Break me Fix me

di loveis4ever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo due ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



Break me Fix me

 
-Take me to church, I'll worship like a dog at the shrine of your lies, I'll tell you my sins and you can sharpen your knife, Offer me that deathless death, Good God, let me give you my life!- Sento da qualche parte della stanza il telefono suonare, forse è la terza volta che suona, ma la mia voglia di alzarmi è pari a zero.
Ho passato tutta la notte a bere come una spugna ed a piangere come una fontana. Il telefono continua a suonare perforandomi i timpani, e così che mi decido finalmente ad alzarmi dal letto,  mi avvio alla ricerca di quel maledetto strumento di tortura e lo trovo buttato sulla poltrona accanto alla piccola libreria della camera da letto.
–Pronto?- rispondo senza vedere chi mi chiama, e intanto cerco a terra i vestiti che ho sparso la notte precedente.
- Jade, ma dove sei finita? E’ da due ore che ti aspetto al lavoro!-  Lydia il mio capo mi parla con la voce agitata, guardo l’orologio e vedo che sono le 10:15, sono in enorme ritardo e io non sono mai in ritardo.
-Lyd arrivo subito, te lo prometto.- Prendo i jeans che sono sulla poltrona e una maglia  di colore bianca e mi avvio in fretta e furia a cambiarmi.
- Adesso che so che sei viva te la puoi prendere con comodo.- Lydia è la migliore di sempre, si preoccupa sempre di me ed è anche un buon capo.
Chiudo la telefonata e mi cambio velocemente, do uno sguardo alla camera in disordine, ci sono bottiglie di tequila e birra sparse in giro per la stanza e vestiti gettati alla rinfusa sul pavimento, alla fine,  devo mettere ordine in questa maledetta stanza.
Vado a specchiarmi e per poco non urlo dallo spavento.
Sono orribile, ho delle occhiaie che mi arrivano alla bocca, gli occhi rossi e gonfi come se mi avessero preso a pugni e i capelli come se avessi presso la scossa.
Pettino i capelli velocemente e faccio uno chignon che mi sembra decente e passo il correttore sotto le occhiaie, ma la situazione non migliora, anzi sembra che abbia accentuato il gonfiore degli occhi. Sono un tale disastro.
Inforco gli occhiali da sole, la borsa, il telefono ed esco di corsa dalla casa.
Vado alla macchina, una vecchia volvo di colore grigio che sta iniziando a corrodersi dalla ruggine, m'infilo all’interno, accendo la radio e mi avvio finalmente verso la libreria di High Bridge. Durante il tragitto non posso fare a meno di pensare a quello che è successo la notte precedente.
- Mi dispiace Jade, tra di noi le cose non possono più continuare così. Penso che dobbiamo finirla adesso!- Il mondo mi crolla di nuovo addosso, sento il mio cuore frantumarsi ancora una volta, ma so che è colpa mia.
 Dovevo capire che c’era qualcosa che non andava da quando i nostri rapporti intimi sono diventati meno frequenti, fino a scomparire del tutto.
-Hai un'altra Ryan?- Gli domando con la voce spezzata mentre guardo il mio uomo, anzi il mio ex uomo, che mi squadra con occhi freddi come se lasciarmi non lo toccasse minimamente. Alla mia domanda però abbassa gli occhi, colpevole, e lì capisco tutto.
Capisco i suoi “Mi dispiace, Jade ma devo vedere degli amici”, “Non posso Jade ho da fare”.
–Mi dispiace Jade!- La mia mano reagisce in due secondi e gli sciocco uno schiaffo che si riversa in tutta la casa, lui non si difende e io continuo a schiaffeggiarlo fino a quando non mi duole la mano.
–Mi fai schifo, anzi sai che ti dico vattene dalla tua puttanella e spero che anche lei si trovi un amante, perché lasciatelo dire mio caro, le tue abilità a letto lasciano davvero a desiderare.- Cerco di resistere dal piangere e mi faccio i complimenti per essere riuscita a parlare con voce ferma.
Lui prende il giubbotto ed esce sbattendo la porta. Fino a quando non sento la macchina allontanarsi, cerco di non crollare ma appena il rumore del motore diventa un piccolo ronzio mi piego in due a piangere.
Scuoto la testa in modo veloce per cacciare via i ricordi e faccio bene perché una macchia scura passa davanti alla macchina… e poi sento un botto.
Fermo la macchina  improvvisamente e guardo davanti a me ma non vedo niente.
“Oddio ho investito qualcuno, oddio, oddio.”  Esco in fretta dalla macchina e vado a vedere se ho davvero investito qualcuno, oppure se sia stata una mia impressione.
Davanti alla macchina c’è un ragazzo vestito di nero e dai capelli bianchi, il ragazzo è sdraiato a terra e non si muove.
“Porca miseria, adesso che faccio? Ho ucciso qualcuno! Perfetto, ora sono diventata anche un assassina oltre che cornuta.”  Mi piego a terra e scuoto il ragazzo fino a farlo girare di schiena.
Ha gli occhi chiusi e un bel bernoccolo rosso vicino all’attaccatura dei capelli, per il resto sembri che stia bene.
-Ehi tu, stai bene? Mi senti? Dimmi che non sei morto, per favore? Oltre a cornuta non voglio diventare anche un’assassina!- Tasto il petto per vedere se è ferito quando una mano mi blocca il polso.
–Sto bene!- Mi allontano dallo sconosciuto che si alza da solo, e poi mi punta i suoi occhi a mandorla addosso.
- Dovresti fare più attenzione a dove camini, potevi uccidermi.- Ha un accento straniero, quindi di sicuro non è nato qui, anche se ha una buona pronuncia.
Siamo entrambi in piedi a squadrarci fino a quando non sentiamo delle voci femminili venire dalla nostra parte. Il ragazzo fa una smorfia di disappunto e si avvia alla mia macchina, apre la portiera e si siede come se lo facesse da sempre. Continuo a guardarlo interdetta, non capisco se mi vuole denunciare o no.
“Per la miseria perché tutte a me? Che ho fatto di male nell’altra vita per meritare tutto questo?” Entro anche io in macchina ma non metto in moto, anzi , mi giro verso il ragazzo che mi guarda con gli occhi innocenti. Se vuole farmi sentire in colpa non ci riuscirà, infondo ha fatto la sua parte entrando in mezzo alla strada come un pazzo.
–Senti bellezza, cosa vuoi?- Faccio un respiro profondo e guardo il ragazzo che intanto fa un mezzo sorriso.
–Se tu mi porti via di qui, non ti denuncerò alla polizia per avermi investito. Cosa ne pensi?-
Ma che fa prende per il culo?”
Come scusa?- incrocio le braccia infastidita. - Punto primo, nemmeno ti ho toccato, perché la macchina non aveva un graffio, e secondo,  mi stai ricattando per caso?-
Le voci di prima si fanno più vicine e il ragazzo se ne accorge perché si mette in fretta il cappuccio della felpa e si mette una mano davanti alla bocca. Decisamente c’è qualcosa che non va.
–Prendila un po’ come ti pare, ma se fossi in te, mi porterei via di qui. Non hai altra scelta cappuccetto rosso.-
“Ufficiale, odio questo ragazzo.
Un gruppo di ragazzine escono da un vicolo e si avvicinano alla macchina, il bellimbusto si gira verso di me e mi fa il gesto di partire. Metto in moto la macchina solo perché sono in enorme ritardo, se avessi avuto il tempo di discutere il ragazzino capirebbe che sarebbe meglio starsene zitto.
- Jade.- Lo dico senza pensarci e il ragazzo che intanto abbassa il cappuccio rivolge la testa verso la strada e con la coda del occhio vedo che fa un mezzo sorriso.
–Come scusa?-
Fa pure il finto tonto adesso.”
– Jade, non cappuccetto rosso.- Se non stessi guidando, lo strangolerei volentieri perché il deficiente ride.  Se ce una cosa che odio è quando la gente mi mette dei soprannomi, non mi piaceva da ragazzina e non mi piace adesso. Nella macchina scende il silenzio e io accendo lo stereo della macchina mettendo la usb con tutte le mie canzoni preferite, partono gli Immagine Dragon che personalmente adoro.
 –Grazie.- Dal tono di voce non sembra molto felice della  cosa , anzi è piuttosto scocciato.
–Ti sei sprecato, comunque prego.- Il telefono prende a squillare di nuovo.
“Che palle ma che vogliono tutti oggi?”
–Ciao Gabriel!- Ora mancava solo mio fratello maggiore.- Jade, mi serve un consiglio,  devo andare a New Orleans quest’ fine settimana e non so cosa portare da vestire.-
“Respira Jade, Respira.”
- Vaffanculo Gabriel, mi chiami solo per questo? Ora chiudo se non ti dispiace.- Chiudo il cellulare e entro nel parcheggio della libreria.  Finalmente al lavoro e tra i miei adorati libri.
Scendo dalla macchina e anche il bellimbusto mi segue, chiudo la macchina e mi avvio dentro. Lydia è immersa tra le scatole dei nuovi libri, che a quanto pare dovevano arrivare oggi.
- Lyds mi dispiace tanto, non era mia intenzione fare così tardi.- Lydia si gira verso di me e mi sorride con un sorriso materno, so quanto le costa stare in libreria con una bambina piccola a casa.
 -Tranquilla.- mi guarda preoccupata. -Stai bene?  Hai una faccia da far invidia ad un cadavere.-
Un altro motivo per cui adoro questa donna è che non ha peli sulla lingua.
–Io e Ryan ci siamo lasciati, anzi quel senza palle ha lasciato me.-
 Lydia smette di tirare fuori i libri dallo scatolone e mi guarda con gli occhi sbarrati.- Oddio Jade, mi dispiace tanto. Devi essere a pezzi.-
Faccio un alzata di spalle per dirle che sto bene e mi avvio anche io ad aiutarla.- La verità e che non mi fa male il fatto che mi abbia lasciato, tanto il fatto che mi abbia tradito! Quel gran figlio di … di puttana.- Poggio la borsa al bancone e tolgo gli occhiali da sole mostrando la mia faccia da zombie.
-Jade hai fatto a pugni con qualcuno?- Alzo gli occhi al cielo, non so perché pensino che io sia una violenta, insomma ho fatto a pugni una volta con una ragazza ma da allora sono stata tranquilla.
- Questo è per aver bevuto come una spugna e per essere stata sveglia fino alle 5 del mattino buttando tutte le sue cose alla rinfusa.-
 Lydia si rimette al lavoro seguita dalla sottoscritta, ha un sorriso sulle labbra si vede che è fiera di me. -Senti neomamma perché non vai a casa dalla tua bimba, qui ci penso io.- Lydia annuisce e si avvia a prendere le sue cose quando il bellimbusto entra in libreria con aria circospetta e si incammina verso di me.
 “Cavoli mi ero dimenticato di lui.”
–Quindi lavori qui?- vedo che fa una gira volta fissando i scaffali e poi fa un sorriso di scherno.
Odio questo tipo.
- Non hai l’aria di una bibliotecaria, sembri più una stronza che giudica.-
Senti da che pulpito.”
 –Allora io vado.- Lydia si ferma in mezzo alla stanza vedendo me e bellimbusto uno di fronte all’altro.
-Lui chi è?-
Non riesco a dire una parola che il bellimbusto mi precede.- Sono il ragazzo che ha investito.-
Lo fulmino con lo sguardo e lui mi fa l’occhiolino. Facevo meglio ad investirlo per davvero.
-Cosa? Stai bene? Oddio, denuncerai Jade? Sei qui per il risarcimento?  Vuoi che ti portiamo all’ospedale?- Non credevo che una persona potesse dire tutte quelle parole senza respirare.
- Non l’ho davvero investito e lui che si e fiondato sulla mia macchina,  mi ha persino intimato di partire perché si trovava nei guai. Puoi stare tranquilla, sta bene.-
 Bellimbusto e Lydia mi fissano. La castana sorride sollevata e si mette la borsa alle spalle e va verso l’uscita solo per poi fermarsi e dire:- Bene, divertitevi ragazzi!- 
 Questa giornata avrà fine?
- Sei indisponente.- Alzo un sopracciglio e scuoto la testa, ormai ci rinuncio alla pace.
- Vaffanculo!- gli dico al ragazzo.
 Vado verso i scaffali per fare spazio per i nuovi libri ma mi fermo perché bellimbusto ride. Per essere un cretino ha una bella risata.
- Ho ragione, sei l’unica che si comporta in questo modo con me.- Lo vedo seguirmi tra i scafali e fermarsi a pochi passi da me.
- Perché gli altri ti adorano come un dio?- Lui sorride e i suoi occhi si illuminano a quanto pare a questo ragazzo piace quando si parla di sé.
- Certo, sono un Dio. Ho persino un mucchio di fan che mi inseguono.-
Inizio a spostare i libri vecchi per fare posto ai nuovi , bellimbusto mi fissa con gli occhi  in attesa, sbuffo e gli faccio la domanda che voleva.
- Perché?- Annuisce sodisfatto e si avvicina piano a me.
Aspetta che sta facendo?”  Le punte delle nostre scarpe si toccano e lui si abbassa per arrivare alla mia altezza, si avvicina alla mia bocca per poi spostarsi verso l’orecchio.
- Sono famoso.- Il suo respiro mi accarezza il collo e a questa distanza sento anche il suo profumo di menta e fumo.
Il ragazzo si allontana bruscamente, interrompendo il contatto, e con un sorriso di soddisfazione esce dagli scafali.
-Tu? Famoso?- Questa volta lo seguo io anche se devo prendere i libri.
–Sì, in Corea del sud.- Prendo i libri e mi avvio di nuovo tra gli scafali.
Bellimbusto questa volta non mi segue, si accomoda in una sedia vicino ai tavoli da studio.
- A quest’ora dovrei essere a New Orleans, invece mi trovo in questo paesino sperduto.-
Metto i libri a posto e scuoto la testa. “Questo ragazzo è pieno di sé!”
- Nessuno ti obbliga a stare qui, basta prendere l’autobus ed a New Orleans ci arrivi per mezzanotte.- Finisco i libri e ritorno di nuovo nella sala comune, lui è ancora lì con le gambe sul tavolo.
-Se sapessi come fuggire da un’orda di fan, e come pagarmi il biglietto, me ne sarei già andato.-
-Ma tu non eri famoso?-
Il bellimbusto ridacchia leggermente. –Ma non sei tu quella che mi ha investita?-  Faccio una smorfia ma a lui non fa nessun effetto.- Io. Non. Ti. Ho. Investito. E per la cronaca, sei finito a High Bridge.-
Lui annuisce e chiude gli occhi, la testa gli pende di lato e non parla più. Continuo a sistemare i libri fino all’arrivo di Miranda. - Jade!- 
Perché urlano tutti,  ho ancora i post sbornia.”
-Jade, oh, Jade, non sai chi ho visto. Mi dispiace tanto per essere io a farlo. Ryan era con un'altra donna a baciarsi, meglio, a infilarsi la lingua in gola!- La cosa non mi sorprende più di tanto, dovevo immaginarlo, mi ha fatto le corna per un anno intero, ora e libero di fare i suoi porci comodi in pieno giorno.
-Tranquilla, ormai ci siamo lasciati.- Miranda con i suoi occhi da cerbiatta mi scruta meravigliata, nessuno si aspettava questo.  Peccato per Ryan non sa cosa si è perso, che torni dalla sua amante, io mi troverò di sicuro di meglio.
La finta star comincia a russare e Miranda mi lancia un’occhiata confusa. Faccio le spallucce e ritorno a fare il mio amato mestiere.

