My Hero Academia: The Devil Hero

di CrossoverManZero
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Origine ***
Capitolo 2: *** 7 ANNI DOPO ***
Capitolo 3: *** Ritorno in Giappone ***
Capitolo 4: *** L'esame ***
Capitolo 5: *** Benvenuti allo Yuei! ***
Capitolo 6: *** Segreto Svelato ***
Capitolo 7: *** Classe 1-A vs Devilman (prima parte): l'esercitazione ***
Capitolo 8: *** Classe 1-A vs Devilman (seconda parte): Intruso Letale ***
Capitolo 9: *** Classe 1-A vs Devilman (terza parte): Scontro fra demoni ***
Capitolo 10: *** Attacco allo U.S.J. ***
Capitolo 11: *** Rivalità e Alleanze ***
Capitolo 12: *** Visita a sorpresa ***
Capitolo 13: *** L'appuntamento ***
Capitolo 14: *** Dal preside ***
Capitolo 15: *** Dichiarazione di guerra ***
Capitolo 16: *** Sparring Partner ***
Capitolo 17: *** Nightmare Work Out (prima parte) ***
Capitolo 18: *** Interludio: Uomo vs Diavolo ***
Capitolo 19: *** Nightmare Work Out (seconda parte) ***
Capitolo 20: *** Nightmare Work Out (terza parte) ***
Capitolo 21: *** Il Festival dello Sport ***
Capitolo 22: *** Il discorso ***
Capitolo 23: *** La grande corsa (prima parte) ***
Capitolo 24: *** La grande corsa (seconda parte) ***
Capitolo 25: *** La grande corsa (terza parte) ***
Capitolo 26: *** L'unione fa la forza ***
Capitolo 27: *** Una vittoria in extremis ***
Capitolo 28: *** Un dono, una maledizione ***
Capitolo 29: *** Orgoglio e Assurdità ***
Capitolo 30: *** Prima vittoria, prima sconfitta ***
Capitolo 31: *** Guardami, fratello! ***
Capitolo 32: *** Con le proprie forze ***
Capitolo 33: *** Voglia di vincere ***
Capitolo 34: *** Ciò che vuoi diventare ***
Capitolo 35: *** Un uomo, un eroe ***
Capitolo 36: *** Le semifinali ***
Capitolo 37: *** Bakugo VS Akira ***
Capitolo 38: *** La linea di partenza ***
Capitolo 39: *** Karaoke, confessioni e primi baci ***
Capitolo 40: *** Il mio nome è... ***



Capitolo 1
*** Origine ***


Saaaalve a tutti! Un caloroso benvenuto a tutti voi che state leggendo questa fanfiction per la prima volta. Dopo anni passati a leggere fanfiction di tutti i tipi, ho finalmente trovato il coraggio di pubblicarne una. E quale modo migliore di iniziare, se non un bel crossover? 
Perché, dovete sapere...io adoro i crossover! Adoro quando personaggi di storie diverse s'incontrano e si relazionano!
Infatti, ho deciso di fare un crossover fra le mie due serie manga preferite: Devilman e My Hero Academia. Ma ora basta sclerare, vi lascio alla lettura. 





 My Hero Academia
   The Devil Hero



 
Origine   


Akira Fudo è un bambino di 9 anni, dall'animo gentile e con un forte senso di giustizia, ma anche molto timido e debole di volontà e, per questo, sempre vittima dei bulli. I suoi unici amici sono Miki Makimura, ragazzina dolce ma decisa, e Ryo Asuka, misterioso e di poche parole. I suoi genitori, Reijiro e Kaori Fudo, sono due stimati archeologi che, nonostante il lavoro, trovano sempre il tempo per stare con il figlio. Un giorno, su suggerimento di Ryo, decisero di fare una gita in montagna tutti insieme. È stato il giorno più bello che Akira ha passato con la sua famiglia e i suoi amici. E, sfortunatamente, anche l'ultimo. Quella notte, mentre erano accampati in mezzo al bosco, vennero aggrediti da una setta satanica che li aveva scelti come sacrificio per richiamare sulla Terra i loro padroni: i demoni. Kaori fu la prima a morire: mentre due satanisti la tenevano ferma, strappandole i vestiti, un terzo brandiva un pugnale e, pronunciando parole in una lingua dimenticata, la colpì più volte al petto facendo uscire fiotti di sangue. A nulla valsero le grida d'orrore di Akira e Miki e gli sforzi di Reijiro che, reso pazzo dal dolore, cominciò ad attaccare selvaggiamente i satanisti nel tentativo di vendicare la moglie. Ma era troppo tardi: richiamati alla vita dall'odore di sangue e morte, i demoni iniziarono a manifestarsi, teletrasportandosi nei corpi degli umani e fondendosi con loro, trasformandoli in mostri dall'aspetto grottesco. Chi non si era ancora trasformato veniva divorato e, in mezzo a tutto quell'orrore, Akira rimase ancor più sconvolto nello scoprire che Ryo Asuka, il suo migliore amico, non solo era a capo della setta, ma si rivelò egli stesso un demone, anzi il Demone Supremo: Satana. Reijiro gli si lanciò contro per ucciderlo ma venne afferrato dalle liane di un demone simile a una pianta carnivora che lo trascinò fino alla sua testa a forma di fiore, al centro della quale vi era una cerchia di denti che cominciò a divorare Reijiro fra atroci sofferenze. Akira e Miki vennero assaliti da un gruppo di demoni che li separarono e Akira, cedendo al panico, cominciò a correre senza meta, volendo scappare il più lontano possibile. In quel momento accade qualcosa di terrificante: Akira sentì qualcosa entrare nel suo corpo, una presenza forte, feroce, demoniaca. Subito il suo corpo iniziò a cambiare, arrivando quasi ai due metri e riducendo i vestiti a brandelli. La pelle gli divenne verde bluastra, il fisico muscoloso con protuberanze appuntite sui gomiti, le mani munite di artigli affilati, le gambe e l'inguine vennero ricoperti da una pelliccia nera e gli spuntò anche una coda prensile appuntita, la bocca gli si allargò mettendo in mostra dei denti da carnivoro mentre da sotto gli occhi partivano dei segni rossi che arrivavano a metà guance. I suoi capelli si sollevarono, trasformandosi in due paia di corna: le prime, piccole e appuntite, collocate alla base della nuca, mentre le seconde più grandi e simili a vere e proprie ali di pipistrello, ai lati della testa. La fronte gli diventò rossa, mentre una coppia di lunghe antenne svettava verso l'alto. Ormai non era più Akira Fudo, era diventato qualcos'altro, fusosi con colui che era conosciuto come il demone più potente di tutti: Amon.
Amon: "RRUUUOOOOOAAAHHHHHHGGHHH!!!"
Lanciando un potente ruggito, Amon si scagliò contro gli altri demoni, uccidendoli uno dopo l'altro. Questi, superato il momento di shock dovuto alla vista di un loro compagno attaccarli, tentarono di opporre resistenza venendone in gran parte decimati. Alcuni tentarono la fuga volando ma Amon si portò le braccia alla parte superiore della schiena, tirandovi fuori due grandi ali da pipistrello nere con l'interno rosso, raggiungendo in un attimo i demoni, sterminandoli senza pietà. Dopo alcuni, lunghissimi minuti, tutto ciò che restava era un lago di sangue e corpi straziati. Satana era sparito, assieme ai pochi demoni scampati alla mattanza. Akira/Amon fece vagare lo sguardo ovunque, in cerca di un avversario, finché gli occhi non gli caddero su qualcosa che gli fermò il cuore: era la testa mozzata di Miki Makimura. Barcollò verso di lei, tornando lentamente alla normalità, s'inginocchiò e, con delicatezza, prese la testa di Miki e se la portò al petto, mentre i ricordi di ciò che era accaduto lo travolsero come una marea. 
Akira: "RRRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAUUUUUUUUGH!"

Akira urlò e pianse, sapendo di aver perso le uniche persone che aveva al mondo. Dopodiché crollò al suolo e svenne.

Quando Akira si risvegliò era in un ospedale, non sapendo cosa stava succedendo. Chiese a delle infermiere e queste gli risposero che la polizia lo ha trovato privo di sensi in mezzo ai cadaveri e che ipotizzava che il massacro fosse opera di un animale selvaggio, forse un orso o un branco di lupi. I più fantasiosi ipotizzarono addirittura un leone o una tigre, scappato da qualche zoo. Gli dissero anche che era in coma da tre giorni e che aveva bisogno di riposo. All'improvviso, un uomo entrò nella stanza, indossando un impermeabile marrone chiaro e un cappello dello stesso colore. Mostrando un distintivo della polizia, chiese di essere lasciato solo con il ragazzo è, una volta fatto, si tolse il cappello, dirigendosi verso Akira e gli fece alcune domande.
Poliziotto: "Ciao, come ti senti? "
Akira: "Sono...assetato, sono veramente assetato."
Poliziotto: "Capisco, come ti chiami? "
Akira: "Akira, Akira Fudo."
Poliziotto: "Ciao Akira, sono il detective Naomasa Tsukauchi, polizia di Tokyo, ti spiace se ti faccio qualche domanda? "
Akira: "No."
Det.Tsukauchi: "Molto bene. Come, forse, ti avranno già detto, sei stato ritrovato svenuto sul luogo di una carneficina. Sei l'unico sopravvissuto. Tra le persone morte c'era qualcuno che conoscevi?"
Akira : "...si. I miei genitori e la mia migliore amica."
Il detective fece un'espressione triste mentre annotava tutto sul suo taccuino. Poteva solo immaginare l'orrore a cui quel ragazzo ha dovuto assistere.
Det.Tsukauchi: "Le mie condoglianze. Hai qualche altro posto dove andare?"
Akira scosse lentamente la testa in risposta alla domanda. Il detective mise il taccuino in tasca e si alzò. 
Det.Tsukauchi: "Bene, faremo delle altre ricerche e parleremo con i genitori della tua amica, Miki. Forse saranno disposti a tenerti con loro. Buona serata. "
Si diresse verso la porta e mise la mano sulla maniglia. 
Det.Tsukauchi: "E, Akira? "
Akira si voltò nella sua direzione. Il detective si mise il cappello in testa e gli diede un’ultima occhiata. 
Det.Tsukauchi:" Mi dispiace tanto, figliolo."
Detto questo uscì. Akira rimase solo, ad elaborare la situazione e chiedersi cosa avrebbe fatto dopo. In quel momento entrò una donna nella stanza. Era una donna giovane, alta, con la pelle chiara, i capelli castani e gli occhi marroni. Si avvicinò al letto di Akira con uno sguardo rassicurante. 
????: "Ciao, tu sei Akira? "
 Akira: "C-chi sei?"
????: "Mi chiamo Jun. Sono tua sorella. "
Akira si sentì mancare il fiato. Sua sorella? Quella donna era sua sorella??? Non riusciva a crederci. 
Akira:" I-io non ho sorelle."
Jun:" In realtà, sono la tua  sorellastra. Vedi, tuo...nostro padre, Reijiro Fudo, in passato era sposato con mia madre, Teru Naiba, e dal loro matrimonio sono nata io. Ma, col tempo, il loro rapporto è peggiorato e, dopo il divorzio, io e mia madre siamo andate a vivere in America. Attualmente vivo ancora lì e lavoro come top model. "
Akira: "Papà non mi ha mai parlato di te. Perché scopro della tua esistenza solo adesso? "
Jun: "Mia madre voleva tagliare i ponti col passato e mi vietò ogni contatto con lui. Per qualche anno le cose andarono così, ma un giorno sentii così tanto la sua mancanza, che feci delle ricerche su di lui tramite Internet, solo per scoprire che si era risposato e che aveva avuto un altro figlio, cioè tu."
Akira: "Non hai risposto alla mia domanda. Perché sei qui? Perché adesso? "
Jun:" Perché, in primo luogo, non avevo il coraggio di tornare e confrontarmi con nostro padre. Ero...troppo arrabbiata. Mi sentivo tradita. Ma quando ho saputo della sua morte, tre giorni fa, capii di aver aspettato anche troppo e che tu, nel bene o nel male, sei mio fratello e avevi bisogno di me."
Jun fece una breve pausa, in modo da preparare Akira alla seconda parte della verità, quella più spaventosa. 
Jun: "Questa, almeno, è la ragione principale. Un'altra è che...so cosa ha ucciso i tuoi genitori."
Akira la fissò attonito, timoroso di sentire il resto.
Jun: "Non sono stati dei lupi, ma creature ancora più pericolose: demoni."
Akira: "Demoni?!"
Jun: "So che può sembrare assurdo ma ti prego di ascoltarmi: in passato, i demoni dominavano il pianeta, seminando il terrore fra gli uomini, finché Dio non li bandì tutti in un'altra dimensione, quella che gli umani chiamano "Inferno". Con la scomparsa dei suoi nemici naturali, il genere umano ebbe l'occasione di prosperare, divenendo la nuova specie dominante. Ma i demoni trovarono un modo per tornare indietro attraverso gli umani stessi. Vedi, quando un umano si lascia andare ai suoi istinti più bassi, annullando la propria razionalità, si crea la situazione adatta affinché un demone possa fondersi con un umano, trasformandolo in una creatura dall' aspetto e dai poteri singolari." 
Akira: "Come fai a sapere queste cose? "
Jun: "Perché...è successo anche a me."
Jun sollevò la mano destra. All'inizio sembrava normale, ma poi cominciò a cambiare, diventando più grande, ricoprendosi di peli neri e sfoderando artigli affilati dalle dita. Subito dopo tornò normale, ma Akira era troppo terrorizzato per farci caso. Voleva urlare ma dalla bocca uscirono solo dei sussurri. 
Akira: "Sei...sei un mostro!"
Jun: "Io non sono un mostro, Akira...e nemmeno tu."
Akira: "Io?!"
Jun: "Se un demone si fonde con un umano che ha il cuore puro, quest'ultimo acquisisce la capacità di vincere il suo animo malvagio, prendendo il controllo del suo corpo e dei suoi poteri. È quello che è successo a te quella notte."                                                                         
Akira: "Quindi io...non sono più Akira Fudo?"
Jun: "Tu sei ancora Akira, così come io sono ancora me stessa. Le nostre anime sono ancora umane, nonostante abbiamo ora i corpi di demoni."
Akira: "Ma allora, che cosa sono diventato? "
Jun: "Sei una creatura dotata del corpo e dei poteri di un demone, ma che mantiene ancora il suo cuore umano. Questa è la tua nuova natura. La tua natura...di Devilman."                        
Akira: "Devil...man?"
Jun: "Purtroppo sei ancora molto giovane e non hai abbastanza controllo sul tuo lato demoniaco, con il rischio che questi prenda definitivamente il sopravvento. Ma possiamo impedirlo."
Akira: "Come? "
Jun: "Per cominciare ti chiedo, se a te va bene, di venire con me in America. Lì conosco persone che si occupano di quelli come noi, possiamo aiutarti a controllare i tuoi poteri e come usarli. Ma non voglio costringerti, capisco che può sembrarti affrettato e se non vorrai venire, rispetterò la tua decisione. Sappi, però, che quello che sto facendo è solo per il tuo bene. Le scelta è tua."
Akira rimase in silenzio, non sapendo cosa rispondere. Da una parte, lo terrorizzava l'idea di trasferirsi in un altro Paese e, per di più, scoprire di avere i poteri di un demone, ma capì che quella era l'occasione per vendicarsi di Satana. Giurò a sé stesso che avrebbe vendicato la sua famiglia, distruggendo Satana e tutta la stirpe dei demoni. Inoltre, con i suoi genitori morti, non c'era più niente che lo legava al Giappone e restare lì avrebbe solo aumentato il suo dolore. Alzò lo sguardo verso Jun e annuì.
Akira: "Ok, ci sto."
Jun: "Va bene, allora. Ai documenti per il viaggio e l'affidamento penserò io. Una volta che ti sarai completamente ristabilito, tornerò a prenderti."
Si alzò per uscire, ma poi Akira disse qualcosa appena prima che uscisse. 
Akira: "Grazie, Jun."
Jun gli rivolse un sorriso dolce e annuì. Dopodiché lasciò la stanza. 

 



  Allora, che ne pensate? Spero vi sia piaciuto questo inizio, se invece non è così, mi dispiace. È la prima fanfiction che pubblico quindi, vi prego, siate clementi con le recensioni.  Prima di salutarci, vi do qualche chiarimento: per l'aspetto di Devilman e Akira ho scelto quelli dell'OAV "Cyborg 009 Vs Devilman" perché, secondo me, sono i più adatti all'universo di MHA (My Hero Academia). Poi, se non l'avete capito, ho modificato un po’ le origini di Akira, per esempio facendo subito fuori Miki (credetemi, ho pianto mentre scrivevo ma, per ragioni di trama, non ho avuto scelta.) e facendo diventare Jun Fudo, alter ego di Devil Lady, sorella di Akira (diversamente dal manga, nel quale i due non hanno alcuna parentela). E prima che me lo chiediate, il collegamento con MHA c'è con l'apparizione del detective Tsukauchi, il poliziotto già apparso nell'opera originale e nello spin-off "Vigilante: My Hero Academia Illegals". Quasi mi dimenticavo: a causa dei molti impegni non so quando avrò il tempo per aggiornare e mettere altri capitoli, quindi date, almeno una volta al giorno, un'occhiata al sito e se vedete un capitolo in più...esultateeeee!!!! Hahaha! Sto scherzando ragazzi, spero di riuscire ad aggiornare al più presto. Nel frattempo grazie a tutti voi che recensite o che leggete e basta. Alla prossimaaaaaaaa!!!!!!!!!
 

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Capitolo 2
*** 7 ANNI DOPO ***


Saaaalve a tutti! Bentornati al nostro appuntamento con il crossover Devilman/My Hero Academia. Nel capitolo precedente abbiamo lasciato Akira che accettava di andare in America insieme a Jun. Adesso vedremo cosa è successo dopo sette anni. Divertitevi!
 
 
 
                                                                          7  ANNI DOPO
 
Akira POV
Ciao, mi chiamo Akira Fudo e sono il ragazzo che si è fuso con un demone. Ora, so cosa state pensando: “Questo ragazzo non guarda i film horror?”, “Non sa come funzionano queste cose?”. Beh, diciamo che la fortuna non è esattamente il mio forte.
Ad ogni modo, in questo momento sto correndo per le strade di New York con la mia moto. Sto tornando dal negozio, dopo aver fatto la spesa, diretto a casa.
Parcheggio la moto ed entro in casa, per vedere Jun in cucina, intenta a preparare il pranzo. Vedete, Jun Fudo è in realtà la mia sorellastra e mi ha preso con sé dopo che i miei genitori sono morti sette anni fa. Avevo nove anni, quando è successo, quindi ora dovrei averne sedici. Jun si è presa cura di me e mi ha cresciuto come se fossi suo figlio. È la sorella migliore che ci sia e, per me, è come una seconda madre…… Ah, vi ho già detto che anche lei è fusa con un demone? Eh, sì, anche Jun è una devilman, come me, e collabora in segreto con un’organizzazione paramilitare top secret nota come “HUMAN ALLIANCE”, il cui obbiettivo è combattere e uccidere i demoni. Il nome in codice di Jun è “Devil Lady”. Poso la spesa sul tavolo e le chiedo come sta.
Akira: “Ehi Jun, come va?”
Jun: “Oh, sai, il solito.”
Akira: “È comparso un altro demone?”
Jun: “*Sigh* Si. Siamo stati in grado d’impedirgli di fare altre vittime, ma è dotato di capacità mimetiche ed   è riuscito a scappare. Non ci resta che aspettare che risalti fuori.”
Akira: “hmm.”
Jun: “A proposito, c’è stata una drastica diminuzione della criminalità di recente. Le notizie dicono che, in alcune zone della città, sono stati ritrovati dei corpi di criminali, massacrati. Mi chiedo chi sia questo “misterioso giustiziere”.”
Sospirai, sapendo dove voleva andare a parare. Da quando mi sono fuso con un demone la mia vita è stata tutt’altro che normale. Vedete, ogni volta che mi avvicino al male, avverto un profondo desiderio di distruggerlo e se sono circondato da troppa malvagità o se sono abbastanza arrabbiato, il demone dentro di me, Amon, prende il sopravvento, trasformandomi in Devilman, l’Uomo Diavolo.
Vivere in questa città è come essere circondati di malvagità. Per questo motivo, ogni tanto il demone si manifesta e giro per la città, per ripulirla dai mali che la infestano. Ora vi starete chiedendo perché non uso questi poteri per fermare i criminali più pericolosi o le organizzazioni mafiose. Beh, perché se lo faccio, finirei per ucciderli. So che per molte persone potrebbe non sembrare una brutta cosa, ma per me è un grosso problema. Soprattutto quando la direttrice della HUMAN ALLIANCE, Asuka Ran, sa della tua esistenza. L’unica ragione per cui non mi hanno ancora arrestato è grazie a Jun che garantisce per me. Ad ogni modo, vedendo che continuava a fissarmi, decisi di parlare.
Akira: “Sai che quelle persone se lo sono meritato, se sono stato io ad ucciderli.”
Jun: “Non importa se lo meritavano o no, non puoi usare i tuoi poteri in questo modo.”
Akira: “Lo so, ma non posso farci niente, io sono Devilman, è praticamente il mio lavoro dare la caccia ai malvagi.”
Jun: “Beh, se è così, allora tutti in questa dannata città saranno morti entro il prossimo anno.”
Jun sospirò e si sedette. Non poteva continuare a lasciarmi andare là fuori, a uccidere criminali, ma non voleva neanche mandarmi in prigione, perché sapeva che non volevo ucciderli. Se solo potessi controllare il mio potere in modo più efficiente, sarei in grado di fermare i criminali senza ucciderli.
Jun: “Akira, è ora che…*Squilla il telefono*”
Jun rispose al telefono, chiedendo chi fosse. Era Asuka Ran. Le disse che il demone era riapparso in un centro commerciale e aveva già divorato tre persone. Imprecando, riattaccò il telefono e si preparò per uscire di nuovo.
Jun: “Accidenti a quel bastardo! Akira, devo andare, ne riparliamo quando torno.”
Jun uscì, chiudendo la porta. Rimasi seduto lì, a chiedermi se dovevo andare ad aiutarla, ma decisi di no. C’era il rischio che perdessi il controllo e peggiorassi la situazione. E, sicuramente, Asuka Ran era lì, e l’ultima cosa che volevo era di mettere Jun nei guai, di nuovo.
 
Più tardi, 9:30 p.m.
 
Jun è tornata a casa dopo una lunga giornata di lavoro. Fortunatamente è riuscita a fermare il demone prima che facesse altre vittime. Era raro che stasera non fosse un’altra lunga notte, ma comunque la cosa non mi dispiaceva. Ci siamo seduti e cenammo. Poi parlò.
Jun: “Akira, dobbiamo parlare."
Ero un po' infastidito, perché pensavo che sarebbe stata la solita predica.
Akira: “So che devo controllare meglio i miei poteri, ok? Ci sto provando ma non è così facile.”
Jun: “Lo so, è per questo che ho bisogno di parlarti.”
Mi chiesi cosa volesse dirmi. Questa non era la solita conversazione che credevo avremmo avuto per la milionesima volta.
Jun: “Ascolta, io e Asuka ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che… dovresti tornare in Giappone.”
Un silenzio di tomba cadde nella stanza. Sentire quelle parole uscire dalla sua bocca, mi fece contrarre i pugni furiosamente. Dovevo tornare in Giappone?! Mia sorella voleva rimandarmi laggiù! Sapendo benissimo il motivo per cui me ne sono andato. Sapendo ciò che ho passato. Ciò che ho perso. Come poteva farmi questo?
Akira: “Vuoi… trasferirmi in un altro Paese? E, con tutti quelli che ci sono, proprio in Giappone?! Sei impazzita?!”
Jun: “So cosa stai provando ma credimi, è meglio così.”
Akira:  ”Perché? Così tu o Ran non abbiate a che fare con me?”
Jun: “Sai che non è vero, Akira, io voglio che tu rimanga, ma con tutto quello che ti sta succedendo ultimamente, abbiamo dovuto arrangiarci.”
Akira: “Cosa intendi?”
Jun: “Grazie ai nostri contatti, abbiamo stabilito che frequenterai una scuola chiamata Yuei. È una scuola piena di ragazzi della tua età che, come te, hanno i superpoteri. In Giappone li chiamano “quirk”, ma il punto è un altro: effettuerai un esame d’ammissione che mostrerà loro ciò che sai fare e che confermerà se ci entrerai o no. Abiterai in un appartamento che abbiamo acquistato per te in Giappone, fino alla laurea. Dopo che ti sarai laureato e avrai imparato a controllare il tuo potere, potrai scegliere di tornare qui, se vorrai. Non preoccuparti dei problemi finanziari, Asuka Ran è stata così gentile da donare 50.000$ al tuo conto bancario.”
Rimasi in silenzio a chiedermi perché l’unica persona che mi ha preso con sé, quando nessun altro l’avrebbe fatto, ora mi stava mandando via.
Jun: “So che non hai mai voluto questa vita. Avere questi poteri… essere un devilman… e so che, una volta arrivato lì, sarai giudicato in base alle tue azioni, ma ho bisogno che tu capisca che questo è solo per il tuo bene. Tutto quello che sto facendo adesso è solo per te, perché tu meriti una vita migliore di questa. Meriti di realizzare i tuoi sogni e diventare l’uomo migliore che tu possa essere. Devi imparare a controllare meglio i tuoi poteri in modo da non uccidere o da poterti trasformare a comando. Se potrai fare tutto questo, allora sarai in grado di fare qualsiasi cosa.”
Si fermò un momento per riprendere fiato. Poi continuò.
Jun: “Ho fatto tutto il possibile per aiutarti e prendermi cura di te dal giorno in cui hai perso i tuoi genitori e non ho mai chiesto nulla in cambio. Ma quello che ti chiedo adesso è che cerchi di capire perché sto facendo tutto questo e che, qualunque cosa accada, che tu divenga un eroe o no, ti prego, non perdere la tua umanità, non diventare un demone. Me lo prometti?”
Rimasi scioccato dopo aver sentito questo discorso. Abbassai lo sguardo, incerto su cosa dire.
Akira: “Ok, lo prometto.”
Jun: “Grazie.”
Jun mi si avvicinò e mi strinse in un abbraccio, che ricambiai. Rimanemmo così per un minuto buono, prima di separarci.
Jun: “Bene, ora è meglio iniziare a fare i bagagli, il tuo volo parte domani alle 9:30 a.m.”
Akira: “Va bene. E, Jun… grazie, per tutto.”
Jun sorrise e si diresse verso la sua stanza. Io andai nella mia e iniziai a mettere in valigia le mie cose essenziali (vestiti, giacca di pelle, spazzolino, dentifricio, cuffie, occhiali da sole e le chiavi della mia moto. Sia chiaro, viene anche lei in Giappone).
Non ero molto entusiasta di questo viaggio, ma sapevo che doveva essere fatto. Avevo bisogno di ottenere un miglior controllo dei miei poteri e questa era la mia occasione. Il problema, naturalmente, era che i miei poteri non erano esattamente un quirk, e dovevo pensare a cosa dire se me lo avessero chiesto.
In un modo o nell’altro, però, sta succedendo. Akira Fudo/Devilman sta tornando in Giappone.
Sta tornando a casa.
 
 
Ciao di nuovo. Che capitolo, eh?  Ecco che Akira sta per tornare in Giappone, e non può immaginare cosa lo aspetta. Vi dico solo che, appena arrivato, incontrerà non uno ma ben tre dei protagonisti di MHA. Indovinate quali. Per il resto, grazie a chi legge e recensisce e chi legge e basta. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ci vediamo alla prossima!

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Capitolo 3
*** Ritorno in Giappone ***


Saaaalve a tutti! Siete pronti per un nuovo capitolo? Spero proprio di sì. Prima di continuare, però, ho un annuncio: fra una settimana parto in vacanza e starò, dal 5 al 16 agosto, in Polonia con la mia famiglia e non potrò aggiornare. Quindi questo capitolo e, spero, anche il prossimo, saranno per il momento, gli ultimi che leggerete. Ma niente paura: una volta tornato dalle vacanze mi metterò subito al lavoro, aggiungendo dei nuovi capitoli. Ma ora basta parlare! Godetevi il capitolo!
 
 
 
                                                                              Ritorno in Giappone
 
Akira POV
Ci ho messo due giorni ma, alla fine, ce l’ho fatta. Ora vivo in Giappone, nel mio nuovo appartamento. Ci ho messo poco ad ambientarmi, stranamente. È molto elegante e confortevole e, allo stesso tempo, semplice. Dopo aver finito di disfare i bagagli, mi resi conto che era ancora giorno in Giappone, dato il diverso fuso orario, e decisi di fare una passeggiata per smaltire il jet lag.
 
Stavo vagando senza meta per le strade di Tokyo e non avevo idea di dove fossi, dato che, essendo passati sette anni, sono cambiate molte cose. E, comunque, dopo la morte dei miei genitori, ho fatto di tutto per dimenticarmi questo posto. Non parlo neanche più in giapponese! Oh beh, dovrò trovare qualcuno che mi faccia da guida.
Mentre camminavo, vidi in lontananza un po' di trambusto. Corsi in quella direzione per dare un’occhiata e una volta lì, vidi un gruppo di persone raggruppate di fronte ad una scena a dir poco surreale: una specie di mostro fatto di melma era avvolto addosso ad un ragazzino coi capelli biondo cenere, usandolo come scudo umano. Sembrava si stesse servendo del potere del ragazzo, che consisteva nel generare esplosioni, per impedire alle altre persone di avvicinarsi, persino agli altri Heroes. Dopo diversi secondi di stallo, vidi un secondo ragazzino, con i capelli arruffati dai riflessi verdi e gli occhi verdi, correre in direzione del mostro. Stava cercando di togliere la bava dal corpo del biondo cenere, nel tentativo di liberarlo. Feci per intervenire e salvare entrambi ma, proprio in quel momento, apparve un grosso uomo muscoloso con due lunghi ciuffi biondi che, in un colpo solo, spazzò via il mostro-melma e liberò il biondo cenere. Gli Heroes imprigionarono il mostro in una bottiglia e tutto sembrava tornato alla normalità.
Ricomincio a camminare senza meta e, dopo circa trenta minuti, vedo lo stesso ragazzo dagli occhi verdi di prima, seduto su una panchina e pensai che, forse, poteva farmi lui da guida. Spero solo che il mio giapponese non sia troppo arrugginito.
Akira: “Ehilà.”
Il ragazzo alzò lo sguardo, incuriosito su chi lo avesse chiamato.
Akira: “Sei tu quello che ha rischiato la vita per cercare di salvare quel ragazzo biondo cenere, giusto?”
Sembrò agitato e cominciò a balbettare.
Ragazzo dagli occhi verdi: “Oh, sì, sì.”
Akira: “È stato un gesto coraggioso. Molto stupido, ma anche molto coraggioso.”
Il ragazzo mi guardò scioccato nel sentirmi dire che lo ritenevo coraggioso.
Akira: “Ehi, ascolta, sono nuovo in città…beh, non proprio. In realtà sono di qui, ma ho vissuto in America per sette anni e sono appena tornato e, vedendo che sono cambiate molte cose, non so davvero come orientarmi, quindi mi chiedevo se tu potessi farmi da guida.”
Ragazzo dagli occhi verdi: “Uh, c-certo.”
Akira: “Il mio nome è Akira Fudo, a proposito. Qual è il tuo?”
Ragazzo dagli occhi verdi: “Oh, beh, mi c-chiamo Izuku Midoriya.”
Akira: “Piacere di conoscerti, Izuku.”
Gli porsi la mano in segno d’amicizia e lui me la strinse, ancora tremante.
Izuku e io passammo la maggior parte della giornata camminando per la città. Mi diede molte informazioni utili sulle strade e anche qualche indicazione su dove andare da un punto all’altro. Mi ha anche detto di più su come funziona la comunità di questa nazione e che la tua vita varia a seconda del tipo di quirk che possiedi. Mentre continuavamo a camminare gli chiesi una cosa.
Akira: “Dimmi un po', Izuku, pensi di diventare un Hero in futuro?”
Izuku abbassò lo sguardo. Sembrava triste. Temetti di aver toccato un nervo scoperto.
Izuku: “Non credo che lo diventerò.”
Akira: “Perché no?”
Izuku: “Perché non ho un quirk.”
Akira: “…e allora?”
Izuku mi rivolse uno sguardo sorpreso. Evidentemente devono avergli detto, per tutta la vita, che non poteva diventare un Hero, essendo sprovvisto di quirk.
Izuku: “Aspetta, non ti importa che sono un “senza quirk”?”
Akira: “Perché dovrebbe?”
Izuku: “Perché significa che non ho poteri, sono un tipo qualunque e non posso fare nulla, sono inutile.”
Gli diedi uno schiaffo in testa.
Akira: “Non dire più una cosa del genere, Izuku, mi hai sentito? Non devi dire MAI che sei inutile, perché non lo sei! L’unico momento in cui sei davvero inutile è quando ti convinci di esserlo.”
Izuku rimase lì, scioccato dalle mie parole. Nessuno gli aveva mai parlato in questo modo.
Akira: “Qual è il problema? Non hai un quirk? Questo significa che dovrai impegnarti ancor più duramente per diventare un Hero! Dovrai allenarti di più, fisicamente e mentalmente! Diventa più intelligente, più veloce, più forte, e oltre!”
Izuku: “Tu…credi davvero che io possa diventare un Hero? Anche senza un quirk?”
Gli misi una mano sulla spalla.
Akira: “Amico mio, io non credo in niente. Io SONO SICURO che tu puoi diventare un Hero anche se non hai un quirk. Anzi, scommetto che, con abbastanza tempo, volontà e dedizione, puoi diventare l’Hero più forte di tutti i tempi!”
 
 
Izuku POV
Sentendo quelle parole, i miei occhi cominciarono a riempirsi di lacrime. Erano queste le parole che aspettavo di sentirmi dire, per tutta la vita. Che potevo essere un Hero. Parole che nemmeno mia madre mi ha mai detto.
Mi accucciai a terra, piangendo di gioia per le parole che il mio nuovo amico mi ha appena detto. Ora so che posso farcela. Posso diventare un Hero!
 
Akira POV
Guardai Izuku andare a terra e piangere lacrime di gioia. Quando ebbe finito, si alzò e asciugò le lacrime.
Izuku: “Grazie, Akira. Significano molto per me queste parole.”
Akira: “Ehi, per un amico, questo e altro.”
Camminammo e parlammo ancora un po', finché non decisi di tornare a casa.
Akira: “Grazie per avermi fatto da cicerone, Izuku. Spero di vederti agli esami d’ammissione, fra qualche mese.”
Izuku: “Aspetta, ti iscriverai anche tu allo Yuei?”
Akira: “Si. Anche se, sinceramente, non ho tutta questa voglia. Ma purtroppo non ho scelta, quindi…ci vediamo là.”
Izuku: “A presto, Akira!”
Iniziai a camminare verso il mio appartamento e decisi di prendere una scorciatoia, tagliando per i vicoli. Decisione che rimpiansi quando dei teppisti mi sbarrarono la strada.
1° Teppista: “Dacci tutto ciò che hai.”
2° Teppista: “Non c’è bisogno che diventiamo violenti, amico. Basta che ci dai portafoglio e cellulare e poi ognuno per la sua strada.”
3° Teppista: “Si, dacci quello che hai e non dovremo ucciderti.”
Li guardai tutti e tre, sospirando.
Akira: “Avete appena fatto un grosso errore. L’ultimo.”
I teppisti mi guardarono confusi ma poi ridacchiarono, pensando che bluffassi.
1° Teppista: “Beh, se non vuoi darci la tua roba, vorrà dire che dovremo prendercela.”
Il teppista mi ha sparato tre colpi e io caddi a terra, fingendomi morto. Non appena i tre si avvicinarono e iniziarono a frugarmi tra i vestiti, aprii di scatto gli occhi, afferrando il polso del secondo teppista, spezzandoglielo. Mi alzai lentamente, mentre il mio corpo iniziava a cambiare.
Akira: “Siete stati avvertiti!”
La pelle mi divenne verde, i vestiti si strapparono e i capelli si tramutarono in corna. In un attimo, ero Devilman.
I tre teppisti rimasero scioccati dalla trasformazione, ma poi tentarono, stupidamente, di attaccarmi. Il primo teppista provò a colpirmi, ma schivai a destra e gli diedi un calcio. Poi lo afferrai per una gamba e lo lanciai contro il terzo teppista. Il secondo teppista mi diede un pugno in faccia con la mano sana, ma non lo sentii nemmeno. Gli lanciai un’occhiataccia, prima di trapassarlo con la mano, da parte a parte. Il primo teppista si era rialzato, così allungai le mie antenne attorno al suo collo e rilasciai scariche elettriche a ripetizione, finché il suo corpo non prese fuoco e lui crollò a terra, morto. Il terzo teppista era terrorizzato e cercò di fuggire. Sfortunatamente per lui, l’afferrai con la coda e lo trascinai a me, mentre mi implorava di risparmiarlo. Lo guardai per un attimo e poi, con un ghigno, gli presi la testa con la mano e strinsi fino a stritolargliela, come fosse un frutto troppo maturo. Dopodiché spiegai le ali e mi alzai in volo, iniziando a girare per la città.
Dopo alcune ore, tornai a casa, riassumendo il mio aspetto umano. Una volta dentro l’appartamento, feci una doccia e andai subito a letto, talmente ero stanco. Sapevo che avrei dovuto allenarmi per usare i miei poteri in modo più efficiente e per lunghi periodi di tempo.
Per i prossimi mesi, dovrò allenarmi il più possibile per l’esame d’ammissione. Non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Non si tratta sempre di forza, ma anche d’intelligenza. Una volta che mi sarò allenato e avrò studiato abbastanza, farò quell’esame.
 
 
Ciao di nuovo. Finalmente Akira è tornato in Giappone! E ha già fatto amicizia con uno dei futuri studenti della Yuei. E, pensate un po', è proprio Izuku! Ora, per i fan più accaniti, a cui probabilmente non sarà piaciuta molto la conversazione fra Akira e Izuku, simile a quella fra Izuku e All Might, voglio dire NIENTE PAURA: l’incontro tra i due ci sarà! Insieme al passaggio di quirk e all’addestramento. Diciamo che Akira ha solo anticipato un po' All Might. E dopo questo chiarimento, tenetevi forte! Perché nel prossimo capitolo il nostro eroe affronterà gli esami d’ammissione. E sarà solo l’inizio! Perciò, alla prossimaaaaaaa!!!!       

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Capitolo 4
*** L'esame ***


Saaaaalve a tutti! Benvenuti al quarto (e per adesso, ultimo) capitolo del nostro crossover. Purtroppo dopodomani parto in vacanza e non potrò aggiornare per un po'. Ma state tranquilli. Una volta tornato cercherò di rifarmi del tempo perduto. Ma ora tenetevi forte! In questo capitolo, il nostro uomo diavolo preferito affronterà gli esami d’ammissione per entrare allo Yuei. Ce la farà? A voi scoprirlo.
 
 
 
                                                                                                       L’esame
 
Akira POV
Ci siamo! Oggi è il giorno degli esami d’ammissione allo Yuei. Mi sono allenato e ho studiato duramente sia per la parte scritta, che per quella pratica. Specialmente per quella pratica. Ho imparato a sfruttare un po' del mio potere senza trasformarmi in Devilman. Ho forza, velocità, agilità, resistenza, riflessi e sensi amplificati a livelli sovrumani. In più, possiedo un fattore rigenerante che mi guarisce in fretta le ferite, e posso allungare le mie sopracciglia in due antenne, con le quali scaglio raggi elettrici dal doppio effetto: tagliente ed esplosivo. Sfortunatamente, continuo a perdere il controllo quando mi trasformo del tutto.
Dopo aver fatto colazione, salgo sulla moto e guido fino allo Yuei. Mentre parcheggio la moto fuori dal cancello, vedo Izuku in lontananza. Stava camminando verso il cancello, quando inciampò sul suo piede. In quel momento, vidi una ragazza con i capelli castani e gli occhi marroni, usare il suo quirk per impedire a Izuku di finire a terra. Parlarono un po', prima che la ragazza entrasse nell’edificio. Notai l’espressione buffa di Izuku e intuii che quella fosse la prima volta che parlava con una ragazza. Camminai verso di lui e decisi di parlargli.
Akira: “Fammi indovinare: prima volta che parli con una ragazza, eh?”
Al suono della mia voce, Izuku sobbalzò e si voltò.
Izuku: “A-Akira! Da quanto sei lì?”
Akira: “Abbastanza per vederti mentre fai conquiste.”
Potrei giurare che Izuku era davvero imbarazzato per l’essere stato visto conversare con quella ragazza.
Akira: “Ehi, non devi sentirti imbarazzato, non ti giudico mica. Dopotutto, sono tuo amico.”
Izuku: “O-Okay.”
Akira: “Dai, entriamo “Casanova”. Non voglio fare tardi.”
Entrai nell’edificio, seguito da un balbettante Izuku. Abbiamo sostenuto la parte scritta dell’esame ed è stata molto facile. Poi siamo andati in un piccolo auditorium, dove ci siamo seduti l’uno accanto all’altro, e ascoltammo uno degli insegnanti, il Sonic Hero Present Mic, mentre spiegava la parte pratica. Durante la spiegazione, un ragazzo con gli occhiali rettangolari e dei motori d’auto nelle gambe, alzò la mano per fare una domanda.
Quattr’occhi: “Avrei una domanda.”
Present Mic: “Chiedi pure.”
Quattr’occhi: “Avete detto che ci sono tre categorie di robot Villain in questo esame, ma su questo foglio ce ne sono quattro. È un errore di battitura? Perché, se è così, sono molto deluso da questa scuola, considerata la migliore Hero Academy del Giappone, per aver permesso un simile errore.”
Mentre lui protestava, sentii Izuku borbottare accanto a me. Non sono sicuro di cosa stesse borbottando ma, secondo me, si stava chiedendo se la quarta categoria di robot fosse un errore di stampa. O forse era solo nervoso, non saprei. Poi ho sentito il quattr’occhi chiamare Izuku.
Quattr’occhi: “E tu, lì.”
Izuku: “Eh, io?”
Quattr’occhi: “Sì, tu. Smettila di borbottare, è fonte di distrazione. Se non sei qui per diventare un Hero, allora dovresti andartene.”
Non appena ebbe finito, vidi Izuku abbassare il capo, in preda ai sensi di colpa. Non dovrebbe sentirsi in colpa, non stava affatto distraendo. Questo ragazzo, probabilmente, è solo un po' teso, ma non è un buon motivo per prendersela con gli altri ingiustamente. E dato che Izuku non riusciva a ribattere, decisi di farlo io per lui, nel modo più gentile possibile. Non volevo farmi dei nemici. Non subito, almeno.
Akira: “Ehi amico, rilassati. Izuku è solo un po' nervoso, tutto qui. Non ha niente di cui scusarsi, voglio dire, tutti ad un certo punto ci innervosiamo, no? Quindi non c’è bisogno di dargli addosso per qualcosa di completamente naturale. Inoltre, se stava davvero distraendo, sono abbastanza sicuro che anche gli altri avrebbero detto a Izuku la stessa cosa che gli hai detto tu. Quindi, a meno che tu non sia qui per farti dei nemici, ti suggerisco di stare zitto e ascoltare.”
Ce l’ho messa tutta per non arrabbiarmi mentre parlavo. Questo ragazzo non ha idea di che tipo di persona è Izuku, quindi non dovrebbe essere così veloce nel giudicare. Dopo avergli detto quel che pensavo di lui, il quattr’occhi rimase scioccato. Quindi tornò al suo posto e si sedette, rosso in volto per la vergogna.
Present Mic: “Ora che avete finito, rispondiamo alla domanda. La quarta categoria di robot Villain, per quanto sia la più forte, vale zero punti. Quindi, se la incontrate, non attaccatela.”
Una volta che Present Mic ebbe finito di spiegare, siamo andati tutti a prepararci di fronte ad un enorme cancello che dava sul campo di battaglia. Non appena fummo tutti pronti, ho sentito una voce gridare “GO!” e sono subito andato sul campo di battaglia.
Present Mic: “Beh, cosa state aspettando? Non ci sono limiti di tempo nella vita reale, quindi GO! GO! GO!”
Tutti hanno iniziato a correre. Io ero già davanti a loro e avevo già distrutto ben tre robot. Usavo la mia forza per afferrare un robot e lanciarlo contro altri due, distruggendoli contemporaneamente. Ho anche usato le antenne per lanciare raggi elettrici, e quelli che non colpivo, li bruciavo col mio tocco. Infatti, un’altra abilità che ho sviluppato è quella di emettere calore dal mio corpo, portandolo a temperature elevate, e quando succede, il mio corpo viene avvolto da un’aura rossa ad alto potenziale distruttivo. Dopo alcuni minuti passati a distruggere robot, vidi che non ne era rimasto nessuno e decisi di fare una pausa.
Akira: “Ok, ho circa 75 punti. Dovrebbero essere sufficienti per essere ammesso.”
(Nota dell’autore: ogni volta che vedrete una battuta scritta in corsivo, significa che il personaggio si sta dicendo la frase mentalmente. :)
Ad un tratto sentii la terra iniziare a tremare. Alzai lo sguardo e vidi un gigantesco robot Villain di quarta categoria, marciare verso alcuni studenti. Mi trovavo sul lato sinistro del campo di battaglia, quindi ero fuori dal suo campo visivo.
Akira: “Woah, è un robot bello grosso!”
Mentre osservavo la maggior parte degli studenti scappare, notai Izuku saltare verso il robot, caricando il pugno. Diede al robot un colpo così forte, da deformarlo e farlo cadere all’indietro. Rimasi a bocca aperta dallo stupore, vedendo quanto fosse diventato forte Izuku. Ovviamente, la sua era più che semplice forza. In qualche modo deve essere riuscito a sviluppare un quirk, nonostante avesse detto che nel suo corpo non ce ne era la minima traccia. Mentre elaboravo l’accaduto, vidi una ragazza con l’aspetto e la postura simili ad una rana, trovarsi proprio dietro al robot che cadeva. Ho agito d’istinto, attivando la supervelocità e correndo verso di lei. L’afferrai al volo e spiccai un lungo salto in avanti, facendoci uscire dal raggio d’azione del robot, pochi istanti prima che ci cadesse addosso. Dopo essere rotolati per terra, mi voltai verso di lei, per assicurarmi che stesse bene.
Akira: “Stai bene?”
????: “Ribbit, si, sto bene. Grazie per avermi salvata.”
Akira: “Non c’è bisogno di ringraziarmi. Chiunque l’avrebbe fatto.”
Present Mic: “TEMPO SCADUTO!!!”
Come aveva detto Present Mic, il tempo era scaduto e l’esame era finito. Mi alzai e corsi verso il luogo in cui Izuku era caduto, sperando non avesse riportato lesioni. Quando arrivai lì, vidi Izuku seduto a terra, con il braccio destro ed entrambe le gambe rotti. Lì vicino, notai la ragazza dai capelli castani e anche lei non sembrava stare molto bene. Osservai, quindi, una signora anziana vestita da infermiera, dirigersi verso i due.
Altri studenti: “Guardate, è Recovery Girl!”
Akira: “Quindi è questo il suo nome, eh? In fondo, dovevo aspettarmelo.”
Recovery Girl: “Sei ferito, giovanotto?”
Akira: “No, ma loro sì: la ragazza sembra avere un infortunio alla gamba e il ragazzo ha sia le gambe che il braccio fratturati.”
Recovery Girl: “Capisco, grazie.”
Recovery Girl diede un bacio alla gamba della ragazza, guarendola. Fece lo stesso con Izuku, tranne per il fatto che le sue gambe guarirono solo in parte. A quanto pare, deve esserci un limite alla quantità di danni che il suo quirk può curare. A quel punto mi venne l’idea di provare a usare i miei poteri per curare le gambe di Izuku. Ricordate quando ho detto che posso emettere calore dal corpo, venendo ricoperto da un’aura rossa? Beh, so che può sembrarvi folle, ma ci sono state alcune occasioni in cui la mia aura era blu e le sue capacità mutavano da distruttive a curative, permettendomi di guarire le ferite altrui. Il problema è che, ogni volta che provo a farlo a comando, di solito non funziona. È molto raro che io sia in grado di curare intenzionalmente, ecco perché lo uso molto poco. Tuttavia, non volevo che Izuku facesse fatica a camminare, quindi decisi di fare un’eccezione.
Akira: “Hey Izuku, stai fermo, voglio provare una cosa.”
Izuku: “Uhm…va bene.”
Dovetti concentrarmi molto per evocare di nuovo la mia aura blu. Dopo circa un minuto, il mio corpo venne, finalmente, avvolto dall’aura e dalle mie mani partivano leggere fiammelle color cielo.
Izuku: “CO-Cosa stai facendo?”
Akira: “Fidati di me, Izuku, questo ti aiuterà.”
Poggiai entrambe le mani sulle gambe di Izuku, tenendole per circa dieci secondi. Dopodiché, le lasciai e vidi che stavano molto meglio.
Akira: “Va bene, ora alzati.”
Izuku obbedì e si mise in piedi. Fu sorpreso quando non provò alcun dolore alle gambe, riuscendo a muoverle come se niente fosse.
Izuku: “Woah, le mie gambe sono completamente guarite!”
Akira: “Prego.”
Izuku: “Grazie, ma come hai fatto?”
Akira: “Onestamente, non lo so. È successo poche altre volte, ma erano sempre occasionali. Ci sono ancora alcune cose che non comprendo del mio potere. Ma, alla fine, ci riuscirò.”
Izuku: “Oh…va bene.”
Akira: “Comunque, ora che l’esame è terminato, è meglio che vada a casa. Stammi bene, Izuku. Spero tu riesca ad entrare allo Yuei.”
Izuku: “Sì, anche tu. Grazie ancora, Akira.”
Una volta arrivato all’uscita, venni avvicinato dalla ragazza che avevo salvato prima.
????: “Aspetta!”
Akira: “Oh sei tu, hai bisogno di qualcosa?”
????: “Volevo ancora ringraziarti per avermi salvata.”
Akira: “Oh, beh, prego.”
????: “Come ti chiami?”
Akira: “Akira, Akira Fudo. E tu?”
????: “Ribbit, mi chiamo Tsuyu Asui.”
Akira: “Beh, è stato un piacere conoscerti, Tsuyu. Spero di rivederti allo Yuei.”
Tsuyu: “Anche a me ha fatto tanto piacere conoscerti, Akira.”
Akira: “Allora…ci vediamo!”
Tsuyu: “Ciao.”
Dopo averla salutata, salii sulla moto e tornai a casa.
Dopo due settimane passate a rilassarmi e girare per la città, arrivò una lettera dallo Yuei. Conteneva uno strano marchingegno con un pulsante. Lo premetti e, di fronte a me, comparve un messaggio olografico, raffigurante l’uomo muscoloso dai ciuffi biondi che ha lottato contro il mostro-melma. Ho scoperto che il suo nome da Hero era All Might e che era noto come l’Hero N°1 del Giappone. Il Simbolo della Pace. Chiunque ne parlasse, lo descriveva come il migliore di tutti. L’eroe per antonomasia.
All Might: “Giovane Fudo, porto grandi notizie per te! Hai superato l’esame scritto senza sbagliare una risposta e hai superato l’esame pratico con un totale di 140 punti!”
Akira: “140?! Pensavo di averne fatti solo 75.”
All Might: “Se questa notizia ti lascia confuso, permettimi di spiegarti! Esistono due tipi di punti che si ottengono nell’esame pratico! Ci sono i punti Villain, che ottieni distruggendo i robot; e ci sono i punti Hero, che ottieni eseguendo azioni eroiche! E poiché hai salvato la giovane Asui dall’essere schiacciata da quel robot gigante, ti abbiamo dato 65 punti Hero come ricompensa. Ora, senza ulteriori indugi, benvenuto allo Yuei, Akira Fudo! Benvenuto alla tua Hero Academia!”
L’attimo dopo, l’ologramma scomparve.
Akira: “Wow, quindi c’era un sistema di punti nascosti. Forse, frequentare questa scuola, potrebbe rivelarsi più interessante di quanto pensassi.”
Detto questo, decisi di prepararmi per cena due panini al formaggio, guardare un po' di TV e poi andare a letto. Che giornata pazzesca, eh? Ma qualcosa mi dice che, da questo momento in poi, tutti i giorni saranno così. E anche di più.
 
 
 
Ciao di nuovo. Finalmente Akira è stato ammesso allo Yuei! E ha già iniziato a farsi notare dagli altri studenti, specialmente da una certa ragazza-rana. In più, gli ho anche dato un nuovo potere, il tocco guaritore. Spero vi piaccia la novità. Detto questo, ci salutiamo. Perché, come ho già detto a inizio pagina, per un po' non potrò aggiornare. Spero che questo possa farvi aumentare la curiosità. Nel prossimo capitolo, il nostro eroe comincerà la sua nuova esperienza allo Yuei. Speriamo non combini subito dei guai, conoscendolo. E senza ulteriori indugi, al prossimo capitolo! E buone vacanze!!!

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Capitolo 5
*** Benvenuti allo Yuei! ***


Sono tornatooooo!!! Quanto mi è mancato scrivere questa fanfiction! Queste due settimane mi sono sembrate un’eternità. Una vera e propria astinenza. Ma adesso sono qui, pronto per ricominciare. E sarei anche contento se un certo uomo diavolo di nostra conoscenza non avesse fatto di testa sua in questo capitolo, scombinandomi tutta la storia! Perché, purtroppo, i miei timori dell’altra volta si sono avverati e Akira ha combinato un guaio. Uno grosso. Per sapere quale, leggetevi il capitolo, mentre per le spiegazioni ci vediamo a fine pagina.
 
 
                                                                       Benvenuti allo Yuei!
 
Akira POV
Finalmente, oggi è il mio primo giorno allo Yuei. E, a essere onesti, sarei molto più contento se non fossi costretto a indossare l’uniforme scolastica che mi hanno inviato. Non è esattamente il mio stile.
Akira: “Uffa, quest’uniforme fa schifo! Sarebbe perfetto se ci lasciassero mettere ciò che ci piace, ma no: dev’essere per forza un’uniforme specifica. Ecco una cosa del Giappone che non mi è mancata affatto.”
Dopo aver indossato l’uniforme, uscii dall’appartamento e balzai in sella alla moto, diretto a scuola. Una volta arrivato, parcheggiai la moto vicino al cancello gigante ed entrai. Impiegai cinque minuti buoni a girare per i corridoi, in cerca della classe 1-A finché, finalmente, la trovai. Appena entrato, sentii immediatamente due ragazzi che si urlavano a vicenda. Ovviamente, per chissà quale scherzo del destino, dovevo finire nella stessa classe dove c’erano sia il ragazzo biondo cenere, che il quattr’occhi. Andai a cercarmi un posto, scegliendone uno vicino alla finestra. Cercai d’ignorare i due idioti che stavano ancora discutendo, ma fu tutto inutile. A quel punto, decisi di farli smettere.
Quattr’occhi: “PER FAVORE, TOGLI I TUOI PIEDI DAL BANCO!”
Biondo Cenere: “NON DIRMI COSA FARE, QUATTR’OCCHI, O TI FACCIO FUORI!”
Quattr’occhi: “Stai minacciando un tuo compagno di classe?!”
Akira: “Oh mio Dio, volete abbassare il volume, voi due?! Cribbio, a quest’ora vi avrà sentiti l’intero quartiere!”
Il biondo cenere e il quattr’occhi smisero di litigare e si girarono, all’istante, verso di me. Vidi il biondo cenere lanciarmi uno sguardo assassino, che non mi spaventò per niente, mentre il quattr’occhi indietreggiava.
Biondo Cenere: “E CHI DIAVOLO SEI TU, PER DARMI ORDINI?!”
Akira: “Sul serio? Altre urla? Finirai per svegliare i bambini se continui così.”
Biondo Cenere: “Mi stai sfottendo?!”
Akira: “Forse.”
Il biondo cenere fece partire delle scintille dalla sua mano e tentò di colpirmi in faccia, ma gli afferrai il braccio, bloccandoglielo, e usai un po' del mio potere per bruciarglielo leggermente.
Biondo Cenere: “Aagh! Ma che…?”
Akira: “Ed è solo un avvertimento: provaci un’altra volta e ti riduco il braccio in cenere.”
Biondo Cenere: “Tch!”
E mentre il biondo cenere tornava al suo posto, vidi Izuku entrare in classe e mi sentii sollevato nel vedere, finalmente, un volto amico. Camminò verso i banchi, sistemandosi in quello accanto al mio.
Akira: “Hey amico, come va?”
Izuku: “Oh, hey Akira. Io sto bene, grazie.”
Akira: “Buono a sapersi. Sembra che siamo nella stessa classe.”
Izuku: “Sì. Ma sono un po' nervoso perché c’è anche Kacchan.”
Akira: “Kacchan? Chi è Kacchan?”
Vedo Izuku puntare il dito verso il biondo cenere e resto a bocca aperta.
Akira: “Biondo Cenere è “Kacchan”? Aspetta, perché lo chiami così?”
Izuku: “Beh, il suo vero nome è Katsuki Bakugo, ma lo chiamo “Kacchan” perché eravamo amici.”
Akira: “Perché hai detto “eravamo”? Cos’è successo?”
Vidi Izuku abbassare lo sguardo. A quanto pare, deve essere successo qualcosa, in passato, che ha incrinato la loro amicizia. Decisi di non insistere. So quanto può far male parlare del passato.
Akira: “Va tutto bene. Non devi dirmelo, se non vuoi. Parlare del passato può essere doloroso. Ne so qualcosa. Sappi che, semmai tu avessi bisogno di qualcosa, anche solo parlare o sfogarti, io sono qui.”
Izuku: “Grazie.”
Izuku si sentì un po' meglio, sapendo di avere qualcuno su cui contare. Dopo averlo rassicurato, ho visto il quattr’occhi camminare verso me e Izuku. È meglio per lui che non sia qui per causare altri problemi. Non sono dell’umore giusto.
Quattr’occhi: “Sei tu quello che ha distrutto quell’enorme robot Villain durante gli esami, giusto?”
Izuku: “S-sì.”
Il quattr’occhi fece un inchino verso Izuku, lasciandoci entrambi un po' scioccati.
Quattr’occhi: “Mi scuso per il mio comportamento nei tuoi confronti, quel giorno. Hai capito il vero significato dell’esame, mentre tutti gli altri pensavano solo a scappare, me compreso. Per questo, mi dispiace.”
Le mie labbra s’incurvarono in un sorriso, quando lo vidi scusarsi con Izuku. Sapevo che il quattr’occhi non era una cattiva persona, soltanto troppo frettoloso nel giudicare. Di solito non sopporto quel tipo di persone, perché giudicano sempre tutti troppo in fretta, ma per lui posso fare un’eccezione perché, posso giurarlo, si sentiva davvero in colpa per quello che ha fatto.
Izuku: “Va tutto bene, non preoccuparti.”
Quattr’occhi: “Mi presento: mi chiamo Tenya Iida.”
Izuku: “Izuku Midoriya.”
Akira: “Ecco come si chiama. Buono a sapersi.”
Iida si rivolse poi a me, inchinandosi come con Izuku.
Iida: “Mi scuso per il modo in cui ho agito nei confronti del tuo amico. Sapevi che capiva il vero significato dell’esame e lo capivi tu stesso. Avevi ragione a dirmi che quello che stavo facendo era sbagliato e non avrei dovuto essere così avventato nel giudicare Midoriya.”
Rimasi seduto, facendo del mio meglio per resistere all’impulso di ridere. So che è sbagliato, ma il modo in cui si stava scusando era, a dir poco, esilarante. Per fortuna, riuscii a calmarmi abbastanza per rispondere.
Akira: “Acqua passata, amico.”
Iida: “Grazie. Non merito la tua gentilezza.”
Akira: “Oh, piantala! Guarda che sei un bravo ragazzo, si vede. Hai solo il vizio di saltare subito alle conclusioni. Ma non preoccuparti troppo, tutti commettiamo errori. L’importante è imparare da essi, giusto?”
Iida: “Capisco, grazie. Posso chiederti come ti chiami?”
Akira: “Akira Fudo.”
Iida: “È un piacere conoscerti, Akira.”
Akira: “Il sentimento è reciproco, amico mio.”
Mentre Iida tornava a sedersi, vedo la ragazza dai capelli castani entrare in classe e dirigersi verso Izuku.
Ragazza dai capelli castani: “Ciao, Deku.”
Izuku: “Oh, ciao Uraraka. M-mi hai chiamato “Deku”?
Akira: ““Deku”? Perché ti ha chiamato “Deku”?”
Akira: “Inoltre, lei si chiama Uraraka? Non so se è il nome o il cognome ma, per ora, la chiamerò Uraraka.”
Uraraka: “Non è questo il tuo nome?”
Izuku: “No, non proprio. Mi chiamo Izuku Midoriya. Deku è un soprannome che Kacchan usa per prendermi in giro.”
Akira: “Che cosa? Biondo Cenere lo chiama “Deku” per prenderlo in giro? Che razza di problemi ha, questo qui?!”
Uraraka: “Oh, non lo sapevo. Scusami per averti chiamato “Deku”. Ma, in fondo, un po' mi piace. Dà la sensazione di una persona che s’impegna e, penso, potrebbe essere un buon nome da Hero.”
Akira: “Sai, in realtà potrebbe essere un OTTIMO nome da Hero, a seconda di come lo usi.”
Izuku: “O-ok, allora. Se vi fa p-piacere, p-potete chiamarmi…Deku.”
Akira: “*ridacchia* Va bene, ora che abbiamo risolto questa “importante questione”, non mi presenti la tua nuova amichetta, “Deku”?”
Lo dissi in tono scherzoso, facendo diventare Izuku rosso dall’imbarazzo. Poi si è ricordato che io e Uraraka non siamo stati ancora presentati.
Izuku: “Oh, giusto. Uraraka, lui è Akira. È un amico che ho conosciuto prima degli esami d’ammissione.”
Uraraka si voltò verso di me e mi salutò.
Uraraka: “Ciao, mi chiamo Ochaco Uraraka. Piacere di conoscerti.”
Akira: “Akira Fudo, piacere mio.”
Dopo esserci presentati, Ochaco è andata a trovarsi il suo posto e io notai Tsuyu dall’altra parte della classe. Mi vide e mi salutò con la mano. La salutai a mia volta, per poi guardare davanti alla classe e vedere quello che sembrava un grosso sacco a pelo giallo. Il sacco a pelo si aprì, rivelando un uomo dai capelli disordinati e lo sguardo stanco, di uno che non dorme da giorni.
????: “Vi ci sono voluti dieci secondi buoni per calmarvi.”
L’uomo si alzò dal sacco a pelo e ci squadrò uno per uno.
????: “Mi chiamo Shota Aizawa. Sarò il vostro coordinatore di classe, nonché vostro insegnante. Adesso indossate le uniformi d’allenamento e incontriamoci fuori.”
Poco dopo siamo andati tutti negli spogliatoi per indossare le uniformi d’allenamento. Sebbene fossero più comode delle uniformi scolastiche, non mi piaceva lo stesso indossarle, per via del discutibile design. Sicuramente è solo una mia fissazione ma, lo ammetto, non sono un grande fan del tipo di uniformi che usano qui. Dopo pochi minuti, eravamo tutti fuori con indosso le uniformi d’allenamento.
Ochaco: “Uhm, signor Aizawa, non dovremmo cominciare prima con l’orientamento?”
Aizawa: “Se diventerete Heroes, non avrete tempo per cose così sciocche. Ora faremo un test diagnostico sui quirk. Lo studente che otterrà il minor punteggio verrà dichiarato “non idoneo” e, quindi, espulso.”
Tutti tranne Akira: “ESPULSO?!”
Ochaco: “Ma…non è giusto!”
Aizawa: “Pensate che la vita sia sempre giusta? Gli Heroes rischiano la vita ogni giorno per garantire la sicurezza di tutti. Pensate che sia giusto per loro, avere il destino delle persone e di questa città nelle loro mani, se poi si rivelano degli incapaci?”
Akira: “Wow, scommetto che il tuo quirk è “Incoraggiamento”!”
Gli studenti si scambiarono degli sguardi preoccupati, per la frecciatina che lanciai ad Aizawa, mentre quest’ultimo mi chiamava per farmi andare per primo nel test sui quirk.
Aizawa: “Akira, secondo la tua scheda, hai frequentato un corso di studio privato, a casa, per sette anni. Ti è capitato di fare anche un corso di fitness?”
Akira: “Oh, non ne ha idea, prof..”
Mi ritornò in mente tutto l’addestramento che feci sotto la supervisione di mia sorella Jun. Mi ha insegnato come difendermi in determinate situazioni, ed era anche la mia insegnante di scienze, matematica, inglese e storia. Era un’insegnante molto brava, ma una sorella ancora migliore. Mentre ero perso nei miei pensieri, sentii Aizawa urlare il mio nome.
Aizawa: “AKIRA!”
Akira: “Eh, cosa? Cos’è successo?”
Aizawa: “Ti ho chiesto se hai mai lanciato una palla, durante questo corso di fitness.”
Akira: “Oh sì, certamente.”
Aizawa:” Il tuo lancio più lontano?”
Akira: “70,9 metri.”
Aizawa: “Ora prova a lanciarla usando il tuo quirk.”
Akira: “Va bene.”
Dovevo stare molto attento in questa parte. Dovevo usare i miei poteri per lanciare la palla, ma anche assicurarmi di non esagerare. Strinsi la palla con la mano destra, posizionandomi per il lancio. La lanciai con tutta la forza che potevo permettermi, in modo da mettere una buona quantità di potenza nel tiro e impedire alla palla di bruciare all’istante. C’era così tanta potenza in quel lancio, da causare un violento spostamento d’aria, attorno a me, facendo sì che alcuni studenti e lo stesso Aizawa venissero spinti un po' indietro.
Akira: “Troppo forte?”
Guardai verso Aizawa, solo per vederlo con uno sguardo scioccato. Deve essere rimasto sorpreso dalla mia prestazione nel lancio della palla. Gli altri studenti chiesero quale fosse il mio punteggio e, non appena lo videro, spalancarono occhi e bocca.
Tutti tranne Akira: “CHEEEEEEEEEE?! 2.107 CHILOMETRI?!”
Gli studenti mi guardarono tutti sbalorditi, tranne Bakugo, che sembrava incazzato, e un altro ragazzo con i capelli rossi e bianchi che stava lì in piedi, senza emozioni. Aveva un’ustione sull’occhio sinistro e, a giudicare da ciò, deve avere un passato oscuro, quasi simile al mio.
 
Aizawa POV
Rimasi lì, incredulo per l’accaduto. Non solo questo ragazzo ha lanciato la palla a una distanza da guinness, ma ho provato a neutralizzare il suo quirk e non ha funzionato.
Aizawa: “Chi è questo ragazzo? E perché non riesco a neutralizzargli il quirk?”
 
Akira POV
Dopo quella dimostrazione di forza, il resto degli studenti, me compreso, ha continuato con il test diagnostico. Direi di essere andato bene nel resto delle attività. Non come nel lancio della palla, ma andai bene. Nella corsa di 50 metri ho dovuto trattenermi molto, per non sembrare troppo veloce, arrivando al traguardo poco dopo Iida. Nel salto in lungo da fermi, in realtà, ho battuto tutti e credevo di averlo fatto anche con il lancio della palla, ma le cose sono cambiate quando Ochaco usò il suo quirk sulla palla e ottenne, come punteggio, il simbolo dell’infinito. Alla fine, arrivò il turno di Izuku di lanciare la palla, e notai Bakugo con un sorrisetto in faccia.
Bakugo: “Hehe, sarà questo stupido nerd ad essere espulso.”
Akira: “Oh, davvero?”
Bakugo: “Sicuro. Un incapace senza quirk come lui non potrà mai entrare allo Yuei.”
Iida: “Bakugo, sei consapevole del fatto che Midoriya ha distrutto un robot Villain di quarta categoria?”
Bakugo: “Lui COSA? COME?! È UN SENZA QUIRK!”
Akira: “Forse prima lo era, ma ora non più.”
Bakugo: “Che significa?”
Akira: “Guarda e lo scoprirai.”
Bakugo rivolse a Izuku uno sguardo inferocito. Mi tenni pronto a intervenire, nel caso in cui provasse a fargli del male o qualcosa del genere. Mentre guardavo Izuku lanciare la palla, rimasi sbalordito nel vedere che aveva fatto pochissimi metri.
Akira: “Che diavolo è successo? So che ha del potere dentro di sé, l’ho visto, quindi perché non ha funzionato?”
Poi notai gli occhi di Aizawa brillare di rosso.
Akira: “Aizawa gli ha impedito di usare i suoi poteri?!”
Izuku: “Co-cosa è successo?”
Aizawa: “Ho neutralizzato il tuo quirk.”
Izuku: “Cosa? Aspetta, ma questo significa…oh mio Dio. Sei l’Hero Neutralizzatore, Eraserhead! Puoi neutralizzare i quirk altrui, con il solo sguardo!”
Tutta la classe sembrò sorpresa e spaventata nel sentirlo. Anch’io rimasi stupito.
Akira: “Quindi può neutralizzare i quirk. Potere utile, ma non molto se hai l’occhio secco.”
Poi mi sono ricordato della sua faccia scioccata quando mi ha visto lanciare la palla. Un brivido freddo mi percorse la schiena, perché mi resi conto che stava cercando di neutralizzarmi il quirk e non ci è riuscito. Senza volerlo, mi sono tradito.
Akira: “Merda, ora che faccio? Probabilmente mi terrà d’occhio d’ora in poi, dato che non può neutralizzarmi i poteri.”
Mi ricomposi e ascoltai ciò che Aizawa disse a Izuku.
Aizawa: “Da quello che ho visto, non riesci a controllare il tuo quirk. Pensi davvero che qualcuno verrà ad aiutarti, dopo esserti ridotto a uno straccio?”
Izuku: “I-io…non volevo…”
Aizawa: “Non importa quali siano le tue intenzioni, le persone intorno a te sarebbero costrette ad aiutarti.”
Mentre parlava, guardò Izuku con freddezza.
Aizawa: “Ascolta bene ragazzo: hai il coraggio di un Hero, te ne do atto. Tuttavia, senza il controllo del tuo quirk, finirai solo per ridurti in fin di vita, diventando un peso per gli altri e per te stesso. Affronta la realtà: con questo tuo “potere”, non diventerai mai un Hero, Izuku Midoriya.”
Volevo dare ad Aizawa un pugno in faccia, per quello che ha detto. Non aveva alcuna fiducia in Izuku. Mi ha fatto arrabbiare così tanto perché, in pratica, stava dicendo che qualcuno che non può controllare il proprio potere, non può diventare un Hero. Infuriato come non mai, feci un passo avanti.
Akira: “Quindi non hai alcuna fiducia in lui, vero?”
Aizawa: “hmm?”
Akira: “Pensi che, solo perché qualcuno non può controllare il proprio potere, non può diventare un Hero?”
Aizawa sembrava curioso di sapere dove volessi andare a parare.
Akira: “Se pensi davvero questo…allora PERCHE’DIAVOLO SEI ANCORA QUI?”
Aizawa rimase scioccato nel sentirmi urlare con tale rabbia. Tentò di dire qualcosa, ma lo interruppi.
Akira: “SEI QUI PER AIUTARCI A IMPARARE COME USARE QUESTI POTERI A FIN DI BENE, GIUSTO?! IN MODO DA FARCI DIVENTARE DEI VERI HEROES, GIUSTO?! NON DOVREBBE ESSERE QUESTO IL TUO LAVORO, SIA COME HERO CHE COME INSEGNANTE?!”
Gli studenti erano impauriti nel sentire la rabbia nella mia voce, e Aizawa non faceva eccezione. Stava tremando di paura mentre vedeva i miei capelli oscillare, i segni rossi comparirmi sotto gli occhi e delle piccole scariche elettriche percorrermi il corpo.
Akira: “PERCHE’ DICI CHE IZUKU NON PUO’ DIVENTARE UN HERO, SOLO PERCHE’ NON RIESCE A CONTROLLARE IL SUO POTERE, HUH? NON VUOI AIUTARLO A CONTROLLARLO? VUOI CHE RINUNCI AI SUOI SOGNI? HAI PAURA CHE DIVENTI UN VILLAIN? OPPURE CHE TI FACCIA FARE BRUTTA FIGURA?!”
Aizawa: “Io…non ho mai detto…”
Akira: “NON ME NE FREGA NIENTE SE NON LO HAI DETTO, L’HAI PENSATO! E NON PROVARE A NEGARLO!”
Aizawa non ebbe più il coraggio di parlare. Sapevo che quello che stavo dicendo era rischioso. Potevo essere espulso per questo, ma non m’importava. Questo tizio meritava una lezione. Non m’interessa se è un insegnante, fare un discorso simile ad un proprio alunno, va contro tutto ciò che un insegnante dovrebbe fare.
Akira: “Puoi farmi quello che ti pare. Puoi anche espellermi da questa scuola per averti urlato contro, se vuoi. Non m’importa! Ma se credi davvero che una persona come Izuku non può diventare un Hero, solo perché non riesce a controllare il suo potere, e non sei disposto ad aiutarlo…allora NON SEI DEGNO DI ESSERE UN INSEGNANTE!!!”
A quel punto, persi completamente il controllo. Avvolto da scariche elettriche, il mio corpo si trasformò. E quando la polvere fu diradata, la classe 1-A ebbe il suo primo terrificante incontro con Devilman, l’Uomo Diavolo.
Respiravo pesantemente, per la rabbia che provavo. Mi voltai verso gli altri, leggendo il terrore nei loro occhi.
Izuku: “Akira…”
Mi girai in direzione di Izuku e lo vidi guardarmi con uno sguardo spaventato. Ma non aveva paura DI me. Aveva paura PER me. Paura per quello che potrebbe accadermi, ora che ho rivelato il mio vero volto. E nei suoi occhi, vidi anche del dispiacere per me. Cercava di comprendere quanto sia stato difficile per me, dover vivere con un simile mostro dentro. Il doverlo tenere sempre segreto, per paura di essere emarginato, perché ero diverso. E non poter vivere una vita normale, come tutti gli altri. Perché, in fondo, Izuku e io eravamo uguali. Poveri emarginati, evitati da tutti solo per l’essere nati diversi da loro. Non potendo più sopportare il suo sguardo, tirai fuori le ali e partii a razzo verso l’alto, allontanandomi il più possibile.
Dopo diverse ore, fu notte. Avevo fermato diversi crimini mentre ero Devilman, uccidendo tutti i criminali coinvolti. Una volta arrivato a casa e tornato normale, mi gettai sul letto. Avevo scazzato, stavolta avevo davvero scazzato. Sarei stato sicuramente espulso per questo, perdendo la mia unica occasione di ottenere aiuto per imparare a controllare meglio i miei poteri. Ero di nuovo solo. Nessuno a cui rivolgermi. Nessuno a confortarmi. Nessuno ad aiutarmi. Sono da solo. E, forse, lo sono sempre stato.
 
 
 
 
 
Akira, Akira, Akira…come devo fare con te?! Ti avevo detto di startene buono in questo capitolo, ma no, dovevi per forza fare di testa tua. Va bene che Aizawa si meritava una lezione e avevo già in mente di far scoprire il tuo segreto alla classe, ma doveva accadere DOPO!!! Invece adesso mi tocca, non solo tirarti fuori dai guai, ma anche riscrivere tutti i capitoli successivi e, forse, anche improvvisarne qualcuno. E questo perché non sei in grado di fare quello che ti si dice!!!!! (Akira, spaventato, corre a nascondersi.). Ok, avrete capito che ho qualche problema a gestirmi i personaggi. Comunque si, ormai il danno è fatto: Akira ha rivelato la sua vera natura di fronte alla classe e il suo destino è, al momento, incerto. Per il prossimo capitolo, dovrò davvero spremermi le meningi per risolvere la situazione e tirare Akira fuori dai guai (sempre se non lo uccido prima.). Detto questo, ci salutiamo. Alla prossima! 

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Capitolo 6
*** Segreto Svelato ***


Saaaaalve a tutti! Bentornati al nostro crossover preferito! Avviso subito che questo capitolo è un po' improvvisato, dato che Akira mi ha scombinato la storia, nel capitolo precedente, con quel suo attacco di rabbia. Quindi ho parlato con gli altri personaggi, ci siamo organizzati e abbiamo deciso d’improvvisare qualcosa, ovvero il capitolo che vi apprestate a leggere. Spero che vi piaccia.
 
 
                                                                               Segreto svelato
 
Akira POV
 
(Sogno di Akira)
 
Aprii gli occhi, ma vidi solo oscurità. Mentre cercavo di capire che posto fosse, sentii una voce.
????: “Akira.”
Cominciai ad avere paura.
Akira: “Ehilà? ...c’è nessuno?”
????: “Akira.”
Akira: “Va bene, chi c’è? Chi sei?”
????: “Non ti ricordi di noi…figliolo?”
Quella voce mi fece tremare per la paura. Vidi, in lontananza, delle figure oscure che, pian piano, si avvicinavano. Una volta che furono abbastanza vicine, potei vedere chiaramente il loro aspetto e il mio cuore si fermò: davanti a me, c’erano i miei genitori.
Akira: “Mamma? Papà?”
Kaori: “Perché l’hai fatto?”
Akira: “Eh?”
Kaori: “Perché sei scappato?”
Akira: “Io…non volevo…”
Reijiro: “Non volevi farlo? Non mentirci, sei rimasto a guardare mentre tua madre veniva pugnalata e io venivo divorato vivo. Quando avevamo più bisogno di te, sei scappato.”
Kaori: “Oh Akira, sei un ragazzo così egoista. E pensare che io e tuo padre eravamo convinti che tu avresti fatto grandi cose. Che saresti diventato un uomo dal cuore puro e coraggioso. Che delusione!”
Akira: “Non è vero…non è vero…”
????: “Invece è vero, Akira.”
Come se non stessi abbastanza male, quella voce fu come una coltellata per me. Sapevo a chi apparteneva. Lentamente, mi voltai, trovandomela davanti.
Akira: “Miki?”
Miki: “Eravamo amici del cuore, Akira. Mi fidavo di te. Ricordi quando, da piccoli, giocavamo agli sposi? Dicevi sempre che, un giorno, mi avresti sposata davvero e saremmo stati insieme per sempre. E anche se era un gioco, nel mio cuore speravo che quel giorno arrivasse. Ma ora so che non arriverà mai, che il mio sogno non potrà realizzarsi. E tutto per colpa tua!”
Quello fu il mio punto di rottura. Crollai in ginocchio, piangendo tutte le lacrime che avevo.
Akira: “*singhiozza* Mi dispiace. Mi dispiace così tanto.”
Reijiro: “Dispiacerti non ci riporterà in vita, figliolo.”
Alzai lo sguardo e vidi che Miki e i miei genitori non c’erano più e tutto era invaso dal fuoco. In mezzo alle fiamme, vidi una figura imponente che mi fissava. Somigliava a Devilman, tranne che era più massiccio, la pelle era rossa, gambe e braccia erano ricoperte da peluria nera, le ali sulla testa erano più membranose e aveva gli occhi gialli. Rimasi paralizzato dalla paura, per il modo in cui mi guardava. Volevo fuggire ma il mio corpo rifiutava di muoversi. Il demone cominciò a correre verso di me, ringhiando. Chiusi gli occhi, aspettando la morte.
 
(Il mondo reale)
 
Akira: “AAAHH!”
Mi misi seduto sul letto, col fiato corto e il volto fradicio di sudore. Avevo avuto un altro incubo. Non era la prima volta, ma era comunque doloroso. Continuava a riportare alla luce ricordi terribili e, non importa quanto provassi a resistere, finivo sempre in lacrime.
Akira: “Non importa quanto mi sforzi a dimenticare, il passato tornerà sempre a tormentarmi.”
Guardai la sveglia e, vedendo che era ancora molto tardi, tornai a dormire.
 
(Mattina, 9:20 a.m.)
 
Mi sono svegliato stanco morto. Se state pensando che, svegliarsi da un incubo nel cuore della notte e poi riaddormentarsi, possa farti svegliare riposato, beh, non è il mio caso. Mi alzai e andai in cucina, versandomi un po' di cereali per colazione. Feci anche del caffè, in modo da darmi abbastanza carica per la giornata. Ma era proprio questo il problema: non avevo idea di cosa fare. Tornare allo Yuei era, decisamente, fuori questione. Specie dopo essermi trasformato in Devilman di fronte a tutta la classe. Inoltre, sarò stato automaticamente espulso, dopo questa bravata; quindi meglio mettermi l’anima in pace.
Akira: “Dannazione, dovevo restare lì fino alla laurea, e invece mi sono già fatto espellere, il primo giorno. Adesso che gli dico a Jun?”
Mentre riflettevo sul da farsi, sentii bussare alla porta. Andai ad aprire, ritrovandomi davanti l’ultima persona che avrei immaginato d’incontrare: All Might.
Akira: “All Might? Cosa ci fa qui?”
All Might: “Buongiorno, giovane Fudo. Sono qui per parlare con te. Posso entrare?”
Akira: “Uhhhh, certo, okay.”
Feci entrare All Might e si sedette sul divano.
Akira: “Ho messo su il caffè, ne vuole un po'?”
All Might: “Certo, se non ti dispiace.”
Akira: “Come lo vuole?”
All Might: “Due cucchiai di crema e cinque di zucchero, grazie.”
Gli versai il caffè e gli misi accanto la crema e lo zucchero, in modo che potesse servirsi. Mi sedetti sul mio lato del divano e bevvi un sorso dalla mia tazza. Decisi di chiedergli perché era venuto, anche se mi ero già fatto un’idea.
Akira: “Perché è venuto qui, All Might? Di cosa vuole parlarmi?”
All Might: “Sono venuto a parlarti dell’incidente di ieri.”
Akira: “*Sigh* Ovviamente. Allora, cos’è? Sei venuto a farmi la predica su come ho sbagliato, urlando in quel modo ad Aizawa?”
All Might stava per parlare, ma poi decise di non dire nulla.
Akira: “Beh, risparmiatela per qualcuno che sente di aver davvero sbagliato, perché sicuramente non sono io!
Quel tipo è un insegnante e il suo lavoro è aiutare gli studenti dello Yuei ad imparare a controllare i loro poteri! Il fatto che sia un Hero non gli dà il diritto di dire ad un suo alunno che non può diventare un Hero, solo perché non riesce a controllare il proprio potere!”
All Might: “Hai ragione, giovane Fudo, ed Eraserhead è veramente dispiaciuto per essere stato così ignorante e sconsiderato.”
Akira: “Sì. Anche se fosse vero, voglio sentirlo dire da lui.”
All Might: “E lo farai, una volta tornato allo Yuei.”
Gli diedi uno sguardo confuso.
Akira: “Che vuol dire?”
All Might: “Vuol dire che ti stiamo permettendo di rimanere allo Yuei. Tutti gli insegnanti della scuola, incluso il preside Nezu, hanno davvero preso a cuore il tuo messaggio e hanno deciso che sarebbe ingiusto espellerti per aver esposto dei punti validi su ciò che un Hero e un insegnante dovrebbe fare.”
Rimasi sinceramente sorpreso, nel sapere che non sarei stato espulso. Normalmente non importa se tu hai ragione o torto; se urli a un insegnante, vieni punito. Vale così anche allo Yuei, tranne che la punizione consiste nell’espulsione immediata. Probabilmente avrebbero fatto così con me, all’inizio; e invece All Might era qui a dire che non sarei stato espulso.
All Might: “Avevi ragione ad ammonire Eraserhead in quel modo. Da come parlava, dava l’impressione che non vedesse alcun potenziale in qualcuno che non aveva alcun controllo sul suo quirk. Come Heroes e insegnanti è nostro lavoro, nonché nostra missione, saper ispirare le future generazioni di Heroes. Per aiutarli a comprendere l’importanza di essere un Hero e come controllare i propri quirk in modo più efficiente. Perciò stai tranquillo, Eraserhead ha visto l’errore nel suo giudizio.”
Akira: “Senza offesa, ma…trovo difficile crederlo.”
All Might: “Ci crederai, non appena lo vedrai tu stesso.”
Non vi nascondo che mi sono sentito un po' orgoglioso, sapendo che le mie parole avevano fatto colpo sull’Hero N°1 del Giappone, così come sulla maggior parte degli altri Heroes dello Yuei. Ero anche molto felice di sapere che avrei continuato a frequentare quella scuola e, spero, riuscire a imparare come controllare meglio i miei poteri. Tuttavia, qualcosa non mi quadrava. Era bello sapere che non sarei stato espulso dallo Yuei, ma sembrava che ci fosse qualcosa di più, in questa conversazione, di quanto mi fosse già stato detto.
All Might si alzò dalla sedia, mise le mani ai fianchi, fece il suo solito sorriso e mi parlò con la sua voce più eroica.
All Might: “Allora che ne dici, giovane Fudo, ti piacerebbe continuare a frequentare lo Yuei?
Akira: “Sì, lo farò, ma prima ho una domanda.”
All Might: “Hmm? E sarebbe?”
Akira: “Dov’è la fregatura?”
All Might: “Che vuoi dire?”
Akira: “C’è qualcosa che devo fare, vero? Per poter continuare a frequentare lo Yuei. Che cos’è? Cosa volete che faccia?”
All Might smise di sorridere e mi guardò seriamente.
All Might: “Sapevo che ci saresti arrivato. *sospira*Ascolta, gli insegnanti e io siamo disposti a farti rimanere allo Yuei, ma c’è una cosa che dobbiamo sapere prima di poterlo fare.”
Akira: “*sospira*Okay, che cos’è?”
All Might: “Devi dirci la verità sui tuoi poteri.”
Un brivido freddo mi percorse la schiena. Sperai di aver sentito male.
All Might: “Ti abbiamo osservato durante gli esami d’ammissione e ti abbiamo visto usare i tuoi poteri. Tuttavia, abbiamo anche notato che, in qualche modo, ti stavi trattenendo. Non manifestavi appieno il tuo potenziale. Speravamo che al test diagnostico sui quirk avresti mostrato tutta la tua potenza. Quando invece non lo hai fatto, siamo rimasti delusi. Ma una volta visto il tuo sfogo verso Eraserhead e assistito alla tua trasformazione, iniziammo a capire perché ti trattenevi. Sappiamo anche che il tuo potere non è un quirk, perché Eraserhead ci ha informati di aver provato a neutralizzarlo, fallendo. Ecco perché abbiamo deciso che, se continuerai a frequentare lo Yuei, dobbiamo saperne di più sulle tue abilità. Da dove vengono e come le hai ottenute. Capisci?”
Abbassai lo sguardo, riflettendo su cosa dire. Prima o poi doveva succedere, il mio segreto sarebbe stato scoperto, un giorno o l’altro. Non potevo nascondermi per sempre e, a questo punto, non ne valeva più la pena. Decisi che, se gli Heroes avrebbero conosciuto il segreto dei miei poteri, era giusto che lo sapessero anche i miei compagni di classe. Meritano tutti di sapere.
Akira: “Va bene, ve lo dirò, ma ad una condizione.”
All Might: “Quale?”
Akira: “Andiamo allo Yuei, così che io possa dirlo anche alla mia classe. Se dovrò stare con loro, è giusto che sappiano la verità.”
All Might: “Molto bene, possiamo soddisfare questa richiesta.”
Akira: “Va bene, andiamo.”
All Might: “Ma prima, ho una cosa da mostrarti.”
Lo guardai un po' incuriosito e poi lo vidi…sgonfiarsi. Rimasi un po' sorpreso dal suo aspetto. Sembrava uno scheletro vivente, uno zombie. Un po’ ironico, considerato che io mi trasformo in un demone.
Akira: “Quindi…è questo il tuo vero aspetto?”
All Might: “Sì. So che può sembrare strano, visto che sono quasi sempre nella mia forma muscolosa.”
Akira: “Eh, ho visto cose più strane.”
All Might: “Lo prenderò come un complimento. A proposito, il mio nome è Toshinori Yagi.”
Akira: “Beh, è un piacere conoscerti, Toshinori. Ma perché rivelarti proprio a me?”
Toshinori: “Beh, stai per dire a tutti gli Heroes e gli studenti il tuo segreto. Mi è sembrato giusto mostrarti il mio.”
Akira: “Grazie, credo.”
Siamo usciti dal mio appartamento, iniziando a camminare verso la scuola. Sarà la cosa più difficile che abbia mai fatto. Non perché temo che tutti, probabilmente, avranno paura di me e non vorranno più starmi vicino, ma perché, come ho detto prima, parlare del passato…è doloroso.
 
Izuku POV
Ero seduto al mio posto, aspettando l’inizio della lezione, e avevo il morale a terra. Akira è stato il primo amico che ho avuto, prima di entrare allo Yuei. È sempre stato gentile con me, anche quando ha scoperto che non avevo un quirk. Fu la prima persona a dirmi, ancor prima di All Might, che potevo diventare un Hero. E adesso, dopo il primo giorno, è già stato espulso per aver preso di nuovo le mie difese. Mi sentivo in colpa, perché non sono stato abbastanza forte, per difendermi da solo. So che, probabilmente, sarei stato espulso all’istante, se avessi urlato io al signor Aizawa come ha fatto Akira, ma sento che doveva toccare a me, non a lui. Akira aveva molto di più da offrire al mondo. È sempre pieno di fiducia e non ha paura di tenere testa a nessuno, nemmeno agli insegnanti. È un vero Hero, proprio come All Might. Mentre ero perso nei miei pensieri, sento Uraraka che mi chiama.
Uraraka: “Deku?”
Izuku: “Oh, ehi Uraraka. Che succede?”
Uraraka: “Potrei farti la stessa domanda. Non hai detto una parola per tutto il giorno e hai sempre lo sguardo basso. C’è qualcosa che non va?”
Izuku: “Beh, è solo che…mi sento un po' giù per Akira.”
Uraraka: “Perché è stato praticamente espulso il primo giorno? Sì, anch’io. Era un ragazzo davvero simpatico.”
Izuku: “Già. Forse dovevo essere io quello espulso, invece che lui.”
Uraraka: “Cosa? No, non dirlo neanche per scherzo. Meriti di essere qui, Deku.”
Izuku: “Anche Akira lo merita.”
Uraraka: “Lo so, e sono sicura che sarebbe felice di sentirtelo dire. Ma sono anche sicura che è ugualmente felice, sapendo che tu sarai ancora qui e diventerai un Hero. Non lo conosco bene quanto te, ma credo non vorrebbe che ti sentissi così male per lui. Quindi, per favore, su con la vita. Sono abbastanza sicura che vi rivedrete di nuovo.”
La guardi negli occhi e sorrisi.
Izuku: “Grazie, Uraraka. Mi sento già meglio.”
Uraraka: “*ridacchia* Ehi, per un amico, questo e altro.”
Sentire quella frase detta da Uraraka, mi fece sorridere ancora di più, perché è la stessa che mi disse Akira, la prima volta che ci siamo incontrati, dopo che l’ho ringraziato per avermi detto che potevo diventare un Hero. Uraraka aveva ragione, Akira non vorrebbe che mi lasciassi abbattere così. Vorrebbe che continuassi ad andare avanti. Per andare oltre, Plus Ultra.
Mentre parlavamo, vedemmo il signor Aizawa entrare in classe e voltarsi verso di noi.
Aizawa: “Buongiorno classe, oggi ho un annuncio speciale: dopo una lunga discussione con gli altri insegnanti, riguardo all’incidente di ieri, abbiamo deciso di consentire ad Akira Fudo di continuare a frequentare lo Yuei.”
Questa notizia sorprese l’intera classe, incluso me. Non pensavo che gli avrebbero permesso di tornare, dopo la sua sfuriata di ieri, ma ero felice di sapere che il mio amico avrebbe continuato a frequentare la nostra scuola.
Aizawa: “Tuttavia, abbiamo detto ad Akira che se gli avessimo permesso di tornare in questa scuola, dovrà dirci la verità sui suoi poteri.”
Guardammo tutti il signor Aizawa come se gli fosse spuntata una seconda testa. Iida diede voce al pensiero di tutti.
Iida: “Cosa intende, signor Aizawa? C’è un segreto su Akira che ancora non conosciamo?”
Aizawa: “Qualcosa del genere, Iida. In realtà, sospettiamo che il potere di Akira…potrebbe non essere un quirk.”
Non riuscivamo a credere alle nostre orecchie. Non eravamo pronti a una notizia del genere.
Tutti: “COOOSAAAA???????”
Hagakure, Kirishima, Uraraka, Iida, Tsuyu e persino Kacchan, iniziarono a fare domande.
Hagakure: “È uno scherzo?!”
Kirishima: “Il suo potere non è un quirk? Significa che è un senza quirk?”
Uraraka: “Come ha ottenuto quel potere?”
Tsuyu: “Ribbit, da dove viene?”
Iida: “Com’è possibile che detiene un tale potere, senza possedere un quirk?”
Kacchan: “VOLETE DAVVERO FARCI CREDERE CHE QUELLO LI’ È UN F****TO SENZA QUIRK? ST*****TE! NON ESISTE CHE UN IDIOTA SENZA QUIRK, SI TRASFORMI IN UN FO********MO DEMONE!!!”
Aizawa: “Per prima cosa, Bakugo, modera il linguaggio! E, secondo, so che è difficile da credere. Ecco perché stiamo facendo venire qui Akira, per confermare se il suo potere è un quirk e da dove proviene. E per assicurarci che ciò che dirà sia la verità, ho fatto venire un vecchio Hero in pensione che potrà dirci se sta mentendo o no. È anche un abile artista marziale e penso che, almeno alcuni di voi, potrebbero riconoscerlo.”
Quando finì di parlare, la porta si aprì e mi chiesi chi ci fosse dall’altra parte.
Aizawa: “Entri pure, signor Miyagi.”
Vidi un anziano entrare in classe e lo riconobbi subito.
Izuku: “Oh wow, lei è Kensuke Miyagi. È il più forte Hero di arti marziali e maestro di karate in Giappone. Il suo quirk le dà una sorta di sesto senso che le permette di vedere dove sta per essere attaccato, prima ancora che accada, permettendole di trovare un modo per contrattaccare. Può anche dire quando qualcuno le sta mentendo o no, rendendo impossibile ingannarla.”
Miyagi: “È corretto, Midoriya-San. Il mio quirk non solo mi dà la possibilità di sapere dove colpirà il mio avversario, ma mi fa anche sapere se sta mentendo. Infatti lo userò per determinare se Fudo-San dice la verità.”
Mentre parlava, vidi il signor Aizawa parlare con qualcuno al telefono. Quindi riattaccò e si voltò verso di noi.
Aizawa: “Studenti, ho appena ricevuto la notizia che Akira è appena entrato nella scuola ed è diretto in questa classe. Non iniziate a bombardarlo di domande, una volta entrato. Aspettate che dica ciò che deve dire e poi potrete fare domande.”
Non appena il signor Aizawa finì di parlare, Akira entrò in classe e, con mia sorpresa, All Might era con lui, nella sua vera forma. I miei compagni di classe, ovviamente, non l’hanno riconosciuto, non avendolo mai visto così. Ho guardato Akira e l’ho visto calmo, come al solito. Ma in qualche modo sapevo che, in fondo, era spaventato. Spaventato da ciò che potrà accadere, una volta dettaci la verità sui suoi poteri. So che alcuni dei miei compagni potrebbero finire per aver paura di lui; ma per me, non importa quanto spaventoso sia il suo potere, sarà sempre mio amico.
 
Akira POV
Stavo in piedi davanti alla classe, mentre tutti mi guardavano incuriositi. Sicuramente si stavano chiedendo che cosa avrei detto. Ho visto Izuku che mi guardava con un po' di preoccupazione negli occhi, e scommetto che era preoccupato per quello che potrebbe accadermi, una volta confessato il mio segreto. Non che sapesse quale fosse, ma poteva immaginare che questo segreto fosse tenuto tale per una ragione. Bakugo invece sembrava arrabbiato. Dava l’impressione che, da un momento all’altro, potesse scoppiare come un petardo, il che è abbastanza ironico perché il suo potere è, letteralmente, esplosivo. Ad ogni modo, rimasi lì davanti a tutti e Aizawa mi presentò il vecchietto che era entrato prima di me.
Aizawa: “Akira, questo è il signor Miyagi. È qui per confermarci se stai dicendo la verità o no.”
Akira: “Che c’è, non vi fidate di me? Heh, lo sapevo.”
Akira: “Inoltre, ha lo stesso nome del vecchio maestro di karate di “Karate Kid”? Forte!”
Aizawa: “Anche se ci fidassimo di te, non abbiamo scelta. Dobbiamo essere certi che tutto ciò che dirai sia la verità. Inoltre, alcuni studenti potrebbero non crederti, quindi il signor Miyagi è qui per far sapere loro se quello che dici è vero.”
Akira: “Giusta osservazione.”
Avevo paura a raccontare a tutti del mio passato. Non è qualcosa di cui mi piace parlare e, di solito, scoppio in lacrime ogni volta che lo faccio. Ma se volevo rimanere allo Yuei, dovevo farmi forza. Presi un respiro profondo e iniziai a parlare.
Akira: “Sono venuto qui per dirvi tutto. La verità sui miei poteri.”
Tutta la classe si mise in ascolto, senza dire una parola.
Akira: “Ci sono state delle voci sul fatto che il mio potere non ha a che fare con i quirk. Beh, sono qui per chiarire queste voci e dire…che hanno ragione. Il mio potere non è un quirk. Sono, secondo il vostro gergo, un “senza quirk”.”
L’intera classe rimase sotto shock, per questa rivelazione. Guardarono tutti il signor Miyagi, che annuì.
Miyagi: “Fudo-San dice la verità.”
Iniziarono immediatamente a bombardarmi di domande. Non riuscivo a rispondere a tutti in una volta e mi stava venendo il mal di testa.
Akira: “UNO ALLA VOLTA, PER L’AMOR DEL CIELO!”
La classe si ammutolì. Poi, Iida e Bakugo, fecero entrambi delle domande.
Iida: “Se il tuo potere non è un quirk, allora cos’è? Da dove viene? Come funziona?”
Bakugo: “Sì, come diavolo fai ad avere questi poteri, se sei “normale”?”
Abbassai lo sguardo, in silenzio, pensando a un modo giusto per dirlo.
Akira: “…”
Akira: “…”
Aizawa: “Akira, qualcosa non va?”
Akira: “*sospira*…Mi sono fuso con un demone.”
Tutti i presenti spalancarono gli occhi e nella classe piombò il silenzio.
Akira: “Prima che lo chiediate, no, non è uno scherzo e, sì, è esattamente come sembra.”
Nessuno proferì parola, così decisi di continuare.
Akira: “Quando avevo nove anni, feci una gita in montagna assieme ai miei genitori, Reijiro e Kaori Fudo, e i miei migliori amici, Miki Makimura e Ryo Asuka. Quella notte, capimmo di non essere soli: una setta satanica ci aveva scelti come sacrificio, in un rituale per richiamare i demoni sulla Terra. E, per quanto possa sembrarvi assurdo, credetemi: i demoni esistono. Io ne sono la prova. Non scorderò mai la vista di mia madre pugnalata più volte, con il sangue che schizzava ovunque; né le grida di mio padre, divorato vivo dai demoni. Quando chiudo gli occhi, mi sembra ancora di sentirle. E come se non bastasse, Ryo Asuka, il mio migliore amico, a cui volevo bene come a un fratello, era in realtà Satana, Signore dei Demoni. Tentai di proteggere almeno Miki, ma i demoni ci attaccarono, separandoci. E, a quel punto, mi feci prendere dal panico. Non potrò mai perdonarmelo.”
Feci una piccola pausa per trattenere le lacrime, poi continuai.
Akira: “Mentre scappavo, avevo annullato la mia razionalità, affidandomi solo all’istinto. Fu lì che accadde: avvertii una presenza entrarmi dentro, di una rabbia e una ferocia senza pari. Mi ero fuso con un demone, ma non uno qualunque, bensì con il loro campione, Amon.”
Izuku: “Amon? È il nome della creatura in cui ti sei trasformato?”
Akira: “Sì…e no.”
Izuku inarcò un sopracciglio, guardandomi stranito, così come tutti gli altri nella classe.
Akira: “Quando un umano antepone l’istinto alla ragione, si crea la situazione perfetta affinché il demone possa fondersi con lui. Ma se quella persona ha il cuore puro, allora la fusione va a favore dell’umano, facendogli prendere il controllo del corpo e dei poteri del demone, creando così, un nuovo essere vivente. È quello che è successo a me: fisicamente non sono più un essere umano. Il mostro che avete visto ieri…è quello il mio vero volto. Ma, dentro di me, sono ancora Akira Fudo e grazie all’unione di questi due fattori, sono diventato un essere che ha il cuore di un uomo e il corpo di un diavolo. Io sono Devilman, l’Uomo Diavolo.”
Dopo questa spiegazione, ripresi la mia storia.
Akira: “Dopo essermi trasformato, la prima volta, sterminai ogni demone che mi capitò a tiro ma alcuni, compreso Satana, riuscirono a scappare. Cercai Miki, sperando si fosse salvata, ma l’unica cosa che ritrovai fu…la sua testa.”
Questa volta non sono riuscito a trattenere tutte le lacrime. Ho visto l’intera classe completamente scioccata dalle mie origini. Perfino il ragazzo con i capelli rossi e bianchi, che sembrava senza emozioni, adesso aveva sul volto un misto di shock e incredulità. Alcune ragazze si erano addirittura commosse e anche qualche ragazzo. Mi asciugai le lacrime e continuai.
Akira: “Da allora, la mia vita non è più stata la stessa. Avevo perso le uniche persone di cui mi importava davvero. E, in più, ora sono maledetto: ogni volta che mi avvicino al male o mi arrabbio, il demone prende il sopravvento. In passato non ne avevo alcun controllo e non potevo usare neanche un po' del suo potere senza trasformarmi completamente. E ogni volta che accadeva, andavo in giro per la città, a caccia di anime malvagie, mandandole all’Inferno.”
In quel momento, parlò un ragazzo con i capelli rossi appuntiti.
Capelli Rossi Appuntiti: “Un momento, quando dici che li “mandi all’Inferno”, vuol dire che li uccidi?”
Akira: “In un certo senso…sì. Ma non voglio ucciderli, anche se sono la feccia della società. È per questo che mi sono iscritto allo Yuei: per poter imparare come controllare i miei poteri, in modo da fermare i criminali, senza ucciderli. Inoltre, uccido solo quelli che se lo meritano davvero. Quindi non preoccupatevi, non intendo uccidere nessuno di voi. Beh, almeno finché non commetterete crimini imperdonabili.”
Miyagi: “Dice la verità.”
Aizawa: “Bene, allora…”
Aizawa camminò verso di me e mi porse la mano. Con riluttanza, gliela strinsi.
Aizawa: “Bentornato allo Yuei, Akira Fudo.”
Dopodiché andai a sedermi al mio posto, mentre Toshinori e Miyagi uscivano e Aizawa iniziava la lezione.
Più tardi, ero in sala mensa e dopo aver preso un vassoio e averlo riempito di cibo, andai a cercarmi un tavolo libero. Ovviamente, i miei compagni di classe mi guardavano intimoriti e non sembravano intenzionati a pranzare con me. Non potevo certo illudermi che sarei stato accolto a braccia aperte. Alla fine, trovai un tavolo isolato e iniziai a mangiare, rassegnato all’idea che quello era il primo di una lunga serie di pasti in solitaria. O così credevo.
????: “Akira?”
Guardai a sinistra e vidi Izuku con un vassoio in mano.
Izuku: “È libero questo tavolo?”
Akira: “Non ti spaventa l’idea di pranzare con un demone?”
Izuku: “In effetti, sì. Ecco perché voglio stare con un amico.”
Akira: “Parlo seriamente, Izuku. Il mio potere è pericoloso. C’è un mostro dentro di me.”
Izuku: “Sono serio anch’io, Akira. E non m’importa se sei posseduto da un demone, perché non è stato lui a credere in me e dirmi che potevo diventare un Hero, anche senza quirk. E non è stato lui a guarirmi le gambe agli esami d’ammissione; né a difendermi al test sui quirk, tenendo testa al signor Aizawa e rischiando l’espulsione. Sei stato tu, Akira Fudo. Quindi non m’interessa quello che dicono gli altri, tu sei mio amico. E mi fido di te.”
Dio benedica Izuku Midoriya. Credo di aver capito qual è il suo vero potere: saper vedere sempre il lato buono delle cose e delle persone. Ora ne sono convinto, sarà un grande Hero.
Izuku: “E poi, il dovere di un Hero non è solo quello di combattere il crimine, ma anche aiutare le persone. Specialmente chi non riesce a fare le cose da solo, giusto?”
Annuii convinto, mentre Izuku si sedeva vicino a me e mi porse la mano, che strinsi con piacere.
Izuku: “Amici?”
Akira: “Amici.”
Dopodiché, riprendemmo a mangiare. Wow, che giornata! Sono stato riammesso allo Yuei, subito dopo esserne stato espulso il giorno prima. Un vero record! E, in più, Izuku mi ha accettato senza problemi, pur sapendo quello che sono, rafforzando, così, la nostra amicizia. Saranno anni scolastici molto interessanti.
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Alla fine Akira è stato riammesso allo Yuei, anche se il prezzo è stato alto. La confessione delle origini sarebbe dovuta avvenire più avanti, ma non ho avuto scelta, se volevo aiutare Akira e continuare la storia. E comunque, il signorino deve ringraziare All Might e Izuku per avermi convinto a scrivere questo capitolo, perché è stata una loro idea. E per quanto riguarda l’apparizione di Miyagi, dovevo trovare un modo per convincere gli altri che Akira stava dicendo la verità. E mi è venuto in mente lui. Anche perché sono un grande fan di “Karate Kid”, specialmente di Miyagi. Le scene in cui combatteva lo facevano sembrare un vero supereroe! A parte questo, spero che vi sia piaciuto il capitolo, pur essendo improvvisato. E ora tenetevi forte! Dal prossimo capitolo ci sarà un po' più d’azione e il nostro eroe menerà un po' le mani. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!  

