Heroes.
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** _001: Alba - Era della Pirateria. ***
Capitolo 2: *** _002: Pomeriggio - Silvers Rayleigh. ***
Capitolo 3: *** _003: Tramonto - Era della Pirateria. ***
Capitolo 4: *** _004: Sera - Famiglia Dadan. ***
Capitolo 5: *** _005: Notte - Inuarashi. ***
Capitolo 6: *** _006: Bene - Pirati Heart. ***
Capitolo 7: *** _007: Male - Marina. ***
Capitolo 8: *** _008: Luce - Nekomamushi. ***
Capitolo 9: *** _009: Oscurità - Flotta dei Sette. ***
Capitolo 10: *** 010: Opposti - Doflamingo / Rocinante. ***
Capitolo 11: *** 011: Vista - Tribù Tontatta. ***
Capitolo 12: *** 012: Udito - Fujitora. ***
Capitolo 13: *** 013: Tatto - Emporio Ivankov. ***
Capitolo 14: *** 014: Gusto - Sora Vinsmoke. ***
Capitolo 15: *** 015: Olfatto - Padron Zeff. ***
Capitolo 16: *** 016: Sole - Jinbe. ***
Capitolo 17: *** 017: Pioggia - Nefertari Bibi. ***
Capitolo 18: *** 018: Neve - Koala. ***
Capitolo 19: *** 019: Nuvole - Charlotte Linlin. ***
Capitolo 20: *** 020: Tempesta. - Generazione Peggiore. ***
Capitolo 21: *** 021: Giallo. - Ammiraglio Kizaru. ***
Capitolo 22: *** 022: Arancione. - Re Nettuno. ***
Capitolo 1
*** _001: Alba - Era della Pirateria. ***
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Heroes.
Era
della Pirateria.
– 001: Alba.
C'era qualcosa di diverso, quel giorno. Non qualcosa che si potesse vedere, o toccare. Il sole stava sorgendo, come sempre, lasciando la luce dei suoi raggi libera di riflettersi sulla superficie del mare. C'era qualcosa di diverso, ma forse non era solo quel giorno, ad essere diverso; probabilmente, il cambiamento era in movimento già da un po', ma era avanzato piano, placido e sereno come le onde che dolcemente quella mattina raggiungevano la spiaggia. Il mare lo sapeva, lo sentiva. Percepiva come le navi solcassero la sua superficie, l'aria marina gonfiare le vele, i jolly roger muoversi al vento. Se avesse avuto un volto, l'oceano, probabilmente avrebbe sorriso, mentre la nuova alba di quel giorno illuminava le sue acque e i gabbiani si libravano nel cielo mattutino. La voglia di libertà, l'ambizione, il desiderio della scoperta, l'avventura. Nelle sue acque, racchiudeva in sé tutte le motivazioni che spingevano gli uomini a voler superare i suoi orizzonti. E stava nascendo in quel momento, mentre l'alba illuminava un cielo ancora stellato, uno dei giorni che avrebbero dato vita a un periodo glorioso. L'era della pirateria. Il mare lo sapeva, che possedeva un richiamo a cui non si poteva resistere. L'era dei Sogni. Note: Io non so se qualcuno abbia già pubblicato un progetto simile, spero di no, ho provato a cercare ma non ho trovato niente. Inoltre, ho cercato di rendere la raccolta il più varia possibile, senza ripetere personaggi, in modo da metterne il più possibile - spero di rendere loro giustizia! Questo progetto è una raccolta di flashfic ispirate ai prompt del One Hundred Prompt Project, un lampo di "pensieri" a cui ho voluto provare a dare vita - forse amo troppo l'introspezione ^^'' Questa si può collocare sia nel momento in cui Roger invita i pirati a salpare per il One Piece, o anche prima, quando ancora non era Re dei Pirati, ma il tutto si stava iniziando a smuovere. Per il momento non penso di avere altro da dire, spero che la raccolta sia di vostro gradimento e vi ringrazio per esservi fermati a leggere. Love you all D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 2
*** _002: Pomeriggio - Silvers Rayleigh. ***
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Heroes.
Silvers
Rayleigh –
002: Pomeriggio.
Non sapeva bene cosa l'avesse spinto a unirsi a quel ragazzo che poi si era rivelato essere, con il passare del tempo, una delle persone a cui avrebbe tenuto di più. Rayleigh si era sempre considerato una persona posata e calcolatrice, che riflette prima di buttarsi in qualche azione sconsiderata – proprio il contrario di quello che era diventato, poi, il suo capitano. Sorseggiò un po' di sakè dalla fiaschetta, sorridendo, e gli occhi gli si fecero umidi. Ricordava bene che si stava appisolando, prendendo il sole pomeridiano su quella barca rubata, perso nei propri pensieri, quando Roger era entrato di prepotenza nella sua vita. Lo aveva convinto a unirsi a lui, salpando per ribaltare il mondo, e Rayleigh non sapeva ancora spiegarsi perché avesse acconsentito. Sapeva solo che non se ne pentiva. Non l'aveva mai fatto. Il suo cuore sorrideva di gioia, ogni volta che la sua mente gli riportava davanti agli occhi quei ricordi. Una brezza leggera gli scompigliò i capelli, come a voler consolare quel volto che celava i sentimenti di affetto e mancanza che sentiva dentro di sé. Sorrise, nonostante gli occhi bagnati di lacrime, immerso in quei ricordi. Questo deve essere destino, Rayleigh! Perché non ti unisci a me per mettere questo mondo sottosopra? Un pomeriggio che ti cambia la vita. Note: decidere quale prompt fosse meglio per il personaggio scelto è stato un lavoro abbastanza impegnativo anche per cercare di non cadere nella banalità. ^^' I personaggi principali sono quasi tutti verso la fine quindi questi primi capitoli potrebbero, credo, non risultare del tutto interessanti. In ogni caso, scrivere su Rayleigh mi è piacuto tantissimo ed è finora la flash che mi è piaciuta di più; la scena a cui ho pensato è tratta dall'episodio in cui, sulla scogliera insieme a Shakki, ripensa a quando ha incontrato Roger la prima volta. Ringrazio chi si è fermato a leggere e, se vi va, magari fatemi sapere che ne pensate. Hope you enjoy it D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 3
*** _003: Tramonto - Era della Pirateria. ***
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Heroes.
