Ithil di tresy (/viewuser.php?uid=74211)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** 5 capitolo ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 1 *** Prefazione ***
Prefazione
Erano
passati ormai molti anni dal nostro
matrimonio, ma il tempo iniziava a non avere più importanza
per me, il suo
trascorrere mi lasciava indifferente.
I giorni, i mesi,
gli anni, mi scivolavano addosso senza lasciare alcuna traccia,
paralizzata nel
mio involucro immortale, potevo finalmente assaporare la poesia di un
fiore che
sboccia o di una foglia che si stacca dal ramo che l'ha nutrita, fino a
finire
al suolo senza linfa.
Non avrei mai fatto
la fine di quella foglia, e me ne compiacevo, aliena a quel mondo in
trasformazione.
Ed Edward insieme a
me, per sempre. Soltanto di una data ricordo con precisione.
Tutti
gli istanti, i silenzi, i minimi
dettagli sono impressi nella mia mente. Era il ventottesimo giorno del
mese di
settembre.
Carlisle
chiamò al
mio cellulare, il tono era serio, urgente, mi chiedeva di raggiungerlo
all'ospedale, tentennava a dirmi quel che era successo, voleva che io
vedessi
con i miei occhi, o semplicemente stava ancora cercando le parole
adatte.
Allora non avevo
ancora abbandonato la mia natura umana, non mi sentivo ancora pronta ad
abbandonare senza un buon pretesto i miei amici, la mia famiglia, e
specialmente Charlie.
Ma mi fu strappato
via prima di potergli dire addio.
Mi precipitai mossa
da un inspiegabile presentimento, Edward accanto a me cercava di
tranquillizzarmi, eravamo insieme quando ci avvicinò un
agente di polizia,
balbettò un "mi dispiace" sommesso, ma non gli diedi conto,
non avevo
ancora intuito la gravità della situazione quando sentii
l'abbraccio di Edward
farsi più forte, come se volesse trattenermi, o magari
proteggermi.
Soltanto
quando incrociai lo sguardo di
Carlisle mi si velarono gli occhi di lacrime.
Una rapina in
banca.
Charlie
era stato chiamato in soccorso, non
ebbe neppure il tempo di prendere le dovute precauzioni che il suono di
un
proiettile sferzò l'aria mettendo tutti a tacere.
Fu subito portato
al pronto soccorso, ma le tempestive cure di Carlisle non servirono a
niente.
Lo riconobbe appena
e prima di spirare riuscì soltanto a sussurrare il mio nome.
Fui il suo ultimo
pensiero, e lui è ricorrente nei miei.
Non ricordo molto
delle settimane seguenti, tra un immagine e l'altra le sole lacrime
scandivano
i miei giorni.
Edward
mi stette vicino, non mi abbandonava
mai, se non per andare a caccia quando la fame gli diventava
insopportabile, e
a lui si sostituiva Alice.
Mi
lavavano, mi vestivano e mi nutrivano,
l'unica cosa che mi limitavo a fare autonomamente era piangere.
Il giorno del
funerale non solo dissi addio alla salma di mio padre, ma decisi di
mettere
fine alla mia vita umana.
Non c'era
più nulla
che mi legasse all'esistenza che avevo vissuto. Non avrei avuto
rimpianti
adesso, ma avevo bisogno di voltare pagine.
Tutto
di Forks mi
ricordava lui, negli sguardi dei suoi abitanti vedevo la sua immagine,
non
riuscivo più a sopportarlo. Non avrei mai potuto chieder ai
Cullen di
trasferirci e di ricominciare la loro vita in un altro posto, ma furono
loro ad
avanzare questa proposta e gliene fui grata.
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Capitolo 2 *** capitolo 1 ***
Capitolo
1
Con la coda
dell'occhio vidi Alice intenta a fissarmi, soltanto quando
avvicinò la sua mano
verso di me, con l'intento di rimettere al suo posto un ciuffo ribelle,
mi
girai verso di lei esausta.
" Alice, ti ho
già fatto da cavia tutto il pomeriggio, mi lasci prendere
fiato?"
"Tutto il
pomeriggio?! Neppure tre ore, si poteva fare di meglio."
Ritrasse
la mano scocciata, non prima di aver
finito la sua opera, poi incrociò le braccia al petto e con
aria frustrata
guardò fuori dal finestrino.
Inspirai
profondamente e lisciai il vestito
attillato, cercando di stenderlo il più possibile in modo da
non farlo sembrare
così corto come in effetti era.
Non
ero particolarmente in vena di presentarmi
a casa del clan di Tanya quella sera. Ci avevano invitato per darci, a
modo
loro, il benvenuto a Denali, non ne ero particolarmente entusiasta,
avevo
ancora bisogno di un periodo di assestamento, il trasferimento, il
college, il
nuovo ambiente, erano stati un pò troppo per me.
All'improvviso
una calma invadente svuotò la
mia mente, socchiusi gli occhi e mi abbandonai lasciandomi cullare dal
movimento dell'auto.
Quando li riaprii
intravidi Jasper, di sfuggita mi fece un occhiolino attraverso lo
specchietto
retrovisore.
C'era di certo il
suo zampino per quell'innaturale cambio d'umore, abbozzai un sorriso
poi mi
rivolsi ad Edward.
"Tra quando
dovremo arrivare?"
"Amore, tra
cinque minuti massimo."
Vidi Edward
inarcare un sopracciglio e corrugare la fronte, Alice accanto a me si
mosse
freneticamente e con un sorriso ammaliante esclamò sicura.
"Sarà una
serata interessante"
Jasper senza
distaccare gli occhi dalla strada rimbeccò. " cosa hai
visto?"
Una Bmw ci
sfrecciò
accanto, Rosalie alla guida, Emmet al suo fianco, il braccio fuori dal
finestrino ci fece un segno annoiato di aumentare l'andatura, si
iniziavano ad
intravedere le luci della nostra meta.
La casa non era
maestosa come quella dei Cullen, ma aveva un suo fascino.
