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Era una fredda mattina… un ragazzo sui sedici anni passeggiava lungo le
innevate strade della città russa dove lui ed i suoi a
Era una fredda mattina
d’inverno… un ragazzo sui sedici anni passeggiava lungo le innevate strade
della città russa dove lui ed i suoi amici avrebbero dovuto inaugurare uno
stadio: Mosca. Il vento ghiacciato gli penetrava fin dentro le ossa, nonostante
il giubbotto bianco imbottito lo coprisse. I suoi lunghi capelli color della
pece,che contrastavano il candido colore del giubbotto, sventolavano insieme al
vento… sembrava che stessero danzando armoniosamente… alzò lo sguardo e si
accorse che si era allontanato molto dall’albergo…
Rei: “sarà meglio tornare
indietro…”
Si era alzato molto presto
quella mattina… non riusciva a dormire insieme al suo compagno Takao che faceva
un baccano incredibile mentre dormiva beatamente… le sue braccia erano avvolte
attorno al suo corpo, cercando di riscaldarsi almeno un po’, ma inutilmente.
Dopo una decina di minuti raggiunse il suo alloggio temporaneo e si accorse che
tutti stavano già facendo colazione. Si tolse il pesante cappotto e li
raggiunse, ancora tutto infreddolito…
K: ma dove sei stato?
Rei: non riuscivo a
dormire… così sono uscito a prendere una boccata d’aria…
Takao: è per causa mia?
Rei: no, nn ti preoccupare…
Il ragazzo non era molto
convinto di quello che diceva, ma non voleva far preoccupare Takao (che cuore!
Nda)
Max: dai, mangia qualcosa!
Rei: non ho fame, grazie…
E detto questo si diresse
verso la stanza affianco, dove nel caminetto era acceso un fuoco… si stese
sull’imponente divano rosso e chiuse gli occhi, coprendoli con un braccio…
sospirò, prima di riaprirli… era molto stanco… la notte non aveva chiuso
occhio…
Kei: non hai dormito
stanotte?
Rei si voltò per vedere la
fonte di quella domanda… Kei… il ragazzo era seduto sulla poltrona, di fianco
al divano e al caminetto…
Rei: no… sono stanchissimo…
però, a quanto vedo, anche tu non hai una bella cera…
Kei: con Max e il prof è
impossibile dormire…
Rei: anche con Takao è lo
stesso!
Kei: perché allora hai detto
che non era a causa sua se non sei riuscito a dormire?
Rei: non volevo che si
preoccupasse per me…
Kei: perché io e te non
dormiamo insieme? Tanto gli altri non accuseranno niente se fanno casino, visto
che dormono come sassi…
Rei: ok… per me non c’è
problema…
Il giovane cinese si alzò e
superata la poltrona dove era seduto il suo amico, si appoggiò alla finestra,
ammirando il paesaggio innevato al di fuori… sembrava tutto un altro mondo… non
c’era nessuno, solo alberi ed alberi carichi di quel manto candido che li
rendeva surreali… si incantò di fronte a tanta bellezza… lui adorava la neve…
gli piaceva quel contatto così freddo con la sua pelle… ormai la sua mente si
trovava al di là della finestra che lo separava da quel magico mondo… vagava con
la mente nei suoi pensieri che si accavallavano nella sua mente, non
accorgendosi che qualcuno si stava avvicinando lentamente… all’inizio sentiva
un pungente freddo addosso guardando oltre la finestra, poi un calore intenso
riportarlo alla realtà… due forti braccia lo stavano avvolgendo in un caldo
abbraccio, riscaldandolo in una maniera incredibile… sembrava un abbraccio
pieno d’amore che solo una mamma poteva donare… una mamma che entrambi non
hanno mai conosciuto… Rei si voltò piano, incontrando lo sguardo infuocato del
ragazzo che prima era seduto accanto a lui… rimase sorpreso da tanta
gentilezza… ma adesso voleva godersi fino in fondo quell’abbraccio… però una
domanda si fece largo nella sua mente… perché?
Kei: stavi tremando come
una foglia…
Come se avesse letto nella
sua mente, il ragazzo russo rispose involontariamente alla sua domanda… il
cinese appoggiò la sua testa sulla spalla del ragazzo e chiuse gli occhi… quel
calore si stava diffondendo velocemente nel suo corpo, scacciando via il freddo…
ripensò alla sua famiglia… o meglio, quella che avrebbe voluto avere…
immaginava sua madre… una donna bellissima, con un bel fisico… capelli neri
come i suoi e due grandi occhi penetranti… si vedeva mentre lui era piccolo e
quella donna che lo abbracciava… proprio come in quel momento stava facendo
Kei… una lacrima rigò il suo volto arrossato, bagnando delicatamente la sua
guancia… il giovane russo se ne accorse…
Kei (sussurrandogli
all’orecchio): cosa c’è?
Rei: stavo immaginando come
sarebbe stata mia madre e se sarebbe riuscita ad infondermi tutto il suo calore
come ci sei riuscito tu…
Kei: sono sicuro che ci
sarebbe riuscita… tua madre doveva essere una gran bella donna… se fosse ancora
viva, avrei voluto conoscerla…
Altre calde lacrime scesero
dagli occhi di Rei, andando a bagnare la sua maglia… l’abbraccio di Kei si fece
ancora più forte ed intenso… sentiva il bisogno di proteggerlo e consolarlo… al
contrario di lui, il ragazzo cinese era molto sensibile, anche se non voleva
darlo a vedere… voleva fargli capire che gli voleva un bene dell’anima e che
non lo avrebbe lasciato mai… lo voltò verso di lui e con una mano gli asciugò
le lacrime delicatamente… gli baciò la fronte, prima che involontariamente
anche sul suo volto cadde una lacrima… Rei aveva capito che anche lui aveva
sofferto molto per la perdita della sua famiglia… i ruoli si invertirono…
adesso Rei stava consolando Kei con un abbraccio… si guardarono negli occhi e
si persero l’un l’altro in quegli sguardi… quegli sguardi carichi di affetto di
cui avevano un gran bisogno…
Kei: sarà meglio che tu
mangi qualcosa…
Rei: ok…
Si divisero, anche se a
malincuore, dirigendosi nell’altra stanza… cosa era successo non lo avevano
ancora capito… sentivano solo il bisogno di stare vicini… avevano una gran
confusione nei loro cuori… adesso però dovevano pensare all’inaugurazione…
Nell’attesa del
ritorno di Shin-chan, mi è venuta in mente questa fic yaoi… cosa ve ne pare? La
continuo? Commentate, ci tengo! Xiau vv1kdb!
La sera scese presto ed il giorno dopo i Bladebreakers avrebbero dovuto
affrontare degli incontri con dei ragazzini appassiona
La sera scese presto ed il giorno dopo i Bladebreakers
avrebbero dovuto affrontare degli incontri con dei ragazzini appassionati di
beyblade, con i loro bey primordiali… durante tutta la giornata Max, Takao ed
il prof fecero baldoria, Kei lesse un libro e Rei nel pomeriggio si addormentò.
Adesso era steso sul divano, con un braccio sotto la testa ed uno che
penzolava… tutta quella pace venne interrotta dal dimenarsi di Rei… aveva
cominciato a muoversi agitatamente e a sudare… Kei distolse il suo sguardo dal libro
e guardò Rei che cominciò a farfugliare qualcosa… gettò il libro sulla poltrona
e si avvicinò al ragazzo ancora addormentato, che continuava a muoversi con
un’espressione impaurita. Kei lo scosse leggermente ed il cinesino si svegliò
di scatto, ancora impaurito e con il respiro irregolare… guardò il ragazzo
dalle iridi di fuoco con un’espressione disorientata…
Kei: cosa è successo?
Rei: stavo facendo un incubo… ho sognato c-che degli
uomini stavano uccidendo mia madre ed io… io non riuscivo a raggiungerla per
salvarla…
Kei:…
Rei: perché…perché è morta?! Perché mi ha lasciato solo?!
PERCHE’ E SUCCESSO TUTTO QUESTO?!
Il giovane cinese scoppiò in un pianto disperato… i suoi
occhi cercavano inutilmente di trattenere quelle lacrime, mentre le sue mani coprivano
il volto nascondendo tutto il suo dolore… Kei istintivamente lo prese fra le
sue braccia e cominciò a piangere insieme a lui, non riuscendo a trattenersi…
Rei (piangendo): Kei… mi dispiace…
Kei (tirando su col naso): p-per cosa?…
Rei: a causa mia faccio piangere anche te…
Kei: non dirlo neanche per scherzo… è solo grazie a te se
sono riuscito a sfogarmi di tutto il dolore che tenevo racchiuso da tanti anni
nel mio cuore… adesso mi sento meglio, e tu?
Rei: più o meno… mi gira la testa…
Kei: e ci credo… non hai mangiato niente da stamattina…
vai a letto… te la porto io la cena…
Rei: non ti devi disturbare… ce la faccio…
Quando si alzò, le sue gambe lo tradirono e lo fecero
cadere fra le braccia di Kei, ancora seduto sul divano… una vampata di calore
li pervase entrambi ed i loro volti si arrossarono leggermente…
Rei: scusa… V///V
Kei: lo vedi che non ce la fai?
Rei: hai ragione…
Kei: và in camera mia… adesso arrivo…
Rei si avviò verso la stanza del russo, mentre
quest’ultimo andò a prendere un po’ di brodo caldo…
Si stese sul letto, ancora un po’ frastornato… il mal di
testa stava aumentando… non riusciva a raggiungere il letto… era come se tutto
girasse intorno a lui… sentì un contatto freddo sulla sua pelle che gli
penetrava nel corpo… forse era steso a terra… non capiva più niente… adesso gli
faceva male anche lo stomaco… era come se si contorcesse dentro di lui… gli
mancavano le forze… non riusciva neanche a tenere gli occhi aperti… era troppo
stanco…
Qualcuno lo sollevò da terra e lo poggiò dolcemente sul
letto, togliendogli le scarpe e coprendolo con le candide coperte che adesso lo
tenevano al caldo… riaprì gli occhi e cercò di focalizzare l’immagine… una
figura un po’ sfumata gli appariva davanti agli occhi… alla fine capì che si trattava
di Kei…
Kei: come stai? Mi hai fatto prendere un colpo!
