One at a time

di Najade
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Indice ***
Capitolo 2: *** La carezza dell'angelo ***
Capitolo 3: *** Someone really wanted our initials to spell out shield ***
Capitolo 4: *** Il mostro sotto al letto ***
Capitolo 5: *** I don't beg ***
Capitolo 6: *** La durata di un walzer [1/2] ***
Capitolo 7: *** La durata di un walzer [2/2] ***
Capitolo 8: *** Relax, Charlie ***
Capitolo 9: *** Never in fact homeless ***
Capitolo 10: *** Restless ***
Capitolo 11: *** This is your heart, and you should never let it rule your head [1/2] ***
Capitolo 12: *** This is your heart, and you should never let it rule your head [2/2] ***



Capitolo 1
*** Indice ***


Apro questa raccolta in seguito all'iscrizione al concorso La corsa delle Drabble&Flashfic di AleDic indetto sul forum di EFP, il cui scopo è quello di pubblicare il maggior numero di drabble o flashfic possibili entro il 02.06.18.
Avendo deciso di scrivere su più fandom, e rendendo di fatto questa una raccolta disomogenea, come previsto dal regolamento del sito mi servo di usare il primo capitolo come indice per le storie, così da inserire tutti gli avvertimenti del caso e semplificare la vita ai lettori, che tra l'altro approfitto per ringraziare per essere passati a recensire ~♥

Capitolo II: La carezza dell'angelo
Supernatural | Dean Winchester | Flashfic | Rating Verde | Contesto vago (prima dell'inizio fino alla quinta stagione)
Generi: malinconico, introspettivo
Dall'infanzia all'età adulta, l'evoluzione del rapporto tra Dean e gli angeli raccontata attraverso i marchi che porta impressi sulla pelle.

Capitolo III: Someone really wanted our initials to spell out "shield"
Marvel cinematic universe | Steve Rogers | Flashfic | Rating verde | Contesto vago (the first avenger e civil war)
Generi: malinconico, introspettivo
Cosa ha portato un ragazzo qualunque come Steve Rogers a diventare Capitan America? E soprattutto, cosa ha portato Capitan America a rinunciare a quel ruolo settant'anni più tardi?

Capitolo IV: Il mostro sotto al letto
Supernatural | Altro personaggio (Sam e Dean Winchester) | Flashfic | Rating Verde | Contesto vago
Generi: missing moment, slice of life, drammatico
L'altra faccia della medaglia di Supernatural, quella che il telefilm non racconta.

Capitolo V: I don't beg
Sherlock BBC | Sherlock, Irene, Molly | Drabble | Rating verde | 2x01 e 4x03
Generi: sentimentale, drammatico.
La relazione tra Sherlock e due delle figure femminili più importanti della sua vita messe a confronto in un unico decisivo momento.

Capitolo VI: La durata di un walzer [1/2]
Sherlock BBC | Sherlock, John | Drabble | Rating verde | 3x02
Generi: introspettivo, malinconico.
Prima di due drabble che racconta una parte del matrimonio di John e Mary, dal punto di vista di Sherlock.

Capitolo VII: La durata di un walzer [2/2]
Sherlock BBC | Molly, Sherlock | Drabble | Rating verde | 3x02
Generi: introspettivo, malinconico.
Seconda di due drabble che racconta una parte del matrimonio di John e Mary, dal punto di vista di Molly.

Capitolo VIII: Relax, Charlie
Supernatural | Charlie Bradbury, Scarlett Johansson | Flashfic | Rating giallo | 7x20
Generi: romantico, missing moment.
Ciò che passa nella mente di Charlie mentre Dean le insegna un trucchetto o due per flirtare con la guardia delle industrie Roman.

Capitolo IX: Never in fact homeless
Supernatural | Dean, Sam, Castiel | Flashfic | Rating verde | contesto vago
Generi: slice of life
Nel corso degli anni i Winchester non hanno mai avuto dimora fissa, ma non si può dire che a modo loro non abbiano mai avuto una casa, seppur temporanea.

Capitolo X: Restless
MCU | Bucky Barnes | Drabble | Rating verde | Infinity war
Generi: introspettivo
Considerazioni personali di Bucky nel momento in cui T’Challa si reca da lui con un nuovo braccio metallico.

