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di cin75
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** .1. ***
Capitolo 2: *** .2. ***



Capitolo 1
*** .1. ***


“No! Micheal...” sussurrò terrificato Sam che vide quell’assurda luce azzurra negli occhi verdi di suo fratello.
“Invece, sì!” rispose impassibile, l’altro. “Quando ho abbandonato Dean, non vi siete fatti alcuna domanda, non vi siete nemmeno chiesti il perché!….Lui continuava a resistermi!! Dean era così fastidiosamente legato a te..” guardando Sam, il cui cuore parve spezzarsi in quel momento di assoluta impossibilità a salvare in qualche modo suo fratello. “...così legato a voi!” accennando appena agli altri due. “Non avrebbe mai smesso di ribellarsi, di voler andare via, di voler tornare da voi. Così l’ho abbandonato senza, però, lasciarmi aperto un piccolo spiraglio da cui rientrare senza dover bussare e chiedere il permesso.” spiegò con un’incredibile freddezza mentre le movenze di Dean andavano sempre di più, via via, svanendo.

“Perchè aspettare?!” chiese Castiel, incurante delle sue ferite, della frustrazione che percepiva sia dal giovane nephilim che da Sam , entrambi accanto a lui.
Entrambi pietrificati da quel “Dean” che non era il loro Dean, ma di nuovo Micheal.
“Per spezzarlo, distruggerlo, deluderlo talmente in profondità, così che questa volta non avesse avuto più la forza per reagire e così... sarà gentile e calmo….sepolto. E così è, infatti. È andato!!” proferì deciso, bevendo da quel bicchiere come se avesse brindato a quella sorta di prima vittoria.

Sam deglutì paura per quella dichiarata perdita e non riusciva più ad essere lucido.
Vedeva le labbra di Dean, con il tono di Micheal, muoversi ancora.
Sentiva parlare di una nuova guerra che sarebbe , presto, iniziata. Ma in realtà quello che stava pensando in quel momento era : Non posso averlo perso di nuovo. Non voglio perderlo di nuovo. Dean...Dean...No, per favore. Non di nuovo!!!

E in un attimo di lucidità vide Micheal/Dean schioccare le dita.
Pensò immediatamente che in quel preciso momento una nuova apocalisse sarebbe scoppiata e che loro sarebbero morti all’istante , disintegrati dalla potenza dell’arcangelo o massacrati da qualcuno di quei suoi tanti declamati mostri e invece , ciò che accadde, li lasciò tutti di sorpresa.

Micheal, in un batter di ciglia , o meglio, in uno schiocco di dita, ebbe indosso di nuovo i suoi abiti, quelli che Dean tanto aveva detto di aver odiato “Mi sembrava di essere in un episodio di Peaky Blinders! Mi dici, oggi, chi usa ancora gilet e cappello???” aveva grugnito seccato a Sam, mentre ritornava al bunker dopo che Micheal l’aveva lasciato andare.
O almeno così credevano!

“Ma cosa..” si ritrovò a sussurrare Sam, colpito e stranito da  quel cambio d’abito.
“Sono il regista di tutto quello che sta accadendo, che sta per accadere. Vuoi davvero che mi mostri al pubblico vestito come un boscaiolo cafone? Andiamo, Sammy!!” sembrò rimproverarlo!
“Non chiamarmi Sammy!” grugnì il cacciatore.
“Sìììì!! giààà!!” ironizzò Micheal, rigirandosi un indice sulla tempia come se stesse ripescando un qualche ricordo. “Solo lui può farlo, giusto?!”
Sam non rispose a quella retorica domanda che sembrava più una presa in giro e questo lo fece infuriare ancora di più. “Beh!! se la cosa può tranquillizzarti o ….disperarti..” provocò ancora. “Te lo ripeto un’ultima volta: lui non c’è più. Definitivamente!!!” pronunciò gelido e pacato, l’arcangelo, puntando la sua completa attenzione al solo Sam.

