaga idea >> borbottò la chimera.

<< No, tu non capisci. Io . . . – provò Liam mordendosi il labbro – io ti odio >> disse, sentendo come il cuore di Theo si bloccò a quelle parole. Il biondo deglutì prendendo un respiro e fece una risatina amara scuotendo il capo. Liam sapeva che il movimento del cuore dell'altro non era stato il solo, il suo aveva scalciato quando aveva pronunciato quelle parole.

<< Non c'è bisogno che mi .. .>>

<< No, fammi finire, o non avrò più il coraggio di farlo – fece Liam tornando a guardarlo negli occhi, e Dio, erano talmente belli da mandarlo nel panico più totale – Prima di te io non avevo mai odiato nessuno, non sapevo nemmeno come fosse odiare qualcuno. E ho provato a pensarci, a cercare di capire come sia possibile, come sia successo, perchè non è giusto, ok? Non è affatto giusto che io sia passato dall'odiarti all'apprezzarti, per quanto potessi. Ho pensato che potessimo essere amici, ma tu no, tu e quei dannati sorrisi con le tue dannate fossette dovevate incasinarmi il cervello. Perchè è colpa tua. Perchè tu dovevi salvarmi, e farmi sentire così al sicuro che io . . . io non lo so, ok? So solo che un attimo prima vorrei prenderti a pugni e quello dopo vorrei baciarti, e Dio, non posso credere che l'ho detto >> Theo lo guardava come non l'aveva mai guardato prima, con gli occhi blu pieni di stupore e incredulità, mista a quella che sembrava gioia? Felicità? Non riusciva a decifrarlo. Ma in ogni caso, quello sguardo gli faceva mancare il respiro.

<< Liam . . .>> iniziò la chimera, ma lui lo bloccò nuovamente scuotendo il capo.

<< Sono arrabbiato, ok? Sono davvero incazzato con me stesso perchè è tutto dannatamente difficile e io non so se sono capace di sopportare tutto >> disse il lupo con il cuore a mille.

<< Non è difficile >> disse Theo, ma Liam continuò a scuotere il capo.

<< Tu non capisci. Non è solo il lupo, ok? Il mio lupo ti ha scelto come compagno, ma non è solo lui >> balbettò Liam.

<< Liam, cos . . >>

<< Sono anche io – urlò il più piccolo – sono anche io, non è solo il mio lupo, e sono così arrabbiato per questo. Perchè è colpa tua. E' colpa tua se mi fai sentire così, se cerchi di salvarmi e di guardarmi in continuazione, o di dirmi che tutta la tua attenzione è rivolta a me >>

<< Liam, noi e il lupo siamo la stessa cosa >> disse la chimera provando ad avvicinarsi, ma il beta sospirò mordendosi il labbro e allontanandosi, e sentendo subito dopo l'odore di tristezza e rassegnazione provenire da Theo a quel gesto. Lui stesso si stava dando dell'idiota per averlo fatto.

<< Il tuo lupo mi ha scelto – fece Liam – ma tu . . .tu, è diverso >>

<< Dio, Liam. Credi che sia questo? Non è solo il lupo nemmeno per me. Quello che io sento per te non centra con il lupo, ho iniziato a sentirlo prima di capire che fossimo compagni >> disse Theo, non appena capì quale paura arrovellava la testolina incasinata dell'altro.

<< Perchè non me l'hai detto? Quando l'hai capito, perchè non me l'hai detto? >> chiese Liam piantando gli occhi nei suoi. Theo si morse il labbro alzando gli occhi al cielo, osservando come la neve continuasse a scendere. Prima o poi sarebbe venuto fuori comunque, non aveva senso mentire a Liam, sarebbe stato come mentire a se stesso.

<< Perchè non te l'ho detto? Perchè avevo paura. Anche adesso sono fottutamente paralizzato dalla paura, Liam. Perchè nonostante stiamo parlando, continuo a sentire questa sensazione addosso che mi urla che questa potrebbe essere l'ultima volta che ti vedo. Per questo non te l'ho detto. Perchè il solo pensiero di vederti reagire male mi faceva mancare l'aria. E infatti è successo quello che temevo. Io sono una persona orribile, e molte cose mi sono nuove e mi spaventano. Quello che provo per te mi spaventa, e mi terrorizza. Lo stesso dormire con te mi ha spaventato, perchè io non ho mai dormito con qualcuno in vita mia, e non mi aspettavo di provare delle cose così forti e totalizzanti da mandarmi fuori di testa >> disse Theo con le mani strette all'interno della giacca.

<< Anche io ho paura, ok? Ho paura di quello che sento. Ho paura del fatto che non sia solo il lupo >> sospirò il più piccolo.

<< Te l'ho detto. Nemmeno per me è solo il lupo >> rispose Theo abbozzando un sorriso, ma Liam era spaventato, glielo leggeva negli occhi. E Theo era terrorizzato all'idea che potesse essere spaventato da lui.

<< E' che io . . – balbettò Liam mordendosi il labbro – io credevo di riuscire a gestire il fatto che il mio stupido cuore avesse deciso di fare l'idiota proprio con te, ma poi. . .poi mi sono reso conto che non era come con Hayden. Non era la stessa cosa, e non era nemmeno per via del lupo. Quando tu sorridi io sto bene, ma bene davvero. E quando mi guardi mi sento così . . .Dio, mi sento un idiota a dirti queste cose, ma mi sento come se ti importasse solo di me e di nessun altro. Anche adesso non fai che guardarmi così. Credevi che fossi geloso di Alex, beh, è vero. Lo sono, lo sarei di chiunque. Quindi sì, pensavo di gestire quella che credevo confusione, ma non posso gestire il fatto di essermi innamorato di te. Ed è colpa tua, perchè mi hai fatto capitolare come un imbranato senza che nemmeno me ne rendessi conto. E mi terrorizza che sia tu, perchè mi fai sentire maledettamente vulnerabile >> Theo spalancò gli occhi a quelle parole e gli fu davanti in un attimo, sentendo Liam trattenere il respiro, prima di spingerlo contro il tronco dell'albero più vicino e incastrare i suoi occhi con quelle gemme azzurre che gli facevano perdere la testa.

<< Quando ti guardavo dormire, ho desiderato poterti toccare. Volevo sfiorarti i capelli, e non solo. Mi piaceva così tanto tenerti così vicino che avrei passato tutta la mia vita a guardarti dormire. E quando Ian ti ha sorriso a scuola, avrei voluto staccargli la testa a morsi perchè il pensiero che lui o qualcun altro avrebbe potuto toccarti come voglio io mi mandava in bestia. Ho paura perchè sono sempre stato da solo in tutta la mia vita. Ho paura perchè non mi è mai importato di qualcuno che non fosse me stesso prima di incontrare te. E avevo paura, che l'unica cosa di cui mi importava di più al mondo avrebbe potuto scegliere qualunque altro, tranne che me. Quindi sì, sei un idiota se non hai capito che ho perso completamente la testa per te >> ringhiò Theo, passando poi una mano dietro la nuca del più piccolo e tirandolo contro di se violentemente, facendo così scontrare le loro labbra. E Dio. Aveva sempre pensato che sarebbe morto assaggiando le labbra di Liam, ma quello era tutta un'altra cosa. Le sue labbra erano morbide e dolci, così dolci che avrebbe voluto mangiarle. Il respiro caldo dell'altro lo fece rabbrividire, mentre le sue mani corsero immediatamente in quei capelli che aveva desiderato toccare con tutto se stesso da mesi. Baciare il proprio compagno non era come baciare qualcun altro, era tutto un universo creato solo per loro. Una cosa così bella che ti faceva tremare dalla paura che tutto potesse scomparire, era questo che Liam sentiva. Leccò il labbro inferiore di Theo, quasi con timidezza, sentendo l'altro muovere le labbra calde e piene in maniera delicata sulle sue, all'improvviso senza aggressività. Theo gli chiese accesso alla sua bocca, e lui lo lasciò fare schiudendola, e sentendo come la lingua dell'altro lo sconvolgesse. Theo era ovunque, con il respiro caldo e fremente, voleva sentirlo ovunque in continuazione. Ricambiò l'intensità, mordicchiandogli appena il labbro, prima di continuare a muovere la bocca con la sua in un antica danza. Gli diede un altro bacio casto, staccandosi appena per riprendere fiato e guardarlo negli occhi, arrossendo di colpo. Non aveva mai assaggiato delle labbra così morbide. Aveva baciato Theo, o meglio, l'altro aveva baciato lui, ed era stato bellissimo. Era come se riuscisse a sentire Theo dentro di lui, e dallo sguardo lucido della chimera, sapeva che stava provando la stessa cosa. Quando riaprirono i loro occhi, si meravigliarono del fatto che fossero entrambi gialli, rispondevano l'uno all'altro. E quando la chimera li fece ritornare blu, quelli di Liam agirono di conseguenza.

<< Dovevi dirmelo subito >> sussurrò Liam a pochi millimetri dalle labbra dell'altro. Era sicuro che il cuore stesse per sfondargli la cassa toracica.

<< Io non ti merito. Tu sei così buono, e io sono un egoista. Se non lo fossi ti lascerei libero. Invece non ci riesco >> rispose la chimera guardandolo e facendolo tremare con quelle parole. Liam scosse il capo posando la fronte contro quella dell'altro. Gli faceva male, vedere che Theo ancora non riuscisse ad accettare di meritare qualcosa di bello.

<< Il mio lupo ha scelto te. Io ti ho scelto, nel momento in cui ho realizzato di essere innamorato di te >> rispose Liam convinto, e sentendo il proprio cuore sincronizzarsi con quello dell'altro, mentre il suo lupo uggiolava felice come una pasqua. Theo sorrise, con quelle fossette che Liam amava, quando sentì quelle parole.

<< Sono innamorato di te – respirò Theo – e non ho mai amato prima, ma hanno sempre detto che un amore possessivo non è un amore giusto. Ma io non posso non esserlo, sono geloso continuamente di chi ti mette gli occhi addosso, cucciolo >> gli disse guardandolo negli occhi e stringendolo ancora a se. Liam arrossì teneramente, stringendo poi Theo in un abbraccio così forte da fargli mancare il fiato. Il cuore gli stava andando a mille da quando l'altro aveva pronunciato quelle parole, tanto forte che ne era sicuro, l'intero bosco poteva sentirlo. L'altro sorrise, respirando tra i suoi capelli. Aveva come la sensazione che se lo avesse stretto di più avrebbero potuto fondersi.

<< Continuerai a chiamarmi così? >> chiese poi Liam con il viso ancora posato nell'incavo del collo del compagno. La chimera ridacchiò carezzandogli la schiena e annuendo.

<< Ora ho un motivo in più >> disse il più grande.

<< E sarebbe? >> fece confuso Liam.

<< Ora sei il mio cucciolo >> ridacchiò malizioso Theo facendolo diventare come un peperone. Theo era convinto che avrebbe potuto sciogliere anche la neve con quel rossore. Liam nascose il viso contro di lui sorridendo, prima di rabbrividire per il freddo. Tutta l'adrenalina del momento stava sparendo, e ora il freddo iniziava a sentirlo.

<< Sei gelato. Andiamo a casa >> fece infatti la chimera con apprensione, facendolo sorridere nel sentirsi così protetto. Theo gli tese la mano, che l'altro afferrò senza esitazione. Fecero appena qualche metro quando Liam si bloccò facendo fermare anche l'altro.

<< Liam? >> lo richiamò Theo quando vide lo sguardo dell'altro piuttosto spaventato.

<< Non andartene >> sussurrò Liam sentendo il panico prenderlo all'improvviso. Era corso da Theo perchè voleva andare via, ma adesso non c'era più motivo, giusto?

<< Cosa? >>

<< Peter ha detto che volevi partire. Non andartene, ti prego >> disse Liam allarmato, e Theo gli strinse la mano con più forza avvicinandolo di nuovo il più che poteva.

<< Non andrò da nessuna parte senza di te >> gli sussurrò sulle labbra, e il beta annuì tornando a respirare e ricambiando la stretta intrecciando le dita con le sue. Liam poteva sentire quanto l'altro fremesse felice esattamente come lui. Era una sensazione così bella. Come aveva potuto pensare di rinunciarci? Quando arrivarono di nuovo a casa di Theo, Stiles non c'era, e la chimera ridacchiò. L'aria calda dell'abitazione fece sospirare Liam, che fino a quel momento non si era nemmeno reso conto di quanto freddo avesse, e la sua prima reazione fu quella di tremare. Theo lo abbracciò da dietro facendogli strimpellare il cuore. Le labbra della chimera furono alla base del suo collo e gli lasciarono un bacio leggero.

<< Sei ancora freddo – sussurrò Theo – hai bisogno di una doccia calda >> Liam annuì solamente, e come se fosse a casa sua lo precedette al piano di sopra. Entrò nella camera della chimera, e la prima cosa che gli saltò all'occhio fu la valigia sopra il letto. Il suo respiro divenne affannoso e si affrettò a entrare nel bagno in camera aprendo la doccia, permettendo così all'acqua calda di scorrere. Il vapore iniziava a riempire l'aria riscaldandolo. Si morse il labbro, indeciso. Non voleva staccarsi da Theo, ma non sapeva se fosse capace di fare ciò a cui stava pensando. Lui non sapeva come comportarsi con un altro ragazzo. Non le cose più approfondite, perlomeno. Uscì dal bagno vedendo il ragazzo svuotare la valigia, e si avvicinò con passo leggero. Theo si voltò appena ne percepì la presenza e l'osservò con cipiglio. Liam a un tratto sembrava più teso di una corda di violino.

<< Liam? Stai bene? >> chiese il più grande preoccupato e alzandosi subito difronte a lui. A Liam piaceva tutto quello, la sua attenzione nei suoi confronti, la sua apprensione. Era talmente bello, era come essere costantemente cullati. Il più piccolo continuò a mordersi il labbro prendendolo per mano fino a trascinarlo con lui dentro al bagno, dove l'acqua continuava a scendere. Quando furono lì Theo continuò a guardarlo in attesa, ma di certo non si aspettava quello che gli disse Liam dopo.

<< Fai la doccia con me >> disse di getto il più piccolo arrossendo completamente, e a Theo ci mancò poco che non gli saltassero le coronarie.

<< Come? >> chiese infatti, certo di aver capito male.

<< Fai la doccia con me >> balbettò nuovamente Liam, e stavolta no, non si era sbagliato. Aveva capito perfettamente.

<< Dio, cucciolo, tu vuoi uccidermi >> sbuffò fuori la chimera, facendolo arrossire ancora di più se fosse possibile.

<< Se non vuoi non . . >>

<< Scherzi? Non pensavo di vederti nudo così presto, ma non mi dispiace affatto >> ridacchiò malizioso Theo, e Liam poteva soffocare dall'imbarazzo, ne era sicuro.

<< Non voglio starti lontano >> ammise Liam.

<< Nemmeno io – rispose Theo con un sorrisino – ma ogni volta che arrossisci non posso non pensare a cosa vorrei farti. Dio, sei così tenero >>

<< Non sono tenero >> sbottò Liam lanciandogli un'occhiataccia e togliendosi la maglietta. Theo restò di sasso a quella vista. Liam era, beh, l'anteprima era divina. Il più piccolo si sbottonò i jeans sotto lo sguardo dell'altro che, davvero, non aveva idea di come si stesse trattenendo. Theo si sfilò la maglietta, tanto per non restare con le mani in mano. Sfilò le scarpe e poi si sbottonò i pantaloni, mentre il beta davanti a lui era rimasto con i boxer addosso. Quando rimase con i suoi stessi indumenti si avvicinò alle sue labbra.

<< Allora? >> fece il più grande soffiando contro la pelle di Liam che rabbrividì. Il più piccolo indietreggiò entrando all'interno della doccia e lasciando che l'acqua gli scorresse addosso, per poi allungare una mano afferrando quella di Theo che entrò così sotto il getto dell'acqua insieme a lui. La chimera si avvicinò con lentezza lasciandogli un bacio sulla spalla e risalì sul collo fino all'orecchio. Liam chinò il capo di lato permettendogli maggior accesso, e la chimera respirò con lentezza sul suo collo. Quel gesto non era fatto a caso, un lupo mostrava la gola in segno di sottomissione solo al proprio compagno. Poteva sentire il suo smaniare dalla voglia di affondare i denti in quel punto così delicato tra collo e spalla, ma non poteva. Non era ancora il momento per legarsi, si erano appena trovati. Incollò il suo petto alla schiena del più piccolo che rabbrividì, facendogli nascere un sorriso spontaneo.

<< Sai, cucciolo, in genere la doccia si fa nudi >> soffiò mordendogli il lobo e continuando a scendere con i baci sulla sua spalla. Sentiva il cuore di Liam accelerare impazzito, e non poteva che esserne felice.

<< Lo so >> rispose il lupo in un sussurro.

<< Non devi vergognarti – ridacchiò Theo – tu sei mio, cucciolo. Nessuno dovrà mai vederti come ti vedo io >> Liam stava sul serio per svenire dalla felicità che provò nel sentire quelle parole. Theo aveva tutta l'aria di uno che non apprezzava si toccassero le sue cose, poteva solo immaginare la sua gelosia dove arrivasse. Ma lui non era certo da meno, erano animali territoriali infondo. Liam annuì, e si voltò verso di lui prima di tirarsi giù i boxer e spingerlo contro le piastrelle e baciarlo. La chimera ridacchiò lanciando uno sguardo in basso facendolo avvampare di nuovo. Theo riprese a baciarlo prima di restare nudo come lui. Liam non poteva certo lamentarsi del suo compagno. Sapeva che non avrebbero fatto niente quella notte, volevano solo sentirsi vicini dopo mesi passati a girarsi attorno. Era così confortante avere il proprio compagno vicino in quel modo, che poteva sentirsi leggero come mai prima d'ora. E infatti, quando un paio d'ore più tardi si ritrovò nel letto abbracciato alla chimera, stavano solamente parlando di cosa si erano persi nelle ultime settimane. Theo continuava a toccargli i capelli, mentre lui faticava anche solo a pensare di doversi staccare da quell'abbraccio.

<< Quindi io e te . .>> lasciò in sospeso Liam. Theo lo fissò in attesa.

<< Noi stiamo. . – continuò il più piccolo – fino a che non saremo legati, stiamo insieme? >>

<< Non so te, cucciolo, ma il fatto di essere compagni implica già che stiamo assieme >> ridacchiò Theo.

<< Lo so, intendevo per gli umani. Quelli che non sanno cosa siamo >> cercò di spiegarsi meglio Liam, e Theo gli lasciò un bacio tra i capelli stringendolo di più.

<< Sei mio, e sei fottutamente adorabile >> fece il più grande mettendosi più comodo per poter baciare meglio Liam, e di certo il lupo non se ne sarebbe affatto lamentato. Sebbene, non potesse evitare a se stesso di arrossire visibilmente a quell'appellativo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Quindi state dicendo che nessuno di voi ha la minima idea di dove siano >> sbottò Lydia alzando le braccia al cielo esasperata.

<< Liam è arrivato da Theo e sono andati a parlare, poi non li ho più sentiti >> rispose Stiles.

<< Stiles, stiamo parlando dell'altro ieri. Liam non risponde al telefono >> disse Mason. Gli altri li guardavano litigare tra di loro da più di venti minuti. Quando Derek aveva chiesto una riunione non aveva pensato che sarebbe finita in quel modo. Il punto era che ne Theo ne Liam rispondevano ai telefoni, e se inizialmente nessuno li aveva cercati per non disturbarli, ora che si erano visti, si erano resi conto che nessuno aveva idea di dove fossero finiti, perchè nessuno li sentiva da più di due giorni.

<< Ieri era Natale, forse sono stati da Liam >> ipotizzò Scott grattandosi il capo.

<< I genitori di Liam non ci sono. Doveva passare il Natale da me, ma quando è andato da Theo ho capito che non sarebbe tornato. Ma adesso inizio a preoccuparmi >> disse Mason incrociando le braccia al petto.

<< Secondo me vi state preoccupando inutilmente >> sbuffò Derek, ricevendo un'occhiataccia dal proprio compagno.

<< Tu sta zitto, sourwolf. Sono ancora arrabbiato con te >> disse Stiles guardandolo male e beccandosi un ringhio in risposta. Peter trovava la cosa estremamente divertente. Avere Stiles come compagno doveva essere davvero esasperante, soprattutto per Derek.

<< Dico solo che dopo tutto il tempo lontani, sarebbe piuttosto naturale che vogliano starsene da soli >> continuò lo stesso il lupo.

<< Pensi che si siano legati? >> deglutì Scott. Dio, adesso non avrebbe potuto togliersi più quelle immagini dalla testa, già sentire costantemente l'odore forte di Derek su Stiles l'aveva traumatizzato abbastanza.

<< No – rispose Peter ridacchiando – aspetteranno un po'. Non c'è motivo per andare di fretta >>

<< Resta comunque il fatto che potrebbero essere morti >> sbottò Lydia componendo per l'ennesima volta il numero della chimera. Derek roteò gli occhi al cielo, quando la suoneria del ragazzo in questione si sentì dalle scale del palazzo.

<< Visto? Non sono morti >> disse Peter allargando le braccia e beccandosi un pugno dalla figlia. Lydia fece per andargli incontro così da potergli urlare addosso, ma la voce dei due in questione la bloccò sul posto. Stavano litigando? Di già?

“E dai, stavo solo scherzando” stava dicendo la chimera esasperata.

“Ciao, ci siamo incontrati da qualche parte, qualche volta? Sul serio? Quanta gente ti sei scopato?” ringhiò Liam.

“Non lo conoscevo nemmeno” si difese l'altro.

“Appunto. Ora capisco cos'hai in comune con Peter” sbottò il lupo, mentre tutti si voltarono a guardare il lupo in questione che aveva una faccia oltraggiata.

<< Ehi >> urlò infatti quello sapendo benissimo che i due fuori lo avrebbero sentito lo stesso. Infatti udì la risata impertinente di Theo vibrare nelle scale. La porta si aprì pochi secondi dopo, mentre un Liam che fumava rabbia da tutti i pori entrava sbattendo la porta in faccia al suo compagno, e Theo la riaprì tenendosi una mano sul naso in un ringhio.

<< Mi hai già dato un pugno. Non ti basta? >> sbottò Theo, vedendo le facce degli altri osservarli allibiti, nemmeno fossero al cinema.

<< No >> ringhiò Liam dirigendosi in tutta fretta vicino a Peter.

<< E tu – ringhiò al lupo più grande – la prossima volta che ti viene in mente la geniale idea di mandarmi da lui, ti prendo a pugni >> Peter lo guardava stralunato. Erano ammattiti, non c'era altra spiegazione.

<< Si può sapere che diamine succede? >> urlò a quel punto Lydia, che era già abbastanza incazzata, e Lydia incazzata non era propriamente il massimo.

<< Succede che il mio lupo ha scelto come compagno un gigolò >> sbuffò Liam lanciando l'ennesima occhiataccia al suo compagno. Theo alzò gli occhi al cielo lasciandosi cadere sul divano, esasperato. Scott li osservava stralunato. Liam in versione geloso non l'aveva mai visto, e non era un bello spettacolo.

<< Che hai combinato? >> disse Stiles al biondo che sbuffò.

<< E' un'esagerazione >> rispose la chimera.

<< Sai che c'è? Scopati chi vuoi >> ringhiò a quel punto il lupo defilandosi da tutti e andandosene in cucina sotto lo sguardo sbalordito del resto del branco. Più che altro erano meravigliati che Liam, sebbene arrabbiato, non avesse affatto perso il controllo.

<< Cristo Santo, Liam >> ringhiò alzandosi e seguendolo, chiudendosi poi la porta alle spalle. Scott era decisamente più confuso del solito.

<< Beh, è stato molto intenso >> proruppe Mason dopo qualche istante, facendo scoppiare a ridere Peter, Stiles e Corey.

<< Ah, i lupi – inneggiò Peter – che animali territoriali >>

<< Non è divertente >> disse Lydia.

<< Andiamo, un po' lo è. Sembrano una vecchia coppia sposata, e stanno assieme da quanto? Meno di quarantotto ore >> disse il lupo.

<< Beh, mi ricordano qualcuno >> annuì Scott, lanciando un'occhiata a Stiles e Derek che gli rivolsero la stessa occhiata infastidita a cui lui tossicchiò, voltando lo sguardo altrove, tanto per non finire male.

<< Sai meglio di me che non centra il tempo. Sono compagni, provare possessività nei confronti dell'altro è una cosa naturale >> disse Derek a suo zio che annuì roteando gli occhi. Cercarono di cambiare argomento, e di non prestare attenzione ai ringhi che sentivano provenire dalla stanza accanto. Fu solo dopo una mezz'ora buona che la porta della cucina si aprì. Theo alzò gli occhi al cielo all'occhiata interrogativa di Stiles e si avvicinò al tavolo dove erano seduti gli altri.

<< Allora? Questa riunione? >> chiese la chimera, ma gli sguardi degli altri erano concentrati su Liam, che si era avvicinato con naturalezza alle spalle del compagno e aveva poggiato il capo sulla spalla dell'altro, come se non facesse altro da tutta la vita. Theo si voltò guardandolo negli occhi, non potendo evitare a un sorrisetto malizioso di farsi strada sul suo volto, complementare a quello dell'altro. Gli altri cercarono di guardare altrove, erano sguardi così intimi che li stavano imbarazzando, persino Peter si ritrovò a guardare fuori dalla finestra, tutto a un tratto interessato alle auto che passavano in strada. Theo gli lasciò un bacio sulla tempia, facendo si che Liam portasse le braccia a stringerlo da dietro. Gli piaceva da morire tutto quello. Era un cercarsi continuo, aveva bisogno di sentirlo vicino in ogni istante.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Quindi tra te e Theo adesso è tutto tranquillo, giusto? >> gli chiese Mason non appena furono soli. Dopo la riunione, ognuno di loro si era defilato da qualche parte, persino Stiles era riuscito a convincere Derek ad andare al cinema. Il che era una vera impresa. Theo aveva detto che si sarebbero visti dopo da lui, così Liam ne aveva approfittato per passare un po' di tempo con il suo migliore amico, anche se si sarebbe dovuto aspettare l'atteggiamento da comare di Mason.

<< Sì, abbiamo risolto. Credevo si fosse capito >> rispose il lupo.

<< Beh, la vostra entrata in scena è stata molto enfatizzata. Non ti avevo mai visto rodere dalla gelosia >> ridacchiò il moro prendendolo in giro.

<< E' più forte di me, ok? Lui è . . .è bello, no è bellissimo, e lo so che ha avuto altre storie, ma vedere come certa gente lo fissa mi da ai nervi >> sbottò Liam.

<< Liam, non puoi impedire alla gente di guardare. E comunque, non è che tu sia brutto. Voglio dire, guardano anche te. Perchè credi che Alex si sentisse minacciato dalla tua presenza? >> lo fece ragionare Mason. Liam sospirò mettendo il broncio, e facendo alzare gli occhi al cielo al moro.

<< Lo so, ok? E' che non posso controllarlo, che ci piaccia o no per metà seguiamo l'istinto animale, e il mio istinto mi porta a essere molto possessivo >> cercò di spiegare il biondo.

<< Per lui è lo stesso, no? Andiamo, ha fulminato Ian con lo sguardo >> ridacchiò l'altro. Liam rise mordendosi il labbro, ricordando come Theo lo avesse afferrato e trascinato via.

<< Così, è tutto ok. Insomma, niente più voler andar via, spero >> mormorò poi Mason.

<< Nessuno andrà da nessuna parte. Non da solo almeno >> rise Liam.

<< Senti, adesso che siamo soli, sono curioso. Cos'è successo in questi ultimi due giorni? >> gli chiese il suo migliore amico con sguardo ambiguo. Liam arrossì violentemente facendo spalancare occhi e bocca all'altro.

<< Oh, mio Dio. Sei stato a letto con Theo? >> scoppiò a ridere Mason, ma si beccò un pugno leggero dall'altro che scosse il capo violentemente.

<< No, ma che diavolo vai a pensare? >> urlò il lupo.

<< Siete compagni, state assieme. Credo che sia una delle cose che si fanno quando si sta con qualcuno >> rispose ovvio l'umano. Liam emise uno sbuffo continuando ad arrossire.

<< Beh, noi no. Cioè, non ancora, non è il momento. In poco tempo ho dovuto fare i conti con il fatto di essere attratto da un ragazzo, lo scoprire che è il mio compagno e avere il fegato di dirgli di essermi innamorato di lui, quindi no. Non è il momento per pensare anche a quello >> sbottò Liam mordendosi il labbro. Mason si prese qualche secondo per analizzare quello che il suo migliore amico gli stesse dicendo, e poi lo colpì facendolo sobbalzare.

<< Ehi >> urlò Liam.

<< Ehi? E' questo quello che hai da dirmi? Hai appena detto di essere innamorato di Theo. Sapevo che con il tempo sarebbe stato naturale, ma perchè diavolo non me l'hai detto? >> sbraitò Mason.

<< Non me ne rendevo nemmeno conto – sbuffò il biondo – sono andato lì per chiarire, e poi la verità è venuta fuori da sola >>

<< E lui? Che ti ha detto? – fece il moro, e Liam davvero credeva di avere una comare per migliore amico – Perchè ti ha risposto, giusto? O devo andare a prenderlo a pugni? >>

<< Ti faresti male a prenderlo a pugni – ridacchiò Liam – e poi non serve. Sì, che mi ha risposto. In caso contrario lo avrei preso a pugni da solo >>

<< Sono felice per te >> disse Mason dopo un po' dandogli una pacca sulla spalla. Liam annuì rivolgendogli un sorriso.

<< Sono felice anch'io adesso >> mormorò.

<< Ok, ma senti. Se non ti sei lanciato nelle gioie del sesso tra compagni – riprese il moro facendolo arrossire nuovamente – mi dici perchè cavolo non rispondevate al telefono? >>

<< Beh, ce ne siamo dimenticati, credo >> balbettò il lupo in risposta. Mason fece una faccia esasperata, prima di mettere un braccio intorno alle spalle di Liam e tirarlo via dalla panchina del parco.

<< Che ne dici di una cioccolata calda? >> chiese il moro. Gli occhi di Liam si illuminarono di gioia a quelle parole, e annuì sorridendo come un bambino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Sappi che sono molto arrabbiata >> disse Lydia con cipiglio, mentre sbatteva la tazza con la sua tisana preferita davanti alla chimera. Theo sbuffò divertito della situazione, ma senza esagerare. Non voleva che Lydia gli saltasse alla gola.

<< Vuoi picchiarmi anche tu? >> rise il biondo.

<< No, credo che il pugno di Liam ti sia bastato >>

<< E da cosa l'hai capito? >> sbuffò la chimera.

<< Perchè siete spariti? Ci avete spaventato a morte >> disse Lydia sedendosi difronte a lui.

<< Avevamo solo bisogno di stare un po' per conto nostro >> si strinse nelle spalle il biondo.

<< Avete passato un sacco di tempo assieme >> si accigliò lei scrollandosi i capelli dalle spalle.

<< Sì, ma adesso è diverso. Prima non potevo fare niente di quello che volevo >> commentò la chimera.

<< Ok – sbattette le mani Lydia – voglio i dettagli. Chi ha baciato chi? >> Theo la fissava ridacchiando, quella ragazza era davvero uno spasso. E il suo essere così pigliata e intuitiva gli piaceva molto. Non le sfuggiva mai nulla.

<< Lui ha detto di essere innamorato di me, e io l'ho baciato >> disse lui.

<< Oh, mio Dio. Non posso credere che l'abbia detto. E tu? Perchè tu gliel'hai detto, spero >> disse la banshee squadrandolo. Theo sorrise e annuì, sebbene con un leggero imbarazzo che fece mordere il labbro alla rosso fragola, intenerita.

<< E' bello? Intendo, avere questa connessione >> gli chiese poi la ragazza, e lui si ritrovò a sorridere senza rendersene nemmeno conto. Gli bastava pensare a Liam che il suo cuore iniziava a dare di matto.

<< E' difficile da spiegare se non lo provi – disse Theo – è bello, sì. Senti continuamente che senza di lui non sei niente, senti costantemente la voglia di poterlo toccare o anche solo guardare per assicurarti che sia lì accanto a te. E' cercarsi di continuo anche solo per sorridersi >> Lydia sospirò osservandolo dire quelle cose, con le mani a coppa sotto il mento. Theo le rivolse uno sguardo carico di imbarazzo, al quale la banshee rispose con un occhiolino. Lydia lo capiva, non aveva bisogno di assicurarsi di apparire freddo davanti a lei. Era una cosa che gli piaceva, molto.

 

 

 

 












Like I promise, I'm here!

Direi che la parola più adatta a descrivere il capitolo sia FINALMENTE! AHAHAHAH. . . l'avevo detto che non vi avrei fatto penare troppo xD Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto, perchè ci ho messo davvero una vita a sistemarlo e a convincermi che potesse andare! Un grosso ciao ai nuovi lettori, e ai nuovi che hanno inserito la storia tra le seguite, ricordate e preferite. Vorrei dedicare il capitolo a Gallagher Winchester che mi ha minacciato con i suoi SPERO PER TE xD

Detto ciò, vi saluto, a sabato prossimo,

Elly

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Capitolo 17
*** No, you are mine ***


<< Guarda che non c'è assolutamente niente di divertente >> sbuffò Liam all'ennesima risata da parte del suo migliore amico. Corey accanto a loro alzò gli occhi al cielo, ormai stanco della discussione.

<< Dovreste fare qualcosa per questa questione della gelosia >> suggerì la chimera. Liam annuì, passandosi una mano tra i capelli, giusto per evitare di usarla tirando un cazzotto al suo amico.

<< Perchè? E' divertente >> fece infatti Mason.

<< Non possiamo evitarlo, Corey. Peter dice che è normale, e che con il legame sarà anche peggio. Quindi per ora non se ne parla – disse Liam in un sospiro – e comunque, non è divertente >> sbottò poi rivolto a Mason.

<< Ci hai appena detto che Theo voleva strangolare il tizio della gelateria perchè ti ha chiesto il numero di telefono. Questo è divertente >> disse il moro con ovvietà.

<< Avrebbe dato fastidio a chiunque >> rispose Corey.

<< Sì, ma se Theo si comporta come Liam, allora sarebbe divertente da osservare >> ridacchiò Mason. Ormai non faceva che prenderlo in giro da quando tre settimane prima erano arrivati al loft litigando. Non era colpa sua. Che poteva farci? Con loro somma sorpresa si erano scoperti entrambi molto gelosi, per non dire possessivi. Il loro lato animale, poi, accentuava solo la cosa. Con Hayden non era mai stato geloso o infastidito a quei livelli. Insomma, se lei usciva non si faceva problemi. Invece con Theo era diverso. Aveva sempre paura che qualcuno potesse provarci. Razionalmente sapevano entrambi che a nessuno dei due sarebbe mai potuto interessare qualcun altro, ma il metterlo in pratica era tutta un'altra cosa. Anche adesso che era ricominciata la scuola, Theo di tanto in tanto gli aveva fatto battutine sul fatto che qualcuno avrebbe potuto provarci.

<< Beh, Theo non da di matto come me in pubblico, ma solo perchè il suo essere metà coyote lo aiuta. Aspetta che siamo soli per incazzarsi >> disse Liam pentendosene subito dopo.

<< Intenso >> mormorò Mason, beccandosi stavolta un pugno un po' più forte del solito.

<< Ahi! >> disse subito tirando via il braccio offeso, ma Liam gli rivolse un sorriso falsissimo, vedendo Corey coprire una risata con un colpo di tosse.

<< Niente allenamenti? >> chiese poi il moro accigliandosi, quando vide che l'amico stava prendendo lo zaino per avviarsi come loro all'uscita.

<< No, il coach non c'è >> rispose Liam con un sospiro di sollievo. In realtà non vedeva l'ora di andare a casa di Theo. Si erano visti la sera prima, ma gli mancava già un casino, e a volte si imbarazzava da solo nel pensarlo. Ma in fondo, non ne aveva motivo. Era il suo compagno, aveva tutto il diritto di sentirne la mancanza quando gli pareva, anche ventiquattro ore al giorno. Uscirono fuori insieme ad altri ragazzi, e si apprestarono a raggiungere l'auto di Mason che gli aveva dato un passaggio, quando l'odore familiare di lime gli raggiunse le narici, facendolo bloccare di colpo. Si voltò alla sua sinistra, notando a una cinquantina di metri di distanza da loro, Theo. Il problema era che non era da solo. Accanto a lui, Alex gli stava parlando animatamente. Il suo lupo ringhiò forte, o forse era stato lui. Sì, era stato lui, e le facce di Mason e Corey ne erano una conferma. Che voleva quel tipo dal suo compagno? Dio, non doveva dare di matto, o sarebbe stato solo peggio.

<< Liam, calmati >> sussurrò Mason al suo orecchio. Il lupo annuì, cercando di prendere respiri profondi.

<< Sono calmo. Sono molto calmo. Sono solo super incazzato >> disse in un ringhio, e ignorando quello che Corey e Mason stessero dicendo si avviò in direzione dei due. Quanto lo stava odiando quello lì in quel momento? Un casino, ecco quanto. Non doveva avvicinarsi di nuovo a Theo. Non avrebbe dovuto. Lui era suo.

“Come vanno le cose?” gli stava chiedendo Alex.

“Bene” rispose Theo. Liam fu accanto a loro in meno di dieci secondi, poteva sentire gli sguardi dei suoi amici perforargli la schiena. Appena comparve, Alex sussultò, di sicuro non l'aveva visto arrivare. Liam lo ignorò totalmente dedicando un'occhiataccia a Theo, che per tutta risposta gli rivolse un risolino divertito.

<< Che ci fai qui? >> lo aggredì Liam immediatamente.

<< Ero venuto a prenderti >> gli rispose la chimera rivolgendogli un sorriso. Quel suo sorriso tutto fossette e occhi che era capace di farlo capitolare.

<< E il tuo venirmi a prendere includeva anche una conversazione? >> disse ancora in maniera ironica il lupo. Alex li stava guardando, facendo passare gli occhi dall'uno all'altro. Quelle parole lo avevano incuriosito particolarmente. Senza contare, che non aveva mai visto quello sguardo negli occhi di Liam. Sembrava più adirato che incazzato.

<< Sta buono, cucciolo >> ridacchiò Theo avvicinandosi con il volto al suo. Liam arrossì divenendo completamente viola, mentre poteva vedere con la coda dell'occhio Alex spalancare gli occhi sentendo il modo in cui la chimera l'aveva appena chiamato. E poi, poi dannazione, erano in pubblico, e parecchi li stavano fissando con sguardi curiosi.

<< Ma io sono calmo, razza di stronzo >> ringhiò Liam. Theo notò velocemente come i suoi occhi stessero per andare a una sfumatura gialla, e lo afferrò per un braccio tirandoselo addosso e dandogli un bacio a tradimento che gli fece mancare il respiro. Theo lo stava baciando nel parcheggio della scuola, e voleva sul serio tirargli un pugno, ma Dio, la cosa lo stava eccitando da morire. Non lo stava baciando per tranquillizzarlo, no, lo aveva fatto di proposito. Era andato a prenderlo per il solo fine di mettere in chiaro a chiunque a chi appartenesse. Era diabolico. Uno stronzo, egocentrico, diabolico che lui amava alla follia.

<< Sei uno stronzo manipolatore >> ringhiò Liam silenzioso sulle sue labbra.

<< Lo so >> rispose quello tornando a baciarlo per poi staccarsi, ma tenendolo vicino a lui. Ora Liam voleva davvero andarsene a casa e spiaccicarsi sul divano contro di lui, senza muoversi per nessun motivo al mondo.

<< Quindi voi due . . . >> lasciò in sospeso Alex riportandoli alla realtà.

<< Sì – disse Liam fissandolo male – e ti sarei grato se non rivolgessi più la parola al mio compagno >> Alex sgranò gli occhi a quelle parole, incapace di ribattere o altro. Liam afferrò Theo per una mano e lo trascinò lontano dall'altro ragazzo avvicinandosi all'auto del più grande sotto diversi sguardi, tra cui quello estremamente divertito di Mason, che gli mimò persino un “Intenso”, al quale rispose roteando gli occhi. Quando furono alla macchina, Theo non ebbe tempo di dire niente che si ritrovò spiaccicato contro lo sportello, con un Liam piuttosto vorace incollato alla bocca.

<< Mmmh, cucciolo? Non che mi dispiaccia questa tua foga, ma che ne dici se andiamo a . .>>

<< Sta zitto. Non posso lasciarti solo cinque minuti che ti ritrovo già circondato da trenta ragazzi diversi >> ringhiò il lupo tornando a baciarlo più forte di prima, e fregandosene altamente di quelli che li stavano guardando. Le labbra di Theo erano così carnose che lo mandavano completamente fuori di testa.

<< Devo farti ingelosire più spesso. Quando sei geloso dimentichi i tuoi freni inibitori – rise Theo, facendolo poi arrossire – è ancora così incredibile che possa baciarti quando voglio. Prima avrei voluto sbatterti ovunque e farlo, ma probabilmente mi avresti tirato un pugno >>

<< Smettila di imbarazzarmi >> fece il più piccolo distogliendo lo sguardo dalla chimera e posando il capo sulla sua spalla.

<< Volevo solo farti notare, che mi hai chiamato compagno prima >> sussurrò Theo, facendogli spalancare gli occhi. Alla fine, avrebbe potuto tranquillamente dire ragazzo, ma la parola compagno, in quel momento, gli era saltata fuori prima ancora che se ne rendesse conto. In fondo, era quello che erano. Liam si morse il labbro, mettendo su un broncio così adorabile, che Theo dovette solo baciarglielo via.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Quindi non si sa ancora niente >> proruppe Malia in uno sbuffo, lasciandosi andare contro lo schienale della sedia. Erano al loft a discutere sulla questione “cacciatori”, ormai in sospeso da un paio di mesi. Non avevano più avuto notizie da nessuno, ma era improbabile che non sapessero cosa fosse successo al bunker. La paura di Scott e Derek, era che stessero preparando un attacco di grossa dimensione, per dover restare nell'ombra tutto quel tempo. Il punto era che ormai era mezzanotte passata, e la maggior parte di loro stava pian piano crollando. Lydia era seduta composta con le gambe accavallate, mentre Mason e Corey erano per metà stravaccati sul tavolo.

<< Dobbiamo restare all'erta >> fece Stiles con uno sbadiglio che fece sorridere Derek. Scott li guardò divertito. Liam, invece, era seduto sul divano e stava per crollare definitivamente in un sonno profondo. Gli allenamenti di lacrosse, quel giorno, erano stati più pesanti del solito. All'ennesimo sbadiglio del beta che cercava di restare con gli occhi aperti, Theo emise un sospiro esasperato e si avvicinò al divano mettendosi seduto a gambe incrociate, mentre Liam, quasi avessero comunicato con il pensiero, si stese posando il capo sulle cosce del compagno, con il viso rivolto verso di lui e dando loro le spalle. Theo iniziò a carezzargli i capelli in un gesto estremamente intimo e delicato. Lydia sorrise osservandoli, era pazzesco il modo silenzioso che avevano per capirsi. Era bello vedere come uno riuscisse a capire perfettamente di cosa l'altro avesse bisogno e accingersi a darglielo subito. Proprio come aveva fatto Theo pochi istanti prima.

<< Pensi di fare qualche ronda notturna per la città? >> chiese la chimera a Scott, senza però staccare i suoi occhi da Liam, che ora sonnecchiava contro di lui.

<< Ci avevo pensato, ma non credo che sia il caso. Non sarebbe una buona idea fare le ronde. Anche se fossimo un paio alla volta, i cacciatori dobbiamo affrontarli assieme >> rispose l'alpha, vedendo il biondo annuire. Liam si accoccolò contro di lui maggiormente, prendendo ad abbracciargli il busto come se fosse il suo unico appiglio. Mason osservava il suo migliore amico cercando di non scoppiare a ridere.

<< Liam, non sono un cuscino >> fece Theo cercando di non ridere, ma quello gli diede un leggero pugno sullo stomaco.

<< Sta zitto >> biasicò il più piccolo tornando a stringerlo lo stesso. Theo alzò gli occhi al cielo, osservando come Peter li stesse fissando, uno sguardo quasi nostalgico. Poteva giurare che stesse pensando a sua sorella. Gli aveva detto, qualche giorno prima, quante moine facesse nei confronti del marito, rigirandoselo come voleva. E Theo aveva il vago sospetto che Liam facesse lo stesso con lui, perchè non sarebbe mai riuscito a negargli niente.

<< Sto per addormentarmi >> sbadigliò per l'ennesima volta Stiles e Derek passando dietro di lui gli arruffò i capelli facendogli nascere immediatamente un sorriso sul volto. Peter roteò gli occhi al cielo, alzandosi dalla sedia e sgranchendosi la schiena.

<< Tutte queste coppiette amorevoli mi faranno venire il diabete >> proruppe il lupo più grande, notando come, anche sua figlia fosse seduta con il capo poggiato sulla spalla dell'alpha.

<< Beh, io me ne vado – fece Lydia – dovremmo chiamare Chris e vedere se per caso sa qualcosa di nuovo o se qualche cacciatore lo ha per caso contattato >>

<< Buona idea >> fece Mason.

<< Domani mattina andrò io da lui >> disse Derek.

<< Allora è deciso >> concluse Scott afferrando le chiavi della moto e il casco dal tavolo.

<< Ti accompagno? >> chiese poi l'alpha a Malia che annuì prendendo la giacca. Lydia li imitò, recuperando la borsa e facendo segno a Mason e Corey che era ora di andare.

<< Su, alzati. Ti accompagno a casa >> sbuffò Theo in direzione di Liam, che però si alzò scocciato facendolo ridacchiare. Era un bambino.

<< Vengo a casa con te >> fece Liam, e l'altro roteò gli occhi afferrando le chiavi dell'auto e il giubbotto dell'altro lanciandoglielo. Quando i genitori di Liam non c'erano, lui praticamente viveva a casa sua. Non che gli dispiacesse, ma era strano poi riabituarsi alla sua assenza. Si era talmente abituato a dormire con il peso di Liam addosso, e a svegliarsi vedendo come prima cosa le labbra schiuse del compagno. I capelli splendidamente arruffati, che quando l'altro non c'era, si sentiva completamente perso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Stiles, sta un po' zitto >> ringhiò Derek. Era stato un miracolo che fosse rimasto in silenzio per tutta la durata del film, ma appena erano usciti fuori aveva iniziato a parlare a raffica, e non aveva smesso un secondo.

<< Sei tu che mi hai fatto una domanda >> sbottò Stiles.

<< Te l'ho fatta più di un'ora fa >> inarcò un sopracciglio il lupo.

<< Sourwolf, il problema è tuo. Tu non parli mai, come fai ad avere rapporti con la gente mi è un mistero >>

<< Non è necessario parlare ventiquattr'ore al giorno per avere rapporti >> disse Derek scendendo dall'auto. Stiles lo seguì a ruota, mentre il palazzo del loft si parava dinnanzi a loro.

<< Derek, vorrei farti notare che le tue conversazioni per il novanta percento richiedono l'uso delle sopracciglia >> fece l'umano facendo roteare gli occhi del compagno. Quello sbuffò afferrandolo di colpo e caricandoselo in spalla come un sacco di patate. Ignorò completamente le ingiurie di Stiles di lasciarlo andare, e lo trascinò così fin dentro il loft lasciandolo cadere sul divano poco gentilmente.

<< Ehi! >> urlò quello nell'impatto, facendo solamente ghignare Derek, che si beccò un cuscino in piena faccia. Il licantropo lo guardò storto a quel gesto, e Stiles non ebbe il tempo di scendere dal divano che si ritrovò il lupo su di lui ad impedirgli ogni movimento.

<< Sei un bruto, lupastro >> gli disse Stiles facendogli una linguaccia.

<< E io non ho ancora capito cosa il mio lupo ci abbia visto in te >> rispose quello, sapendo perfettamente come il figlio dello sceriffo si sarebbe alterato.

<< Stai dicendo che ti dispiace che mi abbia scelto? Beh, allora ne sono felice così potrò darti il tormento a vita >> gridò infatti il più piccolo.

<< E come pensi di tormentarmi? A suon di chiacchiere? >> ghignò Derek.

<< Potrei anche ordinare a Scott di ordinarti di parlare per cinque ore di fila al giorno >> s'impuntò Stiles cercando inutilmente di spostare il lupo da sopra di lui. Sapeva che in realtà era inutile, non solo era pesante, ma era anche più forte di lui, e non lo avrebbe spostato nemmeno di un millimetro.

<< Stiles, sai che non puoi ordinare a Scott proprio niente? L'alpha è lui >> ridacchiò il più grande.

<< Che centra. E' il mio migliore amico, farà quello che gli chiedo di fare >> sbottò.

<< Certo – rise Derek – voglio proprio vedere >>

<< Non provocarmi, sourwolf. Te ne pentiresti >> Stiles gli fece l'ennesima linguaccia, facendogli perdere la poca pazienza che aveva.

<< Come ho fatto a trovare te come compagno? – si chiese Derek retorico – sei insopportabile, e sei peggio di un bambino. Anche se, da quello che vedo non posso certo invidiare Theo >>

<< Sei consapevole di star offendendo il tuo compagno? E poi, io non sono un bambino. Per Liam non saprei dire, ma io no >> si difese l'umano. Derek sbuffò avvicinando il viso a quello dell'altro e lasciandogli un bacio a fior di labbra che fece andare Stiles in tachicardia. Derek sorrise sentendo il cuore dell'altro battere tanto veloce.

<< Fidati, sei un bambino anche tu >>

<< E' per questo che non vuoi legarti a me? >> chiese allora Stiles con un tono così amaro che l'altro non l'aveva mai sentito. Derek si accigliò non capendo come all'improvviso l'altro emanasse odore di tristezza e rassegnazione. Era il suo compagno, e non gli piaceva che provasse quelle cose, l'istinto di farlo tornare a emanare gioia e divertimento era più forte di qualsiasi altra cosa.

<< Stiles, che stai dicendo? >> chiese allora smettendo di pesargli e tornando a sedersi, dando così all'altro la possibilità di mettersi seduto normalmente.

<< Continui a dire che non sai perchè il tuo lupo abbia scelto me, e che io sono un bambino. E' per questo che non vuoi legarti a me? Lo capirei, so di essere un peso e che sono fastidioso tutto il tempo >> borbottò Stiles con voce sempre più bassa, evitando in tutti i modi di incrociare gli occhi con quelli del lupo.

<< Ti è andato di volta il cervello all'improvviso? >> ringhiò Derek facendolo sobbalzare.

<< No, è che . . .>>

<< Che un corno, Stiles. Non sei fastidioso, non per me. Puoi mandarmi al limite dell'esasperazione, ma non mi daresti mai fastidio. Sei una persona splendida, che è pronta a qualsiasi cosa per le persone a cui tiene e non solo. Mi hai salvato così tante volte, molte delle quali quando ancora non mi sopportavi, senza mai chiedere nulla in cambio. Non ti ritengo un bambino, tutt'altro. E dovresti capire che quando lo dico, o quando penso a come il mio lupo ti abbia scelto io stia scherzando. So perfettamente che il mio lupo ti ha scelto perchè sei l'unica persona che non se n'è mai andata. Anche quando non volevo nessuno attorno, tu c'eri sempre. Io ho perso tutto nella mia vita, Stiles. Ho perso la mia famiglia, le persone a cui volevo bene, il mio branco. Ma non ho mai perso te, o semplicemente, tu hai pensato che ne valessi la pena e non sei andato via. E l'unico motivo per cui non ti ho ancora legato a me è che non voglio costringerti. Sei umano, e puoi ancora scegliere. Ma mentirei se dicessi che il mio istinto non mi suggerisce di farlo in ogni secondo che ti ho vicino. E poi ti amo, ma questo lo sai già >> proruppe Derek tutto d'un fiato, sentendo come il cuore dell'altro stesse quasi per sfondargli la gabbia toracica. Stiles, ai suoi occhi, era la cosa più bella che avesse mai visto. Gli occhi lucidi dall'emozione, e l'odore d'incredulità che stava riempendo la stanza. All'improvviso si ritrovò il ragazzino addosso che lo stringeva in un abbraccio talmente forte che avrebbe potuto fargli male. Aveva il viso nell'incavo del suo collo, e stava respirando così velocemente, che per poco Derek non credette gli stesse venendo un attacco di panico.

<< Stiles, che . . >>

<< Sei un cretino – gli urlò quello facendolo sobbalzare – come puoi ancora pensare che sceglierei di stare con qualcun altro? Io ti amo, Derek. Ti amo e non voglio nessun altro che non sia tu. Voglio legarmi a te, ma non voglio che tu lo faccia rimpiangendo per tutta la vita di non avermi lasciato libero. Lo voglio, e lo vorrò sempre >> disse Stiles guardandolo negli occhi. Il lupo annuì tirandoselo contro per coinvolgerlo in un bacio che gli mandò i polmoni in sofferenza per mancanza d'aria. Ma non gli importava. Voleva Derek, lo aveva voluto per così tanto tempo che a volte gli sembrava strano che l'altro lo avesse scelto. Lo voleva in quel momento, e lo avrebbe voluto sempre.

<< Sai che è il discorso più lungo che ti ho mai sentito fare, sourwolf? >> disse poi Stiles staccandosi appena. Derek roteò gli occhi al cielo afferrandolo per i capelli e trascinandolo nuovamente sul divano sotto di lui.

<< Stiles? >> fece, e quello lo guardò con gli occhi pieni di aspettativa.

<< Sì? >> chiese.

<< Sta zitto >> ringhiò Derek tornando a baciarlo, sentendolo ridacchiare contro le sue labbra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Dio, Theo, calmati >> ringhiò Liam nel suo orecchio socchiudendo gli occhi. L'altro rispose con un ringhio e gli mordicchiò il lobo dell'orecchio ridacchiando. No, non si sarebbe calmato. Non quella volta. Erano giorni che a scuola Ian gli si era avvicinato, sempre con l'intenzione di chiacchierare animatamente con lui, e Liam più volte l'aveva liquidato velocemente. D'altronde non capiva il perchè di quell'insistenza, dato che ormai, tutti sapevano che aveva un ragazzo. Un ragazzo alquanto possessivo, che in quel momento lo stava torturando con una serie di morsetti e baci lungo tutta la gola. Theo era scoppiato quel pomeriggio, quando, mentre erano al parco con Corey e Mason avevano incontrato per strada Ian. Il ragazzo si era avvicinato a lui salutandolo molto animatamente, fin troppo. Ignorando la presenza di Theo accanto a lui che aveva cominciato a ringhiare e a innervosirsi, finchè non era sbottato, afferrandolo e sbattendolo contro un albero reclamando la sua proprietà. Lasciando gli altri tre completamente sconvolti. A Liam non piaceva molto quando entrambi erano pervasi dall'istinto animale, ma doveva ammettere che vedere Theo in quel modo, lo faceva eccitare da morire.

<< No, tu sei mio – gli soffiò sul collo – mi piace che i miei segni ti rimangano per un po' addosso >> gli ringhiò l'altro continuando a morderlo. Quella era stata una scoperta molto piacevole, i segni che si facevano tra di loro non guarivano subito. A Theo quella cosa l'aveva reso particolarmente felice. A Liam si illuminarono gli occhi di giallo e capovolse la situazione sbattendo l'altro contro la porta della stanza. Lo sapeva che era suo, e viceversa. Ma non potevano fare a meno di ribadirlo ogni due per tre. In realtà, la verità era che quella cosa piaceva troppo ad entrambi. Theo ringhiò nuovamente afferrandolo per i capelli e invadendogli completamente la bocca con la sua. Era dannatamente sinuoso quando si muoveva in quei frangenti, e Liam impazziva ogni volta. Non erano mai andati oltre i baci e i morsi in quelle settimane, più che altro perchè avevano bisogno di tempo per capirsi a fondo, ma ultimamente le cose si stavano facendo più serie. L'esigenza di toccarsi continuamente era aumentata, anche se di poco, ma loro l'avvertivano comunque. Liam lo trascinò spingendolo sul letto e mettendosi su di lui continuando a baciarlo con impeto. La chimera non si aspettava affatto tutta quell'intraprendenza da parte del più piccolo, che solitamente, con un bacio un po' più spinto arrossiva. Liam si fermò, e seduto in braccio alla chimera si abbassò afferrandogli i bordi della maglietta e provò a tirarla su. Theo si alzò sui gomiti inarcando un sopracciglio in una smorfia di divertimento. Liam si accigliò, chiedendogli silenziosamente quale fosse il problema. Theo si morse il labbro e mettendosi seduto si avvicinò al viso dell'altro fino a far sfiorare i loro nasi.

<< Sei sicuro di quello che fai, cucciolo? >> ridacchiò sulle sue labbra. Liam fece una faccia offesa, e per tutta risposta con una spinta lo riportò giù facendogli spalancare gli occhi blu. Il lupo con un ringhio si tolse la maglia lanciandola da qualche parte infondo alla stanza. Poi riafferrò i bordi della maglia dell'altro tirandola via in un unico gesto, sotto lo sguardo assorto della chimera. Theo lo stava guardando diversamente dal solito, in maniera molto più profonda, e sembrava incapace di distogliere i suoi occhi da lui, facendolo sentire più onorato che altro. Era sicuro di stare guardando lui allo stesso modo. Si avvicinò gattonando al suo viso e riprese possesso delle sue labbra ancora una volta. Iniziò a scendere con le labbra lungo la mascella, per poi passare alla gola della chimera che fremette sotto al suo tocco deciso. Theo emise un mugolio di piacere quando sentì la lingua di Liam passare leggera sul suo petto, fino a scendere lungo gli addominali e all'ombelico. Quando arrivò al limitare dei jeans del più grande si fermò. Deglutì appena, non aveva mai fatto niente del genere, e non sapeva come comportarsi. Non voleva che l'altro pensasse che fosse un incapace, pur sapendo che non sarebbe mai accaduto, ma per Liam era una questione di principio. Si mise più comodo sbottonando i jeans del compagno con la dovuta calma, sentendo la protuberanza al di sotto farsi leggermente più dura. Liam deglutì, emanando leggermente odore di agitazione, e Theo lo percepì subito tornando ad issarsi sui gomiti e cercando gli occhi del lupo.

<< Liam >> lo chiamò, vedendo l'altro arrossire visibilmente quando incrociò i suoi occhi. Il lupo scosse il capo abbassando la cerniera, ma Theo lo bloccò prendendogli i polsi e avvicinandosi come aveva fatto prima.

<< Liam, se non vuoi non fa niente. Faremo un passo alla volta, ok? >> gli disse Theo osservando quegli occhi azzurri annuire un secondo, prima che Liam iniziasse a torturarsi il labbro con sguardo indeciso. La verità, era che Theo era bravo anche in quello. Aveva già avuto le sue esperienze in quel campo con altri ragazzi. Lui non voleva sentirsi da meno, ma sapeva che non poteva certo imparare all'improvviso. Stavano assieme da più di un mese ormai, e la chimera non l'aveva mai costretto a fare niente, era sempre estremamente attento. E per quanto Liam a volte si ritenesse stupido nel compiacersi di tutta quell'attenzione come una ragazzina, non poteva evitare di sentirsi bene quando Theo gli dedicava quelle attenzioni. Theo era sempre attento ad ogni minima cosa, lo faceva stare bene in ogni secondo. Voleva, per una volta, essere lui a far star bene l'altro. E poi sapeva che prima o poi sarebbero arrivati a quel punto, era normale in una relazione. Il suo sguardo si fece deciso e si avvicinò anche lui leccando il labbro di Theo che emise un suono a dir poco indecente. Liam si ritrovò ad arrossire solo a sentirlo. Lo fece stendere nuovamente, mentre portò le mani ai bordi dei jeans e li tirò giù insieme ai boxer con un unico gesto preciso, facendo annaspare la chimera che lo fissava con occhi sgranati. Liam scese dal letto e si portò in ginocchio tra le gambe dell'altro che continuava a guardarlo scioccato, di colpo incapace persino di respirare.

<< Liam, che . . >> ebbe appena il tempo di sussurrare Theo, che si ritrovò con le braccia sul volto lasciando il capo cadere all'indietro sul materasso in cerca d'aria. Liam aveva appena dato una lappata alla sua erezione, e a lui per poco non partivano le coronarie. Liam non era il tipo da mostrare tutta quella spavalderia, e infatti era più rosso di un peperone, ma onestamente, quando alla prima seguì una seconda, la chimera dovette ricredersi. Quel dannato ragazzino. Liam ci si mise d'impegno, più per stupire la chimera che altro, e a giudicare dai suoni a dir poco osceni che stavano uscendo dalla bocca di Theo, lo stava facendo bene.

<< Cucciolo un par di palle >> mormorò causando una risatina a Liam. Il mezzo lupo continuava a gemere senza ritegno, alternando ringhi ad imprecazioni, che lo facevano sorridere interiormente. Era dannatamente eccitante che l'altro stesse gemendo in quel modo a causa sua.

<< Cristo, Liam >> ringhiò Theo qualche minuto dopo, quando il compagno si soffermò un po' troppo sulla sua punta. Non ne poteva più, si sentiva scoppiare, e infatti cercò di dirlo all'altro passandogli le dita tra i capelli, Liam però lo guardò male facendolo imprecare, finchè alla fine non venne nella sua bocca, e al contrario di come la chimera si aspettasse, mandò giù tutto. Theo si lasciò cadere sul letto cercando di riprendere fiato, quando sentì il materasso sotto di lui piegarsi un po'. Si voltò, vedendo che Liam lo stava guardando completamente viola in volto. Lui ghignò malizioso afferrandolo e tirandoselo addosso per poterlo baciare, e sentendo il suo stesso sapore nella bocca dell'altro si ritrovò ad emettere un mugolio di piacere che fece scappare un ringhio al più piccolo.

<< Questo non me l'aspettavo, cucciolo >> mormorò sulle sue labbra.

<< Credo di aver bisogno di una doccia >> balbettò Liam evitando di guardarlo, e Theo inarcò un sopracciglio, prima di scorgere una macchia umida tra le gambe dell'altro. Si liberò di una risatina alzandosi dal letto e afferrando Liam, che ancora imbarazzato dalla situazione, gli lanciò uno sguardo interrogativo.

<< Ora è il tuo turno >> gli ringhiò in un orecchio facendolo annaspare, mentre la chimera ghignante lo condusse all'interno del bagno.

 

 

 

 

 

 

 





Anche questa settimana ce l'abbiamo fatta xD

Come avrete chiaramente intuito, questo è più un capitolo di passaggio con qualche salto temporale. Infatti alla fine capiamo che è passato poco più di un mese dalla riconciliazione di Liam e Theo. Spero che vi piaccia anche questo, e vi ringrazio come al solito per il forte seguito. Torneranno i cacciatori? A Sabato prossimo, un bacio

Elly

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Capitolo 18
*** You belong to . . . ***


Era successo un casino, un fottuto casino. I cacciatori era ricomparsi all'improvviso, tendendo un'imboscata a Peter e Derek, confermando così che sapevano esattamente chi erano i membri del branco, e soprattutto, che non erano spariti per niente. Stiles aveva dato di matto per l'incolumità del compagno, ed era rimasto tre giorni di fila al capezzale di Derek rifiutando di muoversi. Scott aveva cercato in tutti i modi di convincerlo ad andare a casa a dormire, almeno per una notte, ma nessuno aveva potuto smuoverlo. In realtà, Liam lo capiva perfettamente. Se al posto di Derek ci fosse stato Theo, lui avrebbe agito alla stessa maniera. Lui e il resto del branco erano arrivati in tempo, sentendo l'ululato di Peter, e avevano salvato i due battendosi contro una decina di cacciatori. Il punto era che un paio di loro erano riusciti a scappare, ed ora si ritrovavano punto e daccapo senza niente tra le mani. A due settimane di distanza dall'attacco, i cacciatori si erano nuovamente volatilizzati, come se nulla fosse successo. Liam, in quei giorni, era abbastanza nervoso, non perchè avesse di nuovo problemi a controllarsi, ma perchè era terrorizzato. Il suo controllo era tornato efficace come prima non appena era stato consapevole del fatto che Theo fosse il suo compagno, ma era semplicemente terrorizzato all'idea che potesse succedere qualcosa all'altro. Vedere Stiles torturarsi le mani vicino al corpo di Derek gli aveva fatto sentire come potesse essere se la situazione fosse stata invertita. Riuscì a capire come doveva essersi sentito Theo quando lo aveva trascinato fuori dal bunker, e non era per niente qualcosa di piacevole. Solo il pensare alla chimera in quelle condizioni gli dilaniava il petto. Ormai nessuno di loro camminava più da solo, erano sempre in coppia in ogni momento della giornata. Avevano capito, come avevano ipotizzato Theo e Scott, che ai cacciatori poco importasse che tra loro ci fossero degli umani. Avrebbero attaccato indipendentemente. A scuola erano abbastanza coperti, nessuno credeva che potessero fare irruzione nel bel mezzo di un istituto, ma all'uscita cercavano sempre di non separarsi. In genere, Scott riaccompagnava a casa Corey e Mason, e Liam sgusciava sempre nella Jeep di Stiles o nell'auto di Theo. Il lupo era nervoso anche per quello. Passavano gran parte della giornata al loft tutti assieme, cercando di mettere insieme l'abbozzo di piano che Theo e lui avevano ipotizzato mesi prima, ma diventava difficile agire in quelle condizioni. La situazione stava sfuggendo di mano a tutti, era capitato di restare a dormire al loft per comodità. I genitori di Liam non c'erano quasi mai, e quindi lui passava tutto il suo tempo a casa del compagno, ma Scott era titubante, sebbene in due, non era saggio isolarsi in un momento come quello. All'ennesimo sbuffo che fece Mason gli riservò un'occhiataccia, e lui inarcò un sopracciglio a mo di domanda.

<< Che c'è? >> chiese Liam stringendosi nelle spalle.

<< Dovrei chiedertelo io – fece Mason – è la quinta volta che sbuffi in meno di dieci minuti >>

<< Sono solo nervoso >>

<< Per il test di trigonometria? >> si accigliò il moro. Liam scosse il capo con un sorriso.

<< No. Theo mi ha aiutato a studiare. E' spaventoso il modo in cui conosce quella materia >> sbottò Liam.

<< Studiare, certo >> ridacchiò Mason beccandosi un pugno sul braccio.

<< Sì, studiare, Mas >>

<< Allora, qual è il problema? Sei piuttosto pensieroso ultimamente >> disse l'amico prendendo una forchettata d'insalata. La mensa era piuttosto vuota quel giorno, e Liam si stava chiedendo il perchè da qualche secondo.

<< E' tutta la situazione in cui ci troviamo. Derek per poco non ci rimetteva la pelle, e Stiles sembrava un fantasma. E' stato strano da vedere, insomma, ho capito come ci si sente. E immaginarmi al suo posto è stato orribile >> spiegò Liam. Mason annuì, rivolgendogli un sorriso triste. Capiva perfettamente come si sentisse l'amico.

<< Theo era molto aggressivo quando eri ferito. Non permetteva a nessuno di avvicinarsi. Se Stiles fosse un lupo, e lui e Derek fossero stati invertiti, avrebbe fatto lo stesso >> disse Mason.

<< Lo so. Scott me l'ha detto. Quando saranno legati Stiles sentirà la stessa sensazione >> rispose il biondo scrollando le spalle.

<< E' solo questo? Ti sei rivisto in lui? >>

<< Non è solo questo, Mas. E' anche il non poterci muovere liberamente. Non voglio sembrare egoista o indifferente alla situazione, ma ho bisogno di stare con Theo >> disse alla fine Liam.

<< State assieme ogni giorno >> si accigliò il moro non capendo.

<< Sono due settimane che passiamo ventiquattr'ore al giorno al loft, fatta eccezione per quando siamo qui. Non siamo mai da soli, e non mi sto lamentando. Solo che ogni giorno che passa la sensazione di essere connesso a lui aumenta. E aumenta anche la voglia di toccarlo continuamente >> disse in un sospiro Liam. Mason lo fissò a bocca aperta, meravigliato che l'amico si fosse lasciato andare. Sorrise malizioso, ma prima che potesse uscirsene con qualche battutina stupida, Liam lo freddò.

<< Non intendo toccarlo con il senso di fare sesso. Mi riferisco a cose stupide, come toccargli i capelli o abbracciarlo. Cose che tu fai con Corey >> disse il biondo.

<< E allora fallo. Non capisco dove sia il problema >> fece Mason scrollando le spalle.

<< Non mi va di farlo davanti a tutti >>

<< Liam, hai dormito spiaccicato a lui davanti a tutti come se fosse un cuscino. E lo hai abbracciato non so quante volte. Te ne rendi almeno conto? >> disse quello facendogli mordere il labbro. Sì, che lo sapeva. Ma non era la stessa cosa che abbracciarlo quando erano da soli. In quel caso poteva stargli addosso quanto gli pareva, senza la sensazione di occhi indiscreti che li fissavano. E poi gli piaceva essere torturato da Theo in quel modo, quando erano soli. Dopo il loro salto in avanti un paio di settimane prima, adesso si divertivano ancora di più. Anche se a volte, il solo pensare a ciò che facevano gli causava un rossore allucinante, per non parlare di un problemino nei piani bassi. Si sentiva una quindicenne, e voleva volatilizzarsi in quei momenti.

<< Non è la stessa cosa >> concluse il lupo con un sospiro, afferrando poi il vassoio per rimetterlo al proprio posto. Mason ridacchiò, e lo seguì.

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Quindi cosa? Dovremmo andare alle cave dello zoo già da domani? >> fece Lydia accigliandosi.

<< No, certo che no – rispose Scott stringendosi nelle spalle – dico solo che dobbiamo tenerci pronti. Il piano può funzionare, ma dobbiamo essere in grado di precipitarci là in ogni momento >>

<< Questo era sottinteso >> si intromise Stiles alzando gli occhi al cielo con fare eclatante.

<< Voi non dovete tenervi pronti a niente >> ringhiò Derek al compagno e a Lydia.

<< Ha ragione – si intromise Peter – non è necessario che ci siate anche voi. Questo vale anche per voi due >> continuò facendo un cenno in direzione di Mason e Corey.

<< E vorreste andare lì da soli? >> sbottò Stiles lanciando un'occhiataccia a Derek.

<< Tu non verrai, Stiles. E' troppo pericoloso >> rispose il lupo. Il figlio dello sceriffo strinse i pugni, rivolgendogli uno sguardo carico di rabbia.

<< Così tu vai ad ammazzarti? Vogliamo ripetere l'esperienza di qualche giorno fa? >>

<< Sono un lupo, Stiles. Posso guarire. Tu no >> ringhiò Derek.

<< Ragazzi, dovreste calmarvi >> disse Theo, che seduto accanto a Lydia, li osservava con un sorrisino.

<< Convincilo tu >> fece allora l'umano alla chimera.

<< Io? Non voglio entrarci nelle vostre questioni >> si tirò indietro la chimera facendo sorridere sornioni Lydia e Peter.

<< E allora? Liam verrà con voi, no? >> sbottò quello.

<< Liam è un lupo >> fece Derek, esasperato.

<< E' la stessa cosa >> ringhiò Stiles incazzato.

<< Ragazzi >> li pregò Scott esasperato, ricevendo solo uno sguardo di fuoco dall'amico. Alzò le mani in avanti arrendendosi. Discutere con Stiles era tempo perso, dopo anni l'aveva capito.

<< Non è la stessa cosa >> riprese Derek.

<< Stiles, se Liam fosse umano, probabilmente finirebbe legato in casa il novanta percento del tempo >> ridacchiò Theo, ricevendo uno sguardo dubbioso dall'amico.

<< Scusami? >> ringhiò Liam alle sue spalle.

<< Beh, non sono di certo io quello che si lancia senza alcuno spirito di conservazione contro cinque ghost riders >> borbottò Theo ovvio. Mason ridacchiò della faccia offesa dell'amico.

<< E con questo? >> continuò il lupo.

<< Ti butti in piani suicida senza nemmeno pensarci. Ringrazia che sei un lupo, o col cavolo che ti farei uscire di casa >> fece la chimera ricevendo un pugno sulla spalla dal compagno.

<< Non puoi certo controllarmi >> ringhiò il più piccolo.

<< Fosse per me resteresti qui >> gli soffiò Theo a pochi centimetri dal volto.

<< Fosse per me adesso ti prenderei a calci >>

<< Ragazzi, non cominciate anche voi, per favore >> piagnucolò Scott stravaccato sul tavolo, mentre Stiles gli lanciava un'occhiata come a chiedergli “Perchè sei così scemo?”, ma quello si accigliò solamente.

<< Non ho cominciato io >> fece Liam incrociando le braccia al petto.

<< Beh, cambiamo discorso, che è meglio >> si intromise Peter prestando attenzione alla cartina dello zoo che era sul tavolo.

<< Dove suggerite di metterci? >> gli diede man forte Scott. Passarono così un altro paio d'ore nel buttar giù quello che era un primo abbozzo di piano. Lydia e Theo pensavano alla divisione che andava fatta all'interno. Come avrebbero potuto dividersi, e in che modo confondere i cacciatori. Stiles suggeriva di farsi prestare qualche attrezzo specifico da Chris, il quale non avrebbe certo negato. Quando Peter chiamò una pausa prima di svenire, con somma occhiataccia da parte di Derek, la chimera si allontanò dal tavolo e si avvicinò al compagno, che si era spostato in disparte a guardare fuori dalla vetrata del loft. Sentì distrattamente Lydia dire che sarebbe andata a comprare dei panini per la cena, trascinandosi dietro anche Corey e Mason. Stiles sparì in cucina con Derek, probabilmente continuando a discutere. Mentre Peter si era dileguato al piano di sopra. Scott stava per addormentarsi sul divano, con Malia accanto intenta a fissare il pc. Arrivò così silenzioso alle sue spalle, che Liam non lo sentì nemmeno. Si sedette sul pavimento a gambe incrociate accanto a lui, cercando di individuare i pensieri dell'altro che sembrava perso in un mondo tutto suo.

<< Liam? >> lo chiamò piano, e l'altro si girò di scatto a guardarlo.

<< E' tutto ok? >> gli chiese ancora inarcando un sopracciglio. Il più piccolo annuì leccandosi appena le labbra, indeciso se parlare o meno.

<< Davvero non vorresti che venissi? >> chiese poi in un mormorio distinto. Theo sorrise, ridacchiando divertito della situazione, e scosse il capo.

<< E' il mio istinto – cercò di spiegare – vorrei proteggerti continuamente, ma razionalmente so di non poterlo fare sempre, e soprattutto, so che sai cavartela da solo >>

<< Anch'io non voglio che ti succeda niente >> sussurrò il lupo. La chimera si avvicinò appena prendendo la mano di Liam tra le sue e intrecciando così le loro dita.

<< E' solo questo? Sento che c'è qualcosa che non va >> continuò Theo. Liam si morse il labbro. Certo che lo sapeva. Lui era attento, si prestavano continua attenzione. Era facile capire se per l'altro ci fosse qualcosa che non andasse.

<< No, è tutto ok. Sono solo stanco, e vorrei andare a casa >> sorrise il lupo.

<< Sai che è più sicuro se stiamo tutti assieme >> rispose la chimera, ma capendo perfettamente cosa volesse il compagno. Era quello che voleva anche lui. Liam annuì, sebbene continuando a mordersi il labbro, e a Theo faceva così tanta tenerezza, che alla fine si alzò tirandosi dietro il compagno. Liam lo guardo accigliato, mentre l'altro se lo tirava dietro fino ad afferrare le giacche di entrambi. Scott rivolse loro un'occhiata a mo di domanda.

<< Dove andate? >> chiese, sentendo Malia ridere accanto a lui. Era inutile, gli sfuggiva sempre tutto.

<< Credo che per oggi possa bastare – rispose Theo con un ghigno – ci vediamo domani >>

<< Ragazzi, ne abbiamo parlato, dovrem . . >> provò l'alpha beccandosi un pugno da parte di Malia.

<< Domani >> ribadì Theo, sentendo Liam sorridere dietro di lui, per poi prenderlo e trascinarlo via dal loft.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Sai? Theo mi ha dato una grande idea. Potrei provare a legarti >> disse Derek chiudendosi la porta della cucina alle spalle.

<< Non scherzare, sourwolf. Sono solo preoccupato >> disse Stiles sedendosi sul ripiano, e ricevendo un'occhiataccia dall'altro, che ignorò bellamente.

<< Lo sono anch'io, Stiles. Per questo dobbiamo collaborare il più possibile. Non complichiamo le cose >> disse il licantropo. Il più piccolo annuì, e poi si morse il labbro, di colpo illuminato da un'idea. A Derek quella faccia non piaceva, non erano quasi mai buone le idee di Stiles.

<< Che c'è? >> chiese allora.

<< Ho una condizione >> disse Stiles.

<< Stiles, che stai . .>> provò in un sospiro Derek venendo però bloccato sul nascere.

<< Legami a te >> disse. Derek sbarrò gli occhi scuotendo il capo con vigore. No, era fuori da ogni discussione.

<< Scordatelo >> ringhiò.

<< Non intendo adesso. Quando questa storia dei cacciatori sarà finita, legami a te. E io me ne starò buono qui senza intromettermi, te lo prometto >> spiegò l'umano. Derek abbassò il capo, cercando di pensarci. Sapeva che con Stiles discutere era alquanto asfissiante, ma non poteva negare che non fosse una cattiva idea. Certo, c'era sempre il fattore che secondo lui era troppo presto per Stiles. Non voleva costringerlo.

<< E' troppo presto >> disse infatti Derek.

<< Perchè? Ne abbiamo già parlato, Derek. Io voglio te, e niente mi farà cambiare idea. Che sia adesso o tra dieci anni, io non cambierò idea >> disse Stiles prendendo le mani del lupo tra le sue e tirandolo a se. Derek si posizionò tra le sue gambe e fece coincidere le loro fronti, continuando a tenere gli occhi chiusi. Concentrato nei suoi pensieri.

<< Ne sei sicuro? Puoi ancora andare via, Stiles >> sospirò il lupo, e Stiles capì, che quella sarebbe stata l'ultima volta che glielo avrebbe chiesto. Stiles lo guardò negli occhi, e gli rivolse un sorriso che fece accelerare il cuore di Derek.

<< Sì, ne sono sicuro >> disse senza esitazione nella voce o nei battiti. Derek annuì.

<< Allora va bene. Quando questa storia finirà, io ti legherò a me >> disse il lupo. Stiles lo abbracciò iniziando poi a baciarlo piano, prendendosi tutto il tempo per assaporare le labbra dell'altro. Avrebbe avuto tutta la vita per baciarlo così. Il rumore della porta della cucina li fece fermare, e si voltarono in direzione di Peter che ridacchiava osservandoli.

<< Che succede? >> sbuffò Stiles osservando il lupo.

<< Lydia e il cibo sono qui >> li informò quello, e lo stomaco di Stiles si fece sentire, facendo roteare gli occhi di Derek e ridere Peter, mentre quello arrossiva. L'umano scese dal ripiano della cucina e con Derek accanto si diresse nell'altra stanza, dove uno Scott ingordo aveva già divorato metà panino. Stiles gli lanciò un'occhiata stralunata, e l'alpha arrossì. Poi Derek si guardò intorno, notando l'assenza di due di loro.

<< Dove sono Theo e Liam? >> chiese Mason prima che potesse farlo il lupo.

<< A casa >> mormorò Scott, che per poco non si strozzò nel rispondere. Malia dovette dargli un paio di colpetti sulla schiena.

<< Come a casa? >> fece Lydia.

<< Il piccoletto voleva le coccole dal suo compagno, hai presente? >> rise Peter, mentre a Scott andò di traverso il boccone.

<< Oh mio Dio, non voglio sapere, non voglio >> disse subito. Stiles rise vedendo l'amico più rosso del ketchup che stava mangiando.

<< Perchè devi sempre esagerare? >> disse Malia riprendendo il padre. Quello si strinse nelle spalle.

<< Liam era stanco >> disse allora Peter.

<< Tutti siamo stanchi >> fece presente Lydia.

<< Sì, ma tu non hai l'esigenza di stare da sola con qualcuno >> ribeccò il lupo, e lei alzò gli occhi al cielo.

<< In ogni caso non credo siano affari nostri >> disse Derek scuotendo il capo. Peter sbuffò, afferrando le patatine e lanciandosele in bocca con pochissima grazia.

<< Tu parli così perchè il tuo compagno ce l'hai qui >> rispose Peter. Derek gli diede una gomitata che gli fece andare di traverso le patatine, mentre Stiles e Lydia ghignavano all'indirizzo del lupo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Ti vedo piuttosto distratta >> le disse Peter facendola sobbalzare. Lydia gli rivolse un'occhiata superficiale, prima di tornare a fissare le auto che sfrecciavano lungo la statale.

<< E' un periodo movimentato, non possiamo permetterci distrazioni >> fece lei.

<< Già – mormorò Peter – ma tu come stai? >> Lydia si voltò a guardarlo sorpresa, di certo non si aspettava quella domanda dal lupo. Notò solo allora che gli altri stavano dormendo tra i divani e le poltrone. Stiles e Derek erano probabilmente al piano di sopra.

<< Quanto sono rimasta a fissare fuori? >> chiese rivolgendo la sua attenzione a Peter e incrociando le braccia al petto.

<< Quasi tre ore. Credevo stessi avendo una delle tue visioni, sai. Ma poi ho notato che era passato troppo tempo >> rispose il licantropo, scrollando le spalle.

<< Ero solo persa tra i miei pensieri >> fece la banshee.

<< Credi che finirà male? Tutto questo? >> le chiese Peter facendo un cerchio in aria con il dito. Lei sorrise, mordendosi il labbro rosso ciliegia.

<< No. Penso che potremmo vincere anche questa volta >> rispose Lydia.

<< Di solito non sei mai così ottimista >> proruppe lui sorpreso.

<< Le cose sono cambiate – disse la ragazza in un sospiro – non ce ne accorgiamo, ma è la realtà. Tu sei stato sulla nostra lista nera per anni, eppure sei tornato qui per aiutarci, e sei cambiato. Theo ci aveva quasi distrutti, ma poi qualcosa in lui è scattata quella notte, quando ha salvato Liam. E' stato da solo tutta la vita, eppure il destino gli ha permesso di legarsi a qualcuno come Liam. Stiles e Derek non hanno fatto altro che litigare e darsi addosso per anni. Adesso sono al piano di sopra che dormono. Scott è maturato, è diventato l'alpha che molti vorrebbero. Siamo diventati quello che siamo perchè abbiamo imparato a perdonarci l'uno con l'altro. Non siamo solo un branco, siamo una famiglia. E noi proteggiamo la famiglia. Questo è cambiato, e questo ci permetterà di uscirne >>

<< E tu? >> chiese Peter osservandola ammirato. Quella ragazza aveva sempre avuto qualcosa che lo attirava come le api al miele.

<< Io? Io ho imparato a urlare e a farmi sentire >> disse lei abbozzando un sorriso. Il lupo ridacchiò, ma non se la bevve.

<< Lo so. Ma dici che siamo una famiglia, ed è vero. Quello che mi chiedo è . . . tu a chi appartieni? >> le fece notare Peter. Lydia si accigliò, e lo guardò non capendo cosa intendesse.

<< Stiles e Derek sono compagni, così come Theo e Liam. Scott e Malia sembrano fare seriamente, e lo stesso vale per Mason e Corey. Ma tu? Tu perchè sei da sola? >> continuò Peter, e Lydia si morse il labbro, quasi in un sorriso amaro.

<< Credo di appartenere a me stessa >> rispose lei. Peter ghignò e si avvicinò a lei con fare suadente, facendola finire contro la colonna di marmo al lato della stanza.

<< Lo sai che non funziona così, Lydia >> sussurrò Peter, mentre un raggio di luce lunare gli illuminava ancora di più gli occhi azzurri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Possiamo riprendere da dove Peter ci ha interrotti? >> mormorò Stiles mettendosi più comodo al fianco di Derek. Quello ridacchiò traendolo a se, ma scuotendo il capo.

<< Sei noioso, sourwolf >> sbottò allora.

<< Non siamo soli, Stiles. Non faremo niente con gli altri di sotto >> rispose Derek, indicando il piano di sotto con un cenno del capo. Stiles emise un sospiro contrariato, lasciandosi cadere sul cuscino del letto con fare eclatante.

<< Nessuno ci disturberebbe. Anzi, sono piuttosto certo che Scott scapperebbe via >> rise il più piccolo.

<< Mio zio potrebbe entrare >> gli fece presente il lupo, e Stiles gli rifilò un'occhiata come a dirgli che non gli credeva, ma lo sguardo di Derek gli fece intuire che si sbagliava.

<< Oh, ma dai. Sul serio? >> disse Stiles sbarrando gli occhi, e il licantropo annuì in uno sbuffo.

<< Dannato psicopatico >> si ritrovò a mormorare il figlio dello sceriffo sotto lo sguardo divertito del compagno.

<< Non c'è proprio niente da ridere, Derek >>

<< La tua faccia. Dovresti vederti >> rise il moro, e quello gli rifilò una linguaccia, ma Derek fu più veloce, afferrandogli il mento e spingendolo contro di lui. Stiles annaspò sorpreso, ma lo lasciò fare.

<< Non vedo l'ora che questa storia finisca >> disse Derek guardando il più piccolo negli occhi color caramello. Erano così limpidi e sinceri, che lo mandavano fuori di testa. Stiles era innocente in tutto. E lui lo amava da morire per questo.

<< Come mai? >> chiese Stiles inarcando un sopracciglio. Oramai i loro gesti combaciavano.

<< Così potrò legarti a me >> sorrise Derek, osservando come gli occhi dell'altro si riempissero di felicità e amore. Amore. Tutto per lui. Stiles lo amava così tanto. Come aveva potuto andarsene senza capirlo, gli era ancora un mistero.

 

 

 

 

 






Sorry not sorry!

Sono in ritardo di qualche ora, ma ahimè, avevo degli impegni. In ogni caso eccovi il capitolo, come ogni sabato xD

Diciamo che qui abbiamo un salto temporale di qualche settimana, e dai pensieri di Liam sappiamo che i cacciatori sono ricomparsi all'improvviso, prima di sparire di nuovo!

Vi ringrazio come al solito per il seguito, per le bellissime recensioni, e tutti voi nuovi lettori che avete inserito la storia tra le seguite, preferite e ricordate . . .A Sabato prossimo, un bacio

Elly

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Capitolo 19
*** Don't know the answer ***


Appena Liam richiuse la porta di casa del compagno alle sue spalle, si sentì stringere da dietro con una presa ferrea, ma che conosceva perfettamente. Il tocco di Theo non era un mistero per lui, tutt'altro. Lo anelava continuamente, voleva che fosse una presenza costante contro di lui.

<< Non mi hai detto perchè ce ne siamo andati >> sussurrò Liam. La chimera strinse di più la presa, posandogli un bacio su una guancia che stava andando a fuoco.
<< Volevi andartene >> rispose il più grande staccandosi da lui e stringendosi nelle spalle.
<< Sì, ma non dovevi. Voglio dire, lo so che era più sicuro rimanere tutti assieme >> ammise il lupo.
<< Liam, se deve succedere qualcosa, allora accadrà. Che siamo soli o in branco non cambia le cose. Se vogliono attaccarci lo faranno >> sospirò la chimera.
<< Ma dovremmo evitare di dargli occasioni d'oro >> ribeccò il più piccolo. Theo scoccò un'occhiata al soffitto in tono esasperato.
<< Non importa. Tu non ce la facevi più a stare lì. Lo so, l'ho capito. E io non ti avrei lasciato andare via da solo >>
<< Non sarei andato via senza di te >> ammise Liam mordendosi il labbro e causando all'altro quel sorriso tutto fossette che gli faceva battere il cuore sempre più veloce. Theo si avvicinò facendo collidere le loro fronti.
<< Lo so. E so anche che volevi stare con me, perchè io voglio la stessa cosa >> rispose facendolo arrossire come al solito.
<< Sono anche stanco >> continuò Liam imperterrito, e quello annuì prendendolo per mano e conducendolo al piano di sopra. L'aria della sera era fredda, d'altronde erano quasi a fine Febbraio, e le temperature non erano ancora l'ideale. A parere di Liam, Theo non sentiva quasi mai freddo, a meno che non fosse una scusa per abbracciarlo ovunque e in qualunque momento volesse. A dire il vero, Liam adorava quei momenti, perchè erano sempre perfetti. Non appena raggiunsero la camera della chimera, quella senza indugio, liberò Liam dalla propria felpa, lasciandolo con la maglietta a mezze maniche che portava di sotto, mentre lui si liberò completamente della maglia che indossava. Vedere Theo a petto nudo gli faceva sempre uno strano effetto, sebbene lo vedesse in quel modo la maggior parte del tempo che passavano assieme. Facevano spesso la doccia insieme, e conoscevano il corpo dell'altro alla perfezione, soprattutto da quando Liam aveva alzato i loro standard nel darsi piacere. Theo lo trascinò sul letto con lui, e Liam non se lo fece ripetere due volte. Si liberò dei jeans infilandosi immediatamente sotto al piumone, accanto alla chimera che era rimasta in boxer. Il lupo si mise più comodo che poteva, ma storse il naso immediatamente, vedendo come l'altro non si decideva a stendersi. Lo stava facendo apposta, e Liam lo sapeva bene. Era sempre la stessa storia.
<< Che c'è, cucciolo? Non riesci a dormire? >> lo prese in giro il più grande.
<< E tu? >> ringhiò in risposta l'altro.
<< Hai ragione – ammise la chimera – io ho freddo >>
<< Beh, arrangiati >> sbottò Liam dandogli le spalle e accucciandosi meglio nel piumone. Theo lo fissò offeso, e dopo nemmeno dieci secondi, Liam lo sentì strisciare sotto le coperte avvicinandosi a lui. Gli arrivò alle spalle e l'avvolse in un abbraccio, facendo passare una mano a stringerli la vita, e le labbra posate dietro al suo orecchio. Sapeva benissimo quanto Liam fosse sensibile in quel punto.
<< Liam? >> lo chiamò nuovamente, causando al lupo in questione dei risolini che lo scossero, sapendo benissimo cosa volesse la chimera.
<< Cosa? >> mormorò in risposta evitando di voltarsi.
<< Ho freddo >> ridacchiò Theo nel suo orecchio, e poi senza preavviso lo voltò velocemente nella sua direzione. Liam spalancò gli occhi quando si ritrovò incollato al petto del compagno senza nemmeno essersene reso conto. Theo lo stava stringendo così forte, che non credeva sarebbe riuscito a liberarsi. La chimera abbassò lo sguardo incrociando il suo e beccandosi un pugno sulla spalla che lo fece sorridere. Si mise più comodo con il capo sul petto del compagno, mentre sentiva le labbra di Theo carezzargli i capelli.
<< Hai ancora freddo? >> lo provocò Liam, ma quello scosse il capo aumentando la presa.
<< Sto benissimo così >> rispose passando una mano tra i capelli biondi e morbidi del lupo.
<< Theo? >> lo chiamò dopo qualche minuto di silenzio il più piccolo. Quello rispose con un mugolio abbassando appena lo sguardo. Liam si girò a pancia in giù, restando sempre per metà sdraiato sul corpo dell'altro, ma potendo così guardarlo negli occhi.
<< Ti amo >> gli disse Liam, sentendo il cuore della chimera prendere il volo, mentre gli occhi blu si illuminavano di quella che sembrava felicità. Lo sapevano già, quando avevano chiarito tutto, si erano detti di essere innamorati. Ma era la prima volta che Liam glielo diceva, e la chimera pareva essersi paralizzata, o almeno sembrò a lui. Pochi secondi dopo, Liam si ritrovò di schiena al centro del letto, con Theo sopra di lui che continuava a sorridere incapace di smettere.
<< Ti amo, anch'io >> gli sussurrò a fior di labbra, facendo scontrare il suo naso con quello dell'altro carezzandolo. Liam si sentiva così completo, da poter mettersi a ridere fino alla fine dei suoi giorni. E quando Theo cominciò a baciarlo morbidamente, si sentì come se una voragine da cui non avrebbe mai voluto uscire, lo risucchiasse.


























Si sentiva confusa, o meglio. Peter e i suoi discorsi l'avevano confusa. Fino a quel momento non ci aveva mai pensato davvero. Ma poi quel lupo psicopatico doveva farle venire i dubbi sulla sua esistenza. E nessuno, nessuno era mai riuscito nell'intento di far venire i dubbi a Lydia Martin. E a Peter erano bastate dieci parole per farlo. Non voleva pensarci, davvero. Non voleva perchè faceva male. Aveva perso persone alle quali teneva, persone che aveva amato. Aveva perso Jackson quando se n'era andato, poi Allison ed Aiden in una volta sola. Il cuore le si stringeva ancora solo a pensare a quella notte. Non sapeva nemmeno come avesse fatto ad andare avanti, se doveva essere onesta. Poi un sorriso. Il branco, una famiglia. Quello l'aveva resa forte, quello l'aveva fatta andare avanti.
“A chi appartieni, Lydia?”
La voce di Peter tornò a farsi strada in lei, e dovette mordersi il labbro, perchè sul serio, non ne aveva idea. Apparteneva a se stessa. Così aveva detto a Peter, ma ne era davvero sicura? No. Non lo era. Apparteneva al branco, alla famiglia, agli amici. Ma nel profondo, a chi apparteneva se non a qualcun altro? Per quanto poteva convincersi del contrario, sapeva bene la verità. Ognuno è destinato ad appartenere a qualcun altro, senza questo, non avremmo motivo di esistere. Si è sempre parte di qualcosa, si è sempre parte di qualcuno. Liam era parte di Theo, e Stiles era parte di Derek. Scott apparteneva a Stiles nel suo essere fratelli, era appartenuto ad Allison, e adesso a Malia. Mason era parte di Corey. Ognuno di loro apparteneva a qualcun altro. I suoi genitori si erano appartenuti. Era da quello che nascevano nuove vite, nuovi legami, nuove famiglie. E lei? Lei si sentiva un'incognita in un mare di variabili, per dirla matematicamente.
“A chi appartieni, Lydia?”
Lydia non lo sapeva. Non sapeva rispondere.






















<< Dannazione >> sibilò Derek sbattendo un pugno sopra al tavolo. Liam deglutì, mentre vide parecchi di loro sobbalzare a quel gesto. In genere, Derek non era uno che si lasciava andare così tanto alla furia, ma in quel momento avrebbe potuto radere al suolo il loft. I cacciatori avevano attaccato nuovamente. Questa volta l'obbiettivo era stata Malia. La sua auto era saltata in aria, e si era salvata solo perchè Scott l'aveva afferrata in tempo. L'alpha aveva percepito lo strano ticchettio provenire dalla macchina, il tempo di rendesi conto di cosa fosse e di afferrare Malia, che erano stati scaraventati via dall'urto.
<< Derek, calmati >> provò Stiles, ma quello emise un ringhio scuotendo il capo.
<< No, che non mi calmo. Dobbiamo scoprire dove diavolo sono, e perchè non riusciamo a rintracciarli >> ringhiò il lupo.
<< Incazzarti così non servirà a niente. Dobbiamo solo ragionarci su. Sappiamo che si spostano frequentemente. Basta seguire le tracce >> fece ancora l'altro. Ma il licantropo sbuffò dalle narici cercando di ritrovare un minimo di calma.
<< Non lasciano tracce, Stiles >> disse Peter incrociando le braccia al petto e lanciando un'occhiata al divano, dove Malia si teneva ancora la spalla lussata. Scott, accanto a lei, le stava massaggiando la schiena. Non che lui fosse privo di lividi ed escoriazioni. Ma sarebbero guariti presto.
<< Si lasciano sempre delle tracce >> disse Lydia giungendo le mani sotto al mento, e pensando intensamente. Theo, accanto a lei, la fissò divertito di quella posizione. Sembrava andare in trans.
<< E cosa suggerisci? >> chiese allora Derek.
<< Dobbiamo cercare, trovarle. Torniamo al punto dell'attacco e iniziamo a seguire qualsiasi cosa ci dia una pista >> fece Mason ovvio. Derek annuì in un sospiro, continuando a fissare la cartina di Beacon Hills davanti a lui. Lanciò un'occhiata ai due sul divano. Di certo non sarebbero potuti uscire in quelle condizioni, e se avessero aspettato troppo, avrebbero perso qualsiasi traccia, se mai ci fosse stata.
<< Dobbiamo muoverci subito – fece il lupo – se aspettiamo, sparirà qualsiasi pista. Sempre che ci sia >>
<< Non possiamo andare tutti insieme. Potrebbe essere pericoloso se ci trovassimo tutti in difficoltà >> disse Scott.
<< Tu non verrai. Devi prima guarire >> disse Derek. L'alpha annuì, guardando a uno a uno gli altri. Non avrebbe certo potuto mandare gli umani.
<< Vuoi che ci muoviamo adesso? >> chiese Peter al nipote, e quello annuì.
<< Ok – mormorò Scott – allora . .>>
<< Vado io >> lo bloccò Theo. Liam si irrigidì all'istante lanciandogli un'occhiata di fuoco, che l'altro ignorò.
<< Sei sicuro? >> balbettò Scott.
<< Come hai detto tu non possiamo andare in tanti, e io sono l'unico immune ai loro dardi >> rispose la chimera stringendosi nelle spalle.
<< Ok, allora se . .>> ricominciò l'alpha venendo interrotto nuovamente. Alzò gli occhi al cielo.
<< Col cavolo che tu vai lì >> disse Liam all'indirizzo del compagno. Theo inarcò un sopracciglio, voltandosi a guardare il più piccolo confuso. Mentre notava che anche gli altri stessero fissando Liam piuttosto sorpresi.
<< Liam, che . . >> iniziò Theo, ma l'altro lo freddò con un ringhio.
<< Se tu vai lì, io vengo con te >> ringhiò il lupo.
<< Scordatelo >> strinse i denti la chimera.
<< Non ho intenzione di restare qui, mentre tu vai a buttarti addosso a dei cacciatori >> fece Liam innervosendosi di più. Aveva voglia di andare lì e prenderlo a calci. E poi diceva che era lui ad avere istinti suicidi.
<< Non possono farmi niente. Non si può dire lo stesso di te >> ringhiò Theo.
<< Io vengo con te >> s'imputò il più piccolo. Mason fissava il suo migliore amico a bocca aperta, quasi stentasse a riconoscerlo. Che Liam avesse una testa dura, si sapeva. Ma che s'imputasse così, beh, decisamente no.
<< Tu resterai qui >> ringhiò Theo facendo brillare i suoi occhi di giallo.
<< Prova a fermarmi >> rispose l'altro, mentre i suoi occhi rispondevano al richiamo del compagno.
<< Ok, piantatela – sibilò Peter scuotendo il capo – vado io con Theo >>
<< No >> ringhiò ancora Liam. Nessuno sarebbe andato con la chimera. Nessuno eccetto lui. Non sarebbe rimasto al loft ad aspettare che tornasse. Sarebbe morto soffocato dall'ansia.
<< Liam >> iniziò esasperato Theo, ma il più piccolo lo raggiunse con poche falcate, piazzandosi davanti a lui e incrociando le braccia al petto con fare deciso.
<< Se dovessi andarci io, tu verresti con me >> gli disse il beta guardandolo negli occhi. Theo emise un sospiro, e alla fine cedette annuendo. Gli altri lo stavano fissando sbigottiti.
<< Pensavo ci volesse di più di un paio di occhioni da cucciolo per fregarti >> ridacchiò Peter. La chimera gli scoccò un'occhiataccia.
<< Non posso negargli l'evidenza >> rispose allora il biondino. Liam, intanto, stava gongolando vittorioso, con un sorrisetto che se fossero stati soli, probabilmente Theo gli avrebbe tolto a suon di morsi.
<< State attenti. Al minimo sentore che ci sia qualcuno, filate via da lì >> li avvertì Derek. I due annuirono, e poi si avviarono verso l'uscita. Appena i loro passi sparirono, Scott si voltò a guardare Peter.
<< Pensi sia sicuro mandarli insieme? >> chiese il moro.
<< Ti riferisci al fatto che sono compagni? >> fece il lupo più grande, e l'alpha annuì. Malia si voltò verso il padre, curiosa della domanda.
<< Sì, è molto più sicuro del mandarli con qualcun altro del branco, come facciamo normalmente. Da una parte potrebbe sembrare un rischio perchè si pensa che potrebbero essere troppo distratti dal guardarsi le spalle a vicenda. Ma in realtà è esattamente l'opposto. Si guardano le spalle a vicenda, è vero, ma le capacità di combattimento aumentano se si ha il proprio compagno vicino. Prestano maggiore attenzione >> spiegò Peter. Scott emise un sospiro di sollievo, e si voltò nuovamente a guardare Malia che gli stava sorridendo. Stiles si passò una mano sul viso, ancora sconvolto dall'audacia di Liam nel mettere i piedi in testa a uno come Theo. Era stato piuttosto divertente a dire il vero. La gomitata succinta che gli diede Lydia, gli fece capire che stava pensando la stessa cosa.



















<< Resta dietro di me >> sussurrò Theo mettendosi davanti a Liam. Il lupo roteò gli occhi al cielo, e si mise accanto alla chimera, ignorando completamente ciò che l'altro aveva appena detto. Theo gli lanciò un'occhiata, e scosse il capo mordendosi il labbro in chiaro segno di rassegnazione.
<< Non mi ascolterai mai, eh? >> ridacchiò.
<< No >> fece Liam, trattenendo a stento un sorriso.
<< Non dovevi venire con me >>
<< Non sono una principessa indifesa >> borbottò il lupo iniziando a perlustrare la zona dell'imboscata a Malia.
<< Lo so bene – mormorò la chimera – voglio solo proteggerti. E' più forte di me, ed è strano. Non sono mai stato capace di proteggere qualcun altro >> Liam si voltò a guardarlo rivolgendogli un sorriso così bello, che come sempre faceva aumentare i battiti del cuore dell'altro, tanto che il più grande si ritrovò a deglutire a quella vista. L'unica cosa che gli sarebbe piaciuta, sarebbe stato stare a casa con Liam accoccolato contro di lui, ma ovviamente, loro non potevano avere una vita tranquilla.
<< Pensi che per me sia diverso? – gli sorrise il più piccolo – anch'io voglio proteggerti. E non potevo restare lì aspettando che tu tornassi. Sarebbe stato frustrante, e probabilmente Derek avrebbe dovuto legarmi >> ridacchiò il beta chiarendogli il suo punto di vista.
<< Liam, è diverso >>
<< Perchè? >> si accigliò quello.
<< In un'altra situazione mi starebbe bene, ma adesso è diverso. Quei dardi potrebbero ucciderti >> gli fece presente la chimera. Il lupo si mordicchiò il labbro avvicinandosi a lui. Si piantò davanti a Theo, impedendogli di proseguire, e il più grande lo fissò confuso. Chiedendosi cosa avesse in mente.
<< Mi avrebbe ucciso di più stare lì ad aspettarti >> mormorò Liam. Theo gli sorrise, e lo attirò a se dandogli un bacio. Era incredibile come fosse diventato dipendente dalle labbra dell'altro. Non riusciva a resistere più di qualche ora, prima che l'esigenza di assaporarlo tornasse a fargli visita.
<< Non voglio che ti prendano di nuovo >> fece la chimera staccandosi appena.
<< Non lo faranno >> gli rispose il beta, afferrando poi la sua mano e continuando a camminare silenziosamente in quella zona. Il buio era ormai vicino.




