Capitolo XI: This is your heart, and you should never let it rule your head [1/2]
Sherlock BBC | Sherlock, Moriarty | Drabble | Rating verde | 2x03 Generi: introspettivo, drammatico. Prima di due drabble sulle persone che contano di più per Sherlock in quei drammatici minuti del finale della seconda stagione.

Capitolo XII: This is your heart, and you should never let it rule your head [2/2]
Sherlock BBC | Sherlock, Mary| Drabble | Rating verde | 3x03
Generi: introspettivo, drammatico.
Seconda di due drabble sulle persone che contano di più per Sherlock in quei drammatici minuti del finale della terza stagione.

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Capitolo 2
*** La carezza dell'angelo ***


Nickname sul forum e su EFP: Najade
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester
Numero Parole: 364 secondo Utelio

Inauguro la raccolta con quella che spero sarà la prima di tante flashfic, grazie all'input ricevuto dal contest La corsa delle Drabble&Flashfic indetto da AleDic sul forum di EFP. Lo scopo è quello di pubblicare più drabble/flashfic possibili (su uno o più fandom) entro e non oltre il due Giugno 2018.
Buona lettura!


Non le aveva notate da subito, quelle macchie sulla pelle che gli screziavano il viso; non ci aveva fatto veramente caso finché qualcuno non le aveva menzionate all’asilo con un vago accenno di derisione e da allora era stato impossibile distogliere l’attenzione da quelle stupide lentiggini. Erano tutto ciò che vedeva quando si guardava allo specchio, in punta di piedi sullo sgabello che trascinava sotto al lavandino ogni mattina ed ogni sera, temendo che le efelidi aumentassero ancora.
Poi era bastato che sua madre sorridesse, schioccandogli un bacio sulla guancia. “Sono le carezze degli angeli che vegliano su di te”, gli aveva sussurrato prima di spegnere la luce e lasciarlo dormire; e lui si era cullato nella consapevolezza d’essere al sicuro, scivolando nel sonno sulle note di ehy, Jude.

Quasi venticinque anni dopo, Dean Winchester la sapeva più lunga di così.
Sapeva che il senso di protezione era null’altro che un illusione, rapidamente slavata dalla realtà; sapeva – ancor più intimamente – quanto male in realtà facesse il tocco di un angelo. Nessuna carezza, nessuna lentiggine; erano piuttosto schegge di vetro e lingue di fuoco: l’impronta bruciante che lo strappava alla morsa dell’inferno per trascinarlo in una guerra che non aveva scelto.
Sapeva che sua madre aveva torto, e che gli angeli non si sarebbero fermati finché non avessero raggiunto il loro scopo, incuranti della distruzione che ne sarebbe derivata.

Un anno più tardi, Dean sapeva cosa significasse davvero trovarsi sotto l’ala di un emissario del Cielo. Nessuna carezza, nessuna lentiggine; era piuttosto un'incisione sulle costole, marchiata a ferro e fuoco in una lingua che non avrebbe saputo decifrare; era un inno all’umanità ed alla sua bellezza; era il monito di una creatura celeste che prometteva di riversare l’ira del Signore su chiunque avesse osato alzare un dito contro di lui.

E adesso, anche se a cullarlo nel mondo dei sogni non era più il sussurro di sua madre, ma la spossatezza dei muscoli; anche se a circondarlo non era più la casa in cui era nato, ma un sudicio motel; anche se vicino al cuscino non teneva più un orso di peluche, ma una pistola carica; nonostante tutto, Dean Winchester dormiva con la consapevolezza che un angelo vegliava su di lui.

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Capitolo 3
*** Someone really wanted our initials to spell out shield ***


Nickname sul forum e su EFP: Najade
Fandom: Marvel
Personaggi: Steve Rogers (citazioni di Howard Stark, Tony Stark)
Numero Parole: 418 (438 con le citazioni) secondo Utelio

Si prosegue con la raccolta partecipante al contest La corsa delle Drabble&Flashfic indetto da AleDic sul forum di EFP. Lo scopo è quello di pubblicare più drabble/flashfic possibili (su uno o più fandom) entro e non oltre il 02.06.18.
Dopo l’esordio col fandom di Supernatural, passo all’universo cinematico della Marvel.
Inoltre, questa flash in particolare partecipa anche al The Breaking Point indetto da SherylHolmes sempre sul forum.
Come sempre, buona lettura!


