La Kunoichi & Il Chirurgo

di rosy03
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01 | Il Primo Incontro ***
Capitolo 2: *** 02 | L'Hobby del Chirurgo ***
Capitolo 3: *** 03 | Trafalgar Law è un tipo possessivo ***
Capitolo 4: *** 04 | Chi comanda ***
Capitolo 5: *** La Kunoichi e Il Chirurgo 5 ***
Capitolo 6: *** La Kunoichi e Il Chirurgo 6 ***
Capitolo 7: *** La Kunoichi e Il Chirurgo 7 ***
Capitolo 8: *** La Kunoichi e Il Chirurgo 7.5 ***
Capitolo 9: *** La Kunoichi e Il Chirurgo 8 ***
Capitolo 10: *** La Kunoichi e Il Chirurgo 9 ***
Capitolo 11: *** La Kunoichi e Il Chirurgo 10 ***



Capitolo 1
*** 01 | Il Primo Incontro ***


- 01 -

Primo Incontro





L’aveva squadrato da capo a piedi ed era alto, molto alto.
Aveva degli strani tatuaggi sulle mani, aveva gli occhi chiarissimi ed era con quegli stessi occhi che la stava fissando circospetto, intimando a tutti i suoi sottoposti di restare dietro di lui.
Lei non avrebbe mai avuto il cuore di ammazzare un orso, comunque.
«Vorresti un passaggio per dove, esattamente?» le chiese, gelido.
Yuka sospirò e arricciò le labbra. Poi parlò mostrando un vago sorriso: «Non ho una meta, in realtà. Se per voi fosse possibile vorrei passare in rassegna più porti possibili, sto cercando una persona.»
L’uomo dinanzi a lei corrucciò le sopracciglia.
«Questo non è un traghetto, Kunoichi~ya.»
«Mi basterà un mese, davvero» continuò lei, imperterrita.
D’altro canto Trafalgar Law si era subito pentito di averle permesso di mettere piede nel suo territorio, si era appena svegliata e già aveva iniziato a pretendere le cose. Se prima era un bicchiere d’acqua, una ciotola in più di riso e una coperta sulle spalle, ora stava davvero esagerando.
Senza aspettare che lui le rispondesse per le rime, Yuka continuò a parlare: «Il vostro obiettivo è raggiungere Sabaody, no? Da lì partirete per Fishman Island, fino al Nuovo Mondo. Mi basta arrivare fin lì.»
In molti avrebbero invidiato il suo modo di porsi nei confronti del tanto temuto Chirurgo della Morte, sembrava quasi del tutto insofferente alla sua attuale posizione: da sola contro una ciurma di pirati e per di più, sul ponte della loro nave a chissà quanti chilometri dalla costa.
«Non ti porterò fino al Nuovo Mondo, scordatelo» disse infine.
«Ma la strada è praticamente la stessa! Che ti costa?»
Law fece schioccare la lingua sotto al palato, infastidito da tanta insistenza. «Non mi fido affatto di una persona che spunta dal nulla. Ti basta come spiegazione?»
«Sei insopportabile» sbuffò.
Come diavolo ho fatto a finire qui? Si chiese.
Poi un’idea le balenò in mente, un’idea stupida e infantile ma avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di avere un passaggio, pur di raggiungere almeno Sabaody.
«Facciamo una scommessa!» esclamò divertita. «Se riesco a farti cedere la tua spada nelle mie mani mi darai un passaggio e non potrai tirarti indietro!»
C’erano cose che Law non avrebbe mai permesso che accadessero. Lui ci teneva alla sua ciurma, al suo sottomarino, alla sua moda maculata e alla Kikoku: non c’era verso di perdere qualcosa a cui il Chirurgo avrebbe volentieri protetto a costo della vita.
Fu con sguardo maligno che le si avvicinò di pochi passi, impugnando la sua spada con una salda presa, e le sibilò quelle parole che avrebbero potuto smuovere qualsiasi nemico: «Non sai contro chi ti stai mettendo.»
Di tutta risposta, Yuka sorrise quasi genuinamente.
«Dimostramelo.»
 


