Right here, right now

di Mahlerlucia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Run away ***
Capitolo 2: *** Rescue me ***
Capitolo 3: *** Die another day ***
Capitolo 4: *** Points of authority ***
Capitolo 5: *** Monster ***
Capitolo 6: *** Awake and alive ***



Capitolo 1
*** Run away ***


Questa raccolta di one-shots partecipa alla "Freedom Challenge" del gruppo Facebook

Boys Love - Fanart & Fanfic's World

 

Contesto scelto: Videogiochi
Fandom: Tekken
Personaggi: Devil Jin, Jin Kazama, Hwoarang
Tipo di coppia: Shonen-ai




 

Run away


 

The lessons that you taught me
I learn were never true
Now I find myself in question
(They point the finger at me again)
Guilty by association
(You point the finger at me again...


 

Una luce improvvisa, poco distante dalla banchina su cui hai deciso di sostare, non riesce a distrarti dai malinconici pensieri della tua giornata. Macigni che ti trascini dietro da una vita intera.
Sospiri, mentre realizzi di essere giunto al termine dell'ennesima tortura fatta di lotte e competizione sfacciata. Continui a ripetere a te stesso che potevi dare di più, molto di più. Incredibilmente di più.
Il maestro Baek Doo San, meritava di certo delle prestazioni migliori da parte del suo allievo prediletto. In memoria di tutti gli insegnamenti impartiti negli anni trascorsi insieme; in onore di una vita gloriosa ma carica di dolore.

Alzi il braccio con l'intento di gettare quello schifoso trofeo nell'oceano che ti si para davanti, immenso, calmo, nostalgico. L'amarezza ha preso il sopravento su quell'opaco contesto e poco importa se sei stato considerato come uno dei migliori partecipanti di questa edizione di Tekken. Dentro di te sai che non è stato realmente così.
Qualcuno è riuscito a dimostrarti di essere più pronto e forte, senza esclusioni di colpi.
Baek non avrebbe mai tollerato un affronto del genere da parte tua, se fosse stato ancora al tuo fianco.
Stringi i pugni ripensando a tutto quello che il tuo maestro era stato per te. Chiudi gli occhi avvertendo un vuoto che non ti aveva lasciato in pace neanche per un istante, specie da quando avevi appreso dell'assassinio del tuo mentore da parte di Ogre, il possente dio della lotta.

Un improvviso rumore riesce a gelarti il sangue nelle vene. Qualcuno sta correndo all'impazzata alle tue spalle. Sembra stia fuggendo in cerca di un nascondiglio sicuro.
Ti volti e lo vedi. Non puoi sbagliarti: è proprio Kazama. Tiene un braccio saldo sulla spalla opposta, appare ferito.
Un gruppo di uomini armati lo sta inseguendo in un duello dall'aria piuttosto impari.
Zoppicando, si rifugia nel vecchio magazzino adibito alla riparazione delle navi mercantili.
Cosa diamine sta succedendo? Da chi fugge quell'idiota di Kazama?

Ti lasci vincere dalla curiosità e decidi a tua volta di seguirli, ma cercando di non farti notare. Sollevi i tuoi occhiali da moto per tirare indietro le lunghe ciocche fulve e ribelli. Nulla può importunarti in un momento simile.
Vedi i soldati circondare l'unico erede di Jun Kazama. Sembrano seriamente intenzionati a volergli sparare senza alcuna pietà.
Vigliacchi senza spina dorsale. Cani incapaci di riportare il bastone al vostro padrone!

Senti il tuo cuore sbattere nel petto come poche altre volte era capitato nel corso della tua vita.
Avverti la necessità di dover fare qualcosa per aiutare quella canaglia che sognavi solo di sconfiggere, ma non di certo in quella maniera codarda.
Non hai il tempo necessario per trovare una motivazione valida alle tue azioni; un colpo d'arma da fuoco in piena fronte è davvero questione di un attimo.
Kazama non fare minchiate! Sanguini già che è una meraviglia!

Lanci quell'orrida testa laccata di Mishima tra i suoi uomini della Tekken Force, riuscendo a catturare la loro flebile attenzione.
Non ti ci vuole poi molto per toglierteli dai piedi: i colpi basilari del Taekwondo che avevi appreso da bambino sono più che sufficienti per gente poco esperta come quella. Per nullità che non meriterebbero altro nella loro insipida esistenza.
Ne volete ancora, babbei?

Ti volti nel punto esatto in cui era rimasto Kazama. L'osservi mentre continua a tenersi la spalla dolorante.
Una nuova forza sembra essersi impossessata improvvisamente di lui, del suo corpo martoriato.
Rifugge il tuo sguardo, si solleva in piedi e compie un salto incredibilmente alto, giungendo fino all'estremità del soffitto. Infrange il vetro dell'enorme grande finestra e si dilegua nell'oscurità di quella notte carica di mistero.

 

***

 

Gli ultimi frammenti di vetro s'infrangono venendo a contatto con il pavimento gelido, a soli pochi centimetri di distanza dalla punta di ferro delle tue scarpe.
Sei ancora sopraffatto per quello che i tuoi occhi hanno appena avuto modo di vedere.
Stava male, era ferito!

Alzi la testa e punti i tuoi occhi grigi sul vetro in frantumi dal quale è riuscito a fuggire. Come abbia fatto non ti è per nulla chiaro, dato che ti è parso dolorante sin dal primo momento in cui hai notato la sua presenza.
Perdeva sangue, era dannatamente ferito! Dove cazzo ha trovato l'energia necessaria per saltare fin lassù?


Un insolito alone violaceo lo aveva circondato giusto un attimo prima che spiccasse quel volo impossibile per poi sparire nell'oscurità. Lontano dagli occhi indiscreti e dalle armi impietose dei vili uomini della Tekken Force.
Perché diavolo lo stavano seguendo? Non sono per caso i cani di quel coglione di suo nonno Heihachi?


Ci sono importanti dettagli che non quadrano all'interno della famiglia Kazama, qualcosa che perpetrava da anni e che ora si sta riversando inesorabilmente sulle sole spalle del più giovane membro rimasto in vita.
Gli uomini di Heihachi gli stavano dando la caccia. Lo avevano gravemente ferito e di sicuro lo avrebbero fatto fuori se non fosse intervenuto lanciando quell'insulso trofeo con l'intento di catturare le loro deboli facoltà mentali.
Ma perché diamine l'ho fatto? Che m'importa di Kazama?

Guardi le tue mani, non senza una certa esitazione: stanno ancora tremando.
Ti maledici perché non sopporti di trovarti in quello stato. Non accetti l'idea di mostrarti debole di fronte al nemico, anche se non si trova più in quel posto, insieme a te.
Non ha alcuna voglia di condividere i drammi della sua esistenza con un disgraziato come te, non saprebbe che farsene delle tue patetiche battute da quattro soldi.

Vieni pervaso da un bizzarro senso di soddisfazione e non riesci a spiegarti quale possa esserne la causa.Ripensi di nuovo a Kazama, a come abbia potuto saltare tanto in alto e fuggire come se nulla fosse accaduto, con una ferita che gli impediva persino di stare in posizione eretta.
Un pensiero che si era ben stabilizzato in ogni angolo della tua materia grigia. Una fissazione degna del peggior ossessivo-compulsivo presente sulla Terra.
E nemmeno un 'grazie' all'amico di scorribande, brutto stronzo! Ingrato!

Ti perdi nuovamente a fissare le tue mani. Ti chiedi contro chi o contro cosa abbiano combattuto durante l'ultima edizione del The King of Iron Fist Tournament, la terza. La prima per voi due.
Di certo i tuoi pensieri non stanno facendo riferimento ai vari Paul Phoenix, Eddy Gordo o Forest Law. Loro sono umani e mortali quanto te, senza ombra di dubbio. E soprattutto, pieni di punti deboli facilmente rintracciabili.
Ciò che ti tormenta è lui, il non sapere esattamente cosa sia e come stia. Non essere a conoscenza delle sue debolezze, delle sue paure, delle sue manie.
Che cazzo me ne dovrebbe fregare? Che faccia quello che gli pare!

E menti. Menti a te stesso, menti alla tua anima. Menti alle tue reali intenzioni. Perché se davvero non te ne importasse nulla di Kazama non gli avresti salvato la pelle come hai invece appena fatto. E lo sai bene.
Provi a convincerti del fatto che t'importi di lui solamente perché pretendi che partecipi al prossimo Tekken nelle migliori delle condizioni fisiche.

La vendetta è un piatto che va consumato freddo, si dice. Ed in parte hai già assaporato la tua rivalsa.
Ma non ti basta, non puoi esserne ancora soddisfatto.
Punti molto più in alto. Punti a dimostrare al mondo che sei molto più forte di quell'essere dalla specie indefinita; di quella creatura con il diavolo in corpo.
Sei umano Kazama? Che cos'era quella strana forza che di colpo ha rimarginato la tua ferita e ti ha permesso di fuggire così.... dal nulla? Torna indietro e vienimi a dire un fottuto 'grazie', pezzo di merda!

Recuperi quel trofeo deciso, questa volta, a gettarlo seriamente in mare. Quella riproduzione della faccia di bronzo del vecchio Heihachi ti fa solo ribrezzo, t'induce a voler spaccare tutto quello che ti circonda.
Sei nervoso e ti domandi quale sia il problema. Ti guardi più volte attorno e aguzzi l'udito per poter captare anche il più piccolo rumore prodotto nei dintorni.
Ma tutto pare essere avvolto in un inconsueto mutismo; persino le ultime navi tacciono dopo essere state attraccate al porto, conquistatrici del loro meritato riposo.
Ogni cosa, ogni forma vivente pare essersi dileguata nel nulla.
Nessuno viene più rincorso; nessuno spreca il suo tempo cercando d'imprigionare un povero disgraziato colpevole di essere nato nel clan sbagliato.
C'è qualcosa che non va in te, Kazama. Sei un mostro del cazzo, un demone, un essere spregevole. O forse sono io che mi faccio tutti questi film non sapendo che in realtà stai davvero soffrendo come un cane?

Stringi i pugni e digrigni i denti, annientato da questa nuova sete di conoscenza che ti sembra impossibile da raggiungere.
Ti disfai definitivamente del tuo inutile premio, mentre imprechi mantenendo il tono della voce discretamente basso.
Sali in sella alla tua adorata Ducati Monster e avvii il suo possente motore. Abbassi gli occhiali sfidando per l'ultima volta l'entrata del vecchio magazzino con lo sguardo.
Lui non c'è e la cosa non ti dà pace.

“Ti troverò Kazama! E regoleremo i conti una volta per tutte!”

