Mitoji di Manga92Writer (/viewuser.php?uid=972583)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 新しいエントリ ***
Capitolo 2: *** ハッピーバースデー ***
Capitolo 3: *** 子供を返す ***
Capitolo 4: *** 公園への攻撃 ***
Capitolo 5: *** 喧嘩 ***
Capitolo 6: *** Beikaの攻撃 ***
Capitolo 7: *** さようなら医者 ***
Capitolo 8: *** 変更 ***
Capitolo 9: *** エスケープ ***
Capitolo 10: *** Nero chiama Nero ***
Capitolo 11: *** Il passeggero misterioso ***
Capitolo 12: *** I 3 dell'Ave Maria ***
Capitolo 1 *** 新しいエントリ ***
cap1
MITOJI
新
しいエントリ
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Verde =
Detective Boys
Arancione = Mitoji
Scuola media Teitan prima dell'inizio delle lezioni, inverno
pieno e i Detective Boys si trovano in cortile prima di entrare a
scuola, Conan e Ai sono a confabulare
degli affari loro quando arrivano gli altri 3 membri di gran
corsa per annunciare una notizia:
-
Ragazzi evento eccezionale, abbiamo ricevuto una soffiata dalla
professoressa, l'abbiamo incontrata mentre scendeva dalla bicicletta e
ci ha detto che oggi arriva in classe un nuovo alunno!!
- E
che ci sarebbe di così eccezionale? Siamo già in
troppi in quella classe, a momenti faccio fatica a respirare.
-
Hai ragione Conan, speriamo che almeno questo nuovo alunno non abbia la
stazza di Genta.
-
Che cosa vorresti insinuare Mitshuiko?- afferrandolo per
il bavero della giacca
-
Dai non litigate - li divise Ayumi con la sua grazia
femminile -
per me è un grande evento, è sempre bello avere
un nuovo compagno; da quando arrivò Ai, la classe
è rimasta sempre la stessa, non si è
più aggiunto nessun membro nuovo.
-
Mmmh..allora speriamo che non sia la fotocopia dell'ultima arrivata,
visto che Mitshuiko ha già perso la testa una volta e
sopportarlo mentre mi racconta i suoi sogni amorosi
su Ai mi fa venire il latte alle ginocchia - rispose Genta
alla frecciatina lanciatagli prima dal compagno.
Mitsuhiko arrossì e inevitabilmente il suo
sguardo cadde verso il suo amore segreto.
Ai fredda come il ghiaccio si trovò
incredibilmente in imbarazzo, davanti a quello sguardo innocente e
spontaneo del suo compagno, come se non se lo aspettasse,
quando ormai pure i bidelli sapevano dell'affetto che Mitsuhiko teneva
per Haibara.
-
Si ma fatti i c***i tuoi Genta, non è bello mettere in
imbarazzo così i tuoi amici.
-
Ecco ben ti sta, io non ho mai parlato delle tue fantasie su Ayumi
davanti a lei.
Genta divenne color peperone e per fortuna la campanella
interruppe quel momento di imbarazzo generale che solo Dio sa
dove sarebbe potuto sfociare.
Dopo che tutti gli alunni si sistemarono ai propri posti,
entrò la professoressa per fare l'annuncio al fine di
introdurre al meglio il nuovo arrivato alla classe.
- Ragazzi, che
bello chiamarvi così, state crescendo, ora che avete finito
le elementari non siete più dei bambini..comunque da oggi
avrete un nuovo compagno, che spero facciate sentire subito
a suo agio e parte integrante della classe, prego entra e presentati
pure - disse volgendo lo sguardo verso il corridoio fuori
dall'aula.
Entrò un ragazzino, dai tratti occidentali, non
era Giapponese e nemmeno Asiatico, sicuramente veniva da un altro
continente, modo di vestire che era un misto
underground e alla moda, sicuramente guardava alle marche, lo si capiva
dal giubbotto, indossava un bellissimo bomber di Woolrich, guardava la
classe con un
sopracciglio inarcato che gli dava un aspetto tra il saccente e
l'arrogante ma i suoi lineamenti erano genuini, trasmetteva la
sensazione di essere un bravo ragazzino tutto sommato, era uno strano
miscuglio, tutto ciò faceva pensare a un mezzo figlio di
papà, ma lasciamo che sia lui a presentarsi così
da far chiarezza su tutti questi dubbi.
-
Ciao a tutti, mi chiamo Mitoji, il mio nome è Giapponese ma
io sono di origini americane, vengo dal New Jersey e per motivi
familiari mi sono dovuto trasferire qua a
Tokyo dove vivo con i miei nonni, che si trasferirono a loro volta in
Giappone anni fa, da sempre appassionati della cultura orientale,
specie quella di questo paese.
Sintetico ma chiaro insomma.
-
Ma è..bellissimo - uscì dalle labbra
di Ayumi.
Pensava di parlare tra sè e sè ma in
realtà lo disse tutt'altro che sottovoce.
-
Grazie mille, anche tu lo sei...-
-
Ayumi! Mi chiamo Ayumi, molto piacere -
Tutto questo ovviamente portò il nome di Mitoji
immediatamente sulla lista nera di Genta che,in preda ad un attacco di
gelosia iniziò a stuzzicarlo per saperne di più
sul suo conto:
-
Senti un po' bell' imbusto ma esattamente di cosa si occupano i tuoi
genitori? E come mai ti hanno mandato dall'altra parte del mondo? Non
gli andavi a genio per caso? Perchè non faccio fatica a
capirli.
Frecciatina di gelosia un po' fuori luogo e pesante di Genta
con lo scopo di mettere in imbarazzo l'avversario, ma questo ragazzo
sembrava insofferente a certe provocazioni, rispondendo con una
maturità inaspettata, che andava ben oltre la sua
età.
-
Ma dai, da come te la sei presa sembra che io da quella dolcissima
ragazzina di nome Ayumi abbia ottenuto a malapena in 2 minuti quello
che tu non sei riuscito ad avere in 5 anni che le stai appresso nella
medesima classe.. - rispose con un mezzo ghigno facendo
crescere sulla fronte di Genta un'infinità di nervetti - ..comunque
voglio rispondere alla tua domanda, i miei genitori sono dei medici,
perennemente in viaggio alla ricerca di nuove scoperte
farmacologiche..e il poco tempo a loro disposizione da potermi dedicare
li ha spinti a questa decisione di mandarmi dai nonni, approfittandone
per farmi anche imparare al meglio una nuova lingua.
L'argomento farmaci ovviamente suscitò
l'interesse non indifferente della nostra piccola scienziata
dall'identità segreta Haibara, avendo capito tra l'altro di
non avere davanti un ragazzino qualunque che, come già detto
precedentemente, si dimostrò ben più sveglio
rispetto alla sua età.
-
Scoperte farmacologiche di che tipo? Sai anche mia sorella lavorava in
questo campo.
-
Ok ho un'idea divertente..prof. posso fare un giochino veloce veloce
con...come ti chiami?
-
Ai, molto piacere
-..piacere
mio Ai.
- Che tipo di
gioco vorresti fare Mitoji? - chiese la prof. incuriosita
-
Oh niente guardi, una cosa veloce, adesso farò come il gioco
dell'impiccato, scriverò le lineette basse sulla lavagna
della parola che ho in mente, che è il farmaco al quale sto
pensando e vediamo se la mia nuova simpatica compagna di nome Ai lo
indovina.
- Ottimo! Che
bell'approcio che hai Mitoji per socializzare con i nuovi compagni, mi
piace molto procedi pure -
Scrisse la parola..erano due parole: quattro lineette la
prima e quattro la seconda.
Tutti gli alunni vennero stimolati da questo gioco e tutti
provarono a dare la soluzione..a furia di chiedere lettere a caso
riuscirono a completare la prima parola delle due. Quando ormai avevano
solo un ultimo tentativo prima di perdere, prima di completare il
disegno dell'impiccato, il nome del farmaco stava prendendo forma;
sulla lavagna appariva scritto :
APTX _ _ _ _
Tra i mille dubbi e gli sguardi interrogativi dei ragazzi,
soltanto due di loro si guardarono spaesati e intimoriti, Conan e Ai
non potevano proprio immaginarselo..la "bambina" alzò la
mano per l'ultimo intervento prima della fine del gioco:
-
Scusa dimmi la verità, per caso la seconda parola
è composta da quattro numeri uno diverso dall'altro?
-
Ma che brava! - e qui cambiò il tono e lo
sguardo di Mitoji nei suoi confronti, come quello di chi si rivolge a
una persona che non vede da tanto tempo,ma che conosce molto bene - per
cui saprai dirmi la soluzione finale giusto?
-
No non la so e questo gioco non è più divertente,
mi ha stufato - rispose Ai in modo brusco - prof.
iniziamo la lezione per piacere.
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Capitolo 2 *** ハッピーバースデー ***
cap2
MITOJI
ハッ
ピーバースデー
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Verde =
Detective Boys
Arancione = Mitoji
Passavano le ore, il nuovo compagno Mitoji si era trovato un posto in
fondo all'aula, mentre Conan e Ai si interrogavano a vicenda su questo
nuovo arrivato.
- Questa cosa è strana Ai, questo tipo
è strano, come fa ad essere a conoscenza del..
- Non me ne importa un accidente di chi
è questa persona Conan e comunque sia non è detto
che fosse lo stesso farmaco al quale stavamo pensando noi, sai i numeri
sono illimitati e..
- Non farmi passare per scemo Ai, pensi che non
l'abbia notato? Il modo in cui ti guardava! E poi cos'è un
caso che questo tizio dall'America sia capitato proprio in classe
nostra svelandosi già dal primo giorno per chi è
davvero?
- A me non interessa proprio di chi sia.
- Ascoltami..
- No ascoltami tu detective in miniatura! Anche
se dovesse essere, ho chiuso con quella storia, non voglio
più saperne, non voglio sapere nulla su quel tizio, non
è più un affare mio. Ho sofferto troppo in
passato, ne abbiamo passate troppe per via di quel maledetto farmaco e
ho scelto di rivivere la mia vita dall'infanzia in modo sereno
piuttosto che cercare la morte pur di riacquisire il mio aspetto
originale. Tu fai pure come ti pare, indaga quanto vuoi se ti
interessa, ma a me non mettere in mezzo.
- Non possiamo essere così
irresponsabili Ai e questo lo sai anche te, non possiamo far finta di
niente, non..
- Basta mi hai stufato! Professoressa?
- Dimmi
Ai, tutto bene?
- A dire il vero no, inizio a sentirmi poco bene,
vorrei chiamare casa perchè mi vengano a prendere, mi gira
la testa.
Dopo aver ottenuto il consenso
dell'insegnante e i suoi migliori auguri di guarigione, se ne
andò lasciando il nostro piccolo detective privo di compagna
di banco e con mille pensieri in testa tra i quali spiccava:
"Come diamine può essere
così incosciente, non la riconosco più".
Il suo sguardo poi volse verso il nuovo
arrivato, il quale era intento a prendere appunti sulla lezione,
completamente disinteressato dalla scomparsa di Haibara dalla classe.
"Questa
sua noncuranza è ancora più preoccupante"
pensò nella sua testa il detective "Ma chi
diavolo è sto Mitoji? Non mi resta che aspettare la fine
delle lezioni e andare a trovarla di persona a casa del Dottor Agasa"
E le ore rimanenti passarono molto
lentamente.
Nel frattempo Genta, che aveva notato
l'interesse di Ayumi verso il nuovo arrivato, si sedette vicino a
Conan, nel posto lasciato vuoto da Ai, per discuterne:
- Sveglio è sveglio, ma a me non piace
proprio sto tipo.
- Genta ascoltami, ho altro a cui pensare ora,
non per essere scortese, ma se per te è solo una questione
di cuore vai da Ayumi e dichiarati apertamente, in 5 anni non sei mai
riuscito a dimostrarle nulla, è ovvio che adesso lei si sia
stufata, ammesso che ci sia mai stato un minimo di interesse nei tuoi
confronti.
- Sei veramente acido coi tuoi amici quando sei
nervoso lo sai vero?
- Ma posso spezzare una lancia a tuo favore, non
credo sia Ayumi la ragazzina di questa classe alla quale lui ha
puntato. Bisogna stare attenti a quel tipo perchè..
- Dici
davvero??? Ooo grazie Conan questa cosa mi fa felicissimo!!
Non appena gli disse che non era la sua amata segreta ad
essere nel suo mirino, il ciccione perse la testa non prestando
più attenzione a ciò di cui Conan voleva
parlargli veramente, alla parte più fondamentale del
discorso. Suonò la campanella e Genta se ne andò
saltellando spaesatamente.
"Mamma mia ma tutti da solo hanno deciso di
lasciarmi oggi!"
[A casa
del Dottor Agasa]
- Salve Dottore buongiorno, come sta?
- Io
benone, al contrario di Ai, è rientrata a casa prima e si
è chiusa in camera senza dire nulla, solo che aveva un gran
mal di testa, è successo qualcosa?
- Le
spiegherò più tardi, ora ho bisogno di parlare
con lei - disse mentre poggiava lo zaino per terra andando
verso la stanza della ragazzina.
- Ai posso entrare?
- Vieni
- Ascolta! Per quello che è successo
oggi, lo capisco che non vuoi più saperne nulla ma rischiamo
di essere in pericolo. Questo Mitoji potrebbe essere uno di loro, la
nostra vita potrebbe essere in pericolo lo capisci? Devi fare uno
sforzo, dobbiamo andare in fondo a questa storia e lo sai benissimo
pure te.
- Tanto anche se ti dicessi di lasciar perdere il
tuo istinto da detective farebbe di testa sua per l'ennesima volta, non
servirebbe a nulla dirtelo.
- Ma non centra nulla tutto ciò,
è anche per salvaguardare le nostre vite. Ho capito che a te
non interessa più tornare la donna che eri prima,
è una decisione che non condivido ma che accetto, ma se
questo fosse in contatto con quelli dell'Organizzazione? Ora saprebbero
che scuola frequentiamo..e se ci stesse spiando anche adesso che..-
Una voce interruppe il piccolo detective,
era il Dottor Agasa che li stava chiamando:
-
Ragazzi sono arrivati i vostri amici con una gran bella torta per il
compleanno di Ayumi, venite a mangiarne una fetta è
deliziosa.
- Ne parliamo dopo Conan, ora andiamo, non diamo
troppo nell'occhio, comportiamoci come se nulla fosse successo,
soprattutto davanti al Dottore.
- Oo
finalmente eccoli che arrivano i due misteriosi, vi siete fatti
desiderare - c'erano tutti i Detective Boys, tutti quanti
con l'aggiunta di..
- Ma tu
sei Mitoji!! - escalmò sbalordito Conan - Che ci
fai qui? -
- Ho voluto invitarlo io Conan, è
nuovo lo sai e si è dimostrato dolcissimo con me oggi a
scuola, quindi per ringraziarlo ho voluto renderlo partecipe.
E magicamente iniziò a stare
simpatico anche a Genta dopo che venne a sapere che non era Ayumi la
ragazzina a cui mirava.
- Spero
di non disturbare, mi siete molto simpatici e poi dopo che ho trovato
un hobby in comune con Ai, non vedo l'ora...- fissandola
negli occhi inarcando il sopracciglio - ..di
poterlo condividere insieme.
Scambio di occhiate tra i due, mentre
Genta sussurra a Conan:
- Yuppii mi sa che avevi ragione, non
è
interessato ad Ayumi, ma ad Ai, in questo caso non è
più
affare mio, bensì di Mitsuhiko.
Il ragazzino si mostrava simpatico,
aperto, alla mano,
gentile, non lo avresti mai collocato in mezzo a gente
dell'Organizzazione. Ma allora chi è? Qual è il
suo
segreto? Come fa ad essere a conoscenza del farmaco di cui Ai
è
la sola creatrice, custodito da sempre nell'ombra gelosamente. In
più viene dall'America, capita magicamente in Giappone nella
medesima classe, lanciando segnali eloquenti ma senza mostrarsi per chi
è davvero allo stesso tempo.
"Risolverò questo mistero,
è solo questione di tempo."
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Capitolo 3 *** 子供を返す ***
cap3
MITOJI
子
供を返す
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Verde
= Detective Boys
Arancione
= Mitoji
- Dormo da te, ho deciso!
-
Non ho bisogno della guardia del corpo, soprattutto di notte.
-
Tranquilla ti lascio da sola, dormirò sul divano o in camera
del dottore.
-
Ti preoccupi così tanto?
-
Non posso permettere che ti succeda qualcosa, sei l'unica "bambina"
matura in grado di capire
i miei discorsi,conosci tutto di me,
paradossalmente sai più cose sul mio conto te rispetto a Ran.
-
Uau, lo dovrei prendere come un complimento?
-
Prendilo come vuoi,ma non come un'illusione
-
Ma senti che arrogante, chi ti credi di essere? Sparisci! -
tirando al povero
detective saputello un cuscino sulla faccia che lo spinse fuori dalla
porta.
-
Buona notte Ai, se hai bisogno chiama.
-
Se non sei convinto di esserti addormentato,sparati uno di quegli aghi
narcotizzanti del tuo magico orologio
in corpo, anzi, fattelo sparare da Kogoro, col
quale hai un gran bel debito.
-
Uau, stai imparando ad essere anche spiritosa,ritornare bambina ti ha
fatto bene tutto sommato.
Mattino seguente..
-
Shinici spiegami perchè hai dormito sul divano e te ne sei
andato via da camera mia, non era per caso di tuo gradimento il mio
letto?
-
Dottore lei russa parecchio e, se posso permettermi, da quello che ho
sentito stanotte, ciò che ha mangiato ieri non sembrava
tanto una torta, piuttosto
un chili con fagioli che ha preso vita sotto forma
di gas nervino.
-
Ti spaventano le puzzette del dottore? E meno male che sei quello che
mi vorrebbe difendere da un eventuale nemico.
- Le
"puzzette", chiamiamole così, del dottore sono bombe a gas e
io contro le bombe, soprattutto quel genere di bombe sono completamente
non
vaccinato,giusto per rimanere in tema farmaci Ai.
- E va
bene detective dal fiuto raffinato, per la prossima volta
inventerò un nuovo gadget da inserire nelle narici del naso
per non far passare
gli odori.
- Se
riesce a rendere innocuo quello delle sue flatulenze Dottore, la
candido io stesso per il prossimo premio Nobel.
Da un'altra parte di Tokyo,nel
medesimo istante..
-
Pronto, ciao dimmi tutto.
- Mitoji
allora, ti trovi bene in Giappone?
-
Sì, il Giappone mi piace, tutto sommato è un
ambiente che mi stimola ma..ascoltami papà, non credo di
potercela fare, ciò che mi hai chiesto va oltre le mie
potenzialià.
- Ma
cosa stai dicendo? Ti sei rammollito per caso, Mitoji? Conosci
benissimo il motivo del perche ti abbiamo mandato in Giappone tua madre
ed io. Abbiamo fatto un patto di famiglia, non
scordarlo.
-
E che lei non me l'aspettavo proprio così.
-
Così come? Mitoji, non dirmi che ti sei preso una cotta per
quella bambina insignificante, ingenua come Sherry, che quando si parla
di sua
sorella Akemi sembra si trasformi in una fan sfegatata di
Tupac o Elvis Presley, che crede che un giorno possa tornare indietro
benchè
sepolta da tempo.
-
No, ma quale cotta papà, mi serve solo del tempo per
ambientarmi e metabolizzare la cosa, puoi andare tranquillo.
- Lo
spero, ricorda che noi ti abbiamo dato fiducia, abbiamo espresso il tuo
desiderio di tornare bambino grazie a quel farmaco, ora tu non
deludere noi -
Tuu-tuu-tuuu
Davanti alla scuola Teitan, prima
dell'inizio delle lezioni
-
Ciao dolcezza, sei bellissima come sempre, ma oggi ancora di
più del solito, sarà merito del compleanno di
ieri.