Una villa antica
quasi inglobata nel parco che la circondava. L'edera ricopriva le mura
ed i
balconi fino a nascondere quasi del tutto la struttura imponente.
Parcheggiammo nel
vialetto accostando presso l'ingresso, non feci neppure il tempo ad
aprire la
portiera che quando alzai lo sguardo vidi Edward che mi porgeva la mano
per
aiutarmi a scendere.
Averlo accanto mi
incoraggiava e gli donai un sorriso tra il malinconico ed il grato, gli
presi
il braccio e mi lasciai baciare la guancia, mentre lui sussurrava
all'orecchio.
" Te lo
prometto, resteremo poco"
Inspirai
profondamente mentre Alice al nostro fianco ridacchiava senza alcun
motivo
apparente.
"cos'ha
visto?" chiesi allora ad Edward lasciandomi condurre verso la porta, ma
Tanya spuntò all'improvviso e con un sorriso smagliante ci
accolse invitandoci
ad entrare.
Non mi piaceva Tanya,
c'era qualcosa nel suo sguardo che mi insospettiva, tentavo di essere
cordiale,
ma quando parlava con mio marito, si illuminava.
Un tempo ero stata
invidiosa della sua bellezza folgorante, ed ora mi riusciva difficile
trattarla
amichevolmente.
Probabilmente il
mio giudizio era influenzato dai suoi rapporti passati con la mia
famiglia, ed
in particolar modo dall' inevitabile attrazione che provava ancora, per
Edward.
"Entrate, vi devo presentare una persona"
Si voltò
raggiante
verso una figura maschile alle sue spalle.
Man mano che si
avvicinava iniziavo ad individuarne i dettagli del corpo, del viso.
Indossava
una camicia celeste che non lasciava molto spazio all'immaginazione.
Si intravedevano i
muscoli scolpiti del petto e delle braccia, era magro, una figura
longilinea.
"Aleksander"
Continuò Tanya altalenando lo sguardo tra quell'estraneo e
la mia famiglia. "Si
è unito recentemente al nostro clan"
Lo guardammo tutti
ipnotizzati, con la punta del dito sistemò la frangia
spettinata, per poi
passare la mano tra i capelli castani.
Sul suo bel volto
si dipinse una smorfia non appena sentì il suo nome, si fece
ancora avanti ed
il nostro sguardo si incrociò.
Inarcò
un sopracciglio e senza dire nulla
continuò a guardarmi insistentemente, sbarrò gli
occhi cremisi, tristi e
profondi, nei quali mi persi.
Edward
interruppe il silenzio, il tono
innervosito, mi abbracciò e mi ridestai fissandolo
imbambolata.
" Spostiamoci
stiamo bloccando l'ingresso"
Era passata appena
un'ora, Edward non si era allontanato da me neppure per un secondo, era
più
protettivo del solito, mi teneva la mano, mi abbracciava, lanciando
qualche
sguardo nella direzione del nuovo arrivato.
Come se gli volesse
dimostrare qualcosa, che io fossi di sua proprietà.
"Perchè ti
stai
comportando così?"
"
Così come?" Mi rispose
innocentemente prima di alzare lo sguardo verso Tanya che si
avvicinava.
"Perchè non
suoni qualcosa?" Tutti sembravano divertirsi, chiacchieravano, Kate e
Aleksander giocavano a scacchi, Emmet e Jasper guardavano la
televisione,
mentre gli altri si erano spostati nel salone per sentire Edward
suonare.
Li seguii pure io,
rimasi in disparte appoggiando la mano su una sedia.
"Perchè non
suoni la nostra canzone?"
Tanya
prepotentemente si era seduta accanto ad Edward e senza aspettare una
sua
risposta gli prese la mano poggiandola sulla tastiera.
A
quel punto cercai di trattenere a stento
un'ondata di rabbia mordendomi il labbro inferiore, un rumore secco
accanto a
me, mi fece riprendere l'autocontrollo, abbassai lo sguardo ed aprii la
mano,
lo schienale si era completamente staccato dal sedile, riducendosi in
mille
pezzi.
Li
lasciai cadere a terra e alzai la testa,
gli altri mi fissavano, non sapevano se ridere o rimanere muti davanti
a quella
scena.
Presi io
l'iniziativa e me ne andai seguita poco dopo da Edward.
"Voglio
andarmene"
"Bella
ascolta..."
"Subito"
Il mio tono autoritario lo sbalordì ed annuii convinto, non
poteva fare
altrimenti. Iniziammo ad incamminarci verso casa, non volli neppure
aspettare
Jasper ed Alice, avevo bisogno di sbollire ed una passeggiata mi
avrebbe
aiutata.
"Hai ragione,
ma credimi non avevo intenzione di..."
"Cosa stava
pensando? Voglio saperlo."
"Non
a quello che pensi tu..."
"E
cosa ne sai
tu di quello che penso io?" Poi mi rabbonii, mi accorsi di essere stata
troppo dura e con un sospiro gli porsi la mano.
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Capitolo 3 *** capitolo 2 ***
capitolo 2
Capitolo 2
Stavo camminando lungo il sentiero, non era una vagare senza meta, Edward era a
caccia con gli altri, io avevo preso l’abitudine di ritagliare qualche ora per
me stessa e non sempre li seguivo. Vicino alla nostra nuova casa avevo trovato
un piccolo angolo del giardino riservato, lontano da sguardi indesiderati.
Avevo iniziato a renderlo più confortevole, Edward si era pure proposto ad
aiutarmi, ma non mi dispiaceva passare un po’ di tempo da sola con i miei
pensieri.
Stesi sull’erba il plaid che avevo tra le mani, mi ci distesi appoggiando la
schiena sul tronco di albero di pesco ed aprii il libro che avevo portato per
tenermi compagnia.
