Psicopatici, Groupies, Drogati, Stalker - Avvistamenti/Allucinazioni a Firenze

di Soul Mancini
(/viewuser.php?uid=855959)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 24 giugno 2017, Ore 10.27 ***
Capitolo 2: *** 24 giugno 2017, Ore 14.18 ***
Capitolo 3: *** 24 giugno 2017. Ore 17.14 ***
Capitolo 4: *** 24 giugno 2017, Ore 20.01 ***
Capitolo 5: *** 25 giugno 2017, Ore 01.18 ***
Capitolo 6: *** 25 giugno 2017, Ore 11.14 ***
Capitolo 7: *** 26 giugno 2017, Ore 00.32 ***
Capitolo 8: *** 26 giugno 2017, Ore 10.43 ***
Capitolo 9: *** 26 giugno 2017, Ore 16.39 ***
Capitolo 10: *** Speciale ***



Capitolo 1
*** 24 giugno 2017, Ore 10.27 ***


ReggaeFamily

24 giugno 2017

Ore 10:27

Aeroporto di Firenze


L'Italia intera freme.

Il Giorno del Giudizio è vicino.

I System Of A Down stanno per mettere piede sul Suolo Nazionale!

Voi tutti, cari amici, avrete capito che si tratta di un grande evento: fuori dal grande aeroporto si possono scorgere accampamenti di fans, cortei, bandiere, gente che canta l'Inno d'Italia... qualcuno si è addirittura affittato un camper per poter presenziare all'Arrivo.

E, non scherzo, perfino le reti della Rai hanno interrotto i loro programmi per mandare in onda, in diretta, il momento in cui i quattro usciranno dalle porte scorrevoli.

Giuly, mi raccomando, non smettere di riprendere!” strilla una tizia dai capelli viola brillantinato (?) alla sua amica; quest'ultima è armata di un monumentale smartphone con cui sta filmando ininterrottamente dalle sette di questa mattina.

Ma a me mi viene l'ansia! Oddio!” ribatte lei, lanciando un grido spaventosamente acuto.

Da notarsi che nessuno ha la certezza che i loro quattro beniamini arriveranno quel giorno in quell'aeroporto, non si è nemmeno capito cosa ci facciano. Probabilmente per prendere caldo e sole in testa, come se i neuroni non fossero già abbastanza carbonizzati di natura.

Inoltre gli altri viaggiatori, che tentano invano di fare lo slalom con i trolley per entrare e uscire dalla struttura, non sembrano gradire le canzoni dei System Of A Down che due tizi si sono premurati di sparare a palla nella loro macchina con tanto di sportelli aperti perché tutti ne possano godere.

Passano i minuti, le ore, gli anni (?), ma dei System nessuna traccia. I fans sono avviliti, assetati, accaldati e hanno anche finito tutte le scorte di droghe pesanti, nonché la carica degli smartphone e dei caricatori portatili – motivo per il quale molti hanno cominciato a tremare come eroinomani in astinenza.

Anche la Rai si è arresa dopo le proteste delle vecchiette che, quando hanno acceso la tv, non hanno trovato Mezzogiorno in Famiglia.

Infine i vigili urbani li mandano via a calci in culo e li multano per disturbo alla quiete pubblica.

E non hanno visto nemmeno i System.




Ore 10:27

Aeroporto di Pisa


Ma qualcuno si è fatto più furbo di loro (anche se, diciamocela tutta, i più furbi sono quelli che se ne sono rimasti belli e comodi a casa con l'aria condizionata accesa): una ristretta cerchia di fans esaltati si trova fuori dall'aeroporto di Pisa.

In mezzo a loro c'è Rebecca (i nomi random mi divertono), la causa di tutto ciò: suo padre è un agente dell'FBI (???) e, grazie ad alcune intercettazioni, lei è riuscita a scoprire con che volo i SOAD sarebbero arrivati, a che ora, in che aeroporto, cosa hanno mangiato ieri a cena e il numero di scarpe di Serj.

Mentre sono lì che gridano e strepitano e parlano al vento, ecco che arriva il grande momento: quattro sagome si intravedono in lontananza, nel grande atrio.

I fans strillano talmente forte che la Torre di Pisa rischia di venir giù.

Qualcuno si arrampica per smontare le telecamere di sicurezza e fare il video.

Serj, Daron, John e Shavo escono.

Qualcuno muore, qualcuno si fa prendere dall'entusiasmo e uccide il primo che capita, ma la maggior parte delle tipe salta in groppa (???!!!) a Daron. Lui, poverino, è talmente traumatizzato che scappa e per poco non si fa investire da un taxi di passaggio.

Alla fine quelli che ci devono mettere la faccia sono sempre Shavo e John – che, per inciso, si sono portati una valigia di Moment per il mal di testa.



:P :P :P



No, vabbè, io non ce la posso fare, vado a nascondermi!

Ed eccomi qui con un altro esperimento dei miei, sempre roba poco normale, perché da me non ci si può aspettare altro!

Perché è così: mentre agli altri efpiani il concerto ha ispirato scritti seri e bellissimi, io ne ho portato fuori una grandissima stronzata! Ma la tentazione e l'ispirazione erano troppo forti, ho visto e sentito di un sacco di fans esaltati e dovevo assolutamente farci una parodia! Poi magari la maggior parte delle cose – come in questo caso – non sono accadute davvero, ma è bello e soprattutto spassoso immaginarsele!

So che questo scritto di comico ha ben poco, ma spero di riuscire a fare qualcosa di meglio con i prossimi!

Devo anche fare un annuncio di cui ho già accennato nelle NdA della mia long “””seria””” sui SOAD: DA OGGI ISTITUISCO UFFICIALMENTE NEL MIO PROFILO IL WEDNESDAY OF A DOWN (o, se preferite, WOAD)!!!! Eh già, ragazzi miei: il mercoledì sarà interamente dedicato agli aggiornamenti in questa categoria, alternativamente questa e l'altra long! Siete contenti del mercoledì systemoso? Io tantissimo!!! :3

Intanto grazie per il coraggio che avete avuto ad aprire questa raccolta e ad arrivare fino a qui, insultatemi pure liberamente nelle recensioni :D

Adiosss!!!! ♥



Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 24 giugno 2017, Ore 14.18 ***


ReggaeFamily

24 giugno 2017

Ore 14:18

Periferia di Firenze


Feffy, tieni d'occhio lo SnapChat di Shavo!”

Non rompere i coglioni Pamy, io voglio trovare Serj e Daron!”

Ma Shavo è quello che posta di più!”

Le nostre due eroine/eroinomani (non ci è dato saperlo) passeggiano tra strutture diroccate nella periferia della città, in un quartiere talmente avvolto dal degrado che non è nemmeno segnato nelle cartine. È proprio in questo posto che hanno trovato alloggio: un “albergo” a 0,5 stelle per un euro e cinquanta a notte – soldi che le due forse tredicenni hanno messo da parte dal resto delle merende.

Oggi, dopo essere scappate di casa e aver rischiato lo stupro da parte del gestore della bettola in cui hanno pranzato – ma questo è anche perché sono (non) vestite con abiti succinti, capitele, fa molto caldo – stanno vagando in tondo nelle solite quattro strade in attesa di un aggiornamento da un membro qualsiasi della band.

A un certo punto Pamy (mi disgusta doverla chiamare così, ma non so come si chiami all'anagrafe) lancia un grido che nemmeno uno stormo di gabbiani e brandisce il suo iPhone 10 (?) in aria come una forsennata.

Pamy, Pamy, cosa è successo? Chi ha scritto? Dove sono? Oddio, mi sto sentendo male, Daron!” grida la sua amica tentando di sbirciare nello schermo dello smartphone.

Porca puttana Feffy, Shavo è a Ponte Vecchio!” annuncia l'altra in preda a un attacco d'asma (di cui non ha mai sofferto prima).

Feffy, fregandosene altamente della salute dell'amica, comincia a strillare e a strapparsi i capelli e i vestiti, già inesistenti dapprincipio.

Cazzo, e quanto dista Ponte Vecchio? Andiamo!” decide Pamy, ripresasi miracolosamente dal principio di morte.

Non lo so, dobbiamo chiamare un taxi!” afferma l'altra, cominciando a digitare numeri a caso e chiamando per sbaglio perfino una ditta di materassi.

Taxi? Ma sei rincoglionita? Se aspettiamo che arrivi Shavo se ne va! Andiamo a piedi, dai!”

Così le due cominciano a correre come se non ci fosse un domani sotto il sole pomeridiano, trovando inspiegabilmente anche la direzione giusta.




Ore 16:43

Piazza Duomo, Firenze Centrale


Le nostre due eroinomani, dopo aver corso ininterrottamente per più di due ore (e da questo si evince che sono eroinomani), giungono finalmente al centro della città. Stanno per morire giovani, hanno perso trenta chili ciascuna, ma ancora non si arrendono.

Pamy, ma dov'è 'sto cazzo di fiume? Io voglio Shavy!”

L'ho detto io che stavamo sbagliando strada!”

Continuiamo a correre, sento la sua presenza che si avvicina... oh sì, lo sento, mi sta mandando delle vibrazioni, avverto la sua aura... e quanto è figo!”

Tralasciando il fatto che la vibrazione proviene dal suo cellulare ed è la madre che sta disperatamente cercando di rintracciarla, le due amiche riprendono la loro folle corsa.

Ma una volta arrivate a Ponte Vecchio sono talmente accaldate che si buttano nell'Arno e molto probabilmente affogano.

Nel caso ve lo stiate chiedendo: no, Shavo non c'è più.



:P :P :P



WEEEEE ARE THE CHAMPIONS, MY FRIEEEEEND...

SONO TORNATA RAGAZZI, SONO RESUSCITATA, DOPO UN MESE SENZA UNO STRACCIO DI CONNESSIONE PER AGGIORNARE *____*

Ma ora sono nuovamente qui, vi chiedo perdono per la mia assenza, ma... WOAD MUST GO ON!!! :')

Sono felicissima di essere di nuovo qui, con internet pure abbastanza veloce, per poter aggiornare questa raccolta disastrosa!

Cooomunque...

Ahahahahahahah, quanto sono sfigati i miei personaggi! Ma del resto la raccolta nasce per questo XD

Allora, che ne pensate di Feffy e Pamy? Sono abbastanza patetiche? Potrebbero vincere la maratona?

Meno male che Shavo non c'era più, ahahahahah!!!

Basta, non aggiungo altro! Stavolta mi sono divertita un po' a scriverlo, spero di avervi strappato almeno un mezzo sorriso! :3

Alla prossima, vedrete cos'ho in serbo per voi!!! ♥



Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 24 giugno 2017. Ore 17.14 ***


24 giugno 2017

Ore 17:14

Zona Ponte Vecchio


Nonostante il giorno del concerto non sia ancora arrivato, per le strade di Firenze si vedono più magliette dei System Of A Down che persone.

Un esempio è dato da un gruppetto di ragazzi, annoiati e accaldati, che si sono spiaggiati in una panchina sul lungarno.

Dai, cosa facciamo? Cazzo, io voglio una birra!” protesta un tale con il cappellino al contrario e la maglietta con la copertina di Toxicity, evidentemente fasulla.

Amore, hai rotto le palle! Shavo prima era qui, può essere che ritorni...” lo contraddice la sua ragazza, sedendosi sulle sue ginocchia.

Tutti stanno, come al solito, tenendo d'occhio il loro cellulare per avere notizie dei loro armeni preferiti.

Oh, minchia, secondo me dobbiamo andare a cercare il loro hotel!” propone un altro tizio.

A un certo punto un grido squarcia l'aria, pare quasi una sirena dell'ambulanza. Solo dopo qualche secondo di panico, in cui il gruppetto si convince che la mafia russa li stia attaccando, qualcuno si rende conto che il suono proviene proprio da uno di loro: una tizia sferica (dico proprio tonda, altezza e larghezza uguali) sta strabuzzando gli occhi e dalla sua gola fuoriesce una specie di ultrasuono, tanto acuto che un branco di cani rabbiosi reagisce al richiamo e accerchia i ragazzi.

Dopo essere sfuggiti alla morte, tutti si voltano verso la loro amica. “Camy, che succede?” domanda un'altra tipa.

