Il mondo visto da quassù

di Little_riding_hood
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Mi sono sempre sentita fuori posto, mamma dice che sono troppo piccola per capire come va il mondo, mentre mio padre se ne è andato quando ero piccola perché ha trovato un'altra famiglia lontana chilometri, ed ora non gli importava più di noi, per quanto possa essere triste, questa è la verità. L'unica versione che io conosca per lo meno, lui non si è mai preoccupato di spiegarmi cosa avesse in testa e io non l'ho mai voluto sapere, ho voluto chiudere tutti i rapporti con lui, anche se dentro di me continuo a sperare che un giorno torni e mi dica che gli dispiace davvero di averci abbandonate. Ogni notte immagino che suoni il campanello e che appena apro la porta lui allarga le braccia finché non gli salto addosso, mi stringe così forte che non ho la forza di odiarlo e mentre mamma ci guarda sorseggiando caffè, lui sussurra un milione di scuse e ci chiede se può tornare a vivere con la sua vera famiglia. Peccato sia solo un sogno, nella realtà invece mia madre mi ignora per la maggior parte del tempo, troppo presa dal suo lavoro da avvocato, le mie compagne di classe sono solamente chiwawa da esibizione che mi ritengono sfigata perché non sono alla modà e non esco mai e ai loro occhi, chi non esce non si diverte, chi non si diverte non merita di essere invitato alle feste, chi non è invitato alle feste è OUT e chi è OUT non ha amici, in sintesi tutti a scuola la pensano così, tutti tranne Erick Thompson, il mio migliore amico da tempo immemorabile. Io e Erick siamo come fratelli, passiamo tutti i pomeriggi insieme e qualche volta anche la notte, tutti ci considerano fidanzati e a noi non importa, stiamo bene insieme, ma come amici, che gli altri pensino ciò che vogliono, noi sappiamo la verità e questo basta. Erick è avvinghiato alla Play Station da ore ormai, oggi non ho voglia di fargli compagnia, sono troppo stanca, per cui mi limito a guardarlo giocare stesa sul suo letto. Non so come mai, ma oggi sono davvero esausta, non ho energie neppure per andare in cucina a prendere qualcosa da mangiare. Per fortuna dopo poco arriva sua madre a portarci dei biscotti per merenda, Libbie è una donna fantastica, anche io vorrei una madre come lei, Erick è davvero fortunato... Mi scompiglia i capelli e mi sorride affettuosa. Mi ha sempre considerato come una figlia e io ho sempre sperato che lei potesse adottarmi, ma purtroppo mia madre non lo permetterebbe, anche se non si ricorda di occuparsi di me, sa che esisto e se mi vede mancare per più di due giorni da casa scatena un putiferio, lo ha fatto anche quando mi ero dimenticata di dirle che andavo da Erick per le vacanze di Natale, quando sono tornata a casa ho trovato i poliziotti seduti sul divano mentre lei li minacciava se non mi avessero trovata. Mia madre era un controsenso vivente, capivo perché mio padre l'avesse lasciata, ma non capivo cosa centrassi io... "Ti fermi qui anche questa notte? Domani tanto è domenica" sorrise Libbie sperando in una risposta affermativa. Amava avere un'alleata donna in casa, in una famiglia con 4 figli maschi era comprensibile, aveva messo un letto in più in camera di Erick solo per me, diceva che ormai eravamo grandi per condividere lo stesso letto, non ci saremmo stati. Infatti aveva ragione, a volte ci ostinavamo a dormire nel medesimo letto per guardare un film in streaming sul suo portatile, ma stavamo così stretti che finivo sempre per svegliarmi stesa sul pavimento. Annuisco col capo sorridente e lei applaude contenta, mi schiocca un bacio in fronte ed esce. "Mia madre ama più te che me" sospira Erick. "Non dire stronzate, è solo complicità fra donne". Lo abbraccio da dietro distraendolo dal videogame, infatti il suo personaggio viene ucciso e lui se la prende con me iniziando a farmi il solletico. Ci ritroviamo l'uno steso sull'altra ridendo come pazzi, smette di solleticarmi i fianchi e io smetto di ridere riprendendo a respirare normalmente. Lui si lascia cadere addosso a me e io gli accarezzo i capelli. "Vorrei tu vivessi sempre qui, mi fai stare bene e ne ho bisogno". "Anche io sto bene qui, ma ora smettila di fare l'amico gentile e carino, non ti si addice". Sorride e si alza a sedere, poi si blocca a fissarmi. "Sei bellissima Nathalie". Mi allaccio al suo corpo con braccia e gambe mentre si alza in piedi e lo abbraccio forte. Le sue mani si allacciano sotto le mie natiche. "Sai di cioccolato" dice avvicinandosi alle mie labbra. "Sai, stavo cercando di mangiare prima che tu mi assalissi" brontolai riprendendo il biscotto che avevo lasciato scivolare sul suo cuscino. Con le labbra perlustra la clavicola, la spalla, il collo... Poi si siede appoggiandosi con la schiena allo schienale del letto, mi trascina a sedere su di lui e mi porta le mani sotto al seno. "Sei davvero bellissima". "Mi hai visto miriadi di volte, cosa ti fa cambiare idea ora?". "Ho sempre visto la tua bellezza, ma non l'ho mai ammesso ad alta voce prima d'ora". "Non è la prima volta che mi tocchi Erick, non farlo solo per