My Evil Side

di Drew Bieber
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** 1 ***



“Accidenti, quanto mi annoio! Non c’è proprio più niente da fare qui… cosa potrei fare?” fa apparire un libro tra le sue mani “Vediamo se qui c’è qualcosa di interessante, forse posso scuotere le vite dei miei casi più disperati, dopotutto sono o non sono la dea del caos?” sfoglia le pagine leggendo i nomi in lista per poi fermarsi, sottolinea le lettere con il dito e si ferma sotto una determinata parola “KASHIWAGI ERI, mi sembri perfetta!” 


GIAPPONE, OSAKA

Nell’università Kihara si è ormai giunti alla fine dell’ultima lezione e le studentesse si rilassano qualche minuto nella sala comune.
“Quindi ti sei finalmente trasferita?” 
“Si, è da un po’ che abito nella casa nuova e mi trovo davvero bene da sola!” 
“Beata te che puoi vivere senza i tuoi!”
“Beh mi sembra una cosa normale, dopotutto sono una studentessa dell’università ormai, sono grande abbastanza!” si alza prendendo la sua borsa “Adesso devo proprio andare” 
“Devi raccattare il tuo ragazzo?” 
“Non è ancora il mio ragazzo! E no, ho qualcun altro da raccattare” alza la mano per salutare “Ciao ragazze, ci vediamo domani!” Gira i tacchi e se ne va *Quelle del mio corso sono proprio una seccatura! Che diavolo c’è l’ho a fare una migliore amica se poi studiamo in indirizzi diversi?!*

Arriva nella biblioteca dell’istituto, che ormai è quasi vuota e guardandosi intorno subito nota la ragazza che dorme su un tavolo con un libro tra le mani. Le si avvicina e la scuote appena per farla svegliare.
“Ehy, tu, è ora di tornare a casa”
“Mmmh, di già?” Apre gli occhi e se li sfrega nel mentre si raddrizza con la scuola staccandosi dal libro “Non ho neanche finito di leggere il paragrafo che mi interessava…”
“Non importa, puoi sempre prenderlo in prestito quel volume”
“No, tornerò qui a finirlo domani” si alza e si infila la giacca. Prende il libro richiudendolo e lo riporta al suo posto tra gli scaffali della sezione “Mitologia” 
“Sempre gli stessi argomenti eh?”
“È ciò che mi piace studiare”
Le due ragazze escono dalla libreria, attraversano il cortile e seguendo l’afflusso di gente varcano il cancello dell’università ritrovandosi fuori.
“Hai da fare adesso?”
“Non mi sembra…”
“Allora che ne dici se…” si blocca poiché dall’altro lato della strada, dove c’è un’altra università, il ragazzo-quasi-fidanzato della sua amica si sta preparando per attraversare e raggiungerle “…credo che tra qualche secondo sarai impegnata, quindi a questo punto vado a casa” si avvia prima che il ragazzo possa arrivare 
“No, aspetta, ma cosa…” non capendo perché l’amica se ne stia andando allunga il braccio nella sua direzione per farla fermare ma inutilmente e la vede allontanarsi sempre di più. Un attimo dopo il ragazzo la sorprende alle spalle e la stringe a se.

“Sono a casa” entra dentro, si ferma per sfilarsi le scarpe e lasciare la giaccia sull’attaccapanni “Aaah! Ma perché continuo a dirlo anche se qui non c’è nessuno? Le vecchie abitudini sono due da togliere…” con ancora la borsa in mano cambia stanza andando quindi in soggiorno dove si butta a peso morto sul divano “Per fortuna che c’è l’impianto di riscaldamento automatico altrimenti gelerei ogni volta che torno da scuola” sposta lo sguardo verso la finestra e da dentro intravede le voglie rosse e marroni staccarsi dai rami e cadere a terra “L’inverno è alle porte ormai” stanca si gira su un fianco, in modo da trovarsi faccia allo schienale del divano e, rannicchiata, chiude gli occhi per cercare di riposare.
