L'amore tra Klaus ed Eijah, sempre e per sempre

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ibrido ***
Capitolo 2: *** Io sceglierò sempre LUI ***



Capitolo 1
*** Ibrido ***


Fin dal primo momento che Elijah MIkaelson comparve nella vita dei Salvatore, quando si trovò faccia a faccia con Elena, terrorizzandola a morte, era riuscito a portare una maschera impeccabile.
Nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare che il nobile Elijah, fosse così tanto attaccato a uno dei nemici più grandi che i Salvatore avrebbero mai incontrato e con cui avrebbero avuto a che fare.
 
Anche in seguito, quando Elena liberò Elijah, decidendo di fidarsi di lui.
Forse era perché il maggiore dei Mikaelson era stato incontrato da loro, in linea solitaria, forse fu quello ad aver ingannato.
Elijah sembrava così indipendente, solitario, nessuno avrebbe potuto immaginare che avesse dei fratelli, ne tantomeno, che avesse una predilezione per un mostro sanguinario.
 
Elijah si rese conto di saper mascherare molto bene i suoi sentimenti.
I Salvatore non sospettarono di niente, fino anche a quando lui stesso rivelò che Klaus fosse suo fratello.
Era quindi insondabile fino a questo punto. La sua devozione per suo fratello, così nascosta e inimmaginabile.
Non era un problema.

Elijah aveva ancora così tanto rancore per il minore, pensava ancora che avesse sparso in mare tutta la sua famiglia e lo odiava per questo, per giunta non gli importava davvero che cosa pensasse di lui, di LORO, una famiglia di vampiri che per lui non significava niente.
Non gli importava nemmeno che cosa pensasse Elena, nemmeno se questa era così simile a Katharina.
Quindi come poteva importargli qualcosa degli altri?
 
Certo, Elijah era consapevole che se tutti loro fossero stati meno disperati, meno concentrati sulla minaccia Klaus, se fossero stati più attenti e ancora, se avessero avuto MODO di vedere lui assieme a Klaus, se avessero avuto modo di vederli vicini, Elijah sapeva che lo avrebbero capito, non ci sarebbe stato modo che sarebbe riuscito a nascondere questo, i sentimenti che provava per lui erano così profondi e intensi che anche un cieco se ne sarebbe accorto.
Si beò per un po comunque di questa sorta di ignoranza. Era in un certo senso, piacevole, e quasi liberatorio, dopo esser vissuto all’ombra di Klaus tutti quegli anni, ritrovarsi a vestire i panni di un estraneo, mostrarsi ad altre persone come se a lui di questa persona fondamentalmente non gli importasse NIENTE.
Loro non avevano IDEA di quanto intenso fosse quel rapporto, ancora dopo tutti gli omicidi, i tradimenti, le pugnalate. Non ne avevano idea e se da una parte questo fosse liberatorio a suo modo, dall’altra lo faceva sentire in uno strano modo.
Aveva voluto LUI che i Salvatore credessero che era pronto a ucciderlo, ma quando era da solo, quando loro non erano con lui, un vuoto incolmabile lo pervadeva, una tristezza senza precedenti. Non sarebbe stato forse mai possibile che riuscisse ad uccidere suo fratello, il fatto di restargli così lontano era già per sé così insopportabile da essere a tratti, doloroso.
E chissà, forse questa follia di volerlo uccidere era solo un modo contorto per avere una scusa di rivederlo, parlargli, avere una scusa così per volersi immischiare in questa sorta di caccia all’uomo.
 
 
 
“Sei molto onorevole.” Disse Elijah a Stefan.
Quest’ultimo si volse verso di lui a queste parole.
“E tu?” gli chiese Stefan di rimando. “Perché tutto il piano dipende solo dal tuo onore, Elijah.”
 

Elijah a dire la verità, aveva sempre pensato di non essere un uomo onorevole, dentro di sé lo sapeva e giudicava sempre un mistero, il fatto che tutti pensavano che fosse nobile e onorevole.
Cos’erano, i modi da gentiluomo, la cadenza, il fazzoletto, l’aspetto solenne? Cosa?
 
Elijah disse a Stefan che non lo avrebbe deluso, ma una scossa di dolore lo attraversava nel momento in cui si imponeva di pensare di tenere fede al giuramento.
 

