Love me like you do

di Beauty_93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX ***
Capitolo 10: *** Capitolo X ***
Capitolo 11: *** Capitolo XI ***
Capitolo 12: *** Capitolo XII ***
Capitolo 13: *** Capitolo XIII ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Erano passati due anni da quando era iniziata questa apocalisse: finalmente io, mio padre, mio fratello Carl, la mia amata sorellina Judith e il nostro gruppo, avevamo trovato un posto sicuro dove vivere: ad Alexandria. All'inizio non eravamo ben visti, dopotutto chi avrebbe mai voluto dei forestieri nella loro città; ma pian piano ci siamo integrati bene; ma non sempre le cose vanno al meglio, mio padre e gli altri hanno preso il comando di Alexandria dopo la morte di Diana e l'invasione dei vaganti.

 

<< Papà io stasera esco!! >> scesi le scale e lo trovai affacciato alla porta della cucina con in braccio Judith: << Dove vai di bello? >> mi domandò mentre imboccava mia sorella: << Da Daryl, dove vuoi che vada >> salutai Judith con un bacio e feci altrettanto con mio padre, uscii di casa e percorsi le strade buie di Alexandria, finché non arrivai a casa di Daryl; bussai alla porta e dopo neanche un minuto, mi venne ad aprire, era più bello che mai: << Ciao amore >> mi salutò con un bacio sulla bocca: << Entra, ti stavo aspettando >> entrai e quello che vidi, mi fece rimanere a bocca aperta: aveva apparecchiato al lume di candela e diciamocela tutta, da quando l'avevo conosciuto, non mi dava l'idea di uno romantico; mi tolse il giacchino in pelle, mi fece accomodare a tavola e sparì in cucina. 

 

Io e Daryl ci siamo conosciuti due anni fa, facevamo parte dello stesso campo e all'inizio non ci sopportavamo nemmeno, eravamo come cani e gatti: litigavamo sempre; ci siamo avvicinati nel periodo in cui "alloggiavamo" in una prigione, io avevo appena ucciso mia madre, che aveva appena partorito Judith e in quel periodo mi è stato molto vicino.

 

Lo vidi arrivare con una bottiglia di vino in mano: << A che cosa pensavi amore? >> mi stava versando il vino nel bicchiere: << Al periodo che ci siamo conosciuti e quando ci siamo avvicinati >> lo osservai, stava sorridendo: adoravo quando sorrideva: << Questi due anni, sono stati i migliori della mia vita, prima era tutta una merda... Mi ricordo quando uccidevi i vaganti per divertimento e Rick ti richiamava dicendoti: che ucciderli non era un divertimento... non ti sopportavo proprio ahahah >> si sedette di fronte a me e brindammo alla nostra nuova vita; cenammo e parlammo del più e del meno, la mia vita ora era perfetta, ma sapevo già che non sarebbe durata a lungo questa felicità: << Evelyn, ti devo confessare una cosa >> perché doveva rovinare tutto con quella frase, lo sa che la odio a morire e che mi fa preoccupare: << Hai presente la settimana scorsa quando siamo andati a fare un arretrata ai Salvatori? Non so cosa ti abbia detto Rick, ma non li abbiamo spaventati, li abbiamo uccisi tutti >> a quelle parole mi alzai di scatto dalla sedia, aveva ucciso delle vite? Ma erano completamente impazziti? Perché mio padre mi ha mentito: << Perché mi avete mentito? Di mio padre posso immaginarmelo, ma da te proprio no!! >> mi allontanai da lui, presi il mio giacchino e uscii di casa, sentivo chiamarmi dietro, ma non mi voltai, Daryl mi afferrò per il polso e mi fece voltare verso di me: << Evy ascoltami ti prego... non ti abbiamo detto niente, perché volevamo proteggerti. Sappiamo cosa hai passato dopo che hai ucciso tua madre e non volevamo che passassi di nuovo quella situazione di merda. Per questo ti abbiamo mentito >>, lo guardai dritto negli occhi, gli spostai una ciocca di capelli e gli asciugai le lacrime: era raro vedere un Dixon piangere, gli diedi un bacio sulla guancia e lo abbracciai: << Scusami Daryl!! >> mi strinse forte a se: << Vieni ti accompagno a casa >> lo presi per mano e mi appoggiai alla sua spalla. Arrivammo all'ingresso e trovammo mio padre fuori sulla veranda con in braccio Judith, sembrava che ci stesse aspettando: << Daryl dobbiamo andare >> lo guardai stranita: << Dove dovete andare? >> domandai curiosa, guardai mio padre e poi Daryl: << A Hilltop, andiamo a fare rapporto e te tesoro, stai a casa con Judith, viene Carl con me >>, ma stava dicendo sul serio? Io a casa con Judith e Carl con lui a rischiare la vita: << Papà vengo io con te, lascia Carl a casa... è troppo pericoloso >> mi sentii tirare la mia giacca, mi voltai e dietro c'era Carl: << Non ti preoccupare Evelyn, so badare a me stesso... sono grande ora >> gli sorrisi a quella affermazione, così grande e piccolo allo stesso tempo, gli tolsi il capello da sceriffo e gli scompiglia i capelli, sapevo che odiava quando lo facevo: << Evy basta, sai che odio quando mi scompigliano i capelli >> gli e lo rimisi e lo baciai sulla guancia: << Torna intero fratellino, se no non so chi far arrabbiare e vale la stessa cosa anche a voi >> diedi un bacio a stampo a Daryl, abbracciai a mio padre: << Stai attento papà >> mi strinse forte a se: << Starò attento, ci vediamo domani mattina Evelyn >> mi passò Judith ed entrammo in casa e andammo a dormire nello stesso letto, ovvero il mio. 

 

 Il mattino dopo mi svegliai di buon'ora, scesi giù con in braccio Judith e trovai Carol in cucina: << Buongiorno Carol.... Papà e gli altri sono tornati? >> si voltò e prese Judith in braccio e la mise sul seggiolone: << Buongiorno ragazze belle, non ancora, ma ormai dovrebbero essere qui... vi ho preparato la colazione, mangiate tutto così vi rimettete in forza... ah un'ultima cosa Evy, se vuoi quando hai finito di fare colazione, puoi andarti ad allenare, starà Olivia con Judith >> mi alzai e l'abbracciai: << Grazie Carol >>, mangiai tutto in un solo boccone, andai a vestirmi e a prepararmi per l'allenamento. 

 

Iniziai con la corsa, per prendere fiato, poi passai al tiro con l'arco ed infine tirai calci e pugni al mio sacco da boxe, dovevo tenermi sempre in allentamento, dato che a volte andavo a fare spedizioni con gli altri... erano passate tre ore da quando avevo iniziato e mi avviai verso la porta di casa con in mano il mio arco, quando vidi mio padre, mio fratello e gli altri entrare dal cancello, gli corsi incontro: << Era ora che arrivavate, stavo iniziando a preoccuparmi... dove sono Glenn, Abraham e Daryl? >> mi ci volle un po' per capire, ma quando vidi le facce di tutti capii: << Noooo... ditemi che non è vero... >> mi accasciai a terra, mio fratello si abbassò, mi abbracciò e mi tirò sù il viso: << Evy, Glenn e Abraham sono morti, Daryl è vivo, il capo dei salvatori, Negan, l'ha portato con se >> non volevo crederci, doveva essere un incubo... 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Era passata una settimana da quella terribile notizia, mio padre da allora lo vedevo sempre preoccupato e in preda all'ansia così come il resto del gruppo; passavo il mio tempo ad allenarmi e a leggere, finché una mattina qualcuno bussò al cancello di Alexandria, vidi mio padre raggiungere il cancello e un uomo con una mazza da baseball entrò, da quello che avevo capito dai loro racconti, quello doveva essere Negan, lo stronzo che aveva Daryl. 

 

Flashback di quella mattina

 

Ero in veranda seduta sulla sedia a dondolo, quando mi sentii chiamare da dietro: << Evelyn!!  Mi raccomando, quando Negan arriverà, non voglio scenate, tieniti occupata, è molto pericoloso e non voglio che ti succeda qualcosa, so che sai badare a te stessa e hai il mio stesso carattere forte e da leader, ma ti prego non fare niente di avventato >> gli mostri il libro: << Non ti preoccupare papà, starò qui a leggere, te lo prometto>> e lo abbracciai

 

Fine flashback di quella mattina

 

Ripensai alle parole di mio padre, gli avevo promesso che me ne starei stata qui tranquilla a leggere, ritornai alla mia lettura e di tanto in tanto alzavo gli occhi per vedere cosa stava succedendo, Negan stava parlando con il resto del gruppo, vedevo le loro facce terrorizzate, finché il mio sguardo non si posò su un ragazzo vestito di arancione: Daryl, chiusi il libro, mi stavo per precipitare verso di loro, quando le parole di mio padre rimbombavano nella mia mente "non voglio scenate" e "ma ti prego non fare niente di avventato". Riaprii il libro e tornai alla mia lettura, non so quanto tempo passò ma qualcuno arrivò verso di me fischiettando: << Bene, bene cosa abbiamo qui Rick? >> alzai lo sguardo e incrociai quello di Negan, che si era avvicinato a me insieme a mio padre: << Come ti chiami bellezza? >> non risposi e non volevo rispondere a un uomo del genere, si avvicinò di più a me: << Ho chiesto come ti chiami... Cavolo Rick puoi insegnare alla tua puttanella a rispondere quando qualcuno le fa una domanda >> mi stava facendo saltare il sistema nervoso, chiusi il libro, mi alzai e mi avvicinai a lui, lo guardai dritto negli occhi, non volevo sottomettermi a una bestia del genere: << Non sono affari tuoi come mi chiamo... prendi la tua roba e vattene >> lo vidi sorridere, un sorriso perverso: << Rick potevi dirmelo che questa bellezza è tua figlia, non ti assomiglia affatto, solo il carattere ha ereditato da te cazzo >>, non avevo paura e se era giunta la mia ora, ero ben contenta di andarmene: << Evelyn non capisco questa fras... >> mi girai e dalla porta uscii Carl con un quaderno in mano, per poco, perché quando vide Negan, esso cadde a terra: << Ciao Carl, così tua sorella di chiama Evelyn, bel nome... Rick credo proprio che il giro ad Alexandria lo farò con tua figlia, puoi ridarmi Lucille >> guardai Carl e con una spinta dolce lo portai dentro casa: << Carl dopo te lo spiego, tieni a bada Judith finché non ritorno e se ritorno >> gli sorrisi e lo lasciai in casa, mi girai verso Negan: << Allora questo giro lo andiamo a fare? Papà occupati di Carl >> mi avviai per strada, seguita da Negan.

 

<< Così Rick ha una figlia, non me lo sarei mai aspettato che fosse di una tale bellezza da far perdere la testa a qualsiasi uomo... il ragazzo ce l'hai? >>, sentivo il suo sguardo su di me, mi fermai di colpo e mi voltai appena e quello che vidi non mi piacque affatto: mi stava squadrando e il suo sguardo si fermò sul mio fondo schiena; mi voltai del tutto verso di lui infuriata più che mai: << Non sono affari tuoi >> mi rigirai e ripresi a camminare: << Dalla tua riposta deduco di sì e dalla tua faccia che hai appena fatto scommetto che è Daryl >> mi rifermai appena sentii il suo nome: << Allora ho fatto centro!! La figlia di Rick che si scopa Dixon, questa mi mancava ahahah >> volevo prenderlo a pugni: << Mi stai facendo irritare, che cosa vuoi da me Negan? So che vuoi qualcosa da me, così hai ai tuoi piedi mio padre e tutta Alexandria, non sono stupida >> sorrise di nuovo da pervertito: << Sei una ragazza intelligente per la tua età bellezza, quanti anni hai? E cosa facevi prima che il mondo andasse a fottersi? >> 

 

<< 25 e facevo la barista, ma questo non deve interessarti... Ti ho chiesto, cosa vuoi da me Negan? >> 

 

<< Voglio che tu sia mia Evelyn e quando dico che tu sei mia, vuol dire che nessun altro uomo, escluso me, può toccarti e non può guardarti, vale anche per Daryl questo >> 

 

<< Io non sarò mai tua, piuttosto morta voglio essere >> presi il pugnale e glielo puntai contro, ma con una velocità assurda mi disarmò, mi fece voltare e mi incrociò le braccia, si avvicinò a me, sentivo il suo respiro su di me: << Lasciami... ti ho detto di lasciarmi >>

 

<< Ti sei salvata solo perché mi piaci bellezza, se fosse stata un'altra sarebbe già morta per mano di Lucille... >> quando mollò la presa, mi voltai, lo avevo talmente vicino, che ormai i nostri nasi si toccavano, si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò: << Te lo ripeto Evelyn tu sei e sarai mia >> riprendemmo il giro di Alexandria e stavolta nessuno parlò; lo riaccompagnai al cancello e mi misi di fianco a mio padre: << Rick non essere triste, ci vediamo la prossima settimana... per quanto riguarda te dolcezza, ricordati cosa ti ho detto... Tu sei mia >> e con il suo ghigno se ne andò portandosi con se Daryl e la sua gente... solo quando ebbero chiuso il cancello abbracciai mio padre e scoppia a piangere. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


I giorni avvenire, passarono molto lentamente, di tanto in tanto uscivo con Sasha a fare le spedizioni e la maggior parte delle volte la passai a fare la guardia al cancello, capitava anche che lo stesso giorno facessi entrambe le cose; volevo tenermi occupata e non pensare a niente, se mi fermavo anche solo per un minuto, ripensavo alle parole di Negan.