Rei: così così…
Kei: ti ho portato un po’ di brodo caldo…
Rei: grazie… se non ci fossi tu, non so cosa avrei fatto…
Quel complimento rallegrò il cuore del ragazzo… il giovane
cinese lo faceva sentire a suo agio… qualcosa lo spingeva verso di lui… non
sapeva cos’era… voleva solo stargli vicino ed infondergli tutto il bene che gli
voleva… si era affezionato molto a quel ragazzo… forse anche troppo… era
l’unico che lo riusciva a capire e a tirarlo su di morale… anche lui aveva
passato la sua vita uno schifo come lui… con lui poteva sfogarsi liberamente e
parlargli di ogni cosa, anche se era un po’ difficile, visto il suo carattere
chiuso…
Ma adesso doveva pensare ad aiutarlo… non poteva vederlo in
quello stato… prese il piatto colmo di quel liquido caldo e di pastina, e
cominciò ad imboccarlo, visto che lui non riusciva ad alzare neanche un
braccio… sembrava un bimbo il quel momento… con quelle sue guance arrossate e
quell’espressione dolce che andava in cerca di amore, gli faceva tenerezza…
voleva solo per lui quel piccolo bambino… solo lui doveva proteggerlo … aveva
paura che gli potessero fare ancora del male e ferirlo nel cuore… questo non lo
avrebbe mai permesso…
Finita la cena, incrociò i suoi occhi rubini con quelli
ambrati di Rei… guidato da una strana forza, prese con le sue mani il dolce
viso del ragazzo, attirandolo al suo… le sue labbra baciarono la guancia
accaldata di Rei, con una delicatezza ed una dolcezza unica al mondo…
Il ragazzo cinese chiuse per un attimo gli occhi, durante
quel contatto con la sua pelle… un brivido gli percorse la schiena, prima che
quel momento nello stesso tempo magico ma surreale, venne interrotto dallo
spalancare della porta della stanza…
Kei si allontanò subito da Rei, e si fece di tutti le
tonalità di rosso possibile… Rei invece, si voltò verso la fonte di quel rumore
e rimase un po’ accecato dalla luce del corridoio, visto che nella stanza
filtrava solo qualche raggio di luna dalla finestra…
K: ops… abbiamo interrotto qualcosa?
Kei-Rei: V///V
Max: se si, ci dispiace! =3
Takao: come stai Rei?
Rei: adesso sto meglio, grazie…
K: è meglio che adesso riposi un po’!
Rei: ok… buonanotte…
K-Max-Takao:
notte!
I tre ragazzi uscirono dalla stanza, chiudendo la porta e
lasciando soli i due ragazzi…
Kei era seduto accanto a Rei, il quale era steso sul letto
fissando un punto vuoto nella stanza… il giorno dopo avrebbero dovuto
inaugurare lo stadio…
Piaciuto il 2° capitolo? Mentre
ascoltavo la canzone “Zombie” (Cranberries) mi è venuto in mente l’inizio… poi
mentre sentivo la canzone dei Blue “A chi mi dice”, ho scritto la fine… fa
skifo, vero? Kmq a me piace! (che dici a fare allora che fa skifo? Ndtutti)(xkè
mi immedesimo nei lettori ed immagino cosa pensano!^^ nda)(-.- ndtutti) xiau e
commentate, ve lo ordino!!!!!! se qlk1 altro nn commenta oltre a Lelli vi trucido!
me ha bisogno di un supposto morale x continuare! :°(
La
stanza era semi-buia... la finestra aperta lasciava trafelare qualche candido
raggio di luna... Rei era steso sul letto, accanto a lui c'era Kei. Si voltò
verso il ragazzo per guardarlo negli occhi e si perse in quei rubini che in
quel momento non erano freddi e duri come al solito... quello sguardo era in
qualche modo rassicurante e dolce...
Kei
si alzò dalla sedia, dirigendosi verso la porta. Mentre la apriva, una voce
dentro il cuore di Rei diceva di fermarlo e di chiedergli di rimanere con lui,
ma alcun suono fuoriuscì dalle sue labbra...
La
porta si aprì delicatamente e Kei uscì dalla stanza, richiudendosela dietro.
Adesso era di nuovo solo... percepiva che al suo cuore mancasse qualcosa... ma
non sapeva che cosa... (ma allora 6 scemo? nda)
Chiuse
gli occhi e si voltò verso il soffitto, cercando di dormire e di recuperare le
forze.
Kei
camminava lungo il corridoio buio che conduceva verso la sala dove stavano
chiacchierando i suoi compagni... una parte di lui voleva tornare indietro da
Rei, ma l'altra aveva paura di un rifiuto. Continuò a camminare, fino a che la
voce delle persone presenti nella sala non lo attirò e gli fece scacciare quei
pensieri...
++++
Takao:
uff... ho fame!>.<
Max:
ma se hai appena finito di mangiare!
Takao:
ma ho ancora fame! Uffa!! X°°°
K:
avete visto prima Rei e Kei?
Max:
Ihihihih!! Yes!=3
Takao:
come erano carini!!^^
K:
già!
Max:
fanno una bella coppia insieme!
Takao:
vero!=D
K: ve
li immaginate insieme che si sbaciucchiano?
Takao:
che pucciosi!*.*
Kei:
cosa state dicendo?
Takao-Max-K:
chi? Noi? Nienteeee!!
Kei:
tzè... io vado a dormire!
Takao:
ah, Kei?
Kei:
che diavolo vuoi?!
Takao:
stasera noi vorremmo dormire... non fare troppo baccano stanotte!^.-
Kei:
?_? ma... TAKAOOOOO!! IO TI AMMAZZO BASTARDOOOO!!!!>.<***
Takao:
ahhhhhhhhhhh!! Help meeeeeeeee!! ;____;
Dopo
un discorso molto "affiatato" tra Kei e Takao, il ragazzo russo si
diresse nella sua camera per prendere le sue cose ed andare poi da Rei...
Non
riusciva proprio a dormire. Sentiva caldo, nonostante la temperatura fosse
molto bassa, e le sue guance erano letteralmente in fiamme. La febbre forse
doveva essere aumentata...
Si
alzò a sedere sul letto con gli occhi semi-chiusi e cercò di scrutare nel buio
il comodino accanto al letto dove era appoggiato il termometro. Allungò una
mano verso il piccolo mobile, e dopo poco riuscì a trovare il fatidico oggetto.
Lo prese tra le mani e se lo mise in bocca, per poi appoggiarsi al muro dietro
di lui... rimase a fissare la parete bianca dinanzi a lui, finquando decise di
prendere il termometro e vedere la temperatura... 37.9... non era molto alta,
ma doveva stare attento a non prendere freddo.
Diede
un ultimo sguardo speranzoso alla porta, immaginando di vedere Kei varcare la
soglia e venire da lui, prima di rimettersi a dormire.
Kei
camminava per il corridoio illuminati dell'albergo con il suo zaino in mano...
stava ripensando alle ultime parole di Takao... ma come gli era saltato in
mente di dire certe cose?! (e quanto la fai lunga! ndme)(>.< ndkei)
Tralasciano
quei pensieri, si ritrovò di fronte alla porta della stanza di Rei... la 315.
Guardò per qualche secondo la maniglia dorata esitante, prima di abbassarla ed
entrare nella camera.
Tutto
era buio, vedeva solo la finestra di fronte a lui illuminata dai raggi lunari
ed il letto singolo affiancato da uno simile coprirla leggermente. Quando i
suoi occhi si abituarono al buio, vide una sagoma sul letto accucciata su di un
lato che gli dava le spalle. Si avvicinò alla figura, stando attento a non far
rumore, finquando non si ritrovò ad osservarla dall'alto. I lunghi capelli
corvini erano raccolti in un piccolo codino ed alcune ciocche sfuggite
all'elastico coprivano leggermente il viso ed erano sparpagliate sul cuscino.
Il pigiama bianco si confondeva facilmente con le lenzuola candide che erano
finite a terra attorcigliate da un lato, insieme alle coperte. Rei aveva un
braccio sotto il cuscino, mentre l'altro era abbandonato sul materasso, vicino
al suo viso. Una gamba era piegata mentre l'altra era distesa.
Il
russo appoggiò le sue cose a terra, districando da quell'intreccio le lenzuola
e le coperte, appoggiandole delicatamente sul corpo dell' "amico". Si
abbassò quel poco per osservare il dolce volto di Rei da vicino,
accarezzandoglia la guancia con un dito della mano con cui teneva i bordi delle
coperte. Le sue labbra erano leggermente dischiuse, provocando ad ogni suo
respiro un piccolo sibilo. Passò l'indice su quelle morbide labbra, potendo
constatare la loro vellutatezza.
Una
sua mano stava accarezzando i suoi lunghi capelli, come se fosse stato un
piccolo micio.
Rei
adorava quando gli venivano fatte quelle dolci coccole, infatti emise un
piccolo mugugnio, prima di socchiudere gli occhi e vedere dinanzi ai suoi
quelli rubino del compagno.
Kei:
scusami se ti ho svegliato...
Rei:
non preoccuparti....
Kei:
quanto hai di febbre?
Rei:
quasi trentotto...
Kei:
allora è meglio che riposi...
Rei:
uff... domani volevo combattere con il mio bey ed invece mi ritrovo qui con la
febbre...>.<
L'espressione
imbronciata di Rei fecero sorridere il russo che cercava di trattenersi dal
ridere. Rei vedendo l'amico che a stento riusciva a trattenersi, con finto tono
irritato gli disse...
Rei:
che hai da ridere?! Guarda che queste sono cose serie!
In
quel momento Kei non ce la fece più e scoppiò in una fragorosa risata, seguito
poco dopo da Rei. Quando smisero, i loro sguardi si incrociarono, ed arrossendo
lievemente si voltarono...
Kei:
ehm... è meglio che misuri la febbre...
Rei,
volendo cancellare quell'imbarazzo venutosi a creare tra loro, accettò la
proposta di Kei, anche se non c'era alcun bisogno.
Allungò
la mano verso l'oggetto e presolo, se lo mise per l'ennesima volta in bocca.
Kei
rimase a guardarlo, osservando ogni suo singolo movimento, finquando passato un
minuto abbondante, Rei guardò il termometro, vedendo che aveva la febbre a
37.6.
Rei:
uhm... si sta abbassando! Meno male!^.^
Quel
dolce sorriso fece letteralmente sciogliere il Dranzerblader che ormai al
limite della sopportazione, si avvicinò a Rei abbracciandolo fortemente,
avvolgendo le sue braccia al suo corpo. Il cinesino all'inizio rimase un pò
spiazzato da quel gesto, ma ripresosi, ricambiò il dolce ed affettuoso gesto.
Kei
si scostò un pò, cominciando a dare dei piccoli baci sul collo di Rei,
respirando il dolce profumo del suo corpo.
Rei
sgranò gli occhi per quei gesti, ma decise di lasciarsi andare, stringendo
ancora di più a se Kei.
Quelli
che all'inizio erano piccoli baci, si trasformarono in qualcosa di più
profondo. La lingua di Kei assaporavala pelle del cinese che a quei simili trattamenti, si lasciò andare
dalla bocca un piccolo gemito di piacere. La mano del compagno accarezzava la
sua schiena sotto il pigiama, facendolo rabbrividire e strusciare il torace al
suo.
La
bocca di Kei si spostò all'orecchio, cominciando a mordicchiarne il lobo.
Finalmente le labbra di Kei sfiorarono quelle di Rei. Quest'ultimo non
permetteva al russo di approfondire il bacio, che era quello che voleva.
Continuavano a scambiarsi baci a fior di labbra, facendo crescere in loro
l'eccitazione.
Quello
che stava accadendo non lo sapevano neanche loro... avevano solo una gran
voglia di rimanere insieme e scambiarsi dolci effusioni.
Dopo
qualche minuto, mentre Rei ormai stava per cedere alla tentazione, una voce li
chiamò dall'altra parte della porta, disturbando i due ragazzi
"Ragazzi?
Siete qui?"
