SOAD-Factor

di Kim WinterNight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I° Home Visit ***
Capitolo 2: *** 2° Home Visit ***
Capitolo 3: *** 3° Home Visit ***
Capitolo 4: *** 4° Home Visit ***
Capitolo 5: *** 1° Live ***
Capitolo 6: *** 2° Live ***
Capitolo 7: *** 3° Live ***
Capitolo 8: *** 4° Live ***
Capitolo 9: *** 5° Live ***
Capitolo 10: *** 6° Live ***
Capitolo 11: *** 7° Live ***
Capitolo 12: *** 8° Live [La Finale] ***
Capitolo 13: *** 8° Live [II parte] ***



Capitolo 1
*** I° Home Visit ***


ReggaeFamily

NOTE INIZIALI

Come detto nell'introduzione, questa è una storia interattiva.

Qui di seguito vi spiego il regolamento per partecipare.

PER ISCRIVERVI basta farmelo sapere nella recensione al primo capitolo o basta inviarmi un messaggio in privato.

PER PARTECIPARE dovrete inviarmi le soluzioni IN PRIVATO entro le date che verranno stabilite man mano e che vi esplicherò nelle note finali di ogni capitolo. NON scrivete le soluzioni nelle recensioni, queste non verranno prese in considerazione.

Troverete le soluzioni all'inizio del capitolo successivo, poi scoprirete perché ;)

Terrò io il conto dei punti che ognuno di voi accumulerà, per poi decretare il vincitore alla conclusione della long ^^

Ogni volta che troverete il titolo di una canzone con il collegamento, vi basterà aprirlo per sentire il brano in questione :)

Il premio finale lo deciderò in corso d'opera, ma già vi annuncio che non si tratterà di recensioni o di una storia su richiesta. Vorrei pensare a qualcosa di più speciale per voi, visto che la categoria in questione è speciale e chi vi alberga lo è altrettanto :3

Se avete domande o perplessità, vi prego di pormele tranquillamente, sono qui per rispondervi!

E ora vi lascio alla lettura, sperando che sia gradevole e che vi strappi un sorriso!

Ricordatevi che questo è solo un gioco, un modo per rendervi attivi nella stesura di questa folle idea, quindi prendetela come tale: divertitevi, state sereni e aiutatemi a scoprire chi avrà il SOAD-Factor ♥





1° Home Visit





«Buonasera a tutti e benvenuti alla prima puntata degli Home Visit di SOAD-Factor! Sono sempre io, la vostra Katie Sun! Siete pronti per scoprire come andranno oggi le cose per i partecipanti di SOAD-Factor?»

La giovane donna bionda e dal fisico da modella sorride in direzione della telecamera e sbatte un paio di volte le ciglia stracolme di mascara.

«Oggi assisteremo al primo Home Visit. Il primo giudice a decidere la sorte per i suoi ragazzi sarà Serj Tankian, il quale ha pensato a una location pazzesca in cui far esibire gli aspiranti artisti!»

Poco dopo parte un video che illustra le prime immagini delle registrazioni avvenute per la selezione.


DOPO LE DURISSIME SELEZIONI DURANTE I CASTING E LE AUDITIONS


DOPO I DIFFICILISSIMI BOOTCAMP


SOLO CINQUE ARTISTI NELLA CATEGORIA UNDER UOMINI


SONO RIMASTI AD ASPIRARE AI LIVE


PQ KILLER


MITCHELL O'SHEA


FELIX MORGAN


PABLO MARTINEZ


ANDREAS


CHI SARANNO I TRE TALENTI CHE ACCEDERANNO DIRETTAMENTE AI LIVE DI SOAD-FACTOR?


Il video, tagliato e montato ad arte, mostra le immagini di una bellissima tenuta immersa nel verde. Sulla parte inferiore sinistra dello schermo appare la scritta New Zeland, Serj's Studios. Poco dopo i cinque ragazzi scendono da un furgoncino rosso e si ritrovano in un vialetto pulito e ricoperto di ghiaia bianca e sottile.

«Cazzo, che figata!» strilla un ragazzo vestito da rapper, con in testa un cappellino giallo canarino dalla visiera piatta e degli abiti fin troppo larghi per il suo corpo esile e smilzo.

«Noi dovremo stare qui per gli Home Visit? Secondo voi che posto è? Siamo in Nuova Zelanda, quindi...» riflette un ragazzino dai lineamenti delicati e l'aspetto pulito e ordinato.

«Mitchell, giusto? Dove credi che siamo, eh?» lo apostrofa il primo, tale PQ Killer.

«Oh, sì, Mitchell. Hai indovinato, non mi aspettavo te lo ricordassi. Be', potrebbe trattarsi dello studio di Serj, no?»

PQ Killer scoppia a ridere e si accosta a un ragazzo con sottili treccine corvine, piuttosto alto e scuro di pelle. «Felix, ti rendi conto? Il nostro amico O'Shea ha fatto un'osservazione quasi intelligente...»

«PQ, non provocarmi. Credi di essere molto arguto?» lo apostrofa Mitchell, scuotendo il capo con fare altezzoso.

Gli altri due ragazzi li ignorano. Pablo Martinez osserva estasiato la tenuta che si trova di fronte, scrutando le pareti bianche, le grandi vetrate, i maestosi alberi tutt'intorno. Andreas se ne sta in silenzio con le braccia incrociate, sapendo bene che non deve permettere a quei cretini di intaccare la sua concentrazione. Deve accedere ai live a tutti i costi.

I cinque appartenenti alla categoria Under Uomini si avviano verso l'ingresso del casolare e salgono i pochi scalini, bianchi anch'essi, che li conducono al portico. Trovano la porta aperta e la superano con un po' di timore, mentre PQ Killer e Mitchell continuano a battibeccare sotto lo sguardo spazientito di Felix.

«Che cazzo di paradiso è questo?» sbotta Pablo, con la sua voce sottile colma di entusiasmo.

Osserva gli arredi moderni, lo spazio ampio, il pavimento in marmo e poi i suoi occhi cadono sull'enorme mixer, sulle chitarre, sul pianoforte a coda e le tastiere...

«Ma vi rendete conto?» prosegue l'ispanico, accostandosi al pianoforte e sfiorandone i tasti con dita tremanti.

Sulla parete opposta alla porta d'ingresso è situato un grande schermo, il quale si illumina poco dopo, facendo sobbalzare i cinque adolescenti.

Su di esso compare la figura di Serj, il quale è seduto su un divano rosso e indossa abiti scuri. Sul viso ha dipinto un bel sorriso e subito comincia a parlare.

I ragazzi ascoltano con attenzione la registrazione del loro giudice.

«Ciao ragazzi, come state? Vi piace il mio piccolo studio? Be', vi ho portato qui perché penso sia il luogo migliore per lasciarsi ispirare, per lasciare che la concentrazione faccia da padrona. Domani arriverò da voi e ascolterò le vostre esibizioni, perciò avrete un solo giorno per preparare i brani che vi assegnerò.»

«Merda... un giorno?!» sbotta PQ Killer, portandosi una mano sul mento con fare pensoso.

«Bene, cominciamo da Mitchell. Per te ho pensato a un brano che credo metta in risalto il tuo timbro particolare. Eseguirai Who You Are di Mihail» annuncia Serj.

Mitchell quasi piange per l'emozione. «Oh, mamma... sarà difficilissimo, però adoro quella canzone! Farò del mio meglio!»

«PQ Killer, per te invece ho pensato a In My Feelings di Drake. Si adatta al tuo genere, alle tue potenzialità, e credo che spaccherai!»

«Cazzo! Drake? Wow, wow! Sono felicissimo!» strepita il giovane, battendo forte sulla spalla di Felix, il quale scuote appena il capo facendo oscillare le treccine.

«Sono contento per te, fratello» mormora poi.

«Andreas, veniamo a te. Credo che mi piacerebbe davvero sentirti interpretare Englishman In New York di Sting. Hai un timbro diverso, sono proprio curioso di vedere cosa verrà fuori.»

Il ragazzo tirato in causa sorride con fare malizioso e annuisce appena. «Grazie» mormora. I suoi capelli castani a caschetto gli danno vagamente l'aspetto di uno dei Beatles negli anni Sessanta, non fosse per il viso rotondetto e l'espressione perennemente truce che si porta appresso.

«Pablo Martinez, tocca a te. So che ami il rock, per quanto tu finora ti sia presentato con brani pop latini. Per questo ho deciso di assegnarti March Against Me dei Ill Niño. Loro sono una band latin metal, credo facciano al caso tuo» spiega ancora Serj, accennando un sorriso.

Pablo spalanca gli occhi grandi e scuote il capo. «Oddio, non conosco la canzone... sarà un suicidio!»

«Infine, Felix. Ti assegno Redemption Song di Bob Marley. Non c'è tanto da spiegare: imbraccia la tua chitarra e stupiscimi.»

Il ragazzo con le treccine sgrana appena gli occhi, ma rimane impassibile e si limita ad ascoltare le ultime parole di Serj.

«Bene, ragazzi. Vi aspetta un duro lavoro, perciò vi lascio andare. Buona fortuna a tutti, mi aspetto grandi cose da voi.»

Il video finisce e i cinque adolescenti si scambiano occhiate stranite e confuse.

«Cristo, sarà difficilissimo!» sbotta PQ Killer. «Ma fottutamente eccitante!» aggiunge.


«I ragazzi hanno lavorato con dei tecnici esperti che li hanno aiutati con gli arrangiamenti, ma per il resto si sono concentrati moltissimo sulla preparazione dei loro brani. Vediamo com'è andata!» dice la presentatrice bionda, per poi lasciare spazio a un nuovo video.


«Lo rifaccio, devo essere perfetto! Questo pezzo è un casino!» sbotta PQ Killer, tenendo tra le mani un foglio con su stampato il chilometrico testo del brano di Drake.


Look, the new me is really still the real me
I swear you gotta feel me before they try and kill me
They gotta make some choices, they runnin' out of options
'Cause I've been goin' off and they don't know when it's stoppin'
And when you get to toppin', I see that you've been learnin'
And when I take you shoppin' you spend it like you earned it
And when you popped off on your ex he deserved it


«Che figata! Sei bravo!» si complimenta Felix, stringendo tra le braccia una bellissima chitarra acustica color legno chiaro.

«Vedrai, fratello, ti dico una cosa: io e te spaccheremo il culo a tutti! Quell'idiota di Mitchell ha le ore contate!» esclama PQ Killer con fare strafottente.

Felix annuisce, ma non pare molto convinto. Strimpella sulla sua chitarra e torna a osservare gli accordi di Redemption Song. Sa perfettamente che deve imparare tutto a memoria, ma si sente fuori fase.

Decide di spostarsi in giardino, ha bisogno di stare solo e concentrarsi.

Purtroppo, però, trova qualcuno che lo ha anticipato: Andreas non fa che camminare avanti e indietro, ripetendo come una cantilena il testo di Englishman In New York.


See me walking down Fifth Avenue
A walking cane here at my side
I take it everywhere I walk
I'm an Englishman in New York


«Be'?» Andreas si interrompe di botto e fissa con fare accigliato il ragazzo con le treccine. «Sgombera il posto, qui ci sto io» abbaia.

«Che antipatico... cercavo solo un po' di concentrazione» si giustifica con un sospiro Felix.

«Hai sbagliato posto» taglia corto Andreas, per poi riprendere il suo andirivieni con tanto di nenia monotona.

Felix alza gli occhi al cielo e si allontana un po' dal casolare, trovando riparo sotto un grande albero. Si siede ai suoi piedi e comincia a suonare, dopo aver posato a terra il foglio con testo e accordi. Seguire entrambi è difficile, e durante l'esibizione il foglio dovrà essere solo un lontano ricordo.

Sospira e chiude gli occhi, provando a concentrarsi.


Old pirates, yes, they rob I
Sold I to the merchant ships
Minutes after they took I
From the bottomless pit
But my hand was made strong
By the hand of the Almighty
We forward in this generation
Triumphantly


Si interrompe per controllare se il testo fosse giusto e sorride soddisfatto. Ce la può fare.


«Ma chi cazzo sono questi? Serj è impazzito?» sbraita Pablo, ascoltando con il cuore a mille il brano che gli è stato assegnato.

«Dai, non sono male» commenta Mitchell, torturandosi le dita delle mani con fare nervoso. «Pensa a me. Mihail è tosto.»

Pablo scuote vigorosamente il capo. «Non vedo l'ora che arrivino quei dannati tecnici!»


«Qual è il problema, Pablo? Devi spingere un po' di più sul ritornello.»

«Senta, io sono in crisi. Andrà di merda» si lamenta l'ispanico, rivolgendo un'occhiata disperata alla donna che è arrivata in suo soccorso per aiutarlo con il brano.

«Macché. Hai una bella voce, parte del testo è in spagnolo. Ce la farai» commenta lei. «Su, riprendiamo?»

Pablo annuisce, anche se è poco convinto.


You can make me feel so weak
And what is the cost
Me amas no mas
Siempre todos tan concientes


«Andrà bene, caspita se sei bravo!» esclama la donna. «Ma non dimenticarti di spingere nel ritornello, chiaro?»

Pablo annuisce. «Ricevuto!»


«Vediamo un po'... la suono al pianoforte, d'accordo?»

«Mitchell, sei sicuro?» chiede la donna.

Lui sorride. «Certo. Sono sempre sicuro di me.»

«Bene, fammi sentire.»


So tell her stranger
Who, who you are
Why won't you tell her
Who, who you are
So tell her stranger
Who you are
Why won't you tell her
Who, who you are


«Attento al falsetto, Mitchell. Troppa aria nelle corde vocali» lo riprende la donna.

«Okay, ci riprovo. Però sta uscendo bene» dice lui.

«Sì, ma controllati di più. Non c'è bisogno di spingere troppo, è pur sempre un brano soul» prosegue lei.

«D'accordo, lo terrò a mente.»


Katie Sun sorride in direzione della telecamera. «I preparativi per i nostri ragazzi non sono stati facili. Serj pare averli messi in difficoltà. Bene, ora vedremo cosa è successo durante le esibizioni. Chi volerà dritto ai live e chi sarà costretto a tornare a casa? Scopritelo con me!»


I ragazzi sono pronti, o almeno così sembra.

«Oddio, che ansia! Andrà male, me lo sento...» dice Andreas tra sé, rimanendo in disparte dal resto del gruppo.

Da quando i cinque sono arrivati negli studi di Serj lui non ha rivolto la parola a nessuno, fatta eccezione per quel piccolo diverbio avvenuto con Felix.

«Spaccheremo tutto! Felix, sei pronto? Mi raccomando eh!» strilla PQ Killer, con il suo immancabile cappellino giallo canarino in testa.

«Calmati, però» gli suggerisce Felix, giocherellando con una delle sue treccine.

«Vedrete che spettacolo!» si pavoneggia Mitchell, stravaccato sul divano con fare rilassato.

Pablo sta ripassando il testo e si tortura la zip della felpa che indossa, mentre tenta invano di non agitarsi sul tappeto.

«Pablito, sei pronto?» lo apostrofa PQ Killer.

«Prontissimo! Ragazzi, dai, diamoci tutti un abbraccio di incoraggiamento!» propone l'ispanico, sorridendo cordiale ai suoi compagni.

Tutti si lasciano prendere dall'entusiasmo, tranne Andreas che si limita a fissare la scena con fare schifato.

«Stupidi plebei» grugnisce tra i denti.


I cinque partecipanti entrano nella grande sala in cui si terranno le esibizioni e si trovano di fronte Serj Tankian in persona.

Lui si alza e si accosta a loro per salutarli con strette di mano e pacche sulle spalle.

«Come state? Vi piace qui?» domanda ai suoi ragazzi.

«È una favola!» replica Pablo con entusiasmo.

«Concordo, è un posto da urlo!» strepita PQ Killer.

«Bene, sono contento che vi siate trovati bene. Andate a prepararvi, manderò Cindy a chiamarvi non appena sarà il vostro turno. Ehi, buona fortuna!»

Serj allarga le braccia e tutti si stringono in un abbraccio collettivo, riuscendo a coinvolgere anche lo scorbutico Andreas.


Cindy, una giovane sui vent'anni, entra nel backstage improvvisato e annuncia: «Mitchell, tocca a te».

Il ragazzo biondo si alza di scatto e si avvia nella grande sala senza guardarsi indietro. Raggiunge il pianoforte e si siede sul seggiolino, poi solleva il capo e sorride a Serj.

Quest'ultimo comincia a parlare con calma e pacatezza. «Mitchell O'Shea interpreterà Who You Are di Mihail. Ti ascolto».

Il ragazzo posa le dita sui tasti con fare esperto, cominciando a produrre i primi accordi. È un arrangiamento particolare, il suo timbro è graffiante e adatto al brano. Esegue la canzone senza commettere particolari errori, e infine si alza e si posiziona in piedi di fronte al suo giudice.

Serj, seduto su un divano in pelle rossa, l'ha ascoltato con attenzione.

«Grazie, Mitchell. Ci vediamo dopo» lo congeda, per poi annunciare il prossimo concorrente.

Poco dopo, Felix Morgan raggiunge Serj e si siede su una sedia, imbracciando per bene la sua chitarra.

«Redemption Song è un brano impegnativo e suggestivo, è l'interpretazione che conta» dice Serj, osservando il ragazzo con le treccine. «Ti prego, emozionami.»

Felix annuisce ed esegue i primi accordi, spostando le dita con fare incerto. La sua voce trema leggermente mentre esegue il brano, ma le emozioni sgorgano a fiotti da lui, raggiungendo il cuore di chi lo ascolta.


Emancipate yourselves from mental slavery
None but ourselves can free our minds


Su questi due versi, Felix imprime più enfasi e aumenta la pressione sulle corde della sua chitarra.

«Grazie, Felix. A dopo» lo saluta Serj, per poi attendere il prossimo a esibirsi.

«Eccomi!» annuncia PQ Killer, presentandosi di fronte all'asta che ospita il microfono. Sfila l'oggetto dal supporto e si sistema meglio il cappellino sulla testa.

«Sono curioso di sentire cosa combinerai con Drake. Prego» lo incoraggia Serj.

La base parte e subito PQ Killer comincia a muoversi per la stanza, camminando come se si trovasse nel ghetto di una grande città e fosse il padrone del mondo. Interpreta perfettamente il ruolo di un trapper che ha tanto da dire. Il suo flow è palpabile, gli calza a pennello, anche se un forte effetto autotune maschera la sua voce rendendola quasi irriconoscibile.

«Grazie mille anche a te, ci vediamo più tardi» dice Serj, lasciandosi sfuggire un lieve sorriso.

È il turno di Andreas, il quale fa il suo ingresso in scena con movimenti studiati e contenuti, come se volesse dimostrare di essere piuttosto sicuro di sé, nonostante fino a poco fa stesse andando nel panico.

«Ciao Andreas. Hai preparato Englishman In New York di Sting. Sono curioso di ascoltarti.»

Andreas si lascia sfuggire un sorriso studiato. «Certo, Serj. Sono qui per stupirti.»

Il cantante dei System Of A Down spalanca leggermente gli occhi, mostrandosi un poco stranito dall'atteggiamento strafottente del ragazzino.

«Prego, allora» taglia corto.

Andreas si posiziona di fronte all'asta e non tocca neanche il microfono. Intreccia le mani sul petto e attende che la base parta, poi comincia a cantare.

La sua voce è abbastanza comune, ma è intonato e sa controllare l'emissione vocale piuttosto bene. Avrebbe preferito suonare la sua chitarra durante l'esibizione, ma stavolta ci ha rinunciato per concentrarsi sull'interpretazione.

«Bene, Andreas. Puoi andare, ora è il turno dell'ultimo partecipante» lo congeda in fretta Serj.

Dopo essere stato chiamato da Cindy, fa il suo ingresso nella sala Pablo Martinez. Sembra piuttosto agitato e Serj non riesce a far a meno di chiedergli come si sente.

«Insomma, sto bene, ma... vedremo come andrà. Per me è stato molto difficile imparare questa canzone, non la conoscevo e...»

Serj gli sorride bonario e solleva appena una mano per farlo tacere. «Non preoccuparti. Concentrati e fammi sentire che sai fare. Il resto non conta.»

Il ragazzo ispanico annuisce e cala sugli occhi i suoi occhiali da sole a specchio. Indossa una camicia hawaiana gialla con stampe arancioni, un paio di pantaloni bianchi larghi che paiono quelli di un pigiama, e un paio di sneakers verde fluorescente. Il suo capo rasato a zero riflette la luce dei faretti presenti sul soffitto e sulle pareti della sala.

«Ho preparato una versione acustica con la chitarra» annuncia Pablo a Serj, poi afferra una delle chitarre presenti nella stanza e si accuccia sul pavimento.

Il giudice lo osserva attentamente, chiedendosi che intenzioni abbia. «Quindi... March Against Me dei Ill Niño in chiave acustica» annuncia infine.

Pablo attacca con la voce, facendo seguire subito il suo strumento di accompagnamento. Il timbro ricorda un po' quello di Álvaro Soler, e il modo di eseguire il brano anche: Pablo stravolge la canzone latin metal rendendola quasi reggaetton, per quanto la sola chitarra acustica glielo consenta.

Un arrangiamento sicuramente particolare, che mette ancora una volta in luce le attitudini del concorrente.

«D'accordo, Pablo. Ci vediamo dopo. Ora mi prenderò un attimo per riflettere, dovrò capire chi di voi merita di volare con me ai live.»

Il ragazzo sorride cordiale e corre nuovamente dai suoi compagni.


«Serj non si è sbilanciato, si è limitato a salutarci e basta» borbotta Pablo preoccupato, fissandosi le mani.

«A me ha sorriso» afferma PQ Killer, giocherellando con il suo cappellino.

«Non significa niente» gracchia Mitchell, guardando in cagnesco il trapper.

«Invece sì. Vedrai che mi prenderà, ai live serve uno come me! Butterò giù il Fonda con i miei bassi a palla!» si pavoneggia PQ Killer con fare strafottente.

«Su, non litigate» cerca di calmarli Felix.

«Tu hai stonato, treccina» lo sbeffeggia Andreas, che da qualche minuto è divenuto finalmente più loquace.

«Senti, tu apri bocca solo per insultare gli altri, stronzo?» lo attacca il trapper, facendo per alzarsi dal divano.

«Calmatevi!» tuona Pablo.

Proprio in quel momento fa il suo ingresso Cindy. «Tesori, Serj vuole vedervi. Tutti insieme.»


Mitchell, Pablo, PQ Killer, Andreas e Felix stazionano in piedi di fronte a Serj, uno accanto all'altro. Sono in attesa di un qualche commento e istintivamente si stringono in un abbraccio fraterno, circondando l'uno le spalle dell'altro.

I battibecchi e le divergenze sembrano essersi dissolti come neve al sole, i cinque paiono amici per la pelle e si mostrano solidali l'uno con l'altro.

«Ragazzi miei, ho apprezzato davvero molto le vostre esibizioni. Mi avete colpito, ognuno di voi ha fatto un suo particolare arrangiamento e siete stati in grado di emozionarmi.»

«Ma...?» sussurra Pablo, stretto tra Mitchell e PQ Killer.

«Ma purtroppo devo scegliere solo tre di voi. Sarà difficile, ma devo farlo.»

«Lo sappiamo» dice Andreas.

«Ora vorrei parlare nello specifico delle vostre esibizioni. Andreas, avrei preferito vedere un po' più di presenza scenica da parte tua, ma su questo si può lavorare. Per il resto, hai cantato molto bene. Pablo, la tua reinterpretazione di un brano latin metal è stata veramente originale, mi ha fatto capire che sai come rendere un brano tuo. PQ Killer, hai un flow pazzesco e sai come tenere l'attenzione su di te. Per il tuo genere, vai forte. Mitchell, il brano di Mihail non è facile, ma tu gli hai dato una nuova chiave di lettura con l'arrangiamento al pianoforte. Felix, be', la tua interpretazione di Redemption Song è stata intensa, anche se ci sono state delle imprecisioni a livello vocale. Siete stati tutti bravi, ma come ben sapete, devo fare una scelta, per quanto sofferta.»

I cinque ragazzi si tengono ancora più stretti e fanno fatica a tenere lo sguardo fisso sul loro giudice.

«Bene, ora farò i nomi dei due ragazzi che verranno eliminati.»

Serj fa una pausa a effetto e...





NOTE FINALI

Cari lettori, eccoci giunti in fondo al primo capitolo del SOAD-Factor!

La sfida di questo primo step sarà indovinare chi sarà eliminato!

Riepiloghiamo le opzioni:

  • PQ Killer;

  • Mitchell O'Shea;

  • Andreas;

  • Pablo Martinez;

  • Felix Morgan.

Dovrete indovinare chi non ha superato le selezioni, e otterrete 0,5 punti per ogni risposta corretta, per un massimo di 1 punto.

Come vi ho spiegato in alto, dovrete inviarmi le risposte esclusivamente IN PRIVATO, non scrivetele nelle recensioni! E come già detto, terrò io il conto di tutti i punti che avrete accumulato nel corso della storia, e infine decreterò il vincitore facendo la somma dei punti!

Avete tempo fino alla mezzanotte del 26 gennaio per inviarmi le risposte. Le risposte scritte nelle recensioni o inviate dopo la data stabilita non saranno prese in considerazione nel conto dei punteggi!

Detto questo, se volete lasciare un commento per farmi sapere che ve ne pare dei personaggi e della storia, potete farlo tranquillamente ^^

Vi aspetto e spero che il primo capitolo vi sia piaciuto :D

Grazie a tutti i partecipanti e a chi leggerà e recensirà senza partecipare, a chi si fermerà per pura curiosità e a chi skipperà la storia a priori!!!!

Ci sentiamo il 27 gennaio con il secondo capitolo ♥

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Capitolo 2
*** 2° Home Visit ***


ReggaeFamily

«Il primo concorrente che dovrà tornare a casa, e non potrà proseguire la sua avventura a SOAD-Factor è...»

I cinque si stringono ancora più forte l'uno all'altro, fissando con estrema ansia il loro giudice.

In sottofondo c'è una melodia che incute ancora più ansia, giusto per aumentare ulteriormente la suspense.

Serj sospira. «Pablo Martinez.»

L'ispanico scioglie l'abbraccio e si allontana dai suoi compagni, accostandosi a Serj. «Grazie per quest'esperienza.»

L'altro gli rivolge un'occhiata dispiaciuta. «Sei stato bravo, ma c'è ancora tanto da lavorare per te. Sono certo che ce la farai.»

Serj, detto questo, si alza e regala un breve abbraccio al giovane che è appena stato eliminato.

«Grazie davvero, e buona fortuna a tutti!» esclama il ragazzo, gli occhi scuri appannati di lacrime.

«Buona fortuna anche a te, Pablito!» strilla PQ Killer.

Il giovane esce dalla stanza, ma ancora la tensione generale non è finita.

«Bene» riprende Serj, senza rimettersi a sedere. «Il secondo concorrente che dovrà interrompere qui la sua esperienza a SOAD Factor è...»

I quattro adolescenti rimasti lo mangiano con gli occhi, aspettando con il fiato corto l'ultimo verdetto.

Il cantante dei System chiude per un attimo gli occhi, poi infine dice: «Andreas».

Quest'ultimo si scrolla di dosso i suoi compagni e fa un passo avanti, guardando il suo ex giudice con aria scettica. «Sinceramente non me l'aspettavo. Credevo avessi apprezzato.»

Serj rimane imperturbabile. «Andreas, dovevo fare una scelta. È stato difficile, ma in te non ho trovato le caratteristiche che cerco. Mi dispiace.»

Il ragazzo grassottello rivolge un'occhiata sprezzante tutt'attorno, poi esce dalla stanza senza dire una parola.

I tre adolescenti rimasti saltano praticamente addosso a Serj.

«Hai scelto bene, te lo assicuro!» strilla PQ Killer. «Anche se io avrei fatto fuori Mitchell e avrei tenuto Pablito» aggiunge.

Mitchell gli molla uno scappellotto. «Fottiti, Killer.»

«Ragazzi, avremo da lavorare, preparatevi!» li ammonisce Serj con un sorriso.

Tutti e tre annuiscono.



«So che per Serj è stata dura e probabilmente non è riuscito ad accettare le drastiche modifiche che ho apportato al brano di quella band latin metal. Non importa, io sono felice di essere arrivato fin qui, porterò sempre con me quest'esperienza magnifica!»


«Se ne pentirà, me lo sento. Felix è un incapace, Killer è un fallito e Mitchell... be', forse lui ha del potenziale. Io proseguirò per la mia strada, non mi serve questa stupida gara per mettermi in gioco!»





2° Home Visit





«Ciao a tutti e benvenuti al secondo Home Visit di questa prima edizione di SOAD-Factor! Sono sempre io, la vostra Katie Sun, e sono lieta di annunciarvi che oggi vedremo come se la sono cavata i ragazzi della categoria Over, capitanati dall'entusiasta ed eccitatissimo Shavo Odadjian!» esordisce la presentatrice, per poi dar spazio al solito video di presentazione con tanto di scritte a caratteri cubitali.


È GIUNTO IL MOMENTO PER I RAGAZZI DELLA CATEGORIA OVER


TUTTI E CINQUE SONO DETERMINATI


ASPIRANO AI LIVE E FARANNO DI TUTTO PER RAGGIUNGERE L'OBIETTIVO


CHI TRA


BEATRIX SULLIVAN


ALEX MOSES


MEREDITH


MARY ALLEN


E PETER FITZGERALD


PASSERÀ IL TURNO


E ACCEDERÀ DIRETTAMENTE AI LIVE?


Quando questo finisce, Katie sorride alla telecamera e prosegue: «Ora, andiamo a vedere cosa Shavo ha assegnato ai ragazzi e quale location ha scelto per loro!».



Il video comincia con una ripresa panoramica sulla città di Los Angeles, e poco dopo appare la scritta Los Angeles, Green Studios.

Un furgoncino rosso si arrampica lungo un sentiero sterrato, finché non si parcheggia quasi in cima alla collina. Tutto intorno sorge un imponente bosco, il quale nasconde quasi alla vista un casolare di campagna molto bello e grande.

Cinque figure un po' confuse scendono dal furgoncino, guardandosi attorno.

«Oh, mio dio! Che posto orribile, rischierò di cadere dai miei tacchi» squittisce una bionda ossigenata, fissando con disappunto il sentiero sterrato che conduce al casolare. «Mi sa che avrò bisogno di un bel ragazzo che mi aiuti» aggiunge poi con voce stridula, voltandosi a fissare insistentemente un palestrato accanto a sé.

«Dolcezza, puoi anche toglierti le scarpe, così risolvi il problema» la apostrofa un'altra ragazza, la quale è abbigliata con vestiti semplici.

«Meredith ha ragione» interviene il palestrato, lanciando un'occhiata di fuoco alla bionda. «Così i tuoi piedi saranno più sexy e io potrò curare tutte le tue ferite» sussurra.

«Peter, sei disgustoso!» sbotta un ragazzo dai lunghi e lisci capelli neri, scuotendo con fare disgustato il capo.

Un'altra ragazza di circa trent'anni se ne sta in silenzio a guardarsi attorno, ed è la prima ad avviarsi verso il casolare, stanca di sentire le stronzate di quel branco di idioti.

«Mary, aspettaci!» strilla la bionda, rischiando di ruzzolare già dalle sue vertiginose scarpe con tacco di almeno venti centimetri, tutte rosa e ricoperte di strass.

Mary la ignora ed entra subito nel casolare, lasciando il portone spalancato. Si guarda attorno e sbianca, rendendosi conto che in quella grande sala ombreggiata dal bosco circostante è pieno di strumenti musicali bellissimi, tra cui un violino stupendo.

Tutti presto la raggiungono, con Peter che sorregge senza alcuno sforzo la bionda, tenendola per i fianchi.

«Beatrix, mi chiamo Beatrix, ma per tutti voi sono Trixie!» pigola la ragazza, sbattendo le ciglia stracolme di mascara in direzione di Peter.

Meredith sospira e scuote il capo, guardando con scetticismo il ragazzo dai capelli lunghi. Questi, infatti, mostra un look molto dark, con tanto di abiti neri in pelle che aderiscono perfettamente al suo corpo esile e mortalmente magro, e un pesante strato di fondotinta bianco a rendere ancora più cadaverico il suo viso smunto.

«Sei inquietante, amico» lo apostrofa Meredith.

«Ragazzi, guardate!» strepita Peter, mentre un enorme schermo si illumina, posto nella parete sinistra della grande sala.

Tutti si assiepano li accanto e poco dopo il viso sorridente e amichevole di Shavo sboccia in una marea di microscopici pixel.

«Caspita se è bello!» cinguetta Beatrix, schiudendo appena le labbra carnose tinte di bordeaux.

«Ciao a tutti, amici! Ehi, come ve la passate? Vi piace questa location nei pressi del Beachwood Canyon? Vi trovate nei Green Studios, un luogo magico in cui tanta musica è stata creata! Oh, è fottutamente figo!»

Tutti e cinque esultano come fossero allo stadio, unendosi all'entusiasmo smodato del loro giudice.

«Allora, vorrei partire subito con le assegnazioni, ricordandovi che avrete ventiquattro ore per preparare il vostro brano nel modo migliore! Dovete sorprendermi, lasciarmi a bocca aperta, perché potrò portare solo tre di voi ai live!» prosegue Shavo, rabbuiandosi un poco.

«Sentiamo» commenta Meredith con interesse.

«Comincerei da Mary. Per te ho pensato a un brano che possa mettere in luce le tue capacità canore, che secondo me devono ancora esplodere. Rolling In The Deep nella versione di Aretha Franklin, ecco cosa dovrai eseguire. So che Adele ha fatto un capolavoro con la sua cover, ma voglio sentire l'intensità di Aretha, ma cerco anche la tua identità. Mi raccomando!»

Mary si copre il viso con le mani. «Oddio, non so se ne sono in grado...»

«Meredith, ora viene il tuo turno. Per te ho scelto un brano potente, che ti faccia scatenare come hai fatto durante i Bootcamp con il brano delle Hole. Fammi sognare con Standing In The Way Of Control dei Gossip!» annuncia Shavo, gasato ed eccitato. Si agita leggermente sul divanetto in pelle rossa che occupa.

Meredith solleva trionfante un pugno al cielo. «Sì, cazzo!» strepita.

«Caspita» mormora Mary.

«Peter, tu invece eseguirai un pezzo storico di Elvis. It's Now Or Never metterà a nudo gli studi classici che hai affrontato, sono certo che non mi deluderai» dice Shavo con fare solenne.

«Che cosa?! Ma è magnifico, farò del mio meglio!» strilla Peter, abbracciando più forte Beatrix, che ancora se ne sta con gli occhi sgranati a fissare il suo giudice sull'enorme schermo.

«Non è credibile che un palestrato completamente ricoperto di tatuaggi canti Elvis» bofonchia Alex tra sé.

«Alex, so che tu hai una buona propensione per il metal, per il canto in growl e scream, come hai dimostrato già in precedenza. Ma sappiamo entrambi che per questo talent certe caratteristiche non bastano. Perciò voglio sentirti cantare, senza però perdere la tua identità. Prepara Digging The Grave dei Faith No More e dimostrami cosa sai fare.»

«Ma che roba è? I Faith No More? Andiamo!» sbotta Alex, che forse si aspettava quantomeno un brano degli Slipknot.

«Adoro i Faith No More, non sai quanto sei fortunato!» dice Meredith, lanciandogli un'occhiataccia.

Shavo sospira. «Oh, e per finire, Beatrix. Voglio sentirti su un brano di Pink, ci stai? Prepara Stupid Girls e fatti valere!» conclude.

La bionda ossigenata squittisce e si libera dalle braccia di Peter, accostandosi maggiormente allo schermo come se volesse abbracciarlo. «Shavo, tesoro mio! Mi hai assegnato la mia preferita di Pink, grazie! Non ti deluderò!» pigola.

Tutti la guardano straniti e si lasciando sfuggire sospiri e risatine.

«Ci vediamo domani, non vedo l'ora di ascoltarvi, fratelli!» conclude Shavo, poi ricorda a tutti che un vocal coach sarà a loro disposizione per aiutarli con le canzoni.

Infine lo schermo diventa nero e nella sala cala uno strano silenzio.



«I ragazzi hanno lavorato sodo per un giorno intero, con l'unico scopo di conquistare Shavo! Andiamo a dare un'occhiata ai loro preparativi!» annuncia Katie Sun, per poi lasciare spazio a un altro video.



I Green Studios sono grandi e spaziosi, ogni ragazzo riesce a trovare il suo posticino dove provare.

Alex sbuffa e legge ancora una volta il testo della canzone dei Faith No More.

«Cosa c'è che non va?» gli chiede la vocal coach, osservandolo con attenzione.

«Questa roba è una merda! Non mi piace affatto, non fa per me» ammette il ragazzo magro e pallido, con addosso i suoi soliti abiti monocromatici e il trucco bianco sulla faccia.

«Alex, hai deciso di partecipare a SOAD-Factor, e ora devi metterti d'impegno. Ricordati quello che ti ho detto prima: quando ci sono dei punti in cui il suono va sostenuto, tu tienilo alto e non mettere aria nelle corde vocali. Riprova.»

Lui sbuffa ancora. «Che palle, e va bene...»

La base riparte e Alex riprende a cantare.


It would be wrong to ask you why
Because I know what goes inside
Is only half of what comes out
Isn't that what it's about?
To remind us were alive,
To remind us were not blind,
In that big, black hole comfortable


Digging the grave, I got it made

Let something in, or throw something out?
You left the door open wide


«Alex, ascolta: qui, quando c'è il oooh, oooh, oooh, devi tenere il suono alto e compatto! Senti come lo fa Mike Patton?» suggerisce la vocal coach, facendo partire il brano a un punto ben preciso. «Lui è consapevole e non esita, capito? Se vuoi conquistare Shavo, devi essere sicuro di te. Forse non sarà il brano della tua vita, ma ora devi prepararlo al meglio!»

Alex annuisce. «Suono alto, senza aria, compatto. Okay.»

«E sii energico, andiamo! Questo brano è molto potente e si deve sentire quando lo esegui.»

Il ragazzo alza gli occhi al cielo. Deve lavorare ancora molto.



Peter e Beatrix si trovano nella grande sala in cui si svolgeranno le esibizioni, attendono la vocal coach e intanto provano i loro brani.

«Hai intenzione di ballare così anche domani?» chiede Peter, osservando i movimenti sensuali e quasi volgari della bionda, la quale tiene il microfono in maniera equivoca e non fa che strofinare il corpo sull'asta.

«Certo, devo assolutamente fare colpo, e poi il pezzo lo richiede, mio caro e ingenuo Pete!» squittisce, poi riprende a cantare, lanciandosi nel ritornello con tutta se stessa.


Maybe if I act like that, that guy will call me back
Porno Paparazzi girl, I don't wanna be a stupid girl
Baby if I act like that, flipping my blond hair back
Push up my bra like that, I don't wanna be a stupid girl


«Ah, sei sexy» commenta lui, seduto di fronte al pianoforte.

«Lo so! E come dice la canzone? Forse se faccio così, quel ragazzo mi richiamerà. E Shavo potrebbe rimanere ammaliato da me!» cinguetta, continuando a muoversi a ritmo di musica.

La vocal coach entra proprio in quel momento e subito punta gli occhi su Beatrix, con fare critico. Incrocia le braccia sul petto ed esordisce: «Ascoltami bene. Okay, il tuo è un brano dalla forte carica erotica, ma non stiamo girando un film porno. Datti una calmata. Anche nella sensualità c'è arte, e ci vuole un certo equilibrio».

La bionda si immobilizza e sembra un po' a disagio. «Mi scusi, eh, ma io...»

«Pink è un'artista di tutto rispetto, che merita di essere interpretata nel modo giusto. Il suo brano, al contrario di ciò che tu potresti pensare, è una chiara critica alla stupidità femminile e al suo vendersi per far colpo su un uomo. Cerca di metterti in testa questo messaggio e non esagerare, chiaro? E ora ricomincia, voglio vedere cosa fai.»

La bionda obbedisce senza ribattere, non se la sente di contraddire quella donna così sicura di sé.

Peter, intanto, prova a concentrarsi sul testo di It's Now Or Never; un po' lo conosce, ma deve imprimerlo al meglio nella sua mente. L'assegnazione di Shavo lo mette in ansia, Elvis è il re della musica, specialmente per uno come lui.

Prova gli accordi sul pianoforte, vuole suonare quella canzone in chiave acustica, come ha sentito fare una volta al suo insegnante di piano al conservatorio.

La vocal coach, dopo aver dato ancora delle dritte a Beatrix, le consiglia di prendersi una pausa e di non assumere zuccheri prima di cantare, perché la sua voce ne risente.

La bionda lascia la stanza un po' abbattuta.

Peter solleva lo sguardo dai tasti bianchi e neri e osserva la vocal coach, che nel frattempo si è sistemata in piedi accanto al pianoforte.

«Fammi sentire come siamo messi» lo incoraggia la donna.

Lui annuisce e comincia la sua esecuzione.


It's now or never,
Come hold me tight
Kiss me my darling,
Be mine tonight
Tomorrow will be too late,
It's now or never
My love wont wait.


«Molto bene, e ricordati di non spingere troppo sul finale. Elvis era molto delicato nel cantato, e la sua caratteristica era che riusciva comunque a risultare potente e a emozionare. Questo brano ha bisogno sì di tecnica, ma soprattutto di emotività. Mi piace la tua versione con il pianoforte.»

Peter sorride felice. «Devo ringraziare il mio insegnante di piano al conservatorio» replica.

«Ottimo. Provala ancora e perfeziona la memorizzazione del testo, ti sento ancora insicuro. Ci vediamo più tardi.»

«D'accordo.»



«Oh, andiamo, vacci giù pesante con il twang! Comprimi il suono, ma non spingerlo tutto in avanti!» consiglia la vocal coach a Meredith, la quale si sta impegnando davvero tanto per eseguire il brano dei Gossip.

«Certo, capisco...»

«Non si tratta di un brano in cui usare il falsetto, non c'entra niente. Devi essere potente e darci dentro! Suono compresso, puoi variare il volume della tua voce, ma esci dal falsetto! Riproviamo lo special!»

Meredith annuisce e riprende a cantare, seguendo i buoni consigli della donna che le sta di fronte.


standing in the way of control
we live our lives
because we're standing in the way of control
we either live our lives
because we're standing in the way of control
we live our lives
because we're standing in the way of control
we either live our lives, lives, lives


«Ottimo growl sull'ultima parte, bravissima! Così, se continui così non puoi che andare alla grande!»

«Grazie» risponde la ragazza.

Mary assiste alla scena con ammirazione, pronta anche lei a lavorare con la vocal coach. Quest'ultima, infatti, subito si concentra su di lei.

«Aretha Franklin, non Adele. Mi raccomando» precisa, mentre Mary imbraccia la sua chitarra.

«Bene» afferma, per poi dar vita ai primi accordi.


We could have had it all
(You're gonna wish you never had met me)
Rolling in the deep
(Tears are gonna fall, rolling in the deep)
You had my heart inside of your hand
(You're gonna wish you never had met me)
But you played it, to the beat
(Tears are gonna fall, rolling in the deep)


«Bene, ma devi ancora lavorare sull'interpretazione. Devi essere più coinvolta. Ricorda che sia Aretha che Adele sono in grado di emozionare, anche se in maniera diversa. Torno a sentirti più tardi, complimenti a entrambe» conclude la vocal coach.

Le due ragazze le sorridono e si scambiano un'occhiata entusiasta.

«Spaccheremo tutto, vedrai» dice Meredith.

L'altra accenna un sorriso. «Speriamo.»



«È giunto il momento di assistere alle esibizioni, vedremo come i ragazzi della categoria Over se la sono cavata sul palco degli Home Visit. Saranno riusciti a entusiasmare Shavo? Scopriamolo insieme!» commenta la presentatrice.



Shavo fa irruzione nella stanza in cui i ragazzi sono in attesa di essere chiamati. Non gli piace essere formale, così ha deciso di far visita ai suoi artisti.

«Fratelli! Datemi un abbraccio!» esclama, allargando le braccia.

La prima a balzare in piedi, rischiando di ruzzolare giù dai tacchi, è Beatrix. Si avvicina ancheggiando al bassista e lo stringe in un forte abbraccio, premendo il suo seno prosperoso sul petto magro di lui.

«Shavo, è così bello rivederti!» miagola.

Peter li raggiunge dà una gomitata sulle costole alla bionda, rivendicando a sua volta il suo abbraccio. Anche gli altri tre ragazzi si uniscono a quel gesto, facendo quasi scoppiare Shavo a piangere.

Lui li guarda uno a uno con occhi lucidi. «Sappiate che sarò molto addolorato quando dovrò eliminare due di voi. Vi voglio bene, ragazzi! Forse non sono il giudice più adatto per voi...»

Tutti gli sorridono felici.

«Non dirlo neanche per scherzo, capito?» si rivolta Meredith.

«Io sono così orgogliosa di essere nella tua squadra» cinguetta Beatrix.

«Siamo i migliori» afferma Peter, mollandogli una pacca sulla spalla.

Alex e Mary annuiscono.



Il primo a esibirsi è Peter Fitzgerald. Il ragazzo indossa una t-shirt bianca attillata e dei jeans a sigaretta con il risvoltino. Sulle braccia esposte campeggiano i suoi numerosi tatuaggi, che paiono quasi scolpiti sui muscoli tonici.

Si accomoda dietro il pianoforte e lancia un'occhiata a Shavo.

Il suo giudice fatica a stare seduto sul divano posto nella grande sala delle esibizioni, tanto è eccitato all'idea di assistere alle esibizioni dei suoi ragazzi.

«Bene, Peter, voglio sentirti con It's Now Or Never» lo incoraggia il bassista con un grande sorriso a illuminare il viso pallido.

Peter annuisce e posa le dita sui tasti. Comincia a eseguire il suo brano in chiave acustica, destreggiandosi tra accordi e lievi e studiate variazioni nella linea vocale, interpretando il brano con molta passione e precisione.

Quando conclude, Shavo rischia di scoppiare in lacrime. È evidentemente commosso e fatica a parlare.

«Okay... puoi andare» bofonchia, toccandosi appena gli angoli degli occhi.

Il venticinquenne sorride soddisfatto, si rende conto che ha colpito il suo giudice.

Poco dopo, lascia la stanza, facendo poi spazio al prossimo concorrente.

Mary Allen si piazza al centro della stanza, si accomoda su una sedia e imbraccia la sua chitarra acustica.

«Mary, sei pronta? Sei agitata?» si preoccupa Shavo, ancora provato dall'esibizione di Peter.

«Un po'. Sono pronta.»

Il giudice annuisce. «Rolling In The Deep» annuncia.

La ragazza esegue gli accordi sul suo strumento, abbassando il capo per fissare le corde e le sue dita che si spostano su di esse.

La sua voce è un sibilo basso, delicato, dolce, che subito scatena in Shavo molte emozioni, facendo così scivolare alcune lacrime sulle sue guance.

Mary è precisa e toccante nell'esecuzione, la sua voce trema appena per l'emozione.

Infine solleva il capo e sorride timidamente al suo giudice.

«Grazie Mary» sussurra lui, trattenendo un singhiozzo.

Lei si alza e lascia la sala.

Shavo annuncia l'ingresso di Meredith e si prepara a subire un altro attacco alla sua emotività. Forse non è davvero il giudice adatto per una competizione del genere, non sa se riuscirà davvero a eliminare due ragazzi stasera.

Meredith, vestita in maniera molto sobria e con passo sicuro, raggiunge il suo microfono e lo sfila subito dall'asta, lanciando un'occhiata a Shavo.

Lui ricambia e le sorride. «Fammi sentire cosa sai fare» proclama.

La base di Standing In The Way Of Control parte e subito Meredith comincia ad agitarsi a ritmo, facendosi immediatamente trascinare dal groove potente e incalzante.

Si esibisce in un twang preciso e pulito, spingendo quando serve, ma non troppo, per conferire al brano la giusta energia e non creare un dislivello troppo accentuato tra strofe, ritornello e special.

Shavo viene investito da una scarica di adrenalina e si rende conto di aver azzeccato con lei, assegnandole una canzone che non poteva essere più adatta di così.

Meredith conclude l'esecuzione, poi fa un piccolo inchino e, senza dare il tempo a Shavo di dire qualcosa, lascia la stanza di corsa, come una furia.

«È matta?» si chiede il giudice, gli occhi che brillano per l'eccitazione. Si sta gasando parecchio.

Dopodiché, arriva Beatrix Sullivan. Indossa abiti succinti e ricoperti di paillettes e strass, cammina ancheggiando sui suoi tacchi alti e si accosta a passo spedito verso il microfono.

Rivolge una lunga e intensa occhiata a Shavo, mentre lascia scivolare la mano sull'asta contro cui preme lentamente il corpo formoso e poco coperto.

Il bassista è a disagio, si agita un poco sul divanetto e le sorride in imbarazzo. «Okay... Beatrix, esegui pure il...»

«Puoi chiamarmi Trixie, tesoro» miagola con voce suadente.

«Ehm... Trixie, d'accordo. Puoi eseguire Stupid Girls di Pink, ti ascolto» conclude il bassista.

La base parte e subito la bionda dalla carnagione olivastra prende a ballare sensualmente attorno all'asta del microfono, tenendo lo strumento con fare equivoco e piuttosto volgare.

Non dà molta importanza al canto, fa leva sugli ormoni maschili di chi la sta osservando, sperando che Shavo la noti e impazzisca per lei.

Il giudice è veramente imbarazzato, però deve ammettere che Beatrix sta conferendo al brano di Pink la giusta carica erotica, anche se forse sta un po' esagerando.

Lei conclude e, prima di lasciare la stanza, cammina verso di lui e si china per baciarlo sulla guancia. «Spero ti sia piaciuto lo spettacolo» mormora, poi si raddrizza e agita il fondoschiena di fronte ai suoi occhi, mentre lascia la sala.

Shavo è paonazzo e non vede l'ora che arrivi Alex Moses, che almeno eviterà di provarci spudoratamente con lui.

Il ragazzo dai lunghi e lisci capelli neri entra nella sala con passo strascicato, un po' ingobbito. Si piazza di fronte al microfono e guarda appena il suo giudice.

«Alex. Sono curioso di sentire Digging The Grave» dice il bassista, per poi sospirare appena.

«Bene.»

Alex non si è lasciato abbattere dal fatto che il brano che doveva preparare non gli piace. Lui ascolta musica estrema, musica con i controcazzi. Non sa neanche chi sia questo Mike Patton né tanto meno questa band che la vocal coach ha idolatrato mentre gli dava consigli su come cantare.

Però ci mette impegno e si nota da come tiene bene le note, e in fondo ci sono dei punti della canzone in cui può screamare senza problemi, tornando per un po' nel suo elemento.

Si impegna a ricordare i consigli della vocal coach e Shavo se ne accorge, è molto contento e riesce ad avvertire l'energia giusta all'interno del brano.

Quando Alex finisce, il bassista si alza e gli si accosta, sollevando il pugno destro. L'altro lo guarda stranito, poi capisce che vuole che si scambino un fist bump e solleva a sua volta il pugno, facendo scontrare maldestramente le nocche contro quelle dell'altro.

«Grazie Alex, ci vediamo dopo!» esulta Shavo tutto contento.



I ragazzi sono agitati, tutti tranne Beatrix.

«Vedrete, mi sceglierà! Dovevate vedere come mi osservava... mi desiderava, era talmente palese» cinguetta, mentre si ritocca il trucco, seduta su una poltroncina nera.

Tutti sono in attesa che Shavo li chiami per comunicare loro chi verrà eliminato e chi andrà ai live, e non fanno troppo caso alle parole della bionda.

«Come sono andato?» chiede Peter agli altri, strofinandosi le mani sulle braccia tatuate.

«Bene» mormora educatamente Mary.

«Chissà se quella canzone mi ha portato fortuna...» borbotta Alex.

«Si notava che non ti piaceva molto» commenta Meredith, passeggiando nervosamente per la stanza.

I ragazzi vengono chiamati da Shavo e si recano tutti insieme nella sala delle esibizioni.

«Eccovi» esordisce, mettendosi in piedi di fronte a loro. «Premetto che per me non è facile, ma devo fare la mia scelta come i miei colleghi.»

Tutti annuiscono e si stringono in un abbraccio, preparandosi a scoprire la verità sul loro futuro all'interno di SOAD-Factor.

«Ragazzi, tutti voi mi avete emozionato. Peter e Mary mi hanno fatto piangere le vostre esibizioni. Mi sono commosso. E ho sentito pura energia nell'ascoltare voi, Alex e Meredith. Beatrix... Trixie, scusa. Ecco, tu sei stata capace di imbarazzarmi, e anche questa è un'emozione non da poco. Il brano di Pink aveva quella carica che tu hai riportato durante l'esecuzione.»

Shavo sospira e guarda tutti, uno per uno, negli occhi. Si sofferma sulle iridi di ognuno dei suoi ragazzi.

«Prima datemi tutti un abbraccio!» esclama.

Tutti lo accerchiano e avviene un altro intreccio di braccia e corpi.

«Spero non ve la prenderete con me» dice il bassista in tono malinconico.

Peter lo guarda e gli batte sulla spalla. «Fa' il tuo lavoro. Siamo già felici di essere qui, tranquillo.»

Shavo annuisce e sospira. «Bene.»

Tutti tengono gli occhi fissi su di lui, in attesa.

«I ragazzi che verranno eliminati, devono sapere che ho apprezzato le loro esecuzioni» premette.

«Non preoccuparti» sussurra Beatrix, tenendosi stretta a Peter.

«Ora farò i nomi di chi dovrà lasciare SOAD-Factor stasera.»

Tutti trattengono il fiato.





NOTE FINALI

Ed eccoci arrivati alla fine di questo secondo capitolo ^^

Sono veramente felice che abbiate deciso di partecipare in tanti, non mi aspettavo tanto successo, non sapevo se fosse una buona idea, ma il vostro supporto mi spinge ad andare avanti! Perciò GRAZIE ♥

Detto questo, elencherò qui sotto i partecipanti effettivi alla sfida, ovvero coloro che mi hanno dato le risposte entro i tempi prestabiliti:

  1. alessandroago_94

  2. Ethan Stark

  3. Soul_Shine

  4. Selene1990

  5. linea_carmensita94

  6. Hanna McHonnor

  7. StormyPhoenix

Sono davvero lieta di avervi con me in questa avventura, siete tutti fantastici!

Ma veniamo al sodo: i ragazzi eliminati da Serj sono stati Andreas e Pablo! Che dite? Vi dispiace o siete contenti? Ovviamente non starò qui a dire chi ha indovinato e chi no, lascio l'effetto sorpresa! :D

Per quanto riguarda questo capitolo, faccio la domanda: chi verrà eliminato da Shavo? Dovrete, anche in questo caso, darmi due nomi, ecco le alternative per rinfrescarvi la memoria:

  • Beatrix Sullivan

  • Alex Moses

  • Meredith

  • Mary Allen

  • Peter Fitzgerald

Come nel precedente capitolo, guadagnerete 0,5 punti per ogni risposta corretta, fino a un massimo di 1 punto!

Dovrete inviarmi le risposte in privato entro la mezzanotte del 26 febbraio 2019, quindi avete un po' di tempo per pensarci!

Tutto chiaro?

Infine, se vi va, aspetto le vostre recensioni, sono sempre ben accette, ma ricordate che per partecipare non è necessario recensire: fatelo solo se vi va :3

Ci sentiamo tra un mesetto, miei cari, e grazie ancora a tutti quanti per l'entusiasmo dimostrato, VI ADORO ♥

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Capitolo 3
*** 3° Home Visit ***


ReggaeFamily

Shavo si schiarisce la gola e tira un lungo sospiro, poi china un poco il capo. «Il primo partecipante che dovrà abbandonare la gara è...»

Una musica ansiogena in sottofondo fa ancora più effetto sull'umore generale.

«Mary Allen. Mi dispiace, piccola» mormora il bassista dei System, accostandosi alla ragazza e afferrando le sue mani. La guarda dritto negli occhi e prosegue: «Mi hai emozionato molto, ma credo tu abbia molto su cui lavorare. Non ti vedo adatta a tutta questa tensione, a un talent del genere... perdonami».

Lei scuote il capo e si limita ad annuire. «Grazie» dice soltanto.

I due si abbracciano, poi la ragazza appena eliminata lascia la sala delle esibizioni, dopo aver stretto anche Meredith tra le braccia e averle augurato buona fortuna.

«Andiamo avanti.» Shavo asciuga con il pollice una lacrima che è appena sfuggita al suo controllo. «Bene. Il secondo concorrente a essere eliminato è...» Fa una pausa.

Beatrix gli sorride sorniona, certa che il nome che uscirà dalle labbra del giudice non sarà il suo. È certa di aver impressionato Shavo, lui gliel'ha fatto capire in tutti i modi!

«Beatrix, devi abbandonare la gara. Mi dispiace» annuncia infine l'uomo, per poi avvicinarsi cautamente alla bionda.

Lei sgrana gli occhi truccati e spalanca la bocca dipinta di bordeaux, dipingendosi sul viso un'espressione indignata e incredula. «Io?!» sbotta.

Il giudice annuisce. «Già. Trixie, credo che la tua esibizione sia stata un po'... esagerata. Penso che tu abbia bisogno di capire quali siano i limiti da rispettare. Forse un giorno ci rivedremo e tu saprai sorprendermi maggiormente. Per ora devo salutarti. Buona fortuna» conclude.