 

<< Evy, vai a riposarti, sono le tre del mattino e sta facendo la guardia dalle tre del pomeriggio, così rovinerai la tua salute >> mi voltai e vidi Carl che si avvicinava a me: << Carl non dovresti essere a letto da un bel po'? Comunque non m'interessa se rovino la mia salute, solo tenendomi occupata riesco a non pensare. Mi manca Daryl, mi manca tantissimo >> il mio volto era rigato dalle lacrime, mio fratello mi abbracciò: << Evy, vedrai che ritornerà e quando lo farà ritornerà tutto alla normalità >> era qui che si sbagliava mio fratello: quando Daryl sarebbe tornato, non saremmo potuti rimanere insieme a meno che non tentavamo la fuga: << Se lo dici tu Carl... Ma ora torna a letto e non ti preoccupare per me, stacco appena Michonne mi da il cambio >> mi salutò con la mano e lo vidi allontanarsi. 

 

Alle 9, finalmente, Michonne mi venne dare il cambio: << Dormito bene? >> si stava avvicinando stiracchiandosi: << Come un ghiro... Per caso è stamattina che passano i salvatori? >> me l'ero dimenticata, per fortuna che tra poco staccavo e me ne vado a letto, così non devo vedere quella brutta faccia di Negan: << Sì è stamattina purtroppo... >> a Michonne avevo raccontato quello che era successo con Negan, era la mia migliore amica e nonché la compagna di mio padre: << Stai tranquilla Evy, finché ci saremo noi, lui non ti toccherà... però ora vatti a fare una doccia e vai a riposare che ti vedo molto stanca bambina mia >> le sorrisi e scappai subito, per la paura che da un momento all'altro qualcuno potesse bussare al cancello. Entrai in casa salutai tutti: << Buongiorno a voi e buonanotte per me >> tutti risero e di corsa mi diressi verso il bagno, mi feci una bella doccia calda e poi andai in camera mia per dormire fino al giorno seguente, o almeno era quello che speravo. 

 

Mi svegliai, era notte, guardai l'orologio, segnava le 4 del mattino, mi misi a sedere sul letto: << Buongiorno bellezza, hai dormito bene? >> quella voce, non poteva essere lui, mi girai e lo trovai seduto sul divano che tenevo in camera mia: << Che ci fai qui Negan? >> si alzò e si avvicinò al mio letto: << Ieri ero venuto apposta per vederti e non volevo andarmene senza averti salutato, così ho convinto tuo padre a lasciarmi restare qua, finché non ti fossi svegliata >> si era seduto sul mio letto ed istintivamente mi coprii con il lenzuolo: << Più che convinto l'avrai minacciato... Ora che mi hai visto e mi hai anche salutato, puoi andartene >> sorrise per la sua millesima volta, quel sorriso che fa togliere il respiro a qualsiasi donna, esclusa me, che glielo volevo far togliere da quella faccia di merda che si ritrovava; presi la mia vestaglia che era infondo al letto e me la misi, mi alzai, andai alla porta e gliela aprii: << Oh Evelyn, Evelyn, mi tratti ancora così male? Vuoi già che me ne vada, senza neanche aver scopato con te? >> si alzò dal letto e prese la sua Lucille, si avvicinò a me, si abbassò finché non arrivò all'altezza del mio viso: << Io e te non scoperemo mai e poi mai, vattene da camera mia e dalla mia casa >>, ritornò dritto con la schiena, lo detestavo con tutta me stessa: << Sai Evelyn, arriverà il giorno, in cui noi due scoperemo, stanne sicura... io non sbaglio mai e credo che quel giorno si avvicinò sempre di più >> e uscii dalla mia camera per poi andarsene via così com'era venuto; le mie gambe iniziarono a tremare, mi accasciai a terra e fui raggiunta da Michonne: << Evy scusaci ma ci ha minacciato, voleva far del male a Carl e alla piccola Judith >> mi aiutò ad alzarmi: << Stai tranquilla Michonne... non è successo niente... voi state tutti bene? >> fece un cenno di approvazione con la testa: << Ora vai a letto, vado giù e ti preparato qualcosa da mangiare, dato che è un giorno che non mangi niente. Torno subito >> scese le scale e scomparì in cucina.

 

Dopo venti minuti, Michonne ricomparve con una tazza enorme di latte e cereali: << Mi raccomando mangia... io vado a letto. Buonanotte Evy >> mi porse la tazza e le sorrisi: << Buonanotte Michonne >> la mangiai come se non avessi mangiato in questi ultimi anni; ripensai alla discussione con Negan avvenuta quella notte, forse da un lato aveva ragione, forse un giorno o l'altro noi due avremo scopato, dal momento che va a dire in giro che io sono sua e di nessun altro. Sentivo che la mia vita da adesso in avanti non sarebbe più stata la stessa e che un nuovo uomo sarebbe entrato a farne parte, il suo nome è: Negan. 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


La mattina mio padre mi aveva chiesto se andavo con lui a cercare dei viveri, dato che ad Alexandria stavano quasi finendo. Presi il mio arco, che nascondevo sotto al letto per paura che i salvatori me lo portassero via e uscii di casa; mio padre mi stava aspettando in macchina, salii a bordo e mise in moto. 

 

Stavamo viaggiando da due ore e ancora non avevamo trovato nulla, solo dei vaganti di tanto in tanto; nessuno dei due aveva aperto bocca, così decisi di mettere su un cd che c'era in quella macchina, iniziai a battere le mani sulle mie gambe, per andare a tempo con la batteria: << Evy >> mi girai per guardare mio padre: << So che per colpa mia non stai passando un bel periodo e mi dispiace >> mio padre si stava dando la colpa di tutto questo? << Papà non è colpa tua... siamo stati solo sfortunati ad incontrare uno come Negan... vedrai che risolveremo tutto >>, mi girai verso il finestrino per guardare il paesaggio circostante: << Tesoro, non intendevo questo. Ma per quello che Negan sta facendo a te, è chiaro che ti vuole e mi sa che prima o poi ti avrà >> su questo non avevo dubbi, ma se c'era un modo per salvare la mia famiglia e miei amici, avrei fatto di tutto, anche diventare sua: << Papà lo sai che ti voglio bene, così come lo voglio a Carl, a Judith e a Michonne... quando sono con Negan, non so il perché ma sento che lui non mi farà del male... Quando sono andata con lui a fargli vedere Alexandria, mi ha fatto talmente infuriare che l'ho minacciato puntandogli il coltello >> mio padre accostò l'auto, prima però controllò che non ci fossero vaganti nelle vicinanze: << Tu hai fatto cosa? Dio Evelyn sei impazzita? Vuoi raggiungere così presto tua madre? Ti avevo detto di non fare niente di avventato... >> presi arco e frecce e scesi dalla macchina, non volevo starlo a sentire, non sono più una ragazzina che deve essere protetta dal proprio padre, mi so proteggere da sola; feci un chilometro a piedi, sentendo alle mie spalle mio padre urlare il mio nome: << Evelyn!!! Evelyn!!! >> mi raggiunse: << Evelyn scusa, non volevo... ma sai che quando si tratta di te e degli altri mi preoccupo... dopo che gli hai puntato il coltello addosso, cosa ti ha fatto? Ti ha fatto del male? >> mi fermai e mi voltai verso di lui: << Mi ha disarmata e mi ha detto che se fossi stata un'altra l'avrebbe uccisa con Lucille, con me non l'avrebbe fatto perché gli piaccio >> mio padre rimase stupito dalle mie parole: << Abbiamo trovato il punto debole di Negan: sei tu!! >> non poteva essere vero, io il punto debole di Negan? Assurdo: << Papà non dire assurdità per favore, lui mi vuole così ha in pugno te e tutta Alexandria... ancora non l'avevi capito!! >> la sua faccia si incupii, come se stesse pensando a qualcosa: << Sei sicura di quello che dici? Dobbiamo metterlo alla prova... >> incrociai le braccia: << E come? Quello è più furbo di una volpe e ha gli occhi da per tutto >> mi appoggiò le mani sulle spalle: << Tra cinque giorni te parti per una spedizione lontana, vai nella nostra città e nella nostra casa e prendi tutto quello che ci serve, abiti e cibo (se ci sono), giochi per Judith, libri per te e i fumetti per Carl ecc... e vediamo lui quando non ti vede come si comporta >> ci pensai su e alla fine accettai, una missione da sola era quella che ci voleva: << Facciamo che parto tra tre giorni, sai che Negan arriva sempre con uno o due giorni di anticipo >> mio padre mi sorrise, tornammo alla macchina, più che una missione suicida era ritornare al passato. 

 

Arrivammo in un centro commerciale invaso dai vaganti, ci avvicinammo il più piano possibile, senza fare dei rumori: ne uccisi un paio che cercavamo di azzannarci, raccolsi le frecce ed entrammo: << Evy prendi tutto quello che ci potrebbe servire >>, presi cibo, medicinali ecc >> presi più cose possibili; dopo neanche trenta minuti avevo riempito più di tre carrelli, caricammo tutto in macchina e scappammo prima che arrivassero altri vaganti; per il resto del viaggio, raccontavo a mio padre tutte le pazzie che combinavo all'inizio di questa apocalisse: << Così Evy quando non dormivi a casa andavi a fare le gare clandestine in macchina e in più bevevi e ti ubriacavi.... Beh tutto sommato è più difficile morire ora, che tempo fa.... Ho proprio una figlia matta >> scoppiammo tutte e due a ridere. Arrivammo ad Alexandria, scesi dalla macchina e ciò che vidi mi fece rimanere di sasso: Daryl che stava baciando Carol. Mi avvicinai ai due nuovi piccioncini: << Bene abbiamo la nuova coppia di Alexandria >> si staccarono e si girarono verso di me: << Evy, non è come credi >>, ero talmente infuriata che gli tirai uno schiaffo sulla guancia: << Non è come credo? Ti ho visto, ti stavi scambiando la lingua con Carol!! E poi mi vuoi spiegare che cazzo ci fai qui? Sei scappato o Negan ti ha lasciato andare? Sai cosa ti dico... non lo voglio sapere.... Ah un'ultima cosa: con te ho chiuso >> mi diressi verso casa, preparai il borsone con dentro dei vestiti e del cibo, scesi le scale e davanti alla porta d'ingresso trovai mio padre: << Ma dove vai? >> guardò il mio borsone: << Parto ora per quella missione, sto via tutta la settimana, così ho tempo per riflettere e di stare da sola.... Meno lo vedo e meglio è... ci vediamo papà >> non mi disse una parola, uscii di casa, montai in macchina e mi diressi il più lontano possibile da quel luogo, ovvero la mia vecchia casa. 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Parcheggiai la macchina di fronte a casa e per mia non c'era nessun vagante nelle vicinanze, scesi ed entrai in casa, controllai se fosse libera e lo era, andai in  cucina e guardai se c'erano dei viveri per una settimana e per fortuna c'erano; chiusi tutti gli scuri di casa e tirai le tende, la porta di ingresso e la porta della cucina le blindai con delle assi di legno, non volevo nessun intruso, vagante o no, quella era casa mia e per ora ci dovevo stare solo io. Guardai l'orologio, segnava le 21, mangiai una scatoletta di tonno e bevvi del vino, mi ricordo ancora che quel vino lo dovevamo stappare per il venticinquesimo anniversario di matrimonio dei miei genitori, cosa che non verrà mai. 
Erano passati tre giorni da quando mi trovavo a casa e in quei giorni mi ero data da fare, ho preparato le valigie, in dentro vestiti, viveri e ogni altra cosa che ci poteva servire; poggiai le valigie di fianco alla porta d'ingresso, quando vidi sul mobile di casa, un quadretto con la nostra foto dove c'eravamo tutti e quattro la presi in mano e accarezzai il volto di mamma: << Mamma mi manchi!! Perché mi dato questo fardello da portare sempre con me? >>, la riappoggiai sul mobile dell'ingresso, l'avrei presa quando me ne sarei andata e stavolta per sempre, spensi le candele e andai a dormire in camera mia, quanto mi era mancato il mio letto. 

POV RICK
Sono passati tre giorni da quando Evelyn se n'era andata e chissà se era viva e come stava; Daryl gli ha tirato proprio un colpo basso, non ci voleva proprio, non passa giorno che venisse a casa nostra e chiedesse di Evy e come santo giorno gli rispondevo che se n'era andata per una settimana e voleva essere lasciata stare. Stasera Carl non è riuscito a trattenersi e ha fatto a pugni con Daryl, dopotutto posso comprendere il suo stato d'animo, lui adora sua sorella e guai chi gliela tocca o chi la fa soffrire: mi ricordo ancora quando aveva 8 anni, vide sua sorella tornare a casa in lacrime e l'unica cosa che le disse fu: << Evy, ti proteggerò io dai cattivi, li prenderò a pugni se ce ne sarà bisogno >>, rido ancora a quelle parole, ma dopotutto ora sono grandi e se la sanno cavare alla grande, ma ai miei occhi rimangono sempre i miei bambini.
Mi svegliai verso le 9, oggi arrivava Negan e molte cose sarebbero venute a galla; diedi un bacio a stampo a Michonne e mi vestii, scesi con Judith in braccio e la imboccai.
Alle 10 in punto arrivo Negan con i suoi uomini: << Buongiorno Rick, hai dormito? Perché dalla tua faccia sembrerebbe di no cazzo!! >> i suoi uomini iniziarono a caricare i camion con la roba che avevamo preparato per loro, mentre Negan stava fermo e spostava la testa a destra e a sinistra, come se cercasse qualcosa, o meglio qualcuno: << Manca qualcuno all'appello Rick e guarda caso è proprio tua figlia... Dov'è che la voglio salutare? >> domandò incuriosito: << Tornerà tra una settimana, è andata alla nostra vecchia casa, vuole rimare da sola per colpa di qualcuno >> perché Carl non sta mai zitto e girò la testa verso Daryl: << Questa si che è una novità per me... Così tua sorella ha lasciato il moscio di Daryl, buono a sapersi. Ragazzi se avete caricato tutto possiamo andare. Ho un affare urgente da sbrigare >> lo vidi allontanarsi con i suoi uomini e anche questa settimana nessuno dei nostri era morto per causa sua. 