 

I wanna run away
Never say goodbye
I wanna know the truth
Instead of wondering why
I wanna know the answers
No more lies
I wanna shut the door

And open up my mind!









 



Angolo dell'autrice

 

Ringrazio anticipatamente tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia raccolta di one-shots! :)

Prima di lasciare spazio ai protagonisti e alla trama ci tenevo a sottolineare che ho deciso di proseguire con l'uso della seconda persona singolare perché mi ci sono trovata molto bene e ho ricevuto degli ottimi riscontri nelle recensioni della precedente challenge. Grazie mille a tutti! **
Il punto di vista principale delle one shots di questa raccolta sarà quello di Hwoarang.

Primissima volta in un fandom dedicato ad un videogioco. Uno dei miei preferiti di sempre: Tekken!
In questa prima shot riprendo il video dell'epilogo di Hwoarang in Tekken 3 descrivendolo da quello che ho sempre pensato essere il suo punto di vista. Ci ho messo giusto un tocco di angst in più.

Piccole annotazioni:

  • La canzone di cui riporto parte della prima strofa e il ritornello, rispettivamente alla fine e all'inizio della one shot, è Run away dei Linkin' Park. Da questa ho ripreso anche il titolo del 'capitolo'.

  • Il titolo generale della raccolta, Right here, right now, è stato estrapolato dal dialogo che avviene tra Hwoarang e Jin nell'epilogo del primo in Tekken 4.

  • Questo primo 'episodio' riprende e 'rielabora' il video di epilogo di Hwoarang in Tekken 3. Tutto quello che descrivo è 'canon' ad eccezione della scena finale con la Ducati Monster. Il video, in realtà, si conclude con Hwoarang che si guarda più volte le mani soddisfatto per aver compreso quanto sia stato forte nel tenere testa ad un 'nemico' come Jin, infestato dal potere demoniaco ereditato dai suoi genitori.

  • Baek Doo San era il maestro di Taekwondo (arte marziale coreana) di Hwoarang. In Tekken 3 il suo allievo è convinto che sia stato ucciso da Ogre, il dio della lotta (anche lui citato nella storia).

  • Jun Kazama è la madre di Jin. È stata uccisa anch'essa da Ogre sull'isola di Yakushima, in Giappone.

  • Heihachi Mishima è il nonno paterno di Jin Kazama. Tutto quello che succede tra il 'vecchio', il figlio Kazuya Mishima (padre di Jin) e Jin stesso sarebbe troppo lungo da raccontare. Diciamo che il nonno li vorrebbe entrambi morti perché non li ritiene alla sua altezza.

  • Paul Phoenix, Eddy Gordo e Forest Law sono altri tre protagonisti di Tekken. Il primo compare sin dall'inizio, gli altri due da Tekken 3 in poi, come Jin e Hwoarang.

  • The King of Iron Fist Tournament è il nome esteso del torneo Tekken, indetto inizialmente da Heihachi Mishima.
     

Ringrazio di tutto cuore le mie compagne di avventura, senza le quali non avrei mai potuto partecipare a questa meravigliosa quarta (siamo già alla quarta!!!) challenge ideata da questo fantastico gruppo!
Grazie a BlueRoar, Miryel e _aivy_demi_! Siete fantastiche, donneh!

A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 2
*** Rescue me ***


Questa raccolta di one-shots partecipa alla "Freedom Challenge" del gruppo Facebook

Boys Love - Fanart & Fanfic's World

 

Contesto scelto: Videogiochi
Fandom: Tekken
Personaggi: Devil Jin, Jin Kazama, Hwoarang
Tipo di coppia: Shonen-ai




 

Rescue me


 

Whatever you do, don’t ever play my canyon
Too many years being the king of pain
You gotta lose it all if you wanna take control
Sell yourself to save your soul...


 

 

“Finalmente sei qui!”

Hai aspettato talmente a lungo il suo arrivo in quel polveroso garage da decidere di andare a prenderlo di persona con la tua Monster. Ma non è servito: sembrava essersi dileguato nel nulla, vittima del suo stesso, fottuto potere demoniaco.
La rabbia cominciava a farsi spazio nel contorto universo delle tue emozioni. Il solo pensiero che lui potesse non presentarsi al vostro appuntamento ti mandava in bestia, come poche altre cose al mondo.
È da troppo tempo che cerchi di mettere in atto la tua personale vendetta nei suoi confronti. E lui non poteva assolutamente permettersi di deluderti fino a questo punto.
Kazama, sono contento che tu ti sia presentato. Ma potevi anche essere puntuale, brutta Testa di cazzo!

“Già. Si può sapere cosa vuoi?”

Riesci a stento a vedere il suo viso perennemente corrucciato. Come d'abitudine, lo nasconde sotto al cappuccio blu della giacca della sua tuta d'allenamento. Lo studi mentre solleva appena gli occhi nel momento esatto in cui ti rivolge quella domanda. Un quesito la cui risposta ti risulta di un'ovvietà tale da farti ribollire il sangue nelle vene.
Kazama si presenta con le mani in tasca, le spalle incassate e l'entusiasmo generale di un cane bastonato; scandisce lentamente quelle parole, quasi come a volerle centellinare di proposito.
La cosa colpisce profondamente il tuo orgoglio, già in preda alle prime avvisaglie d'ansia adrenalinica. Non puoi nascondere a te stesso l'irrefrenabile desiderio di sentir scorrere il suo sangue fresco tra le tue dita.

“Non sono mai riuscito a batterti al torneo...”

Ti avvicini con passo cadenzato e deciso, evitando di guardarlo direttamente in quelle sue iridi scure e profonde. Mantieni la testa alta, lo sguardo fiero. Preferisci lasciare a qualcun altro la solita parte da demone in costante patimento. Tu non sei come lui e lo sai bene.
Siamo alla resa dei conti, Kazama. E non mentire, lo vuoi quanto me!

“... Ho deciso che lo farò proprio qui e ora!”

Lo superi e ti fermi a pochi passi da lui, voltandogli le spalle. Alzi gli occhi concentrandoti su di un punto indefinito. L'unica cosa che conta in quegli istanti di apprensione reciproca è la sua risposta.
Per un attimo non si muove, rimanendo seminascosto nella stoffa della sue felpa. Non si volta, ti sembra pronto ad andarsene da un momento all'altro.

“Non c'è nessun motivo per combattere.”

Non c'è nessun motivo per combattere, dici?! Ti spacco il culo, Kazama! Tu non hai capito un cazzo. O forse stai solo fingendo? Mi vuoi far credere che questo sia un problema solo mio?
Senti il fuoco arderti dentro per quella che non ti sembra altro che una presa in giro. Non riesci a capacitarti del fatto che a Jin Kazama non interessi minimamente la vostra sfida. Non puoi crederci.

“Non ne hai uno?! Bene, te lo darò io!”

Ti volti d'impeto, mentre palesi la tua ira nelle parole quest'ultima esclamazione.
No, non hai nessuna intenzione di lasciar decidere a lui. E tanto meno di farti mettere i piedi in testa in un eventuale combattimento del prossimo torneo.
Lo afferri per il bavero e lasci che quell'inutile cappuccio cada da solo all'indietro, lasciandogli finalmente scoperto quel viso spigoloso e scavato da anni di sofferenze e rancori mai repressi.
Digrigni i denti mentre i tuoi occhi adirati tentanto di entrare in contatto con i suoi: due tunnel all'interno dei quali non s'intravede alcuna luce. Nessun guizzo di vita per un ragazzo di soli ventun anni tradito dal mondo.
Chissà... forse se iniziassi a prenderti a pugni in faccia potrei anche risvegliarti da questo pietoso stato in cui ti ritrovi. Ci farò un pensiero!

“Pretendo la mia rivincita. Qui e ora!”

 

***

 

Vi trovate uno di fronte all'altro, con i pugni stretti e in posizione difensiva. Vi tenete d'occhio a vicenda mentre ancora siete impegnati a riprendere fiato dopo le fatiche causate dal combattimento.
Nessuno dei due vuole cedere; siete entrambi ancora in piedi, ansanti, stremati, insoddisfatti.
Ti avvicini ulteriormente e denoti una nuova scintilla nel suo sguardo frustrato dagli ultimi sforzi. Quella che poco prima appariva come null'altro che mera apatia, ora sembra essersi mutata in collera che aspettava solo di poter essere espressa in tutto il suo splendore.
Non può finire sempre in parità tra di noi. Io non sono un coglione come te Kazama, e te l'ho appena dimostrato!

“Sergente!”

Una voce possente, perentoria, improvvisa. Il silenzio della vostra belligerante intimità viene sconquassato da presenze estranee quanto indesiderate.
Ti volti e non ti ci vuole più di un attimo per realizzare cosa stia succedendo.
Il tuo recente passato torna a farsi vivo con tutta la prepotenza che lo contraddistingue.

“La diserzione è un'offesa punibile dalla corte marziale!”

Alcuni uomini delle milizie coreane ti circondano, puntandoti contro i loro mitra carichi e pronti a fare fuoco in caso di una tua personale opposizione ai loro ordini.
Ti guardi intorno, decisamente atterrito da quell'ennesimo affronto che la vita ti sta offrendo.
Hai detestato il servizio militare - e tutte le sue fottute regole - sin dal primo giorno di recluta. Non sei mai andato d'accordo con i tuoi superiori, nonostante avessero fiducia in te e confidassero nel tuo indiscutibile talento da lottatore di Tae Kwon Do. E tu, dal canto tuo, avevi deciso di mettere la definitiva ciliegina sulla torta delle tue scorribande scappando dalla caserma.
Sta per cominciare la quarta edizione del The King of Iron Fist Tournament e poco t'importa di passare da disertore dell'esercito della tua amata Corea.

“Arrenditi, soldato!”

Scuoti la testa in cerca di un'idea, di un appiglio a cui poterti aggrappare. Non hai nessuna intenzione di tornare in patria, specie ora che ti trovi in una posizione tanto scomoda.
Sono nella merda fino al collo!

“Ehi!”

La voce di Kazama ti riscuote dai tuoi pensieri negativi. Non fai in tempo a voltarti nella sua direzione che avverti i rumori sordi di un calcio e di un pugno tirati in pieno viso ad un milite coreano. A questi ne seguono molti altri.
Non puoi credere ai tuoi occhi: Jin Kazama non solo approva la tua diserzione dal servizio militare, ma ti sta addirittura aiutando a sbarazzarti di quelle inutili macchine da guerra.
Il capovolgimento esatto della situazione che vi aveva visti protagonisti nel vecchio magazzino nautico giusto un paio d'anni prima. Il ringraziamento latente e silenzioso di un nemico che in realtà si sta dimostrando un ottimo compagno di sventure.