Ed
ecco qui per voi un altro appassionante capitolo! (e chi te lo fa credere che è
appassionante? ndtutti). E' da tantissssssimo che non aggiorno qst fic, ma
tutt'un tratto mi è venuta l'ispirazione ed allora... zak! eccovi rifilato un
capitolo fresco fresco! Fiuuuh! (ma ke cos'è qst accompagnamento musicale? Nn
mi piacciono qst stupidi versi! ndkei)(e a me si!XP ziuahstresh yahh loffuerss
ziuuuuu!! ndme)(=.=''' ndkei+tutti) ciaooooo e al prossimo capitolo!! vivitibi!
Kei si voltò, fissando la porta di fronte a lui, da cui provenivano dei
deboli spiragli di luce
Kei
si voltò, fissando la porta di fronte a lui, da cui provenivano dei deboli
spiragli di luce. Rei si alzò, allontanandosi da lui ed aprendo la porta.
All'inizio rimase un pò accecato dalla forte luce del corridoio, ma poi si
abituò e si ritrovò di fronte Takao insieme al prof e Max...
Takao:
Kei è qui?
Rei:
si...
Max:
l'ha presa la sua roba?
Il
cinese si voltò in direzione del letto, vedendo a terra un borsone che
riconobbe subito...
Rei:
si, è qui
Rimase
però a fissare il letto, chedendosi dove fosse andato Kei. I tre, prese le loro
cose, se ne andarono augurando la buona notte al loro compagno di squadra. Rei
chiuse la porta cautamente, rimanendo con la testa appoggiata su legno di
quest'ultima per qualche istante, a pensare su quello che era successo tra lui
e Kei pochi attimi prima. Lasciò la presa sulla porta e a testa bassa stava per
voltarsi e dirigersi sul letto, quando due braccia lo sbatterono al muro,
bloccandogli i polsi e sentì un corpo premere contro il suo, rendendo ogni suo
movimento inutile.
All'inizio
non capì cosa era successo, ma appena alzò la testa riconobbe gli occhi
infuocati di Kei fissarlo con un'espressione maliziosa. In un istante sentì la
lingua di Kei invadere la sua bocca, assaporando ogni minima parte della sua
cavità. Rimase per l'ennesima volta sorpreso dai gesti del russo, ma alla fine
non potè far altro che abbandonarsi completamente a quel bacio e lasciarsi
manipolare da Kei.
Le
mani di quest'ultimo avevano preso ad accarezzare il torace di Rei, coperto dal
pigiama, in modo provocante, spingendolo sempre di più al muro. Cominciò a
muoversi sensualmente contro il suo corpo, aumentando la sua eccitazione.
L'altra
mano bloccava ancora il polso dell'altro al muro, ma staccatosi da quel bacio,
portò le dita di Rei alla sua bocca. Cominciò a succhiarne l'estremità ad una
ad una... Rei aveva chiuso gli occhi ed il suo respiro come quello dell'altro
era irregolare. Finita la sua opera passò a leccargli la guancia, stimolandolo
ancora di più. Adesso però era il suo turno...
Allontanò
da se Kei con uno spintone e lo fece cadere seduto sul letto. Si avvicinò e si
sedette su di lui con le gambe aperte, facendolo stendere sotto di lui. La sua
lingua delineava i contorni delle labbra di Kei, prima di approfondire il
bacio.
Quello
che stava succedendo aveva completamente preso entrambi, ormai incapaci di
smettere.
Avevano
imparato a mentire a se stessi molto bene, per tanto tempo, ma adesso le
emozioni avevano preso il sopravvento su di loro.
Non
importava a nessuno di loro quello che avrebbe pensato la gente vedendoli...
vedendo due ragazzi che si amano... quello che stavano costruendo insieme era
un loro mondo dove nessuno avrebbe più potuto separarli...
Nella
camera si sentivano solo i loro gemiti, i loro spasimi d'amore, i loro respri
irregolari... era una notte fatta apposta per loro...
Aprì
gli occhi, rimanendo accecato dalla luce che regnava nella camera. Sentiva due
braccia cingergli la vita e un corpo vicino al suo... un corpo caldo e
confortevole che lo stava abbracciando...
Si
voltò, vedendo il volto dormiente del ragazzo dai capelli del color della
pece... alcune ciocche gli ricadevano sul collo e sulle braccia, mentre le
lenzuola candide gli ricoprivano il corpo fino al torace.
Era
piuttosto presto... dovevano essere le sei e trenta...
Si
mise nella posizione più comoda, rimanendo abbracciato a quel ragazzo, fissando
il suo volto...
Il
silenzio regnava nella camera... aguzzando le orecchie si potevano udire solo i
loro respiri...
Quel
silenzio surreale però venne interrotto dal suonare della sveglia, che
accendendosi si collegò ad una stazione radio qualsiasi...
"That I just want you to know I've found a reason for me
To change who I used to be
A reason to start over new
and the reason is you..."
Con
il dolce suono di quelle parole, il cinesino aprì gli occhi faticosamente,
sbadigliando. Quando incontrò gli occhi di Kei, sorrise, stiracchiandosi un pò
ed abbracciando più forte il corpo dell'altro, strusciando sul suo torace la
sua testa.
Kei
gli accarezzò dolcemente i capelli, facendolo immobilizzare sotto quelle dolci
carezze... amava farsi toccare i capelli, e nel modo in cui lo faceva Kei era
bellissimo...
Non
riuscì a non gemere a quei tocchi delicati ma forti, e si dipinse un piccolo
sorrisino soddisfatto sul volto del russo...
Kei:
dormito bene?
Rei:
mai stato meglio...
Kei:
meglio se ci alziamo...
Rei:
noo... non mi và!
Kei:
ma dobbiamo andare allo stadio, te ne sei già dimenticato?
Rei:
di cosa?
Kei:
-.- dell'innaugurazione...
Rei:
già! E' vero!
Kei:
vieni qui
Rei,
con fare interrogativo, si avvicinò a Kei e quest'ultimo gli infilò in bocca il
termometro...
Kei:
penso proprio che la febbre ti sia passata
Guardò
Rei con uno sguardo malizioso, che venne subito ricambiato. Dopo qualche
minuto, il cinese guardò il termometro e vide che la temperatura era 36.3
Rei:
sii!! Finalmente è scesa!
Kei:
avevi qualche dubbio?
Rei:
uhm... fammici pensare... si!^^
Per
tutta risposta, ricevette una cuscinata che abilmente riuscì ad evitare...
Rei:
ahah! Non mi hai p-
Neanche
riuscì a finire la frase, che ne ricevette un'altra con un'altro cuscino dritta
in faccia. Vedendo l'espressione sconvolta dell'amico, Kei cominciò a ridere
come un pazzo, mentre quest'ultimo prese in mano il cuscino tiratogli...
Rei:
ah, si? Prendi questo!
Il
ragazzo tirò il cuscino verso Kei che era piegato in due, e questo cadde steso
a faccia a terra.
Rei:
ahahahah!!X°°D
Kei:
ma brutto...
Qualcuno
però bussò alla porta.
Takao:
ragazzi? Siete pronti?
Kei:
uff... un attimo... (e ke caspio, interrompono sempre sti tre! nda)
Senza
il minimo entusiasmo, si avviò verso la porta, aprendola. Comparvero dinanzi a
lui un Takao al settimo cielo, Max ancora mezzo addormentato e il prof in preda
ad una crisi isterica perchè non riusciva a trovare il suo pc.
Takao:
ma siete ancora in pigiama?? Muovetevi!!!
Rei:
okok!^^'''
K:
Rei, ce l'hai ancora la febbre?
Rei:
no
Max:
però è meglio che resti qui!
Rei:
cosa?!
Takao:
un blader deve saper affrontare le difficoltà!
Kei:
Takao... prima cosa la tua affermazione non c'entra un'amato cavolo con il
discorso, seconda cosa Rei, ha ragione Max... è meglio che resti qui o c'è il
rischio che la febbre aumenti!
Rei:
non ci penso nemmeno!>.< Io voglio venire! Mica sono venuto qui per stare
in albergo?
K:
no, però c'è il rischio che peggiori e poi davvero non potrai partecipare!
Rei:
uffa!
Max:
non ti preoccupare! Tanto oggi ci saranno solo i primi tre incontri tra due
squadre partecipanti! Verrai domani!
Rei:
ok... mi avete convinto...
Kei:
io resto con Rei... non vorrei che succedesse qualcosa...
Rei:
non ti preoccupare Kei! So cavarmela da solo! Vai pure!
Kei:
no!
Rei:
vai ti ho detto!
Kei:
no!
Rei
si!
Kei:
no!
Rei:
si!
Kei:
no!
Rei:
si!
Kei:
no!
Rei:
no!
Kei:
si!
Rei:
ahah!;-P fregato!
Kei:
>.< ok!
Takao:
che carini!
Kei-Rei:
+.+ ===>sguardo omicida
Takao:
^^''' ehm... forse è meglio andare!
Kei:
ecco... hai detto una cosa giusta!(in tutta la tua vita... ndkei)(XD nda)
In
men che non si dica, i tre erano scomparsi nel corridoio salutando Rei ad alta
voce visto la distanza che avevano ormai raggiunto da lui. Kei rimase a
guardare la posizione in cui i suoi compagni stavano prima che scomparissero in
un attimo. Si voltò verso Rei, che era rimasto vicino alla porta, appoggiato da
un lato. Gli si avvicinò e gli diede un piccolo bacio, prima di allontanarsi da
lui con un sorriso ed avviarsi verso lo stadio.
Un'auto
nera molto grande e lussuosa li stava attendendo all'entrata dell'albergo,
insieme al presidente Daitenji che aveva stampato in faccia un sorriso a
trentadue denti.
Daitenji:
buon giorno ragazzi!
Tutti:
buon giorno presidente!
Daitenji:
ma dov'è Rei?
K:
ieri aveva la febbre ed allora non è potuto venire!
Daitenji:
capisco... adesso come sta?
Kei:
la febbre gli è passata ma era meglio che non uscisse con questo freddo.
Daitenji:
bene... adesso però e meglio andare!
I
cinque entrarono in macchina e partirono alla volta dello stadio. (detto così
suona male però! ndkei)(e che fà! nda)
Ed
ecco a voi un altro capitoloo!!^^ ci ho messo tutta l'anima x scriverlo (n'è
ver..) quindi sarebbero mooolto graditi i commy! Non so però se farla VM18...
che dite voi? Fatemi sapere!^.- ciaoooo
Lo stadio era molto grande: un emorme edificio si prostrava dinanzi gli
occhi dei ragazzi, pieno di persone, soprattutto ragaz
Lo stadio era molto grande: un emorme edificio si prostrava
dinanzi gli occhi dei ragazzi, pieno di persone, soprattutto ragazzi, ad
attenderli all'entrata, entusiasmati al massimo avendo davanti i campioni del
mondo in carica.
Kei scrutava con i suoi occhi infuocati la folla, cercando
di intravedere qualche blader partecipante al torneo, ma gli fu del tutto
impossibile visto che non ricordava molto bene i loro volti e una massa di
giornalisti lo aveva letteralmente invaso, insieme ai suoi compagni. Per fortuna
riuscirono a svignarsela e ad entrare nello stadio inosservati.