Non so quanto tempo passò prima di alzare gli occhi, morsi il labbro inferiore
contrariata, vi era una presenza indesiderata, chissà da quanto tempo, non lo
avevo sentito arrivare. Ero più sorpresa che arrabbiata, stava a guardarmi
senza dire nulla, cercavo di indagare il suo sguardo, ma era impenetrabile. Mi
sentii il dovere di alzarmi ed avvicinarmi a lui, controvoglia, sebbene
incuriosita. Non avevo idea di cosa ci facesse lì, fermo, mi fissava.
“ Scusa non volevo interromperti…”
“Non ti preoccupare, stavo per andarmene, gli altri saranno già tornati a
quest’ora”
“Ancora no, Tanya è rimasta in salone ad aspettarli con Esme, io mi stavo
guardando intorno”
Mi rabbuiai il solo sentire il suo nome mi riempiva di stizza. Guardai
Aleksander cercando di addolcire lo sguardo, il silenzio mi imbarazzava, avrei
voluto dirgli qualcosa di cortese, ma le parole mi sfuggivano.
“è venuta per scusarsi con te ed Edward. Ha pensato di aver ecceduto. Io ne ho
approfittato per sgranchirmi e gambe.”
Un sorriso ironico illuminò il suo volto, ed anche io ne abbozzai uno
educatamente, mi fece un cenno e si sedette sulla panchina che costeggiava il
vialetto.
“ Tu non sei curiosa di sapere qualcosa su di me?”
“Non voglio essere invadente”
“Non lo sei”
Abbassai lo sguardo, continuava a fissarmi, non era né rabbonito, né incantato,
aveva nello sguardo qualcosa che mi infastidiva, sentivo che dovevo temerlo, ma
non ne trovavo un motivo.
“ Come mai sei venuto a stare qui?”
“Diciamo che ho trovato il posto interessante. E pure la compagnia.”
Divenne serio tutto d'un colpo, la fronte corrugata come se si volesse
trattenere dal dire o fare qualcosa.
“ Da quanto tempo sei un vampiro?”
“ Non poco. Diciamo che non sono nuovo da queste parti.”
Non dissi nulla mi limitai a guardarlo con aria interrogativa.
“ Nel 1535, sono “nato” nell'attuale Bosnia, mi hanno trasformato venticinque
anni dopo. E solo dopo un secolo decisi di vedere il mondo, iniziai a
viaggiare, prima l'Europa, poi l'Oriente. Nel 1805 sbarcai in America latina,
la risalii tutta fino ad arrivare qui.”
“Hai intenzione di restare?”
“Credo...”
Si bloccò d'un tratto, lo sguardo si fece, se è possibile, più intenso ed
espressivo, la voce vibrò divenendo roca”
“credo di aver trovato qualcosa di molto interessante.”
Non mi diede neppure il tempo di chiedere delucidazioni quando si alzò, il
silenzio venne rotto dai passi di Edward, non vidi lo sguardo che si
scambiarono, accadde tutto in fretta, ed io rimasi sola con mio marito.
“non mi piace”
Mi disse una volta assicuratasi che fossimo in effetti rimasti soli.
“Cosa?”
“Quel tipo”
Disse con un ringhio stringendomi tra le sue braccia.
“Non...non riesco a sentirlo”
“Come me?”
“No, ma quando leggo i suoi pensieri, ci trovo i miei, come se riflettesse le
mie intenzioni. Non mi piace”
Ribadì come se non avessi compreso, era sinceramente innervosito dalla sua
presenza.
“Riflettere? Con Alice invece?”
“Non lo so ancora. Non ho avuto modo di parlargliene. Ma stagli lontana.”
“ Non ce n'è motivo. Non è lui ad importunare una persona sposata.”
Lo dissi per distrarlo, non avevo intenzione di riprendere il discorso di
Tanya, lo vidi sbuffare ed io lo zittii poggiando le mie labbra sulle sue.
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Capitolo 4 *** capitolo 3 ***
capitolo 3
Ragazze prima di tutto ringrazio chi si ferma a leggere la mia f an fiction...
Adesso vi lascio al nuovo capitolo baci....
Capitolo 3
Mi allontanai non appena avvertii la presenza di Edward. Mentre raggiungevo
Tanya sfiorai con un dito il ciondolo che portavo come sempre al collo, lo
strinsi poi forte nel palmo della mano. “è dannatamente uguale” trattenni a
stento un ringhio sommesso. Ho aspettato tanto e finalmente eccola. Dopo così
tanto tempo la riavrò tra le mie braccia, quanto mi è mancato il suo profumo,
il suo respiro sulla mia pelle. Erano passati almeno quattro secoli ma il suo
ricordo mi inondava la mente, ed ora era più vivo che mai. Gli stessi
lineamenti, gli stessi colori, mi sembrava di averla davanti. Semplice, bella e
terribile allo stesso tempo. Non riuscii a trattenere un sorriso, potevo
finalmente vedere una luce in quest' esistenza così cupa. Dovevo soltanto
pazientare ancora. Magari conquistare la sua fiducia, non mi sarei arreso, non
adesso. Almeno non ora che poteva essere di nuovo mia.
“Aleksander?”
Kate mi si avvicinò, mi guardava circospetta, restai a fissarla a lungo prima
di riuscire a riprendere il controllo dei miei pensieri. Non dovevo ingannarmi
proprio ora. Il mio comportamento dovrà essere impeccabile.
“Mh?”
“ Dobbiamo muoverci immediatamente. È stata convocata un'adunata.”
“Un'adunata per cosa?”
“Lo scopriremo arrivati lì. Stanno cercando di non far trapelare troppe
notizie. Dev'esser successo qualcosa di serio.”
“Lì dove?”
“ Domani partiamo con i Cullen per il Brasile”
Corrugai la fronte, non particolarmente entusiasta. Non avrebbero fatto muovere
così tanti vampiri per capriccio, doveva esser successo qualcosa di veramente
serio. No, non ci voleva proprio. Chiusi i pugni e strinsi i denti cercando di
trattenere il mio disappunto.
“Cosa succede Alek?