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Capitolo 7
*** Classe 1-A vs Devilman (prima parte): l'esercitazione ***


Saaaaalve a tutti! Allacciate le cinture, perché questo sarà un capitolo molto speciale. Infatti, è diviso in tre parti! E, in più, cominceranno a comparire nuovi personaggi, compresa una vecchia conoscenza di Akira. Buona lettura!
 
 
 
Classe 1-A vs Devilman (prima parte)
      L’esercitazione
 
 
Akira POV
Sono passate due settimane da quando sono tornato allo Yuei. Da allora ho fatto del mio meglio per cercare di andare d’accordo con tutti. All’inizio è stata un’impresa, perché la maggior parte di loro era troppo spaventata per rivolgermi la parola, anche dopo aver detto loro la mia origine. Con l’eccezione di Izuku, Tsuyu, Iida, Ochaco, Todoroki e Bakugo che non erano affatto spaventati. Beh, in realtà Ochaco e Iida un po' lo erano, all'inizio, perché non mi conoscevano ancora bene; ma alla fine hanno superato le loro paure e mi hanno confessato che, in fondo, questi poteri mi rendevano piuttosto figo. Bakugo, d’altra parte, era sempre incazzato. Ogni volta che mi vedeva, mi lanciava un’occhiataccia rabbiosa, ma non ci facevo caso perché sapevo che le sue minacce erano a vuoto. Ma sono comunque preoccupato perché lui è, essenzialmente, una polveriera pronta a esplodere. Spero che non faccia del male a nessuno. Per quanto riguarda Todoroki, è tornato a essere senza emozioni. Credetemi, ho visto molta più vitalità in un cadavere, che in lui. Qualunque trauma gli sia successo, deve essere stato terribile. E io sono un esperto in materia.
Ad ogni modo, sono nel mio appartamento e mi sto preparando per andare a scuola. Dopo aver indossato l’uniforme, esco dall’appartamento e mentre salgo sulla moto, vedo una figura fin troppo familiare. Strinsi i pugni e digrignai i denti quando vidi Ryo Asuka, ovvero Satana, proprio davanti ai miei occhi.
Ryo/Satana: “Ciao Akira. Da quanto tempo, eh?”
Akira: “Stai lontano da me!”
Ryo/Satana: “È un po' tardi, non trovi?”
Avvolgo il pugno destro con l’aura rossa e lo agito verso di lui, ma lo blocca con il solo palmo della mano.
Ryo/Satana: “Notevole. Stai imparando a usare i tuoi poteri demoniaci, pur rimanendo in forma umana. Tuttavia, non puoi usare il tuo pieno potere senza trasformarti e non hai ancora alcun controllo su Amon. Non sei in grado di battermi, al tuo stato attuale, quindi perché non fermi questo futile gesto e ascolti ciò che ho da dirti?”
Con molta riluttanza, smisi di attaccarlo. Volevo rompergli il muso ma sapevo che era ancora troppo forte, perché potessi combatterlo. Anche in forma umana, Satana ha ancora abbastanza potere per eliminare molti esseri sovrannaturali. Può anche evocare demoni a piacimento. Scommetto che vi starete chiedendo: “Se ha tutto questo potere, anche in forma umana, perché non lo usa per dominare il mondo?”. Bene, anche se è ancora potente in forma umana, non è invincibile. La sua forma umana lo indebolisce notevolmente e lo rende vulnerabile. E non può entrare nel mondo mortale con il suo vero aspetto, perché finirebbe col distruggere le barriere tra le dimensioni, provocando la Fine di Tutto. Ma c’è anche un altro motivo per cui non può. Faccio un passo indietro e gli chiedo il motivo della sua presenza.
Akira: “Che cosa vuoi?”
Ryo/ Satana: “Beh, per farla breve, ho bisogno che tu faccia qualcosa per me.”
Akira: “Come, scusa?”
Ryo/Satana: “Come forse ben saprai, c’è una tregua tra Inferno e Paradiso, riguardo al possesso della Terra: nessuna delle due fazioni potrà muovere guerra a questo mondo, finché sarà abitato dagli umani. Quando l’ultimo di loro sarà estinto, e credimi, accadrà, allora e solo allora, gli eserciti di entrambi i regni scenderanno in campo, per combattere l’Ultima Guerra.”
Akira: “Conosco la storiella; vedi di arrivare al sodo, che faccio tardi a scuola!”
Ryo/Satana: “Va bene. Ogni tanto qualche demone riesce ad arrivare qui, fondendosi con un umano, e cerca di creare scompiglio. Ma sono dei casi isolati di cui si occupano, solitamente, persone come tua sorella e i suoi amichetti. Ma stavolta è diverso.”
Akira: “Ah, sì? E come?”
Ryo/Satana: “C’è una rivolta all’Inferno: uno dei miei guerrieri più forti, Godman, sta assemblando un esercito, con l’intenzione di invadere la Terra, sterminando il genere umano. Lui e alcuni suoi seguaci sono fuggiti dall’Inferno e si nascondono da qualche parte, qui in città, cercando di accumulare abbastanza energia per aprire un portale per l’Inferno, consentendo il passaggio delle sue truppe e dando inizio all’invasione. Sono secoli che cerca di sfidare la mia autorità, sembra che questa volta, abbia deciso di alzare il tiro.”
Akira: “E perché vieni a rompere le palle proprio a me? Questo è un tuo casino, non il mio. Sbrigatela da solo!”
Ryo/Satana: “Perché posso offrirti la possibilità di essere di nuovo umano.”
Akira: “Frena un momento. Mi stai proponendo…un patto?”
Ryo/Satana: “Precisamente. Uccidi Godman e la sua cerchia per me e io rimuoverò la presenza di Amon dal tuo corpo. Tornerai ad essere un ragazzo come gli altri."
Ero furioso. Doveva avere davvero un bel coraggio, per venire qui e provare a stringere un accordo con me. Dopo tutto quello che mi ha fatto!
Ryo/Satana: “Mi sembra uno scambio equo, non credi?”
Akira: “Sì, e sai anche dove puoi ficcartelo!”
Ryo/Satana: “Suppongo che sia un “no”, dunque.”
Akira: “Non farò il lavoro sporco per te. Non rimedierò ai tuoi casini. Anche se significa rifiutare un’offerta che mi libererebbe da questa maledizione.”
Detto ciò, accesi la moto e partii a tutto gas, allontanandomi da Satana.
Ryo/Satana: “Un giorno lo farai. E non te ne accorgerai nemmeno, finché non l’avrai già fatto.”
 
(Più tardi, allo Yuei)
 
Mi sono seduto al mio posto, aspettando l’inizio della lezione. All’improvviso, qualcuno entrò in classe, urlando.
????: “SONO ARRIVATO IO! ENTRANDO DALLA PORTA COME UNA PERSONA NORMALE!
Era All Might. L’intera classe ha praticamente strillato dallo stupore, quando videro l’Hero N°1, in carne e ossa. Io, al contrario, stavo ridendo a crepapelle.
All Might: “La cosa ti diverte, giovane Fudo?”
Akira: “Chiedo scusa, è solo che…il modo in cui sei entrato nella stanza è stato piuttosto divertente.”
All Might: “Bene, come argomento di studio, oggi faremo un’esercitazione alla battaglia! Ma prima, dovete indossare i vostri costumi da Heroes!
Una sezione del muro si spostò in avanti, rivelando degli scaffali nascosti, pieni di valigette con dei numeri impressi sopra.
All Might: “Queste valigette sono contrassegnate, ognuna, con il numero del vostro posto e contengono i vostri costumi. Dopo aver finito di cambiarvi, incontriamoci nel Distretto Cittadino “F”.
Ci siamo alzati, abbiamo preso le valigette e siamo andati a cambiarci negli spogliatoi. Io ero l’unico a non avere un costume perché, ogni volta che mi trasformo, ci rimetto in vestiti, per cui un costume non mi sarebbe di alcuna utilità. Ma se mi trasformo del tutto, non avendo ancora il controllo, rischio di combinare guai. Per rimediare al problema, sono riuscito a sviluppare una nuova forma di trasformazione, a metà strada tra quella umana e quella demoniaca. Ve la descrivo: prima di tutto le mie dimensioni e il colore della pelle sono quelle umane; le gambe e l’inguine sono ricoperte di peluria nera e ho ancora la coda, anche se più corta; dalla schiena mi spuntano le ali, ma sono leggermente ridotte e, per ora, non riesco a rientrarle quindi, quando non volo, mi tocca tenerle ripiegate all’esterno; la testa non presenta corna ma le mie sopracciglia si allungano in due antenne; gli occhi hanno sempre i segni rossi e, infine, i canini superiori mi si allungano tanto, da sporgere dal labbro, dandomi un aspetto più da vampiro che da demone. Io la chiamo “forma intermedia”. So che non è un granché come nome, ma non ho trovato niente di meglio. Comunque, dopo esserci cambiati, siamo andati verso il complesso, raffigurante una città. Camminavo in testa al gruppo e, dopo che ci siamo fermati, vedo Izuku con addosso il suo costume e mi copro la bocca con la mano, per trattenere le risate. Giurerei che stava cercando di assomigliare ad All Might e questo mi ha fatto venire ancor più voglia di ridere. Izuku si girò e mi vide coprirmi la bocca. Per fortuna ero riuscito a calmarmi.
Izuku: “Che succede, Akira?”
Akira: “Oh, niente. Bel costume, a proposito.”
Izuku: “Grazie, ma dov’è il tuo?”
Akira: “Non ce l’ho.”
Izuku: “Cosa? Ma allora quel…”
Akira: “È una nuova forma che ho sviluppato, a metà strada tra quella umana e quella di demone, in modo da risolvere il problema dei vestiti. Ogni volta che mi trasformo, finisco per distruggerli.”
Izuku: “Uh, bel problema.”
Akira: “Non immagini quanto.”
Izuku: “Aspetta, hai detto che non stai indossando un costume e che questa tua forma serve a risolvere il problema dei vestiti, quindi mi stai dicendo che ora…sei nudo?”
Akira: “Ehm, più o meno…sì.”
Potrei giurare di aver visto Izuku arrossire con tutta la maschera. Per fortuna, venimmo distratti da qualcun altro.
????: “Wow, i vostri costumi sono bellissimi!”
Entrambi ci siamo girati, per vedere Ochaco che commentava i nostri costumi. Izuku iniziò a sentirsi un po' nervoso nel guardarla, ma forse era solo una mia impressione.
Izuku: “U-Uraraka. Grazie, anche il tuo non è male.”
Ochaco: “Davvero? Beh, non è esattamente come lo immaginavo. Inoltre, la tuta è un po' troppo attillata.”
Akira: “Naah, va benissimo. In realtà, ti calza alla perfezione.”
Izuku: “Sono d’accordo.”
Ochaco arrossì un po', sentendoci commentare il suo costume.
Ochaco: “G-grazie.”
Dopo la piccola chiacchierata con Izuku e Ochaco, vedo Tsuyu in lontananza e vado a parlarle.
Akira: “Ehi, Tsuyu.”
Tsuyu: “Oh, hey Akira. È questo il tuo costume?”
Akira: “Una specie. È una nuova trasformazione, che ho sviluppato da poco, quindi non so per quanto potrò mantenerla. Sembra che oggi sarà un’ottima occasione per “collaudarla”.”
Tsuyu: “Io la trovo carina.”
Akira: “Anche il tuo costume è abbastanza bello. A giudicare dall’aspetto, deduco che il tuo quirk sia di tipo mutante, nel tuo caso “rana”. Anche se mi ero già fatto un’idea, quando ti ho salvata agli esami d’ammissione, dal fatto che, ogni tanto, dicevi “Ribbit”.
Tsuyu: “Ribbit, è un problema?”
Akira: “No, per niente. È, più che altro, un’intercalare.”
Tsuyu: “Beh, non posso farci niente.”
Akira: “Lo so, ti prendevo un po' in giro.”
Tsuyu arrossì, ma non me ne accorsi subito. Poi ci siamo voltati per vedere All Might venire verso di noi.
All Might: “Bene! Ora che ci siamo tutti, è il momento d’iniziare l’esercitazione alla battaglia!
Iida: “In cosa consiste l’esercitazione, Sensei-All Might?”
All Might: “E’ presto detto! Alla luce del ritorno di Akira Fudo e ora che sappiamo cos’è veramente il suo potere, è tempo di vedere di cosa è capace!
Iniziai a sudare freddo. Non mi piaceva dove All Might voleva andare a parare.
Iida: “Che significa?”
All Might: “Faremo un’attività in cui un gruppo di Heroes deve affrontare un pericoloso Villain. E quel Villain sarà Akira Fudo.
Tutti: “CHEEEEEEEEEEEEEE?!”
Akira: “Ma stiamo scherzando?!”
Ochaco: “Tutti noi contro Akira? Ma non è leale!”
Kaminari: “E poi, come diamine facciamo a combatterlo, se siamo a cielo aperto e lui può volare?!”
All Might: “Potrebbe sembrare così, giovani Uraraka e Kaminari, ma non è come sembra. Non dovrete affrontarlo tutti in una volta.
Iida: “Allora cos’è, esattamente, questa esercitazione, Sensei-All Might?”
All Might: “In questa esercitazione, un pericoloso Villain sta cercando di fuggire dalla struttura di detenzione in cui era rinchiuso, dopo essere stato catturato. Dovrete fare tutto il possibile per catturarlo di nuovo o distrarlo abbastanza a lungo, fino all’arrivo delle autorità. Gli Heroes saranno divisi in coppie e posti in diverse parti del labirinto. Il giovane Fudo sarà al centro di esso. Se gli Heroes riescono a catturarlo o gli impediscono di fuggire fino allo scadere del tempo, vincono loro. Tuttavia, se il Villain riesce a scappare prima che scada il tempo o sconfigge tutti gli Heroes, vince lui.”
Akira: “Oh, è come in quel gioco “Fleeing the Complex”, eccetto che può finire solo in due modi: o scappo o vengo ricatturato.”
All Might: “E per rendere più equa la sfida, al giovane Fudo sarà proibito usare le ali per volare.”
Akira: “*geme*Proprio ciò che temevo!”
All’improvviso, sentii qualcosa coprirmi gli occhi.
Akira: “Ehi! Ma che…?”
All Might: “Chiedo perdono, giovane Fudo, ma abbiamo la necessità di bendarti e scortarti al centro del labirinto, in modo che tu non sappia già dove poter scappare.
Akira: “Non preoccuparti, ho capito.”
 
All Might POV
Mentre il giovane Fudo veniva scortato al centro del finto complesso, mi rivolsi al resto degli studenti, riguardo la formazione delle squadre.
All Might: “Molto bene, adesso inizieremo a formare le squadre. Le coppie verranno create in modo casuale, in base al numero di posto. Se vedete il vostro numero apparire su questa slot machine assieme ad un altro numero, a seconda del numero di posto, quella persona sarà il vostro partner. Ci sono domande?”
Nessuno disse nulla, perciò continuai.
All Might: “Allora iniziamo il team building!”
 
(Più tardi.)
 
Le squadre erano formate e poste in diverse parti del labirinto.
Mi trovavo di fronte ai monitor, dove potevo vedere tutte le squadre, e il giovane Fudo al centro del labirinto. Accesi il microfono, dando il segnale d’inizio.
All Might: “Che la battaglia abbia inizio!
 
Akira POV
Mi trovavo al centro del labirinto, a chiedermi quando sarebbe iniziata l’esercitazione, quando sentii All Might urlare.
All Might: “Che la battaglia abbia inizio!
Le mie labbra s’incurvarono in un ghigno.
Akira: “Comincia la festa!”
 
 
 
Ciao di nuovo. Per Akira le cose sembrano andare bene, se non fosse per l’avvertimento di Satana. Dite la verità, non ve l’aspettavate, vero? Comunque, nel prossimo capitolo, dovrà affrontare i suoi compagni di classe, nell’esercitazione. E che ci crediate o no, sarà l’ultimo dei suoi problemi. Ci vediamo alla prossima! 

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Capitolo 8
*** Classe 1-A vs Devilman (seconda parte): Intruso Letale ***


 Saaaaalve a tutti! Benvenuti al secondo appuntamento della nostra trilogia. Devo però avvisarvi, le scene d’azione non sono proprio il mio forte. Una cosa è immaginarsele in testa, un’altra è trascriverle. Comunque, spero che vi piaccia lo stesso, perché ci saranno alcune sorprese. Buona lettura!
 
 
 
 
Classe 1-A vs Devilman (seconda parte)
         Intruso Letale
 
Ho subito iniziato a correre attraverso il labirinto, mentre All Might dava il segnale d’inizio. Ho anche sentito suonare dei veri e propri allarmi, segnalando la mia fuga. Devo ammettere che gli Heroes hanno lavorato molto per rendere queste esercitazioni, fin quasi reali. E, a dire il vero, la cosa non mi dispiaceva, anzi, mi stavo divertendo. Ad ogni modo, continuo a correre senza meta, non avendo idea di dove andare, finché non mi fermo davanti a un muro.
Akira: “Accidenti, vicolo cieco!”
Mi giro per tornare indietro, quando sento dei passi. Mi nascondo dietro l’angolo del muro e, dando una rapida occhiata, vedo Momo e Mineta in giro a cercarmi.
Momo: “Pensi che potrebbe essere qui?”
Mineta: “Non ne sono sicuro. Potrebbe essere ovunque. Probabilmente ci starà aspettando da qualche parte e già questo mi spaventa. E se si trasforma in demone? Potremmo non avere alcuna possibilità.”
Momo: “Oh rilassati, non diventerà Devilman nel momento in cui ci vede. Hai ragione su una cosa, però, la sua forma demoniaca sembra davvero potente. Spero non sia troppo difficile da gestire.”
Sapendo che, prima o poi, mi avrebbero trovato, ho deciso di andargli incontro.
Akira: “Ehi gente, sono qui!”
Momo: “Esci già allo scoperto? Non mi sembra una mossa intelligente.”
Mineta: “Oh, merda. È qui!”
Akira: “Devilman è forte, non c’è dubbio, ma non ho bisogno di lui per stendervi.”
Assumo la posizione da combattimento, mentre Momo crea un bastone con il suo quirk e Mineta afferra un paio di palline appiccicose che aveva in testa. Scaglio un raggio elettrico verso di loro, facendoli saltare in direzioni diverse. Momo brandisce la sua arma e si lancia all’attacco. Devo ammetterlo, è brava con il bastone e le sue abilità nel corpo a corpo, non sono così male. Ma non basteranno a fermarmi. Mentre Momo sta per colpirmi di nuovo col bastone, lo afferro con la mano e le mollo un calcio nello stomaco e, contemporaneamente, la lascio andare indietro. All’improvviso, sento qualcosa di appiccicoso sulla schiena e capisco che Mineta mi era scivolato alle spalle mentre combattevo Momo. Quell’attimo di distrazione mi fu fatale: Momo mi prende alla sprovvista, sferrandomi un calcio che mi spedisce sul muro. Ero bloccato, per il momento. Avrei potuto usare i miei poteri per sciogliere le palle appiccicose di Mineta e liberarmi in qualunque momento; ma decisi di divertirmi un po' con quei due, facendogli credere di avermi catturato.
Akira: “Huh, immagino che avrei dovuto aspettarmelo.”
Mineta: “Haha, lo abbiamo preso!”
Momo: “Non esserne troppo sicuro. Potrebbe aver abbassato la guardia quando lo hai preso alle spalle, ma non credo sia così facile da battere.”
Dal tono che ha usato, doveva aver capito che potevo liberarmi quando volevo, perciò ha mantenuto le distanze.
Akira: “Hehe, hai ragione, sai? Ci vuole molto più di un attacco a sorpresa per mettermi al tappeto.”
Detto questo, ho bruciato le palle appiccicose sulla schiena e scesi dal muro. Non volendo più continuare il combattimento, lanciai un raggio elettrico a terra, sollevando della polvere e sbattei le ali per dirigerla verso Momo e Mineta.
Akira: “CORTINA FUMOGENA!”
Mineta: “*cough**cough* Fumo? *cough*”
Momo: “*cough* Sta cercando di scappare!”
Aveva ragione e, indovinate un po', l’ho fatto. Nel momento in cui creai la cortina di fumo, mi allontanai subito da loro, continuando a correre nel labirinto. Proprio mentre correvo, ho sentito una strana sensazione in corpo. Era come se avvertissi la presenza di qualcuno…che, in realtà, non dovrebbe esserci. Ma siccome era molto debole, svanì subito e non ci feci più caso. Mi fermo un attimo a riprendere fiato e, proprio in quel momento, Kirishima e Sero mi appaiono davanti.
Kirishima: “Beh, sembra che ti abbiamo trovato.”
Akira: “A quanto pare, sì.”
Sero: “Spero che tu sia pronto per una lotta.”
Akira: “Aw andiamo ragazzi, ne ho appena avuta una.”
Assunsi di nuovo la posizione di battaglia, pronto a combattere. Poi, dal nulla, comincio a sentire delle esplosioni, che si fanno sempre più forti e più vicine. L’ultima si verificò proprio dietro di me e dal fumo apparve Bakugo. Beh, deve essersi stancato di aspettare e si sarà aperto la strada a forza, pur di trovarmi. Iida gli apparve accanto.
Bakugo: “FINALMENTE TI HO TROVATO, BASTARDO!”
Iida: “Non c’è nessun posto dove puoi scappare, Villain!”
Akira: “Aw, no. Tutti tranne voi due, vi prego.”
Bakugo si lancia alla carica e tenta di darmi un gancio destro. Mi chino a sinistra, lo afferro per un braccio e lo lancio verso Kirishima. Iida mi corre incontro e cerca di sferrarmi un calcio con la gamba destra. Riesco a pararlo con le braccia, ma l’impatto è stato così forte da spingermi indietro, facendomi scavare dei solchi profondi coi piedi. Prima che potesse darmi un altro calcio, mi chino sotto la sua gamba, l’avvolgo con la coda e gli faccio perdere l’equilibrio, facendolo finire a terra. Sero apparve alle mie spalle e mi avvolse le braccia e il corpo con il suo nastro adesivo.
Sero: “Hah, ti ho preso!”
Akira: “Sei sicuro?”
Emetto calore dal mio corpo, bruciando abbastanza nastro per liberarmi e dare un bel pugno in faccia a Sero. Quello che seguì, quando mi voltai, fu un pugno nello stomaco da parte di Kirishima. Poi mi spinse indietro con un calcio e si preparò a colpirmi con le sue braccia indurite. Decido di usare il suo attacco a mio vantaggio. Avvolgo la coda attorno alla sua gamba, dando un forte strattone e facendo inciampare Kirishima. Lo supero con un salto e cerco di scappare, venendo fermato da Bakugo, che mi scaglia contro un muro con le sue esplosioni.
Bakugo: “Non credere di poterti sbarazzare di me così facilmente!”
Akira: “OUCH! Accidenti amico, non devi essere così duro!”
Bakugo: “Avanti, FATTI SOTTO! MOSTRAMI IL TUO VERO POTERE, MALEDETTO!”
Akira: “Non posso farlo, idiota. Potrei ucciderti!”
Bakugo: “PENSI DI POTERMI UCCIDERE? HAH, NON FARMI RIDERE. POSSO DISTRUGGERTI QUANDO VOGLIO, HAI CAPITO?! SCONFIGGERO’ QUEL MOSTRO CHE HAI DENTRO E MOSTRERO’ A TUTTI CHI È IL PIU’ FORTE IN QUESTA CLASSE!”
Akira: “Oh fantastico, avrei dovuto sapere che hai un forte complesso di superiorità. Mi dispiace amico, ma non vincerai così.”
Bakugo: “Oh davvero? Bene, allora BECCATI QUESTO!”
Vidi Bakugo alzare il braccio verso di me e mettere il dito sulla spoletta del suo guanto-granata, pronto a tirarla.
Iida: “Bakugo, che stai facendo?”
Kirishima: “Amico no, lo ucciderai!”
Bakugo: “Non morirà, se lo schiva!”
Dovevo pensare in fretta. Se gli avessi permesso di tirare la spoletta e rilasciare l’esplosione, sicuramente mi sarei fatto molto male. Arrotolo la coda intorno al guanto di Bakugo e lo tirai verso di me. Misi il piede sopra il guanto e feci la cosa più folle di sempre: usai il guanto come trampolino per saltare su Bakugo. Ma mentre saltavo, il peso del mio corpo spinse il braccio di Bakugo verso il basso, facendogli tirare, accidentalmente, la spoletta. L’esplosione che ne seguì fu enorme e mi prese in pieno, scagliandomi in aria.
Iida, Kirishima e Sero: “AKIRA!”
Sono stato lanciato in una parte diversa del labirinto, cadendo violentemente a terra. Continuai a rotolare finché non mi fermai. Mi strinsi le costole di sinistra, che mi facevano un male pazzesco, e mi alzai a fatica. Mi appoggiai a un muro e cercai di camminare, perché ero troppo stanco e ferito per correre.
Akira: “Ow…*ansima*…che…urrgh…male.”
 
(Nel frattempo, prima dell’esplosione)
 
Tsuyu POV
Stavo camminando nel labirinto insieme a Tokoyami, in cerca di Akira. Avrei potuto superare i muri, saltandoli e raggiungendo altre parti del labirinto, ma così avrei lasciato indietro Tokoyami e ciò non sarebbe corretto. Inoltre, se ci separiamo e uno dei due s’imbatte in Akira, avrebbe pochissime possibilità di catturarlo da solo. È già abbastanza forte senza trasformarsi, ma nel caso diventasse Devilman, non so quanto potremmo resistere.
Tokoyami: “Stai pensando a quanto Akira potrebbe essere forte, quando si trasforma in Devilman. È corretto?”
Quella domanda mi lasciò un po' sorpresa, non mi aspettavo che Tokoyami dicesse qualcosa. Se ne stava sempre in silenzio e non gli piaceva parlare, a meno che non fosse necessario. Decisi di rispondergli.
Tsuyu: “S-Sì. Mi chiedo quanto sia forte quando diventa Devilman.”
Tokoyami: “Se dovessi fare un’ipotesi, probabilmente diventerebbe abbastanza forte da eliminarci tutti. È già forte così com’è, anche quando usa solo una parte del suo potere.”
Tsuyu: “Ribbit, sì. Mi spaventa un po'.”
Tokoyami: “Chi? Akira? O Devilman?”
Tsuyu: “Devilman, ovviamente. O meglio, il demone fuso con lui, Amon. Mi chiedo cosa potrebbe farci se lo facciamo arrabbiare, Ribbit Ribbit.”
Tokoyami: “Credo che le azioni di Devilman dipendano dallo stato emotivo di Akira, oppure se è “molto vicino al male” come dice lui. Ma anche se fosse vero, non penso che Devilman ucciderebbe qualcuno di noi.”
Tsuyu: “Perché lo pensi?”
Tokoyami: “Perché c’è anche Akira, lì dentro. Può dire di non avere alcun controllo su Devilman, ma ne ha abbastanza per impedirgli di uccidere quelli che ritiene suoi amici o alleati. E finché Akira sa che siamo suoi amici, non ci ucciderà.”
Tsuyu: “Pensi che Devilman ci farebbe ancora del male?”
Tokoyami: “Se riusciamo a far arrabbiare Akira, è probabile.”
Tsuyu: “Allora, immagino che dovremmo fare del nostro meglio per non farlo arrabbiare, Ribbit.”
Tokoyami: “Sì, sarebbe l’ideale. Ma ora basta parlare di Devilman, parliamo piuttosto di Akira. Cosa ne pensi di lui, Tsuyu?”
Tsuyu: “Eh?”
Tokoyami: “Cosa ne pensi di Akira come persona? A mio avviso, all’inizio mi sembrava un tipo imprudente. Una brava persona in ogni caso, ma anche sconsiderato e attaccabrighe e ho pensato che sarebbe finito col diventare un Villain. Ma dopo aver ascoltato la sua storia, non ho potuto fare a meno di dispiacermi per lui. Con un passato del genere, è quasi difficile credere che sia ancora una brava persona.”
Tsuyu: “”Beh, ha incontrato persone che lo hanno aiutato e si sono prese cura di lui. Inoltre, lo rende più forte sapere che, anche dopo tutto quello che gli è successo, è ancora una brava persona. E lo ha dimostrato più volte: mi ha salvato la vita agli esami d’ammissione e ha difeso Midoriya al test diagnostico sui quirk, rischiando l’espulsione. Quindi sì, sono convinta che Akira sia ancora una brava persona. Anzi, è senza alcun dubbio la persona più forte, gentile e coraggiosa che abbia mai conosciuto.”
Ci fu un momento di silenzio. Poi mi resi conto di ciò che avevo appena detto e diventai rossa. Completamente rossa. Diedi le spalle a Tokoyami per nascondere la mia faccia arrossata.
Tsuyu: “V-Voglio dire…lui è…molto sicuro di sé e…simpatico.”
Tokoyami: “Oookay.”
 
Tokoyami POV
Dark Shadow: “A quanto pare, la ragazza si è presa una cotta. Hehehe.”
Tokoyami: “Lo so, ma puoi biasimarla? Akira è parecchio fico, e l’ha salvata agli esami d’ammissione. Mi sembra ovvio che lei nutra un certo interesse per lui.”
Dark Shadow: “Sì, come an-.”
Non appena Dark Shadow si zittì, fui confuso. Perché ha smesso di parlare, così all’improvviso? Akira era dietro di noi? Non ero sicuro, quindi gli chiesi cosa non andava.
Tokoyami: “Cosa c’è che non va? Ti sei ammutolito di punto in bianco.”
Dark Shadow: “C’è qualcuno dietro di noi e non è uno dei nostri compagni di classe.”
Tokoyami: “Cosa? Allora chi è? È un Hero? È All Might?”
Dark Shadow: “No, non lo riconosco. Ha un abito nero, i capelli scuri e la pelle pallida.”
Rimasi confuso e un po' spaventato nel sentirlo. Non era qualcuno che conoscevamo. Non era uno studente né un insegnante. Mi chiesi se questo faceva parte dell’esercitazione, ma non ci contai troppo, perché nessuno ha detto niente su qualcuno nascosto in questo labirinto, oltre ad Akira.
Tokoyami: “Pelle pallida? Ma cos’è, un vampiro?”
Dark Shadow: “E io come diavolo faccio a saperlo? Non l’ho mai visto prima!”
????: “Quindi il potere dentro di te è senziente. Hmm, molto interessante.”
Smisi di camminare, sbarrando gli occhi. Poteva percepire Dark Shadow, anche nascosto nell’ombra. Non era un buon segno.
 
Tsuyu POV
Ho sentito una voce alle nostre spalle e mi chiesi chi fosse. Non era una voce familiare, nessuno che conoscessi. Guardai alla mia sinistra e vidi Tokoyami fermo e con gli occhi spalancati. Mi girai completamente e vidi, in fondo al corridoio, un uomo vestito interamente di nero con il corpo snello, lunghi capelli scuri che gli coprivano metà del viso e la pelle pallida.
Tsuyu: “Ribbit, chi sei?”
????: “Chi sono io, non è affar vostro.”
Tokoyami: “Ok allora. COSA sei?”
????: “Neanche questo è affar vostro.”
Dark Shadow: “Beh, è meglio che tu ci dica qualcosa o inizieremo a prenderti a calci!”
????: “*sospira*Molto bene. Se avete davvero tanta fretta di morire, tanto vale presentarmi. Potete chiamarmi Godman.”
Tsuyu e Tokoyami: “Godman?”
Io e Tokoyami abbiamo iniziato a sussurrarci l’un l’altra.
Tokoyami: “*sussurra*Sembra un nome da Villain.”
Tsuyu: “*sussurra*Deve essere un vero Villain, Ribbit.”
Tokoyami si rivolse a Godman.
Tokoyami: “Qualunque sia il tuo piano, non funzionerà. Gli Heroes ti fermeranno.”
Godman: “Come faranno a fermarmi, se non sanno cosa sto pianificando?”
Dark Shadow: “Cosa stai pianificando, allora?”
Godman: “È qualcosa che voi mortali non potete capire. Ma vi dirò una cosa: c’è qualcuno nella vostra classe di cui ho bisogno per realizzare il mio piano.”
Tsuyu: “Ribbit, e chi è?”
Godman: “La mia gente lo chiama Amon, ma voi lo conoscete come Akira Fudo, o meglio ancora, Devilman.”
Tsuyu: “Akira? Perché hai bisogno di lui?”
Godman: “Come ho già detto, è qualcosa che non potete capire.”
Tokoyami: “Beh, non ti lasceremo andare da lui.”
Godman: “Pensate davvero di potermi fermare?”
Tokoyami: “Ti fermeremo.”
Proprio in quel momento, abbiamo sentito tutti una grande esplosione ed è stata piuttosto potente. Ci siamo girati verso la direzione da cui proveniva e abbiamo visto Akira in aria. Era stato spazzato via dall’esplosione e lanciato verso la nostra direzione. Atterrò su una parte del labirinto più vicina alla nostra. Non era affatto un buon segno. Akira ora era più vicino a noi e questo tizio, Godman, lo sta cercando.
Godman: “Beh, sembra che la mia ricerca sia finita. Ora so dov’è.”
Si voltò e se ne andò. Cercava di arrivare da Akira e usarlo per qualunque cosa avesse in mente. Non so cosa voglia da lui, ma non gli permetterò di raggiungerlo. Stavo per attaccare, quando Dark Shadow mi anticipò. Uscì da Tokoyami e colpì Godman alla schiena.
Dark Shadow: “Mi dispiace ma, come ha detto Tokoyami, non ti lasceremo andare da lui.”
Godman: “Molto bene. Vorrà dire che prima mi occuperò di voi.”
Prima che potessimo accorgercene, Godman corse verso Dark Shadow a velocità sovrumana, sferrandogli un calcio. Poi diede un pugno a Tokoyami, nel ventre e lo sollevò, lanciandolo in aria. Ho provato ad attaccare, ma mi è apparso davanti. Prima che potessi reagire, mi afferrò per il collo e mi sbattè a terra. Poi mi ha sollevata da terra e ha cercato di soffocarmi.
Godman: “Miserabili mortali, pensavate che fossi una preda facile. Solo per questo, mi assicurerò che la vostra morte sia lenta e dolorosa.”
Aveva una presa salda su di me, che non riuscivo a spezzare. Credetti fosse arrivata la fine, ma Dark Shadow apparve e lo colpì da un lato. Caddi a terra, senza fiato. Tokoyami mi apparve accanto e stava grugnendo di dolore.
Tokoyami: “Urrgh…questo qui picchia duro.”
Tsuyu: “È molto forte.”
Dark Shadow: “E allora dovremo colpirlo ancora più forte!”
Io e Tokoyami annuimmo, mentre ci preparavamo a combattere di nuovo. Speriamo solo che i professori stiano guardando e avvisino gli altri.
 
Aizawa POV
Stavo osservando i monitor con All Might per vedere come se la cavavano gli studenti nel labirinto. Abbiamo assistito a tutti gli eventi accaduti lì dentro e poi abbiamo visto qualcos’altro. Uno dei monitor mostrava Tokoyami e Tsuyu in posizione di battaglia e di fronte ad uno sconosciuto. Rivolsi a All Might uno sguardo preoccupato. Lui mi guardò a sua volta e ricambiò.
Aizawa: “Dobbiamo dare l’allarme!”
All Might: “Lo so! Vai dagli studenti, io do l’allarme e ti raggiungo!”
Corsi fuori dalla porta, dirigendomi verso il labirinto.”
Aizawa: “Devo trovare Tsuyu e Tokoyami, prima che sia troppo tardi.”
 
Akira POV
Camminavo nel labirinto, tenendomi il fianco sinistro ancora dolorante e ripensando alla tecnica che ho usato con Bakugo. Davvero una pessima idea! Mentre camminavo, ho risentito la sensazione che avevo provato poco fa, solo che questa volta era più forte. Ho avvertito una sensazione di bruciore dentro di me e una voglia matta di menare le mani. Poi ho capito di cosa si trattava.
Akira: “C’è una presenza malvagia qui vicino, lo sento. Ma chi o cosa è?”
Proprio in quel momento, sento suonare un allarme diverso da quello di prima e la voce di All Might attraverso il microfono.
All Might: “Attenzione, a tutti gli studenti; abbiamo un intruso nella struttura! Sospettiamo che sia un Villain e che, attualmente, stia combattendo contro la giovane Asui e il giovane Tokoyami! Eraserhead sta andando in loro soccorso. Il resto di voi deve uscire immediatamente da lì! Se vedete qualcuno che non è un vostro compagno di classe o un insegnante, non ingaggiate un combattimento. Ripeto, NON ingaggiate un combattimento. Uscite subito da lì!”
Non andava bene per niente. Un intruso, in qualche modo, ha fatto irruzione qui e stava combattendo contro Tsuyu e Tokoyami. Inizio a correre attraverso il labirinto nella speranza di trovarli.
Akira: “Devo assolutamente trovarli, prima che sia troppo tardi. Tsuyu, resisti. Sto arrivando!”
Una volta girato l’angolo, vedo Tsuyu e Tokoyami stesi a terra. Erano entrambi incoscienti e sopra di loro c’era un uomo vestito di nero, dalla pelle pallida. Afferrò Tsuyu e stava per darle il colpo di grazia. A quella vista, scattai verso di lui, col pugno carico d’energia.
Akira: “STAI! LONTANO! DA LEI!”
Gli ho dato un pugno fortissimo, dritto in faccia, facendogli sfondare una parete. Ho preso Tsuyu tra le braccia, poi l’ho sdraiata delicatamente a terra, mettendola al sicuro. Mentre lo facevo, il mio corpo cominciava a cambiare. Dopo essermi trasformato, emisi un forte ruggito. Questo bastardo pagherà per aver ferito i miei amici. Mi assicurerò di questo. Akira Fudo è sparito. Ora c’è solo Devilman.
 
 
 
 
Caaaaaaavolo! Capitolo al cardiopalma! Akira ha affrontato i suoi compagni di classe, che sono riusciti a tenergli testa. E in più, ha fatto la sua comparsa Godman. Sfortunatamente, i primi a incontrarlo sono stati Tokoyami e Tsuyu. Quest’ultima, tra l’altro, sembra avere una cotta per il nostro eroe. E, infatti, Akira sembra non aver gradito che qualcuno l’abbia ferita e, da adesso, saranno dolori. Nel prossimo capitolo, assisteremo all’ultima parte di questa trilogia, con il primo faccia a faccia tra Devilman e Godman. Chi vincerà? Lo saprete nel prossimo capitolo. Alla prossima! 

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Capitolo 9
*** Classe 1-A vs Devilman (terza parte): Scontro fra demoni ***


 Saaaaalve a tutti! Con questo capitolo si conclude la nostra piccola trilogia. Chi vincerà lo scontro tra Devilman e Godman?
 
 
 
Classe 1-A vs Devilman (terza parte)
         Scontro fra demoni
 
Nessun POV
Akira era diventato Devilman e ribolliva di rabbia. Si diresse verso Godman, l’uomo misterioso che aveva aggredito Tsuyu e Tokoyami, fermandosi a pochi metri da lui. Godman si alzò in piedi e guardò Devilman con un sorriso malvagio.
Godman: “Beh, guarda chi abbiamo qui. Il prode Amon, campione dei demoni. Oppure devo chiamarti “Devilman”?”
Devilman: “…”
Godman: “Strano, ti ricordavo più loquace. Sarà forse l’influenza di quell’umano con cui ti sei fuso?”
Devilman: “…”
Godman: “Oh, quanto sono scortese. Non mi sono presentato. Mi chiamo Godman.”
Sentendo quel nome, Devilman digrignò i denti, ringhiando minaccioso. Dunque era lui il demone ribelle, di cui parlava Satana.
Godman: “Sembri arrabbiato. Ce l’hai con me? O con Satana?”
Devilman rimase in silenzio.
Godman: “So che lo disprezzi per quello che ti ha fatto, ecco perché sono qui.”
L’Uomo Diavolo non mostrò ancora nessuna reazione.
Godman: “Per millenni, ho provato a convincerlo a riprenderci questo pianeta. A riprenderci ciò che è nostro di diritto! Ma lui ha preferito fare quella stupida tregua con il Paradiso, lasciando questo mondo in mano a una razza inferiore: gli esseri umani. Guardati intorno! Guarda cosa hanno fatto e continuano a fare! Ogni giorno, sfruttano e insudiciano la Terra, la nostra Terra!!! Sono come dei parassiti, convinti di poter fare quello che vogliono. Beh, io ne ho abbastanza! In passato, eravamo noi a dominare questo mondo. Eravamo in cima alla catena alimentare. Possiamo tornare ad esserlo! Possiamo riportare la Natura al suo giusto ordine! Unisciti a me. Possiamo abbattere Satana, diventare i nuovi sovrani dell’Inferno e riprenderci questo mondo. Insieme saremo inarrestabili, l’intero genere umano s’inchinerà davanti a noi. Beh, quelli che sopravvivranno, è ovvio. Che ne dici?”
Passò circa un minuto, nel più assoluto silenzio. Poi Devilman puntò il dito contro Godman e, finalmente, parlò.
Devilman: “Fottiti, demone. Ritorna all’Inferno.”
Godman: “Lo prenderò come un “no”. Che peccato. Avresti potuto far parte di qualcosa di meraviglioso, ma ora dovrò ucciderti.”
Devilman: “Pagherai per i tuoi crimini. Ti farò sprofondare.”
Godman: “Lo vedremo.”
Un’aura violacea avvolse il corpo di Godman, mentre questi cominciava a cambiare: la pelle era diventata color lavanda chiaro, le gambe erano viola e gli spuntò la coda. I capelli diventarono corna simili a quelle di Devilman, ma più consumate e, al posto delle antenne, vi era una grande cresta gialla appuntita. Era un riflesso distorto di Devilman, ma più invecchiato e più feroce.
Godman: “Questa è la mia vera forma. E in essa, sono molto più potente. Pagherai con la vita per il tuo rifiuto!”
 
E poi, è iniziata la battaglia.
 
Devilman scattò in avanti, caricando il pugno. Ma Godman lo bloccò, colpendolo in faccia e spedendolo indietro. Lo attaccò nuovamente e provò a colpirlo, ma mentre agitava le braccia, Devilman si chinò sotto di lui e, afferrandogli le gambe, diede un forte strattone, sbattendo Godman a terra. Fece un salto e sbattè il gomito sulla schiena di Godman, strappandogli un grido di dolore. Ma Godman si alzò rapidamente, diede un calcio a Devilman, lanciandolo in aria e poi saltando verso di lui. Afferrò le gambe di Devilman e lo gettò a terra con tutta la sua forza, per poi schiantarsi su di lui dall’alto. Aveva Devilman bloccato a terra, o almeno così pensava. L’Uomo Diavolo gli diede una forte testata, seguita da una scarica elettrica che spinse indietro Godman. Devilman si alzò e lanciò dalle mani due raggi di calore, con abbastanza potenza da spedire Godman contro un muro. Il demone si staccò dal muro, dando al suo nemico uno sguardo irritato.
Godman: “Grrr, sei più tosto di quanto pensassi. Immagino che dovrò fare sul serio.”
Corse contro Devilman e lo ferì al petto con gli artigli. Fece per saltare e colpirlo dall’alto. Tuttavia, prima che potesse finire, Devilman gli prese la coda e lo riportò a terra. Lo ha poi sollevato, dandogli un calcio in faccia. Dopodiché, lo prese per le gambe e cominciò a roteare su sé stesso, sempre più velocemente, per poi lanciarlo in aria. Aprì le ali e schizzò verso di lui, colpendolo al ventre e scagliandolo al suolo. Atterrò a poca distanza da Godman. Il demone era furioso e decise che ne aveva abbastanza.
Godman: “Adesso basta! Pagherai caro, questo tuo osare! Userò tutta la forza che ho, per finirti in un colpo solo!”
Godman iniziò a caricare il pugno, facendolo brillare di viola. Devilman fece lo stesso con la sua energia rossa. Ruggendo di rabbia, i due avversari si scagliarono l’uno contro l’altro. I loro pugni si scontrarono, generando una gigantesca esplosione. Tutti quelli che la videro, sia insegnanti che studenti, si chiesero cosa fosse successo, potendo solo ipotizzare che qualche Hero, forse All Might, stesse combattendo l’intruso. Non potevano neanche immaginare, quale fosse la verità.
 
Izuku POV
Quando ho visto l’esplosione, sono rimasto scioccato. Sulle prime, credetti che fosse opera di Kacchan, perché prima aveva già causato un’esplosione del genere. Ma poi pensai che non poteva essere lui perché, in quel caso, l’avrei sentito urlare. Ci rimuginai a lungo, giungendo a un’unica conclusione: Akira stava combattendo l’intruso. Ciò mi fece preoccupare molto e decisi di dirigermi verso il luogo dell’esplosione.
Izuku: “Uraraka, dobbiamo raggiungere il punto dell’esplosione. Akira è in pericolo!”
Uraraka: “Sei sicuro che sia lui a combattere?”
Izuku: “Sicurissimo. Dai, dobbiamo sbrigarci!”
Uraraka: “Ok, ti seguo a ruota.”
Uraraka e io iniziammo a correre attraverso il labirinto per raggiungere il posto, sperando di farcela prima che accadesse qualcos’altro. Quando siamo arrivati, non credevamo ai nostri occhi: l’intera area era devastata, come se fosse esplosa una bomba atomica. E al centro di essa, disteso su una pozza di sangue, lo abbiamo visto.
Uraraka: “Oh, mio Dio!”
Izuku: “AKIRA!!!”
 
Akira POV
Quando mi svegliai, ero tutto un dolore. Ero stanco oltre ogni immaginazione. Mi chiesi cosa fosse successo. A fatica, riuscii a sollevarmi, accorgendomi di essere nell’infermeria. Entrò Recovery Girl, diretta verso di me.
Recovery Girl: “Ah sei sveglio, bene. Mi chiedevo quando ti saresti svegliato.”
Akira: “Che cosa è successo?”
Recovery Girl: “Alcuni studenti della classe 1-A ti hanno trovato svenuto e ferito nel labirinto e, prima di portarti qui, hanno provato a medicarti. Eri conciato proprio male. Hanno detto che il tuo braccio destro era completamente staccato dal corpo.”
Subito guardai il mio braccio destro ma, con mia sorpresa, ce l’avevo ancora. Mentre rivolgevo a Recovery Girl uno sguardo confuso, lei riprese a spiegare.”
Recovery Girl: “Mentre ti medicavano, hanno avvicinato il braccio alla ferita. E qui è successa una cosa strana: secondo quanto hanno detto, la ferita ha iniziato a brillare di un’intensa luce blu. E quando ha smesso, il tuo braccio si era riattaccato, come per magia.”
Akira: “Oh!”
Akira: “Cavolo! Il mio fattore rigenerante deve aver fatto gli straordinari.”
Recovery Girl: “Per il resto, non hai ferite gravi. La maggior parte era già rimarginata, ma il tuo corpo ha subito alcuni danni. Ti ho guarito, ma potresti sentirti stanco per il resto della giornata.”
Annuii, prima di rendermi conto di una cosa.
Akira: “C’erano altri due studenti rimasti feriti. Come…”
Recovery Girl: “Stanno bene. Mentre combattevi l’intruso, Eraserhead li ha trovati e li ha portati in salvo. A parte qualche livido, che ho guarito, sono illesi.”
Akira: “Ok, meno male. Per quanto tempo sono svenuto?”
Recovery Girl: “Circa un’ora o giù di lì. Non ti sei perso molto. A proposito, l’intera classe era preoccupata per te.”
Akira: “Davvero?”
Recovery Girl: “Sì. Erano curiosi di sapere cosa fosse successo tra te e l’intruso. Alcuni pensano che tu abbia perso la battaglia e l’intruso se ne sia andato poco dopo, mentre altri credono che tu l’abbia ucciso.”
Akira: “Non l’ho ucciso e non ho nemmeno perso.”
Recovery Girl: “Allora cos’è successo?”
Akira: “Abbiamo lottato duramente e, alla fine, abbiamo deciso di usare tutte le nostre forze in un ultimo colpo. I nostri pugni si sono scontrati e poi c’è stata un’esplosione. È tutto ciò che ricordo.”
Ho mentito. Ricordavo molto altro. Godman voleva che mi unissi a lui per spodestare Satana, ma col cavolo che lo aiuterò a sconfiggerlo per i suoi benefici. Godman vuole essere il nuovo sovrano dell’Inferno e conquistare la Terra. Io voglio solo uccidere Satana. E lo farò da solo.
Recovery Girl: “Ok allora. Beh, dovresti tornare in classe, ti stanno aspettando. Ma prima, vestiti.”
Akira: “Eh?”
Recovery Girl: “Quando ti hanno trovato, non avevi niente addosso. Lì ci sono i tuoi vestiti.”
Guardai sotto le coperte e, con mio grande imbarazzo, capii che aveva ragione: ero nudo come un verme! Poi guardai accanto al mio letto, vedendo la mia uniforme ripiegata su una sedia. La indossai in fretta, mentre Recovery Girl mi dava le spalle.
Akira: “Grazie, Recovery Girl.”
Recovery Girl: “No problem, giovanotto. Ora vai.”
Sono uscito dall’infermeria, diretto in classe. Non appena entrai, tutti gli studenti sono venuti verso di me e hanno iniziato a farmi tante domande.
Aizawa: “Ragazzi, per favore, dategli un po' di spazio, è appena tornato.”
Tutti indietreggiarono, poi Aizawa si avvicinò a me.
Aizawa: “Come ti senti?”
Akira: “Stanco, ma sto bene.”
Aizawa: “Buono a sapersi. Puoi andare a sederti.”
Akira: “Grazie.”
Mi rivolsi a Tsuyu e Tokoyami.
Akira: “Tsuyu, Tokoyami, state bene?”
Tsuyu: “Ribbit, Sì. Grazie a te.”
Tokoyami: “Se non era per te, non saremmo qui. Grazie, Akira.”
Con un sorriso, annuii. Poi mi sono andato a sedere e abbiamo ripreso la lezione.
 
(Dopo le lezioni.)
 
Mentre uscivo dalla scuola, sentii delle persone che mi chiamavano. Erano Izuku, Iida, Ochaco e Tsuyu.
Izuku, Iida, Ochaco, Tsuyu: “Akira!”
Akira: “Oh ciao ragazzi, come va?”
Iida: “Siamo venuti a vedere se stavi bene.”
Akira: “Come ho detto prima; sono stanco, ma sto bene.”
Tsuyu: “Che cosa è successo con Godman?”
Ochaco: “Godman?”
Tsuyu: “Ribbit, ha detto di chiamarsi così.”
Iida: “Si chiama Godman? Sembra un nome da Villain.”
Izuku: “Era un vero Villain?”
Tsuyu: “Per quanto ne so, sì. La cosa strana è che stava cercando Akira.”
Ochaco: “Cosa? Perché?”
Tsuyu: “Non lo so. Tutto ciò che ha detto era che gli serviva Akira per realizzare il suo piano, ma non ha detto quale fosse.”
Iida: “Akira, ti ha detto qual è il suo piano?”
Akira: “Sì, lo ha fatto.”
Izuku: “Lo ha fatto? Ma allora qual è il suo piano?”
Akira: “Sentite, prima di potervi dire qual è il suo piano, dovete sapere chi è esattamente Godman.”
Ochaco: “Aspetta, stai dicendo che sai chi è?”
Akira: “Sì. O meglio ancora, cosa è.”
Izuku: “”Cosa””?
Akira: “Meglio se prima andiamo in un posto un po' più privato.”
Annuirono tutti quanti. Ci siamo diretti nel retro della scuola, lontani da sguardi indiscreti. Mi guardai intorno per assicurarmi che nessuno ci seguisse. Una volta arrivati, feci un respiro profondo e parlai a loro di Godman.
Akira: “Godman…è un demone.”
Tutti: “HUH?”
Akira: “Sì. È un demone fuggito dall’Inferno. La sua vera forma è molto simile a quella di Devilman, ma con colori diversi. Ha anche poteri molto simili ai miei e una forza maggiore. Sta cercando di aprire un portale per l’Inferno, in modo da invadere la Terra e distruggere l’umanità. Voleva che mi unissi a lui ma, ovviamente, ho rifiutato.”
I miei amici mi guardarono con uno sguardo stravolto. Non riuscivano a credere al pericolo che avevano di fronte.
Iida: “Mi vuoi prendere in giro?!”
Izuku: “Un vero demone nel mondo reale?”
Akira: “Sapete, non capisco questa vostra reazione. Voglio dire, io stesso sono fuso con un demone, quindi perché la cosa vi sorprende tanto?”
Iida: “Oh, non lo so, forse perché nessun Hero in questo Paese ha mai affrontato un VERO demone, prima d’ora!”
Akira: “Okay, okay, hai ragione.”
Ochaco: “Cosa faremo? E se tornasse?”
Akira: “Se tornerà, mi occuperò di lui.”
Izuku: “Da solo? Ma perché?”
Akira: “Diciamo che ho un conto in sospeso con lui, dopo il nostro ultimo combattimento.”
Tsuyu: “Davvero?”
Akira: “Ma cosa più importante, non voglio che veniate coinvolti. È il mio nemico. È una cosa che riguarda me.”
Ochaco: “Non devi combattere da solo. Possiamo aiutarti.”
Izuku: “Uraraka ha ragione, possiamo aiutarti a combatterlo.”
Akira: “No! Se verrete coinvolti, vi ucciderà tutti! Non permetterò che accada! Non lascerò che delle persone a cui tengo, vengano uccise per colpa mia! Non di nuovo!”
Nessuno disse nulla. Mi alzai e diedi loro le spalle.
Akira: “Per favore…vi chiedo solo…di non interferire, se riappare. E non parlatene con nessuno.”
Mi allontanai da loro e salii sulla moto per tornare a casa. Mentre andavo, li sentii parlare, ma senza capire cosa dicevano.
Ochaco: “Perché si comporta così? Stiamo cercando di aiutarlo, ma continua a tagliarci fuori.”
Tsuyu: “Sta cercando di proteggerci, Ribbit Ribbit.”
Iida: “Lo sappiamo Tsuyu, ma non possiamo lasciargli affrontare di nuovo Godman, da solo. Era ferito gravemente, dopo averlo combattuto. È un miracolo che sia vivo! Nel caso dovessero combattere di nuovo, Akira potrebbe restare ucciso.”
Izuku: “Non possiamo lasciarlo combattere da solo. Non appena Godman si ripresenterà, aiuteremo Akira a combatterlo. Che lo voglia o no!”
 
Nessun POV
Annuirono tutti, di comune accordo. Nel frattempo, qualcuno stava osservando, nascosto in un vicolo, Akira allontanarsi. Era Godman, tornato in forma umana, che si stava ancora riprendendo dalla sua battaglia contro Devilman. Il suo braccio sinistro reggeva quello destro, mozzato.
Godman: “Devilman è molto più forte di quanto immaginassi, ma non è ancora finita. Al contrario, siamo solo al principio.”
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Alla fine lo scontro si è concluso con un pareggio. Ma come ha detto Godman, non è ancora finita. La vera battaglia deve ancora cominciare e Akira avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile. Intanto, le pedine cominciano a muoversi e, nel prossimo capitolo, il nostro eroe dovrà vedersela con tipi davvero…pericolosi. Alla prossimaaaaaaaaaaaa!

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Capitolo 10
*** Attacco allo U.S.J. ***


Saaaaalve a tutti! Non c’è pace per Akira. Dopo aver combattuto Godman, ora dovrà affrontare un altro tipo di nemici. E saranno dolori.
 
 
Attacco allo U.S.J.
 
 
Akira POV
 
(lunedì mattina)
 
Mi sono svegliato presto e sono uscito dall’appartamento. Avendo deciso di andare a scuola a piedi, oggi non ho preso la moto. Ma, purtroppo, non ero sereno: dalla scorsa settimana, non riesco a togliermi Godman dalla testa. È ancora là fuori, nascosto da qualche parte e potrebbe colpire in qualsiasi momento. Vorrei dirlo a tutti, ma non voglio farli preoccupare. È qualcosa che va oltre la loro comprensione e io sono l’unico qui, che ha il potere di abbattere i demoni. L’ultima cosa che voglio è coinvolgere i miei amici, in qualcosa che potrebbe portarli a morte certa. E poi, sono convinti che Godman sia un normale Villain, meglio se continuano a crederlo. Oltre a me, gli unici a sapere la verità sono Tsuyu, Izuku, Ochaco e Iida. Forse dovrei dirlo anche a Jun, ha molta esperienza e potrebbe aiutarmi. Ma inizierebbe a chiedermi come faccio a saperlo e non le ho ancora detto di aver rivelato la mia vera natura a tutta la classe. No, no! Per il momento, dovrò cavarmela da solo. Mentre cammino, sento qualcuno che mi chiama.
????: “AKIRA.”
Mi sono girato e ho visto Izuku e Ochaco camminare verso di me.
Akira: “Ehi ragazzi.”
Ochaco: “Ehilà, Akira. Oggi niente moto?”
Akira: “No, avevo voglia di fare due passi.”
Ochaco: “Allora, che ne dici di andare a scuola insieme?”
Akira: “Heh, perché no?”
Da lì, abbiamo camminato tutti e tre insieme, fino a scuola. Una volta entrati in classe, è arrivato Aizawa e ci ha detto che dobbiamo eleggere un rappresentante di classe. La cosa non mi interessava, quindi non ci prestai molta attenzione. Alla fine, Iida divenne il rappresentante di classe e Momo la sua vice. Io, stranamente, ho ricevuto quattro voti pur non essendomi candidato. Comunque, Aizawa fece un altro annuncio.
Aizawa: “Ascoltate classe, oggi andremo allo U.S.J. per fare alcune esercitazioni al salvataggio, come parte dell’addestramento di base per Heroes. Indossate i vostri costumi e incontriamoci fuori.”
Akira: “Possiamo indossare i nostri costumi? Perfetto! Non dovrò tenermi questa stupida uniforme per il resto della giornata.”
Uscimmo tutti con addosso i costumi e salimmo sull’autobus. Per un po', il viaggio procedette in silenzio fino a quando Tsuyu non iniziò a parlare.
Tsuyu: “Hey, Midoriya.”
Sentirsi chiamare all’improvviso, fece sobbalzare un po' Izuku.
Izuku: “Uh, c-cosa c’è Asui?”
Tsuyu: “Chiamami Tsuyu.”
Izuku: “O-Okay, cosa c’è Tsuyu?”
Tsuyu: “Sai, io dico sempre quello che penso e ho notato che il tuo quirk assomiglia molto a quello di All Might.”
Izuku: “O-Oh d-davvero? Io, uhh…”
Akira: “Bene, ora so dove ha preso quel potere.”
Kirishima: “No, Asui. Il quirk di Midoriya ha dei fulmini verdi che lo circondano, quando lo attiva. Il quirk di All Might non è così.”
Akira: “Hai ragione, Kirishima. Ma c’è una cosa che i loro quirk hanno in comune.”
Kirishima: “Quale?”
Akira: “Entrambi aumentano la forza e la velocità dei possessori. Izuku non riesce ancora a controllare adeguatamente il proprio quirk e di conseguenza, finisce per rompersi le ossa quando lo usa. All Might, d’altra parte, ha avuto abbastanza tempo per capire e dominare il suo quirk, ecco perché ha così tanta forza e sembra, apparentemente, indistruttibile.”
Iida: “Wow, hai fatto un’analisi molto interessante, Akira. Nemmeno io ci sarei arrivato.”
Akira: “Eh, chiunque sarebbe capace di accorgersene, prestando la giusta attenzione. Perfino Bakugo.”
Bakugo: “Che cosa vuoi insinuare?”
Akira: “Oh, niente d’importante. Sto solo dicendo che avresti potuto capirlo da solo, se ti fossi sforzato un po'.”
Bakugo: “Tch, pensala come vuoi.”
Mi sono avvicinato a Iida, che era seduto accanto a me e gli sussurrai all’orecchio.
Akira: “*sussurra* Sai, se io avessi la sua stessa capacità di perdere le staffe, per ogni minima cosa, mi ritroverei a essere Devilman 24 ore su 24.”
Iida: “*sussurra* Concordo pienamente. Per fortuna non ce l’hai.”
Poco dopo, l’autobus si fermò e abbiamo visto dal finestrino l’edificio U.S.J., o almeno l’esterno. Siamo scesi, venendo accolti da uno strano tipo con una tuta spaziale dall’aspetto bizzarro. A quanto pare, questo tizio (o tizia, non si capiva se era maschio o femmina) è l’Hero professionista N°13. Non è un nome molto creativo, secondo me. Ciononostante, è un Hero specializzato nei salvataggi estremi ed è molto popolare, tant’è che Ochaco, non appena lo ha visto, è subito diventata euforica.
Ochaco: “UAAAH! È davvero lui! N°13! Lo adoroooo!!!!”
Akira: “Eh eh. Sembra la classica scolaretta con la cotta per un divo del cinema.”
N°13: “Salve, sono l’Hero professionista N°13. Oggi vi guiderò nell’esercizio di salvataggio, ma c’è un’altra lezione che dovete imparare. Come tutti sapete, il mio quirk è conosciuto come “Black Hole”. In pratica, posso risucchiare qualunque oggetto o persona, dentro un enorme vuoto. È un quirk piuttosto potente. Così potente che, se usato in modo improprio, potrebbe uccidere persone innocenti. È qualcosa di cui dovete essere consapevoli: alcuni di voi hanno quirk molto potenti, ma ciò che conta è il modo in cui li usate. Se non state attenti, potreste uccidere qualcuno per sbaglio.”
Ho preso molto a cuore il suo discorso, considerando che ogni volta che mi trasformo, uccido criminali. Devo imparare come ottenere il controllo su Devilman o le cose potrebbero non finire bene per me.
Siamo entrati nell’edificio U.S.J. e abbiamo visto quanto fosse enorme all’interno. Era davvero un spettacolo. Ho potuto vedere un piccolo lago pieno d’acqua e c’era perfino una vera foresta.
Aizawa: “Va bene classe, è tempo d’ini- “
Dal modo in cui Aizawa si interruppe, capii che qualcosa non andava. Ho percepito anch’io una strana presenza e mi sono girato per vedere cosa c’era dietro di noi. In fondo alle scale, si stava formando una strana nebbia viola. Poi, da essa, iniziarono a uscire un sacco di tipi dall’aria pericolosa, capitanati da un uomo vestito di nero con i capelli bluastri e delle mani mozzate su tutto il corpo, tra cui una che gli copriva il viso. Accanto a lui c’erano la stessa nebbia, che assunse forma umana e aveva una maschera di metallo; e anche un’enorme creatura muscolosa, con il cervello scoperto e un grosso becco dentato.
Akira: “Oh no.”
Kirishima: “Fa parte del test?”
Aizawa: State indietro, quelli sono dei veri Villain!”
????: “Salve a tutti. Noi siamo l’Unione dei Villain. Siamo qui per uccidere All Might.”
Nell’istante in cui lo disse, ho percepito la paura provenire dai miei compagni di classe. Izuku, Ochaco, Iida, Tsuyu, Todoroki, persino Bakugo, tutti quanti avevano paura. Io, invece, non ero spaventato. Ero incazzato. Solo la scorsa settimana, ho combattuto un demone forte quanto me. Ora devo pensare anche a questi idioti? No, non esiste! Proverò solo a ragionare con loro. O almeno, guadagnerò abbastanza tempo, perché qualcuno riesca a uscire e vada a chiamare gli altri Pro Heroes.
Uomo-Nebbia: “Sembra che All Might non sia qui, Shigaraki.”
Shigaraki: “Cosa? Grr, siamo venuti fin qui per ucciderlo e lui non c’è? Mi prendete in giro?!”
Ho iniziato a scendere le scale, allontanandomi dagli altri.
Akira: “Il tuo amico nebbioso ha ragione, All Might non è qui. Stai sprecando il tuo tempo.”
Shigaraki: “So cosa ha detto Kurogiri. E nel caso tu non l’avessi capito, non siamo contenti.”
Akira: “Oh, ho capito benissimo. Senti…Shigaraki, giusto? Vuoi All Might? Che ne dici di un patto?”
Shigaraki: “Un patto? Stai cercando di contrattare con noi?”
Akira: “Sì. Ecco cos’ho in mente: stabiliamo una data e un luogo per te e All Might. Quando arriverà quel determinato giorno, voi due v’incontrerete in quel determinato luogo e potrete darvele di santa ragione. Chi vince, vince e chi perde, perde. Che ne dici?”
Shigaraki: “Ma sei serio?”
Akira: “Abbastanza.”
 
Nessun POV
Gli studenti non riuscivano a credere che il loro amico stesse cercando di negoziare con dei Villain. Molti erano confusi e, allo stesso tempo, nervosi.
Bakugo: “*sussurra* MA CHE CAZZO STA FACENDO?!”
Momo: “*sussurra* È un idiota.”
Izuku: “*sussurra* In realtà…no, penso che li stia distraendo. Cerca di farci guadagnare tempo, così che uno di noi vada a chiamare gli altri Heroes.”
Iida: “*sussurra* In effetti ha senso, ma come oltrepassiamo i Villain?”
Aizawa: “*sussurra* C’è un’uscita di sicurezza all’ultimo piano. Se uno di voi riesce a raggiungerla senza essere scoperto, dovrebbe essere in grado di uscire e andare ad avvertire All Might e le autorità.”
Ochaco: “*sussurra* Iida, dovresti andare tu. Sei il più veloce, puoi essere lì più in fretta.”
Iida: “*sussurra* No, non lascerò indietro i miei compagni di classe!”
Izuku: “*sussurra* Non pensare che ci stai lasciando indietro. Pensa, piuttosto, che stai usando il tuo quirk per aiutarci.”
Aizawa: “*sussurra* Ha ragione, ora vai!”
Iida: “Sì, Sensei.”
Mentre lo diceva, Iida salì le scale il più velocemente e il più silenziosamente possibile, con la speranza di arrivare da All Might e dalle autorità, il prima possibile.
 
Akira POV
Sapevo che questa era una pessima idea. Cercare di negoziare con dei Villain è, senza dubbio, l’idea peggiore in assoluto. Proprio in quel momento, Shigaraki cominciò a ridere.
Shigaraki: “Hehehehe…ahahahahah…HAHAHAHAHAHAHAHAHA…ah sei divertente, sai? Pensavi davvero di poter negoziare con noi?”
Akira: “Eh, valeva la pena provarci.”
Shigaraki: “…O sei molto coraggioso o molto stupido.”
Akira: “Sono famoso per essere entrambi.”
Shigaraki: “Beh, penso che abbiamo parlato abbastanza. Se All Might non è qui, allora lo costringeremo a venire. Magari, uccidendo i suoi studenti.”
Quell’ultima frase, mi fece andare il sangue alla testa. Ho scagliato un raggio elettrico a terra, proprio ai piedi di quella carogna, facendolo cadere all’indietro.
Akira: “DOVRAI PASSARE SUL MIO CADAVERE!!!”
Shigaraki: “La trovo un’ottima idea. NOMU, UCCIDI IL MOCCIOSO!”
La creatura muscolosa, chiamata Nomu, mi venne addosso con incredibile velocità. Stava per colpirmi, ma lo schivai all’ultimo secondo.
Akira: “Wow, quell’affare è veloce.”
Aizawa: “AKIRA, USCITE SUBITO DA QUI!”
Kurogiri: “Troppo tardi.”
L’uomo-nebbia, noto come Kurogiri, creò una serie di piccoli portali, proprio sotto Aizawa e i miei amici, inghiottendoli.
Akira: “Ragazzi!”
In un attimo, erano spariti.
Akira: “Che cosa hai fatto ai miei amici?!”
Shigaraki: “Sono stati teletrasportati in diverse parti di questo posto. I miei sottoposti si occuperanno di loro.”
Proprio in quel momento, il Nomu corse verso di me, lanciandomi in aria con un pugno. Venni scagliato dall’altra parte dell’edificio, atterrando nell’acqua del lago, rischiando di annegare. All’improvviso, qualcuno mi afferra e mi trascina fuori dall’acqua e mi accorgo che sono Tsuyu e Izuku.
Izuku: “Akira, stai bene?”
Akira: “Beh…ho alcune costole rotte, *cough* *cough* sto tossendo sangue…e…mi fa male tutto. Quindi sì, sto benissimo.”
Tsuyu: “Hai delle ferite gravi e fai comunque battute?”
Akira: “Ehi…a volte…il senso dell’umorismo è essenziale…specialmente quando sei…molto arrabbiato.”
Il mio corpo cominciò, lentamente, a mutare. Izuku e Tsuyu se ne accorsero e indietreggiarono. Mi alzai, camminando verso un gruppo di Villain. E ridevo.
Akira: “HAHAHAHAHAHAHAHAHA! BENVENUTI ALL’INFERNO, BASTARDI!!!”
Dopodiché, con un forte ruggito, sono diventato Devilman.
 
Nessun POV
Devilman era uscito allo scoperto, pronto a combattere. I Villain rimasero scioccati da tale visione. Anche Shigaraki era un po' scioccato, ma per lo più confuso.
Shigaraki: “Ma che accidenti è quell’affare? Somiglia a un demone.”
Poi strinse i pugni e diede l’ordine.
Shigaraki: “Cosa state aspettando? Uccidetelo!”
I Villain attaccarono Devilman, con immensa gioia di quest’ultimo. Provarono con tutte le loro forze a fermarlo, ma era inarrestabile. Uno dopo l’altro, caddero sotto i colpi dell’Uomo Diavolo. Alcuni finivano semplicemente KO, mentre altri non erano così fortunati. E per tutto il tempo, Devilman aveva sul volto, un’espressione di pura estasi. Dopo essersi sbarazzato di tutti i Villain, puntò il dito verso Shigaraki.
Devilman: “Ora tocca a te…mostro!”
Shigaraki: “Mostro, eh? Neanche tu sei così innocente. Guarda cosa hai fatto ai miei sottoposti!”
Devilman: “La stessa cosa che farò a te. Pagherai per i tuoi crimini!”
Shigaraki: “Pensi di essere giudice, giuria e boia? Beh, lascia che ti dica una cosa: se qualcuno darà un giudizio, sarò io. NOMU, AMMAZZA QUELLA BESTIA!”
In quel momento, Nomu era occupato a massacrare di botte Aizawa, ma si dimenticò di lui non appena ricevette l’ordine. Si lanciò alla carica su Devilman, ma questi lo schivò e gli diede un pugno alla mascella. Il calore prodotto bruciò parte della mascella del Nomu, ma guarì immediatamente.
Shigaraki: “Non puoi battere Nomu, è stato creato apposta per uccidere All Might. Possiede quirk come l’assorbimento degli urti e la rigenerazione. Non importa quante volte lo colpisci, si rialzerà sempre.”
Nomu saltò e sbattè Devilman a terra, tempestandolo di pugni. Ma ad ogni colpo, il corpo di Devilman diventava sempre più caldo, accumulando calore. Alla fine, contrasse i muscoli e rilasciò un enorme esplosione di fiamme, sbalzando indietro il Nomu e bruciandolo, ma guarì subito. Devilman avvolse il collo del Nomu con le sue antenne e gli scaricò addosso una serie di scosse elettriche. Nomu gridò di dolore, ma poi afferrò le antenne e le tirò verso di sé, facendo avvicinare Devilman. Non sapeva che, in realtà, stava facendo il suo gioco. Una volta che si fu avvicinato abbastanza, Devilman diede un calcio in faccia al Nomu, facendolo finire a terra. A quel punto lo afferrò con entrambe le mani, ustionandolo, spiegò le ali e si alzò in volo, trascinando Nomu con sé. Una volta in alto, cominciò a prenderlo a pugni. Nomu provò a colpirlo, ma Devilman lo bloccò con la mano. Poi spalancò la bocca e affondò i denti nella carne del Nomu, staccandogli un pezzo di spalla e facendolo urlare di dolore. Sputò il pezzo di carne e cominciò a volare rasoterra, trascinando il corpo del Nomu sul terreno, scavando solchi profondi.
Devilman: “HAHAHAHAHAHA.”
Devilman rideva come un maniaco, mentre sbatteva e bruciava il Nomu, costantemente. Dopo circa un minuto, Devilman lanciò Nomu contro un masso. Il Nomu si alzò dolorante e cominciò a correre verso Devilman, cercando di dargli un pugno, ma l’Uomo Diavolo lo evitò, afferrandogli il braccio e bruciandoglielo. Contemporaneamente, alzò il pugno e iniziò a colpire Nomu in faccia, con colpi sempre più veloci. Dopo un tempo che sembrava interminabile, lo lasciò andare. Nomu barcollò all’indietro e crollò in ginocchio. Le sue ferite guarivano con estrema lentezza: i colpi e le bruciature provocate da Devilman, avevano sovraccaricato il suo quirk di rigenerazione, rallentandolo ulteriormente. La sua faccia era una maschera di carne e sangue, i denti erano spaccati e gli mancava pure un occhio. A quel punto, volendo concludere la battaglia, Devilman spalancò le fauci e vomitò un vortice di fiamme che avvolse Nomu, bruciandolo vivo. Nomu gridò di dolore, mentre la carne e le ossa venivano consumate dal fuoco, finché non rimase altro che cenere. Devilman lanciò un ruggito di trionfo.
Devilman: “RRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAR.”
Shigaraki vide tutto con un misto di incredulità, rabbia e paura. Qualcuno, che non era All Might, aveva sconfitto Nomu!
Shigaraki: “Impossibile…questo è IMPOSSIBILE!”
Kurogiri: “Non posso credere che qualcuno, che non fosse All Might, potesse uccidere Nomu.”
L’intera classe 1-A era scioccata. Un loro compagno di classe aveva appena abbattuto una creatura creata appositamente per uccidere All Might.
Kirishima: “Ragazzi, l-l ’avete visto anche voi?”
Todoroki: “Ha letteralmente ridotto in cenere quel Nomu, che doveva uccidere All Might.”
Ojiro: “Ditemi che non era un’allucinazione. Ditemi che non sto impazzendo!”
Jiro: “Se è così, siamo in due. Perché l’ho visto anch’io.”
Aoyama: “Mon dieu!”
Momo: “Ma quanto è forte?”
Kirishima: “Non ne ho idea.”
Shigaraki si mise le mani ai capelli con rabbia. Era furioso perché quel demone aveva ucciso il suo Nomu, quando invece era destinato a All Might.
Shigaraki: “Dannazione…dannazione…DANNAZIOOOOONEEEEEEEEE!”
Si lanciò a tutta velocità verso Devilman, alzando la mano per afferrargli la faccia.
Classe 1-A: “AKIRAAA!”
Shigaraki: “Questo è per Nomu, PEZZO DI M**DA!”
Proprio in quel momento, un portale apparve di fronte a Shigaraki, riportandolo al punto dove si trovava prima.
Shigaraki: “Cosa…perché l’hai fatto, Kurogiri?”
Kurogiri: “Perché non possiamo sconfiggerlo. È chiaramente più forte di noi. Se è riuscito a uccidere Nomu, che possibilità abbiamo? Per adesso, è meglio ritirarsi.”
Shigaraki: “Grr, hai ragione. Andiamo.”
Kurogiri aprì un portale per sé stesso e Shigaraki. Ma prima che svanisse, Shigaraki urlò un ultimo avvertimento.
Shigaraki: “NON È FINITA, HEROES!”
Poi puntò il dito contro Devilman.
Shigaraki: “E TU…QUALUNQUE COSA TU SIA, LA PROSSIMA VOLTA MORIRAI PER PRIMO!”
Poco dopo, non c’erano più. Devilman rimase fermo per un attimo, poi lanciò un grido che riecheggiò in tutto l’edificio. A Izuku e gli altri, però, non sembrò il ruggito di un mostro, ma piuttosto…un grido umano di dolore.
Devilman: “WAAAAHH!”
Successivamente, Devilman tornò a essere Akira Fudo e cadde al suolo, privo di sensi. L’intera classe corse verso di lui per vedere se stava bene. Nello stesso momento, qualcosa sfondò la porta d’ingresso e All Might entrò nell’edificio.
All Might: “Non temete, sono arrivato…io?
Ciò che All Might vide, fu la distruzione che regnava nell’edificio e Akira a terra, incosciente e circondato dai compagni. Vide anche i corpi dei Villain morti o tramortiti. E se da una parte era contento che gli studenti stessero bene, la vista dei Villain morti lo riempiva di preoccupazione per Akira. Aveva capito che Akira era diventato di nuovo Devilman, motivo per cui c’erano dei cadaveri. Questo sarà molto difficile da nascondere.
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Capitolone, vero? Vi confesso che, a volte, mi stupisco di me stesso. Guardo una cosa scritta da me e mi dico “Ma l’ho davvero scritta io? È fichissimo!”. Comunque, vi è piaciuto lo scontro Devilman vs Nomu? Mi sono sempre chiesto cosa accadrebbe se Devilman affrontasse dei veri supercattivi, oltre ai demoni. Penso di aver risposto alla domanda. Detto questo, ci salutiamo. Non perdetevi il prossimo capitolo, perché sarà il diretto seguito di questo e, soprattutto, perché ci saranno dei camei MOLTO speciali. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!

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Capitolo 11
*** Rivalità e Alleanze ***


 Saaaaaaaalve a tutti! Questo sarà un capitolo molto speciale. In quello precedente, abbiamo assistito allo scontro tra Devilman e l’Unione dei Villain. Ora vedremo che conseguenze ha avuto. Buona lettura!
 
 
 
                    Rivalità e Alleanze
 
Akira POV
Mi sono svegliato di nuovo in infermeria. Devo essere svenuto dopo essermi trasformato in Devilman…di nuovo. Però stavolta, ero completamente guarito e non ero stanco, segno che Recovery Girl non ha visto la necessità di curarmi. Grazie, fattore di guarigione! Mi alzai dal letto e mi rivestii (anche questa volta, ero nudo) e, come se fosse chiamata in causa, Recovery Girl entrò nella stanza.
Recovery Girl: “Ciao di nuovo, Akira Fudo.”
Akira: “Ciao, Recovery Girl. Senti, dimmi la verità: ho ucciso qualcuno, mentre ero Devilman?”
Recovery Girl: “Se ti riferisci ai tuoi compagni di classe, no. Tuttavia, riguardo ai Villain…”
Akira: “Oh Gesù.”
Recovery Girl: “Ciò che conta è che sei riuscito a fermare l’Unione dei Villain e hai salvato i tuoi compagni di classe.”
Akira: “Non credo importi molto, dato che mi beccherò lo stesso una lavata di testa da parte dei professori, per aver ucciso.”
Recovery Girl: “Normalmente, andrebbe così. Ma dato che stavi solo cercando di difenderti e proteggere i tuoi compagni, gli insegnanti hanno deciso di perdonarti. Inoltre, non hai ucciso tutti i Villain. Il che dimostra che stai facendo progressi nel controllare il tuo potere.”
Akira: “Aspetta, sul serio?”
Recovery Girl: “Assolutamente sì.”
Questa notizia mi rese felice. Per così tanto tempo non sono riuscito a impedire a Devilman di uccidere qualcuno, anche se era un criminale. Sapere di essere finalmente in grado di controllare una parte di Devilman, abbastanza da impedirgli di uccidere tutti i criminali che incontra (ma ne ha uccisi ancora la maggior parte) è un enorme passo in avanti.
Recovery Girl: “Ma stai attento, ragazzo. Solo perché hai ucciso la maggior parte dei Villain, per autodifesa, non significa che quello che hai fatto sia giusto. Devi padroneggiare presto i tuoi poteri, se desideri usarli senza uccidere qualcuno.”
Akira: “Lo so.”
Recovery Girl: “Bene, meglio se torni in classe.”
Akira: “Sì. Ci vediamo, Recovery Girl.”
Una volta tornato in classe, tutti gli studenti mi fissarono. Di sicuro, volevano sapere come ho fatto a battere il Nomu, ma ho dato loro uno sguardo che diceva “Non ora”. Poi sono andato al mio posto e mi sono seduto. Aizawa aveva delle bende su tutto il viso e le braccia, a causa delle ferite ricevute durante l’attacco allo U.S.J.
Akira: “Accidenti, tutte quelle ferite ed è ancora in piedi? Ma di cos’è fatto questo tizio? Titanio?”
Aizawa: “Ok classe, a causa del recente attacco verificatosi, non ci sarà scuola per il resto della settimana. Questo è tutto ciò che ho da dirvi. La lezione è finita.”
Aizawa lasciò la stanza e noi seguimmo il suo esempio. Mentre uscivo, i miei compagni di classe mi hanno praticamente circondato, tempestandomi di domande. Mi sono irritato e ho rivolto loro uno sguardo feroce, con tanto di segni rossi sotto gli occhi. Si ritrassero all’istante.
Akira: “E che cavolo! Possibile che, ogni volta che faccio qualcosa di impressionante, voi ragazzi dovete darmi addosso?!”
Kirishima: “HAI LETTERALMENTE INCENERITO UN MOSTRO CREATO PER UCCIDERE ALL MIGHT, È NATURALE CHE SIAMO IMPRESSIONATI! MEGLIO ANCORA, STUPEFATTI!”
Akira: “Devi proprio urlare?”
Kirishima: “SI’!”
Momo: “Siamo solo sorpresi che tu abbia così tanto potere. Inoltre, hai salvato le nostre vite. Ti siamo tutti debitori.”
Akira: “Nah, non c’è bisogno. Voi avreste fatto lo stesso per me. In fondo, gli amici si proteggono a vicenda.”
Ashido: “Aw, quanto sei dolce.”
Akira: “Ehi, mi è venuta un’idea: dal momento che abbiamo il resto della giornata e della settimana libera, che ne dite di andare, tutti insieme, al centro commerciale?”
Jiro: “È un’ottima idea.”
Iida: “Concordo.”
Akira: “Va bene gente: andiamo a divertirci!”
Tutti: “SIIIIì!!!”
Abbiamo iniziato ad andare, ma mi sono fermato quando notai Bakugo e Todoroki in lontananza. Provai a chiedere loro se volevano venire con noi.
Akira: “HEY, SHOTO!”
Smise di camminare e mi guardò con la sua solita faccia inespressiva.
Akira: “STIAMO ANDANDO TUTTI AL CENTRO COMMERCIALE! VUOI VENIRE CON NOI?”
Todoroki mi ha guardato per un attimo, poi ha girato le spalle e ha continuato a camminare.
Akira: “Cavolo, nemmeno una risposta? Che razza d’inferno ha passato questo ragazzo, per isolarsi da tutti, fino a questo punto?”
Ashido: “Beh, è stato davvero scortese, non ti ha nemmeno dato una risposta!”
Akira: “No, va tutto bene, lasciamolo stare. Vedrete che poi sarà più socievole. Ne sono sicuro.”
Dopo il tentativo fallito di relazionarmi con Todoroki, decisi di provare con Bakugo. Molto probabilmente mi dirà di no, o mi farà saltare in aria. O entrambe le cose. Ma vale la pena provare, no?”
Akira: “BAKUGO!”
Bakugo si voltò e aveva la solita espressione arrabbiata.
Bakugo: “CHE VUOI?”
Akira: “STIAMO ANDANDO TUTTI AL CENTRO COMMERCIALE! TI UNISCI A NOI?”
Bakugo: “NO! HO COSE MIGLIORI DA FARE, CHE PERDERE TEMPO CON VOI NULLITA’!”
Dopodiché, si allontanò.
Akira: “Nullità? Sul serio? Oh mio Dio, è ancora più s****zo di quanto pensassi. Deve assolutamente sbarazzarsi di quel suo complesso di superiorità, se vuole diventare un Hero.”
Akira: “Beh, poteva andare meglio.”
Izuku: “Non preoccuparti per lui. Kacchan…non è un tipo a cui piace socializzare.”
Akira: “L’ho notato. Oh beh, pazienza. Andiamo.”
E così, siamo andati tutti al centro commerciale. Una volta arrivati, ci siamo divisi in due gruppi: le ragazze avrebbero girato per un lato del centro, mentre i ragazzi avrebbero girato per l’altro. L’accordo era che ci saremmo incontrati a metà strada, una volta finito di fare qualunque cosa stessimo facendo. Io e i ragazzi stavamo camminando per il centro commerciale, cercando qualcosa d’interessante. Mentre camminiamo, noto Bakugo in lontananza. È qui al centro commerciale, ma perché? Pensavo non volesse uscire con noi. Anche se, il fatto che ci sia anche lui, non significa necessariamente che esca con noi. Decido di andare a parlargli. Smetto di camminare e tutti gli altri si voltano, guardandomi incuriositi.
Kirishima: “Qualcosa non va, Akira?”
Akira: “Andate avanti, ragazzi. Vi raggiungo dopo.”
Izuku: “Sei sicuro?”
Akira: “Sì, sono sicuro. Ci vediamo più tardi.”
Dopo averli rassicurati, i ragazzi hanno continuato il percorso e, dopo che se ne furono andati, mi diressi verso Bakugo. Girò la testa e mi vide camminare verso di lui. Di conseguenza, mi lanciò uno sguardo rabbioso.
Bakugo: “Te l’ho detto, non voglio uscire con nessuno di voi nullità.”
Akira: “Lo so, mi chiedevo solo cosa ci facessi tu qui.”
Bakugo: “Sto facendo la spesa.”
Akira: “Al centro commerciale?”
Bakugo: “Hai qualcosa in contrario?”
Akira: “No, sono solo…confuso.”
Bakugo: “Tch.”
Akira: “Ascolta amico, la devi smettere di guardare gli altri dall’alto in basso. Sarai anche uno dei più forti della nostra classe, ma non ti dà il diritto di trattare le persone come se fossero spazzatura.”
Bakugo strinse gli occhi per la rabbia.
Bakugo: “Uno dei più forti? SONO IO IL PIU’ FORTE! Voi siete solo un mucchio di sassolini sul mio cammino! Sono io quello che salirà in cima! Supererò persino All Might e diventerò l’Hero più forte e popolare di tutti!”
Akira: “Oh davvero? Se ne sei così convinto, che ne dici di dimostrare la tua forza?”
Bakugo: “Vuoi combattere?”
Akira: “Sì, ma non qui. Faremo un duello per vedere chi è il più forte tra noi due. Se vinco io, dovrai smettere d’insultare me e gli altri e trattarci con più rispetto.”
Bakugo: “Bene, ci sto! Ma se vinco io, dovrai ammettere davanti a tutti che sono io il più forte e che nessuno è in grado di battermi, nemmeno Devilman!”
Akira: “Affare fatto. Ma non trattenerti, altrimenti sarai troppo facile da battere.”
Bakugo mi fece un sorriso un po' sinistro.
Bakugo: “Oh, fidati, non ho alcuna intenzione di trattenermi.”
Detto questo, se ne andò. Questo è, ovviamente, l’inizio di una rivalità. Quasi non vedo l’ora di metterlo al suo posto. Continuo a camminare per il centro commerciale, trovo una panchina e mi siedo per riposarmi un po'. Non mi accorsi, però, di un signore accanto a me, con i capelli grigio scuro, una lieve barbetta, degli occhiali rotondi e un sorriso allegro.
????: “Salve.”
Akira: “Eh? Oh, uh…salve.”
????: “Ho osservato la conversazione che hai avuto con quel ragazzo biondo cenere. È una vera testa calda, vero?”
Akira: “Intende Bakugo? Sì, lo è sicuramente. È così testardo, pensa di essere il migliore di tutti.”
????: “Quel ragazzo ha molto da imparare, se vuole diventare un Hero.”
Akira: “Già.”
Ci fu un minuto di silenzio, poi l’uomo parlò di nuovo.
????: “La città è piuttosto grande, eh?”
Akira: “Sì, lo è. È anche piena di così tanti Heroes. Ma, tra tutti, All Might sembra essere l’unico a voler aiutare davvero, perché è la cosa giusta da fare.”
????: “È vero, non gli importa molto della fama e del lusso, vuole solo proteggere tutti.”
Akira: “Sì, un po' come me.”
????: “Hm?”
Akira: “Non in modo eroico, perché non mi sono mai considerato un eroe. Tuttavia, da quando ho perso anni fa, le uniche persone a cui tenevo, mi sono…allontanato da tutti gli altri. Beh, almeno in America. Ma da quando sono tornato qui, ho conosciuto nuovi amici che mi comprendono e si preoccupano per me. Pensavo che avrei odiato tornare a vivere in Giappone, avendo perso qui la mia famiglia, ma…adesso comincia a piacermi. È come se questo posto, volesse darmi una seconda chance, una possibilità di riscatto. Dopo avermi distrutto i vecchi legami, me ne ha fatti stringere di nuovi. Legami con persone fantastiche, che voglio tenere e proteggere.”
????: “Capisco, devi tenere davvero ai tuoi amici.”
Akira: “Sì. Sono gli unici amici con cui sono riuscito a legare, dopo sette anni di solitudine. Non voglio perdere nessuno di loro. Mi fanno sentire come se fossi parte di qualcosa. Come se, per la prima volta, avessi trovato il mio posto nel mondo.”
????: “Già. Tutti vogliamo sentirci parte di qualcosa, sia gli umani…che gli uomini diavolo.”
Akira: “Cosa?”
Mi voltai alla mia sinistra, ma il vecchio non c’era più. Mi guardai intorno ma non lo vidi da nessuna parte. Quell’ultima frase che ha detto, iniziò a riempirmi la testa di domande. All’improvviso, sento delle voci in lontananza che mi chiamavano. Erano i miei compagni di classe.
Classe 1-A: “AKIRA!”
Mi alzai e camminai verso di loro. Notai che alcuni di loro, avevano delle facce preoccupate.
Iida: “Akira, dov’eri finito?”
Akira: “Avevo le gambe stanche e mi sono seduto su una panchina a riposare.”
Ochaco: “Eravamo tutti preoccupati. Quando i ragazzi ci hanno detto che eri da solo e non li hai raggiunti, temevamo che ti fosse successo qualcosa.”
Akira: “Mi dispiace, non volevo. Ho solo avuto una discussione col nostro “ragazzo-bomba”.”
Kirishima: ““Ragazzo-bomba”? Stai dicendo che anche Bakugo era qui?”
Akira: “Sì. Ci siamo incontrati, abbiamo parlato, una cosa tira l’altra, e ora siamo ufficialmente rivali.”
Kaminari: “Amico, sei proprio uno che ha le palle, per poter parlare a Bakugo e non sentirti intimorito.”
Akira: “No, non è così spaventoso. Semmai è davvero divertente vederlo arrabbiarsi. È come un bambino pestifero.”
Izuku: “Non è del tutto…falso.”
Akira: “Comunque, per oggi mi sono divertito abbastanza. Vado a casa.”
Iida: “Anch’io.”
Ochaco: “Anch’io.”
Izuku: “Sì, devo tornare presto o mia madre inizierà a preoccuparsi.”
Momo: “Va bene, immagino che ci vedremo tutti in classe.”
Ashido: “Dovremmo uscire di nuovo, come oggi. Ma la prossima volta si va al karaoke.”
Jiro: “Ok. Il karaoke mi sta bene.”
Tsuyu: “Ribbit.”
Akira: “Va bene allora. Ci vediamo, gente.”
Dopo aver salutato i miei amici, cammino in direzione di casa mia. Oggi è stata una giornata molto divertente, a parte l’attacco dei Villain. Non vedo l’ora di divertirmi ancora con gli altri. Quando raggiungo il mio appartamento, mi torna in mente un altro pensiero: il signore della panchina. Aveva detto qualcosa sugli uomini diavolo e potevo supporre che si riferisse ai devilmen.
Akira: “Chi diavolo era quel tizio? E perché ho l’impressione di conoscerlo da sempre?”
 
Nessun POV
Nel frattempo, alla base segreta dell’Unione dei Villain, Shigaraki era seduto su una sedia, furioso che i suoi piani siano stati sventati da uno studente.
Shigaraki: “Dannazione, questo non doveva succedere!”
Kurogiri: “Non avrei mai immaginato che un semplice studente, avesse potere a sufficienza per uccidere Nomu.”
Shigaraki: “Chi diavolo è quel moccioso? Sembrava normale, ma poi si è trasformato in una specie di mostro e ha ridotto Nomu in cenere, oltre a sbaragliare tutti i nostri seguaci, come se niente fosse.”
????: “Certo che lo ha fatto! Dopotutto, non è un normale studente.”
Shigaraki: “Hmm?”
Shigaraki si guardò alle spalle e vide un uomo dalla pelle pallida che indossava un abito nero. Era Godman. Al suo fianco, c’erano una donna dai lunghi capelli bianchi, occhi e labbra azzurre, con addosso un vestito bianco da sera; e un uomo robusto dai corti capelli marroni e la barba corta, che indossava una camicia e dei pantaloni color kaki.
Shigaraki: “E voi chi siete?”
Godman: “Il mio nome è Godman. E loro sono due miei…” fidati collaboratori”: Silen e Kaim.”
Shigaraki: “Godman? Silen? Kaim? Sono i vostri veri nomi?”
Godman: “Sì.”
Shigaraki: “Hmpf, va bene, che volete? E come avete trovato questo posto?”
Godman: “Non importa come vi abbiamo trovati. Quello che conta è ciò che vogliamo. Ciò che IO voglio.”
Shigaraki: “E cosa vuoi?”
Godman: “Semplice, voglio lavorare con te.”
Shigaraki: “Cosa?”
Godman: “Io e i miei simili vogliamo aiutarti nella tua missione di demolire la società degli Heroes.”
Shigaraki: “Volete aiutarci? Perché?”
Godman: “In realtà, non voglio affatto aiutarvi. Tuttavia, il vostro aiuto mi è necessario per raggiungere il mio obbiettivo.”
Shigaraki: “È quale sarebbe?”
Godman: “Se vuoi saperlo, dovrai prendermi con te. Come tuo socio.”
Shigaraki: “Socio? E perché dovrei prenderti come mio socio? Per quanto ne so, sei solo un idiota in giacca e cravatta, con due scagnozzi da quattro soldi.”
Godman: “Le apparenze possono ingannare.”
Godman assunse la sua vera forma. Silen e Kaim seguirono il suo esempio: gli arti di Silen divennero delle zampe da uccello munite d’artigli; l’inguine e i seni vennero coperti da piume bianche, dal fondoschiena le spuntò una coda da uccello, i capelli si trasformarono in due gradi ali piumate e dalla fronte partivano due lunghe antenne. Kaim invece, diventò una creatura quadrupede simile a un rinoceronte: il corpo era protetto da una spessa corazza scura, sorretto da quattro robuste zampe artigliate, dalle spalle spuntavano due enormi spuntoni, la testa era spinosa e simmetrica, piena di protuberanze e, infine, dal retro svettava una lunga coda prensile. Shigaraki e Kurogiri rimasero sbalorditi dagli esseri che avevano di fronte.
Shigaraki: “Che cosa siete?!”
Godman: “Siamo demoni, umano. Gli antichi abitanti della Terra. I suoi veri padroni.”
Shigaraki: “Antichi…abitanti…?”
Godman: “Siamo tornati per riprenderci il nostro mondo, strappatoci secoli fa.”
Kurogiri: “E cosa volete da noi?”
Godman: “Mentre eravamo relegati all’Inferno, la vostra specie ha prosperato senza controllo, sfruttando ogni risorsa del pianeta, senza alcuno scrupolo nel violarlo. E come se non bastasse, avete sviluppato delle abilità in grado di rivaleggiare con le nostre. Ma non è la notizia peggiore.”
Kurogiri: “E…quale sarebbe?”
Godman: “Un umano dal cuore puro, di nome Akira Fudo, è riuscito a fondersi con il nostro guerriero più forte, il prode Amon, assoggettandolo alla sua volontà e appropriandosi dei suoi poteri, dando vita a una creatura di nome Devilman. Ho già avuto uno scontro con lui e ho verificato di persona che è molto più forte del previsto. E, a quanto vedo, anche voi avete avuto la sfortuna di incontrarlo.”
Shigaraki: “Sì. Quel bastardo ha massacrato i miei seguaci e ridotto in cenere la mia creatura, il mio Nomu! Mesi di lavoro, mandati all’aria in pochi minuti!”
Godman: “Se Devilman ha deciso di allearsi con gli umani, specie con gli Heroes, il nostro piano rischia di essere minacciato seriamente. Per questo, ritengo necessario unire le nostre forze, avendo un nemico in comune. E si sa, “il nemico del mio nemico…”
Shigaraki: ““…è mio amico”. Ok, ti sei spiegato, ma come possiamo fidarci di te? Dopotutto, siamo anche noi umani.”
Godman: “Hai ragione, infatti non dovete. La fiducia va guadagnata, quindi io e miei compagni dovremo guadagnarci la vostra. E poi, anche se odiamo gli umani, noi demoni sappiamo essere generosi con chi ci aiuta. Sapremo ricompensarvi.”
I demoni ritornarono in forma umana. Shigaraki e Kurogiri si allontanarono per parlarsi in privato.
Shigaraki: “Non credo che dovremmo allearci con loro. Sono abbastanza sicuro che alla fine ci tradiranno. Non sono nemmeno umani!”
Kurogiri: “È vero, ma non abbiamo altra scelta. Al momento siamo a corto di uomini, finché il Maestro non si rimette in forze. Noi due da soli non bastiamo e non possiamo contare nemmeno sui Nomu, dal momento che questo Devilman è in grado di ucciderli. E poi, potremmo sfruttare questa opportunità per studiare e apprendere i segreti di queste creature. Una volta fatto ciò, sarà più facile combatterli se ci tradiranno. Serviamoci di loro, facendogli pensare che ci fidiamo.”
Shigaraki: “Buona idea, Kurogiri. Facciamo così.”
Shigaraki si rivolse a Godman.
Shigaraki: “Va bene. Siete dentro.”
Godman: “Perfetto. Insieme, trascineremo Devilman e tutti gli Heroes in un infinito abisso di disperazione. Prometto che non te ne pentirai.”
Shigaraki: “Sarà meglio. O sarai tu a pentirti di averci incontrati.”
Godman: “Ahahahahah, mi sei simpatico, per essere un umano. Andremo sicuramente d’accordo.”
Shigaraki e Godman si strinsero la mano. Era l’inizio di un’oscura alleanza.
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. È o non è un capitolo speciale? Akira e Bakugo sono ufficialmente rivali e i demoni si sono alleati con l’Unione dei Villain. Prevedo tempi oscuri per gli alunni della Classe 1-A. E poi, oltre alla comparsa di Silen e Kaim, noti avversari di Devilman, avete riconosciuto il signore che ha parlato con Akira? No? Vedete, sono sempre stato un grande fan dei film della Marvel, soprattutto per via dei camei del mitico Stan Lee (riposi in pace L). E quindi, prendendo insegnamento da ciò, ho provato a imitare la cosa, facendo incontrare Akira con l’uomo che lo ha creato. E sì, quel signore era Go Nagai, creatore del manga di Devilman. La creatura incontra il creatore. Spero di aver reso omaggio a un grande uomo che ci ha fatto dono di opere come Goldrake, Mazinga Z e, naturalmente, Devilman. Al prossimo capitolo!!!    

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Capitolo 12
*** Visita a sorpresa ***


Saaaaaalve a tutti! Bentornati al crossover più figo di tutti i tempi!!! In questo capitolo, farà ritorno un personaggio che abbiamo incontrato a inizio storia. Ma prima di lasciarvi alla lettura, volevo ringraziare (è da un po' che non lo faccio) tutti voi che mi seguite, leggete la mia storia e recensite o leggete e basta. Se non ho perso la motivazione a scrivere e questa storia sta andando avanti, è solo grazie a voi. Grazie grazie grazie.
 
 
 
 
 
 
 
Visita a sorpresa
 
 
Akira POV
 
(Ore 12:15 p.m.)
 
