INVERSO

di darkjedi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1: Nascite ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 In Senato ***
Capitolo 3: *** Cap. 3: Senatore e Ribelle ***
Capitolo 4: *** CAP. 4 JEDI! ***
Capitolo 5: *** 5. CAP. LEIA ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 PRIGIONIERO DELL'IMPERO ***
Capitolo 7: *** CAP. 7 DI NUOVO INSIEME ***
Capitolo 8: *** CAP 8 LA VERITA' ***
Capitolo 9: *** LA DISTRUZIONE DELLA MORTE NERA 1P ***
Capitolo 10: *** LA DISTRUZIONE DELLA MORTE NERA 2 P. ***
Capitolo 11: *** UNA TAGLIA SU LUKE ***
Capitolo 12: *** HOTH parte 1° ***
Capitolo 13: *** HOTH parte 2° ***
Capitolo 14: *** L'ATTACCO DELL'IMPERO ***
Capitolo 15: *** FUGA DAL PIANETA GHIACCIATO ***
Capitolo 16: *** 16. ASTEROIDI E DAGOBAH ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1: Nascite ***


CAP. 1: Nascite

 

Obi Wan guardava assorto i due neonati nella culla. Padme era morta e Anakin era come se lo fosse e loro dovevano proteggerli da Vader e dall’Imperatore.

Sentì la porta che si apriva e anche senza voltarsi capì che era entrato: il maestro Yoda e Bail Organa.

“Vieni Obi Wan non c’è più niente da fare” disse Bail Organa mettendogli una mano sulla spalla.

“Si Obi Wan, il senatore Organa ragione ha, e prendere una difficile decisione prendere dobbiamo.”

 Intorno al tavolo nella sala delle conferenze sulla Tantive IV, l’astronave di Bail, lo stesso senatore, Obi Wan e il maestro Yoda stavano discutendo su cosa fare in quel futuro oscuro.

“Maestro dobbiamo proteggere i figli di Padme dall’Imperatore, sono loro la nostra ultima speranza per la libertà della galassia”.

“Si, Obi Wan con te d’accordo sono, ma dividerli dobbiamo più possibilità di salvarsi dai Sith hanno”.

“Se permettete io prenderò con me il bambino, io e mia moglie lo cresceremo con amore e gli insegnerò tutto ciò che so così quando sarà grande saprà opporsi all’Impero e grazie al potere del mio casato ne avrà anche i mezzi.”

“Ottimo, senatore Organa. Io porterò Leia su Tatooine dai suoi zii, lì sarà al sicuro”.

 

Così Luke fu accolto nella Casa Reale degli Organa e crebbe come un qualsiasi ragazzo di Alderaan. I suoi genitori adottivi non gli nascosero mai che era stato adottato ma non gli rivelarono mai l’identità dei suoi veri genitori. La sua infanzia trascorse felicemente sotto il tutela delle sorelle del padre che lo viziarono e lo coccolarono ma che spesso, però si lamentavano delle marachelle e degli scherzi del piccolo Luke, che però sapeva, però come farsi perdonare: mormorando un ‘non lo faccio più’ e scoccando un bacio sulla guancia di ciascuna delle tre donne che si intenerivano perdonandogli ciò che aveva fatto.

All’età di 10 anni iniziò la sua educazione come principe della Casa Reale degli Organa e fu affidato a dei severi precettori che gli insegnarono  le leggi del suo pianeta, le lingue, la storia, gli usi e i costumi dei popoli che facevano parte dell’Impero. Il piccolo Luke si appassionò soprattutto alla storia della vecchia Repubblica e l’ordine dei Jedi, Bail gli procurò dei libri proibiti dall’Impero intimandogli però che nessuno doveva saperlo.

A volte, quando Luke era libero dagli studi, seguiva le riunioni del governo presieduto da sua madre e a volte da suo padre, poi una volta conclusa la riunione, gli veniva chiesto un riassunto e la sua opinione sugli argomenti trattati.

All’età di quindici  anni Luke entrò nell’Università di Aldera, la capitale di Alderaan dove approfondì gli studi di politica galattica e legislazione imperiale e si appassionò allo studio della diplomazia.

Bail Organa seguiva con orgoglio gli studi di Luke, i suoi successi nei primi dibattiti all’interno del- l’università e incominciò a pensare a una sua entrata nel senato imperiale.

Aveva subito notato che Luke aveva ereditato il forte spirito e il senso di giustizia della madre e la temerarietà del padre.

L’educazione di Luke non fu solo intellettuale ma anche fisica, il ragazzo fu addestrato da militari esperti, scelti personalmente da suo padre, nella difesa personale, nella lotta corpo a corpo, nel tiro al bersaglio con ogni tipo di arma, e presto raggiunse l’abilità dei suoi insegnanti.

Ma la cosa che Luke amava di più erano le sue scorribande, insieme ai suoi amici, nelle praterie di Alderaan in groppa al suo Thranta (un mammifero alato). Fu proprio dopo una di queste scorribande che incontrò per la prima volta il Governatore Wilhuff Tarkin in visita al suo pianeta. Quel giorno stava facendo una gara con il suo migliore amico e cugino: Wedge Antilles, Luke fece atterrare il suo  Thranta nel centro della piazza di Aldera poi si girò verso il giovane che stava arrivando.

“ Youuuu, ho vinto ancora una volta, Wedge!”

“Tu, tu sei pazzo Luke, scendere a quella velocità, hai rischiato di sfracellarti ”.

Non preoccuparti io e Stark avevamo tutto sotto controllo, vero bello.” rispose il giovane ridendo e accarezzò la sua cavalcatura che gli rispose con un muggito di apprezzamento.

Due persone avevano assistito alla scena: Bail Organa e Tarkin.

“Quello è vostro figlio, vero?” chiese Tarkin

“Si” rispose Bail, ripromettendosi di fare una ramanzina a quello scavezzacollo, poi continuò “Sapete come si è a quell’età, uno si crede invincibile.”

“No. Io alla sua età servivo già nell’esercito.” rispose Tarkin duro.

“Luke vieni qui” lo chiamò Bail.

Il giovane scese dalla sua cavalcatura e si avvicinò. Appena giunse davanti a loro disse “ Buongiorno padre.” 

Anche se i suoi occhi erano ancora accesi dall’entusiasmo della corsa la sua voce era calma e controlla- ta, notò Tarkin osservandolo bene: era un giovane alto e ben fatto con i capelli biondo scuro e gli occhi blu. Fra un paio d’anni avrebbe fatto impazzire le dame della corte imperiale, pensò con una punta di astio.

“Buongiorno Luke, ti presento il Governatore Wilhuff Tarkin.”

Luke chinò appena la testa e disse “Benvenuto su Alderaan, Governatore. Spero che la nostra ospitalità sia di suo gradimento. ”

“Si Principe, grazie.” rispose meccanicamente Tarkin.

“Luke fra un’ora ci sarà un pranzo in onore del nostro ospite voglio vederti pronto e vestito come si addice a un membro della nostra famiglia.”

“Si, padre.” e rivolto a Tarkin s’inchinò di nuovo e disse “se volete scusarmi, Signor Governatore.”

 In perfetto orario Luke si fece trovare nella sala da pranzo e si unì ai suoi genitori per accogliere gli ospiti. Tarkin arrivò quasi per ultimo portando al guinzaglio una piccola Twi’lek.

“Governatore Tarkin, cosa ci fa con quella creatura?” disse Breha inorridita.

Tarkin guardò dove aveva indicato la regina e disse indifferente “E’ solo il mio animaletto. Mi diverte e poi è di moda alla corte imperiale.”

“Sarà di moda alla corte ma non su Alderaan, qui non ammettiamo la schiavitù.”

Con molta riluttanza Tarkin ordinò ad uno dei suoi sottoposti  “va bene riportatela nella mia stanza.”

Il pranzo iniziò senza altri problemi, la conversazione aveva per argomento la politica dell’Impero e Tarkin scoprì che il principe Organa oltre ad avere un bell’aspetto aveva anche una mente acuta e brillante e alcune volte si trovò a disagio nel rispondere alle domande spinose del giovane, che dopo un pò si allontanò per pochi minuti per parlare con alcuni servitori.

Finito il pranzo tutti si stavano ritirando nelle loro stanze per riposare o ai loro doveri giornalieri, quando sentirono delle grida provenire dalla stanza assegnata al Governatore Tarkin. L’uomo stava sbraitando contro le sue guardie perché si erano allontanate e nel frattempo la Twi’lek era scomparsa.

Bail e sua moglie si girarono verso Luke che stava arrivando in quel momento ma il giovane evitò il loro sguardo segno evidente che era il responsabile della scomparsa.

“Luke sei impazzito se Tarkin lo avesse scoperto ti avrebbe arrestato immediatamente in nome dell’Im- peratore e noi non avremmo potuto fare niente.” dichiarò Bail arrabbiato camminando avanti e indietro nel salottino attiguo alle loro stanze.

“Tuo padre ha ragione Luke hai rischiato troppo” disse Breha sedendogli accanto e prendendo le mani del ragazzo fra le sue, e poi disse “ ma anch’io avrei fatto come te”.

Luke sospirò e poi disse “Hai ragione padre ma credimi non riuscivo proprio a sopportare che quella povera creatura fosse trattata in quel modo. Ora è al sicuro lontano da qui”

Quando Luke si fu ritirato nella sua stanza Breha disse “Bail hai visto cosa ha fatto Luke oggi, cosa pensi di fare.”

“Penso che sia l’ora che Luke inizi ad affrontare il mondo esterno. Fra pochi mesi compirà quindici anni e alla prossima riunione del Senato lo presenterò formalmente come mio successore al Senato Imperiale.”

“Pensi che sia prudente portarlo a Coruscant, lì c’è….”

“Breha non possiamo tenerlo nascosto qui per sempre.”

Il giorno dopo Bail riferì al figlio la sua decisione, Luke era al massimo dell’eccitazione.

Dal giorno successivo si impegnò particolarmente negli studi e seguì con più attenzione le sedute del Governo di Alderaan. Nel tempo libero, invece di andare a scorazzare con i suoi amici, come faceva prima, iniziò a seguire via holonet le sedute del Senato della Repubblica, voleva essere perfettamente preparato per il giorno della sua entrata in Senato e voleva che suo padre fosse orgoglioso di lui.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 In Senato ***


CAP 2: In Senato

Finalmente arrivò il giorno tanto atteso da Luke, Bail aveva deciso di partire un paio di giorni prima così avrebbe potuto presentare Luke ad alcuni suoi amici. La madre gli aveva fatto confezionare un abito da senatore, simile a quello del padre e glielo consegnò prima di partire e gli disse” rendici tutti orgogliosi di te, figlio mio.”

“Lo farò madre.” Rispose il giovane.

Quando arrivò su Coruscant, Luke rimase a bocca aperta, era così diverso dal suo pianeta, Alderaan era un pianeta verde e pieno di alberi e il cielo era azzurro mentre su Coruscant c’erano costruzioni altissi- me una accanto all’altra senza  nessuno spazio tra loro per vedere il cielo.

Il pomeriggio Luke conobbe i senatori vicini al padre, Mon Mothma e il senatore Garm Bel Iblis e altri.

Aveva sentito migliaia di volte i loro discorsi e ora era lì con loro.

La mattina dopo Luke entrò nel grande edificio, dove si trovava il Senato Imperiale, insieme a suo padre Bail. I due si fermarono nella grande hall insieme a tutti gli altri senatori aspettando che l’Impe- ratore arrivasse. Dopo un po’ giunse seguito dalla sua corte, tutta gente che viveva alla sua ombra. Quando Bail e suo figlio si trovarono di fronte a lui Bail  chinò leggermente la testa disse “Vostra Altezza vi presento mio figlio Luke, oggi è il suo primo giorno come Senatore e presto spero prenderà il mio posto.”

“Benvenuto giovane Organa, avete le stesse doti diplomatiche di vostro padre?” disse la voce stridula dell’Imperatore.

Luke sentiva lo sguardo dell’Imperatore su di sé e un’aura tenebrosa che tentava sondarlo chinando la testa mormorò “Lo spero Altezza. E non vedo l’ora di dimostrarglielo.”

“Molto bene.”disse l’Imperatore allontanandosi.

Luke notò che gli era a fianco un uomo vestito completamente di nero con una strana armatura che gli copriva tutto il corpo lasciando solo il volto scoperto.

“Padre quello chi è?” sussurrò Luke

“Quello è Lord Darth Vader, il braccio destro dell’Imperatore. E’ un uomo molto pericoloso Luke. Stai molto attento a lui.”

“Non ti preoccupare padre non ho nessuna intenzione di avvicinarlo, quell’uomo mi mette paura.”

La seduta del Senato filò liscia come al solito e Luke intervenne in alcune fasi con interventi diretti e accurati, ricevendo addirittura alcuni complimenti dai senatori che erano amici del padre.

Mentre stavano uscendo un servitore si avvicinò e disse “Senatore Organa l’Imperatore desidera vedervi.”  Bail si fece avanti ma il servitore mormorò “non voi senatore Bail, l’Imperatore vuole vedere vostro figlio.”

“Cosa devo fare padre?” chiese Luke.

Bail Organa prese da parte suo figlio e mormorò  “Non puoi rifiutarti Luke. Ma se hai già attirato l’attenzione dell’Imperatore su di te non posso che esserne preoccupato.”

“Perché?”

“Perché è molto volubile, un giorno potresti essere nelle sue grazie mentre il giorno dopo potresti essere in una delle celle del palazzo solo per averlo contraddetto. Devi stare molto attento.”

“Va bene, padre.”

Luke seguiva il servitore, i suoi stivali rimbombavano sul pavimento di marmo nero, si guardò intorno incuriosito, il corridoio era pieno di nicchie dove si trovavano strane statue. Arrivarono ad un enorme porta dove erano ammassati  alcuni, tra dignitari e militari, l’uomo li superò e attraversò la porta poi si fermò e disse “vada avanti senatore l’Imperatore la sta aspettando.

Luke si presentò al cospetto dell’Imperatore e chinando la testa disse “Vostra Altezza voleva vedermi?”

“Si, Senatore Organa“ rispose uno degli uomini del suo seguito mentre l’Imperatore lo fissava intensa- mente, dietro il trono dell’Imperatore c’era l’onnipresente figura di Lord Vader. A Luke sembrò di essere sotto esame. L’uomo stava continuando “L’Imperatore è rimasto piacevolmente sorpreso dal vostro discorso, difficilmente il Senatore Bliss rimane senza parole”. 

“Sono lieto che l’Imperatore sia rimasto soddisfatto, era un argomento che mi interessava particolar- mente. Se adesso volete scusarmi devo tornare da mio padre che mi sta aspettando.”

Fece per inchinarsi ma la voce dell’Imperatore lo gelò “No! Senatore Organa.” Poi continuò con una voce stridula e mielosa “niente di cui dovete preoccuparvi mio giovane senatore ma una delle mie amiche mi ha chiesto di invitarvi alla festa che ci sarà questa sera qui a palazzo e anch’io voglio che partecipiate.”

Luke si ricordò le parole del padre e disse “Sono onorato del vostro interesse nei miei confronti  Altezza, parteciperò sicuramente.”

Quando si fu allontanato Lord Vader si avvicinò a Palpatine e mormorò “perché vi interessate a lui, mio Signore, mi sembra un giovane insignificante proprio come suo padre.”

“Sei sicuro Lord Vader? Ho sentito qualche cosa in quel giovane che mi sfugge e voglio capire bene cos’è e se in futuro mi sarà d’ostacolo o se è davvero così ‘insignificante’ come suo padre.”

Nei mesi che seguirono Luke diventò il senatore preferito delle dame di corte grazie al suo bell’aspetto e ai suoi modi galanti, era tanto socievole quanto suo padre era stato riservato e tutte le missioni diplomatiche che il Senato gli affidava venivano portate a compimento con successo. Luke aveva la particolare capacità di riuscire a risolvere le dispute più accese e grazie a questi successi e alla sua abilità politica e diplomatica venne richiesta la sua opinione in qualsiasi controversia e anche quei senatori che all’inizio si erano opposti alla sua candidatura a causa della sua giovane età si dovettero ricredere.

L’unico cruccio per Luke era l’assenza del padre. Bail Organa, infatti, assisteva raramente alle sedute del Senato e ai successi del figlio.

Lord Darth Vader incuriosito dai successi del giovane senatore decise di conoscerlo meglio, sentiva nel giovane un’energia che non riusciva a decifrare, proprio come era successo all’Imperatore, e le poche volte in cui riusciva ad avvistarlo tra i senatori nei lunghi corridoi del Senato il giovane riusciva sempre a dileguarsi. 

Una sera, durante una delle interminabile feste organizzate dall’Imperatore, Vader riuscì ad avvicinarsi a Luke, “dobbiamo parlare Senatore Organa.”

Luke sorrise e bisbigliò “Vede quella signora laggiù Lord Vader, ha appena richiesto la mia ‘compa- gnia’ e non è educato far aspettare una signora.”

“Voglio parlare con voi. Ora!” ringhiò Lord Vader prendendolo per un braccio.

Luke lo fissò e poi sibilò “ se volete trascinarmi via con la forza fate pure ma non credo che l’Impe- ratore sarà felice che roviniate una delle sue feste.” E poi liberandosi con uno strattone continuò altezzoso “se volete parlarmi rivolgetevi al mio assistente e fissate un appuntamento, ci penserà lui a dirvi quando sono disponibile. E ora se volete scusarmi.” E eseguendo un inchino sarcastico  se ne andò raggiungendo un gruppo di invitati.

Lord Darth Vader lo guardò allontanarsi pieno di rabbia per essere stato trattato in quel modo, lui il braccio destro dell’Imperatore.

Quando l’Imperatore iniziò a riunire sempre più poteri nelle sue mani la frequenza delle sedute nel Senato si ridusse e Luke decise di tornare su Alderaan per un po’ e poi doveva parlare con suo padre per chiedergli consiglio su alcune questioni. Si recò dall’Imperatore per chiedergli udienza.

“Vostra Altezza vi chiedo il permesso di tornare a casa, sul mio pianeta.”

“Va bene Senatore Organa ma voglio vedervi tornare al più presto. Le mie amiche saranno tristi senza di voi”

“Lo farò Altezza.”

Stava per andarsene quando si ricordò di non aver visto Vader da nessuna parte e fermò uno dei senatori che conosceva e gli chiese “Non ho visto Lord Vader, sai per caso dov’è?”

Il Senatore Tan Madon si guardò intorno con aria vigile e poi bisbigliò “senatore Organa gira voce che alcuni pianeti si siano ribellati all’Imperatore e Lord Vader è andato a scovare i ribelli per poi distruggerli.”

Il ritorno ad Alderaan non fu allegro come si aspettava, solo il padre e la madre lo accolsero con calore, i suoi amici e soprattutto il suo migliore amico Wedge non si fecero vedere. Aspetto alcuni giorni poi  decide di andarlo a cercare.

“Wedge si può sapere perchè non ti sei fatto vedere? Ti ho cercato molte volte”

“Ho altro da fare e poi non pensavo che volessi vedermi ormai sei diventato un importante membro della corte imperiale.”

“Che vuoi dire?”

“Voglio dire, “ lo investì il giovane “che non hai fatto altro che partecipare alle feste, sei diventato un burattino dell’Imperatore anche tu. Avevi detto che, una volta eletto al Senato avresti chiesto leggi più giuste per i popoli della galassia, che avresti combattuto, lì dentro al Senato, per la libertà di tutti, invece non hai fatto altro che divertirti.” Poi finì sprezzante “’il favorito delle dame di corte’ecco come ti chiamano.”