<< Theo e Liam non hanno trovato niente. La zona è deserta, ma Theo crede che si fosse accampati lì qualche giorno fa. L'odore era piuttosto forte, sebbene non ci sia nessuna scia da seguire >> li informò Derek non appena ricevette un messaggio dalla chimera.
<< Ma aver sentito il loro odore è già un passo avanti, no? >> chiese Mason con un barlume di speranza.
<< Possono riconoscerlo subito in caso sia vicino – ragionò Peter – ma ovviamente, noi non potremmo saperlo >>
<< Non se ci passiamo le informazioni a modo nostro >> suggerì Malia.
<< Stai parlando del ficcarvi nelle loro teste? >> inarcò un sopracciglio Stiles.
<< Non ne varrebbe la pena >> disse Derek.
<< Sembra una buona idea >> mormorò Scott.
<< Parliamo di un singolo odore, non di chissà quanti. E poi, dovresti partecipare a qualche ricordo che non credo ti piacerà vedere >> gli fece presente Derek, ma alla faccia confusa dell'alpha, Lydia alzò gli occhi al cielo.
<< Sta dicendo che non crede sia il caso che tu veda cosa facciano quei due quando sono soli >> gli spiegò la banshee, e Scott impallidì al solo pensiero scuotendo il capo con vigore.
<< Dio, no. Passo >> mormorò cercando di non pensare a niente del genere. Stiles lo fissava incredulo. Perchè ci voleva sempre qualcuno a spiegargli qualcosa?
<< Quindi – disse alla fine Peter in un sospiro – siamo al punto di partenza >>
<< Deve esserci qualcosa che possiamo fare >> fece Stiles continuando a fissare la cartina come se ne dipendesse la propria vita.
<< E se usassero un sistema di rotazione? >> intervenne all'improvviso Lydia. Tutti si voltarono a guardarla, come se stesse parlando arabo.
<< Sistema di rotazione? >> chiese Scott confuso più del solito.
<< Sì, era un antico metodo di battaglia che usavano i vichinghi >> spiegò ancora la banshee, e adesso davvero non stava capendo nessuno di loro.
<< Intendi, l'attaccare su più fronti ruotando le zone d'attacco? >> chiese Derek di colpo illuminato dalla consapevolezza. Lydia annuì con vigore, e in quel momento la porta del loft si aprì con un tonfo, e un Theo che sembrava avere un diavolo per capello si avvicinò al tavolo.
<< Ho capito – disse immediatamente – usano un sistema di rotazione >> Gli occhi nella stanza si fissarono su di lui increduli.
<< Ok, ora inizio a sentirmi stupido – sbottò Stiles – mi dite di che state parlando? >>
<< Era un antico metodo d'attacco usat . . >> iniziò la chimera, ma venendo interrotta subito dal figlio dello sceriffo.
<< Sì, ne stavano giusto accennando questi due. Voglio sapere cos'è >> disse ancora l'umano. Theo scoccò un'occhiata a Lydia e Derek che annuirono. Liam, che era entrato dietro di lui si voltò a guardarlo.
<< I vichinghi usavano questa tattica per confondere i loro nemici. Avevano un solo esercito, ma attaccavano tutti insieme su tre fronti diversi senza mai dividersi. Ruotavano i luoghi, ma che erano sempre gli stessi. I tre punti in cui hanno attaccato, ognuno di loro ha una base. Il bunker dove hanno portato Liam – stava spiegando Theo con fare concitato – poi, il limitare della statale dove hanno attaccato Peter e Derek, e infine, il campo dove si trovava Malia >> Stiles lo fissava come se gli fosse spuntata una seconda testa. E non era nemmeno l'unico.
<< Ok, ma . . come diavolo ci sei arrivato? >> fece quello grattandosi il capo.
<< Ho un genio in storia qui con me >> ridacchiò Theo rivolgendo un sorrisino a Liam. Prima di continuare a spiegare.
<< Ho notato che l'odore era lo stesso che c'era nel bunker, e da lì mi è venuto un dubbio. Nessuno all'interno del bunker aveva quell'odore addosso, quindi è qualcuno che non è sempre presente, ma che coordina gli attacchi. Così siamo andati anche sulla statale, e anche lì era presente quell'odore. Poi Liam ha detto qualcosa sui vichinghi, e da lì ci siamo arrivati >>
<< Geniale >> fece Lydia con un ghigno, battendo il pugno in aria. Theo le sorrise annuendo, e si voltò verso Scott.
<< Cosa suggerisci? >> chiese all'alpha.
<< Beh, geniale è geniale. Potremmo dedurre che attaccheranno sempre in quelle tre zone, giusto? >> chiese Scott.
<< Indicativamente, sì. Non si aspettavano certo che l'avremmo capito. Il punto è trovare la loro base >> disse Derek.
<< Il luogo in cui tu e Malia avete trovato il bossolo, doveva essere quella. Ma non fa parte dei tre luoghi >> disse Stiles.
<< Se si spostano anche con la base, non abbiamo modo di capire dove si trovino, a meno che non li seguiamo >> fece Liam in uno sbuffo.
<< Per seguirli dovremmo prima trovarli >> disse Peter ovvio, inarcando un sopracciglio.
<< Non siamo riusciti a scovarli in più di due mesi – fece Scott – come pensate di poterlo fare adesso? >> Gli altri si guardarono, chi pensieroso, chi mordendosi il labbro. Chi come Stiles continuava a fissare la cartina in cerca di un segno.
<< Un modo c'è >> disse Theo in un sospiro. Tutti si voltarono a guardarlo, e Liam sentiva nuovamente l'agitazione di quel pomeriggio tornare prepotentemente.
<< Quale? >> chiese subito Peter.
<< Se provi a dire qualcosa come “fare l'esca”, ti giuro che ti stacco la testa a morsi >> ringhiò Liam, e gli altri lo guardarono sorpresi che avesse intuito già tutto. Theo si ritrovò a ridacchiare per la perspicacia del compagno, ma dovette annuire.
<< Beh, era quello che intendevo. Sarebbe l'unica cosa sensata da fare >> disse la chimera.
<< No, sarebbe la cosa più stupida da fare >> ribeccò Liam.
<< Non abbiamo molte alternative >> mormorò Stiles. Liam gli lanciò un'occhiataccia, e il moro alzò le mani in segno di resa.
<< Basterà tendergli una trappola. Fargli credere che uno di noi gira spesso da solo, e quelli cercheranno di attaccare. A quel punto dobbiamo impedire che ci trovino e quando torneranno alla base li seguiamo >> spiegò Theo stringendosi nelle spalle.
<< Posso farlo io senza problemi >> si offrì Peter.
<< Sicuro? – gli chiese Derek – non ho problemi a fargli perdere le mie tracce. Posso sempre trasformarmi in forma di lupo >>
<< Vuoi essere sparato di nuovo? >> sbraitò Stiles, e quello lo zittì con uno scappellotto.
<< Se la metti così, posso farlo anche io. In forma di lupo sarebbe molto più semplice seminarli >> commentò Theo. Ma all'occhiata preoccupata di Liam emise un sospiro.
<< D'accordo, stavolta passo >> disse la chimera, e l'altro si tranquillizzò immediatamente.
<< Tranquilli, lo faccio io. Sono molto più vecchio di voi, non si insospettiranno nemmeno nel vedermi spesso da solo >> disse Peter, e Scott annuì grattandosi il capo.
<< D'accordo, allora. Ma se vedi qualche movimento strano, sparisci all'istante >> lo avvisò l'alpha. Peter gli rivolse un'occhiata offesa.
<< Sopravvivo da prima che tu nascessi, Scott. Sta tranquillo >> borbottò quello.
<< Sono tranquillo. Non vorrei ti sparassero >> rispose Scott.
<< Farei prima io a staccargli le braccia, che loro a prendere la mira >> disse il lupo oltraggiato. Scott ridacchiò e annuì, per poi emettere uno sbadiglio rumoroso.
<< Dio, sono distrutto >> sbottò l'alpha.
<< Non dirlo a me, ho la spalla che mi fa ancora male >> rispose Malia sistemandosi meglio il giacchetto. Liam si avvicinò a Theo, e cercando di non farsi notare, aiutato dalle chiacchiere in cui erano immersi gli altri, lasciò scivolare una mano lungo il braccio del compagno. La chimera si voltò a guardarlo, e ridacchiò nel vedere gli occhi azzurri di Liam lucidi di sonno.
<< Vuoi andare a casa? >> gli chiese morbidamente la chimera, evitando di farsi sentire dagli altri. Il più piccolo annuì appena, e Theo gli passò una mano dietro al collo, prendendo a giocare con le ciocche dei suoi capelli, ignorando l'occhiata divertita che Mason stava lanciando loro.























<< Derek? >> mormorò Stiles mordicchiandogli il labbro. Il lupo sorrise sulle sue labbra. Non sarebbe mai riuscito a farlo stare zitto.
<< Dimmi >> rispose il lupo continuando a baciargli il collo.
<< Quello che ha fatto Liam oggi – sospirò Stiles – lo farò anch'io quando ci legheremo? >> Derek si bloccò di colpo, staccandosi e guardando Stiles negli occhi.
<< Cosa intendi di preciso? >> soffiò il lupo confuso.
<< Il suo non voler lasciare andare Theo da solo. Nemmeno a me sarebbe piaciuto restare qui ad aspettarti, ma questo lo faccio da sempre >> spiegò Stiles.
<< Non centra con il legame. Loro non sono ancora legati, è semplicemente l'istinto di protezione del lupo. Si proteggono a vicenda. Per me è la stessa cosa quando si tratta di te >> gli disse il più grande. Stiles annuì pensandoci un po' su. E poi gli sorrise.
<< Io vorrei sempre proteggerti >> ammise il più piccolo.
<< Lo so – ridacchiò Derek – ma poi dovrei comunque salvarti dai guai che combini >>
<< Ti ho salvato le tue chiappe pelose innumerevoli volte >> si offese quello. Il lupo rise, facendo vibrare la cassa toracica dell'altro.
<< Diciamo che ci siamo salvati a vicenda >> dichiarò Derek cercando un compromesso.
<< Non vuoi ammettere che l'ho fatto più volte io, lupastro >>
<< Posso sempre strapparti la gola a morsi >>
<< Non lo faresti mai >> sorrise inquietante Stiles, prima di ricominciare a mordicchiare le labbra del più grande. Era incredibilmente eccitante sentire Derek mugolare a causa sua.

 

 

 

 







So, here it is!

Questa settimana ho davvero rischiato di non poter aggiornare ahahaha, ma alla fine ce l'abbiamo fatta!!

Che dire . . .i cacciatori sono un po' dei fantasmi in una stanza, e quindi non c'è proprio da star tranquilli. D'altro canto, vediamo una Lydia sempre più confusa, il che non è un bene! Spero che anche questo vi sia piaciuto, e io vi ringrazio come al solito infinitamente tanto. Vi dico subito che settimana prossima, causa impegni, non potrò aggiornare di Sabato, quindi l'aggiornamento ci sarà Domenica. Ci vediamo settimana prossima, con un capitolo che credo vi piacerà, alla prossima, un bacio

Elly

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Capitolo 20
*** Too Much To Ask ***


Liam sbuffò contrariato. Il piano che avevano ideato, almeno per il momento, sembrava in fase di stallo. Peter girava spesso da solo, ma nessuna traccia dei cacciatori. Era una situazione a dir poco asfissiante, in cui si sentivano continuamente sul filo del rasoio. Le ultime tre settimane, poi, erano state a dir poco assurde. Erano andati molte volte alle gallerie abbandonate dello zoo per perlustrare la zona, e decidere bene come muoversi all'interno quando sarebbe stato il momento. Continuavano ad allenarsi con Derek ogni giorno, allenamento che sommato allo studio e al lacrosse, lo stava facendo lentamente a pezzi. Era così stanco che crollava addormentato ovunque. In più, erano quasi due settimane che non dormiva con il suo ragazzo, perchè stranamente, i suoi genitori erano a casa, e non sarebbero ripartiti prima della settimana successiva. Non poteva certo dire di andare a dormire da Mason ogni sera. Non che Theo gli facesse pesare la cosa, ma a lui mancava terribilmente starsene accanto alla chimera a non far niente. Gli bastava la sensazione del corpo dell'altro accanto, anche se continuava a darsi della ragazzina ogni volta che lo pensava. Ma infondo, non c'era niente di strano a pensare quelle cose del proprio compagno, e infatti, cercava di avvicinarsi sempre di più anche in presenza del branco. Non era niente che avrebbero dovuto nascondere. Ed erano sempre più a loro agio davanti agli altri man mano che i giorni passavano. Si guardò attorno, notando che di Mason e Corey non c'era traccia, probabilmente erano già usciti fuori senza aspettarlo per sbaciucchiarsi. Anche quel giorno l'allenamento di lacrosse l'aveva distrutto, e stava morendo dal sonno. Scott si era preso il giorno libero, probabilmente intento a combinare qualche tortura di allenamento insieme a Derek. Indossava semplicemente una felpa lasciata aperta dalla cerniera. Le settimane scorrevano, e l'aria di metà Marzo era abbastanza mite, d'altronde in California, l'inverno non durava mai troppo. A Liam un po' dispiaceva, il freddo era una buona scusa per starsene sdraiato sul divano avvinghiato a quello stronzo patentato che aveva come compagno. Gli veniva ancora voglia di prenderlo a pugni, almeno nella maggior parte della giornata, ma poi lo assaliva sempre la solita voglia di spiaccicarlo contro qualsiasi superficie e baciarlo fino allo sfinimento. Uscì velocemente dal portone principale, e adocchiò Corey e Mason intenti a baciarsi contro la macchina del suo migliore amico. Proprio come aveva pensato. Alzò gli occhi al cielo, perchè sul serio, non riuscivano a staccarsi per più di cinque minuti? D'altronde li trovava carini, quindi non poteva certo lamentarsi. L'odore di pioggia nell'aria era persistente, e a giudicare dai nuvoloni scuri, mancava poco che iniziasse una tempesta coi fiocchi. La sua attenzione però, venne completamente catturata da un paio di occhi blu che lo stavano fissando, mentre il proprietario di quelle gemme era seduto sul cofano della sua auto nera. Non gli aveva detto che lo andava a prendere. Stronzo. L'aveva fatto apposta di nuovo. Theo non perdeva occasione, a intervalli regolari, di andarlo a prendere a scuola. Lanciava occhiatacce a chiunque lo guardasse, ribadendo che lui era sempre lì. E che era lì per lui. Liam gli rivolse una linguaccia scocciata, e con il suo udito sentì chiaramente la risata leggera della chimera. Era musica per le sue orecchie. Avrebbe potuto passare la vita a sentire la risata di Theo viaggiare nell'aria. Dopo tre mesi che stavano assieme, non si era ancora abituato a quanto bello fosse guardarlo, e a come il suo cuore a volte battesse in sincrono con quello del più grande. S'incamminò in sua direzione, notando Lydia sbucare al fianco della chimera e dirgli qualcosa che lo fece accigliare. Non riusciva a sentire, ma poi vide gli occhi di Theo spostarsi su di lui, lo sguardo di colpo affilato. Perchè lo stava guardando così? Sembrava arrabbiato, ma non ne capiva il motivo. Poi, una voce alle sue spalle, gli fece bloccare il respiro nei polmoni.

<< Liam >> La voce di Hayden gli arrivò lontana, quasi si fosse solo immaginato di sentirla. Si voltò, sbattendo le palpebre e ritrovandosela davanti. Si meravigliò del fatto che guardarla non gli causava alcuna differenza. Guardare lei era come guardare Mason o Lydia. Nessuna sensazione. Ma ciò non gli impedì comunque di bloccarsi sul posto, sorpreso.

<< Hayden? >> gli uscì più come una domanda che come un'esclamazione. Non capiva nemmeno come comportarsi, non aveva la minima idea di cosa dirle, perchè effettivamente, si rese conto. Non aveva niente da dirgli.

<< Dio, Liam. Mi sei mancato così tanto, mi dispiace di essere andata via in quel modo >> disse lei abbracciandolo immediatamente. Liam si irrigidì di colpo, ma la ragazza non sembrava nemmeno essersene resa conto.

<< Non fa niente, non è . . .>> provò Liam, ma venne bloccato dalle labbra della mora che si scontrarono con le sue. Le mani di Hayden gli stavano cingendo il viso, e lo stava baciando come aveva sempre fatto. Le labbra leggere e fresche, il tocco delicato e bagnato. Liam si paralizzò all'istante, congelato sul posto. Gli occhi sbarrati, e poi, una sensazione di disgusto gli risalì lungo la gola. Quel bacio leggero e morbido non aveva nulla a che vedere con quelli possessivi, fatti di morsi e ansimi a cui era abituato. Quei baci così forti e rudi che gli spezzavano il respiro all'improvviso per la paura che potessero finire. La scostò subito, allontanandola da se a più di un metro, mentre la ragazza lo guardava confusa dal suo gesto. Liam la fissava ad occhi spalancati. Sembrava impaurito. Nessun paio di occhi blu lo stavano guardando, nessun paio di labbra carnose e morbidissime l'avevano appena baciato. E nessun sorriso tutto fossette e strafottenza gli era stato rivolto. Lei non era Theo. E lui amava Theo, amava i suoi occhi, e le sue labbra e i suoi sorrisi. Theo. Si voltò di scatto in direzione della chimera, ma del ragazzo non c'era traccia. Solo Mason e Corey che lo fissavano ad occhi sgranati, mentre una Lydia super furiosa lo stava fulminando con lo sguardo.

<< Liam, che . .>> provò a chiamarlo Hayden avvicinandosi, ma lui sbiancò allontanandosi da lei quasi scottato, sentendo una fitta di dolore all'altezza del petto. Possibile che fosse il dolore che stava provando l'altro? O era lui a capire il dolore che gli aveva appena causato?

<< Theo >> mormorò Liam tra se e se, mentre Hayden lo fissava come se fosse impazzito. Si sentì strattonare per un braccio all'improvviso, e si ritrovò lo sguardo di fuoco della banshee davanti a lui.

<< Hai idea di che cos'hai fatto? Va a cercarlo >> gli sibilò Lydia. Liam annuì, lo sguardo completamente perso. Perchè non si era staccato subito? Il suo lupo stava reclamando il suo compagno. Lui voleva il suo compagno.

<< Dov'è andato? >> chiese il lupo all'amica appena parve un po' più lucido.

<< Non lo so. E' scappato via prima che potessi voltarmi a guardarlo >> disse la rosso fragola. Liam si morse il labbro e annuì. Hayden continuava a guardarli sconvolta, non avendo idea di cosa stesse accadendo. Liam lanciò uno sguardo a Lydia e a Mason, e poi, iniziò a correre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Mason – lo chiamò Hayden appena Lydia se ne fu andata – che cos'è successo? >>

<< E' una storia lunga >> rispose il moro grattandosi il capo. Non aveva idea di cosa dirle. Non era qualcosa di semplice da spiegare. Che avrebbe dovuto dire? “Ricordi Theo? Quello che ha fatto tutti quei casini? Beh, ci ha aiutato e Scott l'ha fatto entrare nel branco. E sai? Lui e il tuo ex ragazzo stanno assieme perchè sono compagni. Quindi dimenticati di Liam”. L'avrebbe di sicuro preso a pugni.

<< Quanto lunga, Mason? >> sbottò la ragazza.

<< Abbastanza lunga. Ma non sono io che devo spiegarti come stanno ora le cose >> fece Mason massaggiandosi le tempie.

<< Liam prima ha detto il nome di Theo e sembrava entrato in trans. E' successo qualcosa? Theo gli ha fatto qualcosa? >> chiese ancora Hayden, preoccupata.

<< No, lui è . . .Theo fa parte del branco adesso >> disse il ragazzo arrivando al dunque. Quella era una cosa che poteva dirle. La mora spalancò gli occhi incredula.

<< Stai scherzando, vero? >> rise isterica lei, ma allo sguardo serio dell'altro rimase completamente di sasso.

<< Oh, mio Dio. Vi siete fatti ingannare così? >>

<< Non siamo stati ingannati. Se n'era andato qualche settimana prima di te, e poi a Settembre è tornato e Scott l'ha fatto entrare nel branco. Non è più quella persona, Hayden >> spiegò Mason.

<< Perchè Liam l'ha chiamato prima? Cos'è successo? >>

<< Non posso spiegartelo io. Ma tu . . .tu perchè sei tornata? >> chiese l'umano.

<< Era da tempo che ci stavo pensando, ma non avevo il coraggio di farlo. Sono andata via, e l'ho fatto per mia sorella, ma mi sbagliavo. La mia vita è questa, qui con voi. Il branco e Liam. Siete voi la mia vita >> disse lei, sorridendo nel pronunciare il nome del suo migliore amico. Mason deglutì, e davvero, non si sarebbe mai voluto trovare nei panni di Liam.

<< Capisco, ma. . .molte cose sono cambiate in questi mesi. Cambiate davvero tanto >> disse il ragazzo.

<< Centra Liam? Ha conosciuto qualcuno? >> chiese a raffica lei.

<< Diciamo, una specie, ecco >>
 

<< E questo qualcuno è importante? Lo so che non sta a te dirmelo, ma io sono tornata qui soprattutto per lui, Mason. Amo Liam come la prima volta >> ammise Hayden mordendosi il labbro.

<< Devi parlare con lui, appena si sistemeranno le cose. Ma quello che posso dirti è che . . .questo qualcuno è incredibilmente importante >> ammise Mason, spezzando così il sorriso accennato della ragazza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Non risponde alle mie chiamate, Lyds. Ha il cellulare staccato >> sbottò Stiles.

<< Liam lo troverà. E' corso immediatamente a cercarlo >> gli disse la banshee.

<< E se non lo trova? Se si è rincoglionito di nuovo e vuole andarsene? >> fece l'umano imperterrito.

<< Non se ne andrà, Stiles. Parleranno e risolveranno la cosa. Com'è successo l'altra volta >> disse Lydia convinta.

<< Sarà meglio per lui che lo trovi in fretta. Dio, ci mancava solo questo temporale >>

<< Che centra il temporale? >> alzò un sopracciglio la rosso fragola.

<< Quando succede qualcosa di brutto c'è sempre un temporale >> scrollò le spalle Stiles. Lydia scosse il capo scettica, e versò il the all'interno delle due tazze, dandone poi una al suo migliore amico. Quello la ringraziò con un cenno del capo.

<< Che poi – riprese il moro – da dove diavolo è spuntata Hayden? >>

<< Non chiederlo a me. Mason è rimasto a parlare con lei >> fece la banshee.

<< Deve essere stato devastante per Theo >>

<< Era agitato quando l'ha vista. Ma nessuno di noi pensava che si fiondasse sulla bocca di Liam come una ventosa. E da una parte lo capisco, anch'io mi sarei paralizzata >> disse Lydia.

<< E' il suo compagno. Deve essere stato doloroso vedere una scena del genere. Non importa quanto tu possa razionalmente separare le cose. Ti senti distrutto comunque. E' questo che Derek cerca di spiegarmi continuamente >> spiegò Stiles.

<< E' un'arma a doppio taglio >> commentò lei. Stiles annuì, mettendo il muso nella tazza e pensando a come doveva essersi sentito l'amico.

<< Mi spiace anche per Liam. Insomma, ci sarà rimasto di sasso >>

<< Non si aspettava certo di rivederla. E anche se fosse, non che lei gli si buttasse addosso. Non so se eravamo più sorpresi noi o lui >> alzò gli occhi al cielo Lydia.

<< Potevi urlare >> disse poi Stiles.

<< Secondo te avrei dovuto mettermi ad urlare nel cortile del liceo? – fece lei – e poi non sarebbe servito. Liam l'ha spinta via >>

<< Hai detto che Theo se n'è andato >> mormorò Stiles confuso.

<< Sì, ma prima che Liam si staccasse. Oh, andiamo! Immagina di essere baciato all'improvviso. Non capisci subito che diamine sta succedendo >> spiegò ovvia la banshee. Stiles parve pensarci e poi annuì in accordo. Già. Nessuno capirebbe cosa stia accadendo. Non prima di aver causato qualche casino, ovvio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Dio, copritevi. Non ho intenzione di restare traumatizzato >> ringhiò Peter portandosi una mano sugli occhi. Scott e Malia si rivestirono a tempo record, mentre un Derek alquanto shoccato cercava di guardare altrove alle spalle di suo zio.

<< Puoi voltarti >> ringhiò Malia al padre, il quale si girò sempre con una mano in viso, prima di sbirciare da un occhio. Quando vide che i due erano vestiti la tolse immediatamente e incrociò le braccia al petto con sguardo critico.

<< Cercherò di non dire quello che ho visto >> proruppe il lupo.

<< In genere si bussa >> fece presente Scott, ricevendo un'occhiataccia da Derek che gli fece segno alla stanza.

<< Sarebbe casa mia, Scott. Siete voi che dovreste fare queste cose altrove >> disse il licantropo. Scott arrossì di botto, come se si fosse appena ricordato dove, effettivamente, si trovassero.

<< Oh, Dio. Scusa, Derek >> disse l'alpha imbarazzato, in quel momento sarebbe voluto sparire sottoterra.

<< Niente che un divano nuovo non possa risolvere >> s'intromise nuovamente Peter.

<< E comunque – riprese Derek – non avete nulla di meglio da fare? Credevo doveste tornare dove avete trovato il bossolo >>

<< Ehm, sì, giusto. Ci andiamo subito >> disse Scott saltando in piedi e dirigendosi verso la porta del loft con Malia al seguito.

<< Scott? >> lo chiamò Peter, e quello si voltò credendo volesse qualcosa di serio, ma la sua faccia glielo fece escludere immediatamente.

<< Sì? >>

<< Hai la cerniera abbassata >> gli comunicò il lupo, mentre l'alpha sbiancava e si fiondava fuori dal loft. Malia lanciò un'occhiataccia al padre, prima di seguire Scott giù per le scale. Peter ridacchiò divertito, e vide il nipote roteare gli occhi al cielo annoiato.

<< Che c'è? >> fece allora.

<< Sei peggio di un ragazzino >> gli disse Derek.

<< Ragazzino come quello che ti porti a letto? Siete pieni di ormoni ultimamente. Di un po', quando hai intenzione di andare fino in fondo con Stiles? >> Peter non ebbe il tempo di finire la frase, che si ritrovò a tenersi il naso. Derek gli aveva appena tirato un cazzotto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




“Quando un lupo è ferito, torna alla sua tana per leccarsi le ferite.” Peter l'aveva detto una volta, e non che Theo considerasse casa sua una tana, ma era sicuramente il posto in cui sarebbe andato per starsene da solo. Liam era completamente zuppo d'acqua dalla testa ai piedi quando arrivò dinnanzi casa della chimera. L'abitazione era avvolta dal più assordante silenzio, e non sentiva rumori provenire nemmeno dall'interno, sebbene la macchina fosse lì. Per un attimo pensò che Theo avesse lasciato lì l'auto e fosse andato via a piedi, ma poi un suono familiare raggiunse il suo udito. Il battito lento e regolare del cuore dell'altro arrivò ad accarezzargli i timpani, come la più dolce delle melodie. Liam entrò in casa senza pensarci due volte, e salì al piano di sopra, mancando un battito quando vide che davanti alla finestra della stanza, un lupo dal folto pelo nero stava guardando fuori la pioggia che batteva più veloce di prima.

<< Theo >> sussurrò lui, così piano che credette che l'altro non l'avrebbe sentito. Ma quando due pietre blu si voltarono a guardarlo, sentì quegli occhi trapassarlo da parte a parte. Si era sempre chiesto come fosse possibile che una cosa all'apparenza così fredda come quel paio di gemme, riuscisse a bruciargli l'anima più del peggiore degli incendi. Era la prima volta che vedeva Theo nella sua forma di lupo, ed era semplicemente bellissimo. Era regale in ogni movimento, anche nella postura. La lunga coda nera ad avvolgergli le zampe come una sciarpa. Il muso lungo e affusolato, e poi quegli occhi. Quegli occhi così belli in comune con la sua forma umana. Erano così blu, che a volte Liam pensava avessero rubato il colore all'oceano. Il lupo si voltò nuovamente verso la vetrata, e appena sentì un suo passo, s'irrigidì. Liam si fermò, attendendo quasi il permesso di potersi avvicinare, quando sotto i suoi occhi il lupo lasciò il posto al corpo statuario del suo compagno. Theo era voltato di spalle, non si girava nemmeno adesso che era in forma umana, e Liam, nonostante avesse visto quel corpo nudo già molte volte, non potette evitare di arrossire anche in quella situazione. La chimera si sedette sul letto, continuando a dargli le spalle e a guardare la pioggia scendere incessante. Liam si morse il labbro, indeciso. Poi provò nuovamente a fare un passo, ma la voce dell'altro lo fece arrestare di nuovo.

<< Vattene, Liam >> disse la chimera senza voltarsi. Liam sentì il proprio cuore strimpellare per la tristezza. Non voleva andarsene, non senza aver almeno provato a spiegare. Il suo lupo stava graffiando ferito da quel rifiuto, e lui non era da meno.

<< No, io ho bisogno di spiegarti >> disse il lupo, ma la risata amara dell'altro lo fece tremare. Non gli era mai parsa così fredda.

<< Sentire il suo odore su di te mi fa saltare i nervi e mi disgusta >> ringhiò Theo facendogli spalancare gli occhi. Non si era nemmeno reso conto di quel particolare fino a quel momento, e si diede maggiormente dell'idiota. Theo stava tremando di rabbia, e la causa era il suo stesso odore.

<< Posso farmi una doccia se vuoi, anche se la pioggia ne ha già tolto molto. Ma dobbiamo parlare >> disse Liam.

<< Non ho voglia di parlarne, ne adesso ne dopo >>

<< Dobbiamo farlo, invece. L'altra volta stavi per andartene perchè non ne abbiamo parlato >> gli rispose il più piccolo. Theo ridacchiò quasi isterico.

<< Forse avrei dovuto >> mormorò in risposta, sentendo chiaramente come il cuore del lupo saltasse alcuni battiti, e l'odore della tristezza lo avvolgesse. Liam si sentiva ferito almeno quanto lui. E Theo odiava sentire quell'odore su Liam. Per lui il lupo doveva odorare sempre di felicità.

<< Non ti credo – disse Liam duro, sorprendendo anche se stesso – non m'importa se vuoi che me ne vada perchè sei arrabbiato. Io non ho intenzione di farlo, perchè devi lasciarmi spiegare >>

<< Spiegare cosa? Dio, Liam. Sarei dovuto andare via, e ti capisco, sai? Io non sono giusto per te, non ti merito. Te l'avevo detto quel giorno nel bosco, e te lo dico anche ora. Ti capirei se tu volessi stare con lei, perchè lei è così giusta per te, che non riuscirei nemmeno ad odiarti se dovessi sceglierla. Io sono una persona orribile, e ti faccio saltare i nervi continuamente, lo so benissimo >> disse Theo tra i denti stringendo i pugni. Liam spalancò gli occhi, perchè davvero, l'altro non poteva pensare quelle cose di se stesso. Possibile che avesse ancora dubbi su se stesso e su quello che volesse lui? Non poteva permettergli di pensarlo, Liam non era mai stato felice come in quei mesi con lui, persino Mason gliel'aveva detto. Contro ogni volere della chimera, Liam si avvicinò e dopo essersi sfilato le scarpe, salì lentamente sul letto, fino ad arrivare alle sue spalle nude. Si sedette a gambe incrociate dietro l'altro, cercando di prendere un respiro che l'aiutasse a riorganizzare i pensieri su ciò che voleva dirgli, su ciò che voleva fargli capire. Theo non l'aveva più guardato da quando era tornato in forma umana, e a Liam quelle gemme blu stavano mancando più di ogni altra cosa.

<< Non è vero quello che hai detto. Te lo ripeto ancora. Io ti ho scelto quando ho capito di essere innamorato di te. Il mio lupo ha scelto te – iniziò Liam prendendo coraggio – Se avesse voluto scegliere Hayden, l'avrebbe fatto tempo fa, e invece ha voluto te. Io voglio te. Lo so che sei arrabbiato, riesco a sentirlo e sono arrabbiato anche io per non essermi staccato subito. Ma se non l'ho fatto è stato solo perchè sono rimasto bloccato. Non credevo che facesse una cosa del genere, e sai cos'ho provato quando mi ha baciato? Disgusto, Theo. E' questo quello che ho sentito per lei. Semplice e puro disgusto, perchè non erano quelle le labbra che volevo baciare, ma le tue. E quando l'ho guardata è stato anche peggio perchè gli unici occhi in cui vorrei mai specchiarmi sono i tuoi, che sono così blu che ogni volta mi sembra di stare per affogarci dentro. E amo il tuo sorriso, con quelle stupide fossette che prenderei a morsi tutto il giorno. Hai ragione, sei una persona orribile e per la maggior parte del tempo vorrei prenderti a pugni, ma io ti amo lo stesso. Amo ogni cosa di te, anche le cose che non mi piacciono. E sappiamo entrambi che questo non cambierà mai. Ti amerò per sempre e per me ci sarai sempre e solo tu, e lo stesso vale per te. Quindi, mi dispiace se ti sei arrabbiato, ma ti giuro che non ti farei mai del male di proposito, perchè se tu stai male sto male anch'io. E io ti amo, e non vorrei mai vederti così. Non potrei mai scegliere lei, perchè lei non è te >> concluse Liam con un groppo in gola, chiudendo gli occhi, aspettando una reazione della chimera che non tardò ad arrivare.

<< Lei sarebbe perfetta per te >> si sentì sussurrare sulle labbra, Liam e quando aprì gli occhi, trovò finalmente conforto in quelle gemme blu che lo fecero immediatamente sentire a casa.

<< Tu sei perfetto per me, perchè io amo te >> rispose il più piccolo, sentendo poi le labbra dell'altro premere contro le sue. Liam aprì subito la bocca permettendo alla lingua di Theo di invaderlo ovunque. Lo amava così tanto che il cuore poteva fermarsi in qualsiasi momento solo per riprendere le energie per continuare a battere all'impazzata. Lo baciò con tutta la sicurezza che aveva in corpo, cercando di fargli capire quanto avesse bisogno di lui profondamente. Voleva che capisse che senza di lui non sarebbe più sopravvissuto. Che se non ci fosse stato lui, allora non sarebbe stato nessun altro.

<< Legami a te >> gli sussurrò Liam sulle labbra sorprendendo persino se stesso. Theo si fermò all'istante, allontanandosi quel tanto che bastava per far incrociare i loro occhi. Liam era rosso in volto, quel rossore di cui lui andava matto.

<< Liam >> sospirò lui quasi senza fiato.

<< Non te lo sto chiedendo per dimostrarti qualcosa – mise subito in chiaro il lupo – te lo chiedo perchè lo voglio, e perchè ti amo così tanto che non posso aspettare per sentirmi più tuo di quanto già non sono >>

<< E' una cosa definitiva >> gli fece presente la chimera.

<< Lo siamo anche adesso >> rispose Liam, e Theo gli sorrise incredulo, colpito da tanta audacia.

<< Non fraintendermi, perchè è la cosa che voglio di più al mondo – disse Theo cercando di essere chiaro – ma non voglio che tu sia condizionato da altre cose >>

<< Non devi proteggermi da quello che voglio. Io voglio te e ti voglio in ogni modo possibile. Voglio sentirti mio >> disse Liam sentendosi andare completamente a fuoco. Non si sarebbe mai abituato a dirgli quelle cose senza arrossire. E Theo non avrebbe mai potuto abituarsi a un Liam che non andasse a fuoco per l'imbarazzo.

<< Io sono già tuo. E non ho mai amato nessuno in tutta la mia vita prima di incontrare te. E voglio solo che tu sia felice >> gli respirò sulle labbra, Theo, facendogli saltare il cuore contro la gabbia toracica. Ogni volta che gli diceva quelle cose, si sentiva come se nascesse di nuovo. Poteva morirci in quelle parole e in quei respiri.

<< Sono felice solo con te >> ammise il più piccolo con una sincerità disarmante.

<< Ne sei sicuro, cucciolo? >> gli chiese con un sospiro un'ultima volta. Liam annuì, mordendosi il labbro e torturandolo al limite del possibile, spalancò gli occhi quando si ritrovò al centro del letto con la chimera che torreggiava su di lui, con un sorrisino così malizioso da uccidere il suo povero cuore con un infarto. Theo gli tolse la felpa e la maglietta, che Liam ricordò in quel momento, essere completamente bagnate. Si abbassò piano lasciandogli un bacio sulla fronte che gli fece storcere il naso.

<< Non sono una ragazzina >> gli disse a bassa voce, come se qualcuno potesse sentirli.

<< Vuoi parlare anche in questo momento? >> gli rispose il più grande, e lui tornò ad arrossire immediatamente. Theo ridacchiò, scendendo a baciargli la punta del naso, e poi le labbra su cui si soffermò per diversi minuti, facendo passare le mani lungo tutto il torace e i fianchi di Liam. Liam che ricordò in quell'istante che l'altro fosse nudo da un pezzo. La chimera passò le mani nei suoi capelli umidi di pioggia tirandoli appena, e sentendo come il lupo tremasse contro i suoi tocchi. Sembrava così piccolo e innocente tra le sue mani che quasi si sentiva in colpa, ma lui lo amava. Liam lo amava così com'era, e venerare ogni lembo di pelle dell'altro gli sembrava un modo di ringraziarlo a dir poco perfetto. Liam tremava tra le sue mani, rabbrividendo, ed era così bello con le guance rosse per l'imbarazzo che gli veniva voglia di restare a guardarlo per tutta la vita. E Theo si rendeva conto di quanto gli fosse entrato dentro quel ragazzino ad ogni fremito che faceva. Si rese conto sempre più di quanto l'amasse in maniera così viscerale da sconvolgerlo completamente. Lui non aveva mai provato niente del genere per nessuno, non si era mai innamorato, e si sorprese da solo nel constatare quanto a fondo Liam lo avesse cambiato, senza che se ne accorgesse. Gli sbottonò piano i jeans, tirandoli giù e continuando a baciargli il petto, che si alzava e abbassava a ritmo frenetico sotto le sue labbra. Le mani di Liam erano tra i suoi capelli, attorcigliandoli con fare confusionario. Finì di spogliarlo, finchè l'altro non rimase nudo esattamente come lui. Lo stava guardando dall'alto, e vedeva quanto Liam fosse imbarazzato, nonostante l'avesse visto nudo già moltissime volte. Si abbassò nuovamente sfiorando il naso del più piccolo con il proprio. Sentiva il cuore del lupo martellare impazzito ad ogni suo tocco.

<< Sei bellissimo, e io ti amo così tanto, cucciolo >> gli respirò sulla bocca, ammettendogli quello che provava, senza curarsi di sembrare sdolcinato. Liam gli faceva provare tutto quello, e meritava di sentirselo dire continuamente. Continuò a guardare quegli occhioni azzurri per cui sarebbe morto volentieri. Liam parve annaspare mordendosi il labbro, e Theo riprese la sua discesa lungo la sua gola, sentendo come l'altro fremesse ad ogni contatto di pelle che avevano. Avvertendo come le dita di Liam avessero confidenza con i suoi capelli e con la sua schiena, mentre se lo stringeva addosso sempre di più. Theo continuò a vezzeggiarlo ancora qualche minuto baciandogli ogni pezzo di pelle possibile, alternando morsetti che facevano sospirare l'altro. Prima di incrociare nuovamente i loro sguardi, stavolta con un sorriso che era lo specchio l'uno dell'altro.

<< Sei sicuro? >> gli chiese un'ultima volta, e Liam annuì deciso.

<< E' l'unica cosa di cui sono sicuro >> gli sorrise il più piccolo lasciandogli un bacio morbido e una carezza così leggera e intima, che Theo poteva sentire le coronarie saltare. Annuì in risposta, e si apprestò a scendere giù con la lingua lungo lo stomaco del lupo, ma quando arrivò quasi a destinazione, l'odore di Liam, da eccitazione passò ad agitazione, e la chimera si arrestò subito tornando a guardarlo.

<< Liam? >> lo chiamò in un sussurro. Il lupo annuì, ma con gli occhi leggermente preoccupati.

<< Se non sei sicuro o . . >>

<< Non è questo. E' solo che io. . .beh, ecco, non ho mai . .>>

<< Fatto sesso con un ragazzo, sì, lo so >> si accigliò la chimera non capendo, ma poi dallo sguardo di Liam capì. Il più piccolo si passò le mani sul viso quando lesse la consapevolezza farsi strada sul viso del compagno. Theo si era bloccato sul posto, e sembrava in trans, mentre Liam si mordeva il labbro quasi a sangue emanando imbarazzo ovunque. Quando la chimera si riprese, scosse il capo piazzando gli occhi in quelli azzurri del lupo, e sorridendo d'un tratto felice.

<< Quindi tu e lei, non avete mai . .>>

<< No >> sussurrò Liam imbarazzato e cercando di guardare altrove, ma l'odore di pura gioia che sentiva dall'altro lo fece accigliare.

<< Sei felice che sono un incapace? >> chiese di colpo agitato.

<< Tutt'altro. Sono felice perché solo io potrò mai averti così. E credo di amarti più di cinque minuti fa – ridacchiò la chimera facendogli spalancare gli occhi. Poteva sottolineare il suo possesso anche in un momento come quello? Beh, parlando di Theo, Liam non si meravigliò affatto – E comunque, dopo quei lavoretti di bocca, ti ritengo tutto fuorché incapace >> gli sorrise con un occhiolino il più grande.

<< Sei pessimo >> gli disse il lupo, ma quello sorrise malizioso, prima di ritornare serio.

<< Ti fidi di me? >> gli chiese mordendogli il lobo e facendo ansimare Liam, mentre il suo odore mutava nuovamente in eccitazione, e lo sentì chiaramente anche grazie alla presenza consistente che toccava la sua coscia. Liam annuì con il labbro intrappolato tra i denti, e Theo scosse il capo liberando il labbro con il pollice.

<< Voglio sentirtelo dire, cucciolo >>

<< Mi fido di te >> rispose Liam cercando di nascondere il viso nella sua spalla, e per Theo era davvero la cosa più tenera che avesse mai visto al mondo. Quando, qualche minuto dopo averlo fatto rilassare nuovamente, continuò a scendere con le labbra e con le mani, Liam era come argilla nelle sue mani. Poteva plasmarlo come voleva, e dai suoni che emetteva sapeva che gli piaceva da morire. Avrebbe potuto vivere solo per sentire Liam gemere e ansimare sotto di lui. Anche se si eccitava da morire ogni volta che gli scappava qualche ringhio. Portò due dita alla bocca di Liam facendogli intendere chiaramente cos'avrebbe dovuto fare, e quando il più piccolo gliele leccò, una scarica elettrica lo trapassò da parte a parte, Dio, era una cosa fottutamente fantastica. Liam era fantastico in quel momento. Eppure, tutto quello a cui riusciva a pensare era che non vedeva l'ora di farlo suo, di poter fare l'amore con lui. Perchè con Liam era di quello che si parlava, del fare l'amore e non del semplice sesso. Era qualcosa di totalmente nuovo anche per lui.

<< Credo che tu sia un talento naturale >> gli mormorò in un orecchio con tono basso e roco, e il lupo per tutta risposta gli mordicchiò un dito con un canino facendogli male. Gli veniva quasi da ridere. Il modo in cui Liam gli ricordasse costantemente che poteva prenderlo a calci in qualsiasi momento, anche se erano distratti in quel modo nel fare altre cose. Era una sorta di rapporto che non avrebbe mai potuto avere con qualcuno che non fosse Liam. Non perchè fosse il suo compagno, ma semplicemente perchè Liam era diverso da chiunque altro. Ed era perfetto per lui. Tirò fuori le dita dalle labbra umide del più piccolo, dandogli un bacio bagnato e dolce che fece tremare l'altro infinitamente tanto. Non aveva mai dato tanta importanza a qualcuno come in quel momento, non era mai stato attento a nessuno in quei frangenti, tanto meno in altri. Portò un dito all'apertura di Liam, ruotandolo leggermente attorno, sentendo come il più piccolo si irrigidì a quella sensazione.

<< Rilassati >> gli soffiò tra le labbra, e l'altro annuì facendo come gli aveva detto. E quando lasciò che il primo dito scivolasse in Liam, si sentì stringere nella presa ferrea dell'altro, mentre le loro lingue continuavano a carezzarsi in una danza tutta loro. Cercò piano di allentare la resistenza che la sua intrusione causava al corpo dell'altro, e dopo un po' ci riuscì facendo scivolare all'interno anche un secondo dito, a cui poi ne seguì un terzo. Liam fremeva sotto di lui, sospirando di piacere ad ogni suo movimento, facendolo sentire così importante da lasciarlo senza fiato. Perchè Liam si stava affidando a lui, si stava donando a lui in tutto il suo essere, ed era la cosa più bella che avesse mai visto. Le labbra lucide e gonfie per i baci, gli occhi illuminati di piacere, e i respiri rochi e spezzati che uscivano dalle sue labbra, talvolta in singhiozzi, per il troppo sospirare. Quando sentì che Liam andava incontro alle sue dita, capì che il suo compagno voleva di più, che voleva lui. Le sfilò, ridacchiando al mormorio scontento che emise il più piccolo a quel gesto. Liam lo guardò negli occhi capendo che stava per accadere, e la chimera tornò a baciarlo, mentre si sistemava meglio tra le sue gambe. Le gocce di liquido preseminale lo aiutarono a lubrificarsi, e già si sentiva scoppiare al pensiero che avrebbe fatto suo Liam. Lo baciò piano, e con un gesto secco entrò in lui. Liam spalancò gli occhi, e si morse il labbro per non gridare, ma faceva un male cane. Theo aveva il respiro corto, e sembrava anche lui trattenersi a stento. L'istinto animale gli stava dicendo di muoversi e fare suo il suo compagno, ma la ragione gli diceva che non doveva fare del male a Liam. Sapeva benissimo che all'inizio non era mai piacevole. Portò una mano a carezzare il viso del lupo, che in un respiro spezzato aprì gli occhi azzurri, lucidi di dolore e eccitazione al tempo stesso, ma la carezza della chimera lo fece sorridere, continuando però a tenersi il labbro tra i denti. Quegli occhi azzurri lo avrebbero ucciso prima o poi, e Theo lo sapeva benissimo. Posò la fronte contro quella del più piccolo, mentre percepiva come stessero respirando il respiro dell'altro.

<< Dio, sei così stretto. Eppure sei fatto apposta per me >> ringhiò Theo mordendosi il labbro per non ringhiare. Liam, sotto di lui, spalancò gli occhi a quelle parole, portando poi un dito a liberare il labbro del più grande, per poi allacciare le gambe attorno alla sua vita.

<< Puoi muoverti >> soffiò appena il lupo, ma Theo scosse il capo, baciandogli la fronte e scostandogli i capelli che gli erano ricaduti in avanti, ancora umidi di pioggia. Un lampo illuminò appena la stanza, mentre i tuoni del temporale perseveravano.

<< Non voglio farti male >> rispose la chimera. Liam sorrise scuotendo il capo, e si avvicinò appena per baciarlo, prima di andargli incontro facendogli mancare il respiro. Theo a quel gesto non riuscì a trattenersi e si sfilò da lui per poi riempirlo nuovamente. Liam di riflesso piegò il capo di lato, permettendo alla chimera di leccargli il collo. Dopo un paio di altre spinte, i gemiti di Liam iniziarono a riempirgli di nuovo le orecchie, facendogli venire i brividi per l'intensità della connessione che stava provando. Stare dentro Liam era la sensazione più bella che avesse mai provato, si sentiva completo, e il lupo era fatto apposta per lui. Si sentiva esplodere dalla miriade di sensazioni che stava provando mentre lo faceva suo. Liam non era da meno, la sensazione di completezza gli era nuova, eppure, dannatamente perfetta. Talmente perfetta che non seppe nemmeno quanto tempo passarono così. Con Theo che continuava a spingere in lui, e lui che gli graffiava la schiena tirandoselo più vicino, come se in quel modo potesse entrargli più a fondo di quanto già non facesse. Lo voleva, lo voleva così tanto che si sentiva scoppiare, mentre la sua eccitazione continuava a salire. Aveva pensato che quando sarebbe stato il momento, lui e Theo avrebbero fatto scintille, soprattutto dati i loro caratteri agli antipodi, ma quello. Beh, quello era completamente nuovo. Non si aspettava certo in quel modo. Non credeva che si sarebbe mai potuto sentire più felice di quanto già fosse, ma si era sbagliato. Essere lì, tra le braccia di Theo che continuava a stringerlo e a baciarlo ad ogni spinta, era la cosa più fantastica che avesse mai sognato di poter provare. E quando la chimera gli parlò, non aveva nemmeno idea di quanto tempo fosse trascorso da quando era entrato in lui.

<< Mordimi, cucciolo >> gli soffiò in un orecchio continuando a spingersi in lui, e Liam lasciò la sua gola per avvicinarsi all'incavo tra collo e spalla, mentre avvertiva il respiro di Theo danzargli sulla pelle in quella stessa direzione. E quando con una spinta più forte delle precedenti si sentì riempire fino al limite, dove il compagno andò a toccargli nuovamente quel punto di piacere unico, si ritrovò ad affondare i denti appuntiti nel punto scelto per non urlare. Sentì nel medesimo istante come l'altro l'avesse morso nello stesso punto, smettendo di muoversi dentro di lui. Per qualche secondo rimasero così, ma poi. Poi fu solo un'esplosione. Un intero universo di emozioni e sensazioni si riversò in loro come se qualcuno li stesse riempiendo di cose mai viste. Liam riuscì a sentire distintamente Theo scivolargli sotto la pelle, avvertendo come l'altro si sentisse in quel momento, mentre un fiume di immagini gli passava davanti agli occhi come il racconto di una storia. Tutto ciò che Theo aveva provato gli stava entrando dentro con prepotenza. Il vedere lui come prima cosa appena uscito da quell'inferno. L'abbraccio nel bosco, lo svegliarsi con lui accanto e la voglia della chimera di toccarlo, quando gli aveva assorbito via il dolore e la sofferenza. La gelosia verso Ian, la scoperta dell'essere compagni, il loro primo bacio, il suo ti amo, e poi. Poi quel momento, quando era finalmente entrato in lui e l'aveva fatto suo. Come il più grande sentiva di appartenergli. Come aveva deciso di concedersi a lui, quando non aveva avuto niente in tutta la vita. E Liam capì, come il cuore di quel ragazzo che era stato solo e perso per anni, fosse completamente nelle sue mani. Theo d'altro canto, sentì Liam entrargli ovunque, nel cuore, nelle ossa, nella pelle, nell'anima. Le sensazioni che il lupo provava con lui gli stavano danzando sotto forma di immagini davanti agli occhi, entrandogli nella mente e nel cuore. La prima volta che l'aveva visto nel bosco, l'averlo salvato spingendolo nell'ascensore. L'effetto che il suo tocco aveva su di lui, l'averlo aspettato per ore davanti casa sua, la voglia di strangolare Alex, la sensazione di sicurezza quando aveva realizzato che davvero l'aveva salvato da quel bunker. Il loro bacio, l'avergli detto che l'amava, e l'essere completamente suo. Ritirarono i denti pianissimo, sentendo come senza nemmeno rendersene conto erano arrivati al culmine del piacere. Liam tra di loro, e Theo dentro di lui. Quando i loro occhi si incontrarono, le loro iridi si accesero di giallo intenso senza che uno dei due facesse nulla per innescare quel cambiamento, e quando tornarono normali, Liam rimase incantato nel veder comparire sul cuore della chimera quel segno. La mezzaluna nera, come un tatuaggio indelebile, spiccava sul petto candido di Theo all'altezza del cuore, e alzando gli occhi, vide come anche l'altro fosse rimasto incantato a guardare la stessa immagine sul suo petto. Theo alzò gli occhi, incrociandoli con i suoi, e un sorriso comparve di prepotenza sul suo volto, mentre sentiva sotto la pelle come Liam stesse scoppiando dalla felicità, e sapeva che l'altro poteva avvertire la stessa felicità provenire da lui. Si appartenevano. Si appartenevano in un modo così intimo e viscerale da essere indissolubile. Erano l'uno componente inscindibile dell'altro. E niente avrebbe mai potuto spezzare quel legame. E finalmente, Liam lesse in quegli occhi così perfetti, come fosse riuscito a ricomporre i pezzi in cui si era spezzato quel ragazzo. E l'aveva fatto nel modo più semplice che esistesse. Amandolo. Ed era in quel modo che si sentiva Theo in quel momento. Amato, per la prima volta in vita sua si sentiva amato. E Liam l'aveva salvato, in ogni modo possibile.

<< Ti amo, Liam >> gli disse in un respiro, incapace di smettere di sorridere.

<< Sono tuo >> rispose il più piccolo quasi incredulo che fosse successo davvero. Theo ridacchiò a quelle parole, e con lentezza si sfilò da lui, facendo imbronciare il lupo. Stava quasi per scoppiare a ridergli in faccia. La chimera si lasciò cadere al suo fianco, alzando il piumone leggero e lasciando che l'altro lo seguisse a ruota, accoccolandosi contro il suo fianco con la testa poggiata sul suo petto.

<< Sei mio >> continuò Liam, incapace di smettere di sorridere, e Theo lo guardò con tenerezza, facendo ampliare la felicità dell'altro.

<< Per la prima volta in vita mia sono felice >> confessò la chimera, e il più piccolo lo strinse mettendosi più comodo con il viso nell'incavo del suo collo, lasciandogli un bacio dove poco prima l'aveva morso.

<< Lo so, posso sentirlo. Come posso sentire che sei mio >> ridacchiò Liam, evitando però i suoi occhi.

<< Ti diverte proprio tanto dirlo, eh? >>

<< Sì. Diverte anche te >> proruppe il più piccolo.

<< E' vero. Dio, sei tutto mio adesso, cucciolo >> fece la chimera stringendoselo di più addosso, e prendendo a mordicchiargli l'orecchio beccandosi un leggero pugno dal lupo. A cui però quelle attenzioni non dispiacevano affatto, e lui poteva sentirlo benissimo.

<< Ti amo anch'io, Theo >> sussurrò Liam alzando il viso per baciarlo, e sentendo, con una sensazione di pura gioia e sorpresa, come non solo i loro odori ne avessero creato uno solo indistinguibile dall'uno all'altro. Ma come i loro cuori stessero battendo assieme, in un unico, meraviglioso suono.

<< Non ti ho fatto male, vero? – disse poi la chimera di colpo preoccupata – credo di aver leggermente perso il controllo >>

<< Non mi hai fatto male – fece Liam, e poi si voltò a guardarlo offeso – ma potrei fartene io se mi chiedi di nuovo una cosa del genere >> sbuffò dandogli una piccola spinta.

<< Ahi? >> fece la chimera ironica, e quello gli fece una linguaccia mormorando uno “Stronzo” tra i denti. Theo scoppiò a ridere, e Liam lo seguì, quando sentì la risata della chimera risuonargli sotto la pelle.

 

 

 

 




So, we did it!

What can I say? Che dirvi . . .oltre ai soliti ringraziamenti, perchè davvero, la storia sta avendo un sacco di visualizzazioni e io vi amo da morire perchè non credevo potesse riscontrare tutto questo successo. Quindi, ancora una volta, graziee mille a tutti voi che leggete, che aspettate con pazienza ogni capitolo, e anche a voi lettori silenziosi che agite nell'ombra, lo so che ci siete. Un grazie anche a voi che avete aggiunto la storia tra le seguite, preferite e ricordate, e a tutte voi che recensite, che senza di voi siam perduti xD

Spero vivamente che questo capitolo vi piaccia, perchè ci tengo particolarmente. E' uno dei miei preferiti, e non avete la minima idea di quante volte è stato letto, riletto, corretto e aggiunto di continuo. Vi ringrazio ancora una volta, mi aspetto tante recensioni per questo capitolo, a Sabato prossimo, Buona Vigilia e Buon Natale a tutti voi, un bacio

Elly

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Capitolo 21
*** When the dead walk, The livings take their place ***


Liam stava per diventare completamente pazzo. Aveva una voglia matta di andarsene e correre dal proprio compagno. Gli mancava da morire, e la cosa era abbastanza assurda e sdolcinata, dato che si erano separati solamente tre ore prima. Non sapeva se sarebbe riuscito a resistere fino a fine giornata. Avevano passato tutto il weekend praticamente incollati, il legame aveva amplificato tutte le sensazioni e le emozioni che provavano, e come se non bastasse, quando uno dei due si eccitava, anche se di poco, l'altro lo percepiva, e la voglia di possedersi tornava ad avvolgerli completamente. Aveva perso il conto di quante volte, in quei tre giorni, Theo lo avesse preso. Lo avevano fatto praticamente ovunque, nemmeno fossero animali in calore. O perlomeno un po' lo erano sicuramente. Non credeva minimamente che due persone normali avrebbero potuto tenere il loro ritmo. Theo si era divertito un mondo dicendo che stavano battezzando ogni stanza della casa, e lui non poteva impedirsi di arrossire ad ogni allusione della chimera. Non che a lui dispiacesse lasciarsi andare, ma il suo compagno era decisamente sopra le righe. Ma lui lo amava esattamente così com'era. Anche in quel momento, il telefono gli vibrò per l'ennesima volta, e ricevette un'occhiata dubbiosa da parte di Mason nel banco accanto lui. Liam scosse le spalle con finto disinteresse, ringraziando che almeno in quel momento il suo migliore amico non potesse fargli domande. In realtà, una piccola distrazione non gli avrebbe fatto male. Stava giusto pensando a quella stessa mattina, quando, senza nemmeno essersene reso conto, era praticamente saltato addosso al più grande. Theo lo aveva preso in giro per più di un'ora, ma Liam lo aveva zittito, con sua somma sorpresa, baciandolo in maniera piuttosto bagnata e dicendo che lo voleva di nuovo. E dalla faccia del compagno, sapeva che fosse piaciuta allo stesso modo anche a lui quella presa di posizione. Dio, doveva smetterla o non avrebbe retto altre quattro ore in quell'inferno di scuola. Dalle continue occhiate di Mason era sicuro di starsi agitando sulla sedia in continuazione, senza nessun motivo apparente. Non a loro, almeno. Per lui era la semplice esigenza di voler toccare il suo compagno. Peter aveva detto loro, tempo prima, che quando ci si legava il bisogno di avere il compagno vicino aumentava, ma non credeva in quel modo. Era da quando era arrivato a scuola che continuava a scambiarsi messaggi con Theo in continuazione, cercando di non darlo a vedere agli altri. Ma era sicuro che agli occhi di Mason non sfuggisse nulla. Non riusciva a non pensare a quando Theo lo aveva preso facendolo voltare di spalle, era stato come un atto di sottomissione, e lo aveva fatto impazzire dal piacere. Per non parlare di quando dopo, la chimera si era praticamente stesa sulla sua schiena per schiacciare un pisolino. Si passò una mano sul viso dissimulando interesse verso la lavagna. Dio, sembrava un drogato del sesso, ecco cos'era diventato. Nemmeno sapeva cosa fosse fino infondo fino a tre giorni prima, e adesso l'aveva praticamente fatto ovunque. Nel letto, sul divano, per terra, nella doccia. Persino sul tavolo. E in quel momento non ci voleva nemmeno Theo e lo stupido messaggio che gli aveva appena mandato.

“Dovremmo battezzare le pareti, cucciolo ;)”

Le pareti? Oddio. Era sul serio impazzito per star davvero prendendo in considerazione la cosa. E poi quel dannato occhiolino sapeva lui dove glielo avrebbe ficcato, se non la smetteva subito.

“Piantala. Sono in classe” digitò velocemente, e si sorprese della velocità con cui l'altro rispondesse.

“Lo so. Proprio per questo non posso smettere. Non riesco a non immaginarti ad arrossire davanti a tutti senza motivo” Liam spalancò gli occhi oltraggiato. Che razza di stronzo.

“Sei uno stronzo” gli disse, infatti.

“Sì, ma tu mi ami lo stesso” gli rispose la chimera.

“Appena esco da qui ti prendo a calci” scrisse Liam ghignando. Dio, se gliene avrebbe dati almeno una decina.

“Quando esci da lì, ti faccio dimenticare anche come ti chiami” Quando lesse la risposta del più grande per poco non si strozzò tossendo più del dovuto. Tanto che parecchi si voltarono a guardarlo. Liam arrossì, mentre il professore di economia abbassò gli occhiali osservandolo.

<< Ti senti bene, Liam? >> chiese l'uomo. Il lupo annuì, dissimulando con un colpo di tosse.

<< Ehm, non mi sento molto bene >> disse, mentre Mason accanto a lui gli scoccò un'occhiata contrariata. Era palese che non gli credesse.

<< Esci pure, se vuoi >> disse il professore tornando a leggere il capitolo. Liam non se lo fece ripetere due volte afferrando i libri, li spinse nello zaino uscendo in fretta dalla classe. Appena fu in corridoio prese un profondo respiro, e si sedette sulle scale. Afferrò poi il telefono digitando una risposta veloce al compagno.

“Per colpa tua sono dovuto uscire fuori dalla classe”

“Avevi così fretta di vedermi?” rispose subito la chimera. Liam inarcò un sopracciglio.

“Tra poco ho lezione di storia. Ci vediamo dopo”

“Ti aspetto al loft” gli rispose Theo. Liam rimase qualche secondo a fissare lo schermo. Sentì la campanella suonare, segnando la fine dell'ora.

“Perchè al loft?”

“Riunione. Poi allenamenti nel bosco. A più tardi, cucciolo” spiegò Theo. Liam alzò gli occhi al cielo, come faceva sempre a quel nomignolo e sbuffò. Non aveva minimamente voglia di allenarsi quel giorno. Il lunedì non era già abbastanza brutto di suo?

“A dopo, stronzo” rispose pigliato. Almeno un po' di orgoglio gli era rimasto. Poteva sentire sotto la pelle ciò che l'altro provasse, era qualcosa di assurdo e bellissimo al tempo stesso. Theo era tranquillo, e felice, si rese conto. Sorrise come un'idiota da solo.

“Ti amo anch'io” gli vibrò tra le mani il telefono, facendogli scappare una risatina silenziosa. La chimera era impossibile.

“Lo so” rispose, e poi lo infilò nella tasca posteriore dei jeans. Fece per alzarsi ritrovandosi dinnanzi un Mason piuttosto contrariato.

<< Che c'è? >> chiese Liam accigliandosi.

<< Che c'è? Non lo so, dimmelo tu. E' da quando sei arrivato che sei incollato al telefono. Era Theo? >> chiese il suo migliore amico. Liam annuì solamente, prendendo a camminare in direzione dell'aula di storia.

<< Dopo dobbiamo andare al loft >> disse al moro.

<< Perchè? >>

<< Riunione >> si strinse nelle spalle Liam.

<< Quindi? Non mi hai detto cos'hai fatto questo weekend. Hai parlato con Hayden? >> gli chiese Mason. Liam si irrigidì. Si era persino scordato perchè era corso a cercare il compagno giorni prima. Non aveva minimamente pensato a lei fino a quel momento. E dalla sua faccia doveva capirsi piuttosto bene, dato che Mason lo stava guardando allibito.

<< Non ci hai parlato? E che diavolo hai fatto? Non mi dirai che sei stato incollato a Theo tutto il tempo >> sbottò il moro, e l'altro arrossì facendo solo alzare gli occhi dell'amico al cielo.

<< Me ne sono dimenticato, ok? Non era tra le mie priorità >> si giustificò Liam, sbuffando.

<< Merita una spiegazione, Liam. Non puoi evitarla >>

<< Non la sto evitando, mi ero solo dimenticato che fosse qui >> disse il lupo. A quelle parole Mason scoppiò a ridere incredulo.

<< Il tuo cervello è talmente pieno di Theo, che ho dovuto coprirti con i tuoi dicendo che passavi il weekend da me. Non rispondevi al telefono e tua madre mi ha chiamato >> disse il moro incrociando le braccia al petto.

<< Oh >> fece il biondo deglutendo.

<< Già, oh – ridacchiò Mason – e adesso state incollati anche al telefono, sai che non è salutare? >>

<< Devo sentirlo >> borbottò Liam scrollando le spalle ed entrando in classe, prendendo posto al centro.

<< Dio, Liam. Hai la faccia di uno che se se lo ritrova davanti gli salta addosso >> sbottò il moro continuando a prenderlo in giro. Il fatto era che, effettivamente, era molto probabile che avesse quella reazione. Si sentiva davvero soffocare all'idea che mancassero ore prima che potesse vederlo, e Mason parve accorgersene.

<< Ti prego, dimmi che non lo farai >> piagnucolò incredulo il moro.

<< Senti, non è colpa mia. A te non manca Corey? >> fece Liam pigliato. Mason stava sul serio per lanciarsi a terra e ridere.

<< Certo. Ma, amico – gli fece presente – tu sembri un disperato >>

<< Lascia perdere >> disse il lupo, vedendo il professore entrare in classe. Mason, accanto a lui, stentava a riconoscerlo, ma in realtà gli faceva tenerezza vedere il suo migliore amico così innamorato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Dio, Scotty, mi sembri un morto >> ridacchiò Stiles. Derek accanto a loro stava alzando gli occhi al cielo.

<< Mi dispiace ancora per l'altro giorno, Derek >> fece l'alpha al lupo, che scosse il capo ghignando.

<< E' tutto ok, Scott >>

<< Cos'è successo l'altro giorno? >> chiesero all'unisono Theo e Lydia. Peter si stava trattenendo dal ridere quando vide Malia guardare fuori dalla finestra, come se la cosa non la riguardasse affatto, mentre Scott arrossiva a dismisura.

<< Derek e Peter hanno beccato Scott e Malia sul divano >> fece Stiles scrollando le spalle, mentre Theo si trattenne a stento dallo scoppiare a ridere. Lydia aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito storcendo il naso.

<< Stiles >> urlò Scott offeso.

<< Beh, non si può certo dire che si girino i pollici >> fece la banshee.

<< Non sarebbero comunque affari vostri >> disse Malia roteando gli occhi. Stiles continuava a ridacchiare, ricevendo occhiatacce da Derek e Scott, che però ignorava bellamente.

<< Dio, mi sento uno straccio >> sbottò poi Theo in uno sbadiglio, lasciandosi cadere sul divano con il capo che ricadeva all'indietro.

<< A proposito. Tu perchè sei sparito? – fece Stiles – Hai chiarito con Liam, e sei scomparso >>

<< Chiarito? Cos'è successo? >> fece Malia incuriosita.

<< Oh, Hayden è tornata >> s'intromise Lydia. Theo le scoccò un'occhiataccia. Non gli andava di pensare a quella lì in quel momento, e tanto meno il pensiero stava bene al suo lupo. A dire la verità nemmeno al suo coyote. Non stava bene proprio a lui e basta.

<< Cosa? E' diventata Voldemort? Non posso nominarla? >> disse la banshee facendogli una linguaccia, divertita dalla sua reazione.

<< Quasi >> mormorò la chimera.

<< Perchè anche essendo l'alpha sono l'ultimo a sapere le cose? >> proruppe Scott incrociando le braccia al petto.

<< Perchè hai altro per la testa >> alludette Peter, e quello ringhiò in risposta. Theo ridacchiò divertito della situazione e dal rapporto tra i due, mentre Stiles gli rivolse un occhiolino.

<< E' tornata per il branco? >> si accigliò Derek.

<< No. E' tornata per Liam >> disse ironico Theo roteando gli occhi al cielo.

<< Aspetta, che? >> fece Scott sbarrando gli occhi.

<< Perchè tornare sennò? Gli è saltata addosso come una sanguisuga >> ringhiò la chimera sbuffando odio da tutti i pori.

<< Oh, mio Dio – disse Malia sconvolta , ma cercando di non ridere alla chiara gelosia della chimera – beh, ma lei non può sapere cos'è successo in questi mesi >>

<< Sì, ma non è un buon motivo per attaccarsi come una ventosa a Liam – ribeccò Lydia – doveva prendere in considerazione che lui potesse aver trovato qualcun altro. Liam non è il tipo che fa il martire perchè è stato lasciato >>

<< Beh, vallo a spiegare a lei >> disse il biondo stendendosi sul divano con fare annoiato.

<< Ma Liam gli ha parlato, no? Sa che ha un compagno? >> chiese Derek scrollando le spalle. Theo si morse il labbro. Perchè no, Liam non le aveva parlato. Erano stati alquanto impegnati per pensare alla sanguisuga. Prima che Peter potesse fare una qualsiasi battuta, la porta del loft si aprì, e Liam si fiondò all'interno lanciandosi praticamente addosso alla chimera, che spalancò gli occhi per la sorpresa. Mentre il resto del branco lo fissava sbigottito.

<< Liam, ma che . . >> provò Theo, venendo interrotto da un Mason che entrò correndo dalla porta più sconvolto che altro.

<< Non ci credo che l'hai fatto davvero >> stava dicendo il moro all'indirizzo di Liam, che con il viso incastrato nell'incavo del collo della chimera, stava quasi ridacchiando. Theo alzò un sopracciglio, e cercò di mettersi seduto, per quanto possibile, con Liam seduto in braccio che non accennava a staccarsi.

<< Mi sono perso qualche passaggio >> borbottò la chimera, e Liam sbuffò, scendendo e sedendosi più composto accanto a lui. Scott continuava a far passare gli occhi dall'uno all'altro non capendoci un tubo di cosa stava succedendo.

<< Cosa non avrebbe dovuto fare? >> chiese allora l'apha confuso a Mason.

<< E' stato tutto il giorno incollato al telefono a messaggiare con Theo. Sembrava un disperato che gli si sarebbe buttato addosso appena l'avesse visto. Ed è quello che ha fatto >> spiegò Mason incrociando le braccia al petto e richiudendo la porta. Theo si voltò a fissare il lupo accanto a lui, che continuava a fissarlo con insistenza, tanto che la chimera si accigliò.

<< Liam? >>

<< Perchè diavolo sei così calmo? Come fai a essere calmo? >> sbottò il più piccolo con tono accusatorio, facendolo solo accigliare di più.

<< Perchè non dovrei esserlo? Tu piuttosto, sembra che ti abbia corso il diavolo dietro per tutto il giorno >> rispose la chimera osservandolo meglio.

<< Ma che state dicendo? >> sbottò Malia, mentre Peter cominciò a ridere non staccando gli occhi dai due, facendo però accigliare gli altri, che erano più confusi di prima.

<< Questa sì che è bella >> sbottò il lupo più grande continuando a ridere.

<< Cosa? >> domandò Stiles più confuso di Scott.

<< Credevo avreste aspettato di più >> continuò Peter all'indirizzo della chimera, che proruppe un ghigno, tornando a fissare Liam.

<< Non ci sto capendo niente >> sbuffò Scott, esasperato.

<< Oh >> fece invece Derek, con un sorriso assurdo. Pareva l'unico ad aver realizzato qualsiasi cosa ci fosse da capire.

<< Vi spiace? Vorremmo capirci qualcosa >> disse Lydia impuntandosi. Theo e Liam continuavano a fissarsi come se fossero da soli. Finché la chimera non si alzò dal divano stiracchiandosi, e osservando Peter che lo guardava a mo di domanda.

<< Puoi dirglielo, non è un segreto. Se ne sarebbero accorti da soli se non fossero così distratti >> fece il biondo roteando gli occhi.

<< Sto per offendermi >> fece Lydia, che non sopportava essere all'oscuro delle cose.

<< Si sono legati – spiegò Peter – ecco perchè Liam sembrava un disperato >>

<< Che cosa? >> urlò Stiles.

<< Aspetta, che? >> continuò Scott.

<< Perchè diavolo non me l'hai detto? >> urlarono contemporaneamente Lydia e Mason, rispettivamente all'indirizzo di Theo e Liam. Il più piccolo scrollò le spalle e alzò gli occhi al cielo.

<< Primo, sarebbero comunque affari nostri. E secondo, che avrei dovuto dirti? Che ho passato l'intero weekend a scopare? >> ringhiò scocciato, prima di tapparsi la bocca da solo rendendosi conto di quello che aveva detto. Theo si voltò verso di lui lanciandogli un'occhiataccia, mentre vedeva gli altri sbiancare.

<< Oh, mio Dio, troppe informazioni >> sibilò Scott in un mugugno, mentre Liam arrossiva a dismisura.

<< Ops? >> provò il beta, ma la chimera ghignò.

<< L'hai detto tu, non io >> rispose il più grande facendogli un occhiolino malizioso, e sentendo Scott imprecare dall'altro lato della stanza.

<< Non l'ho fatto apposta >> sibilò quello.

<< Quindi, beh – lasciò in sospeso Stiles, cercando di cambiare argomento – siete legati, adesso >>

<< Puoi dirlo forte. In realtà credevo che il tuo odore fosse dovuto alle attività svolte nel weekend – rise Peter – ma adesso è molto più chiaro. Avete lo stesso odore >>

<< Ehi, è vero! >> proruppe Malia annusando.

<< Ti spiace? Sarebbero cose private >> fece presente la chimera.

<< Impara che in un branco la privacy non esiste >> scosse il capo Derek.

<< Tu ne sai qualcosa, sourwolf, dico bene? >> ridacchiò Stiles, beccandosi un ringhio in risposta dal suo lupo.

<< Sì, beh, questa è un'altra storia – disse Liam – come fai a essere così calmo? >> continuò in direzione del compagno.

<< Che vuoi che ne sappia? >> sbottò il biondo.

<< E' il coyote – disse il lupo più anziano – il suo essere metà coyote lo aiuta a controllarsi. Tu invece, stai andando fuori di testa >>

<< Divertente >> borbottò Liam lasciandosi cadere tra i cuscini.

<< E' andato storto qualcosa? >> si accigliò Lydia all'indirizzo di Peter, ma quello scosse il capo in segno di diniego.

<< No, è un comportamento normale. Subito dopo il legame l'esigenza di avere vicino il proprio compagno è alle stelle. Sono sorpreso che abbia resistito un'intera giornata senza darsi alla fuga >> rise il lupo.

<< Guarda che una dignità ce l'ho ancora >> disse il beta oltraggiato.

<< Da come ti sei lanciato su di lui non si direbbe >> rise Mason, e quello gli tirò un cuscino appresso. Theo sbuffò, andando a sedersi di nuovo sul divano, e Liam si portò vicino a lui in automatico, poggiando il capo sulla sua spalla.

<< Mi hai preso per un cuscino? >> sbuffò la chimera divertita.

<< Tu sei il mio cuscino, è diverso >> ringhiò in un risolino Liam. Theo sorrise osservandolo, poi tornò a guardare in avanti, vedendo che tutti li stavano fissando piuttosto concentrati.

<< Che c'è? >> chiese inarcando un sopracciglio.

<< Siete così carini >> disse Lydia in un sospiro, facendoli arrossire appena.

<< Finché i discorsi riguardante i passatempi fisici restano fuori dalla conversazione >> la corresse Scott.

<< Oh, sta zitto, tu – disse Lydia – non capisci proprio niente >>

<< Se vi girate a guardare da un'altra parte non ci offendiamo, sapete? >> disse Liam sentendosi leggermente a disagio a vedere tutti quegli occhi puntati addosso. Peter lo capì, perchè richiamò l'attenzione sul perchè fossero lì, ovvero, la riunione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 






<< Ti senti ancora un disperato? >> gli ridacchiò in un orecchio Theo. Liam sbuffò una risatina, e si voltò a guardarlo mettendogli le braccia intorno al collo per tirarselo più vicino. L'allenamento di quel pomeriggio li aveva fatti a pezzi. Avevano provato a battersi l'uno contro l'altro, ma si erano scoperti incapaci di farlo. Non si sarebbero concentrati, perchè la priorità sarebbe stata di proteggersi, e non di raffigurare l'altro come avversario, analizzando i mille modi per uccidersi. Così, Derek aveva sbuffato facendo a cambio. E Liam si era dovuto azzuffare con il lupo, mentre a Theo era toccato Scott. Il fatto che l'alpha avesse perso, aveva offeso il povero Scott, ma Liam si sentiva piuttosto orgoglioso del suo compagno.

<< Non sono un disperato >> mormorò il lupo dandogli un morso sul lobo. Theo rise, e passò le mani tra i capelli biondi del più piccolo.

<< Devi parlare con Hayden >> disse poi la chimera, sentendo Liam irrigidirsi all'istante.

<< Lo so, ma non voglio >>

<< Non vuoi farla soffrire? >> chiese il più grande allontanandosi un po' per recuperare la maglietta del pigiama. Ormai la maggior parte dei vestiti di Liam era sparsa per la sua camera, sebbene l'altro avesse ancora una casa, ma spesso sembrava quasi se ne dimenticassero entrambi.

<< Non è questo – sospirò Liam – è che non sento il dovere di darle una spiegazione. Voglio dire, lei mi ha lasciato ed è andata via, è stata una sua scelta. E' finita. Non vedo che spiegazione dovrei darle >>

<< Liam, è tornata qui per te >> disse Theo ovvio, ma quello scosse il capo imperterrito.

<< L'ho capito, ma non cambia ciò che ho detto. E poi, anche se fosse rimasta saremmo arrivati lo stesso a questo punto, perchè il mio lupo ha scelto te. E io l'avrei lasciata per te in ogni caso. Quindi non capisco che dovrei dirle >> disse il più piccolo stringendosi nelle spalle. Theo si avvicinò, afferrandolo e sfilandogli la maglietta, prima di trascinarlo in bagno con lui. Aprì l'acqua della doccia e lasciò che il vapore riempisse l'aria, nel frattempo si spogliò, osservando con interesse come Liam facesse lo stesso con i suoi pantaloni.

<< Puoi dirle – disse in un sospiro, iniziando a lasciargli piccoli baci sul volto, per poi scendere alla gola, e alla clavicola – puoi dirle che non ha motivo di stare qui per te. Che non tornerai indietro, perchè sei innamorato di un'altra persona, e che quella persona è il tuo compagno. A cui sei legato >> concluse la chimera trascinandolo all'interno della doccia, mentre alternava ogni parola con un bacio. Liam ridacchiò tra le sue braccia, era bellissimo sentire Theo addosso in quel modo, sentirselo dentro anche a distanza. Sapere sempre che stesse bene.

<< E potrei dirle, magari, che il mio compagno sei tu >> continuò Liam mordicchiandogli la mascella. Theo sorrise, di quei sorrisi che lo rendevano pasta frolla nelle sue mani. Il lupo iniziò a passare le mani tra i capelli ora bagnati del compagno, che si rilassava sotto i suoi tocchi.

<< Sì, magari. Magari potresti dirle che sono tuo, e che tu sei mio. Come ti piace tanto ripetere >> rispose la chimera, prendendo a carezzargli la schiena spingendoselo contro.

<< Magari le dico questo >> concluse Liam, prima di afferrare il viso del più grande e baciarlo finalmente come voleva. Era tutto il giorno che aspettava di poterlo fare, e sentiva chiaramente, in ogni movimento, che era tutto il giorno che l'altro aspettasse di farlo suo nuovamente. Il marchio della mezzaluna, diventava intera, quando si stringevano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Derek >> si lamentò Stiles con voce petulante, mentre il lupo sbuffava una risata a quel tono. Quando Stiles si comportava in quel modo, voleva sempre qualcosa.

<< Cosa? >>

<< Ecco, c'è una cosa che dovrei dirti >> fece il più piccolo iniziando a guardarsi intorno, quasi cercasse un appiglio per spiegarsi. A Derek la cosa già non piaceva.

<< Che hai combinato? >> chiese subito in un cipiglio il nato lupo.

<< Devo per forza aver combinato qualcosa? >> chiese quello offeso.

<< Stiamo parlando di te, quindi sì >> rispose Derek, parando il cuscino che gli stava volando incontro. Vide l'umano sbuffare a quel gesto, e lui ghignò.

<< Ok, beh . . potrei, ecco, potrei aver detto a mio padre di noi >> ammise alla fine il più piccolo, vedendo il lupo sbiancare.

<< Stai scherzando? >> fece quello.

<< No. Derek, abbiamo deciso che finita la faccenda dei cacciatori mi avresti legato a te. Non posso non dirlo a mio padre >> proruppe Stiles.

<< Non dico questo, ma per come spieghi tu le cose potresti averlo traumatizzato >> disse Derek roteando gli occhi al cielo.

<< Sa che non abbiamo fatto ancora niente, se è questo che intendi. Sono stato molto più raffinato di quanto abbia fatto Liam oggi. Non gli ho mica detto come avverrà il legame >> sbottò Stiles. Derek per poco non si strozzò a quelle parole.

<< Spero vivamente che tu non l'abbia fatto >>

<< Credi che possa dire qualcosa del genere a mio padre? Non voglio che gli venga un altro infarto pensando che il grande lupo cattivo mi porterà a letto molto presto >> disse l'umano come nulla fosse.

<< Sei incredibile. E comunque, Theo aveva ragione. Sono affari loro, e voi siete dei ficcanaso >> proruppe il lupo sedendosi accanto al più piccolo, che gli rivolse un sorrisino divertito.

<< Nah, è solo Scott che è debole di cuore. Insomma, sanno benissimo cosa fanno e nessuno si fa problemi >>

<< Non è questione di farsi problemi >> ribeccò il più grande.

<< Sì, beh, ci stiamo distraendo dall'obbiettivo fondamentale >> lo riportò alla realtà il figlio dello sceriffo.

<< Giusto. Che ha detto tuo padre? >> chiese Derek.

<< Che stasera ci aspetta a cena, ovvero, tra venti minuti >> rispose Stiles.

<< Stiles – ringhiò il lupo – me lo dici solo adesso? >>

<< Così non ti saresti defilato per la paura che mio padre possa spararti >> disse quello scrollando le spalle.

<< Credi che abbia paura di tuo padre? >> inarcò un sopracciglio Derek.

<< No, sourwolf, ma non si sa mai >> ridacchiò il più piccolo tirandosi su e lasciandogli un bacio sulla guancia, prima di afferrare la mano dell'altro tirandoselo dietro. Avevano una presentazione ufficiale da fare. Derek sospirò, seguendo il suo compagno fino alla porta. Si fermò un'istante per prendere le chiavi della camaro, per poi riafferrare Stiles per una mano, conducendolo fuori dal loft.

 

 

 

 

 

 

 

 




“Lydia”

La banshee si voltò, credendo quasi che il suo nome fosse stato un leggero sospiro di vento. Ma quando si ritrovò davanti il lupo, sentì il cuore saltarle nel petto.

<< Perchè sei qui? >> gli chiese in un sussurro, ma sapendo benissimo che l'altro l'avrebbe perfettamente sentita. Peter sorrise sghembo.

<< E tu? Tu perchè sei qui? >> ribeccò lui. Lydia sobbalzò, guardandosi attorno, e rendendosi conto di dove si trovasse. Era a villa Hale, dove si sentiva ancora l'odore di fumo e morte. Come ci era arrivata? Non sapeva nemmeno lei perchè fosse lì. Se Peter non l'avesse richiamata, chissà quanto ancora ci sarebbe rimasta.

<< Non lo so >> rispose lei con lo sguardo perso. Peter le si avvicinò con calma calcolata, e si mise dinnanzi a lei, costringendola ad alzare lo sguardo e ad incrociare i suoi occhi.

<< Hai avuto una delle tue visioni? >> chiese ancora lui. La banshee scosse il capo, e ritornò completamente lucida guardandolo per davvero.

<< No – rispose scuotendo il capo – tu perchè sei qui? >>

<< Vengo qui quasi ogni giorno – le confessò Peter – ma quando ho sentito il tuo odore mi sono preoccupato >>

<< Ti sei preoccupato per me? >> chiese lei scettica inarcando un sopracciglio.

<< E' davvero così strano? >> rispose il nato lupo stringendosi nelle spalle.

<< Un po' – ammise la rosso fragola – a te non importa di nessuno >>

<< Avevi detto che ero cambiato >> ridacchiò lui. Lei si morse il labbro rosso ciliegia e annuì, storcendo appena il naso. Peter emise un sospiro continuando a guardarla con insistenza.

<< Che c'è? >> sbottò alla fine Lydia.

<< Nessuno sapeva che tu fossi qui >> disse lui.

<< E allora? >>

<< Allora mi chiedo quanto ci voglia perchè qualcuno si renda conto che sei sparita >> constatò Peter. Lydia gli rivolse un'occhiata superficiale, ritenendosi offesa.

<< Lo saprebbero >>

<< Sì, certo. Ma dopo quanto? Te lo richiedo di nuovo, Lydia. A chi appartieni? >> Lydia non sapeva come rispondere. Nemmeno questa volta. Emise un respiro profondo chiudendo gli occhi. Perchè stavolta davvero gli fracassava i timpani, non poteva farsi venire le paranoie per colpa di quel lupo spelacchiato. Si girò di scatto, volendogliene dire quattro, ma quando si voltò, Peter non era lì. Era di nuovo sola, all'interno di villa Hale. E del lupo non c'era traccia, come se non fosse mai stato lì. Aprì gli occhi di colpo, sentendo una sferzata di vento gelido tagliarle il viso. L'aveva immaginato? Peter non era mai stato lì? Il pavimento sotto i suoi piedi scricchiolò prepotentemente, e il suo sguardo cadde sulla tavola che aveva appena calpestato. Si inginocchiò, rimuovendola piano, e il fiore di strozzalupo viola era lì. Il punto esatto in cui Peter era tornato in vita adesso era ricoperto da quei fiori. Stonava con l'ambiente, eppure Lydia non potette trovarlo più incantevole di così. Come il giardino spento di un cimitero. Prese uno di quei fiori tra le mani, e la stessa voce di poco prima tornò a farle visita, e questa volta, questa volta era sveglia.

“Quando i morti camminano, tocca ai vivi prendere il loro posto”

 

 

 

 









Pensavo davvero che non ce l'avrei fatta oggi, eppure ce l'abbiamo fatta! Anche se in mega ritardo ahahaha. Beh, direi che il capitolo è abbastanza soft, tranne l'ultima parte. Le cose per Theo e Liam sembrano andare bene, forse anche troppo xD Derek e Stiles fanno passi avanti, mentre Lydia . . .beh, sull'ultima parte non posso dire molto, tranne che . .tenete a mente le ultime parole.

Devo scappare, a Sabato prossimo, e buon inizio anno,

Elly   

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Capitolo 22
*** There is only you ***


<< Allora? >> lo incitò Mason per la millesima volta.

<< Allora cosa? >> si accigliò Liam. Mason lo fissò come se fosse stupido. Erano seduti al parco da più di mezz'ora, e Liam non si decideva a parlare.

<< Come cosa? Voglio sapere tutto. L'altro giorno sei sparito subito dopo l'allenamento, e a scuola non possiamo parlare in tutta tranquillità – disse il moro – voglio sapere com'è successo, e com'è. Sì, insomma, come ti senti? >>

<< Ti riferisci al legame? >> chiese Liam, non potendo evitare a un sorriso di farsi strada sul suo volto. Mason annuì, e lui si morse il labbro. Non aveva idea di come spiegarlo.

<< Beh, com'è successo, credo di averlo fatto capire abbastanza bene a tutti >> borbottò il biondo. Il suo migliore amico alzò gli occhi al cielo ridacchiando.

<< Sì, hai reso le idee piuttosto chiare. Intendo, perchè? Credevo avreste aspettato un po' prima di fare questo . . .passo? >> provò Mason.

<< E' che . . .quando sono andato da lui dopo il fatto di Hayden, Dio, era così arrabbiato. E io, non lo so, Mas. Mi sono semplicemente aperto con lui. Gli ho detto tutto quello che sento senza tralasciare nulla, e alla fine gliel'ho chiesto >> spiegò Liam.

<< Ma non lo hai fatto solo perchè era arrabbiato, giusto? >> si accigliò confuso il moro. Il lupo scosse il capo, in segno di negazione.

<< No, certo che no. Lo volevo. Sapevo solo di volerlo. Essere compagni è una cosa dannatamente intima, e tutto quello che vuoi è sentirti parte dell'altro in ogni modo possibile. Non so se rendo l'idea, ma è difficile da spiegare se non lo si prova >> ridacchiò il biondo. Mason annuì, pensandoci su.

<< Ho capito. Sì, insomma, vuoi dire che volevi essere suo? E' questo che intendi? >>

<< Sì, è come appartenersi costantemente >> continuò il lupo.

<< Ma tu cosa provi? Davvero riesci a sentirlo continuamente? >> chiese meravigliato il suo migliore amico. Liam sorrise pensandoci, perchè sì, riusciva a sentirlo. Theo era ovunque, in ogni parte di lui.

<< E' . . .complicato farti capire, ma ci provo – disse Liam cercando di trovare le parole giuste – Quando ci siamo legati, è stato come se tutte le sensazioni e le emozioni che lui provasse mi fossero entrate dentro. Ho rivissuto i suoi ricordi su di noi attraverso i suoi occhi. Tutto ciò che ha sentito, provato, io riesco a sentirlo. E' come qualcosa che ti striscia sotto la pelle, ed è una sensazione unica, non puoi descriverla. La sua anima si è legata alla mia in una maniera così viscerale da sconvolgere tutto ciò in cui hai sempre creduto. All'improvviso capisci che non c'è niente di cui ti importi di più al mondo che non sia il tuo compagno. Quando lo guardi ogni cosa sparisce, e niente ha più valore, se non lui. Senti che il filo che ti tiene legato al mondo si spezza, e si lega al suo. Siete parte l'uno dell'altro, e ciò che ti tiene ancorato al resto, alla realtà, è solo lui >> Mason lo stava fissando a bocca aperta, come se gli fosse spuntata una seconda testa all'improvviso. Liam si morse il labbro, non capendo se avesse detto qualcosa di male, o qualcosa che non andava. Sapeva benissimo di non essere il tipo che si lascia andare a certe spiegazioni, ma non aveva altro modo per farglielo capire.

<< Ho detto qualcosa che non. . .>> iniziò venendo subito interrotto dal suo migliore amico.

<< Wow – sbottò il moro – questo è . . .hai ragione, non puoi descriverlo >> Liam sorrise, annuendo e afferrando il telefono. Aveva iniziato a vibrare con insistenza. Due messaggi. Entrambi da Theo. Lo aveva salvato come “stronzo manipolatore”, ma forse avrebbe dovuto cambiarlo.

<< E' lui? >> chiese Mason curioso. Liam si riscosse e annuì, aprendo la chat con il più grande.

“Dove sei?”

“Ho freddo” A Liam scappò da ridere quando lesse il secondo. Quel biondino era incorreggibile. Gli rispose che era insieme a Mason, e poi si girò verso il moro che lo guardava con un sorriso.

<< I tuoi occhi si perdono quando si tratta di lui. Deve essere davvero bello avere questa connessione >> constatò l'umano.

<< E' intenso >> disse Liam, pentendosene subito dopo, quando l'altro scoppiò a ridere offeso che gli avesse rubato la battuta.

<< Ok, non prendermi per una comare, ma . . . mi dici com'è stato? >> gli chiese Mason. Liam boccheggiò, iniziando ad arrossire.

<< Ma che domande fai? >> disse oltraggiato il lupo. Mason scoppiò a ridere.

<< Prima non potevamo parlare di queste cose, ma adesso siamo sulla stessa barca >>

<< Sono cose private >> continuò il lupo inarcando un sopracciglio.

<< Sei il mio migliore amico, e adesso possiamo parlare anche di questo >> fece il moro stringendosi nelle spalle.

<< Mas, io non ti chiedo cosa fai con Corey >>

<< E io non avrei problemi a dirtelo – gli fece un occhiolino il ragazzo, facendogli spalancare gli occhi – dai, solo qualche dettaglio >>

<< Non ti racconterò quello che faccio con Theo >> arrossì il biondo.

<< Voglio solo sapere se è stato bello >> ridacchiò lui.

<< E' stato bello, d'accordo? Ma non ti dirò nient'altro >> fece Liam andando a fuoco.

<< Oh, e dai. Sono curioso. Insomma, Theo non sembra il tipo da coccole. Sembra più quello che ti prende a calci mentre dorme >>

<< Questo che centra? >> si accigliò il lupo.

<< Centra. Perchè quando si tratta di te cambia totalmente >> sorrise Mason.

<< E' sempre il solito stronzo >> disse Liam, alzando gli occhi azzurri al cielo.

<< Non con te. Ogni volta che ti guarda il suo sguardo si addolcisce, e adesso più di prima >> lo prese in giro Mason.

<< Non ti dirò comunque niente >> rispose il biondo riprendendo nuovamente il telefono. Theo gli aveva mandato un altro messaggio.

“Quando torni?”

<< Liam? >> chiese poi il suo migliore amico.

<< Sì? >>

<< Perchè lo hai salvato stronzo manipolatore? >> stava ridendo il moro.

<< Lui non lo sa. Ma dovrei cambiarlo, eh? >> rise il lupo.

<< Dovresti, prima che se ne accorga >> disse Mason dandogli una pacca sulla spalla, per poi alzarsi, iniziando a passeggiare nel parco. Seguito da un Liam con un sorriso a trentadue denti, dovuto al telefono che continuava a vibrare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Ti giuro che potrei ucciderti >> ringhiò Derek alzando gli occhi al cielo.

<< Perchè? Dai, non fare il lupo musone. E' andato tutto bene >> rispose Stiles con un ghigno che il lupo gli avrebbe volentieri strappato via.

<< Hai detto a tuo padre che dovrò morderti >> gli fece presente. L'umano sbuffò, scrollando le spalle come niente fosse. Derek stava per emettere l'ennesimo ringhio, quando la mano del ragazzo si intrecciò alla sua.

<< Penso che lo avrebbe capito da solo, sourwolf – lo frenò Stiles – Che altro avrebbe potuto pensare? >>

<< Sì, ma tu gliel'hai sbattuto in faccia. Pensavo gli stesse venendo un attacco di cuore >> lo riprese Derek. Stiles per tutta risposta ridacchiò, e strinse di più la mano dell'altro, prima di aprire la porta del loft. Sentiva il chiacchiericcio confuso di Peter anche da lì. Il lupo più grande doveva essere di sicuro al piano di sopra.

<< Mio padre ha fegato >> continuò il moro.

<< Per tua fortuna. Non so come non gliene sia venuto un altro di infarto, data la tua impulsività >> scosse il capo il lupo. Stiles gli fece una linguaccia, offeso da quell'affermazione. Ma prima che potesse dare a Derek una risposta puntigliosa delle sue, Peter palesò la sua presenza scendendo le scale a chiocciola del loft.

<< Com'è andata la cena dallo sceriffo? Sei fuggito tutto il giorno, nipote. Dì la verità, non volevi dirmelo >> sbottò il lupo più grande. Stiles rise della faccia di Derek, era abbastanza sicuro che gli prudessero le mani, come solo Peter era capace di fare.

<< E' andata bene – rispose il lupo scostando lo sguardo – non sarebbero comunque affari tuoi >> Peter ridacchiò, e fece per rispondere quando la vibrazione del suo telefono lo bloccò sul posto. Lo prese dalla tasca dei jeans e sbloccò lo schermo.

“Ieri sera eri a Villa Hale?” Era un messaggio di Lydia. Il lupo inarcò un sopracciglio, strano. Sentì distrattamente Stiles borbottare qualcosa e seguire Derek in cucina.

“No. Perché?” le rispose velocemente, e la risposta arrivò alla stessa velocità, come se la ragazza non aspettasse altro.

“Nulla di importante” vibrò il telefono tra le sue mani. Lydia non chiedeva mai niente del genere se la cosa non era importante, ma se avesse voluto dirglielo, probabilmente l'avrebbe fatto.

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Liam – sospirò Theo sorridendo – vuoi smetterla di muoverti? >>

<< Non ci riesco >> borbottò quello continuando a girarsi come una trottola, con la chimera che esasperata, lo bloccò portandolo su di lui. Così il lupo si ritrovò steso sopra il suo compagno, petto contro petto.

<< Va meglio? >> chiese Theo guardandolo negli occhi. Liam sorrise e si mordicchiò il labbro.

<< Un po' >> rispose poi, mettendosi più comodo.

<< Si può sapere che hai? Di solito stai fermo >>

<< Ieri sono stato con Mason >> disse il lupo.

<< Lo so, e ho anche notato come mi hai salvato sul telefono >> fece offesa la chimera. Liam ridacchiò di quell'espressione buffa sul viso dell'altro. Gli faceva venire voglia di baciarlo in continuazione.

<< E' un nome che ti si addice >> rise Liam.

<< Io ti ho salvato “cucciolo”. Sei pessimo, sai? >> sbottò il più grande, e l'altro si avvicinò appena per mordergli il labbro, ma la chimera si scostò facendo rimanere male il lupo.

<< Ehi! >> fece infatti il più piccolo.

<< Sono uno stronzo manipolatore, no? Beh, ti meriti questo >> rise Theo, incapace di fare diversamente. La faccia del suo compagno era uno spasso in quel momento. Il lupo mise su un broncio così adorabile che alla fine, Theo lo tirò più su per dargli un bacio come si deve, sentendolo sorridere contro la sua bocca.

<< Hai mangiato cioccolato? >> si accigliò Theo, cercando di non ridere quando l'altro mormorò un “No” molto poco convinto. Gli occhi colpevoli.

<< Allora? Mi dici che c'è che non va? >> continuò poi la chimera.

<< Mason ha detto che devo parlare con Hayden >>

<< Te l'ho detto anch'io >> disse il più grande non capendo. Liam annuì, ed emise un sospiro.

<< Lo so, solo che non voglio. Se provasse a baciarmi di nuovo, beh . . >>

<< Potrei spezzarle tutte e due le gambe >> ringhiò Theo interrompendolo.

<< Non posso certo prenderla a pugni >> ridacchiò il lupo, continuando il suo pensiero interrotto.

<< Posso farlo io >> si offrì il più grande, prendendosi un colpetto sul petto dal compagno.

<< Smettila di fare il cretino. Parlo sul serio, non ho idea di cosa dirle >>

<< Ti ho già detto ciò che penso. Devi dirle la verità, anche se a volte può sembrare scomoda >> sospirò il biondo.

<< Non è scomoda >> si accigliò il lupo. Theo rise alzando gli occhi al cielo.

<< Non per te. Ma per lei lo sarà >>

<< In ogni caso continuo a credere che non devo giustificarmi di niente >> continuò il più piccolo, prendendo a baciare il petto del più grande, alternando morsi che causavano solletico alla chimera.

<< Infatti, non devi. Devi solamente dirgli che è inutile che sia tornata >> disse Theo mettendosi seduto con la schiena lungo la testata del letto, e facendo così finire Liam a cavalcioni su di lui.

<< Mason – disse Liam lasciandogli un bacio sulla gola – Mason voleva sapere com'è stato >>

<< Cosa? Il legame? >> chiese la chimera scoccandogli un'occhiata, alla quale Liam arrossì violentemente.

<< Oh >> disse ridacchiando il più grande.

<< Già, oh. Ho una comare per migliore amico >> disse Liam roteando gli occhi, e facendo una smorfia con il viso.

<< E tu che gli hai detto? >> chiese curioso.

<< Che è stato bello >>

<< Solo bello? >> continuò a ridere sottovoce l'altro, mentre passava le mani tra i capelli del più piccolo, giocando con alcune ciocche ribelli.

<< Non potevo dirgli tutto >> s'imputò Liam. Theo lo attirò a se baciandolo con impeto e facendolo così salire alle stelle con l'emozione. Si ritrovò all'improvviso con la situazione capovolta. Lui sdraiato sul letto e Theo su di lui. La chimera continuava a baciarlo, quasi avesse intenzione di fare quello per tutta la notte. E lui non si sarebbe certo lamentato di quella prospettiva. Ogni volta che Theo lo toccava in quel modo, si sentiva esplodere, come se ogni particella del suo corpo iniziasse ad impazzare da una parte all'altra.

<< Devi cambiare il mio nome sul telefono >> gli soffiò sulla bocca il compagno. E Liam, dopo qualche secondo di silenzio, scoppiò a ridere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Non credo sia stata una grande idea venire qui stasera >> proruppe Stiles, che seduto su una gamba di Derek, analizzava la situazione all'interno del locale. Secondo Peter, non potevano restare costantemente chiusi al loft come dei carcerati, quindi avrebbero dovuto fare qualcosa di più divertente. Mason era stato subito d'accordo, e così si erano ritrovati in uno dei locali di Beacon Hills, a passare una serata come dei normali ragazzi. Ma a quanto pareva, non era stata una buona idea. Non che le cose fossero andate male fino a quel momento, ma Stiles credeva sul serio che degenerassero da un momento all'altro. Lui era seduto insieme a Derek, Scott e Malia sui divanetti della sala, mentre Corey e Mason stavano ballando tra la folla. Peter era seduto al bancone, e sembrava trattenersi dallo scoppiare a ridere, con Lydia accanto a lui che lo ammoniva in continuazione con lo sguardo, dandogli dei pugni continui sulla spalla, che era sicuro facessero solo il solletico al lupo. Il motivo? Liam era poggiato a una colonna a poca distanza, e Stiles era sicuro che stesse per scoppiare da un momento all'altro, perchè continuava a fissare Theo parlare allegramente con il barista come nulla fosse. Non che ci fosse qualcosa di male, ma forse non avevano considerato la gelosia di Liam. Persino Scott fissava il beta, che aveva uno sguardo così concentrato che sembrava potesse saltargli una vena sulla fronte da un momento all'altro. Stiles era molto indeciso da che parte guardare, perchè se da una parte Liam sarebbe potuto esplodere, e sarebbe stato alquanto divertente, dall'altra era intento ad osservare come Peter ronzasse attorno a Lydia continuamente, era già la seconda volta che lo notava, e sembrava essere l'unico. Il punto era che la sua migliore amica non gli aveva accennato nulla, eppure se Stiles la conosceva bene, era piuttosto sicuro che qualcosa bollisse in pentola. D'un tratto venne distratto dai suoi pensieri, quando si accorse che Liam si stava avvicinando con fare piuttosto nervoso in direzione del proprio compagno. Oh no. Non sarebbe finita bene.

<< Hai visto la scorsa partita dei Red Sox? >> stava chiedendo il barman, Matt, a Theo. Liam storse il naso, che domande erano?

<< No. Dio, me ne sono dimenticato. Ho avuto altri impegni >> rispose il suo compagno con un sorriso. E qualcosa si smosse all'interno del suo stomaco, perchè adesso la gelosia lo stava logorando ovunque, non sopportava che l'altro sorridesse a qualcuno che non fosse lui. Fatta eccezione per il branco, certo. Ma con altri non lo tollerava. Tanto meno con questo tizio tatuato. E poi era sicuro che non fosse neanche biondo naturale.

<< Dovresti recuperare, allora >> gli fece un sorriso il barista, dando una pacca sul braccio a Theo. “Dovresti recuperare”. Bene, adesso glielo dava lui un motivo per recuperare a quello lì, magari come recuperare un paio di denti nuovi, o un altro arto, perchè se toccava di nuovo la chimera glielo avrebbe staccato a morsi. Un ringhio gli stava risalendo lungo lo stomaco, in maniera abbastanza aggressiva, tanto da farlo tremare leggermente.

<< Provvederò. Sei nuovo qui? Non ti avevo mai visto >> disse poi Theo, e a quelle parole Liam rallentò il passo. Ok, adesso avrebbe spaccato la faccia anche a quello stronzo che si ritrovava per compagno.

<< Sono qui solo da un paio di mesi. E tu? Ci vieni spesso? >> chiese con fare ammiccante quel Matt.

<< Ultimamente, no. Sono piuttosto occupato >> sorrise la chimera, girando la cannuccia nel bicchiere.

<< Io tra un'ora stacco il turno. Se non hai niente da fare . . .>> lasciò in sospeso il barman con un occhiolino in direzione di Theo. La chimera si accigliò e ridacchiò.

<< Mi spiac . . >> iniziò, ma venendo subito interrotto da un Liam a dir poco furioso, che a stento tratteneva i canini.

<< Lui è già impegnato più tardi >> ringhiò con uno sguardo di puro odio al tizio. Perchè, ormai, per lui era già stato classificato come “piattola”. Theo lo stava fissando sconvolto e divertito al tempo stesso, pareva cercasse di non scoppiare a ridere. Era piuttosto certo, che se l'avesse fatto, Liam gli avrebbe tirato un gancio che ci avrebbe messo un bel po' a guarire.

<< Oh – sibilò Matt a occhi spalancati – hai un ragazzo? >> chiese in direzione della chimera.

<< Sì, e il suo ragazzo potrebbe spezzarti il braccio la prossima volta che provi a toccarlo >> gli disse Liam afferrando per un braccio la chimera, che continuava a guardarlo riconoscendolo a stento. Il barman rimase a fissare come quel ragazzino stesse trascinando via l'altro senza problemi, con occhi sgranati e increduli. Liam uscì fuori dal locale per prendere aria, con la mano ancora ancorata al polso del suo compagno. Si fermò, mollando la presa e rivolgendogli un'occhiataccia. Theo stava per scoppiare a ridere come il fottuto stronzo che era, glielo leggeva in faccia. Dannato lui e quella faccia da schiaffi che aveva.

<< Se ridi le prendi, sappilo >> lo avvertì il più piccolo.

<< Ci provo >> rise quello incapace di trattenersi, ma beccandosi immediatamente un pugno sul naso, che lo lasciò senza fiato.

<< Cristo, Liam >> ringhiò per il dolore tenendosi la parte lesa. Fissava il più piccolo sconvolto.

<< Liam un corno – ringhiò l'altro – sentivi perfettamente che mi dava fastidio, e sei rimasto lì a fare il cretino >> incrociò le braccia al petto il lupo.

<< Non stavo facendo il cretino, stavo parlando di baseball >> si difese la chimera.

<< E come la mettiamo con il “Sei nuovo qui? Non ti ho mai visto”. Mi prendi per il culo? >> fece Liam incredulo.

<< Non l'ho fatto di proposito. Era una domanda come un'altra. Ci venivo spesso qui, prima di te >> disse il più grande, lasciandosi andare il naso che era guarito.

<< E ti scopavi tutti i baristi? >> rise ironico quello.

<< Vuoi davvero saperlo? >> chiese la chimera alzando un sopracciglio.

<< No – ringhiò Liam – potrei farti male sul serio se me lo dici >> Theo ridacchiò, non potendo evitarlo. Ma riuscì ad evitare il pugno che stava arrivando, bloccando il più piccolo e spingendolo contro il muro, piazzandosi davanti a lui.

<< Spostati >> sibilò il lupo.

<< No – ridacchiò ancora la chimera – prima ti calmi, e poi mi sposto >>

<< Non mi calmerò per ora >> lo avvertì Liam.

<< Non mi dispiace affatto stare così >> rispose Theo alzando gli occhi al cielo.

<< Sei uno stronzo >>

<< Lo so che ti dava fastidio, così come so che tu potevi avvertire chiaramente il disinteresse che provavo. Non me ne frega niente. Ci sei solo tu >> riprese la chimera guardandolo negli occhi. Certo che c'era solo lui, sarebbe sempre stato così, ma la gelosia ci sarebbe comunque stata. Era parte integrante del pacchetto. Non importava sapere che sarebbero stati sempre loro l'uno per l'altro. Quando ami qualcuno, la paura di perderlo c'è sempre.

<< Allora perchè non te ne sei andato? >> alzò un sopracciglio il lupo.

<< Aspettavo che venissi a salvarmi tu >> ridacchiò Theo, mentre Liam lo fissava a bocca aperta completamente spiazzato. Razza di bastardo.

<< Sei uno str . . >>

<< Stronzo manipolatore, sì, lo so, lo so >> continuò a ridere il più grande. Liam cercò di spingerlo via, senza successo, e alla fine emise uno sbuffo. Si arrese posando il capo contro la spalla della chimera, scoppiando poi a ridere della situazione. Erano assurdi. Theo era completamente assurdo.

<< Sai, cucciolo, per un momento ho creduto lo avresti azzannato >> sospirò Theo divertito.

<< Stavo pensando di azzannare anche te >> mormorò Liam restando contro di lui.

