Under the stars

di TheWalkingNerd
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Perdono ***
Capitolo 2: *** Safe ***
Capitolo 3: *** I'll be gone ***
Capitolo 4: *** Gone ***
Capitolo 5: *** You just can't have it all ***
Capitolo 6: *** Different ***
Capitolo 7: *** Like tears from the stars ***
Capitolo 8: *** Deserve ***
Capitolo 9: *** Round and round ***
Capitolo 10: *** Together ***
Capitolo 11: *** Too late ***
Capitolo 12: *** Forgiveness ***
Capitolo 13: *** Diverso ***
Capitolo 14: *** Paradiso e Inferno ***
Capitolo 15: *** Salvezza ***
Capitolo 16: *** Bilanci ***
Capitolo 17: *** Until it's gone ***
Capitolo 18: *** Libri ***
Capitolo 19: *** Jus in bello ***
Capitolo 20: *** Promessa ***
Capitolo 21: *** Unsaid ***
Capitolo 22: *** Distanza ***
Capitolo 23: *** Wrong ***
Capitolo 24: *** La cosa giusta ***
Capitolo 25: *** Nothing to do ***
Capitolo 26: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 27: *** Dance with the devil ***
Capitolo 28: *** The hardest part ***
Capitolo 29: *** Hunters ***
Capitolo 30: *** Rest ***
Capitolo 31: *** Pure ***
Capitolo 32: *** Alone ***
Capitolo 33: *** Now I know ***
Capitolo 34: *** Home ***
Capitolo 35: *** Human ***



Capitolo 1
*** Perdono ***


Il cielo è una cascata di puntini luminosi che lasciano aloni bianchi sul finestrino colmo di polvere. L'aria sa di pelle e whiskey e di quel dopobarba scadente che ha iniziato a spruzzarsi addosso da qualche mese, ormai. Odori che due bambini così piccoli non dovrebbero sentire, come quello pungente dello zolfo. 
Sammy sospira e gli si rannicchia contro. Il fruscio nel sedile posteriore gli dice che Dean è sveglio.
Non ha battuto ciglio nemmeno questa volta, quando Sammy ha chiesto di coricarsi di fianco a lui. Dean ha scrollato le spalle, con la scarpa ha spostato una zolla di terra. Nessuna lacrima, nessun capriccio. Dalla notte dell'incendio non è più bambino, ma la frazione mancante di quella famiglia spezzata. 
Cosa direbbe Mary, se vedesse quello sguardo così adulto negli occhi del suo bambino?
John serra le palpebre e inghiotte un sasso. Una lacrima scivola sulla pelle accaldata. Perdonami, Mary.
Chiedere perdono ad un ricordo è più facile che chiederlo ad un bambino con il peso del mondo sulle spalle troppo piccole.

 
So di essere indietrissimo con alcuni commenti, ma sono state settimane pesanti e sono riuscita a ritagliarmi un momento solo adesso.
Questa è una raccolta a cui pensavo da un po', a dirla tutta, perché i temi in comune saranno l'Impala e le stelle, che a me gridano Supernatural. Avevo in programma una drabble a stagione, ma i miei programmi sono andati a farsi benedire. Metterò un riferimento temporale alla fine di ogni flash, più che altro perché alcune saranno ambientate in episodi specifici della serie.

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Capitolo 2
*** Safe ***


Il cofano dell'Impala non è il posto più comodo in cui godersi il cielo stellato, eppure Dean non riesce a immaginarsi da nessun'altra parte. 
L'aria è una carezza calda sulla pelle. La rimessa di Bobby odora di ruggine e metallo rovente, di sicuro, anche se papà dice che è meglio non abbassare mai la guardia.
Stasera, però, non ci sono licantropi nei paraggi, né demoni al sapore di zolfo o brutti cosi che sbucano fuori da chissà dove. Stasera ci sono solo loro.
Dean sbadiglia. Di fianco a lui, Sam fissa le stelle con un braccio sotto la testa. In silenzio, con un vago sorriso che scioglie qualcosa, nel petto.
«Ti racconti le barzellette, Sammy?» 
Sam scrolla le spalle e lo ignora, come fa da qualche mese. Dean torna a guardare le stelle e sospira. Roba da nerd, si dice.
Eppure, scariche elettriche pizzicano i nervi, sotto la pelle.
 

La collocazione temporale è sempre il pre serie, con un Dean da poco maggiorenne e un Sam che già pensa a come scappare da quella vita. Ho la sensazione che Dean intuisse che qualcosa non andava in Sam (del resto, e3la persona che lo conosce meglio al mondo), ma che non abbia compreso che fosse il desiderio di un'altra vita.
Ringrazio di cuore nattini1 e Biota che hanno commentato la prima drabble e i lettori silenziosi!

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Capitolo 3
*** I'll be gone ***


Non ha nemmeno l'età per bere e sa già che il cielo è lo stesso in qualsiasi parte d'America, che non si usa mai lo stesso cesso due volte e che non importa dove tu vada: una pistola, dell'argento e una riserva di sale sono indispensabili. 
Sam riapre il libro e dondola la gamba. Dean ronfa, nel sedile anteriore. Gli occhi gli si chiudono praticamente da soli, ma è l'unico momento in cui può sperare che non lo becchi, che quel libro sia il preludio a qualcosa di più.
La vita del vagabondo non fa per lui, in fondo, e le stelle non ti ripagano del tetto sopra la testa che ti manca.
 
 
 
Qui la presenza delle stelle è inferiore, però mi piaceva fare giustizia a Sam e al suo desiderio di scostarsi dalla vita del cacciatore. 
La frase "non si usa lo stesso cesso due volte" la dice Dean nella sesta stagione e, a quanto pare, è uno degli insegnamenti di John.
Un enorme grazie a nattini1, Biota e cin75 e ai miei lettori silenziosi. A venerdì prossimo!

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Capitolo 4
*** Gone ***


Spegne lo stereo con un colpo della mano; per poco non lo rompe. Dean serra i denti e grugnisce. Ci mancherebbe solo quella e il disastro sarebbe completo. 
Sfila le scarpe e piega la giacca. Ci poggia sopra la testa, cercando di distendersi nel poco spazio del sedile. Una volta ci entravano in tre.
Sospira, lo sguardo fisso sul finestrino, sopra di lui. Nemmeno il cielo è lo stesso, da quando Sam si è sbattuto lo sportello alle spalle e se ne è andato senza voltarsi. Come se non stesse aspettando altro da tutta una vita. 
Che cosa gli ha fatto mancare? Dove ha sbagliato? 
Avrebbe voluto che glielo dicesse in faccia, per lo meno. Che non smettesse di rispondere di colpo alle sue telefonate. E, okay, è anche colpa sua, ma non è lui ad averli abbandonati.
Dean chiude gli occhi e sospira. Inutile pensarci: Sam è andato e non tornerà sui suoi passi. È troppo cocciuto - lo sono entrambi - e lui l'ha perso per sempre.

