Deus ex Miraculous

di Aliasor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I due ospiti ***
Capitolo 2: *** Il sorriso d'Argento ***
Capitolo 3: *** Fiore ***
Capitolo 4: *** Caffé ***



Capitolo 1
*** I due ospiti ***


Sbatté il bastone sul pavimento della sala, il rumore, misto alle sue urla di rabbia, fece volare via le sue farfalle personali.
Il suo piano era stato sventato per l’ennesima volta da quella sciocca coppia di ragazzini che giocavano a supereroi per tutta Parigi. Per risolvere ogni problema sarebbe bastato che gli consegnassero i loro Miraculous, una volta ottenuti sarebbe semplicemente scomparso nel nulla. Come se non fosse mai esistono un Le Papillon.
<< Questa volta avete vinto voi, ma non è ancora giunta l’ora di suonare il mio requiem!>>
La serranda si chiuse nascondendo la vetrata.
<< Ma te le scrivi queste frasi? No, perché io lo faccio.>>
Si voltò di scatto, senza nemmeno ritrasformarsi nella sua forma borghese. Come aveva fatto un estraneo ad entrare nella sua casa, anzi nel suo covo in particolare? Nemmeno suo figlio sapeva dell’esistenza di quella sala segreta.
L’ospite indesiderato era fermo davanti alla porta, indossava un cappotto marrone, del vestito sotto notava solo la cravatta rossa a righe nere. Portava i capelli neri e ricchi coperti da un cappello simile a una bombetta, la sua carnagione era scura e possedeva un paio di anomali occhi rosso sangue.
Si grattò il leggero pizzetto con la faccia di chi era soddisfatto del suo lavoro.
<< Le Papillon, giusto? Papy! O visto che ti chiami Gabriel Agreste… Gabry? No, Papy è meglio. Sei anche un papino nella vita privata. Il mio cappello è un tuo prodotto, sai? Comodo, molto comodo. Ti spiace se fumo? No, immagino.>> Dalla tasca tirò fuori una confezione di sigarette e se ne accese una.
Inspirò ed espirò per un paio di volte, faceva come fosse a casa sua. Non aveva il benché minimo rispetto per gli altri.
<< Tu saresti?>>
Si avvicinò piano, senza are rumore. Porse la mano educatamente.
<< Puoi chiamarmi pure Uomo Nero, è così che mi chiamano. Il mio vero nome è… ma che importa, i nomi vanno, vengono, vengono rubati da tizi che si fingono il primo ministro di Wakanda via mail. Solite cose.>>
Quel tipo era un pazzo. Decisamente un pazzo, ma un pazzo che era entrato in casa sua come niente. Aveva schivato Nathalie, il Gorilla e Adrien. Senza contare scavalcare un muro di cinta, un cancello di due metri, varie telecamere ed era anche sicuro di avere, da qualche parte, dei cani da guardia.
Voleva dargli una possibilità. La strinse per un momento, gli aveva dato i brividi per qualche motivo.
<< Cosa vuoi da me, Uomo Nero?>>
<< Oh-oh sei interessato, Papy.>> Ridacchiò. << Cosa pensi che io voglia? Essere tuo amico. Amico con benefici se capisci cosa intendo.>>
Il supecattivo rimase fermo, quasi a voler comprendere cosa volesse dire e, una volta realizzato, sperando di aver compreso male. Nemmeno Nathalie era giunta a quella base nonostante tra loro due ci fosse chimica.
<< Oh…. Oh!>> Realizzò l'ambiguità delle sue parole. << Non in quel senso, non sei il mio tipo e ho una ragazza. Mia sorella maggiore, rapporto semi incestuoso. Lunga storia, nostra madre non è d’accordo, nostro zio se ne sbatte, padre non ne abbiamo e i fratelli altra storia. Volevo solo dire che io ti faccio un favore e tu lo fai a me.>>
<< Il motivo per cui dovrei accettare?>>
<< Perché io so come usare al 100% Nooroo. Infondo c’ero alla sua nascita. Alla nascita sua e di tutto questo Mondo.>>