 


 

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Capitolo 2
*** Capitolo uno ***


Capitolo 1
 
-Gabriel, sei a casa?-Entro in casa con le buste della spesa, ho la testa che mi scoppia ormai. Dopo una giornata stressante sono finalmente arrivata alla fine della giornata.
–Oh, ciao sorellina!- Gabriel esce dalla porta del salone con i suoi un metro e 75 cm, mi si avvicina e prende le buste della spesa dalle mie mani. 
–A parte rispondere male a tuo fratello maggiore  che hai combinato oggi?- Seguo Gabriel verso la cucina e mi siedo su uno sgabello vicino al tavolo da lavoro di mio fratello, poggio la testa sul tavolo e chiudo gli occhi.  Sono tentata di digli tutto ma poi cambio idea, mio fratello è un tipo iperprotettivo nei miei confronti. 
–Niente di che, il solito.- 
Gabriel mi punta addosso i suoi occhi verdi, che anche se non vedo, li sento su di me.  
L’unica cosa che io e mio fratello abbiamo in comune sono gli occhi per il resto siamo diversi. Gabriel è moro e io sono rossa, lui alto un metro e 75 e io un metro e sessanta, lui comprensivo e dolce ed io combina guai e senza peli sulla lingua. 
–Domani parto per New Orleans, ti dovrai occupare della pensione.- 
Alzo la testa dal tavolo e fisso mio fratello terrorizzata. Non è un bene che sia io ad occuparmi della pensione, l’ultima volta stavo cercando  di cucinare e per poco prendeva  fuoco la cucina.
- Non credo di essere la persona adatta, sono al lavoro e…e…e poi non c’è nessuno, quindi magari possiamo chiudere fino a lunedì.-  Mio fratello mi sorride in modo dolce. 
Sa che sto inventando delle scuse, perché lui mi ha cresciuta e mi conosce meglio di chiunque altro.
- Verrà Andrew a cucinare! Per quanto riguarda il lavoro, domani, se non sbaglio, chiudi a mezzogiorno e hai persino il pomeriggio libero e così anche la domenica. Se hai un problema basta che mi chiami.- 
Sbuffo e rimetto la testa di nuovo sul tavolo, questa volta mi ha fregata. 
Gabriel ride e si mette a cucinare per la sera. 
–Hai prenotato l’albergo?- Gabriel parte spesso per i convegni, vuole tenersi informato sulle novità per le pensioni e tutto quello che ne è annesso. Non capisco cosa ci trovi di interessante in tutti questi convegni sulle pensioni e alberghi, io mi annoierei a morte.
–Vado a stare da papà.- Parla a voce bassa nella speranza che io non lo senti, ma invece ho sentito benissimo.
- Non puoi!- Alzo la testa e fisso mio fratello.-Ti trovo io un albergo su internet, ma da lui non ci vai.- So che mio fratello pensi che sia dura con mio padre ma la verità è che se lo merita.
Dopo il divorzio con mia madre, anche lui se ne andato lasciandoci qui da soli, e dopo nemmeno un anno si era risposato con un'altra. Mia madre ha anche le sue colpe,  forse ne ha più lei di lui. 
Ha mandato le carte del divorzio dall’Africa, dove è partita con i Medici senza frontiere per scappare da High Bridge. Dopo pochi mesi anche mio padre se ne andato con la scusa del lavoro, lasciando un Gabriel diciasettenne a prendersi cura della casa e di me. 
–E’ solo per due notti Jade.- ha la voce spezzata, ma non m’importa. Quel uomo ci ha fatto molto male, anche se mandava soldi a casa non eravamo più noi la sua prima preoccupazione. 
Le lacrime premono per uscire ma non glielo permetto, ho smesso di piangere per mio padre, ho smesso di piangere per gli uomini della mia vita che non fanno altro che deludermi.
–Per favore, Gabriel. Fammi solo questo favore, giuro che mi occuperò io di tutto in questi due giorni ma tu non andare da papà.- Gabriel annuisce, sa che per me non è facile chiedere favori e sa quanto mi costa farlo.
- Va bene Jade, ma spero per te che sia un bel albergo.- scherza lui per smorzare l’atmosfera. 
Con il cuore che si alleggerisce, prendo il pc e mi siedo sul divano in sala cercando tra gli alberghi e faccio la prenotazione. 
–Cosa cucini di buono stasera?- Dopo che  ho fatto tutto, mi rilasso sul divano.
- Cucina orientale.- risponde entusiasta. Una lampadina si accende nella mia mente.
- Porca miseria, bellimbusto!- Mi alzo in fretta dal divano e mi avvio a prendere la borsa che ho lasciato in cucina vicino allo sgabello in cui ero seduta prima.
-Cosa?- Mio fratello mi guarda come se all’improvviso fossi diventata matta. 
–Ho dimenticato bellimbusto chiuso in libreria!-  Esco di fretta dalla casa senza lasciare a mio fratello il tempo di replicare. 
“ Come diavolo ho fatto a dimenticarlo li dentro? Ora sì, che  mi denuncia per davvero.”Cammino per le strade come una pazza e cercando di tenere un passo sostenuto. 
Non mi ero accorta di aver lasciato qualcuno dentro alla libreria quando ho chiuso. A mia discolpa si può dire che il ragazzo coreano dormiva beatamente tanto da farmelo dimenticare del tutto. 
“Come ha fatto a non svegliarsi per tutto il tempo io non lo so, quel deficiente me ne sta facendo passare di tutti i colori oggi. Lo odio!”
Per fortuna non c’è molta gente per strada quindi in 20 minuti raggiungo la libreria, scendo veloce e rovisto nella borsa alla ricerca delle chiavi. “Dai, maledette dove siete?Proprio adesso che ho più bisogno di voi non vi fate trovare.”  Le mia dita toccano un paio di chiavi e sorrido soddisfatta. 
Apro la porta e accendo le luci accanto all’entrata, mi avvio di corsa alla sala comune dove ci sono i tavoli da studio e lo trovo lì…sveglio e molto incazzato.
- Non ti bastava investirmi, ma dovevi pure chiudermi dentro la libreria?-  Si alza dalla sedia in modo lento e mette le sue mani sui fianchi,  si vede a miglia,  miglia che è arrabbiato e non ha tutti i torti.
- Io non ti ho investito!-  Abbasso la testa comunque colpevole, se avessi fato attenzione a quest’ora non sarei qui a subirmi il ragazzo che si credeva Kurt Cobain.
A spezzare la tensione che si è creato ci pensa il brontolio dello stomaco del ragazzo e io non posso fare a meno di sorridere. Forse ho trovato il modo per levarmelo dalle scatole senza finire nei guai.
–Come faccio a sdebitarmi?- chiedo a me stessa ad alta voce. 
-Che te ne pare di un piatto caldo e di un letto per stasera?- e indica la sua pancia che continua a brontolare. 
-Ti stai autoinvitando a casa mia?- 
Lui si incammina verso l’uscita, senza prendersi la briga di rispondermi. 
-Vieni si o no? Per quanta ho fame io abbia, potrei mangiarmi anche a te.-
Ritiro tutto, non mi sento più in colpa anzi, ho fatto bene a chiuderlo qui dentro. Esco anche io, dopo un controllo alla libreria nella speranza che non abbia dimenticato nessun altro, spengo le luci e chiudo bene a chiave. 
Bellimbusto è appoggiato alla mia machina, ha il viso rivolto verso l’alto a vedere le stelle,  sembra un ragazzino ad un occhiata esterna e dal suo comportamento infantile. 
C’è la luna piena  e il cielo è sgombro dalle nuvole, per essere Aprile non fa molto freddo e non piove nemmeno molto. Di giorno c’è un sole piacevole che ti accarezza con i suoi raggi caldi e di sera c’è una notte piena di stelle. 
–Andiamo?- chiedo leggermente scocciata. Il ragazzo abbassa la testa e mi sorride, lancia un ultima occhiata al cielo ed entra nell’abitacolo, mi siedo anche io e poi parto verso casa. Mio fratello sarà contento di avere un ospite dopo tanto tempo, ma io no. 
–Mi vuoi tutto per te e per questo mi ha rinchiuso in una libreria? Sai, non dovevi arrivare a tanto, bastava che mi chiedessi un autografo. Io sono di tutti.-  non siamo partiti nemmeno da due minuti che inizia a vantarsi. 
–Guarda che non ti volevo chiudere, e sinceramente non so nemmeno tu chi sia! Adesso che ci penso, avrei fatto meglio lasciarti a digiuno, rinchiuso in libreria solo come un cane.- 
Lui mi guarda offeso e io faccio un sorriso angelico, per quanto mi senta in colpa ad averlo fatto non ho mica intenzione di dirglielo.  
“Questo qui è già pieno di sé, se ammettessi i miei sensi di colpa non farei altro che aumentare il suo ego. Non voglio contribuire a rinforzare il suo autostima che è già alle stelle.”
–Tu non sai cosa siano le scuse, vero?- 
Sorrido il più dolcemente possibile e gli rispondo un “no” secco.  Lui mi fulmina di nuovo e io continuo a sorridere, senza saperlo bellimbusto mi sta aiutando a non pensare alla mia disastrosa famiglia. 
–Cappuccetto rosso, sai chi sono io?-
–Fammi pensare…no.- Scuoto la testa in segno di negazione.  E sono sincera, lo giuro. Almeno credo.
Quando lascio High Bridge e prendo la strada che conduce a casa mia, il ragazzo si oscura in viso.
- Stai pensando ad uccidermi adesso?-
“Questo qui ha davvero poca fiducia in me!”
–Grazie per la fiducia, comunque no, sarebbe troppo facile.- 
Lui rilassa le spalle e il discorso finisce lì, quando intravedo le luci di casa mia abbasso la velocità fino a parcheggiare vicino alla porta d’ingresso. 
Di notte la casa sembra spettrale nella sua grandezza, prima di trasformarla in una pensione era una villa di due piani con molte stanze in disuso. Scendo dalla macchina e la stella cadente mi segue, apro la porta e mi faccio da parte per far passare il ragazzo. Mio fratello appena sente la porta chiudersi si fionda verso l’ingresso ma si ferma alla vista del ragazzo.
- Lui sarà nostro ospite per stasera.- Parlo prima che uno dei due apri bocca. 
Gabriel sorride tutto felice e fa un inchino con il busto imitato dalla stella cadente, mentre io gli guardo dubbiosa. 
Mi avvio verso la cucina da dove viene un profumo invitante. E’ bello quando tuo fratello è uno chef, puoi mangiare tante prelibatezze. Gabriel mi segue con la stella cadente, di cui ancora non so il nome.
-Quindi eri lui che ti eri scordata? Come si chiamava… bellimbusto?- Gabriel fa un cenno al ragazzo di prendere posto e lui si siede vicino a me, alle parole di mio fratello mi rivolge uno sguardo criptico. 
-Bellimbusto?- questa volta si rivolge a me.- Me ne hanno dato di migliori, non credi di esserti sprecata?- Lo guardo anche io mentre mio fratello torna ai fornelli. 
–Beh,in realtà penso che stella cadente ti calzi meglio.- 
Se gli sguardi potessero uccidere sarei morta di sicuro, a quanto pare al ragazzo non piace il nuovo soprannome che gli ho affibbiato. 
“ Peccato che un visino tanti carino nasconda un vero narcisista.”
-Se fossi una mia fan, sapresti come mi chiamo.-  Lui distoglie lo sguardo da me in modo teatrale e fissa mio fratello per attirare la sua attenzione. 
–Il mio nome è…- Prende una pausa lunga mezzo minuto come se il suo nome fosse chi sa cosa. “E’ davvero pieno di sé!”
–BadBeat.- Tutta quella pausa per un soprannome che poteva risparmiarselo. Non che sia un brutto nome ma solo scontato. B. B. sorride mordendosi un labbro in modo sensuale. 
-Bad Beat?- ripete Gabriel a macchinetta. 
-Ti sei dato come nome d’arte un termine da poker?- non che sia scandalizzata, chissà come mai me lo aspettavo da uno che crede di essere un Dio sceso in terra. 
–Sì.- dice compiaciuto di sé. 
Mio fratello mi guarda scettico. -Come fai a sapere che è un termine da poker? Non ci hai mai giocato.-
Anche B.B. sembra interessato alla questione e io sorrido maliziosa. -Non a poker, fratellone. Ma a strip poker.- 
Il coltello con cui mio fratello sta tagliando l’insalata cade per terra e mi fissa scioccato. La piccola stella cadente mi lancia uno sguardo dalla testa a piedi e annuisce soddisfatto.
“Se pensa che io farei un strip poker per lui, beh, dovrà sognarselo.”
–Tu… tu! Non l’hai fatto, vero? Chi è il bastardo per cui l’hai dovuto fare? Ti hanno costretto?- Gabriel parla in modo arrabbiato e il bellimbusto sorride sotto i baffi.
–Che c’è? Non hai mai sentito di una donna che si spoglia?- Gabriel mi manda uno sguardo ammonitore ma io lo ignoro alla meglio,  invece è B. B. a stupirmi, non ha fatto nessuna battuta. 
Mi alzo dallo sgabello e mi avvio verso le scale per andare in camera mia, mio fratello inizia a dire parolacce a raffica, ma è una battuta che non capisco della stella cadente a smorzare la sua rabbia. 
“A quanto pare Gabriel ha trovato la sua anima gemella.”
Entro nella mia camera che è uguale a come lo avevo lasciato questa mattina. Prendo il secchio vicino alla scrivania e inizio a togliere le bottiglie di tequila e quelle di birra, ci sono delle macchie sul pavimento. 
“Ma che cavolo, ora sarà tutto appiccicoso.”
Tolgo anche i vestiti e butto in cestino alcuni dei vestiti di Ryan, un sorriso mi spunta quando lo faccio. Rimetto a posto i libri che erano per terra e prendo la pila di vestiti da mettere in lavatrice, faccio uno sbadiglio che spaventerebbe anche un orso e metto i vestiti nella lavatrice dove ci trovo pure  quelli di Gabriel. 
“Perfetto, adesso c’è più ordine.”
Dopo aver lavato il pavimento scendo sotto e trovo il tavolo già pronto, mio fratello e B. B. si sono già accomodati ma aspettano me per mangiare.
- Jade, oltre a sparare cavolate, perché non mi hai detto che B. B. era nei guai?- A quanto pare il ragazzo ha raccontato le sue disavventure a mio fratello,  ma faccio un sorriso forzato e decido di rispondere. 
-Beh, non volevo snocciolare i problemi di questa povera stella.-  B. B.è seduto di fronte a me e mi lancia uno sguardo d’intesa, come se ci fosse un segreto tra noi due.
“Mi stupisce che non abbia aperto bocca sul presunto incidente, non sa fare altro.”
–Mangiamo che ho fame.- Iniziamo tutti a mangiare, la stella  doveva essere davvero affamata perché non fa altro che mangiare senza poggiare un attimo le posate. 
Gabriel mi rivolge un sorriso dolce da tipico fratello maggiore, ma nel suo sguardo c’è anche una nota di avvertimento. Credo che sia davvero felice di avere compagnia maschile e questo mi fa apprezzare un po’ di più la stellina, ma solo di poco, per il resto lo trovo insopportabile.
 La serata passa tranquilla, Gabriel e B. B. parlano cucina orientale e della Corea del sud, io invece mi siedo davanti alla tv ma dopo poco la spengo perché le palpebre cominciano a diventare pesanti. 
–Gabriel, accompagna tu il nostre ospite nella sua stanza, io vado a nanna.- Mio fratello annuisce e bellimbusto mi ha un saluto muovendo solo le dita. 
Arrivo in camera e mi cambio in fretta mettendo il pigiama, ma  appena appoggio la testa sul cuscino mi addormento. 

