What happens in Budapest stays in Budapest di Fuuma (/viewuser.php?uid=1725)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Birdwatching – parte prima ***
Capitolo 2: *** Birdwatching – parte seconda ***
Capitolo 3: *** Braille – parte prima ***
Capitolo 4: *** Braille – parte seconda ***
Capitolo 5: *** Way home ***
Capitolo 1 *** Birdwatching – parte prima ***
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Characters:
Clint Barton; Natasha Romanoff; Phil Coulson { nominated }; Nick Fury { nominated };
Pairing: Clint/Natasha { clintasha }
Words: 125 x 5
Prompt: missione Langley - una vittoria nella sconfitta
Warning: missing moment. Budapest.
Disclaimers: I personaggi appartengono a chi di diritto
Scritta per la 4° Settimana del
Cow-t8 @lande
di fandom |
I. Birdwatching
–
parte prima
«Just like Budapest all over again.»
«You and I remember Budapest very different.»
Natasha
Romanoff è una nota rossa sul registro dello S.H.I.E.L.D. e uno
scatto rubato da una telecamera a circuito chiuso. Il bianco e nero
non le fa giustizia; retrò, è per le donne di classe, lei invece è
una copertina di Playboy su due gambe (mozzafiato) che
sarebbe in grado di uccidere perfino con un tanga.
È il suo bersaglio. L'Agente Coulson l’ha definita quasi
impossibile. Quasi perché per Hawkeye non esistono bersagli
impossibili: se li vede, può colpirli.
Natasha l’ha vista. L’ha inseguita di notte e studiata di giorno,
con la dedizione d'un aracnologo.
E quando gli hanno dato il via libera «Termina il bersaglio,
Agente Barton», il falco è sceso dal nido per bussare alla tana
del ragno con la punta d’una freccia. |
Sì, lo so cosa vuol
dire birdwatching. So anche che i ragni non sono uccelli (duh!),
still, you know what I mean.
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L'intera raccolta
partecipa alla missione del cow-t con un totale di cinque drabble
tutte unite tra loro e scritte sotto lo stesso prompt. Non credo
serva spiegare dove stia la vittoria nella sconfitta... in fondo
"Agent Barton was sent to kill me, he made a different call" e
per fortuna!
Mi ci è voluto un po' una
vita ad organizzare le idee, nonostante le drabble siano minuscolo e
poche - ma far rientrare tutto quello che volevo in 125 parole a
capitolo è stato più arduo di quanto pensassi. Sono felice, però, di
essere riuscita a scrivere per la prima volta su questa coppia, una
delle poche etero del fandom per cui ho fatto il tifo fino alla
fine. Poi l'ha vinta Bruce, ma non mi rassegnerò mai alla sconfitta. |
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Capitolo 2 *** Birdwatching – parte seconda ***
II. Birdwatching
–
parte seconda
«Chi sei?»
Una pallottola incassata nella porta, poi la voce di sirena.
Se Barton può sentirla – s'è ancora vivo, per farlo – è
perché possiede ottimi riflessi e ha già visto quant'è mortale il
morso della Vedova. Provarlo sulla propria pelle non è un'opzione
percorribile.
«Nts-nts, così accogli un nuovo amico?»
L'arco teso, la freccia incoccata, il bicipite gonfio.
La mira infallibile.
«Chi dice che abbia bisogno di un amico?»
«Quello che potrebbe piantarti una freccia tra gl'occhi e ha deciso
di non farlo.»
Coulson non ne sarà felice.
Gli dirà che in lei ha visto qualcosa – non è così stupido, in
fondo, da dubitare della vista di un Falco.
«Perché?»
Lei, però, ancora non lo conosce.
«Perché sei troppo bella per morire.» |
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Capitolo 3 *** Braille – parte prima ***
III. Braille
–
parte prima
Il sonno è un velo quasi
inesistente tra le ciglia di Natasha.
Scivola via al primo battito, gl'occhi aperti nel buio (scrutano
la stanza col pugnale nella destra e dita strette nel cazzotto della
sinistra) e l'assassina addestrata dal KGB diviene perfettamente
operativa.
Ha sentito l'inceppo nel respiro di Barton
(inspira, espira, inspira, pausa)
ma è l'istinto ch'ancor prima ne percepisce lo sguardo. Vigile.
«Incubi?» le chiede.
«Ricordi.»
«Hai voglia di parlarne?»
Il sorriso sulla bocca rossa di Natasha è un paradiso avvelenato in
cui Clint s'avventura con cautela. Si china a baciarla e aspetta
l'invito delle labbra.
Natasha, però, schiaccia le parole in bocca. A schiudersi sono le
cosce.
Le sue voglie, Barton gliele leggerà in carezze sulla pelle, come
braille per un cieco. |
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Capitolo 4 *** Braille – parte seconda ***
IV. Braille
–
parte seconda
Budapest li
strega con fascino signorile, ma tra tetti sinuosi e decorazioni
esuberanti rivela la sua veste di puttana.
La missione si bagna di sangue e neve negli occhi.
Questa volta, nel buio, Clint non vede niente.
Natasha spinge la schiena al suo petto, le scapole gli premono
contro come ossuti interruttori e dita abili gli pilotano le
braccia.
«A ore undici» un sospiro in sospeso, il gomito piegato, la mira
riaggiustata «Adesso!»
Barton non tentenna – sorride, la sua fiducia in Tasha è cieca
per davvero.
«Colpito» avranno tolto la vista al Falco (abrasione superficiale,
retina intatta, riposo per 72 ore, sarà la diagnosi) il fischio
della freccia, però, è musica per l'udito e l’ultimo target che
crolla a terra punteggia la parola Fine. |
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Capitolo 5 *** Way home ***
Ciondolano ancora per
strada quando Fury li contatta. Una chiamata breve «Riportate il
culo dov’è più utile» in cui s'interpretano gli stitici
complimenti del Direttore.
Barton tiene a malapena gl'occhi socchiusi – creature di nebbia sono
il poco che distingue.
L'abbraccio alle spalle di Natasha è un pretesto per stringerla a
sé, ma Romanoff prende seriamente il compito di fargli da guida.
Finché non è il naso di Clint a pretendere il ruolo.
«È gulasch l'odore che sento?»
«Non lo so, né voglio scoprirlo.»
«Non hai fame?»
«Sì, ma non mi fido dell’olfatto d'un falco[1].»
Clint s'arrende sbuffando.
Tra la neve di Budapest,
Natasha raccogliere nostalgia a fiocchi.
«Pensavi davvero che fossi troppo bella per morire?»
Barton tace.
Il sì è un segreto tra loro.
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[1] Per la maggior parte dei rapaci l’olfatto pare essere il senso
meno sviluppato. Non che Clint abbia problemi d'olfatto, ma l'ho trovata una scusa calzante. |
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