gioco per favore". Si sposta leggermente per guardarmi negli occhi e mi prende il viso fra le mani. "Non ti ho mai usata Nathalie, a me piace stare con te lo sai". "Ma io non ti piaccio". "Non nel senso in cui vorresti... Sai che sono gay". "Lo so...". Mi bacia la fronte dolcemente e io mi sdraio sulle sue gambe, mentre lui riprende a giocare. Guardo il display del mio cellulare e vedo che si sono fatte le 19:36, ho una chiamata persa di mia madre, così la richiamo e metto il vivavoce mentre mi rinfilo la maglia. "Nathalie, volevo sapere se tornavi per cena, abbiamo ospiti". "No, dormo da Erick". "Spero che se lo facciate abbiate almeno le precauzioni, non fai altro che dormire da lui ed io una figlia incinta a 16 anni non la voglio!". "Tanto tu una figlia non la vuoi proprio in nessun caso". Le attacco il telefono in faccia e Erick mi guarda allarmato. Non lo abbiamo mai fatto, certo, abbiamo dormito tante volte mezzi nudi, e non abbiamo problemi a cambiarci davanti all'altro, abbiamo sempre fatto tutto insieme e non c'è nulla che non sappiamo l'una dell'altra, ma ciò nonostante non siamo mai andati a fondo, anche se a volte l'ho beccato farsi le seghe e ogni volta che dormiamo nello stesso letto lui mi slaccia il reggiseno di routine, perché dice che lo infastidisce sentirlo quando mi abbraccia, essendo molto stretti. Ai suoi non importa cosa facciamo tutto il giorno in camera sua, è così da anni e ormai ci hanno fatto l'abitudine. L'unico che vuole sempre risposte è Kevin, il più piccolo dei suoi fratelli, ha 14 anni e insiste col dire che Erick ha trovato la più figa con cui farsela, poveri ormoni in subbuglio, fortuna che i gemelli, Adam e Luke, hanno ormai 21 anni e se ne fregano di ciò che facciamo, mi vedono come una sorellina minore e mi trattano come tale. Libbie ci chiama per cena, ha preparato l'arrosto. Mi affretto a prendere una coscia si pollo prima che qualcun'altro lo faccia, infatti Kevin prende l'altra e ghigna a Erick, rimasto senza. È divertente vedere la sua faccia sbigottita, lui adora le cosce di pollo.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


"Non ti azzardare a dormire" mi intima aprendo la finestra per poi guardare fuori. "Perché?". "Perché voglio andare ad una festa, e dobbiamo andare di nascosto". "Io non ci vengo". "Oh sì baby, tu ci verrai eccome" sorride e mi prende per i polsi trascinandomi contro il suo petto. "Erick, non mi va, davvero". "Ma è l'unica possibilità di conoscere David, sai quanto ci tengo, da quando ho scoperto che non è omosessuale ho un pallino fisso...". "Okay..." sbuffo e lo seguo sul cornicione nella finestra, saliamo sul tetto a spioventi e ci lasciamo scivolare di sotto. Cado col culo a terra e Erick mi dà una mano a rialzarmi. "Tutto okay?". "Sì...". Mi faceva male sentirgli dire che era cotto di David, a me lui piaceva da anni, ma dirglielo non avrebbe avuto molto senso, d'altro canto non capivo se lui fingesse di non saperlo o fosse così stupido da non essersene ancora accorto. Di fatto però, non potevo farci nulla, per cui lo seguii verso il suo caro David. "Nessuno sa che sei gay, vedendoti con David potrebbero fare 2 + 2...". "Non me ne importa un fico secco, sono stanco di nascondermi Nath". "Sei tu che ti sei sempre nascosto". "Lo so, ma ora basta". Annuisco anche se non può vedermi, essendo dietro di me. Arrivati a destinazione, mi fa cenno di salire dalla finestra sul retro, che per fortuna è aperta. Jordan ha pagato un buttafuori per la serata, per cui non dobbiamo dare troppo nell'occhio. Ci ritroviamo a dover scavalcare io lavabo della cucina interrompendo due che si stavano strusciando l'uno addosso all'altro appoggiati al tavolo. Penso che non mangerò nulla di quel che è lì sopra... Erick mi trascina fuori mentre i due ci guardano male, non è colpa mia se con tutte le camere della villa scelgono proprio la cucina. "Io vado a cercare David, tu divertiti e non bere troppo, ci ritroviamo alle 2 in cucina, va bene?". "Erick, io qui da sola non ci sto". "Cosa? Non ti sento! Vabbe, a dopo!" urla per farsi sentire e sale le scale che portano al piano di sopra. Vorrei ucciderlo in questo momento, non può portarmi in un posto del genere e lasciarmi sola! "Guarda guarda! Nathalie Brown, come mai qui?". Louren mi guarda sorniona, mentre la sua amica Camille si accomoda sulle gambe di Jordan su una poltrona. Merda. Sono nella merda. "Beh...". E adesso? Come avrei fatto a spiegarglielo? Non potevo dire che mi ero imbucata ad una festa, senza invito oltretutto, solo perché il mio migliore amico voleva scopare la sua cotta millenaria... "Fa nulla Nathalie, ma devi per forza giocare con noi" esordì Jordan mentre Dylan girava la bottiglia. "Il gioco della bottiglia, o baci chi tocca, o bevi 2 shot". "Ma veramente io...". Faccio per rifiutare, ma Louren mi spinge su una poltrona libera e si siede sul bracciolo accanto a me. Bastarda, così non posso darmela a gambe! Saranno più di 20 minuti che giochiamo, per ora mi sono toccati Carl e Alex, per carità, nulla contro di loro, ma ho preferito bere, non ho mai baciato