Non è la carne e il sangue, ma il cuore che ci rende padri e figli di Lady White Witch (/viewuser.php?uid=168967)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01: Acting___(Pietro Metastasio e Gian Vincenzo Gravina) ***
Capitolo 2: *** Irony (Alessandro Magno e Aristotele) ***
Capitolo 3: *** 03: Theather___(Guglielmo il Maresciallo e Enrico il Giovane) ***
Capitolo 4: *** 04: Fault___(Giulio Cesare e Ottaviano Augusto) ***
Capitolo 5: *** 05: Guilt___(John Allan e Edgar Allan Poe) ***
Capitolo 6: *** 06: Cry___(Aristotele e Alessandro Magno) ***
Capitolo 7: *** 07: Smile___(Gian Vincenzo Gravina e Pietro Metastasio) ***
Capitolo 8: *** 08: Heart___(Guglielmo il maresciallo ed Enrico il Giovane) ***
Capitolo 9: *** 09: Conflict___(John Allan e Edgar Allan Poe) ***
Capitolo 10: *** 10: Result___(Aristotele e Alessandro Magno) ***
Capitolo 11: *** 11: Regret___(Gian Vincenzo Gravina e Pietro Metastasio) ***
Capitolo 12: *** 12: Tragic___ (Aristotele e Alessandro Magno) ***
Capitolo 13: *** 13: Dramatic ___(Caio Giulio Cesare e Ottaviano Austusto) ***
Capitolo 14: *** 14: Audience ___(Guglielmo il Maresciallo e Enrico il Giovane) ***
Capitolo 15: *** 15: Comedy __(Gian Vincenzo Gravina e Pietro Metastasio) ***
Capitolo 1 *** 01: Acting___(Pietro Metastasio e Gian Vincenzo Gravina) ***
Raccolta basata sul
figure di padri surrogati nella storia, di figure paterne migliori (o
almeno ci provavano) degli effettivi padri e che hanno segnato i figli nel
bene e nel male.
Protagonisti saranno: Aristotele e Alessandro Magno, Giulio Cesare e
Ottaviano Augusto, Guglielmo il Maresciallo e Enrico il Giovane, Pietro
Metastasio e Gian Vincenzo Gravina, Edgar Allan Poe e John Allan.
Detto quanto
necessario, vi lascio col sommario.
Buona lettura!
Tabella da: http://tomioneconvention.forumotion.com/t932-prompt-tables-for-50-prompts-challenge
Table #50.3:
Drama and Tragedy
Prompt 15
01:
Acting___108 parole
Lorenzini
arricciò il naso, disgustato. Non gli piaceva stare in mezzo
alla gente, ai bifolchi diceva
lui.
“Andiamocene. Non c’è niente di
interessante.”
“Aspetta.”
“Perché?”
“Dicono che qui si esibisca un prodigio.”
“Non mi piacciono gli attori.”
“Lui non è…”
“Ssshh – lo zittì uno – Sta
iniziando.”
Il ragazzino al centro della piccola folla iniziò a recitare
i suoi versi. Erano improvvisati, un orecchio attento lo poteva capire.
Ma quanta grazia!
Tutti lo ascoltavano affascinati. Persino Lorenzini.
“Chi è suo padre?” domandò.
“Felice Trapassi.”
“Un nessuno, insomma. Il ragazzo non ha futuro.”
“Peccato.”
“Avrebbe bisogno di un tutore.”
“Già…forse hai
ragione…”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Irony (Alessandro Magno e Aristotele) ***
02:
Irony___107
parole
(Alessandro
Magno e Aristotele)
“Non
siete troppo vecchio per farmi da maestro?”
“Meglio vecchio che stolto.”
“Mi state dando dello stolto?”
Aristotele sorrise, beffardo.
“No, mio principe. Sarebbe irrispettoso, non
trovate?”
“Ovviamente.”
“Se avessi detto Meglio vecchio che
giovane e stolto, allora sì che vi sareste dovuto
offendere. Ma non
avendolo detto…”
Ironico, il vecchio. Gli piaceva. Non lo farà mandare via.
Alessandro aveva
bisogno di stimoli. E quell’uomo gliene poteva sicuramente
dare.
“Farò più attenzione.”
“Molto educato.”
“Non come un greco.
“Mai detto.”
“So che ad Atene siamo considerati alla stregua dei
Barbari.”