Era della Pirateria. – 003: Tramonto. La brezza marina non aveva soffiato nemmeno una volta, quel giorno. Il mare era calmo, stranamente calmo, e i gabbiani non erano in volo, nessuna nave che si fosse stagliata all'orizzonte. Una calma innaturale. C'era qualcosa di tetro in quel paesaggio. C'era stato qualcosa di sbagliato, tremendamente sbagliato, in quella giornata che stava giungendo al termine. Il mare era di un colore scuro, forse per il riflesso del cielo che andava rabbuiendosi, il silenzio regnava sovrano. Troppo silenzio. Un'atmosfera carica di pesantezza si estendeva tra cielo e terra, rendendo difficile respirare. Il sole stava tramontando, immerso nel suo spettacolo di colori sgargianti che in quel momento sembrarono profondamente fuori luogo. Quel giorno era arrivato alla sua fine, e nel sole che andava scomparendo dietro la linea dell'orizzonte, si lasciava dietro di sé il risultato di quello che aveva decretato la fine della grande era della pirateria. Il mare sembrava sprigionare una tristezza malinconica, illuminato dai bagliori aranciati via via sempre più flebili. Quel giorno stava morendo, come stava morendo l'era sotto cui era nato e di cui faceva parte. Ricordato come un giorno con un tramonto mozzafiato e un'aria carica di disperazione. Ma, dopo ogni tramonto, nasce una nuova alba. Ciao a tutti :) Questa flash può essere collocata in due momenti temporali: il primo quando Roger viene giustiziato e il secondo quando muore Barbabianca. In entrambi i casi, pur essendo una "fine dell'era della pirateria" sappiamo benissimo che entrambi spingono nuovi pirati a partire all'avventura, da qui l'alba dopo il tramonto. Vi ringrazio per esservi fermati a leggere D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 4
*** _004: Sera - Famiglia Dadan. ***
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Heroes.
Famiglia Dadan – 004: Sera. Se c'era stata una cosa che la famiglia Dadan aveva sempre aspettato con impazienza, era la calma e la quiete che la sera, dopo il fermento della cena, si portava appresso. Potersi coricare, immersi nel silenzio del bosco che nascondeva la loro dimora, senza doversi preoccupare di nulla fino al giorno dopo. Un silenzio che da qualche tempo a quella parte aveva smesso di far loro visita e allietarli il sonno. Da quando Ace e Rufy avevano portato a casa loro anche Sabo, la famiglia Dadan aveva potuto dire addio alla loro pace serale. Quei tre marmocchi ne combinavano sempre una. Ridevano, sporcavano, facevano disastri, erano irresponsabili e non se ne preoccupavano – tanto che quando se ne andarono per conto loro i banditi furono quasi sollevati, di poter tornare a godere della loro quiete. Ma c'era sempre il riecheggio delle risate, dei pianti, il profumo della carne appena cucinata, a impregnare quella casa. Non era mai stata una quiete totale, neppure quando Sabo non c'era più stato, o Ace e Rufy erano salpati. Ma qualcosa era cambiato, un giorno. E la sera era tranquilla come sempre, ma il silenzio che portava con sé non era mai stato più odiato. Ciao a tutti
:) Questa
è stata uno dei capitoli più malinconici che ho
scritto fino ad ora. Penso che la Famiglia Dadan amasse quei tre
ragazzi, anche se ne combinavano una giusta e dieci sbagliate, e che la
morte di Ace li abbia colpiti tutti, quindi forse i casini che
combinavano non erano così male, dopotutto.
E niente, spero che il capitolo si spieghi da solo. Vi ringrazio per esservi fermati a leggere sperando sia stato di vostro gradimento Love D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 5
*** _005: Notte - Inuarashi. ***
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Inuarashi – 005: Notte. A Inuarashi non era mai dispiaciuto restare alzato fino a tarda notte – gli piaceva osservare il cielo notturno, perché quel blu profondo gli ricordava il mare e le avventure che aveva vissuto. Gli portava alla mente le risate ai lumi di candela, e i turni di vedetta, e le cene per festeggiare tirate fino a tarda ora. Per Inuarashi la notte non era mai stata pesante da sopportare, nonostante il buio pesto e la calma a volte fin troppo piatta di cui era portatrice. Poi era successo qualcosa, e allora la notte era diventata una nemica, insopportabile perfino da vedere. Aveva dovuto rinunciare per sempre di poter guardare il cielo stellato, e farsi cullare dai ricordi mentre l'alba faceva timidamente la sua entrata all'orizzonte, ma se quello era il prezzo da pagare per non dover sopportare la vista di quel gattaccio, allora gli andava bene. Da buon Re, per il bene del regno, era sceso ad accordi, riducendo al silenzio un orgoglio che scalpitava di combattere, dimostrando così la diplomazia di cui era famoso e che tutti avevano imparato ad apprezzare. Il giorno era diventato tutta la sua vita. Inuarashi detestava la notte, perché gli ricordava d'aver perso un amico. Ciao a tutti, eccomi di ritorno :) Di Inuarashi e Nekomamushi si sa ancora poco, se non che prima erano molto amici e sono stati sulle navi di Barbabianca e Roger. Quindi mi sono presa un po' di libera ispirazione per costruire questa flash, in cui "la notte" prende la forma del gatto, persona che credo (nonostante non si possano vedere) possa mancargli dato che erano migliori amici. Vi ringrazio per aver letto e chi segue Love, D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 6