nessuno, e non voglio certo sprecare il mio primo bacio con qualcuno che non amo. Peccato però che non regga bene l'alcool, non so cosa ci fosse in quei bicchieri, ma non ci vedo più. Mi gira la testa e ho la nausea. Mi alzo senza dire nulla e barcollando mi avvio alla ricerca di un bagno, ma quando finalmente lo trovo David e Erick ci stanno dando dentro nella vasca. Per fortuna non mi hanno vista così mi defilo velocemente. Ho ancora più voglia di vomitare di prima... Vedere il tuo miglior amico ciucciare il cazzo di uno non è affatto piacevole... Che schifo. Mi avvio verso la porta ignorando il buttafuori che brontola di non avermi vista entrare. Beh se non altro mi ha vista uscire, e se ne ricorderà bene, dato che non riuscendo a resistere ho rigettato sulle sue scarpe. Borbotto un flebile "scusa" e mi incammino verso il parco accanto. Bevo dalla fontana e mi lavo la faccia. Ora va un po' meglio, decisamente. "Ehi piccola". Un gruppo di ragazzi mi si avvicina e dai loro sorrisi maliziosi deduco non abbiano nulla di buono in mente. "Eddai piccola, vieni qua" mi afferra il braccio e mi trascina contro di lui. "Non mi toccare stronzo!". Provo ad opporre resistenza, ma non ho ancora ripreso l'equilibrio per l'alcool, non riesco a muovermi e lui ne approfitta. Mi tira giù i pantaloni in un colpo secco. Se non riesco ad andarmene finirà male, lo so. Mi sforzo di mantenermi in piedi, ignorando le lacrime e gli tiro una ginocchiata nelle palle, ma un suo amico mi si avvinghia da dietro e mi tiene ferma ridendo. Bastardi! Ringhio mentre lui si avvicina e mi tira uno schiaffo fortissimo, mentre tutti iniziando a schernirmi. "Troia" mi insulta anche lui. Ah, io sarei la troia? Ma davvero? Pezzo di merda... Non resisto dalla rabbia e gli sputo in faccia con tutto l'odio che serbo. Lo sento bestemmiare, prima di vederlo cadere a terra. Vedo uno dopo l'altro tutti cadere a terra con espressioni dolenti. Il tipo che mi stringe mi lascia andare e scappa dopo avermi spinta a terra. Ahia, sento un male cane alla testa. Mi accarezzo la tempia e vedo del sangue sulle mani... Meraviglioso, ci mancava solo questo... Qualcuno mi raccoglie da terra e mi prende in braccio, non capisco chi sia e neppure cosa stia succedendo, ma mi pare di volare. Guardo sotto di me e vedo tutta la città rimpicciolirsi sempre di più, ora quegli stronzi sembrano solo piccoli puntini. Pian piano che ci alziamo si fa sempre più freddo e io non ho neppure i pantaloncini. Mi stringo più forte a colui che mi ha salvata. Sarà anche un sogno, ma mi trasmette sicurezza e ho paura di svegliarmi se comporta il rendermi conto che mi hanno stuprata. Provo a guardare il suo viso, ma il buio non mi consente di vedere nulla. Dopo pochi minuti ci fermiamo su una nuvola e lui cammina fino ad un portone in ferro battuto. Allunga una mano verso una luce rossa, che la scannerizza e fa sì che la porta si apra. Davanti a noi si prospetta una città intera, mi chiedo come possa nascondersi fra le nuvole... È una città enorme, pare infinita! Attraverso le luci di lanterne attorno alle case riesco a studiare il suo volto, naso aquilino, occhi rossi fuoco, labbra carnose da cui fuoriescono due canini affilati come lame, capelli neri come la pece rasati ai lati, col ciuffo bianco. Indossa un mantello nero e un collare di ferro con un rubino incastonato al centro, ha un'aria spettrale... Mi fa accantonare la pelle, eppure mi ha salvata. "È un sogno vero?" sussurro appena giungiamo davanti ad un castello. "No, non lo è, a tempo debito ti verrà data una spiegazione". "Ma non può essere reale". "A quanto pare sì". Continuo a non crederci, come può essere tutto vero? Sono in un castello, sopra alle nuvole, in braccio ad uno che pare un vampiro. Decisamente non può essere un vampiro... Entriamo e lui mi lascia a terra. "Dhorotie! Muoviti!". Due secondi dopo dal nulla una vecchia in divisa appare davanti a me e mi guarda mortificata. "Preparale un bagno coi sali magici, non può restare qui se non pura" "Pura? Sali magici? Ma di che parli?". Il ragazzo mi ignora e la donna mi indica di salire le scale. Faccio come dice e le domando dove mi trovo, ma dice che non può rispondermi. Mi conduce in una sala enorme, dove una piscina ad idromassaggio fa compagnia ad una piccola vasca nera. Apre il rubinetto e mi aiuta a svestirmi. Da un cassetto nel mobile accanto estrae una ciotola con della polvere viola e la versa tutta dentro la vasca, dove l'acqua diviene colorata ed emana un fumo verde. "Ora immergetevi". "Non mi vorrai sciogliere nell'acido, vero?". "Non diciamo sciocchezze principessa". "Come mi hai chiamata?". Si tappa la bocca immediatamente e scuote la testa. "Niente signorina". "Dhorotie...". "La prego faccia finta di nulla, io non dovrei neppure parlarle se non è indispensabile". Sbuffo sconsolata e mi rilasso nella vasca. Sento il corpo assopirsi in un caldo tempore e mi abbandono a quella sensazione magnifica. "Le vado a prendere un vestito pulito, lei non si muova per favore" Annuisco e lei scompare. Se non è un sogno, come ci sono arrivata lì?

