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Autore: Nefi_manga54    05/02/2018    0 recensioni
Crystal è una ragazza diciassettenne. la sua vita però prenderà una piega inaspettata. dopo un incidente dovrà affrontare mille avventure, per scoprire la verità sul suo passato. con l'aiuto dei sui vecchi e nuovi amici. e anche con qualche sorpresa più in là.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
Da quel che mi ricordo sono sempre stata a contatto con l’acqua non potevo immaginare che mi sconvolgesse tutto.
Quando ero piccola adoravo giocare nella vasca con il nostro cane e mi ricordo perfettamente le sgridate che gli facevano i mie genitori , poverino che colpa aveva? Voleva solo stare un po’ con la sua padroncina. Poi dopo un po’ di tempo abbiamo scoperto che sono allergica al pelo del cane, e quindi ci siamo dovuti separare. In quel periodo avevo solo sette anni, e quei continui starnuti mi impedivano di fare tutto. Però io adoravo il nostro cane, si chiamava Fiocco perché io gli mettevo sempre un fiocco, che lui puntualmente si toglieva. Ogni anno, quando veniva l’estate andavamo in una casetta a picco sul mare, che i miei genitori avevano acquistato  quando ero nata. Era grande e molto aperta, c’era luce ovunque mi divertivo un mondo a passare interi pomeriggi a giocare alla caccia al tesoro con papà, mentre la mamma preparava il mio piatto preferito, la lasagna. Non la preparava nessuno come lei. Ci metteva sempre quel non so che di speciale… e io neanche il tempo di metterla a tavola che già l’avevo finita. Poi la mattina, dopo la colazione scendevamo quel piccolo sentiero roccioso che si estendeva per tutto lo strapiombo fino ad arrivare alla spiaggia. Lì la sabbia era di un bianco che accecava gli occhi c’erano conchiglie di ogni forma e dimensione, e poi l’acqua bè era stupenda da mozzare il fiato. Ovviamente noi non eravamo gli unici sulla spiaggia c’erano anche altre famiglie che abitavano in villette vicino a noi. E fu proprio l’estate di quattro anni fa che mi cambiò la vita.
Avevo solo tredici anni, stavo raccogliendo conchiglie insieme ad Hanon la mia migliore amica. Ha il padre giapponese e la madre americana, lei adora la musica e colorarsi i capelli di viola, ha un carattere molto estroverso, è pasticciona e adora disegnare. In poche parole è l’opposto di quella che sono io. Infatti sono seria però adoro divertirmi mi piace la musica però su questo, io e Hanon ci assomigliamo un sacco il nostro cantante preferito è Fedez e la canzone più bella che abbia mai fatto è “MAGNIFICO” infatti ogni volta che ci troviamo da sole incominciamo a cantarla a squarcia gola. Comunque ero sulla spiaggia a raccogliere conchiglie insieme ad Hanon , quando all’improvviso mi sento osservata, mi guardo intorno e mi accorgo che non c’è nessuno, tutto normalissimo, così continuo la mia ricerca. Dopo un po’ sento di nuovo quella presenza fissarmi, mi giro verso il mareEra tranquillo nessun cenno di onde, c’erano solo poche barche, molte erano pescherecci. Adoro guardare il mare mi da un senso di sicurezza assoluto. -Ei lumaca credo di aver vinto io!- mi ero completamente dimenticata della cacia alle conchiglie. Infatti aveva vinto Hanon io avevo solo un paio di misere telline, ma non mi importava più di tanto, perché la mia mente stava ancora guardando quel mare stupendo. -Senti se non ti andava di fare la caccia alle conchiglie bastava dirlo- disse Hanon guardandomi con la faccia più preoccupata del mondo. -Stai bene?- mi chiese. -Sì scusami stavo solo pensando al mare- dissi io. -E poi dici che sono io quella che si distrae, ammettilo anche tu hai un lato estroverso- disse. -Va bene lo ammetto anche io ho un lato estroverso- lo dissi nel modo più sarcastico possibile. La mia parte estroversa non si faceva vedere da quando avevo compiuto sette anni e abbiamo dovuto lasciare fiocco. Era mai possibile che stavo diventando un’altra volta la ragazzina che adorava vivere avventure?
No! Non è possibile, ho lasciato quella ragazzina alle spalle, e sono sicura che non tornerà. Ad un certo punto sento di nuovo quella presenza ed incomincio a preoccuparmi, non mi ero mai sentita così a disagio come in quel momento. Dovevo scoprire chi mi stava fissando se no sarei uscita di testa! Incomincio a perlustrare tutta la spiaggia, ma invano. Dopo un po’ di tempo sento di nuovo quella presenza che mi fissa, così perdo la pazienza e grido a squarcia gola -Mi stai facendo impazzire fatti vedere!- mi pento subito di quella decisione per fortuna ero in una parte desolata della spiaggia dove chissà perché nessuno andava mai a prendere il sole, o a farsi un bel bagno. Ero veramente una sciocca a pensare che qualcuno mi stesse spiando. Chi mai si sarebbe interessato a spiare una ragazzina di tredici anni? Giusto? Perché non ha senso. Eppure sentivo lo stesso la sensazione di essere seguita da qualcuno che non riesco a vedere, sentire e toccare. Stavo diventando davvero matta? O era solo una reazione post film dell’orrore? Quella era la risposta più logica. Ero così assorta nei miei pensieri che non avevo visto che uno tzunami si stava avvicinando alla spiaggia, e sulla sua traiettoria c’ero proprio io! Accadde in una frazione di secondo. Non mi sentivo più l’aria nei polmoni, sentivo la necessità di muovermi ma non ci riuscivo il mio corpo era bloccato, provai a gridare ma fu peggio. Sentivo così forte il sapore del sale che mi sembrava quasi di palparlo. Intorno a me vedevo tutto scuro, mi accorsi che i miei capelli marroni svolazzanti nell’acqua mi facevano  da scudo. Dove sarei finita? Sarei morta? ad un certo punto si fece tutto scuro. L’ultimo pensiero che feci fu questo “ perlomeno se morirò sarà nel mio posto preferito, IL MARE”.
 
 
   
 
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