Sento la sveglia suonare e apro gli occhi, ho dormito come un ghiro per tutto il tempo anche se è stata una notte senza sogni. Esco dal letto  e mi sciolgo i capelli che cadono come una cascata di colore rosso. 
Mi avvio verso la stanza di mio fratello ma la trovo vuota, Gabriel dev’essere partito alle prime luci dell’alba, passo una mano alla faccia ed entro in bagno, la quale è occupata. 
– Che ci fai ancora qui?- B.B  mi rivolge uno sguardo assonato, è davanti allo specchio del bagno con le mani sotto il rubinetto dell’acqua, ma non è questo il particolare che attira il mio sguardo. 
Il ragazzo ha i pantaloni del pigiama prestati di sicuro da Gabriel, ma è a torso nudo. 
Sbatto le palpebre un paio di volte, ma la situazione non cambia.
 –Non ce l’hai una maglietta?-  Il ragazzo abbassa gli occhi sul suo petto nudo e mi rivolge uno sguardo malizioso. –Perché, non è di tuo gradimento quello che vedi?-
 Alzo gli occhi al cielo e faccio una smorfia. 
“Una persona la mattina ha bisogno di caffè, non di una stella cadente narcisista.”
-Chi lo sa.- Non che abbia un brutto fisico anzi,  ha un fisico asciutto e con una tartaruga appena accennata, ad un occhiata più attenta, mi accorgo dei tatuaggi sparsi sul petto.
 –Mi stai prendendo in giro?- Lui chiude il rubinetto e si avvicina a me.
“Se si aspetta che gli salti addosso come una ragazzina di quattordici anni, si è preso un abbaglio.”
 -Io? Come potrei mai prendere in giro un ragazzo fantastico come te.-  dico ironica. Mi sfugge un sorriso birichino e lui mi lancia un’occhiataccia. 
Rincaro la dose.- Pensa, non sei nemmeno il mio tipo.- 
Stellina  inarca un sopracciglio e mi sorride in modo diabolico. 
-Cappuccetto rosso, non puoi nemmeno immaginare quanto possa essere il tuo tipo.- 
Scuoto la testa e mi avvio per le scale, lasciandolo solo nel bagno. Nel bel mezzo delle scale rido a scoppio ritardato. 
–Cappuccetto, aspetta!- Mi segue giù per le scale. 

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Capitolo 3
*** Capitolo due ***