“E tu credi davvero a tutto quello che si vede negli holonews? Mi stupisci Wedge ti credevo più intelligente.” replicò Luke andandosene e lasciandolo lì.

Passò la serata a camminare nel giardino del palazzo a ripensare a quello che gli aveva detto Wedge,

aveva davvero dimenticato tutto quello che si era ripromesso di fare, tutti i suoi sogni di giustizia e libertà, invece quando si era trovato nel Senato aveva pensato soltanto a eseguire le missioni che gli venivano affidate senza pensare a nient’altro, e a partecipare alle feste che l’Imperatore dava, tutti i senatori ci dovevano andare se non lo facevano incorrevano nelle ire dell’Imperatore.

Luke era confuso: Se era così aveva tradito oltre ai suoi ideali anche le speranze del padre. Decise di andarlo a cercare per chiedergli consiglio, quando sentì una voce che sussurrava qualcosa si avvicinò per vedere chi era e vide suo padre con in mano un oloproiettore.  Bail Organa stava parlando con un qualcuno, Luke vide un’immagine tremolante, come se la persona con cui stava parlando fosse molto lontana.

“Hai ragione, se l’Imperatore ci scopre adesso che ancora non siamo pronti, per noi è la fine. Dobbiamo rinforzarci e poi siamo ancora troppo pochi.”

Bail Organa spense l’oloproiettore e si girò e vide a pochi metri da lui suo figlio Luke.

“Luke!”

Padre e figlio si fissarono per qualche secondo che sembrò lunghissimo.

“Padre, tu fai parte della Ribellione contro l’Impero!” dichiarò Luke.

“Si. E ora cosa vuoi fare.” disse Bail con voce ferma.

Luke guardò il padre con attenzione poi con calma disse”Fino a ieri non lo sapevo, ma adesso non ho dubbi, voglio far parte anch’io della Ribellione.” E un ampio sorriso si allargò sul suo volto. 

“Luke, sono così fiero di te,.” disse abbracciandolo forte. Poi allontanandolo un po’ da se disse “No, è meglio che tu te ne tenga fuori. E’ troppo pericoloso per te se l’Imperatore ti scopre ti farà uccidere immediatamente.”

“Non devi preoccuparti per me padre, è molto più rischioso per la senatrice Mon Mothma. Io sono considerato il senatore più leale dell’Impero, il favorito delle dame di corte, chi mai sospetterà di me.”

All’occhiata stupita del padre Luke disse sorridendo “Perché era con lei che stavi parlando non é vero?”

Dopo aver parlato con sua madre, la prossima persona a cui doveva dirlo era Wedge, ma il giovane era introvabile, Luke si diresse a casa sua e suo padre furente gli rivelò che quell’incosciente era fuggito per arruolarsi nella ribellione.

Quando tornò a palazzo Luke incontrò il suo assistente personale, Teer Zane che lo fermò dicendogli “posso parlarti Luke?”

“No. Perchè prima devo parlarti io. Andiamo nel mio appartamento lì non ci disturberà nessuno.” gli disse Luke terribilmente serio.

Quando furono nella stanza Luke si mise seduto su una delle poltrone e invitando Teer a fare lo stesso. Il giovane rimase in silenzio per qualche minuto cercando il modo per dire ciò che doveva dire poi alzò la testa e fissò negli occhi il suo assistente che era anche suo amico dai tempi dell’università.

“Teer ho preso una decisione mi sono unito alla ribellione contro l’Impero.”

“Vuoi dire che non torneremo più su Coruscant?”

“Si, tornerò in Senato ma allo stesso momento aiuterò l’Alleanza Ribelle, insomma dovrò riferire tutte le notizie che potranno aiutare la ribellione contro l’Impero. Sarà molto pericoloso e se non te la senti e vuoi lasciare il mio servizio non ti biasimo.”

“Non ci penso per niente. Anche io ero stanco di vedere i soprusi dell’Impero senza fare niente. Dimmi continueremo a partecipare alle feste.” disse sorridendo Teer

“Oh, si e molto più di prima vedrai e dovremo tenere le orecchie ben aperte.” rispose Luke sorridendo a sua volta.

Teer si alzo e disse “Allora quando partiamo?”

Luke rise e disse “anche subito, dobbiamo solo prepararci”. Era andato meglio di quanto si era aspettato ma ora veniva la parte più difficile.

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Capitolo 3
*** Cap. 3: Senatore e Ribelle ***


3 CAP: Senatore e Ribelle

Così Luke iniziò la sua doppia vita: Senatore Imperiale e Ribelle. Bail Organa diede le dimissioni dal Senato e  gli lasciò il suo incrociatore, la Tantive IV, che divenne ufficialmente la nave diplomatica con cui Luke avrebbe eseguito le missioni che il Senato gli affidava ma sarebbe stata anche un’ottima copertura per le missioni per la Ribellione. La Tantive IV era comandata da suo zio Raymus Antilles che aveva già prestato servizio con suo padre.

Luke tornò su Coruscant e riprese la vita di prima con una sola eccezione questa volta, lui e Teer ascoltavano con attenzione i discorsi che giravano nella corte e poi Luke riferiva al padre le notizie che, riteneva affidabili sui movimenti delle truppe Imperiali.

Con la sua nave, Luke, oltre che ad eseguire le missioni che il Senato gli affidava, incoraggiava gli abitanti dei pianeti, che erano contro l’oppressione dell’Impero, ad entrare nell’Alleanza Ribelle.  

Grazie ai suoi sforzi  l’Alleanza Ribelle iniziò ad svilupparsi e diventò una piccola spina nel fianco dell’Impero.

Era sera, una delle poche in cui Luke era rimasto nel suo appartamento ad  “Impero 3000” a leggere i rapporti che gli aveva passato il suo ufficio nel Senato, quando Teer entrò nella stanza ansimando  e disse “Luke ho sentito alcuni ufficiali dire che hanno scoperto una riunione della Ribellione e stanno mandando alcune navi nel sistema Katam  per prenderli in trappola.”

Luke si alzò in piedi di scatto e iniziò a camminare avanti e indietro nella stanza parlando a bassa voce tra se e se “ecco perchè oggi non ho visto nessuno.” Poi si girò verso Teer e disse “andiamo al palazzo Imperiale è lì che c’è il centro di controllo.”

“Cosa vuoi fare Luke?”

“Non lo so ma qualche cosa devo pur fare altrimenti li arresteranno tutti, e sarà la fine. Andiamo.”

Quando furono all’interno del suo speeder Luke prese il comlink e dopo aver selezionato una frequenza specifica e sussurrò “Padre rispondimi ti prego, padre.”

La voce che rispose sembrò arrivare da molto lontano “Luke, ti avevo detto che questa è una frequenza segreta della ribellione da usare solo in casi gravi.”

“Credimi padre, questa è una di quelle. Vi hanno scoperto dovete allontanarvi subito dal sistema Katam. Stanno arrivando lì dei Star Destroyer.”

“Sei sicuro?”

“Sicurissimo. Sto andando al Centro Informazioni per vedere di rallentarli o di fermarli.”

“No. Luke, è troppo pericoloso.”

Ma il giovane aveva già disattivato il suo comlink. Luke rimase in silenzio per tutto il resto del viaggio e quando Teer atterrò sulla sua piattaforma d’atterraggio privata si girò verso Luke e disse “cosa facciamo?”

“Tu rimani dentro l’appartamento, io andrò nel Centro Informazioni e cercherò di disattivare le comunicazioni. A quest’ora non dovrebbe esserci nessuno e Vader sarà andato con lo squadrone di Star Destroyer a catturare i ribelli, non si lascerebbe mai scappare un’occasione simile”

“Allora posso andare io, tu non devi correre rischi.”

“No. A te potrebbero arrestarti invece io potrei dire che sto andando ad un appuntamento galante, sono o non sono il senatore rubacuori come dicono sugli holonews”  

Luke s’inoltrò nei corridoi bui del palazzo, stava attento a dove camminava e teneva le orecchie ben aperte nel caso s’imbattesse in qualche pattuglia. Fortunatamente non incontrò nessuno e arrivò alla sua destinazione. Ringraziò mentalmente uno dei suoi speciali insegnanti per averlo costretto ad imparare come disattivare qualsiasi apparecchio elettronico e cancellare i dati da un computer. Dopo aver disattivato il sistema di comunicazioni e cancellato tutti i dati che riuscì a trovare sui ribelli o quelli sospettati tali, Luke ridacchiò tra se, avrebbe dato chissà cosa per vedere la faccia di Vader quando lo avrebbe scoperto.

Stava per tornare indietro quando suonò l’allarme, e non seppe come, se per fortuna o grazie alla sua abilità, riuscì a tornare nel suo appartamento senza che le pattuglie di stormtrooper lo avvistassero.

Teer appena lo vide lasciò andare un sospiro di sollievo e disse” Meno male che sei arrivato, quando ho sentito l’allarme temevo proprio che ti avessero preso.”

“Missione compiuta, Teer. Vorrei proprio vedere la faccia di Vader quando tornerà su Coruscant e scoprirà che tutte le preziose prove che ha raccolto sono scomparse. Ora mando un messaggio a mio padre sarà preoccupato da morire.”

Il giorno dopo la riunione del Senato durò meno del solito ormai, notò Luke, era solo una parodia di ciò che era prima. Stavano per andarsene quando entrò Lord Vader, ormai tutti sapevano del fallimento della sua missione, e uno dei senatori esclamò ironicamente “allora Lord Vader dove sono i suoi ribelli?”

Un’occhiata glaciale dell’uomo in nero lo fece zittire all’istante e nel silenzio più totale si sentì la voce stridula dell’Imperatore dichiarare “Lord Vader cosa avete da dire?”

Lord Darth Vader si inchinò profondamente davanti al suo Imperatore “Mio Signore non sono io il responsabile del fallimento della missione.” poi si girò verso la platea e con gli occhi scuri che ardevano d’odio dichiarò “accuso il Senatore Luke Organa di averli avvertiti, perchè tra i ribelli c’era suo padre l’ex senatore Bail Organa.”

Luke si alzò dal suo seggio e con aria sconvolta esclamò “Lord Vader! co...come potete pensare che mio padre sia un traditore, è stato uno dei più grandi senatore di questo impero. No, non voglio nemme- no pensarci.” mormorò poi scuotendo la testa e continuò con aria così disgustata che a Teer che stava dietro di lui gli venne quasi da ridere, “mio padre non è uno di quei sporchi ribelli.”

L’imperatore Palpatine lo osservò con attenzione poi si girò verso Darth Vader e disse “avete delle prove, Lord Vader.”

“No, mio Signore. Tutte le prove che avevo sono state distrutte questa notte da un intruso che è entrato nel Centro Informazioni Imperiale.”

La voce dell’Imperatore sibilò minacciosa “bene Lord Vader è così che vigilate sul mio palazzo. Come è entrato nel vostro centro informazione quell’intruso sarebbe potuto arrivare fino a me, il vostro Imperatore. Forse dovrò cercare un altro Comandante.”

“Mio Signore vi do la mia parola che non accadrà mai più. Ma vorrei chiedere al Senatore Organa dov’era questa notte, dato che il suo speeder è stato visto dirigersi da questa parte.”

Da un’altra postazione si alzò il Senatore Gune Yeb e disse “Il Senatore Organa è venuto da me, dovevamo parlare della situazione corrente.”

Luke annuì “E’ così mio Imperatore.”

Allora l’Imperatore si girò verso Vader e disse “avete avuto la vostra risposta Lord Vader. Ora venite con me.” Sembrava molto impaziente di andarsene.

Quando furono fuori Luke si avvicinò al senatore Yeb e disse “ la ringrazio senatore.”

“Non mi importa cosa ha fatto o dove è stato, senatore Organa ma quel Lord Vader non ha alcun diritto di accusare in quel modo un senatore, è solo il fantoccio dell’Imperatore.”

Quando furono soli l’Imperatore Palpatine disse “mi avete deluso profondamente Lord Vader farvi raggirare così da un ragazzo.”

“Perdonatemi mio Signore, l’avevo sottovalutato ed è un errore che non farò mai più” rispose a denti stretti Darth Vader.

“Già, sembra che sia più astuto e intelligente di quel che credevate.” replicò l’Imperatore e si lasciò andare ad una risata stridula e cattiva.

Intanto in un’altra stanza altre due persone stavano discutendo.

“Luke devi stare più attento d’ora in poi, hai visto come ti ha preso di mira Lord Vader e nonostante la tua messinscena credo che l’Imperatore gli abbia creduto.”

“Si lo so, ma non può fare niente, non può farmi arrestare senza prove. Sono pur sempre un senatore imperiale”

“E quando troverà le prove?”

“Dovremo filarcela il più velocemente possibile.” replicò Luke abbozzando un sorriso.

Nei giorni che seguirono iniziò a girare la voce che l’Impero avesse un’invincibile arma e durante una delle feste dell’Imperatore Luke avvicinò alcuni giovani ufficiali. Mentre stava chiacchierando con uno di loro un’ombra scura li sovrastò. Il giovane ufficiale sbiancò all’improvviso e chinando la testa con deferenza fuggì via. Luke si girò con indifferenza e sorridendo disse “buona sera Lord Vader.”

“Sta cercando notizie da mandare ai suoi amici ribelli, senatore Organa.”

“Oh, ma la sua è una fissazione Lord Vader! Deve farsi curare sa, vede ribelli dappertutto” rispose Luke in tono canzonatorio.

Darth Vader continuò come se il giovane non avesse parlato “ ora gliela do io una notizia interessante: la nuova arma dell’Imperatore esiste veramente ed è stata già ultimata e presto sarà operativa, e con lei la vostra insignificante ribellione presto non esisterà più.”

“Interessante Lord Vader, ma non capisco perchè mi dice queste cose. Glielo già detto non mi interessa la sorte di quei ribelli” ribadì Luke poi si allontanò con lo sguardo di Darth Vader che lo seguiva.

Per tutta la serata e dovunque andasse Luke sentiva lo sguardo del Signore Oscuro fisso su di lui, era una sensazione inquietante che lo mise di cattivo umore.

Quando furono nel loro appartamento Teer disse “Cosa c’è Luke? Mi sembravi nervoso questa sera.”

Luke gli raccontò quello che Vader aveva detto, poi disse “Credo che Veder speri che io mi tradisca e avverta la ribellione così avrà le prove che cerca.”

“Che intendi fare?”

“Bisogna avvertirli questo è certo. Ma prima è meglio che ci mettiamo al sicuro, dì a Raymus di preparare la Tantive partiremo subito”. 

 

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Capitolo 4
*** CAP. 4 JEDI! ***


4 CAP  Jedi

Il viaggio verso Alderaan sembrò a Luke lunghissimo mentre camminava avanti e indietro nella carlinga.  Raymus  gli si avvicinò e mettendogli  una mano sulla spalla lo fermò “Luke calmati stai innervosendo tutto l’equipaggio.”

Luke si girò intorno e vide che tutti lo guardavano preoccupati, nessuno di loro lo aveva mai visto così nervoso.

Teer gli si avvicinò e gli disse “ Dai Luke andiamo in cabina hai bisogno di riposarti.” Poi quando furono lontani disse a voce bassa“ si può sapere perchè sei così nervoso.” Luke fece un sospiro poi rispose con lo stesso tono “sono preoccupato per quello che ha detto Vader ieri sera. Se l’arma del- l’Impero esiste e sta per essere resa operativa dobbiamo agire. Dobbiamo sapere dov’è.”

“Non ti preoccupare. ora porteremo questa notizia a tuo padre e lui saprà cosa fare.”

Quando arrivarono su Alderaan  Luke prima di scendere si avvicinò al Capt. Raymus e disse”zio Ray non so se e quando tornerò a Coruscant perciò da un po’ di riposo a tutto l’equipaggio.”

Quando entrò nel palazzo reale uno dei servitori lo avvertì che suo padre era nel suo salotto privato e che aveva un ospite. 

Bail Organa e Obi-Wan Kenobi stavano chiacchierando nel salotto privato di Bail quando la porta si spalancò di colpo ed entrò Luke che si diresse verso suo padre “padre ho scoperto che le notizie sulla nuova arma dell’Impero erano vere.”

“Stai calmo Luke ne parleremo dopo, guarda un po’ chi c’è” disse Bail facendo girare Luke alla sua destra.

Il giovane spalancò gli occhi sorpreso quando vide un uomo con i capelli bianche e barba bianca che si alzava e gli sorrideva apertamente, poi disse “salve Luke, sei un pò cresciuto dall’ultima volta che ti ho visto.”

Luke esclamò “Ben, sei venuto a trovarci finalmente!” si avvicinò e lo abbracciò con calore. L’anziano jedi ricambiò l’abbraccio poi allontanandolo un po’ da sé mormorò, mentre un ombra di malinconia gli attraversava lo sguardo “assomigli così tanto a tuo padre quando aveva la tua età.”

Poi all’improvviso cambiò argomento disse “Allora ti alleni ancora o da quando sei diventato Senatore ti sei rammollito.”

“Oh, no! Vedrai sono in perfetta  forma. Però non sono sicuro se tu riuscirai a starmi dietro.”

“Dai ragazzaccio cammina e vedremo chi è che non ce la fa.” disse Obi Wan ridendo e spingendo Luke.

“Aspetta!” disse Luke poi girandosi  verso Bail disse “Padre, l’Impero ha costruito  un’arma molto potente!”

“Ho capito. Ne parleremo questa sera con gli altri membri della Ribellione.”

Quando furono nella sala d’addestramento Luke si diresse verso l’armadio delle armi ma Obi Wan lo fermò e disse” no, useremo queste” e tirò a Luke un tubo di metallo, il giovane lo prese al volo e disse “Ma questo cos’è?” poi sfiorò un pulsante e una lama di luce scaturì dal tubo.

Luke era frastornato e mormorò “Ma è una spada laser?”

“Esatto, era la spada laser di tuo padre. Ora è tua” fece Obi Wan accendendo anche la sua, poi con- tinuò “avanti vediamo cosa sai fare. Però prima è meglio metterla a metà potenza non vorrei che tu mi tagliassi a metà.” e dopo aver toccato alcuni comandi l’energia della spada diminuì.

“Aspetta Ben, parlami di mio padre, tu lo conoscevi?”

“Si. Ma ne parleremo dopo. Ora attaccami.”

Il combattimento fu breve e ovviamente Obi Wan ne uscì vincitore. “Non male per la prima volta hai solo bisogno di imparare a gestire la Forza.”

“La Forza?”

“Si. La Forza è un campo energetico creato da tutte le creature viventi, la Forza ci circonda, ci penetra. Un jedi sente la Forza, sente il suo flusso intorno a lui. Imparerai ad sentire la Forza tramite la meditazione, i Jedi erano...”

“Si, so chi erano i Jedi. L’organizzazione più potente e rispettata della galassia, erano i guardiani della pace e della giustizia nella vecchia Repubblica.” lo anticipò Luke, poi chiese “Tu eri uno di loro? Anche mio padre?” 

“Si, ero un jedi, il mio nome era Obi Wan Kenobi,  anche tuo padre lo era, ed era il mio migliore amico. L’Imperatore li ha sterminati tutti io sono l’ultimo rimasto. Domani inizieremo l’addestra- mento con la spada laser, ora ti insegnerò alcuni esercizi per la meditazione.”