La bionda scoppia a piangere tra le braccia di Peter, il quale non sa cosa fare: da un lato è euforico per aver avuto l'accesso ai live che tanto sperava, ma dall'altro non può neanche spingere via Beatrix senza consolarla.

«Dai, tesoro, su... non fare così...» farfuglia, battendole affettuosamente sulla spalla scoperta.

«Non ci credo! Non me l'aspettavo, sono fottutamente delusa! Shavo, io credevo di piacerti!» strilla, scrollandosi Peter di dosso e avanzando verso il suo ex giudice.

«Mi dispiace, Beatrix» ripete Shavo irremovibile. È già stufo delle lamentele di quella ragazza, tra l'altro lei pare aver frainteso il suo atteggiamento nei suoi confronti.

La bionda gli molla uno schiaffo in pieno viso, dopodiché fugge via dalla sala.

Tutti si scambiano occhiate sconvolte e Shavo si appoggia una mano sulla guancia dolorante, senza trovare il coraggio per dire o fare qualcosa.

Gli strilli acuti e isterici di Beatrix si sentono ancora, nonostante lei sia ormai lontana.



«Mi dispiace, certo, ma so che Shavo ha ragione. Ho ancora molte insicurezze, sicuramente devo trovare una brava insegnante di canto che mi indirizzi e mi aiuti. Questa esperienza rimarrà per sempre impressa nel mio cuore.»


«È solo un bastardo, non ha capito niente di me! Sono così delusa! E io che pensavo che... che... oh, dannazione, 'fanculo!»





3° Home Visit





«Salve a tutti e bentornati! Questo è il terzo Home Visit, voi non siete emozionati? Io moltissimo, e sono felice di potervi accompagnare in questa fantastica esperienza!»

Katie Sun sorride come al solito alla telecamera.

«Stavolta ci occuperemo della categoria Under Donne, capitanata dal fantastico batterista John Dolmayan!»

Il video di presentazione ha inizio e l'immagine della bionda presentatrice scompare.


LA TERZA SERATA DEGLI HOME VISIT DI SOAD-FACTOR


VEDRÀ SFIDARSI CINQUE DONNE AGGUERRITE


TUTTE INTENZIONATE AD ARRIVARE SUL PALCO DEI LIVE


CHI TRA


PATRICIA UNDERWOOD


OLIVIA BROOKS


JANET STARS


DIANA HOLT


E HELLGAL


CE LA FARÀ?


«Chi ce la farà? Intanto scopriamo insieme la location scelta da John per il suo Home Visit e le assegnazioni che ha pensato per le sue ragazze!» conclude Katie Sun, per poi dare spazio al video successivo.



Un furgoncino rosso con la scritta SOAD-Factor sui lati avanza lungo una strada arida, circondata dal nulla più totale.

Tutto intorno, solo il deserto.

Sul lato inferiore sinistro del video compare la scritta Las Vegas, Death Valley Studios proprio mentre il furgoncino si ferma nei pressi di un'enorme struttura in pietra.

Cinque giovani ragazze scendono dal mezzo e si guardano attorno spaesate, stanche e sudate fradice.

«Fa un caldo da morire!» esclama la prima, una ragazza minuta con indosso una canottiera nera e lunga, sopra un paio di shorts verde militare. Sulla sua testa troneggia un cappellino verde dalla visiera piatta, mentre i suoi piedi sono infilati in un paio di scarpe in tela nere.

«Cristo, come faremo a cantare con questo clima arido?» brontola un'altra, una giovane di carnagione scura dal corpo atletico e muscoloso e una voluminosa chioma di ricci corvini.

«Siamo nel deserto? Ma sul serio? Che figata!» esulta la terza, la quale pare quasi una bambina per i suoi lineamenti dolci e delicati. Porta i capelli rossi a caschetto e i suoi occhi azzurri e attenti scrutano con interesse tutto ciò che la circonda.

«Evviva» biascica una giovane dai capelli neri e la carnagione pallida; pare non avere molta gioia di vivere, ha un'espressione piuttosto annoiata e poco entusiasta.

«Patricia, tu non dici nulla?» chiede la rossa, rivolgendosi a una ragazza in carne che non fa altro che scattare fotografie e fare una marea di selfie con la sua macchina fotografica.

«Quanto vorrei il mio cellulare, vorrei mettere tutti questi scatti su Instagram!» sbotta Patricia. «Janet, tu ce l'hai Instagram?»

La rossa annuisce. «Sì, ma non ci pubblico quasi niente» ammette.

«Ma come sarebbe a dire? Non ci carichi i video delle tue esibizioni? Io faccio anche le dirette» prosegue Patricia, sistemandosi i capelli lisci per poter scattare un altro selfie. «Ehi, avete visto come mi stanno bene queste meches?»

«Ragazze, andiamo dentro» taglia corto la ragazza con il cappellino verde.

«Com'è che ti chiami?» la interroga Patricia.

«Helena, ma il mio nick è HellGal!»

«Ah» si lascia sfuggire la tipa dai capelli neri. «Interessante.»

«Ti interesserà, Olivia, quando verrai eliminata» la rimbecca HellGal, atteggiandosi da dura e portando il petto quasi completamente piatto all'infuori.

«Non cominciate a litigare, dai!» le richiama Janet, la quale si è già precipitata all'ingresso della casa in pietra. Spalanca l'enorme portone ad arco e poi grida: «Venite, qui è uno sballo!».

«Vediamo un po'» commenta HellGal. «Vieni, Diana, diamo un'occhiata» aggiunge poi, prendendo la ragazza riccia sottobraccio.

Patricia e Olivia si scambiano un'occhiata, poi le seguono.

La grande sala delle esibizioni è molto fresca e accogliente, cosparsa di un sacco di strumenti musicali e di leggii disseminati qua e là.

Il grande schermo è stato appeso sulla parete opposta alla porta, così le ragazze sono costrette a chiudere l'uscio per poter vedere bene l'immagine calma e rassicurante del loro giudice.

Il viso disteso e sereno di John Dolmayan appare poco dopo, sorprendendole un poco.

«Cazzo!» strepita HellGal, incrociando le braccia sul petto.

«Ciao ragazze, spero che il viaggio sia stato piacevole. So che forse vi spaventano il caldo e la siccità del deserto, ma ho scelto questo posto perché è veramente tranquillo. A me aiuta molto quando ho bisogno di concentrarmi. E voi dovete concentrarvi moltissimo, visto che avrete solo ventiquattro ore per preparare i brani che ora vi assegnerò.»

Le cinque si guardano sorprese e preoccupate. Sanno già che sarà dura.

«Cominciamo con HellGal. Tu hai dimostrato di saper gestire bene il rap, ma io voglio anche sentirti cantare. Tuttavia, non ti allontanerai troppo dal tuo stile. Prepara Rich Girl di Gwen Stefani e Eve. Sono curioso di sentirti.»

«Merda, ma è geniale!» HellGal solleva il braccio sinistro e si sistema meglio il cappellino sulla testa. «Fighissimo, non vedo l'ora!»

«Che bomba» approva Diana con un ampio sorriso.

«Per te, Patricia, ho pensato a una canzone particolare. So che ami il soul, che ami la bella musica d'altri tempi, che hai dei riferimenti precisi e sai quale stile seguire. Perciò voglio metterti alla prova, senza mandarti troppo fuori strada. Conosci Fantastic Negrito? Plastic Hamburgers sarà il tuo pezzo» prosegue John.

«Ma che roba è?» si domanda Patricia confusa, giocherellando con la macchina fotografica. Poi scuote il capo e annuisce. «Be', ce la farò in ogni caso» afferma.

«Io la conosco» dice Janet. «Bellissima, sei fortunata! Amo quell'uomo!»

«Sarà...»

«Diana, veniamo a te. So che il reggae è la tua passione più grande, perciò ho pensato a qualcosa di energico e divertente, che porti fuori il tuo carattere e le tue attitudini. Ti assegno I Got You Babe degli UB40 insieme a Chrissie Hynde dei The Pretenders.»

Diana batte le mani. «Sono felicissima! Ce la metterò tutta!» esclama in preda all'euforia.

«Olivia, per te ho pensato a un brano di Lana Del Rey. So che lei è una delle tue ispirazioni, perciò fammi sentire cosa sai fare con Born To Die

La ragazza dai capelli neri sgrana appena gli occhi, ma si limita ad annuire senza mostrarsi particolarmente entusiasta o turbata dalla notizia appena ricevuta.

«Lana Del Rey? Che palle!» si lamenta HellGal, fingendo uno sbadiglio annoiato.

«Sta' zitta» sibila Olivia.

«E ora tocca a te, Janet. Per te ho scelto una canzone molto dolce e delicata, che credo sia in grado di rispecchiare le tue capacità interpretative. Prepara A Thousand Years di Christina Perri.»

La rossa sorride felice e solleva il pollice destro in segno d'assenso. «Stupenda, spero proprio di esserne all'altezza!»

«So che non mi deluderete. Ci vediamo tra ventiquattro ore e, mi raccomando, vi voglio cariche!» John sorride lievemente, poi la sua immagine scompare e lo schermo torna a essere nero.

«Ehi, ladies, al lavoro!» strepita Janet, saltellando per la stanza e correndo a sedersi al pianoforte. «Sono fortunata, la canzone di Christina Perri l'ho studiata per un'esibizione di due anni fa!» prosegue.

Le altre la osservano sconvolte.



«Le nostre ragazze paiono molto entusiaste, ma ora è giunto il momento di scoprire come si sono preparate per accogliere il loro amato giudice!» annuncia la presentatrice, per poi dare spazio a un altro video.



«Sta uscendo benissimo, sono così felice!» esulta Janet, muovendo agilmente le mani sul pianoforte.

«Attenta, tesoro, quell'accordo è un Fa maggiore» le fa notare pazientemente la vocal coach, sorridendole bonaria. «E ricorda che in quel punto del testo dice suddenly goes away somehow, non someone: pensa a cosa stai dicendo, è molto importante anche per l'interpretazione, che è un tuo punto di forza e va valorizzato.»

La rossa annuisce. «Hai ragione, scusa.»

«Non scusarti con me. Ti va di riprovare?» le propone la donna.

Senza rispondere, Janet ricomincia a suonare.


Heart beats fast
Colours and promises
How to be brave?
How can I love when I'm afraid to fall?
But watching you stand alone
All of my doubt
Suddenly goes away somehow


«Brava Janet, vai avanti!» commenta la vocal coach in tono entusiasta.


One step closer

I have died every day waiting for you
Darling, don't be afraid
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more


La rossa, mentre prosegue a eseguire gli accordi, rivolge un enorme sorriso alla donna che la sta aiutando a preparare la canzone, poi prosegue imperterrita nel suo duro lavoro.



«Ma si può sapere chi è questo tizio?» si domanda ancora una volta Patricia, fissando con aria confusa il testo di Plastic Hamburgers.

«Si tratta di un cantautore molto bravo e capace, il suo album The Last Days Of Oakland ha vinto un Grammy come miglior album blues contemporaneo» spiega con calma la vocal coach.

«Sì, bello, ma... chi diamine lo conosce? Io mi aspettavo qualcosa di Aretha Franklin o Etta James, invece devo studiare Fantastic... insomma, questo qui che...»

La vocal coach fa partire il brano, mettendolo in play dal computer posto sulla scrivania. «Ascolta» le suggerisce.

Patricia lascia andare il foglio sulle sue ginocchia e si concentra, inclinando appena il capo di lato. Non apre bocca per tutta la durata del brano, infine solleva lo sguardo e sulle sue labbra si dipinge un sorriso trionfante.

«Hai cambiato idea?» le domanda la donna.

«Ho avuto un'idea» replica Patricia.

«Dimmi» la incita l'altra.

«Allora... è figo come brano, lo ammetto, ci si può lavorare. Però pensavo di farlo un po' meno rock e un po' più jazz... un po' più lento e sensuale! Sì, ho deciso, voglio farlo così!»

«Credi sia adattabile in questo modo? Pensa al testo» prova a dissuaderla la vocal coach.

«No, lo farò alla perfezione. Vedrai, John l'adorerà.»

Detto questo, prende in mano il foglio con il testo e comincia a cantare a cappella, tenendo il tempo con continui e regolari schiocchi di dita.


Americans pills will wreck and deal
American pills will wreck and kill
Oh, men are reaping in a twitching hand
The 50-foot whole of addiction men
Do you, do you understand?


«Ti consiglierei di non rallentarla troppo» dice la vocal coach.

«Tranquilla, so cosa faccio» taglia corto la ragazza, per poi proseguire le prove.

A un certo punto la vocal coach capisce che non è più ben accetta da Patricia, così la lascia lavorare per conto suo e decide di andare ad aiutare qualcun altro.



«Lana Del Rey mi capisce, fa musica per gente come me» spiega Olivia con fermezza.

«Okay, gente come te...» La vocal coach è confusa, ma non le pare il caso di indagare oltre.

«Quando dice oh my heart it breaks every step that I take... è così che mi sento. Soffro di depressione, non sono pazza» prosegue la ragazza dai capelli neri, tenendo lo sguardo vacuo dritto di fronte a sé.

«Va bene, allora tutto questo deve trasparire nella tua esecuzione. Mi raccomando.»

Olivia annuisce e chiude gli occhi, aspettando che la base parta per permetterle di cantare.


Don't make me sad, don't make me cry
Sometimes love is not enough and the road gets tough
I don't know why
Keep making me laugh, let's go get high
The road is long, we carry on
Try to have fun in the meantime


«Attenta, Olivia: qui c'è un po' di speranza, pensa al testo. Non strafare, l'allegria non è certo una caratteristica lampante di questo brano, però non essere troppo malinconica... mettici un pizzico di gioia, giusto un po'. E non scurire il suono, ricordati che comunque non devi imitare Lana, ma metterci del tuo» consiglia la vocal coach, mettendo in stop la base per farsi sentire.

«Okay, capito» risponde la ragazza in tono piatto.

La donna sospira. È dura lavorare con queste ragazze, sono quasi tutte adolescenti difficili e complicate, spera soltanto che riescano a sorprendere il loro giudice e che al momento delle esibizioni mettano in pratica almeno uno dei consigli che lei sta dispensando.



«Benissimo, Helena! Devi metterci molta potenza, ma vedo con con il rap ci sai proprio fare» si complimenta la vocal coach, osservando ammirata la ragazza con il cappellino verde.

«Ho vinto diverse battle di freestyle nella mia città. Ho fatto moltissima pratica, più che altro voglio esercitarmi sulla parte di Gwen, sul ritornello... quella donna è un genio, sono felice che John me l'abbia assegnata!»

«Cosa ti lascia perplessa del ritornello?»

HellGal ci riflette un po' su. «La linea vocale, ho il dubbio di non riuscire bene a controllare la mia voce. Sono più che altro una rapper, non una cantante. So di avere questo punto debole.»

«Lavoriamoci, coraggio. Vai con il ritornello» la incita la donna, cercando il punto preciso all'interno della base.

La ragazza annuisce e si concentra.


If I was a rich girl
See, I'd have all the money in the world,
If I was a wealthy girl
No man could test me,
Impress me,
My cash flow would never ever end
'Cause I'd have all the money in the world,
If I was a wealthy girl


«Com'è andata?» chiede poi HellGal, dopo aver finito di provare il ritornello.

La vocal coach sorride. «Benissimo. Cosa c'è che ti preoccupa?» le domanda. Vorrebbe tanto dirle che ci sono casi peggiori nella sua squadra, ma non può certo farlo.

«Dici sul serio?»

«Comprimi di più il suono, ancora un po', e non spingerlo troppo in avanti. Però va già abbastanza bene, gestisci bene le parti di testo molto veloci e sei intonata.»

«Grandioso, grazie! Continuo a lavorarci, possiamo rivederci più tardi?»

La donna annuisce. «Certo.»



«Questo brano mi ricorda mio padre. Me lo faceva ascoltare quando ero piccola, mi rilassava. In generale, ho sempre adorato gli UB40 e il reggae inglese. Ha quel tocco di eleganza che in Giamaica spesso manca» spiega Diana, passandosi una mano tra i capelli ricci e folti.

«Allora saprai sicuramente emozionarti ed emozionare mentre la esegui» commenta la vocal coach.

Le due si trovano in una piccola sala prove sul retro della casa, nella quale c'è un buon impianto stereo e un ottimo mixer.

«Posso provarci?» chiede titubante Diana.

«Vai. E ricordati di metterci tutta te stessa» acconsente l'altra, per poi cercare la base sul computer.

Diana pensa a suo padre e a quanto le manca, e pensa al fatto che vorrebbe tanto lui fosse fiero di lei.

Il cuore le si riempie di nostalgia e di calore, e in quel momento comincia la sua performance di fronte alla vocal coach di SOAD-Factor.


They say we're young and we don't know
Won't find out until we grow
Well I don't know babe if that's true
'Cause you got me and baby I got you

Babe, I got you babe, I got you, babe

They say our love won't pay the rent
Before it's earned our money's always spent
I guess that's so, we don't have a lot
But at least I'm sure of all the things we got

Babe, I got you babe, I got you, babe


La voce di Diana riesce a toccare alla perfezione le parti più basse, così come quelle più alte e acute. Si muove a ritmo e pare essere un tutt'uno con la musica, lasciando oscillare i suoi capelli corvini e muovendo il corpo robusto senza quasi accorgersene.

La vocal coach la guarda e la ascolta meravigliata, tenendo per sé le emozioni che sta provando. Deve essere professionale, se possibile anche più degli stessi giudici.

Quando Diana conclude, rivolge subito un'occhiata all'altra donna. «A un certo punto ho sbagliato il testo, devo lavorare ancora.»

«Va bene, Diana. Riesci anche a interpretare il botta e risposta tra i due cantanti, non è cosa facile. Continua a provare, ma direi che sei a buon punto.»

«Ce la metterò tutta! Lo faccio per mio padre, sono qui per onorare la sua memoria!»



«Le ragazze si sono impegnate, non è vero? Chi credete che sarà in grado di sorprendere John? Andiamo a scoprirlo insieme senza ulteriori indugi!» esclama euforica Katie Sun. «Ecco a voi le esibizioni!» aggiunge.



John si è sistemato nella grande sala per le esibizioni e attende che la prima concorrente, ovvero Olivia Brooks, arrivi per presentare il suo brano.

È piuttosto emozionato all'idea di fare il giudice, sarà dura dover scegliere tra quelle cinque talentuose ragazze, visto che è stata dura per tutti loro decidere chi sarebbe passato e chi no durante le Auditions e i Bootcamp.

La concorrente fa il suo ingresso. Porta i capelli neri e lisci sciolti sulle spalle, gli abiti dello stesso colore sono piuttosto anonimi e insignificanti, quasi trasandati, e la carnagione pallida va in netto contrasto con tutta quell'oscurità.

«Ciao Olivia. Ti ascolto, sono curioso di sentire Born To Die eseguita da te» esordisce John, mettendosi comodo sul divanetto in pelle nera. Si sporge leggermente in avanti e poggia gli avambracci sulle ginocchia, preparandosi a seguire attentamente la performance.

La base parte e Olivia rimane ferma ad ascoltare, poi comincia a cantare con voce roca. Trasmette molta tristezza e malinconia, sembra quasi in un'altra dimensione.

Non mostra una particolare presenza scenica, ma è intonata e non perde una battuta o una parola.

Quando finisce, John annuisce e dice: «Okay, grazie. Ora può entrare Janet Stars.»

La rossa attende che Olivia lasci la stanza, poi fa il suo ingresso con passo spedito e un enorme sorriso sulle labbra sottili, il quale è subito capace di intenerire John.

Il batterista ricambia lievemente il sorriso. «Ehi, Janet. Sei pronta? Esegui pure il brano di Christina Perri» la incoraggia.

Lei annuisce energicamente e si precipita al pianoforte, accomodandosi sul seggiolino e preparandosi a suonare. «Okay» mormora, poi poggia le dita sui tasti bianchi e neri e dà il via alla sua esibizione.

Janet ha una personalità molto forte, riesce a recitare i brani che esegue, nonostante non mostri particolari capacità vocali. A John vengono i brividi nel sentirla cantare, nell'udire quanto sia aggraziata e quanto diventi feroce in certi istanti, accompagnandosi senza problemi con il pianoforte.

Quando finisce, si alza e si avvicina al suo giudice, tendendogli la mano. «È stato un piacere suonare per te, John» afferma con allegria.

Lui pare spiazzato, ancor di più perché la rossa gli sta tendendo la mano sinistra, forse ricordando che lui è mancino. È buffo e singolare il suo modo di fare, il batterista si sente un poco confuso mentre ricambia il suo gesto e la congeda.

Poco dopo, Patricia Underwood fa il suo ingresso. Indossa abiti sgargianti e aderenti, che mettono in mostra le sue forme piuttosto abbondanti. Pare molto sicura di sé e per niente in ansia, nonostante fino a due minuti fa stesse sclerando e tormentando le sue compagne. Nessuna ha capito se finga di essere in ansia o di essere tranquilla e rilassata.

Raggiunge il microfono e guarda John dritto negli occhi, un'espressione accattivante dipinta sul viso ampio. «Canterò senza musica» dice.

Solo allora John si accorge che stringe tra le mani due piccoli shaker a forma di uova. Patricia comincia ad agitarle per tenere il tempo, e subito il batterista si accorge che il brano di Fantastic Negrito è stato volutamente rallentato dalla giovane.

Non sa cosa aspettarsi, perciò si limita ad ascoltare e osservare Patricia.

Lei si muove sinuosa di fronte all'asta del microfono, continuando a tenere il tempo con gli shaker ed eseguendo una versione singolare di Plastic Hamburgers.

Al termine, sorride al suo giudice e gli fa l'occhiolino. «Chiamo Diana o Helena?» chiede poi.

«HellGal, per favore» sussurra John.

La sedicenne scuote il capo con fare un poco civettuolo, sistema meglio gli occhiali sul naso e lascia la stanza ancheggiando vistosamente.

La rapper irrompe poco dopo nella sala, mostrando un outfit curato nei minimi dettagli, pienamente nel suo stile: scarpe in tela rosse, bermuda larghi verde militare, canottiera rossa e cappellino nero dalla visiera piatta.

«Ehi, giudice! Sei pronto a divertirti con me? Ehi, fratello! Sei pronto a fare casino con me?» esordisce, come se stesse già rappando e seguendo un flow preciso e ritmato.

John si ritrova a ridacchiare. Quella ragazza ha carattere, ora vuole capire come si comporterà con il brano che le ha assegnato. «Prego, fammi sentire Rich Girl» la invita.

Lei annuisce e attende che la base cominci, poi prende a passeggiare per la stanza con atteggiamento da vera rapper, si agita e balla a ritmo, occupando tutto lo spazio adibito a palco e guardando molto spesso il suo giudice negli occhi. Vuole convincerlo di ciò che dice, ci mette davvero tutta se stessa e si impegna per non stonare ed eseguire al top sia la parte di Gwen Stefani che quella di Eve.

John vorrebbe complimentarsi e applaudire, ma non gli sembra proprio il caso. Deve mantenersi neutrale, almeno per il momento.

«Bene, ti ringrazio. Ci vediamo dopo» la saluta, ricambiando il suo sorriso un poco beffardo.

L'ultima a esibirsi è Diana Holt, la quale indossa un vestito a fantasia floreale e si presenta con gli occhi che brillano e un'espressione serena e dolce sul viso.

«Ciao Diana» la saluta il suo giudice.

«Prima di cantare, vorrei ringraziarti molto per quest'assegnazione. Questa è una delle canzoni che mi ricorda mio padre. Lui non c'è più, ed è per lui che ho deciso di partecipare a questo talent» spiega la ragazza con voce rotta dalla commozione.

«Oh, okay...» farfuglia John, leggermente imbarazzato. «Bene, allora... fammi sentire» aggiunge, tentando di non dar troppo a vedere il suo disagio.

Diana annuisce e sorride ancora, poi la base parte e lei si concentra sul momento esatto in cui entrare. Conta mentalmente quattro battute, poi si lascia trasportare dalle emozioni e spera che anche il suo giudice le senta.

John si passa una mano sugli occhi, i quali stanno cominciando a pungere fastidiosamente. Si trattiene e mantiene la calma, ma dentro si sente profondamente commosso e toccato dal timbro particolare e un poco graffiante di Diana, così come dalla sua estensione vocale e dalla sua capacità d'interpretazione.

La ragazza conclude e gli lancia una breve occhiata. «Grazie ancora» mormora.

Lui annuisce. «Grazie a te. A dopo. E, Diana? Tra un quarto d'ora raggiungetemi tutte qui, d'accordo?»

La riccia acconsente con un lieve cenno del capo, poi raggiunge nuovamente le sue compagne di squadra.



«Un quarto d'ora? Questo vuol dire che ha già deciso, che ha le idee molto chiare!» esclama Patricia, attorcigliando attorno al dito una ciocca dei suoi lisci e lunghi capelli punteggiati di meches bionde.

«Tu dici?» farfuglia Olivia.

«Ragazze, volevo dirti che siete state tutte fantastiche» si complimenta Janet, per poi abbracciare le sue compagne una per una.

«Siamo state tutte grandiose, anche tu piccola» la rassicura HellGal, battendole amichevolmente sulla schiena. Poi lancia un'occhiata tagliente a Olivia. «Tranne miss io-mi-taglio-e-voglio-morire-subito» aggiunge ironica.

«Fottiti, stronza!» strilla Olivia, balzando in piedi e facendo qualche passo verso la rapper.

«Ragazze, vi prego» interviene Janet, frapponendosi tra le due e lanciando a entrambe sorrisi dolci con l'intento di calmarle.

«Tra poco John ci vuole vedere, quindi dateci un taglio» gracchia Patricia.

Diana se ne sta in un angolino, chiusa in se stessa e con la speranza che le sue emozioni siano bastate a John per decidere di farla proseguire in quell'avventura.



Le cinque si presentano puntuali di fronte al loro giudice.

Il batterista si alza dal divanetto e si piazza davanti a loro, incrociando le braccia sul petto ampio e rivolgendo a ognuna di loro una lunga e intensa occhiata.

A vederlo così potrebbe incutere parecchio timore, ma i suoi occhi scuri sono talmente dolci che le ragazze subito si rilassano e cercano di non farsi prendere da emozioni negative.

Tutte tranne Olivia, che piange silenziosamente e si rifiuta di lasciarsi abbracciare dalle compagne.

«Siete state molto brave, tutte quante. Chi arriva agli Home Visit è già a un livello molto alto, lo sapete. Ma per andare ai Live ci vuole qualcosa in più, qualcosa che solo tre di voi hanno» esordisce John in tono pacato.

Qualcuna annuisce, qualcun'altra se ne sta immobile a fissare il pavimento. È difficile reggere tanta tensione.

«Ho preso molto in fretta la mia decisione, ma questo non significa che sia stato semplice. Mi sono lasciato guidare dall'istinto. È giunto il momento di comunicarvi la mia scelta.»

Le giovani si stringono l'una all'altra e tengono gli occhi sul loro giudice.

«Le due ragazze che dovranno interrompere qui la loro esperienza a SOAD-Factor sono...»





NOTE FINALI

Ciao a tutti, miei carissimi lettori e partecipanti!

Come procede quest'avventura? Vi sta piacendo il fatto di essere coinvolti in questa storia?

Io mi sto divertendo un casino a scrivere questi capitoli, è elettrizzante scegliere cosa far cantare ai partecipanti e cercare di motivare le scelte dei giudici, poi entrare nella loro psicologia per capire chi eliminare e chi portare avanti...

Come avrete capito, rimane solo una categoria per gli Home Visit, ovvero quella delle Band, che sarà capitanata da Mister Daron Vartan Malakian! Ci sarà da ridere, ovviamente XD

Che ne pensate invece di John come giudice per la categoria di queste giovanissime ragazze? Ce lo vedete bene? :D

Ma passando alla parte “burocratica”...

I concorrenti eliminati da Shavo sono Mary Allen e Beatrix Sullivan! Ve lo aspettavate?

Per quanto riguarda questo capitolo, dovrete come sempre darmi due nomi inviandomi un MESSAGGIO PRIVATO (chi scriverà le risposte nelle recensioni non verrà preso in considerazione, keep attention!) entro la mezzanotte del 26 marzo 2019!

Riepilogando: chi verrà eliminato tra queste cinque ragazze?

  • Patricia Underwood

  • Olivia Brooks

  • Janet Stars

  • Diana Holt

  • HellGal

Per ogni risposta corretta, come al solito, riceverete 0,5 punti, fino a un massimo di 1.

Allora, non vi resta che pensarci su e divertirvi anche stavolta, nell'attesa di scoprire se avevate ragione ;)

Grazie ancora a tutti di tutto, siete unici *-*

Alla prossima ♥

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Capitolo 4
*** 4° Home Visit ***


ReggaeFamily

«Patricia Underwood e Olivia Brooks» dice John.

Le due ragazze si scambiano un'occhiata confusa.

«Che cosa?» sbotta Patricia.

Olivia si limita a stringersi nelle spalle. «Ah, lo sapevo. Non mi sarei dovuta iscrivere» bofonchia.

«Cosa c'è che non va in me?» prosegue la prima, fissando sfacciatamente il suo giudice.

John sospira. «Patricia, non hai saputo raggiungere il livello che mi aspettavo. Avrei voluto sentire energia, avrei voluto vederti all'opera come so che vuoi fare, e invece hai stravolto completamente il senso del brano. Mi dispiace, ma sono certo che farai strada comunque. Ti auguro buona fortuna.»

Lei, offesa, sbuffa e se ne va senza neanche salutare. Non si degna nemmeno di fare un cenno alle sue compagne.

John alza gli occhi al cielo, detesta le persone capricciose che la prendono sul personale. Questo è il suo ruolo, non può farci niente. Quando ha accettato di fare il giudice, sapeva che sarebbe andata così e che si sarebbe trovato di fronte a tante scelte difficili.

Posa gli occhi sull'altra ragazza eliminata. «Per quanto riguarda te, Olivia, penso che ci sia qualcosa che tu dovresti fare prima di dedicarti alla musica: guardarti dentro e capire quali sono i tuoi limiti e i tuoi problemi, poi dedicare un po' del tuo tempo per risolverli. Questo è solo un consiglio, ovviamente devi essere tu a decidere. La tua perenne apatia si ripercuote sulle esibizioni, e se in certi brani può andar bene essere così negativa, non ti trovo preparata per gettarti a capofitto su canzoni diverse, che si discostino dalla tua comfort zone. Questo mi dispiace, hai un timbro interessante, ma non penso che la tensione dei Live si adatti a te.»

Lei annuisce e si avvicina a lui, tendendogli la mano. «Ti ringrazio. Va bene così, me lo aspettavo.»

«Non arrenderti, Olivia» la incoraggia John, ricambiando la stretta.

La ragazza dai capelli neri si lascia sfuggire un breve e quasi impercettibile sorriso, poi lascia la sala con discrezione.

Le altre tre osservano John, indecise se esultare o commentare la reazione esagerata di Patricia.

Diana scoppia a piangere di gioia e si getta sul suo giudice, seguita poco dopo da HellGal e Janet.

John viene travolto dagli abbracci delle tre e ricambia, ritrovandosi a ridere con loro e a provare gioia e soddisfazione.

«Ho un team fantastico» commenta.

«Puoi contarci, fratello!» esclama HellGal.

 

 

«Non ci credo, non posso essere stata eliminata! Dopo tutti i sacrifici che ho fatto, dopo tutte le lezioni di canto... be', sapete una cosa? Non sanno cosa si perdono, comunque ho una brillante carriera da modella curvy di fronte a me, non mi lascerò certo abbattere da certi incompetenti! Non so neanche perché mi sono iscritta a questo stupido talent!»

 

«Me lo aspettavo, tutto qui. Però ho capito che devo prendermi cura di me, poi mi dedicherò alla musica nel modo giusto. È stato davvero importante per me essere qui.»

 

 

 

 

 

 

4° Home Visit

 

 

 

 

 

 

Katie Sun appare sullo schermo con il suo solito sorriso a trentadue denti.

«Salve a tutti, eccoci pronti per l'ultimo Home Visit di questa prima edizione di SOAD-Factor! Stavolta seguiremo le selezioni del giudice Daron Malakian per la squadra delle Band! Siete curiosi di scoprire cosa succederà? Io moltissimo, perciò non mi dilungherò oltre! Guardiamo insieme!»

 

IL MOMENTO DEL QUARTO E ULTIMO HOME VISIT È GIUNTO

 

CINQUE BAND AGGUERRITE E MOLTO DIVERSE

 

SI SFIDERANNO

 

PER ACCAPARRARSI UN POSTO AI LIVE

 

CHI TRA

 

TRUEMEN

 

BLACK STONER MIDNIGHT

 

THE MILLENNIALS

 

L.A.P.D.

 

E D-SHARP MINOR

 

COLPIRÀ NEL SEGNO E VOLERÀ SUL PALCO DEL FONDA?

 

«Avete capito bene, cari telespettatori: vi annuncio ufficialmente che i live di SOAD-Factor si terranno al Fonda Theatre! Una location suggestiva, in cui solo tre di queste band potranno esibirsi! Perciò, vediamo come sono andate le assegnazioni!»

 

 

Il video mostra diversi mezzi di locomozione con la scritta SOAD-Factor sulla fiancata: due furgoncini rossi, uno giallo e un'automobile blu notte si parcheggiano nei pressi del 9081 di Santa Monica Boulevard.

In basso a sinistra, sullo schermo, appare l'esplicativa scritta The Troubadour, West Hollywood, Los Angeles.

Dal furgoncino giallo scendono quattro ragazzi di età compresa tra i venti e i trent'anni, i quali si guardano attorno.

Il primo, un tizio con i capelli e lo stile alla Kurt Cobain, indica l'insegna del Troubadour e commenta: «Non siamo qui in vacanza».

Un tipo dai lineamenti che rivelano subito le sue origini egizie, si affianca a lui e osserva la scritta happy holidays che spicca sul cartello, poi scoppia a ridere.

«Scusate, dovremmo suonare al fottuto Troubadour?» sbotta infine il sosia di Kurt Cobain, portandosi teatralmente una mano al petto.

Gli altri due componenti della band si scambiano un'occhiata confusa.

«Albert, calmati» dice il ragazzo egiziano.

«Ha ragione lui, però!» esclama un ragazzo mingherlino e dall'aspetto insignificante, giocherellando con un paio di bacchette Vater.

I quattro continuano a battibeccare, mentre la telecamera si sposta su uno dei furgoncini rossi, dal quale smontano altri ragazzi e ragazze.

Due tipi indossano una maglia identica, nera, con su stampata la scritta Black Stoner Midnight. Il primo sembra il buttafuori di un nightclub e ha l'aria feroce e truce, mentre l'altro è un ragazzotto occhialuto e dall'aspetto ordinario, piuttosto magro rispetto al suo amico.

«Mud, cioè... noi al Troubadour?!»

Il buttafuori incrocia le grosse braccia sul petto ampio, mentre il sole del mattino riflette sulla sua pelata. «Cazzo, sì, Hug! Siamo fottutamente fortunati, il nostro giudice ci ha fatto un cazzo di regalo assurdo!»

Hug si sistema meglio gli occhiali sul naso e sposta lo sguardo sui loro compagni di viaggio, i quali scendono poco dopo dal furgoncino.

Si tratta di tre ragazzi molto diversi da loro, dall'aspetto curato e posato. Durante il tragitto hanno scoperto che i tre hanno studiato in accademie di musica e hanno viaggiato in tutto il mondo per apprendere nozioni e tecniche musicali.

Mud sembra non esserne stato impressionato, ma Hug pare molto preoccupato all'idea di dover competere con tre elementi di quel calibro.

Uno di loro indossa un completo piuttosto elegante e classico, tiene i capelli corti e pettinati con il gel, e si guarda attorno senza mostrare particolari emozioni.

«Dean, ti ricordi quando siamo venuti a suonare qui per la prima volta?» lo apostrofa una ragazza semplice e ordinaria, struccata e con addosso abiti umili e per niente appariscenti. La sua voce è dolce e poco udibile, non ci tiene ad attirare l'attenzione.

Dean annuisce. «Certo. Era andata molto bene, ma Cole ancora non era con noi, vero?» replica, per poi rivolgere un'occhiata al terzo componente della band, ovvero un ragazzo robusto con i capelli rossicci e scompigliati, che indossa una maglia con su scritto Emergency e tiene in mano due grossi borsoni neri.

Cole sorride e osserva i suoi colleghi. «Vi mancava un percussionista come me, ammettetelo» ribatte in tono leggermente divertito.

«Certamente» lo rassicura Dean pacato.

«Avete già suonato qui?» interviene Hug, grattandosi la nuca con fare confuso.

Mud sbuffa e lo prende per un braccio, trascinandolo verso l'ingresso del locale. «Sei sempre la solita femminuccia» sbraita con fare brusco.

Dall'auto blu notte sono appena scesi quattro ragazzi, i quali cominciano subito a fare un baccano infernale.

«Cazzo, cazzo, cazzo, il Troubadour!» strilla un tipo infinitamente magro e alto, che indossa un cappellino da rapper con la visiera all'indietro e degli abiti larghi.

«Ehi, ehi, Michael, calmati! Non cominciare!» sbraita una ragazza bassa e tarchiata, con i capelli rasati ai lati e una cresta tinta di viola scuro.

«Ma Bri, tu non capisci... sono stato un sacco di volte a vedere dei concerti qui, ma mai mi sarei immaginato di...»

«Ho capito, ma non strillare!» sbotta la ragazza.

«State strillando entrambi» fa notare loro un'altra giovane donna, la quale veste in pieno stile metal, con tanto di maglia dei Korn e jeans neri con le borchie sulle tasche. Ha i capelli neri e lisci a caschetto e porta un paio di occhiali da vista.

«Sarah ha ragione» le dà manforte il quarto componente, un tipo piuttosto basso, dai lineamenti dolci e i capelli ricci che gli danno l'aspetto di uno scombinato cespuglio.

«Tu taci, Scotty» gracchia Michael, calando un braccio per mollare uno scappellotto al suo compagno di band.

«Andiamo dentro o volete stare ancora qui a fare casino?» tuona la ragazza tarchiata, riportando l'attenzione su di sé.

«Stavolta do ragione a Brianna!» esclama Scott, per poi trotterellare verso l'ingresso del Troubadour.

L'ultima band a entrare nel grande salone del locale è formata da cinque ragazzi e una ragazza. I sei sembrano molto entusiasti, si guardano intorno confusi, come se non avessero ancora assimilato il fatto di trovarsi proprio in quel famoso locale losangelino per il loro Home Visit.

«Orbel?» sussurra un ragazzo riccio, rivolto a un altro tipo dai lineamenti marcati ed evidentemente orientali.

«Niko, che c'è?»

«Oddio... non ce la faremo mai» bofonchia il riccio, portandosi una mano alla fronte.

«Cos'è che hai detto?» sbotta un altro ragazzo, piuttosto magro e pallido, dai capelli neri e lisci a circondare il viso distorto dalla rabbia.

«Ora non cominciate, vi prego, già ho l'ansia» piagnucola l'unica ragazza della band, portandosi le mani tra i capelli biondi e ricci. «Roman, calmati, dai» aggiunge poi, afferrando il ragazzo dai capelli neri e trascinndolo accanto a sé.

I due si abbracciano e Roman pare tranquillizzarsi un po'.

«E voi smettetela di fare i fidanzatini» gracchia un tipo alto e ben piazzato, battendo forte sulla spalla della bionda.

«Ehi, Oscar, mi fai male!» sbotta lei.

«Quante volte ti devo dire che non devi mettere le mani addosso ad Alina?» tuona Roman, per niente impressionato dal fatto che il suo collega sia molto più grosso di lui.

«Okay, okay, basta così, su!» esclama un tipo dall'aria simpatica e conciliante, posando le mani sulle spalle di Roman e Oscar.

«Ehi, voi!» strilla Brianna, la ragazza con la cresta tinta di viola. «Non venite a sentire le assegnazioni?» li apostrofa, indicando l'enorme schermo che si è appena illuminato.

I sei fanno appena in tempo a raggiungere il resto della combriccola, prima che il viso pallido e sorridente di Daron appaia ai loro occhi in tutto il suo splendore.

«Ciao a tutti, carissimi componenti delle mie fantastiche band! Come butta? Che ne pensate del Troubadour? Non è meraviglioso?»

Un mormorio si diffonde tra i ragazzi, i quali per il momento stanno raggruppati in base alla band di appartenenza e non sembrano aver ancora interagito tra loro.

«Ma lasciamo stare, andiamo avanti. Sono qui per avvisarvi che tra ventiquattro ore vi raggiungerò per ascoltare le vostre esibizioni, e per questo passerei subito ai brani che intendo assegnarvi.»

Tutti trattengono per un attimo il fiato, in attesa di ascoltare il loro giudice.

«Cominciamo dai Black Stoner Midnight, formati da Mud e Hug.»

I diretti interessati si scambiano un'occhiata.

«Per voi ho scelto un brano degli Om, band doom metal formata da basso, voce e batteria, proprio come voi. L'unica differenza è che il bassista, negli Om, ricopre anche il ruolo di cantante. Insomma, il brano si chiama Gebel Barkal, vi piacerà. Devo però chiedervi di renderla più vostra, ho proprio la necessità di sentire il vostro stile. Mi raccomando, conto su di voi.»

Il buttafuori e il suo amico occhialuto si scambiano il cinque e si sorridono apertamente, senza però commentare oltre.

«Passerei ora ai L.A.P.D. Per voi ho pensato agli Sugar Ray con Breathe! Che ne dite? Brianna, Michael, voglio sentire la vostra voce!» esclama Daron entusiasta.

I quattro ragazzi esultano e si abbracciano felici.

«Una delle mie band preferite, cazzo!» strepita Michael.

«Per quanto riguarda i D-sharp Minor, voglio mettervi di fronte a una vera e propria sfida. Dean, so che puoi cantare e suonare il brano che ho in mente, e so che con l'aiuto del violino di Cynthia e il supporto ritmico di Cole verrà fuori una cosa stupenda! Vi assegno She's Gone degli Steelheart! Mi fido di voi!»

Dean, Cynthia e Cole si scambiano un'occhiata complice, senza mostrare alcuna emozione. Infine annuiscono e tornano a concentrarsi sul resto delle assegnazioni.

«Truemen, è il vostro turno! Siete una band punk, fate rock per divertirvi e sapete che questo mi ha convinto. Ma da voi voglio di più, voglio sentirvi in un classico come What A Wonderful World di Joey Ramone! Ci state?»

«Sì, sì, sì, cazzo!» strilla Albert, il ragazzo che somiglia a Kurt Cobain.

«E infine... The Millennials, tocca a voi. Io ho bisogno di sentire un vostro inedito, voglio capire il vostro stile e voglio sentire qualcosa composto da voi. So benissimo che avete creato tanta musica, e mi piacerebbe sentirvi con un vostro brano!»

Orbel, Niko, Roman, Oscar, Alina e Narducci si scambiano sguardi confusi e spaventati.

«È tutto» conclude Daron, sorridendo ai ragazzi attraverso lo schermo. «A domani e buon lavoro» conclude, poi la sua immagine scompare.

Niko si porta una mano tra i capelli e sbotta: «E adesso cosa cazzo facciamo?».

Gli altri lo osservano in silenzio, mentre tutti attorno a loro esultano e cominciano già a pensare agli arrangiamenti per i brani che gli sono stati assegnati.

 

 

«Il giudice delle Band ha messo a dura prova i partecipanti, specialmente i ragazzi che dovranno eseguire un loro inedito... be', diamo un'occhiata ai preparativi!» annuncia Katie Sun, senza perdere mai il suo sorriso.

 

 

I Truemen si sono appropriati di una saletta spartana, dove ci sono giusto gli strumenti che gli servono per provare.

«Joey Ramone ha una voce di merda» sbotta Brandon, il chitarrista ritmico della band. «E io devo pure farti i cori?» aggiunge dubbioso.

Un uomo ben piazzato e alto fa il suo ingresso nella sala, guardandosi attorno e intercettando lo sguardo dei quattro ragazzi.

«Salve» lo saluta Albert, il cantante, passandosi una mano tra i capelli alla Kurt Cobain.

«Salve, sono qui per aiutarvi con l'arrangiamento. Avete già qualche idea?» chiede l'uomo.

I ragazzi si scambiano un paio di occhiate, poi Albert annuisce e sorride. «Vuole sentire?»

Il nuovo arrivato fa un cenno affermativo con la testa e si limita a stare nei pressi della porta d'ingresso.

Jeremy, il batterista mingherlino, dà il tempo con le sue bacchette e la band comincia a suonare.

 

I see trees of green, red roses, too
I see them bloom for me and you
And I say to myself
What a wonderful world

 

Albert non si impegna troppo per eseguire la parte cantata, del resto Joey Ramone non è un vero e proprio cantante, non ha chissà quali potenzialità.

Brandon suona la chitarra ritmica e si esibisce in cori, spostandosi per la stanza con la sua Gibson a tracolla.

Caleb, il bassista dai tratti egiziani, muove i fianchi a ritmo e pare molto divertito, mentre scambia occhiate con l'immobile e concentrata figura di Jeremy, il quale batte su tamburi e piatti con estrema precisione.

Alla fine dell'esibizione, rivolgono lo sguardo all'uomo corpulento che li ha ascoltati con estrema attenzione.

«Bene, è abbastanza punk, ma state attenti voi due con le chitarre. Albert, ti consiglio di prolungare un po' l'assolo e di non tenere la faccia abbassata. Il microfono è lì per essere usato, capito? Ripasso più tardi, continuate a provare!»

I ragazzi salutano l'uomo e si rimettono immediatamente a lavorare sul loro pezzo.

 

 

I Black Stoner Midnight hanno preso posto in una sala piccola e accogliente, ma per loro basta. Hanno bisogno solo di una batteria, di un basso e di un microfono.

Mud, il buttafuori che suona il basso, è chino di fronte al Macbook poggiato su un mobile in ferro battuto addossato alla parete. Digita qualcosa sulla tastiera, poi solleva gli occhi sul suo amico.

«Ascoltiamola fatta dal vivo» dice, per poi cliccare su un video di YouTube.

Hug fa roteare una bacchetta, poi si concentra sulla musica oscura e penetrante degli Om.

I due stanno in silenzio e si concentrano, poi Mud mette a tracolla il basso e comincia a provare qualche giro, senza però amplificarne il suono.

Hug fissa stralunato il rullante posto di fronte a sé, assorto.

«Vi disturbo?» esordisce una voce maschile piuttosto profonda.

Mud mette in pausa il video e lancia un'occhiata interrogativa al nuovo arrivato. «Chi saresti?»

«Sono qui per ascoltare come procedono le vostre prova» spiega l'altro.

Hug batte un colpo leggero sulla grancassa e attira l'attenzione dei due. «Proviamo?»

Mud amplifica il suo basso e fa un veloce check, poi i ragazzi cominciano a suonare all'unisono.

 

Series of state form, timeless seeds
Deliverance that drives
 the wind in freedom
Illusion, redemptions

 

«Un testo molto articolato» commenta l'uomo con una punta d’ironia, dopo aver ascoltato una versione ridotta del lungo brano doom metal.

Hug, che fino a poco prima stava cantando e suonando la batteria, si raddrizza sul seggiolino e gli rivolge un sorrisetto. «Cosa vuole che le dica? I gruppi doom sono così...»

«Mi pare un buon lavoro, ma cercate di accorciarla ancora un po'. L'esibizione durerà al massimo due minuti, ragazzi.»

Mud annuisce e gli lancia un sorrisetto feroce e teatralmente brutale. «Spaccheremo tutto!»

 

 

I D-sharp Miinor sono molto tranquilli e stanno lavorando sodo. Non si lasciano impressionare né mettere in soggezione dalla presenza dell'uomo che è giunto da loro per controllare come procede l'arrangiamento del brano degli Steelheart.

«Io farò le parti di chitarra con il violino» spiega Cynthia, la quale poi esegue l'assolo iniziale della canzone per far capire cosa intende.

L'uomo annuisce e osserva Dean, seduto al pianoforte con una postura perfetta e il microfono sistemato ad arte.

«Le faccio sentire voce e piano» annuncia il cantante, per poi poggiare le dita sui tasti bianchi e neri.

Il giovane musicista salta volutamente le strofe e va direttamente all'ultimo ritornello, per mostrare al nuovo arrivato le sue capacità vocali.

 

Lady, won't you save me?
My heart belongs to you
Lady, can you forgive me
For all I've done to you?

Lady, oh, lady
My heart belongs to you
Lady, can you forgive me?
For all I've done to you

 

L'uomo rimane stupefatto ad ascoltare la voce e l'esecuzione al pianoforte di Dean, non sa neanche cosa dire e la sua espressione fatica a rimanere impassibile e controllata.

Nel frattempo Cole, il percussionista, ha preso posto sul cajon e ha cominciato ad accompagnare ritmicamente il cantante e pianista, servendosi anche di uno shaker dalla forma insolita che stringe nella mano sinistra, mentre nella destra tiene un battente sottile in titanio.

Cynthia osserva i suoi due amici mentre suonano, lasciando loro la possibilità di esibirsi senza intervenire.

«Okay, bene... credo che sia meglio lasciarvi lavorare, tutto bene, ecco... ripasso più tardi» borbotta l'uomo corpulento, svignandosela in fretta.

 

 

«L.A.P.D. sta per Los Angeles Police Departement?» chiede l'uomo, dopo che i quattro ragazzi gli hanno ripetuto il nome della loro band.

«No» afferma Brianna, guardandolo dal basso, mentre tiene le braccia incrociate sul petto. «Sta per Los Angeles Power Destruction» spiega.

Lui sbatte le palpebre e si sforza di non ridere.

«La cosa la diverte?» prosegue la cantante e tastierista, senza staccare lo sguardo da lui.

«Bri, suoniamo?» la apostrofa Michael, il chitarrista alto e magro con il cappellino al contrario.

«Sì, è il caso» concorda Sarah, controllando che la batteria sia ben sistemata.

«Il brano è degli Sugar Ray» spiega il dj Scott XX, mettendosi dietro il computer e un sacco di altra strumentazione.

«Bene. Sentiamo cosa sapete fare» dice l'uomo, appoggiandosi con la schiena contro la porta chiusa della saletta.

Brianna si mette in piedi dietro la tastiera, il microfono già pronto. «Andiamo!» grida, e la sua voce acuta e potente fluisce amplificata.

Anche Michael fa un breve check del suo microfono, poi tutti attendono che lui cominci a suonare la chitarra.

Il loro sound è particolare, vista anche la mancanza di un bassista, degnamente sostituito da DJ Scott XX che si destreggia tra effetti elettronici e la maggior parte delle sezioni di basso, venendo poi supportato da Brianna e la sua tastiera.

I due cantanti si alternano e cantano un verso della canzone a testa, a partire è Michael.

 

You pull my head back watch me bleed
I need it again
No time to move can't even breathe
Your face is stuck in a magazine
Such a bitch
For once do something for yourself

So breathe
Breathe

Breathe

Breathe
You found me out some how you found me out

You found me out some how you found me out

You found me out some how you found me out

 

L'uomo annuisce. «Avete una buona energia e, Brianna, il tuo twang è fenomenale. Michael, tu cerca di essere più energico, altrimenti si noterà un distacco tra te e lei. Sarah, ottimo lavoro con la batteria, e tu... Scott, giusto?»

Il dj annuisce.

«Bravo, complimenti. Siete particolari. Continuate così, ci vediamo dopo» conclude poi, lasciando la stanza.

Brianna sbuffa.

«Che c'è?» le chiede Michael.

«Ho avuto come l'impressione che quel tizio ci prendesse per il culo» commenta la cantante, per poi esibirsi in un grido liberatorio al microfono che fa sussultare i suoi compagni di band.

 

 

I The Millennials sono agitati, ma alla fine sono riusciti a trovare un accordo sul brano da eseguire.

Si tratta di Procrasti-Nation, una delle prime composizioni della band.

Orbel ha curato la stesura del testo, ed è stato lui a decidere che voleva eseguire quel brano. È certo che così la sua band sarà in grado di colpire il giudice.

Stanno finendo di provare la canzone, quando vengono raggiunti da un uomo corpulento che li informa che è lì per aiutarli e supportarli.

«Il brano si chiama Procrasti-Nation ed è un inedito» spiega Niko, entusiasta e voglioso di suonare.

«Bene. Vorrei sentirvi.»

Alina, la violinista, sistema il suo strumento, per poi scoccare un'occhiata complice con il suo fidanzato, Roman, il quale staziona già pronto dietro la batteria.

Orbel lancia un'occhiata a Oscar, il tastierista, che intanto sta battibeccando sommessamente con Roman.

Narducci, il sassofonista, calma gli animi dei due e li incita a prepararsi per riprendere a suonare.

Finalmente la band si concentra e dà il via all'esecuzione.

 

Clear your mind you'll find a way
But if you're flyin high expect delay

Pickin up the pieces of your haunted past trying to fix the problem but the feelin just don't pass
now ya gots to decide what you wanted to do before the problem that you want to solve starts to be you
Temporary instead of a long term solution
Even though you know it cause more confusion
What's gona be the last of evolution
If we all too high to start a revolution
No hesitation, only the strong survive

 

Procrasti-Nation you got to have the drive
Better get your ass up and find a way to survive if you wana make it in this world to stay alive

 

«Chi ha scritto il testo?» chiede l'uomo, dopo aver ascoltato i ragazzi.

Orbel solleva timidamente la mano destra. «Colpevole» ammette con un lieve sorriso.

«È molto bello!»

«Grazie» farfuglia il cantante.

«Se glielo dico io, non mi crede» borbotta Niko, battendo sulla spalla dell'amico.

«Sai, Orbel, dovresti migliorare molto la tua tecnica nel canto. Però siete forti, bravi. Provate ancora, coraggio. Ci vediamo più tardi!»

I sei componenti della band rimangono soli e si scambiano occhiate perplesse.

«Ce la faremo, vedrete!» afferma Roman, per poi eseguire una rullata esemplare.

Alina alza gli occhi al cielo e sorride. Adora l'ottimismo del suo ragazzo, e quasi quasi ci crede davvero che possono farcela.

 

 

«Le band sono pronte per le esibizioni di fronte al loro giudice, e io sono impaziente di sentirli! Sono certa che anche per voi sia lo stesso! Non ci resta che tuffarci alla scoperta di ciò che succederà!» annuncia Katie Sun, per poi lasciare spazio al video successivo.

 

 

Daron, seduto su un'imponente poltrona posta su un lato dell'enorme salone del Troubadour, attende che la prima band lo raggiunga.

Dovranno cominciare i Truemen, e lui è veramente curioso di scoprire cosa faranno per sorprenderlo.

Indossa il suo solito cappello nero ed è infilato in una delle sue amate camicie a scacchi rossi e neri. Tiene le braccia incrociate al petto e sorride appena.

I ragazzi dei Truemen lo raggiungono poco dopo e prendono posto sul palco, sistemando gli strumenti a loro comodo.

«Siamo pronti?» chiede Albert ai suoi colleghi.

I tre fanno un cenno d'assenso, poi cominciano a suonare.

Daron li ascolta e si concentra sui vari strumenti, notando che sono una band ben amalgamata, anche se nota delle imperfezioni nella parte vocale.

Quando i ragazzi finiscono, il chitarrista dei System sorride apertamente e solleva il pollice della mano destra. «Okay, benissimo, grazie mille! Mi fa piacere avervi ascoltato, amici. Potete andare, e mandate qui i D-sharp Minor» dice in tono allegro.

I quattro escono e poco dopo vengono sostituiti dal trio formato da Dean, Cynthia e Cole.

«Sentiamo cosa avete combinato con She's Gone» esordisce il giudice, sistemandosi meglio sulla poltrona.

Dean attacca con il pianoforte, per poi essere seguito successivamente da Cynthia e Cole. L'esecuzione è struggente, trasmette un senso del dramma che colpisce profondamente Daron. Quest'ultimo non riesce a rimanere impassibile di fronte all'incredibile voce del ragazzo, e finisce per sgranare gli occhi e spalancare la bocca senza poterne fare a meno.

Si ritrova in piedi, lo fa in maniera automatica, e si accosta di qualche passo al palco. Non appena i D-sharp Minor finiscono di suonare, dice: «Posso farti una domanda, Dean?».

Il cantante e pianista, sorpreso, non riesce ad articolare una sola parola e si limita a fissare il suo giudice.

«Come riesci a cantare in questo modo da seduto?» domanda infine, senza nascondere del tutto la sua ammirazione.

«Io... ho studiato, tutto qui» si sminuisce il giovane, sorridendo appena, sentendosi imbarazzato e a disagio.

«So che non posso farlo, ma io devo dirvelo: siete salvi, vi porto ai live. Lo decido qui e ora, okay?»

I tre strabuzzano gli occhi e si guardano stupiti ed esterrefatti.

«Daron, ne sei sicuro?» azzarda Cole, accarezzando il mento con fare pensoso.

«Mai stato più sicuro. Non me ne frega se passerò dei guai» afferma ancora il chitarrista dei System. «E ora venite qui e datemi un cazzo di abbraccio, siete micidiali!» strepita, allargando le braccia.

Il primo a muoversi è Cole, seguito poi da Cynthia e infine da Dean.

L'abbraccio risulta goffo e impacciato, ma i ragazzi sentono tutto il calore e l'ammirazione del loro giudice.

Lasciano la sala dopo aver promesso di non dire al resto del gruppo la notizia che hanno appena ricevuto. Non sarebbe giusto nei confronti delle altre band.