*** _006: Bene - Pirati Heart. ***
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Pirati Heart – 006: Bene. E' naturale che i membri di un equipaggio provino dei sentimenti sinceri verso il proprio capitano, siano essi ammirazione, affetto, rispetto, lealtà – spesso, anche paura e soggezione, perché non tutti sono fortunati da trovare qualcuno con bontà sincera nel cuore sotto cui sottostare. I pirati Heart lo sapevano, di essere fortunati, perché nonostante Law fosse di poche parole e spesso si chiudesse nel silenzio delle sue elucubrazioni, non avevano mai dubitato del fatto che fosse una persona buona. Bepo, Sachi e Penguin lo conoscevano da sempre, prima ancora di prendere il mare: tre persone di quel gruppo di pirati di cui era capitano che gli erano state accanto senza abbandonarlo mai, perché lo stimavano profondamente. Si erano ritrovati a sentirsi attirati da quel ragazzo come se fosse una calamita fin quando, da ragazzini, si era messo in mezzo per fermare i loro tentativi di bullismo ai danni del visone, lasciandoli di stucco nel vedere la sua prontezza di spirito e non preoccupandosi delle conseguenze. Era venuto lor naturale seguirlo nella sua avventura per i mari perché anche se faceva il distaccato, sapevano che Law a loro ci teneva. Ed i pirati Heart, al loro Capitano, volevano davvero un gran bene. Ciao a tutti :) Scrivere questa flashfic mi ha rilassato particolarmente perchè l'ho trovata molto dolce nel modo in cui è venuta fuori. La scena che mi ha fatto pensare che bene era un prompt per i Pirati Heart è stata quella di quando si ritrovano con Law su Zou dopo gli eventi di Dressrosa; all'inizio volevo farla molto più incentrata solo su Bepo, Sachi e Penguin ma penso che tutti i membri dell'equipaggio ci tengano al loro capitano. Vorrei approfittare inoltre per ringraziare tutte le persone che hanno letto e apprezzato "When the darkness comes", non pensavo sarebbe piaciuta così tanto - sto già stendendo la one shot "sequel" che spero non vi deluda ;) Grazie a tutti, un abbraccio, D. <3 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 7
*** _007: Male - Marina. ***
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Marina – 007: Male. Il vento soffiava prepotente, gonfiando le grosse vele bianche delle navi della marina che imponenti solcavano i mari. A bordo, i soldati si stavano preparando per quella che non lasciava dubbi essere un'azione di guerra, mentre gli ufficiali sbraitavano ordini. I loro cappotti erano mossi dall'aria che soffiava impetuosa, sulle loro divise spiccava la parola Giustizia. Una parola che racchiudeva il principio con cui la marina era stata creata e con cui doveva agire per preservare l'equilibrio del mondo. Un organo capace di difenderlo dal male, da cui i pirati dovevano scappare e i cittadini dovevano ringraziare per la protezione che gli dava, estirpando le radici della pirateria fino ai confini più lontani. La Marina era la parte buona del governo. I cannoni vennero puntati su un'isola colpevole solo di essere portatrice di vicende passate che andavano taciute, mentre la marina eseguiva il suo compito per mantenere in ordine il mondo. Di quel posto non rimasero che l'eco dei pianti, le grida, la morte nell'aria e il fumo che si alzava nel cielo. E ci fu un dubbio, che si insinuò nella mente di chi assistette inerte a quello scempio inutile. Se quello era il bene, allora il male com'era? Ciao a tutti :) Scrivere questo capitolo non è stato facile perchè la marina non è una persona quindi ho dovuto cercare di crearle una "personalità" (?), un po' come per l'era dei pirati. Mi è venuto naturale affiancarla al prompt Male, nonostante sia un organo che dovrebbe provvedere al mantenimento della pace e combattere i criminali, perchè sappiamo che non sempre è stato così. Ringrazio chi legge, preferisce e segue e in particolare ringrazio XtinaA per avermi lasciato i suoi pareri. Ne approfitto per dirvi che da oggi aggiornerò una volta a settimana - e non più due, in modo da potermi dedicare alla scrittura di altri progetti che vorrei pubblicare/portare avanti. Grazie a tutti, D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 8
*** _008: Luce - Nekomamushi. ***
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Heroes.
Nekomamushi – 008: Luce. Il
grande gatto sospirò, mentre osservava l'orizzonte seduto
sul grosso ramo di un albero. Inspirò profondamente dalla
pipa, mentre i suoi occhi felini non si fermavano dallo scrutare il
paesaggio distante che si trovava davanti.
Il cielo era ancora scuro e tutto intorno a lui era immerso nel silenzio. Perfino i rumori della foresta sembravano essersi acquietati per non disturbarlo in quel suo momento di riflessione solitaria. Nekomamushi espirò formando una nuvola di fumo che si disperse nell'aria. In quella quiete, alle sue orecchie feline sembrava quasi di riuscire a captare il suono delle onde che si infrangevano contro Zou, per quanto lontane. Il suo cuore di gatto tremò di malinconia, rimembrando le giornate trascorse sulle navi di due dei più grandi personaggi dell'era della pirateria, le lunghe notti passate di vedetta in cui aveva avuto l'onore di vedere la nascita delle prime luci dell'alba andare a riflettersi sul mare. Uno spettacolo bello e sempre diverso. Da quell'altezza, all'orizzonte, il confine tra mare e cielo si confondeva sotto il blu della notte che era diventata il suo unico giorno. E pensò che avrebbe dovuto aspettare più spesso la prima luce del giorno, se avesse saputo che non l'avrebbe più vista. Ciao a tutti :) Aggiorno oggi invece di venerdì perchè nei prossimi giorni probabilmente non avrò tempo per farlo. Capitolo dedicato a Nekomamushi che spero non risulti noioso e prevedibile, e il cui Prompt all'inzio avevo accostato ad Inuarashi. Mi sono accorta che, forse, per rendere più coinvolgenti i capitoli avrei dovuto farli maggiormente lunghi e articolati, solo che ormai quelli che ho buttato giù - anche non ancora pubblicati - li ho scritti tutti da 200 parole, perchè mi sembrava una buona via di mezzo, come se fossero "un lampo" di pensieri e situazioni, dei frammenti che formano e cercano di racchiudere il più possibile quella che è stata, fin ad ora, l'opera di Oda. Purtroppo sono molto precisina e fissata come persona, e la mia testa non mi permette di cambiarne l'impostazione in corso d'opera perchè mi risulterebbe poco curata nel suo insieme. Quindi, spero comunque di riuscire a coinvolgervi e che vi piaccia anche così. Scusatemi lo sproloquio forse inutile, vi ringrazio per aver letto e di aver avuto la vostra attenzione. Ne approfitto per chi fosse interessato nel dire che ho pubblicato "The light will guide you home", il sequel di "When the darkness comes". Un abbraccio, D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 9