POV EVELYN 
Quando mi svegliai era mezzogiorno, avevo pianto tutta la notte per colpa di Daryl, perché aveva rovinato tutto? Non ero ancora pronta a tornare a casa e rivederlo; scesi giù per pranzare e quando ebbi finito ritornai a letto e mi distesi, mi girai verso il comodino e vidi un libro, allungai una mano per prenderlo: << Vediamo cosa stavo leggendo prima che iniziasse questa merda... Orgoglio e pregiudizio, questo me lo porto con me... È da una vita che non lo leggo, tanto non ho niente da fare, posso leggermelo tranquillamente >> lo iniziai da capo; volevo essere come la protagonista,  Elizabeth Bennet, intelligente e dal carattere forte. Non so quanto tempo sia passato, alzai lo sguardo dal libro quando sentii un rumore di un motore spegnersi, non ci feci caso e ritornai alla lettura, ma dopo neanche un minuto suonarono alla porta, "un vagante non sa spegnare una macchina e non suona un campanello" pensai, posai il libro sul letto, mi scoprii e scesi dal letto, volevo proprio vedere chi era che rompeva, scesi le scale e presi la pistola che tenevo sul mobile dell'ingresso, staccai le asce, caricai l'arma, aprii la porta e puntai l'arma addosso al mio ospite.
<< È la seconda volta che mi punti un arma addosso dolcezza >> l'abbassai non appena vidi che era Negan, non so perché ma gli corsi incontro e lo abbracciai, sentivo le lacrime scendermi sulle guance; mi staccai e lo guardai: << Non pensavo che ti sarei mancato così tanto tesoro >> mi asciugai le lacrime e ritornai la stessa Evelyn di sempre: << Che cosa vuoi Negan? >> entrò in casa senza neanche essere invitato, beh dopo tutto non era da lui aspettare l'invito: << Volevo vederti, ad Alexandria ti cercavo ma non c'eri, così tuo fratello mi ha raccontato più o meno cos'era successo e poi in privato mi ha detto dov'eri andata e sono venuto qui, anche perché sono curioso di vedere come vivevi prima >> chiusi la porta e risistemai le assi, appoggiai la pistola sul mobile dove c'era la foto, che ora non c'era più, la vidi in mano a Negan: << Eri sexy anche allora dolcezza. Questa donna è tua madre? È morta non è vero? Com'è morta? >> gli tolsi la foto dalle mani e la misi dentro alla valigia: << Non ne voglio parlare >> mi diressi in cucina a preparare la cena per noi due, tanto sapevo che non se ne sarebbe andato: << E dai, sono curioso... facciamo un patto, la cena la preparo io e tu mi racconti tutto va bene? >> mi porse la mano, ci pensai un po' su e gliela strinsi, volevo proprio vedere Negan ai fornelli; appoggiò Lucille sul tavolo in cucina e si mise un grembiule e iniziò a tagliare la cipolla, mi sedetti accanto alla mazza da baseball: << Prima che arrivassimo ad Alexandria "alloggiavamo" in una prigione, l'avevamo liberata dall'occupazione dei vaganti; serviva un posto sicuro per far partorire mia madre >> si girò di scatto verso di me, mi fissò serio, cosa assai strana: << Ma non eravamo mai al sicuro, papà era in guerra con un uomo, si faceva chiamare governatore; così un giorno ci attaccò, ruppe il recinto che teneva fuori i vaganti, ci andammo a nascondere dentro alla prigione: mia madre, Carl, Maggie ed io ci rifuggiamo dentro a una stanza, ma in quel momento le acque si ruppero, solo che il bambino non si era girato, dovevamo operarla, se no sarebbero morti entrambi; Maggie prese coraggio e fece il cesario a mia madre, la bambina di salvò, mentre mia madre che era ancora cosciente mi disse che non le restava molto tempo e che dovevo porre io fine alla sua vita, all'inizio non volevo, ma dovevo fare i conti con una madre morta per sempre oppure diventava un vagante, così optai per la prima scelta; abbracciai Carl, caricai la pistola, lei avvicinò la testa all'arma, mi sorrise mentre io stavo piangendo, chiusi gli occhi e sparai >> Negan aveva appena finito di preparare la cena e mi abbracciò, contraccambiai, dopo neanche un minuto mi staccai, ma fu un attimo, trovai le sue labbra sulle mie, non so perché ma contraccambiai; da un bacio tenero, passammo a un bacio passionale, sentivo la sua lingua giocare con la mia; lo staccai e lo spinsi vicino alla mensola, tirai su lo sguardo e vidi la sua faccia: era stupita, gli tolsi la giacca e riniziai a baciarlo sorrise compiaciuto dopo quel gesto, dopotutto l'aveva detto lui che prima o poi scopriamo e che quel giorno era più vicino di quanto pensassi e aveva pienamente ragione.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


La mattina mi svegliai, avevo dormito tra le braccia di Negan per tutta la sera e per di più eravamo per terra in salotto, mi girai e lo vidi addormentato, era così innocuo è così innocente mente dormiva, cosa che non lo era quando era sveglio; cercai i miei vestiti per tutta la sala, trovai solo il reggiseno, i collant e il vestito: << Cerchi questo? >> mi girai e trovai Negan più sveglio che mai, con il mio perizoma che gli penzolava dalle mani, mi avvicinai per riprenderlo, ma lo ritrasse: << Questo lo tengo io, come ricordo di questa notte >> sul suo volto compare un sorriso perverso; gli tirai un pugno, perse l'equilibrio e cadde sul divano, tirandomi dietro a se: << Lasciami subito andare >> iniziai a dimenarmi: << Stanotte non facevi così... mi facevi eccitare quando gemendo pronunciavi il mio nome >> volevo alzarmi, non volevo sentire nessun altro commento su quella sera: << Negan, lasciami, stanotte è stato uno sbaglio e non dovevamo finire a letto insi...>> mi tappò la bocca baciandomi, ricambiai, gli misi le mani dietro al collo e gli strinsi i capelli, sentivo la sua erezione pulsarmi contro; iniziò a lasciarmi una scia di baci ai lati della bocca e per poi scendere sul mio collo: << Mi sa che l'uccellino si è svegliato >> gli scappò una risata mentre risaliva, per andare a trovare la mia bocca: << È questo l'effetto che mi fai >> con una mano percorse il mio interno coscia finché non si insinuò dentro la mia intimità: << Sei già bagnata dolcezza... >> mi misi a cavalcioni su di lui e ripeti le sue stesse parole: << È questo l'effetto che mi fai >> e lo baciai, sentii le sue mani percorrere la mia schiena, per poi scendere e stringermi il sedere: << Evy cosa mi stai facendo >> mi sussurrò all'orecchio, buttai la testa all'indietro, ogni suo tocco e ogni sua parola rendeva tutto così magico; entrò dentro di me, iniziai a muovermi lentamente e man mano aumentai le spinte, raggiungemmo il piacere insieme; mi appoggiai al suo petto, mi accarezzò i capelli: << Evelyn, non è ora che tu ritorni a casa da tuo padre, tuo fratello e da tua sorella? Non l'hai fatto penare già abbastanza? >> mi tirai su e lo guardai, non l'avevo mai visto così serio: << Hai ragione... mi farò una doccia e poi partirò >> mi alzai e corsi subito su per le scale, entrai in camera mia, presi dell'intimo e dei vestiti puliti e andai in bagno, aprii l'acqua e aspettai che si scaldasse, entrai nella doccia e poco dopo fui raggiunta da Negan, mi iniziò a lavarmi i capelli, per poi passare alla mia schiena; fu il mio turno, gli lavai la schiena e i capelli, ci sciacquammo e non potei far a meno di baciarlo nuovamente, quelle labbra erano un richiamo per me. 
Finito di asciugarmi, mi vestii: scesi le scale e lo trovai di sotto ad attendermi: << Ti ho già caricato la macchina con le valige che avevi messo davanti all'ingresso, la pistola la trovi sul seggiolino del passeggero, l'arco è di dietro. Mi sono scordato qualcosa? >> pensai alle cose che avevo preparato e mi venne in mente il libro: << Stavo per scordarmene, aspettami fuori che devo prendere una cosa >>, corsi fino in camera mia e presi il libro di Jane Austen, lo misi dentro alla borsa e ritornai giù. 
<< Bene... allora ci vediamo ad Alexandria e grazie per questi due giorni >> gli porsi la mano, all'inizio la guardò scettico, si mise Lucille sulle spalle e alla fine me la strinse: << Di nulla bellezza... ma ricordati che solo perché siamo lontani non vuol dire che tu smetta di essere mia. Evy mi fido di te, non farti toccare da nessun uomo, se no la mia Lucille le toccherà fare il lavoro sporco >> lui e quella affermazione di essere sua e di nessun altro uomo, mi avvicinai a lui, mi misi in punta di piedi e al suo orecchio gli sussurrai: << Io sono tua e di nessun altro Negan >> gli diedi un bacio sulla guancia e montai in macchina, misi in moto e partii per Alexandria.

POV RICK
Si sta facendo buio ed è passato un altro giorno senza Evelyn, mi sto chiedendo se fosse ancora viva, sono trascorsi già 12 giorni da quando è partita e Negan non è tornato per prendersi la sua metà settimanale. 
Era tutto il pomeriggio che facevo la guardia al cancello; stavo aspettando il cambio da Sasha, che finalmente arrivò a darmelo, ci battemmo il cinque, come da tradizione, ma proprio in quel momento sentiamo un clacson suonare fuori dal cancello, aiutai Sasha ad aprire il primo cancello e quello che vidi mi fece scendere una lacrima: << Ciao papà!! >> me l'asciugai, aprimmo il secondo cancello così che Evelyn poté entrare; parcheggiò la macchia dentro e Sasha chiuse subito il cancello, mentre io andai incontro a mia figlia, l'abbracciai e la strinsi più forte che potevo a me: << Sei viva bambina mia... mi sei mancata così tanto!! E non sai quanto mi hai fatto preoccupare >> la lasciai e presi in mano il suo viso, pieno di lacrime per poi baciarle la fronte. 
Finiti i saluti e le lacrime, l'aiutai a svuotare la macchina e portammo tutto in casa.

POV EVELYN 
Entrammo in casa, mio padre mi aiutò con le valige e le borse, quando fui in salotto Carl mi saltò letteralmente addosso e finimmo sul pavimento: << Mi sei così mancata Evy, non farmi stare più in pensiero >> lo abbracciai, quanto mi era mancato quel guasta feste di mio fratello: << Scusami Carl, ma volevo rimanere da sola e come vedi nessun vagante è riuscito a farmi del male >> gli sorrisi e gli scompigliai i capelli: << Evy devi perdere il brutto vizio di scompigliarmi i capelli >> scoppiammo tutti a ridere. Mi alzai e presi la valigia con dentro la mia roba: << Papà porto su la mia valigia, mentre in una c'è la tua roba e quella di Judith che sono riuscita a trovare, poi nell'altra c'è la roba di Carl, nei borsoni ci sono tutti i viveri che sono riuscita a trovare >>
<< Ok grazie mille tesoro >> presi la mia valigia ed andai in camera mia per disfarla, chiusi la porta e l'appoggiai sul letto.
TOC TOC
<> ero di spalle che stavo mettendo i vestiti dentro all'armadio, quando mi girai vidi la persona che non volevo vedere: Daryl.
<< Sei tornata.... ti rendi conto che hai fatto preoccupare tutti? Compreso me!! >> mi misi le mani sui fianchi: << Te non credo proprio, ti sarai di sicuro divertito a letto con Carol >> presi altri vestiti dal letto e li posai dentro all'armadio, mi voltai e lo trovai fin troppo vicino, mi abbracciò: << Evy io ti amo >>, lo staccai subito da me, ma la sua presa era fin troppo forte: << Daryl lasciami, non mi toccare >> urlai più forte che potevo, cercai di svincolarmi ma niente, arrivarono mio padre e mio fratello: << Daryl lascia andare mia sorella... non ti sono bastate le botte che ti ho dato? Ne vuoi delle altre? >> Cosa, cosa? Mio fratello e Daryl hanno fatto a botte in mia assenza, manco da casa per qualche giorno e qua succede il putiferio: << Daryl ascolta per una buona volta mio figlio, lascia andare Evy, so che ti è mancata e che la ami, ma per lei sei ancora lo stronzo che l'ha tradita... dalle tempo >>, Daryl allentò la presa, almeno a mio padre dava ascolto, mi diede le spalle e uscì dalla mia camera seguito da mio padre; mi accasciai sul pavimento e fui raggiunta da mio fratello: << Evy che succede? Ti senti bene? >> alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi: << Se lo venisse a sapere lo ucciderebbe >> strinsi i pugni sul pavimento: << Di chi stai parlando Evy? Non posso capirti se mi parli decifrato >> mi alzai e gli diedi le spalle: << Lascia perdere Carl >> si posizionò davanti a me, si vedeva che era proprio mio fratello: << Adesso tu me lo dici... e non me ne andrò da qua >>
<< Negan >>
<< Cosa c'entra Negan? >>
<< Lo ucciderà se viene a sapere ciò che ha fatto e detto >> 
<< Perché dici questo Evelyn? >> 
<< Perché io sono sua e mi sono data a lui... non voglio che mi giudichi male, sei mio fratello>>
<< Non ti giudicherò Evy, ma voglio solo sapere una cosa... perché ti sei data a lui? Sei impazzita? >>
<< Carl ero disperata... gli ho raccontato di mamma e lui per confortarmi mi ha abbracciato e dopo ci siamo baciati, mi sono sentita bene in quel momento, così siamo andati a letto insieme...  Ti prego non dirlo a nessuno, soprattutto a papà >>
<<  Se andare a letto con Negan ti fa stare bene, non posso dirti niente... voglio solo vederti felice e serena sorella mia >> lo abbracciai, non saprei cosa fare se mio fratello mi lasciasse per sempre. 