Quando Stefan se ne andò, rimase fermo, immobile. Un dolore inimmaginabile che lo pervadeva.
Vuoto. Come se non avesse senso, la sua intera vita senza Klaus avesse perso di significato. Il cuore gli urlava qualcosa che già sapeva. Non sarebbe mai riuscito ad andare fino in fondo.
 
 
 





*

Quando vide Klaus steso a terra come un animale ferito – l’animale che SEI – una sorta di gioia perversa, assieme alla rabbia, fece capolino.
Finalmente lo aveva trovato. Ed era inerme, vulnerabile.

Come uno stallone impazzito e selvaggio, che calcia e morde chiunque si trovi davanti, ma finalmente sei a terra. IO ho il potere su di TE.
“Elijah..”

Quando mise la mano dentro il suo cuore, fu più per fargli male che per ucciderlo davvero.
Per i vampiri immortali, non c’era niente di più angoscioso e terrificante, la minaccia di sentirsi strappati il cuore dal petto. L’unica cosa che poteva seriamente uccidere un immortale.
Esitai quando presi il suo cuore nel mio pugno. Se avessi voluto ucciderlo avrei potuto farlo in un secondo, ammetto che però godevo nel terrorizzarlo a morte.
Ma un vampiro SA come prendere il tuo cuore, quando fermarsi per non uccidere o quando fare quella piccola pressione in più che ti lascerebbe senza vita.
Quando mi disse che la nostra famiglia non era andata persa, lo guardai stranito.

Tutto, mi aspettavo,che pregasse per la sua vita o che facesse appello al nostro essere una famiglia, tutto ma non QUELLO.
Mi ero ormai rassegnato ad averli tutti perduti, quando guardai Stefan e Bonnie, l’avrei fatto comunque, solo con un’altra scusa.
“Mi dispiace.”

Non era vero. Non mi era mai dispiaciuto, neanche prima, neanche sapendo che avrei infranto la promessa.
 
 
 
 
 





*

La sua recita era finita. Non aveva mai davvero voluto ingannarli, non con coscienza. Ma agendo così forse aveva ingannato anche sé stesso.
Forse quando le persone con ti conoscono ancora bene, puoi cercare di mascherare il tuo attaccamento verso qualcuno, ma non c’è scampo ad un certo punto, quando si tratta di scegliere, le maschere cadono finalmente a terra.
E lui aveva dovuto gettare via la maschera.
E ora tutti sapevano, ora tutti avrebbero saputo.

Li avevano visti scappare via insieme, avevano osservato quando Elijah dopo aver quasi strappato il suo cuore, lo aveva portato via con sé.
E che importanza aveva se avevano sentito dalla bocca di Klaus, che l’ha salvato, per rivedere la sua famiglia?

Elijah non credeva davvero che avessero prestato fede a quelle parole, nonostante le avessero sentite. La verità era che agendo come aveva fatto, aveva dato una chiara dimostrazione di quanto quel legame era forte. Che importava perché lo aveva fatto. Lo aveva fatto e con i fatti aveva dimostrato di esser capace di tradire tutti loro per restar fedele a suo fratello, che la sua unica fedeltà era data a lui.

In questo momento questo era il marchio che si sarebbe sempre portato addosso. Lo sapevano ora. Sapevano che esisteva un legame tra di loro e di certo non si erano bevuti la storiella che lo faceva SOLO per la sua famiglia.
Alla fine se ami tanto qualcuno, prima o poi viene fuori.
E il fatto che questo pensiero non gli dispiacesse più di tanto e che ci fosse una sorta di autocompiacimento quasi, era insieme, stupendo e terrificante.
 
“Come si fa a uccidere un lupo mannaro immortale e il suo fratello doppia faccia?”

Damon aveva posto quella domanda, Stefan non sapeva cosa dire, parlarono a lungo, anche dopo e con il senno di poi, si dissero che avrebbero dovuto arrivarci da soli, che Elijah non avrebbe mai ucciso suo fratello, non era naturale.
 
 
 
 
 




*

Klaus non la smetteva di trasformarsi in lupo. La sua trasformazione era piena di furia, furore, rabbia, Elijah lo lasciava sfogare per quanto credeva che poteva bastare, poi cercava di tenerlo fermo e tranquillo.