Mi guardò con aria perplessa. Forse preoccupata dalla mia reazione, ai suoi
occhi non avevo motivo di comportarmi in questo modo. Mi innervosiva quando mi
fissava. Sentivo i suoi occhi sempre addosso, e sovente non tolleravo le sue
premure e gli sguardi indagatori. Non le risposi, mi limitai a d allontanarmi infuriato.
Dovevo agire più in fretta del previsto.
Vi era una grande agitazione a casa. Edward mi aveva riferito in breve quello
che era successo, anche se le informazioni erano confuse. Alice aveva percepito
qualcosa di vago, ma le visioni si avvicendavano, cambiavano, si colorivano, e
poi sbiadivano. Riusciva soltanto a vedere il problema, e non sembrava esservi
ancora una soluzione. L'adunata aveva lo scopo di raccogliere testimonianze,
aggiornarci e proporre valide alternative. Nulla da prendere alla leggera,
sembrava non volessero far sapere troppo, almeno per ora. Non capivo di cosa
avessero paura, non comprendevo il motivo di tanta segretezza. Avvertirono
Carlisle, diedero poche indicazioni. Le necessarie per raggiungerli nel cuore
dell'Amazzonia. Le uniche cose che ci erano state richieste erano: diffondere
la notizie il più in fretta possibile, muoverci con discrezione, ed essere il
più veloci possibili.
“Cosa c'è in Amazzonia? Perché proprio lì?”
“ Lì saremo poco notati. Ed avremo più spazio per i nostri bisogni”
“Ma quanti saremo?”
“Non te lo so dire con precisione, una trentina circa”
Lo guardai pensierosa, strinsi il suo braccio al quale ero appoggiata,
premuroso mi strinse le spalle e si chinò fino a sfiorare con le labbra i miei
capelli.
“Non ti preoccupare, amore, troveremo un modo, tutti insieme”
Non sembrava convinto di quanto mi dicesse, ma il suo sforzo di proteggermi
sempre e comunque mi fece sorridere.
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Capitolo 5 *** capitolo 4 ***
capitolo 4
Continuo a postare anche se vedo che non piace a nessuno.... :(
Spero ke prima o poi arrivi qualche commento...per me sono fondamentali....
Comunque vi ringrazio anche se li leggete soltanto....
baci Tere
Capitolo 4
Stavamo per
arrivare nel cuore dell’Amazzonia, dove vivevano le amazzoni. Avevo chiesto ad
Edward chi fossero e anche che tipo di amicizia ci fosse tra loro, ma l’unica
cosa che riuscì a dirmi fu solo che erano amiche di Carlisle da molto tempo. Da
ciò compresi che non le conosceva neanche lui.
In macchina
con noi c’erano Alice e Jasper, eravamo tutti abbastanza agitati, ma Alice
dimostrava la sua inquietudine in maniera più evidente. Aveva visioni molto
sfocate e non comprendeva bene quale fosse la causa scaturante. Anche Edward
era abbastanza stremato nel vedere scene incomprensibili.
Infine
giungemmo in un sentiero molto stretto, abbandonammo i nostri mezzi e incominciammo
a correre.
Mentre ci
dirigevamo verso la meta arrivarono ad intaccare il nostro olfatto fragranze di
odori diversi. Ma quando percepì il profumo dei presunti vampiri capì che
eravamo giunti a destinazione.
Infatti fu
proprio in quell’ istante che ci apparve una casetta nascosta dalla fitta
vegetazione, accanto ad essa vi risiedeva un laghetto molto piccolo che andava
a collegarsi con un lago molto più grande situato a qualche chilometro di
distanza.
Arrivammo a
sentire i vampiri avvicinarsi a noi ovviamente ci stavano aspettando ed io non
potevo essere più inquieta di come ero nel scoprire cosa stava accadendo.
Fu in quel
momento che apparvero tre donne altissime e ferine. Sembrava che qualcuno
avesse stirato le membra a entrambe: avevano braccia e gambe lunghe,dita
lunghe,lunghe trecce nere e lunghi visi con lunghi nasi. Indossavano solo abiti
in pelle: gilet di cuoio e pantaloni aderenti allacciati sui fianchi con
legagli di pelle. Non erano solo i loro vestiti stravaganti a farle sembrare
selvagge, ma tutto ciò che le riguardava, dagli occhi cremisi e inquieti ai
movimenti subitanei e guizzanti. Non avevo mai conosciuto vampiri meno
civilizzati. Fu allora che sentì parlare una di loro.
“Carlisle
mio caro amico quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo visti”
aveva un aria davvero felice per l’incontro con il suo vecchio amico.
“Zafrina,
Senna e kachiri che bello rivedervi anche se la situazione non sia delle
migliori” Carlisle sembrava realmente contento, ma si intravedeva negli occhi
delle vampire molta preoccupazione dovuta ovviamente a questa strana situazione
che stava spaventando tuttinoi.
Mentre
pensavo la voce di Carlisle mi ridestò dai miei pensieri
“Mie care
amiche permettetemi di presentarvi la mia famiglia e il clan di Denali .”Fu
allora che le vampire si affrettarono a presentarsi e subito dopo ci avviammo
verso la loro casa.
“Allora
come ben sapete tra non molto ci raggiungeranno altri amici, la motivazione che
ci ha spinto a questa riunione improvvisa ancora non è molto certa. Comunque
sia, è meglio aspettare gli altri in modo da esporre il problema e parlarne
tutti insieme”
Zarina
sembrava molto sconvolta, e le parole che aveva pronunciato avevano dato una
prova ancora più vistosa.
Infine
Emmet, Jasper, Elazer e altri decisero di andare a caccia in quel luogo ricco
di animali tanto agognati da tutti noi, e forse la scusa migliore era quella di
tenersi impegnati in modo da non lasciarsi prendere dall’inquietudine.
“Edward io
preferisco stare qui. Non ho voglia di andare a caccia.”dissi quelle parole
tutte d’un fiato non avevo voglia di far finta che non stesse accadendo niente.
“Amore capisco
che in questo istante andare a caccia non sia un ottima idea, ma è un modo per
distrarci da questa situazione. Faremo un giro e torneremo presto.”
