Ithil

di tresy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** 5 capitolo ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Prefazione ***



Prefazione

 

 Erano passati ormai molti anni dal nostro matrimonio, ma il tempo iniziava a non avere più importanza per me, il suo trascorrere mi lasciava indifferente.

I giorni, i mesi, gli anni, mi scivolavano addosso senza lasciare alcuna traccia, paralizzata nel mio involucro immortale, potevo finalmente assaporare la poesia di un fiore che sboccia o di una foglia che si stacca dal ramo che l'ha nutrita, fino a finire al suolo senza linfa.

Non avrei mai fatto la fine di quella foglia, e me ne compiacevo, aliena a quel mondo in trasformazione.

Ed Edward insieme a me, per sempre. Soltanto di una data ricordo con precisione.

 Tutti gli istanti, i silenzi, i minimi dettagli sono impressi nella mia mente. Era il ventottesimo giorno del mese di settembre.

Carlisle chiamò al mio cellulare, il tono era serio, urgente, mi chiedeva di raggiungerlo all'ospedale, tentennava a dirmi quel che era successo, voleva che io vedessi con i miei occhi, o semplicemente stava ancora cercando le parole adatte.

Allora non avevo ancora abbandonato la mia natura umana, non mi sentivo ancora pronta ad abbandonare senza un buon pretesto i miei amici, la mia famiglia, e specialmente Charlie.

Ma mi fu strappato via prima di potergli dire addio.

Mi precipitai mossa da un inspiegabile presentimento, Edward accanto a me cercava di tranquillizzarmi, eravamo insieme quando ci avvicinò un agente di polizia, balbettò un "mi dispiace" sommesso, ma non gli diedi conto, non avevo ancora intuito la gravità della situazione quando sentii l'abbraccio di Edward farsi più forte, come se volesse trattenermi, o magari proteggermi.

 Soltanto quando incrociai lo sguardo di Carlisle mi si velarono gli occhi di lacrime.

Una rapina in banca.

 Charlie era stato chiamato in soccorso, non ebbe neppure il tempo di prendere le dovute precauzioni che il suono di un proiettile sferzò l'aria mettendo tutti a tacere.

Fu subito portato al pronto soccorso, ma le tempestive cure di Carlisle non servirono a niente.

Lo riconobbe appena e prima di spirare riuscì soltanto a sussurrare il mio nome.

Fui il suo ultimo pensiero, e lui è ricorrente nei miei.

Non ricordo molto delle settimane seguenti, tra un immagine e l'altra le sole lacrime scandivano i miei giorni.

 Edward mi stette vicino, non mi abbandonava mai, se non per andare a caccia quando la fame gli diventava insopportabile, e a lui si sostituiva Alice.

 Mi lavavano, mi vestivano e mi nutrivano, l'unica cosa che mi limitavo a fare autonomamente era piangere.

Il giorno del funerale non solo dissi addio alla salma di mio padre, ma decisi di mettere fine alla mia vita umana.

Non c'era più nulla che mi legasse all'esistenza che avevo vissuto. Non avrei avuto rimpianti adesso, ma avevo bisogno di voltare pagine.

Tutto di Forks mi ricordava lui, negli sguardi dei suoi abitanti vedevo la sua immagine, non riuscivo più a sopportarlo. Non avrei mai potuto chieder ai Cullen di trasferirci e di ricominciare la loro vita in un altro posto, ma furono loro ad avanzare questa proposta e gliene fui grata.

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


Capitolo 1

 

Con la coda dell'occhio vidi Alice intenta a fissarmi, soltanto quando avvicinò la sua mano verso di me, con l'intento di rimettere al suo posto un ciuffo ribelle, mi girai verso di lei esausta.

" Alice, ti ho già fatto da cavia tutto il pomeriggio, mi lasci prendere fiato?"

"Tutto il pomeriggio?! Neppure tre ore, si poteva fare di meglio."

 Ritrasse la mano scocciata, non prima di aver finito la sua opera, poi incrociò le braccia al petto e con aria frustrata guardò fuori dal finestrino.

 Inspirai profondamente e lisciai il vestito attillato, cercando di stenderlo il più possibile in modo da non farlo sembrare così corto come in effetti era.

 Non ero particolarmente in vena di presentarmi a casa del clan di Tanya quella sera. Ci avevano invitato per darci, a modo loro, il benvenuto a Denali, non ne ero particolarmente entusiasta, avevo ancora bisogno di un periodo di assestamento, il trasferimento, il college, il nuovo ambiente, erano stati un pò troppo per me.

 All'improvviso una calma invadente svuotò la mia mente, socchiusi gli occhi e mi abbandonai lasciandomi cullare dal movimento dell'auto.

Quando li riaprii intravidi Jasper, di sfuggita mi fece un occhiolino attraverso lo specchietto retrovisore.

C'era di certo il suo zampino per quell'innaturale cambio d'umore, abbozzai un sorriso poi mi rivolsi ad Edward.

"Tra quando dovremo arrivare?"

"Amore, tra cinque minuti massimo."

Vidi Edward inarcare un sopracciglio e corrugare la fronte, Alice accanto a me si mosse freneticamente e con un sorriso ammaliante esclamò sicura.

"Sarà una serata interessante"

Jasper senza distaccare gli occhi dalla strada rimbeccò. " cosa hai visto?"

Una Bmw ci sfrecciò accanto, Rosalie alla guida, Emmet al suo fianco, il braccio fuori dal finestrino ci fece un segno annoiato di aumentare l'andatura, si iniziavano ad intravedere le luci della nostra meta.

La casa non era maestosa come quella dei Cullen, ma aveva un suo fascino.

Una villa antica quasi inglobata nel parco che la circondava. L'edera ricopriva le mura ed i balconi fino a nascondere quasi del tutto la struttura imponente.