«What about this one?»
«No! No! That's just a prototype.»

Nonostante le parole di Howard, avevi già deciso.
Dalle prime scazzottate nei vicoli – quando ti riparavi coi coperchi metallici dei bidoni – la tua principale arma d’offesa è sempre stata uno scudo. Non importava quanti pugni tu dovessi incassare, quanti colpi dovessi sopportare; non ti importava neanche delle costole doloranti o degli zigomi gonfi, del puzzo di immondizia che rimaneva impregnato nei vestiti buoni della domenica. Il tuo primo istinto è sempre stato proteggere. Proteggere te stesso e gli altri; chiunque, poco importava da chi o da cosa.

Per questo motivo è stato così naturale per te vestire i panni di Capitan America; era l’incarnazione di tutti gli ideali in cui già credevi, gli ideali per cui già ti battevi giorno dopo giorno, senza compromessi. Tu eri Capitan America, e Capitan America era te.
Non era un compito facile, questo no; e non c’è stata una volta in cui tu abbia sollevato quello stesso scudo con leggerezza, ma si trattava di un peso che eri in grado di sostenere, un peso che eri grato di sostenere.

Settant’anni più tardi, sei ancora lo stesso, ma è il mondo intorno a te ad essere cambiato e tu proprio non riesci a rimanere al passo coi tempi.
Tenti di nasconderlo, menti a te stesso, continui a riportare sul quadernetto qualunque fenomeno di massa tu debba recuperare: film, personaggi famosi, canzoni,...
Non serve a niente perché il problema non è quello che hai perso tu, bensì quello che hanno perso tutti gli altri. Fede.
Il coraggio di fidarsi del prossimo, il coraggio di combattere per la libertà e pagarne il prezzo, il coraggio di guardare al futuro con ottimismo, il coraggio di non scendere a compromessi. Il coraggio di non sacrificare quello che è giusto in cambio dell’illusione di sentirsi protetti.
Ti accorgi che l’uniforme stringe, ostacola i tuoi movimenti, un poco alla volta in maniera costante, finché Capitan America è qualcuno che non riesci più a riconoscere. Finché gli occhi del mondo puntati addosso a te non vedono più l’uomo giusto, ma il soldato perfetto; non credono, bensì temono; finché gli ideali per cui ti batti non sono più i tuoi, ma quelli di una realtà a cui non puoi permetterti di uniformarti.

Ed è a quel punto che fai la tua scelta. Abbandoni lo scudo; abbandoni Capitan America così come il ventunesimo secolo l’ha creato, così come la leggenda l’ha trasformato durante i settant’anni di ibernazione.
Rivendichi il diritto di continuare ad essere quel ragazzo di Brooklyn troppo stupido per scappare da una rissa, rivendichi il diritto di essere Steve Rogers.
«That shield doesn't belong to you.
You don't deserve it.»

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Capitolo 4
*** Il mostro sotto al letto ***


Nickname sul forum e su EFP: Najade
Fandom: Supernatural
Personaggi: altro personaggio (Sam e Dean Winchester)
Numero Parole: 378 secondo Utelio

Si prosegue con la raccolta partecipante al contest La corsa delle Drabble&Flashfic indetto da AleDic sul forum di EFP. Lo scopo è quello di pubblicare più drabble/flashfic possibili (su uno o più fandom) entro e non oltre il 02.06.18.
Si torna al fandom di Supernatural sebbene non in maniera proprio "standard": per una volta ho voluto provare con un punto di vista leggermente diverso. Spero di esserci riuscita q_q
Buona lettura!