Capitolo 2
 
Durante il tragitto per andare alla libreria nessuno dei due parla, il ragazzo canticchia Radioactive dei ImagineDragonse io ascolto, quando arrivo al parco dei fiori fermo la macchina.
– Puoi scendere qui, è un posto tranquillo e non penso che ci siano le tue fans, di solito è frequentato da bambini e anziani. Non corri il rischio di essere inseguito o peggio palpato dalle galline.-  Gli sorrido in modo completamente innocente ma ormai il ragazzo non ci casca più, mi fa la linguaccia e scende dall’auto.
“Che bambino!”
–Stellina,io finisco all’una del pomeriggio. Per quel ora devi essere qui, se no torno a casa senza di te.- Il ragazzo annuisce e io parto per la libreria. 
Passo metà della mattinata a vendere  libri, c’era anche una piccola fila all’entrata per la nuova uscite dell’autrice Vee.T con il suo libro Heartbreaker.
–Ciao Jade.- Alzo gli occhi dal pc e mi ritrovo davanti Miranda con un sorriso smagliante.
–Ciao bellezza, oggi sei raggiante.- Miranda si muove come se volesse ballare dalla felicità, almeno una delle due ha un motivo per essere felice. –Gabriel mi ha scritto, ti rendi conto per la prima volta è lui che ha scritto a me! Sono così felice che potrei baciare tutti quelli che incontro.- Il ragazzo a cui si riferisce è quel grand’uomo di mio fratello.
Miranda ha una cotta per lui da quando frequentavamo le superiori, peccato che mio fratello non si sia mai accorto della cotta della mia migliore amica.
Gabriel è un ragazzo fantastico ma le ragazze non le capisce, anzi non capisce Miranda.
–Cosa ti ha scritto mio fratello di bello?- Le rivolgo un sorriso a trentadue denti, sono felice per lei.
–Beh, non che mi abbia scritto chi sa cosa… diceva di vegliare su di te, qualcosa su un certo B.B e mi ha chiesto se stavo bene e di non fare tardi la notte.-  Sul mio viso si legge la delusione e anche Miranda se ne accorge.
–Mi sono eccitata molto più del dovuto, vero?- Vorrei tanto risponderle di no, ma sarebbe peggio per lei.
–Miranda, sei una ragazza fantastica e mio fratello lo sa… lo sa meglio di tutti e solo che ancora non si è accorto che tu sei innamorata di lui come uomo, invece di vederlo come fratello maggiore.- La ragazza annuisce e i suoi cappelli viola le coprono il volto,  questa settimana ha i capelli viola, la scorsa erano di un blu elettrico.
- Vorrei solo che mi notasse, che si rendesse conto che sono una donna ormai.-  Ha una faccia esasperata. E la capisco, non è facile andare dietro ad uno che non ti fila e ti considera come una sorella minore per 10 anni.
–Oh, ma se ne renderà conto, anche se lo dovessimo prendere a pugni .- Il mio sorriso la contagia e questa volta annuisce in modo più convinto.
–Chi è B.B?- Mio fratello oltre ad essere un cieco è anche pettegolo.
- E’ la stella cadente che alloggia alla pensione.-
La ragazza mi rivolge uno sguardo interrogativo.
- Ti ricordi il ragazzo che russava ieri alla sala studio?- Miranda annuisce e io continuo.- La stella che si crede una star mondiale, e per ora sta a casa nostra. Non so quando andrà via, spero il più presto possibile!-  Miranda mi sorride e io sospiro seccata.
–Non sembrava brutto, mi è sembrato un bel ragazzo.-
-Appunto, è bello ma quando apre la bocca ti viene voglia di investirlo.- Miranda continua a sorridere.
–Mi piace di già, perché non lo porti stasera  alla festa?- Di sicuro ha visto lo shock sulla mia faccia perché ride come una matta.
- Deduco che deve essere un tipo fantastico.-
“Ecco un’altra sua fan, e non l’ha nemmeno conosciuto.”
Mi passo una mano tra i capelli sciolti e sbuffo. – Mettiamo in chiaro una cosa, non è affatto fantastico… e non fare quel sorrisino, non accadrà niente tra di noi! Per tutti i diavoli, sono appena uscita da una storia e poi di quale festa parli?- Miranda mi lancia una faccia eloquente e poi mi prende le mani. –La festa è a casa del sindaco, la solita festa che David a organizza quando i suoi sono in viaggio, e poi diciamolo, hai bisogno di distrarti e non pensare ai tuoi pessimi ex.-
“Non so se offendermi o meno.”
Miranda vedendo che non rispondo continua. –Jade, hai bisogno di svago e di far vedere a Mr.tradiscochimipare cosa si è perso.-
–Allora questa festa?- Miranda sorride e mi snocciola orario, invitati e come si vestirà.
E’ pomeriggio inoltrato quando mi concedo un lungo bagno prima delle preparazioni per la festa, B.B è a scrivere in salone, ha detto che gli erano venute delle buone idee mentre era fuori. Mi rilasso talmente tanto che mi sto per addormentare nella vasca da bagno ma uno bussare alla porta mi sveglia.
- Cappuccetto rosso, c’è Gabriel al telefono!- B.B mi parla al di là della porta del bagno e io mi alzo in fretta, prendo l’accappatoio, la indosso e apro la porta nel giro di 10 secondi. Il ragazzo sbatte un attimo le palpebre e poi mi passa il telefono. –Sì?- Sento un sospiro dall’altra parte e sorrido.
- Ciao Jade, come vanno le cose lì?- Gabriel ha una voce stanca immagino che adesso si stia passando una mano sugli occhi cercando di togliere via la fatica.
- Ciao anche a te fratello, stiamo tutti bene, non ho ucciso B.B.  anche se ne avevo voglia e non ho bruciato casa e stasera vado a una festa.- Mio fratello fa uno specie di grugnito  e io sorrido.
 Gabriel non è un tipo festaiolo e non vuole che io ci partecipi molto a queste cose.
–Ho saputo tutto, Andrew mi ha chiamato per dirmi della casa e Miranda mi ha scritto che stasera avreste fatto pazzie per questo ho chiamato.- Alzo gli occhi e vedo il mio riflesso allo specchio, gli occhi sono ancora un po’ assonati ma di un verde vispo, le labbra e le guance sono arrosate e la pelle bianca sembra quasi diafana.
–E’ solo una festa e poi io non bevo, quindi puoi stare tranquillo  fratello, per quanto riguarda Miranda farò in modo che non faccia pazzie.- Sento Gabriel sospirare di nuovo e mi chiedo se non stia pensando alla mia migliore amica.
Vorrei tanto che quei due si mettessero insieme, per un tipo serio come Gabriel una tipa effervescente come Miranda non può fargli altro che bene.
-Fai bene, non voglio che si cacci nei guai e tienila sempre d’occhio. Quella ragazza mi fa preoccupare sempre.- Una volta Miranda si è ubriacata talmente tanto che ha chiamato mio fratello alle 3 di mattina piangendo come una matta, gliene ha dette anche di tutti i colori ma Gabriel è andata a prenderla alla festa anche se era in una cittadina vicina.
Ho sorriso come una matta quando ho visto mio fratello tornare con in braccio la mia migliore amica addormentata. Miranda ancora non ci crede che quella volta Gabriel l’ha pressa in braccio.
- Tranquillo, ci penso io a lei.- Prendo un asciugamano e ci avvolgo i capelli.
- Va bene Jade, state attente, mi raccomando.- Gabriel continua a raccomandarmi e poi chiude la telefonata. Esco dal bagno e mi dirigo alla stanza, il sole riflette sulle pareti di un colore viola creando un effetto caldo sulla stanza.
Accedo lo stereo  e la musica si diffonde nella stanza, prendo il phon e mi asciugo i capelli con cura.  Mi metto la crema idratante e mi lego i capelli in coda di cavallo alta, apro l’armadio e inizio a controllarlo da cima a fondo per vedere se ho qualcosa di decente da mettere.
“Ho solo jeans e magliette, Miranda mi uccide se vado ad un'altra festa con i jeans. Perché non ho niente da mettermi in queste occasioni? Uff.”
Dopo aver rovistato nell’armadio per mezz’ora prendo una gonna a ruota nera e una maglietta a maniche corte bianca.
“Adesso mi sembra perfetta!”
Metto i vestiti sul letto e prendo la trousse dei trucchi, stendo un ombretto chiaro e poi l’eyeliner, passo il fondotinta e poi il correttore, infine un blush color pesca. Metto i vestiti ed infine i tacchi neri, al piano di sotto sento delle voci ed esco dalla porta.
–Sono Miranda, la migliore amica di Jade.- Sento Miranda parlare e so anche con chi, scendo piano le scale e mi avvio verso il salone. B.B e rivolto di schieno mentre Miranda è di fronte a me, come mi vede sorride.
–Jade, sei arrivata.- Miranda ha un vestito nero corto con delle perline bianche alle spalle e lungo le maniche, mi sembra un vestito sobrio per lei.  B.B si gira verso di me e mi sorride, ha indosso un paio di jeans neri, canottiera bianca con una scritta bad boy e giacca di pelle nera sopra, a chiudere il tutto un capello nero sopra i capelli bianchi.  Riconosco gli abiti di mio fratello, sicuro come la morte che l’idea glielo ha dato Gabriel.
–Sei bellissima Miranda, anche se devo dire che aspettavo un look più stravagante.- La ragazza mi sorride e poi si volta. Il vestito dietro è scollato fin sotto la vita e le perline bianche seguono la scollatura fino alla fine.
“Come non detto.”
-Jade cosa ti sei messa addosso? La gonna e le scarpe vanno bene per carità ma la maglietta bianca proprio no.-  Guardo i miei vestiti e poi Miranda, per una volta avevo pensato che non mi avrebbe dato addosso per i vestiti, ma a quanto pare mi sbagliavo.
–Cosa c’è che non va nella maglia? E’ solo bianca.-
-Appunto bianca, banale, senza charm, incolore e se vuoi posso andare avanti all’infinito.- B.B annuisce in risposta a Miranda.
 “Non bastava mio fratello dalla sua parte, ora pure la mia migliore amica? Ma che ha sto tizio da conquistare tutti?”  Miranda mi prende per un braccio e mi trascina di sopra a cercare un'altra maglietta.
La sento borbottare diverse volte no e poi uscire con un sorriso trionfante e nelle mani una camicia verde acqua leggera.
Cambio velocemente la maglietta sotto lo sguardo autoritario di Miranda.
–Contenta adesso generale?- Miranda annuisce sodisfatta e io passo il lucidalabbra.
-Il ragazzo è proprio bello, insomma, l’avevo già visto, ma da vicino è ancora più bello.- Mi aspettavo un commento del genere e non le do torto.
“B.B è un bel ragazzo , ha qualcosa che attira gli altri verso di sé ma  è la sua bocca rovina sempre tutto.”
-Andiamo alla festa invece di parlare di bellimbusto.- Scendiamo entrambe le scale e troviamo il ragazzo alla porta ad aspettarci.
-Tutta sistemata non stai male cappuccetto rosso, ma hai un carattere....- Gli lancio un occhiataccia, ma lui non si smuove di una virgola,  Miranda invece sorride, conoscendola adesso starà facendo i salti di gioia mentali.
-Dimmi la verità stellina, ti vuoi perdere in modo casuale per i boschi di High Bridge? Perché sei molto vicino alla realizzazione del tuo desiderio.- Il ragazzo ride e io mi fermo… ha davvero una bella risata.
–Andiamo cappuccetto rosso e stellina?- Miranda  ci guarda e poi esce dalla porta.
-Non mi chiamo Cappuccetto rosso.-
-Non mi chiamo Stellina.- Io e B.B parliamo allo stesso momento e poi ci fulminiamo con gli occhi.
Durante tutto il tragitto in macchina Miranda ha riempito B.B di domande, il ragazzo ha risposto sempre con un sorriso sulle labbra e in modo gentile.
“Solo con me, a quanto pare, è mister acidità.”
Davanti alla villa del sindaco è pieno di macchine e ci metto 10 minuti a trovare parcheggio, la musica è talmente assordante che per parlare con chi ti sta affianco devi praticamente urlare. All’entrata  vedo Andrew con il suo ragazzo Liam e un gruppo di mie amiche.- Ciao Jade, Miranda sei uno schianto come al solito.- Miranda fa una gira volta e poi rivolge un occhiolino a tutti,  Liam sorride mentre gli altri alzano gli occhi al cielo, ormai siamo abituati alle stramberie della ragazza.  Ashley rivolge uno sguardo provocante a B.B e gli altri li rivolgono uno sguardo curioso, in un paese dove tutti si conoscono uno come lui non passa inosservato.