Ciò che accadde in quei brevissimi attimi, colse tutti di sorpresa.

Micheal mise un passo verso Sam, minaccioso. Castiel anche , ma al contrario, in difesa dell’umano.
L’unico che si mosse lontano dal gruppo fu Jack, che veloce e concentrato, tirò fuori le manette potenziate per gli arcangeli e con un movimento fulmineo, scattò verso quello che non era più quel Dean che l’aveva abbracciato forte quando era tornato in vita, grato e felice di riaverlo con lui.
Si concentrò e attento, puntò alle mani dell’arcangelo sporte verso Sam, pronte a colpire.
Poi uno scatto al primo polso arcangelico.
Micheal , sorpreso, guardò l’oggetto al suo polso e in quel secondo di confusione, un secondo scatto, gli imprigionò il secondo polso.
“Ma davvero???!!” grugnì l’arcangelo. “Credi di fermarmi, così??!” fece pacatamente irato.
“Dean….” azzardò Sam. “So che sei ancora lì dentro!!!”
Micheal non si scompose  più di tanto e sprezzante rispose a quella richiesta di resistenza e lotta.
“Dean non è in casa. Per favore lasciate un messaggio!!” provocò e così dicendo, cercò di usare i suoi poteri per distruggere e non per fare semplicemente del male.
Avevano osato troppo!!
Ma qualsiasi dolore , in quel momento, nella sua mente, venisse materializzato per colpire, rimase un semplice pensiero.
Niente!! non riusciva a colpire nessuno.
E la cosa sembrò irritarlo profondamente.

“Bel colpo , Jack!!” esclamò Sam, soddisfatto.
“Seppellisci questo, figlio di puttana!” fu invece l’intervento di Castiel, che facendo ricorso alla sua forza angelica, sferrò un diretto potente al viso del nemico.
Micheal stramazzò al suolo, privo di sensi. Ammanettato come un qualsiasi altro essere sconfitto.

Per un attimo, i tre rimasero interdetti. Mettendo a fuoco quello che era successo. A Dean soprattutto.
“Dobbiamo andare!” fece per primo Castiel.
“Sì, dobbiamo portarlo al bunker. Chiama la mamma e Bobby e manda via tutti gli altri.” ordinò Sam, mentre si issava in spalla il corpo del fratello.
“Perchè...”
“Se falliamo, non voglio che il rifugio diventi un mattatoio.” spiegò in breve il minore dei Winchester. “E poi ora che lui è di nuovo...insomma..Micheal, potrebbe essere il bersaglio di molti di quelli che sono al bunker.”
“Sì, giusto!” ammise l’angelo.
“Jack?!” riprese poi, Sam, mentre usciva dalla suite. “Recupera la lancia. Forse Rowena può fare qualcosa.”
“O potremmo rintracciare l’altra Kaia!?” suggerì Castiel. “Se è stata lei a costruirla, forse sa come aggiustarla!”
“E’ un idea!” convenne Sam.

Nel parcheggio dell’Hotel, rubarono una macchina. Spostarono il corpo ancora incosciente del coraggioso Garth e nell’Impala, nel bagagliaio coperto di protezioni, vi infilarono Dean...o Micheal.
Durante il viaggio, Castiel mise in allarme il bunker e disse a tutti di allontanarsi. Poi avvisò Mary, Bobby che prepararono tutto quello che Sam diceva loro di cercare.
Avrebbero provato ogni cosa per riavere Dean e mandare al diavolo Micheal. Prima fra tutto, Sam avrebbe provato con lo stesso metodo che Dean usò per recuperare Mary quando Lady Tony, per conto dei Brits, le fece il lavaggio del cervello.