*** _009: Oscurità - Flotta dei Sette. ***
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Flotta dei sette – 009: Oscurità. La stanza era silenziosa e l'aria era tesa, nonostante non ci fossero motivazioni che facessero pensare che di li a poco sarebbe successo qualcosa. Al centro spiccava un tavolo rotondo, le cui sedie che erano state procurate per far sedere gli ospiti erano più libere che occupate. Non che qualcuno dei presenti se ne meravigliasse. I cani del governo, com'erano definiti i componenti della flotta dei sette dagli altri pirati, difficilmente facevano quello che gli veniva richiesto – a parte i casi in cui non fossero praticamente costretti dalle circostanze. Nonostante fossero pirati come tutti gli altri avevano accettato di schierarsi dalla parte del governo per averne dei profitti – quello stesso governo che odiava quelli come loro. Personaggi disprezzati nell'ambiente della pirateria perché era come se li avessero traditi tutti – tradendo loro stessi, tradendo gli ideali con cui erano salpati in cambio di favoritismi e sospensioni della taglia. Erano pirati, spietati e capaci di ogni gesto possibile. Criminali oscuri che si erano piegati davanti a quell'organizzazione che decantava il perpetrarsi della giustizia e cercava ogni mezzo per poter raggiungere il suo obiettivo - anche se questo voleva dire vendersi al nemico. La flotta dei sette era l'oscurità della marina. Ciao a tutti :) Capitolo un po' controverso che non mi è stato facilissimo da scrivere ma il risultato finale devo dire che non mi dispiace. Ho voluto calcare sul lato "flotta dei sette = personaggi forti e senza scrupoli che pensano solo a loro stessi a costo di vendersi al governo" (es Doflamingo, Moria), nonostante ne abbiano fatto/facciano parte anche personaggi come Jimbe e Boa Hancock che sappiamo sono fondamentalmente buoni. Tra qualche capitolo la raccolta dovrebbe iniziare ad ingranare con personaggi forse più apprezzabili, abbiate pazienza :) Ringrazio chi legge, preferisce e segue e XtinaA per i commenti. Se qualcuno volesse lasciarmi un suo parere è sempre più che ben accetto. Baci, D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 10
*** 010: Opposti - Doflamingo / Rocinante. ***
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Rocinante/Doflamingo – 010: Opposti. Don Quijote Homing aprì la porta della stanza dove i figli dormivano, cullati solo dalla luce tremolante di una candela abbandonata su un vecchio comò. Si fermò sulla soglia, l'espressione stanca e il volto denutrito, beandosi nel silenzio dei respiri dei due bambini. Gli occhi gli si fecero lucidi ricordando che in quella stessa stanza la sua amata moglie aveva perso la vita. Homing non si era mai pentito di aver rinunciato al suo status di nobile per poter vivere una vita normale, ma non avrebbe mai immaginato che le cose sarebbero andate così male. Aveva perso tutto: la casa, il suo status, il rispetto, sua moglie... Si era illuso che la gente comune potesse accettarli, ma aveva sbagliato. Avrebbe voluto che Rocinante e Doflamingo crescessero come dei ragazzi normali ma ciò che aveva ottenuto era stato solo che venissero cacciati e torturati. Poveri figli miei. Mai come in quei mesi di cruda povertà Homing immaginò la vita come avrebbe voluto che fosse e non per come era davvero. Ma aveva i suoi bambini, e li amava profondamente. Anche se possedevano caratteri diametralmente opposti, sperava che crescendo diventassero uomini rispettabili e di nobili principi. Si sbagliava anche su quello. Ciao a tutti :) Questo capitolo avrebbe dovuto concentrarsi maggiormente sul modo in cui I due fratelli Don Quijote sono opposti, nella mia mente - forse diventando un poì banale, perché sappiamo benissimo quanto sono diversi. Invece è una diversità che esce in modo molto sottile, Homing non si era forse mai reso conto di quanto fossero effettivamente opposti i suoi figli - Doflamingo arriva ad ucciderlo per aver rinunciato al suo stato. Mi è piaciuto dar vita a quelli che potevano essere i suoi pensieri, ritengo fosse un uomo buono e forse un po' ingenuo. Ringrazio coloro che si sono fermati a leggere e commentare sperando che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Alla prossima, D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 11
*** 011: Vista - Tribù Tontatta. ***
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Tribù Tontatta – 011: Vista. Avete sempre dovuto vivere nascosti nell'ombra, perché la stessa razza di quegli uomini che giustificano le vostre azioni dando la colpa ai folletti vi portarono quasi all'estinzione. Avete conosciuto dei sovrani buoni e degli uomini degni di fiducia e rispetto, e non smettere mai di pensare a loro con affetto e parlarne con ammirazione. Ma la cattiveria e l'avidità che contraddistinguono l'essere umano sono sempre riuscite a raggiungervi. Schiavizzati, presi in giro, ingannati, quando la vostra unica colpa è stata quella di abbandonare il vostro paese per voler vivere. Il passato e le ingiustizie subite dal vostro popolo vi hanno insegnato che nascondersi era l'unica possibilità a cui potevate aggrapparvi per preservare le vostre vite e la libertà. Celarvi alla vista delle persone, diventare delle leggende. Vi siete trasformati in spiriti invisibili. Ma voi esistete, e per quanto sappiate che non farsi vedere fosse la scelta migliore per la sopravvivenza, sapevate che non era la soluzione e che si sarebbe dovuto fare qualcosa. Nascondersi e sottrarsi ad un problema non è mai la soluzione per risolverlo. E l'attesa sembra essere stata ripagata: il vostro valore, il vostro essere persone, l'essere un popolo, sono stati riconosciuti. Ora potrete mostrarvi per chi siete. Ciao a tutti :) Allora, prima che qualcuno mi lanci verdura marcia, devo dire che questo capitolo è quello che mi entusiasma meno. Volevo scrivere qualcosa per la tribù dei Tontatta che gli rendesse in qualche modo "onore", ma non penso di esserci riuscita come avrei voluto, nonostante abbia provato a buttare giù la cosa in vari modi. In ogni caso, per poter continuare questa raccolta devo pubblicare per forza, quindi... ^^''' Sono consapevole che qualsiasi critica mi verrà mossa a riguardo sarà veritiera e spero di farmi perdonare con il prossimo capitolo, che a me piace parecchio. Ringrazio chi legge e segue in silenzio, chi preferisce e ricorda, e inoltre ringrazio particolarmente le persone che piano piano mi stanno lasciando vari commenti, non sapete quanto mi fa piacere leggere i vostri pareri e non potrei esserne più felice :) Alla prossima, vi mando un forte abbraccio D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 12