Spalancò gli occhi nel buio, immobile, le orecchie tese allo spasimo, ma non riuscì a cogliere alcunché. Il cuore accelerò la sua corsa mentre le dita arpionavano le lenzuola che sua mamma gli aveva appena rimboccato, chiudendo poi la porta dietro di sé senza lasciare neanche uno spiraglio di luce a cui aggrapparsi.
Le aveva chiesto di controllare minuziosamente ogni nascondiglio, ogni angolo cieco, persino nell’armadio o sotto il letto: non c’era nessuno.
Eppure il petto divampò brutalmente mentre la gola si seccava e lui cercava con tutte le sue forze di non muovere neanche un muscolo.
Era una cosa stupida, pensò, e lui si stava comportando da vero fifone; cosa avrebbe detto suo padre se avesse saputo che il primogenito di cui andava così fiero e da cui si aspettava così tanto aveva paura del buio?
Non del buio. No.
Aveva imparato ad apprezzarlo, in un certo senso, a farselo alleato; sgusciava di ombra in ombra, come gli era stato insegnato.
Era ciò che l’oscurità poteva celare a tenerlo sveglio la notte; e nonostante sua mamma gli avesse detto e ridetto di non preoccuparsi, che ci sarebbe sempre stata lei a proteggerlo, il bambino sapeva la verità: la leggeva nella ruga di tensione che attraversava la fronte dei genitori quando credevano di essere soli; la percepiva nelle occhiate sfuggenti che i due lanciavano fuori dalla strada prima di chiudere il portone di casa a doppia mandata; gli era parsa l’unica spiegazione logica dietro i continui spostamenti a cui erano costretti sin da che avesse memoria. Di città in città, mai due volte nello stesso posto, mai per più di un paio di mesi.
Si era chiesto spesso il motivo, e spesso aveva invidiato gli altri bambini per la vita che conducevano. Priva di rischi e inquietudini. Ordinaria.
Lui d’altra parte doveva fare i conti con i moniti incessanti e l’infinità di regole che aveva dovuto imparare e seguire scrupolosamente: muoviti sempre con cautela e circospezione durante la caccia; non rivelare la tua identità in alcun caso; non lasciare tracce; uccidi solo se necessario.
L’unica cosa che ancora gli faceva mantenere i nervi saldi era la speranza che se avesse mantenuto una condotta simile, allora forse – con un po’ di fortuna – Dean e Sam Winchester non lo avrebbero braccato per ucciderlo come il mostro che era, o che credevano che fosse.

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Capitolo 5
*** I don't beg ***


Nickname sul forum e su EFP: Najade
Fandom: Sherlock BBC
Personaggi: Sherlock, la Donna, Molly
Numero Parole: 107 secondo Utelio

È la prima volta che scrivo qualcosa sull'adattamento della BBC di Sherlock, ma ho voluto tentare in occasione del contest La corsa delle Drabble&Flashfic indetto da AleDic sul forum di EFP.
Una drabble senza troppe pretese che cerca di mettere a confronto due donne strepitose, prendendo in esame l'atteggiamento di Sherlock nei confronti delle due. Difficile condensare tutto in meno di centodieci parole, ma volevo provarci. Come si può intuire, la prima parte fa riferimento ad un momento particolare della 2x01 appena dopo che Sherlock è riuscito a decifrare il messaggio di Irene; la seconda invece si contestualizza all'interno della fatidica 4x03, quando Sherlock deve convincere Molly a dichiararsi.
Trovate altre indicazioni nell'indice (primo capitolo). Non mi resta che augurarvi buona lettura!



«Non ho mai implorato in vita mia».
Una nota definitiva nella voce, appena sotto i bordi affilati delle parole.
Gli occhi dardeggiano sostenendo lo sguardo della Donna. Non osa respirare,
temendo forse di assorbire parte della sua essenza; l'attrazione che esercita
si contorce intorno a lei in volute di vento, crepitando. Resisterle, tuttavia, è semplice:
un gioco di potere ed orgoglio.




La supplica rotola sulla lingua con inaspettata facilità, disperazione persino;
l'urgenza scorre sottopelle incrinando il nodo di superbia che solitamente gli ostruisce la gola.
Invischiato in un gioco che per la prima volta non può permettersi di perdere
– neanche a costo di distruggerla, neanche a costo di distruggere sé stesso –, capitola.
«Molly, ti scongiuro, dillo».