Edward
voleva a tutti i costi farmi stare serena, non riusciva a comprendere che in
questo momento qualunque cosa facessi non poteva portarmi via i miei pensieri o
in questo caso timori.
“Allora
rimarrò qui con te”Mi aveva risposto prontamente. Del resto non mi aspettavo
che se ne andasse senza aver insistito un po’.”Amore non preoccuparti io starò
qui, tu vai con gli altri, poi anche Alice ha deciso di rimanere qui starò con
lei e con le altre.”a quelle parole si tranquillizzò e mi guardò in modo
insolito come per scoprire se ciò che stessi dicendo fosse vero. Infine mi diede
un leggero bacio sulle labbra e si avvio con gli altri nella fitta vegetazione.
Passai un
po’ di minuti in casa ascoltando la discussione che vi era tra Alice, le
amazzoni Carlisle ed Esme. Ma mi sentivo un po’ inquieta e decisi di uscire per
distrarmi un po’. Girando per la casa notai un gazebo in legno ricoperto
dall’edera, una visione magnifica che per quei secondi mi fece dimenticare
tutte le mie preoccupazioni. Ma non ebbi neanche il tempo di sedermi in una
delle sedie, che una fragranza talmente dolce di miele e girasoli mi fece
voltare e fu allora che vidi il viso di Alexander che mi fissava con una
espressione strana come se stesse cercando di entrare con il suo sguardo
all’interno della mia anima. Dopo un attimo di confusione decisi di distogliere
lo sguardo e facendo finta di niente mi sedetti. E proprio in quell attimo
richiamò la mia attenzione su di lui.
“Bella come
mai qui tutta sola? Pensavo che fossi andata con Edward.” Disse guardandomi
ancora intensamente, non riuscivo a capire a cosa era dovuto quello sguardo.
“Non mi
andava, ho preferito rimanere qui.” Il mio stato d’ansia ormai era evidente a
tutti.
“Capisco.
Ma infine non dovresti lasciarti abbattere così vedrai che sarà qualche
problema al quale porremo fine.” Quelle parole mi confusero ancora di più, che
ne sapeva lui del mio stato d’animo? Ma comunque decisi di rispondergli. “Chi
non lo sarebbe Alex? nessuno vuol dirmi nulla. Si accingono a dirmi che non è niente
di cui preoccuparsi e che si sistemerà tutto. Ma se è stata indetta questa
riunione ci sarà qualcosa di importante, non credi anche tu?” dissi quelle
parole sfogandomi, non riuscivo a tollerare il continuo proteggermi di Edward e
di tutta la mia famiglia.
“Credo che
tu abbia ragione Bella” finì le ultime parole con uno sguardo triste.
“Allora
anche tu pensi che stia accadendo qualcosa di spaventoso?” In quel momento si
avvicinò un po’ più a me e mi disse” Si… lo penso anche io” . Rimasi interdetta
non capendo il motivo di quello sguardo triste su di me.
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Capitolo 6 *** 5 capitolo ***
5 capitolo
Grazie a chi mi ha messo la mia fan fiction tra i preferiti:
E chi l'ha messa tra le seguite:
Un bacione grande spero che vi piaccia e un grazie anche a chi legge e non commenta...
comunque mi farebbe piacere qualche commento vostro...:)
Capitolo 5
Pov Edward
Eravamo
tutti riuniti nel giardino adiacente alla casa. Stavano per arrivare i vampiri
tanto attesi per affrontare l’argomento più temuto da giorni. Stavo seduto
vicino a Bella ed ormai da ore non riuscivo a parlargli per ciò che avevo visto
al mio ritorno.
Tornando
notai la mia Bella seduta a pochi metri di distanza da Aleksander, intenti a
discutere su ciò che stava accadendo, non dovevo prendermela, ma trovarli
insieme mi aveva fatto comunque infuriare. Odiavo quel tipo che si permetteva
di avvicinarsi a lei in quel modo, anche perchè lo sguardo che le posava era
intollerabile per me. Per di più conoscendomi preferì evitare ogni
conversazione poiché considerando il mio stato la discussione sarebbe sfociata
in una lite.
Mentre
pensavo a tutto ciò sentì degli odori inondarmi, erano arrivati. Finalmente
avremmo scoperto cos’era questo pericolo che ci inquietava da giorni ormai.
Apparvero
circa cinque vampiri due femmine e tre maschi.
Erano molto
simili e intuimmo subito che non erano nomadi, e il loro stile era diverso dal
nostro poiché il colore dei loro occhi svelava tutto, ma sembravano abbastanza
civilizzati.
Si avvicinò
uno di loro era il più alto e aveva un aria così disperata fu allora che
iniziai a sondare la sua mente e ciò che vi lessi mi lasciò impietrito.
Fu mentre
ascoltavo i suoi pensieri che iniziò ad avvicinarsi alle amazzoni seguito dagli
altri vampiri.
“Zafrina ci
dispiace di non essere venuti a trovarvi in circostanza molto più
gradevoli.”proferì quelle parole con un aria stanca in viso.
“Non
preoccupatevi capiamo perfettamente la situazione. Prima di iniziare a
discutere vorrei presentarvi i miei amici, anche loro sono giunti subito appena
ho riferito a Carlisle la preoccupazione di tutti noi.”
“Si credo
sia giusto. Io sono David, Questi sono i miei Fratelli Mattia e Simon. Loro
sono Sirya la mia compagna e Elen La compagna di Simon.”
Fu mentre
si presentavano che percepì il pensiero di Simon che pensava solo alla sua
amata, non voleva che le venisse torto un capello. La amava incondizionatamente
sarebbe morto pur di salvare la sua lei. Cosa che avrei fatto anche io senza
ombra di dubbio.
E ancora
ascoltando i loro pensieri che affollavano la mia mente, senti la voce di
Carlisle che presentava la sua famiglia facendo notare anche la sua di preoccupazione.