-
Ciao Mitoji, che bello vederti, grazie per essere venuto, mi ha fatto
un immenso piacere.
-
Scusami tanto, mi sono scordato di farti il regalo, ma sono qui per
farmi perdonare, te lo faccio in ritardo.
-
Dai non importa, è sufficiente il fatto che tu abbia
partecipato, non mi servono ulteriori regali, mi hanno già
riempita ieri.
-
Ti prego di accettarlo Ayumi, per me è importante, dimmi
sinceramente, hai mai baciato un ragazzino prima d'ora?
-
Bhè..che domanda..sì..mi è capitato
di..
Intanto stavano arrivando anche gli altri
Detective Boys..
-
Ah è stato bellissimo passare il compleanno di Ayumi tutti
insieme ragazzi, tra l'altro oggi ti vedo più serena in viso
Ai, mi sembri rilassata, stai meglio?
-
Si Mitsuhiko grazie, per fortuna stanotte ho avuto con me una guardia
del corpo, altrimenti proprio non avrei saputo come fare per
sopravvivere - indicando
ironicamente Conan.
-
Ah..ah questo eccesso di humor però comincia ad essere
pesante Haibara, non sono abituato, cerca di andare più per
gradi, stai subendo una metamorfosi
troppo radicale in troppo poco tempo.
-
Oh mio Dio ragazzi guardate là!
-
Cosa? Che succede Genta? Hai visto qualcosa di strano? -
esclamò Conan guardando in direzione del dito puntato
dall'amico.
Uno dietro l'altro
esclamarono,a partire da Conan stesso, a seguire Ai e
Mitsuhiko per terminare con Genta:
-
Ma..ma quelli..!!!
- Ayumi
e Mitoji..
-
Che..
-
SI STANNO BACIANDO!!
-
Intendevo con la lingua dolcezza - mentre le sistemava una ciocca di
capelli.
-
No..nessuno mi aveva mai baciata così prima d'ora.
-
Buon compleanno allora e scusa il ritardo.
-
Uau, grazie..è stato il regalo più bello che mi
abbiano mai fatto - rispose ancora tutta emozionata la
bambina a questo fiume di emozioni inaspettato.
Intanto gli altri Detective Boys che
avevano visto tutto...
-
Amico cerca di stare calmo!! Non è il momento di perdere la
testa!! OH MIO DIO SEI BORDEAUX IN FACCIA, SEI SICURO DI STARE
BENE GENTA?
-
Allontanatevi tutti!!!! Io lo sotterro quel Cheeseburger!! E
poi sotterrerò anche te Conan, meno male che Ayumi non le
interessava, hai errato la
tua prima deduzione della tua vita nel momento
più sbagliato che ti potesse capitare!
- Oh
mio Dio no! Cerca di ragionare! Fermo o ti farai espellere! Non ne vale
la pena, amico!
-
ADDOSSOOO!!!
-
MITOJII SCAPPA PRESTO!!
|
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Capitolo 4 *** 公園への攻撃 ***
cap5
MITOJI
公園への攻撃
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Verde =
Detective Boys
Arancione = Mitoji
- È UNA COSA
IMPERDONABILE! NON PENSAVO SARESTI MAI POTUTO ARRIVARE ALLA VIOLENZA.
COME PADRE SONO
MOLTO DELUSO DI
TE!
- Tuo
papà ha ragione, è vergognoso e disonorevole
ciò che hai fatto a scuola Genta.
-
SE MAI DOVESSI.. - continuava l'uomo tenendo alto il
volume della voce -..RICEVERE
ANCHE UN SOLO GIORNO DI ESPULSIONE,
FINIRAI DRITTO
IN COLLEGIO! ALMENO CI PENSERÀ QUALCUN'ALTRO A RADDRIZZARTI,
PERCHÈ IO CON TE SENTO DI AVERE FALLITO.
Genta era come in uno stato di trance, non
aveva la forza per fare nemmeno un'obiezione a sua difesa,
semplicemente voleva starsene da solo coi suoi pensieri; per questo
decise di alzarsi e a testa bassa in silenzio di raggiungere camera sua.
Nel buio della stanza riecheggiava forte
un pensiero:
"Ayumi,
dimmi perchè, ora non sarà più come
prima, come faccio a dimenticare tutto questo inferno".
Eh l'amore caro Genta! Può
cambiarti la vita in positivo, ma se non corrisposto ti lascia dei
sensi di impotenza abissali, dove innanzi a te
vedi la tua ragione di vita che allo stesso tempo non puoi
costringere a far provare gli stessi sentimenti che provi tu per lei.
Una tortura, se non ricambiato
l'amore ti consuma gli organi.
La sola cura a queste situazioni sono gli
amici, che per fortuna Genta aveva e che si presentavano sempre al
momento giusto per aiutarlo :
-
Pronto? Ciao Mitsuhiko, non è un gran bel momento.
-
Immagino amico, come stai? Non ho più avuto modo di sentirti
dopo la rissa con Mitoji.
-
Non pronunciare quel nome, piuttosto offendi mia madre in questo
momento ma non pronunciare quel nome.
-
È stato uno stronzo Genta, sono d'accordo con Conan, ma non
puoi permettere che ti rovini la vita così.Ti sento a pezzi
amico e tu non lo meriti,
alzati! Fai vedere che hai gli attributi là sotto.
Lo so che non è facile, ma devi reagire, è
assolutamente indispensabile.
-
Tra l'altro mio padre mi ha minacciato di spedirmi in collegio.
-
Ora devi pensare a te, poteva essere un semplice sfogo dettato dalla
rabbia. Devi essere uomo Genta, devi tornare davanti ad Ayumi come se
nulla fosse
successo e come se nulla ti avesse toccato, è
importante che adesso tu riesca ad avere con lei un atteggiamento di
indifferenza ma non distaccato. Rischia
di essere un brutto colpo per l'amicizia del nostro gruppo
questo evento. So che puoi farcela. Ora devo andare ma ci teniamo in
contatto, stai su amico, ciao.
Dopo aver tolto il cellulare
dall'orecchio, Genta si accorse di due chiamate senza risposta avvenute
sotto alla conversazione che stava tenendo col suo amico
fino ad un attimo fa.
Quando lesse il nome del mittente delle
due chiamate, immediatamente gli rimbombarono in testa forti e chiare
le parole dell'amico:
"Ayumi
fai finta che non esista, trattala in un modo indifferente a questa
storia, ma non essere distaccato, come se nulla ti avesse toccato".
Decise così di riporre il
telefono e di concedersi una bella dormita.
A proposito di conversazioni telefoniche, dall'altra parte della
città nello stesso preciso istante, ne stava avvenendo
un'altra non di indifferente importanza ai fini
della narrazione:
- Ancora niente Mitoji?
Sto iniziando a innervosirmi seriamente.
- Papà,
questa missione sta presentando degli ostacoli ai quali non avevamo
dato peso, lei è sempre in compagnia di un tipo occhialuto
molto sveglio, un passo falso
e rischiamo
veramente di mandare tutto all'aria.
- Non mi interessa nulla
della compagnia con la quale si trova quella scienziata pazza, devi
eliminarla prima che l'Organizzazione giapponese possa compiere questo
delitto
prima di noi, sarebbe un durissimo colpo per la nostra immagine. Ti
rimane poco tempo Mitoji: o la fai fuori o dovrai rispondere te in
persona al boss per le conseguenze di un eventuale fallimento e
fidati di me, non sarà piacevole. Inoltre noi due abbiamo un
patto, io ho espresso la tua volontà di tornare bambino
grazie a quel farmaco,
ora vedi di non deludere
il tuo vecchio, o sarà peggio per te.
Detto ciò riagganciò la cornetta, lasciando il
figlio in preda a mille pensieri, tra i quali spiccava: "Che essere insensibile,
sarebbe in grado di uccidere anche me pur di
soddisfare il suo
ego illimitato. Sarà meglio che mi dia da fare e alla svelta
anche."
Venne mattino, era Sabato e a casa di Genta la signora ricevette visite
per il figlio, si affrettò a chiamarlo dal piano inferiore:
- Sveglia figliolo,
scendi giù subito, ci sono i tuoi amici che sono venuti a
trovarti.- per poi proseguire il discorso rivolgendosi
direttamente agli ospiti -
ma che maleducata,
non vi ho nemmeno chiesto se gradite qualcosa da bere o da mangiare.
- Non si preoccupi
signora, abbiamo appena finito di fare colazione tutti quanti insieme e
siamo pieni come uova, apprezziamo ugualmente il gesto.
- Dottor Agasa, non so
proprio come ringraziarla per quello che ha fatto sempre per mio
figlio, lei per lui rappresenta come un secondo padre, un punto di
riferimento.
- Lo faccio col cuore
signora mi creda, sebbene ciò che è accaduto a
scuola, lui è un bravissimo ragazzo e si merita il meglio.
Capita a tutti di sbagliare.
-
È vero, il dottore ha ragione, tra l'altro sono stata io a
causare tutto quel delirio, se non avessi risposto al bacio di Mitoji a
quest'ora non saremmo in questo guaio.
- Tranquilla Ayumi,
riflettevo stanotte che ai sentimenti purtroppo o per fortuna non si
comanda.
- Finalmente ti sei
deciso a scendere, la prossima volta ti dico che ho preparato i pan
cakes che sono sicura ci impiegheresti un quarto del tempo che ci hai
messo ora.
Genta fece un ghigno di imbarazzo alla frase della madre, per poi
continuare col discorso che aveva intrapreso:
- Non è
colpa tua Ayumi, è vero mi sei sempre piaciuta e mentirei se
ti dicessi che adesso non mi piaci più, ma se io non ho mai
fatto il primo passo in tutti questi anni
è
perchè ho percepito che i sentmenti che io da sempre provo
per te non sono gli stessi che tu senti per me. Avevo come la certezza
che sarei andato incontro
ad un rifiuto che
avrebbe potuto mettere a repentaglio tutto ciò che abbiamo
costruito in questi anni assieme a tutta la squadra dei Giovani
Detective. Ma questo
inconveniente che
è avvenuto a scuola è semplicemente uno dei tanti
ostacoli che si è presentato davanti alla nostra squadra e
sono sicuro che supereremo anche questo.
Se ci pensi bene ne
abbiamo passate di molto peggio.
Ci fu uno stupore generale davanti alle parole piene di saggezza del
Giovane Detective un pochino in sovrappeso, che vennero apprezzate
soprattutto dal padre, il quale
sentì tutto direttamente dalla cucina:
- Sono fiero di te
figliolo, bravo, stai dimostrando una maturità non
indifferente a questi eventi, sono convinto che i tuoi amici siano
delle ottime persone e che ti farebbe molto bene continuare a
frequentarli, per quanto mi riguarda puoi anche dimenticarti della
minaccia del collegio che ti ho fatto ieri sera e sono sicuro che
troveremo una
soluzione anche col preside. Dottore posso sapere dove ha
intenzione di portare oggi i ragazzi?
- Ma certamente signore,
oggi andremo tutti quanti a vedere il famoso spettacolo di aerei
acrobatici che si svolge una volta al mese al parco di Beika, un evento
bellissimo
al quale nessuno dei ragazzi qua presenti ha mai avuto la fortuna di
assistere. Ma è meglio sbrigarsi, perchè prima
faremo tutti insieme un bel picnic all'aperto.
- Evvivaaa!!! -
urlarono tutti i Detective Boys in preda a un attacco di euforia.
Si diressero quindi all'esterno dell'abitazione per salire
sull'immortale maggiolino giallo del Dottore.
- Allora divertitevi, mi
raccomando Genta fai il bravo.
- Puoi stare
tranquilla mamma, allora dottore è pronto?
- Assolutamente! Via si
parte! Direzione parco di Beika!
L'auto sfrecciò via verso la meta. Durante il viaggio
Mitsuhiko e Genta scherzavano come se si fossero ritrovati dopo anni
per recuperare tutte le occasioni mancate,
Ai come sempre se ne stava in disparte ascoltando la musica, mentre
Conan non perdeva il suo vizio di ficcanasare negli affari altrui:
- Ayumi ma con chi
stai messaggiando?
- Ah! No niente
Conan con nessuno, stavo solo guardando delle foto che avevo in
galleria - dicendo questo ripose frettolosamente il
telefono nella borsetta.
- Mamma mia ma non
ti sai proprio fare gli affari tuoi, lasciala respirare quella
ragazzina Shinici. Sembra sempre che sei a caccia di indizi
per risolvere chissà quale
caso. È
proprio un vizio il tuo, un problema a livello genetico -
lo punzecchiò sottovoce Ai.
- Uffa che barba, era
solo per fare due chiacchiere, ero solo curioso di sapere.. -
mentre parlava Ai lo interruppe dandogli un bacio sulla giuancia
finendo lei il discorso:
- E non te la
prendere detective ;)
- Dico ma sei
impazzita? Siamo appena usciti da una crisi di gelosia da parte di
Genta e ora non voglio dover rischiare di assistere anche ad una
eventuale di Mitsuhiko,
per cui tieni le
labbra al proprio posto cara mia scienziata pazza.
- Se provi solo
un'altra volta a chiamarmi in quel modo, ti assicuro che non arriverai
ad assistere ad alcuna crisi di chiunque sia, sarà l'ultima
cosa che potrai dire.
Il dottore fermò la macchina e con gioia fu fiero di
esclamare:
- Finalmente siamo
arrivati ragazzi!! Forza scarichiamo tutto il necessario per fare il
picnic, scegliamo un tavolo, quello che preferite, e diamo inizio a
questo splendido
Sabato di allegria!
Tutti si diedero da fare per rendere questa bellissima giornata di sole
ancora più speciale. C'erano manicaretti di ogni tipo, dagli
antipasti fino ai dolci, avrebbero potuto mangiarci il doppio delle
persone.
Ma si sa, dall'altra parte del pianeta, per via di un diverso fuso
orario era tutto tranne che soleggiato, in America per esempio era
già notte fonda:
- Pronto? Dimmi Mitoji,
se mi chiami a quest'ora significa che hai delle novità da
darmi, spero siano buone.
- Ascoltami! Vuoi
la testa di quella scienziata? Allora ho bisogno di una mano, mi
è venuto un piano infallibile che la toglierà di
mezzo. Sappi solo che lo faccio per
il patto e
perchè ho tanta pena per il tuo infinito egoismo, non
c'è niente di lodevole in quello che stiamo per fare, ma
dobbiamo sbrigarci. Svelto prendi nota!
Dall'altra parte della cornetta l'uomo in
nero, nonchè padre di Mitoji, annotò tutto quanto.
-
Benissimo sarà fatto, ottima idea figliolo.
-
Veloce, altrimenti il piano andrà in fumo, agisci subito! - e
riagganciò.
Ma in tutto ciò Mitoji dove si
trovava?
Il picnic intanto aveva avuto termine e la
compagnia si stava affrettando a riordinare e a sparecchiare per non
perdersi l'inizio dello spettacolo aereo, ormai mancava poco.
-
Ehi ragazzi guardate!! È iniziato!!
Due aerei si erano alzati in volo facendo
piovere una cascata di coriandoli, incrociandosi a vicenda in una
spirale che tolse il fiato a chiunque.
-
Pensa se fossero caramellee!
-
Ma se hai appena finito di mangiare Genta!
- E
siamo solo all'inizio ragazzi, vedrete quando si alzeranno in volo i
caccia militari che spettacolo meraviglioso sarà.
Lo show proseguiva alla grande, le
esibizioni si stavano rivelando una meglio dell'altra.
-
Mamma che successo questo spettacolo aereo Ai, hai visto quanta gente,
che folla intorno a noi. Non me lo aspettavo.
-
Già, sono felice! Che bel Sabato che stiamo passando,
dovremmo farne di più. All'inizio ero scettica..-
" Come sempre"
- ma devo dire la
verità: mi sono dovuta ricredere.
-
SIGNORE E SIGNORI SIAMO LIETI DI ANNUNCIARVI IL GRAN FINALE DELLO SHOW
: IL NUMERO DEI CACCIA, GODETEVI LO SPETTACOLO.
C'era qualcosa di strano e a notarlo fu il
dottor Agasa che ormai consceva questo show a memoria, dopo tutte le
volte che lo vide in passato.
Il caccia era già in volo
pronto a iniziare il numero.
-
È molto strano, c'è solo un aereo, non
è mai stato così, ce ne sono sempre stati almeno
due a fare l'esibizione finale, che cosa significa tutto ciò?
- Uau ragazzi guardate..ha iniziato a
sparare fuori dei fumogeni colorati e ora si sta muovendo per scrivere
qualcosa col fumo, sarà una specie di ringraziamento..tipo..GRAZIE PER ESSERE VENUTI
- invece accadde l'inaspettabile, il più tragico dei finali.
La scritta coi fumogeni venne ultimata, ma
i ringraziamenti che pensavano tutti di ricevere vennero trascritti
sotto forma di:
DIE
SHERRY!!
-
Ma...che cosa significa?
- E
perchè quell'aereo ha tirato fuori le canne delle
mitragliatrici e ce le sta puntando addosso?
-
Conan...tu pensi che..
-
Ai..siamo nei guai..guai seri stavolta
-
VENITEE VIAAA, SCAPPATE IMMEDIATAMENTE!!
La voce di Mitoji che apparve dal nulla fu
l'ultima a potersi sentire, prima di una strage assicurata.
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Capitolo 5 *** 喧嘩 ***
cap4
MITOJI
喧嘩
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Verde =
Detective Boys
Arancione = Mitoji
-
STAVOLTA HAI ESAGERATO!!
-
VATTENE MITOJI, SCAPPA O TI FAI MALE!
-
OH NO GENTA FERMATI CHE FAI? MAMMA MIA CHE GUAIO HO COMBINATO!
Disperata Ayumi sentendosi la causa della
reazione del suo, purtroppo per lui solo amico, cerca di calmarlo, ma
è impossibile, ormai ha perso
la testa e corre con un pugno carico diretto al nuovo arrivato Don
Giovanni; l'invidia è una brutta bestia.
-
PRENDI QUESTO!
Schivato per miracolo, Genta ha mirato
subito alla faccia, l'ha presa in un modo così serio che
nessuno se lo sarebbe potuto immaginare, potrebbe
sfociare in una rissa pesante se nessuno interviene.
-
TI AMMAZZO VERME!
Stavolta il colpo è
arrivato ma Mitoji ha fatto in tempo a fare scudo sulla faccia con le
braccia, ma la botta l'ha sentita.
- Datti una calmata ciccione, non fai altro che mostrarti sempre
più ridicolo.
Mitoji ribatteva a parole, avrebbe anche
potuto contrattaccare con un destro, non è messo male
fisicamente ma a quanto pare il ragazzo del New Jersey
sta usando molto l'astuzia, approfittando dello sfogo irrazionale del
suo rivale.
-
Posso immaginare quanti punti stima stai guadagnando con Ayumi
comportandoti così - lo provocava apposta, ha
capito che Genta è abbastanza ingenuo
e che facilmente abbocca.
-
ANCORA PARLI VERME? PRENDI QUESTO ALLORA, RITORNA DA DOVE SEI VENUTO
CHEESEBURGER!!
"Zac!!!!"
Improvvisamente il Detective Boy si
interrompe sul più bello, nel momento in cui stava per
sferrare, a suo giudizio, il colpo finale, ma perchè? Cosa
è successo?
-
Appena in tempo ce l'ho fatta, almeno per una volta che non li uso
contro Kogoro, è bello anche variare.
-
Geniale Conan, hai usato l'orologio narcotizzante.
-
Non so in che altro modo l'avrei potuto fermare, ehi tu!!
Perchè l'hai fatto? Cosa ti è saltato in mente di
provarci con Ayumi? Sai benissimo che lui ha un debole
per quella ragazzina ma che fa fatica ad esprimerlo, sei stato un vero
stronzo Mitoji, fosse stato per me il pugno te lo saresti meritato, ma
non ho voluto fare il tuo
gioco, tu ti saresti fatto colpire di proposito così
avrebbero sicuramente espulso Genta!
