Saga e Aiolos (BDT – Big Damn Table - 100 prompt) di titania76 (/viewuser.php?uid=106066)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Table ***
Capitolo 2: *** 01. Inizio (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 3: *** 02. Intermezzo (Saga) ***
Capitolo 4: *** 03. Fine (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 5: *** 04. Interiorità (Aiolos) ***
Capitolo 6: *** 05. Esteriorità (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 7: *** 06. Ore (Saga) ***
Capitolo 8: *** 07. Giorni (Aiolos) ***
Capitolo 9: *** 08. Settimane (Saga) ***
Capitolo 10: *** 09. Mesi (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 11: *** 10. Anni (Aiolos) ***
Capitolo 12: *** 11. Rosso (Saga) ***
Capitolo 13: *** 12. Arancione (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 14: *** 13. Giallo (Aiolos) ***
Capitolo 15: *** 14. Verde (Saga) ***
Capitolo 16: *** 15. Blu (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 17: *** 16. Porpora (Aiolos) ***
Capitolo 18: *** 17. Marrone (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 19: *** 18. Nero (Saga) ***
Capitolo 20: *** 19. Bianco (Saga) ***
Capitolo 21: *** 20. Senza colori (Aiolos) ***
Capitolo 22: *** 21. Amici (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 23: *** 22. Nemici (Aiolos) ***
Capitolo 24: *** 23. Amanti (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 25: *** 24. Famiglia (Saga) ***
Capitolo 26: *** 25. Estranei (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 27: *** 26. Compagni di squadra (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 28: *** 27. Genitori (Saga) ***
Capitolo 29: *** 28. Figli (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 30: *** 29. Nascita (Aiolos) ***
Capitolo 31: *** 30. Morte (Saga) ***
Capitolo 32: *** 31. Alba (Aiolos) ***
Capitolo 33: *** 32. Tramonto (Saga) ***
Capitolo 34: *** 33. Troppo (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 35: *** 34. Troppo poco (Saga) ***
Capitolo 36: *** 35. Sesto senso (Saga) ***
Capitolo 37: *** 36. Olfatto (Aiolos) ***
Capitolo 38: *** 37. Udito (Saga) ***
Capitolo 39: *** 38. Tatto (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 40: *** 39. Gusto (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 41: *** 40. Vista (Saga) ***
Capitolo 42: *** 41. Forme (Saga) ***
Capitolo 43: *** 42. Triangolo (Aiolos) ***
Capitolo 44: *** 43. Diamante (Saga) ***
Capitolo 45: *** 44. Cerchio (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 46: *** 45. Luna (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 47: *** 46. Stelle (Aiolos) ***
Capitolo 48: *** 47. Cuori (Saga) ***
Capitolo 49: *** 48. Quadri (Aiolos) ***
Capitolo 50: *** 49. Fiori (Aiolos) ***
Capitolo 51: *** 50. Picche (Saga) ***
Capitolo 52: *** 51. Acqua (Saga) ***
Capitolo 53: *** 52. Fuoco (Aiolos) ***
Capitolo 54: *** 53. Terra (Aiolos) ***
Capitolo 55: *** 54. Aria (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 56: *** 55. Spirito (Saga) ***
Capitolo 57: *** 56. Colazione (Aiolos) ***
Capitolo 58: *** 57. Pranzo (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 59: *** 58. Cena (Aiolos) ***
Capitolo 60: *** 59. Cibo (Saga) ***
Capitolo 61: *** 60. Bibite (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 62: *** 61. Inverno (Aiolos) ***
Capitolo 63: *** 62. Primavera (Saga) ***
Capitolo 64: *** 63. Estate (Aiolos) ***
Capitolo 65: *** 64. Autunno (Saga) ***
Capitolo 66: *** 65. Mezze stagioni (Saga/Aiolos) ***
Capitolo 67: *** 66. Pioggia (Saga) ***
Capitolo 1 *** Table ***
Saga
e Aiolos
Big Damn Table - 100 prompt
Eccomi
finalmente con l'avvio di quest'ultimo progetto. Nato dalla folle idea
di una notte di fine luglio, meditato circa cinque secondi e subito
partita in quarta con la richiesta ufficiale. Ieri la svolta, la
formale accettazione del claim e quindi perché indugiare
oltre?
Sono 100 prompt per 100 capitoli, la strada è lunga, ma io
non
parto alla ventura (non troppo almeno! Al momento di questa prima
pubblicazione, i primi 25 prompt sono pronti e
scalpitanti).
Tutti dedicati a Saga e Aiolos, visti sotto diversi punti di vista.
Sarà un insieme di tante cose e spazierà dal
contesto
più canonico, inserito nella story line, a situazione pre
Santuario fino ad arrivare al post Hades. Anche i generi saranno i
più diversi: dal triste, all’angst;
all’introspettivo e malinconico; fino a trattare qualcosa di
più leggero come lo slice of life e perché no,
anche
romantico e sentimentale. Insomma, un po’ di tutto per
cercare di
raccontare in cento capitoli, questi due personaggi, in coppia o
singoli (ma non troppo).
Ed ora i credits. La versione italiana della table è di
proprietà della community fanfic100_ita
a cui sono iscritta.
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Capitolo 2 *** 01. Inizio (Saga/Aiolos) ***
01.
Inizio: (Saga/Aiolos)
(100 parole)
note: Missing Moment
Per Aiolos,
l’inizio era
stato quando lo aveva visto la prima volta varcare la soglia della
grande sala del Grande Sacerdote. A passi lenti avanzava, fermandosi
poi accanto a lui. Lunghi riccioli biondi disordinati nascondevano un
visetto pallido e delicato e due occhi tristi.
Per Saga,
l’inizio era stato
sancito quando un giorno, poco dopo la nomina di entrambi, lo aveva
intravisto di spalle camminare fiero per il Santuario, avvolto nella
sua lucente armatura. Ad ogni passo che faceva, si muovevano leggiadre
le grandi ali che ne ornavano la schiena; e i suoi occhi si erano
riempiti di fugaci bagliori.
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Capitolo 3 *** 02. Intermezzo (Saga) ***
02.
Intermezzo: (Saga)
(109 parole)
Lo aveva lasciato pieno di sole e brulicante di vita, il Santuario.
Quando quella notte
era calata, tutto era cambiato in Saga, il buio aveva preso il
sopravvento. Era stato come uscire da una stanza per entrare in
un’altra completamente diversa.
In piedi sulla cima dello Star Hill, con il vento furioso che sferzava
il suo giovane e vigoroso corpo, osservava dall’alto il suo
nuovo
dominio. Compiaciuto della vastità della sua forza,
stringeva a
sé l’ampia veste sacerdotale e si calava sulla
testa il
pesante copricapo d’oro, nascondendo per sempre le sue
angeliche
fattezze.
Da quel momento in avanti, sarebbe stato un lungo, troppo lungo,
intermezzo della sua vita.
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Capitolo 4 *** 03. Fine (Saga/Aiolos) ***
03. Fine:
(Saga/Aiolos)
(100 parole)
note:
Missing moment
Aiolos era sicuro di averlo intravvisto alla fine di quel sentiero,
proprio
al limitare della zona proibita del Santuario. Lo aveva seguito per un
breve tratto, prima di perderne ogni traccia e tornare rassegnato sui
suoi passi.
Davanti
alla casa di cui era custode, Aiolos lo aveva visto ancora.
Compostamente seduto
alla fine della rampa di scale, Saga sembrava concentrato nella
lettura.
“È da un pezzo che ti aspetto”
gli aveva
detto, non appena se l’era ritrovato di fronte, chiudendo il
libro con un gesto
secco.
“La tua attesa è finita” gli
aveva risposto Aiolos, con il sorriso sulle labbra.
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Capitolo 5 *** 04. Interiorità (Aiolos) ***
04.
Interiorità: (Aiolos)
(110 parole)
note:
Missing moment
Per una volta almeno, nella sua giovane vita, Aiolos avrebbe voluto
provare a fare qualcosa di avventato e contro le regole. Un qualcosa di
contrario a ciò che il suo cuore gli diceva.
Il giorno del mercato a Rodorio era l’occasione che
aspettava. Si
era avvicinato alla bancarella della frutta, Saga a poca distanza da
lui si guardava attorno e poco dopo, gli aveva fatto un cenno con la
testa.
Con molta cautela Aiolos aveva infilato due mele nella sacca ed era poi
corso via trascinandosi dietro il suo complice.
Fra le profumate e succose mele, brillava radiosa una moneta da cinque
dracme. Certe cose proprio non si potevano cambiare.
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Capitolo 6 *** 05. Esteriorità (Saga/Aiolos) ***
05.
Esteriorità:
(Saga/Aiolos)
(357 parole)
note:
Flashfic, Post Hades
Una lezione importante che Shion aveva impartito loro, quando ancora
erano solamente dei giovani apprendisti, era il saper riconoscere il
vero valore delle cose al di là delle apparenze.
Altresì
importante, era solito ripetere loro il Grande Sacerdote, era valutare
con discernimento quando cimentarsi in qualcosa e quando invece lasciar
perdere.
“Sei proprio
sicuro di volerlo fare? Io non credo che…”
scettico, Saga aveva guardato davanti a sé studiando il loro
obiettivo per qualche minuto e poi si era girato verso il compagno. Il
suo sguardo era divenuto ancora più perplesso nel vedere
fiducia
e piena convinzione negli occhi dell’altro.
“L’avevi
lanciata tu per
primo questa sfida e poi, lo abbiamo fatto molte altre volte e non
è mai successo nulla” aveva risposto
Aiolos,
incoraggiando con leggere pacche sulla schiena Saga ad iniziare la
scalata per raggiungere il ramo più sporgente, quello che a
vederlo sembrava il più robusto, quello solito dove si
fermavano
per ammirare poi il panorama, seguendolo subito dopo.
“Sì,
ma è stato una vita fa. Eravamo diversi, eravamo
bambini”
aveva ribattuto Saga, sempre meno convinto di ciò che
stavano
facendo, raggiungendo il punto stabilito dopo aver preso qualche altro
appoggio.
Approfittando della sosta che Saga aveva fatto per parlargli, Aiolos lo
aveva affiancato e superato senza alcuna fatica, sorridendo
soddisfatto; si era quindi appeso al ramo e con un paio di volteggi un
po’ impacciati, si era infine seduto – a testa in
giù – guardando verso ovest. Saga invece,
sistematosi
più vicino alla base del ramo, guardava verso est. Erano
rimasti
in silenzio per alcuni minuti, rivivendo in quella
tranquillità
e serenità i tempi passati di loro fanciulli, mentre il
vento
carezzava i loro corpi e scompigliava i capelli. Poi, con un atletico
colpo di reni Aiolos si era raddrizzato, avvicinandosi sempre
più al compagno con piccoli movimenti lungo il ramo nodoso;
ed
un inquietante “crack” aveva anticipato di pochi
secondi la
sua rovinosa caduta.
A volte un vecchio albero dall’apparenza malandata, anche se
è stato uno stoico testimone dell’avvicendarsi dei
secoli,
capace di portare su di sé il peso del mondo – e
di due
giovani scalmanati – è solo un vecchio e fragile
albero.
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Capitolo 7 *** 06. Ore (Saga) ***
06.
