Stay.

di nicole_salvoni
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Casa. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Progetti ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Festa a sorpresa ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Emozioni. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Verità ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Casa. ***


Stiles Stilinski si stava versando del caffè caldo nell'enorme tazza della colazione quando si ritrovò a pensare a come, negli ultimi tempi, la sua vita fosse decisamente cambiata.

Da quando aveva scoperto che il suo migliore amico, Scott McCall, era un lupo mannaro, guardava il mondo con occhi diversi: non era più il pragmatico, razionale ed indifeso ragazzino che pochi anni prima si era avventurato negli affollati corridoi della Beacon Hills Hogh School; era cambiato, era diverso. Non solo aveva cambiato taglio di capelli, ma anche i brufoli sembravano magicamente scomparsi dal suo viso semplice, mentre il suo corpo si era fatto più agile e muscoloso. Quando gironzolava sapeva di non essere più un fantasma, un volto sconosciuto in mezzo a molti altri, ma molti sguardi erano puntati su di lui, sul figlio dello sceriffo. Stiles sapeva che non era solo il suo cambiamento fisico a giustificare quelle occhiate fameliche ed indagatrici. Il suo gruppo di amici "strampalati", infatti , era ormai famoso in tutto il paese, perché perfino a Beacon Hills, la città dei casi inspiegabili e irrisolti, un gruppo di ragazzi che si ritrovavano puntualmente sulla scena di un crimine non passavano certo inosservati. Il ragazzo da parte sua cercava di non dare nell'occhio e invitava gli amici a fare altrettanto; ma come poteva una banshee, attratta perennemente dal richiamo della morte, cercare di resistere al suo naturale impulso di salvare delle vite da feroci mostri che avrebbero dovuto trovarsi racchiusi solamente tra le pagine di un libro di fiabe per bambini? E come poteva lui rinunciare ad aiutare Lydia Martin, l'intelligentissima e bellissima ragazza dai capelli color biondo fragola, di cui era "segretamente " innamorato da ormai dieci anni?

Così, poco alla volta, Stiles Stilinski si era calato in un mondo che non gli apparteneva e lo aveva fatto suo. In quel mondo aveva trovato amici con cui trascorrere allegramente le serate e ricerche interessanti con le quali occupare il tempo libero. Aveva trovato un branco, e non gli importava di quanto questo potesse essere "strampalato", non gli importava che la bella Allison Argent,figlia di un temutissimo cacciatore di licantropi, se la spassasse con Isaac Lahey, il lupo mannaro con più stile che avesse mai conosciuto, o che il suo migliore amico fosse felicemente fidanzato con una kitsune del tuono, Kira. Non gli interessava che un uomo con il doppio dei suoi anni amasse il suo sogno proibito (anche se forse l'idea di Peter e Lydia insieme lo infastidiva un pochetto) e anche i quotidiani litigi con Derek Hale, il tenebroso alfa dagli occhi magnetici, erano diventati per lui motivo di divertimento. Oramai faceva parte di un branco, e sapeva di poter contare sui suoi amici, perché in un branco nessuno viene abbandonato, perché il branco è casa, e finalmente Stiles Stilinski aveva trovato la sua.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Progetti ***


La mattina successiva Stiles si svegliò sudato e terrorizzato in un letto decisamente scomposto: un altro dei suoi incubi si era fatto largo nella sua mente, turbando il suo sonno e sfinendolo. Gli capitava spesso di fare sogni strani, d'altronde tutta la sua vita lo era, ma quello era insolito e rispecchiava una delle sue più grandi paure: rimanere solo. Lo squillare improvviso del cellulare lo ridestò dai suoi pensieri e lo riportò alla realtà. Scott. Probabilmente, se non si fosse trattato del suo migliore amico avrebbe pesantemente insultato l'idiota che aveva osato chiamarlo alle otto di un qualsiasi sabato mattina, ma Scott non contava. Scott era Scott. Ripensò a quando, molti anni prima, si erano conosciuti e che tutto quel tempo trascorso insieme li aveva resi più forti e più uniti, tanto da diventare fratelli. Ne avevano passate tante insieme: si ricordava di tutte le loro chiacchierate sulle ragazze, della loro prima sbronza e della prima volta che avevano marinato la scuola; per non parlare di quella volta che avevano rubato i vestiti di tutti i loro compagni di lacrosse, costringendoli a girare con degli asciugamani per tutta la scuola. Per Stiles, Scott era sempre stato una certezza; era il suo faro, nonché l'unico che gli era rimasto accanto quando sua madre Claudia era morta. D'altra parte, anche lui aveva sempre cercato di sostenere l'amico nei momenti più critici, come quando suo padre era stato cacciato di casa. Non avevano affatto vissuto una vita semplice, e forse non l'avrebbero vissuta mai, ma entrambi ogni mattina si incontravano e, facendosi carico l'uno dei pesi dell'altro, si preparavano ad affrontare insieme una nuova giornata.Un piccolo sorriso si dipinse sul volto di Stiles che, ancora mezzo addormentato, rispose alla chiamata.