 
 
La settimana scorsa non sono riuscita a pubblicare, purtroppo, e anche oggi arrivo un po' con l'acqua alla gola. Spero di riuscire a rispondere alle recensioni tra oggi e domani e a recuperare le storie da recensire il più presto possibile. Nel frattempo, un enorme grazie a chi continua a seguirmi e ai nuovi arrivati tra i lettori/followAH.
Su questa flash ho poco da dire: non è un mistero che mi crogioli nell'angst della Stanford Era, e in particolare nei pensieri di Dean, abbandonato da padre e fratello. Nella prossima flash, invece, entreremo nella testa di Sam nello stesso arco temporale; mancherà l'elemento Impala, purtroppo, così come in un paio di drabble/flash future. Un'Impala di cuori a tutti!

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Capitolo 5
*** You just can't have it all ***


Il cielo doveva essere lo stesso ovunque, eppure è come se lo guardasse per la prima volta. 
Sam siede in mezzo all'erba del campus. Il vento pizzica le braccia scoperte, mentre con lo sguardo osserva quella spruzzata di puntini luminosi sul cielo terso della California. 
È come se lo avessero svuotato degli organi interni e avessero lasciato un involucro. Una parte di lui - quella più importante, forse - è ancora sui vecchi sedili di pelle dell'Impala, tra un fucile caricato a sale e uno dei vecchi tomi di mitologia di Bobby. 
Sam arriccia le labbra. Ha un tetto sopra la testa, libri da studiare, bollette da pagare e un futuro che non contempli gli artigli di un Wendigo nel suo stomaco o i denti di un ghoul nella sua gola, eppure non è completo nemmeno adesso, nemmeno con la ragazza accoccolata al suo fianco.

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Capitolo 6
*** Different ***


La birra ha un sapore diverso, stasera: è più fresca, più dolce. Le bollicine pizzicano la lingua con più allegria. 
Di fianco a lui, Sam grugnisce, mentre rilassa la schiena contro il parabrezza.  
«Sei arrugginito, eh, Sammy?»
Sam, per tutta risposta, stringe i denti e sbuffa dal naso. Dean sorride. Beve un lungo sorso e torna a fissare le stelle. Non sembra nemmeno lo stesso cielo. È rimasto a fissarlo spesso, nelle notti in cui le molle del sedile premevano sui reni e in cui anche lo scricchiolio del vento lo teneva sveglio e crede di conoscerlo più o meno a memoria, adesso.
Solleva la bottiglia in direzione di Sam. «Cento di questi giorni.»
Sam storce la bocca in un mezzo sorriso. «Ah, spero proprio di no.»


 
NA: questa drabble è un po' un attimo di respiro in tutto l'angst di cui ho caricato la raccolta. Ce ne saranno diverse così  (non molte, ma ci saranno) più avanti. Aggiungo che non c'è un numero preciso di drabble per stagione: alcune ne avranno un po' di più, altre meno (più i periodi tra le serie). Con questa, ci addentriamo nella prima stagione. La strada è ancora lunga! XD
Intanto, colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che la stanno percorrendo insieme a me, chi spende del tempo per lasciarmi un suo pensiero (una vagonata di cuori a voi!), chi la segue in silenzio, chi sbircia ogni tanto: grazie davvero!

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Capitolo 7
*** Like tears from the stars ***


Deve esserci un modo.
Sam sospira. Le pagine dei libri gli ruotano davanti. Nemmeno a Stanford si era ridotto così, con gli occhi che pizzicano, gonfi e pesanti, con un martello pneumatico in  testa. Ma a Stanford Dean non era in fin di vita.
Si alza e passeggia per la stanza. Fuori dalla finestra, il cielo è scuro, le stelle brillano. Sam rivolge loro lo sguardo. Dean si metterebbe a ridere, se lo vedesse pregare, ma Dean non è nella posizione di sfottere nessuno, adesso. E poi, Sam sente di aver esaurito le opzioni. 
Per favore. Non Dean.
Chiude gli occhi e lascia che una lacrima scivoli sulla guancia. La seconda la strofina via con il dorso della mano e riprende a leggere.
 
 
 
Oggi vado un po' di corsa, ma ci tenevo a lasciare due parole. Questa drabble è ambientata nella 1x12, quando Dean sta per morire per colpa di un Rawhead. Non c'è l'Impala neanche in questa, perché Sam è chiuso in camera a studiare una soluzione.
Colgo l'occasione per ringraziare i miei lettori, quelli che hanno iniziato a seguire la raccolta e chi si ferma a commentare. Un'Impala di cuori a tutti!

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Capitolo 8
*** Deserve ***


A volte si chiede se quello che fanno sia davvero la soluzione migliore; se lasciare che le cose vadano come devono non sia una valida alternativa.
Le stelle si appannano e Dean inghiotte un sasso. Almeno stavolta, si dice, avrebbero potuto lasciare perdere. Non ci sarebbe andato di mezzo nessun innocente.
«Non c'era niente che potessi fare.»
Dean lancia un'occhiata a Sam. Sarebbe stato come pagare un debito, invece: la vita di quel ragazzo per la sua, la vita di Dean per quella di Layla. 
«Meritava di sopravvivere.»
Più di me.
«Sì. Ma, Dean...» Sam scuote la testa. «Quello che faceva Sue-Ann non era naturale.»
«No, non lo era.»
E io non dovrei essere qui.


 
Non so se qualcuno malato di rewatch come me si ricorda di Layla Rorke, la ragazza che Sam e Dean incontrano in Faith (1x12). Mi ha sempre colpito come Dean sarebbe stato pronto a sacrificarsi sia per salvare il ragazzo morto al posto suo sia per Layla, perciò ho voluto scriverci sopra.
Anche in questa, l'Impala non c'è; ho preferito concentrarmi sull'introspezione, e ogni volta che cercavo di far notare la sua presenza non ci riuscivo come volevo.
Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare un'altra flash, ma non farà parte di questa raccolta. Spero di pubblicarla in giornata, in realtà, ma ho ancora da recensire e non sono sicura del tempo che ci metterò. In pratica, dovrete sopportarmi due volte XD.
Come sempre, una valanga di cuori a tutti voi!.