Ti guarda in attesa di una tua reazione al suo gesto, o forse solo per invitarti a reagire, a darti una mossa.
Ti senti in debito e sai che ti toccherà anche ringraziarlo in qualche modo.
Dalla tua bocca parte un lungo fischio, di quelli che solitamente sei abituato a lanciare dietro alle ragazze, soprattutto quando non riesci a trovare un modo più intrigante per attirare la loro attenzione.
Ma in quel garage non c'è nessuna ragazzetta petulante; ci siete tu e un gruppo di soldati che non vede l'ora di sbatterti in galera. E poi c'è Kazama a cui rivolgi quel fischio con il quale sottendi un gigantesco 'grazie per l'aiuto amico'.
Ok Kazama, liberiamoci di questi stronzi!

Con un paio di calci rotanti e qualche dritto ben piazzato riesci a liberarti degli uomini che ti circondavano. Ma non è di certo finita, non così facilmente.
Realizzi la presenza di altri soldati armati fino ai denti e decidi che non puoi far altro che fuggire. Di nuovo.

“Fuoco!”

Gli uomini dell'esercito coreano cominciano a sparare all'impazzata su ordine del loro sergente.
Scappi via, alla ricerca di un'uscita, di un riparo. Kazama corre alle tue spalle e insieme finite per nascondervi dietro ad un'auto parcheggiata.
Vi sedete sul pavimento, dinanzi ai fari anteriori della vettura. Avvertite l'incessante rumore metallico dei proiettili che entrano in contatto con la carrozzeria delle auto.
Vi concedete un attimo di tregua, mentre inizi ad avvertire la necessità di controllare che non fosse stato ferito da quelle fecce umane.

“Kazama, ricordati che ti ho fatto il culo in questo garage!”

Tenti di distrarti - e di distrarlo - da tutta quella patetica situazione. Lui mantiene la testa rivolta verso il basso, ancora intento a riprendere fiato dopo la corsa ed il terribile spavento.
Stai bene?

“Ehi, mi stai ascoltando?”

Finalmente sembra concederti la dovuta attenzione, alzando la testa e ruotando gli occhi verso i tuoi.
Ci sono momenti in cui temi davvero che non voglia prenderti sul serio. Ogni volta che succede ti maledici chiedendoti il motivo per cui ti fai così tante paranoie per uno come Jin Kazama. Sai solo che dopo oltre due anni non sei ancora riuscito a racimolare una risposta decente a questa domanda ossessiva.

“Potrei concederti una rivincita al prossimo Tekken. Faresti meglio ad iscriverti!”

Ti guarda con un interesse che non avevi mai colto all'interno dei suoi occhi di pece. Dischiude le palpebre mostrando un'espressione di sincera sorpresa a seguito di quella tua inaspettata richiesta.
Non ti è bastata la soddisfazione di avergli saputo tenere testa durante lo scontro in quel parcheggio sotterraneo. Vuoi di più, molto di più. Oramai si tratta di una pura sfida fatta di vittorie, sconfitte e rivincite, senza esclusioni di colpi.
Era il vostro tacito legame che prendeva forma attraverso la competizione estrema.

Jin ti accenna un sorriso. È sempre stato un ragazzo introverso e taciturno, ma quell'increspatura delle sue labbra verso l'alto è più che sufficiente per farti comprendere che lo rivedrai al prossimo torneo.

“Kazama, alza le chiappe, altrimenti rischiamo di saltare in aria. Non mi pare il caso visto che ci tengo ad assaporarmi il fallimento della tua vendetta!”

“Vedremo.”

E mentre si richiudono le porte dell'ascensore sul quale vi siete rifugiati, avvertite il terribile rumore di un'auto che esplode. È proprio l'auto blu dietro la quale lo avevi finalmente visto sorridere.
Una rarità che ti riempe il cuore di gioia e la mente di cretinate confuse.

 

Rescue me from the demons in my mind
Rescue me from the lovers in my life...










 



Angolo dell'autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia raccolta di one-shots! :)

Prima di lasciare spazio ai protagonisti e alla trama ci tenevo a sottolineare che ho deciso di proseguire con l'uso della seconda persona singolare perché mi sono trovata molto bene e ho ricevuto degli ottimi riscontri nelle recensioni della precedente challenge. Grazie mille a tutti! **
Il punto di vista principale delle one shots di questa raccolta sarà quello di Hwoarang.

In questo secondo episodio riprendo il video dell'epilogo di Hwoarang in Tekken 4. Ho aggiunto qualcosa nel missing moment che abbiamo tra la discussione iniziale con Jin Kazama e l'apparente fine del loro duello avvenuto in un garage. Così come ho aggiunto anche la mia personale interpretazione della loro fuga finale. Sappiamo che, nonostante l'esplosione dell'auto dietro la quale si erano rifugiati, i due riescono in qualche modo a salvare le penne. XD

Piccole annotazioni:

  • La canzone di cui riporto la prima strofa e parte del ritornello, rispettivamente alla fine e all'inizio della one shot, è Rescue me dei 30 seconds to Mars. Dal titolo della canzone ho estrapolato anche il titolo del 'capitolo'.

  • Il titolo generale della raccolta, Right here, right now, è stato estrapolato dal dialogo che avviene tra Hwoarang e Jin nell'epilogo del primo in Tekken 4, ovvero il 'qui e ora' che riporto più volte in questo capitolo.

  • In Tekken 4 Hwoarang ha iniziato il servizio militare in Corea del Sud. I soldati lo cercano perché è praticamente scappato dalla caserma e dalla Corea (s itratta di diserzione dal servizio militare).

  • The King of Iron Fist Tournament è il nome esteso del torneo Tekken, indetto inizialmente da Heihachi Mishima, nonno di Jin Kazama.

  • Tra Tekken 3 e Tekken 4 abbiamo uno sbalzo temporale di circa due anni. Hwoarang e Jin sono coetanei (classe 1986). In Tekken 3 hanno 19 anni, in Tekken 4 ne hanno 21 (e così fino a Tekken 6).


Ringrazio di tutto cuore le mie compagne di avventura, senza le quali non avrei mai potuto partecipare a questa meravigliosa quarta challenge ideata da questo fantastico gruppo!
Grazie a BlueRoar, Miryel e _aivy_demi_! Siete fantastiche, donneh!

A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 3
*** Die another day ***


Questa raccolta di one-shots partecipa alla "Freedom Challenge" del gruppo Facebook

Boys Love - Fanart & Fanfic's World

 

Contesto scelto: Videogiochi
Fandom: Tekken
Personaggi: Devil Jin, Jin Kazama, Hwoarang
Tipo di coppia: Shonen-ai




 

Die another day


 

For every sin, I'll have to pay
A time to work, a time to play
I think I'll find another way
It's not my time to go...


 

 

“Bene... Hai vinto...”

Jin Kazama si rialza dolorante dopo la sconfitta subita. Ha ancora il fiato corto ed i pugni stretti in segno di difesa. Una strategia fallimentare che gli è costata l'inaspettata disfatta. O forse ci ha solo messo scarso impegno?
Kazama, so bene che potevi fare di meglio. Cos'è?! Non sei in giornata?

“È giusto così, io sono forte! Molto più forte di te!”

Tenti di provocarlo, con la solita spavalderia che ti contraddistingue. Non puoi accettare che finisca così.
Vuoi una sua reazione, la sua rivincita. Aspetti solamente una sua richiesta esplicita.
Non ti faresti sfuggire un'occasione del genere per nessun motivo. Non potresti lasciarlo andare via così, non ora che finalmente si è degnato di prestarti quell'attenzione che aspettavi da mesi.

Ci sono altre cose importanti che devo fare... ma mi occuperò prima di tutto di te.”

Era quello che ti aveva detto poco prima che iniziasse il vostro duello. Al solo udire queste parole ti eri sentito lusingato e una punta di sano orgoglio si era fatta spazio nella nuova luce di cui brillavano i tuoi occhi d'ambra.
Avevi fantasticato a lungo su questo incontro con Kazama, specie durante i mesi di prigionia dovuti a quello stupido servizio militare che avevi bellamente disertato.
Partecipare al torneo era decisamente più importante per te. Ancora di più lo era affrontare nuovamente il tuo acerrimo nemico; la ragione per cui avevi chiesto al tuo maestro di aumentare la dose quotidiana di esercizi di allenamento.

Ora finalmente vi siete scontrati, uno di fronte all'altro e ad armi pari. Senza esclusioni di colpi, privi di qualunque remora o forma d'inibizione.
Ma non è stato sufficiente. Non può bastarti così poco se la posta in gioco è la sconfitta di Jin Kazama.
Non quando tu stesso puoi diventare un ottimo motivo per far sì che non incontri un'altra volta il demonio incatenato nelle sue stesse viscere.

“Ne ho abbastanza. Devo andare.”

Devi andare. Dove cazzo devi andare Kazama? A farti ammazzare da quel coglione di tuo nonno? O forse sai già che quella sottospecie di volatile cornuto in cui ti trasformi prenderà un'altra volta il sopravvento sull'unico neurone che ti gira ancora nella testa?
Ti regala un fugace sguardo nel quale leggi solo rassegnazione e desolazione. L'abisso più profondo nell'animo di un ragazzo che a soli ventun anni è vittima di un destino inevitabilmente segnato.
Abbassa la testa e ti supera, mostrandoti una freddezza disumana ed irritante.
E tu continui a seguirlo con gli occhi, nella vana speranza che cambi idea e ti inviti ad affrontare una vendetta immediata. Non cerchi altro da lui.

Ma non si ferma, i suoi pensieri sono già altrove.
Probabilmente sta continuando a scappare dalla Tekken Force, dalla sua schifosa famiglia, dalla morte, da se stesso, dal demonio. Fugge senza nemmeno sapere se esista davvero una meta definitiva. Un rifugio sicuro in cui poter stare. Qualcuno pronto ad accoglierlo a dovere.

E io cosa sono per te?
E tutto questo ti manda in bestia, ti pervade, ti annienta. Non sai spiegarti perché e non lo ammetteresti mai, ma avverti un'indescrivibile paura. Un vuoto sempre più incolmabile.

“Ehi! Aspetta! Perché ti stai arrendendo così facilmente? Non ti vergogni a perdere così, contro di me?”

La tua voce è incerta, incrinata, a tratti tremula. Ti agiti stringendo i pugni. Cerchi a fatica di mantenere il self-control.
Non può assolutamente permettersi di lasciarti in mezzo a quel campo, su due piedi, senza una spiegazione valida. Ma soprattutto, senza provare il benché minimo desidero di rivalsa nei tuoi confronti.
Kazama ha un'estrema necessità di trovare un nuovo scopo nella sua vita e tu stai cercando di offrirglielo su un piatto d'argento.
Non può tirarsi indietro dopo tutto quello che c'è stato tra voi. Non può trattarti a pesci in faccia dopo che vi siete aiutati a vicenda contro gli attacchi personali della Force e delle milizie coreane.
Chiunque avrebbe capito l'importanza del vostro legame. Chiunque tranne Jin Kazama, appunto.