“Basta!!” gli diceva, cercando di calmarlo, ben consapevole che non poteva spingersi tanto oltre. Il veleno di licantropo non lo avrebbe ucciso, non lui, ma era comunque in grado di provocargli allucinazioni e non ci teneva proprio.
“Basta? “ ridacchiò Klaus, tornando sé stesso. Nudo davanti ad Elijah. Spinse Elijah contro un albero, rudemente.

Elijah gemette.

 “Non sembravi tanto forte, quando  ti sei fatto bloccare da una ragazzina, una strega. “lo provocò lui.
“Non dovresti provocarmi. In fin dei conti, tutto questo è anche colpa tua!” si avvicinò a lui.

Elijah ansimò e Klaus ci mise un attimo per capire che non era solo per confusione o paura.
Guardò il suo corpo. Era nudo, certo, per via della trasformazione si era adoperato per toglierseli prima di strapparseli.
Sorrise perfidamente.

“Ti sfido a fermarmi, cosa aspetti? Se mi dai le giuste motivazioni, potrebbe essere anche che me ne stia buono tranquillo e la smetta di distruggere il bosco e i villaggi.”
Confusione pervadeva lo sguardo di Elijah, ma Klaus capì subito che era consapevolezza travestita da confusione.
“Sei così tanto animale DENTRO e FUORI da riuscire a calmarti solo grazie all’aiuto di un guinzaglio al collo?” cercò di provocarlo Elijah, il respiro corto.

Klaus ridacchiò e  si avvicinò di più a lui,  addosso al corpo di Elijah, vide gli occhi di Elijah sgranarsi, il respiro mozzarsi, ma non per via della paura o della rabbia, o paura del dolore, ma per altro.

La prova dei suoi veri sentimenti, all’altezza dell’inguine.

“Cosa c’è, Elijah? Hai qualche problemino?” con una forza sovrumana, lo sollevò da terra e lo spinse rudemente contro il terreno, facendolo cadere a terra, poi lo sovrastò, mettendosi sopra il suo corpo.

“Il nobile Elijah, sei riuscito a ingannare tutti loro, a ottenere la loro completa fiducia, non sanno chi sei veramente, solo io LO SO.”
 “Tu non mi conosci affatto!”

Lo spinse via e lottarono in simultanea, fino a quando Klaus non cadde ancora sopra di lui. Sopra il suo corpo.
Elijah respirò profondamente.

I loro copi erano incastrati come pezzi di puzzle, malgrado Elijah avesse ancora i vestiti.

“Tu riesci sempre a far uscire il mio lato più bestiale, Elijah.”
Oh, la cadenza con cui aveva pronunciato il suo nome.

“Vuoi che smetta di distruggere ogni cosa? Distraimi. Ti metto alla prova. Non c’è bisogno che ti dica come fare, vero?”
E come gli aveva leccato l’orecchio un secondo dopo.

“Sei disgustoso.” Disse ma il suo tono trovava la cosa tutt’altro che disgustosa e Klaus lo percepi.
Sorrise.

“Il piccolo Elijah qua sotto sembra trovare la cosa tutt’altro che disgustosa.” Disse Klaus, cominciando a massaggiarlo là sotto, con la mano, da sopra ancora i vestiti.

Elijah sgranò gli occhi e ansimò, non poteva impedirselo.
“Non sei in te..” disse Elijah.

“Nemmeno tu. Continui a reprimere la voglia che hai di scoparmi, per continuare a recitare la parte del virtuoso e dell’uomo di sani principi, io almeno sono me stesso nel bene e nel male, dunque chi tra noi due è la vera BESTIA, io mi chiedo.” Disse Klaus, scandendo le parole.
 
Era troppo. Elijah si alzò come una furia, sbattendolo ad un altro albero.
“Uh-oh, quanta furia, ho forse toccato un nervo scoperto.”
“Sei davvero sicuro che è quello che vuoi??” gli chiese con una rabbia che malcelava la sua passione.

“E quello che TU vuoi, lo sai?”

“E va bene, Niklaus,, lo farò! Ma ti avverto. Non sarò – gentile – stavolta!”

