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Autore: Drew Bieber    07/08/2018    0 recensioni
Kashiwagi Eri è una studentessa dell’università, la sua vita, alquanto monotona, viene scossa da una dea del caos che, per pure divertimento, si intromette nelle decisioni della ragazza facendola ritrovare in situazioni... scottanti!
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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“Accidenti, quanto mi annoio! Non c’è proprio più niente da fare qui… cosa potrei fare?” fa apparire un libro tra le sue mani “Vediamo se qui c’è qualcosa di interessante, forse posso scuotere le vite dei miei casi più disperati, dopotutto sono o non sono la dea del caos?” sfoglia le pagine leggendo i nomi in lista per poi fermarsi, sottolinea le lettere con il dito e si ferma sotto una determinata parola “KASHIWAGI ERI, mi sembri perfetta!” 


GIAPPONE, OSAKA

Nell’università Kihara si è ormai giunti alla fine dell’ultima lezione e le studentesse si rilassano qualche minuto nella sala comune.
“Quindi ti sei finalmente trasferita?” 
“Si, è da un po’ che abito nella casa nuova e mi trovo davvero bene da sola!” 
“Beata te che puoi vivere senza i tuoi!”
“Beh mi sembra una cosa normale, dopotutto sono una studentessa dell’università ormai, sono grande abbastanza!” si alza prendendo la sua borsa “Adesso devo proprio andare” 
“Devi raccattare il tuo ragazzo?” 
“Non è ancora il mio ragazzo! E no, ho qualcun altro da raccattare” alza la mano per salutare “Ciao ragazze, ci vediamo domani!” Gira i tacchi e se ne va *Quelle del mio corso sono proprio una seccatura! Che diavolo c’è l’ho a fare una migliore amica se poi studiamo in indirizzi diversi?!*

Arriva nella biblioteca dell’istituto, che ormai è quasi vuota e guardandosi intorno subito nota la ragazza che dorme su un tavolo con un libro tra le mani. Le si avvicina e la scuote appena per farla svegliare.
“Ehy, tu, è ora di tornare a casa”
“Mmmh, di già?” Apre gli occhi e se li sfrega nel mentre si raddrizza con la scuola staccandosi dal libro “Non ho neanche finito di leggere il paragrafo che mi interessava…”
“Non importa, puoi sempre prenderlo in prestito quel volume”
“No, tornerò qui a finirlo domani” si alza e si infila la giacca. Prende il libro richiudendolo e lo riporta al suo posto tra gli scaffali della sezione “Mitologia” 
“Sempre gli stessi argomenti eh?”
“È ciò che mi piace studiare”
Le due ragazze escono dalla libreria, attraversano il cortile e seguendo l’afflusso di gente varcano il cancello dell’università ritrovandosi fuori.
“Hai da fare adesso?”
“Non mi sembra…”
“Allora che ne dici se…” si blocca poiché dall’altro lato della strada, dove c’è un’altra università, il ragazzo-quasi-fidanzato della sua amica si sta preparando per attraversare e raggiungerle “…credo che tra qualche secondo sarai impegnata, quindi a questo punto vado a casa” si avvia prima che il ragazzo possa arrivare 
“No, aspetta, ma cosa…” non capendo perché l’amica se ne stia andando allunga il braccio nella sua direzione per farla fermare ma inutilmente e la vede allontanarsi sempre di più. Un attimo dopo il ragazzo la sorprende alle spalle e la stringe a se.

“Sono a casa” entra dentro, si ferma per sfilarsi le scarpe e lasciare la giaccia sull’attaccapanni “Aaah! Ma perché continuo a dirlo anche se qui non c’è nessuno? Le vecchie abitudini sono due da togliere…” con ancora la borsa in mano cambia stanza andando quindi in soggiorno dove si butta a peso morto sul divano “Per fortuna che c’è l’impianto di riscaldamento automatico altrimenti gelerei ogni volta che torno da scuola” sposta lo sguardo verso la finestra e da dentro intravede le voglie rosse e marroni staccarsi dai rami e cadere a terra “L’inverno è alle porte ormai” stanca si gira su un fianco, in modo da trovarsi faccia allo schienale del divano e, rannicchiata, chiude gli occhi per cercare di riposare.
“Se non sbaglio l’inverno è la tua stagione preferita”
Sentendo una voce improvvisa salta dal divano mettendosi subito sul chi va là “AAAH COS’È STATO?! CHI C’È QUI?!” si guarda intorno tremante dalla paura. Quando gira la testa verso la cucina, alle sue spalle, sobbalza nuovamente nel vedere la testa di una donna sporgere dallo schienale del divano.
“Sono qui” si mette in piedi “Perché quella faccia spaventata ragazzina? Sembra tu abbia visto un fantasma!”
“T-TU CHI SEI?!” trema con gli occhi spalancati mentre sta nascosta dietro la poltrona 
“Io? Io sono Eris! La dea del caos!”
“Una dea? Come faccio a credere a ciò che dici?” Con aria scettica si sporge in avanti in modo da osservare meglio la donna che le si è mostrata improvvisamente 
“Basti pensare a come sia possibile che mi sia intrufolata in casa tua”
“In effetti ho fatto installare apposta uno speciale sistema di sicurezza ad altra tecnologia proprio per evitare che estranei possano entrare”a sua espressione si fa sempre più seria mentre pensa e ripensa *Forse questa donna mi sta dicendo la verità. Ma se così fosse…* fa un sorrisetto di compiacimento “…SAREBBE FANTASTICOOOO” saltella fuori dalla poltrona con aria felice ed estasiata 
“Ehy ma… che ti prende adesso??” la guarda un po’ spaventata 
“Se sei davvero una dea allora è meraviglioso! Io so tutti di mitologia e so tutto su di voi esseri divini! “AVERTI QUI È UN PIACERE IMMENSO!!” arrossisce per l’emozione 
*Questa ragazzina è proprio strana! Sembra una bambina, ecco perché era su quella lista…”
“Un momento però… perché sei qui? Gli dei non scendono tutti i giorni nel mondo degli umani, dovresti essere nel Rag-narok in questo momento”
“Complenti, sei davvero informata su di me allora!!”
“Certo che solo sono…”
“Beh ti informo che sono qui per stravolgerti la vita!!”
“Eh? Che cosa intendi??” la guarda preoccupata 
“Devi sapere che lì dove vivo io, nel Rag-narok appunto, ci si annoia facilmente e per questo ho deciso di venirmi a divertire con te, KASHIWAGI ERI!!!” le punta il dito addosso sorridendole amichevolmente 
“Sai anche il mio nome?” si sorprende alle parole della dea 
“È ovvio! Tu sei sul mio libro! E io sono qui per farti passare momenti indimenticabili vedrai!!”

Fu così che conobbi la dea del caos Eris.
In quel momento era tutto troppo confuso per poter dare una spiegazione logica a quel che stava accadendo, ma ciò che era sicuro era che con quella “donna” avrei passato un bel mucchio di guai. 
  
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