–Ragazzi lui è B.B, è un ospite alla pensione.- B.B sorride a tutti e i ragazzi lo prendono subito in simpatia, Ashley  si avvicina a lui e lo prende per mano e lo trascina all’interno.
 –Faresti meglio a farlo tuo prima che te lo prenda qualcun altro.- Miranda mi lancia un occhiata eloquente puntando la testa verso Ashley e B.B che parlottano con le teste vicine.
“E’ così difficile capire che tra me e lui non ci può essere niente?”
-Jade, sei in ritardo!- Mi sento sollevare da terra e finisco tra le braccia muscolose di David che mi stritola in un abbraccio soffocante.
 –David mettimi giù, non respiro più. David.- Il ragazzone mi mette a terra e finalmente posso respirare.
-Jade sei uno schianto stasera, dovrò farti da bodyguard per proteggerti da malintenzionati.- Mi fa l’occhiolino  e annuisce, si vede molto bene che è ubriaco marcio.
–Quanto hai bevuto David?- Urlo per farmi sentire dal ragazzo e lui si abbassa per sentire meglio ma barcolla un po’, la festa non è ancora incominciata del tutto e l’organizzatore è già fuori uso.
–Bevuto? Un goccio piccolo, piccolo.- Il ragazzo mima con le dite la quantità ma poi sorride come uno scemo, cerco Miranda con un occhiata alla folla e la trovo vicina al bancone.
“Non mi sono accorta quando se ne andata.”
-David vado da Miranda, ci vediamo dopo ok?- Il ragazzo annuisce e si avvia verso dei suoi amici che lo chiamano a gran voce. Miranda sta ordinando un sex on the beach al barista e io la affianco.- Per me invece un Americano!- Il barista si mette subito all’opera.
- Perché te ne sei andata di soppiatto?- Miranda avvicina il suo orecchio alle mie labbra e io ripeto di nuovo la domanda.
- Non volevo sentire di nuovo David proporsi su un piatto d’argento.- Scuoto la testa e prendo il drink ordinato, David mi ha spesso chiesto di andare a divertirci insieme ma l’ho sempre rifiutato.  Sono ormai tre anni che lo chiede ma so bene che in realtà le sue attenzioni sono per un'altra persona.
– David lo fa solo quando è ubriaco e poi a lui piace Ash, in più non farebbe mai un torto a Gabriel.-  Miranda  ha una faccia poco convinta e mormora un “convinta tu” sorridente, lancio uno sguardo ad Ashley che parlotta ancora fitto fitto con B.B . Miranda si accorge del mio sguardo e continua a sorridere.
- Sai, se non sapessi che ti sta antipatico, direi che sei gelosa.- Lancio uno sguardo schifato alla ragazza e lei ride talmente tanto che rischia di rovesciare il cocktail.
–Dovresti smetterla di fantasticare.- Uso una voce dura ma Miranda non ci fa caso, ormai non la toccano le mie uscite fredde.
Bevo il mio cocktail e ballo con Miranda, Simon, Alex e tanti altri.
–Non sapevo che eri una tipa così desiderata.- Sono fuori a prendere una boccata d’aria quando sento la voce di B.B dietro di me, non ha più la giacca e la pelle sembra quasi bianca alla luce della luna. –Io al contrario di te non mi vanto della mia bellezza.- Il ragazzo sorride  e prende posto vicino a me.
–Io dico solo l’ovvio.-  Vorrei potergli rispondere come voglio ma l’alcol ha rallentato un po’ il mio cervello.
–Allora ti stai divertendo?- Dopo un attimo di pausa me ne esco con una domanda totalmente stupida. Il ragazzo mi guarda e annuisce, si toglie il cappello dalla testa e alcune ciocche gli cadono dal viso e senza rendermene conto li  sposto. Ritiro velocemente la mano e chiedo scusa.
Non avrei dovuto bere dannazione!”
Mi alzo velocemente dalla panchina e rientro dentro la sala, la musica è diventata lenta e vedo delle coppie muoversi in modo languido, altri si strusciano gli uni con gli altri e tra di loro vedo Ryan con Camille. Cerco Miranda per la sala ma non la trovo.
–Andrew hai visto Miranda in giro?- Il ragazzo scuote la testa e io continuo a cercare, chiedo a tutti se hanno visto la ragazza ma ricevo solo risposte negative. Vedo Ashley seduta su una sedia nel corridoio e mi avvicino.
- Ash hai visto Miranda?- La ragazza alza lo sguardo e mi rivolge un sorriso tipico degli ubriachi.
- Oh, Jade dove eri finita? Lo sai che B.P. –no, non era così?- era C.B.? No, non era nemmeno così… B.B. giusto, si chiama così.- La ragazza muove il dito su e giù e cerca di ricordarsi quello che voleva dire, è ubriaca tosta probabilmente nemmeno si rege in piedi.- B.B è anche su Wikipedia e ha tanti follower su Instagram, se a te non dispiace posso averlo io, ho sempre voluto uno famoso e adesso posso averlo.- Mi abbasso sulle ginocchia e guardo Ash dal basso, ha i capelli biondi spettinati, la faccia rossa e gli occhi scuri arrosati.
- Ashley puoi averlo tutto per te, per me non è assolutamente un problema, ora mi puoi dire se hai visto Miranda?- La ragazza annuisce felice e mi racconta che ha visto Miranda con Sam andare verso una stanza del primo piano. 
Scendo le scale del secondo piano dove lascio Ashley  a parlare da sola e mi precipito a cercare la stanza dove è finita Miranda.
“Fra tutti proprio Sam dovevi scegliere? Cavoli, Miranda, quello lì è un pervertito e non fa altro che sbandierare tutto quello che succede quando fa sesso con una ragazza.”
Trovo molte porte chiuse e tra la musica alta e tutte quelle voci non riesco a sentire all’interno, esco fuori velocemente e sbatto contro B.B . dalla fretta.
- Non fai altro che investirmi cappuccetto rosso, capisco che sono irresistibile, ma tu esageri.- Gli effetti dell’alcol sono completamente spariti adesso, mi avvio giù dalle scale e poi sul latto della casa a cercare la stanza dov’è Miranda.
Le finestre che danno alle stanze sono troppo alte per me e nonostante cerchi di saltare il risultato non cambia, non riesco a vedere all’intero.
Lancio un urlo di frustrazione e continua a saltare. 
Sento B.B ridere come un matto, di sicuro la scena gli sta piacendo da pazzi.
–Ho fatto proprio bene a venire, questa festa diventa ogni secondo più interessante.- Vorrei rispondergli per le rime ma perderei del tempo prezioso, Miranda a quest’ora potrebbe essere nei guai. Cerco qualcosa che mi aiutasse ad arrivare alle finestre ma non trovo niente. 
“Dovevo stare più attenta dannazione, se succede qualcosa tra quei due Gabriel farà una strage questa volta. Che faccio? Dio mio, aiutami tu.”  Mi iniziano a fare male le gambe a furia di saltare, B.B continua a ridere e un lampadina si accende nella mia mente
“Vediamo se adesso hai voglia di ridere stella cadente.”
-Invece di ridere vieni a dare una mano.- Il ragazzo si avvicina piano con faccia diffidente, arriva a due spanne da me e si ferma.
–Fammi salire sulle tue spalle.-
-Non ci penso proprio.- Guardo B.B con uno sguardo implorante, lancio uno sguardo alle finestre e poi al bellimbusto.
– Se non vuoi dormire sotto le stelle mi fai salire sulle tue spalle senza rifiutarti a meno che tu non abbia voglia di morire per mano di mio fratello.-  Il ragazzo mi guarda scettico ma non risponde, forse il mio tono di voce serio gli ha fatto capire che c’è qualcosa che non va.
- Questa mi sembra una vera minaccia e quindi deduco che sia successo qualcosa di grave.-   Tolgo le scarpe con il tacco e mi avvicino al ragazzo.
–Miranda è nei guai e mi serve il tuo aiuto per aiutarla, puoi farmi salire sulle tue spalle..... per favore?- Mi costa tanto chiedere aiuto a qualcuno figurati se poi è uno pieno di se, ma non ho altre alternative. B.B si abbassa mal volentieri e  mi avvio alle sue spalle con qualche difficoltà salgo finalmente sulle spalle dell’ragazzo.
–Quanto cavolo pesi?- B.B si alza in piedi e alza le mani e io intreccio le mie alle sue, faccio un profondo respiro e mi alzo in piedi sulle sue spalle, stacco piano le mani e sento le sue correre subito alle mie gambe per sostenermi.
–Ma sta zitto che sono leggera come una piuma.- Cerco nella prima finestra ma la stanza è vuota, dico a B.B di spostarsi e lui obbedisce. – Piuma? Io direi più un carro armato.-  Gli do un piccolo calcio e lo sento fare un verso strozzato, sorrido un po’ e continuo a cercare Miranda.
Sento la testa di B.B  muoversi verso l’alto e mi blocco.
- Non osare guardare su.- B.B ferma la testa e poi la abbassa, mi ero quasi dimenticata che avevo la gonna.
- Come se ci fosse qualcosa da guardare.-
-Haha, divertente.- Uso un tono sarcastico e finalmente vedo la stanza dove si trova Miranda.
-Trovata!- Sono talmente felice che muovo il corpo in avanti facendo sbilanciare il ragazzo che perde del tutto l’equilibro. Salto dalle spalle di B.B  e cado in terra  ma anche il ragazzo fa la mia stessa fine, mi alzo in fretta e scruto la finestra di nuovo, ora so in che stanza si trova.
–Andiamo.- Prendo le scarpe in mano e corro all’intero della casa con stellina che mi segue in silenzio, davanti alla porta mi fermo e abbasso la maniglia ma la porta non si apre. Cerco di aprirla con la forza ma all’terzo tentativo mi fermo con la spalla indolenzita. –Fatti da parte va e poi magari mi spieghi perché mai la tua amica si trova nei guai.-B.B butta un calcio alla porta ma quella non cede, lo vedo fare un respiro profondo e poi dare una specie di calcio rotante alla porta che si apre finalmente. B.B entra dentro e io lo seguo dietro, Sam è sopra Miranda che ha il vestito alzato e una manica del vestito abbastata tanto da far uscire fuori il seno.
Il ragazzo moro si alza dalla mia migliore amica con uno sguardo furibondo ma quando mi vede inizia a sorridere.
–Jade Collins in persona, che onore.- Si avvicina verso di me ma poi si ferma vedendo B.B pararsi davanti a me.
–Sam Johnson, nessun onore.- Sam continua a sorridere e non si scompone, Miranda è ancora distesa al letto che cerca di alzarsi ma senza risultati, B.B si avvicina al letto e prende un plaid da una poltrona buttandola addosso a Miranda per coprirla.
–Gabriel non ti ha detto che io e Miranda eravamo off-limits per te?- Mi avvicino al moro e lo guardo da capo a piedi disgustata, quel tizio una volta ha sparso false voci pure su di me e Gabriel lo ha picchiato di brutto, dicendogli, anzi minacciandolo, di stare lontano da me e anche da Miranda.
-Tuo fratello pensava davvero che avrei obbedito ai suoi ordini come un cane?- Mi avvicino a B.B e Miranda ma Sam mi si para davanti.
–Sai io in realtà non volevo Miranda, il mio obbiettivo eri tu fin dall’inizio, punto più in alto.- Un brivido mi sale lungo la schiena e con essa sale anche la mia rabbia, il bastardo ha utilizzato Miranda per arrivare a me.
–B.B., per favore,  porta via Miranda da qui.- Sam sorride trionfante, B.B. invece mi lancia uno sguardo preoccupato ma non accenna a muoversi. Li faccio un cenno con la testa e lui prende Miranda avvolta nel plaid ed esce dalla stanza.
–Hai deciso di concederti a me finalmente?- Prendo la rincorsa e do un pungo in pieno viso a Sam, quando mi allontano il suo naso inizia a sanguinare.
–Quest’era per Miranda.- Gli do un altro pugno ma questa volta Sam mi ferma, mi strattona un po’ e il mio petto sbatte sul suo. 
–Oh Jade, facendo così ti rendi solo più interessante ai miei occhi e la mia voglia di averti aumenta di più.- Cerco di divincolarmi ma non ci riesco, cerco di dargli un calcio nelle parti basse ma Sam mi ferma.
 