Daron... è qui vicino... ha scritto... che ha preso... un gelato... e c'era... Ponte Vecchio... come sfondo della foto...” biascica quella, stordita e sul punto di stramazzare a terra.

Il gruppo studia la foto che Daron ha postato su Instagram e, tramite qualche calcolo di prospettiva basato sugli studi di Giotto (vi ricordo che si trova nella chiesa di Santa Maria Novella la sua famosissima croce dipinta, di certo Serj è andato a vederla di persona), capiscono che il chitarrista si trova nella zona nord-nordovest del lungarno.

Ma siccome questi imbecilli sanno appena distinguere la destra dalla sinistra, decidono di farsi tutta la strada a piedi per riuscire a individuare il punto.


È questo il posto, eccolo!” fa notare Cappellino Al Contrario dopo circa due minuti di camminata, indicando una graziosa gelateria.

Forse facciamo in tempo: Daron ha pubblicato la foto cinque minuti fa, non può essere andato lontano!” strepita La Sua Ragazza, lanciando urletti striduli e progettando di tradire il suo uomo con Daron e diventare la sua groupie ufficiale.

Entriamo!” gridano tutti in coro.

Oddio... io ho l'ansia!” si lamenta Sfera, pallida come un cencio.

Il branco/gregge fa il suo ingresso nel locale, ma al posto di Daron si ritrovano davanti una scena parecchio raccapricciante.

Il barista è caduto con la faccia nel freezer dei gelati, precisamente tra la fragola e la stracciatella, mentre una cameriera disperata cerca invano di riscuoterlo.

Cos'è successo? Dov'è Daron?” esordisce Cappellino Al Contrario, inalberandosi.

Oddio, Lorenzo, svegliati! Non respira più, aiuto!” strilla la cameriera, non sapendo come sollevare il corpo inerme del collega.

La Sua Ragazza, presa da un pizzico di buonsenso, si avvicina e dice con estrema dolcezza e soprattutto educazione: “Senti, zoccola, io non so cosa sia successo, ma se il tuo amico è morto ti conviene chiamare un'ambulanza. Noi stiamo cercando un tizio col cappello tipo far west (???) e la faccia armena che è entrato in questo locale!”

La biondina, sconvolta, le lancia un'occhiata spaventata. “Allora tu lo conosci! Poco fa è entrato un tipo con un cappello nero e ha ordinato un gelato in inglese! E Lore ha esclamato oh my god, you are Daron Malakian, oh my god!”

E poi?”

E poi è morto!”

Ma io volevo sapere di Daron!”

Si è volatilizzato!”

Ah, ma che cazzo! Non è servito a niente, meglio se ce ne andiamo!” si altera La Sua Ragazza, vedendo sfumare il suo sogno da groupie.

Dobbiamo avvisare Daron che ha ammazzato uno, si sentirà in colpa!” afferma un tipo con gli occhialini tondi, profondamente angosciato.

Andiamo, chiederemo a qualcuno nei dintorni se l'ha visto uscire!” sentenzia Cappellino Al Contrario.

Intanto tutti sono incazzati come mammut perché non hanno ancora trovato Daron e il tempo passa.

Anche Sfera si è scordata dell'ansia e, infervorata più che mai, assalta un vecchietto che si trova nel tavolino appena accanto all'ingresso della gelateria. Il povero anziano, che stava fumando la sua pipa (ma esistono ancora le pipe?), sobbalza.

Tu, razza di scarto della società! Dimmi assolutamente dov'è andato il tizio col cappello che è uscito da qui qualche minuto fa! Rispondimi subito, pezzo di merda, altrimenti ti strappo le palle e te le faccio ingoiare!”

Oh cielo, mi perdoni il Signore se mi permetto di mandarti via, signorina! Non esistono più i giovani educati di una volta! Non sia mai, ché con la protesi non riesco a divaricare bene le gambe. Eh, bei tempi, quando ero giovane e andavo a zonzo... allora sì che si lavorava per portare a casa una crosta di pane! Anche se il fisioterapista ha detto che...” prende a blaterare la povera vittima, scacciandosi debolmente la ragazza di dosso.

Le ho fatto una domanda!” abbaia ancora Sfera.

Perbacco, quanta fretta! Ma, mia cara, io sono qui dalle tre di questo pomeriggio, e da una mezz'ora buona non è passato nessuno da queste parti, eccetto voi.”

Ci sta prendendo per il culo?” interviene La Sua Ragazza, stranita.

Mi cascasse un fulmine addosso se questa non è la verità! Sarò pur un vecchio rincitrullito, ma grazie al cielo ho ancora un occhio buono e la memoria di un ragazzino!”

Cioè... lei ci sta dicendo che in questo posto non è entrato o uscito nessuno prima di noi? Ne è sicuro?” cerca di capire meglio Occhialini Tondi, l'unico vagamente educato dell'assembramento di fans.

L'avrò ripetuto una mezza dozzina di volte, per Giove!” si spazientisce il vecchio.

È sparita anche la foto!” strilla Cappellino Al Contrario profondamente confuso, armeggiando col suo cellulare.

Andiamo, stiamo perdendo tempo!” decide La Sua Ragazza, cominciando a domandare di Daron a ogni singolo passante, compreso un testimone di Geova che le regala una cinquantina di fascicoli sulla Strada del Bene che porta a Dio e cose così.

Il gruppo continua a girare invano per le successive due ore, addirittura si dividono in varie squadre di ricerca per rendere la loro impresa ancora più efficace.

Di Daron nessuna traccia. È stato davvero in gelateria o i tizi se lo sono sognato?

Comunque Lorenzo è morto. Colpa di Daron o del testimone di Geova?



:P :P :P



Eeeeh, sono riuscita nuovamente ad aggiornareeee! Vabbè che in questi giorni mi sono concentrata parecchio nella categoria SOAD, ma il mio problema è che con tutte queste festività sono scombussolata e mi dimentico quando è mercoledì e che devo aggiornare -.-

DON'T WORRY, WOAD NEVER DIE!!! (?)

Cioè, no, aspettate... mi rendo perfettamente conto che questo capitolo non è assolutamente allo stesso livello degli altri, forse mi sono concentrata più sulla trama (???) che sul lato comico, ma vedete... mi è venuta in mente quest'idea allucinante/allucinata e non ho potuto fare a meno di scriverla!

Secondo voi Daron c'è davvero stato o no? Aveva ragione il nonno?

Grazie a chi ancora mi sostiene, e... il prossimo aggiornamento sarà più divertente, giuro! Non vedo l'ora di farvi scoprire cosa ho in mente! :3

Al prossimo mercoledì col Wednesday Of A Down!!! ♥



Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 24 giugno 2017, Ore 20.01 ***


ReggaeFamily

24 giugno 2017

Ore 20:01

Zona Ponte Vecchio


Evidentemente i nostri System non sanno ben mantenere i segreti, perché sotto l'albergo di John e Shavo già da qualche ora si è raggruppato un assembramento informe di fans. La via in cui è situato l'hotel si è come per magia trasformato in Piazza San Pietro: ora ci manca solo che a una delle finestre si affacci il papa e siamo al completo.

Purtroppo bassista e batterista non hanno potuto evitare i loro ammiratori: così, quando hanno messo il naso fuori dalla hall per andare a cena, si sono ritrovati in mezzo a un fiume di gente che urlava, li chiamava e li acclamava. Poveretti. Meno male che hanno una gran pazienza e riescono sempre ad accontentare tutti.

Peccato che stavolta, quando i due musicisti sono riusciti a evadere da quella prigione costituita da corpi, ormoni a mille e sudore (lo so che fa schifo, ma ci sono ottanta gradi), il gruppo di esaltati non ha accennato a spostarsi dall'ingresso dell'hotel e liberare il marciapiede.

Io li voglio vedere di nuovo, minchia!” esclama un tizio col cappellino da rapper.

La mia foto con John ha fatto un sacco di likes su instagram, però non sono riuscita a farla con Shavo... cazzo!” sbotta uno scaldabagno con i piedi dai capelli liscissimi rosa shocking e un paio di occhialoni dalla montatura scura.

Ma... Daron dove cazzo è?” se ne esce a un certo punto una tipa mezzo nuda con il fisico da modella di Playboy. Si vede che è molto sveglia, dato che nessuno ha accennato alla presenza di Daron fino a ora; inoltre dev'essere convinta che Firenze sia una città marittima, dato che indossa degli indumenti simili a uno striminzito bikini.

Ramona, ma sei ritardata? Daron non alloggia qui!” le fa notare quello col cappellino da rapper.

Ah, e io che volevo una scopata con lui... vabbè, mi posso accontentare anche di John. Ah, quanto è sexy e possente...” pigola lei con aria sognante.

Raga, io sto morendo di fame” borbotta un tipo con in dosso una felpa nera – avete capito bene, una felpa il 24 giugno – accompagnando il suo commento con una serie di imprecazioni e bestemmie a sproposito.

A quel punto si leva un brusio di protesta generale.

Ma io non mi sposto di qui!”

E come facciamo se poi tornano e non ci siamo?”

Ma 'fanculo la cena!”

I System sono più importanti!”

Ma a salvare la situazione (?) ci pensa il tizio col cappellino: “Gianlu ha ragione, dobbiamo mangiare! E se mandassimo una vittima sacrificale a comprare delle pizze da passeggio in quella pizzeria all'angolo?”

Buona idea! Stefy, vai tu!” lo incarica subito lo scaldabagno.

Eh, ma che cazzo, io non vado!” borbotta lui, che non ha nessuna intenzione di rimanere fregato dalla sua stessa trovata.

Mandiamo Seb, che ha la maglietta tarocca!” propone il tipo con la felpa indicando un suo amico che si trova a qualche metro da lui.

Seb infatti indossa una maglia con la copertina di Hypnotize che si è fatto stampare nella tipografia dello zio Tore (?). Il ragazzino strabuzza gli occhi. “Io? E perché dovrei andare io?”

Perché sì! Muovi il culo e vai a portarci da mangiare!” ordina Ramona La Battona mentre si dà una sistemata al trucco. Capitela, deve tenersi pronta per quando arriverà John, la sua nuova preda-

Datemi i soldi però!” sbotta Seb, capendo che ormai tutti l'hanno preso di mira e non ha senso obiettare ancora.

Poi te li rendiamo. Prendi ottanta pizze. Addio” conclude Stefy, accomodandosi sul bordo del marciapiede.

Seb si avvia mestamente verso la piccola pizzeria che si intravede all'angolo della strada. Mi fa pena, l'hanno bullizzato!




Ore 22:16


Era ora, porca puttana! Dammi quella fottuta pizza, giuro che stavo per diventare cannibale!” ringhia Gianlu quando vede tornare Seb. Quest'ultimo è praticamente sepolto sotto una montagna di pizze da passeggio.

Gianlu afferra con così tanta foga una pizza che rischia di schiaffarsene una decina sulla sua adorata felpa.

Scusate, cosa ci posso fare se non erano pronte? Il tizio mi ha guardato male e stava per prendermi a calci in culo quando gli ho chiesto ottanta pizze!” si difende il piccoletto sconsolato. “E comunque mi dovete centosessanta euro, fuori i soldi!”

Poi te li rendiamo, adesso dacci da mangiare!” lo liquida lo scaldabagno.

Così tutti iniziano a mandare giù la loro cena senza nemmeno masticarla, tanto sono affamati. Speriamo che a qualcuno vada di traverso e muoia.

A un certo punto Ramona La Battona lancia un grido e rischia di sputacchiare un boccone di cibo in testa a Stefy. “Oddio, c'è John, quello è John! Cazzo, è John!” prende a strillare, lanciando la sua pizza a terra (come si permette?) e passandosi convulsamente le mani tra i capelli per assicurarsi con siano in ordine.

Tutti sobbalzano e trattengono il fiato nell'accorgersi che John sta davvero avanzando nella loro direzione. Stranamente Shavo non è con lui.

In realtà questa banda di idioti non ha nulla da dirgli – a parte Ramona – e tutti si accontentano di vederlo passare.