“Potreste essere il primo a non essere considerato
tale.”
“Con lei come maestro? Probabilmente vi odieranno.”
“Dettagli.”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** 03: Theather___(Guglielmo il Maresciallo e Enrico il Giovane) ***
03:
Theather___110 parole
(Guglielmo il Maresciallo e Enrico il Giovane)
Contesto: Inghilterra dei Plantageneti
Biografia Guglielmo il Maresciallo:
https://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_il_Maresciallo
Biografia Enrico il Giovane:
https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_il_Giovane
“Doveva
portare Riccardo.”
“Suo fratello è un bambino.”
“Ma mia madre lo sta educando -
ribattè prontamente Enrico – Presto
sarà come lei. Amerà queste...laide
rappresentazioni.”
Guglielmo non era d’accordo, ma si astenne dal commentare.
Il giovane re era impetuoso come il padre, critico e severo.
Il suo animo andava ingentilito. Non solo con tornei e giostre, ma
anche con le laide
rappresentazioni tanto
disprezzate dal nuovo re.
Non era lui stesso un amante di quegli spettacoli di guitti e giullari
che credevano di riportare in vita il teatro di Aristofane, ma era
convinto che vi fosse lì un valore educativo.
Per un re così giovane era essenziale.
“L’amerà.”
“Ne dubito.”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** 04: Fault___(Giulio Cesare e Ottaviano Augusto) ***
04:
Fault___106
parole
Idi di Marzo, 44 a.C
Sono
ventuno coltellate a far
capire a Cesare di aver commesso un errore.
Bruto è sangue del suo sangue, ma non è suo
figlio.
L’ha amato, perdonandogli tutto, anche il tradimento.
Gli ha dato un nome, il rispetto della città, il potere,
venendo ripagato con
la morte.
Ha sbagliato, perché sa che Ottaviano meritava di essere
trattato come Bruto,
se non meglio.
Muore con una consapevolezza: Ottaviano è suo figlio. Se non
nome, di spirito e
tempra.
È suo figlio più di quanto lo sia Bruto o il
bastardo di Cleopatra.
Suo figlio lo vendicherà.
Se non
per amore, per ambizione. Quella che entrambi hanno.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** 05: Guilt___(John Allan e Edgar Allan Poe) ***
05:
Guilt___110 parole
(John Allan e Edgar Allan Poe)
Tutta
la sua vita l’ha vissuta
nella colpa.
Prese un bicchiere e lo riempì. Sì, colpa era la
parola giusta.
Era nato sbagliato.
Edgar si era sempre sentito diverso. John – suo padre
– aveva cercato di
aiutarlo.
Non era mai stato troppo severo con lui. Chissà, forse aveva
capito la sua
colpa prima di lui.
O forse era il suo cuore di padre a non sopportare il dolore del
figlio. Non
c’era risposta.
Bevve.
Non era il figlio che meritava:un bastardo nato nella colpa e destinato
a
morire nella colpa.
Ah padre, non lo sentisti il gracchiare
del corvo?
Lo stava avvertendo della sventura che si stava abbattendo
sulla tua casa.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** 06: Cry___(Aristotele e Alessandro Magno) ***
06:
Cry___108 parole
(Aristotele e Alessandro Magno)
Gli uomini non piangono. Anche se il dolore è
insopportabile, anche se le porte
dell’Ade gli si aprono dinnanzi. Un uomo non piange.
Ma gli occhi gli bruciano, si morde il labbro per trattenersi.
È inutile, lo
sa. Prova ad essere forte, ad essere un uomo.
Diventa difficile non provare niente quando tua madre viene trattata
come una puttana e suo
marito la vuole ripudiare. Lei meritava di meglio.
“E così, eccoti qui. Ti stavo cercando.”
“Vattene.”
“Abbiamo lezione.”
“Non oggi.”
Aristotele non lo ascolta: si siede accanto, aspettando.
Alessandro gli è grato
che non lo stia giudicando. È sollevato che lo abbia trovato
lui, e non
Filippo.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** 07: Smile___(Gian Vincenzo Gravina e Pietro Metastasio) ***
07:
Smile___109
parole
Gian
Vincenzo è imbarazzato,
Pietro non smette più di sorridere. Beato lui. Dal canto
suo, Gravina vorrebbe
riuscire a dimenticare la figuraccia fatta; purtroppo, il bambino non
glielo
permetterà.
