onde crystalline

di Nefi_manga54
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** il primo giorno ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Prologo
Da quel che mi ricordo sono sempre stata a contatto con l’acqua non potevo immaginare che mi sconvolgesse tutto.
Quando ero piccola adoravo giocare nella vasca con il nostro cane e mi ricordo perfettamente le sgridate che gli facevano i mie genitori , poverino che colpa aveva? Voleva solo stare un po’ con la sua padroncina. Poi dopo un po’ di tempo abbiamo scoperto che sono allergica al pelo del cane, e quindi ci siamo dovuti separare. In quel periodo avevo solo sette anni, e quei continui starnuti mi impedivano di fare tutto. Però io adoravo il nostro cane, si chiamava Fiocco perché io gli mettevo sempre un fiocco, che lui puntualmente si toglieva. Ogni anno, quando veniva l’estate andavamo in una casetta a picco sul mare, che i miei genitori avevano acquistato  quando ero nata. Era grande e molto aperta, c’era luce ovunque mi divertivo un mondo a passare interi pomeriggi a giocare alla caccia al tesoro con papà, mentre la mamma preparava il mio piatto preferito, la lasagna. Non la preparava nessuno come lei. Ci metteva sempre quel non so che di speciale… e io neanche il tempo di metterla a tavola che già l’avevo finita. Poi la mattina, dopo la colazione scendevamo quel piccolo sentiero roccioso che si estendeva per tutto lo strapiombo fino ad arrivare alla spiaggia. Lì la sabbia era di un bianco che accecava gli occhi c’erano conchiglie di ogni forma e dimensione, e poi l’acqua bè era stupenda da mozzare il fiato. Ovviamente noi non eravamo gli unici sulla spiaggia c’erano anche altre famiglie che abitavano in villette vicino a noi. E fu proprio l’estate di quattro anni fa che mi cambiò la vita.
Avevo solo tredici anni, stavo raccogliendo conchiglie insieme ad Hanon la mia migliore amica. Ha il padre giapponese e la madre americana, lei adora la musica e colorarsi i capelli di viola, ha un carattere molto estroverso, è pasticciona e adora disegnare. In poche parole è l’opposto di quella che sono io. Infatti sono seria però adoro divertirmi mi piace la musica però su questo, io e Hanon ci assomigliamo un sacco il nostro cantante preferito è Fedez e la canzone più bella che abbia mai fatto è “MAGNIFICO” infatti ogni volta che ci troviamo da sole incominciamo a cantarla a squarcia gola. Comunque ero sulla spiaggia a raccogliere conchiglie insieme ad Hanon , quando all’improvviso mi sento osservata, mi guardo intorno e mi accorgo che non c’è nessuno, tutto normalissimo, così continuo la mia ricerca. Dopo un po’ sento di nuovo quella presenza fissarmi, mi giro verso il mareEra tranquillo nessun cenno di onde, c’erano solo poche barche, molte erano pescherecci. Adoro guardare il mare mi da un senso di sicurezza assoluto. -Ei lumaca credo di aver vinto io!