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Capitolo 9
*** Round and round ***


Scalcia una lattina e infila le mani nelle tasche. È inutile, quel viaggio non avrà mai fine. Avevano trovato papà, avevano l'occasione di lottare insieme, come una vera famiglia, e invece, al solito, a loro tocca il tavolo dei bambini.
Sam si appoggia all'Impala e stropiccia gli occhi. Il contatto con il metallo freddo allenta appena la morsa alle viscere. Sam sospira. Sembra che saranno ancora solo loro tre. Sembra che non ci sarà mai una luce in fondo al tunnel, che quella sarà la sua vita per sempre.
Batte una mano sul cofano. «Sembra che ci seppellirai tutti.»
E nemmeno insieme.
 
 
 
 
 
 
Questa drabble è ispirata all'episodio 1x16, quando Sam e Dean sono costretti a lasciare andare John. Sam non è per niente d'accordo con l'idea di Dean, perciò, ho immaginato che non abbia semplicemente scrollato le spalle, quella notte.

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Capitolo 10
*** Together ***


 
Non sembra nemmeno vero che sono di nuovo tutti e tre insieme, sotto lo stesso tetto. Be', non proprio sotto lo stesso tetto, però, ci sono tutti, stanno bene ed è questo che conta. 
Il fuoco scoppietta, al centro dello spiazzo in cui si sono fermati. Dean infila le mani in tasca e alza gli occhi alle stelle. Ringrazia qualsiasi cosa ci sia, là fuori, che veglia su di loro, perché gli ha ridato suo padre e suo fratello e stavolta non permetterà che niente e nessuno glieli portino via. 
Stavolta, andranno fino in fondo insieme.



 
N/A: Sono una a cui piace immaginarsi scenari diversi per il futuro di una serie: quando ho visto la 1x19 di Supernatural, ho seriamente pensato che i Winchester sarebbero rimasti insieme, a combattere contro Azazel e poi contro qualsiasi altra cosa. Sì, ero un tipo piuttosto speranzoso #ohmysweetsummerchild.
Perciò, ho dedicato una drabble a quel momento. Il punto di vista è quello di Dean, perché è lui il più felice tra i tre. Ha la sua famiglia e un obiettivo, in fondo, e a lui non è mai servito a molto.

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Capitolo 11
*** Too late ***


Chiude piano lo sportello e si piega sul finestrino. Dean ha ancora gli occhi chiusi e le braccia intrecciate. È incredibile quanto sembri indifeso quando dorme.
Sam si appoggia al cofano e sospira. Il cielo è a malapena coperto da qualche nuvola. Sam traccia il profilo del Grande Carro con lo sguardo e scende verso la spruzzata di puntini luminosi che lo contorna. 
Papà, inizia, e nella gola scende un sasso, se puoi sentirmi... mi dispiace. Avevi ragione su tutto. E io l'ho capito solo ora.
Strofina il dorso della mano sugli occhi. La manica della maglietta si inumidisce. Dean ha ragione: è troppo poco, troppo tardi.

 
 
N/A: Né Sam né Dean sono sicuri, all'inizio, di dove sia finito John (o avrebbero fatto qualcosa per liberarlo, penso). Perciò, almeno per adesso, mi sono presa la libertà di far credere a Sam che sia al piano di sopra.
E con questa flash ha inizio la seconda stagione. Non tutte le stagioni avranno lo stesso numero di drabble dedicate: alcune di più, altre di meno (purtroppo), ma non escludo che mi possa venire in mente qualcosa, in futuro.
Tra un momento passerò a rispondere a tutti, ma ci terrei a ringraziare sempre chi mi segue, chi legge e, in modo particolare, chi ogni volta si prende del tempo per lasciarmi un commento. Grazie, grazie, grazie!

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Capitolo 12
*** Forgiveness ***


Salve! 
Questa settimana metto le note in cima, perché risulti più comprensibile. Questa doppia drabble è ambientata nei primissimi episodi della seconda stagione, quando ancora il risentimento di Dean verso John è all'apice. Dean sta ancora lavorando all'Impala nella rimessa di Bobby; la presenza dell'Impala si sente poco, perciò mi sono sentita in dovere di contestualizzare.
Ringrazio di cuore chi ha inserito la storia in qualche lista, chi legge in silenzio e chi commenta sempre.
 


Fin dove può spingersi il perdono?
Dean ruota il crick a denti stretti, finché la fitta alla spalla non gli fa mordere la lingua. Una falena sbatte la testa sulla lampada; altre tre le ronzano attorno, forse aspettando il loro turno per schiattare. Non sa da quanto tempo è lì; sa solo che il sole è tramontato da un pezzo e il cielo adesso è nero, terso e pieno di stelle. Un panorama da cartolina, peccato che gli faccia serrare i denti.
Non aveva il diritto di chiederglielo. Insomma, prima deve prendersi cura di Sam per anni - per una vita - e poi deve ucci... 
Non riesce nemmeno a pensarci.
Perciò, no, suo padre non ne aveva il diritto. Dopo una vita di sacrifici, ha il sacrosanto dovere di decidere da solo cosa fare. E che sia dannato, non ucciderà suo fratello.
Dean stropiccia gli occhi umidi e alza appena lo sguardo. Sam sembra apprezzare John, ora che non è lì per vederlo, ma l'altare che Dean ha costruito per tutta la vita è crollato come un castello di sabbia. 
Non calerà più la testa.

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Capitolo 13
*** Diverso ***


Appoggia la schiena al cofano dell'Impala e sospira. Ha sempre saputo di essere diverso, Sam, ma quello... quello è tutta un'altra storia.
Alza gli occhi al cielo e sospira. Guardare le stelle lo ha sempre rilassato, sin a bambino. Forse perché, in mancanza del televisore mezzo rotto di un motel sperduto nel nulla, era loro che guardava. A volte, prega in silenzio, le mani in tasca - perché, andiamo, se chiunque stia al piano di sopra deve sentirlo, lo sente comunque, anche senza le mani giunte - quando Dean dorme o è altrove. Pregare è inutile adesso, però.
Ha sempre saputo che ci fosse qualcosa di sbagliato, in lui. Credeva fosse quella voglia di studiare, il rifiuto di passare le notti in cerca delle creature nascoste nel buio, e invece scopre che lui è uno di loro. Il genere peggiore, tra l'altro.
Sull'Impala c'è praticamente accasciato, adesso: se non ci fosse stata lei, sarebbe crollato per terra. Il cuore pulsa contro lo sterno con forza; ogni pulsazione spedisce altro veleno dentro. Il suo sangue gli sembra viscido, sporco, nero come gli occhi dei demoni. 
Quando è successo? Perché io?
Lancia un'occhiata alla finestra del motel. Dean gli dà le spalle, sdraiato sul letto, con la luce spenta. Forse dorme, forse fa solo finta. Gli prenderà un colpo.
Ma non può stare lì senza far niente: deve saperne di più.
 