“Se non sbaglio l’inverno è la tua stagione preferita”
Sentendo una voce improvvisa salta dal divano mettendosi subito sul chi va là “AAAH COS’È STATO?! CHI C’È QUI?!” si guarda intorno tremante dalla paura. Quando gira la testa verso la cucina, alle sue spalle, sobbalza nuovamente nel vedere la testa di una donna sporgere dallo schienale del divano.
“Sono qui” si mette in piedi “Perché quella faccia spaventata ragazzina? Sembra tu abbia visto un fantasma!”
“T-TU CHI SEI?!” trema con gli occhi spalancati mentre sta nascosta dietro la poltrona 
“Io? Io sono Eris! La dea del caos!”
“Una dea? Come faccio a credere a ciò che dici?” Con aria scettica si sporge in avanti in modo da osservare meglio la donna che le si è mostrata improvvisamente 
“Basti pensare a come sia possibile che mi sia intrufolata in casa tua”
“In effetti ho fatto installare apposta uno speciale sistema di sicurezza ad altra tecnologia proprio per evitare che estranei possano entrare”a sua espressione si fa sempre più seria mentre pensa e ripensa *Forse questa donna mi sta dicendo la verità. Ma se così fosse…* fa un sorrisetto di compiacimento “…SAREBBE FANTASTICOOOO” saltella fuori dalla poltrona con aria felice ed estasiata 
“Ehy ma… che ti prende adesso??” la guarda un po’ spaventata 
“Se sei davvero una dea allora è meraviglioso! Io so tutti di mitologia e so tutto su di voi esseri divini! “AVERTI QUI È UN PIACERE IMMENSO!!” arrossisce per l’emozione 
*Questa ragazzina è proprio strana! Sembra una bambina, ecco perché era su quella lista…”
“Un momento però… perché sei qui? Gli dei non scendono tutti i giorni nel mondo degli umani, dovresti essere nel Rag-narok in questo momento”
“Complenti, sei davvero informata su di me allora!!”
“Certo che solo sono…”
“Beh ti informo che sono qui per stravolgerti la vita!!”
“Eh? Che cosa intendi??” la guarda preoccupata 
“Devi sapere che lì dove vivo io, nel Rag-narok appunto, ci si annoia facilmente e per questo ho deciso di venirmi a divertire con te, KASHIWAGI ERI!!!” le punta il dito addosso sorridendole amichevolmente 
“Sai anche il mio nome?” si sorprende alle parole della dea 
“È ovvio! Tu sei sul mio libro! E io sono qui per farti passare momenti indimenticabili vedrai!!”

Fu così che conobbi la dea del caos Eris.