La sera tardi, quello stesso giorno, ci fu una riunione in olovisione con Mon Mothma e gli altri capi della Ribellione in cui Luke raccontò cosa gli aveva detto Darth Vader. Era presente anche Obi Wan come ultimo degli Jedi rimasti e anche perchè godeva della fiducia dei capi dell’Alleanza e soprattutto di Bail.

Quando Luke ebbe finito se ne andò perchè era stanco morto e Bail prese la parola e disse “allora cosa ne pensate.”

Uno dei Generali dell’Alleanza Ribelle  disse “Si anche a noi è arrivata questa notizia, di a tuo figlio che ora sguinzaglierò le mie spie per saperne di più.” 

“Bail, io invece sono preoccupata per Luke, in questo modo Darth Vader avrà la certezza che tuo figlio fa parte dell’alleanza Ribelle e appena tornerà su Coruscant lo farà arrestare o peggio.” Disse Mon Mothma

“Lo so, amica mia. Anch’io sono molto preoccupato. Avvertitemi se sapete qualcosa.”

Obi Wan che era rimasto in silenzio senza intervenire per tutta la riunione disse “Bail da ciò che ho sentito credo che sia ora che Luke venga con me e inizi il suo addestramento da Jedi.”

“No!” fu la risposta secca dell’uomo.

“Bail ragiona. E’ tempo che sappia chi è e che inizi ad imparare ad usare i suoi poteri. Sia lui che Leia. ti ricordi cosa disse il Maestro Yoda? Sono loro l’ultima speranza della libertà nella galassia.”

“Lo so, c’ero anch’io quel giorno se ben ti ricordi. Ma se Luke sapesse, chi e cos’è non so quale potrebbe essere la sua reazione ed io non voglio perderlo. Perciò non voglio che tu gli dica niente.” Detto questo Bail Organa se ne andò. 

La mattina dopo Luke e Obi Wan si recarono di nuovo della sala d’addestramento e Obi Wan disse” Ora prendi di nuovo la spada laser e accendila. Questo è un drone da allenamento per affinare i tuoi riflessi.” poi lanciò la piccola sfera argentata in alto e Luke la seguiva con la spada laser accesa. Lenta- mente la sfera iniziò a girargli intorno poi all’improvviso sparò un raggio luminoso colpendolo al fianco facendolo cadere, altre due volte la sfera colpì Luke. Ad un certo punto Luke si sedette demora- lizzato, Obi Wan si avvicinò e gli disse “non buttarti giù Luke non è facile come pensi. Sei troppo abituato a seguire le tue percezioni. Forse così è meglio.” e coprì gli occhi di Luke con una benda. “Ora Luke cerca di non seguire il tuo io cosciente, lasciati andare e agisci solo con l’istinto. Respira lenta- mente e non pensare a niente, svuota la mente come ti ho insegnato ieri.” La voce bassa di Obi Wan diventò quasi ipnotizzante e quando la sfera attaccò Luke parò il raggio con incredibile velocità e la sfera cadde a terra.  

“Complimenti, hai fatto il primo passo di un cammino molto lungo. Ma adesso dobbiamo continuare prova a concentrarti da solo cerca di raggiungere la forza di sentirla intorno a te.”

L’allenamento durò tutto il giorno e quando arrivò la sera il giovane era sfinito e tutto indolenzito, era riuscito a colpire la sfera solo poche volte.

“Obi Wan per quale motivo mi stati insegnando a usare questo potere che tu chiami Forza?”

In quel momento entrò Bail ed ascoltò le ultime parole di Luke e girandosi verso Obi Wan gli intimò “Obi Wan, ti avevo detto di non...”

“Lo deve sapere Bail non è più un bambino!” dichiarò Obi Wan.

“Luke la Forza scorre potente in te. Tu sei un Jedi come lo era tuo padre, e come  lo è anche tua sorella.”

“Mia sorella? ma io non ho sorelle” esclamò Luke.

“Siete stati divisi alla nascita, io ti ho preso con me per allevarti come mio figlio e ti ho sempre voluto bene e te ne vorrò per sempre come se tu fossi veramente mio figlio. Tua sorella Leia, invece vive su Tatooine con i tuoi zii.” rispose Bail.

“Perchè?”

“Vi abbiamo divisi per proteggervi dall’Imperatore e da Darth Vader.”

“Che ironia, sono stato tanto tempo a corte vicino a loro senza che sapessero chi sono veramente” disse Luke ironico, poi continuò “Obi Wan andiamo su Tatooine a prendere mia sorella, non voglio lasciarla su quel pianeta isolato.”

“Non sei ancora pronto Luke, Tatooine è occupato dall’Impero.”

“Non c’è problema, sono pur sempre un senatore e non ci daranno problemi.”

“Luke, il senato imperiale è stato definitivamente sciolto dall’Imperatore, era questo che ero venuto a dirti. “disse Bail.

“Me l’immaginavo ormai era soltanto una farsa.”

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Capitolo 5
*** 5. CAP. LEIA ***


5 CAP Leia

Dopo giorni di incessanti allenamenti, Luke finalmente convinse Obi Wan ad andare su Tatooine a prendere Leia.

Si trovavano tutti e tre nella grande sala del palazzo reale, e Obi Wan disse “Va bene partiremo domani e viaggeremo in incognito.”

Luke disse “in incognito? Obi Wan, per me è un po’ difficile viaggiare in incognito. Penso che ultimamente non hai visto gli holonews, vero?”

 “Guarda!” disse poi. consegnandogli  un piccolo schermo.

Obi Wan lo guardò per pochi minuti e disse “a quanto pare sei molto famoso.”

“Già.” fece Luke sorridendo.

“Luke non devi essere  troppo presuntuoso per tuoi successi al senato.” disse Bail severo.

“Non lo sono, padre” replicò seriamente Luke, “mi ha solo portato molto lavoro in più.” Poi in tono malizioso disse “e perchè tu hai registrato tutti gli holonews in cui ci sono io?”

“Perchè io al contrario posso essere orgoglioso di mio figlio.” replicò Bail con una ferrea logica.

“Allora cosa consiglia il nostro famoso senatore?” chiese Obi Wan.  

“Quella di viaggiare in incognito è una buona idea però è meglio se viaggiamo con la Tantive.”

All’occhiata scettica di Obi Wan, Luke replicò “Guarda che io e Raymus abbiamo fatto alcune modifiche molto interessanti, non è più la Tantive che conoscevi, e inoltre Ray è l’unico che conosco che è capace di portarti su un pianeta senza che nessuno lo scopra.”

“Va bene, faremo come consigli tu.” Disse Obi Wan.

Luke andò ad avvertire  Raymus del viaggio che dovevano fare e partirono la mattina dopo. Giunsero allo spazio porto di Mos Esley che era l’alba. Luke e Obi Wan scesero, “aspetta Luke” disse il Capitano Raymus “tuo padre mi ha detto di consegnarti questa unita R2 ti potrà essere utile. Ci rivediamo su Alderaan, e Luke... stai attento.”

Affittarono un landspeeder con i crediti che Luke aveva portato con se, e dopo un lungo viaggio attra- verso le pianure sabbiose di Tatooine arrivarono ad una vasta fattoria sotterranea.   

Appena si avvicinarono una voce indubbiamente femminile gridò “ Fermi lì”

Obi Wan scese dallo speeder e disse “Che bell’accoglienza.”.

“Ben! Finalmente sei tornato.” gridò la ragazza mentre correva incontro a Obi Wan.

La ragazza era seguita da due persone anziane, un uomo e una donna.

Luke scese anche lui dallo speeder tirò giù R2 e gli disse “tieni d’occhio i dintorni, R2”.

L’uomo appena lo vide rimase immobile a guardarlo.

“Owen, Beru, lui è Luke Organa.” disse Obi Wan prima che l’uomo potesse dire qualcosa.

Poi continuò “Andiamo dentro dobbiamo parlare.”

Entrarono in una sala, lì dentro era molto più fresco notò Luke. ‘E così sua sorella era sempre vissuta lì mentre lui....’

I suoi pensieri furono interrotti da una voce che gli disse “Allora tu sei mio fratello, così ha detto Ben.”

Luke rimase confuso dalla domanda improvvisa della ragazza e prima che potesse rispondere la donna anziana che si era presentata come Beru disse “Su Leia lascialo un po’ tranquillo è già abbastanza frastornato. Vuole qualcosa, principe Organa?”

“No, grazie e la prego mi chiami Luke.”

“E così sei un principe? Non hai proprio l’aspetto di un principe.” continuò Leia imperterrita.

“Leia ora basta vai ad aiutare tua zia a preparare qualcosa da mangiare.” la sgridò suo zio.

Luke ridacchiò mentre vedeva Leia allontanandosi sbuffando, poi si girò verso Obi Wan  che aveva iniziato a parlare con Owen Lars.

“Allora Owen come vanno le cose?”

“Male Ben, l’Impero si fa sempre più avido, le tasse aumentano continuamente. E poi gira voce che presto costringeranno i nostri giovani ad arruolarsi nel loro esercito. Devi portare via Leia non deve cadere nelle mani dell’Impero.”

Leia stava entrando in quel momento nella stanza e sentì le ultime parole dello zio e disse “no, non voglio andare via, ti prego zio Owen, non voglio lasciarti”.

“E’ per il tuo bene Leia, qui non sei più al sicuro. Obi Wan e tuo fratello si prenderanno cura di te.”

“No, non voglio andarmene.” ripeté Leia testardamente.

Luke si avvicinò a lei e prendendole le mani tra le sue disse “Leia, i nostri genitori si sono sacrificati per tenerci al sicuro dall’Impero e tu vorresti rendere vano il loro sacrificio. Per favore devi credermi qui sei in pericolo.”

“Ma perchè?” disse la ragazza con le lacrime agli occhi.

Luke scambiò uno sguardo con Obi Wan che annuì e poi disse “ Leia vostro padre era un cavaliere Jedi, l’Impero li ha uccisi tutti tanto tempo fa e se scoprisse che voi due siate ancora vivi vi ucciderebbe perché siete un pericolo per lui.”

“Allora se io rimango metto in pericolo tutti quanti?”

“Si è così.” dichiarò Obi Wan.

“Va bene, allora verrò con voi.”

Il saluto tra Leia e sua zia Beru fu straziante. Le due donne si abbracciarono piangendo.

Luke si avvicinò a Owen Lars e gli porse una borsa.

L’uomo lo guardò duramente e poi disse “così mi offendete, principe Organa. Io non ho allevato Leia sperando in un compenso l’ho allevata perché le volevo bene.”

Luke scosse la testa e sorrise leggermente “non è per ripagarvi per ciò che avete fatto per mia sorella, è un prestito fino a quando durerà l’Impero. E se avete dei problemi chiamatemi saremo felici di ospitar- vi, dentro c’è una piccola ricetrasmittente con le mie frequenze private.”

La voce della sorella lo fece girare accanto a lei stava un alto robot dorato.

“Luke posso portare anche 3BO è stato con me fin da quando ero piccola.”

Luke scambiò un’occhiata con Obi Wan che annuì e disse “Certo che puoi portarlo con te.”

Il robot dorato iniziò a dire “grazie, grazie signorina Leia vedrà che non le sarò d’impiccio.”

“D’accordo 3BO allora comincia a stare zitto.” esclamò Leia.

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Capitolo 6
*** Cap. 6 PRIGIONIERO DELL'IMPERO ***


6 CAP. Prigioniero dell’Impero

Obi Wan con i due giovani e i due robot arrivarono allo spazio porto di Mos Eisley senza problemi ma la cittadina pullulava di soldati imperiali e soltanto l’abilità con la Forza del maestro Jedi impedì loro di essere fermati.

Si diressero verso il quartiere delle taverne poi Obi Wan disse a Luke di fermarsi  e continuo rivolto a entrambi ”Aspettatemi qui, non fatevi vedere, io vado a cercare una persona”.

All’improvviso dal vicolo sbucò un uomo ferito che disse “Principe Organa, voi siete il principe Organa”

“Si, sono io e tu chi sei?” rispose Luke chinandosi al suo fianco.

L’uomo invece di rispondere disse “Vi ho riconosciuto perchè vi ho visto una volta sull’holonews con vostro padre. Io faccio parte della Ribellione, vi prego aiutatemi. Sono riuscito a rubare i piani della nuova arma di distruzione dell’Impero, ma i soldati mi stanno inseguendo, venite li ho nascosti nel mio alloggio, dovete consegnarli alla Ribellione.”

“Va bene andiamo, facciamo presto.”

Leia lo prese per un braccio “hai sentito cosa ha detto Ben? Di aspettarlo qui!”

“Aspettalo tu e dirgli cosa è successo, io torno subito.”

Entrati nella casa l’uomo portò Luke dov’era nascosto il data pad che conteneva i piani, lo prese e glielo consegnò. Improvvisamente R2 iniziò a trillare allarmato, Luke gli mormorò “che succede R2?” il astrodroide continuò a trillare ancora più allarmato. “Va bene ho capito, me lo dovevo aspettare.” disse Luke poi rivolto all’uomo disse “Si stanno avvicinando dei soldati, penso che ti abbiano teso una trappola per tentare di catturare te e il tuo contatto nella Ribellione “

“Mi dispiace.” disse l’uomo ma Luke non lo ascoltava più, si chinò verso R2 e infilo il data pad in una delle sue fessure poi disse “ascoltami bene R2 non farti né sentire né vedere da nessuno e quando ci hanno portato via vai subito da Ben. Hai capito”.

L’astrodroide fece un pigolio preoccupato e Luke lo carezzò sulla cupola e gli disse “non preoccuparti non mi capiterà niente di brutto”.

Dopo qualche minuto i soldati entrarono e li portarono via.

Quando furono davanti al Comandante dell’Avamposto Luke fece mostra di tutta la sua arroganza di Principe Reale.

“Come avete osato arrestarmi, sono Luke Organa, Principe ereditario di Alderaan e Senatore Imperiale protesterò per questo affronto presso il Senato Imperiale. Io stavo soltanto aiutando quest’uomo che è stato aggredito quando i vostri soldati ci hanno arrestato”.

Il Comandante sbiancò di fronte a tale minaccia e stava per dare l’ordine ai soldati di rilasciarlo quando una voce cupa e profonda li interruppe “Ora glielo dico io il motivo per cui vi hanno arrestato, ex-Senatore Organa.”

E apparve Lord Darth Vader scortato dai suoi Stormtroopper.

“Lord Vader, che sorpresa? Cosa fate così lontano da Coruscant, l’Imperatore non sente la vostra mancanza.” lo sbeffeggiò Luke.

Vader non fece caso affatto al tono ironico del giovane e continuò “sono qui per catturare la spia ribelle che ha rubato dei piani segreti, e credo di averla appena presa.” e il Signore Oscuro guardò prima l’uo- mo ferito a terra e poi Luke.

“Benissimo, allora se l’avete già catturata sono libero di andare”.

“Non ho finito, non volete sentire cosa ho scoperto?  Lui è la spia ribelle che cercavo e voi Luke Organa siete il suo contatto nella Ribellione.” disse Vader indicando, con la mano guantata, prima l’uomo ferito e poi Luke.

Luke scoppiò in una risata sprezzante “siete pazzo Lord Vader! Non avete nessuna prova che io faccia parte della Ribellione, io sono un Senatore Imperiale e solo l'Imperatore può ordinare il mio arresto.”

“Io so che voi siete un ribelle e un traditore come vostro padre. Portatelo via mi occuperò più tardi di lui. Ora mi occuperò di questo, dovrà dirmi dove sono i piani rubati.”

Intanto Ben Kenobi era tornato accompagnato da un uomo alto e da uno Wookie e Leia gli aveva raccontato quello che era successo e mentre andavano dove si era diretto Luke s’imbatterono in  R2 D2 che iniziò a trillare furiosamente.

“Stai calmo piccolo droide, spiegati più lentamente.” disse Ben. E quando R2 si fu calmato e ripeté il tutto più lentamente, Ben Kenobi si alzò e disse “guai grossi, Luke è stato arrestato dai soldati del presidio.”

“Che incosciente, se non fosse per suo padre.” mormorò l’uomo alto.

“Calmati Han, vediamo se possiamo fare qualcosa.” gli rispose Ben calmandolo

Intanto nella prigione Luke stava seduto su una panca e quando all’improvviso la porta si aprì il giovane diede ai nuovi arrivati soltanto un leggero sguardo e poi continuò a guardare a davanti a se con aria distaccata. Il Signore Nero che era sulla porta lo fissò e dichiarò “il vostro amico non ha parlato, Altezza, ma vi assicuro che voi parlerete” poi sollevò una mano guantata e fece schioccare le dita e un droide nero e sferico entrò nella cella. Luke sbiancò, aveva già sentito parlare di questi droidi inquisitori. Aveva un assortimento di siringhe e altri strumenti.

“Ora Altezza voglio sapere dove si trovano i piani rubati e la localizzazione della base ribelle. E vedre- te che me lo direte.”

Il droide si avvicinò e Luke premette le spalle contro il muro cercando di spostarsi, ma il braccio del droide lo raggiunse e la siringa gli trafisse la spalla. Quando il liquido gli andò in circolo Luke sentì il corpo bruciare e strinse gli occhi, una presenza oscura lo spingeva a parlare intorno a sé era sempre più buio, sentiva l’oscurità cercare di sopraffarlo ma strinse gli occhi con forza cercando, malgrado il dolore, di concentrarsi sul resistere. Non avrebbe mai parlato, sarebbe morto piuttosto ma non avrebbe mai tradito suo padre e i suoi amici.

Darth Vader entrò nella grande sala dove poteva comunicare con il Gran Moff Tarkin.

“Allora Vader notizie dal nostro giovane principe?”

“Ha resistito a tutti i tentativi di farlo parlare. Ha una straordinaria capacità di controllo, la sua resistenza alla sonda mentale è notevole. Ci vorrà tempo per riuscire a strappargli qualche informazione.”

“Non abbiamo tempo da perdere, mi permette di usare una mia idea.” Disse Tarkin.

“Che cosa intende fare?” chiese Vader.

“Lo vedrà, Lord Vader lo vedrà. E’ ora di dimostrare tutta la potenza di questa stazione da battaglia. “ Poi rivolgendosi a qualcuno fuori dallo schermo disse “ Facciamo rotta verso il sistema di Alderaan, Ammiraglio Motti.”

Con le mani legate davanti a se Luke fu portato davanti a uno schermo. Era ancora debole per l’interrogatorio subito.

In quel momento il Gran Moff Tarkin apparve sullo schermo e disse “Buongiorno principe Organa, è un vero piacere rivedervi.”

“Ma non è il mio, Tarkin” rispose sprezzante Luke.

“Peccato, “rispose il Grande Moff Tarkin con un sorriso mellifluo e poi continuò “perché volevo farvi un regalo, farvi assistere alla prima dimostrazione di quell’arma segreta di cui tutti parlano. Il suo nome è Morte Nera e la sua potenza di fuoco è tale da distruggere un pianeta.”

Luke si sentì gelare dentro ‘cosa voleva fare quel mostro’. Poi Tarkin accese un ologramma: quello che vide aveva la grandezza di un pianeta ma era completamente di metallo, istintivamente Luke fece un passo indietro e andò a sbattere contro il Signore Oscuro, si girò appena e sollevò il viso e vide che Vader lo fissava con un lieve sorriso sul volto impassibile, un sorriso che gli fece venire i brividi, allora si voltò di nuovo verso lo schermo.