 

<< Che vuoi Scott? >> sentendo la voce impastata dell'amico, il licantropo non poté fare a meno di sogghignare.

 

<< Buoooongiornoooo principessa! Ti ricordi che giorno è oggi, vero? >>

 

<< Scoot... è sab... ma sono le otto di mattina! Si può sapere cosa vuoi? E smettila di ridere sotto i baffi! Non mi servono i sensi ultra sviluppati da lupo mannaro per sapere che lo stai facendo! >>

 

<< Noto con piacere che sul pianeta Stilinski è esattamente una di quelle giornate dove gli uccellini cinguettano, il sole brilla e...  >>

 

<< SCOTT McCALL! DAMMI UNA VALIDA MOTIVAZIONE PER NON RIATTACCARTI IN FACCIA E RIMETTERMI A DORMIRE! >>

 

<< Va bene principessa, ma non ti arrabbiare troppo! Non vorrei che ti venissero le rughe! Comunque, oggi è il compleanno di Derek e quindi abbiamo deciso di organizzargli una festa a sorpresa che non dimenticherà molto facilmente >>.

 

<< Caro Scott, è proprio un' idea geniale! Chissà perché nessuno ci ha mai pensato prima! No ma sul serio, cos'altro potrebbe desiderare il tenebroso Derek per il suo compleanno, se non un'affollatissima festa nel suo loft, pieno zeppo di sconosciuti che gli cantano tanti auguri e che suonano le trombette? Scott, ma fai sul serio?  >>

 

<< Oh Stiles, certo che faccio sul serio! Ci hai chiesto di sembrare il più normali possibile e... beh... cosa c'è di più normale ed innocente di una festa organizzata da adolescenti con gli ormoni a manetta?! >>

 

<< E SECONDO TE ORGANIZZARE UNA FESTA A SORPRESA NEL LOFT DI UN LUPO MANNARO, UN ALFA PER DI PiU', CON UMANI E CREATURE SOPRANNATURALI TI SEMBRA UNA COSA NORMALE?!!?!?  >>

 

<< E dài Stiles... >>

 

<< Spiegami un'ultima cosa genietto: come hai intenzione di far sloggiare Derek da casa sua? Perché sai, ho come la vaga sensazione che se lo rinchiudessimo tutto il giorno nella sua stanza potrebbe insospettirsi! >>

 

<< Non ti preoccupare, Isaac e Allison hanno parlato con Peter e sembra che il nostro lupacchiotto non festeggi più un compleanno da quando... beh.. dall'incendio...e... Peter ci ha detto che solitamente sta fuori tutto il giorno e che torna solo in serata...  >>

 

Il ragazzo ascoltava basito, domandandosi se il suo migliore amico avesse del tutto perso il lume della ragione.

 

<< Quindi McCall, ricapitoliamo questo tuo grandioso piano. Dobbiamo semplicemente addobbare il loft di Derek,invitare gente e organizzargli una festa, cosa che detesta, mentre lui se ne sta sperduto chissà dove; così quando tornerà tutti potranno cantargli tanti auguri, suonare trombette e... Derek ci ucciderà, ne sei consapevole vero?! Questa è la volta buona in cui squarcia la gola a tutti!  >>

 

<< Beh, questo non è esattamente un mio problema. I lupi mannari guariscono in fretta e... si dice in giro che siano particolarmente veloci. Troviamoci tra un'oretta davanti al supermercato a dopo beola addormentata! >>

 

<< Davvero Scott, tu si che riesci ad infondermi calma! Sei proprio rassicurante sai?! >>.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Festa a sorpresa ***


Per la festa a sorpresa di Derek i ragazzi avevano svaligiato l'intero supermercato. Volevano che fosse qualcosa di unico e indimenticabile, e speravano di far capire al loro alfa che dei motivi per sorridere esistevano sempre, e che il passato avrebbe certamente continuato a vivere in lui e a ferirgli il cuore; ma che avrebbe potuto essere affiancato da un presente colmo di gioie e speranze.