Ore: (Saga)
(110 parole)
Ore. Solamente una manciata di ore lo separavano dal compiersi del suo
destino. Dietro la sua maschera imperturbabile, attendeva spasmodico il
frenetico correre del tempo. A cadenza precisa pretendeva che un messo
gli portasse notizie: allo scoccare di ogni ora, allo spegnersi di ogni
fiamma. In quei momenti, incuteva terrore mortale in chiunque
incrociasse la sua figura, il Grande Sacerdote.
Con movenze lente e solenni si era alzato, portandosi dietro al seggio
d’oro, volgendo il suo sguardo inanimato verso gli immensi
tendaggi cremisi, che
celavano agli occhi di tutti l’effige della Dèa.
Tic, tac, tic, tac…
Un’altra fiamma si era estinta, un altro passo verso il suo
destino era compiuto.
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Capitolo 8 *** 07. Giorni (Aiolos) ***
07. Giorni: (Aiolos)
(105 parole)
note:
Post Hades
Era ormai da diversi giorni che Aiolos non rimetteva piede alla nona
casa, la sua casa; ma nemmeno era stato ospite in altre. Aveva
preferito invece tornare alla vecchia baracca. La stessa nella quale da
giovane aveva vissuto assieme al fratello, quando orgoglioso e
inflessibile maestro, lo cresceva e plasmava per farlo diventare un
giorno l’invincibile Leone d’oro.
Erano giorni che si nascondeva lì, fra le ombre del suo
luminoso
passato; e lì, nuovamente avrebbe vissuto e si sarebbe
allenato
per recuperare il tempo perduto. Un maestro gli era stato affidato,
orgoglioso e inflessibile, che gli avrebbe restituito il suo antico
ruolo: quello di fratello.
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Capitolo 9 *** 08. Settimane (Saga) ***
08.
Settimane: (Saga)
(300 parole)
note:
Flashfic, Missing moment
Una settimana gli aveva imposto Shion, con tono burbero e solenne; dopo
aver sentito il parere del dottore. Una sola settimana di pazienza e
avrebbe potuto tornare ad allenarsi, gli aveva poi detto con
più
pacatezza, dopo aver intravisto delusione e tristezza nei suoi giovani
occhi.
Già da tre giorni Saga si era volontariamente costretto a
sedere
sulle gradinate della piccola arena a ovest del Santuario, quella
riservata al suo giovane compagno Aiolos, osservando però
con
fanciullesca invidia l’amico che sudava e faticava sotto il
sole
cocente di quel pomeriggio di fine luglio: spronato dal suo maestro.
Lo vedeva migliorare di momento in momento, sotto quella costante
guida. Con la frustrazione in corpo per non poter fare anche lui il suo
dovere, si era alzato e con la testa bassa si era allontanato da
lì, rifugiandosi in un piccolo praticello poco distante,
delimitato e nascosto da povere mura diroccate. Non voleva essere da
meno del compagno.
Nella solitudine di quel luogo, aveva provato alcuni movimenti di base,
giusto per verificare come rispondeva il suo corpo. Dapprima con
qualche difficoltà e timore e poi, sempre più con
scioltezza e fiducia. La spalla e il petto non stavano risentendo
affatto dello sforzo. Saga era incoraggiato da quel risultato e
più si muoveva, più il suo corpo sembrava
ritrovare
l’efficienza perduta.
Al suo risveglio, inaspettatamente avvenuto il pomeriggio successivo e
con ancora alcuni strascichi di febbre, Saga si era ritrovato quasi del
tutto immobilizzato dalla nuova fasciatura, così stretta
rispetto alla precedente che quasi gli impediva di respirare. Shion lo
osservava severo, ai piedi del letto di fronte a lui, imponente nelle
sue vesti candide e con il copricapo che metteva ancor più
soggezione, nella penombra della stanza.
L’impazienza del giovane Saga aveva portato la sua
convalescenza da una settimana, a tre settimane.
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Capitolo 10 *** 09. Mesi (Saga/Aiolos) ***
09.
Mesi: (Saga/Aiolos)
(110 parole)
note:
Post Hades
“Sono solo sei
mesi” gli aveva risposto Saga indispettito, le
braccia incrociate al petto e lo sguardo tagliente.
“Sono ben sei mesi” continuava invece
imperterrito, Aiolos.
“Sei più vecchio di me di sei mesi”. Sogghignava
nel vedere con la coda dell’occhio come il compagno
schiumasse di
rabbia a quella, secondo lui, provocazione vera e propria.
“Bene, allora trovati qualcuno di meno vecchio!” era
infine esploso Saga, rifugiandosi nella camera da letto, sbattendo
vigorosamente la porta.
Da bambini era un vanto potersi definire “più
vecchi”; da adulti, Aiolos avrebbe fatto bene a non tornare
mai
più sull’argomento con Saga, se non avesse voluto
trovare
quella porta chiusa per mesi e mesi.
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Capitolo 11 *** 10. Anni (Aiolos) ***
10.
Anni: (Aiolos)
(110 parole)
Polvere
sui pavimenti, sui tendaggi sdruciti. Polvere danzante
nell’aria statica,
racchiusa fra quei muri di pietra.
Tutto
di lui si era cancellato con il passare degli anni. Persino la sua
preziosa armatura,
incarnazione del suo spirito di fedeltà e devozione, aveva
abbandonando quelle
terre sacre, scomparendo nel nulla.
Coloro
che avevano il coraggio di avventurarsi per il nono tempio,
raccontavano che se
ci si fosse concentrati un poco, si sarebbe potuta avvertire la
presenza del
suo custode aleggiare fra le ombre di quelle colonne. In pochi ancora
volevano
crederci.
La
mesta realtà era che lui non c’era più
da tempo. Da troppi anni la casa del
Sagittario era desolatamente vuota.
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Capitolo 12 *** 11. Rosso (Saga) ***
11.
Rosso: (Saga)
(110 parole)
Rosso, come il sangue delle vittime innocenti, ancora caldo, che
avrebbe ricoperto indelebilmente le sue mani: per sempre.
Rosso, come la rabbia nascosta che infuriava nel suo animo.
Rosso, come le sclere dei suoi occhi, che un tempo sinceri, si erano
tinte dell’infausto colore dell’invidia, della
menzogna,
del tradimento.
Rosso, come i tendaggi che celavano la grandiosa Dèa ai suoi
occhi non più degni.
Rosso, come le sublimi rose che si stendevano sull’ultima
rampa
della scalinata sacra. L’ultimo ostacolo per arrivare a lui.
L’ultima barriera che lo teneva prigioniero.
Rosso, come il suo sangue. Anch’egli vittima innocente.
Sangue
versato come immolazione alla sua Dèa, per un perdono che
credeva immeritato.
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Capitolo 13 *** 12. Arancione (Saga/Aiolos) ***
12. Arancione: (Saga/Aiolos)
(272 parole)
note:
Flashfic - Missing moment
“Un qualcosa di
arancione, perché è il suo colore preferito. Che
sia divertente e allegro”
gli aveva chiesto di procurargli, Aiolos; perché il suo
fratellino, ancora troppo piccolo, potesse tenersi impegnato fintanto
non fosse arrivata anche per lui l’età
dell’addestramento.
Dove avrebbe potuto
cercare, Saga? E soprattutto, cosa?
In quel mondo, il
loro mondo, dove
non c’era spazio per i giochi, un mondo fatto solamente di
pietra
grigia e terra polverosa e dove, la massima espressione di
vivacità dei colori era rappresentata da anonimi e monotoni
indumenti sbiaditi e dalla foggia uguale, non era affatto facile
trovare quanto richiesto. Per tutto il giorno, Saga aveva girato per il
Santuario, cercando dappertutto qualcosa di quel colore, ma alla fine
si era dovuto arrendere all’idea di dover tornare a mani
vuote da
Aiolos. Le uniche cose di arancione che aveva a disposizione erano
delle semplici arance e dei mandarini ed era sicuro che non sarebbero
andati bene.
Lentamente e
sconfortato
dall’infruttuosa ricerca, Saga si stava incamminando verso la
casa nella quale Aiolos e il piccolo Aiolia vivevano. Lungo il
sentiero, un gruppetto di bambini correva nel senso contrario,
venendogli incontro; tenevano in mano dei bastoncini con, attaccata
sulla punta, un qualcosa dalla forma vagamente rotonda e vivacemente
colorata. Più correvano, più quella cosa sembrava
girare,
provocando anche un leggero suono.
Aveva sorriso, Saga.
Se non era
riuscito a trovare nulla di soddisfacente all’interno del
Santuario, avrebbe cercato altrove. A Rodorio, gli avevano detto quei
bambini, c’era un piccolo negozio di giocattoli nel quale si
poteva trovare di tutto, soprattutto abbondava di vecchi giochi
tradizionali come quelle girandole.
Una del colore giusto
l’avrebbe sicuramente trovata!
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Capitolo 14 *** 13. Giallo (Aiolos) ***
13.
Giallo: (Aiolos)
(100 parole)
Aveva sempre adorato quel colore, Aiolos. Così
intenso,
così luminoso, così radioso e caldo. Giallo come
il
sole, come quella particolare varietà di narcisi che
crescevano
sulle sponde del piccolo stagno, dove erano soliti rinfrescarsi dopo
gli allenamenti; e magari sostare fino al comparire delle prime stelle
in cielo. Giallo come l’Helianthus, il fiore
dell’estate
dalla criniera leonina, tanto caro al fratello.
Aveva sempre adorato quel colore, Aiolos; in tutte le sue sfumature e
al di là di qualsiasi cosa gli potesse essere associato.
Semplicemente perché il colore gli ricordava i bei filamenti
d’oro che ornavano il capo di Saga.
note:
Helianthus, è il nome generico di origine greca del girasole.
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Capitolo 15 *** 14. Verde (Saga) ***
14.
Verde: (Saga)
(110 parole)
Era cosa assai rara vederne lungo i confini del Santuario: luogo di
culto del guerriero, costruito pietra su pietra fra montagne e arida
terra, domate solo dalla forza dell’uomo. Ancor
più rara,
nei suoi territori, irrorati di sangue e sudore.
Nei suoi tredici anni di dominio, quel luogo era diventato ancora
più inospitale e inadatto anche solo per un filo
d’erba.
Quante volte, quando a fatica riemergeva dal suo abisso, aveva sognato
un piccolo angolo di paradiso, un rifugio sicuro dove sostare e
rinfrancarsi dal peso che gravava sulle sue spalle. Un praticello
fresco e rigoglioso, scintillante all’eterea luce
dell’alba, carico di preziosa rugiada.
Ricordo di una fanciullezza ormai appassita.
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Capitolo 16 *** 15. Blu (Saga/Aiolos) ***
Pardon
per il ritardo di questo ultimo periodo con le mie varie
pubblicazioni. Non ho deciso di mollare, tutt'altro. Purtroppo non
sempre sono stata presente, sia di spirito (inteso soprattutto di
salute. Credo che sto toccando il record per quel che riguarda la
bronchite), sia di umore per scrivere o pubblicare. Ho anche un po' di
recensioni in arretrato a cui rispondere. Però questo
periodo di
"vacanza forzata" sta per terminare, me lo sento!