Almeno, all’Accademia erano solo in tre. Se fosse successo in
un altro posto,
più affollato… no, meglio non pensarci.
“Mi hai chiamato figlio!”
“Un errore in buona fede.”
“Eh no, ti ho sentito: lasciate che
vi
presenti mio figlio! Sei stato chiarissimo.”
“Se tuo padre sapesse…”
“Lo sa.”
“Davvero?”
“Sei qui con me, no? Ovvio che mio padre sappia
cos’è successo.”
Gian Vincenzo rimane senza parole. E, non per la prima volta, si chiede
se
Pietro stia scherzando o meno.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** 08: Heart___(Guglielmo il maresciallo ed Enrico il Giovane) ***
08:
Heart___110 parole
“Signore…”
Il cuore di Guglielmo iniziò a battere più forte,
risuonandogli nelle orecchie.
Ingoiò la sua saliva, sperando di nascondere il suo disagio.
Quel messaggero
non era gradito.
“Parla. Perché sei qui?”
“Il pri…no, il re Enrico…”
Il cuore si fermò. Un attimo, poi i battiti accelerarono
nuovamente.
“È morto, signore. Dissenteria.”
I battiti erano assordanti, si sentì come morire.
“Dissenteria…a 28 anni –
mormorò Guglielmo – Un ragazzino…solo
un ragazzino…”
Il messaggero continua a parlare, qualcosa su il re che avrebbe
perdonato la
regina e i compagni del figlio.
Ma non capì, non sentiva altro che il suo cuore spezzarsi
per quel ragazzo
troppo buono che Dio aveva preso con sé.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** 09: Conflict___(John Allan e Edgar Allan Poe) ***
09:
Conflict___110 parole
(John Allan e Edgar Allan Poe)
“Come hai potuto?”
“Dovevo.”
“Davvero? Sei troppo orgoglioso per dire a tuo
figlio…ah no aspetta, me l’ero
dimenticato. Non sono tuo figlio.”
John freme. Ha sbagliato. Ma non rende quelle parole meno dolorose.
“Tu sei mio figlio e non
ti permetto
di…”
“Di dire che sei un bastardo senza cuore? –
l’interruppe Edgar - Se sono tuo
figlio, perché non mi hai detto che la mamma stava morendo?
Non sono neppure
venuto al suo funerale. Ho detto addio ad una lapide, non a mia madre. Secondo te cosa ha
provato?”
“Capisco che stai soffrendo…”
“No, non lo capisci. Altrimenti, mi avresti chiamato prima. Avevo il diritto di vederla, John.”
Non papà. Non padre. John.
Lo capisce
così. L’ha perso.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** 10: Result___(Aristotele e Alessandro Magno) ***
10:
Result___100 parole
(Aristotele e Alessandro Magno)
Aristotele
guarda Alessandro e vede un uomo.
Non è sicuro che gli piaccia ciò che vede, ma per
ora è fiero che il ragazzino
che Filippo gli affidò non dipenda più dalla
madre.
“Ho sentito che stai progettando di invadere la
Persia.”
“Sì, maestro.”
“Perché?”
“Era nei progetti di mio padre.”
“Non hai ereditato anche i suoi sogni.”
“Non era solo il suo sogno – Aristotele inarca un
sopracciglio e Alessandro
continua – È anche il mio.”
“Capisco.”
Capisce che davanti ha il risultato delle folle ambizioni di Filippo e
dell’ossessione alla grandezza di Olimpiade. Ne ha
pietà.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** 11: Regret___(Gian Vincenzo Gravina e Pietro Metastasio) ***
11:
Regret___105 parole
(Gian Vincenzo Gravina e Pietro Metastasio)
“Te
ne sei mai pentito?”
“Di cosa?”
“Di avermi preso con te.”
Vincenzo abbandonò la sua lettura e fissò il
ragazzo, preoccupato.
“Perché me lo chiedi?”
“Curiosità.”
“Dovuta a…?”
“Da quando vivo con te, ho visto tante
persone…persone intelligenti, astute, furbe, brillanti,
carismatiche. Alcune
più giovani di me. Perciò mi chiedevo, non ti sei
pentito di aver preso me e
non loro?”
Vincenzo non esitò:”No, affatto. Non me ne
pento.”
Pietro non si aspettava quella risposta.
“Perché?”
“Dio solo sa.”