N/A: salve a tutti! 
Questa storia è ambientata nell'episodio 2x10, Hunted. Dopo che Dean gli rivela della promessa fatta a John, Sam decide di indagare per conto suo. La prima tappa è il Roadhouse, dove scopre che ci sono altri come lui (tra cui Ava). Oggi il titolo è in italiano, perché mi sono accorta di avere già usato Different. La maggior parte sono in inglese, ma ci saranno alcune eccezioni (*coff* tipo la settimana prossima). Spero che non sia troppo "brutta" questa alternanza.
Come sempre, un enormissimo grazie a chi legge, a chi segue/ricorda/preferisce e a chi commenta. Valanghe di cuori a tutti!

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Capitolo 14
*** Paradiso e Inferno ***


Nel Paradiso non ci ha mai creduto, nemmeno quando padre Jim gli diceva che la sua mamma era volata in cielo, insieme agli angeli. Se era un angelo, pensava, perché era bruciata? Non ci ha mai creduto, però sperava che ci fosse qualcosa di simile.
Dean solleva gli occhi al cielo. Da un po' di tempo, quando guarda le stelle ripensa a suo padre. Ne rivede il viso stanco, i cerchi sotto gli occhi nocciola, la barba di una settimana sulle guance, quel modo di abbaiare ordini. Dean lo ha sempre guardato con gli occhi di un bambino - era la sua guida, il suo faro nel buio, il suo eroe - ma adesso che non c'è più avrebbe voglia di urlare. Urlargli che non aveva nessun diritto di mollargli un fratellino da crescere e poi dirgli che, scusa, avevo dimenticato due paroline sulle visioni di Sam, tieni la pistola. Non aveva il diritto di lasciarli soli; non per salvare lui.
La spranga è appoggiata in un angolo, ma distruggere l'Impala non farebbe differenza nemmeno adesso. Ci si appoggia contro, invece, ne sfiora il metallo freddo. Il tocco lo fa sospirare. Non so cosa fare. Se pregare servisse a qualcosa, in questo momento lo farebbe. Ma è da solo, ancora una volta. Papà è all'inferno e da lì non c'è modo di uscire.
Dean sospira ancora. Il paradiso forse non esiste, ma l'inferno è fin troppo reale.


 
 
Chiedo scusa a tutti quelli che seguono la raccolta, ma venerdì scorso non sono riuscita a pubblicare e diciamo che anche questa settimana rischiava di saltare. Ad ogni modo, questa flash è ambientata poco dopo la 2x13, Houses of the Holy (l'angelo vendicatore in italiano). Ho pensato che, visto che l'episodio è centrato sul tema religioso, Dean potesse riflettere proprio su quello e sul destino di suo padre.
Mancano due flash alla terza stagione! Essendo che verranno pubblicate una venerdì 23 e l'altra venerdì 7 dicembre, saranno anche le ultime per quest'anno: la raccolta andrà in pausa fino a venerdì 4 gennaio, se tutto va bene, perché ho una mezza idea di pubblicare qualche altra drabble natalizia per la raccolta "A cold and broken Halleluja" e non voglio che si accavallino.
Un enorme grazie a coloro che continuano a seguire! Buon Venerdì a tutti!

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Capitolo 15
*** Salvezza ***


Non c'è modo di salvarsi, adesso lo sa.
Sam chiude gli occhi e inghiotte. La morsa nel petto è così forte che non riesce a respirare. Aveva pensato che accettarlo - accettare la sua fine - sarebbe stato più facile - sono mesi che ci pensa - ma non è così. Prima c'era una possibilità, qualcosa che somigliava alla scintilla negli occhi di Dean e al modo in cui ogni tanto gli batteva una mano sulla spalla. Adesso suona definitivo.
Appoggia la testa al sedile dell'Impala. Il cielo è appannato, bello da mozzare il fiato, il riflesso disegna puntini luminosi sul parabrezza. Credeva che Madison fosse guarita, che finalmente ci fosse qualcuno che potesse capire come ci si sente - ad essere diverso, essere un mostro -, ma sa fin troppo bene che fine fanno i mostri. 
E adesso sa cosa aspetta lui.

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Capitolo 16
*** Bilanci ***


Se dovesse fare un bilancio oggettivo, sono nella merda: l'Inferno si è appena svuotato sulla Terra, Ash è morto, il Roadhouse è distrutto e lui ha un conto alla rovescia grosso così sulla schiena. Sam lo ha scoperto, ovviamente, perché Sam glielo legge in faccia quando qualcosa non va, da quando era piccolo e gli diceva non preoccuparti, Dean, papà chiamerà. Come se fosse compito suo rassicurarlo.
Il borbottio del motore accompagna il loro viaggio di ritorno. Ellen e Bobby sono davanti a loro, due fari e un vecchio pick-up scassato nel buio. Sam è sul sedile del passeggero, fissa fuori dal finestrino con la mascella serrata. Smania per mettersi a studiare per cercare una soluzione; e lo farà, si dannerà la vita per tentare di salvarlo.
Dean lascia scivolare lo sterzo tra le dita e sospira. Il bilancio per il mondo è negativo, ma Sam è salvo, è vivo e respira ed è lui - 'fanculo Occhi Gialli e suoi trucchetti - quindi il resto del mondo può aspettare.



NdA: questa drabble è ambientata nell'ultimo episodio della seconda stagione, proprio sul finale. Come ho detto qualche tempo fa, per quest'anno sarà l'ultima: la raccolta va ufficialmente in pausa fino all'anno nuovo.
Non mi resta che ringraziare tutti coloro che mi hanno seguita fin qui, che hanno seguito la storia e hanno speso del tempo per commentare. Grazie di cuore!