Oggi è mercoledì. Due giorni dopo l’incidente allo U.S.J.. Da quel giorno, i miei amici e io abbiamo avuto il resto della settimana libera. E lasciate che ve lo dica, è stata piuttosto noiosa. Non ho avuto molto da fare, a parte girare in moto per la città, ma mi ha dato parecchio tempo per riflettere su alcune cose. Come, ad esempio, la mia vita allo Yuei. Non fraintendetemi, adoro il fatto di aver stretto nuove amicizie. Sono felice di aver conosciuto persone straordinarie come Izuku, Ochaco, Tsuyu e Iida. Ma quando si tratta di controllare i miei poteri, le cose cambiano. Ho fatto alcuni progressi, ma vanno a rilento e ancora non bastano. Devo assolutamente trovare un modo per ottenere il controllo e devo farlo in fretta. Altrimenti le cose potrebbero non finire bene, la prossima volta. Voglio dire, siamo stati attaccati dai Villain un paio di giorni fa e siamo solo al primo anno. E non solo, ma ho ucciso la maggior parte di loro. Anche se sono stato perdonato, perché l’ho fatto per autodifesa e perché sapevano che non volevo ucciderli, non posso continuare così. Inoltre, nella remota possibilità che i Villain o i demoni decidano di attaccare nuovamente, devo essere pronto. Soprattutto se e quando Godman si rifà vivo. Mentre riflettevo su tutto questo, sento bussare alla porta.
Akira: “Huh. Chi può essere a quest’ora?”
Sono andato ad aprire e, una volta fatto, davanti ai miei occhi c’era la sorella migliore del mondo: Jun Fudo.
Jun: “Hehey! Come sta il mio fratellino preferito?”
Akira: “Jun!”
Ci siamo stretti in un abbraccio. Dopo circa dieci secondi, ci separiamo e le chiedo cosa ci fa qui.
Jun: “Wow, sembra siano passati anni, da quando ti ho visto l’ultima volta.”
Akira: “E invece sono solo pochi mesi. Che ci fai qui in Giappone?”
Jun: “Beh, non ci sono avvistamenti di demoni a New York, da un po' di tempo. Quindi mi sono concentrata sul mio lavoro di top model. Sfortunatamente, per l’ultimo servizio fotografico, hanno scelto un’altra. A quel punto, il mio agente mi ha consigliato una vacanza, per smaltire lo stress. E siccome sentivo la mancanza del mio fratellino, ho pensato di venire qui e farti una sorpresa.”
Akira: “Beh, me l’hai fatta.”
Jun: “Allora, come vanno le cose qui? Ti trattano bene a scuola?”
Akira: “Sì, per ora è andato tutto bene. A parte il primo giorno perché…”
Jun: “Non hai perso le staffe e ti sei trasformato in Devilman, già il primo giorno di scuola, VERO?”
Akira: “Ecco, vedi…”
Jun mi schiaffeggiò in testa.
Jun: “Accidenti, Akira, ti ho detto che devi tenere la tua rabbia sotto controllo!”
Akira: “Aw, andiamo. Non è stata nemmeno colpa mia!”
Jun: “E di chi è stata, allora?”
Akira: “Aizawa! Ha detto che le persone che non riescono a controllare i propri quirk, non possono diventare Heroes, anche se il suo lavoro, sia come Hero che come insegnante, è proprio quello di AIUTARCI A CONTROLLARE I NOSTRI POTERI!”
Jun: “Woah woah, calmati. Ha detto proprio così?”
Akira: “Non ha detto quelle parole esatte, ma lo ha fatto intendere.”
Jun: “E come è finita?”
Akira: “Diciamo che ho risolto. Nonostante mi abbiano espulso, sono stato riammesso il giorno dopo. Anche se…”
Jun: ““Anche se…”?”
Akira: “*sospira* Ho dovuto dire a tutti la verità.”
Jun: “Che cosa?!”
Akira: “Tutta la verità sui miei poteri. Da dove vengono e come li ho ottenuti.”
Jun: “Oh, cavolo.”
Akira: “Già, è stata durissima. Ma ne è valsa la pena.”
Jun: “Ah, sì?”
Akira: “Sì. Che tu ci creda o no, i miei compagni di classe sono riusciti ad accettarmi così come sono, anche se non subito. Pensa, mi sono anche fatto degli amici.”
Jun: “Davvero? Ma è fantastico!”
Akira: “Già. Comunque, ti va di fare una passeggiata? Non ho altro da fare oggi; e dato che sei qui, posso farti vedere la città.”
Jun: “Sarebbe bello. Inoltre, potremo recuperare il tempo perduto.”
Akira: “Va bene, andiamo.”
Siamo usciti dall’appartamento, iniziando a girare per le strade. Feci a Jun un piccolo tour della città e, inutile dirlo, ha già memorizzato tutto. Bello avere una memoria fotografica. A volte sono convinto che mia sorella abbia un archivio digitale al posto del cervello. Dopo un’ora e mezza di cammino, ci siamo seduti su una panchina.
Jun: “Allora, come sta andando con l’”argomento Devilman”?”
Akira: “Beh, ho imparato a sfruttare un po' del suo potere senza trasformarmi e ho sviluppato una nuova trasformazione, a metà strada tra le mie due forme: umana e demoniaca.”
Jun: “Wow, accidenti! Ne hai fatti di progressi!”
Akira: “Purtroppo, però, non riesco ancora a controllarlo.”
Jun: “Alla fine ci riuscirai.”
Akira: “Sì, ma devo farlo in fretta. La mia classe è stata attaccata dai Villain, due giorni fa, mentre eravamo in gita. E, come se non bastasse, la settimana scorsa…ho incontrato Ryo Asuka.”
Jun mi guardò con aria sconvolta.
Jun: “Cosa?! Intendi “quel” Ryo Asuka?!”
Akira: “Sì, Satana.”
Jun: “E cosa voleva?”
Akira: “Che facessi un lavoro per lui.”
Jun: “Un lavoro? E quale?”
Akira: “Beh, sembra che alcuni demoni, dei più pericolosi, sono fuggiti dall’inferno, rifugiandosi qui in città e sono capitanati da un tizio di nome Godman.”
Jun: “Hai detto “Godman”?!”
Akira: “Lo conosci?”
Jun: “È uno dei demoni più potenti e pericolosi che siano mai esistiti. I suoi poteri sono secondi solo a quelli di Satana, ma rivaleggiano con quelli di demoni del calibro di Zenon, Silen, Atun, Saylos, Psychogenie e…Amon.”
Akira: “Già, li ho sperimentati di persona.”
Jun: “Che vuoi dire?”
Akira: “Il giorno stesso in cui incontrai Satana, Godman ha attaccato i miei amici. Abbiamo lottato ed è finita con un pareggio. Nel caso riappaia di nuovo, devo essere in grado di usare il mio potere, senza perdere il controllo. Ma la verità, è che stava cercando me!”
Jun: “Che cosa?!”
Akira: “Voleva che mi unissi a lui, per realizzare il suo piano.”
Jun: “Quale piano?”
Akira: “Secondo quanto mi ha detto Satana, sta formando un esercito all’Inferno ed è venuto qui sulla Terra per aprire un passaggio fra i due mondi, dando inizio a un’invasione, atta a conquistare il pianeta e annientare il genere umano.”
Jun: “Mio Dio! Aspetta, perché Satana ti ha avvertito?”
Akira: “Perché voleva propormi un patto.”
Jun: “Un patto?”
Akira: “Sì, io uccido Godman e lui mi libera dalla presenza di Amon, facendomi tornare umano.”
Jun: “È in grado di farlo?! Credevo che la fusione fosse irreversibile e permanente.”
Akira: “Non lo so, non glielo chiesto. Ero troppo occupato a mandarlo a quel paese. Ora capisci la mia situazione? Sono sulla lista nera sia dei Villain che dei demoni. Presto torneranno all’attacco e quando lo faranno, dovrò essere in grado di trasformarmi senza impazzire.”
Jun: “Ce la farai, Akira. Potrebbe non essere oggi, ma ce la farai. Le cose richiedono tempo, ma finché continui a lavorare sodo e non ti arrendi, raggiungerai il tuo obbiettivo.”
Akira: “Grazie, sorellona.”
Jun: “Figurati.”
????: “Ehi, Akira.”
Mi voltai a destra per vedere chi mi aveva chiamato. Era Tsuyu.
Akira: “Ehi, Tsuyu. Che ci fai qui?”
Tsuyu: “Ribbit, stavo andando al supermercato a fare un po' di spesa per casa.”
Akira: “Oh, capisco.”
Tsuyu: “Chi è la tua amica?”
Guardai in direzione di Jun, rendendomi conto di non averla ancora presentata.
Akira: “Oh sì, suppongo che le presentazioni siano d’obbligo. Tsuyu, lei è mia sorella Jun Fudo. Jun, ti presento la mia amica Tsuyu Asui.”
Jun: “Salve.”
Tsuyu: “Aspetta, sei sua sorella?”
Jun: “Sì. Sorellastra, per essere esatti. Abbiamo lo stesso padre.”
Tsuyu: “Wow, è un piacere conoscerti.”
Jun: “Il piacere è tutto mio.”
Guardavo la scena, con un sorriso in faccia. Si sono appena conosciute e vanno già d’accordo. Buon segno.
Jun: “È bello sapere che mio fratello si è finalmente aperto di nuovo alle persone.”
In un istante, sono passato da felice a terrorizzato.
Tsuyu: “Ribbit, in che senso?”
Jun: “Oh, uh…merda! Non dovevo dirlo.”
Afferrai mia sorella per un braccio e la tirai indietro.
Akira: “Per favore, scusaci un momento.”
Una volta allontanatici da Tsuyu, rivolsi a mia sorella uno sguardo arrabbiato.
Akira: “Ma che cavolo, Jun! Perché l’hai detto?”
Jun: “Hai ragione, mi dispiace. Ma ero così felice, che mi è scappato di bocca.”
Akira: “Felice? Per cosa?”
Jun: “Per te, ovviamente! Vederti fare nuove amicizie, mi rende felice. Mi fa capire che stai finalmente bene e non ti isolerai più da tutto e tutti.”
Bene, ora mi sentivo in colpa. Era davvero così preoccupata per me? Accidenti! Se lo avessi saputo prima, avrei cercato di aprirmi di più a New York, anche se non è esattamente il posto migliore per aprirsi alla gente.
Akira: “Immagino tu abbia ragione. Questo posto mi ha aiutato ad aprirmi di più. Ma dovevi proprio dirlo di fronte alla mia amica?!”
Jun: “Lo so, avresti dovuto dirlo tu.”
Akira: “Esatto.”
Jun: “Beh, dato che ormai sarà curiosa di sapere cosa ho detto, potresti anche dirglielo.”
Akira: “*sospira* Sì, lo so.”
Jun: “Guarda il lato positivo: sarete voi due da soli.”
Akira: “Sì, immagino…aspetta, cosa?”
Jun: “Heheh, ci vediamo al tuo appartamento.”
Jun mi diede le spalle e si allontanò, lasciandomi da solo con Tsuyu.
Akira: “Quindi è per questo che ha detto a Tsuyu quella frase! Mi stava organizzando un APPUNTAMENTO! ACCIDENTI A TE, JUN!”
Tsuyu: “Ribbit, Uh Akira, stai bene?”
Mi girai di scatto, in preda all’agitazione. Di solito mi sento molto a mio agio a parlare con Tsuyu, dato che siamo amici, ma mia sorella ha dovuto per forza organizzarmi un appuntamento con lei. Capirete, dunque, la mia agitazione.
Akira: “Uh s-sì, sto bene.”
Tsuyu: “Di che stava parlando?”
Akira: “Eh?”
Tsuyu: “Quello che ha detto tua sorella. Cosa voleva dire?”
Akira: “Oh…beh…”
Tsuyu: “Akira, qualunque cosa sia, puoi dirmelo. Non ti giudicherò per questo.”
Akira: “Ecco, vedi, il fatto è che tu dici sempre quello che pensi e…mi dispiacerebbe che tu pensassi male di me, se ti dicessi di cosa parlava mia sorella.”
Tsuyu: “Akira, solo perché dico sempre ciò che penso, non significa che penserò male di te. Perché mai dovrei farlo? Sei un ragazzo fantastico, nessuno potrebbe pensar male di te. Ribbit Ribbit.”
Akira: “Sì, beh, conosco gente che non sarebbe d’accordo.”
Tsuyu: “Ciò che ti è accaduto in passato, non definisce chi sei. Sono le azioni che compi oggi, a farlo. E hai già fatto così tanto negli ultimi mesi: mi hai salvata agli esami d’ammissione, hai tenuto testa a un professore per difendere Midoriya, rischiando l’espulsione, hai combattuto un demone e hai affrontato, da solo, tutti quei Villain che ci hanno attaccati allo U.S.J. e, cosa più importante, lo hai fatto solamente per proteggerci. Solo con queste azioni, hai dimostrato di essere qualcuno che è disposto a sacrificare tutto, per proteggere quelli a cui tiene. Dimostra che sei forte, premuroso e gentile. Non ha importanza quello che pensa la gente. Tu sei una persona buona e nulla potrà cambiarlo.”
Rimasi sbalordito, mentre Tsuyu diceva la cosa più bella che qualcuno, oltre la mia famiglia, mi abbia mai detto. Mi ha reso felice. Così felice, da non notare le piccole lacrime che mi scorrevano sul viso.
Tsuyu: “Akira? Perché piangi?”
Mi toccai la guancia e mi resi conto che stavo piangendo. Ma non erano le solite lacrime di tristezza che ho quando penso ai miei genitori. Questa volta, erano lacrime di gioia.
Akira: “Oh non è niente, sono solo…felice.”
Dopo essermi asciugato le lacrime, guardo Tsuyu con un sorriso luminoso.
Akira: “Grazie, Tsuyu. Significa molto, detto da te.”
Ciò che ho visto mi ha scioccato oltre ogni immaginazione, ma ero troppo felice per accorgermene. Non so se era solo una mia impressione, ma posso giurarvi di aver visto Tsuyu…arrossire.
Tsuyu: “N-non c’è di c-che.”
Akira: “Sta anche balbettando! È…adorabile.”
Tsuyu: “Beh, ora è meglio che vada. Devo ancora fare la spesa. Ribbit.”
Quando Tsuyu iniziò ad andarsene, decisi che volevo andare con lei. Non ho idea di cosa mi abbia spinto a farlo, ma sentivo di volerla conoscere meglio.
Akira: “Aspetta!”
Si fermò, voltandosi.
Akira: “Non ti dispiace se…vengo con te?”
Tsuyu sembrò arrossire alla domanda, ma non la biasimo. Anch’io sono diventato rosso.
Tsuyu: “V-va bene.”
Mi sono messo al suo fianco e abbiamo iniziato ad andare al negozio di alimentari.
Tsuyu: “Akira?”
Akira: “Sì?”
Tsuyu: “Questo è…un appuntamento?”
Rimasi completamente spiazzato nel sentirlo. Non ci ho affatto pensato. Era un appuntamento? Non ne ero sicuro.
Akira: “Vuoi…vuoi che lo sia?”
Tsuyu: “…Sì.”
Sono arrossito all’istante e sentivo la testa andarmi a fuoco. Questo ora, era ufficialmente un appuntamento. E non avevo idea di cosa fare. Posso combattere mostri e demoni tutto il giorno, senza problemi. Ma un appuntamento…NON SONO PRONTO PER QUESTO.
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Diamo il bentornato a Jun! E vi avviso subito che ho intenzione di farla restare fino alla conclusione. Almeno, lo spero. In ogni caso, non perdetevi il prossimo capitolo, dove Akira dovrà affrontare la sua sfida più difficile: uscire con una ragazza. E nemmeno i poteri di Devilman potranno aiutarlo. Per finire voglio ancora ringraziarvi per aver letto la mia storia e aver recensito. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaa!

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Capitolo 13
*** L'appuntamento ***


Saaaaaalve a tutti! Questo capitolo sarà molto speciale per Akira, impegnato nella sua sfida più grande: andare ad un appuntamento con Tsuyu! Come andrà a finire? Leggete e saprete!
 
 
 
 
 
 
L’appuntamento
 
Akira POV
 
(Ore 13:34 p.m.)
 
Bene, questo non è certo il modo in cui mi aspettavo di passare la giornata, oggi. Voglio dire, prima mia sorella mi fa una sorpresa, presentandosi in Giappone, e usciamo a fare una passeggiata. A un certo punto, compare Tsuyu. Faccio le presentazioni, parliamo, Jun se ne va di punto in bianco e, all’improvviso, mi ritrovo ad un appuntamento con Tsuyu! Questa me la paghi, Jun!
Comunque, dato che io e Tsuyu abbiamo deciso che questo è un appuntamento, dovevamo trovare qualcosa da fare.
Akira: “Cosa dovremmo fare? Questo è un appuntamento adesso, quindi dobbiamo trovare qualcos’altro da fare, oltre alla spesa. Oh ragazzi, non sono preparato per queste cose!”
Mentre penso al da farsi, noto Tsuyu che parla al telefono con qualcuno. Mi chino leggermente per ascoltare.
Tsuyu: “Sì mamma…Sì okay, grazie…ti voglio bene anch’io, ciao.”
Poco dopo, riattaccò il telefono. Da quel poco che ho sentito, capii che stava parlando con sua madre.
Akira: “Stavi parlando con tua madre?”
Tsuyu: “Ribbit, le ho detto che oggi tornerò a casa più tardi del solito perché…sto andando ad un appuntamento con un ragazzo.”
Arrossimmo entrambi a quella dichiarazione. Non avevamo idea di cosa stavamo facendo. Decisi di parlare, per rompere il silenzio imbarazzante tra di noi.
Akira: “*si schiarisce la gola* Comunque, cosa vuoi fare?”
Tsuyu: “Non ne ho idea. Non mi sono preparata per questo.”
Akira: “Nemmeno io.”
Tsuyu: “Vuoi…mangiare qualcosa?”
Akira: “Ok.”
Abbiamo trascorso circa cinque minuti alla ricerca di un posto dove mangiare, fino a quando non abbiamo trovato un locale specializzato in ramen. Ognuno ha ordinato la propria ciotola. Quella di Tsuyu era piccola, mentre la mia era più grande. Ma, anche se il cibo era buono, l’atmosfera tra me e Tsuyu era strana e il silenzio imbarazzante non aiutava. Nessuno dei due sapeva cosa dire. Ma avevo bisogno di rompere quel silenzio, quindi provai a dire qualcosa.
Akira: “Allora…com’è casa tua?”“Akira, sei un idiota!”
Tsuyu: “Come?”
Akira: “Voglio dire, come vanno le cose a casa? Com’è la tua famiglia? Hai dei fratelli? Sei tu la più grande?”“Non fare troppe domande di fila, cretino!”
Tsuyu: “Oh, beh, a casa va abbastanza bene, Ribbit Ribbit. I miei genitori sono dei gran lavoratori, anche se fanno un lavoro che li costringe a viaggiare molto. Ho anche un fratellino e una sorellina e io sono la maggiore, dei tre.”
Akira: “Capisco. Quindi questo significa che, di solito, sei tu quella che si prende cura dei tuoi fratelli e della casa?”
Tsuyu: “Per la maggior parte, sì. Ma quando i miei genitori tornano a casa, sono molto premurosi con noi.”
Akira: “Mi fa piacere. Niente è meglio dell’amore incondizionato della famiglia.”
Tsuyu: “Sì…Akira, se posso chiedere, che tipo di persone erano i tuoi genitori?”
Akira: “Eh?”
Tsuyu: “Ribbit, so che può sembrare scortese chiedertelo, soprattutto considerando quello che ti è successo, ma…com’erano?”
Mi ci è voluto un po' per elaborare quella domanda, principalmente perché riguardava i miei genitori. Iniziai a ripensare a tutti i ricordi che avevo su di loro. Nonostante fosse doloroso, erano comunque dei bei ricordi.
Akira: “Beh, per me erano i genitori migliori che si potessero desiderare. Erano intelligenti, coraggiosi, gentili e si prendevano cura di me con tutto il cuore. Erano entrambi archeologi e ciò li portava a viaggiare molto, specialmente mio padre. A mia madre non piaceva viaggiare, preferiva starsene al museo a catalogare reperti. Era lei a occuparsi di me, quando mio padre era via. Papà era il suo esatto opposto: ironico, caparbio, sempre con la battuta pronta. Adorava esplorare, scoprire nuovi luoghi, vedere il mondo. Proprio come Indiana Jones, il nostro film preferito. Ogni volta che partiva per una spedizione, ci tenevamo in contatto tramite una vecchia radio e mi narrava quello che stava facendo. Anche mamma partecipava e così, nonostante si trovasse all’altro capo del mondo, era come se non fosse mai andato via. Ma era quando tornava a casa, il momento più bello. Specialmente per il mio compleanno: non ricordo neanche una volta in cui sia stato assente. Mi portava sempre un souvenir dei suoi viaggi e lo usavamo come tesoro, quando giocavamo agli esploratori. Amavo stare con lui. Era…il mio eroe. E ogni sera, dopo cena, prendevamo ciò che era avanzato e andavamo a donarlo alla mensa dei poveri. Mia madre diceva sempre che ogni vita è degna di essere vissuta e che anche le persone meno fortunate, meritano un po' di felicità. Da allora è nato in me il desiderio di aiutare le persone. Una volta dissi loro che, da grande, avrei aiutato e protetto i più deboli. E mi hanno detto che, se ci credevo veramente, il mio sogno sarebbe diventato realtà. Mi hanno sostenuto, sempre e comunque. Cioè, fino a quando…”
Mi sono interrotto, avvertendo la tristezza tornare. Ma poi ho sentito qualcosa sulla mia mano. Tsuyu aveva messo la sua mano sulla mia. Sono arrossito all’istante.
Tsuyu: “I tuoi genitori dovevano essere delle persone meravigliose.”
Akira: “*sorride* Sì…lo erano.”
Dopo aver pagato il pranzo ed essere usciti, abbiamo deciso di andare a vedere un film, poiché non c’era nient’altro da fare e avevamo ancora tempo, prima che Tsuyu avesse bisogno di tornare a casa sua con la spesa. Scegliemmo il film horror “IT”. So che non è il miglior film da vedere, ma è sempre meglio di “Transformers 5”. A circa metà del film, Tsuyu mi stava stringendo forte la mano. Ovviamente, ha avuto paura in alcune scene. E, a essere onesti, anch’io.
 
(Più tardi, ore 17:40)
 
Wow, che giornata! Siamo andati a mangiare fuori, abbiamo visto un film, ci siamo rilassati un po' al parco e abbiamo fatto anche la spesa. In pratica, abbiamo fatto tutto ciò che poteva venirci in mente. E ora, stavamo per tornare a casa.
Akira: “Beh, questa è stata, senza dubbio, una giornata divertente. Meglio di quanto mi aspettassi.”
Tsuyu: “Ribbit, Sì. Oggi mi sono divertita tantissimo. Grazie per essere uscito con me.”
Akira: “Prego. Anch’io mi sono divertito molto, stando con te.”
Tsuyu: “Grazie.”
Akira: “Beh, vado a casa. Ciao!”
Mi giro per andarmene, ma mi fermo quando sento Tsuyu chiamarmi.
Tsuyu: “Akira.”
Akira: “Sì?”
Tsuyu: “Pensi che… potremmo farlo di nuovo, qualche volta?”
Sono diventato rosso come un pomodoro. Mi stava chiedendo se potevamo avere un altro appuntamento. Sono imbarazzato ma anche…felice. Sento di voler passare più tempo con Tsuyu.
Akira: “C-Certo. Mi piacerebbe molto.”
Tsuyu mi corse incontro e mi abbracciò. Sono diventato ancora più rosso ma, alla fine, ho ricambiato l’abbraccio. Ci lasciamo dopo 30 secondi. Vedo Tsuyu che si allontana, voltandosi un attimo per darmi un sorriso, facendomi sorridere a mia volta. Ma poi sento una voce che mi fa sobbalzare.
????: “Aah, sembra che qualcuno si sia innamorato.”
Akira: “AAH! Jun?! Da dove diavolo sbuchi?!”
Jun: “Dato che non tornavi, sono uscita a cercarti. E quando ti ho trovato, ho visto te e quella ragazza abbracciarvi.”
Akira: “M-mi hai visto? E…c-c-cosa hai visto?”
Jun: “*sorride* Tutto.”
Akira: “Aspetta, ascolta, non è come pensi! S-siamo solo amici, ok? Solo amici.”“Giusto?”
Jun: “Sì, certo. E io non sono fusa con un demone.”
Non potete nemmeno immaginare l’enorme imbarazzo che provai, per l’essere stato scoperto da mia sorella.
Jun: “Akira, lascia che ti chieda una cosa.”
Akira: “Eh?”
Jun: “Come ti senti quando sei vicino a lei?”
Sono rimasto sorpreso dalla sua domanda. Non ci ho mai pensato a fondo, ma dissi ciò che sentivo.
Akira: “Io…non lo so. Non ci ho pensato molto. Ma qualcosa in Tsuyu mi fa sentire…in pace. È dolce, sincera, premurosa e, onestamente, molto carina. Anche lei si preoccupa molto dei suoi amici. E ogni volta che la vedo felice, lo sono anch’io. E voglio che continui a essere felice, sento di volerla proteggere e…e…oh mio Dio, ho una cotta per Tsuyu!”
Jun: “Ah Ah Ah, non è una cotta. Questo è AMORE.”
Akira: “*arrossisce* Zitta!”
Jun: “Heheheh. Però seriamente, se è davvero questo che provi, dovresti dirglielo.”
Akira: “E come faccio? E inoltre, se lei non ricambiasse?”
Jun: “*sospira* Maschi, tutti uguali.”
Akira: “Eh? Che?”
Jun: “*sospira* Non importa, ne possiamo parlare un altro giorno.”
Akira: “Un altro giorno? Che cosa-?”
Jun: “Oh giusto, quasi mi dimenticavo. Ho intenzione di trasferirmi nel tuo appartamento, per la prossima settimana.”
Akira: “Aspetta, cosa? Ma perché? Non che la cosa mi dispiaccia, ma sembra così improvviso.”
Jun: “Lo so, ma voglio solo essere in grado di uscire di più con il mio fratellino. Inoltre, mentre ti aspettavo, ho hackerato il sistema di sicurezza della tua scuola, per dare un’occhiata al loro programma e, a quanto pare, il Festival dello Sport dello Yuei è fra due settimane. Così ho deciso di rimanere a casa tua, la settimana prima dell’inizio del Festival, in modo da poterti allenare come si deve. Spero che tu sia pronto.”
Akira: “......MERDA!”“Uh o-okay.”
Jun: “Sai, la tua balbuzie è molto rassicurante.”
Ho iniziato a sudare come un matto. Jun sarebbe venuta a stare da me e mi avrebbe allenato per un evento a sole due settimane di distanza.
Akira: “Saranno due settimane d’Inferno.”
 
 
(Nel frattempo, alla base secondaria dell’Unione dei Villain)
 
Nessun POV
 
Godman si trovava faccia a faccia con un uomo in smoking nero e la faccia ricoperta da tessuto cicatriziale, eccetto la bocca. Quest’uomo era il leader dell’Unione dei Villain.
????: “Allora Godman, cosa volevi mostrarmi?”
Godman: “Voglio presentarti sette dei demoni più pericolosi che abbiano mai messo piede in questo mondo, e che diventeranno validi membri dell’Unione dei Villain.”
????: “E sarebbero?”
Sette figure mostruose uscirono dall’ombra, rivelandosi al leader.
Godman: “Ti presento la squadra d’élite dell’Inferno: i Sette Peccati Capitali!”
 
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. A quanto pare, sembra esserci del tenero tra Akira e Tsuyu. Mi chiedo come evolverà la cosa. E, in più, sembra che i Villain abbiano ingrossato le loro fila. Infatti, ho rianalizzato l’intero franchising di Devilman (manga, anime, spin-off, OAV, crossover, ecc.) e ho preso ciascun demone che potesse rappresentare uno dei sette peccati capitali. Ecco la lista di quelli che, secondo me sono i più adatti, abbinati al peccato che rappresentano: Jinmen/Gola; Lilith/Lussuria; Pazuzu/Ira; Saylos/Superbia; Atun/Invidia; Faizel/Accidia; Jewel/Avarizia. Non ho messo Silen e Kaim perché ho altri piani per loro. Se avete altri candidati, fatemi sapere. E, prima di salutarci, tenetevi forte! Dal prossimo capitolo in poi inizia la Saga del Festival dello Sport ed essendo una saga piuttosto impegnativa, temo che non riuscirò ad aggiornare con la solita frequenza. Ma state tranquilli, farò il possibile per pubblicarli, perché questa saga sarà piena di colpi di scena, che coinvolgeranno Akira e i suoi compagni di classe. Uno in particolare. Al prossimo capitolo!

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Capitolo 14
*** Dal preside ***


Saaaaaalve a tutti! Questo capitolo e i pochi altri che verranno, faranno da introduzione alla Saga del Festival dello Sport, una delle saghe più belle di My Hero Academia. E sarà ancora più bella per la presenza del nostro uomo diavolo preferito. Ma per Akira non sarà tutto rose e fiori, e questo capitolo comincerà a darci un assaggio di quello che lo aspetta. Buona lettura e grazie per aver continuato a seguirmi.
 
 
 
 
 
Dal preside
 
 
 
È lunedì mattina e siamo tornati a scuola dopo una settimana di pausa, a cui probabilmente seguiranno un annuncio dell’imminente Festival dello Sport e altre due settimane di pausa, per allenarci. Sono l’unico a saperlo perché mia sorella, oltre a essere una devilman e una top model, è anche un abile hacker e ha violato il sistema di sicurezza dello Yuei come se niente fosse. Per fortuna mi ha spiegato cosa fosse il Festival, altrimenti avrei dovuto chiederlo agli altri e loro mi avrebbero chiesto come facessi a saperlo. Ad ogni modo, sono seduto al mio posto accanto a Izuku e sento gli altri chiacchierare.
Ochaco: “Secondo voi ci daranno un supplente, dato che il signor Aizawa è stato ferito gravemente allo U.S.J.?”
Tsuyu: “Beh, dovrebbe essere in ospedale a riprendersi, quindi penso che…”
Prima che Tsuyu potesse finire, la porta si aprì per rivelare Aizawa con delle bende avvolte attorno alla faccia e alle mani.
Aizawa: “Buongiorno classe.”
Studenti: “SIGNOR AIZAWA, È TORNATO TROPPO PRESTO!”
Akira: “Accidenti, questo tizio è duro a morire!”
Iida: “Professore, è sicuro di voler già tornare a insegnare? Deve ancora riprendersi dalle ferite.”
Aizawa: “Le mie condizioni non contano al momento. Come già saprete, abbiamo attraversato una situazione difficile. Tuttavia, la battaglia non è ancora finita.”
Bakugo: “Battaglia?”
Mineta: “Hanno attaccato degli altri Villain?”
Aizawa: “Il Festival dello Sport si avvicina.”
Tutti (tranne Akira e Todoroki): “…È UN NORMALE EVENTO SCOLASTICO!”
Kaminari: “Aspettate un minuto. Siamo sicuri che sia una buona idea? Voglio dire, siamo appena stati attaccati dai Villain.”
Ojiro: “E se ci attaccassero di nuovo?”
Aizawa: “Apparentemente, il Festival dello Sport serve a mostrare che il nostro sistema di gestione delle crisi è solido come una roccia. Ma soprattutto, il Festival dello Sport è un evento molto importante che non può essere annullato solo per un attacco di Villain. È la vostra possibilità di mostrare ai Pro Heroes di tutto il mondo, di cosa siete capaci. Avete solo una possibilità all’anno, tre in totale. Nessun aspirante Hero può permettersi di perdere questo evento. Perciò dovrete allenarvi, come mai in vita vostra.”
Tutti: “Sì, signore.”
Aizawa: “Bene, a partire da domani, avrete due settimane libere per prepararvi. Assicuratevi di allenarvi duramente. Oh e Akira, il preside Nezu ti vuole nel suo ufficio per discutere di una cosa importante.”
Akira: “Cosa? Uh, va bene.”
Aizawa: “Questo è tutto. La lezione è finita.”
Tutti si diressero in sala mensa. Io, invece, sono andato nell’ufficio del preside. Ero curioso di sapere di cosa volesse parlarmi. Una volta arrivato alla porta dell’ufficio, bussai per vedere se c’era qualcuno.
????: “Avanti.”
Sono entrato nella stanza e sono stato accolto da…un topo? Un criceto? Un piccolo orso? Non so cosa fosse esattamente.
Akira: “Uh…cerco il preside Nezu.”
????: “Sono io.”
I miei occhi si spalancarono. Quello era il nostro preside? Ma poi, pensandoci bene, il nostro professore è la persona più annoiata del mondo, quindi non dovrei essere sorpreso. E comunque, non è la cosa più strana che abbia mai visto.
Akira: “Oh...beh, allora, di cosa aveva bisogno?”
Nezu: “Ti ho fatto venire qui per discutere del Festival.”
Akira: “Ok, che vuole sapere?”
Nezu: “Prima, siediti.”
Mi sono seduto di fronte alla sua scrivania e ha ripreso a parlare.
Nezu: “Come ti avranno già detto, il Festival dello Sport dello Yuei è fra due settimane. È la possibilità per gli aspiranti Heroes, come te e i tuoi compagni di classe, di essere notati dai professionisti di tutto il mondo. È un evento a cui nessun aspirante Hero dovrebbe mancare. Comunque…”
Akira: “Ok, so dove vuole arrivare.” “Vediamo se indovino: non volete che partecipi al Festival dello Sport. È esatto?”
Nezu: “Non è che non vogliamo, è che gli altri professionisti pensano che sarebbe più sicuro se tu non lo facessi.”
Akira: “Sì. In parole povere, non volete farmi partecipare.”
Nezu: “Ascolta, questo non significa che non parteciperai. Aizawa, All Might e io abbiamo parlato con gli altri professionisti e li abbiamo convinti a farti partecipare. A patto che rispetti almeno una di queste due condizioni.”
Akira: “Ah, sì? E quali sarebbero?”
Nezu: “O impari a controllare i tuoi poteri prima che inizi il Festival, o non ti trasformi affatto in Devilman.”
Dunque, siamo arrivati a questo. Come se uccidere quasi tutti quei Villain, inclusa una creatura geneticamente modificata per uccidere All Might, non fosse già abbastanza brutto. Adesso quasi tutti gli Heroes professionisti mi temono a tal punto, da non volermi far partecipare ai loro eventi. Sto davvero iniziando a stancarmi delle persone che hanno paura di me.
Akira: “Ovviamente, i Pro Heroes hanno paura di me.”
Nezu: “Non hanno paura di te, hanno paura di Devilman. Per la precisione, di Amon.”
Akira: “Non penso faccia molta differenza, se la gente mi guarda e vede soltanto un mostro!”
Nezu: “Tu non sei un mostro, Akira.”
Ho sbattuto i pugni sulla scrivania.
Akira: “E ALLORA PERCHE’ CONTINUATE A TRATTARMI COME TALE?!”
I capelli cominciarono a oscillarmi e mi spuntarono i segni rossi, ma me ne accorsi subito e mi calmai.
Akira: “*sospira* Mi scusi. È solo che…sono stanco che la gente abbia paura di me per qualcosa che non posso controllare. L’unica ragione per cui sono ridotto così, è a causa della mia vigliaccheria e del mio egoismo. E gli unici a pagarne il prezzo, sono stati i miei genitori e la mia migliore amica. *sospira* Forse farei meglio ad andarmene, tornare in America. Sarebbe meglio per tutti. In questo modo, nessuno dovrebbe aver paura di me o rischiare di morire per colpa mia.”
Nezu: “È proprio questo il tuo problema, Akira.”
Akira: “Eh?”
Nezu: “Sei troppo preoccupato per ciò che è stato e che sarà. Non puoi incolpare te stesso per quello che è successo sette anni fa. Eri solo un bambino, capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Chi può biasimarti per aver avuto paura?”
Akira: “Ma almeno avrei dovuto fare qualcosa. Avrei dovuto aiutarli in qualche modo. Dopo che i miei genitori furono uccisi, eravamo rimasti io e Miki, ma i demoni ci hanno separati. Io avrei dovuto reagire e combattere, anche se non avevo possibilità. E invece sono scappato. Sono stato codardo ed egoista perché, in quel momento, ho pensato solo a me stesso. Per questo motivo, la mia famiglia è morta e io sono maledetto!”
Nezu: “*sospira* Akira, ascoltami bene. Avevi nove anni quando è successo. Eri un bambino, ti sei sentito in pericolo e hai reagito di conseguenza. È questa la cosa che abbiamo tutti in comune. Quando abbiamo paura, reagiamo sempre senza pensare. C’è gente che ha fatto di peggio. Inoltre, essere un po' egoista non ti rende senza cuore, ti rende umano. Devi capire che quello che è successo non è stata colpa tua, quindi smettila di incolparti.”
Akira: “…Non è così semplice.”
Nezu: “Ma è la cosa migliore per te. Non dovresti concentrarti così tanto su quello che è successo in passato. Soprattutto su ciò che potrebbe accadere in seguito. Nessuno sa davvero cosa ci riserva il futuro, quindi non ha senso fissarsi su di esso. La cosa migliore da fare è concentrarsi sul presente, su ciò che sta accadendo proprio ora. Come dice un vecchio proverbio: “Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono. Ecco perché si chiama “presente”.”
Sollevai un sopracciglio, guardandolo stranito.
Akira: “…Kung Fu Panda? Sul serio?”
Nezu: “Non puoi dire che non sia vero, però.”
Akira: “Sì, ha ragione. Inoltre, è davvero un bel film.”
Nezu: “Sì, piace anche a me. *si schiarisce* Va bene, puoi andare a pranzo adesso. E non dimenticare di prepararti per il Festival dello Sport.”
Akira: “Lo farò. Grazie, signor preside.”
Nezu: “Abbi cura di te, ragazzo.”
Sono uscito dal suo ufficio, diretto in sala mensa. Devo ammettere che, su gran parte di quello che ha detto, aveva ragione. Sto pensando troppo al passato e al futuro e continuo a incolparmi per la morte della mia famiglia, anche se tutti dicono che non dovrei. Ma come ho detto, non è così semplice. Perché è stata davvero colpa mia. Io ho condotto alla morte la mia famiglia e ho maledetto la mia esistenza. E non potrò mai perdonarmelo.
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Come avete visto, cominciano ad esserci dei problemi per Akira, ma per fortuna potrà partecipare al Festival. Il problema è che dovrà prendere subito il controllo di Devilman e non sarà facile. Per ulteriori sviluppi, attendete il prossimo capitolo. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaa!   

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Capitolo 15
*** Dichiarazione di guerra ***


Saaaaaaaaaaaaalve a tutti! Oggi abbiamo un’altra introduzione, prima del Festival dello Sport. Dopo questa ce ne sarà un’altra, per poi lasciare spazio ad un arco narrativo di mia invenzione, antecedente al Festival. Ma ne parleremo un’altra volta. Per adesso, godetevi questo capitolo dove cominciano a comparire nuovi personaggi. Buona lettura!
 
 
 
Dichiarazione di guerra
 
 
Akira POV
Dopo la conversazione deprimente/educativa che ho avuto con il preside, ho raggiunto i miei amici in sala mensa. In questo momento sono seduto accanto a Izuku e Tsuyu, che mi hanno tenuto il posto. Tsuyu mi guarda con un sorriso dolce, che ricambio. Da quando siamo usciti insieme, sento che ci siamo avvicinati molto. Anche se non sono sicuro se siamo diventati o meno, una coppia. Gliene dovrò parlare. Ad ogni modo, sono a pranzo con i miei amici (Izuku, Ochaco, Iida, Tsuyu, Kirishima e persino Momo. Solo per citarne alcuni) quando, all’improvviso, Momo mi fa una domanda.
Momo: “Allora Akira, cosa è successo nell’ufficio del preside?”
Akira: “Hm?”
Momo: “Il signor Aizawa ha detto che il preside voleva parlarti, prima di congedarci. Di cosa avete parlato?”
Izuku: “Sei forse nei guai?”
Iida: “Speriamo di no.”
Akira: “No, non sono nei guai. E anche se lo fossi, non sarebbe la prima volta.”
Tsuyu: “Ribbit, quindi cos’è successo?”
Kirishima: “Sì fratello, illuminaci!”
Akira: “Va bene, va bene, ve lo dico! Cavolo. Se proprio volete saperlo, stavamo parlando del Festival dello Sport.”
Momo: “Riguardo a cosa?”
Akira: “Non credo che dovrei dirlo.”
Kirishima: “Perché no? C’è un problema?”
Akira: “Sì e no.”
Izuku: “Cosa intendi? Qual è il problema?”
Akira: “*sospira* I professionisti vogliono tenermi fuori dal Festival dello Sport.”
Tutti (tavolo di Akira): “…COSA?!”
Iida: “Vogliono esentarti dal Festival dello Sport?”
Izuku: “Ma perché?”
Akira: “Perché hanno paura.”
Kirishima: “Paura di cosa? Di te? Perché mai dovrebbero…Sai una cosa? L’ho appena capito. Ora sto zitto.”
Akira: “Grazie.”
Ochaco: “Ma non è giusto! Non possono impedirti di partecipare, solo perché hanno paura!”
Momo: “Hai solo una possibilità all’anno. Non dovresti essere costretto a perdere questa esperienza.”
Akira: “Ehi, ehi, gente, state calmi. Il preside, All Might e Aizawa li hanno già convinti a farmi partecipare. A patto che rispetti almeno una, delle due condizioni che mi hanno imposto.”
Tsuyu: “Quali condizioni?”
Akira: “O imparo a controllare Devilman entro l’inizio del Festival, o non mi trasformo affatto.”
Izuku: “Oh cavolo, non sembra una cosa facile.”
Akira: “*sarcastico* Ma dai?”
Tsuyu: “Quindi, o trovi un modo per trasformarti a comando senza perdere il controllo, o fai del tuo meglio per non arrabbiarti troppo… Sento che potrebbe finire male, se scegli di reprimere troppo la tua rabbia. Certo, sai farlo molto meglio di Bakugo, ma comunque…”
Akira: “Lo so. Questo significa solo che devo allenarmi di più e capire come usare i poteri di Devilman, anzi di Amon, senza trasformarmi.”
????: “Heh, voglio proprio vedere come riesci a usare i miei poteri, senza trasformarti.”
Akira: “Che cosa…chi l’ha detto?”
Mi guardai intorno per vedere chi stava parlando con me. Sfortunatamente, non ho visto nessuno e non ho sentito più la voce.
Kirishima: “Chi ha detto, cosa?”
Akira: “No, niente. Credevo di aver sentito qualcosa.” “Che diavolo è stato? Di chi era quella voce? E cosa intendeva con “i SUOI poteri”?”
Spalancai gli occhi, giungendo ad un'unica conclusione. C’era una sola risposta possibile, anche se era folle.
Akira: “Era la voce di…Amon?”
Ci stavo ancora riflettendo, quando è iniziata un’altra conversazione.
Momo: “Uraraka, volevo chiederti una cosa. Perché vuoi diventare un Hero?”
Ochaco: “Oh, uh…non è esattamente un buon motivo.”
Iida: “Sono sicuro che non sarà terribile.”
Izuku: “Anch’io sono curioso.”
Ochaco: “Beh…voglio diventare un Hero, per guadagnare soldi.”
Nessuno disse una parola. Volendo rompere il silenzio, provai a dire qualcosa.
Akira: “…Tutto qui?”
Ochaco: “No. Voglio dire, voglio guadagnare soldi per poter aiutare i miei genitori.”
Akira: “I tuoi genitori?”
Ochaco: “Sì…i miei genitori possiedono un’impresa di costruzioni, ma gli affari non vanno molto bene. Volevo usare il mio quirk per aiutare a spostare le materie prime, in modo da ridurre la necessità di usare mezzi pesanti e azzerare i costi, ma…mi hanno detto di continuare a seguire il mio sogno. È per questo che voglio diventare un Hero: voglio aiutare le persone, ma anche guadagnare abbastanza soldi, per far vivere ai miei genitori una vita più serena.”
Ascoltare quello che ha detto mi ha fatto venir voglia di ridere e, allo stesso tempo, mi ha fatto sentire orgoglioso di lei, per voler aiutare la sua famiglia. Dimostra che non sta solo aspirando a essere un Hero, ma che sta anche prendendo in considerazione la realtà che la circonda. La ragione per cui volevo ridere, era perché pensava che il suo non fosse un buon motivo. Dico, sul serio?
Non riuscendo più a trattenermi, scoppio a ridere. Tutti mi guardano incuriositi. Mi calmo e ricomincio a parlare.
Akira: “Davvero pensi che non sia un buon motivo? Semmai questo è un OTTIMO motivo per voler diventare un Hero. Voler proteggere gli altri e aiutare finanziariamente la tua famiglia non è solo eroico, ma nobile. Ci sono fin troppi Heroes professionisti che lo fanno solo per i soldi. A loro non importa degli altri, vogliono solo arricchirsi. Quello che fai dimostra non solo quanto sei altruista, ma anche quanto ti preoccupi per i tuoi genitori e per te stessa. Quindi non pensare, neanche per un secondo, che il tuo non sia un buon motivo per essere un Hero.”
Ochaco sembrava sconcertata dalla mia risposta. In quel momento, Izuku iniziò a parlare.
Izuku: “Ha ragione, Uraraka. Non dovresti pensare che il motivo per cui vuoi essere un Hero, non sia buono. Voler aiutare gli altri e la tua famiglia, dimostra quanto sei premurosa verso tutti. E con del duro lavoro e il massimo sforzo, diventerai un Hero spettacolare.”
Ochaco arrossì per gli elogi che stava ricevendo.
Izuku: “E lo stesso vale per tutti noi. Se lavoriamo sodo e ognuno fa la sua parte, possiamo diventare tutti dei grandi Heroes. Alcuni dei più grandi che questo mondo abbia mai visto.”
Iida: “Concordo pienamente!”
Tsuyu: “Ribbit.”
Kirishima: “Questo sì che è parlare da uomini!”
Momo: “C’è saggezza nelle tue parole.”
Ochaco: “Grazie, Deku.”
Ho sorriso a quello che ha detto Izuku. È cambiato molto in fretta dall’essere il ragazzo balbettante e scoraggiato che era, quando l’ho incontrato la prima volta. Non posso fare a meno di pensare di aver contribuito in qualche modo. Ma dal modo in cui parlava, quel discorso era rivolto più agli altri che a sé stesso. Nonostante sia maturato, gli manca ancora molta fiducia in sé stesso. Gli serve ancora una piccola spinta. E forse, posso essere io quella spinta.
 
(Più tardi.)
 
Finita l’ultima ora, ci apprestiamo a tornare a casa. O almeno ci abbiamo provato, ma siamo stati bloccati da un’altra classe. Non so cosa stiano facendo qui o cosa vogliano, ma se ci impediscono di tornare a casa, dovrò aprirmi la strada a forza.
Ochaco: “Che sta succedendo?”
Iida: “Che cosa voglio dalla 1-A?”
Mineta: “Sì, cosa vogliono da noi?”
Bakugo: “Studiano i movimenti del nemico, tappo.”
Alcuni studenti hanno iniziato a sudare freddo, mentre io non ero affatto divertito.
Bakugo: “Dopotutto, siamo la classe che ha resistito a un attacco dei Villain. Probabilmente vorranno osservarci prima del Festival dello Sport…ma sarà tutto inutile. Fuori dai piedi, personaggi secondari!”
Iida: “Smettila di dare del “personaggio secondario” a qualcuno, solo perché non lo conosci!”
Un ragazzo con i capelli viola disordinati e gli occhi viola con due grosse occhiaie, che lo facevano sembrare come se non dormisse da giorni, si fece avanti tra la folla.
Occhi Assonnati: “Quindi voi siete la famosa Classe 1-A, sopravvissuta all’attacco dei Villain, eh?”
Akira: “Siamo noi.”
Occhi Assonnati: “Sembrate piuttosto arroganti…Tutti gli studenti iscritti alla Sezione Hero sono così?”
Akira: “No, solo questo simpaticone qui *indica Bakugo*. Non badare troppo a ciò che dice. Spara cazzate ovunque vada.”
Bakugo: “RIPETILO, SE HAI IL CORAGGIO!!!”
Akira: “Spari cazzate ovunque vai.”
Bakugo stava fumando di rabbia e cercò di lanciarmi un’esplosione. Mi spostai di lato, schivandola. Gli feci lo sgambetto, facendolo finire a terra, poi gli afferrai le braccia e gliele misi dietro la schiena, mettendo le mani una sull’altra e bloccandogliele con un piede.
Akira (parlando con Occhi Assonnati): “Sii grato che non devi aver a che fare con lui, quasi tutti i giorni.”
Bakugo: “Ti ucciderò, non appena riesco a liberarmi!”
Occhi Assonnati (parlando con Akira): “Hm, sì, hai reso l’idea…comunque, c’è un’altra cosa che devo dirvi.”
Akira: “E sarebbe? Inoltre, potresti per favore, dirci chi sei?”
Occhi Assonnati: “Mi chiamo Hitoshi Shinso della Classe 1-C, Sezione Ordinaria. Sapete, molti studenti si sono iscritti alle altre sezioni (Ordinaria, Support e Management), solo perché non sono state prese nella Sezione Hero. Il Festival dello Sport dello Yuei, ci dà un’occasione per ribaltare le cose. Se riusciamo a fare una buona impressione e ottenere risultati soddisfacenti, potremmo essere trasferiti alla Sezione Hero. Tuttavia, può accadere anche il contrario. Cioè, che studenti della Sezione Hero, vengano trasferiti alle sezioni più basse. Non siamo qui a spiare i movimenti del nemico. Noi della Sezione Ordinaria, siamo venuti a dichiararvi guerra!”
Sono rimasto sbalordito. Questo ragazzo, così come alcuni dei suoi compagni di classe, presumo, ci stava dichiarando guerra. Di fronte a una notizia del genere, c’è un solo modo di reagire.
Akira: “PfffAHAHAHAHAHAHAHAHA*inspira*AAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA*inspira*Ahahahahahahahaha*inspira*Ahahahahaaa…*inspira ed espira*buona questa.”
Shinso: “…Non sto scherzando.”
Akira: “Davvero? Beh, mi dispiace per te, perché se sei così disperato da doverci dichiarare GUERRA solo per intimidirci, probabilmente non andrai lontano al Festival dello Sport.”
Shinso: “Come puoi esserne così sicuro?”
Akira: “Perché ti stai facendo dei NEMICI! E se ti fai dei nemici, questi proveranno a SABOTARTI! E se vieni sabotato, sei finito. Fallirai! Se vuoi davvero diventare un Hero, la cosa migliore è farti degli ALLEATI! Chiaro il concetto?”
Shinso: “Non sono qui per fare amicizia.”
Akira: “Ho detto che devi fare amicizia? Cioè, te lo consiglio, ma io ho detto “alleati”. Questo non significa necessariamente, fare amicizia, anche se probabilmente dovresti.”
Shinso: “…Pensi davvero che sia così facile?”
Akira: “Hm?”
Shinso: “Probabilmente pensi che sia facile, perché hai la fortuna di possedere un quirk appariscente. Sei stato elogiato per tutta la vita per come…”
Akira: “Okay, ti fermo subito. Non lo fare.”
Shinso: “Che cosa?”
Akira: “Non attaccare con la solita storia “il mio è un quirk da Villain” e cavolate varie perché, fidati di me, qualunque potere tu abbia, non può essere peggiore del mio.”
 
Nessun POV
Akira si fece strada attraverso la folla di studenti, diretto all’uscita. Lo guardarono tutti con curiosità, mentre Shinso sembrava sorpreso. Da bambino, era sempre stato deriso, per avere un quirk che gli permetteva di controllare le persone. Sentirsi dire da qualcuno che il suo quirk non era malvagio, così come sentire che quella stessa persona aveva qualcosa di ancora peggiore, fu un vero shock.
Shinso: “Cosa intendeva quando ha detto “non può essere peggiore del mio”?”
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Certo che questo capitolo è stato particolare, con l’apparizione di Shinso e gli studenti delle altre classi. E poi, secondo voi di chi era quella voce che ha sentito Akira? Potrebbe essere davvero Amon? Per saperlo, dovrete aspettare i prossimi capitoli. A proposito, siccome sono pienissimo di impegni, non so quando riuscirò ad aggiornare. Cercherò di farlo il prima possibile. Per adesso, ci vediamo al prossimo capitolo. Ciao!     

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Capitolo 16
*** Sparring Partner ***


Saaaaaaaaaaaaalve a tutti! Con questo capitolo si concludono le introduzioni e dal prossimo, inizierà l’arco narrativo pre-Festival dello Sport! Purtroppo, essendo un arco molto difficile e dato che sono molto impegnato, temo di non riuscire a finirlo in tempo per sabato prossimo. Comunque, cercherò di mettercela tutta. Per adesso, godetevi questo capitolo. Buona lettura!
 
 
 
Sparring Partner
 
 
Akira POV
 
(Ore 15:55 p.m.)
 
Sto tornando a casa, dopo quel battibecco con quell’altra classe.
Akira: “Cavolo, che razza di giornata. Ci mancavano solo le altre classi che ci dichiarano guerra. Sembra che dovrò allenarmi molto più del solito, per poter partecipare al Festival dello Sport.”
Anche se non me ne potrebbe fregare di meno se qualcuno dei professionisti mi volesse o meno assumere per la propria agenzia, voglio partecipare solo per divertirmi. D’altronde, lo sport significa proprio questo: divertirsi. Inoltre, mi sentirei emarginato se tutti gli altri nella mia classe partecipassero a questo evento, ma io non posso a causa della mia incapacità nel controllare Devilman.
????: “AKIRA!”
Mi volto per vedere chi mi chiama. Era Izuku. Si fermò davanti a me, cercando di riprendere fiato.
Akira: “Che succede, Izuku? C’è qualche problema?”
Izuku: “*ansima*Volevo chiederti una cosa.”
Akira: “Ok, spara.”
Izuku: “*inspira ed espira*Sai…della vera forma di All Might?”
Akira: “La sua vera forma? Intendi il suo aspetto scheletrico? Sì.”
Izuku: “Capisco…sai anche del suo quirk?”
Akira: “No, quello no. Almeno, non tutti i dettagli. Suppongo tu me lo stia chiedendo, perché lo hai visto insieme a me quando sono tornato allo Yuei per dirvi la verità sui miei poteri e perché, con quello che ho detto sull’autobus, probabilmente hai pensato che io avessi capito che tu avevi il potere di All Might, giusto?”
Izuku: “……….C-Come l’hai capito così in fretta?”
Akira: “È diventato evidente, dopo un po'. Soprattutto, considerando il fatto che eri senza superpoteri quando ci siamo incontrati la prima volta.”
Izuku: “*si strofina la nuca*Eheheh, sì, credo abbia senso.”
Akira: “La mia sola domanda è: come hai ottenuto il suo potere? Te l’ha dato lui?”
Izuku: “Beh, è un po' più complicato di così.”
Akira: “Allora spiegami, ho tempo. Inoltre, se mi dai tutti i dettagli, forse posso aiutarti a imparare ad usarlo correttamente.”
Izuku: “…Ok, ma è meglio se prima andiamo a casa mia, per assicurarci che nessun altro senta.”
Akira: “Va bene. Fammi chiamare Jun, per farle sapere che tornerò più tardi.”
Izuku: “Jun? Chi è Jun?”
Akira: “Mia sorella.”
Izuku: “Hai una sorella?”
Akira: “Sorellastra. Stesso padre, madri diverse.”
Prendo il telefono e compongo il numero di Jun. Dopo pochi secondi, la sento rispondere.
Jun (al telefono): “Ehi fratellino, come va?”
Akira: “Hey Jun, ti chiamo per farti sapere che oggi starò fuori con un amico.”
Jun (al telefono): “Ooh, stai andando ad un altro appuntamento con Tsuyu?”
Sono arrossito all’istante.
Akira: “Che-N-No! Sto solo andando a casa di Izuku.”
Jun (al telefono): “Oh, intendi quel ragazzo dai capelli verdi, di cui mi hai parlato?...va bene. Vedi di tornare per le 22:00…A meno che tu non decida di andare ad un altro appuntamento con Tsuyu. In quel caso, prenditi tutto il tempo che ti serve.”
Akira: “J-Jun!”
Jun (al telefono): “*ridacchia*Va bene, ci vediamo quando torni.”
Poco dopo, riattaccò.
Akira: “Accidenti a te, Jun!”
Izuku: “Qualcosa non va?”
Akira: “Niente, solo…solo mia sorella che mi prende in giro.”
Izuku: “Che cosa ha detto?”
Akira: “Niente d’importante. Andiamo a casa tua.”
Izuku: “O-Okay.”
Dopo aver camminato per circa venti minuti, arriviamo a casa di Izuku. Apre la porta con le sue chiavi e mi fa vedere l’interno di casa sua. È un ambiente abbastanza standard in cui vivere. E anche molto carino. Dopo essere entrati, veniamo accolti da una signora coi capelli lunghi, di un colore simile a quelli di Izuku, raccolti in uno chignon. Era piuttosto bassa e un po' sovrappeso, senza offesa. Intuii che doveva essere la madre di Izuku.
Izuku: “Hey, mamma.”
Mamma di Izuku: “Ciao, tesoro. Come è andata a scuola, oggi?”
Izuku: “Abbastanza bene. Ci hanno dato due settimane di pausa in modo da poterci allenare per il Festival dello Sport.”
Mamma di Izuku: “Che bello.”
Poi si voltò verso di me e sollevò un sopracciglio, guardandomi con curiosità.
Mamma di Izuku: “È un tuo amico, Izuku?”
Izuku: “Ah, sì. Lui è Akira, il ragazzo che ho conosciuto prima di entrare alla Yuei.”
Mamma di Izuku: “Aspetta, è lui?”
Salutai con la mano, ridacchiando nervosamente. Non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione. Spero che non si spaventi.
Cominciò a camminare verso di me, fermandosi a circa due metri di distanza.
Mamma di Izuku: “Quindi, tu sei Akira Fudo?”
Akira: “Sì. Sono io.”
Mi sorride e allunga la mano per una stretta. L’accettai.
Mamma di Izuku: “Inko Midoriya. È bello conoscerti, finalmente.”
Akira: “Il piacere è tutto mio, signora Midoriya.”
Inko: “Per favore, chiamami Inko. Mio figlio mi ha parlato molto di te. Suppongo, tu sia venuto qui con Izuku per uscire con lui? O per aiutarlo con qualcosa, giusto?”
Akira: “Era davvero così ovvio?”
Inko: “No, ho tirato a indovinare.”
Izuku: “Mamma, va bene se Akira resta per un po'?”
Inko: “Ma certo, tesoro. Ogni tuo amico è il benvenuto.”
Ho sorriso per quanto Inko fosse gentile e premurosa con noi, specialmente Izuku. Posso confermare che è sua madre, dal fatto che condividono la stessa gentilezza.
Izuku: “Se non ti dispiace mamma, Akira e io staremo per un po' nella mia stanza.”
Inko: “Va bene. Ricordati solo di fare i compiti.”
Izuku: “D’accordo.”
Io e Izuku siamo andati nella sua stanza, per fare due chiacchiere. Per descriverne l’interno, mi sono bastate due parole.
 
All. Might.
 
Quasi tutto in quella stanza era cosparso di merchandising, raffigurante All Might, eccetto il computer e il letto. Era un vero fanatico quando si trattava di Heroes, specialmente All Might. Izuku si sedette sul letto, mentre io mi sedevo su una sedia vicino al computer.
Akira: “Va bene, veniamo a noi. Che cos’è esattamente il potere di All Might? Da quello che ho capito, sembra essere un quirk che aumenta la forza fisica con così tanto potere, che il corpo non riesce a contenerlo e collassa. Ma non sembra succedere con All Might. Molto probabilmente perché ha imparato a sfruttare del tutto il suo potere. E ora, sembri averlo anche tu. Quindi, qual è il suo quirk?”
Izuku: “Si chiama…One for All.”
Akira: ““One for All”? Uno per tutti? È un bel nome. E anche abbastanza logico. Un grande potere a vantaggio di tutti.”
Izuku: “Sì.”
Akira: “Okay, quindi si chiama One for All. Ma come funziona esattamente? E come può essere trasmesso?”
Izuku: “Non conosco ancora tutti i dettagli, ma da quello che mi ha detto All Might, è un quirk che accumula potere e può essere trasmesso a un’altra persona.”
Akira: “Accumula potere E può essere trasmesso? Si direbbero due quirk in uno.”
Izuku: “Questo è tutto quello che so riguardo alle sue origini, al momento. Un’altra cosa, però, è che quando All Might ha trasmesso il suo quirk a me, ci ha aggiunto anche la sua forza.”
Akira: “Davvero? Questo significa che potrai diventare ancora più forte di All Might.”
Izuku: “Sì, ma non al momento. È davvero difficile controllarlo perché, in pratica, l’ho appena ricevuto. Ogni volta che lo uso, in qualunque parte del mio corpo, questa si rompe all’istante. Ecco perché devo impegnarmi più degli altri. In modo che io possa diventare l’Hero che tutti vogliono che io sia. In modo da poter salvare tutti quanti, sempre col sorriso, proprio come All Might.”
Ho visto la determinazione nei suoi occhi. La stesa determinazione che avevo io, quando giurai a me stesso di distruggere Satana per quello che mi ha fatto. Izuku sarà un Hero straordinario. Ha solo bisogno di un piccolo aiuto. Il mio.
Akira: “Non dire altro, amico mio.”
Izuku: “Eh?”
Akira: “Hai bisogno di aiuto per imparare a usare il tuo potere, quindi ti aiuterò. Da oggi, tu e io saremo ufficialmente sparring partner.”
Izuku: “C-Cosa? N-No, non devi farlo!”
Akira: “È vero, ma voglio. Inoltre, sarà un buon allenamento per entrambi.”
Izuku: “Ma…non dovresti concentrarti di più sull’imparare a controllare il TUO potere?”
Akira: “Ecco perché dovremmo allenarci entrambi. Potremmo imparare entrambi l’uno dall’altro e capire come usare i nostri poteri in modo più efficace. Che te ne pare?”
Izuku: “Ma…perché vuoi aiutarmi?”
Akira: “Beh, per prima cosa, sei venuto tu da me per parlare del potere di All Might, quindi è come se me lo avessi chiesto tu. La seconda cosa…beh…ne parleremo un’altra volta. Allora che mi dici? Partner?”
Izuku si prese il mento tra le dita, pensandoci su. Non sono sicuro di cosa stesse pensando, ma probabilmente si stava chiedendo perché lo stessi aiutando. Come ho già detto, è qualcosa di cui parlare un’altra volta.
Izuku: “Ok, mi hai convinto.”
Akira: “Fantastico! Inizieremo il nostro allenamento domani. Tornerò a casa per parlarne con mia sorella, sono sicuro che sarà entusiasta di aiutare. Nel frattempo, ecco il mio numero di telefono. Ti invierò un messaggio con il mio indirizzo.”
Izuku: “O-Ok.”
Akira: “Molto bene. A domani allora.”
Mi alzo ed esco dalla stanza di Izuku. Saluto Inko e la ringrazio per l’ospitalità.
Ora che ho Izuku come compagno d’allenamento, potrò capire meglio come funziona il suo quirk. Spero di riuscire ad aiutarlo a sfruttare il suo potere alla massima efficienza. Ma questo mi porta a un’altra domanda.
Akira: “Come posso fare per trasformarmi in Devilman, senza perdere il controllo?”
 
Nessun POV
Mentre Akira camminava verso casa, non notò le due figure che lo osservavano da un tetto. La prima era una donna con la vita sottile e il busto medio. Aveva lunghi capelli neri, occhi rossi e le labbra nere. La seconda era più bassa e grassottella. Somigliava ad un ragazzino, con i capelli scuri, labbra grandi, prominenti e carnose e gli occhi coperti da occhiali bianchi rettangolari. Sembrava avesse molto appetito.
????: “Dunque, sarebbe lui Akira Fudo? L’umano che si è appropriato del corpo del prode Amon? È solo un bambino.”
????: “Sembra delizioso. Posso mangiarlo, Lilith?”
Lilith: “Non essere precipitoso. Non sappiamo ancora di cosa sia capace. Inoltre, dobbiamo ancora recuperare le forze, dopo essere stati risvegliati da nostro fratello, Godman.”
????: “Aww, ma io ho fame. Voglio uno spuntino.”
Lilith: “Non preoccuparti, Jinmen. Troveremo sicuramente da mangiare, lungo la strada. Per ora, torniamo alla base.”
Jinmen: “Okaay.”
In un battito di ciglia, Jinmen e Lilith sparirono nel nulla.
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Finalmente Akira conosce il segreto dei poteri di Izuku ed entrambi saranno compagni d’allenamento. Nel frattempo, i demoni osservano, aspettano e ordiscono trame. E con questo, abbiamo finito le introduzioni. Dal prossimo capitolo, parte l’arco narrativo riguardante l’allenamento dei nostri due eroi, in vista dell’imminente Festival dello Sport. E vi garantisco che ci saranno molte svolte e sorprese. Spero solo di riuscire a finire i capitoli in tempo. Sono sempre impegnato e in più devo cercare di essere originale. Cosa per niente facile. Auguratemi buona fortuna, ne avrò bisogno. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! 

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Capitolo 17
*** Nightmare Work Out (prima parte) ***


Saaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve a tutti! Oggi comincia l’allenamento di Akira e Izuku e vi garantisco che non sarà una passeggiata. Per questo capitolo e per i prossimi, i nostri eroi dovranno superare delle prove che faranno sembrare l’allenamento di All Might una passeggiata. E ci saranno anche parecchie sorprese, a cominciare dal debutto di un mio OC (original character). Un’ultima cosa: questo capitolo è un po' improvvisato, ma spero vi piaccia comunque. Buona lettura!
 
 
 
Nightmare Work Out (prima parte)
 
 
Akira POV
 
Due settimane.
Dobbiamo fare “questo” per DUE MALEDETTE SETTIMANE!
Per quelli che non sanno di cosa sto parlando, Izuku e io abbiamo due settimane per prepararci al Festival dello Sport. E indovinate chi ci allenerà.
…JUN.
 
Il suo programma d’allenamento è un vero INCUBO, per coloro che non sono preparati fisicamente e/o mentalmente.
Per due intere settimane, dovremo fare 150 flessioni il lunedì, 150 addominali il martedì, 150 squat il mercoledì, una corsa di 15 km il giovedì e poi il venerdì…ci fa fare parkour…BENDATI! Il tutto indossando cinturini da polso rinforzati, stivali pesanti e una camicia rinforzata. Sapete quanto pesa ogni pezzo? Un quarto di tonnellata. Sono 1.250 chilogrammi in totale, che equivalgono a 1,25 TONNELLATE! MA CHE C****?!
 
(Lunedì)
 
Comunque, proprio ora Izuku e io siamo su una spiaggia deserta, nel bel mezzo del nostro esercizio. Siamo arrivati entrambi a 50 flessioni e continuiamo senza sosta, anche se non abbiamo più fiato.
Jun: “ANDIAMO, MUOVETE QUEI MUSCOLI! IN QUESTE DUE SETTIMANE, DOVRETE SPINGERE I VOSTRI CORPI OLTRE I PROPRI LIMITI, SE VOLETE DIVENTARE PIU’ FORTI E VINCERE IL FESTIVAL DELLO SPORT!”
Izuku: “Però così…non è un po'…eccessivo?”
Jun: “SILENZIO! HAI ACCETTATO DI ALLENARTI INSIEME AD AKIRA, QUINDI FARAI GLI STESSI ESERCIZI CHE FA LUI! NIENTE SCUSE!”
Akira: “Me ne sto già pentendo.”
 
Qualche ora dopo, terminato l’esercizio, ci fermiamo a riprendere fiato. Izuku sembra sul punto di voler mettere fine alle sue sofferenze, già da questo esercizio. E anche se io ho più resistenza, grazie al mio corpo di demone, sono comunque esausto. È passato un po' di tempo da quando Jun mi ha sottoposto a questo allenamento, ma ci sono passato così tante volte da riuscire a conservare un bel po' di energia. Izuku, d’altra parte, potrebbe desiderare di essere morto quando avremo finito.
Jun: “Ok, ora che abbiamo finito l’esercizio, facciamo qualcos’altro.”
Izuku: “Oh, grazie a…”
Non riuscì a finire, perché Jun gli mollò un gancio destro, mandandolo a terra.
Izuku: “Ow!”
Jun: “Dai, alzati e combatti!”
Izuku: “Ma non avevamo appena finito…”
Fu nuovamente interrotto da Jun, che gli diede un calcio al mento.
Jun: “Non voglio sentire le tue scuse. Combatti!”
Stavo per ridere, finché Jun non mi prese a calci nello stomaco.
Akira: “Ooooooh, il mio stomaco.”
Jun: “Avanti, puoi essere più veloce di così! Adesso alzati e combatti!”
Akira: “…la odio quando fa così.”
????: “Non strapazzarli troppo, Jun. Siamo ancora al primo giorno.”
Ci voltiamo per vedere chi ha parlato. Era All Might, nella sua vera forma.
Izuku: “A-ALL MIGHT?! CHE CI FAI QUI?!”
All Might: “*Ssssh*Ti ho già detto di non chiamarmi così, quando ho questa forma!”
Izuku: “Scusa, scusa!”
Jun: “Hey Toshinori, come va?”
Toshinori: “Non c’è male, grazie. Ho saputo che eri in città e che stai allenando il giovane Fudo e il giovane Midoriya, quindi sono passato per vedere i progressi. E comunque…”
Tirò fuori una rivista di moda e la sfogliò, fino ad arrivare a una foto di mia sorella in abito da sera.
Toshinori: “Ho visto l’ultimo servizio fotografico che hai fatto e, essendo un tuo ammiratore…beh, sai…”
Jun: “Ah ah ah ah , sei sempre il solito! Dai qua!”
Jun prese una penna dalla tasca e fece l’autografo sulla foto. E per tutto il tempo, io e Izuku avevamo occhi e bocca spalancati per lo stupore.
Izuku: “V-vi conoscete?!”
Akira: “Com’è possibile?!”
Jun: “Hai presente quando ti ho detto che io e Asuka Ran avevamo dei contatti qui in Giappone?”
Rimasi ancora più sconvolto.
Akira: “All Might è il tuo contatto?!”
Jun: “Sì, siamo anche vecchi amici.”
Toshinori: “Ci siamo conosciuti anni fa, durante un mio viaggio in America. All’epoca, ero diventato All Might da solo un anno, quindi la mia popolarità cresceva a vista d’occhio. Ma se da un lato c’era la soddisfazione di salvare le persone e infondere la speranza nei loro cuori, dall’altro dovevo rispettare i diversi impegni presi con gli sponsor. Come, ad esempio, fare da testimonial in diverse pubblicità e servizi fotografici (non che ne andassi fiero, ma dovevo fare buon viso a cattivo gioco). E fu durante uno di quei servizi, che incontrai Jun.”
Jun: “Eheheh, me lo ricordo. Uno dei miei primi incarichi da modella. Non ero ancora maggiorenne. Per l’occasione, avevano fatto vestire me e altre ragazze, con dei completini ispirati al costume di All Might. Ci chiamavano le “Mighty Girls”. *ride*Bei tempi.”
Toshinori: “In poco tempo, abbiamo stretto amicizia e, anche dopo che sono tornato in Giappone, siamo rimasti in contatto.”
Izuku (parlando con Jun): “Q-Quindi tu eri una delle “Mighty Girls”?! Quelle foto sono tra le più famose riguardanti All Might, dato che è ritratto con il suo costume Golden Age! Io ne ho una in camera mia, dove All Might è circondato dalle ragazze! E adesso ti riconosco: sei la ragazza in basso a sinistra!”
Akira: “Hai una foto del genere?! Devo assolutamente vederla!!!”
Jun e Toshinori scoppiarono a ridere, mentre io e Izuku ci stavamo ancora riprendendo dallo shock.
Akira: “All Might è un fan di mia sorella! Adesso le ho viste proprio tutte.”
????: “Ne sei davvero sicuro, Akira Fudo?”
Tutti e quattro ci siamo voltati in direzione della voce. Apparteneva a una donna alta, pelle abbronzata, capelli azzurri corti e occhi color mare. Indossava un completo elegante composto da pantaloni e giacca blu scuro, sopra una camicia azzurra. Al collo, portava un ciondolo a forma di croce.
Akira: “Mi…mi conosci?”
????: “Certamente. Così come conosco tua sorella, Jun Fudo e so della vostra…familiarità con i demoni.”
Rimanemmo tutti sotto shock. Jun e Toshinori si misero davanti a noi per proteggerci, mentre io prendevo Izuku per una spalla e lo portavo dietro di me.
Jun: “Chi sei? E come sai queste cose?”
????: “Diciamo che abbiamo… un argomento in comune.”
Il suo corpo venne ricoperto da un’aura blu, mentre subiva una metamorfosi: la pelle le divenne blu, sulle spalle comparvero due grandi occhi gialli, delle conchiglie coprirono i seni. Sui fianchi spuntarono delle branchie e attorno alla vita apparvero diversi tentacoli di polpo, con la testa del medesimo sul cavallo. Sul petto c’era una grande bocca dentata e aveva creste palmate lungo gli avambracci. Le gambe si riempirono di squame e sulla fronte, vi era una grossa cresta simile ad un anemone. Le sue orecchie diventarono a pinna di pesce rivolte verso il basso e, sulla sommità del capo, spuntò una grande pinna di squalo e delle pinne massicce su entrambi i lati della testa, che arrivavano alla schiena. Con la mano sinistra, brandiva un tridente fatto di corallo.
Istintivamente, Toshinori si trasformò in All Might e Jun diventò Devil Lady.
All Might: “È una Villain?!”
Devil Lady: “No. È un demone!”
????: “Preferisco…Devilman.”
Siamo rimasti a bocca aperta.
????: “Il mio nome è Lyann Michaels. Ma potete chiamarmi…Devilman Mermane.”
Questa notizia mi ha sconvolto oltre ogni limite. Anche se Jun mi aveva detto che c’erano altri devilmen, oltre lei e me, era la prima volta che incontravo un altro mio simile. Izuku era il più sconvolto di tutti.
Izuku: “J-Jun! Ma allora tu sei…”
Akira: “Sì, Izuku. Lei è come me. Non sono l’unico devilman e neanche il primo.”
All Might: “Qualcuno può spiegarmi che succede? E se questa donna-pesce è nostra nemica o no?”
Devil Lady: “Sto ancora decidendo.”
Mermane: “Primo, chiamatemi di nuovo “donna-pesce” e vi farò male. Secondo, non sono qui per combattere.”
Devil Lady: “Dimostralo.”
Mermane gettò il tridente a terra e alzò le mani.
Mermane: “Soddisfatti?”
Devil Lady: “Per adesso.”
Entrambe riassunsero forma umana, ricostruendosi anche i vestiti.
Jun: “Adesso parla: perché sei qui? Che cosa vuoi?”
Lyann: “Beh, sono qui per aiutare.”
Jun: “Aiutarci in cosa?”
Lyann: “Mi è giunta voce che tuo fratello si è fuso con il potente Amon. È esatto?”
Akira: “Come fai a saperlo?”
Lyann: “Ho le mie fonti. Ma la vera domanda è: ti ha già parlato?”
Akira: “Chi?”
Lyann: “Il demone. Senti la sua voce nella testa?”
Amon: “Non fidarti di loro. Alla fine ti tradiranno.”
Akira: “…Sì.”
All Might, Izuku e Jun mi guardarono sconcertati.
All Might, Izuku e Jun: “COSA?!”
Izuku: “Senti la voce di Amon nella testa?”
All Might: “Giovane Fudo, da quanto va avanti questa storia?”
Akira: “Da ieri.”
Jun: “CHE COSA?!”
Jun mi afferrò per la maglietta e iniziò scuotermi con veemenza.
Jun: “MI STAI DICENDO CHE SENTI DA PIU’ DI VENTIQUATTR’ORE, NELLA TUA TESTA, LA VOCE DEL DEMONE PIU’ POTENTE CHE ESISTA E NON MI DICI NIENTE?!”
Cominciò a venirmi il mal di mare.
Akira: “Jun*gulp!*, sto per vomitare!”
Comprendendo il rischio, Jun mi lasciò andare e io mi inginocchiai per riprendermi.
Izuku: “Akira, stai bene?”
Akira: “Tra un minuto.”
Lyann: “Bene, ora che “Ms. Belle Chiappe” si è calmata…”
Jun: “Non chiamarmi così!!!”
Lyann: “Scusa. Comunque, ragazzino, mi puoi dire chi sei?”
Izuku: “Oh, beh, mi chiamo Izuku Midoriya.”
Lyann: “Piacere. *indica All Might*E “Mr. Muscolo”?”
All Might: “Ah ah ah, signorina, lasci che mi presenti: sono famoso come l’Hero più forte di tutti i tempi. Colui che, mentre salva gli innocenti, sfoggia sempre un sorriso. Io sono l’Hero N°1. Il Simbolo della Pace. SONO ALL MIGHT!”
Izuku: “*emozionato*Sei troppo mitico, All Might!”
Lyann: “…Mai sentito nominare.”
Izuku e All Might caddero a testa in giù, spiazzati.
Izuku: “*sotto shock* N-N-Non conosce All Might?! IMPOSSIBILE! Tutto il mondo lo conosce!!!”
Lyann: “Beh, io non sono “tutto il mondo””.
Akira: “Però è strano. È un eroe molto famoso.”
Il suo viso si fece cupo.
Lyann: “Da dove vengo io…”eroe” è solo una parola inutile.”
Il tono della sua voce ci ha fatti preoccupare, ma tornò normale poco dopo.
Lyann: “Ad ogni modo, Akira, quando senti la voce di Amon, che cosa dice?”
Akira: “Dice…di non fidarmi di nessuno. Che non mi accetteranno mai per quello che sono, che mi tradiranno.”
Lyann: “Come sospettavo…sta cercando di minarti lo spirito, in modo da prendere il controllo.”
Jun: “C’è un modo per impedirlo?”
Lyann: “Uno. Il più difficile.”
Akira: “Che devo fare?”
Lyann: “Affrontarlo.”
Tutti: “COSA?!?!”
Lyann: “Dovrai lottare contro il tuo demone in un combattimento mortale che si svolgerà nella tua mente. Se vuoi ottenere il controllo, dovrai sconfiggere Amon con le tue sole forze. Nessuno potrà aiutarti. Sarai da solo.”
Akira: “E…se dovessi perdere?”
Lyann: “Conosci già la risposta.”
Ho sentito un brivido percorrermi la schiena. Avrei dovuto combattere contro Amon per ottenere finalmente il controllo. E in caso di sconfitta, la mia coscienza sarebbe stata assorbita dalla sua. Avrei cessato di esistere.
Lyann: “Comunque, per sicurezza, resterò a dormire da voi finché questa storia non sarà finita.”
Izuku: “E come facciamo con il Festival dello Sport? Abbiamo solo due settimane per prepararci.”
Lyann: “Beh, probabilmente Amon ci starà ascoltando, quindi vorrà chiudere questa storia al più presto, forse anche stanotte.”
Izuku: “Sono sicuro che Akira non perderà! È il ragazzo più coraggioso che conosca. Uno che combatte sempre fino all’ultimo!”
All Might: “Ben detto, giovane Midoriya! Anch’io credo che il giovane Fudo ne uscirà vincitore.”
Sentire Izuku e All Might parlare con tanta sicurezza, mi fece sorridere. Avevano piena fiducia in me, non potevo deluderli. E non lo farò.
Akira: “Grazie, ragazzi.”
Lyann: “E comunque, se tu dovessi assumere il controllo, avrai bisogno di padroneggiare le tue nuove abilità. Per cui, ti servirà un po' d’aiuto.”
In quel momento, sentimmo delle voci di passanti.
1° Passante: “Ehi, ma quello non è All Might?”
2° Passante: “Sì, è proprio lui!”
All Might: “Ah, accidenti! Devo proprio andare. Buona fortuna con l’allenamento!”
E con un gran salto, All Might si alzò verso il cielo, sparendo alla vista.
Jun: “Ah già, l’allenamento.”
Un attimo dopo, sia io che Izuku venimmo gettati a terra dai pugni di Jun.
Akira: “Oww! Jun, almeno avvisa!”
Jun: “Non c’è tempo, combatti!”
Akira: “La odio davvero quando fa così.”
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Capitolo pieno di sorprese, non è vero? Spero vi sia piaciuta l’entrata in scena del mio personaggio. Dopo questo capitolo, seguiranno due interludi, per poi riprendere con la seconda e la terza parte dell’allenamento. Nel primo interludio che seguirà, Akira affronterà il suo demone in una battaglia all’ultimo respiro. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaa!   

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Capitolo 18
*** Interludio: Uomo vs Diavolo ***


   Saaaaaaaaaaaaalve a tutti! Innanzitutto, mi scuso per aver saltato l’aggiornamento dell’altra volta. Ma sono stato impegnatissimo e lo sono ancora, perciò ho avuto poco tempo da dedicare alla storia. In ogni caso, in questo capitolo, assisteremo allo scontro che stavamo aspettando: Akira contro Amon. Una battaglia che deciderà chi dei due avrà il controllo. Buona lettura!
 
 
 
Interludio: Uomo vs Diavolo
 
 
Akira POV
 
(Sogno di Akira)
 
Non appena aprii gli occhi, mi ritrovai in una terra deserta e sterile, avvolta nell’oscurità. Il cielo era coperto da nuvole talmente fitte, da non lasciar passare un solo raggio di luce. Non c’erano segni di vita per chilometri. Eppure, sentivo di non essere solo: c’era qualcos’altro lì con me. Un’improvvisa folata di vento, sollevò della polvere, tant’è che dovetti coprirmi gli occhi. E quando si fu placata, sono impallidito alla vista della figura davanti a me: alto e possente, con la pelle rossa e la pelliccia nera che ricopriva la parte inferiore del corpo e le zone intorno al collo. Ai lati della testa, spuntavano delle ali di pipistrello e dalla cima partivano due antenne. Aveva gli occhi gialli e la bocca serrata in un ghigno malefico. Lo riconobbi subito. L’ultima volta che ci siamo incontrati, eravamo circondati dalle fiamme. E adesso era di nuovo qui, di fronte a me: Amon.
Amon: “Debole!”
Mi diede un colpo che mi fece volare via, come se fossi una bambola di pezza. Atterrai malamente sul terreno roccioso, ma non ebbi il tempo di rialzarmi che il demone mi fu di nuovo addosso.
Amon: “Rammollito!”
Mi afferra la testa da dietro e comincia a sbatterla con violenza sul terreno. Il mio naso va in frantumi e le labbra si spaccano. Sento in bocca il sapore del sangue, misto alla polvere.
Amon: “La tua presenza offende i miei occhi.”
Comincia a prendermi a pugni, dandomene uno nello stomaco e facendomi vomitare sangue. Dopodiché, mi dà una gomitata sulla schiena, strappandomi un grido di dolore.
Amon: “Per troppo tempo sono rimasto relegato nella tua mente. Adesso mi riprenderò ciò che è mio!”
Mi sferrò un calcio, mandandomi contro una parete. Mi rialzo a malapena, mentre lui si dirige verso di me.
Amon: “Credi davvero di potermi controllare? Credi davvero che gli altri ti accetteranno? Che si fideranno di te? Ah, idiota! Tu per loro sarai solo un mostro, un abominio! Gli mostrerò la verità. Gli farò vedere quanto sei inutile, e capiranno quanto sono stati sciocchi, a mettere le loro vite nelle mani di uno che non è riuscito nemmeno a proteggere la sua stupida famiglia!”
Akira: “RRRAAAAAAHHH!!!”
Mi lanciai su di lui, accecato dalla rabbia. Gli mollai un pugno in faccia, seguito da un altro. Provo a dargli un calcio rotante, ma lui lo afferra, bloccandolo a mezz’aria. Poi mi solleva e comincia a sbattermi qua e là, come se non pesassi niente. Poi la sua mano destra s’illuminò di rosso e mi sparò un raggio laser, scagliandomi via. Non ancora soddisfatto, avvicinò le mani, generando un raggio ancora più potente. Lo evitai con un salto e cominciai a correre, nel tentativo di sfuggirgli. Ma fu tutto inutile: il fascio d’energia mi raggiunse, facendomi saltare in aria insieme al terreno. Rimasi steso a terra, con la faccia nella polvere. Non riuscivo a muovere un solo muscolo mentre Amon, sentendo la vittoria a portata di mano, decise di prendersela comoda, camminando lentamente verso di me.
Akira: “Dunque, ormai è finita. Non ho più forze. E comunque, a che servirebbe? Ha ragione lui: non posso fare nulla, senza poteri. I SUOI poteri. Izuku, Tsuyu, All Might, Jun, tutti quanti voi, mi dispiace per aver fallito. Vi ho delusi. La vostra fiducia in me era malriposta. Devo arrendermi alla realtà: senza i poteri di Devilman, di Amon, non sono niente.”
????: “Ti sbagli.”
Sollevai la testa per vedere chi ha parlato e, con mia enorme sorpresa, vidi Miki e i miei genitori che mi sorridevano.
Akira: “C-Cosa…?”
Kaori: “Non hai affatto bisogno dei suoi poteri, caro. Tu stesso hai più potere di quanto immagini.”
Reijiro: “D’altronde, ti abbiamo educato bene.”
Akira: “M-Ma l’altra volta, avete detto…”
Miki: “Non eravamo noi, Akira. Erano solo illusioni, create da quel demone per scoraggiarti.”
Reijiro: “Noi abbiamo sempre creduto in te. In fondo, sei sempre stato il nostro piccolo eroe.”
Akira: “Non è vero. Non sono riuscito a salvarvi e…”
Kaori: “Non è stata colpa tua, figliolo. E poi, non sempre ciò che ricordi, corrisponde alla verità.”
Akira: “Eh?”
Miki: “Non c’è tempo per questo. Ora ascoltami: non hai bisogno dei poteri per essere un eroe. In realtà, lo sei sempre stato.”
Reijiro: “Il valore di un vero eroe non si misura dalla forza che possiede, ma dalla forza…del suo cuore.”
Miki: “E tu, Akira, hai il cuore più grande e puro che abbia mai visto. Fin da piccolo, hai sempre difeso quelli in difficoltà, anche se odiavi combattere. E quando vedevi qualcuno triste, piangevi assieme a lui per fargli capire che non era solo nel dolore. E poi facevi di tutto per far tornare il sorriso, dicendo che la vita è troppo bella per stare sempre a piangere. Io l’ho sempre saputo: tu sei un uomo buono, con un cuore buono. E questo è il potere più grande che si possa avere.”
Kaori: “E ricorda: non sei mai stato solo. Hai i tuoi amici, tua sorella e anche quella ragazza, Tsuyu. Tu tieni a ciascuno di loro, più di ogni altra cosa. E loro ricambiano, stanne certo. Non ti lasceranno mai e neanche noi. Anche se non potrai vederci, saremo sempre con te.”
In quel momento, Amon si fermò davanti a noi.
Amon: “Oh che teneri, l’allegra famigliola. Date un ultimo saluto a questo inetto, perché di lui non resterà neanche il ricordo. BWAHAHAHAHAHAHAHAHA!”
Reijiro: “Non ascoltarlo, figliolo. Tu puoi batterlo.”
Kaori: “Il tuo vero potere è credere nelle persone che ami e lasciare che loro credano in te.”
Miki: “E non dimenticare: noi saremo sempre con te.”
Con le lacrime agli occhi, li strinsi tutti e tre in un ultimo abbraccio. E mentre svanivano dentro di me, la mia mente fu inondata da tutti i ricordi delle persone a me più care. Potevo sentire le loro voci.
Izuku(voce): “Tu sei mio amico. E mi fido di te.”
Momo(voce): “Hai salvato le nostre vite. Ti siamo tutti debitori.”
Tokoyami(voce): “Se non era per te, non saremmo qui. Grazie, Akira.”
Jun(voce): “Meriti di realizzare i tuoi sogni e diventare l’uomo migliore che tu possa essere.”
Tsuyu(voce): ”Non ha importanza quello che pensa la gente. Tu sei una persona buona e nulla potrà cambiarlo.”
Izuku(voce): “Sono sicuro che Akira non perderà! È il ragazzo più coraggioso che conosca. Uno che lotta sempre fino all’ultimo!”
Avevano ragione. Non sono mai stato solo. Per tutto il tempo, ho sempre avuto persone che credono in me e mi vogliono bene. Come io ne voglio a loro. Proprio per questo, io lotterò! Lotterò con tutte le mie forze! E vincerò!
Sentendo il mio corpo traboccare di nuova energia, mi rialzo in piedi, fissando Amon negli occhi.
Amon: “*sarcastico* Oh, ma guarda. Ti restano le forze per alzarti in piedi. Incredibile. Bah, mi fai solo pena. A questo punto, credo sia giunto il momento del colpo di grazia!”
Tirò indietro il braccio, caricando il colpo.
Amon: “MUORI!!!”
Sferrò il colpo con una forza inaudita, ma lo bloccai con la mano, a pochi centimetri dalla mia faccia.
Amon: “Ma come…?”
Stringendo sempre più la presa, mi sono trasformato, diventando quello che sono sempre stato. Un diavolo dal cuore umano: Devilman.
Devilman: “Tocca a me.
Spinsi indietro Amon, facendolo finire contro un muro. Subito scattai verso di lui, mollandogli una ginocchiata nello stomaco, seguita da un calcio al mento. Amon provò a darmi un pugno, ma lo bloccai col braccio destro. Poggiai la mano sinistra sul gomito, facendo pressione fino a spezzarlo.
Amon: “AAAAARRRRRGGGHHH!!!”
Mentre gridava di dolore, Amon mi colpì, scagliandomi lontano. Protese il braccio sinistro verso di me, facendo partire una serie di sfere rosse. Saltai per evitarle e, tirando fuori le ali, iniziai a prendere quota. Amon non si arrese e continuò a bombardarmi, ma io presi a fare dei voli a spirale per schivare le raffiche, rispondendo con i raggi elettrici. Afferrai un grosso masso e glielo lanciai contro. Lui, ovviamente, lo distrusse con un pugno, senza sapere che era solo un diversivo. Volando rasoterra, gli andai addosso a tutta velocità, travolgendolo e usandolo a mo’ di ariete, sfondammo una montagna da parte a parte, facendola crollare. In mezzo alle macerie, fui il primo a rialzarmi, afferrando Amon e mollandogli un pugno, spedendolo poco lontano. Mi avvicinai a lui mentre era a terra, esanime e si voltava a fatica verso di me.
Amon: “Perché? Dimmi perché…?”
In risposta alla sua domanda, proiettai nella sua mente i ricordi di tutte le persone che amavo, vive e non. Gli feci capire che loro sono la prova che io esisto, e finché anche uno solo di loro continuerà a credere in me, non scomparirò mai.
A quel punto, decisi di dargli il colpo di grazia: afferrandolo con entrambe le braccia, lo sollevai di peso sopra di me, per poi sbatterlo violentemente sul mio ginocchio. Nell’impatto, sento la sua colonna vertebrale andare in pezzi, come un ramo secco. Adesso era a terra, senza potersi più muovere. Per tutta la vita, ho vissuto nel timore di questo scontro. E ora, finalmente, l’ho vinto.
Devilman: “WOOOOOOOOOAAAAAAAAAAAAAARRRRRGGGGHHHHHH!!!!!!”
 
(Il mondo reale)
 
Mi sveglio di soprassalto e, dopo un attimo di confusione, mi accorgo di essere nella mia stanza. Mi metto a sedere, ripensando a quello che è successo un momento fa e chiedendomi se era tutto un sogno.
Amon: “Hai vinto.”
Sentendo la voce, balzai in piedi, pronto a reagire.
Akira: “Ma che…?”
Amon: “Sei riuscito a battermi in uno scontro diretto. In pochi sono in grado di farlo. Hai dimostrato di essere degno del comando.”
Akira: “Degno del comando? Ma allora…”
Amon: “Sì. Da questo momento, hai il pieno controllo del mio corpo e delle sue abilità.”
Questa notizia mi sconvolse. Dopo anni di tentativi, finalmente ce l’ho fatta: avevo il controllo. D’ora in poi, potrò trasformarmi a comando senza il timore di uccidere qualcuno. Non potete immaginare quanto fossi felice. Ma poi, mi accorsi di una cosa.
Akira: “Aspetta un attimo, se ho io il controllo adesso, allora perché sento ancora la tua voce?”
Amon: “Heh, credi davvero che un demone del mio rango, si faccia mettere sotto così facilmente? No, ragazzo. Anche se sei tu a controllare il mio corpo, la mia coscienza resterà sempre e comunque. E poi, dovendo combattere i demoni, ti sarà utile qualche dritta.”
Akira: “Un momento, tu… mi vuoi aiutare?”
Amon: “Sì. Ma chiariamo subito una cosa: non ti sto aiutando perché tu o gli umani mi siete simpatici. Se collaboro, è solo perché mi conviene. Dato che condividiamo lo stesso corpo, se tu dovessi morire, ci rimetterei anch’io la pelle. E per quanto io detesti gli umani, mi piace vivere. Quindi tu sei la mia chance migliore.”
Akira: “Beh, lusingato.”
Amon: “E comunque, ho anch’io dei conti in sospeso con gli altri demoni. Specialmente con Godman e Satana.”
Akira: “*voce dura* Siamo in due.”
????: “Beh, sembra che abbiate trovato un punto in comune. Buon segno.”
Mi girai di scatto, notando Lyann seduta sulla mia scrivania.
Akira: “GHA! Lyann! Da quanto mi stai osservando?!”
Lyann: “Da quando ti sei addormentato. Sono rimasta in guardia, tenendo d’occhio la tua battaglia contro Amon. In caso di una tua sconfitta, dovevo impedire la rinascita del demone e ciò equivaleva ad ucciderti.”
Fui percorso da un brivido. Se avessi perso la battaglia, Lyann non avrebbe esitato ad uccidermi, pur d’impedire ad Amon di seminare distruzione. Ciò mi ha fatto capire quanto sono stato vicino a perdere tutto e quanto sia grande la mia responsabilità.
Lyann: “Ero sul punto di farlo, quando eri stato messo alle strette. Ma all’improvviso, ho sentito…qualcosa.”
Sollevai un sopracciglio, incuriosito.
Lyann: “Era come se ci fosse una terza forza, dentro di te. È durata solo un momento, ma poco dopo la tua forza di volontà è cresciuta in modo esponenziale. Qualunque cosa fosse quella “forza”, è grazie a essa se hai vinto.”
Sapevo di cosa si trattava. Anzi, di chi. Erano Miki e i miei genitori. Anche se non ci sono più, continuavano ancora a proteggermi. Ho un debito enorme nei loro confronti. E intendo onorarlo. Ora che ho finalmente il controllo di questi poteri, li userò per fare del bene, aiutando chi è in difficoltà, senza mai scoraggiarmi. Proprio come farebbero All Might e Izuku. Proprio come farebbe un Hero.
Lyann: “Bene, è il momento di salutarci.”
Akira: “Cosa? Vai già via? Ma è ancora notte.”
Lyann: “Beh, dato che la minaccia di Amon è al momento debellata, non è più il caso che io resti qui. Ma non temere: tu e la tua sensualissima sorella mi rivedrete presto. Nel frattempo, mi farò qualche giretto in questa città. Sai, non sono mai stata a Tokyo. Bye, bye!”
In un attimo è svanita davanti ai miei occhi. Guardai la sveglia e mi accorsi che era ancora molto tardi, decidendo di tornare a letto. Ma, in cuor mio, ero sereno: avevo finalmente ottenuto il controllo sui miei poteri e, in più, Amon ha deciso di aiutarmi nella lotta contro i demoni. Da adesso in poi, le cose saranno sicuramente più semplici. Me lo sento. Ma prima di addormentarmi, un altro pensiero mi torna in mente: la frase che mia madre ha detto riguardo ai ricordi. “Non sempre ciò che ricordi, corrisponde alla verità.”
Akira: “Cosa vorrà dire?”
 
 
 
Ciao di nuovo. Finalmente Akira ha ottenuto il controllo sui suoi poteri. E si ritrova anche con un enigma da risolvere. Come evolverà la cosa? Nel frattempo, preparatevi per il prossimo capitolo, dove ci sarà la continuazione dell’allenamento di Akira e Izuku. Alla prossimaaaaaaaaaaaa!   

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Capitolo 19
*** Nightmare Work Out (seconda parte) ***


Saaaaaaaaaaaaaaalve a tutti! Finalmente torniamo all’allenamento dei nostri eroi. E non avendo altro da dire, vi lascio subito alla lettura. Divertitevi!
 
 
Nightmare Work Out (seconda parte)
 
Akira POV
Dopo la faccenda di Amon, abbiamo ripreso l’allenamento.
 
(Martedì)
 
Jun: “Avanti voi due, forza con quegli addominali! Metteteci il cuore!”
Akira: “Lo stiamo già facendo.”
Jun: “BEH, A ME NON SEMBRA! DOVETE IMPEGNARVI DI PIU’! DI PIU’!”
Izuku: “Sì, signora.”
 
(Giovedì)
 
Ora, so che vi starete chiedendo perché ho saltato il mercoledì. Beh, è perché sono 150 squat, quindi penso che voi ragazzi potete immaginare cosa sia successo.
In ogni caso, la corsa di 15km era una vera tortura. Mentre correvamo, Jun continuava a urlarci contro con un megafono, attirando l’attenzione di molta gente che ci osservò stranita. Ma a lei non importava.
Jun: “ANDIAMO, ANDIAMO! MUOVERSI, MUOVERSI, MUOVERSI!!!”
Izuku: “Non ho mai corso…così tanto…in vita mia.”
Akira: “Beh…ti abituerai.”
Almeno spero.
 
(Venerdì)
 
Questo. È l’esercizio. Peggiore di tutti.
Izuku: “Beh, sembra che mi sia sbagliato, Akira. Tua sorella non è pazza…È UNA VERA PSICOPATICA SADICA!”
Akira: “E te ne accorgi solo adesso?!”
Jun: “Oh, piantatela di lamentarvi! Questo allenamento servirà a rafforzare i vostri sensi e la vostra resistenza.”
????: “Beh, non hai tutti i torti. Questo allenamento può aiutarvi a diventare più consapevoli di ciò che vi circonda, senza il bisogno di usare gli occhi. Ma, poiché siete umani, dovrete lavorarci un bel po'.”
Guardai in direzione della voce e vidi che non era altri che Lyann.
Akira: “Ehi, Lyann. Dove sei stata?”
Lyann: “Oh, sai, a fare qualche giro in città, cercare di dare un senso alla mia vita, preparare il tuo allenamento per il fine settimana e spedire anime malvagie all’Inferno. *indica dietro di sé con il pollice* Sai, il solito.”
La fissammo tutti con sguardo rassegnato. È qui solo da cinque giorni e ha già epurato la bellezza di 50 anime malvagie. E anche se a me non dispiace, i Pro Heroes non l’hanno presa molto bene. GRAZIE AL CIELO Jun, Lyann e All Might sono riusciti a convincerli che non sono stato io (anche perché non ho la capacità di manipolare l’acqua) e che fosse opera di qualcuno con un pericoloso quirk acquatico. Ma abbiamo dovuto dire a Lyann di smetterla di uccidere persone, anche se criminali.
Akira: *sospira* Sì. Il solito.”
Jun: “Non ti avevamo detto di smetterla di mandare anime all’inferno?”
Lyann: “Sì, ma ho solo accettato di purificarle, oltre ad assicurarmi di non ucciderli proprio tutti. E l’ho fatto.”
Jun: “*scettica* Certo, certo.”
Izuku: “Uh, possiamo tornare all’allenamento e finirlo, per favore?”
Jun: “Sì, buona idea. SALTATE!”
Al suo comando, io e Izuku ci siamo messi le bende e siamo partiti a tutto sprint. Saltammo, provando a raggiungere l’altro edificio…con scarso successo. Precipitammo entrambi nel vicolo tra i due edifici. Una volta “atterrato”, ho sentito la mia schiena incrinarsi. E poi ho sentito la voce di Amon.
Amon: “Wow, fai proprio schifo.”
Akira: “Urgh…ma stai zitto!”
 
(Più tardi. Ore 20:27)
 
Jun: “OK, penso che sia abbastanza, per oggi. Potete prendervi il fine settimana libero, se volete.”
Izuku: “Oh, grazie al cielo.”
Jun: “E…la prossima settimana vedrò di andarci un po' più piano con voi due. E Izuku, se a te va bene, voglio che tu venga di nuovo in modo da poter discutere del tuo potere.”
Izuku: “O-Okay. Grazie, Jun.”
Jun: “Figurati.”
Izuku ci saluta mentre l’allenamento, per oggi, finisce.
Jun: “Quanto a te, fratellino, ti dovrai impegnare moooolto di più.”
Akira: “Ehi, non è giusto!”
Jun: “È la tua punizione per esserti rilassato troppo in questi ultimi mesi. Ora vai a riposare.”
Lyann: “Sì, domani ti voglio in forma. Quello che ti insegnerò, ti renderà molto più forte.”
Akira: “*sarcastico* Fantastico, non vedo l’ora.”
A quel punto, vado a letto. Mentre mi sdraio, sento di nuovo la voce di Amon.
Amon: “Pronto per domani?”
Akira: “Più o meno. Vorrei solo che la schiena non facesse così male.”
Amon: “Beh, guarda dove metti i piedi, la prossima volta.”
Akira: “Fottiti.”
Amon: “Impossibile.”
Mi stesi sul letto, cercando di farmi venire sonno. Non riuscendoci, decisi di porre ad Amon una domanda che mi ronzava testa da un po'.
Akira: “Hey, Amon.”
Amon: “Hm?”
Akira: “Perché hai cercato di ingannarmi? Voglio dire, so che sei un demone e tutto il resto, e che vuoi vendetta per avere sofferto a causa di Satana per Dio solo sa quanti anni; ma se potevi già parlarmi per tutto questo tempo, perché non l’hai fatto? Perché hai provato a prendere il controllo su di me?”
Ci fu un lungo silenzio.
Amon: “A essere onesti, non ci ho pensato molto. Il fatto è che noi demoni siamo creature basate sull’istinto. Per noi combattere è l’unica ragione di vita. È vitale, come l’ossigeno. Il fatto di essere bloccato dentro la tua mente, con te che continuavi a reprimermi, era per me sinonimo di disonore.”
Akira: “Oh…capisco.”
Amon: “Ma onestamente, anche allora avrei potuto sforzarmi di prendere il controllo, oltre a fare le cose che ho fatto.”
Akira: “Aspetta, se è così…allora perché non l’hai fatto?”
Amon: “Non so come spiegartelo ma, da quando mi sono fuso con te, ho iniziato a sentirmi diverso. Sentivo la mia sete di sangue, acquietarsi giorno dopo giorno. So che può sembrare strano ma, dato che i demoni possono influenzare l’animo umano, forse a noi due…è capitato anche il contrario. Forse anche i tuoi pensieri e le tue emozioni hanno influenzato me.”
Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Era davvero possibile una cosa simile? Dovrò parlarne a Jun.
Amon: “E comunque tu…sei diverso da qualunque altro umano. Anche se c’era una parte di te, una GRAN parte, che voleva sbarazzarsi di me, non lo hai fatto. Quando ti è stata data l’opportunità da Satana di restituirmi a lui, quando ti ha chiesto di uccidere Godman, hai rifiutato. Anche se ciò significava essere libero da me, non hai accettato. Questo mi ha confuso, ma anche fatto sentire…soddisfatto. Ho cominciato a vederti sotto un’altra luce e anche a provare un po' di rispetto per te. È stato bello vedere qualcuno con abbastanza fegato, da rispondere per le rime a Satana. Non sono in molti a farlo.”
Sono rimasto sorpreso nel sentire che Amon mi rispettava. Ora mi sento un po’ in colpa per averlo definito una maledizione.
Akira: “Beh…grazie per non avermi preso il controllo.”
Amon: “Nessun problema…grazie a te per non avermi completamente respinto.”
Akira: “Eh…prego.”
Dopodiché, chiusi gli occhi e mi addormentai.
Akira: “Domani è un altro giorno.”
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Questo capitolo mi è sembrato un po' più corto, rispetto agli altri. In effetti, rileggendolo, ho pensato “potevo fare di più”, ma come ho già detto prima, sono impegnatissimo e ho poco tempo da dedicare alla storia. È già un miracolo che sia riuscito a finire questo capitolo. Comunque, nel prossimo capitolo, ci sarà la conclusione di questo arco narrativo. E ci saranno alcune sorprese.
Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaa!  