*** 012: Udito - Fujitora. ***
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Fujitora – 012: Udito. Issho se ne stava seduto su una scogliera a sentire il rumore del mare infrangersi contro gli scogli, le gambe incrociate e l'espressione riflessiva. I suoi occhi ciechi erano puntati verso un orizzonte che poteva soltanto immaginare nella sua testa, una visione a cui dava vita grazie ai ricordi. Si era tolto la vista tanto tempo prima, per non dover più vedere il male soggiogare il mondo, ma talvolta, quando rimaneva con il rumore dei suoi pensieri a fargli da sottofondo, avrebbe desiderato per qualche secondo non averlo fatto. Per un istante equivalente ad un battito di ciglia. Perché Fujitora lo sapeva, in fondo, che il male non poteva arrivare ad intaccare il cielo, il sole, la sensazione del vento tra i capelli e le onde che lambivano placide la spiaggia e le prue delle navi. Sentire quello che era sicuro fosse uno spettacolo unico, ascoltarlo ripetersi ogni giorno, era tutto ciò che gli rimaneva. C'erano cose che la cattiveria degli uomini non sempre riusciva a raggiungere. Fujitora si era tolto la vista per non dover più essere obbligato a vedere lo schifo nel mondo, ma non aveva pensato che, oltre a farsi vedere, il male si fa anche sentire. Ciao a tutti :) Torno come promesso con un nuovo capitolo che personalmente mi piace molto, nonostante le note malinconiche che ormai mi sa faranno parte prevalentemente della raccolta. Evidentemente scrivere cose felici non è il mio forte ^^' Ringrazio chiunque si sia fermato a leggere, chi segue, ricorda e preferisce. Alla prossima D <3 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 13
*** 013: Tatto - Emporio Ivankov. ***
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Emporio Ivankov – 013: Tatto. Emporio Ivankov era sempre stato contento del suo potere, perché pensava che gli si addicesse in maniera quasi ironica. L'Horu Horu gli permetteva di produrre una grande quantità di ormoni che poteva utilizzare nelle maniere più disparate ma i suoi preferiti erano quelli che, una volta iniettati, cambiavano il sesso alle persone. Era forse l'aspetto del suo potere che gli piaceva maggiormente, perché lo riteneva un modo per far fuoriuscire loro una parte di cui non erano consci, facendoli diventare dei trans-formati – ritenendo, così, di renderli liberi di poter esprimere loro stessi. Bastava un tocco. Un semplice contatto era in grado di cambiare totalmente una persona fin nel profondo. Ma c'era anche un altro aspetto, sul quel potere e sul tipo di ormoni che gli faceva produrre, che a lui piaceva, ed era il fatto di poter rinvigorire una persona – arrivando, spesso, a salvarle la vita. Sempre con un semplice tocco. Era una tecnica rischiosa e che consumava gli anni vitali, ma talvolta necessaria per provare a non morire. Ed utilizzandola su Rufy ad Impel Down e poi a Marineford per permettergli di arrivare da Ace - nonostante non fosse d'accordo - Emporio Ivankov aveva contribuito a cambiare la storia. Ciao a tutti :) Chiedo scusa per questo pseudo-ritardo nell'aggiornamento, purtroppo sto avendo problemi con il personaggio del prompt "sole" quindi ho preferito dilatare i tempi di aggiornamento, spero che nei prossimi giorni l'ispirazione di aiuti .__. Per quanto riguarda questo capitolo, spero risulti abbastanza chiaro: è ovvio che quel "cambiato la storia" strida forse un pochino (Ace è morto lo stesso), ma senza l'aiuto di Ivan - e di molti altri -, Rufy suo fratello l'avrebbe visto solo con il binocolo probabilmente. Nel frattempo ringrazio chi si ferma a leggere e commentare, chi segue, preferisce e ricorda questa raccolta <3 Alla prossima, D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 14
*** 014: Gusto - Sora Vinsmoke. ***
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Sora Vinsmoke – 014: Gusto. Sora osservò il bento maleodorante che le aveva appena porto suo figlio. Sanji la guardava imbarazzato, perché sapeva che l'infermiera che l'aveva ripreso – per l'ennesima volta – per quell'esperimento culinario mal riuscito aveva ragione. Ma Sora sorrise, cominciando a mangiare e guardando il viso del suo bambino mutare espressione: voleva che lui la ricordasse con il volto disteso e gli occhi che brillavano d'affetto. Non c'era altro che potesse fare da quel letto di ospedale se non cercare di rendere felice Sanji, per quanto le fosse possibile – e con il poco tempo che le rimaneva. Sapeva che la vita la stava lasciando, e l'unica cosa di cui si preoccupava era chi lo avrebbe vegliato quando lei non ci sarebbe più stata, spronandolo a inseguire i propri sogni di bambino. Era sicura sarebbe diventato un grande uomo. Non capiva come suo marito non vedesse quello che ai suoi occhi di madre era cristallino. Sora sorrise ancor di più, se possibile, cercando di cancellare la stanchezza che provava, mettendo in bocca un altro morso di quel miscuglio di sapori. Lo trovava buonissimo, e non era una bugia che raccontava per farlo felice. Per lei, quel cibo, aveva il gusto dell'amore. Ciao a tutti :) Con grande piacere vi porto questo aggiornamento perchè sono riuscita finalmente a scrivere il capitolo 16 su cui ero bloccata, quindi sono soddisfatta e spero piacerà anche a voi. Tornando al capitolo presente, questo è un altro di quelli che preferisco fino ad ora e spero possiate apprezzarlo anche voi - non credo abbia bisosgno di grandi spiegazioni. Ringrazio chi legge, segue, preferisce, ricorda e commenta questa raccolta sperando vi risulti sempre gradita. Un abbraccio e alla prossima, D <3 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 15
*** 015: Olfatto - Padron Zeff. ***
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Padron Zeff
– 015:
Olfatto.