Il batterista, non appena si accorge che sono ancora appollaiati in strada, sembra piuttosto stupito e perplesso. Talmente tanto che, prima di entrare nell'albergo, si volta nella loro direzione e domanda: “Oh, are you still here?”.

Hello John!” saluta qualcuno tra i più coraggiosi, con una pronuncia talmente pessima che John fa fatica a decifrare ciò che gli stanno dicendo.

Che cosa ha detto?” borbotta qualcuno.

Ha chiesto: oh, siete ancora qui?” traduce Seb, il servo della gleba della comitiva.

Giust for iou” salta su lo scaldabagno in tono mellifluo, esattamente con questa pronuncia. Forse intendeva just for you, ma non ne sono sicura, è difficile da decifrare.

John, John!” salta su La Battona, saltando quasi in groppa al membro dei System. “Me and you... foto...” miagola con un tono da gatta in calore, strusciandosi contro di lui.

Of course” proferisce lui in tono piatto, tentando in tutti i modi di mantenere le distanze.

I due posano mentre La Battona scatta il selfie. Dopodiché lo tiene stretto per un braccio mentre assume un atteggiamento da cerbiatta. “Oh John, I love you... you... are sexy... John, please...

Poveri noi, questa non sa neanche formulare uno straccio di frase in inglese. Ah già: sotto le lenzuola non ha alcuna importanza.

Ehm... I'm sorry, it's so late, I have to go” biascica John, scrollandosi di dosso con delicatezza la mano di Ramona e avanzando verso l'ingresso dell'hotel.

Lei rimane come un'allocca, dato che non ha minimamente capito la risposta.

Okay, good dinner and good night, guys!” saluta infine John con un mezzo sorriso, scomparendo all'interno della struttura.

See you tomorrow, bomber!” gli grida dietro qualcuno.

Si è ricordato di noi!” strillano alcune tipe, iniziando a saltellare in mezzo alla strada e squittire come se avessero un peperoncino super piccante ficcato in culo.

Mentre tutti stanno lì a consumare la loro pizza – che, per inciso, è costata due euro e fa pure schifo – e vantarsi della loro amicizia con John nonostante non ci abbiano scambiato neanche mezza parola, non si immaginano minimamente le risate che il batterista si sta facendo a loro spese. Lui infatti non ci può credere: c'è davvero gente così disagiata che addirittura si accampa sotto l'albergo con le pizze?

Ma, poverino, ancora non ha visto niente...




25 giugno 2017

Ore 7:12


John si sveglia di buon'ora quella mattina. È piuttosto felice: quella sera lo attende un bel concertino.

Abbandona il suo letto, si stiracchia e si avvicina alla finestra della sua camera d'albergo per dare un'occhiata all'esterno.

E non può credere ai suoi occhi.

I fans della sera prima sono ancora lì. Ci sono tutti. Alcuni sono già svegli, altri si sono addormentati sul marciapiede, altri sonnecchiano appoggiati alla parete. I più furbi (???) si sono sdraiati sulle panchine di una piccola piazzetta a un centinaio di metri dall'hotel.

Che droghe hanno assunto per anche solo pensare di fare una cosa del genere?

Ma soprattutto: com'è possibile che quelli dell'albergo non li abbiano ancora denunciati/fatti rinchiudere in una clinica psichiatrica?



:P :P :P



Ahahahahahah no vabbè XD

Ma questi che si accampano sotto l'albergo CON LE PIZZE e alla fine DORMONO LÌ??? O____O

Allora, diciamo che per scrivere questo episodio mi sono basata su alcuni fatti realmente accaduti (so che qualcuno ha scoperto l'albergo di John e si è accampato), ma ovviamente li ho completamente stravolti!

Perché poi tutti prendono sempre di mira Shavo e John? Cos'hanno fatto di male? T.T

Fatemi sapere cosa ne pensate! E scusatemi se non sono riuscita ad aggiornare la settimana scorsa, d'ora in poi DOVREI essere più regolare ^^
Il prossimo capitolo di questa raccolta sarà particolarmente patetico, quindi tenetevi pronti :3

GRAZIE A TUTTI VOI PER IL SUPPORTO, POPOLO DEL WOAD!!! ♥



Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 25 giugno 2017, Ore 01.18 ***


ReggaeFamily

25 giugno 2017

Ore 01:18

Parco delle Cascine



Il concerto di Eddie Vedder si è ormai concluso da un pezzo – è durato anche troppo, credetemi – e la folla comincia a scemare, liberando l'immenso piazzale che si estende di fronte al palco. Nel giro di qualche minuto rimarrà solo polvere e spazzatura.

Gli ultimi traballanti superstiti, che domani non si ricorderanno niente di tutto ciò, vengono cacciati via dagli uomini della sicurezza.

La scena è parecchio raccapricciante. Se fino a oggi eravate convinti che il 70% del corpo umano sia composto di acqua, vi dovete ricredere: in realtà quella è la percentuale dell'alcol etilico.

Ormai la serata è andata. Ma non tutto va come dovrebbe, altrimenti che ci sono venuta a fare a raccontarvi il concerto di Eddie Vedder?

Minchia, che palle, il concerto di questo non finiva più!”

Ma poi boh, non si capiva un cazzo come cantava, sembrava che aveva la dentiera!”

Ah boh, 'fanculo, io voglio i System!”

A parlare, come sicuramente avrete potuto constatare, sono degli intellettuali illuministi. Ovviamente scherzo: si tratta di un gregge di tipi comparsi dal nulla, radunati di fronte al palco. Che si nascondessero nei sotterranei segreti (?) della Visarno Arena?

Altrimenti non mi spiego che la sicurezza non li abbia ancora mandati via a calci in culo.

I tizi – saranno una decina – hanno delle enormi sacche allungate in spalla. Non credo sia legale portare oggetti così grandi all'interno dell'area concerti, ma forse anche quelli li hanno presi dai sotterranei.

Stanno letteralmente sguazzando in mezzo all'immondizia, nella quale sono immersi quasi fino alle ginocchia.

Uno di loro, un tipo pelato e con in dosso una maglietta dei Napalm Death, giunge finalmente alla transenna e vi si aggrappa come un koala si aggrappa alla madre. “Porca puttana, ce l'abbiamo fatta! La prima fila è nostra, vedremo i System dalla prima fila!” strilla, gesticolando animatamente.

Siamo fottutamente fortunati! Io ve l'ho detto: ci siamo sorbiti quello schifo di Vedder, ma ne è valsa la pena!” ribatte un altro, poggiando la sua sacca per terra.

State zitti e muovetevi: ho sonno” stronca il loro entusiasmo un tizio dagli improbabili capelli blu, barcollando pericolosamente. E non per il sonno.

Così i nostri eroi vuotano le loro sacche e, come dei perfetti boy scout, cominciano a montare le loro tende da campeggio proprio in prossimità delle transenne.

Nessuno ci fotterà la prima fila!” continuano a gridare in coro mentre si danno da fare. Che carini, sembrano appena usciti da una fiaba, tipo i Sette Nani.

Dopo circa dieci minuti le tende sono state montate, anche se la maggior parte dei campeggiatori sono talmente ubriachi che hanno tentato di piantare a terra direttamente la stoffa della tenda e non i paletti. Vabbè, si limiteranno a infilarsi dentro le sacche vuote; dormire direttamente sotto le stelle è molto più romantico, no?

Così gli instabili mentali i fans dei System si mettono a letto direttamente sulla polvere e il vomito degli spettatori di Vedder. I nostri ragazzi sono talmente ingegnosi che utilizzano i bicchieri come cuscini, in modo da non sprecare niente.

Ma sì, in fondo non c'è male. Chi non lo farebbe, per vedere i System in prima fila? Sono stati davvero furbi!

(Sì, il mio commento è ironico.)

Scusate, ma che cazzo state facendo? Vi è andato di volta il cervello? Dovevate essere fuori già da molto!” tuona una voce, mentre dei passi pesanti si fanno sempre più vicini all'area campeggio completamente inventata.

Quello dei Napalm Death, che già si trova all'interno della sua tenda, si inalbera subito. “Questo dev'essere uno stronzo della sicurezza. Ma io da qui non mi muovo. Eh cazzo, ho lottato per questo posto!” borbotta, mentre apre la zip e si affaccia all'esterno.

Un uomo tozzo e dall'aspetto minaccioso lo fulmina con un'occhiata. “Forza, prendete tutto e andatevene. Dobbiamo pulire e voi non potete restare qui.”

Ehi, pezzo di merda, stammi a sentire!” interviene uno del gregge che ha più inchiostro sulla pelle che neuroni nella scatola cranica. “Noi abbiamo pagato il biglietto per vedere quello schifo di Vedder, solo per accamparci qui e avere la prima fila per i System, quindi ora noi non ci spostiamo! Chiaro?”

Il tizio della security lo incenerisce con lo sguardo. “Forse a voi non è chiaro che state infrangendo le regole e voi qui non potete stare. Il biglietto è scaduto. Altrimenti mi costringete a intervenire con la forza.”

Il tatuato avvicina il suo volto a quello dell'uomo con fare gangster e sibila: “Provaci e ti strappo gli occhi e te li infilo su per il culo.”

Oddio ragazzi, non mi ero accorta fosse arrivato Steven Seagal!

E noi non ce ne andiamo, e noi non ce ne andiamo...” Improvvisamente un coro da stadio si leva dal pavimento: tutti all'interno delle loro tende hanno voglia di protestare.

Noi abbiamo lottato per i nostri diritti, cazzo! Quand'è che questo mondo di merda inizierà a funzionare in base alla meritocrazia?” sputa quello dei Napalm Death, mettendosi in piedi e incrociando le braccia al petto.

Ve l'avevo detto che sono illuministi.

Ma i poveri ragazzi non possono niente contro l'esercito di guardie che sopraggiunge proprio qualche secondo più tardi, pronto ad afferrarli per i capelli (o per altre escrescenze pilifere, nel caso di capigliatura assente) e sbatterli fuori dall'area concerti.

Qualcuno, in maniera disperata, cerca di aggrapparsi alla transenna e rischia di portarsela appresso.

Qualcun altro grida, minaccia e comincia a citare passi della Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo e del cittadino, di cui in realtà ignora pure l'esistenza.

Chissà quanta droga circolava al concerto di Eddie Vedder.

Alla fine i fans perdono la loro prima fila e vengono sfrattati dalle loro tende, che non gli vengono nemmeno restituite. Peccato che loro, convinti di dormire sotto il palco, non hanno un luogo in cui rifugiarsi e si ritrovano a mendicare per le strade di Firenze.

Tra l'altro non hanno nemmeno i soldi necessari per comprarsi il biglietto per il live dei System, e il giorno dopo si limitano a tentare di origliare dall'esterno.

Alla faccia della prima fila!



:P :P :P



Ahahahahahahah, che falliti questi, non ci posso credere :D

Cioè... si sono accampati appena ha finito di suonare Eddie Vedder??? Ma non hanno letto nell'evento che i cancelli aprivano a mezzogiorno?

Veramente, chissà quanta droga girava...

Lo so, lo so, sono in ritardo anche questa volta, dovevo aggiornare mercoledì... ma stavolta non è colpa mia! Io mercoledì avevo il capitolo pronto, è colpa del pc che si è incasinato u.u diamo a Cesare quel che è di Cesare, ecco! (?)

Allora, vi voglio raccontare un aneddoto di qualche giorno fa, anche se non ha tanta attinenza con la raccolta (o forse sì, e anche molto): stavo passeggiando e sono capitata in un piccolo parchetto in cui un gruppo di tizi ascoltava musica con delle casse. Pensavo si trattasse delle solite canzoni di Ghali o roba truzza, dato che non è la prima volta che mi capita di sentire tale tipo di musica in quel parchetto, ma poi come mi sono avvicinata mi sono accorta che ascoltavano Toxicity. E a quel punto ho pensato: allora c'è ancora speranza nel genere umano e nelle nuove generazioni!!! Che gioia, devo rendere tutti partecipi di questa grande notizia!!!