Beh, ora vi lascio con questa
piccola drabble... forse un po' troppo fuori dai miei soliti schemi,
sicuramente molto fluffosa...
15. Blu: (Saga/Aiolos)
(110
parole)
note: Post Hades
“Fatto!”, aveva
esclamato Aiolos, allontanandosi
di qualche passo da Saga.
“Non ti pare di
aver esagerato un po’, Aiolos?”. Saga
faceva fatica a credere a quello che
vedeva riflesso allo specchio.
“Secondo
me è più pratico e poi oggi fa talmente caldo,
non so come tu riesca a
resistere”, gli aveva risposto Aiolos.
“Ma era necessario
conciarmi in questo modo? Passi per la treccia, ma… il
fiocco è troppo!”, si era lamentato
vivacemente, Saga,
mentre con le mani tentava di scioglierlo; subito fermato dal compagno.
“Non è affatto esagerato.
Non preoccuparti, non si nota neppure”,
lo aveva rassicurato Aiolos, abbracciandolo alle spalle.
“E poi, il blu ti dona davvero molto.”
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Capitolo 17 *** 16. Porpora (Aiolos) ***
016.
Porpora: (Aiolos)
(110 parole)
note:
Missing moment
Fin da quando avevano fatto la loro prima conoscenza, poco
più
che bambini, avevano instaurato un legame particolare: soprattutto per
necessità. Ogni attimo, ogni occasione al di fuori degli
allenamenti, lo passavano assieme. Per i pasti, così come
per
gli altri momenti di riposo, erano soliti sedere all’ombra di
qualche rovina, chiacchierando; nelle giornate torride non
rinunciavano invece a tuffarsi
nel piccolo stagno appena fuori dai confini del Santuario.
Quando era stato il momento in cui Aiolos, guardandolo, aveva iniziato
a vederlo con
occhi diversi e a mutare i propri sentimenti nei suoi confronti?
Ora, in quella giornata così rovente, il suo viso si era
d’improvviso imporporato nell’osservare Saga
rivestirsi.
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Capitolo 18 *** 17. Marrone (Saga/Aiolos) ***
17.
Marrone: (Saga/Aiolos)
(281 parole)
note:
Flashfic, missing moment
Aveva trovato quella vecchia cassapanca per caso: buttata dietro una
baracca diroccata, come se quel luogo fosse stata una discarica per le
cose inutili e da dimenticare. Quando l’aveva adocchiata la
prima
volta, pur rimanendo a distanza, Saga ne era rimasto entusiasta e si
era ripromesso di tornare a prenderla con Aiolos, appena gli fosse
stato possibile. Erano però passati diversi giorno da allora.
Come era accaduto in passato, anche in quell’occasione Saga
era
di ritorno da una breve missione. Questa volta però il fato
aveva fatto incontrare i ragazzi quasi a metà strada: Aiolos
infatti stava facendo ritorno al Santuario per la medesima via. Quale
migliore occasione per Saga di fare quella deviazione?
Il luogo era rimasto come lo aveva lasciato: desolato.
A prima vista quella cassapanca non sembrava più
utilizzabile e
quando avevano provato a raddrizzarla, con rammarico entrambi avevano
notato che si reggeva a stento: era instabile alla sua base e uno dei
piedini era completamente marcio.
“È
solo un rottame”, aveva sentenziato Saga, poco
propenso a perdere ulteriore tempo. “Lasciala
lì e andiamocene!” Nei suoi occhi
però vi era una punta di tristezza e delusione.
“Però
è un
peccato! Hai visto che begli intarsi ha sullo schienale? Sono gli
stessi anche sulla parte davanti!”, gli aveva
risposto con grande entusiasmo il compagno. Saga però si era
girato allontanandosi da lì.
Senza perdersi d’animo Aiolos se l’era caricata in
spala e l’aveva portata al villaggio.
Pochi giorni dopo, uscendo dal suo alloggio, Saga si era ritrovato
davanti quella stessa cassapanca: era stata completamente rimessa a
nuovo. Sotto i raggi del sole risplendeva di vita, con quella
tonalità di marrone così calda e rassicurante
come gli
occhi di Aiolos.
Piccola nota:
La questione del colore degli occhi di Aiolos, così come
quello
di Saga, pare sia un mistero ancora tutto da chiarire. E non sono certo
io la prima a farlo notare in questo fandom.
Nel manga non se ne fa menzione, nell'anime non si capisce per niente
(almeno per quello che io ricordi, riferito ai primi tre capitoli
dell'intera serie animata). Il capitolo di Hades non fa testo
perché: a) non ho fatto caso se sono stati mostrati; b)
essendo
molto posteriore al resto dell'anime, potrebbero aver modificato, o
corretto, qualcosa.
Nel manga, Kurumada non si è mai degnato di dedicare una
sola
copertina ai gold e neanche nel suo artbook "Burning Blood", che
contiene un po' di tavole a colori, non si ha una visione chiara di
questo dettaglio. Anche perché Aiolos non è
presente, ma
solo la sua cloth. Per Saga poi, il volto è oscurato. Si
vede
solo la sua controparte evil con le pupille rosse!
Le fanart relative ad Aiolos, così come per Saga
(sì,
sempre lui e sempre in coppia) si dividono in due categorie: con gli
occhi verdi; con gli occhi azzurri.
In Episode G, alcune fonti dicono che Okada per
Aiolos ha preferito fare gli occhi azzurri.
Sapete che vi dico io? A me piace di più l'idea di Aiolos
con
gli occhi castani, lui che è già castano anche di
capelli. (Così almeno lo si vede nell'anime!) E poi, fra
tanta
gente con gli occhi verdi e azzurri, un po' di castano non guasta!
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Capitolo 19 *** 18. Nero (Saga) ***
18.
Nero: (Saga)
(110 parole)
Ogni mattina, prima di vestire gli ingombranti panni
dell’impostore, così come al calare della sera,
quando si
illudeva di liberarsene, Saga si fermava davanti all’ampio
specchio nelle sue stanze private e osservava i cambiamenti che gli
Dèi si divertivano a pennellare su di lui.
Il radioso e
innocente oro dei suoi capelli, sempre più spesso lasciava
posto
al colpevole nero fulgore della profonda notte senza fine.
E nel suo petto una voragine si faceva largo, ogni volta un poco
più grande e profonda.
Non ancora assuefatto a quell’ammaliante contrasto con il
candore
della sua pelle, Saga guardava con sconcertante compiacimento e
ammirazione quel perfetto colore che ottenebrava il suo passato.
Note:
Se ve lo state chiedendo perché avete notato qualcosa di
familiare, la risposta è sì. "Nero fulgore",
è una citazione
tratta dal trailer del film "Biancaneve e il cacciatore". Nonostante
non abbia mai visto il film, ho adorato
quella descrizione appena l'ho sentita.
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Capitolo 20 *** 19. Bianco (Saga) ***
19. Bianco:
(Saga)
(110
parole)
note:
Missing moment
Quel
giorno rilucevano ancor più candide, alla luce del sole di
mezzogiorno, le pietre
della grande scalinata che si ergeva attraverso i dodici templi del
Santuario
della grandiosa Atena.
Alzando
lo sguardo e schermandosi gli occhi, Saga
si era lamentato sommessamente,
fermandosi nel mezzo della salita: per la calura di quelle ore e per il
fastidioso riverbero. Al suo fianco l’instancabile compagno,
che nulla invece
risentiva di quelle condizioni, elettrizzato per la convocazione del
Sommo
Shion.
Un
giorno come tanti si era detto Saga, inconsapevole che quello sarebbe
stato l’ultimo
per quel bianco immacolato, che mai più sarebbe tornato,
prima di tingersi del
vischioso e crudele sangue dei suoi compagni.
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Capitolo 21 *** 20. Senza colori (Aiolos) ***
020. Senza colori: (Aiolos)
(333
parole)
note:
Flashfic, Post Hades
La solare vivacità nei suoi occhi e la compassione di quei
modi
gentili ma risoluti che lo avevano sempre contraddistinto,
così
come la sua ferma devozione per la Dèa, avevano lasciato
posto
– ora che nuovamente camminava fra i sentieri agresti del
Santuario – ad una statuaria malinconia degna di una scultura
della scuola classica di Lisippo, sul suo volto di giovane uomo.
Nei
momenti di
solitudine Aiolos si guardava attorno e tutto gli sembrava proprio come
lo aveva lasciato più di tredici anni prima: immutato nel
tempo.
Era abituato di certo a quella vita così spartana, fatta di
fatica e sacrifici, dove non c’era spazio per delicate
distrazioni e passatempi futili. Comprendere però che nulla
era
cambiato, in quegli anni che erano trascorsi dal suo sacrificio, aveva
fatto nascere in lui una triste rassegnazione.
In
passato si era
convinto che a far sbiadire a poco a poco i colori della vita in quel
luogo sacro e a farlo odorare di morte insensata, fossero state le
folli azioni di un Grande Sacerdote divenuto corrotto dal suo ruolo
troppo gravoso.
Ma
era ignaro della verità.
A
quel tempo, quel
doloroso presentimento si era rivelato giusto e scoprire che sotto
quelle sembianze fasulle si celasse una persona a lui tanto cara, aveva
spento in lui ogni colore, ben prima che la morte lo ghermisse.
Ed
era così che
Aiolos del Sagittario si era risvegliato dal sonno eterno, richiamato
dall’aureo cosmo della sua Dèa: appesantito di
nuovo da
quelle stesse sensazioni del passato ed ora non più in grado
di
librarsi sulla sua amata terra di Grecia.
Perché
dunque, in
quel tempo di pace conquistata con il sangue dei suoi giovani compagni,
tutto gli sembrava uguale a prima, come se a nulla fosse valso quel
sacrificio?
Perché
quella terra un tempo divenuta sterile da tutto il sangue versato,
ancora odorava di morte?
Eppure
quello che si
mostrava davanti ai suoi occhi, che da così breve tempo
avevano
ripreso ad aprirsi, era ora un mondo ravvivato da infiniti colori.
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Capitolo 22 *** 21. Amici (Saga/Aiolos) ***
021.
Amici: (Saga/Aiolos)
(110 parole)
note:
Missing moment
“Diventiamo
amici” gli aveva detto Aiolos, sorridendogli e
tendendogli la mano.
Non era stata una richiesta la sua, ma un’asserzione certa e
sicura, almeno da parte di quel bambino che Saga si era ritrovato
davanti.
Quando era stato portato al Santuario – trascinato quasi
a forza – gli avevano raccomandato di prestare attenzione a
chiunque si professasse suo amico. Di non lasciarsi distrarre da nulla
e da nessuno, di non dar retta ad altri che non fossero il maestro a
lui assegnato e all’autorità suprema rappresentata
dal
Grande Sacerdote.
Saga fissava perplesso quella mano tesa davanti a lui.
“Potremmo iniziare come ‘quasi’
amici”, aveva riprovato
l’altro.
Quel bimbo non voleva proprio demordere.
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Capitolo 23 *** 22. Nemici (Aiolos) ***
022.
Nemici: (Aiolos)
(110 parole)
note:
Post Hades
“Non ci sono
nemici personali, ma solo nemici della nostra Dèa e della
giustizia che essa incarna”.