 

Ad accoglierli sulla soglia di casa Hale, si trovava Peter (non che questo fosse poi così strano... era pur sempre lo zio del festeggiato) e Lydia non poté fare a meno che correre tra le sue braccia muscolose e baciarlo con trasporto. Davanti agli occhi di Stiles si susseguirono velocemente tutte le vicende che interessavano il lupo, e provò un forte brivido quando si ricordò del suo tradimento e della sua morte avvenuta per mano del nipote poco tempo prima. Ma per qualche ragione a lui incomprensibile, Peter Hale era tornato, in carne e ossa, e ora teneva tra le sue braccia la ragazza dei suoi sogni. Certo, ci stava facendo l'abitudine a vederli insieme, anche se non si fidava ancora completamente dell'uomo; in realtà si era reso ben presto conto che non gli importava nemmeno più di chi baciasse, Lydia; l'importante era che fosse felice, altrimenti ci avrebbe pensato lui a sistemare il bell'imbusto di turno, magari con una mazza da baseball. Aveva capito che tra loro non ci sarebbe mai stato nulla di più di una fortissima amicizia; si appartenevano, questo si, ma per qualche strana ragione non a tal punto da potersi permettere il lusso di possedersi.

 

<< EM... RAGAZZI... VORREI SOLO RICORDARVI CHE ABBIAMO UN PARTY DA ORGANIZZARE E CHE... BEH... INSOMMA ALMENO CAMBIATE STANZA! >> la voce divertita e imbarazzata di Kira lo riportò con i piedi per terra.

 

<< Kira ha ragione. Isaac, amore, mi passeresti gli addobbi? >> Allison Argent. La bella e letale aveva parlato, nessuno avrebbe osato contraddirla, perciò si misero tutti all'opera.

 

I ragazzi avevano deciso di ricreare in casa dell'alfa una vera e propria discoteca, con tanto di dj e di povere fluorescente con cui dipingersi il corpo. Non ci misero molto a sistemare tutto, tanto che ebbero addirittura tempo per farsi delle docce veloci e per prepararsi al meglio prima che gli invitati, o meglio gli amici degli amici degli invitati, suonassero il campanello.

 

Stiles si era offerto di fare da palo, tutta quella confusione cominciava a dargli alla testa, e quando vide in lontananza l'auto di Derek, si precipitò nel loft urlando a tutti di nascondersi il più silenziosamente possibile e di spengere tutte le luci. Non era ancora sicuro che quella della festa fosse stata una buona idea, sapeva bene che il suo amico avrebbe certamente preferito qualcosa di molto più intimo, ma il sorriso compiaciuto di Scott fece tacere la sua coscienza.

 

Il ragazzo sentì i passi leggeri dell'uomo sul pianerottolo e la chiave girare nella toppa; poi, dopo secondi che gli parvero infiniti, un Derek dal volto teso e duro aprì finalmente la porta di casa.

 

<< SORPRESAAAAA! TANTI AUGURI! >> il volto dell'alfa rifletté tutte le emozioni possibili ed immaginabili, e proprio mentre Stiles stava per darsi dell'idiota per aver acconsentito ad organizzare una simile sciocchezza, sul viso dell'uomo comparve un gran sorriso. Con gli occhi carichi di commozione, abbracciò e ringraziò ogni invitato, gettandosi poi nella mischia, ballando, bevendo e baciando ogni ragazza ubriaca che si gettasse ai suoi piedi. La festa era semplicemente fantastica e tutti si stavano divertendo, tutti tranne Stiles, ai cui occhi vigili non sfuggì il patetico tentativo di Derek di mantenersi calmo e di rendersi partecipe: doveva ammettere che era davvero un ottimo attore, sicuramente migliore di lui che a ballare sembrava una papera ubriaca con la diarrea.

 

Il suo atteggiamento avrebbe potuto ingannare chiunque, ma Stiles, Stiles non era un ragazzo qualunque e non lo sarebbe mai stato. Preoccupato per l'amico, decise di seguirlo sul balcone, l'unico luogo di tutto il loft dove non si trovava letteralmente nessuno.