Micheal aveva detto che ormai Dean non c’era più, era andato.
Ma Sam non ci credeva. Nessuno meglio di lui sapeva quanto fosse forte suo fratello e ci voleva ben altro a “seppellirlo”, a tenerlo buono, come aveva detto Micheal.
Dean aveva resistito all’Inferno vero e proprio, al purgatorio, perfino alle menzogne del paradiso.
No! Dean non era andato, affatto.
Lui c’era, ancora.
Magari confuso. Magari perso in qualche inganno onirico, ma Dean non era morto.
Sam lo avrebbe avvertito. Lo avrebbe percepito.
Avrebbe sicuramente sentito qualcosa di vitale andare via da lui e lui, invece, almeno per il momento, si sentiva ancora completo. Tutto intero.
Quindi Dean, c’era.

E perciò, l’unica cosa che c’era da fare adesso, era combattere e far in modo che anche Dean fosse in grado di combattere.
In un modo paradossalmente assurdo , erano ancora loro due contro il mondo. In questo caso: Micheal.

Una volta giunti al bunker , lo trovarono vuoto, tranne per la presenza di chi era stato chiamato ad esserci.
Il macchinario, richiesto a Ketch era già acceso e gli elettrodi già pronti.
Le due siringhe con il sedativo che sarebbe servito per agevolare la fase di stordimento, sul tavolo.
Dean/Micheal, sebbene avesse ripreso conoscenza, grazie alle manette , non aveva la possibilità di ribellarsi , quindi senza perdere il suo stoicismo, si sedette alla sedia che gli venne poco gentilmente spinta contro le gambe da Bobby.
“Ci rivediamo, figlio di puttana!” gli ringhiò il vecchio , all’orecchio.
“Non ho il piacere, ma se sei uno di quelli che mi è sfuggito dall’altro lato, tranquillo...” fece sorridendogli sprezzante. “...questa volta non ti mancherò. Sistemo questa cosa e poi sono da te!”
“Sistema questo, nel frattempo!!” ruggì Bobby, sferrandogli un pugno in pieno viso.
Il volto del prigioniero scattò dal lato opposto al pugno, ma quando ritornò dritto , non sembrò aver avuto danni.
“Bobby!!!!” gridò Sam, mentre l’anziano che era pronto a colpire di nuovo, venne fermato sia da Castiel , che si mise in mezzo, che da Mary, che gli mise una mano sulla spalla.
“Questo figlio di puttana ha massacrato un mondo!” si giustificò. “Il mio mondo. Questo bastardo ha fatto uccidere mio figlio!!!” gridò più furente.
“Lo so!” intervenne Sam. “Lo so!...ma lui….” e indicò l’uomo ammanettato. “….quello che sta usando Micheal, è mio fratello. E nessuno…..nessuno….”
“Oh per favore!!” esclamò quasi seccato l’arcangelo. “Ancora con questa storia. Lui non c’è più. Dean è morto. Dean si sta facendo un bel giro turistico nel Vuoto, Sammy!”
“Nooooo!!!” gli gridò contro Sam.
“Se è come dice lui, se lui è morto, se Dean è morto , che aspetti….” continuò Bobby. “...a piantargli quella lama nel cuore...” disse indicando la lama che uccise Lucifero. “Mandalo all’Inferno. Salva questo mondo, Sam!!”
“Mio fratello è vivo!!” urlò con la voce spezzata il giovane. “Ma se tu non vuoi aiutarmi, se l’unica cosa che vuoi è uccidere, beh!!, che ti sia chiara una cosa: prova ad avvicinarti a lui e giuro che il primo a morire sarai tu, Bobby!” e questo lo disse con una tale decisione che sia Mary che Castiel, si girarono a fissarlo spaesati.
“Se potessi, ti farei un applauso per la drammaticità della tua interpretazione, Sammy!” fece sarcastico il prigioniero ammanettato alla sedia.
“E tu smettila di chiamarmi Sammy!!!” gridò d’istinto.
L’altro, fece come se si fosse offeso e assunse di nuovo la sua espressione gelida.