Quelle parole che il vecchio Shion aveva pronunciato con tono solenne,
durante la cerimonia per l’investitura a Cavaliere
d’Oro,
ad Aiolos continuavano a risuonare nella sua testa. Sempre avevano
accompagnato ogni sua azione compiuta nel nome della Dèa
Atena.
Aveva iniziato a guardarlo con un velato astio, mordendosi nervosamente
il labbro e tamburellando le dita sul tavolino, mentre con
l’altra mano lasciava cadere il re bianco sulla scacchiera.
Quelle sagge parole continuavano a risuonargli in testa, ma era
difficile dar loro ascolto dopo la terza vittoria consecutiva di Saga,
in quel solo pomeriggio.
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Capitolo 24 *** 23. Amanti (Saga/Aiolos) ***
Dedicata a:
_Camus_ , alla sottoscritta, agli amici che non ti
fanno mai sentire sola e a tutti quelli che oggi festeggiano il
compleanno!
23. Amanti:
(Saga/Aiolos)
(110 parole)
note:
Missing moment
Amanti. Avrebbero potuto definirsi tali?
Poco più
che adolescenti,
anche se portavano sulle loro spalle il peso del destino del mondo, non
erano in grado di capire quel particolare aspetto della vita di un
uomo. Nessuno aveva insegnato loro cosa fosse
l’amore
all’infuori di quello che avrebbero dovuto nutrire per la
Dèa, che servivano fedelmente, o da quello per i propri
fratelli.
Il sentimento
reciproco che stava nascendo in loro era diverso.
Sì, diverso.
Un bacio timido,
lieve, con le labbra
appena sfiorate – come avevano visto fare ad una giovane
coppia a
Rodorio – e qualche carezza un po’ impacciata.
Questo
sarebbe stato tutto ciò che il fato avrebbe concesso loro.
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Capitolo 25 *** 24. Famiglia (Saga) ***
24.
Famiglia: (Saga)
(108 parole)
note:
Missing moment
Nessuno di loro aveva mai avuto una famiglia, o quasi. Aiolos era stato
il più fortunato, aveva il suo fratellino Aiolia, che
coccolava
e vezzeggiava quando non erano impegnati nei duri allenamenti.
Saga non aveva nessuno, non ufficialmente almeno, non alla luce del
sole. La sua famiglia, vera e unica, all’infuori
dell’ordine dei Cavalieri di Atena, era costretta a vivere
nascosta fra le ombre delle rovine del Santuario: lontana da tutti e
ignorata dal mondo.
Provava invidia, Saga, quando vedeva i due fratelli assieme; uniti
nell’affetto e nella stima reciproca. Lui invece cosa aveva?
Solo
sguardi che vagavano lontano, oltre l’orizzonte, consapevole
che
forse non sarebbero stati ricambiati.
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Capitolo 26 *** 25. Estranei (Saga/Aiolos) ***
025.
Estranei: (Saga/Aiolos)
(110 parole)
C’erano volte in cui Aiolos indugiava con lo sguardo su Saga.
Lo
vedeva sorridere, conversare con gli anziani del villaggio, aiutare chi
ne aveva bisogno; ma non gli sembrava davvero lui. Provava allora una
strana sensazione, come se il compagno si celasse dietro una maschera,
radiosa ma fredda.
Quando poi Saga gli rivolgeva un sorriso, in lui si scioglievano ogni
dubbio e preoccupazione e tutto tornava alla normalità.
In quella notte dall’inquieta tranquillità
però,
dove tutto ebbe fine per loro, lo sguardo di Aiolos era andato
più in profondità. Il suono metallico della
maschera
sacerdotale che cadeva a terra aveva svelato la verità.
E loro due erano divenuti degli estranei.
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Capitolo 27 *** 26. Compagni di squadra (Saga/Aiolos) ***
026. Compagni di Squadra: (Saga/Aiolos)
(110 parole)
note: Missing Moment
“Cosa
significa per te la definizione di compagni di squadra?”,
gli aveva chiesto, rompendo quel lungo silenzio, mentre percorrevano le
vie polverose del Santuario.
“Non lo
sai?”, lo aveva schernito, dopo aver atteso per
diversi secondi la risposta, dandogli un leggero colpo con il gomito,
sul braccio. “Individui
diversi che lavorano assieme per uno scopo comune!”,
aveva dato la risposta per entrambi, Aiolos; gonfiando il petto di
orgoglio. Per lui era sempre stato chiaro nella sua mente.
“È
solo il significato
più semplice che le persone danno per illudersi di avere
uguale
importanza all’interno di un gruppo”,
pensava invece Saga in quel momento, continuando a guardare dritto
davanti a sé.
Nota:
Questa volta
mi preme
scrivere la noticina, perché questa drabble è
stata scritta in un
momento non proprio sereno. Ma quando sarà arrivato il
momento
della pubblicazione saranno passate delle settimane, se non mesi. XD
In America c'è un detto, coniato per il Football e che
può valere per tutti gli sport di squadra, ma anche essere
adattato in qualsiasi aspetto della vita: "Gli
attacchi fanno vendere i biglietti, le difese fanno vincere le partite."
Lascio
a voi l'interpretazione.
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Capitolo 28 *** 27. Genitori (Saga) ***
Genitori:
(Saga)
(100 parole)
note:
Missing Moment
“Il giovane
Aiolos è la copia vivente dei suoi genitori!”,
erano solite dire le donne che servivano al Santuario, quando parlavano
di lui. “Onesto
e gentile come il padre e caparbio come la madre”,
rimarcavano ogni volta, con ammirazione.
Nessuno poteva dire
altrettanto di Saga, lui che era stato portato dall’esterno
in età troppo giovane.
Il ricordo che lui
stesso aveva
dei suoi genitori era andato pian piano affievolendosi col tempo. Ed
ora, quando si guardava allo specchio, allungando la mano a sfiorare il
riflesso del suo viso, non era in grado di riconoscere in esso neanche
i loro tratti.
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Capitolo 29 *** 28. Figli (Saga/Aiolos) ***
Figli:
(Saga/Aiolos)
(110 parole)
note:
Missing Moment
La gente comune li chiamava “figli
degli Dèi”, o “figli delle
stelle”, o anche, “figli prediletti di
Atena”; perché di Ella loro erano i
devoti cavalieri, valorosi protettori.
Epiteti altisonanti e meritati, che nutrivano il loro orgoglio di
fanciulli prescelti, innalzati al di sopra di tutti gli altri uomini
mortali.
Per il grande sacerdote Shion, che dall’alto del tredicesimo
tempio li vedeva crescere giorno dopo giorno, sopportare la fatica e
scansare la morte, erano divenuti anche e soprattutto suoi figli. E i
suoi occhi si riempivano di fierezza paterna, pensando che un giorno,
in un prossimo futuro, loro due avrebbero preso il suo posto alla guida
delle schiere della giustizia.
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Capitolo 30 *** 29. Nascita (Aiolos) ***
Nascita: (Aiolos)
(110 parole)
note:
Missing Moment
Era sempre stato convinto
della sua scelta, almeno da quando ne avesse memoria. Era stato
cresciuto perché percorresse quella strada tracciata dalle
stelle; e non poteva essere altrimenti.
L’arco
che maneggiava con maestria era un simbolo di difesa, non di offesa. Le
ali che, ripiegate dormienti sulla sua schiena, brillavano al sole
della verità, contro le ingiustizie del mondo: simbolo di
pace.
In cuor
suo aveva sempre saputo quale fosse la sua strada, anche se la scelta
non era mai stata sua. Eppure, nell’attimo in cui Shion aveva
presentato quella bimba davanti a tutti, una fiammella di autentica
fede era nata nel suo petto; e non si sarebbe mai spenta.
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Capitolo 31 *** 30. Morte (Saga) ***
Morte: (Saga)
(110
parole)
note:
Missing Moment
Di nuovo
scrutava le sue mani
belle e filiformi, candide e ornate di gioielli preziosi; eppure
imbrattate di sangue. Non quello rosso e impetuoso di un nemico
abbattuto con coraggio e che ammantava di gloria; ma lieve seppur
pesante, di un vecchio che nulla aveva potuto per difendersi.
Le aveva immerse nel bacile di acqua cristallina della fonte sacra alla
Dèa, profumata dalle essenze più ricercate;
sciacquandole
con delicato vigore e beandosi di quell’effimera sensazione
di
purificazione che ogni volta mondava le sue colpe, scacciandole fra le
ombre oscure che si ritirano con l’arrivo
dell’aurora.
Ma l’acre odore della morte sarebbe tornato a fargli
compagnia con le ombre della sera.
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Capitolo 32 *** 31. Alba (Aiolos) ***
Alba: (Aiolos)
(110 parole)
note: Ispirato all'anime
Vedeva
allontanarsi da lì quel vecchio, dandogli la schiena, senza
più girarsi, così
come gli aveva chiesto. Lo osservava quasi arrancare sotto il peso
titanico dello
scrigno del Sagittario: fra le braccia portava la cosa più
preziosa di questo
mondo. Sul viso segnato dalla lotta e dal tradimento c’era il
sorriso di chi sa
di aver compiuto il proprio dovere.
Aveva
rivolto lo sguardo ad Est. Non sentiva più le fitte che gli
laceravano il
petto, quando respirava. Non sentiva più la fatica di una
lotta incomprensibile,
nel suo corpo, né il rimpianto di lasciare le persone che
amava.
Guardava
semplicemente ad Est e c’era solo l’alba nei suoi
occhi.
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Capitolo 33 *** 32. Tramonto (Saga) ***
Tramonto: (Saga)
(109 parole)
I gradini scavati nella nuda roccia erano viscidi della salsedine di
quel mare in piena agitazione; ma lui non sembrava accorgersene, mentre
li scalava uno ad uno, lentamente.
Le invocazioni che gli giungevano da
dietro le spalle, confuse con il reboante sciabordio delle onde e
spinte da un vento impetuoso, raggelavano il sangue nelle sue vene; ma
in lui alimentavano solo la convinzione di essere nel giusto.
Infine, parole funeste gli erano state scagliate addosso, come dardi
avvelenati: cariche d’odio e di tormento celato. Non erano
riuscite a scalfire quell’ombra, così tanto
invocata; e
che ora lo aveva avvolto, facendo tramontare il bene che aveva sempre
dimorato in lui.
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Capitolo 34 *** 33. Troppo (Saga/Aiolos) ***
Di
solito non mi occorre fare questo
tipo di premesse, perché quando leggo qualcosa, che sia una
storia bella, ma anche se è una storia brutta che poi non
continuerò, oppure se mi viene raccontata (perché
sono talmente assurde e concepite in modo obrobbrioso, che io non ci
perderei neanche un secondo), non me la scordo
facilmente. Quando scrivo qualcosa, cerco sempre di distaccarmi da cose
scritte da altri. Per questo prompt invece non sono molto sicura. Certo
situazioni similari saranno già state trattate, ma spero
tanto
di non esserci andata troppo vicina. Negli ultimi mesi non ho letto
molte altre storie, soprattutto se non fanno parte delle mie liste
(ultimamente ci metto un po' anche per quelle e le mie liste sono ormai
fossilizzate). Quindi, se qualcuno di voi cari lettori, dovesse trovare
similitudini che possano far drizzare i capelli, fatemelo sapere. Nel
caso avessi avuto modo di leggere la storia alla quale possa essermi
avvicinata troppo, provvederò a verificare, valutare e
creditare;
trovando poi eventualmente la soluzione più congeniale per
tutti.