 

<< Che ci fai tu qui? >> chiese l'alfa con il suo solito tono apatico, che tradiva però un briciolo di stupore.

 

<< Beh sai, sono ad una festa di compleanno ma il festeggiato probabilmente sta meditando di suicidarsi buttandosi dal balcone di casa sua e sai... vorrei evitare di dover spiegare a mio padre perché mi trovavo ad una festa piena di alcool dove è stato anche ritrovato un composto di Derek spappolato >>

 

<< Idiota! >>

 

<< Noto con piacere che con l'età aumenta anche la simpatia eh >>

 

L'alfa sospirò << Stiles, perché sei qui? >>

 

<< Per le bibite gratis... ah ma aspetta.. le ho pagate anche io! Affermazione di riserva. Sono qui per il tuo compleanno idiota! >>

 

Derek si sedette a terra e il ragazzo fece lo stesso. <<  Non ne festeggiavo uno da quando... da quando.. >>

 

Lacrime. Sul suo viso stavano scorrendo lente lacrime dolorose. Stiles sapeva che era l'alcool ad agire nel corpo dell'amico, sapeva che non avrebbe mai fatto una cosa simile di fronte a lui,neppure per dei ricordi così dolorosi: doveva farsi vedere forte, non doveva far credere di essere debole. Eppure non poté fare a meno di stupirsi, di avvicinarsi a quel corpo perfetto e di asciugarle, le lacrime.

 

Derek lo guardò fisso negli occhi, sembrava quasi un bambino indifeso, e si avvicinò pericolosamente, tanto che il suo profumo pungente travolse i sensi di Stiles.

 

<< Sai, quando sto con te.. beh.. sono gli unici momenti in cui la mia vita è piena, gli unici momenti in cui non mi sento solo >>.

 

E poi ci fu uno di quegli istanti indimenticabili,di quelli che ti porti dentro per tutta una vita, che anche se lo vuoi con tutto te stesso, non puoi dimenticare; di quelli che ti porti addosso e che pian piano, diventano parte di te.

 

Bastarono pochi secondi e le labbra di Derek Hale si posarono inesorabili e voraci su quelle di Stiles Stilinski.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Emozioni. ***


Stiles rimase sorpreso dal turbinio di emozioni che lo travolse. Le labbra di Derek erano calde, morbide, esperte: si posavano sulle sue con la stessa delicatezza con cui una farfalla si posa su un fiore. Era impaurito, eccome se lo era; infondo stava baciando un ragazzo più grande che in realtà era un lupo mannaro, capo di un branco e con tendenze omicide. Eppure, tutte le preoccupazioni che in pochissimo si erano fatte largo nella sua mente, svanirono quando l'alpha  gli poggiò delicatamente un mano sulla guancia fredda. In quel preciso momento, qualcosa in Stiles si ruppe e qualcos'altro, invece, tornò al proprio posto: la consapevolezza di come tutto avrebbe dovuto essere, di chi era lui davvero, di tutto ciò di cui si era sempre privato per paura. E allora il ragazzo non esitò a stringersi a Derek Hale, a baciarlo più intensamente, a mordicchiargli le labbra voraci, ad accarezzare il suo viso, i suoi capelli,a rifugiarsi tra le sue braccia possenti. I due erano così vicini che, se solo ci avessero prestato attenzione, avrebbero potuto sentire chiaramente il rimo frenetico dei loro cuori, che battevano all'unisono, così velocemente che parevano in procinto di scoppiare. Ma non si preoccuparono di ciò, ne di tutti gli invitati, gli amici e i parenti che, accaldati, sarebbero potuti uscire su quel balcone a prendere una boccata d'aria: in quel momento, su quel balcone, esistevano solamente loro due, loro due e nessun'altro. Al diavolo i mostri, gli psicopatici, i professori, il liceo.

 

Derek si staccò lentamente dal giovane e, con gli occhi colmi di lacrime, si voltò verso il paesaggio, perdendosi in quella meravigliosa vista. Stiles, con un' espressione sbalordita sul viso, si mordicchiò le labbra. Fu l'alpha a parlare, interrompendo il terribile silenzio colmo di imbarazzo e parole non dette che era calato tra i due.