<< Lo so >>

<< Theo? >> lo chiamò poi il più piccolo scostandosi appena. Quello abbassò il volto per guardarlo negli occhi. Errore fatale, perchè appena lo fece venne preso nuovamente in pieno da un pugno che lo fece allontanare di botto.

<< Cazzo >> ringhiò, lanciando un'occhiata assassina al compagno. Liam scoppiò a ridere, prima di riafferrarlo e tirarselo addosso nuovamente.

<< Così impari >> ghignò il lupo, prima di scostargli una mano e baciarlo con impeto, bloccando ogni protesta da parte della chimera. Theo sorrise mordendogli il labbro, era uno spasso quel ragazzino, neanche potendo si sarebbe mai potuto stancare. Liam geloso era una delle cose più belle che avesse mai avuto l'onore di vedere, ed era tutto suo. Mentre l'altro continuava a baciarlo con il fuoco dentro, il dolore sparì, facendo ghignare ancora di più la chimera, che prese a passare le mani tra i capelli dell'altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Lyds, vuoi piantarla o no? >> sbottò Stiles cercando di non ridere.

<< Certo che no. Non la smetterò finché non mi dici per filo e per segno come vanno le cose con Derek >> rispose l'altra mettendo le mani sui fianchi come avrebbe fatto Molly Weasley. Stiles ridacchiò pensandolo, ma era impossibile evitarlo. Lydia lo stava torturando da quasi un'ora chiedendogli cose che non gli avrebbe detto nemmeno sotto tortura. Non perchè se ne vergognasse, ma perchè ci teneva alla propria vita, e Derek lo avrebbe di sicuro azzannato se avesse aperto bocca. Al grande lupo cattivo non avrebbe fatto piacere sapere che aveva deliberatamente rivelato che in realtà era un grosso cucciolone affettuoso.

<< Non ti dirò un bel niente, Martin. Risparmiati pure la scenata >> ridacchiò beccandosi un pugno.

<< Ahi >> urlò poi.

<< Te lo meritavi >> sbottò la banshee lanciandogli un'occhiataccia pari a quella di una psicopatica in procinto di uccidere qualcuno. In realtà, a quella vista, Stiles deglutì iniziando a preoccuparsi. Non sapeva se era peggio incorrere nelle ire di Derek o di Lydia.

<< Sei un'assassina >> fece lui.

<< Sto seriamente pensando di diventarlo >> disse Lydia alzando gli occhi al cielo con fare altolocato.

<< Lyds, lo sai che a Derek non piace che si parli della sua vita privata. Quindi ho la bocca cucita >>

<< Che centra. Io non sono tutti >> sbottò la rosso fragola come fosse la cosa più ovvia al mondo. Stiles sapeva che lei lo pensava davvero. Emise un sospiro rassegnato, iniziando a spiegarle.

<< Le cose vanno benissimo, alla grande direi. E credo che lo sappiate tutti molto bene. Non ho molto da raccontarti >> ammise il moro.

<< Ah, no? E del legame che mi dici? >> gli scoccò un'occhiata lei.

<< In che senso? >>

<< Non vi legherete? – domandò più specifica – Voglio dire, siete compagni, no? >>

<< Sì, ma . . .Derek non voleva >> ammise lui sospirando, ma con un sorriso, perchè alla fine l'aveva spuntata lui.

<< Devo andarlo a prendere a calci? >> s'infuriò la banshee e Stiles spalancò occhi e bocca a quello sguardo a dir poco truce che stava mandando.

<< Che? No, ma che dici >>

<< Ma tu hai detto che . . >

<< Che non voleva. Adesso sì, cioè, l'ho convinto >> sorrise Stiles. Per un momento era convinto che la ragazza sarebbe stata sul serio capace di andare da Derek a prenderlo a calci. Se doveva essere onesto, sarebbe stata una scena che non si sarebbe perso per niente al mondo, pensò ridacchiando.

<< Stiles – urlò quella facendolo sobbalzare – avanti, parla >>

<< Non voleva perchè era convinto che io avrei potuto cambiare idea. Voglio dire, tecnicamente io sono il suo compagno, ma sono umano. Per me non è la stessa cosa. Quando ci legheremo, allora sì. Ma per adesso, io potrei sempre cambiare idea. Lui non voleva semplicemente perchè voleva lasciarmi libero di scegliere >> le spiegò con un sorriso Stiles, allargando gli angoli della bocca. Lydia gli sorrise dolce, comprendendo le intenzioni del lupo chiaramente.

<< Lo capisco. E' una scelta importante >> rispose lei stringendosi nelle spalle.

<< Già. E' per questo che non lo abbiamo fatto subito, vogliamo aspettare che le cose con i cacciatori si calmino. Ma ho già deciso, Lyds >> la informò il moro mordendosi il labbro.

<< Ne sei sicuro? Intendo al cento per cento? E' una cosa definita, Stiles >> gli disse poi la rosso fragola prendendogli una mano tra le sue e stringendo appena. Lui la osservò dolce, Lydia era una persona fantastica.

<< Sì, ne sono sicuro. E' quello che voglio. Ho voluto Derek per così tanto tempo, che non ho idea di come potrei anche solo pensare di dirgli di no >> ridacchiò lui. Lydia gli si avvicinò, lasciandogli un bacio sulla guancia.

<< Allora sono felice per te >> gli disse abbracciandolo.

<< Tutti dovrebbero avere una Martin nella propria vita >> disse Stiles stringendola un po'.

<< Puoi dirlo forte, Stilinski >> fece lei alzando gli occhi al cielo. Stiles sperò davvero che non cambiasse mai.

<< Senti – disse poi il moro, quando ricordò un particolare – volevo chiederti una cosa >>

<< Dimmi >>

<< Peter >> disse solamente Stiles, vedendola irrigidirsi non appena pronunciò quel nome.

<< Lydia? >> la chiamò lui accigliandosi.

<< Sì? >>

<< C'è qualcosa che non mi hai detto? >> chiese lui con fare ovvio, mentre un sorrisino machiavellico gli si dipingeva in volto.

<< No, certo che no >>

<< Ma davvero? Che succede con Peter? >>

<< Niente, che diavolo dovrebbe succedere con quel lupo spelacchiato >> disse quella quasi offesa, ma Stiles poteva giurare che stava cercando una scappatoia, la conosceva fin troppo bene.

<< Non ti credo. Vi ho visto al locale qualche giorno fa. Lui ti ronza attorno, e potrei giurare che non sia il solo. Gli lanci occhiate continue >> disse il moro.

<< Ti sbagli >>

<< Come dici tu >> rispose quello in un sorriso quasi esasperato. Lydia gli rivolse un'occhiataccia, prima di sbottare all'improvviso facendolo quasi cadere dalla sedia.

<< Non lo so, ok? Abbiamo avuto un discorso qualche settimana fa, e mi ha fatto venire un milione di dubbi. Poi come se non bastasse mi inquieta ultimamente. Non so come mi sono ritrovata a villa Hale senza rendermene nemmeno conto, e lui mi ha trovata – sbottò alzando gli occhi al cielo incredula di star sul serio dicendo quelle cose – o meglio, credo di averlo immaginato e che fosse una visione >>

<< Aspetta, che cosa? >> urlò lui.

<< Già. Senti, non ci capisco niente nemmeno io >>

<< Beh, Peter ha sempre avuto un debole per te >> ragionò poi il figlio dello sceriffo come niente fosse e lasciando la banshee completamente a bocca aperta.

<< Ti sei rimbecillito? >> urlò quella. Stiles si tappò le orecchie, fissandola come se fosse impazzita.

<< Lyds, non urlare – disse riscuotendosi – è la verità. Solo un cieco non se ne sarebbe accorto. O tu >>

<< Io le cose le capisco, sono una donna >>

<< Non quando ci sei dentro >> disse lui, evidentemente. La ragazza parve ragionarci un po' su. Poi si voltò verso di lui quasi indecisa se chiedergli qualcosa o meno. Stiles scosse le spalle come a dirle di parlare tranquillamente.

<< Ne sei certo? >>

<< Beh, parliamo sempre di Peter. Ma sì, per quel che mi riguarda ho sempre pensato avesse un debole per te >> le disse Stiles.

<< Devo pensarci su, prima di andarlo a prendere a calci >> sbottò quella sparendo nella stanza accanto, e lasciando uno Stiles più confuso che mai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Stava animatamente discutendo con Derek, quando uscendo dalla caffetteria, qualcuno gli piombò addosso. Per poco il suo caffè non faceva un volo diretto verso la sua maglia.

<< Oh, scusami, non ti ho vi . . Hayden >> fece Scott sgranando gli occhi all'improvviso. Derek, accanto a lui, si accigliò. Prima di collegare effettivamente a chi appartenesse quel nome.

<< Oh, ciao, Scott. Scusami tu >> sorrise lei appena.

<< No, figurati. Come stai? Tutto bene? >> chiese l'alpha, non avendo davvero la minima idea di cosa dirle, o come diavolo comportarsi.

<< Sì, grazie. Anzi, è una fortuna incontrarti. Ho cercato di contattare Liam, ma a quanto pare ha cambiato numero >> fece la mora abbozzando un sorriso un po' triste. Derek la stava guardando come a volerla studiare, non la conosceva, ma non gli stava facendo una brutta impressione. Certo, c'era da dire che lei non avesse la minima idea di cosa era successo in sua assenza.

<< Ehm, lui . . . sì. L'ha cambiato qualche mese fa – disse l'alpha – se vuoi posso darti quello nuovo. So che ha parecchio da dirti >>

<< Wow – fece lei ridacchiando quasi amara – siete in parecchi a dirlo, in effetti. Grazie, ma no. Preferisco parlargli di persona appena possibile. Comunque, io sono Hayden >> disse poi voltandosi verso Derek offrendogli la mano. Il lupo ricambiò la stretta, accennando un sorriso.

<< Derek >> mormorò in risposta. La ragazza spalancò gli occhi.

<< Quel Derek? >> ridacchiò lei all'indirizzo di Scott, che annuì con un sorriso.

<< Sono famoso? >> si accigliò il lupo.

<< Stiles >> risposero all'unisono gli altri due, facendo alzare gli occhi del più grande al cielo.

<< A proposito, devo andare da lui. Ci vediamo domani al loft, Scott – lo avvisò Derek, prima di voltarsi di nuovo verso la ragazza – E' stato un piacere >>

<< Anche per me – rispose Hayden, osservandolo dirigersi verso un'auto sportiva nera – Così, lui e Stiles? Ce l'ha fatta alla fine >> rise lei ripensando a quante volte il figlio dello sceriffo avesse nominato il “famoso Derek”.

<< Sì – sorrise Scott – loro . . .è una storia lunga, come sai >>

<< Ultimamente sembra che qui ci siano molte storie lunghe da spiegare >> si morse un labbro la ragazza.

<< Hayden, io . . .mi dispiace molto. So che sei tornata qui per Liam, ma . . .ecco, è complicato. E non sta a me spiegartelo. Mi spiace >> le disse sinceramente l'alpha, stringendo il caffè tra le mani.

<< Lo so, non preoccuparti. Anche Mason mi ha detto la stessa cosa. So che devo parlare con Liam, anche perchè è praticamente scappato via farneticando qualcosa su Theo >> disse lei alzando gli occhi al cielo. Scott si morse il labbro annuendo appena in assenso.

<< Sì. Quando vuoi, puoi venire al loft di Derek. Siamo praticamente sempre lì, sai con la questione dei cacciatori e tutto. Vieni e parla con Liam >> fece Scott posandole una mano sulla spalla e abbozzando un sorriso.

<< Mason mi ha accennato qualcosa. Quindi è vero? Hai lasciato che Theo entrasse nel branco? >> chiese lei un po' stupita.

<< Lui è . . .ci ha aiutato molto, e questo dovevo riconoscerglielo. Ha aiutato Liam, gli ha salvato la vita e, ecco . . .lo ha aiutato anche nell'ultimo periodo. Aveva di nuovo problemi a gestirsi >> le disse Scott, cercando per quanto possibile di non far trapelare più del necessario.

<< Davvero? Credevo avesse risolto i problemi con la sua ancora >> rispose Hayden abbastanza confusa.

<< Non era dovuto alla sua ancora, ma . . .ma questo deve dirtelo lui, mi spiace. Comunque, io devo andare. Malia mi sta aspettando. Come ti ho detto, quando vuoi >> concluse Scott, e con un ultimo saluto si allontanò, lasciando la ragazza nella più totale sorpresa e confusione, dovuta alle ultime notizie.

 

 

 

 

 

 

 





Anche questa settimana ce l'abbiamo fatta! Here we go, babes!!!

Che dire? Vi ringrazio come sempre per il grande seguito, e un grazie speciale a tutti i nuovi lettori che hanno aggiunto la storia tra le seguite, preferite e ricordate. Ovviamente come farei senza voi recensori? Sapete benissimo che vi adoro, quindi un GRAZIE anche a voi. Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, che di certo mostra un tono molto più soft, rispetto a come era finito il precedente. Ovviamente. . . Liam parlerà prima o poi con Hayden? Non resta che aspettare il prossimo capitolo. Prima di salutarvi, una piccola news . . la storia conterà in totale 37 capitoli, quindi manca ancora un po' prima della fine. Vi dico già da ora che non ci sarà nessun epilogo, semplicemente perchè gli ultimi tre capitoli, (gli ultimi due in particolare) fanno già loro da epilogo! Detto ciò, prima di fare uno spazio autore più grande del capitolo, vi auguro una buona befana, e un bacio a tutti voi, a Sabato prossimo,

Elly

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Capitolo 23
*** I never had anything mine ***


Era passata un'altra settimana, e lui non aveva ancora parlato con Hayden, sebbene Scott gli avesse detto di averla incontrata, e che prima o poi si sarebbe presentata al loft. Lui aveva semplicemente annuito, non pensandoci più del dovuto. Il punto era che non ci pensava perchè era decisamente occupato, forse anche troppo. Tra la faccenda dei cacciatori, e i vari impegni con il lacrosse e con il branco, non aveva davvero tempo per nulla. E quando aveva cinque minuti liberi, era praticamente sempre spiaccicato contro il suo compagno da qualche parte. Il giorno prima, per esempio, non erano andati al loft, e finalmente liberi se ne erano andati in giro tutto il giorno nel bosco. Mason credeva in un picnic romantico, ma Theo non era proprio il tipo per una cosa del genere. Ma non aveva certo potuto dire all'amico che al suo compagno era venuta la voglia improvvisa di “Farlo nel bosco”, come se fosse una cosa normale. Beh, di certo era meglio del farlo in qualche luogo pubblico. La chimera aveva provato più di una volta a convincerlo a chiudersi nel bagno del centro commerciale, ma Liam sarebbe morto dalla vergogna solo a pensarci. Quindi alla fine si era dovuto accontentare della macchina. Non che fosse stato brutto, anzi. Ma Liam preferiva di gran lunga quando erano chiusi in casa. Oltre al fatto che faticava a trattenersi dal ringhiare, anche se a Theo piaceva un casino il fatto che fosse così vocale, ma lui si imbarazzava ancora da morire, e l'altro certo non gli rendeva vita facile. Anche in quel momento, a quell'ora del mattino o del pomeriggio, Liam ormai non lo sapeva nemmeno più, Theo lo stava facendo impazzire. Si era svegliato eccitato da morire, e il motivo era una certa chimera che adesso si trovava praticamente sotto le coperte, tra le sue gambe, a fargli quello che era con tutta probabilità il pompino più bello della sua vita. Non che al lupo dispiacesse, ma avrebbero dovuto darsi una calmata prima o poi. Certo, conoscendo la chimera non sarebbe accaduto tanto presto. Dio, lo stava uccidendo lentamente, e i cuscini non sarebbero sopravvissuti ai suoi artigli se l'altro non si sbrigava.

<< Dio, cucciolo, sei così vocale >> lo richiamò Theo da sotto le coperte, e beccandosi un calcio, mentre gli occhi di Liam brillarono fortemente di giallo quando quello gli leccò la punta sfacciatamente. Non poteva resistere così, non per molto. Dio, lo odiava da morire quando faceva così, tanto quanto lo amava alla follia.

<< Oh mio Dio >> sospirò di piacere Liam, rovesciando la testa all'indietro in preda all'orgasmo.

<< Oh mio Dio >> urlò poi una voce dal nulla. Liam scattò a sedere, fortunatamente con le coperte che lo coprivano fino allo stomaco, e si voltò a fissare uno Scott sconvolto e scioccato con le mani sugli occhi. L'alpha se ne stava davanti alla porta della camera della chimera con la chiara intenzione di sotterrarsi. Theo sbucò fuori dalle coperte, osservando la scena quasi divertito al limite del possibile.

<< Scott >> urlò Liam, richiamando l'alpha che dopo aver sbirciato da un occhio li fissò mortificato.

<< Mio Dio, scusatemi >> fece il moro rosso in volto fino alle punte dei capelli. Theo non sapeva chi stesse andando più a fuoco tra l'alpha e Liam accanto a lui.

<< Non ti hanno insegnato a bussare? >> rise la chimera mettendosi più comoda, per poi coprire meglio il suo compagno, in un gesto quasi geloso, che fece sorridere internamente Liam, seppure ancora rosso dall'imbarazzo.

<< Non rispondeva nessuno, mi sono preoccupato e quindi sono entrato >> si giustificò quello.

<< E non hai sentito? Sei un lupo, Scott, e sono abbastanza sicuro che Liam urlasse parecchio >> continuò incapace di non ridere Theo, con quell'aria sfacciata che Liam gli avrebbe portato via a morsi.

<< Theo >> ringhiò il più piccolo soffocando nel suo rossore.

<< Cosa? E' vero >> si strinse nelle spalle il più grande.

<< Ero distratto – disse Scott – e comunque, ero venuto a vedere se era tutto ok dato che nessuno rispondeva al telefono. In ogni caso, dobbiamo andare al loft >>

<< Che ore sono? >> sbadigliò la chimera afferrando il telefono, e notando che in realtà era quasi mezzogiorno.

<< Beh, se ci dai dieci minuti arriviamo >> rispose Liam all'alpha, evitando di guardarlo negli occhi. Era ancora scioccato che Scott l'avesse appena visto e sentito in quelle condizioni.

<< Sì, certo. Ehm, ci vediamo – mormorò il moro fissandoli ancora sconvolto – ci vediamo là, sì. A dopo. E scusatemi ancora >>

<< Tranquillo. Comunque, saremo lì in mezz'ora >> rispose la chimera, facendo accigliare il compagno e l'alpha.

<< Perchè mezz'ora? >> chiese Scott, prima di arrossire nuovamente all'occhiata palese di Theo.

<< Ehm, io vado >> balbettò imbarazzato oltre ogni limite.

<< Sì >> rise la chimera beccandosi un pugno sul petto da Liam che lo fissava truce, mentre sentivano la porta al piano di sotto sbattere. Scott era stato davvero veloce.

<< Dov'eravamo rimasti? >> gli soffiò malizioso Theo nell'orecchiò. Liam sospirò, mentre sentiva l'eccitazione tornare a salire. Si voltò afferrando il volto della chimera e baciandolo con forza, leccandogli piano le labbra piene e rosse. Erano così invitanti che ci sarebbe morto volentieri su quella bocca. Lo spinse sotto di lui, sedendosi a cavalcioni sul bacino della chimera che si accigliò.

<< Siamo intraprendenti >> mormorò ridacchiando il più grande. Liam continuò a baciarlo scendendo piano sul petto, e si soffermò sul marchio della mezzaluna, lasciandogli piccoli baci morbidi, sentendo come Theo fremesse ogni volta che lo toccava in quel punto così sensibile ad entrambi.

<< Mi sei così dentro >> si ritrovò a dire Liam continuando a guardare il marchio. La chimera sorrise maliziosa.

<< Vorrei entrarti ancora più dentro in questo momento >> rise il più grande. Liam si trattenne dal ridere, e gli diede un pugno.

<< Rovini sempre i momenti romantici >>

<< E tu quelli erotici. No aspetta, quello è Scott >> fece Theo, vedendo Liam arrossire nuovamente in maniera alquanto deliziosa.

<< Non riuscirò più a guardarlo in faccia >> ammise il più piccolo. Theo lo afferrò per i polsi facendolo sdraiare accanto a lui.

<< Sono geloso – ammise la chimera, sbuffando una faccia infastidita – ti ha sentito gemere >>

<< Credo che gli stesse per venire un infarto >> rise Liam passando le mani tra i suoi capelli, e iniziando a giocarci piano.

<< Dobbiamo andare >> sospirò Liam quando l'altro riprese a baciarlo.

<< Lo so, cucciolo >> gli rispose, prima di sbuffare ed alzarsi controvoglia dal letto. Liam lo imitò, andando ad afferrare i pantaloni che non ricordava nemmeno più dove Theo glieli avesse lanciati la sera prima. Non si sorprese di trovarli lungo le scale. Gli scappò da ridere, e all'occhiata confusa del compagno glieli indicò. Theo sorrise.

<< Oh, sì. E' stato decisamente incredibile >> commentò.

<< Sei un animale >> lo appellò Liam, riferendosi chiaramente a quando gli saltava addosso. Theo ridacchiò, e gli si avvicinò afferrandolo da dietro per stringerlo.

<< Lo so che ti piace lo stesso >> gli respirò alla base del collo facendolo rabbrividire. Liam si morse il labbro, perchè sì, gli piaceva da morire. E sapeva che l'altro lo capisse alla perfezione, d'altronde uno dei vantaggi del legame era proprio quello. Sentire costantemente cosa l'altro provasse. Il più piccolo si girò, e gli diede un bacio che la chimera approfondì.

<< Se non usciamo da qui – respirò Theo tra un bacio e l'altro – ti riporto di nuovo di sopra >> Liam rise a quelle parole, e lo afferrò per una mano conducendolo fuori, non prima di aver afferrato le chiavi della macchina.

<< Ti amo >> gli disse Theo tirandolo dietro nuovamente. Lo sapeva, eppure non poteva impedire al suo cuore di martellare impazzito ogni volta che l'altro glielo diceva. Così come sentiva la pelle frizzare per la vicinanza del compagno.

<< Ti amo anch'io >> gli rispose Liam non lasciando la sua mano, nemmeno, quando quello la mise sul cambio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Ce ne avete messo di tempo >> sbottò Peter vedendoli entrare. Theo ridacchiò stiracchiandosi, mentre Liam dietro di lui faceva di tutto per non guardare l'alpha, che in realtà, stava agendo allo stesso modo.

<< Che vi prende? >> si accigliò Stiles osservando l'atteggiamento strano dei due.

<< Niente >> risposero all'unisono, facendo solo venire maggiori dubbi al resto di loro. Mason fissava il suo migliore amico con cipiglio, e lo stesso stava facendo Lydia.

<< Niente di che – rise Theo – Scott ha dimenticato che si bussa a casa degli altri >> concluse con un occhiolino in direzione di Peter che scoppiò a ridere.

<< Dio, Scotty >>

<< Ero distratto >> fece offeso il moro.

<< A far cosa? >> si accigliò Derek.

<< Per rispondere a te >> disse l'alpha indicando il suo migliore amico. Quello rise, troppo divertito dalla situazione.

<< Ok, non è successo chissà che. Piantatela >> disse Liam roteando gli occhi al cielo e andando a mettersi sul divano, ricevendo occhiate perplesse dall'intera stanza.

<< Cosa? – chiese accigliandosi – Ho sonno >>

<< Non hai dormito molto? >> lo prese in giro Mason, beccandosi un dito medio.

<< Io ho dormito benissimo – ringhiò – forse non abbastanza >>

<< Oh, immagino di chi sia la colpa >> mormorò Peter.

<< Sei pessimo >> lo riprese Lydia. Il lupo le rivolse un occhiolino a cui lei voltò il viso, facendolo rimanere male. Stiles per poco non scoppiava a ridere per la faccia del lupo.

<< Hai dormito fino ad ora. E sono l'una del pomeriggio >> continuò Mason all'indirizzo del suo migliore amico, ma emise un risolino quando si rese conto che l'altro si era praticamente già addormentato. Non potette evitare di rivolgere un'occhiata a Theo, che tutto preso da una discussione con Derek, lanciava occhiate continue in direzione del suo migliore amico, con uno sguardo a dir poco da diabete. Era felice per loro, gli sarebbe piaciuto un mondo scoprire l'intensità di quel legame. Era semplicemente unico.

<< Theo? >> lo chiamò infatti.

<< Sì? >> fece la chimera distogliendo l'attenzione da Derek.

<< Riesci a sentirlo anche ora? >> chiese l'umano, facendo incuriosire anche il resto del branco. Corey, accanto a lui, lo guardava interessato.

<< Sì – mormorò in risposta il biondo stringendosi nelle spalle – sento che è calmo e tranquillo. Se ti stai chiedendo se posso sentire quando è in pericolo, beh, certo >>

<< Ma se lui provasse dolore? – chiese poi Lydia ragionandoci su – Lo senti anche in quel caso? O la connessione si blocca? >>

<< Non si blocca mai – disse Theo – Se prova dolore riesco a percepirlo, e so che c'è qualcosa che non va perchè avverto continuamente cosa prova. Se vuoi sapere se sento anche io dolore, la risposta è no. Ci sono sensazioni che condividiamo e che si amplificano, ma non il dolore. O almeno credo che funzioni in maniera diversa dal resto delle emozioni. Per fartele breve, se per caso io provassi odio per qualcuno, Liam lo percepirebbe sapendo cosa provo, ma non è portato ad odiare in automatico anche lui quella persona. Altre emozioni invece passano dall'uno all'altro e si amplificano >> cercò di spiegare quanto più chiaramente poteva la chimera.

<< Ho capito. Quindi per il dolore è diverso – mormorò Mason – perchè? >> Theo a quello non sapeva rispondere.

<< Il legame tra compagni è molto profondo. Se stessero male entrambi non potrebbero aiutarsi. Quindi il dolore non viene percepito allo stesso modo, semplicemente perchè così facendo l'altro può aiutare il compagno. Se tutte le emozioni passassero dall'uno all'altro senza controllo sarebbe un casino >> intervenne Peter.

<< Fidati – ridacchiò Theo – sarebbe un enorme casino >> Il lupo più grande rise, capendo perfettamente a cosa stesse pensando il biondo.

<< E lui può sentirti? Intendo, anche ora che sta dormendo >> chiese a un tratto Stiles. La chimera annuì, abbozzando un sorriso divertito.

<< Certo. Se non mi sentisse scatterebbe in piedi. Dorme sereno perchè io sono tranquillo. Il legame è un filo incessante, Stiles. L'unico motivo per cui smetteremmo di sentirci, sarebbe che uno di noi due è morto >> gli spiegò Theo, facendo sgranare gli occhi degli altri.

<< Ecco – deglutì Scott – in quel caso, cosa accadrebbe? >>

<< Meglio non considerarlo affatto >> rispose Peter con una faccia abbastanza scura.

<< E' tanto brutto? >> chiese Malia alzando un sopracciglio.

<< E' come se morissi anche tu >> soffiò in risposta Theo, non staccando gli occhi da Liam che continuava a dormire tranquillo con il respiro regolare. Gli altri lo stavano guardando, ma lui non aveva occhi che per Liam.

<< In che senso? >> chiese ancora la coyote.

<< Intende dire che impazziresti – le rispose amaro Derek – è come se l'unica cosa che ti tenesse ancorato alla realtà sparisse. Saresti così perso e spezzato da morire per il dolore. Ecco perchè il legame è un'arma a doppio taglio. Sì è tanto fortunati quanto sfortunati allo stesso tempo, quando un compagno viene ricambiato >>

<< Beh, detta così ti fa passare la voglia di legarti >> gli disse Peter.

<< Sai quanto me che è la verità >> ribeccò il nipote.

<< Sì, ma è anche la miglior cosa del mondo essere legati. E chi ha la fortuna di esserlo lo sa bene >> continuò il lupo più grande, lanciando un'occhiata in direzione della chimera, che era ancora intenta a fissare il compagno. D'un tratto Liam storse il naso, emettendo un gemito di fastidio, e Theo ridacchiò, rilassando subito le spalle.

<< Che gli prende? >> chiese Lydia.

<< Niente. Ha sentito che ero infastidito e l'ha percepito >> sorrise leggermente la chimera.

<< Sei infastidito? >> alzò un sopracciglio Stiles.

<< Non mi piace pensare all'eventualità che uno di noi due muoia >> fece Theo ovvio, e l'altro annuì, capendo perfettamente come si sentisse l'amico. Aveva già provato l'esperienza di vedere Derek morto davanti ai suoi occhi, e non aveva la minima intenzione di ripeterla. Passarono le successive due ore a perfezionare il piano contro i cacciatori, aiutati dal fatto che l'idea di Peter avesse funzionato. Aveva percepito di essere seguito da un paio di giorni, e quando il momento opportuno sarebbe arrivato, loro avrebbero attaccato. Ideare il piano non era semplice, c'erano da considerare diversi fattori importanti. Le armi a scansione termica che Chris aveva detto loro, i dardi che li avrebbero messi K.O in poco tempo, per non parlare di Gerard. Theo era l'unico immune a quel tipo di strozzalupo, ma di certo non poteva fare tutto da solo. C'erano un sacco di variabili su cui non avevano alcuna informazione, come il fatto che il numero preciso di cacciatori fosse loro sconosciuto. E quello era un dato importante, ma non avevano modo di scovarlo facilmente. La cosa intelligente da fare era catturare uno di loro e costringerlo a parlare, ma era difficile riuscire a prenderne uno vivo e illeso. Senza contare, che essendo sotto il comando di Gerard, di sicuro avevano subito il lavaggio del cervello e non avrebbero aperto bocca. Dopo più di due ore in quella discussione, Stiles si passò le mani sul viso, perchè davvero non sapevano che pesci prendere. Lanciò un'occhiata a Liam, che dormiva ancora beato. Un po' lo invidiava, eppure era strano dormisse così tanto, in genere non era così pigro.

<< Non parleranno – stava dicendo Derek per la terza volta – dobbiamo solo combattere, non abbiamo alternative >>

<< Giusto – concordò Peter – E comunque, non sappiamo quanti ne siano, e ci sarà sempre qualcuno che spunterà fuori a rompere le scatole. Li facciamo fuori, e passiamo al problema successivo >>

<< Ora sei tu che vedi le cose negativamente >> gli fece presente Lydia scoccandogli un'occhiata assassina. Il lupo alzò un sopracciglio. Possibile che ce l'avesse con lui?

<< No, quella di solito sei tu, dolcezza >> le rispose Peter con un occhiolino.

<< Prova a chiamarmi di nuovo così, e ti faccio vedere quanta dolcezza ci metto nel friggerti il cervello >> gli rispose la banshee tra i denti. Theo fece passare gli occhi dall'uno all'altra, con lo sguardo confuso. Si era forse perso qualcosa? Perchè sembravano lui e Liam quando litigavano, ovvero, quasi ogni giorno. Ridacchiò lanciando uno sguardo al compagno, che era quasi stretto contro i cuscini del divano. Gli piaceva guardarlo dormire, gli ricordava un bambino quando faceva certi movimenti. Sorrise senza rendersene conto, prima di vedere lo sguardo intenerito di Lydia e Mason su di lui, e si ritrovò così a schiarirsi la voce voltando lo sguardo da un'altra parte. Preferì evitare di rispondere alle risatine silenziose dei due, o avrebbe dovuto strangolarli. Derek stava per rispondere esasperato all'idea stramba che Stiles aveva tirato fuori, quando la porta del loft vibrò dietro ad un bussare leggero. Mason, che era il più vicino, andò ad aprire, e sgranò gli occhi quando si ritrovò Hayden dinnanzi.

<< Oh, Hayden. Ciao >> esclamò il moro, leggermente confuso nel trovarsela lì. Ricordò poi le parole di Scott di qualche giorno prima, e quindi no, non era affatto strano che fosse andata lì.

<< Ciao >> salutò lei entrando, e rivolgendo poi uno sguardo a Liam che dormiva. Era dannatamente carino quando aveva quell'espressione in viso. Gli altri si voltarono a guardare la chimera, che aveva di colpo indurito lo sguardo, e aveva incrociato le braccia al petto. Giusto per non graffiare nessuno. Stiles lo guardava leggermente preoccupato, non aveva idea di come tenerlo a bada se Hayden si fosse avvicinata troppo a Liam.

<< Sta dormendo a quest'ora? >> chiese la ragazza confusa rivolgendosi agli altri. Scoccò un'occhiata a Theo, e gli sembrava proprio odio quello che leggeva nei suoi occhi. Non ne capiva il motivo, sarebbe dovuto essere il contrario se doveva essere onesta.

<< Ehm, sì – balbettò Mason preso in contropiede – sono quasi tre ore che dorme >>

<< Posso svegliarlo? Devo parlargli >> fece lei provando ad avvicinarsi, ma un ringhio che fece vibrare le pareti e la vetrata la bloccò di colpo. Stiles trasalì, e Lydia si alzò immediatamente avvicinandosi subito a Liam, ignaro di tutto.

<< Non credo sia una buona idea >> disse la rosso fragola cercando una scusa. Hayden si voltò verso Theo, il quale aveva emesso quel ringhio fatto di puro istinto animale. Il ragazzo aveva lo sguardo fisso su di lei, e le braccia incrociate al petto. Riusciva a notare il fascio di muscoli teso attraverso la maglietta nera che indossava. Sembrava un animale in gabbia che si stava trattenendo a stento, ma lei non aveva la minima idea di cosa stesse accadendo. Lo fissò confusa, quando notò che mandava occhiate furtive e continue in direzione del suo ex ragazzo, quasi si stesse accertando che stesse bene. Poi all'improvviso, il viso di Theo si bloccò, e il ragazzo si paralizzò all'instante, notando come tutti lo stessero fissando di colpo interdetti. La chimera aveva avvertito un'ondata di eccitazione arrivargli da Liam.

<< Ma che diav . .>> provò a dire la chimera, venendo bruscamente interrotto da un gemito di piacere che uscì dalle labbra di Liam. A quel suono Scott si passò le mani in viso divenendo rosso di vergogna, mentre gli altri scattarono guardando ad occhi sbarrati Theo e Liam a intermittenza. La chimera chiuse gli occhi inspirando, e Stiles pensava che da un momento all'altro sarebbe imploso. Troppe cose tutte assieme. Decisamente.

<< Liam >> ringhiò Theo urlando e facendo brillare i suoi occhi di giallo. All'improvviso, il lupo in questione scattò seduto aprendo gli occhi illuminati come quelli del compagno, facendo sobbalzare Lydia e Hayden a poco distanza da lui.

<< Cosa? >> sbadigliò quello, mentre i suoi occhi e quelli di Theo tornavano lentamente normali. Liam vide il compagno fissarlo incredulo, con un cipiglio grande quanto il Messico, e le braccia incrociate al petto con fare nervoso. Aveva tutta l'aria di voler strangolare qualcuno.

<< Perchè sei incazzato? >> chiese confuso, avvertendo chiaramente quello che l'altro stava provando. La chimera scostò lo sguardo alla sua destra, e la percezione cambiò. Odio. Liam si girò, e quando i suoi occhi si posarono su Hayden si sgranarono a dismisura. La ragazza aveva lo sguardo più confuso che gli avesse mai visto, e lo guardava con la chiara intenzione di capire che stesse accadendo. Il punto era che non aveva modo di farglielo capire come nulla fosse.

<< Ehm, ciao? >> provò Liam ancora confuso dalla situazione. Il ringhio di Theo lo fece trasalire. Dio, non riusciva a guardarla se l'altro non la smetteva di invaderlo con quelle emozioni.

<< Theo >> lo richiamò ovvio, ma quello ghignò al suo indirizzo.

<< Cosa? >> rispose quello con una faccia così innocente, che se non lo conoscesse meglio di chiunque altro, lo avrebbe ingannato.

<< Smettila >> ringhiò infastidito. Gli altri li fissavano come se fossero impazziti, non capendo di che stessero parlando.

<< Di fare cosa? >> chiese Scott confuso. Annusò appena, ma non sentiva nulla.

<< Sta bloccando il suo odore – spiegò Liam – ma io riesco a sentirti lo stesso. Piantala >>

<< Non posso >> rispose la chimera alzando gli occhi al cielo.

<< Non riesco a guardarla nemmeno se non la finisci >> fece Liam esasperato, vedendo Hayden lanciargli uno sguardo incredulo.

<< Non posso farci niente >> ringhiò il più grande voltando il capo nell'altra direzione e sbuffando.

<< Non capisco, che sta facendo? >> chiese Mason grattandosi il capo, e lanciando un'occhiata a Theo.

<< Sprizza odio da tutti i pori – disse il lupo – e riesco a sentire la sua voglia di staccarle la testa a morsi >>

<< Non riesco ad essere felice in questo momento >> gli ringhiò astioso la chimera.

<< Datti una calmata >> ringhiò in risposta Liam, sentendolo solo innervosirsi di più. Sbuffò arruffandosi i capelli e passandosi le mani sul volto cercando di trovare un po' della sua calma. Dopo una manciata di secondi parve riuscirci, perchè vide le spalle del compagno rilassarsi. Sorrise vittorioso.

<< Va meglio? >> gli chiese, non staccando gli occhi dai suoi. Theo annuì, sciogliendo i muscoli ed emettendo un sospiro che fece rilassare visibilmente tutti.

<< Ok, ehm – mormorò poi Liam voltandosi verso la ragazza mora che ancora continuava a guardarlo sconvolta – noi dobbiamo parlare. Andiamo fuori, va bene? >> Lei annuì, prima che la voce di Theo facesse esasperare Liam e sobbalzare tutti.

<< Col cavolo! Tu non vai da nessuna parte da solo con lei >> ringhiò la chimera nuovamente incazzata.

<< Anche tu hai detto che avrei dovuto parlarci >> rispose Liam.

<< Sì, ma non ho mai detto che l'avresti fatto da solo. Chi mi dice che non ti salterà di nuovo addosso >> continuò Theo sotto gli occhi ora sgranati di Hayden. Liam lo fissava incredulo, e fece per ribattere, quando Lydia li bloccò.

<< Ragazzi – li richiamò entrambi – la state spaventando >> Liam scosse il capo, e notò che sì, effettivamente la banshee aveva ragione. Hayden non stava capendo un tubo della situazione, ma loro non la stavano certo aiutando, anzi, la stavano solo confondendo di più.

<< Dio – fece Derek sbuffando – Liam, diglielo e basta >>

<< In realtà la situazione è abbastanza comica >> ridacchiò Peter, beccandosi un ringhio da parte della chimera e del compagno, nonché occhiatacce dal resto del branco.

<< Non è affatto divertente >> commentò Stiles.

<< Un po' sì >> rispose il lupo.

<< Peter, così non mi aiuti >> gli disse Liam.

<< Derek ha ragione – gli fece presente Lydia – digli tutto >>

<< Devi dirmi cosa? >> lo riportò alla realtà Hayden aprendo bocca per la prima volta da quando si era svegliato. Dio, che casino. Lanciò un'altra occhiata a Theo, che lo guardava quasi in attesa. Sentiva il suo nervosismo danzargli sotto la pelle, e cercò di fargli capire con gli occhi che non doveva essere nervoso. Cercò di dirgli che lui aveva già scelto, e che non gli importava di Hayden lì davanti a lui. Tentò di fargli capire che se non fosse stato che la ragazza meritava una spiegazione, sarebbe già andato lì a baciarlo fregandosene altamente.

<< Liam? >> lo chiamò nuovamente Hayden, e lui tornò coi piedi a terra, voltando forzatamente lo sguardo dalla chimera, che ora sembrava divertita dalla cosa.

<< Ho capito – proruppe Theo alzando gli occhi al cielo – me ne vado. Ci vediamo dopo >> fece avvicinandosi alla porta e facendo per aprirla.

<< Che? Dove diavolo vai? >> sbottò Liam incredulo.

<< Non sei tranquillo se non lo sono io, quindi mi allontano >> spiegò con fare ovvio la chimera.

<< Che differenza fa? Continuo a sentirti lo stesso >> sbottò il più piccolo.

<< Sì, ma almeno non ti senti osservato – rispose il biondo stringendosi nelle spalle, prima di voltarsi verso Hayden e scoccarle un'occhiata di puro odio che la fece trasalire – se ti avvicini a lui a meno di tre metri, ti stacco le mani a morsi. Ti ho avvertita >> ringhiò, prima di dirigersi verso la porta e uscirne. Peter roteò gli occhi al cielo e lo seguì fuori. Hayden guardò Liam con gli occhi pieni di incertezza. E Liam non aveva idea di come spiegarle la questione. Un modo gentile non esisteva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Ora puoi spiegarmi che diavolo è successo poco fa? Perchè ti assicuro che non ci ho capito niente >> disse Hayden appena arrivarono al parco. Liam si morse il labbro, perchè Dio, avrebbe dato qualsiasi cosa per avere Theo vicino in quel momento a calmarlo, ma non sarebbe stato calmo nemmeno lui, quindi molta differenza non avrebbe fatto.

<< E' complicato, e io non so come . .>>

<< Smettila di dire che è complicato – lo riprese lei – sei una persona pratica, Liam. Qual è il punto? Perchè l'unica cosa che so, è che appena ho provato ad avvicinarmi a te per svegliarti Theo ha ringhiato facendo tremare l'intera stanza, e che per qualche strano e assurdo motivo lui sia riuscito a chiamarti usando un richiamo simile a quello tra alpha e beta. E che sembrava piuttosto nervoso, per non dire geloso, del fatto che dovessimo parlare >> disse lei facendogli un chiaro riassunto. Liam prese un sospiro, e annuì. Non aveva senso prolungare le cose.

<< Ok, vedi, l'estate scorsa, prima che tu te ne andassi io ho iniziato ad avere di nuovo problemi a gestirmi. Ho iniziato a scoppiare all'improvviso senza motivo. Il fatto era che non era dovuto alla mia ancora, lei è ancora lì. Era dovuto a qualcos'altro, qualcosa di cui ignoravo l'esistenza >> cominciò il lupo, e lei gli fece cenno di proseguire.

<< A Settembre Theo è tornato, e quando lui era vicino io riuscivo a calmarmi improvvisamente. Una volta ho persino ringhiato a Scott perchè non riusciva a farmi stare fermo, ma è bastata la voce di Theo per far sì che mi calmassi all'istante. E' difficile da spiegare, ma con il passare del tempo, più tempo stavo con lui e più riuscivo a gestirmi senza problemi, ma non appena non lo vedevo per un po', allora il mio controllo vacillava nuovamente >> disse il lupo. Hayden lo stava guardando a bocca aperta, e completamente incredula.

<< Theo è la tua ancora? >> chiese lei cauta e con il respiro accelerato. Liam scosse il capo.

<< No, te l'ho detto. Non era dovuto a un problema con la mia ancora >> rispose il biondo.

<< E allora cosa? Perchè riusciva a calmarti? Non capisco >> ammise, sbattendo le lunga ciglia nere.

<< Perchè era lui il problema – disse Liam con calma – lui è il mio compagno >> Liam riuscì a leggere la sorpresa e il dolore passare in quegli occhi scuri che un tempo aveva amato, ma verso cui ora non riusciva a percepire niente di niente. Se invece pensava agli occhi di Theo, poteva sentirsi messo in agitazione al solo immaginarli. Quegli occhioni così blu che lo smuovevano come nient'altro al mondo.

<< Il tuo compagno? Non capisco, in che senso? >> mormorò Hayden torturandosi le mani.

<< Quando mi ha salvato la vita con i ghost riders, il mio lupo l'ha scelto come compagno, e il suo ha fatto lo stesso con me. Siamo compagni, e il non essermene reso conto faceva agire il mio lupo di conseguenza. Sfogava con la rabbia la mancanza del proprio compagno >> le spiegò dolcemente Liam abbozzando un sorriso, ma vide chiaramente come lei fosse allibita.

<< Questo che significa? Intendo, stai insieme a lui? >> strabuzzò gli occhi lei.

<< Sì, noi . . .noi stiamo insieme >> ammise Liam.

<< E io? Non provi più niente per me? >> gli chiese la mora sbattendo le ciglia. Liam si morse il labbro dispiaciuto, ma mentirle non sarebbe servito a niente.

<< No, Hayden. No. I lupi sono animali monogami, hanno un solo compagno per tutta la vita. Ci sarà sempre e solo lui, non voglio illuderti >> le disse il lupo vedendole sgranare gli occhi al limite del possibile. Liam capiva quanto fosse difficile capire e accettare una cosa del genere.

<< Per tutta la vita? >> balbettò lei deglutendo.

<< Sì. Io non potrei mai volere nessun altro che non sia lui, e per Theo è la stessa cosa >>

<< Lo ami? >> gli chiese di punto in bianco Hayden, alzando gli occhi scuri nei suoi.

<< Lo amo – sorrise Liam – credo che sia abbastanza difficile non innamorarsi del proprio compagno. Ma se ti stai chiedendo se lo amo solo per la faccenda dei compagni, la risposta è no. Mi stavo già innamorando di lui prima di scoprirlo. E comunque, noi e il lupo siamo una cosa sola >> Hayden si morse le labbra, annuendo alle sue parole. Questo lo sapeva, ma non si sarebbe mai aspettata che quello che lei considerava il “suo Liam”, potesse innamorarsi niente di meno che di Theo Raeken.

<< Quindi è una cosa definitiva? Quella cosa con gli occhi, prima . .>> lasciò in sospeso lei.

<< E' simile al richiamo tra alpha e beta, solo molto più forte. Soprattutto ora che siamo legati >> le disse, prima di mordersi la lingua. Forse non avrebbe dovuto dirle anche quello. A Hayden scappò una risatina scuotendo il capo.

<< Puoi dirmelo, Liam. Credo di poter gestire anche quello adesso >> gli sorrise gentile.

<< Ecco, quando due lupi sono compagni, ci si lega. E io e lui, beh, ci siamo legati qualche settimana fa. Il giorno in cui sei arrivata a dire il vero. E' complicato fartelo capire, ci ho provato con Mason e gli ho dato una vaga idea. Beh, per fartela breve, ci si morde a vicenda e così si crea un legame indissolubile. Compare il marchio della mezzaluna sul petto, che indica che un lupo è legato al proprio compagno. Se ci fai caso, noti che abbiamo lo stesso odore >> gli spiegò il lupo abbozzando un sorriso. Hayden annuì, avvertendo ora, facendoci caso, come nell'odore di Liam fosse presente Theo in ogni sua parte. Di sicuro per l'altro era lo stesso.

<< E' molto intenso? Il legame, intendo >> chiese lei, adesso chiaramente incuriosita.

<< Sì, è una cosa che non si può spiegare a parole. Riesco a sentirlo, anche in questo momento. E' come averlo continuamente sotto la pelle che striscia. E' bello e unico >> le disse lui.

<< Davvero puoi sentirlo? E cosa sta provando? >> chiese Hayden, stupita. Liam ridacchiò a quella domanda, vedendola fissarlo con cipiglio.

<< In questo momento è ansioso. Ha paura che in qualche modo tu mi porti via da lui >> le rispose sinceramente stringendosi nelle spalle, Liam.

<< Credevo fosse impossibile >> mormorò lei confusa. Liam rise, annuendo in assenso.

<< Lo è. Ma è normale avere paura di perdere qualcuno quando lo ami. Non puoi evitare di sentirti protettivo o geloso nei confronti del tuo compagno. E' un istinto innato >> ridacchiò lui.

<< Cosa c'è? >> gli chiese lei vedendolo sollevato.

<< Sente che adesso sono tranquillo e felice che tu non voglia uccidermi, e questo gli dà fastidio >> continuò ridacchiando il lupo.

<< Non ti avrei ucciso comunque – gli sorrise Hayden – Mason mi ha detto che avevi qualcuno di importante, e certo, non credevo ci fosse tutto questo dietro, ma è ok. Voglio dire, io ti ho amato molto, e ti amo ancora, Liam. Ma se tu sei felice con lui, a me sta bene >>

<< Ti ringrazio. Mi dispiace se ti ho evitato in queste settimane, ma . . .non avevo idea di come dirtelo. Non volevo ferirti, perchè anch'io ti ho amato, Hayden. So che adesso sembra quasi che possa non ricordarlo perchè sono legato a lui in una maniera così unica, ma non è così. Sei stata il mio primo amore, e ti ho voluto bene >> si strinse nelle spalle Liam.

<< Non riuscivi a staccare i tuoi occhi da lui prima, e so che non mi hai mai guardata in quel modo. Si capisce che è qualcosa di completamente diverso >> ammise la ragazza, e lui si ritrovò a sorridere, leggermente imbarazzato.

<< Posso abbracciarti? O rischio di essere azzannata? >> gli sorrise lei. Liam ridacchiò, e le fece l'occhiolino traendola a se e abbracciandola. Lei lo strinse con un sorriso.

<< Grazie, per avermelo detto >> gli disse in un orecchio.

<< Grazie a te, per avermi ascoltato >> le rispose lui stringendola un po' di più. Non l'amava, e di certo non gli scaturiva alcuna sensazione in quel senso, ma le voleva bene.

<< Credo che tornerò di nuovo da mia sorella. Ma sono contenta di essere tornata per parlarti. Se mai avessi bisogno, non esitare a chiamarmi >> gli disse Hayden scostandosi un po'. Liam le sorrise e annuì.

<< Ti voglio bene >> le disse sinceramente.

<< Anch'io, Liam >> gli rispose, prima di alzarsi e andarsene. Liam la guardò, probabilmente, per l'ultima volta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Quando la porta di casa si aprì, Theo si precipitò immediatamente all'ingresso. Liam si stava togliendo il giacchetto di jeans che gli aveva prestato quella mattina. Vedere il più piccolo con i suoi vestiti addosso gli piaceva da morire, lo faceva sentire ancora più suo di quanto già non fosse. Incrociò le braccia al petto, quando gli occhi azzurri di Liam si incollarono su di lui.

<< Sei tornato >> disse solamente, vedendo l'altro accigliarsi.

<< Che ti aspettavi? >> rispose Liam cercando di non ridere, notando come in realtà Theo si fosse palesemente rilassato solo nel momento in cui l'aveva effettivamente visto rientrare.

<< Non lo so. Non dovresti andare a casa dai tuoi? >> chiese scrollando le spalle, la chimera. A quelle parole Liam si rabbuiò. Il compagno cercava sempre un pretesto per non farlo andare via, non il contrario.

<< Theo? >> lo chiamò, ma quello distolse lo sguardo, e cercò una via di fuga verso il salotto. Liam però fu più veloce e lo fermò, afferrandolo per un polso e voltandolo verso di lui.

<< Che c'è? >> chiese quello quasi scocciato, evitando accuratamente di guardarlo negli occhi. A Liam non piaceva quello che stava avvertendo, sentiva che l'altro fosse quasi ferito, ed era una sensazione a dir poco dolorosa.

<< Che succede? – chiese Liam in un mormorio – E dannazione, guardami. Perchè stai così? >>

<< Non sto in nessun modo >> ringhiò la chimera strattonandosi il braccio dalla presa di Liam, che però non lo lasciò andare.

<< Non è vero. Non puoi mentire, non a me >>

<< Già, una vera sfortuna >>

<< Si può sapere che diavolo ti prende? Oggi stavi bene, volevi quasi ammazzare Hayden, il che è positivo dato che parliamo di te >> fece il più piccolo con fare ovvio. Quello gli scoccò un'occhiataccia.

<< Sto bene. E tu dovresti andare a casa >> rispose in un sospiro Theo. Liam sgranò gli occhi, incredulo. Quello non era Theo, non il suo Theo, perlomeno.

<< Perchè fai così? – sbottò il lupo lasciandolo andare – Se è per Hayden, io . . >>

<< Tu cosa? – lo bloccò la chimera – Non importa. Voglio solo stare un po' da solo, Liam. Per favore >>

<< No >> s'imputò quello. Vide il più grande irrigidirsi alla sua imposizione, quasi non ci credesse.

<< Liam >> lo ammonì lui, ma quello non si muoveva da dov'era.

<< No, non me ne vado. Hai detto che dovrei andare a casa, beh, tu sei casa mia >> ammise il più piccolo imbarazzato, mentre l'altro lo guardò quasi con dolcezza a quelle parole. Theo si voltò, dandogli le spalle e avvicinandosi al divano, sul quale si mise seduto accendendo distrattamente il televisore, su un reality di cui non gli importava niente. Liam si avvicinò silenzioso, prendendo posto accanto a lui, e afferrò il telecomando abbassando il volume al minimo. Lesse il nervosismo e il fastidio farsi strada sul volto del compagno. Ma aveva bisogno di capire, perchè Theo non era il tipo che si comportava in quel modo.

<< Perchè cerchi di allontanarmi? – gli chiese Liam – Stamattina era tutto ok, e adesso . .>>

<< Non ti sto allontanando >> rispose la chimera, continuando a fissare dritto davanti a se.

<< Sì, lo stai facendo. E se ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio, almeno dimmelo. Perchè ho passato le ultime due ore cercando di spiegare ad Hayden quello che . . >>

<< Se ti sfianca tanto capire qual è il problema puoi anche tornare da lei >> disse acido Theo, riprendendo il telecomando e tornando ad alzare il volume. Liam rimase paralizzato a quelle parole, non capendo che diavolo gli stesse prendendo. Riafferrò il telecomando e spense la TV.

<< Liam >> ringhiò quello, ma lui lo ignorò, nascondendo il telecomando dietro la schiena.

<< No, Liam un corno. Che succede? >>

<< Niente, non succede niente. Ora ridammi il telecomando >> ribeccò Theo.

<< Fai sul serio? >> sbottò il lupo incredulo.

<< E tu? >> gli rispose pigliato il più grande. Liam gli rivolse un'occhiata di fuoco appena i loro occhi s'incrociarono.

<< Non so che ti prende, ma se non apri bocca ti prendo a pugni >> lo avvisò il più piccolo.

<< Ho detto che è tutto ok, Liam. Non c'è niente che non va, e volevo solo restare da solo >>

<< Non ti lascio da solo così. Ti conosco, e so che se lo faccio mi allontanerai senza motivo. E' perchè sono andato a parlare con Hayden da solo? E' questo? >> chiese Liam impuntandosi metaforicamente con i piedi per terra come un bambino di dieci anni. La chimera emise un sospiro esasperato, prima di annuire incrociando le braccia al petto. Liam si morse il labbro, indeciso.

<< Perchè? Lo sai che per me non significa niente >> domandò il lupo. Erano legati, possibile che l'altro non si fidasse?

<< Non è quello >> rispose Theo intuendo i suoi pensieri.

<< E allora cosa? Perchè qualcosa c'è >> rispose Liam, aspettando che l'altro si decidesse ad aprire quella boccaccia.

<< Sono io – si strinse nelle spalle la chimera – sono io che non riesco a lasciarti andare >>

<< In che senso? Non capisco >> si accigliò il lupo.

<< Io non ho mai avuto niente di mio nella mia vita, Liam. Tu sei la prima cosa bella che mi succede, e sei anche l'unica cosa che posso ritenere mia. Ma sono un egoista perchè non dovrei. Anche se siamo legati, tu sei libero di parlare con chi vuoi, ma a me darà sempre ai nervi. Sarò sempre geloso di chiunque si avvicini a te perchè non ti merito per niente. Perchè avrò sempre paura che tu un giorno capirai quanto sia stata una cazzata legarti a me. Sono una persona orribile ed egoista, ma tu sei buono, e io invece quando penso a tutto quello che ho fatto, non riesco nemmeno a pentirmene perchè l'unica cosa che riesco a pensare è che anche se ho fatto cose orribili, tutte quelle cose mi hanno portato ad avere te >> soffiò Theo. E di tutte le cose che si aspettava da Liam, di certo non credeva di ricevere un pugno che lo fece cadere dal divano. Il fatto era che per il lupo, il compagno era così pieno di tristezza e sconforto e amore allo stesso tempo, da farlo uscire fuori di testa.

<< Ma sei cretino? >> ringhiò Theo al compagno.

<< Stavo giusto per chiederlo io a te – ringhiò Liam – come puoi pensare ancora cose del genere? Credi che se non ti amassi e mi fidassi di te, mi sarei legato a te come niente fosse? O solo perchè il mio lupo ti ha scelto? Lo so che siamo la stessa cosa, ma è il concetto che deve entrarti bene in quella testaccia che ti ritrovi. Io non sono niente di speciale, e tu potresti avere chiunque, Theo. Lo vedo come ti guardano gli altri ragazzi e le altre ragazze, non sono cieco, ma tu hai scelto me. E io ti amo per questo, ma ti odio fottutamente tanto in questo momento, perchè non posso credere che anche dopo che mi sono legato a te tu continui a pensare queste cose. E' vero, sarai anche un egoista a livelli esasperanti, e sarai geloso al limite della decenza, ma io ti amo per questo. Ti amo perchè lo sei, e soprattutto perchè lo sei con me. Quindi piantala di dire cazzate, o giuro su quanto è vero che ti amo, che ti spacco il tuo bel faccino >> ringhiò concludendo il più piccolo. Theo era ancora a terra ad occhi spalancati, guardando Liam come avrebbe potuto guardare solo lui. Si arrampicò piano sul divano, mentre Liam sembrava sul punto di piangere. E lui non voleva che l'altro piangesse, non lo avrebbe sopportato.

<< Liam >> provò a chiamarlo, ma quello scosse il capo, piantando gli occhi azzurrissimi nei suoi.

<< Non dire più una cosa del genere, o ti pren . .>>

<< Mi prendi a pugni. Sì, ho capito >> mormorò la chimera provando a toccarlo, e l'altro si fiondò ad abbracciarlo, poggiando il volto nella sua spalla. Liam lo stava stringendo così forte che si sentiva mancare l'aria.

<< E' vero che non hai mai avuto niente nella tua vita, ma Theo – gli respirò sulle labbra – io sono tuo. Tu hai me >> Theo gli sorrise, uno di quei sorrisi che lo facevano tornare a respirare dopo anni di agonia.

<< Lo so, cucciolo – gli rispose sulle labbra – Ti amo, Liam >> gli disse, prima di lasciarsi cadere sul divano tirandosi l'altro addosso.

<< Ti amo >> gli soffiò il lupo, prima di accoccolarsi meglio tra le braccia del compagno, chiudendo gli occhi e posando la fronte contro quella del più grande. Theo sorrise.

<< Non provare mai più ad allontanarmi >> disse dopo un po' Liam, e Theo annuì, lasciandogli un bacio sulla fronte e stringendo un po' più forte. Liam sentiva l'amore di Theo verso di lui saltellargli fin dentro le ossa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




“Lydia”

L'urlo la fece sobbalzare all'improvviso. Scattò a sedere al centro del letto, il respiro affannoso e la fronte imperlata di sudore. Si guardò attorno, era nella sua stanza, esattamente come la sera prima. La sveglia sul comodino segnava le quattro e trentatré minuti. Che stava succedendo? La finestra si spalancò di scatto, e un vento gelido le fece accapponare la pelle. Portò le braccia ad abbracciarsi il busto, e si alzò immediatamente in piedi. Il vento non smetteva di soffiare, le tende si muovevano incessanti, mentre un odore di fiori riempì l'aria all'improvviso. Lo specchio scricchiolò, e la banshee si avvicinò, toccando con l'indice la linea che si era crepata dall'interno. Stava sognando? O era una visione? Perchè non riusciva a parlare? La finestra sbattette con forza, facendola sobbalzare di scatto, si apriva e si chiudeva come impazzita, mentre il vento freddo soffiava e l'odore di fiori ricopriva ogni cosa. Senza rendersene conto sentì il dito pungere, e si rese conto di essersi tagliata vicino allo specchio. Sollevò il dito, una goccia di sangue le scivolò lenta fino alla mano, mentre un'altra scendeva lungo lo specchio.

“Quando i morti camminano, tocca ai vivi prendere il loro posto”

Lydia avvertì il cuore accelerare all'improvviso, di nuovo la stessa voce. Di nuovo lo stesso freddo. Lo specchio si crepò nuovamente, e le linee aumentarono, rosse e dense come il sangue.

“Il sangue, Lydia”

Un sussurro nel vento, e poi il silenzio. La finestra si chiuse di botto, e lo specchio andò in frantumi. Urlò, lasciandosi cadere a terra portandosi le mani tra i capelli. Poi il buio, e il silenzio. Scattò aprendo gli occhi e respirando affannosamente. Si girò a perlustrare la stanza, tutto era a posto, e lei era di nuovo a letto. Aveva sognato? Il dito le bruciò e lo sollevò per osservarlo meglio. Se aveva sognato, e lo specchio era a posto, e la finestra chiusa, perchè il suo dito stava sanguinando?

 

 

 

 

 

 





Here we are!

Oggi ho un paio di cose importanti da dirvi, quindi vi prego di leggere tutto lo spazio autrice. Ma prima, parliamo del capitolo appena concluso. Un capitolo interamente Thiam, fatta eccezione per l'ultima scena, ma arriveremo anche a quello. Vediamo una scena piuttosto esilarante che coinvolge il povero Scott, con questa potrei averlo quasi fatto fuori definitivamente ahahahaha povero alpha. Abbiamo un Theo geloso, ma soprattutto, vediamo per la prima volta delle insicurezze in quel muro di cemento armato che è la chimera. Anche lui ha un cuore . . .ma si era capito xD Finalmente Liam ha parlato e chiarito con Hayden, che ora sembra definitivamente fuori dalla vita del lupo. E poi . . poi la scena finale, questa Lydia che sembra avere visioni sempre più spesso. Sono davvero curiosa di vedere le vostre ipotesi . . .e adesso, passiamo agli avvisi.

Prima cosa, che vi renderà felici, settimana prossima doppio aggiornamento! Sarà un capitolo un po' diverso dal solito, diciamo che dopo avervi riempito di Thiam negli ultimi quattro, vedremo una sorta di pausa. Non ringraziate me, ma la CW che ha annunciato la data della premiere di The originals, ecco, per questo sono contenta. Bene, questo dovrebbe essere, salvo imprevisti, l'ultimo doppio aggiornamento, per poi proseguire con un capitolo a settimana fino alla fine, che come vi ho detto nello scorso capitolo, conta in totale 37 capitoli.

Seconda cosa, la mia mente malata non riesce a star buona, e quindi . . .sto buttando giù l'idea di una nuova long Thiam, con AU Hogwarts, ho già scritto qualche parte per vedere cosa vien fuori, soprattutto perchè ci sarebbero interessanti novità, come vedere finalmente una Tara viva e vegeta ahahahahahaha. . ora, la pubblicazione, eventualmente, avverrà quando finirà What About Us . . ma vorrei la vostra opinione, sapere se a voi possa interessare o meno. Aspetto notizie.

Adesso, vado via veramente dopo uno spazio autrice così lungo, un bacio, ci vediamo martedì,

Elly

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Capitolo 24
*** When you meet someone ***


Il problema non era il dover andare a letto con un altro ragazzo, perchè alla fine, non poteva essere davvero una cosa completamente diversa. Quando l'aveva fatto con Malia era stato bello, ma non era comunque del tutto in se per via del nogitsune. Il problema vero era farlo con Derek, perchè era Derek ad essere diverso da chiunque altro. Sapeva che quel momento sarebbe arrivato prima o poi, ma non si aspettava accadesse in quel modo, non con il lupo che gli era praticamente saltato addosso. Non che a lui dispiacesse. E dopo il tanto parlare, si rese conto che il lupo aveva avuto sempre ragione. Derek aveva avuto ragione. E il più piccolo se ne accorse subito. Fare l'amore sarebbe stato esattamente come glielo aveva descritto il lupo.

Istintivo, naturale e bello. Bello da morire.

Il modo in cui le sue mani accarezzavano la sua schiena, quello in cui il suo corpo si plasmava come argilla sotto il suo tocco delicato, ma deciso. Stiles non aveva mai sentito tanta adrenalina scorrergli nelle vene, non aveva mai sentito il cuore battere così forte, tanto forte da fargli credere che stesse per trapassargli il petto e congiungersi con quello di Derek. Si sentiva maledettamente bene mentre tremava sotto ai baci di Derek, alle sue carezze marcate sulla sua erezione. Era bello alzare il mento per permettergli di baciarlo sulla gola, di marchiarlo con una macchia rossa che suggeriva possesso e gelosia. Lì dove presto ci sarebbe stato un morso deciso. Ma lo era anche stringere le braccia intorno alle sue spalle larghe, in cui si sentiva protetto come mai in tutta la sua vita, quel senso di protezione che solo il suo lupo riusciva a dargli. Stiles non sapeva come altro definirlo, se non bello, bellissimo. Non soltanto fare l'amore con Derek, ma Derek stesso, con i suoi occhi verdissimi come i prati inglesi, quegli occhi che ora erano così pieni di lui da fargli credere di essere il centro dell'universo, e a sentire ciò che diceva Theo di Liam, doveva essere davvero così. Le mani che accarezzavano con dedizione ogni angolo del suo corpo, le labbra sottili ma piene che cercavano le sue ogni qual volta desiderava rassicurarlo, dicendogli silenziosamente di fidarsi di lui. E Stiles lo faceva, Stiles si fidava sempre di Derek. Gli avrebbe affidato la sua vita. Ed era bellissimo e stupefacente quando si abbassava sulle sue clavicole, a sfiorarle con la bocca, a tracciare una scia umida di baci fino ad arrivare al suo ombelico, accarezzandolo con la lingua in modo quasi insistente, facendolo sospirare. Perciò annuì, mordendosi appena il labbro inferiore, quando l'altro gli chiese se potesse andare avanti. I suoi denti in quel punto morbido e delicato furono come fuoco, lo baciò e mordicchiò così forte da ferirlo. Derek accarezzò la parte ferita con la lingua come a risanarla.

<< Dimmelo, se ti faccio male >> raccomandò in un sussurro, prima di portare le mani al suo sedere, come se già conoscesse a memoria il suo corpo. Stiles rovesciò il capo all'indietro, lasciandosi completamente andare e affidando anima e corpo a quel ragazzo così bello, che a lui pareva un angelo nato apposta per bruciargli l'anima. Il cuore di Stiles batteva folle, fortissimo nella cassa toracica. Sibilò quando Derek introdusse il primo dito nella sua apertura, accarezzando il suo interno con dolcezza, ma senza per questo fargli meno male di quanto Stiles si aspettasse. Lo sapeva che non sarebbe stato subito rose e fiori, ma si fidava di Derek, e sapeva che lui l'avrebbe sempre messo al primo posto. Se Stiles sembrava già così stretto e caldo, non poteva non immaginare come sarebbe stato essere connesso a lui in quel modo. Si diede dell'idiota per essersene andato, quando avrebbe potuto averlo già da anni. Ma le cose andavano come dovevano andare. E loro si erano ritrovati, l'avrebbero fatto sempre. Moriva dalla voglia di stare dentro di lui, laddove a nessuno prima era stato concesso. Voleva reclamarlo come suo, marchiarlo, legarlo a lui, ma non poteva farlo in quel momento. Non sarebbe stato giusto. Avrebbero aspettato, e lui avrebbe cercato di mantenersi lucido per quanto poteva. Ma l'antro così caldo del compagno non lo rassicurava, e non sapeva se avrebbe resistito davvero.

<< Stai bene? >> gli sussurrò non appena entrò in lui. L'altro annuì piano, ma gli occhi lucidi lo tradirono. Stiles lo sapeva che avrebbe fatto male, ma quello, per la miseria. Quello faceva male da morire. Strinse i denti e gli occhi, e poi sentì Derek muoversi appena, come se cercasse qualcosa. Non aveva la minima idea di che diavolo volesse trovare il sourwolf lì, ma poi. Poi. . . Stiles sgranò gli occhi non appena una strana sensazione lo distrasse dal dolore, come se all'improvviso Derek avesse trovato qualcosa, ed avesse colpito quel punto preciso dentro di lui.

<< L'abbiamo trovato >> rise il lupo, divertito dal suo sguardo sorpreso. Si spinse di nuovo nella stessa zona, e stavolta il piacere arrivò ai circuiti celebrali di Stiles forte e incontrollabile, facendolo inarcare involontariamente per averne di più. “Derek” sospirò, quasi stupefatto, ma sopratutto travolto dal piacere. I suoi neuroni erano completamente avvolti dal piacere che stava provando in quel momento, era travolto da una miriade di sensazioni infinite che gli facevano vibrare ogni nervo come una corda di violino. E quando vennero travolti dal piacere, coinvolti in baci umidi e disordinati per la loro intensità, i loro cuori che battevano l'uno contro l'altro desiderosi di uscire dai loro corpi ed abbracciarsi, sembravano quasi voler passare oltre la pelle e amarsi a loro volta, come se non lo facessero da anni. E Stiles, anche se umano, riuscì a percepire la felicità di quel momento provenire da Derek, non osava nemmeno immaginare come sarebbe stato quando l'avrebbe finalmente legato a se. Con i respiri ancora affannati, Derek scivolò fuori da lui e si sdraiò al suo fianco, tirandoselo contro. Posò un bacio tenero sulla sua bocca morbida e rossa.

<< Ti amo, ragazzino >> mormorò subito dopo, quasi stentasse a credere di aver appena fatto l'amore con il suo compagno, stendendosi meglio al suo fianco e aprendo le braccia per accoglierlo sul suo petto. Stiles era tutto ciò che voleva, tutto ciò che aveva sognato in vita sua. E lo avrebbe amato sempre, presto lo avrebbe fatto suo in ogni modo possibile.

<< Ti amo anch'io, sourwolf >> pigolò Stiles imbarazzato, nascondendo il viso nell'incavo tra la sua spalla e il suo collo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Hai una faccia a dir poco soddisfatta, nipote >> rise Peter quando lo vide rientrare al loft, rilassato come mai prima.

<< Non osare >> lo avvertì Derek scoccandogli un'occhiataccia.

<< Ah, non sei per niente simpatico. Qualcun altro mi avrebbe già raccontato tutto >> sbottò il lupo offeso.

<< Non parlerò con te dei miei affari privati, e tanto meno lo farà Stiles >> rispose il licantropo più giovane.

<< Noiosi. Fino a ieri giocavate a scacchi? >> ridacchiò Peter. Derek si avvicinò, tirandogli un pugno e facendolo sobbalzare per il dolore.

<< Ahi! Assassino >> urlò quello.

<< Te lo meritavi. Sei tu che continui ad istigare la gente ad ucciderti >> sbuffò Derek. Malia sbucò dal piano di sopra scuotendosi i capelli. Probabilmente si era appena svegliata.

<< Perchè state gridando? >> chiese la ragazza scendendo le scale a chiocciola.

<< Perchè tuo padre è un maniaco >> sbottò il ragazzo. Malia gli scoccò un'occhiata, come a dirgli che per sua sfortuna lo sapeva benissimo. Il lupo più anziano li guardò offeso.

<< Mi sento trattato male, sapete? >> fece infatti.

<< Sei insopportabile – sbadigliò la coyote – piuttosto, dove sei stato fin'ora? Sono quasi le due del mattino, Derek >> chiese poi, rivolgendosi al cugino che alzò gli occhi al cielo. Probabilmente la vicinanza di Scott causava non pochi problemi di intelletto.

<< Da Stiles >> rispose semplicemente, prima di dirigersi in cucina a prepararsi del caffè.

<< Oh, sì – rise Peter – e chiedigli che hanno fatto >> Il ringhio di Derek fece vibrare le pareti. Non gli andava che suo zio si intromettesse nei fatti suoi, e soprattutto, non gli andava molto a genio parlarne con Malia. Non poteva ignorare il fatto che sua cugina aveva avuto il ragazzino prima di lui. La cosa lo infastidiva non poco.

<< Potresti farti gli affaracci tuoi per una volta? >> rispose Malia, scoccando un'occhiata truce al padre.

<< Non si può proprio parlare più di niente >> sbuffò Peter lasciandosi cadere sul divano.

<< Non se con parlare intendi infastidire gli altri >> lo riprese lei.

<< Non so proprio perchè tu sia tornato >> borbottò Derek ritornando con una tazza tra le mani. Malia ridacchiò alla faccia oltraggiata del padre, che sbuffò alzandosi immediatamente in piedi.

<< Che famiglia! >> disse a denti stretti il lupo, prima di guardare male la figlia e il nipote per poi sparire al piano di sopra. Malia ridacchiò sentendo la porta sbattere, e si voltò in direzione di Derek.

<< Sono felice – gli disse – per te e Stiles, intendo >>

<< Grazie >> le mormorò in risposta Derek, chiaramente sorpreso di quell'uscita.

<< Se lo fai soffrire, ti spacco la faccia >> disse subito dopo la coyote, facendolo accigliare non poco.

<< Sai che non potrei >>

<< Lo so. Ma non si sa mai >> ridacchiò Malia, e con uno sbadiglio più sentito degli altri, gli diede la buonanotte. Lasciando Derek perso nei suoi pensieri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


<< Dai, dimmelo >>

<< No >> sbottò Stiles per l'ennesima volta ridendo. Theo lo stava tartassando di domande da più di mezz'ora, ma non aveva intenzione di rispondergli. Tra lui e Lydia non aveva più un attimo di pace. Non lo aveva nemmeno visto arrivare, che aveva sgranato gli occhi appena se l'era ritrovato a meno di venti metri. Per poi urlare un “L'hai fatto con Derek”, facendolo arrossire quando notò che parecchia gente si era voltata a fissarli. Non che a lui importasse di quello che pensassero gli altri, ma un po' di contegno lo voleva mantenere. Gli era già bastato vedere Scott arrossire come un peperone non appena aveva avvertito la presenza marcata di Derek su di lui.

<< Guarda che non è giusto – riprese la chimera – tu hai voluto sapere di Liam >>

<< Sì, ma è diverso. Liam è un cucciolo e tu sei una comare senza pudore. Derek mi strangola se apro bocca >> si difese il moro. Theo lo stava guardando male, ma male davvero. Che gli prendeva adesso.

<< Che ho detto? >> chiese Stiles, confuso.

<< Hai chiamato Liam cucciolo – ringhiò quello – non farlo. Io posso, tu no >>

<< Stai scherzando? Oh, andiamo – stava ridendo l'umano – era un modo di dire >>

<< Che centra. Solo io posso chiamarlo così >> riprese la chimera.

<< Ok, ok >> alzò le mani in avanti, Stiles. Vedere Theo marcare il territorio su Liam in continuazione era a dir poco esilarante. Lui e Lydia lo prendevano spesso in giro. Ma prendere in giro Theo non era cosa facile, a meno che non si tirasse in ballo Liam.

<< Sputa il rospo. Voglio sapere com'è successo. Non vi siete legati, giusto? >> chiese ancora il biondo. Stiles fece per aprire bocca, ma venne praticamente travolto da un diavolo di nome Lydia Martin che gli saltò addosso, sbucando fuori da chissà quale negozio.

<< Oh Dio >> stava ridendo la chimera, vedendo come la banshee stesse sul serio per far scappare Stiles.

<< Lyds? Che succede? >> chiese il moro accigliandosi.

<< Lo chiedi a me? Quando avevi intenzione di dirmi che sei stato a letto con Derek? >> urlò la rosso fragola, facendolo imbarazzare nuovamente. Dio, possibile che tutta Beacon Hills lo dovesse sapere?

<< Come fai a saperlo? Perchè sono sicuro che Derek non abbia aperto bocca >> disse Stiles.

<< Scott stava balbettando imbarazzato mentre era al telefono con Malia, e poi è arrivato Peter a dirmi la grande notizia. Perchè quel lupo spelacchiato l'ha saputo prima di me? Sono ufficialmente offesa, Stilinski >> fece duramente Lydia incrociando le braccia sotto al seno.

<< Peter >> dissero all'unisono Stiles e Theo. L'umano esasperato, la chimera divertita.

<< Già. Allora? Voglio sapere ogni minima cosa >> proruppe lei afferrandoli entrambi per le braccia e trascinandoli fino al bar più vicino.

<< Non ti dirà nulla. E' mezz'ora che cerco di farlo parlare >> rise Theo. Lydia rivolse a Stiles un'occhiata talmente fulminante da farlo deglutire.

<< Oh, ma lui parlerà. Sì, che lo farà. E se non lo fa entro i prossimi dieci minuti ti ordino di prenderlo a calci finché non apre bocca >> ordinò la rosso fragola in direzione della chimera.

<< Ehi! >> si difese il moro, ma Theo parve pensarci sul serio sotto lo sguardo allibito dell'altro.

<< Mmh, ok. Ci sto >> proruppe alla fine il biondo stringendosi nelle spalle. Lydia annuì soddisfatta, mentre il figlio dello sceriffo stava per farsi esplodere una vena sulla fronte.

<< Starete scherzando, spero >> sbuffò, ma lo sguardo degli altri due lo fece desistere.

<< Bene, allora me ne vado >> continuò l'umano offeso.

<< Sei venuto con la mia auto >> rise Theo. Stiles inspirò, cercando di non dare di matto.

<< Chiamo Derek >> disse allora incrociando le braccia al petto.

<< E' con Peter. Tornano stasera >> gli ricordò la banshee. Theo scoppiò a ridere. Poteva giurare che l'amico stesse lì lì per mettersi a gridare come un pazzo. Lo sentì imprecare contro chissà cosa, prima che la sua espressione cambiasse, e divenisse diabolica. La chimera si accigliò non capendo il motivo, almeno finché quello non rivolse quell'occhiata bastarda in direzione di Lydia.

<< Com'è che sei così informata sugli spostamenti di Peter? >> chiese con fare innocente Stiles. Peccato che di innocente non c'era niente. Theo sgranò gli occhi a quelle parole, facendo poi un fischio meravigliato. Lydia passò dall'essere sul piede di guerra, a guardare il suo migliore amico come se volesse ucciderlo.

<< Sarà meglio che tu apra bocca >> rispose lei ignorandolo. Stiles sorrise inquietante.

<< Se parlo io, lo fai anche tu >> sbottò lui scrollando le spalle. Lydia sembrò sul punto di avere una crisi di nervi, e Theo temette per il suo udito che quella iniziasse ad urlare nel bel mezzo del centro commerciale. Avrebbero dovuto pagare anche le vetrine dei negozi in quel caso.

<< Ti odio, Stilinski >> strillò tra i denti, prima di allontanarsi col suo fare aristocratico a testa alta. Theo la fissò incredulo che si fosse arresa così in fretta.

<< Questa non me l'aspettavo >> fischiò la chimera, osservandola entrare dal parrucchiere.

<< Basta sapere quali punti toccare – ridacchiò Stiles – e ultimamente, Peter è un nervo scoperto per lei. Anche se devo ancora capirci bene qualcosa >> si grattò il capo, il moro. Theo lo fissava interessato da quella svolta improvvisa, ma poi si ritrovò a sorridere furbo. A Stiles non piaceva quando l'altro faceva quella faccia. Non prometteva nulla di buono. Era piuttosto sicuro di come Liam capitolasse.

<< Hai ragione – iniziò a ridacchiare la chimera – bisogna sapere quali punti toccare. Ma con me non ne hai. Sputa il rospo, Stiles >> Il figlio dello sceriffo spalancò gli occhi e la bocca oltraggiato. Fregato con la sua stessa moneta, dannazione. Dannato biondo. Liam aveva ragione, quello lì era davvero uno stronzo manipolatore.

<< Ti odio >> ringhiò tra i denti Stiles. Theo, semplicemente, scoppiò a ridere. Prima di ordinargli di vuotare il sacco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Oh mio Dio, Scott – disse Stiles spiaccicandosi una mano in faccia – non avete un po' di decenza in questo branco? >>

<< Ehi, sono l'unico che non ti ha chiesto niente. Tu e Derek siete come fratelli per me, e fidati, non ho la minima voglia di sapere che diavolo fate a letto >> ribeccò offeso, Scott.

<< Scusa, amico. Ma tra Theo, Lydia e Peter sto per impazzire >> si difese l'altro. Scott sorrise, non desiderando minimamente essere nei panni del suo migliore amico.

<< Da Lydia e Peter me lo aspettavo, ma non da Theo >> ridacchiò Scott.

<< Oh, fidati. Lui non è una chimera, è una vera comare. Il diavolo travestito da comare >> sbottò Stiles.

<< Sono più che certo che anche tu lo avrai esasperato quando si trattava di Liam – disse l'alpha, ridendo alla faccia offesa che gli rivolse l'umano – ti conosco troppo bene, Stiles >>

<< Ma tu da che parte stai? >> urlò oltraggiato.

<< Dalla tua, ovvio, ma . .>>

<< Niente ma. Fratello degenere >> borbottò Stiles, riprendendo a mangiare il proprio hamburger come niente fosse. Anzi, Scott era sicuro che stesse immaginando si trattasse della testa di Peter.

<< Stiles, così soffochi >> lo avvisò Scott, preoccupato dalla foga che l'amico stava mettendo nel divorare quel panino.

<< Non importa. Devo sfogare >> rispose a bocca piena. L'alpha lo fissò confuso, ma evitò di porre altre domande. Stiles aveva tutta l'aria che gli sarebbe saltato alla gola alla minima domanda. In quel momento un odore familiare lo richiamò all'attenzione, e notò Derek avvicinarsi a loro con sguardo accigliato rivolto al suo migliore amico.

<< Perchè ti stai ingozzando in quel modo? >> chiese Derek sedendosi accanto al compagno. Quello sobbalzò nel vederlo apparire all'improvviso dal nulla, e gli scoccò un'occhiataccia.

<< Perchè sono nervoso >> disse il più piccolo.

<< E perchè sei nervoso? >> chiese ancora il lupo. Stiles lo fissò male, come se l'altro avesse dovuto saperlo già di suo. E a Scott veniva da ridere a guardarli, perchè erano davvero assurdi assieme. Tanto assurdi quanto belli. Distrattamente sentì una risata familiare e distolse gli occhi dalla discussione intrapresa dai due dinnanzi a lui, ritrovandosi a fissare Liam che stava ridendo fuori sul marciapiede a qualcosa che Theo gli aveva appena detto. I due non li avevano visti, e stavano passando di lì con il chiaro intento di fare una passeggiata, a giudicare dal passo tranquillo che avevano. Il suo beta continuò a ridere, prima di rivolgere uno sguardo offeso alla chimera e spingerlo un po'. Theo aveva lo sguardo furbo, e riacciuffò Liam immediatamente dandogli un bacio che di casto non aveva nulla. Scott spostò immediatamente lo sguardo, era un momento privato e non voleva passare per guardone. Aveva già fatto una figuraccia con quei due. Il solo ripensarci lo faceva vergognare come un ladro nuovamente.

<< Scott? Scotty? >> lo richiamò Stiles.

<< Sì? >>

<< Stai bene? Ti sei incantato >> fece l'amico guardandosi attorno e non vedendo nulla.

<< Ehm, sì. Tutto ok. Allora? Novità? >> chiese a Derek con un sorriso.

<< Non molte. Secondo Chris sono circa una quarantina i cacciatori che sono in zona >> rispose il lupo.

<< Interessante >> commentò Stiles.

<< Già – rispose l'alpha – ma sono parecchi >>

<< Non so se possiamo affrontarli tutti insieme >> stava dicendo Derek. Stiles accanto a lui si morse il labbro.

<< Bisogna agire come abbiamo progettato. E' il modo più efficace >> disse l'umano.

<< Decisamente >> decretò Scott. Si passò una mano tra i capelli, per poi alzarsi.

<< Dove vai? >> chiese Stiles, confuso.

<< Malia mi sta aspettando – sorrise lui – ci sentiamo dopo >>

<< Ciao >> gli urlò Stiles alle spalle, sentendo Derek dirgli di abbassare la voce, e l'amico protestare immediatamente. Scott si ritrovò a sorridere divertito. Quei due non sarebbero mai cambiati. E la cosa non gli dispiaceva affatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Stiles, piantala di muoverti >> ringhiò il lupo per l'ennesima volta. Stiles sbuffò mettendosi a pancia in su con le braccia incrociate al petto. Derek sospirò di sollievo, ma dopo nemmeno dieci secondi l'altro saltò a sedere sul letto sbottando e mugolando disperato. Il lupo roteò gli occhi al cielo, mettendosi seduto accanto a lui.

<< Ho capito – proruppe il lupo – stasera non si dorme >>

<< Scusa >> mormorò l'umano in risposta emettendo un sospiro stanco.

<< Stiles? Che succede? >> chiese Derek scompigliandosi i capelli con uno sbadiglio.

<< Ho un brutto presentimento >> rispose quello stringendosi nelle spalle.

<< Del tipo? >>

<< Non so spiegartelo. E' una sensazione, tutto qui >>

<< Per questo non riesci a dormire? >> chiese il lupo inarcando come suo solito un sopracciglio. Stiles annuì, e si morse il labbro evitando un sonoro sbadiglio. Si vedeva lontano un miglio che stesse morendo di sonno.

<< Derek? >> lo chiamò poi il più piccolo. Il lupo lo guardò, attendendo che continuasse a parlare.

<< Tu sarai sempre qui per me, vero? >> chiese in un sussurro, Stiles. Il lupo si accigliò maggiormente. Il suo compagno non era il tipo da essere insicuro quando conosceva benissimo la risposta.

<< Certo, lo sai che è così >> rispose lui.

<< Anche quando sarò insopportabile e vorrai lanciarmi dalla finestra o sbranarmi? >> continuò l'umano.

<< Sì, Stiles. Soprattutto in quei momenti >>

<< Anche se a volte non faccio che distrarmi? >> mormorò in risposta Stiles mordendosi il labbro. Derek lo fissò incredulo. Non aveva la minima idea di cosa gli prendesse. Sospirò, prima di tirare il compagno per un gomito e farlo raggomitolare contro di lui. Stiles posò il capo contro la spalla di Derek prendendo un respiro profondo e molto più regolare dei precedenti, che al suo udito fine parevano singhiozzi.

<< Stiles, che c'è? >> chiese alla fine, il lupo.

<< Ho fatto un sogno strano la notte scorsa, e continuo ad avere questa sensazione addosso che non vuole andare via >> mormorò in risposta.

<< Che cos'hai sognato? >> chiese Derek, cercando gli occhi color miele del compagno. Li trovò, ed erano occhi pieni di spavento, tanto da farlo irrigidire.

<< Ho sognato che eri morto, e che tutto questo era solo un sogno. Tu eri morto per davvero >> sospirò quello.

<< E' stato solo un incubo, ragazzino >> gli rispose il lupo aumentando la stretta intorno a lui.

<< Sembrava così reale, Derek >> soffiò il più piccolo stringendosi nelle spalle.

<< Ehi, guardami – disse Derek, voltandosi per poterlo guardare in volto – io sto bene, ok? Era solo un incubo, e io sono qui. Ti amo, e presto ti legherò a me >>

<< Ti amo anch'io >> gli rispose Stiles accennando un sorriso, per poi mettersi più comodo con il capo sulla sua spalla.

<< Andrà tutto bene, ragazzino. Risolveremo anche questa cosa dei cacciatori, e ne usciremo anche questa volta. Poi potrai pensare solo al college per l'anno prossimo >> continuò il lupo.

<< Non posso fare a meno di pensare al fatto che quest'anno andremo via per davvero da qui. Ma non so se è una buona idea. I problemi ci seguono ovunque >> disse Stiles.

<< Stiles, ci sarà sempre qualcosa che non andrà nel verso giusto. Fa parte della vita >> gli fece notare l'altro.

<< Lo so. A proposito di college, ecco . . noi come faremo? Intendo, so che per i primi tempi il legame richiederà una vicinanza ristretta >> mormorò imbarazzato il figlio dello sceriffo. Derek sorrise.

<< Credi davvero che ti lascerei andare da solo? >> chiese, notando come lo stupore si fece ben presto spazio sul volto del compagno.

<< Dici sul serio? Verrai con me? >> urlò Stiles, con gli occhi color del miele che brillavano di luce propria. Derek avvertiva la sua felicità sprizzare ovunque. Il licantropo annuì con vigore, venendo assalito subito dopo da un abbraccio stritola ossa.

<< Ti amo così tanto, lupastro >> stava ridendo il più piccolo nel suo orecchio.

<< Lo so >> sospirò Derek, con un sospiro quasi esasperato, che fece offendere l'altro. Si beccò una gomitata nello stomaco che gli provocò solamente il solletico.

<< Ti odio >> sbottò Stiles voltandogli le spalle e facendogli una linguaccia. Derek scoppiò a ridere, e poteva sentire chiaramente il sorriso dell'altro anche se era voltato di spalle. Si avvicinò piano tirandolo nuovamente contro di lui. Stiles ridacchiò voltandosi nelle sue braccia e lasciandogli un bacio molto più profondo. Il lupo grugnì dandogli un morsetto leggero sul labbro e posizionandosi meglio su di lui. Stiles si imbarazzava ancora con quei gesti un po' più spinti. Derek lo faceva sentire vulnerabile come mai gli era capitato. Ed era una cosa che lo spaventava e lo faceva innamorare sempre un po' di più.

<< Io invece ti voglio >> gli morse la pelle delicata sul petto, il lupo. Stiles sospirò piano, fremendo sotto il suo tocco, e Derek sorrise sghembo spezzandogli il respiro. Continuò a riempirlo di baci, scendendo piano fino a spogliarlo completamente. Stiles gli cinse il collo con le braccia tirandosi su. Gli sfilò la maglia, lasciandogli un bacio all'altezza del cuore, per poi tracciare il profilo degli addominali con la punta delle dita. Derek lo riportò sotto di lui, riprendendo a baciarlo lasciandolo senza fiato.

<< Derek >> sospirò tirando i capelli del lupo, non appena lo sentì scendere giù con la bocca. Il licantropo dagli occhi verdi gli sorrise contro la pelle, avvertendo come l'altro, si lasciasse andare in quel modo solo per lui. Era così incantato dal modo in cui Stiles si muovesse sotto ogni suo tocco, come se il fuoco divampasse all'improvviso ad ogni sfregamento di pelle, che avrebbe voluto che quel momento durasse in eterno. Sarebbe potuto rimanere a guardarlo per il resto della sua vita. Ogni cosa che non riguardasse il suo compagno, gli era totalmente indifferente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Ciao, piccola urlatrice >>

Lydia per poco non lanciò davvero un urlo che avrebbe demolito le finestre dei suoi vicini. Si girò, lanciando un'occhiata di fuoco a quella sottospecie di lupo che si ritrovava davanti. Una strana sensazione l'avvolse, come quella di qualche notte prima, ma scosse il capo, scacciandola via.

<< Possibile che tu spunti sempre fuori all'improvviso? >> gli sbraitò contro facendogli tappare le orecchie.

<< Ho l'udito sensibile. Vacci piano >> le disse il lupo.

<< Non mi hai risposto. E quel nomignolo fa schifo – si accigliò la ragazza – fa pensare a tutt'altro >>

<< Mi piacciono le entrate ad effetto – si strinse nelle spalle Peter – e il nomignolo è carino >>

<< No, non lo è. E le entrate ad effetto riservale a qualche tua povera vittima >> gli ringhiò contro la banshee.

<< Perchè ce l'hai con me? >> chiese invece quello.

<< Non ce l'ho con te. O meglio, ce l'ho con te da sempre >> rispose acida la rosso fragola, ignorandolo completamente e spostando alcuni oggetti sulla sua scrivania, mettendoli in ordine.

<< Che ti ho fatto? >> chiese accigliato, il lupo.

<< Tutto. Per causa tua sono entrata a far parte di questo manicomio >> sbottò la ragazza scrollando le spalle.

<< Oh, andiamo. Non puoi avercela ancora con me per quello >> ridacchiò l'uomo.

<< Quello – fece Lydia pigliata – è tutto >>

<< Non ti ho fatto niente, Lydia. Ti ho solo fatto capire chi sei >> rispose Peter come nulla fosse, mettendosi seduto sul letto della ragazza e prendendo tra le mani un peluche di un gattino. Tutto completamente rosa. Glielo mostrò sghignazzando, notando la rabbia passare sul volto della banshee.

<< Era il mio preferito, ok? >> si giustificò lei alzando le braccia al cielo. Il lupo ridacchiò, prima di posarlo, e prenderne un altro tra le mani tornando a mostrarglielo.

<< Anche questo era il tuo preferito? >> la prese in giro. Lydia gonfiò le guance come una bambina, e Peter la trovò a dir poco adorabile.

<< Lui era speciale >> fece lei con finto disinteresse. Peter roteò gli occhi al cielo, prima di porle una domanda a dir poco assurda.

<< Mi dici dove hai trovato una tartaruga rosa? >> si accigliò il lupo. Nonostante i suoi riflessi pronti non riuscì ad evitare di ricevere un cuscino in pieno volto.

<< Ok, ok. La smetto >> disse ridendo e mettendosi più comodo. Lydia lo stava guardando con un sopracciglio incrinato. Il lupo aveva davvero il dubbio che stesse per tirargli qualcosa di molto più pesante addosso.

<< Che stai facendo? >> chiese adirata la ragazza.

<< Non si vede? Mi sto mettendo comodo >> rispose lui stentando a non ridere.

<< E perchè? Dovresti andartene, piuttosto >>

<< Cosa? E' sabato sera e tu sei sola soletta. Stiles e Derek sono al loft ad amoreggiare come quattordicenni. Malia e Scott sono al cinema. Corey e Mason al ristorante. E Theo e Liam Dio solo sa cosa stanno facendo in questo momento, ma potrei giurare che sia qualcosa che implichi la necessità di una superficie. Verticale o orizzontale che sia >> ridacchiò Peter scoccandole un occhiolino e facendola arrossire.

<< E tu ti sei auto invitato qui? >> sbottò la banshee.

<< Non lo vedi? – disse il lupo indicandosi – Su, metti un film. E che sia qualcosa di decente >>

<< Bene, ma non ti piacerà >> disse la rosso fragola. Lydia si avvicinò al lettore DVD, e dopo averne inserito uno si avvicinò al letto. Si sedette accanto all'uomo che non le aveva staccato gli occhi di dosso un solo istante per tutto il tempo, e lei lo sapeva bene. L'effetto degli occhi di Peter lo avrebbe riconosciuto ovunque. Non appena sullo schermo apparì la scritta “Le pagine della nostra vita”, Peter si sentì morire.

<< Dio, ti prego – iniziò a lamentarsi subito – evitami questo strazio >>

<< Mia casa, mio film >> rispose la ragazza. Il lupo sospirò mettendosi più comodo, sapeva già che si sarebbe addormentato. Lydia passò le successive due ore a fingere di guardare il film. L'aveva visto così tante volte da poter ripetere le battute a memoria, e gli occhi del lupo non avevano smesso di guardare lei per tutto il tempo. Si sentiva in agitazione, ed era una cosa che non capitava da tempo. Difficilmente qualcuno riusciva a metterla in subbuglio semplicemente guardandola, in parte perchè di solito era lei a mettere in soggezione gli altri. Venne scossa da un singhiozzo, e si rese conto che stava piangendo, lo faceva ogni santa volta che vedeva la fine di quel film.

<< Stai sul serio piangendo per questa lagna? >> sbottò il lupo accanto a lei. La banshee si voltò tirandogli un pugno sul braccio.

<< Sta zitto – gli urlò addosso – è bellissimo, e tristissimo >>

<< E una noia mortale. Nessuno dovrebbe credere a queste cose >> continuò Peter. I titoli di coda stavano scorrendo sullo schermo, e lei si voltò a trucidarlo con lo sguardo.

<< Perchè? I compagni sono una prova che questo tipo di amore esiste >> ribeccò lei spegnendo il televisore. Peter ridacchiò.

<< Sì, ma i compagni sono reali. Tra umani non sarebbe mai possibile >> rispose lui.

<< Sei acido e senza cuore >> lo appellò la rosso fragola. Peter si portò una mano al petto con fare ferito.

<< Oh, andiamo. Chi potrebbe sopportare qualcosa del genere? Riusciresti davvero a stare tutta la vita accanto a qualcuno che non sa nemmeno chi sei? >>

<< Se amassi quella persona in maniera così totalizzante e unica, allora sì. Potrei farlo >> gli rispose lei.

<< Cazzate – mormorò il lupo amaro – quella non è più la persona che ami in quel modo. E la tua vita non è finita. Dovresti andare avanti e innamorarti di nuovo >>

<< Parli come se ti fosse successo >> disse Lydia dopo un po'. Peter scosse il capo e si strinse nelle spalle.

<< E' come vedo le cose. E so che se capitasse a te, vorrei che ti rifacessi una vita >> ammise lui.

<< Torni a preoccuparti per me? >> si accigliò la banshee. Il lupo le schioccò un'occhiata ambigua e poi sorrise.

<< Forse >> rispose il lupo.

<< Hai mai amato qualcuno? >> gli chiese poi Lydia all'improvviso. Notò come il licantropo s'irrigidì di colpo, e non capiva se fosse per la domanda, o per la risposta che doveva conseguirne.

<< Sì – gli rispose dopo qualche secondo di troppo – tempo fa >>

<< Chi era? >>

<< Qualcuno che è morto – disse Peter – e non ho intenzione di ripetere l'esperienza >>

<< Non ti sei mai più innamorato? Come fai? >> domandò Lydia incredula. Non si aspettava certo quei discorsi da parte del lupo.

<< Non lo so. Semplicemente non me n'è più importato. Fino ad ora >> ammise Peter stringendosi nelle spalle. Sospirò, prima di alzarsi e dirigersi vicino alla finestra. Lydia si morse il labbro, tirandosi le gambe al petto e riflettendo.

<< Perchè fino ad ora? – gli chiese la banshee – Cos'è cambiato? >> Peter arrestò il passo, e si voltò a guardarla. Uno strano sorriso in volto che non gli aveva mai visto. Scavalcò la finestra, e la guardò negli occhi, prima di leccarsi le labbra.

<< Ho conosciuto qualcuno >> mormorò in risposta, e poi. Poi si lasciò cadere, sotto gli occhi spalancati della ragazza. D'un tratto, una crepa invisibile si formò sullo specchio.

 

 

 

 

 

 







Come promesso doppio aggiornamento!

Da come avrete intuito, è un capitolo incentrato per di più sulla Sterek, sia con loro che con i discorsi impiccioni di qualcun altro xD

Abbiamo un'ultima parte Pydia . . le cose sembrano iniziare a smuoversi, ma vedremo. Per quanto riguarda il film citato, so solo la trama perchè la mia migliore amica l'adora, mentre io non l'ho mai visto, e non ne ho la minima intenzione. Non sono un tipo romantico, leggo libri divorandoli, ma di tutt'altro genere, quindi i pensieri di Peter sono anche i miei. Io evito i libri di Nicholas Sparks e John Green come la peste. Come direbbe Ron, Merlino!

Adesso vado a piangere dopo aver visto le foto Stony del seguito di infinity war ahahaha, e dopo essermi ricordata che questa settimana tornano i Destiel. Che più angst di loro non ne ho mai vista! Un bacio a tutti, ci vediamo Sabato,

Elly

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Capitolo 25
*** Don't you understand? It's you, Lidya ***


<< Quindi secondo te dovrei semplicemente andare lì e parlargli? >> si accigliò Lydia. Theo scrollò le spalle annuendo. Liam, accanto a lui, gli scoccò un'occhiata dubbiosa.

<< Sei serio? >> chiese il più piccolo.

<< E' di Peter che stiamo parlando – sbottò la chimera – non si farà avanti se non sarà sicuro della risposta >>

<< Tu come fai a saperlo? >> chiese la banshee.

<< E' quello che farei io – disse Theo – e infatti, se tu non avessi sentito me e Stiles, te l'avrei detto solo qualche settimana dopo >> fece voltandosi a guardare il compagno.

<< Io credo che dovresti parlargli e basta >> buttò lì Stiles, arrivando di gran carriera con i cappuccini. Liam per poco non glielo strappò dalle mani per berlo subito. Theo ridacchiò a quel gesto, la capacità del suo compagno di assumere zuccheri era impressionante.

<< Cazzo, scotta >> ringhiò il lupo.

<< La prossima volta evita di ingurgitarlo >> rise Stiles alzando gli occhi al cielo.

<< E' inutile che glielo dici – sbuffò la chimera – continuerà a farlo lo stesso >>

<< Come fai a mangiare tutti quegli zuccheri? >> chiese Lydia alzando un sopracciglio. Liam scrollò le spalle, mettendosi più comodo accanto al compagno, con il capo sulla sua spalla.

<< Mi piacciono >> rispose semplicemente.

<< Io dico che la rabbia era dovuta all'eccessivo consumo di dolci >> continuò il moro.

<< Oh, dovresti vederlo quando finge indifferenza divorando cioccolatini >> rise Theo, mentre Liam gli ringhiava un'imprecazione nell'orecchio, arrossendo.

<< Non so davvero con che coraggio il mio lupo ti abbia scelto. Non fai che imbarazzarmi di continuo >> ridacchiò il più piccolo scoccandogli un'occhiataccia offesa. Theo ghignò in risposta, sentendo le risatine di Lydia e Stiles in sottofondo.

<< Voi due siete degli impiccioni >> li appellò la chimera.

<< E voi siete troppo carini da guardare >> rise la banshee. Theo roteò gli occhi, mentre Liam arrossiva e distoglieva lo sguardo, tutto a un tratto interessato ai passanti fuori dal bar. Stiles stava per scoppiare a ridere, era impossibile non prenderli in giro. Anche se, effettivamente, non poteva più di tanto. Era convinto di avere la stessa faccia di Liam in quel momento, quando guardava Derek.

<< In ogni caso, parlagli e basta >> li riportò coi piedi per terra Liam.

<< Dici? >> chiese Lydia.

<< Sì. Se va male, ok. Se va bene . . . >> lasciò in sospeso voltandosi a guardare Theo, che gli sorrise, prendendo ad attorcigliare un dito attorno ai suoi capelli.

<< Liam ha ragione >> le disse Stiles, notando come la sua migliore amica fosse indecisa.

<< Quello che mi ha detto l'altra sera è stato strano. Non capisco se intendesse me o qualcun altro. Dio, quel lupo spelacchiato non fa che confondermi >>

<< Per questo devi parlargli. E poi, andiamo – fece la chimera – ti gira attorno >> concluse, scoccando un'occhiataccia al ragazzo dei dolci, che secondo lui stava fissando un po' troppo Liam. E non era il solo. Anche la cameriera di tanto in tanto lanciava un'occhiata. Stiles se ne accorse, perchè gli rivolse un'occhiata fin troppo divertita e impertinente.

<< Qualcosa non va? >> chiese infatti il moro all'amico.

<< Sì, questo bar non mi piace >> sbottò il biondo. Lydia lo fissò come se fosse impazzito. Ci andavano spesso.

<< Perchè? – gli chiese Liam – Fanno dei dolci fantastici >> Stiles scoppiò a ridere.

<< Oh, certo. Tranne che per la cameriera e il tizio dei dolci, sei tu la cosa più appetitosa qui dentro >> ringhiò Theo scrollando le spalle. Liam lo fissò confuso, lanciando un'occhiata al ragazzo al bancone, e effettivamente, notò che quello gli rivolse un occhiolino facendogli sgranare gli occhi.

<< Oh >> mormorò solamente.

<< Già. Oh >> rise la chimera arruffandosi i capelli. Liam si strinse nelle spalle con aria annoiata.

<< Non ci ho mai fatto caso fin'ora >> rispose il lupo.

<< Forse perchè prima di Theo non avevi mai fatto caso a come ti vedevano gli altri ragazzi >> disse Lydia lanciandogli un occhiolino. Liam rise. Ma riusciva ad avvertire il fastidio del compagno sotto la pelle. Sbuffò, attirando l'attenzione di Stiles, e afferrò la chimera per il bavero della giacca tirandosela contro per baciarla come meglio credeva. Ovvero, come quando erano soli. Theo ringhiò in apprezzamento, causandogli un sorriso felice. Stiles tossicchiò, rivolgendo la sua attenzione alla tazza davanti a lui, mentre Lydia sorrideva sorniona. Quando Liam lo lasciò andare, la chimera era molto più rilassata di poco prima, e lo riafferrò a se per scoccargli un bacio rumoroso. Liam si morse il labbro, e poggiò il capo sulla spalla del più grande, notando come il ragazzo dietro al bancone, avesse finalmente distolto lo sguardo per la gioia del suo compagno. Theo gli passò un braccio attorno alle spalle riprendendo a discutere con Lydia della questione “Peter”, mentre con un dito ricominciava a giocare con i suoi capelli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



I cacciatori avevano provato a prendere Peter, ma ovviamente non avevano fatto i conti con il suo essere uno stratega da far invidia a Napoleone. Peter era sicuramente il più difficile da abbattere tra tutti loro, e infatti, l'aveva scampata. Non senza qualche osso rotto, e questo era il motivo principale delle urla che stavano spaccando i timpani a tutti loro. Il punto era che dopo aver saputo dell'imboscata, erano corsi tutti al loft. Ma nessuno si aspettava che una Lydia a dir poco furiosa si scagliasse contro il lupo urlandogliene di tutti i colori. Gli altri erano senza parole, fatta eccezione per Liam, Theo e Stiles, che conoscevano meglio la reale situazione.

<< Lyds, calmati >> provò Stiles, ma l'occhiata della banshee lo fece desistere dal riprovarci.

<< No – urlò quella – razza di lupo spelacchiato che non sei altro. Che diavolo ti dice il cervello? Passeggiare in posti isolati da solo. Sei cretino o cosa? >>

<< So badare a me stesso, Lydia >> rispose il lupo con una pazienza, che in quel momento, Liam gli invidiava da morire. Se fosse stato Theo, probabilmente l'avrebbe già strangolato.

<< Evidentemente, no >> ribeccò quella.

<< Dio, come vorrei essere rapito in questo momento >> sbuffò il lupo. E si sarebbe aspettato di tutto, ma non la sberla che gli arrivò facendogli voltare il capo. Liam sgranò gli occhi a quel gesto, così come gli altri nella stanza, tranne per Theo accanto a lui, che lanciò un fischio ammirato. Lui gli diede una gomitata che probabilmente l'altro nemmeno aveva sentito.