“Ora vi farò una domanda Luke Organa, e ve la farò una volta sola, e se la risposta non mi piacerà il vostro amato pianeta Alderaan sarà il primo a subire la potenza della nuova arma ” e sullo schermo apparve il pianeta Alderaan. La vista durò pochi minuti poi riapparve di nuovo il volto di Tarkin che disse “Dov’è la base ribelle?” Luke scosse la testa, e disse “Non lo so.”  La voce di Vader gli sussurrò accanto “sappiamo che voi e vostro padre fate parte della ribellione, non potete più negarlo. Cosa scegliete Altezza, la base ribelle o il vostro pianeta?”

“No, vi prego non potete farlo, Alderaan è un pianeta pacifico.”

Luke guardò i due uomini con uno sguardo implorante ma entrambi avevano lo sguardo impassibile e chinò la testa, ma quando sentì Tarkin dire a voce alta “Caricate l’arma” alzò di scatto la testa e gridò “No aspettate!”

“Voglio il nome del pianeta. Vuoi dirmelo o devo ordinare di fare fuoco.” ribatté duro Tarkin.

Luke chinò di nuovo la testa e  stringendo gli occhi sconfitto mormorò “va bene è Dantooine. La base ribelle è situata su Dantooine.”

“Molto bene, lo sapevo che eri un ragazzo ragionevole. Ha visto Vader alcune volte la tortura non serve.” disse Tarkin poi rivolto a qualcuno vicino a lui disse “appena l’arma è pronta fate fuoco.”

Luke sollevò la testa sconcertato “Ma lei ha detto....”

“Sei uno sciocco, Dantooine è troppo lontano. Alderaan è un esempio perfetto per tutti quelli che si ribellano all’Impero. Così tutti i pianeti tremeranno alla sola vista di questa arma. Poi mi occuperò anche dei tuoi amici su  Dantooine non preoccuparti. E ora fuoco!”

Luke vide il suo pianeta esplodere in una fiammata e cadde in ginocchio coprendosi gli occhi con le mani legate, non poteva crederci era un’orribile incubo erano tutti morti suo padre, sua madre i suoi amici, non c’era più nessuno.

I soldati lo costrinsero a rialzarsi e stavano per portarlo via quando Luke si voltò di scatto verso il Signore Oscuro lanciandogli un occhiata di odio e di ostilità. Vader sentì come se un fulmine di forza lo avesse colpito e si girò a guardare il giovane che veniva portato via dalle guardie, non poteva credere che fosse stato quel ragazzo, raramente aveva sentito tanta potenza, se quell’energia era quel che pensa- va allora quel ragazzo sarebbe diventato un promettente allievo.

“Chi poteva essere quel ragazzo e poi quella potenza…” pensò Vader, “anni fa aveva sterminato tutti i jedi eppure…” interruppe quel pensiero quando sentì  Tarkin parlare e si girò verso lo schermo “Cosa volete fare con il ragazzo Lord Vader?”

“Lo porterò via con me ho progetti speciali su di lui” disse Vader enigmatico.

Intanto Ben, Han, Leia e Chewbacca si trovavano in un rifugio segreto dei ribelli sul pianeta e avevano deciso di entrare nell’Avamposto e liberare Luke, Leia aveva insistito ad andare con loro.

“E’ meglio che resti sulla nave, ragazza, dove andiamo sparano davvero e potresti farti male.”

Leia strappo dalle mani di Han il blaster e sparò centrando un antenna, poi disse “Va bene così capitano? Ora vogliamo andare a salvare mio fratello?”

Mentre si dirigevano verso la città Han borbotto qualcosa contro le femmine troppo intraprendenti mentre Obi Wan ridacchiava tra sé e sé, finalmente il capitano Han Solo aveva trovato qualcuno che sapeva tenergli testa.

In una cella del presidio Luke sedeva sulla panca con le ginocchia strette al petto, era in quella posizione immobile da quando lo avevano riportato in cella, quando sentì  dei spari e delle grida e la porta si aprì di scatto ed entrò un uomo che non conosceva ma dietro di lui vide Leia.

“Sono Han Solo, siamo venuti a liberarti, dai ragazzo esci fuori di qui dobbiamo andarcene di corsa”.

“Dov’è Ben Kenobi?” chiese Luke.

“Li sta tenendo occupati.”

“Andiamo ad aiutarlo” rispose Luke.

“Sapevo che avresti risposto così, ragazzo, tieni” gli rispose l’uomo dandogli un blaster.

Obi Wan stava tenendo a bada i soldati quando questi si fermarono e un uomo vestito completamente di nero si fece avanti “finalmente ci rincontriamo Obi Wan”.

“Anakin?”

“Non chiamarmi così” ringhiò l’uomo, poi continuò “io ora sono Lord Darth Vader, Signore dei Sith e braccio destro dell’Imperatore”. E accendendo la sua spada laser con la lama rossa continuò “Dobbiamo finire un duello io e te, ti ricordi?”

“Si lo so.”mormorò Obi Wan accendendo la sua di un bianco luccicante.

“Una sola domanda Obi Wan, il ragazzo, chi è? Sicuramente non è figlio di Organa.”

Obi Wan comprese subito che Vader si riferiva a Luke e mentì dicendogli “non hai ucciso tutti i bambini al tempio, Vader, qualcuno è sopravvissuto.”

“Bene. Mi serve un apprendista, dopo che ti avrò ucciso lo porterò via con me.” Poi lo attaccò furiosamente.

I due Jedi combattevano sotto lo sguardo dei soldati pronti a difendere il loro Signore, quando all’improvviso un gruppo di persone entrò nella sala.

I soldati fecero fuoco contro i nuovi arrivati ma lo scontro fu breve e ben presto i soldati giacquero a terra morti.

Appena entrò lo sguardo di Luke fu attratto dal duello tra i due Jedi. Con un colpo fortunato Vader era riuscito a disarmare Obi Wan e stava per infierire su di lui quando un colpo di blaster lo colpì in pieno petto per fortuna la sua armatura lo protesse e andò a sbattere contro il muro scivolando a terra stordito.

Luke si avvicinò e raccolse da terra la spada laser di Obi Wan, l’accese e la puntò alla gola dell’uomo semisvenuto. Sentiva di odiare quell’uomo più di quanto avesse mai odiato qualcuno, un fuoco lo bruciava internamente e Luke sapeva che si sarebbe spento solo uccidendolo.

La voce calma di Obi Wan penetrò quella nebbia oscura che l’aveva avvolto “Luke non farlo, ascoltami Luke, non devi farlo. Ora dammi la spada laser.”

Luke scosse la testa e poi senza dire una parola spense la spada laser e la consegnò a Obi Wan e si diresse verso la porta voleva allontanarsi di lì il più velocemente  possibile. Quello che aveva provato lo spaventava.

Il gruppo corse verso l’astroporto, Leia stringeva forte la mano di Luke, lo sguardo perso del fratello la preoccupava.

Con estrema sorpresa giunsero allo spazioporto senza incontrare altri soldati. Quando Luke vide l’astronave un leggero sorriso apparve sul suo viso e disse “Capitano è sicuro che quel coso voli davvero?”

“Hei ragazzo, il Millennium Falcon non avrà un bell’aspetto è vero ma ti assicuro che quelle lumache imperiali non ci vedranno nemmeno passare,”

“Capitano Solo la vuole piantare di chiamarmi ragazzo?” disse Luke con tono seccato.

“Va bene Vostra Altezza.” replicò Han sarcastico.

“No. Non sono più neanche un principe, il mio pianeta non c’è più. Alderaan è stata spazzata via.” disse in tono lugubre Luke  E poi senza dire più una parola salì a bordo della nave. Gli altri lo seguirono in silenzio e mentre Han e Chewbacca entravano nella cabina a far partire l’astronave, Obi Wan e Leia si avvicinarono a Luke che si era accasciato su un sedile.

Appena Luke lo vide mormorò “Obi Wan cos’era quella sensazione che ho provato era terrificante.”

“Eri preda del tuo odio Luke, era il Lato Oscuro. Ma ora dimmi cosa è successo?” chiese Obi Wan.

 Il giovane invece di rispondere si guardò intorno e disse “R2 dov’è?”

“E’ qui, non preoccuparti.” disse Leia e poi lo chiamò.

Il piccolo droide arrivò subito e appena lo vide trillò contento, Luke gli passò una mano sopra la cupola sospirando “per fortuna sei qui.”

Poi vedendo che Leia e Obi Wan lo stavano guardando fece un sospiro e disse “Alderaan è stato distrutto dalla nuova arma dell’Impero.”

In quel momento entrò Han e disse “Hei ragazzo, stiamo uscendo dall’atmosfera del pianeta ci saranno sicuramente dei  Star Destroyer di pattuglia con dei caccia TIE. Mi serve una mano alle armi, sei capace?”

“Certo!” gli rispose Luke sicuro di sè. Poi rivolto a Leia e Obi Wan disse “ci vediamo dopo.” E seguì Han mentre Leia e Obi Wan andavano verso la cabina di pilotaggio per dare una mano a Chewbacca nel pilotare il Falcon.

Le due postazione delle armi si trovavano agli opposti della nave, appena si fu seduto Luke studiò le armi erano simili a quelle che aveva usato nei simulatori di volo.

Il combattimento fu breve ma cruento, Luke cercò di ricordare gli esercizi che Ben gli faceva fare  su quel suo misterioso potere, la Forza, si concentrò sul visore di mira, gli sembrava di galleggiare nel nulla e spinse i pulsanti. La prima cosa che sentì fu la voce di Han che gli faceva i complimenti per l’otti- ma mira, si guardò intorno e vide i caccia TIE che esplodevano tutto intorno.

Quando tornò nella carlinga si avvicinò a Obi Wan ed esclamò “Ben è stato fantastico, sentivo come un flusso di energia che mi scorreva dentro e mentre sparavo mi sembra di essere un tutt’uno con l’arma.”

“Molto bene ragazzo mio. Stai iniziando a capire la Forza.” disse Obi Wan battendogli sulla spalla, “tuo padre sarebbe molto fiero di te.”

Luke si rabbuiò e mormorò “Non lo saprà mai. E’ morto, come mia madre e tutti gli altri che conoscevo. L’Impero ha distrutto Alderaan, il mio pianeta non esiste più. E’ stata quella maledetta arma: la Morte Nera.”

Leia gli si avvicinò e abbracciandolo gli mormorò “oh Luke, mi dispiace, mi dispiace tanto.”

Luke gli accarezzò la guancia lievemente e mormorò “mia dolce Leia non potrò più farti conoscere i miei genitori, i miei amici, farti vedere il mio bel pianeta. Ormai non c’è più niente.” Poi la voce si indurì e continuò “però i piani segreti di quella maledetta arma sono al sicuro dentro R2, i tecnici della ‘Alleanza riusciranno a trovare un punto debole e la distruggeremo.”

“Cosa! Hai tu i piani della Morte Nera?” disse una voce da dietro le loro spalle.

Si girarono e c’era Han che li guardava.

“Santa fortuna! Già mi aspettavo una lavata di capo dal generale. Dovevo andare io a prenderli ma alla taverna ho incontrato un vecchio amico.” ‘beh,’ riflette Han, mentre gli altri lo guardavano ‘quel piccolo infido rodiano di Greedo non era quello che si diceva un vecchio amico, era sfuggito al suo agguato grazie solo alla sua destrezza. Doveva averlo mandato Jabba, quel criminale ancora ce l’aveva con lui dopo che lo aveva lasciato per unirsi all’Alleanza.’

“Ah volevo dirvi che siamo entrati nell’iperspazio e tra poco saremo alla base ribelle su Yavin.”

Diede un’occhiata agli altri occupanti della carlinga e vide che nessuno gli rispondeva allora alzò le spalle e tornò nella cabina di comando.

Luke intanto stava pensando a ciò che era accaduto e decise che doveva diventare al più presto un jedi per poter distruggere Darth Vader e l’Imperatore. Quello che era accaduto ad Alderaan non doveva accadere mai più.

L’unica cosa buona di quella situazione era che Darth Vader e Tarkin gli avevano creduto, e quando gli Star Destroyer avrebbero raggiunto Dantooine avrebbero trovato un pianeta deserto.

Apri gli occhi e vide che nella carlinga erano rimasti solo lui e Obi Wan e si girò verso di lui e chiese “E Leia dov’è?”

“E’ andata nella cabina di comando.” rispose l’uomo.

Luke si alzò di scatto ma Obi Wan lo fermò e mormorò “Luke, Leia è abbastanza grande da badare a se stessa.”

Poi sentirono delle voci agitate e videro Leia che usciva dalla cabina con aria furiosa. “Quel... quella razza di presuntuoso, solo perchè sono una ragazza dice che non dovrei sapere niente di motori.”

Luke la fece sedere accanto a sé e disse “ cosa è successo Leia?”

“gli ho dato un consiglio su come aumentare l’efficienza dei motori e lui mi ha detto di pensare alle cose da femmina che al Falcon ci pensa lui. E’ un uomo impossibile.”

Luke fece un sorrisino e disse “non ti preoccupare Leia vedrai che alla base troverai qualcuno di meglio del capitano Solo.”

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Capitolo 7
*** CAP. 7 DI NUOVO INSIEME ***


7 CAP.  Di nuovo insieme

Finalmente arrivarono alla loro destinazione. Il pianeta Yavin 4 era una delle quatto lune che orbitavano intorno a Yavin, una gigante gassosa, ed era l’unica luna abitabile. L’Alleanza Ribelle l’aveva scelta perchè era lontana da qualunque regione colonizzata della galassia e inoltre era protetta dalla stella e perciò difficile da trovare a chiunque non conoscesse perfettamente la sua ubicazione. Il Millennium Falcon atterrò all’interno dell’Hangar, una volta sceso dall’astronave, Luke si guardò intorno con aria affascinata mentre divorava con gli occhi i caccia Ala-X allineati al suo interno. Improvvisamente sentì una voce che lo chiamava, una voce che era sicuro che non avrebbe sentito mai più.

Si girò e vide a poca distanza suo padre accanto ad alcuni uomini con la tuta da pilota, anche lui ne indossava una: era quella semplice  senza ornamenti superflui che era normalmente indossata dai piloti di Alderaan.

Luke corse verso di lui e lo abbracciò, non gli importava che il suo comportamento non fosse confacente ad un principe ma era troppo felice di vederlo vivo.

“Padre, ma come...”

“Sono partito da Alderaan due giorni fa perchè dovevo parlare con il gen. Dodonna” Poi si girò verso l’uomo anziano al suo fianco e disse “Generale le presento mio figlio Luke.”

L’uomo anziano in divisa chinò la testa e disse “sono lieto di fare la sua conoscenza principe Organa, suo padre mi ha parlato spesso di lei.”

“Grazie Generale, io vi presento mia sorella Leia.” rispose Luke facendo segno a sua sorella di avvicinarsi.

La presentò a suo padre e alle persone presenti, poi il generale Dodonna si allontanò e fece segno a Han di seguirlo.

Bail guardò prima Luke e poi Obi Wan e disse “ora dovete raccontarmi tutto perchè vi trovate qui e cosa è successo.”

Luke gli raccontò di quello che era successo su Tatooine e Obi Wan gli raccontò del salvataggio di Luke e dell’aiuto di Han Solo e dei ribelli su Tatooine.

Dopo essere sicuro che sua sorella fosse adeguatamente alloggiata in un suo alloggio, Luke andò negli alloggi del padre e gli raccontò della distruzione del suo pianeta e l’ex vicere e ora comandante in capo dell’Alleanza Ribelle insieme ad altri senatori ribelli, si coprì il viso con le mani e scop- piò a piangere e mormorò “oh, no! Povera la mia Breha, la mia adorata moglie.”

Luke lo abbraccio e consolandolo disse “papà non credo che la mamma e il resto della popolazione si siano accorti di niente, è successo tutto in un attimo.” poi mormorando tra se e se disse “ed è stata tutta colpa mia.”

Bail sollevò la testa e disse “no, Luke non devi dire così, non avresti potuto evitarlo e anzi sei stato molto in gamba nell’ingannarli nonostante tutto.”

Il giorno dopo Luke si alzò di buon’ora e si diresse verso l’hangar deciso a trovare il gen. Dodonna, che era il capo della Flotta Ribelle, voleva fare la sua parte in quella guerra. Quando lo incontrò disse “Gen. vorrei il vostro permesso per diventare uno dei piloti della sua Flotta.”

Prima che l’uomo potesse rispondere si sentì una voce che disse “No. Non sono d’accordo non lascerò mai che quello scavezzacollo tocchi uno di questi gioielli.”

“Come osi! Io non sono uno....” esclamò Luke irritato e girandosi vide il suo amico Wedge che lo fissava con un sorriso divertito.

“Wedge!”

“Salve Luke era ora che ti unissi a noi.”

I due giovani si salutarono con un forte abbraccio felici di rincontrarsi poi Luke mormorò “Hai saputo di Alderaan?”

Wedge annuì chinando la testa per nascondere il dolore che provava e Luke continuò “mi dispiace è stata tutta colpa mia.”

“No, Luke” lo contraddisse Wedge, “è stato l’Impero, e io spero che tu mi aiuterai a vendicare la distruzione del nostro pianeta e la morte dei nostri cari distruggendo l’Impero. Sei con me?” disse Wedge allungando la mano. Luke la prese e la strinse con forza e disse “Si! puoi giurarci che sono con te.”

Un leggero colpo di tosse fece trasalire entrambi, si erano dimenticati della presenza dell’alto ufficiale.

“Molto bene, allora comandante Antilles porti il principe Organa a fare un giro della base e gli spieghi la procedura di volo, per ora lo affido alla sua squadra.”

Wedge scattò sull’attenti facendo un perfetto saluto militare e disse “Si Signore. Ai suoi ordini Signore.”

L’uomo scosse la testa e disse “non so perchè ancora non l’ho cacciata via comandante Antilles, ma se non la smette prima o poi.”

“Signore non l’ha ancora fatto perchè sono un eccellente pilota e qui c’è scarsità di eccellenti piloti come me.”

“Oh, Wedge sei sempre lo stesso.” affermò Luke ridacchiando.

Il giovane pilota annuì facendogli l’occhiolino poi disse “andiamo.”

Luke e Wedge girarono per la base raccontandosi quello che era successo in quegli anni in cui erano stati lontani.  

Presto Luke acquisì l’abilità di pilotare le navi dell’Alleanza: i caccia Ala-X e divenne talmente bravo che creò una squadriglia tutta sua. Nel tempo libero, però, Luke continuava ad allenarsi alle arti Jedi sotto la guida di Obi Wan Kenobi.

 I due unità, quella di Wedge, la squadriglia Rogue e quella di Luke, i Light Star diventarono il terrore dei convogli Imperiali.

Quasi ogni giorno partivano dalla base di Yavin per andare ad attaccare i convogli che portavano rifornimenti alle truppe che occupavano i pianeti sotto il giogo dell’Impero.

L’unico dilemma per Luke era che sua sorella stava di nuovo girando intorno al Capitano Solo, non che avesse qualcosa contro quell’uomo ma non  credeva che fosse adatto per lei.

Un giorno tornando da una missione trovò Han, da solo nell’hangar, senza sua sorella che lo aiutava si avvicinò “Capitano Solo vorrei che la smettesse di cercare di avvicinare mia sorella è una ragazza ingenua. Non vorrei che la illudesse.”

Han si girò e lo guardò sconcertato poi sorrise beffardamente perchè vide Leia che si stava avvicinando e disse”Comandate Organa lei pensa che Leia sia così stupida da non capire se qualcuno la sta illudendo.”