–Stai cercando di aggiungere lo stupro adesso?- Il ragazzo ride e inizia a baciarmi il collo,  mi muovo a più non posso ma con scarsi risultati. Quando penso che ormai non avessi via di scampo sento il peso sparire e poi vedo un pugno battersi sulla mascella di Sam,  le mie gambe cedono e rischio  di cadere in terra se qualcuno non mi sostenesse.
 –Lei è ancora off-limits per te! E se ti avvicini di nuovo  a queste ragazze, stai certo che ti renderò la vita impossibile. Hai capito?- Sento la voce di B.B  fredda come il giaccio ma non mi interessa per una volta in questi due giorni sono felice di averlo incontrato.

Grazie a tutti quelli che hanno letto i primi due capitoli.
Spero che mi farete sapere cosa ne pensate :) 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo tre ***



 
Mi alzo all’una del pomeriggio con le braccia  tutte indolenzite, trasportare Miranda dalla macchina fino alla stanza di Gabriel è stato un incubo.
La  ragazza non si reggeva in piedi ed io e bell’imbusto l’abbiamo dovuta trasportare insieme perché la cara stellina si rifiutava di farlo da solo. 
“Sono troppo prezioso per trasportare qualcuno e già con te ho fatto un eccezione, le mie sacre spalle sono state profanate dai tuoi piedi. Ti darò una mano così  poi non mi dai dello sporco egoista.”
Sporco egoista? Quello lì è un nulla facente, altro che star.
Faccio colazione in pace visto che Miranda dorme beata abbracciata al cuscino di Gabriel come se fosse lui e B.B pure.
 La cosa che mi piace di più e quando c’è la quiete a casa.
Controllo la posta elettronica per vedere se qualche agenzia mi ha inviato un nuovo libro da tradurre ma ne rimango delusa quando leggo solo le pubblicità.
Passo un po’ di tempo su internet ma mi annoio a morte, sono abituata a vedere un film con Gabriel oppure a farci le maratone delle nostre serie tv preferite.
Sono sempre dipesa da mio fratello e lui è dipeso da me, ormai siamo solo noi due, la nostra famiglia siamo noi.
Esco fuori al sole e vedo che le mie piantine stanno soffrendo per colpa delle alte temperature siamo a 27 gradi e non piove da un po’, mi ritorna l’energia e decido di dedicarmi al giardino, leggo i capelli in una coda e mi metto su un capello di paglia.
Amo immergere le mani nella terra,  e come sentire l’energia e la vita che sorre sotto i nostri piedi. I short di jeans  e la canottiera verde iniziano a sporcarsi un po’ di fango ma poco mi importa, innaffio le piante più delicate, sposto alcuni fiori dai  propri vasi al giardino e tolgo le erbacce.
Gabriel ha tagliato l’erba la settimana scorsa e adesso il giardino sembra pulito e colorato, entrambi abbiamo imparato a sistemare da soli le cose a casa. Pulisco il tavolo del giardino e le sedie che hanno delle foglie sicuramente cadute di notte.
 Sono in ginocchio a togliere una foglia incastrata sulla sedia quando sento dei passi dietro di me.
–C’è proprio una bella visuale da qui.-  Mi immobilizzo a sentire la voce di B.B  e subito mi alzo.
–Sei sveglio?- Il ragazzo ha un paio di pantaloncini e una maglietta grigia che gli sta grande,  Gabriel è più muscoloso e quindi i suoi vestiti stanno abbastanza grandi a B.B che è esile.
–No, guarda sono un sonnambulo che va in giro per la casa altrui e parla pure nel sonno.- Non so se ridere o prenderlo a schiaffi, la seconda opzione mi alletta di più.
Lui scende dal portico e si avvicina a me, prima di sedersi sulla sedia di fianco a quella che stavo pulendo si stiracchia come un gatto.
–Qui fuori si sta proprio bene,  mi piace questa calma, sembra di stare un po’ fuori dal mondo.-  Alzo un sopracciglio scettica, fino a ieri pensava di essere in un paesino sperduto, oggi invece pensa di essere fuori dal mondo.
“ Non capisce che lui è fuori di testa.”
-Siamo come in paradiso.- Uso un tono falso e anche lui lo sa, ma non mi riprende per niente.
–Puoi tornare a fare quello che stavi facendo io continuerò a godermi lo spettacolo.- 
Vorrei tirargli qualcosa addosso ma non posso perché è un nostro cliente e questo non farebbe bene agli affari. Tolgo anche la foglia incastrata e il restante delle foglie con “stellina cadente” che non mi toglie gli occhi di dosso.
 –Credevo avessi detto che volevi goderti lo spettacolo.-
-Infatti e quello che sto facendo, vedere te che fatichi è un grande spettacolo.- Lui sorride e mi fa l’occhiolino, mi avvicino in modo minaccioso e lui si alza in fretta dalla sedia.
– Che vuoi fare?- Faccio un sorriso falso e mi avvicino mentre lui continua a fare passi indietro.
– Oh, niente. Hai solo una foglia tra i capelli e voglio levarlo dolcemente.- Continuo ad avanzare e lui ad indietreggiare.
–Dovresti prendere delle lezioni di recitazione per essere almeno un po’ credibile.-  Sono a pochi centimetri da lui ma il bastardo sceglie quel momento per mettersi a correre e io le seguo a ruota.
–Ah, perché tu sei un esperto di recitazione, vero?- Lui corre ma alcune volte gira la testa nella mia direzione e sorride.
“Se lo prendo gli rompo qualcosa di sicuro.”
–Quante volte te lo devo dire, io sono una star.- Il capello mi si sfila dalla testa e vola da qualche parte, B.B è a pochi passi da me e quindi aumento la mia velocità.
–Ma che star e star, sei solo un deficiente.- Anche lui aumenta la velocità , ormai continuiamo a girare intorno al tavolo del giardino.
–Non ti avevano detto che mi dovevi trattare bene.- Rallento un po’, quello che ha detto è del tutto vero, mi dimentico sempre che lui è un ospite.
-Come se fosse colpa mia, le mie azioni sono una conseguenza delle tue parole.- Metto da parte la mia conoscenza e inizio a correre di nuovo prendendo alla sprovvista B.B che non fa in tempo ad allontanarsi.
Ci scontriamo e cadiamo in terra entrami, io sopra e lui sotto.
Sento la stellina cadente lanciare un verso dolorante e poi sento un fischio, infatti giriamo entrambi la testa verso la fonte del fischio e vediamo Miranda che ci guarda con  un sorriso malizioso.
–Non volevo rovinare il vostro momento, anche se credevo che tra di voi due non ci fosse questo tipo di relazione . Se posso darvi un consiglio, il posto che avete scelto non è molto pratico per fare quello che volete fare.-  Sbatto un attimo le palpebre e poi guardo B.B che sorride alla mia amica,  questi due stanno iniziando ad andare d’accordo e la cosa non mi entusiasma più di tanto, una Miranda  che rende le mie giornate rocambolesche mi basta.
Mi alzo in fretta dal ragazzo e fisso la mia amica che indossa una maglietta di Gabriel che gli sta da vestito.
 –Non è assolutamente come pensi, io e Mister “sono una star” non abbiamo quel tipo di rapporto e mai lo avremo, e poi non è il mio tipo.- Stellina cadente nel frattempo si alza e sorride, Miranda mi lancia uno sguardo del tipo “certo come no” ed in effetti ha ragione, pure io se avessi visto lei in questa situazione non gli avrei creduto un granché.
 – Sai cappuccetto rosso ,se continui a dire che non sono il tuo tipo la gente penserà che tu stia cercando di resistere al mio fascino.- Mi fa l’occhiolino e poi si siede sulla sedia, anche Miranda si avvicina al tavolo per poi prendere posto vicino a B.B., io sono l’unica in piedi.
–Fascino? Ahah non farmi ridere, tu non hai per niente fascino e di quello che la gente pensa sinceramente me ne frego.- Miranda lancia uno sguardo a me e infine al bell’imbusto che continua a sorridere come se non credesse alle mie parole, gli hanno talmente tanto montato la testa che crede davvero di avere fascino.
–Tesoro, mi dovresti vedere nel mio ambiente e poi vedresti con chi hai a che fare, sono sicuro che poi non ti comporteresti in questo  modo.-  Sono abbastanza scettica su questo, non sono certo una che cambia idea facilmente.  Prendo posto anch’io e cerco il capello che era caduto in precedenza, lo avvisto vicino alla quercia ma non mi alzo a prenderlo.
–Parliamo di altro, se no ,voi due continuate a bisticciare all’infinito. Quando siamo tornati ieri sera?- Io lancio uno sguardo a  B.B e vedo che anche lui guarda me, l’altra sera ho presso la decisione di non dire nulla a Miranda su quanto successo con Sam e ho consigliato a B.B di fare la stessa cosa.
–Tardi, eri talmente ubriaca che ti abbiamo dovuto trasportare in braccio.-  Io tenevo le gambe di Miranda e stellina il busto.
La ragazza sbuffa, di sicuro sta cercando di ricordare qualcosa ma tutto l’alcol che ha bevuto le ha resettato la memoria, cosa che succede ogni volta che beve.
–E’ successo qualcosa ieri sera? Di solito succede qualcosa quando bevo.- Io e B.B  scuotiamo la testa in segno di negazione,  anche se Sam dovesse dire qualcosa Miranda non gli crederebbe perché non sarebbe la prima volta che quel viscido inventa qualcosa del genere.
–Meno male, l’ultima volta ho rotto lo specchio di una discoteca, divento violenta quando bevo.-  Sorrido al ricordo di Miranda che se la prendeva con lo specchio credendo che, il suo riflesso fosse quello di qualcun altro , ha lanciato la scarpa allo specchio rompendolo.
–Sei stata tranquilla anche se ti consiglio di non bere più in futuro, è davvero difficile trasportarti quando ti addormenti.- Lancio uno sguardo allucinato a B.B,  questo ragazzo si preoccupa solo di se stesso. Miranda però si mette a ridere alla frase di stellina credendola una battuta, la quale se lo fosse davvero, farebbe pena. 
Attore dei miei stivali. 