 

<< Da quando la mia famiglia è morta in quel fottuto incendio, non ho più festeggiato il mio compleanno. mi sembrava di prendermi gioco di loro, capisci Stiles? io qui, vivo, a mangiare torte e a scartare regali, mentre loro sono cenere nel vento, in chissà che parte del mondo, morti. >>

 

<< Derek... mi... >>

 

<< No, non dirlo. Non voglio essere compianto. Non ho bisogno di compassione, non la voglio. >>

 

<< Scusami. >>

 

<< Grazie, per essere comparso dal nulla nella mia vita. >> il lupo si alzò, seguito a ruota dal ragazzo, che si trovò imprigionato tra il muro e il corpo dell'alpha, che apparentemente non voleva lasciarlo andare.

 

Il bacio, come il precedente, fu improvviso.

 

<< Derek... >>

 

<< Mh? >>

 

<< Che cosa stiamo facendo? >> aveva paura, aveva paura che ben presto l'uomo si sarebbe accorto di quanto stava succedendo, che si sarebbe voltato di colpo, adirandosi pesantemente e incolpando l'alcool che aveva precedentemente bevuto. Si sarebbe voltato, se ne sarebbe andato abbandonandolo su quel balcone freddo e, ne era sicuro, non lo avrebbe più rivisto.

 

<< Ci stiamo amando Stiles, ci stiamo amando. >>

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Verità ***


<< Ci stiamo... amando? Derek sei sicuro di sentirti bene? Certo che no! Hai chiaramente alzato un po' troppo il gomito questa volta lupo tontolone... >>

 

Stiles rise, ma il suo cuore non smise per un solo istante di battere forte, ninterrottamente. Non era mai stato così felice, nemmeno quando aveva guidato per la prima volta la sua amatissima jeep, e quella volta si che era stata emozionante (soprattutto le grida disperate di Scott che, stretto a ben due cuscini, gli urlava di rallentare) ; lui sapeva che Derek Hale, l'affascinante, terribile e avvenente Derek Hale non poteva davvero essere innamorato di lui, probabilmente il suo era stato un impulso da alcol. O peggio ancora lo aveva scambiato per una qualche ragazza, anche se effettivamente non riusciva a capire in che modo avrebbe potuto scambiarlo per un esponente dell'altro sesso, ma infondo chi era lui per giudicare. Tuttavia lo stupore che provava, la felicità... Stiles si disse che, anche se probabilmente quel bacio a lungo agognato sarebbe stato solo un lontano ricordo, sarebbe stato senza dubbio uno dei più belli di tutta la sua intera vita.

 

<< Ci rigeneriamo continuamente, noi non possiamo ubriacarci principessa >> Derek non aggiunse altro, si limitò a mantenere il proprio sguardo fisso in quello del ragazzo, che improvvisamente, come colto da un'improvvisa presa di coscienza, avvampò.

 

<< Cioè tu... io...noi... ma dico ti sembra questo il modo di flirtare?! >>.

 

<< Avresti preferito che mi presentassi sotto casa tua con un mazzo di rose ed un pacchetto di cioccolatini? Andiamo sii realista! >>.

 

<< ma... ma... tu sei un uomo... e anche io lo sono.... Sono sicuro di non essere una bionda stangona con un vestitino scosciato e la passione per le borset.. >>.

 

<< Stiles, Stiles,Stiles. Sai cosa mi piace di te? Non riesco mai a farti stare zitto per più di due secondi. Posso minacciarti, legarti, ringhiare minacciarti un'altra volta, ma so già che si rivelerà tutto inutile >>.

 

<< Se io non parlassi in continuazione voi tutti sareste stecchiti già da tempo! >>.

 

<< Mi inchino alla sua potenza, nostro salvatore! >> un silenzio carico di parole non dette si fece largo tra i due, visibilmente imbarazzati per quanto stava accadendo, ma affatto intenzionati a porvi un freno.

 

<< Derek... ma tu sei sicuro di essere innamorato di me? Insomma...ci siamo appena baciati, tutto questo è molto strano >>.