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


I giorni a seguire passarono lenti, Negan aveva mandato i suoi uomini per prendere la roba, di lui nessuna traccia. La mia vita ad Alexandria era ritornata come allora, mi allenavo, uscivo per le spedizioni e facevo la guardia al cancello; con Daryl le cose peggioravano sempre di più: lui voleva parlare con me, mentre io cercavo in tutti i modi di evitarlo: avevo scoperto che Daryl e Carol, mentre eravamo fidanzati, erano andati a letto insieme e la cosa mi fece incazzare, ecco il mio motivo di evitarlo, perché se avessi parlato con lui di sicuro l'avrei strozzato. 

Mio padre, mio fratello, Daryl e Michonne erano partiti per una spedizione lontana, da quello che avevo capito dovevamo tornare domani; passai tutto il giorno a fare la babysitter a mia sorella, finché alle 20:00 di sera non si addormentò tra le mie braccia, la portai a letto e le diedi il bacio della buonanotte; finalmente potevo farmi un bagno rilassante: entrai in vasca e mi rilassai completamente tanto che persi la cognizione del tempo, infatti uscii subito quando l'acqua era diventata ghiacciata, mi asciugai e indossai la camicia da notte, andai in camera, mi misi a letto e cercai di prendere sonno, ma niente, mi alzai e mi affacciai alla finestra per sentire la brezza della notte, chiusi gli occhi e quando li riaprii vidi una persona che non mi sarei mai aspettata di vedere sotto la mia finestra: Negan.

 

 

 

 

 

Gli sorrisi, incrociai le braccia e le appoggiai sul davanzale: << Cosa ci fai qui Negan? >> domandai con la solita mia sfacciataggine: << Mi mancavi bellezza >>, si certo come no, se gli mancavo poteva benissimo venire con i suoi uomini, quando veniva a prendere la sua roba, così mi vedeva. Mi allontanai dalla finestra, indossai la vestaglia, dato che ero in camicia da notte e scesi giù, quando aprii la porta, lo trovai a parlare con i suoi uomini: << Tornatevene al Santuario... ci vediamo domani o dopodomani... Devo controllare come vanno le cose qua dato che Rick è assente >> i suoi uomini si allontanarono sempre di più finché non sparirono, si girò verso di me e mi venne incontro, si fermò sulla porta: << Beh non mi fai entrare? >> dovrei? Oppure dovrei lasciarlo fuori? Alla fine optai per la prima opzione: << Entra >> gli feci cenno di entrare, entrò e chiusi la porta a chiave, non volevo intrusioni mentre c'era lui in casa; quando mi girai trovai le sue labbra sulle mie,

 

 

 

quanto mi erano mancate quelle labbra e quella barba corta che mi dava fastidio ogni volta che mi baciava, sentivo la sua lingua cercare la mia, mi alzai in punta di piedi e gli misi le braccia intorno al collo, lo avvicinai di più a me, sentivo una sua mano sulla schiena, mentre l'altra scendeva sul mio sedere, finché non me lo strinse, gemetti a quel tocco, si staccò da me: << A quanto vendo ti sono mancato piccola >> tornò a baciarmi, mi sollevò, incrociai le gambe intorno alla sua vita, sentivo già la sua erezione e sembrerebbe che anch'io gli fossi mancata, salimmo le scale e andammo in camera mia, mi adagiò sul letto e subito dopo lui fu sopra di me; sentivo la sua mano scendere per poi salire sulla mia coscia, mi lasciò una scia di baci sul collo, tirai indietro la testa, sapeva che quello era il mio punto debole, ansimai; la sua mano si era spostata, stava giocando con l'elastico delle mie mutandine finché non mi resi conto che le stava togliendo, sentii un dito dentro di me e iniziò a muoverlo: << Negan >> sorrise quando ansimai il suo nome, mi penetrò con un secondo dito e iniziò a fare la stessa con il primo: << Ti prego Negan, ti voglio >> mi stava torturando, odiavo quando faceva così.... udii la cerniera dei suoi pantaloni scendere, mi baciò e in un attimo fu dentro di me, iniziò subito con spinte lente per poi aumentare il ritmo, stavamo arrivando all'apice quando sentii piangere dalla camera affianco: << Judith!! >> esclamai, proprio ora doveva piangere,  spostai Negan e corsi da mia sorella, la presi in braccio e la cullai tra le mie braccia: << Così lei è la tua sorellina >> sussultai, trovai Negan dietro di me, si era dato una sistemata, si avvicinò a noi: << Posso prenderla in braccio? >> gliela porsi e lui la prese delicatamente, ma Judith iniziò a piangere tra le sue braccia: << No, non piangere!! Sai, io e tua sorella un attimo fa eravamo molto, ma molto occupati, eravamo sul più bello quando tu hai iniziato a piangere... Non si fa così!! Ora per punizione ti racconterò una bella favola... Vediamo un po': C'era una volta una bellissima principessa, abitava in una bellissima villetta, adorava leggere e tirare con l'arco. Un giorno il principe fece visita in casa sua, lei lo accolse bruscamente... >> sorrisi, non avevo mai visto Negan sotto questo aspetto, decisi di lasciarli da soli, tornai in camera mia e mi sdrai sul letto e chiusi gli occhi; dopo un po' sentii qualcuno sdraiarsi di fianco a me, si avvicinò a me e mi tolse una ciocca, che mi era caduta davanti agli occhi e la mise dietro all'orecchio: << Ma che diavolo mi stai facendo Evelyn, mi stai facendo perdere completamente la testa. Quando sono con te non so più chi sono e quale sia il mio posto; vorrei farti diventare una delle mie tante mogli, ma non posso; non posso e non voglio chiuderti in una gabbia dorata, tu sei uno spirito libero, non mi ascolti mai e fai sempre di testa tua, ed è per questo che mi piaci e che mi sono innamorato di te, della tua sfacciataggine e della tua testardaggine. Io ti amo Evelyn e nessuno dovrà saperlo, nemmeno tu. Perché sei il mio punto debole e se qualcuno lo scoprisse tu saresti in pericolo. Buonanotte dolcezza >> mi diede un bacio sulla fronte e si accasciò sul cuscino, poco dopo lo sentii russare, questo vuol dire che si era addormentato, aprii gli occhi e lo vidi rivolto verso di me, con il volto rilassato che dormiva, mi misi a sedere e mi abbracciai le gambe: l'aveva detto, mi amava ed io ero il suo punto debole, nessuno doveva saperlo tanto meno mio padre, mi girai e lo guardai, gli accarezza i capelli e mi sdrai giù, il più vicino possibile al suo viso, lui aprii gli occhi e mi baciò dolcemente, mi misi a cavalcioni su di lui, gli tolsi i boxer e lo feci entrare in me, quella notte avrei comandato io.

Il giorno seguente mi svegliai all'alba, scesi in cucina e preparai la colazione per Judith, andai su in camera sua e la svegliai il più dolcemente possibile, si svegliò e mi sfoderò uno dei bellissimi sorrisi che mi volgeva alla mattina, la presi in braccio e andammo insieme in cucina, le diedi la colazione e poi la portai in salotto, dove avrebbe giocato con i suoi giocattoli. Guardai l'orologio segnava le 8:30 del mattino e Negan non si era ancora degnato di svegliarsi, andai su in camera mia e lo vidi ancora addormentato, mi avvicinai e cercai di svegliarlo dolcemente: << Negan svegliati è già mattina >> aprii gli occhi e si mise a sedere: << Muoviti a vestirti, oggi arriva mio padre e non voglio che ti trovi nudo ancora nel mio letto >> si tirò su 

 

 

 

a quel punto gli lanciai i suoi vestiti: << Che succede amore hai paura che tuo padre ci trovi a letto insieme? >> stamattina era più irritante del solito, mi avvicinai a lui: << Non ho paura, ma ci tengo alla mia vita... quindi vestiti... Ah! Un'ultima cosa non chiamarmi amore >> dovevo comportarmi come sempre, non doveva sapere o sospettare che quella sera avevo sentito il suo discorso, uscii da camera mia, ritornai giù in salotto da Judith e iniziai a giocare con lei, dopo venti minuti vidi Negan scendere le scale e andare in cucina a fare colazione: "si comporta come se fosse a casa sua" pensai tra me e me, mi affacciai con Judith in braccio e lo vidi bere una tazza di caffè, appena ci vide sorrise e si avvicinò a noi, prima però posò la tazzina vuota nel lavandino, prese in braccio Judith e andarono fuori svenduti in veranda, parlò molto con lei 

 

 

 

a quella scena mi appoggiai al muro e sorrisi, erano troppo dolci,

 

 

 

vorrei tanto essere una mosca e sentire cosa si stanno dicendo quei due li. Mi sedetti sugli scalini e appoggiai la testa al muro e voltai lo sguardo verso Sasha che era di ronda, la vidi aprire il cancello, a quel punto mi alzai in piedi e quando vidi entrare mio padre e Carl, senza pensare gli corsi incontro e gli abbracciai: << Finalmente... mi stavo preoccupando >> mio padre mi accarezzò i capelli, alzai lo sguardo e vidi Daryl sorridermi, gli sorrisi anch'io.

<< Oh Rick ben arrivato... ti stavo aspettando >> Negan si avvicinò a noi, era solo, guardai oltre le sue spalle e vidi Judith in braccio ad Olivia, almeno era stato intelligente a non lasciarla da sola.

<< Negan sei in anticipo, ti aspettavamo domani >> disse mio padre preoccupato: << Sai Rick mi mancavi e poi sono venuto a sapere che tua figlia era tutta sola a tenere dietro ad Alexandria, così l'ho aiutata a controllarla meglio >> che bugiardo che era, beh dopotutto non poteva dirgli "in realtà sono venuto perché mi mancava tua figlia e volevo scoparmela" che pensieri che andavo a fare. Notai Daryl guardarmi, come non mi aveva mai guardato prima, mi stava mangiando con gli occhi e Negan se ne accorse e non gli piacque per niente, vidi che strinse Lucille più forte, dovevo intervenire: << Perché non vi andare a sistemare? Mi occupo io della roba di Negan papà >> mi appoggiò una mano sulla spalla: << Grazie tesoro. Stai attenta >> poi mi passò, così come Carl e Michonne; Daryl si parò davanti a me: << Evy dopo dobbiamo parlare >> portò una sua mano sulla mia guancia, tutto questo sotto lo guardo di Negan che infuriato mi scansò violentemente e si parò davanti a Daryl, stava per colpirlo con Lucille  

 

 

 

<< Nooooo >> lo bloccai aggrappandomi al suo braccio, dove teneva stretta Lucille, con un gesto brusco si liberò dalla mia presa e caddi per terra, facendomi male al braccio, Daryl se ne accorse e mi aiutò ad alzarmi: << Ci riesco da sola >> scostai la sua mano: << Evelyn mi dispiace, non vole... >> con un solo sguardo incenerì quello di Negan: << Non volevi? Negan vattene >> lui non mi ascoltò e rimase fermo dov'era: << Ho detto di andartene!! >> avevo le lacrime agli occhi, per fortuna che stavolta mi ascoltò e se ne andò.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII ***


Negan se n'era appena andato, fui accompagnata in infermeria da Daryl, arrivati mi fece sedere e iniziò a cercare il disinfettante, un ago e un filo sterilizzato: << Farà un po' male >> non m'importava se mi faceva male, basta che mi cuciva, così smettevo di sanguinare: << Non m'interessa, disinfettami e cucimi per favore >> Negan mi aveva proprio fatto incazzare, come ha osato trattarmi in quel modo, dopo quello che avevamo passato insieme la sera prima, lo detesto: << Evy possiamo parlare? >> Daryl ruppe i miei pensieri omicidi su Negan: << D'accordo >> prima o poi dovevamo parlare e quel luogo sembrava perfetto, nessuno poteva interromperci: << Ti volevo chiedere scusa per come mi sono comportato nei tuoi confronti... Ho sbagliato e sto pagando le conseguenze, ma ti giuro sulla piccola spacca culi, che io ti amo e non volevo farti soffrire, è stata una debolezza del momento >> stavo stringendo i denti, Daryl poteva essere delicato finché voleva, ma mi stava facendo male a cucirmi: << Daryl ne abbiamo già parlato, quella debolezza non doveva esserci... prima di andare a letto con Carol dovevi dirmi come ti sentivi e invece hai fatto di testa tua come sempre >> tagliò il filo, mi disinfettò i punti e mi misi un cerotto sopra, il suo viso era vicino al mio: << Evy ti prego dammi una seconda possibilità >> alzò lo sguardo, i miei occhi si perdevano nei suoi: << Daryl i-io n-non... >> posò le labbra sulle mie 

 

 

 

ricambiai quel bacio, tanto desiderato da lui, mi iniziò a sbottonare la camicia, io feci altrettanto con la sua maglia finché rimanemmo a petto nudo entrambe, mi slacciò il reggiseno, lo posò al lettino che si trovava dietro di lui, percorse con le mani la mia schiena nuda, mettendomi i brividi, finché non arrivò al mio sedere e lo strinse, mi spinse di più a se, misi le mie mani dietro al suo collo e con un balzo misi le gambe intorno alla sua vita, mi strinse ancor di più il sedere, gli iniziai a sbottonare il bottone quando una porta si spalancò ed entrò mio padre: << Si può sapere che state facendo vuoi due? >> ci staccammo immediatamente: << Rick ti possiamo spiegare >> Daryl si avvicinò a mio padre: << Spiegarmi cosa? Che ti stavi scopando mia figlia in infermeria? Oppure che l'hai medicata perché si è fatta male? Non so Daryl, dimmi tu... In quanto a te signorina bella vestiti e vai subito a casa, che poi faremo i conti >> mi vestii e corsi subito a casa, corsi su per le scale e sbattei la porta della mia camera e mi sedetti sul divano, appoggiai la testa sulle mie ginocchia: che cosa stavo per fare!! Stavo per andare a letto con Daryl, cosa mi dice la testa, sono completamente impazzita!! Ero persa nei miei pensieri che non sentì qualcuno entrare in camera mia, mi mise una mano sulla spalla e fu allora che tirai su la testa, vidi mio padre inginocchiato davanti a me: << Evelyn non credi che dobbiamo parlare >> accennai un si con la testa: << Sai che per fare certe cose, bisogna usare certe precauzioni... >> non ci credo mi stava facendo il discorsetto: << Papà ti interrompo subito... so che ti senti a disagio a parlare di certe cose, ma sei in ritardo, mamma ti aveva anticipato di un bel po' di anno >> si tirò su e si sedette di fianco a me: << Mi ha anticipato? E quando? >> mi domandò incuriosito: << Andavo ancora a scuola... quindi non ti preoccupare ok? >>, lo vidi scandalizzato, si alzò e si portò le mani al volto: << Non mi dire che ho interrotto la tua prima volta Evy >> scoppiai a ridere, perché mio padre andava a pensare, proprio ora, a certe cose: << No papà, non hai interrotto la mia prima volta... papà io non sono più vergine da anni >>, ecco si è scandalizzato di nuovo: << D-da a-anni? >> 