I Black Stoner Midnight raggiungono il palco. Hug si siede dietro la batteria e controlla che il microfono sia posto abbastanza vicino a sé, mentre Mud sistema meglio la tracolla del suo basso e rivolge uno sguardo poco amichevole al suo giudice.

Daron sa che è una sorta di costume di scena per il bassista, perciò non si scompone e sorride ai due.

«Vi ascolto» dice.

I ragazzi cominciano a suonare e il chitarrista dei System si immerge nell'ascolto, assimilando i toni oscuri e tenebrosi del brano doom metal. La voce di Hug è penetrante, roca e sinuosa, ha qualcosa di ipnotico.

Mud è un bravo bassista, non perde un colpo, e si muove a ritmo. A Daron viene in mente che questo tizio ha un modo di fare sul palco che gli ricorda un po' Shavo.

Quando il brano si conclude, il giudice annuisce soddisfatto. «Okay, figo. Siete stati bravi! Ci vediamo dopo, mandatemi pure i L.A.P.D.!»

Il duo lascia la grande sala, per poi essere sostituito poco dopo da Brianna, Michael, Scott e Sarah.

«Ci tengo subito a precisare» esordisce la cantante tarchiata, ponendosi di fronte al microfono, «che il nostro acronimo sta per Los Angeles Power Destruction. E stasera distruggeremo tutto!»

Daron scoppia a ridere e si mette nuovamente in piedi. Già quest'atmosfera gli piace. «Fatevi valere, andiamo!» esclama.

I quattro cominciano a eseguire il brano degli Sugar Ray con grande trasporto, Brianna è bravissima con il canto e fatica a star ferma dietro la tastiera. Michael deve ancora migliorare qualcosa nell'interpretazione canora, ma per il resto la band è molto amalgamata e suona bene.

Quando finiscono, il giudice è molto colpito da loro, sorride e li osserva felice.

«Che te ne pare?» gli chiede Michael.

Brianna annuisce, curiosa a sua volta.

«Credo che non possa ancora dircelo» gli fa notare Sarah, sollevandosi da dietro la batteria.

Daron le lancia una breve occhiata e le strizza l'occhio. «La vostra batterista ha ragione. Ci vediamo dopo!»

Brianna e Michael sbuffano, mentre Scott scoppia a ridere. Tutti seguono Sarah fuori dalla sala.

Daron è pronto per ascoltare l'ultima band, e ancora ripensa al fatto che forse ha sbagliato a lasciarsi trasportare dall'entusiasmo nei confronti dei D-sharp Minor.

I membri dei The Millennials salgono sul palco. Roman e Oscar, come al solito, borbottano tra loro, mentre Alina cerca di calmarli. Narducci li ignora, in questo momento deve pensare soltanto al suo sassofono e all'esibizione che lo aspetta. Niko saltella sul posto, controllando che il basso sia perfetto, è già su di giri all'idea di esibirsi ancora di fronte a Daron Malakian. Orbel, infine, sospira e alza gli occhi al cielo.

«Ci siete?» richiama la loro attenzione Daron.

Orbel annuisce senza troppa convinzione. «Ragazzi?»

Roman e Oscar si rivolgono un'ultima occhiata in cagnesco, per poi concentrarsi finalmente su ciò che devono fare.

Il brano prende forma e armonia, quando i sei cominciano a suonare tutti i problemi interni alla band scompaiono, non hanno più alcun senso. Oscar e Roman si scambiano addirittura delle occhiate complici, osservando l'uno il lavoro dell'altro.

Niko si muove come un matto, agita i suoi voluminosi ricci e sorride in continuazione, trotterellando intorno ai suoi compagni.

La voce di Orbel è a tratti incerta, ma il pezzo ha il suo perché.

Quando i ragazzi finiscono l'esecuzione di Procrasti-Nation, Daron si esibisce in un piccolo applauso. «Posso sapere perché avete scelto questo pezzo in particolare?»

Orbel parla timidamente al microfono: «Be', ecco... io ho scritto il testo e mi piaceva l'idea di...»

«Se posso intromettermi» interviene Roman, mettendosi in piedi e raggiungendo il cantante. «Questa canzone spacca. E ci rappresenta» afferma.

Daron annuisce e sorride a tutti e sei. «A dopo, vi mando a chiamare quando avrò deciso.

Oscar è il primo a scendere dal palco, per poi essere seguito dal resto della band.

 

 

Le cinque band sono posizionate nei pressi del palco, dando le spalle alla struttura su cui si sono esibiti poco prima.

Sono tutti agitati, e lo dimostrano in vari modi: c'è chi si mantiene controllato e impassibile, chi si esibisce in smorfie involontarie, chi si tortura le unghie o i capelli con le mani, chi borbotta tra sé e chi tenta di trattenere le lacrime.

«Siamo arrivati al momento più importante di questa giornata» esordisce Daron, facendo il suo ingresso.

Di botto, tutti i rumori svaniscono e cala un silenzio teso.

«Partiamo dai Truemen. Siete stati molto coerenti, avete fatto un pezzo punk in stile punk, e lo avete sporcato ancora di più. Ci sono state delle imperfezioni, ma mi siete piaciuti.»

Albert, Brandon, Jeremy e Caleb si lanciano un'occhiata preoccupata, per niente convinti del fatto che il loro giudice abbia apprezzato sul serio la loro esibizione.

«D-sharp Minor... devo assolutamente fare un annuncio a tutti voi partecipanti: questi tre ragazzi sono già stati selezionati per i live, l'ho deciso non appena li ho sentiti. So che forse non è del tutto corretto, ma non ho saputo resistere. Sono stati eccezionali, e spero che...»

Mud si fa avanti con fare minaccioso. «Cosa cazzo significa? Loro sono già passati? Ma che...»

«Mud, cazzo» farfuglia Hug, afferrando il suo collega per un braccio.

«Con calma. Loro mi hanno convinto subito, ed è una cosa rara. Non prendetevela, vi prego. Ci sono ancora due posti liberi» cerca di rabbonirli Daron, rivolgendo un sorriso dispiaciuto in direzione di Mud.

Dean, Cynthia e Cole sono molto imbarazzati e si sentono a disagio. Alcuni dei loro sfidanti lanciano loro occhiate diffidenti, ma la maggior parte dei ragazzi sembra completamente d'accordo con la scelta del loro giudice.

«Ora parliamo di voi, Mud e Hug» prosegue Daron.

I due dei Black Stoner Midnight smettono di battibeccare e si concentrano su di lui. Mud, il buttafuori, non riesce a far scomparire l'espressione dura e feroce dal viso ampio.

«Il vostro genere è particolare, sicuramente poco usuale per un talent di questo tipo. Avete suonato bene, bravi. Per quanto riguarda i L.A.P.D., be', avete reso giustizia agli Sugar Ray. Michael, devi migliorare a livello vocale per poter tenere testa a una bomba come Brianna, ma chi dice che non potrai farlo?»

I quattro si scambiano pacche d'incoraggiamento e si esibiscono in esclamazioni colorite.

«E per finire... The Millennials. Ho voluto sentire un vostro inedito, e devo dire che siete forti. L'unica nota dolente risiede in te, Orbel. Suoni la chitarra da dio, scrivi dei testi pazzeschi... il canto è un po' da rivedere e sistemare. Per il resto, vi faccio i miei complimenti.»

I sei annuiscono, Roman abbraccia Alina con entusiasmo, e Niko fa un teatrale inchino in direzione del suo giudice.

«Detto questo, devo scegliere solo tre di voi. I D-sharp Minor sono salvi, come già detto.»

Tra i ragazzi si espande un mormorio concitato e permeato da un leggero velo di panico.

«Le due band che verranno eliminate stasera sono...»

 

 

 

 

 

 

NOTE FINALI

Ed eccoci al quarto e ultimo Home Visit!

Innanzitutto, come avrete notato, il capitolo è stato un po' più lungo del solito; questo perché ho dovuto gestire davvero tantissimi personaggi, e non mi andava di dedicare alle band meno spazio rispetto alle altre categorie, perché qui sono tutti importanti allo stesso modo!

Detto questo, riepilogando, a essere state eliminate nella categoria Under Donne sono state Patricia Underwood e Olivia Brooks! Siete contenti o no? John ha fatto la scelta giusta?

Per quanto riguarda questo capitolo, invece, avrete una scelta meno ampia del solito, visto che c'è stato un colpo di scena e il nostro chitarrista ha già deciso di salvare i D-sharp Minor formati da Dean, Cynthia e Cole! Ve l'aspettavate?

Mi sa che qui la sfida si fa dura, ci sono dei talenti impressionanti...

Ma tornando alla parte “burocratica”, anche stavolta dovrete darmi due nomi tra:

   Truemen (formati da Albert, Brandon, Caleb e Jeremy);

   Black Stoner Midnight (formati da Hug e Mud);

   L.A.P.D. (formati da Brianna, Michael, Sarah e Scott);

   The Millennials (formati da Orbel, Roman, Niko, Narducci, Alina e Oscar).

Dovrete inviarmi le risposte per MESSAGGIO PRIVATO entro la mezzanotte del 26 aprile 2019! Ogni risposta esatta, come sempre, avrà il valore di 0,5 punti fino a un massimo di 1.

Tutto chiaro? Non voglio essere ripetitiva o noiosa, ma meglio ricordarvi le regole del gioco per evitare dimenticanze o confusioni XD

 

Prima di lasciarvi, voglio fare un piccolo appunto sulla band The Millennials: loro, in realtà, sono una band realmente esistente. Ho deciso di inserirli perché hanno collaborato con Daron in dei live e perché mi piaceva l'idea di farli mettere in gioco.

Loro, nel tempo, hanno cambiato nome in The Orbellion (dato che Orbel è il loro frontman) e non hanno la stessa formazione che ho inserito io qui. I componenti reali sono: Orbel Babayan (voce, chitarra, tastiera), Heno Mox (basso), Matt “Narducci” Silberman (sassofono), Mesrop Sarkisyan (tastiera, effetti), Ronald Bruner Jr. (batteria), Lacy Rostyak e Ginny Luke (violino).

Io ho pensato di inserire Niko al basso e Roman alla batteria perché insieme a Orbel fanno parte degli Scars insieme a Daron, e Alina mi piaceva come unica ragazza nella band.

Infine, i ragazzi hanno registrato pochi brani, e Procrasti-Nation è uno di questi. Come avrete notato, non vi ho rimandato su YouTube per ascoltarla, ma su SoundCloud, perché l'ho trovata solo lì in versione registrata. Su YouTube c'è solo in versione live!

 

Okay, basta, mi sono dilungata fin troppo!

Aspetto le vostre risposte e... pronti per i live?!

Io non vedo l'ora *-*

Ci sentiamo il 27 aprile con il nuovo aggiornamento

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Capitolo 5
*** 1° Live ***


«I primi che dovranno abbandonare la gara sono i Truemen» annuncia Daron, rivolgendo un’occhiata dispiaciuta in direzione di Albert, Caleb, Brandon e Jeremy.

I quattro si scambiano sguardi straniti, poi avanzano in direzione del loro giudice tra i mormorii degli altri concorrenti. C’è chi tira un sospiro di sollievo e chi si dispera ancora di più.

«Ho apprezzato ciò che avete fatto, ma siete ancora molto acerbi. Sono certo che farete strada, ma dovete perfezionarvi molto. D’accordo?»

I quattro salutano Daron con gentilezza e si avviano fuori dalla sala principale del Troubadour.

Le altre tre band ancora a rischio attendono con ansia il verdetto del giudice.

«Bene, andiamo avanti. I secondi e ultimi a essere eliminati sono Hug e Mud, i Black Stoner Midnight. Ragazzi, mi spiace, siete originali e fate un genere particolare, però non credo che questo potrebbe aiutarvi a emergere. La musica doom, stoner metal non è per tutti, è veramente per pochi. E non credo sia adatta per un talent del genere. Questo ovviamente mi fa stare male, perché io adoro il vostro genere e voglio che mi facciate una promessa.»

Hug e Mud si accostano al chitarrista. Il prima lo osserva con atteggiamento mesto, mentre il secondo ha stampata sul viso la sua solita espressione feroce.

«Questo mondo è una merda, nessuno capisce l’arte di quelli come noi» si lamenta il bassista, assottigliando maggiormente lo sguardo.

Daron pare un poco spaventato, tuttavia cerca di mantenere la calma. «Mud, cerca di capire. Anche io ho delle scelte da fare, il livello delle esibizioni è stato davvero alto stasera» prosegue.

«E ci dobbiamo rimettere noi?»

Hug afferra il collega per il braccio e sussurra qualcosa, riuscendo miracolosamente a calmarlo.

«Fatevi vedere in giro, fatevi sentire. Non arrendetevi solo perché qui non ce l’avete fatta» conclude Daron, battendo sulla spalla dei due.

Questi ultimi salutano velocemente i presenti, per poi lasciare la sala.

Daron regala un enorme sorriso alle tre band che ha scelto per i live. «Siete carichi? Andiamo ai live, cazzo!» esclama.

Tutti quanti esultano, tranne i membri dei D-sharp Minor che restano tranquilli e sicuramente esultano interiormente.

 

Albert: «È andata così, non possiamo farci niente. Ma continueremo a suonare».

Brandon: «Sì, non vi libererete di noi tanto facilmente!».

Jeremy: «Già. Caleb, tu hai qualcosa da aggiungere?».

Caleb: «No».

 

Mud: «Sì, cazzo, ce ne andiamo a testa alta! Non ci hanno capito? Cazzi loro».

Hug: «Non fare così, andremo avanti e terremo quest’esperienza con noi, per imparare dai nostri errori e…».

Mud: «E poi quel cappello gli sta proprio male, a Daron Malakian!».

 

 

 

 

 

 

1° Live

 

 

 

 

 

 

«Buonasera a tutti e benvenuti al primo, eccezionale live di SOAD-Factor! Sono molto emozionata perché questa è la prima edizione e la location è già una delle migliori che si possano sperare: il Fonda Theatre!» esordisce Katie Sun, muovendosi con disinvoltura sul palco in legno.

Il pubblico in sala esulta, l’atmosfera è carica di aspettative e di vibrazioni positive.

La presentatrice indossa un miniabito verde pisello, abbinato a delle decolleté argentate con il tacco a spillo. Splende di luce propria, sorride radiosa ed è perfettamente truccata con tinte verde e argento che danno risalto al suo outfit.

«E ora, signori e signore, fate un bel po’ di rumore per i quattro strabilianti giudici di questa gara infuocata: Serj Tankian! John Dolmayan! Daron Malakian! Shavo Odadjian

Tra un nome e l’altro, si levano applausi e fischi d’approvazione, mentre dei delicati fari bianchi illuminano i quattro giudici, seduti dietro un bancone in legno massiccio. Sul davanti spicca la scritta SOAD-Factor a caratteri cubitali, con il classico e riconoscibile font del logo dei System Of A Down.

«Direi di non perdere altro tempo e di lasciare la parola ai nostri giudici!» prosegue Katie Sun.

Il primo a prendere la parola è Shavo, il quale pare veramente elettrizzato all’idea di ciò che sta per succedere. «Salve a tutti! Sono molto emozionato, e non vedo l’ora di farvi sentire cosa i miei Over hanno in serbo per voi!» esclama.

«Anche io sono curioso delle tue assegnazioni, fratello» gli si rivolge Daron, lanciandogli un’occhiata maliziosa.

«Direi che possiamo cominciare, che ne dite?» interviene John, il quale pare impaziente più del solito.

Serj annuisce e sorride.

Katie Sun guarda dritto nella telecamera e annuncia: «Iniziamo subito, allora! Entriamo nel vivo della gara e diamo il benvenuto alla prima concerrente: Janet Stars!»

Un istante dopo, parte un video che mostra in breve il lavoro settimanale della ragazza.

 

John incontra Janet in una delle sale prove del loft in cui tutti i partecipanti abitano.

È entusiasta quando la vede, i due si scambiano un breve abbraccio e si siedono sul divanetto in pelle rossa.

«Janet, ho deciso di assegnarti Love Song di Sara Bareilles per questo primo live. È carina, allegra, credo che rispecchi la tua personalità. Che ne dici? Ti va?»

Janet sgrana gli occhi, felice come non mai. «Oddio, adoro Sara! Sarà un vero onore eseguire questo brano, e per me ha un carico emotivo pazzesco! Grazie, John!»

Il giudice lascia entrare nella sala uno dei vocal coach. Si tratta di Martha, una donna sui quarant’anni, piccoletta e sicura di sé.

«Janet, conosci già il brano?» le chiede Martha.

La ragazza dai capelli rossi annuisce. «La adoro!»

Il video prosegue con un momento in cui Janet prova e arrangia il brano con la supervisione della vocal coach.

«Ti vedo un po’ troppo rigida. Sciogli i muscoli, forza! Sei brava, fatti sentire e porta fuori quella voce!» la incita Martha.

Janet ci riprova, e alle immagini delle sue prove si alternano spezzoni in cui esprime i suoi dubbi e le sue perplessità su se stessa.

«Spero solo che vada bene» conclude, sorridendo appena alla telecamera.

 

Le luci in teatro si fanno soffuse, finché non arriva il momento per John di presentare la sua prima partecipante.

«Janet è in grado di emozionare, è capace di trasportare chiunque la ascolti nel suo mondo. Adesso vuole condividere con voi Love Song di Sara Bareilles. Ascoltiamola.»

Janet arriva sul palco con disinvoltura, e subito si approccia al pubblico con sorrisi, mantenendo lo sguardo sulla platea.

La base parte e lei si muove a tempo, sprigiona energia pura e riesce a entrare nel cuore dei presenti nonostante non mostri capacità vocali particolarmente acrobatiche.

 

I'm not gonna write you a love song
'Cause you asked for it
'Cause you need one, you see
I'm not gonna write you a love song
'Cause you tell me it's make or break in this
If you're on your way
I'm not gonna write you to stay
If all you have is leaving
I'mma need a better reason
To write you a love song today, today

Per tutto il tempo, Janet si muove e segue il ritmo dolce e delicato del brano.

Quando conclude, uno scroscio tiepido di applausi la accoglie, ma lei si mostra grata e non smette mai di sorridere a chiunque.

Katie Sun la raggiunge e le sorride raggiante. «Bravissima, Janet. Dopo sentiremo cosa pensano i nostri giudici, ora puoi andare.»

Janet sorride felice e ringrazia ancora una volta il suo pubblico, per poi uscire tra gli applausi.

La presentatrice annuncia la prossima esibizione con entusiasmo: «Ora è il momento dei L.A.P.D.!».

Il video parte e tutti si concentrano a osservare il lavoro della band in questione.

 

Daron accoglie i quattro componenti, i quali sono piuttosto impazienti di sapere su cosa dovranno lavorare per il primo live.

«Ragazzi, per voi ho pensato a In The End dei Linkin Park.»

I quattro si scambiano occhiate eccitate e si battono pacche sulle spalle.

«Voglio che tu, Michael, canti. Voglio sentirti di più, mi interessa la tua voce, anche se questo significa rappare. Voglio che tu prenda la scena e non faccia solo il corista di Brianna

La cantante annuisce. «Io glielo dico sempre: buttati, cazzo, non hai niente da perdere. Sei bravo!»

«Esatto» conferma il giudice. «Voglio vedere cosa sapete fare.»

Poco dopo nel video appaiono le immagini delle prove, intervallati dai commenti dei ragazzi. Michael sembra quello che ha più difficoltà di tutti a seguire i consigli di Dana, la vocal coach ben piazzata che segue la loro preparazione.

«Michael, non stare rigido e mettici più energia! Scandisci le parole, non cantarti addosso. Il pubblico deve recepire il messaggio, deve capire cosa stai dicendo!»

L’ultima frase del video è Michael a pronunciarla.

«Cercherò di applicarmi al massimo, voglio andare avanti e non sopporterei che la mia band venisse eliminata per colpa mia» dice con determinazione.

 

Daron sorride. «Vi presento gli L.A.P.D., un acronimo che sta per Los Angeles Power Destruction. E vi assicuro che loro butteranno giù questo teatro con la loro versione di In The End

I quattro componenti della band fanno il loro ingresso e salutano il pubblico.

Brianna si posiziona dietro la tastiera e subito parla al microfono: «Buonasera a tutti! Vi manderemo in delirio!».

Poi prende a suonare le prime note alla tastiera, accompagnata dal boato del pubblico.

Dopo la breve intro, ecco che tutto il resto della band si unisce a lei e Michael, energico e concentrato più che mai, prende a rappare.

 

One thing I don't know why
It doesn't even matter how hard you try
Keep that in mind, I designed this rhyme
To explain in due time

Tutta la band si impegna moltissimo, e come al solito per Brianna è difficile stare ferma dietro la tastiera: balla, canta, interagisce con il pubblico e con i compagni di band.

Dj Scott XX ci dà dentro con synth ed effetti, mentre Sarah regna dietro la sua batteria, precisa e implacabile come suo solito.

Alla fine dell’esibizione, i ragazzi vengono accolti da applausi calorosi e da fischi che li osannano, facendoli sentire importanti e ben voluti.

Katie li congeda e subito lascia spazio al prossimo video, non prima di aver presentato Peter Fitzgerald come prossimo concorrente.

 

Shavo accoglie il ragazzo in sala prove, sorridendogli felice ed entusiasta.

«Ciao, giudice» saluta Peter, ricambiando il gesto.

I due si scambiano una pacca amichevole sulla splla, poi si accomodano di fronte al mixer.

«Per te ho pensato a Three Times A Lady dei Commodores. Credo sia adatta a te, voglio scoprire ancora una volta cosa sai fare. Ti piace l’idea? Altrimenti possiamo…»

Peter subito interrompe il suo giudice. «Va benissimo, è un brano molto impegnativo e ce la posso fare!» esclama.

Shavo sospira di sollievo e poco dopo Martha, la vocal coach, fa il suo ingresso in sala prove.

«Ti lascio in ottime mani» annuncia il bassista, per poi uscire.

Durante le prove, Martha consiglia a Peter di lavorare di più con i muscoli, di appoggiare il suono e di sfumare la fine delle frasi per dare un effetto ancora più delicato e vibrato.

«Ce la puoi fare, riprova» gli dice.

Infine Peter commenta: «Sarà dura. Ma non mi lascerò eliminare al primo live».

 

Shavo presenta con orgoglio il suo concorrente: «Peter sa come gestire la sua voce, sa come stare sul palco e come interpretare un brano difficile come Three Times A Lady. Ascoltatelo».

Il venticinquenne entra in scena con addosso una giacca di lino aderente, che mette in risalto i suoi muscoli. Subito una caterva di voci femminili impazzite si leva dal pubblico: tutte gridano il suo nome e si strappano i capelli, tant’è bello.

Si siede dietro il pianoforte e comincia a suonare, senza prestare troppa attenzione al pubblico. Ha l’aria assorta, le palpebre socchiuse e l’espressione concentrata, il che manda ancor più in visibilio le sue accanite fan.

 

Thanks for the times
That you've given me
The memories are all in my mind
And now that we've come
To the end of our rainbow
There's something
I must say out loud
You're once, twice
Three times a lady
Yes you're once twice
Three times a lady

 

Il pubblico è incantato dalla voce di Peter, e tutte le ragazze lo fissano con la bocca spalancata e gli occhi a cuoricino.

Suona e canta con sicurezza, e quando finisce viene accolta da applausi e grida a metà tra la disperazione e la commozione.

«Grazie Peter, bravissimo!» dice poco dopo Katie Sun, per poi accostarsi a lui e salutarlo.

Lui rivolge appena un’occhiata al pubblico, poi lascia il palco.

La presentatrice annuncia: «È ora il momento di accogliere Felix Morgan, il primo concorrente della squadra Under Uomini!».

 

Serj è già in sala prove, insieme a Dana e Mike, due vocal coach.

Felix, avvolto dai suoi lunghi dreadlocks, fa il suo ingresso e rivolge un sorriso timido ai tre.

«Caro Felix, siediti pure» esordisce Serj. «Ho voluto portarti ai live perché so che puoi migliorare moltissimo. Lavorerai con Dana e Mike per quanto riguarda la tecnica, sei in buone mani, non temere. Il brano che vorrei sentirti eseguire è Just One Lifetime di Sting e Shaggy. Rientra nel tuo genere, ma richiede un po’ più di energia e soprattutto voglio che ti muova sul palco e che ti lasci trasportare dalla musica. Okay?»

Felix annuisce e sorride appena. «Grazie per la fiducia.»

Serj si alza e gli poggia una mano sul braccio. «Buon lavoro, ci vediamo più tardi» conclude, per poi uscire dalla stanza.

Il video si sposta sul momento delle prove con i vocal coach. Dana si concentra più sulla presenza scenica, mentre Mike dà consigli tecnici a Felix, il quale esegue con dovizia e si impegna molto per seguire tutti i suggerimenti che gli vengono dati.

«Vai, riprova… “Just one li”» suggerisce Mike.

Felix ripete, riuscendo finalmente a trovare la nota giusta.

«Bene! Riprendiamo dal ritornello!»

Infine, il ragazzo sorride in direzione della telecamera. «Speriamo bene. Mi impegnerò, ma ho un po’ di paura.»

 

Serj prende la parola e presenta il suo concorrente: «Felix lavora sodo e stasera vi stupirà, presentando un brano nuovo e frizzante, dalle sonorità reggae che mettono in risalto la sua identità. Ecco a voi Just One Lifetime nella versione di Felix Morgan!».

Il ragazzo fa il suo ingresso e sorride timidamente verso il pubblico. Qualche gridolino si leva anche per lui, il che lo mette un po’ in imbarazzo.

Seguendo i consigli che gli sono stati dati da Dana, non appena la base parte, si lascia andare e muove il corpo a ritmo, nonostante tenga entrambi le mani sull’asta del microfono come se non sapesse dove metterle o cosa farci.

Ha ritmo, si ritrova a cantare sia la parte di Sting che quella di Shaggy con disinvoltura, e nel ritornello non stona mai, riuscendo a trovare un equilibrio tra la tecnica e l’interpretazione.

 

Just one lifetime
And there's only one, yes there's only one
Just one life to live
Assuming that we'll make it
We've no choice but to take it

Quando l’esibizione si conclude, Felix riceve applausi e qualche bravo gridato da qualcuno tra il pubblico.

Katie lo saluta, si complimenta con lui e lo congeda, per poi annunciare il quinto concorrente della prima manche: HellGal.

 

La ragazza, con indosso il suo cappellino verde militare, entra in sala prove con disinvoltura e saluta John.

Il batterista la fa accomodare ed esordisce: «Sei pronta per Bang Bang?».

Helena per poco non salta sulla sedia. «Di Jessie J? Stai scherzando, bro, vero?!» strilla.

John scuote il capo e sorride appena. «Mi fa piacere vedere questo entusiasmo da parte tua!»

Lei esulta e si butta letteralmente sul suo giudice. «Ah, ti adoro! Grazie, grazie! Sogno di mettermi alla prova con questo brano da una vita!»

Si passa a dare un’occhiata alle prove, dove HellGal lavora con Dana.

«Ricordati di scandire bene le parole. Ricordi il video live che ti ho fatto vedere? Hai visto come Jessie J canta?» suggerisce la donna, stringendo tra le mani un foglio con su stampato il testo. «Quando dice “She got a body like an hour glass”, la gente deve capire esattamente ogni parola. Scandiscila bene, perché questo conferisce energia. Va bene?»

Helena annuisce con vigore e riprova la prima strofa.

Alla fine del breve video, è talmente entusiasta che fatica a star ferma di fronte alla telecamera. «Cristo, che bomba! Butterò giù il fottuto Fonda!» esclama. «Yo!» aggiunge, rivolgendo le corna in direzione dell’obbiettivo.

 

John presenta la concorrente con entusiasmo, pur rimanendo calmo e pacato come suo solito.

«HellGal ha energia da vendere, non dirò altro. Solo, preparatevi alle onde d’urto di Bang Bang

Non appena la giovane mette piede sul palco, è chiaro a tutti che si sta per svolgere uno spettacolo incredibile.

La base parte e subito lei è sul pezzo, si agita, passeggia e batte ogni centimetro del palco, cantando in faccia alle persone, come se ognuna di loro fosse una sua amica e dovesse ricevere un messaggio fondamentale da parte sua.

 

She got a body like an hour glass
But I can give it to you all the time
She got a booty like a Cadillac
But I can send you into overdrive (oh)

(You've been waiting for that...
Step on up swing your bat)
See anybody could be bad to you,
You need a good girl to blow your mind, yeah

Bang bang into the room (I know ya want it)
Bang bang all over you (I'll let ya have it)
Wait a minute lemme take you there (ah)
Wait a minute till ya (ah)
Bang bang there goes your heart (I know ya want it)
Back, back seat of my car (I'll let ya have it)
Wait a minute lemme take you there (ah)
Wait a minute till ya (ah)

Il pubblico va in estasi, letteralmente, quando l’esibizione finisce. L’energia e le capacità vocali e tecniche di Helena hanno trasformato il Fonda Theatre in un luogo infuocato.

I giudici, strabiliati, applaudono a lungo insieme al pubblico, il quale sembra non voler più smettere.

Katie Sun pare un tantino sconvolta, ma compie comunque il suo lavoro: saluta la concorrente, le fa i complimenti e la congeda.

Quando Helena lascia il palco, gli applausi sono ancora carichi di ammirazione e faticano a sfumare.

«Caspita, dopo questa botta di energia, possiamo presentare l’ultimo concorrente di questa prima manche: Alex Moses!».

 

Il ragazzo si presenta da Shavo con il suo solito abbigliamento total black, la pelle del viso pallida e l’espressione vacua e indecifrabile.

«Alex! Stavolta, visto che durante gli Home Visit hai sperato di ricevere un pezzo degli Slipknot, ho deciso di assegnartelo.»

Alex sorride appena, un movimento impercettibile, il massimo dell’entusiasmo che possa mostrare. «Bene. Di che si tratta?» chiede.

Shavo sorride. «Eseguirai Snuff! Voglio sentirti cantare, ma almeno stavolta lo farai con qualcosa che ti piace di più.»

L’espressione del ragazzo torna a essere cupa. Forse sperava in qualcosa di più forte ed energico, ma fa lo stesso.

Durante le prove, Alex lavora con Mike e i due optano per una versione acustica, durante la quale Alex si accompagnerà con la sua chitarra.

«Ricorda che ci sono dei punti più energici e che, anche quando il pezzo è più lento, non vuol dire che devi essere moscio! Ascolta molto bene ciò che fa Corey e pensa a ciò che stai dicendo. Capito?»

Alex prova diverse volte e Mike prosegue nel dargli delle dritte.

«Come va, va. Proverò a dare il massimo e vedremo» commenta infine il ragazzo.

 

«Alex canterà un brano degli Slipknot, vi mostrerà come ha lavorato su Snuff e come ci ha lavorato per arrangiarla con chitarra e voce. Buon ascolto» dice Shavo.

Alex Moses entra in scena senza quasi farsi notare, una figura scura e silenziosa che guadagna timidamente il centro del palco.

Siede sullo sgabello e imbraccia la chitarra, senza mai sollevare lo sguardo. Il viso è parzialmente coperto dai capelli neri e lisci.

Con sicurezza, comincia a suonare.

Riesce a far crescere lentamente il brano, rendendolo più intenso dove serve. A un tratto la sua voce cala leggermente, ma lui prosegue e non si lascia fermare da un’imperfezione tecnica.

Nell’ultimo ritornello, Alex esplode energico, imprimendo maggiore impeto anche nel suonare la chitarra.

 

So break yourself against my stones
And spit your pity in my soul
You never needed any help
You sold me out to save yourself
And I won't listen to your shame
You ran away - you're all the same
Angels lie to keep control...

Ooh, my love was punished long ago
If you still care, don't ever let me know
If you still care, don't ever let me know...

 

Uno scroscio di applausi si leva all’interno del teatro, tutti sono rimasti meravigliati dall’esibizione di Alex.

Katie Sun lo raggiunge e gli stringe la mano. «Bravo Alex, complimenti. Ci vediamo dopo» lo congeda.

 

Poco dopo, Katie Sun si volta verso i giudici e dice: «Bene, sentiamo cosa pensate di queste prime sei esibizioni! Cominciamo da John che ha due delle sue ragazze in gara».

Il batterista prende la parola con un sorriso. «Sono orgoglioso di Helena e Janet. Hanno fatto due esibizioni stupende, non posso dire nient’altro. Per quanto riguarda gli altri, be’… credo che stavolta i miei colleghi abbiano fatto delle buone assegnazioni. Mi ha colpito molto Felix: si vede che si è impegnato molto!»

Dopodiché, è Shavo a parlare: «Anche io ho due ragazzi in gara. Mi sono emozionato molto quando Alex ha eseguito Snuff, ho pensato di aver scelto il brano giusto… e Peter, be’, la canzone dei Commodores pare fatta su misura per lui. Gli altri molto bravi, io sono stato colpito dalla dolcezza di Janet. Certo, deve migliorare un po’ tecnicamente, ma è in grado di emozionare e questo conta moltissimo. Complimenti a tutti».

Dopo un caloroso applauso del pubblico, è la volta di Serj.

«Felix si è impegnato e si è visto. L’esibizione mi ha soddisfatto parecchio. Gli altri molto bravi, la gara ha un livello molto alto. L’unica pecca l’ho trovata nella presenza scenica di Peter Fitzgerald, ma per il resto sono rimasto abbastanza colpito. Bravi!»

Infine è Daron a concludere il giro di pareri. Con un sorriso orgoglioso, esordisce: «Bene, sono felicissimo che i miei ragazzi abbiano colto nel segno. Per il resto, gli altri li ho trovati molto capaci e le assegnazioni veramente azzeccate. Ho un debole per Janet, spero che il pubblico la mandi avanti con il televoto!».

La presentatrice ringrazia i giudici, fissando la telecamera e sorridendo a oltranza, attendendo che il pubblico faccia silenzio per annunciare la chiusura della prima manche.

«Apro ufficialmente il televoto! Potete votare il vostro preferito inviando un SMS al numero che vedete in sovraimpressione. Bene, i codici sono i seguenti.»

Un video che riassume le performance dei ragazzi parte, mentre Katie elenca i codici abbinati a ogni concorrente.

Quando il filmato finisce, la donna conclude: «Ricordatevi che il meno votato andrà al ballottaggio con il meno votato della seconda manche, perciò pensate bene a chi vorreste salvare!»

 

Trascorrono alcuni minuti, poi Katie Sun chiude il televoto e poco dopo riceve una busta con il nome del meno votato e si prepara ad annunciare la notizia a tutti.

«Colui che dal pubblico è stato votato meno e che quindi andrà al ballottaggio con il meno votato della seconda manche è…»

Un momento di suspense in cui tutti trattengono il fiato.

«Peter Fitzgerald!»

Il ragazzo nominato viene inquadrato e abbassa lo sguardo, del tutto sorpreso di essere a rischio eliminazione.

 

 

La seconda manche comincia poco dopo.

«I primi a esibirsi sono The Millennials!»

 

Daron accoglie i ragazzi con entusiasmo, facendoli accomodare in sala prove. Insieme a lui c’è anche Martha, la vocal coach.

«Intanto voglio complimentarmi ancora una volta per il vostro inedito. Sapevo che sarebbe andata molto bene!»

Orbel annuisce. «Grazie, davvero!»

«Ma… c’è un ma. Orbel, devi migliorare un po’ la tua intonazione. C’è da lavorare su questo, perciò sarai affiancato da Martha, che saprà come aiutarti al meglio. Per voi ho pensato, ragazzi, a un brano non semplice, proprio perché voglio mettervi alla prova. Si tratta di With My Own Two Hands di Ben Harper. Buon lavoro!»

I sei componenti della band si scambiano occhiate confuse ed entusiaste al tempo stesso, ma infine salutano il giudice con gentilezza.

Durante le prove, Martha bacchetta parecchio Orbel, gli fa fare esercizi per l’intonazione e lo fa lavorare sodo.

«Hai un bel timbro, però devi curarlo!» gli dice spesso.

Infine la band si ritrova di fronte alla telecamera.

«Spero di fare una buona esibizione» commenta Orbel.

«Andrà alla grande» lo rassicura Narducci con un enorme sorriso.

 

Daron viene inquadrato, e subito comincia a presentare la band.

«Dei ragazzi volenterosi, che riescono a comporre e scrivere musica con disinvoltura, e che stasera ci stupiranno con un brano difficilissimo di Ben Harper. Ecco a voi The Millennials con With My Own Two Hands» annuncia con orgoglio e gli occhi che brillano.

La band fa il suo ingresso sul palco e viene accolta con un caloroso applauso d’incoraggiamento.

I musicisti danno vita a una piccola intro strumentale, poi Orbel comincia a cantare.

 

I can change the world
With my own two hands
Make a better place
With my own two hands
Make a kinder place
Oh- with my
Oh- with my own two hands
With my own
Oh- with my own two hands
With my own
With my own two hands

Sorprendendo tutti, Alina e Narducci si esibiscono nei cori, dando al brano un sound molto buono e rendendolo non troppo dissimile dall’originale.

Orbel si impegna moltissimo e segue diligentemente i consigli di Martha, anche se qualche volta risulta essere ancora impreciso.

I musicisti sono molto capaci e riescono a fornire un arrangiamento particolare, che mette sempre in luce il loro stile ben definito.

Alla fine dell’esibizione, il pubblico applaude calorosamente, e l’entusiasmo scema soltanto quando Katie prende in mano il microfono e si congratula con i ragazzi, per poi congedarli.

Dopodiché presenta la prossima esibizione: «Ora è il turno di Diana Holt. Vediamo cosa le è stato assegnato e come si è preparata per il primo live!».

 

John fa accomodare Diana in sala prove e le rivolge un breve sorriso. «Ciao, Diana. Come ti senti? Sei pronta per il primo live?»

La ragazza annuisce con poca convinzione. «Ci provo, ma mi sento un po’ in ansia…»

«Andrà bene, non preoccuparti. Vorrei sentirti cantare un brano che credo sia adatto a te. Lavorerai con Dana, una bravissima coach, e interpreterai un brano di Diana King. Si chiama Shy Guy. Lo conosci?»

La giovane sorride a trentadue denti. «Oh, sì!» esulta, ma poi si rabbuia. «È difficilissimo…» commenta.

John si alza e le si accosta, le appoggia una mano sulla spalla e dice: «Lavora sodo e vedrai che sarai fantastica».

Le prove per Diana sono fonte di ulteriore ansia, ma la coach è paziente e la fa lavorare sui punti giusti.

«La tua emotività è fortissima, sfruttala. Non nasconderla, non essere anche tu “shy” come il ragazzo di cui parla la King in questo brano. Buttati e lascia fluire le emozioni, questo è importantissimo, credimi!»

Diana infine commenta: «Mi sento carica, Dana mi ha aiutato moltissimo e sento di potercela fare.»

 

«Diana Holt è veramente un portento nell’emozionare chi la ascolta cantare. Perciò non aggiungerò presentazioni inutili e vi lascio direttamente alla sua voce» dice John in tono pacato, che tuttavia tradisce una certa emozione.

La giovane entra in scena con i folti capelli ricci che le incorniciano il viso rotondetto e sorridente.

Indossa un abito bianco che risalta sulla sua pelle scura e vellutata, e pare splendere di luce propria.

Tutti sono incantati da lei, ma quando comincia a cantare rimangono completamente spiazzati dalla sua energia e dalla sua voce capace di modellarsi e toccare senza difficoltà le corde del cuore.

 

But I don't want somebody
Who's loving everybody
I need a shy guy
He's the kinda guy who'll only be mine

Oh lord have mercy mercy mercy
Di man dem in a di party party party
Di ole a dem sexy sexy sexy
Watch dem just a
Follow me follow me follow me
Have mercy mercy mercy
But none a dem no move me move me move me
Shy guy a weh me wanty wanty wanty
Only him can make me irie irie irie

L’esibizione risulta un vero e proprio successo, e alla fine gli applausi, i fischi e le lacrime si mischiano in un fiume unico e incontrollabile.

Katie Sun è subito accanto alla concorrente, la abbraccia rapidamente e si complimenta per l’abito.

Poco dopo congeda la ragazza e non perde tempo, annunciando subito che il prossimo concorrente sarà Mitchell O’Shea.

 

Serj saluta cordialmente Mitchell e lo presenta a Mike, il coach che si occuperà di lui.

«Lavorerai con Mike perché so che potrà portar fuori il meglio di te» spiega il cantante dei System con un sorriso.

Mitchell annuisce e chiede: «Cosa dovrò preparare?».

Serj ridacchia. «Vedo che sei impaziente. Ebbene, per te ho pensato a World Gone Mad dei Bastille. Che te ne pare?»

Il giovane sgrana gli occhi. «Oddio… sul serio? Non ho mai cantato niente dei Bastille, però ci lavorerò volentieri. Grazie per la fiducia!» replica.

«Ho fiducia in te, ragazzo» conclude Serj, per poi lasciarlo nelle mani di Mike.

Il vocal coach insiste molto sul falsetto. «Devi cercare di non metterci troppa aria, altrimenti la performance ne risentirà. So che non per tutti è confortevole cantare così, ma noi cantanti dobbiamo essere il più versatili possibile. Capito?»

«Sì, certo, ma io ci sto provando» ribatte piccato Mitchell, imbracciando meglio la chitarra acustica.

«No, senti. Quando dice “You don't want to fuck with us, british till the very last”, senti come deve essere pulito il suono? Hai lavorato con Who You Are per gli Home Visit, puoi benissimo migliorare un po’ la tecnica!» si infervora il coach.

Infine Mitchell commenta: «Sarà dura, Mike è stato un po’ stronzo ma credo abbia ragione».

 

Serj presenta il suo concorrente: «Mitchell, un ragazzo a cui ho voluto dare fiducia e che sono certo non mi deluderà e non deluderà neanche voi. Eccolo con World Gone Mad dei Bastille».

Il ventenne sale sul palco e tutte le ragazzine presenti impazziscono per la sua scultorea bellezza: boccoli biondi ben definiti incorniciano il viso delicato e pallido, gli occhi azzurri e sormontati da due sopracciglia ad ali di gabbiano scrutano tra il pubblico come se volessero osservare uno a uno tutti i presenti. Il corpo ben fatto e l’abbigliamento all’ultima moda, con tanto di risvoltino, fanno tutto il resto.

Quando Mitchell imbraccia la chitarra e si siede di fronte al microfono, quasi nessuno presta molta attenzione a come canta.

 

When it feels like the world's gone mad
And there's nothing you can do about it
No there's nothing you can do about it
When it feels like the world's gone mad
And there's nothing you can do about it
No there's nothing you can do about it

Ci sono delle imprecisioni sul falsetto, forse Mitchell si sta lasciando trasportare dalla musica e non pensa più di tanto ai consigli di Mike, ma il pubblico femminile è in visibilio e pare non accorgersi di niente.

Infine il ragazzo prova a improvvisare un acuto, ma il risultato non è proprio come aveva immaginato.

Riceve comunque i complimenti da parte di Katie Sun e poi lascia il palco dopo aver sorriso dolcemente alle ragazze che scalpitano nelle prime file.

La presentatrice annuncia: «Tra poco avremo il piacere di ascoltare Meredith, ma prima vediamo come se l’è cavata durante la preparazione del suo brano».

 

Shavo accoglie Meredith in sala prove e le si accosta per darle un breve abbraccio. «Ehi, piccola! Sei carica per i live?»

Meredith annuisce. «Puoi scommetterci! Non vedo l’ora di scoprire cosa mi assegnerai!»

Il bassista annuisce. «Te lo dico subito: Together Alone di Anouk. Voglio metterti in difficoltà, ma solo perché so che ce la puoi fare. Questo brano è perfetto per te, e so che ti piace ma non hai mai avuto occasione di studiarlo. Dico bene?»

Meredith per poco non gli salta addosso. «Oddio, sì! Sì, sì, sì!» grida, e qualche lacrima di gioia sfugge al suo controllo.

«Benissimo, sono contenta che tu sia entusiasta. Ti lascio lavorare con la coach Dana, vedrai che ti troverai benissimo!» conclude il giudice, lasciando una pacca sulla spalla della giovane.

Le prove procedono piuttosto bene, specialmente perché Meredith segue diligentemente i consigli di Dana.

«Nel ritornello devi spingere, ma ricordati che la cosa importante non è urlare, ma metterci energia! Mentre attenta alle strofe: vacci delicata, mi raccomando» le suggerisce la coach.

Meredith continua a provare, e infine commenta: «È una canzone bellissima, non vedo l’ora di presentarla al live!».

 

Il bassista dei System sorride, poi comincia a presentare la sua concorrente.

«Meredith ha delle capacità vocali impressionanti e stasera ce lo dimostrerà con un pezzo di Anouk che si intitola Together Alone. Buon ascolto!» dice.

Poco dopo la giovane, abbigliata in maniera poco appariscente, sale sul palco. Nonostante risulti piuttosto timida, è chiaro a tutti che una volta di fronte al pubblico farà un’esibizione memorabile.

La base parte e luci soffuse si accendono, illuminando la sua figura. Meredith comincia a interpretare la canzone con trasporto, immedesimandosi perfettamente nel testo.

 

You grabbed my hand and twisted it,
so you had your way
No need to compromise 'cause you'll find
the right words to say,
and I'll give it half a chance

Alone together, all alone, together all alone

Alone no more, it's Wednesday night
Someone is gonna treat me right
No, not my man gets me this high
It's gonna be my neighbour at number 29

Sul ritornello esplode, impressionando ancora una volta i presenti con la sua presenza scenica e il suo modo di calarsi perfettamente nelle parole che canta. È quasi un’attrice, la musica il suo copione invisibile.

Infine, esegue un inchino e si volta verso Katie Sun per salutarla, per poi lasciare il palco accompagnata dall’entusiasmo incontrollabile del pubblico.

La presentatrice annuncia che sarà il turno dei D-sharp Minor e lascia spazio al video che racconta il lavoro della band per prepararsi ai live.

 

Daron accoglie la band con un sorrise e invita i tre a sedersi su un divanetto in pelle rossa addossato a una delle pareti della sala prove.

«Dean, Cynthia, Cole… voi avete un talento incredibile, con il brano degli Steelheart mi avete mozzato il fiato e lo sapete bene. Dean, hai capacità vocali impressionanti, non lo dico perché fate parte della mia squadra, ma perché è vero. Voglio sentirvi eseguire The Show Must Go On dei Queen. Un grande classico, molto difficile. Ma so che ce la farete!» spiega il chitarrista con estrema convinzione, gli occhi luccicano per quanto è eccitato all’idea di ascoltare la loro performance.

I tre non si scompongono più di tanto, sono dei ragazzi piuttosto posati e tranquilli. Dean accenna un lieve sorriso, cosa assai insolita.

«Ti ringraziamo per la fiducia» replica la violinista.

«Lavorerete con Mike. Vi piacerà» conclude Daron, per poi lasciare i tre al loro lavoro.

Mike ha poco da dire, più che altro lavora con i ragazzi per l’arrangiamento.

«Secondo me va bene così. Se posso permettermi, potrebbe essere bello se Cynthia e Cole armonizzassero la tua linea vocale con le loro voci. Ricordatevi che tre dei Queen cantavano, anche durante i live. Freddie Mercury era solo il solista, come il vostro Dean

I ragazzi annuiscono e riprendono le prove.

Alla fine del video, dicono solo due parole, ed è Cole a parlare: «Speriamo bene. Ci siamo impegnati e daremo il massimo».

 

Daron si schiarisce la gola. «I D-sharp Minor sono dei veri talenti. Non c’è niente da dire, solo: ascoltate la loro versione di The Show Must Go On dei Queen.»

I tre ragazzi prendono posto sul palco. Dean siede dietro il pianoforte, Cynthia imbraccia il violino e Cole prepara le sue percussioni, dopo essersi seduto sul cajon.

Il brano è particolare. La voce di Dean si sposa perfettamente con quella di Freddie Mercury, così come le armonie fatte da Cynthia e Cole.

La ragazza utilizza il violino per le parti di chitarra, mentre il percussionista si ingegna tra cajon e tante altre piccole percussioni capaci di creare un tappeto sonoro presente e ben fatto.

L’esibizione è da brividi, diverse persone scoppiano in lacrime e anche ai giudici viene difficile trattenere l’emozione.

Katie Sun raggiunge il trio, alla fine del brano, con gli occhi umidi di lacrime. «Bravissimi ragazzi, ho quasi pianto» ammette, stringendo la mano a ognuno di loro.

La presentatrice, mentre i tre lasciano il palco, sbatte le palpebre un paio di volte, per poi dire: «Siamo arrivati all’ultimo concorrente. Siete pronti per sentire PQ Killer? Vediamo come se l’è cavata!».

 

Serj saluta PQ Killer e lo presenta a Martha.

«Lavorerai con lei, sarà la tua coach. Sei pronto?»

Il giovane annuisce e si sistema meglio il cappellino dalla visiera piatta sulla testa. «Certo.»

«Vorrei sentirti rappare, sì, ma anche cantare qualcosa. Perciò, che ne dici di Goodbye For Now dei P.O.D.?»

Il ragazzo sgrana gli occhi. «Dici sul serio? Wow, questa è bella!»

«Andrà bene, sono curioso di vedere che cosa ne verrà fuori!» esclama Serj, per poi lasciare il suo concorrente nelle mani della vocal coach.

Le prove vanno bene, anche se PQ Killer ha dei problemi di intonazione non indifferenti, sui quali Martha cerca di lavorare il più possibile.

«Il testo lo sai, ma ora devi pensare a fare le note giuste. È un pezzo rap metal, però è melodico e intonato. Perciò canta, non limitarti alla parte rappata» gli consiglia, invitandolo a riprovare un’altra volta.

Infine il ragazzo sorride spavaldo verso la telecamera. «Spaccherò tutto» si limita ad affermare.

 

Il giudice annuncia l’ingresso del suo concorrente, pacato come al solito.

«PQ Killer è un ragazzo che rappa da dio, perciò gli ho voluto assegnare Goodbye For Now dei P.O.D, non vi resta che ascoltarlo!»

Il giovane sale sul palco con la sua solita spavalderia, cominciando subito a interagire con il pubblico e a passeggiare velocemente sulla piattaforma in legno. Indossa abiti larghi che mettono ancora più in evidenza il suo corpo magro. I suoi occhi sono nascosti dietro un paio di occhiali dalle lenti a specchio e, quando la base parte, si lancia in un grido per incitare il pubblico.

«Cazzo, gridate tutti! Ora facciamo vedere al pubblico a casa di cosa siamo capaci, voi e io!»

Poi è il momento che inizi a cantare, così si lancia a capofitto nel testo fluido del brano.

La parte rappata va molto bene, ma PQ Killer sembra essere un poco in difficoltà quando arriva il momento del ritornello e deve interpretare un pezzo melodico.

 

Goodbye for now
Goodbye for now
So long

Goodbye for now (I'm not the type to say I told you so)
Goodbye
for now
So long (I think the hardest part of holding on is lettin’ go)

When will we sing
A new song
A new song

 

Il pubblico lo apprezza e acclama comunque, tutti ascoltano la sua performance e sembrano rapiti dalle sue capacità di utilizzare le parole e modificare la metrica del rappato a suo piacimento.

Infine la canzone finisce e Katie Sun raggiunge PQ Killer per ringraziarlo, complimentarsi e congedarlo.

«Adesso ascoltiamo cosa pensano i nostri giudici delle sei esibizioni della seconda manche!»

Il primo a esprimersi è Daron, poiché due delle sue band hanno gareggiato durante la seconda manche.

«I D-sharp Minor sono divini, so che non dovrei essere tanto di parte, ma li adoro! The Millennials hanno creato una bellissima versione del brano di Ben Harper, ho visto già che Orbel è migliorato parecchio, il che è positivo. Gli altri ragazzi mi sono piaciuti tanto, specialmente Meredith che ha usato tutte le sue capacità nel pezzo di Anouk! Complimenti a Shavo per l’assegnazione!»

Il bassista subito risponde: «Grazie fratello, anche tu non hai certo sbagliato con le tue band! Io sono molto fiero di Meredith, ha delle potenzialità pazzesche e la vorrei ancora ai live! Complimenti a tutti!».

Serj si schiarisce la gola. «I miei ragazzi hanno dato il massimo. So che PQ Killer deve migliorare a livello tecnico e per quanto riguarda l’intonazione, ma guardate com’è disinvolto nel rap! Tutti bravi, sono soddisfatto anche di questa manche!»

John è l’ultimo a parlare: «Appunto, volevo proprio dire che anche io ho notato che PQ Killer ha problemi di intonazione. Spero abbia il tempo di sistemare la cosa e che il pubblico gli dia un’altra opportunità. Sono rimasto molto colpito da Diana, mi ha emozionato e commosso il suo modo di interpretare. Merita di proseguire.»

Katie Sun ringrazia i giudici e procede con l’apertura del televoto. Dopodiché parte un video con il riassunto delle varie esibizioni, e infine la presentatrice chiude le votazioni e intrattiene un poco il pubblico in attesa della busta con i risultati.

«Ricordo che il meno votato della prima manche è stato Peter Fitzgerald» ripete la bionda, mentre apre la busta che le è stata appena consegnata.

«Peter Fitzgerald andrà al ballottaggio con…»

Un altro momento di suspense, in sottofondo una musica che trasmette ansia e tensione.

«Mitchell O’Shea! Prego Mitchell e Peter di raggiungermi sul palco!»

I due giovani obbediscono e si stringono l’uno all’altro, rivolgendosi alla telecamera.

«Ora riaprirò il televoto, intanto prego i vostri giudici di fare un discorso per convincere il pubblico a non eliminarvi. Parti tu, Serj.»

Il cantante dei System annuisce e sospira. «Mitchell può migliorare, ho in mente delle cose per lavorare sui suoi punti deboli e rafforzarli. Ma vorrei avere ancora del tempo, confido molto in lui. Perciò credo che non sia pronto per lasciare la gara.»

Shavo segue a ruota, gli occhi leggermente lucidi. «Mi dispiace moltissimo che Peter sia finito al ballottaggio. È stato bravo, anche se avrebbe potuto interagire meglio con il pubblico. Ma sentite come canta? Ha capacità incredibili, perciò vorrei che lo salvaste!»

Katie Sun, dopo il suono di un gong, annuncia che il televoto è chiuso.

I due ragazzi si tengono stretti e sono visibilmente in ansia.

Poco dopo la presentatrice riceve l’ultima busta della serata e la apre lentamente, con in sottofondo una musica ansiogena.

«Il pubblico ha deciso…»

Pausa a effetto, la tensione sale.

«…che il concorrente che dovrà abbandonare SOAD-Factor…»

Altra pausa, Mitchell e Peter hanno gli occhi fuori dalle orbite per l’agitazione.

«È…»

 

 

 

 

 

 

NOTE FINALI

Ciao a tutti!

So che anche questo capitolo è lungo, ma potrete benissimo capire da voi che le esibizioni erano dodici e io volevo lasciare spazio a tutti!

Mi pareva giusto, ecco ^^

Be’, vi aspettavate che Daron eliminasse i Truemen e i Black Stoner Midnight? Siete felici o no? Ditemi un po’!

Per quanto riguarda questo capitolo, cosa mi dite? Le assegnazioni dei vari giudici e i consigli dei coach vi sono piaciuti e sembrati appropriati?

Come vedete, stavolta i ragazzi tra cui scegliere sono solo due (come sarà d’ora in poi), quindi voi dovrete darmi un solo nome, mettendovi però nei panni del grande pubblico che ha televotato il suo preferito.

Perciò scegliete tra:

-        Peter Fitzgerald (ha eseguito Three Times A Lady dei The Commodores);

-        Mitchell O’Shea (che ha cantato World Gone Mad dei Bastille).

Ricordatevi di inviare la vostra risposta per MESSAGGIO PRIVATO entro la mezzanotte del 26 maggio 2019! Chi darà la risposta esatta otterrà 1 punto!

Spero di aver detto tutto e di non avervi annoiato con questo papiro di capitolo, vedrete che man mano che i ragazzi verranno eliminati i capitoli si faranno un po’ meno corposi ^^

E già vi annuncio che ci saranno anche degli ospiti internazionali prossimamente, ne vedremo delle belle :D

Grazie a tutti voi che partecipate e recensite, e al mese prossimo

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Capitolo 6
*** 2° Live ***


«Mitchell O’Shea!» esclama Katie Sun, ostentando un profondo dispiacere.

Il concorrente eliminato si volta verso Peter e gli tende la mano. I due se la stringono, poi si scambiano un rapido abbraccio.

Peter si precipita dal suo giudice e dai suoi compagni, venendo subito sommerso di complimenti, pacche e gridolini.

La presentatrice circonda le spalle di Mitchell e gli si rivolge. «Complimenti, hai fatto un buon percorso qui dentro. Vuoi dire qualcosa al pubblico in sala e ai telespettatori?»

Mitchell annuisce e sorride appena. «Voglio ringraziare chi ha creduto in me e assicurarvi che non mi fermerò!» esclama.

Katie lo saluta, poi gli lascia il tempo di congedarsi anche dal suo giudice e dai compagni.

La puntata finisce con Katie Sun che fa gli annunci di rito e ringrazia tutto il pubblico, per poi dare appuntamento al prossimo live.

 

 

 

 

 

2° Live

 

 

 

 

 

 

«Buonasera a tutti e benvenuti al secondo Live di SOAD-Factor! Stasera le assegnazioni saranno a tema, e avremo anche un ospite speciale… ma prima di annunciare tutto, salutiamo e accogliamo i mitici giudici!»