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Dhorotie ha insistito per aiutarmi ad indossare l'abito che mi ha portato. È una tuta nera in pelle, strettissima e molto scollata sulla schiena, in compenso davanti la parte superiore non ha maniche, ma è collegata ad un collare con un rubino al centro, proprio come quello del ragazzo. Dhorotie mi porta in un enorme salone, dove su una poltrona al centro della sala siede il ragazzo, fa scorrere il suo sguardo su tutto il mio corpo, poi si alza e mi viene incontro. "Io devo tornare da Erick... Mi starà aspettando..." gli dico sperando mi lasci andare, ma la sua reazione non è quella che mi aspettavo: è scoppiato a ridere. "Non tornerai mai più nel mondo umano, ora la tua vita è qui, e se ti interessa così tanto, sappi che Erick se la sta spassando". "E tu come fai a dirlo? Magari sta impazzendo a cercarmi!". Apre il palmo di una mano e compare una nuvola di fumo attraverso il quale vedo Erick bere birra steso in un letto matrimoniale. Chiude le mani a pugno prima che veda altro e così sospiro... Ma lui come può vedere cosa fanno gli altri? È tutto così strano qui. "Come fai a mostrarmi quel che sta facendo?". "Si chiama magia, e ora basta domande, aspetta qui, tra poco dovrebbe arrivare il Re". "Il Re?". "Sì e tu sii educata e non aggredirlo". "Lui potrà rispondere alle mie domande?". "Quando arriverà io e lui discuteremo in privato, dopo di ché si dedicherà a te e parlerete, ma ricordati di non essere troppo esuberante". "Okay, l'ultima domanda... Qual è il tuo nome?". "Ryan, ora siediti e stai zitta". Vedo Dhorotie guardarlo inviperita, come se volesse schiaffeggiarlo per la sua maleducazione e la sua arroganza, ma tace, evidentemente non può parlare neppure con lui. Dieci minuti dopo arriva un uomo alto 1,90 m circa, indossa una corona e un mantello nero con una pelliccia argentea al bordo. Mi guarda con stupore poi prende Ryan per la spalla e sussurra qualcosa che non riesco a udire. Vanno in un'altra stanza, mentre io aspetto torturandomi le mani. Sono ansiosa di avere risposte, vorrei solo sapere chi sono e perché mi hanno portata qui... perché Dhorotie mi ha chiamata principessa? E da quando esiste la magia? Dhorotie sta spolverando le finestre, quando arriva una donna. Un'aureola luminosa le illumina il capo e riflette sui capelli biondo platino, facendoli apparire quasi bianchi, è inutile dire che è bellissima. La vecchia appena la vede sbianca all'improvviso e si inchina, ma lei la ignora e mi fa cenno di alzarmi. Mi guarda dall'alto in basso come fossi un essere inferiore, che non merita neppure di vivere. "Cassandra, che fai qui?" chiede il re raggiungendoci. "Ho avvertito una presenza strana e volevo verificare chi fosse, ma vedo che ormai inviti chiunque a Palazzo". "Lei non è chiunque, lei è la principessa". "Oh, non mi dire, la figlia che hai avuto con l'umana?". "Esatto". Cosa? Mi state dicendo che io sono figlia di sto tipo? Ma scherziamo? No, okay che mio padre se ne era andato quando ero piccola, ma me lo ricordo comunque e di sicuro non è lui! "Dunque cosa pensi di fare? Di scortare nel nostro mondo tutti i sangue impuro?". "Sai quanto me che detesto i sangue impuro, ma è l'unica erede rimasta in vita ed è tempo che il mio Regno abbia un nuovo sovrano". "Ah sì e non mi dire, vuoi affidare tutto ad una ragazzina che non sa neppure di non essere umana?". "Sì, se non ho altra scelta". "Potevi pensarci tempo fa, prima di uccidere tua moglie, potevi almeno scegliere qualcuno tra i tuoi sudditi, no?". "Non devo certo dare spiegazioni a te, pensa al tuo Regno, al mio ci penso da me". La così detta Cassandra gli riserva un'occhiata glaciale e scompare in uno schiocco di dita. Vorrei poter fare come loro, ma l'unica cosa che potrei ottenere io è un suono scarso, per cui meglio evitare. Il Re sospira e Ryan gli fa un cenno verso di me, lo incita a parlarmi, anche se pare che sia l'ultima cosa che il Re voglia fare. "Nathalie giusto?". Annuisco invitandolo a continuare e lui si siede sulla poltrona di fronte al divano, dove ci accomodiamo io e Ryan. "Bene, Nathalie. Ci sono diverse cose che devo dirti e so che non ci crederai, ma ho bisogno che tu ci provi". "Okay". "Questo è il Regno Supremo, diviso in due fazioni se così le vogliamo chiamare, angeli e demoni. Io sono il Re dei demoni, quella che hai visto prima invece è la Regina degli angeli. È al quanto scettica nel passare la mia parte del Regno nelle mani di un sangue impuro, però tu sei mia figlia, l'unica principessa rimasta in vita e ho bisogno di te". "Tu non sei mio padre" sintetizzai tutto in quelle poche parole, non mi importava di angeli o demoni, ma lui non poteva definirsi mio padre, questo è poco ma sicuro! "So che ti parrà impossibile, ma quello che credi tu non è il tuo vero padre, io e tua madre abbiamo avuto rapporti mentre lei stava già con lui e lei ha fatto finta di nulla, ma non sapeva ancora che fossi figlia mia, lo ha scoperto quando avevi 6 anni e lui lo ha scoperto per sbaglio in seguito, per questo vi ha lasciate e tua madre ti odia, perché la tua nascita le ha rovinato la vita". "Ah...". "Ci credi vero Nathalie?" mi chiede Ryan. Io non so cosa rispondere, se fosse un sogno mi sarei già svegliata ed è troppo vivido per esserlo, però è tutto così strano... "È tutto nuovo per me, faccio fatica a fidarmi anche se credo diciate il vero". Il Re sospira e annuisce. "Ma se tu sei mio padre perché mi hai abbandonata?" "Io non avevo in