Parcheggiammo nel vialetto accostando presso l'ingresso, non feci neppure il tempo ad aprire la portiera che quando alzai lo sguardo vidi Edward che mi porgeva la mano per aiutarmi a scendere.

Averlo accanto mi incoraggiava e gli donai un sorriso tra il malinconico ed il grato, gli presi il braccio e mi lasciai baciare la guancia, mentre lui sussurrava all'orecchio.

" Te lo prometto, resteremo poco"

Inspirai profondamente mentre Alice al nostro fianco ridacchiava senza alcun motivo apparente.

"cos'ha visto?" chiesi allora ad Edward lasciandomi condurre verso la porta, ma Tanya spuntò all'improvviso e con un sorriso smagliante ci accolse invitandoci ad entrare.

Non mi piaceva Tanya, c'era qualcosa nel suo sguardo che mi insospettiva, tentavo di essere cordiale, ma quando parlava con mio marito, si illuminava.

Un tempo ero stata invidiosa della sua bellezza folgorante, ed ora mi riusciva difficile trattarla amichevolmente.

Probabilmente il mio giudizio era influenzato dai suoi rapporti passati con la mia famiglia, ed in particolar modo dall' inevitabile attrazione che provava ancora, per Edward. "Entrate, vi devo presentare una persona"

Si voltò raggiante verso una figura maschile alle sue spalle.

Man mano che si avvicinava iniziavo ad individuarne i dettagli del corpo, del viso. Indossava una camicia celeste che non lasciava molto spazio all'immaginazione.

Si intravedevano i muscoli scolpiti del petto e delle braccia, era magro, una figura longilinea.

"Aleksander" Continuò Tanya altalenando lo sguardo tra quell'estraneo e la mia famiglia. "Si è unito recentemente al nostro clan"

Lo guardammo tutti ipnotizzati, con la punta del dito sistemò la frangia spettinata, per poi passare la mano tra i capelli castani.

Sul suo bel volto si dipinse una smorfia non appena sentì il suo nome, si fece ancora avanti ed il nostro sguardo si incrociò.

 Inarcò un sopracciglio e senza dire nulla continuò a guardarmi insistentemente, sbarrò gli occhi cremisi, tristi e profondi, nei quali mi persi.

 Edward interruppe il silenzio, il tono innervosito, mi abbracciò e mi ridestai fissandolo imbambolata.

" Spostiamoci stiamo bloccando l'ingresso"

Era passata appena un'ora, Edward non si era allontanato da me neppure per un secondo, era più protettivo del solito, mi teneva la mano, mi abbracciava, lanciando qualche sguardo nella direzione del nuovo arrivato.

Come se gli volesse dimostrare qualcosa, che io fossi di sua proprietà.

"Perchè ti stai comportando così?"

 " Così come?" Mi rispose innocentemente prima di alzare lo sguardo verso Tanya che si avvicinava.

"Perchè non suoni qualcosa?" Tutti sembravano divertirsi, chiacchieravano, Kate e Aleksander giocavano a scacchi, Emmet e Jasper guardavano la televisione, mentre gli altri si erano spostati nel salone per sentire Edward suonare.

Li seguii pure io, rimasi in disparte appoggiando la mano su una sedia.

"Perchè non suoni la nostra canzone?"

Tanya prepotentemente si era seduta accanto ad Edward e senza aspettare una sua risposta gli prese la mano poggiandola sulla tastiera.

 A quel punto cercai di trattenere a stento un'ondata di rabbia mordendomi il labbro inferiore, un rumore secco accanto a me, mi fece riprendere l'autocontrollo, abbassai lo sguardo ed aprii la mano, lo schienale si era completamente staccato dal sedile, riducendosi in mille pezzi.

 Li lasciai cadere a terra e alzai la testa, gli altri mi fissavano, non sapevano se ridere o rimanere muti davanti a quella scena.

Presi io l'iniziativa e me ne andai seguita poco dopo da Edward.

"Voglio andarmene"

 "Bella ascolta..."

"Subito" Il mio tono autoritario lo sbalordì ed annuii convinto, non poteva fare altrimenti. Iniziammo ad incamminarci verso casa, non volli neppure aspettare Jasper ed Alice, avevo bisogno di sbollire ed una passeggiata mi avrebbe aiutata.

"Hai ragione, ma credimi non avevo intenzione di..."

"Cosa stava pensando? Voglio saperlo."

 "Non a quello che pensi tu..."

"E cosa ne sai tu di quello che penso io?" Poi mi rabbonii, mi accorsi di essere stata troppo dura e con un sospiro gli porsi la mano.

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


capitolo 2

Capitolo 2           


Stavo camminando lungo il sentiero, non era una vagare senza meta, Edward era a caccia con gli altri, io avevo preso l’abitudine di ritagliare qualche ora per me stessa e non sempre li seguivo. Vicino alla nostra nuova casa avevo trovato un piccolo angolo del giardino riservato, lontano da sguardi indesiderati. Avevo iniziato a renderlo più confortevole, Edward si era pure proposto ad aiutarmi, ma non mi dispiaceva passare un po’ di tempo da sola con i miei pensieri.
Stesi sull’erba il plaid che avevo tra le mani, mi ci distesi appoggiando la schiena sul tronco di albero di pesco ed aprii il libro che avevo portato per tenermi compagnia.