Katie Sun nomina a uno a uno i quattro componenti dei System, lasciando che il pubblico applauda.

Poi prosegue: «Il tema delle assegnazioni di stasera sarà Canzoni dei System! Ebbene sì, tutti i partecipanti si sono dovuti preparare su brani scritti dai loro giudici, sarà stato molto emozionante! Ma entriamo subito nel vivo della gara e diamo il via alla prima manche, che sarà composta da sei esibizioni! Vediamo come se l’è cavato il primo concorrente, ovvero i D-sharp Minor!».

 

Daron è molto entusiasta di comunicare ai D-sharp Minor l’assegnazione della settimana.

«Già sapete che stavolta il tema riguarda le canzoni dei System! Ragazzi, voglio farvi lavorare con Mike su Highway Song. Credo abbiate le capacità giuste per arrangiarla e adattarla al vostro stile, e poi c’è Cole che è un percussionista eccezionale!» spiega il giudice, gli occhi scuri che brillano d’eccitazione.

Cole, con indosso una felpa grigia con una stampa indecifrabile, china il capo imbarazzato. «Grazie…» mormora.

«È la verità» puntualizza Daron. «Allora, cosa ve ne pare?»

I tre paiono spaesati, ma è difficile decifrare le loro emozioni.

Cynthia si schiarisce con discrezione la gola, poi prende la parola: «Ti ringraziamo, faremo del nostro meglio per non deludere le tue aspettative».

Daron sorride e lascia i ragazzi nelle sapienti mani di Mike.

Il coach ascolta le idee dei ragazzi e annuisce, non trova molto da appuntare.

«Questo brano metterà in luce la tua estensione vocale» dice, rivolto a Dean.

Il giovane annuisce. «Credo di sì. Cosa ne pensi dell’arrangiamento?»

Mike solleva un sopracciglio. «E me lo chiedi? Ottima idea quella di inserire una darbuka e un sacco di altre piccole percussioni. Cole, sei un genio. Il violino struggente è okay, brava Cynthia. Dean, cerca piuttosto di essere più ritmico e serrato con il piano, per il resto andate alla grande.»

Quando si trovano di fronte alla telecamera, i tre ragazzi sorridono lievemente.

«Ci riusciremo? Non so, ma ci metteremo tutti noi stessi» commenta infine Dean.

 

«Con loro non servono parole, serve soltanto un buon orecchio e un cuore pronto ad accoglierli. Ecco a voi i D-sharp Minor con Highway Song!» annuncia Daron entusiasta.

I tre ragazzi entrano in scena e si sistemano sul palco. Cole si accomoda su uno sgabello sulla sinistra, mentre Dean si siede dietro il pianoforte e Cynthia resta in piedi, imbracciando il suo violino.

Cominciano a suonare senza preavviso e il pubblico pare sorpreso e felice allo stesso tempo.

L’arrangiamento è particolare e dal tocco acustico, e i tre musicisti si muovono con disinvoltura sui loro strumenti.

Dean comincia a cantare e tutti paiono incantati dalle sue capacità.

 

I need, I feel, a love,
You love to love the fear,
I never want to be alone,
I've forgotten to.

The road keeps moving clouds,
The clouds become unreal,
I guess I'll always be at home,
Do you want me to try,
Directing your night.

L’esibizione si conclude con grida di giubilo e con diversi gorgheggi da parte del talentuoso cantante.

Katie Sun corre a salutare i ragazzi, poi li congeda quando ancora il pubblico li acclama.

«È giunto ora il turno di Diana Holt, vediamo come se l’è cavata!» proclama, lasciando spazio al video riassuntivo.

 

John, in compagnia di Martha, accoglie la sua giovane concorrente in sala prove.

Lei, felice, si avvicina al giudice e gli stringe forte la mano. «Ciao, John. Grazie, lo scorso live è andato benissimo!»

Il batterista si emoziona e china il capo con fare mesto. «È solo merito della tua bravura» commenta. «Ma ora dobbiamo pensare alla prossima esibizione. Avrei pensato a Question! per te, che ne dici?»

Diana sgrana gli occhi. «Dici sul serio? Oddio, non so se…»

Martha interviene subito, battendo sulla spalla della ragazza. «Non cominciamo a scoraggiarci, eh? Lavoriamoci su e vedrai che andrà alla grande!»

Diana fa cenno di sì con il capo e saluta il suo giudice, rimanendo sola con la vocal coach.

Lavorano sodo e la giovane cantante si impegna per eseguire al meglio il brano assegnatole.

«Ricordati che le note basse e quelle alte le devi pensare tutte vicine, non si deve sentire l’eccessivo stacco tra le une e le altre, okay?» suggerisce Martha.

Diana sorride sconsolata. «Ci provo» replica poco convinta.

«Diana! Non farmi arrabbiare!»

Alla fine, la ragazza commenta: «Martha mi ha bacchettato perché mi sentivo molto insicura, ma alla fine credo che andrà bene». Ridacchia. «Credo.»

 

John presenta la sua concorrente con orgoglio: «Diana Holt vi canterà Question! perché… be’, perché lei può farcela. E può emozionarvi. Ascoltatela».

Mentre Diana fa il suo ingresso, il pubblico applaude con discrezione e poi torna in silenzio, in attesa che la ragazza cominci a cantare.

Lei sorprende tutti, imbracciando una chitarra acustica e cominciando a cantare con il suo accompagnamento, seguendo le orme dei System durante i loro live e creando un’atmosfera lenta e calma.

 

Sweet berries ready for two ghosts are no different than you
Ghosts are now waiting for you
Are you dreaming?

Dreaming the night, dreaming all right...

Non appena tutto lo strumentale della base prende piede, Diana si prepara a ripetere la strofa che ha appena cantato.

Nel ritornello dà sfogo a tutta la sua energia e mette in luce la sua voce, la quale rimane delicata anche se sta eseguendo un pezzo rock. È capace di emozionare i presenti e, quando termina, viene travolta da applausi e grida d’approvazione.

La presentatrice la saluta calorosamente e si complimenta per lei, regalandole due rapidi baci sulle guance.

Una volta che Diana ha lasciato il palco, Katie Sun annuncia che è arrivato il turno di Alex Moses.

 

Shavo accoglie Alex in sala prove e i due si salutano con una fraterna stretta di mano.

«Sono molto orgoglioso di te, mi stai dimostrando che con il giusto impegno, puoi raggiungere grandi obiettivi.»

Il giovane, sempre pallido e dal look total black, annuisce e una ciocca di capelli neri e lisci gli cade sul viso. «Grazie.»

«Questa settimana voglio che lavori su Needles. Mike ti aiuterà» annuncia il bassista con grande eccitazione.

Alex si lascia perfino sfuggire un piccolo sorriso. «Cazzo» bofonchia.

«Sei contento?»

«Molto! Anche se mi mette ansia dover cantare una vostra canzone…» ammette.

«Tranquillo, andrà benissimo!»

Durante le prove, Mike fa lavorare Alex sull’impatto energico del pezzo.

«Ricordati che, anche se non c’è scream o growl, devi comunque essere incisivo e metterci anima! Avanti, riprova il ritornello!»

Alla fine del video, Alex osserva l’obbiettivo con un’espressione vagamente terrorizzata. «Non so come ne uscirò…» si limita a farfugliare, portandosi le mani alla fronte.

 

«Come avete visto, Alex Moses si è un po’ preoccupato per quest’esibizione, ma io sono sicuro che con Needles spaccherà tutto!» esclama Shavo, per poi lasciare spazio al concorrente.

Il giovane raggiunge il centro del palco e si appropria del microfono, fissando dritto di fronte a sé.

La base parte, ma lui è talmente teso che a malapena si muove. Comincia con poca enfasi, pare incerto, ma man mano che i secondi avanzano, pare acquisire sempre più sicurezza.

Canta e si lascia perfino andare a un lieve gesticolare, e nell’ultimo ritornello molleggia sulle ginocchia e si mostra del tutto padrone di ciò che sta facendo.

 

'Cause you

My tapeworm tells me what to do

You

My tapeworm tells me where to go

Pull the tapeworm out of your ass, hey!

Pull the tapeworm out of your ass, hey!

Pull the tapeworm out of your ass, hey!

Pull the tapeworm out of your ass, hey!

Hey!

Hey!

Hey!

Hey!

 

Il pubblico apprezza l’esibizione di Alex e gli dispensa applausi e grida entusiaste, mentre la presentatrice raggiunge il concorrente e lo saluta, per poi complimentarsi e congedarlo.

«Diamo ora spazio alla seconda band di questa manche: i L.A.P.D.!» esclama poi la bionda, sorridendo alla telecamera.

 

I quattro componenti della band entrano in punta di piedi in sala prove. Paiono atterriti, specialmente Sarah che non smette di giocherellare con le sue bacchette e di borbottare tra sé e sé.

Scott le dà di gomito e le sussurra qualcosa all’orecchio, ma lei scuote il capo e si allontana da lui.

«Be’? cosa sono queste facce da funerale?» esordisce Daron, inclinando la testa di lato.

«Vedi un po’ tu, dobbiamo suonare un vostro brano!» esclama Brianna, incrociando le braccia al petto.

Il chitarrista dei System ridacchia. «Che sarà mai…»

Sarah sbuffa e continua a tormentare le bacchette.

«Ragazzi, andiamo! Ascoltatemi bene: siete strafighi, quindi non preoccupatevi. Ho pensato a una bellissima canzone per voi!» strepita il giudice.

«Sentiamo» commenta Michael.

«Preparerete Cigaro!» esclama Daron tutto contento.

«Che cosa?!» sbotta Sarah, lasciando cadere le bacchette e la mascella.

«Su, su, non perdete tempo. Dana sarà qui a momenti per aiutarvi!» minimizza il giudice, per poi regalare un veloce abbraccio a tutti e abbandonarli al loro destino.

Dana li dirige e li ascolta con attenzione. «Sarah, più precisa con quel ragtime. Michael, sii più scemo con quella chitarra, pensa al tuo giudice.»

Tutti ridono e ricominciano a provare.

«Oh, Brianna, sei divina! Vai così! Michael, più energia quando rispondi alle battute di Brianna, mi raccomando! Scott, vacci giù pesante con i bassi!»

I quattro componenti della band, infine, si esaltano di fronte alla telecamera, tranne Sarah che ancora tiene il muso.

«Spaccheremo tutti i culi del mondo!» esclama Brianna.

Michael e Scott si liberano in un grido di battaglia.

«Come no…» bofonchia la batterista.

 

«I ragazzo hanno lavorato sodo e sono certo che la loro versione di Cigaro vi farà impazzire! Ascoltate un po’!» annuncia Daron.

I componenti della band prendono posto sul palco e subito Sarah stacca il tempo, così il brano parte con tutta la sua potenza.

I ragazzi sono piuttosto precisi, anche se Michael ancora trova difficoltà a portare fuori tutta la sua energia quando canta.

Come sempre, lui e Brianna fanno botta e risposta, e la ragazza si diverte molto a trotterellare sul palco, dal momento che non deve stare dietro alla tastiera come al solito.

 

My cock is much bigger than yours,

My cock can walk right through the door

With a feeling so pure

It's got you screaming back for more

 

Cool, in denial

We're the cruel regulators smoking

Cigaro

Cigaro

Cigar

Cool, in denial

We're the cruel regulators smoking

Cigaro

Cigaro

Cigar

 

I ragazzi si divertono e Sarah non sbaglia un colpo, nonostante tenga lo sguardo basso e il corpo immobile, in preda a una profonda concentrazione.

Il pubblico va in visibilio e li acclama a gran voce, anche quando Katie Sun arranca sul palco per congedarli e complimentarsi con loro.

Subito dopo dà il benvenuto a Meredith e lascia partire il video riassuntivo della sua settimana.

 

Shavo accoglie Meredith con un abbraccio.

«Dio, hai spaccato nello scorso live!» esclama lui felice.

«Oddio, sì, è stato grandioso! E adesso? Cosa dovrei cantare?» chiede lei con un velo d’ansia nella voce.

«She’s Like Heroin! Sei felice?»

Lei strabuzza gli occhi e si porta una mano al petto. «Oh, merda…»

«Dai, tranquilla! Ci sarà Dana con te, ti aiuterà lei. È tutto okay e tu mi renderai fiero anche stavolta!» afferma il bassista con sicurezza.

Le prove con la coach procedono bene.

«Solo una cosa: quando sali su, non dimenticare che hai bisogno di twang, non di falsetto. Dimenticatelo, questo pezzo è abbastanza tirato!» suggerisce la donna corpulenta.

Meredith si impegna e prova infinite volte, riuscendo infine a ottenere il risultato che vuole.

Alla fine del video, sorride in telecamera e strizza l’occhio. «Incrociamo le dita!»

 

«Questa è la versione che Meredith ha preparato di She’s Like Heroin. Godetevela!» dice il bassista dei System, entusiasta e ansioso di ascoltare l’esibizione.

La ragazza, vestita con semplicità e in modo poco appariscente, si presenta sul palco e si piazza di fronte all’asta su cui è posto il microfono.

La base parte e lei subito ci dà dentro, mostrando un’energia pazzesca.

Balla a ritmo di musica e si lascia trasportare dalle emozioni, divertendosi a interpretare il brano.

 

She's like heroin

Sipping through a little glass

I'm looking for some help

I need someone to save her ass

 

Chinese tricks in rooms

With ghosts of hooker girlie dudes

 

Me and heroin, maybe we can make some cash selling

Ass

Selling ass for heroin

Ass

Selling ass for heroin

Ass

Selling ass for heroin

Ass

Selling ass for heroin

 

Infine Meredith conclude l’esibizione con un inchino e saluta il pubblico, il quale la acclama con estremo entusiasmo.

Poi saluta la presentatrice e si ritira, lasciando spazio a Katie Sun affinché annunci il prossimo concorrente.

«L’ultimo partecipante per la prima manche sarà PQ Killer! Il primo ragazzo della squadra di Serj! Vediamo come se l’è cavata con le prove!»

 

Il cantante dei System accoglie il rapper in sala prova, già in compagnia di Martha.

«Ehi» saluta PQ Killer.

«Ciao, benvenuto. Questa settimana dovrai cimentarti su una canzone dei System, sei pronto?»

Il giovane annuisce con vigore. «Non vedo l’ora!»

«Bene. Per te ho pensato a Boom!, te la senti?»

«Oh, cazzo, sul serio? È una bomba!» strepita lui.

«Perfetto! Allora ti lascio lavorare con Martha!» replica il cantante dei System, lasciando i due alle loro prove.

Durante i vari momenti di prova, la vocal coach dà dei consigli a PQ Killer a livello interpretativo.

«Il pezzo cresce, non dimenticarlo. E nelle strofe è un discorso. Serj si incazza, si infervora. Pensa a cosa stai dicendo, facci molta attenzione. Specialmente quando dici “nobody gives a fuck, 4000 hungry children leave us per hour from starvation”… calca la mano su quel “gives a fuck”, okay?»

«Okay, coach!»

Alla fine del video, PQ Killer sorride spavaldo e afferma: «Sono gasato al massimo! Andrà alla grande!»

 

«Finalmente anche io posso presentare uno dei miei ragazzi, PQ Killer!» ridacchia Serj. «Be’, che dire… ha preparato Boom! e sono certo che farà un figurone!»

Il rapper, con il suo solito abbigliamento a tema e l’atteggiamento sfrontato, corre sul palco e afferra il microfono, incitando il pubblico a fare un applauso ai giudici.

Comincia subito a cantare e si dimena, passeggiando e indicando il pubblico, come se stesse comunicando con ognuno di loro.

Quando arriva al ritornello, grida: «Cantate con me! Come fa? Boom! Boom! Boom!».

Il pubblico risponde subito e pare ipnotizzato dalla presenza scenica del giovane.

Nella seconda strofa si infervora.

 

Modern globalization,
Coupled
with condemnations,
Unnecessary death,
Matador corporations,
Puppeting your frustrations,
With the blinded flag,

Manufacturing consent
Is the name of the game,
The bottom line is money,
Nobody gives a fuck.
4000 hungry children leave us per hour from starvation,
While billions are spent on bombs,
Creating death showers.

Il brano si conclude con grida di giubilo e un applauso in apparenza infinito, che accompagna PQ Killer anche mentre saluta Katie Sun e lascia il palco.

«La prima manche è ufficialmente finita, perciò direi che possiamo aprire ufficialmente il televoto!»

Un video che riassume le esibizioni della prima manche parte, e per ogni spezzone la presentatrice annuncia il numero da digitare associato a ogni concorrente.

«Bene! Votate il vostro preferito, e vi ricordo che il meno votato andrà al ballottaggio con il meno votato della seconda manche! E mentre voi votate, direi che possiamo ascoltare il parere dei giudici!»

Katie si rivolge a Serj, e subito il cantante prende la parola: «Posso solo dire che PQ Killer si è impegnato molto e si è impegnato. Vorrei dire al pubblico a casa che le imperfezioni rendono un’artista unico. Così com’è successo ad altri concorrenti di essere imprecisi, è capitato a PQ Killer. Perciò, pensateci bene e votate per lui, perché ha talento da vendere».

Daron subito interviene: «E chi sarebbero gli altri artisti imprecisi? Dei D-sharp Minor non puoi dire nulla, e anche gli altri se la sono cavata eccellentemente».

«Forse si riferiva ad Alex» disse Shavo, rendendosi conto che il suo concorrente ha avuto dei problemi durante l’esibizione, specialmente all’inizio.

«Io non ho fatto nomi» si difende Serj, lanciando un’occhiataccia a Daron.

John si schiarisce la gola e pone fine a quel battibecco: «Io credo che ogni partecipante abbia punti di forza e punti deboli. Lasciamo al pubblico l’ultima parola».

«Sono d’accordo» commenta Katie Sun. «Anche perché è giunto il momento di accogliere il primo grande ospite di questa prima edizione di SOAD-Factor!» aggiunge.

Il pubblico applaude entusiasta, e a quel punto la presentatrice ringrazia i giudici, per poi annunciare: «Lui è un artista veramente grandioso, che sa come fare musica e come muoversi tra il blues e sonorità black e roots. Oggi ci presenta il suo nuovo singolo, A Boy Named Andrew, dal suo ultimo album Please Don’t Be Dead! Fate un caloroso applauso a Fantastic Negrito!».

L’artista compare sul palco e tutti lo accolgono con calore. Indossa abiti singolari, si muove sinuoso e si prepara a eseguire una versione acustica del suo ultimo singolo.

«Che ne dite di un po’ di black music? Ciao a tutti!» esordisce, con il suo timbro particolare e graffiante.

Si accomoda su uno sgabello e imbraccia la chitarra acustica, cominciando a eseguire gli accordi del brano. Non appena comincia a cantare, tutti rimangono ipnotizzati da lui.

 

Another day in the morning
I always wanted to bleed like you
So I cut myself till I'm feeling red
I hear voices calling me
I always wanted to be like you
But I'm losing faith and I'm feeling dead

The wheels of time, they keep on turning
We're still learning to fly
(
Come on!)

La dee da dee da dee da dee da
La dee da la dee da
La dee da la dee da dee da dee
Da da dee da dee da da da
La dee da dee da dee da dee da
La dee da la dee da
La dee da la dee da dee da dee
Da da dee da dee da da da

 

La sua voce particolare, il suo modo di folleggiare sul palco e di mostrare diversi stili musicali in un solo brano, manda in visibilio i presenti, che non fanno che battere le mani a tempo, cantare con lui nel ritornello e acclamarlo.

Alla fine dell’esibizione, Katie Sun lo raggiunge, ma lui decide di andare a salutare i quattro componenti dei System, prima di concedersi a una breve intervista da parte della presentatrice.

«Allora, come sta andando l’album?» domanda lei.

«Molto bene. Amo suonare in giro per il mondo, e amo presentare la mia nuova musica. Trovo che suonare sul palco del Fonda sia stato eccezionale. Questa gara mi piace molto» risponde lui, sorridendo a Katie.

«Qui è fantastico!» Poi ridacchia e gli rivolge un sorriso fintamente imbarazzato. «Scusa il gioco di parole» aggiunge, civettando e posandogli accidentalmente una mano sul braccio.

Lui ridacchia. Si scambiano qualche altra battuta, e alla fine l’artista lascia il palco senza aver parlato granché dei suoi progetti musicali.

Katie Sun chiude il televoto e attende per qualche istante la busta con i risultati. «Ringraziamo ancora Fantastic Negrito per essere passato a trovarci. Ma ecco la busta!»

Nella sala cala il silenzio, intriso di una certa tensione.

«Il pubblico ha deciso che il concorrente che dovrà andare al ballottaggio è…»

Una musica di sottofondo, in crescendo, mette ancora più agitazione tra il pubblico e i partecipanti.

«Alex Moses!» esclama infine la bionda. «E ora non ci resta che scoprire chi se la dovrà vedere con lui!»

La telecamera inquadra per un attimo Alex, il quale rimane piuttosto impassibile. Non è solito mostrare le sue emozioni, e in quel momento non fa eccezione.

 

«Cominciamo la seconda manche con l’esibizione di Felix Morgan! Ma prima vediamo come se l’è cavata durante questa settimana!» Katie Sun sorride e lascia spazio al video di presentazione.

 

Serj accoglie il giovane dai lunghi dreadlocks in sala prove, in compagnia di Martha.

«Ciao Felix! Ancora complimenti per la scorsa esibizione, sono felicissimo di com’è andata! Questa settimana dovrete presentare dei brani dei System, e per te ho pensato a Forest perché credo tu possa renderla speciale!»

Felix si commuove e gli occhi gli si inumidiscono. «Oh, Serj… grazie, io…»

«Non temere: andrà benissimo, ne sono certo. Ti lascio lavorare con Martha» conclude il cantante dei System, lasciando un’affettuosa pacca sulla schiena di Felix.

Il giovane lavora sodo con la vocal coach, imparando a mettere più energia nel cantato e a creare un crescendo d’intensità tra strofa e ritornello.

«È un brano bellissimo, cercherò di metterci l’anima» conclude infine Felix, sorridendo appena.

 

«Non mi resta che presentarvi questo talento, lasciandovi godere appieno la sua versione di Forest» si limita a dire Serj, lasciando subito spazio al concorrente.

Felix arriva sul palco con i lunghi dread legati in un’intricata crocchia, un paio di jeans strappati e una camicia dello stesso materiale. Si posiziona di fronte all’asta e sorride al pubblico, pur mantenendo un atteggiamento timido.

La base si diffonde nel teatro e il giovane si concentra.

Comincia a cantare e subito la sua voce dolce si adatta alla prima frase della strofa, per poi crescere pian piano e farsi energica.

 

Walk with me my little child
To the forest of denial
Speak with me my only mind
Walk with me until the time
And make the forest turn to wine
You take the legend for a fall
You saw the product

Why can't you see that you are my child?
Why
don't you know that you are my mind?
Tell everyone in the world, that I'm you
Take this promise to the end of you

L’esibizione si conclude con un acuto ben eseguito, e tutti acclamano il giovane con entusiasmo, applaudendo finché Katie non lo saluta e lo congeda.

«È giunto il momento di ascoltare cosa ci proporranno The Millennials!» esclama la presentatrice, e poco dopo parte il video che riassume la settimana della band.

 

«Ragazzi! Siete pronti per la sfida che ho in serbo per voi?» esordisce Daron, non appena i sei entrano in sala prove.

Orbel pare preoccupato, mentre Niko e Roman si mostrano curiosi e impazienti.

«Sentiamo» commenta Oscar, posizionandosi di fianco ad Alina.

«Vorrei sentirvi eseguire Radio/Video! Voglio che vi concentriate sull’interpretazione e sulla musica e le melodie, perciò ho pensato a un brano con un testo piuttosto facile» spiega il chitarrista dei System, lanciando un sorriso ai suoi ragazzi.

Narducci sgrana gli occhi, mentre Orbel abbassa il capo e borbotta qualcosa di incomprensibile tra sé e sé.

«Coraggio, coraggio, farete faville! Lavorerete con Mike, perciò andrà bene!» sdrammatizza Daron, rivolgendo occhiate rassicuranti ai componenti della band.

«Se lo dici tu…» borbotta Oscar.

Poco dopo, Daron esce e lascia entrare il coach.

«Ragazzi, vi dico solo una cosa: divertitevi e fate divertire il pubblico» suggerisce subito l’uomo.

«Sarà difficilissimo…» commenta Orbel.

Mike si piazza di fronte ad Alina e la fissa negli occhi. «Ragazza, devi cantare per aiutare Orbel. Secondo me uscirà una figata!»

«Io?» si stupisce la giovane.

Mike recupera un foglio con il testo e glielo porge. «Proviamo» la incita.

L’idea del coach pare funzionare e quando i ragazzi si ritrovano a commentare di fronte alla telecamera, sembrano entusiasti e i loro volti sono luminosi.

«Con Alina a supportarmi mi sento un po’ meglio» confessa Orbel, circondando le spalle della collega.

Roman si mette subito in mezzo. «Giù le mani!» strepita.

«Non essere geloso e concentrati sull’esibizione» lo rimbecca Oscar, approfittandone per abbracciare anche lui Alina.

Narducci sospira e conclude: «Spaccheremo!».

 

«I ragazzi sono carichi, perciò godeteveli!» esclama Daron.

Poco dopo, i sei componenti della band salgono sul palco e si sistemano ai loro posti. Roman impugna le bacchette e stacca il tempo, poi le abbandona e comincia a tenere il tempo con piccole percussioni.

Infine il brano parte con tutta la sua energia, arricchito dalle voci di Orbel e Alina che si sposano alla perfezione.

 

Hey man! Look at me rockin' out,
I'm
on the radio,
Hey man! Look at me rockin' out,
I'm
on the video,
Hey man! Look at me rockin' out,
I'm
on the radio,
Hey man! Look at me rockin' out,
I'm
on the video,
With Danny and Lisa,

They take me away from,
The strangest places...
Sweet Danny and Lisa,
They take me away from…

 

Roman suona con precisione e si diverte a muoversi dietro la batteria, Niko balla e si agita a tempo, scuotendo i folti ricci, mentre Oscar rimane piuttosto fermo e concentrato; Narducci trotterella sul palco e interagisce con il pubblico, mentre Alina e Orbel si concentrano molto sul canto.

Alla fine, tutti sono entusiasti e acclamano i ragazzi e fanno sentir loro quanto l’esibizione sia stata gradita.

Katie Sun li raggiunge e li saluta uno a uno con delle strette di mano, per poi congedarli e annunciare che la prossima esibizione sarà quella di Janet Stars.

 

John accoglie Janet in compagnia di Dana.

«Ciao, John!» La rossa si accosta al suo giudice e lo abbraccia teneramente. «Non vedo l’ora di sapere cosa dovrò preparare questa settimana!»

Lui le regala un lieve sorriso. «Allora te lo dico subito: che te ne pare di Spiders

La giovane, in tutta risposta, si accosta subito al pianoforte e, dopo essersi accomodata sul seggiolino, comincia a eseguire gli accordi della canzone. «Questa?»

John e Dana si scambiano un’occhiata perplessa, poi la vocal coach commenta: «Mi sa che Janet è già pronta per cominciare a lavorare».

«Allora vi lascio» conclude il batterista dei System, per poi uscire dalla sala prove.

Janet si impegna, fa il possibile, ma ci sono dei punti in cui trova parecchia difficoltà. «Serj ha un’estensione vocale che io non ho» dice a Dana.

«La stai riadattando al pianoforte, giusto? Allora pensala diversa e personalizzala. Andiamo, non pensare a ciò che fa lui e mettici del tuo» suggerisce la coach.

Le prove continuano, e infine la giovane sorride raggiante alla telecamera. «Spero di fare un buon lavoro!» esclama.

 

John sorride appena e prende la parola: «Janet vi proporrà la sua personale versione di Spiders e sono certo che vi piacerà. Godetevela!».

La diciassettenne fa subito la sua comparsa sul palco e l’attenzione generale viene immediatamente catturata dal suo modo allegro di salutare il pubblico e di inchinarsi al cospetto di chi la ascolterà.

Poi si accomoda al pianoforte e comincia la sua esibizione, muovendosi con dita sicure sui tasti bianchi e neri.

 

The piercing radiant moon
The storming of poor June
All the life running through her hair

Approaching guiding light
Our shallow years in fright
Dreams are made winding through my head
Through my head

Before you know, awake

 

Il pubblico rimane rapito da Janet, nonostante lei in alcuni momenti esegua dei passaggi con non molta sicurezza.

Il tutto si conclude con un caloroso applauso, e anche Katie Sun pare essersi commossa durante l’esecuzione.

Janet sorride calorosamente alla presentatrice, poi si accosta al bordo del palco ed esegue un ultimo inchino al suo pubblico, per poi uscire di scena.

«Ringraziamo ancora Janet, e passiamo subito alla prossima esibizione, ovvero quella di Peter Fitzgerald!» esclama Katie.

 

Shavo accoglie Peter in sala prove, salutandolo con entusiasmo.

«Voglio dirti subito che non importa se sei andato al ballottaggio, perché la cosa importante è che tu abbia vinto e sia ancora qui, fratello!» esclama il coach, battendo sulla spalla di Peter.

Il giovane lo guarda stranito. «Dici davvero?»

Il bassista annuisce energicamente. «Concentrati sul prossimo live e non pensarci più. Stavolta spaccheremo davvero tutto con Roulette

Il ragazzo sgrana gli occhi. «È un suicidio!» protesta Peter.

«Ma no, non dire così! Ora arriva Mike, vedrai che ti aiuterà e sarà tutto perfetto!» strepita Shavo come un adolescente eccitato, per poi uscire dalla sala prove e lasciar entrare il coach.

Le prove per Peter vanno abbastanza bene.

«Hai tutte le carte in regola per questo brano, continua così. Migliora la precisione nelle note più basse, per il resto ci sei. E interpretala, ricordati che parla di sentimenti confusi e poco chiari. Piangici sopra, disperati…»

«Va bene, Mike!»

Infine, Peter afferma: «Stavolta non voglio rischiare di andarmene, la posta in gioco è fin troppo alta».

 

«Ho pensato che Roulette potesse mettere in luce le potenzialità di Peter e farvi capire che merita di stare qui! Perciò, vi lascio a lui» annuncia Shavo.

Il ragazzo sale sul palco, investito come al solito da grida stridule da parte della maggior parte del pubblico femminile. Qualche ragazza scoppia in lacrime alla sola vista del bel giovane.

Peter imbraccia la chitarra acustica, si siede su uno sgabello posto al centro del palco e comincia a suonare.

 

I have a problem that I cannot explain,
I
have no reason why it should have been so plain,
Have no questions but I sure have excuse,
I lack the reason why I should be so confused

I, I know, how I feel when I'm around you,
I don't know, how I feel when I'm around you,
Around you

 

Il ragazzo esegue egregiamente il brano, riuscendo a emozionare molto tutti i presenti. Alla fine riceve un caloroso e prolungato applauso, il quale fatica a scemare anche quando Katie Sun, con tanto di occhi lucidi, lo raggiunge per complimentarsi e congedarlo.

Con non poca difficoltà, la presentatrice annuncia: «È ora il tempo di goderci l’ultima esibizione di stasera, quella di HellGal!».

 

La rapper, con il testa il suo immancabile cappellino verde militare, fa il suo ingresso in sala prove e vi trova John e Martha.

«Ehi! Come ve la passate?» saluta con disinvoltura.

«Tutto okay, e tu? Sei carica per il prossimo live?» prende la parola John.

«Carica è dire poco! Voglio cominciare subito a lavorare» replica la giovane, sorridendo al suo giudice.

Lui annuisce. «Così ti voglio. Fai vedere a tutti cosa sai fare con This Cocaine Makes Me Feel Like I’m On This Song

HellGal batte le mani ed esulta: «Ci sto, che figata!».

«Quest’entusiasmo mi piace molto. Martha, ti lascio con Helena, pensaci tu» conclude John, per poi salutare le due e uscire dalla sala.

Martha, durante le prove, aiuta Helena a memorizzare il testo e a metterci la giusta energia e spigliatezza. «Ricorda che il testo è veloce, ma tu non devi mai dare l’impressione di star rincorrendo la canzone, okay? Vacci fluida, tanto hai una buona memoria e ce la puoi fare!»

«Okay, coach! È difficile, ma a me piace proprio per questo!»

Le prove proseguono piuttosto bene, finché la giovane concorrente non si ritrova a commentare di fronte alla telecamera: «Andrà bene, alla grande! Sono carica come non mai!».

 

«HellGal non ha bisogno di presentazioni, sa bene come ci si comporta sul palco, e io lascio a lei l’onore di infuocare questo posto!» dice John.

HellGal entra in scena e comincia a salutare il pubblico, poi grida al microfono: «Forza, se io dico hell voi dite gal! Hell

«Gal!» gridano tutti i presenti all’unisono, pronti ad assecondarla.

Prosegue così finché la base non parte e lei prende a scorrazzare per il palco, molleggiando sulle ginocchia mentre il rapido testo del brano comincia a scivolare fluidamente dalle sue labbra, con una musicalità incredibile.

 

There's nothing wrong with me
There's something wrong with you
There's something wrong with me
I hope your stepson doesn't eat the fish
When we're crying for our next fix

There's nothing wrong with me
There's something wrong with you
There's something wrong with me
I hope your stepson doesn't eat the fish
When we're crying for our next fix

Killers never hurt feelings
Killers never hurt feelings
Killers never hurt feelings

Gonorrhea gorgonzola
Gonorrhea gorgonzola
Single files of clean feedings

 

Il modo della ragazza di cantare diverte tutti, sa interpretare la canzone e sa come porsi a chi la ascolta.

Continua a districarsi agilmente tra le parole e non inciampa mai, neanche una volta.

Infine, il tripudio del pubblico la accoglie e la fa sorridere a trentadue denti. Solleva le braccia al cielo e grida un grazie al microfono, prima di essere raggiunta da Katie Sun.

Quest’ultima si complimenta e saluta l’ultima concorrente, per poi annunciare che è giunto il momento di aprire nuovamente il televoto.

«Ricordatevi che il meno votato di questa manche andrà al ballottaggio con Alex Moses» spiega la bionda, prima che parta un video che riassume le ultime cinque esibizioni.

Quando il filmato si conclude, Katie prosegue: «Mentre il pubblica da casa vota, noi possiamo ascoltare cosa pensano i nostri giudici delle ultime cinque performance! John, comincia tu».

Il batterista dei System si porta una mano al mento con fare pensoso. «Direi che sono abbastanza soddisfatto di ciò che ho visto e sentito. Spero che le mie ragazze vadano avanti, ma non vorrei trovarmi al posto del pubblico a casa che deve scegliere.»

«La tua Janet ha avuto delle difficoltà, forse l’assegnazione non era azzeccata» interviene Daron.

John aggrotta la fronte. «Perché? Ho voluto metterla alla prova e secondo me se l’è cavata molto bene» replica.

«John ha ragione. E anche i The Millennials hanno avuto delle imprecisioni» commenta Serj.

Shavo sorride. «A me sono piaciuti tutti, dico solo che per il pubblico a casa dev’essere davvero arduo.»

Daron e John si lanciano un’occhiata poco amichevole, ma Katie riesce a interrompere il dissidio prima che precipiti.

«Grazie ai giudici, che man mano che la gara si fa avvincente, si scaldano sempre più e giustamente difendono i ragazzi delle loro squadre» dice. «Ma ora è il momento di chiudere ufficialmente il televoto e scoprire chi andrà al ballottaggio insieme ad Alex Moses!»

Poco dopo, la bionda riceve una busta chiusa e si prepara a leggere il responso.

Una musica ansiolitica si diffonde per il teatro.

«Il concorrente meno votato della seconda manche è…»

La telecamera inquadra i partecipanti a rischio, i quali si stringono tra loro per darsi sostegno a vicenda.

«Janet Stars!» annuncia infine la presentatrice. «Janet, puoi raggiungermi qui, e anche tu, Alex» prosegue, attendendo che i due concorrenti meno votati arrivino al suo fianco.

«E ora, dichiaro ufficialmente aperto nuovamente il televoto!»

Katie Sun fornisce le coordinate e le modalità con cui poter votare, e intanto Alex e Janet si guardano attorno un po’ spaesati.

«Dite qualcosa al pubblico a casa, per convincere chi vi guarda che meritate di andare avanti!» li incoraggia la presentatrice, allungando il microfono ad Alex.

Lui sospira. «Sono qui per far vedere a tutti cosa so fare. Votate per me, non vi deluderò e saprò sorprendervi» dice in tono piatto, senza mostrare troppe emozioni.

Il pubblico è in subbuglio e qualche ragazza strilla, lamentandosi del fatto che lui non dovrebbe essere al ballottaggio.

«Io voglio dire a chi mi sta guardando che deve seguire il suo cuore. E scegliere chi è capace di trasmettere delle emozioni più forti e sincere» parla la giovane, sorridendo dolcemente verso la telecamera.

Katie Sun perde ancora un po’ di tempo, chiedendo anche ai giudici interessati di difendere il concorrente a rischio.

John e Shavo spendono qualche parola di circostanza, ma per lo più ripetono ciò che i loro ragazzi hanno già detto.

La presentatrice infine chiude il televoto e attende pochi istanti prima di ricevere la busta con il risultato.

Alex e Janet stanno uno di fianco all’altra, non si sfiorano né si sostengono a vicenda, più che altro perché lui non pare propenso a gesti d’affetto o di conforto nei confronti della sfidante.

La tensione è palpabile e anche il pubblico bisbiglia o resta in silenzio.

«Il pubblico a casa ha deciso…»

Janet si stringe le braccia intorno al corpo e fissa dritto di fronte a sé.

«Che il concorrente che dovrà abbandonare SOAD-Factor…»

Alex mantiene un’espressione indecifrabile e rimane immobile, in attesa.

«È…»

 

 

 

 

 

 

NOTE FINALI

Ciao a tutti voi, e benvenuti anche a questo sesto capitolo di SOAD-Factor!

Siamo arrivati al secondo live e stavolta la sfida è stata completamente a tema System, con le loro canzoni assegnate ai nostri adorati partecipanti!

Be’, che ve ne pare? Secondo voi come se la sono cavata? Io credo che si siano impegnati molto e che nessuno meriti di essere eliminato, ma purtroppo… :/

In ogni caso, vi aspettavate che venisse eliminato Mitchell? Qualcuno di voi ha azzeccato, qualcuno no… però è andata, e anche lui ci ha lasciato!

Questa volta invece al ballottaggio ci sono:

-        Alex Moses (ha eseguito Needles)

-        Janet Stars (ha eseguito Spiders)

Chi verrà eliminato dal pubblico a casa?

Comunicatemi la vostra risposta tramite MESSAGGIO PRIVATO entro e non oltre la mezzanotte del 26 giugno 2019. Chi darà la risposta corretta, otterrà 1 punto.

Detto questo, continuate a farmi sapere se questa roba sta continuando a piacervi o se non ne potete più, potete dirmi ciò che vi pare, lo sapete XD

Grazie a tutti per esserci ancora e per partecipare con entusiasmo alle piccole sfide che vi lancio ogni mese *-*

Alla prossima

 

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Capitolo 7
*** 3° Live ***


«Alex Moses!» annuncia Katie Sun, per poi rivolgersi all’eliminato e sorridergli. «Te lo aspettavi, Alex?»

Lui fa spallucce e rimane impassibile, mentre Janet Stars scoppia a piangere e viene raggiunta dalle sue compagne di squadra, le quali la abbracciano felici.

«Vuoi dire qualcosa?» domanda Katie, pare stranita dall’assenza di reazione da parte del concorrente.

«Solo che mi è piaciuto essere qui e conoscere i System» taglia corto lui, per poi uscire di scena, rivolgendo un cenno ai giudici e agli altri parteicipanti.

Tutti sono spiazzati dal suo comportamento, ma la presentatrice si limita a fare i complimenti a Janet e a concludere con i saluti di rito e il rinnovo dell’appuntamento per la prossima puntata.

 

 

 

 

 

 

3° Live

 

 

 

 

 

 

Katie Sun sorride come sempre alla telecamera e dà il benvenuto al pubblico a casa e quello presente al Fonda.

«Siete pronti per questo terzo live di SOAD-Factor? Il tema di oggi saranno le canzoni uscite nell’ultimo anno! I nostri ragazzi si sono dovuti cimentare in assegnazioni molto difficili, ma prima di vedere come se la sono cavata, diamo un caloroso saluto ai nostri super giudici!»

Come sempre, la bionda nomina i quattro componenti dei System, e il pubblico applaude, grida e li acclama.

«Inoltre vi annuncio che stasera avremo degli ospiti e-splo-si-vi! Ma prima… entriamo nel vivo della gara e diamo inizio alla prima manche! E stavolta sarà proprio la nostra Janet Stars ad aprire le danze, vediamo come ha vissuto questa settimana e la sua quasi eliminazione!» annuncia la presentatrice, dando spazio al primo video riassuntivo.

 

John accoglie Janet e la saluta con un caloroso sorriso. «Ehi, sei più forte di prima, vero?» esordisce.

Lei annuisce e si avvicina a lui per abbracciarlo. «Mi dispiace di averti deluso, però…»

«Non sono deluso, anzi. Sono fiero di te. E ora pensiamo solo alla prossima esibizione. Avendo come tema le canzoni dell’ultimo anno, per te ho pensato a Sweet But Psycho di Ava Max. La conosci?»

Janet rimane per un attimo spiazzata, poi scuote piano il capo. «Temo di no» ammette.

John annuisce. «Non importa. Lavorerai con Martha, vedrai che andrà benissimo!» Si avvia verso l’uscita della sala prove, lasciando che la vocal coach entri poco dopo.

Le prove vanno piuttosto bene, Janet si rende conto che conosceva già il brano, e lo impara e interpreta con entusiasmo.

Infine esclama: «Questa volta non deluderò John e il pubblico che mi sostiene!».

 

«È andata al ballottaggio, ma si è salvata e ora torna su questo palco per far capire a tutti che ha ancora tanto da regalare. Date il benvenuto a Janet Stars, che ci canta un brano di Ava Max!» dice John.

Il pubblico applaude caloroso, mentre la ragazza dai capelli rossi si presenta sulle scene e saluta con entusiasmo, interagendo subito con i presenti.

Quando comincia a cantare, l’atmosfera si fa intima e pare che ogni parola le calzi a pennello.

 

Oh, she's sweet but a psycho

A little bit psycho

At night she's screamin', "I'm-ma-ma-ma out my mind"

Oh, she's hot but a psycho

So left but she's right though

At night she's screamin', "I'm-ma-ma-ma out my mind"

 

She'll make you curse, but she a blessing

She'll rip your shirt within a second

You'll be coming back, back for seconds

With your plate, you just can't help it

 

No, no

You'll play along

Let her lead you on

You'll be thinking, "No, no"

Then saying, "Yes, yes, yes,"

'Cause she messin' with your head

 

L’esibizione si conclude con un boato pazzesco, Janet è felicissima e si avvicina al bordo del palco per poter salutare meglio i presenti. «Grazie a tutti, vi voglio bene!» esclama, poi esegue un inchino e, dopo aver salutato Katie Sun, lascia il palco.

«Abbiamo cominciato con una marea di brividi! Ma non perdiamo tempo e diamo subito spazio al secondo concorrente in gara: PQ Killer!» proclama la presentatrice.

 

Serj saluta il rapper e lo accoglie in sala prove.

«Ehi! Cosa mi aspetta questa settimana?» chiede subito il giovane, lanciando un’occhiata interrogativa sia al suo giudice che a Mike, il vocal coach.

«Voglio metterti alla prova. Te la senti di preparare l’ultimo successo di Daddy Yankee? Con Calma, è famosissima e credo tu la conosca.»

Il ragazzo sgrana gli occhi. «Devo cantare in spagnolo?!» sbotta.

Serj indica Mike. «Lui è qui per aiutarti, conosce bene lo spagnolo. Coraggio, PQ Killer, so che puoi farcela!»

Il giudice lascia la stanza e lascia lavorare il concorrente e il vocal coach.

Le prove procedono, e il principale problema di PQ Killer è la pronuncia in spagnolo.

«Attento a come lo dici, la gente deve capire che tu sai esattamente cosa stai dicendo, per questo conta molto il modo in cui parli. E in quel punto, fai attenzione all’intonazione. Riprova.»

Infine, il giovane si ritrova di fronte alla telecamera con il viso leggermente provato. «Sto lavorando duramente e non mi lascerò eliminare!» afferma.

 

Serj si schiarisce la gola e prende la parola: «Su questo palco vedrete un’esibizione dal gusto pienamente reggaeton. Preparatevi ad alzarvi da quelle fottute poltrone e a ballare al ritmo di Daddy Yankee!».

Tutti esultano, mentre PQ Killer si presenta sul palco vestito con abiti larghi e variopinti, occhiali da sole dalla montatura verde fluorescente e delle sneakers abbinate.

La base parte e subito lui comincia a parlarci sopra, interagendo con il pubblico. «La sapete? Cantatela con me!»

Il ragazzo gioca con le parole, sta dentro il ritmo e riesce a pronunciare discretamente le parole in spagnolo.

 

Con calma, yo quiero ver como ella lo menea

Mueve ese poom-poom, girl

Es un asesina, cuando baila quiere que to' el mundo la vea

I like your poom-poom, girl (Sube, sube)

Con calma, yo quiero ver como ella lo menea

Mueve ese poom-poom, girl

Tiene adrenalina, en medio 'e la pista, vente hazme lo que sea

I like your poom-poom, girl (¡Hey!)

 

Sul ritornello, tutti cantano e molti dei presenti si muovono a tempo sulle proprie poltroncine, mentre qualcuno si è messo in piedi e sta battendo le mani e ancheggiando a ritmo.

La performance si conclude e PQ Killer solleva le mani al cielo e le agita per salutare il suo pubblico, mentre Katie Sun si affretta a raggiungerlo.

«Stupendo, bravissimo! Ci vediamo dopo, ciao e ancora complimenti» lo congeda.

Lui lascia un ultimo saluto a tutti e se ne va con atteggiamento fiero.

La presentatrice annuncia che la terza esibizione sarà quella dei The Millennials e lascia spazio al video riassuntivo della loro settimana.

 

Daron lascia entrare i sei componenti della band nella sala prove, salutandoli con calore.

«Ragazzi, finora avete spaccato! Questa settimana mi è venuto in mente che potremmo osare…» Il giudice sogghigna.

Orbel lo guarda stranito, stringendo con ansia il bordo della propria t-shirt.

«Cioè?» domanda Alina, mostrando un po’ di timore.

«Per voi avrei pensato a Zero degli Imagine Dragons. Ci state?»

Oscar fa un passo avanti, contrariato. «Vuoi davvero farci suonare quella roba?»

Roman lo affianca, battendogli con vigore sul braccio. «Idiota, è il nostro giudice! Che cazzo fai?»

Daron sospira. «Ragazzi, con calma. Se non vi va, possiamo pensare a qualcos’altro…» tenta di tranquillizzarli.

Narducci si stringe nelle spalle e scambia un’occhiata complice con Niko, poi dice: «Perché, anziché lamentarci, non ci proviamo?».

Il bassista dai capelli ricci annuisce. «Sono d’accordo.»

«Anche io!» esclama Alina.

Daron sorride, poi fissa Oscar. «I tuoi colleghi hanno detto che va bene. Su, ragazzo, provaci. So che la arrangerete in maniera stupenda, e uscirà mille volte meglio dell’originale!»

Poco dopo giunge Dana, la vocal coach. «Che succede qui?»

Orbel si schiarisce la gola. «Niente. Siamo pronti per cominciare a lavorare.»

Il giudice lascia la sala e le prove cominciano.

«Oscar, mi piace molto il levare, tienilo! Un arrangiamento reggae ci starebbe bene, sapete?» dice la coach con entusiasmo. «Però, Orbel, su… un po’ più di vitalità!»

Il cantante annuisce e si concentra meglio.

Alla fine, i ragazzi si ritrovano a fare l’ultimo commento.

«Anche se Oscar è una piaga e non voleva fare questa canz…»

«Roman! Taci, bastardo!» lo interrompe il diretto interessato.

Alina sospira. «Andrà benone!» esclama, sovrastando i battibecchi degli altri.

 

«Per i miei ragazzi non è stato facile, ho scelto una canzone che non rientra troppo nel loro stile, ma sentite come l’hanno stravolta!» annuncia il giudice.

I sei componenti della band si fanno avanti sul palco e prendono posizione. Roman stacca il tempo e il brano comincia.

Si rivela essere un brano a tratti reggae e a tratti jazz, un arrangiamento che non ha niente a che vedere con l’originale portata al successo dagli Imagine Dragons.

Orbel mostra qualche difficoltà con l’intonazione, ma sembra mettere entusiasmo in ciò che fa, come gli è stato suggerito dalla coach.

Roman tiene quasi sempre la cassa in quarti, facendo piccole variazioni sul rullante e sui piatti, mischiando il tutto a dei passaggi sui tom.

Niko si diverte, saltella e sorride come suo solito; Alina pare aver preso più confidenza con la sua voce e si esibisce in dei cori quando non suona il violino. Narducci fa dei piccoli assoli di sassofono, mentre Oscar tiene il levare con la tastiera e Orbel ci dà dentro con la chitarra.

 

Hello, hello

Let me tell you what it's like to be a zero, zero

Let me show you what it's like to always feel, feel

Like I'm empty and there's nothing really real, real

I'm looking for a way out

 

Hello, hello

Let me tell you what it's like to be a zero, zero

Let me show you what it's like to never feel, feel

Like I'm good enough for anything that's real, real

I'm looking for a way out

 

Quando i ragazzi concludono l’esibizione, il pubblico applaude, ma rimane piuttosto composto, salvo qualche ragazzina che strilla e si strappa i capelli pronunciando il nome di Oscar o di Roman.

Katie Sun li saluta a uno a uno, poi si complimenta con loro e li congeda, passando ad annunciare la quarta performance della prima manche.

«È ora il turno di HellGal! Vediamo come si è preparata!» esclama.

 

«Helena!» la saluta John, accogliendola in sala prove in compagnia di Mike.

«Ehi, giudice! Ehi, coach!» esordisce lei, mostrando un bel sorriso.

«Allora… questa volta voglio vedere cosa porterai fuori con questo brano. Mike si occuperà di te, ti aiuterà, ma so già che sarai fantastica. Che ne dici di Back Foot dei Dinosaur Pile Up?»

Mike ridacchia. «La conosci, Helena?»

Lei scuote il capo. «Che roba è? Dinosaur… che?»

«Ti lascio con Mike, la ascolterete e vedrai che la adorerai, ne sono certo» conclude John, battendole affettuosamente sulla spalla.

Quando le prove cominciano, HellGal conferma pienamente ciò che il suo giudice ha predetto: si innamora follemente della canzone e si diverte da matti a cantarla. Riesce a impararla molto bene, si destreggia facilmente con le parole e, anche quando trova difficile affrontare la metrica, si impegna ancora di più per riuscire al meglio.

Quando si ritrova di fronte alla telecamera, trascina anche Mike con sé. «Vedete quest’uomo? Lui mi ha fatto amare questo pezzo! È grazie a lui che andrà benissimo!»

Il coach ride e si schernisce: «Sarà solo per merito della tua bravura e dell’assegnazione di John».

HellGal gli circonda le spalle con un braccio e conclude il tutto con un: «Yo!».

 

John sorride apertamente. «Non c’è niente che io possa dire, questa ragazza si commenta da sé!» si limita a dire.

HellGal sale sul palco di corsa, indossando un paio di bermuda rossi con tanto di cappellino abbinato. Comincia come sempre con un saluto al suo pubblico, riscuotendo molti consensi e grida di giubilo.

«Adesso lasciatemi rappare!» esclama, poi si lascia trascinare dal brano, aggirandosi per il palco, gesticolando energicamente e saltando energicamente nei momenti clou.

Quando HellGal canta la terza strofa, seguita dall’ultimo ritornello, si scatena un putiferio e tutti i presenti, nessuno escluso, si mettono in piedi e applaudono con enfasi.

 

People always hating what I got

They talking shit about me cause I'm wicked and they not

Like yeah, whatever

All you jealous bitches know you want

A piece of my sickness, my precious business, my vision commitment, shit perseverance, my feeling, my rhythm, my telling them what

Uh huh, uh huh

I'm gonna go ahead and tell you what

I'm gonna do exactly whatever the fuck I want

I'm gonna keep on doing it till I get to the top

'Cause you know

I guess I'm getting used to feeling like

 

I'm always on the back foot

Yeah, I'm always on the back foot

Yeah

I'm always on the (woo)

It's like I'm always on the back foot

Yeah

 

I'm always on the back foot

I'm always on the back foot

Yeah, I'm always on the back foot

Yeah, I'm always on the back foot

 

L’atmosfera è esplosiva, è difficile per HellGal congedarsi dal suo pubblico, gli applausi sembrano non finire mai.

Katie Sun non trova le parole per complimentarsi, così si limita a stringere la mano alla rapper, la quale infine se ne va, salutando ripetutamente tutti i presenti.

Non si è accorta che anche i quattro giudici si sono alzati e sono ancora in fibrillazione per la sua performance.

La presentatrice riesce a stento a sovrastare il frastuono, annunciando a gran voce che è il momento per i D-sharp Minor di salire sul palco.

 

Daron saluta con un cenno del capo Dean, Cynthia e Cole.

«Ciao, giudice» risponde con educazione il cantante e pianista.

«Miei cari, spero non mi odierete per la scelta che ho fatto per voi… ma sono sicuro che riuscirete a trasformare un brano come questo in uno dei vostri capolavori.»

Cole sgrana appena gli occhi. «Di che si tratta?»

«Age Of Man dei Greta Van Fleet.»

Cynthia annuisce. «Non mi dispiacciono, anche se hanno delle carenze tecniche e dovrebbero un po’ differenziarsi dalle band anni Settanta da cui prendono ispirazione» si lascia sfuggire, poi si porta una mano di fronte alla bocca, come se si fosse accorta di aver detto qualcosa di sbagliato e inopportuno.

Daron concorda con lei con un cenno del capo. «Sta a voi migliorare questo brano» conclude, poi esce dalla sala.

Dana li raggiunge e insieme cominciano a pensare all’arrangiamento.

La voce di Dean riesce perfettamente a toccare le note del brano originale, il violino di Cynthia fa le veci della chitarra e lo spiccato senso creativo e ritmico di Cole aggiunge quel qualcosa che rende il pezzo unico e molto diverso da com’è stato creato dai Greta Van Fleet.

Il cantante decide di spostarsi su una tastiera e di utilizzare vari effetti, senza mai smettere di concentrarsi sul cantato.

Infine, si ritrovano a tirare le somme.

«Sta venendo fuori qualcosa di folle» commenta Cole.

Cynthia annuisce. «Poteva andarci peggio, quest’assegnazione non è poi così male.»

Dean sospira e mormora: «Speriamo di essere apprezzati».

 

Daron annuncia l’ingresso dei suoi ragazzi con un semplice: «Godetevi i D-sharp!».

Il pubblico esulta, ancora in estasi per via di HellGal.

I tre prendono posto sul palcoscenico e cominciano a dar vita alla loro performance.

Sono concentratissimi e l’esecuzione è impeccabile, non c’è qualcosa che non vada. Il pubblico, tuttavia, non pare molto entusiasta, come se non recepisse le emozioni che in genere scaturiscono dalla band.

 

And as we came into the clear

To find ourselves where we are here

Who is the wiser to help us steer

And will we know when the end is near

 

Durante l’ultimo ritornello, il pubblico esplode completamente in un boato assordante, quando si rende conto che dal lato del palco stanno facendo il loro ingresso i componenti dei Greta Van Fleet.

I D-sharp Minor continuano imperterriti a suonare, rivolgendo qualche cenno di saluto agli autori originali del brano, poi concludono con eleganza e si raggruppano subito sul fondo della piattaforma.

Katie Sun interviene in un baleno e ficca un microfono di fronte alla bocca di Josh Kiszka, parlandogli con fare concitato: «Ciao Josh! Come stai? È un onore averti ospite a SOAD-Factor!».

Ovviamente ignora completamente gli altri musicisti, i quali ne approfittano per sistemarsi ai loro posti in vista dell’imminente esibizione.

«Fate un caloroso applauso ai Greta Van Fleet, i primi ospiti di questa sera!» strilla la presentatrice, senza che il cantante abbia avuto il tempo di rispondere alla sua domanda.

I quattro giudici salutano gli ospiti, accostandosi ai ragazzi della band per lasciargli strette di mano e pacche sulle spalle.

«Josh… dimmi un po’. Le malelingue vi hanno paragonato tante volte ai Led Zeppelin… è una questione che va avanti da tempo ormai…» insinua la presentatrice, rimettendosi accanto al cantante.

Lui sospira. «Sì, ma ci tengo a dire per l’ennesima volta che loro sono una delle nostre più grandi ispirazioni, ma in ciò che facciamo c’è della sostanza e noi vogliamo essere i Greta Van Fleet, non gli Zeppelin!» afferma il giovane.

«Certo, è chiaro! Siete qui per presentare il vostro ultimo singolo, Lover, Leaver. E noi siamo qui per sentirvi!»

«Grazie» replica piatto Josh.

«E allora lasciamo il palco ai Greta Van Fleet!»

La band comincia a suonare, ma è chiaro che stiano eseguendo un’esebizione in playback. Il pubblico non sembra accorgersene, è in visibilio e acclama i giovani.

 

Oh my holy Lord!