<< Emerito idiota >> sputò tra i denti la banshee voltandosi, con tutta l'intenzione di andarsene. Peter ringhiò, alzandosi e comparendo davanti a lei in un batter d'occhio.

<< Non voltarmi le spalle >> ringhiò.

<< E tu piantala di incitare gli altri ad ucciderti >> urlò lei. Si stavano scannando solo a guardarsi, e in quel momento, tutti nella stanza capirono che c'era qualcosa che gli stava sfuggendo.

<< Lydia . . >> cominciò Scott, ma la rosso fragola lo stoppò sul nascere.

<< Me ne vado >> disse lei, evitando il lupo e dirigendosi alla porta. Peter emise un ringhio frustrato, tornando a tenersi la spalla con una mano. Si lasciò cadere sul divano con un uggiolio quasi scocciato.

<< Credo di non aver capito qualcosa >> mormorò poi Mason grattandosi il capo.

<< Che sta succedendo? >> chiese Derek allo zio, che per tutta risposta scrollò le spalle, con finta aria disinteressata, che ovviamente l'altro non si bevve.

<< Lascia stare, Der – lo richiamò Stiles, salvando la situazione – mi accompagneresti a casa? Ho delle cose da sistemare con mio padre >> Derek lanciò un'occhiata strana al compagno, e poi annuì in un sospiro.

<< Puoi cavartela da solo? >> chiese a Peter. Il lupo gli lanciò un'occhiata assurda.

<< E' tutta la vita che me la cavo da solo, nipote >> lo scacciò con una mano il licantropo. Quello annuì, e prese le chiavi della macchina. Stiles lo seguì, e insieme a loro uscirono anche Mason e Corey.

<< Sei sicuro di stare bene? >> gli chiese Theo. Peter annuì.

<< Già. Perchè non vai a vedere come sta lei, piuttosto >> rispose acido il lupo, mentre Scott e Malia facevano saettare gli occhi dall'uno all'altro.

<< Ho già le mie cose da vedere – ridacchiò la chimera accennando a Liam, che lo fissò male – dovresti andarci tu >> concluse.

<< Vedremo >> mormorò Peter.

<< Cosa succede? Perchè Lydia era così infuriata? >> chiese Malia al padre. Peter deglutì, completamente incurante del fatto che lei fosse lì. Per un secondo se n'era completamente dimenticato.

<< Dovresti chiederlo a lei >> disse in risposta il lupo.

<< Bene >> ringhiò la coyote uscendo fuori dal loft, con Scott che la seguì chiamandola invano. Liam li fissava stralunato. Quella situazione non si stava mettendo bene. Per niente. Aveva effettivamente dimenticato il piccolo particolare che Lydia aveva la stessa età di Malia. Poteva essere figlia di Peter anche lei.

<< Devi parlarle >> disse Liam a Peter.

<< Non è una cosa semplice, sai? >> gli rispose quello.

<< Sì, ma se non lo farai, lei poi non vorrà più ascoltarti >> disse ancora il più piccolo scoccando un'occhiata eloquente al compagno, che ridacchiò.

<< Ci penserò. Ora perchè non andate a scopare da qualche parte? >> sorrise falso Peter. Theo scoppiò a ridere, notando come Liam stesse per strozzarsi con la sua stessa saliva.

<< Ottima idea >> rise la chimera facendo un occhiolino al lupo, prima di afferrare Liam per una mano e fiondarsi fuori da loft.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Malia – urlò Scott – Malia, calmati >>

<< No, che non mi calmo – ringhiò la coyote – non riesco a capire quello che ho visto. E non ci vuole un genio >>

<< Andiamo, tuo padre e Lydia litigano di continuo >> disse l'alpha.

<< Non è quello. E' stato il modo in cui è successo. Lei. . .lei gli ha urlato contro come farei io con te, Scott. Questo è diverso >> disse la coyote, facendo sgranare gli occhi di Scott.

<< Cosa? No, non credo che . . >> provò quello, ma lei scosse il capo isterica.

<< E' dannatamente frustrante, ok? – disse Malia mordendosi il labbro – L'ho vista, Scott. La paura che ha provato Lydia quando l'ha guardato. Non è la stessa cosa di quando ti preoccupi per un amico >>

<< Dio, Lydia e Peter? >> chiese il lupo deglutendo, e cercando di mettere assieme i pezzi.

<< Vorrei andare al loft e prenderlo a pugni >> ringhiò Malia. Scott la fermò, prima che iniziasse a tornare indietro.

<< Ti da fastidio? Intendo, è una cosa così brutta? >> domandò l'alpha, non avendo idea se ciò che dicesse fosse positivo o meno.

<< Non lo so, lo è? Lydia ha la mia stessa età, e lui . . .non lo so, ok? Non riesco minimamente a pensarci. Non credo sia successo qualcosa, comunque >>

<< Se dovesse succedere – ipotizzò Scott – sarebbe davvero così male? Voglio dire, se tuo padre fosse innamorato di lei non sarebbe una cosa così brutta. Cioè, Peter non è vecchio e Lydia sa tenergli testa. Non è certo stupida >>

<< No. Non lo è, anche se ho i miei dubbi. Insomma, Peter? >> rise isterica Malia.

<< Già. Sono ancora incredulo >> ridacchiò Scott. Malia gli scoccò un'occhiataccia, prima di scoppiare a ridere, seguita da uno Scott divertito.

<< Grazie >> gli sorrise lei.

<< Per cosa? >> chiese l'alpha, confuso. Malia semplicemente si avvicinò, gli prese il volto tra le mani e lo baciò con calma. Scott ricambiò immediatamente, lasciandosi andare. Baciarla era una delle cose migliori che avesse mai fatto.

<< Per fermarmi a farmi riflettere ogni volta >> gli sussurrò sulle labbra. Scott sorrise, e poi riprese a baciarla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Quando si era ritrovata il lupo seduto sul davanzale della sua finestra, voleva solamente lanciargli una delle sue scarpe addosso e farlo cadere. Era quello che si meritava. Poi ci aveva ripensato, le sue scarpe valevano di più.

<< Vattene >> gli disse dandogli le spalle. Sentì Peter sospirare, come se dovesse fare il pieno di pazienza per quella discussione.

<< Lydia >> iniziò quello, venendo interrotto preventivamente.

<< No, niente Lydia. Niente di niente. Urlarmi addosso, come diavolo hai osato? >> fece quella mettendo le mani sui fianchi.

<< In realtà, sei tu che hai urlato addosso a me per tutto il tempo >> si accigliò il lupo. Lydia inspirò, stavolta il carma poteva andare a farsi benedire.

<< Sei un cretino. Urlarti addosso è il minimo che io possa fare >> gli rispose la banshee alzando gli occhi al cielo.

<< Dio – mormorò quello – ok, senti. Non sono di certo andato a lanciarmi in braccio ai cacciatori. Semplicemente mi hanno teso una trappola, cadendo in realtà nella nostra, solo prima di quanto ci aspettassimo >>

<< Che diavolo centra? Potevano ucciderti >> urlò la rosso fragola incrociando le braccia sotto al seno.

<< Sì, e allora? Quale sarebbe il problema? Non è che vi importi di me >> rispose sbuffando il nato lupo. Lydia rimase a fissarlo interdetta a quelle parole, perchè quello non se l'aspettava proprio.

<< L'altra volta – iniziò lei – ti ho detto che il branco è una famiglia, e che tu ne sei parte. Come puoi pensare che non ci importerebbe niente se tu morissi >>

<< E a te? A te importerebbe se morissi, Lydia? >> le chiese Peter avvicinandosi all'improvviso e causandole un mini infarto. Che domande erano? Certo che gli sarebbe importato se fosse morto. La banshee si ritrovò a deglutire, e a distogliere gli occhi. Per la prima volta in vita sua era lei a dover evitare gli occhi di qualcun altro.

<< Lydia? Ti ho fatto una domanda >> le disse il lupo continuando ad avvicinarsi, mentre lei si ritrovò a sbattere contro la scrivania.

<< Perchè lo chiedi a me? Dovresti chiederlo a qualcun altro >> ribeccò lei con sguardo affilato.

<< Ah, sì? E a chi dovrei chiederlo? >> rise lui, divertito dalle sue espressioni. Era dannatamente tenera, mentre cercava di evitare le discussioni scomode in ogni modo possibile.

<< Giorni fa – fece la rosso fragola – giorni fa mi hai detto di aver incontrato qualcuno. Magari dovresti chiedere a quella persona >> Peter sorrise, uno di quei sorrisi così magnetici che le fece strimpellare l'anima e il cuore assieme.

<< Non ci sei arrivata ancora, Lydia? Sei intelligente >> rispose lui enigmatico, incastrandola tra se stesso e la parete color rosa pastello della camera.

<< Cosa dovrei capire? >> sussurrò lei in un respiro. Un lampo illuminò il chiarore appena accennato della stanza, di sicuro si avvicinava un temporale, di quelli con tanto di tuoni e fulmini.

<< Che sei tu quella persona. Sei tu, Lydia >> le rispose il lupo. Lydia si morse istintivamente il labbro, e Peter si ritrovò a sorriderle malizioso. La banshee non si oppose, quando l'uomo portò le sue mani a cingerle il viso perfetto. Le scostò qualche ciocca rossa ribelle dal viso, e si avvicinò piano, fino a far incontrare le loro labbra in un bacio morbido. A Lydia il cuore sembrava uscire fuori dal petto, mentre a Peter veniva quasi da sorridere, perchè quelle labbra, sapevano davvero di fragola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Derek, vuoi calmarti? >> rise Stiles vedendo come il suo ragazzo continuasse a camminare su e giù per la stanza, come un lupo in gabbia. Quel pensiero lo fece ridacchiare ancora di più.

<< Sono calmo, Stiles >>

<< Non è vero. Sei preoccupato per i cacciatori >> disse il ragazzo.

<< Tu no? Non mi aspettavo certo attaccassero Peter in quel modo >> rispose il lupo.

<< Beh, no. Ma questo ci indica che dovremmo muoverci >> riprese l'umano.

<< Non possiamo rischiare che uno di noi muoia, Stiles – disse Derek in tono chiaro – non l'ho detto davanti agli altri, ma c'è il rischio che succeda. E in quel caso sarebbe una catastrofe >>

<< Non pensarci nemmeno, sourwolf. Non morirà nessuno >>

<< Lo spero >> ringhiò quello, sedendosi accanto a Stiles e prendendogli la mano.

<< Siamo tutti incredibilmente legati l'uno all'altro. E non solo come branco, ma anche tra di noi. Noi due, Theo e Liam, Scott e Malia, Corey e Mason. Persino Lydia e mio zio. Se uno di noi morisse, sarebbe come se morisse una parte intera del branco, Stiles. Non posso permettere che accada >> disse Derek in un sospiro.

<< Non devi fare tutto da solo – gli disse il più piccolo stringendogli la mano – siamo un branco perchè funzioniamo assieme. Lo dici sempre, Der >>

<< Lo so. Ma a volte credo di dimenticarlo >> mormorò il lupo. Stiles gli sorrise, e lo tirò a se per abbracciarlo, mettendogli le braccia attorno al collo.

<< Sono qui per ricordartelo >> gli soffiò il ragazzo.

<< Grazie, ragazzino >> gli rispose Derek, aumentando la presa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Ok, questo era decisamente strano. Non strano in maniera da allarmarsi, ma quasi. Theo gli saltava addosso di continuo. Non che a Liam dispiacesse o altro, ma era decisamente troppo. Erano due giorni che quella storia andava avanti, non poteva trovarsi nella stessa stanza da solo con il compagno che quello gli si strusciava addosso e finivano per farlo ovunque si trovassero. Come se non bastasse, dopo appena poco più di un'ora quello ricominciava di nuovo. Liam iniziava a pensare che se si potesse morire per il troppo sesso, beh, sarebbero morti a breve. Theo non si era mai fatto problemi di quel tipo, ma quello era davvero strano. Il loro essere legati poi, non rendeva le cose meno difficili. Poteva sentire l'eccitazione della chimera strisciargli addosso, causando lo stesso effetto anche a lui. Il punto era, che per quanto lupo mannaro, anche lui aveva diritto al riposo, ed eccitarsi in quel modo di continuo era sfiancante. E come a voler aumentare i suoi dubbi, la chimera la maggior parte delle volte lo aveva fatto mettere a carponi, e questo era ancora più strano. A Theo piaceva un mondo guardarlo quando lo facevano, così riusciva ad imbarazzarlo meglio a detta sua, ma in realtà Liam sapeva che non voleva ammettere il fatto, che semplicemente amava vedere i suoi occhi brillare insieme ai suoi quando raggiungevano l'apice. Quindi anche quella nuova passione per quella posizione era strana. Liam ringhiò, quando con ultima spinta il compagno si riversò in lui, crollando sul suo petto e lasciandogli un piccolo morso. Ecco, altra cosa strana. Theo si sfilava subito, per poi abbracciarlo, invece negli ultimi due giorni così come in quel momento, rimaneva dentro di lui per un po'. Era una cosa che a Liam piaceva, continuare a sentirsi connesso in quel modo fantastico che adorava al proprio compagno, ma la chimera era strana. Si comportava in modo strano. Sembrava volesse tenerlo più stretto del solito, quasi avesse paura che scappasse all'improvviso. Theo emise uno sbadiglio, e poi piano si sfilò dal lui, mettendosi al suo fianco e accucciandosi a lui, coprendolo con metà del suo corpo. Liam ridacchiò, perchè quando Theo faceva quelle espressioni buffe gli faceva venire voglia di mangiarselo a morsi.

<< Vado a fare la doccia >> lo avvisò, e la chimera sorrise annuendo. Liam si alzò dirigendosi in bagno, osservando come il compagno si fosse addormentato. Ok, era strano anche quello. Theo non si addormentava mai dopo averlo fatto. In genere lo trascinava sotto la doccia per baciarlo minuti interi. Emise un sospiro e cercò di lavarsi in fretta. Aveva decisamente fame. E infatti, quando scese in cucina una mezz'ora dopo, notò come fossero quasi le undici. Si erano pure svegliati tardi. Aprì il frigo, cercando qualcosa da mangiare, e alla fine optò per dei pancake. Theo gliene avrebbe dette di tutti i colori, forse doveva seriamente preoccuparsi per la quantità di zuccheri che assumeva. Ma d'altro canto non c'era niente di male. Non poteva mica venirgli il diabete o il colesterolo. Se non usava quel vantaggio, che diavolo viveva a fare. Iniziò a messaggiare con Mason, mentre osservava l'impasto arrivare alla giusta densità.

“Il compito di biologia di domani è stato spostato” gli vibrò il messaggio di Mason tra le mani. Oh. Se ne era completamente dimenticato. Il suo migliore amico aveva ragione, era parecchio distratto.

“Che bello” scrisse solo. La risposta di Mason lo fece ridacchiare subito dopo.

“Te ne eri dimenticato, vero?” Liam alzò gli occhi al cielo, e fece per rispondere, quando un paio di braccia lo strinsero da dietro, e si ritrovò con la schiena incollata a un petto che conosceva alla perfezione. Gli veniva da sorridere, se non fosse che sentì chiaramente l'eccitazione del compagno danzargli ovunque sotto e sulla pelle. Deglutì. No, non di nuovo. Gli veniva quasi da ridere della cosa. Perchè era tanto assurda quanto divertente.

<< Liam >> gli sussurrò con voce roca Theo, facendolo rabbrividire, mentre qualcosa di caldo gli smuoveva le viscere. Non era giusto che gli facesse quell'effetto solo parlando. E per poco non soffocò quando avvertì il bacino della chimera premere contro il suo. Mentre la mano del compagno scendeva dal suo stomaco andando ad intrufolarsi sotto i suoi pantaloni.

<< Theo, si può saper . .>>

<< Liam, ti prego. Ti voglio >> gli morse l'orecchio facendogli seccare la gola, mozzandogli tutto l'apparato respiratorio. Era sicuro che quello circolatorio stesse per implodere, vista la velocità con cui avvertiva il sangue scorrere nelle vene. Liam non fece nemmeno in tempo ad annuire che si ritrovò di colpo piegato a novanta contro il bancone al centro della cucina. Sgranò gli occhi, quando si ritrovò la lingua della chimera percorrergli la nuca, leggera. Emise un sospiro, mentre avvertì le mani del compagno abbassargli in un solo gesto i jeans e i boxer come niente fosse. Se credeva che quei due giorni erano stati strani, si era sbagliato di grosso. Perchè si sarebbe aspettato di tutto, ma non che Theo lo penetrasse all'improvviso e con quella forza. Lo sentì ringhiare, mentre gli morse una spalla. Il dolore che Liam avvertì fu decisamente troppo forte. Nonostante l'avessero fatto nemmeno un'ora prima, gli aveva fatto dannatamente male. E la chimera lo preparava sempre prima di prenderlo in quel modo. Theo non gli aveva mai fatto male, nemmeno per sbaglio. Le prime spinte furono a dir poco dolorose, il ragazzo su di lui non gli sembrava per niente il suo compagno, eppure, poche spinte dopo il dolore lasciò il posto al piacere intenso. Liam socchiuse gli occhi, mentre Theo continuava a spingere, alternando morsi sulla sua spalla e sul collo, come a marchiarlo continuamente, in un vero e proprio atto di possesso e sottomissione. Liam ebbe addirittura l'impressione che il rapporto durasse più a lungo del solito, e quando alla fine la chimera si svuotò in lui con una spinta più forte delle precedenti, dovette mordersi il labbro per non gridare e farsi sentire dai vicini. Era pervaso dal piacere, e da una parte di dolore che tornò a fargli visita. Quando Theo riprese fiato, e il respiro tornò normale, si sfilò dal compagno sistemandosi. Liam non potette evitare a un uggiolio di dolore di sfuggirgli dalle labbra quando quello lo lasciò vuoto, e quando si mise in piedi per alzarsi i boxer, per poco non gli mancò il respiro per la fitta che lo aveva colpito. Strizzò gli occhi, cercando di prendere aria. Ma quando avvertì la paura sotto la pelle si immobilizzò, perchè quella sensazione veniva da Theo e non da lui. La chimera lo stava guardando come se lo vedesse per la prima volta, e Liam non ne capiva il motivo. Si sistemò i jeans e fece per avvicinarsi al compagno, ma quello si scostò, guardandolo, ma senza vederlo davvero.

<< Vado a correre >> disse la chimera dandogli le spalle e dirigendosi più veloce che poteva alla porta. Quando quella si richiuse alle sue spalle, Liam provò una fitta di dolore all'altezza del petto. Che diavolo gli succedeva?

 

 

 

 

 




E come promesso, eccomi di nuovo qui!

Bene . . .che dire di questo capitolo? La ricomparsa dei cacciatori, causa nuovi effetti, soprattutto per Lydia e Peter. Derek sembra piuttosto preoccupato, mentre Theo . . già, cosa prende alla chimera? Ipotesi? Grazie a tutti i nuovi lettori, la storia sta salendo sempre più con le visualizzazioni, e grazie a tutti voi splendidi recensori. A sabato prossimo, un bacio,

Elly

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Capitolo 26
*** Love ***


<< In quanti altri negozi hai intenzione di andare? Giusto a titolo informativo >> chiese il lupo con un sospiro esasperato. Non credeva che ci fosse un essere umano in grado di uccidere un licantropo, ma dopo aver conosciuto Lydia aveva dovuto ricredersi.

<< Che domande – disse la ragazza con fare ovvio – in tutti quelli che restano,no? >>

<< Lydia, ho in mano più buste io che tutti quelli usciti da questo dannato centro commerciale nell'ultimo mese. E hai fatto il giro di ogni negozio, tre volte >> sibilò Peter in un ringhio.

<< Voi uomini non capite un accidenti di shopping >> alzò gli occhi al cielo la banshee.

<< Sai? Potresti consigliare ai cacciatoti un nuovo metodo di tortura per lupi, perchè sono sicuro che questo lo sia >> disse il lupo.

<< Quante storie per qualche busta >> gli disse Lydia scoccandogli un'occhiataccia, e fermandosi davanti a un negozio di biancheria intima per osservare la vetrina. Peter si mise accanto a lei notando i manichini. Beh, quel negozio non gli dispiaceva proprio.

<< Però >> proruppe in un fischio.

<< Sembri un maniaco >> gli disse la rosso fragola, passando al negozio successivo sotto lo sguardo deluso e allibito dell'uomo.

<< Lo fai apposta, non è vero? Perchè vuoi uccidermi? >> chiese Peter sull'orlo della disperazione. Lydia lo ignorò con un piccolo sbuffo, e si avvicinò a un paio di stivaletti col tacco che avevano attirato la sua attenzione già dalla vetrina. Chiese alla commessa di farle provare il numero,e quella le sorrise andando a prenderle il paio in magazzino. Peter lasciò le buste a terra e si sedette accanto alla banshee, scoccandole un'occhiata indecifrabile.

<< Che c'è? >> chiese lei.

<< Sono piuttosto sicuro che tu abbia più di cento paia di scarpe >> disse l'uomo con ovvietà.

<< Non dire sciocchezze – proruppe la ragazza – saranno sì e no un'ottantina >> Il lupo strabuzzò gli occhi, rivolgendole uno sguardo come se stesse osservando qualcuno con tre teste.

<< Stai scherzando? >>

<< Certo che no. Non scherzerei mai su una cosa del genere >> disse Lydia ammorbidendosi le labbra con la lingua. Peter ridacchiò, avendo notato quanto spesso facesse quel gesto. Da quando due settimane prima era andato a casa sua e l'aveva baciata, le cose si erano fatte molto interessanti. Non aveva ancora capito di preciso come stessero le cose, ma di certo poteva baciarla quando voleva. Si poteva dire che per certi versi si stavano frequentando, anche se non ne avevano ancora parlato ufficialmente. La commessa tornò, porgendo a Lydia il paio di scarpe che aveva chiesto, e poi si voltò a guardare Peter. La ragazza, dai lunghi capelli mogano, doveva avere un paio d'anni più di Lydia, e il modo in cui lo stava guardando era a dir poco esplicito.

<< Posso fare qualcosa anche per te? >> gli chiese con un chiaro doppiosenso nella voce. Peter si ritrovò a ghignare, quando sentì odore di irritazione provenire dalla ragazza accanto a se. Lydia alzò il viso, facendo un sorriso talmente tagliente e inquietante alla ragazza da farle sparire il sorriso dal volto.

<< Grazie, ma il mio fidanzato è apposto così >> disse la banshee rivolgendo un'occhiata di fuoco in direzione del lupo, che si ritrovò ad annuire in risposta in automatico. Inutile dire che in meno di due secondi della commessa non c'era più traccia. La rosso fragola si alzò, scoccando un'occhiata schifata alle scarpe e dirigendosi fuori. Peter roteò gli occhi al cielo seguendola.

<< Non volevi quelle scarpe? >>

<< No – ringhiò Lydia tra i denti – ho cambiato idea >>

<< E così – lasciò in sospeso il lupo ridacchiando – sarei il tuo fidanzato? >>

<< Non montarti la testa. Non volevo che provassi ad adescare quella poveretta >> rispose la ragazza come niente fosse. Peter la guardò oltraggiato.

<< Non so se hai notato, ma è lei che ha provato ad adescare me >> si difese quello.

<< Dovrò metterti un guinzaglio – disse Lydia – chissà se c'è un negozio per animali per di qua >>

<< Lydia >> urlò Peter sconvolto, quando la vide andare in direzione di un petshop. Dio, aveva proprio scelto di tuffarsi in un guaio con i capelli rosso fragola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


<< Liam, è tutto ok? >> gli chiese Mason. L'amico sembrava preoccupato, di sicuro aveva notato qualcosa in quei giorni. E no. Non era tutto ok. Non lo era perchè Theo era strano. Il suo compagno non lo toccava da due settimane. Dopo quella mattina in cucina, si era pian piano allontanato. Inizialmente Liam credeva che semplicemente non avesse voglia di farlo, e quindi nulla di preoccupante. Ma poi aveva iniziato a notare come in realtà limitasse qualsiasi contatto. Anche i baci, non erano più lunghi e profondi come prima, si limitava a sfioramenti brevi, e lo toccava il meno possibile, quando invece fino a due settimane prima ci volesse solo Dio sapeva cosa per scrollarselo di dosso. A Liam faceva male tutto quello, non ne capiva il motivo. Theo era semplicemente passato da compagno appiccicoso, a scostante. Evitava di rimanere troppo tempo da solo con lui, addirittura, ultimamente quando andavano in giro c'era sempre Stiles o Lydia o Mason con loro. La cosa iniziava a farsi davvero pesante. E Liam aveva pensato fosse un periodo, ma poi, quando un paio di notti prima si era svegliato per andare in bagno, si era reso conto che la chimera dormiva il più lontano possibile da lui. Si addormentava con lui vicino, quasi a rassicurarlo, ma appena si addormentava, Theo si scostava. Quella cosa l'aveva ferito non poco. Per questo aveva deciso di andare a parlare con l'unica persona che poteva aiutarlo a capire quel comportamento. Deaton. Ora aveva capito. E adesso, appena tornava a casa avrebbe davvero dovuto parlare con il compagno. Come se i problemi non fossero abbastanza, aveva anche discusso con sua madre, perchè aveva notato come sparisse sempre più spesso negli ultimi mesi. E alla fine Liam glielo aveva detto. Gli aveva detto che stava con un ragazzo, e di certo non si aspettava quell'abbraccio ricevuto all'improvviso. I suoi erano partiti di nuovo, ma sua madre gli aveva detto, o meglio, ordinato, che quando sarebbero tornati, avrebbero voluto conoscere il suo ragazzo. Il problema era dirlo a Theo. Soprattutto in quel momento.

<< Sì, è tutto ok, Mas >> gli disse il lupo con un abbozzo di sorriso.

<< Sei sicuro? E' qualche giorno che sei strano, e assente >> gli fece presente l'amico.

<< Lo so. Sono solo pensieri, sai, i cacciatori >> mormorò in risposta. Mason annuì, mentre entrambi si dirigevano all'uscita. Liam non si sorprese che la chimera non fosse lì, ma il suo migliore amico sì.

<< Liam, dov'è Theo? Sono giorni che non lo vedo in giro. Sono giorni che non lo vedo con te >> arrivò al punto il moro.

<< Va tutto bene, Mas. Sto andando da lui ora >> rispose Liam con un sorriso. Sapeva che Mason non gli credeva del tutto, ma era il massimo che poteva dirgli. Doveva risolvere le cose con la chimera, e doveva farlo adesso. Non sopportava nemmeno lui tutta quella lontananza e freddezza. Il ragazzo lo salutò, e Liam si diresse immediatamente alla macchina. Non ci mise molto per arrivare a casa del compagno, e quando lo fece, non si sorprese del sentire il battito regolare dell'altro provenire dall'interno. Liam spense il motore, e scese dall'auto andando dritto sul portico. Aprì la porta senza bussare nemmeno, e adocchiò la chimera, che se ne stava seduta sul divano con la schiena poggiata al bracciolo. Theo si voltò a guardarlo, e si accigliò non appena lo vide.

<< Cosa ci fai qui? >> gli chiese il più grande. A Liam faceva male sentirlo parlare in quel modo.

<< Non mi vuoi qui? >> chiese in risposta, e la chimera si morse il labbro sbattendo le palpebre, come se non avesse idea di cosa dirgli. Liam emise un respiro profondo e si spostò all'interno della stanza, sedendosi sul divano a gambe incrociate difronte al compagno.

<< Ti avevo chiesto di non allontanarmi più >> gli disse il lupo.

<< Non ti sto allontanando >> rispose il più grande stringendosi nelle spalle.

<< Sì, lo stai facendo. Non mi tocchi da settimane, Theo. Che cos'ho fatto? >> chiese Liam torturandosi le mani. A quelle parole, avvertì chiaramente come l'altro si stesse irrigidendo.

<< Non hai fatto nulla, Liam. E' tutto ok >>

<< Parlami – rispose il lupo – dici sempre agli altri che bisogna parlare. L'altra volta mi stavi allontanando e lo stai facendo di nuovo, ma non riesco a capire perchè >>

<< Liam, non . . .>> sorrise amaro Theo, ma quello lo fermò.

<< Lo fai >>

<< Non è vero che non ti tocco >> si difese la chimera.

<< Ah, sì? E quando? Non parlo solo del sesso, Theo. Parlo di tutto. L'altra notte mi sono svegliato, e ho visto che stavi dormendo così lontano da me che ci mancava poco cadessi dal letto >> ringhiò il più piccolo. La chimera sgranò gli occhi, perchè davvero non credeva di star arrivando a quel punto. Liam gli lesse negli occhi quanto si sentisse davvero spaesato il ragazzo davanti a lui, e prese un sospiro, mordendosi il labbro. E Theo lo sapeva che quando si mordeva il labbro voleva dirgli di baciarlo, ma in quel momento il suo compagno sembrava una statua. E Liam davvero aveva il cuore in gola, perchè non era minimamente abituato a vederlo così.

<< Theo? >> lo chiamò, ma quello non aveva intenzione di incrociare i suoi occhi. Liam non sapeva cosa dirgli. Non aveva idea di come prenderlo certe volte, ci voleva una pazienza che lui molto spesso non aveva.

<< Theo, per favore – lo chiamò nuovamente il più piccolo – Amore, ti prego, guardami >> A quelle parole, Liam vide come l'altro per poco non smettesse di respirare. Non ci credeva nemmeno lui che l'avesse detto sul serio. Theo alzò i suoi occhi blu, e finalmente lo guardò.

<< Come . .come mi hai chiamato? >> chiese la chimera sbattendo appena le ciglia, incredulo.

<< Amore – si strinse nelle spalle Liam – è quello che sei, no? >>

<< Come puoi chiamarmi in quel modo? – ringhiò quello facendolo sussultare – Ti ho fatto male >>

<< Cosa? Che stai dicendo? >> chiese il lupo confuso. Theo si morse il labbro con fare nervoso.

<< L'ultima volta che ti ho toccato, ti ho fatto male, Liam. Non dirmi che non è vero >> spiegò la chimera. Liam inaspettatamente gli sorrise, e gattonò fino a lui, ma Theo si fece più indietro. Il lupo emise un sospiro esasperato, e ignorando le intenzioni del compagno, si avvicinò di colpo, fino a sedersi a cavalcioni sulla chimera, che lo guardava ad occhi spalancati.

<< Liam, no >> ringhiò Theo.

<< Ho parlato con Deaton – iniziò il lupo – gli ho spiegato che eri strano qualche settimana fa, e ha detto che eri in calore >>

<< Non è possibile – rispose quello alzando gli occhi al cielo – se così fosse, dovevi esserlo anche tu, e poi il calore non si può bloccare dopo solo un paio di giorni >>

<< In genere è così, ma Deaton ha detto che l'hai bloccato tu. Dici che mi hai fatto male, e la tua paura di farmene ancora l'ha bloccato. Se avessi continuato invece, beh, in quel caso sarei andato in calore anch'io in poche ore >> gli spiegò dolcemente Liam. La chimera storse il naso. Anche se era in calore, non giustificava che gli avesse fatto del male.

<< Ti ho fatto male, Liam >> gli fece presente, tentando di farlo scendere, ma quello s'imputò, restando dov'era.

<< Era il tuo istinto animale, ok? Non mi faresti mai del male, lo so bene. E poi, non sono una ragazzina delicata. Sono un lupo, e dopo dieci minuti stavo già bene. Se mi avessi fatto davvero male, pensi che sarei rimasto lì a farmi scopare come niente fosse? >> ringhiò il più piccolo facendo accigliare l'altro. Liam in genere non usava quei termini, anzi, si incazzava quando era lui ad usarli.

<< Sai qual è la differenza? Ogni persona che hai ferito, non te n'è mai importato. Ma non con me. Se ferisci me ti importa. E questo ti rende diverso >> continuò Liam. La chimera sbuffò, dandogliela vinta e non ribattendo. Liam sorrise compiaciuto, e si avvicinò per baciarlo, stavolta un bacio degno di essere chiamato tale, dopo settimane. Gli sembrava di essere tornato a respirare dopo anni d'apnea. Baciare Theo era bellissimo, era una delle cose che preferiva in assoluto, anche se adesso voleva di più. Si sentiva scoppiare. Voleva che il compagno lo toccasse come sempre, era difficile scegliere cosa avere prima, quando ogni parte dell'altro ti era mancata da morire. Gli morse il labbro, sentendolo sciogliersi nel bacio sempre di più. Strinse di più le mani tra i suoi capelli, tirandogli appena il capo all'indietro e prese mordicchiargli il collo, sentendo la chimera sospirare piano. Liam sorrise, risalendo con le labbra fino a raggiungere nuovamente la sua bocca.

<< Toccami >> gli respirò sulla bocca. Theo ridacchiò, ma scosse il capo. Il più piccolo lo fissò come se fosse impazzito.

<< Ti prego – lo pregò Liam, con quelle moine che alla fine lo facevano cedere sempre – fai l'amore con me, amore >> Theo sentì il cuore fiondarglisi in gola. Era una sensazione così bella sentirsi chiamare in quel modo, e avere Liam così disponibile su di lui dopo settimane lo stava facendo impazzire.

<< Tutto quello che vuoi, cucciolo >> gli soffiò sulle labbra. Liam sorrise, e gli sfilò la maglia bianca che indossava. La chimera fece lo stesso con quella del lupo, che di certo sembrava alquanto impaziente. A Theo veniva da sorridere come un idiota nel vederlo in quel modo.

<< Impaziente? >> gli sorrise in un orecchio. Il più piccolo si morse il labbro, incapace di non gemere e fremere al solo riaverlo così vicino. Gli mancava costantemente. Erano stati giorni a dir poco soffocanti, in cui Liam aveva capito quanto doloroso potesse essere sentire la mancanza di qualcuno pure avendolo così vicino.

<< Mi sei mancato così tanto >> gli rispose sinceramente il lupo.

<< Anche tu >> ammise Theo. Liam si fiondò a baciarlo con impeto, leccandogli le labbra avidamente, e invadendogli la bocca ad ogni respiro. Portò le mani a slacciare i pantaloni del compagno, trascinandoli giù insieme ai boxer, per poi fare lo stesso con i propri. Il contatto pelle contro pelle lo fece andare letteralmente in subbuglio, ci sarebbe morto tra le braccia dell'altro. E quando Theo portò due dita alla sua apertura, si ritrovò a ringhiare di impazienza contro il collo della chimera, che ridacchiò nel vederlo così perso e preso da lui. Aveva sorpreso Theo molte volte in quei mesi, eppure non smetteva mai di provarci. Come quando poco dopo, il più grande fece per portarlo sotto di lui, Liam lo fece restare così come stava, e si calò sull'erezione della chimera facendogli salire il sangue al cervello, mozzandogli completamente il respiro. E stavolta, le facoltà mentali di Theo si erano suicidate del tutto. Quando Liam iniziò a muoversi su di lui, si ritrovò sconvolto dal piacere che provava stando in quella posizione. Nonostante l'avesse calmato, riusciva a percepire ancora un po' di resistenza da parte della chimera. Intrecciò entrambe le mani con quelle del compagno, e poggiò la fronte contro la sua, baciandolo con tutta la forza e l'amore che aveva.

<< Non mi farai del male >> gli respirò in un gemito direttamente sulla bocca. Aprì piano gli occhi, facendoli brillare di giallo. Quelli di Theo si aprirono, lo stesso colore d'oro nei suoi occhi. Il più grande annuì impercettibilmente, dando a Liam una piccola spinta che lo scosse fin dentro l'anima.

<< Ti amo, amore >> gli sussurrò Liam. Theo spinse nuovamente, sentendo come i suoni che emetteva Liam significassero ogni cosa per lui. E continuò in quel modo per un tempo infinito, fin quando non sentì ogni cosa smuoversi dentro e fuori tra lui e Liam. Il più piccolo si stringeva a lui, quasi volesse che gli entrasse ancora più dentro, ancora più a fondo di quanto già non fosse. Avvertiva quanto amore passasse dall'uno all'altro a causa del legame, e a quanto ciò amplificasse ogni gesto in maniera esponenziale. Ogni bacio, ogni spinta, ogni carezza, ogni ansimo. Tutto si trasformava in una sensazione di puro calore che li attanagliava ovunque e li bruciava lentamente l'uno tra le braccia dell'altro. Bruciava ogni cosa in un fuoco che non si sarebbe mai spento. E quando raggiunsero il piacere, si sentì talmente pieno di Liam, anche se in realtà fosse il contrario, da poter implodere. Il più piccolo crollò sul suo petto, ansimando piano per i residui dell'amplesso. E quando Theo fece per sfilarsi, quello lo bloccò.

<< Il mio cucciolo >> si ritrovò a respirargli sul collo la chimera, lasciando in quel punto un bacio bagnato.

<< Voglio sentirti ancora >> gli disse Liam, e Theo si ritrovò a sorridere come mai prima. Lo strinse tra le braccia, mentre il compagno gli lasciava un bacio sul marchio. Passò qualche minuto, prima che Liam permettesse alla chimera di sfilarsi da lui, per mettersi più comoda contro di lui. Liam alzò gli occhi, che brillavano di luce propria. Erano così belli da far invidia a chiunque, ed erano suoi quegli occhi. Completamente suoi.

<< Amore >> mormorò poi Liam, incapace di smettere di sorridere nel chiamarlo in quel modo.

<< Dillo di nuovo >> disse Theo, facendolo arrossire di botto. Era assurdo e tenero il modo in cui Liam passava dalla sfacciataggine all'arrossire imbarazzato di tutto.

<< Amore – gli respirò sulla bocca – amore, amore >> ridacchiò dicendolo. Theo si portò su di lui, tornando a baciarlo con tutto ciò che provava. Liam rise tra un bacio e l'altro, sentendo come i loro cuori, si regolarizzassero di nuovo sullo stesso ritmo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Che diavolo ci fa un lupo qui dentro? >> urlò Mason, quando entrò dalla porta del loft, e si ritrovò un lupo dal folto pelo nero davanti. Derek e Peter alzarono gli occhi al cielo, mentre gli altri entravano alle spalle di Mason fissando anche loro il lupo come se ne vedessero uno per la prima volta. E di certo Mason non si aspettava che il suo migliore amico si fiondasse vicino al lupo in questione per accarezzarlo.

<< Perchè l'avete fatto entrare? >> storse il naso Lydia, avvicinandosi a Peter e stringendogli il braccio. L'uomo le sorrise, impertinente come suo solito, e le scostò una ciocca dietro l'orecchio. Era ancora strano vederli in certi atteggiamenti, soprattutto per Derek e Malia, che puntualmente cercavano di guardare altrove.

<< E' Theo >> le rispose Liam, che seduto per terra continuava a carezzare il lupo, che ora si era sdraiato con il capo tra le sue gambe. Mason per poco non si strozzò con la sua stessa saliva, mentre Lydia fissava il lupo con cipiglio.

<< Theo? >> gracchiò Mason, mentre il lupo alzava gli occhi a fissarlo ed emetteva un verso in segno d'assenso, prima di girarsi e leccare praticamente Liam su tutto il viso. Il ragazzo rise, di una risata così cristallina che gli altri non gli avevano mai sentito.

<< Vuoi smetterla? >> continuò in direzione del lupo continuando a ridere, ma quello non la smise. Si mise più comodo contro il fianco di Liam, alzando la coda e scuotendola come a dirgli di no.

<< Credo di averle viste tutte >> ridacchiò Scott, mentre Stiles scoccava un'occhiata intenerita ai due per terra.

<< Perchè è in forma di lupo? >> chiese Stiles a Peter. Il lupo scosse il capo, come a dirgli che era semplicemente arrivato così.

<< Ci stavamo allenando in quella forma. Dovresti farlo anche tu, Malia >> rispose Derek, rivolgendosi poi alla cugina.

<< E perchè lui è rimasto così? >> domandò con cipiglio Mason.

<< Perchè di sicuro ha dimenticato i vestiti >> fece Liam, e come a dargli conferma, il lupo su di lui uggiolò, dandogli l'ennesima lappata, che lo fece ridere nuovamente.

<< Riesci a capirlo? >> chiese Lydia sorpresa.

<< E' sempre Theo. I suoi occhi sono sempre gli stessi >> mormorò Liam non togliendo gli occhi da quelli blu del lupo.

<< Vero >> commentò Peter divertito.

<< Beh? Che succede? >> chiese poi Liam, distogliendo l'attenzione da loro.

<< Chris mi ha chiamato – iniziò Derek – tre branchi sono stati eliminati non lontano da qui >> Non appena Derek concluse la frase, nella stanza calò il silenzio, persino Theo aveva smesso di cercare carezze al compagno, e si era voltato a fissare il licantropo. Liam portò istintivamente una mano tra la pelliccia scura del suo compagno, e strinse appena, come se volesse cercare la sua mano. Theo posò il capo sulla sua coscia, facendogli sentire che era lì. E Liam gli sorrise appena.

<< Quand'è successo? >> chiese Scott incrociando le braccia al petto.

<< Nelle ultime due settimane. Bisogna capire se sono gli stessi che hanno preso Liam o se ce ne sono molti più di quanto pensassimo >> disse Peter.

<< Forse – si intromise Lydia – il fatto che non abbiano attaccato così spesso, è dovuto al fatto che non siamo l'unico branco a cui davano la caccia >>

<< E' un ipotesi più che valida >> commentò Stiles massaggiandosi le tempie.

<< E' un casino – ribeccò Liam – il nostro piano non può funzionare se sono più di quelli che pensiamo >>

<< Dobbiamo darci da fare – commentò Malia – l'idea di Lydia ha senso. Non possono esserci così tante persone in giro e nessuno che nota un movimento diverso dal solito >>

<< Malia ha ragione. Dovremmo dividerci e cercare meglio >> propose Mason.

<< Direi di cominciare da ora – disse Derek, e si voltò a guardare Theo – noi faremo un giro nei boschi. In forma di lupo è molto più semplice muoversi >> Il lupo accanto a Liam uggiolò in accordo, e si alzò scuotendo il pelo. Derek ridacchiò, e si spostò in cucina sotto gli sguardi attenti degli altri.

<< Intendi davvero adesso? >> chiese Stiles non ricevendo alcuna risposta. Dopo meno di dieci secondi, un altro lupo dal pelo nero, stavolta con due occhi verde bosco, uscì dalla cucina e si portò tra di loro. Si fermò ai piedi di Stiles fissandolo con interesse.

<< Che c'è sourwolf? Sono più alto di te? >> ridacchiò l'umano. Gli parve quasi di sentire il lupo sbuffare, e quello gli morse appena la mano. Liam li fissò con un sorriso, prima di voltarsi a guardare il suo di lupo.

<< Sta attento >> gli sussurrò, e quello gli leccò il viso per l'ennesima volta. Liam sorrise, e dopo avergli passato una mano sulla schiena lo lasciò andare. Scott aprì la porta, permettendo ai due lupi di uscire silenziosi.

<< Che cosa strana >> mormorò Lydia. Mason annuì, e poi si voltò a guardare il suo migliore amico, che ancora seduto per terra, aveva lo sguardo perso in direzione della porta.

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Quindi non avete trovato nulla >> mormorò Stiles tra un bacio e l'altro. Vedere Derek in forma di lupo l'aveva eccitato da morire, stava quasi per scoppiare.

<< No – ringhiò quello spingendolo sul letto – Stiles? >>

<< Sì? >>

<< Non parlare >> disse il lupo, prendendo a mordergli ogni parte di pelle possibile.

<< Ma dobbiamo fare un piano >> ribeccò il ragazzo ridendo.

<< Con un erezione tra le gambe? >> si accigliò quello.

<< Che centra? >> ansimò all'improvviso Stiles quando sentì le dita di Derek intrufolarsi nella sua entrata. Prese a respirare affannosamente, e il lupo ridacchiò.

<< Vuoi davvero parlarne ora, ragazzino? >> gli soffiò il lupo all'orecchio. Stiles respirò piano, cercando di deglutire aria e potergli rispondere. Ma era piuttosto sicuro che le sue facoltà celebrali non fossero proprio disponibili in quel momento. Si aggrappò alle spalle di Derek, come se ne dipendesse la propria vita, e in quel momento il lupo introdusse un secondo dito, che gli fece girare la testa. Derek sapeva esattamente che punti toccare, e soprattutto come prenderlo. Gli diede un bacio bagnato, mentre continuava a far entrare e uscire le dita a suon di respiri sbalzati del più piccolo.

<< Di più >> si lamentò Stiles in un gemito, e al lupo brillarono gli occhi di blu, appena quello iniziò ad emettere suoni a dir poco osceni.

<< Come immaginavo >> gli respirò sulla bocca, prima di sfilare le dita, e prenderlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Cristo, Liam >> ansimò la chimera in un ringhio, mentre l'iride si colorava di giallo. Liam emise un gemito più forte degli altri, sentendo l'altro venirgli dentro la bocca.

<< Dio >> mormorò con il fiato corto il più piccolo, prima di alzarsi in piedi, e avvicinarsi alla chimera, con l'acqua della doccia che continuava a baciargli la pelle in ogni goccia che cadeva. Theo sorrise, leccandosi le labbra, e afferrando i capelli del lupo per baciarlo con possesso e con l'eccitazione che ancora arieggiava tra loro. Quando Liam s'infilava con lui sotto la doccia per fargli quei regali mattutini era sempre ben accetto.

<< Non hai idea di quanto sia eccitante vederti inginocchiato davanti a me in quel modo, cucciolo >> gli ringhiò sulla clavicola, mentre gliela baciava con delicatezza. Liam si morse il labbro quasi a sangue, andando ad abbracciare il compagno per stringerlo. L'acqua calda gli rilassava i muscoli, quasi quanto i baci della chimera. Theo lo strinse, e iniziò a percorrere quel corpo che venerava in ogni suo punto, con le dita che passavano lente sulla colonna vertebrale del lupo facendolo rabbrividire. Liam afferrò lo shampoo mettendolo in testa alla chimera che arricciò il naso divertita.

<< Cosa dovrei dire ai tuoi? Che stamattina mi hai fatto lo shampoo e le treccine? >> ridacchiò il più grande. Liam rise, mentre gli passava le mani tra i capelli. Ancora incredulo che quel giorno avrebbe portato Theo a casa sua, e che lo avrebbe presentato come suo “ragazzo”. Non poteva certo dire ai suoi che in una sorta di modo lupesco erano più che sposati.

<< Potresti far venire un infarto a mio padre >> ridacchiò il lupo.

<< Liam, non sono bravo coi genitori, lo sai. A dire il vero non ho mai conosciuto i genitori di nessuno >> ammise quello pensandoci.

<< Lo so >> si accigliò il più piccolo.

<< Sei geloso? >> ridacchiò la chimera.

<< No. Perchè dovrei? Tu sei mio >> scrollò le spalle Liam con finto disinteresse, ma l'altro sapeva perfettamente che non era vero. Lo attirò a se baciandolo con impeto, e sentendo come Liam sorridesse sulla sua bocca.

<< Dio, non so se riuscirò a non saltarti addosso per tutto quel tempo >>

<< Sono solo un paio d'ore >> disse esasperato il lupo.

<< Vallo a dire alle mie parti basse >> ringhiò Theo, mentre Liam si mordeva il labbro per non ridere, e alzava gli occhi al cielo.

<< Ecco – proruppe il più grande – quella cosa col labbro, non morderlo >>

<< Sei assurdo >>

<< Tu di più. Mi chiami amore >> scosse il capo la chimera.

<< Non devo, amore? >> rise Liam. Quello lo spintonò, prima di tornare a mordergli l'orecchio.

<< Sì, che devi. Comunque, sul serio, che dovrei dirgli? >>

<< Gli piacerai lo stesso >> sospirò Liam. Era ancora incredulo della facilità con cui l'altro si era esaltato a quella novità. Quando glielo aveva detto aveva spalancato gli occhi per un attimo, ma poi aveva subito acconsentito con un “Passerò il resta della mia vita con te, cucciolo. Prima o poi dovrò pur conoscerli”. E Liam non era riuscito a non sorridere come un ebete a quelle parole. I suoi genitori erano rientrati dopo tre settimane di assenza, e adesso volevano conoscere Theo ad ogni costo. Dovevano andare a pranzo a casa sua, e in realtà si sentiva un po' agitato. Hayden era stata a casa sua qualche volta, ma non l'aveva mai presentata come propria ragazza o cose simili, quindi era tutto nuovo anche per lui.

<< Liam? Mi hai sentito? >> lo riportò alla realtà il compagno. Liam scosse il capo, come se si stesse risvegliando solo in quel momento, e l'altro sorrise.

<< Scusa. Dicevi? >> chiese Liam chiudendo l'acqua e uscendo fuori dal box doccia con la chimera alle spalle.

<< Dicevo – mormorò quello lanciandogli l'accappatoio – cosa devo dirgli? >>

<< Beh, ecco . . .in realtà c'è una cosa che volevo chiederti anch'io, e credo che te la chiederanno anche loro >> si morse il labbro il lupo. Theo si accigliò, passandosi un asciugamano tra i capelli.

<< Sarebbe? >>

<< Tra un pò di mesi finisco la scuola >> disse.

<< Sì, e allora? >> chiese la chimera non capendo.

<< Il college, Theo. Io andrò al college, e credo che, semplicemente ti chiederanno tu cosa fai o farai. In realtà me lo chiedevo anch'io >> ammise Liam. Theo si ritrovò all'improvviso con una domanda a cui non aveva minimamente pensato. Erano stati così distratti tra i cacciatori, e tutto la loro storia, da dimenticarsi di un dettaglio fondamentale come il prossimo futuro. Liam, davanti a lui, sembrava volersi mangiare la lingua, ma lui gli rivolse un sorrisino divertito.

<< Ok, e dove vuoi andare? Boston? New York? Chicago? >> chiese a raffica il più grande facendogli spalancare gli occhi.

<< Cosa? >> deglutì il più piccolo.

<< Dio, Liam. I soldi non mi mancano, e onestamente, dove credevi che andassi? Siamo compagni, è ovvio che verrò con te. Dimmi dove vuoi andare e ci andremo >> si strinse nelle spalle Theo. Liam gli saltò praticamente in braccio stringendolo con tutta la forza che aveva in corpo. La chimera stava ridendo della reazione a dir poco esaltata che aveva avuto il suo compagno.

<< Dici sul serio? >> Gli occhi di Liam brillavano così tanto che Theo gli avrebbe detto di sì in ogni caso.

<< Certo – ridacchiò quello – che ti aspettavi? >>

<< Ma tu? Cioè, tu che hai intenzione di fare? Poltrire tutto il giorno? >> si accigliò quello.

<< Mi offendi, cucciolo. Se mi andrà mi iscriverò anch'io. Non ho intenzione di mollarti in un campus pieno di gente che potrebbe saltarti addosso >> ringhiò il biondo.

<< Il solito esagerato. Quindi avremo una stanza tutta nostra >> rise Liam, fin troppo esaltato all'idea. Si sentiva di poter toccare il paradiso con un dito.

<< Stanza? – rise Theo – Liam, le cose io le faccio bene. Comprerò una casa, che credi? Quindi, dove vuoi andare? >>

<< Sei pazzo? Non ti lascerò pagare tutto >>

<< Sei il mio compagno, devo prendermi cura di te >> si difese la chimera. Liam lo guardò intenerito, e poi gli scoccò un bacio talmente dolce da scioglierlo. Ci avrebbero pensato poi, per il momento gli importava sapere che Theo sarebbe stato con lui, sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 




Eccoci di nuovo qui!

Bene . . vediamo di nuovo qualche movimento in più dalla Thiam, in un capitolo che principalmente ci fa vedere come stanno evolvendo le situazioni tra i membri del branco. Lydia e Peter sembrano fare passi avanti, mentre capiamo finalmente cosa diavolo era preso a Theo nello scorso capitolo. Prometto che più avanti avrete altri chiarimenti sul calore! Stiles e Derek sembrano affiatati, e poi . . .scopriamo che fine hanno fatto i cacciatori, che no, non sono scomparsi. Semplicemente si sono occupati di altri branchi nei dintorni. Bene . . oggi sono buona, no non è vero, sono cattiva perchè Vikings è andato in pausa di metà stagione e io non so quando potrò rivedere Ivar che amo follemente. Se non seguite la serie, fatelo, perchè è spettacolare. Oppure seguite Alex Hogh che è bellissimo ahahahahah xD

Vi lascio qualche spoiler dal prossimo . . .

 

<< Lydia, che hai visto? >> le chiese Derek. La ragazza si voltò nella sua direzione, lo sguardo ancora vuoto e lontano.

 

<< Mamma? Hai conosciuto Karen? >> chiese Mason a Liam e a Theo. La chimera annuì, ridacchiando delle facce a dir poco assurde degli altri.

 

Ora vado via veramente . . .a sabato prossimo, un bacio

Elly

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Capitolo 27
*** Sensations ***


Dire che i suoi genitori avevano adorato Theo, era praticamente un eufemismo. Lo avevano a dir poco alzato in cielo, ma lui sapeva che il suo compagno non era certo uno stinco di santo. Liam era rimasto abbastanza sorpreso, quando sua madre aveva abbracciato Theo con del puro e semplice affetto materno, ed era rimasto sconvolto anche lui del modo in cui la chimera aveva reagito. Aveva avvertito come quell'abbraccio, avesse scaturito una sorta di calore nel ragazzo. Un calore che non gli aveva mai visto. A suo padre, Theo era parso estremamente intelligente, e con il suo senso dell'umorismo lo aveva a dir poco conquistato. Sua madre, invece, Liam credeva fortemente che si fosse innamorata completamente del suo compagno, lo aveva adorato non appena aveva varcato la soglia di casa con le dita intrecciate alle sue. Liam, in realtà, conosceva i genitori tanto da sapere che Theo gli sarebbe piaciuto, ma non credeva andasse davvero così bene. L'unica cosa che gli dispiaceva, era che avrebbe dovuto dormire a casa sua e non dalla chimera. Ma come sempre, si trattava comunque di pochi giorni. Si rigirò per l'ennesima volta in quel letto che gli sembrava estremamente vuoto, era impressionante la capacità con cui ci si abituava alla presenza costante di qualcuno nella propria vita, e ancora di più il senso di attaccamento quando ci si dormiva assieme. Riabituarsi a stare da soli, quello era decisamente difficile. Se Theo non lo avesse seguito al college, probabilmente sarebbe impazzito. Il bussare alla porta della sua camera lo colse impreparato, e si mise a sedere contro la testata del letto, vendendo sua madre aprire la porta ed entrare, lasciando uno spiraglio aperto.

<< Ehi, tesoro >> gli sorrise dolce. Liam ricambiò il suo sorriso.

<< Ehi >> le mormorò in risposta, facendole posto, quando la madre si sedette sul bordo del letto.

<< Allora? Raccontami, come gli siamo sembrati? >> chiese curiosa la donna.

<< Gli siete piaciuti. La vera domanda è come ti è sembrato, ma credo che hai reso l'idea piuttosto chiara >> ridacchiò Liam.

<< E' un ragazzo davvero particolare – commentò sua madre – e poi è bellissimo, Liam. Ma dove l'hai trovato? Se avessi vent'anni di meno >> A Liam stava per venire spontaneo risponderle “sottoterra”, ma dovette trattenersi, quel commento di sua madre per poco non lo fece soffocare.

<< Lo so, io . . – arrossì un po' grattandosi il capo – è una storia parecchio lunga, a dire il vero. Ma mi ritengo fortunato, potrebbe avere chiunque >> abbozzò un sorriso.

<< Tesoro, tu per lui non sei chiunque – ridacchiò sua madre, con lo sguardo di chi la sapeva lunga – ti guarda in un modo che . . non riesco neanche a descriverlo. Ma è un modo bellissimo, e tu lo guardi allo stesso modo. E' qualcosa di unico quello che avete, si riesce a percepire anche a distanza. Lui si muove, e tu adatti immediatamente la tua posizione alla sua e viceversa. Non è qualcosa che puoi volere o creare. Ce l'hai con quella persona e basta >> gli spiegò lei dolce, e Liam si sorprese di scoprire, come in qualche ora, anche lei avesse potuto percepire quanto forte fosse il loro legame. Lo sapeva che lui per Theo non era chiunque, ma questo sua madre non poteva saperlo, ma a quanto pareva si sbagliava. E non era mai stato così felice di sbagliarsi in vita sua.

<< Lui è . . .perfetto – provò a spiegare il ragazzo – intendo, per me. Per me è perfetto >> Sua madre gli rivolse un sorriso, e poi si morse il labbro indecisa.

<< Ho capito che hai passato tutto il tempo con lui in questi mesi, anche se mi hai rifilato la scusa di Mason più volte. E non sono arrabbiata, Liam. Stai crescendo, sei quasi un uomo e tra qualche mese andrai al college. E ho capito benissimo che lui ha tutta l'intenzione di venire con te >> gli disse la donna senza tralasciare nulla.

<< Ed è una cosa brutta? >> domandò Liam non capendo a cosa stesse pensando sua madre. Ma si stupì, quando quella gli diede una risposta che non si sarebbe mai aspettato.

<< No, certo che no – scosse il capo con un sorriso – voglio solo dire che . . .mi è sembrato un ragazzo così solo. Ha passato tutta la sua vita da solo, eppure quando ti guarda è il ragazzo più felice del mondo. Ho letto nei suoi occhi quanto tu sia fondamentale per lui. E' come se tutto il suo mondo ruotasse attorno a te, quello che lo fa sorridere sei tu. Solo, non fargli male, tesoro >> Liam aveva la gola secca, perchè in genere, sua madre avrebbe dovuto proteggere lui, e aveva capito Theo in meno di qualche ora, cercando a sua volta di proteggerlo. E Liam non aveva mai voluto bene a sua madre come in quel momento. Perchè anche senza saperlo, lei lo stava aiutando a proteggere il suo compagno, che era la cosa più importante del mondo per lui.

<< Non potrei mai fargli male – ammise Liam mordendosi il labbro – voglio che stia bene, sempre >> Sua madre gli sorrise di puro cuore, e poi si slanciò per abbracciarlo. Liam ricambiò la stretta, non ricordava nemmeno da quanto tempo non parlasse in quel modo con sua madre.

<< Ho come la sensazione che dovrò organizzare un matrimonio molto presto >> sussurrò la donna, facendo sgranare gli occhi del figlio. Si era perso qualche passaggio?

<< Mamma, non stai correndo un po'? >> ridacchiò lui, sebbene sapesse che non ci era andata poi così lontano.

<< Una madre sa quel che dice. In ogni caso, dovresti dormire. Domani hai scuola, no? >> fece lei alzandosi. Liam sospirò, e si mise più comodo sotto le coperte, mentre la donna gli augurava la buonanotte, chiudendosi la porta alle spalle.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Mio Dio, sei davvero insopportabile >> arricciò il naso Lydia, non appena vide il lupo sbuffare per l'ennesima volta.

<< Tu sei esasperante >> ringhiò quello in risposta.

<< Beh, se ti scoccia tanto passare del tempo con me, puoi anche andartene >>

<< E dove, di grazia? >> si accigliò Peter.

<< Beh, non che ti manchi la compagnia. Liam aveva ragione. Sei un gigolò >> disse la banshee, notando come Stiles stesse per scoppiare a ridere in faccia al lupo a quell'uscita.

<< Se è questo che pensi, mi chiedo con che coraggio ti lasci baciare, piccola >> ghignò Peter. A quello Stiles proruppe con un fischio, mentre la sua migliore amica gli rifilò un'occhiata di fuoco.

<< Già, mi stavo chiedendo la stessa cosa >> sorrise lei falsa. Il lupo si accigliò a quello sguardo, e fece per ribattere, quando lo sbuffo di Derek gli arrivò all'orecchio.

<< Vuoi dire qualcosa, nipote? >> fece quello.

<< Che dovrei dirti? Tu sei peggio di un ragazzino, e davvero non capisco cosa Lydia ci abbia visto in te >> rispose Derek roteando gli occhi al cielo, e affiancando Stiles che fissava lo scambio di battute con grande interesse.

<< Vi siete coalizzati tutti contro di me? >> fece Peter offeso.

<< Sono anni che siamo tutti contro di te >> gli fece presente Stiles, e quello gli rifilò un'occhiata oltraggiata.

<< Che assenza di rispetto >> borbottò il lupo.

<< Quale rispetto credi di meritare? >> lo richiamò Lydia alzando le lunga ciglia al cielo.

<< Non lo so, ma non mi sembra che a te dispiaccia poi così tanto il mio modo di essere >> le ribeccò lui. La banshee parve mordersi il labbro, come a pensarci su.

<< Mmmh, potrei sempre cambiare idea >> gli rispose lei stringendosi nelle spalle, e osservando Derek ridacchiare divertito della faccia dello zio.

<< Che male ho fatto nella mia vita >> si lamentò Peter con fare drammatico. Stiles lo guardò male accigliandosi. Quell'uomo era incorreggibile.

<< Fai sul serio? >> gli disse infatti l'umano. Quello gli fece un occhiolino e Stiles scosse il capo incredulo ed esasperato. Derek aveva tutta l'aria di uno che stava per dirgliene quattro, ma la faccia spaesata di Lydia lo fece bloccare.

<< Lyds? >> la chiamò Stiles, ma la banshee non sembrava essere lì.

<< Lydia? >> provò a chiamarla Peter posandole una mano sulla spalla. La rosso fragola si riscosse, lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi spalancati. Stiles s'irrigidì, mentre Peter e Derek si scambiarono un'occhiata preoccupata.

<< Lydia, che hai visto? >> le chiese Derek. La ragazza si voltò nella sua direzione, lo sguardo ancora vuoto e lontano.

<< Morte >> disse in tono freddo, facendo raggelare il sangue di Stiles nelle vene.

<< Lydia – provò ancora Peter – quale morte? Morirà qualcuno? >> chiese il lupo con sguardo critico. La banshee sbattete le palpebre come a risvegliarsi. Si girò a guardare Peter, gli occhi fissi in quelli blu del lupo.

<< Uno di noi >> sussurrò in un respiro, mentre una lacrima le scendeva lungo il viso. Derek strinse la presa in automatico sul suo compagno, e Stiles la ricambiò con la stessa intensità e forza. Peter afferrò Lydia stringendola in un abbraccio, tanto forte che Stiles credette potesse spezzarla.

<< Lyds – la chiamò piano Stiles – potrebbe essere solo una delle possibilità >> mormorò con un groppo in gola. La ragazza parve annuire contro il petto di Peter, prima di sussurrare qualcosa, che a stento riuscì a capire.

<< Era così reale >> disse solamente, stringendosi di più contro il petto dell'uomo. Il lupo più grande si voltò a guardare Derek, negli occhi, la stessa apprensione e paura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Dio, che faccia scura >> ridacchiò la chimera, quando Peter terminò il racconto su ciò che era successo quel pomeriggio.

<< E' stato orribile >> mormorò Stiles lanciando un'occhiata a Lydia che sembrava persa nei suoi pensieri. Quando Theo vide le facce sconvolte degli altri si accigliò non poco.

<< Ragazzi, sono percezioni. Non significa che accadrà davvero >> gli fece presente lui, e Scott annuì, seppur impensierito.

<< Non so se stavolta si sbagli – disse Derek – non sappiamo quanti siano i cacciatori >>

<< Con questo che vorresti dire? >> chiese Malia incrociando le braccia sotto al seno. Mason le lanciò un'occhiata strana, aveva capito perfettamente cosa intendesse il lupo.

<< C'è la possibilità che uno di noi muoia, è questo che vuole dire >> disse in un sussurro Lydia, talmente piano che Liam la fissò per qualche secondo. Sembrava una statua, tanto erano limitati i suoi movimenti.

<< Non sei riuscita a capire chi di noi fosse in pericolo? >> le chiese alla fine Liam. Molti sguardi si catapultarono su di lui. Non aveva idea se fosse perchè nessuno ci aveva ancora pensato, o semplicemente, perchè era stato l'unico ad avere il fegato di porre quella domanda. Lydia si voltò a guardarlo stringendosi nelle spalle, e mordendosi il labbro.

<< No. Ho sentito solo freddo. Morte. E dolore. Un dolore come non l'avevo mai sentito, era diverso >> spiegò lei. Theo s'irrigidì all'istante, e non era l'unico.

<< Quanto diverso? >> chiese la chimera.

<< Diverso da farmi mancare il fiato per urlare. Non ho sentito nulla di simile nemmeno quando è morta Allison >> mormorò la banshee guardandolo. Gli occhi di Theo si allargarono, e il suo odore mutò in agitazione. Liam si voltò a guardarlo, così come gli altri. Non riusciva a distinguere nettamente ciò che l'altro stesse provando, erano troppe cose assieme. Theo sorrise scuotendo il capo.

<< Beh, direi che abbiamo la nostra risposta – disse facendo sgranare gli occhi degli altri – dico bene, Derek? >> concluse voltandosi verso il lupo. Gli sguardi degli altri saettarono sull'altro, e quello aveva la mascella irrigidita, e i nervi tesi.

<< Un compagno >> soffiò tra i denti il lupo.

<< Cosa? Di che state parlando? >> chiese Mason a raffica.

<< Il dolore che hai avvertito. E' il dolore di un compagno >> disse Derek in direzione di Lydia che abbassò il volto, provando a far strada tra i ricordi. Liam, tutto a un tratto rilasciò un ringhio. Theo alzò gli occhi su di lui, e quello ricambiò come attratto subito dal richiamo. Si guardarono negli occhi, cercando di dirsi tutto quello che c'era, tutto quello che stavano pensando. Liam vide con la coda dell'occhio, come Stiles stesse deglutendo a vuoto.

<< Quindi cosa? Siete voi quattro i possibili bersagli? >> chiese Malia continuando a far passare lo sguardo dall'uno all'altro. Derek parve ragionarci su, ma fu Theo a risponderle.

<< E' solo un'ipotesi – le disse – è la spiegazione più logica a ciò che Lydia ha sentito. Ma è tutto relativo. Sono comunque percezioni, non c'è la certezza che debba succedere qualcosa >>

<< E se succede? >> ringhiò Liam.

<< Non succederà >> gli disse Theo piantando gli occhi nei suoi.

<< Bene. Perchè se così fosse e succedesse a te – ringhiò il più piccolo – giuro su Dio che ti riporto indietro solo per ammazzarti con le mie mani >>

<< Perchè devi sempre pensare a male? >> ridacchiò la chimera, cercando di risollevare l'umore generale.

<< Perchè tu non lo fai mai >> ribeccò quello.

<< Ti ricordo che se c'è una cosa in cui sono bravo, quella è sopravvivere >> gli fece presente Theo. Liam alzò gli occhi al cielo esasperato. Era inutile discutere con il suo compagno su determinate cose. Ormai lo aveva capito bene.

<< Cosa facciamo? >> chiese Stiles massaggiandosi le tempie. Sperava vivamente che come aveva detto Theo, fossero solo possibilità quelle che Lydia sentiva. Non avrebbe retto a qualcosa del genere.

<< Sopravviviamo >> buttò lì Scott, beccandosi un'occhiataccia da Liam e un risolino dalla chimera.

<< L'unica cosa da fare – sospirò Peter – è tenersi pronti a un attacco in qualsiasi momento. E soprattutto, il restare uniti e insieme quanto più possiamo >>

<< Cioè quello che facciamo già? >> gli scoccò un'occhiata ironica Malia.

<< Sì, ma intendo che davvero dovreste evitare di restare soli troppo a lungo. Soprattutto se non siete in luoghi affollati. Muoviamoci sempre in coppia, se di più, meglio ancora >> le spiegò il padre.

<< Non possiamo sapere quanti sono – gli fece presente Lydia – e hanno già sterminato tre branchi >>

<< Lyds, non possiamo fare altrimenti >> gli disse Stiles in un sospiro, mentre Derek dietro di lui sembrava voler rompere qualsiasi cosa si trovasse intorno a lui.

<< Lo so. Mi dispiace se sto complicando le cose >> ammise la banshee.

<< Non le stai complicando. Ci aiuta – disse Theo stringendosi nelle spalle – saremo solo più attenti >>

<< Ha ragione >> le fece notare Peter rivolgendole un sorriso, e la rosso fragola si ritrovò ad accennare un mezzo sorriso in direzione del lupo dopo ore. Scott si rilassò visibilmente, sentendo l'aria tornare a distendersi all'interno del loft. La suoneria del cellulare di Theo li distolse dal discorso, e la chimera si accigliò prendendo il telefono dalla tasca posteriore dei jeans. Non conosceva il numero, ma rispose lo stesso.

<< Pronto? >> fece il ragazzo con disinvoltura. Di certo non si aspettava di trovare dall'altro capo proprio quella persona. Gli venne quasi da ridere, ma mantenne un contegno continuando a parlare, mentre gli altri lo guardavano curiosi.

<< Ehm, sì, sto bene. Certo, è qui con me. Te lo passo subito – disse, poi si morse il labbro per non ridere – Certo. Ciao, Karen >> concluse facendo tossire Mason, mentre guardava ad occhi sgranati la chimera lanciare il telefono al suo migliore amico. Liam aveva una faccia a dir poco sconvolta, mentre lo afferrava al volo.

<< Mamma? >> rispose portandosi il telefono all'orecchio.

<< Mamma?! >> si strozzò, Malia. Theo si strinse nelle spalle come niente fosse, mentre il compagno girava nella stanza parlando con la donna.

<< Sì, che ha mangiato >> sbuffò il più piccolo roteando gli occhi al cielo, mentre Malia faceva passare lo sguardo incredulo dall'uno all'altro. Dopo qualche altro secondo Liam staccò la chiamata, osservando come gli altri lo stessero fissando in modi piuttosto strani.

<< Che c'è? >> sbottò.

<< Mamma? Hai conosciuto Karen? >> chiese Mason a Liam e a Theo. La chimera annuì, ridacchiando delle facce a dir poco assurde degli altri.

<< Sì, e mia madre si preoccupa se tu abbia mangiato o meno. A me non lo chiede mai >> disse Liam con finto tono offeso.

<< Wow – mormorò Scott – non pensavo andaste così di fretta >>

<< In che senso? Per voi lupi è come se fossero già sposati, Scotty >> ridacchiò Stiles. L'alpha sbiancò, e tossì cercando di non affogarsi da solo con la sua stessa saliva.

<< Io adoro tua madre >> rise la chimera, vedendo come la faccia del compagno si fece di colpo infastidita.

<< Karen mi ha fatto il terzo grado quando l'ho conosciuta – si offese Mason – perchè a lui no? >>

<< Perchè credo che mia madre abbia una cotta per lui >> fece Liam alzando gli occhi al cielo. Theo scoppiò a ridere, mentre il più piccolo si avvicinò per tirargli un pugno leggero contro la spalla.

<< Questa si che è bella >> rise Corey.

<< Mi sento offeso >> sbottò Mason.

<< Quello offeso dovrei essere io – fece Liam – mi ha spodestato in meno di dieci minuti >> Lydia sorrise osservandoli, il loro modo di interagire catturava gli occhi in ogni frangente. Era sicura che quando Stiles e Derek si sarebbero legati, sarebbe stata la stessa cosa. Theo afferrò il compagno per un braccio tirandoselo contro, e abbracciandolo con una mano intorno alle spalle arruffandogli i capelli. Gli scoccò un bacio su una tempia, sotto lo sguardo imbarazzato di Scott e Corey. Stiles ridacchiò della faccia dell'amico, era davvero uno spasso imbarazzare Scott. Lydia lo sapeva che Liam odiava quando lo tiravano da una parte all'altra, eppure, a Theo permetteva qualsiasi cosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Theo lo sentiva che la discussione avuta qualche giorno prima al loft continuava a ronzare nella testa di Liam da un po'. Ma non credeva fino a quel punto. Erano un paio di giorni che il compagno si perdeva spesso nei suoi pensieri, e si avvicinava a lui ancora di più, anche in presenza degli altri. A Liam in genere, piaceva quando erano da soli, ma adesso non gli importava più. Se voleva abbracciarlo lo faceva tranquillamente davanti a tutti, se voleva baciarlo lo faceva come se fossero da soli. A Theo veniva sempre da sorridere, perchè Scott cominciava a strozzarsi da solo, ed era estremamente divertente farlo imbarazzare. Ma avvertiva comunque la voglia di Liam di stargli vicino più del solito. Anche in quel momento, il più piccolo era seduto sul ripiano della cucina e lui si era messo tra le sue gambe. Liam era raggomitolato contro di lui, con la testa sul suo petto, e le braccia intorno al suo collo, come a tenerlo stretto continuamene.

<< Liam? >> lo chiamò lui. Quello alzò gli occhi, incrociandoli con i suoi, aspettando che continuasse a parlare.

<< E' tutto ok? >> gli chiese, e il lupo annuì, come nulla fosse.

<< Sì, è ok >> disse in un sospiro, stringendolo un po' di più, e lui prese a passargli le mani sui fianchi, come a rilassarlo.

<< E' per quello che ha detto Lydia l'altro giorno? >> chiese la chimera. Liam scrollò le spalle, in un gesto che non era ne sì ne no.

<< Non è quello. Ho solo un brutto presentimento >> ammise il più piccolo. Theo lo guardò qualche secondo, prima di portare una mano tra i capelli del compagno, iniziando ad attorcigliarli attorno alle dita come gli piaceva fare di continuo, come quando erano soli, a non far nulla, se non compiacersi della vicinanza dell'altro.

<< Sono solo sensazioni, Liam >> gli disse con un sorriso. Liam annuì, prima di avvicinarsi al compagno e portare una mano sul suo viso, facendo scorrere il dito lungo il profilo.

<< Mi fai il solletico >> ridacchiò la chimera, e a Liam scappò un risolino avvicinandosi maggiormente mordendosi il labbro.

<< Sono preoccupato – ammise dopo un po' il lupo – non mi piace quest'aria strana ultimamente. Non vorrei che succedesse qualche catastrofe. Non siamo molto fortunati in queste situazioni, se dobbiamo dirla tutta >>

<< Ma siamo bravi ad uscirne, no? >> ribeccò la chimera. Liam storse la bocca, in chiaro segno di indecisione.

<< Vorrei solo stare in tranquillità per un po'. E' così difficile? >> sbuffò.

<< Mi sa di sì. O almeno qui è così, ma credo che non ci sia niente di facile nella vita >>

<< Tu dici? Onestamente, a volte non vedo l'ora di andarmene da qui. Forse da un'altra parte tutto questo casino non c'è >> ipotizzò il più piccolo.

<< Beacon Hills è uno dei posti con più catastrofi soprannaturali al mondo, e la presenza del nemeton la dice lunga. Altrove non è così. E' più tranquillo, o semplicemente, la vita è così frenetica e piena di tante cose che non fai più caso a queste >> gli disse Theo stringendosi nelle spalle.

<< Lo spero. Non vorrei andarmene e ritrovarmi altri problemi >> sbuffò Liam. Theo ridacchiò, sembrava un bambino in quel momento, e a lui piaceva da morire quel suo modo di fare in quei frangenti.

<< Non vedi l'ora di andare via, eh? >> lo prese in giro, e il lupo scoppiò a ridere, dandogli un leggero morso sul dito.

<< Forse – rise quello – tra qualche mese andremo via comunque. Ho solo voglia di andare lontano da qui >>

<< Hai già deciso quale college? >> chiese il più grande. Liam scosse il capo, portandosi una mano a buttarsi indietro i capelli.

<< Non ancora, ma ci sto pensando. Ho varie opzioni >> gli disse.

<< Quali? >> domandò la chimera tirandoselo di nuovo giù con lui.

<< Columbia – iniziò Liam, vedendo gli occhi dell'altro brillare divertiti – Northeastern, Cincinnati >>

<< Hai già fatto le domande? >> domandò il compagno.

<< Si fanno a partire dal mese prossimo. A dire il vero non riesco a scegliere >> ridacchiò Liam.

<< Non è così difficile – fece Theo – qual è quella con il miglior corso di architettura? >>

<< Che centra – rise il più piccolo – non posso mica scegliere solo in base a quello >>

<< E in base a che vuoi scegliere? >>

<< Hai detto che ti piacerebbe iscriverti >> buttò lì il lupo. Theo capì immediatamente dove volesse andare a parare il ragazzo, e sorrise come un idiota stritolandolo in un abbraccio.

<< Liam, dove andrai tu verrò anch'io. Per me è indifferente >> gli fece notare.

<< Sì, ma voglio che piaccia anche te >> si difese quello, mentre si godeva l'abbraccio della chimera con il cuore che accelerava di continuo.

<< Mi basta avere una casa in cui possiamo scopare indisturbati perchè il posto mi piaccia >> fece Theo, venendo spinto lontano un attimo dopo.

<< Pensi sempre a quello >> lo riprese il lupo.

<< Perchè tu no? Siamo giovani, cucciolo. Dobbiamo sfruttare tutto al meglio >> gli rispose con un occhiolino, tentando di riavvicinarsi, prima che l'altro lo spingesse di nuovo. Il più piccolo alzò gli occhi al cielo, sapendo quanto fosse impossibile averci a che fare la maggior parte delle volte.

<< Sì, e se passiamo tutto il tempo a letto, resteremo al college per sempre >> fece quello. Theo gli si piazzò davanti, afferrandolo per il bavero della t-shirt e sbattendolo di più contro il ripiano, piazzandosi su di lui in un attimo. Liam sgranò gli occhi per il cambiamento improvviso.

<< Sei scemo? >> gli ringhiò addosso. Theo ridacchiò, e sbuffò una risata, mettendosi seduto meglio sul bacino del più piccolo. Si abbassò per baciarlo zittendo ogni sua protesta, per poi strusciarsi su di lui, sentendo Liam mugugnare indistinto contro la sua bocca. Quando si scostò un po', vide come il compagno fosse già arrossito.

<< Dio, non hai idea di cosa ti farei quando arrossisci così. Potrei costringerti qui tutto il giorno >> proruppe guardandolo, e facendogli spalancare gli occhioni azzurri.

<< Sei un maniaco >> lo appellò come suo solito. Theo rise, e si portò a baciarlo nuovamente, mentre lo sentiva sorridere nonostante volesse contrastarlo.

<< Dai, cucciolo – gli respirò sulla bocca – ho tanta voglia di te >> continuò alzandogli la maglia, e sentendolo rabbrividire. La pelle di Liam era così bollente al tocco, che poteva sentire l'eccitazione slittargli dritta al basso ventre, e quando quello si morse il labbro, in un chiaro gesto di voler essere baciato, Theo non se lo fece ripetere due volte.

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Oh, ciao Mason >> gli sorrise la madre di Liam non appena varcò la soglia di casa.

<< Ciao, Karen >> sorrise lui in rimando. Liam scese le scale in quel momento, con una mano tra i capelli e l'altra che teneva il telefono. Non ci voleva molto a capire con chi stesse parlando. Si capiva benissimo dalla faccia da ebete che aveva, seppur con una punta di irritazione. Ma trattandosi di Theo non si meravigliava.

<< Te la porto più tardi, ok? >> stava dicendo il suo migliore amico. Lo vide roteare gli occhi e sbuffare, per poi dire qualcosa che ne lui ne Karen avevano compreso. Alla fine chiuse la chiamata, e si voltò finalmente nella loro direzione.

<< Ehi, Mas >> disse con un cenno del capo.

<< Ehi >> rispose lui.

<< Era Theo al telefono? >> gli chiese la madre. A Mason veniva quasi da ridere nel vedere la faccia esasperata di Liam.

<< Sì, dopo devo riportagli la sua felpa. Non mi ero accorto di averla qui >> borbottò lui in risposta.

<< La sua felpa? >> chiese il moro cercando di non ridere, ma l'occhiataccia di Liam lo fece involontariamente ridacchiare.

<< Viene a cena da noi, vero? Domani io e tuo padre ripartiamo >> lo avvisò Karen.

<< Lo so, e sì, puoi stare tranquilla. Verrà. Ma non muore certo di fame se non ci sei tu, sai? >> le rispose Liam.

<< Theo sa cucinare >> si intromise Mason.

<< Anch'io se è per questo >> fece presente il lupo.

<< Sì, ma lui vive da solo. Quando siamo qui può stare in famiglia >> riprese la madre con cipiglio, per poi dirigersi in cucina, sotto lo sguardo incredulo di Mason. A lui, la madre di Liam era sempre piaciuta. Capelli lunghi e biondi, occhi verdi. Era anche molto giovane, ai quaranta non ci arrivava nemmeno, e sapeva dare i migliori consigli che avesse mai sentito.

<< Avevi ragione. Ha una cotta per lui >> commentò l'umano. Liam ridacchiò annuendo.

<< Lo so – disse in un sospiro – se non fosse mia madre le taglierei le mani. Lo abbraccia fin troppo >>

<< Gesù, Liam – scoppiò a ridere quello – è tua madre >>

<< Sì. E mia madre è innamorata del mio compagno >> Mason si schiaffò una mano in faccia incredulo e spiazzato. Il suo migliore amico era assurdo.

<< Il fatto che gli piaccia è positivo, no? Voglio dire, dovrai passare tutta la tua vita con lui. E' un bene che piaccia ai tuoi >>

<< Lo so, Mas. E' solo che è ancora strano, sai. Vederlo girare per casa, parlare con mio padre di tutto, e mia madre che lo abbraccia in continuazione. A volte è anche divertente vedere le sue facce >> ridacchiò Liam. Mason gli sorrise, mentre salivano le scale per raggiungere la camera del lupo.

<< E' una cosa bella, Liam. Tua madre ha ragione, credo che stare in famiglia gli faccia bene >> si strinse nelle spalle il moro. Liam si morse il labbro, pensandoci, ed effettivamente era davvero così. Mason si lanciò sul suo letto, prima di irrigidirsi scattando a sedere.

<< Che ti prende? >> chiese Liam inarcando un sopracciglio.

<< Ehm, ecco . . .non è che tu e Theo avete, beh. . Qui? >> mormorò imbarazzato Mason, mentre osservava come Liam passava tra vari stadi di rosso che non credeva umanamente possibili.

<< Che diavolo dici? >> ringhiò il biondo, e il migliore amico alzò le mani in segno di resa.

<< E' una domanda come un'altra >> si difese quello.

<< No, che non lo è. Io non ti chiedo dove lo hai fatto con Corey quando vengo a casa tua. E comunque no. Siamo sempre stati da lui, non che siano affari tuoi >> sbottò il lupo imbarazzato e cercando di guardare ovunque tranne che l'amico.

<< Scusa, amico. Ma avevo il dubbio – rise Mason, tornando a sedersi – e così, il tuo letto non l'avete battezzato? >>

<< Mason, vuoi finirla? >> ringhiò Liam.

<< Oh, e dai. Non mi hai raccontato assolutamente niente, e da quanto state assieme? Da mesi. Un dettaglio me lo merito >> mormorò offeso il moro. Liam lo guardò come se fosse impazzito, per poi alzare le mani al cielo prendendo un respiro. Non doveva dare di matto, e soprattutto, non doveva darla vinta a quella sottospecie di comare che aveva per amico.

<< La mia bocca è sigillata >> rispose incrociando le braccia al petto.

<< E dai – lo pregò quello – quando vi siete legati, il massimo che mi hai detto è che è stato bello. Voglio qualche dettaglio. Theo ha l'aria di uno che ci sa fare parecchio >> Liam a quelle parole divenne se possibile ancora più rosso di prima, e Mason scoppiò a ridere, capendo che aveva fatto centro.

<< Mason >> ringhiò, chiudendo gli occhi per calmarsi e non urlare.

<< Ho indovinato, vero? – continuò quello imperterrito – Lo sapevo. Scommetto che ti piace un sacco >>

<< Ahi! >> gridò poi, quando Liam gli rifilò un cazzotto per niente gentile.

<< Smettila. E' imbarazzante >> disse il lupo voltandosi da un'altra parte.

<< Scusa, ma è troppo divertente vederti arrossire così >> E Mason no, non voleva smetterla. Anzi, sembrava avere tutta l'intenzione di fargli saltare i nervi, cosa che non poteva fare perchè sua madre era al piano di sotto. Ma se usciva due minuti, aveva il tempo di pestarlo e lanciarlo dalla finestra. In quel momento la porta della camera si aprì, e un Theo abbastanza divertito vi fece capolino.

<< Ehi >> li salutò.

<< Non dovevo venire a prenderti io? >> chiese Liam, non potendo evitare di imbarazzarsi maggiormente alla vista del compagno.

<< Sì, ma mi annoiavo – disse stringendosi nelle spalle – Perchè sei così rosso? >> chiese poi la chimera. Mason stava continuando a ridere in sottofondo, e a Theo parve che a Liam stesse per partire una vena.

<< Non son . . .>> provò il lupo, venendo bruscamente interrotto.

<< Gli ho chiesto se lo aveste fatto anche qui dentro, e sta andando a fuoco >> rispose Mason sovrastandolo, e il lupo sgranò gli occhi lanciando un'occhiata assassina in direzione dell'amico. Theo, per tutta risposta, scoppiò a ridere della faccia scioccata del compagno, che si portò le mani al volto evitando di guardare uno dei due.

<< Hai perso la voce? >> lo punzecchiò la chimera. Liam gli scoccò un'occhiataccia, e quello gli rivolse un occhiolino.

<< Fino a due minuti fa mi stavi minacciando di star zitto. Perchè ora non parli? >> lo sfottè Mason.

<< Vi odio >> ringhiò il più piccolo tra i denti, e Theo gli fu accanto in un attimo abbracciandolo da dietro, senza che se ne accorgesse.

<< Dovresti vedere come urla – ridacchiò in direzione di Mason che scoppiò a ridere – Liam è veramente molto vocale. Cioè, proprio tanto >>

<< Sto per prenderti a pugni, sappilo >> ringhiò Liam cercando di scrollarselo di dosso, ma senza risultati, Theo lo teneva fin troppo stretto.

<< Dio, Liam. Sembri un peperone >> rise Mason.

<< Sì? Aspetta che mi libero e ti faccio passare le pene dell'inferno >> continuò il lupo. La chimera però continuava a tenerlo fermo.

<< Vuoi lasciarmi? >> sbottò Liam esasperato. Ma il più grande scosse il capo, ridacchiando e aumentando la presa.

<< No – gli soffiò sul collo – Sai, Mason, dovresti vedere quanto si imbarazza quando mi chiama amore. E' così tenero >> Liam a quell'uscita ringhiò e lo spinse, liberandosi finalmente da quella stretta. Il più grande stava sorridendo divertito, mentre Mason faceva il possibile per non finire ulteriormente nei guai.

<< Sei insopportabile >> ringhiò al compagno, e quello si avvicinò nuovamente tirandoselo contro di lui.

<< Quindi non è più lo “stronzo manipolatore” adesso? >> lo prese in giro l'amico. Liam sbuffò, ed evitò di rispondergli infossando il volto nel petto di Theo, che ridacchiò abbracciandolo.

<< No, mi sono cambiato il nome da solo sul suo telefono >> rise la chimera, e Mason gli fece un occhiolino.

<< Vi odio >> ripetette Liam, non muovendosi dal petto di Theo nemmeno di un millimetro. Mason continuò a ridere, trovandoli però estremamente carini. Theo gli baciò il collo, sorridendogli contro la pelle.

<< Non ti credo, cucciolo >> gli sussurrò, in modo che potesse sentire solo lui. Liam, per quanto stesse morendo dall'imbarazzo, sorrise.

 

 

 

 

 




Well . . .

Vi posto appena rientrata dal cinema, dopo aver visto The death cure, e devo dire che non mi è dispiaciuto, sebbene, credo che il primo sia il migliore! Non vi faccio spoiler, ma vi dico che ci sarà da piangere!

Per quanto riguarda il capitolo . . . vediamo una strana armonia che viene scossa man mano. Onestamente, spero che il discorso tra Liam e la madre vi sia piaciuto, perchè ho adorato particolarmente scriverlo. Lydia ha avuto un presagio, a quanto pare piuttosto brutto . . . e come se non bastasse, c'è chi l'ha prese male e chi malissimo. Lascio a voi i commenti, a sabato prossimo, un bacio

Elly

 

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Capitolo 28
*** Calm before the Storm ***


Liam era a pezzi, e Theo gli mancava da morire. Lui e Scott erano stati via tutto il weekend per una partita di campionato in esterna, ed erano rientrati solo la sera prima sul tardi. Quindi aveva dovuto tornarsene subito a casa per lanciarsi sul letto e dormire, senza poter vedere il compagno. Gli era mancato come l'aria in quei tre giorni, anche se il continuo contatto telefonico aveva aiutato parecchio, eppure, la cosa che gli era mancata di più in assoluto, erano gli abbracci. Amava abbracciare Theo, la chimera lo stringeva talmente tanto da farlo sentire continuamente protetto e al sicuro, ed era una sensazione a cui Liam si era abituato immediatamente. Sapeva di mancare al compagno tanto quanto l'altro mancasse a lui. Non importava la distanza, riuscivano comunque a sentirsi sotto la pelle, ogni sensazione provata era avvertita, e in quei giorni la più persistente era stata quella. La mancanza. Il punto era, che per quanto Theo fosse diventato parte del branco e avesse stretto un rapporto solido con Stiles e Lydia, la chimera faceva ancora fatica a sentirsi parte di qualcosa. Liam avvertiva chiaramente quanto per Theo tutto girasse attorno a lui e a quello che avevano. Sua madre gli aveva detto che Theo lo guardava come se il suo mondo girasse attorno a lui, ed era la semplice e pura realtà. Sapeva che avrebbe rivisto il compagno solo nel pomeriggio, al loft di Derek per gli allenamenti, eppure, continuava a sperare che sbucasse fuori da un momento all'altro tra un corridoio sì e l'altro pure della scuola. Ma sapeva che non era possibile. Mason continuava a prenderlo in giro per la faccia da cucciolo bastonato che aveva, ma lui per tutta risposta continuava a rinfacciargli che anche lui con Corey aveva la stessa espressione. Il punto era che a Mason, le sue battutine non facevano ne caldo ne freddo, ma a lui invece, beh, lui continuava ad imbarazzarsi come al solito. E sebbene odiasse quel suo lato così timido per certi versi, dall'altro sapeva benissimo quanto invece il suo compagno l'adorasse, e la cosa non poteva che renderlo felice. Mason continuava a sfotterlo sul suo muso lungo, aveva continuato per tutto il giorno, fino all'uscita quel pomeriggio. Poi, mentre scendevano le scale, il moro era scoppiato a ridere, trattenuto a stento da Corey che stava roteando gli occhi al cielo. Liam si voltò a guardarlo come se avesse di colpo preso una botta in testa, ma poi il suo migliore amico gli indicò un punto nel cortile con un cenno del capo, e Liam si voltò in quella direzione, con gli occhi azzurri che si sgranarono. Theo era lì, poggiato al cofano della sua auto, e aveva un sorriso così bello che avrebbe potuto incantare chiunque. Il cuore di Liam iniziò a martellare come impazzito, e la sensazione di mancanza provata in quei giorni si dissolse come neve al sole. Tutto ciò di cui aveva sentito la mancanza e la nostalgia scomparve, per concentrarsi con una miriade di emozioni sul ragazzo a qualche metro da lui. Corey si coprì la bocca, notando in lontananza un Alex e un Ian a dir poco accigliati, probabilmente non pensavano che Liam e Theo durassero a giudicare dalle loro facce. Il suo sguardo venne distratto da un Liam che andò incontro alla chimera con tutta la calma del mondo, forse troppa secondo lui. E infatti, appena Liam fu a meno di un metro dall'altro gli saltò praticamente in braccio allacciandogli le gambe intorno alla vita, e Theo lo abbracciò stringendogli le braccia dietro la schiena.

<< Ciao, cucciolo >> gli sussurrò all'orecchio, mentre quello lo stringeva come se non lo vedesse da anni. Liam abbassò il volto baciandolo con un impeto che non si sarebbe mai aspettato. Theo ricambiò, piacevolmente sorpreso del gesto, e se lo godette fino all'ultimo, quando l'aria nei polmoni divenne insufficiente. Le mani sotto le cosce di Liam per reggerlo, e di tanto in tanto sfiorargli il sedere.

<< Mi sei mancato così tanto >> gli respirò Liam sulla bocca, mentre l'altro lo rimetteva in terra. La chimera sorrise, e il più piccolo si accigliò.

<< Liam? >> lo chiamò confuso.

<< Non devi sorridere così. Ti guardano tutti, e si incantano >> sbuffò il lupo. Theo sgranò gli occhi, mordendosi il labbro per non ridere, e si avvicinò di nuovo per baciarlo nuovamente. Liam rise nel bacio, mordicchiandogli il labbro inferiore.

<< Mi sei mancato anche tu >> gli disse Theo tra un bacio e l'altro, e Liam lo abbracciò stretto sprofondando il viso nel suo collo, per aspirare al massimo l'odore particolare che li avvolgeva. Era un gesto che amava fare di continuo, avvertendo come poteva così respirare il proprio compagno.

<< Sembra che non vi vediate da anni >> fece Mason comparendo alle loro spalle. Liam arrossì, ma continuò comunque a stare incollato alla chimera.

<< Quasi >> ridacchiò Theo.

<< Menomale che sei venuto allora. Aveva il broncio da tutto il giorno >> continuò il moro prendendo in giro l'amico che gli fece una linguaccia.

<< Dio, Mas – sbuffò Corey – lasciali in pace >>

<< Sì, bravo, perchè non te ne vai? Noi abbiamo da fare >> ringhiò Liam. Theo e Mason sgranarono gli occhi in sincrono, increduli che quelle parole stessero davvero uscendo dalla bocca del lupo. Corey invece, sembrava più divertito che altro.

<< Stai scherzando? >> rise il suo migliore amico.

<< No – disse Liam a denti stretti – abbiamo da fare >>

<< Ah, sì? E cosa dobbiamo fare, cucciolo? >> lo provocò la chimera in un orecchio, sapendo perfettamente che l'altro non avrebbe mai risposto. Eppure, il respiro gli si mozzò in gola, quando quello rispose davvero.

<< Sesso, che domande >> sbottò come nulla fosse, sebbene Theo notò che stesse già per arrossire, mentre si mordeva il labbro con insistenza. Mason per poco non si strozzò da solo, spalancando gli occhi.

<< Ti senti bene? >> chiese infatti all'amico.

<< Certo che sto bene. Sto così bene che non vedo l'ora di sbattere Theo sul letto. Quindi, se non vi dispiace >> ringhiò divenendo viola dall'imbarazzo, ma afferrò la mano della chimera trascinandolo via. Appena furono lontani da occhi indiscreti, vicino alla macchina del più grande, il lupo emise un sospiro e si morse il labbro, non avendo il coraggio di guardare il compagno.

<< Che ti è preso, cucciolo? Che ne hai fatto del mio Liam? >> mormorò Theo ridacchiando. Quello alzò gli occhi su di lui, il labbro torturato e gli occhi lucidi di vergogna, probabilmente ancora incredulo di aver davvero risposto al suo migliore amico. A Theo, semplicemente, parve irresistibile.

<< Dio, sono così fiero di te. Gli hai tenuto testa – ridacchiò, prendendogli il viso tra le mani – ma . . ti amo proprio perchè arrossisci di continuo >> Liam alzò gli occhi al cielo, e lo baciò di nuovo, facendo collidere le loro labbra che iniziarono a muoversi sapientemente le une sulle altre.

<< Ti amo anch'io >> sorrise il più piccolo, mordicchiandogli le labbra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Stiles, no >> ringhiò Derek, per quella che con tutta probabilità doveva essere la decima volta in cinque minuti.

<< Dai, sourwolf, che ti costa? >> sbuffò il ragazzino.

<< Abbiamo un patto. Ti legherò a me solo quando questa storia sarà finita >> disse il lupo, in un tono che non ammetteva repliche. Stiles gli scoccò un'occhiataccia, sbuffando nuovamente e facendo esasperare il più grande al limite del possibile.

<< Sei pessimo, Der >>

<< Non sono pessimo. Un patto è un patto >> fece presente quello.

<< Sì, ma che senso ha aspettare? Tu mi vuoi, io ti voglio. Fine della questione >> disse Stiles alzando le braccia al cielo. Il licantropo scosse il capo, ed emettendo un sospiro si diresse in cucina. Aveva necessariamente bisogno di caffè. L'umano lo seguì, facendogli spuntare comunque un sorriso in volto.

<< Perchè all'improvviso tutta questa fretta? >> domandò Derek, arrivando dritto al punto. Il battito appena accelerato del cuore di Stiles gli diede conferma ulteriore che ci aveva visto giusto.

<< Non posso voler cambiare idea? >> chiese quello stringendosi nelle spalle.

<< Sì, che puoi. Ma dato che sei più testardo di un mulo, mi sorprende che all'improvviso tu l'abbia cambiata >> rispose il lupo, afferrando una tazza e mettendola sotto la macchinetta.

<< Non ho fretta, è solo che . .>>

<< Solo che? >> continuò il più grande, inarcando un sopracciglio. Stiles si morse il labbro, indeciso, e alla fine prese un respiro facendo per aprir bocca.

<< Sono geloso di Theo e Liam, ok? – sbottò Stiles, facendo accigliare maggiormente l'espressione di Derek – Sono così uniti che mi chiedo se lo saremo anche noi. E voglio saperlo, non voglio aspettare >>

<< Stiles . .>> iniziò Derek venendo subito interrotto.

<< Lo so, è una cosa stupida, ma . .>>

<< Non è una cosa stupida. E comunque, sì. Ti sentirai più vicino a me, se è questo che vuoi sapere. Ma quello che vedi in loro, ce l'abbiamo già anche noi, Stiles. Si chiama complicità, hai presente? >> gli disse il lupo. Il più piccolo tornò a mordicchiarsi il labbro, sembrava starci pensando seriamente.

<< Quindi non è solo il legame? >> domandò infine.

<< Il legame accentua la percezione che hai dell'altro, ma il modo di guardarsi o di vedersi per certi versi, è presente anche prima >> gli rispose Derek. L'umano annuì dopo qualche istante di silenzio, e alla fine emise un sospiro.

<< D'accordo. Aspetteremo >> commentò poi, e Derek ridacchiò della sua espressione assorta. Si avvicinò a lui abbracciandolo, e sentendolo rilassarsi immediatamente sotto al suo tocco.

<< Accadrà prima di quanto immagini, ragazzino >> gli disse sul collo lasciandogli un bacio leggero. A Stiles quel gesto fece quasi il solletico, e ridacchiò, alzando gli occhi scuri in quelli chiari del lupo.

<< Lo so, sourwolf >> gli rispose, e poi si alzò appena per dargli un bacio, che sapeva di caffè.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Si può sapere che fine avete fatto? Sono due ore che vi aspettiamo >> s'impuntò Lydia non appena li vide entrare dalla porta del loft. Liam lo sapeva che li stavano aspettando da un po', ma non credeva che fossero passate davvero due ore. Peter aveva chiamato dicendo che dovevano recarsi al loft appena possibile, avevano degli aggiornamenti sui cacciatori, e dovevano informarli. Il punto era che ci avevano provato ad andare subito, o meglio, Theo ci aveva provato. Solo che quando Liam era entrato in camera e aveva visto il suo compagno di spalle cercare una maglietta, aveva perso tutte le sue facoltà mentali. Theo era di spalle, con i jeans che gli cadevano sui fianchi, lasciando scoperto l'elastico dei boxer bianchi che indossava. La schiena nuda e i muscoli tesi, mentre cercava nell'armadio cosa indossare. Aveva un'ossessione per la schiena della chimera e per le sue spalle. Vederlo in quella posizione l'aveva eccitato da morire, e si era avvicinato piano, circondandogli il busto da dietro, e lasciandogli un bacio al centro delle scapole. La chimera aveva tremato nelle sue braccia, e poi lo aveva sentito sorridere, mentre lui continuava a lasciargli baci lungo la spalla, fin sotto l'orecchio, lì dove era più sensibile. Theo lo aveva chiamato più volte, come a dirgli di fermarsi o non avrebbe resistito, ma il lupo non l'aveva ascoltato, e così, dopo cinque minuti, Liam si era ritrovato per terra, con la chimera che l'aveva messo di faccia a terra e gli stava strattonando i jeans facendolo ridacchiare. Inutile spiegare che avessero fatto in tutto quel tempo. E adesso, beh, adesso non ci voleva proprio Lydia a fare quelle domande. Liam si morse il labbro, e rimase affianco a Theo senza spicciare parola, ma la chimera sembrava piuttosto divertita delle facce che avevano gli altri.

<< Davvero vuoi sapere che hanno fatto fin'ora? – le chiese Mason iniziando a ridere – Hanno le facce più rilassate del mondo >> Scott impallidì a quelle parole, e iniziò a mugolare contrariato, facendo solo aumentare il ghigno della chimera. Liam gli diede un pugno sulla spalla, e lanciò un'occhiata assassina al suo migliore amico. Che bastardo.

<< Non mi importa se hanno scopato come conigli. Se li chiamiamo devono muoversi >> ribeccò la banshee per niente scandalizzata. Liam si passò una mano sul volto, arrivando alla conclusione che no, in quel branco non esisteva il concetto di vita privata.

<< Lydia >> la rimproverò l'alpha, che cercava di evitare lo sguardo di Liam in tutti i modi possibili. Theo si strinse nelle spalle, e si andò a sedere sul divano in tutta tranquillità, mentre Peter sghignazzava in direzione degli altri. Liam sbuffò e provò a sedersi sullo sgabello. Pessima idea. L'uggiolio di dolore che emise fece voltare tutti in sua direzione. Arrossì furiosamente, e si morse il labbro maledicendosi per quel suo arrossire continuo. Stiles si tappò la bocca per non ridere, così come Mason che stava per esplodere, coprendo il suono con un colpo di tosse. Corey e Derek guardarono da un'altra parte, mentre Malia e Lydia si rivolsero uno sguardo divertito di chi la sapeva lunga. Scott voleva semplicemente sotterrarsi, e Peter, beh, lui era semplicemente Peter. Fissava Theo con una faccia che non aveva spiegazioni logiche. A Theo, invece, scappò un risolino, e si voltò in direzione del compagno facendogli segno di andare da lui. Liam lo fece, non avendo idea di cosa l'altro avesse intenzione di fare, ma in quel momento non gli interessava, aveva già avuto la sua dose quotidiana di imbarazzo. Si avvicinò al compagno, e Theo lo afferrò per una mano facendolo sedere in braccio a lui stringendogli le braccia in vita, mentre Liam gli rivolse uno sguardo curioso, poi sorpreso. Il fastidio di poco prima era improvvisamente sparito, tanto che si mise più comodo seduto sulle gambe dell'altro.

<< Ehm, possiamo parlare di quello per cui siamo venuti? >> sbottò Scott evitando di guardarli. Gli altri annuirono, cercando di ignorare gli occhioni dolci che Liam stava facendo alla chimera, che di certo non era da meno, sebbene fosse difficile beccarlo in quei frangenti.

<< Sì – tossì Derek – i cacciatori hanno attaccato un altro branco, e metà di loro non sono sopravvissuti >>

<< Quanto andrà avanti questa storia? >> sbottò Liam in uno sbuffo.

<< Finché non li facciamo fuori >> gli rispose il compagno ovvio. Peter annuì, in cenno d'assenso.

<< La tua soluzione è sempre sterminare qualcuno? >> ridacchiò Liam voltandosi a guardarlo.

<< Beh, la maggior parte delle volte funziona >> si strinse nelle spalle la chimera.

<< Questa volta deve funzionare per forza – ammise Peter – non abbiamo molta scelta. Dobbiamo agire esattamente come avevamo deciso, niente di più niente di meno >>

<< Sono d'accordo >> commentò Derek in un sospiro, lanciando un'occhiata eloquente a Scott. L'alpha annuì, e poi si voltò a guardare Stiles mordendosi il labbro.

<< Quindi? Era solo questo? >> chiese l'umano con cipiglio.

<< Mi sono beccato una ramanzina per parlare cinque minuti? >> continuò Theo incredulo. Fosse stato per lui, sarebbe volentieri rimasto a casa a far impazzire Liam in ogni modo possibile. Aveva la faccia da così bravo ragazzo, ma lui sapeva far uscire cose a dir poco oscene da quella bocca.

<< Perchè mi guardi in quel modo? >> gli chiese il compagno, vedendolo in trans. La chimera sorrise, scuotendo il capo. Non poteva parlare davanti a tutti.

<< Niente >> scrollò le spalle. Liam lo fissò qualche secondo, non gliela contava giusta. Ma conoscendo Theo, non era il caso di insistere.

<< Quindi possiamo andare? >> fece sbigottito Mason.

<< A dire il vero, potremmo restare tutti qui >> disse Scott.

<< Dobbiamo rimanere assieme? >> chiese Malia arrivando al punto, e l'alpha annuì.

<< Cosa? Ma io volevo uscire >> sibilò Lydia.

<< Ne avevamo già parlato, dolcezza. Meglio rimanere uniti. Quei branchi sono stati sterminati perchè se ne andavano in giro come nulla fosse >> disse esasperato Peter. Probabilmente, non era la prima volta che aveva quel discorso con Lydia.

<< Oh, andiamo? – sbottò Theo – Non possiamo vivere da reclusi. Non abbiamo idea di quanto durerà questa storia >>

<< E' più sicuro in questo modo >> commentò Derek, mentre Stiles gli rifilava un'occhiataccia, chiaramente non d'accordo con quella storia.

<< Ok – sbuffò la chimera – vorrà dire che non scoperemo per un po', cucciolo >> concluse infine, facendo sbiancare Liam che si voltò a guardarlo ad occhi sgranati, mentre Scott iniziò a tossire visibilmente.

<< Sei cretino? >> ringhiò Liam, mentre quello scoppiò a ridere della faccia dell'alpha.

<< Oh, e dai. Se dobbiamo restare qui almeno rendiamo le cose divertenti >> rispose Theo. Liam ringhiò rifilandogli un calcio, ma quello lo trascinò con lui giù sul divano.