Sam, fece un enorme sforzo per non cedere anche lui all’istinto di colpirlo, ma si costrinse a respirare e a riprendere il controllo e a tenere conto di ogni se pur minima minaccia.
“Mamma, porta Bobby via da qui. Io e Castiel abbiamo quello che ci serve. Andate via e portate via anche Jack.” fece poi, guardando il giovane al suo fianco.
“No!”
“Jack, no! Non è il momento per….”
“Puoi fare o dire quello che vuoi, Sam. Io da qui non mi muovo.”
“Sam, possiamo essere di aiuto anche noi!” provò ad intervenire Mary. “Dean è mio figlio e...”
“E lui vorrebbe saperti al sicuro. Non me lo perdonerebbe mai se ti accadesse qualcosa, quindi va’. Andate! Mi farò vivo io!”
“Sammy!!!”
“Andrà bene, mamma. Te lo giuro!” provò perfino a promettere in modo convincente. “Dean ha riportato indietro te, io riporterò indietro lui!” disse anche. E questo sembrò convincere la donna che si tirò dietro il vecchio cacciatore.
“Ma se dovesse servirvi qualcosa?!” cercò di essere di nuovo di aiuto Bobby.
“Castiel terrà d’occhio Micheal, Jack controllerà me. Se qualcosa dovesse andare storto, ve ne accorgerete presto.”
“Ma come...”
“L’apocalisse!” affermò semplicemente, Sam.

Quando furono di nuovo soli, Sam Castiel e Jack, osservarono per un attimo il corpo di Dean con l’espressione di Micheal.
“Iniziamo!” fece Sam, sedendosi di fronte al fratello non fratello, non prima che questi proferisse un minaccioso: “Stasera moriranno tutti!”

Castiel iniettò il sedativo a Micheal, Jack lo avrebbe somministrato a Sam. Gli elettrodi vennero applicati sulla fronte di entrambi con minuziosa precisione così da non compromettere la connessione mentale.

L’unica cosa che differenziava i due , seduti alle sedie, erano le loro espressioni.
Quella di Sam, ancora cosciente, era preoccupata, accigliata. Nella sua mente la sola missione di recuperare e salvare Dean.
Quella di Micheal, già sedato, era fastidiosamente rilassata e soddisfatta. Nella mente dell’arcangelo la convinzione che stava per vincere l’ennesima battaglia.

“Sam..” fece dubbioso , Castiel.
“Cosa c’è?!”
“Verrò con te, Sam!” si offrì deciso, l’angelo.
“No, Castiel. Tu non...”
“Ascolta. Non sappiamo cosa davvero Micheal abbia fatto a Dean. Potrei esserti di aiuto. Jack, terrà d’occhio tutti. Può farlo!”
“Fidati Sam!” si fece immediatamente avanti il giovane.
“Ok..ma come puoi fare a ...” riflettè Sam a quella prospettiva di farsi aiutare da Castiel.
“Tu sarai collegato alla macchina che ti collegherà alla mente di Dean. Io mi collegherò alla tua mente. Quello che vedrai tu, vedrò io.”
“Funzionerà?!”
“Se non proviamo, non lo sapremo mai. Sei pronto?!” lo incoraggiò Castiel.
“Pronto. Riprendiamoci Dean una volta per tutte!” rispose deciso, mentre Jack gli iniettava il sedativo.

Un attimo e sia lui che Micheal, si abbandonarono all’oblio.
Un attimo e Sam e Castiel si ritrovarono in un luogo completamente buio e oscuro.

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Capitolo 2
*** .2. ***


Un attimo e sia lui che Micheal, si abbandonarono all’oblio.
Un attimo e Sam e Castiel si ritrovarono in un luogo completamente buio e oscuro.