She sets my soul on fire

Flames of love and sweet perfume

She's my heart's desire

She's an angel straight from Hell

Draws me to the deep

In the darkness, way below

It's my heart she'll keep, yeah

 

Thunder underground

Watch the castle fall

Sound of wind, it takes the sky

Winter takes us all

Mountain eye, it hits the sky

Watches as we pray

Laughing out and smiling proud

This is where we lay

 

Lover

Leaver

Taker

Believer

 

L’esibizione si conclude e i presenti tornano ad alzarsi in piedi. Per un attimo la telecamera inquadra Daron e Shavo, i quali sghignazzano tra loro, parlottando e rivolgendo occhiate in tralice verso i Greta Van Fleet.

Katie Sun raggiunge ancora Josh e lo saluta con calore, congedando la band e concentrandosi nuovamente sulla gara.

«Dopo i primi ospiti di oggi, è giunto il momento di aprire il televoto. Vi ricordo che il meno votato di questa prima manche sarà a rischio eliminazione. Perciò, cominciate pure a votare da adesso!»

Elenca i vari metodi per il televoto, poi parte un video riassuntivo delle cinque esibizioni appena svolte, con annessi codici esclusivi per ogni concorrente.

Poi la presentatrice si rivolge ai giudici: «Mentre il pubblico vota, sentiamo cosa ne pensate dei ragazzi!».

Il primo a parlare è Shavo, il quale non ha visto i suoi ragazzi in gara nella prima manche.

«Credo sia andata molto bene. Sicuramente la performance che mi ha colpito di più è stata quella di HellGal, mentre ho visto i D-sharp un po’ spenti…» osserva.

John annuisce. «Sono d’accordo con te sui D-sharp. Sono stati impeccabili dal punto di vista tecnico, ma mancava qualcosa di più… emotivo. Anche io ho apprezzato molto HellGal, questa settimana abbiamo fatto un ottimo lavoro. Anche Janet si è data da fare e si è visto. Ottimo lavoro anche per PQ Killer, e bello l’arrangiamento dei The Millennials.»

Daron parla subito dopo: «È vero, forse i D-sharp Minor avrebbero potuto fare di più, ma nessuno è perfetto».

Serj gli lancia un’occhiata ammonitrice. «Non te la prendere. Cerca di essere obiettivo. Anche io mi rendo conto che PQ Killer non è stato brillante con lo spagnolo, però ha lavorato e i risultati si sono visti, come per i tuoi ragazzi» ribatte.

Katie Sun interviene: «Come vedo, siete molto presi dalla gara! Questo è un bene! Ora vediamo come ha votato il pubblico da casa!».

La bionda chiude il televoto e attende la busta in cui è contenuto il responso.

Nell’aria si respira un’atmosfera tesa, i cinque concorrenti rimangono immobili e in attesa, mentre il pubblico mormora piano.

«Il pubblico ha deciso» comincia la presentatrice, dopo aver estratto il foglio. «Che il primo a essere a rischio eliminazione è…»

Una musica atta a trasmettere ansia si diffonde per il teatro.

«D-sharp Minor!» esclama infine la bionda.

Si leva un boato di meraviglia e di protesta dai presenti, e anche i giudici si scambiano occhiate perplesse.

I tre componenti della band rimangono impassibili, solo Cole mostra un minimo di sorpresa, sgranando appena gli occhi.

«Nessuno se l’aspettava» commenta Katie. «Be’, ma questa è una gara e il livello è molto alto, per cui sono cose che succedono. Ma ora diamo il via alla seconda manche, così scopriremo chi andrà al ballottaggio con i ragazzi!»

Viene annunciato che il primo a esibirsi sarà Peter Fitzgerald e poco dopo parte il video riassuntivo della sua settimana.

 

Shavo accoglie il ragazzo in sala prove. «Lavorerai con Martha» annuncia, accennando con il capo alla vocal coach che già si trova nella stanza.

Lui annuisce. «Bene. Cosa mi aspetta?» chiede.

Shavo sorride. «There Goes My Miracle, direttamente dall’ultimo album di Bruce Springsteen!» proclama.

«Seriamente devo esibirmi con un brano del Boss? Oh, cristo…» borbotta Peter, portandosi una mano al cuore, evidentemente emozionato all’idea.

Il giudice annuisce. «Sì. So che puoi farcela. Ora ti lascio con Martha, buon lavoro!» conclude, per poi lasciare la stanza.

Peter e Martha si mettono al lavoro, e optano per un arrangiamento acustico, nel quale il concorrente suonerà il pianoforte e canterà.

«Sei bravo, Peter. Non c’è bisogno che tu spinga tanto, ricordati che lui è sempre così delicato… cerca di entrare nell’atmosfera del brano e di farlo tuo.»

Lui annuisce. «Certo. È che sono molto emozionato…» ammette, sbattendo le ciglia.

«Lo so, e questo deve trasparire. Ricorda sempre che non devi mascherare le emozioni, un cantante capace di trasmettere qualcosa a chi lo ascolta sarà sempre un passo avanti.»

Infine il giovane si ritrova di fronte alla telecamera. «Seguirò i consigli di Martha, ma soprattutto il mio cuore» conclude.

 

Shavo lo presenta con enfasi: «Ecco a voi il primo degli Over a salire sul palco. Godetevelo e commuovetevi con lui».

Peter sale sul palco e subito frotte di ragazze strillano il suo nome e scoppiano in lacrime. Lui si siede dietro il pianoforte e sorride sghembo in direzione del pubblico, per poi concentrarsi sul brano.

L’atmosfera è struggente e molti dei presenti ascoltano rapiti la performance.

 

Sunrise, sundown

The street's gone golden brown

Auburn skies above

I'm searching for my love

Searching for my love

 

There goes my miracle

Walking away, walking away

There goes my miracle

Walking away, walking away

 

Alla fine dell’esibizione, quasi tutti i presenti hanno gli occhi lucidi.

Peter si mette in piedi e va incontro a Katie, eseguendo un elegante baciamano, che viene apprezzato dalle ragazze presenti e commentato con degli oooh di meraviglia e ammirazione.

La presentatrice, spiazzata, arrossisce e fatica a congedarlo, balbettando un saluto.

«Bene… ora è il turno di… Felix…» farfuglia la bionda, cercando di ricomporsi.

 

Serj accoglie Felix insieme a Dana.

«Salve» saluta educatamente il ragazzo dai lunghi dreadlocks.

«Ciao, Felix! Come stai? Stavolta ho dovuto riflettere un bel po’ per scegliere cosa farti preparare…»

Il giovane annuisce.

«Ho pensato a un brano molto attuale, che va fuori dal tuo solito stile. Voglio sentirti fare qualcosa di diverso. Ho pensato a Old Town Road, sentila e dimmi se ti piace come idea.»

Dana, seduta di fronte al computer, fa partire il brano e il giovane lo ascolta con attenzione. Sul suo viso si dipinge pian piano un piccolo sorriso.

«Che te ne pare?»

«È una figata. E voglio provarci!» commenta.

Serj annuisce con vigore. «Bene! Allora ti lascio lavorare con Dana!» dice, per poi lasciare la stanza.

Le prove vanno bene, e Felix sembra contento di cimentarsi in qualcosa di nuovo. Per lui risulta un po’ difficile stare dentro al groove della canzone, non è il suo solito genere, tuttavia segue diligentemente i consigli della coach.

«Proverò a trasformarmi in PQ Killer per un giorno» scherza di fronte alla telecamera.

 

Serj presenta il suo concorrente con un sorriso. «Felix saprà affrontare questa prova. L’ho voluto mettere di fronte a questo brano perché so che riuscirà a dare il massimo e a sorprendervi.»

Tra gli applausi del pubblico, il giovane sale sul palco e qualcuno grida il suo nome con enfasi.

Indossa camicia e pantaloni in jeans, sembra un ragazzo qualunque, ma quando la base parte e lui comincia a cantarci sopra, il teatro lo ammira e lo ascolta.

Tutti si rendono conto che sta riuscendo benissimo a tenere il tempo, a entrare nel ritmo, come se avesse sempre rappato nella sua vita. Riceve grida di approvazione e tutti vanno a tempo con le mani, coinvolti come non mai dalla sua energia.

 

You know what? I'm done, done, done

 

Yeah, I'm gonna take my horse to the old town road

I'm gonna ride 'til I can't no more

I'm gonna take my horse to the old town road

I'm gonna ride 'til I can't no more

(Kio, Kio)

 

I got the horses in the back

Horse tack is attached

Hat is matte black

Got the boots that's black to match

Ridin' on a horse, ha

You can whip your Porsche

I been in the valley

You ain't been up off that porch, now

 

Can't nobody tell me nothin'

You can't tell me nothin'

Can't nobody tell me nothin'

You can't tell me nothin'

 

Quando la performance si conclude, tutti si lasciano prendere dall’entusiasmo e qualcuno si alza per applaudire calorosamente Felix.

Katie lo raggiunge e gli sfiora il braccio. «Caspita! Cos’hai combinato? Hai buttato giù il Fonda!» commenta.

Il ragazzo sorride timidamente e giocherella con uno dei suoi dread. «Non so, è venuto tutto naturale» risponde.

La bionda lo congeda, non prima di avergli fatto ancora dei complimenti. Tra il calore infuocato del pubblico, il giovane lascia il palco.

«Stasera sarà davvero difficile decidere chi eliminare… non vorrei essere nei panni del pubblico a casa! Bene, andiamo avanti con Meredith!» sproloquia la presentatrice, lasciando spazio al video riassuntivo.

 

Meredith entra in sala prove, dove Shavo e Martha la attendono.

«Ragazza mia! Oh, non vedo l’ora che tu rivoluzioni il brano che ho pensato per te!» strepita il giudice, andandole incontro e afferrandole una mano.

«Oddio… cosa devo aspettarmi?» farfuglia, leggermente agitata.

«Conosci The Struts

«Quella band che cerca di imitare un po’ i Queen?» fa lei scettica.

Shavo annuisce. «Sì, loro. C’è un brano, In Love With A Camera, che trovo deliziosamente adatto a te! Voglio che tu lo migliori, che diventi un fottuto capolavoro nelle tue mani!»

Meredith lo fissa confusa. «Come posso renderlo un capolavoro? Ho capito di quale parli, ma…»

Il giudice scuote il capo. «Sarai fantastica! E li spettinerai tutti, dannazione!» si esalta ancora.

La giovane sospira e si lascia sfuggire un sorriso. «Okay, mi fido di te.»

«Grande! Ti lascio con Martha, vedrai che verrà fuori una bomba!» conclude il bassista dei System, per poi uscire dalla stanza.

Come da lui previsto, le prove vanno a gonfie vele. La ragazza riesce a fare un ottimo lavoro, seguendo le dritte della sua coach.

«L’acuto non farlo in falsetto. Ci arrivi benissimo, usa il twang. Coraggio, riprova! “She’s in love with a camera”» suggerisce Martha.

«“She’s in love with a camera”. Va bene?»

Martha annuisce. «Okay, riprendiamo dal ritornello. E ricordati sempre di pensare bene a quello che stai dicendo, fallo arrivare a chi ti ascolta.»

Alla fine, Meredith è carica più che mai e sorride di fronte all’obbiettivo. «Non mi aspettavo che mi sarei divertita tanto a eseguire questa canzone, spero che tutto questo sia positivo!»

 

Shavo ridacchia. «All’inizio Meredith era scettica, ma vedrete ciò che riuscirà a fare stasera! Buon ascolto!» proclama.

La ragazza sale sul palco e si precipita al centro, salutando il suo pubblico. Riceve un caloroso benvenuto con tanto di applausi e sorrisi ricambiati.

La base parte e lei è subito sul pezzo, muovendosi a tempo e molleggiando sulle ginocchia.

Quando giunge al ritornello, tutti si esaltano e gridano entusiasti, rendendosi conto che è veramente brava e che si sta divertendo molto durante l’esibizione. L’atmosfera è allegra e carica di energia.

 

She love lookin' at herself

And she don't need no one else

If she's in love, she's in love with a camera

She just wanna get that shot

If I'm in or if I'm not

She doesn't care, she's in love with a camera

 

She love lookin' at herself

And she don't need no one else

If she's in love, she's in love with a camera

Ooh, girl, when you love yourself

I don't want nobody else

She doesn't care, she's in love with a camera

 

Infine un boato avvolge il Fonda, e la concorrente saluta i presenti con entusiasmo, ringraziandoli attraverso il microfono.

Katie Sun la raggiunge e si complimenta con lei, poi la congeda, mentre ancora gli applausi faticano a spegnersi.

«Siamo alla penultima esibizione. Ecco a voi Diana Holt!»

 

John sta parlottando con Mike, quando Diana entra in sala prove e li saluta timidamente.

«Diana… questa settimana ho pensato per te a un brano di Lady Gaga, estratto dalla colonna sonora di “A Star Is Born”.»

La giovane guarda il suo giudice e sorride. «Ho visto quel film un sacco di volte. Mi fa piangere.»

«Che ne dici di Always Remember Us This Way?» propone il batterista dei System.

Diana sgrana gli occhi. «Davvero?»

«Davvero. Lavoraci su con Mike, saprà come supportarti al meglio.» Detto questo, John lascia una leggera pacca sulla spalla del coach, poi dà un piccolo buffetto sulla guancia della ragazza e lascia la sala.

Le prove scorrono senza troppi problemi.

«Diana, il falsetto va molto bene, ricordati di pensare come se stessi ingoiando l’aria… altrimenti l’effetto è sporco e il suono ha più difficoltà a fuoriuscire. Ripeti un attimo la prima strofa.»

La ragazza segue i consigli del coach e si emoziona parecchio, ripetendo più volte che l’intera colonna sonora del film la commuove.

«Spero solo di non scoppiare a piangere sul palco» commenta infine.

 

«Diana è emotività pura. Ormai siete abituati a ciò che può trasmettere, eppure anche stavolta saprà stupirvi, ne sono certo» la presenta John, sorridendo dolcemente.

La giovane sale sul palco e il pubblico la accoglie con calore.

Non appena comincia a cantare, la sua voce mostra subito infinite emozioni, il che la fa leggermente tremare, conferendo un effetto cry al suo cantato.

Infine il viso di Diana si riga di lacrime silenziose, ed è incredibile come riesca a controllare la voce nonostante tutto.

 

Lovers in the night

Poets trying to write

We don't know how to rhyme

But damn we try

But all I really know

You're where I wanna go

The part of me that's you will never die

 

So when I'm all choked up

But I can't find the words

Every time we say goodbye

Baby, it hurts

When the sun goes down

And the band won't play

I'll always remember us this way

 

Molti dei presenti piangono a dirotto, e infine anche Diana, dopo aver concluso la performance, si lascia andare a un singhiozzo. Non smette di ringraziare il pubblico e chiunque la sostenga.

La telecamera inquadra Shavo, il quale ha gli occhi lucidi e si asciuga frettolosamente alcune lacrime dalle guance.

Katie Sun saluta la ragazza, le fa i complimenti e infine la congeda, ammettendo di aver dovuto lottare moltissimo per non scoppiare in lacrime.

«Riprendiamoci un po’, perché è ora giunto il momento dell’energia dell’ultima band in gara: L.A.P.D.!» annuncia la presentatrice.

 

Daron aspetta che i ragazzi dei L.A.P.D. lo raggiungano in sala prove, poi sorride e li saluta con un cenno del capo.

«Vogliamo spaccare tutto stavolta» esclama subito Brianna.

«Come sempre, ragazzi!» replica il giudice con gli occhi che brillano.

«Speriamo bene» bofonchia Michael.

Sarah e Scott si scambiano un’occhiata intrisa di timore e restano in ascolto.

«Avete presente Elevate dei Papa Roach? Fatela vostra!» strepita il chitarrista dei System.

A tutti e quattro si illuminano gli occhi, e subito cominciano a commentare con entusiasmo, mollando pacche amichevoli al loro giudice e iniziando fin da subito a pensare a un arrangiamento degno di nota.

«Mi piace già la vostra energia. Mike vi raggiungerà tra poco, così potrete lavorare fin da subito» conclude Daron, per poi uscire dalla sala prove.

I quattro giovani si accorgono a malapena che lui non c’è più, talmente sono occupati a parlottare tra loro, immaginando come sarà la loro esibizione.

Le prove con Mike procedono discretamente bene, l’arrangiamento sembra convincere il coach e il quartetto è carico per il live.

«Michael, dacci dentro con quei cori! Così, bravo!» suggerisce Mike, rivolto al chitarrista, mentre i L.A.P.D. provano il ritornello.

Alla fine si ritrovano di fronte alla telecamera e hanno tutti un enorme sorriso stampato in faccia.

«Stavolta sarà standing ovation per noi!» esclama Brianna, facendo le corna in direzione dell’obbiettivo.

 

Daron ridacchia. «Avete visto che energia? Preparatevi per l’esibizione di questi ragazzi, perché ne uscirete completamente stravolti!» afferma con estrema convinzione.

Il pubblico comincia a gridare: «L.A.P.D., L.A.P.D., L.A.P.D.!», incoraggiando i giovani musicisti a salire sul palco.

Ed eccoli comparire poco dopo, abbigliati da vere rockstar e con un atteggiamento spavaldo e sicuro, che subito attira l’attenzione.

Sarah siede dietro la batteria e stacca il tempo, poi Michael prende a fare i cori insieme a Brianna, e poco dopo tutto lo strumentale fa il suo ingresso.

I ragazzi suonano un perfetto beat per il rap di Brianna, la quale stavolta si concentra sul cantato e non si barrica dietro la tastiera.

I presenti paiono molto coinvolti nell’esibizione e battono le mani a tempo, poi quando esplode il ritornello e DJ Scott XX ci dà dentro con sintetizzatori e tastiere, il Fonda Theatre è infuocato e completamente rapito dalla loro energia.

 

'Cause I need something to lift me up when I'm down

I get lost in my head for so long, I can't get out

When I'm feeling like I'm crawling in my skin and sinking down

I need something to lift me up

 

I wanna elevate

Elevate

Watch me elevate

 

Woah, lift me higher

Woah, when I get down

Woah, lift me higher

Woah, oh

Watch me elevate

 

Michael suona la chitarra e fa i cori, e stavolta è molto coinvolto e riesce a cantare con energia e trasporto. DJ Scott XX va a ritmo con la testa e armeggia con le sue mille manopole, mentre Sarah batte su piatti e tamburi con una precisione disarmante.

Infine ecco arrivare la fine, insieme all’agognata standing ovation che Brianna aveva predetto. Tutti gridano, applaudono, fischiano e acclamano la band.

I giovani eseguono un inchino e salutano con calore il pubblico, mentre Katie Sun li raggiunge e li congeda.

L’entusiasmo è tale che per la presentatrice è difficile riprendere il controllo della situazione, ma fnalmente riesce ad attirare nuovamente l’attenzione su di sé e annuncia che è arrivato il momento id aprire ufficialmente il televoto.

Parte un video riassuntivo delle cinque esibizioni appena avvenute, e la bionda elenca i numeri assegnati a ogni concorrente, ricordando i vari metodi che il pubblico da casa può utilizzare per votare il suo preferito.

«Mentre si svolge il televoto, ne approfittiamo per dare il benvenuto ai secondi, grandi ospiti di questa sera! Fate un enorme applauso a Slash, Myles Kennedy & The Conspirators

Nel teatro si diffonde un boato pazzesco, mentre i cinque musicisti si apprestano a posizionarsi sul palco per eseguire un brano.

La presentatrice si fa da parte e lascia la band alla sua esibizione e al suo pubblico in delirio. Non è roba da tutti i giorni ritrovarsi di fronte al leggendario chitarrista dei Guns N’ Roses, il pubblico lo sa bene, e probabilmente non se l’aspettava.

Le prime note di Boulevard Of Broken Hearts, l’ultimo singolo estratto da Living The Dream, si diffondono nel teatro e molti dei presenti sembrano riconoscerle all’istante.

La band suona egregiamente e la voce di Myles è dolce ed energica al tempo stesso.

 

You've struggled night and day

My shooting star, my burning flame

How many dues you've paid

But now the world is yours to take

 

You're thunder screaming out

You can't have any doubt at all

 

It's time to heed the call

Of all you are, of all you are

Stand up and find resolve

On the boulevard of broken hearts

 

Alla fine dell’esibizione, si verifica un’altra standing ovation e i quattro componenti dei System si accostano ai colleghi musicisti per salutarli e dar loro il benvenuto in trasmissione.

Katie Sun si piazza di fronte a Slash con un sorriso a cento denti e comincia a parlargli con fare concitato: «Slash, è un vero onore fare la tua conoscenza! Grazie per aver portato il tuo progetto a SOAD-Factor. Come stai?».

Il chitarrista indossa come sempre il suo cilindro e gli immancabili occhiali scuri. Annuisce e replica laconico: «Grazie. Sto bene».

Come previsto, Katie ignora il resto della band. I ragazzi rimangono in disparte, osservando l’intervista che si svolge di fronte ai loro occhi.

«Per realizzare questo album hai usato un metodo diverso, non analogico…» prosegue la bionda, senza staccare gli occhi dall’ospite.

Slash annuisce. «Costa troppo fare dischi analogici» commenta.

«E allora ti sei dato al Digital Audio…»

«Al giorno d’oggi è difficile avere un ritorno su un disco da centomila dollari. Così lo abbiamo fatto su Pro Tools» prosegue il chitarrista, accennando al resto della band. «E comunque siamo una band» puntualizza, e nella sua voce c’è una nota di disappunto che Katie Sun pare non cogliere.

«Il lavoro con il produttore Michael Baskette è stato da te molto apprezzato…» continua la bionda.

«Elvis è praticamente un genio, uno dei migliori!»

Sta per aggiungere qualcosa, ma viene interrotto dalla presentatrice che comincia a stringere i tempi e a ringraziarlo per essere stato presente.

Il chitarrista pare infastidito dal suo comportamento, ma si sforza di salutare il pubblico, rivolge un ultimo cenno ai System e segue la sua band giù dal palco.

Il pubblico, ancora in visibilio, fatica a concentrarsi nuovamente sulla gara e sul parere che Katie sta chiedendo ai quattro giudici.

«Queste cinque esibizioni sono state molto buone» commenta Serj. «Felix mi ha sorpreso, ma in fondo mi aspettavo che sarebbe stato grande.»

«I miei ragazzi hanno ottenuto una standing ovation, non credo ci sia altro da aggiungere. Complimenti anche agli altri» dice Daron.

«Com’è che stavolta non hai qualcosa da puntualizzare?» lo punzecchia John.

Il chitarrista lo fulmina con lo sguardo e si sistema meglio sulla sua poltrona, evitando di replicare.

«Su, ragazzi, non alteratevi. Aspettiamo il voto del pubblico» interviene Shavo, ponendo fine al battibecco dei suoi colleghi.

Katie Sun prende la palla al balzo e si affretta a chiudere il televoto, per poi attendere qualche istante che le venga consegnata la busta.

Una volta con il foglio sott’occhio, declama: «Il concorrente meno votato dal pubblico a casa, colui che andrà al ballottaggio con i D-sharp Minor è…»

Musica di sottofondo con atmosfere ansiogene, tensione nell’aria.

«Peter Fitzgerald!»

Tutti rimangono sconvolti, mentre il ragazzo raggiunge il centro del palco, seguito poi dai tre dei D-sharp Minor.

«Adesso apriamo nuovamente il televoto e, badate bene, votate il vostro preferito, è molto importante! Questi ragazzi hanno bisogno di voi!» dice Katie, poi si rivolge al trio: «Volete dire qualcosa a chi vi guarda da casa?».

Cole fa un cenno a Dean, e il cantante prende la parola: «Ringraziamo tutti quanti e speriamo bene».

Katie Sun lo guarda imbarazzata. «Okay, bene… Peter? È la seconda volta che vai al ballottaggio…»

Il giovane si accosta al microfono. «Lo so, e non riesco a capire perché. Però spero che vada bene, chi mi conosce sa quanto impegno e cuore posso mettere in ciò che faccio.»

Un grido si leva dalla platea, dove alcune ragazze protestano e gridano all’ingiustizia.

La bionda si affretta a placare gli animi e chiude il televoto, dopo aver chiesto a Daron e Shavo se volessero aggiungere qualcosa. I due giudici si scambiano un’occhiata e scuotono il capo.

Infine Katie Sun riceve la busta con il responso e si schiarisce la gola.

L’atmosfera si fa nuovamente tesa e i quattro ragazzi a rischio eliminazione restano immobili, in attesa.

«Il pubblico ha deciso che ad abbandonare SOAD-Factor…»

Una pausa, un lieve sospiro da parte di Peter.

«Sarà, o saranno…»

 

 

 

 

 

 

NOTE FINALI

Cari lettori, rieccoci con il terzo live!

Beh, che ve ne pare? E degli ospiti che ne pensate?

Ho voluto inserirne due, perché le esibizioni erano meno rispetto alla volta scorsa, spero vi abbia fatto piacere ^^

Per costruire le interviste agli ospiti – anche se volutamente faccio in modo che Katie Sun non sia brava nelle interviste, perché in tutti i talent che ho seguito non riesco mai a ricavare informazioni nuove o importante dai colloqui dei presentatori con gli ospiti XD – ho cercato informazioni su internet, e le loro dichiarazioni quindi fanno parte di vere interviste che ho pescato qua e là!

Vi aspettavate che Alex lasciasse la gara? Ha rischiato anche in altri momenti di non fare un buon lavoro, ma stavolta gli è costata l’eliminazione!

Venendo alla parte burocratica…

Questo mese al ballottaggio abbiamo:

-        D-sharp Minor (che hanno eseguito Age Of Man dei Greta Van Fleet)

-        Peter Fitzgerald (che ha cantato There Goes My Miracle di Bruce Springsteen)

Ditemi chi secondo voi verrà eliminato per MESSAGGIO PRIVATO entro e non oltre la mezzanotte del 26 luglio 2019.

Ho però una comunicazione da darvi: il mese prossimo non potrò aggiornare il 27 perché non sarò a casa, perciò vi dico fin da subito che probabilmente l’aggiornamento arriverà nei primi di agosto.

Ma voi rispondete comunque entro il 26 luglio, mi raccomando! ^^

Detto questo, vi ringrazio come al solito e vi do appuntamento alla prossima puntata

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Capitolo 8
*** 4° Live ***


«Mi dispiace, ma a essere eliminati sono i D-sharp Minor!» esclama Katie Sun.

Dal pubblico si solleva un boato sorpreso e parecchio incredulo, mentre i tre componenti della band vengono inquadrati e le loro espressioni rimangono piuttosto impassibili.

Poco dopo, anche Peter entra nel raggio della telecamera e si mostra con le mani sul viso mentre scuote il capo e pare piuttosto emozionato.

Il giovane si volta verso gli avversari e, istintiavamente, corre ad abbracciarli, seppellendo il bel viso nelle loro spalle.

I tre rimangono piuttosto increduli e ricambiano con fare cortese, per poi venir intercettati da Katie Sun, che li vuole intervistare prima che lascino definitivamente la competizione.

«Allora… Dean, Cynthia, Cole, vi aspettavate che la gara per voi finisse qui?» chiede.

Dean scuote appena il capo. «No, ma forse abbiamo emozionato poco il nostro pubblico, ce ne siamo accorti» ammette.

Cynthia, un istante dopo, scoppia a piangere, sorprendendo tutti i presenti. Nessuno l’aveva mai vista mostrare tanto di sé in maniera tanto esplicita.

«Ma va bene così» interviene Cole, mettendo su un piccolo sorriso.

La violinista intanto si stringe al fianco di Dean e tira su col naso, facendo cenno a Katie di non voler aggiungere altro.

«Io vi saluto e vi auguro il meglio, perché voi – e lo dico sinceramente – siete uno dei talenti più validi di questa prima edizione di SOAD-Factor!» conclude Katie, per poi congedare gli eliminati e incitare il pubblico ad applaudirli ancora.

Poi picchietta sulla spalla di Peter. «Te la sei cavata anche stavolta, sei felice?»

«Come potrei non esserlo? Grazie, grazie a tutti!»

 

 

 

 

 

 

4° Live

 

 

 

 

 

 

Katie Sun dà il benvenuto al pubblico presente nel teatro e di fronte allo schermo del televisore.

«Questa sera il tema della gara sarà molto interessante! I nostri partecipanti dovranno cimentarsi con i classici del rock!» annuncia con enfasi, ottenendo l’approvazione dei presenti.

«Ma prima… salutiamo i nostri super giudici!» prosegue, per poi nominare i componenti dei System uno per uno, mentre la telecamera li inquadra.

«Inoltre, avremo degli ospiti sensazionali, tenetevi pronti! Ma intanto entriamo subito nel vivo della gara e diamo il via alla prima manche con L.A.P.D.!» annuncia, per poi dare spazio al video riassuntivo.

 

I quattro componenti della band raggiungono Daron in sala prove, e l’atmosfera pare subito scaldarsi.

«La storia del rock?» domanda Sarah, non appena il giudice annuncia quale sarà il tema della settimana.

Lui annuisce. «So che riuscirete perfettamente anche in questa impresa! Siete pronti a scoprire cosa vorrei farvi eseguire?»

I quattro rimangono in attesa che lui prosegua; la batterista giocherella con le sue bacchette, Brianna si punta le mani sui fianchi, Michael resta immobile con le mani in tasca e Scott sorride apertamente al chitarrista dei System.

«Che ne dite di Space Truckin dei Deep Purple? Ve la sentite?»

Sarah strabuzza gli occhi e si appoggia contro il fianco di Michael, portandosi una mano sulla fronte. «Vuoi sempre farmi suonare batteristi incapaci, eh?»

Daron ridacchia. «Andrai alla grande. Hai un talento grandissimo, Sarah! Bene, ora vi lascio con Mike, divertitevi!»

I ragazzi vengono raggiunti dal coach e subito cominciano a lavorare sul brano.

«Brianna, dacci dentro!» dice Mike, rivolgendosi alla cantante.

Lei annuisce con vigore. «Adoro questa roba» ammette.

«Perfetto, allora. Ragazzi, sapete che la mancanza di un bassista si sente nella vostra formazione, però potete arrangiare il brano a modo vostro. Fatemi sentire cosa avete in mente!»

Le prove vanno avanti, nonostante ogni tanto ci si fermi per riflettere sull’effetto giusto da conferire alla tastiera o per accordare meglio la chitarra di Michael.

Quando i ragazzi si ritrovano di fronte alla telecamera, sorridono tutti.

«Rock and roll!» strilla Brianna, mostrando le corna all’obbiettivo, seguita poi a ruota dal resto dei compagni.

 

Daron viene inquadrato e sta sorridendo. «Vi lascio con i miei ragazzi, sicuro che tornerete a vivere l’atmosfera degli anni Settanta e del vero rock’n’roll!»

Il pubblico applaude e accoglie con calore i quattro membri della band, che si sistemano nelle loro postazioni.

Quando cominciano a suonare, tutti i presenti si esaltano e battono le mani a tempo, gridando e cantando a squarciagola il famosissimo brano dei Deep Purple.

I ragazzi sono energia pura: la precisione di Sarah con la batteria impressiona, la voce graffiante e potente di Brianna travolge, la chitarra ruggente di Michael emoziona, e la parte di tastiere e synth creata da cantante e dj trasporta indietro nel tempo.

 

Remember when we did the moonshot

And Pony Trekker led the way

We'd move to the Canaveral moonstop

And everynaut would dance and sway

 

We got music in our solar system

We're space truckin' 'round the stars

 

Come on come on

Come on let's go Space Truckin'

Come on come on come on

Space Truckin'

 

Quando l’esibizione si conclude, è un tripudio generale e anche i quattro giudici applaudono con entusiasmo e trasporto.

Gli L.A.P.D. si attardano un istante sul palco per regalare un piccolo inchino al pubblico, e dopo aver salutato frettolosamente Katie Sun, escono di scena, ancora accompagnati dalle grida di giubilo dei presenti.

La presentatrice sorride sorniona verso la telecamera e annuncia che è giunto il momento di accogliere Diana Holt.

 

John accoglie Diana con calore, stringendole la mano.

«La tua gara sta andando molto bene, sono contento» dice.

Lei sorride dolcemente. «Grazie, John.»

«Questa settimana vi cimenterete con i classici della storia del rock, e per te ho pensato a Still Loving You degli Scorpions» annuncia.

Il sorriso sulle labbra di Diana si allarga e lei annuisce. «È un brano bellissimo, davvero. Sai, un giorno il mio ex ragazzo me l’ha dedicato. Avevamo litigato e lui ha pensato di fare una serenata per me, per riconquistarmi e chiedermi scusa.»

Il giudice si lascia scappare un lieve sorriso. «È stato carino da parte sua. Diana, lavorerai con Martha, arriverà a breve. Buona fortuna!»

La vocal coach prende il posto del giudice in sala prove e aiuta Diana a trovare il modo migliore per interpretare il brano.

«Sei brava, non farti intimorire dalle note alte. E mettici emozione, come sai fare tu» suggerisce.

Le prove per Diana sono dure, e lei tuttavia si impegna al massimo.

Infine è un po’ preoccupata. «Chissà se stavolta le cose andranno bene…» sussurra di fronte alla telecamera.

 

John la presenta brevemente: «Diana vi saprà emozionare, lasciatevi trasportare».

La ragazza sale sul palco con il tiepido applauso del pubblico, e si posiziona di fronte al microfono posto sull’asta. Regala un sorriso ai presenti mentre la base parte.

Comincia a cantare e la sua voce trema appena, venata di emozione.

 

Time, it needs time to win back your love again

I will be there, I will be there

Love, only love can bring back your love someday

I will be there, I will be there

 

Fight, babe, I'll fight to win back your love again

I will be there, I will be there

Love, only love can bring down the wall someday

I will be there, I will be there

 

If we'd go again all the way from the start

I would try to change the things that killed our love

Your pride has built a wall, so strong that I can't get through

Is there really no chance to start once again? I'm loving you

 

Quando Diana raggiunge delle note piuttosto alte, mostra delle difficoltà nell’esecuzione, ma non si lascia placare da questo e prosegue per la sua strada.

È palesemente commossa mentre canta, questo pare arrivare al pubblico, che tuttavia si mostra piuttosto tiepido quando l’esibizione si conclude, applaudendo senza mostrare particolare entusiasmo.

Katie Sun corre a salutare Diana e le dice: «Bravissima, complimenti! Era una canzone molto difficile, spero che il tuo ragazzo a casa ti abbia sentito!».

Diana sorride, leggermente imbarazzata. «Non stiamo più insieme, ma spero mi abbia sentito lo stesso» commenta, poi lascia il palco e la bionda presentatrice può annunciare che è il turno di Meredith.

 

Shavo corre incontro a Meredith e la abbraccia con entusiasmo.

«Campionessa! Oh, non sai cosa ho in serbo per te…»

Lei ride. «Dai, dimmelo allora! Non lasciarmi sulle spine!»

Il bassista dei System proclama: «Communication Breakdown degli Zeppelin. Ci stai?».

La ragazza solleva la mano destra e i due si scambiano un cinque.

«Allora ti mando subito Dana! Non vedo l’ora di sentirti!» cinguetta il giudice, per poi lasciare la stanza.

La vocal coach giunge poco dopo e per prima cosa ascolta Meredith mentre esegue per la prima volta la canzone, poi le dà qualche suggerimento e le due lavorano insieme senza sosta.

«Il tuo twang è fantastico, e in questa canzone puoi usarlo tranquillamente!»

«Grazie! Mi piace molto la canzone!»

Infine, la ragazza corvina sorride dolcemente verso la telecamera. «Mi sento carica, non vedo l’ora che arrivi il live!» afferma.

 

Shavo ridacchia e parla al microfono: «Avete visto quanta energia? Godetevi la mia leonessa, vi spettinerà tutti!».

Il pubblico strepita e accoglie Meredith con gioia; lei si presenta sul palco con indosso un paio di pantaloni in pelle e una t-shirt strappata con il logo dei Led Zeppelin, perfettamente in linea con la sua esibizione.

La base parte e lei, poco prima di cantare, saluta i presenti ed esegue un grido di battaglia.

«Se la conoscete, cantate con me!» esclama.

 

Hey, girl, stop what you're doin'!

Hey, girl, you'll drive me to ruin.

I don't know what it is that i like about you,

But i like it a lot.

Won't let me hold you,

Let me feel your lovin' charms.

 

Communication breakdown,

It's always the same,

I'm having a nervous breakdown,

Drive me insane!

 

Meredith si agita, molleggia sulle gambe, il suo corpo è fluido e asseconda perfettamente l’emissione vocale.

Verso la fine esegue un acuto pazzesco e il pubblico va in visibilio, tirandosi in piedi per applaudire e gridare il suo nome.

Una standing ovation con i fiocchi, che coinvolge anche i quattro giudici e – probabilmente – i telespettatori.

Katie Sun è raggiante e abbraccia con trasporto Meredith, complimentandosi con lei e congedandola, mentre ancora l’atmosfera all’interno del teatro fatica a raffreddarsi.

«Prolungate l’applauso per Felix Morgan!» esclama la presentatrice, sovrastando a fatica il frastuono che incombe intorno a lei.

 

Serj dà il benvenuto a Felix, ed è già in compagnia di Martha.

«Ciao» saluta timidamente il giovane.

«Felix, per te ho pensato a un brano difficilissimo.»

Il ragazzo dai lunghi dreadlocks sgrana gli occhi scuri e rimane in attesa.

«Vorrei sentirti su Livin’ On A Prayer dei Bon Jovi!»

Felix strabuzza ancora gli occhi. «Sì, è proprio difficilissima…»

Serj poggia una mano sulla spalla della vocal coach. «Lei è qui per aiutarti, non temere.»

Le parole calme e pacate del giudice pare rassicurare il concorrente, il quale si butta a capofitto nelle prove.

Martha gli dà molti suggerimenti e gli fa fare degli esercizi tecnici per affinare l’esecuzione nelle note alte e più complicate.

«Ancora una volta: “whoa, livin’ on a prayer”. Capito? Non devi urlare, ma comprimere il suono e non aprire completamente la bocca. Riprova!»

Felix prosegue imperterrito e si impegna molto, e infine quando arriva il momento di commentare di fronte alla telecamera, sorride appena.

«Speriamo bene, io ho fiducia nella scelta di Serj e ringrazio tantissimo Martha per l’aiuto!» dice.

 

«Felix è pronto per trasportarvi nel suono dei Bon Jovi, con un brano che indubbiamente fa parte della storia del rock mondiale. Godetevelo» presenta Serj con un lieve sorriso sulle labbra.

Il pubblico applaude e, quando Felix fa il suo ingresso, alcune ragazzine strillano e si complimentano con lui per la sua bellezza.

Felix regala un cenno di saluto a tutti e si siede su uno sgabello, imbracciando la chitarra acustica.

Comincia a suonare e qualche istante dopo dà il via al cantato, riuscendo subito a catturare l’attenzione dei presenti.

 

Once upon a time not so long ago

 

Tommy used to work on the docks

Union's been on strike

He's down on his luck

It's tough, so tough

 

Gina works the diner all day

Working for her man

She brings home her pay

For love, for love

 

She says, "We've gotta hold on to what we've got

It doesn't make a difference if we make it or not

We've got each other and that's a lot

For love we'll give it a shot."

 

Whoa, we're half-way there

Whoa, livin' on a prayer

Take my hand, we'll make it. I swear

Whoa, livin' on a prayer

 

L’esibizione è suggestiva e molto emozionante, tant’è che diverse persone scoppiano a piangere o nascondono a fatica gli occhi lucidi.

Nell’ultimo ritornello, quando il brano sale di tonalità, Felix si dimostra all’altezza e riesce a raggiungere con disinvoltura anche le note più alte, seguendo i consigli di Martha.

Infine il pubblico esulta e lo applaude con immensa ammirazione, mentre Katie Sun lo raggiunge e lo saluta con due baci sulle guance, complimentandosi per l’esibizione.

Felix lascia il palco con in sottofondo ancora l’applauso del suo pubblico, e a questo punto la presentatrice dichiara che la prima manche si è conclusa e che è ufficialmente aperto il televoto.

Parte un video riassuntivo delle quattro esibizioni appena avvenute e Katie Sun elenca il numero associato a ogni partecipante, invitando il pubblico da casa a scegliere il suo preferito e ricordando che il meno votato andrà al ballottaggio a fine puntata.

«Prima di andare avanti, voglio sentire il parere dei nostri quattro giudici!»

John prende la parola per primo: «Complimenti a tutti, mi sento di dire che questa volta per i telespettatori sarà difficile scegliere. Forse agli L.A.P.D. manca il supporto costante di un bassista, ma sono stati comunque bravi».

«È la loro formazione, sono originali proprio per questo» ribatte subito Daron, sentendosi colpito. «E comunque io credo che l’esibizione di Diana oggi sia stata un po’ meno emotiva del solito» aggiunge.

«Non litigate anche stavolta» sospira Serj, sollevando una mano per placare gli animi. «Concordo con entrambi sugli appunti che avete fatto ai reciproci concorrenti. Complimenti a Meredith e a te, Shavo, per l’assegnazione.»

Il bassista annuisce con fierezza. «Anche a me è piaciuta molto Meredith. E da bassista mi sento di concordare con John: gli L.A.P.D. con un bassista sarebbero una vera e propria bomba! A me Diana ha emozionato molto invece… e complimenti anche a Felix, quel brano dei Bon Jovi non è certo facile!»

La presentatrice ringrazia i quattro giudici, poi torna a posare gli occhi sulla platea.

«Adesso mi sento davvero emozionata nel comunicarvi i grandissimi ospiti di questa sera! In una puntata dedicata interamente alla storia del rock, non potevano mancare loro, i pilastri che ancora oggi portano in giro la loro iconica musica! Fonda Theater, voglio sentire tutti quanti applaudire e gridare, voglio che vi alziate in piedi e accogliate con estremo calore i grandissimi Rolling Stones!»

Nella sala si scatena letteralmente il putiferio, e perfino i componenti dei System paiono visibilmente emozionati e onorati: si mettono in piedi e raggiungono il centro del palco, accogliendo personalmente Mick Jagger e compagni.

L’iconico cantante saluta tutti con entusiasmo e pare non vedere l’ora di esibirsi. Nonostante non sia più giovanissimo, dà sempre il meglio di sé quando si esibisce, come un vero animale da palcoscenico che si rispetti.

Katie Sun cerca in tutti i modi di trattenere lacrime di emozione, spostandosi in un angolo del palco e lasciando la scena ai grandi ospiti di SOAD-Factor.

Mick si accosta al microfono e comincia a parlare: «Per noi è un grandissimo onore trovarci qui. Siamo molto felici e ora vogliamo sebntirvi cantare a ritmo di rock’n’roll! Siete pronti?».

Tutti esultano e non ci pensano due volte a rimanere in piedi, battendo le mani a tempo non appena Charlie Watts comincia a battere sulla grancassa per dare inizio a (I Can’t Get No) Satisfaction, uno dei più grandi successi della band.

Il riff di chitarra si diffonde nell’aria e il pubblico va in visibilio, mentre Mick si agita come fosse un ragazzino e comincia a cantare.

 

I can't get no satisfaction

I can't get no satisfaction

'Cause I try and I try and I try and I try

I can't get no, I can't get no

 

When I'm drivin' in my car

And a man comes on the radio

He's tellin' me more and more

About some useless information

Supposed to fire my imagination

 

I can't get no

Oh no no no

Hey hey hey

That's what I say

 

Tutti si rendono conto che si tratta di un medley quando la canzone viene interrotta bruscamente, per poi essere sostituita da Miss You, per somma gioia di chi ha la fortuna di assistere all’esibizione degli Stones.

La band è esplosiva e ogni componente dà il massimo, nonostante non si possano definire dei giovani ragazzini pieni di energia. Eppure sembrano avere più grinta di molte band giovani e all’apice del successo.

 

I've been holding out so long

I've been sleeping all alone

Lord I miss you

I've been hanging on the phone

I've been sleeping all alone

I want to kiss you

 

Oooh oooh oooh oooh oooh oooh oooh

Oooh oooh oooh oooh oooh oooh oooh

Oooh oooh oooh

 

Oooh oooh oooh oooh oooh oooh oooh

Oooh oooh oooh oooh oooh oooh oooh

Oooh oooh oooh oooh

 

Una brevissima pausa ed è il momento di Brown Sugar. L’atmosfera è calda e si respira una buona aria, aria di divertimento che rimanda a quei tempi in cui sesso, droga e rock’n’roll facevano da padroni nella vita di musicisti e fan della band. Del resto i Rolling Stones sono sempre stati considerati i cattivi del rock, sempre in conflitto con i buoni, ovvero The Beatles.

Mick è instancabile e la sua voce risuona graffiante per tutto l’ambiente, scaldando i cuori e le anime di chi lo ascolta. I riff di chitarra vincenti e la parte ritmica ben amalgamata completano il quadro.

Probabilmente molti dei presenti non si rendono neanche conto di che cosa sta succedendo di fronte ai loro occhi.

 

Gold coast slave ship bound for cotton fields

Sold in a market down in New Orleans

Skydog slaver knows he's doing alright

Hear him whip the women just around midnight

 

Brown sugar how come you taste so good?

Brown sugar just like a young girl should

 

Grida di giubilo e persone che si divertono, pare di essere stati catapultati a Woodstock, e questa sensazione si amplifica quando la band comincia a eseguire Start Me Up, un’altra delle colonne portanti della storia del rock.

Nessuno pare poter credere che stia succedendo davvero, che durante una qualsiasi puntata di un qualsiasi talent show si possa assistere a un piccolo grande live dei Rolling Stones.

 

If you start me up

If you start me up I'll never stop

If you start me up

If you start me up I'll never stop

I've been running hot

You got me ticking gonna blow my top

If you start me up

If you start me up I'll never stop

You make a grown man cry

Spread out the oil, the gasoline

I walk smooth, ride in a mean, mean machine

 

La band continua a suonare e, dopo un emozionante assolo di Keith Richards, il medley si conclude e nel Fonda si diffonde un baccano impressionante, come mai prima d’ora era successo.

I componenti dei System, rimasti in piedi a un lato del palco durante tutta l’esibizione degli Stones, li raggiungono e stringono loro la mano, onorati di poterli accogliere e includere in questa grande avventura.

Anche Katie Sun si decide a tornare sul palco e riesce a stento a salutare gli ospiti, gli occhi lucidi e l’espressione confusa e stralunata.

I membri dei Rolling Stones vengono acclamati ancora, finché poi Mick Jagger non prende in mano il microfono e si rivolge al pubblico e ai partecipanti di SOAD-Factor: «Grazie perché sostenete questi giovani ragazzi e venite qui a sentirli ogni settimana. Grazie perché noi sappiamo come ci si sente agli inizi, e sappiamo quanto questi talenti abbiano bisogno di calore. Cercate di essere sempre così buoni con questi ragazzi, anche quando non faranno tutto in maniera perfetta. Okay? E voi, partecipanti, siate competitivi, sì, ma soprattutto… divertitevi e state uniti, questa è una bella esperienza e dovete godervela senza rancori! Complimenti ai colleghi dei System per questa iniziativa!».

Il clamore pare eterno, e tarda a scemare mentre gli ospiti lasciano il palco, non prima di aver salutato più e più volte tutti gli spettatori.

Katie Sun non ha fatto la sua solita intervista, ma forse in questo caso si è resa conto che non era necessario. Non ci sono tante cose da chiedere a delle leggende come gli Stones, o meglio, non senza risultare banali o scontati.

La bionda ossigenata si riprende un attimo, poi annuncia la chiusura del televoto e attende che le venga consegnata la busta con il responso.

La telecamera inquadra i partecipanti che, assiepati in un angolo del palco, paiono ancora elettrizzati per l’esibizione degli Stones e per le parole che Mick ha dedicato loro.

Katie riceve la busta e proclama: «Il pubblico ha deciso che il meno votato di questa prima manche è…».

La solita musica ansiogena si diffonde per la sala, riportando il quasi totale silenzio in platea.

«Diana Holt!» annuncia infine la presentatrice.

I presenti mormorano, mentre la telecamera inquadra il viso sconcertato della ragazza che è appena stata nominata per andare al ballottaggio.

Katie Sun si affretta a dare il via alla seconda manche, e non perde troppo tempo prima di fare il nome del primo concorrente che si esibirà: HellGal.

 

John accoglie Helena con un’espressione enigmatica.

La ragazza entra in sala prove e gli lancia immediatamente un’occhiata interrogativa. «Devo preoccuparmi, giudice?» chiede.

Lui scuote lievemente il capo. «No, anzi. Non vedevo l’ora di dirti a quale canzone ho pensato per te!»

La giovane, con il suo solito outfit da rapper, si piazza di fronte alla figura corpulenta del suo giudice e lo guarda dritto in faccia, incrociando le braccia sul petto magro. «Sentiamo!»

«Janis Joplin, Piece Of My Heart

Helena fischia e si porta una mano al petto. «Cazzo, che roba! Non avevo mai pensato di poter cantare qualcosa del genere…»

«Martha ti aiuterà, non preoccuparti.»

La giovane annuisce e solleva il pollice della mano destra. «Okay, ci provo.»

John le lascia un breve buffetto sulla spalla e la saluta, per poi lasciar entrare la vocal coach.

Martha sostiene Helena nel memorizzare il testo, ma ben presto passa a vedere con lei degli aspetti più tecnici.

«Il brano va interpretato, ma devi stare comunque attenta alla tecnica, altrimenti non avrà l’effetto che vuoi. Il twang lo sai usare, perciò non avrai problemi. Attenta alla nota più alta: “whoa, take it!”, è un la bemolle. Ricordati di comprimere il suono e di non spingerlo fuori. Pronta? Fammi sentire: “whoa, take it!”.»

Helena esegue, e dopo aver provato diverse volte, raggiunge il risultato sperato.

Quando la giovane si ritrova a parlare di fronte all’obbiettivo, sorride con sicurezza. «Janis, sarai fiera di me!» esclama, per poi ridacchiare.

 

John presenta la concorrente in tono pacato. «HellGal vi presenta un brano che ha veramente segnato la storia della musica, non solo quella del rock. Il brano di una grande donna che è scomparsa troppo presto. Godetevi la sua esibizione.»

Il pubblico applaude con trasporto, mentre la giovane fa il suo ingresso in scena. Stavolta non porta i suoi soliti vestiti larghi e il cappellino verde militare, bensì ha optato per un outfit total black con tanto di pantaloni in pelle aderenti e giacca abbinata. Sembra quasi irriconoscibile agli occhi di tutti, e tuttavia i presenti apprezzano questo suo momentaneo cambio di look.

La base parte e HellGal comincia a muoversi a tempo, salutando con entusiasmo i presenti.

Poi comincia a cantare e l’intero Fonda Theater rimane incantato dalla sua voce potente e graffiante come non mai.

 

Oh, come on, come on, come on, come on!

 

Didn't I make you feel like you were the only man - yeah!

An' didn't I give you nearly everything that a woman possibly can ?

Honey, you know I did!

And each time I tell myself that I, well I think I've had enough,

But I'm gonna show you, baby, that a woman can be tough.

 

I want you to come on, come on, come on, come on and take it,

Take it!

Take another little piece of my heart now, baby!

Oh, oh, break it!

Break another little bit of my heart now, darling, yeah, yeah, yeah.

Oh, oh, have a!

Have another little piece of my heart now, baby,

You know you got it if it makes you feel good,

Oh, yes indeed.

 

Il pubblico è in visibilio, letteralmente, e questo non fa che caricare ulteriormente Helena.

Prosegue con disinvoltura e le parole scivolano fluide fuori dalla sua bocca; canta con una consapevolezza incredibile e pare quasi aver scritto lei il testo della canzone.

Quando arriva alla nota più alta e impegnativa, ma anche più d’effetto, l’atmosfera nel teatro si fa ancora più calda e calorosa nei suoi confronti.

Alla fine dell’esibizione, Katie Sun le salta letteralmente al collo, abbracciandola con trasporto e facendole un sacco di complimenti, mentre in platea c’è un baccano infernale che sembra non voler mai cessare.

La presentatrice congeda la concorrente e, sovrastando a fatica il frastuono, annuncia: «Le emozioni non sono finite, è giunto il momento di Peter Fitzgerald!».

 

Shavo saluta Peter e lo fa accomodare in sala prove, dove già Mike è presente, pronto per lavorare con il ragazzo.

«Peter, ti giochi il tutto per tutto. Sei già andato al ballottaggio due volte e questa settimana non puoi rischiare. Con questo brano devi dare il massimo!» esordisce il giudice, utilizzando un tono leggermente preoccupato.

Il concorrente annuisce. «D’accordo.»

«Vorrei sentirti su Love, Reign O’er Me dei The Who» annuncia Shavo.

Peter lancia un’occhiata prima a lui, poi a Mike, e infine annuisce. «Ci provo. Spero di non rischiare anche questa volta…»

Shavo gli batte sulla spalla. «Impegnati, non pensare ad altro, concentrati solo sul brano.»

Poi il bassista dei System lascia la sala e Peter rimane con il vocal coach.

Le prove procedono con qualche difficoltà, il concorrente è spaventato e teme di non reggere anche stavolta la competizione.

«Buttati su questa canzone e non pensare ad altro, andrà bene! Riprova un attimo il ritornello!» lo incoraggia Mike, senza dargli troppo tempo per formulare cattivi pensieri.

Infine, Peter sorride mesto di fronte alla telecamera. «Stavolta la vedo dura, ma non mi arrenderò fino alla fine» si limita a commentare.

 

Shavo annuncia l’ingresso di Peter con un’unica parola: «Ascoltatelo».

Il ragazzo di bell’aspetto scatena subito le grida eccitate delle sue ammiratrici e rivolge lo sguardo verso un punto ben preciso della platea, come se tra i presenti avesse riconosciuto qualcuno. Sorride con dolcezza, poi si concentra sul pianoforte dietro cui si è accomodato.

Comincia la sua esecuzione e il silenzio cala improvviso in sala.

 

Only love can make it rain

The way the beach is kissed by the sea

Only love can make it rain

Like the sweat of lovers layin' in the fields

 

Love, reign o'er me

Love, reign o'er me

Rain on me, rain on me

 

L’atmosfera è suggestiva e le ammiratrici di Peter piangono a dirotto, strappandosi i capelli e soffiandosi il naso più e più volte.

Eppure, è come se mancasse qualcosa all’esibizione, manca un certo tocco di magia e di trasporto che è sempre stato tipico delle performance di Peter.

Quando il giovane finisce di eseguire il brano, l’applauso c’è, ma non è caloroso come al solito.

Lui si accosta al microfono e parla, evitando che Katie Sun possa intervenire per congedarlo: «Anche se verrò eliminato, ci tengo a ringraziare tutti. E dedico ogni mio successo a Lucille, lei sa perché».

Dalla platea si leva un grido stridulo che fa sobbalzare alcuni degli spettatori lì accanto, e la telecamera inquadra una ragazzina bionda che piange forte, stringendosi le braccia al petto.

La presentatrice si affretta a salutare il concorrente, poi lui sorride ancora una volta verso Lucille e lascia il palco.

«Che meravigliosa dichiarazione d’amore! Bene, ma ora passiamo subito a PQ Killer!»

 

Serj lascia entrare il ragazzo, il quale lo saluta con un cenno del capo.

«Questa settimana dovrete cimentarvi con brani della storia del rock. Per te ho pensato a Roadhouse Blues dei Doors. Voglio che tu ti metta in gioco, e che ti trasformi in una versione tutta tua di Jim Morrison!» esclama il cantante dei System.

PQ Killer sgrana appena gli occhi e si sistema meglio il cappellino da rapper sulla testa. «Andrà malissimo…»

«Adesso arriva Dana e lavorerete insieme. Non essere negativo.»

«Non sono propriamente un bravo cantante…»

Serj scrolla le spalle. «Io sono convinto del contrario, voglio che me lo dimostri.»

Poco dopo, Serj lascia la sala prove e il suo posto viene preso da Dana.

Durante le prove, PQ Killer ha evidenti problemi con l’intonazione, così la vocal coach si concentra maggiormente sull’aspetto tecnico.

Alla fine, il giovane sospira di fronte alla telecamera. «Mi sento molto insicuro, non voglio deludere Serj… vedremo…»

 

Il giudice sorride appena e dice: «Ascoltiamo cosa ci ha preparato PQ Killer. Sappiate sempre che lui si impegna moltissimo, e questo conta per forza».

Il pubblico accoglie con calore il ragazzo, il quale si presenta sul palco con il suo solito abbigliamento da rapper navigato.

La base parte e poco dopo lui comincia a cantare, mostrando i suoi evidenti problemi con l’intonazione, i quali tuttavia si notano abbastanza poco perché Jim Morrison non era un cantante dagli sconfinati virtuosismi.

 

Yeah, keep your eyes on the road, your hand upon the wheel

Keep your eyes on the road, your hand upon the wheel

Yeah, we're goin' to the Roadhouse

We're gonna have a real

Good time

 

Yeah, back at the Roadhouse they got some bungalows

Yeah, back at the Roadhouse they got some bungalows

And that's for the people

Who like to go down slow

 

Let it roll, baby, roll

Let it roll, baby, roll

Let it roll, baby, roll

Let it roll, all night long

 

Il concorrente inserisce anche una strofa rappata, creata da lui per l’occasione, ma la cosa non pare impressionare più di tanto i presenti.

Alla fine dell’esibizione, viene applaudito e qualcuno grida il suo nome con fare eccitato, ma presto l’entusiasmo si spegne e Katie Sun si trova un po’ in imbarazzo nel salutarlo e congedarlo.

«Ci stiamo avviando verso la fine, mancano solo due esibizioni! È ora il turno di Janet Stars!»