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Capitolo 20
*** Nightmare Work Out (terza parte) ***


Saaaaaaaaaaaaalve a tutti! In questo capitolo, ci sarà la conclusione dell’allenamento dei nostri eroi, con parecchie sorprese. Vi ricordate quando ho detto che il Festival dello Sport avrebbe avuto degli eventi inaspettati che avrebbero coinvolto Akira e i suoi compagni di classe? In particolare, uno di loro? Bene, in questo capitolo, avremo qualche indizio su chi sia. Buona lettura e grazie per aver continuato a seguirmi.
 
 
Nightmare Work Out (terza parte)
 
 
(Due settimane dopo. Domenica)
 
Akira POV
 
(Ore 13:40)
 
È domenica. Di solito questo è il giorno in cui nessuno vuole fare nulla. Per alcune persone è così; per altre è ogni giorno; ma per me (almeno oggi), è solo un altro giorno di fatica. Tecnicamente parlando, Lyann e Jun mi hanno dato il giorno libero. Poiché domani inizia il Festival dello Sport, Jun mi ha detto che oggi potevo riposarmi. All’inizio Lyann era contraria ma, dopo una piccola discussione con Jun, ha accettato. Il loro rapporto è cambiato molto in questi giorni. All’inizio, Jun non riusciva a sopportarla quando flirtava con lei. Ma adesso, praticamente sorride ogni volta che la vede. Come hanno fatto ad avvicinarsi così tanto, in sole due settimane? È quasi come se quelle due fossero…
Akira: “Oh. Mio. Dio.”
Amon: “Ma fai sul serio? Ti accorgi solo ADESSO dei gusti di tua sorella?!”
Akira: “Oh, mi dispiace. Non ho avuto abbastanza tempo per prestarci attenzione, dato che ero troppo occupato a correre in mezzo ai vulcani; lanciarmi da un aereo, con le ali legate; e combattere, incatenato dalla testa ai piedi, contro UN INTERO BRANCO DI MEGALODONTI!!! NON HO AVUTO UN ATTIMO DI RESPIRO!”
Amon: “See, see. Tutte scuse”
Akira: “Oh, vai all’Inferno.”
Amon: “Già stato, grazie”
Akira: “*groan*. E comunque, ho sempre saputo che Jun è lesbica dato che, ogni tanto a New York, si portava a casa qualche ragazza che aveva rimorchiato. E, in fondo, la cosa non mi dava fastidio. Peccato che, quando era ora di andare a letto, le nostre stanze erano una accanto all’altra e il muro era praticamente di cartapesta! E quelle due facevano baldoria FINO ALL’ALBA! Quindi era praticamente impossibile dormire!!!”
Amon: “Ma per favore! Come se tu, di tanto in tanto, non ne approfittassi per farti una-”
Akira: “TACI!!!”
Amon: “Hmpf, sei stancante.”
Akira: “Da che pulpito!”
Ma tornando all’argomento di prima, entrambe mi hanno permesso di fare una pausa. Ma non la stavo facendo davvero. In questo momento, sono in mezzo a una foresta, a testare le mie nuove abilità. O almeno, provo a farlo senza bruciare l’intera foresta. Quando ho provato a lanciare un raggio calorifico dalle mani, ho incenerito una sezione di alberi di cinque metri quadrati. Non sono ancora abituato tutta questa nuova forza che ho ottenuto dall’allenamento di Jun e Lyann, quindi sto cercando di capire come ridurla.
Akira: “Devo riuscire a ridurre la forza che metto nei miei attacchi.”
Amon: “Perché non provi a meditare? Schiarisce la mente e aiuta a mettersi a proprio agio.”
Akira: “Eh, tentar non nuoce.”
Mi siedo, incrocio le gambe e chiudo gli occhi. Mentre respiro lentamente, sento che tutto intorno a me diventa più sfocato e insensibile e la mia mente inizia a schiarirsi. Ma poi sento un forte dolore penetrarmi in testa.
Akira: “AAAARRGH!”
Amon: “Ragazzo! Che succede?!”
Akira: “Io…non…lo so.”
All’improvviso, il dolore cessa e quando apro gli occhi, mi ritrovo di fronte a una grande casa in stile giapponese.
Akira: “Che cosa…dove mi trovo?”
????: “Mamma! Papà! Non siete contenti? Finalmente vedremo gli zii e i miei cugini!”
Mi volto in direzione della voce e non riesco a credere a ciò che vedo. I miei genitori. E io, a quattro anni.
Ma perché i miei genitori sono qui? Questo non sembra lo stesso sogno o incubo.
Mamma: “*risatina* Certo che siamo contenti, tesoro.”
Papà: “Ma nessuno può esserlo più di te, diavoletto.”
Mentre continuo ad ascoltarli, mi chiedo se questo non sia un’altra illusione di Amon o qualcosa del genere. Così ho deciso di chiederglielo.
Akira: “Amon, è opera tua?”
Non ebbi risposta.
Akira: “Amon, ci sei?!”
Ancora silenzio.
Akira: “Amon?”
Papà: “Anche se penso che sarei ancora più contento se non ci fosse anche tuo cognato, Kaori.”
Mamma: “*sospira* Reijiro, so che Enji non è l’uomo migliore con cui andare d’accordo, ma almeno cerca di non litigare con lui ogni cinque minuti. Inoltre, Rei e la sua famiglia meritano comunque una visita.”
Papà: “Hai ragione. Se solo “lui” non lo rendesse così difficile.”
Mamma: “Lo so, tesoro. Lo so.”
Akira: “Che posto è questo? Se sono già stato qui, allora perché non ne ho alcun ricordo? E chi diavolo sono Enji e Rei?”
Akira(4 anni): “Mamma, Papà, siamo arrivati!”
Guardai dove ci trovavamo, che era la parte anteriore della casa. Non appena la porta si aprì, il me stesso bambino corse dentro e, da lontano, altri quattro bambini gli corsero incontro: una bambina con i capelli bianchi e alcuni riflessi rossi che sembravano fiammelle; un bambino con i capelli simili a quelli della bambina, ma meno evidenti; un bambino con i capelli tutti rossi e un po' appuntiti; e infine, un bambino i cui capelli erano divisi tra rosso e bianco. La parte destra era bianca, quella sinistra era rossa.
I primi tre non li ho riconosciuti, ma ho riconosciuto il più giovane. E i miei occhi quasi uscirono dalle orbite.
Questo è impossibile. Non poteva essere lui.
Akira: “…Shoto Todoroki?”
 
(Mondo reale)
 
Akira: “*gasp*”
Cominciai ad ansimare, bramoso d’aria, mentre mi rendevo conto di essere tornato nel mondo reale.
Amon: “Ragazzino, cos’è successo?”
Akira: “Io…non lo so…ma penso…di aver avuto un flashback.”
Amon: “Un flashback? E che cosa c’era?”
Akira: “Ho visto i miei genitori…eravamo di fronte a una grande casa. E c’ero anch’io, ma avevo quattro anni. E la cosa strana, era che conoscevano quel posto. Come se ci fossero stati più volte.”
Amon: “Cos’altro hai visto?”
Akira: “Penso…di aver visto… i miei cugini?”
Amon: “Cugini? Non sapevo che avessi dei cugini.”
Akira: “Nemmeno io…”
Akira: “Che diavolo era quel ricordo? Quelli erano davvero i miei cugini? E se sì, perché tra loro c’era anche Todoroki? Sono sicuro di non averlo mai incontrato, prima di entrare alla Yuei. Ma allora perché ho visto anche lui? Non ci sto capendo più niente.”
Akira: “…che diavolo sta succedendo?”
 
(Nel frattempo, nell’appartamento di Akira)
 
Nessun POV
 
(Ore 16:41)
 
Lyann era seduta sul divano, aspettando che una certa persona tornasse dopo essere andata a fare shopping. Durante l’attesa, si chiedeva dove fosse esattamente il suo “allievo”. Nonostante gli avesse permesso di prendersi una pausa dall’allenamento, dato che domani c’era una specie di festival sportivo (e anche perché Jun aveva deciso così), era ancora curiosa di sapere dove fosse.
Mermane: “Ti stai chiedendo dove sia il ragazzo?”
Lyann: “Sì. È fuori da un po', non che io sia preoccupata o altro.”
Mermane: “Ovviamente. Ma sembri un po' perplessa. Perché?”
Lyann: “…Ho guardato nella sua anima.”
Mermane: “…Cosa hai trovato?”
Lyann: “…Ricordi infranti.”
Mermane: “Ricordi infranti?”
Lyann: “I suoi ricordi sono stati distrutti e rimescolati. Almeno, quelli precedenti la fusione con Amon. Ma ora sembra che stiano riaffiorando dei frammenti.”
Mermane: “Cosa pensi sia successo?”
Lyann: “Non ne ho idea. I ricordi sono troppo frammentati, non riesco a metterli insieme.”
Mermane: “Possono essere riparati?”
Lyann: “Solo dalla persona che li ha dimenticati. O li rimette insieme da solo, magari sbattendo la testa così forte da permettere loro di sistemarsi (il che è altamente improbabile), o si schiarisce abbastanza la mente. In ogni caso, sarà doloroso.”
Mermane: “Sia fisicamente che mentalmente.”
Lyann: “Esatto.”
Non appena finirono la conversazione, la porta si aprì e Jun entrò nella stanza con delle borse della spesa in mano.
Lyann: “Oh, eccoti, principessa.”
Jun si avvicinò a Lyann e le afferrò una guancia.
Jun: “Non. Chiamarmi. Principessa.”
Lyann: “Ow!
Jun la lasciò andare e mise le borse sul tavolo.
Lyann: “Cosa stai facendo?”
Jun: “Pensavo di fare degli spaghetti.”
Lyann: “Ooh, pasta. Calda e piccante. Come te.”
Jun: “*risatina*Smettila.”
Lyann: “No, non posso, signora. Sei troppo calda perché io possa resistere.”
Jun: “Bene, allora…”
Jun si avvicinò a Lyann. Quando fu abbastanza vicina, le diede un bacio sulle labbra. Durò circa dieci secondi. Si allontanò e la vide rossa in volto.
Jun: “Chi è calda adesso?”
Dopo qualche secondo di silenzio, Lyann scoppiò in una risata. Jun si unì poco dopo.
 
(Ore 19:50)
 
Quando Akira tornò a casa, fu accolto dall’odore di pasta, in particolare spaghetti. Stava letteralmente sbavando e non vedeva l’ora di mangiare.
Una volta finita la cena, Akira andò in camera sua a dormire, mentre Jun e Lyann erano sedute in salotto a guardare la tv, con la testa della prima appoggiata sulla spalla della seconda. Jun guardò il viso di Lyann e vide che aveva un’espressione pensierosa.
Jun: “Qualcosa non va?”
Lyann: “Eh? Oh, no, va tutto bene. Sto solo pensando ad alcune cose.”
Jun: “Tipo?”
Lyann: “…Quanto sia bello qui.”
Jun: “Ti piace davvero?”
Lyann: “Per la maggior parte, sì. Voglio dire, potrei fare a meno di tutte le regole che questo posto ha sul soprannaturale (o “quirk” come li chiamate voi), ma è bello essere in un posto dove non sono trattata come una criminale.”
Jun: “Sì, finché non ricomincerai a uccidere.”
Lyann: “Non posso farci niente. Gli innocenti hanno bisogno di essere vendicati.”
Jun: “Non c’è un modo migliore per vendicarli senza uccidere?”
Lyann: “Penso tu sappia la risposta. E anche se ci fosse, non la saprei.”
Jun: “Hm.”
Ci fu un attimo di silenzio.
Jun: “…Resterai per un po'?”
Lyann: “Non saprei. Ho ancora dei posti da vedere.”
Jun: “Beh, se mai penserai di sistemarti…”
Lyann: “…Ci penserò.”
Jun: “…Dirai ad Akira della sua altra abilità?”
Lyann: “Ci sto ancora pensando.”
Jun: “Va bene.”
Nessuna delle due disse più nulla, finché non si addormentarono.
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Allora, è o non è un capitolo pieno di sorprese? Vi ha solleticato un po' la curiosità? Akira sta iniziando ad avere visioni riguardanti un passato che non ricorda. Un passato che lo lega, inspiegabilmente, a Todoroki! Cosa vorranno mai dire quei ricordi? Akira e Todoroki sono davvero parenti? O c’è forse sotto qualcos’altro? Vorrei potervi dire “lo saprete nel prossimo capitolo”, ma siccome sono perfido e un po' sadico, vi terrò sulle spine per un bel pezzo. In ogni caso, allacciate le cinture! Perché dal prossimo capitolo in poi, parte la Saga del Festival dello Sport! E se già nel manga e nell’anime vi è sembrato spettacolare, credetemi, non avete mai visto niente del genere. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!    

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Capitolo 21
*** Il Festival dello Sport ***


 
 Saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve a tutti! Gridate insieme a me: FI-NAL-MEN-TE!!! Con questo capitolo comincia davvero la Saga del Festival dello Sport, dove Akira e compagni affronteranno le discipline sportive più estreme di sempre. Aspettatevi di tutto perché, con Devilman, non si sa mai per certo cosa accadrà. Prima di lasciarvi voglio ancora ringraziare tutti voi che continuate a supportarmi (e sopportarmi, dite la verità) nel continuare questa storia. Grazie grazie grazie.
 
 
 
 
 
Il Festival dello Sport
 
 
 
Akira POV
 
(Ore 7:50)
 
Oggi è il grande giorno: il Festival dello Sport dello Yuei.
Mi sveglio pieno d’energia da quel lungo sonno. Mi alzo, mi vesto e faccio colazione. Mi assicuro di prepararne abbastanza per tutti. Vado nella stanza di Jun per vedere se è sveglia. Non appena spio attraverso la fessura della porta, la vedo dormire profondamente tra le braccia di Lyann. Se le due settimane d’allenamento non hanno dato alcun indizio del fatto che si fossero avvicinate, questo toglie ogni dubbio.
Akira: “Oh, come sono tenere.”
Visto che sembravano entrambe tranquille, decisi di non svegliarle. Ma ho lasciato loro i biglietti d’ingresso per quando verranno allo Yuei Stadium.
Guardo l’orologio e vedo che segna le 7:53. Non ho molto tempo prima che inizi il Festival, ma per fortuna con la mia moto, arriverò in un attimo. Lascio un messaggio sul tavolo per quando Jun e Lyann si sveglieranno ed esco. Guidare la mia moto è una delle cose che mi piace fare di più nella vita. C’è qualcosa nello sfrecciare a tutta velocità per le strade, che lo rende molto divertente. E fare acrobazie durante la guida lo rende ancora più elettrizzante. Ma non siamo qui per parlare dei miei hobby, siamo qui per il Festival dello Sport.
Mentre sto guidando, noto una figura che mi osserva da lontano. Ora, probabilmente, starete pensando che sia Satana che mi guarda con un sorrisetto in faccia, ma non è lui. La figura è troppo bassa e grassa. Certo, potrebbe stare usando un altro travestimento, ma lo farebbe solo se venisse scoperto. Ma essendo un abitudinario, di solito usa lo stesso travestimento. Ma come ho già detto, la figura è più bassa e grassa di Satana e i suoi occhi erano coperti da occhiali bianchi e mi stavano fissando. Chiunque sia questo tizio, è certamente uno stalker o qualcosa del genere. Ho frenato bruscamente per dare un’occhiata più attenta. Ma non appena mi voltai, la figura era già sparita. Rimasi lì, con i nervi un po' tesi.
Akira: “Qualcuno mi stava spiando.”
Amon: “Brutto segno.”
Akira: “Già. Chiunque fosse, deve lavorare per Godman.”
Amon: “Oppure per l’Unione dei Villain. Ricorda, abbiamo incenerito il loro Nomu.”
Akira: “Tecnicamente, sei stato solo tu. Non avevo quasi alcun controllo sulle mie azioni come Devilman.”
Amon: “Non importa. Ormai vorranno comunque la tua testa.”
Akira: “Liberi di provarci.”
Amon: “E sottolineiamo provarci.”
Akira: “Heheh, già.”
Dopo aver esitato un po', ripresi la guida. Anche se questo non sembra un grosso problema, in realtà mi ricorda che c’è ancora della gente cattiva là fuori, in cerca di sangue. Il mio sangue. Ma ora sono diventato molto più forte e ho il pieno controllo su Devilman. Mi chiedo come stanno gli altri, specialmente Tsuyu. Non ci siamo sentiti in queste due settimane. Spero che stia bene, ma comunque sto per scoprirlo.
 
(Ore 8:00)
 
Dopo aver parcheggiato la moto, guardo verso lo Yuei Stadium. È davvero enorme, ma nulla di molto impressionante, secondo me. È solo il tipico stadio gigante. Entro e mi dirigo verso le sale d’aspetto, dove ci saranno i miei compagni di classe. Entro in quella dedicata alla Classe 1-A e vedo tutti quanti, intenti a conversare. Izuku è il primo a notarmi.
Izuku: “Akira, alla fine sei venuto!”
Akira: “Naturalmente. Pensi che mi perderei un evento come questo, dopo tutto quello che ho passato?”
Izuku: “No, ma…avevo un po' paura che non ti fosse permesso entrare.”
Akira: “Perché?”
Izuku: “…”
Akira: “Oh, giusto. Beh, nessuno ha cercato di fermarmi all’ingresso, quindi immagino che ai Pro Heroes vada bene se rimango qui, fintanto che ho il controllo o non divento Devilman.”
Izuku: “Sì, immagino tu abbia ragione.”
????: “Akira! Deku!”
Entrambi vediamo Ochaco venire verso di noi mentre ci saluta, con Iida e Tsuyu al seguito.
Izuku: “H-Hey ragazzi.”
Akira: “Come butta, gente?”
Iida: “Akira, è un piacere rivederti.”
Akira: “È reciproco. Come state ragazzi?”
Ochaco: “Stiamo tutti bene, ma alcuni di noi sono un po' nervosi.”
Akira: “Sei una di loro?”
Ochaco sorrise timidamente mentre si strofinava il retro della testa.
Ochaco: “Sì. All’inizio pensavo di essere pronta, ma ora sono così nervosa.”
Tsuyu: “Allora vuol dire che non sei pronta.”
Iida: “Asui! Non essere troppo diretta!”
Tsuyu: “Ribbit. Senti chi parla!”
Amon: “È chiaro che sono tutti nervosi.”
Akira: “Sì, ma puoi davvero biasimarli? Questo evento verrà trasmesso praticamente ovunque. Le persone comuni, così come gli Heroes professionisti, vedranno di cosa sono capaci gli studenti dalla Yuei di quest’anno.”
Amon: “E tu sarai lì con loro.”
Akira: “Però non so se sia una buona idea. Non riesco ancora a controllare completamente la potenza di Devilman.”
Amon: “Allora questa sarà una buona occasione per esercitarsi.”
Akira: “Vero.”
Iida: “AKIRA!”
Akira: “Eh? Cosa? Che succede?”
Iida: “Ti stavamo chiedendo se era tutto a posto per il fatto che tu sia qui.”
Akira: “Sì, perché?”
Ochaco: “Beh, è solo…sai…”
Tsuyu: “Hai detto che ti sarebbe stato permesso di partecipare, se avessi imparato a controllare Devilman o non ti trasformavi in lui. Pensi di poterlo fare?”
Akira: “Beh, non potrò trasformarmi in Devilman, ma certamente non perderò il controllo.”
Iida: “Ne sei sicuro? Dispiacerebbe a tutti se tu venissi escluso dall’evento o cacciato di nuovo dalla Yuei perché non puoi…”
Akira: “Rilassati, Iida. Starò bene.”
Guardo le porte chiuse che conducono all’interno dello stadio.
Akira: “Sono cambiato molto nelle ultime due settimane. In questo momento, sto solo aspettando che quelle porte si aprano, così potrò mostrare a tutti di che pasta sono fatto. Di che pasta è fatto Akira Fudo!”
Non ho potuto fare a meno di sfoggiare un sorriso di sicurezza. A dire il vero, ero tutto eccitato. Non sono mai stato in grado di mostrare la potenza di Devilman senza perdere il controllo. Ma adesso ce l’ho e non vedo l’ora di mettermi in mostra.
Tsuyu: “Ribbit. Beh, l’entusiasmo non ti manca.”
Ochaco: “Già, vorrei avere la tua sicurezza.”
Akira: “Sono sicuro che ce l’hai. Anzi, ce l’avete tutti voi. E al momento giusto, verrà fuori e tutti se ne accorgeranno. Soprattutto quei testoni dei professionisti.”
Iida: “Akira! Capisco che hai alcune divergenze con gli Heroes professionisti, essendo stati loro a voler tenerti fuori dal Festival, ma non mi sembra un buon motivo per…”
????: “Fudo.”
Mi giro alla mia destra per vedere Todoroki, proprio accanto a me, fissarmi col suo solito sguardo serio/monotono. È stato molto imbarazzante. Dopo quel piccolo flashback che ho avuto durante l’allenamento, non riesco a guardare Todoroki senza sentirmi a disagio.
Akira: “Shoto…eccitato come sempre, vedo…”
Todoroki: “Non dubito che tu sia diventato più forte. Non che importi, ormai.”
Akira: “Sai, dal tono che stai usando, sembri dare per scontato che sarai tu a vincere. Ho ragione?”
Todoroki: “Sconfiggerò te e Midoriya. Sono senza dubbio più forte di lui, ma sarai più difficile da battere poiché puoi anche manipolare il fuoco e il calore. Comunque, ciò non mi impedirà di vincere.”
Akira: “Invece temo che andrà proprio così. Soprattutto se continui a usare solo metà del tuo potere.”
Todoroki: “…”
Akira: “Senti, accetta un consiglio da parte di qualcuno che ha passato le pene dell’Inferno, proprio come te: non lasciare che sia il tuo passato a decidere chi sei davvero, o finirà per distruggerti.”
Todoroki se ne va poco dopo, senza nemmeno voltarsi indietro. In quel momento, la testa ricomincia a farmi male. Un rapido flash mi mostra l’immagine di due bambini che giocano. Un giovane Akira e un giovane Todoroki. Poi, come è apparsa, svanisce.
Akira: “*geme* È successo di nuovo.”
Tsuyu: “Cosa è successo di nuovo?”
Sobbalzai un po', sentendo la voce di Tsuyu.
Akira: “T-Tsuyu! Mi stavi ascoltando, eh?”
Tsuyu: “Ribbit. Che cosa è successo?”
Akira: “Oh, solo un mal di testa.”
Tsuyu: “Solo un mal di testa? Non credo.”
Akira: “*sospira* Ricordi.”
Tsuyu: “Di cosa?”
Akira: “Senti, non possiamo…parlarne più tardi? È già abbastanza grave che Todoroki mi abbia dichiarato guerra.”
Tsuyu: “Ok, ma…se c’è qualcosa che non va, puoi dirmelo.”
Akira: “Heheh, sembri proprio mia sorella in questo momento.”
Tsuyu: “È solo che…mi preoccupo per te. Lo sai, vero?”
Le accarezzo la guancia.
Akira: “Lo so.”
All’improvviso, le porte si aprirono e sentimmo Present Mic parlare attraverso il microfono.
Present Mic: “E ORA, SENZA ULTERIORI INDUGI, ACCOGLIAMO CON UN GRANDE APPLAUSO, IL MEGLIO DEL PRIMO ANNO SCOLASTICO DEL LICEO YUEI! A COMINCIARE DALLA CLASSE, CHE È IL FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA SEZIONE HERO E CHE È MIRACOLOSAMENTE SOPRAVVISSUTA A UN ATTACCO DEI VILLAIN: LA CLASSE 1-A!”
A quel punto siamo usciti tutti alla luce del sole, venendo travolti dagli applausi della folla.”
Ochaco: “Oh wow, ci sono così tante persone!”
Izuku: “…Anche troppe.”
Ashido: “Ragazzi, ci stanno praticamente adorando, eh?”
Kirishima: “Sì, ma sono abbastanza sicuro che non andrà bene con le altre classi.”
Present Mic: “ED ECCO L’ARBITRO PER LE CLASSI DEL PRIMO ANNO: LA HERO VIETATA AI MINORI, MIDNIGHT!”
La suddetta eroina introdotta da Present Mic sogghignò e brandì il suo frustino, facendo ondeggiare i fianchi.
Midnight: “Ciao a tutti e benvenuti al Festival dello Sport dello Yuei!”
Akira: “Quindi è lei l’arbitro, eh? Beh, allora spero che gli studenti e gli altri maschi non rimangano troppo distratti dalla sua mercanzia…come sta facendo ora Mineta.”
Mineta: “Ehi!”
Midnight: “Oggi a rappresentare gli studenti del primo anno è Akira Fudo della Classe 1-A!”
Akira: “…che cosa?...”
Midnight: “Forza, Fudo!”
Akira: “…sul serio?...”
Midnight: “Beh, non essere timido!”
Akira: “NO…”
Momo: “Dai Akira, vai!”
Akira: “NO no no…”
Izuku: “Uh Akira, stai bene?”
Midnight: “Vieni e facci sentire il tuo discorso, Fudo!”
Akira: “NO NO NO NO NO    CAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!”
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Il Festival dello Sport è finalmente cominciato e Akira ha già dei bei grattacapi. Prima di tutto, si è accorto di essere spiato, poi Todoroki gli ha lanciato una sfida, a cui è seguito un altro flashback riguardante il loro passato. E spero abbiate gradito il piccolo momento di tenerezza tra Akira e Tsuyu. Nel prossimo capitolo, il nostro eroe dovrà tenere il suo primo discorso in pubblico. E vi avviso subito: state pronti a tutto! Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!  

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Capitolo 22
*** Il discorso ***


 
Saaaaaaaaaaaaalve a tutti! Il Festival dello Sport continua! In questo capitolo, Akira dovrà tenere il suo primo discorso in pubblico. E credetemi, non potete immaginare cosa accadrà. Come forse avrete già capito dai capitoli precedenti, Akira è destinato a dare grossi cambiamenti al mondo di MHA. E questo capitolo darà subito un grosso scossone. Avviso: ho dato ad Akira carta bianca, quindi mi assumo ogni responsabilità per ciò che dirà. Buona lettura!
 
 
 
 
 
 
Il “discorso”
 
 
Nessun POV
 
 
Akira rimase scioccato, maledicendo mentalmente ogni divinità che gli venisse in mente. Cementos ruppe la sua trance.
Cementos: “Stai bene, Fudo?”
Akira: “Io? Oh sì, sto bene. A parte il fatto che NESSUNO MI HA DETTO CHE DOVEVO FARE UN DISCORSO!!”
Cementos: “Quello…era compito di Aizawa.”
L’occhio sinistro di Akira cominciò a battere, in preda a un leggero tic nervoso.
Akira: “Momo?”
Momo: “Eh?”
Akira: “Potresti farmi un piede di porco e una bambola di plastica con le sembianze di Aizawa?”
Momo: “…perché?”
Akira: “Nessun motivo particolare. Per favore?”
Momo: “Oookay.”
Momo creò gli oggetti richiesti da Akira e, con riluttanza glieli diede, poiché sapeva che Akira avrebbe fatto qualcosa di terrificante con loro.
Akira: “Grazie.”
Momo: “Uh…prego?”
Akira: “Cementos, potresti rinchiudermi dentro una cupola di cemento?”
Cementos: “…perché?”
Akira: “Ho un grosso sfogo dentro che devo assolutamente buttare fuori e non voglio che gli altri assistano.”
Cementos: “…va bene.”
Cementos usò il suo quirk per rinchiudere Akira dentro una cupola di cemento. Tutti si chiesero cosa Akira avesse intenzione di fare. Si sentivano spaventati perché sembrava essere molto arrabbiato. Gli studenti della Classe 1-A credevano avrebbe usato il potere di Devilman sulla bambola, bruciandola. Ma allora, a che gli serviva il piede di porco?
Momo: “Io…forse non avrei dovuto accontentarlo.”
Jiro: “*sarcastica* No, tu credi?”
Kaminari: “Aspetta, non ha ancora fatto niente. Forse sta per-”
Kaminari s’interruppe, sentendo esplodere qualcosa all’interno della cupola. L’esplosione causò la fuoriuscita di fiamme e scariche elettriche attraverso dei fori per l’aria, posti in cima alla cupola, mentre si sentivano dei colpi pesanti che sembravano tuoni.
Jiro: “Stavi dicendo?”
Le esplosioni continuavano senza sosta, facendo sentire tutti spaventati da ciò che stava accadendo all’interno della cupola. E quello che stava succedendo, era che Akira stava scatenando il suo potere sulla bambola-Aizawa. Continuava a colpirla con il piede di porco, potenziato dall’energia demoniaca, più e più volte.
Akira: “FOTTUTO!!*bang*PEZZO!!*bang*DI MERDA!!*bang bang*MI FAI FARE QUESTO!!*bang*PERCHE’ MI FAI FARE QUESTO !?!*bang bang bang*PORCA P****NA!!!*bang*TI AMMAZZO, F****TO ST***ZO!!”
Akira diede un calcio ai resti della bambola (ormai ridotta in cenere) e poi bussò alla cupola.
Akira: “*espira* Okay, ho finito.”
La cupola si apre e tutti erano terrorizzati (tranne Bakugo, che era incazzato come al solito, e Todoroki che era più sorpreso che terrorizzato).
Akira: “Grazie, ora mi sento molto meglio.”
Cementos: “Uh huh…”
Akira: “*sospira* Mi scuso per la sfuriata, ma ne avevo davvero bisogno. E mi scuso anche per quello che sta per succedere, perché tendo a diventare un po' nervoso quando salgo su un palco e parlo davanti a centinaia di persone.”
Midnight: “…Sai…se non vuoi farlo, potresti-”
Akira: “No no no no, va tutto bene. Ragazzi, volete che io faccia un discorso, io ve ne darò uno. E credetemi, ve lo ricorderete per mooooolto tempo.”
Midnight si fece da parte per far posto ad Akira, che si diresse verso il microfono. A questo punto, tutti avevano i nervi a fior di pelle. Se quello che aveva fatto prima era perché nessuno gli aveva detto che doveva tenere un discorso, ora tremavano al solo pensiero di quello che avrebbe potuto dire nel suo discorso.
 
(Nel frattempo, nell’appartamento di Akira)
 
Lyann iniziò lentamente a svegliarsi. Una volta sveglia, si accorse di Jun che dormiva con la testa sul suo petto. Le sfiorò leggermente i capelli castani, sentendo quanto fossero morbidi. Quindi procedette a scuoterla leggermente. Jun si agitò nel sonno.
Lyann: “Dai, Jun. È ora di svegliarsi.”
Jun: “Altri cinque minuti…”
Lyann: “Ci perderemo l’inizio del Festival dello Sport se non ti svegli.”
Jun: “Staranno facendo solo un discorso d’apertura in questo momento. Non ci perderemo molto.”
Lyann: “Aspetta, un discorso? Hai detto ad Akira che ci sarebbe stato un discorso?”
Ci fu un lungo silenzio. Poi gli occhi di Jun si spalancarono ampiamente, mentre si alzava in piedi e guardava Lyann.
Jun: “Accendi la TV.”
Lyann: “Cosa?”
Jun: “Accendi la TV! Subito!”
Lyann: “OK, OK, calma.”
Afferrò il telecomando e premette il pulsante di accensione. La TV si accese, mostrando Akira Fudo sul palco di fronte a un microfono, allo Yuei Stadium.
Jun: “Oh no.”
Lyann: “Beh, di certo non andrà a finire bene…per gli altri, almeno.”
Jun: “No, cazzo!”
 
(DI nuovo allo stadio)
 
Akira era sul palco di fronte a un microfono, tutti aspettavano che parlasse. Quello che non si aspettavano era che Akira afferrasse il microfono e battesse un po' la parte superiore, provocando forti rumori martellanti dagli altoparlanti.
Akira: “Yo yo, yo yo. Prova, uno due, prova. Mi sentite tutti?”
Silenzio.
Akira: “Lo prenderò per un sì. Comunque, come va?”
Ancora silenzio.
Akira: “Buono a sapersi. Ora, prima di iniziare, voglio scusarmi con coloro che, prima, hanno avuto paura nel vedere fuoco e fulmini uscire da quella cupola. Dovevo scrollarmi di dosso un po' di nervosismo prima di venire qui per parlare. Spero che voi ragazzi siate calmi, ora. Se avete ancora paura…beh, me ne farò una ragione.”
Tutti si calmarono, ma solo un po'. Avevano ancora un po' paura di quel ragazzo. Anche la Classe 1-A era terrorizzata, ma per motivi diversi.
Iida: “Ho un bruttissimo presentimento. Non andrà a finire bene per noi.”
Uraraka: “Non esageriamo. Forse sta solo…scherzando.”
Momo: “Vuol dire che è un idiota.”
Izuku: “Penso che siamo fottuti.”
L’intera classe guardò Midoriya, scioccata nel sentirlo parlare in quel modo.
Bakugo: “Per una volta, Deku l’ha detta giusta: siamo nella merda!”
A quel punto, tutti cominciarono a farsi prendere dal panico. Se perfino uno come Bakugo, arrivava al punto da dare ragione a Midoriya, per qualcosa riguardante Akira, allora il discorso di Akira, qualunque fosse, doveva essere peggio di quanto pensassero.
Akira: “Ora lasciatemi iniziare dicendo che questo non sarà il tipico discorso del Festival dello Sport dello Yuei, oh no. Sarà diverso. Durerà più a lungo di qualsiasi altro discorso che sia mai stato pronunciato, ed è molto probabile che farà incazzare parecchia gente…siete tutti avvisati.”
Immediatamente, tutti nello stadio rimasero confusi. Si stavano chiedendo quanto sarebbe stato diverso questo discorso, e cosa intendeva con “fare incazzare parecchia gente”.
Akira: “Allora, da dove comincio? Hmm… suppongo che dovrei prima presentarmi. Mi chiamo Akira Fudo. Ovviamente sono uno studente dello Yuei, ma non sono il tipico aspirante Hero. Sono solo qualcuno che non ha paura di far notare cosa c’è che non va in qualcosa o qualcuno. Come, ad esempio, la Società degli Heroes, gli Heroes in generale o solo le persone in generale. Tre argomenti di cui potrei o meno parlare in questo “discorso”.”
La confusione aumentò.
Akira: “Ora, prima di tutto, voglio che sappiate che non sto rappresentando nessuno in questo momento, di sicuro non la Classe 1-A. Non che sia una cattiva classe o altro, al contrario, non potevo capitare in una classe migliore. È solo che sono la persona peggiore che possa rappresentarla.”
Tutti sembravano sorpresi da quell’affermazione. Persino i professionisti non potevano fare a meno di sentirsi stupiti da questo ragazzo che si stava praticamente mettendo con le spalle al muro.
Akira: “So che potrebbe sembrare strano, considerando che faccio parte di questa classe, ma ecco un fatto: per il tempo che finora ho trascorso allo Yuei, sono stato in grado di imparare molte cose sulla maggior parte dei miei compagni di classe. Alcuni di loro sono le persone più eccentriche che abbia mai incontrato, altri si comportano come dei perfetti idioti e altri ancora hanno gravi, anzi gravissimi, problemi di rabbia.”
Gli studenti non sapevano davvero come rispondere a questo (eccetto Bakugo che stava fumando di rabbia).
Akira: “Ma a prescindere da tutto ciò, sono tutte brave persone e meritano di essere Heroes. Ma se qualcuno dovrebbe rappresentarli, non dovrei essere io.”
Non c’erano parole che potessero descrivere come si sentiva la maggior parte della classe. Izuku sorrideva al fatto che Akira stava lodando tutti nella sua classe, ma poi si accigliò perché Akira si stava di nuovo mettendo in cattiva luce. Iida voleva rimproverarlo per aver fatto brutta figura mentre lodava tutti gli altri, e il resto della classe si sentiva allo stesso modo (di nuovo, eccetto Bakugo che stava fumando di rabbia).
Akira: “Parlando di Heroes, perché non parliamo della società che ruota attorno a loro, che ne dite?”
Tutti stavano prestando la massima attenzione. Erano curiosi di sapere cosa avesse da dire.
Akira: “Non andrò molto nei dettagli, ma devo dire che la Società degli Heroes di oggi…fa davvero schifo.”
Ogni persona nello stadio rimase a bocca aperta per lo shock. Non avrebbero mai immaginato che un aspirante Hero, potesse dire qualcosa di così audace.
Akira: “Ok, lasciatemi chiarire una cosa, prima che vi venga a tutti un infarto collettivo…solo perché dico che la società fa schifo, non significa che gli Heroes fanno schifo. E se anche alcuni di loro fanno davvero schifo, non è del tutto colpa loro. Gli Heroes sono più simili ai sintomi del decesso che è la società…ok, onestamente suonava molto meglio, detto nella mia testa. Quello che sto cercando di dire è che, mentre alcuni degli Heroes di oggi sono “fighi”, la società è un altro paio di maniche.”
Tutti si chiedevano dove volesse andare a parare.
Akira: “Come già saprete, circa l’80% della popolazione mondiale possiede un potere speciale, chiamato “quirk”. Per questo motivo, i superpoteri sono diventati una cosa normale, così come i supereroi. E anche se non ho problemi con quello, ho un grosso problema con il modo in cui questa società tratta coloro che non hanno un quirk o non riescono a controllarlo. Penso anche che la vera definizione di “eroe” sia andata persa in questo Paese, a causa di ciò. Ci sono molte persone là fuori che hanno il cuore di un eroe, ma sono rifiutate e messe da parte perché non hanno un quirk o qualcosa di appariscente da mostrare.”
Nessuno disse nulla.
Akira: “Ci sono un paio di storie che voglio raccontarvi. Queste storie vi diranno perché credo che la Società sia imperfetta e vi mostreranno quello che penso sia un vero eroe. Intendiamoci, eviterò di fare nomi, per proteggere le loro identità.”
Tutti quanti, prestarono nuovamente molta attenzione.
Akira: “La prima storia…parla di un ragazzo che aveva il cuore di un vero Hero, ma è sempre stato guardato dall’alto in basso perché era nato senza quirk.”
Silenzio.
Akira: “Questo ragazzo desiderava essere un Hero più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ammirava gli Heroes, in particolare il suo idolo. Ma il destino gli giocò uno scherzo crudele, quando scopri di non avere un quirk. Da allora, la vita di quel ragazzo è stata una delusione dopo l’altra: quelli che erano i suoi amici, diventarono i suoi bulli, la gente lo guardava dall’alto in basso, rideva di lui per aver voluto realizzare il suo sogno e non lo degnava di alcuna fiducia. Anche il suo amico più caro prese a maltrattarlo e, ad un certo punto, gli disse di buttarsi da un tetto, nella speranza di ricevere un quirk nella prossima vita.”
Se prima c’era ancora qualcuno nella folla che non era scioccato, ora lo erano tutti. Il più scioccato di tutti, fu Izuku. Akira stava praticamente descrivendo la sua vita prima di ottenere il One for All. Ma non ricordava di avergli raccontato tutti i dettagli del suo passato.
Izuku: “Come fa a saperlo? So di avergli detto che ero senza quirk, ma non gli ho mai parlato di tutte le cose che sono successe in quel periodo.”
Akira stava facendo del suo meglio per non dire il nome della persona di cui parlava. Il solo parlare di questo lo faceva arrabbiare, ma si trattenne. Era già abbastanza brutto quando aveva guardato nell’anima di Izuku e vide i suoi ricordi, e questo gli fece venire una gran voglia di picchiare (e possibilmente uccidere) Bakugo. Sapeva però che era meglio non uccidere uno studente, anche se era/è un cazzone.
Akira: “Poi, qualche ora dopo, il ragazzo senza quirk ha visto quello stesso prepotente essere tenuto in ostaggio da un Villain melmoso, e sapete cosa ha fatto? È corso verso il pericolo per cercare di salvarlo. E in un certo senso lo ha fatto, o almeno ha rimosso la melma dalla sua bocca per permettergli di respirare. Alla fine entrambi furono salvati. Ma ecco la parte che mi fa incazzare… il ragazzo che fu tenuto in ostaggio, che ha sempre fatto il bullo contro il ragazzo che andò a salvarlo, fu elogiato perché aveva un quirk potente, mentre il ragazzo senza quirk che ha fatto di tutto per salvare il suo persecutore, è stato rimproverato dai Pro Heroes per essere stato “un incosciente”. Dico, volete prendermi in giro?! Quei pagliacci in maschera non hanno fatto altro che starsene lì ad aspettare che arrivasse qualcuno con un quirk più adatto alla situazione e risolvesse il problema al posto loro! Quando quell’Hero sarebbe apparso, il ragazzo poteva già essere morto! Come diavolo avreste fatto a dormire la notte, sapendo che avreste potuto fare qualcosa per salvarlo, ma avete scelto di lasciare il compito ad altri, rischiando di condannare a morte un innocente!!!”
La gente era ovviamente un po' confusa su chi stesse parlando. Ma a quel punto, non importava.
Akira: “E ho un’altra storia per voi. Una che vi farà davvero sclerare.”
…Come se già tutti non lo stessero facendo.
Akira: “Ora, se doveste chiedermi adesso cosa penso sia un vero eroe, vi racconterei questa storia…La storia di una donna che, in tenera età, è stata venduta in schiavitù da suo padre.”
…Le mascelle di tutti caddero. Nessuno si aspettava qualcosa del genere.
Akira: “Questa donna era nata in un Paese del Terzo Mondo. Era una figlia illegittima, frutto di una relazione clandestina tra un ricco uomo d’affari e una donna povera del suo villaggio. Ma l’uomo non la riconobbe mai come sua e, quando aveva solo sei anni, fu venduta come schiava. Venne mandata in una miniera, costretta a lavorare giorno e notte, senza pause. Fu costantemente torturata, insieme ad altri bambini, anche loro schiavi. Ma nonostante tutto il dolore che riceveva già di per sé, ne prendeva ancora di più proteggendo gli altri bambini. Non le importava quanto soffriva, finché gli altri erano al sicuro. Poi un giorno accadde una tragedia: ci fu un’inondazione e la miniera fu sommersa. Lei rimase bloccata dentro e quando l’aria si esaurì, credette fosse arrivata la fine. Tuttavia non fu così: per qualche strano motivo, una misteriosa entità legata all’acqua, si fuse con lei, dandole poteri inimmaginabili. E anche dopo essere fuggita da quel luogo di morte, decise di usare quei poteri per continuare ciò che ha sempre fatto: proteggere. Ha combattuto stupratori, rapitori, ladri, assassini e ogni sorta di gentaglia, pur di difendere gli innocenti. Non le importava ciò che la gente diceva di lei, e non le importava quanto si ferisse. Ciò che contava per lei, era mantenere tutti al sicuro. È questa la definizione di “Vero Eroe”, quasi come, anzi no, anche più di All Might!”
Nessuno osò fiatare.
Akira: “Questo è quello che penso sia un vero eroe…qualcuno che è disposto a sacrificare qualsiasi cosa, anche la sua stessa vita, pur di proteggere tutti quanti!”
Ancora silenzio.
Akira: “E per quelli che erano convinti che non sarei mai arrivato qui, o che non avrei mai potuto controllare il mio potere, ho solo questo da dire.”
Scariche elettriche avvolsero il corpo di Akira, trasformandolo in Devilman. Una volta completata la trasformazione, sollevò la mano sinistra…e mostrò il dito medio.
Devilman: “BACIATEMI IL CULO, BRUTTI STRONZI!!!”
 
 
Tutti: “CHEEEE?!?!”
 
(Appartamento di Akira)
 
Jun e Lyann potevano solo guardare mentre Akira mostrava il dito medio alla maggior parte degli Heroes professionisti. Lyann iniziò a ridere istericamente.
Lyann: “AAHAHAHAHAHAHAHAHAHA*inspira*HAAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAA!”
Mentre Lyann continuava a ridere, Jun scosse la testa seccata.
Jun: “Dio…dannazione, Akira.”
Lyann: “*finalmente si calma*Wow. Non avrei mai immaginato una cosa simile.”
Jun: “Fare un “discorso” come quello è una cosa, ma questo…*sospira infastidita*”
Lyann guardò il tavolo, dove vide due biglietti per lo Yuei Stadium. Intuì che Akira doveva averli lasciati lì, per quando si sarebbero svegliate.
Lyann: “Guarda, ci ha lasciato i biglietti. Perché non ci dirigiamo lì, adesso? In questo modo, potrai dargliele di santa ragione.”
Jun: “E tu non hai niente in contrario?”
Lyann: “Ehi, personalmente penso che quello che ha fatto sia stato abbastanza divertente e giusto. Ma, ovviamente, tu la pensi in maniera diversa, quindi non ti fermerò.”
Jun: “…Va bene, andiamo.”
Jun e Lyann uscirono dall’appartamento, chiudendosi la porta dietro. Una volta fuori, si diressero verso lo stadio per vedere il resto del Festival. Lungo la strada, Lyann non poté fare a meno di sorridere e sentirsi orgogliosa.
Lyann: “Non vedo l’ora di vedere cos’hai in mente, Akira.”
 
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Allora, scommetto che non vi aspettavate nulla di simile. Specialmente il modo in cui Akira ha concluso il suo discorso. Il fatto è che per me Devilman, tra tutti gli eroi dei manga, è sempre stato il più brutale, il più tormentato, ma soprattutto…il più ribelle. Ebbene sì, Devilman è un ribelle, un eroe totalmente fuori dagli schemi, che non ha paura di dire la sua. E come ho già detto, è destinato a scuotere l’universo di MHA fino alle fondamenta. Prima di salutarci voglio farvi notare che, nella seconda storia che Akira ha raccontato, ho praticamente riassunto le origini di Lyann. Dovevo pur trovare un modo per raccontarle. E dopo questi chiarimenti, tenetevi forte! Nel prossimo capitolo, vedremo quali reazioni ha avuto il discorso di Akira e scopriremo quale sarà la prima prova che lui e i suoi amici dovranno affrontare. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!  

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Capitolo 23
*** La grande corsa (prima parte) ***


Saaaaaaalve a tutti! Il Festival dello Sport continua! In questo capitolo avrà inizio la prima prova sportiva. Data la complessità dell’argomento, ho diviso il capitolo in più parti. Spero di riuscire a essere originale. Buona lettura e grazie per aver continuato a seguirmi!
 
 
 
La grande corsa (prima parte)
 
Nessun POV
Erano rimasti tutti molto perplessi per il modo in cui Akira ha finito il suo “discorso”. La folla urlava indignata e gli Heroes professionisti stavano facendo molta fatica per assicurarsi che non sfuggisse al controllo. Certo, anche alcuni di loro guardavano Akira in cagnesco. Le uniche eccezioni erano Aizawa, che si aspettava uno scenario simile, Midnight e Cementos, che non sapevano davvero come comportarsi, e All Might che osservava il giovane ragazzo, con preoccupazione evidente. I suoi compagni di classe…beh, non erano troppo contenti.
Jiro: “Mio Dio, sei un tale idiota! Come hai potuto dire una cosa del genere, in diretta nazionale?!”
Akira: “Semplice: ho aperto la bocca e le parole sono uscite da sole.”
Iida: “Potrei anche accettare la maggior parte delle cose che hai detto, ma quelle ultime parole erano completamente inutili, oltre che offensive!”
Ashido: “Stai cercando d’inimicarti tutti quanti?!”
Akira: “Hmm…sì.”
A quella risposta, tutti caddero all’indietro, sconvolti (tranne Tsuyu, Bakugo e Todoroki).
Akira: “Sentite, voi ragazzi potete essere arrabbiati quanto volete, non importa. Quello che ho detto non può più essere smentito, e non ho la minima intenzione di farlo. E inoltre, non è che il mio “discorso” influenzerà voi ragazzi. Semmai la gente sarà semplicemente arrabbiata con me. E a me sta bene.”
Kirishima: “Beh, non dovrebbe!”
Akira: “Sì, beh, invece è così.”
Akira indossò degli occhiali da sole, presi da chissà dove.
Akira: “Rassegnatevi.”
Kaminari: “…Dove diavolo hai preso gli occhiali da sole?”
Akira: “Non ne ho idea.”
Akira: “In effetti, Amon, da dove li ho presi? Non li ho mai avuti prima.”
Amon: “E io che cavolo ne so?! Chiedi a CrossoverManZero”
Akira: “…Chi?”
Amon: “Lascia perdere.”
Kirishima: “Uh, Akira?”
Akira: “Eh? Cosa?”
Kirishima: “Ti sei incantato di nuovo. Qualcosa non va?”
Akira: “No, no, ho solo…pensato di aver sentito qualcosa.”
Ha mentito. In realtà, stava parlando con Amon, ma gli altri non lo sapevano. Non immaginavano che il demone con il quale Akira si era fuso, potesse parlare per conto suo. L’unico a saperlo era Izuku. Certo, Akira avrebbe detto loro la verità, ma non adesso. Non era ancora il momento giusto. Dopotutto, si trovavano nel bel mezzo di un torneo. Dopo quella conversazione imbarazzante, Midnight prese la parola.
Midnight: “Bene, ora che gli animi si sono calmati dopo questa…“svolta sorprendente degli eventi”, iniziamo con la prima disciplina delle cosiddette eliminatorie! Che ogni anno fanno piangere lacrime amare!”
Lo schermo rivelò qualcosa simile a una slot machine. Una volta che smise di girare, l’immagine si rivelò essere quella di un uomo che corre.
Midnight: “Bene, sembra che la prima prova oggi, sarà una corsa ad ostacoli! Gli studenti correranno attraverso un percorso di quattro chilometri, intorno allo Yuei Stadium. La parola d’ordine è: libertà! Vuol dire che, se rispetterete il percorso, potete fare…tutto ciò che volete!”
Akira: “Tutto ciò che vogliamo, eh?”
Un ghigno mefistofelico apparve sul viso di Akira.
Akira: “Interessante…”
Tsuyu e Izuku se ne accorsero e iniziarono a tremare.
Tsuyu: “Ribbit. Quel ghigno sulla sua faccia non promette niente di buono.”
Izuku: “Ha di sicuro qualcosa in mente…qualcosa di terrificante.”
Midnight: “Molto bene, gente, ai vostri posti. La gara sta per iniziare!”
Tutti gli studenti si spostarono di fronte al cancello gigante che segnava l’inizio del percorso a ostacoli. Prima di ciò, tuttavia, Akira decise di andare da Izuku per augurargli buona fortuna. Ma prima che facesse un passo verso di lui, Tsuyu gli si avvicinò.
Tsuyu: “Akira.”
Akira: “Oh, hey Tsuyu. Che succede?”
Tsuyu: “Ribbit. No, niente. Volevo solo augurarti buona fortuna.”
Akira: “Oh, beh, grazie. Anche a te.”
Tsuyu: “Un po' mi dispiace di partecipare a questa prova, perché dovrò gareggiare contro tutti i miei amici e anche…contro di te.”
Akira: “Ti capisco. Anche a me non va giù e scommetto che anche le prove successive saranno così, ma dato che ormai siamo in ballo, balliamo.”
Tsuyu: “Hai ragione. In questo caso…”
Tsuyu gli si avvicinò ancora di più, si sporse in avanti e…lo baciò sulla guancia.
Tsuyu: “Vinci anche per me.”
Gli diede un ultimo sorriso e si allontanò. Akira, in quel momento, aveva il volto in fiamme e il cervello era andato in tilt per l’emozione. Ma poi si accorse di Tsuyu che si allontanava e sorrise a sua volta.
Akira: “Lo farò. Solo per te.”
La ragazza si fermò un attimo, lasciando che le parole le entrassero dentro e poi, senza voltarsi, riprese la marcia. Akira non poteva vederla in volto, ma era sicuro che stava sorridendo.
Amon: “Congratulazioni ragazzo, bel colpo! Devo riconoscere che hai dei gusti davvero eccellenti. È cucinata a puntino!”
Akira: “Molla l’osso, bello. L’ho vista prima io.”
Amon: “*Tsk*Antipatico.”
Akira scosse la testa, ma poi si ricordò di Izuku. Si diresse verso di lui e lo chiamò.
Akira: “Ehi, Izuku.”
Il ragazzo dai capelli verdi sobbalzò spaventato, ma si calmò subito quando vide che era Akira.
Akira: “Rilassati amico, sono io.”
Izuku: “S-scusa, è la tensione. Qualcosa non va?”
Akira: “No, volevo solo augurarti buona fortuna. So che l’allenamento di Jun è stato un vero Inferno, ma spero che oggi ripaghi i nostri sforzi.”
Izuku: “Oh…grazie. L’allenamento è stato duro, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.”
Akira: “Sì, e ti dirò di più: sei praticamente il primo essere umano a praticarlo, uscendone tutto intero.”
Entrambi condivisero una risata.
Izuku: “Jun è stata persino in grado di aiutarmi a trovare un modo per usare il mio quirk senza spezzarmi le ossa.”
Akira: “Wow, davvero? È fantastico. In che consiste?”
Izuku: “Lo scoprirai…nella nostra gara.”
Akira: “Eh? Tu…mi stai sfidando?”
Izuku: “Beh, s-se per te va bene.”
Akira sorrise. Non avrebbe mai immaginato che Izuku avrebbe effettivamente sfidato qualcuno, a causa della sua natura timida, ma sembra che anche le persone più timide possono diventare audaci. Akira capì che nonostante Izuku fosse sempre la stessa persona che era quando si incontrarono, era cambiato molto. Non aveva quasi più paura e balbettava appena.
Akira: “Vuoi scherzare? Non rifiuto mai una sfida. Cosa proponi?”
Izuku: “Beh, stavo pensando, dal momento che correremo già contro tutti gli altri nel percorso a ostacoli…perché non fare anche una gara solo tra noi due e vedere chi di noi raggiungerà prima il traguardo.”
Akira: “Una gara tra noi due…mi piace! Andata!”
Izuku sorrise, voltandosi verso gli altri studenti e mettendosi in posizione di partenza. Akira lo imitò.
Izuku: “Ci vediamo all’arrivo.”
Akira: “Mi trovi lì che ti aspetto.”
Midnight: “Pronti?”
La luce lampeggiò di rosso. Tutti stavano aspettando che cambiasse colore in modo che la gara potesse iniziare. Per due settimane si sono allenati duramente. Era tempo di vedere se i loro sforzi sarebbero stati ripagati.
Midnight: “Partenza?”
La luce diventò gialla. Bakugo fece un sorrisetto mentre i suoi palmi scoppiettavano. Todoroki stava aspettando pazientemente che la luce diventasse verde per poter mettere in atto il suo piano. Akira non poté fare a meno di sorridere mentre stava per mostrare a tutti i veri risultati del suo allenamento.
 
E poi…la luce diventò verde.
 
Midnight: “VIAAAA!!!”
 
Akira POV
Ogni singolo studente si precipitò attraverso il tunnel. Alla fine è diventato così affollato che si ritrovarono tutti ammassati l’uno contro l’altro, nel tentativo di superarsi. Io, invece, rimasi fermo mentre vedevo qualcosa di incredibile: il corpo di Izuku iniziò a scintillare, avvolto da lampi verdi.
Izuku: “One for All! Full Cowl!”
Akira: “Che cos…?”
Ma prima che potessi finire, Izuku partì a razzo. Si stava muovendo molto più velocemente di quanto non faccia normalmente. Deve essere il trucco di cui mi parlava
Akira: “Figlio di…”
Comprendendo questo, sapevo che avrei dovuto sbrigarmi a recuperare terreno, o avrei mangiato la polvere. Non potevo usare le ali perché avrebbero reso tutto troppo facile e preferivo non usare subito la supervelocità, conservandola per il momento opportuno. E comunque, avevo altri assi nella manica. Ho iniziato a spostarmi verso la folla, pensando a un modo per passare quando, all’improvviso, l’intero tunnel si ricoprì di ghiaccio. Molti studenti rimasero congelati da quell’attacco, ma Izuku ha avuto la fortuna di evitarlo, perché era balzato in aria.
Present Mic: “E TODOROKI CONGELA META’ DEGLI AVVERSARI IN UN'UNICA MOSSA, PORTANDOSI IN TESTA!”
Ho scosso la testa per quanto Todoroki fosse troppo sicuro di sé. Voglio dire, so che il suo ghiaccio è potente e può abbattere facilmente la maggior parte degli avversari, ma sta seriamente sottovalutando i suoi compagni di classe, me compreso. Ma sono anche grato che abbia fatto quella mossa perché, senza volerlo, ci ha liberati di gran parte della concorrenza, rendendoci le cose più facili. Ho ricominciato a correre, scivolando facilmente tra gli studenti semicongelati. Di solito si fa fatica a muoversi sul ghiaccio, ma quando sei qualcuno che può generare calore e fuoco dal proprio corpo, dalla testa ai piedi, non hai davvero molto di cui preoccuparti. Mentre raggiungevo finalmente il resto dei miei compagni di classe, ho visto che un gruppo di studenti aveva smesso di correre e ho capito perché.
Present Mic: “ED ECCOCI AL PRIMO OSTACOLO: INFERNO ROBOTICO!”
 
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Beh, è stato senz’altro un capitolo bello pieno. Prima di tutto, spero vi sia piaciuto il piccolo momento in cui Amon ha abbattuto la quarta parete (non ho saputo resistere), poi l’altro momento di tenerezza fra Akira e Tsuyu (giuro, devo decidere quando farli andare al sodo.) ma, cosa ancor più sorprendente, è il fatto che Izuku ha lanciato una sfida ad Akira. Non ve l’aspettavate, vero? Comunque, fatemi sapere chi dei due volete che vinca. In ogni caso, la corsa è iniziata e siamo già al primo ostacolo. Cosa succederà? Lo saprete nel prossimo capitolo. Che, però, temo non verrà tanto presto. Vedete, oltre ai miei soliti impegni e alle vacanze natalizie che incombono, mi è venuto anche il blocco dello scrittore. Per rimediare, mi rivedrò sia il manga che l’anime di MHA, ma è molto difficile cercare di essere fedele all’opera e, contemporaneamente, creare qualcosa di originale. Comunque, presto o tardi, riuscirò a finire gli altri capitoli. Alla prossimaaaaaaaaaaaaa!   

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Capitolo 24
*** La grande corsa (seconda parte) ***


Saaaaaaaaaaaaalve a tutti! Sono ancora vivo!!! Certo che ne è passato di tempo. È un bel po' che non scrivo ma, come avevo già detto in precedenza, oltre alle vacanze invernali mi è venuto uno dei blocchi dello scrittore peggiori di sempre e ce l’ho ancora. Fare questo capitolo è stato un vero parto. Ma comunque l’importante è essere riuscito a finirlo. Allora, l’altra volta abbiamo lasciato Akira e soci nel bel mezzo della corsa a ostacoli. Ora vedremo come ne usciranno. Divertitevi e grazie per aver continuato a seguirmi.
 
 
 
 
 
 
 
La grande corsa (seconda parte)
 
 
 
Akira POV
Eravamo tutti paralizzati mentre davanti a noi si stagliava l’enorme muraglia metallica, composta da robot Villain.
Akira: “Accidenti, sono tantissimi! È già difficile superarne uno, figuriamoci un intero esercito!”
In quel momento, un grosso robot Villain di quarto livello si avvicinava minacciosamente a Todoroki. Lui, però, non sembrava affatto spaventato. Mise la mano destra a terra, congelando il terreno intorno a sé.
Todoroki: “Certo che, data l’occasione, potevano pensare a qualcosa di più spettacolare…visto che quel bastardo di mio padre mi starà guardando.”
Non ho potuto non notare il tono di disprezzo che Todoroki ha messo in quella frase. Specialmente l’ultima parte. La testa riprese a farmi male ed ebbi un altro flashback: eravamo di nuovo io e Todoroki da bambini. Lui era a terra, che piangeva dolorante mentre io ero di fronte a lui, di spalle, con le braccia alzate a croce, a mo’ di protezione. E davanti a noi si stagliava la figura in ombra di un uomo molto alto e robusto. Stavo per vedergli il volto, quando l’aria si fece gelida, riportandomi alla realtà. Ciò che vidi mi lasciò di stucco: con un rapido gesto di mano, Todoroki lanciò una potente raffica di ghiaccio verso l’alto, centrando in pieno il robot gigante e congelandolo. Rimasi allibito dalla quantità di potenza che aveva sprigionato con così poco sforzo. Mi tornò in mente la minaccia che aveva lanciato a me e Izuku e compresi che, con lui, non dovrò mai abbassare la guardia. Nel frattempo, Todoroki si era aperto un passaggio nella barriera, passando sotto il robot congelato, perciò, io e alcuni studenti ci siamo lanciati all’inseguimento. Grosso errore.
Todoroki: “No, non seguitemi! L’ho congelato in una posizione instabile. Finirà per…cadere.”
Come in risposta, il robot iniziò a cigolare, sbilanciandosi e inclinandosi pericolosamente verso di noi. Dovevo pensare in fretta. Con la mia velocità sarei riuscito a evitarlo, ma gli altri sarebbero rimasti schiacciati. Vicino a me c’era una ragazza dai lunghi capelli arancioni, la afferrai e la lanciai indietro, lontana dal robot. Capii di aver perso la mia occasione quando vidi l’enorme mole del robot cadermi addosso.
Akira: “Oh, ma dai!”
 
Izuku POV
Rimasi impietrito quando vidi Akira sparire sotto il peso del robot.
Izuku: “AKIRA! NO!”
Ero davanti alla carcassa del robot, in cerca di qualunque segno di Akira. Sicuramente stava bene. Doveva stare bene! Lui…
????: “…mi ha salvata.”
Guardo alla mia sinistra e vedo la ragazza che Akira aveva salvato poco fa. Aveva i capelli arancioni, legati in una coda di cavallo su un lato della testa egli occhi verde acqua. Guardava il robot con un misto di sorpresa e incredulità.
Capelli Arancioni: “Q-Questa gara è un tutti contro tutti. Non dovremmo aiutarci, eppure…lui mi ha salvata lo stesso. Perché?”
Stavo per risponderle quando, all’improvviso, Akira si manifestò davanti a noi. Era apparso dal nulla, come per magia, e tra le braccia teneva Kirishima e un altro ragazzo dai capelli grigi e foltissime sopracciglia chiare. La ragazza sembrò riconoscerlo.
Izuku: “Akira! Kirishima!”
Capelli Arancioni: “Tetsutetsu!”
Akira: “*phew*C’è mancato davvero poco. Sono riuscito a prendervi letteralmente all’ultimo secondo.”
Kirishima: “Ti ringrazio, Akira. Ma come hai fatto?”
Akira: “Eh eh, è un nuovo trucchetto che ho imparato.”
Sapevo a cosa si riferiva: il teletrasporto. Ovvero, la capacità di trasportare istantaneamente la materia da un luogo all’altro. Lyann ci spiegò che era un potere comune in tutti i demoni e Akira lo utilizzò per la prima volta durante l’allenamento, quando Lyann lo ha incatenato a un palo e gli ha fatto rotolare contro dei massi. I miei pensieri vennero interrotti dalle imprecazioni di Kirishima.
Kirishima: “Maledetto Todoroki! L’ha fatto apposta!”
Tetsutetsu: “Voi della Sezione A siete davvero della brutta gente. Qualcun altro sarebbe potuto morire!”
Kirishima: “Qualcun altro? Guarda che, a differenza di me che posso indurire il mio corpo come la pietra, non mi sembra che tu…”
Prima che Kirishima potesse finire, il ragazzo noto come Tetsutetsu fece diventare la sua pelle come l’acciaio, guardandoci con un sorriso beffardo, mentre la ragazza dai capelli arancioni sospirava rassegnata.
Tetsutetsu: “Dicevi?”
Kirishima: “Q-Quindi anche tu…! Abbiamo praticamente lo stesso quirk!!!*depresso*Già il mio è poco spettacolare…”
Akira: “A giudicare dal pugno allo stomaco che mi hai dato durante l’esercitazione alla battaglia, non si direbbe.”
Izuku: “Ehm, scusate…ci sarebbe ancora una gara in corso.”
Si accorsero dei robot Villain che si avvicinavano e dei nostri compagni di classe, come ad esempio Iida, Jiro e Kaminari, che lottavano per crearsi un varco.
Akira: “Izuku ha ragione. Questi robot non fanno altro che rallentarci e Todoroki ha già un vantaggio schiacciante. Suggerisco quindi di unire temporaneamente le forze e aprirci la strada.”
Kirishima: “Per me va bene.”
Capelli Arancioni: “Contate su di me.”
Izuku: "Ci sto anch’io.”
Ci voltammo tutti verso Tetsutetsu che sembrava restio a collaborare. Ma un’occhiataccia della ragazza dai capelli arancioni gli fece cambiare idea.
Tetsutetsu: “*digrigna i denti* Solo per questa volta, Sezione A! E comunque…grazie per avermi aiutato prima.”
Akira: “Eheh, prego.”
Ci siamo diretti verso i robot. Tre di loro ci avevano adocchiati e ci puntavano contro. Kirishima e Tetsutetsu si occuparono dei primi due mentre Akira affrontava il terzo. Allungò le sue sopracciglia, trasformandole in due antenne.
Akira: “DEVIL BEAM!!!”
Scagliò un raggio elettrico sul robot, distruggendolo sul colpo. Non si accorse, però, di un quarto robot che lo stava attaccando alle spalle. Stavo per avvertirlo, ma il robot venne afferrato da due enormi mani che, con mio stupore, appartenevano alla ragazza dai capelli arancioni. Quest’ultima sollevò il robot per poi sbatterlo a terra con forza.
Akira: “Beh, sei proprio una che “dà man forte”.”
Le guance della ragazza arrossirono e ridacchiò.
Capelli Arancioni: “Ah ah ah ah, sei buffo.”
Akira: “*sorride*Fra le altre cose.”
Tetsutetsu: “Ma che fai, Kendo? Fraternizzi col nemico?!”
Kendo: “Stai zitto, idiota! E pensa ai fatti tuoi!”
Mentre Kendo e Tetsutetsu battibeccavano e Akira se la rideva, io raccolsi un pezzo del robot abbattuto da Todoroki, mentre un robot Villain di primo livello mi dava addosso. Nonostante Jun mi abbia aiutato a utilizzare meglio il One for All, mi ha anche detto di non esagerare. Dato che ho appena iniziato a usarlo, un eccessivo uso del Full Cowl avrebbe serie ripercussioni sul mio corpo e finirei per rompermi di nuovo le ossa. Quindi, finché non perfeziono la tecnica, dovrò cavarmela con le mie sole forze e usarlo solo nei momenti di estrema necessità. Ma adesso mi serve solo un po' di strategia. Questi robot sono programmati per intercettare il bersaglio e inseguirlo, perciò ecco il piano: inizio a correre, facendogli prendere velocità. Poi all’improvviso, mi fermo e, brandendo saldamente il pannello, mi giro di scatto verso di lui che è ormai troppo veloce per fermarsi in tempo. E così, un semplice pannello, si trasforma in un efficace ghigliottina con cui taglio a metà il robot. E un attimo prima che esploda, metto il pannello davanti a me in modo che mi protegga dall’esplosione, come uno scudo.
Izuku: “Però, è multiuso questo affare: è sia un’arma d’attacco che da difesa.”
????: “Bastardi! Nessuno di voi mi supererà!”
Riconosco la voce di Kacchan e girandomi, lo vedo usare le sue esplosioni come un sistema di propulsione per proiettarsi verso l’alto e atterrare sulla testa di un robot Villain di quarto livello, in modo da scavalcarlo. Sero e Tokoyami lo imitarono. All’improvviso sento dei rumori e con la coda dell’occhio vedo un robot di terzo livello, attaccarmi. Ma Akira mi si piazza davanti.
Akira: “TERMINATION BEAM!”
Dalla mano di Akira, partì un’onda di calore che investì il robot, arroventandolo in poco tempo, fino a farlo fondere.
Izuku: “Akira…”
Akira: “Mai distrarsi, mister!”
All’improvviso, la testa del robot scavalcato da Kacchan esplose e questi cadde addosso a quelli vicino a lui, scatenando una reazione a catena come le tessere di un domino. Altri robot subirono la stessa sorte. Io e Akira ci voltammo, scoprendone la causa: era stata Yaoyorozu, che aveva creato un grosso cannone. Gli altri, ovviamente, ne hanno approfittato per passare.
Yaoyorozu: “Un gioco da ragazzi!”
Sato: “Ehi, si è aperto un varco! Possiamo passare!”
Shoji: “E allora muoviamoci!”
Mineta: “Gyaaaahh! Ce ne ancora uno!”
Proprio come aveva detto Mineta, un enorme robot Villain di quarto livello bloccava la strada.
Akira: “Lasciatelo a me!”
Con il corpo ricoperto da un’aura rossa, Akira corse in direzione del robot, per poi spiccare un grosso salto verso di lui, caricando il pugno.
Izuku: “Ma…è proprio come ho fatto io…agli esami d’ammissione!”
Akira: “ DEVIIIL…HIT!”
Colpì il robot con una tale potenza da farlo crollare all’indietro, mentre lui atterrava senza difficoltà.
Present Mic: “INCREDIBILE! AKIRA FUDO HA DISTRUTTO UN ROBOT VILLAIN DI QUARTO LIVELLO CON UN SOLO PUGNO! NONOSTANTE UN’ENTRATA IN SCENA PIUTTOSTO BURRASCOSA, QUESTO RAGAZZO SEMBRA VOLER DARE PROVA DEL SUO VALORE, ANTEPONENDO I FATTI ALLE PAROLE! E COSA ANCORA PIU’ INCREDIBILE, LE TELECAMERE MONTATE LUNGO IL PERCORSO LO HANNO IMMORTALATO MENTRE SEMBRA STAR AIUTANDO E ADDIRITTURA SOCCORRENDO I PROPRI AVVERSARI!!! QUESTO GIOVANE SI STA RIVELANDO UNA VERA SORPRESA, A DIR POCO ENTUSIASMANTE! CHISSA’ COS’ALTRO AVRA’ IN SERBO?!”
 
Akira POV
Una volta atterrato, mi stiracchio un po' le braccia, godendomi il momento.
Akira: “Hm, è una bella sensazione.”
Ricomincio a correre, salendo una grande scala e, una volta arrivato in cima, mi ritrovai insieme ad alcuni studenti, tra i quali c’erano Ashido, Tsuyu e Ochaco. E di fronte a noi c’era un enorme canyon con tante colonne di roccia e ognuna era collegata all’altra solo da una corda.
Present Mic: “BENE BENE, SE IL PRIMO OSTACOLO VI È SEMBRATO UN GIOCO DA RAGAZZI, CHE MI DITE DEL SECONDO?! SE CADETE, SIETE OUT! L’UNICO MODO PER SUPERARLO È MUOVERSI GATTON GATTONI! SIGNORE E SIGNORI…THE FAAALL!!!”
Noto, con disappunto, Todoroki che ha appena superato l’ostacolo, con Bakugo alle costole.
Akira: “Miseriaccia, sono sempre un passo avanti a me. Devo recuperare terreno. Immediatamente!”
Nel frattempo, Tsuyu era già saltata sulla corda e si muoveva a carponi.
Tsuyu: “Ribbit. È praticamente un esercizio di funambolismo, portato all’estremo.”
????: “Uh, uh, uh! Ecco l’occasione giusta per mettersi in mostra!
Mi giro in direzione della voce e vedo una ragazza con i capelli rosa e con addosso gadget tecnologici di ogni tipo.
Ragazza Gadget: “Finalmente, io e i miei attrezzi di supporto siamo sotto le luci della ribalta! Ammirate, imprese di tutto il Paese! Vi presento “The Wire Arrow & Hover Sole”!”
Ochaco: “È una della Sezione Support!”
Ashido: “Possono portarsi dei gadget?!”
Ragazza Gadget: “Dato che voi della Sezione Hero vi allenate duramente alla battaglia, per motivi d’equità noi della Support possiamo equipaggiarci con invenzioni da noi sviluppate! Anzi, per noi questo è il luogo perfetto per mostrare alle industrie le nostre idee e la nostra abilità come sviluppatori!”
Dall’imbracatura che aveva ai fianchi è partito un rampino che si è andato ad attaccare alla colonna più vicina, mentre le sue scarpe hanno iniziato a soffiare dei potenti getti d’aria, trasformandola in un hovercraft ambulante.
Ragazza Gadget: “Ammirate, imprese possibilmente grandi!”
Si lanciò nel dirupo, tenuta solo dal cavo. Una volta vicina alla colonna, rivolse le scarpe contro di essa e i getti d’aria le fecero da cuscinetto.
Ragazza Gadget: “Ecco a voi i prodigi…del mio gioiellino!!!”
Ha premuto un pulsante dell’imbracatura e il cavo iniziò a riavvolgersi, facendola risalire.
Akira: “Però, impressionante.”
Ochaco: “Ma così è invincibile!”
Ashido: “Che rabbia! Non è giusto!”
Izuku: “Hmm, mi è venuta un’idea.”
Mi volto verso Izuku, che nel frattempo ci aveva raggiunti e si era legato alla schiena il pannello di metallo. Intuendo cosa pensasse, gli sorrido.
Akira: “Pensi la stessa cosa che penso io?”
Lui mi guardò e sorrise a sua volta.
Izuku e Akira: “Parkour!”
Ci strappiamo entrambi una manica per usarla come benda e indietreggiamo.
Ashido: “Akira, che fai? Torni indietro?”
Akira: “Certo che no. Mi serviva solo un po' di rincorsa.”
Ochaco: “Rincorsa? Per cosa?”
Tiro fuori le antenne e mi bendo gli occhi.
Akira: “PER FARE QUESTO!”
Izuku: “One for All! Full Cowl!”
Attivando i nostri poteri, ci lanciamo a tutta velocità verso il ciglio del burrone, per poi spiccare degli enormi salti, ognuno in direzioni diverse. Atterro su una colonna di roccia e faccio un altro salto, afferro una delle corde e comincio a fare delle giravolte sempre più veloci per darmi abbastanza slancio e catapultarmi in aria. Anche se sono bendato, grazie alle mie antenne e agli altri sensi funzionanti, dispongo di un senso radar che mi dice esattamente quello che mi succede attorno. È quasi come avere una seconda vista.
Present Mic: “NON CREDO AI MIEI OCCHI! FUDO E MIDORIYA CI STANNO REGALANDO UNO SPETTACOLO SENZA PRECEDENTI! NONOSTANTE SI SIANO BENDATI, ATTRAVERSANO L’OSTACOLO CON INCREDIBILE FACILITA’! FUDO DIMOSTRA UN’AGILITA’ E UN SENSO DELL’EQUILIBRIO LETTERALMENTE FUORI DAL COMUNE! E ANCHE MIDORIYA NON È DA MENO: CONTINUA A SALTARE DA UNA COLONNA ROCCIOSA ALL’ALTRA, SENZA FERMARSI! SEMBRA UNA PALLINA DA FLIPPER IMPAZZITA! QUESTA GARA SI STA FACENDO SEMPRE PIU’ EMOZIONANTE!”
Dopo essere atterrato su un’altra colonna, mi fermo un attimo per “vedere” come se la cavano gli altri. Izuku continua a muoversi senza sosta e anche tutti gli altri ce la stanno mettendo tutta. Comunque, devo sbrigarmi a recuperare. A quest’ora, Todoroki e Bakugo staranno già affrontando il terzo ostacolo, perciò, meglio se mi do una mossa. Spiccando l’ennesimo salto atterro su una delle corde, usandola come trampolino per lanciarmi in aria e, compiendo un quadruplo salto mortale, arrivo finalmente all’altro capo del dirupo, facendo un atterraggio a piè pari degno di un acrobata.
Akira: “TA-DAAH!”
Mi tolgo la benda e ricomincio a correre. Poco dopo, anche Izuku mi raggiunge.
Akira: “Hey, vedo che anche tu te la sei cavata.”
Izuku: “È ovvio! Ti ricordo che abbiamo fatto lo stesso esercizio insieme!”
Akira: “Hai ragione. Piuttosto, perché continui a portarti dietro quel pannello? Rischia di rallentarti.”
Izuku: “No, no, ce la faccio. E comunque, i supporti che Jun ci ha fatto usare durante l’allenamento erano MOLTO più pesanti.”
Akira: “Eheheh, questo è poco ma sicuro.”
Ad un tratto, sentiamo delle esplosioni davanti a noi e vediamo degli scoppi di fumo roseo e altri studenti, che prima ci avevano superati, venire sbalzati via.
Izuku: “Ma che succede?!”
Akira: “Todoroki e Bakugo al terzo ostacolo, ecco che succede! Ci scommetto quello che vuoi!”
E infatti, una volta arrivato, capii di aver ragione.
Present Mic: “MOOOOLTO BENE! IN QUESTA GARA, IL PRIMO HA DISTANZIATO TUTTI GLI ALTRI E MOLTI SONO RIMASTI INDIETRO! VISTO CHE NON È STATO ANNUNCIATO IN QUANTI PASSERANNO LA PROVA, CONTINUANO TUTTI A CORRERE SENZA ADAGIARSI SUGLI ALLORI! MA ORA SIAMO ARRIVATI ALL’OSTACOLO FINALE! ECCO A VOI…IL CAMPO MINATOOOOOO!!! LE MINE SONO SISTEMATE IN MODO CHE, OSSERVANDO BENE, SI CAPISCA DOVE SONO! FATE LAVORARE GLI OCCHI E LE GAMBE! NON HANNO UNA GRAN POTENZA, MA…RESTANO COMUNQUE UNA BELLA SFIDA!”
Già, e anche una bella rogna! In questa prova, essere veloci è uno svantaggio. Perfino Iida, che è il più veloce della classe, sta avendo serie difficoltà. Mentre gli altri procedono in maniera più cauta, mi accorgo che Todoroki e Bakugo hanno quasi completato il percorso. Non avevo idea di cosa fare. Non potevo correre, ma se mi fossi messo a cercare le mine una ad una, avrei perso troppo tempo. Mi sentivo impotente.
Akira: “Maledizione…CHE FACCIO?!”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo! Certo che questo è stato un capitolone, eh? Akira ha già superato brillantemente due ostacoli, non senza fatica, ma il terzo sembra averlo messo in netto svantaggio. Come riuscirà a superarlo? Nel frattempo, hanno fatto il loro esordio due noti alunni della Classe 1-B e anche una certa ragazza tecnologica che conosciamo bene. Spero di averli utilizzati bene. Nel prossimo capitolo, ci sarà la conclusione della corsa ad ostacoli e scopriremo il vincitore. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaa! 
 

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Capitolo 25
*** La grande corsa (terza parte) ***


Saaaaaaaaaaaaalve a tutti! Il Festival dello Sport continua! In questo capitolo, terminerà la corsa ad ostacoli. Chi sarà il vincitore? Leggete e saprete.
 
 
 
 
La grande corsa (terza parte)
 
 
Nessun POV
La corsa ad ostacoli era al suo atto finale e Todoroki stava attraversando l’ultimo ostacolo, il campo minato, incontrando qualche difficoltà.
Todoroki: “Ma certo. Questa prova è stata creata appositamente per ostacolare chi si trova in prima posizione! Un modo come un altro, per far divertire il pubblico.”
Un forte rumore di esplosioni lo costrinse a voltarsi e vide Bakugo che, grazie al suo quirk, stava “volando” sul campo, guadagnando rapidamente terreno.
Bakugo: “AH, AH! QUESTA IDIOZIA…NON MI FERMERA’!”
In poco tempo, raggiunse Todoroki.
Bakugo: “Ehi tu, Mezzo e Mezzo! Hai dichiarato guerra alla persona sbagliata!”
Tentò di colpire Todoroki con un’esplosione. Quest’ultimo riuscì a schivarla, sacrificando però la sua posizione.
Present Mic: “CHE COLPO DI SCENA, SIGNORI! I DUE CHE SI TROVANO IN TESTA HANNO INIZIATO AD OSTACOLARSI A VICENDA, IN UNA SERRATA BATTAGLIA PER IL PRIMO POSTO! CIONONOSTANTE, CONTINUANO A CONDURRE LA GARA! E INTANTO, ANCHE GLI INSEGUITORI COMINCIANO CON LO SCATTO FINALE! È UNA BATTAGLIA SENZA ESCLUSIONE DI COLPI!!!”
Nel frattempo, Akira era ancora fermo all’inizio del campo minato, incerto sul da farsi.
Akira: “Maledizione! Bakugo e Todoroki sono troppo lontani, non li raggiungerò mai in tempo! Certo, potrei usare il teletrasporto, ma non riesco ancora a controllarlo bene. Prima sono riuscito a usarlo solo perché è stata una reazione istintiva, ma ora è diverso. Che cosa posso fare?”
????: “Akira!”
Akira si girò e vide Izuku intento a scavare nel terreno, usando il pannello come una vanga.
Akira: “Izuku…?”
Izuku: “Possiamo ancora raggiungerli!”
Akira: “Che cosa?!”
Izuku: “Queste sono mine a salve. Esplodono al contatto, così che chi le calpesta perde l’equilibrio, innescando una reazione a catena e perdendo parecchio tempo. Anche i saltatori come Tsuyu non possono avventurarsi incautamente. Queste mine si trovano a una profondità di quattordici o quindici centimetri. Con questo pannello posso dissotterrarle subito!”
Akira: “Ok, e una volta fatto?”
Izuku: “Rifletti: se ne dissotterriamo abbastanza, possiamo usarle come sistema di propulsione, guadagnando una velocità tale…”
Akira: “…da poter recuperare una lunga distanza in un attimo! Potremo raggiungere Todoroki e Bakugo! Forse addirittura superarli!”
Izuku: “Esatto!”
Akira: “È geniale!”
Izuku: “Forza, aiutami!”
I due si misero a scavare, cercando di dissotterrare più mine possibili.
Present Mic: “I PRIMI, BAKUGO E TODOROKI, STANNO PER OLTREPASSARE L’ULTIMO OSTACOLO!”
Akira: “Merda! Izuku, non c’è più tempo!”
Izuku: “Va bene, usiamo quelle che abbiamo!”
Akira: “Pensi che Bakugo si arrabbierà se usiamo la sua tecnica contro di lui?”
Izuku: “È molto probabile.”
Usando il pannello come slitta, si lanciarono sulle mine.
Izuku e Akira: “DISTRUZIONE ESPLOSIVA!!!”
Come in risposta, un’esplosione d’incredibile potenza li sparò in aria come proiettili, facendoli volare sopra il campo.
Present Mic: “MA CHE SUCCEDE?! C’E’ STATA UNA GROSSA ESPLOSIONE NELLE RETROVIE! COS’E’ QUESTA POTENZA?! È ACCIDENTALE O INTENZIONALE? UN MOMENTO…NON RIESCO A CREDERE A CIO’ CHE VEDO: MIDORIYA E FUDO, ENTRAMBI DELLA SEZIONE A, STANNO LETTERALMENTE CAVALCANDO L’ESPLOSIONE PER INSEGUIRE I DUE FAVORITI! E LI HANNO APPENA SUPERATIIIII!!!!!”
Present Mic aveva ragione. Akira e Izuku erano appena passati avanti a Bakugo e Todoroki, che misero da parte le loro divergenze e si lanciarono all’inseguimento.
Bakugo: “Maledetti! COME AVETE OSATO SUPERARMI?!”
Nel frattempo, Izuku e Akira cominciarono a perdere quota. E fu lì che Akira decise di fare la sua mossa.
Akira: “Senti Izuku, mi dispiace, ma ti ricordo che anche noi due siamo rivali, perciò…grazie del passaggio, io scendo qui!”
Izuku: “Akira!”
Prima che potesse dire altro, Akira era già saltato via dal pannello, lasciando Izuku in balia dei due inseguitori. Si accorse di stare atterrando su una mina. E sorrise.
Akira: “TERMINATION BEAM!”
Puntando entrambe le mani, Akira lanciò un raggio contro la mina, che esplose e lo catapultò in aria.
Present Mic: “CLAMOROSO COLPO DI SCENA! AKIRA FUDO SEMBRA AVER ROTTO L’ALLEANZA CON MIDORIYA E, GRAZIE A UN’ALTRA ESPLOSIONE, È USCITO DAL CAMPO MINATO, PIAZZANDOSI IN TESTA!!!”
Akira: “Yuu-uuuuhh! La vittoria è mia!”
Ma Akira aveva parlato troppo presto. Mentre atterrava sul tratto finale che lo separava dal traguardo, in preda all’entusiasmo, non si accorse di aver messo il piede in fallo. Si udì un sonoro “crack”, seguito da un dolore lancinante.
Akira: “AAAAAARRRGGHHH!”
Present Mic: “UN ALTRO COLPO DI SCENA, SIGNORE E SIGNORI! A SOLI POCHI METRI DAL TRAGUARDO, AKIRA FUDO HA SUBITO UN GRAVE INFORTUNIO E SEMBRA IMPOSSIBILITATO A PROSEGUIRE! NEL FRATTEMPO, MIDORIYA È RIUSCITO A INTRALCIARE I SUOI INSEGUITORI E A COMPLETARE SORPRENDENTEMENTE IL CAMPO MINATO!”
Akira era steso a terra, cercando faticosamente di rimettersi in piedi.
Akira: “Ma che cavolo! Mi rompo la caviglia a pochi metri dal traguardo. Alla faccia della sfiga! Ma non posso arrendermi. Devo vincere questa gara! Ho fatto una promessa a Tsuyu…e intendo mantenerla!”
Con uno sforzo sovrumano, Akira si rialzò in piedi, cercando di ignorare il dolore, e cominciò a zoppicare verso il traguardo. Ma inciampò e cadde di nuovo. Nel frattempo, Izuku lo raggiunse.
Izuku: “Akira, che ti è successo?”
Akira: “Hey, Izuku. Per farla breve, il karma è una vera fregatura. Ti ho pugnalato alle spalle e ora ne pago il prezzo: ho la caviglia rotta. Non riesco a proseguire.”
Izuku: “Oh, cavolo! Posso fare qualcosa?”
Akira: “Vinci la corsa.”
Izuku: “Cosa?”
Akira: “Non pensare a me. Prosegui e vinci la corsa.”
Izuku: “Ma non posso lasciarti qui!”
Akira: “Devi! È proprio su questo che si basa il Festival: prevalere su tutti quanti. Non preoccuparti per me, me la caverò. Todoroki e Bakugo saranno qui da un momento all’altro. Proverò a rallentarli. Ora vai.”
Izuku: “Ma…”
Akira: “Ho detto VAI!”
Con molta riluttanza, Izuku riprese a correre. Ma una volta arrivato al tunnel che lo avrebbe riportato dentro lo stadio, si fermò. Sentendo qualcosa scuotergli l’animo, si voltò verso Akira, trovandolo ancora lì seduto ad aspettare gli altri studenti, per tentare di rallentarli. Lui, che qualche momento fa lo aveva abbandonato, adesso stava facendo di tutto per farlo vincere. Si sentì combattuto: aveva un vantaggio enorme, pochi metri e avrebbe ripagato tutti gli sforzi fatti durante l’allenamento. Ma a quale prezzo? Stringendo i pugni, Izuku Midoriya prese una decisione.
Izuku: “Non ci sto.”
Dopodiché, fece dietro front e tornò da Akira.
Present Mic: “MA CHE STA FACENDO MIDORIYA?! VA DALLA PARTE SBAGLIATA!”
Si fermò davanti ad Akira e gli tese la mano.
Akira: “Ma che…Izuku?”
Izuku: “Forza, Akira! Abbiamo una gara da vincere!”
Akira: “Ma sei scemo o cosa? Ti avevo detto di non pensare a me! E poi, prima ti ho anche pugnalato alle spalle!”
Izuku: “Lo so! E sono ancora arrabbiato con te! Tuttavia…gli Heroes aiutano sempre chiunque sia in difficoltà! Perciò, che razza di Hero sarei, se lasciassi indietro proprio il mio migliore amico?!”
Akira spalancò gli occhi per lo stupore.
Akira: “Migliore…amico?”
Izuku: “È vero che siamo rivali e che sono stato io a lanciarti questa sfida. Ma prima di tutto…noi due siamo AMICI! E gli amici ci sono sempre nel momento del bisogno! Qualsiasi cosa facciano, che sia nel giusto o nell’errore, la fanno insieme! Gli amici restano insieme fino alla fine! Non m’importa di vincere o perdere, purché sia vicino a un amico. Vada come deve andare, finiremo questa gara. E lo faremo insieme!”
Akira era rimasto stupefatto. Nonostante lo abbia usato, Izuku era comunque tornato indietro per lui. Sorridendo, afferrò la mano di Izuku che lo aiutò a rialzarsi.
Akira: “Tu sei tutto matto!”
Izuku: “*sorride*Ho imparato dai migliori.”
Delle forti esplosioni in lontananza, segnalarono l’avvicinarsi dei loro avversari.
Akira: “Arrivano!”
Izuku: “Forza, salimi sulla schiena! Ti porto io!”
Akira obbedì, mettendosi a cavalluccio su Izuku, che si concentrò e attivò il suo quirk.
Izuku: “One for All! Full Cowl!”
In un attimo, partirono a razzo e rientrarono allo Yuei Stadium fra lo stupore generale.
Present Mic: “INCREDIBILE! NON AVEVO MAI VISTO UNA COSA DEL GENERE! QUESTA PROVA SI STA CONCLUDENDO NEL MODO PIU’ INASPETTATO! PER LA PRIMA VOLTA, NELLA STORIA DEL FESTIVAL DELLO SPORT…ABBIAMO DUE CAMPIONI EX-EQUO!!!! IZUKU MIDORIYA E AKIRA FUDO!!!!!”
La folla esplose in un boato, mentre Izuku aiutava Akira a sedersi. Poi guardò verso gli spalti, in direzione di All Might e dandogli un sorriso di trionfo che l’Hero N°1 ricambiò. Poco dopo arrivarono anche Todoroki e Bakugo e non sembravano troppo contenti. Specialmente Bakugo.
Bakugo: “*digrigna i denti* Di nuovo…maledetti…! Maledetti…! Maledetto Fudo!!!”
Mentre gli altri studenti rientravano allo stadio, All Might osservava Izuku assistere Akira che stava usando il suo potere guaritore per curarsi la caviglia, e ragionò sulla loro situazione.
All Might: “Giovane Midoriya…l’Hero che aiuta gli altri, ovvero la tua essenza…è in netto contrasto con questo Festival dello Sport, un luogo di competizione dove conta solo sopraffare tutti gli altri. Per gli Heroes odierni, la popolarità e il favore del pubblico sono molto importanti. Anche se ti ho scelto per questo…credevo fosse il tuo punto debole. Oggi, però, devo ricredermi. Perché non avevo previsto il giovane Fudo. Avete lo stesso sguardo, di chi non si arrende mai. E nonostante le notevoli differenze, siete più simili di quanto pensiate. Giovane Midoriya, hai decisamente incontrato un tuo pari. Voi due vi completate a vicenda. Insieme farete grandi cose. Riuscirete dove persino io ho fallito. Ho scelto bene il mio successore.”
Nel frattempo, Akira si era guarito la caviglia e stava in piedi vicino a Izuku.
Akira: “Senti, Izuku…per prima…mi dispiace, io…”
Izuku: “Non fa niente, Akira. Ti ho perdonato.”
????: “AKIRA!”
Entrambi si voltarono e videro Tsuyu correre in direzione di Akira, per poi saltargli addosso e abbracciarlo.
Tsuyu: “Ce l’hai fatta! Ce l’hai fatta! Hai vinto! Ne ero sicura!”
Dopo un iniziale sorpresa, Akira le si separò leggermente.
Akira: “Beh, te l’avevo promesso.”
I due rimasero per qualche attimo a guardarsi, scambiandosi un sorriso dolce, mentre Izuku alternava lo sguardo fra l’uno e l’altra, non capendo la situazione. Poco dopo, arrivò anche Ochaco, seguita da un depresso Iida.
Iida: “*depresso*Arrivare in ritardo con il mio quirk…ne ho ancora di strada da fare!”
Ochaco: “Deku! Akira! Siete stati eccezionali! Addirittura il primo posto insieme! Argh, che invidia! Davvero eccezionali!”
Izuku, però, si fece cupo.
Izuku: “Macché eccezionale!”
Tutti lo guardarono straniti.
Izuku: “Mi è solo capitato tra le mani l’oggetto giusto. È stata soltanto fortuna!”
Akira: “Non dire idiozie!”
Si voltò verso Akira, sorpreso.
Akira: “Non è vero che è stata solo fortuna. L’idea di usare le mine come una specie di catapulta è stata tua e solo tua. E quando eri a un passo dal traguardo, sei lo stesso tornato indietro ad aiutarmi, nonostante io ti avessi solo usato. Hai dimostrato di non aver affatto bisogno di un quirk per essere un Hero! Se c’è qualcuno fortunato qui, sono io! Perché ho un amico come te! E sappi che, qualunque cosa accada, io sarò sempre al tuo fianco!”
A Izuku vennero le lacrime agli occhi, mentre lui e Akira si scambiavano un sorriso.
Akira: “Insieme nel giusto, insieme nell’errore.”
Izuku: “*commosso*Amici per sempre.”
Entrambi si diedero il pugno, sotto gli sguardi felici di Iida, Tsuyu e Ochaco.
????: “Ehm…scusate?”
Si voltarono in direzione della voce e notarono Kendo che veniva verso di loro con lo sguardo imbarazzato.
Kendo: “Sei tu Akira Fudo?”
Akira: “Sì, sono io.”
La ragazza fece un inchino in direzione di Akira, scioccando lui e i suoi amici.
Kendo: “Mi chiamo Itsuka Kendo, della Classe 1-B, Sezione Hero. Volevo ringraziarti per avermi salvata da quel robot gigante.”
Akira: “Oh beh, prego. In realtà, anch’io devo ringraziarti.”
Itsuka: “D-Davvero?”
Akira: “Sì, quando quell’altro robot mi stava attaccando alle spalle, tu mi hai salvato. Quindi, grazie.”
Le guance di Itsuka diventarono rosse.
Itsuka: “P-P-Prego.”
Sorridendo, Akira le tese la mano che lei strinse.
Akira: “Piacere di conoscerti, Itsuka. Sei una ragazza dalle grandi capacità. Sono sicuro che farai strada.”
Itsuka era completamente imbarazzata. Nessuno le aveva mai fatto un complimento simile.
Itsuka: “T-Ti ringrazio.”
Diede un ultimo sorriso ad Akira e si allontanò, rossa in volto. Poco dopo, Akira e gli altri sentirono dei lamenti e guardarono verso l’ingresso dello stadio, dove videro Momo con aria afflitta e disgustata.
Momo: “Dannazione…non doveva andare così!”
Sentirono ridacchiare da dietro di lei e ciò che videro li lasciò senza parole: incollato al fondoschiena di Momo, tramite palle appiccicose, vi era Mineta.
Mineta: “*euforico*Due piccioni con una fava! Ditelo che sono un vero genio!”
Momo: “*disgustata*No…sei disgustoso!”
Akira le diede le spalle, coprendosi la bocca per trattenere le risate, mentre gli altri sospiravano rassegnati. Una volta che tutti gli studenti raggiunsero lo stadio, Midnight prese la parola.
Midnight: “Molto bene, ci siamo tutti. Ecco la classifica dei risultati!”
Il tabellone mostrò i risultati della gara: al primo posto c’erano, ovviamente, Izuku e Akira e quest’ultimo non poté nascondere un po' di soddisfazione, ma provò anche un po' di dispiacere quando seppe che Iida, Tsuyu e Ochaco avevano conquistato rispettivamente la sesta, la tredicesima e la sedicesima posizione.
Midnight: “A passare le eliminatorie sono solo i primi quarantadue! Ci dispiace per chi non ce l’ha fatta, ma state tranquilli. Abbiamo in serbo altre sorprese per voi! Comunque, da adesso si fa sul serio! Vediamo quale sarà la prossima gara!”
Lo schermo mostrò la prossima immagine, raffigurante due uomini, l’uno sulle spalle dell’altro.
Midnight: “La prossima gara sarà…una lotta sulle spalle! Vi spiego come funziona: i partecipanti formano liberamente gruppi di due o quattro persone e scelgono un cavaliere! Di base ha le stesse regole di una normale lotta sulle spalle, ma con una differenza: in base alla posizione conquistata nella prova precedente, vi verranno assegnati dei punti! I punti vi verranno attribuiti a partire dal livello più basso: il quarantaduesimo ha cinque punti, il quarantesimo ne ha dieci, e così via! Ma quello al primo posto…detiene DIECI MILIONI DI PUNTI!”
In un attimo, l’atmosfera intorno a Izuku e Akira si fece gelida. Non riuscivano a credere a ciò che avevano sentito.
Izuku: “…Dieci milioni?!”
Akira: “È uno scherzo?!”
Midnight: “Tuttavia, essendo il primo posto occupato da ben due vincitori ex-equo, per ragioni di equità abbiamo dimezzato il punteggio…in CINQUE MILIONI DI PUNTI A TESTA! UN RISULTATO ALTRETTANTO IMPRESSIONANTE!!!”
Per Akira e Izuku non era affatto una buona notizia. Avevano ottenuto il punteggio più alto, ma così facendo, erano diventati dei bersagli. Tutti quanti calamitarono lo sguardo su di loro. Una volta iniziata la sfida, avrebbero fatto di tutto per batterli. Erano soli. Soli contro tutti.
Midnight: “Avete capito bene: i primi classificati, sono ora la preda più ambita!!!”
E mentre la situazione si faceva sempre più pesante, un solo pensiero attraversò la mente di Akira.
Akira: “Oh, cazzo!”
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Ditemi la verità, non ve lo aspettavate, eh? Vi confesso che non avevo idea di come finire la gara: all’inizio volevo far vincere Akira ma mi sembrava troppo banale; poi volevo far vincere Izuku ma era poco originale. Perciò ho pensato “perché non finire con un pareggio?”, ed è uscito il testo che avete appena letto. Spero vi sia piaciuto. In ogni caso, per i nostri amici sono appena iniziati i guai. Dal prossimo capitolo, comincerà la lotta sulle spalle. Chi farà squadra con Izuku e Akira? Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

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Capitolo 26
*** L'unione fa la forza ***


Saaaaaaaaaaaaalve a tutti! Il Festival dello Sport continua! Ci ho messo un bel po' a scrivere questo capitolo ma, a parte il blocco dello scrittore, la lotta sulle spalle è sempre stata la disciplina più difficile da descrivere per me. Infatti questo capitolo e anche il prossimo mi stanno venendo fuori con molta difficoltà. Comunque sia, sono riuscito a finire questo. Prima di lasciarvi alla lettura, voglio ringraziare tutti voi che recensite la mia storia e la mettete tra le preferite. Se continua ad andare avanti è grazie a voi. Grazie grazie grazie.
 