-
Complimenti per la genialità, ma ti stai facendo solo viaggi
strani detective, ho solo dato un bacio a una ragazzina che mi piace,
che colpa ne ho io se lui non è mai
riuscito ad aprirsi, non è per questo motivo che Ayumi
è segregata solo a Genta e che debba rischiare di andare in
rissa solo perchè lui non sa controllare i suoi istinti,
per cui rilassati.
-
Non me la racconti Mitoji, ascolta le mie parole, scoprirò
chi sei davvero, puoi starne solo che certo!
Genta venne scortato in infermeria sul
letto a riposarsi, in attesa di svegliarsi dal narcotico. In classe
invece regnava la tensione. Mitoji era conscio che per questo motivo
avrebbe passato non poche grane con il preside, ma come suo solito non
si dimostrava per nulla preoccupato.
Ayumi si sentiva in colpa, era preoccupata
per la situazione di Genta, voleva sapere cosa sarebbe potuto capitare
al suo amico, si sentiva in colpa perchè inoltre si
accorse che il bacio con Mitoji le ha lasciato dentro un segno.
Lei, visibilmente provata,lui invece la
ignorava completamente, come se volesse stare fuori un po' dai guai.
- "
Un messaggio, meno male, che sia Genta che mi ha scritto che si
è svegliato?"
[
Stai tranquilla piccola, non voglio vederti stare male su una cosa per
la quale non hai colpa ]
Sorriso spontaneo, in mezzo a tutto quel
pasticcio Mitoji sapeva come tranquillizzarla e farla sentire bene e al
sicuro.
-
Ho paura che ci sia un forte sentimento da parte di Ayumi verso quel
ragazzino Conan.
- Ho
visto, si è creato feeling tra di loro, questo complica le
cose.
-
È innamorata Shinici, lo guarda con due occhi da cerbiatta
come se ogni cosa che le dice per lei è oro colato.
-Pensi l'abbia fatto di proposito
Ai? Per potersi integrare nel gruppo? Perchè a guardarli lei
è molto più coinvolta di lui.
-
O magari è un tipo che gestisce al meglio tutte le emozioni,
è interessante..è molto furbo.
- Ti
fa capire chi potrebbe essere, ma ti lascia sempre un dubbio.
Finalmente entrò l'insegnante
assieme a Genta, risvegliandosi dal suo coma narcotico. Il sonno era
passato, ma aveva l'espressione cupa, sguardo basso e
vergognoso, quello di un guerriero ferito nell' orgoglio, consapevole
di essere stato sconfitto.
.-
Mitoji, per il bene dell'atmosfera della classe, dovrei chiederti di
uscire adesso in anticipo, per non creare tensioni troppo facili, non
voglio risse da bar o spargimenti di sangue.
-
Come preferisce - si alzò e prese lo zaino
- Lo so
che tu non hai agito con violenza, non ti sto escludendo per una
punizione, ma in questo momento non mi sento di perdere d'occhio Genta,
è molto provato, non l'ho mai visto in quello stato.
Mitoji fece un cenno con il capo in segno
di aver compreso la situazione, poi salutò la classe,
mandando un bacio ad Ayumi.
Oggi gli piaceva stravincere, davanti a un
Genta visibilmente sconfitto, arrecò, oltre al danno
precedente, anche le beffa finale.
- Non
posso ancora dirvi quali provvedimenti verranno presi per questa
vicenda, ma di sicuro non saranno piacevoli, soprattutto per te caro
Genta, i problemi
personali ed eventuali gelosie non sono giustificabili a sfociare
dentro gesti simili.
-
Scusi prof.. - a fatica furono le uniche parole che fu in
grado di dire, privato di ogni forza anche per fare un'obiezione.
.- Bene,
ora che abbiamo chiarito vorrei continuare con l'impero Romano
d'Occidente, vai a pagina 154 e inizia a leggere Conan, poi riparte Ai
e manteniamo lo stesso giro per tutta la classe
Silenzio in aula..
- Conan
quanto ci impieghi ad arrivare a pagina..
-
SONO SPARITI PROF. CONAN E AI SONO SPARITI - intervenne
Mitsuhiko
- Non
è possibile, si risolve un problema e se ne crea subito un
altro, ragazzi aspettatemi qua in silenzio, vado a chiedere ai bidelli
se per caso li hanno visti andare via.
- Non
posso garantirle nulla professoressa, io ero impegnata a pulire il
bagno, saranno già di 10 minuti che non guardo il corridoio.
Pure la sfortuna dalla parte di questa
perseguitata insegnante a cui oggi il destino non voleva dare tregua,
non ne andava giusta una.
Però non è curioso?
Come mai quei due sono scomparsi così, dal nulla? Avranno
per caso visto qualcosa di così urgente per il quale hanno
dovuto far sparire le loro
tracce senza dare alcun riferimento?
-
Addirittura mi avete seguito fino alla fermata dell' autobus, non
riuscite proprio a darvi tregua voi due.
-
Falla finita Mitoji, il gioco è finito, dicci chi sei! Come
fai ad essere a conoscenza del farmaco APTX, che rapporto hai con
l'Organizzazione? Coraggio
SPUTA IL ROSPO MITOJI!
-
Ma quanti film ti guardi? Ma quale Organizzazione, tu hai bisogno di
farti curare, per quanto riguarda il farmaco, l'ho letto a caso su una
ricetta di mia madre, non
ho proprio idea di che viaggio vi siate fatti voi due.
-
APTX 4869 il farmaco segreto che consente la mutazione del corpo,
tornando allo stato del bambino, mantenendo però invariato
il sistema nervoso..
-
..e tu rispecchi proprio questo caso! Se hai sviluppato una tale
astuzia e sicurezza in soli 11 anni di vita, significa che tu a 30 anni
probabilmente saprai pure come
controllare il meteo..ma poichè alle favole, nè
Ai nè io ci crediamo, ti conviene dirci la verità
e gettare quella maschera! Dimmi chi ti manda! Gin? Vodka? Vermouth?
-
Adesso ti metti pure ad elencare il listino di un bar! Ma tu sei pazzo
veramente.
-
Gli uomini dell'Organizzazione sono famosi perchè i loro
nomi in codice rappresentano un tipo diverso di super alcolico.
Poot
pooot..
-
Per fortuna che è arrivato il bus, non vi sopporto
più, anche se sapete raccontare bene le storielle. La
fantasia non vi manca, ciao ci vediamo a scuola.
-
Non finisce qua Mitoji, stanne pure certo.
-
Non so di che parli, però è
curioso ciò che Ai ha detto prima riguardo a questa
Organizzazione.
Silenzio..
-
Sì, voglio dire è curioso perchè manco
a farlo di proposito se provi ad anagrammare il mio nome esce fuori un
famoso drink di Cuba, quello fatto con la menta.
Cambiò lo sguardo
completamente, prima disinteressato e non curante, ora glaciale,
congelò anche il detective e la scienziata, impotenti
davanti a quegli occhi di
chi è pronto a far le redini di un gioco che non ha voluto
lui iniziare.
L'autobus partì e lui insieme ad esso, lasciando i due
Detective Boys ancora increduli, soli alla fermata.
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Capitolo 6 *** Beikaの攻撃 ***
cap6
MITOJI
Beikaの
攻撃
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Verde =
Detective Boys
Arancione = Mitoji
La folla era pietrificata, non aveva idea del
disastro che stava per succedere, non capiva se tutto ciò
facesse parte dello spettacolo o se effettivamente era
meglio correre ai ripari. Il caccia sorvolava gli spettatori
con le mitragliatrici puntate.
Ci fu un "silenzio assordante" in mezzo a quelle
migliaia di persone, fino a quando la scritta fatta coi fumogeni
scomparve dalla visuale del pilota, che a sangue
freddo iniziò a sparare alla cieca sulla gente
causando quello che verrà registrato, da quel giorno in
avanti, come l'attentato più grosso che il Giappone ebbe
mai subito nella storia, ben più grosso di quello
del 20/03/1995 avvenuto alla metropolitana di Tokyo.
Il
caccia sparava alla cieca, sembrava di stare in un videogioco, ma era
la cruda realtà con la quale si stavano per scontrare tutte
le persone partecipi a quel dannato spettacolo. I corpi
cadevano uno dietro all'altro come birilli, come pezzi del domino, il
sangue schizzava per il parco, tingendo di rosso tutto il panorama
circostante.
La
gente era in preda al panico..alcuni di loro cercavano di fuggire,
adulti che si sacrificavano pur di proteggere i loro figli, oppure
c'era chi ancora non riusciva
a
credere ai propri occhi e, paralizzato dalla paura e
dall'incredulità, non riusciva a muovere un passo, quasi
come rassegnato passivamente ad un destino crudele e
sanguinoso
- Ma quello è Mitoji!!! Anche lui qua!
-
CHE COSA STATE ASPETTANDO? VENITE VIA SUBITO!!!
I Giovani Detective e il Dr. Agasa iniziarono a
correre come se avessero 50 leoni alle loro spalle pronti a consumare
il loro pasto, reduci da un lunghissimo
periodo di digiuno. Cercavano di dirigersi alla macchina, che
avrebbe rappresentato una minima speranza di salvezza.
Ayumi era in lacrime, correva singhiozzando:
-
Ho paura Genta!! Ma cosa sta succedendo?
-
Vai Ayumi vai!! Corri! Non è questo il momento
più adatto per fare domande.
-
DIETRO A QUELLA ROCCIA RAGAZZI! AI RIPARI! IL CACCIA PUNTA DRITTO VERSO
DI NOI! - urlò Conan alla squadra.
- AYUMI
PERCHÈ TI SEI FERMATA? MUOVITI SVELTA - a
parlare stavolta fu il Dr. Agasa, che si sentiva fortemente
responsabile per le vite dei ragazzini,
ancora di più che per la sua medesima.
-
Non..non ce la faccio..ho troppa paura..addio..
- AYUMI NOO!! -
il Dr. Agasa con un gesto eroico uscì allo scoperto dal
riparo trovato e fece da scudo sul corpo della ragazzina ormai
spacciato. Il dottore
venne travolto da un' infinità di proiettili
scaricati alla velocità della luce..per lui era finita.
-
DOTTOR AGASA NOOO!!! - urlò Conan in preda alla
disperazione e all'ira, ma sapeva che non ci sarebbe stata
più speranza per lui.
Appena il caccia si allontanò
leggermente dalla sua preda per ricaricarsi, Genta prese in mano le
redini della situazione:
-
Correte!! Andate alla macchina, io salvo Ayumi e vi raggiungo, svelti!!!
Il giovane detective spostò il corpo
del Dottore, che aveva protetto la bambina da una scarica di munizioni
che avrebbero significato morte certa per lei, la prese
in braccio poichè ormai priva di sensi e si mise a
correre.
Il caccia stava tornando, lo avrebbe di sicuro
raggiunto, lui lo sapeva, doveva trovare un riparo in una frazione di
secondi, altrimenti sarebbe finita sia per lui che
per la sua amica, rendendo così vano il sacrificio
del Dottore.
-
TROVATO! - escalmò a voce alta, speranzoso di
scamparla. Di fianco a lui a pochi metri, iniziava la foresta del parco
di Beika, una fitta vegetazione grazie
alla quale si sarebbe potuto facilmente nascondere e
mimetizzare.
-
CE LA FAREMO AYUMI, NESSUNO DI NOI OGGI MORIRÀ! È
UNA PROMESSA, ABBI FEDE - parlava alla ragazzina priva di
sensi, alla quale cercava ugualmente di infondere coraggio;
una scena veramente toccante, piena di sentimento e amore, ma ce
l'avrebbe fatta?
Il caccia cominciò a sparare nuovamente
a ripetizione, mancavano davvero pochi passi, era una questione di
nanosecondi ma purtroppo..
-
AHIAAAA, ODDIO CHE MALEEE CHE MALEEEEE AIUTOOO! - Genta
venne colpito alle gambe a pochissimi metri dall'inizio della
vegetazione,
che avrebbe rappresentato la salvezza, ma a quanto pare la
fortuna non girò dalla sua parte. Incredibilmente
però accadde l'imprevisto favorevole.
L'aereo militare gli stava sopra, aveva preso la
mira per finirlo definitivamente, ma in quel preciso istante si
udì una voce urlare:
-
RAZZA DI IDIOTA!! NON È QUELLO IL BERSAGLIO! CHE DIAMINE
STAI FACENDO! LASCIA STARE QUEI DUE, È IL FIGLIO DI TONIC
CHE TE LO ORDINA!!
Mitoji, a circa 50 metri dal corpo privo di forze di Genta,
stava urlando queste indicazioni tramite un telefono cellulare, molto
probabilmente rivolte al pilota del caccia.
Infatti il fuoco non venne aperto, l'aereo cambiò
direzione puntando verso l'artefice che organizzò questo
disastro.
"Spero
di guadagnare abbastanza tempo per far sì che quel ciccione
ritrovi le forze per trascinarsi in mezzo alla foresta, a causa mia
oggi sono state spezzate troppe vite innocenti, ma devo almeno provare
a salvare quelle dei miei due nuovi compagni di classe"
Ma...il pilota non sembrava dare peso alle parole di Mitoji,
gli si avvicinò lentamente, con le mitragliatrici che
però erano ancora abbassate, verso di lui stavolta.
Il piccolo membro dell'Organizzazione rimase spiazzato da
questo comportamento totalmente inaspettato del pilota, ma aveva in
cuor suo il pensiero della vita di Genta e Ayumi, infatti ogni due
secondi il suo sguardo volgeva verso di loro, con la speranza che
riuscissero a entrare nel bosco prima che fosse troppo tardi, senza
così
rendere vano anche l'ultimo tentativo di salvezza.
"Si
sta muovendo..bravo ciccio, ancora poco e ci sei"
Volse quindi lo sguardo in direzione del caccia e dal vetro
parabrezza notò un ghigno del pilota tutt'altro che
rassicurante!
-
CORAGGIO MUOVITI GENTA!! ENTRA IN QUEL DANNATO BOSCO, ADESSO!
In quel momento il pilota fece un segno della croce rivolto
a Mitoji che poteva venire interpretato in un modo soltanto:
"Addio, fai
buon viaggio"
-
Dannazione! È finita!
BUMM!!!
"Ma,
che cosa è successo? Perchè sono ancora in vita?
Cos'è stato quel botto assordante che ho appena udito?"
Il ragazzino alzò lo sguardo, che aveva appena
abbassato chiudendo gli occhi come reazione istintiva davanti alla
morte, verso il caccia: era in fiamme!!! Era stato
colpito..ma da chi? E con che cosa?
Finalmente svelato il mistero, due aerei militari
dell'esercito avevano appena sparato un razzo contro il velivolo del
killer, rendendolo così innocuo.
- GRANDISSIMO COLPO AGENTE
SATO! SEI LA MIGLIORE!
- Penseremo dopo ai
festeggiamenti Takagi, siamo ancora di fronte ad un attacco
terroristico su tutta la regola, quell'aereo non è ancora
completamente fuori uso.
- Sato! È
meglio prenderlo vivo quell'uomo, magari potrà darci
informazioni importanti su chi è stato il mandante!
- No!!! Questo
è un codice non rosso, di più!! Quell' individuo
è troppo pericoloso, ha già causato abbastanza
morti! FUOCO A VOLONTÀ! LO VOGLIO MORTO ADESSO.
Vennero sparati altri due razzi che colpirono il caccia
facendolo esplodere in mille pezzi, incenerendolo totalmente.
Le parti restanti del velivolo caddero sparse per tutto il
parco come delle comete dal cielo. Finalmente l'incubo era terminato ma
con non poche conseguenze purtroppo.
I militari atterrarono, l'agente Sato con un megafono
rassicurò le persone rimaste in vita che era tutto finito,
poi si guardò intorno e vide uno spettacolo raccapricciante:
centinaia di cadaveri sanguinanti esanimi per il parco. I superstiti si
riavvicinarono al luogo della carneficina, intenti a ritrovare i corpi
dei loro rispettivi cari, caduti sotto
quella pioggia incessante di proiettili.
Si sentivano urla, lamenti, lacrime che cercavano di lavare
via tutto quel rosso, causato in così poco tempo,
così tanto ingiustamente.
- Takagi, in tutta la mia
carriera di poliziotta, è la prima volta che mi capita di
vedere una scena così tanto dolorosa, non ho mai visto
nemmeno lontanamente niente di così tanto tetro e crudele.
- Ad essere sinceri
nemmeno io agente Sato, questa strage non ha nulla manco a che vedere
con l'attentato alla metropolitana di una ventina di anni fa, in
confronto quello fu una carezza.
- Quanto può
essere cruenta e malata la mente umana, non ha limiti e lo stiamo
provando oggi stesso sulla nostra pelle!
-
Dottore la prego risponda, la prego non ci lasci, la supplico!!!
- Ma mi pare di
riconoscerla questa voce Takagi.
- È vero Sato,
non mi dirai che..
- CONAN!! -
esclamarono stupefatti i due agenti alla vista del detective in lacrime
che cercava con la sua voce strozzata di rianimare il Dottor Agasa.
-
Conan cerca di stare tranquillo, non risolverai nulla così,
ti prego, mi fai paura, smettila - lo implorò
Ai singhiozzando, dopo aver raggiunto il suo amichetto di
fianco al corpo esanime del Dottor Agasa.
-
No lui non può morire! Lo so che mi sta sentendo Dottore! La
prego apra gli occhi la supplico, NON È DIVERTENTE QUESTO
SCHERZO!!
E questo fu l'apice del delirio. Una personalità
come quella di Conan: fiera, razionale, composta, totalmente
anti-superstiziosa che adesso si sta aggrappando alle emozioni,
pensando di poter far ritornare in vita il Dottore dopo che il suo
cuore già non batteva più da diversi minuti. Lui
che aveva visto così tanti omicidi, così tanti
morti, lui
che era il primo a dire ai cari delle vittime incontrate nel proprio
cammino di non attaccarsi a speranze irrazionali e di accettare al
più presto possibile la realtà per quello
che è, per quanto dura potesse mostrarsi da mandar
giù, proprio lui adesso stava rinnegando tutti questi suoi
perni, in preda ad una disperazione con la quale probabilmente nemmeno
lui ebbe mai modo di scontrarsi prima di quel giorno.
Piano piano si riunirono intorno al corpo del Dottore anche
gli altri membri della squadra dei giovani detective, ad esclusione di
Genta che venne portato di urgenza in ospedale per via delle ferite
alle gambe e di Ayumi, ancora priva di sensi, scortata via dai suoi
genitori, che si erano fiondati sul luogo della carneficina, non appena
seppero alla televisione la notizia dell'attentato in corso.
Arrivarono sulla scena anche Ran e Kogoro, preoccupatissimi
per le condizioni del piccolo Edogawa che ormai per loro era diventato
quasi come un figlio.
Conan non si staccava dal corpo del dottore, versava fiumi
di lacrime, le sue gote sembravano le cascate del Niagara, erano piene
di acqua corrente che sembrava non dovesse esaurirsi mai.
Ci pensò Ran, una volta che il piccolo dava
segnali di essersi leggermente calmato ad abbracciarlo e dirgli
semplicemente:
- Tranquillo cucciolo,
passerà, piangi quanto vuoi, quanto è necessario,
ma ora andiamo, non ha più senso restare qui, per oggi ne
hai viste fin troppe.
Kogoro se lo caricò in spalla, ormai privo di
energie e Ran prima di andarsene fece cenno ad Ai di seguirli:
- Ora che il dottore non
c'è più vorrei che venissi a stare da noi, non ti
lasciamo da sola Ai, soprattutto in un momento simile e poi penso che
anche a Conan non farà per nulla male avere della compagnia
per superare questo tragico evento.