<< Si papà, da due anni... la mia prima volta è stata alla prigione con Daryl >>

<< A-alla p-prigione? E quando? Io ero sempre presente >>

<< Quando ero di guardia di notte, una sera Daryl mi ha raggiunto e paff siamo finiti a letto insieme e poi papà ho 25 anni, non vorrai che rimango zitella per tutta la vita >> 

<< No certo che no tesoro >>

<< Bene, ora posso andare? >> 

<< Ti voglio chiedere un'ultima cosa e poi ti lascio andare >>

<< Sono tutta orecchi >>

<< Hai fatto sesso anche con Negan? >> ecco lo sapevo che voleva arrivare a questo punto, che gli rispondo? Se gli dico di sì mi uccide senza esitazione, se gli dico di no, non mi crederà quindi tanto vale dirci la verità: << Si papà >> iniziò a fare avanti e indietro per la stanza: << Dio Evelyn, sei forse impazzita? Potrebbe essere tuo padre... lasciamo quel fatto, proprio con Negan il nostro nemico... Svegliati bambina lui ti sta solo usando per avere solo del piacere... devi dimenticarlo figlia mia, ti farà solo soffrire; quando lui tornerà tu ti nasconderai, se chiederà di te, gli inventeremo una bugia >> non credetti a quello che stavo sentendo, mio padre era completamente impazzito, dovevo avvisarlo: << Papà non è così facile... dal momento che io sono andata a letto con lui, io sono sua e gli appartengo e se Daryl o un altro uomo mi tocca o solo mi guardi con lussuria lo ucciderà con Lucille >>, il suo viso aveva cambiato espressione, forse si era accorto che era una pazzia scappare da Negan: << Ho capito, allora faremo in un altro modo. Chi altro lo sa che sei andata a letto con lui? >> abbassai lo sguardo, avevo paura della sua reazione: << Carl e Michonne >> iniziò a sbraitare per l'ennesima volta: << Solo loro due? Daryl non sa niente immagino >> confermai tutto con si con la testa: << Ho capito... adesso riposati e non fare sforzi >> indicando il punto in cui avevo i punti e lo vidi uscire da camera mia, mi stesi sul letto e chiusi gli occhi; non passarono diversi minuti che sentii mio padre litigare con Michonne e Carl: << Dovevate dirmelo che era andata a letto con Negan, perché me l'avete nascosto? Sopratutto tu Michonne, non sei sua madre, io sono suo padre dannazione >> doveva essere incazzato nero, per urlare in quel modo: << Lo so bene che non sono sua madre, ma tratto i tuoi figli come se fossero miei, gli voglio un bene dell'anima... Rick calmati >> 

<< Michonne ha ragione papà, agitarti non porterà a nessuna conclusione >> 

<< Anche tu Carl, pensavo che fossi maturo abbastanza e che tenessi d'occhio tua sorella, ok che è lei la maggiore, ma sai che a volte è fragile e cede facilmente, per questo ti avevo avvertito di controllarla >> cosa, cosa? Carl doveva controllarmi? Non doveva essere il contrario?

<< Rick stai esagerando... ha fatto uno sbaglio è vero, ma non è la fine del mondo >> 

<< Esatto papà, errare è umano >>

<< Si da il caso che tua sorella ha fatto un enorme sbaglio, cosa dovremmo fare quando Negan verrà a prendersela e portarsela con se? Diventerà la sua schiava sessuale, ancora non l'avete capito?  Dannazione >> non potevo più starli a sentire, mi alzai dal letto e scesi le scale, li trovai in salotto

 

 

 

<< Adesso basta, sono grande e so fare le mie scelte da sola, è vero ho sbagliato, è stato solo un piccolo cedimento, ma non succederà più... ero da sola e triste e lui c'era... papà fidati di me non capiterà più >> Michonne si girò e venne verso di me abbracciandomi: << Evelyn, ti abbino svegliato? Scusaci >> ricambiai l'abbraccio: << Tranquilla, tanto non riuscivo a dormire per il dolore >> lasciai indietro Michonne e mi avvicinai a mio padre: << Papà ti prego fidati di me >> era serio, in 25 anni non l'avevo mai visto così serio con noi: << Hai già tradito la mia fiducia per una volta, come faccio a fidarmi di te? >> quello che diceva era vero, come potevo riacquistare la fiducia di mio padre? 

<< Farò qualsiasi cosa tu vorrai >> 

<< Qualsiasi cosa? >> 

<< Si qualsiasi cosa >>

<< Stai lontana da Negan >>

<< D'accordo >> 

E se ne andò di casa arrabbiato.

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo IX ***


<< Evy stasera verrai con noi, andremo a fare un arretrata ai salvatori >> mi disse mio padre serio, erano passati due mesi da quella discussione, Negan come promesso, non l'avevo più visto: lui arrivava ed io sparivo fuori dalle mura. Il rapporto con mio padre andava pian piano migliorando e ultimamente aveva riacquistato la fiducia in me: << D'accordo, ho tempo per una corsa nel bosco fuori dalle mura? >> mio padre accennò un si con la testa; negli ultimi tempi Michonne mi aveva insegnato a tirare di spada, insegnava talmente bene che avevo appreso quasi subito la tecnica; 

 

 

 

mi cambiai, raccolsi i miei capelli mossi in una cipolla, presi il mio iPod, che avevo trovato in una delle ultime spedizioni, inserì le cuffie dentro alle orecchie e partii per la mia solita corsa serale, 

 

 

 

adoravo correre nei boschi, era diventato il mio passatempo preferito, mi aiutava a pensar meglio, mentre correvo pensai a Daryl, il nostro rapporto era diventato più o meno quello di un tempo, non stavamo insieme, ma eravamo diventati ottimi amici, a volte finivamo anche a letto insieme, diciamo che ci attraevamo come due calamite. Guardai l'ora erano quasi le 20:30, tornai ad Alexandria, mi lavai velocemente e alle 21:30 ero già pronta, presi il borsone con le mie armi e andai al cancello, dove mi aspettavano gli altri: << Ok ci siamo tutti, vi ricordate del piano vero? Tutti voi venite con me, mentre scaricheremo Evelyn un po' lontano, così si può nascondere e saltare fuori al momento opportuno, noi siamo l'esca, tu sarai la nostra sorpresa... bene andiamo... Sasha, Michonne e Carl in una macchina, mentre Daryl e Evelyn con me >> ordinò mio padre... eravamo in macchina da mezz'ora, ero davanti con mio padre, ed ero moltissimo agitata: << Evy stai calma, vedrai che andrà tutto bene, stai tranquilla, ti proteggeremo noi>> mi disse Daryl per tranquillizzarmi, cercai di calmarmi e fortunatamente ci riuscii, arrivammo al punto dove mi dovevano scaricare, scesi dalla macchina e tagliai per i boschi, uccisi dei vaganti che si trovavano vicino alla recinzione, la scavalcai e aspettai il segnale, ero appoggiata alla portiera della macchina e potei sentire cosa si dicevano mio padre e uno dei tanti bracci destri di Negan: << Voi luogo tenenti, ora dovete prendere una decisione >> 

<< Forse dovremmo fare una pausa >> interventi il braccio destro di Negan.

<< No deve succedere adesso... è l'unico modo... mi costringerai a contare... eh ok? Ok!! Allora conto: 10... 9... >> mi affacciai e vidi Negan fare avanti e indietro su quel tipo di balcone, era decisamente incazzato: << 8..... 7... >> mio padre caricò il fucile e iniziò a fare fuoco, quello era il segnale, uscii dal mio nascondiglio, scavalcai le auto 

 

 

 

e con un balzo mi trovai di fronte a Negan, gli puntai un coltello della mano destra alla gola: << È finita Negan >> mi sorrise con il suo solito ghigno: << Ma guarda chi si è degnata di farsi viva... Ciao Evelyn >>  mentre nella sinistra gli puntavo una pistola alla tempia: << Ciao Negan >> lo salutai fredda, mio padre gli altri si avvicinarono: << Ottimo lavoro Evy >> si congratulò mio padre, ma quell'attimo di pace non durò a lungo, i salvatori che erano dentro, uscirono e iniziarono a sparare, lasciai andare Negan, ma fui colpita al fianco, corsi verso mio padre, iniziò a tirarmi per un polso, caddi per terra, mio padre mi aiutò a tirarmi su per il braccio, ma lo scostai: << Non ce la faremo entrambe... papà corri io me la caverò >> una lacrima gli rigò il volto: << Non ti lascio da sola nelle sue mani >> lo spinsi via: << Va via... mettiti in salvo >> lo vidi allontanarsi da me, mi alzai, ma mi inginocchiai e caddi tra le braccia di qualcuno, aprii gli occhi e vidi Negan: << Va bene... 

 

 

 

Ti ho sentito quella notte a casa mia... Ti amo >>,

 

 

 

lo vidi piangere, il pauroso Negan, stava piangendo, allora aveva un cuore, mi accarezzò il volto e mi strinse a se,

 

 

 

chiusi gli occhi e vidi tutto nero, sentii solo una voce lontana che mi diceva: << Non mi lasciare >>.

 

POV NEGAN

Rick stava correndo, tirando con se Evelyn, ma ad un tratto la vidi cadere a terra, lui cerco di aiutarla a tirarsi su ma gli scostò il braccio, lo spinse via e scappò, la mia bambina si alzò, ma cadde in ginocchio, fu allora che capii era ferita, le corsi incontro e la presi tra le mie braccia, aprì gli occhi: << Va bene.... ti ho sentito quella notte a casa mi ti amo >> sentii qualcosa scendere giù per le guance, me le toccai, erano lacrime, le inizia a carezzare il volto e la strinsi a me, non volevo che mi lasciasse proprio ora che l'avevo ritrovata, pian piano chiuse gli occhi: << Non mi lasciare >>, i miei uomini mi raggiunsero, la poggiai piano a terra: << Chi è quel coglione che le ha sparato? >> vidi Simon avvicinarsi a me: << Sono stato io Negan, stava per ucciderti quella stronza >>, l'aveva chiamata stronza? Stava per uccidermi? Evelyn non ne avrebbe mai avuto il coraggio, la conosco fin troppo bene: << Si da il caso che quella stronza a cui hai sparato era la mia donna >> lo vidi sbiancarsi, afferrai Lucille e con un solo colpo gli sfracellai il cranio, lo colpii talmente tante volte finché della sua testa non rimase solo poltiglia. 

<< Negan >> mi girai e vidi Dwight al fianco di Evelyn: << È ancora viva >> corsi subito verso di loro: << Cosa? >> appoggiai due dita sul suo collo e sentii battere piano il suo cuore; affidai Lucille a Dwight e presi in braccio Evelyn, la portai dal dottore: corsi per tutto il santuario finché non lo trovai nel suo ambulatorio: << Negan che succede? >> mi domandò incuriosito, appoggiai Evelyn sul lettino: << È stata ferita al fianco da un proiettile, se non la salvi giuro che ti ammazzo >> e uscii subito dal laboratorio, andai nel mio ufficio e mi sedetti sul divano: << Ti prego salvati piccola mia... ho bisogno di te >> i miei pensieri furono interrotti, qualcuno bussò alla porta, non risposi, la porta si aprii e vidi Dwight con Lucille in mano, me la porse e se ne andò; l'appoggiai su una sedia e mi stesi su divano, cercai di dormire ma non ci riuscivo, mi veniva in mente il suo volto sorridente per poi passare a quello triste che ho visto poco fa,

 

 

 

Dio, quella ragazza mi aveva cambiato in una maniera assurda, ero ben lontano ad essere il Negan di una volta, in questi due mesi mi era mancata un sacco, quando andavo ad Alexandria per prendere la mia metà roba, chiedevo sempre di lei, ma Rick mi diceva che era uscita per fare spedizioni, o era a correre o ad allenarsi per i boschi, sapevo che mentiva e sapevo che aveva intuito cosa c'era tra noi due; stasera quando la vidi il mio cuore perde un battito, era più bella che mai e quando mi attaccò era così sexy, dio se lo era.... TOC TOC mi alzai e andai ad aprire, davanti a me trovai quell'inetto del dottore: << Negan l'ho salvata, ma mi serve del sangue e non so il suo gruppo sanguinino >> questa non ci voleva, ma aspetta: << Prendi il mio, sono 0RH - >> gli dissi, lo seguii fino al laboratorio e mi prelevò un bel po' di sangue, non pensavo che ne servisse così tanto; quando ebbe finito mi alzai e barcollando raggiunsi la mia camera e mi fiondai sul letto finché non mi addormentai.