«Non sai contro chi ti stai mettendo
Era la prima minaccia che le aveva rivolto, l’Idiota. A distanza di anni Yuka davvero non riusciva a credere che dopo tutto quello che aveva dovuto passare si andava a innamorare di un tale stupido chirurgo, non avrebbe dovuto esserci un limite alle stupidaggini?
Evidentemente no. Si disse, oltremodo stupefatta.
Eccome se sapeva contro chi si stesse mettendo, non era mica scema... la prima cosa a cui si era dedicata una volta raggiunto quel posto era la raccolta di informazioni.
Aveva imparato a memoria la faccia e i nomi di tutti i pirati con una taglia superiore ai cento milioni di Berry, aveva chiesto in giro e aveva scoperto cose interessanti ma nella Rotta Maggiore non avrebbe mai trovato la persona che stava cercando.
Quando gli aveva ridato in mano la Kikoku con un’espressione seria ma per nulla minacciosa, Yuka si era fatta coraggio e si era detta che per avere il loro aiuto avrebbe dovuto essere quantomeno più aperta nei loto confronti.
«Ho bisogno di ritrovare mio padre» gli aveva spiegato.
Alla domanda di chi fosse suo padre non aveva voluto rispondere, ovviamente.
Non sono mica scema. Si era ribadita.





 

#Rosy:
Ebbene. Ho deciso di attuare un lavoro di revisione di questa raccolta perché... perché sì.
Tale revisione non riguarderà esclusivamente la grammatica o la punteggiatura: se comparate le due "edizioni" potete notare che questo primo "capitolo" è parecchio più lungo della sua versione precedente; ci sarà un lavoro anche in tal senso.
Continuerà a essere una Slice of Life e la ciurma di Law sarà molto più presente al suo interno. E sì, ogni OS avrà un titolo questa volta!
Ovviamente Yuka è un personaggio di mia invenzione, a cui sono tantotanto affezionata. Per la sua storia dovrete attendere ancora un po'.
Alla prossima ;)

rosy

 

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Capitolo 2
*** 02 | L'Hobby del Chirurgo ***


- 02 -

L’Hobby del Chirurgo





Trafalgar Law passava le sue giornate in obitorio. O in cabina. O in sala mensa a farsi spennare dai suoi sottoposti.
Quando non elargiva ordini a destra e a manca, Law era solito riposarsi accanto a Bepo che gli faceva non soltanto da cuscino ma anche da materasso: chiudeva gli occhi ma non dormiva.
Aveva capito, Yuka, che quello era il loro semplicissimo modo per bearsi l’uno del calore dell’altro. E per approfittare di quei pochi periodi di calma piatta per non pensare a niente, rilassarsi completamente.
Eppure, Yuka l’aveva beccato in flagrante.
Non che ci fosse niente di strano. L’aveva però guardato con scetticismo, lo stesso sentimento che crebbe non appena notò che quello fosse il volume numero tredici, ciò voleva dire che non era affatto incappato in quella collana per sbaglio.
Era un accanito lettore, Trafalgar Law. Nel suo studio vi erano così tanti tomi di medicina da perdere la testa e Yuka aveva addirittura individuato una libreria privata nella sua cabina.
Ciò che la sorprese fu rendersi conto del particolare genere a cui apparteneva il suddetto libro. Al che non riuscì a trattenersi dal chiedere: «Davvero ti interessano queste letture?»
Il Chirurgo non obiettò, sollevò gli occhi giusto il tempo per vederla boccheggiare e sorrise divertito.
Certo, lei l’aveva visto in mille modi: rigido, sospettoso e per nulla cordiale nei suoi confronti. Era una clandestina certificata, lei.
Rimasero così, lei in piedi e lui seduto comodamente contro il suo sofficissimo navigatore che parlottava nel sogno di assi da sistemare, orse brune e campi magnetici svasati. Dopo aver terminato la lettura sotto lo sguardo attento della rossa, Law si alzò lasciando la Kikoku tra le zampe dell’orso addormentato e fu allora che finalmente le rivolse la parola: «Ti crea qualche problema?»
Era così ovvio che quella fosse una domanda retorica che Yuka roteò gli occhi al cielo senza se e senza ma.
«Puoi leggere quello che più ti aggrada» sentenziò divertita.
Trafalgar Law ghignò in risposta e le si avvicinò rapidamente, in modo che a dividerli ci fossero poco più di un paio di centimetri. Poi gettò un’occhiata veloce e per niente velata alle gambe lasciate in bella mostra dagli shorts di jeans – per niente un abbigliamento che avrebbe fatto pensare a una kunoichi.
Le sussurrò qualcosa, un commento scanzonato. Yuka si impose di ignorarlo e dopo che il Chirurgo si fu allontanato, si ritrovò a sorridere sinceramente divertita.
Un manga.
Rise per tutta la sera.









