I find it really hard to accept that I will never be real

di wildwindahinequ
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Salgo in camera mia per preparare le cose per domani, dato che andrò in università. Mentre sto per scegliere i vestiti da indossare, mi viene in mente che non ho ancora preparato il pranzo da portare via il giorno seguente; prima di scendere in cucina però, voglio passare un attimo là, dove l’ho visto la prima volta.
Ormai è da molto tempo che Lui non si vede più, eppure il suo ricordo è ancora vivido nella mia mente; speravo che col passare del tempo tutto si sarebbe risolto, non avrei più sofferto e mi sarei dimenticata di Lui. Evidentemente dovrò aspettare ancora parecchio tempo prima che tutto svanisca e la sua presenza diventi un semplice e nostalgico ricordo.
 
Non so esattamente quando fu la prima volta che lo vidi, tuttavia i suoi contorni, dapprima sfumati, divennero sempre più definiti, fino a quando non fui in grado di distinguerne l’aspetto: era un ragazzo semplice ma molto bello, mi assomigliava a tratti, aveva i miei stessi capelli e grandi occhi scuri; tuttavia le sue iridi castane erano vivide, al contrario delle mie, vacue e spente.
Non era molto alto, aveva un aspetto molto giovanile e in un primo momento non gli credetti quando mi disse di avere la mia stessa età.
Non seppi mai da dove provenisse ne riuscì a fargli dire il suo vero nome, mi disse semplicemente << Chiamami come vuoi>>, decisi allora che per me Lui sarebbe stato Alessandro.
 
Fin da subito molte delle mie giornate le trascorsi con Alessandro, quel ragazzo sembrava che mi capisse davvero; tuttavia vi era un qualcosa, come un sottile velo invisibile, che non ci permetteva, ne ci avrebbe mai permesso, di creare un solido legame. Alex infatti manteneva un atteggiamento misterioso e a tratti distaccato con me, non nominava mai i suoi genitori, ne i suoi amici e nemmeno la scuola, e questo suo atteggiamento da parte mia suscitò un desiderio indescrivibile di scoprire qualcosa in più su di lui, tanto che iniziai a trascurare tutto il resto attorno a me.
Alex incoraggiava questo mio atteggiamento, monopolizzando sempre di più la mia vita, tanto che quando finii le scuole medie lasciai che i miei genitori scegliessero la scuola per me nonostante avessi già una chiara idea sul mio futuro: per me esisteva solo Alex, tutto il resto poteva passare in secondo piano.
Col passare dei mesi scoprii qualcosa di più su quel ragazzo: non frequentava nessun istituto, sebbene avrebbe voluto studiare in un liceo artistico e aveva molti amici con i quali trascorreva tutti i fine settimana, tuttavia dopo un evento aveva improvvisamente deciso di troncare tutti i rapporti con essi. Soffrii molto per questa sua decisione, anche se non seppi mai il reale motivo della sua azione.
 