Il preside chiamò tutti all’ordine con un colpo di tosse, aveva un sacco di classi nel suo istituto eppure finiva sempre lì dentro.
Doveva esserci un qualche tipo di maledizione o forse la presenza dei due eroi parigini attirava il loro collega Il Gufo. Il più grande paladino della storia.
Se solo Papillon avesse saputo che Chat Noir era suo figlio, Adrien, e Ladybug la ragazza che aveva una cotta per lui, Marinette erano lì. Anzi, ad eccezione di Ryuko e Viperion, tutti quelli che gli avevano creato problemi erano riuniti in quella stanza.
<< Un momento di attenzione, per favore. La professoressa Mendeleiev sarà assente per un po’ di tempo, è stata colpita da una forma di raffreddore che si credeva estinta dal 1930. Per sopperire la mancanza abbiamo assunto un supplente, siate rispettosi con lui.>>
Dalla porta, al termine della sua introduzione, entrò un uomo alto sui due metri. Era vestito con un pullover azzurro e si muoveva in modo elegante, in bellezza superava di cento volte Adrien al punto che sembrava una donna.
I suoi occhi sottili erano di un color smeraldo e i suoi capelli argentei erano legati in una lunga coda bassa.
Inizialmente quei suoi capelli avevano messo in dubbio la sua assunzione, ma erano bastati dieci minuti per mostrare conoscenze degne di un docente con cattedra ad Oxford.
L’abito non fa il monaco.
Si poteva anche sentire qualche piccolo commento e apprezzamento su di lui dalle studentesse e anche da un paio di studenti.
<< Buongiorno. Sarò il vostro insegnante sostituto, mi chiamo Cartophylax Argento, ma voi potete chiamarmi professor Argento. Onorato di conoscervi.>>
Spostò lo sguardo su due studenti in particolari facendo un sorriso con le sue labbra sottili. Era lieto sopratutto di conoscere i portatori dei Kwami della Creazione e della Distruzione.







Bene, il primo capitolo introdutivo è finito. Ho voluto fare un crossover con la mia serie di racconti online e col libro che ho pubblicato lo scorso anno e reperibile in libreria: "Scritture del Primo Mondo". Potete comprendere dei personaggi anche senza aver letto, ma nel caso ho la wiki ufficiale da linkarvi.
Ovviamente tutto ciò NON sarà canonico, inutile dirlo. Si tratat solo di un extra, una manovra per trovare lettori.
State tranquilli, i racconti e il romanzo sono decisamente migliore della fanfiction.
Qui vi lascio i link se volete darci un'occhiata.
Si consiglia la lettura dai 15 anni in su.

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ps. Risponderò alle recensioni, se ne volete lasciare, ma non alle risposte ad esse per motivi di tempo.

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Capitolo 2
*** Il sorriso d'Argento ***


Il professore posò il gessetto sul bordo di legno inferiore della lavagna, a differenza delle lezioni della professoressa che sostituiva le sue lezioni erano facilmente comprensibili.
Era riuscito a fare entrare qualcosa persino nella testa dura di Kim. Non sarebbe durata, ma era stato un miracolo.
<< Bene, spero che la mia prima lezione sia stata di vostro gradimento, desidero che il periodo insieme sia dei migliori.>> Sorrise gentile.
Quell’atto non avrebbe dovuto farlo, il suo sorriso era un qualcosa di agghiacciante. Non aveva nulla di spaventoso a livello fisico, ma era qualcosa a livello spirituale che ti accoltellava.
Il sorriso è considerata la prima reazione istintiva del neonato, ottenuta senza l’imitazione. Alcuni antropologi hanno teorizzato che il sorriso sia l’evoluzione del tentativo di autodifesa e di dimostrazione di superiorità del mostrare le zanne delle bestie.
Questo sarebbe alla base del perché il sorriso di alcuni individui sia così terrificante. Ipotizzando ora che un individuo si evolva allo stato mentale tale da dimostrare la sua superiorità con un sorriso che normalmente mostrerebbe semplice gentilezza, quell’uomo sarebbe l’esempio perfetto.
Lo notò in uno sguardo e tossì per distogliere tutti da quel pensiero. Si era impegnato tanto per modificare il tono di voce in uno che non spaventasse i suoi studenti da scordarsi il suo sorriso.
<< Se possibile vorrei che un rappresentante degli studenti discutesse con me della situazione attuale, non so ancora molto su come comportarmi e in caso di emergenza “Papillon”. Sono arrivato a Parigi da pochi giorni.>> Spostò gli occhi verdi verso una ragazza. << Dupain-Cheng è la rappresentante di classe, giusto? Ti disturberebbe fermarti qui dopo la lezione? Ovviamente non assegnerò compiti per casa oggi per ringraziarvi tutti.>>
Iniziava bene. Nessun compito per casa significava un pomeriggio libero in cambio del “sacrificio” di uno solo.
Sacrificio era una parola grossa, un impegno di mezz’ora scarsa e sarebbe andata a casa.
Accettare era il suo compito, ah il problema di questi eroi, sono così eroici.
Rimasti soli la ragazza si avvicinò alla cattedra, sarebbe stato più semplice spiegare tutto. Era un po’ imbarazzante vista la situazione, avrebbe voluto uscire al più presto nel caso qualcuno fosse stato Akumizzato.
<< Vuoi un po’ di lei cha? È una bevanda che risale ai tempi della dinastia Han. Fa bene, è dietetico e aiuta a riscaldarsi quando fa freddo.>> Domandò tirando fuori dalla borsa vicino la sedia un thermos.
<< Dinastia Harr? Cioè… no, grazie.>>
<< Dinastia Han. Va dal 206 a.C. al 220. dovresti prendere in considerazione di conoscere meglio le origini della tua famiglia materna. E impareresti di più sui Kwami come Tikky.>> Sorseggiò un po’ dalla tazza. << Puoi anche uscire da lì, credevi davvero che non mi accorgessi di te? Voi bambini siete davvero adorabili.>>
Dalla borsetta a pois uscì fuori rapido un piccolo esserino, simile a una coccinella superdeformed.
Si piazzò ad un centimetro dal volto con l’espressione infuriata di chi vede qualcuno che gli sta decisamente sull’anima.
<< Che cosa ci fai qui, Capelli d’Argento? Gli affari di noi Kwami non rientrano nella tua giurisdizione o in quella di un qualsiasi essere metafisico di un altro Mondo. Eternità ci ha concesso di difendere questo Mondo come meglio crediamo.>>
<< E avete fatto davvero un ottimo lavoro, bambina.>> La soffiò via come si fa con un dentedileone << Avete fatto rapire Nooroo e Duusuu da un criminale. Dovresti essere felice che io abbia scoperto tutto prima di Metatron o del dio Fato, come membro della Quarta Fazione, il Gran Galà degli Eroi, sono neutrale e non ho intenzione di punire te, il tuo amichetto felino e il guardiano.>>
Marinette non ci stava capendo nulla, perché il suo professore sapeva dei Kwami e del maestro Fu? Sapeva anche della sua identità, quindi. E perché chiamava Tikky bambina? Quanti anni aveva?
Senza contare che aveva una calma incredibile.
Se non fosse stato in una scuola, si sarebbe fumato volentieri anche una sigaretta con la tranquillità di chi era con vecchi amici.