 

#Rosy:
La scena di Law, Trafalgar Law, che rimane basito davanti a O'Soba-Mask è qualcosa che mi ha sconvolta ma che al tempo stesso mi ha fatto sbellicare dal ridere. Quindi... perché no?
Il Chirurgo della Morte legge i manga e ne è anche un grande appassionato!

rosy

 

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Capitolo 3
*** 03 | Trafalgar Law è un tipo possessivo ***


- 03 -

Trafalgar Law è un tipo possessivo







Doveva ammetterlo: vedere Trafalgar Law che metteva su quell’adorabile broncio da “sono infastidito e te lo faccio presente” era assurdamente la cosa più divertente del mondo. Anche più del faccino arrabbiato del suo fratellino putativo*.
Non che si limitasse a questo, il Chirurgo. Quante volte l’aveva seguita con lo sguardo mentre ficcava il naso nell’infermeria, nell’obitorio o addirittura nella sua cabina? E quante volte l’aveva redarguita dal toccare le sue cose?
L’orso poteva maneggiare la sua spada come meglio credeva e lei non era libera neanche di spadellare in cucina?
Trafalgar Law non era semplicemente geloso delle sue cose. Stava diventando umanamente insopportabile, prima o poi Yuka l’avrebbe mandato al diavolo.
«Non toccare il mio cappello
No, lei si accontentava di starsene abbracciata a Bepo ogni tanto.
«Stai lontana dai miei libri
Avrebbe tanto voluto tirarglieli in testa, i dannati libri.
«Non viziare il mio equipaggio»
E nel dirlo sottolineava ‘mio’ come se avesse paura che avrebbe potuto rapire l’orso e portarlo nello strano mondo da cui era venuta.
Davvero, Yuka aveva capito com’era fatto. Non ci voleva neanche un genio per capirlo.
È un tipo possessivo. Si era detta.
Dopotutto era divertente.


 
Certo. Come no.
Avrebbe anche potuto esserlo ma il divertimento durò fino a quando, un pomeriggio di tante settimane dopo, Trafalgar Law non aveva l’etichettata come sua, sua e di nessun’altro – il tempo parve fermarsi.
È un tipo possessivo.
I malcapitati che decidevano di mettere le loro lerce mani sulla sua ciurma, sulla sua spada, sul suo capello, sui suoi libri, sul suo sottomarino, sulla sua donna, su di lui – in generale sulle sue cose – facevano sistematicamente una brutta, bruttissima fine.
Poteva essere divertente fino a che non notò come andasse in giro e il perché Shachi e Penguin ridacchiavano ogni volta che la vedevano passare. Lei se n’era accorta per puro caso. In verità, non aveva neanche pensato all’eventualità che Law fosse quel tipo di persona.
Erano ovunque. Sulla spalla, sul collo, persino dietro l’orecchio.
Trafalgar Law era un tipo possessivo quando c’era da marchiare il territorio e se non poteva farlo tramite il suo vessillo da pirata, aveva ideato un modo altrettanto efficace.







 

#Rosy:
Io ce lo vedo *^* E poi Bepo è tenerissimo!

rosy

 

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Capitolo 4
*** 04 | Chi comanda ***


- 04 -

Chi comanda





Il capitano di una nave – o di un sottomarino – lo si riconosceva.
Trafalgar Law ne era un esempio. Lui decideva la rotta. Lui bandiva il pane e le prugne dalla tavola.
Lui sceglieva il cadavere da aprire.
I suoi sottoposti lo seguivano incondizionatamente, qualsiasi cosa comandasse di fare: loro eseguivano più che entusiasti, divinizzavano ogni parola e ogni gesto del loro capitano maculato.
Yuka no. Yuka faceva di testa sua.
«Non faccio parte della ciurma, non sono tenuta a ubbidirti su tutto» gli aveva detto, una volta.
Poi i giorni erano passati e Trafalgar Law non aveva preso per niente bene la sua testardaggine, avrebbe potuto gettarla in pasto ai mostri marini ma quella lì sarebbe sopravvissuta di certo. E sarebbe tornata incazzata, delusa, ancor più insopportabile di prima.
Meglio tenersi una piantagrane tranquilla che una piantagrane con la coda pestata. Si era detto.