programma di concepirti, volevo solo divertirmi, quando l'ho scoperto ho fatto come nulla fosse perché eri metà umana e in questo mondo i sangue impuro non sono ben accetti, mi spiace". Meraviglioso, colui che credevo mio padre non lo è, mio padre non mi ha mai voluta e mia madre mi odia perché sono l'errore che le ha rovinato la vita, meraviglioso, davvero meraviglioso. Quasi mi viene da piangere, anche se più che la tristezza in questo momento serbo più rabbia. Ryan è piuttosto scosso e lui è il Re non fanno altro che fissarsi finché Ryan non parla. "Dovresti dirle altro...". "Aspettiamo che si abitui a stare qui per il momento". "No vi prego, ditemi tutto adesso!" li supplico sperando che il Re parli, infatti grazie a Ryan che preme perché racconti tutto, riesco ad estorcergli quel che non vuole dirmi. "Vedi Nathalie, ho chiesto a Ryan di portarti qui perché mi serve un erede, che sia maschio o femmina per me non fa differenza, ma in ogni caso bisogna sposarsi per salire al titolo di Re o Regina". "Ho 16 anni, come posso sposarmi?". "Nel nostro mondo tutti si sposano attorno ai 15 anni e ci si sposa una volta sola, per questo sei perfetta e io ho trovato anche un degno marito. Il matrimonio è già fissato". "Cosa? Ma sei impazzito? A me non importa un fico secco che tu sia mio padre e tanto meno il Re dei miei stivali! Io non mi sposo col primo coglione che mi presenti!". "E invece dovrai farlo!". "Scordatelo!". "Lo farai o ti rinchiuderò nella torre per il resto della tua vita e sappi che anche se metà umana, vivrai molto a lungo, davvero molto". "Non mi importa, io non mi sposo!". "Allora ti farò rinchiudere!". "Nathalie aspetta" Ryan mi prende per il polso mentre il Re ci guarda scettico. "Non puoi vivere nella torre, lasciami una chance". "Per cosa dovrei lasciarti una chance?". "Il tuo promesso sposo sono io, per questo ti spiavo, e quando ho visto cosa stava per succedere non ho potuto evitare di intervenire". "Ah giusto, devo ancora ringraziarti... In ogni caso per quanto tu possa essere bello e appetibile non ho intenzione di sposare qualcuno che neppure conosco". "Nathalie neppure io sono innamorato di te, non ci si sposa per amore, tra i demoni non è così almeno, i demoni sono praticamente incapaci di amare, però credo che per te sia meglio sposare me più che qualcun'altro che sia debole o di infimo livello, io potrò proteggerti e darti tutto ciò che una donna può desiderare, pensaci". "Facciamo così Nathalie, ti lascerò questa notte per decidere, domattina, a colazione, dovrai darmi una risposta".

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Ho passato tutta la notte in bianco a pensare e ripensare a Ryan. Come posso sposarlo? Certo, è un alternativa appetibile, mille volte meglio rispetto al passare l'intera vita rinchiusa in una torre, ma come posso passare la mia intera esistenza con un uomo che non amo? Col tempo forse un sentimento potrebbe anche nascere, ma lui stesso ha detto che non mi amerà mai, i demoni non amano, o almeno è quasi impossibile che succeda... Eppure non mi dispiacerebbe conoscere questo mondo, in fondo non voglio tornare nel mio, l'unico che mi mancherà sarà Erick, ma tanto lui sarà felice comunque e forse in questo modo riuscirò a dimenticarlo... Mentre mi dispero, soffocando i miei lamenti contro il cuscino, qualcuno bussa alla porta. "Avanti" boffonchio mettendomi in una posa consona e tirando le coperte fino alle ginocchia scoperte. Ryan entra e senza neppure chiedere il permesso si siede accanto a me, puntando i suoi occhi nei miei. "Hai deciso?" mi chiede passandosi una mano fra i capelli. "Non ancora...". "Nom per metterti fretta, ma tra un'ora dovremo scendere per colazione e il Re vorrà una risposta...". "Lo so, ci ho ragionato tutta la notte, ma comunque non credo di essere adatta, né per diventare regina, né per sposare uno come te". "È ovvio che non sei adatta, ma non abbiamo altra scelta". "Ryan... Mi faresti un gran favore?". "Tipo?". "Te ne vai a fanculo?!". Scoppia a ridere e devo ammettere che è davvero bellissimo... Sposarlo vorrebbe dire passare tutto il tempo con lui e l'idea non è affatto male, anzi è piuttosto allettante. "Sai mocciosa, devo ammettere che mi piace il tuo caratterino". "Se è vero che sono la principessa, come ti permetti di parlarmi in modo così irrispettoso?". "Perché a me non frega nulla di chi sia tu, che tu mi voglia sposare o meno non fa differenza, sarai costretta a farlo". "Tu vuoi solo diventare re". "In realtà non me ne frega nulla di diventare re, ma se diventassi re potrei dettare leggi e potrei uccidere chiunque senza essere processato, è per questo che tuo padre ha ucciso la Regina, non soddisfava più i suoi bisogni, ma di fatto fra angeli e demoni sposati non esiste il tradimento, è un vincolo di sangue il matrimonio e la magia  tiene lontano i coniugi da rapporti con altre persone". "Quindi se noi ci sposassimo io avrei la certezza che tu non mi tradiresti". "Esatto". "Potresti sempre uccidermi però..." "Potrei, ma non ne avrei bisogno, mi basteresti tu". Sorrido soddisfatta e gli pongo un ultima domanda. "Quindi sarebbe sufficiente che io ti sposi e basta? Non dovrei fare altro per voi, giusto?". "Eccetto l'incoronazione, no". "Però sarei costretta a rimanere su questo mondo per sempre?". "Potresti scendere solo una volta ogni tanto, non troppo spesso e non per troppo tempo, la Regina deve rimanere a Palazzo". "Okay, allora ho la mia risposta". "Sarebbe?". "Lo scoprirai".