 
 
 
 
L’unione fa la forza
 
Akira POV
Come diamine faccio a cacciarmi sempre in queste situazioni?!
Izuku e io abbiamo vinto la corsa ad ostacoli, classificandoci primi tramite un ex-equo, e in effetti è stato un bel momento di gloria. Poi ci hanno detto che la prossima prova sarebbe stata una lotta sulle spalle e che avremmo ricevuto dei punti in base alla posizione conquistata in precedenza. Ed è qui che le cose sono precipitate: essendo i primi classificati, ci è toccato il punteggio più alto…equivalente a dieci milioni! Che, diviso per due, fa cinque milioni a testa! In parole povere, trovandoci al primo posto, siamo diventati gli uomini da battere. Mi guardo intorno e vedo che tutti quanti ci stanno fissando. Sono determinati a batterci e prendere i nostri punti, ad ogni costo.
Quindi, ripeto, come diamine faccio a cacciarmi sempre in queste situazioni?!
Ad ogni modo, Midnight stava continuando a spiegare le regole della prova.
Midnight: “La prova durerà quindici minuti. I punti assegnati al cavallo e al cavaliere vengono sommati e quest’ultimo porta in testa una fascia con indicato il totale. Fino alla conclusione dovrete gareggiare per conservare i vostri punti e allo stesso tempo rubarvi le fasce a vicenda. Le dovrete legare dal collo in su. Più ne avrete, più sarà difficile gestirle! Inoltre, sappiate che anche se vi portano via la fascia o se cavallo e cavaliere vengono disarcionati…resterete comunque in gara! Essendo una battaglia brutale, sarà concesso l’uso dei quirk, ma…resta pur sempre una disciplina sportiva! Pertanto, gli attacchi disonesti volti a ferire gravemente gli avversari sono vietati! Pena la squalifica! E adesso cominciate a scegliervi le squadre! Avete quindici minuti, a partire da ADESSO!”
Tutti quanti cominciarono a raggrupparsi, cercando di mettere insieme delle squadre abbastanza forti in difesa e attacco. Dato che io e Izuku avevamo il punteggio massimo, non aveva molto senso rubare le fasce agli altri. Quindi, non ci restava che evitare lo scontro il più possibile, difendendo i nostri punti. E vi confesso che la cosa mi metteva a disagio, perché non amo giocare in difesa. E mentre la maggior parte dei nostri compagni si accalcava intorno a Bakugo, io e Izuku venivamo completamente ignorati. Ogni volta che chiedevamo a qualcuno di fare squadra con noi, questi si allontanava.
Izuku: “Ci evitano tutti!”
Akira: “E non li biasimo. Siamo i nemici numeri uno, adesso. Una volta iniziata la sfida, ci daranno addosso senza pietà. In fin dei conti, è più facile rubare il punteggio avversario che difendere il proprio. Al loro posto, farei la stessa cosa. E a differenza di Bakugo e Todoroki, abbiamo mostrato poche volte i nostri poteri, quindi non avranno molta fiducia in noi.”
Izuku: “Beh, nel tuo caso, neanche il discorso che hai fatto a inizio Festival, va a tuo vantaggio.”
Akira: “Eheh, hai ragione.”
Izuku: “Rimane comunque il problema della squadra. Ci servono almeno altre due persone. E ho già in mente dei candidati.”
Akira: “Anch’io. Riuniamo…i “soliti sospetti”?”
Izuku: “Ok.”
In quel momento, abbiamo sentito qualcuno che ci chiamava. Era Ochaco.
Ochaco: “Akira! Deku! Facciamo squa…AH!”
Non riuscì a finire la frase, perché Izuku si era improvvisamente emozionato e dagli occhi, posso giurarvelo, sono usciti due torrenti in piena, innaffiando me e Ochaco.
Akira: “Amico, spegni la fontana! Ci stai affogando! Piuttosto, Ochaco, sei sicura di voler fare squadra con noi? A causa dei nostri punti saremo sempre presi di mira. Non ci daranno un attimo di respiro!”
Ochaco: “Beh, vi basterà sfuggire agli altri per vincere, no?”
Izuku: “*insicuro*N-Non starai facendo troppo affidamento su di noi, Uraraka?”
Ochaco: “Ma certo! E poi in certe situazioni…preferisco stare con i miei amici!”
Il suo sorriso era luminoso. Questa ragazza era di una vitalità sorprendente. Ma poi Izuku rispose con una faccia raggrinzita.
Ochaco: “Ehi, Deku! Cos’è quella faccia?!”
Akira: “Sei bruttissimo!”
Izuku: “*emozionato* Ah, no…è che sei c-così radiosa, U-Uraraka…che non riesco a g-guardarti negli occhi…”
Ochaco ridacchiò, mentre le sue guance si tingevano di rosso.
Izuku: “Comunque grazie, Uraraka. Anche io e Akira volevamo fare squadra con te. È molto importante collaborare con persone con cui ci si capisce al volo. E poi, ho già pronta una strategia che comprende il tuo quirk, quello di Akira e di altre due persone.”
Infatti, dopo aver riunito anche Tsuyu e Iida, Izuku espose il suo piano.
Izuku: “Iida, Uraraka e Asui formeranno il cavallo: Iida sarà la testa e si occuperà della mobilità e della velocità. Uraraka e Asui staranno dietro, così Asui userà la sua lingua estensibile per difenderci da eventuali attacchi alle spalle, mentre il quirk di Uraraka ci renderà più leggeri, dandoci più libertà di movimento. Per quanto riguarda il cavaliere…ritengo che Akira sia il più adatto, per via della sua forza fisica e la capacità di lanciare attacchi a distanza.”
Akira: “Sono d’accordo. Ma tu sei un buono stratega e sei in grado di individuare i punti deboli degli avversari, quindi dovresti farlo anche tu il cavaliere.”
Izuku: “Sì, l’avevo pensato anch’io. Ma ancora non so come faremo a starci in due. Comunque, come strategia per una possibile vittoria mi viene in mente solo questa.”
Ad un certo punto, Iida prese la parola e notai che aveva una faccia seria. Più del solito.
Iida: “I miei complimenti, Midoriya. La tua strategia è davvero eccellente. Purtroppo…devo rifiutare.”
Izuku: “COSA?! Ma…perché…”
Iida: “Midoriya, è dall’esame d’ingresso…che non faccio altro che perdere contro di te e Akira. Siete i migliori amici che abbia mai avuto, ma appunto per questo…se continuo a seguirvi…resterò soltanto un inesperto. Perciò, se voglio davvero diventare un Hero e tenere alto il nome della mia famiglia…devo uscire dalla vostra ombra.”
Detto questo, ci voltò le spalle e iniziò lentamente a camminare.
Iida: “Ormai, a vedervi come rivali non sono soltanto Bakugo e Todoroki. Midoriya, Akira…io…vi sconfiggerò!”
Alla fine lo abbiamo visto, con nostro grande sgomento, raggiungere la squadra di Todoroki, già composta da Momo e Kaminari. A quanto pare, Iida aveva già deciso con chi schierarsi. E, in fin dei conti, dovevo aspettarmelo. Iida ci aveva già parlato di suo fratello maggiore Tensei, il Turbo Hero Ingenium. Ogni volta che lo nominava, gli si illuminavano gli occhi. Era determinato a seguire le sue orme e mi resi conto che per Iida, suo fratello era il suo idolo, un modello a cui ispirarsi. Proprio come lo è All Might per Izuku. Quindi per Iida, vincere questo Festival dello Sport, è praticamente una questione personale. E anche se il suo “tradimento” ci aveva sconvolti, le brutte notizie non erano finite.
Tsuyu: “Akira…”
Ci girammo verso Tsuyu. Aveva lo sguardo basso e non riusciva a guardarci in faccia. E abbiamo capito.
Tsuyu: “Akira, ragazzi…perdonatemi…”
Ochaco: “No, Tsuyu! Anche tu?!”
Tsuyu: “Mi dispiace tanto…ma Iida ha ragione. Io…”
Akira: “Va tutto bene, Tsuyu. Vai pure. E buona fortuna.”
Mi diede un ultimo sguardo dispiaciuto e si allontanò. Non vi nascondo che stavo male. Ma rimasi impassibile. Sentendo il mio turbamento, Amon provò a dire qualcosa, ma non avevo voglia di parlare.”
Amon: “Ehi, ragazzo…”
Akira: “Non ora, Amon. Non ora.”
Amon: “Va bene.”
Izuku: “Akira…”
Akira: “Sto bene, ragazzi. In fondo, è meglio così. Ormai, è una lotta per la sopravvivenza. Non c’è spazio per i sentimenti. E l’amicizia…è un lusso che non possiamo più permetterci. Se vogliono davvero i nostri punti, dovranno lottare per averli! Perché noi li difenderemo fino alla fine! A qualunque costo!”
Più che a loro, quel discorso era rivolto a me stesso. Ormai abbiamo tutti contro. Durante la sfida non avranno alcuna pietà, perciò non dovrò averne neanch’io. Se è questo ciò che quegli ipocriti dei Pro Heroes vogliono insegnarci, allora dimostrerò di aver imparato bene la lezione. Molto bene.
All’improvviso, abbiamo sentito qualcuno ridacchiare.
????: “Uh, uh, uh! C’era da aspettarselo, dato che siete gli uomini da battere!”
Non appena io e Izuku ci voltammo, ci siamo ritrovati il viso della Ragazza Gadget a pochi centimetri dai nostri.
Ragazza Gadget: “FATE SQUADRA CON ME, PRIMI CLASSIFICATI!!!”
Izuku: “Waaah! Sei troppo vicina!”
Akira: “Un momento, ti conosco! Sei la ragazza-gadget del dirupo!”
Ochaco: “Ma certo! Quella del salto pazzesco!”
Ragazza Gadget: “Sono della Sezione Support: Mei Hatsume, al vostro servizio!”
Si tolse i suoi strani occhiali, mostrando degli occhi ancora più strani: sembravano due mirini.
Hatsume: “È vero, non vi conosco, ma voglio sfruttare la vostra posizione!”
Akira: “Cavolo, va bene essere diretti, ma questa esagera!”
Hatsume: “La sfida graviterà intorno a voi due, giusto? Quindi, chiunque farà squadra con voi si ritroverà sotto i riflettori. Perciò, sarà la mia occasione per farmi notare dalle Grandi Imprese e far vedere loro le potenzialità dei miei gioiellini! In altre parole, finalmente le mie invenzioni avranno tutta l’attenzione che meritano!”
Ochaco provò a dire qualcosa, ma Hatsume l’ha completamente ignorata, concentrandosi di più su di me e Izuku.
Hatsume: “La Sezione Support fornisce tutto l’equipaggiamento necessario a facilitare l’utilizzo del quirk. Sono sicura che, fra tutti i miei gioiellini, ne troverete qualcuno adatto a voi!”
Poco dopo, tirò fuori quelli che sembravano dei jet pack.
Hatsume: “Questi sono i miei preferiti! Mi sono ispirata al jet pack di un certo Hero, aggiungendoci un mio tocco personale!”
Izuku: “Un momento! Ma assomigliano molto al jet pack di Air Jet, il mitico Buster Hero! Lo adoro! La sua agenzia è vicina al mio appartamento!”
Hatsume: “Davvero?! Dici sul serio?!”
Iniziarono a discutere con grande entusiasmo, mentre io mi mettevo vicino a Ochaco.
Akira: “Wow, si capiscono al volo!”
Ochaco: “Già, se non altro, vanno d’accordo.”
Mi accorsi del turbamento nella sua voce e che non era la prima volta. In effetti, è dall’esame d’ammissione che sospetto ci sia uno speciale feeling tra Ochaco e Izuku. Tanto per cominciare, ogni volta che lei è vicina, Izuku torna a essere il ragazzino timido e balbettante che ho conosciuto. E poi, quando Ochaco ha raccontato la situazione finanziaria dei suoi genitori e Izuku l’ha incoraggiata a non arrendersi, lei lo ha ringraziato con un sorriso “speciale”. Conoscevo bene quel sorriso, perché è lo stesso Tsuyu ha fatto al nostro primo appuntamento. E ora l’ho rivisto in Ochaco.
Akira: “Vuoi vedere che…?”
Amon: “Eh sì, ragazzo. Sembra che, fra i tuoi due amici, ci sia del tenero.”
Akira: “In effetti, stanno bene insieme. Sembrano quasi pensare allo stesso modo. Sarebbero un’ottima coppia.”
Amon: “Forse potresti dargli una mano.”
Akira: “Forse, ma non oggi. Abbiamo altro a cui pensare. Non è il momento per fare il cupido.”
Akira: “Molto bene, grazie ad Hatsume abbiamo recuperato un po' di potenza di fuoco, ma ancora non basta. Ci serve un’altra persona. Torno subito!”
Mi allontanai dagli altri, diretto verso la persona che avevo scelto. L’abbandono di Iida e Tsuyu ha demolito la strategia di Izuku. I quindici minuti stanno per scadere e le squadre avversarie sono quasi tutte formate. Tuttavia, non siamo ancora sconfitti! Una volta raggiunta quella persona, le metto una mano sulla spalla.
Akira: “Ci servi tu!”
Tokoyami si girò, guardandomi incuriosito.
Tokoyami: “Parliamone.”
Lo porto dagli altri, in modo che Izuku gli spieghi il suo ruolo nella squadra.
Izuku: “Il nostro scopo è evitare lo scontro, ma dobbiamo anche proteggerci da eventuali attacchi. Pertanto, voglio che tu sia il nostro muro difensivo! Non c’è bisogno che attacchi, quindi…”
Tokoyami: “Molto interessante. Vedete, il mio quirk si basa sull’oscurità: più essa è profonda, maggiore diventa la potenza di Dark Shadow, ma col rischio che diventi feroce e incontrollabile. Al contrario, sotto la luce del Sole, è più facile manovrarlo ma…la sua forza si riduce notevolmente. Midoriya, il fatto che tu e Akira, pur non sapendolo, abbiate ritenuto non necessario usarlo in attacco…è una scelta davvero singolare. Quindi usatemi pure. Mi affido a voi.”
Akira: “Ti ringrazio, Tokoyami. L’aiuto tuo e di Dark Shadow è bene accetto.”
Tokoyami: “Sono io che devo ringraziarti, Akira. Mi hai salvato la vita quando Godman ci ha attaccati. Sono in debito con te e oggi avrò l’occasione di ripagarti.”
Capendo cosa intendeva, annuii. A quel punto ci siamo equipaggiati con i gadget di Hatsume: ad Ochaco sono toccati gli stivali-hovercraft, mentre io e Izuku indossammo i jet pack. Poi abbiamo assemblato il cavallo: Tokoyami avrebbe fatto la testa mentre Hatsume e Ochaco sarebbero andate dietro. Io e Izuku avremmo fatto il cavaliere, risolvendo il problema di spazio: Tokoyami e Ochaco avrebbero sostenuto la mia gamba sinistra, mentre Hatsume e sempre Tokoyami avrebbero sostenuto la gamba destra di Izuku. Quanto alle altre due gambe, Hatsume ha messo nella parte centrale del cavallo, una piccola piattaforma dove io e Izuku potevamo poggiare i piedi. Da dei fori posti sui bordi, partivano dei lunghi cavi che si avvolgevano alla vita di Ochaco, Hatsume e Tokoyami. Nel frattempo, io avevo avvolto il braccio destro al fianco di Izuku e lui aveva fatto lo stesso con me, usando il braccio sinistro. In questo modo, avremmo potuto tenerci saldi, usando per combattere, le braccia rimaste libere. Era tutto un lavoro di equilibrio e coordinazione. Infine, ci siamo messi le fasce: la somma totale di tutti i nostri punti era di dieci milioni e trecentoventicinque, ma essendo dimezzato, io e Izuku ci siamo messi in tesa una fascia, ciascuna da cinque milioni e centosessantadue punti.
Present Mic: “OK, SIGNORE E SIGNORI! IL QUARTO D’ORA NECESSARIO PER FORMARE LE SQUADRE ED ELABORARE LA STRATEGIA È FINITO, E SUL CAMPO SI SONO ALLINEATE TUTTI I CAVALLI E I CAVALIERI! COMINCIA IL CONTO ALLA ROVESCIA PER LA BRUTALE BATTAGLIA ALL’ULTIMO SANGUE!”
Ormai eravamo pronti. Non si tornava più indietro.
Izuku: “Uraraka!”
Ochaco: “Pronta!”
Akira: “Hatsume!”
Hatsume: “Oh, sì!”
Izuku: “Tokoyami!”
Tokoyami: “Ci sono!”
Akira: “Dark Shadow!”
Dark Shadow: “Agli ordini!”
Izuku: “Mi raccomando!”
Akira: “Mettiamocela tutta!”
Present Mic: “TRE!...DUE!...UNO!...STAAART!!!”
Non appena fu dato il segnale, ad attaccarci subito furono non una, ma ben due squadre avversarie. La prima era composta da Hagakure, Jiro, Sato e Koda, mentre la seconda da Tetsutetsu, un ragazzo con la faccia da teschio, una ragazza con dei rovi spinosi al posto dei capelli e un ragazzo dai capelli scuri legati con una fascia.
Tetsutetsu: “In pratica, è una lotta per i dieci milioni di punti!”
Hagakure: “Ah, ah, ah! Midoriya, Akira, non avete scampo!”
Akira: “Accidenti! Ci attaccano da due fronti!”
Tokoyami: “E’ il destino di chi è al primo posto! Midoriya, Akira…scegliete!”
Izuku: “Allontaniamoci! Svelti!”
Faccia da Teschio: “*Tsk*Non così in fretta!”
All’improvviso, il terreno si fece molle e iniziammo ad affondare.
Ochaco: “Sprofondiamo!”
Izuku: “Deve essere il quirk di quel ragazzo!”
Akira: “Izuku, i jet pack!”
Izuku: “Reggetevi!”
Izuku e io attivammo i jet pack e, grazie al quirk di Ochaco, riuscimmo a liberarci, alzandoci in volo. Jiro ha provato ad attaccarci con i suoi Earphone Jack, ma Dark Shadow parò il colpo.
Tokoyami: “Bravo, Dark Shadow! Sorveglia sempre i nostri punti ciechi!”
Dark Shadow: “Ricevuto!”
Izuku: “Grandioso! Le nostre lacune nel proteggerci sono ampiamente compensate dalla tua difesa a media distanza omnidirezionale! Eccezionale, Tokoyami!”
Tokoyami: “È stato Akira a scegliermi.”
Akira: “E, a quanto pare, ho scelto bene.”
Ochaco: “Atterriamo!”
Utilizzando gli stivali-hovercraft, Ochaco ci fece atterrare in tutta sicurezza.
Hatsume: “Allora, che ve ne pare dei miei gioiellini?”
Izuku: “Abbiamo una mobilità perfetta! Hai fatto un lavoro incredibile, Hatsume!”
Hatsume: “Ih, ih, lo so!”
Ochaco: “*borbotta*ma sono stata io a farvi volare!”
Quel suo piccolo attacco di gelosia mi fece sorridere.
Akira: “Lo sappiamo, Ochaco. Ottimo lavoro!”
Abbiamo ripreso a correre, mentre le altre squadre continuavano a inseguirci.
Present Mic: “NON SONO ANCORA PASSATI NEMMENO DUE MINUTI ED È GIA’ IL CAOS! IN CAMPO C’E’ UN RECIPROCO FURTO DI FASCE! OLTRE AI DIECI MILIONI, C’E’ ANCHE CHI DA’ LA CACCIA AGLI ALTRI CLASSIFICATI!”
????: “Ah, ah, ah! Ma quale “reciproco furto”?! Akira, Midoriya! State in guardia, perché saremo noi a prenderci tutto!”
Ci voltammo in direzione della voce e abbiamo visto Shoji correre verso di noi con le sue braccia chiuse sulla schiena, come una crisalide.
Izuku: “Shoji è da solo? Ma è un gioco di squadra!”
Akira: “Qualcosa non torna!”
Tokoyami: “Non c’è tempo per questo! Ci attaccano da ogni parte! Prendiamo subito le distanze o non avremo scampo!”
Akira: “Hai ragione, muoviamoci!”
Ma non appena ci abbiamo provato, Ochaco ha pestato qualcosa, restandone bloccata.
Akira: “Ochaco, che succede?”
Ochaco: “Non lo so! Non riesco a staccarmi!”
Izuku: “Ma…è la gelatina di Mineta! Da dove arriva?”
????: “Ah, ah! Guarda bene, Midoriya!”
La voce proveniva dalla crisalide sulla schiena di Shoji e con nostra sorpresa, abbiamo visto Mineta sporgere da essa.
Izuku: “EEEH?! Non credevo fosse permesso!”
Akira: “Occhio!”
Dalla crisalide schizzò fuori un’appendice sinuosa, diretta verso di noi. Io e Izuku piegammo la testa di lato, mentre l’appendice ci passava in mezzo per poi rientrare nella crisalide.
Tokoyami: “Quella sembrava…una lingua.”
Akira: “Lingua?! Oh, no!”
????: “Ribbit. Ottimi riflessi, Akira.”
Con mio sgomento, vidi che anche Tsuyu si era schierata con Mineta.
Izuku: “Anche tu, Asui?!”
Tsuyu: “Ti ho già detto di chiamarmi “Tsuyu”.”
Tsuyu e Mineta iniziarono a bombardarci con colpi di lingua e palle appiccicose che io e Izuku, impossibilitati nello spostarci, schivavamo a malapena.
Present Mic: “IL TEAM MINETA, SFRUTTANDO LA GRANDE DIFFERENZA DI CORPORATURA, SEMBRA PROPRIO UN CARRO ARMATO! E STA PROCURANDO NON POCHI PROBLEMI AL TEAM MIDORIYA-FUDO!”
Mentre continuavamo a schivare gli attacchi di Mineta e Tsuyu, la squadra di Tetsutetsu tornava alla carica. Dovevamo fare qualcosa e subito.
Akira: “Adesso basta!”
Non appena Tsuyu lanciò di nuovo la lingua, l’afferrai con la mano ed emisi abbastanza calore da bruciargliela leggermente, ma senza farle troppo male.
Tsuyu: “GHAAAK!”
Akira: “Scusa, Tsuyu.” “Ora, Izuku!”
Attivando di nuovo i jet pack, riuscimmo a rialzarci in volo, ma una suola degli stivali-hovercraft rimase attaccata a terra, strappandosi.
Hatsume: “Nooo, il mio gioiellino si è strappato!”
Akira: “Mi dispiace, ma era necessario se volevamo staccarci!”
Ad un tratto, sentendo delle esplosioni, abbiamo visto Bakugo volare verso di noi, come un proiettile umano.
Izuku: “Kacchan?!”
Bakugo: “Non montatevi la testa, rifiuti umani!”
Fece brillare la mano, pronto a colpire.
Bakugo: “DATEMI LE FASCEEEE!!!”
Akira: “MAIIIIIIII!!!!!!”
Ho agito d’istinto, sparando un potente fascio di calore dalla mano, sopraffando l’esplosione di Bakugo e centrandolo in pieno.
Bakugo: “AARRRGH! Brutto…!”
Un lungo nastro adesivo si attaccò a Bakugo, riportandolo alla sua squadra, composta da Kirishima, Ashido e Sero.
Present Mic: “BAKUGO SI È ALLONTANATO DAL CAVALLO! MA È VALIDO?!”
Midnight: “Tecnicamente, sì! A patto di non poggiare i piedi a terra.”
Akira: “Che diavolo mi è preso?! Quel raggio era di un’intensità tale che, se l’esplosione di Bakugo non l’avesse attutito, avrebbe potuto ucciderlo! Devo fare molta attenzione!”
Nel frattempo, siamo riusciti ad atterrare ma, avendo uno stivale danneggiato, abbiamo avuto qualche difficoltà, rischiando anche di sbandare.
Ochaco: “Deku! Con un solo stivale mi viene difficile controllare l’atterraggio!”
Akira: “Anch’io ho un problema: durante lo scontro con Bakugo, ho rotto senza volerlo l’interruttore del mio jet pack! Non posso più usarlo!”
Izuku: “Con due gadget danneggiati, atterrare sarà molto più difficile e volare, praticamente impossibile! Temo che, d’ora in poi, dovremo affidarci unicamente al quirk di Uraraka, a Dark Shadow e ai tuoi poteri, Akira!”
Akira: “Hai dimenticato la tua intelligenza, testone!”
Present Mic: “I PRIMI CLASSIFICATI VENGONO CONTINUAMENTE PRESI DI MIRA! PER QUANTO RIGUARDA I PUNTI, PROVIAMO A STILARE UNA CLASSIFICA INIZIALE, DOPO SETTE MINUTI DI GIOCO!”
Il tabellone mostrò la classifica, ma il risultato non era quello che ci aspettavamo.
Present Mic: “MA…CHE SUCCEDE?! A PARTE MIDORIYA E FUDO, LA SEZIONE A HA DEI RISULTATI MEDIOCRI! E BAKUGO HA APPENA PERSO TUTTI I SUOI PUNTI! COM’E’ POSSIBILE?!”
Anch’io trovavo difficile crederlo, ma dopo averci attaccati, Bakugo aveva abbassato la guardia e così una squadra della 1-B, capitanata da un ragazzo biondo con gli occhi azzurri e l’aria snob, ne ha approfittato, riuscendo a rubargli la fascia.
Biondo Snob: “Voi della 1-A siete davvero ingenui!”
Bakugo: “Maledetto! Ridammelo subito!”
Biondo Snob: “Dal momento che Midnight ha parlato di “prima prova”, era difficile pensare che, già alle eliminatorie, avrebbero ridotto così drasticamente il numero dei partecipanti, non credi? Perciò, io e i miei compagni abbiamo deciso di correre in modo da non finire al di sotto di una certa posizione…diciamo, non oltre la quarantesima. Dopotutto, è inutile affannarsi per un posto momentaneo, no?”
Kirishima: “Quindi…eravate tutti d’accordo?!”
Biondo Snob: “Non proprio. Ma è comunque un buon piano, non trovate? (rivolto a Bakugo) Piuttosto, tu sei molto famoso, sai? Sei la vittima di quel Villain melmoso! La prossima volta devi assolutamente dirmi cosa si prova a essere attaccati da un Villain una volta all’anno!”
Quel biondo snob doveva essere scemo, suicida o entrambe le cose. Perché quello che vidi dopo, fu una visione che mi porterò nella tomba: l’espressione assunta da Bakugo fu la più terrificante che avessi mai visto. Puro istinto omicida.
Bakugo: “*ringhia*Ascoltami, Kirishima…ho appena deciso di cambiare programma!”
Kirishima si girò verso di lui e impallidì.
Bakugo: “Deku e Fudo dovranno aspettare! In questo momento…ANNIENTIAMO QUESTI PARASSITI!!!”
Intanto, noi da lontano abbiamo osservato tutto.
Akira: “Wow! Non ho mai visto Bakugo così infuriato! Quegli idioti della 1-B non si rendono conto di cosa hanno appena scatenato!”
Izuku: “È vero. Ma è altrettanto preoccupante, il fatto che avevano elaborato una strategia a lungo termine alle eliminatorie, accontentandosi degli ultimi posti. In questo modo, hanno avuto tutto il tempo di analizzare noi e i nostri quirk, studiando le contromosse necessarie e aspettando il momento giusto per passare all’attacco!”
Akira: “Se le cose stanno così…noi non saremmo gli unici a essere presi di mira!”
Izuku: “E’ quello che temo! In questo caso, ragazzi, dobbiamo continuare a scappare, fino alla fine…!”
Le ultime parole famose. Non appena ebbe finito, ci siamo dovuti fermare perché un’altra squadra ci si era parata davanti. Li abbiamo riconosciuti subito.
Izuku: “*Uff…*Temo che sarà più dura del previsto.”
Akira: “In effetti…mi chiedevo quando si sarebbero fatti avanti.”
A sbarrarci la strada, c’era la squadra di Todoroki.
Present Mic: “BENE, GENTE! A SOLI SETTE MINUTI DALLA FINE, MENTRE MOLTE SQUADRE PERDONO PUNTI E LA SEZIONE B RECUPERA TERRENO, LA DOMANDA CHE TUTTI SI CHIEDONO È: “A CHI ANDRANNO I DIECI MILIONI DI PUNTI?!”
Todoroki: “Midoriya, Fudo…il primo posto…SARA’ MIO!”
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo! Allora…ne sono successe di cotte e di crude in questo capitolo, non è vero? La squadra di Akira e Izuku si è scontrata con molti avversari, riuscendo sempre a cavarsela. Ma adesso deve vedersela con Todoroki e sarà uno scontro al cardiopalma. Ci vediamo al prossimo capitolo. Alla prossimaaaaaaaaaa!

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Capitolo 27
*** Una vittoria in extremis ***


Saaaaaaalve a tutti! Sono ancora vivo! Chiedo scusa a tutti per l’enorme ritardo, ma il blocco dello scrittore è davvero micidiale. Questo capitolo mi è uscito praticamente un pezzo alla volta. Ma finalmente l’ho finito. E adesso vi lascio alla lettura. Finalmente si concluderà la lotta sulle spalle. Divertitevi!
 
 
 
 
Una vittoria in extremis
 
 
Akira POV
Erano passati solo sette minuti da quando era iniziata la lotta sulle spalle e io e Izuku, finora, ce la siamo cavata alla grande. Abbiamo subito attacchi di ogni tipo dalle squadre avversarie, riuscendo sempre a sfuggirgli. Fino ad ora. Adesso, dobbiamo affrontare i pezzi da novanta: Todoroki e la sua squadra.
Tokoyami: “Speravo li dovessimo affrontare più avanti nella sfida. Ma a quanto pare…ce l’hanno proprio con noi.”
Akira: “E questo li rende ancora più pericolosi!”
Izuku: “Manca metà del tempo! Non cedete e state all’erta! Ad attaccarci…non sarà soltanto una squadra!”
Infatti, dietro Todoroki, le altre squadre si stavano lanciando alla carica. Ma Todoroki aveva un piano.
Todoroki: “Iida, procedi.”
Iida: “Ok!”
Todoroki: “Yaoyorozu, prepara la difesa e la trasmissione.”
Momo: “Subito!”
Todoroki: “Kaminari…”
Kaminari: “Lo so, lo so! Tenetevi forte…”
Iida, cominciò a correre verso di noi, Momo creò una protuberanza che le usciva dal braccio e andava a terra, e anche un telo isolante che Todoroki usò per coprire sé stesso, Iida e Momo. Ma fu il ghigno di Kaminari ad allarmarmi.
Akira: “Oh, cazzo! Tokoyami, copertura!”
Kaminari: “Beccatevi questa: SCARICA ELETTRICA INDISCRIMINATA DA UN MILIONE E TRECENTOMILA VOLT!”
Il corpo di Kaminari rilasciò una potente scarica elettrica che paralizzò tutte le squadre nelle vicinanze. Noi riuscimmo a salvarci solo perché Dark Shadow ci ha fatto da scudo. Todoroki afferrò con la mano destra la protuberanza creata da Momo, attivando il suo quirk di ghiaccio e congelando il terreno dietro di sé, bloccando così le squadre avversarie e, allo stesso tempo, rubando loro le fasce. Dopodiché creò dei muri di ghiaccio per isolare gli altri e tagliarci le vie di fuga. Chiaramente, il suo obbiettivo eravamo noi. Ma non era l’unico problema.
Izuku: “Accidenti! Il mio jet pack si è guastato!”
Akira: “*sarcastico* Splendido. Altre buone notizie?!”
Hatsume: “Il mio gioiellino! Ha ancora bisogno di una messa a punto!”
Ochaco: “Sono troppo forti! Non riusciremo a sfuggirgli!”
Tokoyami: “Proviamo con un diversivo!”
Akira: “D’accordo.”
Dark Shadow allungò le sue braccia verso la squadra di Todoroki, ma Momo creò un muro metallico che respinse l’assalto. Tentai di attaccarli con i miei raggi elettrici ma riuscirono a schivarli.
Izuku: “Il quirk “Creazione” di Yaoyorozu è un bel problema!”
Tokoyami: “No, il peggiore è Kaminari.”
Akira: “Che vuoi dire?”
Tokoyami: “Contro una corazza di luce…il potere di Dark Shadow è inutile.”
Io e Izuku spalancammo gli occhi, capendo cosa intendeva.
Izuku: “Ma certo! I lampi di Kaminari…!”
Akira: “Dark Shadow è fatto di oscurità, perciò la luce lo indebolisce.”
Tokoyami: “Finché Kaminari continua ad emettere scariche elettriche, attaccare è l’opzione peggiore. In più, tutto ciò incide sull’umore di Dark Shadow.”
Infatti, Dark Shadow stava tremando come una foglia.
Dark Shadow: “*intimidito*Odio la violenza.”
Akira: “Dannazione! Se è così, allora nemmeno io posso usare i miei attacchi!”
Izuku: “Cosa? Perché, Akira?”
Akira: “Perché i miei “Devil Beam” sono essenzialmente dei raggi elettrici, come le scariche di Kaminari. E ora che sappiamo del punto debole di Tokoyami, si rivelerebbero un’arma a doppio taglio: se li uso per danneggiare Todoroki, rischio di danneggiare anche noi stessi!”
Izuku: “Accidenti, non ci voleva! (rivolto a Tokoyami) Chi altro sa di questo tuo punto debole?”
Tokoyami: “Ne ho parlato soltanto a Koda, allo U.S.J. e ha giurato di mantenere il segreto. A parte lui, voi quattro siete gli unici a saperlo.”
Izuku: “Quindi, abbiamo un attacco ridotto e la nostra difesa è quasi inesistente…”
In quel momento, mi si accese la lampadina.
Akira: “…però loro non lo sanno. E in più Todoroki sta continuando a usare solo una parte del suo potere.”
Izuku capì subito cosa intendevo.
Izuku: “Ma certo! Continua a usare soltanto il lato destro, lasciando scoperto quello sinistro!”
Akira: “E questo ci dà un vantaggio: abbiamo scoperto il suo punto cieco! Dobbiamo solo resistere un altro po'.”
Izuku: “Sarà il nostro diversivo. Non temete, ragazzi! Conserveremo i nostri dieci milioni di punti, costi quel che costi!”
 
 
Bakugo POV
Quel bastardo di Fudo ha avuto la presunzione di respingere il mio attacco. E poi, per colpa sua, ho abbassato la guardia e quel biondo snob della 1-B non solo mi ha rubato la fascia, ha anche preso a insultarmi. Non posso lasciar correre!
????: “Monoma, piantala di stuzzicarlo! Siamo tutti sulla stessa barca!”
Monoma: “Oh, hai ragione. Non è affatto un comportamento da Hero. D’altronde si sente spesso parlare di Heroes che si fanno voler male e sui quali i Villain si accaniscono.”
Quel figlio di…! Come osa continuare a umiliarmi?! Basta!!! Stavolta ha passato il segno!
Kirishima: “Bakugo, per favore non dargli sazio a quello lì! Se non mantieni la calma e il sangue freddo, non ci riprenderemo mai i nostri punti!”
Bakugo: “*ghigna*Stai zitto e va’ avanti, Kirishima! In questo momento…il mio sangue è freddissimo! Riprendiamoci la fascia!”
Kirishima: “*sospira*E va bene! Ma contiamo su di te!”
Ci siamo lanciati all’attacco di quel biondino, che ci stava aspettando con quel suo sorrisino fastidioso. Ora vedrai come te lo strappo via dalla faccia!”
Bakugo: “Sparisci, immondizia!!!”
Gli scarico addosso il mio colpo, ma lui riesce a deviarlo con un braccio per poi alzare l’altro e…lanciarmi addosso la mia stessa esplosione! Ma che…?!”
Monoma: “Oooh, ma guarda… Hai davvero un bel quirk, lo devo ammettere!”
Kirishima: “Bakugo, hai un sosia?!”
Bakugo: “*Grrr!*Maledizione!”
Lo colpisco di nuovo in faccia e stavolta lo prendo. Ma non appena si schiarisce il fumo, mi aspetta una brutta sorpresa: le sue braccia si erano indurite, come quelle di Kirishima!
Monoma: “Come ho già detto, hai un bel quirk… ma il mio è meglio.”
Kirishima: “Cosa?! Adesso ha anche il mio quirk?! Ho un altro sosia anch’io?!”
Bakugo: “No, idiota! La verità è che lui…ci sta copiando.”
Il biondino cominciò a sghignazzare.
Monoma: “Eheh, risposta esatta. Io sono Neito Monoma e il mio quirk si chiama “Copy”. Ovvero, posso usare a mio piacimento e solo per cinque minuti, i quirk delle persone con cui vengo a contatto. Purtroppo non posso usarli contemporaneamente. Sono un po' deluso che tu ci abbia messo così tanto ad accorgertene. Perfino un idiota l’avrebbe capito al volo.”
Non faccio in tempo a dirgli in faccia ciò che penso di lui, che io e la mia squadra veniamo colpiti da una sostanza viscosa simile a colla, lanciata da un grosso tizio che sembra un termitaio vivente.
Monoma: “Oh, Bondo. Anche tu mi attacchi?”
????: “Monoma, dobbiamo filarcela! Con questi punti, rientreremo sicuramente tra i primi quattro classificati!”
Si allontanarono in fretta e furia, mentre noi non potevamo muoverci perché bloccati da quella strana colla.
Kirishima: “Maledizione, si è indurita! Non riesco a staccarmi!”
Ashido: “Aspetta! Provo a scioglierla col mio quirk!”
Sero: “Ok, ma sbrigati! Siamo senza punti!”
Come se non bastasse, quel biondino si volta e ricomincia a sfottermi.
Monoma: “Non te la prendere…a volte si vince e a volte si perde. D’altronde il tuo amico, quello del discorso, aveva detto che nella sua classe c’erano tipi con problemi di rabbia. Alludeva a te, vero? Oppure rientri nella categoria degli idioti? Ad ogni modo, siete entrambi avventati e ingenui. Ne avete di cose in comune. Non è che per caso siete parenti?”
QUESTO!!! È!!! TROPPO!!! Venire paragonato a quel bastardo di Fudo è più di quanto io possa sopportare! Ora basta! Spazzerò via quel biondino, riprendendomi la fascia. Poi toglierò di mezzo Deku e Fudo, appropriandomi dei dieci milioni di punti e raggiungendo il primo posto! Anzi, no! Perché accontentarsi? Farò terra bruciata intorno a me, annientando chiunque proverà a fermarmi! Diventerò l’Hero più forte che ci sia! A qualunque costo!
 
Nessun POV
A circa un minuto dalla fine della sfida, la squadra di Akira e Izuku era rinchiusa dentro una specie di recinto di ghiaccio, alla mercé della squadra di Todoroki.
Present Mic: “MANCA CIRCA UN MINUTO! TODOROKI È RIUSCITO A TRASFORMARE IL TUTTO IN UNA SFIDA A DUE, IN MODO DA POTERSI IMPADRONIRE SUBITO DEI DIECI MILIONI DI PUNTI IN POSSESSO A MIDORIYA E FUDO! O ALMENO COSI’ CREDEVA FINO A CINQUE MINUTI FA! I DUE INSEGUITI, FINORA, SONO SEMPRE RIUSCITI A SFUGGIRGLI ANCHE IN QUESTO SPAZIO RISTRETTO, DIMOSTRANDO UN AFFIATAMENTO E UNA COORDINAZIONE A DIR POCO SORPRENDENTE! QUESTI RAGAZZI CI STANNO REGALANDO UNO SPETTACOLO SENZA PRECEDENTI!”
Ogni volta che la squadra di Todoroki si muoveva per attaccarli, Izuku e Akira si spostavano a destra, mantenendosi sul suo lato sinistro. Questa mossa è balzata agli occhi di quattro attenti osservatori: da una parte, nell’area degli spalti riservata agli insegnanti dello Yuei, c’era All Might nella sua vera forma che osservava la scena soddisfatto.
All Might: “Ben fatto, ragazzi. Ottima strategia.”
Dall’altra parte, in mezzo al pubblico, c’erano Jun e Lyann, arrivate allo stadio da qualche minuto.
Lyann: “Ma allora quei due tonti ce l’hanno un cervello!”
Jun: “Sono riusciti a fare tesoro di quanto hanno appreso durante l’allenamento.”
Lyann: “Già. Soprattutto durante la corsa. Devo ammettere che non mi aspettavo un risultato simile, trattandosi di una competizione.”
Jun: “Heh, la verità è che Akira e Izuku non riescono a vedersi come rivali. Almeno, non troppo a lungo. La loro amicizia supera la voglia di competere. E se da una parte è una buona cosa, rischia però di rivelarsi un grosso ostacolo. Se vogliono diventare dei veri Heroes, dovranno imparare a saper prendere decisioni difficili, per un bene superiore, andando anche contro gli affetti più cari.”
Mentre discutevano, non notarono la figura che, nella zona elevata degli spalti, osservava la scena. Era un uomo alto e muscoloso con i capelli rossi e appuntiti. Indossava una tuta nera aderente con dei parabraccia bianchi, stivali coperti da fiamme e una cintura nera. Ma la caratteristica più insolita era che il viso e parte della tuta…erano avvolti dal fuoco. Quest’uomo era Endeavor, il Flame Hero. E aveva lo sguardo concentrato su Todoroki, guardandolo con disprezzo.
Endeavor: “*Tsk*Deficiente. Hanno scoperto il tuo punto debole. Ti sei lasciato fregare da quei due inetti. Che delusione! Così impari a fare di testa tua!”
Nel frattempo, sul campo, Todoroki stava analizzando la strategia adottata dagli avversari.
Todoroki: “Uhm, continuano a mantenere le distanze, restando sul lato sinistro. Così se cerco di congelarli, colpirei Iida, fregandomi da solo. Non posso usare il ghiaccio in modo avventato, finché continuano a muoversi in quel modo, Tokoyami può parare le scariche di Kaminari, Fudo può attaccarci a distanza e il tempo è agli sgoccioli. Maledizione, ho le mani legate!”
Akira e Izuku si accorsero dello stato d’animo di Todoroki.
Akira: “Guardalo, è in crisi.”
Izuku: “Manca meno di un minuto. Dobbiamo resistere!”
Akira: “Ok, e poi pos-AAAARRGH!!!”
Izuku: “AKIRA!”
All’improvviso, un dolore lancinante si insinuò nella testa di Akira che cominciò a urlare e dimenarsi, mettendo a repentaglio la stabilità del cavallo.
Ochaco: “Akira, smettila di agitarti! Non riusciamo a reggerti!”
Hatsume: “Ehi, ma che ti prende?!”
Tokoyami: “Dark Shadow, tienilo fermo!”
Izuku: “No, resta in difesa! Ci penso io!”
Izuku cercò di tenere fermo Akira.
Izuku: “Akira, sono io, Izuku! Parlami! Che ti sta succedendo?!”
Akira: “*ngghh*Non adesso…NON ADESSOOOOOOAAAAARRGGHHHHH!!!”
Izuku: “Che cosa, Akira?! Di che stai parlando?!”
All’insaputa di tutti, Akira stava avendo un altro flashback raffigurante lui e Todoroki da bambini: entrambi erano in cima a un albero molto alto e si stavano divertendo. All’improvviso, Akira scivolò rischiando di cadere. Si aggrappò al ramo ma perdeva lentamente la presa, mentre Todoroki gli tendeva la mano per aiutarlo. Intanto, nel presente, Todoroki e la sua squadra osservavano l’improvvisa crisi di Akira.
Kaminari: “Si può sapere che gli prende ad Akira? Sta dando i numeri!”
Momo: “Potrebbe trattarsi di un diversivo per distrarci. Ma ho i miei dubbi.”
Iida: “Ragazzi! È la nostra occasione!”
Todoroki: “Iida…?”
Iida: “Manca meno di un minuto, dopodiché non sarò più utilizzabile. Mi affido a voi!”
Todoroki: “Ma, Iida…”
Iida: “Forza, Todoroki! PRENDI QUELLE FASCE!!!”
I tubi di scappamento che Iida aveva nelle gambe rilasciarono delle fiammate blu, diventando roventi.
Iida: “TORQUE OVER! RECIPRO BURST!!!”
La squadra di Todoroki partì a razzo verso quella di Izuku e Akira, nel momento esatto in cui quest’ultimo si riprese dal flashback. Ma era troppo tardi: prima che possano fare qualcosa, Todoroki riesce a strappare le fasce a entrambi.
Present Mic: “MA…MA CHE È SUCCESSO?! ERA VELOCISSIMO! IIDA, SE AVEVI UNA SIMILE ACCELLERAZIONE, PERCHE’ NON L’HAI USATA ALLE ELIMINATORIE?!”
Todoroki: “Iida…cosa hai fatto?”
Iida: “Aumentando forzatamente le torsioni e il numero di giri del motore, riesco a generare una potenza esplosiva. Purtroppo, come effetto collaterale, per un po' rimango in panne. È la prima volta che mostro questa tecnica segreta ai miei compagni di classe.”
Si girò verso Akira e Izuku, con un sorriso di sfida.
Iida: “Midoriya…Akira…mi sembrava di essere stato chiaro quando ho detto…che vi avrei sconfitto!!!”
Present Mic: “INCREDIBILE SVOLTA DEGLI EVENTI! TODOROKI DOMINA LA SCENA CON DIECI MILIONI DI PUNTI! E MIDORIYA E FUDO PRECIPITANO NEL BARATRO DEGLI ZERO!”
La squadra di Akira e Izuku era sconvolta. In un attimo avevano perso i punti difesi con tanta fatica. Akira era quello che stava peggio di tutti.
Akira: “Dannazione! Doveva venirmi proprio adesso quel dannato flashback?!” “Maledizione, non può finire così!”
Izuku: “Infatti non finirà così! Manovra di sfondamento!”
Tokoyami: “Aspetta! Finché c’è Kaminari, siamo svantaggiati in attacco! Forse sarebbe meglio mirare ai punti degli altri…”
Izuku: “No! Non sappiamo come sono distribuiti! Non abbiamo scelta!”
Akira: “Mi dispiace, ragazzi. È tutta colpa mia…”
All’improvviso, Ochaco iniziò a spingere il gruppo.
Ochaco: “Forza, andiamo!”
Izuku: “Uraraka…!”
Ochaco: “Riprendiamoci quelle fasce, Deku! A tutti i costi!”
Akira: “Ma, Ochaco…”
Hatsume: “Ha ragione, non abbiamo ancora perso!”
Tokoyami: “Abbiamo faticato fin troppo, per fermarci adesso! A questo punto…DOBBIAMO ANDARE FINO IN FONDO!”
Izuku e Akira rimasero colpiti dalla tenacia dei loro compagni. E fu allora che capirono: questa cosa non riguardava più soltanto loro. Ben tre persone stavano dando loro fiducia. Perciò adesso dovevano ripagarla. Si guardarono l’un l’altro, scambiandosi uno sguardo determinato.
Izuku: “D’accordo, si parte!”
Akira: “SHOTOOO! HAI QUALCOSA CHE CI APPARTIENE!”
L’intera squadra si lanciò all’attacco di Todoroki. Izuku caricò il braccio destro con il One for All, Akira avvolse il sinistro con l’energia rossa, mentre sul volto gli spuntavano i simboli rossi e i canini gli si allungavano. Era il momento di tentare il tutto per tutto.
Izuku: “AKIRA! AL MIO SEGNALE!”
Akira: “GRRAAAAAHHHH!!!”
 
(Nel frattempo, dall’altra parte del campo)
 
Present Mic: “MANCA MENO DI UN MINUTO E TODOROKI E’ AL PRIMO POSTO CON BEN QUATTRO FASCE! È RIUSCITO A STRAPPARE I DIECI MILIONI DI PUNTI A FUDO E MIDORIYA!”
Monoma: “Siamo secondi? Forse abbiamo un po' esagerato. Oh beh, tanto vale difendere questo posto.”
????: “Ehi, aspetta! Ho detto aspetta!”
Monoma: “*uff*Ancora tu. Sei un essere così fastidioso…”
Ma non appena Monoma si girò, vide Bakugo usare una sua esplosione per lanciarsi in aria, dritto verso di lui.
Kirishima: “Piantala di fare di testa tua, Bakugo!”
Monoma: “Tsuburaba! Difesa!”
Tsuburaba, il ragazzo che faceva la testa del cavallo, prese un grosso respiro per poi rilasciare un flusso d’aria che si solidificò, fermando Bakugo.
Tsuburaba: “Ah ah! È un muro invisibile! Ben ti sta!”
Ma avevano sottovalutato la furia di Bakugo. Questi, con un’altra esplosione, distrusse il muro e afferrò delle fasce al collo di Monoma, mentre Sero sparava del nastro adesivo che si legò a Bakugo e lo tirava indietro.
Monoma: “Me ne ha prese due!”
Tsuburaba: “Tranquillo, siamo quarti! Kendo è congelata e non può muoversi. E ci è rimasta ancora una fascia!”
Monoma: “Ok, proteggiamo almeno questa!”
Present Mic: “LA SQUADRA DI BAKUGO CONQUISTA DUE FASCE E BALZA IN TERZA POSIZIONE! LA CLASSIFICA CONTINUA A CAMBIARE FINO ALLA FINE! È L’ENERGIA DELLA GIOVINEZZA!”
Sero: “Ti avevo detto di avvisare quando salti!”
Kirishima: “Però almeno così siamo sicuri di passare…”
Bakugo: “NON E’ ANCORA FINITA! Dobbiamo assolutamente arrivare primi, sono stato chiaro?! Ormai non posso più intraprendere un’azione solitaria! Quindi, che vi piaccia o no, collaboriamo! L’obbiettivo è uno solo: riprenderci i nostri punti…e puntare ai dieci milioni!!!”
Kirishima, Ashido e Sero: “D’accordo!”
Bakugo: “Faccia Piatta! Vai col nastro!”
Sero: “Ok, ma mi chiamo Sero!”
Sero sparò il suo nastro adesivo verso il gruppo di Monoma, apparentemente mancandoli.
Bakugo: “Occhi Neri! Sciogli leggermente il terreno davanti a noi!”
Ashido: “Il mio nome è Mina Ashido!”
Ashido gettò il suo acido a terra e Bakugo fece la sua mossa: usando le sue esplosioni come propulsione, creò un effetto fionda che sparò lui e il suo gruppo verso quello di Monoma. L’acido di Ashido serviva a rendere il terreno più scivoloso, facendogli prendere più velocità mentre il nastro di Sero gli faceva mantenere la direzione giusta. Monoma li vide arrivare e, copiando il quirk di Tsuburaba, eresse un muro d’aria. Ma fu tutto inutile: con una grossa esplosione, Bakugo spazzò via il muro, strappando a Monoma l’ultima fascia che aveva. Questa strategia non passò inosservata a All Might.
All Might: “Giovane Bakugo, anche se nessuno te l’ha spiegata, hai capito molto bene la differenza tra chi punta sempre a essere il primo…e chi no!”
Present Mic: “BAKUGO NON HA UN BRICIOLO DI PIETA’! CON QUESTA MOSSA SI PORTA AL SECONDO POSTO! QUANDO SI METTE IN TESTA QUALCOSA, VA FINO IN FONDO! UN VERO PERFEZIONISTA! SU RAGAZZI, DATEVI DA FARE! MANCANO SOLO VENTI SECONDI!”
Bakugo si legò al collo le fasce e si voltò in direzione della muraglia di ghiaccio.
Bakugo: “E adesso…tocca a Deku, Todoroki…e soprattutto a Fudo! Ti spazzerò via!!!”
All’interno del recinto di ghiaccio, Izuku e Akira stavano lanciando un ultimo attacco a Todoroki. Izuku protese il braccio, carico di One for All, verso di lui che, in tutta risposta, alzò il sinistro per ripararsi ma, senza volerlo, lo infiammò.
Izuku: “Non lo devo colpire, ma devo passargli abbastanza vicino…come se stessi tagliando…l’aria!”
Izuku mosse il braccio così in fretta da causare uno spostamento d’aria che spense le fiamme di Todoroki. Quest’ultimo si accorse di cos’era successo al suo braccio.
Todoroki: “Ma cosa…? La mia sinistra…”
Akira capì che era il segnale.
Akira: “Tiene le fasce legate al contrario per nascondere i punti, ma le nostre devono essere quelle più in alto, che ha legato per ultime!”
Approfittando della distrazione, afferrò le fasce e gliele strappò via, mentre si allontanavano.
Akira: “Le ho prese! LE HO PRESEEEE!!!!!”
Present Mic: “A SOLI DICIASSETTE SECONDI, ANCHE QUI ABBIAMO UNA RABBIOSA RICONQUISTA!”
Hatsume: “Un momento, ma…sono quelle sbagliate?!”
Akira e Izuku guardarono le fasce e, con loro shock, capirono che era vero.
Akira: “Settanta e venti punti! Insieme fanno novanta punti! Non bastano!”
Izuku: “Dannazione, ci ha fregati!”
Momo: “Prevedendo un attacco del genere, abbiamo invertito la posizione delle fasce! Siete degli ingenui!”
Present Mic: “COMINCIA IL CONTO ALLA ROVESCIA! DIECI SECONDI!”
In preda alla disperazione, Akira e Izuku attaccarono nuovamente Todoroki che era pronto a riceverli, mentre una parte del muro esplose e Bakugo sbucava dal fumo. I contendenti erano vicini l’uno all’altro, finché…
Present Mic: “TIME UP!”
Tutti quanti si bloccarono. Era finita.
Present Mic: “LA PROVA DI LOTTA SULLE SPALLE È TERMINATA! VEDIAMO SUBITO QUALI SONO LE SQUADRE AD ESSERSI AGGIUDICATE I PRIMI QUATTRO POSTI!”
Il tabellone mostrò i risultati finali.
Present Mic: “AL PRIMO POSTO, IL TEAM TODOROKI!”
La squadra era soddisfatta tranne, stranamente, lo stesso Todoroki.
Present Mic: “SECONDO POSTO, IL TEAM BAKUGO!”
Ashido: “Uffaa, eravamo così vicini alla vetta!”
Sero: “Beh, il secondo posto non è così male.”
Kirishima: “Prova a dirlo a lui.”
Indicò Bakugo seduto a terra che ringhiava di rabbia.
Present Mic: “TERZO POSTO, TEAM TETSUTE…UH?! IL TEAM SHINSO?! QUANDO C’E’ STATA QUESTA SOSTITUZIONE?!”
Shinso sorrise soddisfatto mentre i suoi compagni Ojiro, Aoyama e un ragazzo basso, con grandi occhi e i capelli azzurri, si guardavano intorno disorientati.
Shinso: “Ottimo lavoro, ragazzi.”
Akira crollò in ginocchio, dando un pugno al terreno.
Izuku: “*depresso*Ragazzi, io…non so proprio come scusarmi…”
Akira: “Infatti non devi, Izuku. Tu sei stato perfetto. Lo siete stati tutti. Sono io quello che deve scusarsi. È colpa mia. È solo colpa mia se abbiamo perso! Mi dispiace…vi ho delusi.”
Izuku: “Akira…”
Ochaco: “Ehm, ragazzi?”
Si voltarono verso Hatsume e Ochaco, che indicavano Tokoyami.
Tokoyami: “Dopo il vostro primo attacco, Todoroki ha mostrato chiari segni di turbamento, abbassando così la guardia. Volevo prendere almeno una delle due fasce da cinque milioni, ma…non ho avuto fortuna. Comunque…”
Akira e Izuku spalancarono gli occhi quando videro Dark Shadow…con in bocca una fascia!”
Tokoyami: “…gli ho preso quella sulla fronte. Midoriya, Akira…è stato il vostro attacco combinato ad aprire una breccia!”
Avevano entrambi le lacrime agli occhi. Quella fascia era da seicentoquindici punti…che sommati ai novanta che avevano, fanno…settecentocinque punti!
Akira: “*commosso*Ragazzi…ragazzi…”
Present Mic: “QUARTO POSTO, TEAM MIDORIYA-FUDO! QUESTE QUATTRO SQUADRE…PASSANO ALL’ULTIMA DISCIPLINA!”
Akira e Izuku si lasciano andare alle emozioni, scoppiando in un pianto dirotto, con tanto di getti d’acqua dagli occhi, in stile fontana. Alla fine, ce l’avevano fatta. E mentre loro erano al settimo cielo, Todoroki non aveva voglia di festeggiare. Si guardava la mano sinistra, con espressione accigliata.
Todoroki: “Avevo deciso di non usarla negli scontri, ma…ne sono rimasto sopraffatto. Non deve più succedere! Altrimenti…farei quello che vuole mio padre.”
Present Mic: “MOOOOLTO BENE! TRA CIRCA UN’ORA, DOPO LA PAUSA PRANZO, COMINCIERA’ LA PARTE POMERIDIANA! CI VEDIAMO DOPO!”
Tutti quanti si diressero in sala mensa.
Tsuyu: “*seccata* Uffa, che peccato. Comunque congratulazioni, Mina.”
Ashido: “Bakugo mi ha inclusa nella sua squadra solo per poter contrastare il ghiaccio di Todoroki. Non so se dipende dalle mie capacità.”
Ochaco: “Iida, sei stato cattivo! Come hai potuto nascondere una tecnica segreta del genere? Da te non me l’aspettavo!”
Iida: “Non sono stato “cattivo”, l’ho soltanto usata in modo errato! La verità è che volevo rivaleggiare a tutti i costi con Midoriya e Akira.”
Ochaco: “Tipico di voi uomini! A proposito di Deku e Akira…dove sono finiti?”
A pochi metri da loro, in un’altra entrata dello stadio, Izuku e Akira erano di Fronte a Todoroki.
Akira: “Hai detto che volevi parlarci. Ok, ti ascoltiamo.”
Nel frattempo, dentro lo stadio, Endeavor stava scendendo le scale, quando sentì una voce che lo chiamava.
????: “Ehilà, da quanto tempo.”
Voltandosi, vide in cima alle scale l’Hero N°1, nella sua Muscle Form.
Endeavor: “All Might…”
All Might: “È da molto che non ci vediamo…Endeavor.”
 
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo! E finalmente la lotta sulle spalle è finita! E che devo dire, è stato uno scontro serrato. Sono ricomparsi alcuni personaggi già visti nei capitoli precedenti mentre altri, come Endeavor, hanno fatto il loro esordio. Nel prossimo capitolo ci sarà un piccolo momento di pausa, mentre si prepara la strada verso…gli scontri uno contro uno! Ci vediamo alla prossimaaaaaaaa! 

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Capitolo 28
*** Un dono, una maledizione ***


Saaaaaaaaalve a tutti! Chiedo scusa per l’enorme ritardo ma il blocco dello scrittore non vuole proprio andare via. Ad ogni modo, sono riuscito a finire il capitolo. L’ultima volta, abbiamo lasciato i nostri eroi subito dopo la lotta sulle spalle, con due imminenti conversazioni che saranno evidenziate nella prima parte di questo capitolo, con sorprese inaspettate. Divertitevi e grazie per aver continuato a seguirmi.
 
 
 
 
Un dono, una maledizione
 
All Might POV
Mi trovavo in cima a delle scale mentre salutavo un mio vecchio collega che non vedevo da tanto tempo: Endeavor.
All Might: “Saranno passati almeno dieci anni dall’ultima volta che ci siamo visti. Prima ti ho notato e ho pensato di farti un saluto.”
Endeavor: “Ah, sì? Bene, me l’hai fatto. Ora fuori dai piedi!”
Sembra non abbia perso quel suo carattere scontroso. Salto giù dalle scale, atterrando di fronte a lui con le braccia a croce in modo da bloccargli il passaggio.
All Might: “Ah, ah, ah, ah! Dai, non essere così freddo! Piuttosto, volevo parlarti di tuo figlio, il giovane Shoto. Dimostra un gran potenziale e ha un rendimento eccellente, pur usando solo metà della sua forza. È chiaro che l’hai cresciuto bene.”
Mi guardò in modo accigliato mentre le sue fiamme si facevano più voluminose.
Endeavor: “E con questo? Cosa vuoi insinuare?!”
All Might: “Niente, niente. Volevo solo…chiederti qualche consiglio su come educare le nuove generazioni di Heroes.”
Endeavor: “Un consiglio? E credi davvero che lo direi a te, maledetto?!”
Riprese a camminare, superandomi con un piccolo spintone.
Endeavor: “Sei sempre il solito sbruffone, con quel tuo atteggiamento spensierato che continua a darmi sui nervi! Non lo sopporto!”
All Might: “Scusa, non volevo…”
Endeavor: “Ma ricordati questo: un giorno mio figlio diventerà un Hero superiore persino a te. È solo questo il motivo…per cui l’ho messo al mondo!”
Un brivido mi percorse la schiena. Non riuscivo a credere che parlasse così di suo figlio.
All Might: “*scioccato*Che cosa…?”
Endeavor: “Adesso sta vivendo una stupida fase di ribellione, ma alla fine…giuro che ti supererà! DEVE FARLO! Che gli piaccia o no! Lo costringerò a ubbidirmi!”
Si allontanò senza dire altro, lasciandomi allibito. Ho sempre saputo che nutriva una forte rivalità nei miei confronti e in effetti, essendo io l’Hero N°1, non c’è da stupirsi. Ma non avrei mai immaginato una cosa simile: odiarmi così tanto da considerare il proprio figlio solo come un oggetto, un mezzo per farmi le scarpe. Il solo pensiero mi disgusta. Strinsi i pugni così tanto, da sbiancarmi le nocche. Non posso fare a meno di provare pena per il giovane Shoto. Ma purtroppo posso fare ben poco, dato che la cosa non mi riguarda. Spero solo che quel ragazzo riesca a trovare la sua strada, senza farsi condizionare da padre.
 
 
 
Akira POV
Io e Izuku eravamo in una delle uscite dello stadio, con Todoroki appoggiato al muro di fronte a noi.
Akira: “Hai detto che volevi parlarci. Ok, ti ascoltiamo.”
Invece rimase in silenzio, a fissarci.
Izuku: “S-se non hai niente da dirci, forse è meglio che andiamo subito in mensa prima che diventi troppo affollata e…”
Fu interrotto da uno sguardo intimidatorio di Todoroki. Non era affatto come quelli di Bakugo o i miei. Il suo era…più gelido.
Alla fine, parlò.
Todoroki: “Mi avete sopraffatto. Al punto che…quasi rompevo il mio giuramento.”
Capimmo subito a cosa si riferiva: il suo lato sinistro. Non lo ha usato neanche quando poteva trarne vantaggio. E quando io e Izuku lo abbiamo attaccato, lo attivò accidentalmente, senza rendersene conto.
Todoroki: “Nessuno degli altri se ne accorto, ma in quel momento…ho percepito qualcosa in te, Midoriya.”
Questa notizia fece impallidire Izuku e anch’io mi misi in allarme. Ci scambiammo un’occhiata preoccupata, mentre Todoroki proseguiva.
Todoroki: “Era qualcosa di così potente, che sembrava rivaleggiare addirittura con i poteri di Fudo. Solo un’altra persona, prima di te, dava la stessa sensazione: All Might. Che, guarda caso, sembra aver messo gli occhi su di te, vero?”
Izuku iniziò a sudare all’impazzata, mentre entrambi cercavamo d’inventare una scusa credibile.
Todoroki: “E oggi, in campo, ho percepito di nuovo la stessa sensazione. Perciò dimmi, Midoriya, tu…sei per caso il figlio segreto di All Might o qualcosa del genere?”
Siamo rimasti spiazzati. Anche se, personalmente, ero sollevato che fosse ancora fuori strada.
Akira: “AHAHAHAHAHAH! Amico, per essere uno con la faccia sempre seria, le spari davvero grosse! AHAHAHAH!”
Izuku: “*nervoso*E-E poi, s-se fossi d-davvero suo figlio, è ovvio che risponderei di no, perciò non credo che sarei convincente. P-però, comunque…ecco, le cose non stanno proprio così e…”
Akira: “Ok, ok Izuku, stai calmo. Penso che abbia capito.”
Todoroki rimase qualche secondo a fissarci, prima di parlare di nuovo.
Todoroki: “Hai detto che le cose non stanno proprio così. Quindi c’è davvero una sorta di collegamento di cui entrambi siete a conoscenza. Ma non potete dire niente, giusto?”
Akira: “Senti amico, questo tuo improvviso interesse comincia a darmi fastidio. Perciò adesso voglio sapere che cosa vuoi da Izuku e cosa c’entro io.”
Todoroki: “*pausa*…Lo sai che mio padre è Endeavor?”
Akira: “Endeavor?”
Izuku: “È tuo padre?”
Todoroki: “Sì, l’eterno Hero N°2. Perciò, Midoriya, se tu possiedi qualcosa del N°1…ho una ragione in più per vincere!”
Ero perplesso. Stava facendo tutto questo, solo per far colpo su suo padre? Potrebbe sembrare così, ma poi mi ricordai del tono di disprezzo che ha usato durante la corsa a ostacoli.
Todoroki: “Mio padre è sempre stato una persona estremamente ambiziosa. Come Hero, è riuscito a farsi un nome spazzando via qualunque ostacolo sul suo cammino. Infatti, è famoso come l’Hero con il maggior numero di casi risolti. Tuttavia, per quanto si sforzasse, sembrava destinato a vivere all’ombra di All Might, la leggenda vivente. E non riuscendo a superarlo, ha elaborato…un piano di riserva.”
Akira: “Scusa se t’interrompo, ma…cosa c’entra questo con noi?”
Todoroki: “Sapete cos’è un matrimonio di quirk?”
Akira: “Uh, no. Non so Izuku, ma io non l’ho mai sentito nominare.”
Todoroki: “In seguito alla loro comparsa, i superpoteri diventarono un problema nell’arco di una o due generazioni. Nel tentativo di trovare una soluzione, venne istituito il matrimonio di quirk: in pratica un detentore di un quirk potente, al solo scopo di potenziarlo e trasmetterlo, seleziona un consorte adatto…e lo costringe al matrimonio. In questo modo, i quirk di entrambi i genitori si fondono e il nascituro risulta ancora più forte.”
Izuku: “*sconvolto*Mio Dio!”
Akira: “*sconvolto e disgustato*E’ disgustoso! È una specie di…eugenetica dei superpoteri!”
Todoroki: “Esatto. Un metodo ormai superato ed eticamente discutibile. Grazie alla sua popolarità e ai soldi, mio padre è riuscito ad abbindolare i parenti di mia madre…e ha ottenuto il suo quirk! Vuole fare di me un Hero superiore ad All Might, solo per poter appagare il suo desiderio di primeggiare! Tutto ciò mi disgusta! Non diventerò mai lo strumento di quell’essere immondo! Non dopo quello che ha fatto a me e mia madre!”
Si passò la mano sul lato sinistro della faccia, accarezzandosi l’ustione.
Todoroki: “Nei miei ricordi, la vedo piangere sempre. Un giorno, dicendo di non poter più sopportare il mio lato sinistro, mi ha tirato addosso dell’acqua bollente.”
Eravamo entrambi sotto shock. Anche se sospettavo avesse un passato traumatico, una storia del genere è comunque dura da digerire.
Todoroki: “Vi ho raccontato questa storia solo perché non ho alcuna intenzione di usare il quirk di quel mostro. Vi sconfiggerò entrambi usando solo il mio lato destro, arriverò primo…e infrangerò totalmente gli ideali di quell’uomo!”
Sia io che Izuku siamo rimasti senza parole, nell’ascoltare la storia di un mondo così diverso dal nostro. Tutti e tre puntavamo allo stesso obbiettivo, ma le motivazioni sono diverse.
Todoroki: “Non importa se non potete dirmi del legame che avete con All Might. Io vi batterò comunque.”
Cominciò ad allontanarsi. Non sapevo cosa dire, ma poi Izuku iniziò a parlare.
Izuku: “Io…ho passato tutta la vita a farmi aiutare. E, a dire il vero, se sono arrivato fin qui…è solo perché altre persone hanno creduto in me e mi hanno dato una mano.”
Si guardò la mano destra.
Izuku: “L’Hero più forte, che salva le persone con un sorriso. All Might…lui è la mia ispirazione. Proprio per questo, io devo diventare ancora più forte. So che, paragonata alla tua, la mia sarà una motivazione banale, ma...nemmeno io posso perdere. Se lo facessi, tutto l’aiuto che gli altri mi hanno dato, sarà stato vano. La dichiarazione di guerra che hai lanciato a me e Akira…comprende anche te: ANCH’IO TI BATTERO’, TODOROKI!”
Di fronte alla sua determinazione, sentii la mia grinta riaccendersi.
Akira: “E io non sarò da meno! E voglio dirti questo: mi dispiace per quello che ti ha fatto tuo padre. Mi dispiace davvero. E capisco che avere parte del suo potere, ti fa stare male. Lo consideri una condanna. Ma ricordati una cosa: hai il quirk di tuo padre, ma NON SEI tuo padre! Solo perché ti ha dato il suo potere, non significa che gli appartieni. Per anni, ho creduto che il mio potere fosse una maledizione, ma poi ho incontrato delle persone che mi hanno fatto capire che per me non è troppo tardi. Che posso usare questo potere per aiutare gli altri e anche me stesso. È vero, sarà anche nato come una maledizione…ma sono sicuro che, un giorno, lo farò diventare un dono! Non è il nostro passato a definire quello che siamo, ma le scelte che facciamo ora e che faremo in futuro! E questo vale anche per te, Shoto: è il TUO potere. La TUA scelta. La TUA vita. E so che, alla fine, farai la cosa giusta.”
Todoroki ci fissò per qualche secondo, poi si allontanò. Io e Izuku lo abbiamo visto andarsene, per poi girarci e proseguire nella direzione opposta.
 
 
Todoroki POV
Mi allontanai da Fudo e Midoriya e, in poco tempo, li persi di vista. Devo ammettere che le parole di Fudo mi hanno un po’ turbato. Anche se non sa un bel niente di me, sembra avere molta fiducia nei miei confronti. Non riesco proprio a spiegarmelo. All’improvviso, la testa inizia a farmi male, tanto che devo appoggiarmi a un albero per non cadere. Il dolore s’intensifica e, davanti ai miei occhi, si manifesta una strana visione: ci sono io, da bambino, steso a terra che piango. Ad un tratto, sento una voce.
????: “Ehi?”
Il me stesso bambino alza lo sguardo e vede davanti a sé un altro bambino con i capelli neri e gli occhi scuri. Si inginocchia davanti a me, mettendomi le mani sulle spalle.
Bambino: “Non piangere. È tutto a posto.”
Mi stringe in un caldo abbraccio, rassicurandomi.
Bambino: “Andrà tutto bene. Nessuno ti farà più del male. Ti proteggerò io.”
Ricambio l’abbraccio, affondo la testa nella sua spalla e continuo a piangere.
Todoroki bambino: “*piange*…Akira…”
Così come è iniziata, la visione finisce. Sono appoggiato all’albero, ansimante e grondante di sudore. Negli ultimi giorni, mi è capitato di avere delle strane visioni, precedute da dei mal di testa. Ma finora, sono sempre stati solo dei brevi flash incomprensibili. Allora perché quest’ultima era così nitida? E perché ci ho visto anche Fudo e mi sembrava così familiare?
Todoroki: “Che cosa mi succede?”
 
 
Akira POV
Izuku e io stavamo andando in sala mensa, riflettendo sulla nostra conversazione con Todoroki.
Akira: “Accidenti. Non immaginavo che Todoroki avesse la vita così incasinata.”
Izuku: “Già. Siete molto simili, avete entrambi un passato oscuro. Se fossimo in un fumetto, con delle storie del genere, sareste sicuramente i protagonisti.”
Akira: “See, un fumetto. E perché non una fanfiction, già che ci siamo? *torna serio*Piuttosto, sarà meglio tenere d’occhio Todoroki. I suoi sospetti potrebbero rivelarsi un problema.”
Izuku: “Già, finora ci è andata bene, ma dovremo fare più attenzione nel proteggere il segreto del One for All.”
Akira: “E meno persone lo sanno, meglio è. Per il momento, oltre a noi due, gli unici a saperlo sono All Might, Jun e Lyann.”
Izuku: “A proposito, mi spieghi cosa ti è successo?”
Akira: “Hm?”
Izuku: “Prima, sul campo, hai cominciato a gridare e agitarti. Che ti è successo?”
Akira: “Ah, ehm…diciamo un forte mal di testa.”
Izuku: “Sei sicuro?”
Akira: “A dire il vero, non lo so. Da qualche giorno mi capitano delle cose un po' strane.”
Izuku: “Se posso aiutarti, io…”
Akira: “No, grazie. Per ora preferisco sbrigarmela da solo. Se avrò bisogno, ti farò sapere.”
Amon: “Non vuoi neanche dirgli dei flashback riguardanti Todoroki?”
Akira: “Non è ancora il momento. Per ora voglio venirne a capo per conto mio.”
Amon: “Ma…”
Akira: “Ho detto di no!”
Izuku: “Riguardo a cosa?”
Akira: “Eh? Ah, no, niente, stavo parlando…con Amon.”
Izuku sembrò turbato dalla notizia.
Izuku: “Non ti nascondo che m’inquieta il fatto che tu senta la voce di un demone nella testa.”
Akira: “Beh, almeno tu non hai qualcuno che critica ogni tuo singolo pensiero.”
Amon: “Ehi, guarda che ti sento!”
Izuku: “Comunque, vuoi dirlo anche agli altri?”
Akira: “Sì, ma non adesso. Al momento siamo tutti concentrati sul Festival e non voglio creare distrazioni. Una volta che le acque si saranno calmate, troverò il momento giusto per dirlo.”
Una volta arrivati in sala mensa, abbiamo notato un folto gruppo di ragazzi attorno all’ingresso, e anche due robot che trasportavano una barella.
Izuku: “Un momento. Ma quella…è Hatsume!”
Akira: “Sì, è proprio lei! Mio Dio, che le è successo?”
Studente: “Dicono che stava armeggiando con uno dei suoi gadget, quando le è improvvisamente scoppiato in faccia. Ora la stanno portando in infermeria.”
Hatsume era stesa sulla barella, con il corpo bruciacchiato, il volto annerito e l’espressione stordita, con un sorriso ebete.
Izuku: “Doveva esserci anche lei nella prova finale. Speriamo non sia niente di grave.”
Akira: “Lo spero anch’io.”
Dopodiché siamo entrati in sala mensa, abbiamo riempito i nostri vassoi e siamo andati a cercare un posto. Nel frattempo, ho notato delle ragazze vestite da cheerleader che correvano spensierate e Kaminari e Mineta che le osservavano con un certo interesse, per poi rivolgere la loro attenzione a Jiro e Momo. Non so di cosa stessero parlando ma, a giudicare dal sorrisetto compiaciuto di Mineta, non doveva essere niente di buono.
????: “Deku! Akira! Siamo qui!”
Abbiamo seguito la voce e abbiamo visto Ochaco che ci faceva segnali, seduta a un tavolo insieme a Tsuyu, Iida, Koda, Shoji e Tokoyami. In un tavolo accanto c’erano Sato, Kirishima, Sero e Ashido, mentre si avvicinavano Kaminari, Mineta, Jiro e Momo, seguiti da Aoyama, Ojiro e Hagakure. Come sempre, la nostra classe preferisce restare compatta. Raggiungiamo il tavolo e ci sistemiamo. Io, ovviamente, ero accanto a Tsuyu.
Tsuyu: “Ribbit. Vi abbiamo tenuto il posto.”
Akira: “Grazie.”
Iida: “Akira, ti senti bene?”
Akira: “Certo. Perché lo chiedi?”
Kaminari: “Beh, amico, forse perché prima hai dato di matto?!”
Tokoyami: “Quale oscuro male ti stava affliggendo?”
Akira: “Tranquilli, nulla di grave. Solo…un improvviso mal di testa.”
Momo: “Ne sei sicuro? da come gridavi, sembravi terrorizzato da qualcosa.”
Akira: “Eheh, credetemi ragazzi, quando fai una vita come la mia, sono davvero poche le cose in grado di spaventarti.”
????: “ECCOTI QUA, DEFICIENTE!!!”
Akira: “*terrorizzato*Per esempio, questa!”
Sapevo benissimo a chi apparteneva quella voce. E non appena mi girai, ricevetti un sonoro schiaffo in testa da parte di mia sorella Jun, che mi fissava furiosa. Lyann era dietro di lei. Jun mi afferrò per il bavero dell’uniforme e cominciò a scuotermi.
Jun: “COSA DEVO FARE CON TE?! POSSIBILE CHE IO NON POSSA LASCIARTI SOLO UN ATTIMO, SENZA CHE TU FACCIA CASINI?! COME TI È VENUTO IN MENTE DI FARE UN DISCORSO DEL GENERE?! PER DI PIU’ IN DIRETTA NAZIONALE?!”
I miei compagni stavano osservando tutto a bocca aperta, non trovando il coraggio d’intervenire, dimostrando quanto può essere spaventosa mia sorella quando si arrabbia.
Jun: “Giuro, Akira, certe volte mi fai davvero imbestialire!”
Akira: “*ironico*Heh, mi conosci: ci tengo a piacere.”
Ashido: “Oh Mio Dio, ora ti riconosco: sei Jun Fudo, la supermodella!”
Ochaco: “Che cosa?!”
Momo: “Non posso crederci!”
Hagakure: “E’ proprio lei! Io ho il suo poster in camera mia!”
Kaminari: “Akira, perché non ci hai detto che conosci una modella?!”
Mineta: “E che era anche un vero schianto?!”
Sero: “Ma soprattutto: COME fai a conoscerla?!”
Akira: “Beh…è mia sorella.”
Ci fu un secondo di silenzio, poi…
Tutti (tranne Izuku e Tsuyu): “SORELLA?!?!”
Kirishima: “Da quando hai una sorella?”
Akira: “Beh, da sempre.”
Ashido: “Fammi capire: stai dicendo che Jun Fudo, una delle top model più famose di sempre, è in realtà TUA SORELLA?!”
Jun e Akira: “Sorellastra.”
Jun: “Stesso padre, madri diverse. A proposito, ciao Izuku! Ottima prestazione in campo. Ciao anche a te, Tsuyu!”
Izuku: “Ehm, grazie Jun.”
Tsuyu: “Ribbit.”
Gli sguardi di tutti si calamitarono su di loro.
Ochaco: “Deku, Tsuyu, la conoscete?!”
Iida: “Non ditemi che siete anche voi suoi parenti!”
Izuku: “No, no, certo che no! È solo che io e Akira ci siamo allenati insieme per il Festival dello Sport…e Jun ci ha fatto da allenatrice.”
Tsuyu: “Io invece stavo andando a fare la spesa e ho incontrato per caso Akira insieme a lei.”
Lyann: “Ehm, scusate, ci sarei anch’io.”
Akira: “Ah, giusto. Ragazzi, lei è Lyann Michaels, una…amica intima di Jun.”
Lyann: “MOLTO intima.”
Akira: “Jun, Lyann, finalmente vi presento i miei amici.”
Subito Iida scattò in piedi e fece un inchino verso Jun e Lyann.
Iida: “Signorina Fudo, signorina Michaels, mi presento: il mio nome è Tenya Iida e sono il rappresentante della Classe 1-A, Sezione Hero, del liceo superiore Yuei! E a nome di tutta la classe, vi do il benvenuto!”
Ochaco: “Io mi chiamo Ochaco Uraraka e sono felicissima di conoscervi!”
Hagakure: “Tooru Hagakure, sono la sua più grande fan, signorina Jun! Lei è la mia ispirazione!”
Kaminari: “*malizioso*Salve, io sono Denki Kaminari, mentre il mio amico è Minoru Mineta.”
Mineta: “*molto malizioso*E, per vostra fortuna, siamo entrambi single!”
Jiro: “Fatela finita, cretini!”
Li toccò entrambi con gli Earphone Jack, mandandoli KO con le vibrazioni. Uno dopo l’altro, i miei compagni si presentarono a Jun e Lyann, che furono molto contente di conoscerli.
Jun: “Anche a me ha fatto piacere conoscervi. Mio fratello mi ha parlato così tanto di voi, che stavo morendo dalla curiosità d’incontrarvi. E devo dire che aveva ragione: sembrate davvero dei bravi ragazzi. Sono felice che Akira abbia amici come voi.”
Sero: “*emozionato*Ehm…t-troppo buona, signorina Fudo.”
Jun: “Per favore, chiamatemi Jun.”
Ojiro: “Ehm, scusatemi, lungi da me fare il guastafeste, ma tra un po' finisce la pausa pranzo e dovremo tornare in campo.”
Jun: “Oh, giusto. In questo caso, non vi rubo altro tempo. Ci vediamo dopo, Akira. Saremo sugli spalti a fare il tifo per te!”
Akira: “Ok. Ciao, Jun! Ciao, Lyann!”
Dopo averci salutati, si allontanarono.
Kirishima: “Però, che tipo tua sorella!”
Akira: “Sì, è sempre stata una persona esuberante e diretta, senza peli sulla lingua.”
Tsuyu: “Ribbit. È una cosa che avete in comune.”
Akira: “È vero. Sapete, dopo la morte dei miei, lei mi prese con sé e mi ha cresciuto. È stato come avere una seconda madre. Mi ha aiutato con i miei poteri, facendomi avere un minimo di controllo su di loro. Se sono qui è solo grazie a lei. Le devo molto.”
Ashido: “Si vede che le vuoi molto bene.”
Akira: “Ovvio, come potrei non farlo? Jun è tutta la mia famiglia. *malinconico*L’unica che mi rimane. Io…ho soltanto lei.”
Cadde un velo di malinconia. In fondo, era vero: per tutta la vita, ho avuto soltanto Jun. Se dovessi perdere anche lei…non voglio nemmeno pensarlo! All’improvviso, Tsuyu mi prese la mano.
Tsuyu: “Ti sbagli.”
Akira: “Uh?”
Tsuyu: “Non è vero che hai solo tua sorella, Akira. Ci siamo anche noi, adesso.”
Izuku mi mise una mano sulla spalla.
Izuku: “Asui ha ragione. Noi ci saremo sempre per te. Qualunque cosa succeda, saremo sempre al tuo fianco e potrai sempre fidarti di noi…come noi di te.”
Ochaco: “Tu sei nostro amico, non ti abbandoneremo mai.”
Iida: “Noi siamo una squadra! E come tale, dobbiamo restare uniti!”
Tokoyami: “Hai sempre fatto di tutto per aiutarci e proteggerci. E nel farlo, hai legato i nostri destini al tuo. Uniti da un legame che non potrà mai essere dissipato.”
Kaminari: “Quello che Tokoyami vuole dire, è che se ti troverai nei guai, puoi sempre contare su di noi.”
Kirishima: “Altrimenti, a cosa servono gli amici?”
Momo: “In fondo, sei stato tu a dire che gli amici si proteggono a vicenda.”
Rimasi commosso da come i miei amici mi stavano dando il loro supporto e la loro fiducia. E capii che avevano ragione: nel bene o nel male, facevano parte della mia vita. E giuro che non permetterò a niente e nessuno di far loro del male.
Akira: “*commosso*Grazie, ragazzi. Che avrò mai fatto, per meritarmi amici come voi?”
Kaminari: “Beh, ne hai dette quattro ad Aizawa per difendere Midoriya, hai tenuto testa a Bakugo, ci hai salvati dai Villain…”
Jiro: “Era una domanda retorica, brutto imbecille!”
Kaminari: “Ehi, guarda che lo so cos’è una domanda retorica!”
Jiro: “See, certo. E io sono All Might!”
Abbiamo riso di fronte all’ennesimo battibecco fra Jiro e Kaminari.
Akira: “Ah, ah, ah, una cosa è certa, ragazzi: da quando vi conosco, ho praticamente smesso di annoiarmi!”
E così, fra una battuta e l’altra, arrivammo alla fine della pausa pranzo. Non appena siamo tornati in campo, la folla esplose nuovamente in un boato.
Present Mic: “BENTORNATI AL FESTIVAL DELLO SPORT DELLO YUEI! PRIMA DI ANNUNCIARE L’ULTIMA PROVA, HO UNA COMUNICAZIONE DA FARE: A CAUSA DI UN INCIDENTE AVVENUTO DURANTE LA PAUSA PRANZO, LA STUDENTESSA DELLA SEZIONE SUPPORT, MEI HATSUME, NON POTRA’ PARTECIPARE ALLA PROVA, AVENDO RISCONTRATO UNA COMMOZIONE CEREBRALE CHE, PER QUANTO LIEVE, NON LE PERMETTE DI PARTECIPARE. CI DISPIACE MOLTO, HATSUME! FORSE TI ANDRA’ MEGLIO IL PROSSIMO ANNO!”
Ero un po' dispiaciuto per Hatsume. Era una tipa simpatica, anche se un po' stramba.
Present Mic: “MA ABBIAMO ANCHE UNA SORPRESA PER CHI NON HA PASSATO LE PROVE PRECEDENTI! QUESTO È PUR SEMPRE IL FESTIVAL DELLO SPORT, COSI’ ABBIAMO PREPARATO DELLE ATTIVITA’ RICREATIVE A CUI POSSONO PARTECIPARE TUTTI QUANTI! E PER TIRARVI SU DI MORALE, ABBIAMO ANCHE FATTO VENIRE DAGLI STATI UNITI, DELLE CHEERLEADER! MA, UN MOMENTO…CHE STA FACENDO LA SEZIONE A ?!”
Non riuscivo a credere a ciò che vedevo, le ragazze della nostra classe…erano anche loro vestite da cheerleader!
Stavo cercando di capirci qualcosa, quando mi accorsi di Kaminari e Mineta che sghignazzavano e si complimentavano a vicenda. Questo mi fece ricordare quando li vidi parlare con Jiro e Momo dopo aver visto delle cheerleader e capii che quei due devono aver giocato uno scherzo alle ragazze, che ci sono cascate in pieno.
Momo: “Mineta! Kaminari! Questa ve la faccio pagare cara!”
Oltre a Momo, anche le altre sembravano sconfortate, eccetto Hagakure. Essendo invisibile, non potevo capire le sue emozioni ma, dal modo in cui i suoi vestiti si agitavano, sembrava piacerle questa faccenda delle cheerleader. Nel frattempo, sullo schermo comparve quello che sembrava uno schema ad albero rovesciato.
Present Mic: “MOLTO BENE, SIGNORE E SIGNORI! GODETEVI APPIENO LE ATTIVITA’ RICREATIVE! PERCHE’, UNA VOLTA TERMINATE, COMINCERA’ L’ULTIMA PROVA, CHE AVRA’ PER PROTAGONISTI I SEDICI COMPONENTI DELLE QUATTRO SQUADRE CHE SONO PASSATE! PRONTI A DARSI BATTAGLIA…IN UN VIOLENTO SCONTRO “UNO CONTRO UNO” A ELIMINAZIONE DIRETTA!!!”
Sentendo questa notizia, le mie labbra si piegarono in un ghigno a dir poco…diabolico.
Akira: “Heh…ci sarà da divertirsi!”
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Ve l’avevo detto o no che ci sarebbero state sorprese? A cominciare da Todoroki che ha anche lui i flashback. Scommetto che non ve l’aspettavate, vero? E finalmente la Classe 1-A ha conosciuto Jun, che ha scoperto di avere qualche fan tra di loro. E dopo questo, allacciate le cinture! Dal prossimo capitolo cominciano gli scontri uno contro uno e, come ha detto Akira, ci sarà da divertirsi! Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaa!     

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Capitolo 29
*** Orgoglio e Assurdità ***


Saaaaaaaaaaaaaaaaaalve a tutti! Il Festival dello Sport continua! Finalmente siamo arrivati all’ultima prova, gli scontri uno contro uno! Ma prima dobbiamo scoprire quali saranno le coppie che si affronteranno. E credetemi, resterete a bocca aperta. Prima di lasciarvi alla storia, voglio fare un ringraziamento a tutti quelli che continuano a seguirmi, mettono la mia storia tra le preferite e recensiscono. È solo grazie a voi se questa storia sta andando avanti. Grazie, grazie, grazie.
 
 
 
 
 
Orgoglio e Assurdità
 
 
 
 
Akira POV
Finalmente ci siamo! Stava per iniziare l’ultima prova del Festival dello Sport. E consisteva in una serie di scontri uno contro uno. Inutile dire che molti di noi erano eccitati.
Kirishima: “Incredibile! Un torneo uno contro uno! Finalmente partecipo a qualcosa che, fino ad ora, ho visto soltanto in TV!”
Ashido: “Anche negli anni precedenti era un torneo?”
Sero: “La forma cambia ma, alla fine, si finisce sempre per combattere due alla volta. L’anno scorso, per esempio, era un combattimento con le spade.”
Midnight: “Molto bene, adesso faremo il sorteggio per decidere gli abbinamenti. Una volta fatte le coppie, cominceremo con le attività ricreative! Per quanto riguarda queste ultime, i sedici che sono passati sono liberi di scegliere se parteciparvi o meno. Alcuni vorranno prendersi un attimo di pausa, oppure conservare le energie per dopo. La decisione è vostra!”
Midnight stava iniziando il sorteggio, quando Ojiro alzò una mano.
Ojiro: “Ehm, scusate! Io…voglio ritirarmi.”
Questa notizia fu come un fulmine a ciel sereno.
Izuku: “Ojiro! Ma, perché…?”
Iida: “È la tua occasione per farti notare dai professionisti!”
Akira: “Amico, capisco che sei nervoso, ma hai resistito fino adesso. Perché ora ti tiri indietro?”
Ojiro: “I miei ricordi della lotta sulle spalle sono confusi…quasi fino alle fasi finali. Non so, forse è per via del quirk del tizio con cui ero in squadra.”
Akira: “Un momento! Se non ricordo male, Ojiro era in squadra…con Shinso!”
Mi voltai verso di lui che, sentendosi osservato, distolse lo sguardo. È chiaro che quel tizio ha qualcosa che non mi convince.
Ojiro: “So che questa è un’occasione più unica che rara. E so anche che rifiutarla è da stupidi. Però…tutti gli altri sono arrivati fin qui, lottando con tutte le loro forze. Pertanto mi rifiuto di trovarmi nella loro stessa posizione…senza sapere come ho fatto ad arrivarci!”
Mi è sembrato sincero: non ricordava proprio nulla. Ormai non ho più dubbi che, durante la lotta sulle spalle, è successo qualcosa. E sono più che sicuro che Shinso è coinvolto. Intanto, le ragazze provavano a far cambiare idea a Ojiro.
Hagakure: “Ojiro, tu pensi troppo! È sufficiente che dimostri quanto vali nello scontro finale!”
Ashido: “Se fosse proprio come dici tu, allora anch’io dovrei pensarla come te, non credi?”
Ojiro: “Voi non capite. La mia è una questione d’orgoglio! E poi…si può sapere perché siete vestite da cheerleader?!”
Tutte quante abbassarono lo sguardo, rosse in volto.
Momo: “*imbarazzata* È…è una lunga storia!”
In quel momento, si fece avanti un ragazzo grassoccio con gli occhi grandi e i capelli azzurri.
????: “Il mio nome è Shoda Nirengeki e anch’io, per lo stesso motivo, voglio ritirarmi. Io penso che, indipendentemente dalle capacità individuali, persone che non hanno fatto nulla passino ai livelli superiori…sarebbe contrario al significato stesso del Festival dello Sport!”
A quel punto, le cose avevano preso una strana piega. Eravamo tutti col fiato sospeso, in attesa della decisione di Midnight.
Midnight: “Questi discorsi puerili…così carichi d’ingenuità…sono in assoluto…I MIEI PREFERITI! Shoda, Ojiro, accetto le vostre richieste!”
Sospirammo tutti all’unisono, rassegnati: aveva deciso di testa sua, come sempre.
Midnight: “A subentrare, dunque, sarà il quinto classificato: il Team Kendo.”
Ma Itsuka sembrava avere altre idee.
Itsuka: “Ecco, noi siamo riuscite a combinare poco e niente. Per cui…è meglio che vada avanti il Team Tetsutetsu, che ha mantenuto i primi posti, impegnandosi fino alla fine.”
Tetsutetsu: “Ma, Kendo…”
Itsuka: “*sorride* Nessun secondo fine o accordo segreto. È solo la cosa più giusta da fare.”
Tetsutetsu: “*commosso* R-Ragazze…giuro che non vi deluderemo!”
Sono rimasto colpito dalla bontà d’animo di Itsuka. Sotto quel carattere da maschiaccio, si cela un cuore d’oro. Quella ragazza mi ha fatto una buona impressione fin dall’inizio. Certo, la conosco poco, ma l’istinto mi dice che posso fidarmi di lei. Come se sapesse di essere osservata, Itsuka si voltò verso di me e io le mostrai il pollice alzato, accompagnato da una strizzata d’occhio. Lei sorrise ma, stranamente, diventò rossa in viso e cercò di non guardarmi negli occhi. È la terza volta che fa così. Non capisco perché. Ad ogni modo, Midnight proseguì.
Midnight: “Molto bene. Pertanto, Tetsutetsu e Shiozaki subentrano nei sedici. E le coppie sono finalmente formate!”
Alla base dello schema comparvero gli abbinamenti de primo ciclo di scontri e tutto il divertimento che provavo all’inizio svanì di colpo. Certo, il confronto tra Kirishima e Tetsutetsu sarà interessante da vedere, ma gli altri mi preoccupavano molto: Izuku sarà il primo a battersi, scontrandosi nientepopodimeno che con Shinso. E come se non bastasse, nel caso avesse vinto, si sarebbe dovuto scontrare più avanti con Todoroki. Poi c’è Iida, che dovrà vedersela con Bakugo e, onestamente, non lo invidio affatto. Ma non appena ho visto l’ultimo scontro, che riguardava me, per poco gli occhi non mi schizzarono dalle orbite. Non potevo credere che mi sarei scontrato proprio con QUELLA PERSONA.
Akira: “Mi prendete in giro?! Cioè, il mio avversario è…Ochaco?!”
Ochaco: “EEEH?!”
Era sconvolta quanto me. E non ho potuto non notare che era anche spaventata. Sapeva chi ero e di cosa ero capace, quindi scoprire che sarei stato il suo avversario, doveva essere a dir poco traumatizzante. Si allontanò da me, sforzandosi di non apparire intimorita. Provai a dire qualcosa ma le parole mi morirono in gola. Dubito che, in questo momento, sarei stato di qualche sollievo. Poi mi accorsi di Shinso che si era avvicinato a Izuku, chiedendogli qualcosa. Izuku stava per rispondere, ma Ojiro gli tappò la bocca con la coda, intimandogli di non rispondere. Shinso si allontanò, con un sorriso che non mi piacque per niente. C’erano troppi punti oscuri in questa storia e volevo vederci chiaro.
Present Mic: “BENE! METTIAMO MOMENTANEAMENTE DA PARTE IL TORNEO E…VIA AL DIVERTIMENTO! RICREAZIONEEEEEEEEE!!!”
Molti di noi rimasero in campo, per godersi le attività ricreative, mentre altri uscirono in modo da concentrarsi ed elaborare eventuali strategie. Raggiunsi Izuku e Ojiro e ci dirigemmo verso gli spogliatoi.
Akira: “Ojiro, perché hai detto a Izuku di non rispondere a Shinso?”
Ojiro: “Beh, il fatto è che quando mi ha chiesto di fare squadra con lui e io gli ho risposto, ecco, da quel momento la mia mente ha avuto come un blackout. Non ricordo più nulla di quello che è successo dopo. Io penso…che fosse lui a manipolarmi.”
Quella notizia fu sconvolgente. Izuku impallidì mentre io aggrottai la fronte.
Akira: “*cupo* Controllo della mente.”
Izuku: “Sarebbe questo il suo quirk? Ma non è troppo potente?”
Ojiro: “Già, però forse funziona solo la prima volta. Io ho praticamente perso la memoria subito dopo avergli risposto. Deve essere un suo effetto collaterale.”
Eravamo preoccupati: Izuku si sarebbe dovuto battere contro un tipo che poteva controllare la mente altrui. La situazione non era delle migliori.
Izuku: “*intimorito*Cavolo…basta una risposta avventata e sei finito…”
Akira: “L’hai detto. Contro un quirk del genere, persino io sarei in svantaggio.”
Izuku: “Dici davvero?”
Akira: “Sì. Come avrai già notato durante gli allenamenti, me la cavo molto bene negli attacchi energetici, mentre nella lotta fisica sono praticamente imbattibile. Ma quando si tratta di un duello mentale, le cose cambiano. Vedi, tra i miei poteri demoniaci, ci sono anche alcune abilità mentali: una è il teletrasporto, che ho usato durante la corsa ad ostacoli. Poi ci sono la telecinesi…”
Allungai la mano verso una sedia e mi concentrai. Poco dopo, la sedia si spostò di qualche centimetro. Dire che Ojiro e Izuku erano stupefatti, è un eufemismo.
Izuku e Ojiro: “Woah!”
Akira: “…e per finire…”“…la telepatia.”
Entrambi sobbalzarono.
Ojiro: “Ma che…?!”
Izuku: “Ho sentito la tua voce nella mia testa!”
Akira: “Sì, fa sempre questo effetto. Anch’io ho reagito così la prima volta. È il modo in cui i demoni comunicano tra loro, pur essendo quasi tutti capaci di parlare. Credo lo facciano per comodità. In ogni caso, a differenza degli altri miei poteri, non sono riuscito a impratichirmi molto con questi. È già tanto che riesco a usare il teletrasporto. In parole povere: sono il mio tallone d’Achille.”
Izuku: “In più il quirk di Shinso non solo è potente, ma anche insidioso!”
Ojiro: “Però credo abbia dei limiti.”
Akira: “Spiegati meglio.”
Ojiro: “Come ho già detto, i miei ricordi sono rimasti confusi quasi fino al termine della sfida. Quando Shinso ha rubato la fascia di Tetsutetsu ed è scappato, deve aver sbattuto contro il cavallo della sua squadra e, di colpo, mi è passato tutto. Da quel momento in poi, i miei ricordi sono nitidi.”
Akira: “Hmm, interessante.”
Izuku: “Quindi, basta uno shock esterno a spezzare il controllo?”
Ojiro: “È molto probabile. Però non so dirti quanto deve essere forte. E, tanto per cominciare, in uno scontro uno contro uno non puoi fare affidamento su una causa esterna.”
Akira: “Ha ragione. Sul ring sarete solo tu e l’avversario. Nessuno dovrà interferire. Puoi contare solo sulle tue forze.”
Ojiro: “Beh, Midoriya, ti ho detto tutto ciò che sapevo. Di più non posso aiutarti.”
Izuku: “Ti ringrazio, Ojiro. Hai già fatto tantissimo per me!”
Akira: “Sì, grazie per la dritta.”
Ojiro si alzò e si voltò verso Izuku.
Ojiro: “Avrei un’ultima richiesta, Midoriya. È un po' egoista ma, ecco…”
Porse il pugno verso Izuku.
Ojiro: “…impegnati anche da parte mia. Fatelo entrambi.”
Izuku annuì, restituendo il pugno. Essendosi ritirato, Ojiro sapeva di aver perso un’occasione, quindi ha fatto in modo che noi continuassimo, dando a Izuku alcune informazioni su come affrontare Shinso. Dopodiché ci salutammo e uscì. Anche Izuku stava per uscire, quando si accorse che ero pensieroso.
Izuku: “Akira, qualcosa non va?”
Akira: “Stavo ripensando all’andamento degli scontri e ti confesso che sono preoccupato. Tanto per cominciare, se tu dovessi vincere contro Shinso e Todoroki battesse Sero, entrambi dovrete affrontarvi al secondo turno.”
Izuku: “*deglutisce*Già, è vero.”
Akira: “Per non parlare di Iida, che dovrà vedersela con Bakugo.”
Izuku: “Oh cavolo, hai ragione. E Kacchan non è uno che ci va leggero.”
Akira: “E già. Iida avrà il suo bel da fare. Ce la dovrà mettere tutta per batterlo.”
Izuku: “Ma non è solo questo a turbarti, vero?”
Akira: “Da quando sei tu quello che capisce le persone?”
Izuku: “Beh, a furia di starti vicino, qualcosa l’avrò imparata, no?”
Entrambi ridacchiammo. Ma durò solo un momento.
Akira: “Mi preoccupa di più l’ultimo incontro. Quello in cui dovrò battermi io.”
Izuku: “Sì, ho saputo. E ancora non riesco a credere che dovrai affrontare Uraraka.”
Akira: “A chi lo dici. E non so davvero come comportarmi. Capisco che siamo tutti avversari e dobbiamo impegnarci al massimo, ma onestamente…non me la sento di menare una mia cara amica davanti a tutti. Non so cosa fare, Izuku.”
Izuku: “Akira, non sono bravo a incoraggiare gli altri come fai tu, ma almeno il tuo incontro è l’ultimo, quindi durante gli altri avrai tempo per pensarci e decidere cosa fare. Ti è di qualche aiuto?”
Akira: “Non tanto, ma apprezzo il pensiero. E comunque neanche tu sei così male, Izuku. Chiedilo a Ochaco: quando ci ha parlato dei suoi genitori, ha apprezzato MOLTO il tuo discorso d’incoraggiamento.”
Izuku: “*imbarazzato*Beh, t-tu hai iniziato per primo e…io ti ho solo dato ragione.”
Akira: “Ah, sì? E come mai ha ringraziato“soltanto”te?”
Izuku: “M-M-M-M-Ma che dici…?”
Era diventato rosso come un pomodoro. E ammetto che mi ha fatto sentire un po' meglio, anche se il problema restava.
Akira: “Beh, è meglio se ci avviamo. Tra poco dovrebbero finire le attività ricreative.”
Izuku: “Ah, ok.”
Abbiamo iniziato a camminare per i corridoi, fino ad arrivare a una biforcazione.
Akira: “Bene, per di là si arriva all’ingresso del campo. Io invece vado di qua, verso gli spalti.”
Izuku: “D’accordo. Grazie per l’aiuto, Akira.”
Akira: “Figurati. Comunque, stai attento. Non appena inizierà l’incontro, Shinso farà di tutto per farti parlare, in modo da attivare il suo quirk. Perciò, qualunque cosa accada, tieni la bocca chiusa! Non pensare e, soprattutto, NON parlare! Picchia e basta!”
Izuku: “*annuisce*Ricevuto.”
Akira: “Ad ogni modo, in bocca al lupo. Sono certo che andrai alla grande. Sarò di sopra a fare il tifo per te.”
Ci siamo dati il pugno, come gesto portafortuna, per poi separarci, ognuno diretto alla sua meta.
 
 
Izuku POV
Dopo essermi separato da Akira, mi avviai fino all’ingresso del campo, dove vidi Cementos che, grazie al suo quirk, aveva quasi completato il ring dove si sarebbero consumati gli scontri uno contro uno.
Cementos: “Ok, ho praticamente finito.”
Present Mic: “TANK YOU, CEMENTOS! E VOI, SIETE TUTTI PRONTI?! PERCHE’, DOPO TANTE PERIPEZIE…COMINCIA FINALMENTE L’UNO CONTRO UNO! UNA BATTAGLIA DOVE POTRETE CONTARE SOLTANTO SU VOI STESSI! PUR NON ESSENDO HEROES, LE SITUAZIONI SONO LE STESSE, NO? CUORE, TECNICA, FISICO E INGEGNO! DOVETE USARLI TUTTI INSIEME PER SUPERARE LE AVVERSITA’!”
Ero tesissimo, avevo i nervi a fior di pelle e il cuore mi batteva a mille. Fra pochi istanti avrei messo piede sul ring e mi sarei battuto contro Shinso, davanti a tutti. Ad un tratto, sentii una voce.
????: “Ehi, giovane Midoriya!”
Mi voltai e vidi che era All Might, nella sua vera forma.
Izuku: “All Might…”
All Might: “Ce ne hai messo di tempo, ma vedo che alla fine sei riuscito a domare il One for All!”
Izuku: “Tu dici? Io…non ne sono così sicuro. Continuo a focalizzare nella mia mente l’immagine dell’uovo nel forno a microonde, come mi hai insegnato. Tra l’altro, grazie a Jun, ho imparato una nuova tecnica, il Full Cowl, e grazie ad essa posso usare il One for All per un periodo di tempo limitato, senza danneggiarmi troppo. Purtroppo devo ancora perfezionarlo e un uso troppo prolungato avrebbe gravi conseguenze sul mio fisico. E avverto ancora il pericolo di una distrazione che possa rovinare tutto. Inoltre, come hai visto, allo stato attuale, anche se mi va bene…la forza che sprigiono è ancora minima.”
All Might: “Uhm…in base a ciò che hai detto, su una scala da zero a cento…nelle tue attuali condizioni puoi, per ora, sprigionare solo il cinque per cento della potenza.”
Izuku: “Solo il cinque…?”
Questa notizia ha mandato a terra il mio umore. Ammesso che vinca lo scontro con Shinso, come farò a proseguire in quelli successivi se la mia forza è ancora a un livello così scarso?!
Izuku: “*demoralizzato*Se mi dici così…allora sembra che la mia unica forza siano la fortuna e i miei amici.”
All’improvviso, mi ha dato un colpo sulla fronte e uno al collo, mozzandomi il fiato.
All Might: “Quando c’è da dire assurdità non hai rivali, vero? In queste situazioni dovresti dire “Accidenti, ce la metterò tutta”! Spero tanto che l’Hero che tu vuoi diventare, non abbia una faccia così disperata!”
Mentre io prendevo fiato, il corpo di All Might iniziò a trasformarsi, fino ad assumere la sua Muscle Form.
All Might: “Ascoltami bene: quando avrai paura e non ti sentirai sicuro; ebbene, è proprio in quei momenti…che tu devi sorridere! Dopotutto, sei arrivato fin qui. Perciò gonfia il petto e cammina a testa alta! E non dimenticare: io faccio il tifo per te!”
Era la stessa frase che Akira mi aveva detto poco fa. È grazie a entrambi se sono arrivato fin qui: All Might, il mio idolo, mi ha designato come suo successore, trasmettendomi il suo quirk, il One for All e dichiarando che diventerò il nuovo Simbolo della Pace. E poi c’è Akira Fudo, il mio migliore amico, la prima persona ad aver creduto in me. Sono diventati due figure chiave nella mia vita, e non ho alcuna intenzione di deluderli. Con questa rinnovata convinzione, annuii a me stesso ed entrai in campo.
Izuku: “All Might…Akira…state a vedere!”
 
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo! Allora, le sorprese non finiscono mai, vero? Finalmente conosciamo gli abbinamenti degli scontri. E se per alcuni il risultato vi sembra già scontato, allora non conoscete così bene Akira e soci. Credetemi, ne vedremo delle belle. In più, abbiamo anche scoperto qualche curiosità sui poteri di Akira. E adesso, allacciate le cinture! Dal prossimo capitolo, cominciano gli scontri! E si parte alla grande, con Izuku che affronta Shinso. Il nostro Deku preferito vincerà lo scontro? O finirà vittima del quirk avversario? Portate pazienza e saprete! Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!      