- mi ero completamente dimenticata della cacia alle conchiglie. Infatti aveva vinto Hanon io avevo solo un paio di misere telline, ma non mi importava più di tanto, perché la mia mente stava ancora guardando quel mare stupendo. -Senti se non ti andava di fare la caccia alle conchiglie bastava dirlo- disse Hanon guardandomi con la faccia più preoccupata del mondo. -Stai bene?- mi chiese. -Sì scusami stavo solo pensando al mare- dissi io. -E poi dici che sono io quella che si distrae, ammettilo anche tu hai un lato estroverso- disse. -Va bene lo ammetto anche io ho un lato estroverso- lo dissi nel modo più sarcastico possibile. La mia parte estroversa non si faceva vedere da quando avevo compiuto sette anni e abbiamo dovuto lasciare fiocco. Era mai possibile che stavo diventando un’altra volta la ragazzina che adorava vivere avventure?
No! Non è possibile, ho lasciato quella ragazzina alle spalle, e sono sicura che non tornerà. Ad un certo punto sento di nuovo quella presenza ed incomincio a preoccuparmi, non mi ero mai sentita così a disagio come in quel momento. Dovevo scoprire chi mi stava fissando se no sarei uscita di testa! Incomincio a perlustrare tutta la spiaggia, ma invano. Dopo un po’ di tempo sento di nuovo quella presenza che mi fissa, così perdo la pazienza e grido a squarcia gola -Mi stai facendo impazzire fatti vedere!- mi pento subito di quella decisione per fortuna ero in una parte desolata della spiaggia dove chissà perché nessuno andava mai a prendere il sole, o a farsi un bel bagno. Ero veramente una sciocca a pensare che qualcuno mi stesse spiando. Chi mai si sarebbe interessato a spiare una ragazzina di tredici anni? Giusto? Perché non ha senso. Eppure sentivo lo stesso la sensazione di essere seguita da qualcuno che non riesco a vedere, sentire e toccare. Stavo diventando davvero matta? O era solo una reazione post film dell’orrore? Quella era la risposta più logica. Ero così assorta nei miei pensieri che non avevo visto che uno tzunami si stava avvicinando alla spiaggia, e sulla sua traiettoria c’ero proprio io! Accadde in una frazione di secondo. Non mi sentivo più l’aria nei polmoni, sentivo la necessità di muovermi ma non ci riuscivo il mio corpo era bloccato, provai a gridare ma fu peggio. Sentivo così forte il sapore del sale che mi sembrava quasi di palparlo. Intorno a me vedevo tutto scuro, mi accorsi che i miei capelli marroni svolazzanti nell’acqua mi facevano  da scudo. Dove sarei finita? Sarei morta? ad un certo punto si fece tutto scuro. L’ultimo pensiero che feci fu questo “ perlomeno se morirò sarà nel mio posto preferito, IL MARE”.
 