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Capitolo 17
*** Until it's gone ***


È proprio vero che non apprezzi qualcosa finché non lo perdi. E, sì, lui si sarà anche goduto la vita - eccome, se se l'è goduta - ma è solo adesso che gli sta sfuggendo dalle mani come sabbia che ne assapora ogni istante. 
Una morsa serra il petto come le dita di un gargoyle. Tra pochi mesi non avrà un cofano a cui appoggiarsi, mentre guarda le stelle. Non ci saranno birre fredde, cieli stellati o Sam che gli sorride senza motivo. Non ci sarà altro che buio e fuoco e zolfo e uncini nella carne.
Non ci saranno i sorrisi bagnati di una famiglia che si riabbraccia grazie a loro, mentre una carcassa si decompone, nell'ombra da cui è venuta.
Solleva appena la bottiglia. «Ai lieto fine.»
Sam gliela sfila di mano. «Credo che tu ne abbia avuta abbastanza, per stasera.»


N/A: Lo so, avevo promesso di tornare con questa raccolta a gennaio. Sono ancora in ritardo mostruoso con alcune recensioni e, di conseguenza, con alcune storie che seguo, perciò, se qualcuno avesse voglia di tirare pomodori, non ci proverei nemmeno, a scansarmi. Siccome la real life si è messa in mezzo, non posso nemmeno garantire del tutto che i capitoli ci saranno ogni venerdì. Posso garantire che farò del mio meglio per essere puntuale e consistente.
Grazie a tutti coloro che in questo periodo hanno continuato a leggere/seguire/commentare questa raccolta!

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Capitolo 18
*** Libri ***


Chiude Faust con una manata. Il libro fa un botto che si sente dalla stanza, di sicuro, ma Sam è troppo stanco per curarsene. 
Si prende la testa tra le mani e sospira. Gli sembra di essere tornato a quando Dean stava per morire, quando ha trovato quel guaritore e hanno dovuto fermare un mietitore in carne e ossa. Solo che adesso è molto peggio: prima, Dean non aveva un biglietto di sola andata per l'Inferno.
Sospira e si volta verso la camera da letto. Dean dorme, o fa finta, in ogni caso gli dà le spalle. Preferisce studiare all'aperto, Sam, perché è meno probabile che lo veda, anche se è sicuro che Dean sappia. Lo conosce.
Non avrebbe dovuto farlo. Non valeva la pena sacrificarsi, non per lui. Dean ha dato via la sua infanzia per farlo crescere e adesso dà via la pace eterna pur di farlo tornare. E lui è lì, impotente, a sfogliare libri su libri. 
Non è giusto.
Alza gli occhi verso il cielo stellato. Nemmeno pregare ha senso, perché che potrebbero fare gli angeli? Quella è roba dell'altra fazione e deve cavarsela da solo. E, che sia dannato, ce la farà.

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Capitolo 19
*** Jus in bello ***


Dean chiude gli occhi e sospira. Dio, è distrutto, eppure le scariche ai muscoli non gli dispiacciono. È vivo, sta bene, e l'adrenalina per aver sparato sale a decine di demoni sta svanendo in un velo di sudore freddo sulla pelle. Tecnicamente, è il suo funerale - l'ennesima morte di Dean Winchester - ma non è che uno in più faccia la differenza.
Si appoggia all'Impala, le mani nelle tasche. Il cielo ha un colore più brillante da un po' di tempo, le stelle sembrano essersi moltiplicate. Forse, è l'euforia di riavere Sam accanto, forse sta solo cercando di godersela finché può. Immagina che all'inferno non ci sia nulla a cui aggrapparsi, nulla che ti impedisca di ritrovarti una decina d'anni dopo con un bel paio di occhi neri.
Un brivido lo scuote. Sam gli si avvicina con un sorriso stanco. Dalla centrale, Victor e Nancy li salutano con un cenno.
«Andiamo?»
Dean apre lo sportello e annuisce. I tramiti si vanno svegliando a poco a poco, sbattono le palpebre e si guardano attorno. Vivi, anche loro. Forse, c'è un minimo di giustizia anche in guerra.


 
N/A: Coda all'episodio 3x10, Jus in bello, uno dei miei preferiti. Avviene poco prima che Sam e Dean ricevano da Ruby la notizia della morte di quelli che avevano salvato. Siccome alla fine di quell'episodio ci sono rimasta malissimo (come tutti, immagino) e siccome tra poco Dean se la passerà male, ho voluto regalargli un momento di serenità. Sono convinta che Dean apprezzi moltissimo i piccoli momenti, quelli dopo una caccia, in cui tutto sembra andato per il meglio (e nella terza stagione ancora di più).
Grazie a tutti quelli che hanno letto/recensito/seguito questa storia, nonostante i mesi di assenza!

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Capitolo 20
*** Promessa ***


Si è fermato in quello spiazzo per sfinimento, perché altrimenti sarebbe collassato al volante e non vuole mietere vittime innocenti. Adesso, però, gli occhi rifiutano di rimanere chiusi, e Sam si rigira di nuovo, con un nodo al petto che non accenna a sciogliersi o ad allentarsi quanto basta per lasciarlo respirare.
Dovrebbe proprio cambiare macchina, perché l'Impala è di Dean e lui si sente un clandestino, da solo, lì dentro, anche se c'è praticamente nato e cresciuto. Senza Dean, nemmeno lei ha più un senso. Non ha senso che lui respiri, mentre i demoni fanno a pezzi l'anima di suo fratello.
Serra i pugni e ficca le unghie nella carne. Il bruciore lo riscuote. 
Ti tirerò fuori da lì, Dean. È una promessa.



 
N/A: Questa flash è ambientata nella prima parte del periodo tra la terza e la quarta stagione, in cui Sam ancora sta provando a tirare fuori Dean dall'Inferno. Un qualcosa di più approfondito sulle emozioni di Sam (e scritto meglio) lo potete trovare qui. Ho preferito non saltare questa drabble per dare un senso di continuità alla raccolta, in modo da passare alla quarta stagione nei prossimi venerdì. 