Non so quanto tempo passò prima di alzare gli occhi, morsi il labbro inferiore contrariata, vi era una presenza indesiderata, chissà da quanto tempo, non lo avevo sentito arrivare. Ero più sorpresa che arrabbiata, stava a guardarmi senza dire nulla, cercavo di indagare il suo sguardo, ma era impenetrabile. Mi sentii il dovere di alzarmi ed avvicinarmi a lui, controvoglia, sebbene incuriosita. Non avevo idea di cosa ci facesse lì, fermo, mi fissava.
“ Scusa non volevo interromperti…”
“Non ti preoccupare, stavo per andarmene, gli altri saranno già tornati a quest’ora”
“Ancora no, Tanya è rimasta in salone ad aspettarli con Esme, io mi stavo guardando intorno”
Mi rabbuiai il solo sentire il suo nome mi riempiva di stizza. Guardai Aleksander cercando di addolcire lo sguardo, il silenzio mi imbarazzava, avrei voluto dirgli qualcosa di cortese, ma le parole mi sfuggivano.
“è venuta per scusarsi con te ed Edward. Ha pensato di aver ecceduto. Io ne ho approfittato per sgranchirmi e gambe.”
Un sorriso ironico illuminò il suo volto, ed anche io ne abbozzai uno educatamente, mi fece un cenno e si sedette sulla panchina che costeggiava il vialetto.
“ Tu non sei curiosa di sapere qualcosa su di me?”
“Non voglio essere invadente”
“Non lo sei”
Abbassai lo sguardo, continuava a fissarmi, non era né rabbonito, né incantato, aveva nello sguardo qualcosa che mi infastidiva, sentivo che dovevo temerlo, ma non ne trovavo un motivo.
“ Come mai sei venuto a stare qui?”
“Diciamo che ho trovato il posto interessante. E pure la compagnia.”
Divenne serio tutto d'un colpo, la fronte corrugata come se si volesse trattenere dal dire o fare qualcosa.
“ Da quanto tempo sei un vampiro?”
“ Non poco. Diciamo che non sono nuovo da queste parti.”
Non dissi nulla mi limitai a guardarlo con aria interrogativa.
“ Nel 1535, sono “nato” nell'attuale Bosnia, mi hanno trasformato venticinque anni dopo. E solo dopo un secolo decisi di vedere il mondo, iniziai a viaggiare, prima l'Europa, poi l'Oriente. Nel 1805 sbarcai in America latina, la risalii tutta fino ad arrivare qui.”
“Hai intenzione di restare?”
“Credo...”
Si bloccò d'un tratto, lo sguardo si fece, se è possibile, più intenso ed espressivo, la voce vibrò divenendo roca”
“credo di aver trovato qualcosa di molto interessante.”
Non mi diede neppure il tempo di chiedere delucidazioni quando si alzò, il silenzio venne rotto dai passi di Edward, non vidi lo sguardo che si scambiarono, accadde tutto in fretta, ed io rimasi sola con mio marito.
“non mi piace”
Mi disse una volta assicuratasi che fossimo in effetti rimasti soli.
“Cosa?”
“Quel tipo”
Disse con un ringhio stringendomi tra le sue braccia.
“Non...non riesco a sentirlo”
“Come me?”
“No, ma quando leggo i suoi pensieri, ci trovo i miei, come se riflettesse le mie intenzioni. Non mi piace”
Ribadì come se non avessi compreso, era sinceramente innervosito dalla sua presenza.
“Riflettere? Con Alice invece?”
“Non lo so ancora. Non ho avuto modo di parlargliene. Ma stagli lontana.”
“ Non ce n'è motivo. Non è lui ad importunare una persona sposata.”
Lo dissi per distrarlo, non avevo intenzione di riprendere il discorso di Tanya, lo vidi sbuffare ed io lo zittii poggiando le mie labbra sulle sue.

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


capitolo 3 Ragazze prima di tutto ringrazio chi si ferma a leggere la mia f an fiction...

momob=grazie cucciola sei dolcissima...ti adoro...


ShinyHalo=Si XD...Ancora non hai visto niente...cmq è vero Alex è veramente interessante...ihihihi...Edward qui si comporta in maniera giusta...Del resto il mio Edward è Gelosissimo della sua Bella......XD
 
Adesso vi lascio al nuovo capitolo baci....

Capitolo 3

Mi allontanai non appena avvertii la presenza di Edward. Mentre raggiungevo Tanya sfiorai con un dito il ciondolo che portavo come sempre al collo, lo strinsi poi forte nel palmo della mano. “è dannatamente uguale” trattenni a stento un ringhio sommesso. Ho aspettato tanto e finalmente eccola. Dopo così tanto tempo la riavrò tra le mie braccia, quanto mi è mancato il suo profumo, il suo respiro sulla mia pelle. Erano passati almeno quattro secoli ma il suo ricordo mi inondava la mente, ed ora era più vivo che mai. Gli stessi lineamenti, gli stessi colori, mi sembrava di averla davanti. Semplice, bella e terribile allo stesso tempo. Non riuscii a trattenere un sorriso, potevo finalmente vedere una luce in quest' esistenza così cupa. Dovevo soltanto pazientare ancora. Magari conquistare la sua fiducia, non mi sarei arreso, non adesso. Almeno non ora che poteva essere di nuovo mia.

“Aleksander?”
Kate mi si avvicinò, mi guardava circospetta, restai a fissarla a lungo prima di riuscire a riprendere il controllo dei miei pensieri. Non dovevo ingannarmi proprio ora. Il mio comportamento dovrà essere impeccabile.
“Mh?”
“ Dobbiamo muoverci immediatamente. È stata convocata un'adunata.”
“Un'adunata per cosa?”
“Lo scopriremo arrivati lì. Stanno cercando di non far trapelare troppe notizie. Dev'esser successo qualcosa di serio.”
“Lì dove?”
“ Domani partiamo con i Cullen per il Brasile”

Corrugai la fronte, non particolarmente entusiasta. Non avrebbero fatto muovere così tanti vampiri per capriccio, doveva esser successo qualcosa di veramente serio. No, non ci voleva proprio. Chiusi i pugni e strinsi i denti cercando di trattenere il mio disappunto.

“Cosa succede Alek?

Mi guardò con aria perplessa. Forse preoccupata dalla mia reazione, ai suoi occhi non avevo motivo di comportarmi in questo modo. Mi innervosiva quando mi fissava. Sentivo i suoi occhi sempre addosso, e sovente non tolleravo le sue premure e gli sguardi indagatori. Non le risposi, mi limitai a d allontanarmi infuriato. Dovevo agire più in fretta del previsto.