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Mi ritrovo in un abito viola, striminzito sui fianchi con un'ampia gonna ricamata in pizzo nero. È bellissimo questo vestito, farebbe invidia a chiunque. Delle ragazze addette al trucco e parrucco mi danno una sistemata, prima di mettermi una coroncina di spine e rose nere sul capo. È alquanto fastidiosa e pungente, ma mi hanno costretta, corrisponde al velo nel mondo umano, se non altro all'incoronazione verrà sostituita da una corona che mi dichiarerà regina. Sono davvero elettrizzata e se non me le avessero intossicate con lo smalto mi mangerei tutte le unghie. Vorrei proprio vedere Ryan com'è conciato... Anche se in realtà vorrei vederlo e basta; è tradizione che i due futuri sposi non si vedano per un'intera settimana prima delle nozze, ed è da più di 15 giorni che a Palazzo non si parla d'altro che di questo matrimonio. Non è passato neanche un mese da quando Ryan mi ha portata qui, e dopo la mia risposta il Re si è dato da fare per organizzare il matrimonio più sfarzoso di sempre. Non so come ci sia riuscito in così poco tempo, ma non mi importa scoprirlo. Mi basta pensare a Ryan per sorridere, lui che la sera prima di separarci per questo breve lasso di tempo mi ha portata a vedere le stelle su una nuvola poco lontana dal Palazzo, mi ha spiegato che in realtà le costellazioni sono Reali, ma gli umani ne vedono solo l'ombra, mi ha anche presentato Orione! È simpatico devo ammetterlo, però mi ha fatto tenerezza, era così stanco di dover passare tutte le notti a splendere in cielo e riposarsi solo per poche ore, ha detto che non vede l'ora che arrivi l'estate e le giornate si allunghino, anche se ha parecchio brontolato sui fusi orari, ma non ho capito i discorsi a riguardo, Ryan si stava annoiando e mi ha portata via. Abbiamo parlato molto quella notte, siamo diventati più intimi, più amici, se così si possono chiamare due che stanno per sposarsi... Dhorotie mi richiama dal mio monologo e mi dice che è ora di andare, così mi alzo dal pouf davanti alla specchiera e la seguo nel salone, dove il Re mi aspetta sorridente. "Figliola, diventerai la Regina, non sei felice?". "Non è il destino che ho scelto...". "Il destino non si sceglie". "Già...". "Ora andiamo". Mi mette una mano sulla spalla e si teletrasporta su un'enorme nuvola, tutto è allestito come ad un matrimonio terrestre, con la differenza che qui vi sono rose nere e viola e all'altare montato su un tappeto rosso non c'è nessun prete, solamente Ryan in tutta la sua bellezza. Il Re mi accompagna fino al mio futuro sposo, poi si posiziona davanti a noi. Mi soffermo ad ammirare Ryan, indossa un mantello simile a quello di mio padre. Wow, l'ho davvero chiamato padre? Mi sto rammollendo... Io non lo considero affatto mio padre! "Sei... bellissima" sussurra Ryan, affinchè sia l'unica a sentirlo. Sorrido e lui mi prende per mano. La cerimonia nunziale demoniaca è molto breve, consiste solo in due passaggi: il Re che dà la sua benedizione e lo sposo che morde la ragazza sul collo davanti a tutti. Effettuato il primo, quando è il momento del secondo vorrei fuggire via... Ryan mi fissa aspettando che gli dia l'okay per avvicinarsi, ma non ricevendo nessun segno da parte mia, si china su di me e mi bacia dolcemente a fior di labbra. È un bacio veloce, ma che mi trasmette pace e sicurezza, senza contare le mille farfalle nel mio povero stomaco in subbuglio. Stringe più forte le sue dita alle mie e quando io gli sorrido dandogli il permesso, si avvicina pericolosamente al mio collo, bacia il punto in cui  dovrebbe mordermi e poi lascia che i canini affondino nella mia pelle, raggiungendo la carne. Lo sento leccare il sangue dalla ferita prima di alzare il capo e mostrare a tutti il suo marchio. Marchiare una persona per dire che è tua è un pensiero al quanto strano, non mi sarei mai sognata di sposarmi in questo modo, se mai un giorno me lo avessero detto, invece è successo e sono felice. So di non amare Ryan, ma so anche che vivere al suo fianco, sarà molto più interessante che studiare per anni per poi ritrovarsi senza lavoro con il peso di una famiglia divorziata oltretutto, beh per lo meno se dovessi immaginarmi un futuro sulla Terra, lo immaginerei così, per cui mi va benissimo restare qui, anche se sono ancora dell'idea che sposare chi non ami sia ingiusto. "Ora che siete ufficialmente marito e moglie è il momento dell'incoronazione!" sorride l'uomo che dovrei definire padre, ma per vari motivi mi viene ancora parecchio difficile chiamarlo così. Chiamarlo per nome mi pare strano, chiamare mio padre Euranios mi fa davvero troppo strano, è un nome assurdo e oltretutto nessuno lo chiama così, tutti lo chiamano Signore, oppure Sire, Sua Maestà, ma ora che il Re diventerà Ryan, non potrò più chiamarlo Re, e tanto meno Sire, Sua Maestà è fattibile... Ma troppo lungo, per cui penso che comincerò a chiamarlo Euranios, o padre per abbreviare, ma questo non significa che lo consideri tale! Ryan molla la mia mano e si inginocchia, pronto ad essere incoronato. Euranios pronuncia parole in non so quale lingua, poi finalmente, dopo quella che pare un'eternità posa sul suo capo una nuova corona, lucente e splendente come non mai in puro oro bianco. Poi ripete la stessa operazione su di me, con l'unica differenza che la mia corona pare ancora più brillante, ornata da rubini, in un oro bianco tendente al lilla. Euranios sorride e si toglie