 

<< Io non sono innamorato di te sciocco umano. >> rispose ridendo << se lo fossi passerei il tempo a scriverti messaggini dolci, a seguiti, a chiamarti. Ti sembra forse che lo abbia mai fatto? >> l'espressione sul volto di Stiles cambiò di colpo, si rabbuiò completamente. Come aveva potuto anche solo pensare che l'uomo che aveva davanti potesse davvero essere innamorato di lui? Era stato davvero uno sciocco anche solo a pensare, per una frazione di secondo, che Derek potesse provare un sentimento tanto forte come l'amore. Stupido,stupido che era stato! Gli occhi gli si riempirono di lacrime, si alzò di scatto e si girò, cominciando ad incamminarsi verso l'interno dell'appartamento: avrebbe cercato di passare inosservato, sarebbe sceso lungo le scale, salito a bordo della sua fantastica e fedele jeep e se ne sarebbe tornato a casa.

 

In quel preciso momento, Derek si alzò in piedi e, con uno scatto ce solamente lui avrebbe potuto fare, gli afferrò il polso.

 

<< Stiles, dove stai adando? >>.

 

<< A casa >>.

 

<< Perché? >>.

 

<< Non voglio essere la tua ennesima marionetta, la tua bambolina da usare quando ti annoi, quando non sai cosa fare. Quello che io provo per te è... indescrivibile. Io non ho idea di come sia potuto succedere, ma è successo. Mi sono innamorato di te Derek, ti ho amato a lungo, in silenzio, e vivendoti da lontano ho imparato a conoscerti. Ti ho studiato, e tutto quello che ho imparato di te non ha fatto altro che confermarmi quanto provavo. Ma evidentemente non è lo stesso per te e io non voglio soffrire. Sono riuscito dopo tanto tempo a trovare un mio equilibrio, a essere felice. Non voglio buttare via tutti questi sforzi per una persona che, dopo avermi baciato, mi dice che non è nemmeno innamorato di me. >> Stiles abbassò gli occhi. Una lacrima gli rigò il viso dolce. Derek, cingendoglielo, con tutta la delicatezza di cui era capace, gliela asciugò con la mano.

 

<< Tu mi hai chiesto se fossi innamorato di te. E la risposta è no. Mi dispiace ma non sono avvezzo a dire bugie. In realtà penso che tu abbia solamente sbagliato a porre la domanda, o che non mi abbia ascoltato molto bene. Ecco vedi, io avrei chiesto se ero sicuro di amarti; perché vedi Stiles, io non sono innamorato di te, io ti amo. Ti amo da impazzire. Non so come sia successo, davvero non lo so. So solo che mi sono svegliato una mattina e da quel giorno ci sei stato solamente tu. Il tuo sorriso, le te cazzate, semplicemente c'eri tu. Io ti amo, e so che anche se probabilmente non so cosa sia davvero l'amore, forse tu potrai insegnarmelo, e permettermi di ritrovare quella pace che mi ha abbandonato tanto tempo fa >>

 

<< Derek..io... davvero non so più cosa dire...non mi aspettavo...non >>

 

<< Non dire niente, ti prego. Dimostrami solo che vuoi restare, che nonostante tutto meritiamo un'occasione. Dimostrami che mi vuoi e io, te lo giuro, sarò tuo e ti proteggerò da qualsiasi cosa, anche se con la tua mazza te la cavi abbastanza bene da solo. Ti prego, dacci un'opportunità Stiles. >>

 

Derek, pensò Stiles, questa volta aveva ragione. Non c'era alcun bisogno di parlare. Con tutto il coraggio che aveva si avvicinò al corpo possente dell' alpha, gli prese le mani e le portò sui suoi fianchi. Si strinse a lui e, stupendolo, lo baciò.

 

Sentì in lontananza le grida di Scott, che probabilmente lo aveva dato per disperso, ma non gliene importava, non gli importava di come loro, lui e Derek, avrebbero giustificato tutto ciò, non gli importava di cosa gli altri avrebbero pensato. In quel preciso momento esistevano solamente lui e l'uomo che amava, esisteva solamente il loro bacio che portava u tacito consenso a quella domanda che gli era stata posta. Voleva solo essere felice, ed era sicuro che Derek avrebbe potuto renderlo tale.

 

<< Ti amo Derek Hale, buon compleanno. >> gli sussurrò all'orecchio, staccandosi lentamente dalle sue labbra carnose ed invitanti.

 

<< Anche io Stiles. Anche io. Ma ti prego niente smancerie frequenti, non ho intenzione di farmi cariare canini! >>

 

Risero forte e, abbracciandosi volsero il loro sguardo verso l'orizzonte, ansiosi di vivere e scoprire ciò che il destino aveva in serbo per loro.

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