E quando
Elazer sostituì mio padre x presentare i componenti del suo clan percepì i
pensieri di Kate rivolti all’unico dei vampiri senza compagna, ne era attratta
e non riusciva a staccare gli occhi da lui. Mi concentrai per capire se anche il
vampiro avesse qualche interesse per lei e fu allora che mi arrivò un pensiero
molto nitido <è bellissima non ho mai visto creature più belle di lei, ha
uno sguardo così carico di sentimento, e poi il colore dei suoi occhi…è come se
mi ci potessi perdere in quel mare dorato…no, ma cosa vado a pensare con tutto
quello che sta accadendo. Non …>
Fu allora
che il richiamo mentale di mio padre mi fece abbandonare il mio intento.
In Quel momento non ci pensai
un secondo e feci un cenno impercettibile col capo.
“Allora
amici vi narrerò in breve quello che sta accadendo da un mese circa. Io e il
mio clan veniamo dall’Irlanda, Continuavamo a vivere la nostra eternità in
maniera tranquilla, quando un giorno arrivò un nostro amico nomade e ci diede
delle notizie molto atroci. Ci informò che vi era un certo vampiro millenario
di nome Tristal che stava creando un esercito di neonati. E costoro stavano
seminando panico in tutti gli stati Europei, poiché le morti che si
registravano al giorno erano esorbitanti, per non parlare di tutte le persone
scomparse. Tutto ciò ci fece comprendere che la nostra incolumità non era più
al sicuro e decidemmo di partire. Arrivati in Alaska trovammo quel mio amico
nomade non fu un caso, una volta che ci aveva messo al corrente di tutto ci
disse che stava andando in Alaska, parlammo ancora di ciò, e ci disse che le
cose stavano per peggiorare poiché aveva deciso questo Tristal di giungere in
America con il suo esercito per incrementarlo ancora di più.” Finì il suo
racconto sconvolto aveva un aria molto afflitta. Tutti erano sconvolti senza
parole. Certo io avevo già letto la sua mente una volta arrivato, ma tutti gli
altri erano pietrificati e solo allora notai l’espressione di Aleksander che
era un misto tra dispiacere e consapevolezza.
Nel mentre
sentì mio padre iniziare a discutere con i nuovi vampiri per trovare dei rimedi
a questa situazione.
Mentre
ascoltavo la discussione decisi di alzarmi e sentì una mano che si posava sul
mio braccio per bloccarmi, capì subito che era Bella e senza dire niente la
feci alzare e ci dirigemmo in casa.
Lei aveva
uno sguardo carico di sentimento e sicuramente voleva avere qualche
delucidazione in più su questa storia.
“Edward
Perché ti stai comportando così?” Questa domanda mi lasciò interdetto, non mi
aspettavo completamente una domanda del genere. Ad ogni modo decisi di
rispondere.
“Bella io
mi sto comportando come sempre.” Dissi quelle parole tutte d un fiato.
“D’accordo
Edward hai intenzione di comportarti così per molto? Perché non intendo
tollerarlo.” Quelle parole gli uscirono con una tale risolutezza che non riuscì
ad obbiettare, e uscì dalla mia visuale per ricongiungersi con gli altri.
“Edward”
Alice come al solito sceglieva i momenti meno opportuni e dai suoi pensieri si
poteva evincere lo scopo di questa sua discussione.
“Lo
ammazzo!” Non lo feci neanche di proposito ma leggendo ciò che pensava quella
parola mi uscì inconsapevolmente..
“Fratellino
devi smetterla di essere così geloso. E poi perché non hai rivolto la parola a
Bella?” Aveva un aria divertita, piccolo mostriciattolo rideva delle mie
preoccupazioni.
“Non è vero
che non gli ho rivolto la parola, non mi andava di parlare dopo quello che ho
visto quando sono tornato dalla caccia.”Subito mi arrivarono i suoi pensieri
Sbuffai e feci per andarmene quando mi disse “Cerca di chiederle
scusa è abbastanza offesa per il tuo comportamento, se ci tieni a parlare con
lei nei giorni successivi affrettati”Proferì il tutto ridacchiando.
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Capitolo 7 *** capitolo 6 ***
capitolo 6
Capitolo 6
Pov Bella
Ero appena
uscita fuori, non tolleravo il suo comportamento. E poi per quale motivo non mi
rivolgeva la parola! Stavamo solo parlando e Aleksander non stava di certo
mancando di rispetto.
Con questi
pensieri mi avvicinai agli altri, ma dopo qualche minuto capì che non stavo
ascoltando nulla di ciò che dicevano e quindi mi alzai e decisi di andare a
caccia per calmarmi.
Iniziai a
addentrarmi in un sentiero pieno di fusti e radici dalle forme bizzarre, fiori
e piante di eliconia mi
lasciarono esterrefatta. Tutto ciò che si presentava ai miei occhi era
perfetto.
Stavo
continuando ad ammirare quelle visioni magnifiche quando iniziai a vedere un
luogo stupendo, di fronte a me si estendeva un’immensa cascata che lasciava
intravedere la perfezione di quel posto naturale, era simile ad una radura ma
con molte differenze, enormi ebani accerchiavano questo luogo,e le piante che
con il loro splendore contribuivano ancor di più a renderlo speciale.
Iniziai a
guardarmi intorno e decisi di cacciare velocemente per poter ritornare nel mio
luogo di pace appena scoperto.
Mi
concentrai e sentì subito l’odore di un grosso ghepardo nelle vicinanze,
arrivai alle sue spalle e non gli diedi neanche il tempo di attaccarmi perché
immediatamente affondai i miei denti nella sua gola pulsante. Una volta
prosciugato abbandonai la carcassa senza vita, e mi precipitai al mio paradiso
personale.
Mi sdraiai
e iniziai a pensare al comportamento di Edward. Quando percepì proprio il suo
odore nelle vicinanze. Feci finta di niente e rimasi sdraiata.
“Bella.”
Capì subito che anche lui era rimasto affascinato da questo luogo meraviglioso.
Non mi venne
di rispondere e decisi di attendere.
“Questo
posto è stupendo.” A queste parole non potei che sorridere, aveva proprio
ragione.