Si arresta per un istante, giusto il tempo necessario per poter rispondere alle tue domande dal retrogusto retorico. Ma non si volta, non si vuole più lasciar coinvolgere da nulla. Ti appare come un semplice automa programmato per la sua prossima, improbabile missione.

“Non ho tempo di farmi influenzare dalle emozioni. Devo portare a compimento il destino del mio sangue maledetto.”

Influenzare … dalle emozioni?! Cosa cazzo stai dicendo, Kazama?
Hai sempre pensato che le emozioni fossero tutto nella vita. Senza la loro libera espressione niente avrebbe mai avuto senso per te, nemmeno gli incontri più importanti a cui hai partecipato da quando hai iniziato a praticare il taekwondo sotto l'ala protettrice del maestro Baek.

Ammettere di vergognarti di aver perso contro di me è così difficile? O davvero non te ne frega un cazzo?
Non hai il tempo necessario per riflettere. Kazama se ne va mentre continui a disperarti alle sue spalle.

“Ma cosa...?! No, questo non puoi farlo, Bastardo!”

Allunghi un braccio senza toccarlo, nell'inutile e patetico tentativo di convincerlo a fermarsi, a voltarsi e a tornare sui suoi passi. Ma non ti ascolta già più, condannato a seguire il corso di quello che lui stesso ha definito 'il suo sangue maledetto'.
Di nuovo quel potente cocktail di rabbia e paura s'impossessa delle tue facoltà mentali. Non puoi fare altro che tirare un calcio e qualche pugno nel vuoto, cercando di ripristinare il tuo precario equilibrio psicologico.
Forse ha ragione lui, non dovresti farti travolgere in questo modo dal tuo stesso stato d'animo.
E di nuovo ti poni quella domanda che non ti dà pace dal giorno in cui hai avuto la sfortuna d'incontrarlo ad uno dei tanti tornei clandestini di periferia.
Cosa me ne dovrebbe importare di un idiota come Kazama? Che si fotta!

 

***

 

Intorno vedi solo nero. Nonostante l'ottima illuminazione autostradale non riesci a percepire null'altro che buio profondo e rabbia. Le tue braccia tremano dal nervoso e si sfogano dando gas alla tua Ducati Monster.
Superi una serie di auto poste ordinatamente una dietro all'altra. Famigliole felici che rientrano dal solito week end al parco giochi o al centro commerciale.
T'infili tra un camion ed un furgone, mandando al diavolo a gesti il conducente di quest'ultimo, dato che ha appena pigiato insistentemente sul clacson per invitarti a toglierti dalla sua visuale.

“Bastardo!”

Non togli lo sguardo dalla strada, non t'importa minimamente delle luci abbaglianti dei fari alle tue spalle che t'invitano a rallentare. Non temi nemmeno la presenza della Polizia Stradale; oramai sai bene anche come sviare quella massa di piedipiatti.

“Bastardo!”

Lo ripeti di nuovo, intriso nella rabbia a cui ti aveva portato quel vostro incontro inconcludente.
Avevi vinto, lo avevi battuto. Era quello che desideravi più di ogni altra cosa al mondo. Ma sai che non doveva andare così. Una sconfitta dignitosa ti avrebbe urtato molto meno.
Kazama non era al massimo delle sue forze, non aveva dato troppa importanza alla vostra battaglia. Ti aveva banalmente considerato come una delle tante cose che aveva da fare, nulla di più, nulla di meno.
Coglione io che mi ero pure illuso!

Sul ciglio della strada è presente qualcosa di oscuro che attrae d'impeto la tua attenzione. Cerchi di mettere a fuoco i dettagli, ma tutto quello che riesci a distinguere è una sagoma apparentemente umana.
Man mano che ti avvicini distingui delle forme diverse, delle ali, delle protuberanze insolite sulla testa.
Sgrani gli occhi e spalanchi la bocca mentre il faro della tua Monster finalmente riesce ad illuminare il suo volto.

“Ma cosa...?!”

Cerchi di sterzare al volo per non investirlo e invertire la tua direzione di marcia. Senti lo stridio fastidioso dei freni esageratamente forzati all'ultimo momento.
Non hai il tempo necessario per comprendere se fuggire sia la soluzione più conveniente: il potere demoniaco di Devil Jin fuoriesce dal corpo posseduto di Kazama e ti colpisce in pieno.

Sono solo pochi istanti, ma bastano per farti perdere il controllo su ogni cosa.
La tua adorata moto si riduce ad una poltiglia di ferraglia sparsa ovunque. Intorno a te vedi solo fuoco, fumo e cenere, tanto da non riuscire ad opporti a quella forte esplosione che ti scaraventa dalla parte opposta della carreggiata, come una foglia sotto l'effetto di una calda ed improvvisa raffica di vento.
Il contatto con l'asfalto ti provoca un dolore tale alla testa e alla schiena da farti quasi perdere i sensi.
Cerchi di mantenere comunque il controllo, per quello che ancora ti è possibile in quel contesto disastrato che si è generato intorno a te.
Ti accorgi di quell'imponente figura che si sta avvicinando al tuo corpo inerme. Mantenendo un passo lento e cadenzato, ti fissa con i suoi occhi di tenebra. Quelle iridi grige che non appartengono al Kazama che hai conosciuto durante i vostri precedenti scontri. Quella forza con cui ti ha scaraventato giù dalla tua Ducati non era di certo la stessa con la quale ti aveva affrontato quel pomeriggio in quel campo.
Devil Jin non è Kazama, ed è proprio per questo che devi distruggerlo. A lui non devi dimostrare nessuna amicizia, nessun aiuto, nessuna pietà

“Idiota, sei tu! Coraggio... sono qui!”

Ti sollevi a fatica prima sui gomiti e poi sulle tue gambe incerte, doloranti, escoriate. Ti poni sulla difensiva stringendo i pugni e digrignando i denti.
Non hai la minima idea di come potresti affrontare quell'incontro nelle pessime condizioni fisiche in cui ti ritrovi, ma non puoi assolutamente non adempiere al tuo dovere. Il tuo orgoglio ne risentirebbe a vita.

Un sorriso beffardo si fa largo sul tuo viso segnato ed ustionato. Lo spavento iniziale ha lasciato spazio alla sete di vendetta che nutri da sempre nei confronti di quel Mostro.
Sono pronto a farti fuori, Demone maledetto! Ti aspettavo da troppo tempo! Kazama non merita questo!

 

Sigmund Freud
Analyze this
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Analyze this...










 



Angolo dell'autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia raccolta di one-shots! :)

Prima di lasciare spazio ai protagonisti e alla trama ci tenevo a sottolineare che ho deciso di proseguire con l'uso della seconda persona singolare perché mi ci sono trovata molto bene e ho ricevuto degli ottimi riscontri nelle recensioni della precedente challenge. Grazie mille a tutti! **

In questa terza shot riprendo il dialogo che hanno avuto i due protagonisti appena terminato il loro combattimento (che ha visto trionfare Hwoarang) per poi basare la narrazione sul video d'epilogo di Hwoarang in Tekken 5, descrivendolo da quello che ho sempre pensato essere il suo punto di vista.

Piccole annotazioni:

  • La canzone di cui riporto il ritornello e una strofa centrale, rispettivamente all'inizio e alla fine della one shot, è Die another day di Madonna (la colonna sonora dell'omonimo film della saga di James Bond).

  • Il titolo generale della raccolta, Right here, right now, è stato estrapolato dal dialogo che avviene tra Hwoarang e Jin nell'epilogo del primo in Tekken 4 (vedi precedente shot).

  • Nel momento in cui Hwoarang vede Jin sull'autostrada, questo aveva già assunto le sue sembianze demoniache ereditate sia dai geni del padre, Kazuya Mishima, che da quelli della madre, Jun Kazama. In questa 'veste' i suoi poteri sono molto più forti e vanno al di là delle sole arti marziali e/o di combattimento generico. L'esplosione della moto del coreano è causata proprio da questo potere demoniaco.

  • Baek Doo San (Baek) è il maestro di Taekwondo (arte marziale coreana) di Hwoarang. In Tekken 3 il suo allievo è convinto che sia stato ucciso da Ogre, il dio della lotta (anche lui citato nella storia). In realtà è ancora vivo e Hwoarang viene a saperlo ricevendo una lettera mentre si trovava incarcerato in Corea del Sud con l'accusa di diserzione al servizio militare. Per questo riprenderà tranquillamente ad allenarsi con lui.

  • La moto di Hwoarang è una Ducati Monster Paul Smart 1.000 L.E.

  • The King of Iron Fist Tournament è il nome esteso del torneo Tekken, indetto inizialmente da Heihachi Mishima, nonno paterno di Jin Kazama (più volte citato in questa shot).


Ringrazio di tutto cuore le mie compagne di avventura, senza le quali non avrei mai potuto partecipare a questa meravigliosa quarta challenge ideata da questo fantastico gruppo!
Grazie a BlueRoar, Miryel e _aivy_demi_! Siete fantastiche, donneh!

A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 4
*** Points of authority ***


Questa raccolta di one-shots partecipa alla "Freedom Challenge" del gruppo Facebook

Boys Love - Fanart & Fanfic's World

 

Contesto scelto: Videogiochi
Fandom: Tekken
Personaggi: Devil Jin, Jin Kazama, Hwoarang (Lei Wulong)
Tipo di coppia: Shonen-ai




 

Points of authority


 

Forfeit the game before somebody else
Takes you out of the frame
And puts your name to shame
Cover up your face you can't run the race
The pace is too fast you just won't last

You love the way I look at you
While taking pleasure
In the awful things you put me through
You take away if I give in
My life, my pride is broken...


 

Sei uscito di casa con il tuo usuale ritardo dovuto al fissaggio dei capelli. Quei crini - che da anni t'implorano pietà! - hanno la priorità assoluta per la serata che si prospetta all'orizzonte.
È da troppo tempo che non ti dai da fare con il gentil sesso e hai deciso che questa deve essere l'occasione giusta. Non puoi mancare alla festa di compleanno che ti ha segnalato Steve e non t'importa delle voci che hai sentito in giro sulla famiglia che gestisce il locale nella quale si terrà. Hai solo voglia di sfogarti e di dimenticare tutte le preoccupazioni, almeno per qualche ora.
Stasera o la va o la spacca. Ho perso fin troppo tempo dietro a quell'idiota di Kazama.