Ed eccomi qui che ve lo racconto. Okay, è tutto un enorme vaneggio, ma ci tenevo a condividere con voi questa mia grande soddisfazione! Ho pensato subito a voi in quel momento, cari amici efpiani *-*

Va bene, direi che ora la posso anche smettere, quindi vi do appuntamento a... boh, prossimamente, ma dubito la prossima settimana. Non ho il tempo materiale per scrivere un nuovo capitolo di Hoginery, uffa T.T

Intanto grazie a chiunque sia arrivato fino a qui e che ancora ha la pazienza di seguire questo delirio :3

Alla prossimaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!! ♥



Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 25 giugno 2017, Ore 11.14 ***


ReggaeFamily

25 giugno 2017

Ore 11:14

Zona Ponte Vecchio



John e Shavo stamattina hanno deciso di non allontanarsi dal loro albergo; in parte perché sono terrorizzati all'idea di dover affrontare quelle palle al piede che hanno dormito in strada in loro attesa, in parte perché non sanno di preciso a che ora si dovranno recare sul luogo del concerto e vogliono farsi trovare pronti.

Scusa, Shavo” attacca John, osservando con perplessità il bassista, “ma come hai fatto a entrare in hotel ieri notte? Si sono accorti di te?”

L'altro ridacchia. “Macché! Sono stato in giro fino a tardi e quando sono arrivato qui di fronte erano tutti sbronzi o addormentati. Non mi hanno degnato di uno sguardo!” racconta con aria trionfante, avvicinandosi alla finestra aperta.

I due membri dei SOAD si trovano nella stanza di John; il bassista non si era svegliato da tanto e subito era andato in cerca di compagnia. I due non avevano voglia di fare granché, il tour li stava stancando tanto e loro non sono più giovani come una volta.

Dopo qualche secondo un boato li raggiunge e li fa sobbalzare. La cosa è parecchio preoccupante, dato che si trovano in uno dei piani più alti della struttura e il vociare proviene dalla strada.

I due si scambiano un'occhiata esasperata, poi Shavo si sporge ancora di più dalla finestra e avvista un gruppo sostanzioso di fan sul marciapiede. I ragazzi e le ragazze in questione, acconciati da metallari falliti e con indosso magliette tarocche (scusate il francesismo) con il logo dei System, hanno tutti gli sguardi puntati in aria come se avessero paura che un piccione in volo possa defecare sulle loro testoline vuote. La maggior parte di loro sorride come un assembramento di ebeti e Shavo, nonostante il casino della città tutt'attorno, li sente chiaramente acclamare il suo nome a gran voce.

Ehi!” esclama lui con un cenno di saluto, poi si nasconde nuovamente all'interno in preda alle risate. “Dove cazzo ho messo il telefono. Ah, ecco! Li devo riprendere, sono troppo carini!” afferma poi, recuperando il suo cellulare dal comodino poco distante.

Carini? Oddio, non ci lasceranno uscire” si dispera John. Ma in realtà anche lui è divertito e curioso, quindi si avvicina alla finestra e lancia un'occhiata di sotto, incrociando le braccia sul davanzale.

John, John!” grida la folla esaltata, scandendo ogni lettera come solo noi italiani sappiamo fare. Qualcuno strepita, qualcuno lancia gridolini assordanti, qualcuno saltella sul posto con le braccia tese verso di lui, come se volesse in qualche modo raggiungerlo con un balzo. Il batterista cerca di mettere a fuoco i volti per capire se si tratta degli stessi della sera prima, ma sono troppo piccoli e lontani.

Shavo lo affianca e punta il suo cellulare verso il basso, pronto a immortalare il momento.

Fortunatamente i due non masticano l'italiano e non capiscono altro oltre i loro nomi, altrimenti si sarebbero resi conto che di sotto si sta scatenando il putiferio.

Cazzo, venite giù, porca troia!”

Shavo, escilo!”

Oddio, io mi faccio stuprare!”

Il tutto intervallato da fantasiose bestemmie che forse è meglio non ripetere.

Tutto procede alla perfezione finché non si leva un coro da stadio: “Everybody's going to the party have a real good time!”.

Ah no, che dico? La versione esatta sarebbe più o meno questa: “Evribarisgointudeparievarialguttaim!”, con tanto di “la la la la la la la la la la, uuuuh!”. Che comunque Serj lo canta solo prima dell'inizio del ritornello nella canzone originale, quindi non ci sta a fare niente.

Shavo non sa se spanciarsi dalle risate più per quanto i suoi fan siano stonati o per quanto siano negati per l'inglese. Infatti, mentre continuano a intonare B.Y.O.B., la situazione va di male in peggio: ognuno si inventa le parole a modo suo, ma poi si ritrovano tutti d'accordo in “la la la la la la la la la la, uuuuh!”.

Il povero bassista è paonazzo in viso per il tentativo di trattenere le risate, non riesce a tenere fermo il telefono mentre fa il video alla scena. John, temendo che l'apparecchio gli possa sfuggire di mano e cadere di sotto, glielo sfila dalle mani e continua a riprendere. Del resto lui è una persona seria e controllata, nonostante se la stia spassando alla grande si lascia sfuggire solo un sorriso appena accennato.

Grazie fratello, io non ce la posso fare!” biascica Shavo, poi si allontana dalla finestra; una volta addossato al muro dalla parte opposta della stanza, scoppia a ridere come se non ci fosse un domani.

Intanto i falliti là sotto sono entrati in loop con il loro evribarisgointudeparievarialguttaim. Non salta loro nemmeno in mente (perché probabilmente non hanno una mente) di andare avanti con la canzone o di andare a pescarne un'altra nella discografia dei System, no, vanno avanti così per almeno cinque minuti.

Il batterista intanto ha interrotto il video e continua a gustarsi la scena, regalando loro qualche cenno di saluto. Tuttavia non riesce proprio a capire perché quella gente si esalti tanto, solo perché lui è affacciato a una finestra e li guarda. Fa spallucce perplesso e si allontana dalla finestra. “È surreale” commenta.

Ma Shavo non lo ascolta: asciugandosi le lacrime causate dal troppo ridere, si impossessa nuovamente del suo cellulare e fa partire il video.

Basta, ti prego, sto per vomitare! Giuro che stasera la faccio levare dalla scaletta!” protesta l'altro con un sospiro.

I nostri fan sono mitici! Adesso lo carico su facebook, è troppo bello!” strepita il bassista euforico.

Shavo e John si lanciano un'occhiata, poi prendono a sghignazzare. Entrambi pensano la stessa cosa: per quanto i fan a volte siano fastidiosi e invadenti, è proprio a loro che devono tutto, dalle risate per questi piccoli eventi alle emozioni che provano sul palco, davanti a decine di migliaia di persone che li acclamano.

Ma stiamo diventando seri e strappalacrime, il che non si addice affatto allo standard di questa raccolta. Quindi concentriamoci sul gruppetto che, ancora sotto l'hotel, ha finalmente smesso di cantare.

Oh mio dio, ma li avete visti? Erano contenti di vederci qui!” strilla qualcuno.

Cazzo, è stato bellissimo!” sbotta qualcun altro.

Shavo ha pubblicato il video su facebook, sto per morire! Guardate, mi vedo anch'io!” esplode qualcun altro, scatenando l'agitazione generale. Sono tutti fieri di ciò che hanno fatto, ma soprattutto di essere finiti sulla pagina del bassista dei System Of A Down. Adesso sì che si possono considerare dei veri VIP, adesso sì che si possono vantare e possono morire felici!

Shavo e John si ricorderanno per sempre di noi!” afferma qualcuno con profondo orgoglio e neanche un pizzico di vergogna.

E in effetti quella sera, quando i System al concerto suonano B.Y.O.B., Shavo e John ripensano a quei coristi improvvisati. Certo, se li ricordano con un po' di inquietudine e perplessità... ma tanto, che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli!



:P :P :P



*sguscia timidamente dal suo angolino*

Ehilà! Ehm... vabbè ragazzi, praticamente sono assente da settimane e quasi mi vergogno di aggiornare ora questa storia... ma guardate il lato positivo: almeno l'ho aggiornata di mercoledì e quindi il WOAD può andare avanti! (???)

Bene, basta tergiversare... stavolta sono stata un po' più buona del solito con i System e i loro fan (o almeno così pare), ci ho voluto inserire un che di dolce, perché in fondo i fan sono delle palle al piede ma pur sempre fan, sostenitori affezionati della band, che a volte fanno anche tenerezza!

Allora, questo capitolo è ispirato a un fatto realmente accaduto: infatti sulla pagina fb di Shavo, nei giorni in cui erano in Italia, è apparso davvero un video ripreso dall'alto verso il basso in cui un gruppetto di fan cantava B.Y.O.B. Non so dove e quando di preciso sia stato girato, ma mi andava di inserire questo piccolo scorcio di delirio ^^ ovviamente non me ne vogliano gli eventuali partecipanti del coro che appaiono nel video; se avete letto questo scritto, sappiate che non vi conosco e non avevo nessuna intenzione di offendervi in nessun modo XD

Grazie a voi lettori che ancora state appresso a questa scellerata, avete tanto coraggio :3

Alla prossima (non so quando)! ♥



Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 26 giugno 2017, Ore 00.32 ***


ReggaeFamily

26 giugno 2017

00:32

Parco delle Cascine


Il concerto dei System Of A Down è ormai giunto al termine e, da più di un'ora, uno sciame informe di gente più o meno ubriaca e impolverata si riversa fuori dalla Visarno Arena, in strada, per andare a recuperare auto, taxi, mezzi pubblici o elemosinare panchine su cui dormire.

Lo so, ormai il concerto è finito e teoricamente il peggio dovrebbe essere passato.

E invece no.

Al peggio non c'è mai fine, ricordatevelo sempre.

Infatti, sul marciapiede attorno al recinto del grande parco, si è accalcato un enorme gruppo. Ragazzi e ragazze di ogni età si sono appiccicati come mosche a un cancello chiuso, con le mani strette attorno alle sbarre di ferro e gli occhi sbarrati per tentare di carpire qualsiasi movimento all'interno.

Non si è ancora capito cosa stanno cercando di fare o cosa sperano di ottenere. Vorranno forse scavalcare? A che pro poi, se erano dentro fino a dieci minuti fa?

Marty, vedi qualcosa?”

No, non c'è nessuno qui!”

Che palle!”

È inutile che ti arrabbi con me, Riky!”

Un tizio e una tizia – quest'ultima con un grande zaino sulle spalle – stanno confabulando tra loro.

Secondo me stiamo sbagliando!” Una voce più forte delle altre si leva e tutti lanciano occhiatacce al suo proprietario, un tipo sui trent'anni calvo e a petto nudo che troneggia al centro del gruppo.

Perché, scusa?” si rivolta una tipa scheletrica dai capelli rosso fuoco.

Siamo troppo vicini all'ingresso, a qualche metro da noi stanno ancora uscendo spettatori!” risponde quello aggrottando le sopracciglia.

Avresti qualche altra idea da proporre?” La rossa incrocia le braccia al petto, offesa.

Che carini, sembrano una vecchia coppietta di sposi. Peccato che ho la vaga impressione che non si conoscano, e se qualcuno non interviene presto scoppierà una rissa.

La folla comincia a borbottare e qualcuno grida per dire la sua, senza essere minimamente ascoltato.

Secondo me il tizio pelato ha ragione: questo non è un punto strategico!” sopraggiunge a un certo punto un ragazzino che ha più inchiostro sulla pelle che sangue nelle vene.

Un amico della rossa accorre subito in aiuto della ragazza: “Bene, allora andatevene, trovatevi un altro posto! State solo cercando di boicottarci, fascisti di merda!”.

Questo sì che era un intervento pertinente e sensato, grazie per il contributo.

Fascista a tua madre, stronzo! E questa la chiami democrazia? Uno non può nemmeno dire la sua? Hanno ragione a dire che in Italia sono tutti mafiosi, certe volte mi vergogno di essere nato in questo posto!” interviene un amico del pelato, un palestrato con un improbabile ciuffo biondo e le sopracciglia ad ali di gabbiano.

Cercate di calmarvi, dobbiamo rimanere uniti!” prova a intervenire qualche ragazza.

Andate pure, quando arriveranno i System non sarete informati” ringhia la rossa, stringendo i pugni come se fosse pronta a picchiare qualcuno. Sta per iniziare a schiumare dalla bocca, ne sono certa.