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Capitolo 30
*** Prima vittoria, prima sconfitta ***


Saaaaaaaaaaaaaaalve a tutti! Il Festival dello Sport continua! In questo capitolo, vedremo il primo scontro uno contro uno, cominciando con Izuku e Shinso. Divertitevi!
 
 
 
 
 Prima vittoria, prima sconfitta
 
 
Nessun POV
Allo Yuei Stadium, tutto era pronto per il primo degli scontri uno contro uno. E i due contendenti erano appena saliti sul ring.
Present Mic: “OOOOOOOK, LADIES AND GENTLEMEN, SIETE BELLI CARICHI?! ANDIAMO A PRESENTARE I PROTAGONISTI DI QUESTO PRIMO SCONTRO: “NONOSTANTE I RISULTATI, HA ANCORA UNA FACCIA TERRIBILE” IZUKU MIDORIYA, DELLA SEZIONE HERO…CONTRO…“COLUI CHE NON È ANCORA RIUSCITO A DISTINGUERSI” HITOSHI SHINSO, DELLA SEZIONE ORDINARIA! LE REGOLE SONO MOLTO SEMPLICI: VIA L’AVVERSARIO DAL RING O METTETELO IN CONDIZIONI DI NON NUOCERE! IN ALTERNATIVA, POTRETE GUADAGNARVI LA VITTORIA FACENDOGLI DIRE “MI ARRENDO!”. E SE AVETE TIMORE DI FERIRVI, NIENTE PAURA! TRA NOI C’E’ LA PRONTISSIMA RECOVERY GIRL! PERCIO’ METTETE DA PARTE OGNI ETICA E MORALE! NATURALMENTE, SONO VIETATE AZIONI SCORRETTE, COME ATTENTARE ALLA VITA DELL’AVVERSARIO. INFATTI, GLI INCONTRI SARANNO SUPERVISIONATI DA CEMENTOS, PRONTO A INTERVENIRE SE QUALCUNO TRASGREDIRA’ ALLE REGOLE. IN FONDO, GLI HEROES LOTTANO PER CATTURARE I VILLAIN!”
Izuku si stava stiracchiando le dita, cercando di tenere sotto controllo il nervosismo e ripensare ai consigli ricevuti da Ojiro e Akira e le parole d’incoraggiamento di All Might. Ma poi sentì la voce di Shinso.
Shinso: “Mi arrendo, eh? Hai capito, Izuku Midoriya? Questi scontri servono a testare la resistenza psicologica. Ma d’altronde, quando si ha una “visione per il futuro” in cui credere fermamente, è inutile perdere tempo pensando ai sentimenti altrui.”
Nel frattempo, sugli spalti, Akira era insieme al resto della classe a osservare l’andamento dello scontro e, grazie ai suoi sensi amplificati, riusciva a sentire quello che dicevano.
Akira: “Fai attenzione, Izuku. Sta cercando di provocarti, ma tu non devi rispondergli. Altrimenti lo scontro sarà finito ancor prima che inizi. Perciò, per favore, non dire niente!”
Present Mic: “OK, GENTE! SI COMINCIA!”
Shinso: “Quei tuoi due amici, la scimmia e Fudo, prima farneticavano di orgoglio e farsi degli alleati, ma secondo me, tipi che gettano al vento delle opportunità e fanno dei discorsi infantili, inimicandosi tutti…sono dei veri imbecilli, non credi?”
Present Mic: “STAAAART!”
Izuku si arrabbiò molto. Questo tizio non conosceva Ojiro e Akira, eppure si permetteva di insultarli. Cominciò a correre verso di lui, deciso a dirgliene quattro. E questa sua reazione non sfuggì ad Akira.
Izuku: “EHI, TU…”
Akira: “NO, IZUKU!”
Izuku: “…BADA A COME PARLI!”
Troppo tardi. Izuku si bloccò all’improvviso, rigido come una statua, con gli occhi opachi e lo sguardo perso nel vuoto.
Shinso: “Ancora non lo sai, ma…hai già perso.”
Ojiro: “Aaah, Midoriya! Eppure ti avevo avvertito!”
Ochaco: “Oh no, Deku!”
Iida: “Ma che succede?!”
Akira: “*gnnnn*Dannato testone che non sei altro! Hai fatto l’unica cosa che ti avevo detto di non fare!!!”
Present Mic: “EHI, CHE SUCCEDE? È IL PRIMO SCONTRO…ALMENO FATECI EMOZIONARE, NO? ABBIAMO APPENA INCOMINCIATO E MIDORIYA…È GIA’ COMPLETAMENTE IMMOBILE?! HA LA FACCIA INEBETITA E NON MUOVE UN MUSCOLO! CHE SIA L’EFFETTO DEL QUIRK DI SHINSO? PRIMA NON SI È FATTO NOTARE, MA…SARA’ MICA UN AVVERSARIO TEMIBILE?!”
La situazione era precipitata in fretta. Izuku era alla mercé di Shinso e nessuno poteva fare niente.
Shinso: “Sai, Midoriya, deve essere bello avere la fortuna che hai tu. Ora voltati…ed esci dal ring.”
A quel comando, Izuku si voltò e cominciò a camminare verso la fine del ring.
Present Mic: “EEEHH?! MIDORIYA GLI OBBEDISCE?! DI QUESTO PASSO, FINIRA’ PER ELIMINARSI DA SOLO!”
Ormai tutto lo stadio era col fiato sospeso.
Ochaco: “Deku, per favore, fermati!”
Iida: “Se continua così, uscirà dal ring e la vittoria andrà a quello della Sezione Ordinaria!”
Akira: “Dannazione, dannazione! Non posso intervenire e non riesco nemmeno a contattarlo telepaticamente. Deve essere un altro effetto collaterale del quirk di Shinso. Sei da solo, Izuku. Perciò ti prego, fermati. Fermati!”
Anche Jun e Lyann, sugli spalti, osservavano la scena con evidente preoccupazione.
Lyann: “*Tsk*Quello scemo si è fatto fregare subito.”
Jun: “Temo che sia anche un po' colpa mia. Non avevo previsto la presenza di ragazzi dotati di poteri mentali e quindi non ho addestrato Akira e Izuku per questa evenienza. E adesso questa mia leggerezza…potrebbe costare la vittoria a Izuku!”
E infine anche All Might, all’uscita del campo, osservava il suo allievo dirigersi verso di lui.
All Might: “Giovane Midoriya…fermati! Non venire da questa parte!”
Izuku era quasi arrivato al limite del ring, sotto lo sguardo vigile di Shinso.
Shinso: “Midoriya, tu non potrai mai capire. Ma anche quelli come me, che possiedono un quirk miserabile, hanno dei sogni e farebbero di tutto per realizzarli. Perciò, avanti…perdi per me.”
Ma, all’insaputa di tutti, la mente di Izuku stava lottando per riprendere il controllo del proprio corpo.
Izuku: “Accidenti! Il mio corpo si sta muovendo da solo! La mia testa…è come annebbiata…oh, no…! Maledizione, fermati! Fermatiii! Eppure…eppure Ojiro e Akira me l’avevano detto a chiare lettere! Cavolo! Cavolo! Tutti quanti contavano su di me…e io, invece…in una situazione del genere…non…non…”
Era al punto di non ritorno: ancora un passo e sarebbe uscito dal ring. E fu proprio in quel momento, che Izuku vide qualcosa d’incredibile: l’uscita dove si trovava All Might si oscurò, avvolta da un misterioso fumo nero. E in mezzo a quel fumo…c’erano delle persone! Ma i loro volti erano indefiniti. All’improvviso, un fiume d’energia multicolore fuoriuscì da esso, passando intorno al corpo di Izuku…e anche attraverso!
Izuku: “Che cosa mi succede?! Cos’è…questa energia? Sento la mia mente tornare lucida…un momento! Le dita…riesco a muoverle!”
Infatti due dita della mano sinistra, impregnate di One for All, si stavano muovendo e, con un colpo secco, si spezzarono, provocando un grosso spostamento d’aria che si propagò per tutto lo stadio, tant’è che in molti dovettero coprirsi con le braccia. E non appena la polvere si dissolse, tutti videro Izuku fermo davanti la linea del ring, ansimante per il dolore e lo sforzo e finalmente libero dal controllo mentale.
Present Mic: “MA…MIDORIYA SI È FERMATO?!”
Ojiro: “Wow…pazzesco!”
Akira: “L’hai detto, Ojiro. Dato che Izuku non poteva contare su uno shock esterno per liberarsi dal controllo di Shinso, se l’è procurato da solo, spezzandosi due dita. Ma come ha fatto a muoverle, se non aveva il controllo del proprio corpo? C’entra forse quell’insolito picco d’energia che ho percepito poco fa?”
Ma Akira non era l’unico a porsi delle domande. Anche Shinso era sconcertato che il suo quirk avesse fallito.
Shinso: “Questo…non è possibile! Il tuo corpo non avrebbe dovuto rispondere al tuo volere. Che cosa hai fatto?!”
Izuku, però, si tappò la bocca con la mano sana, per non cascare di nuovo nello stesso trucco.
Izuku: “ “Cosa ho fatto?” Vorrei tanto saperlo. Le dita sono mie, ma…non sono stato io a muoverle! Sono apparse delle persone mai viste prima…e, per un attimo, la mia mente è tornata lucida. Ma chi erano? Sono state loro a muovermi le dita o…aspetta! Prima di passarlo a me, All Might ha detto di aver ricevuto il suo quirk da un’altra persona, che a sua volta lo ha ricevuto da un’altra ancora, e così via. Possibile che quelle persone fossero…i precedenti possessori del One for All?! Le loro presenze?! Sono stai loro ad aiutarmi?!”
Scosse la testa, capendo che non era il momento di scervellarsi, ma di concentrarsi sulla battaglia. Si voltò, trovandosi di nuovo pronto ad affrontare Shinso.
Shinso: “Accidenti, non risponde! Si è accorto del trucco? No, gliel’avrà rivelato la scimmia. Ad ogni modo, devo farlo parlare di nuovo” “Avanti, dì qualcosa.”
Ma Izuku non disse nulla. Cominciò a camminare verso di lui, stringendo i denti e prendendo sempre più velocità. Shinso, intanto, continuava con le provocazioni.
Shinso: “Riesci a sprigionare una potenza simile, muovendo soltanto le dita? Cavolo, sono proprio invidioso!”
Izuku: “Una volta, la pensavo anch’io così.”
Shinso: “Sai, il mio quirk non è forte come il tuo, e a causa sua, sono rimasto indietro fin dall’inizio! Tu, invece, hai sempre avuto la strada spianata, dico bene?!”
Izuku: “Invece no! Anch’io ho dovuto faticare. E ho quasi sempre creduto di non farcela.”
Shinso: “Quell’idiota di Fudo aveva torto ed è anche un ipocrita! Farnetica di farsi degli alleati, quando invece è chiaro come il Sole che non ne ha bisogno! Perché quelli come voi, nati con il quirk ideale, possono andare dove desiderano e ottengono sempre quello che vogliono! Ma un fortunello come te non potrà mai capire!”
Izuku: “Credimi, capisco fin troppo bene! E su una cosa hai ragione: sono fortunato. Non per merito del mio quirk…me per tutte quelle persone, Akira in primis, che non si sono arrese con me, che hanno continuato a darmi fiducia e aiuto, credendo fermamente che ce la farò! Sono loro ad avermi condotto dove sono adesso! SONO LORO LA MIA FORTUNA! E PROPRIO PER QUESTO…”
Si lanciò addosso a Shinso, cominciando a spingerlo per buttarlo fuori dal ring. Disperato, il ragazzo della Sezione Ordinaria gli diede un pugno, facendogli sanguinare il naso.
Shinso: “PARLA, MALEDIZIONE!”
Ma tutto ciò che ottenne fu uno sguardo tenace di Izuku, che raddoppiò i suoi sforzi.
Shinso: “Sul serio cerchi di farmi uscire?! Scordatelo!”
Gli colpì le dita rotte, strappandogli un gemito e spingendolo a sua volta.
Shinso: “Sarai tu ad andare fuori!”
Ma Izuku gli mollò un diretto allo stomaco, mozzandogli il fiato, poi gli sferrò una forte testata, facendolo barcollare, per poi afferrargli un braccio e il bavero dell’uniforme.
Izuku: “…NON POSSO PERMETTERMI DI PERDERE!!!”
Usando il suo corpo come leva, Izuku riuscì a ribaltare Shinso e farlo finire a terra. Con un piede fuori dal ring. Ci fu qualche secondo di silenzio. All Might, Ojiro, Akira, Jun, Lyann, l’intera Classe 1-A, tutto lo stadio rimase a bocca aperta.
Poi Midnight alzò un braccio.
Midnight: “Shinso è fuori dal ring! Midoriya…passa al secondo turno!”
L’intero stadio esplose in un boato. Nella zona della Classe 1-A, c’era chi esultava e chi si abbandonava sul sedile, provato dalla tensione.
Mineta, Kaminari e Sero: “YU-UUUUHH!!! COSI’ SI FA, MIDORIYA! SEI FORTE!”
Kirishima: “Avete visto come lo ha atterrato?!”
Ochaco: “Caaavoloo! Ero tesissima!”
Iida: “Ha ribaltato la situazione all’ultimo secondo! È proprio nel tuo stile, Midoriya!”
Akira: “Heh, è un vero capoccione. Ma quando vuole, sa dare il meglio di sé.”
Shinso era steso a terra, sofferente. Ma non per i colpi subiti, bensì per la bruciante sensazione del fallimento. Gli tornò in mente quando andava ancora alle medie. Di come i suoi vecchi compagni, dopo aver detto loro del suo quirk, gli dicessero scherzosamente di non manipolarli. Ma lui ricordava bene i loro sguardi, carichi di timore. Di come esitassero a rispondere alle sue domande e che, seppur indirettamente, tutti lo additassero come un potenziale Villain. Ma lui non era così. Lui voleva essere un Hero. Anzi, il migliore! E voleva dimostrare a tutti quanti che si erano sbagliati nei suoi confronti. Che anche uno come lui poteva arrivare alla vetta. Ma non appena Izuku lo gettò a terra, si sentì affossato come non mai. Credette di aver faticato per niente. Ma non l’avrebbe dato a vedere. Oh no, non avrebbe mai dato a Midoriya quella soddisfazione. Si rialzò in piedi, cercando di apparire impassibile.
Present Mic: “BEH, COME PRIMO INCONTRO È STATO POCO SPETTACOLARE! MA SI MERITANO COMUNQUE UN BELL’APPLAUSO D’INCORAGGIAMENTO! CLAP YOUR HANDS!”
Izuku si teneva la mano ferita, osservando Shinso e ripensando alle parole che aveva detto.
Izuku: “Shinso…perché vuoi diventare un Hero?”
Shinso: “Perché li ammiro. Li ho sempre ammirati. Non posso farci niente.”
Si voltò e cominciò ad allontanarsi. Izuku sbarrò gli occhi: quel tono di voce, quel sentimento…erano gli stessi che aveva lui, prima di ereditare il One for All. Chinò la testa, chiedendosi cosa avrebbe potuto dirgli adesso.
????: “Sei stato fantastico, Shinso!”
Entrambi i ragazzi alzarono lo sguardo verso gli spalti e videro, con stupore, la classe di Shinso che elogiava quest’ultimo.
1°Ragazzo: “Ci hai lasciati tutti a bocca aperta!”
Ragazza: “Mi hai fatto venire i brividi!”
2°Ragazzo: “Hai dato del filo da torcere a quello che è arrivato primo alla corsa a ostacoli!”
3°Ragazzo: “Sei l’orgoglio della Sezione Ordinaria!”
Shinso non riusciva a crederci. Nonostante avesse perso, i suoi compagni di classe lo stavano trattando come se fosse il vincitore.
1°Ragazzo: “E non è tutto! Senti qua!”
Indicò una zona dove c’erano molti Pro Heroes, intenti a chiacchierare tra loro.
Hero dinosauro: “Certo che quel quirk mi farebbe proprio comodo contro i Villain. Invidio quel ragazzo.”
Hero maschera antigas: “Quelli dello Yuei sono dei veri idioti. Insomma, con un potenziale del genere, lo mettono nella Sezione Ordinaria?!”
Hero acquatico: “Beh, visto il numero di candidati, è inevitabile ma…”
Hero robot cameriere: “La differente esperienza in battaglia non può non vedersi. Che peccato. Un simile talento, sprecato così…”
Shinso era ancora più sconvolto. Perfino i professionisti parlavano bene di lui e del suo quirk.
Ragazza: “Li senti, Shinso? Tu…SEI STRAORDINARIO!”
Straordinario. Fra tutti i termini che avrebbe usato per definirsi, era l’ultimo a cui avrebbe pensato. Poi si ricordò di Akira Fudo e di quello che gli disse la prima volta che s’incontrarono. E capì che aveva ragione: non è il quirk a definirti, ma come scegli di usarlo. E capì anche che, a volte, avere degli alleati, anzi, no…degli amici, può essere la vittoria più grande. Fece vagare lo sguardo verso l’area dedicata alla 1-A e, con sua sorpresa, vide Akira che lo fissava con un sorriso soddisfatto. Shinso sorrise a sua volta, dandogli un cenno di ringraziamento con la testa e venendo ricambiato. Poi si ricordò di Izuku.
Shinso: “In base ai risultati, valuteranno anche l’ammissione alla Sezione Hero. E anche se questa volta mi è andata male, io non mi arrendo. Entrerò nella Sezione Hero, guadagnerò l’abilitazione…e giuro che diventerò un Hero migliore di tutti voi!”
Izuku annuì deciso…
Izuku: “Ok!”
…e finì di nuovo sotto il controllo di Shinso.
Izuku: “Maledizione! L’incontro è finito, che cosa…?”
Un attimo dopo, Shinso lo liberò e gli rivolse un sorrisetto compiaciuto.
Shinso: “Le persone che parlano con me, di solito lo fanno senza la dovuta attenzione. Così ci si fa fare subito lo sgambetto, non credi? Almeno…cerca di non perdere più in un modo così ridicolo.”
Detto questo, uscì dal campo. Izuku rimase qualche secondo a fissare il punto in cui si trovava prima e poi uscì anche lui. Si diresse nell’infermeria, per farsi curare da Recovery Girl. Con loro c’era All Might, nella sua vera forma.
Izuku: “All Might…non sono riuscito affatto a sorridere.”
All Might: “Beh, in effetti è stata una battaglia piuttosto pesante per te, considerando ciò che ha detto il giovane Shinso.”
Izuku: “Però non posso lasciarmi sconfiggere così in fretta. Puntare a essere il N°1 significa proprio questo, giusto?”
Recovery Girl: “Oh, povero ragazzo! (guarda All Might) Gli hai fatto ancora delle pressioni, non è vero?!”
Diede un colpo al fianco di All Might, a mo’ di rimprovero.
All Might: “*Ouch!*Era necessario!”
Poi Izuku si ricordò di una cosa.
Izuku: “Oh, ehi All Might, prima, quando ero sotto il controllo di Shinso…ho avuto come una visione.”
All Might alzò lo sguardo, incuriosito.
Izuku: “Forse otto o nove persone…non le ho viste molto chiaramente, ma…quando sono comparse, per un attimo la mia mente è tornata lucida e sono riuscito a muovere le dita. E ora che ci penso, tra di loro c’era anche qualcuno con gli occhi molto simili ai tuoi. Quindi mi chiedo, ma può essere che ad apparirmi…sia stata la volontà dei precedenti possessori del One for All?”
La reazione di All Might sconvolse Izuku: tremava come una foglia.
All Might: “*tremolante*Mamma mia! Che paura!”
Izuku: “EEEH?! Pensavo che lo sapessi!”
All Might: “Beh, a dire il vero…anche a me, da giovane, mi è capitata una cosa simile. È un passo importante, significa che stai iniziando a conquistare il One for All.”
Izuku gli diede uno sguardo stranito, mentre ascoltava.
All Might: “Credo si tratti di immagini impresse nel quirk. Non hanno una volontà propria e non ci si può interagire. In altre parole, non è stata quella visione a interrompere il lavaggio del cervello del giovane Shinso. È stata la tua forza di volontà che, facendoti vedere quei volti, ti ha permesso di muovere le dita, riuscendo a farti vincere.”
Izuku rimase un po' pensieroso, ma poi scosse la testa.
Izuku: “Naah, non mi sembra una spiegazione convincente.”
All Might: “Bah, e allora lasciamo perdere! Piuttosto, sicuro sia una buona idea non assistere allo scontro del tuo prossimo avversario?!”
Izuku: “Oh, sì, giusto!”
Si alzò dallo sgabello e, dopo averli ringraziati, corse fuori dall’infermeria. Una volta rimasti soli, Recovery Girl si voltò verso All Might, che aveva assunto un’espressione cupa.
Recovery Girl: “Ha detto che c’eri anche tu.”
All Might: “È una cosa buona…”
 
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo! E il primo scontro è andato! Izuku purtroppo è caduto nella trappola di Shinso, ma è riuscito a salvarsi. E comunque, anche Shinso ne è uscito a testa alta. Anzi, direi che ci ha guadagnato. E ora tenetevi forte, perché nel prossimo capitolo ci saranno altri due scontri e soprattutto…Iida VS Bakugo. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!  

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Capitolo 31
*** Guardami, fratello! ***


  Saaaaaaaaaaaaalve a tutti! Chiedo scusa per l’enorme ritardo ma sto vivendo un periodo un po' incasinato, per cui è un miracolo se riesco a trovare almeno un minuto da dedicare alla storia. Comunque, in questo capitolo, assisteremo non ad uno ma a ben tre scontri. E il terzo sarà molto particolare. Buona lettura!
 
 
 
Guardami, fratello!
 
 
 
 
Todoroki POV
Stavo camminando attraverso il corridoio, diretto al campo. Riflettevo sulla vittoria di Midoriya e che, se vincerò il prossimo scontro, lo avrò come avversario nel secondo turno. Curiosamente, ripensai alle parole che lui e Fudo mi avevano rivolto qualche ora fa, sul fatto che anche loro mi batteranno. Beh, presto avremo modo di verificare la veridicità di quelle parole. Una volta svoltato l’angolo, mi blocco un attimo, vedendo appoggiata al muro l’ultima persona che volevo incontrare. Strinsi i pugni e ripresi a camminare, sotto il solito sguardo inquisitorio di mio padre.
Todoroki: “Fuori dai piedi. Mi sei d’intralcio.”
Endeavor: “Continui a farmi vergognare, Shoto. Se tu avessi usato il tuo lato sinistro, avresti primeggiato sia nella corsa a ostacoli che nella lotta sulle spalle.”
Mentre lui riattaccava con il suo solito discorsetto, io lo superai, facendo sempre più fatica a trattenere la rabbia.
Endeavor: “Piantala di recitare la parte dell’adolescente ribelle! Ti ricordo che hai il dovere di superare All Might! Ma proprio non ci arrivi?! Tu non sei come i tuoi fratelli maggiori! TU SEI IL MIO PIU’ GRANDE CAPOLAVORO!!!”
Come osa? Come osa?! Dopo quello che mi ha fatto! Dopo aver distrutto la vita a me, ai miei fratelli, alla mamma, ha ancora il coraggio di venirmi a dire cosa devo fare?! Io lo odio! E non lo perdonerò mai! Mi fa schifo. E mi fa ancora più schifo aver ereditato il suo quirk.
Todoroki: “Tu…non sai dire altro! Io vincerò usando solo il quirk della mamma. In battaglia, non userò mai il tuo potere! Mai!”
Mentre entravo in campo, sentii la sua voce che mi rese ancora più furioso.
Endeavor: “Certo, continua pure a ripetertelo! Finora ha funzionato, ma presto, molto presto…raggiungerai il limite!”
 
 
Akira POV
Ero sugli spalti, in attesa del prossimo scontro, e stavo discutendo con Ochaco e Iida sulla vittoria di Izuku, quando ad un tratto Ochaco cominciò ad agitare una mano in aria, guardando sorridente la parte superiore degli spalti. Seguimmo il suo sguardo e, parli del diavolo, abbiamo visto il diretto interessato scendere le scale.
Ochaco: “Ehi, Deku! Siamo qui!”
Iida: “Ti abbiamo tenuto il posto!”
Izuku: “Grazie, amici!”
Prima di raggiungerci, vide Ojiro alzare il pugno in segno di vittoria. Dopodiché, si sedette vicino a noi.
Ochaco: “Sei stato bravissimo, Deku!”
Izuku: “Ehm, g-grazie, Uraraka.”
Akira: “Però la prossima volta, ascoltali i consigli che ti vengono dati e non agire troppo d’impulso.”
Izuku: “*si gratta la nuca, imbarazzato* Eh eh, hai ragione.”
Akira: “Comunque, ottimo lavoro.”
Izuku: “Grazie, Akira.”
Poi sentimmo la voce di Present Mic.
Present Mic: “PERDONATE L’ATTESA! CONTINUIAMO CON IL SECONDO SCONTRO!”
I due prossimi contendenti salirono sul ring.
Present Mic: “ “SEPPUR BRILLANTE, NON RIESCE A TOGLIERSI QUELL’ESPRESSIONE ORDINARIA” HANTA SERO, DELLA SEZIONE HERO!...”
Sero: “*Tsk*Sarai tu “ordinario”
Present Mic: “…CONTRO…“SECONDO E PRIMO POSTO, OVVERO SEI TROPPO FORTE” SHOTO TODOROKI, SEMPRE DELLA HERO!”
Non appena vidi Todoroki, ebbi subito un brutto presentimento. Aveva un’espressione cupa che non mi piaceva. Anche Izuku se n’era accorto. Nel frattempo, Present Mic dava il segnale d’inizio.
Present Mic: “OK, GENTE! INIZIAMO! READY?!”
Sero: “Mmh, non sono sicuro di riuscire a vincere, però…”
Present Mic: “START!”
Senza perdere tempo, Sero sparò i suoi nastri, avvolgendoli intorno a Todoroki.
Sero: “…non sono neppure disposto a perdere!”
Cominciò a trascinarlo per tutto il ring, con l’obbiettivo di buttarlo fuori.
Present Mic: “WOW, UN ATTACCO A SORPRESA CHE PUNTA A FAR USCIRE L’AVVERSARIO DAL RING! SARA’ STATA LA DECISIONE GIUSTA?! IN OGNI CASO…FORZA, SERO!”
Inizialmente, anch’io ero convinto che avrebbe vinto Sero, ma poi mi accorsi dello sguardo di Todoroki e avvertii un brivido freddo alla schiena.
Todoroki: “Scusami tanto.”
Akira: “Giù! Tutti giù!”
Un istante. Bastò un solo istante e, su un’intera sezione dello Yuei Stadium, si alzò una gigantesca montagna di ghiaccio, più grande dello stadio stesso. Era talmente grande, da ritrovarcela a pochi centimetri dalla faccia. E in fondo a quella montagna c’erano Sero, quasi interamente congelato, e Todoroki che si era liberato dal nastro di Sero, andato in pezzi per il freddo. Per interminabili secondi, l’intero stadio tacque. Eravamo troppo sconvolti da ciò che era appena successo. Alla fine, la voce tremante di Sero ruppe il silenzio.
Sero: “*trema per il freddo*N-non…ti sembra…d-di aver e-esagerato un t-tantino?!”
A quel punto, anche Midnight sembrò ridestarsi.
Midnight: “Dimmi, Sero…riesci a muoverti?”
Sero: “Mi s-sembra chiaro che non c-ci riesca! M-mi fa male t-tutto!”
Midnight: “Sero non può più muoversi! Todoroki passa al secondo turno!”
Invece del solito boato, dal pubblico iniziarono a levarsi delle grida di sostegno, a favore di Sero.
Pubblico: “Tranquillo, non importa! Non importa! Non importa! Non importa!”
Todoroki si avvicinò a Sero, cominciando a sciogliere il ghiaccio con la mano sinistra.
Todoroki: “Ti chiedo scusa. Hai ragione, ho esagerato. È che…ero fuori di me dalla rabbia.”
Mentre le grida di sostegno continuavano, io osservavo la figura di Todoroki avvolta dal vapore e non potei fare a meno di provare una profonda fitta al cuore. All’improvviso, la testa prese a farmi male, segno che stavo avendo un altro flashback. Curiosamente, era lo stesso che avevo avuto durante la corsa ostacoli, raffigurante me e Todoroki da bambini, con lui a terra che piangeva e io che lo difendevo da una figura alta e robusta. L’unica differenza era che, questa volta, io inveivo verbalmente contro la figura, il cui volto sembrava…avvolto dalle fiamme.
Akira bambino: “Stai indietro! Non devi far piangere Shoto! Perché sei così cattivo con lui?! Gli stai facendo male!”
Uomo alto: “Levati dai piedi! Deve finire l’allenamento!”
Akira bambino: “No! Tu vuoi soltanto picchiarlo, perché sei cattivo!”
Uomo alto: “Ascolta, moccioso, la mia pazienza ha un limite! Adesso spostati o ti sposto io!”
Akira bambino: “Sei brutto e cattivo! Ti odio!”
Uomo alto: “Tu, piccolo…”
Alzò una mano per colpirmi, quando una porta si aprì e udii una voce.
????: “Che succede qui?!”
Non vidi chi ha parlato, ma riconobbi la voce. E non credetti alle mie orecchie: era la voce di mio padre!
Non ebbi però il tempo di approfondire, che Iida mi riscosse dai miei pensieri.
Iida: “Akira? Ehi, Akira?”
Akira: “Eh? Che succede?”
Ochaco: “Hai incominciato a gemere e ti tenevi la testa. Ti senti bene?”
Akira: “Uh, sì, sì, tutto bene. Solo un mal di testa.”
Iida: “Un altro? È tutto il giorno che dici di averne. Per non parlare di quando hai lo sguardo perso nel vuoto. Sei davvero sicuro di sentirti bene?”
Akira: “Ragazzi, state calmi. Io sto bene. Probabilmente è solo un po' di tensione.”
Mi arrivarono tre occhiate poco convinte. A quel punto, cercai di cambiare discorso.
Akira: “Piuttosto, sembra che ci metteranno un po' a sciogliere quel ghiaccio, quindi potremmo approfittarne per dare qualche consiglio a Iida su come affrontare Bakugo.
A quella notizia, Izuku sobbalzò.
Izuku: “Oh cavolo, è vero! In questo caso, avrei alcune strategie da suggerirti…”
Akira: “Se ti metti a correre a velocità massima, potresti evitare le sue esplosioni abbastanza a lungo da poter saltare e colpirlo dall’alto e…”
Ochaco: “Però anche Bakugo riesce a muoversi a mezz’aria, c’è il rischio che possa prenderlo in contropiede e…”
Iida alzò la mano, facendoci segno di tacere.
Iida: “Midoriya, Uraraka, Akira…apprezzo molto il vostro aiuto, però adesso voglio solo andare nella sala d’attesa e prepararmi mentalmente.”
Izuku: “Eh?! Ma, Iida…”
Iida: “Midoriya, capisco che, conoscendo Bakugo da più tempo di noi, tu sappia già come combatte e vuoi darmi qualche consiglio. E, come ho già detto, lo apprezzo. Ma come ho detto a te e Akira alla lotta sulle spalle, devo uscire dalla vostra ombra. Ne ho bisogno, per diventare un vero Hero. Nella mia famiglia lo siamo da generazioni. Al momento, è mio fratello maggiore Tensei a tenerne alto l’onore, nelle vesti di Ingenium. E un giorno quel nome spetterà a me. Ma prima devo dimostrare di esserne degno. E per farlo, dovrò lottare contando solo sulle mie forze. Perciò, Midoriya, grazie ancora per il vostro aiuto. Ma questa cosa devo farla da solo.”
Lo sguardo di Iida era carico di determinazione, come quando ha sfidato me e Izuku nella lotta sulle spalle. In fondo, non posso che essere d’accordo. Al suo posto, farei esattamente la stessa cosa. Comunque, dopo avergli augurato buona fortuna, Iida si allontanò verso gli spogliatoi mentre noi lo guardavamo con apprensione.
Ochaco: “Accidenti, non ho mai visto Iida così determinato.”
Izuku: “In fondo, lo capisco. Quello di Ingenium è un nome molto importante e Iida vuole essere pronto per quando dovrà portarne il preso.”
Akira: “Hai ragione, Izuku. E, in un certo senso, l’affrontare Bakugo, che è uno dei più forti della classe, è una sorta di “prova del fuoco”. Spero che Iida sia abbastanza forte, perché lo attende un duro scontro.”
Ochaco si irrigidì un attimo, per poi distogliere lo sguardo, rabbuiandosi. Sussurrò qualcosa, abbastanza piano perché gli altri non sentissero. Ma purtroppo, gli altri non hanno un udito amplificato, come il sottoscritto.
Ochaco: “*sussurra*Non solo a lui.”
Sentendo quelle parole, mi accorsi solo allora che Ochaco aveva cercato, per tutto il tempo, di nascondere il timore che provava in mia presenza. E sapevo anche perché: presto ci dovremo affrontare nell’ottavo scontro. E ancora non so quale decisione prendere. Un quarto d’ora dopo, riuscirono a sciogliere il ghiaccio e Present Mic prese la parola.
Present Mic: “RIECCOCI DI NUOVO! DOPO ESSERE RIUSCITI A SCIOGLIERE IL GHIACCIO, PROSEGUIAMO!”
Sul ring salirono Kaminari e una ragazza con dei rampicanti al posto dei capelli. Subito dopo le presentazioni, proprio quest’ultima, che si chiamava Ibara Shiozaki ed era della Classe 1-B, fece un piccolo reclamo sul fatto di essere stata definita una “predatrice”, chiarendo che le sue intenzioni erano solo di vincere lo scontro senza danneggiare l’avversario. Rimasi un po' di stucco dal fatto che anche nella 1-B ci fossero dei tipi strambi. Il suo modo di parlare ricordava molto quello di Tokoyami ma, al posto dei toni dark, il suo aveva qualcosa di angelico, segno di una personalità molto religiosa. Tra l’altro, posso giurarvelo, per un attimo mi è sembrato di vedere una luce scendere dal cielo e illuminarla, quasi fosse una santa scesa in Terra. Devo ammettere che questo fatto la rendeva molto carina; ipotesi confermata dallo sguardo allupato di Kaminari. E non serviva la telepatia per capire che le avrebbe chiesto di uscire con lui. Giuro, quel ragazzo flirta con qualunque essere femminile gli capiti a tiro. Ad ogni modo, una volta iniziato lo scontro, Kaminari lanciò una scarica elettrica a piena potenza addosso a Shiozaki che, in risposta, gli diede le spalle e unì le mani in segno di preghiera. E qui accadde una cosa insolita: i rampicanti che aveva in testa si animarono, come se avessero volontà propria, ingrandendosi e formando un muro che la proteggesse dalla scarica e allo stesso tempo recidendosi per evitarle lo shock. Contemporaneamente, scavarono nel sottosuolo in modo da cogliere di sorpresa Kaminari e immobilizzarlo. Risultato: una sconfitta istantanea! Naturalmente, Shiozaki è passata al secondo turno. Siamo rimasti un po' interdetti su come Kaminari avesse perso subito il controllo della situazione. Ad un certo punto, abbiamo sentito ridacchiare.
????: “Uh uh uh. Ma guarda un po'!”
Ci voltammo tutti verso sinistra e abbiamo visto, sulla parete divisoria degli spalti, la testa di Monoma, il biondino snob della 1-B, che faceva capolino.
Monoma: “Questo scontro si è concluso in men che non si dica! Il vostro amichetto elettrico è stato battuto in un attimo! Ma la Sezione B non dovrebbe essere più debole della Sezione A?! Ah, ah, ah, ah!!!”
????: “La vuoi piantare?!”
Qualcuno lo colpì alla nuca, tramortendolo. Poco dopo, abbiamo visto Itsuka che sorrideva dispiaciuta.
Itsuka: “Perdonatelo. Si diverte a provocare gli altri.”
Ad un tratto si accorse di me e le sue guance arrossirono.
Itsuka: “*imbarazzata*Oh, ehm…c-ciao, Akira!”
Akira: “Ehilà, Itsuka!”
Mi ritrovai subito gli sguardi di tutti addosso.
Jiro: “Akira, la conosci?”
Tsuyu: “Ribbit. Quando l’hai conosciuta?”
Akira: “Beh, durante la corsa ad ostacoli ci siamo salvati la pelle a vicenda.”
Kirishima: “È vero. C’eravamo anche io e Midoriya.”
Mineta: “Uffaaa! Possibile che tutte le ragazze più sexy le conosci solo tu?! Cosa sei, un latin lover?!”
Incrociai le braccia dietro la testa, rilassandomi sulla sedia.
Akira: “Beh, sempre meglio che frugare nella loro biancheria intima ad ogni occasione.”
Mineta rimase pietrificato, mentre i ragazzi scoppiavano a ridere e le ragazze facevano dei versi stizziti.
Sero: “Ah, ah, ah. Amico, ti ha proprio sputtanato!”
Hagakure: “Mineta, sei un vero pervertito!”
Mineta: “*a denti stretti* Questa me la paghi, Fudo!”
Ridacchiai un po', prima che la mia attenzione venisse attirata da un mormorio alla mia sinistra. Io e Ochaco ci siamo voltati e spalancammo gli occhi, vedendo Izuku che prendeva ossessivamente appunti sul suo quaderno. Ve lo giuro gente, di stacanovisti ne ho incontrati parecchi, ma lui li batte tutti.
Ochaco: “Hai appena finito di combattere e già pensi a nuove strategie?”
Akira: “Sul serio, amico, cominci a spaventarmi.”
Izuku sobbalzò.
Izuku: “Beh, d-diciamo che è praticamente un mio hobby. È che non ci sono molte occasioni per vedere dei quirk fantastici al di fuori della nostra classe. Oh, a proposito…sto prendendo appunti anche su tutti i quirk dei membri della Sezione A. C’è anche il tuo “Zero Gravity”, Uraraka. Per quanto riguarda te, Akira, la cosa è un po' più complicata, dato che i tuoi poteri sono di natura completamente diversa rispetto ai nostri. Ho già riempito sei quaderni e sto iniziando il settimo.”
Io e Ochaco eravamo diventati due statue di sale. Cioè, Izuku aveva scritto sui suoi quaderni ogni dato riguardante i quirk dei suoi compagni di classe. Per non parlare del fatto che ha riempito ben sei quaderni, scrivendo solo di me!
Ochaco: “*sorride*Sai Deku, che tu fossi straordinario, l’avevo capito già da un po'. Ma durante questa competizione me l’hai confermato: sei proprio uno che ce la mette tutta.”
Izuku sollevò un sopracciglio, confuso, mentre io trattenevo una risata. Avevo dei sospetti, ma ora ne ho la conferma: Ochaco ha una cotta per Izuku. Peccato che lui sia un po' troppo ingenuo per accorgersene. Vorrà dire che “qualcuno” dovrà dargli una piccola spinta. A tempo debito, s’intende. All’improvviso, sentimmo la voce di Present Mic.
Present Mic: “WOOHOOOO!!! DIAMOCI DENTRO, GENTE! PUNTIAMO ALLA VETTA A TUTTA VELOCITA’!!! VIA AL QUARTO SCONTRO!!!”
La folla si diede al tifo sfrenato, mentre noi vedevamo Iida e Bakugo salire sul ring. Ero molto preoccupato per Iida: aveva rifiutato ogni aiuto da parte di Izuku, Ochaco e mia, solo per poter dimostrare di essere in grado di cavarsela da solo. Spero con tutto il cuore che abbia almeno studiato una buona strategia. Perché, con Bakugo, la determinazione e la buona volontà non saranno sufficienti.
 
 
Iida POV
Mentre salivo sul ring, cercavo di mantenere la calma e la concentrazione. Finora sono stato nello spogliatoio a concentrarmi ed elaborare una strategia. Ho anche provato a telefonare a mio fratello ma mi ha risposto la segreteria, segno che stava lavorando. Meglio così. A questo punto, preferisco dirgli direttamente che sono arrivato primo. Perché io ARRIVERO’ PRIMO! Vincerò il Festival dello Sport e dimostrerò di essere finalmente degno di te, Tensei. Il tuo coraggio e il tuo ottimismo sono sempre stati la mia ispirazione. Quando penso a come dovrebbe essere un Hero, mi vieni in mente tu. E oggi, darò finalmente prova di essere alla tua altezza. Te lo giuro, fratello: sarai fiero di me!
Present Mic: “E ADESSO, ANDIAMO A PRESENTARE I NUOVI SFIDANTI: “È L’EMBLEMA DELLO STUDENTE MEDIO” TENYA IIDA, DELLA SEZIONE HERO…CONTRO…”UNA CELEBRITA’ FIN DALLE MEDIE E HA UNA FACCIA DA TEPPISTELLO” KATSUKI BAKUGO, ANCHE LUI DELLA HERO!”
Bakugo mi guardò con un’espressione infastidita.
Bakugo: “Non ti ho mai sopportato, quattrocchi. Finalmente ti darò una lezione!”
Provai subito irritazione, ma mi sono trattenuto. Non era il momento di cedere alle provocazioni. Negli scontri a lunga durata, Bakugo è decisamente in vantaggio. Potrei usare il “Recipro”, ma avendo un tempo limitato preferisco tenerlo come ultima risorsa. L’unica è coglierlo di sorpresa e buttarlo fuori dal ring prima che possa adottare delle contromisure. Sì, è deciso! Vincerò questo scontro e riuscirò a diventare un vero Hero! Finalmente, Tensei, sarò proprio come te!
 
 
(Nel frattempo, Prefettura di Hosu)
 
Nessun POV
Tensei Iida, alias Turbo Hero Ingenium, stava sfrecciando per le strade, nel suo solito giro di ronda. Si portò una mano alla ricetrasmittente posta dentro l’elmo, comunicando con le sue squadre di aiutanti.
Ingenium: “Squadra A, pensate al lato ovest! Squadra B, quello est!”
Caposquadra A: “Squadra A, ricevuto!”
Caposquadra B: “Squadra B, ricevuto!”
Mentre correva, passò davanti a un vicolo e gli sembrò di vedere una figura familiare.
Ingenium: “Eh? Ma quello è…!”
Si fermò immediatamente, utilizzando il suo quirk per spiccare un salto per raggiungere una parete e farne un altro, atterrando nel vicolo, proprio alle spalle della figura. Riconoscendolo, assunse una posizione di battaglia.
Ingenium: “Sì, non ci sono dubbi! È proprio lui!” “Finalmente ti ho trovato…“ASSASSINO DI HEROES!
La misteriosa figura si voltò. Essendo coperta dall’ombra, era difficile capirne le caratteristiche. Ma Ingenium provò un brivido freddo non appena vide i suoi occhi brillare, rossi come il sangue.
 
 
(Di ritorno allo stadio)
 
 
Iida POV
Present Mic: “ECCOCI QUA, SIGNORE E SIGNORI! DIAMO IL VIA A QUESTO SCONTRO ENTUSIASMANTE! STAAART!”
Immediatamente, Bakugo iniziò a correre verso di me e io feci lo stesso. Una volta più vicini, alzò il braccio destro, preparando il colpo. Ma l’avevo previsto.
Bakugo: “MUORI!!!”
Poco prima che sferrasse l’attacco, usai il mio quirk per effettuare un salto in lungo, evitando il colpo e arrivandogli alle spalle. Mi gettai subito su di lui, afferrandolo per le spalle e iniziando a spingerlo verso il confine del ring.
Presente Mic: “WOAH! IIDA È RIUSCITO A EVITARE L’ATTACCO DI BAKUGO, PER POI PRENDERLO ALLE SPALLE E SPINGERLO FUORI DAL RING! DAVVERO ENTUSIASMANTE!!!”
Eravamo quasi arrivati al limite, quando Bakugo piazzò le mani avanti e rilasciando una forte esplosione che fermò la mia corsa e ci spinse entrambi indietro. Mi rialzai subito in piedi e provai ad attaccarlo di nuovo, ma riuscì a respingermi con un’esplosione.
Bakugo: “Se davvero credevi di potermi fregare due volte con lo stesso trucco, allora sei più stupido di quanto pensassi!”
Ignoro le sue parole e torno all’attacco. Come previsto mi lancia addosso le sue esplosioni, che scanso a malapena, e più mi avvicino, più si fanno forti. Ad un certo punto, attivai il quirk per fare un grosso salto e, roteando a mezz’aria, gli diedi un grosso calcio dall’alto verso il basso, gettandolo a terra. Subito lo afferrai e lo trascinai nuovamente verso il confine del ring ma, ancora una volta, riuscì a liberarsi con un’esplosione, scagliandomi lontano.
Iida: “Dannazione! Ho provato ad attaccarlo in tutti i modi ma riesce sempre a respingermi. A questo punto, non ho altra scelta: devo tentare il tutto per tutto! È quello che farebbe un Hero! È quello che faresti tu, Tensei! Perciò guardami, fratello! GUARDAMI!”
Attivai il mio quirk al massimo, sentendo i tubi di scappamento diventare roventi.
Iida: “TORQUE OVER! RECIPRO BUUUUUUURST!!!!!”
Sono partito a tutta velocità, diretto verso Bakugo. Tentò di lanciarmi un’altra esplosione ma non gli diedi il tempo, cominciando a correre in cerchio attorno a lui e, ogni volta che cercava di colpirmi, io lo colpivo con dei pugni sempre più veloci. Avevo solo dieci secondi di autonomia, perciò dovevo buttarlo fuori immediatamente. Ce l’avevo quasi fatta, ma Bakugo mise i palmi delle mani uno vicino all’altro, illuminandoli.
Bakugo: “STUN GRANADE!”
Tutto ciò che vidi fu un enorme esplosione che mi fece volare via. Non appena caddi a terra, mi faceva male tutto. I suoni mi arrivavano ovattati, ma piano piano si schiarirono. A poca distanza da me, vidi i miei occhiali: una lente era rotta, mentre l’altra presentava una crepa. Non appena provai ad alzarmi, mi bloccai, fissando con orrore il terreno: mi trovavo proprio sopra la linea del ring!
Midnight: “Iida è uscito dal ring! Bakugo passa al secondo turno!”
In un attimo, il mondo mi crollò addosso. Avevo perso. Ce l’avevo messa davvero tutta, ma non è servito a niente. Mi sentivo così deluso da me stesso. E peggio ancora, sentivo di aver deluso te, fratello. Tensei, oggi il mio sogno di essere come te mi era sembrato così vicino, che quasi potevo toccarlo. Ma adesso, lo sento più lontano che mai.
Iida: “Fratellone…mi dispiace. Mi dispiace tanto!”
 
 
 
(Prefettura di Hosu, nel vicolo)
 
 
Nessun POV
Ingenium era steso a terra, senza dare segni di vita. E sotto di lui, si espandeva una pozza di sangue. Vicino a lui c’era il suo cellulare, che segnalava una chiamata persa da parte di suo fratello Tenya. A poca distanza, la misteriosa figura di prima si avvicinava lentamente, brandendo una spada insanguinata e parlando con una voce grottesca e cavernosa.
????: “Fama…denaro…potere…vi spacciate tutti per Heroes…ma non siete degni di tale nome…nessuno di voi lo è!”
Calpestò il telefono di Tensei, distruggendolo.
????: “Solo “LUI” è degno! L’unico ad aver diritto a sconfiggermi…è soltanto…All Might!”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo! Capitolo più lungo rispetto agli altri, ma era necessario. Scommetto che tifavate per Iida, vero? Un po' mi dispiace che ha perso ma, come ho detto, era necessario. Intanto, il mistero dietro ai flashback di Akira s’infittisce sempre di più, mentre fanno un cameo il fratello di Iida e un misterioso assassino che lo ha ridotto piuttosto male. Chi sarà mai? Sono aperto alle ipotesi. Il prossimo capitolo introdurrà nuovi scontri, in vista di quello atteso da molti: Akira vs Ochaco! Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!     

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Capitolo 32
*** Con le proprie forze ***


Saaaaaaaaalve a tutti! Il Festival dello Sport continua! Questo capitolo farà da introduzione, mostrando nuovi scontri e ponendo due dei nostri protagonisti di fronte a una scelta difficile. Prima di lasciarvi alla lettura, voglio ringraziare tutti quelli che continuano a seguire questa storia (ad esempio Ichigouzumaki, Ray Ryu, reign_00evil, ecc.). Grazie a voi per aver continuato a recensire la storia, per averla messa tra le preferite/seguite/da ricordare o semplicemente per averla letta. Grazie ancora, perché senza di voi questa storia non sarebbe potuta andare avanti. Grazie grazie grazie.
 
 
 
 
 
 
 
 
Con le proprie forze
 
 
 
 
 
 
Akira POV
Osservai la conclusione dello scontro ed ero rimasto basito. Iida ce l’ha messa davvero tutta, riuscendo a tenere testa a Bakugo. Quell’ultimo attacco, poi, sembrava molto efficace, all’inizio, ma poi Bakugo ha rilasciato quell’enorme esplosione, cambiando in un attimo le carte in tavola. Non ho potuto non notare che è migliorato molto. Le sue esplosioni sono decisamente più forti, rispetto a quelle che mi ha lanciato alla battaglia simulata, e anche allora facevano male. È chiaro che con lui non dovrò mai abbassare la guardia. Comunque, Izuku stava nuovamente prendendo nota sul suo quaderno, mormorando come al solito.
Izuku: “…chiaramente, l’incompatibilità tra i loro quirk ha favorito la vittoria di Kacchan. Tuttavia, Iida…”
Mentre il mio amico era perso nel suo delirio, mi accorsi che Ochaco si era alzata, andando negli spogliatoi senza dire una parola, scura in volto. Notai anche che aveva lasciato il suo succo di frutta ancora intatto. Mi sentii in colpa, sapendo di essere la causa del suo disagio. Ma non ebbi il tempo di pensarci troppo, che Presenti Mic annunciò il prossimo scontro che vedeva protagonisti Aoyama e Ashido. E devo ammettere che è stato interessante: non appena sono partiti, Aoyama iniziò a bombardare Ashido con il suo laser ombelicale. Lei però, dimostrava un’agilità sorprendente, evitando tutti i suoi colpi e utilizzando l’acido per scivolare meglio, come se pattinasse. Il loro gioco a guardie e ladri durò qualche minuto finché Aoyama non accusò dei dolori allo stomaco, causati dallo sforzo. E questa fu l’occasione che Ashido aspettava: lanciò dell’acido sulla cintura di Aoyama, danneggiandola, e mentre questi era in preda all’agitazione, lei lo finì con un pugno al mento. In effetti, al test diagnostico sui quirk, Ashido si era classificata nona, battendo anche molti ragazzi. Dopo di loro, fu il turno di Tokoyami e Momo.
Ojiro: “Akira, Midoriya, voi come lo vedete questo scontro?”
Izuku: “La variabile principale sarà il tempo.”
Ojiro: “Il tempo?”
Akira: “Esatto. Momo è in inferiorità numerica, dovendo affrontare contemporaneamente due avversari: Tokoyami e Dark Shadow. Attacco e difesa insieme. Tokoyami, tra l’altro, può evocare Dark Shadow a suo piacimento, perciò Momo dovrà pensare in fretta.”
Ma lo scontro fu più breve di quanto mi aspettassi: Tokoyami scagliò Dark Shadow contro Momo, che creò uno scudo per proteggersi anche se l’impatto la spinse indietro. Tentò di creare un’arma, ma Dark Shadow tornò ad attaccarla più volte, concentrando i suoi attacchi sullo scudo e spingendola sempre più indietro. Quando poi Momo ebbe finalmente il tempo di creare un’arma, era troppo tardi: con quegli attacchi, Tokoyami l’aveva spinta fuori dal ring senza che lei se ne rendesse conto, vincendo così lo scontro. Momo prima rimase sotto shock, per poi abbandonare il campo, avvilita.
Izuku: “Accidenti! Tokoyami, nelle sfide uno contro uno, è praticamente il più forte!”
Akira: “L’hai detto. Ha continuato ad attaccare Momo a una velocità incredibile, senza darle il tempo di pensare.”
Ojiro: “Però ha concentrato gli attacchi solo sullo scudo. Dite che lo ha fatto di proposito, per non colpire Momo?”
Entrambi annuimmo.
Ojiro: “*hmm*Simili strategie richiedono un talento tattico. Però, povera Momo.”
Mentre Present Mic annunciava lo scontro tra Kirishima e Tetsutetsu, Izuku si accorse finalmente dell’assenza di Ochaco.
Akira: “Vai da lei.”
Izuku: “Eh?”
Akira: “Ha bisogno di un amico che la sostenga e, al momento, sono l’ultima persona che vuole vedere.”
Izuku: “Akira…”
Akira: “Izuku, per favore, fai come ti dico. E poi, ho bisogno di stare da solo. Ormai non posso più aspettare. Devo prendere una decisione.”
 
 
Nessun POV
Uraraka era seduta nello spogliatoio, cercando di farsi coraggio in vista del suo scontro con Akira, quando la porta si aprì e Iida entrò.
Uraraka: “Bentornato, Iida.”
Iida: “Grazie, Urarak…AAAH! Ma che ti è successo?! Hai uno sguardo raccapricciante!”
Uraraka: “Tu dici? Scusami, è la tensione.”
Iida: “Già, ti capisco. Dopotutto, il tuo prossimo avversario sarà Akira.”
Uraraka: “Sì. Sono un po' preoccupata. Però…dopo aver visto uno scontro come il tuo, Iida…”
Iida: “Eh? Uno scontro come il mio?”
All’improvviso la porta si aprì di nuovo ed entrò Izuku.
Izuku: “Uraraka!”
Uraraka: “Deku! Non segui gli altri scontri?”
Izuku: “Praticamente sono finiti subito. Adesso stanno combattendo Kirishima e un ragazzo della 1-B”
A quella notizia, Uraraka impallidì e il suo cuore perse un battito.
Uraraka: “Quindi…sono io la prossima!”
Iida: “Oh andiamo, stiamo parlando di Akira! Nemmeno uno come lui userebbe tutta la sua forza contro una ragazza!”
Izuku: “Io, invece…credo che lo farebbe.”
Uraraka tremò ancora di più.
Izuku: “A dir la verità, mi è sembrato un po' combattuto. Non era molto felice all’idea di combattere Uraraka. E poi prima mi ha detto di voler stare solo, dicendo di dover prendere una decisione. E se lo conosco bene, credo che non si tirerà indietro. In fondo, tutti qui stanno cercando di arrivare primi, per realizzare i propri sogni. Akira incluso. Non credo si tratterrà. Anche se non si trattasse di lui, sarebbe impensabile sperare che il mio avversario abbia dei riguardi.”
Si avvicinò a Uraraka.
Izuku: “Akira è un mio caro amico, però ultimamente mi hai aiutato molto, Uraraka, quindi…”
Le porse un quaderno un po' bruciacchiato.
Izuku: “All’inizio era una strategia anti-Kacchan, ma con qualche modifica all’ultimo minuto, l’ho trasformata in una strategia anti-Akira con l’utilizzo del tuo quirk. Anche se il quaderno è un po' ridotto male.”
Iida: “Ooh, ma è fantastico! Non la trovi una bella notizia, Uraraka?”
Uraraka: “Deku, è molto bello quello che hai fatto. Ma…no, grazie.”
Iida e Izuku: “*stupefatti*EEEEH?!”
Uraraka: “Deku, sei incredibile. Più ti conosco e più lo dimostri. Durante la lotta sulle spalle, pensavo sarebbe stato più facile fare squadra con i miei amici, ma a pensarci bene, forse cercavo solo il tuo supporto. Perciò, quando Iida ha lanciato a te e Akira il suo guanto di sfida…a essere sincera, mi sono un po' vergognata.”
Izuku: “Uraraka…”
Lei si alzò e si diresse verso la porta, superandoli.
Uraraka: “Proprio per questo, rifiuto. Akira aveva ragione su una cosa: in questo momento non c’è spazio per i sentimenti e l’amicizia è un lusso che non possiamo permetterci. Ognuno di noi qui sta lottando per il proprio futuro. Siamo tutti rivali, in fin dei conti. Perciò…”
Si voltò verso di loro e, sorridendo, mostrò il pollice.
Uraraka: “…ci si vede in finale, ragazzi!”
Ma non appena aprì la porta, rimasero tutti e tre paralizzati alla vista di Akira che li fissava.
Uraraka: “*spaventata*Aaaa…Akira!”
Akira: “Ochaco, devo parlarti.”
Uraraka indietreggiò, mentre Akira entrava, chiudendo la porta.
Akira: “Ho sentito quello che vi siete detti, ogni parola.”
Izuku: “O-ogni parola?! Senti, Akira, io…”
Akira gli fece segno di tacere, per poi continuare.
Akira: “Inizialmente, mentre venivo qui, volevo annunciarti che mi ritiravo.”
Uraraka, Izuku e Iida: “CHE COSA?!”
Akira: “Sì, non me la sentivo proprio di combattere contro una mia amica. Ma poi ho sentito quello che hai detto e mi sono ricordato di quando ci hai raccontato dei tuoi genitori e del motivo per cui vuoi diventare un Hero. E in quel momento ho capito che se mi fossi ritirato e tu avessi vinto per abbandono, sarebbe stato come insultare te, la tua famiglia e le motivazioni che ti hanno portata fin qui. Ed è una cosa che non posso permettere. Tutto questo per dirti che ho cambiato idea. Noi due ci affronteremo sul quel ring e sarà la nostra determinazione a decretare il vincitore! E devo anche ringraziarti, Ochaco, per avermi impedito di prendere la scelta sbagliata!”
Uraraka arrossì, sorridendo imbarazzata al complimento. E il suo rossore aumentò quando Akira avvicinò il viso a un soffio dal suo, fissandola con un ghigno.
Akira: “Ma non credere che, essendo una ragazza nonché mia amica, io ci vada leggero con te. Ti avviso che non te la caverai solo con qualche graffio. Perciò è meglio se prenoti una visita da Recovery Girl.”
Uraraka, dopo l’iniziale shock, avvicinò anche lei il viso, ghignando a sua volta.
Uraraka: “Stai tranquillo. Vedrò di non farti troppo male.”
In quell’atmosfera di sfida, Iida e Izuku si erano fatti piccoli piccoli, tremando come foglie. Dopodiché, uscirono tutti dallo spogliatoio, diretti al campo; dove lo scontro tra Kirishima e Tetsutetsu si era appena concluso in parità, con entrambi i ragazzi K.O. Midnight dichiarò che, dopo l’ottavo scontro, il vincitore verrà deciso tramite uno spareggio.
Present Mic: “CHE FINALE EMOZIONANTE PER QUESTO STRUGGENTE INCONTRO! E MENTRE ASPETTIAMO CHE I DUE RAGAZZI SI RIPRENDANO, VIA AL PROSSIMO SCONTROOO!!!”
La folla cominciò a urlare eccitata, mentre i due avversari salivano sul ring. Diversamente dal pubblico, la Classe 1-A guardava la situazione con forte preoccupazione.
Tsuyu: “Ribbit. La prossima coppia è, in un certo senso, la più preoccupante.”
Jiro: “Hai ragione. Sai che ti dico? Io non guardo.”
Izuku era combattuto: quelle che stavano per affrontarsi erano due persone a cui teneva molto, e lui non sapeva per chi fare il tifo. Uno era la prima persona ad aver creduto in lui; l’altra era l’amica che, con la sua allegria, lo faceva sempre stare meglio. Capì di dover prendere anche lui una decisione e alla fine, ascoltando il suo cuore, la prese.
Izuku: “Metticela tutta…Uraraka!”
Present Mic: “OTTAVO E ULTIMO SCONTRO DEL PRIMO TURNO: “LE SUE PAROLE SONO TAGLIENTI E HA LETTERALMENTE IL DIAVOLO IN CORPO” AKIRA FUDO, DELLA SEZIONE HERO…CONTRO…“OOH, AMMETTO CHE FACCIO IL TIFO PER LEI!” OCHACO URARAKA, SEMPRE DELLA HERO!”
Akira e Uraraka si fissavano con sguardo deciso, pronti a darsi battaglia. La decisione era presa. Non si torna più indietro.
Present Mic: “OTTAVO SCONTRO! STAAART!!!”
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo! Finalmente ci siamo! Akira e Ochaco hanno fatto le loro scelte e lo scontro può avere inizio. Non perdetevi il prossimo capitolo, dove assisteremo a uno dei duelli più emozionanti della storia. E credetemi, non avete idea di cosa vi aspetta. Alla prossimaaaaaaaaaaa!

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Capitolo 33
*** Voglia di vincere ***


Saaaaaaaaalve a tutti! Il Festival dello Sport continua! Questo capitolo sarà molto importante, perché vedremo finalmente lo scontro tra Akira e Ochaco e vi garantisco che sarà emozionante. Buona lettura!
 
 
Voglia di vincere
 
 
 
Nessun POV
Era giunto il momento. L’ottavo scontro uno contro uno stava per iniziare. I due sfidanti, Akira e Uraraka, erano intenti a fissarsi, aspettando il segnale d’inizio.
Akira: “Ultima possibilità, Ochaco: ritirati adesso. Come ho già detto, non te la caverai solo con qualche graffio.”
Nel frattempo, sugli spalti, Izuku e Iida osservavano insieme agli altri lo svolgersi degli eventi.
Iida: “Midoriya, mi spieghi quella strategia anti-Akira di cui parlavi prima?”
Izuku: “In realtà, non è niente di speciale. Akira è davvero forte! In un combattimento ravvicinato, ci sono pochissimi spirargli. Anche se non si trasforma in Devilman, resta comunque un avversario temibile. Tra l’altro, può anche lanciare attacchi a distanza, riducendo le chance di Uraraka. Ma se lei riuscisse ad avvicinarsi e farlo fluttuare, potrebbe avere un discreto vantaggio. Perciò, se vuole avere qualche possibilità, dovrà attaccare per prima.”
Present Mic: “OTTAVO INCONTRO! STAAART!!!”
Immediatamente, Uraraka cominciò a correre verso Akira.
Uraraka: “Ho già fatto la mia scelta: non intendo ritirarmi!”
Quando mancavano solo pochi metri, Akira ghignò.
Akira: “Peggio per te!”
Con le antenne sparò un raggio elettrico contro il terreno, che esplose travolgendo Uraraka.
Jiro: “UAAAH! Non posso guardare!”
Mineta: “*gasp*L’ha fatta esplodere!”
Tsuyu: “Questa non me l’aspettavo. Dunque non ha riguardi nemmeno se il suo avversario è una ragazza.”
Sul ring, Akira era circondato dal fumo e cercava di localizzare Uraraka.
Akira: “Ora vedrai come te le suono!”
All’improvviso, vide qualcosa attaccarlo da sinistra.
Akira: “Non sottovalutarmi!”
Diede un pugno a quella che credeva essere Uraraka, schiacciandola a terra. Ma quando il fumo si diradò, ebbe una brutta sorpresa.
Akira: “Cosa?! E’ solo la felpa? Ma allora…”
Present Mic: “WOAH! URARAKA HA FATTO GALLEGGIARE LA FELPA, USANDOLA COME ESCA! QUANTA PRONTEZZA!”
Infatti, Uraraka sbucò dal fumo dietro Akira, per coglierlo di sorpresa.
Uraraka: “Se ora riesco a farlo fluttuare, forse…”
Ma quando era a pochi centimetri, Akira scomparve…
Uraraka: “Ma…è sparito?!”
…salvo poi ricomparire accanto a Uraraka, mollandole un pugno dritto allo stomaco, che le mozzò il fiato e la scagliò indietro.
Sero: “Accidenti, che riflessi! Ha reagito non appena è tornata visibile!”
Kaminari: “Però per un attimo, è svanito per poi riapparile accanto! Ma non l’ho visto muoversi. Come diavolo ha fatto?!”
Izuku: “È il teletrasporto!”
Tutti: HUH?!”
Izuku: “Tra i suoi poteri, Akira può anche teletrasportarsi. In più, i suoi sensi sono molto più amplificati di quelli di un essere umano!”
Iida: “Che cosa?! Dici davvero?!”
Kaminari: “Se è così, allora, con queste capacità sommate a quella velocità di reazione, la cortina fumogena è inutile! E potendo attivare il suo quirk solo con il contatto fisico…Uraraka è nettamente in svantaggio!”
Nel frattempo, la ragazza si era appena rialzata, tornando all’attacco.
Present Mic: “INCREDIBILE! URARAKA NON LA SMETTE DI ATTACCARE!”
Akira: “Sei veloce…ma non abbastanza! TERMINATION BEAM!”
Akira distese il braccio in avanti, proiettando rasoterra un fascio d’energia che prese in pieno la sua avversaria. Nonostante ciò, Uraraka non voleva arrendersi.
Uraraka: “FORZAAA!!!”
Akira schivò il suo attacco, dandole una ginocchiata al mento, seguita da un calcio.
Akira: “E’ questo il massimo che sai fare? Mi aspettavo di più! Se proprio vuoi combattermi, almeno vedi di farmi divertire!”
Ignorando la provocazione, Uraraka tornò ad attaccarlo, venendo respinta da un’esplosione.
Tsuyu: “Povera Ochaco.”
Mineta: “*mmm*Non sarà che Akira è uno di quelli a cui piace farlo violento?”
Sato: “Il suo attacco a sorpresa è fallito e adesso lei è in preda alla disperazione!”
Sero: “Certo che Akira lo sa fare bene il Villain. In questo momento, sembra Bakugo nei suoi giorni migliori.”
Bakugo: “Non osate paragonarmi a lui!”
Kaminari: “Però non è affatto necessario essere così brutali contro una ragazzina indifesa. Io per lo meno non ho potuto evitare di usare tutta la mia forza.”
Tsuyu: “Ma ti sei fatto stracciare comunque, Kaminari.”
Kaminari: “Ehi, Tsuyu, vacci piano!”
Bakugo: “Piantatela di dire cazzate! Siete tutti fuori strada!”
Guardarono tutti Bakugo, con fare incuriosito.
Jiro: “Che vuoi dire, Bakugo?”
Bakugo: “Quella stupida Faccia Tonda non è affatto una “ragazzina indifesa”. E Fudo lo sa bene!”
Intanto sul ring, Akira continuava a provocare Uraraka.
Akira: “Che c’è, ragazzina? Ne hai abbastanza?”
Uraraka: “*Grr*Non è ancora finita!”
Akira cominciò a lanciare una serie di raggi elettrici, che Uraraka schivava a malapena, finché uno non la prese di striscio alla spalla, procurandole un taglio. Approfittando della distrazione, le fu subito addosso e, dopo due pugni ben piazzati, le afferrò un braccio e glielo piegò dietro la schiena, immobilizzandola.
Akira: “Allora, dov’è tutta la determinazione che avevi prima? Era solo fumo negli occhi?”
Cominciò a torcerle il braccio, strappandole un lamento.
Akira: “Dici di voler diventare un Hero e aiutare le persone. HAH! Ma se non riesci nemmeno ad aiutare te stessa!”
Mentre Akira continuava la sua tortura, gli altri Pro Heroes, disgustati, gridavano a Cementos di interrompere l’incontro.
Akira: “Sai, i tuoi genitori mi fanno pena. Specialmente tuo padre. Chissà che delusione scoprire che la sua unica figlia non vale niente! E che lui, come genitore…è un completo fallimento!”
Uraraka strinse gli occhi e digrignò i denti, mentre un forte sentimento si faceva strada dentro di lei. Un sentimento con cui ha sempre avuto poca familiarità, ma che ora era talmente forte da diventare insopportabile.
Uraraka: “STAI ZITTOOOO!!!”
Con una furia che non sapeva neanche di avere, Uraraka si girò e diede ad Akira un pugno con tutta la sua forza, colpendolo dritto in faccia, costringendolo a mollare la presa e scagliandolo lontano. Tutti i presenti dello stadio rimasero di ghiaccio, sconvolti da ciò che era appena successo.
Present Mic: “IO…IO NON CREDO AI MIEI OCCHI! URARAKA HA APPENA SFERRATO UN GANCIO DESTRO MICIDIALE! E FUDO VA LA TAPPETO PER LA PRIMA VOLTA!”
L’intera Classe 1-A era completamente scioccata.
Jiro: “Non posso crederci! Gli…gli ha rotto il naso!”
Kaminari: “Non avrei mai immaginato che Uraraka fosse capace di una cosa simile!”
Shoji: “Però è anche vero che Akira doveva aspettarselo, continuando a provocarla così.”
Izuku: “Forse…è proprio quello che vuole.”
Hagakure: “Eh? Che vuoi dire, Midoriya?”
Izuku: “Me lo ha fatto capire Kacchan. Akira sta trattando Uraraka in quel modo, non per cattiveria, ma per testare la sua determinazione e la sua grinta, spronandola a dare il massimo. Il che è comprensibile, dato che questi scontri sono fatti per somigliare a delle vere battaglie.”
Ojiro: “Quindi stai dicendo che Akira, in realtà…sta aiutando Uraraka?”
Izuku: “Sì, credo che stia facendo proprio questo. A modo suo, almeno.”
Gli studenti si scambiarono delle occhiate confuse. Nel frattempo, Uraraka e Akira si stavano constatando le ferite. Uraraka si teneva la mano dolorante. Non essendo abituata a dare pugni era logico che, una volta finito l’effetto dell’adrenalina, provasse un gran dolore. E anche Akira non era messo molto bene: il colpo ricevuto gli aveva fratturato il setto nasale, provocandogli una fuoriuscita di sangue che gli macchiava parte della faccia e dei vestiti. Provò a pulirsi con la mano; dopodiché guardò le sue dita sporche di sangue e Uraraka davanti a sé, e sorrise. Aveva reagito proprio come aveva previsto. Il suo piano stava funzionando.
Akira: “Bene, bene, guarda un po' chi ha appena deciso di tirare fuori le palle!”
Mentre Uraraka tornava all’attacco, Akira sbattè entrambi i pugni a terra, generando un’onda d’urto che travolse la ragazza. In quel momento uno de Pro Heroes, disgustato da tale comportamento, si alzò in piedi, inveendo contro Akira.
Hero medievale: “Ehi! E tu vorresti diventare un Hero?! Se ti credi tanto forte, buttala fuori dal ring e falla finita! Ti diverti a prendertela con gli avversari, eh?!”
Hero barboncino: “Non ci si comporta così!”
In breve, molti Heroes cominciarono a contestare Akira.
Present Mic: “PARTE DEL PUBBLICO LO STA FISCHIANDO! PERO’, A ESSERE SINCERI, ANCH’IO…URGH!”
Present Mic venne interrotto da Aizawa, che lo spinse via e gli prese il microfono.
Present Mic: “Ehi, che fai?!”
Aizawa: “DA QUANTO TEMPO È UN HERO PROFESSIONISTA, QUELLO CHE HA APPENA PARLATO? SE DICEVI SUL SERIO, PUOI SMETTERE DI GUARDARE E ANDARTENE A CASA! E UNA VOLTA LI’…CERCATI PURE UN’ALTRO LAVORO!”
Gli studenti della 1-A erano stupefatti dell’improvvisa presa di posizione di Aizawa. Lo stesso Akira, pur restando concentrato su Uraraka, rimase sorpreso che una persona con cui non era in buoni rapporti, ora stesse prendendo le sue difese.
Aizawa: “OSSERVATE BENE FUDO: STA SEMPRE CON LA GUARDIA ALZATA PROPRIO PERCHE’ RICONOSCE LA FORZA DELLA SUA AVVERSARIA! ESSENDO DETERMINATO A VINCERE, NON PUO’ TRATTARLA COI GUANTI, NÉ PERMETTERSI DISTRAZIONI!”
Akira vide Uraraka oltre la cortina di fumo, mentre lei si puliva un rivolo di sangue dalla bocca e lo osservava con occhi di fuoco.
Uraraka: “È il momento!”
A quell’affermazione, Akira inarcò un sopracciglio mentre Uraraka sollevava le mani, avvicinandole l’una all’altra.
Uraraka: “Akira, ti ringrazio…per essere stato sempre così attento.”
Un brivido freddo gli attraversò la schiena, capendo di essere caduto in qualche trappola.
Amon: “Ragazzo! Sopra di te!”
Akira alzò lo sguardo verso il cielo e sbarrò gli occhi per ciò che vide. Si aspettava una trappola, ma mai niente del genere. Nella sezione di spalti riservata alla Classe 1-B, Monoma si mise a ridacchiare.
Monoma: “Eheh, certe persone sono…molto ingenue.”
Itsuka: “Di che stai parlando?”
Monoma: “Dalla prospettiva di Fudo è logico che non se ne sia accorto. Ma che non l’abbiano fatto neanche i professionisti che lo criticavano dagli spalti, beh, è decisamente imbarazzante.”
Itsuka: “Insomma, vuoi parlare chiaro?!”
Monoma: “Ha continuato ad attaccarlo piegata in avanti, facendogli concentrare i colpi verso il basso. In questo modo, ha messo da parte le armi. Tra l’altro, attaccandolo senza sosta, ha ristretto il suo campo visivo…impedendogli di vedere quelli.”
Indicò verso l’alto e Itsuka, seguendo la direzione, impallidì. Sospesi sopra lo stadio, vi erano decine di detriti, tenuti in aria dal quirk di Uraraka. Akira capì di essere stato fregato, ma troppo tardi.
Akira: “Porca putt-”
Uraraka: “HOOOOOO VINTO!!!”
Uraraka fece convergere tutti i polpastrelli, annullando il suo quirk. Così facendo, i detriti sospesi cominciarono a precipitare verso il ring.
Present Mic: “EEH?! UNA PIOGGIA DI METEORE?!”
Aizawa: “Non te ne eri accorto?”
Izuku: “Ma…è un attacco suicida! Uraraka!”
Akira alzò le braccia, nel tentativo di proteggersi delle meteore, mentre Uraraka correva verso di lui.
Uraraka: “Le meteore sono così tante che, scegliendo di evitarle o intercettarle, lascerà comunque aperto uno spiraglio! E in quell’istante potrò agire!”
Si toccò le mani, attivando il suo quirk, per poi lanciarsi contro Akira, tentando il tutto per tutto.
Uraraka: “Io vincerò! E così…SARO’ COME TE, DEKU!”
Ma in quel momento, accadde qualcosa d’inaspettato: Akira lanciò un potente grido sonico che prese in pieno i detriti, riducendoli in polvere. L’onda d’urto si diffuse in tutto lo stadio, con potenza più lieve ma effetti significativi: Uraraka venne scaraventata indietro, l’intera struttura tremò per un breve momento e tutti i vetri finirono con l’incrinarsi o esplodere in mille pezzi. Ma non era l’unico effetto collaterale.
Iida: “I miei occhiali!”
Kaminari: “Che hai detto? Non riesco a sentire più niente!”
Ashido: “Akira ci ha assordati con quel…quel…qualunque cosa fosse!”
Momo: “Era simile al quirk del professor Present Mic.”
Jiro: “Adesso sa anche copiare gli altri quirk?”
Tokoyami: “Midoriya, durante gli allenamenti, Akira aveva già usato un attacco simile?”
Izuku: “No! Non ha mai fatto niente del genere!”
Anche Jun e Lyann si chiedevano cosa fosse successo.
Lyann: “Che cos’era quello? Jun, sapevi che Akira era in grado di farlo?”
Jun: “No. Non potevo immaginare che ne fosse capace. E nei dossier della HUMAN ALLIANCE riguardanti Amon, non risulta nemmeno tra i suoi poteri. Quindi, com’è possibile?”
Lyann: “Forse ti sembrerà assurdo, ma credo che l’assunzione del controllo di Akira su Amon e gli allenamenti delle ultime settimane, abbiano dato ad Akira l’accesso a nuovi poteri. Poteri che forse neanche Amon sapeva di avere.”
Jun: “E sai che significa questo?”
Lyann: “Che il nostro lavoro di allenatrici si è appena triplicato. E che, se sopravvive, Akira non ci rivolgerà la parola per almeno tre anni.”
Jun: “*ridacchia*Se conosco bene mio fratello, è molto probabile.”
Present Mic: “SIGNORE E SIGNORI, NON SO SPIEGARE CHIARAMENTE CIO’ CHE È APPENA SUCCESSO MA AKIRA FUDO, CON UN INSOLITO ATTACCO, È RIUSCITO A SBARAGLIARE L’OFFENSIVA DI URARAKA!”
Uraraka era stesa a terra e fissava Akira con aria sconvolta.
Uraraka: “N-Non è possibile! Gli è bastato un solo colpo!”
Ma quello più sorpreso di tutti era lo stesso Akira, che si teneva una mano alla gola.
Akira: “Amon, che accidenti è successo? Sono stato io a farlo…oppure tu?”
Amon: “Lo chiedi alla persona sbagliata, ragazzo. Ne so quanto te.”
Akira: “Beh, ci penseremo dopo. Qualunque cosa fosse, è comunque venuta fuori al momento giusto. Ancora un secondo ed ero spacciato.”
Si sgranchì il collo, osservando Uraraka alzarsi in piedi e dargli le spalle.
Akira: “Va bene, basta giochetti. Da adesso si fa sul serio!”
Uraraka strinse i pugni, cercando di farsi coraggio.
Uraraka: “Ho dato il massimo, eppure…non l’ha nemmeno sentito! Però…proprio come Deku, io…NON POSSO ARRENDERMI!”
Ma proprio in quell’istante, il destino le giocò un brutto scherzo: mentre si girava per affrontarlo, il suo corpo cedette, facendole perdere l’equilibrio e rovinare a terra.
Akira: “OCHACO!!!”
Con uno scatto sovrumano, Akira si lanciò su di lei, scivolando sulle ginocchia e afferrandola poco prima che toccasse il suolo.
Present Mic: “MA…CHE STA FACENDO?!”
Akira: “Ehi, Ochaco, riesci a sentirmi?”
Uraraka: “Il mio…corpo…non si muove…come vorrei…”
Akira: “Dannazione, ha raggiunto il suo limite!” “Tranquilla, andrà tutto bene. Ci sono qua io.”
Gran parte del pubblico era confusa dall’improvviso cambio d’atteggiamento di Akira. Compresa la 1-A.
Sero: “Ma che sta succedendo?”
Kaminari: “Io non capisco, fino a due secondi fa la stava massacrando di botte e adesso invece sembra una crocerossina.”
Tsuyu: “Ribbit. Perché ad Akira non gli importa di vincere.”
Tutti si girarono a guardarla.
Tsuyu: “Per Akira sono più importanti le persone. Qualsiasi cosa succeda, lui cerca sempre di aiutarle. Anche se i suoi metodi sono un po' estremi.”
Nel frattempo, Uraraka si sforzava per muoversi.
Akira: “Ochaco, per favore, non sforzarti. Sei molto debole.”
Uraraka: “Ma posso ancora vincere. Io posso…posso ancora… diventare…un Hero…”
Non capendo perché lei volesse continuare, nonostante le sue condizioni, Akira guardò dentro la sua mente e vide qualcosa che lo lasciò senza parole: era un ricordo di Uraraka da bambina, raffigurante lei davanti ai suoi genitori, con le lacrime agli occhi.
Uraraka bambina: “Quando sarò grande voglio aiutarti col tuo lavoro, papà. Voglio darti una mano!”
Il padre sorrise e le arruffò i capelli.
Papà di Uraraka: “Lo apprezzo molto, Ochaco. Ma a dire il vero, come genitore sarei molto più felice se tu realizzassi il tuo sogno. Così, un giorno, potrai portarci in vacanza alle Hawaii.”
Akira rimase commosso, tanto che le lacrime cominciarono a rigargli il viso.
Uraraka: “Scusa, papà…”
Akira le prese la mano e se la portò al petto.
Akira: “*commosso*Sei stata brava, Ochaco. Sei stata brava.”
Ma lei non poteva più sentirlo. Akira si voltò verso Midnight, che si stava avvicinando.
Akira: “È svenuta.”
La Hero annuì.
Midnight: “Uraraka ha perso i sensi. Akira Fudo passa al secondo turno.”
Ma la reazione non fu quella prevista: gran parte degli spettatori, soprattutto molti Pro Heroes, cominciarono a contestare Akira e a fischiarlo. Midnight, Cementos e Aizawa cercarono di farli smettere, ma qualcun altro li anticipò.
Akira: “Non vi siete divertiti?!”
Il grido di Akira ammutolì tutti gli altri.
Akira: “NON VI SIETE DIVERTITI?! Perché è per questo che siete qui, giusto?! Per divertirvi! Per farvi delle grosse risate mentre noi ci massacriamo l’un l’altro! Come moderni gladiatori in un’arena! Mi stupisce che questi combattimenti non siano fino alla morte! Dite di essere degli eroi, ma io vedo soltanto degli ipocriti in maschera! L’unico vero eroe qui, è quello che stringo ora tra le braccia!”
Rimasero tutti colpiti da quest’ultima dichiarazione.
Akira: “Guardate bene questa ragazza: si chiama Ochaco Uraraka ed è la ragazza più coraggiosa che abbia mai incontrato! Ha più coraggio, determinazione e cuore di tutti voi messi insieme! Pur essendo consapevole che le mie capacità erano superiori alle sue, ha continuato a combattere, determinata a vincere. E sapete perché l’ha fatto? Per aiutare la sua famiglia! Per far vivere loro una vita più serena! È questo che la fa andare avanti, ed è una lezione che dovremmo imparare tutti: non dimenticare MAI per cosa, anzi per chi noi combattiamo! Per il quale abbiamo scelto di diventare Heroes! Ed è ciò che questa ragazza coraggiosa ha voluto insegnarci oggi. Io avrò anche vinto questo incontro, ma lei ha vinto molto di più. Ha vinto il mio rispetto, la mia stima…e la mia amicizia. Perciò ricordatevi di lei! È Ochaco Uraraka, e un giorno… diventerà un Hero straordinario! Uno dei più grandi che questo mondo abbia mai visto!”
Cadde un silenzio profondo. Nessuno riusciva a dire nulla. Akira si rimise in piedi, tenendo una svenuta Uraraka tra le braccia, come se fosse una sposa. Dopodiché, diede un ultimo sguardo severo agli spalti e iniziò a camminare per uscire dal ring. Era a metà strada, quando si sentì qualcuno battere le mani. E, sorprendentemente, era lo stesso Pro Hero che prima aveva criticato Akira. A lui se ne aggiunsero altri e in poco tempo l’intero Yuei Stadium fu avvolto da un enorme applauso, mentre Akira continuava imperterrito la sua marcia. Anche la Classe 1-A non fece eccezione e intanto Izuku guardava il suo amico uscire dal campo e dovette ammettere che si era leggermente sbagliato. Perché i veri eroi sul quel ring…erano due.
Present Mic: “L’OTTAVO INCONTRO DEL PRIMO TURNO SI CONCLUDE IN MANIERA DEL TUTTO INASPETTATA! PERO’, POVERA URARAKA…”
Aizawa: “Vedi di fare il tuo lavoro come si deve.”
Present Mic: “MA ORA NON PERDIAMOCI D’ANIMO!”
Aizawa: “L’ha presa proprio sul personale.”
Present Mic: “IL PRIMO TURNO DI SCONTRI SI È FINALMENTE CONCLUSO! DOPO UNA PICCOLA PAUSA, PROSEGUIREMO COL SECONDO!”
Izuku andò nei corridoi, diretto nell’infermeria, dove dovevano trovarsi Uraraka e Akira, quando sentì qualcuno chiamarlo.
????: “Ehi, Deku!”
Si girò e vide che era stato Bakugo a chiamarlo.
Izuku: “*intimorito*K-Kacchan…!”
Bakugo: “Devo parlarti!”
Izuku: “Ehm, veramente ora sarebbe il mio turno, così stavo andando negli spogliatoi a prepararmi, quindi…c-ci vediamo!”
Fece per andarsene, quando Bakugo parlò di nuovo.
Bakugo: “Gliele hai suggerite tu, vero?”
Izuku: “Uh?”
Bakugo: “Quelle assurde tecniche suicide che Faccia Tonda e Quattr’occhi hanno usato, erano opera tua giusto? Vedi di non intralciarmi più, altrimenti…”
Izuku: “Ti sbagli.”
Bakugo: “Hrn?”
Izuku: “Io non ho fatto proprio nulla. Iida e Uraraka si sono inventati quelle tecniche per conto loro! Che c’è? Ti sei sentito mettere i bastoni tra le ruote? Se è così, allora non tutti sono deboli come credi. E forse tu non sei così forte come dici di essere!”
Bakugo lanciò a Izuku uno sguardo omicida, ringhiando come un animale. Izuku si tenne pronto per un’eventuale attacco ma, sorprendentemente, Bakugo gli diede le spalle e si allontanò in fretta. Una volta sparito dalla vista, Izuku rilassò i muscoli, sospirando di sollievo. Non riusciva a credere di aver tenuto testa a Bakugo, per la seconda volta. La prima è stata poco dopo gli esami d’ammissione, quando Bakugo l’aveva accusato di barare, intimandogli di farsi da parte. Ma lui gli rispose che era stato ammesso perché lo meritava e sarebbe rimasto, che gli piaccia o no. In passato, non avrebbe mai avuto il coraggio di contraddire Bakugo. Ma dopo aver conosciuto Akira, le cose stavano iniziando a cambiare. E Izuku era sicuro di essere soltanto all’inizio.
 
 
Ochaco POV
Mi trovavo nello spogliatoio, a ripensare alla sconfitta che ho subito. E ammetto che un po' mi bruciava. Avevo un impacco sulla guancia e delle fasciature sulla spalla, sul ventre e sulla mano destra. Quando mi risvegliai in infermeria, Recovery Girl mi disse che a portarmici era stato Akira. La cosa mi lasciò di stucco e mi fece anche diventare rossa dall’imbarazzo. Per tutto il tragitto sono stata tra le braccia di un ragazzo, senza rendermene conto! In quel momento, la porta si aprì e vidi Deku entrare. Lo accolsi con un gran sorriso.
Ochaco: “Eheh, e così, alla fine, anch’io ho perso!”
Deku: “Uh? Uraraka…”
Ochaco: “Fino all’ultimo ho creduto di poter vincere. Ma mi sono solo montata la testa.”
Deku: “Le ferite ti fanno male?”
Ochaco: “No, certo che no. Recovery Girl mi ha curata. Erano delle cure moderate, quindi non ha consumato le mie energie. Mi resterà solo qualche graffio.”
All’improvviso, ebbi un attacco di nervosismo.
Ochaco: “*gnnnh*Però devo ammettere che Akira è decisamente forte! Mi ha battuta su tutti i fronti! Devo impegnarmi molto di più se lo voglio sconfiggere!”
Non appena mi accorsi del mio sfogo, chinai la testa imbarazzata, mentre Deku mi dava un’occhiata confusa.
Deku: “Sei…sicura di stare bene?”
Ochaco: “Benone! Sto alla grande!”
Il mio cellulare cominciò a vibrare. Sapevo chi stava chiamando, ma non ero ancora pronta a rispondere, perciò lo ignorai.
Ochaco: “E poi, Deku, tu guardi sempre avanti. Anche se perdi, non ti arrendi mai e poi mai.”
Deku: “S-sì, però…”
Venne interrotto dalla voce di Present Mic, che annunciava la fine dello spareggio tra Kirishima e quell’altro ragazzo della B. Alla fine, vinse Kirishima.
Present Mic: “E CON QUESTA VITTORIA, ABBIAMO FINALMENTE TUTTI I PARTECIPANTI AL SECONDO TURNO DI SCONTRI! E A PROPOSITO, ORA ANDIAMO A INCOMINCIARE!”
Deku: “Eh? Così presto?”
Ochaco: “Aah, Deku, mi dispiace! Per colpa mia non ti sei potuto preparare!”
Deku: “Tranquilla, non fa niente.”
Ochaco: “*sorride*Io ti guarderò! Metticela tutta!”
Lui mi guardò negli occhi e mi fece un sorriso dolce.
Deku: “Contaci.”
Poco dopo, uscì. Nel momento in cui mi ha sorriso, mi sono sentita avvampare e il mio cuore sembrò perdere un battito. Non capisco perché ho avuto questa reazione nei confronti di un mio amico. Ma poi il cellulare riprese a vibrare, così mi feci coraggio e risposi.
Ochaco: “Scusa se prima non ho risposto…papà.”
Papà (al telefono): “Ma no, scusami tu! Io e tua madre ti abbiamo vista in televisione! C’è mancato poco, ma alla fine te la sei cavata alla grande!”
Ochaco: “Non c’è mancato poco e non me la sono affatto cavata alla grande. Ho esagerato. E non avevo neanche un piano di riserva. Io…sono stata sconfitta.”
Papà (al telefono): “Tu dici? Questi discorsi difficili non li capirò mai. Ma, anche se hai perso, la tua strada non si ferma mica qui, giusto? Potrai rifarti l’anno prossimo.”
Ochaco: “Ma è solo vincendo che si può venire opzionati. Con un solo incontro, i reclutatori non mi avranno nemmeno notata.”
Papà (al telefono): “Tesoro, non essere impaziente.”
Ochaco: “*voce rotta*Ma io…voglio…che tu e la mamma…”
Papà (al telefono): “Figliola, dai tempo al tempo. Sei molto gentile a preoccuparti per noi. Sono sicuro che diventerai un’ottima Hero. E poi…qualcuno sicuramente ti ha notata.”
Ochaco: “Hm? Cosa…?”
Papà (al telefono): “Dopo che hai perso i sensi, quel ragazzo che hai affrontato, ti ha difesa a spada tratta contro il pubblico che vi contestava. Ha detto che sei la ragazza più coraggiosa che abbia mai incontrato e che ti rispettava per questo. Ochaco, quel ragazzo crede in te e ha fiducia nelle tue capacità. Tra l’altro, qualche giorno fa…ci ha telefonato.”
Ochaco: “EEEH?!”
Papà (al telefono): “Quando ci ha chiamati, ha detto di essere un tuo amico e che tu gli avevi raccontato della nostra situazione e del motivo per cui volevi diventare un Hero. A quel punto, ha dichiarato di sentirsi in dovere di aiutare, perciò…ha versato sul nostro conto bancario un assegno di tremila e ottocento dollari.”
Ochaco: “CHE COSA?!”
Papà (al telefono): “All’inizio ho rifiutato, dicendo che non volevamo la carità. Ma poi lui ha chiarito che non si trattava di questo, ma piuttosto di un “favore disinteressato a una cara amica”. Ha anche aggiunto che la somma che ci ha donato non coprirà tutti i nostri debiti, ma ci permetterà di tirare avanti finché non prenderai la licenza da Hero. E ti confesso che…mi è sembrato sincero. Non voleva nulla in cambio, eccetto aiutarti. Credimi, figliola, quel ragazzo ha un cuore d’oro e ti vuole bene. Perciò accetta un consiglio: un amico così, devi tenertelo stretto.”
Ero senza parole. Akira aveva fatto tutto questo, solo per aiutarmi. Nessuno prima d’ora si era mai comportato così per me. Con gli occhi gonfi di lacrime, m’inginocchiai e scoppiai in un pianto dirotto. Ma era un pianto di gioia. Mio padre aveva ragione: Akira ha davvero un cuore d’oro.
Ochaco: “Akira…grazie”
 
 
 
Nessun POV
Akira era fuori dallo spogliatoio, appoggiato al muro accanto alla porta. Il suo naso era ricoperto di cerotti e tamponi. Quando Izuku era uscito gli aveva fatto segno di tacere, per poi ascoltare la conversazione tra Ochaco e suo padre. Alla fine, quando sentì Ochaco piangere di gioia, sorrise. E dopo un’ultima occhiata alla porta dello spogliatoio, si allontanò.
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo! ve l’avevo detto che sarebbe stato un capitolo emozionante. Ci sono stati così tanti colpi di scena inaspettati che non riesco a riassumerli tutti. Vi dico solo che in alcune scene mi sono commosso anch’io. È chiaro che Akira sta lasciando un segno indelebile nei cuori dei personaggi. E il meglio deve ancora venire. Ho già in mente certe idee per i prossimi archi narrativi, che non potete neanche immaginare. Ma prima di salutarci, non dovete perdervi assolutamente il prossimo capitolo, dove ci sarà il primo scontro del secondo turno. E che scontro! Alla prossimaaaaaaaaaaaa!!!!!!                     

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Capitolo 34
*** Ciò che vuoi diventare ***


 Saaaaaaaaaalve a tutti! Oggi è una giornata speciale! Esattamente l’anno scorso, in questo stesso giorno, ho pubblicato il primo capitolo di questa storia. Quindi questo è il primo anniversario della mia fanfiction. E per un giorno speciale, ci vuole un capitolo speciale. In questo, assisteremo all’epico scontro tra Izuku e Todoroki. Buon divertimento!
 
 
 
Ciò che vuoi diventare
 
 
Akira POV
Camminavo nel corridoio, diretto agli spalti. Il prossimo incontro farò meglio a non perdermelo, dato che vedrà Izuku affrontare Todoroki. Ad un certo punto, vedo Izuku di spalle in fondo al corridoio. Stavo per chiamarlo, quando dal corridoio accanto apparve Endeavor. Subito mi nascosi dentro un ripostiglio per le scope lì vicino, per osservare meglio la situazione. Fortunatamente, nessuno dei due si accorse di me.
Izuku: “GHAAAH! ENDEAVOR!”
Endeavor: “Uh? Oh, ma guarda un po'. Cercavo proprio te.”
Inarcai un sopracciglio, chiedendomi cosa potesse mai volere l’Hero N°2 da uno come Izuku.
Endeavor: “Ragazzino, ho osservato il tuo combattimento. La potenza del tuo quirk è a dir poco straordinaria. Creare una simile pressione atmosferica, usando solo le dita…”
Puntò il dito contro Izuku.
Endeavor: “In termini di potenza…è paragonabile al quirk di All Might.”
Un brivido gelido mi percorse la schiena, mentre Izuku sbiancava. Possibile che Endeavor abbia capito tutto? Dal modo in cui parla, si direbbe di no. E poi lui, più di ogni altro, non deve scoprirlo.
Izuku: “C-Cosa vuole dire? I-Io…devo andare!”
Izuku fece per andarsene, quando Endeavor parlò di nuovo.
Endeavor: “Mio figlio…ha il dovere di superare All Might! Il vostro scontro sarà un eccellente banco di prova. Mi aspetto che tu…combatta al massimo delle tue capacità. Mi raccomando…che non sia uno scontro ridicolo!”
Ero indignato. Stava seriamente cercando d’indottrinare Izuku in modo da pilotare lo scontro. Lo vidi allontanarsi da Izuku e stavo per uscire a dirgliene quattro.
Izuku: “Io…non sono All Might.”
Entrambi ci fermammo. Endeavor si voltò verso di lui.
Endeavor: “Beh, questo è-“
Izuku: “È assolutamente ovvio, non è vero?”
Lo guardò con la coda dell’occhio e lo sguardo deciso.
Izuku: “E anche Todoroki…è diverso da lei! Se lo metta in testa!”
Il Flame Hero lo fissò per qualche secondo, poi si allontanò. Mi nascosi meglio nel ripostiglio, aspettando che mi passasse davanti. Nel frattempo, ripensai all’ultimo flashback che ho avuto e mi concentrai sulla figura alta e robusta. Per tutto il tempo ho avuto tutti gli indizi e ora riesco a dare un volto a quella figura: era quello di Endeavor. Chiaramente la mia famiglia e quella di Todoroki si sono incontrate in passato, nonostante io non ricordi nulla. E a quanto sembra, nemmeno Shoto. Il che mi lascia con ancora più domande e nessuna risposta. Purtroppo non ho tempo per indagare, così mi dirigo verso gli spalti e una volta lì, vengo accolto dai miei compagni.
Sero: “Ehi, guardate un po'chi c’è?!”
Hagakure: “Akira, sei stato fenomenale! Mi hai commossa con quel discorso!”
Tsuyu: “Nonostante il pessimo abbinamento te la sei cavata egregiamente, Akira.”
Mineta: “Amico, facevi paura!”
Kaminari: “Però non mi è piaciuto il modo in cui hai trattato Uraraka.”
Jiro: “Soprattutto quello che hai detto a proposito dei suoi genitori.”
Ashido: “È vero. Non sei stato affatto gentile.”
Iida: “Spero tu abbia una valida spiegazione per questo!”
Abbassai la testa dispiaciuto e mi sedetti.
Akira: “Avete ragione, ragazzi. Ho esagerato. Volevo spronare Ochaco in modo che combattesse al massimo delle sue capacità, ma ho finito per strafare. Non ho alcuna scusante per quello che ho fatto.”
Momo: “Penso che delle scuse siano d’obbligo, non credi?”
Akira: “Certamente. Non appena vedo Ochaco, sarà la prima cosa che farò.”
E infatti…
Ochaco: “Meno male, l’incontro non è ancora iniziato. Temevo di perdermelo.”
Ci girammo in direzione di Ochaco e sobbalzammo alla vista: aveva gli occhi rossi e gonfi.
Iida: “Che ti è successo agli occhi?! Vai subito da Recovery Girl!”
Ochaco: “Ci sono già stata. Questi sono…una cosa diversa.”
Mi alzai, parandomici davanti. Lei s’irrigidì non appena mi vide.
Akira: “Ochaco…io, ecco…io volevo…”
Ochaco: “*voce rotta*Akira…”
All’improvviso mi strinse in un abbraccio, affondò la faccia nel mio petto e scoppiò a piangere. La cosa mi lasciò un po' sbigottito e, voltandomi, vidi arrivarmi addosso una serie di sguardi severi dei miei compagni.
Akira: “*agita le braccia allarmato*Per favore, ragazzi, non guardatemi così! Non ho ancora fatto niente!”
Ochaco: “Akira…ti ringrazio.”
Il mio sguardo tornò su Ochaco che stava smettendo di piangere.
Ochaco: “Sei una persona meravigliosa! Sono così felice che siamo amici!”
Capii che si riferiva all’aiuto che ho dato ai suoi genitori e, sorridendo, ricambiai l’abbraccio.
Akira: “Anch’io, Ochaco. Anch’io.”
Poco dopo, sciolgo l’abbraccio e la guardo dispiaciuto.
Akira: “Ochaco, io…devo chiederti scusa. Durante il combattimento ho detto cose orribili sui tuoi genitori e mi dispiace. Volevo spingerti a dare il massimo, ma questo non mi giustifica. Perciò, ti chiedo scusa.”
Inizialmente, rimase sorpresa dalle mie scuse ma poi, con un sorriso comprensivo, mi mise una mano sulla spalla.
Ochaco: “E io ti perdono, Akira.”
Poi il suo sorriso si fece più allegro.
Ochaco: “E poi è impossibile rimanere arrabbiati con te a lungo.”
Akira: “Ah, sì? Chiedi a Bakugo.”
Di tutta risposta, il diretto interessato emise un ringhio infastidito.
Akira: “E poi, ho imparato una cosa da tutto questo.”
Ochaco: “Ah, sì? E cosa?”
Mi massaggiai il naso ancora dolorante.
Akira: “Mai fare arrabbiare una ragazza con un gancio destro micidiale!”
Entrambi scoppiammo a ridere. Poi abbiamo sentito la voce di Present Mic.
Present Mic: “PERDONATE L’ATTESA, GENTE! QUESTO SECONDO TURNO PROMETTE UN PRIMO SCONTRO DAVVERO GRANDE!!!”
La folla esplose in un boato, mentre Todoroki e Izuku salivano sul ring.
Present Mic: “ “IL VINCITORE DEL PRIMO TURNO CHE HA LASCIATO IL PUBBLICO LETTERALMENTE DI GHIACCIO” SHOTO TODOROKI, DELLA SEZIONE HERO…CONTRO…“L’AVVERSARIO CHE SE L’E’ CAVATA PER IL ROTTO DELLA CUFFIA! CHISSA’ QUALE STRANA VITTORIA CI MOSTRERA’ QUESTA VOLTA?!” IZUKU MIDORIYA, DELLA SEZIONE HERO!”
Siamo rimasti un po' in soggezione.
Iida: “Akira, tu come te lo immagini questo scontro?”
Akira: “Bisogna vedere se Izuku riuscirà ad avvicinarsi a Todoroki.”
Ochaco: “Già. Contro il suo ghiaccio, come se la caverà Deku?”
Mentre osservavo la situazione, ripensai alla discussione che io e Izuku abbiamo avuto con Todoroki e alle nostre promesse di sconfiggerci. Poi mi venne in mente la discussione tra Izuku e Endeavor. E in tutto questo… avevo come un brutto presentimento.
Akira: “Izuku, fai attenzione.”
 