 

John va incontro a Janet e le regala un piccolo abbraccio.

«Sei pronta a lottare anche questa settimana?» le chiede.

Lei annuisce e sorride. «Certo! Voglio dare il massimo!»

John ricambia il sorriso, poi domanda: «Ti piacciono i Jefferson Airplane?».

Janet fa cenno di sì con il capo. «Vuoi farmi cantare un loro pezzo?»

«Somebody To Love, ti va?» le propone.

Alla rossa si illumina il viso dai lineamenti da elfo. «Oh, sì!»

«Bene, lavorerai con Martha. Mi raccomando, emozionami anche stavolta!»

Janet attende l’arrivo della vocal coach, poi subito si entusiasma e si getta a capofitto nelle prove. Il brano le piace e pare calzarle a pennello.

Martha la aiuta giusto a sistemare qualche imprecisione tecnica, ma le cose vanno abbastanza bene.

Janet sorride verso la telecamera e i suoi occhi chiari brillano. «Questo brano piaceva tanto a mia madre. Te lo dedico, mamma. ovunque tu sia, spero tu sia fiera di me.»

 

John pare parecchio toccato dalle ultime parole pronunciate da Janet nel video, perciò si limita a pronunciare il nome della sua concorrente, senza aggiungere altro.

Janet viene accolta con un calore enorme e si dirige al centro del palco, sorridendo con dolcezza al pubblico.

«A te, mamma» sussurra al microfono, per poi lasciarsi avvolgere completamente dalla musica.

 

When the truth is found

To be lies

And all the joy

Within you dies

 

Don't you want somebody to love?

Don't you need somebody to love?

Wouldn't you love somebody to love?

You better find somebody to love

Love

 

Qualche lacrima sfugge al controllo della ragazza, ma lei riesce comunque a mantenere la concentrazione e a non far tremare troppo la voce.

Si emoziona e, alla fine, sorride tra le lacrime. Non è triste, solo emozionata e profondamente commossa.

Katie Sun si avvicina per salutarla, ma viene anticipata dall’accostarsi di John. Il giudice si piazza di fronte alla ragazza e la attira in un avvolgente abbraccio.

«Mi dispiace, non avevo idea che questa canzone ti ricordasse tua madre. Perdonami, Janet» dice John, come se fossero solo loro due e non avessero l’attenzione di tutti addosso.

«Non scusarti, va bene così. Grazie per avermela fatta eseguire, mi serviva sfogarmi un po’» replica la rossa, battendogli affettuosamente sulla schiena.

Katie Sun tossicchia imbarazzata e i due sciolgono l’abbraccio. John torna discretamente al suo posto e la presentatrice congeda la concorrente, mentre il pubblico applaude con calore e affetto.

«Non ci resta che assistere all’ultima esibizione: The Millennials per voi!» esclama trafelata la bionda ossigenata.

 

Daron dà il benvenuto ai suoi ragazzi in compagnia di Mike.

«Pronti a lavorare?» chiede loro, senza perdersi in chiacchiere.

«Certo!» affermano Niko e Roman all’unisono.

«Perfetto. Volete sapere cosa ho in serbo per voi?»

Orbel annuisce. «Spero di esserne all’altezza.»

«Basta impegnarsi, lo sai come la penso» replica il giudice. «Bene, preparate Run Like Hell dei Pink Floyd.»

Il cantante sgrana gli occhi e fa un passo indietro. Narducci gli poggia una mano sulla spalla come se volesse sostenerlo, mentre Alina sussurra qualche parola rassicurante.

Oscar rimane con le braccia conserte e fissa sfacciatamente il giudice. «Bella sfida, grazie!» esclama con entusiasmo.

Daron sorride e lascia la band in compagnia di Mike, il quale subito chiede ai giovani se conoscono già il brano e, dopo aver appreso che più o meno tutti sono in grado di suonarlo, vuole a tutti i costi che glielo facciano sentire.

Per Orbel non è facile cantare la canzone in questione, ma si impegna molto e chiede spesso dei consigli al coach, provando più e più volte le parti in cui trova maggiori difficoltà.

«Mi piace quest’arrangiamento hard rock, continuate così. Roman, ricordati che stai suonando i Pink Floyd, non gli Slayer» commenta Mike, rivolgendosi al batterista. «E Alina, dacci dentro con i cori che Orbel ne ha bisogno!»

Quando i ragazzi si ritrovano a commentare alla fine del video, sono tutti visibilmente provati.

«Sembrava più semplice» sussurra Oscar.

«Per una volta ti do ragione» concorda Roman, tirando Alina al suo fianco e abbracciandola stretta.

Oscar sospira e scambia sguardi leggermente preoccupati con il resto dei colleghi.

Infine, l’incrollabile Niko sorride raggiante ed esclama: «Ce la faremo, cazzo!».

Narducci gli batte sulla spalla e annuisce con vigore. «Esatto!»

 

Daron ridacchia, poi presenta con entusiasmo la sua band: «The Millennials crescono di puntata in puntata, e stavolta ci presentano un classico della musica in una versione un po’ più heavy. Sono tutti per voi!».

I sei membri del gruppo salgono sul palco sotto lo scrosciante applauso dei presenti; ognuno di loro si posiziona al proprio posto e imbraccia il proprio strumento.

I ragazzi si scambiano un’occhiata complice, poi Orbel comincia a carezzare piano la chitarra, seguito dal basso riverberante di Niko.

L’atmosfera si fa subito psichedelica, ma poco dopo acquista una nota più aggressiva grazie al ritmo incalzante che Roman esegue su piatti e tamburi.

Le voci di Orbel e Alina si mischiano in una perfetta armonizzazione, il che aiuta molto il cantante principale a non sentirsi insicuro della sua esecuzione vocale.

 

Run, run, run, run

You better make your face up in

Your favourite disguise

With your button down lips and your

Roller blind eyes

With your empty smile

And your hungry heart

Feel the bile rising from your guilty past

With your nerves in tatters

As the cockleshell shatters

And the hammers batter

Down your door

You better run

 

Narducci abbellisce l’arrangiamento con piccole particelle eseguite al sassofono, e Oscar rende il suono più compatto con le sue tastiere.

Alina a un certo punto esegue un piccolo assolo con il violino, durante una pausa dal canto.

Quando i ragazzi concludono la performance, il pubblico è completamente rapito e in visibilio: applaude, grida, li acclama a gran voce e produce un baccano incredibile che si diffonde in ogni angolo del teatro.

Katie Sun, raggiante, raggiunge la band e si sofferma con una mano sul braccio di Oscar, lasciandola scivolare casualmente lungo l’avambraccio.

Poi congeda i partecipanti e si prodiga ad annunciare che la seconda manche è finita, per poi aprire ufficialmente il televoto. Il video che riassume le cinque esibizioni balza in primo piano, mentre la voce della bionda elenca il numero associato a ogni partecipante e i modi per poter televotare.

«Nell’attesa che il pubblico a casa esprima la sua preferenza, chiediamo ai nostri giudici cosa pensano di queste cinque esibizioni!» esclama la presentatrice, rivolgendosi ai System.

Il primo a parlare è Serj: «Trovo che Peter sia a rischio, purtroppo. So che PQ Killer non è stato brillante, secondo me stavolta anche lui potrebbe essere a rischio eliminazione. L’esibizione di Janet mi ha commosso molto».

A tal proposito, interviene subito John: «Ci tengo ancora una volta a scusarmi ufficialmente con la mia concorrente, non avevo idea di ciò che quel brano rappresentasse per lei».

Il pubblico esegue un discreto applauso, poi lascia ancora spazio al batterista per esprimersi.

«Sono d’accordo con te, Serj. HellGal e i ragazzi dei Millennials sono andati molto bene» conclude infine John.

«Grazie, Dolmayan. Per una volta non hai criticato i miei concorrenti» lo rimbecca subito Daron, mollandogli una gomitata.

Shavo ridacchia. «A me sono piaciuti tutti quanti!» esclama in conclusione.

La presentatrice, poco dopo, annuncia che il televoto è ufficialmente chiuso e resta in attesa della busta con il responso.

In breve la riceve e la apre con calma, estraendo il cartoncino color panna su cui campeggia il risultato del televoto.

«Il pubblico ha deciso che al ballottaggio con Diana Holt ci sarà…»

La tensione è palpabile e la telecamera in breve esegue una panoramica sui partecipanti dell’ultima manche.

Katie resta in silenzio per quasi un minuto, poi annuncia: «PQ Killer!».

Tutti paiono sconvolti dalla notizia, specialmente Peter. Il giovane, trasgredendo a qualsiasi regola, si catapulta giù dal palco e corre ad abbracciare la biondina a cui ha dedicato ogni suo successo.

I due si scambiano un bacio appassionato e tutto il pubblico esplode in un boato meravigliato.

Katie Sun attira nuovamente l’attenzione su di sé e strilla per sovrastare il fracasso che si è creato: «Riapro ufficialmente il televoto! Scegliete il vostro preferito tra Diana Holt e PQ Killer!».

Peter viene riacciuffato da uno scimmione della security e riaccompagnato dai suoi compagni, mentre la presentatrice chiama i due ragazzi a rischio eliminazione al suo fianco.

«Volete dire qualcosa al pubblico a casa?»

PQ Killer si accosta al microfono. «Dico solo che Diana non merita di essere eliminata. Questa è un’ingiustizia! Io ho fatto schifo oggi!».

La ragazza sgrana gli occhi e rivolge uno sguardo stranito al rivale. «Ma che dici?» balbetta.

Il rapper pare irremovibile. «Dico la verità. Mi hai emozionato molto, cazzo. Non devi andare a casa! Dio, Diana…» Si avvicina a lei e le prende le mani tra le sue. «Sei una grande artista e puoi fare tante cose. E sei una ragazza bellissima.»

Katie Sun diventa rossa come un peperone e tenta di afferrare il braccio di PQ Killer, ma lui la ignora e continua a fissare l’altra concorrente.

«Cody…» farfuglia la giovane, imbarazzata come non mai.

«Dico sul serio. Forse non serve a niente dirlo, ma… vorrei tanto fossi la mia donna» conclude il ragazzo, sincero come mai lo era stato prima d’ora.

Il pubblico in sala è stupefatto, non ha neanche più il coraggio di commentare o emettere suoni di meraviglia.

Diana rimane immobile, gli occhi fissi in quelli di lui. «Io… devo pensarci, su due piedi mi…»

I presenti protestano, poi cominciano a gridare in coro: «Bacio! Bacio! Bacio!».

PQ Killer tiene le mani strette a quelle di lei, ma non osa fare altro, forse per paura di sbagliare qualcosa.

Infine Diana, imbarazzata più che mai, si butta tra le sue braccia e nasconde il viso nel suo petto.

I due si scambiano qualche parola sottovoce che nessuno riesce a udire, anche perché gli spettatori esplodono in grida di approvazione e applaudono talmente forte da far quasi tremare il teatro.

Katie Sun interrompe il momento idilliaco, annunciando con fare maldestro che è giunto il momento di chiudere il televoto e di attendere il responso.

I due ragazzi a rischio eliminazione si tengono stretti l’uno all’altra, ma nessuno sa se alla fine Diana ricambia o no i sentimenti di PQ Killer, all’anagrafe Cody.

Quando la busta arriva, la presentatrice riesce ad attirare nuovamente l’attenzione del pubblico su di sé e comincia a proclamare: «Il concorrente che dovrà abbandonare la gara questa sera è…».

 

 

 

 

 

 

NOTE FINALI

Ciao a tutti!

Intanto, perdonatemi per il ritardo, ma questa volta ho dovuto spostare l’aggiornamento di SOAD-Factor al 10 agosto perché non ho avuto il tempo materiale per lavorare sul capitolo, visto che ho fatto un periodo di assenza da casa che mi ha impedito di scrivere ^^

Comunque, eccomi di nuovo a rompere, per vostra gioia XD

Mi sa che quasi nessuno di voi si aspettava che i D-sharp Minor venissero eliminati, eh?

E stavolta chi verrà fatto fuori dal televoto?

Scegliete tra:

-        Diana Holt (che ha eseguito Still Loving You degli Scorpions)

-        PQ Killer (che ha cantato Roadhouse Blues dei The Doors)

Pensateci bene e inviatemi la vostra risposta per MESSAGGIO PRIVATO entro e non oltre la mezzanotte del 9 settembre 2019. Al solito, chi azzecca otterrà 1 punto e chi non sarà fortunato avrà 0 punti ^^

Vi sono piaciuti i grandi ospiti di questa puntata? E che mi dite dei risvolti un po’ più “intimi” tra i vari ragazzi? Ringrazio Ale perché mi ha fatto notare che stavo scrivendo una storia un po’ troppo impersonale, così ho cercato di dare spazio e vari aspetti sentimentali di alcuni dei nostri partecipanti! Spero vi sia piaciuto ^^

Grazie a voi che partecipate sempre con entusiasmo, vi do appuntamento al mese prossimo con un nuovo capitolo!

A presto

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Capitolo 9
*** 5° Live ***


NOTE INIZIALI

Salve a tutti!

Prima di lasciarvi al capitolo, era necessario che scrivessi queste note per voi.

Ebbene, vi dico fin da ora che questo capitolo sarà dedicato agli inediti dei nostri partecipanti.

Inizialmente avevo pensato di creare io delle canzoni – ovvero i testi oppure la descrizione dell’arrangiamento – ma poi mi sono detta che a voi avrebbe fatto piacere ascoltare, come al solito, dei brani durante la lettura, per capire bene che tipo di canzone ogni concorrente ha composto.

Così mi sono messa all’opera per cercare brani di artisti emergenti che sicuramente nessuno di voi conoscerà, in modo che i brani risultino alle vostre orecchie come dei veri e propri inediti. Solo Soul ne conosce alcuni, ma putroppo non posso farci niente se siamo sorelle e ascoltiamo più o meno la stessa musica XD

Troverete canzoni di artisti sardi, russi, toscani e, ovviamente, i The Millennials saranno gli unici ad avere l’inedito “di proprietà”, essendo l’unica band realmente esistente, anche se con modifiche alla formazione originale.

Trattandosi di artisti emergenti, di molti di loro non ho trovato i testi su internet, perciò dovrete accontentarvi, per stavolta, di ascoltare soltanto le canzoni ^^

Detto questo, vi auguro una buona lettura e un buon ascolto, ci leggiamo nelle note finali

 

 

 

 

 

 

«Mi dispiace, ma sarà Diana Holt Ad abbandonare la gara!» annuncia Katie Sun.

La ragazza che è appena stata eliminata si guarda attorno con fare spaesato, mentre PQ Killer pare infuriato.

Si precipita dalla presentatrice e comincia a urlare al microfono: «Questa è un’ingiustizia, una maledetta ingiustizia! Diana è bravissima, perché è stata eliminata? È tutto un fottuto trucco, non è possibile!».

La bionda rimane basita, ma subito cerca di calmare le acque: «Avanti, adesso non drammatizzare… è stata una scelta del pubblico, calmati».

«Col cazzo!»

A questo punto interviene qualcuno della security, perché PQ Killer si sta agitando fin troppo ed è difficile gestire la sua crisi di rabbia.

In tutto questo, Diana rimane immobile al centro del palco, finché Katie Sun non la raggiunge e le posa una mano sulla spalla.

«Mi dispiace Diana, sei stata bravissima e ci mancherai. Vuoi dire qualcosa?»

La ragazza scuote il capo e si passa una mano sugli occhi, poi si volta e corre ad abbracciare John. Il giudice la saluta con calore e le augura tutto il meglio per la sua vita e la sua carriera.

Mentre Katie Sun saluta e ringrazia il pubblico, in sottofondo si può ancora udire il frastuono causato da PQ Killer e dalle sue proteste.

 

 

 

 

 

5° Live

 

 

 

 

 

 

«Buonasera a tutti e benvenuti al quinto, attesissimo live di SOAD-Factor! Come state? Io sono emozionata, oggi avremo una super ospite che a me piace tanto, e che potrà sicuramente essere d’esempio per i nostri giovanissimi partecipanti! Ma adesso non divaghiamo, e presentiamo i nostri favolosi giudici!»

Katie Sun è raggiante, indossa un vestito color rosa shocking e delle scarpe argentate con il tacco alto. Sembra più radiosa del solito, e il modo in cui nomina i componenti dei System fa intendere che la serata sarà carica di elettricità.

«Oggi mi sento eccitata perché i nostri ragazzi ci presenteranno i loro inediti! Avete capito bene, miei cari spettatori: ognuno di loro ha scritto un brano che vi presenterà, e voi potrete giudicare così il loro talento e le loro vere attitudini. Ricordatevi che stasera ci sarà una doppia eliminazione e una sola manche, questo perché i concorrenti dovranno veramente colpirvi e da otto ne resteranno soltanto sei! Ci avviciniamo sempre più al gran finale, perciò riflettete bene prima di decidere chi sarà il vostro preferito!»

Il pubblico rumoreggia e in teatro si respira un’atmosfera festaiola e intrisa di curiosità.

«Entriamo subito nel vivo della gara e diamo subito il benvenuto a The Millennials!» esclama Katie.

I ragazzi si presentano sul palco con degli enermi sorrisi sul viso e salutano il pubblico, sistemandosi in fretta alle loro postazioni.

«Ciao ragazzi, come state? Cosa ci presentate oggi?» esordisce il loro giudice, un interessatissimo Daron Malakian con indosso uno dei suoi cappelli più eleganti.

Orbel prende la parola dopo essersi schiarito la gola: «Il nostro inedito si intitola The Imposter. È interamente scritto da noi, speriamo vi piaccia».

Daron scuote appena il capo. «Un vero frontman non dice mai “speriamo vi piaccia”, piuttosto “siamo sicuri che vi piacerà”. Okay?»

Il ragazzo avvampa e annuisce senza aggiungere altro, puntando lo sguardo sulla sua chitarra.

«Daron cerca sempre di mettere in difficoltà chiunque, scusatelo. Vi ascoltiamo volentieri» interviene John, mollando una gomitata al collega.

Il pubblico esegue un caloroso applauso, poi cala il silenzio e dopo qualche istante i sei cominciano a suonare, dopo un’intro di batteria di Roman.

Il brano dalle sonorità reggae è molto ben ritmato, i ragazzi sono in armonia e suonano rilassati; Orbel canta con disinvoltura, e per la prima volta pare sciogliersi un po’ sul palco. La sua voce presenta diverse imrpecisioni, ma la band nel complesso sembra soddisfare il pubblico.

Quest’ultimo, infatti, esplode in un boato d’approvazione non appena i ragazzi terminano l’esecuzione dell’inedito, e gli applausi sono calorosi e prolungati.

Katie Sun torna al centro del palco e invita i componenti della band a raggiungerla. «Adesso ascoltiamo cosa ne pensano i giudici! Stavolta vi tocca sentire subito le loro impressioni!» cinguetta.

Il primo a esprimersi è Serj. «Il brano funziona ed è carino, ma ho sentito molte imprecisioni nel cantato. Comunque c’è del potenziale.»

«Concordo su tutta la linea. Aggiungo solo dei complimenti per Roman: bravo, noto che sei addirittura migliorato da quando sei qui» dice John, sorridendo appena al giovane batterista.

Roman sgrana gli occhi e ricambia il sorriso, stringendo la mano di Alina come se cercasse un po’ di sostegno.

«Io vi adoro, siete stati bravissimi! Le imprecisioni ci sono, ma nessuno è perfetto!» esclama Shavo entusiasta.

Daron rivolge un’occhiata ai suoi ragazzi e non riesce a trattenere un sorriso soddisfatto. «Avete spaccato e il brano è bellissimo! Sono fiero di voi!»

«Grazie a tutti» replica Orbel.

Infine, mentre il pubblico applaude ancora, Katie Sun li saluta e li congeda, per poi annunciare l’ingresso sul palco di Janet Stars.

La rossa zampetta fino al centro del palco, esegue un inchino in direzione del pubblico, poi si accomoda dietro il pianoforte e sorride in direzione dei giudici.

«Ciao Janet» la saluta John. «Parlaci del tuo inedito.»

«Certo! Si chiama Blue Eyed Soul e non parla di me, perché io ho gli occhi verdi. Parla di mia madre.»

«Va benissimo, ti ascoltiamo» replica il batterista in tono pacato.

Janet sospira appena, poi parla al microfono: «Questo brano è molto importante per me».

Dopodiché comincia a suonare il pianoforte, e dopo quattro battute comincia a cantare. La sua voce trema appena, ma l’esibizione è carica di impatto emotivo e di sentimento.

La giovane pare estraniarsi completamente dal mondo che la circonda, e il pubblico risulta essere incantato dalle note che lei infila una dietro l’altra con estrema naturalezza.

Il silenzio è quasi assoluto, solo la sua voce vibrante e i singhiozzi delle persone che si sono commosse fin da subito fanno breccia all’interno del Fonda Theater.

La giovane si mostra molto precisa nel cantato, ma la cosa che sembra colpire maggiormente è la sua incredibile capacità interpretativa.

Alla fine del brano tutti sono in visibilio e in lacrime, il calore che si espande dal pubblico è incredibile e la canzone di Janet sembra aver colpito nel segno.

Katie Sun raggiunge la concorrente e le regala un breve abbraccio, poi richiede ai giudici un parere sull’esibizione appena avvenuta.

«Una canzone molto toccante, Janet. Mi hai fatto piangere» dice Shavo, tirando su con il naso.

«Grazie» mormora lei felice.

«Questo è il tipico caso in cui l’interpretazione gioca un ruolo fondamentale. E tu hai fatto breccia nel cuore di tutti. Brava» concorda Serj.

«Non posso che concordare con i miei colleghi. Il brano ha un suo perché e si nota che è sentito» commenta Daron.

John annuisce, gli occhi appena umidi. «Janet, non ho parole. Sono orgoglioso di te, sapevo che avresti fatto un’esibizione fenomenale.»

«Grazie, grazie a tutti!» esclama la concorrente, mentre il pubblico applaude ancora. «Sono felice di non avervi deluso» conclude, per poi salutare e lasciare il palco.

Katie Sun sorride a trentadue denti. «Oggi sarà davvero arduo decidere chi eliminare, io non ci riuscirei mai… ma non perdiamo tempo e chiamiamo qui sul palco Peter Fitzgerald!»

Dal pubblico si leva un grido all’unisono, capeggiato dalle voci femminili che pronunciano il nome del ragazzo con enfasi e trasporto. Qualcuna, come al solito, si complimenta per la bellezza di Peter e scoppia a piangere per l’emozione di trovarselo di fronte, a pochi metri di distanza.

«Peter, hai molte ammiratrici» commenta Shavo, ridacchiando nell’udire il coro di donzelle che muoiono dietro al suo concorrente.

«A quanto pare…»

«Parlaci del tuo inedito» lo incoraggia Shavo.

Il giovane annuisce. «Si intitola Trust ed è un brano che sento profondamente mio. Lo suonerò con la chitarra e spero che arrivi dritto al cuore di chi mi ascolta» spiega, scatenando i bollori delle ragazze in platea.

«Sentiamo» dice Daron, incrociando le braccia al petto, mentre Shavo sorride incoraggiante al suo concorrente.

Peter si siede e imbraccia la chitarra acustica; sorride al pubblico, poi comincia a muovere sapientemente le mani sullo strumento.

È indubbiamente bravo e ha scritto un inedito capace di far scorrere lacrime a fiumi, specialmente tra le sue più affezionate ammiratrici.

La musica è malinconica ma ha una nota di speranza, una contraddizione che colpisce nel segno.

La voce del ragazzo è coinvolgente e colma di emozioni, e lui stesso pare sentirsi profondamente preso dalle note che sta eseguendo.

Infine Peter conclude la performance e il pubblico esplode in un caloroso applauso, facendo sentire tutto il proprio entusiasmo al concorrente.

La presentatrice si avvicina e lo saluta con due baci sulle guance, indugiando un po’ più a lungo con le mani sulle sue braccia. «Sono rimasta colpita da te, la canzone è bellissima» gli dice.

«Grazie mille, volevo emozionarvi, era proprio questo che volevo» ammette lui.

«Ora sentiamo cosa pensano i giudici» miagola la bionda, voltandosi verso i componenti dei System senza scostare una delle mani dalla spalla di Peter.

«Un brano toccante, anche il testo è interessante. Sei indubbiamente bravo, ma ciò che vorrei sentire da te è più energia» commenta Serj.

«Anche io pensavo alla stessa cosa. Mi piacerebbe sentirti su un brano più dinamico ed energico» conviene John, annuendo appena.

«A me piace perché è piena di sentimento. Avete visto quante persone hanno pianto? Questo è quello che conta!» li contraddice Daron.

«Non abbiamo certo detto che non ci è piaciuto, cerca di capire quello che ascolti, Malakian» lo rimbecca John.

Shavo solleva le mani in segno di resa. «Io dico solo una cosa: è stato strepitoso, complimenti!» esclama entusiasta, ponendo fine al nascente battibecco tra chitarrista e batterista.

«Grazie mille, è gratificante ricevere anche delle crtiche costruttive.»

Katie Sun si allontana a fatica dal ragazzo, permettendogli infine di salutare il suo pubblico e di lasciare il palco.

«La quarta esibizione vedrà come protagonista l’appena scampato all’eliminazione PQ Killer! Evidentemente il pubblico era curioso di sentire il suo inedito!» annuncia la bionda.

Il pubblico accoglie con calore anche il rapper, e lui si precipita immediatamente a bordo palco per salutare il pubblico.

«Mio caro, cosa significa per te portarci questo inedito?» lo interroga Serj, intrecciando le dita sotto il mento.

Il rapper si sistema meglio il cappellino dalla visiera piatta e sospira. «È un tema sociale che mi piace trattare, per non lasciarlo nell’ombra. Refugees è una canzone attuale, che rappresenta ciò che penso su tante cose» spiega con tono fermo e sicuro.

Tutti applaudono con calore.

«È coraggioso da parte tua. Ora siamo ancora più curiosi» afferma Serj, per poi annuire appena e lasciare spazio al ragazzo.

La base parte, e subito dopo il giovane rapper comincia la sua esecuzione. È energico e dalle sue parole traspare la rabbia che prova nei confronti di ingiustizie e iniquità.

Si agita sul palco, grida la sua disapprovazione e riesce a far sì che gli occhi di tutti siano incollati su ogni suo singolo movimento.

La canzone è un misto tra rap e dancehall, le rime si incastrano sapientemente e ogni parola è al suo posto.

PQ Killer chiede la partecipazione del pubblico, fa battere loro le mani e si dona completamente in pasto a chi lo ascolta, calandosi perfettamente nel ruolo del rapper, indubbiamente la sua comfort zone.

Infine si sente travolgere dagli applausi e dalle grida entusiaste dei presenti, e qualcuno pronuncia il suo nome e fischia per mostrargli ancora più entusiasmo.

Katie Sun lo raggiunge e gli stringe la mano. «Cavoli, che energia! Sei curioso di sapere cosa pensano i giudici?»

«Certo, non vedo l’ora!»

Daron prende la parola per primo. «PQ Killer, hai rischiato di essere eliminato e ti sei salvato. Come ha detto Katie prima, il pubblico voleva sentire il tuo inedito. Ed eccolo qua. È forte, chiaro e indice della tua personalità. Sicuramente sai cosa vuoi e lo dimostri con questa canzone.»

«Certamente è così. Ma non vorrei che questo fosse limitante in un contesto come questo. Io vorrei proprio sentirti cantare, e quando è successo le cose non sono andate molto bene» si fa avanti John, esprimendo i suoi dubbi.

«Ha le idee chiare, non credo che questo sia un difetto» lo rimbrotta Daron, protendendosi leggermente verso il collega.

«Però è limitante» replica John con calma.

«Io sono d’accordo con John. Comunque il ritmo è buono e le rime ottime, bravo, l’inedito funziona» si esprime Serj.

Shavo ha gli occhi luminosi e colmi di orgoglio. «A discapito di tutto, io sono fiero di te, fratello! Adoro la tua canzone, sono certo che abbia un sacco di potenziale!»

«Grazie a tutti, volevo solo dire che io amo rappare, non pretendo di essere un grande cantante» si difende come può il ragazzo.

«Il compito dei giudici è darti dei consigli, non te la prendere. Sei stato bravo, tranquillo» interviene la presentatrice, mentre il pubblico applaude ancora per lui.

PQ Killer saluta tutti e, prima di lasciare il palco, sorprende i presenti afferrando il microfono dalle mani di Katie Sun. Se lo porta accanto alla bocca e si schiarisce la gola. «Diana, mi manchi tantissimo. Se riuscirò ad andare avanti, lo farò grazie alla forza che i miei sentimenti per te mi danno.»

Tutti sono basiti e gli occhi della bionda sono profondamente allucinati.

«Va bene, va bene… adesso andiamo avanti, grazie per il contributo!» si affretta a tagliare corto la presentatrice, per poi proseguire: «Sentiamo ora l’inedito degli L.A.P.D.!».

La band sale sul palco e Brianna è chiaramente carica, non riesce quasi a star ferma e ne approfitta subito per gironzolare per il palco e salutare chiunque le capiti a tiro.

«Ciao ragazzi! Cosa ci proponete oggi?» li interpella Daron, sorridendo.

«Il nostro pezzo si chiama War Cry e il testo l’ho scritto io, mentre al resto ci hanno pensato Sarah e Michael. Anche Scott ci ha messo del suo» racconta la cantante.

«Non vedo l’ora di ascoltarlo!» esclama il giudice, per poi fare un cenno ai ragazzi per invitarli a cominciare.

I quattro si scambiano delle occhiate complici, poi Sarah stacca il tempo con le bacchette e il brano ha inizio.

Ha un forte impatto rock e la band riesce a riversare in musica tutta l’energia che la contraddistingue.

La voce di Brianna è energica e graffiante, tutto il suo estro fuoriesce dal microfono e inonda il pubblico. Michael esegue riff di chitarra accattivanti e Scott sa come non far sentire la mancanza di un bassista in formazione. Sarah è concentrata ma si diverte, sorride ogni tanto e gioca con le sue bacchette, dimostrando scioltezza e capacità ritmiche.

L’esibizione si dimostra coinvolgente e divertente sia dal punto di vista della band che da quello del pubblico, che infine esplode in un applauso fortissimo e si alza per regalare una standing ovation ai quattro giovani musicisti.

Katie Sun saltella accanto ai ragazzi e li saluta tutti con enormi sorrisi e sguardi ammirati, per poi invitarli ad ascoltare il parere dei giudici.

«Devo dire che questa performance è stata fantastica, non ci sono altri termini che posso utilizzare. Stavolta non andrò contro al vostro giudice.» John sorride appena e annuisce per dare ancora più valore alle sue parole.

«Oh, quale miracolo!» ironizza Daron, lanciando al batterista un’occhiata in tralice.

«È merito di questi ragazzi se il mio parere è più che positivo.»

«Anche io ho adorato questa canzone e il vostro modo di interpretarla, si nota che siete nel vostro elemento e che siete capaci di un’energia unica. Complimenti!»

«Serj mi ha tolto le parole di bocca, volevo dire esattamente la stessa cosa: siete nel vostro elemento e avete portato fuori un inedito che avrà sicuramente un enorme successo!» afferma Shavo, sorridendo radioso ai quattro musicisti.

«Sono piacevolmente colpito da voi, sul serio. Spero che anche il pubblico a casa abbia capito quanto siete bravi!» conclude Daron.

Gli L.A.P.D. ringraziano e salutano giudici e pubblico, per poi lasciare il palco con fare allegro, scambiandosi leggere spinte ed esclamazioni entusiaste.

«Wow, dopo questa bella botta di energia, vediamo cosa ci regala un’altra ragazza che certamente sa come tenere un palcoscenico! Un forte applauso a HellGal!» annuncia Katie Sun, mentre i presenti esplodono di gioia ed entusiasmo.

La ragazza corre al centro del palco e saluta il suo pubblico con estrosi cenni delle braccia e occhiate ammiccanti e riconoscenti.

«Helena, cosa ci proponi?» la interroga John, curioso di sapere qualcosa sull’inedito della sua concorrente.

«Beh, non ho scritto un brano impegnato come altri dei miei colleghi, ma voglio che chi mi ascolta si diverta e muova il culo su un brano ballabile! Pull Up è adatto a una festa, ma anche a un concerto e a una serata sulla spiaggia. È tutto ciò che si potrebbe desiderare per quattro salti in pista, ovunque ci si trovi!»

«Allora facci ballare!» strepita Shavo, che tra tutti pare il più entusiasta.

«Okay, man! Siete pronti a fare casino con me?» grida la ragazza dentro il microfono, cominciando a molleggiare sulle ginocchia non appena la base esplode in sala.

Quando comincia a cantare, è chiaro a tutti che il brano sarà travolgente e pieno di pathos.

HellGal è energica, tumultuosa, infuoca l’atmosfera e richiama l’attenzione dei presenti, premurandosi di coinvolgerli in ogni singolo istante.

Sul ritornello, Helena chiede il supporto dei presenti e fa cantare a loro “pull up, pull up” e “reload, reload”, e a metà canzone il teatro si è trasformato in una sorta di bizzarra discoteca: tutti sono in piedi, cantano, ballano e si divertono.

Anche i giudici sono visibilmente entusiasti e quando la giovane conclude, il baccano che invade ogni angolo della sala è tale da rendere difficile a Katie Sun l’interazione con la concorrente.

La presentatrice riesce a riportare un minimo di calma dopo aver rivolto diversi cenni al pubblico, per poi complimentarsi con Helena.

«Sei stata pazzesca, hai buttato giù questo posto! Sono certa che anche i giudici la pensano come me, non è vero ragazzi?»

Daron è impressionato e si esibisce in un applauso che riaccende la miccia anche tra il pubblico. «Che bomba! Non voglio fare previsioni, ma secondo me concorri con i miei ragazzi per la finalissima!» esclama.

«Io ti adoro, sei pazzesca! Fammi un autografo, baby!» sghignazza Shavo, sollevando entrambi i pollici in segno di approvazione.

«Volentieri, man!» esclama lei entusiasta.

«Davvero fenomenale, non posso che concordare con i miei colleghi. Bravissima!» si complimenta Serj, rivolgendo a Helena un enorme e incoraggiante sorriso.

«Sono senza parole, non c’è nient’altro da aggiungere. Andrai in finale, me lo sento!» dice infine John.

La ragazza ringrazia e saluta tutti con sorrisi e baci lanciati a distanza, per poi lasciare il palco di corsa, accompagnata dal calore dirompente del suo pubblico.

«Stasera sarà difficile eliminarne uno, figuriamoci due… ma andiamo avanti! Diamo il benvenuto a un’altra leonessa da palcoscenico: Meredith!»

Shavo si inorgoglisce subito nel vedere la sua concorrente che sale sul palco. La ragazza si mostra sempre umile e tranquilla, nonostante sia sempre pronta a scatenare un putiferio con la sua voce.

«Meredith, raccontaci qualcosa sul tuo inedito» la incita il bassista dei System, osservandola con ammirazione.

«Beh, Where The Journey Ends mi rappresenta, stilisticamente parlando. Mi permette di far sentire la mia voce, anche se il testo non l’ho scritto io, ma una mia cara amica che vive in Russia e a cui mando un enorme bacio! Valentina, non potrò mai ringraziarti abbastanza per questo! E ringrazio anche i membri della sua band per l’arrangiamento musicale che sentirete nella base. Spero di poter trovare anche io un gruppo con cui poter fare di questa musica, ne sento il bisogno.»

Tutti applaudono, e nella sala c’è un’atmosfera elettrica. Shavo annuisce soddisfatto e attende in silenzio che la base parta e Meredith cominci a cantare.

Il brano fin da subito mostra una forte impronta metal, e subito l’intera sala si carica di energia allo stato puro.

Meredith è abbigliata con abiti semplici e a guardarla sembra una ragazza semplice e un poco anonima, ma quando la sua voce esplode nel microfono, i presenti rimangono impressionati e letteralmente a bocca aperta.

Si destreggia con maestria tra timbri puliti e scream aggressivi, riesce a imprimere tutta se stessa in ogni singola parola che canta, e non sembra neanche che quel testo non le appartenga.

Si dimena sul palco e si prende tutto lo spazio di cui ha bisogno, cantanto con energia e senza sosta. I passaggi sono precisi, le melodie naturali e niente di meccanico appare nella sua interpretazione.

Quando infine il brano si conclude, il teatro è carico di adrenalina e i presenti, un po’ intontiti e strabiliati, si ritrovano ad alzarsi in piedi per la seconda standing ovation della serata.

Katie Sun è in visibilio e abbraccia di slancio la concorrente, travolgendola con un fiume di entusiasmo e sdolcinati complimenti.

«A voi è piaciuta, giudici?» chiede poi, rivolta ai membri dei System.

«Wow, direi che dopo Helena non abbiamo avuto modo di riprenderci. Un brano degno di nota, metal e tagliente. Grande interpretazione e ottimo mordente. Brava!» commenta John, protendendosi un poco in avanti sul tavolo dei giudici.

«Grazie» mormora timidamente Meredith, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

«Concordo, questa volta hai davvero spaccato! Shavo, hai in squadra una bomba a orologeria, sarà arduo decretare il vincitore del nostro talent…» commenta Daron, sorridendo soddisfatto alla ragazza.

«Lo so, infatti sono contentissimo! Sei stata divina, non so come dirti che ti adoro! Dio, dammi un abbraccio!» Shavo balza in piedi e corre incontro alla sua concorrente, stritolandola per un po’ tra le braccia.

Lei ride e ricambia, picchiettandogli imbarazzata sulla schiena. «Grazie, mi fai piangere…» farfuglia, per poi tirare su col naso e sciogliere discretamente la stretta.

Mentre Shavo torna al suo posto, Serj ridacchia. «Direi che siamo tutti d’accordo nell’affermare che sei un vero talento. Complimenti!»

«Hai visto? Hai ricevuto dei pareri più che positivi! Ci vediamo dopo, va bene?» conclude Katie Sun.

La ragazza ringrazia ancora, poi saluta con un enorme sorriso e si dilegua.

«Siamo giunti all’ultima esibizione di questa sera! Manca solo Felix Morgan, facciamogli un applauso!» strepita la bionda.

Il pubblico, ancora carico per la performance precedente, produce un rumore assordante e accoglie con gioia l’ultimo concorrente.

Serj solleva una mano per ottenere il silenzio e in breve nella sala non si sente che un leggero chiacchiericcio.

«Ciao Felix, dicci qualcosa sul tuo inedito» esordisce il cantante dei System.

«È un brano reggae, un pezzo positivo e che parla dell’importanza di essere sempre se stessi e di guardare alla vita con la speranza nel cuore. The Only Way è il racconto di quello che sono diventato, grazie all’aiuto di persone magnifiche e al supporto della musica, l’unica amica che non mi ha mai abbandonato.»

In sala esplode un altro forte applauso, e qualche ragazza grida forte il nome del suo beniamino.

«Bene, sono curioso di ascoltarti» replica il giudice.

Nella sala cala il silenzio, poi la base parte e Felix mostra un’espressione radiosa e rilassata, mentre sta di fronte all’asta e muove appena i fianchi a tempo.

Non si muove per il palco, non corre come alcuni degli altri ragazzi, ma sembra che gli occhi di tutti siano completamente catturati dalla sua voce e dalle sue movenze fluide e calibrate.

Non è uno che ama strafare, ma questo non toglie niente alla sua interpetazione.

Il brano è allegro e trascinante, diversi dei presenti si alzano per muoversi a tempo e battere le mani nei momenti in cui lo strumentale si fa meno presente.

Felix ondeggia di fronte al microfono, gli occhi socchiusi e i dreadlocks ad accarezzargli la schiena.

Le ragazze sono in delirio, piangono e al secondo ritornello cantano con lui come se già conoscessero la canzone da una vita.

L’esibizione è molto buona, nonostante qualche imprecisione da parte del concorrente.

Infine il tutto si conclude con una serie di ringraziamenti che sciolgono il cuore a tutti.

Katie Sun ha gli occhi lucidi e si getta quasi addosso al ragazzo, stampandogli sulle guance due enormi baci. «Che emozione! Bravo Felix!» cinguetta.

Dal pubblico si leva un grido acuto e stridente, poi una ragazza si mette in piedi e grida: «Giù le mani dal mio Felix!».

Concorrente e presentatrice sgranano gli occhi e avvampano, rivolgendo un’occhiata stranita verso la ragazzina che ha appena parlato.

Il pubblico rumoreggia e infine un altro paio di ragazze riescono a far accomodare nuovamente la fan sfegatata di Felix, così in sala torna un certo ordine e la presentatrice può chiedere il parere ai giudici.

«Vedo che anche il tuo ragazzo ha caterve di ammiratrici» commenta Shavo, ammiccando in direzione di Serj.

Il cantante sorride e strizza l’occhio al collega, ma nessuno sa che cosa questo gesto significhi.

«Comunque sei stato molto bravo e la canzone è bella, positiva, ha un bel messaggio» prosegue il bassista.

«Concordo, mi è piaciuta molto. C’è da lavorare sull’intenazione, in alcuni punti non sei stato preciso, però hai interpretato bene ed è stato un piacere sentirti e vederti così dentro la musica. Ti muovevi senza strafare ed eri coinvolto, credo che questo sia il tuo genere» interviene John con calma.

«Non essere così pignolo, è stato bravo» replica Daron.

«Però John ha ragione: le imprecisioni ci sono, ma non tolgono niente al tuo lavoro. Sei stato molto bravo, mi hai reso orgoglioso» conclude Serj, allargando appena le braccia.

Felix annuisce e avvampa un poco. «Vi ringrazio, farò tesoro di ogni consiglio.»

Katie Sun, ancora imbarazzata per l’intervento della ragazzina di poco prima, saluta rapidamente Felix ed evita accuratamente di toccarlo.

«Adesso non mi resta che dichiarare ufficialmente aperto il televoto! Ricordate bene che i due ragazzi meno votati saranno eliminati, non ci saranno sconti. Gli inediti servivano proprio per testare l’impatto dei concorrenti sul pubblico, questa è una serata molto importante per i partecipanti!»

Parte un video riassuntivo delle otto esibizioni, durante il quale la presentatrice elenca i numeri abbinati a ogni concorrente e le modalità da utilizzare per il televoto.

«E ora, mentre il pubblico a casa fa sentire la sua voce, diamo il benvenuto all’ospite speciale di questa sera! Lei è giovanissima ed è una cantautrice di talento, è quanto di più vicino ai concorrenti di questo talent. Ha studiato e si è impegnata per emergere, e questa sera è qui per presentarci il suo ultimo singolo Learn To Live! Fate un applauso fortissimo a Alice Merton!»

Il pubblico accoglie con estrema gioia la cantante, la quale si presenta sul palco con un sorriso dolce e radioso, le labbra carnose dipinte di rosso e gli occhi leggermente truccati e colmi di emozione.

«Ciao a tutti!» urla al microfono, per poi voltarsi verso i membri dei System e salutare anche loro con cenni e sorrisi.

La base del brano parte e tutti battono le mani a tempo, perché conoscono la canzone e sono piuttosto entusiasti di assistere all’esibizione.

La cantante passeggia sul palco e canta con disinvoltura, mostrando tutte le sue abilità. Durante il ritornello si muove a tempo e balla, sorridendo quando può al suo pubblico.

 

They’ve got fire

Well I’ve got lightning bolts

They keep hunting

Trying to kill my hope

 

And everywhere I go

I see them in the corner of my eye

Shouting that it’s over

Shouting that I’d stop the fight

 

Can somebody tell me how to win the fight?

Can somebody tell me is the fear inside?

I wanna learn how to live without the consequences

I wanna learn how to live without the consequences

Ooh ooh ooh

 

Il pubblico canta con lei e quando il brano finisce, si verifica la terza standing ovation della serata; sul volto di tutti i presenti c’è un enorme sorriso e la voglia di ascoltare ancora la voce particolare e magica di Alice Merton.

Katie Sun la raggiunge e le dà due baci sulle guance, per poi sorriderle sorniona. «Alice, è un vero piacere averti con noi! Come stai?»

«Sto benissimo ed è un onore essere stata invitata! Siete un pubblico stupendo!»

Tutti gridano e la acclamano, finché Katie non riesce a proseguire con la sua intervista.

«Dimmi un po’… il tuo album si intitola Mint. Quali sono gli argomenti di cui hai voluto parlare?»

Alice sorride ancora e si porta una mano sul fianco. «Beh, alcune canzoni parlano di crescita e dei lunghi viaggi che sto facendo. Altre ancora raccontano le difficoltà che incontri quando devi dimostrare a tutti quanto vali» spiega la giovane cantautrice.

«Capisco, è un messaggio bellissimo… specialmente per i concorrenti del nostro talent! Cosa ti senti di consigliare a questi ragazzi che come te cercano di affermarsi?»

«Studiate tanto e impegnatevi, siate voi stessi ed esprimetevi con la musica. Se parlate al pubblico con il cuore, le persone vi ascolteranno e vi accoglieranno nelle loro vite con naturalezza!»

In sala si scatena un altro boato d’approvazione e tutti pronunciano all’unisono il nome dell’artista che ancora sorride gioviale dal palco.

«È una cosa bellissima e concordo con te! Beh, grazie per essere stata qui, spero che i nostri ragazzi facciano tesoro dei tuoi consigli! Buona fortuna per il tour e… andate tutti a un concerto di Alice, è favolosa!» cinguetta la presentatrice, per poi salutare e congedare l’ospite.

«È arrivato il momento di chiudere il televoto e scoprire che cosa ha deciso il pubblico da casa! I nostri giudici si sono espressi, perciò non perdiamo tempo! Stop al televoto da questo momento!»

Mentre Katie Sun attende la busta con il responso, ricorda a tutti che i due concorrenti meno votati verranno eliminati, che questa è una fase molto importante e delicata per la gara e che rimarranno solo sei partecipanti a concorrere per la finale.

Quando riceve la busta, la apre e si prepara a leggerla.

La telecamera inquadra a uno a uno i cantanti e le band, tutti completamente consumati dalla tensione. In genere a combattere a fine puntata erano soltanto in due, mentre stavolta sono tutti a rischio e non riescono a tranquillizzarsi.

Meredith piange sommessamente abbracciata a Janet, Peter si mordicchia nervosamente un’unghia, Felix se ne sta immobile con lo sguardo perso nel vuoto; PQ Killer non fa che togliersi e rimettersi il cappellino, HellGal saltella sul posto e tiene lo sguardo fisso sulla presentatrice. I ragazzi degli L.A.P.D. sono abbracciati e cercano di tranquillizzarsi a vicenda, regalandosi pacche sulla schiena e sorrisi tirati; per contro, Orbel e compagni sono visibilmente tesi e non si sfiorano neanche, fatta eccezione per la consolidata coppia formata da Roman e Alina, che si stringono forte la mano e si guardano negli occhi per confortarsi.

La musica ansiogena imperversa nella sala e la tensione è palpabile.

«Il pubblico a casa ha deciso che…»

 

 

 

 

 

 

NOTE FINALI

Carissimi lettori/partecipanti!

Ecco qui l’odisseico capitolo dedicato agli inediti di SOAD-Factor!

Dei brani scelti ne ho già parlato all’inizio del capitolo, perciò direi di passare ad altro.

Ringrazio il mio amico Frenzthedreamer per avermi aiutato a cercare dei gruppi che fossero abbastanza emergenti, in particolare per la band Fallcie che ho assegnato a Meredith. Lui è un asso in queste cose :D

Poi… le informazioni che Alice Merton ha dato a proposito del contenuto del suo album le ho estrapolate da una sua dichiarazione trovata su internet ^^

Per il resto… che ne pensate dell’eliminazione di Diana? A me dispiace tantissimo, ma sappiamo tutti che a questi talent ne può sopravvivere soltanto uno, eheheheh ^^”

Che ve ne pare degli inediti? Per caso conoscevate qualcuna di queste canzoni o sono stata brava a trovare le più sconosciute del mondo? XD

Passando alla parte “burocratica”…

Ebbene, con questo capitolo si torna un po’ alle origini, al tempo degli Home Visit!

Quindi, ricapitolando, dovete inviarmi i due nomi di coloro che pensate che saranno eliminati tra:

-        The Millennials

-        Janet Stars

-        Peter Fitzgerald

-        PQ Killer

-        L.A.P.D.

-        HellGal

-        Meredith

-        Felix Morgan

Inviatemi tutto per MESSAGGIO PRIVATO entro e non oltre la mezzanotte del 9 ottobre 2019. Ogni risposta esatta varrà 0,5 punti per un totale di 1.

Mi pare di aver detto tutto, e spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento! Come dico sempre, lavorare su questa storia non è semplice e mi ruba un po’ di tempo, ma è stimolante e divertente, e sapere che partecipate in così tanti mi scalda il cuore e lo riempie di gioia *-*

Alla prossima puntata di SOAD-Factor!!!!

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Capitolo 10
*** 6° Live ***


«Il primo concorrente eliminato è Felix Morgan!» esclama Katie Sun, voltandosi a guardare in direzione del ragazzo dai lunghi dreadlocks.

Il pubblico rumoreggia e protesta indignato, come se non fosse d’accordo con questa decisione.

«Vi prego, i telespettatori hanno deciso e noi dobbiamo rispettare questa scelta. Felix, vieni qui, vuoi dire qualcosa?» chiede distaccata la presentatrice, come se si avesse paura di mostrarsi troppo aperta nei confronti del giovane.

«Non me lo aspettavo, però va bene così. È stata una bella esperienza e non avrei mai creduto di arrivare fino a questo punto. Avrei voluto avere più tempo per dimostrare quanto valgo, ma ormai è finita» commenta il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli.

Katie annuisce e riporta lo sguardo sul foglio che tiene di fronte agli occhi. «Sappiamo che oggi c’è una doppia eliminazione, quindi… il secondo concorrente che dovrà tornare a casa è…»

La tensione aumenta di nuovo.

«The Millennials!» conclude la bionda.

Il pubblico è basito, grida e si lamenta, mentre i sei ragazzi si scambiano occhiate perplesse e piuttosto sorprese.

«Ragazzi, prego, raggiungetemi» li invita Katie Sun. «Come vi sentite?»

«Come dovremmo sentirci?» sbotta Oscar, incrociando le braccia al petto.

«Sta’ calmo» mormora Niko, appoggiandogli una mano sulla spalla.

«Beh, non era ancora il nostro momento!» esclama Roman, facendo un passo avanti.

«Il pubblico la pensa diversamente» osserva la presentatrice.

«Oh, al diavolo!» sbraita il batterista, mentre Alina cerca di tranquillizzarlo.

«Ragazzi» interviene Daron, mettendosi in piedi e raggiungendo il centro del palco. «Non prendetela così, fate tesoro di questa esperienza e andate avanti a testa alta. Avete tante potenzialità, dovete solo migliorare certi aspetti tecnici. D’accordo? Siete stati grandi e io sono orgoglioso di voi!»

I componenti della band salutano con calore il loro giudice, mentre Katie Sun conclude con le battute finali della puntata.

 

 

 

 

 

 

6° Live

 

 

 

 

 

 

«Buonasera a tutti e benvenuti al sesto live di SOAD-Factor!» esordisce Katie Sun, mentre il pubblico applaude e si scalda eccitato.

«Facciamo un enorme applauso ai nostri quattro giudici!» prosegue la bionda, per poi nominare a uno a uno i membri dei System.

I quattro sono visibilmente rilassati e sorridenti, salutano con calore i presenti e la presentatrice.

«Questa sera i sei concorrenti rimasti in gara ci presenteranno dei brani che hanno scelto da soli! Questa è la serata dedicata alle autoassegnazioni!» annuncia la bionda con entusiasmo. «Siete pronti per accoglierli?»

Il pubblico grida con entusiasmo, batte le mani e fatica a stare fermo sulle poltroncine.

«Ormai la tensione si fa sentire, l’asticella è molto alta! Perciò siate calorosi e fatevi sentire durante tutto il live, anche perché oggi ci saranno degli ospiti eccezionali! Bene: oggi avremo due manche, ciascuna con tre concorrenti. Diamo subito il via alla prima manche!»

Dopo l’ennesimo applauso del pubblico, Katie Sun annuncia che la prima manche avrà inizio con HellGal.

La ragazza, abbigliata con vestiti larghi e un cappellino dalla visiera piatta color amaranto, zampetta verso il centro del palco e saluta con calore il suo pubblico e i giudici.

«Ciao Helena!» esclama John, visibilmente entusiasta.

«Ciao giudice! Ciao a tutti!»

«Cosa hai deciso di portare oggi?» domanda il batterista, intrecciando le dita sotto il mento.

Lei sorride. «Ho deciso di portare Fitness di Lizzo.»

Il pubblico esplode in un grido di entusiasmo.

«Wow!» commenta Shavo, dando di gomito al collega.

«Perché hai fatto questa scelta?» indaga ancora John.

Helena allarga il sorriso. «Beh, Lizzo è una figa. Lei riesce a portare fuori un groove pazzesco, adoro come riesce a cantare e rappare senza problemi. È uno dei miei modelli, vorrei veramente diventare come lei. Certo, voglio creare una mia personalità, ma se fossi figa almeno la metà di lei potrei anche morire felice!»

I giudici ridono divertiti, seguiti a ruota dal pubblico.

«Bene. Cosa significa per te questa canzone?»

«Beh, John. Significa la perfezione.»

«D’accordo, allora facci sentire e conquista il pubblico!» la incita il suo giudice.

Lei annuisce e attende che la base parta. Quando la musica si diffonde per il teatro, Helena si cala perfettamente nel ruolo della rapper navigata. Si muove per tutto il palco, ha una presenza scenica impressionante e cattura completamente l’attenzione su di sé.

Inizia a cantare ed è subito chiaro che il brano da lei scelto le si addice, le scivola addosso e la avvolge come fosse un meraviglioso abito cucito su misura per lei.

 

Independent, athletic

I been sweating, doing calisthenics

Booty vicious, mind yo business

I been working, working on my fitness

 

I've been lifting heavy metal

See this ass? Ain't no rental

Take it down low like just stretching

Pick it back up like I'm flexing

Woo, tryna get it, working on my fitness

 

Think about how I'm gonna feel when I step up on the catwalk

Think about how I'm gonna feel when I got that ass that don't stop

That ass that don't stop, that ass don't stop

And think about how I'm gonna feel when I take it all off

 

La sua voce è potente, riesce a interpretare egregiamente la canzone e a fare suo ogni termine che pronuncia. Le parole sono chiare e limpide, arrivano dritte in faccia come pugni.

Quando la canzone finisce, Helena salta a bordo palco e si inchina con riconoscenza al pubblico, gridando e ringraziando tutti.

La prima standing ovation della serata avviene proprio in quel momento, i presenti sono in visibilio e non fanno che battere le mani e ripetere il nome della concorrente.

Katie Sun raggiunge la giovane e la abbraccia di slancio. «Caspita, sei stata fantastica! Sentiamo cos’hanno da dire i giudici, va bene?»

«Sono pronta alle critiche!»

Il primo a parlare è Daron. «Quali critiche, Helena? Sei stata fenomenale, sono senza parole. Un po’ invidio John perché vorrei averti nel mio team!» esclama.

Shavo ha gli occhi che gli brillano. «Cristo, io ti adoro! Ti giuro che hai spaccato!»

«Bravissima, tecnica ineccepibile, il testo è stato scandito molto bene e la tua energia ha inondato questo teatro. Complimenti» dice la sua Serj, sorridendole.

«Grazie, mi fate arrossire!» si schernisce la giovane, non riuscendo a smettere di sorridere.

«Abbiamo cominciato con il botto, vedo» commenta John entusiasta. «Brava, mi rendi sempre fiero di te!»

«Grazie davvero, ci ho messo impegno e sono contenta che questo vi sia arrivato!»

Katie Sun la saluta, mentre il pubblico ancora la acclama.

«Adesso fate un bel po’ di casino per Peter Fitzgerald!» strilla la bionda.

Non appena il pubblico femminile apprende chi sta salendo sul palco, dà letteralmente di matto. Molte ragazze, come al solito, scoppiano a piangere e vorrebbero arrampicarsi sulla piattaforma in legno per raggiungere quel giovane tanto bello e talentuoso.

«Ciao Peter! Come va? Il tuo inedito sta riscuotendo molto successo nelle più grandi piattaforme di streaming e su ITunes! Complimenti!» dice Shavo, facendo l’occhiolino al suo concorrente.

«Ehi! Già, sono molto felice di questo, fa sempre piacere sapere di arrivare al cuore delle persone.»

Le ragazze tra il pubblico strillano e lo chiamano per nome, gli occhi lucidi e le labbra sorridenti.

«Tu riesci sempre a conquistare chi ti ascolta» commenta Serj.

«Grazie.»

«Oggi cosa ci canti?» indaga Shavo.

«Believe di Elton John.»

«Caspita!» esclama il cantante dei System.

«Cosa significa per te? Perché l’hai scelta?» domanda ancora il suo giudice.

«Perché credo nell’amore, credo che possa superare tutte le barriere e vincere tutte le guerre. Me lo ha insegnato mio nonno Patrick, lui adorava Elton John. E questa sera canterò pensando a lui.»

Il pubblico esplode in un altro applauso incoraggiante e pieno d’affetto.

«Capisco. Tuo nonno sarebbe fiero di te, Peter» dice Shavo, che già ha gli occhi lucidi e la voce un poco rotta.

«Lo spero tanto.»

Il ragazzo si siede dietro il pianoforte e, non appena ottiene un po’ di silenzio, comincia a suonare.

La sua voce trema, è intrisa di emozioni e sembra colpire il pubblico, come accade ogni volta che sale sul palco.