“Guai a te..se lo sei.” Disse Klaus, con un sorrisetto beffardo.
Elijah lo spinse rudemente di nuovo sul terreno.


“Mi chiedo, se i Salvatore sapevano cosa avevi in mente quando mi hai portato via da quel cerchio di fuoco.” Lo provocò il licantropo.
 “Stai zitto! Sei..” disse Elijah mettendosi sopra di lui e cominciando a sbottonarsi la camicia bianca.“Una bestia. Senza moralità, senza coscienza..senza..”
“E questo ti PIACE.” Disse Klaus.

Un morso sensuale, senza utilizzare i denti, colse Klaus impreparato proprio sul mento.
“Sei eccitato.” Disse Klaus, sbottonandogli i pantaloni con le dita.
 
Era vero. Era eccitato ma Elijah Mikaelson aveva sempre un orgoglio e una dignità.
Solo che al momento non se lo ricordava.

Lasciò che Klaus gli sbottonò i pantaloni, ma le mani di Klaus non si fermarono li, lo accarezzavano sulle cosce fino ad arrivare al torace e Elijah glielo lasciava fare, per qualche secondo aveva ceduto al lasciarsi toccare da lui, ma le sue mani erano una droga, non poteva permettersi che gli annebbiassero la vista.
Gliele prese e gliele mise sopra la testa.
Klaus ridacchiò e gli leccò il collo.
“Sta fermo.” Disse Elijah, già mezzo andato.

“Cos’hai pensato, quando avevi il mio cuore in mano, Elijah? Ti sei sentito eccitato nel sentire la mia vita dipendere dalla tua? Hai avuto una contrazione proprio la sotto? Come se mi stessi possedendo e scopando in quell’istante? “ gli diceva, mentre Elijah finiva di spogliarsi, gli occhi socchiusi, esitante.

“Non sei così virtuoso come vuoi far credere a tutti, Elijah.” Gli disse sprezzante.
 “Brutto arrogante, saccente, presuntuoso…”

Fu una questione di un attimo. Un secondo prima Elijah aveva la testa sul suo collo sussurrandogli quelle parole, un attimo dopo aveva infilato la mano nel petto di Klaus, facendolo sobbalzare dalla sorpresa, paralizzandolo.

“Vediamo se così—finalmente starai zitto..” ansimò Elijah, tenendo saldo il cuore nelle sue mani.
“E-Elijah..”
“Non sei più così arrogante adesso..”

Con una spinta veloce senza preparazione, si infilò dentro di lui.

Klaus si inarcò contro di lui, mentre Elijah respirava profondamente cercando di dissimulare il suo piacere.
“S-sei—l’u-u-nico..c-che..”

“Che riesce a sottometterti? Grazie! Sono lusingato, ma lo sapevo già.”
“D-di cui…non ho p-paura..”

“Davvero?” ridacchiò. “Sembra il contrario..”

accennò a un paio di spinte, non troppo profonde.
“L’unico a cui affiderei il mio cuore..l-let-teral-mente..perchè sono sicuro che non..non mi farebbe m-mai del m-male..”

Elijah aveva cominciato a spingersi contro di lui più in fretta.

“Sei troppo sicuro di me, Niklaus. Io non direi certe cose, con un uomo che ha il mio cuore letteralmente in mano, in questo momento.” disse Elijah.

“Io ti conosco..” disse Klaus, l’espressione quasi dolce, così estranea per un tipo come lui, un tono quasi estemporaneo. “Le tue mani, conosco le tue mani più di ogni altra cosa..so come stringono quando vogliono stritolare, uccidere, e le tue ora sono..si allentano su di me, per non stritolare il mio cuore, si allentano sulle corde del mio cuore, sono incerte, quasi..carezzevoli..”

Elijah posò rudemente le sue labbra contro quelle di Klaus, forse per soffocare la potenza di un’emozione dirompente, forse per farlo tacere, o entrambe le cose. Fu un bacio sentito, così tanto che faceva piangere.

“Parli troppo..” disse Elijah, inarcandosi ancora, la sua voce molto più soffocata di prima, quasi come a trattenere un pianto.
“Tu sei l’u-unico..da cui mi fiderei..a farmi toccare il cuore..perchè so..che non lo stritoleresti..” diceva Klaus.