 
«Tu non decidi proprio un bel niente» sibilò, iroso. «Sono io il capitano e io decido dove e per quanto fermarsi!»
Yuka stava a sentire sì e no il cinquanta per cento di ciò che diceva. I suoi occhi erano tutti per loro, per lui: Seiuchi, il cuoco di bordo.
«Mi stai ascoltando?»
No. Avrebbe voluto rispondergli.
Eppure, quel giorno non aveva proprio la voglia di istigarlo e volse nuovamente la propria attenzione ai ragazzi che smanettavano in sala da pranzo per apparecchiare.
Ho proprio voglia di ramen. Pensò affamata.
Successe tutto in un attimo. Il cuore di Yuka si fermò per un singolo istante e subito dopo le sembrò di star sostenendo più peso di quanto ne avesse in corpo. Abbassò gli occhi per trovare non le sue gambe lunghe e affusolate, non le sue braccia esili ma robuste fasciate da degli scaldamuscoli; ciò che vide era un corpo da uomo.
Non ci posso credere.
«Captain! S-Sono una gnocca!» esclamò la sua voce.
«Fammi tornare nel mio corpo immediatamente!» ringhiò.
Trafalgar Law non prendeva molto bene il non essere ascoltato.
«Costringimi» la sfidò, maligno.
Yuka sapeva, sapeva perfettamente che nel corpo di Otter avrebbe avuto ben poche possibilità di riuscire a sconfiggerlo. Senza contare che quel pervertito aveva già iniziato a mettere le mani laddove non avrebbe mai dovuto metterle, ciò bastò a farle andare il sangue alla testa.
«Io ti giuro che te la farò pagare» disse, non amando particolarmente come suonasse la sua voce mascolina.
Il capitano di una nave – o di un sottomarino – lo si riconosceva. E Trafalgar Law ne era un esempio.
Lui decideva persino chi era chi.









 

#Rosy:
Questa è quella che finora ha subito più cambiamenti, infatti ho volutamente cambiato il finale. Spero che abbiate potuto apprezzarla, perché mi fa troppo ridere quando Law decide di usare lo Shambles!
Il nome Otter è stato, ovviamente, inventato di sana pianta ma significa "lontra" in inglese... e da qualche parte ho letto che di lontre se ne possono trovare anche in prossimità dell'artico. I membri della ciurma del Chirurgo hanno tutti nomi che si rifanno ad animali che vivono nei posti freddi (Shachi "Orca", Penguin, eccetera) ragion per cui... ciao Otter!
E ovviamente lo stesso vale per Seiuchi "Tricheco". Ciao Seicchan!

rosy

 

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Capitolo 5
*** La Kunoichi e Il Chirurgo 5 ***


- 5 -


Lei era fondamentalmente una persona dai sani principi. Aveva delle regole morali che amava rispettare e c’erano volte in cui si sentiva male proprio fisicamente quando una di queste veniva infranta.
Non rubare a meno che non ti sia stato ordinato.
Non uccidere a meno che non ti sia stato ordinato.
Erano solo alcune delle tante norme che seguiva.
Fintanto che ci si orientava verso quelle cose lì andava tutto bene: in vita sua non si era mai ubriacata, non aveva mai giocato d’azzardo, aveva sempre seguito gli ordini dei suoi superiori per il bene del villaggio.
Il suo carattere si era modellato attorno alla figura del ninja perfetto e difficilmente avrebbe smesso di esserlo, non era stato facile neanche accettare di essere diventata una macchina per uccidere. Soltanto quando aveva conosciuto lui e Rufy si era concessa di lasciarsi andare qualche volta; sì, perché anche se fosse stata disattenta o disarmata, sapeva per certo che non sarebbe morta.
Due dei pirati più forti erano al suo fianco e non avrebbero permesso a nessuno di ferire una loro amica, specialmente Rufy. All’epoca ancora non riusciva a capire cosa pensasse Law, era schivo e freddo, arrogante e permaloso ma estremamente intelligente, astuto e... perverso.
Già. Era la parola esatta.
Le regolette morali con lui non attaccavano mai. Figurarsi!
Era lui ad attaccarsi, a far sgusciare le gambe tra le sue e a renderla paradossalmente disinibita.
Già. Lei, la persona con più autocontrollo che avesse mai incontrato, tremava e gemeva a ogni sua carezza, ogni suo tocco. E se già le cose andavano così, non avrebbe neanche potuto immaginare cosa riuscissero a sentire quei curiosoni dei suoi sottoposti.
E quando li incrociava nei corridoi della Polar Tang dopo una notte nella cabina del capitano, almeno aveva ancora la decenza di evitarli
Evitare loro e le loro battute del cavolo.





