CAP. 1: Nascite
Obi
Wan guardava assorto i
due neonati nella culla. Padme era morta e Anakin era come se lo fosse
e loro
dovevano proteggerli da Vader e dall’Imperatore.
Sentì
la porta che si
apriva e anche senza voltarsi capì che era entrato: il
maestro Yoda e Bail
Organa.
“Vieni
Obi Wan non c’è più
niente da fare” disse Bail Organa mettendogli una mano sulla
spalla.
“Si
Obi Wan, il senatore
Organa ragione ha, e prendere una difficile decisione prendere
dobbiamo.”
Intorno al tavolo nella sala
delle conferenze
sulla Tantive IV, l’astronave di Bail, lo stesso senatore,
Obi Wan e il maestro
Yoda stavano discutendo su cosa fare in quel futuro oscuro.
“Maestro
dobbiamo
proteggere i figli di Padme dall’Imperatore, sono loro la
nostra ultima
speranza per la libertà della galassia”.
“Si,
Obi Wan con te
d’accordo sono, ma dividerli dobbiamo più
possibilità di salvarsi dai Sith
hanno”.
“Se
permettete io prenderò
con me il bambino, io e mia moglie lo cresceremo con amore e gli
insegnerò
tutto ciò che so così quando sarà
grande saprà opporsi all’Impero e grazie al
potere del mio casato ne avrà anche i mezzi.”
“Ottimo,
senatore Organa.
Io porterò Leia su Tatooine dai suoi zii, lì
sarà al sicuro”.
Così
Luke fu accolto nella
Casa Reale degli Organa e crebbe come un qualsiasi ragazzo di Alderaan.
I suoi
genitori adottivi non gli nascosero mai che era stato adottato ma non
gli
rivelarono mai l’identità dei suoi veri genitori.
La sua infanzia trascorse
felicemente sotto il tutela delle sorelle del padre che lo viziarono e
lo
coccolarono ma che spesso, però si lamentavano delle
marachelle e degli scherzi
del piccolo Luke, che però sapeva, però come
farsi perdonare: mormorando un
‘non lo faccio più’ e scoccando un bacio
sulla guancia di ciascuna delle tre
donne che si intenerivano perdonandogli ciò che aveva fatto.
All’età
di 10 anni iniziò
la sua educazione come principe della Casa Reale degli Organa e fu
affidato a
dei severi precettori che gli insegnarono
le leggi del suo pianeta, le lingue, la storia, gli usi e
i costumi dei popoli
che facevano parte dell’Impero. Il piccolo Luke si
appassionò soprattutto alla
storia della vecchia Repubblica e l’ordine dei Jedi, Bail gli
procurò dei libri
proibiti dall’Impero intimandogli però che nessuno
doveva saperlo.
A
volte, quando Luke era
libero dagli studi, seguiva le riunioni del governo presieduto da sua
madre e a
volte da suo padre, poi una volta conclusa la riunione, gli veniva
chiesto un riassunto
e la sua opinione sugli argomenti trattati.
All’età
di quindici anni
Luke entrò nell’Università di Aldera,
la
capitale di Alderaan dove approfondì gli studi di politica
galattica e
legislazione imperiale e si appassionò allo studio della
diplomazia.
Bail
Organa seguiva con
orgoglio gli studi di Luke, i suoi successi nei primi dibattiti
all’interno
del- l’università e incominciò a
pensare a una sua entrata nel senato
imperiale.
Aveva
subito notato che
Luke aveva ereditato il forte spirito e il senso di giustizia della
madre e la temerarietà
del padre.
L’educazione
di Luke non fu
solo intellettuale ma anche fisica, il ragazzo fu addestrato da
militari
esperti, scelti personalmente da suo padre, nella difesa personale,
nella lotta
corpo a corpo, nel tiro al bersaglio con ogni tipo di arma, e presto
raggiunse
l’abilità dei suoi insegnanti.
Ma
la cosa che Luke amava
di più erano le sue scorribande, insieme ai suoi amici,
nelle praterie di
Alderaan in groppa al suo Thranta (un mammifero alato). Fu proprio dopo
una di
queste scorribande che incontrò per la prima volta il
Governatore Wilhuff
Tarkin in visita al suo pianeta. Quel giorno stava facendo una gara con
il suo
migliore amico e cugino: Wedge Antilles, Luke fece atterrare il suo Thranta nel centro della
piazza di Aldera poi
si girò verso il giovane che stava arrivando.
“
Youuuu, ho vinto ancora
una volta, Wedge!”
“Tu,
tu sei pazzo Luke,
scendere a quella velocità, hai rischiato di sfracellarti
”.
Non
preoccuparti io e
Stark avevamo tutto sotto controllo, vero bello.” rispose il
giovane ridendo e
accarezzò la sua cavalcatura che gli rispose con un muggito
di apprezzamento.
Due
persone avevano
assistito alla scena: Bail Organa e Tarkin.