 

Without love I wouldn't believe

In anything that lives and breathes

Without love I'd have no anger

I wouldn't believe in the right to stand here

Without love I wouldn't believe

I couldn't believe in you

And I wouldn't believe in me

Without love

 

I believe in love

I believe in love

I believe in love

 

Il ragazzo socchiude gli occhi e si lascia completamente trasportare dalla musica che le sue stesse dita producono, mentre attorno a lui i presenti ascoltano in silenzio, emettendo soltanto dei singhiozzi o dei sospiri colmi di ammirazione.

Peter è in una dimensione tutta sua, come se suonasse soltanto per se stesso, come se la sua voce temesse di uscire e disturbare chi lo circonda.

Quando conclude, l’applauso del pubblico è inaspettatamente tiepido, come se tutti avessero paura di spezzare l’atmosfera che si è creata.

«Peter, hai emozionato tutti!» esclama Katie Sun, raggiungendolo con un enorme sorriso stampato sul viso. Lo saluta con un breve abbraccio, mentre dalla platea si leva qualche fischio di disapprovazione.

«Grazie, ho fatto del mio meglio» farfuglia lui, scostandosi gentilmente dalla presentatrice.

«Ascoltiamo cosa ne pensano i nostri giudici!»

John è il primo a parlare. «Sicuramente tuo nonno sarebbe molto fiero di te. Ho un appunto da farti, però: secondo me dovresti pensare di più al pubblico, sollevare lo sguardo e rivolgere delle occhiate ai tuoi ascoltatori. Altrimenti, a lungo andare, chi ti ascolta potrebbe sentirsi in più.»

«Io canto e suono prima di tutto per me stesso» ribatte Peter perplesso.

Daron interviene: «Certo, ma è da ipocriti parlare in questo modo. Ognuno di noi suona per se stesso, perché lo fa stare bene. Ma non si partecipa a un talent se si vuole far musica solo per piacere personale. Io credo che la musica sia condivisione, Peter, come tutta l’arte».

Il pubblico emette un oh di sorpresa, mentre occhiate di fuoco raggiungono il chitarrista dei System.

Peter sta per ribattere, ma Serj solleva la mano. «I miei colleghi non hanno tutti i torti, io sono d’accordo. Sicuramente sei un bravo performer, ma dovresti essere più comunicativo con il tuo pubblico, tutto qui.»

Shavo sorride a Peter. «Fai tesoro di questi consigli, non prendertela. Da esperienze come queste si imparano tante cose. Complimenti, in ogni caso mi sei piaciuto.»

«Va bene, grazie» conclude Peter, per poi salutare il pubblico con un cenno e scendere dal palco.

«Beh, Peter è stato un po’ bacchettato, ma dobbiamo capire che ormai i partecipanti sono rimasti soltanto in sei e la tensione è alle stelle! Bene, diamo il benvenuto all’ultimo concorrente della prima manche: PQ Killer!» annuncia Katie Sun.

Il rapper entra in sala con aria tranquilla e saluta con un cenno i presenti.

«Ciao ragazzo, come va? Cosa ci fai sentire oggi?» esordisce Serj.

PQ Killer sorride. «Ehi! Tiro avanti, grazie. Oggi ho pensato di portare un brano che va abbastanza fuori dai miei soliti standard.»

I giudici si scambiano occhiate perplesse e incuriosite.

«Di che si tratta?» vuole sapere subito Shavo.

«Ho pensato a Stricken dei Disturbed

Dalla platea si leva un boato eccitato, tutti quanti sono piuttosto sorpresi di questa scelta.

«Sul serio?» ride John, poggiando i palmi delle mani sul tavolo dei giudici.

«Non vedo l’ora di sentirti, che roba!» si fa avanti Daron, lanciando un’occhiata fugace al batterista seduto alla sua destra.

«Che scelta coraggiosa! Perché vuoi puntare su questo brano?» domanda Serj.

PQ Killer giocherella con la catena a maglie larghe che gli pende dal collo. «Beh, innanzitutto mi piacciono le sfide e voglio mettermi alla prova con qualcosa di diverso. Poi, sono cresciuto ascoltando metal, anche se poi ho trovato la mia massima espressione nel rap. I Disturbed sono uno dei miei gruppi preferiti, io e il mio gemello Max li ascoltavamo sempre quando eravamo alle scuole medie. Eravamo emarginati a quei tempi, potevamo contare soltanto l’uno sull’altro.»

«Capisco» commenta Serj.

«Sapete, Max soffriva di disturbi alimentari, era obeso. Tutti lo prendevano in giro, di conseguenza anche io ero uno sfigato perché sono suo fratello e lo difendevo.»

«È tutto okay adesso?» si informa cauto Shavo, strofinandosi gli occhi.

PQ Killer sorride apertamente. «Certo! Sono qui per cantare e per divertirmi!»

«Allora vai!» lo incoraggia il suo giudice, mettendosi comodo per godersi al meglio l’esibizione.

La base parte e il rapper si muove per il palco, incitando il pubblico a cantare se conosce la canzone.

Si sta divertendo, è palese, come se volesse sbattere in faccia a tutti che lui e il suo gemello hanno superato ogni tipo di discriminazione e hanno ripreso in mano la propria vita.

Canta con rabbia e, nonostante ci siano evidenti problemi con l’intonazione, si cala talmente bene nel suo ruolo ed è talmente energico che i presenti sembrano non notare le imperfezioni tecniche.

 

You walk on like a woman in suffering

Won't even bother now to tell me why

You come alone, letting all of us savor the moment

Leaving me broken another time

You come on like a bloodstained hurricane

Leave me alone, let me be this time

You carry on like a holy man pushing redemption

I don't want to mention, the reason I know

 

That I am stricken and can't let you go

When the heart is cold, there's no hope, and we know

That I am crippled by all that you've done

Into the abyss will I run

 

PQ Killer è un animale da palcoscenico, cattura completamente l’attenzione su di sé, nonostante sia chiaro che non possiede una grande tecnica a livello canoro.

Quando conclude la sua esibizione, Katie Sun lo raggiunge e lo saluta con calore, per poi rivolgersi ai giudici e richiedere la loro opinione.

«PQ Killer, tu sai che mi piaci molto, ma forse stavolta non hai scelto un brano del tutto adatto a te. Non prendertela però» dice Shavo, rivolgendogli un’occhiata un po’ malinconica.

«Shavo ha ragione, mi dispiace doverlo ammettere» concorda Daron.

«Non volevo deludervi» replica il ragazzo, chinando il capo.

«Non ci hai deluso, il pubblico ti adora e sicuramente sei stato molto comunicativo!» lo rassicura John con un lieve sorriso.

«C’è da dire che cantare come David Draiman non è affatto semplice, perciò apprezzo il tuo coraggio. Ma vorrei chiedere a qualcun altro cosa pensa della tua performance.» Serj usa un tono enigmatico e cospiratorio.

PQ Killer sgrana gli occhi e si guarda attorno spaesato, pensando che forse il suo giudice vuole sapere cosa pensa la presentatrice, che però è momentaneamente scomparsa.

Le luci si abbassano di colpo e il pubblico si agita in platea, altrettanto incuriosito e leggermente spaventato.

Poco dopo sul palco fanno il loro ingresso quattro figure maschili, completamente vestite di nero.

Tutti rimangono sbigottiti quando riconoscono per primo David Draiman, il cantante dei Disturbed, per poi rendersi conto che con lui ci sono anche gli altri membri della band.

Il rapper si porta le mani a coprire il viso e comincia a scuotere il capo. «Cazzo, non ci credo, non è possibile…» continua a farfugliare, mentre i quattro membri dei System si alzano per salutare i colleghi appena entrati.

«Ciao fratelli!» strilla Shavo, battendo sulle spalle di tutti e quattro.

«È un vero piacere essere qui!» esclama David, sorridendo a tutti e salutando il pubblico con grandi cenni.

Serj raggiunge PQ Killer e lo afferra gentilmente per un braccio, trascinandolo a salutare gli ospiti.

Proprio in quel momento, accorre anche Katie Sun che si affretta a urlare: «Fate un applauso enorme ai Disturbed, gli eccezionali ospiti di questa sera!».

Il pubblico è già in visibilio, in sala c’è un baccano infernale ed è difficile distinguere ciò che sta succedendo.

Quando il rumore si attenua un poco, Katie Sun appoggia una mano sulla spalla di PQ Killer e sorride a trentadue denti. «Cody, sei felice di trovarti di fronte ai tuoi miti di quando eri un ragazzino?» chiede melliflua, indirizzando un’occhiata penetrante a John Moyer, il bassista dei Disturbed, il quale è un bel ragazzo con i dreadlocks e un viso piuttosto attraente.

Il rapper si scrolla di dosso la mano della presentatrice e si stringe più vicino a Serj, imbarazzato al punto da non riuscire a proferire parola.

«Ragazzi, che ne pensate dell’esibizione di PQ Killer?» chiede il cantante dei System.

David abbraccia calorosamente il suo amico, poi sorride radioso al giovane concorrente. «Sei stato bravissimo, mi sono commosso» ammette.

Il ragazzo avvampa violentemente e sgrana gli occhi, stringendo la mano che David gli tende. «G-grazie…» farfuglia.

«Non importa se ti hanno detto che ci sono stati degli errori. Che cos’è la tecnica senza l’interpretazione?» lo rassicura ancora il cantante dei Disturbed.

Katie Sun si intromette e comincia a parlare: «Che momento commovente! I Disturbed sono qui per suonarci un medley dei quattro singoli estratti dal loro ultimo album Evolution. Fate un po’ di rumore per questi meravigliosi artisti! Prima però dichiaro ufficialmente aperto il televoto!».

Il pubblico si esalta, mentre PQ Killer e i componenti dei System sono costretti a lasciare il palco agli ospiti della serata; quasi nessuno ascolta Katie Sun che sciorina i vari metodi con cui votare e i codici abbinati a ogni concorrente.

La band originaria di Chicago si prepara a cominciare a suonare e in sala cala il silenzio.

Il primo brano è Are You Ready, energico e primo pezzo dell’album. David e compagni suonano con energia e molti dei presenti cantano con loro e si divertono, lasciandosi coinvolgere dal sound inconfondibile della band.

Dopo il primo ritornello, i ragazzi attaccano con The Best Ones Lie, terzo singolo estratto dal disco. Un altro brano coinvolgente che rimanda al tipico suono del gruppo, dove tutti ci danno dentro e David può mettere in luce le sue doti vocali in maniera aggressiva e coinvolgente.

Il terzo brano è No More, quarto singolo di Evolution. Il pubblico si lascia coinvolgere, cantando con la band e gustandosi uno spettacolo pieno di vibrazioni ed emozioni.

Ma il momento più struggente e intenso si verifica quando i Disturbed si calmano all’improvviso e attaccano con le prime note di A Reason To Fight, il secondo singolo estratto dal loro ultimo lavoro, un brano su cui David vuole dire qualcosa di importante.

Prima di cominciare a cantare, infatti, si schiarisce la gola e con estrema emozione parla al microfono: «Se conoscete qualcuno che sta lottando contro la dipendenza da droga o alcol, o che potrebbe pensare di togliersi la vita a causa della depressione, non esitate ad aiutarlo. Perché c’è sempre una ragione per lottare».

Tutti applaudono calorosamente e molti si commuovono; anche la voce di David, quando comincia a cantare, trema appena ed è rotta per le emozioni intense che sta provando.

 

Don't let it take your soul

Look at me, take control

We're going to fight this war

This is nothing worth dying for

 

Are you ready to begin

This is a battle that we are gonna win

 

When you're aching for the fire and begging for your sin

When there's nothing left inside, there's still a reason

 

When the demon that's inside you is ready to begin

And it feels like it's a battle that you will never win

When you're aching for the fire and begging for your sin

When there's nothing left inside, there's still a reason to fight

I'll be your reason to fight

Give you a reason to fight

 

Alla fine del brano, tutti stanno piangendo e anche gli occhi del cantante sono appannati di lacrime. Sorride a tutti, poi conclude la performance con la consueta frase con cui i Disturbed mettono fine a ogni loro concerto: «Say our name with us now, together, my brothers, my sisters, my blood: we are Disturbed! We are?».

Il pubblico risponde: «Disturbed!».

«We all are?» prosegue David.

«Disturbed!»

In sala l’atmosfera è veramente calda e colma di commozione, e quando Katie Sun sale sul palco per raggiungere gli ospiti, anche lei trattiene a stento le lacrime. «Grazie ragazzi, avete commosso tutti quanti. Siete stati unici, i vostri show sono sempre emozionantissimi!» esordisce, passando una mano sul braccio del bassista.

David e compagni salutano ancora il pubblico e la presentatrice, poi si accostano ai membri dei System per congedarsi anche da loro; solo dopo che sono scesi dal palco, Katie Sun si rende conto che non è riuscita a fare loro un’intervista.

Sorridendo imbarazzata, annuncia che è arrivato il momento di chiudere il televoto; attende che le venga consegnata la busta con il responso e aspetta che in sala ci sia abbastanza silenzio per poter parlare.

«Il pubblico ha deciso che il primo artista a rischio eliminazione è…»

PQ Killer, Peter e HellGal vengono inquadrati, ognuno di loro sta per i fatti suoi e cerca di scongiurare la tensione a modo suo: chi giocherella con le proprie dita, chi si mordicchia il labbro inferiore, chi resta impassibile.

«Peter Fitzgerald!» esclama la bionda. «Peter, andrai al ballottaggio con il meno votato della seconda manche.»

Le ragazze in sala protestano e strillano indignate, mentre la presentatrice annuncia che è il momento di proseguire con la gara, introducendo Janet Stars.

La giovane dai capelli rossi sale timidamente sul palco e saluta tutti con sorrisi infiniti e un piccolo inchino in direzione dei giudici.

«Ciao piccola, cosa ci canti stasera?» la interpella John.

«Ho scelto Unfaithful di Rihanna. È una canzone che ultimamente sto ascoltando moltissimo e che rispecchia i miei profondi sensi di colpa.»

John inarca un sopracciglio.

«In che senso?» chiede Daron.

Janet avvampa e si porta una mano al petto. «Io… beh, da quando sono qui, ho conosciuto una persona e tra noi è nato qualcosa di speciale» ammette in completo imbarazzo.

Shavo sorride. «Non c’è niente di male!» la rassicura.

«È che a casa ho un ragazzo» conclude Janet, lasciando tutti a bocca aperta.

«Janet, non siamo qui per giudicare le tue scelte, stai tranquilla. Vogliamo sentirti cantare» interviene Serj, l’unico che a quanto pare è in grado di dire qualcosa.

Lei china il capo e si dirige verso il pianoforte posto al centro del palco, prendendo posto sullo sgabello e nascondendo quasi il viso alla vista di tutti.

«Volevo solo dire ad Alejandro che mi dispiace» sussurra la rossa, per poi cominciare a suonare.

Il pubblico è indeciso sulla reazione da attuare, ma momentaneamente opta per un silenzio colmo di perplessità.

Non appena Janet comincia a cantare, la sua voce è rotta e trasuda emozioni contrastanti: colpevolezza, malinconia, risentimento, disgusto… tutto condensato in un cantato preciso e struggente.

 

Story of my life

Searching for the right

But it keeps avoiding me

Sorrow in my soul

'Cause it seems that wrong

Really loves my company

 

He's more than a man

And this is more than love

The reason that the sky is blue

The clouds are rolling in

Because I'm gone again

And to him I just can't be true

 

And I know that he knows I'm unfaithful

And it kills him inside

To know that I am happy with some other guy

I can see him dying

 

I don't wanna do this anymore

I don't wanna be the reason why

Every time I walk out the door

I see him die a little more inside

I don't wanna hurt him anymore

I don't wanna take away his life

I don't wanna be...

A murderer

 

All’inizio della seconda strofa, la giovane piange, le sue guance sono rigate di lacrime e la sua voce un poco ne risente, ma questo non fa che rendere ancora più intensa la performance.

Alla fine la commozione è generale, come fosse un proseguimento di quella avvenuta per l’ultimo brano dei Disturbed. Janet non si muove da dietro il pianoforte, Katie Sun è costretta a raggiungerla e a chinarsi su di lei per tentare di tranquillizzarla.

A interrompere la presentatrice arriva un ragazzo alto e magro, vestito con abiti larghi e che porta sulla testa un cappellino al contrario. Si accovaccia accanto a Janet, spintonando Katie Sun, e la abbraccia con trasporto, sussurrandole qualcosa all’orecchio.

Il pubblico rimane scioccato e rumoreggia, mentre i giudici si scambiano occhiate interrogative e la presentatrice si fa viola per l’imbarazzo.

«Michael?» lo chiama Daron.

Il chitarrista degli L.A.P.D. solleva appena il capo in direzione del suo giudice, poi torna a concentrarsi sulla rossa. La aiuta ad alzarsi e se la stringe al petto. Janet sembra veramente piccola e fragile in confronto a lui, che la supera in altezza di almeno venti centimetri.

«Giudici, prego, se volete…»

«Grazie, Katie. Non credo ci sia molto da dire, sei stata in grado di riempire questo posto di angoscia, è come se tutti noi avessimo vissuto il tuo tormento interiore» dice Serj pacato.

John annuisce e preferisce non aprir bocca, voltandosi a guardare Daron.

Il chitarrista sospira e si massaggia il mento. «Janet, mi hai steso. Non trovo altre parole.»

Shavo piange come un bambino e si tiene la testa tra le mani, mentre Daron gli batte sulla schiena e tenta di calmarlo.

«Credo…» La presentatrice deglutisce e lancia un’occhiata a Janet e Michael. «Credo che sia tutto. Potete andare, e ora passiamo a Meredith!»

Janet e Michael lasciano il palco e poco dopo la nuova concorrente fa il suo ingresso, beccandosi un caloroso applauso dal pubblico.

«Shavo, ce la fai?» sussurra Daron, scambiando un’occhiata con John e Serj.

Il bassista annuisce e si pulisce gli occhi con un fazzoletto misteriosamente comparso dal nulla. «Meredith, tesoro, scusami. Cosa ci porti stasera?» chiede con voce ancora un poco tremante.

«Non preoccuparti. Sono qui per cantare Do Not Disturb degli Halestorm

Un boato d’approvazione si leva dal pubblico e l’atmosfera sembra farsi subito calda e più leggera.

«Wow, che pezzo. Come mai questa scelta?» si incuriosisce Daron.

Meredith sorride enigmatica. «Diciamo che non mi va di dire esattamente il motivo, lascio a voi l’interpretazione in base al testo di questa canzone.»

Tutti sono sorpresi, ma i giudici non insistono e Shavo le fa cenno di prepararsi per l’esibizione.

Meredith indossa abiti semplici ed è una ragazza acqua e sapone, ma quando inizia a cantare sembra sprigionare un’energia che non pare far parte di lei.

Si muove sul palco, è energica e la sua tecnica è impeccabile; ma la cosa che sorprende e conquista è il suo modo di interpretare il brano: è sensuale, allusiva, lancia sguardi lascivi che nessuno prima d’ora l’aveva mai visto fare, perché quando è sul palco si trasforma completamente.

 

Let's take our clothes off

I wanna show you my hidden tattoo

That nobody ever gets to see but you do

Oh baby let me taste ya, shake ya, tie you up and break ya

'Cause I've been alone, left on my own for too long

Oh damn, too long, too long, too long, I say come on now

 

I'm on the very top floor room 1334

There's a king size bed but we can do it on the floor

Turn your cellphone off, leave a sign on the door

That says "Do not disturb"

And if I were you I'd bring your girlfriend too

Two is better than one, three is better than two

Leave a sign on the door, the whole night through

That says "Do not disturb", "Do not disturb"

 

Meredith conclude la sua esibizione con un acuto che fa tremare tutto il Fonda Theater; in questo momento avviene la seconda standing ovation della serata, il pubblico è letteralmente impazzito e acclama a gran voce Meredith.

Katie Sun raggiunge la concorrente. «Wow, cavoli! Ma che hai fatto? Sei stata magica!»

«Grazie, beh, grazie davvero!» esclama la giovane.

«Giudici, che ne pensate?» chiede la presentatrice, rivolgendosi ai membri dei System.

Daron ridacchia e lancia a Meredith un’occhiata maliziosa. «Posso dire solo una cosa: il tuo ragazzo dev’essere proprio fortunato!»

Tutti scoppiano a ridere, mentre John gli molla una ponderosa gomitata sulle costole. «Che idiota» borbotta.

«In realtà non si tratta di un ragazzo…»

Dalla platea si levano grida di giubilo e fischi acuti.

Shavo strabuzza gli occhi. «Wow!»

«Ma non siamo qui per parlare dell’orientamento sessuale di questa ragazza, cari colleghi» taglia corto Serj in tono fermo. «L’esibizione è stata impeccabile, hai trasmesso sensualità e sei stata precisa. Bravissima.»

«Concordo, complimenti!» gli fa eco John.

«Io ti adoro, non c’è storia!» conclude Shavo entusiasta.

Katie Sun congeda Meredith mentre il pubblico ancora ripete con foga il suo nome.

«Continuate a fare casino perché adesso arrivano gli L.A.P.D.!» strilla la bionda.

Brianna, seguita dai suoi compagni di band, fa il suo ingresso in scena e saluta con un grido tutti i presenti.

«Siete i miei unici sopravvissuti! Oggi dovete stupirmi e farmi uscire di testa, okay?» esordisce Daron, sporgendosi in avanti e appoggiando gli avambracci sul banco dei giudici.

La cantante della band sorride spavalda. «Che ne dici di un pezzo dei Faith No More?»

In sala si scatena un putiferio infernale e Daron solleva le braccia al cielo, scoppiando a ridere. «Solo voi potevate portar fuori un’idea del genere!»

«Interessante. Che brano suonate?» si incuriosisce John.

«Naked In Front Of The Computer» annuncia Brianna.

«Che bomba!» strepita Shavo.

«Ora sono parecchio curioso» ammette Serj, preparandosi a godersi la performance.

«Spaccate tutto, cazzo!» esclama Daron, stravaccandosi sulla poltrona con fare estasiato.

I ragazzi della band si scambiano un’occhiata complice, mentre il pubblico si limita a un tenue chiacchiericcio.

Michael è il primo a cominciare a suonare, partendo con la chitarra. Dopodiché anche Sarah entra con la batteria, seguita da Dj Scott XX che si adopera per coprire la parte di basso.

Quando Brianna, molleggiando sulle ginocchia, comincia ad abbaiare al microfono, il pubblico si esalta ancora di più e batte le mani a tempo con il rullante di Sarah.

 

My box is full

And my mouth is full

And my life is full

And now my memory's full

 

In how many ways and words

Can you say nothing

Millions of ways and words

To say nothing

 

What'd I say? I'm empty.

 

I bought the thing

I taught the thing

And I fought the thing

 

They said it's normal

But they're keeping me dumb and hot

You're missing something

Keeping me dumb and hot

You must be missing something

Keeping me dumb and hot

 

What'd I say? I'm empty.

 

And I'm sending it back to you

 

Brianna riesce sapientemente a calibrare la sua voce, esplodendo in uno scream sulla fine e spettinando completamente i presenti.

Il brano ha un fortissimo impatto energico e coinvolge completamente chiunque all’interno del Fonda Theater.

Quando i ragazzi concludono, la terza standing ovation della serata avviene in maniera del tutto naturale, anche da parte dei quattro giudici.

«Ragazzi, avete fatto i fuochi d’artificio!» strepita la presentatrice, raggiungendo la band al centro del palco.

Shavo prende la parola ancor prima che la bionda possa interpellare lui e i suoi colleghi. «Cazzo, che bomba! Sapevo che avreste buttato giù questo posto!»

«Caspita, siete stati fenomenali» concorda John ammirato, puntando lo sguardo su Sarah. «Bravissima Sarah, hai tenuto in piedi la parte ritmica in una maniera impressionante.»

I membri della band continuano a ringraziare i giudici e il pubblico che ancora li osanna.

«Non vi abbiamo chiesto perché avete scelto questa canzone» dice Serj.

Brianna scoppia a ridere. «Beh, c’è anche bisogno di specificare che Mike Patton è un genio e che questo pezzo ci diverte un sacco? Suonarlo dal vivo è orgasmico!»

Katie Sun impallidisce e cerca di intervenire, ma Daron prende la parola: «Pazzeschi, vi amo. Grazie, stasera vi siete superati».

La bionda infine congeda la band e, rivolgendosi al pubblico, apre ufficialmente il televoto.

Mentre il pubblico da casa vota, parte un video che riassume le sei esibizioni svoltesi durante la serata; Katie Sun sproloquia sull’importanza di pensare bene a chi votare, perché ormai il tempo sta per scadere e la gara è sempre più tesa: solo i migliori possono continuare a lottare per vincere SOAD-Factor.

«Chiudo ufficialmente il televoto e invito i tre concorrenti a raggiungermi sul palco!»

Janet, Meredith e gli L.A.P.D. entrano in sala e si assiepano accanto alla presentatrice, che nel frattempo riceve la busta con il responso.

Janet e Michael sono uno vicino all’altra e si scambiano occhiate fugaci.

«Il pubblico ha deciso che il secondo concorrente a rischio eliminazione è…»

La solita musica ansiogena permea l’aria e Michael non riesce a fare a meno di stringere la mano di Janet, mentre il resto dei ragazzi rimangono immobili e si guardano terrorizzati. Brianna, Meredith e Sarah si stringono in un abbraccio e sussurrano tra loro, Scott invece sta con le mani in tasca e lo sguardo perso nel vuoto.

«Janet Stars! Janet, tu e Peter ora andrete al ballottaggio.»

Peter raggiunge il centro del palco, mentre il resto dei partecipanti esce a eccezione della ragazza dai capelli rossi. Il pubblico è confuso e protesta, ma rimane abbastanza discreto.

«Stasera però c’è una novità» annuncia Katie misteriosa.

Tutti la fissano sconcertati, pendono letteralmente dalle sue labbra.

La bionda si volta verso i membri dei System. «Saranno i giudici a decidere chi dovrà essere eliminato tra voi due» conclude.

 

 

 

 

 

 

NOTE FINALI

Ehilà, miei carissimi lettori/partecipanti!

Come state?

Eheheheheh, oggi ho fatto capitare un sacco di robe… ^^”

Ma su questo attendo i vostri commenti nelle recensioni, se vi va di dirmi cosa ne pensate! Ma ricordate sempre che chi è iscritto alla sfida non è obbligato a recensire sempre, questo non dimenticatelo mai! Fatelo solo se vi fa piacere ;)

La competizione si fa sempre più accesa e calda, così come anche i rapporti tra i partecipanti! :D

Prima di passare alla burocrazia del caso: avete notato che in questo capitolo Daron e John hanno smesso di battibeccare come al solito? Chi ha letto la mia storia Behind The Scenes sa il perché, eheheheh! E chi non l’ha letta e volesse recuperare è ovviamente il benvenuto *_*

Ma torniamo seri!

Stavolta saranno i giudici a decidere chi eliminare, perciò provate a entrare nella mente dei quattro membri dei System e ditemi chi secondo voi verrà eliminato tra:

-        Peter Fitzgerald

-        Janet Stars

Ditemi il vostro nome per MESSAGGIO PRIVATO entro e non oltre il 9 novembre 2019. Chi indovinerà otterrà 1 punto.

Ultima precisazione, poi vi mollo: ciò che ho scritto in corsivo alla fine dell’esibizione dei Disturbed, ovvero «Say our name with us now, together, my brothers, my sisters, my blood: we are Disturbed! We are Disturbed! We all are Disturbed!» è ciò che realmente David Draiman dice alla fine di ogni live! Ve lo assicuro perché ci sono stata, oddio, che meraviglia *_*

Okay, basta, vi do appuntamento al mese prossimo e grazie ancora per esserci sempre

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Capitolo 11
*** 7° Live ***


«Prego, John, esprimi il tuo voto» dice Katie Sun in tono ovvio.

Il batterista si sporge in avanti e osserva Janet e Peter, poi prende la parola: «Peter, credo tu sia migliorato molto dall’inizio, ma tu capirai che per ovvie ragioni devo eliminarti e salvare la concorrente della mia squadra».

Il giovane annuisce, mentre il pubblico femminile si indigna.

«Bene, Shavo?» prosegue la presentatrice.

Il bassista sospira. «Io adoro Janet, ma vale lo stesso discorso: sono costretta a eliminarla» dice con fare dispiaciuto.

Katie Sun sorride e osserva Daron e Serj. «Spetterà a voi due decretare le sorti di questi talenti! Daron, cominciamo da te: chi vuoi eliminare?»

Il chitarrista riflette per un attimo. «Beh… per quanto mi riguarda, entrambi hanno fatto un percorso interessante, ma mi sento di salvare Janet. Trovo che abbia ancora tante cose da regalarci.»

La rossa si porta le mani sul viso e cerca di contenere le lacrime, rivolgendo una timida occhiata in direzione di Serj.

Il cantante aggrotta la fronte. «A me tocca il compito più arduo, non è così? Beh, a Peter voglio dire che è mancata quell’emozione, quella comunicazione con il pubblico che un cantante dovrebbe sempre avere, a parer mio.»

In platea si levano cori di protesta, ma Serj solleva una mano per ottenere il silenzio.

«Scusate, lasciatemi finire. Credo che tu, Peter, abbia già una fornita fanbase e che questo ti aiuterà moltissimo ad avere successo. Salvo Janet.»

Esplode un putiferio incredibile da parte del pubblico, mentre Janet solleva le braccia al cielo ed emette un urletto entusiasta, continuando a ripetere che non riesce a crederci.

Peter, dal canto suo, china appena il capo e sorride mestamente in direzione dei giudici. «Grazie lo stesso.»

«Peter, ragazzo mio!» esclama Shavo, raggiungendo il concorrente e regalandogli un abbraccio fraterno. «È stato un vero piacere lavorare con te, spero veramente che nel tuo futuro ci siano tante cose fantastiche, te le meriti!»

«Grazie davvero, è stato bellissimo partecipare a SOAD-Factor

Janet si accosta al ragazzo eliminato e i due si stringono la mano, mentre tra la commozione e il disappunto generale Katie Sun saluta i telespettatori e dà appuntamento al prossimo live.

 

 

 

 

 

 

7° Live

 

 

 

 

 

 

Katie Sun dà il benvenuto ai telespettatori e al pubblico in sala, poi introduce i giudici e li presenta a uno a uno.

«Siete pronti per buttarvi a capofitto nella semifinale live di SOAD-Factor? I concorrenti in gara sono rimasti in cinque e questa sera i nostri ragazzi dovranno affrontare una prova tutt’altro che semplice: i duetti! E in questo modo si giocheranno un posto in filnale

Il pubblico esulta e batte le mani, impaziente di saperne di più. L’atmosfera è già carica e calda, tutti sono pronti a vivere ancora una volta le emozioni che i concorrenti faranno provare loro.

«Bene! Andiamo a scoprire chi sarà il cantante che accompagnerà i nostri concorrenti durante i duetti! Siete curiosi, vero?»

I presenti rispondono con grida di approvazione, così la presentatrice capisce di avere tutta la loro attenzione su di sé.

«È il talentuoso cantante di una band inglese che sta avendo molti riscontri positivi in questi ultimi anni. Giovane e dalle capacità incredibili, oggi ha deciso di onorarci della sua presenza Conor Mason, frontman dei Nothing But Thieves! Fate un po’ di rumore per Conor!»

In platea si scatena un boato estasiato, mentre le luci si abbassano e l’ospite fa il suo ingresso sul palco, imbracciando una chitarra acustica e prendendo posto su uno sgabello. Tutti lo guardano in attesa di scoprire cosa sta per succedere, Katie Sun intanto si è dileguata e lascia a Conor il suo spazio.

Il ragazzo biondo e dai lineamenti delicati sorride con estrema dolcezza in direzione del pubblico e le donzelle presenti si dimenticano completamente che Peter è stato eliminato e che non potranno più vederlo, piangere per lui e strapparsi i capelli per un suo sorriso.

«Ciao a tutti! Sono contento di essere qui con voi. Voglio cantarvi qualcosa, okay?» dice al microfono, strascicando un po’ le parole.

Tutti applaudono per incoraggiarlo a proseguire.

«Per voi, questa è Lover, Please Stay

Subito comincia a cantare e l’atmosfera si fa subito suggestiva, colma di un romanticismo doloroso e quasi straziante. Conor accarezza le corde dalla chitarra e porta fuori la sua voce con estremo trasporto, facendosi largo nei cuori di chi lo ascolta.

 

And I can see you

I can feel you

Slipping through my hands

Ohh

I can taste you

I can taste you

Slipping through my hands

So take from me

What you want

What you need

Take from me

Whatever you want

Whatever you need

My lover

Please

Stay with me

Ohh

My lover

Please

Stay with me

 

Alcune delle parole pronunciate dal cantante non sono perfettamente chiare, ma è una sua caratteristica, rende l’esibizione ancora più intima e commovente.

Tra il pubblico, molte persone piangono o ascoltano intrappolate in una sorta di fase di trance inaspettata.

Così che quando la performance si conclude e le luci pian piano tornano più intense, è difficile per tutti rendersi conto di dove si trovino. Anche Katie Sun è palesemente commossa e stenta a trattenere le lacrime.

«Conor… ciao, è un vero… wow, scusami, è che mi sono emozionata moltissimo!» ammette la bionda, stringendogli calorosamente la mano.

Lui sorride dolcemente. «Grazie a tutti, cantare in questo teatro meraviglioso mette i brividi.»

Il pubblico esplode, un po’ in ritardo, in un applauso travolgente e carico di affetto e ammirazione.

I componenti dei System si alzano e raggiungono l’ospite, salutandolo calorosamente e ringraziandolo per la sua presenza.

«Abbiamo cominciato con un sacco di emozioni» dice Shavo, gli occhi lucidi fissi su Conor.

«È stato un onore per me avervi emozionato.»

«La cosa importante» interviene Katie Sun, appoggiando una mano sul braccio del giovane cantante inglese. «È che Conor, oltre a duettare con i nostri concorrenti, ricoprirà un ruolo molto importante stasera.»

«Già. Sarà il quinto giudice di SOAD-Factor e avrà l’arduo compito di decidere insieme a noi chi eliminare» annuncia Serj con un sorriso cortese.

Tutti esultano e battono le mani.

«Come vedete, la serata si preannuncia scoppiettante! Perciò, adesso prepariamoci ad assistere ai duetti dei nostri concorrenti con Conor Mason dei Nothing But Thieves!» conclude Katie Sun.

 

 

È tutto pronto e il pubblico non ne può più di aspettare.

«Vi ricordo che tutti i brani utilizzati per i duetti appartengono tutti ai Nothing But Thieves! E ora diamo il benvenuto alla prima concorrente, Janet Stars, e al nostro ospite d’onore, Conor Mason!» esclama la presentatrice.

Janet e Conor fanno il loro ingresso, accompagnati dal caloroso applauso del pubblico.

«Salve ragazzi» saluta John. «Ditemi un po’, quale brano avete scelto per stasera?»

Conor scambia un’occhiata con la rossa, facendole cenno di parlare.

«Io e Conor abbiamo ponderato molto bene le varie opportunità, per poi scegliere Number 13. Perché è divertente e io volevo dimostrarvi che so eseguire dei brani energici e coinvolgenti!»

«Oh, wow. Non vediamo l’ora di ascoltarvi» replica Shavo entusiasta ed estremamente interessato.

I due cantanti si sorridono, poi parte la base ed entrambi si concentrano su ciò che devono fare.

Il primo a partire è Conor.

 

Oh, you're bringing me down to my knees

 

Poi Janet subito dopo attacca con la parte più energica.

 

First I'm your predator then I'm your prey

Give me your love and then take it away

 

E così i due vanno avanti di questo passo: Conor si dedica alle parti più soft, lasciando a Janet quelle più aggressive. Inscenano un siparietto in cui riescono a interagire perfettamente, la ragazza porta fuori tutte le sue capacità vocali e spinge nei punti giusti, lasciandosi andare alle emozioni e al mood del pezzo.

Poi Conor sussurra in modo suadente:

 

You're my number 13, honey

 

Dopodiché lascia che Janet si prenda il ritornello, cantando e facendo sua ogni parola, in un modo che nessuno le aveva mai visto fare. Trasuda seduzione ed erotismo, riuscendo così a interpretare magistralmente il brano, pur cambiando un poco il tema di alcune frasi perché non ha un’estensione vocale che le permette di raggiungere le note più alte.

 

So sweet, my beauty queen

There's something about your love

That makes me wanna kill it

My 13

There's something about your love, your l-l-l-love

 

Alla fine della performance i due cantanti sono stanchi ma visibilmente soddisfatti, così come il pubblico che non fa che applaudire, gridare e acclamarli senza alcun ritegno.

Katie Sun zampetta verso i due e si complimenta con calore, per poi rivolgersi al pubblico e annunciare: «Ascolteremo dopo i pareri dei giudici, compreso quello di Conor che li raggiungerà una volta finite le esibizioni».

Poi congeda la concorrente e la saluta, invitando il pubblico a continuare a farsi sentire per il prossimo partecipante: PQ Killer.

Il rapper entra in scena indossando i suoi soliti abiti larghi e il cappellino dalla visiera piatta, salutando tutti con un gesto della mano e battendo sulla spalla di Conor con fare amichevole.

«Ciao Cody, cosa ci presenterai stasera?» chiede subito Serj al giovane.

Lui si stringe nelle spalle. «È stato veramente difficile trovare qualcosa che fosse adatto a me, ma alla fine Conor mi ha proposto Live Like Animals e non ho potuto dire di no!» racconta. «Ho un po’ di paura, non so cosa ne verrà fuori, ma ci metterò tutto me stesso. Lo devo prima di tutto a Diana.»

Serj annuisce. «Capisco, e ora sono ancora più curioso» ammette.

«Ehi, fratello!» interviene Shavo. «Ti fa onore il fatto che tu voglia lottare anche per Diana, ma devi ricordarti sempre che sei qui per te stesso! Non sottovalutarti mai!» suggerisce con enfasi.

Il pubblico applaude, poi i due cantanti possono finalmente sistemarsi al centro del palco e cominciare la loro performance.

La base parte ed è subito il turno di PQ Killer, che ha la fortuna di poter rappare almeno un po’ sulla strofa.

 

The T.V. tells us to be scared

We'll make a difference if we care

We put our lives all up for sale

We get our truth from the Daily Mail

It's madness, get used to it

 

Another unit to be sold

Pig love is all we'll ever know

So we're gonna live like animals

We're gonna live like animals

It's madness, yeah, it's gone to shit

 

Il ragazzo ha ancora dei problemi di intonazione, ma sembra cavarsela, specialmente quando sul ritornello Conor interviene per armonizzare con la sua voce ed eseguire la linea vocale più alta.

 

And now the kids are opening their eyes

And now the kids are starting up a fire

Dancing around, dancing around the light

 

Nelle parti strumentali, PQ Killer incita il pubblico a ballare e battere le mani a tempo, aggirandosi per il palco con la sua proverbiale energia.

L’esibizione non è male nel complesso, anche se la fatica che il rapper mette nell’esecuzione si fa sentire. Tuttavia, al termine, il pubblico non sembra essersi accorto di certe mancanze e lo applaude calorosamente come al solito.

Cody e Conor si scambiano un cinque e ringraziano il pubblico, poi Katie Sun arriva a salutare il giovane concorrente.

«Grazie davvero, bravissimo!» si complimenta. «Ci vediamo dopo.»

Dopodiché sorride apertamente al pubblico e annuncia che è giunto il momento di dare spazio agli L.A.P.D..

La band fa il suo ingresso e tutti i membri raggiungono le rispettive postazioni, sistemando gli strumenti.

«Ciao carissimi! Cosa ci fate ascoltare stavolta?» domanda Daron, evidentemente orgoglioso dell’unica band permasta nella sua squadra.

Brianna si avvicina al microfono. «Ehi!»

Dal pubblico si leva un grido animalesco, poi un tizio urla: «Sei strafiga!».

«Hai anche degli ammiratori, hai visto?» scherza Serj.

«Mi dispiace, sono impegnata, ma grazie per il complimento!» replica con franchezza la ragazza, scatenando le proteste di parecchi ragazzi in platea. «Comunque… confrontandoci con Conor, abbiamo deciso di presentare Wake Up Call perché io vorrei dimostrarvi che so cantare anche in questo modo, un modo diverso, che spero possa colpirvi! Ormai stiamo per arrivare alla finale e voglio rischiare, altrimenti cosa ci sono venuta a fare qui? E poi sarà divertente per tutti da suonare!»

«Allora stupiteci, siamo tutt’orecchi!» esclama il chitarrista dei System.

Conor sorride ed è evidente quanto sia contento di cantare con l’accompagnamento di una band completa.

Sarah stacca il tempo, poi tutti insieme cominciano a suonare. Stavolta Michael non canta, si concentra sulla sua chitarra, lasciando spazio a Brianna e Conor.

Comincia Brianna, eseguendo la prima parte della strofa, mostrandosi molto più controllata e delicata di come tutti erano abituati a sentirla.

 

We met when we were young

I told you where to go

You had those creepers on

You showed me how to roll

Step out, this town

Has nothing that I wanna know

 

Poi Conor interviene, eseguendo la seconda parte della strofa, imprimendo l’inconfondibile marchio dei fabbrica dei Nothing But Thieves.

 

These hearts are wireless

This ain't no crowd control

These thoughts are violent

They murder rock and roll

Slow down fade out

That's not how I wanna go

 

Poi, sul ritornello, torna a cantare Brianna, sempre delicata, senza strafare, mentre Conor abbellisce il tutto con armonizzazioni particolari e capaci di toccare le corde più profonde del cuore degli ascoltatori.

 

Sometimes we never get started

No one will give you a wake up call

Sometimes the hours are wasted

No one will give you a wake up call

 

La band è evidentemente più soft del solito, spogliandosi di uno stile che ormai pareva radicato in loro, per buttarsi in qualcosa di più rilassato e meno esplosivo.

Il pubblico apprezza molto l’esibizione e applaude con fervore, acclamando Brianna o qualche altro membro della band.

La presentatrice li raggiunge e stringe a tutti la mano. «Siete stati bravissimi! Brianna, caspita, mi hai fatto venire i brividi!»

«Grazie mille, grazie davvero» replica la cantante, per poi avvicinarsi al bordo del palco e salutare con affetto la platea.

Poi i ragazzi lasciano la sala e la bionda annuncia che è arrivato il momento di HellGal.

La giovane entra in scena con indosso una canottiera verde abbinata al canonico cappellino, sfoggiando però una minigonna in jeans e delle sneakers alte.

«Oggi sei carinissima» ammette John, facendole l’occhiolino.

«Grazie, giudice!» esclama Helena, per poi lanciare un enorme sorriso al pubblico.

Tutti gridano per supportarla, impazienti di sentirla cantare.

«Cosa ci farete sentire stasera tu e il nostro ospite?» indaga ancora il batterista dei System.

«Beh, stavolta ho voluto scrivere la mia eliminazione da questo programma» dice la giovane.

«Come sarebbe a dire? Ma no!» protesta Shavo.

«Ho proposto io di fare un brano che va completamente fuori dai miei soliti canoni. E Conor mi ha dato corda, assicurandomi che sarebbe stato fighissimo! Ma io non ne sono sicura al cento per cento, però ormai è fatta.»

«Di che si tratta?» domanda impaziente Daron.

«Di Tempt You (Evocatio), una canzone veramente emozionante e piena di feels. E soprattutto delicatissima.»

«Allora prego, vi ascoltiamo con piacere» conclude John.

HellGal si sistema accanto a Conor e sospira, mentre le prime note del brano accarezzano l’aria circostante.

Il primo a partire è Conor, eseguendo alcune frasi della strofa.

 

Darling, I'm gonna build you something

Sweetie, you need something better

Let me build you something better

 

Poi Helena subentra, finendo di eseguire la prima strofa, utilizzando una delicatezza che la mette in luce come una cantante capace e assolutamente versatile.

 

Heaven, it's lonely in your heaven

Darling we should get together

I could worship you forever

 

Canta con calma, appoggiandosi sulle parole e sui suoni, senza mai mostrare fatica nell’esecuzione. Riesce a destreggiarsi tra falsetto, cry e corda sottile, provocando brividi e lacrime in chi la ascolta.

Presegue anche nel ritornello, mentre Conor le sta accanto e si prepara per rientrare nella seconda strofa.

 

How do I tempt you

Out of the city

Out of the city

Out of the city tonight

How do I tempt you

Out of the city

Out of the city

Out of the city tonight

 

Helena si dimostra seducente e suadente, quasi lasciva nel modo di interpretare un brano tanto intimo e dolce.

Quando il tutto finisce, un applauso travolgente e la prima standing ovation della serata si diffonde per il teatro, scaldando il cuore della concorrente e rassicurandola.

«Hai visto che è andata bene, alla fine?» cinguetta Katie Sun, abbracciando in maniera del tutto inopportuna la concorrente.

HellGal rimane rigida e picchietta sulla schiena della bionda, imbarazzata. «Sì, grazie, ehm… okay…»

«Bellissimo, bravi ragazzi! Beh, Helena, ci vediamo dopo, lasciamo il palco a Meredith!»

HellGal saluta tutti e, accompagnata dal calore del pubblico che ancora la acclama, esce di scena.

Poco dopo Meredith fa il suo ingresso e saluta Conor e i giudici, per poi lanciare un bacio ai presenti in platea.

«Ciao tesoro! Cosa ci canti?» chiede Shavo con enfasi, sorridendo apertamente.

«Ho voluto buttarmi su qualcosa di meno aggressivo, e beh… spero di esserci riuscita, grazie anche al supporto di un artista eccezionale come Conor!»

«Che brano avete scelto?» vuole sapere Daron.

«If I Get High, una canzone stupenda e molto difficile» replica la ragazza, sorridendo timidamente in direzione dei giudici.

«Siamo curiosissimi!» esclama Shavo, sporgendosi in avanti e appoggiando i gomiti sul bancone dei giudici.

Conor imbraccia la chitarra e si accomoda sullo sgabello, mentre Meredith gli sta accanto e sorride al pubblico.

Lui comincia a suonare e lascia che la ragazza canti, anch’essa sradicata dalla sua comfort zone come tutti gli altri concorrenti.

Il canto della giovane è delicato, malinconico e molto intimo e intenso.

 

I'll meet you at the divide

To break the spell

A point where two worlds collide

Yeah, we'll rebel

 

Poi lei e Conor proseguono, unendo le loro voci in una perfetta armonia che dà l’impressione che abbiano duettato da sempre in quel modo.

 

And we run

And we run

And we run

And we run

And we run

And we run

And we run

Until we break through

 

La canzone è un crescendo di intensità ed emozioni, ma senza mai sfociare in timbri aggressivi e fuori luogo.

L’ultimo ritornello unisce nuovamente le voci dei due cantanti, rendendo quell’armonia perfetta e inspiegabile.

 

If I get high

If I get high

If I get high

 

La performance si conclude con applausi scroscianti, lacrime e grida di giubilo, mentre i nomi di Conor e Meredith rimbalzano all’interno del teatro senza sosta.

La ragazza si inchina gentilmente in direzione della platea, poi verso i giudici, e infine abbraccia velocemente Conor, ringraziandolo infinitamente.

Katie Sun raggiunge il centro del palco e si complimenta con entrambi, poi prende il microfono e parla: «Bene, direi di richiamare anche gli altri quattro concorrenti sul palco, perché è venuto il momento di ascoltare il parere dei nostri giudici. Conor, puoi accomodarti al banco vicino a Serj, prego».

Il cantante dei Nothing But Thieves esegue e nel frattempo il resto dei concorrenti sale sul palco, accerchiando Meredith.

Tutti si stringono gli uni vicini agli altri e attendono di sapere cosa pensano i giudici delle loro esibizioni.

Katie Sun annuncia che è arrivato il momento di aprire il televoto, facendo presente che i due meno votati dovranno esibirsi di fronte ai cinque giudici con il loro cavallo di battaglia, in modo da convincerli che meritano di proseguire il loro percorso.

 Poi sorride. «Serj, cominciamo da te. Che cosa pensi di questi ragazzi?»

«Mi sono piaciuti tutti, per il semplice fatto che si sono messi in gioco e hanno sperimentato su loro stessi. Ho trovato molto suggestiva l’esibizione di HellGal, brava, mi hai piacevolmente sorpreso. Meredith, mi hai commosso. Cody, anche se sei l’unico ragazzo superstite nella mia squadra, devo dire che ti ho visto un poco in difficoltà, ma apprezzo comunque il fatto che tu abbia voluto provarci.»

«Grazie» replica il rapper.

«Io credo che tu, Cody, non sia tagliato per fare il cantante» dice Daron, mentre il pubblico protesta indignato. «Non fraintendermi, intendo dire che sei un rapper, e spesso i rapper non cantano.»

«Questo cosa significa?» indaga Serj.

«Che portarlo fuori dalla sua zona di comfort ha dimostrato che non è allo stesso livello tecnico degli altri.»

«Beh, Daron, però anche Michael degli L.A.P.D. non sa cantare, eppure…» interviene Shavo.

«La loro cantante è Brianna» lo interrompe il chitarrista dei System. «So che sono la voce fuori dal coro, ma la penso così e non vedo perché non dovrei dirlo. Ciò non toglie che io non rispetti questo ragazzo.»

«Okay, ti ringrazio per la schiettezza» dice Cody.

«Cosa pensi degli altri?» incalza Katie Sun.

«Eccezionali. Oggi Helena e Meredith hanno brillato, brava anche Janet. I miei ragazzi, beh, stupendi.»

«Io li ho trovati spenti rispetto al solito, non hanno mostrato la stessa energia» fa notare Shavo. «E tu sai quanto li adoro, ma…»

«Il pezzo era più soft.»

«Certo, sono stati bravi, però li preferisco più energici, perché possono spaccare tutto! Comuqnue a me sono piaciuto tutti, ma mi trovo d’accordo su PQ Killer, putroppo le carenze a livello tecnico si sono notate.»

«Grazie, Shavo. John, tocca a te!» cinguetta la presentatrice.

«Ho trovato tutti molto coraggiosi, e credo che PQ Killer sia stato il più coraggioso di tutti, perché ha rischiato pur non essendo molto preparato a livello tecnico. Complimenti a tutti, ora vedremo cosa deciderà il pubblico.»

«Grazie. Conor, ora vogliamo sentire la tua opinione.»

Il cantante dei Nothing But Thieves sorride dolcemente in direzione di tutti i ragazzi. «Posso solo dire che è stato emozionante lavorare con ognuno di voi, avete tutti talento e dovete assolutamente continuare a coltivare questa grande passione, a prescindere da come andrà questa gara. Me lo promettete?»

Tutti annuiscono e a qualcuno si inumidiscono gli occhi. Janet si rifugia tra le braccia di Michael, mentre HellGal cerca di rassicurare PQ Killer, vedendolo piuttosto abbattuto.

«Vi ricordo che i due ragazzi meno votati dovranno sfidarsi con il loro cavallo di battaglia, poi saranno i giudici a decidere chi eliminare. Le votazioni si chiudono… ora! Non ci resta che aspettare la busta con i risultati.»

La presentatrice continua a sproloquiare per un po’, finché non riceve la busta tanto attesa e l’atmosfera si fa subito tesa per tutti.

I partecipanti si abbracciano e tengono gli occhi fissi su Katie Sun, la quale lascia un poco di suspense prima di proclamare il verdetto.

«Il primo concorrente che va al ballottaggio è…» Pausa, musica ansiogena, cuori a mille. «PQ Killer.»

Il rapper china il capo e lo scuote piano.

«Chi combatterà contro di lui per rimanere aggiudicarsi un posto in finale è…» Altra pausa, la tensione è palpabile ormai. «Gli L.A.P.D.» conclude la bionda. «Questo significa che gli altri ragazzi possono scendere dal palco e prepararsi per l’ultima battagla che avverrà la prossima settimana in una location speciale che ancora non vi sveleremo! Complimenti a tutti e ci vediamo in finale!»

L.A.P.D. e PQ Killer restano sul palco, nei pressi del banco dei giudici, in attesa di poter eseguire i loro cavalli di battaglia.

«Il primo a esibirsi sarà PQ Killer. Prego, raggiungimi al centro del palco» dice la bionda. «Qual è il tuo cavallo di battaglia?»

«Voglio portare il mio inedito, Refugees, perché mi rappresenta più di qualsiasi altra cosa.»

«Prego, facci sentire!» lo incoraggia Katie Sun, raggiungendo gli sfidanti accanto al banco dei giudici.

La base parte, così PQ Killer può finalmente rientrare nel suo solito mood, facendo vedere ai giudici ciò in cui è più forte e per cui è naturalmente portato.

L’inedito sembra essere stato imparato dal pubblico, tant’è che la maggior parte canta il ritornello con enfasi, accompagnando l’esibizione energica e travolgente del rapper.

 

Babylon bwoy dem a tak inna boat

Your only chance was pay to sail out

Some of dem a flee by the bombs and riots

Bad minded people lucre pon you

 

Ancora una volta, PQ Killer si dimostra amato e apprezzato dal pubblico, che alla fine della performance lo acclama e lo supporta con calore.

«Ora è il momento degli L.A.P.D.! Ragazzi, qual è il brano che convincerà i giudici a farvi proseguire?» domanda la presentatrice, raggiungendo il centro del palco insieme alla band.

È Michael a prendere la parola, sorridendo in direzione di Brianna. «Il primo brano che abbiamo coverato tutti insieme è stato Ten Tonne Skeleton, perciò pensiamo che potrebbe portarci fortuna!» esclama.

«Che pezzo!» si esalta Shavo, sollevando entrambi i pollici.

«Allora… come si dice? Spaccate tutto!» Detto questo, Katie Sun si defila e lascia spazio ai concorrenti.

La batteria è essenziale, in levare, e la chitarra è energica e in pieno stile L.A.P.D.; Brianna si diverte a interpretare il testo, muovendosi a tempo e gironzolando per il palco, guardando negli occhi alternativamente i suoi compagni di band e il pubblico delle prime file.

 

She took my heart, left me for dead

And drank my blood, told me she said

Our secret's worth, its weight in gold

That fire we had, now is turning cold

 

Sul ritornello, viene fuori ancora di più l’energia della band, tutti sono rilassati e completamente assorbiti dalla musica che stanno suonando.

Brianna sorride, poi attacca con il ritornello.

 

Cut loose like an animal

Fired out like a cannonball

But I waited too long

Yeah I waited too long

Got high from a holy vein

Crashed down in a hurricane

Love has been here and gone

Love has been here and gone

 

La performance si conclude con uno straordinario acuto di Brianna, che fa vibrare l’intero teatro e fa eseguire al pubblico la seconda standing ovation della serata.

Tutti applaudono e chiedono a gran voce il bis, ma Katie Sun deve riportare un po’ di tranquillità e soprattutto compiere il suo dovere.

«Grazie anche a voi, siete stati bravissimi! Bene, ora i nostri giudici devono darci il loro parere e dirci chi vogliono eliminare, scegliendo chi avrà un posto nella finalissima di SOAD-Factor! Serj, parti tu.»

Il cantante dei System sospira. «Come da prassi, salvo PQ Killer perché fa parte della mia squadra e credo che in ogni caso abbia spaccato. Ottima esibizione anche la vostra, ragazzi.»

«Parlo io, che salvo gli L.A.P.D.. Vi ho amato, siete stati fenomenali! Ma ehi, Cody, il tuo singolo è una bomba!» esclama Daron.

Katie Sun si rivolge a Shavo, John e Conor.

«Ora dipende tutto da voi. Dovete scegliere chi andrà in finale.»

 

 

 

 

 

 

NOTE FINALI

Ciao a tutti, miei carissimi lettori!

Oooh, avete visto chi è stato eliminato? Alla fine i giudici hanno deciso di mandare via Peter, e immagino che qualcuno di voi ne sarà contento ^^”

Che mi dite di questa semifinale dedicata ai duetti? Vi aspettavate che sarebbe giunto il signor Conor Mason a far compagnia ai nostri ragazzi?

Tutti quanti sono usciti dalla loro zona di comfort, e questo non ha fatto che mettere in difficoltà un po’ tutti.

Alla fine il pubblico ha mandato PQ Killer e gli L.A.P.D. al ballottaggio, così i due concorrenti hanno dovuto esibirsi una seconda volta per convincere i giudici.

E ora chi sceglieranno di eliminare? Tutto è nelle mani di Shavo, John e la special guest Conor!

Quindi, scrivetemi per MESSAGGIO PRIVATO chi secondo voi verrà eliminato tra:

-        PQ Killer

-        L.A.P.D.

Inviate tutto entro e non oltre il 9 dicembre 2019. Se indovinerete, come sempre, riceverete un punto.

Il prossimo capitolo sarà dedicato alla finale per i nostri concorrenti, MA non sarà l’ultimo, poi scoprirete perché a tempo debito XD

Ma questo significa anche che nel prossimo aggiornamento scopriremo anche chi vincerà tra voi partecipanti caparbi e sempre presenti… siete elettrizzati? Io sìììì *___*

Ovviamente questo significa che, dopo aver ricevuto le risposte per questo capitolo, farò la somma dei punteggi e annuncerò nelle note finali chi sarà il vicitore e vi scriverò anche quale sarà il premio *___*

Non vedo l’ora, e voi?