In quel momento era tutto troppo confuso per poter dare una spiegazione logica a quel che stava accadendo, ma ciò che era sicuro era che con quella “donna” avrei passato un bel mucchio di guai. 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Come ogni mattina, Eri si sta dirigendo a scuola a piedi e, dietro di lei, Eris la segue mentre tiene in mano il suo libro e lo legge. “Kashiwagi Eri, 20 anni e al terzo anno di Lettere Classiche che studi presso un’università femminile, una delle più prestigiose in città a quanto pare. Ami in particolare la mitologia, non esci molto, la tua migliore amica si chiama Risa Hidaka, vi conoscete dalle medie, un bel po di tempo. Ma vediamo qualcosa della tua famiglia, vivi da sola, hai perso i tuoi genitori… e poi qui c’è qualcosa sul tuo passato, ma non riesco a leggere bene…” “Ehy Eris, sei sicura che nessuno a parte me può vederti?” chiede poiché, a causa di quello che sta leggendo la dea, diventa impaziente “Solo se io voglio e in questo momento no, nessuno mi vede a parte te, questo libro ha qualcosa che non va…” “Dì un po’, quelle pagine sanno proprio tutto di me?” “Si certo, qui c’è tutta la ti noiosa vita!” “Fantastico…” si ferma poco distante dal cancello della scuola e a pochi metri da lei Risa sta parlando con il ragazzo di ieri. “Che ti prende? Perché ti sei fermata?” la dea le si avvicina e la osserva non capendo, poi guarda nella stessa direzione di Eri e riconosce la ragazza in lontananza “Ma quella è la tua amica” Risa si accorge della presenza di Eri “Eri!” dopo aver preso la mano del ragazzo inizia a correre trascinando anche lui verso la ragazza “Come stai? So che oggi hai un esame importante!” “Si, ma è abbastanza semplice… non ho per niente ansia” “Ma guarda guarda! L’atmosfera si è fatta tesa tutt’un tratto!” Tra tutte e tre l’unica a suo agio sembra Risa, così Eris guarda gli altri due cercando di capire cosa c’è che non va. “Scusami per ieri! Avrei voluto invitarti a casa ma non c’è stato modo!” La campanella di entrambe le università suonano all’unisono e gli studenti si affrettano a rientrare “Forse è meglio se vado anch’io, alla prima ora ho quel professore che detesto!” “Va bene, ci vediamo dopo allora, ciao Ryo!” Il ragazzo se ne va correndo verso la sua scuola ed Eris intanto ha osservato con attenzione tutto l’incontro. Mentre Eri sta ripetendo per l’esame, Eris girovaga sul tetto della scuola pensosa e con il suo libro in mano. “Dannazione! In questo punto non si legge quasi niente!! Credo proprio che dovrò usare quello strumento” apre il palmo della mano e appare una lente d’ingrandimento gigante che le permette di decifrare alcune parole sfocate del libro. “Ah! Adesso va decisamente meglio ! Grazie a queste pagine ora posso dire di conoscere la parte più interessante della vita di Eri. Di qui in poi il suo destino è nelle mie mani, posso iniziare a divertirmi e comincerò dalla scuola di fronte” Dopo aver concluso l’esame Eri può finalmente uscire dall’aula e tirare un sospiro di sollievo “È andata meglio del previsto” si appoggia con la schiena al muro. “Tra poco tocca a me…” di fronte a lei una ragazza è accovacciata a terra con il libro di testo sulle gambe e impugna una matita nella mano tremante d’ansia. Un attimo dopo si sente un boato fortissimo e la matita sfugge dalla presa precaria della ragazza finendo a terra e inizia a tramare sul pavimento “Ma che…” Eri osserva la matita spaventata “Si sta muovendo! Il pavimento si sta muovendo! È un terremoto?!” I ragazzi di entrambe le università si riversano fuori in cortile e nel bel mezzo della strada. Eris osserva tutto dall’alto e sorride compiaciuta “Bene bene, sono riuscita a far crollare l’edificio e a creare scompiglio, dopotutto a cosa serve una scuola totalmente maschile se dall’altra parte della strada ce n’è una femminile? Il