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Capitolo 21
*** Unsaid ***


C'è qualcosa che non mi dice.
Il cofano dell'Impala è più rigido del solito; è come se tra lui e Sam ci fosse un muro. O una lastra di vetro, perché lo vede, lo sente e ci parla, anche, ma non c'è più quello scambio di sguardi che sembrava unirli anche nel pensiero. Alla birra hanno sostituito il whiskey - per motivi diversi - e il silenzio è così forte che le orecchie gli ronzano. 
È un silenzio diverso, anche quello: prima era caldo, rassicurante come una coperta nel freddo. Adesso è ghiaccio sulla schiena, sibili nelle orecchie e qualcosa di viscido che striscia appena sotto la pelle.
Sam sbatte le palpebre. «Tutto bene?»
Anche il modo in cui lo dice è diverso. Sembra aver lasciato l'espressione da cucciolo in un'altra vita. Quello davanti a lui non è più Sammy, lo studente scappato dal college, ma Sam, un cacciatore in piena regola. Sembra quasi papà.
Dean scrolla le spalle. «Sì. Solo una sensazione.»

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Capitolo 22
*** Distanza ***


Miriadi di stelle adornano il cielo. Castiel le conosce come sorelle, ne ricorda la nascita, un'esplosione di luce che somiglia alla grazia dei suoi fratelli. 
Dean Winchester le guarda come se cercasse in loro una risposta. Non parla con Dio, ma c'è una scintilla in lui he spera che ci sia qualcuno, lì fuori, ad ascoltarlo. Si passa una mano sulla bocca e sospira. Gli occhi sono lucidi, il mento trema.
A cosa stai pensando?
Non è più permesso fare domande.
Una cometa attraversa il cielo, uno squarcio luminoso nel buio. Dean si volta. «Amico tuo?»
Castiel resta immobile. Ce l'ha con lui: non ha bisogno di interrogarlo per averne la certezza. Gli aveva dato una speranza e l'ha tradita.
Mi dispiace.
Dean scuote la testa. «Vado dentro. Mi sto ghiacciando il culo, qui fuori.»
Castiel rivolge lo sguardo alle stelle. È davvero questa la via?




N/A: ed ecco la prima drabble dal punto di vista di Cas. A me piace molto il suo arco narrativo nella quarta e quinta stagione, il modo in cui passa dall'essere un soldato perfetto, un angelo fedele al paradiso, ad essere un angelo ribelle, che pensa con la propria testa. È proprio il dubbio che volevo trasmettere con queste poche parole, la distanza sia dal paradiso che dagli esseri umani (Dean, qui).
Grazie mille a chi continua a seguire questa raccolta, nonostante non sia costante!

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Capitolo 23
*** Wrong ***


Il peso sulle spalle a volte sembra schiacciarlo. E pensare che Dean l'ha portato sopra tutta la vita.
Sam rialza la testa e annaspa. Il sangue di Ruby pompa nelle sue vene, più forte di una scarica elettrica. Il polso è ancora umido, viscido e arrossato. Si sente quasi un clandestino a farlo nell'Impala, quella che è stata la sua casa per tutta una vita. È sbagliato, ma non ha più una scelta. Dean non è in grado di fare molto e lui ha giurato che avrebbe ucciso Lilith. E lo farà, a qualunque costo. 



Questa drabble si riferisce agli episodi subito dopo "Sex and violence". Sam, sotto gli effetti del sangue di Ruby, crede che Dean ormai non sia più in sé e non sia più in grado di fare il cacciatore; naturalmente, non oenso che sia il vero Sam a parlare, qui, ma il Sam ormai assuefatto al sangue di demone. Grazie infinite a chi ancora segue questa raccolta!

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Capitolo 24
*** La cosa giusta ***


Che cosa devo fare?
Castiel alza gli occhi al cielo stellato. Un leggero vento agita gli orli del trench di Jimmy Novak. Solleva il viso, cercando la risposta da dove non verrà.  
Obbedisci.
Michael esige il rigore di un soldato: è per quello che sono stati creati. Non ha mai dubitato. Stavolta, invece, c'è una morsa dietro lo sterno, qualcosa di estraneo e prepotente, che invade il suo corpo come un virus.
Quale sarebbe la risposta del Padre?
La Terra è un'esplosione di luci e risate. L'ultima, perfetta creazione di Dio. Perché distruggere qualcosa che gli è stato imposto di amare?
Castiel chiude gli occhi. Inspira piano. L'aria è fresca sulla pelle di Jimmy, a malapena una carezza. Sa cosa gli direbbe Anna, però. Devi decidere tu, Castiel.
Per la prima volta, sente di poterlo fare.

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Capitolo 25
*** Nothing to do ***


Il cielo è una cappa opprimente, nero e senza stelle.
Dean si passa una mano sulla faccia e sospira. Ci è andato giù troppo pesante, ma non ha la forza di andare a cercare Sam e parlarne. Gli aveva detto fin dall'inizio che non avrebbe dovuto fidarsi di Ruby, ma Sam l'ha addirittura preferita a lui e Dean questo non riesce a mandarlo giù. 
È vero, anche lui ha mantenuto dei segreti, però l'ha fatto per il bene di Sam. E sì, sono ancora una famiglia, ma come fai a fidarti di qualcuno che ha dato il via allo spettacolo finale?
Dean chiude gli occhi e inghiotte. A chiedere consiglio al cielo non pensa nemmeno: faremo da soli, tante grazie.

E con questa siamo ufficialmente all'interno della quinta stagione. Più precisamente, è una sorta di coda alla 5x01. All'interno della quarta stagione ci sarebbe stato ancora tanto da dire; ma questa raccolta è molto frammentaria e non abbraccia effettivamente tutto Supernatural. Non escludo la possibilità di aggiungere qualcosa, in seguito; ma, al momento, preferisco mantenermi sulle drabble che ho già scritto.
Un enorme grazie a chi continua a seguire e commentare questa raccolta!

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Capitolo 26
*** L'inizio della fine ***


Si era immaginato fiumi di lava, la crosta terrestre che si spacca, i quattro cavalieri e squilli di trombe: ma, a quanto pare, al piano di sopra hanno tagliato il budget per gli effetti speciali. A quanto pare, anche in mezzo a quel casino apocalittico c'è posto per la vita normale.
Tutto questo è colpa mia. È un pensiero che lo soffoca, come mani sulla gola, come acqua nei polmoni. Stasera non ha importanza. Stasera, le chiavi dell'Impala sono nella sua tasca e Dean lo guarda come la prima volta che gli ha smontato le rotelle della bicicletta. È un equilibrio precario, il loro, e un crollo comporterà un effetto domino catastrofico, ma non importa. Stasera, sono di nuovo Sam e Dean.