Vi era una grande agitazione a casa. Edward mi aveva riferito in breve quello che era successo, anche se le informazioni erano confuse. Alice aveva percepito qualcosa di vago, ma le visioni si avvicendavano, cambiavano, si colorivano, e poi sbiadivano. Riusciva soltanto a vedere il problema, e non sembrava esservi ancora una soluzione. L'adunata aveva lo scopo di raccogliere testimonianze, aggiornarci e proporre valide alternative. Nulla da prendere alla leggera, sembrava non volessero far sapere troppo, almeno per ora. Non capivo di cosa avessero paura, non comprendevo il motivo di tanta segretezza. Avvertirono Carlisle, diedero poche indicazioni. Le necessarie per raggiungerli nel cuore dell'Amazzonia. Le uniche cose che ci erano state richieste erano: diffondere la notizie il più in fretta possibile, muoverci con discrezione, ed essere il più veloci possibili.

“Cosa c'è in Amazzonia? Perché proprio lì?”
“ Lì saremo poco notati. Ed avremo più spazio per i nostri bisogni”
“Ma quanti saremo?”
“Non te lo so dire con precisione, una trentina circa”

Lo guardai pensierosa, strinsi il suo braccio al quale ero appoggiata, premuroso mi strinse le spalle e si chinò fino a sfiorare con le labbra i miei capelli.

“Non ti preoccupare, amore, troveremo un modo, tutti insieme”

Non sembrava convinto di quanto mi dicesse, ma il suo sforzo di proteggermi sempre e comunque mi fece sorridere.

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Capitolo 5
*** capitolo 4 ***


capitolo 4

Continuo a postare anche se vedo che non piace a nessuno.... :(

Spero ke prima o poi arrivi qualche commento...per me sono fondamentali....

Comunque vi ringrazio anche se li leggete soltanto....

baci Tere

Capitolo 4

 

 

Stavamo per arrivare nel cuore dell’Amazzonia, dove vivevano le amazzoni. Avevo chiesto ad Edward chi fossero e anche che tipo di amicizia ci fosse tra loro, ma l’unica cosa che riuscì a dirmi fu solo che erano amiche di Carlisle da molto tempo. Da ciò compresi che non le conosceva neanche lui.

In macchina con noi c’erano Alice e Jasper, eravamo tutti abbastanza agitati, ma Alice dimostrava la sua inquietudine in maniera più evidente. Aveva visioni molto sfocate e non comprendeva bene quale fosse la causa scaturante. Anche Edward era abbastanza stremato nel vedere scene incomprensibili.

 

Infine giungemmo in un sentiero molto stretto, abbandonammo i nostri mezzi e incominciammo a correre.

Mentre ci dirigevamo verso la meta arrivarono ad intaccare il nostro olfatto fragranze di odori diversi. Ma quando percepì il profumo dei presunti vampiri capì che eravamo giunti a destinazione.

Infatti fu proprio in quell’ istante che ci apparve una casetta nascosta dalla fitta vegetazione, accanto ad essa vi risiedeva un laghetto molto piccolo che andava a collegarsi con un lago molto più grande situato a qualche chilometro di distanza.

Arrivammo a sentire i vampiri avvicinarsi a noi ovviamente ci stavano aspettando ed io non potevo essere più inquieta di come ero nel scoprire cosa stava accadendo.

Fu in quel momento che apparvero tre donne altissime e ferine. Sembrava che qualcuno avesse stirato le membra a entrambe: avevano braccia e gambe lunghe,dita lunghe,lunghe trecce nere e lunghi visi con lunghi nasi. Indossavano solo abiti in pelle: gilet di cuoio e pantaloni aderenti allacciati sui fianchi con legagli di pelle. Non erano solo i loro vestiti stravaganti a farle sembrare selvagge, ma tutto ciò che le riguardava, dagli occhi cremisi e inquieti ai movimenti subitanei e guizzanti. Non avevo mai conosciuto vampiri meno civilizzati. Fu allora che sentì parlare una di loro.

“Carlisle mio caro amico quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo visti” aveva un aria davvero felice per l’incontro con il suo vecchio amico.

“Zafrina, Senna e kachiri che bello rivedervi anche se la situazione non sia delle migliori” Carlisle sembrava realmente contento, ma si intravedeva negli occhi delle vampire molta preoccupazione dovuta ovviamente a questa strana situazione che stava spaventando tuttinoi.

Mentre pensavo la voce di Carlisle mi ridestò dai miei pensieri

“Mie care amiche permettetemi di presentarvi la mia famiglia e il clan di Denali .”Fu allora che le vampire si affrettarono a presentarsi e subito dopo ci avviammo verso la loro casa.

“Allora come ben sapete tra non molto ci raggiungeranno altri amici, la motivazione che ci ha spinto a questa riunione improvvisa ancora non è molto certa. Comunque sia, è meglio aspettare gli altri in modo da esporre il problema e parlarne tutti insieme”

Zarina sembrava molto sconvolta, e le parole che aveva pronunciato avevano dato una prova ancora più vistosa.

Infine Emmet, Jasper, Elazer e altri decisero di andare a caccia in quel luogo ricco di animali tanto agognati da tutti noi, e forse la scusa migliore era quella di tenersi impegnati in modo da non lasciarsi prendere dall’inquietudine.

 

“Edward io preferisco stare qui. Non ho voglia di andare a caccia.”dissi quelle parole tutte d’un fiato non avevo voglia di far finta che non stesse accadendo niente.

“Amore capisco che in questo istante andare a caccia non sia un ottima idea, ma è un modo per distrarci da questa situazione. Faremo un giro e torneremo presto.”

Edward voleva a tutti i costi farmi stare serena, non riusciva a comprendere che in questo momento qualunque cosa facessi non poteva portarmi via i miei pensieri o in questo caso timori.