Ti fermi di fronte ad un semaforo rosso. Non è una cosa che fai abitualmente, specie quando hai una certa fretta e determinati scopi da raggiungere. Non che t'interessi molto del colore della luce della segnaletica stradale; necessiti solamente di un pretesto per dare un ulteriore occhio a quei capelli ai quali hai da poco ridato un tocco di vistoso arancione.
Fingi una discreta disinvoltura mentre sgranchisci le vertebre cervicali e le clavicole; ti dai un'ultima sistemata con il supporto dello specchietto retrovisore della tua fedelissima Ducati Monster.
Mentre tiri indietro due ciocche ribelli avverti la presenza di un altro mezzo che si avvicina pian piano a te, fino ad affiancarti. Un'enorme ombra nera che ti risulta piuttosto familiare dal primo impatto.
Kazama! Che cazzo ci fai qua? Sei stato anche tu invitato da quel cretino di Fox?

Non si volta verso di te mentre cerchi in tutti i modi di attirare la sua attenzione. La cosa non ti stupisce poiché, nonostante la sua falsa indifferenza, ti è chiaro fin da subito il motivo per cui abbia deciso di metterti i bastoni tra le ruote in una serata che avrebbe dovuto prendere tutt'altra piega.
Improvvisamente sembra non importarti più nulla della festa e di tutte le stronzate che ti ha raccontato quel pusillanime di un pugile inglese. Le tue mani si stringono ai manubri della tua inseparabile moto e cominciano a dare gas. Tutto quello che conta si trova dietro ad un inutile semaforo che sta per segnalare la vostra partenza.
Però! ti sta bene quella giacca di pelle nera da Capo-Mishima-Zaibatsu di 'sto cazzo! Gli occhiali da sole notturni in pendant sono davvero il top. Ma ci vedi almeno? Beh, se sei venuto fino qui a rompermi i coglioni probabilmente sì. Dai, che ti batto pure stavolta! Sei pronto?

Nella tua testa si sta creando un numero eccessivo di pensieri, molti dei quali inerenti al tema 'Kazama'.
Avverti una certa adrenalina diffondersi prepotentemente in ogni fibra del tuo corpo e non vedi l'ora di rimanere abbagliato da quella dannata luce verde.
Dai gas un'altra volta e finalmente quello sfigato ti degna dell'attenzione che senti di meritarti da parte sua. Non tanto per quello che hai fatto per lui in passato, quanto per capire cosa diavolo si aspetti da te in quella serata che inizialmente prevedeva ben altro tipo di attivazione ormonale.
Si volta e ti guarda attraverso quei suoi ridicoli occhiali scuri. Abbozza un sorriso di sfida che ti manda in brodo di giuggiole. Non aspettavi altro e finalmente riesci ad ammetterlo anche a te stesso. Soprattutto a te stesso.
Ma chi cazzo sei con quegli occhiali scuri? Will Smith in Men in black!?

Il verde del semaforo ti appare nel riflesso di quelle superflue lenti scure. Non gli lasci il tempo di voltarsi: con un ultimo colpo deciso all'acceleratore dai gas alla Ducati, ottenendo qualche secondo di vantaggio sul tuo rivale.
L'eccitazione dovuta a quella sfida imprevista - quanto desiderata - ti porta a dar sfogo alle cazzate che tanto ami fare quando sei a tu per tu con la strada. Impenni, restando in equilibrio sulla sola ruota posteriore per diversi secondi. Mentre sfidi la sorte non puoi fare a meno di lanciare in aria un grido liberatorio, un incitamento alla sfida, un indizio che mostri chiaramente quanto la tua vita ora dipenda dall'eterna lotta con quell'anima in pena di Kazama.
Da quando ti aveva battuto la prima volta, al termine di quella lotta di strada, non riesci a pensare ad altro. Hai troppo rispetto per chi riesce a dimostrarsi costantemente alla tua altezza.

Sei in vantaggio, ma avverti la sua presenza alle tue spalle. Cerchi di seminarlo passando di striscio tra un autocarro e un'utilitaria in procinto di tentare un sorpasso. L'autista del camion suona il clacson in tua direzione e, come tuo solito, lo mandi al diavolo senza troppe pretese, lasciando 'parlare' il tuo dito medio alzato.
Jin Kazama compare ai bordi della strada, rallentato dalla presenza di un'altra auto. In pochi istanti - e con la collaborazione di una curva presa un po' troppo alla larga - riesce a raggiungerti e a doppiarti.
S'incastra perfettamente tra un furgone ed un secondo camion mentre tu lo segui in attesa di un suo passo falso.

Ed eccolo. Sembra quasi che tu l'abbia chiamato.
Il cruscotto della sua futuristica motocicletta lampeggia ed emette un suono non proprio rassicurante per chiunque s'intenda un minimo di meccanica.
Il più giovane discendente della dinastia Mishima è costretto a decelerare per evitare di ritrovarsi spiaccicato sull'asfalto di quella trafficata superstrada. Non riesci a non approfittarne e lo superi nuovamente in un lampo. Ti volti nella sua direzione per capire cosa sia successo al motore di quella sottospecie di bat-moto.
Kazama, ma quell'ammasso di ferraglia l'hai presa con l'offerta del Black Friday? Mai visto niente di più scadente!

“Ehi! Cosa c'è che non va?”

Non resti al suo fianco a perdere tempo in attesa di una sua risposta, dai di nuovo gas alla tua Moster e superi un'enorme bisarca vuota.
Dai un ultimo occhio alle retrovie e ti accorgi che sta rallentando sempre di più; forse si è addirittura fermato.
Controlli più volte attraverso lo specchietto retrovisore, ma lui non c'è. Scuoti la testa, deluso da questa sua resa troppo repentina.
Non sai che in realtà è molto più vicino di quanto tu possa immaginare. Dovresti solo alzare la testa.
Ma se volevi sfidarmi potevi almeno presentarti con un'arma decente! Che coglione che sei, Kazama!

 

***

 

Cosa? Gli sbirri? Ma che cazzo...
Una moto della Polizia Stradale ti sta inseguendo a tutta velocità. Sei costretto a fermarti in una piazzola di sosta, ma semplicemente per evitare che la cifra della multa che sarai costretto a pagare non arrivi a sei zeri.
Che diavolo ci fa un piedipiatti cinese in servizio in Giappone? Sei illogico quanto gli occhiali scuri di Kazama. A proposito... dov'è finito?

Lei Wulong si avvicina con fare minaccioso. Ti scruta con i suoi occhi inquisitori.
Avevate combattuto diverse volte l'uno contro l'altro nel corso delle ultime tre edizioni del The King of Iron Fist Tournament. Il suo Kung Fu ti aveva sempre fatto ridere di gusto.

“Favorisci patente e carta di circolazione.”

Lo guardi aggrottando la fronte. Non riesci a credere a quello che ti ha appena chiesto.
La patente - chiaramente - se ne sta sperduta da qualche parte in quel bugigattolo di appartamento che sei riuscito ad affittare. Non sai nemmeno se sia legalmente valida per poter circolare sulle strade nipponiche. Il libretto di circolazione lo ignori totalmente. Mai aperto.
Sì... e magari ora mi domanderai pure se pago regolarmente l'assicurazione e se vado a fare tutte le revisioni annuali. Ma che cazzo dici?

“Aspetta! Non è come pensi!”

“Non è tanto quello che penso io, è quello che ho visto oggettivamente con i miei occhi. Hai i documenti?”

Cerchi di convincerlo del fatto che stessi correndo ad una velocità eccessiva solo perché ti trovavi in una situazione d'emergenza. Ti chiede dei sorpassi, del casco. Non ne hai mai avuto uno.
Ma scherzi? Ci ho messo più di mezzora a sistemarmi i capelli. Ci manca pure il casco! Ma quel deficiente di Kazama lo hai visto? Lui il casco lo aveva? Eh!?

E in quel momento è di fronte a te. Passa a pochi centimetri dalla linea di demarcazione della piazzola di sosta in cui tu e il poliziotto cinese vi siete fermati a discutere di infrazioni al codice della strada.
Capisci al volo che ti sta bellamente prendendo per i fondelli: ha lo sguardo rivolto nella tua direzione e la velocità ridotta sotto i ridicoli limiti di velocità imposti su quelle carreggiate. Arriva quasi a fermarsi nel momento in cui ti sfida lanciandoti quello sguardo machiavellico.
Maledetto Kazama! Ma dove cazzo eri finito con quella moto del demonio? Assumiti pure tu le tue responsabilità! Sei stato tu, cazzo! È colpa tua, brutto idiota!

“È stato lui ad iniziare! Devi credermi Wulong!”

Il nervoso ti dà alla testa mentre ti agiti come un indemoniato senza mai smettere di indicare la moto di Jin Kazama che si allontana.
Non ci stai, perché se non fosse stato per lui non avresti corso tanto. O forse sì... Insomma, non ci metteresti la mano sul fuoco nemmeno tu.

“Non mentire ad un ufficiale della Polizia Stradale! La moto è sotto sequestro!”

“No! La moto no! La mia Ducati no! Per favore, no! Per favore... Ti do qualche punto di vantaggio al prossimo Tekken... ma la moto no!”

“Non voglio sentire storie, ricattatore!”

“No, per favore...”

 

 

You love the things, I say I'll do
The way I hurt myself again, just to get back at you
You take away, when I give in
My life, my pride, is broken...










 



Angolo dell'autrice


Ringrazio aticipatamente tutti coloro che avrnno voglia di leggere e recensire questa mia raccolta di one-shots! :)

Prima di lasciare spazio ai protagonisti e alla trama ci tenevo a sottolineare che ho deciso di proseguire con l'uso della seconda persona singolare perché mi ci sono trovata molto bene e ho ricevuto degli ottimi riscontri nelle recensioni della precedente challenge. Grazie mille a tutti! **

In questa quarta shot riprendo il video presente nell'ending dedicato a Hwoarang nel Tekken Tag Tournament 2.I due 'amici del cuore' si ritrovano ad un semaforo e decidono, senza troppi indugi, di sfidarsi in una pericolosa gara di velocità su strada. Il coreano ha la meglio semplicemente perché Jin ad un certo punto ha problemi al motore della moto. Ringraziamo Lei Wulong per la partecipazione straordinaria e per aver messo i bastoni tra le ruote al 'povero' Hworang che voleva solo divertirsi col suo 'Kazama' (gran perculatore!). Mai 'na gioia per 'sto poveraccio! XD
Per una questione di ordine cronologico avrei dovuto proseguire con l'ending di Tekken 6... ma quello di Hwoarang non mi dice granché. M'ispirava più quello del maestro Baek, per dire. Ma sarei andata 'fuori tema'. Ecco perché sono passata direttamente a quello del TTT2, che comunque si discosta un po' da quello della trama centrale. ;)

Piccole annotazioni:

  • La canzone di cui riporto la prima e la seconda strofa, rispettivamente all'inizio e alla fine della one shot, è Points of Authority dei Linkin' Park.