- Andate pure,
ci pensiamo noi qua adesso - li rassicurò
l'agente Sato.
- Per piacere mi faccia
sapere quando e dove avverrà il funerale del Dottor Agasa.
- Appena ne
verrò al corrente sarai la prima a saperlo, puoi stare
tranquilla Ran.
Detto ciò la famiglia Mouri se ne
andò, seguita dalla nostra piccola scienziata il cui destino
sembrava avesse deciso che non avrebbe dovuto più separarsi
da Conan. Mitsuhiko invece venne riportato a casa da una volante
delegata dall'agente Takagi.
In quanto a Mitoji? Dopo il lancio del missile da parte
dell'aereo militare non si vide più in giro.
- Ho sentito la notizia al
telegiornale anche qui dal New Jersey, bè siamo diventati
famosi figliolo, l'abbiamo fatta grossa.
-
E CI TROVI ANCHE DA SCHERZARCI SU PAPÀ? TU SEI MATTO! SEI
MATTO VERAMENTE!
- Andiamo dai, lo sai che
in guerra i civili innocenti sono sempre andati di mezzo, non
è una novità caro Mitoji, ma quando deciderai di
crescere?
-
TU SEI FULMINATO! NON ERA QUESTO POI IL MIO PIANO! IL CACCIA AVREBBE
DOVUTO APRIRE LO SPORTELLO, FAR USCIRE
IL CECCHINO E SPARARE SOLTANTO A SHERRY, CHE DIAMINE HAI
DETTO A QUEL PAZZO COCAINOMANE DEL PILOTA? STAVA PER AMMAZZARE ANCHE ME!
- Gli ho semplicemente
detto di fare fuoco su tutta la gente concentrandosi sulle bambine, in
modo tale che tutto ciò verrà visto come una
strage di massa. Se mai dovessero venire a scoprire che il
nostro bersaglio era uno soltanto, saremmo stati noi dopo il bersaglio
facile delle forze dell'ordine, devo proprio insegnarti tutto?
-
Non ci posso credere, fatti curare in fretta e ascoltami
perchè te lo sto dicendo con l'ultimo briciolo di affetto
che mi è rimasto per te.
- Bene, ora che la
missione è stata completata, puoi anche tornare a casa.
Recati domani all'aeroporto a prendere il diretto Tokyo-New York,
manderò il maggiordomo a prenderti non appena atterri.
-
Io non torno proprio da nessuna parte papà, noi due dopo di
oggi abbiamo chiuso, io con un pazzo simile non voglio averci nulla a
che fare, dal momento che già sarà pesante solo
convivere col pensiero di essere stato messo al mondo da una mente
malata come la tua, ma c'è dell'altro, vuoi sapere la bella
notizia?
- Vedi di cambiare i toni
con me, ragazzino insolente.
-
La bella notizia è che Sherry è ancora viva!! Hai
massacrato centinaia di vite senza nemmeno centrare l'obiettivo, chi
è ora l'incapace tra di noi? E vuoi sapere un'altra cosa? Io
con voi dell'Organizzazione ho chiuso e ora la vita di quella bambina
la proteggerò a costo della mia, per lavarmi almeno un po'
di questo senso di colpa che mi porterò dietro fino alla
tomba, è una promessa.
- È una
minaccia Mitoji?? Non ti azzardare!!
-
Basta..da ora in poi noi due saremo nemici!
Chiuse la chiamata e distrusse la sim del telefono, sembrano
proprio i comportamenti di chi ha deciso di cambiare vita in modo
radicale.
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Capitolo 7 *** さようなら医者 ***
cap7
MITOJI
さ
ようなら医者
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Verde =
Detective Boys
Arancione = Mitoji
Cielo grigio, pioggia ininterrotta, era passata ormai una
settimana dalla strage del parco e il clima rappresentava perfettamente
lo stato d'animo di tutti i protagonisti,
ancora increduli a ripensare alle immagini di tutto quel
sangue, su un cimitero di cadaveri, ma soprattutto alla morte
dell'adorato Dottor Agasa.
- Proprio
qualche ora prima, gli dissi che era sempre stato un punto di
riferimento per mio figlio, una bravissima persona e se ne è
andato nel peggiore dei modi, è un'ingiustizia! -
scoppiò a piangere la madre di Genta, intervistata alla
televisione.
A casa Mouri soprattutto, era come se fosse piombata
un'apocalisse:
Ran era pensierosa, Kogoro agitato e raddoppiò il
numero di sigarette giornaliere, Ai che ancora si stava ambientando,
col compito di salvaguardare l'umore del suo nuovo compagno di stanza.
Conan non era mai stato neppure lontanamente così depresso
nella sua vita, giudizio in aula: ha definitivamente accusato il colpo:
-
Sei pronto Shinici? Dobbiamo andare.
Si limitò ad annuire con la testa, uscendo di
casa insieme al resto della famiglia vestita tutta di nero, come i
membri dell'Organizzazione che hanno provocato questa tragedia.
La macchina, nera pure lei, li stava aspettando col motore
già in funzione per portarli direttamente a salutare per
l'ultima volta il loro carissimo Dottore.
C'erano tantissimi ospiti al funerale, come suo solito si
era fatto voler bene da quasi chiunque avesse incontrato nella sua vita.
Anche Mitoji partecipò alla celebrazione,
stringendo una rosa da lasciare sulla bara.
Tra tutti gli ospiti ne arrivarono due totalmente
inaspettati, una porsche nera d'epoca modello 356A si
parcheggiò davanti al cimitero.
Scesero due uomini, sapete benissimo chi, anche loro vestiti
in nero, così da mimetizzarsi al meglio in mezzo alla folla.
- Dobbiamo trovare indizi
importanti su chi sia il mandante di questa operazione, il compito di
Sherry è una faccenda che spetta a noi soltanto, hanno
invaso il nostro territorio.
- Di certo la testa di
Sherry è una priorità per il grande Boss, chi
avrà tentato di ucciderla di sicuro sarà un
membro pieno di invidia che non vede l'ora di fare il posto a qualcuno,
capo.
- Una persona molto fuori
dal comune, un malato di esibizionismo, uno che ha inciso sulla storia
del Giappone un segno in maniera perenne solo per eliminare una persona.
- L' America è
la prima nazione che mi viene in mente a soddisfare tutti i tuoi dubbi,
mettici poi che hanno sempre avuto un orientamento all'imperialismo, mi
verrebbe quasi da pensare che stiamo indagando nel continente sbagliato.
- Se la tua deduzione
dovesse essere giusta sicuramente hanno un infiltrato, che per quanto
mi riguarda potrebbe trovarsi qui adesso stesso - guardandosi intorno, tra la
folla
- Tipo quel ragazzino!
Guarda, biondino coi tratti occidentali che sta lasciando la sua rosa,
non l'ho mai visto da queste parti.
- Non ha proprio la faccia
da terrorista capo e poi chi è che manderebbe un ragazzino
per una missione così importante, dai.
- Io no di certo Vodka, ma
ricordati che stiamo parlando di un pazzo, uno che non ragiona come
noi, dobbiamo pensare anche noi in un modo in cui non penseremmo mai
per trovare qualche pista...vado a fargli due domande per sicurezza,
seguimi..
Mitoji che non è certamente l'ultimo cervello del
pianeta, quando furono a quasi 10 metri di distanza se ne accorse.
"
Ma chi sono quei due che mi stanno osservando da diversi minuti, stanno
venendo qua, non promette nulla di buono, non è questo il
momento più adatto per finire sotto i riflettori..bene
provate a prendermi"
Con un'indifferenza sorprendente, Mitoji si
avvicinò al primo grande gruppo di persone in lutto, per
introdursene a sua volta, facendo a tutti delle sentite condoglianze,
in modo tale da non stare troppo in disparte. Con la coda dell'occhio
seguiva i movimenti di Gin e Vodka per vedere le loro reazioni, che gli
tolsero i pochi dubbi rimasti.
"Ora
è chiarissimo, qualcuno è già sulle
mie tracce"
- Maledizione capo, si
è riunito ai suoi conoscenti.
- Ho visto Vodka, non vale
la pena, forse era una mia deduzione totalmente fuori luogo, ma ho
sempre quella vocina interiore che mi sta dicendo che potrei scoprire
qualcosa da lui e quando la vocina parla si sbaglia molto difficilmente.
Ci penseremo
un altro giorno, oggi è il momento più sbagliato
per agire, coraggio andiamo.
Ran, suo padre, Conan e Ai si fermarono a mangiare il sushi
nel viaggio di ritorno a casa, cercavano del conforto dopo una giornata
di simile lutto.
Rincasarono intorno alle 22.30, fuori pioveva a dirotto.
-
Io e Ai andiamo di sopra a dormire Ran, siamo stanchissimi.
- Buona notte ragazzi,
siate forti, vedrete che passerà.
Entrò prima la scienziata, Conan chiuse la porta
alle sue spalle e voltandosi sentì le sue labbra attaccate a
quelle di Ai, lo stava baciando di sorpresa.
Chiusero immediatamente i pensieri e si lasciarono andare ad
un vortice di passione, dove lei questa volta aveva preso le redini.
Affondava le sue labbra su quelle del detective con una spinta sempre
più calorosa, come se fossero una cosa sola, forse per un
istinto inconscio che lui potesse staccarsi o dire qualcosa che potesse
rompere quel momento di paradiso comparso dopo giorni di inferno.
-
Tesoro uniamo i letti per stasera, vieni..
-
Scusate il disturbo, non volevo spiarvi, non sono un maniaco, ero
venuto qui per parlarvi di una cosa importante.
-
Oddio che ci fai tu qui Mitoji!!!
-
Shh abbassa quella voce Sherry!
-
Abbassa quella voce a lei non lo dici e poi cosa sei venuto a fare
qui..assassino sparisci!!
Conan era in preda all'ira, gli si stava lanciando addosso
ma ci pensò Ai a trattenerlo, che in quel momento aveva un
potere speciale sul detective.
-
Shinici calmati!
-
Dimmi la verità bastardo! Sapevi che eravamo lì
grazie ad Ayumi, è con te che stava messaggiando quando
eravamo in macchina!! Hai usato quella ragazzina per i tuoi scopi
malati, razza di verme!
Conan stava per partire, era un momento di tensione
spropositata, bastava anche il ronzio di una mosca per dare il via ad
una rissa che si sarebbe verificata come la più sanguinosa
mai registrata in Giappone, ma quello che entrambi i rivali non
volevano, era di registrare un altro evento sanguinoso sui libri della
storia della Nazione.
-
È vero mi ha dato lei quell'informazione, ma io sulla strage
a cui abbiamo assistito tutti quanti ne sono quasi totalmente estraneo.
-
Sì e tu pensi che io ci creda, cos'è una
coincidenza anche questa Mojito? Preferisco chiamarti col tuo vero nome
da criminale da ora in poi. A seconda di quello che dicesti giorni fa
alla fermata, sembrava dovesse essere anch'essa una coincidenza.
-
Bravo, vuoi sentirtelo dire? Ci avevi azzeccato, ma il mio scopo era,
sì ERA, quello di eliminare soltanto Sherry, io non centro
nulla con tutte le vittime, devi credermi, se non fosse stato per me
anche Genta e Ayumi sarebbero morti, chiedilo al ciccione quando lo
rivedrai, di chi era la voce che ha distratto il caccia non facendogli
aprire il fuoco.
Mio
padre è il colpevole! Lui è il fautore di tutto
ciò, nome in codice Tonic.
-
Ti dice nulla Ai?
-
No mai sentito.
-
All'epoca fu fidanzato con Vermouth, forse questo nome vi
suonerà più familiare, prima che si lasciassero.
Io sono il figlio di Tonic e Vermouth.
Un brivido gelido corse lungo la schiena di Conan
che iniziò a scrutarsi intorno, avendo il timore di essere
circondato da altri membri dell'Organizzazione.
-
Non preoccuparti stai tranquillo, nessuno mi conosce qua, soprattutto
dopo la mia mutazione segreta, la stessa che avete subìto
anche voi ingoiando quel farmaco.
-
Anche tu hai preso l'Apotoxina? Posso chiederti il motivo?
-
Il motivo è totalmente personale, non ha nulla a che vedere
col discorso che mi ha spinto qui da voi.
Immagino..
Ci fu una breve pausa che fece
riassaporare il silenzio e il suono della pioggia..
..che
quella reazione che hai appena avuto, sia dovuta al fatto che hai
pensato che mi sia portato dietro anche quei due uomini in nero che
girano su quella Porsche d'epoca, mi sbaglio detective?
-
Conosci Gin e Vodka?
-
Come immaginavo, mi hai dato l'ulteriore conferma a ciò che
ho vissuto qualche ora fa al funerale del Dottor Agasa.
-
Non pronunciare quel nome, maledetto!
-
Quei due uomini in nero..
-
Chiamali pure colleghi d'oltre oceano
-..sono
sulle mie tracce, sono diventato anche io un loro bersaglio, prima o
poi cercheranno di strapparmi qualche informazione per venire a capo di
tutto ciò. Siamo sulla stessa barca e dobbiamo unire le
forze.
-
È una trappola, sei venuto qua per uccidere Ai, dopo che ti
è andata male al parco, per cui vedi di stare lontano -
gli ringhiò proteggendola.
-
Non ho più interesse, anzi non l'ho mai avuto, lo stavo solo
facendo per rispettare un patto di famiglia che ha perso ogni tipo di
valore dopo quello che ho visto al parco; non sono più un
membro dell'Organizzazione, anzi sono diventato un loro nemico.
In
cambio del mio desiderio di ringiovanire, Tonic mi chiese di eliminarla
solo per fare una grande figura col grande Boss, potendosi
così vantare di avere il figlio perfetto per
l'Organizzazione.
-
Arriva al sodo Mojito, che cosa vuoi da noi?
-
Voglio che veniate con me negli Stati Uniti, dove io gioco in casa e ho
fedeli alleati per raccogliere la maggior parte di prove possibili,
utili a incastrarli, per fargliela pagare, un attentato simile non deve
rimanere impunito, inoltre se avremo un po' di fortuna potremo anche
accedere al laboratorio in cui viene contenuto l'antidoto definitivo
dell'Apotoxina che tu brami tanto, detective.
Se
non vuoi farlo per me, fallo per i tuoi cari. Come ti ho detto, loro
sono sulle mie tracce e noi andiamo a scuola insieme, se restiamo qua
causeremo altre vittime, meglio allontanarsi per un po' di tempo in
modo tale che le acque si calmino.
Tirò fuori dalla tasca due biglietti aerei.
-
Il volo è domani alle 21 di sera, un diretto Tokyo-New York.
Trovate una scusa credibile da raccontare a quei due che dormono al
piano inferiore che giustifichi un'assenza così prolungata e
poi verrò a prendervi in Taxi alle 20 di fronte alla casa
del vecchio..ho rispetto per te, non voglio pronunciare quel nome per
ora.
-
Che razza di proposta, praticamente non abbiamo scelta.
-
È necessario. Quando ci sono gli affetti di mezzo bisogna
mettere da parte l'orgoglio. Ma voglio fare un patto con te: quando
proveremo al mondo intero chi sono stati i veri colpevoli, io mi
costituirò, addossandomi le mie colpe e
responsabilità che hanno causato quel disastro. Umilmente
sono consapevole di non avere molte speranze di riuscire a portare a
termine l'obiettivo senza l'aiuto del tuo intuito perfetto, detective
Shinici Kudo.
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Capitolo 8 *** 変更 ***
cap8
MITOJI
変更
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Verde =
Detective Boys
Arancione = Mitoji
Mitoji se ne era andato dalla stanza di Conan e Ai, lasciandoli la
mattina seguente con mille dubbi e con pochissimo tempo per fare una
scelta che in un modo o nell'altro si sarebbe rivelata pericolosa.
Opzioni:
1 - Andare in America assieme a una
persona che volente o nolente aveva appena causato centinaia di
vittime, col rischio di cadere in una trappola, per non far mai
più così ritorno in Giappone.
2 - Rimanere e avere la quasi certezza di
assistere a nuovi delitti, perdendo i loro affetti più cari.
- Uno è un rischio..l'altra
è una certezza Ai..ho paura che dovremo prendere quel volo.
Renditi conto di che situazione. Sono costretto a fidarmi di un
terrorista!
- Stando qua moriremo di sicuro e non solo noi,
anche i nostri amici, Kogoro e anche...la tua Ran..
- La mia Ran, di sicuro il tuo bacio di ieri non
mi ha aiutato Ai! Ho già una tremenda confusione per via di
questa storia, ti ci metti pure te ad addossarmene di ulteriore anche
sui miei sentimenti, ma che diavolo ti ha detto il cervello prima che
Mitoji comparisse?
-
Probabilmente nulla, appunto perchè sei la sola persona che
è sempre riuscita a non farmi pensare a tutte le brutte
vicende che abbiamo passato insieme e a darmi forza quando ci trovavamo
nel mezzo - ma questi occhioni dolci? Da quando in qua
Haibara era capace di mostrare così tante emozioni? C'era
aria di cambiamento sotto tutti gli aspetti ultimamente.
- Dio Ai basta! Smettila di guardarmi con quegli
occhi! Se non la finisci ti lascio qua a casa e parto io da solo. Le
problematiche di cuore ora sono l'ultima cosa che mi interessa
affrontare.
- Mi
lasci a casa? Cosa sono la tua schiava che deve prendere ordini da te? -
disse maliziosamente
- Esatto, finchè stai da me fai quello
che ti dico io.
- Mmm
interessante, mi piace quando prendi in mano la situazione..a me invece
mi piacerebbe molto prendere in mano sai che cosa? -
allungando la mano verso il bottone dei jeans del detective.
- Ciao
ragazzi vi ho portato la colazione..state meglio stamattina? Ma..Ai!
Conan! Avete la febbre? Siete bordeaux in faccia!
-
No no..stiamo bene Ran..tranquilla - risposero
imbarazzatissimi, quasi colti in flagrante.
- Posso
farvi compagnia?
- NO,SÌ
- risposte opposte per ben ovvi motivi.
Momento di incomprensione generale, anche
se alla fine la spuntò il padroncino di casa, facendo
restare Ran, così da iniziare a mettere le basi per la fuga
che Shinici aveva già incredibilmente pensato.
- Io e Ai vorremmo prenderci una pausa Ran,
sentiamo il bisogno di cambiare aria per un po', siamo scossi e
rimanere a Tokyo per ora ci fa solo che rammentare brutti ricordi..non
è terapeutica per noi questa città.
-
Capisco il tuo stato d'animo, non sono tanto preoccupata per la scuola
che salterete perchè so benissimo quanto siate svegli voi
due per recuperare; piuttosto dove andrete a stare?
Eccola la domanda fatidica, forza Conan
illuminaci, a che scusa credibile hai pensato stavolta?
- Ho già parlato con Heiji,
andrò a stare da lui ad Osaka per un po', ha detto che gli
fa solo che piacere potermi ospitare.
- Uau
che gentile! Mi sembra un ottimo luogo ritemprante, ci sono pure le
terme ad Osaka. Mi mancherete ragazzi, ma se tutto ciò vi
è necessario per superare questo difficile momento, io lo
approvo.
Dopo aver finito di fare colazione Ran
aiutò i due "ragazzini" a fare le valigie, per poi
augurargli un buon viaggio.
-
Avvertirò io gli insegnanti di questa decisione, sono certa
che capiranno. Forza, vi accompagno alla stazione, andiamo!
Fecero un saluto a Kogoro e poi si misero
in macchina per andare a prendere il treno che li avrebbe portati ad
Osaka!
Conan, che si fece lasciare da Mitoji il
numero di cellulare la sera precedente gli mandò un
messaggio durante il tragitto in auto:
"Ci
vediamo direttamente in aeroporto, cambio di programma".