Adrien entrò in casa, aveva notato una strana macchina nera parcheggiata davanti casa, solitamente suo padre non accoglieva di persona ospiti. Era un misantropo. Come Dinamite Bla, ma senza la spingarda a sale grosso.
Fuori dall’ufficio del padre era effettivamente presente un uomo biondo con un pizzetto leggero appoggiato ad un muro. Era in attesa di qualcuno forse, sembrava non stare al suo agio in un completo elegante, si tirava il colletto come se stesse per strozzarsi violentemente.
<< Cristo santo, ma come cazzo ci si fa a vestirsi così? Non potevo mettermi in canotta? Sono un bodyguard, non un miliardario da quattro soldi.>>
Sì, so anche io cosa ha detto.
<< E per questo che i soldi li metto io, Lucifero.>> Un uomo in un completo ancora più elegante gli comparve alle spalle. Aveva lunghi capelli ametista legati in una coda, ma ciò che risaltava erano gli occhio viola acceso. << Il signor Agreste ha accettato il contratto. Ora andiamo, Argento ci aspetta.>>
I due si diressero verso al porta per uscire scortati da Nathalie. L’uomo dalla lunga chioma si fermò vedendo il giovane.
<< Lui è Cedric Providence, ha deciso di sponsorizzare il brand di tuo padre. È il presidente della “Godhammer”.>>

<< La conosco, ha sponsorizzato il concerto di Jagged Stone! Piacere.>>
<< Piacere mio, Adrien.>> Gli strinse la mano gentilmente con un sorriso. Il suo era sinceramente gentile e dolce.

<< Quell’uomo mi ha lasciato un biglietto quando mi ha stretto la mano.>>
Il Kwami accantò a lui si avvicinò alla sua testa. << Magari è il volantino di un negozio di formaggio.>>
<< Non… credo, Plagg.>> Aprì il foglio. << Questo... è… diretto a Chat Noir.>>







Mi ero scordato della ff, lo ammetto, ma meglio tardi che mai.
Per chi non mi segue: Argento, Cedric e Lucifero appartengono tutti alla stessa fazione, ma non per questo vanno vanno tutti d'accordo.
Lucifero e Cedric sono abbastanza amici da prendersi in giro a vicenda, Argento invece è più isolazionista nella sua vita.
Il Metatron è nei testi sacri lo scriba di Dio, qui è servitore del Dio Esistenza e fratello maggiore di Lucifero, e considerato uno stronzo epocale. Il dio Fato è appunto il dio del fato e del destino, una brava persona.  