N/A: drabble collocabile poco dopo gli eventi della 5x05. In qiell'episodio, anche se sembrava che fosse tutto a posto, Sam sente Dean, al telefono con Bobby, dire che non si fida di lui. Alla fine dell'episodio chiariscono, però, e ho pensato che fosse l'unica nota positiva in mezzo all'apocalisse. Dopo gli alti e (molti) bassi della quarta, sono di nuovo insieme.
Ancora un enorme grazie ai lettori silenziosi, ai frequentatori occasionali, ai frequentatori assidui, e un grazie speciale a chi si ritaglia del tempo per lasciare un commento. Grazie di cuore!

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Capitolo 27
*** Dance with the devil ***


La fine del mondo ha un sapore diverso da come l'aveva immaginata. Ha il sapore amaro della birra, il calore della mano di Sam sulla sua spalla e le risate di Ellen e Jo, dalla cucina. Brucia nella gola come whiskey e pizzica la pelle come l'aria frizzante della sera.
Dean cammina per il corridoio di lamiere accartocciate con le mani nelle tasche. Avrebbe dovuto prendere una giacca, ma il raffreddore sarà l'ultimo dei suoi problemi. È tutto più grande di loro, adesso. Forse, sarebbe davvero dovuto finire tutto con lui che brucia tra le fiamme, legato alla ruota di Alastair.
«Io credo di no.»
Dean non sobbalza nemmeno. Chissà perché, si era aspettato quell'entrata in scena. È come se Cas avesse un radar per i suoi film mentali. È anche peggio di Sam, in questo senso.
«Non puoi saperlo.» Dean incassa le spalle e si appoggia al cofano dell'Impala. «Magari, niente di tutto questo sarebbe successo.»
«Magari, Lucifer avrebbe già vinto.»
Gli occhi di Cas sono annebbiati dal liquore. Non avrebbe mai detto che un giorno avrebbe visto un angelo sbronzo. 
Dean solleva gli occhi verso le stelle. Sarebbe la serata perfetta per starsene sdraiato sul cofano dell'Impala a fissarle luccicare nel buio, ma la sua testa è un groviglio che nemmeno loro riuscirebbero a sciogliere.
Sospira. L'angelo sbronzo ha ragione: se non fosse tornato, Sam avrebbe seguito Ruby sin da subito. E chissà cos'altro sarebbe successo. In ogni caso, non hanno tempo per i se e i ma.
Dean storce la bocca. «Facciamogli il culo.»
 
 
 
 
Questa storia può considerarsi un missing moment della 5x10, Abandon all hope. Ormai vi avrò frantumato le scatole con quanto io ami quell'episodio, perciò, ve lo risparmio. Se a qualcuno piacessero le storie a tema caccia,  vi lascio il link di una storia in quattro capitoli che aggiornerò ogni lunedì. 

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Capitolo 28
*** The hardest part ***


Gocce di condensa scivolano sul palmo. Le stelle sono una cascata di puntini bianchi sul nero del cielo, l'unica fonte di luce in una notte senza luna.
A venticinque anni dovresti pensare a tutto, tranne che alla fine. Avrebbe dovuto avere bollette da pagare, Sam, un lavoro da schiavo, un monolocale che crolla a pezzi. Gli sarebbe andata bene anche una strada polverosa e una colonna sonora vecchia di decenni, purché la dividesse con Dean.
La rimessa di Bobby è familiare come una casa; ci è cresciuto, in fondo, ed è stato l'unico punto fisso sulla cartina per anni. Se ne riempie gli occhi, perché, se tutto va bene, questa è l'ultima volta che la vede.
Il lato più difficile del dire addio? Sapere che non sarà lui a soffrire di più. 





N/a: flash ambientata poco prima del gran finale della quinta stagione. La prossima drabble comprenderà il periodo di tempo tra la quinta e la sesta; da lì in poi, le drabble diventeranno più "rare", nel senso che potrebbero essercene anche solo una a stagione (colpa mia: non ho rewatchato le stagioni dalla sesta in poi tanto quanto quelle dalla uno alla cinque). Metterò sempre una noticina finale per contestualizzare (sempre che la mia testolina non me lo faccia dimenticare XD). Grazie a tutti coloro che seguono questa raccolta! Il nostro viaggio è a metà strada e sono contentissima che queste piccole cosette vi piacciano ogni volta così tanto. Sarà che quello dello scrittore è un hobby/mestiere solitario, ma è sempre bellissimo riuscire a trasmettere attraverso le parole sensazioni, immagini e quello che trasmette a me Supernatural. Grazie!

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Capitolo 29
*** Hunters ***


A volte, afferrare il telo che la copre e strapparglielo di dosso è il canto di una sirena. Non è questo, il tuo posto. L'Impala è una cacciatrice tanto quanto lo era lui: non è in quel garage che dovrebbe finire i suoi giorni.
Dean scuote la testa e si volta. Dalla finestrella in alto si vede solo un quadrato di cielo, ma basta ad attorcigliargli lo stomaco, a riaprire la voragine nel petto, nel ricordo di quanto ha perso. Di quel fianco scoperto che si ritrova, perché adesso non c'è più nessuno a pararglielo.
La luce si accende. Dean spalanca gli occhi. Dalla soglia, Lisa sbatte le palpebre, gli occhi più chiusi che aperti. «È tutto a posto?»
Dean annuisce. «Sì. Solo... avevo sentito un rumore.»
Ingoia il rospo, come ogni sera. Non c'è niente che possa fare. Di sicuro, non gettarsi sulle ginocchia e strapparsi i capelli. Ha fatto una promessa.



N/A: flash ambientata tra la quinta e la sesta stagione. Da qui in poi ci saranno alcuni salti temporali, come preannunciato la settimana precedente. Grazie ancora a tutti quelli che seguono questa raccolta!

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Capitolo 30
*** Rest ***


Stavolta non c'è scampo a quel vuoto di fianco a lui. L'aveva pensato anche la prima volta, Sam, ma ora è... definitivo. Non c'è un inferno da cui tirarlo fuori e non ci sono angeli disposti a farlo. Sono rimasti soli e adesso anche Dean l'ha abbandonato.
Una parte di lui sta già correndo in biblioteca a fare ricerche, perché deve esserci qualcosa che può fare per riportarlo indietro. Però, se chiude gli occhi, lo vede nella casa di Lawrence, con la mamma ad accarezzargli la testa e una fetta di crostata nel piatto. Lo vede mentre gli consegna i fuochi d'artificio sgraffignati dal laboratorio di chimica e ride dell'esplosione di luci. E non può strapparlo a questo. Quel loop di ricordi è la cosa più simile all'eterno riposo che avranno mai. E Dean si è meritato il suo.
Alza la birra alle stelle. «Tienimi un posto, d'accordo?»