“Allora rimarrò qui con te”Mi aveva risposto prontamente. Del resto non mi aspettavo che se ne andasse senza aver insistito un po’.”Amore non preoccuparti io starò qui, tu vai con gli altri, poi anche Alice ha deciso di rimanere qui starò con lei e con le altre.”a quelle parole si tranquillizzò e mi guardò in modo insolito come per scoprire se ciò che stessi dicendo fosse vero. Infine mi diede un leggero bacio sulle labbra e si avvio con gli altri nella fitta vegetazione.

Passai un po’ di minuti in casa ascoltando la discussione che vi era tra Alice, le amazzoni Carlisle ed Esme. Ma mi sentivo un po’ inquieta e decisi di uscire per distrarmi un po’. Girando per la casa notai un gazebo in legno ricoperto dall’edera, una visione magnifica che per quei secondi mi fece dimenticare tutte le mie preoccupazioni. Ma non ebbi neanche il tempo di sedermi in una delle sedie, che una fragranza talmente dolce di miele e girasoli mi fece voltare e fu allora che vidi il viso di Alexander che mi fissava con una espressione strana come se stesse cercando di entrare con il suo sguardo all’interno della mia anima. Dopo un attimo di confusione decisi di distogliere lo sguardo e facendo finta di niente mi sedetti. E proprio in quell attimo richiamò la mia attenzione su di lui.

“Bella come mai qui tutta sola? Pensavo che fossi andata con Edward.” Disse guardandomi ancora intensamente, non riuscivo a capire a cosa era dovuto quello sguardo.

“Non mi andava, ho preferito rimanere qui.” Il mio stato d’ansia ormai era evidente a tutti.

“Capisco. Ma infine non dovresti lasciarti abbattere così vedrai che sarà qualche problema al quale porremo fine.” Quelle parole mi confusero ancora di più, che ne sapeva lui del mio stato d’animo? Ma comunque decisi di rispondergli. “Chi non lo sarebbe Alex? nessuno vuol dirmi nulla. Si accingono a dirmi che non è niente di cui preoccuparsi e che si sistemerà tutto. Ma se è stata indetta questa riunione ci sarà qualcosa di importante, non credi anche tu?” dissi quelle parole sfogandomi, non riuscivo a tollerare il continuo proteggermi di Edward e di tutta la mia famiglia.

“Credo che tu abbia ragione Bella” finì le ultime parole con uno sguardo triste.

“Allora anche tu pensi che stia accadendo qualcosa di spaventoso?” In quel momento si avvicinò un po’ più a me e mi disse” Si… lo penso anche io” . Rimasi interdetta non capendo il motivo di quello sguardo triste su di me.

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** 5 capitolo ***


5 capitolo

Grazie a chi mi ha messo la mia fan fiction tra i preferiti:

1 - annatfl 
2 - cesarina89 
3 - ShinyHalo 
4 - underworld_max 

E chi l'ha messa tra le seguite:


1 - Joey88 
2 - streetspirit 
3 - tittitrilli89 

Un bacione grande spero che vi piaccia e un grazie anche a chi legge e non commenta...

comunque mi farebbe piacere qualche commento vostro...:)

Capitolo  5

 

Pov Edward

 

 

Eravamo tutti riuniti nel giardino adiacente alla casa. Stavano per arrivare i vampiri tanto attesi per affrontare l’argomento più temuto da giorni. Stavo seduto vicino a Bella ed ormai da ore non riuscivo a parlargli per ciò che avevo visto al mio ritorno.

Tornando notai la mia Bella seduta a pochi metri di distanza da Aleksander, intenti a discutere su ciò che stava accadendo, non dovevo prendermela, ma trovarli insieme mi aveva fatto comunque infuriare. Odiavo quel tipo che si permetteva di avvicinarsi a lei in quel modo, anche perchè lo sguardo che le posava era intollerabile per me. Per di più conoscendomi preferì evitare ogni conversazione poiché considerando il mio stato la discussione sarebbe sfociata in una lite.

Mentre pensavo a tutto ciò sentì degli odori inondarmi, erano arrivati. Finalmente avremmo scoperto cos’era questo pericolo che ci inquietava da giorni ormai.

 

Apparvero circa cinque vampiri due femmine e tre maschi.

Erano molto simili e intuimmo subito che non erano nomadi, e il loro stile era diverso dal nostro poiché il colore dei loro occhi svelava tutto, ma sembravano abbastanza civilizzati.

Si avvicinò uno di loro era il più alto e aveva un aria così disperata fu allora che iniziai a sondare la sua mente e ciò che vi lessi mi lasciò impietrito.

Fu mentre ascoltavo i suoi pensieri che iniziò ad avvicinarsi alle amazzoni seguito dagli altri vampiri.

“Zafrina ci dispiace di non essere venuti a trovarvi in circostanza molto più gradevoli.”proferì quelle parole con un aria stanca in viso.

“Non preoccupatevi capiamo perfettamente la situazione. Prima di iniziare a discutere vorrei presentarvi i miei amici, anche loro sono giunti subito appena ho riferito a Carlisle la preoccupazione di tutti noi.”

“Si credo sia giusto. Io sono David, Questi sono i miei Fratelli Mattia e Simon. Loro sono Sirya la mia compagna e Elen La compagna di Simon.”

Fu mentre si presentavano che percepì il pensiero di Simon che pensava solo alla sua amata, non voleva che le venisse torto un capello. La amava incondizionatamente sarebbe morto pur di salvare la sua lei. Cosa che avrei fatto anche io senza ombra di dubbio.

E ancora ascoltando i loro pensieri che affollavano la mia mente, senti la voce di Carlisle che presentava la sua famiglia facendo notare anche la sua di preoccupazione.