mio piano sembra essere iniziato bene” Eri corre fuori alla ricerca di Risa che chiama a gran voce “RISAAA! RISAAA!” una volta vicino al cancello riesce a vedere la sua amica sul ciglio del marciapiede che guarda verso l’università ormai ridotta a un cumulo di macerie “Ma… è spaventoso… com’è stato possibile?” nel vedere quello spettacolo Eri resta immobile dalla paura e neanche si accorge della presenza di Eris dietro di lei “Sorprendete vero? È tutta opera mia!” “Eris… come hai potuto??” guarda la dea con sconcerto “Sono la dea del caos no? È normale che provochi qualche danno, ma tranquilla ho fatto in modo che nessuno venisse coinvolto troppo nell’incidente, si risolverà tutto” “Ma cos’hai in mente…?” Intanto Risa, con gli occhi, cerca disperatamente qualcuno tra i ragazzi scappati dall’università “Dov’è finito? Perché non esce…? “Risa” Eri le si avvicina e le prende la mano “Ryo… Ryo” Rise non avverte per niente la presenza dell’amica e anzi inizia a piangere disperata. Eri nel vederla in quello stato decide di attraversare la strada e corre verso l’università ancora circondata da un polverone di macerie. “ERI DOVE VAI?!” urla Eris alla ragazza che però non si ferma *Non capisce che è pericoloso per lei?” “RYO! RYOOO! RYOO!” mentre corre nel cortile cerca tra i ragazzi che stanno uscendo fuori e non trovando Ryo fa un giro intorno alla scuola, dall’ingresso, ai laboratori del piano terra alla palestra “RYO! RYOO!!” purtroppo la ricerca di Eri va a vuoto e così la ragazza stanca si ferma vicino l’uscita della mensa per riprendere fiato. “Credo proprio di dover intervenire” Eris, che le è stata dietro tutto il tempo, svanisce. Fuori la scuola sono intanto arrivati i soccorsi, i paramedici si stanno prendendo cura dei feriti mentre i vigili del fuoco si assicurano che tutti abbiano evacuato l’edificio. “Sembra che non ci sia più nessuno dentro, ma faremo un giro di ispezione” Risa si accorge che Eri non è ancora tornata “Vi prego sbrigatevi, la mia amica è entrata nella scuola qualche minuto fa e ancora non ne è uscita!” “Dannazione, dove sei Ryo? Il tempo stringe, non posso più restare qui…” dall’alto alcune parti del muro continuano a cedere e Eri rischia di essere colpita “No…!” Fortunatamente Ryo arriva giusto in tempo e con il suo corpo le fa da scudo “Ryo…” “Andiamocene via da qui ora!” Eris osserva i due correre verso la strada “Proprio al momento giusto, sono così brava! Adesso però devo impegnarmi sul serio” I ragazzi di entrambe le università sono riuniti alla Kihara e nella sala comune ci si prende cura dei feriti. “Accidenti a te, adesso non riesco neanche ad usare il braccio!” “Nessuno ti ha chiesto niente Takasu” “Vorresti dire che te la saresti cavata anche senza di me?!” “Guarda che è per colpa tua se sono dovuta venirti a cercare in quel putiferio”! Eri e Ryo litigano animatamente tra di loro “Basta vuoi due! Non siete mica dei bambini!” Rise poggia un vassoio della mensa sul tavolino davanti a loro “Ti ho preso del ramen Ryo, spero ti piaccia” *Del ramen!?* fa una faccia disgustata “Che c’è? Non dirmi che non ti piace…” “Preferivi dell’omurice forse?” Chiede Eri consapevole di ciò che sta pensando il ragazzo “Ah si, adoro l’omurice! È il mio piatto preferito!” Afferma Ryo senza neanche pensare e Risa rimane quasi sconvolta “Non pensavo ti piacesse tanto…” “Si beh non lo mangio spesso purtroppo, solo poche persone sanno farla come piace a me…” “E tu come facevi a sapere quale fosse il suo piatto preferito?” Chiede ad Eri “Io… io sono andata a caso! Ll’ho detto solo perché è anche il mio piatto preferito…” capisce di essersi messa nei guai con la frase precedente così, pur di trovare una scusa, dice la prima cosa che le vien in mente, ma quando si accorge che la situazione sta peggiorando decide di chiudere la bocca “Purtroppo non hanno