# E il quinto ^^ !
Baci

rosy (Laila)

 

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Capitolo 6
*** La Kunoichi e Il Chirurgo 6 ***


 - 6 -


C’era da dire che lui non era un tipo paziente. Lo diventava solo in casi speciali, quando c’era da rispettare un piano o simili, normalmente una persona infantile che non faceva altro che combinare guai l’avrebbe già fatta sparire da tempo.
Aveva ucciso per molto meno, lui.
- Hai perso molto sangue, devi stare a riposo -
- Ma io mi sento benissimo - eh certo.
Si metteva pure a cucinare, la Cretina.
- Ho già un cuoco di bordo e ti ho detto che non devi sforzare il tuo corpo. Se non ti sta bene puoi anche morire dissanguata - le ringhiò a pochi millimetri dalla faccia.
Lei però non demordeva - E io ti ho detto che mi sento benissimo - poi ridacchiò, la Cretina - E poi non mi lasceresti mai morire, dottore -
- Oh sì che lo farei -
Gli lanciò un’occhiataccia - Sei la persona più antipatica che abbia mai conosciuto, lo sai? -
Law si poteva dire finalmente soddisfatto - Peccato che questa persona ti abbia salvato la vita e ti faccia gridare di piace... - ma non terminò la frase perché lo zittì premendogli la mano sulla bocca.
Mano che lui provvide subito a leccare facendola sobbalzare - Ma sei scemo? -
- Non mi sono mai piaciuto gli ordini. Non puoi zittirmi -
Lei gli fece il verso e fece per tornarsene in camera.
Alla fine l’aveva avuta vinta lui, dannato!




# Rieccomi ^^ con il capitolo 7.
Come vi sembra? Sì, Yuka è fatta apposta per farlo innervosire ma può capitare che anche lui l'abbia vinta qualche volta!
Fatemi sapere se è di vostro gradimento e ringrazio
micia sofi e Romitodh per aver inserito la storia tra le preferite!
Alla prossima ^^

rosy (Laila)

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Capitolo 7
*** La Kunoichi e Il Chirurgo 7 ***


- 7 -


Il clima di eccitazione che si respirava nel sottomarino aveva un non sapeva cosa di inquietante: tutti la guardavano come se fosse una divinità e la cosa non poteva che farle temere il peggio. Cosa vorranno?
Ma non si erano mai fatti avanti, si limitavano a parlare del più e del meno quando la incrociavano... gli Idioti non avevano la benché minima intenzione di lasciarsi scappare neanche un commento o una mezza spiegazione. Nulla.
- La tua ciurma è più matta di te - gli aveva detto.
Erano nel suo studio, stava leggendo un libro grosso quanto un mattone ed erano circondati da altri tomi altrettanto grandi.
Law aveva alzato gli occhi dalle pagine solo per un secondo - Quella matta qui sei tu -
- Hai notato come mi guardano? O come smettano di confabulare tra loro non appena mi vedono arrivare? Secondo te cosa si dicono? -
Quanto odiava quando continuava a fare quel che stava facendo quando le aveva fatto chiaramente capire, tramite un’occhiata ammonitrice, che avrebbe fatto meglio a starsene zitta. Ma ormai ci aveva fatto il callo, Yuka non riusciva a fare ciò che le ordinava neanche mentre facevano sesso.
- Si staranno chiedendo come faccia a sopportarti -
Gli fece la linguaccia - Che simpatico. Semmai è il contrario -
- Hai da fare? -
- No -
Law sospirò - Allora trovati qualcosa da fare, sto studiando - e mise fine alla conversazione.
Ma fu in quel momento che percepì qualche Idiota fuori la porta e con somma irritazione posò il libro sulla scrivania sotto lo sguardo inebetito della ragazza e spalancò la porta. Gli Idioti caddero di faccia.
Yuka li salutò con la mano - Ehilà -