E quando Elazer sostituì mio padre x presentare i componenti del suo clan percepì i pensieri di Kate rivolti all’unico dei vampiri senza compagna, ne era attratta e non riusciva a staccare gli occhi da lui. Mi concentrai per capire se anche il vampiro avesse qualche interesse per lei e fu allora che mi arrivò un pensiero molto nitido <è bellissima non ho mai visto creature più belle di lei, ha uno sguardo così carico di sentimento, e poi il colore dei suoi occhi…è come se mi ci potessi perdere in quel mare dorato…no, ma cosa vado a pensare con tutto quello che sta accadendo. Non …>

Fu allora che il richiamo mentale di mio padre mi fece abbandonare il mio intento.

In Quel momento non ci pensai un secondo e feci un cenno impercettibile col capo.

“Allora amici vi narrerò in breve quello che sta accadendo da un mese circa. Io e il mio clan veniamo dall’Irlanda, Continuavamo a vivere la nostra eternità in maniera tranquilla, quando un giorno arrivò un nostro amico nomade e ci diede delle notizie molto atroci. Ci informò che vi era un certo vampiro millenario di nome Tristal che stava creando un esercito di neonati. E costoro stavano seminando panico in tutti gli stati Europei, poiché le morti che si registravano al giorno erano esorbitanti, per non parlare di tutte le persone scomparse. Tutto ciò ci fece comprendere che la nostra incolumità non era più al sicuro e decidemmo di partire. Arrivati in Alaska trovammo quel mio amico nomade non fu un caso, una volta che ci aveva messo al corrente di tutto ci disse che stava andando in Alaska, parlammo ancora di ciò, e ci disse che le cose stavano per peggiorare poiché aveva deciso questo Tristal di giungere in America con il suo esercito per incrementarlo ancora di più.” Finì il suo racconto sconvolto aveva un aria molto afflitta. Tutti erano sconvolti senza parole. Certo io avevo già letto la sua mente una volta arrivato, ma tutti gli altri erano pietrificati e solo allora notai l’espressione di Aleksander che era un misto tra dispiacere e consapevolezza.

Nel mentre sentì mio padre iniziare a discutere con i nuovi vampiri per trovare dei rimedi a questa situazione.

 

Mentre ascoltavo la discussione decisi di alzarmi e sentì una mano che si posava sul mio braccio per bloccarmi, capì subito che era Bella e senza dire niente la feci alzare e ci dirigemmo in casa.

Lei aveva uno sguardo carico di sentimento e sicuramente voleva avere qualche delucidazione in più su questa storia.

 

“Edward Perché ti stai comportando così?” Questa domanda mi lasciò interdetto, non mi aspettavo completamente una domanda del genere. Ad ogni modo decisi di rispondere.

“Bella io mi sto comportando come sempre.” Dissi quelle parole tutte d un fiato.

“D’accordo Edward hai intenzione di comportarti così per molto? Perché non intendo tollerarlo.” Quelle parole gli uscirono con una tale risolutezza che non riuscì ad obbiettare, e uscì dalla mia visuale per ricongiungersi con gli altri.

 

“Edward” Alice come al solito sceglieva i momenti meno opportuni e dai suoi pensieri si poteva evincere lo scopo di questa sua discussione.

“Lo ammazzo!” Non lo feci neanche di proposito ma leggendo ciò che pensava quella parola mi uscì inconsapevolmente..

“Fratellino devi smetterla di essere così geloso. E poi perché non hai rivolto la parola a Bella?” Aveva un aria divertita, piccolo mostriciattolo rideva delle mie preoccupazioni.

“Non è vero che non gli ho rivolto la parola, non mi andava di parlare dopo quello che ho visto quando sono tornato dalla caccia.”Subito mi arrivarono i suoi pensieri Sbuffai e feci per andarmene quando mi disse “Cerca di chiederle scusa è abbastanza offesa per il tuo comportamento, se ci tieni a parlare con lei nei giorni successivi affrettati”Proferì il tutto ridacchiando.

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Capitolo 7
*** capitolo 6 ***


capitolo 6

Capitolo 6

 

Pov Bella

 

Ero appena uscita fuori, non tolleravo il suo comportamento. E poi per quale motivo non mi rivolgeva la parola! Stavamo solo parlando e Aleksander non stava di certo mancando di rispetto.

Con questi pensieri mi avvicinai agli altri, ma dopo qualche minuto capì che non stavo ascoltando nulla di ciò che dicevano e quindi mi alzai e decisi di andare a caccia per calmarmi.

Iniziai a addentrarmi in un sentiero pieno di fusti e radici dalle forme bizzarre, fiori e piante di eliconia mi lasciarono esterrefatta. Tutto ciò che si presentava ai miei occhi era perfetto.

Stavo continuando ad ammirare quelle visioni magnifiche quando iniziai a vedere un luogo stupendo, di fronte a me si estendeva un’immensa cascata che lasciava intravedere la perfezione di quel posto naturale, era simile ad una radura ma con molte differenze, enormi ebani accerchiavano questo luogo,e le piante che con il loro splendore contribuivano ancor di più a renderlo speciale.

Iniziai a guardarmi intorno e decisi di cacciare velocemente per poter ritornare nel mio luogo di pace appena scoperto.

Mi concentrai e sentì subito l’odore di un grosso ghepardo nelle vicinanze, arrivai alle sue spalle e non gli diedi neanche il tempo di attaccarmi perché immediatamente affondai i miei denti nella sua gola pulsante. Una volta prosciugato abbandonai la carcassa senza vita, e mi precipitai al mio paradiso personale.

Mi sdraiai e iniziai a pensare al comportamento di Edward. Quando percepì proprio il suo odore nelle vicinanze. Feci finta di niente e rimasi sdraiata.

“Bella.” Capì subito che anche lui era rimasto affascinato da questo luogo meraviglioso.

Non mi venne di rispondere e decisi di attendere.

“Questo posto è stupendo.” A queste parole non potei che sorridere, aveva proprio ragione.