<< Mollami >> stava dicendo Liam cercando di liberarsi dalla sua presa, sotto gli sguardi increduli degli altri, e quello scioccato di Scott.

<< No. E dai, ne ho voglia >> si lagnò la chimera, facendo bloccare il compagno che lo fissò come se fosse di colpo impazzito. Poi Theo gli fu sulla bocca in un attimo, tirandogli i capelli e allacciandogli le gambe intorno al bacino per spiaccicarselo addosso. Pur volendo staccarsi, Liam non ci riusciva, era talmente immorale ed eccitante quello che il compagno stava facendo da mandarlo in subbuglio. Senza preavviso Theo aumentò la profondità del bacio, e sentì le sue mani infilarsi sotto la maglia, mentre provò a strusciarsi piano contro di lui. Non l'avrebbero davvero fatto davanti a tutti, no? Una mano della chimera scese giù, sul bottone dei jeans, e, oh no. Di chi era quel gemito? Dio.

<< Oh mio Dio. Ok, andatevene, non ho intenzione di rivedere un vostro spettacolo >> sibilò Scott, e Theo ghignò, saltando in piedi e trascinandosi Liam dietro a tutta velocità, fuori dal loft. Malia e Mason avevano gli occhi fuori dalle orbite. Il moro non credeva che quello fosse davvero Liam. Theo gli aveva completamente fottuto il cervello per renderlo così intraprendente. Che ne aveva fatto del suo migliore amico?

<< Che razza di alpha sei? – sibilò Derek in direzione dell'alpha – Ti pare che Theo e Liam potessero davvero darci dentro davanti a tutti? >>

<< Tu non li hai visti >> ringhiò Scott ancora sconvolto, probabilmente aveva tutta l'intenzione di cavarsi gli occhi, Derek lo trovava assurdo. Stiles scosse il capo incredulo, mentre Lydia lanciò uno sguardo di vittoria in direzione di Peter.

<< Usciamo? >> chiese al lupo, e quello, seppur con un ringhio annuì. La banshee doveva ricordarsi di mandare un messaggio di ringraziamento alla chimera più tardi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Malia, possiamo parlare? >> la chiamò Lydia. La coyote si girò verso di lei, e annuì. Erano in giro per il centro da più di un'ora, e la bruna stava aspettando proprio quando l'amica si sarebbe decisa a parlare.

<< Credevo non ti saresti decisa a farlo >> mormorò in risposta.

<< Lo so, io . . – disse Lydia prendendo un sospiro – probabilmente avrei dovuto parlarne prima con te. Peter è tuo padre, e tu sei mia amica. Solo che è succ . .>>

<< E' successo così in fretta da non avere il tempo di capirlo, lo so >> finì per lei Malia.

<< Sembra una cosa scontata e banale, ma è così. Un attimo prima non avevo nemmeno idea di cosa stesse accadendo, e quello dopo sapevo solo di volerlo. Volerlo a tal punto da cercare di nasconderlo per chissà quanto >> spiegò la banshee.

<< Lydia, se credi che sia arrabbiata con te, non è così. Ormai questa storia va avanti da qualche settimana, no? Pensi che se fossi arrabbiata non te l'avrei detto? >> chiese la coyote confusa.

<< No. Ma mi stupisce che tu non abbia detto proprio niente. A volte non so come comportarmi >> si ammorbidì le labbra lei.

<< Comportati come sempre. Siamo amiche, e sì, tu hai una relazione con mio padre, ma . . .io e lui non abbiamo chissà quale rapporto padre-figlia. Questo lo sai bene, quindi non sono arrabbiata. Fino a due anni fa, credevo che qualcun altro fosse mio padre, Lydia. Peter, è semplicemente Peter. Sono stata un suo errore quando era un ragazzo >> le fece presente la bruna.

<< Lui ti vuole bene, Malia >> si ritrovò a dire la rosso fragola.

<< Lo so, e anch'io gli voglio bene. In una maniera contorta, credo – si accigliò la coyote – ma, quello che voglio dire, è che nessuno dei due è abituato al ruolo che dovrebbe avere, quindi non ho diritto di dire niente in merito alla sua vita e alle sue scelte. Così come lui non si immischia nelle mie, tutto qua >>

<< Puoi avere quel rapporto con lui – le disse Lydia – se provaste a passare del tempo assieme, magari . . .>>

<< Va bene così, Lyds. Ci siamo trovati, e mi va bene così. In ogni caso, se vuoi la mia benedizione, a me sta bene. Quindi è ok >> si strinse nelle spalle Malia. Lydia annuì, e le sorrise abbracciandola di slancio. La coyote ricambiò, tenendosi stretta all'amica per un po'.

<< Penso davvero che possiate migliorare le cose >> le sussurrò la banshee sincera. Malia annuì, Lydia non si arrendeva mai, era per questo che le voleva così bene.

<< Le mie ragazze preferite >> proruppe poi una voce alle loro spalle. Malia e Lydia si voltarono in sincrono, alzando entrambe gli occhi al cielo alla vista del lupo.

<< Ci stavi seguendo? >> si accigliò Malia.

<< Abbiamo detto che dovevamo girare insieme >> si difese Peter. Lydia gli scoccò un'occhiata poco certa, prima di prendere la coyote a braccetto e riprendere a camminare lungo il centro tranquillamente. Il licantropo le fissò oltraggiato, e senza preavviso s'infilò tra di loro, prendendo a braccetto entrambe.

<< Fai sul serio? >> gli chiese Malia.

<< Certo >> ridacchiò quello, trascinandole vicino a un negozio d'abbigliamento maschile sportivo. A quella vista Lydia storse il naso con fare aristocratico.

<< Tu non comprerai niente lì dentro. Devi smetterla di andare in giro come un barbone >> disse la banshee.

<< Come scusa? Io sarei un barbone? Dolcezza, davo consigli di moda da prima che tu nascesti >> le rispose il lupo. Malia ridacchiò della faccia seria dell'amica.

<< Ti prego, a guardarti non si direbbe proprio >> sbottò quella, e lo trascinò in un negozio di abiti da sartoria al lato opposto della strada.

<< Stai scherzando, spero >> disse Peter sgranando gli occhi.

<< Certo che no >> si offese la rosso fragola, e poi lo spintonò all'interno, ignorando le sue proteste, e sorridendo alle risate di Malia dietro di lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Scott? >>

L'alpha si voltò in direzione della voce che l'aveva chiamato. Theo era seduto sugli spalti del campo di lacrosse, e aveva un'espressione piuttosto seria in volto. Notò che oltre alla chimera c'erano un altro paio di ragazzi seduti qualche gradino più sotto. Si rese conto che Theo aveva solo mormorato il suo nome, eppure, gli sembrava che l'avesse urlato. Posò lo schema di gioco sulla panca e si avviò agli spalti, salendo i gradini fino ad arrivare a quello più alto.

<< Mi hai chiamato? >> chiese Scott, e l'altro annuì, facendogli segno di sedersi accanto a lui. L'alpha lo fece, e si voltò a guardare il ragazzo, in attesa.

<< Che succede? >> domandò ancora. Theo non era il tipo che attendeva nel dare brutte notizie, e dalla faccia che aveva, di certo non erano cose buone.

<< Ho bisogno che tu faccia una cosa per me >> gli disse il biondo.

<< Cosa? >> fece confuso il moro, non capendo dove la chimera volesse andare a parare.

<< Quello che ti dirò adesso, deve restare tra noi. Se le cose andranno come credo, ho bisogno che tu agisca in fretta. Ho bisogno che tu trattenga Liam >> gli disse Theo. Scott sgranò gli occhi. Trattenere Liam? Di che diavolo stava parlando?

<< Theo, che suc..>>

<< I cacciatori mi stanno seguendo >> gli disse la chimera voltandosi a guardarlo negli occhi. Scott impallidì, e d'istinto si voltò per guardarsi attorno, ma non sentiva niente, nessun odore, nessun rumore.

<< Non sono qui adesso. La scuola è un posto un po' affollato per iniziare una sparatoria, non credi? >>

<< Perchè ti seguono? E da quanto? >> ringhiò l'alpha.

<< Credo un paio di settimane >> mormorò il biondo in risposta. Scott aprì la bocca incredulo.

<< Un paio di settimane? E me lo dici solo ora? >> urlò indignato.

<< Liam non deve saperlo >> ringhiò la chimera con fare ovvio. Scott ragionò un secondo, schiaffandosi le mani in faccia. Ovvio che non l'avesse detto. Liam. Come aveva fatto a non pensarci?

<< Perchè? Cioè, perchè all'improvviso seguono te? >> domandò confuso.

<< Dopo che hanno attaccato Peter sono spariti – spiegò Theo – ma poi . . .poi un paio di settimane fa sono uscito nel bosco in forma di lupo, e ho sentito dei passi. Non ho visto nessuno, ma era troppo strano. Sono rimasto qualche altro minuto nei dintorni, ma quando non ho sentito più niente, mi sono ritrasformato, e sono uscito dal bosco. Dopo qualche isolato, ho visto un'auto nera seguirmi. Erano loro, ne sono sicuro >>

<< Sanno che puoi trasformarti in lupo >> mormorò Scott all'improvviso. Dannazione.

<< Esatto. Sono rarissimi i licantropi in grado di mutare completamente, e loro ne hanno appena visto uno. Crederanno che sia più pericoloso del normale. E infatti, un paio di giorni dopo ho notato la stessa auto girare per la città, e me la sono ritrovato un po' ovunque >> gli disse Theo.

<< E se ti avessero preso? >> gridò l'alpha.

<< Sono bravo a scappare, sai? Ho girato solo in luoghi molto affollati, e ho cercato di non cambiare le mie abitudini. Se l'avessi fatto così all'improvviso, avrebbero capito che li avevo riconosciuti >> gli spiegò in un sospiro la chimera.

<< Cazzo – ringhiò Scott – e adesso? Che hai intenzione di fare? >>

<< Niente, che vuoi che faccia? Non credo che sappiano che mi sono accorto di loro, ne sono abbastanza sicuro. Ma so che attaccheranno, troveranno il modo, e ci sarà sicuramente un momento in cui per forza di cose sarò solo. E' questione di tempo >> fece la chimera stringendosi nelle spalle.

<< Sei troppo calmo, Theo >> gli disse il lupo. Il biondo si passò una mano tra i capelli.

<< Non posso lasciarmi prendere da altre emozioni – gli fece presente – Liam non lo sa, Scott. E non deve saperlo. Se provassero ad attaccare me, non voglio che prendano anche lui. Non mi importa di me, mi importa solo che il loro bersaglio non sia Liam. Ne è uscito per miracolo l'altra volta >>

<< Non puoi nasconderglielo – disse Scott incredulo – e non puoi pensare di fare vita assestante. Ormai sei parte di un branco, e anche se ti curi poco della tua vita, beh, per noi non è così. A noi importa, e importa a Liam >>

<< Lo conosci – ringhiò la chimera – quanto credi che ci metterà per lanciarsi contro i cacciatori? Ho bisogno che tu lo trattenga, solo questo >>

<< Pensi che io possa trattenerlo? >> fece Scott allibito.

<< Sei l'alpha. Deve obbedirti >> gli disse Theo ovvio. A Scott veniva quasi da ridere. Liam non lo avrebbe mai ascoltato. Soprattutto se di mezzo ci fosse stato Theo.

<< Liam non mi ascolterà – sorrise il lupo scuotendo il capo – è vero, sono il suo alpha. Ma lui sa cavarsela da solo fin troppo. Ha preso decisioni che solo un alpha potrebbe prendere. Ti ha riportato fuori da quell'inferno quando io gli avevo detto di rimandarti giù. Si è preso la responsabilità di ciò che avresti fatto. Sì è portato dietro te, per tenere occupati i ghost riders, pur sapendo che l'avresti potuto lasciare da solo in battaglia. Ti ha salvato la vita, e tu l'hai salvata a lui. Si è fidato di te al punto da spezzare la spada, anche se lo stavi facendo apposta. E ti ha lasciato libero di andartene, quando in molti volevano ucciderti. Tu sei il suo compagno, e credi ancora che mi ascolterebbe se ti capitasse qualcosa? >> Theo lo guardò sorpreso, e si morse il labbro indeciso.

<< So com'è fatto Liam – disse la chimera – e so che si lancia nelle cose senza un minimo di salvaguardia personale. E per quanto ami questo suo lato, Scott. Devo anche proteggerlo. Per questo lo sto chiedendo a te >>

<< Sei certo che verranno a prenderti? >> gli chiese l'alpha.

<< Chi ha mai parlato di prendermi? >> ridacchiò amara la chimera. Scott sgranò gli occhi, e scosse il capo prepotentemente.

<< No – ringhiò alzandosi – questo è fuori discussione. Pensi che lasci che vengano ad ucciderti? Perchè è questo che credi che faranno, giusto? >>

<< Mi credono troppo pericoloso per loro. Posso mutare totalmente, e sono immune ai loro dardi, anche se questo non lo sanno ancora. Se si accorgono che nel branco c'è qualcun altro che può trasformarsi, saranno in pericolo anche loro. Dì a Derek e a Malia di non trasformarsi, per nessuna ragione >>

<< Non puoi pensare che me ne starò con le mani in mano, mentre . .>>

<< Non ti sto chiedendo questo. Tu meglio di chiunque altro sai quanto sia difficile farmi fuori. Io posso resistere. Quello che voglio, è che tu trattenga Liam. Non fargli fare niente di stupido, o di avventato >> gli disse Theo, con lo sguardo deciso. Scott si passò una mano tra i capelli, e annuì. Dio, che situazione.

<< Proverò a fermarlo se dovesse tentare qualcosa di stupido, ma non ti posso garantire che ci riuscirò >> gli concesse l'alpha.

<< Grazie >> mormorò la chimera, molto più sollevata adesso. I suoi occhi saettarono al campo, dove Liam stava camminando insieme ad altri ragazzi della squadra. Stava ridendo di qualche battuta, e a lui venne spontaneo sorridere nel vederlo così rilassato. Scott intercettò lo sguardo, e li trovò in ogni caso carini e perfetti, nel loro essere agli antipodi.

<< Sta attento >> disse l'alpha. Theo si voltò a guardarlo, e annuì, prima di scendere i gradini e avviarsi alla sua auto. Liam lo vide in quel momento, e notò come il compagno fosse concentrato nei suo pensieri. Alzò lo sguardo, notando come Scott, sugli spalti, aveva gli occhi puntati su Theo, e le braccia incrociate al petto. Tese di nervosismo. Liam si accigliò, prima di venire distratto dal coach.

 

 

 

 

 

 

 



Come sempre, eccovi il nuovo capitolo.

Un capitolo molto tranquillo, o così pare . . . vediamo i battibecchi quotidiani di Stiles e Derek, Theo che non ha un secondo per starsene buono, calmo e tranquillo, e poi il discorso tra Lydia e Malia, che pareva non arrivare mai. La fine del capitolo . . .quel discorso tra Theo e Scott che forse non ti aspetti, ma che SORPRESA, c'è eccome!

Io vi ringrazio per essere così numerosi, e per tutte le splendide recensioni che mi avete lasciato allo scorso capitolo. Vi aspetto settimana prossima con il ventinovesimo capitolo, a Sabato, un bacio,

Elly

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Capitolo 29
*** Too Good At Goodbyes ***


Lo sapeva che sarebbe successo. Lo sapeva da giorni, e lo sentiva che stavano arrivando. Per questo aveva mandato via Liam, lui non doveva essere lì, o avrebbe fatto qualche sciocchezza. Lo conosceva troppo bene, e sapeva che si sarebbe infuriato a morte quando l'avrebbe saputo. Ma era così che doveva andare, era in quel modo che le cose avrebbero dovuto svolgersi. Lo stridere delle ruote sull'asfalto gli fece comparire un ghigno sul volto. Tese i muscoli delle spalle, e si voltò quando avvertì il rumore dei passi sulle foglie. Il ghigno divenne un sorrisetto malizioso, mentre tirava fuori le mani dalle tasche dei jeans e li guardava. Erano in otto. Al minimo movimento che fece, i fucili puntarono immediatamente su di lui. Abbassò il volto e sorrise sghembo, prima di rialzarlo.

<< Vi aspettavo un po' prima >> proruppe in un ghigno.

<< Se vuoi – sorrise serafico quello davanti a tutti, e Theo si rese conto che aveva lo stesso odore che aveva sentito in tutti e tre i punti – se vuoi, possiamo sempre andare a prendere il tuo fidanzatino >> Theo scoprì i denti, mentre la rabbia iniziò a ribollirgli nelle vene come lava.

<< Se solo provi a sfiorarlo con un dito, ti strappo il cuore a morsi >> disse lapidario. Gli occhi brillarono di giallo intenso, e un ringhio risuonò nella foresta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Ti dico che dobbiamo andare alle cave dello zoo, e che dobbiamo andarci subito >> stava insistendo Derek da quella che era probabilmente l'ora più lunga della sua vita. Liam sbuffò a quelle parole.

<< E io dico che dobbiamo aspettare >> ribeccò Scott.

<< Non possiamo più aspettare. In quanti devono ancora morire, Scott? Noi siamo i prossimi >> riprese il lupo più grande. Andavano avanti così da quella mattina. Aveva notato che Scott gli lanciava occhiate strane di tanto in tanto, inoltre, non capiva perchè insisteva sul dover aspettare. Aspettare cosa, poi? Non avevano niente di meglio come piano. Più tempo passava, e peggio era, probabilmente. Malia alzò gli occhi al cielo scocciata, non ne poteva più nemmeno lei. In realtà, non ne poteva più nessuno di quella storia.

<< Scott, cosa dovremmo aspettare? >> si intromise a quel punto Mason. L'alpha si voltò a guardarlo, uno sguardo quasi esasperato.

<< Non sappiamo in quanti siano – rispose Scott in un sospiro – non voglio che qualcuno di noi rischi la vita inutilmente. Siamo già troppo scoperti così >> Derek lo fissò come se fosse impazzito. E probabilmente gli altri non se ne erano accorti, ma lui sì. Era un lupo da tutta la vita, sapeva perfettamente quando qualcuno cercava di mantenere la calma e usare parole che non fossero bugie. Cose a cui non potevi ribattere, e Scott lo stava facendo, ma perchè? C'erano solo due persone tra di loro tanto bravi da raggirare qualcuno in quel modo, e di certo una di quelle non era l'alpha. Uno era suo zio, che se ne stava seduto sulla scala a chiocciola con il viso contratto dall'esasperazione. L'altro era Theo, ma la chimera non era lì, e la cosa non gli piaceva.

<< Non puoi evitare che qualcosa di brutto accada >> gli disse Corey stringendosi nelle spalle. Le cose brutte succedevano, punto. Niente di più, niente di meno.

<< Lo so, questo. Ma possiamo anche cercare di restringere i danni >> continuò Scott. Derek sbuffò, incredulo. C'era qualcosa che non quadrava. Qualcosa che gli sfuggiva. Non era da Scott essere così caparbio.

<< Scott, hanno ragione. Dobbiamo muoverci ora >> gli disse Liam. L'alpha si voltò a guardare il suo beta. Lo sapeva benissimo che avevano ragione, gli serviva solo più tempo.

<< D'accordo. Ma lo faremo tra un paio di giorni. Il tempo di definire per bene il piano >> si arrese alla fine. Liam gli sorrise e annuì, sollevato. Così come gli altri, che sembravano piuttosto felici che l'alpha si fosse convinto. In tutto quello però, Derek continuava a fissarlo. Non c'era niente da definire, il piano non poteva essere modificato più di così.

<< Dov'è Theo? >> chiese poi Mason, rendendosi conto che la chimera non era ancora arrivata. Derek lanciò l'ennesima occhiata all'alpha, che parve impercettibilmente turbato a quella domanda.

<< Aveva una cosa da fare >> gli rispose il suo migliore amico stringendosi nelle spalle. A Mason parve strano, ma se lo tenne per se. In genere, Theo non si staccava mai da Liam.

<< Come procediamo? Ci sposteremo tutti insieme? >> chiese Malia avvicinandosi al tavolo. La piantina dello zoo posta al centro.

<< Sarebbe la cosa più sicura – mormorò Peter – ma attirerebbe anche l'attenzione in maniera eccessiva. Dovremmo andare un po' alla volta, e solo dopo, far capire che siamo tutti quanti lì >>

<< E' l'idea più sensata >> confermò Stiles lanciando uno sguardo al suo migliore amico. Scott annuì, e decise che sì, aveva senso.

<< Siete sempre dell'idea che noi dovremmo restare qui? >> chiese Lydia. I lupi nella stanza si guardarono, e poi Derek annuì. Stiles fece per aprire bocca, ma l'occhiata del lupo lo fece desistere immediatamente. Derek non aveva la faccia di uno che avrebbe contrattato. E Stiles, poteva leggerglielo negli occhi, questa volta non l'avrebbe convinto. In nessun modo.

<< Come non detto >> si ritrovò a mormorare Corey. Mason, accanto a lui, gli sorrise.

<< Liam, tu hai proposto lo zoo. Come suggerisci di dividerci? >> gli chiese Derek. Il più piccolo annuì, e poi si prodigò nel mostrare agli altri le varie cave e gallerie. Gli spiegò che sarebbe stato molto meglio dividersi in coppie, e incastrare i cacciatori in varie gallerie. Loro sarebbero passati velocemente tra l'una e l'altra.

<< C'è sempre l'incognita del numero >> ragionò Scott.

<< Non in questo modo – gli fece presente Liam – noi passeremo da una galleria all'altra, loro non avranno il tempo di rendersi conto di quale direzione prendere. E anche se ne arrivassero altri, non possono muoversi tutti quanti in una sola. Avrebbero la peggio anche in quel caso, e loro devono credere di avere un vantaggio >>

<< Ha ragione >> gli diede manforte Lydia.

<< In questo modo possiamo vincere >> realizzò Malia, all'improvviso contenta.

<< Sì, ma dobbiamo sperare che funzioni. Attirarli non sarà semplice – continuò Liam – cercheranno fino all'ultimo uno scontro a viso aperto. E in quel caso, beh. . .>>

<< In quel caso saremmo noi ad avere la peggio >> concluse per lui Derek. Liam annuì, e il lupo si passò una mano sugli occhi, pensando.

<< Dio, è dannatamente rischioso e difficile. Hanno delle armi >> sbuffò Scott.

<< E' rischioso – concordò Peter – ma è anche l'unica alternativa che abbiamo >>

<< Perchè c'è n'è un'altra? >> fece ironico Mason.

<< Sì, io la chiamo “Scappare a gambe levate” >> sbottò il lupo.

<< Divertente >> mormorò Malia per nulla divertita dalla battuta. Il padre alzò gli occhi al cielo, che ne capivano loro di battute.

<< Quindi – lasciò in sospeso Stiles – o funziona, o funziona >>

<< Esattamente >> commentò Liam. Corey sospirò, quasi al limite della sopportazione. Stava diventando davvero troppo difficile, forse anche per loro. In genere erano bravi a uscire da quelle situazioni, ma stavolta. Stavolta sembrava che si stessero affossando da soli ancora prima di arrivare a una conclusione.

<< Se non funziona, cosa facciamo? >> domandò alla fine Stiles.

<< Se non funziona, allora siamo fottuti >> gli rispose Peter, beccandosi poi una gomitata da Lydia.

<< Se non funziona dovremmo andarcene – riprese Derek – e dovremmo nasconderci per un po' >>

<< Vuoi fare il latitante? >> si accigliò il suo compagno.

<< L'idea non entusiasma nemmeno me, Stiles. Ma se l'alternativa è morire, direi che fare i latitanti sia un'ottima scelta >> fece il lupo.

<< Concordo con te, nipote >> si intromise Peter.

<< Derek, dove pensi potremmo andare? >> gli disse Scott. Non aveva intenzione di lasciare Beacon Hills in mano a Gerard.

<< Non lo so ancora, ma so che sarebbe la cosa più intelligente da fare >>

<< E a quel punto? Passiamo la vita a nasconderci? >> gli chiese Malia.

<< No. Troviamo altri branchi, troviamo chi è disposto a combattere, e torniamo >> le spiegò Derek.

<< Un esercito di lupi mannari >> commentò alla fine Lydia.

<< Non solo – aggiunse Peter – da qualche parte ci sono altre banshee, dolcezza. Streghe, coyote, e tanti altri esseri soprannaturali in cerca di vendetta >>

<< Così scoppierebbe una guerra >> disse Scott guardando Derek seriamente.

<< Siamo già in guerra, Scotty >> sospirò Stiles.

<< Non permetterò che altri muoiano per causa nostra, Stiles >>

<< Non sarebbe colpa tua. E' colpa di Gerard >> gli fece notare Malia.

<< Ragazzi, non credo che sia così semplice >> disse loro Corey.

<< Ha ragione. In molti non combatteranno. Alcuni alpha, penserebbero ai loro branchi, se ne infischiano se noi abbiamo un problema – disse Liam – anzi, potrebbero prendersela con noi che magari abbiamo portato il problema anche a loro >>

<< Liam ha ragione >> disse Peter pensandoci su. Liam allargò le braccia, come a ringraziarlo che qualcuno avesse capito. A Peter stava per scappare un risolino, quando l'odore improvviso di panico proveniente da Lydia lo bloccò. Di colpo tutti i lupi si voltarono verso di lei, l'odore era talmente forte da farli irrigidire.

<< Lydia >> provò a chiamarla Stiles. All'improvviso, il ricordo della visione della ragazza qualche giorno prima gli spezzò il respiro, e d'istinto si voltò a guardare Derek. Il lupo stava osservando la banshee. Il suono di un vetro che andava in mille pezzi ruppe il silenzio che si era creato. La tazza tra le mani di Lydia si era frantumata, e sebbene ognuno in quella stanza avrebbe potuto afferrarlo prima che toccasse il suolo, nessuno si era mosso di un millimetro. Lydia si lasciò cadere a terra, in ginocchio, e le mani a coprirle le orecchie, come se non volesse sentire. Come se cercasse di coprire un urlo. Stiles e Peter le furono accanto in un attimo, ognuno a un lato che la chiamavano, ma senza alcuna risposta. Scott saettò lo sguardo agli altri nella stanza, erano tutti bloccati, cercando di capire che prendesse alla ragazza, o cosa stesse vedendo. In genere Lydia si incantava, ma non assumeva quegli atteggiamenti. I tentativi di Stiles e Peter di chiamarla erano vani, la banshee non rispondeva.

<< Theo >> sibilò Lydia a denti stretti, il panico nella voce. Alzò il viso, lo sguardo perso nel vuoto.

<< Theo >> mormorò. Stavolta più forte, e gli altri impallidirono quando videro che delle calde lacrime stavano scorrendo sul volto della banshee, senza controllo. D'istinto si voltarono a guardare Liam, ma il lupo non era lì. Lo sguardo perso nel vuoto come quello di Lydia, e le mani che iniziarono a tremare.

<< Liam? >> provò a chiamarlo Scott, ma il beta scattò, gli occhi che andavano dal giallo all'azzurro in maniera incontrollata.

<< Theo >> gli uscì in un respiro mozzato, e si fiondò fuori dal loft, con Stiles che in mezzo secondo era saltato in piedi e gli corse dietro. Derek gli urlò di fermarsi, ma quello non lo ascoltò.

<< Cazzo >> sibilò Mason, e senza dar ascolto agli altri, seguì i due fuori dal loft. Era successo qualcosa, e Liam non sembrava più lui. Quando anche Mason uscì, il loft fu avvolto dal silenzio, fatta eccezione per Lydia che continuava a mormorare quel nome tra le braccia di Peter.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Liam, va piano, maledizione >> urlò Mason con i polmoni che stavano per scoppiare. Stiles, accanto a lui, sembrava stare per svenire. Non era stata una buona idea correre dietro a un licantropo. Il punto era che Liam non rispondeva, non li ascoltava nemmeno. Quando arrivarono a qualche metro dalla casa della chimera, Liam si arrestò di colpo, e poi riprese a correre in direzione dell'abitazione. Mason e Stiles sgranarono gli occhi quando notarono una scia di sangue lungo il vialetto, e non ebbero il tempo di fare altro se non guardarsi, che il ringhio del lupo gli fece rizzare i nervi e la pelle. Corsero all'interno spostando la porta già aperta, e quello che videro gli fece mancare il fiato. Theo era a terra, e c'era sangue ovunque, anche troppo secondo Mason. Stiles deglutì, rendendosi conto che non si aveva realmente idea di quanto sangue ci fosse nel corpo di una persona finché non lo si vedeva. La chimera sembrava immobile, il sangue fuoriusciva ancora dalla ferita al petto, e a Stiles venne quasi da vomitare quando vide che era di poco sotto al cuore. Liam era inginocchiato a terra accanto a lui, e aveva lo sguardo sconvolto, gli occhi azzurri spalancati, e le mani gli stavano tremando dalla rabbia. Le mani e la maglia già sporche del sangue di Theo. Lui e Mason si avvicinarono subito mettendosi dal lato opposto.

<< Dobbiamo portarlo da Deaton >> disse subito Stiles, esaminando come la chimera avesse preso altri colpi di striscio. Il labbro era spaccato, e il sangue colava anche da lì. Dovevano essersele date di santa ragione. Mason gli scoccò un'occhiata preoccupata, e Stiles la ricambiò. Non sapeva se preoccuparsi di più per Theo o per Liam. La chimera sembrò fare un leggero sussulto, e persino loro riuscirono a sentire il battito accelerare all'improvviso. Liam gli prese il volto tra le mani, chiamandolo spaventato, ma quello sembrava incosciente.

<< Theo. Theo, ti prego >> lo supplicò il lupo con voce spezzata. Vederlo in quello stato gli stava logorando lo stomaco. La sensazione di dolore che aveva percepito al loft stava incrementando a dismisura, e lui aveva paura di saperne il motivo. Lanciò uno sguardo alla ferita, quando si rese conto che non aveva minimamente iniziato a guarire, e la sua attenzione venne catturata da uno strano liquido dove c'era il foro. Gli occhi gli si allargarono a dismisura, e il panico e la paura iniziarono a prendere il sopravvento su qualunque altra emozione. No. Quello no.

<< Theo, ti prego, apri gli occhi >> lo chiamò ancora, e stavolta la chimera parve socchiuderli. Gli occhi blu del compagno gli fecero tornare il respiro, ma Theo non sembrava lucido, e il suo battito accelerato stava di colpo iniziando a rallentare. Troppo per una chimera. Stiles lo fissò preoccupato, e afferrò il polso di Theo, sentendo quanto il battito fosse flebile. Oh no. Non doveva accadere. Theo ebbe come uno spasmo, mentre un liquido nero fuoriuscì dalla sua bocca, e Liam ringhiò a quella vista. Non poteva perderlo, non in quel modo. No, non poteva. Strinse gli occhi, cercando di concentrarsi e di portargli via il dolore, ma non funzionava. No, doveva funzionare, doveva farlo. Tum. Tum. Tum. Tum. Il battito accelerò di colpo un'altra volta, e questo sembrò sollevarlo, ma poi. . . poi smise. Il silenzio gli riempì le orecchie, prorompente e assordante come l'eco. E il vuoto lo avvolse completamente. Non riusciva più a sentirlo. Non sentiva più il suo compagno sotto la pelle, era sparito, strappato via. Era di nuovo solo. Quello che provò non sapeva descriverlo, era come se mille persone gli avessero afferrato l'anima insieme e la stessero tirando contemporaneamente fino a squarciarla. Il suo lupo uggiolava di dolore, e senza che nemmeno se ne rendesse conto, aveva il respiro affannato e il cuore che martellava nel petto per uscirne. Non voleva sentire tutto quello, voleva solo che finisse. Voleva che qualcuno gli tirasse il cuore fuori dal petto e lo gettasse via. Voleva che qualcuno gli risucchiasse via l'anima pur di far fermare ogni cosa. Doveva fermarsi, qualsiasi cosa provasse voleva che smettesse. L'anima gli si stava dilaniando con un dolore tale da togliergli l'aria dai polmoni. Si tirò il corpo di Theo in grembo, sotto lo sguardo scioccato e disperato degli altri due. Prese a carezzargli i capelli con fare nevrotico, ringhiando ad ogni parola che gli usciva fuori. Non ne poteva più, stava annegando nel suo dolore, e il silenzio assordante che sentiva provenire dall'altro lo stava uccidendo. Non poteva essere vero. Avrebbe chiuso gli occhi, e quando li avrebbe riaperti Theo sarebbe stato lì, con quel sorrisino malizioso ad imbarazzarlo come al solito. Il filo che li teneva uniti si era spezzato.

<< No, ti prego, no – singhiozzò tra le lacrime che nemmeno si era reso conto di star versando, finché non bagnarono il viso dell'altro – Ti prego, non farmi questo >> Stiles lo fissava con un groppo in gola, ancora sotto shock che il suo amico fosse morto. Theo non c'era più, ma la cosa più straziante era il dolore di Liam. Riusciva quasi a sentirlo, ed era così forte da far annegare anche loro. Stava rivivendo quello che era successo con Derek in Messico, e non l'augurava a nessuno.

<< Non lasciarmi solo, non puoi farmi questo. Hai promesso che ce ne saremmo andati via insieme, e io non me ne vado senza di te – stava ringhiando tra i singhiozzi Liam, e a Mason tutto quello straziava l'anima. Non poteva vedere il suo migliore amico così – Amore, ti prego. Per favore, io ti amo. Ti amo e non puoi lasciarmi solo. Ho così bisogno di te >> continuò, mentre con le mani gli toccava il viso. Liam era completamente in pezzi, totalmente disperato. Continuava a carezzargli il volto e i capelli in gesti scoordinati. Tremava di rabbia e dolore.

<< Liam >> lo chiamò piano Stiles, le lacrime bagnavano anche il suo volto, ma il lupo scosse il capo imperterrito.

<< No, no, no. Non posso vivere senza di lui – ringhiò – non puoi andartene. Torna da me, ti prego. Non puoi morire, non puoi. Resta con me, ti prego. Non puoi lasciarmi solo >> urlò dando un pugno talmente forte sul petto della chimera, che Mason trattenne il respiro, credendo che gli avesse fracassato le ossa. Tutto quello a cui Liam riusciva a pensare, era che non avrebbe più potuto vedere i suoi occhi blu, non avrebbe più potuto baciarlo come piaceva a lui. Non riusciva a non pensare a quanto gli sarebbero mancate le sue carezze, e il suo modo di abbracciarlo o il suo chiamarlo “cucciolo” ogni due secondi. Non avrebbe più potuto fare l'amore con lui, non l'avrebbe più sentito ridere. E solo quello . . . solo quello bastava a fargli desiderare di morire. Perchè se Theo non c'era, non c'era amore. E lui non ne poteva già più. Liam non sembrava nemmeno rendersene conto, ma continuava a chiamarlo. Continuava a pregarlo di non lasciarlo da solo mentre gli accarezzava i capelli e il viso con le mani insanguinate, mentre continuava a piangere stringendoselo addosso, e Mason non riusciva più a guardarlo. Volse il capo altrove, cercando di asciugarsi le lacrime, ma i singhiozzi e il pianto di Liam non lo aiutavano affatto. Stiles, accanto a lui, sembrava spaesato, come bloccato in un altro mondo, quando all'ennesimo colpo di Liam, un suono talmente forte irruppe nella stanza. Mason si voltò di scatto, credendo ci fosse qualcuno, ma quando vide Stiles sgranare gli occhi, si rese conto che non c'era nessuno. Quel suono . . .quel suono era un battito. Vide gli occhi di Liam spalancarsi, mentre fermava i singhiozzi e si mordeva il labbro guardando il corpo della chimera. Il petto che si alzava e abbassava veloce sotto i tremiti del pianto. Il vuoto sparì all'improvviso, e la presenza di Theo sotto la pelle tornò dirompente come una cascata, facendogli tornare il respiro ora accelerato. Lo sentiva. Poteva sentirlo in ogni sua parte. Poteva sentire come il lupo smettesse di ringhiare di dolore e si lasciava andare a un uggiolio talmente felice da rompere ogni muro. Sentiva come la sua anima si stesse ricucendo, tornando a trovare il proprio appiglio nel ragazzo steso su di lui. Sentiva come il suo cuore battesse di nuovo solo per il proprio compagno.

<< Amore >> sussurrò piano il lupo chiamandolo, con gli occhi ancora lucidi e il viso bagnato. Uno spiraglio di speranza che si faceva vivo all'improvviso. E sotto gli sguardi increduli di Mason e Stiles, Liam strinse la mano di Theo. Le vene di Liam si colorarono subito di un nero così scuro come non l'avevano mai visto, e gli occhi del lupo variarono al giallo, mentre emise un ringhio e strinse i denti. Mason non voleva nemmeno immaginare quanto dolore stesse passando dall'uno all'altro. Liam continuò così per quelle che parvero ore, ma erano solo secondi. Quando smise di assorbire il dolore, Liam sembrava stanco e distrutto nel profondo, così distrutto che Mason credette non si sarebbe più ripreso. All'improvviso, il corpo di Theo ebbe un sussulto e un ringhio fuoriuscì dalle labbra della chimera, con gli occhi che si colorarono di giallo spalancati. Liam gli prese il viso tra le mani, mentre cercava di infondergli calma, e parve riuscirci, perchè un secondo dopo il respiro e il battito accelerato della chimera tornarono regolari. Gli occhi blu di Theo guardarono qualche secondo Liam, prima di richiudersi nuovamente, ma il lupo sentì la mano del compagno andare a stringere appena la sua, in una stretta così debole che non credeva gli appartenesse. D'istinto lo strinse contro di se, tornando a respirare a pieni polmoni l'odore della chimera. Si morse il labbro, aveva voglia di piangere e urlare fino al mattino dopo. Anche se incosciente, era vivo. Non lo aveva lasciato solo. Voleva gridare tutta la paura e la rabbia che stava provando, era terrorizzato all'idea che Theo potesse morirgli di nuovo tra le braccia, che stavolta non sarebbe riuscito a riportarlo indietro da lui. Si lasciò andare ad un singhiozzo, mordendosi il labbro, mentre altre lacrime gli rigarono il volto. Lo sentiva, poteva sentirlo. Doveva calmarsi, ma aveva paura di scostarlo anche se di poco da lui. Era spaventato a morte che se si fosse separato da lui, il cuore dell'altro avrebbe smesso di nuovo di battere. Il filo si era ricucito di nuovo. E lui era lì.

<< Dobbiamo andare da Deaton – proruppe Stiles schizzando in piedi – gli hanno sparato con lo strozzalupo giallo >>

<< Liam? >> lo chiamò Mason, e l'altro annuì. Lo sapeva che dovevano andare. Ma era ancora sotto shock per ciò che era appena successo. Theo gli era morto tra le braccia. Si morse il labbro a sangue, imponendosi di non dare di matto, doveva prima pensare al suo compagno.

<< Prendiamo la sua macchina >> disse Stiles afferrando le chiavi in cucina e dirigendosi fuori. Liam si alzò con Theo tra le braccia, e Mason lo seguì a ruota fuori dall'abitazione. Liam si infilò sui sedili posteriori, con il corpo di Theo sdraiato e la testa del compagno sulle gambe, mentre Mason si piazzò davanti accanto a Stiles, che mise in moto facendo retromarcia immediatamente.

<< Avviso gli altri >> mormorò piano Mason, e Liam annuì solamente, non staccando gli occhi dal viso di Theo. Stiles lo guardava dallo specchietto, e non voleva immaginare a come dovesse sentirsi. Lui si era sentito morire quando Derek era morto in Messico, e Liam . . . erano legati, non voleva nemmeno pensare a ciò che aveva provato poco prima.

<< Liam, come hai fatto? – gli chiese piano e con cautela il suo migliore amico – Voglio dire, lui era, era . . >>

<< Massaggio cardiaco lupesco? – si intromise Stiles – Gli ha dato un pugno così forte al petto, che nemmeno cinquanta massaggi cardiaci lo avrebbero riportato indietro >>

<< E' la tua ipotesi? >> fece Mason.

<< Non lo so. E' l'unica cosa ovvia >> ribeccò l'altro accelerando. Dovevano muoversi.

<< Peter ha detto che con il proprio compagno vicino si guarisce più in fretta >> rispose loro il lupo in un sussurro. Aveva lo sguardo incollato al volto di Theo, e sembrava perso, quasi vuoto per certi versi. Continuava a stringerlo contro di se con fare possessivo.

<< Sì, ma lui non doveva guarire, lui era m . . >> provò Mason, ma il lupo lo interruppe brutalmente.

<< Non dirlo >> sibilò in un ringhio Liam facendolo rabbrividire. Non aveva mai visto e sentito il suo migliore amico in quel modo. Arrivarono alla clinica veterinaria in meno di cinque minuti, e appena scesero Liam si fiondò all'interno, dove Deaton lo fece entrare immediatamente nel laboratorio. Probabilmente gli altri lo avevano avvisato del loro arrivo. Mason si rese conto solo in quell'istante che Liam era ricoperto del sangue del suo compagno, e la cosa lo fece gelare. Liam sembrava un'altra persona in quel momento. Totalmente in balia di emozioni che non riusciva nemmeno a decifrare.

<< Liam, devi uscire >> gli disse il veterinario. Il lupo gli ringhiò contro, non decidendosi a staccarsi da Theo.

<< Io non mi muovo da qui >> rispose.

<< Per farlo stare meglio, devo prima farlo stare peggio. E ciò implica il dolore. Non posso farlo se tu sei qui che mi salti alla gola perchè gli sto facendo male >> gli disse Deaton. Liam a quelle parole parve riprendere un minimo di lucidità, e dopo aver toccato nuovamente i capelli del più grande uscì fuori, seguito da Stiles mentre la porta si chiudeva alle loro spalle. Mason e il moro si sedettero con un sospiro di sollievo sulle sedie della sala d'aspetto, mentre Liam restò in piedi davanti alla porta. Aveva i muscoli delle braccia tesi e rigidi, gli occhi chiusi. Sembrava concentrato, e Stiles ci avrebbe scommesso qualunque cosa. Era concentrato sul battito cardiaco del compagno. Lo vedeva tremare ogni poco. Ad ogni sibilo che proveniva dalla stanza adiacente, il lupo fremeva stringendo i pugni. Stava cercando di trattenersi, e lui lo sapeva. Fu così, che quando mezz'ora dopo il resto del branco fece irruzione nella clinica, lo trovarono. I pugni chiusi, e le gocce di liquido scarlatto che macchiavano il pavimento scivolando attraverso le dita. Stiles non riusciva più a distinguere il sangue di Theo da quello di Liam.

<< Cos'è successo? >> chiese Peter.

<< I cacciatori. Avevano lo strozzalupo giallo >> li informò Stiles.

<< Che cosa? >> urlò Malia. Scott continuava a guardare Liam, che sembrava completamente avvolto da un'ombra scura come la notte. L'aria attorno a lui era densa e satura di rabbia. Una calma così apparente, che presto si sarebbe spezzata.

<< Quando siamo arrivati c'era sangue ovunque, e Theo era . . beh, era in fin di vita ecco, e poi...>> mormorò Mason, non sapendo se continuare o meno. La reazione di poco prima di Liam l'aveva spaventato. Sembrava così freddo nel suo essere immobile. Sembrava svuotato di ogni emozione, e se Theo fosse morto, Mason non sapeva se il suo migliore amico sarebbe mai potuto tornare se stesso.

<< E' morto – li interruppe Lydia facendo voltare tutti verso di lei – è morto. L'ho sentito >>

<< Sì, ma Liam l'ha riportato indietro. E non ho idea di come abbia fatto >> sussurrò Stiles, lanciando occhiate in direzione del lupo, che non si era mosso di un millimetro. Lydia faceva vagare lo sguardo tra loro tre, e Derek sembrava pensieroso. Molto più del solito. Un gemito di dolore ruppe il silenzio che si era creato, chiaramente proveniente dalla stanza in cui c'era la chimera. Liam strinse maggiormente i pugni, aumentando la velocità del sangue che scorreva lungo le sue mani. Scott provò ad avvicinarsi al proprio beta, ma il ringhio che quello emise lo fece bloccare sul posto. Liam si stava arrabbiando, riuscivano a sentirlo tutti, e Mason faceva fatica a ricollegare quel ragazzo al suo migliore amico. Faceva fatica a identificare quel lupo arrabbiato con quello che meno di un'ora prima stava piangendo disperato. C'era qualcosa che non andava, e ne ebbe la conferma quando Liam si voltò verso Scott. I pugni ancora più chiusi, e gli occhi completamente gialli.

<< Liam? >> provò a chiamarlo Lydia, ma quello emise un ringhio talmente forte da far vibrare l'intera stanza. Liam stava ribollendo, la rabbia lo aveva ormai avvolto. Il solo pensare a poco prima, quando non riusciva più a sentire Theo dentro di lui lo stava facendo infuriare come mai in vita sua, e il rendersi conto che fosse colpa di Scott, stava solo peggiorando la situazione. I cacciatori. Loro avevano trovato Theo, e non era un caso. Ripensò alla conversazione di giorni prima con il compagno, e un altro ringhio irruppe tra i suoi denti.

“Perchè oggi eri a scuola da Scott?” aveva chiesto a Theo qualche giorno prima.

“Dovevo chiedergli una cosa”

“Cosa?” si era accigliato lui.

“Sui cacciatori” gli sorrise la chimera, e prima che potesse fare altre domande, gli aveva assalito la bocca facendolo sorridere.

<< Tu lo sapevi. Sapevi che lo stavano seguendo e non hai fatto niente >> ringhiò in direzione dell'alpha. Gli occhi degli altri si spostarono su Scott, che sembrava avere il cuore in gola. Liam gli stava facendo paura, non era mai stato così pieno di rabbia, e un pizzico di quello che sembrava odio.

<< Mi ha chiesto lui di non dire niente, Liam >> provò l'alpha con toni pacati, mentre riceveva occhiate scioccate dal resto del branco.

<< Stai scherzando? >> urlò Peter.

<< Dovevi fermarlo >> urlò Liam.

<< Non voleva essere fermato >> rispose Scott pacato. Arrabbiarsi anche lui non avrebbe portato a niente di buono.

<< Lo sapevi e non hai fatto niente? – gli disse Derek scuotendo il capo – Non ce l'hai nemmeno detto. E' per questo che hai detto a me e Malia di non trasformarci? Lo hanno visto, non è vero? >> Prima che l'alpha potesse anche solo pensare di rispondere, un altro lamento di dolore e un battito accelerato coprirono la sua voce. Liam strinse gli occhi, ma non si mosse dalla sua posizione davanti a Scott. Quando li riaprì, Scott pensò che fossero più gialli di prima. Corey lo guardava preoccupato, e Mason aveva le mani in volto. Non sapeva che cosa sarebbe potuto accadere se Theo fosse morto. Aveva visto Liam andare completamente in pezzi, e ricomporsi non appena il cuore di Theo aveva battuto di nuovo. Ma in quel momento, in quel minuto, negli occhi del suo migliore amico aveva letto solo pura e semplice agonia. Tanto da fargli desiderare di morire. E a Mason saltò un battito quando si rese conto che era proprio così.

“E' come se morissi anche tu.” Questo era quello che aveva detto Theo quando glielo avevano chiesto, e questo era successo a Liam. Era morto anche lui. E gli altri non lo avevano capito. Non si rendevano conto che la furia di Liam era dovuta al non aver più percepito il compagno, seppur per un solo minuto.

<< Liam, lo so come ti senti, ma . . >> provò Scott, ma quello gli ringhiò addosso facendolo indietreggiare. Aveva tutta l'aria di volergli saltare alla gola.

<< No, non lo sai come mi sento. Tu non capisci, lui è morto, prima. E' morto. E se lui muore adesso sarà solo colpa tua, mi hai capito? – urlò in un ringhio Liam – E io ti giuro su Dio, che se lui muore . . .Io ti uccido >> gli ringhiò in faccia, facendo spalancare gli occhi degli altri. Stava tremando di rabbia e odio da capo a piedi, a Lydia parve quasi di poter vedere un'aura scura attorno al lupo. Liam non era in se, era qualcuno di completamente diverso. E adesso la banshee capì perchè Peter ripeteva sempre che il legame era un'arma a doppio taglio. Scott sgranò gli occhi, all'improvviso intimidito dal proprio beta. Peter lo fissò ad occhi spalancati, così come Stiles, a cui sembravano di colpo essere andati fuori uso i polmoni. Mason deglutì, non aveva il coraggio di avvicinarsi al proprio migliore amico. Che ne era di Liam? Era davvero così radicato il legame con il proprio compagno? All'ennesimo lamento di dolore di Theo, Liam ringhiò, e poi si diresse verso l'uscita della clinica, con passo deciso.

<< Liam, dove . .>> provò Lydia, ma quello si bloccò, irrigidendo i muscoli.

<< A fare quello che dovevamo fare fin dall'inizio >> rispose duro il lupo, mentre Corey si scostava per farlo passare, senza imporre resistenza. Malia e Derek guardarono Scott, come a dirgli di fermarlo, ma l'alpha non sembrava nemmeno essere lì. Derek lo afferrò per un braccio, e Liam gli rivolse un'occhiata piena d'ira.

<< Lanciarsi contro dei cacciatori non è la soluzione >> fece il lupo. Liam emise un ringhio scostandosi dalla sua presa, e con somma sorpresa di tutti fu Stiles a dire a Derek di lasciarlo andare.

<< Lascialo andare – gli disse Stiles, mentre gli altri lo fissarono come se fosse impazzito – Gli è morto tra le braccia, Der >> continuò il ragazzo con un groppo in gola, e lesse la consapevolezza passargli negli occhi. Sapeva di aver toccato un nervo scoperto anche per loro. Il lupo lo lasciò andare, e Liam aprì la porta, uscendo nel buio della sera.

<< Lo lasci andare così? >> gridò Lydia a Scott, ma l'alpha si passò le mani sul viso, sedendosi su una delle sedie. Malia, che era rimasta zitta e sconvolta fino a quel momento si precipitò vicino a lui. Gli si sedette accanto, prendendo a stringergli una mano.

<< Non è colpa tua, Scott. Theo te l'ha chiesto >> gli disse la coyote accarezzandogli i capelli.

<< Malia ha ragione – disse dopo un po' Derek – avresti dovuto dircelo è vero, ma non dar peso a ciò che dice Liam. E' sconvolto da quello che è successo al suo compagno >>

<< Lo seguo. Non mi fido a lasciarlo andare da solo. E' sconvolto e fuori di se >> disse Peter, uscendo subito fuori dalla clinica per cercare Liam, ma del lupo, già non c'era più traccia.

<< Cazzo >> sibilò Peter in un ringhio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Quando Peter riuscì a trovare Liam, dopo più di mezz'ora, non credeva ai propri occhi. Il lupo era fermo al centro della strada, sulla statale dove avevano attaccato lui e Derek, le unghie che si stavano ritirando e gli occhi che tornavano azzurri, mentre si voltava nella sua direzione. Sembrava così freddo, che Peter stesso ebbe difficoltà a riconoscerlo. Il temporale scoppiato poco prima stava incrementando, e Liam era completamente bagnato, la maglietta strappata in più punti e il sangue un po' ovunque. La scena alle sue spalle fece gelare il sangue nelle vene al lupo più anziano, non ricordava di aver mai visto tanta rabbia e tanto odio in qualcuno. Tre auto nere erano ribaltare sul ciglio della strada, una stava addirittura prendendo fuoco, e i corpi senza vita di nove cacciatori giacevano a terra. Peter deglutì, vedendo come Liam gli stava andando incontro, con passo lento e deciso. Non aveva idea di cosa il ragazzo avesse provato nel trovare il compagno in quello stato, ma ciò che aveva appena fatto ne era una prova abbastanza tangibile. Quando Liam gli fu vicino gli scoccò un'occhiata, e il lupo lesse nei suoi occhi che stava ritornando quanto meno un po' più in se.

<< Non che mi importi dei cacciatori, ma . .>>

<< Non me ne pentirò se te lo stai chiedendo – disse duro Liam – andava fatto. L'hai detto anche tu che è l'unico modo >>

<< Lo so – rispose Peter – torniamo alla clinica, prima che arrivi qualcuno >> Liam si limitò ad annuire, e si avviò all'auto del lupo più grande, seguito da un Peter ancora stupito. Tutta quella rabbia sembrava essersi trasformata di colpo in calma, non appena era stata sfogata. Aveva il sospetto che se non avesse trovato i cacciatori, avrebbe potuto sfogarla su Scott. E per la prima volta, Peter ebbe il dubbio che l'alpha sarebbe sopravvissuto. Per tutto il tragitto, il lupo più giovane restò in silenzio, limitandosi a guardare fuori dal finestrino. Quando arrivarono alla clinica, Peter spense il motore e uscirono dall'auto. Liam gli sembrava troppo calmo, e quando aprirono la porta rientrando, gli occhi di tutti si puntarono su di loro. Derek sgranò gli occhi nel notare il modo in cui era conciato Liam. Aveva il sangue sul viso, sulle mani, e sui vestiti. La pioggia non era riuscita a lavarlo via, e l'odore era piuttosto chiaro.

<< Liam, che . .>> deglutì Mason.

<< Ha fatto fuori nove cacciatori – sospirò Peter – tutto da solo >> Stiles spalancò gli occhi, ma non poteva non capirlo. Se avesse potuto avere tra le mani chi aveva sparato a Derek, probabilmente avrebbe dato di matto anche lui. Il solo pensare al dolore, portava Liam alla rabbia cieca, e solo uno stupido non se ne sarebbe reso conto.

<< Li hai uccisi? >> chiese la voce di Scott, per la prima volta da quando il beta se ne era andato.

<< Sì >> rispose Liam senza nemmeno guardarlo. A Stiles vennero i brividi. La voce di Liam sembrava così gelida da farlo dubitare di ciò che avrebbe potuto fare.

<< Liam, eran . .>> iniziò l'alpha, ma quello ringhiò in sua direzione.

<< Preferivi che facessi fuori te? – ringhiò tornando ad arrabbiarsi nuovamente. Peter gli fu dietro in un secondo cercando di trattenerlo, e lanciò un'occhiata di ammonimento a Scott – Non dirmi cos'è giusto e cos'è sbagliato >>

<< Non sto dicendo che sia giusto o sbagliato >> rispose Scott alzandosi, e provando ad avvicinarsi.

<< Se ti avvicini, potrei farti molto male – lo mise in guardia Liam – Hanno toccato il mio compagno >> concluse il beta, rendendogli chiaro cosa pensasse. Prima che Stiles potesse dire qualcosa, la porta del laboratorio si aprì, e Liam si girò di scatto in direzione di Deaton, così come tutti.

<< Sei arrivato in tempo – disse con un sorriso a Liam – è stupefacente la quantità di dolore che un compagno può assorbire all'altro. Se non fosse stato per te sarebbe morto >>

<< Posso andare da lui? >> chiese Liam con il cuore in gola, di colpo sembrava essere tornato il ragazzo che tutti conoscevano. Pareva accendere e spegnere quel lato furioso come niente fosse. Ma Stiles la conosceva bene quella sensazione, quel sollievo che ti faceva tornare a respirare e a vivere, nel sapere che l'altro stava bene.

<< Certo. Si guarisce più in fretta quando si ha il proprio compagno vicino >> gli disse Deaton annuendo e facendogli spazio per farlo passare. Liam fece un passo, aprendo la porta, ma poi si bloccò.

<< Non provate ad entrare in questa stanza >> ringhiò, tornando ad avere la voce fredda e distaccata di poco prima, poi si voltò verso Stiles.

<< Grazie >> gli disse, prima di entrare e chiudersi la porta alle spalle. Gli altri si voltarono a guardarlo, ma il moro non spiaccicò parola. Aveva il sospetto che quel “grazie” era dovuto al suo insistere nel lasciarlo andare poco prima. Liam sapeva che lui riusciva a capirlo.

<< Credo sia il caso che andiamo >> spezzò il silenzio la voce di Corey. Malia annuì, e si alzò prendendo la mano di Scott e cercando di sorridergli. Pian piano uscirono tutti, lasciando la clinica nel più assoluto silenzio, mentre Deaton emise un sospiro e si decise a salire nell'appartamento al piano di sopra.

 

 

 

 

 

 

 



Appena la porta gli si chiuse alle spalle, Liam si fiondò vicino al letto su cui si trovava la chimera. Una fitta al cuore lo trapassò da parte a parte, mentre osservava il suo compagno in quelle condizioni. Il respiro e il battito erano regolari, come al solito, lo sentiva tranquillo sotto la pelle. Stava bene. Era tutto ciò che riusciva a pensare. Aveva una fasciatura sulla spalla che gli copriva il petto, lì dove prima c'era un foro. Riusciva a vedere il marchio della mezzaluna spuntare sotto di essa, quasi a chiamarlo. Il lupo si avvicinò piano, non voleva svegliarlo. Quando gli fu davanti si piegò, fino a sedersi sul bordo del letto. Il materasso si piegò sotto il suo peso, e probabilmente quello era il motivo per cui il volto dell'altro si piegò in una smorfia. Liam portò una mano a carezzargli i capelli e il viso, piano con delicatezza, eppure non riusciva a stare del tutto tranquillo. Aveva bisogno di sentire la sua voce, aveva bisogno di vedere quegli occhi. Ed era sicuro che il suo bisogno fosse arrivato forte e chiaro al suo compagno, perchè dopo qualche secondo, la chimera schiuse piano gli occhi sbattendo un paio di volte le palpebre. Liam trattenne il fiato, mordendosi con forza il labbro, ma quando gli occhi blu del suo compagno incrociarono i suoi, non potette evitare che calde lacrime cadessero dai suoi occhi.

<< Liam >> sussurrò Theo, e prima che se ne rendesse conto, si ritrovò il lupo stretto a lui, con il capo sul suo petto. Lo stava stringendo così forte da fargli male, e alla chimera si mozzò il respiro quando si rese conto che l'altro stava piangendo. Gli passò una mano tra i capelli, lentamente, cercando per quanto poteva di tranquillizzarlo.

<< Liam, non piangere, ti prego >> gli mormorò, cercando di mettersi seduto, ma quello lo fece desistere, quasi ad obbligarlo a farlo stare giù. Il lupo alzò piano il volto, piantando gli occhi rossi e lucidi nei suoi. In meno di un secondo se lo tirò addosso, molto più vicino.

<< Stai bene >> sussurrò quello, tentando di impedirsi di piangere, ma non ci riusciva, era fuori dal suo controllo.

<< Sto bene, ma che . . . Liam, che hai fatto? >> ringhiò quando vide in che condizioni vertevano i suoi abiti, e soprattutto notando che fosse sporco di sangue. Gli occhi del lupo andarono a colorarsi di giallo e un ringhio gli lasciò la bocca, prima che se ne accorgesse.

<< Non provare ad essere arrabbiato con me – gli urlò addosso facendogli sgranare gli occhi, mentre i suoi tornavano ad essere del solito azzurro cielo – Sono io quello arrabbiato. Perchè non mi hai detto che ti stavano seguendo? >>

<< Per questo – ringhiò la chimera indicandolo – sapevo che ti saresti lanciato come un idiota contro i cacciatori >>

<< L'unico idiota qui sei tu >> sbuffò il lupo arrabbiato.

<< Lo vuoi capire che era tropp . .>> iniziò il più grande venendo bruscamente interrotto dall'altro, i cui occhi parvero tornare lucidi.

<< E tu lo vuoi capire che sei morto? >> gli urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Theo gelò a quelle parole, non riuscendo a capire. L'unica cosa che sapeva era che Liam stava di nuovo per piangere, e la cosa gli straziava il cuore.

<< Mi sei morto tra le braccia, razza di idiota – ringhiò in un singhiozzo – sei morto per un minuto intero, e io non riuscivo più a sentirti. Ero svuotato, ogni cosa di te era sparita e l'unica cosa che volevo era che qualcuno mi strappasse il cuore fuori dal petto. Volevo solo morire >> Theo rabbrividì guardando il compagno, mentre un'ondata di quello che Liam aveva provato gli arrivava di prepotenza sotto la pelle, nell'anima, facendolo sentire esattamente come era stato Liam. E voleva morire anche lui al solo sentire quanto il distacco lo aveva distrutto. Cercò di mettersi seduto, e afferrò il lupo tirandolo contro di lui per abbracciarlo. Liam non se lo fece ripetere due volte, e si strinse tra le braccia della chimera. Voleva solo che Theo non si staccasse più da lui, per nessuna ragione al mondo. Quell'ondata di dolore fece annaspare Theo, che si sentì attanagliare dall'agonia. Poteva soffocarci in tanta angoscia.

<< Mi dispiace, cucciolo >> gli sussurrò in un orecchio, e il lupo annuì, districandosi dalla sua presa per farlo mettere di nuovo giù. E Theo non aveva cuore di opporsi, Liam era ancora troppo scioccato e sconvolto. Non gli serviva sentirlo, glielo poteva leggere fin troppo nitidamente negli occhi. Lo assecondò, facendo si che lui gli si stendesse di fianco, così da poterlo abbracciare di nuovo. Quando Liam venne scosso da un altro singhiozzo, Theo aumentò la presa, se avesse potuto stringerlo più di quanto già non facesse l'avrebbe fatto, ma era una stretta talmente d'acciaio che un essere umano ci sarebbe già morto.

<< Sono vivo – gli mormorò con le labbra tra i suoi capelli – e sto bene. Sono qui con te, Liam >> Il lupo annuì, e chiuse gli occhi. Rilassò i muscoli, lasciando che Theo gli accarezzasse piano la schiena. Il suo compagno era morto, e lui si stava facendo abbracciare.

<< Credevo che non avrei più sentito la tua voce. Che non ti avrei più abbracciato, o baciato o anche solo guardato. E' stato orribile, e non voglio che ricapiti. Quindi, non morire, perchè io ho bisogno di te. E non devi morire per salvarmi la vita, non se poi la mia vita non avrebbe alcun senso senza di te >> gli sussurrò piano con lo sguardo perso, seppur rivolto al petto della chimera. Theo deglutì, lo sapeva, lo capiva benissimo. Perchè per lui sarebbe stato lo stesso. Senza Liam sarebbe potuto impazzire, e non c'era ritorno.

<< Te lo prometto >> gli rispose Theo, e poi abbassò il volto cercando di incrociare gli occhi di Liam, che risposero a quel richiamo silenzioso. Gli posò una mano sul viso, e lo avvicinò per baciarlo. Per Liam fu come tornare a respirare, come tornare a casa dopo essersene andati per anni. Era l'unica cosa che voleva da quando l'aveva visto a terra, incosciente e ricoperto di sangue. Era l'unica che avrebbe sempre voluto, e avrebbe fatto di tutto per proteggerlo.

<< Ti amo >> si sentì dire da Theo.

<< Anch'io >> gli rispose, prima di chiudere gli occhi, cullato dal battito del cuore della chimera.

 

 

 

 

 

 

 

 




Forse un capitolo del genere non ve lo aspettavate proprio!

Forse sono un po' cattiva, anzi, sicuramente xD Ciò che posso dirvi, è che questo è il mio capitolo preferito di tutta la storia, e mi sta molto a cuore. Spero vivamente di avervi fatto piangere, e non per cattiveria, ma perchè se ci sono riuscita, vuol dire che sono stata in grado di trasmettervi le giuste emozioni! Preferire questo capitolo agli altri fa di me una persona abbastanza masochista, ma si sa, come dico sempre io: “There is no story without pain”.

Spero davvero di ricevere parecchie recensioni per questo capitolo, ci tengo tantissimo e sono curiosissima di sapere i vostri pensieri.Inoltre, vediamo anche un nuovo lato di Liam, o meglio, cosa effettivamente può comportare la perdita del proprio compagno. Nel mentre, ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, e inserito la storia tra le seguite, preferite e ricordate. Piccola informazione, visto che me lo chiedete in tanti, e rispondo a tutti allo stesso modo. La verità della storia sta nelle visioni di Lydia, se unite i puntini potreste arrivarci. A Sabato prossimo, un bacio a tutti,

Elly

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Capitolo 30
*** Fifty Shades of Emotions ***


<< Dai, Liam – gli mormorò la chimera con tono lascivo – sono passati dieci giorni, sto benissimo >>

<< Ho detto no >> rispose il lupo in uno sbuffo. Theo roteò gli occhi al cielo. Il suo compagno lo teneva segregato in casa da più di una settimana. Non che gli dispiacesse stare tutto il tempo con lui, ma un minimo di vita sociale voleva mantenerla. Il fatto era che più di tanto non si sforzava ad insistere, perchè capiva perfettamente come si era sentito l'altro, e non voleva assolutamente che Liam stesse di nuovo male in quel modo. Però, un minino di divertimento in più lo voleva, invece, il lupo si era impuntato che non avrebbero fatto niente finché non fosse guarito. Ma lui era guarito, era una chimera, dannazione. Sorrise malizioso, mentre un'idea gli balzava in mente. Rotolò sul letto, portandosi vicino al compagno che stava armeggiando tra i libri di scuola, sbuffando ogni due secondi. Portò una mano sullo stomaco di Liam, e iniziò a girare il dito in disegni invisibili, fino a quando il lupo non gli volse un'occhiata accigliata. Lui ghignò, e fece scivolare la mano giù, portandola ad intrufolarsi al di sotto dei pantaloni del compagno che sussultò, e gli volse uno sguardo scioccato, tra il disappunto e l'eccitato. Perchè Theo lo sapeva che Liam lo voleva tanto quanto lo voleva lui, anche se si ostinava a dire il contrario. Lui lo conosceva troppo bene. Al minimo cenno dell'altro di staccargli la mano, la chimera si mosse veloce, salendo a cavalcioni su di lui e facendo cadere i libri a terra, con i fogli ormai sparsi sul pavimento.

<< Theo, no >> disse Liam, tentando di trattenere un gemito quando quello gli sfiorò l'accenno di erezione da sopra la stoffa dei boxer. La chimera per tutta risposta gli assaltò la bocca, baciandolo e trasmettendogli tutta la voglia che aveva di lui solo tramite le labbra. Liam mugolò di piacere, e Theo gli ghignò sulle labbra.

<< Liam, sto benissimo da giorni. Ti prego, sto morendo dalla voglia >> gli respirò sulle labbra affannate dal bacio. Gli leccò il collo sfacciatamente, sentendo l'erezione del più piccolo contrarsi sotto i suoi tocchi. Il lupo parve bloccarsi un secondo, e quello si scostò per guardarlo negli occhi e capire che gli prendeva, ma di certo non si aspettava quello che accadde. Senza avere il tempo di rendersene pienamente conto, Liam aveva capovolto le posizioni, e adesso si ritrovava con il lupo che lo stava sovrastando.

<< Liam? >> provò a chiamarlo inarcando un sopracciglio. Il più piccolo lo stava guardando, quasi indeciso mordendosi a sangue il labbro. Stettero in quella posizione per una decina di secondi, con Liam che continuava a guardarlo dall'alto, quasi lo stesse studiando.

<< Bene – decretò alla fine, e la chimera stava già per ribaltare nuovamente le posizioni, non vedendo l'ora di prenderlo, ma il lupo lo costrinse a stare giù – ma stavolta si fa a modo mio >> Theo sgranò gli occhi. Che ne avevano fatto del suo compagno? Liam non se ne usciva con cose del genere senza il minimo imbarazzo. Ancora sotto shock, vide come il più piccolo si tolse la maglia, e fece sparire in un nanosecondo anche la sua. Si fiondò talmente velocemente sulle sue labbra da non dargli il tempo di ribattere o di afferrare per davvero che stava succedendo, ma si lasciò andare a quel bacio bagnato che il compagno gli stava regalando. Poi, senza il minimo cenno di preavviso, Liam lo ribaltò, e si ritrovò a pancia in giù, con la lingua del lupo dietro la nuca, e i brividi che lo percorrevano da parte a parte, facendolo rabbrividire. Liam iniziò a lasciargli baci umidi lungo tutta la spina dorsale, e lui tremava ad ogni incontro che la sua pelle aveva con le labbra del compagno. Si ritrovò a mugugnare cose senza senso, e sentiva il lupo sorridergli sulla pelle ad ogni suono. Dio, che gli era preso a Liam? Sobbalzò quando sentì le mani del compagno armeggiare con i suoi pantaloni tirandoli giù insieme ai boxer. Spalancò gli occhi, e provò a voltarsi, ma Liam non lo fece muovere.

<< Oggi sto io sopra >> gli mormorò in un orecchio, e ogni nervo della chimera divenne gelatina. Annuì solamente, mentre si mordeva il labbro con fare nervoso. Era la prima volta che Liam gli chiedeva di cambiare posizione, e il suo compagno non poteva saperlo, ma era la prima volta che lui stava in quella posizione. Sentì l'eccitazione di Liam arrivargli sotto la pelle come una scarica elettrica, e gli veniva quasi da ridacchiare.

<< Sei bellissimo >> gli sussurrò piano il lupo, e anche se non poteva guardarlo in volto, sapeva benissimo che stesse arrossendo mentre lo diceva. Theo trattenne il respiro, quando avvertì l'altro spogliarsi alle sue spalle, e poi ricominciare a baciarlo dietro l'orecchio, così lentamente da fargli girare la testa. Si sentiva completamente perso in ogni percezione, era come se ogni più piccolo nervo stesse facendo già l'amore con Liam. Stava perdendo tutte le facoltà mentali, quando sentì la lingua del lupo scendere giù, sempre più giù, fino a raggiungere il solco tra i glutei, e poi la sua apertura. Cacciò un ringhio quando quello lasciò una lappata proprio in quel punto.

<< Liam >> ansimò la chimera in un sospiro, facendo salire l'eccitazione del più piccolo a livelli inimmaginabili. Era eccitato da morire, e non vedeva l'ora che Liam lo prendesse. Mugolò quando l'altro gli piazzò due dita direttamente in bocca, e la chimera ghignò di quell'intraprendenza prendendo a succhiarle, mentre sentiva Liam ringhiare su di lui. Theo si aspettava che sarebbe stato intenso, lo stesso Liam sembrava di colpo sicuro di se, ma quando il più piccolo gli portò le dita all'apertura forzando, il respiro gli si mozzò in gola. Cazzo se faceva male, ma l'eccitazione che stava provando superava ogni cosa. Si ritrovò a mugolare e ansimare,e Liam si portò con il viso accanto al suo lasciandogli una lappata leggera dietro l'orecchio, e gli baciò la mascella. Continuò in quel modo per minuti interi, tanti che alla chimera parvero ore. Poi il più piccolo portò via le dita, e Theo emise un uggiolio infastidito che lo fece sorridere. Liam lo guardò, la schiena tesa e fremente, le spalle larghe. Liam impazziva per il suo compagno, per il modo in cui reagiva ai suoi tocchi. Era semplicemente meraviglioso. Si posizionò dietro di lui e si avvicinò piano al suo orecchio.

<< Sei pronto? >> gli sospirò piano. Theo annuì, rilassando tutti i muscoli del corpo, in attesa. E poi, quando meno se l'aspettava, con l'impazienza alle stelle, Liam lo prese. Sgranò gli occhi. Era una sensazione totalizzante, si sentiva così pieno del suo compagno da poter implodere. Una leggera fitta di dolore lo fece mugolare, e il lupo gli baciò il retro del collo, facendo aderire il proprio petto con la sua schiena, quasi a infondergli sicurezza. Come se volesse proteggerlo da ogni cosa.

<< Scusa >> gli disse il lupo, ma Theo si lasciò andare a un sospiro scuotendo il capo, e andando indietro con il bacino per intimargli di muoversi, e Liam lo accontentò subito. Per Liam fu qualcosa di fantastico, ora riusciva a capire come si sentiva il compagno ogni volta che lo prendeva e lo faceva suo. Era bellissimo, e sembrava che lui e Theo fossero nati apposta per fare l'amore, e lui sapeva bene che era davvero così. Lasciò un ringhio quando si spinse in lui con più forza, accelerando i movimenti. La chimera continuava a gemere ed ansimare in balia di lui, ed era pura musica che pizzicava ogni suo nervo. Gli morse una spalla facendolo ringhiare mentre andava ancora più a fondo dentro di lui.

<< Sei così caldo, amore >> gli soffiò sulla spalla. Theo ringhiò, e i suoi occhi cambiarono colore, mentre un gemito gli risalì lungo la gola fino a sfuggirgli dalle labbra.

<< Ti piace? >> gli ringhiò lascivo Liam con un'altra spinta. A Theo stava andando in fumo il cervello. Sentire Liam in quel modo lo stava facendo impazzire a livelli assurdi.

<< Dio, sì >> gli ringhiò in risposta con un gemito. Era una sensazione fantastica, e Liam sembrava prenderlo in una maniera così lenta e calcolata, mentre si muoveva sinuoso su di lui, da fargli fermare il cuore.

<< Sei così bello – continuò il lupo aumentando le spinte, e avvertendo come la chimera uggiolasse sempre più eccitata. Sapeva quanto a Theo piacesse la sua voce mentre facevano l'amore – Ti amo >> gli disse poi, e dal mugolio sconnesso del compagno, intuì che stava arrivando all'apice del piacere, e con un'ultima spinta più decisa si riversò in lui, riempiendolo completamente, mentre sentiva l'altro svuotarsi insieme a lui. Si lasciò cadere sulla schiena della chimera, che stava respirando affannosamente. Gli lasciò un bacio tra le scapole con un tocco morbido, sentendo il più grande riprendere a respirare regolarmente. Si sfilò piano da lui, rotolandogli accanto e arrossendo, quando vide il modo in cui la chimera lo stava guardando.

<< Devo ammetterlo, cucciolo. Questo tuo lato dominante non me l'aspettavo >> ridacchiò Theo mettendosi più comodo per poterlo tirare contro di lui. Liam si morse il labbro, rendendosi effettivamente conto di cosa avesse fatto.

<< Scusa – gli sussurrò piantando gli occhi azzurri in quelli dell'altro – avevo bisogno di sentirti >> Theo gli sorrise, capendo perfettamente cosa intendesse il più piccolo, e lo abbracciò stringendolo.

<< E' stato fottutamente fantastico – ridacchiò poi la chimera vedendolo avvampare completamente – ma io amo farti mio >>

<< Lo so >> rise Liam offeso, e gli diede un leggero pugno sul petto, posandoci poi il capo, e prendendo un respiro rilassandosi del tutto. Theo si girò su un fianco, posando il capo su una mano, mentre con l'altra prendeva a giocare con le ciocche arruffate dei capelli del compagno. Stare in quel modo con Liam era una delle cose che gli piacevano di più. Si sentiva maledettamente bene mentre lo sentiva accoccolarsi contro di lui, e bearsi dei suoi tocchi distratti in quel modo.

<< E comunque, sei il primo a cui ho permesso di farlo >> gli confessò qualche minuto dopo Theo. Liam alzò lo sguardo sorpreso su di lui. A differenza sua, il più grande era andato a letto con altri prima di lui, ma quel particolare non lo sapeva. Anche se a pensarci bene, non si meravigliò più del dovuto. In quel campo, Theo era decisamente la parte dominante, e la sua natura animale lo incitava maggiormente.

<< Quindi ho battezzato il tuo culo? >> rise Liam, mentre l'altro scoppiò a ridere mordicchiandogli l'orecchio.

<< Mi piace quando sei così spontaneo >> rispose Theo. Liam gli rivolse un sorriso talmente bello da fargli attorcigliare il cuore e lo stomaco. Lo afferrò per i capelli prendendo a baciarlo, non si stancava mai di farlo, era qualcosa che avrebbe potuto fare all'infinito. Il respiro di Liam era ossigeno puro per lui. Intrecciò le mani con le sue.

<< Ti amo >> gli soffiò sulle labbra, e il più piccolo se lo portò su di lui, approfondendo il bacio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Dolcezza, che ci fai qui? >>

La voce di Peter la portò ad alzare immediatamente il capo, quasi in sincrono con il passo che si arrestava. Il lupo era dinnanzi a lei, con un sorriso così bello, e quegli occhi blu magnetici. Si ritrovò a leccarsi le labbra, quasi in tensione, e l'uomo parve rendersene conto.

<< Lydia? – la chiamò ancora – Stai bene? >>

<< Sì – si riprese la banshee all'ultimo – sto bene, ero solo venuta per. . .>>

<< Per? >> si accigliò il lupo. Lydia si sistemò i capelli, e poi sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi. Peter parve rilassarsi, seppur con qualche dubbio.

<< Dovevo parlare con Derek, niente di importante >> gli rispose continuando a sorridere, forse un po' troppo per i gusti del lupo.

<< Centra Stiles? >> domandò l'uomo. La banshee annuì.

<< Sì, in parte sì – gli disse, e poi si affrettò a tirare fuori le chiavi dell'auto dalla borsa – Volevo andare in centro, ti va di accompagnarmi? >> Peter le rivolse un sorrisino malizioso, prima di afferrare le chiavi e annuire.

<< Con immenso piacere, piccola >> le disse. Afferrò Lydia per la mano, e la trascinò alla macchina. La banshee non protestò quando quello la baciò non appena chiuso lo sportello. Peter mise in moto, e lanciò un'occhiata in direzione della ragazza. Non sapeva perchè, ma per un secondo, aveva percepito l'odore pungente di lacrime su di lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Liam stava girovagando per il salotto come un cane da guardia. Alla fine, dopo due settimane, Theo era riuscito a convincerlo a permettere agli altri di andare a casa sua. Fino a quel momento aveva consentito solo agli umani di andare a trovarlo, e a Peter. Cosa strana, ma in realtà sapeva che era perchè Liam aveva capito che lui si fidava del lupo più grande. Avevano avuto anche una discussione su Scott un paio di giorni prima. Liam gli aveva raccontato come aveva reagito quel giorno, e soprattutto quello che aveva detto all'alpha. Sapeva che il suo compagno voleva bene a Scott, e che doveva effettivamente scusarsi, ma Liam quando era arrabbiato, beh, non era facile da convincere. E quello era il motivo per cui era irrequieto. Il campanello era suonato qualche secondo prima, e il più piccolo aveva aperto la porta permettendo così al branco di entrare. Lydia era andata ad abbracciarlo, sebbene non la vedesse solo dal giorno prima, e Peter gli diede una pacca sulla spalla. Liam si defilò al piano di sopra per chissà quale oscuro motivo, e lui salutò gli altri facendo cenno loro di accomodarsi. Derek si mise su una delle poltrone con Stiles seduto su una gamba, così come Peter stava facendo con Lydia. Mason, Corey e Malia si sedettero sul tappeto, come piaceva a loro, e Scott si sedette difronte a lui sul divano.

<< Come stai? >> gli chiese l'alpha.

<< Sto bene. In realtà è Liam che mi ha segregato in casa >> ridacchiò, sentendo uno sbuffo provenire dal piano di sopra. Peter si lasciò andare a un risolino divertito.

<< Senti, per quello che è . . >> iniziò Scott, ma la chimera lo bloccò sul nascere.

<< Sono stato io a chiedertelo, e Liam è solo arrabbiato. Gli passerà >> disse Theo stringendosi nelle spalle. Scott annuì, e non fece in tempo a rispondere che Liam comparve all'improvviso sedendosi tra lui e Theo. La chimera lo afferrò immediatamente, stringendosi il beta al petto sotto gli sguardi preoccupati degli altri.

<< Liam – lo chiamò Theo – va tutto bene >>

<< Lo so >> rispose il lupo non staccando gli occhi da Scott. A Mason parve fin troppo chiaro perché si fosse messo lì. Sembrava voler difendere il compagno dall'alpha. Scott si passò una mano tra i capelli guardandolo.

<< Liam, non voglio fargli niente >> disse il moro.

<< Lo so – gli rispose il beta – solo che non voglio tu gli stia così vicino >> sibilò in un ringhio appena accennato. La chimera aumentò la stretta, facendogli poggiare il capo contro la sua spalla, mentre apriva le gambe per farlo stare più comodo. Malia ebbe l'impressione che se qualcun altro che non fosse Theo avesse toccato Liam in quel momento, probabilmente sarebbe stato scaraventato dall'altro lato della stanza.

<< E' normale >> gli disse Derek, e Scott annuì. Lo sapeva benissimo.

<< Avete pensato a cosa fare? >> chiese Theo cambiando discorso.

<< Il piano dello zoo resta il più ragionevole, anche se adesso sembrano essersi di nuovo volatilizzati nel nulla >> disse Scott.

<< Non proprio >> si intromise Peter.

<< Perchè? >> si accigliò Derek.

<< Chris mi ha mandato un messaggio – fece il lupo – hanno avvistato alcuni cacciatori non lontano da qui >>

<< Sul serio? >> gridò Stiles.

<< Sì >> rispose quello scrollando le spalle.

<< Stanno venendo di nuovo qui >> sussurrò Theo ragionandoci su. Liam contro di lui si lasciò andare a uno sbadiglio che lo fece ridacchiare.

<< Perchè non dormi un po'? Sono due notti che sei sveglio >> gli disse accarezzandogli i capelli. Il lupo scosse il capo, e la chimera alzò gli occhi al cielo. Lydia e Mason li guardavano attenti. Vederli interagire era sempre qualcosa di interessante.

<< Ti prometto che non mi muovo da qui, ok? >> ridacchiò Theo.

<< Solo se mi fai da cuscino >> rispose Liam alzando gli occhi a guardarlo, e la chimera annuì, vedendolo accoccolarsi meglio contro di lui e chiudere gli occhi. Sospirò, avvertendo dopo pochi secondi come l'altro fosse già crollato. Gli accarezzò i capelli con fare distratto, era talmente abituato a farlo che non gli importava che gli altri li guardassero.

<< Perchè non dorme? >> chiese con cautela Malia, lanciando un'occhiata al beta tra le braccia del compagno.

<< Incubi – mormorò cauto Theo – ma va già un po' meglio >>

<< Incubi? >> chiese Mason sgranando gli occhi, e l'altro annuì.

<< Sembra così calmo – mormorò Scott distrattamente – te l'avevo detto che non mi avrebbe dato ascolto >> disse poi alla chimera.

<< So anche che ha minacciato di ucciderti >> rispose Theo con un ghigno divertito.

<< Te l'ha detto? >> chiese Corey inarcando un sopracciglio.

<< Noi ci diciamo tutto >> si strinse nelle spalle il biondo.

<< Ti ha detto anche che sembrava fuori di se? Mi ha fatto paura >> disse Malia interdetta. Theo annuì.

<< Non era del tutto in se – gli fece presente Theo prendendo le difese del compagno – era totalmente fuori di se >>

<< Anche troppo. Non l'avevo mai visto così >> commentò Lydia in un sussurro.

<< Ha fatto fuori quei cacciatori da solo. Non sembrava più nemmeno lui >> gli disse Derek con un'occhiata che conteneva tutto.

<< Ma sul serio non l'avete capito? – sbottò Mason – Ragazzi, lui è morto. Anche se solo per un minuto, Theo era morto >>

<< Sì, e allor . . >> iniziò Malia, venendo fermata dalla chimera.

<< Lui non riusciva a sentirmi – spiegò Theo a Scott – il legame si era interrotto, e l'unica cosa che avvertiva era agonia e perdita. Ve l'avevo detto una volta che la morte del proprio compagno è pura sofferenza. Liam l'ha provata tutta, si è sentito staccato dal mondo. Il filo che ci legava si è spezzato, come se gli avessi afferrato il cuore nel petto e invece di strapparglielo via, hai preso a stritolarlo >> concluse con un groppo in gola.

<< Non poteva sentirti? >> balbettò Lydia guardando il ragazzo addormentato. Gli occhi pieni di consapevolezza.

<< No – disse la chimera portando lo sguardo sul più piccolo, che aveva storto il naso con un uggiolio – non poteva. E questo l'ha distrutto >>

<< E' una sensazione orribile >> disse Stiles, ricevendo una carezza sulla schiena da parte di Derek. Il suono di un lamento di dolore li distrasse, e a Stiles si strinse il cuore nel vedere Theo stringere la presa su Liam con un sospiro.

<< Liam >> gli sussurrò piano, passandogli una mano sul volto, e il lupo parve percepirlo, perchè si rilassò immediatamente. Theo si morse il labbro, sembrava quasi affranto, tanto quanto Scott non l'aveva mai visto.

<< E' normale che ne soffra per un po' >> ipotizzò Mason, notando come anche nel sonno il suo migliore amico si stringesse al compagno.

<< Non se ne andrà mai – gli rispose Theo lanciandogli un'occhiata – con il tempo non ci pensi, come tutte le altre cose. Deaton mi ha detto che Liam è riuscito a riportarmi indietro perchè una parte più profonda di lui era troppo legata a me. E' come se mi avesse costretto a tornare, e questo l'ha fatto a pezzi. Ha detto di non aver mai visto niente di simile in un legame. Di notte si sveglia all'improvviso, terrorizzato. Cerca di concentrarsi sul mio battito o sul mio respiro, quasi per accettarsi che io sia davvero lì con lui >>

<< L'hai sentito anche tu, vero? >> gli chiese Stiles. La chimera annuì.

<< Quando mi sono svegliato, ho sentito tutto ciò che Liam stava provando, e per la prima volta il dolore è passato dall'uno all'altro >> spiegò il ragazzo.

<< Mi dispiace – sussurrò Scott – è colpa mia, ha ragione >>

<< Ti ho chiesto io di non dire niente. Non è colpa tua, non pensarlo. E' stata una mia scelta >> gli fece presente Theo. Scott annuì, ma si sentiva comunque in parte responsabile.

<< Dobbiamo concludere questa storia, prima che qualcuno ci rimanga secco per davvero >> disse Peter alzandosi. Lydia annuì, prendendogli una mano.

<< Allora direi di iniziare subito. Tra di loro c'era quello con l'odore che ho sentito nel bunker. E' lui che ha preso Liam >> proruppe Theo, e Malia tirò fuori dalla borsa lo schema del piano che avevano cercato di perfezionare, passandolo alla chimera. Erano molte le cose da definire ancora, ma la sua priorità era mettere fino a tutto quello. E doveva farlo per quel cucciolo che gli stava dormendo tra le braccia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Liam, dobbiamo parlare >> gli disse Scott mettendogli una mano sulla spalla. Il beta non si irrigidì, forse per la prima volta, e si voltò a guardare il proprio alpha.

<< Di cosa? >> chiese alzando un sopracciglio. Lanciò uno sguardo ai ragazzi della squadra, si stavano già dirigendo negli spogliatoi.

<< Di quello che è successo quel giorno >> sospirò Scott sedendosi sulla panca, e incitando l'altro a farlo. Liam si guardò attorno, indeciso, ma alla fine si sedette accanto a lui.

<< Non c'è niente di cui parlare. Theo ti ha già detto che non è colpa tua, fine della questione >> rispose Liam.

<< Non è finita, Liam. E' passato un mese e tu ancora non mi parli. Se non per lo stretto necessario >> gli fece presente Scott.

<< Bene – proruppe il più piccolo ironico – parliamo del tempo, della scuola. Scegli pure >>

<< Liam – lo ammonì in un sospiro Scott – sono il tuo alpha. Ci siamo sempre fidati l'uno dell'altro e questo ci ha fatto andare avanti. Ma lo sento che non ti fidi più di me, e questo non va bene. Non in un branco, quindi dobbiamo risolverla questa cosa >>

<< Certo che non mi fido di te – sbottò il biondo – avresti dovuto dircelo quello che stava succedendo. Avresti dovuto dirlo a me >> Scott si leccò appena le labbra, con sguardo mortificato, e annuì.

<< Lo so. Ma è stata una sua scelta. L'unica cosa che mi ha chiesto, era di tenerti sotto controllo >> gli rispose l'alpha. Liam sgranò gli occhi, prima di sbuffare fuori una risatina isterica.

<< Pensi che questo mi aiuti? Vorrei parlare di nuovo con te, vorrei tornare a farlo e ci sto provando, davvero. Ma ogni volta che ti guardo penso che per colpa tua ho quasi perso il mio compagno, Scott >> gli disse Liam senza peli sulla lingua.

<< Liam, io non so come ci si sente, ma mi dispiace, e credo di avertelo detto anche troppe volte. Il passato è passato e non puoi cambiarlo. Ma puoi pensare che non è successo niente di grave. E io ho bisogno che tu ti fidi di me >> si strinse nelle spalle Scott sospirando. Il rapporto con il suo beta gli mancava. Per un alpha, quella era forse la cosa peggiore.

<< Ti ho perdonato, ok? – disse poi Liam, facendolo restare di sasso – Ti ho perdonato, e mi dispiace per quello che ti ho detto quel giorno. Ma sono ancora furioso quando ci ripenso >>

<< Liam . .>> iniziò il moro, venendo interrotto subito dall'altro.

<< Dammi solo un po' di tempo – gli rispose – ma mi fido ancora di te >> concluse, prima di alzarsi e allontanarsi in direzione degli spogliatoi. Per la prima volta in quei giorni, Scott ebbe il cuore più leggero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Oh mio Dio >> scoppiò a ridere Theo incapace di trattenersi. Lydia gli scoccò un'occhiata assassina, alzando il volto come se la cosa non la riguardasse affatto. Stiles li fissò con cipiglio, non aveva capito niente.

<< Che succede? >> chiese infatti il moro.

<< Puzza di Peter – continuò in un risolino la chimera – cioè, puzza davvero tanto di Peter >> Stiles allargò gli occhi come delle biglie spalancando la bocca, mentre la ragazza faceva di tutto per ignorarli con quel fare aristocratico che la distingueva.

<< Sì, beh . . .non credo di dovervi spiegare come funziona >> sbottò lei scrollando le spalle e sistemandosi la borsetta al braccio.

<< Lyds? – urlò Stiles facendo tappare le orecchie all'altro ragazzo – Io voglio sapere >>

<< Il mio udito è sensibile >> ringhiò Theo, e l'altro gli rifilò un'occhiata scocciata alla quale rispose con una faccia offesa.

<< Baggianate >> mormorò in risposta il figlio dello sceriffo.

<< Sapere cosa? Penso che tu sappia come funziona, no? O giochi a carte con Derek la sera? >> gli rispose pigliata facendolo avvampare.

<< Che vuol dire? Com'è successo? >> chiese ancora Stiles. Lydia roteò gli occhi al cielo, e lo ignorò. L'umano si ritenne ufficialmente offeso.

<< Non devi certo chiederle chi sta sopra >> scoppiò a ridere la chimera.

<< Uomini >> borbottò la banshee scocciata.

<< Non si sa mai – ridacchiò Stiles – dai, qualche dettaglio? Quando è successo? >>

<< Ieri sera, e ti prego, Stiles – fece in un sospiro – sappiamo tutti chi è l'attivo tra te e Derek >> Stiles per poco non si strozzò da solo, mentre a Theo veniva così da ridere da avere quasi le lacrime agli occhi.

<< Vipera >> l'appellò quello, beccandosi un'occhiata assassina da parte dell'amica. La chimera cercava invano di trattenersi mordendosi il labbro, ma le occhiate che stava lanciando all'amico erano piuttosto chiare.

<< E tu – proruppe Stiles – fai tanto il gradasso, ma in realtà non lo dici mai. Non è che è perchè sei tu che stai sotto? >> lo sfottè il figlio dello sceriffo. Il biondo lo fissò stralunato, ma prima che potesse rispondergli, fu Lydia a farlo.

<< Ti prego – sbottò quella – E' palese che sia Theo l'attivo dei due >> Stiles le fece una linguaccia.

<< Ti basi solo sul fatto che una volta a Liam faceva male il didietro? >> le chiese con cipiglio.

<< Cadrà il sole prima che qualcuno pensi che questo qui stia sotto >> rispose la banshee con ovvietà indicando la chimera.

<< Fossi in te non sottovaluterei Liam >> ridacchiò Theo facendole un occhiolino. Lydia sgranò gli occhi, ed emise un risolino.

<< Però, hai capito il cucciolo >> proruppe la rosso fragola, e Theo ghignò divertito. Stiles adesso, era arrabbiato con tutti e due.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Mason fissava il proprio migliore amico completamente spiazzato. Non credeva fosse possibile che il legame con il proprio compagno aumentasse d'intensità, eppure, era quello che era accaduto a quei due. Dopo quel giorno, non si erano minimamente staccati, se non per qualche ora. Era capitato, che durante il tempo passato al loft il suo migliore amico crollasse per la stanchezza, e lui era rimasto sorpreso quando si era reso conto che quei due si cercassero inconsciamente anche nel sonno. Per non parlare di quando si era presentato a casa di Liam un pomeriggio, e aveva trovato il lupo in questione sul suo letto, intento a stringere Theo in forma di lupo. Nemmeno fosse un peluche. Poteva prenderlo in giro fino alla nausea per quella scena. Liam non era il tipo a cui piaceva mettersi in mostra, principalmente perchè si imbarazzava a morte, ma ormai non ci faceva nemmeno più caso, come in quel momento. Davanti al portone d'ingresso della scuola, spiaccicato a Theo sui gradini con gli occhi di quasi tutto il corpo di studenti addosso. C'era un sacco di gente quella mattina, a quell'ora soprattutto, ed effettivamente si ricordò che quel giorno si consegnavano le domande per il college. Mason si guardò intorno, scorgendo il ragazzo dagli occhi verdi che aveva chiesto a Liam di uscire mesi prima, che aveva lo sguardo puntato sulla coppia, mentre parlava con altri ragazzi. In realtà, si rese conto Mason, parecchi li stavano guardando, ragazze e ragazzi che avevano gli occhi a sfiorare i due assieme, o anche solo uno dei due. C'era una ragazza dai lunghi capelli ricci e castani che osservava Theo con parecchio interesse, a Mason quasi dispiaceva per lei. Se si fosse avvicinata alla chimera, il suo migliore amico le avrebbe strappato i connotati. Si incamminò in direzione dei due, rallentando il passo quando Theo tirò Liam per la maglia facendo collidere le loro bocche in un bacio che di casto non aveva nulla. Non che lui fosse un tipo che arrossiva, ma in quel momento, si sentì in profondo imbarazzo. Insomma, quei due erano. . . beh, si erano decisamente dimenticati di dove si trovassero. La ragazza dai capelli ricci sembrò quasi avere un infarto quando vide quella scena, probabilmente non aveva intuito quello che c'era tra i due. Liam si allontanò piano dalla bocca del compagno e i loro occhi si incrociarono con un sorriso che era uno lo specchio dell'altro.

<< Ehi, ragazzi >> li salutò, e i due si voltarono a guardarlo con un cenno di saluto.

<< Ehi >> gli rispose Liam con un sorriso, mentre si manteneva vicino alla chimera.

<< Hai preparato le domande? >> gli domandò sventolandogli le sue sotto al naso. Il lupo ridacchiò e annuì.

<< Certo. E non capisco perchè tu ne abbia fatte così tante >> disse il biondo.

<< Che domande – sbottò il moro – ne ho fatte sì e no dieci >> Theo sgranò gli occhi.

<< Dieci? >> chiese infatti.

<< Mason è modesto – gli rispose Liam – in realtà sappiamo tutti che lo accetteranno alla Chicago State senza problemi >>

<< Non si può mai sapere >> scrollò le spalle l'umano.

<< Ha ragione >> ridacchiò Theo.

<< Sì, beh . . .io ne ho fatte solo quattro >> si strinse nelle spalle Liam.

<< Sai già in quale speri? >> chiese l'amico. Liam si morse il labbro, perchè anche lui aveva fatto domanda alla Chicago State, ma non era in quella che sperava. Fino a un anno prima, sapeva di voler andare a vivere con il suo migliore amico in quella città, ma da quando non c'era più solo lui e aveva iniziato a pensare per due, le cose erano cambiate.

<< Northeastern >> rispose sicuro intrecciando le dita con quelle della chimera. Mason sgranò gli occhi. Non se l'aspettava, ma non ne parlavano da un bel po'.

<< Non ci vedremo più >> si offese il moro.

<< Non esageriamo >> ridacchiò la chimera.

<< Scherzi? Pensi che ci vogliano solo un paio d'ore dall'Illinois al Massachusetts? >> fece Mason con ovvietà.

<< No – si strinse nelle spalle Theo – ma esistono voli diretti da Chicago a Boston >> Liam ridacchiò di quell'uscita, e si voltò a guardarlo.

<< E tu? >> chiese il moro.

<< Io vado con Liam >> fece la chimera ghignando e facendo alzare gli occhi al cielo all'umano.

<< Non mi dire – fece ironico – dicevo, ti iscriverai? >>

<< Non lo so ancora >> gli rispose con sincerità. La campanella suonò in quell'istante, e Liam si voltò verso il compagno con un sorrisino che non aveva nulla di buono.

<< Liam, l'ultima volta che mi hai guardato così, siamo finiti per farlo sul tavolo della cucina. E per quanto sarebbe divertente intrufolarsi in uno dei bagni, non credo che avresti il coraggio di farti vedere nuovamente dopo >> lo avvisò Theo vedendolo avvampare vistosamente, mentre Mason scoppiò a ridere coprendosi la bocca con la mano. Liam tirò un pugno alla chimera sul braccio, prima di tirarlo a se e di mordergli il labbro.

<< Ci vediamo stasera >> ridacchiò, seppur ancora imbarazzato a morte, e Theo lo riafferrò per baciarlo come meglio credeva, prima di lasciarlo andare.

<< Tienimelo d'occhio >> disse a Mason ridendo. Il moro annuì, lanciando un occhiolino al suo migliore amico, per poi mettergli un braccio sulle spalle e tirarlo dentro, non prima che quello rivolgesse un gestaccio al compagno.

 

 

 

 

 

 



Capitolo decisamente più leggero del precedente, in cui però, non mancano certo emozioni contrastanti. Liam sembra ancora scosso da ciò che è successo a Theo, e Scott è in modalità martire. Vi ringrazio tantissimo per le numerose recensioni allo scorso capitolo, e anche per tutte le visualizzazioni che ha avuto. Devo scappare, ma ci vediamo sabato prossimo, un bacio a tutti,

Elly

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Capitolo 31
*** Sometimes they come back ***


<< Niente ancora? >> gli chiese Mason con un sorriso. Liam scosse il capo, e si voltò a guardarlo mentre si toglieva la maglia dell'allenamento per riporla nell'armadietto. Lo sguardo del moro cadde sul petto dell'amico, dove il marchio della mezzaluna spiccava.

<< No. E a te? >> rispose il lupo. Erano passate due settimane da quando avevano spedito le domande per i college, ma ancora nessuna risposta. Qualcuno a scuola, però, l'aveva già ricevuta. Mason scosse il capo, in segno di diniego, e ridacchiò quando vide un paio di ragazzi fissare Liam con sguardo curioso e divertito.

<< Ehi, capitano – sbuffò poi uno dei due, di cui Mason non ricordava mai il nome – non ti facevo tipo da tatuaggi da coppietta >> Liam lo fissò inarcando un sopracciglio, e poi si ricordò del marchio. Notò che gli altri ragazzi si erano girati a fissarlo.

<< Che ne sai che è da coppietta? >> sbottò il lupo. Lo aveva da mesi, non era certo la prima volta che lo vedevano. Ma come faceva il tipo a sapere che c'era qualcun altro ad averlo uguale a lui?

<< Ieri ho visto il tuo ragazzo in palestra. Ce l'aveva anche lui >> ridacchiò il moro. Mason sbuffò una risata, e Liam emise un ringhio infastidito.

<< Anche se fosse, non sarebbero comunque affari tuoi – tagliò corto Liam – e in ogni caso, credo che tu abbia piuttosto da fare in palestra, che stare a guardare il mio ragazzo, ti pare? >> Mason non potette non mordersi il labbro divertito davanti alle facce stupite degli altri. Il tono con cui Liam aveva sottolineato quel “mio”, l'avevano notato tutti. Ed era un chiaro avvertimento che la cosa non gli piaceva, e lui sapeva benissimo quanto Liam fosse territoriale nei confronti di Theo.

<< Ehm, certo – deglutì il ragazzo – non intendevo quello >> Liam gli scoccò un'occhiataccia stringendo i pugni. Grazie al suo udito, avvertì qualcuno mormorare un “se si arrabbia si mette male”, ma non gli interessava. Non aveva ne voglia ne tempo di arrabbiarsi, non vedeva l'ora di uscire da lì e raggiungere Theo.

<< Beh, meglio per te – fece come niente fosse, sbattendo l'armadietto e prendendo il borsone – perchè se ti avvicini a lui, ti spacco tutti i denti >> Il moro deglutì, e Mason afferrò Liam per un braccio e lo tirò.

<< Sì, credo che abbia capito. Proprietà privata, ok? – scherzò Mason – Noi andiamo, ci si vede, ragazzi >> e dicendolo trascinò il lupo fuori dagli spogliatoi più in fretta che poteva.

<< Non c'era bisogno di trascinarmi via >> gli fece presente Liam sfuggendo dalla sua presa.

<< Non si sa mai – gli rispose l'amico – non mi piaceva come lo stavi guardando >>

<< E a me non piace che si guardi ciò che è mio >> ribeccò Liam. Mason rilasciò una risatina scuotendo il capo esasperato. E poi lo tirò vicino a lui passeggiando per il campo di lacrosse. Il parcheggio era dall'altra parte dell'istituto.

<< Senti, ecco . . .volevo chiederti una cosa >> mormorò poco dopo il moro. Il lupo si voltò a fissarlo, sembrava stesse prendendo tempo, e Mason non prendeva mai tempo. Diceva le cose e basta.

<< Che succede? >> chiese infatti.

<< Niente di grave, solo una curiosità su una cosa che ha detto Peter qualche giorno fa >> spiegò il moro.

<< E che ha detto? Parliamo di Peter, non prenderei per oro colato tutto ciò che dice >> roteò gli occhi al cielo il biondo.

<< Lo so, ma . . beh, era una cosa strana, anche se interessante per certi versi >> disse Mason.

<< Mas, vuoi arrivare al punto? >> si fermò nel bel mezzo del campo il lupo.

<< Ok – sibilò quello – ha detto che voi lupi andate in calore, no? >> Liam annuì, lo sapeva già. Anche se non gli era mai capitato fino a quel momento. Sarebbe potuto anche succedere, se non fosse stato per il casino della volta precedente con Theo.

<< Beh, Peter ha detto qualcosa in merito alle cucciolate, e ai bisogni scatenanti il calore >> continuò l'umano.

<< Mason, non ti seguo. Che vuoi dire? >> sbuffò Liam.

<< Dice che quando un lupo va in calore è principalmente perchè vuole, beh. . .procreare? >> se ne uscì retorico il suo migliore amico.

<< Sì, Mas. In genere è per quello. Ma non capisco ancora dove tenti di arrivare >> gli rispose il beta emettendo un sospiro esasperato. Mason si passò le mani sul volto, e alla fine guardò Liam quasi con una faccia di scuse.

<< Per te e Theo come funziona? – chiese alla fine – Voglio dire, siete maschi entrambi, però Peter non ha detto niente in merito, quasi fosse ovvio che funzionasse normalmente >> E Mason non credeva che un licantropo potesse andare in stato di shock, ma in quel momento ebbe sul serio un dubbio. Perchè di colpo Liam aveva come perso l'uso della parola, e sembrava più bianco di un lenzuolo, e se avesse potuto, Mason credeva sul serio che sarebbe svenuto.

<< Liam? >> provò a chiamarlo mordendosi il labbro, e quello parve riscuotersi, perchè gli lanciò un'occhiata talmente sconvolta da farlo preoccupare sul serio.

<< Stai dicendo che secondo quel lupo da strapazzo, uno tra me e Theo potrebbe rimanere incinto? >> urlò fuori di se il biondo.

<< Sì >> tossì Mason, stringendosi nelle spalle.

<< Mi prendi per il culo? >> ringhiò Liam, e manco a farlo apposta, in quel momento la chimera apparve alle loro spalle facendoli sobbalzare. E per non averlo sentito arrivare, a Mason parve chiaro che Liam fosse totalmente fuori di se.

<< Chi è che vuole prenderti per il culo? – ridacchiò Theo – Quel piacere è solo mio >> E Mason avrebbe anche riso fino al mattino successivo, se solo a Liam non sembrasse star andando di traverso ogni parola che era uscita dal compagno.

<< Smettila di fare l'idiota >> ringhiò il biondo. Theo roteò gli occhi al cielo, intrufolando le mani sotto le braccia di Liam per abbracciarlo da dietro. Il contatto con l'altro rilassò istantaneamente il lupo.

<< Che ti prende? >> gli chiese la chimera.

<< A me niente. Solo Mason che crede alle stronzate che escono dalla bocca di quel lupo psicopatico di Peter >> ringhiò Liam mettendosi più comodo contro il petto del compagno.

<< Che ti ha detto? >> chiese a Mason la chimera.

<< Si parlava del calore e roba così. E diceva che serve per procreare >> gli rispose il moro. Theo inarcò un sopracciglio, non capendo dove fosse il problema in quello che diceva.

<< E allora? Non capisco quale sia la stronzata >> disse abbassando lo sguardo sul lupo poggiato contro di lui.

<< Che secondo Peter uno tra noi due dovrebbe sfornare un bebè? >> rise isterico Liam. Quel lupo era completamente fuori di testa, non c'era altra spiegazione. Il fatto, era che si sarebbe aspettato una risata con tanto di lacrime da parte di Theo, ma quando si rese conto che quello non stava affatto ridendo, ma anzi, Mason si stringeva le labbra per non ridere, sentì il sangue arrivargli al cervello.

<< Perchè non stai ridendo? >> chiese con un filo di voce al più grande, mentre vedeva il moro scansarsi di qualche metro, quasi temesse una sua reazione.

<< Theo? >> lo chiamò di nuovo.

<< Beh, non è una stronzata >> rispose solamente la chimera, e in un nanosecondo Liam si era allontanato da lui, guardandolo come se fosse impazzito.

<< Stai scherzando, vero? >> ringhiò Liam. Theo scosse il capo.