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Capitolo 6
*** La durata di un walzer [1/2] ***


Nickname sul forum e su EFP: Najade
Fandom: Sherlock BBC
Personaggi: Sherlock (John e Mary)
Numero Parole: 100 secondo Utelio

L'adattamento televisivo di Sherlock torna ad ispirarmi per quella che sarà una coppia di drabble pure (100 parole) ambientate durante il matrimonio di John e Mary Watson. La prima riprende il punto di vista di Sherlock mentre la seconda quello di Molly.
Entrambe partecipano al al contest La corsa delle Drabble&Flashfic indetto da AleDic sul forum di EFP.
Buona lettura!


Le note si diffondono nell'aria non appena accarezzi gentilmente le corde con l'arco.
Su quella melodia John abbozza i primi passi insieme a Mary.
Non lo guardi. In questi anni l'hai osservato assiduamente, sorprendendoti di come nessun altro riuscisse a scorgerne la grandezza. Eppure tu lo hai sempre saputo che al mondo esistono solo due tipi di persone degne di nota: quelle brillanti per natura e i conduttori di luce, dalla rara capacità di ispirare e far risaltare il genio.
John è tra questi ultimi, ed è ora che se ne accorgano tutti: anche se solo per la durata di un walzer.

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Capitolo 7
*** La durata di un walzer [2/2] ***


Nickname sul forum e su EFP: Najade
Fandom: Sherlock BBC
Personaggi: Molly, Sherlock
Numero Parole: 100 secondo Utelio

Seconda e ultima parte della coppia di drabble pure (100 parole) ambientate durante il matrimonio di John e Mary Watson. La prima riprende il punto di vista di Sherlock mentre la seconda quello di Molly.
Entrambe partecipano al al contest La corsa delle Drabble&Flashfic indetto da AleDic sul forum di EFP.
Buona lettura!


John e Mary iniziano a muoversi sulla pista, rapendo lo sguardo di tutti gli invitati.
Il tuo, però, resta fisso su Sherlock.
In questi anni l'hai osservato assiduamente, sorprendendoti di come nessun altro riuscisse a vederlo davvero sotto la patina abbagliante del detective col cappello buffo.
Quando suona, ogni illusione svanisce: la maschera inizia a sfaldarsi, e rapida ti insinui nella crepa. Penetri sottopelle, in profondità, e allora – spoglia da ogni menzogna, svestita di qualsiasi finzione – la vedi: la tristezza che gli macchia il viso quando pensa che nessuno lo guardi.
E ti basta, anche se solo per la durata di un walzer.

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Capitolo 8
*** Relax, Charlie ***


Nickname sul forum e su EFP: Najade
Fandom: Supernatural
Personaggi: Charlie Bradbury
Numero Parole: 316 (senza citazioni) secondo Utelio, 332 con citazioni
Rating: giallo

Si fa un passo indietro, tornando ai vecchi santi. Sempre per il contest La corsa delle Drabble&Flashfic indetto da AleDic sul forum di EFP, una breve ff su quello che per me è uno dei personaggi migliori della serie.
Si tratta di un breve missing moment ambientato nell'episodio 7x20 La ragazza con il tatuaggio, quando Dean fa da coach a Charlie nel flirt con la guardia dell'industria Roman.
Non ho mai scritto niente di vagamente "sensuale" o provocante, maaaa da qualche parte si deve iniziare. È superfluo dire che con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere o dell’orientamento sessuale di Scarlett Johansson, nè offenderla in alcun modo.
Buona lettura!


«Relax, Charlie. You just got home,
and Scarlett Johansson's waiting for you.»