Arrivarono alla gigantesca stazione di
Tokyo. Dopo aver scaricato i bagagli Ran e Conan si abbracciarono:
- Stai
attento piccolo, mi mancherai tanto, cerca di rimetterti, ogni tanto ci
sentiremo, ti chiamerò per vedere come state.
- Anche tu mi mancherai tantissimo Ran, ti prego
stai attenta anche te.
- Voglio
svelarti un segreto prima che tu parta: da quando sei comparso nella
mia vita hai sempre avuto una forza speciale su di me, mi ricordi
tantissimo lui, che dopo quella sera al Luna Park non ebbi
più modo di rivedere, se non in qualche raro evento, per poi
scomparire subito nell'ombra. Shinici mi manca da morire, ma da quando
ci sei te nella mia vita è come se non se ne fosse mai
andato. Sei stato un regalo dal cielo Conan, ti prego prenditi cura di
te stesso, non sopporterei mai di perdere anche te dopo aver perso lui!
- Ran..
La sua Ran stava piangendo, troppe
emozioni in troppo poco tempo le è toccato sopportare e
vedere Conan partire è stata la goccia che ha fatto esondare
il vaso di lacrime.
-
Scusa...scusami lo sfogo piccolo, è stato un momento di
debolezza.
Conan la strinse ancora più
forte a lui per trasmetterle la sicurezza di cui aveva bisogno in
questo momento di immensa fragilità.
- Non mi succederà nulla tranquilla!
So badare a me stesso, ma tu devi essere forte, vedrai che tutto si
sistemerà e anche Shinici tornerà.
- Da
quanto che sento questa frase, sono passati anni ormai e non mi illudo
più, mi sento così stupida ad aspettare una
persona che per quanto ne so potrebbe essere un fantasma ormai. Ma non
mi importa più, ciò che conta è che a
te non succeda nulla.
Sciolse l'abbraccio e salutò
anche Ai, prima di rimettersi in moto verso casa augurando loro buon
viaggio per l'ultima volta dal finestrino abbassato della sua macchina.
- La ami ancora, non negarlo.
- Il problema è che non so chi sia lei
ad amare..se Conan o Shinici. Ho sempre paura che il giorno in cui mi
rivelerò per chi sono stato realmente tutto questo tempo,
sarà quello in cui allontanerà entrambe le
personalità per essersi sentita presa in giro tutti questi
anni.
- Sembri molto sicuro di ciò che
succederà.
- Al cento per cento. La storia
dell'Organizzazione è durata fin troppo.
Terminerà il giorno stesso in cui torneremo da New York con
l'antidoto dell'Apotoxina in mano nostra. Senza quel farmaco io
dall'America non mi muovo.
- Ma adesso che facciamo in giro con due valigie
pesantissime? L'aereo è stasera e sono soltanto le 12:00!
- Non hai capito, ad Osaka ci dobbiamo andare
comunque, devo dare ad Heiji una cosa di vitale importanza per non far
capire a Ran che le abbiamo detto una bugia. Forza montiamo sul treno,
ti spiegherò strada facendo.
Mitoji nel frattempo completò
anche lui stesso la preparazione della sua valigia. Era pronto!
Bisognava solo aspettare sera.
Decise di ingannare il tempo andando a
trovare in ospedale Genta per vedere in che condizioni stesse.
È vero non si sono mai amati, tutt'altro, ma si sentiva in
colpa, dato che se si trovava su di un letto circondato da infermieri,
la causa fu lui soltanto.
L'ospedale non era per nulla distante da
dove alloggiava.
Ci arrivò con soli 15 minuti di
camminata.
- Posso vederlo?
- Certo,
anche se in questo momento non è solo, c'è
qualcun'altro che è venuto a fargli visita. Prego segumi.
Toc Toc
- Scusa
Genta, è arrivato un tuo amico a trovarti, posso farlo
entrare?
- Uffa per una volta che potevo starmene da solo
con Ayumi..va bene dai, non voglio di certo far aspettare Mitsuhiko.
- Mi
spiace non sono Mitsuhiko, ma ci tenevo ugualmente a vedere in che
condizioni stai - disse entrando nella camera.
- Tu?
- Ciao ragazzi come state?
- Oh Mitoji ciao, non ti aspettavamo proprio, che
sorpresa!
- Sei venuto a baciare Ayumi approfittando che
adesso non ho le gambe per muovermi e reagire?
- Tsè, parli come se quando potevi
camminare mi fossi fatto dei problemi.
Ennesima provocazione reciproca, non c'era
nulla da fare: essere competitivi l'uno contro l'altro era nel loro DNA.
- Dai sto scherzando Genta, sono venuto a
sincerarmi davvero delle tue condizioni e ti ho portato anche un
regalo! Cosa ci sarà mai in questo sacchetto? Indovina
indovina.
Tirò fuori dalla confezione un
misto di sushi.
- So quanto fa schifo il cibo qua dentro,
immaginavo potessi averne bisogno per tirarti su il morale!
- Dopo questa!! Tra di noi è
rivalità chiusa! Hai vinto col sushi! Grande Mitoji!!
- Ma davvero?? Ti è bastato del pesce
crudo per dimenticarti dell'amore che provi per me scemotto! Ora ho la
certezza che mi scambieresti per un hosomaki!
Ci fu una risata generale tra loro tre,
non era mai successo. Lo ribadisco, qualcosa stava davvero cambiando.
Eventi che fino al giorno precedente sarebbero risultati impossibili da
immaginare, stanno accadendo tutti fin troppo rapidamente per starci
dietro.
-
Bè devo ringraziarti Mitoji, se non fosse stato per te a
quest'ora io e Ayumi saremmo morti - disse masticando un
pezzo di sashimi.
- Quindi mi hai sentito?
- Non ho capito le parole che urlasti al caccia,
ma ricordo bene che stava sopra di me e Ayumi, pronto a spararci, ma
dopo che tu gridasti, vidi l'ombra dell'aereo che incombeva su di noi
allontanarsi, per cui non so cosa tu gli abbia urlato ma ha funzionato,
grazie.
- Figurati, è stato solo un colpo di
fortuna, però l'importante è che stiamo tutti
bene, le tue gambe invece?
- Passerà! Mi ci vorrà
all'incirca un mese di ospedale più la fisioterapia per
rimettermi completamente.
- Sei un
tipo in gamba..in gamba soprattutto adesso. Scusa il doppio senso
bastardo eheh, ma ce la farai -
lo incoraggiò tirandogli una pacca sulla spalla. Intervenne
anche Ayumi nella conversazione.
- Non ho più notizie di Conan e Ai,
sai come stanno?
- Li ho visti ieri, un po' scossi, ma hanno la
pellaccia dura. Anche se per un po' penso che non li vedrete..hanno
deciso di prendersi un po' di pausa dopo quello che è
successo. Ma mi hanno detto di fare a entrambi voi i migliori auguri.
Rimasero tutti e tre insieme per un'altra
ora abbondante, finchè arrivò il momento dei
saluti:
- Devo andare Genta, coraggio fatti forza.
- Sì pure io, mi raccomando tieni duro.
- Ce la farò! La cosa che mi preoccupa
di più è che sarò costretto a mangiare
queste schifezze per un altro mese. Se ti capita di passare con
dell'altro sushi caro il mio Cheeseburger, sei il benvenuto.
- Mi piacerebbe molto, ma purtroppo pure io, come
Conan e Ai, ho bisogno di prendermi del tempo dopo questa tragedia. Ci
tenevo a farti in bocca al lupo prima di andarmene.
Gli mostrò il pollice verso.
Mitoji e Ayumi salutarono il loro amico per andarsene ognuno per la sua
strada.
- Quindi te ne vai anche tu? Mi lasci da sola?
- Di che stai parlando Ayumi?
- Ti prego non andartene, ho bisogno di te! Ora
che nemmeno Conan e Ai ci sono più non so davvero
più su chi contare.
- Sono sicuro che Mitsuhiko saprà
tenerti la giusta compagnia..siete tutti dei ragazzi in gamba, anche se
vi conosco da poco.
- Ma non mi interessa niente della sua compagnia
in questo momento! Diamine perchè voi maschi non ci
arrivate? Siete tutti uguali!
Ci fu un attimo di silenzio nel corridoio.
Ayumi e Mitoji si limitarono a osservarsi, fino a quando non fu proprio
la ragazzina a rompere il ghiaccio:
- Quel
bacio..non te l'ho mai detto ma ha significato tantissimo per me.
Mitoji mi manchi, non ha senso fingere e dire che mi sei
indifferente..credo di volerti bene davvero..o forse anche di
più - mano a mano che parlava Ayumi si
avvicinava sempre di più. Mitoji era immobile, lei gli cinse
i fianchi con le sue dolci braccia:
- Sai cucciolo, non molto tempo fa mi venne dato
il mio primo bacio appassionato con la lingua..l'ho ricevuto,l'ho
ricambiato ma non l'ho mai dato di mia iniziativa, vieni qua!
Le sue mani dai fianchi si posarono sulle
guancie di Mitoji, le quali portarono i due volti a contatto.
Era Ayumi a dirigere il gioco stavolta,
iniziò dolcemente con le labbra, poi la sua lingua
andò in cerca di quella del ragazzo che aveva capito di
amare: la trovò, la leccò a sua volta, poi la
ritirò, andando ora a inumidire le sue labbra, dando loro un
morso per lasciare un segno forte tanto quanto quello che Mitoji
lasciò a lei in quella giornata di scuola.
- Ahia
ahia - si staccò il ragazzino dopo che venne
morso
- Fa male vero? Ora capisci cosa ho provato io
quando mi baciasti così di sorpresa quel giorno. Anzi no, se
avessi morso con l'intenzione di passarti tutte le emozioni che mi
passasti te, probabilmente ora il tuo labbro starebbe sanguinando molto
di più, anzi te lo avrei staccato direttamente.
Uau Ayumi! Che grinta, che classe, che
donna! Se solo sapessi che quel ragazzino ha poco più del
doppio dei tuoi anni, saresti ancora più fiera della forza
del tuo fascino.
- Solo ora capisco davvero quello che provi, non
pensavo saresti potuta arrivare a tanto ma ora ascoltami: è
proprio perchè ti voglio così bene che ti dico
già da subito che non sono io il ragazzo giusto per te. Io
non sono chi pensi che io sia, è difficile da comprendere ma
fidati, è meglio se noi due non andiamo più oltre
ciò che è successo adesso. Tra l'altro sono
appena riuscito ad ottenere l'amiciza di Genta..non voglio rovinare
tutto un'altra volta per lo stesso errore..
- Ah ecco cosa non dovevo comprendere! Un
errore!! Già per te è stato un errore vero?
Nient'altro che un errore!
- Un
errore bellissimo! Ma sempre di errore si parla e non voglio andare
oltre, basta! Amici sì, ma non oltre. - le tese
la mano in cerca di una stretta che li mettesse d'accordo entrambi
sulla decisione.
- Amica
con te? Mai! E sai perchè non voglio essere tua amica?
Perchè so che sarebbe un errore, solo che a differenza tua,
io prima di commettere un errore ci rifletto!! - furibonda
tirò uno schiaffo alla mano di Mitoji che le aveva proteso - Ti
saluto! E buona giornata!
[Stazione
di Osaka]
- Ehii
Conaaan, sono qua!!!
- Heiji!! Che bello vederti!
-
È troppo tempo che non ci incontravamo, allora come va? Ho
saputo che hai vissuto in prima persona la tragedia che è
avvenuta al parco di Beika, una catastrofe.
- Sì, io ed Ai abbiamo deciso di
indagare e ci serve la tua copertura con Ran.
Il detective di Tokyo spiegò ad
Hattori tutta la situazione da princìpio, seduti ad un bar
davanti a una bibita fresca.
-
Capisco, una bella gatta da pelare. Ammiro il tuo coraggio Shinici.
Sappi che avrai il mio pieno appoggio. Ho molta fiducia in te, so che
non sei uno sprovveduto.
- Ho paura di essermi messo in una situazione
più grande di me stavolta, ma non avevo scelta. Non posso
rischiare che Ran, Kogoro e tutti i miei amici a cui tengo di
più rischino la vita per me.
- Mi
dispiace solo che non ti possa intrattenere più di tanto
visto che tra poco partirà il tuo volo e dovete farvi anche
il viaggio di ritorno per Tokyo.
- Sono qua
soprattutto per darti questo. - tirò
fuori dalla tasca un oggetto ben noto a tutti quanti.
- Cosa?
Il papillon?
- Se mai Ran dovesse chiamare te e chiederti di
parlare con me al telefono, potrai replicare la mia voce con questo. Ho
già registrato il timbro, devi posizionarlo sul canale 8.
Occhio a non sbagliarti perchè il 7 è quello dove
ho inciso la voce di Kogoro. Sai che colpo si prenderebbe a sentire la
voce di suo padre al telefono mentre ce l'ha al suo fianco?
Ci fu una risata comune.
- Grande
Shinici, non perdi mai il senso dell' umorismo nemmeno in situazioni
simili, è un'altra caratteristica che apprezzo molto di te.
Sono sempre più felice di darti il mio sostegno per questa
missione.
- Scusa Heiji, il tempo stringe e dobbiamo
tornare a Tokyo, il treno che ci porta all'aeroporto parte tra meno di
15 minuti, grazie mille amico, ti devo un favore. Farò il
più presto possibile.
-
L'importante è che tu stia attento e stia bene. Forza vi
accompagno al binario.
Ricaricarono i bagagli sul treno per
tornare a Tokyo, stavolta direttamente all'aeroporto.
Heiji lo salutò dal finestrino
col pollice verso in segno di farsi forza, augurandogli il meglio.
- Sei un genio! Hai pensato a tutto questo,
papillon compreso, in una notte soltanto.
- Con te che continuavi a provocarmi tra l'altro.
- Occhio
che è un gioco che non ha smesso per nulla di stancarmi,
tutt'altro, per cui se vuoi stare tranquillo per un po', lascia dormire
la leonessa in pace, che ci penserà lei stessa a tornare
all'attacco - facendogli con la mano il gesto del graffio.
Anche a Tokyo era tutto pronto per la
partenza.
"
Ottimo! Finalmente il taxi è arrivato".
Mitoji scese le scale del condominio e si
diresse alla macchina per caricare la valigia.
Una volta sistemata per bene chiuse il
baule che gli mostrò davanti un panorama tutt'altro che di
buon auspicio!
"Merda! Ancora quella Porsche! Non ora
maledizione!"
Saltò in auto alla
velocità della luce e subito ordinò,
sì esatto ORDINÒ al tassista:
- Vada per piacere, faccia in fretta, di corsa
all'aeroporto.
Come previsto non appena il taxi si mosse,
la Porsche nera lo seguì a ruota.
"Questa non ci voleva, devo avvertirli subito"
- Scusami leonessa, non volevo svegliarti dal
letargo, torna pure a dormire.
- Purtroppo mi hai svegliata e ora mi
riaddormento solo col mio leone alfa al mio fianco. Ehi c'è
qualcosa che vibra, fammi vedere va.
- Giù le zampe leonessa pervertita, mi
è arrivato un messaggio.
" Andate diretti alla gate e salite sull'aereo,
ci sono degli imprevisti. Mi stanno seguendo. Non aspettatemi
all'imbarco. Ci vediamo a bordo. Ciao!"
- Vada più in fretta per piacere.
- Non
posso ci sono i limiti di velocità, guarda che non siamo
mica dentro ai videogames ragazzino.
- Non me ne importa della velocità a
cui sta andando. La pago il doppio a fine corsa, ma deve seminare a
tutti i costi quella Porsche 356A che vede sul vetro retrovisore.
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Capitolo 9 *** エスケープ ***
cap9
MITOJI
エ
スケープ
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Verde =
Detective Boys
Arancione = Mitoji
- Ti ricordi di quella vocina interiore che
sentivo riguardo a quel ragazzino Vodka? Ora è diventato un
urlo di Munch con tanto di eco!!!
- Hanno aumentato la velocità capo,
non lasciamoceli sfuggire!
- Piuttosto gli sparo alle gomme, ma quel
ragazzino non va da nessuna parte.
Il tassista si stava dando da fare per esaudire
il desiderio di Mitoji, ma come ben capirete non è
così semplice seminare un Porsche.
- Ragazzino è inutile, posso
schiacciare il pedale dell'acceleratore quanto ti pare, ma quella
macchina avrà almeno 100 CV in più della mia,
fatti venire in mente dell'altro e alla svelta se ci tieni davvero a
seminarli.
Gin e Vodka non davano tregua al taxi, lo
avrebbero seguito ovunque, come le jeep nei safari che pur di andare a
visionare gli animali, si addentrano nella foresta tra alberi, salite e
discese..ovunque.
Mitoji fatti davvero venire in mente qualcosa,
altrimenti la tua missione di andare in America morirà ancor
prima di nascere.
- E va bene!! Non mi resta altra scelta!
Prese il cellulare e compose il numero della
polizia.
"Spero che la mia voce risulti abbastanza
credibile"
- Pronto? Sono l'ispettore Megure, con chi parlo?
- Aaaaa aiutooo poliziaaa, l'hanno rapito!!!
Hanno rapito mio fratello fate qualcosa!"
- Si calmi!! Chi è lei? Chi hanno
rapito?
- Non c'è tempo per le spiegazioni! Ho
visto in volto le persone! Due uomini vestiti di nero! Uno coi capelli
biondo platino lunghi e uno con gli occhiali da sole scuri! Viaggiano
su una Porsche 356A targata Tokyo 43-68!! Presto presto stanno
scappando!! Stanno andando verso l'aeroporto sulla strada principale!
- Va bene stia tranquillo, mando subito due
pattuglie!
Il tassista non sapeva a che pensare, non capiva
se Mitoji era completamente matto o se davvero ci fosse un pericolo
incombente, ma una cosa era certa:
- Ragazzino non so cosa stia succedendo, comunque
sei un attore fenomenale, lasciatelo dire!
- Purtroppo non è finita qua. Adesso
viene la parte più rischiosa del piano, ma è
indispensabile.
-
Sei strano, ma molto in gamba.
Mitoji vide in lontanza due volanti che li
stavano raggiungendo.
- Perfetto! Si fermi adesso!! Mi lasci
giù qui! Lei svolti all'incrocio e mi aspetti appena dietro
l'angolo! Torno tra 5 minuti al massimo.
Così venne fatto! Lasciando il
bagaglio nel baule, Mitoji scese dal taxi nel momento in cui la polizia
era abbastanza vicina per intervenire e allo stesso tempo
sufficientemente lontana per non accorgersi del suo bluff.
"Benissimo! E ora a noi 3! Il nero chiama il
nero! Vi pentirete di aver sfidato Mojito!"
- Capo guarda è sceso! Sembra ci stia
aspettando, forse si è arreso!
- Tieni comunque la guardia alta Vodka, non mi sa
per niente di scemo questo tipo.
La Porsche si fermò appresso a Mitoji,
ed eccoli che scesero. La resa dei conti è arrivata!
- È dal funerale del Dottore che voi
due mi state addosso. Vediamo di finirla, che cosa volete?
- Ciao ragazzino, vogliamo solo farti due
domande, coraggio monta in macchina!
Mitoji guardò indietro. C'era
traffico! Le volanti erano ancora troppo lontane..occorreva guadagnare
ulteriore tempo.
- Che fretta c'è Gin?
- Eheh, vedo con piacere che sai il mio nome,
come vedi Vodka la vocina non si era sbagliata.
- Che
fantasia! Gin e Vodka! I due fratelli ubriaconi! Ma siete sicuri di
poter guidare? Perchè vedete quelle due pattuglie che stanno
arrivando? Non vorrei mai che vi facessero il palloncino e vi
togliessero la patente! - non perderà mai il
suo vizio di provocare, ma sei fantastico Mitoji.
- Mi sono stufato! Ora vieni con noi e ci dirai
chi sei!
"Perfetto!"