 

POV EVELYN 

Sentivo delle voci in lontananza: << Negan è fuori pericolo, si dovrebbe svegliare a minuti, mi raccomando non la faccia stancare è ancora debole >>, qualcuno mi stava stringendo la mano, gliela strinsi a mia volta, aprii gli occhi e mi girai verso destra e lo vidi: << Ciao >> gli sussurrai, mi si fiondò delicatamente sopra e mi approcciò, ricambiai: << Per quanto tempo ho perso conoscenza? >> domandai a Negan: << Per due settimane, ma non ti preoccupare ritornerai come nuova bellezza >> mi fece l'occhiolino, tentai di mettermi a sedere e con grande fatica ce la feci: << Dove mi trovo? >> mi guardai in giro, non avevo mai visto quel posto: << Sei al santuario, nel laboratorio del dottore... >> mi staccai la flebo e tentai di alzarmi in piedi, ma Negan me lo impedii: << Voglio tornare a casa e tu non me lo impedirai >> lo guardai seria: << Evelyn sei debole, non puoi fare sforzi, ma ti prometto che quando ti riprenderai ti porterò a casa >> mi dovevo fidare di lui? Un tempo mi fidavo: << Va bene... però non voglio stare in questo posto mi mette i brividi >> iniziò a ridere, si avvicinò a me, mi prese in braccio e mi portò da qualche parte, se devo essere sincera non so dove, camminammo per tutta la sua tana finché non arrivammo davanti a una porta, l'aprii e vidi che era una camera da letto: << Questa è la mia camera da letto, fai come se fossi a casa tua >> mi appoggiò sul letto, mi coprii, poi si sedette sulla sedia, lo fissai in silenzio finché non sentii gli occhi pesanti e mi riaddormentai.

 

POV NEGAN 

La portai in camera mia, anche perché non mi fidavo lasciarla da sola in una di quelle stanze, l'appoggiai delicatamente sul letto e la coprii, non volevo che prendesse freddo, mi sedetti sulla sedia e la guardai, mi stava fissando, finché pian piano non chiuse gli occhi e si addormentò, era così bella mentre dormiva , mi stravaccai sulla sedia e pensai a noi, 

 

 

 

a come avrei dovuto trattenerla qui con me, ma le ho promesso che la riporterò a casa ed io mantengo quasi sempre le promesse, soprattutto se si tratta di lei e dei suoi cari; dopo quella notte volevo uccidere Rick e company, ma se lei lo avrebbe saputo, non mi avrebbe mai perdonato e mi avrebbe odiato per il resto della sua vita, quindi scartai quell'idea, dovevo trovare un altro modo per vendicarmi di loro e un'idea mi era già venuta, dio come sono credule; metto Rick davanti a un compromesso: o uccido Carl oppure Evelyn viene a vivere con me al santuario, di sicuro sceglie di salvare la vita a quel moccioso e da sua figlia a me, si avrei fatto proprio così!!

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Capitolo 10
*** Capitolo X ***


Il giorno dell'arretrata al Santuario, era ormai acqua passata, ormai vivevo con Negan da un anno. Mi ricordo ancora quando mi ha messo davanti a un fatto compiuto, o restavo con lui o uccideva mio fratello, da allora non gli rivolgo più la parola e me ne sto sempre per i fatti miei.

Mi mancavano mio padre, Michonne, Carl e la mia sorellina Judith, chissà come era cresciuta quest'ultima.  

Era ora di pranzo e mi sedetti al solito tavolo, lontana da tutto e tutti, ero invisibile agli occhi di quelle persone, iniziai mangiare l'insalata, quando un vassoio si appoggiò, non tanto delicatamente, di fronte a me, mi tirai su e vidi Dwight sedersi: << Posso? >> feci si con la testa, si sedette e iniziò a mangiare: << Evelyn, so che da quando sei qua non hai più visto i tuoi familiari e loro non sanno che sei viva, ti credono morta, quindi oggi andiamo ad Alexandria vuoi venire con noi? >> a quelle parole alzai il viso dal piatto e lo guardai: << Come hai detto scusa? Io venire con voi? Meglio di no... Sai il grande capo dopo si arrabbierebbe e... No meglio di no >> mi alzai, presi il vassoio per poi appoggiarlo su tavolo, non feci nemmeno due passi che Dwight mi fermò: << È stato lui a dirmelo... ti ha dato il permesso Evelyn >>, non ci credevo, Negan mi aveva dato il permesso di uscire? E sopratutto di andare ad Alexandria? Dalla contentezza abbracciai Dwight: << Grazie Dwight, per caso lui c'è? E a che ora partiamo? >> domandai tutta entusiasta: << Evelyn stai tranquilla, lui stavolta non viene!! Tra dieci minuti, se vuoi puoi andarti a cambiare... ti aspetto fuori >> andai ad appoggiare il vassoio sul tavolo e corsi fino in camera mia per cambiarmi, dopo neanche cinque minuti ero pronta, andai fuori e vidi cinque uomini e Dwight ad aspettarmi: << Guido io >> gli fregai le chiavi, salimmo in macchina e partimmo per Alexandria. 

Eravamo in viaggio da mezz'ora e nessuno aveva spiaccicato parola, ero tesa, non sapevo come comportarmi quando li avrei rivisti.

 

 

 

Arrivammo davanti al cancello, qualcuno ci aprii e vidi che era Carol, entrarono prima o cinque uomini di Negan con il furgone e poi noi due con l'auto, Dwight scese, io non ce la facevo, era più forte di me; ci vennero incontro mio padre e Carl: mio padre aveva il viso sciupato, come se non mangiasse da anni, non si tagliava la barba da un bel po' di tempo, mentre Carl era lo stesso di sempre; a quella vista non ce la feci e scesi dall'auto.

 

POV RICK 

Era già passato un anno da quando avevo perso Evelyn, mi ricordo ancora quella sera e mi maledico per averla fatt venire con noi, aveva anche una brutta ferita da arma da fuoco ed entrambe sapevamo che non ce l'avrebbe fatta, così lei decise di salvarmi la vita, lasciandosi indietro, da quel giorno non ebbi più sue notizie, così tutti arrivammo alla conclusione che era morta; ne uscimmo tutti straziati soprattutto io, Carl e Daryl. Quanto mi mancava la mia bambina, la vorrei riabbracciare ancora una volta, ma è impossibile esaudire questo desiderio perché lei non c'è più.

Dopo l'ora di pranzo arrivarono i salvatori per prendersi la loro roba, entrarono con un furgone e una macchina, scesero tutti tranne il guidatore dell'auto: << Ciao Rick, Negan ti manda i suoi saluti... hai preparato la roba? >> mi domandò Dwight con il suo solito ghigno: << Ciao Dwight... mio padre ti ha preparato tutto >> rispose Carl al mio posto, ultimamente parlavo poco con tutti, guardai malissimo i salvatori, ci stavano portando via più del dovuto e facevamo fatica a sopravvivere, ma il mio sguardo fu catturato da una portiera aperta e dopo qualche secondo scese una persona, una persona che non avrei mai pensato di rivedere: << Evelyn!! >> 

 

POV EVELYN 

<< Evelyn!! >> gli corsi incontro e lo abbracciai, le lacrime rigarono il mio volto, 

 

 

 

 

 

quanto mi era mancato quell'abbraccio, mi iniziò ad accarezzarmi i capelli: << Sei viva!! Ti credevamo morta >> mi staccai e abbracciai anche mio fratello: << Lo credevo anch'io, ma sono riusciti a salvarmi... Dwight pensate voi qua? Vorrei parlare un po' con la mia famiglia >> Dwight acconsentii e ci dirigemmo verso casa, entrammo e vidi Daryl di spalle, giocare con la piccola Judith per terra: << Ciao Daryl >> smise di giocare, si girò e quando mi vide gli cadde un pezzo del puzzle che stavamo costruendo: << Evelyn, ti credevo morta >> mi abbracciò e mi riempii di baci sulle guance: << Daryl calmati... Evelyn ci deve spiegare parecchie cose >> ci staccammo e ci andammo a sedere sul divano, presi Judith in braccio e me la iniziai a coccolare: << Allora Evy racconta >> non sapevo da dove iniziare, decisi di raccontare dall'inizio: << Papà quando te ne sei andato, caddi in ginocchio e stavo per cadere all'indietro se non fosse che Negan mi afferrò in tempo, credevo di star per morire, vedevo il volto di Negan rigato dalle lacrime e le sue parole che dicevano che non lo dovevo lasciare; mi svegliai dopo due settimane di coma, volevo tornarmene a casa da tutti voi, ma me lo impedii; quando mi fui ripresa completamente, stavo preparando il borsone per tornare da voi, ma Negan mi disse che non potevo più ritornare a casa e se lo avessi fatto avrebbe ucciso Carl, questo era per punirti papà, ti ha fatto credere che fossi morta, ma tutto questo tempo io ero viva ed ero al Santuario con lui; non so perché ma oggi mi ha dato il permesso di venire da voi >> vidi mio padre alzarsi arrabbiato: << E ci è riuscito a farmela pagare, ci ha fatto passare un anno di merda... ma ora sei qui e sei viva >> passai Judith a Carl, mi alzai e ricambiai il suo abbraccio: << Lo sai che non potrò stare qui vero? Anche se vorrei tanto >> mi abbracciò ancora più forte: << lo so bambina mia, ma devi essere forte >> il tempo stava per scadere, mi accompagnarono al cancello e mi salutarono, salii in macchina e ritornati al Santuario.

Strada facendo Dwight ruppe il silenzio: << Allora com'è andata? >> tolsi lo sguardo dalla strada e lo fissai: << Più che bene... >> non volevo raccontargli cos'era successo e non volevo che si immischiasse nella mia vita privata. Arrivammo al Santuario verso l'ora di cena, dopo tutte quelle emozioni decisi di saltare la cena, andai in camera mia e mi stesi sul letto e iniziai a pensare a Negan, forse lo dovrei ringraziare, mi ha fatto incontrare la mia famiglia; no non lo devo ringraziare, mi ha trattato malissimo quella volta; non so il perché, ma mi alzai e mi diressi  verso il suo ufficio, non sapevo se bussare oppure no, ero immobile con la mano alzata, non avevo il coraggio; stavo per bussare quando sentii fischiettare e da dietro all'angolo sbucò proprio lui: Negan.

 

 

 

<< Ciao dolcezza, avevo bisogno? >> lo guardai seria, ma non risposi: << Entra nel mio ufficio che parliamo >> entrammo e ci sedemmo sul divano: << Allora? >> mi domandò spazientito: << Grazie per oggi!! >> mi alzai e mi avviai verso la porta: << Evelyn aspetta >> mi prese per un polso e mi fece voltare: << Che vuoi Negan? Sei contento ora? Mi hai qui tutta per te, chiusa in questa gabbia eh... Sai la cosa che mi fa più incazzare, non è il fatto che io sono rinchiusa qua senza vedere la mia famiglia, ma che tu mi abbia messo davanti a un fatto compiuto, minacciando di ammazzare Carl, mio fratello, capisci? Sangue del mio sangue >> era da tanto che glielo volevo dire e finalmente avevo trovato il coraggio: << Evy l'ho fatto solo per proteggerti, cosa credi che sarebbe successo se tuo padre e gli altri avessero scoperto che mi ero innamorato di te? Ti avrebbero usato come esca per acchiapparmi, ti avrebbero fatto anche del male, lo capisci? L'ho fatto per proteggerti >> stava urlando, era arrabbiato, era così pieno di rabbia che mi fece, per la prima volta paura: << So badare a me stessa >> scoppiò a ridere: << Ho visto come sai badare a te stessa... l'ultima volta ti sei presa una pallottola e stavi per morire e lasciarmi... te lo ricordi? >> era fuori di se, rosso in viso per la rabbia, aveva avvicinato il suo volto al mio, lo fissai negli occhi per un momento, gli appoggiai una mano sul volto e lo baciai, si rilassò dopo qualche secondo, sembrava che avevo ancora il potere di farlo tranquillizzare e farlo tornare docile, anche dopo un anno di "separazione", ci staccammo: << Devo andare... la corsa mi aspetta >> mi allontanai da lui e uscii fuori dal suo ufficio, lasciandolo lì più confuso che mai; andai in camera mia e mi cambiai velocemente.

Stavo correndo per i boschi da quaranta minuti e forse era meglio che tornassi al Santuario, anche perché stava facendo buio; quando arrivai davanti all'entrata trovai tutti fuori, compreso Negan, che appena mi vide mi venne incontro: << Si può sapere dove cazzo sei stata? >> ma che diavolo gliel'avevo detto anche andavo a correre: << Te l'avevo detto che andavo a correre... è successo qualcosa? >> non disse nulla e mi abbracciò, ma cosa gli stava prendendo? Si staccò e mi mise le sue mani sulle spalle: << Si tratta di Carl >> a quelle parole sbiancai: << È successo qualcosa a mio fratello? >> non parlava era come in trans, si era incantato a guardare l'asfalto: << Negan... Allora? Cos'è successo a Carl? >>  si riprese e mi guardò in faccia: << È stato morso... È appena andata via Michonne >> Scoppiai in un pianto isterico, ditemi che era un incubo, ditemi che non era vero e che Carl fosse vivo!! Negan mi prese e mi abbracciò.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Capitolo XI ***


Stavo correndo per i boschi da quaranta minuti e forse era meglio che tornassi al Santuario, anche perché stava facendo buio; quando arrivai davanti all'entrata trovai tutti fuori, compreso Negan, che appena mi vide mi venne incontro: << Si può sapere dove cazzo sei stata? >> ma che diavolo gliel'avevo detto anche andavo a correre: << Te l'avevo detto che andavo a correre... è successo qualcosa? >> non disse nulla e mi abbracciò, ma cosa gli stava prendendo? Si staccò e mi mise le sue mani sulle spalle: << Si tratta di Carl >> a quelle parole sbiancai: << È successo qualcosa a mio fratello? >> non parlava era come in trans, si era incantato a guardare l'asfalto: << Negan... Allora? Cos'è successo a Carl? >>  si riprese e mi guardò in faccia: << È stato morso... È appena andata via Michonne >> Scoppiai in un pianto isterico, ditemi che era un incubo, ditemi che non era vero e che Carl fosse vivo!! Negan mi prese e mi abbracciò, lo spostai: << Devo andare da lui Negan >> mi asciugò una lacrima che stava rigando il mio volto: << Vai ti aspetterò >> mi diede le chiavi della sua macchina e mi diressi verso Alexandria.