Ma voi avete capito il motivo per cui è nata questa discussione?

Continuano a susseguirsi frasi del tipo:

Interista di merda!”

Tua madre è una zoccola!”

E tu sei un cornuto!”

Sta per scoppiare una rissa tra Inchiostro Sulla Pelle e Ali Di Gabbiano, quando il pelato li divide con uno spintone. “Basta, sono stanco di stare in mezzo a questa gente di merda! Tutti bigotti del cazzo! Io vi saluto, me ne vado. Chi mi ama mi segua. 'Fanculo!” conclude, muovendo qualche passo alla sua sinistra. Una ventina di idioti fanno altrettanto e, borbottando, lo seguono lungo il marciapiede come automi.

Dai, quando arrivano i System?” si lagna allora una tipa, allungando nuovamente il collo per sbirciare oltre il cancello chiuso.

Non ci posso credere. Non sta succedendo, vero?

Da qualche parte dovranno pur uscire, no?” aggiunge Riky, sbuffando spazientito.

Oh mio dio.

Sperano che i componenti dei System vadano a passeggiare lungo il contorno del Parco delle Cascine, a piedi per giunta, per fare un favore a loro? O magari sperano di essere ricevuti come ospiti d'onore nel backstage?

Hanno le idee un po' confuse, mi sa.

A un certo punto la tizia che prima è stata chiamata Marty si irrigidisce. Ha visto qualcosa oltre le sbarre: una sagoma che si avvia verso di loro, immersa nell'oscurità.

Oddio, sarà uno di loro?” le sussurra una sua amica, stritolandole un braccio.

Tutti improvvisamente ammutoliscono e puntano sguardi e cellulari in direzione del nuovo arrivato.

Prima tutti che gridavano, scalpitavano, insultavano, e ora hanno tutti perso la lingua.

Scusa” si fa avanti coraggiosamente Marty, quando la sagoma allampanata è abbastanza vicina da poterla sentire.

Prego?” risponde una voce maschile.

Il fatto che abbia risposto in italiano smonta tutte le illusioni, ma Marty non demorde: “Potrebbe per favore chiedere ai System Of A Down di venire qui? Vorremmo incontrarli.”

Il tizio – evidentemente uno della sicurezza – scoppia a ridere e se ne va, continuando a camminare per la sua strada.

I poveri illusi, che si erano accalcati ancora di più al cancello, rimangono come allocchi e ricominciano a borbottare senza senso.

L'umore generale sembra essere precipitato, quando all'improvviso...

Daje! Magari se li chiamiamo ci sentono ed escono!” se ne esce uno, palesemente ubriaco.

Non si sa come né perché (anzi, il perché si sa: sono una banda di idioti), l'idea di questo luminare ha molto successo tra i suoi colleghi di manicomio, che esultano entusiasti.

Qualche secondo dopo partono i cori da stadio:

Vogliamo i SOAD, vogliamo i SOAD!”

System, System, System!”

Daje, daje, daje!”

E grida sparse, bestemmie comprese, che non sto qui a ripetere.

Forse si sono dimenticati di essere in mezzo alla strada.

E vanno avanti così per un tempo incalcolabile, probabilmente fino all'alba. Tanto cosa cambia? Quando la fatica e la stanchezza cominciano a farsi sentire, basta prendere una birra e tutto si risistema! (?)

Dei System, ovviamente, nessuna traccia.

Guardiamo il lato positivo: almeno possiamo sperare che perdano la voce per sempre.

Ah, no: gli idioti trovano sempre il modo per farsi sentire, purtroppo.


...ah, nel caso ve lo stiate chiedendo: i System sono usciti da un ingresso molto meno esposto, e di certo non a piedi!



:P :P :P



WAAAAAH!!!!!!!!!

No. in realtà il capitolo fa schifo, ma vi dico: non era nemmeno previsto, mi è venuto in mente all'ultimo e ho deciso di inserirlo, sperando di riuscire a fare un lavoro decente ^^

Qui ho voluto mettere in luce quanto gli italiani risultino patetici quando iniziano a discutere tra loro, portando fuori luoghi comuni e cose che non c'entrano niente. Quante volte mi è capitato di vedere sconosciuti bisticciare per fesserie...

Questo fatto della gente intorno al cancello non è successo veramente (o non che io sappia) al concerto dei System, ma non è un fatto del tutto inventato, assolutamente no! Mi è capitato a un altro concerto in cui sono stata, ed ero talmente sconcertata che non ho potuto fare a meno di riderci su!

Ma io dico: se volete avere delle speranze, per quanto vane, come potete aspettare la band FUORI dal luogo in cui si esibisce? SUL MARCIAPIEDE???

Ah, la gente...

Bene, vi annuncio che non manca molto alla conclusione di questa raccolta (era ora, ormai il concerto di Firenze sta per compiere un anno...), quindi in questo periodo mi ci concentrerò per portarla a termine il prima possibile! Tranquilli, ho ancora tante sorprese in serbo per voi :3

Grazie a tutti coloro che sono ancora qua, e a prestissimo!!! ♥



Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 26 giugno 2017, Ore 10.43 ***


ReggaeFamily

26 giugno 2017

Ore 10:43

Piazza della Repubblica


Ieri ho bevuto un po' troppo...”

Ma dove siete finite ieri sera? Siete andate a comprare la birra e poi non vi abbiamo più visto!”

Io e Francy siamo rimaste vicino al chiosco delle bibite, tanto il concerto lo sentivamo lo stesso!”

Che cogliona che sei! Io non mi sono spostata per niente, ho combattuto per il mio posto e non volevo farmelo rubare! Vero Vale?”

Certo! E ho potuto guardarmi tutto il tempo il mio adorato Serj, oddio... che bello... e quanto ho pianto!”

Quattro ragazzine di forse quindici anni sono radunate attorno al tavolino di un bar, ai margini della celebre piazza fiorentina. Stanno sbavando da mezz'ora mentre fissano l'Hard Rock Cafe come fosse una splendida opera d'arte in un museo, e non si è capito perché non sono andate a fare colazione lì al posto di scegliere un mediocre bar con il televisore sintonizzato sul canale di Radio Italia.

Forse non hanno scelto, hanno agito a caso, o forse non sanno che all'Hard Rock c'è anche il bar.

Bene.

Dopo andiamo a comprarci la maglietta dell'Hard Rock?” domanda quella che dovrebbe essere Vale, una tipa dai lunghi capelli castani (rigorosamente sciolti, il 26 di giugno... muoio!), magra e alta.

Io non ho soldi, li ho spesi tutti da Alcott l'altro ieri!” si lagna la sua amica dai capelli biondi e lisci, schifosamente piastrati e tinti.

Davvero, Aury? Io me li sono conservati invece!” ribatte un'altra, truccata come un pagliaccio.

E se facessimo una colletta per comprare la maglietta ad Aury?” propone la quarta, una piccoletta dai capelli neri e gli occhialetti tondi dalla montatura argentata.

Nessuna la degna di una risposta. Sono tutte troppo tirchie, figuriamoci se prestano i soldi alla loro amica.

Per accentuare il suo menefreghismo, Aury afferra il suo smartphone e si prepara a scattare un selfie, mentre sorseggia sensualmente il suo tè alla pesca con la cannuccia. Si mette in posa, sta per scattare, ma la sua amica col trucco da pagliaccio le molla una gomitata e trattiene un grido.

Quella con gli occhialini argentati rantola.

Ma sei stupida in culo?” si rivolta Aury, fulminando la sua amica con un'occhiata. “Ora il selfie è venuto mosso! Francy, ma che cazzo di problemi hai?”

Un momento, mi sono persa... stupida in culo?! Eh?

Anna... Annina... c'è il tuo amore!” sibila Vale in tono complice, posando una mano sulla spalla di quella con gli occhialini.

Annina infatti è impalata sulla sedia, stringe convulsamente i braccioli e guarda fisso un punto all'altro lato della piazza.

Aury allora si rende conto di cosa sta succedendo e molla un pugno a Francy (secondo me solo per vendicarsi per il selfie). “Shavo!” strilla.

Shh!” la ammonisce Vale.

Ma sei scema? Vuoi attirare la sua attenzione?” interviene Francy.


Dall'altra parte della piazza, un sorridente e rilassato Shavo è appena uscito dall'Hard Rock Cafe in compagnia di alcuni del suo staff. Subito è stato intercettato da alcuni fans che gli chiedono una foto e un autografo.

Una volta accontentati tutti, il bassista dei System ci impiega qualche secondo a togliersi dalla faccia il sorriso di rito; in questi giorni si è messo in posa talmente tante volte che teme gli stia venendo una paresi alla mandibola.

Mark, torniamo in albergo o c'è qualche posto in cui vuoi andare?” chiede a un suo amico.

Ce ne sarebbero troppi, però è tardi, rischiamo di fare tardi e perdere l'aereo” afferma l'altro con un sospiro.

Shavo lo imita. Sono tutti molto tristi all'idea di lasciare Firenze perché è una città splendida, vorrebbero avere una settimana oer poterla visitare tutta, da cima a fondo.

Ma prima di chiamare un taxi che li venga a prendere, decidono di tergiversare un po' e fare un altro giretto per la piazza e dintorni.

Una volta giunti di fronte ai tavolini di un bar, però, il bassista si sente subito osservato. Gli basta un'occhiata in giro per capire che quattro paia di occhi lo stanno scannerizzando da capo a piedi; si tratta di quattro ragazzine che non fanno che strillare e starnazzare tra loro, pallide come cenci, e lo indicano spudoratamente.


No, dai, raga, io non ho il coraggio! Non chiamatelo, vi prego!” supplica Annina, stritolando con entrambe le mani il braccio di Vale e ficcandole le unghie nella pelle.

Smettila di lagnarti, ma sei rincoglionita? Abbiamo Shavo qui di fronte e secondo te non gli chiediamo una foto?” sbotta l'altra.

Secondo voi si è avvicinato qui perché lo stavamo fissando?” domanda Aury, senza distogliere lo sguardo da Shavo.

Quest'ultimo si è fermato con i suoi amici a qualche metro da loro e si sta legando una scarpa, mentre continua a chiacchierare in inglese. Qualcuno gli dà una pacca sulla spalla, rischiando di fargli perdere l'equilibrio.

Le ragazze sentono chiaramente la sua voce e vanno in visibilio.

Oh mio dio, Shavo!” strilla Francy, coprendosi il viso con le mani.

Non urlare!” la ammonisce Annina, urlando a sua volta.

Tanto mica capisce l'italiano!” la rassicura (?) Aury.

Come se Shavo fosse scemo e non capisca che lo stanno nominando a gran voce ogni tre parole.

Quindi che si fa? Andiamo da lui?” sbotta Vale spazientita.

Se vuoi... vai a chiamarlo.” Francy fa spallucce.

L'altra sbianca. “No, io non ho il coraggio! E poi cosa gli dico? Aury, vai tu che non sei per niente timida!”

La bionda scuote la testa. “Io non so parlare in inglese, quella che studia al linguistico è Francy!”

Ah no, non chiedete a me! Annina, perché non vai tu, dato che Shavo è il tuo preferito?” cerca di lavarsene le mani la diretta interessata.

Oh mio dio, che vergogna, no!”

Guardate che prima o poi Shavo se ne va! Ha quasi finito di legarsi la scarpa!” fa notare Vale.

Ma nessuna ha il coraggio di avvicinarsi e, mentre battibeccano su chi si dovrebbe avvicinare per prima, continuano a mangarsi il bassista con gli occhi.


Queste tizie ti stanno fissando come se fossi una loro allucinazione” bisbiglia Maynard a Shavo, che intanto ha finito di legarsi la scarpa e cerca l'armamentario per fumarsela allegramente.

Quelle quattro? Magari vogliono una foto e non hanno il coraggio di chiedermelo” ribatte lui. Si rivolge alle quattro ammiratrici e sorride con fare incoraggiante. Gli fanno pena, e poi vorrebbe tanto che la smettessero di seguire ogni suo movimento.

Al suo gesto, le quattro lanciano uno strillo che farebbe perdere l'udito a un sordo (?) e due rischiano di cadere dalla sedia.