Zeff uscì dalla porta principale del Baratie lasciandosi dietro il ticchettio delle posate sui piatti e il confabulare delle persone sedute a mangiare. A volte lo faceva: abbandonava la sua postazione di cuoco per concedersi qualche attimo di pausa e riflessione, nonostante fossero nel bel mezzo del servizio. Sanji lo riprendeva, a volte, dicendogli che se si fossero permessi di farlo loro li avrebbe sgridati, che il cliente viene prima di tutto – anche della stanchezza, o dei problemi, o dei pensieri nati da una giornata iniziata con il piede sbagliato. Ma Zeff non ci faceva caso, perché talvolta aveva bisogno di starsene da solo, osservando il mare e godendosi il suono delle onde contro il fondo dondolante della nave. Era una vista che riusciva ancora a farlo tremare dentro, perché guardare quell'oceano infinito gli ricordava i giorni interminabili passati aspettando di vedere un aiuto arrivare dall'orizzonte. Gli ricordava il dolore per la gamba persa, il sole che ustionava la pelle, i crampi della fame. Gli ricordava la morte. E quando la porta si apriva, e nell'aria si spandevano gli odori del cibo appena cucinato che gli arrivavano invitanti sotto il naso, Zeff pensava fosse stato miracolato, ad uscirne vivo. Ciao a tutti :) Torno con questo capitolo su Padron Zeff, mi è venuto naturale associare olfatto all'odore di cibo e la flash poi è uscita da sola. Spero sia di vostro gradimento - non penso ci sia bisogno di grandi spiegazioni! Ringrazio i lettori silenziosi - ogni eventuale parere è ben accetto -, i recensori, chi preferisce, segue e ricorda. Un bacio e alla prossima - la tanto sospirata sole! -, D. <3 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 16
*** 016: Sole - Jinbe. ***
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Jinbe – 016: Sole. Jinbe riteneva di essere stato fortunato durante il corso della propria vita. Non aveva nessun ricordo che gli portasse rimpianti o dolori profondi. Era sicuro di aver vissuto sempre al massimo delle proprie capacità e seguendo costantemente i propri ideali. Sapeva che una delle cose peggiori che potessero capitare ad un uomo era vivere con la costante paura di mettersi in gioco. Nel suo mondo, per il tipo di vita che aveva scelto, non c'era spazio per i tentennamenti. Non ci si poteva permettere di non avere fiducia in se stessi e nelle persone di cui decidevi di circondarti. Come il sole brillante che stava guardando in quel momento avvicinarsi alla linea dell'orizzonte Jinbe sapeva che nella propria vita di soli lucenti ne aveva incontrati molti ad indicargli la strada turbolenta che era stata la propria esistenza da pirata. Fisher Tiger. Il simbolo del sole per eccellenza lo aveva anche tatuato, ricordo indelebile di una vita lontana. Molti soli addietro. Barbabianca. Non poté fare a meno di essergli grato per ciò che avevano fatto per lui, mentre la tristezza gli appesantiva un po' il cuore, vedendo il tramonto imporporare il cielo. Rufy. Sorrise: il sole non muore mai per davvero. Ciao a tutti :) Torno con questa raccolta e vi porto il capitolo sul nostro caro uomo-pesce. Devo dire che scrivere questa flash è stato tedioso, come avevo anticipato: Jinbe è un personaggio che faccio ancora fatica ad inquadrare quindi calarmi nei suoi panni mi è risultato abbastanza difficile e mi ha provocato non pochi blocchi. Spero quindi di aver fatto un buon lavoro. Ringrazio chi legge, chi preferisce, segue e ricorda e chi si fermerà a lasciarmi eventuali pareri. Alla prossima, D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 17
*** 017: Pioggia - Nefertari Bibi. ***
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Heroes.
Nefertari Bibi – 017: Pioggia. Bibi osservò il cielo contornato da grossi nuvoloni scuri e le prime gocce bagnare l'oblò della Going Merry da cui stava guardando fuori. Nami aveva detto sarebbe arrivato un temporale, e non si era sbagliata. I Mugiwara erano presi dalle loro faccende e lei si era ritrovata da sola, con il solo rumore della pioggia contro il vetro e dei propri pensieri a farle compagnia. Bibi strinse i pugni, rabbiosa, sentendo il seme dell'odio germogliarle dentro. Tutta quell'acqua la nauseava. Il suo paese soffriva la sete, non pioveva da un tempo di cui aveva scordato di tenerne conto, le persone morivano... e li, in mezzo al mare, l'acqua si riversava su altra acqua. Trovò che ci fosse un'ingiustizia quasi ironica, per lei, dover assistere a quello spettacolo atmosferico - che solitamente le aveva permesso di rilassarsi - sapendo delle condizioni critiche in cui versava il regno di cui era Principessa. Bibi uscì sul ponte, ignorando i richiami dei compagni, lasciando che l'acqua la bagnasse completamente. Chiuse gli occhi, rivolgendo il volto e una muta domanda al cielo plumbeo, lasciandosi scappare delle lacrime di frustrazione. Perché? Mai come in quel momento il tocco leggero della pioggia sul viso le aveva fatto così male. Ciao a tutti :) Eccomi di ritorno con questa raccolta che piano piano cresce sempre di più. Spero che la scelta dei personaggi vi piaccia ed i capitoli vi risultino interessanti, la strada è ancora lunga ma lentamente ci avvicineremo ai personaggi più conosciuti - "purtroppo" sono quasi tutti verso la buona metà / fine, ci vuole pazienza. Oggi non ho niente in particolare da aggiungere, sono dei giorni un po' così e ho la testa vuota. ^^'' Se volete fatemi sapere che ne pensate, mi farebbe piacere. Ringrazio coloro che preferiscono, seguono, ricordano e chi segue in silenzio. Alla prossima, D. <3 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 18
*** 018: Neve - Koala. ***
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Heroes.