Durante il tragitto, ripensai a quelle parole: "Carl è stato morso" non riuscivo a crederci che tra poco avrei perso mio fratello, l'unico che in questo periodo mi capiva e mi appoggiava; non potrò più scompigliarli i capelli, non potrò più confidarmi con lui, morendo si porterà via metà della mia vita.

 

 

 

Arrivai ad Alexandria e Tara mi fece entrare con l'auto, scesi e chiesi subito dov'era mio fratello, lei indicò casa mia, corsi per il viale che portava a casa, entrai aprendo la porta e facendola sbattere contro al mobile; erano tutti in salotto, intorno al divano; lo vidi, era messo malissimo, scoppiai a piangere, mio padre mi venne incontro e mi abbracciò più forte che poteva 

 

 

 

 

 

<< E-E-Evy >> alzai lo sguardo, Carl si era svegliato, mio padre mi lascio andare e mi diressi verso di lui: << Sono qui Carl >> mi tese la mano e gliela strinsi, con l'altra mi asciugai le lacrime: << D-d-devi fare una cosa per me? >> lo guardai stranita, poi capii: << Non puoi chiedermi questo Carl >>, con l'altra mano libera, la posò sul mio volto: << Me l'avevo promesso ricordi? >>

 

Flashback

<< Evy facciamo un patto? >> eravamo nel bosco a passeggiare: << Che patto? >> ci fermammo e si mise davanti a me: << Se uno dei due venisse morso, quello che sopravvive gli deve togliere la vita... allora lo facciamo questo patto? >> mi tese il braccio con alzato il mignolo: << Va bene... te lo prometto >> gli strinsi il mignolo con il mio.

Fine flashback 

 

<< Si Carl, me lo ricordo... ma non posso portare un altro peso, sai cos'ho passato con la mamma ed ora lo dovrei fare con te >>, presi l'asciugamano che aveva sulla testa e lo bagnai, per poi rimetterglielo sulla fronte: << Però un patto è un patto... ed io te l'ho promesso >> vidi scorgere sul suo volto un sorriso: << Grazie sorella >> gli sorrisi a mia volta, mi alzai e andai in veranda a prendere una boccata d'aria, fui seguita da mio padre e da Daryl: << Di che patto parlavate te e Carl? >> pensavo che l'avesse capito, non ci voleva un genio: << Prima che la mamma morisse, io e Carl eravamo a fare una passeggiata nel bosco e mi ha chiesto di fare un patto con lui, chi veniva morso, doveva essere ucciso... Carl è stato morso e tocca a me ucciderlo finché è ancora lui >> mi appoggiai al muro, come se mi mancassero le forze: << Evy è un fardello troppo pensate per te... lo sai? >> mi girai verso Daryl: << Lo so Daryl, ma gliel'ho promesso... è mio fratello >>, mio padre e Daryl mi abbracciarono, in quell'istante uscii Michonne: << Evy è il momento >> mi staccai, mio padre mi passò la sua pistola, la presi ed entrammo; padre Gabriel gli stava dando l'unzione, si allontanò e pian piano tutti dettero l'addio a Carl: << V-voglio rimanere da solo con Evy >> feci un cenno a mio padre che portò tutti fuori, eravamo solo io e lui: << Evy mi mancherai, mi mancherà il fatto che non potrai più scompigliarmi i capelli, le nostre liti, le nostre confessioni e i nostri dispetti, ma c'è una cosa che voglio chiederti, diciamo un ultimo desiderio >> avevo iniziato a piangere: << Dimmi tutto >> si bagnò le labbra con la lingua: << Vorrei che mi scompigliassi i capelli per l'ultima volta >> gli sorrisi e non me lo feci ripetere due volte, lo abbracciai e gli diedi un bacio sulla guancia: << Mi mancherai anche tu ometto >> gli sussurrai nell'orecchio: << Sono pronto Evy...  non ho paura e non ti preoccupare non sarò solo, sarò con mamma, le devo dire qualcosa da parte tua? >>, mi staccai dall'abbraccio e lo guardai dritto negli occhi: << Dille che mi dispiace, che mi manca e che le vorrò sempre bene >>, si alzò quel poco per raggiungere il mio viso e mi diede un bacio sulla guancia, poi si rimise sdraiato: << Ok...  Addio Evy, sorella mia. Sei stata la sorella che ho sempre voluto >> lo baciai sulla fronte: << Addio Carl. Sei stato il fratello che ho sempre voluto >> lo abbracciai, gli puntai la pistola alla testa e sparai. Mi alzai da terra e lo guardai, sembrava che stava dormendo, decisi di uscire, aprii la porta, avevo lo sguardo perso nel vuoto, sentii la mia pistola scivolarmi dalle dita e poi il buio più totale.

 

POV RICK 

Eravamo tutti sul pianerottolo ad aspettare la triste notizia, secondo me Evelyn non ce l'avrebbe fatta, dopo tutto è suo fratello e gli ha sempre voluto un gran bene: << Forse dovrei entrare e fermare questa pazzia... >> Michonne mi abbracciò, eravamo tutti scossi, Carl si era fatto voler bene da tutti e tutti noi l'abbiamo visto crescere e diventare un ragazzo, Daryl si avvicinò a me: << Rick non entrare, non è quello che vorrebbe Carl... dopotutto non sono due bambini >>, aveva ragione, avevo cresciuto i miei figli nel modo migliore e quando è successo questo casino, ho insegnato a loro come sopravvivere e ce la stavano facendo, finché Carl non venne morso: << Sei stato un ottimo padre Rick, non rimproverartelo, mai >> mi disse Michonne e aveva ragione, ho fatto tutto quello che era in mio potere per tenerli al sicuro, ma non sempre riusciamo nei nostri intenti; i miei pensieri furono interrotti da un rumore di sparo, questo voleva dire che Evelyn aveva premuto il grilletto, dopo svarianti minuti la vidi uscire, sembrava sotto shock, le cadde la pistola a terra e dopo poco cadde anche lei, ma per fortuna che Daryl la prese al volo, prima che toccasse la testa per terra: << La porto in camera Rick, a lei ci penso io, vai pure da Carl >> vidi Daryl portala su in camera, povera la mia bambina, mi diressi in salotto e lo vidi, stava dormendo, ma per sempre: << Bisogna seppellirlo e quando Evelyn si sarà ripresa dovremmo farci il funerale >>, Michonne mi mise una mano sulla spalla: << Rick vatti a riposare, ci penseremo noi a Carl >> forse era meglio: << Grazie >> lasciai gli altri in salotto e mi diressi in camera, prima passai da Evelyn: << Come sta? >> domandai a Daryl, che era seduto sul suo letto e ci teneva una mano: << Come prima, se si dovesse svegliare ti dico qualcosa >> lo ringraziai e andai a riposare un po', domani sarebbe stata una terribile giornata.

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Capitolo 12
*** Capitolo XII ***


Quando mi svegliai, era tarda mattinata, mi trovavo in camera mia e vidi Daryl che mi teneva una mano e  stava dormendo, gliela strinsi e lui di colpo si svegliò: << Buongiorno >> mi disse, mi tirai su: << Giorno... Carl? >> domandai subito di lui, volevo sapere che fine avesse fatto il corpo: << l'abbiamo seppellito, tuo padre aspetta te per parlare per il funerale.. ora che ci penso te lo vado a chiamare >> mi stesi sul letto e mi coprii, dopo neanche dieci minuti mio padre entrò in camera mia, gli diedi le spalle, non avevo il coraggio di guardarlo in faccia:

 

 

 

<< So cosa stai pensando Evelyn, tu credi che io sia arrabbiato con te e non riesci a guardarmi in faccia... ti capisco... ma sai... io non sono arrabbiato con te, non sono neanche deluso... e non voglio che tu ti chiuda in te stessa. So quanto volevi bene a Carl e so quanto te ne voleva lui. Ora non darti colpe che non hai figlia mia...  >> mi girai per guardarlo, aveva gli occhi lucidi: << Papà... i-io non volevo, ma gliel'avevo promesso e ora non potrò più scherzare con lui e non lo vedrò mai più e mi manca>>, mio padre mi abbracciò: << Manca anche a me Evelyn... non sai quanto... ora mi rimanete solo te e Judith e non voglio perdervi, per nulla al mondo >> piangemmo il nostro dolore; avevamo deciso di fare i funerali quello stesso pomeriggio, padre Gabriel si era proposto di prepararlo lui e noi accettammo. 

Mio padre ed io raggiungemmo il piccolo cimitero di Alexandria, tutti gli altri erano già li, ci fecero le condoglianze, presi posto in prima fila, seguita da mio padre, gli allungai una mano e lui la prese, ci sedemmo; stavo guardando la terra smossa, quando sentii una voce famigliare, alzai lo sguardo e lo vidi: Negan; istintivamente mi alzai e lo abbracciai.

 

 

 

 

 

Negan ricambiò il mio abbraccio e mi accarezzò i capelli: << Condoglianze >> mi sussurrò all'orecchio, mio padre si alzò e mi spostò dal suo abbraccio: << Che cosa ci fai qui Negan? >>, Negan cambiò espressione, da dolce e gentile a strafottente e autoritario: << Volevo farci le mie più sentite condoglianze, in fondo quel ragazzo mi piaceva >>, mio padre non credette a nessuna di quelle parole: << Non sei gradito oggi >> mio padre mi prese per mano e ci rimettemmo a sedere, Negan si sedette dietro di noi; la funzione durò un'ora e mezza e quando finii corsi subito a casa mia, andai in camera e scaraventai tutto quello che trovavo per terra, scoppiai a piangere, ero sola, mi aveva lasciata da  

 

 

 

sola: << Mi hai lasciato da sola Carl!! >>mi sentivo vuota, morendo si era portato con se una parte di me: << Evy tu non sei da sola >> alzai lo sguardo e trova Negan appoggiato alla porta di camera mia, 

 

 

 

mi fissava con lo sguardo triste: << Vattene Negan... Voglio rimanere da sola >> si avvicinò a me, mi stette per abbracciare, ma mi spostai: <<  Ho detto vattene, non farmelo ripetere >> mi diede le spalle, lo vidi andarsene, ma si fermò: << Puoi rimanere qui... al Santuario non abbiamo più bisogno di te >> e se ne andò. 

I giorni passarono e così anche i mesi; dalla morte di Carl erano passati due mesi ed io non mi ero ripresa per niente, non potevo dire lo stesso per mio padre, lui si era ripreso, anche perché doveva portare avanti una comunità; quel pomeriggio avevo deciso di leggere Amleto, lo presi dal comodino, ma quando lo aprii vidi una lettera, 

 

 

 

era la scrittura di Carl, la lessi:

"Ciao Evy, ti scrivo per dirti che sono stato morso e che non potrò più fare il fratello protettivo nei tuoi confronti. Quando lo scoprii, pensai subito a te e alla promessa che ci legava, si hai letto bene, quella promessa!! Spero solo che dopo quello che farai, non odierai né me e né te. Evy tu devi vivere e andare avanti, vivi, divertiti, fai quello che facevi sempre, non chiuderti in te stessa, non cadermi in depressione, perché se lo farai, giuro che ti perseguiterò tutte le notti sotto forma di fantasma 

 

A quella affermazione sorrisi: << Bugiardo, non sei venuto a perseguitarmi >> poi ripresi la lettura 

 

Ok forse sto esagerando, ma su quelle cose che ti ho scritto no. È vero che si sta male e si soffre, soprattutto tu che porti due fardelli così pesanti, ed è per questo che ti dico vivi, vivi ogni giorno, vivi la giornata Evelyn, perché non sai mai cosa ti succederà in futuro; ricorda che io sarò sempre al tuo fianco, qualsiasi cosa accada, non sarò presente fisicamente, ma sarò nel tuo cuore Evelyn e ci sarò per sempre. Tuo Carl". 

 

Portai la lettera sul cuore, aveva ragione Carl, dovevo vivere e non lasciarmi morire e cadere in depressione; mi cambiai, uscii di camera mia, scesi le scale e andai fuori di casa; quando tutti mi videro, rimasero a bocca aperta: << Che avete da guardare?! >> mio padre mi raggiunse e mi abbracciò: << Bentornata Evy >> ricambiai l'abbraccio e gli sorrisi: << Bene!! Ora che sei ritornata operativa, ti va di andare in missione? >> ero tutta entusiasta, mio padre mi allungò il mio arco, che da quello che avevo capito lo usava lui, così ero sempre al suo fianco: << Allora, devi andare con Daryl, Sasha e Tara a recuperare provviste, medicinali e vestiti >> misi il mio arco in spalle e raggiunsi Daryl, che era vicino alla sua moto: << Bentornata Evy >> gli sfoderai il miglior sorriso che potevo fare, Daryl montò sulla moto: << Daryl? >> si girò e mi guardò: << Non è che me la faresti guidare? Ho sempre sognato di farlo >> Daryl scoppiò a ridere, nessuno aveva guidato la sua motocicletta, scivolò sul sedile dietro: << Prego... Accomodati >> montai davanti, l'accesi e sentii la mano di Daryl sulla mia: << Qua dai gas, con questo freni e con il piede cambi marcia... Tutto chiaro? >> accennai un si con la testa: << Brava la mia Evelyn >> mi diede un bacio sulla guancia e partimmo.