Ho una buona memoria, ma non è infallibile.
Troppo: (Saga/Aiolos)
(298 parole)
note: Flashfic,
missing moment, slice of life;
“Troppo”
era una parola che per loro, giovani guerrieri, non doveva esistere;
soprattutto quando sottintendeva qualcosa di negativo e di
limitante.
Gli
allenamenti non erano mai troppo faticosi; le lezioni non erano mai
troppo
difficili; le missioni non erano mai troppo impegnative. Le cocenti
giornate
estive, sotto il sole di Grecia – a picco sopra le loro teste
– non erano mai
troppo calde; neanche quando attorno a loro la gente si accasciava a
terra,
perché stremata da temperature insopportabili.
La
loro vita non era mai troppo dura; perché quei due valorosi
cavalieri d’oro erano
stati temprati per superare tutti quegli ostacoli e ben altro. Ma
c’era qualcosa a cui
nessuno era mai riuscito a prepararli, che avrebbe messo a dura prova
chiunque,
senza lasciare alcuno scampo.
“Non
è troppo, vero?” si sentivano chiedere con
tono
gioviale, dall’anziana cuoca che si occupava direttamente e
con grande affetto
materno dei loro pasti, quando metteva davanti ai loro occhi
esterrefatti, due
piatti ricolmi di Kalamaki di agnello, accompagnati da verdure cotte
alla
griglia, riso bianco e una generosa quantità di tzatziki.
Ogni
giorno si ripeteva la stessa situazione: porzioni talmente abbondanti
che
avrebbero sfamato una famiglia con almeno dieci bambini; ed ogni volta,
negli
occhi stanchi della donna, Saga e Aiolos vedevano una piccola luce di
orgoglio
e di speranza, che immancabilmente li faceva sudare freddo e trattenere
il
fiato.
“No,
signora.”
le rispondevano, quasi in coro, con un
sorriso tirato sul volto imberbe.
“Allora
mangiate tutto!” concludeva come di consueto,
la donna,
con un grande sorriso che accentuava le profonde rughe sul suo volto,
che lei
mostrava senza alcuna vergogna, congedandosi da loro con una carezza
ciascuno.
Solo
quando i due rimanevano soli, potevano tirare un sospiro di sollievo e
pregare
la Dèa Atena di riuscire a superare anche quella prova.
note:
Il Kalamaki
è il tipico Souvlaki
(spiedino di carne) che si cucina ad Atene.
Tzatsiki
è un salsa a base di yogurth, aglio, cetrioli e altro, che
si accompagna solitamente con gli spiedini di carne.
Essendo le
spiegazioni
troppo articolate per riuscire a renderle adeguatamente, ho preferito
lasciarvi direttamente i link, così da non fare pasticci e
dare a voi
la possibilità di avere informazioni corrette.
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Capitolo 35 *** 34. Troppo poco (Saga) ***
Troppo poco: (Saga)
(110 parole)
Mancava poco, ormai.
Mancava troppo poco
perché lui
vanificasse tutto; che gli mettesse ancora i bastoni fra le ruote come
aveva fatto più volte in quel giorno senza fine.
Mancava troppo poco
perché un moribondo potesse fare in tempo e compiere il
miracolo.
Mancava troppo poco
perché la luce salvifica potesse raggiungerla.
Riusciva a sentire
quella strana
elettricità nell’aria, mentre superava quei
gradini
segreti. L’esaltazione del suo ego fremeva di onnipotenza nel
petto, pregustando la vittoria assoluta.
Mancava davvero
troppo poco.
Eppure, quel
“troppo poco” era bastato affinché anche
lui
avesse la sua vittoria; e potesse gloriarsi di nuovo della benevolenza
divina che tanto aveva agognato in quella vita maledetta.
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Capitolo 36 *** 35. Sesto senso (Saga) ***
Sesto senso: (Saga)
(110 parole)
note:
Missing moment
Qualcosa
dentro di lui gli diceva di non farlo, di non proseguire, di non
ostinarsi a conoscere ciò che era proibito.
I vaghi sussurri portati dalle correnti d’aria che
arrivavano da quel luogo, favoleggiavano di un altro uomo –
molto
coraggioso o molto folle – che prima di lui aveva
già
tentato, ed aveva appreso.
“La
conoscenza è potere!”, era uno degli
insegnamenti di Shion. “È
però anche un grande peso da portare!”
Avrebbe dovuto dare maggiore ascolto a quella sensazione, a
quel sesto senso che si risvegliava nei momenti di pericolo.
Il Genro Mao Ken è un segreto che solo il Grande
Sacerdote
può apprendere; eppure era così affine a lui.
note
di fine capitolo:
Questa
drabble prende spunto da una piccola controversia sull'attribuzione del
Genro Mao Ken ai cavalieri dei Gemelli, come tecnica propria dei saint.
Una fazione dice che sia esclusiva del Grande Sacerdote, un'altra
invece che sia esclusiva dei Gemelli. Nel Lost Canvas vediamo che
Aspros la trafuga e la fa propria. Ma poi, sarà stata
trasmessa
ai posteri, oppure no?
Nella serie classica Saga la padroneggia, ma è anche Grande
Sacerdote. Nel capitolo di Hades anche Kanon afferma di
padroneggiarla....
Non mi ricordo se ho letto qualcosa di più specifico al
riguardo. A me comunque piace pensare che sia una tecnica dei Gemelli,
anche se nella drabble può sembrare il contrario.
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Capitolo 37 *** 36. Olfatto (Aiolos) ***
Lo so, lo so, avevo promesso di riprendere "Legacy" a metà
aprile, e di conseguenza di terminare "Ricominciare da capo"
più o meno nello stesso tempo, purtroppo la revisione ha
portato via un'infinità di tempo che non avevo previsto e
anche la parte finale della storia di "ricominciare" sta dando qualche
difficoltà, nonostante sia tutto abbozzato. Ma non me la
sento di pubblicare un capitolo affrettato e mal scritto, solo per
poter mettere la parola fine alla storia. Quindi, gentili lettori che
mi seguite con tanto affetto e puntualità, vi chiedo di
pazientare un poco.
Olfatto: (Aiolos)
(110 parole)
note:
Missing moments, Post Hades
Era stato lievissimo
e di
così breve durata che ad un certo punto si era convinto di
averlo immaginato. Non poteva assolutamente essere. In un luogo come
quello sarebbe stato del tutto impensabile. Eppure…
Un refolo di vento
gli aveva
portato di nuovo quell’odore familiare che, come un filo di
Arianna, lo stava guidando fuori da quei ruderi tetri per riemergere
all’aperto e ritrovare il sentiero.
“Se
non conoscessi le tue capacità, penserei che hai trovato la
strada solo grazie al profumo di questo pesce arrostito”,
lo aveva accolto Saga, con aria diffidente, chinato accanto al fuoco
del bivacco.
“Sono un
cacciatore!”, gli aveva risposto Aiolos. “Seguo le tracce,
io!”
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Capitolo 38 *** 37. Udito (Saga) ***
Udito: (Saga)
(110
parole)
note:
missing moment
Tuoni reboanti si sentivano
in lontananza: minacciosi. Erano la sua unica compagnia in quella notte
solitaria, nella grande sala del tredicesimo tempio. Come tante volte,
era seduto sul seggio intarsiato, la schiena appoggiata al morbido
velluto cremisi.
Era l’unica
presenza lì dentro. Eppure non si era mai sentito davvero
solo. In quel luogo dal sacrale silenzio, non vi era stato un momento
in cui aveva udito la voce del nulla.
Sottili bisbigli
echeggiavano fra i lugubri colonnati, rincorrendosi l’un
l’altro, fin poi a manifestarsi alle sue orecchie: erano solo
borbottii, suoni indistinti e fastidiosi, eppure ugualmente chiari.
Onnipresenti.
Nessuno mai compariva
davanti a lui; ma lui sapeva a chi appartenevano.
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Capitolo 39 *** 38. Tatto (Saga/Aiolos) ***
Tatto: (Saga/Aiolos)
(107 parole)
note: Missing
moment
Le loro dita scorrevano lente su quelle superfici tanto antiche,
ruvide, imperfette. Sentivano sulla pelle i solchi scavati dai colpi
delle lame nemiche di un’epoca ormai lontana, forse mai
esistita.
Erano calde al tatto,
del sole
eterno che batteva impietoso per quasi tutto l’anno. Il
sottile
pulviscolo di pietra si attaccava sui loro polpastrelli tremanti di
venerazione e umidi di sudore: come farina per il pane; come gesso per
le sculture; come cenere dopo la pira funeraria.
“Toccate con mano,
cavalieri. Questo sarà tutto il vostro mondo!”,
aveva esclamato con voce solenne Shion, accogliendoli per la prima
volta nelle loro vesti d’oro, al Santuario della
Dèa Atena.
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Capitolo 40 *** 39. Gusto (Saga/Aiolos) ***
Questo prompt è stato davvero molto difficile da affrontare.
Ho provato
diverse strade, dal canone allo slice of life, ed anche provando ad
inserire qualche guest star, senza ottenere nulla di soddisfacente.
Nessuna strada era quella giusta. Alla fine il risultato è
questo,
sempre un po' malinconico e introspettivo.
Non
volevo limitarmi alla sola classica definizione di "gusto", legata agli
alimenti o bevande. Nelle mie intenzioni c'era la volontà di
provare ad
esplorare anche altri significati, magari meno noti, usando sinonimi
che volgessero il significato in senso lato.
Gusto: (Saga/Aiolos)
(308 parole)
note:
Flashfic, post Hades.
Una volta, i rari baci che Saga gli concedeva, sempre di nascosto a
giovani occhi troppo indiscreti, avevano il sapore dolce del miele e
della giovinezza: di un futuro tutto da scrivere.
Ora, dopo il suo risveglio, sapevano di vino, aspro e pungente, ma
anche di caffè e di amarezza: di una vita tutta da
riscattare.
Una volta, c’erano stati momenti nei quali le labbra di Saga
si erano piegate in un bel sorriso; occasioni in cui lui era riuscito
anche a ridere di gusto. Ora, dopo che Saga aveva ripreso con grande
devozione il suo ruolo di Grande Sacerdote, il più delle
volte Aiolos vedeva quelle labbra piegarsi a mala pena in una smorfia,
quando l’altro era concentrato sul lavoro.
Una volta, quando entrambi erano giovani, anche se per brevi attimi,
avevano assaporato assieme il gusto della vita: come adolescenti
normali, mescolandosi a tanti giovani che popolavano Atene, o le
città che avevano occasione di visitare.
Ora, dopo il loro risveglio, Saga era consapevole che Aiolos aveva
tanti anni da recuperare. I suoi baci sapevano ancora di miele e
giovinezza, nonostante il suo aspetto fosse quello di un adulto; ma
sapevano anche di birra frizzante, di divertimenti e spensieratezza:
quella stessa che adesso condivideva con tutti gli altri, ormai troppo
lontano dai doveri in cui lui, Saga, era ingabbiato.