Un camerino era stato preparato appositamente per loro,
nell'attesa della loro presentazione...
Takao: ah! Che bello questo camerino!
K: già! E' molto grande!
Takao: non è che per caso qua in torno ci sia qualcosa da
mangiare?
Max: Takao! Sei sempre il solito ingordo!
Takao: non è vero! Io ho bisogno di energia se voglio
sopravvivere!
Ignorando le liti tra i suoi compagni di squadra, Kei senza
preavviso uscì dalla stanza e si incamminò verso i corridoi bui dello stadio...
Mancava ancora mezz'ora all'inizio del torneo e il russo
camminava a testa bassa nei corridoi, con le mani infilate nelle tasche dei
jeans. La sua mente era completamente svuotata... si sedette a terra, poggiando
la schiena al muro e chiudendo gli occhi... quello stupido cinese già gli
mancava, nonostante fossero passate solo due ore. Sospirò, rendendosi conto che
per lui quel piccolo "gatto" era molto importante. Lo aveva saputo
sin dall'inizio, ma il suo orgoglio non gli permetteva simili smancerie.
Dei passi però lo destarono dai suoi pensieri... erano
lontani, ma pian piano si stavano avvicinando, rimbombando nel corridoio. Si
alzò in piedi di scatto, e dopo qualche secondo riuscì a vedere una persona...
una persona che lo fece subito allarmare...
Kei: cosa ci fai qui?
???: ma guarda chi si rivede! Da quanto tempo Kei...
Kei: cosa sei venuto a fare qui?
???: ma come non lo sai? Sono un allievo nel monastero di
Volkov! E non per caso sono il migliore...
Kei: non mi interessa cosa sei o no sei! Vattene via!
???: ok... come vuoi! Ma sappi una cosa...
La figura fece un passo in avanti, illuminandosi con la luce
di una lampadina... aveva due grandi e profondi occhi verdi, e un ciuffo di
capelli rossi copriva uno dei due occhi...
???:... ti annienterò, fosse l'ultima cosa che faccio...
Quella frase venne pronunciata in un sibilo... per un attimo
fece rabbrividire Kei, ma poi ritornò in se stesso...
Kei: vedo che non sei cambiato affatto Dmitrij... cerchi
sempre di sopraffarmi, ma sappi che non ci riuscirai mai... ricordalo... tu
verrai sempre dopo di me...
Dmitrij strinse i denti e serrò le mani in due pugni.
Dmitrij: come osi insultarmi?! Il numero due tra di noi sei
tu!
Kei rispose con un piccolo sorriso beffardo, soddisfatto di
aver fatto incavolare il ragazzo...
Kei: oh ti sbagli caro... tu sei un debole... lo sei sempre
stato... ricordalo...
Dmitrij: adesso basta! Saranno i bey a parlare! Ma se
perderai... passerai dalla parte della Borg!
Kei: questo non succederà, puoi starne certo... ma se
perderai tu...
Si avvicinò lentamente al ragazzo dalle iridi verdi,
finquando il suo volto non fu distante pochi centimetri...
Kei: dovrai andartene da qui e non farti mai più rivedere...
Dmitrij rimase paralizzato dagli occhi di Kei...
quell'espressione gli faceva paura, come lo aveva sempre fatto... quegli occhi
color del sangue gli toglievano ogni forza di controbattere, facendo venire a
galla la sua paura e la sua insicurezza. Fece un passo in dietro, rimanendo ipnotizzato
da Kei...
Kei: non avere paura... non ti farò del male...
Dmitrij: basta! Non ti permetto di trattarmi come un
cretino! Ci vediamo alla fine del torneo Hiwatari! Preparati ad entrare nella
Borg! Tra poco avverrà la tua fine!
Detto ciò, il ragazzo si allontanò a passi svelti da Kei,
che rimase a fissarlo fino a quando non scomparve nelle tenebre...
Era steso sul suo letto, ancora con le lenzuola arrotolate a
terra, ed ascoltava una canzone alla radio, la stessa che quella mattina lo
aveva svegliato...
"I'm not a perfect person
I never meant to do those things to you
And so I have to say before I go
That I just want you to know
I've found a reason for me
To change who I used to be
A reason to start over new
and the reason is you..."
La ragione sei tu... la sua ragione di vita ora stava
assistendo a degli incontri di bey... quanto avrebbe voluto che in quel momento
fosse stata accanto a lui, a riscaldarlo con il calore del suo corpo in un
abbraccio...
Chiuse gli occhi... in quell'istante si sentiva pesante...
la sua mente era isolata dal mondo intero e dai pensieri... distese il viso,
aspirando l'aria gelida che entrava dalla finestra che si era appena
spalancata. Si alzò, stropicciandosi leggermente gli occhi, e si avvicinò alla
finestra, chiudendola. Si voltò enon
trovando niente da fare, prese dalla sua sacca un cd di musica... il suo preferito...
era di Enya... (quanto è bella questa musicaaa!!*ç* nda). Lo ascoltava sempre
da piccolo, quando rimaneva da solo a casa e non aveva nessuno con cui
giocare...
Lo mise nello stereo, ed avviò la prima canzone. Una dolce
melodia invase la sua mente... un pianoforte...
Quella canzone era tanto bella quanto triste... gli fece
venire in mente Kei... da poco avevano scoperto il loro amore, e se lo avesse
abbandonato? Se se ne sarebbe andato come sua madre? Non osava neanche
pensarci... lui sarebbe stato sempre al suo fianco, lo sapeva. Si fidava di
Kei, ed era sicuro che non l'avrebbe mai abbandonato...
Ma perchè poi si faceva tutti quei problemi? A volte si
chiedeva se anche gli altri ragazzi come lui se li facessero... si creava delle
situazioni da cui non sapeva più uscirne. Odiava questo suo lato del carattere,
ma non poteva farci niente... ogni volta che qualcosa andava per il verso
giusto, lui pensava sempre in negativo.
Sorrise a quei pensieri... era proprio uno sciocco. Si
lasciò andare sul letto e come prima, chiuse gli occhi, riaddormentandosi
dolcemente, accompagnato da quella melodia.
Gli incontri erano appena finiti, i Bladebreakers, dopo
essere stati annunciati, avevano assistito a tutte le sfide. Takao moriva dalla
voglia di scendere in campo, Max altrettanto, il prof invece raccoglieva come
sempre dati sui beyblade mentre Kei guardava il pubblico, sperando di trovare
qualcosa di interessante che attirasse la sua attenzione. Non ce la faceva più
a stare in quel posto... voleva tornare da Rei e rimanere un pò con lui...
Per fortuna il discorso del Dj sui prossimi incontri durò
poco, e finalmente poterono ritornare nel loro albergo.
Takao: che bello!*.* Voglio combattere anch'io!!
Max: che ne dici se facciamo un incontro nella palestra?
Takao: sii!!
K: ottima idea. Così potrò raccogliere altri dati! Kei, tu
non vieni con noi?
Kei: no, vado in camera...
Takao: vai dal tuo Rei?
Per tutta risposta ricevette un cazzotto in testa dal
diretto interessato...
Takao: Ahi! >.<° (=faccia col bombolone) Kei mi hai
fatto male!
Kei: se non lo volevo, ti compravo una tazza di caffè al bar
invece di colpirti... (come dico sempre io!^.- nda)(e a noi che ce ne frega?
ndtutti)(suppongo nothing! nda)(perspicace! natutti)(-.- nda)
Takao: che antipatico! X-P
Kei: mfp...
Il russo scomparì nei corridoi, mentre l'allegra marmaglia
si avviava verso la palestra.
Kei bussò alla porta, per poi spingerla in avanti e
ritrovarsi nel buio totale. Aprì leggermente la finestra dinanzi a lui e sentì
un rumore che proveniva dalla radio... si avvicinò, e vide che era accesa,
anche se non era impostata nessuna canzone. Si voltò poi in cerca di Rei e lo
vide addormentato sul letto con l'espressione un pò corrucciata. Tra le mani
aveva il suo Driger e lo stringeva al petto. Si avvicinò con cautela, cercando
di non svegliarlo, ma sfortunatamente urtò il suo borsone poggiato sulla sedia
che cadde rovinosamente a terra. Rei sobbalzò, per poi voltarsi verso il russo
che si dava mentalmente del deficente...
Rei: yawn... siete già tornati?
Kei: guarda che sono passate tre ore...
Rei: uhm... non me ne sono accorto...
Kei: forse perchè dormivi?
Rei: uh... giusto!
Kei: -.-
Il russo si avvicinò a Rei che era ancora steso sul letto
mezzo addormentato, e gli stampò un bacio sulla guancia accaldata. Le braccia
di Kei circondarono il corpo di Rei, che si accoccolò sul suo petto. I suoi
occhi erano coperti da un velo di tristezza... una domanda assillava la sua
mente, ma aveva paura di dirla a Kei... il suo più grande terrore era che un
giorno lui se ne sarebbe andato e lui sarebbe rimasto di nuovo solo...
Rei: Kei... promettimi che non mi lascerai mai...
Kei: perchè mi fai questa domanda? Già conosci la
risposta... non potrei mai lasciarti Rei... come ti vengono in mente certe
idee?
Gli occhi ambrati di Rei si incontrarono com quelli di
Kei... c'era preoccupazione nel suo sguardo e Rei lo percepì. Di conseguenza le
sue labbra si posarono su quelle del ragazzo, catturandole in un bacio...
Rei: scusami...
Kei: non preoccuparti...
Protezione... era la sensazione che provavano i due in quei
momenti... la sicurezza che sarebbero sempre stati insieme li allietava...
Le tendine velate della finestra si muovevano dolcemente,
come se fossero state ali di un angelo. L'aria fresca entrava attraverso uno
spiraglio della finestra, raffrescando la stanza, ma non i corpi dei ragazzi.
Il calore dei loro corpi generato dalla loro vicinanza, riscaldava il compagno,
non facendogli sentire il gelo... caddero entrambi in un sonno pieno di sogni,
tutti come personaggi principali loro due insieme, uniti in un'unico amore...
Bleah!XO°°° Sto
cominciando a schifare i capitoli sdolcinati! In questo periodo sono più
propizia a scrivere cose drammatiche o violente! Uffa!>.< Vabbè, comunque
non so ancora se sta dannata fic diventerà vm18! E non so neanche quale sarà il
seguito! Questo capitolo è stato del tutto inutile, come del resto tutta la
fic... non mi ricordo neanche più qual era l'idea iniziale! Quindi
consideratela una perdita di tempo, più uno sfogo che come una vera storia.
Beh, che dire... al prossimo sfogo!^^ vvtttb!!
Camminava per il lungo ed angusto corridoio, vagando nell’ombra… ormai
conosceva a memoria quel posto, erano due anni che ci v
Camminava per il lungo ed angusto corridoio, vagando
nell’ombra… ormai conosceva a memoria quel posto, erano due anni che ci viveva.