 
 
Nessun POV
Izuku e Todoroki si fissavano negli occhi con determinazione. Sapevano che quello era il momento della verità e che solo uno dei due avrebbe lasciato il ring con le proprie gambe.
Todoroki: “Eccoti, finalmente.”
Izuku: “Todoroki…sono pronto!”
I due iniziarono a studiarsi, cercando uno spiraglio.
Izuku: “Per prima cosa, userà il ghiaccio.”
Todoroki: “Non posso permettergli di usare il suo quirk a suo piacimento.”
Present Mic: “DURANTE QUESTO FESTIVAL HANNO ENTRAMBI RIPORTATO DEI RISULTATI ECCELLENTI! È COME ASSISTERE ALLA LOTTA TRA DUE ACERRIMI RIVALI! È IL MOMENTO: MIDORIYA VS TODOROKI!!!”
Izuku e Todoroki: “Non appena si comincia…”
Present Mic: “START!”
Izuku e Todoroki: “…COLPISCI!”
Accadde tutto in un attimo: Todoroki attaccò con una montagna di ghiaccio diretta verso Izuku, il quale protese in avanti il braccio destro, concentrando il quirk nel dito medio per poi rilasciarlo, sprigionando una potenza inaudita che distrusse il ghiaccio e generò un potente spostamento d’aria che si diffuse in tutto lo stadio. Todoroki creò del ghiaccio dietro di sé per evitare di essere spazzato via.
Todoroki: “*uff…*Sei disposto ad arrivare a tanto?”
Infatti il dito di Izuku era fratturato. La cosa non sfuggì a Jun.
Jun: “Non conoscendo la forza dell’attacco avversario, ha sparato il cento per cento, ignorando che, nonostante il Full Cowl, riesce a controllarne solo il cinque. In effetti, contro un attacco del genere, non c’è molta scelta, però…è comunque rischioso per via delle ripercussioni fisiche.”
Todoroki ripeté l’attacco e Izuku lo respinse nuovamente, sacrificando il dito indice.
Izuku: “Accidenti, non ho molte informazioni sugli scontri di Todoroki, dato che durano solo un istante. Devo trovare un modo per fare breccia nelle sue difese. Il ghiaccio alle sue spalle deve essere una contromisura per evitare di essere sbalzato via. Se è così, allora ho fatto bene a usare solo le dita. Probabilmente il suo quirk riuscirebbe a resistere anche a uno Smash a piena potenza, che però mi priverebbe di un braccio. Devo pensare…esaminare…trovare uno spiraglio…entro i prossimi…sei colpi!”
La scena si ripeté di nuovo e Izuku sacrificò un altro dito. Intanto, sugli spalti, Kirishima si era appena riunito ai suoi compagni.
Kirishima: “Oh no, hanno già incominciato!”
Kaminari: “Ehi, Kirishima, congratulazioni per la tua vittoria!”
Kirishima: “Grazie. È stata una bella sfida! E la prossima è contro di te, Akira! Vedi di impegnarti!”
Akira: “Se insisti. In effetti, ti devo ancora un pugno nello stomaco.”
Kirishima: “Ah ah, voglio proprio vedere! Comunque tu, Bakugo e Todoroki riuscite a lanciare dei potentissimi attacchi a lungo raggio, come se niente fosse. All’improvviso “BOOM!”, ed è finita!”
Sero: “Già, è vero!”
Bakugo: “Non diciamo sciocchezze!”
Guardarono tutti Bakugo con fare interrogativo.
Bakugo: “Se sforzi troppo i muscoli, alla fine si rompono i tendini. Se continui a correre, resti senza fiato. A prescindere dal tipo e dalla potenza, il quirk rimane comunque una componente fisica. Perciò è limitato. Perfino io ho un limite.”
Poi lanciò uno sguardo feroce ad Akira.
Bakugo: “E di sicuro ce l’avrai anche tu, Fudo! E non appena l’avrò scoperto, lo userò per distruggerti!”
Sospirarono tutti con frustrazione.
Akira: “Figurarsi se non perdeva occasione per lanciarmi l’ennesima minaccia. Però ha ragione: anch’io ho dei limiti. L’avere il corpo di un demone mi permette di resistere molto più a lungo di un essere umano. Ma nemmeno io sono instancabile. E poi ho anche una debolezza: quando mi trasformo in Devilman, il mio corpo aumenta di dimensioni. Quindi se vengo ferito nelle mie forme precedenti, umana e intermedia, nella trasformazione anche la ferita diventa più grande, facendomi perdere più sangue.”
Kirishima: “In effetti, ha senso. Quindi, se Todoroki è avvantaggiato negli scontri brevi, allora Midoriya vorrà…”
Anche Todoroki, sul ring, intuì il piano di Izuku.
Todoroki: “È questo il tuo piano? Vuoi prendermi per sfinimento? Vi porrò subito fine!”
Scatenò di nuovo il suo ghiaccio che Izuku respinse ancora una volta, sacrificando però la mano destra. Subito Todoroki creò una grossa scala di ghiaccio, iniziando a correrci sopra.
Present Mic: “WOW! TODOROKI NON SI LASCIA INTIMORIRE DALLA POTENZA DI MIDORIYA E PROVA AD AVVICINARSI!”
A quel punto Izuku usò un dito della mano sinistra per distruggere il ghiaccio, ma Todoroki saltò in aria e cercò di colpirlo con un pugno, che venne schivato da Izuku con un balzo. L’impatto congelò il terreno. Quello che Izuku non aveva previsto, però, era che Todoroki espandesse il ghiaccio verso di lui, catturandogli un piede mentre era ancora a mezz’aria. Disperato, caricò il braccio sinistro col suo quirk e sferrò un pugno che demolì totalmente il ghiaccio e scaraventò indietro Todoroki.
Todoroki: “Questo colpo è stato molto più forte! Sarà perché mi sono avvicinato?”
Izuku, intanto, tremava per il dolore. Il braccio sinistro era fratturato e la mano destra non era messa meglio. Non poteva più attaccare, mentre Todoroki non aveva nemmeno un graffio.
Izuku: “Non è solo il quirk...ma la capacità di reazione, di giudizio, di movimento. Lui…è forte sotto ogni aspetto!”
Todoroki: “A forza di proteggerti e scappare ti sei ridotto a uno straccio. Non sei più in grado di continuare.”
Ma poi Izuku si accorse di qualcosa nel braccio destro di Todoroki.
Izuku: “Lui…sta tremando! Ma allora…maledetto!”
Todoroki: “Comunque devo ringraziarti, Midoriya.”
Girò lo sguardo verso gli spalti, dove c’era suo padre che lo fissava con volto cupo.
Todoroki: “Grazie a te… il volto di mio padre non mi fa più effetto.”
Izuku ricordò le parole che lui, Akira e Todoroki si erano scambiati in quel corridoio. Ricordò quello che disse Todoroki riguardo suo padre e le sue motivazioni per vincere. Ma ricordò anche qualcos’altro.
Todoroki: “Con le mani in quelle condizioni, non puoi più combattere. Facciamola finita.”
Scatenò di nuovo il suo ghiaccio, pronto a dare il colpo di grazia.
Izuku: “DOVE STAI GUARDANDO?!”
Quella domanda a bruciapelo sorprese Todoroki mentre Izuku riusciva a respingere l’attacco, spingendolo fino all’altra parte del ring.
Todoroki: “Non è possibile…con le dita rotte…?!”
Infatti Izuku aveva usato il suo quirk con due delle dita della mano destra già rotte. Di conseguenza erano diventate violacee.
Todoroki: “Perché? Perché fai così?!”
Izuku: “Todoroki…tu stai tremando!”
Inarcò un sopracciglio.
Izuku: “Il quirk è una caratteristica fisica. C’è un limite alla quantità di freddo che il tuo corpo può sopportare, vero? Con la tua metà sinistra, potresti stabilizzare la temperatura e risolvere il problema! Eppure non lo fai!”
Con molto sforzo, cercò d’ignorare il dolore e stringere le dita della mano.
Izuku: “Tutti qui…stanno dando il massimo! Per vincere! Per raggiungere il proprio obbiettivo! Per realizzare il proprio sogno! Per essere il N°1! Perché tu no?!”
Alla fine, strinse la mano a pugno.
Izuku: “Se vuoi vincere utilizzando solo metà del tuo potere…allora mi dispiace…ma non mi hai fatto nemmeno un graffio!”
Sollevò il pugno in segno di sfida.
Izuku: “ATTACCAMI CON TUTTE LE TUE FORZE!!!”
Quest’ultima affermazione causò dello shock in Todoroki, seguito poi dal nervosismo.
Todoroki: “Che significa?! Che intenzioni hai?! È stato mio padre a convincerti con dei soldi, vero?! Non prendermi in giro!”
Scattò subito contro Izuku e quest’ultimo lo imitò. Negli spalti, Akira si accorse di qualcosa.
Akira: “I movimenti di Todoroki…sembrano rallentati. Forse è a causa del ghiaccio. Probabilmente, a differenza del mio potere o quello di Bakugo, più lo usa…più si indebolisce. Questo vuol dire che, quando ha affrontato Sero…era già al suo limite massimo!”
Nel frattempo, Izuku e Todoroki erano uno di fronte all’altro.
Todoroki: “Nell’istante in cui ho alzato la gamba destra, lui…!”
Ma era troppo tardi: piegato in avanti, Izuku caricò il braccio destro con il One for All e sfoderò un pugno allo stomaco di Todoroki, scagliandolo indietro, nonostante lui gli avesse parzialmente congelato il braccio sinistro.
Present Mic: “NON RIESCO A CREDERCI! MIDORIYA È RIUSCITO A COLPIRE TODOROKI, NONOSTANTE LE FERITE!”
Tenendosi lo stomaco, Todoroki si rialzò.
Todoroki: “Adesso è passato all’attacco. Perché…?!”
Rilasciò ancora una volta il ghiaccio, ma Izuku riuscì a schivarlo.
Izuku: “Anche il ghiaccio…sta perdendo vigore!”
Izuku continuò a cercare di dare pugni a Todoroki e respingere i suoi attacchi, in un continuo gioco del gatto e del topo. La piega che stava prendendo la situazione non sfuggì a Cementos e Midnight.
Cementos: “Midnight, credo sia ora di fermarli. Midoriya sta esagerando, convinto che alla fine verrà curato. Adesso non starà sentendo dolore, per via dell’adrenalina. Ma con ferite del genere, la guarigione potrebbe richiedere del tempo. Anche se vincesse l’incontro, non sarebbe nelle condizioni di affrontare quello successivo.”
Anche Aizawa stava analizzando la situazione.
Aizawa: “La potenza del quirk è minima, ma sta iniziando a controllarla. Non sta agendo in modo irrazionale. Al momento, è questo il massimo che può fare per vincere. Però…per quanto continui, pensando che guarirà…per sopportare tanto dolore…serve una determinazione a dir poco eccezionale. Perciò cosa spinge Midoriya ad andare avanti?”
Nel frattempo Izuku non riusciva più a muovere le dita della mano destra e il braccio sinistro era ancora congelato. Tentò dunque una mossa disperata: si infilò il pollice in bocca e, usando la guancia, sprigionò una tale potenza da respingere l’ennesimo attacco di Todoroki.
Todoroki: “Non capisco…perché arrivare a tanto?!”
Izuku: “Supererò ogni aspettativa!”
Cominciò a caricare a testa bassa mentre Todoroki lo guardava sorpreso.
Izuku: “Un Hero straordinario…che affronta tutto col sorriso…e lotta sempre fino all’ultimo…È esattamente questo…CHE VOGLIO ESSEREEEEE!!!”
????: “Shoto…”
In quell’istante, Todoroki sentì una voce dentro di sé. La voce di una persona che non sentiva da molto tempo.
Izuku: “Perciò, combatto con tutte le mie forze! Tutti lo facciamo!”
Izuku gli diede una testata in stile ariete, gettandolo a terra.
Izuku: “La tua situazione, le tue decisioni…io non posso certo comprenderle. Però…provare a essere il migliore senza usare tutte le sue forze…mi sembra una vera mancanza di rispetto…che non posso tollerare!”
A furia di starlo a sentire, a Todoroki cominciarono a tornare alla mente vecchi ricordi della sua infanzia. Ricordi che gli procuravano dolore. In uno di questi, era nella palestra di casa sua, a terra dolorante, con i suoi genitori.
Endeavor: “Avanti, alzati! Se crolli per così poco non ti batterà solo All Might, ma qualunque Villain da due soldi!”
Mamma di Todoroki: “Ti prego, smettila! Ha ancora cinque anni!”
Endeavor: “Ha GIA’ cinque anni! Levati dai piedi!”
Si sente il suono di uno schiaffo e la madre di Todoroki urlare. Le parole di Izuku avevano scoperchiato un vaso di Pandora, facendo riaffiorare ricordi che credeva di aver sepolto per sempre. Era più di quanto Todoroki potesse sopportare.
Todoroki: “*sofferente*Stai zitto! Devi stare zitto!”
Nonostante il suo lato destro iniziasse a congelarsi, Izuku non demorse.
Izuku: “Perciò, io vincerò…E TI SUPEREROOOOO’!!!”
Gli diede un pugno così forte da scaraventarlo indietro. Tuttavia, mentre volava in aria, a Todoroki il tempo sembrò rallentare, e la sua mente andava indietro nel passato. Si trovava in camera sua con sua madre, entrambi inginocchiati sul letto e la abbracciava piangendo.
Todoroki bambino: “Mamma, non voglio!...Non voglio diventare come Papà! Non voglio diventare una persona…che tratta male gli altri!”
La madre gli accarezzò la testa e parlò con voce rassicurante.
Mamma di Todoroki: “Però…tu vuoi diventare un Hero, no?”
Lui la guardò con fare sorpreso.
Mamma di Todoroki: “Non preoccuparti. Tu ci puoi riuscire.”
Quel ricordo finì, sostituito da un altro, in cui si trovava ai piani superiori della villa e osservava dalla finestra i suoi fratelli maggiori che giocavano in cortile. Ad un tratto suo padre lo afferrò, trascinandolo via.
Endeavor: “Vieni via, Shoto! I tuoi fratelli…non sono come te!”
La scena cambia di nuovo: Todoroki è di fronte alla cucina e vede sua madre davanti ai fornelli, con un bollitore sul fuoco. Lei parla al telefono con la nonna. E sta tremando.
Mamma di Todoroki: “Mamma…mi sento strana…non ce la faccio più! I miei figli…ogni giorno somigliano sempre di più a lui…e Shoto…la sua parte sinistra…a volte credo…di non riuscire a sopportarne la vista! Non ho più le forze per crescerlo! Non…”
Todoroki bambino: “Mamma…?”
L’ultima cosa che ricorda è il fischio del bollitore e sua madre che si volta a guardarlo…con occhi folli.
Altro cambio di scena: Todoroki è nel soggiorno, col lato sinistro del viso fasciato, mentre suo padre camminava avanti e indietro, frustrato.
Endeavor: “Maledizione! Doveva dare di matto proprio adesso?! Eppure è un momento importante! Spero che ciò non comprometta tutto.”
Todoroki bambino: “Dov’è la mamma?”
Endeavor quasi non diede conto a quella domanda.
Endeavor: “Non si è sentita bene e l’ho fatta portare in ospedale.”
Quella risposta così indifferente lo fece infuriare.
Todoroki bambino: “È colpa tua!”
Suo padre si girò verso di lui come se si accorgesse per la prima volta della sua presenza.
Todoroki bambino: “Sei stato tu a far piangere la mamma! Ti odio!”
All’improvviso, tornò nel presente, mentre cadeva a terra, per poi cercare di rialzarsi.
Todoroki: “Io…non posso usare…il quirk…di mio padre…”
Izuku: “PIANTALA CON LE STRONZATE!!!”
Tutti quanti rimasero sconvolti.
Izuku: “Tu non sei tuo padre! Avere un quirk come il suo non ti rende come lui! Questo potere…è tuo e soltanto tuo! Non ricordi quello che ci siamo detti prima?! Ciò che Akira ti ha detto?! Non puoi decidere cosa diventare, solo in base al tuo passato! Tu sei sempre stato libero! Libero di fare le tue scelte! Libero di essere ciò che desideri! Libero di vivere la tua vita!!! Perciò adesso scegli cosa fare…e fammi vedere di cosa sei DAVVERO capace!!!”
Nella mente di Todoroki riaffiorò un ultimo ricordo. Uno che aveva davvero dimenticato. Lui e sua madre erano seduti davanti alla TV, dove stavano trasmettendo un’intervista a All Might in merito al suo debutto come Hero. Todoroki ascoltava tutto eccitato.
All Might: “Certo, i figli ereditano i quirk dai genitori. Ma la cosa davvero importante, a prescindere dal legame di sangue, è il riconoscere che fa parte di te…e farlo proprio. È per questo che dico sempre “Sono arrivato io!”. È questo il mio segreto!”
E poi, sentì la voce di sua madre.
Mamma di Todoroki: “Tu vuoi diventare un Hero, no? Non preoccuparti. Tu ci puoi riuscire. Puoi diventare ciò che vuoi. Devi solo crederci.”
In un attimo, l’intero mondo di Todoroki, tutte le sue certezze, vennero spazzate via da quella parole. Mentre il suo lato sinistro…iniziava a infiammarsi.
Todoroki: “Mamma…come ho fatto a dimenticare?!”
Le fiamme aumentarono d’intensità…
Todoroki: “Ghh…GWAAAAAHHH!!!”
…per poi esplodere di un ardore accecante.
Ochaco: “Accidenti, che caldo!”
Iida: “Alla fine…ha usato quel potere!”
Akira: “Izuku…era questo il tuo piano, fin dall’inizio?!”
Izuku cercava di ripararsi dal calore, quando sentì la voce di Todoroki.
Todoroki: “Nonostante tu voglia vincere…aiuti il tuo nemico…sei proprio un idiota!”
Non appena il fuoco diminuì d’intensità, Izuku vide una scena che aveva dell’incredibile: Todoroki stava usando entrambi i suoi quirk. La metà destra era congelata, mentre quella sinistra…era avvolta dalle fiamme.
Todoroki: “Anch’io…voglio diventare un Hero!”
Entrambi sorrisero.
Ma poi si sentì il grido di Endeavor.
Endeavor: “*euforico*SHOTOOO! Finalmente hai accettato il tuo destino! Ben fatto! Come mio discendente, riuscirai a raggiungere un livello superiore, e così…realizzerai il mio sogno! La tua era inizia adesso!”
Il suo idillio sfrenato venne soffocato da un altro grido.
????: “CHIUDI IL BECCO!”
Con enorme sorpresa di tutti, era stato proprio Todoroki, che guardava suo padre con rabbia.
Todoroki: “Non sono il tuo giocattolo! Non me ne fraga niente della tua rivalità con All Might! L’avermi tramandato il tuo quirk, non fa di me una tua proprietà! Io diventerò un Hero per conto mio e tu non potrai mai più condizionarmi! È il MIO potere! La MIA scelta! La MIA vita! E tu…non ne fai più parte!”
Endeavor era furioso. Strinse la ringhiera degli spalti così tanto fino a fonderla, ma inaspettatamente, non fece altro. Intanto Todoroki si era calmato e stava fissando Izuku.
Todoroki: “In quanto a te…levati quel sorriso dalla faccia. Continuare a combattermi con quelle ferite. Devi aver perso la ragione. E non mi ritengo responsabile di quello che accadrà!”
Poco dopo, scatenò il suo quirk alla massima potenza e Izuku fece lo stesso. La situazione era fuori controllo.
Cementos: “Midnight, fermiamoli! Continuando così…il corpo di Midoriya non reggerà!”
Cementos usò il suo quirk per alzare dei muri in modo da separare i due sfidanti. Ma era troppo tardi: Todoroki liberò un enorme ammasso di ghiaccio contro Izuku che, con il corpo carico di One for All, spiccò un grande balzo in avanti, “sorvolando” il ghiaccio per avvicinarsi a Todoroki e caricare il braccio destro con tutto il potere restante.
Izuku: “Devo avvicinarmi…il più possibile…e colpirlo…con tutto quello che ho!”
Contemporaneamente, Todoroki aveva attivato le fiamme, fondendo tutto ciò che aveva intorno e mettendo il braccio avanti.
Todoroki: “*sussurra*Midoriya…grazie.”
Un istante dopo, fu come trovarsi in mezzo a un uragano: Izuku e Todoroki sferrarono i loro rispettivi attacchi, generando un’esplosione di proporzioni mastodontiche che distrusse il ring e si alzò verso il cielo, più grande dello stadio stesso. L’onda d’urto fu così violenta che tutti dovettero reggersi forte per non essere spazzati via. Quando tutto finì, il ring era avvolto dal fumo, che oscurava la vista.
Cementos: “D’accordo che la potenza non è tutto, ma…accidenti!”
Present Mic: “CHE…CHE COS’E’ STATO?! CHE RAZZA DI STUDENTI HAI?!”
Aizawa: Dell’aria molto fredda è stata riscaldate in un istante, finendo per dilatarsi.”
Present Mic: “OK, MA QUI NON SI VEDE NIENTE! SI PUO’ SAPERE COME È ANDATO A FINIRE L’INCONTRO?!”
Passarono alcuni minuti e poi, una volta diradato il fumo, videro una scena inaspettata: Izuku era in piedi, appoggiato alla parete dello stadio, privo di sensi, con gli arti devastati…e fuori dal ring. Subito dopo, si accasciò a terra. Todoroki, invece, si trovava al centro di ciò che restava del ring, con l’intro lato sinistro dell’uniforme completamente distrutto e lo sguardo sconvolto.
Midnight: “Mi…Midoriya è fuori dal ring! Il vincitore è Todoroki…che accede al terzo turno!”
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo! E finalmente ce l’ho fatta! Ho celebrato il primo anniversario della mia fanfiction, con un capitolo davvero sensazionale! Izuku e Todoroki ce l’hanno messa davvero tutta per uno scontro senza precedenti. In più, Akira ha fatto pace con Ochaco mentre il mistero riguardante il suo passato con Todoroki s’infittisce sempre di più. Detto questo, ci salutiamo. Non perdetevi il prossimo capitolo, che sarà il diretto seguito di questo, dove scopriremo come se la caverà Izuku dopo lo scontro e quali conseguenze ha avuto sul suo corpo. Alla prossimaaaaaaaaaaaaa!            

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Capitolo 35
*** Un uomo, un eroe ***


  Saaaaaaaaaaaaaaaalve a tutti! Il Festival dello Sport continua e io mi scuso per il ritardo mostruoso! Mi dispiace davvero, ma sto attraversando un periodo di cambiamenti molto incasinato, perciò è un miracolo se riesco a trovare due secondi da dedicare a questa storia. Comunque, sono riuscito a finire questo capitolo dove vedremo come Izuku si riprenderà dallo scontro con Todoroki. Buona lettura!
 
 
 
 
 
Un uomo, un eroe
 
Nessun POV
Il pubblico osservava scioccato l’esito dello scontro tra Todoroki e Izuku, mentre quest’ultimo veniva portato in infermeria.
Pubblico: “E così anche Midoriya è stato sconfitto…Lo ha stuzzicato e ha finito col prenderle…Non si capisce se contro Todoroki volesse vincere o perdere…Però ha continuato ad attaccare senza fermarsi… La potenza non gli manca…Ma se si fa male ogni volta che combatte, non diventerà mai un professionista…E pensare che, dalla lotta sulle spalle, sembrava uno da tenere d’occhio…”
Todoroki era appena uscito dal campo, imboccando un corridoio, quando si ritrovò davanti suo padre.
Endeavor: “In tutta la mia vita, non ho mai provato così tanta umiliazione come in questo giorno. Quello che hai detto, il modo in cui ti sei opposto a me, ridicolizzandomi…non posso tollerarlo!”
Todoroki continuò a fissarlo, senza mostrare la benché minima emozione.
Endeavor: “Tuttavia…vedendo che hai finalmente accettato quello che sei, iniziando ad assomigliarmi un po' di più…per stavolta lascerò correre. Il controllo sul tuo lato sinistro è ancora impacciato e grossolano, ma la ritengo una difficoltà superabile. Dopo che ti sarai diplomato, vieni da me, figlio mio! Col mio aiuto, l’intero Paese sarà ai tuoi piedi!”
Todoroki: “Io sono quello di sempre.”
Si fissò la mano sinistra con fare atipico.
Todoroki: “Non posso pretendere che tutto cambi da un momento all’altro. Però, in quell’istante…mi sono dimenticato di te. Come se tu avessi cessato di esistere. Non so se sia un bene o un male. Diciamo che…ci penserò un po' su.”
Cominciò a camminare, superandolo, per poi fermarsi e guardarlo con la coda dell’occhio.
Todoroki: “Comunque, quello che ti ho detto prima, lo pensavo davvero. Ogni parola. Perciò…stai lontano da me, dalla mia famiglia…e dai miei compagni di classe.”
Dopodiché riprese a camminare, sotto lo sguardo collerico di suo padre. Nel frattempo, Izuku era steso sul letto dell’infermeria, con le braccia e la gamba sinistra fasciate. Con lui c’erano Recovery Girl e All Might, nella sua vera forma.
Recovery Girl: “Le ossa della mano destra sono polverizzate. Non tornerà più come prima. Bisogna rimuovere i frammenti prima che recidano i tendini e le articolazioni. Poi potrò curarlo.”
Si voltò verso All Might con un’espressione severa.
Recovery Girl: “Incoraggiare un ragazzo che poi si riduce in questo stato, pur di realizzare il proprio sogno, è un comportamento che non approvo! State esagerando, sia tu che lui. Perciò non fargli i complimenti per quello che ha fatto.”
All’improvviso la porta si aprì con violenza, facendo sobbalzare All Might, mentre Akira, Jun e Lyann entravano in fretta e furia, seguiti da Ochaco, Iida, Tsuyu e Mineta.
Akira, Jun e Lyann: “IZUKU!”
Ochaco: “DEKU!”
Iida, Tsuyu e Mineta: “MIDORIYA!”
All Might: “Aaah! Mi è preso un colpo!”
Ochaco: “Deku, stai bene?*si accorge di All Might ma non lo riconosce*Uh…salve, signore.”
Mineta: “Ehi, ma tu non sei il tizio che era insieme ad Akira, quando ci ha detto la verità sui suoi poteri?”
All Might: “*nervoso* Ehm, b-beh…io…”
Akira: “Ehi salve, signor Toshinori!”
Tutti si voltarono verso Akira, dandogli uno sguardo stranito. Compresi Izuku e lo stesso All Might.
Tsuyu: “Ribbit. Lo conosci, Akira?”
Akira: “Certo, è il segretario di All Might. Nonché un vecchio amico di famiglia. Dico bene, Jun?”
Tutti i presenti erano rimasti spiazzati. Jun e All Might si scambiarono una rapida occhiata, capendo che Akira stava inventando una scusa per proteggere il segreto di All Might, e decisero di stare al gioco.
Jun: “M-Ma certo. Toshinori è un vecchio amico della nostra famiglia.”
All Might: “Ehm, già, anche se è da un po' che ci siamo persi di vista. Dopo aver saputo che il giovane Fudo si era iscritto allo Yuei e aveva avuto un “incidente”, ho chiesto a All Might di occuparmene personalmente. Oggi doveva essere presente, ma è stato trattenuto da degli impegni, quindi verrà sul tardi. Al momento, lo sostituisco io.”
Fortunatamente, la scusa sembrò reggere, con gran sollievo di All Might e Jun. Poco dopo, Izuku si sforzò di parlare.
Izuku: “*con un filo di voce*Ragazzi…come vanno gli incontri?”
Iida: “Il ring è andato distrutto, perciò hanno decretato una pausa per le riparazioni!”
Ochaco: “Eravamo preoccupatissimi!”
Akira: “Razza d’idiota! Se tu ora non fossi mezzo morto, ti darei un bel cazzotto in testa!”
Mineta: “Midoriya, ti confesso che mi hai davvero spaventato! Una roba simile non la vogliono neanche i professionisti!”
Tsuyu: “Piantala di girare il coltello nella piaga, Mineta! È una cosa che non sopporto!”
Mineta: ”Ehi, ho solo detto la verità!”
Recovery Girl: “Piantatela di fare chiasso e uscite! Il ragazzo deve affrontare un’operazione!”
Tutti: “UN’OPERAZIONE?!”
Ochaco: “Ma che significa?!”
Iida: “Le sue ferite guariranno completamente?!”
Akira: “Recovery Girl, aspetta! Io posso guarirlo! Fammi provare!”
Jun: “Akira, ne abbiamo già parlato.”
Akira: “Oh andiamo, Jun! Ho già usato il mio potere su di lui. All’esame d’ammissione, gli ho guarito le gambe rotte!”
Jun: “Ma quella volta Recovery Girl aveva già usato il suo quirk e le sue gambe erano parzialmente guarite. E poi non l’hai mai usato su ferite così gravi. Potrebbe essere pericoloso!”
Akira: “È un rischio che dovrò correre!”
Recovery Girl: “Ammiro il tuo coraggio, ragazzo, ma tua sorella ha ragione.”
Akira: “Vi prego! Almeno un tentativo!”
Recovery Girl vide la determinazione nei suoi occhi, capendo che quel ragazzo non si sarebbe mai arreso. Con molta riluttanza, decise di acconsentire.
Recovery Girl: “*uff*E va bene. Ma un solo tentativo!”
Akira annuì, avvicinandosi al letto di Izuku, mentre gli altri si facevano indietro. Si concentrò a lungo finché il suo corpo non venne ricoperto dall’aura blu. Poggiò le mani sulla gamba di Izuku, tenendole per qualche secondo. Poi passò alle braccia, ma qualcosa sembrava andare a rilento, facendogli raddoppiare gli sforzi. Nel frattempo, gli altri osservavano con attenzione e Ochaco notò che Jun sembrava preoccupata.
Ochaco: “Signorina Jun, va tutto bene? Perché ha detto che il potere curativo di Akira può essere pericoloso?”
Jun: “Perché quel potere gli permette di guarire le ferite altrui, ma richiede una grande concentrazione, e quel che è peggio…attinge alla sua forza vitale. Per questo motivo lo usa molto poco: più lo utilizza, più le sue condizioni peggiorano. Di solito finisce spossato e senza forze, ma in casi estremi…può essergli fatale!”
Tutti quanti impallidirono. Il potere curativo di Akira, che gli permetteva di guarire le ferite altrui, rischiava anche di ucciderlo. Proprio in quel momento, Akira cominciò a tossire, mostrando che sudava e aveva l’aria affaticata. Poi tossì di nuovo, allarmando tutti quando videro del sangue colargli dal naso.
Jun: “Akira, ora smettila!”
Akira: “No! Ci sono quasi!”
All Might: “Giovane Fudo, basta così!”
Akira: “Posso*coff coff*farcela! Solo un…altro…po'…”
Recovery Girl: “Ragazzino, adesso basta! Ho già un paziente di cui occuparmi, non me ne serve un altro!”
Ochaco: “Recovery Girl ha ragione, Akira. Così ti fai solo del male!”
Izuku: “Akira…per favore, basta.”
Akira: “Ma, Izuku,*nngh*cerco di farti guarire!”
Izuku: “Non a spese tue.”
Allo sguardo supplichevole dell’amico, Akira interruppe il trattamento, ritrovandosi sfibrato e sarebbe finito a terra se Iida e Lyann non l’avessero sorretto.
Lyann: “Ehi, scemo, ti senti bene?”
Iida: “Vuoi che chieda a Recovery Girl di prepararti un letto?”
Akira: “No, non serve. Ora mi riprendo.”
Recovery Girl: “D’accordo, ragazzo, hai avuto la tua occasione. Ora, per favore, uscite tutti devo iniziare a operarlo.”
Lentamente, iniziarono tutti a uscire, quando Akira, sorretto da Lyann, si voltò verso Izuku.
Akira: “Izuku, mi dispiace tanto…ci ho provato, ma…”
Izuku: “Va tutto bene, Akira. *sorride*Hai fatto del tuo meglio.”
Akira ricambiò il sorriso.
Akira: “Per te sempre, amico mio.”
Una volta usciti tutti, Recovery Girl chiuse la porta e Izuku si voltò verso All Might, mentre il suo sorriso svaniva.
Izuku: “Mi dispiace…non ce l’ho fatta. Volevi che dicessi al mondo che ero finalmente arrivato, ma invece…Se non avessi parlato, se non avessi detto quelle cose a Todoroki…!”
All Might: “Tu…volevi aiutarlo.”
Izuku: “Ho visto che Todoroki era…triste…e ho finito per prendermela troppo a cuore. Ma non è solo questo.”
All Might inarcò un sopracciglio.
Izuku: “La verità è che, in quel momento, io ero…davvero furioso. Tutta quella rabbia…non mi faceva vedere niente, né pensare in modo lucido. Mi dispiace.”
Dopo qualche istante di silenzio, All Might fece uno sguardo comprensivo.
All Might: “In effetti, è un peccato che sia andata così. Ma anche rimproverandoti, il risultato non cambierebbe. Comunque, preoccuparsi per gli altri anche se nessuno lo chiede…è questo a fare di un uomo…un eroe.”
Mentre Recovery Girl preparava il tutto per l’operazione, gli scontri uno contro uno continuavano. I primi furono Shiozaki e Bakugo: la ragazza scatenò i suoi rovi contro di lui, ma Bakugo riuscì a schivarli, rispondendo a suon di esplosioni. Alla fine, le si avvicinò abbastanza da colpirla con un’esplosione più grande delle altre, mettendola fuori combattimento e vincendo l’incontro. Poi venne il turno di Tokoyami e Ashido e, come con Momo, anche questo scontro fu breve: Ashido gli gettò addosso il suo acido, ma il Dark Shadow di Tokoyami era troppo veloce, finché non le fece perdere l’equilibrio, cadendo fuori dal ring.
Mineta: “*urgh!*Anche stavolta ha vinto subito!”
Tsuyu: “Il Dark Shadow di Tokoyami è davvero sorprendente.”
Poi Tsuyu notò che Akira e Ochaco sembravano preoccupati.
Tsuyu: “Akira, Ochaco, siete preoccupati per Midoriya, vero?”
Entrambi annuirono.
Tsuyu: “State tranquilli, sono sicura che starà bene.”
Mineta: “È nelle mani di Recovery Girl, quindi starà più che bene! E poi, Akira ha già usato il suo potere curativo!”
Akira: “Peccato non aver potuto fare di più.”
Tsuyu: “Akira, hai già fatto abbastanza. Non pretendere troppo da te stesso. E poi Jun è stata chiara: se usi troppo quel tuo potere, rischi di farti del male o peggio.”
Akira: “Però, io…”
Ochaco: “Akira, capisco che tu vuoi aiutare Deku, ma stai iniziando solo ora a padroneggiare i tuoi poteri. Lo stiamo facendo tutti.”
Ad un certo punto, Ochaco sorrise.
Ochaco: “Sai, tu e Deku siete molto simili: mettete sempre la salute degli altri prima della vostra. E questa è una buona cosa, ma lo è anche che restiate tutti interi. Quindi, stai tranquillo. Sono certa che Deku si riprenderà presto.”
Akira ci rifletté un attimo, poi annuì.
Akira: “Mi sa che avete ragione. Devo pensare positivo. Ora scusatemi, ma devo andare. Tra poco tocca a me.”
Si alzò per dirigersi verso il campo, mentre gli altri gli auguravano buona fortuna. E concordò anche con quello che avevano detto. A quest’ora Izuku si starà sicuramente riprendendo.
 
 
 
Izuku POV
Una volta completata l’operazione, Recovery Girl provvide a darmi le ultime cure. La gamba era completamente guarita, grazie ad Akira, ma lo stesso non si poteva dire del braccio destro.
Recovery Girl: “Bene, ho finito. Dovrai tenere il gesso per qualche settimana, ma sarai in grado di riprenderti. Ma hai comunque abusato del tuo potere e spero che le condizioni della tua mano destra ti servano da monito.”
Guardai la mia mano e confesso che stentai a riconoscerla: le dita erano deformate, mentre il dorso era ricoperto di cicatrici. Recovery Girl aveva ragione. Anche se era per una buona causa, ho preteso troppo dal mio quirk, pagandone il prezzo.
Recovery Girl: “Sappiate che non curerò più ferite del genere, in futuro. Perciò vi conviene trovare una tecnica che non sia così dannosa!”
Io e All Might uscimmo dall’infermeria, dirigendoci verso gli spalti. Durante il tragitto, ho riflettuto su quello che ha detto Recovery Girl. Se voglio diventare un Hero, devo riuscire a padroneggiare al meglio il One for All. Il che comprende anche trovare un modo per non restare ferito e non far preoccupare gli altri. Conoscendo Akira, non perderebbe tempo a usare il suo potere curativo anche se, come ha detto Jun, avrebbe gravi conseguenze sul suo fisico. Un po' come il mio quirk le ha su di me. Quindi è deciso: devo assolutamente trovare un metodo più sicuro per diventare il prossimo Simbolo della Pace. E a proposito…
Izuku: “All Might…”
All Might: “Mh?”
Izuku: “Se sei diventato professore alla Yuei…è perché, inizialmente, stavi cercando un successore, non è vero?”
Stette in silenzio per qualche secondo. Poi parlò.
All Might: “…Sì, è così.”
Izuku: “Lo immaginavo. Oggi in campo, ho visto tutti i miei compagni fare sul serio, combattendo con tutte le loro forze. E ho…quasi potuto sentire il loro spirito incrollabile. Quindi…”
All Might: “Vuoi sapere se tra loro c’è qualcuno più adatto di te a diventare il mio erede?”
Con rammarico, annuii.
All Might: “In effetti, questo luogo è pieno di potenziali Heroes in erba. Il One for All è la quintessenza del superpotere. Se lo ereditasse qualcuno con un quirk…ad esempio il giovane Todoroki…diventerebbe un supereroe dotato di una superforza, oltre il suo ghiaccio e fuoco. Tuttavia…anch’io sono nato senza quirk.”
Fu come un fulmine a ciel sereno per me. All Might, il mio idolo, l’Hero N°1, il Simbolo della Pace che da anni dona speranza alla gente…un tempo era come me?! Non riuscivo a crederci!
Izuku: “Tu…un senza quirk?!”
All Might: “Beh, non tanto quanto la tua generazione, ma eravamo comunque una rarità. Chi mi ha istruito possedeva un quirk, ma mi ha trasmesso lo stesso il One for All e mi ha addestrato, facendo di me un vero Hero.”
Izuku: “N-non me l’hai mai detto…!”
All Might: “Se è per questo, non me l’hai mai chiesto. Ma sapevo che era solo questione di tempo. Sai, all’inizio eri praticamente identico a me, ma adesso…hai superato ogni mia aspettativa. Credo ci siano delle cose che in futuro solo tu potrai capire. E scelte che solo tu dovrai fare. E dovrai decidere bene che tipo di Hero, e di uomo, vorrai diventare. Perché, chiunque sarà quell’uomo…è destinato a lasciare un segno indelebile in questo mondo. Forse anche a cambiarlo. E forse…non da solo.”
In quel momento ho capito: da quando ho ricevuto il quirk, ce l’ho messa tutta per essere esattamente come All Might, ma mentre lo facevo, inconsapevolmente stavo già tracciando la MIA di strada. E non dovrò percorrerla da solo: Akira, Uraraka, Asui, Iida, Jun, Lyann, tutte queste persone saranno al mio fianco e so che potranno contare sempre su di me. E alla fine, con il loro aiuto, capirò il tipo di d’uomo che dovrò essere. All’improvviso, la voce di All Might mi distolse dai miei pensieri.
All Might: “Ehi, guarda che il Festival dello Sport non è mica finito. Perché non vai a vedere gli altri scontri?”
Izuku: “Oh, sì, sì, giusto!”
Mi rimetto in marcia verso gli spalti. All Might ha ragione, è meglio che assista anche agli scontri degli altri. Anche perché non voglio perdermi l’ultimo. Quello in cui ci sarà Akira.
 
 
Akira POV
Okay, sapevo che Kirishima sarebbe stato un osso duro, ma non immaginavo COSI’ DURO! Già all’inizio dello scontro mi ha messo subito alle corde. Nonostante fossero potenziati, i miei colpi non riuscivano a fare nulla alla sua pelle indurita. Ho provato con i raggi elettrici, ma lo hanno solo rallentato. Stavo rimanendo a corto d’opzioni. Avvolsi il pugno sinistro con l’aura rossa e sferrai un colpo potente al fianco, con l’unico risultato di bucargli l’uniforme. Lui invece riuscì a darmi un gancio destro al volto e le sue nocche erano così affilate da tagliarmi una guancia.
Kirishima: “Ah ah, i tuoi trucchi non funzionano su di me!”
Ci lanciammo di nuovo l’uno contro l’altro, facendo scontrare i nostri pugni. L’onda d’urto ci scagliò entrambi indietro. Poco dopo, Kirishima mi venne di nuovo addosso, scaricandomi una raffica di colpi che schivavo a malapena.
Present Mic: “FUDO SEMBRA IN DIFFICOLTA’! FINORA NON È RIUSCITO A FARE BRECCIA NELL’IMPENETRABILE DIFESA DI KIRISHIMA! CHE ABBIA TROVATO PANE PER I SUOI DENTI?!”
Akira: “Devo inventarmi subito qualcosa. Sono pieno di lividi e le mie nocche sono sanguinanti, a furia di dargli colpi. E lui continua a indurire il suo corpo senza sosta e…un momento! Ci sono!”
Forse ho trovato il modo per batterlo. Comincio a lanciargli contro dei raggi elettrici mentre lui corre verso di me, schivandoli tutti. Quando è più vicino, gli mollo un pugno che lui riesce a parare, ma non vede arrivare il secondo che contemporaneamente gli pianto nel fianco. E stavolta fa effetto. Kirishima si ritrae, gemendo per il dolore e tenendosi il fianco.
Present Mic: “EEEH?! HA FATTO EFFETTO?!”
Kirishima: “Ma come…?!”
Akira: “Indurisci continuamente il tuo corpo, ogni volta che vieni attaccato. Ma scommetto che non puoi reggere più attacchi contemporaneamente. In quelle condizioni, a furia di attacchi veloci, si aprirà una breccia…e io vincerò!”
Concentrai tutta l’energia che avevo nelle braccia e cominciai a riempirlo di pugni, a velocità sempre maggiore. Ovviamente Kirishima ha indurito il suo corpo, proteggendosi anche con le braccia, ma sapevo che prima o poi avrebbe ceduto. Infatti, la sua uniforme cominciava a lacerarsi e nonostante avesse i piedi ben piantati a terra, potevo vederlo indietreggiare sotto la furia dei colpi. È questa la nuova tecnica che ho inventato.
Akira: “THOUSAND DEVIL CRUSHER PUNCH!!!”
Present Mic: “WAAH! FUDO È PASSATO AL CONTRATTACCO! LA VELOCITA’ CON CUI COLPISCE KIRISHIMA È TALE, CHE AD OGNI COLPO SEMBRANO SEGUIRNE ALTRI MILLE! QUESTI DUE GIOVANI INCARNANO LA FIGURA RETORICA DELLA FORZA INARRESTABILE CHE INCONTRA UN OGGETTO INAMOVIBILE! CHISSA’ COME ANDRA’ A FINIRE?”
La furia del combattimento mi aveva inebriato, facendo ribollire il mio sangue di demone. Aumentai lo sforzo, vedendo che Kirishima era sul punto di cedere. Ormai era fatta!
Akira: “Rrraaaaaarrgh! Ho vinto…IO!!!”
Con tutta la forza che avevo, sferrai un ultimo pugno a Kirishima, dritto nello stomaco. La sua difesa era distrutta e lui venne scagliato indietro a tutta velocità, finendo contro il muro del campo. L’ha colpito così forte che per poco non crollava.
Present Mic: “EEEEK! NON RIESCO A CREDERCI! AKIRA FUDO, CON UN ULTIMO DEVASTANTE COLPO, È RIUSCITO A SCARAVENTARE KIRISHIMA FUORI DAL RING, PASSANDO COSI’ AL TERZO TURNOOO! E CON QUESTO, ABBIAMO FINALMENTE TUTTI I PARTECIPANTI ALLE SEMIFINALI!!!”
Il pubblico prese a gridare con impeto mentre io, passata l’euforia, guardai nel punto in cui era finito Kirishima e vidi che era letteralmente incastonato nella parete. Saltai giù dal ring e corsi verso di lui.
Akira: “Ehi, Kirishima! Stai bene?”
Kirishima: “Ti sembra che stia bene?! Sono incastrato! Che razza di pugni dai?!”
Akira: “*sorride imbarazzato*Ehm, scusami, colpa mia. Mi sono fatto trascinare dall’entusiasmo.”
Kirishima: “Me ne sono accorto! Non riesco a muovermi! Dammi una mano!”
Akira: “Prova a disattivare il tuo quirk. Dovresti avere più spazio per muoverti.”
Kirishima fece come gli avevo detto e funzionò. Riuscì a staccarsi dal muro, cadendo in ginocchio davanti a me.
Kirishima: “Finalmente libero! *fiuuu*Menomale, mi era preso un colpo!”
Mi avvicinai e gli porsi la mano.
Akira: “È stata un’ottima sfida.”
Lui sorrise soddisfatto, afferrandomi la mano, mentre lo aiutavo a rialzarsi.
Kirishima: “Alla fine, sei riuscito a restituirmelo, quel pugno allo stomaco.”
Akira: “Eh, eh, te l’avevo detto, no? E poi, ho imparato una lezione importante.”
Inarcò un sopracciglio, incuriosito.
Akira: “L’incontro con te e quello con Ochaco, mi hanno fatto capire che avevo sottovalutato i vostri quirk. Un errore che non intendo ripetere.”
Kirishima: “Beh, saper riconoscere i propri errori, per me è un gran sinonimo di virilità. E poi anch’io ho imparato qualcosa!”
Akira: “E cioè?”
Fece un sorriso trionfante.
Kirishima: “Se riesco a resistere ai tuoi pugni, posso farlo con qualsiasi cosa!”
Scoppiammo a ridere di cuore, quasi fossimo due vecchi amici. Mentre uscivamo dal campo, riflettei sul fatto che sono entrato nelle semifinali. E con me ci saranno anche Todoroki, Bakugo e Tokoyami. Un ghigno m’increspò le labbra.
Akira: “La cosa si fa interessante.”
 
 
Nessun POV
La Classe 1-A stava commentando lo scontro tra Akira e Kirishima.
Sato: “Mamma mia! Akira ha una forza spaventosa!”
Kaminari: “E pensare che Kirishima era in vantaggio!”
Iida: “Mmh, sia nello scontro con Uraraka che in questo, ha mostrato delle tecniche nuove, quasi improvvisate. E ognuna più potente dell’altra. E quasi come se, ad ogni incontro…”
????: “…diventasse sempre più forte. Sì, l’ho pensato anch’io.”
Si voltarono tutti in direzione della voce e videro con gioia che si trattava di Izuku.
Ochaco: “Deku!”
Tsuyu: “Ciao, Midoriya. Vedo che ti sei ripreso.”
Izuku: “Sì. Recovery Girl stavolta ha fatto miracoli.”
Ochaco: “Ma ora non dovresti riposare?”
Izuku: “No, voglio osservare gli ultimi scontri. Tra poco inizieranno le semifinali e nella prima ci saranno proprio Todoroki e Kacchan. Mi chiedo come potrebbe finire uno scontro tra quei due.”
Iida: “Sarà meglio tenere d’occhio la situazione per quando ci rifaremo.”
Annuirono tutti quanti. Ad un tratto, Iida cominciò a tremare in modo innaturale.
Izuku e Ochaco: “Uaah, che cos’è?!”
Iida: “Oh, è il mio telefono.”
Leggendo il nome sullo schermo, capì che lo stava chiamando sua madre. Si diresse nella zona più alta degli spalti e, dopo aver preso coraggio, rispose.
Iida: “Pronto, mamma? Mi dispiace ma…purtroppo ho perso al primo turno. Sono mortificato…”
Mamma di Iida (al telefono): “No! Non è questo…scusami…”
A Iida non piacque per niente il tono che aveva sua madre. Capì che doveva essere successo qualcosa.
Mamma di Iida (al telefono): “Tenya, stà calmo e ascoltami…T-Tensei…tuo fratello, un Villain lo ha…!”
Sentendo il resto della notizia, a Iida cadde il mondo addosso. Non poteva credere che fosse successo realmente e pregò con tutte le sue forze, che si trattasse solo di un incubo. Un orribile incubo.
 
 
 
(Nel frattempo, Prefettura di Hosu)
 
Il vicolo ove Ingenium venne ritrovato, era presidiato dalla polizia. Degli agenti stavano setacciando la zona in cerca d’indizi, mentre altri tenevano lontani i giornalisti e i curiosi. Intanto, appollaiata in cima al grattacielo di fronte, una sinistra figura, la stessa che Ingenium aveva affrontato nel vicolo, osservava la scena con un ghigno compiaciuto. Era un uomo, se così lo si può chiamare, alto e muscoloso, con volto piatto e triangolare, privo di naso e piccoli occhi rosso sangue. Il tutto coperto da un panno chiaro a brandelli che gli faceva da maschera. I capelli erano neri e disordinati, tenuti su da una fascia rossa, abbinata a una sciarpa, anch’essa rossa e a brandelli. Indossava un completo da battaglia scuro, con parti in metallo per sfoderare le sue armi, soprattutto coltelli e una lunga katana che teneva legata alla schiena. Le braccia erano avvolte in bende fino ai polsi, dove c’erano dei braccialetti neri. Aveva ginocchiere di metallo e stivali neri con borchie d’acciaio appuntite.
????: “Voi non vi rendete nemmeno conto…di vivere in una società corrotta…nell’ipocrisia, nella superbia. Io vi mostrerò la verità…vi farò aprire gli occhi…anche a costo di strapparvi le palpebre!”
L’assassino capì di non essere solo. Con un gesto fulmineo, estrasse la katana e la puntò dietro di sé. Con la coda dell’occhio, vide la forma nebbiosa di Kurogiri, dell’Unione dei Villain.
Kurogiri: “Calmati, non c’è bisogno di fare così. Dopotutto, siamo dalla stessa parte. Cercavamo proprio qualcuno con una fama tanto nefasta come la tua: Stain, l’Assassino di Heroes. Ti andrebbe di concederci un po' del tuo tempo?”
Stain non rispose, limitandosi a fissarlo. Dopodiché, mise via la katana. Allora, Kurogiri lo avvolse nella sua nebbia viola e, un attimo dopo, su quel tetto non c’era più nessuno.
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo! Allora, è stato un capitolo interessante, no? Ho avuto modo di rispondere ad alcuni interrogativi riguardanti il fatto che Akira non aveva usato il suo tocco guaritore in precedenza, dando anche una valida spiegazione sul perché. Poi, Izuku scopre delle verità sul suo mentore e inizia a prendere coscienza di sé. Todoroki sembra aver apparentemente tagliato i ponti con suo padre, mentre Iida ha ricevuto una brutta notizia. Infine, compare ufficialmente Stain l’Assassino di Heroes, già apparso di sfuggita qualche capitolo fa. E purtroppo le sue azioni hanno attirato l’attenzione dell’Unione dei Villain, che vi ricordo si è da poco alleata coi demoni, nemici giurati di Devilman. La situazione non è delle migliori. Come andrà a finire? L’Assassino di Heroes finirà per ingrossare ulteriormente le fila dell’Unione? Per avere risposta, dovrete ancora aspettare parecchi capitoli, perché ora siamo tutti concentrati sul Festival dello Sport, dove dal prossimo capitolo avranno inizio le semifinali. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!            

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Capitolo 36
*** Le semifinali ***


Saaaaaaaalve a tutti! Il Festival dello Sport continua! In questo capitolo assisteremo alle semifinali, dove scopriremo chi parteciperà alla finale. Ed essendo oggi molto carente in fatto di commenti, vi lascio subito alla lettura. Buon divertimento!
 
 
 
 
 
Le semifinali
 
 
Nessun POV
Todoroki era seduto in uno degli spogliatoi, in attesa che iniziassero le semifinali. Soprattutto il primo scontro, dove dovrà affrontare Bakugo. Ma in quel momento, aveva altri pensieri. Continuavano a ronzargli in testa le parole di Izuku riguardanti il suo lato sinistro, alternate al ricordo di come sua madre lo ha guardato, poco prima di gettargli l’acqua bollente. All’improvviso qualcuno diede un calcio alla porta, aprendola con violenza. Todoroki volse lo sguardo e vide che era Bakugo, apparentemente sorpreso della sua presenza.
Bakugo: “Ma che…? Cosa ci fai tu qui?!*china la testa indietro per vedere l’insegna*Ah, è lo spogliatoio n°2. Maledizione!”
Todoroki lo guardò per un attimo, per poi tornare a fissare il tavolo, mantenendo la sua solita espressione inespressiva. Questo fece irritare molto Bakugo.
Bakugo: “D’accordo che sono stato io a sbagliare, però…come ti permetti d’ignorarmi?!”
Diede una forte manata al tavolo, aggiungendo una piccola esplosione.
Bakugo: “Dove c***o stai guardando, bastardo a metà?!”
Ci fu un momento di silenzio.
Todoroki: “Mi ha detto la stessa cosa.”
Bakugo: “Uh?”
Todoroki: “Midoriya, mi ha detto la stessa cosa. È riuscito a liberarmi dai problemi e dai dubbi che mi portavo dietro. Sia lui che Fudo, pur di far stare bene gli altri, sono disposti a fare l’impossibile. Tu lo conosci da quando eravate bambini, giusto? Quindi, dimmi…è sempre stato così?”
A Bakugo tornò in mente quando venne catturato dal Villain melmoso e Izuku è corso in suo aiuto, pur non avendo un quirk. E quando gli chiese perché lo stesse facendo, lui rispose…
Izuku: “È che avevi…lo sguardo di uno che chiedeva aiuto.”
Questo fece infuriare Bakugo. Credendo di essere il migliore, era convinto di non aver bisogno dell’aiuto di nessuno. Per lui, farsi aiutare… è roba da deboli. E lui non era un debole. In un impeto di rabbia, rovesciò il tavolo con un calcio.
Bakugo: “NON ME NE FREGA UN CA*** DI QUELLO STUPIDO NERD! E ora ascoltami bene: non m’importa proprio niente della tua famiglia o dei tuoi sentimenti! Non m’interessa! Perciò…usa tutte le tue forze! Usa le fiamme del lato sinistro! Ti dimostrerò che su di me non hanno alcun effetto! Perché io…sono il migliore!”
Uscì in tutta fretta dallo spogliatoio, dirigendosi verso il campo, mentre le sue labbra si piegavano in un ghigno.
Bakugo: “Non vedo l’ora di essere sul ring! Darò una sonora sconfitta a quel mezzo sgorbio! E finalmente distruggerò Fudo…e conquisterò la vetta!”
 
 
 
 
Akira POV
Mi stavo dirigendo agli spalti, dopo la mia battaglia con Kirishima. Ero quasi arrivato, quando ho visto Iida che parlava con Izuku e Ochaco. Dalle loro espressioni, doveva trattarsi di qualcosa di grave.
Akira: “Ehi, ragazzi.”
Izuku: “Oh, hey Akira.”
Akira: “Che succede, gente? Avete delle facce…”
Iida: “*cupo* Akira, come stavo dicendo a Uraraka e Midoriya, devo andarmene subito.”
Akira: “È successo qualcosa?”
Iida: “Mio fratello…è in ospedale! Un Villain lo ha attaccato!”
Akira: “Che cosa?! Ma quando è successo? È molto grave?”
Iida: “Non ne ho idea. So solo che lo hanno ricoverato al Policlinico di Hosu. Sto per dirigermi lì. Ma forse dovrei prima avvisare i professori.”
Ochaco: “Non preoccuparti. Ce ne occupiamo noi.”
Izuku: “Uraraka ha ragione. Raggiungi pure tuo fratello.”
Iida: “Grazie, ragazzi. Mi dispiace di non esserci per la fine del torneo, ma…”
Akira: “Va tutto bene, Iida. Tuo fratello adesso è molto più importante. Vai pure.”
Iida: “*annuisce* Hai ragione, Akira, ti ringrazio. Buona fortuna per le semifinali. Metticela tutta!”
Akira: “Puoi scommetterci che lo farò.”
Iida si allontanò in fretta mentre noi lo osservavamo, dispiaciuti.
Ochaco: “Povero Iida.”
Izuku: “Spero, per il suo bene, che Ingenium sia sano e salvo.”
Akira: “Lo spero anch’io. Capisco benissimo cosa sta passando. Se fossi io al suo posto e una cosa del genere accadesse a Jun…impazzirei di sicuro.”
Tornammo ai nostri posti, mentre Present Mic annunciava l’inizio delle semifinali.
Ochaco: “Accipicchia, il primo incontro è tra Todoroki e Bakugo!”
Izuku: “Mi chiedo come andrà a finire.”
Akira: “Sarà meglio tenerci pronti a tutto. Ho la sensazione che tra poco quei due faranno scintille.”
 
 
 
Nessun POV
L’intero stadio gridò d’entusiasmo quando Present Mic annunciò l’inizio delle semifinali.
Present Mic: “OOOOOK, GENTE! SI COMINCIA! LA PRIMA SEMIFINALE VEDRA’ UNO SCONTRO DI DUE TRA I PIU’ FORTI ASPIRANTI HEROES CHE SI SONO VISTI IN QUESTO FESTIVAL! SHOTO TODOROKI, DELLA SEZIONE HERO…CONTRO…KATSUKI BAKUGO, DELLA STESSA SEZIONE!”
I due sfidanti si fissavano l’un l’altro. Todoroki aveva la sua solita espressione apatica, mentre Bakugo sfoggiava un sorriso arrogante.
Present Mic: “START!”
Todoroki attaccò per primo, generando un enorme montagna di ghiaccio. Bakugo si difese a suon d’esplosioni senza sosta, mentre li ghiaccio lo seppelliva vivo.
Present Mic: “WOW, TODOROKI È PASSATO SUBITO ALL’ATTACCO! NON HA PERMESSO CHE BAKUGO SI AVVICINASSE! ABBIAMO GIA’ UN VINCITORE?!”
Ma Izuku e Akira non sembravano convinti.
Izuku: “Il suo ghiaccio…non è ampio come quando ha affrontato Sero!”
Akira: “Hai ragione. Ha messo a segno il primo colpo, ma… si è anche preparato per dopo!”
Infatti dall’interno della montagna di ghiaccio, si cominciarono a sentire dei forti boati.
Mineta: “Cosa sono questi rumori?”
Tsuyu: “Ribbit. Credo siano opera di Bakugo.”
Improvvisamente, la base della montagna esplose e dal foro creatosi emerse Bakugo.
Sero: “Eeh?! Si è difeso dal congelamento con le esplosioni, scavandosi un tunnel come una talpa?!”
Kaminari: “Tutto questo è assurdo!”
Bakugo guardò Todoroki con aria di sfida.
Bakugo: “Avendo tu un quirk così potente, i tuoi attacchi…sono imprecisi!”
Usando le esplosioni come propulsori, si lanciò contro di lui. Todoroki cercò di afferrarlo col braccio destro per congelarlo, ma Bakugo lo schivò con un’altra esplosione e mentre era a mezz’aria, lo afferrò per una spalla e per i capelli.
Bakugo: “Osi sottovalutarmi?! Te ne pentirai!”
Atterrando in piedi dall’altra parte, approfittò dello slancio per rovesciare Todoroki e scagliarlo via. Ma Todoroki eresse un muro di ghiaccio per non finire fuori dal ring, usandolo anche come slitta. Bakugo tornò all’attacco, cercando di lanciargli un’esplosione, ma Todoroki gli afferrò il braccio con la mano sinistra, deviando il colpo.
Endeavor: “Usa il lato sinistro! Usalo, Shoto!!!”
Todoroki esitò per un istante. Ma invece di fare come aveva detto suo padre, si limitò a lanciare via Bakugo che, nonostante lo slancio, riuscì ad atterrare perfettamente.
Bakugo: “Che diavolo ti prende?! Non sono abbastanza forte per te?!”
Akira, intanto, analizzava la situazione.
Akira: “Bakugo sfida Todoroki a usare il lato sinistro e controlla la tempistica delle esplosioni. Lo sta studiando. Ad ogni attacco diventa più perspicace. Anche Todoroki si muove bene ma…i suoi attacchi sono troppo semplici. Dalla battaglia contro Izuku, sembra aver perso vigore.”
Alla fine, Bakugo perse la pazienza.
Bakugo: “Ora basta! Sono stufo di giocare! Vedi di fare sul serio, bastardo a metà! Tanto ti sconfiggerò comunque! Diventerò il N°1 dei supereroi! Ma non ha senso sconfiggere uno che non prende la cosa seriamente! Non ha senso se non supererò Deku e Fudo! Perciò, se non hai alcuna intenzione di vincere, sparisci subito dalla mia vista!!!”
Cominciò a correre verso di lui, preparando un nuovo attacco.
Bakugo: “PERCHE’ STAI LI’ FERMO SENZA FAR NIENTEEEE?!?!”
Todoroki era paralizzato. Non riusciva a muovere un muscolo. Ripensava alla battaglia contro Izuku, quando ha dichiarato di voler diventare un Hero.
Todoroki: “Scusami, Bakugo…ma dopo aver combattuto contro Midoriya, io…sono confuso. Non so più cosa fare. Cosa è giusto fare. Io…non ci capisco più niente.”
Ad un tratto, sentì qualcuno urlare.
????: “Forza, Todoroki!”
Si voltò in direzione della voce e, con sua enorme sorpresa, vide che erano Izuku e Akira che si erano alzati in piedi e lo incitavano a non arrendersi.
Izuku: “Non mollare proprio adesso! Metticela tutta!”
Akira: “Vai così, Shoto! Mostra il tuo valore! Fai vedere a tutti chi sei!”
Rinvigorito da quelle parole, Todoroki strinse i denti mentre il suo lato sinistro prendeva fuoco. Bakugo sorrise compiaciuto.
Bakugo: “Ecco, bravo! Così ti voglio! Dovendo proprio vincere…almeno cerca di strapparmi la vittoria!”
Generò un’esplosione con i palmi delle mani per spiccare un balzo in alto, incrociò le braccia e si lanciò roteando a una velocità vertiginosa contro Todoroki. Quest’ultimo alzò il braccio sinistro, pronto a scatenare le fiamme quando, all’ultimo secondo, gli balenarono in mente i ricordi di sua madre. Tutta la carica che aveva prima svanì di colpo, spegnendo le fiamme pochi istanti prima che Bakugo sferrasse il suo attacco.
Bakugo: “HOWITZER…IMPACT!!!”
Si fiondò sull’avversario, vorticando rapidamente come un mulinello, e sprigionò una gigantesca esplosione con la mano sinistra, facendo crollare la montagna di ghiaccio.
Present Mic: “WHOA! ALL’ECCEZIONALE ENERGIA TERMICA MOSTRATA NELLA BATTAGLIA CONTRO IIDA, BAKUGO HA AGGIUNTO ANCHE VELOCITA’ E ROTAZIONE! PRATICAMENTE, È DIVENTATO UN PROIETTILE UMANO! TODOROKI INVECE NON HA SPRIGIONATO IL VENTO ESPLOSIVO DELLA BATTAGLIA CONTRO MIDORIYA! CHISSA’ A CHI SARA’ ANDATA LA VITTORIA?”
Quando il fumo si diradò, Bakugo era steso a terra ma ancora cosciente e guardava scioccato il punto in cui si trovava Todoroki.
Bakugo: “Ha…ha spento le fiamme, un attimo prima che io…!”
Il fumo si diradò ulteriormente, rivelando le macerie che prima erano la montagna di ghiaccio. E su di esse vi era il corpo incosciente di Todoroki.
Bakugo: “Ehi…!”
Bakugo si alzò in piedi a fatica, iniziando a dirigersi verso Todoroki.
Bakugo: “Ehi, bastardo!”
Una volta raggiunto, lo afferrò per il bavero.
Bakugo: “Non prendermi in giro! Ti ho detto che una vittoria così non ha senso! Non significa niente! Non…non…”
Bakugo perse i sensi, mentre una strana nebbia color porpora invadeva l’area. A generarla era stata Midnight che si era strappata una manica del costume, sprigionando così il suo quirk.
Midnight: “Todoroki è fuori dal ring! La vittoria va a Bakugo!”
La folla andò in visibilio, mentre i due sfidanti venivano portati via in barella.
Present Mic: “CHE SCONTRO SENSAZIONALE! CON UN ATTACCO A DIR POCO DEVASTANTE, BAKUGO RIESCE A STRAVINCERE QUESTO INCONTRO, AGGIUDICANDOSI UN POSTO NELLA FINALE! NEL PROSSIMO SCONTRO, SCOPRIREMO CHI SARA’ IL SUO AVVERSARIO!”
La Classe 1-A osservava sorpresa l’esito della battaglia.
Kaminari: “Non posso crederci! Todoroki è stato sconfitto!”
Sato: “Eppure negli scontri precedenti sembrava invincibile!”
Shoji: “A quanto pare, non è così.”
Ochaco: “Povero Todoroki. Se non avesse spento le fiamme, forse avrebbe potuto vincere.”
Akira: “Avrà avuto le sue ragioni.”
Poco dopo, Akira si alzò in piedi.
Akira: “Bene, tocca a me. Fatemi gli auguri!”
Izuku: “Buona fortuna, Akira. Faremo il tifo per te!”
Ochaco: “Dacci dentro!”
Akira diede loro una strizzata d’occhio, prima di allontanarsi. Ochaco poi si voltò verso Izuku.
Ochaco: “Sai, Deku, nonostante Todoroki ti abbia battuto, hai comunque tifato per lui, incoraggiandolo a continuare.”
Izuku: “Beh, l-l ’ho visto in difficoltà e c-così ho p-pensato…”
Lei lo interruppe mettendogli la mano sul braccio ingessato.
Ochaco: “Sei stato molto dolce.”
La guardò negli occhi con imbarazzo, ma poi sorrise.
Izuku: “Grazie.”
Per qualche secondo rimasero a fissarsi, l’uno perso nello sguardo dell’altra. Poi si accorsero di cosa stavano facendo, sgranarono gli occhi e si diedero le spalle mentre le loro facce diventavano rosse come pomodori. Entrambi formularono un unico pensiero.
Izuku e Ochaco: “Ma che diavolo mi è preso?!”
Nel frattempo il ring era stato sistemato e i prossimi sfidanti erano in posizione.
Present Mic: “LE SEMIFINALI PROSEGUONO CON IL SECONDO SCONTRO! FUMIKAGE TOKOYAMI CONTRO AKIRA FUDO! LA CORSA DI FUDO SEMBRA INARRESTABILE!”
A inizio scontro, Tokoyami scatenò Dark Shadow contro Akira che corse verso di lui, rispondendo con i raggi elettrici che avevano un effetto nocivo su Dark Shadow. Una volta che si fu avvicinato a Tokoyami, illuminò il pugno destro di energia rossa e cercò di colpirlo, ma Dark Shadow fece da scudo, assorbendo il colpo. Tokoyami si ritrovò a indietreggiare mentre Akira lo attaccava senza pietà, alternando degli attacchi fisici con i raggi elettrici e di calore.
Present Mic: “INCREDIBILE! TOKOYAMI, CHE FINORA HA SEMPRE VINTO CON UN QUIRK QUASI INSUPERABILE, ORA SI RITROVA COMPLETAMENTE SULLA DIFENSIVA!”
Ashido: “Tokoyami, ma che ti prende?! Contro di noi hai usato degli attacchi incredibili!”
Momo: “Che sia una mossa strategica?”
Ochaco: “Accidenti! Per via della luce emessa dai raggi di Akira, Tokoyami non può passare all’attacco. Tra loro c’è una pessima compatibilità.”
Izuku: “Senza contare che, durante la lotta sulle spalle, eravamo tutti nella stessa squadra. Quindi Akira conosce bene la debolezza di Tokoyami. Temo che per lui non ci siano molte speranze.”
Infatti, Tokoyami faceva sempre più fatica a resistere agli assalti di Akira. Dark Shadow tentò di afferrarlo con gli artigli ma Akira li schivò con un salto all’indietro, mettendosi a distanza e dando a Tokoyami qualche momento per respirare.
Tokoyami: “Maledizione, temo di essere stato troppo ottimista! L’oscurità di Dark Shadow non riesce a ricaricarsi abbastanza in fretta. Se la esaurisce è la fine! Per di più, Akira conosce il mio punto debole. Se non m’invento qualcosa, sono finito.”
Akira attaccò di nuovo, ma stavolta Tokoyami era pronto.
Tokoyami: “Afferralo, Dark Shadow!”
La creatura d’ombra allungò le sue braccia per afferrare Akira, ma quest’ultimo svanì all’ultimo secondo, per riapparire alle spalle di Tokoyami.
Akira: “Sorpresa! TERMINATION BEAM!”
Il potente fascio d’energia travolse Tokoyami, facendolo volare dall’altra parte del ring.
Akira: “Ehi, se vuoi possiamo anche chiuderla qui! Devi semplicemente arrenderti!”
Ma Tokoyami non era dello stesso avviso.
Tokoyami: “Adesso, Dark Shadow!”
Con velocità fulminea, Dark Shadow si lanciò verso Akira, strisciando come un serpente. E prima che Akira potesse reagire, gli si avvolse addosso e lo immobilizzò.
Present Mic: “DA NON CREDERCI! TOKOYAMI, CON UNA MOSSA INASPETTATA, HA TESO UN’IMBOSCATA A FUDO! A QUANTO PARE NON VUOLE ARRENDERSI SENZA LOTTARE!”
Ma poco dopo, dalla sagoma oscura di Akira, cominciò a sprigionarsi una strana energia rossastra che divenne sempre più intensa.
Akira: “HELL DETONATION!”
Improvvisamente, dal corpo di Akira si generò una gigantesca esplosione di calore che annientò Dark Shadow e scaraventò Tokoyami a terra. Provò a rialzarsi, ma si ritrovò il piede di Akira sul petto a bloccarlo.
Akira: “Lo ammetto, prima mi hai colto di sorpresa. Ma c’era troppa incompatibilità tra i nostri poteri. Scusami, Tokoyami, non ho niente contro di te. Ma, proprio come gli altri, anch’io combatto per vincere. Perciò ti offro una via d’uscita. Fossi in te, ne approfitterei.”
Allungò le sue antenne fino a pochi centimetri dal volto di Tokoyami, mentre piccole scariche elettriche ne incoronavano le punte.
Akira: “Allora? Che hai deciso?”
Tokoyami: “Mi…mi arrendo!”
Sentendo questo, Midnight alzò un braccio.
Midnight: “Tokoyami si arrende! Di conseguenza…vince Fudo!”
Present Mic: “DAVVERO SUPERLATIVO! A QUESTO PUNTO, LA FINALE SARA’ UNA SFIDA TRA BAKUGO E FUDO!”
Mentre il pubblico urlava estasiato, Akira usciva dal ring con in faccia un’espressione compiaciuta. Nel frattempo, sugli spalti, la Classe 1-A commentava l’accaduto.
Ochaco: “Mi dispiace per Tokoyami.”
Kirishima: “La luce è il suo punto debole, eh? Avrei dovuto capirlo.”
Sero: “Pensavo che alla fine avrebbe vinto lui.”
Kaminari: “Lo credevo anch’io ma, a quanto pare, la sua velocità non può reggere contro la potenza di Akira.”
Ojiro: “Però adesso dovrà vedersela con Bakugo, e nemmeno lui ci scherza!”
L’intera classe si voltò verso Bakugo e quello che videro li terrorizzò: il corpo di Bakugo tremava, aveva un ghigno che gli arrivava alle orecchie e la sua espressione era a metà strada tra l’estasi e il sadismo. Disse una sola parola, con voce lenta, grottesca e cavernosa.
Bakugo: “Finalmente!”
Tutti quanti impallidirono. Sapevano che Bakugo ce l’aveva a morte con Akira e anche che, non molto tempo fa, i due erano diventati ufficialmente rivali. Perciò tremarono al solo pensiero di cosa potrà accadere, non appena quei due si scontreranno.
 
 
 
Ciao di nuovo! Un capitolo davvero niente male, eh? Bakugo e Akira sono usciti vittoriosi dalle semifinali e ora si preparano per affrontarsi nello scontro decisivo. In più, ho aggiunto un altro momento tenero tra Izuku e Ochaco. Era da un po' che non lo facevo. E adesso tenetevi forte! Nel prossimo capitolo, avrà finalmente luogo l’ultimo scontro del Festival dello Sport. Chi si dimostrerà il più forte? Akira o Bakugo?
Alla prossimaaaaaaaaaaa!  

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Capitolo 37
*** Bakugo VS Akira ***


Saaaaaaaaaaaaaaalve a tutti! Il Festival dello Sport sta per finire! Questo e il prossimo capitolo saranno gli ultimi di questo arco narrativo che ci tiene compagnia da mesi. In questo, vedremo finalmente il faccia a faccia tra Akira e Bakugo. Chi vincerà la finale del Festival? A voi scoprirlo.
 
 
 
Bakugo VS Akira
 
 
Nessun POV
Era finalmente il momento! Il pubblico attendeva con ansia l’inizio dello scontro finale che avrebbe sancito la conclusione del Festival dello Sport dello Yuei. I due sfidanti, Akira e Bakugo, erano già in posizione.
Present Mic: “SIGNORE E SIGNORIII! STA FINALMENTE PER COMINCIARE L’ULTIMO INCONTRO! CHE DECIDERA’ IL PIU’ FORTE TRA GLI STUDENTI DEL PRIMO ANNO DELLO YUEI! FINORA ENTRAMBI HANNO MOSTRATO DEI RISULTATI ECCEZIONALI DURANTE QUESTO FESTIVAL! E ORA SONO QUI, FACCIA A FACCIA, PER DETERMINARE CHI DEI DUE SARA’ IL MIGLIORE! KATSUKI BAKUGO CONTRO AKIRA FUDO! IN ALTRE PAROLE: È LO SCONTRO DECISIVO!!!”
Bakugo non stava più nella pelle. Da quando aveva conosciuto Akira, scoprendo di cosa è capace, non desiderava altro che sconfiggerlo in combattimento, dimostrando così di essere il più forte di tutti.
Akira: “Ti vedo di buonumore, Bakugo. Cos’è, hai ricevuto buone notizie?”
Bakugo: “Non fingere di non capire! Da quando ci siamo lanciati quella sfida, ho aspettato con ansia che arrivasse questo giorno, dove finalmente ti sconfiggerò!”
Akira: “Eh, lo credi davvero? Dalle mie parti abbiamo un detto: non vendere la pelle del Diavolo…prima ancora di averlo ucciso.”
Bakugo: “In tal caso, rimedio subito!”
Izuku e gli altri osservavano tutto con apprensione.
Ochaco: “Deku, credi che Akira ce la farà?”
Izuku: “Difficile dirlo. Akira è davvero potente. Pur restando in forma umana, riesce comunque a sprigionare una potenza incredibile, come lo ha già dimostrato più volte durante il Festival. Però anche Kacchan è forte! In una battaglia ravvicinata è praticamente inarrestabile. Più si muove, più suda e più il suo quirk diventa pericoloso. Può anche usarlo per muoversi a mezz’aria. In più, Akira ha il divieto di trasformarsi in Devilman durante il Festival, quindi non potrà combattere a piena potenza. Di sicuro Kacchan sfrutterà questo a suo vantaggio. Anzi, conoscendolo, provocherà Akira, sfidandolo a trasformarsi. Al momento, l’esito di questa sfida è molto incerto.”
In quel momento, Present Mic gridò la frase che tutti aspettavano di sentire.
Present Mic: “ULTIMO INCONTRO!!! STAAAART!!!”
Il Sonic Hero non aveva ancora finito di parlare, che Bakugo è letteralmente volato sul ring, tentando di colpire Akira con un’esplosione, che quest’ultimo schivò a malapena.
Akira: “Accidenti! Anche se mi ha appena sfiorato…l’ho sentito eccome!”
Present Mic: “BAKUGO È PARTITO ALL’ATTACCO! SEMBRA VOLER CONCLUDERE IN FRETTA QUESTO SCONTRO!”
Bakugo: “Ehi che fai, mi eviti? Perché non mi affronti, invece?!”
Akira: “Scusa, è che mi hai preso alla sprovvista. Che ne dici se rifacciamo da capo questa parte? Sai, il tempo di inventarmi qualche bella frase a effetto…”
Bakugo: “*ringhia*Stai sempre a fare delle stupide battute, convinto di essere divertente! Vedremo quanto riderai dopo che ti avrò massacrato di botte!!!”
Gli si lanciò contro per colpirlo nuovamente. Ma stavolta Akira gli afferrò il braccio destro con entrambe le mani, bloccandolo.
Bakugo: “Ma che…?! Ha previsto…la mia mossa?!”
Poi, facendo leva sul piede, capovolse Bakugo, schiantandolo a terra e lasciando tutti a bocca aperta.
Present Mic: “WAAAH! BAKUGO È A TERRA!”
Kaminari: “Incredibili! L’incontro è appena cominciato e già Bakugo è andato al tappeto!”
Ashido: “E Akira si è servito della stessa tecnica che Midoriya ha usato contro Shinso!”
Momo: “Le sue capacità di adattamento sono incredibili! Analizza le mosse di chi ha di fronte, che sia un alleato o un avversario, le memorizza, per poi utilizzarle a suo vantaggio!”
Tsuyu: “Ribbit. In effetti, in questo frangente, è molto simile a Midoriya.”
Ochaco: “Però è stato comunque grandioso! E poi, guardatelo: in questo momento…sembra un vero Hero professionista!”
Nel frattempo, Bakugo si rialzava a fatica mentre Akira lo fissava con un ghigno.
Akira: “Sai qual è il tuo peggior difetto, Bakugo? Oltre a essere un vero st****o perennemente incazzato per qualsiasi cosa? Te lo dico io: il tuo peggior difetto…è che sei prevedibile! I tuoi attacchi cominciano sempre con un gancio destro. Te l’abbiamo visto fare moltissime volte sia io che Izuku. Ti ricordi di lui, vero? Il mio amico che tratti sempre male. Lo sai che trascrive sui suoi quaderni ogni singolo dato riguardante gli Heroes? Compresi i suoi compagni di classe? Questo significa che saprà sempre in anticipo come combatte il suo avversario, organizzando così una contromossa! È ironico, Bakugo: stai sempre a sbraitare che gli altri non ti prendono sul serio, quando in realtà l’unico che si ostina a sottovalutare l’avversario…sei proprio tu!”
Bakugo era sempre più furioso. Le parole di Akira erano come coltellate al suo orgoglio.
Bakugo: “*digrigna i denti*Maledetto! Soltanto guardarti…mi fa imbestialire!”
Spiccando un balzo, provò a sferrare un calcio ad Akira, ma lui si protesse con le braccia. Poi allungò le sopracciglia in antenne, avvolgendole attorno la gamba di Bakugo.
Akira: “Diamo una SCOSSA alla situazione!”
Attraverso le antenne, riversò della corrente elettrica su tutto il corpo di Bakugo, strappandogli un grido di dolore. Poi gli afferrò la gamba e iniziò a ruotare su sé stesso, sempre più velocemente, per poi lanciarlo via. Bakugo rotolò violentemente sul terreno, fermandosi proprio davanti alla linea del ring.
Present Mic: “DAVVERO INCREDIBILE, SIGNORE E SIGNORI! A SOLI POCHI MINUTI DALL’INIZIO DELL’INCONTRO, AKIRA FUDO HA GIA’ MESSO IN DIFFICOLTA’ BAKUGO, CHE SEMBRA AVER TROVATO PANE PER I SUOI DENTI! UNA COSA E’ CERTA, GENTE: COMUNQUE VADA A FINIRE, QUESTI DUE RAGAZZI CI STANNO REGALANDO UNO SCONTRO CHE RESTERA’ NELLA STORIA DEL FESTIVAL DELLO SPORT!”
Intanto Bakugo si era rialzato e fissava Akira con odio.
Bakugo: “Tu…grandissimo bastardo! Mi hai sempre preso in giro, fin dall’inizio, con questi tuoi stupidi trucchetti! Se hai un così grande potere, allora usalo! Trasformati pure in quel demone! Ti batterò comunque! E sai perché? PERCHE’ TI SONO SUPERIORE!”
Sugli spalti, Jun osservava lo sfogo di Bakugo con sguardo indagatore.
Jun: “Bakugo è esattamente come Akira e Izuku me l’hanno descritto: arrogante e presuntuoso. Questa storia sta degenerando. Fai attenzione, Akira.”
Bakugo continuava a sbraitare contro Akira, mentre entrambi si studiavano a vicenda.
Bakugo: “Gli altri non lo capiscono. Non riescono ad accorgersene. Ma io sì: io sono incredibile! Non esiste nessuno che sia migliore di me! Tu sei solo un’inutile sassolino. Non vali niente! Proprio niente!”
Akira: “Mmm, a prima vista sembrerebbe che stia cercando di provocarmi, affinché mi trasformi e faccia qualcosa d’avventato. E allo stesso tempo, sfama il suo ego sconfinato. Però…cos’è questa emozione che avverto nel tono della sua voce, abilmente celata da odio o rabbia? Qualcosa non torna.” “Se ne sei davvero convinto, allora perché tra noi due, sembri tu quello più disperato?”
Bakugo: “Zitto! Zitto! Devi stare zittooooo!!!”
Gli si lanciò contro per colpirlo nuovamente con un’esplosione, ma Akira riuscì a schivarla.
Akira: “E ora eccoti la variante di una mia tecnica! Tutta per te!”
Il suo corpo si ricoprì d’energia rossa, mentre portava le mani avanti.
Akira: “TERMINATION BEAM! RAFFICA!!!”
Dai suoi palmi partirono una serie di sfere incandescenti, dirette verso Bakugo che rispose a suon d’esplosioni. Il ring veniva devastato dai colpi che i due avversari si lanciavano e schivavano, anche se qualcuno ogni tanto andava a segno. All’improvviso, Bakugo spiccò un balzo e, una volta arrivato di fronte ad Akira, avvicinò i palmi delle mani che si illuminarono.
Bakugo: “STUN GRENADE!”
Si generò un’esplosione gigantesca che prese in pieno Akira.
Present Mic: “WAAAH! CHE SUCCEDE?!”
Kirishima: “Ma è impazzito?! Tutta quella potenza a una distanza così ridotta?!”
Jiro: “Era troppo vicino, perché potesse evitarla!”
Hagakure: “Adesso Bakugo sta esagerando!”
Sero: “Ma perché gli arbitri non intervengono? Di questo passo, si faranno male sul serio!”
Tsuyu: “Oh no, Akira…”
Akira era steso a terra, dolorante, e cercava di alzarsi.
Akira: “*uuuh*Che botta! Credo di avere delle costole incrinate. Accidenti a te, Bakugo!”
Bakugo: “Trasformati!”
Guardò in direzione della voce e vide Bakugo che lo fissava con un sorriso folle.
Bakugo: “Avanti, Fudo, trasformati in Devilman! Fatti avanti con tutte le tue forze! Sarà molto più divertente distruggerti…mentre dai il meglio!”
Mineta: “Waah! Bakugo ha perso la testa! Fa proprio paura!”
Kaminari: “Devono fermarli! E subito!”
Nel frattempo, Bakugo andò all’attacco.
Bakugo: “Ora è il mio turno, Fudo!”
Usando il suo quirk come propulsione, si lanciò in aria, diretto verso Akira.
Akira: “E’ troppo veloce! Non riuscirò a evitarlo! Devo aspettare il momento giusto…e contrattaccare…ORA!” “DEVIL HIT!”
Akira proiettò il pugno in avanti, ma all’improvviso Bakugo causò un’esplosione che abbagliò Akira e gli consentì di scavalcarlo, passandogli alle spalle. Mentre era ancora a mezz’aria, lanciò una seconda esplosione per fermare lo slancio e, contemporaneamente, ne lanciò una terza che centrò Akira alla schiena.
Ashido: “Woah, avete visto?!”
Todoroki: “Mmm, non sembrava proprio il tipo da strategie. E invece è molto acuto.”
Kirishima: “Che vuoi dire?”
Todoroki: “Ha usato un’esplosione per accecare l’avversario, cambiando così direzione. E poi ha fatto lo stesso per colpirlo alle spalle.”
Momo: “È vero. Inoltre, sferrare un attacco efficace mentre si frena l’inerzia richiede una precisa regolazione della potenza esplosiva su entrambi i lati.”
Kaminari: “Quindi stiamo parlando di una sorta di “genio del combattimento”. Accidenti!”
Akira stava ancora subendo l’effetto dell’attacco a sorpresa. Il retro della sua uniforme era semidistrutto, mettendo in mostra la schiena bruciacchiata. Ma Bakugo non aveva ancora finto.
Bakugo: “Eccolo che arriva…il tuo amatissimo gancio destro!”
Sferrò un colpo al braccio destro di Akira, colpendolo all’altezza del bicipite. L’impatto fu così forte che Akira sentì dolorosamente la spalla che si slogava.
Akira: “AAAARRGH!!!”
Bakugo lo afferrò per quello stesso braccio. Dopodiché, facendo perno sul piede destro, usò il braccio sinistro per creare una serie di piccole esplosioni che lo fecero ruotare di 360°.
Bakugo: “Fudo, tu…”
Sollevò Akira con un solo braccio…
Bakugo: “…SARAI SEMPRE INFERIORE A ME!”
…e lo schiantò a terra con una violenza indicibile.
Akira: “Dannazione! Non mi lascia il tempo di pensare! A questo punto, devo smetterla di andarci piano e iniziare a fare sul serio!”
Bakugo cercò di calpestare la faccia di Akira, ma rotolò per evitarlo. Purtroppo il dolore lo rallentava molto e Bakugo ne approfittò, prendendolo a calci nello stomaco.
Present Mic: “DA NON CREDERCI, GENTILE PUBBLICO! DOPO UN INIZIALE SVANTAGGIO, BAKUGO SEMBRA STARE RECUPERANDO TERRENO, SBARAGLIANDO L’OFFENSIVA DI FUDO!”
La Classe 1-A osservava tutto, indignata.
Ashido: “Altro che incontro! È un pestaggio in piena regola! Gli basterebbe buttarlo fuori dal ring e avrebbe vinto!”
Tokoyami: “Non è un comportamento da Hero.”
Kaminari: “Akira è davvero forte. Ma quanto a capacità combattive, Bakugo ne è senza dubbio la personificazione.”
Intanto, Akira era finito dall’altro la to del ring. Si rialzò a fatica e, con gran dolore, riuscì a reinserire l’osso della spalla al suo posto.
Bakugo: “Piantala di sottovalutarmi e trasformati, Fudo! Sono stanco di questa presa in giro!”
Akira si asciugò il sangue dal labbro e fece un ghigno di sfida.
Akira: “È tutto qui…quello che sai fare?”
Si lanciarono l’uno contro l’altro. Akira caricò il braccio destro, avvolgendolo nell’energia rossa, mentre Bakugo teneva pronta un’esplosione.
Bakugo e Akira: “UAAAAAAAARRRRGGH!!!”
Akira provò a dare un montante a Bakugo, che schivò all’ultimo secondo, ricevendo solo un leggero taglio sulla guancia. La potenza del colpo sprigionò un violento spostamento d’aria verso l’alto. Nello stesso momento, Bakugo sferrò una forte esplosione in faccia ad Akira. Nonostante il fumo coprisse la visuale, Bakugo sapeva che Akira era lì.
Bakugo: “Dato che sei culo e camicia con quel fallito di Deku, sospettavo che avevate pianificato una qualche strategia!”
Akira: “Mi spiace…d-deluderti…”
Non appena il fumo si schiarì, Bakugo vide qualcosa che lo spiazzò: Akira si era coperto il volto col braccio sinistro, che adesso era ustionato insieme a parte della faccia.
Akira: “…ma è stata una m-mia iniziativa. Izuku non c’entra niente. Sapevo che non ce l’avrei fatta, ma ho voluto p-provare ugualmente.”
Si teletrasportò a distanza di sicurezza, per riprendere un po' di fiato. Si strappò anche il sopra dell’uniforme, ormai distrutto, restando a torso nudo.
Bakugo: “Andava tutto alla perfezione!”
Akira notò Bakugo che lo fissava con aria sconvolta.
Bakugo: “Andava tutto a meraviglia, lo capisci?! Io sono il migliore! Nessuno mi è superiore! Ho un quirk fenomenale e tutti mi hanno sempre ammirato per questo, fin da quando ero piccolo! Posso anche frequentare la migliore scuola di Heroes del Giappone, diventando un vero professionista, superiore persino a All Might! E per di più, non avevo alcun rivale! Perfino quello stupido nerd di Deku, che era più fissato di me con gli Heroes, non era più un problema! La mia vita era perfetta…finché non sei spuntato tu!!! Sei apparso dal nulla e hai subito iniziato a farmi ombra! Mi hai tenuto testa, preso in giro e umiliato, recitando sempre la parte dell’“eroe maledetto”! e quel che è peggio…a causa tua, quello sfigato di Deku ha iniziato a ribellarsi a me! Stai distruggendo tutto quello per cui ho faticato! E per questo io…TI DETESTO! TI ODIO!!!!”
Questa volta era Akira a essere sconvolto. Aveva già percepito un’emozione anomala in Bakugo, oltre all’odio e alla rabbia, non capendo però quale fosse. Ma ora gli era tutto chiaro e Akira non riusciva a credere che provenisse proprio da Bakugo.
Akira: “Tu hai paura.”
Bakugo: “Hrm?”
Akira: “Avendo un quirk molto potente, ti sei autoconvinto di essere il migliore, il più forte di tutti. Ma dentro di te sai che non è così. E ne sei terrorizzato. Per questo fai sempre il tipo duro e scontroso. Per celare le tue insicurezze. E per negare a te stesso che, non importa quanto sei forte…ci sarà sempre qualcuno che è più forte di te. E questo vale per tutti. Sia per te…che per me.”
Bakugo sentì il suo orgoglio andare in pezzi. Le parole di Akira lo centravano come pugnalate, facendolo sentire piccolo, debole e insicuro. E questo Bakugo non poteva accettarlo. Ringhiando di rabbia, furioso come non mai, scagliò due potenti esplosioni al terreno, distruggendolo.
Bakugo: “Ne ho abbastanza! Fanculo il Festival! Fanculo le regole!”
Guardò dritto verso Akira, con gli occhi iniettati di sangue e lo sguardo ricolmo d’odio.
Bakugo: “IO TI AMMAZZOOOOOOOOOOOOOO!!!”
Si lanciò a tutta velocità verso Akira, il quale, capendo di non poter ragionare con lui, decise di ripagarlo con la stessa moneta. Ricoprì il suo corpo di aura rossa, le sue dita diventarono affilate, così come i suoi denti e sotto gli occhi comparvero dei segni rossi.
Akira: “PROVACI!”
Corse a sua volta verso l’avversario e, una volta vicini, si colpirono a vicenda, superandosi. Bakugo, con un’esplosione, ustionò una spalla ad Akira che con gli artigli lo ferì al fianco. Dopodiché, fecero dietrofront e si attaccarono di nuovo. Bakugo colpì Akira al mento, e in risposta ricevette un’artigliata in faccia.
Present Mic: “SIGNORE E SIGNORI, STA ACCADENDO QUALCOSA D’INASPETTATO! QUELLO CHE ERA UN INCONTRO UNO CONTRO UNO, SI È TRASFORMATO IN UN DUELLO MORTALE ALL’ULTIMO SANGUE!”
Jiro: “Non posso crederci: Akira ha sfregiato Bakugo!”
Mineta: “E’ peggio di quanto pensassi! Ora sono impazziti entrambi!”
Kirishima: “Ma perché non li fermano a quei due esaltati?! Finiranno con l’uccidersi a vicenda!”
In effetti anche Cementos e Midnight osservavano tutto con evidente preoccupazione.
Cementos: “Midnight, dobbiamo separarli! Altrimenti finirà come con lo scontro tra Midoriya e Todoroki!”
Midnight: “D’accordo!”
Nel frattempo, Akira e Bakugo erano entrambi ricoperti di ustioni, tagli, lividi e contusioni. Decisero dunque di farla finita.
Bakugo: “Preparati, Fudo! Chiudiamo questa storia!”
Akira: “Non chiedo di meglio!”
Bakugo spiccò un balzo, incrociando le braccia e iniziando a roteare, riproducendo la sua mossa finale che ha usato con Todoroki. Akira, di tutta risposta, partì a razzo, avvolto dalla sua aura rossa. L’aura era così potente da creare un solco profondo sul terreno. Avvicinò le mani e da esse cominciò a formarsi una sfera d’energia che diventava man mano più grande. Intuendo il pericolo, Cementos prese una decisione drastica.
Cementos: “Midnight, allontanati dal ring! Subito!”
Midnight: “Ma…”
Cementos: “Fallo!”
La Hero vietata ai minori saltò via dal ring mentre Cementos lo avvolgeva in un enorme cilindro di cemento, più alto dello Yuei Stadium, aggiungendo delle travi per sostenerlo. Un’istante dopo, Bakugo e Akira, quest’ultimo con la sfera sulla mano destra, scagliarono i rispettivi colpi.
Bakugo: “HOWITZER IMPACT!!!”
Akira: “INFERNO BLASTER!!!”
L’immensa esplosione che ne seguì fu a dir poco apocalittica. Cementos diede fondo a tutte le sue energie per impedire al cilindro di crollare e permettergli di deviare l’esplosione. Infatti, si alzò una grande colonna di fuoco e fumo, dritta verso il cielo, visibile anche a grande distanza, che alla fine prese la forma del famigerato “fungo atomico”. Ma anche a terra le cose non andavano bene: l’intero stadio e l’area circostante presero a tremare, come se fossero in mezzo a un piccolo terremoto. Gli effetti si sentirono anche all’esterno, dove si trovavano molti giornalisti, qualche passante e alcuni Pro Heroes addetti alla vigilanza, tra cui Death Arms, Kamui Woods e Mount Lady.
Mount Lady: “Waaah! Che succede?!”
Kamui Woods: “Prima c’è stata quell’esplosione e poi tutto ha iniziato a tremare!”
Death Arms: “Possibile che sia opera di quei due studenti?! Chi poteva immaginare che fossero così forti?!”
Poi, come erano iniziate, le scosse finirono. Calò un silenzio innaturale, mentre tutti cercavano di riprendersi dallo shock.
Sero: “Ragazzi, che botta!”
Kaminari: “Mio Dio, a momenti veniva giù lo stadio!”
Sato: “Sì, e noi con esso!”
Momo: “Con la potenza combinata di Akira e Bakugo, basterebbe un colpo solo per distruggere un’intera città!”
Ojiro: “Cioè siamo in classe con due bombe atomiche ambulanti?!”
All’improvviso, il cilindro di cemento iniziò a riempirsi di crepe sempre più ramificate, per poi crollare, tramutandosi in polvere. Sul fondo c’era Cementos che ansimava, totalmente privo di forze.
Cementos: “*anf anf*È stata…*anf*…molto più forte…*anf anf*…della precedente.”
Lo scenario che si presentava, lasciò tutti a bocca aperta: il ring era stato raso al suolo, completamente distrutto. Al suo posto vi era un cratere pieno di fumo. Al centro di esso c’era Bakugo, piegato su un ginocchio e con l’uniforme lacerata. Di Akira non c’era traccia.
Izuku: “Vedo Kacchan, ma non riesco a trovare Akira.”
Ochaco: “Credete stia bene?”
Kirishima: “Difficile dirlo dopo un’esplosione simile. È già un miracolo che Bakugo sia ancora intero.”
D’un tratto, un’ombra cominciò lentamente a uscire dal fumo. Bakugo alzò lo sguardo e ciò che vide spiazzò lui e tutti quanti. Dal fumo emerse Akira, col capo chino, il corpo devastato e i pantaloni distrutti che coprivano poco e niente. Si muoveva con lentezza, barcollando e ogni singolo passo sembrava richiedere molto sforzo.
Shoji: “Lo vedete anche voi, vero?!”
Aoyama: “Lo vedo, ma non riesco a crederci!”
Kaminari: “Ha subito un danno di tale portata, eppure riesce ancora a muoversi?!”
Tokoyami: “Quello è…un morto che cammina.”
Dopo lo shock iniziale, Bakugo fu di nuovo preso dalla rabbia. Si alzò in piedi e riprese a sbraitare contro Akira.
Bakugo: “Che c’è? Ne vuoi ancora! Poco fa non ti è bastato?!”
Ma Akira non lo ascoltava, proseguendo la sua marcia fino a fermarglisi proprio di fronte.
Bakugo: “*Grrr*Maledetto! Che devo fare per sbarazzarmi di te?!”
Sorprendentemente, Akira sollevò a fatica il pugno, come se volesse attaccare.
Bakugo: “Coraggio, fatti sotto! Posso andare avanti per tutto il gi-”
S’interruppe quando Akira gli poggiò delicatamente il pugno sulla guancia. Tutti rimasero col fiato sospeso. Nessuno osò parlare. Quel “pugno”, così delicato da sembrare una carezza, per Bakugo fu come una cannonata. Quel ragazzo di fronte a lui ormai aveva dato tutto, era senza forze, eppure non voleva cedere. Perché continuare a combattere, quando ormai non aveva più l’energia per farlo? Cosa lo spingeva ad andare avanti? Come se rispondesse a quelle domande, Akira sollevò di poco lo sguardo e Bakugo vide come un bagliore nei suoi occhi. Il bagliore di chi non si sarebbe mai arreso, neppure davanti alla morte. Il bagliore di chi avrebbe continuato a lottare per ciò in cui credeva, trionfando di fronte a qualunque avversità. Il bagliore di un Hero. Ma quel bagliore conteneva anche un messaggio ben preciso.
 
 
Hai vinto questo scontro. Ma non il NOSTRO.
 
Subito dopo, lo sguardo di Akira si fece vuoto e lui si accasciò a terra, incosciente. Bakugo capì che lo scontro che aveva appena vinto, non era quello che si erano prefissati. La loro resa dei conti. Era più che altro una “prova generale”. Il solo pensiero lo riempì di rabbia.
Bakugo: “Maledetto! MALEDETTO! Non ti permetto di umiliarmi così! Alzati e combatti!”
Lo afferrò per i capelli, alzando il pugno con aria minacciosa.
Bakugo: “Mi hai sentito, brutto stronzo?! Affrontami come si deve! Combatti! Io ti distruggo! Io ti…ti…”
Bakugo fu di nuovo addormentato dal quirk di Midnight, intervenuta per calmare gli animi. Dopodiché alzò un braccio, dichiarando la fine dell’incontro.
Midnight: “Akira Fudo non è più in grado di combattere! Il vincitore…è Bakugo!”
La folla esplose in un forte boato, mentre Present Mic dava l’annuncio finale.
Present Mic: “CON QUESTO SCONTRO SI CONCLUDE IL FESTIVAL DELLO SPORT DELLO YUEI! LO STUDENTE DEL PRIMO ANNO AD AGGIUDICARSI LA TANTO AGOGNATA VITTORIA…È KATSUKI BAKUGO, DELLA CLASSE 1-A!!!”
 
 
 
 
Ciao di nuovo! E finalmente il Festival dello Sport è terminato. Lo scontro tra Akira e Bakugo ci ha tenuti col fiato sospeso ed è stato ricco di colpi di scena. Credevate davvero che questo sarebbe stato lo scontro decisivo tra Akira e Bakugo? Se la risposta è sì, allora il mio scherzo è riuscito! VI HO FREGATI ALLA GRANDE! BWAH AHAHAHAHAHAHAHAH!!! Mi dispiace deludervi, ma dovrete aspettare ancora un bel po'. Bakugo avrà vinto il Festival, ma Akira ne è comunque uscito a testa alta. Detto questo, vi aspetto al prossimo capitolo, dove ci sarà la premiazione! Vi suggerisco di non perdervela. Alla prossimaaaaaaaaaaaaa!!!            

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Capitolo 38
*** La linea di partenza ***


  Saaaaaaaaaaaaalve a tutti! Sono ancora vivo! Chiedo scusa a tutti per il gigantesco ritardo! Come molti di voi mi hanno fatto notare, è da UN MESE che non aggiorno questa storia. Chiedo ancora scusa, ma non ho avuto molto tempo da dedicare a questa storia, complice la situazione incasinata che stiamo vivendo per colpa del Covid. C’è però anche un altro motivo, ma ne parlerò a fine pagina. Nel frattempo godetevi questo nuovo capitolo che segna l’epilogo definitivo della Saga del Festival dello Sport, arco narrativo che ci ha tenuto compagnia per quasi due anni. L’ultima volta abbiamo assistito allo scontro decisivo tra Akira e Bakugo, con la vittoria di quest’ultimo. Adesso è il momento della premiazione e vi garantisco che ci saranno alcune sorprese. Buon divertimento!
 
 
 
 
 
La linea di partenza
 
 
 
 
Nessun POV
Con la conclusione del Festival dello Sport, era arrivato il momento di premiare i vincitori. C’era solo qualche piccolo problema tecnico: l’ultimo scontro tra Akira e Bakugo aveva pesantemente danneggiato non solo il ring, irrimediabilmente distrutto, ma anche il resto del campo. E con Cementos non ancora ripresosi del tutto, si è opzionato per una soluzione un po' più drastica: furono messe tre piattaforme metalliche su cui nella prima vi erano Midnight e il podio con i tre vincitori, nella seconda tutti gli studenti del primo anno della Yuei che hanno partecipato al Festival, e infine nella terza c’erano molti giornalisti, fotografi e cameramen armati di microfoni, telecamere e macchine fotografiche.
Midnight: “Il Festival dello Sport è finalmente concluso! Passiamo ora alla cerimonia di premiazione!”
Dal tetto dello stadio partirono i fuochi d’artificio mentre l’attenzione di tutti si concentrava sul podio: Todoroki era al terzo posto e invece della solita espressione monotona ne aveva una pensierosa e turbata. Akira si trovava al secondo posto, il braccio destro e la spalla erano fasciati e tenuti insieme con un tutor e il volto era perlopiù ricoperto da cerotti. Ma, nonostante ciò, aveva un’espressione rilassata. Bakugo invece…
Mineta: “Non posso crederci!”
Jiro: “Imbarazzante.”
Kirishima: “Da quando ha ripreso i sensi è fuori di sé. Non vuole accettarla questa vittoria.”
Tokoyami: “Non riesce proprio a darsi pace.”
Bakugo era al primo posto, legato a un pilone di cemento, le sue mani e le braccia erano rinchiuse con delle manette rinforzate e incatenate a terra. E sulla bocca c’era una museruola metallica. Eppure riusciva ugualmente a dimenarsi come un selvaggio, ringhiando in modo animalesco. E la sua attenzione era totalmente rivolta ad Akira, che fissava con odio. Quest’ultimo, d’altra parte, si divertiva a girarsi ogni tanto verso di lui e lanciargli un sorrisetto o una linguaccia, tanto per provocarlo.
Midnight: “E ora conferiamo le medaglie! Quest’anno, ovviamente, a portarle non poteva essere che LUI!”
Sul tetto dello stadio comparve una figura alta e possente, accompagnata dalla sua celebre risata che tutti conoscevano bene.
1° Spettatore: “Ehi, ma quello è All Might!”
2° Spettatore: “Sì, è proprio lui!”
Il Simbolo della Pace spiccò un balzo, seguito da una serie di capriole a mezz’aria che lo fecero atterrare proprio di fronte al podio.
All Might: “SONO ARRIVATO IO…CON LE MEDAGLIE!”
Midnight: “L’Hero N°1 più amato da tutti: All Might!”
Il pubblico andò in delirio alla vista del loro idolo. All Might prese la medaglia di bronzo e si avvicinò a Todoroki.
All Might: “Congratulazioni, giovane Todoroki! Immagino ci sia un motivo se hai spento il tuo lato sinistro durante la semifinale!”
Todoroki: “Io…ho tantissima confusione in testa…da quando ho affrontato Midoriya in duello. E prima ancora, quando ho parlato con lui e Fudo. Sento le loro parole rimbombarmi ancora in testa. Comincio a capire perché ti sei interessato a loro. Anch’io volevo essere un Hero, proprio come te, però…ho ancora molti dubbi da sciogliere e non posso sperare che tutto finisca così. Ho ancora dei conti in sospeso nella mia vita. Problemi che ho rimandato troppo a lungo e che devo ancora risolvere…ma sento che ce la farò.”
All Might gli diede uno sguardo compiaciuto prima di mettergli la medaglia al collo.
All Might: “La tua espressione è cambiata. Completamente diversa da prima.”
Lo strinse in un abbraccio di conforto.
All Might: “Non voglio conoscere i dettagli, ma sono comunque sicuro che riuscirai a risolvere tutto.”
Todoroki: “Grazie.”
Akira sorrise. A quanto pare, i consigli che ha dato a Todoroki stavano cominciando a dare i loro frutti. Ad un certo punto, la testa prese a fargli male mentre nella sua mente si formava un nuovo flashback. Mostrava lui e Todoroki da bambini, che giocavano a rincorrersi. Ad un tratto, Akira inciampa e cade a terra, facendosi male al ginocchio. Stava per iniziare a piangere, quando Todoroki gli si avvicina e, con un sorriso, gli porge la mano. Akira sorride di rimando, afferrando la mano di Todoroki che lo aiuta a rialzarsi, per poi fargli da sostegno per tornare dentro casa, zoppicando.
All Might: “EHI, GOIVANE FUDO?!”
La voce tonante di All Might lo scuote molto, facendolo tornare alla realtà.
Akira: “Aaah! Eh? C-che succede?”
All Might: “Mmh, ti vedo distante e poco fa ti ho sentito gemere. Sicuro di sentirti bene?”
Akira: “Ehm, sì, certo. È solo un mal di testa.”
All Might non sembrò convinto, ma prese lo stesso la medaglia d’argento e la mise al collo di Akira.
All Might: “Comunque, congratulazioni! Durante questo Festival, ti sei rivelato una vera scoperta! Nella corsa ad ostacoli hai aiutato e persino soccorso i tuoi avversari! Durante la lotta sulle spalle hai dimostrato un grande spirito di squadra, nonché un forte affiatamento, specialmente col giovane Midoriya! Ma è stato durante gli scontri uno contro uno, soprattutto quando hai affrontato la giovane Uraraka, che ci hai lasciati di stucco! Devo dirtelo, figliolo, le tue parole mi sono arrivate dritte al cuore! Mi hai commosso! In quel momento hai incarnato non solo lo spirito di un vero Hero, ma anche quello di un vero sportivo!”
Akira: “Oh, beh…grazie…”
All Might: “Tuttavia, devo anche ammonirti! Durante il tuo discorso, hai espresso la tua opinione riguardo la Società degli Heroes, e confesso che su alcuni argomenti mi trovi d’accordo! In un mondo dove tutti sono sottoposti a valutazioni relative, sono pochi quelli che si basano ancora su giudizi assoluti! Quello che critico è il tuo approccio! Il modo in cui hai parlato in pubblico! Capisco che non vedi di buon occhio il comportamento di molti Pro Heroes, ma inimicarteli non è certo la soluzione! Devi capire che, in questo lavoro, a volte dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco. Perciò, permettimi di darti un consiglio: impara a essere un po' più umile. Ma a parte questo, continua così! Nello spirito, sei già un vero Hero! Te lo leggo negli occhi! Devi solo capire che tipo di uomo vuoi diventare. Perché chiunque sarà quell’uomo, è destinato a cambiare il mondo!”
Akira annuì. Prese molto a cuore quel discorso e capì che aveva ragione. È stato un po' arrogante durante il Festival, ed era una cosa con cui doveva scendere a patti. Nel frattempo, All Might aveva preso la medaglia d’oro e si era avvicinato a Bakugo.
All Might: “Veniamo a te, giovane Bakugo! Beh, sì, in effetti questo trattamento mi pare un po' eccessivo.”
Gli tolse la museruola di bocca.
All Might: “Alla fine ce l’hai fatta! Sei riuscito ad arrivare al primo posto, facendoti terra bruciata attorno! Davvero impressionante!”
Bakugo: “*voce roca*All Might…”
All Might: “Uh?”
Bakugo gli lanciò uno sguardo furioso.
Bakugo: “Questo primo posto…PER ME NON HA NESSUNISSIMO VALORE! IL RESTO DEL MONDO POTRA’ ANCHE PENSARE IL CONTRARIO, MA IO NO! È SOLO PATTUMIERA!!!”
All Might: “Cavolo, che brutta faccia!” “Beh, come ho detto prima al giovane Fudo, sono davvero pochi quelli che danno giudizi assoluti! È una cosa che avete in comune!”
Bakugo: “IO NON HO PROPRIO NIENTE IN COMUNE CON QUELLA SOTTOSPECIE DI RIFIUTO!”
Akira: “Ehi, guarda che sono proprio qui accanto! E comunque, se proprio non la vuoi quella medaglia, che ne dici di fare a cambio con la mia?”
Bakugo: “L’UNICA COSA CHE AVRAI SARA’ UN BEL CALCIO IN CULO, SCHIFOSO BASTARDO FIGLIO DI—gllkk!!”
All Might aveva appeso la medaglia alla bocca di Bakugo.
All Might: “Ehm, adesso calmati, giovane Bakugo, e prendi la tua medaglia! Considerala una “ferita” da cui trarre insegnamento!”
Bakugo biascicò dei versi incomprensibili, mentre All Might si voltava verso gli altri studenti.
All Might: “Ecco qua i nostri campioni! Si sono proprio dati da fare, eh? Ragazzi miei, oggi ciascuno di voi poteva salire su questo podio, proprio come è successo a loro! Lottare! Migliorarsi! Continuare a spingersi sempre e comunque oltre il limite! Gli Heroes della prossima generazione stanno crescendo davanti ai nostri occhi!”
A quel punto, alzò un dito al cielo.
All Might: “E ora, tutti insieme: UNO, DUE…”
Tutti: “…PLUS ULTRA!!!”
All Might: “…OTTIMO LAVORO!!!”
Il pubblico rimase interdetto dalla gaffe. Poi…
Pubblico: “*Boo, Boo*Ma come si fa a sbagliare così?!; Era un momento “Plus Ultra”, All Might!”
All Might: “*imbarazzato*Ehm…è che si sono impegnati così tanto e…”
Akira scosse la testa, coprendosi la faccia con la mano sana.
Akira: “Come rovinare un momento perfetto.”
Amon: “Già. Bella figura di merda.”
 