Ecco, questo è un consiglio efficace. Istintivamente ti rilassi emettendo un verso di apprezzamento, e quando ti volti le pareti della Roman Enterprises hanno lasciato il posto al salotto del tuo appartamento.
«Sei tornata».
Lei è lì, avvolta in una vestaglia di seta impalpabile che le scivola sul corpo come acqua placida, ne delinea le curve armoniose lasciando poco margine all’ispirazione.
Si alza dal divano e ti si avvicina, flessuosa come un giunco, con la voluttuosa falcata d’un gatto; ti sfila la tracolla col portatile mentre l’altra mano corre dietro la tua nuca ed inizia a massaggiare dolcemente con movimenti circolatori. «E sei tesa», commenta con la sua voce di velluto, ma le implicazioni del tono complice usato ti procurano un lungo brivido lungo la schiena. Assecondi docilmente la pressione delle sue dita ed inclini la testa di lato; il collo è esposto e la pelle, resa sensibile dal desiderio, si scioglie al contatto con le sue labbra soffici come petali. Lei risale con una scia di baci fino alla mandibola, paziente e maledettamente lenta.
Ride piano quando ti sente sospirare per l’attesa, ed il suo respiro incendia ogni tua terminazione nervosa. Il braccio libero si insinua sotto la tua giacca e raggiunge la vita; ti cinge e ti preme a sé facendo aderire i vostri corpi.
Ti abbandoni al suo abbraccio, molle e priva di volontà, lasciandoti cullare dalla pressione delle sue curve su di te e dal suo inebriante calore; il suo profumo è una lusinga irresistibile.
Lei si prende ancora un momento, divertita dalla tua arrendevolezza, come a voler prolungare ancora quella dolorosa attesa incatena il tuo sguardo al proprio; le sue iridi ti perforano e la sua bocca scarlatta assume una piega indecente prima che lei si chini sulle tue labbra, pronta a divorarti.
Ti sfiora appena, prima che ti svegli: al suo posto la guardia di sicurezza ti indica la porta sulla destra, inebetito dalle tue avances.
«I feel dirty»
«You and me both, sister»

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Capitolo 9
*** Never in fact homeless ***


Nickname sul forum e su EFP: Najade
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester, Castiel
Numero Parole: 450 secondo Utelio

Altro esperimento strano su Supernatural in occasione del contest La corsa delle Drabble&Flashfic indetto da AleDic sul forum di EFP. Non sono particolarmente soddisfatta della resa, ma ci ho voluto provare lo stesso.
Buona lettura!


C’è qualcosa di diverso in una casa vuota.
Non vuota, quanto non vissuta.
Sussiste una sottile differenza tra l’abitare una casa ed il viverla; la prima ha il delicato rumore di passi felpati e la calma misurata di chi sa di essere solo di passaggio. Le mura non fanno in tempo a scaldarsi, il materasso ad ammorbidirsi e la maniglia a sciogliersi al tocco di dita estranee; le assi del pavimento scricchiolano sotto il peso degli occupanti, ma non basta a coprire il silenzio o il fischio particolare che contraddistingue ogni abitazione.
La seconda invece è come stiracchiarsi su un prato verde, allungare gli arti bagnati dal sole di maggio e lasciarsi solleticare dall’erbetta sotto i palmi delle mani; assume l’odore caratteristico di casa, che fa presa sottopelle così in profondità da non riuscire più a distinguerlo.

A Lawrence, casa sapeva di crostate di mele e litanie sussurrate, una sensazione soffice ed ovattata come un sogno che sta per scivolare via dagli occhi; poi di fumo che pizzica i polmoni e di arti pesanti e di metallo. Da allora casa è stato questo: odore di benzina e di crostata di plastica, il sottile serpenteggiare della paura ed il tremolio del calore che si levava dai bordi della strada sotto il sole cocente, al di là del finestrino.

Casa per un po’ è stata l'ansia degli esami e l’odore dei libri; le palpebre appesantite dalle lezioni, il sapore del caffè sulla lingua e di baci sulle labbra. La tranquillità di una vita ordinaria ed il brivido dell’indipendenza, ma anche i bordi affilati che solo qualcosa che manca può lasciare; poi di fumo che pizzica i polmoni, e di benzina, e di gomma su cemento.

Casa, per tutta la vita, è stata gelida luce ed insaziabile curiosità; lo stridio di un’incrinatura in una bolla di immobile perfezione. L’obbedienza del soldato e la meraviglia del bambino; poi il dolore di una caduta e di qualcosa che si strappa. La consapevolezza che non era mai stata davvero casa.

Casa è stata la risata di un figlio ed il profumo di un prato curato; è stato persino l’abbaiare di un cane; è stata le catene dell’inferno e la limpida ostilità del purgatorio. Ma solo per un po’ e mai per davvero.