Elijah aveva smesso con le battute pungenti, ma aveva preso a baciargli il collo così forte come a lasciargli un succhiotto, proseguì con una scia di baci lungo tutto il torace.
Klaus non disse più niente, ma si limitò a toccarlo, ad aggrapparsi alle sue spalle e Elijah lo lasciò fare.

Era una dimostrazione d’amore quella di Elijah, lasciarsi accarezzare, così.
Le spinte proseguivano e Elijah aveva gli occhi velati di lacrime.

Quando l’amplesso finì, si tolse dal suo corpo, ma rimase al suo fianco, cingendogli la vita con un braccio.
Rimasero così.
 
 
 
 
 
*

“Oh..è stato..pazzesco.” disse Klaus.
“Lo ammetto.” Disse Elijah, gettandogli i vestiti per terra.
“Quant’è durato?”
“Due giorni. Ti sei…dato da fare..” disse Elijah.

“Anche tu e non avevi il geme della licantropia.” Disse Klaus ridacchiando.






















Ragzzi, spero che amerete questa raccolta come la sto amando io ancora prima di scriverla. Era da tanto che volevo fare una raccolta sulla storia d'amore tra loro due, ci avevo già provato ma questa è una cosa che voglio fare SERIAMENTE, e cercare di renderla realistica per quanto possibile. Sono ossessionata da questi due da sempre e in questo primo capitolo volevo trasmettere sia la passione, che i loro caratteri che spero siano risultati abbastanza IC, mi scuso per le parolacce ma volendo attenermi il più fedele possibile al canon, dovevo usare il più possibile il loro linguaggio.

Elijah ho cercato di struutturare al meglio la sua compostezza, le sue smorfie, ma Elijah è anche una persona che si lascia andare agli istinti, alla passione, all'amore, ma non lo ammette mai del tutto, così come Klaus, questo capitolo è ispirato alla puntata 2 x 21/2 x 22!

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Capitolo 2
*** Io sceglierò sempre LUI ***


Avviso: mi dispiace ragazzi, ma se pensavo in principio che questa poteva essere una bellissima raccolta lunga, mi sono ritrovata a malincuore e con grande dispiacere, dopo il secondo capitolo a non avere più nessuna ispirazione per portarla avanti quindi la dichiaro conclusa fino a quando non mi verrà in mente altro e poi aggiornerò nuovamente altrimenti rimarrà di due capitoli, mi dispiace. ç_ç







“L’il nou. L’ho visto a Venezia. Magnifica messinscena.” Disse Mikael.
“Tu..”
“Sta tranquillo, figliolo, voglio solo parlare.”
“Ci dai la caccia senza pietà da secoli. Hai devastato mezza Europa e ora..tu vuoi solo parlare..”

“Era al tuo fratello bastardo che davo la caccia, non a te. Mai a te, tu sei il mio sangue e sono fiero di chiamarti figlio. Sono venuto qui per darti l’occasione di eliminare quella bestia PER SEMPRE.”

Elijah lo aggredì e Mikael lo buttò dall’altra parte dell’armadio.

“Allora tu non mi conosci.” Disse Elijah mentre si tirava su. “Pensi che potei o vorrei credere in quello che stai dicendo? Se davvero pensi che riuscirei a tradire mio fratello, per te, sei un folle, questo sei.”

“Perdonerò il tuo attaccamento sentimentale per quella cosa che chiami fratello, ma devi capire, come ho fatto io, quando ho saputo che la madre aveva giaciuto con una bestia per concepirlo, che Klaus è solo un abominio. Non si può parlare con un abominio, non si ragiona con esso, non si tenta di cambiarlo, lo si ELIMINA E BASTA. Quindi si io ti sto chiedendo di aiutarmi a uccidere tuo fratello.”
Poi cercò di pugnalare Elijah.
“O stai con me, oppure cadi con lui. Scegli, figliolo.”

Elijah con grande forza allontanò il paletto dal suo torace e gridò:
“IO SCEGLIERò SEMPRE LUI.
“Bene.” disse Mikael ficcandogli un paletto nel torace. Quello non avebbe ucciso Elijah.
 