 
 
Akira POV
Dopo la premiazione, siamo andati tutti negli spogliatoi. Io ero quello che ha ricevuto più complimenti. Ne ho ricevuti anche da Jun e Lyann, insieme alla predica per essermi lasciato andare un po' troppo. Dopodiché ci siamo rimessi le uniformi scolastiche per tornare alla Yuei. Dato che avevo un braccio fuori uso, Lyann si è offerta di guidare la moto al posto mio, dandomi un passaggio a scuola. Poco dopo eravamo tutti in classe, con Aizawa che faceva un annuncio.
Aizawa: “Congratulazioni a tutti quanti. Per i prossimi cinque giorni, la scuola resterà chiusa. Raccoglieremo e analizzeremo le opzioni di reclutamento da parte dei professionisti e le annunceremo dopo le vacanze. So che siete nervosi, ma vedete di rilassarvi.”
Tutti: “Sissignore.”
A dire il vero, ero sollevato che ci stavano dando qualche giorno di riposo. Era il minimo, dopo quell’allenamento infernale. Mi guardo intorno e gli occhi mi cadono su l’unico posto vuoto della classe: quello di Iida. Aveva detto che ci avrebbe chiamato per aggiornarci sulle condizioni di suo fratello, ma ancora non avevamo notizie. E iniziavo ad avere un brutto presentimento. Ad ogni modo, stavamo uscendo dalla scuola e io ero letteralmente circondato dai miei compagni, ancora eccitati.
Ashido: “Akira, sei stato fenomenale! Addirittura la medaglia d’argento! Certo, però, che tu e Bakugo vi siete proprio scatenati!”
Ojiro: “Sembrava di assistere ad un duello fra due forze della natura! Due vere e proprie macchine da guerra!”
Akira: “Eh, eh. Addirittura?”
Jiro: “Per poco non distruggevate l’intero stadio! Quindi, scusa se ti sembra poco!”
Ochaco: “Piuttosto, come vanno le ferite? Ti fanno male?”
Akira: “No, no, sto bene. Recovery Girl ha fatto un bel lavoro. e poi, uno dei pochi vantaggi di essere mezzo demone è l’avere un fattore rigenerante che mi guarisce in fretta. Forse domani potrò anche togliermi il tutor.”
Kaminari: “Davvero? Beato te! Come potere deve essere utilissimo!”
Akira: “Eh, ammetto che, di tanto in tanto, torna utile.”
????: “Fudo.”
Mi giro in direzione della voce e vedo Todoroki che mi fissa. Subito cala un silenzio imbarazzante.
Akira: “Ehm…ehilà, Todoroki. Che si dice?”
Todoroki: “Ho riflettuto molto sul consiglio che mi hai dato all’inizio del Festival. Sul fatto che non devo lasciarmi influenzare dal mio passato e fare le mie scelte. Quindi…ti ringrazio.”
Sono rimasto sbigottito. E ancora di più quando vidi le sue labbra piegarsi in un leggero sorriso.
Akira: “*incerto*Uh, prego.”
Todoroki: “Ci vediamo a scuola.”
Akira: “Ok.”
Ci diede le spalle e si allontanò. Siamo rimasti a dir poco basiti.
Kaminari: “Ragazzi, è davvero successo quello che credo sia successo?”
Kirishima: “Puoi scommetterci, amico! E ancora non riesco a crederci! Cioè, Todoroki stava davvero…sorridendo?!”
Sero: “Non sembrava neanche lui!”
Momo: “In effetti, da quando ha affrontato Midoriya, sembra molto diverso da prima.”
Akira: “Beh, almeno ora è riuscito a “sbloccarsi”. Credo che d’ora in poi lo vedremo un po' più socievole.”
????: “Ehi, bastardo!”
Prima ancora che riconosca la voce, Bakugo mi afferra per il bavero, guardandomi con odio.
Bakugo: “Adesso le paghi tutte!”
Ojiro: “Bakugo, ma che ti prende?”
Sato: “Lascialo stare!”
Bakugo: “NON IMMISCHIATEVI!!!”
Porse verso di loro la mano, avvolta da scintille. Tutti quanti arretrarono.
Akira: “State calmi, ragazzi. È tutto a posto.”
Bakugo: “Tra un po' non avrai più nulla a posto, dopo che avrò finito con te!”
Ochaco: “Bakugo, adesso stai esagerando!”
Bakugo: “*la ignora*TU MI HAI UMILIATO! MI HAI FATTO FARE LA FIGURA DEL BAMBINO DISPERATO DAVANTI A TUTTI! HAI OSATO INSINUARE CHE IO HO PAURA! MA QUEL CHE È PEGGIO, TU…TU…MI HAI FATTO DUBITARE!!! MI HAI FATTO METTERE IN DISCUSSIONE OGNI MIA CERTEZZA! BEH, ADESSO DIMOSTRERO’ CHE TI SBAGLI! CHE IO NON HO PAURA DI NIENTE! E SOPRATTUTTO, NON DI TE!!!”
La sua mano crepitava, pronto a lanciarmi il colpo. Ma all’improvviso un’altra mano lo blocca e con sorpresa di tutti, me compreso,…era Izuku.”
Izuku: “Ora basta, Kacchan!”
Bakugo: “Sparisci, Deku! Con te me la vedo dopo!”
Izuku: “TI HO DETTO DI SMETTERLA!”
Lo tira indietro con forza, facendogli perdere l’equilibrio. Noi osserviamo tutto con bocche e occhi spalancati.
Izuku: “Possibile che non sai mai quando fermarti?! Hai vinto il Festival dello Sport, arrivando anche al primo posto e, conoscendoti, sarai sicuramente tra i più opzionati dai Professionisti!  Che cos’altro vuoi?! Il tuo desiderio di rivalsa è tale, da renderti completamente cieco?! Ti rendi conto di quello che fai?! Nessun Hero si accanirebbe su un avversario ferito! Sono anni che ti comporti così, e ne ho piene le scatole di te!”
Bakugo si alzò, provando a dire qualcosa. Ma Izuku lo interruppe, continuando a fissarlo negli occhi.
Izuku: “Ti ricordi quella volta? Quando hai saputo che anch’io avevo fatto domanda d’iscrizione per entrare alla Yuei? Hai nuovamente cercato d’intimidirmi, chiedendomi se volevo farti concorrenza. Quel giorno ti risposi che non ne avevo la minima intenzione. Beh, ultime notizie: MI RIMANGIO TUTTO QUANTO! Io ti batterò, Kacchan! E diventerò l’Hero N°1! Il più grande di tutti i tempi! E questa volta non riuscirai a fermarmi! Non intendo continuare a essere il tuo bersaglio per sempre! Non sono più il “Deku buono a nulla” che conoscevi! Kacchan…io ora…SONO IL DEKU CHE SI IMPEGNA E COMBATTE FINO ALLA FINE!!!”
Sussultammo tutti a quest’ultima affermazione, specialmente io e Ochaco. Ci tornò in mente quando parlammo a Izuku del suo soprannome e di come a Ochaco desse l’impressione di una persona che si impegna. Bakugo sostenne ancora per un po' lo sguardo di Izuku. Dopodiché ci diede le spalle e se ne andò. Izuku a quel punto rilasciò un sospiro che non sapeva di aver trattenuto.
Izuku: “*sbalordito*Wow, è…è successo davvero?!”
Ochaco: “DEKUUUU!!!”
In preda a un improvviso entusiasmo, Ochaco si lancia su Izuku, stringendolo in un abbraccio.
Ochaco: “*euforica*Deku, sei grande! Deku, sei grande! Deku, sei grande!”
Izuku invece era rigido come un tronco, col volto rossissimo e sull’orlo di un collasso.
Izuku: “*a denti stretti*Troppo…vicina…!”
Mi dovetti sforzare molto per trattenere le risate.
Akira: “Ehm, Ochaco? Forse è meglio se lo lasci. Si sta sentendo male.”
Lei accorgendosi di quello che stava facendo, sgrana gli occhi e lo molla all’istante, arrossendo imbarazzata.
Ochaco: “Ehm, scusa Deku. Mi sono fatta trascinare.”
Ashido: “*sghignazza*Hi, hi, ce ne siamo accorti!”
Ridacchiammo divertiti, mentre Ochaco chinava il capo. Izuku sembrò riprendersi, pur senza smettere di arrossire.
Ashido: “Comunque, Midoriya, da dove salta fuori quest’aria da duro? Non sembravi nemmeno tu!”
Kirishima: “Sei stato un vero uomo!”
Shoji: “Finora, l’unico che ho visto parlare a Bakugo in quel modo è stato Akira.”
Kaminari: “Si vede che ti stai lentamente “akirizzando”!”
Izuku e Akira: “Akiri-che?”
Jiro: “Vuol dire che, dato che siete sempre insieme, la vicinanza con Akira influisce un po' sul tuo carattere.”
Hagakure: “In ogni caso, sei stato fighissimo, Midoriya!”
Akira: “Concordo. Mi hai lasciato senza parole. E ti ringrazio per avermi difeso. Ma vedi di non cambiare troppo, amico mio: ti preferisco così come sei.”
Izuku sorrise, per poi porgermi il pugno con la mano sana. E io ricambiai.
Izuku: “Insieme nel giusto, insieme nell’errore.”
Akira: “Amici per sempre.”
In quel momento la stanchezza tornò a farsi sentire e io trattenni uno sbadiglio.
Akira: “Beh, non so voi ragazzi, ma io ora me ne vado a casa a farmi una bella dormita. È stata una lunga giornata, sono a pezzi.”
Ashido: “Ugh, a chi lo dici.”
Mineta: “Altro che dormita! Sono così stanco che, non appena tocco il letto, cado in coma!”
Jiro: “C’è qualche speranza che non ti svegli?”
Mineta: “Ah, ah, spiritosa!”
Tsuyu: “Akira…”
Akira: “Hm?”
Tsuyu: “Ehm…ecco…dopodomani ci sarà l’inaugurazione di un nuovo game center ad Akihabara, con annessi karaoke e parco giochi. Ribbit. Io volevo sapere, ehm…se ti piacerebbe andarci.”
Akira: “Uh, certo. Mi piacerebbe molto.”
Vidi il suo viso illuminarsi in un sorriso.
Sero: “La trovo un’ottima idea, Asui!”
Che però svanì subito.
Ashido: “Anche noi volevamo andare all’inaugurazione! Potremmo andarci tutti insieme! Passeremo una magnifica serata!”
Tsuyu: “*seccata*Sì…magnifica.”
Mi ha incuriosito la strana reazione di Tsuyu. Eppure a lei piace uscire con Izuku, Ochaco e gli altri.
Amon: “Proprio non ci arrivi, genio?! Lei voleva uscire SOLO CON TE!”
Arrossii imbarazzato.
Akira: “Uh, allora…ti passo a prendere io?”
Tsuyu: “C-certo. Aspetta…”
Prese una penna e un biglietto, scrivendoci sopra qualcosa. Poi me lo porse: erano il suo indirizzo e il suo numero di telefono.
Tsuyu: “V-va bene alle 18:00?”
Akira: “Uuh, sì. È perfetto!”
Ashido: “Ehi, voi due! Che state combinando?”
Akira e Tsuyu: “Niente!”
Ashido: “*sorniona*Certo, come no!”
Raggiungiamo l’uscita della scuola e vedo Jun e Lyann ad aspettarmi.
Lyann: “Ce ne hai messo di tempo! Ancora un po' e ti mollavo qui!”
Jun: “Lyann!”
Akira: “Scusatemi, sono stato…trattenuto.”
Hagakure: “Ehm, signorina Jun…”
Tooru e gli altri si erano armati di carta, penna e cellulare.
Hagakure: Non le dispiace se…?”
Jun: “Beh, di solito non amo dare autografi. Ma per gli amici di mio fratello posso fare un’eccezione.”
E mentre Jun si “immolava” firmando autografi ai miei amici e facendosi dei selfie con loro, io salivo sulla moto con Lyann alla guida, diretto a casa.
Lyann: “Sia chiaro: ti scorrazzo solo per questa volta! Ma che non diventi un’abitudine!”
Akira: “Sì, sì, d’accordo.”
Lungo la strada, avvertii di nuovo quel brutto presentimento riguardante Iida e suo fratello. Ma ero talmente stanco, che feci l’errore di accantonarlo, decidendo di occuparmene un’altra volta. Un giorno mi sarei pentito di quella scelta. Ancora non potevamo saperlo, ma da quel momento l’ambiente intorno a noi, poco alla volta, iniziava a cambiare. E niente sarebbe stato più come prima.
 
 
 
Nessun POV
 
(Policlinico di Hosu. Quella sera)
 
 
Iida correva nei corridoi dell’ospedale, diretto alla stanza dove avevano messo suo fratello dopo l’operazione. Una volta arrivato, vide sua madre che aspettava fuori.
Iida: “Mamma!”
Mamma di Iida: “Tenya!”
Iida: “Allora, che succede?! Come sta mio fratello?!”
Senza aspettare la risposta, aprì la porta con forza ed entrò.
Iida: “Tensei!”
Mamma di Iida: “Tenya, aspetta!”
Iida fissò sconvolto le condizioni di suo fratello: steso sul letto, con lividi e tagli medicati, soprattutto sul ventre. La testa era fasciata e sul viso portava un respiratore. Ma le gambe erano quelle messe peggio.
Infermiere: “Si è appena svegliato dall’anestesia, è ancora in stato di semincoscienza. Se l’avessimo ricoverato un minuto più tardi, non sarebbe qui.”
Tensei: “*filo di voce*Tenya…mamma…sono contento di rivedervi…”
Iida si avvicinò al letto.
Iida: “Fratello! Tensei, come ti senti?!”
Tensei: “*filo di voce*Tenya…hai sempre avuto molta stima e fiducia nei miei confronti…Ti ringrazio. Sei…il fratello migliore che si…possa avere…Mi dispiace, ma…”
Iida ascoltava con sguardo stravolto, mentre le lacrime scendevano copiose.
Tensei: “*filo di voce…purtroppo…sono stato sconfitto. Ti ho…deluso…”
Tensei chiuse gli occhi, perdendo conoscenza.
Iida: “Tensei! TENSEIII!!!”
 
 
 
(Il giorno dopo)
 
 
Ochaco stava tornando a casa, dopo aver fatto la spesa.
Ochaco: “Oggi per pranzo, qualcosa di economico. Vediamo…dei mochi andranno bene.”
Ma una volta arrivata al suo appartamento, si accorse che qualcosa non andava.
Ochaco: “Un momento. La porta è già aperta?”
All’improvviso, due figure minacciose, simili a zombi, sbucarono dal corridoio.
????: “*gutturali*Ochacooo…!”
Ochaco: “Aaargh!!!”
Ma una volta che furono più vicine, si ritrovò davanti i volti sorridenti dei suoi genitori.
Papà di Ochaco: “Eccoci arrivati!”
Ochaco: “EEEH?! Papà?! Mamma?! Che ci fate qui?!”
Mamma di Ochaco: “Ti abbiamo fatto una sorpresa!”
Papà di Ochaco: “Dopo averti vista dare il meglio di te, siamo venuti di corsa a festeggiare!”
Ochaco: “Ma…e il lavoro?! siete venuti con lo shinkansen?! Eh?! Eh?!*si commuove*Però potevate anche dirmelooo…”
 
 
 
 
(Casa Midoriya)
 
Inko: “Sette volte, ti rendi conto?! Dalla lotta sulle spalle sono svenuta ben sette volte! Le ultime due per disidratazione!”
Izuku e sua madre erano nel soggiorno, intenti a fare colazione.
Izuku: “Sei stata comunque più eroica di me.”
Inko: “Oh, puoi ben dirlo! Sapere che ti è improvvisamente spuntato il quirk e che è anche dannoso per il tuo corpo…”
Per non far scoprire a sua madre la verità sul One for All, Izuku le aveva detto che il suo quirk era una “mutazione improvvisa”, un caso medico estremamente raro ma non isolato. Odiava mentirle, ma la posta in gioco era troppo alta.
Inko: “Tutte le mamme tifano per i loro figli. E io non posso fare a meno di preoccuparmi per il mio bambino.”
A Izuku tornò in mente quando era in infermeria dopo lo scontro con Todoroki e gli sguardi preoccupati di All Might e gli altri. Akira ha addirittura messo a rischio la sua stessa incolumità pur di guarirlo e questo lo faceva sentire in colpa.
Izuku: “Ho fatto preoccupare le persone a cui tengo. Con il Full Cowl posso usare il quirk per un po' di tempo, ma ancora non basta. Devo assolutamente trovare un modo che mi permetta di utilizzare il quirk più a lungo e senza far preoccupare nessuno. Sarà questa la mia linea di partenza per poter finalmente dire “Sono arrivato io!”.”
Inko: “Vuoi vedere la registrazione? È in alta definizione, sai?”
Izuku: “Ehm, magari dopo…”
 
 
 
 
(Villa Bakugo)
Bakugo era in bagno a lavarsi i denti con MOLTA energia.
Bakugo: “MORITEEE! STRAMALEDETTI BATTERIIII!”
Da dietro la porta si sentì la voce di sua madre.
Mamma di Bakugo: “Katsuki, non basta che dormi fino a tardi?! Ti metti pure a urlare?!”
 
 
 
(Casa Fudo)
Akira era guarito abbastanza da togliersi il tutor e al momento era sul tetto, intento a schivare i colpi di Jun.
Akira: “Ehi, Jun, solo perché non ho più bisogno del tutor non significa che mi sia ripreso del tutto. Non è troppo presto per riprendere l’allenamento?”
Jun: “Forse. Ma durante il Festival ho potuto notare molti ragazzi dotati di quirk in grado di tenere testa ai tuoi poteri. Tra l’altro tu stesso ne hai manifestati di nuovi, a cominciare da quel grido sonico. Per cui è meglio se ti eserciti il prima possibile, in modo da poterli padroneggiare. Ricorda che i nostri nemici sono ancora là fuori. Dobbiamo essere pronti per quando colpiranno.”
Akira annuì, con aria pensierosa.
Akira: “Ha ragione. Godman è ancora in libertà e ogni giorno che passa sono altri innocenti che rischiano di finire vittime della sua malvagità. Per non parlare dell’Unione dei Villain, che vuole la mia testa dopo che li ho sonoramente sconfitti allo U.S.J. devo riuscire a padroneggiare questi nuovi poteri. Però…anche All Might ha ragione. Anche se non mi vanno a genio, devo cominciare a dare più fiducia agli altri Pro Heroes e mostrarmi più umile. E devo anche fidarmi di più dei miei amici. Cominciando col dire loro la verità su Amon e gli altri devilmen. So di non poterli proteggere per sempre, anche se ce la metterò tutta. Quando Godman metterà in atto il suo piano, tutti ne saranno coinvolti. So di non poterlo fermare da solo, quindi mi servirà tutto l’aiuto possibile. Anche se continuo a non considerarmi tale, la mia strada per diventare un vero Hero…comincia qui.)”
L’urlo di Jun lo riscosse dai suoi pensieri.
Jun: “ATTACCO A SORPRESA!”
Il pugno lo prese in pieno volto, mandandolo a terra.
Akira: “Certo, sempre se sopravvivo a oggi.”
 
 
 
 
(Villa Todoroki)
 
Todoroki POV
Sono all’ingresso di casa mia e sto finendo di prepararmi per andare all’ospedale da mia madre mentre mia sorella maggiore, Fuyumi, prova a farmi cambiare idea.
Fuyumi: “L’ospedale? Così all’improvviso? Shoto, sei proprio sicuro di non volerlo dire a nostro padre?”
Todoroki: “Sì.”
Fuyumi: “Io non capisco. Perché ti è venuta proprio adesso la voglia di andare a trovare la mamma?”
Todoroki: “Ora devo andare.”
Esco di casa e comincio a camminare, diretto all’ospedale. Lungo il tragitto non faccio che ripensare al giorno dell’“incidente” che mi ha procurato l’ustione sull’occhio sinistro. È stata l’ultima volta che ho visto mia madre. Sapendo che continuava a essere condizionata da mio padre e dal mio lato sinistro, non sono più andato a trovarla. Una volta arrivato in ospedale e raggiunto la stanza dove si trova, mi fermo davanti la porta. Faccio per aprire, ma esito. Non ci vediamo da anni e non so come potrebbe reagire vedendomi. Ma so che non si risolverà niente se non faccio qualcosa. Akira ha ragione: non posso lasciarmi condizionare dal passato per il resto della mia vita. Apro la porta ed entro. Mia madre è seduta davanti la finestra, intenta a guardare fuori. Se volevo davvero diventare un Hero, dovevo vederla e parlarle un’ultima volta. Avevo così tante cose da dirle.
Todoroki: “Mamma…”
Lentamente, lei si volta a guardarmi. Anche se non crederà mai che sia io a volerlo, la salverò. È una promessa. La mia linea di partenza. E anche…il mio traguardo.
 
 
 
 
Ciao di nuovo! Ebbene, i giochi son fatti. Il Festival dello Sport è ufficialmente terminato! E per i nostri eroi si è concluso in modo sereno. Anche se non per tutti. C’è chi ha finalmente tirato fuori la grinta, chi ha imparato una lezione di vita e chi è stato messo al suo posto, potendosi però sfogare sugli stramaledetti batteri. Il tutto condito da momenti di tenerezza, riunioni di famiglia e prospettive per il futuro. E prima di salutarci, qualche chiarimento: a inizio pagina vi ho parlato di un altro motivo per cui non ho potuto aggiornare in precedenza. Ebbene il fatto è che, a parte l’emergenza sanitaria, sto anche lavorando su altre due fanfiction. Preciso che al momento sono solo degli abbozzi, niente di concreto. Per ora. Vi dico solo che una sarà un altro crossover, mentre l’altra…no! Per maggiori dettagli siete pregati di fare richiesta nelle recensioni. E adesso tenetevi forte! Nel prossimo capitolo ci godremo finalmente qualche momento di svago in compagnia dei nostri eroi. Suggerisco a tutti quelli che sono fan delle ship romantiche di NON perdersi quel capitolo. Potrebbero veder realizzarsi i loro desideri. E per oggi e tutto! Alla prossima! E buone feste a tutti!   

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Capitolo 39
*** Karaoke, confessioni e primi baci ***


Saaaaaaaaaaaaaaaalve a tutti! Sono vivo! E sono tornato! Cavolo, ne è passato di tempo (TRE mesi. Sono imperdonabile). Ho ricevuto molte lamentele sul fatto che ci ho messo parecchio a pubblicare e di questo vi chiedo scusa. A mia discolpa, vi dico che, per prima cosa, la Real Life mi prende MOOOOOOLTO tempo e di conseguenza non ne ho mai abbastanza da dedicare alla storia. In secondo luogo, questo è un capitolo di transizione e, da bravi scrittori di fanfiction quali siete, saprete che questi capitoli sono sempre i più difficili da scrivere, dovendoci mettere una cura ai limiti del maniacale. Infine, come ho già detto in precedenza, sto lavorando ad altre fanfiction, quindi il mio cervello è in sovraccarico di idee. Comunque sono riuscito a finire questo capitolo e spero vi piaccia, dato che sarà molto importante per il nostro eroe. Buona lettura!
 
 
 
 
Karaoke, confessioni e primi baci
 
 
Akira POV
Ero in camera mia e mi stavo preparando per andare all’appuntamento con Tsuyu e gli altri. Ieri ci siamo sentiti sul gruppo WhatsApp che abbiamo creato, concordando sul vederci tutti alla stazione ferroviaria di Musutafu, dove avremmo preso il treno per Akihabara. Prima però, dovevo passare a prendere Tsuyu e, stranamente, la cosa mi rendeva felice ma anche… nervoso. In quel momento, Jun entrò in camera mia.
Jun: “Ehi, Akira, va tutto bene?”
Akira: “Uh, sì, benissimo. Perché?”
Jun: “*sorniona*Oh, niente. Hai solo cambiato la maglietta per sei volte di fila, nell’ultimo quarto d’ora.”
Akira: “*imbarazzato*Le altre magliette erano sporche. E stupide.”
Jun: “Rilassati, Akira. Non è la prima volta che esci con Tsuyu.”
Akira: “Ti ricordo che l’altra volta è successo perché QUALCUNO mi ha abbandonato da solo con lei!”
Jun: “Non mi risulta che tu ti sia lamentato.”
Akira: “*hmpf*Pensala come vuoi. Comunque ci saranno anche Izuku e gli altri, quindi non si può definire un appuntamento. Non come credi tu.”
Jun: “Eh, eh, mai dire mai. Comunque, portati le chiavi di casa. Anch’io sto uscendo.”
Akira: “Ah, sì? E dove vai?”
Jun: “Oh, beh, Lyann mi ha invitata a cena e quindi penso che trascorreremo una… seratina romantica.”
Akira: “Per fortuna le pareti sono insonorizzate. Nel caso decidessero di… andare al sodo.” “Ok, ora è meglio che vada. Non voglio fare tardi.”
Jun: “Andrà tutto bene, Akira. Sii te stesso.”
Dopo aver salutano anche Lyann, esco dall’appartamento e raggiungo la moto. Prima di partire ho dato un’occhiata alla chat di gruppo, leggendo che alcuni di noi stavano iniziando a muoversi, mentre altri erano già alla stazione e aspettavano. Todoroki non aveva ancora scritto nulla mentre Bakugo ci ha mandati al diavolo, dicendo che aveva cose migliori da fare e che non dovevamo permetterci di inserirlo in una stupida chat di gruppo. Non ci ho dato peso, preoccupandomi invece del fatto che Iida non dava sue notizie da due giorni. Soprattutto con quello che è successo a suo fratello: all’indomani del Festival dello Sport, i telegiornali hanno trasmesso la notizia dell’attacco a Ingenium, ricoverato all’ospedale in condizioni critiche. Il colpevole non è stato ancora catturato. A quanto dicono, si tratterebbe di un noto Villain spietato e sanguinario. Un serial killer specializzato in supereroi. Non esistono foto ufficiali di lui perché, ogni volta che attacca, appare e scompare come uno spettro. In passato ha ucciso ben diciassette Heroes, ferendone altri ventitré e costringendoli a lasciare la professione. È noto come “L’Assassino di Heroes”. Nome in codice: Stain. Al solo pensiero di un essere simile in circolazione, rabbrividisco. E mi spaventa di più ciò che vorrà fare Iida al riguardo. Metto via il telefono, indosso il casco e parto a tutto gas, diretto a casa di Tsuyu. Ma durante il tragitto, non riesco a smettere di pensare a quel Villain. Io e Jun abbiamo fatto delle ricerche e, da quanto abbiamo scoperto, la fama di questo tizio è talmente diffusa da essere paragonabile a una leggenda urbana. È temuto sia dagli Heroes che dai Villain, dato che prende di mira entrambe le fazioni. Le vittime vengono ritrovate in condizioni così raccapriccianti, che a prima vista viene difficile credere che sia opera di un essere umano. Ed è questo il mio timore: che questo Stain non sia umano, ma un demone. Jun ha detto che approfondirà le ricerche, contattando le filiali giapponesi della HUMAN ALLIANCE. Nel frattempo, arrivo a casa di Tsuyu. Dopo aver controllato l’indirizzo, mi avvicino alla porta e suono il campanello. Ad aprirmi la porta fu un ragazzino coi capelli verde scuro che gli coprivano parte del volto e lo sguardo annoiato. Dalla somiglianza con Tsuyu, intuii che doveva trattarsi del fratello minore.
Akira: “Uh, salve, è questa Casa Asui?”
Fratello di Tsuyu: “Sì, cosa vuole?”
Akira: “Mi chiamo Akira Fudo. Sono un amico di Tsuyu e…”
Fratello di Tsuyu: “Ah, ho capito: sei quel ragazzo che mia sorella vuole portarsi a letto!”
Rimasi un po' sbigottito. Questo bambino avrà più o meno dieci anni e già faceva discorsi del genere? Accidenti!
Amon: “Eh, eh, precoce il marmocchio!”
????: “Samidare, non essere maleducato! Chi ti ha insegnato a parlare così?!”
Vidi arrivare una donna sui quarant’anni, con i capelli verdi e molto simile a Tsuyu, tranne per il viso più grande e paffuto e gli occhi molto più piccoli. Doveva essere la madre di Tsuyu.
Samidare: “Scusa, mamma.”
Mamma di Tsuyu: “Vai a chiamare tua sorella. Dopo facciamo i conti!”
Samidare: “Ok. *si allontana*Tsuyu! È arrivato il tuo fidanzato!”
Sentii del gran vociare in lontananza. Evidentemente Tsuyu stava rispondendo alla frecciatina di suo fratello.
Mamma di Tsuyu: “Perdona mio figlio. Sta attraversando una fase ribelle.”
Akira: “Nessun problema, signora. Ci siamo passati tutti.”
Mamma di Tsuyu: “Io sono Beru Asui, la madre di Tsuyu.”
Akira: “Piacere di conoscerla.”
Beru: “Tu devi essere Akira, giusto? Mia figlia parla spesso di te.”
Akira: “Davvero?”
Beru: “Sembra nutrire una forte ammirazione per te, e volevo anche ringraziarti per averle salvato la vita all’esame d’ammissione.”
Akira: “Non c’è bisogno, signora. Chiunque l’avrebbe fatto.”
Beru: “Per favore, non stare lì sulla soglia. Accomodati pure.”
Akira: “Veramente, non vorrei disturbare…”
Beru: “Nessun disturbo! Tsuyu sarà pronta tra poco, nel frattempo puoi aspettarla in soggiorno.”
Capendo che non sarei riuscito a spuntarla, entrai in casa e andai verso il soggiorno. C’erano una bambina di sei anni, intenta a disegnare su un foglio, e un uomo sulla quarantina che leggeva il giornale seduto in poltrona.
Beru: “Tesoro, abbiamo ospiti!”
L’uomo mise via il giornale e si alzò. Mi accorsi che la sua faccia era letteralmente quella di un rospo. Evidentemente l’intera famiglia era a tema “anfibio”. Ma, in fondo, non dovrebbe sorprendermi più di tanto.
Beru: “Akira, ti presento mio marito, Ganma. Ganma, lui è Akira, il compagno di scuola di Tsuyu.”
Ganma: “Oh, quindi sei tu il famoso Akira che ha salvato la vita a mia figlia.”
Akira: “Ehm, sì, sono io.”
Mi strinse la mano molto calorosamente.
Ganma: “Croak. Non so proprio come ringraziarti per quello che hai fatto! Ti siamo debitori!”
Akira: “Oh, beh, grazie. In realtà, non è stato niente di che.”
Ganma: “Vuoi scherzare?! Croak. Tsuyu non fa altro che parlare di te e ti stima moltissimo! Purtroppo il lavoro mio e di mia moglie ci costringe a stare lontani da casa per lunghi periodi di tempo, pertanto è Tsuyu a dover sbrigare le faccende domestiche e occuparsi dei suoi fratellini, Samidare e Satsuki. Tra questo e la scuola, non ha mai potuto farsi degli amici. Ma da quando è entrata alla Yuei, sembra essere cambiata in meglio: è più sorridente, solare e determinata di prima. Dice di aver conosciuto una persona gentile e coraggiosa, che la ispira a dare il massimo e non arrendersi mai. Sembra che si riferisca a te, vero?”
Akira: “Ehm, non saprei.”
Ganma: “Ma chiariamo subito una cosa: nonostante la sua stima per te, Tsuyu resta pur sempre mia figlia e io suo padre! E da tale voglio darti questo consiglio: vedi di non fare il furbo con lei e tieni le mani a posto! Sono stato chiaro?”
Akira: “*deglutisce*Chiarissimo!”
????: “Ribbit. Dai, papà, lascialo stare. Avevi promesso di non assillarlo!”
Non appena mi volto, rimango senza fiato: Tsuyu aveva i capelli raccolti in una treccia che le scendeva lungo la spalla, terminando nella sua solita acconciatura simile a un fiocco. Indossava una maglia a strisce di varie tonalità di verde. Portava una cintura alla vita, agganciata a una lunga gonna verde chiaro che le arrivava alle caviglie. I piedi erano coperti da due ballerine nere. Tentai di dire qualcosa, ma il cervello e la bocca erano come disconnessi.
Akira: “Wow, Tsuyu, tu… sei... cioè, sei proprio… wow!”
Tsuyu: “*arrossisce*Sono felice di vederti, Akira.”
Akira: “Sei fantastica. *si accorge di quello che ha detto*C-Cioè, è fantastico vederti… pronta. Ecco, sì! Pronta per andare! Gli altri ci stanno aspettando!”
Tsuyu: “Ribbit. Uh, ok.”
Beru: “Divertitevi, tesoro!”
Ganma: “Croak. E mi raccomando: ti voglio a casa entro mezzanotte!”
Tsuyu: “Va bene, papà. Ci vediamo!”
Akira: “Arrivederci!”
Finalmente usciamo di casa e ci incamminiamo verso la moto.
Akira: “Hai proprio una bella famiglia.”
Tsuyu: “Ribbit. Si, beh, non va sempre tutto rose e fiori. Ma, in fondo, non li cambierei con nessuno. Anche se, personalmente, ti consiglio di prenderli a piccole dosi.”
Akira: “Lo terrò a mente.”
Le rivolgo un sorrisetto furbo.
Akira: “Quindi… mi stimi moltissimo, eh?”
La sua faccia diventò rossissima.
Tsuyu: “Oh, ha-hai parlato con i m-miei genitori? Ecco, io… cioè, vedi… oddio…”
Akira: “Ehi, va tutto bene, Tsuyu. Mi ha fatto molto piacere. Sai… la tua opinione è molto importante per me.”
Rimase stupita per un attimo, per poi rivolgermi un sorriso dolce che ricambiai. Una volta arrivati alla moto, indossiamo i caschi e saliamo a bordo. Lei mi avvolge le braccia attorno alla vita, mentre io accendo il motore e partiamo. Dopo quasi mezz’ora, arriviamo finalmente alla stazione. Non appena raggiungiamo il nostro binario, vedo i nostri amici che ci fanno segno di raggiungerli. Mentre mi avvicino, noto che Izuku non ha più il braccio ingessato, ma porta ancora le bende.
Akira: “Ehi, ragazzi.”
Ochaco: “Akira, Tsuyu! Finalmente siete arrivati!”
Sero: “Ve la siete presa comoda.”
Akira: “Dai, non fatela tanto lunga per un piccolo ritardo. Piuttosto, ci siamo tutti?”
Momo: “Sì, a parte Bakugo, Todoroki e… Iida.”
Di colpo, l’aria si fece pesante.
Akira: “Ancora non si è fatto sentire?”
Jiro: “Purtroppo no. Non risponde alle chiamate, né ai messaggi.”
Mineta: “Mi chiedo dove sia finito.”
Kirishima: “La cosa è preoccupante. Non è da lui sparire così!”
Tokoyami: “Forse vuole soltanto stare un po' da solo. D’altronde, con quello che è successo a suo fratello…”
Ashido: “Ma almeno avrebbe potuto telefonare! Farci sapere che sta bene!”
Akira: “Ragazzi, calma. Questa faccenda preoccupa anche me, ma stare qui ad agitarci non risolverà niente. Iida è un ragazzo responsabile e sono sicuro che non farà niente di stupido.” “Almeno spero.”
Pur non sembrando convinti, capirono che avevo ragione.
Kirishima: “Se lo dici tu, amico.”
Momo: “Va bene, gente. In questo caso, dirigiamoci al treno. In fondo, siamo qui per divertirci.”
Concordammo tutti, dirigendoci verso il treno. Nel frattempo mi avvicinai a Izuku, prendendolo da parte.
Akira: “Ehi, amico, come vanno le braccia?”
Izuku: “Un po' meglio. Devo solo evitare i movimenti bruschi.”
Akira: “Ah, bene. Senti… intendo dire agli altri la verità su tutto quanto.”
Il suo corpo s’irrigidì.
Izuku: “In che senso?”
Akira: “Nel senso che voglio dire loro di Amon, Jun, gli altri devilmen, il piano di Godman. Insomma, tutto quanto.”
Izuku: “Ma… sei proprio sicuro?”
Akira: “Purtroppo non ho scelta, Izuku. Per ora, l’esistenza dei demoni e dei devilmen è un segreto, ma non lo sarà ancora per molto. Prima o poi Godman e la sua cerchia usciranno allo scoperto, scatenando il loro attacco. E quando accadrà, il mondo intero sarà coinvolto. Io non posso fermarli da solo, quindi avrò bisogno di tutto l’aiuto possibile. A cominciare dal vostro.”
Izuku: “Sai che puoi sempre contare su di me. E sono sicuro che vale anche per gli altri.”
Akira: “Lo penso anch’io.”
Alla fine salimmo tutti sul treno e un quarto d’ora dopo eravamo ad Akihabara. Essendo la mia prima volta in questo quartiere, vi confesso che ne rimasi ammirato: era una via di mezzo tra Times Square e Las Vegas. Ovunque mi girassi c’erano locali che vendevano manga, action figures, apparecchiature elettroniche e contenuti per adulti. Inutile dirvi che questi ultimi erano i più ambiti da Kaminari e Mineta. Abbiamo faticato parecchio per portarli via. Finalmente siamo arrivati al locale che cercavamo: The Black Clown. Nome piuttosto inquietante, devo dire, come anche l’enorme insegna raffigurante un clown in bianco e nero con in faccia un sorriso diabolico. Comunque, una volta entrati abbiamo visto che l’interno era suddiviso in tre grandi aree: una sala giochi, un karaoke con pista da ballo e un mini luna-park.
Mineta: “Wow, il luna-park! Aah, quanti ricordi di quando ero scemo e spensierato.”
Jiro: “Sei venuto qui ieri?”
Scoppiammo tutti a ridere. Tranne Mineta, ovviamente. Ad ogni modo, abbiamo cominciato con la sala giochi, specialmente un’attrazione dove si facevano battaglie con i laser. Il gioco consisteva in due o più squadre che si sfidavano attraverso un labirinto, indossando delle imbracature con dei bersagli al centro e armati di pistole laser. La prima squadra che riusciva a eliminare tutti i membri di quella avversaria, aveva vinto. Le squadre erano due: io, Ashido, Mineta, Sero e Aoyama contro Momo, Ochaco, Ojiro, Kirishima e Jiro. È stata una sfida molto serrata e, alla fine, eravamo rimasti solo io e Jiro, uno di fronte all’altra con le armi puntate. Ma nessuno dei due fece fuoco, perché fummo entrambi colpiti da una terza persona, venendo entrambi eliminati. Infatti, a nostra insaputa, Hagakure si era intromessa nella sfida, facendo squadra con sé stessa e rimanendo in disparte a osservarci scannare tra di noi, aspettando il momento opportuno. Dopodiché siamo passati a una piattaforma Just Dance e ammetto che Ashido se la cava benissimo con la breakdance, ma io ho saputo darle del filo da torcere. D’altronde, vivendo a Hell’s Kitchen per sette anni, alla fine qualcosa la impari. Ma il vero stupore è stato quando venne il turno di Tsuyu. All’inizio era un po' rigida, ma d’un tratto si è scatenata, lasciandoci tutti quanti a bocca aperta. Ve lo giuro, balla come una popstar americana. Restando in tema musicale, abbiamo deciso di provare il karaoke ed è lì che il divertimento è iniziato davvero: oltra alla pista da ballo, c’era anche un piccolo bar dove ci siamo bevuti qualcosa e abbiamo incontrato alcune persone che ci hanno fatto i complimenti per il Festival dello Sport e chiesto di farsi dei selfie con noi. Durante uno di questi, due ragazze hanno dato contemporaneamente un bacio sulla guancia a Izuku, facendolo diventare rossissimo dall’imbarazzo. Anche Ochaco è diventata rossa, ma per un altro motivo: sprizzava gelosia da tutti i pori. A quel punto, complice forse l’aver esagerato un po' col succo di frutta, afferrò Izuku per un braccio e lo trascinò sul palco, dicendo che voleva cantare con lui. Dopo l’imbarazzo iniziale, entrambi iniziarono a sciogliersi un po'. E devo dirvelo: già vederli cantare “I Want You Back” dei Jackson 5 è uno spettacolo unico; ma che addirittura ne improvvisano la coreografia? Beh, è una di quelle esperienze che si possono capire solo vivendole. Vi dico solo che non ho mai riso così tanto in vita mia e, ad un certo punto, abbiamo tutti alzato le braccia, muovendole a ritmo della musica. (N.A.: se volete farvi un’idea, guardatevi il film “I babysitter”)
Una volta finito, sono tornati al nostro tavolo, ancora stupiti per quello che avevano fatto.
Ashido: “Wow! Midoriya, Uraraka, siete stati pazzeschi!”
Jiro: “Già, non sapevo che foste così bravi a cantare. Un po' stonati, ma si può migliorare.”
Akira: “Amico, mi hai davvero lasciato senza parole.”
Izuku: “*imbarazzato*Ehm, a chi lo dici.”
Ashido: “E poi, Uraraka, ho notato che stavi sempre incollata a Midoriya!”
Akira: “Eh già. Non lo mollavi un attimo.”
Ochaco: “*arrossisce*B-Beh, c-c’era un s-solo microfono e q-quindi…”
Akira e Ashido: “Ceeerto, come no!”
Improvvisamente tornai serio. Era arrivato il momento di dire loro la verità.
Akira: “Ragazzi… dobbiamo parlare.”
Molti si girarono verso di me, inarcando il sopracciglio per il mio improvviso cambio d’atteggiamento. Diedi un’occhiata a Izuku, che annuì.
Akira: “Ci sono alcune cose che devo dirvi. E a essere onesto, non so da che parte cominciare.”
Kirishima: “Akira, ci dobbiamo preoccupare?”
Akira: “Temo di sì.”
Cominciarono a scambiarsi degli sguardi turbati, mentre io feci un respiro profondo e iniziai.
Akira: “Allora, sapete già come ho ricevuto i miei poteri: l’essermi fuso con un demone e tutto il resto. E sapete anche che, almeno fino a due settimane fa, non riuscivo a controllarli.”
Sero: “Ecco, infatti volevo chiedertelo: durante il Festival dello Sport, è chiaro che sei riuscito a ottenere un buon controllo su di loro, pur non trasformandoti. Quindi vorrei sapere come hai fatto, dato che l’ultima volta che ti sei trasformato, non molto tempo fa, è finita in un massacro.”
Ashido: “*gli schiaffeggia il braccio*Sero!”
Sero: “*Ouch!*Che c’è? È andata così!”
Ojiro: “Ma ci sono modi migliori per dirglielo! E senza girare il coltello nella piaga!”
Akira: “Tranquilli, ragazzi, è tutto a posto. Grazie all’aiuto di Jun sono riuscito ad avere un minimo di controllo sui miei poteri, ma ancora insufficiente a trattenere Amon, il demone che si è fuso con me. Poi, qualche giorno fa… ha iniziato a parlarmi.”
Nonostante la musica, calò un silenzio tombale mentre tutti mi fissavano con gli occhi sgranati.
Jiro: “Lui… ti parla?”
Akira: “Sì.”
Sato: “Cioè senti tipo la sua voce nella testa e roba simile?”
Akira: “Esatto.”
Ojiro: “E che cosa ti dice, di preciso?”
Akira: “Beh, all’inizio mi diceva di non fidarmi di nessuno, che non mi avreste mai accettato. Ma in realtà cercava solo di minare il mio spirito, per prendere il sopravvento sul mio corpo.”
Ashido: “E sta ancora cercando di farlo?”
Akira: “No. Non dopo che l’ho sconfitto.”
Hagakure: “Lo hai sconfitto? E come?”
Akira: “Ci siamo affrontati dentro la mia mente, in un combattimento all’ultimo sangue. Non è stato per niente facile, ma alla fine ho vinto, conquistando finalmente il controllo di questo corpo.”
Jiro: “E Amon è sparito?”
Akira: “Purtroppo no. Nonostante la sconfitta, la personalità di Amon è ancora abbastanza potente da resistere. Tuttavia ha deciso di lasciarmi il controllo di questo corpo.”
Tokoyami: “Quindi vivete una sorta di rapporto simbiotico. Simile al mio con Dark Shadow.”
Akira: “Qualcosa del genere.”
Momo: “Ma allora può sentire quello che diciamo? Anche adesso?”
Amon: “Puoi scommetterci la tua mercanzia, bellezza.”
Akira: “*arrossisce imbarazzato*Ehm,… ha appena detto di sì.”
Mineta: “Ooook, quindi puoi parlare con il demone con cui ti sei fuso. Sembra quasi uno scherzo.”
Izuku: “E invece è tutto vero, Mineta.”
Tutti si focalizzarono su di lui.
Ochaco: “Deku…”
Kirishima: “Midoriya, tu lo sapevi?!”
Lui annuì.
Izuku: “È iniziato tutto il primo giorno d’allenamento per il Festival. Akira e io stavamo facendo i nostri esercizi, sotto la supervisione di Jun, quando all’improvviso apparve Lyann, che ancora non conoscevamo ma lei sembrava conoscere Akira e Jun e sapeva dei loro poteri…”
Ochaco: “Un momento! Hai detto “i LORO poteri”. Stai dicendo che anche Jun…?”
Akira: “Sì, Ochaco. Jun e Lyann… sono come me.”
Tutti: “COSA?!”
Kaminari: “Stai dicendo che ce ne sono altri come te?!”
Akira: “Esatto. Non sono l’unico devilman e neanche il primo.”
Mineta: “M-Ma… in quanti siete?!”
Akira: “Non ne ho idea. Potrebbero essercene migliaia in giro per il mondo. La maggior parte, probabilmente non sa nemmeno di essere un devilman.”
Momo: “Ma perché non ci avete detto niente?”
Jiro: “Domanda migliore: perché ce lo state dicendo solo adesso?”
Akira: “Stavo cercando di proteggervi. Ricordate Godman?”
Tsuyu, Ochaco e Tokoyami sussultarono, sentendo quel nome.
Tokoyami: “Come posso dimenticare quel Villain? Ha attaccato me e Asui durante l’esercitazione e saremmo morti se tu non fossi arrivato in quel momento. Ma a quanto pare il suo vero bersaglio eri tu.”
Shoji: “Cercava Akira? Cosa potrebbe volere da lui?”
Akira: “Godman non è un semplice Villain, ma qualcosa di peggio.”
Hagakure: “Cosa può esserci di peggio?”
Tsuyu: “Ribbit. Godman è un demone.”
Ashido: “C-Cioè un vero demone? Come quelli delle leggende?”
Ojiro: “E poi, Asui, come fai a essere sicura?”
Akira: “Perché glielo detto io. E anche a Ochaco e Iida. Ora però, ragazzi, devo chiedervi di non interrompermi più. Quello che sto per rivelarvi non va preso alla leggera e, per il momento, deve restare segreto.”
Si guardarono tra loro e poi, con titubanza, annuirono.
Akira: “Quello che Tsuyu ha detto è vero: Godman è un demone, uno vero, fuggito dall’Inferno insieme a dei suoi seguaci. Il suo piano è quello di aprire un portale tra la Terra e l’Inferno, dove si trova il resto del suo esercito. Una volta aperto, scateneranno un’invasione globale, sterminando così il genere umano. Quel giorno alla Yuei, mi stava cercando per convincermi ad aiutarlo. Ovviamente, gli ho detto di no.”
Erano tutti sconvolti. Chiaramente non si aspettavano una cosa simile.
Jiro: “Mio Dio, è… è spaventoso!”
Kaminari: “Quindi ci sono davvero dei demoni in mezzo a noi?! E vogliono anche sterminarci?!”
Momo: “Dobbiamo avvertire le autorità e gli Heroes! Se quello che dici è vero, dobbiamo essere pronti!”
Akira: “Oh, certo, andiamo a dire in giro che c’è un’invasione demoniaca alle porte. Ragazzi, capisco come vi sentite, ma se raccontiamo questa storia non ci crederà nessuno. E se anche fosse, finiremmo solo per scatenare il panico. L’umanità non è ancora pronta per sapere dell’esistenza di creature senzienti diverse da loro.”
Ojiro: “Quindi dovremmo restarcene con le mani in mano?!”
Momo: “Akira, perché raccontarci tutto se alla fine non possiamo fare nulla? E perché finora ce l’hai tenuto nascosto?”
Akira: “Perché avevo paura. I demoni non sono come i Villain. Non provano pietà o compassione. Vivono solo per combattere e uccidere. Per colpa loro ho perso tutto ciò che amavo. La mia famiglia, la mia infanzia. È per questo che non volevo coinvolgervi. Non sopporterei di dover perdere di nuovo qualcuno a cui tengo. Mi… mi distruggerebbe.”
Abbassai gli occhi, sospirando. Comincio a credere che non sia stata una buona idea, dire loro tutto quanto. D’altronde, come posso biasimarli? Nemmeno All Might, l’Hero N°1, ha mai affrontato nemici del genere. E io invece ho appena coinvolto i miei amici in qualcosa che li porterà a morte certa.
Izuku: “Andrà tutto bene.”
Mi voltai stupito verso Izuku, che mi guardava con un sorriso sul volto.
Izuku: “Tu non perderai più nessun altro, Akira. E sai perché? Perché quando arriverà il momento e tu dovrai affrontare Godman, noi saremo lì ad aiutarti! L’hai detto tu stesso che, anche con tutto il tuo potere, non puoi farcela da solo e che avrai bisogno di aiuto. E io sono qui per dirti che lo avrai! Io per primo combatterò al tuo fianco. È vero, nessuno di noi prima d’ora ha mai affrontato dei demoni, ma questo non ci fermerà! Essere un Hero significa anche essere pronto a qualunque situazione! Ci impegneremo più di prima, migliorandoci, superando i nostri limiti! Diventeremo dei veri Heroes! E alla fine, grazie anche all’aiuto di Jun, Lyann e gli altri devilmen, daremo a Godman e al suo esercito una bella lezione! Uniti, salveremo tutti quanti!”
Il discorso di Izuku sembrò rinvigorire l’ottimismo e la determinazione di tutti. Infatti Ochaco scattò subito in piedi.
Ochaco: “Sono d’accordo! Hai assolutamente ragione, Deku! Anch’io mi impegnerò con tutta me stessa e aiuterò te e Akira a combattere quei demoni!”
Tsuyu: “Ribbit. Anch’io farò la mia parte. E sono sicura che anche Iida sarà felice di aiutare.”
Kirishima: “E non solo lui! Se adesso mi tirassi indietro, non sarebbe affatto virile!”
Tokoyami: “Io e Dark Shadow abbiamo un conto in sospeso con Godman. Sarà un piacere ripagarlo con la stessa moneta. Akira, Midoriya, siamo con voi!”
Jiro: “Idem per me.”
Momo: “Akira, capisco solo adesso quanto può essere stato difficile portare il peso di questo segreto. Perciò voglio dirti che non dovrai più portarlo da solo. Anche noi manterremo il segreto e ti daremo tutto il nostro sostegno.”
Kaminari: “Contate pure su di me!”
Aoyama: “Sarò così brillante che quei demoni ne resteranno accecati!”
Ashido: “Diamoci dentro, gente!”
Sero: “Insieme possiamo farcela!”
Rimasi senza parole. Erano consci del pericolo a cui stavano andando incontro, eppure continuavano a darmi fiducia e a offrirmi il loro aiuto. A quanto pare ho di nuovo commesso l’errore di sottovalutarli. Proprio come loro, anch’io ho tanto da imparare. A quel punto, mi alzai in piedi e presi il bicchiere come per un brindisi, venendo subito imitato dagli altri. Sicuramente il mio futuro sarà pieno di sfide e ci saranno momenti in cui ogni speranza sembrerà persa. Ma sarà proprio lì che dovrò crederci di più, che dovrò lottare ancor più duramente, per garantire un futuro alle persone che amo. E sono sicuro di farcela perché, qualunque battaglia dovrò affrontare, non sarò solo.
Akira: “Sempre oltre il limite!”
Tutti: “PLUS ULTRA!!!”
Da quel momento, la serata è proseguita normalmente: siamo andati al luna-park, sfidandoci con gli autoscontri, al tiro a segno e visitando anche la casa dell’orrore. E tra una risata e l’altra, si era fatto molto tardi e così tornammo alla stazione. Durante il viaggio di ritorno sul treno, Tsuyu, seduta accanto a me, appoggiò la testa sulla mia spalla e intrecciò la sua mano con la mia. Il cuore mi batteva all’impazzata e sentivo uno strano calore propagarsi dentro di me. Da quando siamo usciti insieme la prima volta, ho sentito la mia amicizia con Tsuyu cambiare, mutarsi in qualcosa di più profondo. Tengo a lei in modi che non avrei mai immaginato. Ma ancora non sono sicuro dei miei sentimenti: è solo una cotta quella che provo per Tsuyu? Oppure è come dice Jun e io mi sono… innamorato di lei? Non faccio in tempo a rispondermi, che siamo già arrivati. Scesi dal treno, salutiamo gli altri e mentre ci dirigiamo alla moto, mi viene un’idea. È un azzardo, ma devo essere sicuro.
Akira: “Tsuyu.”
Tsuyu: “Si?”
Akira: “Hai mai visto la città di notte?”
Lei alzò un sopracciglio, guardandomi senza capire.
Tsuyu: “Ribbit. Uh, si… praticamente sempre.”
Akira: “Anche dal cielo?”
Tsuyu: “Dal cielo? Aspetta, non vorrai…”
Akira: “Hm-mm.”
Tsuyu: “Sicuro sia una buona idea? Non ci è permesso usare i nostri poteri fuori dalla scuola e non vorrei che…”
Akira: “Tsuyu… ti fidi di me?”
Le porsi la mano. Lei rimase ferma, incerta sul da farsi. Ma poi sorrise e la prese.
Tsuyu: “Sì.”
La portai dietro a un vicolo, la strinsi a me e tirai fuori le ali.
Akira: “Pronta?”
Lei annuì. Con un colpo d’ali ci alzammo da terra in un attimo. Lanciò un strillo per la sorpresa, aggrappandosi di più a me. Ma poco dopo aprì gli occhi e rimase come stregata da ciò che vide: eravamo sopra la città. E vista dall’alto, sembrava una seconda coltre di stelle, ma con le luci che vanno e vengono.
Tsuyu: “È così che vedi il mondo, quando voli?”
Akira: “Esatto.”
Tsuyu: “Ribbit. È… è bellissimo.”
Continuammo a volare, salendo sempre di più, fin sopra le nuvole e trovandoci davanti la Luna. Era così grande, così luminosa, che potevamo quasi toccarla. Era come se tutto il Firmamento fosse diventato un’orchestra, mettendo su una danza solo per noi due. C’eravamo solo io e lei. Come due note che insieme formano un’armonia perfetta. In questa notte, l’Universo intero esisteva solo per noi.
Ad un certo punto cominciai a scendere di quota, diretto verso la città. Volevo portare Tsuyu in un posto. Durante il tragitto, una volta di nuovo al livello dei palazzi, vidi su un balcone dei vasi con dei fiori e decisi di “prendere in prestito” un fiore per regalarlo a Tsuyu. Alla fine ci ritrovammo seduti sul tetto della Tokyo Tower, ad ammirare il panorama della città sottostante. Siamo rimasti in silenzio per un tempo interminabile, finché Tsuyu non parlò.
Tsuyu: “Devo ammetterlo, Akira: li sai davvero scegliere i posti.”
Akira: “Quindi ti piace qui?”
Tsuyu: “Ribbit. Molto.”
Akira: “Sai, ogni tanto vengo qui quando mi sento giù di morale, voglio riflettere o semplicemente starmene un po' da solo.”
Tsuyu: “Beh, direi che da stanotte siamo in due.”
Akira: “Già.”
A quel punto, decisi di farle la domanda che mi tormentava da tutta la sera.
Akira: “Tsuyu, posso chiederti una cosa?”
Tsuyu: “Certo.
Akira: “Perché io?”
Tsuyu: “Perché tu cosa?”
Akira: “Ecco, tu sei… straordinaria, intelligente, spiritosa, audace, mentre io… beh… sono io.”
Tsuyu: “Akira, non capisco la domanda.”
Akira: “Perché hai chiesto proprio a me di uscire e non… a qualcun altro?”
Rimase un po' interdetta, per poi sospirare, scuotendo la testa.
Tsuyu: “Quando ti renderai conto di quanto sei fantastico, Akira?”
Akira: “*imbarazzato*Uh, ecco, io…”
Mi mise una mano sul volto, in modo che potessi guardarla negli occhi.
Tsuyu: “Vuoi sapere perché ho scelto te? Te lo dico subito, Akira Fudo: tu hai molte qualità. Più di quanto immagini. Sei brillante, coraggioso, dolce e gentile. Hai un grande cuore e ti importa degli altri. Ma soprattutto… qualunque sorpresa ti riserva la vita, qualunque ostacolo tu debba superare… continui a tenere duro. A volte anche solo con una stupida battuta, ma non ti arrendi mai. È questa la parte di te che ammiro, che adoro…”
Mentre parlava, non mi resi conto che il suo viso era più vicino al mio. Molto più vicino.
Tsuyu: “*sussurra*…che amo…”
Un istante dopo, le sue labbra si poggiarono sulle mie. Chiusi gli occhi, perdendomi nel sapore morbido delle sue labbra, nel profumo che emanavano, godendomi quel momento.
Il nostro primo bacio.
Ci separammo per riprendere fiato, guardandoci negli occhi, entrambi coi volti arrossati. Ridacchiammo per l’emozione, senza però dirci niente. Anche perché non servivano le parole. Si appoggiò a me mentre le cingevo il braccio intorno alle spalle. Entrambi sapevamo che la nostra amicizia aveva lasciato posto a qualcos’altro. Un legame molto più forte e più profondo. E nessuno dei due aveva intenzione di tirarsi indietro. Alla fine la riportai a casa. Atterrammo poco distanti dalla porta, per poi scambiarci un ultimo bacio.
Akira: “Allora… ci vediamo domani?”
Tsuyu: “Sì. Buonanotte, Akira.”
Akira: “Buonanotte, Tsuyu.”
Si diresse verso la porta e, poco prima di entrare, si voltò verso di me con un sorriso dolce che mantenne mentre spariva dietro la porta. Rimasi lì per qualche secondo prima di spiegare le ali e schizzare verso il cielo, volando in modo sconclusionato e gridando come un matto, con la felicità a mille.
Akira: “WOOO-HO-HOOOOOOO!!!”
Poco dopo mi calmai e ripresi a volare verso la stazione per recuperare la moto. E sul mio volto c’era un sorriso che non si vedeva da tempo. Per la prima volta, da quando ho perso la mia famiglia, sentivo di avere di nuovo un futuro. Finalmente… ero di nuovo felice.
Akira: “Mamma, papà… mi sono innamorato!”
 
 
 
Ciao di nuovo! E finalmente è successo: Akira e Tsuyu sono ufficialmente una coppia! Già vi immagino stappare lo spumante e fare il trenino. Come ho già detto, questo è stato un capitolo molto importante per il nostro eroe: ha conosciuto i genitori della sua ragazza, conquistando il cuore di quest’ultima. E in più il legame con i suoi amici si è fatto ancora più forte. Spero che questo sia stato sufficiente a farmi perdonare questi mesi d’assenza. Comunque, cercherò di fare capitoli più brevi, o almeno ci proverò. Ma come ho detto a inizio pagina, sto lavorando anche ad altre fanfiction, quindi è probabile che i capitoli riguardati questa possano subire ulteriori ritardi. Io comunque non intendo abbandonare questa fic. E con questo vi saluto, dandovi appuntamento al prossimo capitolo. Buona Pasqua a tutti! PLUS ULTRA!!!

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Capitolo 40
*** Il mio nome è... ***


 Saaaaaaaaaaaaaaaalve a tutti! Sono vivo! E sono tornato con un nuovo capitolo! Mi dispiace averci messo così tanto, sono imperdonabile, ma la Real Life non la smette di mettermi i bastoni tra le ruote ed è un miracolo se riesco a trovare un secondo per scrivere. Comunque, in questo capitolo gli studenti della Classe 1°A si troveranno a fare una scelta per il loro futuro come Heroes. Buona lettura!
 
 
 
 
Il mio nome è…
 
 
Nessun POV
Akira si svegliò e, dopo aver fatto colazione, si preparò per andare allo Yuei. I giorni di vacanza post-Festival dello Sport erano terminati, perciò per gli studenti era il momento di tornare a scuola. Purtroppo quel giorno pioveva a dirotto e, non potendo usare la moto, fu costretto a prendere un autobus, già pieno di gente. Ma ad Akira non importava, era abbastanza felice di rivedere i suoi amici e Tsuyu, la sua ragazza. Sorrise a quel pensiero: doveva ancora abituarsi al fatto che stavano insieme. Gli venne in mente quando gli altri lo vennero a sapere: durante un’uscita li avevano visti tenersi per mano e Ashido era partita in uno dei suoi film mentali, chiedendo incessantemente a entrambi se “era quello che pensasse”. Lui e Tsuyu, dopo essersi scambiati un sorriso, si baciarono davanti a tutti, rendendo ufficiale la loro relazione e scatenando rispettivamente l’euforia di Ashido e lo shock di tutti gli altri che iniziarono a tempestarli di domande. Ashido aveva persino fatto una scommessa con Kaminari, vincendola. Akira venne distolto dai suoi pensieri quando uno dei passeggeri dell’autobus iniziò a chiamarlo.
Uomo: “Ragazzo! Ehi, ragazzo! Akira Fudo della Sezione Hero! Ti ho visto al Festival dello Sport! Sei stato grande!”
Akira: “Uh… grazie.”
Subito dopo gli altri passeggieri si accorsero di lui.
Brusio generale: “Tu e quell’altro ragazzo ve le siete date di santa ragione!; Sei più alto di quanto pensassi.; Dovevi proprio esprimerti in quel modo al discorso d’apertura?!; Tu e Midoriya sembravate molto affiatati!; Il discorso che hai fatto quando hai soccorso la tua avversaria, subito dopo averla sconfitta, è stato davvero emozionante! Mi hai commosso!; Bravo! Continua così!”
Akira cominciò a sentirsi un po' a disagio, non essendo abituato a ricevere complimenti. Fortunatamente l’autobus raggiunse la fermata dello Yuei e Akira poté scendere. Poi aprì l’ombrello e si diresse verso la scuola. Ad un certo punto, vide Izuku che camminava poco più avanti, quindi accelerò il passo e lo raggiunse.
Akira: “Ehi, Izuku.”
Izuku: “Oh, ciao Akira. Come va?”
Akira: “Tutto a posto. A parte l’incontro di poco fa con degli “ammiratori”.”
Izuku: “Ti capisco, mi è successa la stessa cosa in treno. È ancora mattina e sono già stanco.”
Akira: “A chi lo dici.”
Continuarono a camminare nel più assoluto silenzio. Poi Izuku si volta verso di lui con un sorrisetto.
Izuku: “Quindi… tu e Tsuyu, eh?”
Akira: “*ridacchia*Eh già. Chi l’avrebbe mai detto?”
Izuku: “Ti confesso che per me è stato uno shock. Non l’avrei mai immaginato.”
Akira: “Beh, Ashido lo sapeva di sicuro se lei e Kaminari avevano addirittura fatto una scommessa. Sai per caso se qualcun altro lo sospettava?”
Izuku: “*fa spallucce*Non so che dirti. Non ci ho fatto molto caso. Ero troppo concentrato nel padroneggiare il One for All. E comunque, le situazioni romantiche non sono il mio forte.”
Akira: “Izuku, io credo… di essermi davvero innamorato. Tsuyu è quella giusta, me lo sento.”
Izuku: “*sorride*Sono felice per te, Akira.”
Akira: “Grazie. E poi ero stanco di uscire sempre e solo con te: non sei il mio tipo.”
Entrambi ridacchiarono alla battuta.
Akira: “Però, seriamente, sono sicuro che anche tu, un giorno, troverai la ragazza giusta per te. *sorride furbamente*E forse è più vicina di quanto pensi.”
Izuku lo guardò senza capire, ma non ebbe il tempo di proferir parola che entrambi sentirono una voce familiare alle loro spalle.
????: “Akira, Midoriya! Buongiorno!”
Si voltarono e rimasero sorpresi nel vedere Iida, con impermeabile e stivali di gomma, correre verso di loro.
Izuku: “Iida?!”
Akira: “Dove diavolo eri finito?! Sono giorni che cer-”
Iida: “Non c’è tempo! Siamo in ritardo!”
Li superò senza smettere di correre. I due si scambiarono uno sguardo confuso per poi inseguirlo.
Izuku: “In ritardo?! Ma mancano ancora cinque minuti al suono della campanella!”
Iida: “Un vero studente dello Yuei deve presentarsi con almeno dieci minuti d’anticipo!”
Sia Akira che Izuku si sentirono un po' a disagio con Iida, sapendo cosa era successo al fratello. Akira, tra l’altro, aveva ricominciato ad avvertire quel brutto presentimento sentito nei giorni scorsi. Una volta entrati, Izuku provò a rompere il silenzio imbarazzante.
Izuku: “Iida, ascolta…”
Iida: “Non preoccupatevi per mio fratello. È tutto a posto.”
Rivolse loro un sorriso rassicurante.
Iida: “Non volevo allarmarvi. Vi chiedo scusa.”
Cominciò ad allontanarsi, per poi fermarsi e voltarsi verso Akira.
Iida: “Oh, Akira, ho saputo di te e Asui. Congratulazioni.”
Akira: “Uh, grazie.”
Riprese a camminare seguito dagli altri due. Una volta arrivati in classe, videro che gli altri studenti erano su di giri.
Ashido: “È pazzesco! Quando si va in televisione cambia tutto! Non sapete quanta gente mi ha fermato per strada!”
Kirishima: “È successo anche a me!”
Hagakure: “Sì, anche a me! Oggi mi fissavano tutti, che imbarazzo!”
Ojiro: “Sai che novità. A te capita sempre.”
Sero: “*depresso*A me invece dei bambini delle elementari hanno cominciato a urlarmi “Non ti scoraggiare! Non ti scoraggiare!”. Giuro che, se lo sento un’altra volta, mi metto a urlare!”
Tsuyu: “Ribbit. Non ti scoraggiare.”
Sero: “AAARGH!!!”
Kaminari: “È bastato un giorno e siamo già delle superstar!”
Mineta: “Per forza, la Yuei è il massimo!”
Akira: “Buongiorno, ragazzi. Vi vedo belli carichi.”
Gli altri lo salutarono, prima che Akira si chinasse verso Tsuyu…
Akira: “Buongiorno.”
…e le desse un bacio a fior di labbra, facendola diventare paonazza mentre alcuni ragazzi sghignazzavano e Ashido sospirava con aria sognante, essendo un inguaribile romantica.
Tsuyu: “*imbarazzata*B-Buongiorno.”
Kirishima: “Accidenti, Akira, non riesco ancora a crederci che tu e Tsuyu state insieme.”
Akira: “Sì, beh, è una cosa nuova anche per noi ma… stiamo facendo progressi.”
Jiro: “Oh, questo è sicuro. E il fatto che pomiciate ogni cinque minuti, come quella volta al parco, significa che fate ENORMI progressi.”
Entrambi i fidanzati diventarono rossi per l’imbarazzo.
Akira: “J-Jiro! Avevi promesso di non dire niente!”
Ashido: “*aria sognante*Aah, è meraviglioso. Sono anni che leggo romanzi rosa, sperando di vivere una vera storia d’amore. E ora che sta succedendo davvero, ho un posto in prima fila! Sapevo che eravate fatti l’uno per l’altra.”
Akira: “*sospettoso*Già, abbastanza da fare una scommessa con Kaminari.”
Ashido: “E ho stravinto!”
Mentre Tsuyu affondava il viso sul banco, imbarazzata, Akira scosse la testa, guardando proprio verso Kaminari intento a tranquillizzare un traumatizzato Mineta, che non sembrava aver accolto di buon grado il fidanzamento tra Akira e Tsuyu.
Mineta: “Il… il mio harem! Il mio bellissimo harem… ha già perso un membro! Il mio harem… il mio harem…”
Kaminari: “Calma, amico, calma. Va tutto bene, non è successo niente…”
In quel momento entrò Aizawa e tutti andarono al loro posto a tempo di record.
Aizawa: “Buongiorno, classe.”
Tutti: “Buongiorno, professore!”
Si accorsero che non aveva più le bende e sembrava guarito, a parte l’evidente cicatrice sotto l’occhio destro.
Tsuyu: “Ribbit. Professor Aizawa, vedo che ha tolto le bende. Mi fa piacere.”
Aizawa: “Recovery Girl aveva esagerato con le medicazioni. Piuttosto, oggi la lezione di orientamento sarà… un po' speciale.”
A quella notizia, gli studenti iniziarono a preoccuparsi, temendo si trattasse di un’interrogazione o un compito in classe.
Aizawa: “Nomi in codice: dovrete pensare al vostro nome da Hero.”
Classe 1°-A: “EVVIVAA!!! FINALMENTE SI FA QUALCOSA DI BELLO!!!”
Aizawa lanciò uno sguardo intimidatorio, smorzando così l’entusiasmo generale.
Aizawa: “La scelta del nome è collegata alla possibilità di essere presi dalle agenzie di professionisti. Ovviamente questo avverrà tra il secondo e il terzo anno, quando avrete sufficiente esperienza per essere d’aiuto. Perciò, per voi del primo anno si tratta solamente di un segno di interesse per prospettive future. Se questo interesse dovesse venir meno prima del diploma, le agenzie hanno tutto il diritto di tirarsi indietro.”
Mineta: “Bah, troppo comodo così!”
Hagakure: “Quindi, anche se ci scelgono, dovremo poi dimostrare di essere all’altezza.”
Aizawa: “Esatto. Ora vi mostro le preferenze che avete ottenuto.”
Sullo schermo comparve l’elenco degli alunni della Classe 1°-A che erano stati selezionati dai Pro Heroes, assieme al numero di preferenze ottenute. Todoroki e Bakugo erano i favoriti, mentre gli altri avevano numeri molto più contenuti.
Aizawa: “Qui sono concentrate su due persone ma, di solito, sono più distribuite.”
Kaminari: “Gaah, che divario schiacciante!”
Aoyama: “I professionisti non hanno proprio occhio.”
Jiro: “Cosa? Prima Todoroki e poi Bakugo?”
Kirishima: “È completamente diverso rispetto al Festival!”
Sero: “Beh, hanno dovuto legarlo per farlo salire sul podio. Fa paura a tutti!”
Bakugo: “Guarda che ti ho sentito! Stai zitto!”
Ashido: “E Akira, allora?! Anche lui fa paura quando combatte, eppure è salito sul podio! E invece guardate là!”
Con gran stupore della classe, Akira aveva il numero di preferenze più basso di tutti.
Ojiro: “CHEEEE?! Una sola preferenza?!”
Sato: “Non posso crederci! Durante il Festival è stato fenomenale!”
Kirishima: “Amico, non sai quanto mi dispiace.”
Akira: “Tranquilli ragazzi, non fa nulla. In fondo, me l’aspettavo.”
Sero: “Io proprio non capisco come fai a restare così disinvolto.”
Kaminari: “Amico, tu non sei umano.”
A quel commento, Akira gli rivolse uno sguardo cupo.
Akira: “Non c’è bisogno che me lo ricordi.”
Kaminari sbarrò gli occhi, capendo di aver fatto una gaffe.
Kaminari: “Oh, porc… uhm… scusami.”
Nel frattempo, Momo si complimentava con Todoroki.
Momo: “Congratulazioni, Todoroki.”
Todoroki: “Di sicuro c’è lo zampino di mio padre.”
E intanto Mineta confortava un demoralizzato Izuku, il cui nome non compariva sullo schermo.
Mineta: “Midoriya, tu niente? Non deve essergli piaciuto il tuo modo eccessivo di combattere.”
Aizawa: “In ogni caso, che siate stati scelti o meno, dovrete comunque fare degli stage nelle agenzie.”
L’annuncio suscitò l’interesse di tutti.
Izuku: “Degli stage?”
Aizawa: “Esatto. Durante l’attacco allo U.S.J. avete già fatto un po' di esperienza, combattendo contro i Villain. Ma affiancare degli Heroes professionisti è tutt’altra cosa. Vi sarà molto utile per fare… un po' di pratica.”
Sato: “Ecco perché ci servono nomi da Heroes!”
Ochaco: “Improvvisamente è tutto così esaltante!”
Aizawa: “Tenete presente che si tratta solo di nomi temporanei, ma se li scegliete a cuor leggero…”
????: “…vi daranno un’infinità di guai!”
 
Si voltarono tutti in direzione della voce e rimasero a bocca aperta, specialmente i ragazzi, quando videro entrare la Hero vietata ai minori.
Classe 1°-A: “Midnight?!”
Midnight: “Spesso i nomi scelti quando si è ancora studenti acquisiscono popolarità e restano gli stessi quando si diventa professionisti.”
Aizawa: “Ecco, in effetti è così. Per questo Midnight è la persona più adatta a valutarli. Io purtroppo non ho molto senso estetico.”
Akira: “*sarcastico*Ma non mi dire.”
Aizawa: “Scegliere un nome per voi stessi vi aiuterà definire l’idea di chi vorrete diventare da grandi. Il nome rispecchia la personalità. Forma e sostanza vanno di pari passo. All Might ne è un chiaro esempio.”
A quel punto vennero distribuite agli studenti delle tavolette su cui ciascuno avrebbe dovuto scriverci sopra il proprio nome da Hero. Si misero tutti al lavoro e, quindici minuti dopo, alcuni studenti avevano già pronto il proprio nome, mentre altri ci stavano ancora pensando.
Midnight: “Molto bene, quelli che hanno finito possono venire qui a presentare il proprio nome alla classe.”
Per molti fu come un fulmine a ciel sereno.
Kirishima: “Dobbiamo anche presentarlo?!”
Sero: “Cavoli, ci vuole fegato! Che imbarazzo!!!”
Il primo ad andare fu Aoyama, suscitando così la curiosità di tutta la classe.
Aoyama: “Ok, vado. Io sono l’Hero splendete: I CAN NOT STOP TWINKLING!. Che significa “Non posso smettere di brillare!”.
Tutti: “*basiti*Ma che razza di nome è?!”
Midnight: “Non male. Però è meglio se togli il soggetto e abbrevi in “can’t”, così viene “CAN’T STOP TWINKLING!”. È più facile da dire.”
Aoyama: “Perfetto. Merci, mademoiselle!”
Tutti: “Quindi va bene?!”
Sato: “Però deve decidersi: O inglese o francese!”
A quel punto si fece avanti Ashido.
Ashido: “Eccomi, tocca a me! Il mio nome sarà… ALIEN QUEEN!”
Midnight: “Ferma! Ti sei ispirata ad Alien, il mostro dal sangue acido?! Meglio se ci ripensi!”
Ashido se ne tornò al banco, sconfortata.
Akira: “Tranquilla, Mina, non ti abbattere. Se ti può consolare, a me è piaciuto molto. S’intona al tuo look.”
Ashido: “*sollevata*Ti ringrazio, Akira. Sapevo di poter contare su di te. Capisci davvero le persone, a differenza di CERTA GENTE!”
Poco dopo, Tsuyu alzò la mano.
Tsuyu: “Ribbit. Mi scusi, potrei essere la prossima?”
Midnight: “Ma certo, Tsuyu!”
Andò alla cattedra, pronta a presentare il suo nome.
Tsuyu: “È un nome che ho scelto fin dalle elementari: Hero della pioggia, FROPPY.”
Midnight: “Ah, che carino! E suona anche bene! È il genere di nome che tutti adoreranno!”
Infatti l’atmosfera della classe sembrò ravvivarsi, al punto che cominciarono a inneggiare il suo nome. Mentre la ragazza tornava al suo posto, Akira le mandò un messaggio telepatico.
Akira: “Un’ottima scelta. Mi piace questo nome. Lo trovo adorabile e… molto sexy.”
Tsuyu diventò rossa mentre vedeva il suo ragazzo farle l’occhiolino in modo malizioso.
Tsuyu: “Sc-Scemo!”
Poi fu il turno di Kirishima.
Kirishima: “Io invece sarò un vero duro: RED RIOT, l’Hero virile!”
Midnight. “Ah, ho capito: cerchi di omaggiare Crimson Riot, l’Hero coraggioso!”
Kirishima: “Proprio così! Anche se un po' datato, Crimson Riot è il modello di Hero a cui mi voglio ispirare.”
Midnight: “Portare il nome del tuo idolo metterà parecchia pressione sulle tue spalle, lo sai?”
Kirishima: “Sarò in grado di reggerla!”
Izuku rimase colpito dalla tenacia di Kirishima. Gli riportò alla mente quando ancora era bambino e voleva scegliersi un nome da Hero. Essendo un fan di All Might, ovviamente i nomi scelti erano delle storpiature del suo: Mighty Allman, All Might jr., Captain All Might, solo per citarne alcuni. Ma ora che aveva ricevuto il suo quirk e veniva allenato come suo erede, Izuku si accorse che la distanza tra loro era abissale e che quindi non poteva usare un nome simile a quello di All Might, rendendo ancora più difficile la scelta. Ma non era l’unico a corto d’idee.
Kaminari: “Cavolo, possibile che non riesca a farmi venire in mente nemmeno un nome?”
Jiro: “Se vuoi ne ho uno io: che ne dici di “Jammingway”?”
Kaminari: “Oh, ricorda molto Hemingway, l’autore di “Addio alle armi”. Molto intellettuale. Mi piace!”
Jiro: “*trema trattenendo le risate*In realtà, pensavo più al verso che fai… quando vai in tilt… dopo aver combattuto!”
Kaminari: “*Grr*Va’ al diavolo, Jiro!”
Uno ad uno, gli altri studenti presentarono i loro nomi da Hero, uno più creativo dell’altro, tranne Todoroki che usò il suo vero nome. Poi però, venne il turno di Bakugo.
Bakugo: “RE ESPLOSIVO MICIDIALE!
Midnight: “Ti consiglio vivamente di cambiarlo.”
Bakugo: “Perché?! Cos’ha che non va?!”
Akira: “Ne ho uno perfetto per te: Mina Vagante.”
Bakugo: “Sta’ zitto, bastardo! Siete un branco d’imbranati! Come vi permettete?! Scelgo il nome che mi pare!”
Mentre Bakugo tornava al suo posto sbraitando ancora, Ochaco si fece avanti.
Ochaco: “Su questo ho dovuto ragionarci un po' su: URAVITY.”
Midnight: “Aah, com’è raffinato! State trovando nomi migliori di quanto mi aspettassi. Restano quindi da sentire il secondo tentativo di Bakugo e i nomi di Iida, Akira e Izuku.”
Iida teneva lo sguardo fisso sulla tavoletta, mentre la sua mente lo riportava alla discussione avuta con suo fratello all’ospedale.
 
 
(Flashback. Policlinico di Hosu, giorni fa)
 
Iida era in piedi, accanto al letto di suo fratello.
Tensei: “Tenya… ieri non sapevo se dirtelo o no, ma… la verità è che… ho perso la sensibilità alle gambe…”
Iida: “*sconvolto*No. Non può essere!”
Tensei: “Temo… che l’avventura dell’Hero Ingenium… sia finita per me. Mi dispiace tanto.”
Iida: “Non è possibile! Ci sono ancora tante persone che necessitano della tua guida! Non posso accettarlo!”
Tensei: “Anche per me è difficile. Per questo… se anche tu sei d’accordo… mi piacerebbe… che tu usassi il mio nome.”
 
 
 
(Fine flashback)
 
 
Iida sapeva cosa suo fratello gli aveva chiesto. Di raccogliere il testimone. Di essere il nuovo Ingenium. Sapeva che un giorno sarebbe toccato a lui farsi carico di questa responsabilità. Ma non poteva immaginare che sarebbe successo così, né che sarebbe stata così pesante.
Iida: “Non posso. Non sono pronto”
E così Iida scelse di usare il suo vero nome. A quel punto, si fece avanti Akira.
Akira: “Beh, o la va o la spacca.”
Mostrò il nome a tutta la classe: Hero demoniaco, Devil Hero DEVILMAN.
Akira: “Anch’io ho dovuto rifletterci molto. Sapete, quando sono diventato un devilman, credevo che la mia vita fosse giunta al capolinea. Avevo dei poteri che non riuscivo a controllare ed ero convinto che, non importa quanto cercassi di fare le cose per bene, per il mondo sarei sempre stato un mostro. Ma poi sono tornato in Giappone, ho conosciuto voi e piano piano la mia percezione del mondo è cambiata. Nonostante sapeste chi, anzi cosa fossi e di cosa ero capace, mi avete dato fiducia e accolto come uno di voi. È stato allora che ho capito: non è un nome a decidere chi devi essere, ma ciò che fai per diventarlo. Per questo ho scelto di chiamarmi così, con un nome che all’inizio odiavo. Ma che, d’ora in poi, porterò con orgoglio. Non ho più intenzione di nascondermi. Farò in modo che, quando la gente sentirà questo nome la speranza si riaccenda in loro. E quando saranno i Villain a sentirlo, proveranno paura anche solo a sussurrarlo, perché capiranno che la loro ora è arrivata. Che IO sono arrivato! Questo non è solo un nome, è ciò che sono davvero. Un eroe con i poteri di un demone, al servizio della Giustizia. Io sono il Devil Hero. Io sono Devilman.”
Nella classe regnò il silenzio, mentre Akira tornava al suo posto.
Kirishima: “Ehi, Akira…”
Si voltò verso Kirishima che lo fissava con sguardo deciso.
Kirishima: “Ti abbiamo accettato come uno di noi, perché SEI uno di noi. Non dimenticarlo mai.”
In molti concordarono e anche Akira annuì. Poi Midnight prese la parola.
Midnight: “Beh, è stato molto profondo. Midoriya, hai finito?”
Izuku: “Uh, sì.”
Si mise alla cattedra e tutti erano curiosi di sapere che nome avesse scelto.
Izuku: “Ormai, non mi era rimasto che questo.”
Non appena espose il suo nome alla classe, tutti rimasero stupiti della sua scelta.
Kaminari: “Midoriya, sei proprio sicuro?”
Kirishima: “Rischi di essere chiamato così per tutta la vita.”
Izuku: “Lo so. Per molto tempo, ho detestato questo soprannome. Ma poi delle persone che ho molto a cuore ne hanno cambiato il significato, e ciò ha avuto un forte impatto su di me. Mi ha reso molto felice.”
Si concesse un istante per abbandonarsi ai ricordi, per poi assumere uno sguardo determinato.
Izuku: “Sarà questo il mio nome da Hero. D’ora in poi… io sarò DEKU.”
Bakugo sollevò lo sguardo, sconcertato, mentre Akira e Ochaco sorrisero, capendo che Izuku si riferiva a loro. E che, proprio come Akira, aveva preso un nome che odiava e lo aveva trasformato nel suo punto di forza. Nel frattempo, in sala professori, Cementos controllava l’andamento delle offerte da parte delle agenzie dei Pro Heroes. Con lui c’era All Might, nella sua vera forma.
Cementos: “Stanno arrivando altre offerte per quelli del primo anno. Eccone una.”
All Might: “Per quale studente?”
Cementos: “Per Midoriya.”
All Might: “Ah, sì? Fammi un po' vedere.”
Il Simbolo della Pace si avvicinò al computer, curioso di sapere chi avesse selezionato il suo pupillo. Ma non appena lesse il nome, sgranò gli occhi.
All Might: “*sconvolto*COSA?! Proprio da LUI?!”
Tornando alla Classe 1°-A, tutti avevano scelto il loro nome da Hero (eccetto Bakugo) e Aizawa aveva ripreso la lezione.
Aizawa: “Bene, ora che avete scelto i vostri nomi da Hero, torniamo a parlare del vostro periodo d’apprendistato: durerà una settimana. Per sapere dove si svolge, gli studenti selezionati riceveranno un elenco delle agenzie e potranno scegliere da lì. Per quelli che non hanno ricevuto preferenze ho qui una lista di quaranta agenzie presenti in tutto il territorio. Potete scegliere da qui, il raggio d’azione e il campo di specializzazione di ciascuna sono differenti.”
Midnight: “Prendiamo per esempio N°13: non è specializzato nel combattimento, ma nel salvataggio delle vittime di catastrofi. Tutto chiaro?”
Aizawa: “Mi raccomando: cercate di scegliere bene.”
Tutti: “Sissignore.”
A quel punto, distribuirono i fogli delle liste.
Kirishima: “Voglio assolutamente combattere il crimine in città!”
Tsuyu: “A me piacerebbe molto occuparmi del salvataggio in acqua. Ribbit. Chissà se c’è qualcosa?”
Aizawa: “Dovete decidere entro la fine della settimana.”
Sero: “Ma… ci restano solo due giorni!”
Aizawa: “Un buon motivo per scegliere nel modo più… efficace possibile.”
Aizawa e Midnight uscirono mentre la campanella segnava il cambio d’ora. Todoroki lesse la lista di agenzie ed ebbe un sussulto quando notò quella di suo padre. Un paio d’ore dopo iniziò la pausa pranzo e gli studenti stavano ancora decidendo la scelta delle agenzie.
Ashido: “*stressata*Sentite, ma voi… avete già deciso in quale agenzia volete andare?”
Mineta: “Certo! Io vado da Mount Lady!”
Tsuyu: “Mineta, sei il solito sporcaccione.”
Mineta: “Non è come credi!”
Ojiro: “Strano che non ti siano arrivate richieste, Mina. Eppure sei andata bene al torneo.”
Ashido: “Giusto!”
Ochaco: “E tu, Deku, hai preso una decisione?”
Ma non appena si voltarono verso Izuku, lui era già perso nel suo mondo, intento a mormorare. Akira era accanto a lui, ormai prossimo all’esasperazione.
Akira: “È così da due ore! Non lo sopporto più! Trovate il modo di sbloccarlo o lo lancio dalla finestra!”
Ma fortunatamente, Izuku sembrò accorgersi della loro presenza e si riscosse.
Izuku: “Uh?! Scusatemi, mi sono lasciato trasportare!”
Akira: “Ce ne siamo accorti!”
Tsuyu: “Non ti ci starai fissando un po' troppo, Midoriya?”
Ochaco: “Io ho già deciso dove andare.”
Ashido: “Davvero? E da chi?”
Ochaco: “Andrò all’agenzia del Battle Hero Gun Head!”
Izuku: “Ma… Gun Head è un Hero tutto muscoli, specializzato nel combattimento corpo a corpo! Se sicura della tua scelta?”
Ochaco: “Certo. Mi ha selezionata!”
Izuku: “Però credevo volessi diventare un Hero specializzato nei salvataggi, come N°13.”
Akira: “Lo pensavo anch’io, all’inizio. Ma durante il Festival, Ochaco è riuscita a “farmi cambiare idea”. Non so se mi spiego.”
Si accarezzò il naso e tutti si ricordarono quando Ochaco glielo ruppe con un pugno.
Ochaco: “Beh, quello è il mio obbiettivo finale. Ma da quando abbiamo lottato insieme, Akira, ci ho pensato un po' su: più divento forte e più si aprono nuove prospettive! Se mi fisso solo su un campo, le possibilità diminuiscono, giusto?”
Izuku: “Sì, credo tu abbia ragione.”
Ochaco: “Invece, senti, è da un po' che me lo chiedo: come mai stai tremando, Deku?”
Izuku: “Oh, ecco… faccio la sedia invisibile.”
Ochaco: “La “sedia invisibile”? lo fai sempre durante le lezioni?”
Ashido: “Sei diventato matto?!”
Akira: “Ok, comincio davvero a preoccuparmi. Qui rasentiamo la malattia mentale!”
Mineta: “Ma non era passato di moda, come esercizio?”
Ojiro: “No, per niente! La sedia invisibile è un esercizio di contrazione muscolare isometrica molto utile per allenarsi da fermi.”
Tsuyu: “Ribbit. Akira, volevo chiederti una cosa.”
Akira: “Sì?”
Tsuyu: “Beh, in realtà ce lo stiamo chiedendo tutti, ma… ecco…”
Mineta: “Dato che hai ricevuto una sola richiesta, volevamo sapere chi fosse quell’Hero così matto da selezionarti… urk!”
Tsuyu gli diede una frustata con la lingua.
Tsuyu: “Oltre che sporcaccione, anche privo di tatto.”
Ojiro: “Però è vero. Siamo curiosi di sapere chi ti ha selezionato.”
Akira: “Oh, beh, uno di cui non ho mai sentito parlare. Sentite poi il nome che ha: Wild Tiger.”
D’un tratto calò un silenzio innaturale. Akira si guardò intorno e vide i suoi compagni fissarlo con la bocca spalancata e gli occhi sgranati. Perfino Bakugo e Todoroki avevano la stessa espressione.
Akira: “Uh… che c’è?”
Ochaco: “Hai detto… Wild Tiger?!”
Ashido: “Sei stato selezionato da Wild Tiger?!”
Kaminari: “E non hai mai sentito parlare di lui?! Dove diavolo sei stato finora?! Sulla Luna?! Tutti sanno chi è Wild Tiger!”
Akira: “Beh, io non lo so. Quindi, se foste così gentili da illuminarmi…”
Izuku: “Wild Tiger è una vera leggenda tra gli Heroes. È stato uno dei primi supereroi a comparire dopo l’avvento dei quirk, quando ancora erano considerati Vigilantes. Quando venne istituito il “Nuovo Statuto di Rhode Island”, lui era tra i sette Vigilantes che vennero accettati come Heroes ufficiali. Il suo coraggio e la sua sete di giustizia fecero di lui un simbolo a cui si ispirarono intere generazioni di Heroes. E per molti anni ha mantenuto il titolo di Hero N°1, almeno fino alla comparsa di All Might.”
Akira: “Wow, un tipo tosto.”
Kirishima: “Puoi dirlo forte! E tu, per una settimana, avrai l’onore di essere il suo apprendista!”
Mineta: “*umpf*Certa gente ha tutte le fortune!”
Akira: “Beh, sarà interessante.”
Alla fine, le lezioni terminarono e tutti si prepararono per tornare a casa.
Ochaco: “Ehi, Deku, torniamo insieme?”
Izuku: “Va bene.”
Akira: “*si avvicina con Tsuyu*Possiamo unirci a voi?”
Ochaco: “Ma certo! Iida, vieni con noi?”
Si girarono verso il banco di Iida, trovandolo però vuoto.
Ochaco: “Ma dove…?”
Izuku: “Avrà deciso dove fare l’apprendistato e sarà andato a consegnare il modulo in sala professori.”
Non appena Izuku aprì la porta, balzò all’indietro mentre All Might gli piombava di fronte con una posa insolita.
All Might: “Eccomi, sono qui! Non fare caso alla posizione!”
Izuku: “M-Ma che succede? Come mai così agitato?”
All Might: “Seguimi, per favore.”
Izuku: “Uh, va bene.”
All Might: “Vieni anche tu, giovane Fudo.”
Akira: “Uhm, d’accordo.”
I due seguirono All Might, incuriositi dalla sua strana agitazione. Alla fine arrivarono in un corridoio isolato che portava ai bagni. L’Hero N°1 dava loro le spalle.
All Might: “Andrò dritto al punto, giovane Midoriya: ti è arrivata un’offerta da parte di un professionista.”
Akira e Izuku: “Cosa?!”
Akira: “Davvero?!”
Izuku: “Non è uno scherzo?!”
All Might: “No, non lo è. Il professionista si chiama Gran Torino. In passato ha insegnato qui alla Yuei solo per un anno. Era coordinatore quando io ero studente. È al corrente della questione del One for All. Forse è per questo che si interessa a te.”
Izuku: “*euforico*Deve essere un Hero davvero fortissimo!!!”
Akira: “Quindi c’è qualcun altro che sa del One for All?!”
All Might: “Gran Torino era il migliore amico del mio predecessore. È andato in pensione molto tempo fa, per questo me l’ero dimenticato.”
Mentre parlava, All Might cominciò a tremare e balbettare, lasciando sconcertati i due ragazzi.
All Might: “F-Forse ti ha scelto p-perché in una lettera g-gli avevo parlato d-di te. Oppure perché p-pensa che io non sia in g-grado di guidarti. S-Se ha i-inviato la r-richiesta u-usando il s-suo vecchio nome, forse… uh. Che paura, mamma mia! Accidenti a queste gambe che non si fermano!”
Izuku: *traumatizzato*All Might trema come una foglia!!!”
Akira: *traumatizzato*Non credo ai miei occhi!”
All Might: “S-S-Sono io che dovrei f-formarti. M-Ma dato che ti ha selezionato p-p-personalmente, t-tanto vale che tu n-ne approfitti!”
Izuku: *in pieno panico*Sarà così terribile questo Gran Torino?!”
Akira: “In che cosa ti sei cacciato?!”
All Might diede a Izuku un biglietto con scritto l’indirizzo di Gran Torino. Dopodiché i due ragazzi lo salutarono, dirigendosi verso l’uscita della scuola, ancora scossi.
Akira: “Non riesco a credere che esista un Hero in grado di spaventare All Might!”
Izuku: “E io dovrò farci l’apprendistato per una settimana!”
Akira: “Izuku, se non te la senti, possiamo fare a cambio e…”
Izuku: “No, non se ne parla! Se voglio diventare l’erede di All Might, è giusto che anch’io venga allenato da questo Gran Torino.”
Akira: “Come vuoi. Però, prima di partire, è meglio se fai testamento.”
Izuku: “Akira!”
Akira: “Era tanto per dire.”
Aizawa era in sala professori a ordinare i moduli per la prova sul campo, quando gli si avvicinò Snipe, uno dei Pro Heroes che insegnavano alla Yuei.
Snipe: “Sono i moduli per l’apprendistato?”
Aizawa: “Sì. Alcuni hanno già deciso.”
Snipe: “È un passo molto importante, lascia che abbiano il tempo di riflettere. Alcuni al terzo anno ancora si pentono delle loro scelte.”
Aizawa: “Già.”
Ad un certo punto, vide un modulo che attirò il suo interesse.
Aizawa: “Ecco l’agenzia scelta da Iida. Eppure avrebbe potuto puntare molto più in alto.”
L’agenzia era di quella di Manual, il Normal Hero. Ma ad Aizawa colpì soprattutto il posto in cui era ubicata.
Aizawa: “Si trova nella città di Hosu. Ma è dove Ingenium è stato…! Non vorrà mica…?!”
Intanto Izuku e Akira erano tornati all’ingresso della scuola per prendere le loro cose. Con loro c’era Ochaco.
Ochaco: “Cosa?! Hai ricevuto un’offerta?! Sono contenta per te, Deku!”
Izuku: “Ehm, grazie.”
Akira: “Dov’è Iida?”
Ochaco: “È andato via prima.”
Izuku: “Davvero? Di solito ci aspettava.”
????: “Akira!”
Si voltarono e videro Itsuka Kendo della 1°-B dirigersi verso di loro.
Akira: “Ciao, Itsuka. Che ci fai qui?”
Itsuka: “Dopo il Festival dello Sport non ci siamo più visti e volevo sapere… come stavi.”
Akira: “Oh, beh, non mi posso lamentare.”
Itsuka: “*arrossisce* In realtà… volevo chiederti un’altra cosa. Volevo sapere,… ecco… se domani sera… io e te…”
????: “Ehi, Akira?”
Tsuyu li aveva appena raggiunti.
Tsuyu: “Ribbit. Ciao, Kendo.”
Itsuka: “Asui.”
Tsuyu: “Akira, avevi dimenticato questo in classe.”
Gli porse un quaderno rosso.
Akira: “Oh, grazie, Tsuyu. Sei la migliore.”
Tsuyu: “Lo so.”
Si scambiarono un bacio veloce sotto gli occhi allibiti di Itsuka.
Akira: “Itsuka, tutto a posto?”
Itsuka: “Oh, s-sì, a posto. Quindi voi due siete…?”
Akira: “Oh, sì, non te l’avevo detto. Io e Tsuyu stiamo insieme.”
Al sentire quelle parole, Itsuka provò un dolore sordo al petto, ma cercò di non darlo a vedere.
Akira: “Comunque, che volevi chiedermi prima?”
Itsuka: “Oh, niente d’importante. Ora però è meglio che vada. Ci vediamo!”
Si allontanò in fretta e furia senza aspettare una risposta dai quattro ragazzi, che si scambiarono degli sguardi interrogativi. Itsuka si diresse in bagno, chiudendosi dentro.
Itsuka: “Ma che mi succede?! Perché ho reagito in quel modo?! E poi perché ogni volta che sono vicina ad Akira, mi comporto in modo strano? Cos’era quella sensazione di poco fa, quando ha detto che lui e Asui stavano insieme? Era… gelosia? Ma è impossibile! Non posso essere gelosa! Se fosse così, significherebbe che sono… sono…”
Itsuka spalancò gli occhi, mentre nella sua mente prendeva corpo un incredibile verità. Si appoggiò al lavandino per non cadere, con lo sguardo fisso nel vuoto e delle piccole lacrime che iniziavano a rigarle il volto.
Itsuka: “Sono… sono innamorata di… Akira…”
Ma la ragazza non era l’unica a essere presa dai pensieri. Mentre stavano tornando insieme a Ochaco e Tsuyu, Akira e Izuku ripensarono allo strano comportamento di Iida negli ultimi giorni, sicuramente legato a quanto successo a suo fratello. Quando poi vennero a sapere che il suo apprendistato si sarebbe svolto a Hosu, luogo dove si era verificato l’incidente di Ingenium, rimasero sorpresi. Specialmente Akira, dato che l’apprendistato con Wild Tiger si sarebbe svolto nella stessa città. Ma dato che Iida non aveva detto nulla di questa storia, entrambi preferirono tacere, ignari che presto si sarebbero pentiti di questa decisione. L’inizio dell’apprendistato era sempre più vicino e la questione era rimasta in sospeso.
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo! Colpi di scena a ripetizione in questo capitolo. I nostri giovani eroi hanno scelto i loro nomi in codice e si preparano per gli stage nelle agenzie. Ad Akira è toccata una vera leggenda: Wild Tiger. Questo personaggio, però, non è inventato da me ma è il protagonista di un altro manga di supereroi: Tiger & Bunny. Del quale, recentemente, ho potuto vedere la serie anime. Se non la conoscete vi consiglio di vederla. La potete trovare su Netflix. Nel frattempo Izuku riceve un’offerta dal vecchio mentore di All Might, Itsuka fa i conti con i suoi sentimenti e Iida continua a comportarsi in modo sempre più strano. Perché ha scelto di andare proprio a Hosu? Per scoprirlo dovete aspettare il prossimo capitolo, dove per i nostri eroi inizierà il periodo di apprendistato. E ne vedremo delle belle! Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!       

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