Koala – 018: Neve. Koala guardò i primi fiocchi bianchi scendere leggiadri dal cielo coperto di nuvole color panna. Faceva freddo, ma era stata abituata fin da piccola a dover sopportare quelle temperature con poco o niente indosso, quindi non se ne preoccupò, aprendo invece un palmo per fermare la caduta di qualche fiocco di neve. A contatto con il calore della pelle questi diventavano acqua, bagnandole la mano. Koala rimase immersa nei suoi pensieri accompagnata da quella silenziosa caduta che stava rendendo il paesaggio immacolato. Quante volte aveva dovuto patire quel freddo tagliente contro la pelle nuda fino a spaccarsela? Essere stata una schiava le aveva procurato ferite profonde, nel corpo e nell'anima. Ricordava quanto la bambina che era stata avesse provato un profondo terrore, una profonda umiliazione, la cattiveria di ogni singolo gesto ricevuto e il ribrezzo di essere considerata meno di un animale. Quando nevicava in lei si risvegliava un profondo senso di inquietudine nonostante fosse ormai al sicuro da parecchi anni. Le ricordava le notti gelide passate a dormire all'aperto con la neve che faceva da coperta e materasso, che le congelava il sangue e le intorpidiva le membra. La neve le ricordava il periodo passato schiava dei Draghi Celesti. Ciao a tutti :) Torno con questo capitolo dedicato a uno di quei personaggi che non so ancora dire se mi piacciano o meno, trovo comunque il suo passato e una sua possibile introspezione a riguardo interessante e spero che questo stralcio di pensieri possa rappresentarlo abbastanza bene da dargli il peso che merita. Ringrazio coloro che leggono, seguono, preferiscono, ricordano e chi si è fermato a lasciarmi un parere ai capitoli precedenti. Il prossimo aggiornamento slitterà di qualche giorno dal momento che tra poco andrò in vacanza. Love, D <3 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 19
*** 019: Nuvole - Charlotte Linlin. ***
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Heroes.
Charlotte LinLin – 019: Nuvole. Linlin si sedette con poca grazia sul prato verdeggiante, facendo tremare visibilmente la terra quando il suo corpo toccò il terreno soffice. Chiunque probabilmente si sarebbe imbarazzato di quel caos creato. Ma a Charlotte Linlin, l'espressione estasiata che fissava il cielo blu sopra di lei, non importava. Osservava con l'innocenza che solo un bambino possiede le nuvole bianche che attraversavano placide e silenziose quel pezzo azzurro che si stagliava infinito sopra la sua testa. Linlin si sdraiò, senza staccare gli occhi dall'alto, come rapita. Quel bianco candido le ricordava il colore della panna montata che viene usata per farcire i dolci. E lei adorava i dolci. Torte, pasticcini, bignè, biscotti... Sentì il suo stomaco contorcersi dalla fame e l'acquolina impastarle la bocca, mentre i suoi occhi si facevano adoranti anche solo nel ricordarne il sapore sul palato. Allungò una mano al cielo, come se con quel movimento potesse prendere le nuvole che vi passavano. Era curiosa di sapere se sembravano zucchero filato o panna montata. Provò più volte a sporgersi verso il cielo, come se prima o poi qualcosa sarebbe riuscita a catturare, leccandosi le labbra, persa nelle sue fantasie di golosità e ingordigia. Chissà che sapore avevano, le nuvole... Ciao a tutti! Eccomi di ritorno con questo capitolo. Scrivere di LinLin non è stato facile e ho preferito trattare un suo momento da bambina perché non ero sicura di riuscire a caratterizzarla da adulta, è una donna che non riesco ad inquadrare - e poi, appena ho letto nuvole, non ho potuto fare a meno di associarle alla panna e alla sua golosità. Sperando vi stia piacendo come procede questa raccolta, ringrazio chi segue, legge, preferisce, ricorda e commenta. <3 Anche il prossimo capitolo potrebbe subire uno slittamento per varie cause, tra cui il fatto che a causa delle ferie non ho più scritto nulla e a fine settembre partirò ancora per una vacanza. Love, D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 20
*** 020: Tempesta. - Generazione Peggiore. ***
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Heroes.