 
 
 
 
 
 
*
Si trovavano in una villa, in Italia, a Venezia.
Klaus era andato a vedere Elijah in una stanza che non era sua, non era di nessuno di loro, a dire la verità.
Il ricordo di quello che era successo a New Orleans ancora presente in lui.
“Sei irrequieto. “ disse Klaus, a braccia conserte.

“Tu no??” chiese Elijah, continuando a rigirare nella stanza, guardando la finestra.
“Rilassati. Abbiamo messo chilometri e chilometri lontano da lui. Grazie a te.”
“Non capirò mai come fai a stare così tranquillo dopo quello che..”

“Ohhh davvero non lo capisci? Beh, è semplice, ho il mio fratellone che mi protegge.” Disse compiaciuto avvicinandosi a lui. “Guardami!” disse prendendogli il mento, anche se Elijah continuava a fuggire il suo sguardo.
“No, basta!”

Ma Klaus non lo ascoltò e si godette il fatto di entrare ancora nella sua mente, per rivedere il colloquio con suo padre, il suo patrigno!

“Soddisfatto?” gli chiese con una punta di malignità alla fine Elijah.
Klaus gli diede un bacio veloce alla francese.
“Sì, non ne avrò mai abbastanza.”

“Sono felice che il mio sconvolgimento a rivedere nostro padre che cerca di corrompermi per spingermi a tradirti, ti diverta così tanto a differenza mia.”

“Elijah, Elijah, non capisci, è così divertente, vedere come lui era assolutamente CONVINTO che tu potessi accettare, che potessi scegliere LUI al posto mio..”
“Bah..” disse Elijah ancora disgustato al ricordo.

“Potevi dirgli che cosa ti do io in cambio per ripagare tanta fedeltà.” Disse Klaus con occhi divertiti.
“Sei disgustoso!”
Klaus rise.

“Ma dai!! Chissà che faccia avrebbe fatto. Sarebbe stata davvero impagabile, non credi??”
“Oh, certo, sarebbe stato tanto contento che mi avrebbe ucciso e poi avrebbe ucciso te..”
“Ci doveva solo PROVARE e io lo avrei squartato in tanti pezzettini piccoli piccoli..” gli disse al suo orecchio.
“Nicklaus..”

“Che arroganza..credere che potevi preferire LUI a me.” Disse sbottonandosi la camicia e abbassandosi, toccandogli il petto.
“Nicklaus..”
“Lui non sa..quanto ci divertiamo insieme? Non è vero? Non gliel’hai detto?” finì di spogliarsi.
Elijah lo guardò dal basso verso l’alto.
“Ma avresti voluto, vero? Oh, scommetto che ti eccita l’idea..”
“NO. NON SONO depravato come te!!”

“Mmmm…ma scommetto che ti piace la mia depravazione. Sei arrossito. Che carino.” Disse ridendo e mordendogli l’orecchio.
“Come al solito sei preda delle tue fantasie.” Gemette ma non potè evitare di stringergli il fianco.
“Ti meriti un PREMIO..per la tua fedeltà..fammi quello che vuoi. Vuoi prendermi a gambe all’aria? Scoparmi per tre volte di fila? Sul letto? Sulla sedia, sono tuo.” Disse baciandolo sul collo.
Elijah lo spinse rudemente sul letto, ruggendo.

“Non dovresti stuzzicare la fame di un vampiro!” gridò, per poi schiacciarlo con il peso sul suo corpo facendolo gemere.
 
Quando Elijah si spinse in lui, Klaus gemette e si aggrappò alle sue spalle.
“Sì. Così, Elijah, così…”

Elijah continuò a spingere in lui fino a stordirlo di estasi, poi uscì da lui, lo fece mettere a quattro zampe e lo penetrò di nuovo, più veloce.
“Ahhh..ahhhhh..ahhhhh!”
Uscì di nuovo e lo mise a cavalcioni su di sé, Klaus era stordito dal piacere.
“Credi davvero che sia solo per il sesso?” gli diceva mentre non si fermava.

“Tolto quello che cosa rimane?” chiedeva Klaus.
 