“Castiel...dove siamo?!” chiese allarmato Sam.
“Nella mente di Dean!” rispose l’angelo al suo fianco.
“E...e dov’è….dov’è...Dean?!” domandò con più inquietudine.
“Quesito interessante!” rispose l’altro. E Sam giurò di odiarlo in quel momento.
“Andiamo, Castiel!!! non è il momento di fare il filosofo!!” lo rimproverò. “Se è la mente di Dean...è ...è impossibile che non….” e poi si fermò e un dubbio atroce si fece strada nella sua di mente. “Forse...forse Micheal ha detto la verità. Forse Dean è...”
Ma lo sguardo furente e il “no!” tuonato da Castiel a quella infausta previsione, lo zittirono immediatamente.
“Dean è vivo. L’unica cosa vera che ha detto Micheal è che lo ha nascosto molto in profondità.” asserì certo che l’amico non fosse morto.
“Ma come facciamo a trovarlo? Non c’è nulla qui...che possa aiutarci….a capire dove andare.” fece esasperato Sam, indicando a braccia aperte il luogo che li circondava.
“Ora ascoltami, Sam. Dean è vivo. Dean è qui. È nascosto da qualche parte, in qualche sogno, in qualche allucinazione o illusione. In un posto che gli sembra talmente vero che non gli permette di sospettare che sia solo un inganno creato da Micheal per sottometterlo definitivamente.”
“E allora come...”
“C’è una cosa che Micheal non è in grado di capire e controllare. Il vostro legame!” disse prima che Sam potesse chiedere cosa.
“Il nostro….”
“Sam, quello che ti lega a tuo fratello, quello che lega Dean a te è qualcosa che l’Inferno detesta e il Paradiso invidia. È qualcosa di talmente grande che nessuno è riuscito ancora a spezzare. In un modo o nell’altro voi vi ritrovate sempre, che sia nella vita o che sia nella morte.” gli fece presente l’angelo, invidiando egli stesso quel legame fraterno così potente.
“Dimmi come fare, Castiel. Dimmi come posso ritrovare mio fratello.”
Castiel sospirò profondamente, così come fece Sam.
“Chiudi gli occhi, Sam. Senti tuo fratello….cerca di percepire il legame con Dean.” iniziò a dirgli Castiel, mentre Sam obbediva e chiudeva gli occhi, concentrandosi su quella ricerca “mistica”

Il giovane cacciatore respirava regolarmente e senza ansia, ripeteva sottovoce : “Dove sei Dean….dove sei Dean….dove sei Dean….”

Fin quando, alle spalle  di Sam una fievole luce si accese.
“Sam!!!!” esclamò Castiel e lo invitò a girarsi.
Sam vide  quella piccola luce e sgranò gli occhi dalla soddisfazione. “Lo abbiamo trovato!” fece felice.
“Lo hai trovato!” lo corresse orgoglioso, l’angelo.
“Ok! Andiamo.” e si avviarono verso quel bagliore che si faceva via via sempre più luminescente al loro avvicinarsi.
E quando gli furono vicini, in un battito di ciglia, la luce divenne l’entrata di una stanza.
I due non esitarono.
Non erano lì per esitare.
E fecero bene, perché quando attraversarono l’uscio, si trovarono di fronte, un Dean tranquillo che serviva al bancone di un bar.

“Dean!!?” sussurrò tra lo sbalordito e il sollievo Sam.