Dopo aver sconfitto il grande capitano dei Demolition Boys, Yuriy Ivanov, era
lui la nuova promessa della Borg… in quei giorni si sarebbero scelti i suoi
nuovi compagni di squadra. Molti ragazzi si erano presentati al monastero,
tutti con l’intento di battere Boris, Sergey ed Ivan, ma fino adesso nessuno ci
era riuscito, tranne lui ovviamente. Grazie al bey che gli aveva donato il suo
bisnonno, era diventato invincibile. Si chiamava Djèmon (demonio)… era un bey
oscuro, nato dalle tenebre… era dotato di poteri inimmaginabili, forse quanto
Black Dranzer, il bey più forte progettato dalla Borg che era andato distrutto.
No… era ancora più potente… molto di più… qualcosa però frenava la sua infinita
potenza, come un sigillo… si era unito a quell’associazione proprio perché
sperava che riuscissero a rompere il sigillo. Del resto non gliene importava
molto… il suo unico scopo era battere Kei ed il campione in carica Takao ed i
suoi compagni di squadra.
Arrivò di fronte ad una porta di acciaio, che si aprì
appena schiacciò un pulsante verde di fianco ad essa. Si ritrovò ad osservare
dall’altro l'incontro di bey che si stava disputando in quel momento: un
ragazzino stava sfidando Ivan che lo sconfisse senza fatica distruggendo in
mille pezzi il suo beyblade. Non gli piacevano quei tre… ce l’avevano con lui
perché aveva sconfitto il loro capitano, sostituendolo… che ci poteva fare se
era forte?
Volkov: ciao Dmitrij…
Dmitrij: Volkov…
Volkov: come vanno gli allenamenti?
Dmitrij: abbastanza bene…
Volkov: come ti sembrano questi ragazzi che sono venuti
per sconfiggere Boris e gli altri?
Dmitrij: sono solo dei perdenti… non credo che qualcuno
riuscirà a sconfiggerli… dovrò tenermeli come compagni di squadra…
Volkov: non esserne tanto sicuro…
Dmitrij: cosa vuoi dire?
Volkov: adesso vedrai…
Con quelle parole, se ne andò, varcando la porta che si
trovava alla fine di quel corridoio. Scrutò bene tra i ragazzi sfidanti, ed ne
intravide tre che attirarono la sua attenzione: c’era un ragazzo con i capelli
corti neri, sostenuti da una fascia blu, indossava un jeans semplice ed una
felpa nera e bianca; l’altro aveva i capelli castano chiaro, tenuti in un
piccolo codino, con qualche ciocca che gli ricadeva sul viso. Portava una
semplice camicia bianca ed un pantalone largo beige. Per ultimo c’era un
ragazzo molto alto, magro, che aveva i capelli di uno strano azzurro chiaro,
tenuti in una treccia che gli arrivava fin sopra il sedere. Un cappello con la
visiera grigio copriva il suo volto. Aveva un pantalone dello stesso colore del
copricato ed una maglietta rossa e nera molto lunga. Sembravano dei normali
ragazzi, ma qualcosa di strano aleggiava attorno a loro… qualcosa di
misterioso… forse Volkov si riferiva proprio a loro prima. Comunque fosse
andata, non gliene fregava più di tanto quali sarebbero stati i suoi cosiddetti
compagni, lui voleva solo una cosa. Decise di seguire Volkov, che si era
avviato giù, dove si trovavano i ragazzi rimanenti, vale a dire quei tre, e i
Demolition. Si fermarono entrambi vicino allo stadio, di fronte ai sei, e
l’uomo si schiarì la voce per parlare.
Volkov: Boris, Sergey, Ivan… volevo solo avvisarvi di
stare attenti a questi ragazzi e a non sottovalutarli… sono forti, molto di più
di quegli stupidi ragazzini con cui avete combattuto fin ora… spero per voi che
non perdiate, altrimenti farete la stessa fine del vostro amato capitano…
Schioccò le dita, sorridendo beffardo, ed una porta al suo
fianco si aprì, facendo entrare due guardie che sorreggevano un corpo ricoperto
di ferite, alcune ancora sanguinanti. La maglia che indossava quel ragazzo era
completamente lacerata, il pantalone in più punti strappato. Lunghi capelli
rosso fuoco, così accesi che non potevano essere paragonati a quelli di
Dmitrij, gli ricadevano sulle spalle malamente, alcune ciocche erano
appiccicate sul suo volto perché bagnate di sangue. Il ragazzo dalle iridi
smeralde, alzò lo sguardo per vedere i volti dei Demolition… nei loro occhi vi
si poteva leggere preoccupazione, angoscia, rabbia, paura, tristezza…
tantissime emozione trafelavano da quegli occhi che erano puntati sul loro
ex-capitano. Le guardie lasciarono cadere Yuriy a terra, che gemette di dolore,
macchiando il pavimento di sangue e tenendosi lo stomaco… aprì leggermente le
iridi di ghiaccio, cercando di scrutare a fatica qualcosa. I tre sconosciuti,
rimasero a guardarlo privi di alcuna espressione, mentre Boris si avvicinò a
lui, prendendolo tra le braccia, attento a non fargli male. Il rosso gli
rivolse lo sguardo, sorridendogli, nel tentativo di fargli capire che non
doveva preoccuparsi.
Boris: Yu-Yuriy… cosa ti hanno fatto…
Yuriy: n-non preoccuparti Boris… i-io sto… bene…
Boris: non dire cazzate…
Yuriy: ce la farò a… a riprendermi… v-vedrai…
Boris: si… ce la farai…
Un’ultimo sorriso, prima che perdesse i sensi… svenne tra
le braccia di Boris, che teneva lo sguardo basso, fisso su di lui.
Boris: siete dei luridi bastardi…
Con voce cupa alzò gli occhi, che erano carichi di odio…
nessuno sguardo poteva essere più duro e frustrato del suo.
Volkov: ha avuto la punizione che si meritava per aver
perso il posto in squadra…
Le guardie di prima portarono di nuovo via il rosso,
sottraendolo dalle braccia del russo infuriato...
Boris: ma che cazzo dici?! Un posto in squadra allora è
più importante della sua incolumità?! Ha passato una vita intera in questo
monastero di merda a farsi un culo così per guadagnarselo, e uno stronzetto
qualsiasi viene e glielo frega come se tutti i suoi sforzi fossero stati del
tutto inutili! Uno stronzo che fino a qualche anno fa non era neanche degno di
restare qui! (Boris… ma quanto siamo volgari…U.U nda)(guarda che sei tu che
scrivi…-.- ndboris)(ah, già! ^^” nda)
Il diretto interessato rimase a fissarlo come se le sue
parole non lo avessero toccato minimamente, infatti era così. Potevano dire ciò
che gli pareva sul suo conto, lui rimaneva il migliore in quel monastero, fino
a prova contraria. Sbadigliò sonoramente, coprendosi la bocca con una mano e
strofinandosi un occhio, facendo andare completamente in bestia Boris che
divenne rosso dalla rabbia. Sogghignò... amava far incazzare la gente, soprattutto
quel russo. Strinse i pugni così forte che gli sanguiranono le mani... chiuse
gli occhi, cercando di calmarsi e sospirando profondamente. Dmitrij volse lo
sguardo verso gli sconosciuti ragazzi per vedere la loro reazione: erano sempre
nella stessa posizione, ed era impossibile capire quali pensieri stessero
attraversando la loro mente. Il ragazzo dai capelli neri alzò lo sguardo,
incrociando quello di Dmitrij... aveva due grandi e cupi occhi neri...
sembravano due pozzi di petrolio, tanto fossero scuri.
Finalmente Volkov ordinò di dare inizio al primo incontro
ed intimò il capitano dei Demolition Boys ad allontanarsi insieme a lui.
Volkov: i primi a scendere in campo sono Sergey contro
Ananiy.
Il ragazzo che un attimo fa fissava Dmitrij, si avvicinò allo
stadio con un passo fermo e deciso, squadrando da capo a piedi il suo
avversario. Aveva uno sguardo freddo... si muoveva meccanicamente, quasi come
un robot... ogni suo gesto era già premeditato dalla sua mente.
Dmitrij: "...Ananiy... che strano nome..."
Volkov: tre... due... uno... pronti... lancio!
Seaborg ed in beyblade avversario caddero all'unisuono
nell'arena. Ananiy aveva un bey bianco con delle striature nere sul disco
d'attacco... si muoveva andando a destra e a sinistra, come un pesce, schivando
tutti gli attacchi che Sergey ordinava al suo beyblade.
Dmitrij: è bravo in difesa... chissà se in attacco è
altrettanto abile...
Volkov: è bravo anche in quello... adesso potrai
constatarlo con i tuoi occhi.
Dmitrij: devi avere una gran fiducia nella bravura di
questi ragazzi, non è forse così?
Volkov: è fondata su basi solide, credimi...
Appena finita di pronunciare quella frase, la voce di
Ananiy lo fece voltare verso lo stadio...
Ananiy: attacca Spiridon!!
Dal bit-chip del candido bey fuoriuscì un animale sacro...
era un gigantesco squalo bianco.
Sergey: bene... attacca anche tu Seaborg!!
Anche dal suo bey fuoriuscì il suo bit-power... la balena.
Cominciarono ad attaccarsi ripetutamente, con attacchi d'acqua che inondarono
l'intero stadio. Ansimavano entrambi, guardandosi in cagnesco.
Ananiy: dagli il colpo di grazia Spiridon!!
Lo squalo bianco cominciò a girare vorticosamente intorno
all'animale sacro avversario. Sergey non riusciva a capire cosa stesse facendo
e cercò di contrattaccare, ma Ananiy fu più veloce di lui e Spiridon azzannò il
collo della balena, così fortemente e violentemente che ritornò nel suo bit,
facendo fermare il bey azzurro del Demolition Boy.
Volkov: Ananiy vince l'incontro!
Sergey cadde in ginocchio a terra, stringendo il suo bey
tra le mani. Era completamente fradicio, come il suo avversario. La testa era
china e sembrava quasi che stesse piangendo, visto le goccioline d'acqua che
colavano a terra dalle sue guance. I suoi compagni lo guardavano stupiti...
come era possibile che avesse perso? Per di più con un perfetto estraneo che
fino ad ora nessuno aveva mai visto?
Ananiy lo fissava con aria superiore ed indifferente,
allontanandosi dallo stadio verso gli altri due. Si appoggiò al muro,
togliendosi la fascia che reggeva i capelli e facendoli cadere scomposti sul
viso. La strizzò leggermente, prima di rindossarla come prima.
Non ci fu nessun dialogo tra i suoi compagni di squadra...
tutti e due rimasero indifferenti rispetto al risultato ottenuto dal loro
amico.
Ivan si avvicinò al biondo, poggiando una mano sulla sua
spalla. Sergey la guardò, prima di rialzarsi da terra e fissare dall'alto il
suo compagno.
Ivan: ti vendicherò...
Sergey: grazie...
Si allontanò da lui, dirigendosi verso Boris che lo
guardava dispiaciuto.
Sergey: mi dispiace...
Boris: non devi... era molto forte, più di quanto
potessimo immaginare. Li abbiamo sottovalutati... dobbiamo stare attenti...
Volkov: il secondo incontro verrà disputato tra Ivan e Damien!