Una volta, nei loro occhi di adolescenti, pieni del fervore della fede
in Atena, si rifletteva l’immagine l’uno
dell’altro, in una tenera reciproca simpatia.
Ora, quando lui si rifletteva negli occhi di Aiolos, ancora luminosi di
fiducia e pieni di ricordi nostalgici dai sapori dolci e fruttati,
vedeva solo l’uomo pieno di rimpianti. I suoi occhi invece,
troppo spesso velati dalle nebbie della colpa e del rimorso, erano
impegnati ad inseguire la luce del perdono ed avevano perso la
capacità di gustare la vita nelle sue infinite sfumature.
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Capitolo 41 *** 40. Vista (Saga) ***
Vista: (Saga)
(110 parole)
note:
Missing moment
Dal bordo del grande letto, su cui aveva passato l’intera
notte insonne, lui l’aveva osservata a lungo. Quegli occhi
color del sangue, fissi e instancabili, non avevano smesso un solo
istante di ricambiarlo.
Erano ipnotici. Così come quel volto dai tratti regali e
serafici, ma al contempo inquietanti perché inespressivi:
una perfetta maschera che lo proteggeva da se stesso, quando si
rifletteva allo specchio.
Più volte aveva avuto la tentazione di alzarsi, afferrarla
ed indossarla, quasi ne sentisse una necessità estrema;
troppo abituato a guardare il mondo attraverso quegli occhi di rubino,
dal colore del sangue; dietro quel velo rosso che copriva e nascondeva
l’innocenza della sua anima più profonda.
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Capitolo 42 *** 41. Forme (Saga) ***
Forme: (Saga)
(266 parole)
note:
Flashfic, missing moment, pre-scalata classica.
Nonostante molti di loro fossero poco più che bambini,
già possedevano quel qualcosa che in futuro li avrebbe
contraddistinti gli uni dagli altri.
Mu era destinato ad essere il restauratore: colui che avrebbe ridato
forma alle loro armature danneggiate in battaglia, che avrebbe
riportato in vita le loro preziose compagne;
Aldebaran era già la possente roccia: l’ostacolo
invalicabile, le fondamenta solide e affidabili del Santuario.
Death Mask era da sempre l’equilibrista che giocava sul
valico fra la vita e la morte.
Aiolia sarebbe stato il lampo accecante, che annienta
l’avversario.
Shaka era la staticità dell’immoto.
Dohko era l’antica saggezza, che trovava le sue radici
dall’impulsività. L’ago della bilancia
fra passato e futuro.
Milo sarebbe stato la spietatezza dell’aculeo dello
scorpione; ed avrebbe mietuto vittime con la sua letale
rapidità.
Aiolos era la freccia d’oro: lineare, pulita, equilibrata; la
luce che, imperitura, avrebbe indicato la direzione verso la giustizia.
Shura, così giovane eppure già freddo,
disciplinato e affilato come la lama della spada della quale era
custode e portatore.
Camus avrebbe presto padroneggiato i cristalli di ghiaccio, dalle forme
uniche, eleganti; che, danzanti nella sua mano, avrebbero fermato il
nemico.
Infine, Aphrodite sarebbe stato l’insidia che si cela dietro
la bellezza e l’innocuità del fiore.
E lui, Saga… quale forma si addiceva a lui?
Imperscrutabile agli occhi degli altri, era l’unico in grado
di potersi guardare dentro. Ma ciò che aveva visto era stato
qualcosa di inimmaginabile, che avrebbe atterrito gli dèi
stessi. Lui era la moltitudine e, al tempo stesso, l’assenza
delle forme; era la disgregazione della materia; era il vuoto e
l’inganno delle dimensioni ignote.
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Capitolo 43 *** 42. Triangolo (Aiolos) ***
Triangolo:
(Aiolos)
(110
parole)
note:
Missing moment, slice of life.
“E
questo…”
gli stava spiegando Aiolos, tracciando tre linee un po’
tremolanti con un bastoncino di legno, sul terreno sabbioso
dell’arena “è
un triangolo!"
Aiolia aveva sbuffato, annoiato.
“Presta
attenzione!”
lo aveva rimproverato, dandogli uno scappellotto, sotto lo sguardo
divertito di Saga, che poco più in là si stava
stringendo le fasce ai polsi.
“Ma a cosa mi
serve questa roba? Io voglio diventare un guerriero forte come
te!” aveva insistito
il piccolo, con tono scocciato.
“La geometria
è utile per tante cose”, aveva
risposto Aiolos.
“Ma…”
“Conoscere
queste nozioni farà di te un guerriero molto più
forte!”
Con quelle parole, il Sagittario aveva riconquistato
l’attenzione del cucciolo di Leone.
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Capitolo 44 *** 43. Diamante (Saga) ***
Diamante: (Saga)
(110 parole)
Essere come un “diamante”.
Da sempre si paragona qualcuno, che in sé ha una rara
preziosità e delle doti pressoché uniche. E Saga
era
così, agli occhi e nelle parole di tutti: luminoso,
bellissimo,
forte, servo fedele… divino, più che umano.
Accanto ad
Aiolos, il sole, lui risplendeva ancora più forte, proprio
come
quella pietra preziosa, pura e trasparente, regina fra le gemme.
Ammaliatrice.
Lui lo poteva guardare solo da lontano, nascosto tra le fronde degli
alberi, o nelle ombre delle colonne spezzate di antiche rovine; e non
poteva fare a meno di paragonarsi a lui, gemello ormai solo
nell’aspetto. Saga era la pietra perfetta, lui…
solo una
pietra grezza.
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Capitolo 45 *** 44. Cerchio (Saga/Aiolos) ***
Cerchio: (Saga/Aiolos)
(300 parole)
note:
post Hades, slice of life
Con la punta della
freccia aveva
tracciato un piccolo cerchio, del diametro di appena una spanna, sulla
parete rocciosa. L’aveva quindi guardato soddisfatto,
pensando
che neanche Giotto avrebbe saputo fare di meglio. Di fianco, ad un
braccio di distanza, ne aveva disegnato un altro, delle medesime
dimensioni.
Poi, dopo aver ripreso arco e faretra da terra, si era allontanato di
cinquanta passi, fin quasi ad arrivare al limite del pianoro,
guardandosi attorno per qualche momento: a sinistra c’era un
muro
di roccia, alto e liscio, praticamente senza alcun appiglio; a destra e
davanti a sé invece, c’era uno strapiombo profondo
almeno
cento metri.
“Sei
pronto?”, aveva domandato a Saga, incoccando la
freccia, ma rimanendo ancora in posizione rilassata.
“Non
è molto leale da parte tua”, si era
lamentato l’altro, fissando il suo bersaglio. Nella sua mano
intanto si stava creando una piccola sfera di cosmo.
“Paura di non
essere altrettanto bravo?”,
lo aveva rimbeccato Aiolos. Entrambi si erano guardati con la coda
dell’occhio, sorridendo beffardi per la sfida in atto fra
loro. “Vince
chi si avvicina di più al centro perfetto”,
aveva decretato, tornando a guardare il suo bersaglio e tendendo
l’arco.
“Tre”,
aveva scandito Saga.
“Due”,
si era alternato Aiolos.
“Uno”,
avevano urlato all’unisono, trattenendo il fiato e scoccando
entrambi il loro colpo.
La freccia di Aiolos aveva colpito il bersaglio nel suo centro esatto,
facendo onore alla fama del mitologico cacciatore che rappresentava la
sua costellazione.
Dal canto suo, il bersaglio di Saga era diventato un profondo foro che
perforava la nuda roccia; contenuto perfettamente nel cerchio che
l’amico aveva tracciato, senza intaccarne in alcun modo i
bordi.
“E
ora?”, aveva domandato Saga, osservando
soddisfatto il risultato del suo colpo.
Aiolos era rimasto a pensare per qualche secondo. Di nuovo, come sempre
del resto, erano risultati in pareggio.
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Capitolo 46 *** 45. Luna (Saga/Aiolos) ***
Luna: (Saga/Aiolos)
(110
parole)
note:
slice of life e un po' di shonen-ai, che non guasta!
Aiolos
era solito
prendersi gioco di lui perché, ogniqualvolta ne aveva la
possibilità, Saga non perdeva l’occasione di
immergersi in
acqua, anche quando non ne aveva necessità.
“È
come rinascere”, gli ripeteva, invitandolo a
condividere quel momento, senza dare ascolto alle risatine
dell’altro.
Non era un segreto per nessuno che lui adorasse fare il bagno; e
neppure
era fonte di imbarazzo, che la gente sapesse o ne parlasse. Sempre che
non lo facesse a sproposito. Quando Aiolos gli faceva compagnia, come
il giovane Atteone aveva peccato nel rimirare il corpo della vergine
Artemide, sedeva sulla sponda dello stagno con lo sguardo incantato,
ammirandolo venire accarezzato dolcemente da quelle placide acque.
note
di fine capitolo:
Uniamo l'utile al dilettevole :) Ovvero, l'elemento canonico di Saga
immerso nell'acqua (che sia piscina, terme, vasca da bagno o in questo
caso stagno) con una splendida e famosissima fanart di Crown,
che
lo ritrae appunto immerso in uno stagno al chiaro di luna e cirdondato
da lucciole. Certo, la fanart gli conferisce un'aurea struggente, io in
questo caso ho preferito qualcosa di più leggero, tanto per
replicare i toni della flashfic precedente. Ché l'angst
è
bello (su Saga soprattutto), ma è bello anche variare!
E per finire, per i pigri... qui
potete trovare la storia di Artemide e Atteone.
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Capitolo 47 *** 46. Stelle (Aiolos) ***
Stelle: (Aiolos)
(110 parole)
La chiamavano Altura delle Stelle, perché
lì, così in alto che nessun artificio poteva
disturbarne la visione, le stelle erano più limpide e
splendenti; sembrava di poterle toccare, se solo si fossero protese le
mani verso il cielo.
Lì, il Grande Sacerdote leggeva negli astri ciò
che gli dèi avevano in serbo per gli uomini.
Lì, Aiolos avrebbe dovuto prenderne il posto ed imparare a
portare il peso del destino degli uomini sulle proprie spalle. Ma
Aiolos non era destinato a rimanere ancorato alla terra. Altri occhi
avrebbero raccolto l’eredità di Shion,
perché il giovane cacciatore avrebbe trovato posto fra
quegli stessi astri che ogni notte il vecchio guerriero rimirava.
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Capitolo 48 *** 47. Cuori (Saga) ***
Cuori: (Saga)
(107
parole)
note: slice
of life, post Hades, fluff e un pizzico di AU.
Era
da diversi giorni che sentiva quei ragazzini giapponesi che ne
parlavano come di una cosa emozionante, come dell’avvento di
un
giorno particolare, pigolando come dei pulcini eccitati. Si sforzava di
non badarci e, aggrottando la fronte, tirava dritto. Ma quando Saori,
vestita come una semplice studentessa delle scuole medie e un lieve
imbarazzo sul volto di bambina, lo aveva chiamato al suo cospetto,
accogliendolo con un “Buon
San Valentino, Saga”,
lui non aveva saputo come reagire. E ora si ritrovava lì,
nelle
sue stanze, seduto sul letto, che teneva fra le mani un sacchettino di
piccoli cuori di cioccolato al latte, fissandoli stranito.
note
di fine capitolo
In giappone è tradizione che siano le ragazze a regalare
qualcosa (solitamente del cioccolato o cioccolatini fatti in casa) ai
ragazzi, il giorno di San Valentino. Sia che questi siano fidanzati nel
senso più canonico, oppure solo dei ragazzi per i quali si
sente
un po' di attrazione o di sentimento. E' un gesto carino per dire "ti
voglio bene" o "mi piaci".