Vodka afferrò Mitoji per il giubbotto
con l'intento di buttarlo in macchina.
- No Vodka lascialo!! Lascialo subito! Ci ha
incastrati maledizione!
- AIUTOO!
- Polizia!! Fermi!! Lasciate subito quel
ragazzino! Vi dichiaro in arresto per rapimento di minore!
- E così la
prossima volta imparerete a sfidare un membro del Corvo
Nero d'America!
Rimbambiti!
Dopo averli sbeffeggiati, Mitoji
scappò in direzione del luogo in cui aveva detto al tassista
di aspettarlo, lasciando Gin e Vodka alle prese con i poliziotti.
- Eccomi sono tornato! Grazie mille! Ora via alla
velocità della luce!
-
Di che ti preoccupi ragazzino.. - mentre riprese la marcia
verso l'aeroporto -
..ormai c'è la polizia, quella macchina non va
più da nessuna parte.
- Non sottovaluti quelle due persone. Per quanto
ne so io, potrebbero aver già sparato un colpo in testa ai
poliziotti ed essere ripartiti.
- Un..un colpo in testa hai detto?
- Ora capisce perchè dobbiamo fare in
fretta? Quei due sono pericolosi! Coraggio! Veloce!
Erano le 20.15, il volo sarebbe partito tra 45
minuti e Mitoji doveva ancora giungere al terminal e passare i
controlli.
Conan e Ai intanto erano arrivati. Passarono
tranquillamente i controlli e si misero a sedere alla gate, in attesa
dell'imbarco.
- Tra poco imbarcheranno! Dove diamine
è Mitoji?
- Potrebbe essere nei guai, ma sono convinta che
se la caverà. Quel tipo è molto in gamba Shinici
e non credo che sia così malvagio per essere un ex membro
dell'Organizzazione.
- E lo dici te che fino a una settimana fa ha
provato ad ucciderti.
- Ieri sera, quando ci abbiamo discusso a casa
tua mi sembrava davvero un'altra persona. È come se quel
tipo in corpo abbia due personalità contrastanti. Percepisco
il nero perchè è ciò che anche io ho
dentro da sempre, ma sento anche, mettiamola così, del
bianco: due colori contrastanti nella stessa persona.
"I signori passeggeri per il volo Tokyo-New York
sono pregati di presentarsi alla gate 4869, pronti per l'imbarco"
- Gate 4869, come quel maledetto farmaco per il
quale stiamo partendo, che strane coincidenze.
- Era destino Shinici, coraggio andiamo, vedrai
che arriverà.
Si misero in fila per entrare nell'aereo, il
momento finalmente era arrivato. Il momento sì! Ma Mitoji
invece?
- Sono 5900 yen, grazie.
- Eccone 6000 e tenga il resto, la ringrazio
molto per quello che ha fatto.
- Ti aiuto a prendere il bagaglio, vieni!
Finalmente era arrivato, pronto ad entrare in
aeroporto e a raggiungere i suoi due compagni di avventura, ma
purtroppo i guai non erano finiti.
Quando sentì ciò che disse
il tassista, capì che ancora non era il momento di cantare
vittoria.
- Ma che strano, questa è la corsia
riservata ai taxi, che ci fa quella macchina nera in fondo al
rettilineo?
- Oh no! Lo sapevo! Presto se ne vada! Sono loro!
Se scoprono che è stato lei a portarmi in aeroporto,
finirà presto a fare compagnia ai poliziotti che ho
incontrato poco fa!
- Ma..ma allora..li hanno uccisi davvero?
- Vada viaa!!!!
Non se lo fece ripetere due volte. Il taxi
sfrecciò via dal terminal alla velocità della
luce, alla stessa velocità con cui Mitoji entrò
in aeroporto dirigendosi ai controlli, avendo intelligentemente fatto
il check-in online la sera precedente.
"Se passo i controlli sono salvo"
Gin e Vodka giunsero anche loro davanti
all'ingresso del terminal ed entrarono più spediti che mai!
- Maledizione capo! Quanta gente! E ora come
facciamo a trovarlo?
- Ha detto che fa parte del Black Crow di America
giusto? Presto controlliamo quali sono i voli in partenza per gli Stati
Uniti.
Buttarono un occhio su uno dei tanti televisori
blu che mostrano le partenze e gli arrivi.
- Ce ne stanno due in partenza capo! Uno per New
York e uno per Los Angeles, dividiamoci a questo punto.
- No, è troppo furbo per affrontarlo
da soli. So benissimo dove trovarlo. Sarà il Boss a dircelo.
Gin compose velocemente un numero di telefono sul
suo cellulare e se lo portò all'orecchio.
- Pronto capo sono Gin, ho un'informazione
urgente da chiederti. Il ramo Corvo Nero d'America dell'Organizzazione
sotto che Stato si trova?
Vodka stava aspettando ansiosamente la fine della
telefonata e la risposta del capo.
-
Grazie, la saluto! - chiudendo la chiamata.
- Allora Gin? Dove è diretto?
- Il Black Crow è il ramo
dell'Organizzazione più forte d'America. Ha sede nel New
Jersey, per cui la risposta è New York! Coraggio svelto!
Gate 4869!
Iniziarono a correre verso la porta di imbarco.
- Capo a quest'ora potrebbe aver già
passato i controlli! Se fosse così sarebbe un grosso guaio!
- Confido che per un volo così
importante ci sia abbastanza fila e che stia facendo ancora la coda. In
caso contrario sì: sarebbe game over per noi.
E infatti Gin aveva ragione, Mitoji era ancora in
fila.
"Maledizione, è quasi il mio turno ma
di sicuro quei due saranno qui a momenti, devo assolutamente inventarmi
qualcos'altro."
Guardandosi intorno, la sua attenzione cadde
sulla guardia addetta al controllo passaporti che si trovava a
metà della fila.
"Perfetto. Speriamo che la fortuna mi assista
anche questa volta!"
- Uu che
mal di pancia che mal di pancia! Mi scusi, dove si trova la toilette
signore? - chiese alla guardia fingendo benissimo
un'inesistente attacco di diarrea.
-
Da quella parte ragazzino - e gli indicò la
strada.
"Perfetto, abbastanza lontana dai controlli per
permettermi di guadagnare il tempo necessario per passarli"
- Grazie signore, molto gentile.
Ma invece che andare al bagno Mitoji, senza farsi
vedere dalla guardia, ritornò al suo posto in coda per
passare i controlli. Ormai era pronto a mettere gli oggetti personali
sul rullo. Rimanevano soltanto due persone davanti a lui, di cui una
fortunatamente indossava una di quelle vestaglie enormi che sono solite
usare le zingare; quelle che indossano per rubare nei negozi, dove se
solo volessero potrebbero nasconderci non solo i vestiti, ma anche i
camerini (parlo per esperienza personale vissuta come agente della
security. Cit. Manga92Writer).
Come un fulmine, senza farsi notare, Mitoji ci
sgattaiolò dentro, lasciando un piccolo spazio aperto per
vedere i movimenti di Gin e Vodka che puntualmente arrivarono.
"Appena in tempo. Ora speriamo che vada per il
verso giusto anche il resto del piano. Che la fortuna mi assista"
- Capo non lo vedo! Che abbia già
passato i controlli?
- Già nemmeno io lo vedo, ma prima di
darci per sconfitti fammi fare un ultimo tentativo.
"Coraggio, dai!"
-
Scusi signore, ha per caso visto un ragazzino che viaggia da solo?
Biondo coi capelli sparati, tratti del viso Americani. -
rivolgendosi alla guardia
- Ah si credo di aver capito a chi vi state
riferendo, mi ha appena chiesto dove si trovasse il bagno, aveva un
enorme mal di pancia. Doveva essere proprio urgente, stava davvero male.
"Evviva! Ha funzionato!"
Gin e Vodka partirono spediti in direzione della
toilette. Appena si allontanarono sufficientemente, Mitoji
uscì dal suo nascondiglio, ma la signora che portava la
vestaglia se ne accorse.
- Bè, che ci facevi li sotto ragazzino?
-
Ah..io..veramente..ah mi scusi ho avuto un piccolo attacco di panico,
sa com'è la paura di volare, è stato istintivo mi
dispiace - continuando a confermarsi il miglior attore che
l'Organizzazione abbia mai avuto.
- Avanti il prossimo!
Finalmente il poliziotto aveva invitato la
signora a passare sotto al metal detector, mentre Mitoji aveva
già sistemato i suoi effetti personali dentro la vaschetta
di plastica poggiandoli sul rullo.
Intanto Gin e Vodka avevano raggiunto la toilette.
Dopo aver aperto la porta del bagno degli
handicappati e non trovanodoci nessuno al suo interno, Gin decise:
- Dobbiamo controllarli tutti, dividiamoci, tu
vai in quello delle donne mentre io perlustrerò quello degli
uomini.
Gin entrò, cominciò a
guardare sotto le porte per scorgere se ci fossero delle scarpe
spuntare dalla visuale.
Il primo era vuoto, il secondo era vuoto ma il
terzo..
-
Ahah trovato! Preparati moccioso del Corvo Nero. -
mettendo in tasca la mano per afferrare la pistola.
Intanto Vodka era palesemente in imbarazzo, alle
prese con le fanciulle che lo guardavano come se fosse un maniaco.
- Dico ma non si vergogna signore? Spiare sotto
alle porte dei bagni delle donne? Alla sua età? Ma si trovi
una fidanzata, per Dio che pervertito.
"Che
figuraccia, comunque qua non c'è nessuno, chissà
se Gin ha trovato qualcosa" - pensò l'uomo in
nero rosso in faccia.
- Mamma che puzzaa!! Mi sento male che schifoo!!
- Ma è la voce di Gin! Capo arrivo!!
Uscirono entrambi dai loro rispettivi bagni, con
Gin che aveva il naso tappato col suo cappello.
- Allora che succede capo? L'hai trovato?
- Sì Vodka! Un tipo con la diarrea
l'ho trovato, ma non si tratta di quel moccioso! Appena ho sfondato la
porta con un calcio sono stato travolto da un'odore vomitevole! Il mio
povero naso!
- Ma allora questo vuol dire..
- Che ci ha fregati un'altra volta. Presto!
Torniamo ai controlli!
Uscirono dal bagno alla velocità della
luce e in una manciata di secondi li raggiunsero nuovamente, ma
purtroppo per loro era troppo tardi. Mitoji era dall'altra parte del
metal detector, si era appena rimesso in spalla lo zaino, li vide
aldilà del blocco e con un ghigno soddisfatto
alzò verso i due uomini in nero un dito medio, pronunciando
chiaramente con il labbiale:
- Fuck
you bitch! - riprendendo così il suo cammino
verso la gate. Finalmente era in salvo.
In salvo sì ma anche in ritardo!
- Le 20.58!!! Presto devo correre!
"Ultima chiamata per i signori passeggeri diretti
a New York presso la gate 4869"
Conan e Ai avevano finito di sistemare i loro
bagagli a mano negli appositi scompartimenti, mettendosi
così a sedere, pronti per la partenza.
- Le 20.59, o arriva adesso o mai più.
- Dai al massimo ci facciamo una vacanza insieme
a New York Conan, comunque vada finirà bene per noi.
- Prima hai sviluppato il senso dello umor, ora
vedi pure il positivo nel marcio. Sto veramente per chiederti il
documento Ai. Non sono più così sicuro di stare
viaggiando con la persona che conosco io.
- Il posto di fianco al mio è vuoto,
dev'essere per forza quello di Mitoji.
- Sarebbe stato il colmo se a me fosse capitato
il 48 e a te il 69 o viceversa, dopo aver scoperto a che numero di gate
siamo stati imbarcati.
"I signori passeggeri sono pregati di allacciarsi
le cinture, siamo prossimi alla partenza."
- Ecco! Cosa ti dicevo? L'ha perso! Vorrei
proprio sapere cosa è successo di così grave per
impedirgli di arrivare in orario, quando noi siamo riusciti a fare
avanti e indietro da Tokyo a Osaka, arrivando pure in anticipo.
- E vabè, vuol dire che allora
sarà vacanza. Sei stato proprio te a dire a Ran, anzi no
scusa, alla TUA Ran che avevi bisogno di allontanarti per dimenticare
l'accaduto. Non c'è niente di meglio di un bel viaggio
oltreoceano.
"Avviso ai signori passeggeri, stiamo imbarcando
un ultimo viaggiatore arrivato adesso alla gate"
- Hai sentito? Dev'essere lui per forza Ai,
finalmente!
- Uffa! Per cui niente vacanza, mannaggia a te
Mitoji.
Eccolo che arriva! Era ora. Salì a
bordo, mostrò il biglietto all'hostess che gli
indicò a sua volta dove si trovasse il suo posto.
- Alla buon'ora Mojito! Arrivi tutto sudato e col
fiatone. Non ci speravo più davvero, l'unica ad esserne
contenta sarebbe stata Ai, che già si stava immaginando una
vacanza.
- Voi
due non avete idea dell'inferno che ho vissuto in questa ultima ora e
mezza - rispose ancora ansimante.
- Avrai modo di raccontarcelo molto
dettagliatamente. Ci aspettano più di 12 ore di volo per
giungere a New York.
Anche Mitoji si sedette al suo posto, stremato
dopo aver sistemato il suo bagaglio a mano nello scompartimento.
L'aereo chiuse il portellone e iniziò
a muoversi lentamente verso la pista di decollo. Erano tutti e tre
presenti. Erano pronti a iniziare insieme questa avventura. Conan e Ai
dovranno essere in grado di sconfiggere i loro pregiudizi su questo
nuovo misterioso personaggio, affrontare le loro paure, le loro
indecisioni, ma soprattutto porre in Mitoji la loro fiducia,
dimenticandosi che fu parte della causa che scatenò la
tragedia che vissero una sola settimana prima, pensando solo al futuro
e cercando di cancellare, almeno per il periodo che si troveranno nel
nuovo continente, un passato indelebile.
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Capitolo 10 *** Nero chiama Nero ***
CAP10
MITOJI
NERO
CHIAMA NERO
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Verde =
Detective Boys
Arancione = Mitoji
La torre di controllo diede il suo segnale, l'aereo accellerava sulla
pista per poi spiccare il volo verso il nuovo continente.
- Questo decollo per me significa salvezza, il
famoso contrattempo che ho avuto è stato causato da quei due
super alcolici che vi tormentano la vita da anni. Non mi hanno dato
tregua fino all'ultimo secondo.
- Se Gin e Vodka ti hanno inseguito
così insistentemente significa che sanno qualcosa.
- Sanno che c'entro qualcosa con l'attentato, ma
volevano ulteriori informazioni. Tutto per quella inutile scritta coi
fumogeni. Mi sento così stupido adesso ad aver fatto il
megalomane scrivendo il tuo nome in cielo..
- A suo modo è stato affascinante.
- Sono americano, fare le cose esagerate
è nel mio sangue.
- L'ultima volta che io ho preso l'aereo invece
ero ancora nel corpo di Shinici, viaggiavo con Ran e ci fu un omicidio
nel bagno, speriamo non succeda nulla stavolta.
- Una volta che atterreremo a New York vi
farò conoscere la persona con la quale avremo probabilmente
più contatto per tutta la permanenza. È
nell'Organizzazione anche lui, ma prima di tutto siamo fratelli di
sangue diverso sin dalla nascita e pur di aiutarmi,
diventerà la nostra talpa che ci fornirà sostegno
per infiltrarci nel gioco. Punch è il suo nome.
- Uno sobrio manco per sbaglio in sta
Organizzazione. Vabè dai ora non voglio pensarci, mi
metterò a dormire. Voglio sfruttare tutto il tempo a
disposizione per riposarmi.
Zzz
- Uau, non ho mai visto nessuno col sonno
così a comando, soprattutto per addormentarsi su un aereo.
- Invece tu il sonno non lo conosci nemmeno per
sbaglio, non sei per niente uno che dorme.
- La mia copertura da bambino sarebbe durata poco
anche se non ve lo avessi ammesso.
- Quanti anni hai realmente?
- 25! Andavo per i 26 quando ho preso l'APTX.
- Io invece al tempo ne avevo 22. Ora anche io
andrei per i 26.
- Come mai l'hai presa?
- Per un problema con i due famosi super
alcolici. Sono stata tormentata parecchio da loro in passato.
- Posso immaginare che infanzia e adolescenza
possa aver avuto ad aver a che fare con loro.
- Mentre mia sorella riusciva a godersi la sua
età, io me ne stavo chiusa in un laboratorio a fare
esperimenti.
- A me hanno addestrato sin da quando ero
piccolissimo per poter far parte di quel mondo. Sono figlio di un pezzo
molto grosso. Ero rispettato da tutti. Ho fatto arti marziali, ho
imparato a sparare, a difendermi per strada sin da quando avevo 5 anni.
Il motivo per cui ho preso io quel farmaco è puramente
egoistico: per rivivere l'età che mi sono perso senza
però dimenticarmi di tutto ciò che ho appreso
negli anni.
- Perchè il sistema nervoso rimane
invariato..
- E tu sei la creatrice di questa fortuna.
Tra nero e nero ci si intende alla perfezione. Ai
e Mitoji scoprirono sorprendentemente di avere molto in comune:
- Perchè fondamentalmente siamo
entrambi cresciuti sotto una stessa disciplina di base, che fosse
Giappone o Stati Uniti. Per esempio, io non ho mai avuto problemi a
sparare con la pistola.
- A me lo dici? Il giorno in cui sono arrivata in
classe da Conan abbiamo inseguito una banda di falsari di banconote e
alla fine ho sparato un colpo senza ancora essermi resa conto di essere
entrata in un corpo da bambina. Grinta di Sherry e forma di Ai.
- Io con i bambini normali ci sono cresciuto ben
poco. Le mie compagnie di amicizia erano composte da altri bambini in
addestramento per l'Organizzazione.
- Io non mi sono mai lamentata della mia
mutazione. Tornare bambina fondamentalmente è la cosa che ho
sempre voluto. È Conan che preme sempre per inseguire
l'Organizzazione, ma posso capirlo.
-
Dovremo stare molto attenti. Il Corvo Nero ha
tantissimi infiltrati nel New Jersery, che svolgono le più
banali attività, soltanto per mischiarsi tra la gente e
ricavare informazioni.
- A che scopo?
- Ah..sul momento nessuno scopo, ma
più sai riguardo alle persone e più loro sono
ricattabili e hanno paura. Con i ricatti e la paura controlli uno Stato.
- L'Organizzazione punta alla Casa Bianca?
- Controlla anche diverse aree politiche del New
Jersey. Il vecchio sindaco di New York ne faceva parte. È
una realtà enorme che svolge nell'ombra. Non posso fornirti
le prove, perchè saranno top secret nascoste non so dove, ma
posso assicurarti che l'Organizzazione centra e non poco, con
ciò che successe a Manhattan l'11 Settembre del 2001.
- Cioè noi 3 siamo davvero
così pazzi da poter credere di riuscire a far saltare una
gang simile? Morirò in America. Adesso lo so.
- Non è possibile dolcezza, ho fatto
una promessa a me stesso subito dopo il disastro di Beika; e
cioè che ti avrei difesa a costo della mia vita.
Sei la sola che mi fa stare in pace la
coscienza, per cui non ti accadrà nulla.
- Però, dopo questa me ne vado anche
in bagno un attimo, dato che hanno finalmente spento il segnale di
obbligo delle cinture di sicurezza.
- Suonava malissimo..evviva la finezza, ma quale
scienziata, tu per me eri la camionista dell'Organizzazione. Tu l'APTX
lo trasportavi, altro che averlo inventato.
- Che
scemo che sei Moijto - dandogli una spinta mentre si
alzava per dirigersi alla toilette
- Belle le mutandine Ai, nere anche quelle noto
con piacere.
Ai gli diede un'altra spinta, ma nel farlo una
gomitata prese in pieno volto il povero Conan, che subì un
risveglio tutt'altro che piacevole.