Passarono alcune settimane e conobbi il mio primo ragazzo, con il quale mi fidanzai poco tempo dopo. Ebbi un periodo di confusione, iniziai a modificare il mio atteggiamento e il mio modo di vestire, volevo allontanare Alex che, nonostante odiasse profondamente il mio ragazzo, si sforzava di essere sempre gentile. Tuttavia qualcosa stava cambiando e io lo avevo già avvertito: Alex non stava bene, ma non capivo ancora cosa mai potesse avere; ero sempre più nervosa, studiavo poco e iniziai ad avere i primi problemi con il mio fidanzato.
Ci lasciammo poco dopo e decisi di ritornare da Alex, scusarmi con lui e gli promisi che non lo avrei più abbandonato.
Con mia grande sorpresa però realizzai una cosa: Alessandro non era cambiato anzi, stava benone ed era sempre lì, sempre uguale. Forse era a me che stava succedendo qualcosa.
Non ci feci molto caso e ritornai come qualche tempo fa, mi dedicai completamente ad Alessandro e scoprii che tutto ciò mi faceva stare bene: quando ero con lui riuscivo ad essere me stessa e a non pensare a quello strano senso di disagio che stavo iniziando a provare, non capivo da dove originasse ne come ci potessi porre rimedio, perciò semplicemente lo ignorai.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Iniziai a comprendere che la mia felicità l’avrei trovata solamente se avessi seguito lui, tuttavia non avevo ancora capito quali fossero le sue intenzioni verso di me; andavo lì da lui, lo osservavo e lui faceva altrettanto con me e ciò bastava a mettermi di buon umore, anche quando le giornate non andavano nel verso giusto.
Man mano che passava il tempo trascorrevo tutte le mie giornate nella totale solitudine, pensando a lui, e quando lo vedevo, mi fermavo sempre di più a guardarlo intensamente ed attentamente: fu in una di queste occasioni che notai che possedeva un aspetto vagamente familiare; manteneva sul viso perennemente un’espressione imbronciata e preferiva ridere piuttosto che sorridere. Mi assomigliava così tanto che un giorno gli chiesi addirittura se per caso fossimo parenti ma lui negò con convinzione, evitando di fare riferimenti alla sua famiglia.
 
Ovviamente ricommisi l’errore di prima, ovvero iniziai a passare molto tempo con lui non badando a tutto ciò che accadeva attorno a me.
Mi impegnai sempre di meno a scuola e col tempo abbandonai anche tutte le amicizie: non perché esse avrebbero potuto rubarmi del tempo prezioso che avrei potuto trascorrere con Alessandro, ma più che altro perché sentivo che c’era qualcosa che stonava tra me e gli altri, non capivo bene che cosa fosse, so soltanto che evitai di pensarci invece di affrontare il problema, se così si poteva chiamare.
Questo fu il mio più grande errore.
Il mio isolamento infatti mi procurò non pochi problemi: a scuola, soprattutto con i professori, che iniziarono a prendermi di mira. Ricordo in particolare che la professoressa di matematica mi iniziò ad odiare profondamente dopo che corressi un suo esercizio che aveva svolto in modo errato alla lavagna. Quella fu l’ultima volta che parlai in classe.
Inoltre iniziai ad avere problemi anche con Alessandro. Sentivo ormai che tra di noi si stava instaurando un rapporto strano, ciò che provavo per lui – e lui provava per me – non era amicizia, ma non era nemmeno amore. Lui era troppo simile a me, poi il fatto che non rivelasse molte cose sul suo conto mi fece insospettire. Dovevo saperne di più.
 
Così un giorno mi diressi al solito posto e, armata di coraggio, gli chiesi spiegazioni.
Quella discussione, al contrario delle mie aspettative, mi lasciò amareggiata e confusa. Alessandro mi prese in contropiede; fu un libro aperto, mi spiegò tutto con molta semplicità, nonostante fosse un ragazzo estremamente riservato. Evitò soltanto di parlare del suo paese di origine e della sua famiglia, ma non me ne preoccupai, impegnata com’ero ad elaborare tutte le innumerevoli informazioni che mi aveva appena rivelato su di lui.
Ma ciò che mi sconvolse di più fu il fatto che realizzai di essermi fatta un’idea completamente sbagliata di Alex e iniziai a guardarlo con occhi diversi. Realizzai infatti che in effetti era un ragazzo normalissimo, aveva un aspetto comune e aveva sogni e desideri tipici della gioventù. Insomma non era niente di speciale, sembrava un tipo a posto, eppure dai suoi occhi, nonostante fossero sempre vivaci e luminosi, trapelava sempre un velo di tristezza.
Insomma scoprii tutto e niente allo stesso tempo, l’unica cosa che alla fine mi domandai fu se per caso fosse proprio tutta quella normalità a renderlo infelice.

 

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