“Posso
sedermi qui con te?” Non capì quella sua domanda ma poi mi tornò in mente il
nostro ultimo discorso.
“Certo.”
Risposi tranquillamente anche se ero ancora offesa per il comportamento assunto
da lui.
Si sedette
accanto a me e disse “Scusami Amore. Il mio comportamento è stato
incorreggibile. Ma quando sono sopraffatto dalla gelosia non riesco a pensare
lucidamente.” Al suono della sua voce triste mi misi seduta e inizia a
guardarlo negli occhi, aveva uno sguardo afflitto, e mi senti in dovere di
accarezzargli la guancia, al mio tocco si abbandono completamente poggiando
l’intera guancia sulla mi mano.
“Edward
capisco la tua gelosia, ma il tuo comportamento non riesco a tollerarlo. Non
stavamo facendo nulla. Anzi discutevamo del pericolo che ci sta terrorizzando.
E per quanto tu possa avere in antipatia Aleksander a me sta simpatico, non ha
fatto nulla di riprovevole.”
“Hai
ragione, ma scorgo nel suo sguardo qualcosa che non mi piace, e poi quando lo
scopro ad osservarti non puoi capire ciò che vedo, E come se fossi qualcosa che
brama da molto.”
“Ma non
dire assurdità. Di certo sono sicura che mi guarda ma non per ciò che affermi
tu. Sa che sono sposata con te e che ti amo più di qualsiasi altra cosa al
mondo.” A quelle mie parole spalancò gli occhi e mi abbraccio, ed io mi
abbandonai completamente poggiando la testa nella sua spalla. Dopo poco rialzai
la testa e iniziai a baciarlo, da principio appariva dolce ma dopo poco
riversammo tutto il nostro desiderio e la passione ci inondò, fino a quando i
nostri corpi si ritrovarono avvinghiati insieme in quel luogo stupendo.
Dopo avermi
accarezzata e baciata in ogni parte possibile si mise sopra di me e lentamente
entrò in me. Mentre ci amavamo i nostri gemiti si univano agli altri rumori
circostanti provocando alle volte il volo di alcuni uccelli nascosti tra gli
alberi circostanti.
Una volta
arrivati al culmine del piacere restammo abbracciati per molto fino a quando il
sole scomparve lasciando il suo posto alla luna.
“Amore che
ne diresti di ritornare gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto”
Edward disse quelle parole con un sorriso sulle labbra in effetti mancavamo da
tanto.
“Si hai
ragione amore, ma prima ci tengo a dirti che ti amo e sono felice di aver
concluso questo giorno in un modo tanto meraviglioso.”Ero davvero contenta,
Edward si era fatto perdonare per bene. A quel pensiero il mio sorriso si
accentuò maggiormente e anche il mio amore lo ricambiò, ovviamente non che
avesse letto ciò che pensavo, ma ormai mi conosceva talmente bene da capire
tutto con un solo sguardo.
“Amore mio
anche io ti amo, e ciò che abbiamo fatto oggi lo ricorderò per il resto
dell’eternità.” A quelle parole non resistetti e mi avvicinai a lui donandogli
un tenero bacio.
Mi staccai
lentamente gli presi la mano e ci incamminammo verso gli altri.
tra le preferite di...
è seguita da ...
Grazie a tutte voi ....
Lena89: Ti ringrazio per tutto...sono felice che ti piaccia...spero che la continuerai a seguire, bacioni e ancora GRAZIE!!!
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Capitolo 8 *** capitolo 7 ***
capitolo 7
Ciao a tutte scusatemi per l'eclatante ritardo...
Spero che non mi abbiate abbandonato...
bacioni e se vorrete mi farebbe piacere leggere qualche vostra recensione...
Capitolo 7
Aleksander
Stavo
seduto in disparte ascoltando la discussione che si stava tenendo, fino a
quando non vidi passare Bella che si
avviava nella folta vegetazione. Purtroppo non potevo dar voce al mio istinto,
perché se fosse dipeso da quello l’avrei seguita in meno di un secondo. Ma ciò
non poteva avvenire considerando il fatto che ancora dentro la casa ci fosse
suo marito. Quanto odiavo quel vampiro non si poteva neanche descrivere.
Mentre
pensavo a tutto ciò vidi passare Edward, e capì subito che stava andando da
Bella. Tutto ciò mi procurò una rabbia talmente forte che decisi dopo un po’ di
tempo di alzarmi e di andare a caccia per distrarmi. Ma non appena mi alzai
senti la voce di Kate.
“ Alex stai andando a caccia?” capì subito il
suo tentativo, nonostante avesse messo gli occhi addosso ad un componente di
quel gruppo voleva ancora vedere se poteva avere qualche chance con me. Forse
voleva vedere se dopo tutte le avance che mi aveva fatto io avessi ricambiato
questa volta o forse non voleva apparire troppo frettolosa nel cambiare idea.
“Si Sto
andando adesso se vuoi puoi venire.” Di certo non potevo dirgli che non ero
felice della sua compagnia.
Bella era
l’unica che avrei preferito volentieri, e nonostante sapevo quanto le amasse il
suo compagno vedevo in lei una luce strana quando mi guardava forse non le ero
del tutto indifferente. Ma che pallini mi stavo facendo. Ovvio che il suo
comportamento sia dovuto al fatto che è una persona dolce che non tratterebbe
mai male l’altro. Identica a lei in tutto e per tutto. Spero che un giorno
potrò mettere in atto il mio piano. Almeno avvicinandomi potrebbe scaturire
qualcosa.
“Andiamo?”La
sua voce mi ridestò da quei pensieri che
stavano prendendo nuovamente la mia attenzione.
“Si.”
Appena pronunciai questa parola si girò fino a incrociare i suoi occhi con il
nuovo vampiro che anche lui la guardò in un modo strano come se non gli andasse
il fatto che lei stava venendo con me a caccia.