  • Il titolo generale della raccolta, Right here, right now, è stato estrapolato dal dialogo che avviene tra Hwoarang e Jin nell'epilogo del primo in Tekken 4 (vedi precedente shot).

  • Steve Fox (pugile inglese) è un altro personaggio della saga di Tekken. Comparirà da Tekken 4 in poi e ha la stessa età di Jin e Hwoarang (22 anni in Tekken 7).

  • Lei Wulong è uno dei personaggi storici della saga di Tekken., compare già da Tekken 2. È un poliziotto, anche se in realtà non farebbe parte solo della Polizia Stradale. Proviene da Hong Kong e il suo stile di combattimento è il Kung Fu.

  • La moto di Hwoarang è una Ducati Monster Paul Smart 1.000 L.E.

  • Non ho notizie specifiche sulla moto di Jin, nonostante abbia tentato di trovarne (se qualcuno volesse darmi delle delucidazioni ne sarei ben contenta :D).

  • The King of Iron Fist Tournament è il nome esteso del torneo Tekken, indetto inizialmente da Heihachi Mishima, nonno paterno di Jin Kazama (più volte citato in questa shot).


Ringrazio di tutto cuore le mie compagne di avventura, senza le quali non avrei mai potuto partecipare a questa meravigliosa quarta challenge ideata da questo fantastico gruppo!

Grazie a BlueRoar, Miryel e _aivy_demi_! Siete fantastiche, donneh!

A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 5
*** Monster ***


Questa raccolta di one-shots partecipa alla "Freedom Challenge" del gruppo Facebook

Boys Love - Fanart & Fanfic's World

 

Contesto scelto: Videogiochi
Fandom: Tekken
Personaggi: Devil Jin, Jin Kazama, Hwoarang
Tipo di coppia: Shonen-ai




 

Monster


 

 

My secret side I keep hid under lock and key
I keep it caged, but I can't control it
'Cause if I let him out he'll tear me up, break me down
Why won't somebody come and save me from this, make it end?

 

 

La determinazione con la quale stai cocciutamente continuando a perseguire il tuo obiettivo ti sta trascinando oltre l'insopportabile caldo del Medio-Oriente.
I manubri della tua moto sono incandescenti esattamente quanto la sella su cui fatichi a restare seduto; la sete ti tormenta senza sosta alcuna, ma la cosa non sembra importarti più di tanto.
Le notizie che ti sono giunte alle orecchie devono per forza avere un fondo di verità.
Una creatura dall'apparenza demoniaca aveva attaccato il cuore di una nota cittadina terrorizzandone gli abitanti.
Quanti cazzo di demoni cornuti e alati possono esserci in questo mondo di merda? Devi essere per forza tu Kazama! E io ti troverò! Dovessi anche crepare senza rimedio dopo averlo fatto!

La tua fidata Monster ti conduce sino alla piazza del vecchio mercato, ovvero il luogo che ti era stato indicato da alcuni uomini in fuga. Avevi comunicato con loro perlopiù mediante patetiche urla e gesti improvvisati, sia per ovvie incongruenze linguistiche che per una naturale situazione di panico generale di difficile gestione. Ma non ti ci era voluto molto per comprendere dove diavolo si fosse cacciato quell'idiota di un demone.
Avevi da sempre avuto il sospetto che la taglia che era stata posta sulla sua testa per il disastro mondiale causato dalla dichiarazione di guerra della Mishima Zaibatsu c'entrasse fino ad un certo punto. Ci doveva essere sicuramente qualcos'altro che aveva indotto il più acerrimo tra i tuoi nemici a darsi alla fuga, portandolo a far perdere quasi completamente le sue tracce. Ma non a te. E non così facilmente.

Dopo quello che era successo al termine della quinta edizione del torneo del Pugno di Ferro, dopo le infinite settimane che hai dovuto passare in ospedale - impossibilitato persino ad alzarti per andare a pisciare -, dopo i duri ed estenuanti allenamenti, dopo l'importante vittoria ottenuta contro quel mostro di Azazel e il sacrificio del maestro Baek...
Dopo tutto questo... non puoi assolutamente permetterti di lasciartelo scappare. O peggio ancora, di lasciarlo libero di andare incontro al suo destino dalle tonalità sempre più cupe e disperate.

E alla fine lo vedi, nascosto tra la carcassa abbrustolita di un vecchio autobus dagli originali colori sgargianti.
Il contrasto con le sue ali nere, le sue improponibili corna è la sua pelle olivastra è lampante, netto. Una serie di bende bianche ricopre quasi interamente il suo corpo esageratamente muscoloso.
Non puoi fare a meno di domandarti cosa gli possa essere successo. Qualcuno era forse arrivato davvero sul punto di farlo fuori? Magari un suo stesso familiare, chissà. Altamente probabile.
Non mi sbagliavo, come sempre. Sei finito pure tu al nosocomio? Non mentire, canaglia!

Devil Jin si volta nella tua direzione, attratto dal rombo del possente motore della Ducati.
Lo vedi sgranare gli occhi non appena riesce ad inquadrare la tua figura, rimanendo paralizzato dalla sorpresa per qualche istante. Imposta fin da subito una smorfia di puro fastidio, ma sai bene che si tratta solamente di una facciata dovuta ad una situazione e ad un contesto non esattamente a lui propizi.
Non arriverà ad organizzare una festa per celebrare la gioia del vostro incontro, ma di sicuro preferirà vedere la tua faccia made in Korea piuttosto che quelle degli uomini che lo stanno cercando per farlo fuori; o, alla meno peggio, per condurlo al processo che ad ogni modo decreterà la sua innegabile fine.

“Finalmente ti ho trovato, Kazama!”

Lo stai praticamente invitando a 'nozze' con quel richiamo alla sfida che aspettavate entrambi da troppo tempo.
Abbozzi un sorriso sghembo in attesa di una sua mossa o anche solo di una parola di assenso.
Non hai più paura del suo potere demoniaco: lo annienterai prima di ogni altra cosa. Poi potrai finalmente tornare a combattere con il Kazama che conosci da sempre. Quello con il quale, in passato, avevi addirittura potuto allearti.
Lo stesso ragazzo che aveva fatto innamorare la piccola Ling fin dal primo momento, creandoti non poco disagio.
Perché mi metto a pensare a queste stronzate proprio ora?

“Sono venuto fino a qui per combattere contro di te, idiota di un cornuto. Non ho alcuna intenzione di farmi intimorire dal tuo fottuto potere demoniaco. Questa volta ti batterò, ne sono sicuro!”

Percepisci immediatamente una nuova luce di sfida attraversare i suoi occhi grigi. A quanto pare non ha nessuna intenzione di tirarsi indietro di fronte a quella sfida da te prontamente proposta. Sembra essersi persino dimenticato delle forze dell'ordine che gli stanno ancora dando la caccia in ogni angolo di mondo.
E tu ti compiaci della tua capacità di distrarlo dalle sue paturnie, almeno per qualche minuto.
Chissà, forse ti trova realmente simpatico. O magari vuole solamente riprovare l'ebbrezza di trasformare le tue ossa in un'unica poltiglia informe.

Non importa quale sia la causa, nelle vostre viscere scorre solamente il desiderio di confrontarvi su quel ring improvvisato. Vi siete ritrovati per poter concludere qualcosa che avevate lasciato in sospeso da oltre un anno.
E non c'era più alcuna possibilità di ripensamento.
Get ready for the next battle, Kazama!

 

***

 

Al termine di un doppio round che vi ha visti più volte in un'equa situazione di parità, riesci a sconfiggerlo definitivamente grazie ad un'ultima raffica di kwon in pieno viso e all'altezza dello stomaco.
Il demone cade ai tuoi piedi mentre una strana scia viola sulla sua schiena si porta via il suo futile piumaggio nero. Devil Jin era tornato ad essere semplicemente Kazama.
Il tuo più grande desiderio si era appena avverato. Forse.

Punti un dito su quel corpo inerme, ancora ansante e notevolmente indebolito dalle botte prese e dal gene demoniaco che aveva appena deciso di lasciare in pace la sua anima inquieta.
Nonostante la vittoria appena conquistata, non puoi fare a meno di provare una certa rabbia nei suoi confronti.
Come tuo solito vorresti riprendere il combattimento per concedergli l'ennesima rivincita. Ma lui non sembra essere interessato. E no, proprio non riesci a credere che sia davvero così debole da non farcela. Non è da Jin Kazama.

“Perché dovrei far fuori un mostro come te, eh?”

Un rumore improvviso, secco, allarmante.
La tua attenzione viene catturata dalla probabile presenza di qualcuno di non esattamente desiderabile, specie in un momento del genere.
Distingui dei segni da arma da fuoco sul suolo e comprendi di essere circondato dalle forze dell'ordine arabe impegnate nella ricerca di quel demone che si divertiva a terrorizzare gli affollati bazar del posto.

“Cosa?!”

Alzi lo sguardo e ti ritrovi il folto esercito nemico schierato di fronte al tuo naso; per qualche istante ti tornano in mente alcuni spiacevoli ricordi legati al tuo recente passato da sergente delle milizie coreane. Scacci velocemente quei pensieri avvertendo nuovamente degli spari provenire dalle retrovie.
Uno tra gli uomini meno distanti sta liberando una granata dalla sua spoletta. Ora hai la certezza che il loro unico intento sia proprio quello di farvi fuori definitivamente.
Ti volti verso Kazama che nel frattempo sta tentando di rimettersi in piedi, non senza una consistente fatica.
Non riuscirà mai a scappare da solo, è troppo provato dal vostro combattimento.

“Maledizione!”

Ti avventi su di lui afferrando i suoi fianchi robusti con entrambe le mani. Nonostante il tuo peso sia nettamente inferiore al suo decidi di compiere uno sforzo sovrumano per sollevarlo da terra e lanciarlo qualche metro più in là. La distanza necessaria per evitare che l'esplosione di quella bomba a mano lo riduca in cenere.
Ma non hai il tempo necessario per calcolare quale sia la tua personale distanza rispetto al punto esatto in cui l'arma da fuoco sta andando ad impattare.
Porca puttana!

Il tuo corpo viene sbalzato in avanti da quella terribile esplosione.
In seguito all'impatto con l'asfalto non avverti più nulla: il sipario cala su quegli attimi devastanti insieme alle tue palpebre doloranti.

 

***

 

“Non lasciateveli sfuggire!”