<< Non siamo i primi compagni dello stesso sesso. La natura crea sempre una scappatoia, Liam – gli disse dolce Theo avvicinandosi, mentre Mason era sorpreso di come il tono di voce della chimera stesse rilassando il suo migliore amico, che ora non si muoveva mentre l'altro si avvicinava piano – Succede solo durante il calore. E direi che nel nostro caso è una fortuna perchè non dobbiamo mai prestare attenzione. Pensa che scocciatura per Scott e Malia >> concluse ridacchiando. Liam sembrava ancora incredulo, ma si lasciò toccare dalla chimera, come se due minuti prima non fosse praticamente fuggito da quel contatto.

<< Sei sicuro? >> si accigliò il lupo.

<< Se così non fosse a quest'ora credo che ce ne saremmo accorti >> ridacchiò la chimera.

<< Scopate come conigli – si intromise Mason – ha ragione, di sicuro a quest'ora staresti per sfornare un marmocchio se non accadesse solo durante il calore, non ti pare? >>

<< Perchè trai le conclusioni che dovrei essere io a sfornarlo? >> si offese Liam, ma quando vide Theo mordersi il labbro i suoi occhi si allargarono.

<< No, no e no. Non è giusto! Perchè io? >> ringhiò, e Mason capì che era il momento di lasciarli soli, e si defilò talmente velocemente che persino Theo si chiese se non fosse diventato un essere soprannaturale anche lui.

<< Ti ricordi che l'altra volta stavo entrando in calore? >> chiese Theo. Liam annuì, ovvio che se lo ricordava.

<< Intendi quando mi hai sbattuto sul tavolo della cucina come un animale? >> scherzò il più piccolo, e l'altro ridacchiò annuendo.

<< Beh, se fossi stato io quello che avrebbe dovuto “sfornare un marmocchio” – disse usando le parole di Mason poco prima – ti avrei probabilmente scongiurato di scoparmi, invece ti sono saltato addosso. Quindi . . . >> lasciò in sospeso, e Liam emise un sospiro sconfitto alzando gli occhi al cielo.

<< Quindi sarò io a pregarti di scoparmi? Fantastico >> sbottò il lupo.

<< Non è diverso da quello che succede ogni giorno >> ridacchiò la chimera prendendosi irrimediabilmente un pugno.

<< Io non ti prego di scoparmi >> si accigliò il più piccolo, e l'altro gli si avvicinò di nuovo afferrandogli il viso e baciandolo, prima di passare a leccargli il collo mentre gli passava una mano sulla schiena. E appena sentì il rigonfiamento nei jeans dell'altro gli scappò un risolino. Liam gli ringhiò uno “stronzo” a metà tra l'eccitato e l'incazzato, che lo rese solo più assuefatto a lui di poco prima.

<< Dicevi? >> gli respirò in un orecchio quando quello emise l'ennesimo gemito.

<< Che sei uno stronzo >> ringhiò il più piccolo.

<< Sì, ma mi pregherai lo stesso – rise la chimera – e in ogni caso, basterà solo stare attenti >>

<< Intendi durante il calore? >> gli chiese Liam, quando quello gli prese la mano per trascinarlo verso la macchina. Theo annuì, e l'altro si morse il labbro.

<< E poi il calore non capita così spesso come si crede. Può succedere che non accada per anni >> scrollò le spalle, Theo. Liam continuò a non dire niente, e la chimera gli lanciò uno sguardo strano fermandosi a pochi metri dall'auto.

<< Liam? Stai bene? Non mi sembri più scioccato come prima, ma non sembri nemmeno stare del tutto bene – gli disse il più grande – Lo so che non è una cosa semplice da capire se non lo sapevi da sempre, ma . . >>

<< No, non è quello – rispose Liam scuotendo il capo – cioè, voglio dire, ormai sono preparato a scoprire cose che riterrei impossibili nel nostro mondo. Ma . . .mi stavo chiedendo, ecco . . .>> Theo si accigliò non poco quando quello non terminò la frase.

<< Che ti frulla in testa, Dunbar? >> lo chiamò quello, e Liam gli scoccò un'occhiataccia. Da quanto non lo chiamava per cognome? Probabilmente mesi, se non quasi un anno. Era da dopo la faccenda dei ghost riders che non lo chiamava più così. Theo sorrise nel vederlo sconcertato in quel modo.

<< Hai detto che basterà stare attenti – riprese Liam – e che non capita spesso. Mi chiedevo solo. . .se capitasse, intendo, se dovessimo andare in calore da qui a non so, tra qualche anno diciamo. Tu lo vorresti? >> Theo sgranò gli occhi a quella domanda, perchè effettivamente non ci aveva mai pensato. Tanto meno l'aveva fatto da quando stava con Liam, seppure fosse un discorso che avrebbero dovuto affrontare prima o poi. Il fatto di essere legati aumentava le probabilità di andare in calore.

<< Non ci ho mai pensato, se devo essere sincero – gli disse il compagno – ma . . .non lo so. Di sicuro se capitasse che andassimo in calore adesso, o almeno nel futuro prossimo, allora di sicuro no >> Liam si morse il labbro, e Theo avvertì un'ondata di delusione arrivargli, prima che l'altro potesse tentare di evitarlo.

<< Era solo una domanda >> sminuì Liam facendo per raggiungere la macchina, ma l'altro lo bloccò.

<< Liam, non ti ho detto che non ne vorrò – gli disse subito il più grande – è ancora strano per me pensare che non sono più da solo, che ho te. E che insieme siamo effettivamente una famiglia da quando ci siamo legati, perchè è questo che siamo. Siamo io e te. E per i lupi legarsi vuol dire creare un famiglia, e lo sai bene, anche se non lo abbiamo mai detto apertamente. E io non l'ho mai avuta una famiglia, Liam, ma tu . .tu mi hai già dato tanto, e non ti sto dicendo che voglio che rimaniamo solo io e te, ma abbiamo dei progetti. Tra qualche mese partiremo e andremo dove ti ammetteranno, e se voglio mi iscriverò anch'io. Facciamo prima questo, facciamo qualcosa di nostro prima >> gli spiegò con dolcezza Theo. E Liam annuì, avvicinandosi a lui e rispondendogli semplicemente afferrandolo e baciandolo con impeto. La chimera ridacchiò sulla sua bocca, mentre gli passava le mani tra i capelli.

<< Ma tra qualche anno – riprese poi Theo non staccandosi totalmente dalle sue labbra – tra qualche anno sarebbe perfetto >> Liam sorrise, riprendendo a baciarlo, sussurrandogli un “Ti amo”a bocca chiusa che faceva rabbrividire l'altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Sourwolf – disse Stiles richiamando l'attenzione del lupo su di lui – dobbiamo parlare >>

<< Che c'è? >> gli rispose Derek scorbutico come sempre. Stiles ridacchiò nel vedere quell'espressione.

<< Dobbiamo decidere una cosa. E dovremmo farlo ora >> gli comunicò l'umano.

<< E quale sarebbe? Tu parli in continuazione >>

<< Dobbiamo parlare del futuro – sospirò Stiles – verrai con me? Avevi detto di sì, ma sai, non ne abbiamo più parlato >> Derek non gli parve molto felice di quella domanda, e lui ebbe l'istinto di prenderlo a calci. In quei momenti invidiava da morire Liam e la sua natura. Theo non lo diceva mai, ma Stiles sapeva che il piccolo beta si faceva valere. E avrebbe davvero tanto voluto dargliene quattro anche lui a quel lupo che si ritrovava per compagno.

<< Bene, allora è deciso. Me ne vado da solo >> sbottò incrociando le braccia al petto.

<< Dobbiamo deciderlo proprio ora? >> fece Derek in uno sbuffo. Il più piccolo gli fece una linguaccia che fece roteare gli occhi del ragazzo.

<< Razza di lupo psic. . .>> iniziò, venendo però fermato dalle braccia di Derek che erano corse a stringerlo.

<< Abbiamo tutto il tempo del mondo, Stiles >> gli disse in un orecchio lasciandogli un bacio su una tempia, e sorridendo nel sentire come accelerasse il cuore dell'umano.

<< Ma perchè non vuoi rispondermi? >> chiese ridendo il figlio dello sceriffo.

<< Perchè dovremmo provare a goderci ogni momento che abbiamo. Non c'è bisogno di correre >> rispose il lupo, provando ad abbozzare un sorriso. Stiles storse il naso, ma non provò a rimarcare la questione. La verità era che Derek gli sembrava strano da qualche giorno a quella parte, per non dire qualche settimana, e aveva persino paura a chiedergli il perchè. Probabilmente la questione dei cacciatori lo innervosiva più di quanto lo desse a vedere, eppure Stiles sentiva che a volte c'era e non c'era al tempo stesso.

<< Mi raccomando non trattenere la gioia, lupastro. Potrei commuovermi >> rise il più piccolo prendendolo in giro. Derek per tutta risposta gli mordicchiò la guancia facendolo sobbalzare.

<< Per la gioia della mia salute mentale, sì >> borbottò Derek, ghignando allo sguardo oltraggiato dell'altro.

<< Sai, Der, quando usi il sarcasmo potrebbe venirmi un infarto >> sorrise quello inquietante. Il licantropo lo sollevò di peso sbattendolo sul divano con poca gentilezza e sdraiandosi al suo fianco, ignorando le lagne provenienti dall'altro.

<< Mi hai fatto male >> riprese la voce squillante di Stiles. Il lupo sbuffò, e alzò gli occhi verde bosco su di lui.

<< Non è vero, ragazzino >> gli rispose. A Stiles piaceva un casino quando lo chiamava in quel modo, ma fingeva sempre il contrario, facendo solo ghignare male l'altro che aveva capito tutto perfettamente.

<< Invece sì >> ribeccò Stiles.

<< Invece no >> gli disse il lupo, e prima che quello riprendesse a parlare gli chiuse la bocca con la propria, sentendo che quello tentava di parlare anche in quel modo. La cosa non potette non farlo ridere. Stiles era assurdo, ed era suo. Lo sarebbe stato per tutto il tempo possibile.

<< Pensavo – disse poi il ragazzo – legami a te, Der >> Il licantropo sobbalzò, come scottato da quelle parole. Le iridi verdi di colpo insicure e quasi spaventate. E Stiles davvero stava credendo che qualcosa non andasse.

<< Der? – lo richiamò dallo stato di torpore in cui era caduto. Immobile, come una statua di ghiaccio – Der? Va tutto bene? >>

<< Io . . .come ti viene in mente? – ringhiò facendo spalancare gli occhi scuri del minore – Abbiamo un accordo, ricordi? >>

<< Certo, ma . .pensavo solo che, beh . .>>

<< Beh niente, Stiles. Abbiamo un patto e lo rispetteremo >> fece ammorbidendo il tono di voce, ma continuando a guardare qualunque cosa che non fossero gli occhi di Stiles.

<< Non pensavo di innervosirti tanto >> sbottò Stiles.

<< Scusa – disse in un sospiro Derek – sono solo stanco >>

<< Ok >> mormorò l'umano, ma non era ok. Per niente.

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Peter, vuoi piantarla? >> sbottò la banshee per quella che probabilmente era la milionesima volta. Il lupo sbuffò, ma senza smettere di rigirarsi sul letto della ragazza, facendole sbagliare per l'ennesima volta a scrivere l'equazione. Lydia colpì il foglio con la matita e alzò gli occhi al cielo, lanciando poi un'occhiataccia all'uomo.

<< Cosa? >> fece Peter.

<< Sto cercando di finire di studiare >> gli fece notare la rosso fragola.

<< Che devi studiare? Manca ancora qualche mese prima del college >> si accigliò il lupo.

<< Non centra. Io devo essere pronta. Andrò all'MIT, mica in un università qualunque >> si offese lei, come se il solo pensarlo fosse un insulto. Peter roteò gli occhi, e le mise le mani sui fianchi tirandola così vicino a se.

<< Non hai bisogno di studiare. Sei un genio >> disse lui, come se fosse ovvio, e lei sorrise. Di sicuro Peter sapeva innervosirla tanto quanto sapeva lusingarla. Gli scoccò un'occhiata voltando il viso in sua direzione, e lui ne approfittò per baciarla. Quello che sapeva per certo Lydia, era che il licantropo aveva una sorta di ossessione per le sue labbra. E di certo non faceva nulla per nasconderlo.

<< Hai parlato con Malia? – gli chiese poi Lydia – Devi convincerla ad andare al college >>

<< Malia vuole viaggiare, dolcezza. Non posso certo impedirglielo >> ridacchiò Peter.

<< Sei suo padre. Puoi farla ragionare >> insistette la banshee. Il lupo alzò gli occhi al cielo e scosse il capo. Lydia incrociò le braccia sotto al seno con sguardo ammonitore, e l'altro sbuffò arrendendosi. Non aveva voglia di iniziare una guerra contro di lei. Tanto avrebbe addirittura perso, perchè con Lydia perdeva sempre. Gli veniva da ridere a pensarci bene. Lei sorrise vittoriosa, e Peter ne approfittò per rubarle un altro bacio. Scostò i fogli con quelle cose incomprensibili per cui andava matta, e la fece stendere sul letto mettendosi su di lei. Riprese a baciarla, e proprio quando le passò una mano sotto la maglia iniziando a risalire il fianco, la voce della madre di Lydia risuonò nelle scale, e lui si ritrovò per terra spinto dalla banshee. Le lanciò un'occhiataccia, ma lei lo fissò male.

<< Lydia – urlò sua madre – c'è una visita per te >> Lydia si accigliò, perchè non aspettava proprio nessuno.

<< Arrivo >> disse poi. Probabilmente era Stiles che piombava a casa sua ad ogni ora. Peter si alzò, e le si avvicinò.

<< Ci vediamo più tardi >> le disse prendendole il viso tra le mani e baciandola nuovamente. La ragazza sorrise, lasciandosi andare del tutto, e quando riaprì gli occhi il lupo era sparito. Aprì la porta della sua stanza scendendo le scale, stava già per rimproverare Stiles delle sue entrate ad effetto in momenti sbagliati, quando si immobilizzò sugli ultimi gradini. Lì, di spalle al centro del salotto, c'era qualcuno che conosceva benissimo.

<< Jackson >> sussurrò con gli occhi sgranati. Il ragazzo si voltò, e le sorrise come aveva sempre fatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Possiamo almeno parlarne? >> stava urlando Scott, cercando di sovrastare le voci degli altri, ma a quanto pare nessuno aveva la minima intenzione di ascoltare.

<< Sourwolf, non se ne parla >> stava sbraitando Stiles.

<< Non si discute su questa storia – ribeccò Derek – ho detto che voi resterete qui e così si farà >>

<< Più siamo meglio è >> gridò l'umano, e il lupo emise un ringhio più forte del solito.

<< Stiles, Derek ha ragione >> si intromise la chimera, beccandosi uno sguardo nervoso dal proprio compagno.

<< Sì, come no. Non è che tu sia proprio l'ideale quando si tratta di piani – ringhiò Liam – sbaglio o sei quasi morto? >>

<< Tu ti sei lanciato contro cinque ghost riders >> ringhiò Theo. Malia faceva scattare il capo da una parte all'altra della stanza. Era mezz'ora che quella discussione andava avanti, con Stiles che insisteva sul fatto che il piano avrebbe funzionato solo se avrebbero agito tutti assieme. Non che avesse torto, ma era anche vero che loro che erano umani non potevano guarire. Derek voleva scannarlo, emetteva rabbia da tutti i pori, e adesso ci mancavano anche Liam e Theo a litigare. Davvero fantastico. Vide Mason spiaccicarsi una mano in faccia, e Peter sbuffare. Una vena tra un po' gli sarebbe partita. In quel momento la porta del loft si aprì, ma nessuno di loro si era girato a prestare attenzione.

<< Ragazzi, possiamo parlarne con calma? >> ringhiò Scott esasperato, e a quel punto una risatina risuonò nella stanza, facendoli voltare tutti in quella direzione.

<< Dio, Mccall, dopo anni ancora non riesci a farti sentire >> Stiles sgranò gli occhi a quelle parole, incredulo che quello lì davanti a loro, affianco a Lydia, fosse davvero Jackson.

<< Jackson? >> urlarono Scott e Stiles al contempo, mentre Derek alzò gli occhi al cielo. Come se non avessero già abbastanza problemi.

<< Stilinski >> ridacchiò il biondo in risposta. Stiles incrociò le braccia al petto e roteò gli occhi al cielo.

<< E lui chi è adesso? >> sbottò Theo già annoiato.

<< La vera domanda è chi sei tu >> rispose il biondo con sguardo di sfida, e Theo ridacchiò, perchè non c'era cosa più sbagliata che sfidarlo.

<< Uno il cui passatempo preferito è staccare la testa a quelli come te, magari >> rispose inquietante la chimera. Jackson lo fissò male e ringhiò appena. Quello gli sorrise inquietante, quasi a dirgli di provarci.

<< Theo, no >> lo richiamò Scott.

<< Hai allargato il branco, vedo >> continuò Jackson in sua direzione.

<< Già, e tu non ne fai parte >> sbottò Stiles sbuffando, e quello rise divertito.

<< Non cambi mai, eh? >> fece il biondo avvicinandosi, ma Derek si parò tra lui e Stiles.

<< Ti ricordo che io ti ho reso lupo, e io ti faccio fuori se ti avvicini a lui >> ringhiò Derek, e Jackson si arrestò di colpo, facendo passare lo sguardo dall'uno all'altro, prima che l'odore lo colpisse, e un sorriso divertito fece capolino sul suo volto.

<< Voi due, eh? >> ridacchiò, ma all'ennesimo ringhio di Derek, Lydia si portò vicino a lui e gli posò una mano su una spalla, intimandogli di non fare stupidaggini, e Jackson roteò gli occhi al cielo.
 

<< Aspetta – mormorò poi Liam corrucciando lo sguardo – Jackson il lucertolone gigante? >> a quelle parole Theo lo fissò non capendo, mentre Jackson fece una faccia offesa. Stiles ridacchiò, mentre incrociava lo sguardo nero di Peter. Oh, cazzo. Si era dimenticato di Peter. E Lydia non aveva detto una parola.

<< Scommetto che il soprannome me l'hai dato tu, Stilinski – sbuffò il mezzo lupo – e comunque, si dice Kanima >> disse poi rivolto a Liam.

<< Dettagli >> rispose Liam.

<< E' quello che hai morso, giusto? >> fece poi Jackson indicando Liam a Scott. L'alpha annuì, prima di prendere parola, ma venendo bloccato dal beta.

<< Ho un nome, sai? >> ringhiò Liam, e Theo lo afferrò per un braccio. Scott lanciò un'occhiata ai due e la chimera annuì, come a dirgli che poteva stare tranquillo. A Liam ci pensava lui.

<< Sai, fossi in te non lo farei arrabbiare >> ringhiò Stiles in direzione di Jackson. Quello lanciò un'occhiata a Liam, e poi annuì incrociando le braccia al petto.

<< Ha bisogno di qualcuno che lo trattenga? >> fece irrisorio lanciando un'occhiata a Theo che tratteneva Liam, ma non appena finì di parlare si ritrovò Theo a pochi centimetri dal volto, e sobbalzò per quanto era stato veloce.

<< L'unico motivo per cui non ti è saltato alla gola sono io – ringhiò Theo con sguardo di sfida – ma se vuoi, possiamo vedere quanto rimani in piedi >>

<< Theo, calmati >> lo chiamò Peter, aprendo bocca solo in quel momento. Lydia gli lanciò un'occhiata, ma il lupo scostò lo sguardo.

<< Perchè sei tornato? >> chiese Scott inarcando un sopracciglio.

<< Già – sbottò Peter – credo che vorremmo saperlo tutti >>

<< Ho avuto una visita da qualcuno di nostra conoscenza un paio di settimane fa – gli disse il mezzo lupo avvicinandosi – Gerard >> A quelle parole tutti furono sull'attenti.

<< Gerard? Ma tu non vivi a Londra? >> chiese Mason.

<< Sì, ma lui si sta muovendo ovunque. Mi hanno attaccato, e catturato. Sono riuscito a scappare e ho preso il primo aereo per venire qui >> spiegò Jackson.

<< Come hai fatto a scappare? >> chiese Stiles.

<< Ricordi? Ho una coda e degli artigli paralizzanti >> fece ironico quello.

<< Hai ancora la coda? >> si accigliò l'alpha, e quello annuì.

<< Questo spiega molte cose >> borbottò Stiles annoiato.

<< Questo vuol dire che è immune allo strozzalupo viola – fece presente Liam – come te >> disse poi voltandosi verso Theo. Jackson si voltò a guardarli a quell'uscita. C'era qualcosa che gli sfuggiva in tutto quello, qualcosa che non riusciva a cogliere. Come se fossero in qualche modo tutti legati tra di loro, come prima non erano.

<< Non sei un licantropo? >> chiese a Theo.

<< Chimera >> gli rispose il ragazzo.

<< E' metà lupo e metà coyote >> gli spiegò Lydia, e Jackson annuì, seppur con un dubbio.

<< Il che ti rende . . .>> mormorò il mezzo lupo lasciando in sospeso.

<< Più pericoloso di tutti loro >> completò per lui Theo con un ghigno che non prometteva nulla di buono. Lydia roteò gli occhi al cielo, e scoccò un'occhiata significativa alla chimera, che ridacchiò. Theo sbuffò, e lanciò un'occhiata a Scott, prima di afferrare Liam e trascinarlo sul divano con lui. Tanto per tenerlo buono. Jackson li seguì curioso con lo sguardo, vedendo come furono seguiti a ruota da Malia, e da quello che doveva essere Mason.

<< Ok – sospirò poi Scott – dicci quello che sai >>

<< Il tipo che coordina le operazioni, so che si chiama Charles >> proruppe Jackson, e poi parlò. Spiegò ciò che aveva sentito, e come l'avevano preso. Spiegò loro come era riuscito a scappare e cosa volesse Gerard. Annientarli tutti, uno ad uno.

<< Credo che questo Charles sia lo stesso che aveva preso Liam, e lo stesso che mi ha attaccato >> fece Theo dopo un po'.

<< Perchè? >> gli chiese Derek.

<< Gerard avrà pure qualcuno di fiducia per di qua, e quel qualcuno coordina il tutto. Altri non può essere che lui >> spiegò la chimera.

<< Dovremmo catturarlo >> disse Peter in un sospiro grattandosi il mento.

<< Si va a caccia di cacciatori? >> ridacchiò Theo con un occhiolino. Il lupo ridacchiò in risposta, ma la chimera si ritrovò un pugno sulla spalla dal compagno.

<< Tu no >> ringhiò Liam. A Jackson veniva quasi da ridere, perchè sembrava che la chimera fosse in qualche modo impossibilitata a dire di no al piccoletto, e aveva il vago sospetto, che fosse realmente così.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< So di non essere il benvenuto >> mormorò Jackson a Lydia, mentre quella guidava verso casa sua.

<< Non è questo – sorrise lei – è che dovresti tenere la bocca chiusa a volte >>

<< Me lo dici sempre >> ribeccò offeso lui.

<< Perchè ho sempre ragione >> si strinse nelle spalle la banshee.

<< Sembrate tutti molto uniti – buttò lì il mezzo lupo – quando sono andato via non era così. Voglio dire, Hale e Stilinski? Sul serio? >> Lydia ridacchiò, e gli sorrise annuendo.

<< Da quando sei andato via le cose sono cambiate. Ne abbiamo passate tante, e abbiamo perso delle persone >> mormorò lei.

<< Mi dispiace – le disse Jackson – quando ho saputo di Allison, avrei voluto chiamarti. Ma non avevo idea di cosa dirti >>

<< Lo so, non preoccuparti. Ci siamo ripresi, un po' alla volta. Per me e Scott è stata dura, lo è ancora a volte. Isaac, invece, beh è andato via. Non ce la faceva a restare qui >> disse Lydia.

<< Lo so, l'ho sentito qualche volta >>

<< Quindi che mi sono perso? Quel Theo ha un bel caratterino >> sbuffò il biondo. Lydia rise a quell'affermazione e annuì.

<< Theo è quello che ti sorprenderà di più. Non scherzava quando ha detto che passava il tempo a staccare teste – fece lei, e notò come Jackson si fosse accigliato in maniera sorpresa – Fino a un anno e mezzo fa lui era nostro nemico, ha tentato di farci fuori tutti, Scott in primis >>

<< E lo avete fatto entrare nel branco? >> sgranò gli occhi quello.

<< E' una storia lunga, ma diciamo che gran parte della ragione ha a che fare con Liam. L'anno scorso abbiamo avuto un problema con i ghost riders, e Liam ha deciso che senza di lui non ce l'avremmo fatta, e in effetti è andata così. Ci ha aiutato, e ha salvato la vita a Liam. Alla fine tutti meritano una seconda possibilità, e anche se le cose che ha fatto Theo sono orribili, c'è da dire che in tutta la sua vita nessuno gli aveva mai insegnato che c'era un'altra strada oltre all'odio >> gli spiegò Lydia in breve, tentando di essere il più chiara possibile. Jackson annuì solamente, si notava lontano un miglio che stesse pensando intensamente.

<< Capisco. Prima ha detto una cosa strana, sul fatto che fosse solo merito suo se il beta di Maccall non mi è saltato addosso >> sbuffò Jackson. Lydia si morse il labbro, e poi sorrise.

<< Liam aveva problemi a gestire la rabbia, non puoi immaginare come siano stati i primi tempi e le prime lune piene – ridacchiò lei – ma adesso riesce a controllarsi molto meglio. Quello che intendeva Theo, è che lo stava calmando lui >>

<< E come? >> si accigliò il mezzo lupo.

<< Sono compagni >> rispose semplicemente Lydia, voltandosi a guardare la sorpresa farsi strada sul viso del suo ex ragazzo.

<< Compagni? Com'è possibile? Hai detto che voleva ammazzarv . . .>>

<< Non puoi scegliere tu per il tuo lupo. Loro si sono trovati, e si sono scelti. Liam è stata la prima persona di cui importava qualcosa a Theo. Adesso siamo amici, certo, e ci difendiamo tra di noi. Ma Liam è qualcosa di più, prova a toccare uno dei due e l'altro ti strapperà la gola a morsi >> gli disse lei.

<< Wow >> commentò solo lui.

<< Già. E' stupefacente vederli interagire, sono interessanti da osservare. Anche Stiles e Derek lo sono, da come avrai intuito >> rise la banshee.

<< Ok, ora sono sconvolto – rise Jackson – quei due, chi l'avrebbe mai detto. Stilinski e Hale, addirittura compagni >>

<< Ce n'è voluto di tempo, ma sai. . .forse le lotte continue sono dei segnali >> commentò Lydia. Il mezzo lupo annuì, e poi si voltò a guardarla, un sorriso diverso stavolta. Non riusciva a capire cosa intendesse.

<< In che senso? Vuoi dire in positivo o in negativo? >> disse Jackson. La banshee si strinse nelle spalle, quasi indecisa se rispondere o meno.

<< Che forse a volte, la vita ci mette davanti alla stessa situazione più volte, quasi a vedere noi cosa sceglieremmo >> rispose enigmatica. Il lupo capì che c'era qualcosa che Lydia non gli stava dicendo, ma aveva la sensazione che chiedere sarebbe stato peggio.

<< E tu? – le chiese poi lui di punto in bianco – Non mi hai parlato di te. Ho capito che Mccall se la fa con la coyote, ma tu? >>

<< Vuoi sapere se ho qualcuno? >> chiese lei fermando la macchina davanti casa. Lui annuì, e la ragazza parve mordersi il labbro indecisa. Alla fine poggiò il capo contro il poggiatesta e prese un grosso sospiro.

<< Ho qualcuno, sì – rispose alla fine Lydia – da qualche settimana >>

<< Chi è? >>

<< Peter >> rispose tutto d'un fiato lei. A Jackson per poco non andò di traverso la sua stessa saliva, mentre fissava Lydia come se gli fosse spuntata una seconda testa, e poi . . .poi scoppiò a ridere.

<< Oh Dio, per un secondo avevo capito Peter >> fece continuando a ridere, ma vedendo lo sguardo offeso di Lydia si bloccò.

<< Stai scherzando, vero? >>

<< No >> urlò lei facendogli coprire le orecchie.

<< Quel Peter? Cristo, Lydia >> fece il biondo incredulo, e lei sbuffò incrociando le braccia sotto al seno.

<< Lo so – sbottò la ragazza – è successo e basta >>

<< Sei la sua compagna o cosa? Visto che qui spuntano più compagni che funghi >> fece lui. Lei scosse il capo.

<< No, è solo successo. Ci tengo a lui, intendo . . .che ci tengo sul serio. E per lui è la stessa cosa >> spiegò lei scuotendo il capo.

<< Non ti sto giudicando. Cerco solo di capire >> fece Jackson.

<< Vorrei capirmi anch'io >>

<< Sei felice con lui? >> domandò poi il biondo. Lei sorrise, e il mezzo lupo notò come i suoi occhi fossero brillanti quando pensava a Peter, e si ritrovò a sorriderle.

<< Allora sono felice per te >> le disse, attirandola poi in un abbraccio stritola ossa. Lei lo strinse un po'.

<< Mi sei mancato, Jazz >> gli disse, e lui annuì, sussurrandole poi un “anche tu”.

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Liam >> disse Theo scuotendolo con forza. Il lupo spalancò gli occhi azzurri nel buio della stanza, prima di scattare a sedere sul letto. Il petto si alzava e si abbassava a ritmo dei respiri piuttosto concitati. Liam incrociò gli occhi del compagno che lo stavano osservando preoccupati.

<< E' tutto ok? Sembrava stessi avendo un incubo >> gli disse la chimera. Il lupo annuì appena, e si avvicinò al ragazzo più grande quasi in cerca di conforto. Theo era sconcertato, mentre notava gli occhi lucidi del più piccolo.

<< Era tutto buio, e c'era qualcuno a terra – sussurrò poi Liam – non riuscivo a vedere chi fosse, ma tu non eri vicino a me e io . . .io mi sentivo strano, come se non potessi più trovarti >> Theo lo attirò a se stringendolo visibilmente, avvertendo come il più piccolo si lasciasse toccare e stringere con forza.

<< Pensavo non avessi più incubi >> mormorò Theo.

<< Era diverso dagli altri. Era quasi surreale, strano. Come se non potessi più essere felice >> fece Liam. La chimera annuì, trascinando poi il lupo di nuovo giù. Non erano nemmeno le tre del mattino, e il buio torreggiava fuori e dentro la stanza.

<< Era solo un sogno, Liam >> gli mormorò in un orecchio. L'altro annuì, ma aveva come la sensazione che fosse più di un sogno comune.

 

 

 

 

 

 




So, here we are!

Che dire di questo capitolo. . .inizialmente ero un po' scettica per quanto riguarda la faccenda dell'impreg, ma poi mi sono convinta, e spero che faccia piacere anche a voi. Vediamo un ritorno inaspettato, almeno spero, ciò Jackson, e direi che non tutti sono felici di rivederlo xD Assistiamo anche a quella che sembra effettivamente gelosia da parte di Peter, gelosia di Liam che ormai conosciamo bene, e anche a una scena Sterek un po' particolare. Ovviamente, mancano solo sei capitoli alla fine, quindi perchè non mettere fine al capitolo con un incubo di Liam? Ahahahahah, mi sento una persona molto cattiva. Anyway . . .grazie infinite per le visualizzazioni, a Sabato prossimo, un bacio

Elly

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Capitolo 32
*** Plans ***


Aveva aperto gli occhi provando a stiracchiarsi al meglio, ma sorrise quando si rese conto di non potere. Era praticamente stritolato dalle braccia di Theo. Il petto del suo compagno aderiva in maniera perfetta alla sua schiena, e lo stringeva facendolo sentire sicuro in ogni sua parte. Sentiva le labbra di Theo sfiorargli la nuca, e il suo respiro danzargli sulla pelle. Era una sensazione rilassante, e sperò davvero che quella storia finisse in fretta così da potersi svegliare ogni giorno in quel modo. Si rigirò nell'abbraccio della chimera, fino a trovarsi faccia a faccia con lui. Theo aveva gli occhi chiusi, i capelli arruffati a causa sua e le labbra piene schiuse. Era così bello, che a volte faceva ancora fatica a credere che fosse completamente suo, eppure era così. Theo era cambiato, era una persona migliore, ed era suo. Non vedeva l'ora che quella storia finisse, così avrebbero potuto andar via e vivere tranquillamente, come due ragazzi normali di diciotto e vent'anni. Sarebbero andati al college, avrebbero vissuto assieme, non che adesso fosse diverso, ma sarebbe stato qualcosa di completamente loro. E poi più in la avrebbero pensato ad altro, magari se fossero andati in calore avrebbero deciso di mettere su famiglia, anche se il pensiero lo faceva arrossire ancora al solo pensarci. Si avvicinò di più a lui, e sfiorò il marchio della mezzaluna con le labbra, prima di sentire le labbra dell'altro tra i suoi capelli. Si era svegliato. Alzò il viso, incontrando quelle gemme blu sorridergli.

<< Ciao >> gli disse piano. Theo lo guardava con un sorrisino divertito.

<< Sei contento >> constatò il più grande.

<< Non devo esserlo? >> si accigliò Liam.

<< Non intendevo questo, solo che in genere la mattina mugugni in continuazione per continuare a dormire >> ridacchiò la chimera. Liam si morse il labbro, e si portò su di lui per baciarlo. Theo gemette felice di quelle attenzioni incrementando il bacio, iniziando a passare le mani lungo la schiena del più piccolo, in quel momento coperta dalla stoffa sottile di una delle sue magliette. Gli piaceva da impazzire quando Liam indossava i suoi vestiti, e gli piaceva ancora di più toglierglieli di dosso. Passò la lingua sulle labbra del lupo, e poi capovolse la situazione scostandosi per andare a leccargli il collo, mentre scendeva con le mani più giù per afferrare i bordi della maglia e iniziare ad alzarla piano. Liam sorrise, sapendo già come sarebbe andata a finire, ma proprio sul più bello quando l'altro si mise tra le sue gambe, il telefono della chimera prese a squillare. Liam sbuffò, chi cavolo era a quell'ora del mattino? Non erano nemmeno le sette e mezza. Theo afferrò il telefono dal comodino, e si accigliò.

<< Che succede? >> fece Liam mettendosi seduto con la schiena contro la testata del letto. Theo si sedette dinnanzi a lui e scrollò le spalle.

<< E' Scott – rispose la chimera – stanno venendo tutti qui. Portano la colazione >>

<< A quest'ora? – sbuffò il lupo – Perchè? >>

<< Non credo sia qualcosa di grave. Che ne dici di riprendere? >> ridacchiò lanciando il telefono sul comodino, e trascinando Liam contro di lui afferrandolo per la maglietta. Liam rise, ma scosse il capo.

<< Non vorrei ripetere l'esperienza dell'altra volta >> disse solo, e Theo roteò gli occhi. Riprese a baciarlo comunque, e quando pochi minuti dopo suonò il campanello emise un uggiolio infastidito che fece sorridere come un cretino il compagno. Si alzarono, e Theo si infilò una maglia, mentre vide Liam acciuffare una sua felpa dall'armadio. Gli lanciò un'occhiata divertita, mentre il lupo arrossiva.

<< Ho freddo >> disse solo superandolo e andando giù ad aprire. Theo alzò gli occhi al cielo e sbuffò un “Certo”, al quale il lupo rispose con uno sguardo colpevole. Sapeva perfettamente quanto all'altro piacesse crogiolarsi nei suoi vestiti, tanto quanto piaceva a lui vederlo girare per casa in quel modo, soprattutto intenerito dal fatto che a Liam i suoi vestiti stavano un po' più grandi del normale. La chimera non potette fare a meno di afferrarlo e lasciargli un bacio su una guancia, mentre vedeva subito dopo come il resto del branco entrasse in casa sua con i sacchetti della caffetteria tra le mani. Si sorprese non poco quando vide Lydia seguita da Jackson. Lanciò un'occhiata a Peter, ma quello si strinse semplicemente nelle spalle. Non aveva una bella cera, però.

<< Allora? Perchè quest'incursione a prima mattina? >> chiese la chimera sedendosi vicino al tavolo della cucina, dove Stiles e Scott stavano mandando giù una ciambella, sotto lo sguardo esasperato di Derek. Corey li fissava quasi disgustato.

<< Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile >> decretò Peter.

<< E allora? >> domandò ancora Theo non capendo, mentre afferrava Liam per la felpa e lo faceva sedere in braccio a lui. Il più piccolo afferrò un cornetto al cioccolato dandogli un morso ed emettendo un gemito. Alla chimera scappò un risolino, portando le braccia ad avvolgergli la vita, mentre Scott tossiva scoordinato.

<< Farai così ad ogni verso di Liam? >> sbottò Derek, e l'alpha impallidì.

<< Voi non li avete visti >> sbottò quello.

<< Direi che sentiti è il termine esatto – sbuffò Theo – anzi, sentito >> Liam ringhiò e gli diede una gomitata sullo stomaco.

<< Non perdiamoci in chiacchiere – li riportò all'attenzione Mason – ci hai buttato giù dal letto >>

<< In realtà è stato Derek >> si difese Scott, e Stiles lanciò un'occhiataccia al lupo in questione. Theo sbuffò, mentre notò con la coda dell'occhio come Jackson stesse fissando intensamente lui e Liam, quasi a studiarli. Probabilmente Lydia gli aveva detto della faccenda dei compagni.

<< Quindi? >> chiese Liam con uno sbadiglio.

<< Pensavo di chiamare Isaac – disse Scott – e magari anche Deucalion >>

<< Deucalion? >> urlò Lydia incredula.

<< Chi meglio di lui? >> chiese retorico Scott.

<< Già, bella pensata >> fece Peter, poco convinto e ironico.

<< Stiamo esagerando – sbottò Liam – il problema è Gerard, prendiamolo e facciamolo fuori >>

<< Vedo che inizi ad apprezzare i miei metodi >> ridacchiò Theo, e Liam si voltò verso di lui tirandogli appena una ciocca di capelli. Peter lanciò ai due uno sguardo diabetico, Dio, erano assurdi. Theo prese a massaggiargli la schiena con fare distratto e il lupo si rilassò sotto i suoi tocchi. Jackson continuava a fissarli, e se non fosse che sapeva che era solo incuriosito, probabilmente gli avrebbe tirato qualcosa addosso. Non era piacevole sentirsi osservati in quel modo.

<< Tu credi? >> chiese Scott a Liam. Il suo beta annuì convinto.

<< Mettiamo in atto il piano, l'importante è fermare lui. E' quello che ha dato inizio a tutto, e anche se ci sarà sempre qualcuno a darci la caccia, lui è l'anello conduttore >> spiegò Liam.

<< Liam ha ragione >> gli disse Derek.

<< Come lo prendiamo? – fece Stiles – Non abbiamo nemmeno la minima idea di dove si trovi >>

<< Qualche giorno fa era a Londra – si intromise a quel punto Jackson – posso chiamare un amico che è lì e chiedergli se sa qualcosa >>

<< Direi che dobbiamo partire da lì >> concordò Scott. Il suono di un telefono li distrasse. Liam si accigliò, era il suo. Lo tirò fuori dalla tasca, e notò una mail. Strano. La aprì, e dopo qualche secondo i suoi occhi si sgranarono.

<< Liam? >> lo chiamò Scott confuso da quella reazione, ma il suo beta si girò verso il compagno mostrandogli il telefono. Theo lanciò un'occhiata, e un sorriso divertito nacque sul suo volto.

<< Boston? >> chiese la chimera.

<< Boston >> rispose Liam con un sorriso.

<< Ti hanno ammesso alla Northeastern? >> urlò Mason schizzando ad abbracciare il suo migliore amico, Liam ridacchiò, mentre Theo sbuffò. Non che Liam fosse una piuma, ma anche Mason addosso era troppo.

<< Sì, tutto molto bello, ma basta smancerie >> disse dopo un po' staccandoli e attaccandosi a Liam come una piovra. Peter sbuffò una risata.

<< Che bello, allora ci vedremo >> fece poi Lydia sbattendo le mani entusiasta.

<< Oh, giusto. Dimenticavo che l'MIT fosse a Boston >> fece Liam sorridendo alla ragazza.

<< Ehi, non guardarmi così – sbottò Theo in direzione della banshee – non ho intenzione di girare ogni negozio di Boston carico di buste >> Scott si spiaccicò una mano in faccia, così come Derek che non credeva possibile passare da argomenti importanti come una guerra in corso, a cose futili come lo shopping.

<< Invece, sì. O porterò Liam alle feste con me. Sai quanti bei ragazzi? >> sbottò Lydia, e la chimera ringhiò in risposta, aumentando la presa su Liam.

<< Guardate che io sono qui >> sbottò il lupo offeso, ma nessuno lo ascoltò. I due continuavano a sfidarsi con lo sguardo. Jackson li fissava allibito, insomma, stavano facendo sul serio?

<< Peter? – lo chiamò Liam – Una mano? >>

<< Non voglio entrarci in questa storia – rispose il lupo – e non ho la minima intenzione di portare buste ovunque >>

<< Vedremo >> replicò la banshee scoccandogli un'occhiataccia. Theo ghignò, e le rivolse una linguaccia. Liam gli tappò la bocca prima che potesse dire qualcosa di poco carino, mentre Mason scuoteva il capo incredulo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Lydia >> la chiamò Liam quando furono soli. Gli altri erano usciti in perlustrazione, Theo, Derek e Malia in forma animale. Peter era andato con Scott e Jackson, ma non credeva fosse stata una buona idea. In ogni caso, Mason, Corey e Stiles erano nella stanza accanto a parlare di solo Dio sapeva cosa. E lui era rimasto lì con loro.

<< Liam, dimmi >> rispose lei con sguardo curioso. Il beta aveva una faccia strana.

<< Volevo parlarti di una cosa, ecco . . .lo so che non sono affari miei, ma . .>>

<< Liam, che c'è? >> fece Lydia sedendosi sul divano e invitandolo a fare lo stesso. Il lupo lo fece, e poi si morse il labbro, indeciso se parlare o meno.

<< E' per Peter >> disse alla fine Liam, e la banshee sembrò quantomeno sorpresa.

<< Peter? Ha detto qualcosa? >> chiese la rosso fragola. Il lupo scosse il capo.

<< No, lui no. Ma . . .mi chiedevo se tu glielo avessi detto >> fece Liam.

<< Detto cosa? >> chiese confusa Lydia.

<< Che sei innamorata di lui, Lydia – le disse il più piccolo, e la ragazza sgranò gli occhi – perchè si vede. Voglio dire, io l'ho capito. Ma tu gliel'hai detto? >>

<< No >> disse in un sussurro lei scuotendo il capo. Lo stava guardando sorpresa, come mai prima d'ora. Ma non avrebbe dovuto, Liam li aveva sorpresi così tante volte.

<< Allora devi dirglielo, Lyds. Perchè lui non se ne rende conto, e non credo che la presenza di Jackson l'abbia aiutato >>

<< Pensi sia arrabbiato? >> chiese lei confusa.

<< No, ma credo che non abbia la minima idea di cosa provi tu – si strinse nelle spalle il ragazzo – lui e Theo sono molto simili. E me ne accorgo di queste cose perchè ormai conosco Theo alla perfezione. Anche ora che siamo legati, sento che ha bisogno che io gli ricordi in continuazione che lo amo, o impazzirebbe >>

<< Dici sul serio? >> fece Lydia incredula. Aveva gli occhi sgranati e il viso pieno di stupore, come se quella fosse la prima volta che pensasse davvero a ciò che le stava dicendo. Theo poi, lui non era un tipo insicuro, tutt'altro. E sapere quelle cose da Liam, le stava facendo capire quanto poco avesse osservato l'amico.

<< Sì, lui. . . lui crede ancora di non meritarselo, e quindi sta a me ricordarglielo di continuo. Peter è come lui, e se tu non glielo dici, lui non ci arriverà mai, e non crederà mai che questa cosa tra voi possa avere un futuro >> le disse sincero lui. Lydia annuì.

<< Grazie, Liam >> gli disse Lydia, poi si avvicinò lasciandogli un bacio su una guancia, prima di andare a portare del thé agli altri. Il lupo emise un sospiro, e poi si lasciò cadere sul divano come niente fosse. In realtà si stava annoiando parecchio. Passò più di mezz'ora a litigare con Mason, che voleva a tutti i costi sapere se lui e gli altri avessero interrotto lui e Theo quella mattina. Si era ovviamente rifiutato di rispondere, e questo aveva causato i sogghigni di Stiles e Lydia.

 

 

 

 

 

 

 

 



Dopo più di due ore rientrarono Peter, Scott e Jackson, ma niente di nuovo. Passò un bel po', prima che si decidessero a tornare anche Theo, Derek e Malia. Sorrise quando si ritrovò sovrastato dal suo lupo dal manto nero come la notte. Due occhioni blu incastonati e brillanti. Notò Jackson fissarlo sorpreso, mentre Theo gli leccava la faccia in tutta tranquillità.

<< Dio, siete ridicoli >> sbuffò Mason divertito, e il lupo si voltò a ringhiargli contro, facendolo trasalire. A Liam scappò un risolino, prima di tirare Theo contro di lui, non voleva che azzannasse Mason. Quello per tutta risposta scese dal divano, e sfilò al piano di sopra, mentre Derek usciva vestito nuovamente dalla cucina, e poco dopo anche Malia, che andò a sedersi vicino a Scott. Dopo qualche minuto Theo scese le scale e lanciò un ghigno a Mason che gli rispose con un gestaccio, e la chimera lo ignorò continuando a fissare il compagno e sedendovisi vicino. Liam inarcò un sopracciglio, perchè lo fissava male?

<< Perchè hai l'odore di Lydia addosso? >> chiese di getto, facendo sgranare i suoi occhi, mentre Lydia li alzava al cielo annoiata. Peter scoccò uno sguardo dall'uno all'altro confuso, e Stiles stava per scoppiare a ridere delle facce degli altri.

<< La fai sembrare qualcosa che non è >> gli rispose Liam in uno sbuffò, e la chimera ghignò divertita, prima di afferrarlo e tirarselo addosso, quasi soffocandolo.

<< Avete trovato qualcosa? >> gli chiese Stiles.

<< No, niente. Ma Theo resta convinto che il Charles di cui parli Jackson sia lo stesso che ha rapito Liam. Se solo potessimo confrontare gli odori, lo capiremmo subito >> disse Derek passandosi una mano in viso.

<< E' un po' difficile non sapendo nemmeno che faccia abbia >> proruppe Scott.

<< Per questo dovremmo procedere con il piano >> sbottò Liam saltando a sedere, e liberandosi dalla presa del compagno, ma senza allontanarsi da lui.

<< E come suggerisci di farlo? Sono spariti di nuovo – sbottò Stiles – arrivano, colpiscono e spariscono. E' un metodo del cazzo, ma funziona perchè continuiamo a perdere >>

<< Per questo dobbiamo muoverci – disse ancora Liam – basta aspettare, agiamo. Andiamo alle cave dello zoo, e a turno ognuno di noi girerà indisturbato come stava facendo Peter. Quando attaccheranno, quello di noi che si trova inseguito li condurrà alle cave >>

<< Beh, c'è un problema >> gli fece presente Lydia.

<< Quale? >> chiese il beta non capendo.

<< Nessuno di voi andrà mai da solo >> rispose la banshee.

<< Perchè? >> fece Liam non riuscendo a capire cosa intendesse.

<< Riflettici, Liam – si intromise Mason – Mettiamo che Theo voglia andare domani, tu non glielo permetterai, non da solo. E viceversa sarebbe lo stesso, soprattutto dopo l'ultima volta >>

<< Senza contare che ti proibisco categoricamente di fare una cosa del genere >> sbottò Stiles a Derek all'improvviso.

<< Stiles . .>> iniziò quello venendo bloccato subito.

<< No, niente Stiles, Der. Ti hanno sparato l'altra volta, e tu – fece voltandosi a fissare Theo – tu sei quasi morto >>

<< Tutti potremmo non uscirne vivi >> fece presente Theo arruffandosi i capelli.

<< Allora ci muoviamo in coppia >> sbottò Liam, lanciando un'occhiata significativa a Scott. L'alpha parve rifletterci un po', e alla fine annuì.

<< E' la cosa più intelligente da fare >> proruppe Scott.

<< Bene – fece Derek – allora decidiamo come dividerci, se non dobbiamo più aspettare, dobbiamo decidere come muoverci >>

<< Quindi stiamo per farlo davvero? – disse Stiles – Cioè, davvero davvero? Andrete alle cave già da domani? >>

<< Non penso sia una buona idea >> li interruppe Jackson fissando il telefono.

<< Perchè no? >> fece Peter accigliandosi e lanciandogli un'occhiataccia.

<< Il mio amico dice che Gerard non è più a Londra – disse il mezzo lupo – sta venendo qui. E non verrà certo da solo >>

<< Quindi? >> chiese Mason.

<< Quindi dobbiamo restare all'erta, e non è detto che il piano delle cave funzioni – rispose Scott – Gerard non ci metterebbe molto a capire >>

<< In ogni caso l'idea di dividerci è la più funzionale. Il fatto che siamo restati sempre uniti, forse ha solo peggiorato la situazione >> mormorò poi Lydia.

<< Allora cosa? Ci dividiamo e basta? >> chiese Stiles.

<< No, ma . . .è meglio farsi vedere in pochi nei prossimi giorni. Ma mai da soli >> gli disse Derek.

<< Theo, tu stai con . . >> iniziò Scott, ma la chimera lo stoppò subito.

<< Io sto con Liam, Scott >> gli disse, e l'alpha annuì. Liam gli rivolse un sorrisino divertito, tornando poi a mettersi comodo contro di lui.

<< Malia con Peter – riprese il moro – Derek e io con Jackson >>

<< Voi tre assieme? >> chiese scettico Stiles.

<< E tu – sbottò Derek al compagno – tu resterai qui >>

<< Anche voi >> disse Scott a Mason, Lydia e Corey che annuirono, tutti tranne la banshee.

<< Io vengo con voi >> disse Lydia piazzandosi in piedi.

<< Lydia, non pensarci nemmen . .>> provò Peter, ma quella lo freddò con un'occhiata.

<< Ho detto che io vengo con voi – ripetette la banshee – Malia può andare con Jackson, e io verrò con te >>

<< Lydia, sei sicura? >> le domandò Scott preoccupato, e lei annuì, non staccando gli occhi da quelli azzurri di Peter, che si ritrovò a dover annuire sconfitto. Niente avrebbe fatto cambiare idea a quella ragazza.

<< Così saremo tutte coppie pari >> ragionò Theo.

<< Allora è deciso – disse Scott – non muovetevi da soli, e se sentite di essere seguiti, mandate un messaggio a tutti, e noi ci precipiteremo direttamente alle cave, ok? >> Gli altri annuirono, e poi Stiles emise uno sbuffo, defilandosi in cucina, chiaramente turbato. Derek lo seguì subito chiudendosi la porta alle spalle, e Liam lanciò un'occhiata preoccupata a Theo. Sapeva benissimo che non sarebbe stato facile, ma peggiorare la situazione non avrebbe giovato a nessuno di loro. Cercarono di ignorare per quanto possibile la lite che si consumava oltre la porta, sebbene il loro udito non li stava aiutando per niente. Alla fine, dopo più di un quarto d'ora, Stiles uscì dalla cucina, con le braccia al petto e l'aria incazzata. Derek era scuro in volto, e in tutta onestà, a Liam c'era qualcosa che non lo convinceva, vedeva il lupo comportarsi in maniera ambigua da qualche settimana. Il figlio dello sceriffo emise uno sbuffo, spostando l'attenzione da se e alzò gli occhi al cielo.

<< Beh . . .dato che dobbiamo restare qui per oggi, che ne dite di passare un po' il tempo? >> buttò lì. Jackson si accigliò, ma scrollò le spalle.

<< E cosa vuoi fare, di grazia? >> ridacchiò Peter.

<< Non lo so. Un gioco, qualcosa di stupido >> borbottò l'umano.

<< Vuoi giocare? >> fece Lydia inarcando un sopracciglio, ma poi annuì con un sorriso divertito. Theo li fissava e scosse il capo, incredulo.

<< Che ne dite del gioco della bottiglia? >> si intromise Mason. Diverse occhiate indecise si puntarono su di lui, ma Stiles annuì, stringendosi nelle spalle, mentre Derek alzava gli occhi al cielo e si sedeva sulla poltrona.

<< Bene, ma io e Liam passiamo >> disse Theo scuotendo il capo. Il compagno si voltò verso di lui non capendo.

<< Cosa? Perchè? >> fece sbattendo le palpebre. Theo ghignò, chiaramente divertito dalla situazione. Liam lo mandava fuori di testa anche per quello. La sua era un'ingenuità buona, non stupida. Non aveva la malizia per pensare a quello che invece era scattato nella sua mente al solo nominare quel gioco.

<< Perchè non mi va di iniziare a staccare teste se qualcuno prova a infilarti la lingua in gola – iniziò in un sospiro la chimera – ma se per te va bene, allora è ok. Sono piuttosto sicuro che Malia non veda l'ora di baciarmi >> concluse poi ridendo. La cosa buffa era che non sapeva se fosse stato più forte il ringhio geloso del suo compagno o quello disgustato della coyote.

<< Morirei piuttosto >> proruppe lei schifata. Liam le rivolse un ringhio, e Theo dovette trattenerlo per un braccio. Quello si strinse a lui, come per marcare il territorio, e Scott li stava fissando esasperato.

<< Perchè non cambiamo gioco? >> cercò di smorzare la tensione, l'alpha. Mason concordò, seppure triste. Vedere quelle scene era uno spasso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Ancora non capisco perchè tu ti sia ostinata nel voler venire con noi >> ringhiò Peter non appena misero piede in casa della ragazza. Lydia alzò gli occhi al cielo, e richiuse la porta alle sue spalle ignorando lo sguardo torvo dell'uomo.

<< Non vedo quale sia il problema >> ribeccò lei posando la borsa sul divano.

<< Dov'è il problema? – sbraitò quello – Se ti sparano muori. Tu non puoi guarire come noi >>

<< Non mi succederà niente >> gli rispose pacata la banshee.

<< Qual è la verità? Vuoi metterti in mostra per il nostro lord inglese ricomparso? >> fece il lupo scoccandole un'occhiataccia. Lydia rimase impassibile a quell'accusa, e si limitò ad incrociare le braccia sotto al seno, osservando l'uomo con sguardo oltraggiato.

<< Se questo è quello che pensi, allora non ho altro da dirti >> fece lei.

<< Certo, non negare nemmeno >> sbottò quello.

<< E' Jackson il problema? E' per lui che non mi parli da giorni? >>

<< Se anche fosse? >> ringhiò lui portandosi a un soffio dal viso della banshee in meno di un secondo.

<< Allora sei più stupido di quello che pensavo – disse Lydia dura – credi che se volessi mettermi in mostra per lui non sarei voluta andare insieme a lui? Io ho deciso di venire con te >>

<< Sì, beh, mi chiedo perchè scomodarsi così tanto >> ringhiò Peter.

<< Forse perchè mi importa di te? >> urlò Lydia.

<< E di lui? Di lui ti importa? >> ringhiò ancora il lupo. A Lydia non era mai parso tanto incazzato come in quel momento, e si rese conto, di quanto Liam avesse ragione. Peter era davvero cretino.

<< Sei un cretino >> gli rispose infatti.

<< Adesso sono anche cretino? >> sbottò quello sgranando gli occhi. Si passò una mano tra i capelli con fare nervoso, e le rivolse un'occhiataccia, prima di provare ad andare vicino alla porta, con la chiara intenzione di andarsene. Lydia lo afferrò per una mano, bloccando la sua fuga.

<< Sì, sei un cretino – disse lei – sei un cretino perchè non ti sei reso minimamente conto che sono innamorata di te, e che di Jackson non m .. >> venne bloccata sul più bello dalle labbra di Peter che si scontrarono con le sue, in un bacio affamato e ricercato da giorni. Le mani del lupo furono immediatamente tra i suoi capelli arruffandoli al limite del possibile, mentre Lydia gli prese il viso tra le mani. L'accenno di barba che la faceva sorridere.

<< Avresti potuto dirlo prima >> sbuffò fuori il licantropo appena si separarono.

<< Pensavo l'avessi capito >> sorrise Lydia, e poi lo riportò di nuovo vicino a se per poterlo baciare di nuovo. Peter ridacchiò sulle sue labbra, e portò le mani sulle spalline del vestito che la ragazza stava indossando, muovendole sapientemente affinchè quello cadesse a terra. Lydia sospirò sulla sua bocca, e un sorriso le sorse spontaneo, quando sentì il lupo togliersi la maglia.

<< Sono felice di averlo capito adesso >> ridacchiò Peter, e un secondo dopo, si ritrovò a trascinarla sul divano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Mason, non è divertente >> sbottò Liam. Ma ovviamente l'altro non voleva saperne di smetterla. Scosse il capo sconsolato, ma il moro gli rifilò l'ennesimo risolino.

<< Ok, scusa, scusa. Solo che . . .Dio, non riesco nemmeno a pensarci >> sbottò il moro.

<< Non è divertente >> ribadì Liam.

<< Lo so. Non ti sto prendendo in giro – si difese l'amico – solo che, beh, dai è abbastanza, non so, strano? Curioso? >>

<< Siamo esseri soprannaturali, fino a due anni fa non pensavi fosse possibile nemmeno questo. Quindi non mi meraviglio per questa cosa della gravidanza o altro >> sbuffò il lupo.

<< Diventerò zio >> esultò Mason, e il biondo gli scoccò un'occhiataccia contrariata.

<< Non così in fretta – lo frenò Liam – se ne parlerà sempre tra qualche anno, molto lontano, e soprattutto non è detto che succeda. Potremmo anche non andare in calore >>

<< Io non credo – gli fece presente il moro – Peter dice che tra compagni il calore arriva spesso. E comunque, lo so che non sarebbe una grande idea adesso >>

<< Sarebbe una pessima idea >> ringhiò il lupo scocciato. Mason rise nuovamente divertito, e poi alzò gli occhi al cielo.

<< Mio Dio – sbottò poi – sto tentando di immaginare un figlio vostro. Spero vivamente che non prenda il carattere di Theo, o siamo fregati >>

<< E' già complicato gestirne uno solo >> sbuffò Liam ridacchiando e mordendosi il labbro.

<< Ci stai fantasticando su, eh? >> sorrise sornione Mason. Liam arrossì appena, ma con sorpresa dell'amico annuì, senza alcuna vergogna.

<< Credo sia normale – si strinse nelle spalle il lupo – sai, pensare a cosa potrebbe venirne fuori. Se dovesse avere i suoi occhi, o i miei. Cose così . .>>

<< Spero vivamente che abbia i suoi capelli – rise Mason – dovrò chiedergli che shampoo usa prima o poi >> Liam scoppiò a ridere, finendo quasi per cadere dal muretto.

<< Potrebbe prenderti a calci per una domanda del genere >> lo avvisò il biondo. Mason ghignò, e scrollò le spalle.

<< Penso che correrò il rischio >> proruppe alla fine, e dando una pacca sulla spalla al suo migliore amico, si avviò con lui verso l'uscita del parco.

<< Sembri un po' troppo su di giri >> constatò dopo qualche secondo di silenzio il licantropo.

<< Porto Corey a cena fuori stasera >> gli disse Mason. Liam annuì, ma non capì ovviamente il senso.

<< E allora? >> chiese. L'umano alzò gli occhi al cielo, e sospirò quasi esasperato.

<< E allora spero in un bel dopo cena >> gli fece l'occhiolino, e Liam per poco non si strozzò, portandosi le mani in volto. Mason rise. Tale alpha tale beta. Non c'era storia.

<< Non credo di volerlo sapere – disse subito il lupo – a meno che non sia qualcosa come vedere un film >>

<< Allora non vuoi saperlo >> gli rispose il moro, e quello arrossì. Pensare al suo migliore amico che faceva cose con Corey non era propriamente il massimo.

<< Ok >> sbuffò poi Liam avviandosi alla macchina.

<< Beh, ti racconterò i dettagli >> lo avvisò Mason, ridacchiando della faccia sconvolta dell'altro.

<< Non oseresti >> ringhiò.

<< Oh, andiamo. Non è diverso da quello che fai tu cinque o sei volte al giorno >> continuò a ridere il moro. Liam spalancò la bocca offeso.

<< Non ti dirò quello che facciamo io e Theo. Nemmeno se mi provochi con queste battutine >> alzò il volto con fare altolocato il lupo. L'umano non scoppiò a ridere solo perchè ci teneva alla propria pelle, ma aprì la portiera della propria auto e si voltò verso Liam.

<< Hai ragione – rise Mason infilandosi subito in macchina – sappiamo tutti chi sta sotto >> e detto quello chiuse lo sportello sfrecciando via, prima che Liam potesse anche solo avvicinarsi e farlo a pezzettini. Riuscì solo a percepire il ringhio disumano del lupo anche a quella distanza, ma per tutta risposta, gli mandò un audio con la sua risata. Liam lo avrebbe usato come sacco da box stavolta.

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Vuoi procedere in questo modo? >> chiese Charles a Gerard, osservando i punti segnati sulla cartina di Beacon Hills.

<< Oh sì – sorrise perfido l'uomo, con lo sguardo sottile di chi sapeva ben oltre quello che voleva far credere – se vogliamo vincere >>

<< Pensi che ci cascheranno? >> chiese scettico l'uomo. Gerard gli scoccò un'occhiata quasi annoiata.

<< Li conosco meglio di chiunque altro >> affilò la vista il cacciatore più anziano.

<< Come vuoi >> rispose Charles allargando le braccia, e facendo cenno col capo agli altri uomini. Quelli si mossero immediatamente, e Gerard sorrise serafico.

 

 

 

 

 

 





Eccoci anche questa settimana!

Ringraziate che mi sia portata avanti con la storia tempo fa, altrimenti non so quando avrei aggiornato tra tutti gli impegni. Tra università, esami random, e vacanza a Copenaghen da organizzare (28 Agosto arriva presto) . . . avrei aggiornato ad eoni. Vi ringrazio vivamente per il seguito, e un grazie speciale a tutti voi che recensite sempre e con grande passione!!

Vi do un solo avvertimento per il prossimo capitolo: Get Ready! E ricordate -5 alla fine!!

A Sabato prossimo, un bacio

Elly

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Capitolo 33
*** Humans ***


A Liam per poco non venne un colpo quando si ritrovò Theo incollato alla sua schiena. Si stava cambiando nello spogliatoio, e a momenti sarebbero arrivati gli altri ragazzi della squadra per l'allenamento, ma il compagno non l'aveva proprio sentito arrivare.

<< Che ci fai qui? >> gli chiese inarcando un sopracciglio, non che gli dispiacesse, ma pensava si sarebbero visti direttamente quella sera.

<< Dovevo farti vedere una cosa >> si strinse nelle spalle la chimera.

<< E non potevi aspettare stasera? >> ridacchiò Liam. La verità, era che lo sguardo eccitato dell'altro lo stava incuriosendo. Gli sembrava un bambino a cui avevano appena regalato il suo giocattolo preferito.

<< No – sorrise sghembo, e poi infilando una mano nella tasca dei jeans tirò fuori un foglio ripiegato con cura – dimmi che ne pensi >> Liam lo afferrò, aprendolo con calma e sgranando gli occhi a quella vista. Il foglio era in realtà una fotografia, di un appartamento che sembrava immenso anche da lì. Aveva una vista bellissima, dei divani al centro della stanza, e un paio di camere da letto. Era magnifico.

<< Allora? >> lo incitò l'altro su di giri.

<< E' bellissimo, ma non capisco >> gli rispose sinceramente confuso, il lupo.

<< Se ti piace è nostro >> disse solo Theo strappandogli il foglio dalle mani. Liam per poco non si strozzò per fissarlo in quel modo.

<< Che cosa? >> urlò, forse un po' troppo a giudicare dalla faccia della chimera.

<< Ho detto che se ti piace è nostro. Stavo controllando i siti di case e appartamenti a Boston, e questo mi ha colpito subito. Credo che non sia nemmeno troppo distante dall'università, e . .>>

<< Woah, frena, tigre – sbottò Liam – stavi controllando i siti? Ti eri già messo alla ricerca? >> La chimera annuì, seppur leggermente imbarazzata. Al lupo veniva da sorridere, perchè Theo non era quasi mai insicuro, ma quando si imbarazzava, per quanto possibile dato il suo carattere, Liam lo trovava estremamente dolce. Se qualcuno un anno prima gli avesse detto che Theo, quel Theo, si sarebbe messo alla ricerca di una casa per loro due come un fidanzato qualsiasi, Liam avrebbe di certo riso in faccia a quel qualcuno. Eppure era così. E la cosa che preferiva, era che lui era l'unico a potersi beare di quel lato caratteriale della chimera.

<< Pensavo che se non ci fossimo dati una mossa, le migliori case le avrebbero prese già >> scrollò le spalle il maggiore. Liam gli sorrise, e lo tirò a se per il bavero della maglietta verde militare che indossava.

<< Mi piace – gli sussurrò sulle labbra – mi piace tantissimo, ma faremo a metà >> Theo alzò gli occhi al cielo, e fece immediatamente per ribattere, ma lo sguardo del lupo lo fece desistere sul nascere. Ma Liam sapeva benissimo che quella discussione non sarebbe finita la.

<< Stavo pensando – mormorò poi la chimera, cercando di guardare ovunque tranne che Liam – non abbiamo mai . . ecco . .non siamo mai usciti >>

<< Usciti? Intendi come un appuntamento? >> domandò il lupo, confuso. Il maggiore annuì, scrollando le spalle e cercando di minimizzare la cosa, ma Liam captò il movimento.

<< E' una cosa stupida, ma . . .stavo pensando che siamo passati direttamente dal punzecchiarci senza un domani al legarci >>

<< E questa cosa ti dispiace? >> gli chiese Liam, non capendo cosa volesse dirgli l'altro.

<< No, solo che . . .credo che tu te lo meriteresti, voglio dire, lo vedo come a volte annuisci senza rispondere quando Mason ti dice che porterà fuori a cena Corey o che andranno al cinema, cose così . . >> mormorò in risposta Theo. Liam lo guardò sorpreso, non credendo che quello lì davanti a lui fosse il suo compagno.

<< Theo – sospirò Liam accennando un sorriso – io non ho bisogno di quelle cose. E non so perchè pensi che io me le meriti, ma non vorrei niente di diverso da quello che abbiamo. Sappiamo tutti e due che a te quelle cose non piacciono, anzi, le trovi a dir poco patetiche, ma questo non vuol dire che io pensi che tu non mi dia le giuste attenzioni o che mi ami di meno perchè non mi porti al cinema >>

<< Lo so, è solo che. . . >> provò venendo interrotto il più grande.

<< Tu me le dai le giuste attenzioni – lo bloccò ancora il lupo – lo fai con piccole cose, magari non te ne rendi nemmeno conto mentre lo fai. Sento che ci tieni a me ogni volta che mi lasci la tua fetta di torta dicendo che non ne hai voglia, ma io lo so che lo fai solo perchè sai quanto mi piace. Mi presti attenzione quando la sera ho freddo mentre guardiamo la TV, e tu invece di lanciarmi una coperta mi tiri vicino a te. Mi presti attenzione sempre, anche quando sono io a dirti non esagerare. Lo fai quando fingi di arrabbiarti perchè ti rubo i vestiti o quando mi stringi la notte. Non lo ammetteresti mai ad alta voce, ma lo so che senza di me non riesci più a dormire. E lo so anche adesso, che sei qui a farmi vedere le foto di questa casa >> Theo si morse appena il labbro, annuendo appena. Liam aveva ragione, lui faceva quelle cose d'istinto, solo per lui e non se ne accorgeva nemmeno. Non l'avrebbe fatto per nessun altro, e questo lo sapevano bene entrambi, solo che per lui il lupo doveva avere ogni cosa desiderasse, ma guardando Liam negli occhi, si rese conto che il compagno non voleva niente di più.

<< Allora che ne dici se stasera chiamiamo per confermare? >> sussurrò la chimera portandosi maggiormente vicino al compagno. Il lupo sorrise, e annuì iniziando a baciarlo con tutta la calma del mondo.

<< E' stato dolce da parte tua chiedermelo >> gli disse Liam, riferendosi al discorso di poco prima. Theo ridacchiò, infilando il viso nell'incavo della spalla dell'altro, quasi fosse d'improvviso timido di tutto quello, e Liam non poteva trovarlo più adorabile e perfetto di così. Passò meno di un minuto, prima che sentissero i passi degli altri avvicinarsi agli spogliatoi.

<< Credo di dover andare >> gli disse Theo. Liam si morse il labbro, e prima che la porta si aprisse lo baciò di nuovo, facendo ridacchiare la chimera. Si staccarono, e Theo aprì la porta prima che l'aprisse un altro ragazzo. Alcuni sguardi si soffermarono qualche istante di troppo sulla chimera, almeno a parere di Liam. Theo, stronzo com'era, aveva captato perfettamente il leggero fastidio del compagno grazie al legame, e mentre gli altri sfilavano all'interno della stanza, si voltò nuovamente verso il lupo. Voleva dirgli qualcosa, ma l'arrivo di Scott lo bloccò.

<< Ehi, Theo – fece l'alpha, prima di bloccarsi all'improvviso – vi prego, ditemi che non l'avete fatto anche qui dentro >> piagnucolò poi, mentre gli altri scattavano a guardare Liam e l'altro, che avevano intuito essere il suo famoso ragazzo. Theo ghignò, scoppiando a ridere a causa del rossore sul volto del compagno.

<< Ci vediamo dopo >> fece la chimera al più piccolo che annuì, mentre si voltava a fulminare il suo alpha con lo sguardo. Quando Theo si chiuse la porta alle spalle, non potette non ridere sentendo Liam gridare contro Scott.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Ovviamente quella sera ci fu una discussione sulla questione “appartamento”, e ovviamente, come aveva immaginato Liam, era andata per le lunghe, finché non si era ritrovato quasi a voler picchiare Theo, e ci era andato vicinissimo. Ma l'altro lo conosceva troppo bene, e si era scansato un bel po' di pugni, e alla fine non sapeva nemmeno come ci erano arrivati sul tappeto del salotto in una posizione a dir poco scomoda, ma il lupo non era poi dispiaciuto così tanto. Theo aveva comunque chiamato l'agenzia per confermare l'appartamento, e a Liam sembrava ancora assurdo tutto quello. Un anno prima non ci avrebbe mai creduto che avrebbe trovato il suo compagno, e che avrebbero fatto progetti assieme. La verità era che Theo gli aveva sconvolto tutto, la sua vita in primis. Le due settimane successive passarono abbastanza tranquillamente, escludendo i continui battibecchi tra Stiles e Jackson, a cui prendeva parte anche Theo quando era presente. Liam aveva capito benissimo quanto al suo compagno poco piacesse l'altro ragazzo, senza tener conto dell'amicizia che Theo aveva instaurato con Peter. Quindi per lui Jackson era doppiamente insopportabile. In realtà a Liam tutta quella calma non piaceva, l'ultima volta che era stato così, per poco non aveva perso Theo, quindi la cosa gli faceva storcere il naso, e infatti, non si era meravigliato quando quel pomeriggio Scott aveva mandato loro un messaggio dicendo di precipitarsi immediatamente al loft. E ovviamente, come Liam aveva sospettato per tutto il tragitto, non c'era niente di buono nell'aria.

<< Dove sono Malia e Jackson? >> chiese a Scott notando l'assenza dei due.

<< Oggi toccava a loro perlustrare la zona – gli rispose l'alpha – vi ho chiamati per un'altra questione >>

<< Che succede ancora? >> domandò Lydia passandosi una mano sulla fronte.

<< Chris mi ha chiamato poco fa – fece Scott – a quanto pare ci sono dei lupi tenuti in alcune stanze dell'ospedale. Sono attaccati allo strozzalupo >>

<< Cosa? >> sbottò fuori Mason sgranando gli occhi.

<< Già. Secondo Chris fanno parte di alcuni branchi che hanno sterminato in questi mesi. Non ho idea del perchè li tengano lì >> spiegò l'alpha.

<< E' disumano >> fece Stiles sbattendo le mani sul tavolo. Liam si morse l'interno guancia. Non sapeva spiegarlo a parole, ma aveva una brutta sensazione.

<< Non puoi ragionarci con certa gente >> sbottò Peter al ragazzo, e quello alzò gli occhi al cielo.

<< Bene – fece Derek incrociando le braccia al petto – andiamo a controllare, e li liberiamo >>

<< Credi sia saggio andare tutti assieme? Chris ha ricevuto una soffiata, e se ci fossero cacciatori in giro? >> disse Scott.

<< Pensi che tutti i cacciatori resterebbero nascosti in ospedale? Se si trovano lì, al massimo ce ne sarebbero una decina non di più. E' un ospedale, non possono muoversi senza essere visti >> gli rispose il lupo. Scott si morse il labbro, pensieroso.

<< Non lo so. Questa storia non mi piace >> disse alla fine.

<< Questa storia non piace a nessuno >> disse a quel punto Theo. Scott alzò gli occhi a guardarlo.

<< Che ne pensi? >> gli domandò l'alpha.

<< Dipende da ciò che vuoi fare – ragionò la chimera – se vuoi salvarli allora dobbiamo andare, altrimenti devi occuparti prima di Gerard. Ovviamente li terranno a vista d'occhio, è impossibile liberarli senza essere visti >>

<< Quindi? >> si strinse nelle spalle, Peter. Mason fece saettare lo sguardo verso Liam. Il suo migliore amico non aveva aperto minimamente bocca, e la cosa non gli piaceva. Quando Liam stava zitto in quel modo, voleva dire che stava riflettendo, e se Liam rifletteva, le cose erano messe male. Scott si strinse nelle spalle, chiaramente indeciso, e in quel momento il suo telefono vibrò. L'alpha lo prese, e dopo qualche secondo, l'odore di rabbia e agitazione invase la stanza.

<< E' Malia – disse alzando gli occhi su di loro – i cacciatori stanno inseguendo lei e Jackson. Dobbiamo andare alle cave, adesso >> Peter emise un ringhio, e Liam si morse il labbro, indeciso.

<< Che cosa? Adesso? >> urlò Lydia.

<< Gerard è con loro >> disse Scott stringendo il telefono tra le mani. Derek fece brillare i suoi occhi, e si voltò, già pronto a scattare fuori dal loft.

<< Che aspettiamo? – disse Theo allargando le braccia – E' quello che volevamo, no? >> Scott annuì, ed emise un sospiro lanciando un'occhiata agli altri.

<< E i lupi in ospedale? >> chiese a quel punto Stiles.

<< Non possiamo occuparci di tutto >> rispose Derek.

<< Bene, allora andremo noi – sbottò l'umano – i cacciatori sono occupati con voi, noi andiamo in ospedale a liberarli >>

<< Non se ne parla – ringhiò Derek – E' troppo pericoloso >>

<< Andrò io con loro – si intromise a quel punto Liam scoccando un'occhiata a Derek – Voi vi occupate dei cacciatori, e io vado con Stiles, Mason e Corey >> Theo gli scoccò un'occhiata strana, sembrava combattuto.

<< Sei sicuro? >> gli chiese il suo alpha, e Liam annuì.

<< Scott? >> dissero Theo e Derek all'unisono, voltandosi a guardare il capobranco . Lui li guardò, quasi preoccupato. Derek era chiaramente in tensione all'idea di mandare Stiles all'ospedale, e Theo era. . . beh, Theo non avrebbe potuto descriverlo realmente. Era un misto tra preoccupazione e insofferenza.

<< Se possiamo salvare quei licantropi, andremo >> chiarì a quel punto Mason, e Scott annuì, dando loro il consenso.

<< Allora andiamo >> battè le mani Peter, e si avviarono verso l'uscita del loft velocemente. Quando arrivarono nel cortile, Stiles si diresse immediatamente alla Jeep con Mason e Corey al seguito, non prima che un Derek mezzo frustrato lo raggiungesse.

<< Stiles >> sospirò il lupo prendendogli la mano.

<< Che c'è, sourwolf? Andrà tutto bene. Noi vinciamo sempre, no? >> ridacchiò l'umano. Derek annuì, mordendosi il labbro e tirandolo a se per baciarlo come non aveva mai fatto. E Stiles amava i baci i Derek, eppure quello gli parve il bacio più dolce e triste al tempo stesso che il lupo gli avesse mai dato.

<< Ti amo >> gli sussurrò il più grande.

<< Lo so – gli sorrise Stiles – ti amo anch'io. Anche se abbiamo litigato l'altro giorno >> Derek annuì sorridendo appena, prima di abbracciarlo e stringerlo con forza. Peter e Scott li stavano guardando con un sorriso, mentre notarono che Theo aveva afferrato Liam per un braccio, costringendolo a voltarsi verso di lui.

<< Non provare a dire niente di smielato >> disse il beta mordendosi il labbro, e la chimera ghignò divertita, notando come il più piccolo riuscisse ad imbarazzarsi anche in un momento come quello.

<< Non provare a tornare da me con un solo graffio, perchè potrei farti male io stesso >> gli disse solamente Theo, e Liam si ritrovò a sorridere comunque.

<< E tu non provare a morire >> gli disse. Theo mutò le labbra in una risatina, e dopo aver stretto l'altro in un abbraccio quasi delicato scompigliandogli i capelli come amava fare, spezzando il respiro a Liam, si allontanò, avvicinandosi a Peter. Lo guardò un'ultima volta, e poi iniziarono a correre. Non avevano tempo da perdere.

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Ce ne avete messo di tempo >> sbottò Malia non appena li vide arrivare di corsa.

<< Quanti sono? >> le chiese subito Theo ignorando il commento. La coyote roteò gli occhi al cielo.

<< Non li ho contati, ma Gerard è qui. Sono parecchi >> rispose lei aguzzando l'udito.

<< Dov'è Liam? >> chiese invece Jackson, notando che il beta di Scott non era con loro.

<< In ospedale. Chris mi ha detto che tengono dei lupi in ostaggio. Lui, Mason, Stiles e Corey sono andati a liberarli >> spiegò Scott. Jackson annuì, scoccando un'occhiata alla chimera, che piegata sulle ginocchia scrutava tra gli alberi. Theo non gli sembrava per niente tranquillo, e dato il suo caratteraccio, non era una cosa molto positiva.

<< Sentite qualcosa? >> chiese loro Lydia. Peter accanto a lei scosse il capo, continuando ad affinare i suoi sensi da lupo, e la banshee provò per quanto poteva a guardarsi intorno. Scott strinse i pugni visibilmente, facendo accigliare anche gli altri.

<< Gerard >> sussurrò in un ringhio Derek. Iniziava a fiutarne la puzza anche a distanza, ma era ancora lontano. Avrebbero impiegato altri dieci minuti prima di raggiungerli.

<< Come ci muoviamo? >> chiese Jackson.

<< Dobbiamo giocare d'astuzia, come ha detto Liam – disse Theo, continuando a fissare davanti a se – dobbiamo disperderli, depistarli quanto più possiamo >>

<< Sono tredici gallerie in tutto >> disse Derek lanciando un'occhiata alla chimera. Quello annuì.

<< Facciamo sì che arrivino all'interno in piccoli gruppi. Dovranno dividersi per forza >> rispose Theo.

<< E poi? >> fece Jackson.

<< Poi dovremmo dividerci anche noi. Saltare fuori dal buio, cose simili >> mormorò Peter.

<< Se vi tappate le orecchie posso stordirli il tempo che serve a voi per farli fuori >> fece a quel punto Lydia scrollando le spalle, e ricevendo sguardi ammirati dai più. Theo ridacchiò addirittura, scuotendo il capo.

<< Può andare >> disse Malia, cercando lo sguardo d'intesa del proprio ragazzo, che però sembrava concentrato su altri pensieri. Non sembrava li stesse ascoltando.

<< Gerard non entrerà mai qui dentro >> disse loro Scott. Peter ghignò, quasi ironico, annuendo.

<< Certo che non entrerà. Aspetterà che sia tu ad andare da lui >> gli disse il lupo più grande.

<< Una volta fatti fuori i suoi uomini, sarebbe da stupidi restarsene lì da solo allo scoperto >> gli fece presente Lydia, accigliandosi.

<< Parliamo di Gerard – la fece ragionare Derek – morirebbe piuttosto che scappare. Vuole affrontare Scott a viso aperto, anche da solo se fosse costretto. Sa benissimo che dopo oggi non avrà nessun altra occasione >> Jackson emise un sospiro esasperato in direzione dell'alpha.

<< Mi chiedo perchè ottieni tutta questa attenzione, Mccall >> sbuffò, e Scott lo fissò quasi annoiato.

<< Non l'ho di certo chiesta io, Jackson >>

<< Lo so >> gli sorrise il biondino. Un fruscio interruppe il loro ragionamento, e si ammutolirono tutti all'istante. Gli sguardi ora concentrati in direzione della boscaglia. Il suono dei passi che facevano scricchiolare le foglie e i ramoscelli era udibile, erano distanti solo qualche centinaio di metri. I cuori battevano leggermente agitati a causa della tensione, e questo non permetteva loro di contarli in maniera sicura.

<< Quanti? >> domandò pianissimo Lydia.

<< Sessanta? >> buttò lì Malia, facendo spalancare la bocca della banshee.

<< Che cosa? >> disse infatti Lydia incredula.

<< Settanta? >> disse invece Derek accigliandosi. Peter accanto a lui scosse il capo. No, sembravano di più, o di meno. Non riusciva a capire bene. D'un tratto, un odore di panico riempì l'aria e si voltarono tutti a guardare Theo, compresa Lydia per riflesso degli altri, non capendo ovviamente cosa stesse succedendo.

<< C'è qualcosa che non va >> disse Theo, ma mantenendo la stessa posizione di poco prima, solo più concentrato.

<< Cosa? >> mormorò Jackson guardando nella sua stessa direzione, ma non aveva idea del perchè quello stesse reagendo a quel modo.

<< Theo, che diav. . >> iniziò Derek venendo interrotto bruscamente dal ragazzo in questione.

<< Cazzo >> sibilò in un ringhio la chimera. Scott sbattete le palpebre, insicuro su cosa stesse prendendo al ragazzo.

<< Sono pochi, dannazione. Sono troppo pochi >> ringhiò voltandosi a guardare l'alpha.

<< Come? >> balbettò Jackson. Lui sentiva perfettamente i cuori, e non erano affatto pochi.

<< Sono tanti >> rincarò la dose Malia. Lydia faceva saettare lo sguardo dall'uno all'altra. Tra tutti loro, Theo era sicuramente quello più astuto, non poteva sbagliarsi certo su qualcosa del genere.

<< No – ringhiò ancora la chimera – concentrati. Non sono battiti umani. Sono dei dispositivi che ricreano il suono. Quelli veri, quelli umani, sono al massimo quaranta >> Lydia sgranò gli occhi, voltandosi a guardare Peter che sembrava scioccato, mentre sul viso gli si dipingeva la consapevolezza di ciò che Theo stava dicendo.

<< Ma Gerard è con loro >> insistette la coyote. Theo scattò a fissare Scott, schizzando in piedi e prendendolo per le spalle facendo sobbalzare anche gli altri. La chimera sembrava fuori di se.

<< Hai detto che Chris ha avuto una soffiata – disse col tono di chi stava per scoppiare – chi gli ha fatto la soffiata? >> Scott sembrò imbambolato, non riuscendo quasi a connettere quello che l'altro stava dicendo.

<< Scott – ringhiò ancora – chi gliel'ha detto? >>

<< Non lo so – rispose l'alpha deglutendo – una fonte anonima, credo >> Theo spalancò gli occhi blu all'inverosimile, mentre Peter si schiaffava una mano in faccia dandosi dell'idiota. Dannazione.

<< L'ospedale. Gli altri cacciatori sono lì >> disse Derek come risvegliatosi in quel momento. Il battito che accelerava vistosamente. Stiles. Stiles era lì.

<< E' una trappola >> disse Lydia, cercando di afferrare il telefono e chiamare Stiles, ma quello suonava a vuoto. Il bip senza risposta stava snervando Derek, si vedeva lontano un miglio, il respiro che iniziava a farsi nervoso e non più regolare.

<< Non risponde nemmeno Chris. Dobbiamo dirgli di raggiungerli >> fece Malia, mentre riponeva il telefono nella tasca dei jeans.

<< Maledizione >> imprecò Jackson, sentendo i passi farsi più vicini.

<< Liam – sibilò Theo, lasciando andare Scott di colpo – devo andare lì. E' da solo, e loro sono troppi. L'odore che ho sentito non c'è, questo vuol dire che quel bastardo è all'ospedale >>

<< Vengo con te >> disse subito Derek.

<< Derek, mi servite qui >> disse Scott.

<< Stiles è lì dentro, Scott >> ringhiò il lupo.

<< Lo so, ma per quanto possa essere una trappola, avrà immaginato che la maggior parte di noi sarebbe stata qui. Non possono essercene chissà quanti in ospedale, lo hai detto tu stesso >> ringhiò Scott.

<< Che sia uno o cento non mi interessa – ringhiò Theo facendo brillare i suoi occhi di giallo – io devo andare da Liam >> Lydia gli mise una mano sul braccio, quasi volesse frenarlo, mentre Jackson osservava ad occhi spalancati come la chimera si ribellasse all'alpha per correre dal proprio compagno. Scott si morse il labbro, e alla fine annuì, sapendo di non poter evitare all'altro di andare.

<< Riportali tutti vivi >> gli disse Scott, e Theo annuì, prima di correre via a una velocità che Jackson non aveva mai visto.

<< Sarà meglio per te che Stiles stia bene >> gli fece presente Derek. L'unico motivo che gli impediva di andare via, era che lui e il ragazzino non erano legati, ma Theo. Theo non lo avrebbe mai potuto fermare nessuno.

<< E' anche mio fratello >> rispose al lupo, scambiandoci un'occhiata significativa.

<< Non avresti potuto impedirgli di andarsene – gli disse Peter – è del suo compagno che parliamo >>

<< Lo so – rispose Scott – speravo solo fosse più semplice >>

<< Non lo è mai >> disse il lupo. Scott annuì, prima che gli artigli uscissero fuori, mentre la figura di Gerard usciva finalmente allo scoperto dal fitto del bosco. Derek emise un ringhio che vibrò tutto intorno, palesando la loro presenza ai cacciatori che si fermarono di colpo. Peter si voltò a guardare Lydia, e le rivolse un ghigno sardonico.

<< Ti amo >> le disse, facendo scattare Jackson e Malia a fissarli come se fossero impazziti. Non gli sembrava propriamente il momento per una dichiarazione. Lydia gli sorrise, sentendo il cuore scaldarsi, e portò istintivamente le loro dita a intrecciarsi.

<< Pensavo non lo avresti mai detto >> rispose lei. Peter roteò gli occhi al cielo, prima di girarsi a fronteggiare i cacciatori. Il ringhio dell'alpha li fece partire, con gli occhi di Scott che si accendevano di rosso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Liam, che. . .>> iniziò Mason venendo interrotto bruscamente dall'amico, che gli intimò di rimanere in silenzio. Liam avvertì nuovamente un suono leggero, e poi quell'odore. Si irrigidì all'istante.

<< E' vuoto – sussurrò Stiles – l'ospedale non può essere vuoto >>

<< Uscite subito da qui >> disse Liam sgranando gli occhi e voltandosi a guardarli. Quell'odore lui lo conosceva benissimo.

<< Cosa? >> dissero gli altri tre all'unisono. Corey scoccò un'occhiata a Liam, e parve capire al volo.

<< E' una trappola >> disse attirando l'attenzione su di lui.

<< Quanti sono? >> chiese Stiles con il cuore in gola.

<< Non più di venti – sibilò Liam imprecando – dovete andarvene. Non si faranno problemi a spararvi a vista >>

<< E dovremmo lasciarti qui? Non puoi batterli da solo. Un conto sono nove, un altro venti >> disse Mason tirandolo per un braccio. Riferendosi chiaramente a quando in preda alla rabbia e al dolore per la quasi morte di Theo si fosse scagliato contro nove cacciatori da solo.

<< Anche se è una trappola, non vuol dire che quei lupi non ci siano. Potrebbero davvero essere qui. Devo almeno controllare >> fece il lupo.

<< Allora veniamo con te >> disse Stiles stringendo la sua mazza tra le mani. Liam gli scoccò un'occhiata di sbieco a quel gesto.

<< Non se ne parla. Se ti succede qualcosa, Derek mi ammazza – disse Liam – e non permetterò nemmeno a voi due di venire >> concluse poi voltandosi verso il suo migliore amico e Corey.

<< Non ti lasciamo da solo >> disse ancora Mason. Stiles gli stava dando man forte, e non era propriamente facile convincerli.

<< Tornate alla macchina, se non esco entro mezz'ora andatevene prima che qualcuno vi veda >> disse alla fine il lupo.

<< Sei fuori – urlò Stiles, e Corey gli coprì la bocca con la mano, intimandogli di non urlare – ok, ok. Niente da fare >>

<< E' un ordine >> ringhiò Liam facendo brillare i suoi occhi, e vedendo gli altri tre fissarlo meravigliati e sconcertati al tempo stesso.

<< Ma . .>> provò ancora Mason.

<< Ho detto che o andate in quella fottuta macchina, o vi ci sbatto a calci >> disse ancora Liam indurendo lo sguardo, e gli altri tre si guardarono, chiedendosi se fosse il caso di insistere. Non era per niente assurdo che Liam li prendesse a calci, anzi, era abbastanza plausibile.

<< Te ne do venti di minuti >> disse Stiles fissando gli occhi nei suoi, e il lupo annuì, intimandogli di andare. Li seguì con lo sguardo, e solo quando si assicurò che fossero davvero andati via, e avvertì il rumore degli sportelli della jeep di Stiles chiudersi, si voltò in direzione del corridoio vuoto. I battiti venivano dal secondo e terzo piano, ma stando a Chris, i lupi dovevano essere al quarto. Doveva trovare una scorciatoia.

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Cazzo – imprecò Peter, poggiandosi con la schiena contro la parete fredda – stai bene? >> chiese voltandosi verso Lydia accanto a lui che annuì sicura. Le strinse la mano, sentendola ricambiare la stretta.

<< Quanti ce ne sono ancora? >> chiese la banshee.

<< Derek ne ha appena tolti di mezzo altri quattro – le disse il lupo – vorrei sbagliarmi, ma credo che il bastardo abbia chiamato i rinforzi >>

<< Scherzi? >> fece la banshee guardandosi intorno.

<< No. Ci sono quattro auto fuori, si sono fermate adesso >> spiegò Peter.

<< Quanti? >> fece Lydia.

<< Sedici >> mormorò il lupo, e con sua sorpresa la ragazza si alzò in piedi. Peter fece per tirarla giù, ma quella emise un urlo che lo costrinse a coprirsi le orecchie, mentre fissava allibito cinque cacciatori mollare le armi per eseguire il suo stesso gesto. Il lupo ghignò, e schizzò in avanti partendo all'attacco.

<< Esibizionista >> lo appellò Lydia, e lo sentì emettere un ringhio offeso a cui sorrise. Si voltò, aveva appena sentito Malia gridare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Se Stiles si stava mangiando le mani, Mason accanto a lui pareva stare per esplodere. Avevano sentito degli spari, e poi il vuoto. Il fatto è che adesso c'era movimento all'interno dell'ospedale, e se c'era movimento, voleva dire che Liam era ancora vivo. I venti minuti erano buoni che passati, ma non si erano ancora mossi, un po' per paura di complicare le cose al lupo, un po' perchè non riuscivano a rintracciare gli altri. All'improvviso una presenza sbucò dal nulla, e per poco non causò loro un infarto.

<< Che cazzo >> sbottò Corey portandosi una mano al petto, e lui non imprecava mai. Theo sembrava aver corso una maratona, e spalancò la porta della jeep dal lato di Stiles guardando all'interno con fare frenetico.

<< Dimmi che Liam non è lì dentro >> ringhiò. Stiles sospirò, annuendo. La chimera imprecò.

<< Hanno sparato, poi niente. Ma c'è troppo movimento, quindi non può essere morto. Lo stanno cercando >> gli disse Mason, ma quell'informazione parve solo agitare di più l'altro.

<< Lo so >> ringhiò.

<< Lo sai? >> si accigliò Corey.

<< Il legame. Sento che cerca di mantenere la calma. Ti pare che non lo saprei se fosse morto? >> sbottò Theo a Corey che roteò gli occhi.

<< Cosa facciamo? >> chiese allora Stiles.

<< Voi niente – sibilò Theo, prima di imprecare sentendo le voci all'interno della struttura – Derek è sul filo del rasoio, quindi guai a te se entri lì dentro. Gerard ha fatto il nostro stesso gioco >>

<< Ci ha divisi >> ragionò Mason.

<< Stanno bene? >> chiese Corey.

<< Non lo so. Io entro, prendo Liam e ce ne andiamo, ok? Tenetevi pronti >> disse loro la chimera, e annuirono, prima di vedere Theo correre verso la porta sul retro. Aveva una brutta sensazione, una morsa gli strinse lo stomaco, come se sentisse che qualcosa sarebbe andato storto. Theo scosse il capo, cercando di scacciare via quei pensieri. Ritrovarsi di nuovo in quel punto fu decisamente strano. L'ultima volta era insieme a Liam, inseguito dai ghost riders, e adesso Liam era già dentro, e lui doveva tirarlo fuori. Di nuovo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Scott Mccall >> disse Gerard non appena lo vide uscire dal buio delle gallerie. L'uomo non sembrava nemmeno intimorito, e la cosa stava facendo saltare i nervi a Peter, Derek e Jackson. I suoi uomini erano morti, e anche se tra tutti, Malia fosse ferita tanto da averne per un po', avevano vinto loro. Scott aveva la maglia strappata in più punti, il sangue secco un po' ovunque, e gli artigli in bella mostra.

<< Gerard >> rispose il lupo con tono freddo, tanto che Lydia si chiese se quel ragazzo fosse davvero il suo amico, non lo aveva mai sentito così.

<< E' finita, hai perso >> gli disse Derek.

<< Ne sei così sicuro, Derek Hale? So che hai trovato il tuo compagno, così come ha fatto il tuo beta >> fece il cacciatore in direzione dei due lupi. Derek ringhiò a quelle parole.

<< Moriresti prima di avvicinarti a lui >> ringhiò quello, e Peter afferrò il nipote per una spalla, intimandogli di restare indietro.

<< Non ho bisogno di avvicinarmi a loro. Sta andando tutto esattamente come doveva andare >> sorrise l'uomo, con lo sguardo di chi era già preparato. Peter indurì il volto, mentre un ringhio gli risuonava nel petto. Persino Scott gli lanciò un'occhiata. Peter non perdeva mai il controllo, era sempre stato quello il suo punto di forza.

<< Lo sapevi che avresti perso – fece il lupo ricevendo occhiate sconvolte dagli altri, in primis Lydia accanto a lui – sapevi dall'inizio che non potevi vincere, ma sei qui lo stesso. Sapevi che venendo a conoscenza dei lupi alcuni di noi sarebbero andati lì. Che gli umani del branco sarebbero stati lì >>

<< Peter Hale – disse Gerard con un sorriso compiaciuto – ho sempre saputo che fossi quello più intelligente, e non mi deludi mai. Il fatto che anche il tuo beta sia lì è una vera fortuna. I miei uomini hanno ordini precisi, e non mi preoccupa morire, perchè in questo stesso istante l'ospedale è pieno di ordigni. I corpi di quei lupi sono pieni di esplosivi, appena il tuo beta toglierà un solo ago salterà tutto in aria. E se non dovesse farlo, un mio uomo di fiducia lo farà al posto suo >> Peter ringhiò estraendo gli artigli, mentre sentiva Derek accanto a lui trattenere a stento il respiro. Jackson ringhiò puro odio nei confronti del cacciatore. Malia mostrò i canini, e Lydia se avesse potuto ucciderlo con lo sguardo, lo avrebbe fatto.

<< Tu – ringhiò Scott avvicinandosi all'uomo – tu, razza di bastardo >>

<< Uccidimi pure, Scott Mccall, ma la perdita del tuo beta e di Stiles ti ucciderà comunque. In ogni caso, ho vinto lo stesso >> sorrise Gerard, negli occhi, lo sguardo di chi sapeva esattamente come sarebbe finita. Lydia trattenne il respiro, e si voltò, mentre Peter se la stringeva al petto tremando di rabbia. Lui aveva sacrificato ogni cosa per il potere, ma morire, quello non l'avrebbe mai fatto, forse perchè infondo non ci aveva mai creduto davvero. Ma l'uomo davanti a lui, era andato lì a morire, sapendo di poter così ottenere ciò che voleva, la loro morte. O distruggerli colpendoli nel loro punto debole. Gli umani.

<< Se pensi che sia così facile ucciderli, ti sbagli >> sibilò. Il cacciatore sorrise ancora e lasciò cadere il fucile a terra. Scott fu davanti a lui in un attimo, i suoi occhi brillarono e il suo ringhio risuonò per tutta la foresta. Nello stesso istante in cui i suoi artigli si fiondarono con odio contro la gola di Gerard, qualcosa di appuntito gli trapassò lo stomaco, mozzandogli il respiro in gola.

<< Te l'ho detto che alla fine vinco sempre io, Scott >> tossì sangue l'uomo. Gli occhi scuri parvero diventare ancora più neri. L'alpha ringhiò di dolore, ma affondò comunque gli artigli, strappando via la gola all'uomo. Il corpo di Gerard cadde a terra, sussultando per gli spasmi, e smettendo dopo qualche secondo rimanendo immobile. Gli occhi di Gerard ora erano vuoti e scuri come il vuoto. A Scott veniva il voltastomaco solo a guardarlo, forse Theo aveva ragione, forse a volte si poteva solo sopravvivere. Lydia si scostò appena da Peter, e si voltò vedendo Scott cadere a terra, e tirar via un pugnale dal proprio stomaco. Derek gli fu affianco in un attimo, esaminando la lama e imprecando.

<< Strozzalupo giallo >> disse Jackson sentendone l'odore.

<< Dobbiamo portarti da Deaton >> disse Lydia, passando una mano sotto il braccio dell'amico, e aiutandolo a mettersi in piedi. Malia abbracciò Scott, che sibilò di dolore, ma tenne la ragazza accanto a se.

<< Voi andate, al corpo ci penso io >> disse Peter, scoccando un'occhiata di puro disgusto al cadavere ai suoi piedi. Derek gli rivolse un'occhiata a cui Peter rispose, capendolo al volo. Brucialo. Era quello che avrebbe fatto. Non fece in tempo a muovere un muscolo, che un odore di sangue pungente lo colpì come una sberla. Si voltò di scatto, notando come tutti gli occhi fossero puntati su Derek. Il beta aveva gli occhi vacui, andavano dall'azzurro al verde con una frequenza mai vista e si teneva una spalla con forza. Ringhiò di dolore, e si accasciò a terra, mentre Peter lo raggiunse in un attimo.

<< Che succede? >> chiese Lydia con il panico nella voce, mentre una sensazione di freddezza l'avvolse all'improvviso, così forte da spezzarle il respiro. No, non doveva accadere in quel momento, eppure . . .eppure lei lo sapeva. I suoi occhi corsero ad intrecciarsi con quelli del lupo, che sibilò di dolore, facendolo sentire anche a lei.

<< Cazzo – ringhiò Peter afferrando Derek che prese a respirare velocemente, come se non ce la facesse – strozzalupo giallo. Quando ti hanno colpito? >> Il lupo lo guardò negli occhi, quasi a dirgli che non ne aveva idea. Un colpo di tosse lo smosse, e un liquido nero gli fuoriuscì dalla bocca.

<< Derek >> urlò Scott buttandosi nuovamente a terra e afferrandogli un braccio. Voleva portargli via il dolore, ma non ci riusciva.

<< Perchè non funziona? >> urlò Malia, mentre vedeva Peter fissare il nipote ad occhi spalancati. Derek vomitò altro liquido nero, e l'aria sembrava non arrivargli alle vie aeree, era affannato. Il beta tremò, come scosso da brividi di freddo. A Jackson veniva da vomitare a quella vista, perchè era chiaro come l'acqua che Derek stesse morendo, ma sembrava che gli unici ad averlo realizzato fossero lui, Peter e a quanto sembrava, Lydia.

<< Gli hanno sparato da troppo tempo >> mormorò Peter incrociando gli occhi con quelli di Derek. Il lupo aveva le labbra nere, e gli occhi semplicemente di un verde spento. Riusciva a percepire il suo dolore dal solo sguardo, non aveva bisogno di annusare l'aria per capirlo.

<< Perchè non riesco a portargli via il dolore? >> ringhiò Scott, tenendosi con l'altra mano la parte lesa.

<< Perchè è troppo tardi – ringhiò con rabbia Peter – il veleno è in circolo da troppo tempo >> Scott sgranò gli occhi scuri scuotendo il capo con forza e stringendo maggiormente la mano attorno al braccio di Derek, ma era freddo. Freddo come non lo aveva mai sentito. Derek rigettò nuovamente quel liquido misto a sangue, e si tenne con le mani in terra, tossendo troppo forte per i suoi gusti. Gli occhi si stavano tingendo di rosso. Peter lo afferrò, tenendolo in equilibrio, e incrociando gli occhi con i suoi.

<< Derek >> mormorò, e quello gli strinse una mano, come se volesse chiedergli qualcosa.

<< No, cazzo no >> urlò Scott, mentre Malia si coprì il volto con le mani. Non voleva guardare, non quello. Jackson si inginocchiò all'altezza del lupo e lo afferrò per le spalle scuotendolo.

<< Hale, non fare scherzi, mi hai capito? – ringhiò il biondo – Se schiatti chi cazzo glielo dice a Stilinski, eh? >> Per un momento Jackson si pentì di averglielo detto, perchè il lampo di dolore che attraversò gli occhi di Derek, non era dovuto al veleno. No, era dovuto a Stiles.

<< Derek, per favore. Resisti >> disse ancora Scott, mentre sentiva il battito di Lydia accelerare alle sue spalle, e non voleva voltarsi a guardarla. Non in quel momento. Derek ringhiò appena, più che un ringhio parve un uggiolio sconnesso, misto a dolore e a paura. Scott avvertì il suo cuore rallentare, allo stesso ritmo di come quello della banshee stava accelerando. Jackson si morse il labbro, e chiuse gli occhi. Non riusciva a guardare. Scott ruppe un singhiozzo, tenendosi lo stomaco con una mano, mentre con l'altra provò a smuovere il lupo, che però si accasciò. Peter lo tenne, poggiandosi il capo del nipote in grembo.

<< Portiamolo da Deaton >> urlò Malia al padre, che però scosse il capo. Lydia si smosse solo in quel momento. Si avvicinò ai tre in terra, e si inginocchiò accanto a Peter. Prese una mano di Derek tra le sue, notando come fossero rossi a sangue gli occhi del lupo. Il verde bosco quasi del tutto sparito.

<< Derek >> soffiò la ragazza in un respiro con le lacrime agli occhi. Derek la guardò, respirando più lentamente e annuendo, quasi a dirle che andava bene. E Jackson davvero non capiva che cazzo potesse andare bene in quel momento, eppure Lydia sembrava comunicare con lui solamente guardandolo. Peter strinse la presa, e gli occhi di Derek incrociarono i suoi, sembrava volergli dire qualcosa che il lupo più anziano percepì subito. Peter annuì, mordendosi il labbro per non gridare chiudendo gli occhi. Scott ringhiò, mentre l'ennesimo singhiozzo gli spezzò il respiro, notando come Lydia lasciasse libera una lacrima di solcarle il volto. Nello stesso momento in cui la banshee chiuse gli occhi, Derek fece lo stesso, e dopo pochi secondi il battito cessò. Il silenzio risuonò all'interno del bosco come il più assordante dei rumori. Il sangue chiude ogni cerchio.

“Quando i morti camminano, tocca ai vivi prendere il loro posto”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Liam trattenne il respiro, mentre i cinque cacciatori davanti alzarono le armi contro di lui. Era riuscito a metterne al tappeto poco più della metà, facendosi strada per l'ospedale e cogliendoli di sorpresa. Doveva arrivare al quarto piano, solo un altro e magari con un po' di fortuna avrebbe potuto anche liberare i lupi. Il problema era che adesso si trovava con le spalle al muro, con cinque di loro davanti, e nessuna via d'uscita. Dei passi risuonarono alle spalle dei cacciatori, e quelli non si scomposero minimamente, ma Liam sì. L'odore lo colpì forte come quella sera, forte come quando aveva messo piede nell'ospedale. Un uomo si fece spazio tra gli altri, la pistola in mano, ma il braccio rilassato lungo il fianco sinistro. Quasi non si trovasse lì per ucciderlo. Quasi non avesse la minima salvaguardia personale.

<< Tu >> ringhiò Liam.

<< Ci si rivede. Sai, credevo sarebbe stato molto più semplice eliminarti, ma il tuo fidanzatino è venuto a salvarti – disse il cacciatore – così ho pensato di concentrarmi su di lui, scoprendo poi che è anche molto più particolare di te, eppure, anche quella volta mi avete fregato. Lo hai salvato tu, non è vero? >> Liam strinse i pugni, quindi era stato lui a sparare a Theo, non si era sbagliato.

<< Non vincerete questa guerra >> ringhiò il lupo.

<< Io non commetto mai lo stesso errore due volte. Lui ora non è qui, e niente mi impedisce di ucciderti >> commentò semplicemente l'uomo. Liam cercò di trattenere la rabbia, scattare in quel momento non sarebbe servito a niente, erano in sei, e lui era da solo, senza poter contare sull'effetto sorpresa.

<< Sei solo un folle se credi che Gerard tenga a voi, o che lo faccia per una giusta causa >> gli disse Liam.