Il ragazzo con i capelli castani si avvicinò sorridente
allo stadio, facendo l'occhiolino ai suoi amici e pronunciando qualcosa verso
di loro in francese.
Damien: che vinca il migliore!
Ivan: fa poco lo spiritoso e preparati a perdere perchè ti
sconfiggerò!
Damiem: hey amico, stai calmo! La mia era solo una
cortesia!
Ivan: non sono tuo amico! Facciamo parlare i bey e chiudi
la bocca!
Damien: come vuoi amico...
Volkov: in posizione! Tre... due... uno... pronti, lancio!
Da quanto tempo!! Vi sono mancata? (no ndtutti)
Finalmente questa storia ha preso una piega e si capisce qualcosa in più! O
credo... veramente non so neanche io come continuarla!XD Ho scritto tutto sul
momento! Chi saranno mai questi ragazzi? E chissà se Ivan riuscirà a
rivendicare Sergey e a sconfiggere Damien! Boh? Ringrazio chi ha commentato lo
scorso capitolo, vi amoooooooo!!!!!!!! Spero di riuscire a scrivere più spesso,
il fatto è che l'ispirazione và e viene ed in questi ultimi tempi è più andata
che venuta!ç.ç vabbè, ci vediamo al prossimo chap! Continuate a leggere e a
commentare!
L'incontro ormai durava da molto tempo... il bey giallo
scuro di Damien continuava a schivare ogni attacco che Ivan ordinava al suo beyblade.
Il russo ormai stava perdendo completamente le forze e di questo ne risentì
Wyborg che cominciava a perdere stabilità oscillando. Damien lo guardava con un
sorriso dipinto sul volto...
Damien: beh, è tutto qui quello che sai fare? Sai, mi sto
annoiando...
Ivan: non credere che vincere contro di me sia così
facile! Wyborg, distruggilo!!
Dal suo bey, come nel precedente incontro, uscì il suo
bit-power, il serpente.
Damien: bene! Finalmente si gioca duro!
Il suo sorriso scomparì completamente, ed il suo volto
aveva un'espressione seria. I suoi occhi violetti osservavano ogni singola
mossa dell'avversario, aspettando il momento propizio per attaccarlo. Il bey
viola di Ivan attaccò ripetutamente quello del francese e lo portò al bordo
dell'arena. Ormai mancava poco che Wyborg riuscisse a vincere l'incontro...
Ivan: sei finito...
Damien: risposta sbagliata amico... sei tu quello che sta
per perdere...
Dal bit del suo bey, fuoriuscì un'enorme iguana avvolta in
una luce gialla accecante. Ivan sgranò gli occhi e non potè fare altro che
vedere il suo bit-power subire il potentissimo attacco di Damien e ritornare
nel suo bey. Dopo qualche secondo il suo bey finì di girare, rotolando al
centro dell'arena. Ghislan gli andò incontro, lanciandolo nelle mani del
rispettivo proprietario che ancora sbalordito fissava un punto indefinito
dinanzi a lui.
Damien: è stato un bell'incontro... sei forte amico, ma
non tanto da battermi!
Ivan: ho... ho perso...
Damien: hey, non farne una tragedia! Hai solo perso un incontro!
Ivan: tu... tu non capisci! Ho perso il posto in squadra e
presto sarò punito come è successo a Yuriy!
Damien: non posso farci niente se sei debole... sono
sempre i migliori a vincere, come in questo caso...
La rabbia cominciò ad invadere Ivan che camminò a passo
svelto verso i suoi amici, maledicendo mentalmente quello stupido francese.
Arrivato di fronte ai due...
Ivan: Boris... vinci almeno tu... fallo per noi...
Boris: puoi starne certo... lo batterò...
Damien corse saltellando verso i suoi amici che si
limitarono ad alzare lo sguardo verso di lui. Adesso era il turno di Aaron. Si
avvicinò con le mani in tasca e la testa china verso lo stadio, al contrario di
Boris che fremeva di rabbia e stringeva tra le mani il suo Falborg, tanto da
ferirsi.
Boris: riuscirò a batterti...
Aaron:... se ne sei convinto tu... sai, non vorrei darti
una delusione...
Boris: sta zitto! Tra noi due quello che perderà sarai tu!
Aaron: ti ho detto che devi toglierti queste idee dalla
testa se non vuoi avere una delusione! Lo dico per te...
Volkov: in posizione! Tre... due... uno... pronti, lancio!
Kei: Rei... Rei svegliati... (vi ricordate che li ho
lasciati addormentati sul letto? Probabilmente no... nda)
Rei: mmh... sei tu Kei?
Kei: mi sembra una cosa logica! Chi pensavi che fossi?
Tonio Cartonio? (Tonio!!*.* nda)(-.-''''''''''' ndtutti)
Rei: può darsi...^.^
Kei: sbrigati che è ora di pranzo! Di sicuro Takao, Max e
il prof saranno già andati nella sala pranzo!
Rei: probabile... uff...
Kei: ti vuoi sbrigare?
Rei: okok! Che palle!
Finalmente il cinesino si alzò dal letto, sbadigliando sonoramente
e strofinandosi gli occhi. Sbuffando si alzò, dirigendosi verso la porta. Stava
quasi per aprirla quando la voce di Kei lo bloccò...
Kei: vorresti andare a mangiare vestito così?
Solo allora Rei si rese conto che indossava ancora il suo
pigiama ed era in ciabatte.
Rei: ah già...=.=
Kei: mamma mia che vitalità! Su con la vita! Sei troppo
serio...
Rei: da che pulpito mi viene questa predica...
Kei: XP Sbrigati invece di blaterare!
Rei: guarda che sei tu quello che si sta lamentando fino
adesso!
Kei: tsk... se non ti sbrighi continuerò a farlo!
Rei: antipatico!
++++
Max: finalmente!
K: ce ne avete messo di tempo!
Max: Takao è stato a lagnarsi fino adesso!
Takao: X-P che posso farci se ho fame?
Rei: ci eravamo addormentati...
K: insieme?*.*
Rei: in che senso insieme? ?_?
Kei: K!!!!!!!!!!!!!!>.<**
Max: lascia stare Rei...-.- (oddio, ho fatto Max più
intelligente di Rei! OoO nda)
Da entrambi i bey fuoriuscirono i rispettivi bit-power: per
Boris il falco (non so cosa sia veramente...?_? scusate la mia
ignoranza!^^" nda), mentre per il tedesco un grande ghepardo color
dell'oro. L'animale sacro del russo attaccò sia il bey che il ragazzo
avversario con le sue famigerate lamine di vento. Aaron rimase immobile nella
sua posizione, sorridendo sicuro, mentre Polyxenia si posizionava dinanzi a
lui, difendendolo. Sembrava che l'attacco di Boris fosse andato a segno,
infatti il bey avversario cominciò ad oscillare pericolosamente...
Boris: sei nei guai...
Aaron: ne sei proprio sicuro? Guarda bene...
Polyxenia, dopo pochi istanti, cominciò a girare ancora
più velocemente di prima, girando in senso circolare intorno al bey di Boris,
circondandolo. Aveva assorbito tutta l'energia del suo attacco, sfruttandola a
suo vantaggio per aumentare la sua forza.
Aaron: ed ora il colpo finale!!
Il ghepardo dorato ruggì fortemente, abbassandosi poco
dopo in posizione d'attacco. Falborg era stato precedentemente immobilizzato
con il suo stesso attacco ed adesso era privo di forze. Polyxenia con uno
scatto felino graffiò il falco di Boris, che lo vide ritornare nel suo bey con
un ultimo grido. Aveva perso anche lui, come i suoi compagni. Ormai l'intera
squadra dei Demolition Boys era stata battuta, aveva fallito e non aveva più il
diritto di rimanere nel monastero.
Boris cadde a terra in ginocchio, guardando con astio
prima Aaron, poi Damien, Ananiy ed infine Dmitrij... chi erano veramente quei
ragazzi? Cosa volevano dalla Borg? Li avevano battuti con facilità, disonorandoli
e facendogli perdere il posto in squadra. Ormai non avevano più un futuro...
dove sarebbero andati? Che cosa avrebbero fatto? Poi, con Yuriy in quelle
condizioni non sarebbero potuti andare lontano. Un fremito di rabbia attraversò
il suo corpo e per la prima volta una lacrima bagnò il suo viso. Si toccò la
guancia con una mano, sorprendendosi da solo nel trovarla bagnata, alzando poi
lo sguardo verso Volkov. Non aveva alcuna espressione, semplicemente lo
guardava. Dopo qualche secondo, schioccò le dita e quattro guardie entrarono
nella palestra.
Volkov: portateli via...
Gli uomini vestiti di nero, presero Boris, Ivan e Sergey,
trascinandoli con loro chissà dove. Non avevano neanche la forza di
controbattere, e poi a cosa sarebbe servito? Solo a peggiorare le cose...
chissà cosa li avrebbe aspettati. Erano sicuri che sarebbero stati cacciati, ma
in quali condizioni? Non restava che aspettare per scoprirlo...
++++
Volkov: bravi ragazzi, sapevo che avreste battuto quei
rammolliti!
Aaron: non è stato difficile...
Volkov: bene, vorrei presentarvi una persona: lui è
Dmitrij, il vostro capitano...
Il ragazzo interpellato si avvicinò lentamente ai tre, non
scostando mai lo sguardo dai loro occhi.
Volkov: Aaron, tu sei il più forte tra voi, voglio che tu
sfidi Dmitrij, così avrai anche tu l'opportunità di diventare il capitano della
squadra...
Aaron: ne sarei onorato...
Volkov: tu cosa ne dici Dmitrij?
Dmitrij: mi sembra un'ottima idea.
Volkov: bene, allora mettetevi in posizione!
3...
2...
1...
pronti, lancio!
Benebene, stavolta ho aggiornato più in fretta! Questi
nuovi personaggi mi ispirano, non so perchè... sxo di non avervi annoiato! Nel prossimo
chap vedremo la sfida tra Dmitrij e Aaron... sarà così forte Djèmon, come dice
Dmitrij? Chi lo sa... per saperlo basta leggere!^.^ Commentate mi raccomando! E
se non dovessimo risentirci per Pasqua, auguri in anticipo a tutti!!
Aaron: bene... vediamo quello che
sai fare... attacca, Polyxenia!
Ancora una volta, il maestoso ghepardo si manifestò dal
bey di Aaron, mettendosi in posizione d'attacco,
attaccando ripetutamente Djèmon. Sembrava che il suo bey non risentisse
minimamente degli attacchi subiti. Dmitrij infatti
rimase impassibile, tenendo le braccia incrociate al petto e guardando
continuamente negli occhi il suo avversario.
Aaron: "perchè mi guarda in
quel modo...?"
I suoi grandi occhi smeraldo scrutavano quelli blu notte
del tedesco, che rimaneva immobile, come paralizzato. Era come se cercasse di
vedere dentro la sua mente, e lui non riusciva a reagire. Quel ragazzo era
strano... custodiva in sè qualcosa, e nessuno doveva o poteva capire cos'era.
Quando Dmitrij sorrise, Aaron scosse la testa, come ripresosi da uno stato di trance, ed ordinò al suo bey di attaccare. Djèmon incassò il
colpo, arretrando leggermente, ma facendo rimbalzare Polyxenia.