Generazione peggiore. – 020: Tempesta. Il cielo era cosparso di nuvoloni grigiastri e l'aria tirava, gonfiando le vele e facendo sventolare le bandiere – un'aria che sapeva di temporale, di quella pioggia che incessante si sarebbe riversata sulla terra di li a poco. I marines si guardarono con una punta di sconsolazione, occhieggiando l'orizzonte scuro – dove sicuramente già il temporale si stava abbattendo senza pietà – nonostante fosse appena pomeriggio: se davvero avrebbe piovuto anche da loro li aspettavano delle intere ore di guardia da passare bagnati fradici e in balia del freddo. -Merda, hai saputo?- -Che cosa?- -Pare che i super novellini stiano facendo casino all'arcipelago Sabaody- -Che cazzo di gente, i superiori non ne saranno contenti- -Puoi dirlo forte- I soldati si guardarono, immaginando i loro compagni impegnati a combattere per cercare di contrastare quelle bande di pirati senza senso del pericolo. Non capivano che cosa passasse nella testa di quei giovani che si davano al crimine, cosa li spingesse a sfidare la marina, il mare, la giustizia che loro si impegnavano a far rispettare nel mondo. Erano senza freni, senza paura, portatori di caos e distruzione, con una forza tale da far tremare il mondo – non era un caso che li chiamassero la generazione peggiore. Ciao
a tutti :)
Prima di tutto mi scuso per questo ritardo, purtroppo i cambiamenti di tempo mi portano sempre un po' di crisi, sono piena di cose da fare e la mia concentrazione per la scrittura ne risente fortemente. Se scrivo pensieri contorti scusatemi ma ho l'influenza. Per quanto riguarda questo capitolo all'inizio pensavo di scriverlo impostandolo come "era della pirateria" o "marina", insomma parlare delle supernove in modo molto descrittivo, del tipo "erano bla bla bla". Trovo invece averne parlato in modo indiretto, tramite i pensieri di alcuni marines a caso e che in qualche modo sono stimolati dalla tempesta, più sfizioso. Ovviamente sono stati pensieri generali, sappiamo che i marines non vedono di buon'occhio i pirati anche se noi sappiamo che non sono tutti cattivi. Il prossimo personaggio mi farà penare un po', spero di non metterci altri due mesi prima di aggiornare. Ringrazio chi legge, segue e preferisce questa raccolta e vi saluto sperando di non aver scritto delle castronerie. Un bacio D. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 21
*** 021: Giallo. - Ammiraglio Kizaru. ***
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Heroes.
Ammiraglio Kizaru – 021: Giallo. L'ammiraglio puntò l'indice verso l'ennesimo pirata che avrebbe dovuto catturare quel giorno e, senza il minimo sforzo, lo atterrò tramite un breve attacco creato grazie ai poteri del frutto che aveva ingerito. Sbuffò deluso, non nascondendo la noia, quando lo vide cadere a terra istantaneamente, andando a fare compagnia ai compagni già morti o svenuti. Si voltò dando le spalle alla montagna di uomini sconfitti e mettendosi a fissare il sole stancamente, mentre dietro di lui i marine si affrettavano a portare via i corpi cercando di capire chi fosse ancora vivo. Il cerchio di fuoco splendeva in tutta la sua sgargiante luce gialla nel cielo azzurro. Kizaru si fermò come ipnotizzato da quel colore ambrato che vedeva attraverso le lenti degli occhiali, riflettendo forse per la prima volta su quanto facesse parte della sua vita in modo più o meno consapevole: partendo dal soprannome "scimmia gialla" che gli si era attaccato come colla, al frutto Pika Pika, per arrivare ai meno interessanti vestiti che indossava. Era come se ogni cosa di lui dovesse rimandare al giallo, a quella luce splendente che solitamente fa bene al mondo - ma che, lui, era riuscito a rendere una letale compagna di vita. Ciao a tutti! Battendo ogni mia più rosea aspettativa, sono riuscita a scrivere questo capitolo molto prima del previsto. Vi dirò, non è stato per niente semplice visto il soggetto interessato e la poca "conoscenza" che - almeno personalmente - ho di lui e di come funzioni la sua mente, quindi non ero sicura di riuscire a raccogliere le idee in un modo decente in tempistiche accettabili, ma... beh, via il cerotto via il dolore, no? xD Spero di non aver snaturato il povero Borsalino per quanto breve sia stata la sua apparizione e visti tutti gli elementi gialli che lo "compongono" non ho potuto non pensarlo quando ho letto il prompt. Ringrazio delle letture, dei commenti, per i preferiti, seguiti e ricordate :) E vi do appuntamento al prossimo capitolo! Love, D. <3 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo 22
*** 022: Arancione. - Re Nettuno. ***
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Heroes.
Re
Nettuno – 022:
Arancione.
-Padre!
Padre!-
L'uomo pesce sussultò, staccando bruscamente lo sguardo dai fogli e posandoli sulla figura che aveva interrotto le sue riflessioni: sulla soglia del portone la figura di Shirahoshi lo guardava con gli occhioni azzurri pieni di lacrime. Corrugò la fronte, sentendo il disagio fargli mancare per un attimo il respiro. -Cosa c'è?- domandò, stancamente, notando i residui di lacrime che le si erano incrostati alle guance mano a mano che si avvicinava. -Ho fa-fatto un brutto s-sogno- singhiozzò quella, tirando su con il naso. Nettuno rimase qualche secondo perplesso, fissando il viso paonazzo della sirena davanti a lui senza sapere cosa rispondere. Se solo ci fosse stata Otohime... -I sogni non sono reali...- provò a consolarla. La bambina, però, scoppiò a piangere, mettendo in allarme il tritone che la prese in braccio, preoccupato per quel pianto che gli si inchiodava senza pietà nel profondo del cuore. -Dai, non piangere- disse, a disagio, dondolando leggermente. La sirena alzò gli occhi, percependo qualcosa sul viso, fermandosi a fissare la lunga barba arancione che le solleticava la faccia. Allungò le manine, prendendola tra le dita e tirandola senza troppa grazia, ridendo dell'espressione che il Re non riuscì a mascherare. Nettuno non le disse niente, sollevato, osservandola giocare con le ciocche aranciate. Ciao a tutti! Eccomi di ritorno con questo capitolo che... beh, io ci tenevo tanto e nella mia testa era bellissimo e tenerissimo, nella realtà... meh? Ho fatto fatica a dargli vita, devo essere sincera, nonostante vi riponessi molte aspettative - diciamo così. Mi aspettavo venisse più una cosa simile al capitolo su Sora, ecco. Tenete conto che io l'isola degli uomini pesce l'ho guardata più di un anno fa, quindi non ricordo se Shirahoshi sia mai stata mostrata da piccola e che dimensioni avesse, e non ricordo precisamente in che momento la regina sia stata uccisa. E niente, credo... spero di portarvi un altro capitolo tra natale e capodanno. :) Ringrazio per le letture, le recensioni, i preferiti, seguiti e ricordate. Alla prossima, D. <3 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||