“No, non volevo dire questo ma è sempre vissuta in un pianeta isolato è poi è mia sorella è mio dovere vegliare su di lei. Perciò le ordino di lasciarla in pace. ”

Dopo aver detto questo sentì una mano sulla spalla e qualcuno che lo girava, trovò di fronte a lui Leia con lo sguardo furioso, gli puntò un dito sul petto e dichiarò “Tu sarai pure mio fratello, ma non hai nessun diritto di dirmi chi devo o non devo vedere e questo vale per chiunque altro. Se io vedo Han e sto con lui è perchè voglio farlo e perchè mi piace e tu non devi metterti in mezzo. Hai capito?”

Poi lanciò un’occhiata a Han Solo e corse via.

Luke raddrizzò le spalle e mormorò “sembra che le devo delle scuse Capitano Solo. Sembra che a mia sorella piaccia la sua compagnia.”

“Non ti preoccupare ragazzo, vieni ti offro qualcosa da bere.” disse Han Solo mettendogli una mano sulla spalla.

“Ora, non posso fra poco dobbiamo partire per un’altra missione. Ma appena torno accetterò molto volentieri il suo invito” replicò Luke.

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Capitolo 8
*** CAP 8 LA VERITA' ***


8  CAP.  La verità

Erano appena tornati da una missione quando uno dei piloti più anziani gli si avvicinò e disse  “Sapete Comandate Organa la vostra abilità nel pilotare mi ricorda un’altro giovane pilota di nome Skywalker. Combatteva nella Guerra dei Cloni durante la vecchia Repubblica mi sembra di ricordare che stava insieme al Maestro Kenobi, ed è stato vedendo loro che ho deciso di diventare un pilota.”

Luke si girò verso Wedge e disse ““Wedge vai tu a fare il rapporto della missione, io devo parlare con Ben.”

“Ok, vai ti copro io con il generale.”

Luke entrò nella stanza di Obi Wan, il vecchio jedi stava meditando e quando vide il giovane entrare disse “Buongiorno Luke.”

“Obi Wan voglio che tu mi parli di mio padre.” disse il giovane d’impulso.

“Ma già ti ho detto tutto Luke.”

“No, non  mi hai detto che avete combattuto insieme nella Guerra dei Cloni e che si chiamava Skywalker” proseguì Luke come se Obi Wan non avesse parlato.

Il Jedi tacque alzandosi in piedi.

“Per favore Obi Wan devo sapere.” lo pregò Luke

Intanto Wedge si trovava nei guai, quando era andato a fare rapporto dal gen. Dodonna aveva trovato Bail Organa.

“Wedge, dov’è Luke.”

“Ehm, aveva altro da fare.” disse Wedge, poi si maledì mentalmente, era davvero una scusa stupida.  

“Come aveva altro da fare. Dov’è Wedge.” disse Bail.

“Questo me lo sarei aspettato da lei comandante Antilles e non dal comandante Organa.”  disse anche il gen. Dodonna.

Sotto lo sguardo severo e indagatore dei due uomini, Wedge cedette e mormorò “Va bene. E’ andato a parlare con il maestro Kenobi.” E poi gli disse quello che aveva saputo.

Intanto nell’alloggio di Obi Wan, il jedi lo fissava in silenzio, sentiva il forte desiderio del giovane di conoscere la verità e sapeva anche che non si sarebbe fermato fino a quando non l'avesse saputa.

“Va bene, Luke ti dirò tutto. Tuo padre, Anakin Skywalker, era un grande cavaliere Jedi, quando lo conobbi era già un pilota eccezionale e decisi di addestrarlo e farlo diventare un Jedi. Si, io e lui abbia- mo combattuto insieme durante la Guerra dei Cloni, fino a quando l’Imperatore Palpatine non ha preso il potere e ha sterminato tutti i jedi.”

“Anche mio padre è morto?” Dopo che il Maestro Jedi annuì a testa bassa, Luke continuò “Com’è morto?”

“E’ stato ucciso dall’Imperatore  e dal suo allievo, Darth Vader. Io stesso mi sono salvato a stento. Credimi Luke, se avessi potuto avrei dato la mia vita per salvarlo. Tuo padre, mi manca tantissimo, noi eravamo più che amici. Tu gli assomigli molto.” Mormorò Obi Wan.

“Obi Wan voglio diventare un jedi come mio padre e voglio vendicare la sua morte e distruggere l’Impero.”

In quel momento si aprì la porta ed entrò Bail Organa, l’uomo aveva un’espressione scossa.

Luke si avvicinò a suo padre.

“Bail sei tu mio padre, l’unico padre che io abbia mai conosciuto, ti prego di perdonarmi ma  dovevo sapere la verità.” E uscì.

“Cosa gli hai detto?”

Obi Wan alzò una mano per farlo tacere e si concentrò, sentiva Luke che si allontanava e si dirigeva verso i suoi alloggi.

Bail Organa ripeté la domanda, poi aggiunse “non gli avrai mica detto..”

“Che cosa, che il suo vero padre è ancora vivo? Che è Darth Vader, il mostro che ha distrutto il pianeta dove è cresciuto? No, Bail non glielo detto, gli ho detto solo quello che aveva bisogno di sapere. Spero solo che non venga mai a sapere la verità e nemmeno lui, non so cosa farebbe se sapesse di avere un figlio con i poteri jedi potenti come quelli di Luke.”disse con dolore Obi Wan.

Bail non rispose ma l’espressione tormentata sul viso del Maestro Jedi gli fece capire che era preoccupato per il futuro di Luke.

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Capitolo 9
*** LA DISTRUZIONE DELLA MORTE NERA 1P ***


CAP. 9  La distruzione della Morte Nera 1P

Luke si stava riposando dopo una missione particolarmente lunga e faticosa, i convoglio imperiali erano vigilati da sempre più caccia e questa volta lui e Wedge aveva anche perso una nave a testa.

All'improvviso suonò l’allarme in tutta la base, doveva essere successo qualcosa di grave era la prima volta che lo sentiva. Spinse un pulsante accanto al letto e disse “Qui Luke Organa cosa succe- de?”

Gli rispose suo padre che disse “Luke vieni subito.”

Luke si alzò e si vestì velocemente agganciò la spada laser alla cintura, la spada laser di suo padre, di un grande cavaliere Jedi così gli aveva detto Obi Wan, e si diresse verso la Sala Comando, arrivo quasi nello stesso momento di Wedge, appena entrati Luke chiese “Padre cosa succede?”

“Generale?” disse Wedge.

I due uomini avevano il volto scuro e Bail disse “mi dispiace avervi svegliato ragazzi ma siamo in  enorme pericolo. La Morte Nera si sta avvicinando.”

“Ma come ha fatto a sapere dove siamo? Forse ci ha seguito, quell’ultimo convoglio era una trappo- la.” disse Wedge poi si girò verso Luke che scosse la testa “non lo so” mormorò il giovane con aria cupa. Poi dichiarò “dai Wedge raduniamo immediatamente le squadriglie è ora di mettere in pratica quel piano.”

“Sei sicuro Luke è un piano molto pericoloso.”

“Lo so padre ma è l’unico modo per distruggere quella maledetta arma.”

I tecnici dell’Alleanza avevano studiato attentamente i piani della Morte Nera e avevano trovato un punto debole.

Si erano riuniti tutti nella grande Sala riunioni, il Generale Dodonna stava in piedi accanto ad un grande schermo Luke, Wedge e gli altri capi squadriglia erano in prima fila. Bail e Obi Wan erano invece seduti da un lato.

Lo schermo si illuminò e il generale Dodonna iniziò a parlare “Come sapete già la Morte Nera si sta avvicinando dal lato opposto di Yavin. Dobbiamo distruggerla prima che raggiunga questa luna e ci annienti come ha fatto con Alderaan. La stazione è fortemente corazzata ed ha una potenza di fuoco superiore alle navi della nostra flotta, ma abbiamo scoperto non può fare niente contro un piccolo caccia, forse non li considerano pericolosi.”

“Ma non riusciremo mai a distruggere quella ‘cosa’ con dei caccia.” disse uno dei Comandanti.

“Ha perfettamente ragione Comandante Dutch” replicò Dodonna, poi continuò “ma abbiamo sco-perto che esiste una piccola luce di scarico che porta direttamente al reattore principale un colpo preciso provocherà una reazione a catena che distruggerà la stazione spaziale. Ma adesso arriva la brutta notizia, dovrete infilarvi in questo canalone e sfiorarne la superficie fino ad arrivare alla zona d’attacco che è larga soltanto 2 metri, potrete usare solo i siluri fotonici perchè la zona è protetta da scudi antienergia, inoltre lungo il canalone ci sarà un forte fuoco di sbarramento. I primi ad iniziare la corsa d’attacco saranno le squadriglie del Comandante Organa e del Comandante....”

Luke si alzò e disse “Scusatemi Generale ma vorrei fare una precisazione. Saranno le Squadriglie Rossa e Blu che inizieranno la corsa, mentre io e il comandante Antilles affronteremo i caccia TIE che l’Impero ci lancerà contro.”

Wedge lo guardò e disse “ma Luke!”

“Wedge lo sai anche tu che ci lanceranno addosso tutti i caccia TIE della base per difendersi. Fare- mo un pò di tiro al bersaglio, no?” disse Luke, poi continuò “ma se Dutch e Iggy non riusciranno a distruggere la Morte Nera allora ci penseremo noi.”fini il giovane sorridendogli imprudente.

“OK. Mi piace il tuo piano. Speriamo solo di non fare noi la fine del bersaglio.” rispose Wedge.

Dopo essersi messo la tuta da pilota Luke si avviò all’Hangar dei caccia, vide da una parte Han e Chewbacca che stavano sistemando il Falcon. Han qualche volta lo aveva invitato a bere qualcosa con lui e Luke  aveva avuto modo di conoscerlo bene e ora erano diventati amici, gli si avvicinò e disse “Han non ti ho visto al briefing.”

“Perchè io non vengo, ragazzo. Non sono un martire suicida come te e gli altri.” disse l’uomo senza neanche girarsi.

“Molto bene, allora cosa pensi che dovremo fare.” reagì Luke duro.

Han questa volta si girò e lo guardò “andarcene, non riuscirete mai a distruggere quella cosa, è trop-po potente.”

“Fuggire. No. Se non la distruggiamo ora, quell’arma distruggerà altri pianeti e l’Impero vincerà e questo non lo permetterò mai. Arrivederci Comandante Solo, spero che stia bene.” e si voltò per andarsene.

Han Solo guardò il giovane andarsene e gli gridò “Ehi Luke, che la forza sia con te.”

Luke alzò solamente una braccio ma senza girarsi. Han si rigirò e vide Chewbacca che lo fissava ed esclamò “lo so che ha ragione lui, piantala di guardarmi così.”

Quando arrivò all’Hangar dei caccia vide che alcuni meccanici lo stavano finendo di sistemare e vide che si stavano avvicinando suo padre, Leia e Obi Wan.

“Ehi perchè quelle facce lunghe cosa avete.” disse Luke.

Bail si avvicinò e l’abbraccio forte e gli mormorò “stai attento Luke, non voglio perderti.”

Il giovane principe-pilota sentì in quell’abbraccio tutta la preoccupazione e l’ansia che suo padre non avrebbe mai espresso a parole e ricambiò l’abbraccio e rispose “non preoccuparti padre starò attento.”

“Staremo nella Sala Operativa a seguire l’esito della battaglia. Buona fortuna Luke.” disse Bail ad alta voce poi dando un’occhiata ad Obi Wan continuò “e che la Forza sia con te.”

“Si Luke. La Forza è con te e sarà con te sempre. Ricordalo.” disse poi Obi Wan, e i due uomini si allontanarono per andare a salutare gli altri piloti.

Luke si girò verso Leia, la sorella era un pò imbronciata e Luke le chiese “cosa c’è Leia?”

“Ho litigato con Han, è uno stupido. Gli ho detto che doveva unirsi a voi, ma lui si è rifiutato.”

Luke mise una mano sotto il mento della sorella sollevandogli il viso e disse “Leia, ognuno deve fare le proprie scelte, non puoi costringere le persone a fare ciò che non vuole. Tanto meno Han Solo” finì con una risatina. “Ora fammi un bel sorriso e augurami Buona Fortuna.”

“Comandante Organa il suo caccia è pronto” disse uno dei meccanici.

“Grazie John adesso vengo.” poi girandosi di nuovo verso la sorella le diede un bacio sulla guancia e disse “ora devo andare, ciao Leia.”

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Capitolo 10
*** LA DISTRUZIONE DELLA MORTE NERA 2 P. ***


Il Comandante Luke Organa, principe ereditario di un pianeta ormai scomparso, sali sul suo caccia. “Ehi R2 tutto bene lì dietro.”

Il trillo del piccolo droide fu incoraggiante. Ormai lui e R2 erano diventati inseparabili, il piccolo astrodroide lo seguiva in tutte le sue missioni.

Luke fece gli ultimi controlli poi si guardò intorno e vide che tutti i piloti erano entrati nei loro caccia, avviò il suo motore poi spinse una leva e il suo caccia iniziò a muoversi.

All’interno della Sala Operativa, Bail Organa, il generale Dodonna e gli altri comandanti dell’Alleanza stavano davanti ad uno schermo che mostrava la Morte Nera che stava ancora dietro la grande stella di Yavin ma che si stava avvicinando lentamente. Leia stava in una delle postazioni di ascolto per tenersi in contatto con il fratello.

Quando furono nello spazio, Luke chiamò i suoi piloti “Qui Capo Star, tutto bene ragazzi? Pronti ad aprire le ali”

Uno per uno i piloti degli otto aerei della squadriglia risposero. Stessa cosa fecero i caposquadriglia delle altre squadriglie.

Più si avvicinavano e più la Morte Nera diventava grande.

“Ehi ma quanto è grosso questo affare?” Sbottò Wedge.

Luke stava per rispondergli per le rime quando sentì il suo aereo ondeggiare. “A tutti i piloti state attenti alle turbolenze, rafforzate gli stabilizzatori  e alzate gli scudi deflettori.”

Finalmente la turbolenza passò e ritornarono alla tranquillità dello spazio.

“Capo Rosso, Capo Blu siete pronti per iniziare l’attacco? Noi cercheremo di attirare il fuoco dell’artiglieria su di noi ” disse Luke.

“Siamo pronti, Capo Star. State attenti.” risposero i due caposquadriglia.

“Wedge sei pronto? ”

“Io sono nato pronto, Luke.”

Le due squadriglie si tuffarono in picchiata sulla superficie della base, distruggendo le postazioni incustodite dell’artiglieria. Mentre la squadriglia Rossa iniziava la corsa nel canalone, la squadriglia Blu si univa alle squadriglie di Luke e Wedge.

All’interno della stazione si misero a suonare tutte le sirene ma prima che il personale si rendesse conto dell’attacco, i caccia Ala-X avevano fatto parecchi danni. Gli artiglieri corsero alle loro postazioni e iniziarono a sparare contro i caccia ribelli.

Luke, Wedge e le loro unità stavano bersagliando la superficie della stazione per coprire i caccia delle squadriglia Rossa che stava iniziando la corsa lungo il canalone.

Nella stazione regnava il caos, l’unico indifferente era Darth Vader che camminava lungo il corridoio, un ufficiale gli si avvicinò tutto affannato “Lord Vader ci stanno attaccando almeno una trentina di caccia, sono velocissimi non riusciamo ad abbatterli.”

Darth Vader lanciò all’uomo un’occhiata distaccata e disse “Comandante mandi tutti i piloti ai loro caccia TIE, li distruggeremo uno per uno, preparate anche il mio caccia uscirò anch’io.”

“Capo Star, abbiamo una torre che ci sta dando molti problemi, verreste a darci una mano.” arrivò una voce dal comunicatore.

“Eccoci stiamo arrivando Capo Rosso tenete duro.” rispose Luke.

“Capi Squadriglia, abbiamo intercettato parecchi segnali che stanno arrivando dalla vostra parte. Devono essere i caccia mandati dalla Morte Nera”.

“Ricevuto sorellina. Hai sentito Wedge stanno arrivando, è adesso che inizia il divertimento.” 

La risposta del Comandante della Squadriglia Rogue fu un grugnito poi mormorò “se lo dici tu.”

Il combattimento si fece più cruento, sullo schermo della base  Operativa le luci blu delle navi ribelli si mischiarono alle luci rosse delle navi dell’impero. Anche le voci si fecero più concitate.

Improvvisamente Bail sentì quello che non avrebbe mai voluto sentire: suo figlio nei guai.

“Ehi Wedge” gridò Luke, “ho un problema da cui non riesco a liberarmene, non è che puoi venire a darmi una mano.” Era un pò che aveva dietro di lui un caccia TIE di cui non riusciva a liberarsene, nonostante tutti i suoi tentativi.

“Ok, tieni duro che arrivo subito.” rispose Capo Wedge. Pochi secondi dopo lo vide arrivare di fronte a lui. Luke virò e il caccia Imperiale si trovò davanti al caccia Ala X di Wedge che fece fuoco distruggendolo.

In quel momento Capo Rosso stava dicendo “siamo riusciti a entrare nel canalone e mi sto avvicinando all’obbiettivo.”

Il comandante Dutch si guardò intorno e notò che la contraerea non sparava più, era tutto troppo tranquillo. “Non mi piace per niente, state attenti ragazzi” disse ai caccia che erano insieme a lui. Improvvisamente Capo Blu disse “stai attento Dutch hai tre caccia nemici che vi vengono incontro.”

I  tre caccia aumentarono la velocità mentre i caccia TIE  si avvicinavano sempre di più, due dei caccia Ala X che affiancavano Capo Rosso furono distrutti, rimaneva solo Capo Rosso che continuava la corsa. “Stai attento Dutch c’è l’hai proprio dietro.” gridò Luke.

“Si lo sento Capo Star ma sono quasi arrivato. Ecco!” disse sparando i missili.

Tutti fecero un sospiro di sollievo ma la base non esplose.

“Mancato! I missili hanno colpito la superficie ma non sono entrati.” disse Dutch prima di venire colpito dal caccia imperiale pilotato da Darth Vader.

Distrutti i tre caccia Darth Vader si lanciò alla caccia degli altri aerei della squadriglia distruggendoli uno a uno. Tutti i caccia che si infilavano nel canalone per colpire l’obbiettivo venivano inevitabilmente colpiti da Darth Vader e dai suoi compagni.

Bail Organa e i membri del comando Ribelle si guardarono preoccupati se non riuscivano a distruggere la Morte Nera per loro era la fine.

“Wedge, “ disse Luke dopo un pò “io provo ad entrare. Sei con me?”

“Certo.”rispose il giovane “da solo non ti lascio.”

“Anch’io sono con te capo” disse un’altra voce.

“Grazie Biggs” disse Luke. Il giovane era stato il primo pilota che si era unito alla sua squadriglia.

I tre caccia Ala X si lanciarono verso il canalone incuranti dei caccia TIE che li aspettavano per attaccarli e distruggerli.

“Wedge, Biggs aumentate al massimo la velocità quando saremo nel canalone forse così riusciremo a distanziarli.” ordinò Luke.

“Agli ordini, Capo.” rispose Wedge. Luke sorrise al titolo.

“Sono con te, Capo.” rispose Biggs.

I  tre caccia si tuffarono nel canalone, volavano talmente bassi che le loro ali sfioravano la superficie, Luke stava davanti e Wedge e Biggs lo seguivano un pò distanti coprendogli le spalle. Subito il fuoco incrociato dell’artiglieria gli sparò addosso.