Dmitrij: sei forte amico, forse se ci saremmo
incontrati tempo fa mi avresti anche battuto, ma adesso non è così... mi
dispiace, preparati a perdere perchè ti schiaccerò! Vai Djèmon!!
Dal suo bey rosso, si scaturì una luce
oscura, che lo avvolse completamente. Quella luce custodiva qualcosa,
era come se fosse viva. Aaron rimase immobile ad osservarla,
cercando di capire cos'era. Quella luce si ingrandì
sempre di più, fino ad arrivare alla grandezza di un bit-power.
Aaron: ma... che diavolo succede?!
Quella luce nera aveva cominciato ad avvolgere anche il
bey azzurro di Aaron, che cercava in tutti i modi di
sfuggirgli. Prima che il suo bey smettesse di girare,
sentì una strana voce, una specie di sussurro che proveniva da quello strano
bit-power. Venne pronunciata una strana frase, in una
lingua quasi incapibile... una voce cupa e roca, quasi demoniaca. Pochi attimi
dopo, venne sopraffatta da qualcosa, che la zittì
completamente. A poco a poco la luce nera ritornò nel bey di Dmitrij...
Aaron fissava stupefatto prima il suo beyblade che
rimaneva immobile nell'arena, poi quello avversario.
Alzò lo sguardo e con occhi terrorizzati fissò il russo di fronte a se, che
richiamò il suo beyblade indifferente.
Volkov: il vincitore dell'incontro è Dmitrij.
Dmitrij si voltò, dando le spalle al tedesco che cadde a
terra con il volto abbassato ed ancora gli occhi sgranati dallo stupore. Se ne andò silenziosamente, nella palestra si sentivano solo i
suoi passi succedersi, allontanandosi nel corridoio con un ticchettio quasi
fastidioso che si faceva via via sempre più lontano, fino a scomparire del
tutto.
Ananiy: Aaron... tutto ok?
Aaron: lasciami in pace...
Damien: hey, ci stiamo solo preoccupando per te!
Aaron: allora evitate di farlo perchè non ho bisogno della
vostra commiserazione!!
Ananiy: guarda che non ti stiamo
commiserando...
Aaron:...
Volkov: una guardia vi mostrerà le vostre stanze. Questo
pomeriggio sarete liberi. Domai inizieranno gli allenamenti alle 8:00 in punto. Arrivederci.
Due guardie sbucarono da dietro un angolo, avvicinandosi
ai ragazzi. Aaron era ancora inginocchiato a terra, ed una guardia gli toccò la
spalla, cercando di alzarlo. Questi la respinse
violentemente con uno schiaffo e lo guardò con astio...
Aaron: non toccarmi...
Pochi attimi dopo, si alzò in piedi, e lui ed i suoi
compagni vennero condotti nelle loro rispettive
stanze.
++++
Si ritrovò come sempre a vagare nei corridoi di quel
monastero, da solo. L'incontro che aveva appena disputato
era stato divertente, ma non degno di nota. Era stato buffo vedere sul volto di
quel ragazzo la paura, il terrore del suo bit-power. Cominciò a dirigersi verso
i sotterranei del monastero, nell'ala sinistra, per far revisionare
il suo beyblade. Dopo ogni incontro andava sempre lì, nella speranza che
succedesse qualcosa al sigillo che bloccava l'energia di Djèmon,
ma ogni volta i vari scienziati non trovavano nulla di diverso. Era
sicuro che anche stavolta sarebbe stato lo stesso...
++++
TOC TOC
Guardia: Aaron, il presidente Hito vuole vederti!
Il tedesco si alzò dal letto, aprendo la porta e seguendo
la guardia. Stava aspettando proprio che lo venisse a chiamare...
Appena si trovò di fronte alla porta dello studio del presidente, bussò, aspettando che la voce bassa e possente
di Hito rispondesse.
Hito: avanti...
Aaron entrò silenziosamente, quasi come se non volesse
farsi sentire dall'uomo che si trovava di fronte a lui di spalle. La moquette
rossa che si trovava sopra il pavimento attutì i suoi passi che erano quasi
impercettibili. La stanza era completamente il stile
antico: i mobili, le sedie e la grande scrivania che si trovava al centro della
stanza erano tutte di legno pregiato. Nessuna finestra c'era
in quella stanza... l'unica fonte di luce era un lampadadio di vetro
colorato sulle loro teste.
Hito: ti stavo aspettando... mi chiedevo
quando ti saresti fatto vivo...
Aaron: vedo che ti tratti bene...
Hito: non ho da lamentarmi...
L'uomo si voltò sulla sedia girevole, rivelando il suo viso
dall'espressione dura ed imbronciata. Appoggiò i gomiti sulla scrivania,
intrecciando le mani e poggiandovi il mento. I suoi occhi taglienti
incontrarono quelli di Aaron, che lo guardava nello
stesso modo pungente dell'uomo.
Hito: sono felice che tu ti sia unito a noi... vorrei solo sapere qual è la causa che ti ha spinto a fare
ciò.
Aaron: lo sai anche tu... è solo
per quel bastardo di Kei che ho accettato di unirmi a voi... voglio renderlo
ridicolo di fronte a tutti, e per farlo userò il mio beyblade.
Hito: mmh... bene, noi ti aiuteremo a diventare più forte
per raggiungere il tuo scopo, ma in cambio tu dovrai aiutare noi... non vorrei avere altre delusioni, come quella ricevuta dagli
ex-Demolition Boys. Spero che la squadra che hai messo su sia all'altezza di
competere con i campioni del mondo.
Aaron: non c'è da preoccuparsi... Ananiy
e Damien sono forti. Riusciremo a sconfiggere i Bladebreakers!
Hito: lo spero per te... adesso puoi andare...
Aaron: arrivederci... nonno...
Hito: arrivederci.
yeaahh!! Che colpo di scena!
Aaron è il nipote di Hito Hiwatari!! Chissà perchè ce l'ha tanto con Kei? Quale parentela avrà con il nostro
amato russo? E che fine faranno Yuriy&co.? Questo
capitolo è più corto degli altri, ma data la mia bastardaggine ho voluto
lasciare un pò di suspance! Ringrazio di cuore chi ha commy il precedente chap:
vi amooooooooo!!!! Continuate a commentare! Vi
prrrrego!! Questa fic è nata per una cavolata, ma
adesso è molto important for me! Voglio i vostri giudizi!ç.ç ciaux vv1kdb!! Sxo che vi siate divertiti a Pasqua!
Le guardie condussero Boris, Ivan e Sergey nei sotterranei del monastero
Le guardie condussero
Boris, Ivan e Sergey nei sotterranei del monastero.
Adesso camminavano per gli oscuri corridoi, tutti in un
silenzio mortale... nessuno osava fiatare. Sorpassarono varie celle,
dove molti ragazzi rimanevano immobili appoggiati vicino alle ringhiere di
ferro che li tenevano chiusi, guardando con astio le guardie. Si fermarono di
fronte ad una cella che aveva una porta completamente di ferro, dove si poteva
scrutare all'interno attraverso una piccola fessura. Uno degli uomini prese un grosso mazzo di chiavi e cominciò a cercare.
Trovata quella giusta, diede molte girate nella serratura, finchè
non riuscì ad aprirla. La stanza era completamente buia, grazie alla luce del corridoio però si poteva intravedere una figura rannicchiata
in un angolo che appena aprirono la porta, sussultò.
Guardia: heyYuriy, ti abbiamo portato i
tuoi amichetti!
Detto ciò, spinsero con
violenza i tre nella stanza, richiudendo la porta dientro
di loro.
Boris: Yuriy... Yuriy, dove sei? Non ti vedo!
Yuriy: s-sono qui...
Boris cominciò ad
incamminarsi verso la voce del suo compagno, vagando nel buio.
Yuriy: ahi!
Boris: scusa! Finalmente ti
ho trovato!
Il russo si
inginocchiò a terra, allungando le mani in avanti alla ricerca di Yuriy. Quando gli toccò una
guancia, si accorse che era bagnata...
Boris: Yuriy,
ma stai piangendo?
Yuriy: ma che dici... c-credi che io possa p-piangere? E' sangue... m-mi hanno picchiato ancora e... m-mi sono
fatto male alla testa...
Boris,
quasi per istinto lo abbracciò, stringendolo tra le braccia quel poco da
sentire il suo corpo freddo accanto al suo, attento a non fargli male. Yuriy rimase stupito da
quel gesto, ma ricambiò l'abbraccio, stringendolo a sua volta a sè.
Sergey: Boris, Yuriy, dove siete?
Ivan: parlate, così
riusciamo a capire dove siete!
Boris: siamo qui!
Sergey: dove?
Boris: ahia! >.< Mi
hai pestato la mano!
Sergey: scusa!
Boris: ahi! Ma allora sei
scemo?!
Sergey: non sono stato io adesso!
Ivan: scusa Bo... sono stato io!
Boris: dobbiamo scappare da
qui!
Sergey: ma come possiamo fare? E' impossibile uscire da
questa cella!
Boris: mmh...
Yuriy, qualche volta qualche
guardia entra nella cella?
Yuriy: s-si... quando mi portano qualcosa da m-mangiare...
Boris: dobbiamo coglierli
di sorpresa... la stanza è buia, non riusciranno a vederci, ma dobbiamo essere
veloci!
Rei: dai, andiamo in
albergo che fa freddo qui fuori. U.U
Kei: ok
+++++
Non riusciva a dormire...
continuava a pensare a Dmitrij... cosa ci faceva lì?
La Borg era ritornata all'attacco? Qualche anno fa
avevano avuta una bella batosta, ma la polizia non
aveva potuto arrestarli perchè quei bastardi avevano
cancellato tutte le prove, e quelle che avevano a disposizione non erano
sufficienti per incriminarli.
Rei dormiva
silenzioso al suo fianco, rannicchiato su se stesso, e tra le braccia stringeva
il suo cuscino. Con una mano gli accarezzò una ciocca di capelli che aveva sul
volto, prendendola tra le mani e facendola ricadere sulle sue spalle nude. Era
stupendo in quell'istante... così bello e angelico...
l'espressione che aveva in volto era dolce e serena... niente lo turbava. La
sua schiena liscia ricoperta per metà dal lenzuolo bianco, si alzava ed
abbassava regolarmente ad ogni suo respiro.
Sospirò, appoggiandosi allo
schienale del letto, incrociando le mani sulle sue gambe. Perchè
non riusciva a prendere sonno?
Kei: "dannazione..."
Per l'ennesima volta si
alzò, prendendo dal piccolo frigorifero che avevano in
camera una lattina di aranciata. La bevve lentamente, rimanendo a fissare Rei
che dormiva, lasciando libera la mente da quei pensieri. Dopo poco decise di
andare a fare un giro... era piuttosto tardi, ma non sapeva che altro fare per
addormentarsi. Vestitosi, diede un'ultima occhiata al suo angelo addormentato
ed uscì dall'albergo, inoltrandosi nelle strade ancora affollate e trafficate nonostante l'ora.