Mark è costretto a voltarsi dall'altra parte perché non riesce a trattenere le risate.

Sono cotte!” commenta Maynard. Poi mette su un sorrisetto sornione e, senza chiedere niente a nessuno, si avvia a passo di marcia verso il tavolino delle quattro ragazze.

Quelle si pietrificano peggio del David di Michelangelo.

Maynard, bastardo, dove cazzo stai andando?” sibila Shavo allibito.

Ma il suo amico ormai ha deciso che lo vuole mettere a tutti i costi nei casini: giunge con un gran sorriso presso le ragazzine, poggia entrambi i palmi sul piano del tavolo ed esclama: “Ehi ragazze, come butta? Ho visto che sbirciavate il mio amico, non è che per caso vorreste dirgli qualcosa?”

In inglese, ovviamente.

E quelle si guardano confuse e stordite.

Eh?” se ne esce la bionda – anche se Maynard non lo sa, noi sappiamo che si chiama Aury. Cioè, di sicuro non si chiama così all'anagrafe, ma sottigliezze.

Shavo capisce che forse è il caso di intervenire, tanto ormai il danno è fatto: si avvicina ed esordisce: “Ciao ragazze, ehm... come va?” Senza farsi notare, molla un calcio al suo amico.

Ehm... io... noi... Shavo...” biascica Vale, boccheggiando come se fosse in preda a un'insufficienza polmonare. Sta parlando in inglese, o meglio, ha buttato lì un paio di pronomi personali.

Foto!” va in suo soccorso Francy a un certo punto.

Almeno quella è una parola universale, uguale in entrambe le lingue.

Ma certo!” Shavo annuisce e sorride.

Le quattro si alzano a turno e si mettono in posa con il bassista. Sono pallide e sudaticce, tremano, piangono, strillano, balbettano, stringono tra le dita la maglietta nera del bassista come se la volessero bucare.

Una volta che tutte e quattro hanno posato, sorridono come ebeti e biascicano un grazie a malapena comprensibile; prima ancora che Shavo si sia allontanato, si abbracciano tra loro e piangono ed esultano e si strappano i capelli disperatamente. Vai a capire il motivo.

Forse è meglio se ora chiamiamo un taxi, si è già fatto tardi” propone Shavo, andando a recuperare Mark che ancora sghignazza per questa scena patetica.

Erano carine, no?” Maynard dà di gomito a Shavo mentre si inoltrano in una strada un po' più tranquilla, così da non dare troppo nell'occhio.

Azzardati a fare nuovamente una cosa del genere e sei morto. Sei un coglione” lo minaccia il bassista.

Ma alla fine anche lui si lascia contagiare dalle risate generali.

Ma sì, tanto in questi giorni ne ha passate di cotte e di crude, cosa cambia?



:P :P :P



Ok, mi rendo conto che questo è uno dei capitoli più penosi che io abbia mai scritto in questa raccolta, ma oggi non avevo particolarmente ispirazione comica XD perdonatemi!

Non ho tanto da aggiungere, solo:

  • stupida in culo, molto fantasioso come insulto, l'ho sentito davvero in questi giorni, anche se non ricordo dove... e mi sono sorti sulla testa un triliardo di punti interrogativi;

  • dopo questo, ci saranno altri due capitoli e poi, purtroppo, la raccolta sarà finita! Mi dispiace abbandonare questa raccolta, certo, ma ormai il concerto sta per compiere un anno (eheheh, preparatevi a fare festa il 25, che si festeggia l'anniversario) e sarebbe anche ora di accantonare questo progetto ^^

Ma ora non ci pensiamo, mancano ancora due aggiornamenti ai saluti finali!

Anche se il capitolo vi avrà quasi sicuramente fatto schifo, fatemi sapere cosa ne pensate e cosa vi aspettate dal gran finale :3

Grazie di cuore a coloro che ancora sono qui!!! ♥



Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 26 giugno 2017, Ore 16.39 ***


ReggaeFamily

26 giugno 2017

Ore 16:39

Aeroporto di Pisa


Si sa: tutte le cose belle sono destinate a durare poco.

I System, infatti, dopo tre gradevoli (?) giorni trascorsi a Firenze, sono pronti a levare le tende, nella speranza che i fans di altre nazionalità non siano così psicopatici.

I ragazzi, in compagnia del loro staff e dei Prophets Of Rage (lo so, nessuno se li è filati, ma c'erano anche loro), sono appena giunti in aeroporto e si accingono a recuperare i bagagli. Il loro volo è tra appena un'ora e mezza, quindi si devono muovere per evitare di fare tardi (ma tanto non corrono il rischio, il 95% dei voli parte sempre con tre quarti d'ora di ritardo, sempre!).

Ma qualcosa non va.

Certo, potrebbe forse andare bene? Altrimenti scrivere questa raccolta non avrebbe senso.

Proprio mentre i membri della band scompaiono dietro le porte scorrevoli all'ingresso dell'aeroporto, due taxi carichi di gente si fermano a pochi metri dalla struttura. Dai veicoli si riversa sul marciapiede un numero indefinito di tizi e tizie; qualcuno lancia un grido di guerra e inizia a correre verso l'entrata, mentre due o tre poveretti restano indietro perché giustamente i tassisti non lavorano per la gloria e vanno pagati.

Non hanno tanto l'aria di turisti pronti a partire, dato che hanno appresso solo qualche zainetto; quando tutti si ritrovano all'interno, non si guardano nemmeno attorno, ma posano il loro sguardo su un punto ben preciso.

Sono andati da quella parte! Muovete il culo, altrimenti li perdiamo di vista!”

Ma ne sei sicuro? Se sbagliamo direzione, poi siamo fottuti e possiamo andare a fanculo!”

Io direi che ci potreste andare anche prima...

Ma no, ha ragione lui! Lì c'è il punto per fare i controlli, sicuramente sono andati lì! Mica possono salire in aereo senza aver fatto il controllo bagagli!”

E se invece dovevano fare il check-in?”

Ma guarda che ormai quello si fa su internet!”

Mica per forza!”

Discutendo, strattonandosi e quasi facendo rissa, la mandria di invasati di turno zampetta miracolosamente nella direzione giusta. E infatti...

Oddio, eccoli! Sono lì! Sono loro!”

Corriamo, dai!”

Non dire cazzate, non possiamo metterci a fare casino, poi si spaventano e non ci cagano!”

Ma siete ritardati? Se non ci muoviamo partono!”

Non fa niente, noi li seguiamo finché non salgono sull'aereo!”

Qualcuno si arma di cellulare, qualcun altro sbava e forma delle pozzangherine ai suoi piedi, qualcun altro ancora scivola nelle pozzangherine di bava lasciate dagli altri.


A qualche decina di metri da loro, Daron lancia un'occhiata perplessa a Brad Wilk. “Brad, tu non ti senti osservato?”

Il batterista dei Prophets Of Rage fa spallucce. “Può essere, siamo in un aeroporto pieno di gente.”

I due si dirigono, insieme al resto del gruppo, verso il controllo bagagli e si mettono in fila.

Non appena arrivano di fronte al controllore – un tipo sulla trentina con i capelli alla rinfusa – questo sbianca. “Oh mio dio, ma tu sei Serj Tankian!” strilla in un inglese abbastanza buono, rivolgendosi al cantante dei System.

Quest'ultimo trattiene un sospiro. “Potrei, per favore, chiederle di non strillare? Io e i miei amici vorremmo passare inosservati, per quanto sia possibile.”

Certo, certo! C'ero anch'io al concerto di ieri, ho dovuto fare i salti mortali per esserci, incastrare ore di lavoro... e oggi sono distrutto, ma ne è valsa la pe...” inizia a sproloquiare quello tutto contento, dimenticandosi pure di fare il suo lavoro con le valigie che gli vengono posizionate davanti.

Ehm... amico, mi dispiace interromperti, ci farebbe piacere chiacchierare con te, ma forse non ti sei accorto che stai bloccando la fila” interviene Tom Morello in tono amichevole, comparendo al fianco di Serj.

Loro sono amichetti del cuore, si aiutano sempre a vicenda nei momenti di difficoltà!

L'addetto ai controlli arrossisce. “Sì... certo... andate pure... al metal detector...” farfuglia.

Serj dà una leggera spallata al chitarrista e borbotta discretamente: “Grazie amico”.

System, Prophets e staff posano i loro averi sul rullo, passano attraverso il metal detector e poi recuperano tutto; nel giro di pochi minuti, sono già alla ricerca del loro imbarco.

Ma al controllo bagagli lo scempio non è finito.


Sono passati circa cinque minuti da quando Marco – l'addetto ai controlli – ha importunato Serj, e ancora non riesce a riprendersi dallo shock. In quel momento al suo cospetto giunge un gruppo di ragazzi e ragazze, alcuni molto giovani e altri circa della sua età.

Scusa, non è che per caso hai visto passare...?” attacca una ragazzina.

...i System Of A Down?” completa quello, notando la maglietta tarocca con le facce dei System che la sua interlocutrice indossa.

Li conosci? Li hai visti?”

Sì! Muovetevi, se fate in fretta il controllo fate in tempo a beccarli! Mollatemi zaini e cellulari e passate sotto il metal detector!”

Tutti si esaltano e mollano lì le loro cose senza neanche posizionarle dentro gli appositi contenitori in plastica e corrono via, mentre il personale dell'aeroporto li insulta e minaccia.

No, non riprendono neanche le loro cose, le lasciano sul rullo. Che geni. Ma capiteli, hanno fretta!

Corrono, corrono e corrono, finché i polmoni non bruciano, finché i piedi non cominciano a far male (quanto cavolo è grande quest'aeroporto? Non è che sono già nel mezzo della pista di decollo?), e finalmente...

Eccoli, eccoli! Sono i System, sono qui, di fronte a noi!”

Oddio, muoio!”

Oddio, mi dovevo rifare il trucco!”

Oddio, non abbiamo i cellulari, con cosa la scattiamo la foto?”

Oh cazzo, giuro che stavolta a Daron lo stupro!”

La luce in fondo al tunnel è ormai così vicina, i System sono giusto pochi passi davanti a loro, manca solo qualche metro e...

La ragazzina in testa alla fila va a sbattere contro una sorta di sbarramento e si piega in due per il dolore. Tutti gli altri, che non se ne accorgono e continuano a correre, le piombano addosso e si schiantano l'uno sopra l'altro, calpestandosi, per poi cadere tipo tessere del domino.

C'era da aspettarselo. I nostri eroi si sono imbattuti in quei controlli automatici dei biglietti: perché la sbarra davanti a loro si apra e li lasci passare, devono far scorrere il codice del loro biglietto su una sorta di piccolo pannello.

Si può sapere cosa state facendo? Biglietti, prego!” tuona un omone alto e corpulento. Chissà perché, non mi sembra tanto ben disposto come quello del controllo bagagli.

Una tipa gli si aggrappa al braccio. “La prego, è questione di vita o di morte, dobbiamo assolutamente passare dall'altra parte!”

Scordatelo: niente biglietti, niente imbarco!” sputa il controllore, scrollandosela di dosso e lasciandola col culo per terra.

Ah sì? E allora io scavalco!” afferma un tizio, pronto a spiccare un balzo per saltare dall'altra parte della sbarra.

L'omone sbuffa con aria annoiata, lo prende per il colletto della maglietta e lo scaraventa lontano da lì. “E adesso levate le tende, state ingombrando il passaggio!”

Tutti si rassegnano. I System ormai non si vedono più. Alcuni scoppiano a piangere disperatamente.

Così i nostri eroi sono costretti a tornare indietro, anche perché hanno paura di essere ammazzati da quella sorta di Hitler/armadio a quattro ante.

Gli ennesimi sfigati.




Ore 18:35

Volo Ryanair


John?”

Mmh?”

Mi mancherà l'Italia, dopotutto.”

Non disperare: stiamo andando in Svezia, finalmente un po' di fresco. Firenze è bella, ma non si respira.”

Già.”

Hai notato quei tizi?”

Quali?”

Quelli che ci seguivano all'aeroporto.”