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro ***




Capitolo 4

 
Abbiamo trascorso il pomeriggio in giardino a parlare del più e del meno senza menzionare più la festa o qualsiasi cosa annessa, bell’imbusto non ha fatto altro che vantarsi per tutto il tempo.  Stavamo aspettando le pizze quando bussano alla porta.
–Sono arrivate le pizze.- Miranda si fionda alla porta seguita da me, ma alla porta non c’è il fattorino ma Giselle con i suoi occhiali tondi che la fanno sembrare uno scricciolo.
 –Giselle!- Io e Miranda le saltiamo letteralmente addosso, Giselle è più piccola di me e Miranda, ci siamo conosciute alle elementari e da allora non ci siamo mai lasciate.
–Ragazze mi state soffocando. Dai, ragazze.- Giselle è all’apparenza la più calma tra noi tre, indossa sempre vestiti più grandi della sua taglia e ha sempre la treccia, sembra cosi tranquilla e lo è fino a quando non la si stuzzica troppo, allora e meglio mettersi al riparo perché non sai mai cosa può succedere.
–Per quanto tempo volete stare alla porta ad abbracciarvi come se non vi vedeste da secoli?- Eravamo così beate prima dell’arrivo di quel guasta feste, gli lancio un occhiata assassina ma a lui non importa. B.B. scende le scale e si avvia verso il salone, ormai fa come a casa sua. Trasciniamo Giselle dentro casa e andiamo anche noi verso il salone.
–Cosa ci fai qui, non eri ad Atalanta per alcuni giorni?- Giselle fa l’arredatrice di interni quindi capita che si sposti spesso, ormai sta più fuori che ad High Bridge, anche se ci sentiamo spesso al telefono, è bello vederla di persona.
–Si ma ho finito prima, quindi eccomi qua.- Miranda prende il telefono posto sul tavolo e si mette ad esaminare i messaggi, io e Giselle la guardiamo stranite , non è tipico della ragazza mettersi al telefono.
–Non mi hai scritto che tornavi.-  Miranda a quanto pare ha controllato i messaggi che ha scambiato con la ragazza.
- Volevo farvi una sorpresa e poi avevo sentito della rottura tra Jade e Ryan, volevo venire a consolarla.- A quanto pare la mia rottura ha fatto il giro della città e anche fuori, sono di nuovo sulla bocca di tutti. Tutta colpa di quel senza palle.
-Cappuccetto rosso si è lasciata da poco?- L’unica persona che non volevo che parlasse ha aperto bocca. Ora anche stellina cadente sa che sono stata mollata, adesso non la smetterà di prendermi in giro.
-Già, quel deficiente ha lasciato Jade per la sua ex ragazza e l’ha pure tradita per un anno intero. Come se non bastasse ha portato quella stronza alla festa, secondo me l’ha fatto apposta!- Miranda snocciola la mia storia a stellina cadente che ascolta il tutto con molto interesse. Giselle mi lancia uno sguardo dispiaciuta, Miranda è arrabbiata, B.B. ridacchia come se si fosse ricordato qualcosa e io guardo tutti allibita.
-Ecco perché hai detto “ non voglio diventare assassina oltre che cornuta”.- Spalanco gli occhi all’improvviso, Giselle è confusa e B.B. mi lancia un sorrido di sfida.
- Ieri ti è sparito il bernoccolo Ne vuoi un altro più grande? Non credo che ti piacerebbe vedere la tua faccia a cui tieni pieno di lividi, non aumenterebbe le chance con le donzelle.- Miranda fa un sorriso a trentadue denti, le piacciono i nostri battibecchi a quanto pare. –Cosa sta succedendo esattamente?- Giselle fa una domanda a tutti noi e ha ragione, perché lei è all’oscuro di tutta la faccenda stella cadente- sono una grande star-bell’ imbusto .
- Allora… Giselle, te la faccio breve. Jade si è lasciata con Ryan e così ha bevuto come una spugna, il giorno dopo era in ritardo per il lavoro e per sbaglio ha quasi investito B.B. –
 Il ragazzo sottolinea il fatto che l’ho investito e Miranda continua il suo racconto in modo molto appassionato.- Per sbaglio lo stesso giorno ha rinchiuso il poverino nella libreria perché si era dimenticato che il bel addormentato si faceva il pisolino e per scusarsi l’ha ospitato nella sua casa.  Ieri sera siamo andati tutti alla festa di David, B.B è diventato amico di Ashley e a Jade la cosa dava fastidio.- Urlo un cosa sbalordita e il ragazzo lancia un urlo di vittoria.
- Se la smetteste di interrompermi finirei di raccontare a Giselle la storia, allora dicevo a Jade non andava giù e quindi stamattina ha preso in mano la situazione e si è buttata addosso al ragazzo nel giardino.  Io gli  ho raccomandato di scegliersi un posto più appartato, ma Jade continua a dire che tra loro due non ci sarà mai niente e che lui non è il suo tipo per depistarci.-
“Ma che depistare e depistare, Miranda si sta facendo dei film mentali.”
–Non è vero niente, cioè, alcune cose sono vere, altre come ad esempio il mio interesse per bell’imbusto è assolutamente falsa.- Ho una voce abbastanza indignata.
-Quindi oggi non mi sei saltata addosso intenzionalmente?- Miranda e Giselle sono molte interessate su questa situazione.
-Certo che no, se tu non avessi rallentato io non ti sarei finita addosso.-
-Se tu non mi avessi inseguita non mi saresti venuta addosso, quindi è colpa tua.-
-Se tu non mi avessi provocato, io non ti avrei seguito e non ti sarei venuta addosso.- Miranda e Giselle muovono le teste come ad una partita di ping- pong.
-Se tu non prendessi tutto sul serio, cappuccetto rosso, non mi avresti inseguito per la mia provocazione e non saresti caduta tra le mie braccia.-  Giselle cerca di intervenire ma Miranda la ferma dicendole di lasciarci sfogare.
–Come se avessi delle braccia muscolose...- Io e B.B ci lanciamo sguardi di sfida e usiamo entrambi dei toni molto alti.
-Prima mi finisci addosso e poi dici ho delle braccia gracili?-  Vedo le ragazzi alzarsi e dirigersi verso la cucina ma non faccio nulla per impedirle tanto che sono immersa nella discussione con la grande star.
-L’hai detto tu stellina,  mica io.- Lui si alza in piedi e si avvicina alla finestra.
-Se tu non insinuassi le cose...- Mi alzo anch’io e mi avvicino alla finestra. Siamo entrambi l’uno di fronte all’altro e abbiamo il fiato corto ma entrambi non vogliamo mollare.
-Mi stai dando la colpa? A me? Senti stellina se qui c’è qualcuno che ha le colpe, sei tu.- Punto il dito verso di lui  e lui guarda prima il dito e poi me.
 –Cappuccetto, prima o poi chiuderò questa  bocca che ti trovi e tu ne sarai pienamente d’accordo.-
“E’ una sfida? Se è una sfida  la perderà di sicuro,  questo ragazzo ancora non ha capito con chi ha a che fare.”
-Mi stai sfidando? –Lui punta il dito a me e annuisce, ci guardiamo  negli occhi e sorridiamo.
-No, cappuccetto rosso, non è una sfida è una premonizione.-
-Sei anche indovino adesso?-Lui si mette a ridere e tutta la tensione di prima sparisce, continuo a pensare che abbia davvero una bellissima risata.
–Sono bravo in molte cose, cappuccetto rosso.-  Non so perché scoppio a ridere,  non era nemmeno una battuta. B.B. mi lancia uno sguardo stupito e i suoi occhi neri mi fissano con enorme curiosità.
–Che c’è?- Lui sembra riscuotersi e scuote la testa, smetto di ridere e lo fisso con uno sguardo interrogativo.
-Penso che tu abbia una bella risata.- Rimango immobile per un secondo, non credevo che se ne sarebbe uscito con qualcosa del genere.
-Vedo che avete fatto pace.- Vedo Gabriel sulla porta e non posso fare a meno di essere felice, mi avvicino a mio fratello che mi sorride, accanto a lui c’è una valigia grande che non gli appartiene ma prima di aprire bocca vedo Miranda correre per raggiungere mio fratello.
Dalla foga della corsa non si è accorta del piccolo vaso vicino alla porta e ci inciampa sopra.  Gabriel si gira e vede la ragazza a terra, fa un sorriso e poi si avvicina a Miranda.
–Quando ci sei tu nei paraggi, le cose si fanno sempre divertenti.- Miranda alza la testa e gli rivolge un sorriso smagliante, non so come Gabriel  non capisce quanto piaccia alla ragazza.
B.B.  si avvicina alle mie spalle e si abbassa fino al mio orecchio e parla a bassa voce in modo  che possa sentirlo solo io.
–Tuo fratello sa che alla tua migliore amica lui piace?- Giro la testa verso il ragazzo e trovo il suo viso a pochi centimetri dalla mia faccia.
 –Come lo sai?- Nessuno a parte me e Giselle sa della cotta di Miranda verso Gabriel, la ragazza fa di tutto per nasconderlo.
-E’ molto evidente la cosa.-
Gabriel intanto da una mano a Miranda a rimettersi in piedi, io invece continuo a fissare il ragazzo che guarda mio fratello e la mia migliore amica.
–Sei il primo che lo ha capito, quindi non è molto evidente.- Lui stacca gli occhi dai due e guarda me come se stessi dicendo cose senza senso.
- Mi stai prendendo in giro? Nessun altro sa questo?- Indica i due ma poi abbassa il dito, stiamo praticamente sussurrando per non farci sentire.
- Certo che la gente in questo posto è davvero cieca, se l’ho capito io che sono qui da due giorni...- Ora che mi ci fa pensare ha ragione, come fa la gente a non capirlo e così evidente, chiunque sia stato innamorato riconosce i segnali e Miranda di segnali ne fa parecchi.
-Odio dirlo ma hai ragione.- Lui sbatte le palpebre incredulo, povera stellina è la prima volta che si sente dire da me che ha ragione.
-Dovrei registrarlo.- Lui fa per prendere il telefono ma io lo fermo.
 –Te lo scordi che to lo dica di nuovo.- Lui fa una smorfia e poi rimette il telefono in tasca.
–Cosa state confabulando voi due?- Entrambi alziamo la testa o per lo meno B.B  lo fa, visto che era inchinato vero di me.
–Noi? Niente.- Gabriel alza le spalle e Miranda sorride tutta felice.
–Ah, sono così stanco, voglio sedermi e non alzarmi per un po’.- Gabriel sorpassa me e stellina e si accomoda sul divano, Miranda va in cucina e Giselle si ferma accanto a me.
 –Miranda diventa un'altra persona quando tuo fratello è nei paraggi.-  dice Giselle divertita. Annuisco in risposta, Miranda è sempre stata una ragazza molto attenta alle persone che le stanno affianco ma con Gabriel esagera, anzi combina disastri.
Una volta cercando di aiutarlo a spostare dei vasi ne ha rotti almeno tre, perché era troppo concentrata a guardare i muscoli di mio fratello da non accorgersi  di dove metteva i piedi.
Ci  avviamo anche noi nel salone, Giselle e stellina prendono posto sul divano due posti e io mi siedo accanto a Gabriel, di Miranda nemmeno l’ombra.
–Allora com’è andata a New Orleans?- Gabriel alza la testa che aveva poggiata sul bracciolo del divano in pelle nero.
–Bene, ho imparato tante cose nuove e ho anche visto delle ricette che mi ispirano molto. Sono stati due giorni molto intensi.- Gabriel sembra molto stanco, sembra come se avesse dormito poco. Mio fratello sembra ricordarsi di qualcosa e si alza, prende la valigia e la porta in salone.
–Questa è la tua valigia, il tuo manager è venuto nell’hotel e mi ha chiesto di consegnartelo.- Gabriel si rivolge a B.B. che si alza felice come una pasqua e prende la sua valigia che è enorme.
–Grazie, è davvero importante per me e così ti posso restituire i tuoi vestiti se no tua sorella mi uccide.- Mio fratello scoppia a ridere come anche Giselle,  B.B.  mi sorride e io per risposta gli mostro il dito medio.
Lui fa una finta  faccia scandalizzata ma sembra più preso dalla sua valigia.
Dopo un secondo Miranda se ne esce con una tazza fumate tra le mani, io e Giselle facciamo una faccia schifata.
La ragazza ha la passione per le erbe e quindi prepara spesso dei tè alle erbe o intrugli alle erbe, da piccola a Miranda non piacevano le medicine così i suoi genitori hanno iniziato a farle prendere rimedi naturali e adesso è diventata la sua passione. Peccato che spesso facciano schifo anche se sono molto efficaci.
–Ecco qua, con questo tè ti sentirai subito in forze.- Gabriel guarda scettico la tazza ma poi la prende tra le mani per non offendere Miranda.
-Grazie ma non c’era bisogno, dopo una dormita mi sarei rimesso subito in sesto.- Giselle mi guarda dall’altra parte  del divano  e scuote la testa, a quanto pare anche Gabriel sa degli intrugli della ragazza.
-Tranquillo è un piacere per me e poi sono davvero efficaci e buoni, vero, ragazze?- Miranda parla in modo smielato ma quel “vero ragazze” sembra una minaccia.- Certo!- Sia io che Giselle  rispondiamo troppo in fretta, se Miranda si arrabbia rischia di non parlarti per due giorni. B.B continua a controllare la valigia in modo accurato,  nemmeno fosse fatta di diamanti .
–Allora lo berrò con piacere.- Gabriel mi lancia uno sguardo allarmato e poi beve il tè,  guardo mio fratello fare una faccia meravigliata ed a quanto pare non sono l’unica. Miranda fa un piccolo saltello  davanti all’espressione di mio fratello.
-E’ buonissimo Miranda!-  Guardo mio fratello cercando di capire se sta mentendo ma la sua espressione è pura meraviglia.
“Che Miranda abbia  finalmente iniziato a fare dei tè e intrugli decenti?”

-Prima che mi dimentico, B.B. il tuo manager ha anche pagato la pensione per i giorni in cui hai soggiornato.- Gabriel parla mentre continua a bere il suo tè, il ragazzo lascia stare la valigia e si risiede di nuovo, sembra sollevato della cosa e annuisce immerso nei suoi pensieri.
-Quindi la stellina ci lascia tra poco? Ohh che peccato.- Mi stavo abituando in un certo senso alle sue stramberie e anche ai suoi continui decanti su se stesso. Lui alza un sopracciglio e anche un lato delle sue labbra facendo un piccolo ghigno.
“ Mi sta schernendo?”

-Oh no, starà con noi per un mese intero.- Gabriel sorride felice, B.B. non smette di ghignare ed io sono sicura che ho una faccia allucinata. Miranda e Giselle mi fissano con enorme interesse, sanno che prima stavo facendo finta anzi lo sanno tutti i presenti  nella stanza.
-Cosa? E perché?- Mi alzo dal divano non riuscendo a stare ferma e camino per la sala, non ho preso mai sul serio le sfide che mi lanciava perché sapevo che se ne sarebbe andato presto.
Ma adesso le cose sono in modo diverso.
“Devo avere la sfiga, se no non si spiega tutto questo. Deve essere per forza così.”

Sono talmente immersa nei miei pensieri che rischio quasi di non sentire la spiegazione di mio fratello. -…ha deciso di finire di registrare il suo video qui e in quest’ occasione si fa pure una vacanza. Il resto del suo staff arriverà la settimana prossima.- Sono abilita, come fa Gabriel ad essere così felice, capisco che finalmente le cose iniziano ad andare bene per la pensione  ma sopportare ancora bell’imbusto è impossibile. Per non parlare di tutti quelli che arriveranno! Ed è sicuro come la morte che non faranno altro che elogiarlo.
“E’ UN INCUBO.”
-Sarà fantastico.- Miranda è molto entusiasta, non so se della storia del video clip o del fatto che bell’imbusto starà qui per un bel po’.
-Te lo avevo detto cappuccetto rosso, io ti avevo detto che era una premonizione.- Deglutisco forte e suonano alla porta, finalmente è arrivata la pizza.

Grazie a tutti quello che leggono questa storia!
Spero che mi farete sapere cosa ne pensate di Stellina cadente e Cappuccetto rosso.
Alla prossima :D