Il maggiore si girò verso di lui e gli sorrise cordiale.
“Ciao, Sammy!!” poi spostò di poco lo sguardo sull’altro. “Castiel!!” a mo’ di saluto. “Wow!! la caccia di oggi deve avervi fatto sudare. Avete due facce distrutte!!!” osservò Dean, porgendo loro due birre.
“Dean, ma cosa….come….” balbettò Sam avvicinandosi al bancone. “Dean, tu non….”
A quella indecisione, Dean, lo guardò perplesso e poi si rivolse all’angelo. “Castiel...che c’è? Ha preso una botta in testa???” scherzò e poi tornò a guardare Sam. “Andiamo , siediti e raccontami tutto.” e lo disse con una tale semplicità e normalità che a Sam diede quasi fastidio.
Si riprese, ritornò lucido e decise di prendere in mano la situazione, benchè assurda che fosse!!!!
“Ok! Stammi a sentire , Dean….Micheal ha preso di nuovo possesso di te e tu sei in questa sorta di sogno perché è lui che ti ci ha imprigionato per tenerti buono e poter dare via alla sua guerra.” cercò di riassumere sperando che il fratello gli credesse immediatamente!!
“Sammy…..” sussurrò stranito il maggiore e Sam sorrise credendo di aver fatto centro, di averlo “risvegliato” Invece.... “ Sam...smettila con questa storia di Micheal. Micheal è andato e dopo la batosta sia fisica  che mentale che mi ha dato e che mi ha convinto a lasciare la caccia, non mi serve che tu venga ogni volta qui dentro a rifilarmi una storia diversa su di lui, per convincermi che non è finita. E credimi....farti dar man forte da Castiel, non serve!!!”
“Dean, no…..no…..devi ascoltarmi….”
“Sammy….è finita!!”
“Dean...”
“E io ne sono fuori. Una volta per tutte. Ti avevo chiesto perfino di seguirmi, ma tu hai deciso che i cacciatori avevano bisogno di una guida e io l’ho accettato, ma...”
“Dean, non è così. Dean...”
“Ma io ti chiedo di accettare la mia scelta. Sono fuori da quella vita. Per sempre. Anche Castiel lo ha accettato!” fece indicando l’angelo che non si intrometteva perché sapeva che se c’era uno che poteva far “risvegliare” Dean era solo suo fratello Sam, quindi aveva deciso di essere solo testimone di quell’evento.
“Castiel? Castiel???” fece irato il minore dal modo con cui il nome dell'angelo veniva detto.
“Sì!” convenne anche lui leggermente alterato. “Castiel!!!”
“Cazzo, Dean….tu non lo chiami mai “Castiel”...lo avrai fatto, si e no, un paio di volte in oltre dieci anni in cui vi conoscete. Lui per te è “Cass, angioletto, raggio sole, moccioso, agente delle tasse, poppante”...ma mai Castiel!!” lo rimproverò cercando di risvegliare un qualche ricordo. “Non ti senti strano a chiamarlo Castiel??!!”
Dean a quella sorta di sfuriata guardò l’angelo che annuiva appena e poi fissò l’esasperazione sul volto del fratello. 

Qualcosa vibrò nel suo stomaco.
Qualcos’altro sembrò spingere con forza perché quella sensazione svanisse.

“Sammy….”
“Smettila di chiamarmi Sammy!” fece afferrandolo per le spalle. “Guardami…..guarda questo posto….quante volte sei uscito da qui dentro?….quante persone vedi oltre il tipo svenuto a quello sgabello?….oltre noi, con chi parli?….”
E a quelle specie di domande, Dean iniziò ad agitarsi. Guardò il bar, il suo solito, e pensandoci bene, unico avventore, costantemente svenuto con la testa sul bancone e a cui continuava a portare da bere nonostante tutto.
Guardò Castiel...Cass.
Guardò Sam....Sammy.

E di nuovo qualcosa vibrò più forte dentro di lui. Qualcosa che spingeva perfino nella sua mente, ora confusa.
E di nuovo , qualcos’altro spinse con prepotenza per assopire quella confusione.

Questa volta però, Dean, strinse i pugni. Contrasse la mascella e fissò lo sguardo in quello, se pur deciso, ma comunque spaventato di Sam.
“Sammy?!”
“Per favore. Sei mio fratello. Sei la mia famiglia. Non ho nient’altro oltre te. Non ho nessun altro se non te. Non posso perderti. Non così. Non sapendo che quel bastardo di Micheal ti tiene sotto scacco in questo incubo.” iniziò a supplicarlo Sam, sperando di farlo reagire.
“Ma io non...”
“Devi combatterlo Dean. Devi resistergli. La tua forza, la tua resistenza lo ha già costretto a lasciarti andare la prima volta. Ora ci sono io con te, c’è Castiel…."
"Cass..."
"Sì, Cass! ...e siamo insieme e se tu lotterai come il guerriero che sei, lo costringerai a lasciarti andare. Per favore...per favore , Dean. Combatti, fallo me.” continuava ad incitarlo.
“Io ….” sembrava ancora incerto il maggiore.
“Una volta, per salvarmi la vita, per convincermi a lottare , a vivere ….mi dicesti che non esistevi tu se non esistevo io.”
“Tu sei mio fratello!” disse Dean come a dare forza a quelle parole.
“Sì, e non ho mai avuto modo di dirti che per me è lo stesso, Dean. Non vivo se tu muori. Non ce la faccio senza di te.” e in un impeto di pura emozione, Sam si tirò contro il corpo del fratello e lo abbracciò forte. “Ti prego, reagisci. Combatti, Dean!!”