Avevo ragione allora! Ho detto a Brad che mi sentivo osservato, ma non mi ha dato retta!”

E chissà cos'altro ci attende, in questi ultimi giorni di tour...”




Ore 22:06

Aeroporto di Pisa


Elena?”

Eh?”

Hai finito anche tu il turno? Stai già andando via?”

Sì, perché?”

Guarda cosa hanno lasciato dei ragazzini questo pomeriggio!”

Oh Cristo, ma qui ci saranno almeno milletrecento euro e una decina di cellulari! Che problemi hanno?”

Boh, sono andati a rincorrere i System e chi li ha più visti?”

Che dici, ci intaschiamo tutto?”

Affare fatto, collega!”



:P :P :P



Ahahahahahahahahah, la conclusione di questo capitolo secondo me è EPICA XD

E benvenuti al WOAD, signore e signori!

Penultimo capitolo di questa raccolta; non voglio aggiungere altro, lascio a voi i commenti! :D
E adesso? I System se ne sono ormai andati dall'Italia, ma ancora manca un capitolo... cosa ci sarà?

Eheheheh...

Grazie a coloro che ancora sono qui, spero di avervi divertito con questo capitolo, ho cercato di metterci un po' più di impegno e ingegno :3

Al prossimo mercoledì!!! ♥


P.s: Hoginery in avvicinamento, ore dodici, passo e chiudo ;)



Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Speciale ***


ReggaeFamily

Bene, ragazzi miei! Come ben sapete questa raccolta parla dei System a Firenze e di tutti gli psicopatici al seguito. I nostri ragazzi hanno lasciato ormai lo Stivale dopo tre giorni di permanenza e un concerto che ha lasciato il segno in tutti coloro che vi hanno assistito.

Eppure io sento che manca qualcosa...


«Soul, ma 'sto cacchio di concerto com'è andato?»


Ah già, che cretina! Ho raccontato tutto ciò che è successo prima e dopo, eppure non ho nominato Lui, Il Concerto, l'argomento centrale di tutti questi capitoli deliranti!

Quindi mi sembra doveroso...



SPECIALE CONCERTO



Sono circa le nove di sera e i Prophets Of Rage sono scesi dal palco già da un pezzo.

C'è davvero tanta gente, a colpo d'occhio (?) direi circa cinquantamila persone. Tutte completamente ricoperte di polvere dalla testa ai piedi, dato che non hanno fatto che pogare dall'inizio alla fine del set dei Prophets. Tranne quando Serj è salito sul palco per cantare Like A Stone insieme a Tom Morello, Timmy C e Brad Wilk; è stato un momento molto commovente, credetemi, in cui tanta gente è scoppiata a piangere/si è strappata i capelli/si è strappata i vestiti/non ha capito cosa stesse succedendo e si è chiesta se Serj fosse il nuovo cantante degli Audioslave.

Ora, in questo momento di pausa tra le due band, il pubblico è assetato di acqua, birra e SOAD... ma soprattutto birra. Fa un caldo pazzesco, specialmente per via della calca, ma molti stanno là dal pomeriggio e non hanno certo rischiato un'insolazione per arrendersi proprio adesso.

Tra tutti, ci sono pure quelli che hanno da lamentarsi per tutto, come al solito:
“Eh, ma hanno iniziato troppo presto, non è che uno può venire qui dal pomeriggio, c'è caldo!”

Eh, ma hanno iniziato tardi, poi i gruppi hanno poco tempo per suonare!”

Ma il biglietto costa troppo!”

Non ci hanno dato nemmeno le sedie!”

A me questa cosa dei token mi fa girare le palle!”

Comunque l'audio fa cagare, si sente troppo poco!”

Queste casse sono troppo potenti, mica posso rischiare di perdere l'udito!”

Ma ignoriamoli, i commenti della gente non hanno alcun valore. Tanto, anche se si organizzasse l'evento perfetto, la gente troverebbe sempre almeno una cosa da poter criticare.

Intanto, nel backstage, tra i Prophets e i System vola un'infinita serie di pacche sulle spalle e legami di parentela inventati. Ma del resto loro sono così: tutti fratelli, cugini, amici, soci, colleghi, compari e via così.

Qualcuno dello staff avvisa che il concerto sta per cominciare e a ciò segue un piccolo check di chitarra, basso e microfono.

Il pubblico è in visibilio.

È tutto pronto, sul palco mancano solo i componenti della band.

Il primo ad annunciare la sua presenza è Daron, che comincia a suonare i primi accordi di Soldier Side Intro.

Dall'arena, gremita di gente, si leva un boato che nemmeno ai Mondiali di calcio.

Il chitarrista, vestito ovviamente di nero e munito del suo solito cappello in testa (non gli farà caldo, quell'affare?), comincia a cantare e la folla lo segue. Molti però non si sono ancora ripresi dallo shock e continuano a strillare e piangere.

E stavolta non mi sento di prendere in giro nessuno, perché vi assicuro che un concerto dei System è in grado di far perdere la dignità anche a un oggetto inanimato.

E tra coloro che piangevano, lo ammetto, c'ero anch'io.

Ma l'idillio di Soldier Side è destinato a finire presto: le dolci note della chitarra diventano stridenti, andando a comporre l'intro di Suite-Pee.

John – canottiera nera, braccia possenti in bella mostra, solita espressione estremamente concentrata – e Shavo – maglietta nera, testa che ciondola come se fosse staccata dal resto del corpo, schiena ricurva in avanti come al solito – fanno il loro esordio e si presentano a Firenze con la loro parte ritmica veloce e incalzante.

E infine nella canzone fa il suo ingresso Serj, che inizia a cantare senza esitazione, sempre con quel suo fare rilassato anche quando arriva alle parti più difficili.

L'esecuzione live è un po' più lenta dell'originale, chissà come mai. Qualcuno sospetta che Daron abbia sbagliato la velocità all'inizio, qualcun altro sostiene che l'abbiano fatto per Serj, per evitare che si incasini con il testo.

Io dico che fanno un po' come gli pare.

Il momento di sicuro più epico è il breakdown, il punto in cui tutti gli strumenti si interrompono tranne il basso.

E giù a saltare, pogare, fare headbanging.

Terminata Suite-Pee, i System decidono che è il momento di fare una pausa (?).

Un colpo. Poi il silenzio.

C'è gente confusa che non sa cosa stia succedendo, qualcuno è convinto che i musicisti abbiano sbagliato qualcosa e per questo si sono interrotti. Fortunatamente la maggior parte conosce la discografia dei System a memoria e sa cosa i quattro stanno facendo.

In ogni caso, volano certi bestemmioni che impressionerebbero Satana.

Quattro colpi di charleston da parte di John, poi i System ricominciano a suonare e finalmente anche i più lenti capiscono: stano facendo l'inizio di Prison Song.

Infatti qualche secondo dopo cala nuovamente il silenzio e il pubblico riprende a gridare ancora più forte.

Qualcuno canta il ritornello a sproposito, qualcun altro continua a insultare tutti gli dei di tutte le religioni, monoteiste e politeiste (che poi io il motivo non l'ho capito), ma l'esclamazione più frequente è: “Daje!”.

Come se poi i System capissero cosa stanno dicendo.

Dal canto loro, i quattro della band si stanno divertendo un mondo, soprattutto John che è incaricato di dare il via. Il batterista, infatti, si diverte ad allungare il brodo e a vedere la gente sotto il palco che si sbraccia ed esulta e si spazientisce.

Altri due stacchi e la canzone ha inizio. Daron la introduce con un “motherfucker” in scream, il che significa che le sue corde vocali ora possono andare in vacanza.

La canzone, proprio come la precedente, ha un andamento più lento rispetto alla versione da CD. A 'sto punto comincio a chiedermi se si siano ubriacati prima di salire sul palco.

Daron nelle sue parti sembra una cornacchia e strilla, Shavo nel ritornello si esibisce in un growl piuttosto fallimentare e in certi momenti la sua voce non si sente perché non si avvicina abbastanza al microfono.

Shavo non potrebbe mai fare il cantante. Che trauma sarebbe per lui rimanere fermo davanti a un'asta!

Con Violent Pornography ed Aerials i System sembrano riprendersi un po' e stavolta le suonano alla velocità giusta.

Ma la cosa ancora più straordinaria è che Daron non ha sbagliato. Ultimamente si è superato, è come se avesse imparato a suonare la chitarra!

Ma non cantiamo vittoria, per il momento ha suonato solo cinque canzoni.

Momento mistico: Mind.

Il pubblico si esalta, ma approfitta dell'introduzione di basso per riposarsi un po'. Dopo, quando il brano ingranerà, ci sarà da ballare.

L'intro di Mind ha un che di jazz, forse per colpa di John.

Serj ha alla voce un effetto riverbero che lo fa sembrare un prete in chiesa durante la messa.

Voce e strumentale vanno in calando, il volume diviene sempre più basso, finché non scema del tutto.

Finalmente sta per arrivare il pezzo forte. Tutti sono in attesa con la bava alla bocca, Firenze intera non vede l'ora di sentire Mind.

John dà i suoi soliti quattro colpi di charleston per dare il tempo anche agli altri, ma ciò che ne segue non è quello che tutti si aspettavano.

La Visarno Arena ci mette un paio di secondi a realizzare che si tratta di Mr. Jack.

Non so gli altri presenti al concerto, ma ora vi racconto la mia reazione e sono sicura che rispecchierà quella di molti:

Noooo!”

Uhuhuhuh!”

Lo so, è doloroso, ma ci si accontenta.

Mr. Jack fila liscia come l'olio, tranne Daron che canta sguaiato cime una gallina e nel ritornello si arrampica sugli specchi (?) perché non riesce a fare gli acuti e dà vita a degli improbabili suoni strozzati.

E poi sarebbe Serj, secondo la critica, quello che canta male...

Ora arriva uno dei miei momenti preferiti.

Dopo il secondo ritornello, quando c'è il bridge senza la batteria, John piazza uno spiazzante passaggio di batteria e, boom, magicamente si apre un momento di pura improvvisazione dei musicisti. John e Shavo tengono una ritmica ballabile e allegra, mentre Daron si inventa un assolo fortemente orientaleggiante.

Il tutto dura meno di un minuto, purtroppo, perché poi la canzone riprende il suo normale corso, giungendo al suo finale esplosivo.

Subito dopo John non perde tempo e subito parte con il rullo iniziale di DDevil.

Delirio totale.

Il delirio continua con Needles e Deer Dance, proprio in ordine di CD, e come da CD i System non si fermano tra una canzone e l'altra. Pare quasi un brano tutto unito.

Avete presente, prima dell'ultimo ritornello, il “Pushing little children, with their fully automatics, they like to push the weak around” che Serj e Daron cantano a cappella? Ecco, ora immaginatelo cantato da cinquantamila persone, tutte a tempo, senza neanche un accenno di strumentale sotto.

E immaginate i System che rientrano subito dopo, tutti insieme, con un tempismo perfetto, per l'ultimo ritornello.

Ora io voglio elogiare il mio Paese: avremo anche mille difetti, forse siamo polemici e bravi solo a lamentarci, forse siamo troppo espansivi al punto da sembrare appiccicosi, ma di tutto il tour dei System noi siamo stati i coristi migliori!

E il tutto senza sapere neanche mezza parola del testo!

Comunque per i System vedere una folla così grande che canta la loro canzone dev'essere un'emozione grandissima. Se io mi trovassi sul palco al posto loro, mi tremerebbero le ginocchia.

A seguire ecco in arrivo Radio/Video, in cui Daron esorta tutti a ballare con un “everybody dance!” (e solo ora capisco che ci ha fatto uno spoiler della sua nuova canzone), e l'ipnotica Hypnotize.

Dopodiché Daron, per dimostrarci che ha davvero imparato a suonare la chitarra, si prende qualche minuto per il bridge di Dreaming, con tanto di assolo strappalacrime e, per certi versi, strappamutande.

Tanto noi lo sappiamo: non hanno fatto il brano per intero solo perché Daron non sa cantare e agli acuti del ritornello non ci arriva nemmeno con una scala.

Gli voglio bene, in fondo. Anche se non sembra.

Ed ecco un altro dei miei momenti preferiti: l'inizio di Pictures.