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque ***


Capitolo 5

-Jade, Jade svegliati tesoro.- Sento qualcuno scuotermi la spalla, un dolce profumo di caffè e muffin invade la stanza. Apro prima un occhio e poi l’altro, la prima cosa che mi colpisce e la giovane donna dai capelli rossi e gli occhi verdi che mi guardano in modo dolce.
-Era ora, principessa!- Non sento questo nomignolo da così tanto tempo, credevo di averlo sepellito ormai.
-Mamma.- La mia voce è quella di una bambina di 7 anni e la stanza invece di essere viola e di un color rosa pastello con tanti pelushe sparsi in giro.
-Dai alzati, dormigliona, che è tardi.- So che è un sogno, so bene che è frutto della mia mente, ma guardare di  nuovo il viso di mia madre anche se è un sogno mi fa sentire bene.
Mia madre mi bacia la fronte e poi sorridendo si avvia alla porta con il suo grembiule color giallo limone che non le è mai stato bene.
-Io, papà e Gabriel ti aspettiamo di sotto, non dimenticare di lavare la faccia.- Rimango ancora un pò  sa letto mentre mia madre scende giù, poi mi spunta un sorriso e inizio a correre per andare in cucina. Scendendo le scale però l’ambiente inizia a cambiare, mentre prima si sentiva una sorta di calore, adesso il freddo gelido si avverte anche attraverso i muri.
I miei piedi rallentano mentre mi avviccino alla cucina, mi fermo un pò prima di entrare, il freddo non fa altro che aumentare come il mio improvviso cambio d’umore. La luce che entra dalle finestre scompare come anche tutto il resto della casa tranne la porta della cucina.
Mi faccio coraggio ed entro.
Mi immaginavo di trovare mamma, papà e Gabriel seduti al tavolo che mi aspettavano sorridenti, invece vedo me stessa bambina con un invito di matrimonio tra le mani e la colazione sul tavolo ormai fredda.
-Cappuccetto rosso, cappucccetto rosso, sveglia è mattina.-  Mi alzo di sopralto con la voce di B.B nelle orecchie.
-Finalmente, cappuccetto rosso,  mi sono sgolato a furia di chiamarti. Ti sorprenderesti quanto vale la mia meravigliosa voce .- Mi sento gli occhi umidi e ho una voglia matta di rompere qualcosa.
-Ehi, mi senti?- B.B mi fa uscire dallo stato di apatia in cui sono entrata.
-Che ci fai in camera mia?- Sposto con una mano i capelli umidi dalla fronte e guardo il ragazzo vestito di tutto punto. Sono ormai quattro giorni che stella cadente sta alla pensione.
Tra il lavoro e le ragazze non ho avuto il tempo per litigare con lui.
-Visto che non ti svegliavi sono venuto io a farlo. Dovresti sentirti onorata a ricevere questa cortesia da parte mia.- Sposto le coperte e mi alzo dal letto, ormai mi sono abitutata alle sue stramberie. Dopo il sogno sono abbastanza scossa, erano anni che non sognavo mia madre. Forse perché non ho mai voluto ricordarla e ho preferito sepellire il mio amore e la  mia voglia d’affetto in un cassetto che non deve essere aperto. Ma casualmente l’ho sognata e gli effetti si stanno ripercuotendo sul mio corpo. Sono abbastanza stordita dall’effetto del sogno e quando sono in piedi mi sento barcollante.
Faccio un respiro profondo e mi avvio alla porta.
-Non hai nulla da dire?- La voce del ragazzo mi arriva ottavata come se parlasse da un posto lontano, invece è a due passi da me.
 La stanza inizia a diventare sfuocata e i miei piedi cedono.
Chiudo gli occhi e aspetto di sentire il mio corpo crollare sul pavimento, ma due braccia riescono a  sostenermi in tempo. Non so come mai, ma appoggio la testa su B.B e rilascio un lungo sospiro.
-Dici che non ti piaccio, ma non è la prima volta che mi cadi tra le braccia.- Questa frase mi sveglia del tutto e mi allontano dal ragazzo.
-Ma sta zitto! Io finire tra le tue braccia?  Quando mai? Ho solo avuto un piccolo capogiro e tu casualmente mi hai sorretta. Eri al posto e momento giusto. Che non ti venga in mente la brillante idea che io abbia perso la testa per te.- Scuoto la testa e sorrido, è un guastafeste ma anche un toccasana per distrarmi.
-Quindi è un caso, che tu abbia avuto questo “capogiro”  proprio mentre io ero dietro di te?- Caminiamo per il corridorio diretti entrambi al piano di sotto.
-Assolutamente si!- Ho una  voce  scandalizata, solo perchè sono caduta tre volte tra le sue braccia e pure in modo accidentale, stelllina pensa subito che  mi sia invaghito di lui. Scendo le scale lentamente, mi è rimasto impresso ancora l’eco del sogno sulla pelle.
-Perchè vuoi negare l’evidenza?- La porta della cucina si avvicina e il profumo di caffè e muffin appena sfornati mi solleticano le narici.
Mi si è chiuso lo stomaco purtroppo.
-Sei proprio fuori di testa.- La mia voce suona grachiante e le mie parole meno incisive di quanto voglio.
-Io sono una star, essere fuori di testa fa parte del mestiere.-
Mio fratello è dietro il bancone e sorride vedendoci. -Voi due avete ricominciato a punzecchiarvi?-
 B.B lancia un occhiata verso di me ed alza un sopraciglio in tono di sfida.
“Pensa che mi faccio intimorire dalla sua sfida?”
-Non è colpa mia se lui è un deficiente.-
Gabriel continua a sorridere con la faccia sporca di farina, io e B.B ci lanciamo uno sguardo e ci mettiamo a ridere a crepapelle.
-Ora che avete?- Sia io che stellina rispondiamo  con “nulla” e continuiamo a ridere.
-Chi vi capisce è bravo, voi due avete bisogno di uno specialista bravo.- Faccio il giro del tavolo e mi avvicino alla macchina da caffè, il profumo dei muffin si fa più intenso adesso che sono vicina a Gabriel.  Sembrano così buoni, peccato che il sogno mi abbia fatto passare la fame.
-Tua sorella ha bisogno di uno psicologo molto compentente,  perché non gli va di  ammettere ciò che è palese a tutti.- B.B. si appoggia al tavolo della cucina facendo le spallucce.
Gabriel si mette a ridere e mi osserva  attentamente. -Jade è brava a nascondere le cose.-
Come se fossi io il problema?  E’ stellina che dovrebbe farsi curare!
Lancio uno sguardo stizzita a Gabriel e uno eloquente a bel imbusto.
-Io non ho bisogno di uno specialista e in più, non devo ammettere niente. Quando ci sarà qualcosa lo farò senza bisogno di aiuto.- Gabriel mi guarda e il suo viso per un attimo si addormbra.
Forse si sta ricordando che per davvero ci sono stata dallo psichiatra a causa dei miei. Ma questa è una storia che non voglio rivangare.
-Allora devo solo aspettare un pò di tempo.- B.B richiama la nostra attenzione con quella frase.
-Non ci sperare troppo.- Sorrido al ragazzo mente parlo e nel fratempo, prendo la tazza del caffè andandomi a sedere per fare colazione.
-Nemmeno tu, cappuccetto rosso, sei troppo sicura di te stessa. Non ci stare male quando scoprirai che ho ragione. Perché io ho sempre ragione.- Il ragazzo fa una faccia totalmente innocente, imitando la mia per essere precisi.
-Perchè non facciamo colazione in pace.- ci supplica Gabriel sorridente.
-La stessa cosa si può dire di te stellina.- continuo io, parlando nello stesso momento di Gabriel. Mio fratello scuote la testa, è abituato ormai ad sentire la mia voce sopra la sua.
Ora tocca a me fare l’innocentina mentre bell’imbusto se la ride sotto i baffi.
Forse non si è mai registrato ma ha una risata molto particolare, aperta, come se ridesse con il cuore. Ed è così, sembra quasi  che ipnotizzi quelli che lo circondano.
-Vedremo chi dei due avrà ragione per primo.-Sorrido  e annuisco convinta. Sicuramente vincerò io. Gabriel porta i muffin sul tavolo e sia lui che B.B prendono posto,  non ho nemmeno bevuto due sorsi di caffè che mi viene da rimettere a causa dei muffin.
E’ il profumo  a scatenare il tutto.   Accidenti, non voglio che il sogno mi condizioni, non voglio che mia madre mi condizioni.
Mi alzo da tavola sotto gli sguardi sbiggotiti dei soli due uomini che vivono alla pensione.
-Che c’e’?- Lancio uno sguardo interrogativo sia a Gabriel che a stellina cadente.
-Non fai colazione?- Mio fratello mi guarda come se avessi fatto chi sa cosa.
 Lascio la tazza sul lavandino e mi giro verso il tavolo. -Mi basta il caffè. Ora vado a farmi una bella doccia, per poi preparami per il lavoro.- Non voglio dire a Gabriel del sogno, non voglio che pensi che sia ancora fragile quando non è così.
Io sono forte.
-Va bene.- Gabriel non è convinto della risposta che gli ho dato.  Io di solito a colazione mangio quasi tutto, invece oggi ho bevuto solo due sorsi di caffè e per lui c’è puzza di bruciato.
 Salgo al piano di sopra e mi concedo un lungo bagno.  Sono le 7 di mattina quando scendo di nuovo al piano di sotto, vestita con i jeans stretti, una blusa bordeaux, i capelli legati in una treccia latterale e truccata leggermente.
-Wow, mia sorella lascia senza parole anche oggi.- Guardo Gabriel e sorrido.
 B.B è seduto sul divano e lancia uno sguardo verso di me squadrandomi dalla testa ai piedi.
“Adesso cosa avrà da ridire sul mio look?”
-Sì, hai davvero lo spirito di una biblotecaria convita, ti mancano solo gli occhiali.-
Gli faccio la linguaccia. Lo odio, non fa altro che dire che sono fuori moda, lui e Miranda vanno a nozze con l’argomento Jade e vestiti. Ma almeno non sa che porto veramente anche gli occhiali...
-Guarda da che pulpito! Con i tuoi di vestiti di  due taglie più grandi, sembri essere uscito dal mercato delle pulci.-
Gabriel incarca un sopracciglio e marca l’ovvietà. –Jade, tu adori il mercatino delle pulci.-
Le mie guance vanno a fuoco, ma non sono disposta ad ammettere la sconfitta solo perché amo i mercatini dell’usato.
B.B., soddisfatto della recente scoperta, si alza dal divano e indica i suoi e i miei di vestiti.
-La differenza è che, i vestiti che io ho adosso costano quanto il tuo armadio, mentre i tuoi costano quanto il filo per realizzare la mia maglia.-
Lo fulmino con lo sguardo ma lui non si smuove. Mi ghigna come se avesse vinto la partita.
Cristo santo, adesso ho una  voglia matta di ucciderlo!
-Penso che dovresti scappare, prima che Jade ti lanci qualcosa addosso.- Gabriel averte il ragazzo ma lui continua a guardarmi in modo straffotente.
-Mi piacciono le ragazze che hanno carattere .- Mi fa l’occhiolino mentre io ribollo dalla rabbia. Faccio un ringhio ed esco di casa, sbattendo in modo poco gentile la porta d’ingresso. Gabriel mi saluta scherzando con un: “attenta a non investire qualcuno”.
“Tranquillo, fratello finirò in carcere per qualcos’altro. Tipo, per omicidio a danni di un megalomane che fingeva di essere una star.” 
Mi immagino persino i titotoli: Star uccisa per aver offeso una ragazza per il suo abbigliamento. Oppure: Ucciso per un commento.
Il secondo titolo mi piace di più!
Con un sorriso sulle labbra mi avvio alla macchina, infatti quando provo a mettere in moto quest’ultima non collabora. Provo di nuovo ma ancora niente.
-Adesso che hai pure tu? Su, non fare capricci per favore.-
Ci mancava solo la macchina, capisco che è di seconda (quarta) mano, ma l’ho portata dal meccanico poco tempo fa. Scendo di nuovo e apro il coffano.  Controllo l’acqua, l’olio e le candele ma è tutto a posto, quindi, molto probabilmente, il motore e’ andato.
-Dannazione!- Lancio un urlo tanto da far volare via qualche uccello dagli alberi, come se mi importasse qualcosa,  loro hanno le ali mica si devono preoccupare delle macchine.
Il mio urlo si è sentito anche in casa perchè escono sia Gabriel che stella cadente.
-Che succede?-  Gabriel si guarda attorno per trovare la causa del mio urlo, ma appena vede che non c’e’ niente di strano, posa i suoi occhi su di me. Stella cadente invece non mi toglie gli occhi di dosso.
-La macchina mi ha lasciata a piedi.- B.B. a questo punto scoppia a ridere, invece mio fratello sospira sollevato. Beato lui che lo è, ma per me non vale la stessa cosa. Questa macchina l’ho comprata con i miei soldi, ci ho basato la mia libertà e nonostante mi abbia datto un bel pò di problemi, sapevo che prima o poi mi avrebbe lasciata.
-Anche questa macchina viene dal mercatino delle pulci?-B.B ha le lacrime agli occhi, cerca di tratenersi ma  e’ più forte di lui a quanto pare.
-Vuoi morire stellina, perchè con i nervi che ho adesso sei spacciato.- Sono arrabbiata nera e la mia voce minaciossa sembra che non gli faccia effetto, lui continua a ridere e Gabriel sembra che stia cercando una soluzione.
-Dai, Jade, non è la fine del mondo. Sapevamo che sarebbe successo prima o poi, anzi, è anche durata abbastanza.- Mio fratello cerca di consolarmi ma con scarsi risultati.
-Ora come faccio ad andare al lavoro e per tutto il resto?-
Sono sfigata, qualcuno mi ha maledetta sicuramente. Ho avuto più sfortuna in questi giorni che negli ultimi 9 anni! La colpa principlae è di bellimbusto, da quando è arrivato lui me ne sono successe di tutti i colori.
Lo odio.
-Puoi prendere la mia. Ricordati di non demordere, ad ogni problema c’è una soluzione, sorella.-Gabriel sorride e mi raggiunge vicino alla macchina, mi accarezza la testa come faceva da piccolo per rassicurarmi e stranamente, funziona ancora. Mio fratello è il tipo di ragazzo che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, a volte, mi chiedo se siamo davvero fratello per quanto siamo diversi. In tutto questo ,quel deficinete di stella cadente non ha smesso di ridere.
-Tu come fai per le commisioni però?- Solo in questo momento mi sono ricordata che anche a Gabriel serve la macchina, con l’arrivo dei amici di stella cadente ci sono un sacco di cose da comprare e oggetti da spostare. E per fare questo serve la macchina.
-Me ne ero dimenticato, allora..-Gabriel si gratta la testa sintomo che sta pensando, i suoi occhi si posano su B.B che è ancora sul portico a ridere.-..Ti puo’ accompaganre B.B, così poi la macchina la posso utilizzare anch’io.- Sbarro gli occhi e bell’imbusto smette di ridere.
-E’ una pessima idea.- Lo dico abbastanza convinta. Con tutta la rabbia che nutro nei suoi confronti, sono davvero capace di ucciderlo, anche  lui annuisce, essendo d’accordo con me, ma a mio fratello sembra non importargli.  Entra dentro la casa e ne esce in seguito con un mazzo di chiavi che consegna al ragazzo.
-Mi dispiace doverti chiedere questo favore, ma io non posso muovermi da casa in questo momento. Accompagnala tu e poi  valla a riprendere quando finisce, per favore.- Gabriel parla con voce supplicevole lanciando le chiavi a B.B.  
Poi entra in casa lasciandomi a fissare il portone chiuso a bocca aperta.
“Sarà il viaggio più brutto della mia vita.”

 

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