 

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Capitolo 2
*** il primo giorno ***


Ed eccomi qui. Quattro anni dopo quell’incidente a pensare e ripensare come fossero andate le cose, se non mi avessero trovata su quello scoglio vicino alla spiaggia. Non mi ricordavo assolutamente niente di quello che era successo dopo lo tzunami. In quell’incidente mi ero fratturata una gamba, una costola ed avevo un danno celebrale non grave per fortuna. Eppure avevo come la sensazione che qualcuno mi avesse salvata.. Non sapevo come spiegare quella sensazione, ma dopo un paio di settimane sparì e non ci pensai più. Dopo quattro anni ero ancora arrabbiata con me stessa. Se non fossi andata a cercare quella presenza che non esisteva, non sarei finita in quel guaio, non avrei fatto prendere un infarto ai miei genitori e non li avrei fatti sborsare una cifra per le cure che mi servivano a guarire. Tutto perché? Perché ero curiosa di scoprire una strana presenza inventata da me! Si può essere più stupidi di così? Io credo proprio di no! Ora non riesco più ad avvicinarmi all’acqua! E per girare ancora di più il dito nella piaga, abbiamo dovuto vendere la casa a picco sul mare. Perché dopo la cifra smisurata che i miei hanno dovuto pagare per curarmi, non c’erano più fondi in banca, e quindi. ADDIO! Bella casetta. Alcune volte penso veramente che forse sarebbe stato meglio morire annegata. Dopo quell’incidente i miei genitori sono diventati iperprotettivi, non mi fanno uscire di casa con nessuno, tranne che con Hanon e il mio nuovo migliore amico Xander, un ragazzo molto simpatico a tutti, carino e molto intelligente. Senza di loro non saprei proprio come sarei andata avanti. Loro danno una marcia in più alla mia giornata. Quando ho conosciuto Xander le cose sono cambiate, mi sono sentita più al sicuro, come se un muro insormontabile mi proteggesse dai danni che mi potrebbe causare l’esterno. Oggi è una giornata molto calda, i miei genitori con molta cautela mi hanno invitata ad andare al mare. Non sapevo che rispondere, temevo che se fossimo andati al mare avrei fatto una brutta fine, ma dall’altra parte volevo rivedere quel mare cristallino che mi ha accompagnata per tutta la mia infanzia. No! Ho deciso se non incomincio ad affrontare le mie paure non guarirò mai. Non ci posso ancora credere ho usato le stesse parole della mia psicologa. Infatti sto usando la psicologa da dopo l’incidente, perché continuavo ad avere sbalzi di umore. Senza neanche accorgermene incominciavo a piangere a dirotto, senza sosta. I miei genitori facevano di tutto per calmarmi, non mi ricordo quanti fazzoletti ho usato in quel periodo, ma credo che ho superato il milione. -Crystal! Vieni se no facciamo tardi!- disse mio padre chiamandomi dal garage. -Eccomi arrivo- risposi. Erano passati quattro anni da quell’incidente, e in quei quattro anni non avevo toccato neanche un granello di sabbia se no davo di matto! Come reagirò? Con noi c’erano anche Hanon e Xander. Avevo chiesto ai miei se potevano venire, se ci sono loro io sono più tranquilla. -Oggi avrete il compito di distrarmi- gli annunciai qualche ora prima. E loro risposero in coro –Sissignore- ed in quel momento ci siamo piegati in due dalle risate. Adoro stare con loro, perché mi fanno tornare subito di buonumore. Quando arrivammo alla spiaggia la prima cosa che senti fu l’odore salmastro del mare. Che subito incominciò ad eccitarmi. Dopo aver sistemato ombrelloni, sedie a sdraio e pareo incominciammo a toglierci i vestiti. La prima cosa che notai di Hanon è il suo completino due pezzi viola fluo, e di Xander invece i suoi boxer neri e gli addominali scolpiti, la luce del sole si riflette sulla sua pelle ambrata che quando si abbronza diventa color nocciola. Io invece indosso un completino due pezzi color acqua marina il pezzo di sopra è a fascia, e ci sono raffigurati conchiglie e pesci realistici. Xander incominciò a fissarmi, ed io arrossii sulla punta delle orecchie che per fortuna erano coperte dai capelli. Mio padre che si era accorto di tutto incominciò a guardare con sguardo di fuoco Xander, che subito si voltò fischiettando. -Allora, ve lo volete fare si o no questo bagno?- ci incita mia madre. Il mio cuore batte a mille, non riesco a farlo smettere! Appena tocco l’acqua incomincio a rilassarmi. L’acqua è fredda ma allo stesso tempo rilassante, ti dà quella sensazione di puro che ti porta a tuffartici dentro per non uscirne più. Xander mi tiene la mano stretta e io gliela stringo a sua volta. È da un po’ di tempo che sto prendendo in considerazione che Xander non sia più un amico, ma qualcos’altro. Dopo un po’ un bagliore mi acceca gli occhi, mi accorgo che sotto la sabbia bagnata è sepolta una conchiglia. Quando la prendo mi accorgo che ha delle striature dorate. -Una conchiglia unica, per una ragazza unica- mi dice Xander facendomi l’occhiolino e chiudendomi la conchiglia dentro alla mano. Solo ora mi accorgo che da quando siamo arrivati Hanon non ha aperto bocca. Mi giro per cercarla e vedo che ha già incominciato a cercare conchiglie. La solita Hanon. -Ei questo vale come punto bonus!- le dico avvicinandomi. -Wow com’è bella dove l’hai trovata?- mi chiese. -In realtà credo che sia stata lei a trovare me- dico senza pensare. -Ne potresti fare una collana- mi suggerisce lei. -Sì penso proprio che farò così- ammisi concordandomi con Hanon.

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