la corona, ponendola in una vetrinetta. "Ora prenderete il mio posto e governerete tutti i Demoni di questo mondo... Che il vostro Regno sia migliore dei precedenti!". Tutti alzano un boccale verso di noi, mio padre compreso e brindano per noi pronunciando parole che non riesco a comprendere. Ryan si china verso Euranios, saluta con un cenno i sudditi invitati e mi sorride per poi prendermi in braccio e spiccare il volo. Atterriamo su un'altra nuvola, dove una casetta costruita con la stessa sostanza di nuvole ci aspetta. "Qui tutto ha la stessa consistenza delle nuvole, è un usanza per la notte di luna di miele, visto che i demoni sono così forti che se ci dessero dentro potrebbero mandare in frantumi un'intera casa soltanto scopando". È sempre così fine che mi pento già di essere qui con lui. "Non voglio scopare". "Oh vedrai che cambierai idea" sorride sornione e si spoglia dal mantello e l'abito che indossa sotto. Non mi stupisco che sotto non porti neppure le mutande, mi sono accorta di questa cosa quando tutte le volte che Dhorotie mi preparava i vestiti, dimenticava sempre l'intimo. Eppure anche se non mi sorprende, il suo fisico muscoloso mi acceca e mi attira in modo inspiegabile. Si getta sul letto e mi sorride malizioso, mentre io mi provo a togliermi la corona, ma senza riuscirci. "Non si può, per questo non ce la farai mai". Sbuffo e desolata gli lancio il suo mantello addosso. "Copriti". "Sei mia moglie, ti vergogni davvero così tanto a vedermi nudo?". Ride così forte da irritarmi. Non ha idea di contro chi si è messo, io non ho mai perso nessuna sfida. Mi sfilo sensualmente tutti i vestiti e ancheggiando in modo sexy mi avvicino al letto. Gattonando posiziono il mio ginocchio fra le sue gambe e poi gli sorrido maliziosa mentre mi guarda ad occhi aperti. Direi che ho vinto a giudicare dal suo sguardo che scorre su tutto il mio corpo. Faccio per alzarmi trionfante, ma lui mi trascina contro di lui e ribalta la situazione. Me lo ritrovo addosso intento a baciarmi lungo tutto il collo. Scende ad accarezzarmi i fianchi con le mani lunghe e affusolate e poi risale a giocare coi miei capelli mentre mi bacia sulle labbra. Questa volta però è diverso, è famelico... E mi fa eccitare da pazzi. Mi riempie di baci in tutto il corpo, poi si struscia aspettando un mio cenno e appena gemo sorride e decide che è il momento di portarmi all'apice del piacere. Entra dentro di me pian piano, mentre con il pollice gioca con le mie labbra e con la lingua segue i lineamenti della clavicola. È la cosa più dolorosa e piacevole che abbia mai provato e mi piace da impazzire.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Ho pensato che dopo ciò che è successo, Ryan sarebbe diventato più carino con me, invece rimane il solito stronzo. Questa mattina si è alzato e vestito e per svegliarmi mi ha spinta giù dal letto, senza dirmi una parola o senza concedermi un qualche bacio... Comincia davvero a seccarsi il suo bipolarismo! "Ti odio!" gli urlo contro mentre mi alzo da terra. Scoppia a ridere ed esce, senza dire nulla. Non lo inseguo neppure, mi vesto e mi rimetto a dormire, che se ne vada a fanculo! Cretina io che credevo potesse funzionare fra noi... Quando mi sveglio lui non è ancora tornato, così esco a cercarlo, ma appena metto piede fuori dalla casetta cado dalla nuvola e precipitò per non so quanti metri di altezza. Sotto di me vedo una piscina, o no! Non ho intenzione di bagnarmi! Troppo tardi! Riemergo e sputo l'acqua bevuta, poi provo ad uscire brontolando fra me e me. Salgo dalla scaletta e mi guardo attorno. Ho l'impressione di esserci già stata qui, ma non saprei quando... Aspetta un momento... Quello è Erick! Gli corro incontro ignoignorando David e gli salto in braccio. "Porca troia, ma dove cazzo eri finita?". Scendo e gli tiro uno schiaffo, so di essere bipolare, ma se lo merita, anche se mi era mancato. "Mentre voi due giocavate ai sub nella vasca io stavo per essere stuprata!". "Cosa? Come? Ma chi?". "Una banda di delinquenti, ma tranquillo un ragazzo mi ha salvata". "Ed è lui che ti ha trattenuta per tutto sto tempo?". "Esatto, pensa un po', siamo addirittura sposati ora!" gridai furiosa. "Conosco il tuo sarcasmo, ma potresti essere seria?". "Vi lascio soli, è meglio" sospirò David andandosene. "Ad ogni modo perché hai fatto un tuffo vestita?". "Perché sono caduta dalle nuvole e precipitata dopo aver passato la mia prima volta con un demone che mi odia, ma mi ha sposato solo perché sono la Principessa, o meglio ero, adesso sono la Regina". "Tesoro, devo chiamare lo psicologo?" "Non sono matta Erick! Mio padre era il Re dei demoni, per questo mia madre mi odia, perché per una botta e via ha perso suo marito. Quello che credevo mio padre ci ha abbandonate per questo!". Erick fa una faccia che non presume nulla di buono, ha gli occhi fuori dalle orbite. Mi giro per vedere cosa c'è di tanto strano alle mie spalle e vedo Ryan. "Cara, non ti sembra il caso di tornare a casa?" dice Ryan con una finta voce smielata. "Tu-u t-uu stavi vo-vo-lando?!". Erick è paralizzato. "Sì, coso. Ma stai lontano dalla mia donna e non fare parola con nessuno di ciò che ha detto o sarò costretto ad ucciderti" gli rispondonde Erick prendendomi in braccio. "A-aspetta... Quindi Nath è tutto vero?". "Sì..." sbuffo opponendo resistenza a Ryan, ma l'unica cosa che ottengo è una pacca sul culo talmente forte che mi verrà il livido. "Lasciala stare!" Erick