<< Non credo che questi siano affari tuoi, lupo >> rispose Charles, e alzò la pistola contro di lui, facendola scattare. Liam strinse i denti, stavolta non c'era niente che potesse fare, e soprattutto, non aveva una via di fuga. Si guardò velocemente attorno, e nell'attimo in cui l'uomo ghignò e fece per premere il grilletto, un suono dietro di lui lo fece sobbalzare. Le porte dell'ascensore si spalancarono e qualcuno lo afferrò per la vita, mentre una scarica di proiettili piovve su di loro istantaneamente. Liam si sentì trascinare all'interno e spingere nel fianco, poi dei passi correre verso di loro, ma le porte si richiusero subito, e chi l'aveva tirato all'interno bloccò l'ascensore. Liam sgranò gli occhi, riprendendo fiato, ma non aveva bisogno di chiedersi chi l'avesse salvato per l'ennesima volta, conosceva quella stretta e quel tocco meglio di qualunque altra cosa. Si girò di scatto, incrociando i suoi occhi con quelli blu sollevati di Theo. La chimera lo guardò, come se lo vedesse per la prima volta da mesi e non da poche ore.

<< Mi hai salvato di nuovo >> gli sussurrò Liam. La gola improvvisamente secca, e il cuore che andava all'impazzata. Il sollievo del compagno lo stava invadendo ovunque.

<< Sempre allo stesso modo >> rispose Theo alludendo all'ascensore, e solo allora Liam si rese conto che erano esattamente nello stesso posto in cui un anno prima i loro lupi si erano scelti. Avrebbe sorriso come un cretino, se non si fosse ricordato del motivo per cui erano lì in quel momento, e non era certo per un anniversario ambiguo.

<< Che ci fai qui? >> chiese poi il lupo, rendendosi conto che il suo compagno non avrebbe dovuto affatto essere lì.

<< Ho capito che era una trappola >> gli disse la chimera. Liam si morse il labbro, e poi lo abbracciò di slancio, venendo subito ricambiato dal maggiore.

<< Grazie >> mormorò il più piccolo.

<< Penso che passerò il resto della mia vita a proteggerti – ridacchiò Theo – non devi ringraziarmi, io ti proteggerò sempre >> Liam gli sorrise, e annuì, prima di sentire qualcosa che lo riportò alla realtà. Theo scoccò un'occhiata verso le porte dell'ascensore.

<< Sono ancora lì? >> domandò, e il lupo annuì. La chimera si passò una mano tra i capelli, prima di avvertire un'ondata di panico venire dal compagno. Si voltò a guardare immediatamente Liam, che fissava la sua spalla con insistenza.

<< Ti hanno sparato >> disse senza fiato Liam, e Theo si guardò la spalla, rendendosene conto solo in quel momento.

<< E' strozzalupo viola, non mi fa nemmeno male >> disse scrollando le spalle. Il beta annuì, ma non sembrava comunque tranquillo.

<< Devi andartene. Non possono spararti di nuovo, e se poi. . >> continuò Liam in preda al panico, mentre la chimera lo guardava con decisione.

<< Non posso andarmene, sei tutto quello che ho, Liam. Non posso perderti. Se ti succedesse qualcosa, io andrei completamente fuori di testa >> gli disse in tono fermo, e Liam parve calmarsi, ma non staccò gli occhi dalla ferita dell'altro. Theo gli prese il volto tra le mani e lo costrinse a distogliere lo sguardo. Piantò gli occhi nei suoi.

<< Cucciolo, sto bene >> gli disse, e l'altro parve tornare a respirare annuendo piano con il capo, prima di prendere le mani della chimera con le sue, tenendole sempre sul suo viso. La sensazione di quando lo aveva quasi perso tornò dirompente come una cascata, facendolo andare in tensione. Il solo ripensarci era come annegare nuovamente in quell'angoscia e in quell'agonia senza fine. Non voleva che accadesse di nuovo.

<< Promettimi solo – disse Liam prendendo coraggio – promettimi solo che una volta che questa storia sarà finita, giurami che il giorno dopo che mi sarò diplomato salteremo sul primo aereo per Boston >> Theo lo fissò con cipiglio, e sorrise, ma Liam lo stava guardando serio, non era per nulla ironico, e di conseguenza il suo sguardo divenne serio quanto quello del compagno.

<< Liam . .>>

<< Promettimelo. Dimmi che ce ne andremo il giorno dopo >> sussurrò il lupo, mordendosi a sangue il labbro.

<< Te lo prometto >> gli disse Theo senza battere ciglio, avvicinandosi per baciarlo. Liam ricambiò quasi famelico, prima di staccarsi e afferrare la sua mano. Theo annuì, e dopo aver premuto il pulsante, le porte dell'ascensore si aprirono, e loro si lanciarono contro i cacciatori. Liam lo sapeva, sapeva benissimo che Theo si sarebbe fiondato su Charles. In due non sembrava troppo complicato, o forse era dovuto al fatto che insieme funzionavano decisamente alla grande, ma Charles resisteva, e sorrise serafico, quando altri dieci cacciatori arrivarono a coprirgli le spalle.

<< Arrendetevi. Morirete comunque >> proruppe il cacciatore. Theo gli ringhiò contro, ma quelli alzarono nuovamente le armi, e stavolta erano decisamente troppi. Qualcosa rotolò fino ai loro piedi, poi scoppiò. Fumogeno bianco. Dei colpi arrivarono all'improvviso facendoli indietreggiare, ma quando videro i cacciatori cadere, si bloccarono. I corpi caddero morti, e Theo non credeva ai propri occhi. Chris Argent era lì, con il fucile spianato e gli occhi affilati. Stiles con la sua mazza aveva appena colpito uno in testa, sotto lo sguardo stralunato di Liam. Mason e Corey arrivarono in quel momento, affannati per la corsa.

<< State bene? >> chiese Stiles. I due annuirono, ma poi lo sguardo di Theo cadde su Charles. Il bastardo respirava ancora, e il ringhio animale che gli uscì fece vibrare l'intero piano. Arrivò fino al cacciatore in meno di un secondo, sollevandolo e schiacciandolo contro il muro. Quello tossì per l'impatto, e rifilò alla chimera uno sguardo pieno d'odio.

<< Tu >> ringhiò Theo.

<< Questo posto sta per esplodere >> rise Charles con il sangue alla bocca, gli occhi pieni di follia omicida. Liam sobbalzò a quelle parole avvicinandosi a Mason.

<< Hanno chiamato gli altri. Dobbiamo andarcene subito – disse Stiles – mio padre verrà qui con gli artificieri >> Theo sibilò stringendo la presa.

<< E lui? >> chiese la chimera.

<< Gerard è morto. Aveva pianificato tutto affinché uno dei suoi facesse saltare voi in aria >> gli disse Chris. Theo ringhiò, pensando al fatto che Liam fosse lì dentro. C'era qualcosa nello sguardo di Chris che non riuscì a capire, come se ci fosse qualcosa che non aveva detto. E la cosa non gli piaceva, perchè quando Theo aveva un brutto presentimento, in genere non sbagliava mai. La sensazione che lo aveva attanagliato prima di entrare in quell'ospedale gli corse nuovamente allo stomaco. No, non gli piaceva, e la faccia di Chris ne era una conferma. Charles lo notò e ghignò.

<< Puoi anche uccidermi – fece sprezzante – non cambia il fatto che tu sia un mostro. So quello che hai fatto a tua sorella. Pensi davvero che qualcuno possa amar. . >> venne interrotto all'improvviso, e non perchè Theo l'avesse zittito, ma perchè Liam gli aveva appena strappato il cuore dal petto con un gesto rabbioso. Mason aveva gli occhi sgranati a fissare il suo migliore amico, e non era l'unico. Chris non aveva battuto ciglio, ma Theo, Theo sembrava quello più sconvolto di tutti mentre guardava il proprio compagno incredulo. Stiles fissò il cuore a terra, e poi si grattò il mento, cercando di guardare altrove, un po' scioccato, un po' disgustato da tutto quel sangue.

<< Liam . .>> iniziò Theo lasciando che il corpo morto del cacciatore cadesse a terra. Il lupo alzò gli occhi nei suoi.

<< Non è vero quello che ti stava dicendo >> rispose Liam, e dal tono della sua voce, Theo capì perchè poco prima gli avesse fatto promettere di andarsene subito da Beacon Hills. Quella città faceva venir fuori il peggio di ognuno di loro, e Liam lo aveva capito. Per quanto si stava dalla parte dei buoni, avrebbero comunque fatto cose orribili. Non avrebbero esitato a uccidere pur di proteggere l'altro. E Theo non voleva vedere Liam rifare una cosa del genere, e promise a se stesso che quella sarebbe stata la prima e l'ultima volta che permetteva a qualcosa del genere di succedere. Perchè Liam era buono, gentile e troppo puro per lui. Non avrebbe permesso che si macchiasse come lui.

<< Tutto ciò è molto macabro e romantico, ma dobbiamo andarcene. Ci sono bombe ovunque >> disse Mason, e Liam si voltò a guardarlo. Theo gli afferrò la mano, intrecciando le dita con le sue.

<< Ti ho fatto una promessa >> gli disse, sapendo perfettamente che il compagno avrebbe capito immediatamente, e infatti, Liam gli sorrise stringendo a sua volta la presa.

 

 

 

 

 

 





And here we go!

Scommetto che dopo questo capitolo, tutti i complimenti e le belle paroline dedicatomi sono andate a farsi benedire, e adesso inizierà il festival dell'odio. Alla fine la ruota è girata e ha puntato su Derek. Devo dire che questo è uno dei capitoli probabilmente più sostanziosi, succedono diverse cose . . .Un inizio abbastanza tranquillo e dolcioso dei Thiam, e poi un salto temporale di due settimane, arrivando appunto a tutto questo! Vi avviso, che la trama della storia comprendente il branco terminerà nel prossimo capitolo. Gli ultimi tre sono quasi totalmente incentrati su Theo e Liam, perchè alla fine, la storia è la loro. Ma nel 35, c'è una parte piuttosto importante!

Detto questo, spero che oltre alle maledizioni, il capitolo vi sia comunque piaciuto, ci vediamo Sabato prossimo, un bacio a tutti

Elly

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Capitolo 34
*** The important thing is not to forget ***


E' finita. E' tutto quello che Stiles riesce a pensare non appena si fionda all'interno della clinica. Scott è tra le mani sicure di Deaton, con Malia al suo fianco. Gerard era morto, Charles era morto, e loro avevano vinto. Era finita. E lui sapeva perfettamente cosa quello significasse, almeno per loro. Fece saettare lo sguardo all'interno della stanza, e un sorriso gli spuntò spontaneo sulle labbra. Scott si stava lamentando della ferita con Malia che alzava gli occhi al cielo, sotto lo sguardo di Deaton. Peter sbuffava per l'espressione di Lydia, la banshee voleva curargli a tutti i costi il taglio sul sopracciglio, ma era inutile, sarebbe guarito prima di subito. Mason e Corey si stavano baciando, e lui distolse subito lo sguardo, meglio non interferire in momenti privati. Si accigliò notando l'assenza di Theo e Liam, e si guardò attorno alla ricerca dei due. Li adocchiò seduti sulle sedie della sala d'aspetto della clinica, intrisi in una conversazione di cui Stiles ignorava l'importanza, o almeno credeva. Theo aveva lo sguardo abbastanza rassegnato, quasi stesse cercando di convincere il compagno di qualcosa, o a parlare, ma Liam non sembrava averne voglia. Alla fine Theo sorrise divertito e tirò Liam a se abbracciandolo e lasciandogli un bacio tra i capelli, facendolo rilassare all'istante. Il lupo posò il capo sulla spalla del maggiore, e si lasciò coccolare in quel modo tranquillo. Sorrise nel vederli. Jackson era poggiato alla parete con una faccia scura. Ma Derek? Dov'era Derek? In quel momento si rese conto che nella stanza tutti avevano una faccia scura, e la cosa non gli piaceva. Quando poi si resero conto che lui era lì, tutti gli sguardi si gelarono, e Stiles avvertì per un solo istante la medesima sensazione di quel giorno in Messico attanagliarlo.

<< Dov'è Derek? >> chiese a Scott con voce quasi tremante, ma il suo migliore amico sembrava essere stato risucchiato in uno stato catatonico, perchè non gli rispondeva, si limitava a fissarlo. Il suo cuore accelerò all'improvviso, e il respiro iniziò a mancargli nei polmoni.

<< Dov'è Derek, Scott? >> disse ancora, e stavolta sentì Liam e Theo arrivargli alle spalle. Stavano fissando entrambi confusi la situazione. Così come Mason e Corey che si stavano guardando attorno. Stiles si portò una mano al petto, mentre sentiva il panico prenderlo di colpo. Peter non lo stava guardando, così come Malia. Lydia stringeva la mano del lupo quasi potesse affondargli le unghie nelle mani. Deaton evitava persino di voltarsi nella sua direzione, e Jackson...Jackson uscì fuori il più velocemente possibile, quasi l'avesse rincorso il diavolo. Gli si poteva leggere in faccia che non vedeva l'ora di scappare via da lì, come se da un momento all'altro la stanza potesse esplodere.

<< Scott – chiamò ancora Stiles con il panico nella voce, ma l'alpha sembrava una statua – Lyds . .>> provò allora Stiles, leggendo il dolore sul viso della sua migliore amica. L'umano scosse il capo convulsamente, quasi a scacciare ogni brutto pensiero il suo cervello volesse ricreare. Perchè dovevano restare solo pensieri. Mason strinse la mano di Corey silenziosamente, quasi gli altri non potessero vedere.

<< Vi ho chiesto dov'è Derek – urlò Stiles – volete dirmelo? >> Il moro vide con la coda dell'occhio come Liam fosse sobbalzato al tono della sua voce. Scott rimase ancora nella stessa posizione, con Malia che abbassò il capo, quasi fosse in attesa di giudizio. Prima che Stiles potesse urlare di nuovo, Theo lo afferrò per una spalla, voltandolo verso di se.

<< E' morto – gli disse. L'espressione fredda e indecifrabile – E' per questo che non ti rispondono >> Liam afferrò il braccio del compagno, come fosse l'ultimo degli appigli rimastogli. Il beta guardò scioccato verso gli altri all'interno della stanza, capendo che il compagno aveva ragione. Theo era sempre bravo a capire quello che la gente nascondeva, era bravo quando si trattava di leggere le emozioni degli altri. Era anche per questo che tempo prima era riuscito a raggirarli. Che fosse il più sveglio lì in mezzo, era poco ma sicuro. Stiles scosse il capo, sbattendo le palpebre, prima di lasciarsi cadere con la schiena lungo la parete. Gli occhi freddi e vuoti, all'improvviso privi di ogni calore. Liam la conosceva bene quella sensazione, l'aveva provata sulla sua pelle, e non voleva minimamente starsene lì a guardare. Sentiva il groppo in gola ingrossarsi ogni secondo che passava.

<< No, lui non può essere morto – balbettò Stiles – non può, perchè è Derek, e lui no . .>>

<< E' morto, Stiles >> lo interruppe Peter all'improvviso, incrociando gli occhi con quelli del ragazzo. L'umano sentì il proprio cuore andare in mille pezzi, come se glielo avessero strappato di nuovo solo per il gusto di prenderlo a calci.

<< No, lui . .>> mormorò in preda alle lacrime, strizzando gli occhi. A Theo veniva quasi da vomitare a quella scena, il dolore dell'amico lo stava colpendo allo stomaco con forza. Liam gli strinse il braccio al punto da conficcargli gli artigli nella pelle. Ma non aveva cuore di allontanarlo da lui.

<< Stiles, mi dispiace così tanto >> singhiozzò Lydia lasciandosi andare a un pianto disperato, mentre Peter la stringeva a se. Stiles scosse ancora il capo con forza, prima di alzare lo sguardo verso l'unica persona ancora immobile.

<< Come? >> chiese all'improvviso. Gli occhi bagnati, ma dannatamente freddi.

<< Strozzalupo giallo >> gli rispose Scott, incrociando finalmente i suoi occhi. Stiles lanciò un'occhiata alla sua ferita, e quasi si lasciò scappare un risolino isterico.

<< Non è come pensi – disse subito Peter – lo avevano colpito da un po', non se ne era nemmeno reso conto, credo a causa dell'adrenalina in circolo. Il veleno era in circolo da troppo tempo quando è crollato, non riuscivamo a portargli via il dolore >>

<< Ma Scott . . – mormorò Stiles guardando il suo migliore amico, e poi Theo – e Theo, loro .. >>

<< Loro non sono semplici lupi – si intromise Deaton a quel punto – Scott è un vero alpha, ha più poteri di chiunque altro. E Theo è una chimera, il che lo rende più forte di un comune beta. Questo è il motivo per cui Liam è riuscito a salvarlo, perchè il veleno su di loro non agisce velocemente come per un lupo comune. So cosa stai pensando, Stiles. Ma anche se tu fossi stato un lupo, e tu e Derek sareste stati legati non avresti potuto fare niente per aiutarlo. Così come sarebbe stato se al posto di Theo quella volta ci fosse stato Liam. Lo strozzalupo viola è letale per un beta qualunque, puoi solo immaginare cosa possa fare quello giallo >> Stiles parve annuire, ma solo in apparenza. Theo non era del tutto convinto che fosse realmente lì ad ascoltarli. Derek era morto. Questo era l'unico pensiero che aleggiava la stanza, e l'unico che avrebbe torturato Stiles per molto tempo, di questo la chimera ne era certa. L'umano si alzò appena un po' barcollando, il respiro pesante.

<< Stiles, io . . >> provò a chiamarlo Scott, ma quello lo bloccò con una mano.

<< Lasciami stare da solo, ti prego >> lo pregò con le lacrime agli occhi, e l'alpha deglutì nel sentire il dolore assordante provenire dal suo migliore amico, ma dovette annuire per forza. Non poteva obbligarlo a starlo a sentire. Non subito, almeno. Stiles scansò Theo e Liam, passando oltre, e raggiungendo l'uscita della clinica il più velocemente possibile. L'aria fredda lo colpì in pieno, e sentì i polmoni riempirsi d'aria all'improvviso. Stava per piovere, se lo sentiva. C'è sempre un temporale quando succede qualcosa di brutto. Solo che stavolta non sapeva se piovesse dal cielo o dai suoi occhi. Seppe solo, che quando si ritrovò a piangere davanti a vecchia villa Hale, con il cuore che gli si strappava ogni secondo che passava risuonando di dolore e pena, si accorse di Jackson che lo osservava tra gli alberi. Il biondo era rimasto lì per tutto il tempo, e Stiles non gli aveva detto niente. Quando si era avvicinato, gli si era seduto accanto senza fiatare.

<< Non ne parlerò con te >> sussurrò solamente il moro. Jackson annuì.

<< Ti ascolterò lo stesso >> rispose Jackson, prima di passare una mano sul braccio di Stiles, che dopo pochi secondi, si lasciò andare all'ennesimo pianto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Liam >> sussurrò Theo lentamente. Il più piccolo aprì gli occhi azzurri, lucidi di pianto, e alla chimera si strinse il cuore nel vederlo in quello stato. Erano passate solo poche ore da quando quella storia era finita, il tempo di riassestare le idee e di tornare a casa per una doccia, che Liam si era sdraiato sul letto e aveva iniziato a piangere silenziosamente. La chimera si sdraiò accanto a lui, mettendosi su un fianco per poterlo guardare negli occhi.

<< Che c'è? >> mormorò il lupo con un filo di voce. Theo si accigliò, ma portò comunque una mano a sfiorargli il volto.

<< Che c'è? Stai piangendo, cucciolo >> gli rispose. Liam annuì, prima di mordersi il labbro.

<< Lo so che è stupido – fece Liam dopo qualche secondo, beandosi in quella carezza – ma non riesco a smettere di pensare a Stiles, quando ho sentito quello che stava provando, per un attimo mi sono sentito come se fossi di nuovo a terra accanto al tuo corpo. E' stato doloroso >> Theo si avvicinò a lui con calma, per poi stringerlo in un abbraccio, facendo sì che l'altro posasse il capo contro il suo petto.

<< Mi dispiace >> sussurrò la chimera. Liam scosse il capo, prima di stringersi al compagno maggiormente.

<< Sono una persona orribile >> continuò il lupo dopo qualche secondo.

<< Perchè dici questo? >>

<< Perchè quando ho sentito quello, la prima cosa che ho pensato è stato che per fortuna non era successo a te. Mi sento uno schifo per averlo pensato, e sono un egoista perc. .>>

<< Tu sei buono, Liam – lo interruppe Theo scuotendo il capo – quello che hai pensato non fa di te una persona orribile. Ti rende umano, perchè mi ami e hai paura di perdermi >>

<< Come fai a saperlo? >> domandò il lupo.

<< Lo so, perchè anch'io ho pensato la stessa cosa >> Theo lo disse con sincerità, semplicemente perchè era quello che era successo. Non aveva potuto fare a meno di pensare a Liam in quel momento. Il dolore di Stiles l'aveva scosso, e l'unica cosa a cui era riuscito a pensare era che Liam stava bene, e che fosse lì accanto a lui. Il lupo si rilassò piano nel suo abbraccio, e dopo qualche minuto, Theo lo sentì abbandonarsi a morfeo.

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Mio Dio, sono più distrutto ora che con tutta la faccenda dei cacciatori >> sbuffò Mason lanciando alcuni libri nell'armadietto. Liam gli scoccò un'occhiata divertita, e gli diede una pacca sulla spalla.

<< A chi lo dici >> fece il lupo scricchiolandosi la schiena per rilassare i muscoli contratti. Il suo migliore amico gli sorrise, e poi aspettò che anche lui prendesse ciò che gli serviva dal proprio armadietto.

<< Tu come stai? E' passato quasi un mese, ma non me ne hai parlato >> gli fece poi notare Mason, e Liam si morse il labbro, quasi indeciso. Era evidente che ci fosse qualcosa che non gli aveva detto, e Mason non l'aveva minimamente forzato. Sapeva che se Liam voleva parlargli, l'avrebbe fatto tranquillamente. In realtà, il lupo pensava che l'amico si riferisse a Derek. Dopo quello che era successo, Stiles era diventato l'ombra di se stesso. Era un fantasma in mezzo alla gente, non parlava nemmeno più, se non qualche accenno. L'unico a cui aveva permesso di avvicinarsi appena era stato Jackson. Cosa che fu abbastanza strana per tutti, Scott in primis.

<< Sto bene – gli rispose Liam – sto davvero bene, adesso. Il mio controllo è tornato normale appena io e Theo ci siamo legati, lo sai. E comunque, non sono io che ho bisogno di questa domanda >>

<< Lo so, ma tu come stai? Spesso sei distratto, ma in senso positivo, eppure sento che c'è qualcosa che ti preoccupa >> continuò il moro. Il lupo afferrò lo zaino, mentre iniziavano a dirigersi a mensa. Nel pomeriggio avrebbero avuto l'ultimo test di chimica, l'ultimo della sua vita probabilmente, si ritrovò a pensare. Il tempo scorreva veloce, forse anche troppo da quando la questione dei cacciatori era finita. Jackson sarebbe ripartito presto, aveva ancora degli impegni a Londra, e gli altri si apprestavano ad organizzare i loro piani futuri. Da quello che Liam aveva capito in quegli ultimi giorni, Lydia sarebbe probabilmente stata la prima a partire. In realtà avrebbe dovuto parlare alla madre della sua relazione con Peter, e del fatto che non sarebbe partita da sola, e lui era piuttosto curioso di conoscere la reazione della donna. Liam sapeva benissimo quanto costasse alla banshee lasciare Stiles in quello stato, ma aveva già rimandato il college di un anno. E la madre non avrebbe accettato un altro anno sabbatico. Mason gli schioccò le dita davanti agli occhi richiamandolo, e si ricordò d'improvviso la discussione che stavano avendo.

<< Qualcosa c'è – ammise il biondo – e mi preoccupa dirla a te, a dire il vero >>

<< A me? Sono il tuo migliore amico >> si accigliò Mason.

<< Lo so, è che . . .io e Theo abbiamo preso una decisione, o sarebbe meglio dire che io gliel'ho chiesto – fece Liam evitando di guardarlo – e ne abbiamo già parlato con i miei, quindi . . .>>

<< Quindi? Liam, di che stai parlando? Che decisione? Che gli hai chiesto? >> fece l'umano non capendo, e non avendo la minima idea di cosa gli frullasse in testa in quel momento.

<< Ce ne andremo il giorno dopo il diploma >> buttò fuori alla fine, Liam. Mason si bloccò nel bel mezzo del corridoio sbattendo le palpebre, quasi si fosse illuso di aver capito male.

<< Scusami? >> urlò infatti, facendo voltare qualche studente nella loro direzione. Liam lo afferrò per un braccio, trascinandolo in un corridoio più appartato, mentre quello si dimenava.

<< Ecco, è questo che intendevo >> disse il lupo.

<< Come pensavi avrei reagito? – gridò il suo migliore amico – E' l'estate dopo il diploma, pensavo l'avremmo passata assieme, e tu mi dici che scappi in una fuga romantica con Theo? Dopo tutto quello che abbiamo passato negli ultimi mesi? >>

<< Quale fuga romantica? E nessuno ha mai parlato di scappare da nessuna parte >> ribeccò Liam.

<< Hai detto che te ne andrai il giorno dopo il diploma. Non è una fuga? >> fece ovvio Mason lanciandogli una serie di occhiatacce di fuoco.

<< No – scosse il capo il lupo – Partiamo per Boston. Abbiamo preso un appartamento qualche settimana prima che succedesse il pandemonio con i cacciatori >>

<< Ma se avete già dove andare a vivere a ottobre, perchè ve ne andate tra un mese e mezzo? Perchè te lo ricordi che il diploma è tra un mese e mezzo, vero Liam? >> lo guardò male il moro.

<< Lo so. Sono io che gli ho chiesto di andarcene subito. Non riesco a restare qui, Mas. Guarda Scott e gli altri. Sono restati un altro anno e per poco non schiattavamo tutti, senza contare che abbiamo perso Derek. Non ho intenzione di restare qui un giorno di più. La scuola è finita, dobbiamo tutti andar via >> gli spiegò Liam, e Mason, per quanto contrariato, non potette non dargli ragione a quelle constatazioni.

<< Non resterà più nessuno a Beacon Hills >> mormorò l'umano. Sarebbero andati tutti al college, e chi prima, chi dopo, nel giro di tre mesi la città si sarebbe svuotata di esseri soprannaturali. O almeno, loro sarebbero andati via.

<< Forse sarebbe meglio >> commentò Liam in un sospiro.

<< Perchè non me l'hai detto prima? Insomma, avete preso casa da più di un mese >> corrucciò poi lo sguardo Mason.

<< Avevamo sempre detto che dopo il liceo avremmo passato l'estate a viaggiare, prima di andare al college. Allo stesso college,e invece . .>> lasciò in sospeso il lupo.

<< E invece tu devi pensare per due, adesso. Lo so, Liam – ridacchiò Mason – e comunque, Corey è stato preso anche lui alla Chicago State, quindi avresti avuto problemi con gli inquilini >> Liam sgranò gli occhi, e poi scoppiò a ridere abbracciando il suo migliore amico che ricambiò la stretta con dolcezza.

<< E poi, possiamo sempre farlo quel viaggio. Solo che con tutta la storia di Derek, non mi sembrava una buona idea parlare di viaggi tra amici come niente fosse >> disse Liam. Mason annuì, e poi afferrò Liam per le spalle prendendo la direzione della mensa.

<< Ora ho decisamente bisogno di mangiare >> sbuffò il moro.

<< Spero ci sia la torta al cioccolato >> borbottò Liam, e quello alzò gli occhi al cielo, ripetendo per l'ennesima volta quanti problemi avesse con i dolci.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Theo gli stava facendo le moine da più di venti minuti, e Liam non faceva che rivolgergli sguardi esasperati ogni cinque secondi. La chimera strisciò lentamente alle sue spalle, passandogli le mani intorno alla vita stringendolo in un abbraccio. Liam alzò gli occhi al cielo, emettendo un piccolo sbuffo divertito. La realtà era che la situazione lo faceva sorridere, ma non poteva distrarsi, ormai il tempo era poco. All'ennesimo bacio sul collo da parte del compagno rabbrividì, avvertendo chiaramente la voglia dell'altro di averlo. Erano passati mesi, eppure, ogni volta che sentiva il desiderio del compagno di possederlo era sempre come la prima volta. Stordente, eccitante, sentiva un calore immenso avvolgerlo ovunque.

<< Theo, devo studiare >> disse in un sospiro, cercando di restare concentrato su ciò che stava facendo.

<< Hai passato le ultime settimane a studiare >> gli rispose sbuffando la chimera.

<< Sì, perchè tra un mese c'è il diploma. Non posso perdere tempo >> ridacchiò Liam, voltandosi in quello stesso abbraccio per poterlo guardare meglio. La posizione non era molto comoda, erano entrambi sul divano di casa di Liam, e i suoi genitori erano usciti per delle compere. Non sarebbero rientrati prima di qualche ora, e il pomeriggio era ancora lungo. Theo sarebbe rimasto a cena, su ordine di sua madre ovviamente. La cosa lo faceva ancora snervare a volte, era assurdo, ma gli piaceva.

<< Sai tutto alla perfezione – sbottò Theo – se si è diplomato Scott, puoi diplomarti anche tu >> Il beta scoppiò a ridere leggero a quell'uscita, ma un po' gli spiaceva per il suo alpha. Forse dovevano smetterla tutti di usarlo come metodo di paragone.

<< Lo so, solo che questa cosa di trigonometria non mi entra in testa >> gli rispose lui. La chimera roteò gli occhi con fare annoiato, prima di afferrare i libri del compagno e spostarli sul tavolino, ignorando bellamente il verso contrariato del lupo.

<< Ti ho lasciato studiare in pace, ma adesso ho bisogno io delle tue attenzioni >> proruppe Theo. Liam lo fissò stralunato, non ci credeva che l'aveva detto davvero. Ma non si sorprese più di tanto, era pur sempre di Theo che si parlava. In pubblico non lo dava mai a vedere, ma la chimera era un tipo abbastanza egocentrico, e richiedeva continue attenzioni. E la verità, era che dopo tutto quello che avevano passato voleva viversi il suo compagno come meglio poteva. E poi, capiva anche Theo. Stiles non era più Stiles, era come sparito, e sapeva che Theo ci stava male, anche se non lo ammetteva mai.

<< Tu hai sempre le mie attenzioni >> ribeccò infatti.

<< Beh, ne voglio di più – ridacchiò la chimera – e di al tipo moro che ti fissa a scuola, che la prossima volta che si avvicina troppo a te, non sarò così gentile da limitarmi a un pugno >>

<< Quindi è vero? Gli hai dato un pugno? >> sibilò Liam incredulo.

<< Voleva saltarti addosso – si giustificò Theo scrollando le spalle – e tu sei mio >>

<< Appunto per quello non dovevi dargli un pugno >> continuò il lupo alzando gli occhi al cielo.

<< Che centra, tutti devono capire bene il concetto di proprietà privata >> sbuffò Theo.

<< Sei assurdo >> ridacchiò Liam lanciandogli un'occhiata stupita e divertita al tempo stesso.

<< Hai capito che intendo – fece la chimera – sai da quanto non ti prendo? Dodici giorni >> mormorò poi spingendolo piano sul divano. Il lupo si accigliò, rivolgendogli uno sguardo allibito e un po' offeso.

<< Li hai contati? >> sbottò Liam.

<< Certo >> ghignò Theo sedendosi a cavalcioni sul più piccolo. Il beta sorrise divertito di quell'ammissione, e alla fine portò le mani intorno al collo del compagno, che fu più che felice di stendersi su di lui.

<< Non è un crimine non andare a letto ogni giorno >> gli fece notare con un sorrisino in volto.

<< Dovrebbe esserlo – fece Theo scrollando appena le spalle – e comunque, studierai domani. Oggi la dedichi a me >>

<< Come vuoi tu, amore >> sorrise Liam prendendo a carezzargli i capelli in maniera rilassata, come se fosse il suo passatempo preferito. Il sorriso sul suo volto si allargò, quando sentì le emozioni di Theo arrivargli con forza. Gli piaceva quando l'altro si sentiva in quel modo ogni volta che lo chiamava così.

<< Oh sì, come voglio io, cucciolo >> ridacchiò Theo, sollevandosi il tanto che bastava a far collidere le loro labbra, mentre sentiva Liam mugolare di piacere quando portò una mano sotto la sua maglia carezzandogli lo stomaco leggero. Probabilmente Theo aveva ragione, lo studio poteva aspettare un giorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Erano riuniti tutti al loft quel giorno. Scott aveva pensato che fosse una buona occasione per passare un po' di tempo assieme, e soprattutto un modo per risollevare il morale a Stiles. Ovviamente non era affatto semplice, anzi, sembrava che ogni giorno fosse sempre peggio. Jackson era partito un paio di giorni prima, e per qualche assurdo motivo, era l'unico che era riuscito a far parlare Stiles, mentre ora era tornato nel suo mutismo. Scott lo guardava sentendo il cuore stringersi ad ogni secondo che passava vedendo il suo migliore amico in quelle condizioni. Emise l'ennesimo sospiro quando l'altro non rispose alla sua domanda, e si scambiò un'occhiata con una Lydia super preoccupata. Ciò che non si aspettava, che nessuno si aspettava, era che un Theo con un diavolo per capello si avvicinasse all'improvviso a Stiles e gli tirasse un pugno facendolo ruzzolare a terra. Lydia fu accanto all'amico in un istante, mentre Liam afferrò il compagno per un braccio tirandolo indietro con forza. Scott si alzò all'istante, mettendosi davanti a Theo e facendo brillare gli occhi di rosso, ma la chimera ringhiò strattonandosi dalla presa di Liam e sfidando l'alpha con lo sguardo.

<< Ma sei impazzito? >> urlò Lydia. Mason faceva passare lo sguardo da Theo a Scott con apprensione. Peter si teneva all'erta. In realtà aveva paura che la situazione degenerasse, perchè se Scott avesse colpito Theo, per reazione si sarebbe trovato Liam addosso. E infatti, il beta si mise in mezzo ai due tenendoli a distanza.

<< Non provarci mai più >> ringhiò Scott. Liam gli ringhiò di rimando evitando che l'alpha si avvicinasse al compagno.

<< Col cazzo. Gliene do altri mille se non la smette di comportarsi da idiota >> ringhiò la chimera.

<< Theo >> lo riprese Liam a quel punto, ma il compagno scosse il capo imperterrito.

<< Se tu vuoi guardarlo mentre si lascia morire sono cazzi tuoi – disse la chimera a Scott con i nervi a fior di pelle – ma io mi sono rotto le palle di vederlo così. E non ci sto a stare qui a vederlo crepare perchè si lascia morire di fame, di sete o di che cavolo vuole lui >>

<< La violenza non è la soluzione >> lo richiamò Liam.

<< Se le parole non funzionano, allora proviamo con i pugni – ringhiò Theo – Pensate che Derek vorrebbe questo? >> continuò indicando il ragazzo ancora seduto a terra. Con sorpresa di tutti, il nominare il lupo fece il suo effetto, perchè Stiles lanciò un'occhiata di fuoco alla chimera, un'occhiata vera, viva, per la prima volta in più di un mese.

<< Non sai cosa vorrebbe o meno Derek >> parlò l'umano a denti stretti, sotto lo sguardo sorpreso di Peter e Scott. Mason parve tornare a respirare, così come Liam che lanciò un'occhiata stupita a Lydia.

<< Invece, lo so eccome – sbottò Theo – posso capire Derek su questa situazione meglio di chiunque altro. Pensi che io sia felice del fatto che se mi succedesse qualcosa, o morissi, Liam non potrebbe avere più nessuno? Ti sbagli, odio questa parte del legame. Ho invidiato Derek da morire per il fatto che tu fossi umano, e tu sei un fottuto fortunato bastardo che questo sia accaduto mentre non eravate legati. Tu l'hai vista, l'hai sentita la sofferenza di Liam quando sono morto, eri lì, e volevi vomitare tanto era il dolore che vedevi. Era quello che ti sarebbe successo se foste stati legati, e proveresti quello per il resto della tua vita, ammesso che non fossi morto anche tu. Ma sei fortunato perchè non è successo, e con questo non sto dicendo che andando avanti non amerai più Derek, perchè sappiamo tutti che non è così, ma puoi andare avanti. Hai tutta la vita davanti, puoi ancora vivere senza lasciarti morire. Derek non vorrebbe che tu passassi la tua vita come un fottuto fantasma di te stesso. Lui è morto, questo è vero, ma tu hai la possibilità di poter continuare a vivere perchè non hai nessun legame che te lo impedisce. La gente muore tutti i giorni, Stiles. E faresti meglio ad impararlo il prima possibile. Quindi piantala di comportarti da idiota e riprendi in mano la tua cazzo di vita, o giuro su Dio, se esiste, che ti sbudello >> Liam rilassò le spalle sentendo che il compagno si era calmato, e vide Scott accigliarsi meravigliato, quando notò una scintilla negli occhi di Stiles. Erano tutti ammutoliti, non credendo possibile che Theo potesse essere capace di buttar fuori tutti quelle parole. Tutti meno che Liam, evidentemente.

<< Ha ragione – si intromise a quel punto Peter guardando il ragazzo – Derek non vorrebbe vederti così, Stiles. Lo sai anche tu >> Lydia strinse la spalla dell'amico, che piano si rimise in piedi, stavolta tenendosi una mano sulla parte lesa dalla chimera poco prima. Stiles guardò Peter un attimo solo, prima di avvicinarsi a Theo. Lanciò un'occhiata di fuoco al ragazzo, per poi dirigersi verso la porta del loft, che aprì e sbattette con forza. Passarono alcuni secondi di silenzio assordante, prima che Mason aprisse bocca e spezzasse quello stato di calma apparente.

<< Starà bene? >> domandò il ragazzo poco sicuro.

<< Il suo odore è cambiato >> rispose appena Liam.

<< Starà bene. Ci vorrà tempo, ma starà bene >> continuò Peter rispondendo a Mason con un accenno di sorriso.

<< Avevi ragione – ammise poi Scott a Theo – avrei dovuto smuoverlo un po' di più >> La chimera scosse il capo.

<< Non ti avrebbe ascoltato. Sa che lo diresti per il suo bene, mentre sa quanto io sia menefreghista, e se non avessi paragonato la mia situazione alla sua non mi avrebbe creduto >> gli disse Theo stringendosi nelle spalle. Lydia gli scoccò un'occhiata ammirata.

<< Ci sei andato giù pesante >> disse Liam.

<< E' quello che penso. Quel particolare del legame fa schifo, e tu lo sai meglio di chiunque altro >> gli rispose il compagno. Liam annuì, e poi emise un sospiro, lanciando uno sguardo alla porta del loft, da dove pochi istanti prima Stiles era uscito.

<< Non riesco più a vederlo così >> sospirò poi l'alpha.

<< Lo so che ti senti in colpa perchè quel giorno non hai lasciato che Derek venisse con me all'ospedale >> lo richiamò Theo, e Lydia si ritrovò a guardare Scott come se fosse impazzito.

<< Scott, non è colpa tua >> fece subito la banshee.

<< Non puoi dirlo con certezza – fece il moro – magari se gli avessi detto di andare con Theo, sarebbe vivo >>

<< O magari sarebbe morto lo stesso. Hanno sparato anche a me in ospedale. E' stata una fortuna che fosse strozzalupo viola, ma se avesse preso Liam o Derek? >> gli fece presente la chimera. Mason roteò gli occhi al cielo, leggermente sfiancato da tutta quella situazione.

<< Lo so, ma . . .>> ricominciò Scott, venendo fermato da Liam.

<< Non è colpa tua, Scott. Poteva essere chiunque di noi, lo sai >> fece il beta, e alla fine il ragazzo si ritrovò a dover annuire. Poteva essere chiunque di loro, lo sapeva. Ed era vero. Solo, non avrebbe voluto vedere Stiles in quel modo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Oh mio Dio, oh mio Dio – iniziò a battere le mani Lydia come un ossessa – non ci credo. E' successo davvero? >> Stiles impallidì, guardando Theo e scoccandogli un'occhiataccia. La chimera ridacchiò, ma alzò le mani in aria, come a difendersi.

<< Io non ho aperto bocca >> disse infatti il biondo.

<< Peter >> imprecò Stiles a denti stretti, e Lydia gli diede un pugno sulla spalla.

<< Pensavi davvero che Peter non mi dicesse che finalmente ti sei deciso a uscire fuori. Avresti dovuto farlo tu immediatamente >> si accigliò la ragazza.

<< Come stai? >> chiese poi Lydia addolcendo lo sguardo verso il suo migliore amico.

<< Non vi dirò niente. Non mi sento ancora pronto a parlarne, ok? >> disse subito, e la banshee gli rivolse un'occhiata truce. Non era per niente d'accordo che l'amico si tenesse tutto dentro, lo aveva già fatto per anni. Ma non poteva nemmeno forzarlo a parlare. Già solo questo le faceva capire quanto male stesse, Stiles non si doveva forzare per parlare, lo faceva e basta.

<< Prima o poi scoppierà, e finalmente si sfogherà >> fece spallucce Theo. Stiles non si offese per niente, sapeva com'era fatta la chimera, e in parte ne era sollevato. Quel suo atteggiamento, e quel suo modo di fare lo distraeva, lasciandolo libero di non pensare almeno per un po'.

<< Liam ha ragione – sbottò l'umano – sei un vero stronzo >>

<< Lo so >> rise Theo ghignando strafottente e scrollando le spalle. Lydia lo strattonò, e per poco Stiles non cadde a faccia in giù, lanciando un urletto davvero poco virile.

<< Spero che tu non abbia fatto questo verso, amico. E' imbarazzante >> lo prese in giro la chimera, facendo storcere il naso a Lydia in segno di divertimento. Stiles lo fulminò, ma ovviamente non ebbe minimamente l'effetto sperato. Non era propriamente pronto a pensare a tutto ciò che aveva vissuto con Derek, ma era anche vero che era terrorizzato all'idea di poter dimenticare qualche dettaglio che riteneva importante.

<< Allora? >> continuò la rosso fragola.

<< Sto bene, Lyds. O almeno ci provo. Non passerà mai, questo è ovvio. E non potrei mai amare qualcuno come ho amato Derek, so benissimo che una parte di me lo amerà per sempre, ma pian piano starò meglio – sospirò Stiles – e un giorno lo rivedrò. Lo so, me lo sento >> Lydia abbozzò un sorriso, prima di abbracciarlo con forza. Era così ingiusto e triste quello che era successo. Si erano cercati per così tanto, e poi si erano trovati per viversi, anche se per troppo poco. E adesso si erano persi di nuovo, stavolta in maniera definitiva. Stiles la strinse quanto più poteva, era così raro avere quegli abbracci da Lydia.

<< Riesci a sentirlo, vero? >> lo richiamò alla realtà la chimera. Lui annuì, mordendosi il labbro.

<< E' come se fosse qui con me – ridacchiò il figlio dello sceriffo in maniera un po' amara – non eravamo legati, eppure è come se potessi sentirlo >>

<< E' il senso di appartenenza verso il proprio compagno – gli disse Theo – sarà sempre con te. Questo lo sai, no? >> Stiles annuì, accennando appena un sorriso.

<< Senti un po' tu – fece poi Lydia all'indirizzo di Theo – Peter mi ha detto che stai vendendo la casa >>

<< Cosa? >> sgranò gli occhi Stiles. La chimera si schiaffò una mano in fronte, aveva ragione Derek. Non c'era privacy in quel dannato branco.

<< Già >> mormorò in risposta.

<< Già? Che significa? >> continuò Stiles imperterrito.

<< Cosa deve significare secondo te? – inarcò un sopracciglio Theo – La sto vendendo. Tra un mese Liam si diploma e ce ne andiamo a Boston, a che dovrebbe servirmi una casa qui? >> Stiles fece per rispondere con ovvietà, prima di bloccarsi all'improvviso. Lydia e Theo potevano vedere le rotelle nel suo cervello ruotare a velocità pazzesca.

<< Non avete intenzione di tornare qui, dico bene? >> chiese alla fine lo Stilinski, e la chimera dovette annuire con sincerità.

<< Staremo a Boston per qualche anno di sicuro, tra il college e tutto il resto. La probabilità di tornare qui è quasi inesistente. E nessuno di noi due ne ha la minima intenzione a dire il vero >> spiegò Theo.

<< Non che questa città porti gioia >> commentò Lydia dandogli man forte, prima di bloccarsi. Ultimamente non pensava prima di parlare.

<< Non posso credere che non ci vedremo più >> sbuffò il moro lanciando un'occhiata ai due.

<< Non dobbiamo mica dirci addio, Stiles >> ridacchiò la ragazza.

<< Lo so, ma voi sarete nella stessa città. Io sarò a settecento chilometri da voi >> piagnucolò il moro.

<< Ci vuole un'ora d'aereo da Washington a Boston >> rise la chimera. Stiles sbuffò, e poi rivolse ai due un'occhiataccia.

<< Non è la stessa cosa >> disse il moro alzando gli occhi al cielo.

<< Pensa al lato positivo, avrai sempre una scusa per scappare nei weekend >> ridacchiò Theo. Lydia sorrise maliziosa, ma Stiles non si fece intimorire dalla battuta.

<< Io non mi lamento di certo. Sappiamo benissimo perchè hai voluto a tutti i costi un appartamento solo tuo e di Liam >> lo prese in giro Stiles.

<< Credo che sia il motivo per cui nessuno di noi voglia vivere in un campus >> si strinse nelle spalle Lydia, facendo scoppiare a ridere Theo, e agghiacciare Stiles. Ora non si sarebbe più tolto le immagini di Lydia e Peter dalla mente. Oh Dio. La sua faccia disgustata non servì ad altro, se non ad aumentare il riso della chimera, mentre Lydia gli faceva una linguaccia, pronta a dirigersi in gelateria. Derek sarebbe sempre stato lì, e gli sarebbe mancato come l'aria ogni secondo di ogni giorno, ma forse, forse con loro accanto a lui, il dolore sarebbe stato più leggero da sopportare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Mi mancherai così tanto >> disse in un sospiro sua madre sedendosi accanto a lui. Liam le rivolse un sorriso genuino, prima di mordersi appena il labbro.

<< Anche tu >> le disse stringendosi nelle spalle.

<< Non capisco la necessità di andarvene il giorno dopo il diploma, ma non posso obbligarti a restare qui >> continuò Karen.

<< Vogliamo ambientarci un po' già prima di iniziare il college – le spiegò Liam – Boston è comunque una città enorme, tutto il contrario di Beacon Hills >>

<< Lo so – gli sorrise la donna – e so anche che in realtà muori dalla voglia di poter stare appiccicato a Theo tutto il tempo >> Liam arrossì di botto, tentando di guardare ovunque, tranne che sua madre. Non avrebbe certo potuto mentirle, sapeva benissimo che glielo si leggeva in faccia, sperava solamente di poter evitare quella conversazione.

<< E' che io . . . – tentò di trovare le parole giuste – so che può sembrare strano o affrettato, ma so quello che voglio. E se avessi dubbi che la cosa non potesse andare avanti, non avrei di certo deciso di andarmene a vivere dall'altra parte del paese con lui >>

<< Questo l'avevo capito benissimo. So che lui la vede come te, ti avevo detto che fa sul serio >> sorrise Karen passandogli una mano tra i capelli. Per Liam, quello era un gesto che aveva sempre detestato, si era sempre scostato sbuffando quando sua madre lo faceva, e aveva anche ringhiato con poco garbo ad Hayden una volta. Quando invece lo faceva Theo si rilassava da morire, avrebbe potuto passare ore a farsi carezzare i capelli da lui. Eppure, quella volta lasciò passare, lasciò che sua madre lo facesse in tutta tranquillità.

<< Sì, Theo è molto deciso >> ridacchiò Liam con un ghigno contento. Sua madre gli sorrise nuovamente, prima di alzarsi e dirigersi verso la porta. Avevano suonato. Liam si rilassò non appena avvertì quell'odore. Il suo odore. Lasciò che la sua schiena aderisse al divano, e attese ridacchiando che sua madre liberasse il suo compagno dal suo abbraccio, prima di vedere finalmente Theo varcare la porta del salotto. La chimera fece il giro del divano, sedendosi accanto a lui, e Liam si portò immediatamente più vicino, fino a mettersi più comodo contro di lui. Theo ridacchiò, lasciandolo fare e passandogli le dita tra i capelli. A Liam veniva quasi da ridere a quel gesto.

<< Ciao >> gli disse Theo, e lui alzò il volto ad incrociare i suoi occhi e gli sorrise.

<< Ciao >> gli rispose, prima di avvicinarsi e dargli un bacio.

<< Mi sei mancato oggi >> lo sorprese Theo. In genere la chimera non diceva mai cose del genere, ma al lupo saltava sempre il cuore a mille quando succedeva. Soprattutto se in momenti come quello. Nell'ultimo periodo, dopo tutto quello che avevano passato, gli diceva più spesso quelle cose.

<< Ah sì? >> ridacchiò Liam, e quello sbuffò facendolo appena sbilanciare, ma tirandoselo subito addosso.

<< Bene, allora me ne vado >> fece offeso il più grande, ma ovviamente Liam gli si avvinghiò alla vita, impedendogli di muoversi.

<< Siete così carini >> disse poi la voce di sua madre ridacchiando, e al beta per poco non venne un infarto. Non si era nemmeno accorto che sua madre era poggiata al muro, intenta ad osservarli con un sorriso. Theo le sorrise in rimando, con quella faccia d'angelo che avrebbe ingannato chiunque, ma non lui.

<< Oh sì, soprattutto perchè Liam non fa che arrossire >> le rispose Theo scoppiando a ridere della faccia oltraggiata del compagno.

<< Perchè dovete sempre imbarazzarmi a morte? >> fece offeso il lupo.

<< Perchè è divertente >> scrollò le spalle la chimera. Karen scoppiò a ridere, sotto lo sguardo incredulo di Liam. Madre degenere, ecco cos'era.

<< Siete uno spasso, davvero >> ribeccò la madre alzando gli occhi al cielo.

<< Grazie a te anche mia madre mi prende in giro >> fece Liam. Theo si morse il labbro per non ricominciare a ridere, ma non era minimamente possibile restare serio con il broncio adorabile che quello aveva messo su.

<< Pensa che tra poco sarò l'unico a prenderti in giro >> gli fece l'occhiolino. Liam roteò gli occhi come annoiato.

<< Dovrò sopportarti ancora per molto? >> sbuffò fuori il minore ridacchiando.

<< Credo che dovrai farlo per tutta la vita, cucciolo >> gli rispose Theo lasciandolo a bocca aperta. Non tanto per ciò che aveva detto, ma più che altro perchè l'aveva fatto davanti a sua madre, e l'aveva anche chiamato cucciolo. Cosa che in pubblico evitava. Liam era senza parole, sapevo solo sorridergli, e gli si avvicinò per dargli un bacio, sentendo Theo sorridergli sulle labbra.

<< Se te lo lasci scappare, potrei prenderti a calci >> li fece bloccare sua madre, e lui arrossì violentemente, rendendosi conto di aver baciato Theo davanti a lei. Il suo compagno scoppiò a ridere a quelle parole, e Liam emise un sospiro affranto, lasciandosi nascondere dall'abbraccio dell'altro. La chimera gli carezzò la schiena con leggerezza. Sua madre continuava a ridere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Stiles, non sto partendo per la guerra >> ribadì Lydia per la millesima volta alzando gli occhi al cielo. Peter emise uno sbuffo divertito mentre metteva nel bagagliaio dell'auto le ultime valigie. Aveva già salutato sua madre, che quando aveva saputo poche settimane prima di lei e Peter per poco non era svenuta, ma alla fine si era arresa all'idea. Sapeva che lei avrebbe sempre ottenuto ciò che voleva, e se quello che voleva era Peter Hale, c'era poco da fare. Aveva salutato Mason, Corey, Malia e Scott quella mattina, e adesso stava salutando Liam, Theo e Stiles, ma sapeva che Stiles era la parte più dura da digerire. Non aveva poi molto tempo, l'aereo per Boston sarebbe partito da li a tre ore, e lei e Peter avevano il check-in tra un'ora.

<< Lo so, ma mi mancherai comunque >> riprese Stiles. Theo accanto a lui sbuffò, beccandosi un'occhiataccia dal compagno.

<< Sono piuttosto sicuro che passerete ore al telefono, quindi perchè non ci muoviamo? >> sbottò invece Peter incrociando le braccia al petto.

<< Tu non parlare proprio – gli scoccò un'occhiata Lydia – tu non hai un briciolo di sentimenti >> Il lupo le rivolse uno sguardo offeso, e Theo gli fece l'occhiolino, come a dirgli che poi tanto torto non aveva. La chimera si avvicinò a Lydia e la strinse in un abbraccio che fece sorridere Liam. Theo non abbracciava mai nessuno, non era il tipo che faceva quelle cose, se non con lui. Ma il fatto che abbracciasse Lydia non poteva che fargli piacere.

<< Ci vediamo tra un paio di settimane >> le disse Theo tra i capelli, e lei annuì, avvicinandosi poi per abbracciare anche Liam.

<< Tienilo al guinzaglio >> gli fece la banshee, e Liam ridacchiò, vedendo il suo compagno sbuffare una risata a quell'uscita.

<< Ci penso io a lui – le disse Liam – ma credo che possa sopravvivere un paio di settimane senza di te >> ridacchiò il lupo. Lydia sbuffò un risolino, e fece un occhiolino a Theo. Un paio di settimane e lui e Liam l'avrebbero raggiunta a Boston, quindi il loro era il più breve dei saluti nella storia dei saluti probabilmente. Lanciò un'occhiata a Stiles, e quello le si avvicinò piano, per poi stringerla in un abbraccio stritola ossa che la fece sorridere intenerita.

<< Ti voglio bene, Stilinski >> gli disse in un sospiro stringendo un po' più forte la presa.

<< Anche io, Martin. Anche io >> le disse Stiles, lasciandole poi un bacio sulla guancia e mollando a poco a poco la presa.

<< Ci vediamo presto >> continuò ancora il moro, e Lydia annuì.

<< Sì, presto >> gli rispose, stringendogli le mani, prima di voltarsi alle sue spalle. Peter era poggiato contro lo sportello della macchina, e non le staccava gli occhi di dosso. Le veniva sempre da ridere quando lo vedeva così perso.

<< Andiamo? >> la richiamò il lupo, e lei fece un cenno d'assenso. Diede un ultimo abbraccio a Stiles, e poi si avviò alla macchina. Aprì lo sportello, e rivolse agli altri un sorriso, prima di salire su e sentire Peter che faceva partire il motore con un rombo. Notò le figure dei ragazzi farsi sempre più piccole man mano che si allontanavano da lì, e poi avvertì la mano del lupo prendere la sua. Peter intrecciò le dita con le sue, mettendole insieme sul cambio e lei gli sorrise raggiante, calando poi gli occhiali da sole.

<< E' ok? >> le domandò Peter.

<< E' ok. Se la caverà, vero? >> gli rispose lei stringendo la presa.

<< Si impara a vivere con l'assenza di qualcuno, l'importante è non dimenticarlo – le disse Peter – quindi sì, se la caverà >>

 

 

 

 

 

 

 

 



Liam emise un sospiro di sollievo non appena si liberò di quell'affare che lui trovava decisamente scomodo, ma era un tradizione indossarlo il giorno del diploma, e lui non poteva fare da meno. Lo appallottolò lanciandolo nel cesto insieme agli altri, e sorrise quando avvertì una presa forte e decisa afferrarlo e stringerlo da dietro. Sua madre lo aveva assalito di abbracci non appena era sceso dal palco con il diploma tra le mani, e Scott aveva dovuto zittire Stiles dal gridare il suo nome, imbarazzandolo a morte, soprattutto perchè Mason non era stato da meno. Ma si era vendicato abbastanza per quel giorno. D'altronde gli faceva piacere vedere che giorno dopo giorno Stiles cercava di tornare quello di sempre, seppure un pezzettino piccolo alla volta. Aveva anche risposto al messaggio di Lydia, sapendo benissimo che l'avrebbe rivista prestissimo. Theo invece, si era tenuto in disparte fino a quel momento, mimetizzandosi nella folla, e Liam lo sapeva che lo aveva fatto di proposito. Sua madre aveva voluto passare un po' di tempo solo con lui, e la chimera l'aveva capito perfettamente, loro avrebbero avuto molto tempo senza dover essere interrotti.

<< Sei diventato grande, cucciolo? >> gli respirò dietro l'orecchio, Theo, facendolo rabbrividire da capo a piedi come sempre, ma un risolino divertito gli uscì comunque fuori.

<< Penso di essere diventato grande un po' di tempo fa >> sbuffò Liam alzando gli occhi al cielo.

<< Oh sì, penso di essere stato anche piuttosto presente >> ridacchiò in un ghigno la chimera, stringendo la presa e facendolo arrossire all'inverosimile. Il lupo capì immediatamente che si stava riferendo alla loro prima volta, e gli rifilò una gomitata, che però fece all'altro solo il solletico.

<< Stronzo >> ringhiò, ma Theo lo voltò afferrandogli il volto e baciandolo famelico. Liam rise contro le sue labbra, lasciando che il compagno giocasse con le sue in maniera lenta e silenziosa, seppure avida. Liam portò le mani tra i suoi capelli tirandoli appena, e ridacchiando quando quello ringhiò d'eccitazione incrementando il bacio.

<< Hai già visto Mason? >> gli chiese poi. Liam annuì, ridacchiando appena.

<< Voleva accompagnarci in aeroporto, ma ha cambiato idea – sorrise – dice che poi potrebbe iniziare a piangere e non vuole >> La chimera alzò gli occhi al cielo, roteandoli con fare eclatante.

<< Sei pronto per domani? >> gli respirò Theo sulle labbra, senza staccarsi. Il lupo annuì, leccandosi appena le labbra e congiungendo la fronte con quella della chimera.

<< Le valigie sono già davanti alla porta >> sorrise Liam.

<< Bene – ridacchiò Theo – allora domani mattina per le sette ti passo a prendere. Abbiamo l'aereo alle dieci >>

<< Vengo da te stasera >> gli disse il lupo. Theo inarcò un sopracciglio, prima di decidersi a parlare.

<< Non vuoi passare l'ultima sera qui con i tuoi? Tua madre lo vorrebbe >> gli disse il maggiore. Liam si morse il labbro, indeciso, ma alla fine scosse il capo.

<< Vieni tu da me allora. Ai miei starebbe più che bene se tu dormissi da noi, sai? Ti adorano, e sono piuttosto certo che mia madre potrebbe offendersi se tu non la salutassi per almeno un'ora >> ridacchiò Liam. Theo gli sorrise, e dopo qualche secondo annuì.

<< Andiamo da me, prendiamo le mie cose e poi passiamo in agenzia. Devo consegnare le chiavi della casa, così potranno farla vedere e vendere il prima possibile – gli disse la chimera – poi andiamo da te, ok? >>

<< Ok >> rispose Liam, prima di afferrare la mano di Theo, e iniziare a dirigersi verso la macchina della chimera.

 

 

 

 

 







Devo ammettere, che forse per la prima volta non so cosa dire!

Come vi avevo già annunciato, la trama della storia comprendente il branco finisce qui, mentre i prossimi ed ultimi tre capitoli saranno incentrati su Theo e Liam. Il prossimo sarà un po' particolare, nel senso che riprenderà varie scene del loro primo anno a Boston, e ci sarà una scena molto, ma molto importante!

Ma veniamo a noi . . . direi che l'inizio si spiega da solo, Stiles deve affrontare un dolore che difficilmente andrà via, e ovviamente non è stato l'unico ad essere toccato da tutto ciò. Vediamo come ognuno a modo suo abbia reagito, e come effettivamente tutto quello che hanno passato li leghi sempre di più l'uno all'altro. Io sono distrutta, sono appena tornata da una festa e voglio solo il mio letto. Ci vediamo Sabato prossimo, un bacio a tutti voi, vi voglio beneee

Elly

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Capitolo 35
*** Moments of Life ***


<< Theo, vuoi darmi una mano? >> sbottò Liam lanciando un'occhiataccia al compagno. Il ragazzo in questione roteò gli occhi al cielo, e si avvicinò al minore. Se Liam pensava che fosse la volta buona che l'aiutasse si sbagliò di grosso, perchè la chimera lo afferrò all'improvviso facendolo cadere a terra con una semplicità disarmante. Il lupo sbattete le palpebre incredulo, e prima che potesse provare a rialzarsi, si ritrovò Theo seduto a cavalcioni su di lui.

<< Fai sul serio? >> ringhiò Liam. La chimera ridacchiò, lanciando un'occhiata alla stanza in cui si trovavano. Per la precisione, il salotto del loro appartamento a Boston. Le luci della città filtravano dalla vetrata, mentre una miriade di scatoloni faceva bella mostra di se da ogni angolo della camera. Erano lì da quattro giorni, e quegli scatoloni erano ancora in giro, e Theo si era scocciato non poco.

<< E tu? >> ribeccò il maggiore scrollando le spalle. Liam aprì la bocca per rispondergli, ma alla fine sbuffò lasciando cadere il capo contro il pavimento.

<< Sai cosa? – borbottò fissando il soffitto – Non ti commento nemmeno più >> Theo ghignò, e si protese meglio sul ragazzo per rubargli un bacio che di casto non aveva niente. Il lupo sorrise contro le sue labbra, e la chimera poteva quasi scodinzolare, perchè tutto quello lo divertiva non poco.

<< Pensiamo domani agli scatoloni >> disse Theo staccandosi il tanto che bastava a permettergli di parlare. Il lupo arricciò il naso in maniera adorabile, e alla fine si arrese, facendo così nascere un ghigno di vittoria sul viso dell'altro.

<< Cosa vuoi fare? >> gli chiese allora Liam. La chimera sorrise impertinente, e al più piccolo stavano per saltare le coronarie, perchè sapeva benissimo cosa volesse Theo quando aveva quella luce particolare negli occhi. Se ne rendeva conto anche senza il legame che li univa.

<< Lo vuoi anche tu >> ridacchiò Theo, mordendogli poi il labbro e facendo scappare un gemito a Liam che arrossì immediatamente. Avevano visto Peter e Lydia quel pomeriggio, e quello era uno dei motivi per cui erano ancora circondati da scatoloni.

<< Qui? >> sbottò l'altro.

<< E' noioso farlo in camera la prima volta, no? >> ghignò la chimera, e Liam lo spintonò appena, mordendosi il labbro per non ridere. Era tutto dannatamente assurdo. Il compagno continuò a fissarlo, aspettando un cenno affermativo da parte sua, e alla fine ricambiò il suo sguardo con la stessa intensità e complicità di sempre. Non passarono molti secondi, prima che si ritrovasse nuovamente sovrastato dall'altro che gli aveva strappato la maglietta di dosso con una furia piena di impazienza.

<< Sai che così non penserò ad altro ogni volta che tornerò a casa e aprirò la porta? >> mormorò Liam tra un bacio e l'altro, riferendosi chiaramente a quel punto in particolare dove da lì a pochi giorni ci sarebbe stato il divano. La chimera ansimò contro la sua bocca, e poi si lasciò andare a una risatina che faceva sempre prudere le mani al lupo.

<< Era quello il mio intento >> ammise Theo tirandogli i capelli con maggior forza. Il lupo ringhiò a quelle parole facendogli saltare via il bottone dei jeans con un artiglio, prima di portargli una mano dietro al collo e tirarlo giù con lui. Theo gli sfiorò un fianco con un dito, quasi giocandoci, e Liam emise un ringhio che lo fece solo eccitare ulteriormente. Le luci dei lampioni illuminarono la stanza, segno che stava scendendo la sera, ma l'unica luce che Liam vedeva, era quella degli occhi gialli del compagno.

<< Theo? >> ansimò Liam affannato, e quello si fermò un solo istante per incrociare gli occhi con quelli del lupo, in attesa.

<< Ci proteggeremo sempre, vero? >> gli chiese Liam con un groppo in gola. Gli occhi di Theo tornarono normali, di colpo seri. Quello che era successo a Derek aveva sconvolto tutti loro, e Liam era diventato più presente, così come lui. La chimera annuì, lo capiva. La paura di non poter aiutare l'altro li terrorizzava a morte.

<< Sempre >> gli sussurrò sulle labbra, e il lupo riprese a respirare, incollando nuovamente le labbra con le sue. Passò solo qualche istante, prima che Liam li fermasse di nuovo.

<< Amore? >> lo chiamò, e la chimera addolcì immediatamente lo sguardo a quella parola.

<< Che succede, cucciolo? >>

<< Andrà tutto bene, vero? >> chiese ancora Liam. Theo sospirò piano, e alla fine gli sorrise, sorrise in quel modo così bello e rassicurante che Liam non poteva fare a meno di credergli.

<< Andrà tutto benissimo >> gli sussurrò silenzioso.

 

 

 

 

 

 

 

 





A Liam non piacevano le sorprese, questo era poco ma sicuro. Non gli piacevano perchè impazziva dalla curiosità e dalla paura al tempo stesso. “Non sai mai che aspettarti”, diceva sempre a Mason. E più volte il moro lo fissava annoiato, come se fosse il più grande degli idioti. Ed era in quel modo che lo stava fissando Theo da più di dieci minuti.

<< Siamo qui solo da un mese e tu mi stai già facendo impazzire >> sbottò Liam alzando gli occhi al cielo.

<< E' un anno che tu fai impazzire me – ribeccò la chimera – direi che siamo pari >>

<< Non è la stessa cosa >> fece il lupo sbuffando. Theo ridacchiò divertito della sua espressione, prima di afferrargli la mano e portarlo vicino a lui in un gesto veloce e intimo.

<< Invece sì. E non negare, so benissimo che ti piace il fatto che ti sto facendo un regalo >> gli fece presente il maggiore, mentre con un accenno del capo indicava la busta sul tavolino del salotto.

<< Non mi piacciono le sorprese >> continuò il lupo. Theo sbuffò, sollevando le braccia con fare esasperato, beccandosi così un'occhiata poco carina da parte di Liam.

<< Puoi solo aprirlo? >> gli chiese la chimera, e il lupo si morse l'interno guancia, decidendosi infine ad aprire quella benedetta busta. Liam sospirò mentre la strappava, e a lui le sorprese non piacevano, ma non potette evitare di sgranare gli occhi alla vista del contenuto.

<< Stai scherzando? >> urlò infatti in preda all'euforia. Theo ridacchiò, scuotendo il capo con fare canzonatorio. No, non stava scherzando.

<< Ti piace? >> domandò il maggiore con un sorriso appena pronunciato. Liam la trovò una domanda idiota, sentiva benissimo quanto gli piacesse.

<< Ma perchè? E come sapevi che volevo andarci? >> fece il lupo.

<< Beh, non ho mai visto una persona più interessata alla storia di te, e visto che siamo in estate e non abbiamo niente da fare fino ad ottobre, mi sembrava noioso rimanere a Boston per tutto il tempo. Ormai sappiamo come muoverci qui >> scrollò le spalle Theo.

<< E così hai pensato di comprare due biglietti per Dublino? >> lo fissò scettico il lupo. La chimera sbuffò, roteando gli occhi al cielo e avvicinandosi con passo leggero al compagno.

<< Mason mi ha detto che hai sempre voluto andare in Irlanda per via di tutte le sue leggende e i miti celtici. E poi, non posso fare un regalo al mio compagno? >> sbottò Theo divertito della faccia esaltata dell'altro. Sembrava che gli avesse fatto il regalo più bello del mondo. Liam sorrise, e poi gli saltò letteralmente addosso abbracciandolo e arpionandosi a lui come un koala.

<< Grazie, grazie, grazie >> gli disse Liam stringendolo, e Theo ridacchiò portando le braccia a stringerlo maggiormente. Lo fece scendere dandogli un bacio tra i capelli, mentre il più piccolo mandava una nota vocale a Mason, ringraziandolo di aver detto a Theo che aveva sempre sognato di andare in Irlanda. Certo non si aspettava che Mason gli dicesse di smetterla di sembrare un quindicenne, ma gli avrebbe tirato un pugno appena l'avrebbe rivisto.

<< Quando partiamo? >> chiese poi il lupo lanciando un'occhiata eccitata alla chimera.

<< Settimana prossima >> sorrise Theo, e Liam si avvicinò a lui baciandolo con impeto. Un impeto di quelli che facevano impazzire il più grande.

<< Lo sai che ti amo, vero? >> rise Liam, quando Theo rispose con una faccia buffa.

<< Lo so >> gli rispose la chimera, passandogli un braccio intorno alla vita. Adesso a Liam, le sorprese piacevano almeno un po'.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Theo lo sapeva che non sarebbe stata una buona idea andare a quella stupida festa di Halloween organizzata dal college. Se lo sentiva che sarebbe finita male, e raramente si sbagliava in quei casi. Lydia lo stava fissando con una faccia da schiaffi, ridendo sotto un finto sorriso che le avrebbe strappato via a pugni, se solo non fosse stata una ragazza. Eppure lo sapeva che non tutto poteva filare liscio come l'olio, quello era poco ma sicuro. Da quando si erano trasferiti a Boston le cose andavano alla grande, Liam era perfetto per lui e ringraziava il suo lupo di averlo scelto ogni giorno. Il loro viaggio a Dublino era stato fantastico, e avevano passato due settimane a dir poco perfette. Alla fine, anche lui aveva deciso di provare a iscriversi al college, e con sua somma sorpresa aveva passato il test all'MIT. In realtà, lui era rimasto sorpreso, mentre Liam aveva ribadito più volte che se lo aspettava, e che dopo Lydia, lui era di sicuro la persona più afferrata in matematica che avesse mai conosciuto. Non che Theo non si fidasse del suo giudizio, ma non si sentiva un genio, anche perchè per Liam, chiunque sapesse fare qualche calcolo difficile a mente era già un genio. Gli veniva ancora da ridere in quei frangenti. Liam, invece, aveva iniziato il corso di architettura e gli piaceva, quindi, tanto meglio. Ma come stava pensando poco prima, Theo sapeva che non tutto andava bene, era matematicamente impossibile che non accadesse nulla, e non che fosse qualcosa di estremamente grave, ma a lui stavano lo stesso per saltare i nervi. L'aveva ripetuto a Liam fino alla nausea che non voleva andare a quella dannata festa, e ovviamente Liam non l'aveva ascoltato, e l'aveva pregato di andarci, che sarebbe stato divertente. Ma Theo era piuttosto sicuro che se c'era qualcosa che stava facendo, quella non era divertirsi, non in quel momento. Lydia sbuffò al suo orecchio l'ennesima risatina di scherno, e lui si voltò apposta per lanciarle un'occhiataccia. Non che Peter lo avesse aiutato, dato che aveva preferito restarsene a casa davanti alla TV. In quel momento Theo lo invidiava per essere molto più grande di loro. Probabilmente in quel caso, sarebbe riuscito di sicuro a convincere Liam a non uscire di casa.

<< Sembra che Liam attiri parecchio l'attenzione >> mormorò Lydia accanto a lui. La chimera sbuffò, acida.

<< Già – sospirò – forse un po' troppo >>

<< E' molto divertente vederti rodere dalla gelosia – continuò la banshee posandogli una mano sulla spalla – Non ti lasci mai prendere dalle emozioni in pubblico >>

<< Un vero peccato per te, no? Non puoi prendermi in giro >> ridacchiò Theo.

<< Sì, è vero. Ma adesso la tua faccia mi sta ripagando di tutto quello che mi sono persa >> rise la rosso fragola. Theo roteò gli occhi, ed emise un risolino a metà tra il divertito e l'esasperato. Riportò i suoi occhi su Liam, e sì, per una volta Lydia aveva ragione. Perchè il suo stomaco si stava attorcigliando in maniera incontrollata. Non era nemmeno colpa del compagno in realtà, perchè se viceversa lui a volte lo faceva di proposito a istigare la gelosia di Liam, l'altro non se ne rendeva nemmeno conto. Liam era semplicemente troppo buono e ingenuo per accorgersi dell'effetto che aveva sugli altri, e si sottovalutava anche parecchio, sebbene non lo ammettesse mai. Infatti, Theo non si era meravigliato del fatto che il lupo non avesse captato il palese interesse che quel ragazzo bruno stava mostrando nei suoi confronti. Theo lo aveva notato immediatamente, già dopo la prima settimana di college, quando era andato a prendere Liam, e aveva visto quel ragazzo, Lucas, osservare Liam con troppo interesse. Lo aveva notato subito come fosse attento ad ogni parola che uscisse fuori dal lupo, o a come gli fissava a intermittenza le labbra. E lui era il solo che poteva fissare le labbra di Liam, o interessarsi in maniera concentrata a ciò che diceva. Ma ovviamente Liam non aveva afferrato l'interesse insistente del tizio, e aveva continuato ad ignorarlo nei due mesi successivi, ed ecco che si ritrovava a guardare quel ragazzino provarci con Liam. Il fatto che il suo compagno nemmeno se ne stesse rendendo conto lo faceva ridere, ma dall'altra non poteva sopperire l'istinto che gli stava ordinando di andare lì e marcare la sua proprietà.

<< Non se ne accorge nemmeno >> ridacchiò ancora Lydia. Theo sospirò, scuotendo il capo in segno di frustrazione, e alla fine decise che ne aveva anche troppo di stare lì a guardare. Così lanciò un'occhiataccia alla ragazza, che gli fece un gestaccio con la sua solita eleganza, prima che la chimera si dirigesse a passo spedito verso il gruppetto di ragazzi che stavano discutendo con Liam. Quando gli fu alle spalle, il lupo lo percepì immediatamente, e mentre diversi occhi si puntavano curiosi su di lui, Theo sapeva già che Liam stesse sorridendo ancora prima che quello si voltasse.

<< Ehi >> gli sussurrò piano, e Liam si girò verso di lui, con uno di quei sorrisi che gli piaceva baciare via.

<< Ciao >> gli disse il lupo, prima di avvicinarsi a lui e baciarlo appena. Sentì un coro di “Oh”, a metà tra il sorpreso e l'incredulo.

<< Così tu sei il famoso Theo? >> disse una ragazza dai capelli ricci e biondi attirando l'attenzione su di se. Theo le scoccò un'occhiata divertita, prima di annuire passando un braccio attorno alla vita di Liam con fare possessivo. Notò quel Lucas osservare attento ogni suo movimento. Alcuni dei ragazzi lì con loro parvero intuire il possesso che stava fruttando da quella presa, e indietreggiarono leggermente. Uno di loro, un certo Calum, se ricordava bene, stava ridacchiando in direzione di Lucas. A Theo già stava simpatico.

<< Sono anche famoso adesso? >> ridacchiò in risposta la chimera lanciando un'occhiata a Liam, che sbuffò una risata.

<< Sapevo che voi due sareste andati d'accordo. Theo, lei è Danielle. Danielle, Theo >> gli rispose il più piccolo, e la ragazza gli strinse la mano. A Theo già piaceva, si vedeva lontano un miglio che avesse un caratterino niente male.

<< E perchè sono famoso? >> domandò ancora Theo, giusto per stuzzicare Liam che arrossì leggermente mordendosi il labbro.

<< Liam parla sempre di te – sorrise dolce Danielle – potrei quasi dire di conoscerti >> Theo sorrise genuino a quella piacevole novità, e a dimostrazione di ciò si voltò, scoccando un bacio sulla guancia del lupo. Non si lasciava mai andare troppo in pubblico, ma in certi momenti ne sentiva l'esigenza.

<< Spero dica solo cose buone >> rise sghembo Theo, e Liam adocchiò come alcuni ragazzi lo stessero guardando. Sapeva benissimo quanto Theo fosse bello. La stessa Danielle sembrava piacevolmente colpita.

<< Perchè hai dei difetti? >> rise lei, e Liam sbuffò una risata.

<< Ok, non coalizzatevi contro di me >> sbottò il lupo, e sia Theo che Danielle sorrisero. Lucas lo stava fissando con insistenza, forse un po' troppa. Ma non gli disse nulla. Non voleva causare disagi.

<< Io penso che tu sia molto stronzo sotto sotto >> sorrise sfrontato Calum.

<< Mi hai scoperto >> sorrise di sbieco Theo, e quello ridacchiò. Liam roteò gli occhi al cielo, se c'era qualcuno che potesse andare a nozze con il caratterino di Theo, quello era proprio Calum. Capelli neri, occhi verdi. Un bel ragazzo, oggettivamente. Peccato che prendesse quasi sempre pugni dai fidanzati di quelle con cui ci provava.

<< Liam – disse Lydia sbucando alle loro spalle – un altro po' e Theo ti azzannava >>

<< Esageri sempre, Lyds >> le fece un occhiolino la chimera.

<< E' lui quello che dovrebbe prenderle per la maggior parte del tempo >> sbuffò Liam.

<< E tu chi sei, dolcezza? >> sorrise smagliante Calum. Liam rise, quasi gli spiaceva per quel poveretto.

<< Una con cui non attacca – sorrise inquietante Lydia – e non penso che al mio ragazzo piaceresti >>

<< Hai un ragazzo? >> ridacchiò il moro. La rosso fragola aumentò il ghigno, ma fu Theo a rispondere.

<< Non ti conviene, amico. Il suo ragazzo ha . . .quanti anni ha Peter? Quaranta? >> ridacchiò Theo. Calum sgranò gli occhi, così come gli altri.

<< Trentasette per la precisione >> fece lei come nulla fosse.

<< Se Peter ti sentisse ti prenderebbe a calci >> rispose Liam all'affermazione del compagno.

<< Dopo che l'avrò preso a calci io – sorrise la chimera – piuttosto, dopo devo chiamarlo >>

<< Perché? >> si accigliò Lydia.

<< Cose nostre >> rispose quello enigmatico. Calum aveva ancora gli occhi fuori dalle orbite, come incredulo. E probabilmente, lo era davvero. Danielle riservò un'occhiata divertita ai tre. Ma soprattutto, le era impossibile staccare gli occhi da quei due. C'era qualcosa che non riusciva a cogliere, eppure la profondità del loro legame era lontana chilometri. C'era qualcosa che urlava a tutti quanta energia emanassero. Il modo in cui Theo stava stringendo Liam accanto a se, quasi a volergli fare scudo con il suo corpo, o il modo in cui Liam lo guardava con una luce particolare negli occhi, come se il ragazzo accanto a lui fosse tutto il suo mondo.

<< Da quanto state assieme? >> chiese d'impulso Danielle osservandoli. I tre che continuavano a discutere tra loro di cose a loro sconosciute si bloccarono all'improvviso, voltandosi a guardarla. Lucas e gli altri li osservavano curiosi, quasi attendessero con ansia che qualcuno ponesse loro quella domanda.

<< A Natale un anno >> le rispose Theo.

<< Un anno? – sgranò lei gli occhi incredula – Credevo stesse assieme già da qualche anno >>

<< Danno sempre quest'impressione >> le disse Lydia con un sorrisino.

<< E' che sembrate davvero uniti, intendo, come qualcuno che si conosce da sempre. E' bello >> sorrise sincera la ragazza. Liam arrossì appena, ma annuì sorridendole. Posò il capo contro la spalla di Theo, rilassando le spalle in maniera immediata.

<< Già >> commentò Lydia facendo un occhiolino ai due.

<< Inoltre, sapendo che vivete assieme pensavo davvero che stesse assieme da più tempo >> continuò Danielle.

<< In realtà è lui che ha deciso di seguirmi >> disse subito Liam ridacchiando. Theo sbuffò, tirandogli una ciocca di capelli per gioco.

<< Col cavolo che ti facevo partire da solo, cucciolo >> gli rispose Theo. Liam arrossì di botto sentendo il nomignolo. Theo sapeva quanto lo imbarazzasse quando lo diceva in pubblico. Ma “l'aww” di Danielle lo sorprese non poco.

<< Non riesco a smettere di guardarvi, siete così carini >> continuò. Liam sentiva benissimo quanto Lydia si stesse divertendo nel vedere tutto quello. Lucas oramai fissava le sue scarpe con molto interesse, probabilmente quasi del tutto smontato dalla comparsa di Theo.

<< Dove hai lasciato Peter? >> fece Liam a Lydia, giusto per distrarre le occhiate da loro.

<< Non è voluto venire >> scrollò le spalle la banshee.

<< Un po' lo invidio >> borbottò la chimera, e il lupo roteò gli occhi annoiato, dandogli una leggera spinta divertita.

<< Vuoi andare a casa? >> gli chiese Liam, e Theo sorrise, un sorriso così bello che a Liam batteva il cuore impazzito.

<< Se vuoi tu >> rispose il maggiore. Liam scosse il capo buffamente, e poi tornò a guardarlo.

<< Andiamo a casa >> disse infine, e Theo ridacchiò, scendendo il braccio lungo la sua schiena per poi intrecciare le dita con le sue e annuire. Lydia rise osservandoli, per poi lanciare un'occhiata in direzione di Lucas. A quanto pareva, il tizio aveva afferrato il concetto. Danielle, invece, lei era semplicemente impossibilitata a distogliere gli occhi da quei due. E Lydia la capiva. Erano magnetici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Theo, non puoi metterla lì >> si lamentò Liam con uno sbuffo. La chimera alzò gli occhi al cielo, prima di lanciargli un'occhiataccia.

<< Che differenza fa? E' una stupida pallina di natale, Liam >> rispose la chimera.

<< Non è stupida – ringhiò quello – l'albero va fatto bene >>

<< A nessuno importa della posizione delle palline >> continuò la chimera allargando le braccia. Liam lo guardò male, e lui con un'occhiata esasperata si lasciò cadere sul divano. Era inizio Dicembre, e a Liam era venuta la geniale idea di fare l'albero di Natale, non che ci fosse niente di male, ma questo era troppo. A chi importava se una pallina stesse un po' più sopra e l'altra un po' più sotto? Beh, a Liam a quanto pareva. E ne stava facendo un dramma.

<< Anche con tua madre eri così esigente? >> fece Theo.

<< Certo – sbottò il lupo – l'albero è una cosa seria >>

<< Liam, è un dannato albero >>

<< E' quello di Natale >>

<< Ma che importa? >> ringhiò la chimera.

<< E' il nostro primo Natale assieme >> sbottò il più piccolo. A quelle parole Theo si bloccò, accigliandosi confuso.

<< Liam, è il secondo. Abbiamo passato anche l'anno scorso assieme >>

<< Sì, ma è diverso. Un anno fa sono corso da te perchè ero terrorizzato all'idea che tu potessi andartene. Quest'anno invece stiamo insieme davvero, e voglio solo passare il natale con te. E con un dannato albero >> spiegò Liam mordendosi il labbro, imbarazzato come suo solito. Theo emise un sospiro, e alzandosi dal divano si avvicinò a Liam prendendo una mano con la sua.

<< A me basta che siamo assieme, cucciolo. Sarà il nostro primo Natale assieme anche perchè saremo solo io e te, non c'è bisogno che sia tutto perfetto >> gli disse la chimera. Liam si mordicchiò il labbro, sorridendogli e abbracciandolo. Sorrise quando Theo lo strinse con forza e calore. Non sarebbero tornati a Beacon Hills quell'anno, d'altronde i suoi non ci sarebbero stati per lavoro, e Theo non aveva nessuno, quindi non avevano motivo di tornare. Un po' gli spiaceva per Mason, non vedeva il suo migliore amico da dopo il diploma, ma si sentivano quasi ogni giorno. Ci era rimasto male quando gli aveva detto che lui e Theo non sarebbero tornati nemmeno per le feste natalizie, ma ormai avevano deciso così, e onestamente, a Liam quella città non mancava per nulla. Da quando era diventato un lupo non erano comparsi che problemi su problemi, mentre da quando erano a Boston, stavano vivendo in pace come se non fossero affatto creature soprannaturali.

<< Allora? Dove vuoi metterle queste? >> domandò Theo lanciando un'occhiata allo scatolone accanto all'albero. Liam parve rifletterci un po', e poi scrollò le spalle.

<< Possiamo finire l'albero domani >> gli rispose il lupo. La chimera ridacchiò, capendo che in realtà l'altro era restio a smuoversi dal suo abbraccio. Lo tirò sul divano facendolo spiattellare contro di lui. Liam rise, e poi abbracciò Theo maggiormente poggiando il capo contro il suo petto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Quando Theo aprì la porta di casa, il silenzio che lo accolse gli fece immediatamente arricciare il naso. Era ormai abituato a sentire i passi di Liam per casa, o i rumori che faceva combinando qualcosa. Richiuse la porta alle spalle, e avvertì il suono del cuore del compagno risuonare attraverso le pareti. Si accigliò, non capendo perchè il lupo si fosse rintanato in camera da letto alle sei del pomeriggio. Lasciò la giacca sulla poltrona e si avviò verso la camera. La porta era socchiusa, e la aprì piano, rivelando il compagno che si stava attorcigliando le mani, mentre seduto sul letto a gambe incrociate pareva immerso in chissà quali pensieri. Theo emise un sospiro leggero, prima di socchiudere nuovamente la porta della camera. Il lupo alzò gli occhi su di lui, lasciandosi sfuggire un sospiro. La chimera si sfilò le scarpe raggiungendolo sul letto, e mettendosi seduto davanti a lui.

<< Stamattina sei uscito presto – disse il più piccolo – non mi hai dato il tempo di farti gli auguri >> Theo ridacchiò, ma annuì. Era il tre febbraio, ed era il suo compleanno. Non che si aspettasse una torta o una festa in grande. L'anno prima Liam l'aveva scoperto per caso, ed erano rimasti a casa sua, ignorando le chiamate del branco. Il lupo diceva che una pausa dai cacciatori avrebbe fatto bene ad entrambi.

<< Lo so >> sorrise il maggiore. Liam si avvicinò a lui e la chimera intuì subito le sue intenzioni. Il lupo sfiorò le labbra con le sue, prima di approfondire il contatto in uno più profondo e dolce che fece sorridere Theo. Portò le mani a stringergli i capelli, e Liam gli morse il labbro inferiore facendogli scappare un gemito. Theo gli leccò il labbro tirandosi l'altro ancora più vicino, con la chiara intenzione di farlo stendere, ma il più piccolo si staccò un po', il tanto che bastava a guardarlo negli occhi.

<< Buon compleanno >> gli sussurrò sulla bocca. La chimera sorrise, dandogli un altro bacio veloce.

<< Se ogni anno mi darai un bacio come questo, sarà sempre un buon compleanno >> ridacchiò quello. Liam arrossì appena, prima di rimettere distanza tra loro due. Si morse il labbro, e parve tornare a torturarsi le mani come quando Theo era entrato nella stanza, tanto che il ragazzo più grande si accigliò non poco.

<< Liam – lo chiamò – va tutto bene? >>

<< Sì, è solo che ho passato tutto il giorno a pensare a cosa regalarti >> ammise l'altro. La chimera lo guardò sorpreso, prima di scuotere il capo.

<< Non devi regalarmi niente, cucciolo. Ho già quello che voglio >> gli disse. Il lupo alzò gli occhi su di lui, incerto.

<< Sei sicuro? >>

<< Sì, sei tu quello che voglio, e mi pare che sei già mio, quindi . . >> lasciò intendere l'altro con un occhiolino. Liam arrossì, deglutendo leggermente, prima di prendere un sospiro leggero.

<< In verità, una cosa ci sarebbe – mormorò Liam pianissimo – solo che . . >>

<< Che? >> lo spronò l'altro cercando i suoi occhi. Il compagno arrossì visibilmente e Theo si chiese che diavolo gli prendesse. Sentiva l'imbarazzo e l'eccitazione arrivargli sotto la pelle in maniera dirompente, ma non ne capiva il motivo. A meno che. . .

<< Liam? - lo chiamò ancora – Liam, che diavolo hai pensato? >>

<< Ecco, io . . .tu non mi hai mai costretto a fare niente. Hai sempre rispettato i miei tempi e non hai mai preteso di avere il controllo perchè mi consideri alla tua pari, ma lo so che tu, ecco . . lo so che ti piace avere il controllo >> balbettò più rosso della parete dell'armadio. La chimera sbattete le palpebre più volte, convinto di aver capito male.

<< Come? >> disse infatti. Liam gli lanciò uno sguardo contrariato, quasi a chiedergli di non farglielo ripetere.

<< Hai capito >> sbuffò.

<< Mi stai dicendo che il tuo regalo è lasciarmi il controllo? >> domandò la chimera, giusto per imbarazzarlo maggiormente. L'altro annuì, seppur distogliendo lo sguardo.

<< Quindi posso chiederti ogni cosa? – continuò, e Liam annuì – E tu lo farai senza fare storie? >> Quando il lupo lo fissò male, ma annuì comunque, gli veniva quasi da sorridere. Così imbarazzato e tenero al tempo stesso lo avrebbe fatto impazzire prima o poi.

<< Fai sul serio, cucciolo? >> ridacchiò, più curioso di una sua reazione che di altro. Il lupo mosse nuovamente il capo dall'alto al basso, prima di dargli una leggera spinta. Theo gli afferrò la mano, avvicinandosi piano all'altro. Il fatto che Liam non aprisse bocca per il troppo imbarazzo lo stava facendo impazzire più del solito. A lui piaceva da morire avere il controllo, ma non lo aveva mai dato a vedere, semplicemente perchè sentiva che con Liam non ce n'era bisogno. Loro erano uguali, non doveva esserci uno dei due che prevaleva sull'altro. Ma se il compagno era disposto a lasciarglielo per quel giorno, lui non si sarebbe certo tirato indietro. Lo fissò dritto negli occhi, quasi a cercare un minimo segno di incertezza da parte dell'altro, ma non lo trovò. Liam era sicuro.

<< Togliti la maglia >> ruppe il silenzio, Theo. Liam si liberò dalla sua presa, e senza fiatare fece quello che l'altro gli aveva chiesto. La chimera non staccava gli occhi da lui, lo stava osservando, e la cosa lo stava eccitando da morire. Liam poteva sentirlo chiaramente. Il solo fatto che il compagno sentisse di averlo tra le sue mani lo faceva esaltare ogni secondo di più.

<< Spoglia me >> aumentò la posto in gioco la chimera. Quel sorriso di sfida che aveva in viso, il lupo glielo avrebbe tirato via a suon di pugni, perchè era chiaro che volesse vedere fino a che punto arrivasse. Una questione era strapparsi i vestiti a vicenda quando si saltavano addosso, un altro era farlo in quel modo. In un atto di sottomissione. E Theo lo stava venerando in quel momento, mentre gli sfilava la maglietta con lentezza. Il ragazzo più grande districò le gambe, stendendole e dandogli così modo di sbottonargli i jeans. Liam gli lanciò un'occhiata di sfida, come a dirgli che non sarebbe crollato per così poco, e fece scivolare le dita dal suo petto fino alla vita, andando poi ad afferrare il bottone e la zip, che tirò giù immediatamente. Quando lanciò i jeans dall'altra parte della stanza, la chimera continuava a guardarlo con un ghigno sardonico in volto. Il lupo era in ginocchio davanti a lui, con i soli pantaloni addosso, mentre il compagno aveva solo i boxer neri a coprirlo.

<< Hai ancora troppa pelle coperta, sai cucciolo? >> lo prese in giro. Liam alzò gli occhi al cielo, liberandosi dei pantaloni scuri in meno di due secondi. Theo alzò una mano, afferrandogli i capelli e tirandolo contro di lui. Il movimento era stato così veloce che il lupo non se ne era nemmeno reso conto. Lo baciò con impeto e in maniera bagnata, fino a farlo rimanere senza fiato. Liam passò una mano tra i suoi capelli, stringendoli convulsamente, mentre l'altra mano si spostava sul collo della chimera, con disegni circolari che le dita stavano creando senza rendersene conto. Il lupo, seduto sul bacino del maggiore, uggiolò di piacere all'interno del bacio, e a quel suono Theo si scostò, respirandogli sulle labbra. Gli leccò il labbro inferiore in maniera sporca, sentendolo trasalire, e poi scese con la lingua lungo la mandibola e il collo, piano fino alla spalla, dove lasciò un piccolo morso. Liam sembrava contorcersi in quella presa ferrea e docile al tempo stesso. Perchè se c'era qualcosa che Theo era in grado di fare, era farlo sciogliere completamente tra le sue braccia, fino a fargli perdere la concezione del tempo e dello spazio. Tutto a un tratto ogni cosa non esisteva più, niente aveva più un senso se non il suo compagno. Avvertì la bocca della chimera risalire sulla sua pelle, fino a raggiungere il lobo dell'orecchio, che prese a mordicchiare leggero. Il lupo aveva i sensi in balia dell'altro, e Theo poteva sentirlo chiaramente, mentre continuava a tirargli i capelli con forza, ma senza fargli male.

<< Toccami, cucciolo >> gli soffiò contro l'orecchio. Il tremito di Liam gli fece intuire che l'altro avesse capito perfettamente, e il lupo scese a baciarlo di nuovo, mentre con le mani prese a trafficare con i suoi boxer fino a sfilarglieli. Theo gli sorrise contro la pelle, prima di spingerlo sul letto e sovrastarlo. Quella notte sarebbe stata molta lunga, ma nonostante tutto, avrebbe fatto a sentire a Liam quanto importante fosse per lui, e che neanche nei suoi sogni più proibiti avrebbe mai potuto obbligarlo a fare qualcosa. La cosa più tenera del compagno, era il suo non rendersi conto che se avesse voluto, sarebbe stato lui a poterlo sottomettere a qualsiasi cosa. Theo era consapevole che non sarebbe mai riuscito a dirgli di no.

 

 

 

 

 

 

 



 

<< Liam, non ho intenzione di dipingermi la faccia di verde e scendere in strada >> sbuffò la chimera in un ringhio sommesso.

<< Oh, e dai. Abbiamo passato indenni il primo semestre, perchè non vuoi festeggiare? >> fece il più piccolo mettendo su un broncio, a cui Theo non riusciva a dire di no. Ma quella volta non l'avrebbe spuntata, col cavolo che scendeva in piazza in mezzo a tutta quella gente.

<< Questo non è festeggiare. E' ubriacarsi, e noi non possiamo nemmeno farlo >> alzò gli occhi al cielo la chimera.

<< E' la festa di San Patrizio >> ribeccò Liam incrociando le braccia al petto.

<< Non siamo nemmeno irlandesi >> disse Theo ridacchiando.

<< Mason e Corey ci aspettano >> sbottò allora il più piccolo.

<< Non mi convincerai nemmeno così. Sono addirittura scioccato che quei due siano piombati qui per la festa di San Patrizio >> fece Theo.

<< A Boston c'è una delle parate più belle >> scrollò le spalle il lupo. Theo sbuffò, afferrando Liam per un gomito e facendolo così cadere su di lui.

<< Ma che fai? >> ringhiò appena quello quando si ritrovò Theo che gli strusciava il viso contro il collo. Gli stava facendo il solletico, e gli veniva da ridere, quando si rese conto che quel bastardo aveva mischiato l'arancione con il verde, facendo venire fuori un macello che macchiò anche il divano.

<< Sei incorreggibile >> ridacchiò Liam.

<< Vuoi ancora uscire combinato così? >> soffiò ridendo la chimera. Gli leccò una guancia, facendo esasperare il lupo maggiormente. Liam sbuffò, mandando un messaggio a Mason e dicendogli che si sarebbero visti quella sera.

<< Contento? >> disse mostrando l'SMS al compagno, quello rise e annuì iniziando a carezzargli la schiena.

<< Bene >> mormorò Theo rilassandosi contro il divano.

<< Ma stasera usciamo a cena con loro >> lo ammonì Liam con lo sguardo, e quello rise, facendolo poi cadere per terra. E davvero, a Theo vedere Liam con quel broncio piaceva molto più della parata giù in strada.

 

 

 

 

 

 

 

 





Lydia si stava mordendo il labbro con tanto di quel fervore, che Theo pensò si sarebbe spaccato da un momento all'altro. Sapeva che quel giorno non sarebbe stato semplice, probabilmente per nessuno di loro. Era il 9 Maggio, ed era un anno esatto dalla morte di Derek. Peter era partito il giorno prima per Beacon Hills, sarebbe andato insieme a Cora a vedere la tomba del lupo. Stiles gli aveva detto in quei giorni che avrebbe fatto lo stesso, mentre loro erano rimasti a Boston a causa degli esami. Liam quella mattina era andato via presto per una lezione dell'ultimo minuto con il professore di storia dell'architettura, infatti Danielle era passata a prenderlo. Lui e Lydia avevano deciso di andare al caffè letterario in centro per distrarsi un po', ma non sembrava star funzionando, o almeno, non per la banshee.

<< Lyds? – la richiamò dai suoi pensieri – E' tutto ok? >> Lydia si morse nuovamente il labbro, e poi prese un sorso dalla tazza di caffè davanti a lei. Scosse il capo, gli occhi tristi e spenti.

<< No, non va bene >> sospirò la ragazza.

<< Lo so che è dura, ma è la vita, Lyds. Non possiamo farci niente, le cose brutte accadono >> le disse la chimera prendendole una mano. Lei abbozzò un sorriso, prima di tirarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<< Non è quello. E' che . . >>

<< Che? >> domandò il ragazzo preoccupato. Lydia non sembrava in se.

<< C'è una cosa che non sa nessuno – sospirò lei alla fine – Non l'ho raccontato nemmeno a Peter. Non riuscirei a perdonarmelo se dovesse scoprirlo >>

<< Di che stai parlando? >> fece la chimera irrigidendosi.

<< Derek sapeva che sarebbe morto >> ammise alla fine la rosso fragola abbassando gli occhi. Non aveva il coraggio di incontrare quelli dell'amico.

<< Co . . cosa? Lyds, che diav. .>>

<< E' successo poco dopo che tu e Liam vi siete legati – lo interruppe lei – ho avuto una visione >>

<< Visione? Quale visione? E che vuol dire che non puoi dirlo a Peter? Perchè cavolo non ne hai parlato con nessuno? >> ringhiò Theo.

<< Perchè Derek mi ha chiesto di non farlo >> rispose lei torturandosi le mani, e Theo non l'aveva mai vista torturarsi. Lydia Martin non era il tipo che si faceva paranoie.

<< Spiegami >> sospirò lui alla fine, e lei annuì, prendendo un respiro.

<< Come ti dicevo, ho avuto una visione qualche giorno dopo che tu e Liam vi siete legati. Ero a villa Hale, nel punto esatto in cui Peter era tornato in vita. Sotto il pavimento erano cresciuti dei fiori di strozzalupo, gli stessi che lui ha usato per attirarmi lì anni fa. Ho sentito freddo, e una voce mi ha sussurrato una cosa, ma all'epoca non avevo davvero capito il senso di tutto quello >> iniziò a spiegargli Lydia. Theo l'ascoltava, in silenzio, e con il cuore in gola.

<< Cosa diceva quella voce? >> domandò la chimera. Aveva i nervi a fior di pelle.

<< Quando i morti camminano, tocca ai vivi prendere il loro posto >> gli rispose Lydia. Theo deglutì, annuendo. Era tutto un maledetto casino, a cui non c'era rimedio.

<< Una fata >> mormorò lui.

<< Come? >> chiese Lydia sbattendo le palpebre.

<< La voce che hai sentito, era una fata >>

<< Come una fata? >> chiese lei non capendo.

<< Pensavo fossi più sveglia. Non hai letto di loro sul bestiario? Non sono sempre esseri piacevoli, Lyds. Sono anche vendicative, e per di più invidiano gli uomini perchè incapaci di provare sentimenti. Quando si sottrae qualcosa a una fata, essa viene a riprendersela. I fiori sono il loro marchio, ecco perchè a villa Hale ne hai visti tanti >> spiegò Theo in un sospiro.

<< Ma perchè? Cos'è che volevano? Peter non è l'unico ad essere tornato in vita in tutto il dannato pianeta >> sbottò lei.

<< No – le rispose Theo – ma evidentemente, per tornare indietro ha preso qualcosa da loro. Hai detto che per tornare in vita ti ha attirato lì, e questo vuol dire che ha preso qualcosa da te. E le banshee discendono dalle fate. D'altronde, hai detto che Derek sapeva che sarebbe morto, quindi questo vuol dire che non sarebbe stata sufficiente la morte di qualcun altro. Solo qualcuno che apparteneva alla linea di sangue di Peter avrebbe pagato il debito, giusto? >> Lydia annuì, sorpresa che Theo avesse capito, e che sapesse cose delle fate che lei ignorava.

<< Non credevo esistessero >> disse lei.

<< Esistiamo noi, Lydia. Esistono eccome. Tu discendi dalle fate – le disse lui – le banshee erano delle fate particolari, sono nate in Irlanda, e avevano il compito di vegliare sui nascituri delle famiglie reali. Quando uno di loro moriva, allora la banshee urlava in segno di una perdita preziosa. Poi successivamente ci siamo evoluti tutti >>

<< Come sai queste cose? >> chiese lei mordendosi il labbro.

<< I dread doctors erano pieni di bestiari. Ho avuto tempo di studiarli tutti >> scrollò lui le spalle.

<< Capisco >> mormorò lei.

<< Allora? Come hai capito che sarebbe morto Derek? >> sospirò Theo.

<< Dopo quella notte, ho continuato a pensare a cosa quelle parole potessero significare, e poco tempo dopo ho avuta un'altra visione. Sempre le stesse parole, sempre la stessa voce. Solo che ha aggiunto qualcosa. Ha detto “Il sangue, Lydia”, e ho pensato che qualcuno sarebbe morto. Poi ho avuto quella percezione di dolore e morte – riprese la rosso fragola – Tu e Derek l'avete intesa come il dolore per la perdita di un compagno, e poi con quello che è successo a te. Tu eri persino morto per un minuto, e io ho pensato che fossi tu a dover prendere il suo posto. Ma quando sei tornato indietro, la sensazione che avevo provato era ancora lì, più forte di prima, e allora ho capito. Ho capito che non era così semplice, che non lo è mai. E che la natura trova sempre un equilibrio. Il terreno intriso del sangue di Peter si sarebbe richiuso solo con lo stesso sangue. E così ho capito che si trattava di Derek, di Malia o di Cora, ma lei non sarebbe certo tornata a Beacon Hills, gli unici lì oltre a Peter erano Derek e Malia >>

<< E ovviamente era Derek per via della tua percezione. Lui era l'unico ad avere un compagno. Tipico delle fate, prendersi più del dovuto >> ringhiò la chimera.

<< Già >> mormorò lei.

<< E poi? >> le domandò Theo.

<< E poi sono andata da lui >> gli disse Lydia alzando gli occhi nei suoi.

 

 

Flashback

1 anno e un mese prima


<< Lydia >> la salutò Derek, sorpreso di vederla lì al loft, e per di più da sola.

<< Derek >> sospirò lei, quasi senza fiato. D'un tratto ogni parola che voleva dirgli le si era dissolta davanti agli occhi, come ghiaccio al sole. E no, non c'era un modo gentile per dirgli ciò che doveva.

<< Peter non c'è, e nemmeno Malia. E' andata con Sco . .>>

<< Non sono venuta per loro – lo interruppe lei – Ho bisogno di parlare con te. Ed è una cosa seria >> Il lupo si accigliò.

<< E' successo qualcosa a Stiles? >> chiese subito il più grande. A Lydia si spezzò il cuore, perchè fino a quel momento non ci aveva nemmeno pensato al suo migliore amico. Come avrebbe reagito lui? Come avrebbe fatto a guardarlo in faccia e a dirglielo?

<< No, è . . non so come dirtelo, Derek >> sospirò lei. Il lupo la fece sedere sul divano e le si mise accanto, cercando in qualche modo di tranquillizzarla. Lydia incrociò gli occhi con i suoi, e pensò che non dirglielo sarebbe stato solo peggio. Ma alla fine glielo disse, e davvero non aveva idea di come il ragazzo davanti a lei non si stesse smuovendo di un millimetro. Al suo posto probabilmente lei sarebbe impazzita, e invece Derek sembrava la calma fatta persona, e ora aveva una vaga idea del perchè Stiles si fosse innamorato di lui fino a quel punto. Il lupo non aveva mosso un muscolo, e Lydia ora iniziava a preoccuparsi. Dopo qualche minuto di silenzio, pensava che l'altro stesse per esplodere.

<< Derek – provò a scuoterlo la banshee – possiamo cercare una soluzione, un modo per. . >>

<< Non c'è un modo, Lydia – si passò le mani tra i capelli il lupo – non abbiamo a che fare con una forza esterna che possiamo combattere. E anche se volessi provare a rimandare indietro Peter, so già che non funzionerebbe >>

<< Io no. . .>>

<< Non ci stavo nemmeno pensando – ridacchiò lui – non potrei mai farti una cosa del genere. Anche se l'unica soluzione sarebbe quella di uccidere Peter non lo farei mai, ma in ogni caso non è quello il punto >>

<< Possiamo chiedere a Chris – disse la banshee – provare a fare ricerche, vedere se in passato qualcuno è riuscito a scampare a tutto questo >>

<< Nessuno può – la fermò il lupo – è già accaduto una volta, circa trent'anni fa. L'ho scoperto in Messico, ma non credevo che noi potessimo incappare in una cosa del genere >>

<< E? >>

<< E il debito è stato pagato. Quello che doveva morire l'ha fatto. Non chiamerò mia sorella dicendole di venire qui, sapendo che potrebbe essere lei a rimetterci la pelle in qualche modo >> disse Derek.

<< Come fai ad essere così calmo e razionale? Io starei dando di matto – urlò lei – ti ho detto che morirai, Derek. Non pensi a Stiles? >>

<< Certo che penso a lui, Lydia – ringhiò il licantropo schizzando in piedi – fidati, se ti dico che in questo momento lui è l'unica cosa che ho in testa >>

<< E' il tuo compagno – ribeccò lei – come pensi reagirà quand . . .>>

<< Tu non gli dirai niente – la bloccò Derek – ne a lui ne a nessun altro. Hai detto benissimo, lui è il mio compagno, non io il suo. Starà male, lo so. Ma si riprenderà, e starà di nuovo bene, Lydia. Se fosse il contrario allora sì che sarebbe un casino madornale >>

<< Derek, lui ti ama >> disse ancora Lydia scuotendo il capo.