- Ahiaa! Che succede? Siamo arrivati? Dove sono
loro? Io sono pronto!
- BASTA MOCCIOSI, FATE UN PO' DI SILENZIO! SIETE
MALEDUCATI E INSOPPORTABILI.
I passeggeri che viaggiavano nelle file davanti e
dietro alle loro persero la pazienza.
-
È colpa sua, ha detto che doveva andare in bagno ed
è ancoramphfmmmmh - tempestivamente Ai gli
tappò la bocca con entrambe le mani.
- Zitto va la ma che cosa parli Mitoji..comunque
scusateci signori, abbiamo finito, non vi daremo più
fastidio promesso.
- Mmmmphm!
- Che figuracce che mi fate fare voi due, siete
peggio dei veri bambini. E vi siete conosciuti soltanto ora, non oso
nemmeno immaginare come possa evolvere questo rapporto.
- Va bene dai intanto che lei è andata
in bagno ne approfitto per sgranchirmi un po'.
- Sono passate solo 2 ore, ne rimangono altre 10.
- Non preoccuparti, al nostro arrivo avrai modo
di rilassarti un po', mica iniziamo la missione il giorno stesso in cui
arriviamo.
- Ah bè questo dovresti dirlo ad Ai.
È lei quella che era interessata a fare una vacanza.
- Vi presenterò la mia squadra al
completo: i più fidati, quelli che so che non mi potrebbero
mai tradire.
C'è Campari, il nostro autista di
fiducia, che verrà assieme a Punch a prenderci in aeroporto.
- Come cavolo fai a farti chiamare Campari che
sei sempre a guidare. Non serve l'acool test, basta chiedergli il nome
per farsi sequestrare la patente.
- Se la metti su questo piano, allora sarebbe
meglio che qualunque membro dell'Organizzazione iniziasse a mettere in
vendita la propria auto.
- Dai ragazzi fatemi spazio, adesso sta pure
arrivando il carrello con il pranzo, meno male sto morendo di fame.
-
Qualcosa dal carrelloooooo? - mimando Harry Potter.
Il passeggero lamentone della fila posteriore si
girò lanciando a Mitoji un'occhiataccia.
- E vabè ma che palle, fino a sto
punto no però, veramente mi butto dal finestrino se le cose
stanno così.
- Dai Mitoji basta, davvero!
- Va
bene mi scusi, non la disturberò più! -
facendogli una boccaccia senza farsi notare.
Torniamo un attimo sulla terra ferma e vediamo
cosa succede.
"Non vedo l'ora di sapere se sta bene"
- Pronto?
- Ciao Heiji che bello sentirti, è da
tantissimo che abbiamo perso le nostre tracce.
-
Uhh ohh ciao Ran - maledizione - che bello sentirti, hai ragione
è passato un sacco di tempo.
- Dimmi Conan sta bene? Ho provato a chiamarlo
sul suo numero ma mi dà non raggiungibile.
- Ah Conan? Boh chi lo sa..cioè volevo
dire ma ovvio che sì! Fa già come se fosse a casa
sua, lo vedo che sta migliorando, già..
- Me lo puoi passare? Lo voglio salutare.
- Ah..ora dici? Bè ecco..è
in bagno.
-
NON È VERO È USCITO!! -
urlò la sua fidanzata alle spalle del povero Heiji
- Fantastico! Salutami Kazuha! Dai chiamamelo
Heiji, per piacere.
- Ook va bene, un attimo soltanto eh..
" Maledizione devo andare a prendere quel
papillon"
Corse in camera da letto, lo custodiva in un
cassetto, ben nascosto.
" Dunque allora canale 7 aveva detto se non
sbaglio"
- Pronto ciao Ran!!
- Papà? Ma che..ma se sei qua di
fianco a me!
"Ugh!! Ho sbagliato canale e il bello
è che me l'aveva pure detto! 8 canale 8!
- Nono sono io Ran tranquilla, ho provato a
imitare la voce del vecchio Kogoro e devo ammettere che mi è
uscita molto bene.
- Cavolo Conan, mi è venuto un colpo,
state bene tu e Ai?
- Non c'è male, era proprio quello di
cui avevamo bisogno
- Vorrei poterti venire a trovare uno dei
prossimi fine settimana, piccolo.
- Ah guarda non lo so, adesso Heiji deve pure
iniziare a fare dei lavori in casa, è un brutto momento.
- Che peccato, mi manchi lo sai? La nostra casa
non è più la stessa senza di te.
- Sto bene, è solo per un periodo,
finirà e tornerò a casa.
- Penso sempre a te, ho come una morsa al cuore
che mi dice che devo preoccuparmi per te, come se stesse per succedere
qualcosa.
-
Ehi tranquilla, va tutto bene, sto benissimo, leva dalla testa tutti
questi brutti pensieri. Vado dai che è pronto da mangiare,
Kazuha ha fatto il risotto di mare.
Era davvero pronto, ma cosa stava mangiando in
realtà il nostro piccolo detective con gli occhiali?
- Che porcheria, sto pesce sa di plastica.
- A sto punto li prendevi in business class i
biglietti così avremmo mangiato meglio.
- E probabilmente i posti vicini ai nostri non
sarebbero stati occupati da dei rompi scatole.
Ma Mitoji provò a rincuorare loro e la
situazione.
- Tranquilli, appena atterreremo ci
attenderà il lusso. L'Organizzazione è una specie
di mafia e lo sapete come vivono i mafiosi vero?
- Servizio in camera, massaggi, pedicure,
vestiti, ogni tipo di vizi..mannaggia..
- Ai, ho capito che stiamo volando, ma cerca
comunque di tenere i piedi per terra.
- È il mio bisogno di fare una vacanza
che si sta manifestando sotto vari aspetti..
- Ai ha ragione, questo ci aspetta. Dobbiamo
infiltrarci in un'Organizzazione mafiosa..se non vuoi dare troppo
nell'occhio devi comportarti da vero mafioso.
Sarai sempre circondato da puttanelle mezze nude
anche della tua età, tanto le iniziano a reclutare e ad
addestrare a quella vita da quando ne hanno solo 5 di anni, mette i
brividi solo a pensarci.
- Ehi, io ho dei principi, sono fidanzato con Ran.
- Ran? Princìpi? Fidanzato? Naa,
dimenticati pure tutta questa roba da mezzo sfigato, quando saremo
lì ti insegnerò un po' come ci si muove dentro a
quel giro.
Niente mosse strane, niente polizia, preparatevi
che dovrete pure iniziare a pippare. Adesso appena arriveranno Punch e
Campari sono sicuro che stenderanno una bella botta per ciascuno sul
cruscotto..spero che siate abbastanza forti per controllare il vizio,
la coca è un brutto mostro se ti prende la testa.
- Le botte arrivano a te, altro che cruscotto, se
dovessi mai provare a costringermi a drogarmi.
- Ohoh vedi che già parli meglio
rispetto a poco fa? Così devi essere, cazzuto e con le palle.
- Fuori è buio, chissà dove
saremo e che ore saranno. Ragazzi io torno a dormire, vi prego evitate
di azzuffarvi. Non ci tengo a venire svegliato da un'altra gomitata.
Buona notte.
Zzzz
- Di nuovo, a comando come prima, pazzesco.
- Per cui tu non ti sei mai innamorato? Sei
sempre cresciuto in quell'ambiente di prostituzione? Immagino che bei
valori possa aver appreso.
- Ok ammetto che un po' il mondo in cui ho
vissuto mi abbia influenzato. Spesso sì, ho visto la donna
semplicemente come un pezzo di carne e nulla di più. Ma
proprio per questi miei vissuti che la mia risposta alla tua domanda
è un SÌ, sono stato innamorato anche io una volta.
- Ma dai, allora anche per gente cresciuta come
noi Dio ha riservato un cammino più luminoso..
- Lo pensavo pure io..fino a quando non me la
tolse dalla vita.
- Nel senso?
- Che non la vidi più, non la sentii
più. Lei era giapponese, la conobbi durante uno dei suoi
viaggi studio. Veniva a New York spesso. Quel giorno era pronta a
lasciare il Giappone e trasferirsi in America da me, ma ad un giorno
prima della partenza non la sentii più, persi le sue tracce,
fino a quando la notizia non apparve sul telegiornale.
- Che cosa diceva?
- Akemi Miyano, trovata morta per un colpo di
pistola, dentro un magazzino abbandonato. Sconosciuti i colpevoli ed
eventuali moventi.
- Hai..tu hai detto davvero A-Akemi Miyano?
- Ero innamorato di tua sorella, ora finalmente
lo sai.
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Capitolo 11 *** Il passeggero misterioso ***
cap11
MITOJI
IL
PASSEGGERO MISTERIOSO
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Rosa = Ran
Arancione = Mitoji
-
Quindi
tu..tu eri il famoso mistero per il quale viaggiava così
tanto
in America? Finalmente ho trovato la spiegazione a tutto ciò.
-
Ci amavamo, stavamo benissimo insieme. Voleva che la portassi sempre in
alto sui grattacieli. Amava l'altitudine e allo stesso tempo soffriva
pesantemente di vertigini.
- Quando lo hai capito che ero sua sorella?
-
Vidi una foto tua, me la mostrò Akemi, eri una ragazza cupa,
con
lo sguardo basso, infelice quasi..eri il contrario di tua sorella. Ma
hai i suoi stessi occhi, il tuo sguardo mi ricorda tantissimo Akemi.
- Non hai idea di quanto mi manchi..
-
Io ci ho messo tanto per passarci sopra ma comunque anche a me. Ma con
te vicino sembra che una parte di lei sia ancora in vita e non mi abbia
mai lasciato e che finalmente stia venendo con me negli Stati Uniti.
- A vivere insieme magari..come da programma
originale.
- Già..magari..
- Ma insomma baciatevi dai! Siete una lagna.
- Anche la sveglia a comando c'hai te!
- Sono cose che non ti riguardano, torna nel
mondo dei sogni detective.
In quel momento passò l'hostess col
carrello e lasciò un drink sul tavolino di Mitoji.
- Ecco a te.
- Ma io
non ho...ok ciao grazie. - era già scappata via.
- Cosa fai ti ubriachi in aereo?
- Ma poi che cos'è scusa?
Mitoji assaggiò la bevanda:
- Ma cosa...è un Mojito!
- Ma che senso ha portarti un drink che non hai
ordinato..
- ..proprio a me..
- ..che ti chiami esattamente come il cocktail
che ti hanno portato!
- Oh no! Qualcuno a bordo sa che sono su questo
volo e mi sta spiando, lui sa chi sono io, ma non l'incontrario.
-
Scusami mi sono sbagliata, il drink non era per te ragazzino, chiedo
scusa - incredibilmente tornò l'hostess a
riprenderlo.
- Ma che diamine..mi scusi ma chi è il
passeggero che ha ordinato questo drink?
- Ah, sta seduto più indietro,
è all'85B
Mitoji si faceva sempre più sospetto.
L'aria era cambiata.
- Non mi
piace questa storia ragazzi, qualcuno ci sta spiando, sa dei
nostri movimenti e sa come mi chiamo..chi potrebbe mai essere?
- In effetti non ha
alcun senso confondere i posti 23A che è il tuo, con
85B..per me
hai ragione, qualcuno vuole mandarti un segnale di avvertimento.
-
È giunto il momento di andare in perlustrazione. Vado a
farmi un
giro in coda all'aereo, vediamo di venire a capo di sta buffonata.
-
Stai attento mi raccomando, per quanto ne sai di questo tizio,
è
possibile che ci stia osservando tutt'ora senza che noi riusciamo ad
identificarlo a nostra volta, maledizione che situazione!
- Vado a fare un giro all'85B, ora sono curioso
di fare due chiacchiere con questo passeggero misterioso. Voi restate
qua.
Mitoji si diresse tranquillamente verso la coda
dell'aereo senza mostrare il minimo segnale di agitazione
" 67,68,69,70.."
Ancora 15 posti e scoprirà la
verità, già ma quale?
- Non ci sta seduto nessuno??
- No ragazzino, il posto di fianco al mio
è vuoto sin dalla partenza - rispose il passeggero del
posto 85A.
- Grazie e un'ultima domanda, per caso ha visto a
chi l'hostess ha portato il drink? A me ha detto che sarebbe andata
all'85B.
- Forse si è sbagliata, dovresti
chiederlo a lei, qua non è venuto nessuno.
Mitoji tornò alle sue file deluso.
- Che è quella faccia abbattuta e
pensierosa? Hai scoperto qualcosa?
- No
macchè.. - spiegando ai suoi compagni di
viaggio ciò che è realmente accaduto.
- Per cui aguzza l'ingegno Shinici,
avrò bisogno anche della tua astuzia per venire a capo di
sto dilemma.
-
A sto punto i miei sospetti cadono tutti sull'hostess, a meno che il
passeggero di fianco al posto vuoto non abbia mentito per assicurare
una copertura.
- Per ora non sappiamo nulla. Dovremo tenere gli
occhi bene aperti per eventuali mosse sospette.
- Tra parentesi, anche l'hostess che mi ha
portato il drink non la vedo più..
-
Hai ragione, neppure io..il mistero si infittisce, come possono
scomparire delle persone se siamo tutti su un aereo a 10 mila metri di
altitudine.
Passò
un'altra hostess a portare un bicchiere d'acqua a ciascun passeggero.
Niente di strano fin qua, è un'usanza comune di ogni
compagnia
aerea.
- Mamma mia che sonno, per fortuna che me ne
è venuto un po'.
- Si Ai buona idea, torno a dormire pure io..tu
che fai Mitoji?
- Io me ne sto sveglio ancora un po', questa
situazione non mi fa stare tranquillo.
Mentre
i due amici piombarono in un sonno pesante Mitoji iniziò a
guardarsi in giro, a cercare il minimo sospetto in tutti i passeggeri
che rientravano nella sua visuale. Poi guardò il display per
vedere a che punto stesse l'aereo.
Erano passate 7 ore, ne mancavano ancora 5 prima
dell'atterraggio.
Ad
un certo punto la visuale del ragazzo cominciò ad appannarsi
e
cadde anche lui in un sonno profondo senza rendersene neppure conto.
"Buona notte tesoro"
"Perchè
mi manchi così tanto Conan? Sento un vuoto enorme
ingigantirsi
ogni giorno che passa, sapendo che sei così lontano da casa"
- Raan ho vinto alle corse dei cavalli, con
questi soldi andremo a cena fuori.
- Oggi no papà grazie, non ho fame.
-
Sei ancora in pensiero per Conan? Rilassati starà bene. -
cercò di tranquillizzarla Kogoro aprendo una lattina di
birra.
- È che la mia testa non riesce ad
andare altrove..
-
Ti dirò la verità tesoro..è sempre
stato un enorme
ficcanaso, ma ho come l'impressione che fosse un vero portafortuna, da
quando se ne è andato non ho più risolto nemmeno
un caso.
- È terribilmente simile a Shinici..
- Che vorresti dire tesoro?
-
Papà, non credi sia possibile che in un qualche strano modo
per
qualche strano motivo, il giorno in cui è scomparso Shinici
sia
stato costretto a prendere una specie di droga che l'ha fatto tornare
bambino?
-
Ma che diavolo stai dicendo Ran, tu stai delirando, domani vai con
Sonoko a fare shopping. Distraiti, pago io, userò
così la
vincita ai cavalli.
-
Papà ascoltami, sto provando le stesse identiche cazzo di
emozioni di merda di quando se ne andò Shinici!! Come puoi
provare le stesse identiche emozioni alla medesima intensità
per
due persone diverse? È impossibile! Non mi esce di testa!
Cerca
di capire, ti prego.
-
Noo Ran non fare così ti supplico -
abbracciandola dopo essere scoppiata a piangere. Non ce la faceva
più. Doveva sfogare fuori prima o poi in qualche modo.
Decise
di accompagnarla in camera da letto pensando saggiamente (incredibile
da uno come Kogoro) che avesse bisogno di un bel po' di riposo per
assorbire tutto quanto.
C'è chi si addormentava e chi invece
si svegliava.
- Mamma mia che mal di testa, ma dove mi trovo?
- Ben svegliato amore, dormito bene?
- Ma questa voce..
-
È tanto tempo che non ci vediamo - uscendo
dall'ombra per mostrarsi
- Mamma...
- Ciao Mitoji, che bello rivederti.
- Ma dove siamo? Che ci fai tu sull'aereo per New
York? E come facevi a sapere che l'avrei preso?
- Shh shh quante domande tesoro. Io sono tua
mamma, so sempre tutto del mio figlioletto.
- Dove ci troviamo?
-
Nella stiva dell'aereo, l'equipaggio sta dormendo, tranquillo, nessuno
si sta allarmando per la tua scomparsa. Abbiamo tutto il tempo per
parlare, dato che nel loro bicchiere ci stava il doppio del sonnifero
che hai assunto te.
- Così ci hai drogati tutti quanti con
l'acqua, Vermouth.
- Non mi piace quando mi chiami col mio nome da
lavoro, Mojito.
-
Cosa ti è saltato in mente? Che cosa vuoi di così
importante da giustificare un rapimento e un'intossicazione di un
equipaggio?
-
Voglio che tu te ne torni subito a Tokyo non appena sbarcherai in
aeroporto assieme a Shinici e a Sherry. So quello che hai in mente.
Sono tua madre, non dimenticarlo mai.
- Ahaha
Vermouth inarcò il sopracciglio alla
risata del figlio, come se si stesse sentendo presa in giro.
- Non se ne parla Vermouth, ho fatto una promessa
a me stesso e anche a loro due. Io mantengo sempre la mia parola.
- Andrai a farti sterminare. Io non posso
permettere che accada.
- Non se ne parla. Andremo fino in fondo.
- Ho visto come guardavi e come scherzavi con
Sherry prima, penso che tu ti stia facendo guidare troppo dal cuore.
-
Il mio cuore è sempre stato sepolto da un mare di nero. Solo
una
volta una luce riuscì a forare tutta quella barriera oscura.
Questa luce si chiamava Akemi, poi è stata uccisa da due
scagnozzi tuoi. Sono tornato nel nero più profondo fino a
ora
che rivedo in lei quella luce che solo sua sorella riuscì ad
emanare.
-
Ho sempre pensato che ciò che Gin fece ad Akemi, fosse stato
causato dal suo amore per la sorella. Gin è sempre stato
cotto
di Sherry. Lei però ha sempre recepito solo la paura, lo
allontanava il più possibile, così lui decise di
sfogarsi
sulla sorella. L'omicidio in quel caso non fu necessario e io glielo
feci notare. Per questo sono convinta che sia stato più un
delitto causato da motivi personali.
-
Così è stato quel farabutto che guida quella
Porsche
d'epoca..a saperlo prima non avrei mai chiamato la polizia, l'avrei
ucciso io con le mie mani.
- Complimenti per la fuga in aeroporto, bravo non
è da tutti.
-
Così sei stata avvertita da loro sulla mia partenza, guarda
come
piano piano il puzzle si completa anche se cerchi di nascondere i pezzi.
-
Io non posso aiutarti in questa missione, ma non aiuterò
nemmeno
tuo papà. Mi dispiace, mi avete messo davanti a una scelta
alla
quale è impossibile schierarsi. Sarò costretta a
malincuore a fare da spettatrice della guerra tra mio figlio e suo
padre.
-
Non sono uno sprovveduto mamma. Ho una bella squadra di fratelli pronti
a dare la vita per me e per chi è al mio fianco. Non serve
che
te lo dica, lo sai benissimo cosa farebbe e cosa ha già
fatto
per me certa gente di quel giro.
-
Un favore però te lo posso fare. Dal momento che Kudo
viaggia
con te significa pure che andrete alla ricerca dell'antidoto al farmaco
di Sherry. Devi trovare il Professor Mercury ma soprattutto il suo
laboratorio. È lui che sta a capo di tutto il progetto
medicina
del Black Crow.
