Vernice calibro 21

di Rhymesketcher
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il sensibile ***
Capitolo 2: *** Tourette ***



Capitolo 1
*** Il sensibile ***


Il sentire 
 


 

Sia sciame di api il sentire,

che di fiore in fiore sosta febbrile:

d’emozioni prisma primaverile,

ne fugge colui che non puó sentire.

 

Emozioni e disegni milleflui

come inganno stanno fra amaro e bocca:

chi sente sa che così chi la vita tocca,

più lacci di luce vedrà in antri bui.

 

Ed il “matto” che ragionando va 

attorno all’aridità della realtà,

sosta sul piccolo granello di sabbia:

 

Lui crede d’infinita galassia forma abbia;

Il suo sguardo va oltre sterili cocci di bottiglie,

solo e solitario, nel Paese delle Meraviglie. 

 

 

 

 

Note di Rhymesketcher:

 

Come al solito intraprendo il viaggio di questa terza raccolta con un sonetto, di cui vi narro la breve storia.

Questo è molto antico, risale a ben tre mesi fa, ma ho avuto la premura di revisionarlo e renderlo molto meno arcaico, dato che per la sua storia doveva esserlo. 

Non che mi sia cara la forma del sonetto per qualche motivo metrico, ma per motivi personali, dato che ho conosciuto una delle persone per me fondamentale nella mia vita grazie ad una “tenzone di sonetti”, appunto, sul tema del “sentire” (incompiuta purtroppo) e questo piccolo componimento fa parte proprio di quella “sfida”.

Bei ricordi!

E si può dire che potrei prenderla come tradizione l’iniziare raccolte con dei sonetti, dato che alla fine per me hanno assunto significato simbolico, come a dire “tutto inizia con un sonetto!” (O dal 21... fra numerologia spicciola, simbolismi e metafore mi potrei perdere in tanti piccoli merletti, maledetta me stessa).

 

Sarei molto grata di ricevere come al solito dei commenti per i miei lavori, anche critici, perché ho intenzione di migliorare al meglio la mia espressività, perché ho ancora tanto, tantissimo da dire, ed ora con lo slancio giusto di questo lucente incontro (quello descritto sopra e... ne “i 42 petali dell’eliotropo) non ho intenzione di lasciare libera nessuna scintilla di occasione!!

 

Mi rileggerete presto.

 

 

Vostra, 

Rhymesketcher

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Capitolo 2
*** Tourette ***


Tourette




 

Turpiloquio: 

velo sordo fra me 

E il mio sangue,

che forte sgorga 

Dal mio sentire. 

Ho la pelle d’oca

quasi fa male:

Non riesco a gridare, 

Sento troppo forte

Ogni singolo nervo 

Sotto la punta di freccia

Che mi fa amare. 

E piango acido, 

E sputo veleno,

nettare di fiori, 

Costringendo dentro

le mie malate emozioni. 

 

Vorrei poter di nuovo imparare

L’arte del dolce parlare,

Vorrei sussurrarti canzoni,

Ed invece 

scatto, 

Distruggo 

periodi e parole,

Io 

e la Tourette

della società 

scarto.

 

Vomiterò brandelli di lettere, 

Ogni mio sussulto sarà tuono,

Poesia ogni tetro 

singulto.

 

Diavolo! 

Diavolo! 

 

M’hai cosparso di miele il viso, 

Imbevuto l’orecchio di zucchero, 

Con dolci coperte mi hai protetto, 

E tutto quello che posso è

Uno scatto

Un singulto, 

Distorsione

D’ogni parola che vorrei

Fosse d’amore. 

Ma è scarto, 

Ogni mio scatto, 

Le lettere raccoglie

E le rigurgita, acide,

Come l’urlo 

Spoglie. 

 

Vorrei poter di nuovo imparare

A poter dire 

senza ruggire,

A poter sussurrare 

senza arrancare

A poter impastare versi d’amore, 

E invece 

rammendo schegge,

Cumulo di vetro che mi trafigge

Ed il sangue dal cuore sgorga impazzito

Non come soave fiume

Ma come singulto, 

Schizzo, 

Urlo, 

Un tenebroso e disperato

Grido. 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice:

Il secondo della raccolta è un pazzo nel vero senso della parola. 

Deve essere davvero brutto aver dentro tante cosmiche e non poter parlare, poter far uscire parole mal digerite come scarti... deve essere terribile. Ma anche i tourettici (anche quelli veramente malati non in senso figurato) vogliono esprimere ciò che sentono: che la poesia salvi il mondo! 

 

A presto, 

Rhymesketcher 

 

 

 

 

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