<< Lo so >> le disse il lupo prendendola per le spalle. Incrociò gli occhi verdi con quelli della ragazza, cercando di farle capire quanto lui lo capisse davvero e non per gioco.

<< Morirò, Lydia – sospirò lui non staccando gli occhi dai suoi – morirò, e voi gli starete vicino. Starà di nuovo bene con il tempo. Promettimi solo che sarai lì per lui, e che non dirai nulla di tutto questo a nessuno >>

<< Lui vuole legarsi a te. Ti ha scelto anche lui >> provò a convincerlo di nuovo la banshee con le lacrime agli occhi. Sentiva il nodo in gola ingrossarsi ad ogni respiro che faceva.

<< Non mi legherei mai a lui dopo questo. Se lo facessi sarei una persona orribile, e non importa se prima di morire dovranno passare tre giorni o tre anni. Non mi legherò a lui perchè non ho intenzione di legarlo a qualcuno che è morto >> le disse chiaro il lupo, lenendo la presa sulle spalle della ragazza.

<< Derek, per quanto ne so potresti morire domani mattina >> urlò lei.

<< O tra dieci anni – ribeccò il lupo – non lo sappiamo, Lydia >>

<< Derek, lui deve saperlo >> fece lei.

<< E cosa pensi che succederà quando lo saprà, mh? Non farà che scervellarsi nel trovare un modo per salvarmi, userà ogni secondo che ha smettendo di respirare e buttandosi a capofitto nel cercare speranza dove non c'è. I suoi attacchi di panico torneranno, e io non vivrò più un momento sereno insieme a lui >> ringhiò Derek. Lydia singhiozzò, lasciandosi andare a una risata amara e pestando il piede a terra come una bambina che non accettava un no. Lo sapeva. Lo sapeva anche lei che era esattamente quello che Stiles avrebbe fatto. Non si sarebbe dato pace per il resto dei suoi giorni per non essere riuscito a trovare il modo di salvare Derek. Poteva vedere il suo migliore amico autodistruggersi in quel modo? Cadere e spezzarsi in mille pezzi secondo dopo secondo? O poteva vederlo vivere felice insieme all'amore della sua vita, almeno per il tempo che gli era concesso.

<< Vorrei poter fare qualcosa per cambiare le cose >> singhiozzò lei.

<< Promettimi solo che ci sarai sempre per lui – mormorò Derek con gli occhi lucidi – solo questo, Lydia >> La banshee annuì, prima che il lupo la stringesse in un abbraccio che le spezzò il respiro. Era probabilmente la prima e l'ultima persona ad aver visto Derek Hale piangere. E lei pianse con lui.

 

Fine Flashback

 

<< Non so se io avrei reagito come Derek >> disse in un sospiro Theo quando la ragazza ebbe finito di parlare. Lei annuì, asciugandosi una lacrima solitaria che le era scappata durante il racconto.

<< E' meglio aver amato e perso, che non aver amato affatto. Così almeno la pensava Tennyson >> sussurrò lei.

<< Ecco – fece lui con un'occhiata disgustata – questo è uno dei motivi per cui non mi sarei mai iscritto a letteratura inglese. Un mucchio di stronzate infiocchettate. Nemmeno tra mille anni penserei che vivere Liam per poco sarebbe meglio che non averlo avuto >>

<< Questo perchè hai una visione egoistica dell'amore >> ribeccò lei.

<< No – fece lui – questo perchè voglio viverlo sempre, ogni giorno. E il pensiero di perderlo mi terrorizza a morte >> Lydia gli sorrise appena. Erano rari i momenti in cui la chimera si lasciava davvero andare su ciò che provava per Liam.

<< In ogni caso – riprese lei – gli ho promesso che non avrei detto nulla a nessuno. Non pensavo che sarebbe successo così presto, comunque >>

<< Non si è mai pronti per queste cose. Ti avrei fatto promettere lo stesso, probabilmente >> ammise Theo.

<< Non lo dirò a Peter, ne ora ne mai. E tanto meno a Stiles. Non potrei sopportare che iniziasse a tormentarsi per non aver fatto nulla >>

<< Hai fatto bene. Sappiamo tutti come avrebbe reagito sapendolo, e Derek ha fatto bene a non legarlo a lui >> sospirò il biondo lasciando che la schiena aderisse alla sedia del locale, rilassandolo.

<< So che tu e Liam non avete segreti, e se vuoi dirglielo a me sta bene – ammise Lydia – solo, non ditelo a nessuno. Mi fido di voi >> Theo annuì, soppesando le parole di quella che poteva considerare a tutti gli effetti la sua migliore amica. Lui e Liam si dicevano tutto, e probabilmente prima o poi sarebbe venuto fuori anche quello.

<< Hai fatto la cosa giusta, Lyds – le disse lui stringendole la mano – Lo so che me l'hai detto perchè non sopportavi più di essere l'unica a saperlo. E hai fatto la cosa giusta, lo sai anche tu >>

<< Grazie, Theo >> gli sorrise lei. E Theo pensò, che se la si osservava bene, si capiva che la ragazza avesse un peso in meno sul cuore adesso. Doveva essere estenuante per lei vivere con Peter e fingere di non sapere niente. Ma con il tempo sarebbe stato più semplice. Lui lo sapeva bene. L'odore di cioccolato e bosco lo raggiunse all'improvviso facendogli voltare il volto di scatto verso l'ingresso del caffè. Lydia sorrise osservando come avesse percepito la presenza di Liam immediatamente. Il lupo li raggiunse, accompagnato da Danielle che scoccò un saluto caloroso a entrambi.

<< Ehi >> lo salutò Theo tirandolo in braccio a lui e facendolo arrossire completamente, mentre Danielle e Lydia ridacchiarono nel vederlo così.

<< E' tutto ok? Ho sentito che eri triste >> gli chiese Liam a bassa voce, approfittando del momento di distrazione di Danielle. La riccia stava proponendo a Lydia una sessione sfrenata di shopping in vista dell'imminente estate.

<< Sì, è tutto ok. Pensavamo solo a vecchi ricordi >> gli rispose la chimera. Liam annuì, e si sporse a dargli un bacio a cui la chimera rispose con fin troppa foga. Liam capì che non gli aveva detto davvero tutto, soprattutto perchè quella stessa foga Theo l'aveva usata poche volte, e sempre quando qualcosa lo aveva turbato profondamente.

 

 

 

 

 

 

 

 



Theo si lasciò cadere con un risolino sul petto del compagno, prendendo un respiro a pieni polmoni, cercando di regolarizzare il suo battito accelerato. Liam, sotto di lui, ridacchiò della sua faccia rilassata, e gli baciò il marchio all'altezza del cuore.

<< Un anno >> mormorò la chimera ridacchiando.

<< Un anno >> rispose il lupo con un sorrisino. Gli sembrava ancora incredibile che fosse passato un anno da quando si erano trasferiti a Boston. Avevano vissuto un anno pieno, tra college, uscite e litigate a non finire, perchè alla fine erano pur sempre loro due. Mason e Corey erano andati da loro un paio di volte durante quell'anno, mentre Stiles era passato da loro solo una volta. L'FBI lo teneva molto impegnato, e a parere di Liam era una cosa ottima, sapeva che al ragazzo servisse ancora tempo. Aveva sentito spesso Scott, ma non avevano avuto occasione di vedersi, soprattutto perchè loro non erano tornati a Beacon Hills nemmeno una volta, e probabilmente non l'avrebbero fatto nemmeno quell'estate. Theo gli aveva detto che voleva viaggiare per tutta Europa, e Lydia si era auto invitata, dicendo che sarebbe crollato il mondo se qualcuno le avesse negato l'occasione di poter fare shopping a Parigi, Londra e Roma. Liam aveva riso, mentre il suo compagno si era schiaffato una mano in fronte, seguito a ruota da Peter.

<< Ti manca un solo esame, giusto? >> gli domandò poi Theo rotolando al suo fianco. Liam si girò sul fianco per poterlo guardare negli occhi.

<< Sì, storia dell'arte >> sbadigliò il lupo, mentre la chimera prese a fare disegni concentrici sulla sua schiena.

<< Quando devi darlo? >> gli domandò.

<< Settimana prossima, perchè? >>

<< Così organizziamo la partenza >> ridacchiò Theo. Gli occhi di Liam brillarono di luce propria, e si sporse per baciare con avidità il maggiore, che sorrise contro le sue labbra.

<< Non vedo l'ora >> fece estasiato il più piccolo.

<< Io non sarei così esaltato all'idea di dover trascinare le buste di Lydia per tutta Europa >> fece una smorfia la chimera. Il lupo scoppiò a ridere, prima di posare il capo nell'incavo tra collo e spalla del compagno.

<< Danielle mi ha chiesto che facevamo quest'estate >> buttò lì Liam.

<< No, non dirmelo, ti prego – sbottò Theo – non ho intenzione di vederle insieme in giro a sfrecciare tra un negozio e l'altro >>

<< Mi sa che ti toccherà >> rise il lupo.

<< Potrei sempre fare in modo che ci chiudiamo in camera per tutto il tempo >> sbottò Theo, e Liam arrossì dandogli un leggero pugno.

<< Io voglio andare in tutti i musei >> fece il minore.

<< Certo, ma la notte decido io l'attività divertente >> rise Theo. Liam gli morse l'orecchio facendogli salire di nuovo l'eccitazione alle stelle. Theo mugolò di piacere, sentendo l'altro scendere con le labbra lungo la sua gola.

<< Io voglio solo averti in ogni posto in cui andremo >> ridacchiò Theo e Liam sbuffò una risata.

<< Maniaco >> l'appellò.

<< Ho solo fatto una scommessa con Peter >> sorrise il più grande. Liam roteò gli occhi con fare importante.

<< Questo è ancora più da maniaco >> gli disse spingendolo giù dal letto. Theo continuò a ridere, sebbene, Liam non lo trovava divertente starsene con il culo per terra.

 

 

 

 

 

 







I did it!

Che giornata infernale che mi aspetta . . .ahahahah Bene, passando alle cose serie, abbiamo un capitolo che come vi avevo anticipato ci ha mostrato a grandi linee quello che è stato il primo anno di Theo e Liam a Boston. La scena importante di cui parlavo, era ovviamente il discorso tra Lydia e Theo, con annesso flashback in cui vediamo anche Derek. Ora sappiamo di cosa avevano parlato nel capitolo 30, e cosa intendevo quando dicevo di unire i puntini! Spero vivamente vi sia piaciuto anche questo, ormai possiamo dire che siam quasi alla fine. Preparatevi a molti salti temporali negli ultimi due capitoli. A Sabato prossimo, un bacio a tutti voi che mi seguite sempre,

Elly

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Capitolo 36
*** Heartbeat ***


Cinque anni dopo . . .

 

<< Liam, stai bene? >> gli domandò con un sorriso Danielle. Liam si voltò a guardarla, annuendo. In realtà gli doleva un po' la testa dalla mattina prima, ed era effettivamente strano. Lui era un lupo, e come tale non avrebbe dovuto avere alcun mal di testa. La ragazza si accigliò notando che non rispondeva, e si avvicinò a lui sfiorandogli una spalla.

<< Sto bene, ho solo una leggera emicrania >> mormorò il ragazzo scuotendo il capo e riprendendo ad osservare i fogli che aveva davanti a lui sulla scrivania. Gli sembrava ancora assurdo tutto quello, il doversi alzare il mattino per andare al lavoro, eppure era una routine che faceva da circa otto mesi. Si era laureato l'anno prima con il massimo dei voti insieme a Danielle, ed erano stati assunti entrambi dallo stesso studio di uno dei migliori architetti di Boston. Theo si era laureato due anni prima, e aveva deciso di continuare a bazzicare nei laboratori dell'MIT, vicino ad ogni cosa che possedesse un motore. Liam non capiva ancora come facesse a capirci qualcosa, ma a lui piaceva e tanto bastava.

<< Non dovresti avere mal di testa >> si accigliò la riccia. Liam si morse il labbro e strinse gli occhi, avvertendo come a tratti il fastidio aumentasse.

<< Lo so >> mormorò in risposta, e lei gli diede un'altra pacca sulla spalla, tornando poi ai suoi documenti. Danielle sapeva di loro, sapeva perfettamente ciò che erano, e l'aveva capito durante l'estate dopo il loro primo anno di college. Avevano viaggiato assieme per tutta Europa, ed era capitato che una sera lui non era riuscito a controllarsi quando Theo l'aveva baciato, così i suoi occhi erano sfumati in una leggera tonalità gialla, facendo spalancare gli occhi della ragazza. Lydia pensava che avrebbe dato di matto, invece quella se ne era uscita con un semplice “Beh, ora sì che posso dire di avere delle vere guardie del corpo”. Liam era scoppiato a ridere, mentre a Theo era comparso un ghigno mezzo divertito. Peter aveva roteato gli occhi al cielo, e lui si era reso conto del perchè quella ragazza fosse così essenziale per lui. Poteva definirla a tutti gli effetti la sua migliore amica, e ne andava molto fiero.

<< Liam? – lo riportò alla realtà la ragazza – Sei sicuro che sia solo mal di testa? >>

<< Credo di sì >> rispose lui.

<< Sembri un po' pallido. Perchè non vai a casa prima? >> propose lei, e Liam adorava il suo lavoro, gli piaceva stare ore ad osservare quegli schizzi e a disegnare. Ma davvero non vedeva l'ora che quella giornata finisse. Ne aveva davvero bisogno. Annuì distrattamente alla sua migliore amica, prima di prendere il telefono tra le mani. Sua madre gli aveva mandato un messaggio, e lui roteò gli occhi.

“Fammi sapere che piani avete per le feste quest'anno” recitava il messaggio di Karen. Lui e Theo erano tornati a Beacon Hills solamente due volte in quei sei anni, entrambe a Natale. Gli altri anni i suoi genitori erano fuori, e quindi non si erano fatti problemi. Se Liam doveva essere onesto, quella città non gli mancava per niente, era felice a Boston. Aveva tutto quello che voleva. Il lavoro dei suoi sogni, la sua migliore amica, e il suo compagno da sette anni. Perchè quel Natale sarebbero stati sette anni che lui e Theo stavano assieme, eppure a lui sembrava sempre così poco il tempo che avevano passato insieme. Gli veniva da sorridere ogni volta, incapace di smettere. Se gli avessero chiesto di scegliere qualcosa che avrebbe voluto fare per tutta la vita senza mai stancarsi, probabilmente la risposta sarebbe stata quella di restare abbracciato a Theo tutto il tempo, o passare le giornate a perdersi in quegli occhi blu come l'oceano.

“Ti aggiorno, ma siamo piuttosto impegnati con il lavoro” le rispose, ricordandosi che sua madre una risposta la voleva sempre. Lydia e Peter sarebbero di sicuro rientrati a Beacon Hills per le feste, Peter per poter vedere comunque Malia, e Lydia per riabbracciare Scott e Stiles. A Liam veniva già il mal di testa per l'imminente crisi esistenziale che il suo telefono avrebbe subito con l'arrivo delle feste. Già immaginava i mille messaggi minatori di Mason, le chiamate estenuanti di Stiles a Theo. Già, Stiles. Lo stesso Stiles che aveva fatto passi da gigante negli anni. Era diventato fondamentale per l'FBI con il suo intuito, e Liam era contento che riuscisse a distrarlo sempre dal pensare, perchè anche se erano passati sei anni dalla morte di Derek, lui lo sapeva che il figlio dello sceriffo avrebbe sempre portato il ricordo del lupo con lui.

“Tu e Theo siete sempre impegnati. Vi chiamo domani” vibrò il telefono tra le sue mani, e ridacchiò leggendo il messaggio. Sua madre era assurda, la perfetta traduzione di ciò che aveva scritto era che avrebbe chiamato Theo l'indomani. Perchè lei e il suo compagno passavano ore al telefono, tanto che a volte Liam si addormentava e risvegliava con loro che parlavano ancora. Roteò gli occhi rispondendo velocemente, e riponendo il telefono nella tasca posteriore dei jeans. Danielle gli lanciò un'occhiata divertita, sbuffando una risata mentre scuoteva il capo, facendo così muovere quell'ammasso di ricci biondi che avevano conquistato quasi metà dello studio, ma nessuno si era ancora fatto avanti per chiederle di uscire. Liam pensava che fossero idioti, perchè una come Danielle era davvero rara. Le sorrise, prima che il mal di testa tornasse a fargli visita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Che Liam fosse strano da un paio di giorni, Theo se ne era accorto eccome, semplicemente non gli aveva chiesto nulla perchè credeva fosse dovuto al troppo lavoro. In genere, il suo compagno usciva la mattina presto e non tornava a casa prima delle sei di sera, ed era sempre distrutto, quindi Theo non l'aveva visto poi così strano. Anche se era un lupo mannaro, aveva anche lui il diritto di stancarsi. Eppure quella mattina qualcosa l'aveva colpito come un pugno nello stomaco, gli era parso che l'odore di Liam fosse leggermente diverso, quasi più dolce del solito, ma era troppo di corsa per rendersene veramente conto. Eppure, non appena aprì la porta di casa, due cose lo colpirono immediatamente. La prima era la presenza del compagno, che se ne stava seduto sul divano a gambe incrociate mentre giocherellava con il telefono tra le mani, ed era strano che fosse a casa visto che erano ancora le quattro del pomeriggio. La seconda cosa che lo colpì fu il suo odore. Peggio di quella mattina gli arrivò direttamente all'olfatto come un calcio. Avvertì persino il suo lupo uggiolare, e si sentì quasi strano. L'odore di Liam era davvero più dolce del solito, ed era anche più caldo e denso. Sembrava avvolgerlo completamente, e Theo si sentiva così assuefatto da lui, che appena si sfilò la giacca di pelle non perse tempo ad avvicinarsi al compagno e mettersi sul divano accanto a lui.

<< Non capisco come tu faccia a uscire con una giacca di pelle in pieno Ottobre >> gli disse Liam a mo di saluto. Theo notò come stesse cercando di sfuggire ai suoi occhi, cosa alquanto strana.

<< Come mai sei a casa? E' presto >> gli rispose la chimera, ignorando il suo commento. Liam prese un sospiro, e alzò gli occhi azzurri in quelli del compagno. Al più grande quegli occhi azzurri sembravano ancora più limpidi.

<< Ho preso dei giorni dal lavoro – gli disse Liam facendolo accigliare – è da un paio di giorni che ho un po' di mal di testa >>

<< Mal di testa? >> domandò l'altro inarcando maggiormente un sopracciglio. Liam annuì, mordicchiandosi il labbro, e Theo si avvicinò di più, non resistendo alla voglia di fiondarsi con il naso nell'incavo del collo del compagno. L'odore di Liam era così dolce che gli stava pizzicando tutti i nervi, mandandolo fuori di testa, sentiva di volerlo, molto più del normale. Il battito improvvisamente accelerato dell'altro lo fece bloccare un secondo. Il cuore di Liam tamburellava sempre quando si avvicinava, ma mai in quel modo frenetico. Sembrava che non aspettasse altro da sempre.

<< Liam? – lo chiamò tentando di incrociare i suoi occhi – Tu non puoi avere mal di testa >>

<< Lo so >> respirò in un sussurro il più piccolo.

<< Dio, hai un odore così buono oggi >> mormorò la chimera passandogli una mano lungo il fianco. Liam sospirò pesantemente a quel contatto, prima di scansarsi appena, controvoglia. Gli sembrava di andare a fuoco, e il suo corpo si rifiutava di sottrarsi ai tocchi docili del compagno.

<< Liam? >> lo chiamò dubbioso l'altro. Stranito da quel comportamento insolito.

<< Sto andando in calore >> gli disse di getto, e notò con piacere come gli occhi della chimera si spalancarono all'inverosimile. Liam si morse il labbro, sentiva il cuore del compagno saltare battiti accelerati.

<< Ne sei sicuro? >> gli chiese quello con un filo di voce.

<< Sì – soffiò il più piccolo – Ho chiesto a Deaton per sicurezza. Il mio odore è cambiato, e il mal di testa capita ai lupi predisposti a . . .sì, insomma, lo sai >> continuò imbarazzato.

<< Questo vuol dire che tra qualche ora lo sarò anch'io >> ragionò il maggiore. Il lupo annuì, e Theo prese il telefono dal tavolino. Liam lo vide digitare velocemente un sms a un suo collega, avvertendolo che per i prossimi giorni si sarebbe dovuto assentare dal lavoro. Il lupo sbattete gli occhi, quasi indeciso su come comportarsi. Sentì la mano di Theo carezzare la sua, e alzò gli occhi azzurri in quelli blu del compagno. Cosa avrebbe dovuto fare? Non ne aveva idea.

<< Deaton ti ha detto perchè proprio ora? – gli chiese Theo, e Liam davvero voleva sotterrarsi – Lo so che può capitare anche senza nessuna causa scatenante, ma noi siamo legati da sei anni e mezzo. Perchè ora? >> E Liam lo sapeva benissimo il perchè, solo che aveva una paura irrazionale di dirlo. Ammetterlo ad alta voce era tutta un'altra cosa, l'avrebbe effettivamente reso reale. La mano di Theo continuava a carezzare la sua, e quello gli trasmetteva sicurezza, tanta da fargli trovare il coraggio di aprire bocca.

<< Pensa che sia a causa mia. Io. . Beh, ecco. .ci stavo pensando ultimamente >> ammise il più piccolo. Gli occhi di Theo si sgranarono, e la sua mano fermò quel movimento delicato, facendo salire a Liam la voglia di scappare via.

<< Ci stavi pensando? – domandò Theo, stralunato – Perchè non ne hai parlato con me? >>

<< Cosa avrei dovuto dirti? – sbottò Liam – Che volevo un bambino? >>

<< Sì, Liam. Dovevi dirmi questo. E' quello che si dicono le persone quando stanno assieme >> ringhiò appena l'altro. Liam sfilò la mano dalla presa dell'altro, e tentò di evitare i suoi occhi per l'ennesima volta.

<< Mi dispiace – mormorò poi – è colpa mia >>

<< Liam – sospirò Theo riafferrando la sua mano – non è colpa di nessuno. E' normale che tu ci pensi, davvero. Solo, pensavo che me ne avresti parlato >>

<< Volevo farlo – disse il lupo con un filo di voce – solo che tu sei sempre così contento e impegnato con il tuo lavoro. Tu ami la nostra vita, ti piace svegliarti la mattina con me e prepararmi la colazione prima di andare al lavoro. Ti diverte rompermi le palle dalla mattina alla sera con stupidi sms, e ti piace tornare a casa e trovarmi qui. So quanto ami tutto questo, e io . . >>

<< E tu? >> lo spronò Theo.

<< Anche io amo tutto questo. Solo che poi ti vedo giocare con il nipotino di Danielle, e vedo come ti diverti con lui, e non posso fare a meno di pensare a come sarebbe vederti giocare in quel modo con nostro figlio o con nostra figlia. E penso che una cosa del genere mi farebbe amare la nostra vita ancora di più >> ammise il lupo. Theo sospirò, prima di alzargli il volto con l'altra mano.

<< Puoi parlarmi di tutto, cucciolo. Potevi dirmi anche questo >> gli disse serio. Liam annuì, prima di continuare con quello che pensava.

<< Voglio un bambino – disse Liam chiaro e senza timore – e lo voglio adesso. Perchè abbiamo la vita che volevamo, abbiamo fatto le cose che volevamo con calma, e adesso mi sembra il momento giusto. E ti sto spaventando a morte >> balbettò poi, vedendo come gli occhi della chimera erano quasi fuori dalle orbite.

<< Sì, che sono spaventato a morte – fece Theo – io nemmeno mi ci vedo a fare il padre, Liam. Insomma, io? >>

<< Sei il mio compagno, con chi dovrei volerlo? >> mormorò il più piccolo non capendo.

<< Non è questo, è che . . .Dio, mi sembra assurdo. E' vero, amo la nostra vita perchè tu la rendi perfetta. E sono terrorizzato all'idea di dover essere responsabile anche di un esserino così piccolo, ma so che tu sarai perfetto. Cioè, devi esserlo. Perchè io perfetto non lo sono proprio >>

<< Sarai un padre perfetto >> gli disse Liam accarezzandogli piano i capelli. Lo sguardo di Theo si addolcì a quelle parole, e l'odore di Liam tornò a colpirlo forte come quando aveva spalancato la porta. Lo guardò attentamente, il più piccolo non sembrava vacillare proprio per nulla, era estremamente convinto di quello che voleva. A volte chiamarlo cucciolo lo faceva sorridere da solo, perchè Liam non era più tanto piccolo. Il ragazzino di diciassette anni che gli aveva fatto perdere la testa non c'era più, davanti a lui c'era un ragazzo di ventiquattro anni che gli stava chiedendo qualcosa di nuovo. Una famiglia. E per Theo, Liam era diventata l'unica famiglia che avesse mai conosciuto, e di certo sarebbe stato l'unico con cui avrebbe mai potuto pensare di allargarla. Portò una mano a prendergli una ciocca di capelli tra le dita. Sì, per Liam avrebbe potuto pensare di avere una vera famiglia.

<< Ok – sospirò alla fine Theo – Se è quello che vuoi, allora ok >>

<< Devi volerlo anche tu >> mormorò il lupo. La chimera gli scoccò un'occhiata divertita, prima di sorridergli.

<< Ho detto che è ok, Liam >> disse Theo portandosi a un palmo dal suo naso. Lo baciò piano, facendolo stendere sul divano, attento ad ogni suo gesto.

<< Davvero? >> gli respirò Liam sulle labbra, gli occhi sgranati dalla felicità e dalla sorpresa. Il più grande annuì, portandosi tra le gambe dell'altro e prendendo a lasciargli una scia umida di baci lungo la gola. Ogni mugolio di Liam lo faceva esaltare di più, mandandogli scariche di adrenalina ovunque.

<< Facciamo questo bambino, cucciolo >> mormorò mordendogli il lobo dell'orecchio. Il sorriso e il battito di Liam gli scaldarono gli occhi e il cuore.

 

 

 

 

 

 

 

 




Di certo Theo poteva dire con sicurezza, che di tutta la storia del mettere su famiglia, la parte più interessante era di sicuro quella di farli i bambini. Probabilmente ne sarebbe valsa la pena a prescindere, eppure quei cinque giorni passati praticamente a letto erano stati a dir poco fantastici. Come aveva supposto, nel giro di qualche ora più tardi era andato in calore anche lui, avvertendo Peter di non presentarsi da loro per nessuna ragione al mondo. Liam era sempre stato dolce e imbarazzato nei loro momenti di intimità, ma stavolta aveva davvero superato il limite, gli sembrava davvero così piccolo tra le sue mani che Theo aveva provato l'irrefrenabile voglia di stringerlo a se per sempre. Lydia gli aveva mandato una nota audio molto entusiasta di quella piacevole novità, e voleva sapere quando sarebbe terminato il calore, così da poter andare da loro. Il punto era che il calore era passato da un paio di giorni, ma ne lui ne Liam avevano voglia di muoversi dal loro appartamento. Anche in quel momento, i raggi del sole stavano disturbando insistentemente la chimera che sbuffò aprendo un occhio. Le tende erano leggermente aperte, e un dannato raggio lo stava colpendo in pieno viso. Abbassò lo sguardo verso Liam, che dormiva sereno tra le sue braccia, con il capo posato sulla sua spalla. Era così bello che a volte faticava ancora ad accettare che fosse davvero suo. Non importava che fossero passati quasi sette anni da quando stavano assieme, per lui ogni giorno sembrava sempre il primo. D'un tratto Liam si mosse, mugugnando qualcosa di incomprensibile nel sonno, e poi aprì piano gli occhi, sbattendoli un paio di volte. La chimera sorrise nell'osservarlo risvegliarsi, quello non era mai cambiato. Il lupo alzò lo sguardo incastrando così i loro occhi e le labbra piene si piegarono immediatamente all'insù.

<< Ciao >> lo salutò la chimera.

<< Ciao >> rispose Liam, ridacchiando divertito da quel buongiorno così da Theo. La chimera inarcò un sopracciglio, ma quello scosse appena il capo, minimizzando il suo stesso sorriso.

<< Come ti senti? >> gli chiese Theo.

<< Bene – mormorò l'altro in risposta – sono passati solo un paio di giorni dal calore, non so dopo quanto. . >>

<< Dovremmo chiedere a Deaton >> lo interruppe la chimera. Liam annuì, consapevole. Sapeva che in genere le donne se ne accorgevano perchè iniziavano a vomitare anche l'anima, o il ciclo scompariva, ma lui? Lui che reazioni avrebbe avuto? All'improvviso si diede mentalmente dell'idiota per non aver chiesto prima quelle cose al druido. Theo gli passò le dita tra i capelli, riportandolo alla realtà. Doveva essersi perso nei suoi pensieri per l'ennesima volta.

<< E se non succede niente? >> chiese titubante il lupo.

<< Andrà tutto bene, Liam >> gli disse subito la chimera. Liam si strinse al compagno, poggiando nuovamente il volto contro il torace dell'altro. La verità era che era terrorizzato dall'eventualità che non succedesse nulla. In particolare per via del fatto che il calore non era presente sempre, sarebbe potuto ricomparire nuovamente tra dieci anni, o non tornare più, e a quel punto se avessero voluto un bambino avrebbero dovuto adottarlo. Non che ci trovasse qualcosa di male, ma non sarebbe stato semplice per loro che non era propriamente umani.

<< Dici di aspettare un po' prima di chiamarlo? >> domandò a Theo, tentando di distrarsi il più possibile dai suoi pensieri. Aveva come la sensazione che ultimamente il suo cervello non ne volesse proprio sapere di starsene buono per qualche secondo.

<< Sì – gli rispose il compagno – stiamo a vedere che succede nei prossimi giorni, ok? >>

<< Ok >> sussurrò Liam emettendo uno sbadiglio. Theo ridacchiò tornando a stringerlo come prima, e lasciò che il compagno tornasse a riaddormentarsi su di lui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Tre settimane. Tre dannate settimane che era finito il calore e ancora niente. Lydia stava impazzendo, mettendo ansia continua a Theo che roteava gli occhi dalla mattina alla sera. La banshee voleva diventare zia e basta, non ne voleva sapere di possibilità in negativo, e da quando Danielle aveva scoperto quello che era successo era andata fuori di testa, progettando feste per bambini. Non bastava Liam che si faceva mille paranoie dalla mattina alla sera, ci si dovevano mettere anche quelle due. La chimera voleva solo sotterrarsi da qualche parte, ma Peter glielo aveva vietato categoricamente. Quindi era anche colpa del lupo se adesso si ritrovava a strozzarsi con il caffè per le domande di Lydia, che erano davvero troppo insistenti. Lui non era il tipo da imbarazzarsi, ma alcune cose preferiva tenerle comunque per se.

<< Intendo, sei stato attento quando lo avete fatto? >> domandò ancora, e quello stava per sputare il suo caffè sul tavolino.

<< Lyds, che cazzo – ringhiò infastidito – so benissimo come si fa >> le lanciò un'occhiata assassina. Quella sbuffò, riportandosi una ciocca rossa dietro l'orecchio, e alla fine prese la borsetta alzandosi dalla sedia. Theo la seguì a ruota, e dopo aver pagato il conto si diressero all'uscita, diretti verso casa del ragazzo. Lydia continuò con domande non propriamente gentili, e se non fosse stato per Peter e per i testimoni, probabilmente l'avrebbe affogata nella prossima fontana.

<< Liam è in casa? >> gli domandò poi la banshee, sentendo dei rumori provenire dall'interno dell'appartamento. Theo annuì, ma si accigliò, Liam in genere non faceva tutto quel casino. Tirò fuori le chiavi entrando in casa, seguito subito dalla ragazza. La scena che si ritrovò davanti gli fece sgranare gli occhi, e Lydia accanto a lui spalancò la bocca voltandosi a fissarlo, probabilmente in attesa di una sua reazione. La verità era che non aveva la minima idea di come reagire, perchè il salotto era un completo disastro. C'erano quattro cartoni di pizza sparpagliati tra il tavolino e il tappeto. Il divano pieno di popcorn volati per aria e marshmallow colorati mezzi buttati sui cuscini. Theo si guardò attorno esterrefatto, mentre uno scricchiolio ai suoi piedi gli fece abbassare lo sguardo. Aveva calpestato un sacchetto di liquirizie rosse, e accanto al televisore c'erano qualcosa come sette lattine di pepsi. Un rumore proveniente dalla cucina lo distolse da quel casino, e Lydia si guardava attorno arricciando il naso. La chimera si mosse veloce per raggiungere la cucina, e la scena all'interno era quasi più apocalittica del salotto. Liam aveva un barattolo di nutella tra le mani, e ci aveva infilato una mano dentro, le labbra sporche di panna e le fragole immerse all'interno della ciotola erano piene di sciroppo d'acero. Appena il lupo avvertì la sua presenza e lo trovò a squadrarlo da capo a piedi come se fosse pazzo, arrossì completamente. E se non ci fosse stata Lydia probabilmente sarebbe scoppiato a ridere, prima di afferrare Liam e togliergli lui stesso la panna dalle labbra. La banshee fece capolino alle sue spalle, facendo imbarazzare il biondo ancora di più.

<< Liam, stai bene? >> gli domandò Theo. Quello storse il naso, prima di annuire appena.

<< Ho fame >> mormorò imbarazzato al limite del possibile, così tanto che Theo credette fosse una nuova sfumatura.

<< Hai divorato tutta quella roba? >> fece la chimera lanciando un'occhiata al salotto, e il compagno si morse il labbro, quasi in segno di scuse. Lydia li fece sobbalzare entrambi iniziando a battere le mani. Theo la fissò come se le fosse spuntata una seconda testa all'improvviso, ma la ragazza gli tirò una gomitata, guardandolo come se fosse lui il pazzo in quella stanza. E Theo era abbastanza sicuro di non essere lui a saltellare battendo le mani o quello con le mani nella nutella.

<< Ma non lo vedi? Ha le voglie >> urlò la banshee andando ad abbracciare Liam che sgranò gli occhi azzurri, come se il cervello gli si stesse collegando solo in quel momento. Theo avvertì il proprio cuore fermarsi, come se avesse la necessità di riprendere fiato prima di poter andare avanti e capire. Capire e afferrare bene il concetto. Quando Lydia lasciò andare Liam continuando a trapanargli il cervello sul fatto che sperava che fosse una femmina, il lupo incrociò finalmente gli occhi con i suoi, e prima che se ne rendesse anche solo conto, Theo azzerò la loro distanza schiacciandolo contro il frigorifero e iniziando a baciarlo come un matto. Inutile dire che la panna sparì immediatamente dalle labbra di Liam. Lydia prese il telefono chiamando Peter con la voce isterica, e se Theo non fosse stato distratto dal baciare il suo compagno, avrebbe di certo provato pietà per le orecchie del povero lupo dall'altro capo del telefono. Un paio d'ore più tardi Lydia era tornata a casa sua, non prima di aver aiutato Theo nel rimettere a posto il casino che c'era in salotto e in cucina. Liam aveva chiamato Danielle dicendole la novità, e la chimera aveva sentito il suo urlo anche dalla camera da letto. Ora se ne stava seduto sul divano, con Liam accoccolato contro di lui che si lasciava accarezzare i capelli con fare lento e morbido.

<< Mi sembra così assurdo >> mormorò dopo un po' il lupo. Theo sorrise contro i suoi capelli e annuì. Avevano chiamato Deaton poco prima, e l'uomo aveva confermato che dai sintomi di Liam, poteva essere solo quello l'esito del calore. Aveva poi dato loro il numero di un druido che viveva a una decina di chilometri da Boston, suo amico, che li avrebbe aiutati durante la gravidanza, dato che non potevano tornare a Beacon Hills ogni mese.

<< Quando ho visto tutto quel casino non avevo nemmeno pensato potessero essere voglie >> ridacchiò la chimera.

<< Avevo solo fame – si lamentò Liam – un attimo prima volevo la pizza e quello dopo la panna >>

<< Dio, mi farai impazzire >> sbottò il più grande, e Liam gli diede un leggero pugno sullo stomaco.

<< Sono un po' preoccupato >> fece poi il lupo voltandosi a guardarlo.

<< Perchè? >> gli chiese il compagno, tentando di mettersi più comodamente seduto sul divano. Tirò Liam in modo che non si staccasse da lui. Il suo odore, che dopo il calore era tornato normale, stava cambiando di nuovo.

<< Non lo so. Sono tante cose assieme – sospirò il più piccolo – sai, il fatto che avremo effettivamente un figlio e che non è più solo una fantasia, e anche il dopo >>

<< Andrà bene, cucciolo. Siamo insieme, deve andare bene >> provò a sorridergli, e quello annuì, abbracciandolo e respirando a pieni polmoni il suo odore.

<< E' che mi sembra ancora surreale a volte – continuò il lupo – ogni tanto penso a come tutto sia successo solo a causa di un incidente. Se non fossi quasi caduto da quel tetto, Scott non mi avrebbe morso e non sarei mai diventato un lupo. Non avrei mai conosciuto te, e adesso probabilmente starei vivendo in una casa che sarebbe un macello insieme a Mason a Chicago. Forse avrei una ragazza o un ragazzo, cose così >> Theo annuì, prima di accigliarsi.

<< Sei caduto da un tetto? >> chiese poi quasi sconvolto. Liam si rese conto solo in quel momento, che in tutti quegli anni passati assieme non gli aveva mai detto come era diventato un lupo. Annuì, e la chimera lo fissò incuriosita.

<< Già. E' una storia lunga >> sorrise.

<< Beh, allora sono felice che tu sia caduto dal tetto. Ora sei qui >>

<< Sono qui, e saremo genitori >> mormorò il lupo, quasi stentasse ancora a crederci. Theo lo capiva benissimo, era come aveva detto lui infondo. Se non fossero successe quelle cose, adesso non si troverebbero lì, e soprattutto non si sarebbero mai conosciuti.

<< Mi sei mancato un sacco oggi. Non so se anche questo centra con la gravidanza >> ridacchiò Liam.

<< Anche tu mi sei mancato >>

<< Lo so, intendo, molto più del solito – si strinse nelle spalle il lupo – non lo sentivi? >> Theo annuì, e gli lasciò un bacio sulla tempia.

<< Il tuo odore sta cambiando di nuovo. Si è fatto più dolce, ma non come durante il calore >> gli disse la chimera.

<< Dovrò dirlo a Mason – realizzò poi Liam in preda al panico – non gli ho nemmeno detto che ci stavo pensando, e adesso dovrò chiamarlo e dirgli che sono incinto >> Theo venne colpito da un'ondata di agitazione che gli fece storcere il naso.

<< Cucciolo, non se la prenderà per questo. Piuttosto, penso che ce lo ritroveremo qui in pochissimi giorni >> roteò gli occhi al cielo il più grande, e Liam rise, perchè adorava vederlo fare quelle facce buffe.

<< Ti amo >> gli disse Liam sorridendogli come un ebete, e non gliene importava nemmeno un po'.

<< Ti amo anch'io >> rispose Theo facendo scontrare il proprio naso con quello dell'altro. Istintivamente portò una mano sulla pancia piatta del compagno, e sentì il cuore di Liam accelerare impazzito come un tornado.

 

 

 

 

 

 

 





<< Liam? E' tutto ok? >> gli domandò Theo con apprensione. Il lupo era rannicchiato nel loro letto, totalmente avvolto dalle coperte, e sembrava quasi nascondersi.

<< Sto bene >> si lamentò quello.

<< Liam, fuori fa quasi caldo e tu sei sotto un piumone >> borbottò la chimera.

<< Ho freddo >> si giustificò il lupo. Theo si accigliò maggiormente, prima di avvicinarsi al compagno. Il lupo stava sul serio battendo i denti per il freddo. Che Theo sapesse, un licantropo non avrebbe dovuto soffrire il freddo in quel modo, tanto meno con l'aria mite che c'era fuori. Era passato poco più di un mese da quando avevano avuto il responso positivo del calore, eppure fino a quel momento Liam era stato quello di sempre. Se si escludevano gli attacchi di fame improvvisa e assurda che gli prendevano.

<< Hai chiamato Deaton? – gli domandò la chimera, quello scosse il capo – Vuoi che lo chiami io? >> disse allora. Liam sembrò mugugnare qualcosa che non riuscì a capire. La chimera alzò gli occhi al cielo, prima di emettere uno sbuffo e dirigersi fuori dalla stanza. Raggiunse il salotto, dove il suo telefono se ne stava in bella mostra sul tavolino. Lo afferrò, e ignorando i mugolii del compagno fece il numero del druido. Quello rispose dopo nemmeno tre squilli, e Theo gli spiegò in che stato verteva il lupo. Quando chiuse la telefonata, tornò di nuovo in camera, dove Liam si era totalmente raggomitolato nel piumone, e se Theo lo avesse spinto, non ci avrebbe messo molto a cadere. La chimera sospirò, prima di sfilarsi la maglia, e in quel momento gli occhi del lupo si fecero di colpo interessati, mentre lo osservava sfilarsi le scarpe, rimanendo con solo i jeans addosso.

<< Che stai facendo? >> gli domandò l'altro con un groppo in gola. Theo roteò gli occhi, salendo sul letto e scostando il piumone dal corpo dell'altro.

<< Che fai? – ringhiò il più piccolo – Ti ho detto che ho f. .>>

<< Che hai freddo, sì, ho capito. Vieni qui >> gli disse Theo, e quello lo fissò come se fosse impazzito, ma poi Liam scrollò appena le spalle e si avvicinò al compagno. Quando il suo corpo aderì a quello della chimera, il freddo che avvertiva sparì improvvisamente, e il calore del corpo dell'altro parve di colpo incendiarlo ovunque. Alzò gli occhi azzurri sgranati su di lui, e Theo ridacchiò appena.

<< Ti è passato il freddo? >> gli chiese prendendolo in giro. Il lupo però, sembrava così sorpreso da non replicare nemmeno.

<< Come hai fatto? E' da stamattina che sto così >> borbottò Liam.

<< Deaton ha detto che la tua è una reazione normale. Il tuo corpo ha l'esigenza di avermi vicino, tutto qua >> sbuffò in un sorriso Theo. Liam arrossì di botto, ma nascose il volto nel collo del compagno.

<< Grazie >> gli sussurrò pianissimo contro la pelle, e la chimera annuì solamente, circondandogli la vita con un braccio.

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Liam, cazzo – ringhiò Theo – ti ho detto di calmarti >>

<< No, che non mi calmo – ringhiò quello in risposta – che cazzo ci facevi con lui? >> Il lupo sembrava indemoniato, e a nulla parevano valere le risposte di Theo. Ogni cosa sembrava solo peggiorare la situazione. Liam stava a dir poco dando di matto, e tutto solo perchè lui aveva tardato di un paio d'ore al lavoro insieme a Davis, un suo amico.

<< Stavamo terminando un progetto >> sbuffò la chimera lasciandosi cadere sul divano con aria afflitta. Era distrutto, e le paranoie del compagno non lo stavano aiutando per niente. Erano passati tre mesi dalla fine del calore, e la pancia di Liam era ancora piatta, solo un leggerissimo gonfiore invisibile ad occhi umani, eppure il suo stato emotivo era ben visibile a chiunque. Il punto era che da qualche giorno a quella parte stava davvero esagerando. Aveva iniziato con il cercare sempre di più il contatto fisico, come per sicurezza, e Theo lo capiva, lo sentiva, e non gli spiaceva affatto, perchè poteva averlo vicino ancora più del solito. Ma poi era passato per l'essere irrimediabilmente appiccicoso, e adesso la sua gelosia saliva di un gradino al giorno. E Theo davvero non capiva che diavolo gli prendesse a volte, eppure lo sentiva benissimo quello che provava lui.

<< E perchè non mi hai risposto al telefono? – continuò il lupo – Ti annoio così tanto? >> Theo gli scoccò un'occhiata esasperata, prima di reprimere un ringhio che minacciava di far tremare l'intero piano.

<< Senti almeno quante stronzate stai dicendo? Puoi sentire benissimo cosa provo, quindi piantala >>

<< No, perchè è colpa tua. Ultimamente non fai che sparire, e io. . .io >> mormorò il lupo con gli occhi azzurri d'un tratto lucidi.

<< Cristo, non piangere, ok? Non osare iniziare a piangere >> ringhiò senza volerlo la chimera, e il lupo iniziò a piangere in risposta, sobbalzando al ringhio che aveva emesso il compagno. Theo si sentì persino in colpa, perchè poi Liam non lo stava aiutando.

<< Tu e lui . . – balbettò piano – voi .. >> La chimera lo interruppe con un ringhio, mentre i suoi occhi si tinsero di giallo immediatamente.

<< Piantala – urlò il più grande – Ti pare che io possa farti una cosa del genere? Non potrei comunque perchè siamo legati, Liam. E anche se potessi non lo farei mai. Per chi cazzo mi hai preso? >> e stavolta il suo ringhio fece tremare davvero l'intero appartamento, e non gliene fregava niente che lo sentissero. Come poteva pensare una cosa del genere? Dopo tutto quello che avevano costruito, poi. Era così incazzato con lui che lo avrebbe preso a pugni, se non fosse stato per lo stato in cui era. Il lupo parve riprendere nuovamente a piangere, e forse stavolta aveva esagerato davvero. Perchè il suo Liam lo avrebbe preso a calci in culo se gli avesse urlato addosso in quel modo, ma il ragazzo davanti a lui era in una situazione particolare, e si rese conto che sì, aveva forse esagerato più del dovuto. Il suo Liam adesso cambiava umore da un secondo all'altro, e sarebbe stato così ancora per sei mesi buoni. Anzi, probabilmente sarebbe stato sempre peggio. Lo vide emettere un sospiro quasi forzato, e per un secondo sembrava che l'aria non riuscisse a entrargli nei polmoni. Theo scattò allarmato, afferrandolo per le spalle e scuotendolo appena.

<< Liam – lo chiamò preoccupato – Liam, che ti pren. . >>

<< Non lo so >> fece esasperato il più piccolo lasciandosi avvolgere dall'abbraccio del più grande. La chimera emise un sospiro stanco, e ignorando i mugolii del compagno, lo trascinò in camera, facendolo stendere con lui sul letto. Liam obbedì, ma mise comunque una distanza infinita tra di loro. La chimera sospirò, prima di passarsi una mano tra i capelli.

<< Scusami, non dovevo urlarti contro così >> gli disse in un orecchio. Il lupo scosse il capo, continuando a non avvicinarsi. Sembrava più scosso che altro.

<< E' colpa mia – singhiozzò quello – sono io che ti faccio arrabbiare senza motivo >>

<< Ehi, no. Non è colpa tua, ok? Smetti di piangere però, non sopporto di vederti così >> continuò Theo, e il lupo parve rasserenarsi appena, fermando i singhiozzi e riprendendo a respirare normalmente.

<< Vieni qua, cucciolo >> lo chiamò ancora il maggiore, e stavolta Liam si fiondò in quell'abbraccio il più velocemente possibile. Theo sospirò, stringendolo a se in maniera ferrea.

<< E' solo che mentre sto bene, poi mi assalgono mille dubbi, ed è stupido e infantile e tu sei stanco per il lavoro e io . .>>

<< Lo so, Liam. E' ok. Non è colpa tua, devo essere un po' più paziente >> continuò la chimera. Il lupo non parve molto convinto, ma annuì, trovando calore nell'abbraccio del compagno. Per lui era diventata un'abitudine cercare il contatto fisico con l'altro in continuazione, e questo era dovuto anche alla sua situazione. Si sentiva più protetto quando aveva l'altro vicino, e sapeva che a Theo non dispiaceva mai. Finché il contatto lo cercava lui e solo lui, alla chimera andava più che bene.

<< Lydia dice che i tuoi ormoni stanno impazzendo >> gli disse con calma. Liam annuì solamente, poggiando il capo sulla sua spalla.

<< Mi dispiace per prima – balbettò appena – so benissimo che non devo essere geloso >> Theo ridacchiò, carezzandogli i capelli con fare distratto.

<< Va tutto bene, cucciolo. Non voglio che ti alteri così >>

<< Puoi restare con me domani? >> gli chiese in un sussurro Liam. La chimera parve sorpresa da quella domanda, ma alla fine annuì, pensando che più tardi avrebbe chiamato Davis avvisandolo.

<< Resto con te, ok? >> Il lupo sorrise, rilassando tutti i muscoli, finché uno strano rumore non lo distrasse dal suo stato di quiete. Avvertì il corpo di Theo irrigidirsi all'improvviso, e alzò il volto tentando di capire cosa non andasse, ma ciò che vide lo lasciò di sasso. Theo lo stava fissando ad occhi sgranati, come se avesse appena visto un fantasma.

<< Amore, che. . .>> iniziò Liam bloccandosi immediatamente. Il suono l'aveva nuovamente distratto, ma non era un suono sconosciuto, no. Era un suono che riconosceva benissimo. Tum tum tum. Un cuore. Un cuore stava battendo con velocità calcolata, e si rese conto che gli occhi di Theo non si scollavano dal suo ventre. La chimera era in totale immobilità, con gli occhi che brillavano di luce propria.

<< E' . . – mormorò Theo pianissimo, quasi avesse paura che il suono si interrompesse – e' bellissimo >> Liam si morse il labbro, emozionato e incredulo di sentire quel suono provenire da se stesso. Sentì una mano del compagno intrecciarsi con la propria, mentre l'altra gli alzava la maglietta toccandogli quel punto preciso. La chimera stava sorridendo, quasi avesse una paralisi facciale, perchè non la smetteva più. Il suono continuava, incessante. Dove prima si sentivano due cuori battere veloci, ora se ne sentivano tre. Liam era ancora immobile, prima che iniziasse a mordersi nuovamente il labbro con prepotenza e ci mancò poco che iniziasse a piangere, perchè Theo gli passò una mano sul viso con delicatezza, non togliendo l'altra da quel punto.

<< Ti amo così tanto in questo momento >> soffiò la chimera a un palmo da lui. Liam gli sorrise e lo tirò contro di lui per abbracciarlo meglio. Voleva solo sentirlo vicino a lui in continuazione. Si lasciò cadere nuovamente sul letto, con Theo incollato a lui, e adesso al lupo veniva quasi da ridere, perchè ora era l'altro che non ne voleva sapere di staccarsi per nessuna ragione al mondo.

<< Sembri un koala >> gli disse Liam pianissimo, e la chimera sbuffò una risatina.

<< Sta zitto >> gli disse ridacchiando e stringendo la presa. Il lupo si cullò in quell'abbraccio, fino ad addormentarsi piano, cullato dal suono del cuore del compagno, e di quello del bambino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Sono terrorizzato a morte >> ringhiò nel panico la chimera.

<< E' andato tutto bene – lo ammonì Peter – che aspetti ad entrare lì? >>

<< E' solo che. . >>

<< Solo che una volta entrato la tua vita cambierà per sempre, sì, lo so. Succede a tutti prima o poi >> ribeccò il lupo dandogli una pacca sulla spalla. Riusciva a sentire i gridolini estasiati di Lydia e di Danielle da lì fuori. In realtà, la sua fidanzata non faceva che essere entusiasta da quando avevano saputo che il bambino di Liam e Theo sarebbe stata una femmina. Peter aveva perso il conto di quanti vestitini gli avesse già comprato, e sospettava che Liam e Theo avrebbero preferito un maschio solo per via di Lydia. Sorrise divertito, nell'osservare la chimera nel pieno panico. Non poteva certo biasimarlo, se fosse toccato a lui forse sarebbe già svenuto. Il punto forte, era stato scoprire di essere padre di una ragazza già cresciuta. Non ci si vedeva in quelle vesti, non per i primi anni almeno.

<< E se non le piaccio? >> chiese Theo scrollando le spalle.

<< Le piacerai. E poi tocca a te insegnarle a controllarsi, sai? Non credo che Liam abbia pazienza con un cucciolo di lupo >> fece ancora Peter, e quello annuì, deglutendo piano e decidendosi ad aprire quella dannata porta. Perchè lo studio del druido da un paio d'ore a quella parte era diventata la porta maledetta. Il solo sentire ciò che provava Liam l'aveva steso. Il fatto che il compagno fosse un lupo, aveva però facilitato la guarigione, e infatti quando entrò nella stanza, Liam stava già molto meglio. Il taglio all'addome era quasi guarito del tutto, e Lydia era seduta sul letto accanto a lui blaterando di chissà cosa. Danielle sorrideva, ripetendo quanto la bambina fosse dolce, gli occhi a cuore si notavano da un miglio. Quando si accorsero della sua presenza, la banshee gli sorrise con una luce diversa negli occhi, quasi incoraggiante, e si alzò immediatamente. Theo si accorse solo in quel frangente che aveva tra le mani qualcosa di estremamente piccolo, qualcosa che gli fece accelerare il battito cardiaco immediatamente. La ragazza si avvicinò a lui porgendogli quell'esserino, e lui andò nuovamente nel panico più totale. E se la faceva cadere? E se sveniva lui? Una chimera può svenire, giusto? Danielle ridacchiò della sua espressione, e lui lanciò un'occhiata a Liam che lo stava fissando divertito.

<< Non la farai cadere – lo rassicurò la banshee – saprai come prenderla >> Theo annuì piano, e poi con movimenti calcolati prese quello scricciolo dalle mani di Lydia. La ragazza sorrise, quando lo vide muoversi nel modo giusto immediatamente. E' sempre tutto naturale, ed era vero. La ragazza si allontanò, uscendo dalla stanza silenziosamente, seguita da Danielle che gli aveva poggiato una mano sulla spalla sorridendogli di tutto cuore. Liam sorrise, notando come il compagno non staccasse gli occhi dalla bambina. Sentiva sotto la pelle ogni cosa stesse provando Theo. Gioia, meraviglia, sorpresa, paura, protezione, amore. Quando finalmente quello alzò gli occhi su di lui, il blu dell'iride splendeva di luce propria. Si avvicinò a lui, sedendosi accanto e alternando lo sguardo dall'esserino nelle sue braccia a lui. Liam portò una mano a scostargli i capelli dagli occhi, e quello si girò a fissarlo estasiato.

<< E' nostra figlia? >> chiese la chimera ancora incredula. Liam ridacchiò, e annuì, posando il capo sulla sua spalla.

<< Volevi un maschio? >> gli fece Liam, e Theo lo guardò divertito.

<< In realtà, lo avrei preferito per la gelosia >> ammise, e a Liam veniva già da ridere al pensare a come sarebbe stato tra una quindicina d'anni. Probabilmente l'avrebbe pedinata, il che l'avrebbe reso un padre geloso, oltre ad essere un comportamento tipico di Theo.

<< Non vedo l'ora di vedervi litigare >> ammise il lupo alzando gli occhi al cielo, la chimera gli lanciò un'occhiataccia, prima di essere catturato dal suono di uno sbadiglio, e da un movimento. La bambina tra le sua braccia aveva sbadigliato all'improvviso, aprendo poi i suoi occhi. Azzurro cielo. Theo sorrise.

<< Ha i tuoi occhi >> disse al compagno. Liam sorrise divertito di quello, e rivolse alla chimera uno sguardo dolce.

<< Avrà i miei occhi, ma è identica a te >> fece il lupo. Theo continuava a guardarla estasiato, fino a che la bambina non incrociò gli occhi con i suoi. Essere guardato in quel modo, da qualcosa di così piccolo e puro era strano e confortante al tempo stesso. Per la prima volta in vita sua capì cosa volesse dire essere un padre. Guardava sua figlia, e l'unica cosa che provava era amore. La bambina illuminò gli occhi di giallo, e a Liam scappò una risatina, mentre Theo fece lo stesso con i suoi, avvertendo l'odore di protezione che gli arrivò dalla figlia. Sorrise, facendo tornare i suoi occhi normali, e la bambina dopo un ulteriore sbadiglio si riaddormentò. Theo sorrise e poi piano la passò a Liam, che la prese con delicatezza.

<< E' bellissima >> continuò la chimera.

<< Lo so >> annuì il lupo. Theo passò un braccio attorno alle sue spalle, prima di avvicinarsi a lui con prepotenza.

<< Ti amo >> gli disse, e Liam lo sapeva benissimo, perchè lo sentiva urlarglielo continuamente con ogni fibra del suo essere.

<< Ti amo anch'io >> gli rispose, e la chimera lo baciò con impeto, facendolo ridacchiare.

<< Mason sarà qui domani – fece il lupo tra un bacio e l'altro – e stasera noi possiamo già andare a casa >> Theo mugugnò contrariato, perchè sapeva già che Mason gli avrebbe invaso casa per le prossime due settimane. Liam sorrise intuendo i suoi pensieri.

<< Stiles verrà settimana prossima >> fece Theo, e Liam annuì.

<< Quindi – disse dopo qualche secondo di silenzio la chimera – per il nome >>

<< Per il nome, direi che . .beh, Veronica mi piace >> gli disse Liam, e la chimera annuì.

<< Veronica >> mormorò Theo, osservando come quella dormisse serena tra le braccia del compagno.

<< Non pensavo di poter essere più felice di così >> fece in un sospiro Liam.

<< Nemmeno io, cucciolo >> gli rispose Theo, sorridendo come un ebete al mugugno di Liam per quel soprannome che ormai usava da anni. L'aria di Luglio e il caldo, iniziava a sentirsi anche in quella stanza. Quell'anno sarebbero tornati a Beacon Hills, anche perchè avevano detto ai genitori di Liam qualche mese addietro, che avrebbero adottato un bambino, e sicuramente non avrebbero potuto tenere celata Veronica per molto tempo. La bambina si mosse nel sonno, stringendo un dito di Liam per riflesso. Theo non riusciva a smettere di guardarli, e non smetteva più di sorridere.

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Hai intenzione di fissarci ancora a lungo? >> aprì un occhio Liam ridacchiando. Theo gli rivolse uno sguardo più dolce, e annuì. Erano sdraiati sul letto, uno dinnanzi all'altro con Veronica che dormiva tranquilla in mezzo a loro. Aveva appena tre settimane, e Theo poteva considerare quello il primo giorno che passavano da soli da quando lei era nata. Mason e Stiles gli avevano invaso casa per giorni, e Lydia e Danielle non facevano che entrare e uscire dalla porta.

<< Guardarvi è il mio passatempo preferito >> mormorò la chimera. Gli occhi di Liam si aprirono entrambi stavolta, e sorrise, andando ad unire la fronte con quella del compagno. Tra un po' Veronica si sarebbe svegliata e avrebbe ovviamente richiesto il biberon che la chimera puntualmente faceva troppo bollente.

<< E' così piccola >> disse ancora Theo.

<< E' normale che sia così piccola >> fece il lupo.

<< Lo so, è solo che a volte mi sembra quasi surreale >>

<< E' normale, amore >> gli disse dolce Liam. Theo annuì, prendendo a giocare con i capelli del compagno, in un gesto estremamente intimo e dolce.

<< Penso che adesso siamo responsabili per lei, e mi sembra ancora incredibile, a volte ho persino paura. Penso che non sono all'altezza, sai >> ammise la chimera. Liam scosse il capo, e sollevò la mano intrecciandola con quella del più grande.

<< Sarai un padre fantastico – gli disse il lupo con dolcezza – io lo so, ok? Lo so perchè sei stato fantastico anche con me, e anche allora avevi paura, eppure adesso siamo qui >> Theo parve rifletterci qualche secondo, prima di assentire con il capo e abbozzare un sorriso.

<< Farei qualsiasi cosa per voi >> mormorò la chimera. Liam si avvicinò ancora un po', prima di lasciargli un bacio leggero sulle labbra.

<< Lo so >> gli rispose, e Theo si avvicinò ancora di più, fino a stringerli entrambi a se.

<< Mi hai dato così tanto – sospirò la chimera – mi hai dato te stesso, una nuova vita, una famiglia >>

<< Theo, non dev. . .>>

<< Ma io voglio ringraziarti, Liam. Senza di te io non so nemmeno dove sarei ora >> continuò il maggiore.

<< Anche tu mi hai dato tanto >> gli rispose il lupo.

<< Io non sono niente di che – si strinse nelle spalle quello – ero spezzato nel profondo, e tu mi hai ricomposto, senza chiedermi nulla in cambio. Mi hai cambiato, mi hai spinto a essere migliore solo perchè potessi sentirmi degno di stare con te >>

<< Io mi sono innamorato di te così come sei, Theo. Non ti ho mai chiesto di cambiare ciò che sei >> fece Liam guardandolo negli occhi.

<< Lo so, volevo solo essere giusto per te. E lo sono, sento di essermi perdonato, almeno un po'. E quando guardo te, e adesso anche Veronica, sento che ne è valsa la pena di fare tutta quella strada. Ne vale davvero la pena >> gli sorrise la chimera. Il più piccolo si accoccolò a lui, sentendosi avvolgere dall'abbraccio del compagno, e sospirò chiudendo gli occhi.

<< Tu sei perfetto così >> gli rispose, avvertendo il respiro di Theo carezzargli la pelle.

 

 

 

 

 

 

 





Ed eccoci al penultimo capitolo di questa storia!

Oddio, mi sembra strano scrivere penultimo perchè faccio fatica a crederci da sola. Come avete potuto vedere, abbiamo fatto un salto temporale di ben cinque anni, e vediamo dopo sei anni a Boston come si è evoluta la vita di Theo e Liam. Danielle che è diventata una presenza costante nelle loro vite, soprattutto per Liam, e che io mi sono divertita tanto a creare, la adoro! Come vi avevo anche anticipato tempo fa, avevo deciso di prendere in considerazione e di inserire l'mpreg, e infatti, questo ci ha portato a lei . . .Veronica Raeken!!! Chi indovina a chi somiglierà caratterialmente xD???

Giuro che vi lascio in pace, spero solo che questo capitolo vi sia piaciuto almeno quanto è piaciuto a me scriverlo, e spero in tante belle recensioni. Ringrazio chi ha recensito lo scorso, chi ha aggiunto la storia tra le seguite, preferite e ricordate, e tutti voi lettori silenziosissimi! Ci vediamo Sabato con l'ultimo capitolo di questa storia, un bacio a tutti voi

Elly

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Capitolo 37
*** Perfect ***


3 anni e mezzo dopo . . .

 

<< Si può sapere che diavolo succede? >> urlò Theo sgranando gli occhi. Il salotto era un macello, cuscini strappati giacevano in ogni dove, mentre un Liam con le braccia incrociate fissava furioso la figlia. La bambina fissava il padre con lo stesso sguardo ostinato che aveva lui, e stava anche ghignando spudoratamente. Ora iniziava a capire perchè a Liam dava tanto fastidio quando era lui a ghignare.

<< Chiedilo a tua figlia >> ringhiò il lupo. Theo lasciò passare lo sguardo dall'uno all'altro, e Veronica emise uno sbuffo scocciato. Liam ringhiò, e i suoi occhi andarono a tingersi di giallo in meno di due secondi. Quelli della bambina fecero lo stesso.

<< Non sbuffare con me >> ringhiò Liam.

<< Non è giusto >> sbattete i piedi in terra Veronica.

<< Posso sapere anch'io che è successo? >> si intromise nuovamente la chimera.

<< Tu fai quello che dico io >> ribeccò Liam.

<< Io ti odio >> urlò la bambina, scappando poi in camera sua. Theo alzò gli occhi al cielo, mentre Liam ringhiò imprecando violentemente. La sensazione di tristezza però gli arrivò chiara e forte.

<< Io la strangolo >> lo avvisò il compagno.

<< Liam, che. . >>

<< Ha morso una sua compagna all'asilo. Le ha fatto male, ed è stata pura fortuna che non abbia tirato fuori i canini >> lo informò arrabbiato il lupo. Theo sgranò gli occhi.

<< Ha fatto cosa? >> fece incredulo.

<< Già, ora dimmi se dovevo arrabbiarmi o meno. Ha tre anni e mezzo, Theo. Deve capire cosa può fare e cosa no con chi non è come noi >> continuò Liam. La chimera annuì, ma sapeva bene che litigare non serviva a niente. Per quanto al compagno piacesse dire che la figlia era spudoratamente furba come lui, doveva anche accettare che la testardaggine non gliel'aveva certo passata Theo.

<< E' ancora piccola, Liam. Lo sai che non riesce ancora bene a controllarsi >> gli rispose la chimera. Il lupo sbuffò, e a Theo veniva da ridere, perchè era esattamente ciò che aveva fatto poco prima Veronica. Si avvicinò a Liam, e lo tirò a se per dargli il bacio del bentornato. Il lupo ridacchiò divertito, prima di abbracciarlo e rilassarsi contro il compagno.

<< Vado a parlarci, ok? >> fece la chimera. Liam annuì, lasciandolo andare. Quello si tolse la giacca, e si avviò lungo il corridoio del loro appartamento, prima di aprire piano la porta della camera della figlia.

<< Posso? >> chiese con voce calma. Veronica alzò gli occhi azzurri su di lui, gli stessi occhi del suo compagno, e annuì abbassando lo sguardo. Il movimento permise ai capelli di scuotersi velocemente. I boccoli scendevano morbidi fin sotto le spalle, lo stesso biondo scuro che tingeva i suoi capelli. Theo entrò, richiudendosi la porta alle spalle, e andando a sedersi in terra accanto a lei, la schiena che aderiva al bordo del letto.

<< Papà mi ha detto che hai morso una bambina >> fece Theo, andando dritto al punto. Veronica alzò gli occhi su di lui, e si morse il labbro. Liam. A Theo batteva sempre il cuore quando la vedeva fare un gesto che proveniva irrimediabilmente dall'altro. Anche se per quel determinato movimento non poteva evitare di ingelosirsi un po'. Sapeva troppo bene che avrebbe presto attirato l'attenzione di qualcuno, come quello di Liam aveva catturato la sua.

<< Non volevo farlo apposta. Mi sono arrabbiata e . .>> provò la bambina venendo interrotta però dal padre.

<< Ronnie, gli altri non sono come noi. Non puoi morderli se ti arrabbi >> le disse con dolcezza.

<< Non ho usato i nostri denti >> rispose pigliata lei.

<< Lo so. Ma a volte può succedere di perdere il controllo, e se la mordessi con i nostri denti, morirebbe. Solo un alpha può mordere qualcuno, ed è pericoloso anche in quel caso >> spiegò Theo.

<< Come zio Scott? >> domandò lei. Theo sorrise, e annuì.

<< Sì, come zio Scott >>

<< Papà si è arrabbiato tanto >> mormorò la figlia. Theo ridacchiò, e allargò il braccio invitandola a salirgli in braccio. Veronica non se lo fece ripetere due volte, e si arrampicò sulle gambe del padre.

<< Si è arrabbiato perchè è preoccupato per te. Devi essere attenta >> fece la chimera. Lei annuì, prima di abbracciarlo, e Theo le passò le dita tra i capelli. Anche il suo modo di incollarsi contro di lui l'aveva preso da Liam. Ridacchiò, e poi si alzò tenendo la figlia in braccio.

<< Non volevo dirgli che lo odio. Ero arrabbiata e. . >> mormorò lei sull'orlo delle lacrime.

<< Lo sa che non dicevi sul serio – gli disse dolce il padre – si preoccupa perchè anche lui si arrabbiava spesso >>

<< Lo so. Papà dice che si calmava solo quando c'eri tu >> disse ancora la bambina e Theo ridacchiò. Veronica non aveva alcun problema nel gestire la rabbia, non come Liam. Semplicemente era un tipo molto irascibile, e per questo agiva d'impulso.

<< Che ne dici se andiamo a chiedere scusa a papà? >>

<< Va bene – mormorò la piccola in un sospiro, prima di fissare il padre negli occhi – zio Peter mi ha detto che quando qualcuno mi fa arrabbiare devo prenderlo a pugni >> Theo spalancò gli occhi, e sul serio avrebbe voluto scoppiare a ridere, ma probabilmente poi Liam l'avrebbe preso a calci. Minimizzò la risata con un colpo di tosse.

<< Non ascoltare tutto quello che dice Peter, ok? >> fece Theo, e la figlia capì al volo, annuendo con vigore. Tornarono in salotto, dove Liam stava fissando con insistenza un film sul televisore. Theo fece scendere Veronica dalle sue braccia, mettendola in terra e avvicinandosi al compagno, per poi sedersi accanto a lui. Gli era mancato un casino tutto il giorno. La bambina rimase in piedi, quasi indecisa, prima di avvicinarsi a Liam mettendosi davanti a lui. Theo la osservava divertito, se c'era qualcosa che la figlia aveva preso da lui, di sicuro era la difficoltà a chiedere scusa.

<< Papà? >> disse piano richiamando l'attenzione del lupo su di se. Liam abbassò lo sguardo, attendendo che dicesse qualcosa.

<< Mi dispiace di aver morso quella bambina, e di averti fatto arrabbiare. Non lo farò più – disse Veronica – e mi dispiace per quello che ti ho detto. Non è vero che ti odio, io ti voglio bene >> Liam tenne lo sguardo duro ancora per qualche secondo, prima di sorriderle morbido e annuire.

<< Va bene >> gli rispose il lupo, e in meno di due secondi si ritrovò la figlia addosso, con Theo che rideva silenzioso accanto a loro. Gli fece una linguaccia, e la chimera scosse il capo.

<< Possiamo prendere la pizza stasera? >> chiese poi Veronica. Liam annuì, scostandole i capelli dal viso. Theo li guardò, erano così belli, ed erano suoi.

<< Papà, tu come la vuoi la pizza? >> gli domandò Veronica tirandogli la maglia. Theo ci pensò qualche secondo e poi scrollò le spalle.

<< Scegli pure tu, scricciolo >> le rispose, e la figlia gli regalò uno di quei sorrisi con le fossette che amava tanto. La bambina si precipitò giù dal divano per correre in cucina a prendere il telefono per poterle ordinare. Theo si mise più vicino a Liam, fino a potergli carezzare i capelli, e gli voltò il viso per poterlo baciare meglio. Baciarlo così tanto gli piaceva, era incredibilmente rilassante per entrambi. Il lupo sorrise sulle sue labbra, prima che la voce della figlia li distolse, facendoli voltare verso di lei.

<< Sì – stava dicendo al telefono, e Liam si accigliò – sì, con tanta mozzarella. Appena i miei papà finiscono di baciarsi glielo dico >> Liam divenne di tutti i colori possibili, mentre Theo iniziò a ridere così forte che l'avrebbero potuto sentire fino in strada.

<< Theo >> il ringhio di Liam, fece ridere a crepapelle Veronica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Ronnie, che cos'è questo casino? >> sbiancò Liam entrando in cucina. La figlia proruppe in una risatina furba, prima di scrollare le spalle.

<< Volevo fare i biscotti – iniziò – ma poi il pacco di farina è esploso, e papà ha detto che era divertente lanciarla in aria >> Liam sbattete le palpebre, convinto di aver capito male, ma la risata che arrivò dalla camera da letto lo fece solo innervosire.

<< Theo >> proruppe in un ringhio, mentre il compagno faceva capolino dal corridoio. Un sorriso che gli avrebbe spaccato a suon di pugni.

<< Mi hai chiamato, cucciolo? >> fece quello lascivo, e Liam voleva davvero suonargliele di tutti i colori. Perchè non importava che fossero passati anni, lui ancora si imbarazzava a morte quando l'altro lo chiamava in quel modo, e davanti alla figlia ancora di più.

<< Hai detto a Veronica di lanciare la farina per aria? >> chiese il lupo ignorando il tono dell'altro. La chimera inarcò un sopracciglio, prima di lanciare un'occhiata alla figlia che però faceva finta di niente.

<< Cos'è che ti avrei detto io, scricciolo? >> domandò, mentre i suoi occhi si tingevano d'oro. La bambina ridacchiò, e più veloce di un fulmine si lanciò oltre il divano, tentando la fuga nella sua stanza, ma Theo era più veloce e l'afferrò mettendosela sulle spalle.

<< No – strillò quella nel panico – papà lasciami >> Liam alzò gli occhi al cielo, lanciando uno sguardo alla cucina.

<< Questo era sleale >> urlò Theo, quando si ritrovò atterrato, con il compagno che lo fissava scioccato, e la figlia che sorrideva contenta sul suo stomaco.

<< Me l'hai insegnato tu >> fece lei, alludendo all'accecare l'avversario.

<< Theo >> ringhiò Liam richiamandolo e sgranando gli occhi.

<< Cosa? – borbottò quello – Deve imparare a difendersi >>

<< Ha solo quattro anni, Theo >> fece il lupo incrociando le braccia al petto.

<< Non si sa mai >> rispose la chimera in un ghigno. Veronica saltò in piedi, avvicinandosi a Liam e tirandogli la tasca dei jeans, e il lupo abbassò il volto a guardarla.

<< Che c'è? >>

<< Possiamo fare i biscotti tutti assieme? >> domandò mordendosi il labbro, e se Liam non sapesse che fosse figlia di Theo l'avrebbe anche potuto ingannare con quel viso d'angelo. Davvero non osava immaginare quale povero screanzato un giorno sarebbe diventato succube di sua figlia. Gli veniva da ridere al pensiero.

<< Se tu e tuo padre ripulite tutto il casino che avete combinato, allora possiamo anche fare i biscotti >> le disse sistemandole i capelli. Lei sorrise, e si diresse subito in cucina raccogliendo la ciotola dal pavimento.

<< Io non ho fatto niente >> si lamentò il compagno, ma all'occhiata truce del lupo schizzò anche lui in cucina. E Liam aveva davvero pensato di poter fare i biscotti, se solo non si fosse ritrovato coperto di cioccolato e farina nel giro di dieci minuti. Perchè a quanto pareva, secondo Veronica, Theo diceva che le lotte con il cibo erano una cosa divertente da non poter evitare. E anche se aveva un diavolo per capello, non poteva lamentarsi del fatto che qualche ora più tardi, Theo gli avesse portato via tutto il cioccolato che aveva addosso a suon di baci e morsi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Tua figlia è più furba di te >> ridacchiò Stiles dandogli una pacca sulla spalla. Theo sbuffò una risata annuendo appena. Erano tornati a Beacon Hills quell'estate, giusto un mesetto per permettere a tutto il branco di riunirsi. Da quando era nata Veronica, in genere tornavano lì solo per permettere ai genitori di Liam di stare con la nipote, come giusto che fosse. Veronica aveva compiuto quattro anni il mese prima, il diciassette Luglio, e sprizzava vivacità da tutti i pori.

<< Lo so, ma ha preso molto anche da Liam. Me ne accorgo sempre di più ogni giorno – sorrise la chimera – il modo che ha di mordersi il labbro, o il suo buttarsi nelle cose senza pensarci >>

<< E' venuto fuori un bel mix, sai? >> gli confessò l'amico. Theo lo sapeva che Stiles era felice per loro, poteva sentirlo, ma sapeva anche bene quanto ancora facesse male tutto quello. Non gliene faceva certo una colpa, anche lui al suo posto non avrebbe potuto evitare di pensare a come sarebbero le cose se Derek non fosse morto. Probabilmente avrebbero messo anche loro su famiglia, e lo vedeva da quanto Stiles fosse affezionato a Veronica, che sarebbe stato il ragazzo più felice del mondo.

<< A volte mi sembra che cresca così in fretta >> mormorò la chimera. Stiles annuì, e poi si morse l'interno guancia.

<< Ho conosciuto qualcuno – buttò lì il moro, e Theo si girò a guardarlo sorpreso – non è come Derek, ma. . >>

<< Stiles. .>> iniziò Theo per fermarlo, ma quello sorrise scuotendo il capo.

<< No, io. . Intendevo che non gli somiglia per niente – ammise con un sospiro – Si chiama Jon, ha i capelli come i tuoi, il tuo stesso colore e ha gli occhi più grigi che io abbia mai visto. Sono incredibili >> Theo si voltò a guardarlo, il respiro bloccato in gola. Perchè davvero, si sarebbe aspettato tutto, ma non quello. Per anni aveva tentato di risollevare Stiles dal buco nero in cui viveva da solo con se stesso, e ora gli lanciava una bomba del genere come niente fosse.

<< Davvero? >> gli domandò la chimera, incredula. Erano nel giardino di casa di Scott, che quel giorno aveva deciso di organizzare una grigliata, per chissà quale assurdo motivo. In realtà, Theo non si aspettava che lui e Malia durassero, e invece erano ancora lì, più uniti di prima.

<< Sì, è bello, sai? La sensazione di non essere più soli, non che voi me l'abbiate permesso, ma so che eravate preoccupati >> fece il moro.

<< Io sono felice per te, lo sai >> gli disse Theo. Stiles annuì.

<< Se potessi scegliere, è ovvio che sceglierei quello che hai tu. Vorrei riavere Derek, legarmi a lui e costruire una famiglia – mormorò il ragazzo, lanciando un'occhiata più in là, dove Liam stava giocando con la figlia, stesa per metà sul prato e metà su di lui – So di non poterlo avere, eppure quando ho conosciuto Jon qualche mese fa è stato come svegliarmi all'improvviso. Ho sentito che ero vivo, che non ero morto anch'io. Lui. . .non saprei nemmeno spiegartelo, ma è come se Derek fosse in lui. A volte dice cose, o compie gesti che mi sembra di aver già visto in Derek >>

<< Gli hai parlato di lui? >> gli domandò Theo, non potendo evitare a un sorriso di far capolino sul suo volto, quando sentì Liam ringhiare esasperato, mentre Veronica gli si lanciava addosso per la millesima volta, prima di provare a far cadere Scott per terra. Tentativo riuscito. Danielle che era andata con loro e che aveva conquistato l'intero branco, scoppiò a ridere insieme a Lydia.

<< Sì, l'ho fatto – sorrise Stiles – e non ha mai pensato di poter prendere il posto di Derek, nemmeno per un attimo. Mi ha capito, e io ho capito lui >>

<< Voglio che tu sia felice, Stiles, e questo Jon sembra. . >>

<< Sembra giusto, lo so >> ridacchiò il moro, e Theo gli strinse una spalla, prima di venir travolto da un tornado che aveva il suo stesso colore di capelli.

<< Scricciolo? >> la richiamò la chimera sotto lo sguardo divertito di Stiles.

<< Papà dice che sei bello anche da lontano >> proruppe lei, e l'umano scoppiò a ridere insieme a Theo, mentre vedevano Liam arrossire di botto e lasciarsi cadere sul prato. Veronica si divincolò dalla presa di Theo, solo per ritornare da Liam e potersi lanciare di nuovo su di lui. Il lupo lanciò un'occhiata esasperata in direzione del compagno, ma la chimera gli rispose solo con un occhiolino.

 

 

 

 

 

 

 

 



Liam emise l'ennesimo sospiro, mentre richiudeva il bagagliaio dell'auto. Mancavano un paio d'ore prima che l'aereo per Boston partisse, ma dovevano sbrigarsi se non volevano perderlo. Danielle era dovuta ripartire qualche giorno prima a causa del lavoro. Theo e Veronica erano ancora in casa dei suoi per gli ultimi saluti, poi si sarebbero visti di nuovo quel Natale. Risalì sul marciapiede, scontrandosi per sbaglio con qualcuno. Alzò il volto per scusarsi, ma ciò che vide lo lasciò di sasso.

<< Liam? >> fece il ragazzo sgranando gli occhi.

<< Alex >> fece il lupo in risposta.

<< Ehi, è una vita che non ci si vede. Che fine hai fatto? >> domandò il moro. Liam si morse il labbro, e alla fine decise di rispondergli. Erano quasi dieci anni che non vedeva il ragazzo.

<< Oh, io . .vivo a Boston, cioè viviamo, io e. .>> continuò, prima di essere interrotto da una voce squillante. Come al solito.

<< Papà, papà, guarda che mi ha regalato il nonno >> strillò Veronica arrivando di gran carriera, e bloccandosi quando vide la faccia sconosciuta che era insieme a lui. Alex sembrava folgorato, come se avesse appena visto un fantasma, e Liam sapeva benissimo cos'aveva visto. Anche se Veronica aveva indubbiamente i suoi occhi, il viso e i tratti erano quelli di Theo. E anche un cieco lo avrebbe capito.

<< Ciao – disse la bambina – tu sei un amico del mio papà? >> Alex sbattete le palpebre, annuendo piano, e in quel momento Theo arrivò dietro di loro, palesando la sua presenza.

<< Scricciolo, quante volte ti ho detto di non correre? >> disse rivolto alla figlia, prima di alzare gli occhi, e sgranarli quando incrociò quelli di Alex.

<< Alex – disse infatti, più sorpreso che altro – Vedo che hai conosciuto Veronica >> e la chimera non potette evitare di sorridere pronunciando il nome della figlia.

<< Sì, sei davvero bella, lo sai? >> le sorrise il moro, e la bambina gli sorrise in rimando, quasi felice del complimento.

<< Grazie >> mormorò lei, prima di prendere la mano di Liam, che la strinse di riflesso.

<< Così avete messo su famiglia? >> domandò il ragazzo. Theo annuì, prendendo la borsa che la figlia aveva trascinato per tutto il vialetto.

<< Sì, noi . .beh, ci siamo trasferiti a Boston per il college, e sai com'è, alla fine abbiamo preso la decisione di allargarci un po' >> rispose Liam lanciando un sorriso alla piccola peste che teneva per mano. Alex annuì, e poi prese il telefono dalla tasca della giacca.

<< E' stato bello, ragazzi. Devo scappare a lavoro, ma sono felice per voi, davvero >> ammise il moro, e Liam lesse sincerità nei suoi battiti. Gli sorrise in rimando, e quello si allontanò. Veronica continuò a fissare il ragazzo alto e moro per qualche secondo, prima di scrollare le spalle e riprendere ad attirare l'attenzione di Liam su quello che il nonno gli aveva regalato. Theo la guardava sorridendo, e si avvicinò per lasciare un bacio sulla guancia al compagno.

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Papà, è vero che zia Lydia aspetta un bambino? >> urlò Veronica spalancando la porta di casa. Theo si voltò a guardarla con un sorriso, prima di annuire. La bambina si arrampicò sul divano accanto a lui, mentre Liam posava lo zaino della figlia sulla poltrona.

<< E' maschio o femmina? >> continuò a chiedere la piccola.

<< E' ancora presto per dirlo, amore. Ci vuole qualche mese per saperlo >> le disse dolce Liam. Theo ghignò a quel nomignolo. Liam li chiamava entrambi così, e non si sarebbe meravigliato del contrario.

<< Mmmh – mormorò lei – Papà, come si fanno i bambini? >> domandò poi innocentemente. Theo stava per scoppiare a ridere, ma prima che potesse anche solo continuare, schizzò in piedi afferrando la giacca.

<< Chiedilo a tuo padre. Lui le cose le sa spiegare meglio >> disse velocemente la chimera, prima di aprire la porta e schizzare via. Il ringhio di Liam lo sentì anche dalla strada, e scoppiò a ridere.

<< Papà? >> Liam si voltò a fissare la figlia, prima di schiaffarsi una mano in faccia. Quelli erano momenti in cui avrebbe preferito che la figlia non fosse così acuta come il padre.

<< Tuo padre lo sa benissimo, perchè non aspettiamo che torni così ce lo facciamo dire da lui? >> fece Liam. Veronica ghignò, quasi capendo al volo che quella fosse una piccola vendetta, e annuì con vigore. Mettendosi poi più comoda contro Liam.

<< Va bene. Ma poi papà non vorrà strozzarci? >> domandò con innocenza lei. Liam ridacchiò, ma scrollò le spalle.

<< Vendetta >> disse solo, e quella scoppiò a ridere di gioia.

<< Vendetta >> rise battendo le mani. Ok, forse non gli dispiaceva così tanto che Veronica assomigliasse a Theo.

 

 

 

 

 

 

 



Un anno dopo . . .

 

<< Ricordami perchè abbiamo mollato Ronnie a Peter e Lydia? >> domandò Liam con il fiatone.

<< Perchè non siamo mai da soli, e io avevo davvero bisogno di averti >> soffiò in risposta Theo, prima di stringersi Liam addosso. Da quando c'era Veronica, erano soli pochissime volte, e alla chimera mancava poter avere il compagno quando voleva.

<< Sì, ma nostra figlia è un tornado. E quei due hanno appena avuto un bambino, sono già incasinati >> rispose il lupo.

<< Veronica è pazza di Thomas, e poi già immagino come possa essere quel bambino quando inizierà a parlare. E' pur sempre figlio di Peter >> ridacchiò Theo. Liam annuì, e poi baciò la chimera in maniera profonda, facendola mugolare.

<< Theo? >> lo chiamò poi, e quello si voltò su un fianco per guardarlo negli occhi.

<< Cosa? >>

<< Ci stai pensando, vero? >> gli domandò Liam, e Theo sapeva benissimo a cosa si stava riferendo il compagno. La verità era che sì, ci stava pensando da qualche settimana a quella parte. Non sapeva nemmeno lui perchè.

<< E' che guardo Veronica morire dalla voglia di giocare con Thomas che è ancora piccolo, e penso che lei è da sola, e io lo sono stato per gran parte della mia vita, prima di trovare te, quindi. . >>

<< Vuoi un altro figlio? >> gli chiese Liam andando dritto al punto. Theo sembrò sospirare, come se stesse valutando bene la cosa. Non che Liam non avesse mai pensato al fatto che Veronica volesse un fratello o una sorella. L'aveva fatto capire più volte in quei mesi, quando non faceva che chiedere del bambino di Lydia. Ed effettivamente, Liam sapeva cosa intendesse il compagno, Veronica non era sola, ma era la sola bambina ad essere più che umana, e questo spesso la limitava.

<< Lo sai che non funziona così per noi >> ridacchiò la chimera.

<< Lo so, ma se dovessimo andare in calore di nuovo . . a me starebbe bene >> gli disse il lupo. Theo gli sorrise, prima di abbracciarlo e chiudere gli occhi. Danielle sarebbe andata a prendere Veronica la sera dopo, quindi potevano ancora godersi quei momenti di puro silenzio, prima che la casa venisse di nuovo invasa da strilli e ringhi.

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Sono felice per te – ridacchiò Mason accanto a lui – Io e Corey abbiamo avviato le pratiche per l'adozione. Tra un paio di mesi avremo Mark tutto per noi >>

<< Davvero? Era ora >> rise Liam.

<< Già, non vedo l'ora. Corey è più agitato, ma cerca di non darlo a vedere >> ghignò il moro. Erano seduti sul portico di villa Hale. Peter l'aveva fatta ristrutturare l'anno precedente, dopo la nascita di Thomas, in modo da avere un posto in cui stare a Beacon Hills che fosse completamente loro. Lydia stava bevendo del vino insieme a Malia e Danielle, mentre Corey e Scott tentavano di tenere buono Thomas, sotto lo sguardo esasperato di Peter. In realtà si chiedeva se fosse possibile che un bambino di un anno e mezzo fosse così vivace.

<< Theo è strano ultimamente >> si strinse nelle spalle Liam. Non sapeva nemmeno perchè lo stava dicendo a Mason. Il suo migliore amico si accigliò.

<< Davvero? Voi non avete mai avuto problemi >> fece il moro inarcando un sopracciglio.

<< Lo so, è solo che . . .c'è qualcosa che non mi dice. Pensavo fosse un periodo stressante, ma invece va avanti da settimane >>

<< E' strano >> si grattò il capo Mason. Liam annuì solamente, lanciando un'occhiata a Stiles e Jon, che adesso parlavano con Peter. Era contento per l'amico, dopo quasi due anni di relazione, Stiles aveva raccontato la verità a Jon su di loro, e non avrebbe potuto evitarlo dato che Scott era il suo migliore amico. Il ragazzo era rimasto scioccato, ma per Liam aveva fegato, anche perchè aveva retto bene il colpo, e si era anche integrato nel branco.

<< Hai provato a parlarci? >> gli domandò ancora il suo migliore amico, e il lupo annuì, ma scosse il capo quasi rassegnato.

<< Sì, ma lui dice che non c'è niente che non va. E io gli credo, se fosse il contrario lo sentirei, ma. . .è come una sensazione che non va via >> cercò di spiegargli Liam, e quello annuì, quasi concentrandosi nel cercare di capire. Liam stava per voltarsi verso Scott, che sembrava essere paralizzato, in realtà lo erano tutti. Malia aveva appena detto di essere incinta o se l'era immaginato? Peter esplose abbracciando la figlia e l'alpha, e tutti scoppiarono a ridere della faccia di Scott. Liam scommetteva che se non fosse stato un lupo, sarebbe svenuto, perchè era più bianco di un fantasma. Ridacchiò osservandolo bene, ma sprizzava comunque gioia da tutti i pori. Lo sguardo di Liam venne catturato da un movimento veloce al limitare del bosco. All'improvviso Theo sbucò a qualche metro da lui, e dopo pochissimi istanti qualcosa piombò addosso alla chimera come un fulmine, facendola rovinare in terra. Theo scoppiò a ridere, mentre Veronica su di lui rideva, incapace di fermarsi. Aveva i capelli scompigliati, mentre tentava di afferrare quelli del padre, continuando a rotolarsi in terra. Liam sorrise immediatamente vedendoli giocare assieme, sapeva quanto a Veronica piacesse correre nel bosco, e soprattutto sfidare il padre, anche se poi Theo vinceva sempre. Inizialmente Liam si aspettava che quello la lasciasse vincere, e invece l'aveva scoperto peggio di un bambino in quei frangenti. Mason accanto a lui, gli diede una pacca sulla spalla, sorridendo anche lui alla scena.

<< Ho vinto io >> stava dicendo la chimera. La figlia per tutta risposta gli diede un pugno sul petto.

<< Non vale, tu sei più veloce >> fece Veronica.

<< E' quello lo scopo, scricciolo >> ridacchiò Theo alla faccia offesa della bambina. Appena Thomas vide Veronica, mollò Corey per andare da lei. Quei due si adoravano, e a Liam non poteva che far piacere. La figlia lanciò una linguaccia in direzione del padre, prima di andare da Thomas e dirgli chissà cosa sulle foglie che erano lì vicino. Theo lanciò un'occhiata a Liam, e il lupo lo guardò inclinando il capo. Cosa c'era ora? Il compagno gli fece segno di avvicinarsi, e Liam lo fece. Mason ridacchiò, e Liam credette che quello sapesse qualcosa che lui ignorava, e il dubbio divenne quasi certezza quando vide anche Peter saettare lo sguardo su di lui. Lydia e Danielle si lanciarono un'occhiata fin troppo complice.

<< Vieni >> gli mormorò in un orecchio la chimera, e Liam si lasciò prendere la mano, mentre quello lo trascinò lontano dalla villa e da orecchie indiscrete. Si distanziarono di parecchio, tanto che Liam iniziò a sospettare che quello volesse confessargli un omicidio, non che fosse impossibile dato che si parlava di Theo. La chimera si fermò, e si voltò verso di lui lasciandogli la mano, ma facendo in modo che Liam aderisse con la schiena al tronco di un albero. Il lupo non capì che intenzioni avesse, ma poi qualcosa lo colpì, forte e chiaro come un secchio d'acqua gelida. Lui quel posto lo conosceva benissimo, era la stessa radura in cui andava quando aveva problemi di rabbia, la stessa in cui Theo l'aveva trovato più volte, la stessa in cui l'aveva baciato la prima volta.

<< Perchè siamo qui? >> gli chiese il lupo con il cuore in gola.

<< Mi sembrava il posto giusto in cui chiedertelo – gli rispose la chimera, sentendo benissimo come il cuore del compagno accelerasse in maniera persistente – Lo so che non te lo aspettavi, non da uno come me, ma. . .ci ho pensato a lungo, e ho capito che non mi basta più, o meglio, voglio ancora di più. Voglio averti in tutti i modi possibili, e so che quello che abbiamo noi non si può replicare, il legame, nostra figlia, è tutto così bello e perfetto che a volte penso che mi sveglierò all'improvviso convinto di aver dormito per anni. A volte penso che devo aver fatto qualcosa di estremamente buono in un'altra vita per poterti avere qui. Perchè nonostante abbia fatto cose orribili, tu sei qui. Ci sono notti in cui non dormo, ti guardo dormire tutto il tempo o guardo dormire Veronica, come se avessi davvero paura di addormentarmi. Può sembrare stupido, ma è così. Quello che abbiamo è molto più profondo di qualsiasi altro legame, ma è qualcosa che sappiamo solo noi, e io lo vedo come ti guardano certi ragazzi in giro, o come alcune vorrebbero trovare il coraggio di chiederti di uscire. E io so solo che voglio che anche gli altri capiscano che la risposta sarebbe no, perchè tu sei già di qualcun altro. Sei mio, Liam, e non voglio pensare che qualcosa possa portarti via da me. Perchè ti amo così tanto, e se non potessi sentirlo, non saprei come fartelo capire. Sono geloso di ogni sorriso che fai, e di ogni sguardo che regali. E sento di volerti sempre di più, anche se sarebbe impossibile. Quello che so è che se mai dovessi perderti il mio mondo andrebbe completamente in pezzi. Voglio viverti sempre, ogni giorno. Quindi . . .vorresti sposarmi, cucciolo? >> Liam poteva anche morire in quel momento, perchè era talmente incredulo e bloccato, e la sua salivazione era sotto zero. Stava ancora tentando di riorganizzare le parole che l'altro gli aveva detto, quando quello gli aprì una scatolina davanti agli occhi. Un anello di finissimo oro bianco era lì, che aspettava una risposta, così come il suo compagno. E probabilmente Theo sarebbe morto dall'ansia, se non avesse potuto avvertire tutto quello che provava Liam in quel momento. Avvertiva la sorpresa, la gioia e l'amore arrivargli come un fiume in piena sotto la pelle.

<< Vuoi davvero una risposta? >> se ne uscì il lupo con un groppo in gola. Theo ridacchiò, ma annuì. Liam in risposta lo attirò a se per baciarlo, e a Theo bastava eccome come risposta. Lo stava baciando di nuovo in quel posto, dove l'aveva fatto la prima volta, e tutto quello non faceva altro che fargli salire il sangue al cervello, mentre gli passava le mani tra i capelli.

<< Sì, amore, sì >> gli respirò Liam sulle labbra, con un sorriso e degli occhi così luminosi che avrebbero potuto accecare chiunque, ma non lui. La chimera si scostò appena per mettergli l'anello al dito, prima di lanciare la scatolina alle sue spalle, e riprendere a baciarlo. C'erano momenti come quello, in cui a Theo sembrava che non fossero mai cresciuti, che Liam fosse ancora il ragazzino di diciassette anni che gli aveva fuso il cervello, e lui il ragazzo che scappava da se stesso ogni santissimo giorno.

<< Quello stronzo – urlò poi Liam scostandosi, Theo si accigliò – Mason lo sapeva, vero? Ed era lì ad ascoltare le mie paranoie come niente fosse >>

<< Beh, lo sapevano lui, Peter e Lydia. E anche Danielle e Veronica in realtà, l'anello l'ha scelto lei >> ridacchiò il compagno. Liam roteò gli occhi al cielo.

<< Mi ha anche chiesto chi si vestirà da sposa, ovviamente gli ho detto che l'avresti fatto tu >> rise ancora la chimera, e di certo non si aspettava di ricevere un pugno sul naso.

<< Cristo, Liam >> ringhiò tenendosi la parte lesa.

<< Così impari. Ma che diavolo le dici? >>

<< Questa cosa del rompermi il naso ti piace proprio, eh cucciolo? >> borbottò quello, mentre si massaggiava piano. Liam si trattenne, ma poi scoppiò a ridere.

<< Direi che se non te lo rompessi le cose tra noi non andrebbero affatto così bene >> rispose il lupo.

<< Probabile >> ridacchiò la chimera, prima di avvicinarsi di nuovo a lui. Gli scostò i capelli dalla fronte, prima di incrociare gli occhi blu in quelli azzurri.

<< Ehi? – lo chiamò – Ti amo >>

<< Ti amo anch'io >> gli rispose il lupo con un sorriso bellissimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Due anni e mezzo dopo . . .

 

<< Jules, corri – strillò Veronica dalla sua cameretta – vieni a vedere >> Liam roteò gli occhi al cielo, mentre vide il bambino iniziare a correre per andare dalla sorella. Theo dietro di lui ghignò come al solito, mentre delle fossette gli si formavano intorno alla bocca.

<< Julian, non correre >> lo riprese Theo. Il bambino emise un sospiro esasperato, non sapendo se ascoltare il padre o la sorella. Liam ridacchiò, prima che quello iniziasse a correre all'ennesimo richiamo di Veronica.

<< Scusa, papà >> urlò dal corridoio, e Theo ridacchiò.

<< Povero piccolo. Tua figlia è una peste >> commentò Liam.

<< Ronnie lo comanda a bacchetta – rise Theo – ma si adorano. E comunque, sarebbe anche tua figlia >>

<< Lo so >> sorrise il lupo, mentre tirava fuori i biscotti dal forno. Theo ne afferrò uno, dandogli un morso e gemendo per quanto erano buoni. Mancavano pochi giorni al Natale, e l'albero torreggiava nel salotto, sotto era pieno di regali, e Liam sapeva che Veronica tentava di andare a scartarli quando loro non guardavano. Proprio per quello Theo aveva messo degli scatoli vuoti, mentre i regali veri erano nel bagagliaio della sua auto. A Liam veniva da ridere, perchè se Veronica l'avesse scoperto sarebbero stati guai. Gli anni erano passati lenti e veloci allo stesso tempo, a volte gli sembrava ancora impossibile che fossero cresciuti e che ognuno di loro aveva ottenuto la vita che voleva. Stiles e Jon stavano ancora assieme, e Liam pensava che la cosa fosse definitiva. Scott era diventato un veterinario, e lui e Malia avevano avuto una bambina di nome Sarah che era dolcissima. Lydia e Peter si erano sposati l'anno prima, e Theo aveva fatto da testimone al lupo, anche se quello all'ultimo voleva scappare via preso dal panico. La chimera ancora glielo rinfacciava a morte. La banshee aspettava una bambina che sarebbe nata da lì a tre mesi, e avevano già deciso di chiamarla Allison. Liam non l'aveva mai conosciuta, ma vedere le lacrime e il sorriso di Scott aveva già detto tutto. Mason e Corey invece, sembravano impazzire dietro a Mark, quel bambino era una peste. Danielle, invece, aveva fatto perdere la testa a un ragazzo di nome Michael, ma Liam era abbastanza sicuro che fosse stato il contrario. In ogni caso quei due erano perfetti. E loro . . .loro stavano assieme da quattordici anni ormai, Theo ne aveva trentaquattro ed era sempre più bello, se ne rendeva conto da solo. Due anni prima gli aveva chiesto di sposarlo, e dopo nemmeno un mese erano andati in calore, e da lì era nato Julian. Il bambino avrebbe compiuto due anni a Febbraio, mentre Veronica ne aveva sette e secondo Liam più cresceva più diventava un uragano. Julian era un angelo invece. Theo diceva che era Liam fatto a fotocopia, fatta eccezione per gli occhi. Quel blu oceano erano indubbiamente un marchio della chimera. Liam doveva controllare due bambini, non contando Julian, perchè per lui i bambini erano Veronica e Theo, cosa che faceva offendere sempre la chimera. Ad ogni modo, si erano sposati l'anno prima, dopo la nascita di Julian, e inutile dire che il piccolo aveva raddoppiato la loro felicità, mentre quella di Veronica era salita alle stelle. Adorava suo fratello, lo proteggeva, anche se sembrava che a volte volesse primeggiare. Julian d'altro canto l'amava a dismisura. Quando di notte si svegliava per qualche incubo, non andava mai da lui e Theo, filava dritto in camera di Veronica, e la mattina li trovavano a dormire in posizioni che gli facevano venire da ridere. A Liam non poteva certo dispiacere che i figli avessero un rapporto fraterno così bello. Quando avevano detto il nome del piccolo a Veronica, lei aveva iniziato a chiamarlo Jules, e quindi da lì era nato anche il suo soprannome. A volte si chiedeva se tutto quello non fosse un sogno ad occhi aperti, perchè era bellissimo. Il suo compagno era la cosa più bella che potesse capitargli, e anche se gli anni passavano, a lui sembrava sempre di ritornare indietro. Quando erano da soli o quando Theo lo prendeva in giro giocando con lui, era come se il tempo si fosse fermato. E forse era quello il loro segreto, continuavano a guardarsi come il primo giorno e a comportasi quasi allo stesso modo. Come se lui fosse ancora quel lupo di diciassette anni con problemi di rabbia, e l'altro una chimera subdola e calcolatrice, ma a cui per qualche strana ragione sembrava importargli solo di lui. Avvertì Theo sollevarlo per farlo sedere sul bancone della cucina, e allora si riscosse.

<< Che c'è? >> gli domandò.

<< Ti vedo pensieroso >> disse la chimera, per poi sorridere quando sentì le risate dei bambini provenire dal fondo del corridoio.

<< Stavo pensando a noi, intendo a tutto. Sai, i bambini e quello che abbiamo costruito >> gli disse il lupo.

<< Se me lo avessi detto anni fa probabilmente ti avrei preso per pazzo. Ma siamo qui, no? >> fece Theo. Liam annuì, e gli passò le braccia attorno al collo, aprendo le gambe per fargli spazio, e la chimera si avvicinò immediatamente per baciarlo.

<< Ti amo, cucciolo >> gli disse a fior di labbra.

<< Ti amo anch'io, amore >> rispose lui. Theo lo baciò di nuovo, mettendoci in quel bacio tutta la felicità che provava, e al lupo arrivò forte e chiara. La sensazione della prima volta che Liam l'aveva chiamato in quel modo tornò a fargli visita. Si sentiva l'essere più fortunato della terra, dopo tutte le cose orribili che aveva fatto, stentava a credere di essere riuscito a redimersi, e di aver addirittura creato una famiglia. Lui che di famiglia conosceva solo il nome e non il significato. Quello di cui era certo, era che esistevano due Theo distinti e separati, quello prima di Liam, e quello dopo Liam. Quel ragazzo che stava baciando aveva cambiato ogni cosa, lui era tutto ciò che di buono c'era in lui.

<< Papà, papà nevica >> la voce di Veronica arrivò così forte da farli staccare solo per ridacchiare. Si voltarono, sorridendo mentre osservavano i bambini incollati alla finestra ad osservare la neve che scendeva. Veronica iniziò a spiegare a Julian che sarebbero potuti andare al parco a fare un pupazzo di neve, o gli angeli per terra, e il bambino fissava la sorella incantato, sorridendo ad ogni fiocco che cadeva e si posava sul davanzale della finestra. A Liam quella scena scaldava il cuore, tanto da stringere di più il compagno in un abbraccio.

<< Chi vuole un biscotto? >> li richiamò Theo, e i due a comando si precipitarono in cucina. Julian si arrampicò sulla gamba di Liam che lo afferrò, facendolo sedere sulla sua gamba, mentre se ne stava ancora sul bancone della cucina. Veronica invece si fiondò in braccio a Theo, pretendendo di essere presa in braccio anche lei. Julian prese a mordicchiare un biscotto, sotto lo sguardo dolce di Liam, e a Theo si sciolse il cuore a quella visione, come quando tornava tardi dal lavoro, e trovava quei due nel suo letto, appiccicati a Liam. Veronica stava raccontando di come non vedesse l'ora di aprire i regali, e Liam la ascoltava dicendole che no, non le avrebbe detto cosa aveva portato Babbo Natale. Julian rideva delle facce buffe della sorella, e poi strinse un dito a Theo, quello dove c'era la fede, osservandola interessato. La chimera e il lupo si lanciarono un'occhiata, blu nell'azzurro, prima di sorridersi. Sentivano cosa stava passando dall'uno all'altro. Si erano trovati così, quasi per caso all'interno di un inferno, forse per fortuna o in modo totalmente imprevisto. E proprio per questo motivo, avrebbero continuato ad amarsi sempre, in ogni caso. E magari in futuro le cose avrebbero continuato a cambiare, magari con un'altra testolina bionda che correva per casa o con altre avventure di ogni giorno. Avrebbero continuato ad amarsi così, per caso o per fortuna, come la prima volta. Ma per sempre. Gli occhi blu di Theo corsero a quelli azzurri di Liam. Era tutto semplicemente perfetto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 






Credetemi se vi dico che non so cosa dire, o che buttar giù questo spazio autrice sia stato più duro del capitolo stesso. Spero che la fine di questa storia vi sia piaciuta, almeno tanto quanto a me è piaciuto decidere il finale ideale, e credo che questo sia stato il più giusto. Ho iniziato a buttar giù questa storia per vedere cosa ne sarebbe potuto venir fuori, e non mi aspettavo minimamente il successo che ha avuto, ma per questo devo ringraziare solamente voi! Che siate stati recensori o lettori silenziosi, avete in ogni caso aiutato questa storia a crescere giorno dopo giorno, aiutandomi anche a non scoraggiarmi avendo responsi positivi. Ho scritto questa storia per far capire che tutti possono essere salvati, o aiutati a trovare il loro posto nel mondo come è successo a Theo. E che a volte la vita ci da quello di cui abbiamo bisogno e non quello che crediamo di volere, com'è successo a Liam. Spero che sia soprattutto questo quello che vi sia arrivato. Dire addio a questa storia, e premere il pulsante “completa” è una delle cose più difficili, forse perchè dico ciao a qualcosa che mi è entrato dentro più di quanto avrei immaginato. Prima di andare, vorrei dedicare un saluto e un ringraziamento speciale a tutti voi che avete seguito la storia settimana dopo settimana, quindi un immenso grazie a Gallagher Winchester, Chantal_123, Atelofobica, Musicheart, rtma, mickmuck, Allison_Kaiser e a tutti voi. Grazie di essere stati con me, con Theo, con Liam e con tutti loro. Alla prossima storia, un bacio a tutti voi,

Elly

P.S

Ascoltate i 5sos, e amate Michael Clifford che è un panda!

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