Arrivammo ad Alexandria il giorno dopo di mattina presto e quando entrammo dal cancello ci accorgemmo che avevamo visite: i salvatori. Scesi dalla moto, passai il mio arco a Daryl, ma Tara mi fermò: << Evy prendi questo >> mi diede il suo fucile, avevo paura che mio padre fosse in pericolo e corsi per cercalo, ma quello che vidi mi fece venire i brividi, 

 

 

 

 

 

Negan aveva accoltellato Spencer, che cadde in ginocchio mentre si teneva le sue budella e morii; mi avvicinai sulla scena del crimine e quando Negan mi vide, mi sorrise: non con il sorriso dolce, ma con un sorriso da vero psicopatico:

 

 

 

<< Ciao bellezza... da quanto tempo!! >> passai il fucile a Tara, che mi aveva raggiunto qualche secondo fa, mi incamminai verso Negan e gli tirai uno schiaffo: << Che cazzo hai fatto Negan? >> si toccò la guancia dolorante: << Non voglio parlare qui... andiamo a casa tua >> alzai gli occhi al cielo e mi diressi verso casa mia seguita da Negan. Quando entrammo, chiusi la porta e lui mi abbracciò da dietro: << Mi sei mancata Evy >> lo respinsi e mi allontanai da lui: << Non dirmi che ora ti faccio paura >> era esatto... avevo paura di lui, perché non sapevo mai cosa gli passasse in quella testa contorta: << Perché hai ucciso Spencer? Che cosa ti aveva detto di male >> iniziò a fare avanti e indietro per la sala: << Voleva che uccidessi Rick e i suoi compagni, te eri esclusa, dopo che Rick e gli altri erano morti, voleva diventare il leader di Alexandria >> si ma tutto questo non ha senso: << Non è finita, voleva che tu diventassi la sua puttana di sesso, mi ha raccontato i suoi sogni erotici e quello che ti voleva fare, allora non ci ho più visto e l'ho ucciso... nessuno può toccare e dire quelle cose alla mia donna >> ora era il Negan che conoscevo, mi avvicinai a lui e lo abbracciai: << Grazie Negan >>, mi alzai in punta di piedi e lo baciai, quanto mi erano mancate quelle labbra, cercavo la sua lingua e finalmente la trovai, sentivo che mi stringeva sempre di più a se, finché non sentii la sua erezione, gli slacciai il bottone e tirai giù la cerniera, lo spinsi sul divano e mi misi a cavalcioni su di lui, gli tolsi la giacca in pelle e la maglia, ripresi a baciarlo, per poi scendere sul suo collo e ritornare su alla sua bocca, mi alzai, mi tolsi le mutandine e mi rimisi subito su di lui, gli abbassai i boxer, mi tirai un po' su la gonna e lo feci entrare in me, ero partita subito con le spinte veloci: << E-Evy vai piano, godiamoci ogni momento >> mi sussurrò all'orecchio, rallentai le spinte, ma quando sentii che ero vicino al venire, le aumentai, in tutta casa rimbombavano le nostra urla e fu così che venimmo; mi accasciai sulla sua spalla ansimante, sentivo che mi stava accarezzando i capelli: << Mi sei mancato anche tu Negan >>, mi alzai da lui e mi sistemai, così fece anche lui, quando avevano finito, mi diressi verso la porta, ma Negan mi fermò per un polso, mi fece girare e mi baciò per l'ennesima volta, destino vuole che entrò mio padre in salotto: << Evelyn che diavolo stai facendo? >> mi staccai da Negan e guardai mio padre: << Fila in camera tua >> era a dir poco arrabbiato, corsi su per le scale e mi chiusi in camera.

 

POV RICK 

Avevo appena visto il cadavere di Spencer steso sull'asfalto, ma non vedevo Negan, chissà dove si era cacciato, ma va beh poco mi importava; ritornai a casa, quando entrai, mi diressi in salotto, volevo proprio stendermi sul divano, ma quello che vidi, mi fece venire la nausea: Negan che baciava Evelyn con passione e come se non bastasse gli stava stringendo pure il sedere: << Evelyn che diavolo stai facendo? >> si staccarono e lei mi fissò senza parlare: << Fila in camera tua >> dopo facciamo in conto, continuai la frase nella mia testa, la vidi correre sulle scale e senti sbattere la sua porta, tornai a fissare Negan: <<  Devi stare alla larga da mia figlia hai capito? >> ero furioso, non volevo che con quelle mani toccasse mia figlia: << Rick... Rick ancora non hai capito!! Tua figlia mi appartiene, ti ricordi vero l'accordo? Voglio metà delle tue cose: ti ho lasciato la donna rasta e mi sono preso tua figlia... e devo dire che mi appaga molto bene!! Sai scopa in una maniera assurda, dovresti scopartela>> farmi mia figlia? Cosa andava a insinuare: << Sei malato... non toccherei mai mia figlia... cazzo è mia figlia >> lo vidi sorridere: << Ha un seno così prosperoso, un culo così tondo e delle gambe così sexy!! Sai poco fa abbiamo scopato su quel divano, mi ha spintonato su di esso e si è messa a cavalcioni su di me, era indemoniata, cazzo se lo era, le ho dovuto dire di rallentare >> non volevo starlo a sentire: << Basta smettila >> non volevo che parlasse così male di mia figlia, mi misi le mani sulle orecchie, mi passò a fianco e lo vidi avvicinarsi alla porta: << Un'altra cosa Rick non farti vedere da tua figlia in quelle condizioni >> e indicò la mia gonfiatura nei pantaloni: Cazzo!! Era a questo che mirava quello stronzo, sorrise ed uscii... mi dovevo calmare e appena la gonfiatura dei pantaloni fosse scomparsa sarei andato a parlare con Evelyn.

Andai in camera sua la sera dopo cena, entrai e la vidi seduta sul letto: 

 

 

 

<< Evelyn possiamo parlare? >> era giù di morale, lo si vedeva lontano un miglio: << Ho sentito la vostra conversazione >> questa non ci voleva: << Mi ha descritta come una troia >> scoppiò a piangere, mi avvicinai a lei: << Sono stanca di piangere sempre, sono stanca di essere debole di sentimenti... voglio tornare ad essere la vecchia me... mi aiuterai papà? >> mi stava chiedendo aiuto e come potevo non dirle di si: << Certo tesoro... tornai quella di un tempo... ma ora riposa che sarai stanca dalla missione >> l'aiutai a mettersi a letto e le rimboccai le coperte, come quando aveva cinque anni.

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Capitolo 13
*** Capitolo XIII ***


<< Bene Evy, ora chiudi gli occhi e respira con il naso e butta fuori con la bocca >> ero seduta a gambe incrociate in salotto, sentivo mio padre girarmi attorno: << Concentrati sui sentimenti che provi per Negan >> appena lo nominò, i sentimenti iniziarono a invadere il mio corpo: << Li stai sentendo? >> accennai un si con la testa: << Bene! Ora spegnili, dimenticati di cosa provi per lui, ricordati che ha ucciso Glenn e Abraham; pensa che il figlio di Glenn e Maggie crescerà senza suo padre, per colpa di uno psicopatico, mentre Abraham non potrà più stare con Sasha e mettere su famiglia; pensa a Carl di come innumerevoli volte l'ha minacciato di morte e quella sera ormai lo uccideva >> stavo pensando ai momenti belli che avevo vissuto insieme a loro e alle risate che mi facevo quando ero in missione con loro; Carl mi aveva più volte raccontato com'erano andati i fatti di quella sera, sentii scendere qualcosa sulla mia guancia e sembrerebbe che mio padre se ne accorse: << Bene Evy, ci siamo quasi. Ora, spegnili e quando l'hai fatto apri gli occhi >> odiavo Negan, lo volevo uccidere con le mie stesse mani, ha ucciso i miei migliori amici e ormai mi portava via la gioia della mia vita, sentivo l'odio crescere dentro di me e in quel momento aprii gli occhi: << Credo di esserci riuscita papà. Grazie >> mi alzai in piedi e lo abbracciai: << Brava la mia bambina >> in quel momento entrò Daryl come una furia: << Rick sono qui e c'è anche Negan >> appena sentii il suo nome presi la pistola di mio padre, che teneva dentro al cinturino, non feci in tempo a uscire fuori casa, che Daryl e papà mi bloccarono: << Evelyn non è arrivato il momento, dai la pistola a Rick >> esitai un po', ma alla fine gli e l'allungai: << D'accordo, allora esco >> ma mio padre mi bloccò per un polso: << Dove vai? N-non vorrai venire co...>> non lo feci nemmeno finire la frase: << Vado da Carl papà e poi vado a caccia, stai tranquillo >> presi il mio arco che era appoggiato all'ingresso e uscii. 

 

POV RICK 

Vidi mia figlia uscire: << Daryl seguila, non voglio che faccia cazzate >> Daryl prese la sua balestra e andò dietro di lei, in quanto a me dovevo recarmi al cancello per dare il "benvenuto" a Negan, arrivai e lo vidi parlare con i suoi uomini: << Sei in anticipo >> si girò con il suo sorriso strafottente: << Mi mancavi Rick, così come mi mancava tua figlia, la trovo in casa? >> non aspettò nemmeno la mia risposta che mi sorpassò: << Non è in casa, è uscita >> a quelle parole si fermò: << Che peccato, mi toccherà venire un'altra giorno. E voi cosa fate lì impalati, datevi da fare >> urlò incazzato ai suoi uomini e scommetto che era arrabbiato perché non aveva trovato Evelyn; non so quanto passò, ma un suo uomo arrivò correndo e gli sussurrò qualcosa all'orecchio: << Rick... Rick avevi detto che tua figlia era uscita, guarda caso il mio uomo l'ha vista sulla tomba di Carl >> voi vidi dirigersi verso il cimitero e questo non ci voleva, sperai con tutto me stesso che Evelyn fosse già andata via.

 

POV EVELYN 

Ero da poco arrivata al cimitero, mi sedetti vicino alla tomba di Carl: << Ciao Carl come stai? Spero che tu e mamma stiate bene, ci manchi un sacco, sente la tua mancanza persino Judith, a volte chiede di te!! Dopo due mesi dalla tua morte sono riuscita ad andare avanti e questo grazie alle tue parole scritte nella lettera. Ti vorrò sempre bene Carl >> diedi un bacio alla mia mano e la portai sulla tomba, quando feci per alzarmi vidi un uomo che mi fissava: << Merda!! >> sussurrai, lo vidi correre e mi immaginai anche dove stesse andando, dall'uscita non potevo passare, dovevo muovermi a trovare una soluzione: << Evy scavalca la recinzione come ti ho insegnato >> mi girai e vidi... Carl? << Grazie Carl >> scomparve sotto i miei occhi, presi il mio arco e frecce e le misi in spalla e iniziai a scavalcare, arrivai in cima e guardai dall'altra parte, non c'erano vaganti, così con un salto scesi, raccolsi l'arco e le frecce che mi erano caduti durante il salto e in quel momento sentii delle voci, mi avvicinai alla barriera per sentire meglio: 

<< Dove cazzo è finita? >> questo era Negan: << Non lo so, appena l'ho vista sono corso a chiamarti, sono solo mancato per pochi minuti Negan, non può essere andata lontano >> 

<< Trovala ho bisogno di parlare con lei in privato >> forse era meglio che dicesse che doveva scoparmi in privato; ero talmente presa dalla conversazione che sentii una mano sulla mia spalla, presi fuori il coltello che tenevo dietro alla schiena e mi girai di scatto puntando il coltello alla gola di Daryl: << Daryl? Che ci fai qui? >> appena vidi che era lui, rimisi via il coltello: << Rick mi ha chiesto di tenerti d'occhio!! Allora andiamo a caccia? >> me l'aspettavo che mio padre chiedesse a Daryl di tenermi sotto controllo, pensava che avrei fatto qualche cazzata, sorpassai l'arciere e mi addentrai nel bosco seguita da Daryl; stavamo camminando nel bosco, quando in lontananza vedemmo un cervo, mi avvicinai pian piano, senza spaventarlo, preparati arco e frecce e scoccai 

 

 

 

<< Dieci punti a Evelyn Grimes che ha centrato il cervo con un solo colpo >> stavo saltellando come una bimba: << Brava la mia Evy, portiamolo al campo >> mi diressi verso Daryl saltellando e lo baciai, quando mi accorsi della cazzata che avevo appena fatto mi staccai: << Scusami Daryl, i-io non volevo, m-mi sono lasciata andare dalla conten... >> non finii la frase che le labbra di Daryl furono sulle mie, mi spinse contro a un albero, mi iniziò a baciare il collo, sentivo le sue mani stringere i miei seni, per poi spostarsi a togliermi la giacca e la maglietta che avevo sotto rimanendo solo in jeans e in reggiseno: << Ti voglio Evelyn >> gli sorrisi e gli tolsi il gilette e la maglietta che aveva, passai la mano sul suo fisico, finché non gli slacciai i pantaloni e insinuai una mano dentro ai suoi boxer: << Mi stai facendo impazzire Evy >> vedevo come gemeva ai miei tocchi e alla fine venne nella mia mano, non feci in tempo a toglierla dai suoi boxer, che mi aveva già slacciato i miei pantaloni e me li aveva tolti, mi prese in braccio e avvinghiai le gambe intorno alla sua vita,  sentii che stava giocando con l'elastico delle mie mutandine, finché non le spostò e mi penetrò con due dita: << Sei già bagnata amore mio >> e iniziò a muoverli, mi aiutai con il bacino, per ricevere più piacere: << Daryl... non ce la faccio più >> ansimai, si spostò i boxer e dopo fece lo stesso con le mie mutandine e mi penetrò dolcemente, le spinte era delicate e lente, ma quando sentì che eravamo vicino all'apice iniziò ad accelerare finché non venimmo insieme, ci posò a terra delicatamente e ci vestimmo: << Senti Evy, so che te l'avrò detto un centinaio di volte e ti sarai stancata di sentirlo: voglio ritornare con te, so che ho fatto una cazzata e ne pago le cons... >> non gli feci finire il discorso che lo baciai a stampo: << Sì Daryl, sì! >>

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