“Posso sedermi qui con te?” Non capì quella sua domanda ma poi mi tornò in mente il nostro ultimo discorso.

“Certo.” Risposi tranquillamente anche se ero ancora offesa per il comportamento assunto da lui.

Si sedette accanto a me e disse “Scusami Amore. Il mio comportamento è stato incorreggibile. Ma quando sono sopraffatto dalla gelosia non riesco a pensare lucidamente.” Al suono della sua voce triste mi misi seduta e inizia a guardarlo negli occhi, aveva uno sguardo afflitto, e mi senti in dovere di accarezzargli la guancia, al mio tocco si abbandono completamente poggiando l’intera guancia sulla mi mano.

“Edward capisco la tua gelosia, ma il tuo comportamento non riesco a tollerarlo. Non stavamo facendo nulla. Anzi discutevamo del pericolo che ci sta terrorizzando. E per quanto tu possa avere in antipatia Aleksander a me sta simpatico, non ha fatto nulla di riprovevole.”

“Hai ragione, ma scorgo nel suo sguardo qualcosa che non mi piace, e poi quando lo scopro ad osservarti non puoi capire ciò che vedo, E come se fossi qualcosa che brama da molto.”

“Ma non dire assurdità. Di certo sono sicura che mi guarda ma non per ciò che affermi tu. Sa che sono sposata con te e che ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.” A quelle mie parole spalancò gli occhi e mi abbraccio, ed io mi abbandonai completamente poggiando la testa nella sua spalla. Dopo poco rialzai la testa e iniziai a baciarlo, da principio appariva dolce ma dopo poco riversammo tutto il nostro desiderio e la passione ci inondò, fino a quando i nostri corpi si ritrovarono avvinghiati insieme in quel luogo stupendo.

Dopo avermi accarezzata e baciata in ogni parte possibile si mise sopra di me e lentamente entrò in me. Mentre ci amavamo i nostri gemiti si univano agli altri rumori circostanti provocando alle volte il volo di alcuni uccelli nascosti tra gli alberi circostanti.

Una volta arrivati al culmine del piacere restammo abbracciati per molto fino a quando il sole scomparve lasciando il suo posto alla luna.

 

“Amore che ne diresti di ritornare gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto” Edward disse quelle parole con un sorriso sulle labbra in effetti mancavamo da tanto.

“Si hai ragione amore, ma prima ci tengo a dirti che ti amo e sono felice di aver concluso questo giorno in un modo tanto meraviglioso.”Ero davvero contenta, Edward si era fatto perdonare per bene. A quel pensiero il mio sorriso si accentuò maggiormente e anche il mio amore lo ricambiò, ovviamente non che avesse letto ciò che pensavo, ma ormai mi conosceva talmente bene da capire tutto con un solo sguardo.

“Amore mio anche io ti amo, e ciò che abbiamo fatto oggi lo ricorderò per il resto dell’eternità.” A quelle parole non resistetti e mi avvicinai a lui donandogli un tenero bacio.

Mi staccai lentamente gli presi la mano e ci incamminammo verso gli altri.

 

 tra le preferite di...

1 - annatfl 
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è seguita da ...

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6 - streetspirit






Grazie a tutte voi ....

Lena89: Ti ringrazio per tutto...sono felice che ti piaccia...spero che la continuerai a seguire, bacioni e ancora GRAZIE!!!

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Capitolo 8
*** capitolo 7 ***


capitolo 7

Ciao a tutte scusatemi per l'eclatante ritardo...

Spero che non mi abbiate abbandonato...

bacioni e se vorrete mi farebbe piacere leggere qualche vostra recensione...

Capitolo 7

 

Aleksander

 

Stavo seduto in disparte ascoltando la discussione che si stava tenendo, fino a quando non vidi passare Bella che  si avviava nella folta vegetazione. Purtroppo non potevo dar voce al mio istinto, perché se fosse dipeso da quello l’avrei seguita in meno di un secondo. Ma ciò non poteva avvenire considerando il fatto che ancora dentro la casa ci fosse suo marito. Quanto odiavo quel vampiro non si poteva neanche descrivere.

Mentre pensavo a tutto ciò vidi passare Edward, e capì subito che stava andando da Bella. Tutto ciò mi procurò una rabbia talmente forte che decisi dopo un po’ di tempo di alzarmi e di andare a caccia per distrarmi. Ma non appena mi alzai senti la voce di Kate.

 “ Alex stai andando a caccia?” capì subito il suo tentativo, nonostante avesse messo gli occhi addosso ad un componente di quel gruppo voleva ancora vedere se poteva avere qualche chance con me. Forse voleva vedere se dopo tutte le avance che mi aveva fatto io avessi ricambiato questa volta o forse non voleva apparire troppo frettolosa nel cambiare idea.

“Si Sto andando adesso se vuoi puoi venire.” Di certo non potevo dirgli che non ero felice della sua compagnia.

Bella era l’unica che avrei preferito volentieri, e nonostante sapevo quanto le amasse il suo compagno vedevo in lei una luce strana quando mi guardava forse non le ero del tutto indifferente. Ma che pallini mi stavo facendo. Ovvio che il suo comportamento sia dovuto al fatto che è una persona dolce che non tratterebbe mai male l’altro. Identica a lei in tutto e per tutto. Spero che un giorno potrò mettere in atto il mio piano. Almeno avvicinandomi potrebbe scaturire qualcosa.

“Andiamo?”La sua voce mi ridestò da quei  pensieri che stavano prendendo nuovamente la mia attenzione.   

“Si.” Appena pronunciai questa parola si girò fino a incrociare i suoi occhi con il nuovo vampiro che anche lui la guardò in un modo strano come se non gli andasse il fatto che lei stava venendo con me a caccia.

 

 

Una volta allontanati dall abitazione ci dividemmo e io incrociai la strada di un puma molto grosso mi nutrì fino all’ultima goccia per poi ricominciare, volevo placare la mia sete per bene.  Mentre scrutavo il luogo percepì l’odore di Bella nelle vicinanze, ma non era sola anche lui era con lei.