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Capitolo 49 *** 48. Quadri (Aiolos) ***
Quadri: (Aiolos)
(110
parole)
note:
missing moment e mezzo AU
Qualche
volta, Aiolos si
chiedeva come sarebbe stata la sua vita se non fosse mai esistita la
sua realtà e lui fosse una persona normale. Gli piaceva
essere
circondato dai bambini e avere la possibilità di insegnare
loro,
così come stava facendo col fratellino.
Qualche volta, quando lasciava che la sua mente vagasse per quei sogni
e quei desideri, si immaginava in città, magari ad Atene,
magari
in un piccolo paese sulla costa o su un’isola della sua bella
Grecia, circondato da tanti bambini festanti e con gli occhi pieni di
speranza, mentre affiggeva i quadri delle valutazioni di fine anno
sulla bacheca della scuola. E allora, si sentiva realizzato.
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Capitolo 50 *** 49. Fiori (Aiolos) ***
Fiori: (Aiolos)
(110 parole)
note:
missing moment.
Era forse una coincidenza? Una credenza popolare?
O era la sua persistente presenza che, caparbia, voleva ricordargli
quanto accaduto quella notte?
Non lo sapeva. Non gli era necessario scoprirlo ora.
Con gli occhi fiammeggianti di inesauribile brama, nascosti dietro la
maschera sacerdotale, lo aveva fissato a lungo, come se solo quello
fosse bastato a cancellare tutto. Poi, aveva oltrepassato quella
piccola porzione di terra nascosta fra i massi, dove si accatastavano
alcuni pezzi di marmo di antiche colonne.
In quel punto, perennemente oscuro, il terreno era duro e compatto,
arido come tutto il resto in quel luogo; eppure, lievemente smossi da
una brezza innaturale, dei piccoli fiori gialli ondeggiavano impavidi.
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Capitolo 51 *** 50. Picche (Saga) ***
Picche: (Saga)
(186 parole)
note:
flashfic
In quegli ultimi giorni si sentiva spesso inquieto. Una strana
sensazione di rovina gli si era appiccicata addosso come
un’etichetta fastidiosa.
Dalla tasca dei pantaloni tirò fuori una carta da gioco
consunta
e spiegazzata, scrutandola come se, così facendo, essa
potesse
svelargli il futuro. Gliel’aveva data suo fratello, dopo che
lo
aveva convinto a partecipare a un gioco. Per lui, quell'asso di picche
era solo un vecchio cartoncino con un disegno sopra, che non portava in
sé alcun significato particolare.
Allora, se non era importante, perché lo aveva pescato per
tre volte di seguito?
“Il fato ci parla anche attraverso le cose più
banali! Sta
a noi riuscire a coglierne il messaggio!”, soleva dire il
Grande
Sacerdote.
Continuava a fissare quella carta, che spesso
nell’immaginario
collettivo rappresentava la Nera Mietitrice. Accarezzò i
contorni di quel simbolo, di un nero profondo e suggestivo.
«La morte», mormorò.
Prima o poi arriva per tutti il momento di morire. Una lezione che lui
in quegli anni aveva recepito bene e con l'approssimarsi della guerra
sarebbe divenuta una realtà ancora più tangibile.
Era forse quello il destino che lo attendeva?
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Capitolo 52 *** 51. Acqua (Saga) ***
Acqua:
(Saga)
(110 parole)
Plin! Plin!
Plin!
Il rumore delle gocce d'acqua che cadevano dalla volta della caverna
era ritmico, continuo.
Plin! Plin! Plin!
Lo sentiva costantemente, per tutto il giorno, da giorni.
Plin! Plin! Plin!
Anche quando non era solo.
Faceva fatica a mantenere la calma, a non tapparsi le orecchie con le
mani per impedire quel martellante suono che gli toglieva il senno.
Anche quando non era in prossimità di fonti d'acqua. Era
nella
sua mente, lo sapeva.
Plin! Plin! Plin!
Ancora. Era un continuo. Quella sensazione, tutta quell'acqua salata,
gli seccava la gola e gli raggelava le ossa nel profondo.
Era questo che stava provando suo fratello, mentre attendeva l'alta
marea?
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Capitolo 53 *** 52. Fuoco (Aiolos) ***
Fuoco: (Aiolos)
(100
parole)
Non
c'era stata alcuna
pira per lui. Nessuna fiamma splendente ad avvolgere il suo corpo
rivestito di drappi candidi e ornati d'oro. Nessuna lingua di fuoco che
lambiva, ruggente, il cielo degli Dèi e lo accompagnava a
rivendicare il suo posto fra gli eroi. Tutto questo non si faceva
più dai tempi antichi.
Ma non c'era stato neanche alcun funerale, poiché non c'era
una
salma. Solo una tomba vuota e una lapide di pietra, sulla quale
spiccava un'incisione grezza, fatta dalla mano inesperta di un bambino,
di nascosto di notte; che raffigurava un fuoco vigoroso, che mai si
sarebbe estinto.
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Capitolo 54 *** 53. Terra (Aiolos) ***
Terra: (Aiolos)
(110 parole)
Prese una piccola zolla di terra nella sua mano e la
fissò.
La odorò, sorridendo. Poi, la sbriciolò e
lasciò
che quel soffio leggero di vento, che gli accarezzava il corpo ferito,
la trasportasse via con sé.
«Accompagnami dove sto per andare»,
sussurrò, con lo
sguardo pieno di rimpianti, che lentamente si stava spegnendo.
Dove aveva trovato rifugio, in quei suoi ultimi momenti, la terra era
umida e calda come il ventre di una madre. Chiuse gli occhi e sorrise
ancora, ma di rassegnazione. Il suo corpo si sarebbe consumato nella
solitudine, mentre il suo spirito avrebbe vagato per lande sconosciute,
dove non avrebbe più sentito l'odore della sua terra natia.
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Capitolo 55 *** 54. Aria (Saga/Aiolos) ***
Aria: (Saga/Aiolos)
(110
parole)
Aiolos
alzò la mano e
sentì un refolo d'aria passargli fra le dita. Le mosse un
poco e
percepì come essa fosse sfuggente e si adattasse a quei suoi
movimenti, senza rimanerne frenata. Qualche metro più in
là, nello spiazzo antistante, Saga si esercitava con grande
agilità, alternando velocità e lentezza studiata,
senza
perdere fluidità, né efficacia, nei suoi
movimenti.
Sorrise. Non si stupì nel ritrovarsi a paragonare il
compagno
all'aria, così inafferrabile e sempre in movimento, che gli
accarezzava la pelle.
Tornò a
concentrarsi sulla
sua mano e non sentì più quell'invisibile
corrente
giocare con lui. Tutto era divenuto fermo, immobile. Alzò lo
sguardo e Saga non c'era più.
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Capitolo 56 *** 55. Spirito (Saga) ***
Spirito: (Saga)
(100
parole)
“Uno
spirito spezzato non sarà mai un nemico da temere.”
Era
questo ciò che
pensava ogni volta che si guardava riflesso, con quei suoi occhi
sanguigni e le sue labbra piegate in un sorriso eccitato. E lo stesso
accadeva quando li chiudeva, concentrandosi sui deboli lamenti che la
sua parte buona non smetteva mai di fare. E lui era lì,
affacciato alla finestra della sua stessa coscienza ad osservare lo
sconfitto Saga, incatenato a ceppi invisibili, che veniva divorato
lentamente dalla colpa, incapace di reagire, perché il suo
spirito era spezzato e niente sarebbe stato in grado di risanarlo.
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Capitolo 57 *** 56. Colazione (Aiolos) ***
Colazione: (Aiolos)
(100
parole)
Nascosto
dietro la sua
scodella di latte caldo, Aiolos non riusciva a distogliere lo sguardo
da lui. Lo vedeva mangiare lentamente, composto, in silenzio; con lo
sguardo sempre basso sul proprio piatto, dove una dopo l'altra
sparivano le focaccine che gli erano state servite.
Avrebbe
voluto
parlargli, per imparare a conoscerlo, ma con quel silenzio Saga
riusciva a creare una barriera che respingeva ogni suo tentativo.
Sbuffò
sul suo latte.
«Finisci
la tua
colazione, piccolo», disse Shion con un sorriso paterno,
fermandosi per un momento al loro tavolo e accarezzando Aiolos sulla
testa, prima di uscire dalla sala della mensa.
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Capitolo 58 *** 57. Pranzo (Saga/Aiolos) ***
Pranzo: (Saga/Aiolos)
(275 parole)
note:
flashfic
Saga posò a terra la sacca e si distese all'ombra di una
grande
quercia, incrociando le braccia dietro la testa. La giornata era calda
e sgombra di nuvole. Per la prima volta nella sua vita si sentiva in
pace con se stesso e quasi poteva dimenticare il suo destino.
Alzò lo sguardo verso il cielo e un refolo di vento smosse
un
poco le fronde dell'albero in eleganti onde verdi.
Poco più in là, Aiolia gattonava felice
sull'erba, seguito dallo sguardo amorevole di Aiolos.
Sembrava di stare a un pic-nic.
Le donne del santuario avevano preparato per loro un ricco pranzo al
sacco, con panini dolci, focacce alle noci, alle olive e farcite con
formaggio di capra.
Si voltò a osservare Aiolos, che rincorreva il fratellino
che si
era allontanato troppo, ridendo nell'acchiapparlo e nel farlo
volteggiare in aria. Lo invidiava, perché poteva giocare con
lui
senza alcun timore di trasgredire le leggi del Santuario. Poi,
inevitabilmente, i suoi pensieri si volsero a Kanon, che invece era
costretto a vivere nascosto, a mangiare sempre da solo, e a passare le
sue giornate in una baracca vuota; al quale non sarebbe mai stato
permesso di vivere un pomeriggio spensierato come quello.
«Allora, non è un bel posto per
pranzare?» disse
Aiolos con il suo solito sorriso luminoso, tornando verso di lui con il
bimbo
caricato sulla spalla, distogliendolo dai suoi malinconici pensieri.
Saga annuì, passandosi rapido il dorso della mano sugli
occhi,
raddrizzandosi e appoggiandosi con la schiena al tronco della quercia.
Tirò a sé la sacca e vi estrasse i primi due
panini,
porgendogliene uno, iniziando a mangiare in silenzio e sforzandosi di
sembrare felice.
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Capitolo 59 *** 58. Cena (Aiolos) ***
Cena: (Aiolos)
(110 parole)
note:
missing moment
Per quella sera, Aiolos gli aveva promesso che avrebbero mangiato
assieme; niente mensa caotica, niente tavolo da dividere con gli altri
allievi, a sentirsi escluso e tacitamente accusato di essere un
privilegiato perché era il fratello di un cavaliere d'oro.