E ritornò alla sua lettura, lasciandolo confuso. Pietro non
se ne rendeva
conto, ma Vincenzo una risposta chiara gliel’aveva data in
quel Dio solo sa.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** 12: Tragic___ (Aristotele e Alessandro Magno) ***
12:
Tragic___110 parole
(Aristotele e Alessandro Magno)
Alessandro
voleva diventare un
eroe.
Ce l’aveva nel sangue, lui che era discendente di Eracle e di
Achille.
Il suo
destino era scritto nel sangue.
Sognava grandi imprese e di diventare una leggenda, con la spada in una
mano ed
Efestione nell’altra.
È diventato un eroe ed è stato infelice: ha perso
Efestione, ha abbandonato l’India,
è morto prima di conoscere suo figlio.
Il suo impero morirà con lui.
Aristotele lo aveva avvertito, gli eroi
non sono mai felici.
Per loro, c’era solo la tristezza e la tragedia. Aveva
cercato di domare la
natura del ragazzo, per salvarlo da quella sorte.
Ma per affetto era stato superbo: credeva di poter cambiare un fato
già scritto. Sciocco.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** 13: Dramatic ___(Caio Giulio Cesare e Ottaviano Austusto) ***
13:
Dramatic ___106 parole
(Caio Giulio Cesare e Ottaviano Austusto)
Cesare
guardò il ragazzo con espressione seria.
“Non
ti mentirò ragazzo: siamo in una situazione drammatica. Gli
dei ci osservano ma
non interverranno né a favore nostro né a favore
di Pompeo. Sei arrivato fin
qui, ma sei ancora in tempo per tornare a casa.”
“E che senso avrebbe? – chiese Ottaviano
– Ormai sanno tutti che mi sono
schierato con te.”
“Non hai garanzie che la mia sarà la causa
vincente.”
“Neppure tu, eppure eccoci qui.”
Cesare si concesse un sorriso. Il ragazzo aveva stoffa.
Ambizioso, intelligente, abile. E aveva
spirito.
Non somigliava a suo padre. Era come lui. Due spiriti affini riuniti
dalla
guerra.
“Riprenditi ragazzo – disse, uscendo dalla tenda
– Domani ti voglio al mio
fianco.”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** 14: Audience ___(Guglielmo il Maresciallo e Enrico il Giovane) ***
14:
Audience ___106 parole
(Guglielmo il Maresciallo e Enrico il Giovane)
“Non parlerò.”
“Sua altezza…”
“Non anche tu, Guglielmo. Non voglio. Non oggi né
mai.”
Il vecchio sospirò, teso. Enrico era stato incoronato quella
mattina, il
banchetto si teneva in suo onore. C’era tutta la
nobiltà del regno solo per
lui.
Non poteva rimanere in silenzio senza neppure ringraziarli.
“Può almeno dirmi perché?”
“È così tanta
gente…così tante persone
Gugliemo…hanno tutti delle aspettative…”
No, non era vero. Ma questo Enrico non lo doveva sapere. Gli mise una
mano
sulla spalla e gli disse:”Lei oggi non li
deluderà. Sai perché lo so? Perché le
ho insegnato bene. Ed è brillante e molto intelligente.
Rimarranno tutti
incantati.”
“Tu mi vizi.”
“Dico solo la verità.”
A questo punto, Enrico sorrise. Forse lo aveva convinto.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** 15: Comedy __(Gian Vincenzo Gravina e Pietro Metastasio) ***
15:
Comedy ___100 parole
(Gian
Vincenzo Gravina e Pietro Metastasio)
“Cosa
ne pensi delle commedie?”
“Terenzio era tragicamente sottovalutato a favore di Plauto
che era volgare e
di dubbio gusto, più in linea coi gusti della
plebe.”
“No, parlo delle commedie moderne. Molière,
lo conosci?”
“Abbastanza” borbottò Gravina.
“Shakespeare?”
“Non era un commediografo.”
“La
Tempesta
è una commedia.”
“Vero. Lo apprezzo più per il suo
Macbeth.”
“Tragico.”
“Sublime – Gravina si interruppe un po’,
poi chiese – Come mai questa
curiosità, Pietro?”
“Studio.”
“Ripassa la grammatica latina, piuttosto. Ho visto il tuo
ultimo compito.”
“È quello che succede studiando Terenzio e
Plauto.”
"Studia!"
"Sissignore!"
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=3762107
|