Le urla di un soldato ti destano da quello svenimento non richiesto.
Dei passi svelti si succedono alle tue spalle.
Tenti di sollevarti sui gomiti mentre vedi un tizio fasciato con delle strane garze bianche correre in maniera scomposta. Ha le braccia segnate di rosso e zoppica vistosamente.
Kazama...

I militari stanno di nuovo cercando di catturarlo; lo rincorrono armati fino ai denti.
Pezzi di merda, vi piace vincere facile...

Le tue gambe non riescono a mantenerti in equilibrio come vorresti. Barcolli cercando disperatamente l'aiuto delle tue sole forze; ma sembra non arrivare mai.
Hai la sensazione che tutto stia ruotando vorticosamente intorno a te. Nulla ti sembra più al suo posto e il mondo ti sta bellamente prendendo per i fondelli.
La tua testa gira come non ha mai fatto in tutta la tua vita e senti del sangue colare lungo una guancia.
Provi a mettere a fuoco la vista per capire dove sia finito Kazama ma fai una terribile scoperta: la tua percezione visiva si è ridotta alla sua abituale metà. L'occhio destro ti brucia da impazzire e il sapore di quel sangue metallico ti sta dando la nausea.


Blackout. Chiudi l'unico occhio che ancora riesce a muoversi e ti lasci vincere dalla forza di gravità.

Silenzio. La vecchia piazza del mercato ora è libera da qualsiasi forma di lotta o guerra umana.

 

 

It's hiding in the dark, it's teeth are razor sharp
There's no escape for me, it wants my soul, it wants my heart
No one can hear me scream, maybe it's just a dream
Maybe it's inside of me, stop this monster...









 



Angolo dell'autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia raccolta di one-shots! :)

Prima di lasciare spazio ai protagonisti e alla trama ci tenevo a sottolineare che ho deciso di proseguire con l'uso della seconda persona singolare perché mi ci sono trovata molto bene e ho ricevuto degli ottimi riscontri nelle recensioni della precedente challenge. Grazie mille a tutti! **

In questa quinta shot riprendo il video presente nell'ending dedicato a Hwoarang in Tekken 7 (e qualche spunto di quello dedicato a Devil Jin, dato che era presente pure Hwoarang). I nostri due eroi si ritrovano nel bel mezzo del deserto medio-orientale a causa della fuga di Kazama trasformato in Devil Jin. Le forze dell'ordine lo stanno cercando in tutto il mondo a causa dei disastri combinati dopo la dichiarazione di guerra fatta dalla Mishima Zaibatsu (di cui lui è il nuovo comandante, dopo l'apparente morte dell'adorato nonno XD). Hwoarang s'impone di ritrovarlo prima di chiunque altro per mettere nuovamente in atto la sua infinita vendetta. In questa fase sente di essersi allenato a sufficienza per poter battere Kazama munito del suo gene demoniaco. E ci riesce! Peccato che poi...

Ladies and gentlemen, vi avviso che ci sarà sicuramente almeno un'altra one-shot in questa raccolta. Poi vedremo! ;)

Piccole annotazioni:

  • La canzone di cui riporto la seconda e l'ultima strofa, rispettivamente all'inizio e alla fine della one-shot, è Monster degli Skillet.

  • Il titolo generale della raccolta, Right here, right now, è stato estrapolato dal dialogo che avviene tra Hwoarang e Jin nell'epilogo del primo in Tekken 4 (vedi precedente shot).

  • 'La quinta edizione del Pugno di Ferro' altro non è che la traduzione italiana del termine 'Tekken 5'. Al termine di questa fase del gioco Devil Jin ha quasi ucciso Hwoarang in uno scontro finale, obbligandolo ad un lungo ricovero in ospedale.

  • Kwon significa letteralmente 'colpire col pugno' in coreano ed è una delle tre parti che compone la parola Tae Kwon Do (Tae = calciare in volo; Kwon = colpire col pugno; Do = arte della vita).

  • Baek Doo San era il maestro di Tae Kwon Do di Hwoarang, nonché altro personaggio della saga. Nel suo ending personale in Tekken 6 si sacrifica per salvare lo stesso Hwoarang nel momento in cui sta per essere colpito da Azazel, mostro finale ('personificazione del male') delle battaglie di quella fase del videogioco.

  • Sì, al termine di questo episodio Hwoarang perderà un occhio. Dalla disperazione tornerà anche al suo colore naturale di capelli. XD

  • Ling Xiaoyu un altro personaggio apparso da Tekken 3 in avanti. Si tratta del più giovane personaggio femminile della saga: una studentessa liceale cinese perdutamente innamorata di Jin Kazama.
​Ringrazio di tutto cuore le mie compagne di avventura, senza le quali non avrei mai potuto partecipare a questa meravigliosa quarta challenge ideata da questo fantastico gruppo!
Grazie a BlueRoar, Miryel e _aivy_demi_! Siete fantastiche, donneh!

A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 6
*** Awake and alive ***


Questa raccolta di one-shots partecipa alla "Freedom Challenge" del gruppo Facebook

Boys Love - Fanart & Fanfic's World

 

Contesto scelto: Videogiochi
Fandom: Tekken
Personaggi: Hwoarang (Steve Fox, Ling Xiaoyu)
Tipo di coppia: Shonen-ai




 

Awake and alive


 

 

I’m at war with the world cause I
Ain’t never gonna sell my soul
I’ve already made up my mind
No matter what I can’t be
bought or sold


 

 

 

Allacci la tua nuova giacca di pelle blu con il piccolo catenaccio che avevi comprato appositamente.
Eri sempre stato abituato ad andare in giro a braccia nude, senza nulla che t'impedisse di mettere in mostra i tuoi bicipiti allenati. Ma ora è diverso.
Infili i tuoi guanti a mezze dita e ti concedi un'ultima occhiata allo specchio scheggiato che ancora regge, appeso all'anta dell'armadio.
Sono passati sei mesi, eppure ancora non riesci a guardati senza soffermarti per più di due secondi di file sul tuo occhio destro. Un bulbo vuoto, vitreo, inutile, rimasto lì giusto per non farti andare in giro con un terribile buco in piena faccia.
Apri il cassetto del piccolo scrittoio presente in quel disastro che continui a considerare come la tua stanza. Un unico ambiente che occupa la metà di quel buco di appartamento che sei riuscito ad affittare in città.
Di nuovo quel ridicolo eyepatch tra le mani. Di nuovo costretto ad usarlo per non spaventare la gente con quell'occhio cadaverico.
Lo sistemi velocemente dietro le orecchie scostando quelle lunghe ciocche di capelli che non tagliavi da troppo tempo. Nelle ultime settimane ti eri preoccupato solamente di renderli più cupi, passando al corvino puro.
Era sparita la luce, lasciando solo qualche riflesso come tenue ricordo.
Un ciuffo aveva mantenuto le tradizioni, spiccando appena sopra l'occhio offeso.
Hwoarang versione pirata della strada, e questa volta di nome e di fatto. Wulong, sei nei paraggi?

Sospiri richiudendo malamente l'anta del tuo ridicolo guardaroba. Ormai non ti domandi più perché quello specchio sia ridotto ad un insieme di frammenti incollati a casaccio tra loro.
Butti un occhio al tuo telefono; ti eri arreso anche tu di fronte a quegli aggeggi infernali per non morire di solitudine durante il ricovero in ospedale, l'ennesimo. Ma il primo senza il maestro Baek al tuo capezzale.
Deglutisci sommessamente, cercando di non dare adito alla malinconia che ti assaliva ogni volta che il tuo pensiero si rivolgeva a lui, alla sua anima che finalmente si era liberata da quel dolore terreno che non gli dava più pace.

Un messaggio di Steve. Era stato proprio quell'idiota di un pugile anglosassone a regalarti quello smartphone. Inizialmente non riuscivi a comprendere nemmeno il motivo per il quale quella diavoleria dell'elettronica non avesse dei veri e propri tasti su cui poter pigiare per digitare dei messaggi.
Nonostante il mal di testa che non ti dava tregua a causa della lesione al nervo ottico, Fox veniva a trovarti tutti i giorni in quell'ospedale del Medio Oriente prevalentemente per sfotterti. Rideva a crepapelle di quella tua nuova condizione di Ciclope di Corea, oltretutto incapace di effettuare una chiamata con un telefono proveniente dalla sua stessa terra d'origine.
Forse voleva solo cercare di farti incazzare per distrarti dal trauma dovuto alla perdita dell'uso dell'occhio destro; o dalla tua classica fissazione: Jin Kazama featuring la sua versione demoniaca.

Ciao Ciclope! Stasera te la fai una birra con me, Phoenix e Law? Dai, smettila di fare la vittima di 'sto cazzo e aggregati agli amici di un tempo! Rispondi (sempre se ti ricordi come mandare un semplice messaggio).

Sorridi sornione a seguito della lettura di quel breve testo. Non hai nessuna intenzione di andare in qualche locale di merda ad assistere ad una gara di rutti tra quei due stupidi americani. E non hai la pazienza necessaria per reggere e controbattere alle battute del peggiore dei tre.

Hai altri progetti per le prossime ore. E non puoi rimandarli per nulla al mondo.
Devi assolutamente accertarti che le voci che ti aveva riportato la piccola Ling siano vere.
Argomento di queste 'voci'?! Indovinate...

 

***

 

La tua fedelissima Ducati ti sta portando fino al porto, dove forse avresti potuto capirci qualcosa di più. Esattamente lì, dove solo tre anni prima era cominciato tutto.
Ti vergogni di te stesso, ma sei costretto a fermarti a quasi tutti i semafori rossi, specie quelli che dirigono il traffico agli incroci più importanti della metropoli. Guidare con la metà del campo visivo a disposizione non ti consente di effettuare i sorpassi millimetrici a cui eri abituato, tanto meno di controllare la provenienza dei veicoli da entrambi le direzioni contemporaneamente.
I medici ti avevano persino proibito di tornare in sella alla tua moto. Ma andiamo?! Come avresti potuto dar loro retta?!
Grazie mille per avermi salvato la vita, dato che stavo morendo dissanguato e avete fatto il vostro lavoro. Ma ora andatevene pure a fare in culo e lasciatemi vivere!

Senti il telefono suonare. Nessuna suoneria particolare, la solita musichetta preimpostata e fastidiosissima. Non perdi nemmeno tempo a guardare lo schermo per capire chi sia. Nove su dieci è Steve, dato che non ha ancora ricevuto alcuna risposta da parte tua. E non ne riceverà fino alla prossima rottura di coglioni.
Svolti in una via secondaria, per deviare il traffico della capitale ed eventuali controlli della Polizia Stradale. Non hai né casco e né documenti. E inoltre, hai l'aggravante dell'occhio 'spento'. Morto come il vecchio Hwoarang, attaccabrighe ed impulsivo di natura.