Per quella sera, sarebbero stati solo loro due: avrebbero cucinato
assieme lo stufato che piaceva a entrambi e avrebbero cenato attorno a
un tavolo come una vera famiglia.
Lo aveva aspettato fino dopo il tramonto, fin dopo che la luna si era
levata e le stelle brillavano nel cielo; lo aveva aspettato fino ad
addormentarsi, seduto al tavolo, sognando di vederlo
comparire
sulla soglia dichiarando che aveva una gran fame.
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Capitolo 60 *** 59. Cibo (Saga) ***
Cibo: (Saga)
(100 parole)
Di quella roba non sapeva proprio che farsene. Più guardava
quel
cestino pieno di cibo che occupava il piccolo tavolo nella sua camera,
più gli veniva la nausea. Com'era possibile che in un luogo
come
il Santuario potessero accadere cose del genere?
Aiolos gli aveva confessato di essere invidioso, perché le
ragazze spasimavano per lui e non perdevano occasione per fargli dei
regali. Ma perché erano fissate col cibo?
Prese una maglietta pulita e aprì la porta; si
fermò
sulla soglia e lo guardò con sospetto. Poi, rapido,
afferrò un biscotto alle mandorle e uscì per il
suo
allenamento mattutino.
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Capitolo 61 *** 60. Bibite (Saga/Aiolos) ***
Bibite: (Saga/Aiolos)
(110 parole)
Non avevano percorso neanche metà del tragitto, che le
borracce
erano già vuote. Non c'era da stupirsi, con una giornata
calda
come quella.
Aiolos alzò lo sguardo al cielo, dove una nuvola benevola
transitava lenta davanti al sole, donando loro qualche attimo di
sollievo. Sbuffò, accasciandosi su una roccia squadrata.
Aveva
la gola secca.
«Potevamo essere lì in un attimo»,
borbottò.
«Se solo avessimo fatto come avevi proposto»,
terminò per lui il pensiero Saga.
«Ma in questo modo avremmo disubbidito a Shion. Lo so, lo
so», sbuffò sconsolato Aiolos.
Alzò di nuovo la testa, strizzando gli occhi per non
rimanere
accecato dal sole. «Una bella gazzosa ghiacciata... al
limone», sospirò.
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Capitolo 62 *** 61. Inverno (Aiolos) ***
Inverno:
(Aiolos)
(105 parole)
Il freddo che sentiva nelle ossa non era paragonabile a nulla che
avesse mai provato prima; eppure, quella sera di settembre era dolce e
calda come una carezza piena d'amore.
Alzò un poco la testa oltre la colonna spezzata. Non una
stella in cielo, non una fiaccola tra le rovine che gli offrivano
riparo, non un lampione appariva, laggiù all'orizzonte, dove
sapeva che la civiltà stava facendo baldoria, fra luci
scintillanti e suoni caotici.
Nulla di tutto ciò arrivava a lui. Tranne quel gelo
innaturale che gli avvolgeva il cuore come un inverno spietato, mentre
un velo di nebbia gli oscurava per sempre la vista.
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Capitolo 63 *** 62. Primavera (Saga) ***
Primavera:
(Saga)
(224 parole)
«Una
festa in paese?»
«Sì,
la festa di primavera. L'anno scorso ti eri divertito, no?»
Aiolos lo
aveva intercettato
in biblioteca, intento a risistemare i volumi che Shion aveva
consultato quella mattina. Ancora con le braccia cariche, Saga lo
squadrò con sospetto. Lui avrebbe dovuto sapere che in quel
periodo era in missione lontano dal Santuario.
«Non
mi interessa.»
Il giovane
Sagittario non si
diede per vinto per la risposta sdegnosa dell'amico, né
tantomeno si offese quando gli voltò le spalle e si
allontanò. Percorse il corridoio parallelo e lo
intercettò di nuovo.
«Dai,
ci saranno anche i più piccoli. Ci saremo tutti.»
«Ho
da fare»,
ribatté Saga, fissando lo sguardo per terra, cercando di non
far
trasparire l'irritazione e la tristezza che quell'insistenza gli
provocava.
La
primavera lo rendeva
nervoso e irritabile. Con quel tripudio della natura che si risvegliava
e la voglia di vivere che si respirava nell'aria, non aiutava il suo
umore già di per sé poco propenso a divertirsi.
E, essere
poi alla fine di maggio, in prossimità del suo compleano,
peggiorava quel suo stato d'animo. Doveva sforzarsi per mantenere la
calma, soprattutto di fronte all'entusiasmo di Aiolos.
Sospirò,
facendo
intendere all'altro che ci avrebbe pensato; ma, come per l'anno prima,
avrebbe chiesto a Shion di affidargli una missione. Una qualsiasi, che
lo portasse il più lontano possibile da lì.
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Capitolo 64 *** 63. Estate (Aiolos) ***
Estate: (Aiolos)
(100 parole)
L'estate in Grecia era sempre particolarmente calda, a tratti
insopportabile. A volte, anche alle altitudini del Santuario. E
lassù, quasi in cima alla vetta della montagna sacra, dove
svettava la casa del Sagittario, non faceva eccezione.
Aiolos camminava avanti e indietro per i corridoi bui e torridi del suo
presidio, la fronte madida di sudore, la tenia ormai zuppa e la schiena
fradicia.
Quel giorno non riusciva a sopportare l'armatura che indossava; persino
quelle ali dorate da sempre ammirate da tutti gli erano un fastidio;
non più leggere, rassicuranti, ma inermi e pensati come
macigni.
Se solo avesse potuto liberarsene...
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Capitolo 65 *** 64. Autunno (Saga) ***
Autunno: (Saga)
(110 parole)
C'erano volte in cui
ai suoi occhi
le calde sfumature dell'autunno si uniformavano in un avvilente color
marrone. Di quei colori accesi, dell'odore del muschio, della terra
umida, del vino caldo e delle castagne arrostite, perdeva ogni memoria.
C'erano volte in cui
ai suoi occhi
le terre del Santuario si coprivano di un sottile velo di morte; e
niente riusciva a ripulirle.
In quelle volte, lui
si ritrovava
lì in piedi, appoggiato alla balaustra della terrazza del
Tredicesimo tempio, con un calice di vino in una mano e la maschera blu
nell'altra. Con sguardo stanco contemplava la foschia che lenta si
alzava da quelle terre rossastre, rese sterili dal tradimento.
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Capitolo 66 *** 65. Mezze stagioni (Saga/Aiolos) ***
Come ho avuto modo di dire in altre occasioni, non tutti i
prompt della
tabella sono affini all'argomento trattato. Questo è il caso
del
prompt corrente... Ma che c'entra "mezze stagioni" con Saint Seiya? Che
c'entra con quel serioso di Saga e quel... vabbè, Aiolos ce
lo
vedo sicuramente più gigione dell'altro. XD
Questo è quello che mi è venuto fuori, voi cosa
ne pensate?
Mezze stagioni: (Saga/Aiolos)
(104
parole)
«Mezza stagione?» disse Saga, leggendo il
bigliettino che
Aiolos aveva appiccicato sul bordino del ripiano dov'erano sistemati i
vestiti del fratellino; e faceva coppia con quello sotto la pila delle
sue magliette.
L'amico annuì entusiasta, sistemando le pieghe dell'ultima
che aveva appena finito di stirare.
«E cosa vuol dire?»
«Quando non fa né troppo caldo, né
troppo freddo.»
Quella risposta non era bastata a dissipare il dubbio sul viso
dell'altro. Saga non capiva perché ci fosse la
necessità
di dover etichettare dei vestiti. Stava per domandarglielo, ma
guardandosi meglio attorno, sospirò: la stanza ne era piena.
E
allora si limitò a scrollare la testa.
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Capitolo 67 *** 66. Pioggia (Saga) ***
Pioggia:
(Saga)
(494
parole)
note:
flashfic, missing moment, little Saga
«Non farti più vedere da queste parti»,
ringhiò il guardiano, puntandogli il dito contro, dopo
averlo fatto ruzzolare a terra.
Il piccolo Saga lo fissò con occhi umidi e labbra tremanti.
Quell'omone, che non si curava di avere davanti un candidato
all'armatura d'oro, gli faceva paura. Lo vide dargli le spalle,
rientrare nella baracca e, poco dopo, chiudere gli scuri interni delle
due finestre sul davanti. Successivamente, udì altri rumori
simili. Immaginò l'uomo chiudere anche tutte le altre
finestre, per impedirgli di cercare un altro modo per vedere suo
fratello.
Non capiva perché li tenessero separati. In fondo, che
poteva esserci di male se voleva passare un po' di tempo con lui? Gli
aveva persino portato delle focaccine: quelle che davano per colazione
alla mensa, il giovedì. Aveva tenuto da parte le sue ed era
riuscito a trafugarne un paio per mangiarle assieme a suo fratello.
Alzò la testa al cielo, sentendo qualcosa di umido colpirlo
sulla guancia.
Aveva ricominciato a piovere.
Per tutto il giorno c'erano stati brevi sprazzi di pioggia, sufficienti
però a rendere i sentieri del Santuario –
soprattutto quelli più esterni – dei piccoli fiumi
di fango.
Rimase lì, per diversi minuti, forse per ore intere, a
prendersi quell'acqua che via via diventava più intensa e
fredda, che gli penetrava nelle ossa e lo appesantiva di una solitudine
che le sue giovani spalle non erano ancora in grado di sopportare.
Sapeva che doveva alzarsi da lì e rientrare. Doveva
ritornare prima del tramonto o sarebbe stato punito, ma non voleva
andarsene senza verderlo ancora una volta.
Senza accorgersene, in un attimo il cielo si era fatto nero come la
pece; in lontananza già si facevano largo i primi borbottii
del temporale che si avvicinava in fretta e la pioggia cadeva sul
terreno come piccoli dardi gelidi, ma lui insisteva a rimanere dov'era,
a prendersela tutta. Chissà, forse sperava di muovere a
compassione il carceriere
di suo fratello.
Si sfregò gli occhi e il viso con la mano sporca: non voleva
piangere; soprattutto, non voleva che Kanon lo vedesse piangere.
Singhiozzò, allungandosi sul terreno fradicio per recuperare
il sacchetto di carta con le focacce, ma si bloccò di colpo
e alzò la testa di scatto nell'accorgersi di non essere
più sotto la pioggia. Sgranò gli occhi nel vedere
che quell'uomo che lo stava coprendo con l'ombrello era il Grande
Sacerdote.
«Vieni, torniamo indietro», disse un'uomo, con tono
paterno.
Shion gli offrì la mano, ma lo vide ritrarsi e guardarlo con
diffidenza. Non demorse, gli tese di nuovo la mano, sorridendo
comprensivo e, questa volta, dopo uno starnuto che aveva scombussolato
il piccolo, lo vide cedere e ubbidire.
Lo aveva seguito a distanza fin da quando aveva lasciato la mensa,
sapeva dove stava andando, ma non aveva avuto cuore di impedirglielo.
Forse, se lo avesse fermato prima, gli avrebbe risparmiato tanto
dolore. Ora, avrebbe dovuto spiegargli perché non poteva
stare con il fratello e sperare che si mettesse il cuore in pace.
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