Mi avvicinai poco proprio per non far arrivare a loro il mio aroma.

E vidi proprio ciò che non avrei mai voluto vedere. 

Loro erano li sdraiati in mezzo all’erba e a dei fiori e si stavano amando. La situazione era seria mi sarei dovuto fare avanti molto presto. E per fare ciò avrei avuto bisogno di una persona che avendo in cambio ciò che bramava da tempo non si sarebbe rifiutata.

Adesso era tutto da stabilire, una volta pensato ciò feci per tornare indietro dovevo parlarne con lei. Non aspettai neanche Kate.

Mentre tornavo a casa un solo nome rimbombava nella mia testa “Bella”. E li sarebbe rimasto per molto tempo.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


capitolo 8

Ciao a tutti...Scusate il ritardo eclatante...

Ad essere sincera non volevo puù continuarla...

Ma in fine ho deciso di continuare a postare i miei capitoli...

Baci a tutte...

Capitolo 8

 

 Tanya

 

 

Stavo  ascoltando le discussioni che riempivano quel luogo. Pensavano tutti ad un modo per prepararci all’imminente arrivo di Tristal e del suo esercito, mi lasciai sviare dall’ arrivo di Aleksander. Sembrava troppo assorto nei suoi pensieri oltre che teso. Con un segno impercettibile mi fece capire che voleva parlarmi, mi alzai e senza dirgli nulla lo seguì. Ci ritrovammo nel bel mezzo di quella foresta lontani da tutti.

“Tanya sono tornato perché vorrei parlarti di una cosa importante.” Tutta quella determinazione mi fece intendere che era un argomento serio.

“Dimmi. Ti ascolto.”

“Vedi non so se ti sei accorta di un particolare molto importante che mi riguarda.” Sinceramente non ero sicura di quello che pensavo perciò feci la finta tonda. Doveva esprimerlo apertamente solo allora sarei stata sicura.

“Non capisco a cosa ti riferisci Alex.” Sbuffò sonoramente e incominciò.

“Vedi Tanya quando ho deciso di unirmi al vostro clan, non pensavo di potermi innamorare nuovamente. Non dopo aver perso l’amore della mia vita Ithil. Era la ragazza più bella ed affascinate della terra. Ma non voglio raccontarti tutta la storia. Volevo farti comprendere che dopo aver visto Bella è stato come se ci fosse Ithil di fronte a me. Non so se riesci a capire ciò che dico, ma il fatto e che mi sono innamorato di lei. E voglio far di tutto per averla al mio fianco. Non riesco a pensarla con quel vampiro.”

“Alex si da il caso che quel vampiro come lo chiami tu sia suo marito, e credimi ci ho provato in tutti i modi a farli lasciare, ma è impossibile quei due sono indivisibili. Però ti posso capire pienamente…” Sbuffai e abbassai il capo “Tu non puoi capire da quanto tempo amo Edward, ma lui è follemente innamorato di sua moglie e non esistono maniere per farli lasciare.”

“Ti sbagli per questo mi sono rivolto a te. Dal tuo sguardo si evince molto il tuo sentimento. E se ci uniamo possibilmente abbiamo qualche speranza per allontanarli. Basterebbero solo dei tentennamenti da uno dei due ed allora  potremmo avere la meglio.” Era pienamente convinto di ciò che affermava. Avrei tanto voluto credergli, ma avevo paura che potessero smascherarci.

Ma se non provavo mi sarei pentita sicuramente per l’eternità.

“D’ accordo. Quale sarebbe il tuo piano?” D’ altronde tentar non nuoce. E se i  suoi propositi sarebbero andati in porto avrei finalmente potuto avere Edward e donargli il mio amore sopito per troppo tempo.

“ Tanya allora per prima cosa dobbiamo cercare di allontanarli in modo casuale.”

“Si capisco magari domani potrei inventarmi qualcosa ma sarà tremendamente difficile.”

“Si, ma noi dobbiamo lavorare d’astuzia. Per prima cosa tu non dovrai mai pensare a questa discussione o del nostro piano con Edward nei paraggi. E se tutto andrà bene vedremo i frutti.”

“Va bene.” Stavo iniziando a riflettere su tutti i modi per avvicinarmi a lui senza creare pensieri a riguardo.

“Adesso possiamo tornare dagli altri magari potremmo avvicinarci iniziando a parlare di questo gruppo di neonati, così facendo avremmo di sicuro le loro attenzioni.

Feci un cenno di conferma col capo e ci avviammo.

 

 

 

 

 

                                                                                                                                                                               Tre ore dopo 

 

 

Ero intenta a discutere con Kate per distrarmi ma nel frattempo notavo con mio sommo rammarico gli sguardi che Edward riservava a Bella. Sarebbe stata un impresa molto difficile cercare di dividere quei due, ma adesso avevo un alleato e quindi ci avrei messo tutti i mezzi.

 

Ad un certo punto Bella si alzò e andò dentro l’abitazione ed Edward era rimasto seduto a discutere con Carlisle e gli altri, mi alzai e cercai di fare la più disinvolta possibile. Facendogli credere che l’argomento mi interessasse pienamente, mi sedetti accanto a lui e iniziai ad avere voce in capitolo in quella discussione.

 

Mentre parlavo distolsi lo sguardo ed intravidi Aleksander che entrava anch’esso in quella casa e capì che anche lui in maniera del tutto disinvolta stava cercando di avere una vicinanza con Bella. Per fortuna nessuno notò nulla,  ricominciai a parlare con tutti gli altri senza dare la ben che minima impressione di ciò che ormai avrei o meglio dire avremmo attuato.

                                                               

Grazie caramellina20  spero che questo capitolo ti sia piaciuto...:)

Baci a tutte...

 caramellina20                                                            

 

 

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