fa per colpirlo ma lui si alza in volo scoppiando a ridere. "Ricorda ciò che ti ho detto misero umano, o farai una brutta fine". Ryan ed io ci innalziamo sempre di più, mentre in lontananza odo Erick urlare il mio nome, vorrei che Ryan mi avesse lasciato con Erick, anche se fidanzato lui mi voleva bene davvero... "Tu sei roba mia, ficcatelo in testa" ringhiò buttandomi sul letto come fossi un sacco di patate. "Stamattina non te ne sei ricordato però quando te ne sei andato lasciandomi sola come una cretina, vero?!". "Ero andato a vedere se al Palazzo avessero finito di arredare la nostra nuova camera, volevo farti una sorpresa e da incazzata di sicuro non mi avresti fatto domande". Sbuffo e lui mi sorride, si inginocchia su di me e mi bacia. "Eddai piccola" biascica lasciandomi una scia di baci sul collo. "Perché hai detto a Erick di stare lontano dalla tua donna?". "Perché tu sei mia e non mi importa se è gay, nessuno ti deve toccare, solo io posso". La sua gelosia mi fa sorridere, però sono triste comunque. Avrei voluto stare più tempo con Erick... Mi manca la terra. Ryan nota il mio sguardo triste, così mi accarezza il viso e mi lascia un bacio in fronte. "Più avanti potrai tornare sulla terra, ma io verrò con te a controllarti e a proteggerti, e poi non devi parlare con nessuno della tua natura, dovremmo uccidere chiunque ci veda o scopra chi siamo, sai?". "Non lo sapevo, ma ti prego non uccidere Erick!". "Ami questo Erick più di me?". "Non lo amo, ma è il mio migliore amico, ci tengo". "A me non tieni?". "Prima mi dici che voi non amate, poi te la prendi se non ti amo! Certo che sei strano forte!". "Non ti amo, ma il mio orgoglio vuole che io sia l'unico uomo della tua vita, dato che sei mia moglie". "Se questo è il tuo concetto di amare, fidati, abbiamo opinioni ben diverse!". "Poco mi importa, sei mia moglie, sei solo mia e nessuno ti tocca, che io ti ami o meno!". "È egoismo!". "Non mi importa!". Sbuffo e premo sul suo petto perché si alzi, sono ancora bagnata da prima, anche se con la velocità con cui abbiamo volato mi sono un po' asciugata. "Dobbiamo andare al Castello, ho bisogno di un abito" "Non ho intenzione di tornare così presto, mettiti la mia maglia finché non si asciugano". Sbuffo ma accetto la maglia che si sfila e mi passa. Mi svesto e la indosso, mentre lui si stende. "Quando sarà pronta la nostra nuova camera quindi?". "Domani sera" Sbuffo e lo guardo. "Io ho fame..." Sorride e mi passa un sacchetto con due panini dentro. "Ho preso questi anche, tienitene uno per cena". "E tu?". "I demoni non si nutrono, se non di sangue quando ne hanno voglia, di solito a colazione ne bevono una piccola dose per avere forze durante il giorno, io ho già bevuto la mia parte stamattina, me l'ha riservata Dhorotie quando sono passato, è lei che ti ha preparato i panini". Faccio una smorfia mangiando, perché nutrirsi di sangue? Di chi poi? Io non mi ero mai accorta bevessero sangue, pensavo fosse caffè o comunque qualcosa di particolare... Ora capisco perché mi facevano mangiare sempre sola... "A chi rubate il sangue?". "Una volta al mese si va a caccia e si fa una scorta per tutto il Regno". "E le persone le uccidete?". "No, tranne in rari casi". Sospiro e abbasso lo sguardo. "Scusa". "Per cosa?". "Per aver pensato male... Pensavo mi avessi lasciata qui sola". "Mai" si china e mi bacia facendomi sorridere.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Mi sveglio con Ryan poggiato sul mio seno mentre mi abbraccia fortissimo. Si è addormentato anche lui è devo ammettere che quando dorme potrebbe sembrare un angelo anche lui. Gli bacio la fronte e lui alza il viso fino a guardarmi negli occhi. "Pensavo dormissi". "Riposavo solo un po', i demoni non dormono mai". "Oh... Okay". Senza darmi il tempo di dire altro si stende sopra di me e mi bacia con foga. "Voglio sentirti mia per tutta la vita". Fa scorrere le mani sui fianchi, poi mentre con una mi accarezza il bacino, con l'altra scende ad accarezzare la parte più sensibile del mio corpo. Preme per entrare e poi lascia scivolare due dita dentro di me. Mi bacia soffocando i miei gemiti ed io raggiungo i suoi capelli con le mani, ci gioco mentre lui decide di scendere ad esplorarmi con la lingua lasciando libere le mie labbra. Mi passo una mano sul labbro inferiore che brucia e vedo del sangue sulle mie dita... Mi ha morso. Quando mi sente gemere troppo forte decide di salire, mi bacia per calmarmi un attimo, poi si alza e si sfila i pantaloni. Facciamo sesso per ore e ore, poi io crollo fra le braccia di Morfeo, sotto i suoi occhi vigili e attenti. Quando mi sveglio scorgo una forte luce rosata da fuori, così esco, ignorando di essere nuda. Lui mi viene dietro e mi appoggia il suo mantello sulle spalle, poi mi cinge i fianchi e mi mordicchia il collo mentre io sono incantata dallo spettacolo del tramonto, visto dalle nuvole è ancora più bello... "Sei stanca?". "Cosa?". "Io ti voglio ancora". "Cazzo, ma voi demoni non vi stancate mai?". "No" sorride malizioso e mi prende per le mani per trascinarmi dentro. "Io a dirla tutta avrei fame...". "Allora mi vesto e vado a prenderti qualcosa, tu però sta qui, e stanotte sarai tutta mia" mi bacia il labbro rotto e si allontana per vestirsi, mentre io avvolta nel suo mantello lo seguo fuori per guardare il tramonto. Lo guardo spiccare il volo e muoio dalla voglia che arrivi stanotte...

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