Okay, grazie a tutti quanti per essere ancora qui, ci sentiamo il prossimo mese con LA SUPER FINALISSIMA DI SOAD-FACTOR

 

PS:

Devo assolutamente fare pubblicità a un bellissima storia di Soul Dolmayan, che ha scritto ispirandosi ad alcuni dei miei personaggi originali presenti in questa storia *___*

Sono orgogliosa di presentarvi Vincerò per te, vi consiglio di leggerla se non lo avete ancora fatto, è STUPENDA! Grazie ancora, Soul

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Capitolo 12
*** 8° Live [La Finale] ***


«Bene, vorrei premettere che la gara è stata dura per tutti, perciò questa non è una sconfitta, chiunque venga eliminato. Arrivare in semifinale è un traguardo incredibile! Tuttavia, trovo che gli L.A.P.D. abbiano qualcosa in più per andare avanti. Elimino PQ Killer» dice John, per poi passare la parola a Shavo.

Il bassista sospira e si porta una mano sul viso. «È davvero difficile… mi piacciono tutti e due, però mi trovo d’accordo con John. Forse perché anche io faccio parte di una band e so quanto sia difficile far funzionare le cose in una band. E gli L.A.P.D. ci riescono alla perfezione. Elimino PQ Killer.»

Il pubblico si indigna e fischia, ma ormai è chiaro chi verrà eliminato.

Katie Sun dà comunque la parola al giudice ospite, permettendogli di esprimere un ultimo parere.

Conor si accosta al microfono. «Mi trovo d’accordo con Shavo e John, anche io salvo gli L.A.P.D. per gli stessi motivi. E poi trovo che Brianna abbia una voce pazzesca!» esclama, sommerso dal rumoreggiare del pubblico che è diviso tra chi è contento che PQ Killer sia stato eliminato e chi lo avrebbe voluto vedere in finale.

La presentatrice tenta di parlare, ma per lei è difficile sovrastare il baccano che si sta diffondendo all’interno del teatro.

«Cody, vieni pure, vuoi dire qualcosa?» chiede la bionda, afferrando il ragazzo per una spalla.

Lui sorride e saluta il pubblico, per poi parlare al microfono: «Spero che il mio genere vi sia piaciuto! Non ho vinto per Diana, ma andrò sempre avanti con la forza di un guerriero! Sentirete ancora parlare di me, ci rivedremo!».

Dopodiché, corre a salutare gli altri concorrenti ancora in gara e i quattro giudici, mentre Katie Sun saluta e dà appuntamento alla finalissima di SOAD-Factor.

«Annuncio in questo momento che ci vedremo all’Hollywood Bowl per la finale, i biglietti sono in vendita da questo momento! La finale sarà tra un mese, quindi affrettatevi e aggiudicatevi un posto per uno show esplosivo! Complimenti ai nostri finalisti e buonanotte!» strilla infine, scatenando ancora il delirio generale tra i presenti.

L’atmosfera della finale è già nell’aria!

 

 

 

 

 

 

8° Live

La Finale

 

 

 

 

 

 

«Buonasera e benvenuti alla finalissima di SOAD-Factor! Oggi ci troviamo nella bellissima location dell’Hollywood Bowl, il posto migliore per dare vita a uno show unico come quello che ci aspetta! Stasera avremo dei grandi ospiti con noi, ma ancora non vi anticipo niente! Non perdiamo tempo e diamo subito un caloroso benvenuto ai giudici e ai quattro concorrenti che si sono guadagnati un posto nella finale!»

La voce di Katie Sun è squillante e allegra, si nota che è entusiasta per la serata che sta per svolgersi.

Il pubblico è molto più numeroso del solito, visto che la data ha registrato il tutto esaurito per una partecipazione di circa diciassettemila persone. Si prospetta un evento senza eguali in un luogo magico, suggestivo e già in passato scenario di moltissimi eventi importanti e di spicco.

I giudici non sono seduti al solito banco e il pubblico si domanda che fine abbiano fatto; d’improvviso le luci si spengono e l’atmosfera si fa intima, nonostante i presenti siano piuttosto confusi e disorientati.

Anche Katie Sun è scomparsa dal palco dopo i saluti di rito.

Poi le note familiari di una chitarra si espandono nell’aria, facendo impazzire la gente sugli spalti.

Le luci si fanno soffuse e illuminano i System Of A Down, tutti e quattro pronti a esibirsi sul grande palco preparato per l’occasione.

Daron sta suonando l’intro di Soldier Side, per poi cominciare a cantare con voce leggera e venata di emozione.

 

Welcome to the soldier side,

Where there’s no one here but me

People all grow up to die,

There is no one here but me.

 

Serj fa i cori e armonizza con la sua voce profonda, poi subito Daron cambia rotta e prende a suonare le prime note di Toxicity, facendo esplodere l’entusiasmo in tutti i presenti, i quali si alzano in piedi e cominciano a muovere la testa a ritmo quando il resto dei musicisti fa il suo ingresso.

È un tripudio di emozioni inaspettate, nessuno avrebbe creduto che i giudici avrebbero regalato un simile spettacolo prima della gara finale.

E poi Serj canta con quel suo modo unico e coinvolgente, John assesta colpi precisi e carezza quando serve piatti e tamburi della sua batteria, Shavo ci dà dentro con il suo basso e imprime tutto se stesso in ogni nota, e Daron si giostra sulla sei corde in maniera più accurata e attenta del solito.

Sul ritornello tutti cantano in coro con Serj, regalando alla band uno stupendo spettacolo con gli accendini e le torce dei loro cellulari.

 

New, what do you own the world?
How do you own disorder, disorder?
Now, somewhere between the sacred silence, sacred silence and sleep
Somewhere between the sacred silence and sleep
Disorder, disorder, disorder

 

Il brano prosegue energico, e senza pause si trasforma presto in Sugar, altro grande successo e cavallo di battaglia della band.

Il pubblico ormai è pienamente coinvolto, si agita e grida ogni singola parola del testo, entusiasta e ben calato nell’atmosfera che i System stanno ricreando con la loro incredibile energia.

La parte finale coinvolge ancora di più, soprattutto quando Serj incita i presenti a gridare con lui.

 

I sit... in my desolate room...
No lights!
No music!
Just anger!
I killed everyone
I'm gone away forever
But I'm feeling better!
How do I feel, what do I say
Fuck you, it all goes away
How do I feel, what do I say
Fuck you, it all goes away

How do I feel, what do I say
In the end it all goes away
How do I feel, what do I say
In the end it all goes away
How do I feel, what do I say
In the end it all goes away
How do I feel, what do I say
In the end it all goes away
How do I feel, what do I say
In the end it all goes away
How do I feel, what do I say

In the end it all goes away
In the end it all goes away
In the end it all goes away
In the end it all goes away
In the end it all goes away

 

Così si conclude il sunto perfetto ed equilibrato della band che ha giudicato e incoraggiato i partecipanti per tutta la gara.

Solo pochi minuti di esibizione fulminante, che lascia col fiato sospeso, spiazza, commuove.

Mentre i System scendono dal palco per ristorarsi un attimo prima di tornare dietro il loro banco, Katie Sun saltella al centro della piattaforma, sproloquiando su quanto siano stati bravi i giudici, sul fatto che i partecipanti dovrebbero prendere esempio da loro e dalla loro incredibile integrità e maestria.

Poco dopo i quattro musicisti si sistemano nelle loro postazioni, accompagnati da uno scroscio incessante di applausi e da grida e fischi d’approvazione.

«Grazie a Serj, Daron, John e Shavo per questo bellissimo regalo! Direi che ora siamo pronti per entrare nel vivo della gara: stasera avremo due manche esplosive. Durante la prima, un concorrente verrà eliminato dai nostri giudici e i tre concorrenti rimanenti dovranno sfidarsi in un ultimo scontro decisivo. Sarà il pubblico a casa, infine, a decretare il vincitore assoluto di SOAD-Factor

L’entusiasmo è sempre più avvolgente sugli spalti, mentre le telecamere inquadrano i volti tesi dei quattro finalisti.

«Ma non è tutto: la prima manche vedrà esibirsi i nostri ragazzi in duetti. Questo significa che si esibiranno in coppia e il televoto sceglierà quale sarà la coppia che andrà direttamente allo scontro finale e quella che sarà a rischio eliminazione. Il gioco si fa duro, voi siete pronti a giocare? I nostri ragazzi sono più grintosi che mai!» spiega ancora la presentatrice, sorridendo sorniona a tutti.

Il pubblico è un po’ confuso, ma allo stesso tempo un alone di curiosità sembra permeare completamente l’aria.

«Direi di dare il benvenuto alla prima coppia di duettanti, ovvero gli L.A.P.D. con Meredith!»

Tra applausi, grida ed esclamazioni, i cinque entrano in scena con passi lenti e un po’ nervosi. Sono abbigliati ad hoc, con abiti che rispecchiano le loro personalità.

Meredith indossa un semplice tubino nero e porta ai piedi dei sandali con il tacco non troppo alto, i capelli sciolti sulle spalle nude; Brianna sfoggia abiti comodi e sportivi, che mettono tuttavia in risalto le sue forme generose. Sarah non dà nell’occhio, con jeans e top neri e delle semplici scarpe da ginnastica. Michael utilizza il suo solito streetwear con tanto di capellino con la visiera al contrario, mentre Scott è sobrio e porta una camicia a quadri su un paio di jeans larghi.

Katie Sun si rivolge ai giudici. «Daron, Shavo… perché avete deciso di unire le risorse degli L.A.P.D. e di Meredith?» chiede.

Bassista e chitarrista si scambiano un’occhiata, poi Shavo prende la parola: «Beh, semplicemente perché crediamo che le voci di Brianna e Meredith insieme siano una bomba! E poi abbiamo pensato tutti insieme a un brano che potesse metterle in luce, così come valorizzare i musicisti e dare un ruolo anche a Michael come cantante. Non è stato semplice ma ci siamo divertiti molto!».

«Di che brano si tratta?»

«Bring Me To Life degli Evanescence» annuncia Daron con un ampio sorriso.

Il pubblico grida, curioso e bramoso di ascoltare la performance dei due finalisti.

«Perfetto! Allora non ci resta che lasciare il palco a Meredith e agli L.A.P.D. e goderci lo spettacolo!» conclude Katie Sun, per poi farsi da parte.

Brianna e Meredith si scambiano un breve sguardo, poi la frontwoman della band si piazza dietro la sua tastiera e comincia a suonare le prime note del celebre brano, immergendo tutti in un’atmosfera intima e struggente.

E Meredith, una volta sfilato il microfono dall’asta, comincia a cantare con leggiadria.

 

How can you see into my eyes like open doors?

Leading you down into my core where I've become so numb

Without a soul my spirit's sleeping somewhere cold

Until you find it there and lead it back home

 

Poi il ritornello esplode, insieme al resto dei musicisti e alla voce di Michael che interpreta le parti maschili, mentre Brianna si alterna con lui nelle parti femminili.

 

(Wake me up)

Wake me up inside

(I can't wake up)

Wake me up inside

(Save me)

Call my name and save me from the dark

(Wake me up)

Bid my blood to run

(I can't wake up)

Before I come undone

(Save me)

Save me from the nothing I've become

 

La seconda strofa tocca a Brianna, la quale nel frattempo ha abbandonato la postazione dietro la testiera e si scatena in giro per il palco.

Sul ritornello torna Michael, alternandosi stavolta con Meredith e la sua voce leggiadra, che si sposa molto bene con le note più alte.

Al momento dello special, accompagnate dai sussurri del chitarrista, le due ragazze si alternano in un crescendo di energia e struggimento, finché Michael non dà sfoggio di un perfetto rap.

Infine le due cantanti si uniscono perfettamente nell’ultimo ritornello, facendole brillare incredibilmente e facendo risaltare le loro voci.

Poi Brianna torna alla tastiera, mentre Meredith si esibisce nell’ultima nota, prolungandola con sapienza ed emozione.

Il pubblico applaude con foga ed entusiasmo, dando vita a una standing ovation pazzesca.

Katie Sun raggiunge i musicisti sul palco e richiede ancora un applauso ai presenti, mentre saluta gli artisti con calore e si complimenta con loro.

«Chiediamo ai giudici un parere» dice poi, mentre il pubblico si tranquillizza appena e torna lentamente a sedersi.

«Ragazzi e ragazze, siete stati incredibili! Vi ho amato, sapevo che sarebbe stato un connubio perfetto!» esclama subito Shavo, felice come non mai e con gli occhi che brillano e luccicano per l’emozione.

«Anche io vi ho adorato, bravissimi. Sì, abbiamo decisamente valorizzato tutti e cinque» concorda Daron, dando il cinque al bassista che siede alla sua sinistra.

«Tutto molto bello e convincente» interviene John con un mezzo sorriso.

«Sono contento che Michael abbia portato fuori gli attributi, ottimo anche il growl. Una performance incredibile» conclude Serj.

«Grazie a tutti. Ragazzi, potete andare, ci vediamo dopo» dice Katie Sun, congedando i musicisti, per poi annunciare che è venuto il momento di far duettare Janet Stars e HellGal.

Le due concorrenti entrano in scena e salutano calorosamente il pubblico che le acclama a gran voce.

«Ciao carissime! Ascoltiamo cos’ha da dire John sulla vostra collaborazione» dice la bionda.

John sorride appena. «Sono le mie piccole artiste, volevo farle lavorare fianco a fianco e dar loro un brano che potesse metterle in luce.»

«Cosa ci proporranno?»

«Si tratta di It’s Oh So Quiet nella versione di Bjork.»

Tutti applaudono entusiasti, mentre Katie Sun si fa da parte e lascia il palco a disposizione delle due cantanti.

Janet tiene il microfono sull’asta, mentre Helena subito lo sfila.

Le prime note della canzone si diffondono nell’aria e la prima a farsi sentire è la voce dolce e leggera di Janet.

 

It's. Oh. So quiet

It's. Oh. So still

You're all alone

And so peaceful until...

 

Poi Helena esplode sul ritornello, rivelando una buona dose di isteria che serve per rendere perfettamente il brano e il significato del testo.

 

You fall in love

Zing boom

The sky up above

Zing boom

Is caving in

Wow bam

You've never been so nuts about a guy

You wanna laugh you wanna cry

You cross your heart and hope to die

 

La ragazza vestita in abiti larghi che in genere si destreggia su brani rap, se la cava alla perfezione anche con la seconda strofa. La sua voce è più cauta, quasi un sussurro inudibile, che pian piano cresce per dar spazio infine al secondo ritornello, nel quale interviene Janet.

Le due appaiono completamente diverse sia nel cantato che nell’outfit, ma in qualche modo riescono a trovare un connubio perfetto per la performance.

Helena porta dei bermuda verde pisello con tanto di cappellino e scarpe in tela abbinate, sui quali spicca una t-shirt di almeno tre taglie più grande della sua. Janet invece indossa una camicetta color panna su dei jeans skinny color cipria, mentre ai suoi piedi spiccano degli stivaletti color cammello.

Non potrebbero essere più diverse, eppure cantano e si alternano per tutto il brano con disinvoltura e maestria, eseguendo acuti, alleggerendo i toni, interpretando con la giusta dose di psicopatia e schizofrenia.

Alla fine dell’esibizione, il pubblico è in delirio ed esegue un’altra standing ovation, battendo le mani con fare energico.

Katie Sun torna sul palco e si complimenta con le due, per poi voltarsi in direzione dei giudici. «Cosa pensate di questo duetto?» domanda, mentre i presenti ancora faticano a placare il loro entusiasmo.

Il primo a parlare è John. «Mi avete reso davvero orgoglioso di voi!»

«Grazie, giudice!» replica Helena con il suo solito piglio sicuro e sfacciato.

«Il problema che si corre con un brano del genere è di assomigliare troppo a Bjork» interviene poi Serj. «Ma è anche vero che non è affatto semplice interpretare in altro modo questa canzone, perché è proprio questo il suo punto forte: quella precisa interpretazione. Quella che voi siete riuscite a cogliere, facendola vostra. Complimenti.»

«Avete spaccato, ragazze! Che bomba!» strepita Shavo, sorridendo radioso e soddisfatto.

«Ottima performance, credo che per il pubblico sarà difficile scegliere quale delle due coppie mandare al ballottaggio» conclude Daron.

La presentatrice allora ringrazia i giudici e invita le ragazze a lasciare il palco, poi annuncia: «È arrivato ora il momento di aprire il televoto! Votate con i metodi e i codici in sovrimpressione e decretate chi avrà un posto in finale e chi invece dovrà vedersela con i nostri giudici!».

Un altro applauso, stavolta più discreto, poi la bionda riprende a parlare: «Bene, ora è arrivato il momento di dare il benvenuto ai primi ospiti di stasera. Loro sono una delle band più importanti e amate degli ultimi decenni, per noi è un vero onore poterli accogliere sul palco di SOAD-Factor. Con un medley di alcuni dei loro più grandi successi, diamo un caloroso benvenuto ai grandissimi Foo Fighters!».

L’intero Hollywood Bowl va letteralmente in visibilio e i presenti si esaltano, non riuscendo a contenere la gioia e l’emozione di ritrovarsi di fronte Dave Grohl e compagni.

Le luci si fanno soffuse, mentre i componenti della band prendono posto sul palco.

Le prime note di The Pretender si fanno largo nell’aria, aumentando ulteriormente il giubilo generale.

Dave Grohl comincia a cantare con leggiadria, per poi divenire più aggressivo quando anche gli strumenti si fanno più energici e il ritmo diventa incalzante.

Sul ritornello il pubblico esplode in un canto liberatorio e getta le mani al cielo, in preda a una gioia immensa.

 

What if I say I'm not like the others?
What if I say I'm not just another one of your plays?
You're the pretender
What if I say I will never surrender?

Il ritornello viene ripetuto un’altra volta, poi il brano vira rapidamente e si trasforma nella più tranquilla Best Of You, cantata a squarciagola da tutto il pubblico.

I musicisti sono precisi e impeccabili, mentre la voce di Dave Grohl trasuda emozione nonostante le piccole imprecisioni. Tutto lo rende unico e capace di entrare nel cuore di chi lo ascolta.

 

Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?

Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?

Has someone taken your faith?

It's real, the pain you feel

You trust, you must

Confess

Is someone getting the best, the best, the best, the best of you?

Oh...

 

Molti degli spettatori hanno gli occhi lucidi, altri piangono a dirotto, si strappano i capelli e gridano senza ritegno il nome di Dave.

È un momento magico, che però viene interrotto da un nuovo cambio di canzone.

Stavolta la band fa un salto in avanti e comincia a eseguire uno degli ultimi singoli usciti, The Sky Is A Neighborhood.

La batteria ha un ritmo che permette alle persone di battere le mani a tempo e di godersi ancora una volta la voce particolare e avvolgente di Dave, il quale osserva con gioia gli spalti gremiti di gente e si volta ogni tanto per rivolgere dei cenni ai membri dei System.

 

The sky is a neighborhood
The sky is a neighborhood
Don't look now

Oh my dear
Heaven is a big bang now
Gotta get to sleep somehow
Bangin' on the ceiling
Bangin' on the ceiling
Keep it down

Oh my dear
Heaven is a big bang now
Gotta get to sleep somehow
Bangin' on the ceiling
Bangin' on the ceiling
Keep it down

«Grazie a tutti, ecco a voi l’ultimo brano!» annuncia Dave, mentre i musicisti concludono la canzone e subito dopo danno il via alla successiva.

Tutti riconoscono immediatamente Learn To Fly e un boato infernale si diffonde per tutto l’ambiente, travolgendo la band che si trova sul palco.

Il brano scorre liscio, fluido e coinvolgente, con la proverbiale energia targata Foo Fighters.

Dave è sorridente e gioviale, si impegna al massimo per regalare al pubblico un’esperienza indimenticabile, riuscendoci perfettamente.

 

Now I'm looking to the sky to save me
Looking for a sign of life
Looking for something to help me burn out bright
I'm looking for a complication
Looking 'cause I'm tired of lying
Make my way back home when I learn to fly high.

 

La performance si conclude e i membri dei System si alzano da dietro il loro banco per andare incontro ai colleghi e salutarli con affetto, mentre il pubblico applaude e fa sentire la sua voce in grida, singhiozzi e fischi.

Katie Sun raggiunge il centro del palco e saluta a sua volta gli ospiti. «Vi ringrazio infinitamente per essere qui, adoro la vostra musica! Voglio un autografo» dice, tentando di mostrarsi scherzosa, ma dal suo tono di voce traspare tutta l’agitazione di una ragazzina che si ritrova di fronte alla sua boy band preferita.

Dave Grohl le sorride cordiale, senza scomporsi troppo o lasciarsi impressionare dal suo atteggiamento. «Ma certo, con molto piacere!» esclama.

«Stasera siete degli ospiti importantissimi e non vogliamo annoiarvi con le solite domande di rito. Vorrei soltanto chiedervi se avete avuto modo di assistere alle esibizioni dei nostri finalisti e se volete spendere due parole per dare loro dei consigli» prosegue la bionda.

I musicisti si scambiano un’occhiata, poi è Taylor Hawkins, il batterista, a farsi avanti: «Voglio dire che hanno tutti sono talentuosi e possiedono un potenziale incredibile! Spero possano trovare la loro strada. Sono rimasto particolarmente colpito dagli L.A.P.D., un’ottima formazione a cui mi sento solo di consigliare l’inserimento di un bassista. È troppo importante, specialmente per un batterista, avere una solidità ritmica con un altro strumento».

Tutti applaudono, mentre Shavo interviene. «Su questo sono d’accordo, io non potrei mai esistere senza John e credo che la cosa sia reciproca, vero fratello?» dice, picchiettando sulla spalla del batterista.

John annuisce. «Certamente, ma non montarti la testa» scherza.

«Grazie davvero a tutti, sicuramente i finalisti faranno tesoro delle vostre parole» taglia corto Katie Sun, per poi congedare gli ospiti e richiedere un ultimo applauso ai presenti sugli spalti.

I componenti dei Foo Fighters lasciano il palco, mentre i System tornano al loro banco e riprendono le rispettive postazioni.

«Molto bene, è giunto il momento di chiudere ufficialmente il televoto! Tra poco riceveremo il responso, intanto invito i finalisti a raggiungermi al centro del palco!»

A quelle parole, i giovani talenti tornano in scena, le espressioni evidentemente tese e piuttosto timorose.

La presentatrice riceve in breve la busta, il pubblico è in subbuglio e vuole sapere quale sarà la sorte degli ultimi artisti in gara.

«Eccoci. La coppia che ha guadagnato un posto nell’ultimo scontro è formata da…»

Una musica lugubre e oscura permea l’aria, facendo serpeggiare maggiormente l’agitazione generale. I finalisti si stringono l’un l’altro, tentando di farsi forza a vicenda.

«L.A.P.D. e Meredith! Complimenti ragazzi, potete lasciare il palco e prepararvi per la prossima esibizione!» esclama la bionda, accompagnata dal pubblico che è diviso tra coloro che la trovano un’ingiustizia e coloro che sono pienamente soddisfatti del risultato.

Poco prima di uscire, Michael si accosta a Janet e la abbraccia di slancio, sussurrandole qualcosa all’orecchio. Lei ricambia brevemente, poi i due si separano e la rossa nasconde a stendo gli occhi lucidi.

«Janet, Helena, saranno i giudici a dover decidere chi di voi andrà all’ultima sfida e chi, purtroppo, sarà quarta in classifica. Sarà in ogni caso un bellissimo risultato.»

Le due si stringono e annuiscono, tenendo gli occhi puntati sui quattro giudici dietro il banco.

«Cominciamo da Serj» prosegue la presentatrice in tono serio.

Il cantante dei System sospira e intreccia le dita sotto il mento. «È veramente impossibile scegliere, fosse per me farei vincere tutti. Ma non si può, me ne rendo conto. Siete due artiste molto valide e con una forte personalità, ma credo che HellGal possa trovare un suo spazio e un suo modo di esprimersi. Un po’ più di Janet, ecco.»

Dal pubblico si levano grida e fischi di protesta, ma Serj li ignora e annuncia: «Elimino Janet».

«È il momento di Shavo.»

«Mi piange il cuore, lo giuro. Anche io farei vincere tutti… non si può fare un’eccezione? Accidenti» borbotta il bassista, passandosi una mano sul viso. «Beh, ho una simpatia davvero sfrenata per entrambe, ma elimino anche io Janet. Mi dispiace.»

Ancora proteste dagli spalti, alcuni dei presenti non sono affatto d’accordo.

«Grazie, Shavo. Daron, tocca a te» va avanti la bionda.

Il chitarrista sospira e scuote il capo. «Sono convinto che anche Janet meriti di avere un’opportunità, sento che ha ancora qualcosa da dimostrarci. Elimino HellGal

«Grazie. Adesso è arrivato il momento più duro, perché John deve decidere chi eliminare. Entrambe le ragazze fanno parte della sua squadra.»

John alza gli occhi al cielo. «Già. Ragazze, premetto che con voi ho lavorato benissimo e ho imparato a conoscere molte delle vostre peculiarità. Però le regole del gioco sono queste e io devo scegliere. Janet, penso che tu sia una ragazza dolce, sensibile ed emotiva, capace di esprimere in musica le proprie emozioni. Tuttavia trovo che HellGal abbia qualcosa in più, un pizzico di energia che la contraddistingue. A malincuore, elimino Janet.» Poi si alza e raggiunge la rossa, regalandole un tenero e affettuoso abbraccio. «Per te non è finita, hai ancora tantissima strada di fronte a te. Non arrenderti, va bene?»

Janet piange e annuisce, mentre il pubblico la acclama e le dedica applausi calorosi e incoraggianti.

Katie Sun la saluta, dopo aver congedato HellGal e averle suggerito di prepararsi per lo scontro finale.

Infine si accosta a Janet non appena John torna al suo posto. «Vuoi dire qualcosa?»

«Solo… grazie di tutto. I consigli ricevuti sono stati davvero preziosi per me. Sono sicura che vincerà davvero il migliore!»

«Puoi restare con noi, va bene? Siediti pure da quella parte» la invita la bionda, indicando alcune poltroncine poste sul lato destro del palco.

La rossa annuisce e si asciuga gli occhi, per poi raggiungere la sua nuova postazione.

«Bene, possiamo passare alla seconda e ultima manche. Grazie a questa verrà decretato il vincitore di questa competizione. I tre finalisti dovranno esibirsi con il brano più forte che abbiano mai eseguito, per cercare di colpire ancora una volta il pubblico a casa. L’atmosfera è sempre più calda, siete pronti?»

I presenti esultano e non vedono l’ora che la gara prosegua.

«Non ci resta che dare il benvenuto al primo concorrente: HellGal!» annuncia la bionda, per poi lasciare spazio alla ragazza.

Quest’ultima sfila il microfono dall’asta e comincia a parlare: «Ho deciso di presentare Kill This Love delle Blackpink, un gruppo k-pop davvero forte. È una canzone energica e potente, mi rispecchia molto e sicuramente mi mette alla prova ogni volta. Il testo è in inglese e in coreano, non è facile, ma io la adoro e ho voluto portarla per dimostrare ancora una volta quanto tengo a questa competizione! Buon ascolto, fratelli!».

Tutti danno di matto e la acclamano a gran voce, poi pian piano si acquietano e attendono che la performance abbia inizio.

La base parte con potenza, mentre Helena si muove a tempo e cammina con disinvoltura sul palco. È decisamente nel suo elemento con un brano del genere, lo dimostra la fluidità con la quale snocciola le parole in coreano, destreggiandosi senza difficoltà tra i due idiomi.

Non perde un colpo, è coinvolgente, fa battere le mani a tempo e fa cantare insieme a sé. Sa come tenere un palco, come starci e come far divertire chi sta sotto.

Sul ritornello il pubblico canta con lei, la maggior parte di esso conosce la canzone e non se lo fa ripetere due volte.

 

Let's kill this love!

Yeah, yeah, yeah, yeah, yeah

Rum, pum, pum, pum, pum, pum, pum

Let's kill this love!

Rum, pum, pum, pum, pum, pum, pum

 

L’esibizione continua con fluidità, finché HellGal non la conclude con virtuosismi che lasciano tutti a bocca aperta.

Un assordante boato la travolge, mentre la giovane si inchina al suo pubblico e sorride apertamente, mostrandosi parecchio emozionata.

Katie Sun la raggiunge e la abbraccia di slancio. «Lascia che ti dia un abbraccio! Sei stata e-splo-si-va!» scandisce con fare mellifluo.

«Grazie, grazie… che sarà mai…» borbotta Helena, picchiettando a disagio sulla spalla della presentatrice.

«Uh, okay, ascoltiamo cosa pensano i giudici.»

«Fantastica! Dio, quanto mi sei piaciuta, ma che bomba hai portato fuori?!» strepita Shavo, mostrandosi estremamente eccitato.

«Sono d’accordo, magnifica. Sei stata perfino meglio di prima» concorda Daron.

«Ottima interpretazione, ottimo flow… su di te non c’è proprio niente da dire, complimenti» interviene anche Serj, annuendo appena.

«Che dire… mi lasci sempre senza fiato, bravissima. Sono fiero di te» ammette John con fare pacato e dolce.

«Grazie a tutti, è stato un onore cantare per voi!» esclama la giovane, mentre Katie Sun la saluta e la congeda.

«Senza perdere tempo, passiamo al prossimo concorrente: Meredith!» annuncia solenne Katie Sun, per poi lasciare la scena alla cantante.

«Ciao a tutti, di nuovo» esordisce Meredith, accostandosi al microfono. «Sono qui per la mia ultima esibizione all’interno di SOAD-Factor e ho voluto puntare in alto. Qualcuno di voi conosce una certa Christina Aguilera?»

Dal pubblico si levano numerosi «sì», accompagnati da grida di approvazione.

«Per voi eseguirò Fighter. Buon ascolto» conclude, per poi sfilare il microfono dall’asta.

La base parte e la concorrente comincia a muoversi a tempo, con la solita sensualità che la caratterizza.

La sua voce esplode all’interno del Bowl, avvolgendo e graffiando le orecchie degli spettatori, i quali la ascoltano e la osservano con estremo interesse.

 

Makes me that much stronger

Makes me work a little bit harder

It makes me that much wiser

So thanks for making me a fighter

Made me learn a little bit faster

Made my skin a little bit thicker

Makes me that much smarter

So thanks for making me a fighter

 

A tutti è perfettamente chiaro che Meredith sta interpretando alla perfezione il messaggio nascosto nel testo del brano, la sua voce è piena e forte, vuole ringraziare davvero qualcuno per averla fatta diventare più forte e averla trasformata in una lottatrice.

L’esecuzione è fluida e scorre alla perfezione, così come le emozioni che vengono riversate all’esterno senza alcuna remora.

Meredith conclude la performance con un ultimo acuto, sbattendo in faccia a tutti quanto lei sia forte e quanto abbia voglia di lottare fino in fondo.

Katie Sun la raggiunge e anche a lei regala un abbraccio, per poi complimentarsi. «Hai davvero dato un’altra bella botta di energia, wow!» commenta.

«Ho fatto del mio meglio» esala la giovane, ancora con un po’ di fiatone.

«Sentiamo come l’hanno vissuta i nostri giudici. Serj, cominci tu?»

Il cantante dei System sorride. «Da quando la gara è cominciata, ti ho visto crescere tantissimo. Hai sicuramente imparato a lottare e questo brano ti rappresenta molto. Complimenti, ottima esecuzione.»

«Chiunque ti abbia fatto diventare così forte, merita tutta la nostra stima!» esclama Daron.

«A questo proposito, vorrei ringraziare qualcuno, se posso…» interviene la cantante.

Shavo annuisce con vigore. «Puoi dire quello che vuoi.»

«Voglio ringraziare la persona che mi ha fatto capire quanto valgo, quanto ha senso lottare con le unghie e con i denti. La persona che mi ha spronato e mi ha dato la forza per portare fuori tutta me stessa. Senza di lei non sarei arrivata fin qui. Grazie Brianna, davvero.»

Daron sgrana gli occhi. «La mia Brianna?» chiede curioso.

Meredith scuote il capo e gli scocca un’occhiata maliziosa. «Mi dispiace, ma lei è la mia Brianna» replica, per poi chinare il viso e distogliere lo sguardo.

Il pubblico si esibisce in un coro di «ooh» meravigliati, mentre i giudici tentano in tutti i modi di rimanere imparziali.

Katie Sun si schiarisce a disagio la gola. «Beh, John, tu cosa ne pensi?»

Il batterista annuisce. «Sono d’accordo, hai fatto un lavoro eccezionale. Brava.»

«Hai spaccato, punto!» conclude Shavo felice, sorridendole con calore e strizzandole l’occhio.

«Benissimo, grazie mille, Meredith! Ci vediamo dopo!» la congeda in fretta e furia la presentatrice, per poi sproloquiare qualcosa a proposito dei colpi di scena che possono capitare in una competizione come questa. Infine annuncia l’ingresso in scena degli L.A.P.D., per poi zampettare via dal palco con fare impettito.

La band entra in scena e subito Brianna si accosta al microfono posto di fronte alla sua tastiera. «Siamo tornati per spaccare tutto. Siete pronti?» grida.

Il pubblico è in visibilio e vuole sempre di più.

«Stavolta eseguiremo una bellissima canzone degli Alter Bridge, una delle nostre band preferite. Ecco a voi Find The Real» annuncia poi la cantante.

Tra scrosci di applausi e voci stracolme di eccitazione, Sarah stacca il tempo con le bacchette e il brano ha inizio.

Michael ci dà dentro con la chitarra, mentre Scott si occupa della parte di basso.

Brianna si cala perfettamente nel ruolo di Myles Kennedy, interpretando il pezzo con passione e il giusto pizzico di struggimento.

 

Well it seems I've finally

Thought of everything

I want to love

I want to feel

Find peace

Find the real

 

Il timbro di Brianna e il suo proverbiale uso del twang rendono l’interpretazione magistrale e adatta. I musicisti, come sempre, sono precisi e concentrati, seppur evidentemente divertiti e felici di ciò che stanno suonando.

Verso la fine, Brianna esegue uno degli acuti più lunghi e complicati della canzone, trattandolo con estrema maestria e facendolo impattare contro il pubblico in delirio.

La standing ovation è inevitabile, l’esibizione ha coinvolto pienamente le persone sugli spalti ed è impossibile contenere l’entusiasmo e l’ammirazione per questa giovane e talentuosa band.

Katie Sun arriva poco dopo, salutando e abbracciando chi capita, ormai completamente fuori controllo e non più troppo attenta al suo ruolo istituzionale.

«Wow, wow, wow! Volevate buttare giù il Bowl?» li apostrofa la bionda.

«L’intento era quello, sì» replica Brianna con fare scherzoso.

«Direi che ci siete quasi riusciti» interloquisce Serj, ridacchiando appena. «Siete stati pazzeschi, a questo punto sono proprio curioso di scoprire chi la spunterà. Per il pubblico a casa sarà arduo scegliere il suo preferito.»

«È proprio vero» afferma John. «Sarah, migliori sempre, anche quando io credo che tu abbia raggiunto la perfezione. Mi sorprendi piacevolmente ogni volta, bravissima» aggiunge, rivolgendosi alla batterista.

La ragazza arrossisce vistosamente e borbotta tra sé e sé, torcendosi una ciocca di capelli tra le dita.

«Io… stavo per piangere, lo giuro! Accidenti a voi!» esclama Shavo.

I giovani musicisti sorridono grati, per poi fissare il loro giudice.

«Dico solo una cosa, e so che con quest’affermazione attirerò su di me un sacco di polemiche. Però, cazzo, dovete vincere, siete davvero forti!» conclude il chitarrista.

Il pubblico prende insolitamente bene le parole del giudice, acclamandolo e dandogli ragione.

«Vedremo cosa verrà decretato dal televoto! E a proposito, in questo momento è ufficialmente aperto! Votate per il vostro preferito con i codici in sovrimpressione!» strilla la bionda, tentando di sovrastare il fracasso che ancora permea interamente l’Hollywood Bowl.

«E ora, mentre attendiamo il responso del pubblico a casa, direi che è giunto il momento di annunciare i prossimi ospiti!»

 

 

 

 

 

 

NOTE FINALI

Carissimi lettori, eheheheheheh, pensavate davvero che vi avrei svelato subito il nome del vincitore tra i nostri partecipanti?

No, vi avevo detto che avevo qualcos’altro in serbo per voi, eheheheh XD

Ma prima c’è un’altra questione importantissima, ovvero: DEVO ANNUNCIARE LA CLASSIFICA DI VOI PARTECIPANTI ALLA STORIA INTERATTIVA!!!!

Ebbene sì, è giunto questo fatidico e fantomatico momento, siete curiosi?

Prima di riportare la classifica con tanto di punteggi ottenuti, ci tengo innanzitutto a ringraziarvi tutti, perché senza il vostro entusiasmo non avrei saputo dove mettere le mani. Grazie per i consigli e il supporto, per l’entusiasmo e la puntualità… insomma, GRAZIE DI TUTTO!

Ho deciso, oltre che di premiare il vincitore assoluto, di creare dei premi speciali per chi mi ha seguito durante tutta la storia, senza mai lasciarmi, neanche in un capitolo. E non parlo delle recensioni, no, parlo di quelle persone che hanno partecipato a ogni capitolo, inviandomi sempre le loro risposte e quindi perdendo un po’ di tempo a leggere i miei deliri!

Queste persone troveranno un link accanto al proprio nome, il quale le riporterà a un banner personalizzato creato dalla sottoscritta, che potrà scaricare e conservare, anche stampare se preferisce ^^

Non aspettatevi capolavori di grafica o chissà che altro, ci ho soltanto messo il mio cuore e impegno, utilizzando le blande capacità che ho in merito :D abbiate pietà, faranno un po’ pena, ma vabbè X’D

Ora, bando alle ciance, ecco a voi la tanto agognata classifica che, come ci tengo a ricordare, è venuta fuori sommando i punteggi ottenuti da ognuno di voi grazie alle risposte che mi avete dato nei vari capitoli!

 

 

 

6° POSTO [0 punti]

 

Ethan Stark

 

 

 

5° POSTO [5 punti]

 

Selene_RockNRollBanner Speciale

 

 

 

4° POSTO a pari merito [5,5 punti]

 

StormyPhoenix

 

 

 

4° POSTO a pari merito [5,5 punti]

 

Hanna McHonnorBanner Speciale

 

 

 

3° POSTO [6,5 punti]

 

Alessandroago_94 – Banner Speciale

 

 

 

2° POSTO [7 punti]

 

linea_carmensita94 – Banner Speciale

 

 

 

1° POSTO [9,5 punti]

 

Soul DolmayanBanner Speciale

 

 

 

 

Ancora complimenti e grazie a tutti! *___*

Che ne pensate dei banner? So che non sono il massimo, ma spero apprezziate comunque il mio impegno!

Ho trovato anche un font che somiglia un pochino a quello del logo dei System, perciò ho provato a creare le immagini usando principalmente quello, per dare una certa continuità al tutto ^^

Soul, essendo arrivata prima, riceverà un regalino tematico, qualcosa di concreto, come già avevo anticipato all’inizio della gara. Quando lo riceverà, se sarà d’accordo, pubblicherò nel prossimo capitolo la foto, per rendervi partecipi dell’oggetto in questione!

Soul, tu che dici?

 

A questo punto vi starete chiedendo: ma, Kim, se già è uscita la classifica dei vincitori tra noi partecipanti, chi deciderà il vincitore tra i tre finalisti?

È proprio questo il bello, miei carissimi lettori!

Voglio che la storia sia interattiva fino alla fine, perciò sarete proprio VOI il televoto, il pubblico a casa di cui tanto si è parlato durante la competizione!

Perciò dovrete inviarmi PER MESSAGGIO PRIVATO il nome del concorrente che volete far vincere tra:

-        L.A.P.D.

-        Meredith

-        HellGal

In base al numero dei voti, verrà fuori la classifica finale. Solo dopo aver ricevuto tutte le vostre votazioni, scriverò il capitolo finale, nel quale si scopriranno anche i super ospiti che ancora non sono apparsi!

Inviate la vostra preferenza entro il 31 dicembre 2019. Da quel momento in poi mi impegnerò a scrivere il capitolo, cercando di pubblicarlo entro il 10 gennaio 2020, salvo imprevisti super imprevedibili!

Tutto chiaro?

Ricapitoliamo: inviatemi un messaggio privato entro il 31 dicembre dove mi scrivete chi volete che vinca tra L.A.P.D., Meredith e HellGal. Dopodiché io scriverò il capitolo in base alla classifica che voi stessi avrete creato grazie ai vostri voti, impegnandomi per metterlo online entro il 10 gennaio.

Se avete dubbi o perplessità, non esitate a chiedere!

I ringraziamenti finali li farò nel prossimo aggiornamento, ma già da ora vi ripeto che è solo grazie a VOI se questa storia ha avuto la possibilità di andare avanti!

Ancora complimenti a tutti quanti, ci sentiamo al prossimo – e ultimo – capitolo

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Capitolo 13
*** 8° Live [II parte] ***


Le luci si abbassano e in platea c’è un carico enorme di eccitazione.

Katie Sun lascia il palco senza aggiungere altro, i secondi ospiti speciali non hanno bisogno di presentazioni.

Le prime note di una canzone molto nota a tutti i presenti vibrano nell’aria, scatenando un boato infernale che scalda subito l’atmosfera.

Si tratta di Iron Man e quelli che sono appena saliti sul palco sono delle leggende del rock e del metal: i Black Sabbath.

Nessuno si aspettava la loro comparsa, la band si è infatti sciolta nel 2017 dopo un tour di addio. Sarà l’influenza dei System e la loro amicizia con Ozzy, ma i quattro musicisti sono ora sul palco di SOAD-Factor e stanno suonando uno dei loro più celebri brani.

Ozzy Osbourne ha sempre il suo aspetto da Principe delle Tenebre e la sua voce è sempre riconoscibile, nonostante l’età. Tony Iommi è un dio con la sua chitarra, sempre affascinante e carismatico. Geezer Butler armeggia sapientemente con il basso, mentre alla batteria c’è un ragazzo più giovane dai lunghi dreadlocks, ovvero Mike Bordin, unico componente che non fa parte della formazione storica. Fa da turnista nella band e in generale suona con Ozzy quando capita che il cantante abbia necessità di un batterista, si integra bene nella band e fa bene il suo lavoro.

 

Nobody wants him
He just stares at the world
Planning his vengeance
That he will soon unfurl

 

Tutti cantano insieme a Ozzy, estasiati di star vedendo una performance che credevano impossibile. Qualcuno tra il pubblico ha perso l’occasione di andare a sentire la band durante il tour di addio, così ora piange per l’immensa emozione che sta provando.

Dopo un po’ il brano vira in War Pigs, altra canzone che tutti accolgono con un entusiasmo incontrollabile.

Il suono della band è pieno, non c’è una virgola fuori posto e l’esecuzione è perfetta. Sembra che il tempo non sia passato per i musicisti, nonostante tutti siano tutt’altro che dei ragazzini.

Il pubblico scandisce le parole insieme a Ozzy, battendo le mani a tempo.

 

Generals gathered in their masses
Just like witches at black masses
Evil minds that plot destruction
Sorcerer of death's construction
In the fields the bodies burning
As the war machine keeps turning
Death and hatred to Mankind
Poisoning their brainwashed minds...
Oh Lord yeah!

 

L’energia continua a fluire all’interno dell’Hollywood Bowl, molti dei presenti ormai si sono alzati e muovono la testa a ritmo, altri ballano scompostamente e altri ancora versano fiumi di lacrime o gridano per l’incredulità di ritrovarsi al cospetto di leggende come queste.

Il terzo brano è Paranoid, il quale porta ancora più in alto l’asticella, facendo saltare entusiasti tutti quanti. Anche i System lasciano le loro postazioni dietro il banco dei giudici e assistono alla performance con enormi sorrisi sulle labbra e occhi che brillano.

La performance è sempre più infuocata ed energica, i musicisti sorridono ai loro colleghi più giovani e suonano con precisione e fluidità.

Il pubblico canta ogni singola parola a squarciagola, creando un effetto strepitoso che ha un impatto pazzesco su chi si trova sul palco.

 

Finished with my woman 'cause she couldn't help me with my mind
people think I'm insane because I am frowning all the time
All day long I think of things but nothing seems to satisfy
Think I'll lose my mind if I don't find something to pacify

Can you help me occupy my brain?
Oh yeah

Dopo un meraviglioso assolo di chitarra eseguito con maestria da Tony Iommi, la band conclude la sua esibizione e tutti i musicisti salutano con entusiasmo il pubblico.

Subito i System li accerchiano, salutandoli con calore e complimentandosi con loro. Questo vale anche per il turnista alla batteria, che i ragazzi conoscono ugualmente.

Katie Sun trotterella in fretta sul palco e sembra una scolaretta alle prese con il suo primo fidanzatino. È tutta sorrisi e moine nei confronti di Ozzy, mentre i suoi occhi scandagliano a fondo Mike Bordin.

«Salve, sono così felice di avervi qui! Questa è stata una performance incredibile! Bravissimi, siete dei miti!» cinguetta la bionda, lasciando baci e strette di mano a profusione.

I quattro quasi la ignorano, impegnati a godersi il calore infinito del pubblico e le battute con i colleghi.

La presentatrice riesce a catturare per un attimo l’attenzione di Ozzy, ficcandogli il microfono sotto la bocca. «Ozzy, la vostra esibizione qui significa che non vi siete sciolti del tutto? Possiamo sperare in un ritorno della band?» strilla.

Lui le lancia un’occhiata stralunata, poi sorride bonario e scuote la testa. «Ma no, bambina, no! Ormai siamo vecchi e poi ognuno di noi ha le sue cose da fare. Il nostro tempo è finito.»

Lei arrossisce e accenna al batterista. «E lui? È nuovo?»

«Chi, Puffy? Macché. Suona con noi e con me da un sacco di anni. È un ragazzo disponibile e capace.»

La bionda sta per attaccare con un’altra domanda, quando il cantante si volta a rispondere a Shavo che ride e fa battute insieme a Geezer.

A quel punto Katie Sun è costretta ad arrendersi, e poco dopo riesce a congedare la band, ringraziando tutti per la loro disponibilità.

«Un ultimo consiglio per i nostri finalisti, Ozzy!» strilla.

Il cantante sposta lo sguardo sulle poltroncine al lato del palco, dove gli L.A.P.D., Meredith e HellGal sono seduti ad aspettare il verdetto del televoto.

«Farete grandi cose solo se non dimenticherete mai chi siete e cosa volete fare. Quando ero giovane e stavo con questi ragazzi nei primi tempi, nessuno di noi pensava più alla musica. Ricordo che ogni singolo giorno ero fatto o ubriaco. Non fatelo anche voi, siete delle stelle nascenti e dovrete continuare a brillare, senza farvi influenzare da tutta la merda che c’è attorno a voi.»

Il pubblico trattiene il fiato, commosso per un’esternazione come questa.

E dopo aver parlato, Ozzy e compagni lasciano il palco, mentre Katie Sun cerca invano le parole per replicare e Shavo tenta di nascondere le piccole lacrime che si sono formate agli angoli dei suoi occhi.

I finalisti si scambiano sguardi sconvolti, mostrando di essere rimasti a loro volta colpiti dal discorso del leggendario frontman dei Black Sabbath.

Mentre il pubblico esplode nell’ennesimo applauso, Katie Sun riesce a recuperare un minimo di contegno.

«Dopo questo emozionantissimo momento per cui ancora ringraziamo i Black Sabbath, dichiaro ufficialmente chiuso il televoto! Bene, tra poco scopriremo chi sarà il vincitore della competizione! Ma prima dobbiamo chiamare i nostri quattro giudici perché hanno un annuncio importantissimo da fare! Prego, ragazzi, raggiungetemi!»

I componenti dei System si sistemano accanto a lei al centro del palco e la presentatrice fa cenno a Serj di prendere la parola.

Il cantante sorride e si volta verso i finalisti. «Venite qui, l’annuncio riguarda anche voi!»

I ragazzi si alzano con cautela e obbediscono.

«Bene! Ovviamente questa, come tutte le competizioni, ha un premio per il vincitore. Non lo abbiamo annunciato fino a ora per darvi modo di gareggiare con tranquillità, senza scannarvi tra voi e senza avvertire troppa pressione. Lo spirito di questa gara era quello di creare un ambiente sano in cui ognuno di voi potesse mettersi in gioco, confrontarsi civilmente con gli altri e divertirsi. Però è anche giusto premiare chi vincerà.»

I finalisti pendono dalle labbra di Serj, stringendosi gli uni agli altri carichi di aspettative.

«Già, ragazzi.» Shavo interviene con un enorme sorriso. «Chi di voi vincerà, avrà la possibilità di incidere un album. Noi saremo al vostro fianco per gli arrangiamenti, la produzione e per supportarvi e darvi consigli se lo riterrete necessario o se vi farà piacere. Vogliamo che chi vince continui a emergere e a mettere in luce le sue peculiarità!»

Nel Bowl si scatena il putiferio: il pubblico esulta, i finalisti si abbracciano come capita e saltellano felici, gli altri partecipanti li acclamano e fanno il tifo per loro.

«Grazie, grazie davvero! Chiunque vincerà, avrà un’occasione unica!» esclama HellGal.

«Ovviamente nessuno vi vieta di collaborare con altri ragazzi partecipanti alla gara. Ogni artista collabora con altri artisti, perciò… dovrete decidere voi come procedere!» aggiunge Daron.

L’incredulità è ancora alle stelle, così come l’entusiasmo generale.

«Avete visto che premio pazzesco? Questi ragazzi sono dei miti!» cinguetta Katie Sun, sorridendo ampiamente ai quattro giudici.

Dopo un altro boato d’approvazione, la bionda riceve finalmente la busta e il silenzio cala immediatamente.

L’atmosfera si fa tesa e una musica ansiogena riempie l’aria.

«Eccoci, dunque, a leggere la classifica finale. Sono così emozionata! Prima di tutto, ci tengo a ringraziare i ragazzi dei System che mi hanno permesso di presentare questo fantastico show!» temporeggia la bionda.

Il pubblico risponde con un caloroso applauso, ma la curiosità è palese, così come l’agitazione sui volti dei finalisti.

«Poi voglio ringraziare ancora una volta i tanti ospiti che sono venuti a trovarci durante tutte le puntate, spronando i nostri ragazzi a fare sempre di più. Grazie di cuore!»

Altri applausi calorosi, altra tensione sui visi degli artisti in finale.

«Un grazie è doveroso anche a tutti i partecipanti alla gara, che tra poco ci delizieranno con una piccola sorpresa per festeggiare il vincitore! Mi avete emozionato tantissimo con le vostre performance e siete stati tutti simpatici e fenomenali, mi avete insegnato davvero tanto e io non mi dimenticherò mai di voi!»

Qualcuno scoppia a piangere, ma la maggior parte degli spettatori vuole che lei legga la classifica il prima possibile.

«Ora smetto di annoiarvi e vi annunciò che il pubblico ha deciso…»

Il silenzio torna a farsi sentire, insieme alla musica di sottofondo.

«Che il terzo classificato di SOAD-Factor è…»

Suspense, tremori agitati, occhi serrati da parte dei finalisti.

«Meredith!»

La ragazza scoppia a piangere e abbraccia Brianna, posta al suo fianco, mentre tutti la accerchiano per stringerla, complimentarsi e rassicurarla.

«Complimenti per essere arrivata qui, Meredith. Sono orgoglioso di te!» strepita Shavo, strappandola dalle braccia della cantante degli L.A.P.D. per poterla stritolare con affetto e stima.

«È stato un vero onore lavorare con te! Grazie, grazie infinite Shavo! E grazie a tutti!» replica la ragazza, sorridendo tra le lacrime.

«Grazie a te Meredith, hai raggiunto la finale e per questo dovrai sempre camminare a testa alta! Bene, è arrivato il momento di scoprire chi sarà secondo e chi vincerà. Chi tra HellGal e L.A.P.D. inciderà un album con la supervisione dei System Of A Down?»

L’atmosfera è ancora più calda ed elettrica, ormai anche i ragazzi già eliminati sono saliti sul palco e si stringono attorno ai due finalisti.

«Il pubblico ha deciso che il vincitore assoluto di questa prima edizione di SOAD-Factor è…»

La musica si fa più intensa e mette sempre più ansia ai partecipanti, tutti i presenti si sentono come se anche il loro destino dipendesse da questo verdetto.

«HellGal!»

Miriadi di coriandoli e di petali di rosa inondano il palcoscenico, mentre dei bellissimi fuochi d’artificio esplodono in cielo, illuminando a festa la notte losangelina.

La base di We Are The Chamèpions dei Queen parte, avvolgendo le grida felici della vincitrice e di tutti coloro che con lei esultano e che per lei si entusiasmano.

Al centro del palco si verifica un intricato intreccio di braccia, corpi, risate, lacrime e strilli acuti ed entusiasti, nel quale vengono coinvolti anche la presentatrice e i giudici.

E a quel punto, mentre il pubblico è fuori di sé dalla gioia e i ragazzi sono estremamente euforici, tutti insieme cominciano a cantare sul palco la famosissima canzone dei Queen, seguiti subito da tutti i presenti, i quali si sono messi in piedi per l’ultima, bellissima standing ovation della trasmissione.

 

I've paid my dues
Time after time.
I've done my sentence
But committed no crime.

And bad mistakes

I've made a few.
I've had my share of sand kicked in my face
But I've come through.

And I need to go on and on, and on, and on.

We are the champions, my friends.
And we'll keep on fighting 'til the end.
We are the champions.
We are the champions.
No time for losers
'Cause we are the champions of the world.

 

L’atmosfera è davvero calda e bellissima, HellGal non fa che abbracciare chiunque le capiti a tiro, saltando praticamente addosso a John e ringraziandolo tra le lacrime per tutto ciò che ha fatto per lei.

E mentre tutti continuano a cantare, ormai Katie Sun ha perso il controllo della situazione e non sembra intenzionata a recuperarlo.

Daron si impossessa del microfono della bionda e grida: «Grazie a tutti e grazie a chi ha votato per gli L.A.P.D., i miei ragazzi hanno vinto per me!».

La festa va avanti, finché la telecamera non comincia ad allontanarsi verso l’alto, rendendo l’inquadratura sempre più piccola e luminosa, lasciando intravedere infine un puntino brillante in mezzo alla notte stellata di una Los Angeles che oggi festeggia la nascita non di una, ma di tante nuove comete.

Ognuno dei partecipanti ha vinto a modo suo, lasciando qualcosa di puro, dolce, energico ed emozionante in chi lo ha supportato, seguito, amato, odiato e insultato.

La prima edizione di SOAD-Factor finisce qui.

 

We are the champions…

Of the World!

 

 

 

 

 

NOTE FINALI

Ebbene sì, carissimi lettori, siamo davvero, davvero, davvero arrivati alla fine di questa storia interattiva!

Intanto mi scuso per non aver aggiornato entro il 10 gennaio, spero che questo ritardo non vi abbia dato troppo fastidio! Perdonatemi!

La prima edizione di SOAD-Factor finisce qui, e non so se ce ne saranno altre. Per il momento direi di no, a meno che – e questo ci tengo a sottolinearlo – uno di voi non voglia prendere il testimone e scrivere per una nuova edizione. Mi è piaciuto creare questa storia interattiva, ma mi piacerebbe anche partecipare a una, devo ammetterlo!

Non è stato facile, ho avuto delle scadenze mensili, ho dovuto scegliere i partecipanti, le canzoni, gli ospiti, ho dovuto far interagire tutti quanti… però è stata la cosa più bella che io abbia mai fatto, perché ho potuto avere una partecipazione attiva da voi lettori, ed è stato estremamente elettrizzante per me.

Vi ringrazio TUTTI, dal primo all’ultimo, anche coloro che hanno provato a seguirmi e non ce l’hanno fatta! Sono arrivata fin qui perché ho trovato l’entusiasmo da parte di alcuni di voi, e questo non è affatto scontato, anzi!

Che ne pensate dei secondi ospiti speciali di questo live finale? E del premio che i System hanno messo in palio per il vincitore?

E del consiglio che Ozzy ha dato ai finalisti?

A proposito, devo fare un paio di precisazioni: la frase in corsivo, “nessuno di noi pensava più alla musica. Ricordo che ogni singolo giorno ero fatto o ubriaco”, l’ho presa dalla pagina Wikiquote dedicata alle citazioni di Ozzy Osbourne. Pensavo ci stesse bene!

Ho accennato al batterista/turnista che ha suonato con i Sabbath per l’occasione. Si tratta di Mike Bordin, detto “Puffy”, batterista dei Faith No More che in molte occasioni ha suonato appunto con la band di Osbourne e anche con lui nel suo progetto solista.

Per quanto riguarda la classifica finale, i voti sono stati questi:

-        Meredith: 0

-        L.A.P.D.: 2

-        HellGal: 3

Ecco da dove è nata la classifica finale che poi Katie Sun ha letto!

Grazie per aver votato e avermi aiutato a stilare il podio, anche stavolta siete stati fantastici :3

Che altro dire? Mi sembra così strano salutarvi per l’ultima volta in questa storia, non dirvi “alla prossima puntata” o non dover aspettare le vostre risposte per messaggio privato.

Sarà strano non dover più aggiornare questo racconto e mettere il segno di spunta accanto alla voce Completa su EFP.

Sarà stranissimo, ma ogni cosa ha una sua fine.

Ancora grazie, grazie, GRAZIE DI CUORE!

Spero che i miei personaggi vi siano entrati nel cuore e che li ricorderete con affetto!

Io non potrò mai scordare il vostro entusiasmo e quest’esperienza!

E chissà se in futuro la ripeterò come autrice…

Alla prossima avventura

 

PS: A voi mancherà Katie Sun? A me no, onestamente XD

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