Casa adesso sono le foto di Mary nel sottofondo del cassetto, le armi appese alle pareti ed il crepitio dei fornelli nella cucina; è la tensione che ti abbandona quando entri; la prova della tua lunga eredità. Ma più di tutto il resto, casa è dove ci siete tu, e Sam e Cas.
Casa non sono più pareti, e neppure quattro ruote, casa sono due braccia spalancate ed il martellare contro il petto di un altro cuore che non è il tuo.

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Capitolo 10
*** Restless ***


Nickname sul forum e su EFP: Najade
Fandom: MCU – Infinity War ptI
Personaggi: Bucky
Numero Parole: 100 secondo Utelio

Seconda e ultima comparsa lampo nel fandom della Marvel per il contest La corsa delle Drabble&Flashfic indetto da AleDic sul forum di EFP. Piccola parentesi introspettiva nella scena di Infinity War in cui T'Challa torna da Bucky con un nuovo braccio metallico.
Come sempre, buona lettura!


I tuoi nervi recepiscono quel comando prima di te, infiammandosi di vita e scrollando via quel torpore che da molto tempo oramai li rivestiva.
Tutto in te si risveglia dallo stato di semi-letargo in cui si trovava, e l’addestramento militare si scuote l’indolenza di dosso per adattarsi al tuo corpo come un paio di calzature vecchie e consumate.
I pezzi si incastrano alla perfezione: non sembra passato che un istante.

"Dov'è la battaglia?", chiedi, ma è mera abitudine; adesso più che mai non ti importa saperlo perché la risposta —l'unica che conta davvero— è una sola: dalla parte giusta, al suo fianco.

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Capitolo 11
*** This is your heart, and you should never let it rule your head [1/2] ***


Nickname sul forum e su EFP: Najade
Fandom: Sherlock BBC
Personaggi: Sherlock, Moriarty (John, Lestrade, mrs Hudson)
Numero Parole: 100 secondo Utelio

Nuova doppietta per il contest La corsa delle Drabble&Flashfic indetto da AleDic sul forum di EFP. L'ambientazione della prima drabble è quella dell'episodio 2x03 The Reichenbach falls.
Buona lettura!


A Jim bastano trenta miseri secondi per capirlo: se c’è un modo per arrivare a te, è attraverso John. L’anima pulsante, il filtro mediante il quale l’acciaio della tua mente si smussa quel poco che basta a renderti umano.
Allora la strategia si delinea con chiarezza nella sua mente, il tuo profilo già stagliato contro il cielo di Londra in cima a quel dannato ospedale.
Con la chirurgica metodicità del predatore che intesse la tela, Jim scredita il tuo genio, mira al tuo cuore: John, Lestrade e Mrs Hudson camminano con un bersaglio sulla schiena.
Cadere è l'unica scelta possibile, lo sapete entrambi.

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Capitolo 12
*** This is your heart, and you should never let it rule your head [2/2] ***


Nickname sul forum e su EFP: Najade
Fandom: Sherlock BBC
Personaggi: Sherlock, Mary (Mycroft, Molly, Anderson)
Numero Parole: 100 secondo Utelio

Arriviamo all'ultimo capitolo di questa raccolta. Vorrei ringraziare AleDic per aver indetto La corsa delle Drabble&Flashfic sul forum di EFP: non credevo fosse possibile scrivere così tante ff in così poco tempo, ma il contest mi ha stimolata moltissimo. Grazie anche a chi ha seguito questo piccolo esperimento disomogeneo.
Buona lettura!


L'oscurità della canna della pistola ti inghiotte e per un istante —uno soltanto— non riesci a pensare a niente. Cosa puoi fare quando la persona per cui hai giurato di prendere un proiettile, fa scattare il grilletto?
L'aria sibila e ti colpisce come uno schiaffo.
Il cuore lancia un ultimo grido, tradito; la tua mente, invece, si sveglia: pronta, reattiva. Solo allora ti lasci andare, subisci il contraccolpo e ti abbandoni quietamente all'indietro.
Mentre il mondo si capovolge e l'oscurità cala, cerchi rifugio nell'efficienza di Molly, nella compostezza di Mycroft e persino nell'incrollabile fiducia di Anderson.
Dopotutto, ti hanno già tenuto in vita una volta.

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