 
 





*

Kol stava per salire ai piani superiori ma Rebekah lo fermò.
“Non andare su.”
Kol la guardò interrogativo.
“Devo andare in bagno.”
“Usa quello di sotto.” Rebekah aveva un tono indifferente ma i suoi occhi erano agitati.
Kol si sporse verso il bracciolo della poltrona.
“Sai, credo userò quello di sopra, invece.”

Fece per voltarsi ma Rebekah con la velocità da vampiro, gli si parò da davanti le scale.
Kol assottigliò gli occhi, poi fece una risatina trattenuta e divertita.
“Cosa stanno facendo i nostri fratelli la sopra?”
Gli occhi di Rebekah mandavano fiamme spaventate.
“Ohhhh, ohhh capisco. Beh, almeno loro si divertono.” Disse continuando a ridere e accasciandosi alla poltrona.
“Senti, non so cosa credi di aver capito..”

“Andiamo, Rebekah, credi che io non possa sentire?? Credi che non abbia le orecchie?”
Rebekah era sconvolta.
“Che cosa sai?” gli chiese avvicinandosi a lui.
Lui scrollò le spalle.

“Quello che sai tu, sono molto rumorosi, quindi per questo non uso sempre l’udito da vampiro.”
Rebekah lo fissò come se fosse preda di una visione.
“Che c’è?? Ho qualcosa sui denti?”

“Io..io..sono..sconvolta!! Così tanto tempo, non credevo che avrei parlato mai di questo con qualcuno. Credevo che tu..da quanto lo sai?”
Lui scrollò le spalle.

“Sono bravi a non farsi vedere, sentono i nostri passi e si nascondono, ma non si contiene la passione e gli è impossibile ogni volta nascondere i morsi, la camicia slacciata, quella carezza lasciva tenuta troppo a lungo..” disse in modo malizioso. “Credo alla fine abbiano semplicemente pensato che siamo troppo idioti per capirlo.”
Rebekah si tormentò il labbro.
“Non pensi che sia..sbagliato?” gli chiese esitante, sedendosi sul bracciolo della poltrona.

“Sbagliato? La nostra stessa natura dovrebbe essere sbagliata. Noi dovremmo essere MORTI, cosa c’è di più sbagliato di questo? Oltre a bere sangue e a manipolare la volontà delle persone, intendo.”
Rebekah si sforzò di trovare argomenti per discutere ma non ci riuscì.
“E che cosa pensi del fatto che ai nostri fratelli piace il cazzo?” chiese Kol.
Rebekah annaspò a quella parola.

“Non dovresti parlare in modo così scurrile!”
“Ma loro lo fanno!”
“Non mi importa!”
Kol sbuffò.
“Neanche a me importa. Cioè intendo che a loro piaccia il pene, ecco, va bene così?”
Rebekah arrossì alla parola.

“Beh..neanche a me..”
Kol la guardò malizioso.
“Davvero? Forse dopotutto un po ti importa. Ti ho visto sai, più di una volta a spiare i maschietti che si baciano.”

“Ma che diav..smettila! Non è vero.” Disse Rebekah buttandogli un cuscino sulla testa.
“E dai Reb! Se anche fosse? Conosco un sacco di ragazze che si eccitano a vedere i maschi fare cose..”
“Sono i miei fratelli! Pervertito che non sei altro!”
“Se noi siamo i pervertiti, loro che fanno cosa sono?”

“Smettila! Sono..sono solo due ragazzi che hanno avuto la sfortuna di nascere con lo stesso sangue e..e..magari si amano anche e noi stiamo qui a..”
Rebekah guardava il divano con aria afflitta.
Kol si mise a ridere sonoramente.
“Non esiste l’amore per i maschi e tra maschi tantomeno!”

“Solo perché tu sei un porco insensibile non vuol dire che TUTTI sono come te, sai??”
“Come sei dolce sorelina, non pensi male di nessuno, neanche di chi pratica incesto.”
“SMETTILA. Possono sentirti! E poi loro non sono incestuosi..sono..fanno solo..”

“Cosa? Se  lo infilano a vicenda uno con l’altro? Secondo me Klaus è sempre passivo..” gli disse nell’orecchio alla sorella che fece un verso disgustato e fece per alzarsi.
“No, aspetta, dai, dove vai..”
“Via da te!!”

