Picche: (Saga)
(186 parole)
note: flashfic
In quegli ultimi giorni si sentiva spesso inquieto. Una strana sensazione di rovina gli si era appiccicata addosso come un’etichetta fastidiosa.
Dalla tasca dei pantaloni tirò fuori una carta da gioco consunta e spiegazzata, scrutandola come se, così facendo, essa potesse svelargli il futuro. Gliel’aveva data suo fratello, dopo che lo aveva convinto a partecipare a un gioco. Per lui, quell'asso di picche era solo un vecchio cartoncino con un disegno sopra, che non portava in sé alcun significato particolare.
Allora, se non era importante, perché lo aveva pescato per tre volte di seguito?
“Il fato ci parla anche attraverso le cose più banali! Sta a noi riuscire a coglierne il messaggio!”, soleva dire il Grande Sacerdote.
Continuava a fissare quella carta, che spesso nell’immaginario collettivo rappresentava la Nera Mietitrice. Accarezzò i contorni di quel simbolo, di un nero profondo e suggestivo.
«La morte», mormorò.
Prima o poi arriva per tutti il momento di morire. Una lezione che lui in quegli anni aveva recepito bene e con l'approssimarsi della guerra sarebbe divenuta una realtà ancora più tangibile.
Era forse quello il destino che lo attendeva?