Probabilmente quelli in prima fila impazziscono e iniziano a sbattere ripetutamente la testa sulle transenne a ritmo di musica. Qualche reggiseno vola. In generale urla e insulti ai santi del calendario.

Dopo Pictures, vi lascio indovinare cosa c'è. Se avete assistito a concerti dei System su YouTube, o se avete anche solo ascoltato per intero Steal This Album! nella vostra vita, non dovrebbe essere difficile.

Vi do un indizio: inizia con la H e finisce con ighway Song.

Bounce: il titolo stesso spiega che la folla rimbalza. Ci sono più tentati omicidi durante questo brano che in un ghetto. Soprattutto quando Daron esorta, nel brigde: “It's time for everybody to jump up and down!”. È veramente sadico, vuole molto male ai suoi fan!

Suggestions: John si diverte a giocare con i piatti e Serj si diverte a giocare con la sua voce. Tutto regolare.

Psycho: logicamente Daron non può evitare di manifestare al mondo il suo profondo amore per gli anni '80, così sull'intro della canzone inizia a cantare – o meglio strillare – Physical della povera Olivia Newton-John, che se lo sentisse piangerebbe, e non per l'emozione. Impeccabile però l'assolo finale, che sfocia come di consueto in Chop Suey!

Quest'ultima scatena un boato con ennesimo polverone sollevato dalla folla. Pare che ci siano quelle macchinette che mettono in certi concerti per creare il fumo di scena. Peccato che questa roba invece venga dal pavimento e bruci i polmoni e le narici come un incendio.

I System forse si rendono conto che dopo il loro classicone più classicone è il caso di darci un taglio e si mettono all'opera con Lost In Hollywood. Il modo in cui canta il pubblico è riprovevole, per fortuna ci pensa Serj a porre rimedio, esplodendo con i suoi cori che poi sono degli acuti da brivido.

Dopo ventuno canzoni (eppure a tutti sembra di stare sotto il palco da un quarto d'ora... ah, già, è vero che le canzoni dei System durano due minuti scarsi e volano via come farfalle!), Serj prende una decisione importante: deve omaggiare questo bellissimo Paese, culla dell'arte e della cultura!

(E degli psicopatici.)

Così, dopo aver impugnato una chitarra acustica, esordisce al microfono: “Buonasera”.

Non so perché, ma per dirlo usa un tono vagamente interrogativo, come se avesse paura di sbagliare e portare fuori qualcosa di osceno.

E via col patriottismo: tutti urlano, esaltati per aver sentito il cantante dei System Of A Down parlare in italiano!

Che poi ha detto una parola, mica il discorso di Trump...

Dopodiché parte in quarta con un discorso, disseminato di fuckin', in cui elogia l'Italia e afferma che qui c'è la miglior lingua, la miglior gente e il miglior fottuto cibo.

Sul cibo gli do ragione, la lingua va bene, la gente insomma...

E poi partono i primi accordi di chitarra di Question!, e nessun capisce su cosa Serj si stia basando per cantare.

Canzone eseguita magistralmente, se non per il fatto che Daron si dimentica di fare i cori. Stendiamo un velo pietoso.

Per farsi perdonare, però, in Lonely Day esegue un assolo mozzafiato, molto diverso dall'originale.

Ma c'è qualcosa che non va: Question!, Lonely Day... troppe canzoni serie tutte insieme, non va bene! Quindi i System, che hanno sempre la situazione sotto controllo, interrompono quest'idillio con Kill Rock N' Roll. Ma certo, chi non parlerebbe di conigli investiti dopo aver trattato temi come il dilemma dell'esistenza umana, la solitudine e l'aldilà?

A fine canzone Daron comincia a fare il cretino – quindi a essere se stesso – e prolunga la L dell'ultimo roll. Subito dopo inizia a gridare come una scimmia durante una ceretta e qualcuno si chiede se lo stia facendo apposta o si sia fatto male.

Poi, senza preavviso, inizia a suonare B.Y.O.B. e via col pogo, le urla, i cori da stadio e quant'altro.

Come ben sappiamo grazie agli esaltati fuori dall'albergo di Shavo e John, gli italiani non vedevano l'ora di intonare tutti insieme evribarisgointudeparievarialguttaim!

A proposito: in quel punto della canzone, quello tranquillo, accadono due cose molto importanti. La prima è che Daron mette su un allegro levare con la sua chitarra e per un momento l'arena si ritrova nel bel mezzo di un concerto reggae. La seconda è che Serj inizia a snocciolare Stati in cui c'è la guerra e, per qualche inspiegabile ragione, ci ficca in mezzo pure Firenze.

Com'è che quando ci sono stata per il concerto non ho visto nessuna bomba e nessun carro armato?

Ora preparatevi, perché sta arrivando un momento inaspettato.

Chitarre acustiche tra le braccia, Serj e Daron eseguono Roulette.

Sentire Roulette dopo B.Y.O.B. e prima di Toxicity è come mangiare cioccolato Kinder tra sottaceti e cipolle crude.

Questo dimostra che anche John Dolmayan è un essere umano e, dopo aver suonato ventiquattro canzoni alla velocità della luce e con una precisione imbarazzante, anche lui ha bisogno di due minuti di pausa per bere, asciugarsi il sudore, verificare che i polsi e le caviglie non siano volati tra i il pubblico, controllare se i tamburi sono ancora accordati come piacciono a lui...

Una volta terminata la tranquilla ed emozionante Roulette, per il pubblico arriva uno dei momenti più attesi. Cioè, dipende dai punti di vista: per quelli che vorrebbero vedere l'alba del giorno dopo, non è proprio un momento roseo.

Toxicity.

Okay, forse dopo questa non sono più tanto convinta che John sia un essere umano.

Serj osserva allegramente i suoi fan che si distruggono tra loro, lanciandosi uno sopra l'altro a peso morto, e poi annuncia che il concerto sta per finire prima di iniziare a cantare.

Al ritornello si leva un coro da stadio che ha un che di disperato. Quante persone tra quelle presenti hanno vissuto la loro adolescenza con Toxicity?

Vabbè, poi c'è anche chi conosce solo quella canzone dei System ed è andato al concerto solo perché il giorno prima ha visto Eddie Vedder, aveva la stanza prenotata e molti soldi da buttare.

Subito dopo il primo ritornello, Serj esclama: “Bravo Firenze!”.

Patriottici, scatenatevi!

Comunque è impressionante vedere quanto Serj parli bene l'italiano, anche se ha un vago accento russo o tedesco. Perché?

Dopo il secondo ritornello invece, lo strumentale si ferma di botto. È il momento di Daron, che oggi si sta divertendo a istigare i suoi fan alla violenza.

In realtà lo fa sempre, ma dovrebbe sapere che a Firenze non c'è da scherzare.

Così, con un tono da animatore di un villaggio turistico o di un oratorio, dice al pubblico di girare in tondo e formare un cerchio, poi parte con una nenia in cui dice around da tre a cinque volte al secondo. Come fa a non annodarsi la lingua?

Oltre al solito polverone, mi sa che stavolta si leva in aria anche qualche cadavere.

Il concerto si conclude con Sugar; solo quando sentono le prime note del brano, tutti si rendono conto che Serj non scherzava e il concerto sta per finire davvero. Questo significa che sono combattuti tra essere felici per la canzone o disperati perché vogliono altre cinque ore di concerto.

Il momento migliore della canzone, a parte il “just anger!” gridato dal pubblico, è quando viene nominato Sako.

I System tanto lo sanno che, quando arriva quel momento, il loro tecnico della batteria si inorgoglisce ed è tutto compiaciuto.

Anche se il novanta percento del pubblico ancora si sta chiedendo se Sako sia un personaggio di fantasia o se si tratti del nome di qualche piatto giapponese.

A fine canzone, Serj esplode in un “Grazie mille Firenze!”, ed è talmente tenero che farebbe commuovere chiunque. Si vede che è contento ed è uno di quei momenti in cui vuole bene a tutto il mondo.

A turno, i musicisti si avvicinano al bordo del palco. C'è chi dice qualche parola al microfono e chi no.

Ormai il concerto è finito e teoricamente anche il racconto, no?

No, perché i minuti dopo il concerto sono cruciali.

Succedono due cose importanti.

La prima è che una tizia (dev'essere una di quelle di cui ho già narrato in precedenza) dalle prime file lancia una maschera a forma di unicorno sul palco. Non appena la vede, Daron se ne innamora subito (della maschera, non della tipa): se ne impossessa e la appende al manico della sua chitarra.

Cosa se ne facesse quella tipa della maschera a forma di unicorno al concerto dei System, rimane un mistero.

La seconda cosa importante è che John inizia a lanciare paia di bacchette tra il pubblico come se si trovasse alla mensa dei poveri e stesse distribuendo tozzi di pane. Vorrebbe lasciare un souvenir a tutti i presenti, ma ha un tour da portare a termine. Il bello è che, stufo di lanciare bacchette, afferra anche alcune pelli di tamburi e le dà in pasto alla folla indemoniata.

Lancerebbe anche il resto della batteria, tanto i piatti assomigliano a dei frisbee, ma potrebbe essere denunciato per tentato omicidio e non è il caso.

Ma il fatto più miracoloso è che, una volta terminata quest'opera di beneficenza, parla pure al microfono e ringrazia il pubblico italiano con il suo solito tono serio. Ah-ah, così la mette in culo a tutti quelli che l'hanno sempre bullizzato e definito muto, solo perché non è esibizionista con Daron!

E il resto lo sapete.

Forse, se i System amano tanto l'Italia, un motivo ci sarà. Forse sanno che dietro il nostro essere psicopatici c'è un profondo rispetto, forse sanno che dietro ogni strillo c'è un'emozione, dietro ogni selfie c'è una storia da raccontare, dietro ogni pianto c'è un'infanzia vissuta a suon di rock, dietro ogni fanfiction c'è un grande affetto.

O forse sanno che in Italia trovano il cibo e il vino migliori!



:P :P :P



Capitolo lunghissimo, ma mi sembrava doveroso, dato che è l'ultimo della raccolta!

Ebbene, buon WOAD, miei efpiani soad-dipendenti!

Già: come potevo concludere la raccolta senza parlare del Concerto, colui (come se fosse una persona XD) che mi ha portato ad aprire questa raccolta? Ero indecisa se fare o no un resoconto, alla fine ho optato per raccontarlo in chiave ironica, ma l'ho tenuto per ultimo come un bonus!

Spero abbiate gradito l'idea e che questo testo così dettagliato non vi abbia annoiato. Ho cercato di essere fedele alla realtà dei fatti, mi sono aiutata con video e scaletta, ma se trovate qualcosa di sbagliato abbiate pazienza, avevo tutti e cinque i sensi appannati dal pianto e il principio di infarto quella sera XD

Ripercorrere i punti salienti di quel live è stato emozionante, come sempre. Nonostante sia passato più di un anno ormai, ancora non sono riuscita a realizzare di esserci stata davvero! È stato magico!

Per una volta anche io ho lasciato il via libera alla mia parte psicopatica: ho pianto, ballato (ammesso che si possa definire così), saltato, cantato e strillato finché non ho perso la voce. Insomma, ho perso la dignità e non riesco proprio a pentirmene o vergognarmene.

Un grazie speciale va a tutti i presenti al concerto, dal primo all'ultimo, per aver contribuito a creare quella magica atmosfera e ad aver lasciato che io ci scherzassi su ^^

Un altro grandissimo ringraziamento, ovviamente, è per i System... e non credo ci sia altro da aggiungere *-*

Infine grazie alle mie ADORATE Kim e Selene per avermi seguito, aver recensito ogni singolo capitolo, per aver trovato divertenti pure i capitoli più penosi. IO VI ADORO, GRAZIE INFINITE!!!!! Ma dove vado senza di voi? :'3

E grazie a tutti coloro che per un motivo o per l'altro sono giunti fin qui! Mettere il segno di spunta nel quadratino accanto a “Completa?” è davvero difficile e doloroso, ma anche soddisfacente. È stata un'esperienza STREPITOSA!!! :3

Alla prossima avventura, e al prossimo WOAD!!!!!!! ♥



Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3719176