“E va bene, scusa, scusa, scusa. Ma se non la prendiamo a ridere, che facciamo? Insomma, che si fa quando hai due fratelli che..insomma, si coccolano un po troppo intimamente l’uno con l’altro? Che farebbero gli altri fratelli?”
“Suppongo che..dovrebbero tutelarli e proteggerli.”

“Ma il rischio di copiarli per capire cosa provano, è una tentazione un po forte.” Disse Kol.
Rebekah lo guardò scioccata.
“Cosa? Non dirmi che non ci hai mai pensato…a fare quello che fanno loro..anche solo per capire cosa provano..” disse con un sorriso furbo.

“Con ragazzi che non sono dei miei consanguinei!! E ne ho a dozzine, sai!! Tu..mi repelli..” fece per alzarsi, ma Kol la bloccò per un braccio.
“E dai, perché non facciamo un tentativo?”
“Ma sei serio?” chiese Rebekah con gli occhi sgranati.
“Solo un bacio..che sarà mai? Ti faccio davvero tanto schifo?”

“Guarda che solo perché cerco di comprendere loro non significa che..sono come loro..Kol, no!”
“Allora ti faccio schifo..non ti piaccio neanche un po, l’idea di baciarmi ti fa così schifo?”
Rebekah si imbarazzò.
“No..è che..”
“Bene allora!”

E la baciò senza darle il tempo di dire altro.
Fu un bacio intenso ma breve.
Si staccò mentre Rebekah stava ancora boccheggiando.
“Allora come sono stato?”

“Io..io non..non ho sentito bene. “ e lo acchiappò a sé per dargli un bacio intenso stavolta con la lingua.
“Mmmmm…” i gemiti di Kol erano evidentemente di apprezzamento.
 

Rebekah finì sdraiata sul divano con Kol che lo sovrastava.
“Mmm..Kol..no..dai..alzati, fammi alzare.”
“Mm bel reggiseno.” Disse Kol, giocherellando con lo stacchetto fucsia.

“Tieni giù le mani!” disse dandogli una manata e sistemandosi i capelli.
“Oddio oddio oddio!!” disse guardandosi nelle vetrine dei mobili in salotto. “Potevano scendere, potevano vederci!!”

“Beh, avremmo trovato un modo originale per dire loro che li sosteniamo e che non devono nascondersi.”
“Loro non dovranno mai sapere cosa abbiamo fatto oggi! MAI!”
“Ok, ok, recepito il messaggio, ma posso chiederti una cosa?”
“Dimmi.”
“Un altro bacio?”

Rebekah lo fissò allibita, poi lo mandò a quel paese, uscendo dal salotto e Kol sbuffò, rimanendoci un po male, ma la bionda tornò di corsa dopo pochi secondi e lo baciò mettendogli le mani a coppa sul viso.
Kol rimase paralizzato.

“Ciao!” disse Rebekah frettolosamente.
“Ciao!” disse Kol.
 






















Note dell'autrice:  Non so perchè le mie storie partono volendo restare IC il più possibile e poi...xd succede qualcosa XD LOL allora all'inizio questo capitolo doveva essere completamente diverso, doveva essere molto piùromantico ed etereo, non dovevano neanche comparire Rebekah e Kol, ma come alsolito i miei personaggi fanno di testa loro ç_ç Scusate per il linguaggio scurrile ma devo adeguarmi al linguaggio dei giovani di questi tempi ç_ç

All'inizio non volevo mettere anche loro due, temevo di togliere il realismo alla ff, ma poi ho pensato che in fin dei conti non abbiamo elementi per stabilire che tipo di rapporti avesse Rebekah con Kol, visto che passano insiem poco tempo prima che lui venga messo in una bara da Klaus per un secolo xd se non ricordo male. Quindi non mi viene da dire che loro assolutamente non li vedo insieme..

cmq questa doveva essere una storia solo tra Klaus ed Elijah ma loro si sono messi in mezzo xd credo quindi che a differenza dei primi due, forse ci sarà un periodo di stallo in cui si lasceranno momentaneamente, ma non subito..insomma..capirete poi xd l'idea è quella di allacciarmi il più possibile al telefilm anche se mi verrebbe da lasciar perdere visto che il telefilm su certi tratti mi ha deluso xd

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