“Quello
è vostro figlio,
vero?” chiese Tarkin
“Si”
rispose Bail,
ripromettendosi di fare una ramanzina a quello scavezzacollo, poi
continuò
“Sapete come si è a
quell’età, uno si crede invincibile.”
“No.
Io alla sua età
servivo già nell’esercito.” rispose
Tarkin duro.
“Luke
vieni qui” lo chiamò
Bail.
Il
giovane scese dalla sua
cavalcatura e si avvicinò. Appena giunse davanti a loro
disse “ Buongiorno
padre.”
Anche
se i suoi occhi
erano ancora accesi dall’entusiasmo della corsa la sua voce
era calma e
controlla- ta, notò Tarkin osservandolo bene: era un giovane
alto e ben fatto
con i capelli biondo scuro e gli occhi blu. Fra un paio
d’anni avrebbe fatto
impazzire le dame della corte imperiale, pensò con una punta
di astio.
“Buongiorno
Luke, ti
presento il Governatore Wilhuff Tarkin.”
Luke
chinò appena la testa
e disse “Benvenuto su Alderaan, Governatore. Spero che la
nostra ospitalità sia
di suo gradimento. ”
“Si
Principe, grazie.”
rispose meccanicamente Tarkin.
“Luke
fra un’ora ci sarà
un pranzo in onore del nostro ospite voglio vederti pronto e vestito
come si
addice a un membro della nostra famiglia.”
“Si,
padre.” e rivolto a
Tarkin s’inchinò di nuovo e disse “se
volete scusarmi, Signor Governatore.”
In perfetto orario Luke si
fece trovare nella
sala da pranzo e si unì ai suoi genitori per accogliere gli
ospiti. Tarkin
arrivò quasi per ultimo portando al guinzaglio una piccola
Twi’lek.
“Governatore
Tarkin, cosa
ci fa con quella creatura?” disse Breha inorridita.
Tarkin
guardò dove aveva
indicato la regina e disse indifferente “E’ solo il
mio animaletto. Mi diverte
e poi è di moda alla corte imperiale.”
“Sarà
di moda alla corte
ma non su Alderaan, qui non ammettiamo la
schiavitù.”
Con
molta riluttanza
Tarkin ordinò ad uno dei suoi sottoposti
“va bene riportatela nella mia stanza.”
Il
pranzo iniziò senza
altri problemi, la conversazione aveva per argomento la politica
dell’Impero e
Tarkin scoprì che il principe Organa oltre ad avere un
bell’aspetto aveva anche
una mente acuta e brillante e alcune volte si trovò a
disagio nel rispondere
alle domande spinose del giovane, che dopo un pò si
allontanò per pochi minuti
per parlare con alcuni servitori.
Finito
il pranzo tutti si
stavano ritirando nelle loro stanze per riposare o ai loro doveri
giornalieri,
quando sentirono delle grida provenire dalla stanza assegnata al
Governatore
Tarkin. L’uomo stava sbraitando contro le sue guardie
perché si erano
allontanate e nel frattempo la Twi’lek era scomparsa.
Bail
e sua moglie si
girarono verso Luke che stava arrivando in quel momento ma il giovane
evitò il
loro sguardo segno evidente che era il responsabile della scomparsa.
“Luke
sei impazzito se Tarkin
lo avesse scoperto ti avrebbe arrestato immediatamente in nome
dell’Im- peratore
e noi non avremmo potuto fare niente.” dichiarò
Bail arrabbiato camminando
avanti e indietro nel salottino attiguo alle loro stanze.
“Tuo
padre ha ragione Luke
hai rischiato troppo” disse Breha sedendogli accanto e
prendendo le mani del
ragazzo fra le sue, e poi disse “ ma anch’io avrei
fatto come te”.
Luke
sospirò e poi disse “Hai
ragione padre ma credimi non riuscivo proprio a sopportare che quella
povera
creatura fosse trattata in quel modo. Ora è al sicuro
lontano da qui”
Quando
Luke si fu ritirato
nella sua stanza Breha disse “Bail hai visto cosa ha fatto
Luke oggi, cosa
pensi di fare.”
“Penso
che sia l’ora che Luke
inizi ad affrontare il mondo esterno. Fra pochi mesi compirà
quindici anni e
alla prossima riunione del Senato lo presenterò formalmente
come mio successore
al Senato Imperiale.”
“Pensi
che sia prudente
portarlo a Coruscant, lì
c’è….”
“Breha
non possiamo
tenerlo nascosto qui per sempre.”
Il
giorno dopo Bail riferì
al figlio la sua decisione, Luke era al massimo
dell’eccitazione.
Dal giorno successivo si impegnò
particolarmente negli studi e seguì con
più attenzione le sedute del Governo di Alderaan. Nel tempo
libero, invece di
andare a scorazzare con i suoi amici, come faceva prima,
iniziò a seguire via
holonet le sedute del Senato della Repubblica, voleva essere
perfettamente
preparato per il giorno della sua entrata in Senato e voleva che suo
padre
fosse orgoglioso di lui.