“Ehi, mi sa che ce l’hanno proprio con noi” Sghignazzò Wedge.

“Già chissà perchè.” gli fece eco Biggs.

Luke non rispose troppo occupato a controllare il quadro comando, c’era una luce che si era accesa. “R2 Dà una controllata, penso che ci sia qualche cosa che non va.”

Dopo qualche secondo la luce sul quadro comando si spense, “ora è tutto a posto. Ottimo lavoro R2.”

L’astrodroide trillò soddisfatto.

“Luke sei sicuro che il computer individua la luce di scarico.”disse Wedge

“Dovrebbe farlo Wedge altrimenti siamo nei guai.” rispose Luke.

All’improvviso i  cannoni smisero di sparare e Luke mormorò “fare attenzione dovrebbero arrivare i caccia.”

Infatti pochi secondi dopo la voce tesa di Biggs disse “caccia in arrivo sono sopra di noi.”

I tre caccia Ala X  aumentarono la velocità al massimo mentre il loro obiettivo si avvicinava.

Vader stava controllando i suoi comandi per prendere la mira quando uno dei suoi sottoposti disse “Mio signore sono troppo veloci non riusciamo a centrare il bersaglio.”

“Stategli dietro prima di arrivare al loro bersaglio dovranno rallentare.” disse il Signore Oscuro.

Luke stava con gli occhi fissi sul visore di mira, improvvisamente una voce lieve gli mormorò “Luke fidati del tuo istinto, usa la Forza.”

Luke scosse la testa incerto se aveva sentito quella voce o no, ma in quel momento il computer lo avvertì che era arrivato sul bersaglio e Luke fece fuoco.

“Siluri lanciati.” gridò Luke “Presto allontanatevi.”

Due potenti esplosioni fecero tremare il canalone, i siluri avevano colpito il bordo ma senza entrare dentro l’apertura.

I tre caccia TIE attraversarono la nube di fiamme e si gettarono all’inseguimento dei tre caccia ribelli.

“Prendeteli non fateli fuggire” tuonò Vader.

Luke e i suoi compagni si accorsero subito di essere inseguiti e Luke gridò “Wedge, Biggs dividiamoci.” I tre caccia Ala X sfrecciarono i tre direzioni diverse ma i tre caccia TIE inseguirono tutte il caccia di Luke.

Intanto nella Sala Operativa tutti stavano assistendo alla situazione con ansia crescente, all’improvviso si sentì la voce di Luke che disse “Obi Wan volevi dirmi qualcosa?”

Il Maestro Jedi prese il microfono e disse “No Luke, perchè cosa c’è?”

“Niente mi sembrava di aver sentito al tua voce nel casco, ma devo essermi sbagliato. Adesso vi devo lasciare perchè dei TIE non vogliono proprio mollarmi.” disse Luke, poi esclamò con voce squillante “non ti preoccupare padre questa volta riusciremo a colpire l’obbiettivo.”

Il giovane diede sfoggio a tutta la sua abilità per sfuggire alle raffiche sparate dai caccia nemici.

“La Forza è potente in quest’uomo, strano. Lasciatelo a me. Voi pensate agli altri due caccia.” disse Vader perplesso.  

Ora c’era un caccia solo che l’inseguiva notò Luke, il giovane cercò di liberarsene zigzagando tra le torri della stazione, improvvisamente il caccia sparò colpendolo ad un’ala che prese a sprizzare scintille e delle luce iniziarono ad accendersi sul suo quadro comando.

“R2 mi hanno colpito guarda un pò se riesci a sistemare il guasto”. disse Luke continuando a zigzagare  per  cercare di evitare le raffiche laser dell’inseguitore.

“Stai attento però e reggiti forte” disse quando vide il droide sganciarsi dal suo posto e mettendosi al lavoro sull’ala colpita.

Le luci sul quadro di comando si spensero e Luke fece un sospiro di sollievo “Ok, R2 è tutto a posto ora. Ottimo lavoro.”

Luke si guardò intorno sembrava che avesse seminato il caccia. “Qui Capo Star, Capo Rogue, Star 2 mi sentite ragazzi.”

“Forte e chiaro, capo. Sto qui su che ti aspetto.” Gli arrivò la voce di Biggs dal comunicatore.

“Sto arrivando aspettate che mi tolgo questo rompiscatole dalla coda e arrivo.”Disse Wedge.

Luke raggiunse Biggs ma di Wedge neanche l’ombra. Luke sentiva un nodo alla gola, no non poteva essere. Provò a richiamarlo ma l’amico non gli rispondeva.

“Biggs non possiamo aspettare ancora dobbiamo provare di nuovo solo noi due a far saltare la Morte nera. Andiamo.”

All’improvviso sentì una voce dal comunicatore “Ehi volete andare a divertirvi senza di me?” e vide una nave affiancarlo.

“Wedge!”

“Eh si, sono io. Ci ho messo un pò per togliermelo dai piedi ma alla fine ce l’ho fatta.” disse il giovane pilota.

“Dai riproviamoci.” disse Luke tuffandosi verso la stazione con Wedge e Biggs che lo seguivano.

Si lanciarono all’interno del canalone e furono di nuovo accolti dalle raffiche dei laser dell’artiglieria ma li superarono senza problemi. Luke allungò la mano per prendere il visore di mira ma poi lo lasciò li come se qualcosa dentro di lui gli dicesse di non farlo.

All’improvviso il fuoco cessò di colpo.

“Rieccoli” mormorò Biggs, quando vide i tre caccia imperiali venire verso di loro.

i Tre caccia Ala-X erano inseguiti dai tre caccia TIE, Wedge e Biggs cercavano di coprire Luke dalle raffiche di laser sparati dai nemici.

Luke prese il visore di mira e di nuovo stava per lasciarlo ma poi se lo mise davanti agli occhi per calcolare la distanza che mancava dalla luce di scarico.

“Accelera Luke si stanno avvicinando” gridò Wedge schivando una raffica di laser, “non riusciamo più a trattenerli”.

Improvvisamente il caccia di Biggs esplose  colpito da una raffica di laser.

“Luke abbiamo perso Biggs.” gridò Wedge.

Luke scosse la testa cercando di cacciare via le lacrime che gli erano salite agli occhi. Biggs era stato un vero amico e ora non c’era più.

 I due caccia Ala-X volavano appaiati fianco a fianco mentre i 3 TIE  cercavano di colpirli.

Improvvisamente Luke vide un lampo di luce accanto a se e gridò “No Wedge!”

“Non preoccuparti Luke non sono colpito gravemente, ma credo di non riuscire più a starti dietro.”

“Rientra Wedge o ti abbatteranno.”

“Mi dispiace Luke. Buona Fortuna.” disse Wedge volando fuori dal canalone e allontanandosi.

‘Fortuna ‘ bofonchiò Luke tra se e se ‘doveva averne tanta per riuscire a centrare l’obbiettivo senza farsi abbattere dai caccia dietro di lui. Allungò una mano per prendere il visore di mira quando sentì di nuovo quella voce nella sua testa.

“Fidati del tuo istinto Luke, usa la Forza.”

Questa volta Luke chiuse definitivamente il visore e lo mise da parte.

In quel momento sentì la voce di suo padre allarmata “Luke cosa succede hai disattivato il visore di mira.”

“Va tutto bene padre, non preoccuparti.”

I tre TIE si avvicinavano sempre di più era solo questione di tempo e prima o poi uno dei tre avrebbe colpito il caccia Ala-X, Luke cercava di utilizzare tutta la sua abilità nel sfuggire alle raffiche dei caccia.

Improvvisamente uno dei TIE esplose e poi esplose anche l’altro, l’esplosione coinvolse anche il TIE di Vader che riuscì a fuggire anche se danneggiato. Poi, Luke sentì una voce al comunicatore, una voce che conosceva, la voce di Han Solo.

“Non hai più nessuno dietro Luke. Fai saltare quel coso e ritorniamo a casa.”

Luke sorrise quando vide il cargo corelliano che gli si avvicinava nel canalone, poi sentì il computer d’attacco avvertirlo che era quasi arrivato all’obbiettivo e come in trance sfiorò dei pulsanti e tirò a se la cloche. Quando riaprì gli occhi senti delle voci che gridavano nel comunicatore e la Morte Nera che esplodeva.

“Bravo Luke ce l’hai fatta ottimo tiro, gliela infilati dritto in gola” gridò Wedge.

“Un gran bel tiro ragazzo, un colpo da campione.” gridò Han, in sottofondo si sentivano degli ululati di gioia di Chewbacca.

Una folla esultante aspettava i due piloti Luke saltò giù dal suo caccia e corse da Han.

“Grazie Han, senza di te a quest’ora sarei morto.”

“Non potevo lasciarti lì da solo e poi Leia non me lo avrebbe mai perdonato.”

In quel momento arrivò la giovane donna e abbracciò strettamente il fratello poi si girò verso Han baciando con passione.

Han con aria sfacciata disse “vedi che ne valeva la pena.” e ridacchiò.

In quel momento arrivò Bail Organa con Dodonna e Obi Wan.

Bail si avvicinò a Han e lo ringraziò stringendogli la mano, questa volta il giovane uomo era leggermente imbarazzato, poi Bail abbracciò calorosamente suo figlio mormorando “Ottimo lavoro Luke, sono fiero di te.”

Allontanandosi un pò dalla folla con Obi Wan Luke gli chiese “Ben è successa una cosa strana, sei sicuro di non avermi chiamato durante la battaglia.”

“No Luke sono sicuro, perchè cos’hai sentito.” chiese Obi Wan.

“Una voce che mi diceva di aver fiducia nella Forza, non so chi era.” disse Luke pensoso. “Se non eri tu chi poteva essere?”

“Non ne ho idea Luke.” disse il maestro Jedi.

Tra le ombre della sera che stavano scendendo gli sembrò di vedere l’ombra del suo antico maestro Qui Gon che gli sorrideva e tra se mormorò ‘grazie maestro.‘

Wedge chiamò Luke “Ehi Luke dai non stare lì da solo andiamo a festeggiare.”

“OK, adesso arrivo. Andiamo Ben.”

“Si adesso arrivo, intanto vai avanti tu.”

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Capitolo 11
*** UNA TAGLIA SU LUKE ***


11 UNA TAGLIA SU LUKE

Lord Vader entrò nella sala del trono e s’inginocchiò alla presenza del suo Signore.  ”vi prego di perdonarmi, mio Signore. Non sono riuscito a impedire all’Alleanza Ribelle di distruggere la Morte Nera.”

“Lo so Lord Vader e so anche che abbiamo un nuovo pericoloso nemico, il giovane Luke Organa.”

“Si, mio Signore. Kenobi mi ha detto che il ragazzo è uno dei bambini sopravissuto alla distruzione del tempio.”

“Così ti ha detto. Io invece dico che ti ha ingannato e che il ragazzo è figlio di Anakin Skywalker.”

“Non è possibile! Lei è morta senza....”

“Guarda dentro di te Lord Vader, tu sai che è vero, e sai anche che il ragazzo non dovrà mai diventare un jedi è troppo pericoloso. Deve morire.”

“Mio Signore e se riuscissi a farlo passare al lato oscuro, sarebbe un valido alleato.”

“Può essere fatto?”

“Passerà al lato oscuro mio Signore o morirà.” 

Darth Vader camminava nei lunghi corridoi del palazzo diretto all’Hangar dei Star Destroyer un leggero sorriso si diffondeva sui suoi lineamenti solitamente severi mentre ripensava a Luke.... a suo figlio. Il solo pensiero lo eccitava, era proprio un bel ragazzo forte, abile e astuto. La Forza era potente in lui, sarebbe diventato un grande Sith. Avrebbe pensato lui stesso al suo addestramento e un giorno avrebbero governato insieme la galassia.

Quando fu a bordo della sua nave Vader contattò i comandanti della sua flotta e disse “mandate un messaggio a tutti i cacciatori di taglie che l’Impero pagherà una grossa taglia per l’ex-senatore Luke Organa. Ma sia ben chiaro che lo voglio vivo e incolume, se gli accade qualcosa dovranno vedersela con me.”

“Si, signore” risposero tutti i comandanti.

Intanto Luke, ignaro della caccia che stava per essere organizzata contro di lui, continuava ad allenarsi con Obi Wan e a guidare insieme ad Wedge gli assalti contro i convogli imperiali.

Un giorno mentre si stava  allenando sotto lo sguardo attento del Maestro Jedi entrò Bail con un foglio e disse “Luke guarda cosa siamo riusciti a captare dalle comunicazione dell’Impero.”

Il giovane prese il foglio e dopo averlo letto fece un profondo sospiro e disse “Darth Vader ha fatto la sua mossa padre, ed è una mossa che non mi aspettavo .”

Il comunicato diceva: ‘L’Impero ricerca il principe  e noto ribelle Luke Organa. La ricompensa sarà di 500 mila crediti. Deve essere consegnato a Lord Darth Vader vivo e incolume.’

Poi Luke continuò “padre dobbiamo convocare una riunione, io non ho paura di questo ma voglio che tutti siano a conoscenza che da ora in poi stare vicino a me sarà molto pericoloso.”

Quando Luke usci dalla stanza Obi Wan mormorò “non mi piace Bail, non mi piace per niente. Non vorrei che avesse scoperto chi è Luke e lo vuole con lui, e quando Darth Vader vuole una cosa non si ferma davanti a niente.”

Poche ore dopo tutti i membri dell’Alleanza Ribelle erano riuniti nella grande sala delle riunioni,

Luke disse del mandato di cattura nei suoi confronti e dell’ulteriore pericolo che questo avrebbe portato a tutti i membri dell’alleanza.

Ci fu qualche secondo di silenzio poi Wedge si alzò e avvicinandosi a Luke disse “Luke non devi preoccuparti, ognuno di noi ha uno di quelli sulla testa” poi rileggendolo meglio continuò “certo che con te l’Impero ci è andato pesante, si sono arrabbiati parecchio. A mio parere tu sei un mio compagno e tale resterai” poi si voltò verso i piloti che facevano parte dell’assemblea continuò  “e se qualcuno vuole andarsene può anche farlo.”

Quando furono fuori uno dei meccanici che aveva assistito alla riunione gli si avvicino.

“Cosa c’è George?”

L’uomo era pallido e Luke vide che aveva in mano un blaster e mormorò “mi dispiace comandante.”

Luke guardò il blaster, era settato su stordimento ed era puntato su di lui.

“E’ per la taglia, vero? Non credevo che fossi una persona avida.” Gli disse Luke sprezzante.

George impallidì ancora di più e mormorò “No. Non è come pensa. Mio fratello e la sua famiglia sono prigionieri su Kessel . Se io la consegno forse loro li libereranno.”

In quel momento uscirono Wedge e il resto dei piloti, quando vide ciò che stava accadendo imprecò e mise mano al blaster ma Luke lo fermò “fermo Wedge e anche voi.”

Poi rivolto a George disse “sei sicuro che se mi consegnerai all’Impero, loro libereranno tuo fratello e la sua famiglia? Non sei qui da poco perciò sai come si comporta l’Impero. Se sei veramente convinto di riaverli, allora va bene, sei liberissimo di consegnarmi.”

Alle sue parole gli uomini intorno a loro iniziarono a protestare, Luke li zittì e con voce dura disse “Avanti, chi di voi non farebbe qualunque cosa per riavere indietro la sua famiglia?”

Piano piano i piloti tacquero ma Wedge si avvicinò a Luke e disse “Non so gli altri ma io non tradirò mai la Ribellione. Mio padre, la dove si trova, non me lo perdonerebbe mai, e non me lo perdonerei neanche io. Perciò George se vuoi Luke prima devi uccidere me.”

“E me.”

“E me.”

Iniziarono a ripetere tutti mettendosi di fianco ai loro comandanti.

Geroge vedendo quella scena abbassò il blaster e mormorò “mi dispiace comandante.”

Luke mormorò “lo so George” e gli tolse il blaster delle mani.

In quel momento Bail e il Gen. Dodonna uscirono e suo padre disse “Cosa sta succedendo?”

“Quella taglia inizia a dare problemi.” Borbottò Wedge.

Luke annuì e gli raccontò tutto e Dodonna disse “adesso ci penso io.” E seguì i piloti.

Bail disse “Cosa c’è Luke ti vedo preoccupato.”

“Si padre. Abbiamo considerato solo l’Impero ma quella taglia può fare gola a molti e attirerà qui anche tutti i cacciatori di taglie e quelli non si fermeranno davanti a niente pur di catturarmi. Dobbiamo lasciare Yavin e cercare un altro posto più sicuro.”

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Capitolo 12
*** HOTH parte 1° ***


Luke si tolse gli occhiali protettivi e si guardò intorno, la distesa di ghiaccio sul pianeta Hoth era senza fine. Erano sul quel pianeta da più di un mese e non si era ancora abituato. Era stato Han ha portarli lì, ‘Qui nessuno ci troverà ‘ aveva detto e aveva ragione, nessuno con un pò di intelligenza si sarebbe avvicinato a quella palla di ghiaccio.

Si tolse anche la fascia che gli copriva il resto del viso per proteggerlo dal freddo, spinse un tasto sul comlink che portava al polso e disse “Capo Eco a Eco Due, hei Han vecchio mio mi ricevi.”

Dopo qualche scarica si sentì la voce di Han Solo “Sono qui ragazzo, cosa c’è?”

“Ho finito il mio giro e non ho trovato traccia di vita su questo ghiacciolo, io rientro.”

“Ok. Finisco di sistemare i sensori e rientro anch’io.”

Luke spronò il suo tauntaun, le uniche creature che si sentivano a loro agio in quei territori desolati  e si diresse verso la base operativa dei Ribelli.

Mentre raggiungeva l’entrata della base incontrò Wedge.

“Hei Luke quand’è che torniamo a gironzolare a caccia di imperiali.”

“Se ti ricordi bene c’è ancora una taglia sulla mia testa. E’ meglio che stiamo calmi per un pò.”

“Ehi guarda un pò chi ti sta aspettando, non ti da un attimo di respiro, eh?” disse Wedge indicando il maestro Jedi che lo stava aspettando accanto ad un gruppo di macchinari indifferente al via vai dei ribelli intorno a lui.

Mentre si dirigevano lungo i corridoi, diretti al Centro Comando dove Luke doveva fare il suo rapporto, Obi Wan disse “ Luke dobbiamo partire al più presto e andare su Dagobah....”

“Fermo!” esclamò Luke, “cosa devo fare?”

“Dobbiamo andare su Dagobah, lì c’è il mio vecchio maestro che completerà il tuo addestramento. Devi farlo se vuoi sconfiggere Vader e l’Imperatore.”

“Non posso Obi Wan ho dei doveri nei confronti dell’Alleanza Ribelle, e poi mi sto addestrando tutti i giorni non basta quello che faccio qui con te?”

Luke entrò nel Centro di Comando e quando vide suo padre gli si avvicinò per parlargli ma l’uomo lo anticipò dicendogli “te l’ha già detto Obi Wan?”

Turbato Luke rispose “Sei d’accordo con lui?”

Bail Organa uscì dal Centro Comando seguito dal figlio e dal Maestro Jedi e raggiunto un posto più tranquillo disse “ Lo sai che non vorrei mai lasciarti andare, ma questo è il tuo destino Luke. Tu e Obi Wan siete gli ultimi Jedi rimasti ma solo tu puoi sconfiggere Darth Vader e l’Imperatore e riportare la libertà nella galassia. Stai tranquillo fino a quando rimaniamo qui nascosti l’Impero non ci troverà”

“Luke sei la nostra unica speranza.” dichiarò Obi Wan.