Una volta
allontanati dall abitazione ci dividemmo e io incrociai la strada di un puma molto
grosso mi nutrì fino all’ultima goccia per poi ricominciare, volevo placare la
mia sete per bene. Mentre scrutavo il
luogo percepì l’odore di Bella nelle vicinanze, ma non era sola anche lui era
con lei.
Mi
avvicinai poco proprio per non far arrivare a loro il mio aroma.
E vidi
proprio ciò che non avrei mai voluto vedere.
Loro erano
li sdraiati in mezzo all’erba e a dei fiori e si stavano amando. La situazione
era seria mi sarei dovuto fare avanti molto presto. E per fare ciò avrei avuto
bisogno di una persona che avendo in cambio ciò che bramava da tempo non si
sarebbe rifiutata.
Adesso era
tutto da stabilire, una volta pensato ciò feci per tornare indietro dovevo
parlarne con lei. Non aspettai neanche Kate.
Mentre
tornavo a casa un solo nome rimbombava nella mia testa “Bella”. E li sarebbe
rimasto per molto tempo.
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 ***
capitolo 8
Ciao a tutti...Scusate il ritardo eclatante...
Ad essere sincera non volevo puù continuarla...
Ma in fine ho deciso di continuare a postare i miei capitoli...
Baci a tutte...
Capitolo
8
Tanya
Stavo ascoltando le discussioni che riempivano quel
luogo. Pensavano tutti ad un modo per prepararci all’imminente arrivo di
Tristal e del suo esercito, mi lasciai sviare dall’ arrivo di Aleksander.
Sembrava troppo assorto nei suoi pensieri oltre che teso. Con un segno
impercettibile mi fece capire che voleva parlarmi, mi alzai e senza dirgli
nulla lo seguì. Ci ritrovammo nel bel mezzo di quella foresta lontani da tutti.
“Tanya
sono tornato perché vorrei parlarti di una cosa importante.” Tutta quella
determinazione mi fece intendere che era un argomento serio.
“Dimmi.
Ti ascolto.”
“Vedi non
so se ti sei accorta di un particolare molto importante che mi riguarda.”
Sinceramente non ero sicura di quello che pensavo perciò feci la finta tonda.
Doveva esprimerlo apertamente solo allora sarei stata sicura.
“Non
capisco a cosa ti riferisci Alex.” Sbuffò sonoramente e incominciò.
“Vedi
Tanya quando ho deciso di unirmi al vostro clan, non pensavo di potermi innamorare
nuovamente. Non dopo aver perso l’amore della mia vita Ithil. Era la ragazza
più bella ed affascinate della terra. Ma non voglio raccontarti tutta la storia.
Volevo farti comprendere che dopo aver visto Bella è stato come se ci fosse Ithil
di fronte a me. Non so se riesci a capire ciò che dico, ma il fatto e che mi
sono innamorato di lei. E voglio far di tutto per averla al mio fianco. Non
riesco a pensarla con quel vampiro.”
“Alex si
da il caso che quel vampiro come lo chiami tu sia suo marito, e credimi ci ho
provato in tutti i modi a farli lasciare, ma è impossibile quei due sono
indivisibili. Però ti posso capire pienamente…” Sbuffai e abbassai il capo “Tu
non puoi capire da quanto tempo amo Edward, ma lui è follemente innamorato di
sua moglie e non esistono maniere per farli lasciare.”
“Ti
sbagli per questo mi sono rivolto a te. Dal tuo sguardo si evince molto il tuo
sentimento. E se ci uniamo possibilmente abbiamo qualche speranza per
allontanarli. Basterebbero solo dei tentennamenti da uno dei due ed allora potremmo avere la meglio.” Era pienamente
convinto di ciò che affermava. Avrei tanto voluto credergli, ma avevo paura che
potessero smascherarci.
Ma se non
provavo mi sarei pentita sicuramente per l’eternità.
“D’
accordo. Quale sarebbe il tuo piano?” D’ altronde tentar non nuoce. E se i suoi propositi sarebbero andati in porto
avrei finalmente potuto avere Edward e donargli il mio amore sopito per troppo
tempo.
“ Tanya
allora per prima cosa dobbiamo cercare di allontanarli in modo casuale.”
“Si
capisco magari domani potrei inventarmi qualcosa ma sarà tremendamente
difficile.”
“Si, ma
noi dobbiamo lavorare d’astuzia. Per prima cosa tu non dovrai mai pensare a
questa discussione o del nostro piano con Edward nei paraggi. E se tutto andrà
bene vedremo i frutti.”
“Va
bene.” Stavo iniziando a riflettere su tutti i modi per avvicinarmi a lui senza
creare pensieri a riguardo.
“Adesso
possiamo tornare dagli altri magari potremmo avvicinarci iniziando a parlare di
questo gruppo di neonati, così facendo avremmo di sicuro le loro attenzioni.
Feci un
cenno di conferma col capo e ci avviammo.
Tre
ore dopo
Ero
intenta a discutere con Kate per distrarmi ma nel frattempo notavo con mio
sommo rammarico gli sguardi che Edward riservava a Bella. Sarebbe stata un
impresa molto difficile cercare di dividere quei due, ma adesso avevo un
alleato e quindi ci avrei messo tutti i mezzi.
Ad un
certo punto Bella si alzò e andò dentro l’abitazione ed Edward era rimasto
seduto a discutere con Carlisle e gli altri, mi alzai e cercai di fare la più
disinvolta possibile. Facendogli credere che l’argomento mi interessasse
pienamente, mi sedetti accanto a lui e iniziai ad avere voce in capitolo in
quella discussione.
Mentre
parlavo distolsi lo sguardo ed intravidi Aleksander che entrava anch’esso in quella
casa e capì che anche lui in maniera del tutto disinvolta stava cercando di
avere una vicinanza con Bella. Per fortuna nessuno notò nulla, ricominciai a parlare con tutti gli altri
senza dare la ben che minima impressione di ciò che ormai avrei o meglio dire
avremmo attuato.
Grazie caramellina20 spero che questo capitolo ti sia piaciuto...:)
Baci a tutte...
caramellina20
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