# Ed ecco il settimo! - diviso in realtà in due parti.
Ci stiamo avvicinando alla 'fine'. Sì, perché dovrebbero essere dieci in totale.
A breve anche la seconda parte ^^ Ciau

rosy (Laila)

 

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Capitolo 8
*** La Kunoichi e Il Chirurgo 7.5 ***


- 7.5 -


- Capitano, ci perdoni! -
Penguin si mise letteralmente in ginocchio mentre Ikkaku ridacchiava per nulla intimorita dalla situazione. Beata lei.
- Cosa stavate facendo? - il suo tono non ammetteva scorciatoie, voleva una risposta e guai a non dargliela o avrebbe ucciso qualcuno.
Penguin si strozzò con la sua stessa saliva.
- Vede, capitano, avere una ciurma di soli uomini è una congiura - iniziò Ikkaku con fare solenne incrociando le braccia dietro la schiena - E dato che io non mi presto a simili perversioni, è stata fatta una scommessa. Chi sarebbe riuscito a rubare un indumento intimo della qui presente Yuka avrebbe oziato per un mese -
Non sapeva se esserne indignata o orgogliosa.
Law, d’altro canto, fissava i suoi sottoposti come fossero delle brutte erbacce, con lo stesso fastidio: quando sai di averle estirpate e poi tornano. Tornano sempre.
Penguin in particolar modo, sembrava se la stesse facendo addosso dalla paura.
Mugugnava qualcosa riguardo al non averlo fatto a posta, che quell’oggi toccava a lui provarci e di aver chiesto aiuto a Ikkaku solo per poter essere avvantaggiato sugli altri.
- Andatevene via -
Penguin non se lo fece dire due volte e scappò verso la sala da pranzo, Ikkaku lo seguì saltellando.
Solo allora Yuka si permise di ridacchiare - Te l’ho detto che sono matti -
Lui le lanciò un’occhiata scocciata - Hai intenzione di rompere fino a che non ti do retta? -
Annuì vigorosamente - E poi sei così carino quando sei geloso -
- Bene - Law le si avvicinò ghignante poggiando le mani attorno ai suoi fianchi, sulla scrivania dove lei era seduta - A tuo rischio e pericolo -










# Ciao ^^ sono tornata con la seconda parte!
Allora? Ho voluto rendere la ciurma di Law un po' più partecipe, ma se ne parlerà anche altrove.
Baci e alla prossima u.u

rosy (Laila)

 

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Capitolo 9
*** La Kunoichi e Il Chirurgo 8 ***


- 8 -


Non si arrabbiò neanche quando le morse le labbra più forte del solito.
In realtà le importava poco, il suo cervello era disconnesso e si era dimenticata come fare per togliersi i vestiti quindi continuava a strusciare la propria intimità contro la coscia di Law mentre lo baciava, succhiava quella morbide labbra come se fosse cioccolato. Lei amava il cioccolato...
Intanto le mani del chirurgo la toccavano da ogni parte, l’accarezzavano, la stringevano e a un certo punto sentì persino pizzicare sulla spalla finché non agganciò il bordo delle mutandine assieme a quello dei pantaloni.
- Stiamo facendo troppo rumore -
Law la strinse più forte a sé e facendo scendere le labbra lungo il collo, mordicchiandolo e lasciandole lividi ovunque - Sta’ zitta -
- Neanche io prendo ordini da altri che non siano il mio capitano, mi spiac... - ma non terminò la frase perché dalla gola partì un gemito particolarmente acuto quando le dita tatuate di Law la penetrarono.
Nei suoi occhi grigi colmi di desiderio lesse divertimento. Un intenso divertimento.
- Però con il tuo capitano non urli in questo modo - e cominciò a muoversi ritmicamente facendola gemere ancora e ancora.
Lo afferrò per le spalle e si morse il labbro inferiore, sopraffatta da... tutto - Sei sempre il solito -










# Buonsalve! ^^ sono tornata... cosa ne pensate?
Questo capitolo l'ho reso un po' più piccante, non scrivevo nulla del genere da un saaacco di tempo quindi non ero mai sicura che andasse bene.
Alla prossima!

rosy (Laila)

 

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Capitolo 10
*** La Kunoichi e Il Chirurgo 9 ***