Sterzi bruscamente per evitare un gatto che sta attraversando la strada. È nero come i tuoi capelli, come la tua anima. Avevi passato gran parte del tempo in ospedale con una benda sugli occhi, impossibilitato a vedere chi c'era e cosa succedeva intorno a te. Non potevi far altro che restare fermo a pensare, a riflettere sul perché fossi finito in quella penosa situazione.
Chi cazzo me l'aveva fatto fare? Per salvare il culo per l'ennesima volta al solito Kazama mi hanno quasi fatto fuori con una granata!

Ti maledicevi ogniqualvolta sentivi i medici o le infermiere afferrarti le braccia per iniettarti qualcosa nelle vene, specie quando la testa ti scoppiava al punto tale da non poter evitare di lamentarti ad alta voce.
Ti avevano operato e ti avevano tenuto immobile nel letto per una settimana. Immobile e cieco, per la precisione. Quando il dottore aveva finalmente deciso di ridarti la luce ti eri accorto in un lampo che qualcosa non andava. Non riuscivi più a visualizzare l'intera parte destra del tuo campo visivo. Ti sentivi come un inutile animale chiuso in una scatola e costretto a guardare il mondo solamente attraverso un piccolo buco.

Ricordi ancora le tue parole piene d'incredulità, i tuoi pensieri ricolmi di dubbi e paure e lo scambio di accuse avvenuto tra te e Steve, accorso per capire il motivo per cui eri stato ricoverato in ospedale in prognosi riservata.
 

“Cosa cazzo succede? Perché vedo così male?”

Il medico parlava in arabo e tu non ci capivi un cazzo. Steve cercava di tenerti fermo sul letto, per evitare che facessi qualcosa di sbagliato, qualcosa che potesse danneggiare ulteriormente una situazione già piuttosto compromessa.
Il tuo 'amico' era già a conoscenza delle conseguenze che lo scoppio di quella granata aveva causato alla tua vista e ai tuoi nervi. Quel sospiro teatrale non poteva che esserne la conferma.

“Mi sono giocato la vista? Ho perso un occhio per salvare il culo a quel demonio di Kazama? Perché diamine ho fatto una cosa del genere? Perché?”

“Il motivo della tua fissazione per Jin Kazama lo conosci solo tu. Potevi scappare e lasciarlo andare incontro al suo destino. Quelli che t'hanno quasi fatto fuori ce l'avevano con lui, non di certo con te! Ora sei pure accusato di favoreggiamento ed oltraggio.”

“Sai quanto cazzo me ne frega! Sono già stato in carcere e sono ancora vivo! Dov'è Kazama?”

“Ha dispiegato le sue ali da pennuto oscuro e si è dileguato per il deserto.”

“Smettila di dire minchiate!”

“Non dico minchiate, dico la verità. E tu hai bisogno di farti seriamente vedere da uno bravo perché stai male in maniera grave. E non mi riferisco all'occhio. Quello ormai è andato, mi spiace!”

 

***


Giungi al molo procedendo sulla tua Monster a passo d'uomo. Ti guardi intorno e pare non esserci nessuno in vista.
Ti fermi di fronte a quel vecchio magazzino nel quale venivano ancora lasciate le piccole imbarcazioni da riparare.
È il posto in cui avevi aiutato Kazama per la prima volta.
Stava fuggendo dalla Tekken Force incaricata di catturarlo e portarlo da suo nonno Heihachi Mishima per farlo uccidere. Quel grandissimo pezzo di merda, rovina della sua famiglia e del mondo intero.

Per qualche istante cerchi di non pensare a nulla, lasciandoti trasportare dal sciabordio delle onde dell'oceano. Non sapresti spiegarti bene il perché, ma quel rumore ti aveva da sempre conferito una certa tranquillità.
Ricordi che quando, da piccolo, ti eri sottoposto ai primi esercizi di rilassamento con il maestro Baek, non potevi fare a meno di pensare alle grandi onde che potevi ammirare dal porto di Busan.
Scendi dalla moto per entrare nel fabbricato all'apparenza pericolante. Sollevi d'impeto il tuo sguardo dimezzato verso quell'enorme androne da cui lui era fuggito tirando fuori quella forza demoniaca che ancora non riesci a spiegarti. Il vetro non era ancora stato sostituito. Indice inconfutabile del degrado a cui stava andando incontro quel posto.

Ti volti improvvisamente verso l'ingresso di quello stabile. Percepisci un rumore di passi sempre più prossimi.
Vedi comparire la sagoma di un'esile figura a pochi metri di distanza. Le protuberanze presenti sulla testa non ti lasciano alcun dubbio: è Ling.

“Ehi! Sono io, Hwoarang!”

La ragazza si avvicina con fare incerto e tenendo le braccia flesse contro il seno. Tiene qualcosa stretto tra le mani.
Nel momento in cui arriva a mezzo metro da te si blocca, colpita dal tuo nuovo aspetto generale. La sua piccola bocca si apre nel tentativo di dire qualcosa, ma l'emozione le impedisce di farsi avanti.

“Mi-mi dispiace Hwoarang! Mi dispiace per il tuo occhio... Steve mi ha raccontato quello che è successo e...”

“Lascia perdere, tu non c'entri.”

“Sì che c'entro, visto che è stato Jin!”

Tenti di replicare, ma non sai realmente cosa dirle. È talmente innamorata di Kazama da sentirsi in colpa per i danni che quell'idiota combina in giro per il mondo.
E di nuovo avverti un certo fastidio causato dalla consapevolezza dei sentimenti di quella ragazzina.

“Mi ha chiesto di darti una cosa!”

“Cosa? Tu sei in contatto con Kazama?”

“L'ho visto un paio di volte, mi ha chiesto aiuto dopo lo scontro che ha avuto con Miguel...”

Stringi i pugni per una serie di motivi troppo dispendiosi da elencare.
Chi è tutta questa gente che si sta arrogando i miei diritti su Kazama? Perché diamine questo iberico del cazzo vuole ucciderlo? Hai parenti anche in Spagna, Kazama?

“E come sta?”

Che cazzo di domande mi salta in mente di farle?

“Ha il morale a pezzi. Si sente in colpa nei confronti di tutti perché lui è un buono e io lo so bene. Anche tu lo sai. Sei ancora suo amico, vero?”

Amico. Cosa dici, ragazzina?

“Ce-certo! Perché me lo chiedi?”

“Perché mi ha chiesto di darti questo...”

Ling ti porge quel foglietto che stringeva tra le mani. È piegato in più parti e parzialmente consumato.
Lo dispieghi con una lentezza quasi drammatica, temendone fortemente il contenuto.
Due sole parole scritte in coreano:

 

덕분에 화랑

(Grazie Hwoarang)

 

 

 

Waking up waking up
In the dark
I can feel you in my sleep
In your arms I feel you breathe into me
Forever hold this heart
that I will give to you
Forever I will live for you...











 



Angolo dell'autrice

 

Ringrazio anticipatamente tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia raccolta di one-shots! :)

Prima di lasciare spazio ai protagonisti e alla trama ci tenevo a sottolineare che ho deciso di proseguire con l'uso della seconda persona singolare perché mi ci sono trovata molto bene e ho ricevuto degli ottimi riscontri nelle recensioni della precedente challenge. Grazie mille a tutti! **

In questa sesta (e conclusiva) shot ho provato ad immaginarmi il seguito dell'ending di Hwoarang in Tekken 7. Cosa avrà lasciato tutto quello che è accaduto nell'animo del 'povero' coreano? Sicuramente ora si ritrova con un occhio in meno e un bel trauma psicologico. Ma nonostante tutto, il suo pensiero rimane fisso su un'unica persona: Jin Kazama. Dove sarà finito quest'ultimo? Ling sa qualcosa, ma non si espone più di tanto. Almeno informa Hwoarang delle minacce di morte di Miguel. Giustamente, i problemi erano già pochi tra questi due... ci voleva pure Caballero Rojo in mezzo! XD

Al momento questo breve raccolta si conclude qui, sperando che la Namco ci dia qualche soddisfazione per noi shippatrici incallite della JinxHwoa (ma ho i miei dubbi, le premesse sono già piuttosto deludenti...).

Piccole annotazioni:

  • La canzone di cui riporto il ritornello e l'ultima strofa, rispettivamente all'inizio e alla fine della one-shot, è Awake and Alive degli Skillet.

  • Il titolo generale della raccolta, Right here, right now, è stato estrapolato dal dialogo che avviene tra Hwoarang e Jin nell'epilogo del primo in Tekken 4 (vedi precedente shot).

  • Lei Wulong, Paul Phoenix, Forrest Law e Steve Fox sono altri personaggi appartenenti alla saga di Tekken. Steve, in particolare, è conosciuto per essere un pugile molto amico di Hwoarang.

  • Ling Xiaoyu è un personaggio apparso da Tekken 3 in avanti. Si tratta del più giovane personaggio femminile della saga: una studentessa liceale cinese perdutamente innamorata di Jin Kazama e amica di Hwoarang.

  • Miguel Caballero Rojo è un personaggio apparso da Tekken 6 in poi. Nel suo ending di Tekken 7 si trova sul punto di uccidere Jin Kazama (nella sua versione umana) per vendicare la sorella, vittima di una attacco aereo causato dalle forze armate della Mishima Zaibatsu proprio nel giorno del suo matrimonio. Lo grazierà dicendogli che prima di morire dovrà soffrire a lungo per portare a termine la sua vendetta come si deve.

  • Baek Doo San era il maestro di Tae Kwon Do di Hwoarang, nonché altro personaggio della saga. Nel suo ending personale in Tekken 6 si sacrifica per salvare lo stesso Hwoarang nel momento in cui sta per essere colpito da Azazel, mostro finale ('personificazione del male') delle battaglie di quella fase del videogioco.

  • Busan è una grande città sul mare nella Corea del sud, nazione di origine di Hwoarang. Non sappiamo molto sul passato di Hwoa, per cui mi sono limitata a guardare la cartina e cercare una città sul mare ai fini di trama.


​Ringrazio di tutto cuore le mie compagne di avventura, senza le quali non avrei mai potuto partecipare a questa meravigliosa quarta challenge ideata da questo fantastico gruppo!
Grazie a BlueRoar, Miryel e _aivy_demi_! Siete fantastiche, donneh!

Un ringraziamento speciale va ad Angel Texas Ranger per la splendida accoglienza che mi ha riservato in questo, per me, nuovo fandom!
Non ti preoccupare carissima, non vi lascerò sole! Hwoarang e Jin hanno ancora troppe cose da dire e... da fare! **

A presto,


Mahlerlucia

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