l’omurice… vuoi che ti prenda qualcos’altro?” “Magari qualcosa di dolce se c’è” Rise torna indietro per andare a prendere alla mensa l un dolce per Ryo, mentre lui ed Eri restano soli sulle poltrone della sala in evidente imbarazzo. “Come mai tutto questa soggezione agazzina?” appare Eris seduta sul divanetto “Non posso parlarti davanti a lui Eris!” sussurra mettendo anche le mani davanti alla bocca in modo che Ryo non possa sentire ne accorgersi della conversazione “Con chi parli?” Eri sobbalza non appena Ryo le porge la domanda “C-con nessuno…!” “Sei sempre la solita stramba” “Eri perché non sciogli un po’ l’atmosfera?” Si sdraia ma poiché la ragazza la ignora per evitare altre figuracce Eris si alza, gira intorno alla poltrona di Ryo passandogli una mano tra i capelli, nonostante il ragazzo non possa vedere la dea riesce comunque a percepire il contatto, anche se lievemente e una scarica di brividi gli scende lungo il collo, infine gli si ferma davanti e si siede sulle sue gambe “Vedi Eri? Dovresti fare così!” “Come se fosse questo il luogo” dice tra se e se girandosi dall’altro lato, Eris scontenta di quella reazione si rialza “E va bene, in questo caso spenderò il mio tempo in modo più produttivo” scompare. “Io me ne vado” prende la sua borsa e si mette in piedi, si ferma però nel vedere Risa tornare “Eccomi qui Ryo! Ti ho preso il budino al cioccolato, questo so che ti piace molto” poggia il piatto sul tavolo e nota che Eri sta per andarsene “Stai tornado a casa?” “Si, è piuttosto tardi…” “Ora che ci penso, tu avevi un alloggio nel dormitorio della scuola, dove andrai adesso Ryo?” Eri sta per avviarsi ma sentendoli parlare si ferma ad ascoltare “Non ne ho proprio idea, credo che per stasera resterò qui, ma poi dovrò trovare una sistemazione” “Perché non lo inviti a restare a casa tua Risa?” La proposta di Eri fa arrossire immediatamente la ragazza “Eh?! Ma cosa dici?? Come potrei…” “Casa tua è piuttosto grande per una persona sola, Ryo potrebbe fermarsi da te per un po’ oppure diventare tuo coinquilino” “Beh mi sembra un’idea abbastanza ragionevole, dipende lui cosa ne pensa” si rivolge a Ryo per una risposta “Io… mi farebbe piacere ma non vorrei creare disturbo” “Vabbè io vado ora, cercate di decidervi prima che il sole sorga di nuovo, buona notte” Eri se ne va lasciando i due soli e interdetti *Non mi interessa starvi a sentire mentre vi fate i complimenti a vicenda* Nell’ufficio del dirigente scolastico, la signorina Shimono, preside della Kihara, sta discutendo in privato con il signor Iguchi, preside della Ohara e, per condurre il gioco, Eris prende il controllo del corpo della donna. “Non posso crederci, è un vero disastro, un vero disastro, com’è stato possibile un crollo del genere?!” “Suvvia, l’importante è che nessuno dei suoi ragazzi si è fatto male, il resto non conta” poggia una tazza di tè caldo davanti l’uomo e resta appoggiata alla scrivania. “Questo è vero, ma dove andremo ora? Non c’è più un’aula o un laboratorio o un dormitorio, nessun posto sicuro per i miei studenti!” “Questo non è un problema, sa ho deciso di aiutare lei e la sua università a rialzarsi da questo brutto colpo” “Ah si? E come?” “Unendo i nostri due istituti” Eris si abbassa piegandosi sulle ginocchia e poggiando le braccia sulle gambe di Iguchi “Creeremo una scuola mista in cui ragazzi e ragazze potranno stare insieme” incrocia le braccia e si poggia con il mento facendo arrossire ed accaldare l’uomo “In questo modo anche noi potremmo collaborare” sposta una mano sulla fine della camicia, dov’è questa è infilata nei pantaloni e rigira un bottone tra le mani finendo per sfilarlo dall’asola, Iguchi di conseguenza contrae lo stomaco sopprimendo un sorrisetto compiaciuto “Non le sembra una splendida idea signor preside?”

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