- 9 -


Aveva avuto modo di appurare che il modo in cui Law governava la sua ‘nave?’ era totalmente diverso rispetto al modo che aveva Rufy di dare ordini.
Innanzitutto non sorrideva come uno scemo e se lo faceva era per far incazzare qualcuno, poi aveva un’altra presenza e sostanzialmente non si comportava come un bambino di cinque anni. Parlando con Bepo si era resa conto però che nella vita di tutti i giorni il loro capitano non era neanche tanto freddo e distaccato.
Ne aveva avuto conferma in quei mesi. Per chi lo conosceva solo per fama, vederlo sdraiato sul divano della sala da pranzo a leggiucchiare un libro avrebbe potuto portare a delle crisi d’identità. Ma Law non si era mai posto il problema, parlava con la ciurma tranquillamente (senza guardarli male, come pensavano i più) e ci teneva.
Ci teneva davvero. Così come ci tenevano loro.
- Siete così teneri - si era azzardata a dirgli una volta - Vi volete davvero tanto bene -
Law le lanciò un’occhiata - È la mia ciurma dopotutto -
Già.
- Sono sotto la mia responsabilità. È normale che stia attento -
Sei sotto la mia responsabilità’.
- Non permetterò che gli accada nulla -
Non permetterò che ti accada nulla’.
Yuka rimase in silenzio, lo osservò mentre trafficava con diversi medicinali al fine di trovare l’antidoto per un fungo avvelenato che Shachi aveva accidentalmente mangiato. Giusto. È questo che significa essere un capitano.
- Beh, spero tu ne sia consapevole ma... ti adorano. Sei un po’ come il loro idolo - poi sogghignò - I pirati Hearts sono dei teneroni! E il più dolce di tutti è niente di meno che il loro cap... Ah! -
Saltò letteralmente quando lui le pizzicò il sedere.
- Ehi! -
Law sparì fuori dalla medicheria per dirigersi verso la cabina di Shachi ma non prima di aver mimato con il peggiore dei suoi ghigni.
Scemo...










# Rieccomi! Dopo un paio di settimane, torno finalmente ^^
In verità avevo terminato di scriverle ma con gli esami non ho avuto il tempo di pubblicarle... ma bando alle ciance, in questo 'capitolo' viene detto qualcosa in più sul nuovo personaggio, come vi sembra?

A breve cercherò di pubblicare la storia ufficiale di Yuka, tenetevi pronti! Bye!
Ciau ^^ alla prossima!

rosy (Laila)

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Capitolo 11
*** La Kunoichi e Il Chirurgo 10 ***


- 10 -


Prima o poi sarebbe dovuto succedere ma dentro di sé sperava inconsciamente che il tempo si fermasse e che quei due mesi non passassero mai.
Ikkaku era letteralmente in lacrime, tutti gli altri cercavano di trattenersi ma non stavano facendo un gran lavoro, considerato che sapeva sarebbe bastato un niente per farli scoppiare.
- Dai ragazzi, non vado mica in guerra -
Ma era tutto inutile, erano troppo occupati a farle tutte le raccomandazione possibili.
Le sarebbe mancato quel sottomarino. Giallo. Bah. Era pronta, lo zaino in spalla e vestiti pesanti per affrontare le intemperie dell’isola su cui aveva deciso di fermarsi.
Volse lo sguardo verso Law e... era arrabbiato? Wow, facciamo progressi.
Ma dato che lei adorava farlo incazzare... - Ehi! Ti devo un favore, Traffy! - esclamò sbracciandosi.
La ciurma si zittì all’improvviso e guardarono prima il capitano, poi Yuka, il capitano, Yuka, e così fino a che lui non parlò - Penserò bene al favore che mi devi - asserì.
Avrebbe voluto gettargli le braccia al collo ma sapeva che simili dimostrazioni d’affetto non lo caratterizzavano, inoltre se lo avesse abbracciato sarebbe andata contro ogni sua regola e avrebbe reso noti a tutti i suoi confusissimi sentimenti.
Così mostrò un sorriso a trentadue denti - Non pensare a niente di sconcio, eh! -










# Decimo capitolo.
Per ora è l'ultimo, ma chissà, magari più in là integrerò la raccolta. Mai dire mai. In totale, cosa ne pensate? Daai, sono curiosissima di sapere la vostre opinione in attesa di nuove storie...

Alla prossima ^^! Baci

rosy (Laila)


 

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