 
N/a: Drabble ambientata tra la settima e l'ottava. Dopo anni di distanza, mi rifiuto di credere che Sam non abbia cercato Dean e basta, mentre era in Purgatorio. Quindi, nella mia testa, Sam non ha cercato Dean perché lo credeva in Paradiso.

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Capitolo 31
*** Pure ***


Nel Purgatorio non ci sono stelle. Appoggiato al tronco di un albero, Dean fissa le chiome intrecciarsi sopra la sua testa, oscurando il manto nero che le circonda. 
Se qualcuno gli avesse detto che si sarebbe ritrovato a uccidere mostri senza sosta, aiutato da un angelo e da un vampiro, Dean gli avrebbe riso in faccia. Non è nemmeno la cosa più strana che gli sia successa, il che è tutto dire.
«Dovresti riposare.»
Dean lancia un'occhiata a Benny, che scruta attorno a loro con un ginocchio piegato. 
«Non sono stanco.»
C'è qualcosa di puro e viscerale, in quel posto, qualcosa che fa scorrere il sangue veloce nelle vene e acuisce i suoi sensi. È l'istinto del cacciatore a dominare: non c'è posto per nient'altro.

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Capitolo 32
*** Alone ***


Il tappo della birra cade sull'asfalto in un tintinnio. Dean si appoggia al cofano e solleva lo sguardo al cielo stellato. Un'abitudine che nemmeno il viaggio in Purgatorio gli ha strappato. Sorseggia la birra, lo stomaco più aggrovigliato che mai. Sam ha una vita normale, adesso, e lui non ha il diritto di chiedergli di rinunciarvi. Aveva pensato che sarebbero tornati in società, che avrebbero ripreso a cacciare insieme, più forti che mai, ma Sam adesso ha quattro mura, una bella donna e persino un sacco di pulci a cui badare. 
Non è la mia vita e non lo sarà mai.
Se ci fosse Cas, probabilmente gli direbbe qualcosa come Sam ti vuole bene, non ti abbandonerà come a Stanford. Ma non ha nemmeno Cas, adesso, perché è stato così stupido da lasciarlo cadere.
Il telefono squilla, nel vano portaoggetti. Dean beve un sorso di birra e apre lo sportello. Il nome sullo schermo gli strappa un mezzo sorriso.
«Chi l'avrebbe mai detto? Il mio migliore amico è un vampiro.»
Se suo padre fosse lì, quello sarebbe il momento per un infarto.

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Capitolo 33
*** Now I know ***


È di nuovo tra quattro mura al sapore di muffa, con molle pronte a uscire dal materasso e ficcarsi nella sua schiena. Non c'era più abituato, Sam, così come non era più abituato a non trovarsi Amelia di fianco o il muso Riot a nulla dalla faccia quando si sveglia. 
Si alza senza far rumore ed esce. L'Impala è parcheggiata davanti la finestra, in modo da tenerla d'occhio. Dean ha gli occhi chiusi, ma chi può sapere se sta davvero dormendo? Da quando è tornato, è il Terminator dei cacciatori.
Sam infila le mani in tasca e si appoggia al cofano. Solleva gli occhi sulle stelle. Sono tornate il suo soffitto, pensa, la strada è di nuovo la sua casa. Perché anche lui, come Riot, è un randagio.
La cosa gli dispiace meno del previsto. Il petto si gonfia, la calma scende come un balsamo. È quello, il suo posto.
Ora lo sa.




N/A: arrivo con un giorno d'anticipo a pubblicare l'aggiornamento della raccolta, perché mi sono resa conto che domani non mi sarà possibile e non voglio saltare (anche se è capitato in precedenza. Chiedo perdono).
Questa drable è ambientata poco dopo il momento in cui Sam decide di tornare a cacciare con Dean. Come dicevo nella risposta ad una recensione, mi piace scrivere dei momenti in cui Sam è diviso tra la vita normale che voleva e il mondo a cui suo malgrado appartiene. Se, dopo Stanford, Sam era sicuro di poter tornare a studiare, una volta ottenuta vendetta, qui secondo me sa che non ci sarà una vita normale. È più grande, del resto, e lui e Dean ci hanno provato in abbondanza (anche se io vedo il bunker come il loro scorcio di normalità).
Grazie infinite, come sempre, a chi passa da queste parti e si ferma ad ammirare le stelle.

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Capitolo 34
*** Home ***


Il bunker è più una batcaverna che una casa, ma è la cosa più vicina che abbia mai avuto. Casa non è mai stato un tetto sopra la testa, in fondo. È un motel al sapore di muffa, sigarette e sudore altrui; è un'auto dai sedili in pelle e un arsenale nel bagagliaio; è un cimitero di lamiere e libri polverosi. È lo sguardo di Dean, mentre fa cozzare la bottiglia con la sua.
Non l'ha mai visto così: ha gironzolato per tutto il pomeriggio, curiosando in giro, e ora non la smette di sorridere. Neanche lui, se è per questo. Non ricorda l'ultima volta che è successo.
«Ai posti sicuri.»
Non era quello che immaginava quando chiedeva una casa, però, in questo momento, Sam non la cambierebbe con niente al mondo.
«Sì. Ai posti sicuri.»


Il cambiamento radicale dell'ottava stagione, secondo me, è questo: quando i Winchester si stabiliscono definitivamente nel bunker. È un cambiamento che mi lascia sentimenti contraddittori: da amante del classico Supernatural, all'inizio ho preteso le teste degli sceneggiatori; però, sono contenta per loro, per aver trovato un punto fisso dopo la perdita di Bobby, anche se il maiunagioia continua.

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Capitolo 35
*** Human ***


Essere umani è più difficile di quanto credesse.
Castiel si stringe nel trench e solleva lo sguardo al cielo. Ogni tremito lo scuote da capo a piedi, i denti battono da soli. Quanti fratelli sono nelle sue stesse condizioni, adesso? 
È colpa mia.
Credeva di fare la cosa giusta e ha sbagliato un'altra volta. Il peso di quella colpa brucia più del cuore di una stella.
Una cometa squarcia il blu del cielo. L'uomo di fianco a lui la indica. «Esprimi un desiderio.»
Castiel scuote la testa. «Non c'è nessuno ad ascoltare.»

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