Luke fece un lungo sospiro poi disse “Ho capito. Obi Wan puoi aspettare qualche giorno devo sistemare le cose con Wedge e la mia squadriglia.”

“Hai preso la giusta decisione Luke. Dimmelo quando sarai pronto.” disse Obi Wan.

Luke stava nel centro ricreazione ha riflettere su quello che gli avevano detto suo padre e Obi Wan quando vide Leia venire verso di lui con un’aria preoccupata.

“Cosa c’è sorellina hai di nuovo litigato con Han.”

“No, è solo che non lo trovo più. Eravamo d’accordo di vederci qui dopo il mio turno ma non è venuto.” disse la giovane donna.

“Vedrai che starà a trafficare su quel ferrovecchio che chiama astronave e si sarà dimenticato. Andiamo ti accompagno da lui così potrai sgridarlo per bene.” disse Luke.

Quando arrivarono al Millennium Falcon Luke gridò “Hei Han vecchio pirata ti eri scordato che avevi un appuntamento con la mia sorellina?”

Ma da una botola uscì la testa di Chewie che brontolò preoccupato.

“Sei sicuro che non l’hai visto per niente?” ripeté Luke.

Il brontolio del Wookie si ripeté ancora più forte.

“Accidenti!” mormorò tra se e se Luke, poi rivolto a Leia disse “Resta qui devo controllare una cosa.”

“No vengo con te. Intanto dimmi che è successo, da quel che ho capito neanche Chewie ha visto Han.”

“Hai capito bene Leia.”

Quando raggiunse il posto di controllo della base Luke si rivolse ad una delle sentinelle e disse

“Avete visto il capitano Solo?”

“No signore di qua non è entrato.”

“Allora presto controllate l’altra entrata.”

Anche lì la risposta fu negativa.

Mentre Luke si dirigeva verso dove erano tenuti i tauntaun si mise i pesanti abiti per il freddo intenso che avrebbe trovato di fuori.

Wedge e un altro paio di uomini si unirono a lui.

Luke stava montando sul tantaun quando Bail entrò nella grande sala e disse “Luke dove stai andando? Tra poco scenderà la notte e gelerà.”

“Lo so padre, ma Han è ancora lì fuori.” poi sorridendo impertinente continuò “non preoccuparti Obi Wan ha detto il mio destino è sconfiggere l’Imperatore, no? Non può succedermi niente lì fuori. Troverò Han e tornerò prima che faccia notte.” Poi rivolto ai suoi compagni disse ”Wedge, tu e gli altri controllate i settori sei sette e otto, io controllerò gli altri.”

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Capitolo 13
*** HOTH parte 2° ***


Dopo aver corso per un pò Luke si fermò, il freddo si era fatto pungente e stava diventando buio, il giovane si guardò intorno mormorando tra sé e sé “Han vecchio io dove sei?”

Poi un’idea si formò nella sua mente, e se avesse usato la Forza? forse poteva captare l’energia vitale dell’amico.

Chiuse gli occhi e si concentrò profondamente, nonostante il vento sempre più freddo e la neve che ora stava cadendo. Dopo un pò percepì un leggero segno di vita venire dalle alture poco distanti. Luke spronò la sua cavalcatura e si diresse da quella parte, più si avvicinava e più sentiva la presenza di Han, ma anche qualcos’altro, doveva stare attento.

Quando arrivò vide una caverna, lasciò il tauntaun poco distante ed entrò con cautela, la scena che si trovò davanti  lo lasciò senza fiato: Han era a testa in giù incastrato nel ghiaccio. L’uomo era svenuto e aveva una ferita alla testa. Luke lo toccò leggermente e Han aprì gli occhi.

“Luke.”

“Sh, stai calmo ora ti libero.” disse Luke e accese la spada laser.

“Hei vacci piano con quella.” esclamò Han quando vide Luke avvicinarsi.

“Non ti preoccupare so quello che faccio.”

Poi si sentì un ruggito provenire da qualche parte all’interno della caverna e Luke disse “dobbiamo sbrigarsi. Stai pronto.” E con un fendente tranciò il ghiaccio e Han Solo cadde a terra e Luke si chinò e lo aiutò ad alzarsi.  

“Avanti andiamo via Han prima che il padrone di casa ritorni.”

Uscirono dalla caverna e si incamminarono dove Luke aveva lasciato il tauntaun

Il giovane comandante lo aiutò a salire sul tauntaun, il povero animale ansimava penosamente, poi salì anche lui ma dopo fatti alcuni metri crollò a terra trascinando con se i due ribelli.

Luke si alzò quasi subito e si piegò su Han che stava ancora a terra e non accennava ad alzarsi, lo girò e vide che era svenuto, allora si diresse verso la creatura e vide che era morta.

Si girò intorno e vide che il cielo si stava oscurando sempre di più e il vento diventava sempre più freddo. Allora prese lo zaino che conteneva la tenda di sopravvivenza e l’aprì, iniziava a sentirsi irrigidito per il freddo, se non si sbrigava, lui e Han avrebbero fatto la fine del tauntaun.

Intanto all’entrata della base ribelle due persone stavano fianco a fianco fissando il cielo buio e tempestoso e aspettando il ritorno dei due compagni dispersi. In quel momento Bail sentì una voce chiamarlo, si girò e vide Obi Wan venire verso di lui. “Cosa fate qui è ormai scesa la notte.” Prima che l’uomo potesse rispondergli, un ufficiale gli disse “Altezza, tutte le pattuglie sono rientrate non c’è nessuna traccia nè di suo figlio né del capitano Solo. Mi dispiace ma dobbiamo chiudere le porte la temperatura sta scendendo troppo rapidamente.”

Bail Organa annuì e mormorò “va bene comandante, potete chiudere le porte.”

Chewbacca lanciò un ululato di dolore, Leia si girò verso di lui e rabbrividì, sentiva anche lei lo stesso dolore nel cuore.

Bail strinse a sé Leia e gli disse “vedrai che torneranno Leia, sono entrambi troppo forti per cedere ad una semplice tempesta.”

Poi sentì una mano sulla spalla e si girò e vide Obi Wan, sembrava arrabbiato, aveva sentito tutto “A quanto ho capito Luke è là fuori? E tu l’hai lasciato uscire?”

“Hai mai cercato di impedire a Luke di fare una cosa in cui credeva.” disse Bail in tono quieto, e poi continuò “è andato a cercare il Capitano Solo e non ho potuto impedirglielo.”

La mattina dopo appena sorto il sole uno snowspeeder volava sopra il paesaggio bianco di neve, era Wedge, era stato insonne tutta la notte, attendendo che arrivasse l’alba per andare a cercare il suo amico. Ora volava da un pò, improvvisamente sentì un suono.

“Base Echo, qui Echo due ho rilevato qualcosa, vado a vedere.”  

Wedge inclinò lo snowspeeder verso il basso e disse al comlink “Luke mi senti, sono Wedge. Luke mi ricevi, dimmi se sei da qualche parte, che sei ancora vivo .”

Sentì un crepitio di statica poi sentì una voce appena udibile tra le scariche “Ehi Wedge spero almeno che mi abbia portato qualcosa per colazione.”

Wedge Antilles scoppiò in una risata liberatoria, poi disse “Base Echo, qui Echo due li ho trovati, ripeto li ho trovati.”

Wedge si abbassò ancora di più fino a scorgere sulla superficie del pianeta una figura che si sbracciava, stava accanto ad una tenda quasi completamente ricoperta di neve.

 

Quando, finalmente i due dispersi raggiunsero la base ribelle i droidi medici erano già in attesa e presero immediatamente Han in loro custodia e lo portarono nel Centro Medico della Base Ribelle Dopo aver controllato che il suo amico stesse bene, Luke stava per allontanarsi ma venne fermato da suo padre che disse " Aspetta Luke.avrevvero fato la fine per il freddoaccennava ad alzarsi, lo girò e vide che era svenuto, al Voglio che i droidi medici visitino anche te."

"Ma padre io sto bene."

"Hai appena passato una notte lì fuori a quelle temperature polari, voglio essere sicuro che tu stia bene."

"Va bene." si arrese Luke, sapeva che quando suo padre insisteva in qual modo non poteva rifiutarsi.

Dopo che un droide medico lo ebbe visitato disse "il comandante Organa è in buona forma" e Luke fece un sorrisetto come per dire 'hai visto?" Ma poi il droide continuò e disse "però sarebbe meglio che per questa notte resti qui in osservazione."

Così Luke fu costretto a rimanere per tutta la notte nel Centro Medico, nella  stanza accanto a quella dove si trovava, sotto cure attente, Han Solo.

La mattina dopo mentre Luke si alzava entro Wedge e disse "hei eroe tutto bene? ti sei ripreso?"

"Dai Wedge non prendermi in giro, mio padre mi ha costretto a rimanere qui tutta la notte. A proposito dimmi, va tutto bene? Nessun problema in mia assenza."

"No, nessuno. Io vado che devo fare un giro di ricognizione. ci vediamo dopo."

Luke entrò nella stanza accanto dove si trovava Han e lo trovò sveglio e Chewie era con lui e gli disse "ti trovo bene Han."

"Grazie a te Luke" rispose sorridendo debolmente Han.

"E con questa siamo pari." gli rispose Luke. In quel momento la porta si aprì e una voce squillante disse "Luke non devi disturbarlo, Han deve riposare. Anche tu Chewie esci."

Il giovane si voltò e vide la sorella entrare nella stanza con un vassoio in mano, e facendo un’impeccabile saluto militare disse ridendo "Sissignore signor generale. Ciao Han ti lascio in buone mani. Andiamo Chewie."

Erano passati un paio di giorni dall'incidente e Han si stava riprendendo in fretta, grazie anche alle cure assidue di Leia. Un giorno mentre Luke era andato a trovarlo l'uomo, aveva rivelato al giovane "Non ce la faccio più Luke, tua sorella è un vero tiranno, non vuole lasciarmi andare fino a quando non è sicura che io stia bene"

Il giovane comandante rise e disse "non guardare me, non ho nessuna intenzione di rischiare la pelle, preferisco affrontare le navi imperiali che  mettermi contro quella tigre."

In quel momento suonò la sirena d'allarme e mentre Luke andava verso la porta Han esclamò "cosa può essere successo?"

"Non lo so." rispose il giovane uscendo dalla porta in tutta fretta. 

Appena arrivato al Centro Comando Luke vide che suo padre e il Generale Rieekan stavano guardando uno schermo, e dopo aver salutato il generale disse “Cosa c’è padre ?”

“I nostri sensori hanno captato una trasmissione, è molto debole. Ascoltate!”

Alcuni leggeri rumori uscirono dall’altoparlante.

“Signore, non ho mai sentito questa forma di comunicazione ma posso dire che non è uno dei codici dell’Alleanza.”

“Ne sei sicuro 3BO?” chiese Bail.

“Sicurissimo Altezza, si ricordi che io conosco più di sei milioni di forme di comunicazione e questa non è dell’Alleanza.” rispose piccato 3BO.

“Ho un brutto presentimento, vado a vedere cos’è” disse Luke dirigendosi verso l’uscita, in quel momento vide Wedge entrare e disse “Vieni con me Wedge.”

Mentre si dirigevano verso l’hangar, Luke riferì al suo amico quello che era successo. Arrivarono sul luogo in pochi minuti e videro un droide sonda fluttuare sulla neve. “quel coso non mi piace per niente.” disse Luke, poi continuò “Wedge io gli giro alle spalle cerchiamo di renderlo inoffensivo, ok?”

“Ok capo, andiamo.” fece Wedge.

Ma il droide sonda con i suoi sensori forse captò i loro movimenti e iniziò a sparare verso di loro.

Wedge si buttò al riparo dietro dei cumuli di neve, poi gridò “Ehi Luke tutto bene ?”

“Tutto bene.” gli giunse la risposta del giovane. In quel momento il droide si sollevò in aria sopra di loro e Luke gridò mentre prendeva la mira “Wedge spara presto.”

I due spararono quasi simultaneamente con i loro blaster contro la sonda che esplose in una miriade di frammenti fiammeggianti.

“Signore era un droide sonda, sicuramente mandato in ricognizione dall’Impero. Mi dispiace ma abbiamo dovuto distruggerlo non avevamo scelta” disse Luke al comlink in contatto con il Centro Comando.

“Temo che l’Impero alla fine sia riuscito a scoprire il nostro nascondiglio.” disse il generale Rieekan, e Bail Organa aggiunse “Sono d’accordo con lei Generale. Ragazzi tornate qui immediatamente iniziamo l’evacuazione del pianeta.”

 

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Capitolo 14
*** L'ATTACCO DELL'IMPERO ***


L’ATTACCO DELL’IMPERO

Lord Vader entrò nel Ponte di Comando dello Star Destroyer e vide il Comandante Piett che stava parlando con l’Ammiraglio Ozzel, il Comandante della Flotta, si avvicinò e disse “Che cosa succede?”

L’uomo si girò di scatto e disse “la sonda che abbiamo mandato su Hoth non trasmette più, Lord Vader.” disse il  Comandante Piett.

Darth Vader diede un’occhiata concentrata allo schermo, poi disse “dirigiamoci su Hoth, i ribelli sono lì.”

“Ma Signore, Hoth è un pianeta ghiacciato. Nessuno può vivere là. Sarà stato un incidente a distruggere la sonda.” replicò l’Ammiraglio Ozzel.

“No!” ruggì Vader. “I ribelli sono su Hoth e Luke Organa è con loro. Dirigiamoci su Hoth, Ammiraglio Ozzel e a tutta velocità.”

Ozzel si girò verso un suo sottoposto e disse “Fai rotta su Hoth.”

Erano mesi che giravano per lo spazio alla ricerca dei ribelli, e fino a quel momento erano state tutte false piste e lo sarebbe stato pure Hoth, pensò l’Ammiraglio mentre vedeva Lord Vader allontanandosi dal ponte.   

Intanto sul pianeta ghiacciato i capi della ribellione stavano controllando sugli schermi l’arrivo della flotta Imperiale, all’improvviso una luce si accese seguita da molte altre.

“Eccoli!” disse il Generale Rieekan, poi spinse un interruttore e una sirena d’allarme echeggiò nella base. L’Impero stava arrivando e tutti dovevano prepararsi ad evacuare e a combattere.

Luke fece una smorfia, erano davvero molte le navi Imperiali che stavano uscendo dall’iperspazio, si girò verso suo padre e disse “ Io vado a prepararmi.”

Intanto sull’Executor, la nave Ammiraglia dell’Impero, Darth Vader guardava  il pianeta Hoth mentre le altre navi imperiali stavano uscendo dall’iperspazio e si univano alla nave ammiraglia, già pregustava il momento in cui si sarebbe trovato di nuovo faccia a faccia con il giovane Luke. Sentì qualcuno dietro di lui e si girò e vide il Generale Veers.

“Cosa c’è Veers” lo apostrofò.

L’uomo ingoiò a fatica, non gli piaceva portare cattive notizie al suo Signore. “Mio Signore la flotta è uscita dall’iperspazio, ma abbiamo rivelato un campo di forza intorno alla base ribelle così forte da deflettere ogni bombardamento. I Ribelli ci hanno già scoperto, Mio Signore.”

Vader si girò furibondo, e sibilò “l’Ammiraglio Ozzel è uscito dall’iperspazio troppo vicino al pianeta, è stupido e incapace. “

“Forse cercava di prenderli di sorpresa...” Veers cercò di difendere il suo superiore, ma un’occhiata furiosa di Vader lo zittì.

“Generale Veers, visto che non possiamo attaccarli dal cielo, prepari le sue truppe per un attacco terrestre.”

L’uomo lo saluto con deferenza poi si allontanò felice di essersela scampata così facilmente. Vader si diresse verso la plancia di comando, l’Ammiraglio Ozzel appena lo vide lo salutò e disse “Milord, la flotta è pronta per l’attacco...”

Ma Vader lo interruppe e sibilò furioso “mi ha deluso per l’ultima volta, ammiraglio Ozzel.”

 L’uomo iniziò a boccheggiare come se non riuscisse a respirare. Vader non lo degnò di un’occhiata e si girò verso l’ufficiale alle sue spalle.

“Comandante Piett si prepari a far sbarcare le truppe per un attacco terrestre e disponga le navi in modo che nessuno possa fuggire. E’ lei ora al comando Ammiraglio Piett, e veda di non deludermi.”

Piett si girò per dare gli ordini e vide poco più in là l’ex ammiraglio a terra con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca aperta in un tentativo estremo di respirare e diede l’ordine di portarlo via.

Nel frattempo Luke stava ritornando all’hangar indossando la tuta da pilota, quando sentì qualcuno che lo chiamava, si girò e vide Obi Wan. Il Maestro Jedi si avvicinò e disse “ Fai attenzione Luke, sento la presenza di Vader, lassù su qualche nave.”

“Starò attento Obi Wan. Tu proteggi mio padre, non fargli correre rischi, lo sai quanto è testardo.”

Obi Wan annuì, poi gli disse “non preoccuparti starò accanto a lui. Ci vediamo al rendez vous. Che la Forza sia con te, Luke.”

“E’ sempre con me.” replicò il giovane.

Quando arrivò all’hangar vide che tutti i piloti erano riuniti lì in attesa di sentire gli ordini del Gen. Rieekan. Luke girò tra di loro, i piloti esperti  parlottavano nervosamente, mentre i più giovani erano eccitati per il loro primo scontro contro l’Impero. In quel momento entro suo padre seguito dal Generale Jan Rieekan.

Il Generale chiese silenzio con la sua voce forte e autorevole, una volta era stato un ufficiale imperiale, così gli aveva detto suo padre. Dopo che tutti si furono zittiti Rieekan guardò Bail Organa per esortandolo a parlare, ma Bail disse “parli lei generale.”

Il generale Jan Rieekan annuì e iniziò a parlare “Abbiamo sollevato gli scudi intorno a tutta la base, le prime navi trasporto sono quasi pronte e partiranno una dopo l’altra scortate da due caccia.”

“Due caccia solo contro le navi dell’Impero, è una pazzia!” replicò uno dei piloti più anziani.

“Spareremo alcuni colpi con il cannone a ioni in modo da coprire la vostra fuga. La maggior parte dei piloti ci servono qui sul pianeta per difendere la base dall’attacco e permettere a tutti di fuggire. Una volta superato il blocco dirigetevi al punto d’incontro che abbiamo stabilito. E’ tutto chiaro? Buona fortuna a tutti” disse Bail Organa.

I piloti si divisero un piccolo gruppo si diresse ai caccia Ala-X per prepararsi a decollare per scortare le navi trasporto, la maggior parte si diresse alle difese della base. Luke, Wedge e i loro compagni si diressero agli snowspeeder.

Luke si diresse verso il Millennium Falcon, Han e Chewie stavano lavorando sulla nave. “Chewie bada a lui, ok” I due giovani si guardarono forse per l’ultima volta, chissà se e quando si sarebbero rivisti.

“Abbi cura di te stesso e di Leia.” Disse Luke sorridendo.

Han sorrise, sapeva che in questo modo gli stava dando la sua approvazione. “Ok ragazzino, e tu sistemali a dovere.”

Luke raggiunse il suo snowspeeder e fu accolto da Dack, il suo artigliere. “Ehi Dack è tutto pronto.”

