Era una fredda mattina
d’inverno… un ragazzo sui sedici anni passeggiava lungo le innevate strade
della città russa dove lui ed i suoi amici avrebbero dovuto inaugurare uno
stadio: Mosca. Il vento ghiacciato gli penetrava fin dentro le ossa, nonostante
il giubbotto bianco imbottito lo coprisse. I suoi lunghi capelli color della
pece,che contrastavano il candido colore del giubbotto, sventolavano insieme al
vento… sembrava che stessero danzando armoniosamente… alzò lo sguardo e si
accorse che si era allontanato molto dall’albergo…
Rei: “sarà meglio tornare
indietro…”
Si era alzato molto presto
quella mattina… non riusciva a dormire insieme al suo compagno Takao che faceva
un baccano incredibile mentre dormiva beatamente… le sue braccia erano avvolte
attorno al suo corpo, cercando di riscaldarsi almeno un po’, ma inutilmente.
Dopo una decina di minuti raggiunse il suo alloggio temporaneo e si accorse che
tutti stavano già facendo colazione. Si tolse il pesante cappotto e li
raggiunse, ancora tutto infreddolito…
K: ma dove sei stato?
Rei: non riuscivo a
dormire… così sono uscito a prendere una boccata d’aria…
Takao: è per causa mia?
Rei: no, nn ti preoccupare…
Il ragazzo non era molto
convinto di quello che diceva, ma non voleva far preoccupare Takao (che cuore!
Nda)
Max: dai, mangia qualcosa!
Rei: non ho fame, grazie…
E detto questo si diresse
verso la stanza affianco, dove nel caminetto era acceso un fuoco… si stese
sull’imponente divano rosso e chiuse gli occhi, coprendoli con un braccio…
sospirò, prima di riaprirli… era molto stanco… la notte non aveva chiuso
occhio…
Kei: non hai dormito
stanotte?
Rei si voltò per vedere la
fonte di quella domanda… Kei… il ragazzo era seduto sulla poltrona, di fianco
al divano e al caminetto…
Rei: no… sono stanchissimo…
però, a quanto vedo, anche tu non hai una bella cera…
Kei: con Max e il prof è
impossibile dormire…
Rei: anche con Takao è lo
stesso!
Kei: perché allora hai detto
che non era a causa sua se non sei riuscito a dormire?
Rei: non volevo che si
preoccupasse per me…
Kei: perché io e te non
dormiamo insieme? Tanto gli altri non accuseranno niente se fanno casino, visto
che dormono come sassi…
Rei: ok… per me non c’è
problema…
Il giovane cinese si alzò e
superata la poltrona dove era seduto il suo amico, si appoggiò alla finestra,
ammirando il paesaggio innevato al di fuori… sembrava tutto un altro mondo… non
c’era nessuno, solo alberi ed alberi carichi di quel manto candido che li
rendeva surreali… si incantò di fronte a tanta bellezza… lui adorava la neve…
gli piaceva quel contatto così freddo con la sua pelle… ormai la sua mente si
trovava al di là della finestra che lo separava da quel magico mondo… vagava con
la mente nei suoi pensieri che si accavallavano nella sua mente, non
accorgendosi che qualcuno si stava avvicinando lentamente… all’inizio sentiva
un pungente freddo addosso guardando oltre la finestra, poi un calore intenso
riportarlo alla realtà… due forti braccia lo stavano avvolgendo in un caldo
abbraccio, riscaldandolo in una maniera incredibile… sembrava un abbraccio
pieno d’amore che solo una mamma poteva donare… una mamma che entrambi non
hanno mai conosciuto… Rei si voltò piano, incontrando lo sguardo infuocato del
ragazzo che prima era seduto accanto a lui… rimase sorpreso da tanta
gentilezza… ma adesso voleva godersi fino in fondo quell’abbraccio… però una
domanda si fece largo nella sua mente… perché?
Kei: stavi tremando come
una foglia…
Come se avesse letto nella
sua mente, il ragazzo russo rispose involontariamente alla sua domanda… il
cinese appoggiò la sua testa sulla spalla del ragazzo e chiuse gli occhi… quel
calore si stava diffondendo velocemente nel suo corpo, scacciando via il freddo…
ripensò alla sua famiglia… o meglio, quella che avrebbe voluto avere…
immaginava sua madre… una donna bellissima, con un bel fisico… capelli neri
come i suoi e due grandi occhi penetranti… si vedeva mentre lui era piccolo e
quella donna che lo abbracciava… proprio come in quel momento stava facendo
Kei… una lacrima rigò il suo volto arrossato, bagnando delicatamente la sua
guancia… il giovane russo se ne accorse…
Kei (sussurrandogli
all’orecchio): cosa c’è?
Rei: stavo immaginando come
sarebbe stata mia madre e se sarebbe riuscita ad infondermi tutto il suo calore
come ci sei riuscito tu…
Kei: sono sicuro che ci
sarebbe riuscita… tua madre doveva essere una gran bella donna… se fosse ancora
viva, avrei voluto conoscerla…
Altre calde lacrime scesero
dagli occhi di Rei, andando a bagnare la sua maglia… l’abbraccio di Kei si fece
ancora più forte ed intenso… sentiva il bisogno di proteggerlo e consolarlo… al
contrario di lui, il ragazzo cinese era molto sensibile, anche se non voleva
darlo a vedere… voleva fargli capire che gli voleva un bene dell’anima e che
non lo avrebbe lasciato mai… lo voltò verso di lui e con una mano gli asciugò
le lacrime delicatamente… gli baciò la fronte, prima che involontariamente
anche sul suo volto cadde una lacrima… Rei aveva capito che anche lui aveva
sofferto molto per la perdita della sua famiglia… i ruoli si invertirono…
adesso Rei stava consolando Kei con un abbraccio… si guardarono negli occhi e
si persero l’un l’altro in quegli sguardi… quegli sguardi carichi di affetto di
cui avevano un gran bisogno…
Kei: sarà meglio che tu
mangi qualcosa…
Rei: ok…
Si divisero, anche se a
malincuore, dirigendosi nell’altra stanza… cosa era successo non lo avevano
ancora capito… sentivano solo il bisogno di stare vicini… avevano una gran
confusione nei loro cuori… adesso però dovevano pensare all’inaugurazione…
Nell’attesa del
ritorno di Shin-chan, mi è venuta in mente questa fic yaoi… cosa ve ne pare? La
continuo? Commentate, ci tengo! Xiau vv1kdb!