Dean restò per qualche attimo stretto in quell’abbraccio e poi, piano e senza astio, si staccò dal minore.
“Sammy!!” e questa volta Sam sentì in quel nome tutta la ritrovata lucidità del maggiore, poiché , in quel momento, nella mente di Dean, luminose e chiare erano esplose immagini di lui bambino con un Sam neonato tra le braccia; Sam che lo abbracciava, vivo, dopo essere stato pugnalato a morte da Jake, ignaro del patto fatto dal maggiore; lui che moriva e moriva per salvare Sam, il suo Sammy; gli scherzi durante i viaggi nell’Impala, le liti e le riappacificazioni; il difendersi contro tutto e tutti a costo della vita; l’Inferno...il Purgatorio...il Paradiso.
Tutto ritornò vivido nella sua mente e nei suoi ricordi non più annebbiati.
Tutto...fino alle mani di Sam che lo sostenevano quando Micheal lo lasciò libero la prima volta.

“Dean?...Dean sei….sei tu?” si ritrovò a chiedere sentendosi forse un po’ stupido.
“Sì, fratellino. Sono io. Di nuovo!” fece mettendogli una mano sulla spalla e rassicurandolo e passandosi l’altra sul viso come a schiarirsi le idee non più offuscate dalla menzogna di Micheal.

Castiel che fino a quel momento era rimasto in disparte, si unì ai due amici.
“Dean...stai bene? Ricordi qualcosa?” chiese.
“Ricordo che stavo per infilzare Micheal con la lancia in quell’attico e dopo ...niente. Buio totale!” rispose Dean.
“Ti ha portato qui per ...metterti definitivamente fuori gioco!” fece Sam.
“Ma com’è possibile? Io non gli ho detto di sì, come ha fatto a...” chiese sbalordito.
“Lui ha detto che….” stava per spiegargli Sam, quando Castiel si fece avanti.
“Sentite, l’importante è che Dean sia tornato in sé. A dopo tutte le spiegazioni. Ora credo sia meglio andare via da qui!!” asserì con decisione, l’angelo.
“Sì, hai ragione!” convenne Sam.
“Ma come facciamo?”
“Dean, ora siamo nel bunker collegati alla macchina che usasti per recuperare la mamma.” riferì Sam e poi si rivolse all’angelo. “Torna indietro e tieni d’occhio Micheal. Credo che ci sarà un po’ di casino qui quando Dean si ribellerà di nuovo, quindi….” ma non finì che una voce sprezzante e quasi derisoria , li sorprese.

“Ma davvero credete che andrete via da qui?!”

I tre si voltarono e i loro sguardi si posarono sull’unico cliente del locale che lentamente tirò su la testa e si palesò loro.
Micheal.

“Ora ci divertiamo un po’ a modo mio. Sapete come dico sempre?...faremo un po’ di questo...un po’ di quello e...un po’ di quell’altro!!” e dicendo così mosse appena una mano e scagliò contro una parete del locale, Castiel, sotto lo sguardo allarmato dei due fratelli che videro l'amico afflosciarsi dolorante , al suolo.
Micheal si alzò e avanzò lentamente, come un predatore feroce, verso Sam e Dean, pronti già a difendersi.

“Chi è il prossimo!?” 

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