“E’ tutto pronto Comandante. Mi sento come se potessi affrontare l’Impero da solo.”

Luke rise all’entusiasmo del ragazzo, “si capisco come ti senti.”

Gli snowspeeder, decollarono sorvolando le trincee costruite dai ribelli per difendere i generatori degli scudi che proteggevano la base, e si diressero verso i Camminatori Imperiali che si stavano avvicinando.

I velivoli, guidati da Luke, Wedge e le loro squadriglie, raggiunse i Camminatori Imperiali e iniziò l’attacco, in quel momento anche i Camminatori iniziavano a sparare contro di loro. Dopo un paio di passaggi, cercando di non farsi abbattere dalle raffiche che gli sparavano contro, Luke scoprì che i loro colpi non riuscivano a superare gli scudi dei Camminatori, mentre gli Imperiali avevano già abbattuto alcuni snowspeeder.

“Smettete di sparare ragazzi, i loro scudi sono troppo potenti non riusciremo mai ad attraversarli. Usate gli arpioni, forse riusciremo a tirarne giù qualcuno.”

“Ok  Luke. Proviamoci. Però è meglio dividerci a coppie per  poter attaccare meglio.” disse Wedge.

 “Va bene, Hobbie stammi dietro ci proviamo.”

 Luke si lanciò all’attacco con un fianco il suo secondo, volando tra le raffiche dei blaster dei camminatori, si girò leggermente e disse “Dack, sei pronto?”

“Prontissimo comandante.”

“Stai pronto a sparare.” lo avvertì Luke, mentre tentava di tenere lo snowspeeder in assetto di volo in mezzo alle esplosioni. Ad un certo punto sentì un forte colpo alla schiena, era stato colpito da una raffica.

“Tutto bene Dack?” ma non sentendo risposta si girò e vide il giovane riverso sui comandi, usando la forza lo sfiorò e si accorse che era morto.

“Wedge, non posso più sparare, ho perso il mio cannoniere.”

“Non ti preoccupare Luke ci penso io.”

Luke guardò il suo amico volare contro il camminatore e sorrise quando lo vide precipitare al suolo e senti la voce di Wedge dire “Uao ottimo tiro Janson. Hai visto Luke fuori uno!”

“Ottimo lavoro Wedge. Ora pensiamo all’altro.” Disse Luke dirigendo il suo speeder verso l’altro camminatore.

Non aveva nemmeno finito di parlare che fu investito da un esplosione che fece sussultare l’apparecchio. Lottò con i comandi cercando di tenere lo speeder in assetto di volo. Ma ogni tentativo fu inutile e precipitò a terra, sfortunatamente sulla sua traiettoria stava arrivando un camminatore.

Sentì la preoccupazione di Obi Wan attraverso la Forza e mentre tentava di uscire dalla navetta gli mando un messaggio di rassicurazione “sto bene maestro.” Si girò per cercare di tirare fuori Dak ma il camminatore lo aveva quasi raggiunto e balzò via mentre questi schiacciava la navetta.

Utilizzando una pistola lancia arpioni si issò sul suo ventre, raggiunse il portellone, lo aprì con la spada laser e gettò all’interno una mina. Poi saltò giù prima che esplodesse.

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Capitolo 15
*** FUGA DAL PIANETA GHIACCIATO ***


Darth Vader stava sulla sua ammiraglia aspettando impazientemente che le truppe potessero sbarcare.

‘Finalmente i ribelli erano nelle sue mani, e questa volta sia Obi Wan che suo figlio non sarebbero sfuggiti di nuovo.’

Finalmente arrivò la notizia che attendeva, apparve l’immagine olografica del Generale Veers che disse “Signore abbiamo raggiunto il generatore principale, fra poco lo distruggeremo così potrete scendere.”

“Ottimo lavoro, generale.” Disse Vader freddamente poi chiuse la comunicazione e si avviò verso l’hangar assaporando già la vittoria.

Han correva verso la sala di comando barcollando per i forti colpi del bombardamento.  “Ho sentito che la sala comando era stata colpita, state tutti bene?” disse mentre entrava.

Vide Bail Organa che parlava con il generale Rieekan “fate decollare tutti i trasporti rimasti ed evacua- re la base, non abbiamo molto tempo.”

“Si signore. Ma anche voi dovete  fuggire.”

“Prenderò l’ultimo trasporto.”

“Han” disse Bail appena lo vide “Porta in salvo Leia, te l’affido.” Poi girandosi verso la ragazza disse “Va con lui Leia.”

In quel momento uno degli ufficiali disse “signore lo scudo è stato abbattuto, gli Imperiali stanno entrando nella base.”

“Dai l’ordine di abbandono base, presto.” Disse Bail. In quel momento si sentì preso per un braccio e vide che era Obi Wan che disse “Tu  vieni con me.”

Raramente aveva visto sul volto del Jedi uno sguardo così deciso e annuì.

Appena atterrato Darth Vader sentì nella Forza la presenza di suo figlio e quella del suo vecchio maestro, aveva ancora un conto da sistemare con lui e si diresse all’interno della base e disse alle truppe che lo seguivano “ ispezionate ogni angolo e portatemi i sopravvissuti.”

Luke entrò di corsa all’interno dell’Hangar che si trovava dietro la montagna e vide uno dei trasporti ancora fermo. 

‘Se le truppe imperiali sono già all’interno della base, cosa ci fa quella nave ancora qui?’ pensò

 “Artoo accendi i motori e stai pronto alla partenza, io vado a controllare quella nave.” disse nel comlink  e si diresse  in quella direzione.

Quando fu abbastanza vicino vide sconvolto suo padre e l’equipaggio della nave tenuti sotto tiro da alcuni stormtrooper e Obi Wan che duellava contro Darth Vader. Velocemente tiro fuori la pistola e sparò ai soldati poi corse accanto a suo padre e gli disse “stai bene, padre?”

L’uomo lo guardò sorpreso e rispose “Si Luke grazie. Ma cosa ci fai ancora qui, pensavo che ti fossi già allontanato con il resto della squadriglia.”

“No, e ho fatto bene a ritardare.” replicò il giovane, poi continuò, “ora mettiti in salvo, ti prego. Ti raggiungerò presto con Obi Wan.” Poi spinse suo padre verso la rampa abbassata della nave, mentre il resto dell’equipaggio era già salito e stava accendendo i motori.

Intanto Obi Wan e Darth Vader combattevano senza tregua.

“Sei debole e vecchio Obi Wan non riuscirai mai a battermi.” ringhiò Darth Vader.

Obi Wan vide con la coda dell’occhio Luke che liberava il padre e mentre parava un colpo violento di Vader mormorò “Se riuscirai a uccidermi io diventerò più potente di quanto non immagini e lui non sarà mai tuo. Ricordalo Vader.”

Quando vide Luke girarsi verso di loro, Obi Wan chiuse gli occhi e lasciò che Darth Vader lo trafiggesse con la sua spada.

“Noooo” gridò Luke e fece un passo avanti accendendo la spada laser.

Vader sentiva la rabbia e l’angoscia nel giovane e deridendolo lo sfidò “avanti Luke attaccami, vendica Obi Wan o non ti importa niente di lui.”

“Maledetto.” gridò Luke e attaccò Vader con violenza.

Darth Vader sorrise tra se e se mentre parava con facilità i colpi di suo figlio, era più facile di quel che immaginasse, un’altra spintarella e il giovane sarebbe caduto dritto dritto nella trappola del Lato Oscuro e, sarebbe stato suo.

Vader decise che era il momento di fare sul serio, voleva vedere quanto Kenobi era riuscito ad insegnargli, ed iniziò a martellarlo con colpi violenti, Luke parò i colpi, all’inizio con agilità, poi mano mano che il combattimento si prolungava si sentiva sempre più stanco e sentiva anche una ombra oscu- ra che tentava di ghermirlo, la paura di star per cedere a Vader si impadronì di lui e cercò di aumentare il ritmo, ma la fatica era troppa, ormai aveva paura di essere stato sconfitto. Vader agganciò la sua spada con quella di Luke e strinse il polso del giovane in una presa d’acciaio poi disse ”Luke, io sono tuo padre. Obi Wan ti ha mentito. Lui...”

Luke lo fissò sconvolto poi ringhiò con odio “No. Zitto, maledetto. Tu hai ucciso Obi Wan come hai ucciso mio padre. Sei un assassino.” E con uno strattone liberò la sua spada da quella di Vader e si mise  in guardia.

All'improvviso  un’ombra entrò nel hangar e passò radente al suolo sparando sulle truppe imperiali e una voce dal comlink gridò “scappa ragazzo! Ti copriamo noi.” Era il Millennium Falcon . Mentre Luke iniziò a correre verso il suo caccia gridò “sei proprio pazzo Han, ma grazie per l’aiuto.”

Luke salì sul caccia e disse “R2 svelto decolla.”

I due velivoli, il Falcon e il caccia di Luke uscirono uno dopo l’altro dall’hangar, subito sentì la voce del padre che lo chiamava “ Luke tutto bene?”

“Si padre. “Mormorò.

Sentiva ancora nella mente la voce di Vader, ma non poteva credergli, doveva per forza essere una bugia. Forse questo Yoda, di cui  Ben gli aveva parlato avrebbe saputo dirgli la verità.  

“Vader ha ucciso Obi Wan. Vado su Dagobath, per diventare un Jedi come voleva lui. Ci vediamo presto.” Disse in tono sommesso.

“Mi dispiace, era un caro amico. Buona fortuna, Luke, che la Forza sia con te.”

Bail aveva sentito un tono strano nella voce del figlio e cercò di richiamarlo ma Luke aveva già chiuso le comunicazioni.

Vader vide furioso la sua preda che fuggiva ma almeno il vecchio era morto. Un ufficiale si avvicinò e disse “Lord Vader abbiamo abbattuto 17 navi e catturato 15 ribelli.”

“Uccideteli tutti e distruggete questo posto. Io inseguo il Millennium Falcon. Comunicate a tutte le navi della flotta: Voglio quella nave!” ringhiò Vader.

Avevano osato portargli via la sua preda, inoltre aveva sentito l’affetto che Luke aveva per i suoi occupanti.  Doveva catturarli sarebbero stati un’ottima esca per catturare suo figlio.

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Capitolo 16
*** 16. ASTEROIDI E DAGOBAH ***


Mentre pilotava il suo caccia diretto a Dagobath, Luke ripensò cupamente a ciò che gli aveva detto Vader. Scosse la testa deciso, non poteva essere vero, sicuramente l’aveva detto  solo per distrarlo. Improvvisamente  sentì un leggero pigolio  e Luke lesse la traduzione sullo schermo del computer e sorrise “Va tutto bene R2, non preoccuparti, sto bene.”

Il pigolio si fece più animato e Luke dopo aver letto disse “no, non sto sbagliando rotta. Non andiamo al rendez vous con gli altri. Andiamo su Dagobah.”

Il pigolio si fece scettico. “Lo so che non è sulle tue carte, ma io so dov’è. Non ci perderemo nello spazio, non ti preoccupare.”

Un altro fischio più preoccupato.  “No, non sto disobbedendo agli ordini. Bail lo sa, e mi ha dato il permesso di allontanarmi dalla flotta. Lo sai R2 che a forza di stare con C3PO stai diventando pedante  come lui.”

Luke sorrise all’insieme di fischi e pigoli offesi e indignati che arrivarono dal piccolo droide.

Luke rise e disse “va bene, va bene, non dovevo dirlo. Scusami R2. Ma a volte ti comporti proprio come lui.”

Un altro fischio. “no, non ho voglia di riposarmi. Piloterò manualmente per un po’. Rispose Luke.

Preferiva non chiudere gli occhi, perché se li chiudeva rivedeva la morte di Ben e il duello con Vader e ciò che gli aveva detto. Non doveva pensarci, era tutta una bugia.

Intanto il Falcon, dopo aver aiutato l’ultimo trasporto a fuggire stava cercando di allontanarsi per fare il salto nell’iperspazio ma due Star Destroyer e i TIE lo stavano attaccando.

“E’ tutto pronto Han. Dobbiamo fare il salto ora o siamo perduti.” Disse Leia.

“Hai proprio ragione, tesoro. Guarda!” disse Han mentre spingeva la leva per il salto. Le luci si accesero più improvvisamente si spensero.

“Guarda cosa? ‘tesoro’” lo prese in giro Leia, mentre il motore tossicchiava.

“Che diavolo è successo?” borbottò Han guardando scioccato la nave che si trovava ancora nello spazio di Hoth. “Mi sa che siamo nei guai Chewie.” Disse al suo copilota peloso che rispose con un ululato.

In quel momento entrò C3PO che serafico disse “signore penso che un colpo abbia danneggiato il motivatore dell’iperguida, non possiamo fare il salto nell’iperspazio.”

“Ce ne siamo accorti, pezzo di ferraglia dorata.” Sbottò Han poi rivolto a Chewie disse “stavolta mi sa che siamo proprio nei guai. Andiamo a vedere. Viene con noi, sapientone.”

Leia pilotava la nave cercando di non farsi colpire dai TIE e dagli Star Destroyer mentre Han e Chewie stavano tentando di  sistemare il guasto.

Mentre era sotto un colpo più forte degli altri lo mandò a gambe per aria. “Questo non era un laser che ci ha colpiti. Che cosa diavolo è stato?”

In quel momento sentì la voce di Leia che lo chiamava.

“Han torna subito su.”

Han Solo salì di corsa nella cabina  e guardò di fronte a lui: un campo di asteroidi.

Sposto Leia e mi mise subito ai comandi del Falcon seguito da Chewie e si diresse esattamente verso il campo di asteroidi.

“Ma sei matto ad entrare là dentro?” sbottò Leia.

“Sarebbero pazzi loro a seguirmi, non credi tesoro.” Rispose Han con un sorriso malandrino.

“Signore la possibilità di successo di navigare all’interno di un campo di asteroidi è di 3700 a 1.” Disse C3PO.

“Zitto!” sbottarono insieme Han e Leia.

Intanto sull’Executor, la nave di Vader, il Signore Nero fissava il vuoto dello spazio, cercando di scoprire dove si era diretto suo figlio ma non  riusciva a sentirlo.

L’Ammiraglio Piett si avvicinò al suo signore.

“Si Ammiraglio?” disse Vader senza voltarsi.

“Le nostre navi hanno intercettato il Millennium Falcon, signore. Ma è entrato in un campo di asteroidi.” Disse Piett.

“Non mi interessano gli asteroidi, Ammiraglio. Io voglio quella nave, non delle scuse.” Ringhiò Vader mentre i suoi occhi blu diventavano gialli per la rabbia.

“Si signore” mormorò Piett ingoiando a vuoto e corse via a dare gli ordini di continuare ad inseguire il Falcon.

Mentre il caccia Ala X di Luke voleva verso l’Orlo Esterno diretto ad uno sconosciuto pianeta, il Millennium Falcon zigzagava all’interno del campo di asteroidi cercando di evitare sia gli asteroidi sia i TIE che lo inseguivano.

“Dobbiamo uscire dal campo di asteroidi” disse Han, stava per continua ma Leia lo interruppe dicendo “Finalmente un’idea sensata.” Ma Han continuò a parlare come se lei non avesse detto niente. “Però prima dobbiamo toglierci da dietro quelli là.” Disse indicando i TIE che li stavano inseguendo. Poi continuò con un sorriso malandrino. “Tieniti forte tesoro, Ora ti faccio vedere come si vola.”

Facendo appello a tutta la sua bravura, Han portò il Falcon a volo radente su uno degli asteroidi più grossi e manovrò il Falcon per portarlo tra il grosso asteroide e i TIE. Una breve fiammata indicò che uno dei TIE era esploso, ne rimanevano solo due.

Guardò nel visore principale e disse tra sé e sé “si quello va bene.” Poi disse Chewie controlla quello laggiù, mi sembra adatto.”

“Adatto a cosa?” fece Leia, ma il giovane non rispose.

Due TIE continuavano ad inseguirlo sparando contro di lui, Ha sapeva che doveva essere più veloce ed abile di loro se voleva sbarazzarsi di loro. Scorse uno stretto dirupo davanti a sé e inclinando il Falcon passò in mezzo alle alte pareti, inaspettatamente i due TIE lo seguirono. Tra avvitamenti e virate Han riuscì a passare nella stretta gola così non fecero i TIE che si scontrarono ed esplosero.

Han fece un sospiro di sollievo, ma la fuga non si era ancora conclusa. Ridusse la velocità e s’infilò nella caverna che aveva visto prima, si augurava che lì l’Impero non lo avrebbe trovato.

Intanto il caccia Ala X era arrivato al pianeta Dagobah, Luke riuscì a vedere la superficie attraverso una fitta coltre di nuvole. Come era riuscito a raggiungerlo, Luke non lo sapeva. Forse era stato qualcuno a guidare la sua mano sui comandi. R2 trillò e Luke lesse la traduzione sullo schermo e disse “Si, R2 quello è Dagobah. Atterriamo.” Mentre si avvicinava Luke non vide altro che ombre cupe e mormorò “E’ un po' lugubre che ne dice R2?”

Il piccolo astrodroide pigolò “No, non cambio idea. Ben mi ha detto di venire qui.” Dopo un altro pigolio più preoccupato Luke disse “Dai, non avrai mica paura del buio? Sono sicuro che non ci sono pericoli per i droidi.”

L’Ala X attraverso le nuvole e iniziò a scendere verso la superficie del pianeta, Luke non vedeva niente e pilotava solo grazie agli strumenti. “Reggiti R2 sto frenando.” Gridò Luke cercando di sovrastare il rumore dei motori, la nave sobbalzò e Luke sentì dei rumori come rami spezzati. Quando finalmente il caccia Ala X si fermo sentì un tremendo sussulto poi più niente. Sicuro di essere atterrato Luke lasciò andare un sospiro di sollievo e sollevò il tettuccio e si guardò intorno, l’Ala X era completamente circondato dalla nebbia e Luke riuscì a scorgere le radici di alberi enormi.  

“R2 rimani qui mentre io do un’occhiata fuori” disse Luke mentre R2 usciva dalla sua nicchia. Il giova- ne si incamminò con prudenza  sul muso del caccia e vide che era atterrato o meglio precipitato in una palude melmosa. In quel momento sentì R2 lanciare un fischio seguito da un tonfo in acqua.

Luke si girò di colpo vide R2 inghiottito dall’acqua, e gridò “R2, R2” e s’inginocchio sullo scafo per cercare il piccolo droide ma niente, improvvisamente un piccolo periscopio uscì dall’acqua e Luke fece un sospiro di sollievo.

“R2, la riva è da quella parte.” Disse Luke indicando la direzione al droide, poi saltò nell’acqua anche lui e raggiunse la riva.

Una volta a terra si guardò intorno mentre il piccolo droide lo raggiungeva. R2 pigolò leggermente e Luke mormorò “dici che non è stata una buona idea venire qui? Inizio a pensarla come te. Come faremo ora.”

La notte stava scendendo rapidamente e Luke rabbrividì  di freddo, doveva sbrigarsi a preparare il campo per la notte. Quando riuscì a portare a terra gli approvvigionamenti e le provviste che gli servivano, il caccia era sprofondato nelle melmose acque dello stagno. Mentre guardava le ombre della notte che s’infittivano pensò a Ben, aveva avuto nell’uomo la più totale fiducia ma ora iniziava a dubitare, come avrebbe fatto a trovare il Maestro Jedi, lì e si chiese se fosse ancora lì.

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