Si stava annoiando a morte,
ed inoltre faceva un freddo cane. Si fermò al primo
bar che vide e si prese una bottiglia di vodka, per riscaldarsi un pò. Per fortuna reggeva molto bene l'alcol, infatti la bevve tutta velocemente, cominciando a
riscaldarsi. Guardò verso l'uscita del locale, che dava la vista verso un bosco
fitto che portava fuori città. Tra il buio intravide una sagoma appoggiata ad
un albero, ed altre ombre intorno ad essa. Incuriositp, pagò distrattamente il conto ed uscì dal bar.
Non che gli interessasse molto, ma era incuriosito di
sapere cos'erano quelle figure misteriose.
Kei: c'è qualcuno?
Sentì qualcuno parlare
sotto voce e poco dopo una voce quasi familiare...
...: chi
sei?
Il russo non rispose, ma avanzò
di qualche passo e spostato un ramo che intralciava la sua vista, si accorse
che erano quattro ragazzi.
Kei: cosa ci fate qui?!
C'era tutta la squadra dei DemolitionBoys al completo:
Boris era inginocchiato a terra, vicino aYuriy che restava immobile appoggiato ad un tronco di un
albero.
Kei: cosa gli è successo?
Boris: Kei...
devi aiutarci...
Sergey: siamo scappati dal monastero...
Kei: cosa?!
Ivan: non abbiamo un posto
dove andare e per di più Yuriy è conciato piuttosto
male...
Kei: io sto in un albergo qui vicino con la mia
squadra... farò preparare altre due stanze per voi
Boris: grazie...
Il
ragazzo prese in braccio il rosso,
stringendolo tra le braccia e guardandolo preoccupato.
Kei: cosa è successo?
Boris: ti racconteremo
tutto dopo! Adesso dobbiamo pensare a Yuriy!
Ce l'ho fatta!=.= Mi ero bloccata a metà chap e non sapevo come andare avanti! Non è che sia venuto granchè, ma è tutto quello che sono
riuscita a scrivere! Per il proxchap non so ancora che scrivere!^^''' Ve l'ho detto, non ho
un'idea da seguire!XD AVVISO IMPORTANT: visitate il sito di Kei:
www.sweetwords.tk mi raccomando!^.^Beh,
commentate in molti ed io sarò ancora più motivata a scrivere sapendo che c'è
qualcuno che legge!=D ciaux! Ci sentiamo!=^o^=
Arrivati a destinazione, Kei fece strada ai russi verso due stanze che
aveva fatto preparare qualche minuto prima da un cameriere
Arrivati a destinazione, Kei fece strada ai russi verso
due stanze che aveva fatto preparare qualche minuto prima da un cameriere.
Kei: queste sono le vostre chiavi... le nostre stanze sono
qui vicino...
Boris: grazie Kei... ti dobbiamo un favore...
Il ragazzo aprì la porta della stanza con Yuriy ancora
privo di sensi in braccio. Aveva un viso pallidissimo... sembrava morto. Kei li
seguì nella camera, richiudendo la porta dietro di se. Boris posò delicatamente
l'amico sul letto e avvistata la cassetta del pronto soccorso, la prese in
mano, cominciando a ripulire e a disinfettare le ferite che aveva sul corpo.
Gli tolse la maglia e i pantaloni ormai ridotti a brandelli gettandoli a terra,
per poi guardare Kei...
Boris: non è che avresti una maglia e un pantalone da
prestargli?
Kei: certo, vado subito a prenderli...
Il ragazzo uscì dalla stanza, avviandosi verso la sua.
Entrò silenziosamente, cercando di non svegliare Rei, ma non lo vide nel letto
che dormiva. Si guardò intorno per vedere che fine avesse fatto e lo vide
seduto su una sedia a guardare fuori la finestra. Quando si accorse della sua
presenza, corse verso di lui, abbracciandolo...
Rei: ma dove sei andato? Mi hai fatto preoccupare!
Kei: scusa...
Gli diede un bacio sulle labbra, facendolo calmare e lo
sentì rilassarsi.
Rei: non farlo mai più...
Kei: promesso...
Il russo si stacco dal suo abbraccio, prendendo una maglia
e una pantalone pulito dalla sua borsa.
Rei: cosa devi farci?
Kei: per strada ho incontrato i Demolition Boys...
Rei: COSA?!
Kei: shh!! Fai piano! Non so cosa sia successo, ma sono
scappati dal monastero... Yuriy è ridotto piuttosto male!
Rei: dobbiamo avvertire gli altri!
Appena pronunciata la frase, la porta si spalancò e Takao,
Max e K caddero a terra.
Kei-Rei: ???
Takao: ehm... scusateci... ma abbiamo sentito un urlo di
Rei e così...
Max (cambiando discorso): dove sono Yuriy e gli altri?
Kei: nelle camere qui affianco!
Tutti e cinque si avviarono nella camera nella quale si
trovavano i russi. Gli altri aspettarono che Kei fosse il primo ad entrare,
esitando. Questi posò i vestiti sul letto dove si trovava il rosso con Boris
che lo stava finendo di medicare...
Kei: come è successo?
Boris: ti ricordi di Dmitrij? E' stato lui a ridurlo
così...
Kei: cosa?!
Boris: suo nonno gli ha consegnato un nuovo beyblade...
Djèmon... è molto, molto più forte di Black Dranzer... ha sconfitto Yuriy in un
battibaleno e Volkov lo ha punito...
Kei:...
Boris: altri tre ragazzi sono venuti al monastero e ci
hanno battuti, sono molto forti... si chiamano Ananiy, Damien e Aaron...
abbiamo perso il posto in squadra e ci hanno rinchiusi in una cella...
Kei: come siete riusciti a scappare?
Boris: abbiamo aspettato che una guardia ci venisse a
portare da mangiare e lo abbiamo colto di sorpresa... è un miracolo se siamo
ancora vivi...
I Bladebreakers rimasero ammutoliti, ascoltando il
discorso di Boris. Non credevano che Volkov fosse capace di tanta crudeltà.
Boris si voltò verso il suo compagno che si stava svegliando. Quando aprì gli
occhi, si ritrovò davanti Boris che lo guardava preoccupato...
Boris: Yuriy...
Yuriy: d-dove sono...?
Kei: in un albergo...
Boris: adesso devi riposare...
Yuriy: ma...-
Boris: niente ma! Ora dormi...
Gli accarezzò una guancia ed il russo, rassegnato, richiuse
i suoi occhi di ghiaccio, addormentandosi.
Kei: sarà meglio che riposi anche tu...
Boris: hai ragione...
Kei e gli altri li lasciarono soli nella stanza, cosicchè
potessero riprendere le forze.
Kei: tutto questo è assurdo...
Rei: cosa vorrà ancora la Borg?
Takao: se solo quella volta non avessero cancellato le
prove... a quest'ora sarebbero tutti a marcire in carcere!
K: dobbiamo stare attenti... non sappiamo cos'hanno in
mente...
Kei: andiamo a dormire...è tardi... chiariremo tutto
domani mattina!
Max: buona notte!
Tutti: 'notte!
Una volta nelle loro camere, Rei si sedette sul letto,
guardando Kei. Probabilmente si aspettava qualche spiegazioje da parte di Kei,
ma lui rimase immobile di fianco la porta. Decise così di parlare...
Rei: chi è questo Dmitrij? Lo conosci?
Kei: è un ragazzo... che avevo conosciuto quando ero nella
Borg... era una nullità, e non sapeva giocare a beyblade. Mio nonno lo ha
accettao perchè conosceva suo padre e suo nonno, e poi lo pagavano
profumatamente. La sua famiglia è molto ricca, è entrato nel monastero per un
capriccio... voleva giocare a beyblade. Non l'ho mai considerato più di
tanto... stento ancora a crederci che sia stato lui a ridurre così Yuriy...
Rei: sai chi sono anche gli altri ragazzi?
Kei: no... però Aaron mi ricorda qualcosa... alcuni
particolari della mia vita passata non mi sono ancora chiari... forse tempo fa
l'ho conosciuto.. non so che dirti...
Rei: mmh...
Kei: adesso andiamo a dormire...
Rei: ok...
Il russo gli si avvicinò, schioccandogli un bacio sulle
labbra e stesosi sul letto, lo fece accoccolare fra le sue braccia e poco dopo
si addormentarono...
++++
Aaron: attacca Polyxenia!
Ananiy: schivalo Spiridon!
Il bey bianco di Ananiy schivò l'attacco di quello di
Aaron che finì fuori l'arena.
Ananiy: Aaron, cos'hai oggi? Sei continuamente distratto!
Il tedesco non disse nulla, prese il suo bey da terra e si
allontanò dalla palestra in silenzio. Uscì dal monastero, inoltrandosi nelle
strade di Mosca, girando a vuoto. Stava pensando al suo incontro con Dmitrij...
quel bey... aveva qualcosa di strano... cos'era quella voce che aveva sentito?
E quell'altra ancora che la aveva zittita? Qualcosa non gli era chiaro...
quello strano ragazzo non lo convinceva. Sospirò, calciando un sassolino a
terra e sedendosi su una panchina, osservando la strada di fronte a se... era
finito in un piccolo parco pieno di neve, dove non c'era nessuno... era
completamente deserto. Djèmon... già quel nome non preannunciava nulla di
buono...
Da lontano vide una sagoma farsi sempre più vicina... era
una persona. Quando fu abbastanza vicina da vederla in volto, si accorse che
non era altri che Kei. Rimase immobile nella sua posizione, guardandolo negli
occhi, e Kei fece lo stesso. Il russo scostò lo sgardo a terra, riprendendo a
camminare, superandolo. Possibile che non si ricordasse di lui? Che non si
ricordasse del suo fratellastro?
++++
Rei: Kei!
Il ragazzo chiamato in questione alzò lo sguardo
incurante, appendendo il cappotto all'appendiabiti. Il cinese gli si avvicinò
guardandolo storto...
Rei: ti sembra il modo di scomparire a prima mattina?
Potresti almeno avvertire!
Il russo non disse niente, semplicemente si limitò a
guardarlo negli occhi con uno sguardo indecifrabile e si diresse verso la sala
dove i suoi compagnio stavano facendo colazione.
Perchè si comportava in quel modo? Da quando Yuriy e la
sua squadra si erano rifatti vivi, era diventato strano... da ieri sera era
diventato piuttosto pensieroso... la notte precedente si era svegliato di
colpo, tutto sudato e con il fiatone... non aveva voluto dirgli cosa avesse
sognato, aveva solo scosso la testa e lo aveva baciato, rimettendosi a dormire.
Sospirò, dirigendosi anche lui nella sala adibita per la colazione... dopo gli
avrebbe parlato...
Ave ciurmaglia!! Sono ritornata!! Dopo vari problemi
tecnici al computer, finalmente sono riuscita a scrivere un chap della fic!!
Aaron è il fratellastro del mitico Kei!! Yes! Nel prossimo chap, beh... non so
cosa succederà! Dipende da come mi girano!^^''' Vi prego, commentate!ç.ç I chap
precedenti li hanno commentati si e no due persone che ringrazio con tutto il
cuore! Vi prrrrrego!!!:°°°( cià cià