- Grazie mamma per queste informazioni, ora
voglio tornare su al mio posto.
-
Bevi questo e ti ci riporto io, senza storie. Altrimenti
dirò a
tuo padre delle tue intenzioni di attaccare il Corvo Nero.
-
Già, vuoi ridarmi il sonnifero, così tu avrai
tutto il
tempo per fare un nuovo travestimento e mischiarti tra l'equipaggio. A
quel punto chi ti ritroverebbe più? E va bene hai vinto,
dammi
quel bicchiere. Comunque complimenti per il travestimento da hostess.
Ti stava bene la divisa.
Mitoji bevve l'acqua col sonnifero e poco prima
di addormentarsi sentì pronunciare queste ultime parole da
sua madre:
- Complimenti per le donne che scegli.
Senza
rendersene conto Mitoji ripiombò in un sonno pesante per
venire
risvegliato qualche ora dopo dai suoi due nuovi compagni di avventura.
- Ehii svegliati! Manca pochissimo
all'atterraggio! Ma quanto vuoi dormire?
- Cosa? Ciao ragazzi buongiorno. Da quanto vi
siete svegliati?
-
Più o meno un'ora e mezza. Tu hai dormito profondo. E meno
male
che dovevi essere quello che faceva fatica ad addormentarsi sull'aereo.
- Yawwn
mamma mia che dormita - Mitoji si affacciò dal
finestrino per guardare il panorama sottostante.
- Uau che spettacolo! La mia adorata America,
quanto mi mancavi! Finalmente ci siamo ragazzi!
L'aereo
fece le sue manovre pre atterraggio, preparandosi ad atterrare
all'aeroporto John Fitzgerald Kennedy. Abbassò le ruote,
pronto
a toccare terra. Ancora pochi istanti e i nostri tre eroi avrebbero
messo piede sul continente che avrebbe rappresentato una missione di
svolta per le vite di tutti quanti.
Un
continente che li avrebbe messi a dura prova, che li
costringerà
a guardare i propri demoni più nascosti e a vincerli. Questa
missione comporterà una presa di coscienza non indifferente
da
parte dei nostri protagonisti. Ma loro erano pronti. Ognuno con le
proprie personali ragioni, ma finalmente il momento era arrivato.
- Mamma mia che atterraggio..come
dire..turbolento!!
- Ragazzi speriamo che non sia un presagio del
futuro che ci aspetta.
- No eh? Altrimenti torno indietro oggi stesso!
Come
avrete immaginato la fase di atterraggio non fu delle più
entusiasmanti. Amen per stavolta niente applauso al pilota.
L'aereo
si fermò, il segnale di obbligo di cinture di sicurezza si
spense e Ai, Conan e Mitoji finalmente presero i loro bagagli a mano
per indirizzarsi nel tunnel che li avrebbe condotti dall'aereo
all'aeroporto.
- Uau che aeroporto, è una
città.
- Ragazzi seguitemi, andiamo in bagno prima di
andare a ritirare i bagagli. Svelti.
Mitoji sembrava agitato. Condusse i suoi due
nuovi amici alla toilette, chiudendosi con loro al suo interno.
-
Non dobbiamo correre il minimo rischio che nessuno ci veda. Se ci
beccano a fare una mossa simile siamo morti. In America la polizia
è brutale su certe cose. Datemi i passaporti.
Mitoji tirò fuori dallo zaino un
timbro che stampò sui documenti di Ai e Conan.
- Ora all'immigrazione non vi dovrebbero fare
storie. Avete il Visto ora.
Conan lo guardò allibito..
-
Non chiedermi come ho fatto a ottenere questo timbro, non sono tenuto a
dirtelo e potresti anche non credere alla mia risposta. Dai fuori
andiamo.
Uscirono
dai bagni per andare a recuperare le valigie. Arrivarono presto, tra le
prime. Il piano di Mitoji funzionò. Non ebbero il
benchè
minimo problema alla dogana: il timbro che gli mise sui passaporti era
perfettamente valido.
-
Ce l'abbiamo fatta! Pronti ragazzi? Al di là di quella porta
scorrevole ci sta il mio socio, anzi nostro socio da oggi, Punch ad
aspettarci. Una volta varcata quella porta non si torna più
indietro. Dobbiamo essere pronti a tutto. Vi voglio carichi, qua la
mano.
- Abbiamo una missione! E inizia solo ora!
Coraggio andiamo!
|
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Capitolo 12 *** I 3 dell'Ave Maria ***
CAP12
MITOJI
IL
3 DELL'AVE MARIA
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu =
Ai
Grigio
= Punch
Arancione = Mitoji
Finalmente il momento era arrivato. Si aprirono le porte scorrevoli che
avrebbero condotto i nostri tre eroi nel cuore della metropoli
più abitata d'America.
Un ragazzo di all'incirca 25 anni con degli
occhiali enormi da sole ignorantissimi, sarà stato alto 1
metro e 80, chiamò qualcuno da al di là dei
nastri divisori.
- Ohii my friend, come here..long time i don't
see you..how is it going?
- Hi
Punch!!! Ciao fratello tutto a posto? - felicissimo Mitoji
di rivedere il suo compare di mille avventure, voltandosi poi verso Ai
e Conan -
Tranquilli sa parlare anche la vostra lingua! -
così si presentarono:
- Eccoli gli altri due drogati di Apotoxina!
Piacere, chiamatemi Punch. Molto lieto di conoscervi. Voi due invece
siete?
- Eheh drogati di..eheh già simpatico
eh, io mi chiamo Conan.
- Io Ai.
-
Ottimo! Staremo alla grande tutti insieme. D'ora in poi voi tre -
rivolto ai passeggeri appena atterrati -
sarete i 3 dell'Ave Maria. Voi due i bracci, Mojito al centro
ovviamente.
Coraggio! Follow me to the car!
Si incamminarono tutti e 4 verso
l'uscita..davanti Mitoji e Punch, dietro Ai e Conan che commentavano le
loro prime impressioni:
- È rispettato il nostro amico Mitoji
nel giro a quanto pare.
- Già! È l'altro che fa
troppo lo sbruffone. Classica mentalità americana da
strafottente. Se sono tutti così mi suicido io prima che mi
ammazzi qualche nemico..AHIA!
Ai gli tirò uno scappellotto sulla
nuca.
- Ma che diamine stai dicendo? Coraggio!
Cerchiamo di stare sul pezzo!
- Cerchiamo di stare sul pezzo? Ma come parli? Oh
God ti sei già trasformata in un mezzo rapper del ghetto di
Brooklyn.
- Yoyo fratello stai sul pezzo bello.
- Veramente no comment Haibara.
Erano intanto arrivati al parcheggio dove Punch
aveva lasciato l'auto.
Quest'ultimo, mentre si incamminava verso la
macchina, aprì il mezzo a distanza. Si illuminarono le luci
di un bolide arancione tamarrissimo con alettoni e minigonne. Conan e
Ai si guardarono in giro.
- Beh che avete? Cosa state cercando?
- Il tipo che ha appena aperto quel bolide
arancio lì parcheggiato, dov'è?
- Il tipo che..ma..ahahhaa oh Punch ancora non ci
credono mi sa! Dai metti in moto la macchina.
Lo videro salire proprio su quel bolide esagerato.
- Non..non ci credo..noi veramente..
- ..viaggieremo su quella macchina lì.
Oh mio dio mi sono innamorata!
VRRRRRUMMMMM
Punch fece uno scatto con la Nissan fermandosi di
fianco ai ragazzini.
-
Chiamatemi Toretto, anzi no Brian O' Conner (R.I.P) dal momento che
questa bambina è la stessa auto che guidava lui nel primo
film di Fast & Furious. L'ho modificata per renderla
perfettamente uguale.
- Direi un ottimo risultato. Coraggio andiamo!
L'auto sfrecciò via dall'aeroporto in
direzione della città.
- Insomma pazzoide vorresti far saltare in aria
l'Organizzazione? Ma come ti viene in mente?
- Hanno portato troppo odio e sangue in giro,
sono quasi stato ammazzato da un loro pilota cocainomane, in
più mi vogliono morto alcuni dei membri del Giappone. Ho
tutte le ragioni per dire che siamo in guerra.
- E anche per l'antidoto dell'APTX siamo qua! Ai
è la creatrice di quel farmaco ma tutti gli appunti per
comporre una cura vennero bruciati dopo che lei abbandonò
l'Organizzazione.
- La famosa Sherry giusto? Ho sentito parlare
molto di te. È un onore per me averti sulla mia "umile"
auto. Insomma facendo un'operazione matematica:
I 3 dell'Ave Maria + Punch = i 4 traditori
ribelli!
- Traditore io proprio niente. Non ho mai fatto
parte di questa Organizzazione di criminali; e meno male.
- Scusa ragazzino? Cos'hai detto?
- Conan no! Dai è tutto a posto Punch!
Si scusa! Chiedigli scusa Conan!
- Ma che ho detto?
Con una manovra brusca Punch accostò
il bolide a lato della strada, per poi scendere.
- Forza te! Occhiali da vista, get out from my
car, right now! Come on!
Punch sembrava minaccioso, Conan scese dall'auto
senza capire ancora cosa stesse succedendo.
- First of all, ci vuole rispetto in questo team,
tu sei sulla mia macchina, ti sto portando in giro, chi cazzo sei tu
per darmi del criminale dopo nemmeno mezz'ora che ci siamo conosciuti?
- E allora te che all'aeroporto appena usciti sei
partito con quelle battutine di merda sull'Apotoxina senza avere la
minima confidenza?
- Ancora rispondi? Allora non hai capito nulla..
Dopo essersi raccomandato con Ai di non scendere
dall'auto per nessun motivo, Mitoji raggiunse il suo compare e Conan,
pensando di doverli fermare, perchè sarebbe potuto diventare
pericoloso.
- Dai Punch basta, ha capito, smettila ora.
- No
non ha capito un cazzo e a me "smettila" non lo dice nemmeno la madre
di questo sfigatello giapponese quando me la scopo -
rivolgendosi a Conan.
Il nostro piccolo detective con gli occhiali si
accovacciò per accendere le super scarpe e tirare un calcio
a Punch.
- PUTTANA
SARÀ TUA MADRE, IDIOTA - fece partire il
calcio, ma un super riflesso di Punch gli concesse di schivare il colpo
e di afferrare il polpaccio di Conan.
- Peccato! Ti è andata male!
- Lasciami maledetto.
- Prima rispondi a questa domanda..lo sai
perchè mi chiamano Punch?
- Per via dell'alcolico, adesso lasciami.
- Risposta giusta solo a metà.
Mentre lasciava la gamba di Conan gli
sferrò un cazzotto in pieno stomaco che a momenti gli
bloccò la respirazione. Il nostro detective cadde a terra
contorcendosi dal dolore.
-
Punch perchè sono famoso per il mio pugno, comunque. Ora
vedi di moderare i termini quando parli con me o con altri miei
fratelli. Qualcuno di voi due raccatti quel cadavere, altrimenti lo
lascio qua - disse ritornando al posto di guida.
Ai stava per scendere ad aiutare Conan ma Mitoji
la fermò con gli occhi come per dirle:
" Stai
tranquilla te, ci penso io".
Ripresero la marcia verso la città.
Conan ancora si contorceva dal dolore causato da quel pugno mmicidiale.
Se ne stava sdraiato sul sedile posteriore poggiando la testa sulle
gambe di Ai che intanto lo stava coccolando.
- Cerchiamo di non causare ulteriori litigi.
Conan tu devi ancora capire in che ambiente ti trovi e tu Punch abbi
più pazienza, ricorda che noi siamo alleati, per cui
cerchiamo di non diventare nemici l'uno dell'altro il primissimo giorno.
- Ma non doveva esserci pure...come hai detto che
si chiama il nostro autista?
- Ah parli di Campari dolcezza. Si lui lo
incontreremo domani a casa di Punch.
- Già! Voi abiterete in uno dei miei
tanti appartamenti. Potrete tranquillamente stare lì.
Ovviamente non dovrete dirlo a nessuno, essendo una missione top
secret. Saremo io e Mojito a dirvi di chi vi potrete fidare.
- Professor Mercury. Ti dice nulla questo nome
Punch?
- Si è il nuovo capo del settore
medicina del Corvo Nero, come fai a sapere della sua esistenza?
- Tranquillo non è importante, te lo
spiegherò. Comunque so che è da lui che possiamo
ricavare l'antidoto dell'Apotoxina.
- Il problema è trovarlo. Pochi sono a
conoscenza del luogo esatto del suo laboratorio. È un
privilegio che spetta a pochi, ma dicono sia sotto terra.
- E dimmi la verità, in quanti sono a
conoscenza del fatto che io sia fuori dal Corvo Nero?
- L'allarme generale non è stato dato.
Penso che solo Tonic e i suoi scagnozzi più stretti ne siano
a conoscenza. Per non far saltare il piano è bene che per
ora mi occupi io di trovare le informazioni riguardo a dove si trovi il
prof. Mercury.
La Nissan stava attraversando il famoso ponte di
Brooklyn che collegava l'omonimo distretto a quello di Manhattan verso
il quale erano diretti.
- Ogni volta che passo sopra questo ponte mi
tornano in mente le immagini del vecchio World Trade Center e di quel
giorno maledetto. Darei la vita per scoprire la verità su
quel dannato 11 Settembre. Mi manca Kathryne, il vuoto che mi ha
lasciato dentro è incolmabile.
Kathryne fu la sorella maggiore di Punch. L'11
Settembre 2001 si trovava a fare colazione al Windows on the world, che
era il ristorante situato sulla torre gemella Nord all'ultimo piano.
Ovviamente perse la vita in quel dannato attentato. Fu una delle
persone che si lanciarono giù dalla finestra.
I tre dell'ave maria condotti da Punch
attrversarono il ponte e giunsero a Manhattan.
- Welcome to Manhattan guys.
Un clima di stupore colpì i nostri
amici. Nessuno di loro fu mai stato a New York prima di allora e il
fascino della grande mela se ne impossessò.
Una marea di taxi, avere la macchina a New York
era quasi più un peso che un vantaggio.
- Non coccolartelo troppo quel detective Sherry,
lo voglio grintoso da adesso in poi.
- Tranquillo dopo vengo a coccolare pure te
gelosone.
- Si ne parliamo meglio quando saremo da soli.
- Uu qua è nata una scintilla mi sa.
- Ma quale scintilla, sono semplicemente un'
amica di una sua ex della quale si innamorò perdutamente,
vero Mojito?
- Spesso
l'amica della figa è sempre un cesso, ma c'è da
dire che certe volte - si voltò verso Haibara
seduta sul sedile posteriore -
bisogna ricredersi - iniziando a baciarla sulle labbra
tutt'altro che dolcemente.
- Ehi ehi ehi voi 2 aspettate almeno di arrivare
in camera..Ho appena pulito gli interni della macchina se non vi
dispiace.
- Uau mi piace come baci Mojito.
- E
questo è niente tesoro, vedrai dopo quando ti
legherò al letto - dandole un bacio a stampo.
- Niente..come non detto, per fortuna siamo
arrivati! Tenete a freno gli ormoni ancora per qualche minuto voi due.
Tempo di scaricare la roba!
Conan si era ripreso e incredibilmente sembrava
abbastanza infastidito dai comportamenti di Mitoji e Ai:
- Allora voi due dateci un taglio, cerchiamo di
rimanere concentrati..non sopporterei mai l'idea di abitare in un posto
dove nell'altra stanza voi due...oddio non voglio manco pensarci.
La casa era bellissima: un appartamento su un
grattacielo situato al 26esimo piano, circa un centinaio di metri di
altezza. La vista era mozzafiato.
- Uau
che vista ma è stupendo, non voglio andarmene mai da qui -
esclamò Ai completamente stupefatta, affaciata alla finestra
del balcone.
Mitoji le si avvicinò da dietro
dolcemente cingendole la pancia lasciata scoperta da un giubbotto
troppo corto.
- E allora rimaniamo cucciola, tu ed io
felicemente da eroi dopo aver sconfitto l'Organizzazione che ci ha
tormentato le nostre vite in passato.
Mitoji si mise a giocare col piercing
all'ombelico della piccola scienziata, mentre la baciava con passione
il collo.
- Mamma mia che voglia che mi fai Ai.
- Voi due siete proprio senza ritegno! Tu Mitoji
staccati subito da lei e te Ai copriti quella pancia, avrai 20
centimetri scoperti.
- Ma chi
sei mia madre detective? Vorresti dire che non ti piacciono questi? -
si stirò alzando ulteriormente la giacca mostrando tutti gli
addominali, frutto di un duro allenamento in palestra in corso da
oramai più di un anno. Sì! Incredibilmente Ai si
era scollata dal computer e dalla sua vita da nerd per curarsi
maggiormente.
Conan rimase come in trance davanti a quel corpo
così sodo e perfetto.
- Dai
scema adesso però abbassa quelle braccia -
arrivò Mitoji a tirarle un pizzicotto sulla pancia che fece
tornare la ragazza in una postura normale.
- Ahia
Dopo che si fu ristabilito un po' di ordine e
contegno, si misero a discutere sul da farsi.
- Allora la cosa migliore e penso anche l'unica
che possiamo fare per il momento è che tu Punch cominci ad
andare a raccogliere più informazioni possibili riguardo al
professor Mercury. Una volta che avrai scoperto dove si trova partiremo
tutti quanti insieme per andare a prenderci quell'antidoto.
Conan secondo me è meglio se tu parti
con Punch, il tuo ottimo intuito potrà servirgli per
ricavare informazioni più velocemente.
- Si ma se
io seguo Punch, Ai segue me te lo dico. Qua nessuno la conosce, sarebbe
insospettabile.
- O che sei preoccupato del fatto che possiamo
restare insieme.
- No guarda io ho già una ragazza che
mi aspetta in Giappone. Ai è una grande amica, una persona
di cui ho imparato a fidarmi ma sotto l'aspetto che intendi tu non ho
assolutamente alcun interesse.
- Basta! Risolveteveli in privato i vostri
dusguidi, comunque sono d'accordo con te Mojito.
- Ci divideremo, tu e Conan da una parte e io e
Ai dall'altra. Così avrete modo anche per chiarirvi
privatamente per ciò che è avvenuto prima.
- Dai
sono contenta di andare insieme a questo super eroe misterioso
americano. Mi ha rapita e mi ha costretta a venire qua in America a
rischiare la vita, voglio vedere se ne è valsa la pena -
tirandogli un pugno provocatorio sulla spalla.
- Tu preparati, ti sembrerà di stare
dentro un videogioco d'azione Shiho.
- Uau anche la confidenza di chiamarmi col mio
vero nome adesso vedo.
Intervenne Shinici:
- Guarda Punch se devo assistere a queste scene
in casa..
- Anche di peggio di sto passo, tranquillo
Shinici.
- Ecco appunto, grazie Mitoji, mi sa che mi
dovrai ospitare a casa tua.
Senza nemmeno calcolare una parola di
ciò che Conan gli avesse appena detto, Punch
esclamò:
- Ho capito, io adesso me ne vado. Fate come se
foste a casa vostra, ci vediamo domani mattina con un piano di lavoro
più dettagliato, buona notte.
Montò sopra al bolide e
partì in quarta dandosi appuntamento per il giorno
successivo.
- Ehi voi due, ormoni a parte, andiamo a mangiare
qualcosa? Sto morendo di fame.
- Io ho voglia di un bell'hamburger. Vado a
sistemarmi il trucco e sono subito da voi, aspettatemi.
- Ehi Shinici..
- Si Mitoji?
-
L'hambuger lo mangia adesso, poi stanotte le faccio assaggiare uno
speciale Hot Dog newyorkese con tanto di maionese -
tirandogli una gomitata provocatoria da sbruffone.
- Oh mio Dioo si salvi chi può!!
Haibaraa cambio di programma! Non ho più fame!
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