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Capitolo 3
*** Fiore ***


Argento si tappò le orecchie, stava urlando un po’ troppo per i suoi gusti. Era un po’ troppo agitata per essere una cosa combatteva criminali ogni giorno.
<< Te ne prego, abbassa la voce. Non vorrei dovertela togliertela.>>
La ragazza si zittì improvvisamente tappandosi la bocca con le mani. Se avesse continuato così qualche bidello l’avrebbe sentita e pensato al peggio.
Il supplente si alzò dalla sedia, la mise al suo posto, raccolse la borsa a tracolla e fece gesto di seguirlo fuori dalla finestra.
Mise il piede sul bordo, pronto a saltare sotto lo sguardo confuso della ragazza.
<< Trasformati in Ladybug e seguimi, non temere per me. Non mi farei nulla nemmeno cadendo da un aereo.>>
Detto ciò iniziò a camminare in aria, come nulla fosse. Nessuno lo avrebbe notato, nessuno ci avrebbe fatto caso. Il motivo? Troppo assurdo per essere vero.
La mente delle persone normali è troppo limitata per riuscire a concepire una somma di eventi inspiegabili in una sola volta. Un uomo androgino, dai capelli d’argento, che cammina nel cielo fischiettando qualcosa di Antonio Salieri era decisamente tra questi.
Il cervello si limitava a cancellarne l’immagine lasciandogli semplicemente vedere un bel cielo blu e allegro.
Tutto bellissimo.
<< Tikky, puoi dirmi chi è esattamente?>>
La creaturina la guardò, era spaventata. << Non possiamo parlarne troppo, per noi Kwami lui è tabù. Ma lo chiamiamo “Ebreo Errante”.>>
Ebreo Errante, colui che trapassò il ventre di Cristo in croce con una lancia e fu da esso condannato a vagare per il mondo in eterno. Longino, Isaac Lequedem o Cartofilo, così veniva chiamato.

Chat Noir rimase seduto su uno dei punti più alti della Torre Eiffel, chissà perché tutti gli appuntamenti venivano dati lì.
Era un po’ confuso dal suo ospite, si era presentato educatamente con un biglietto da visita. Ecco, il biglietto da visita era il problema, recitava: Caeser, boss dell’associazione mafiosa “Roma”.
Il problema maggiore fu quando rivelò di essere in realtà Semeyaza.
Per chi non si interessa di angelologia, Semeyaza è un angelo caduto che compì una seconda ribellione dopo Lucifero. Se uno peccò di superbia, uno peccò di lussuria. Ufficialmente almeno.
Per ulteriori infomrazioni cercate il Libro di Enoch su wikipedia o andate dal vostro prete appasionato di opere apocrifiche di fiducia.
<< Sembri affamato, giovanotto.>> Mostrò un cestino di vimini, uno di quelli tipici dei pic nic. << Ti andrebbe di mangiare qualcosa? Ho dei croissant, latte, tè, biscotti, scegli pure liberamente.>>
<< Oh… prendo un croissant, grazie.>>
Non si aspettava che un Grigori potesse essere così gentili e con un tale buon gusto culinario.
Si raccontano sempre troppe favole sulla sua persona, era un bravo padre di famiglia… o lo sarebbe stato se i suoi figli non fossero stati uccisi dalla follia di sua moglie.
Già, brutti ricordi. Gli faceva male la cicatrice sul petto quando ci pensava.
<< Come preferisci che ti chiami? Adrien o Chat Noir?>> Quando si trattava di ragazzini era sempre particolarmente gentile. Una volta aveva fracassato i denti a uno dei suoi solo perché aveva pensato di usare dei bambini per spacciare.
Aveva un distorto senso morale.
<< Chat Noir va bene, signore.>> Ripose fermandosi dal mangiare. << Perdoni se lo chiedo, ma cosa sta succedendo?>>
<< Bella domanda, Argento non ci dice praticamente nulla. Non siamo alleati, ci sfruttiamo a vicenda, lui usa noi e noi usiamo lui. Non siamo amici.>>
<< Siamo una famiglia, ma Argento è la prozia antipatica che ti regala calzini sporchi per Natale.>> Lucifero sbucò a testa in giù dall’alto.
Si era tolto quel completo per una maglietta normalissima, non resisteva a quei vestiti.
Oh, vi ho detto che lui è QUEL Lucifero? Avete presente, ali, corna, zoccoli, forcone ecc. quello vero è un po’ più… come dire… più amichevole e meno diabolico.
Si chiedeva da secoli chi avesse inventato quelle stronzate su di lui con i demoni, aveva passato gli ultimi secoli crocefisso e quelli precedenti a lavorare onestamente per la Morte.
La cosa più crudele fatta era stata la rissa scatenata al bar del dopolavoro. Per la cronaca, la vinse la figlia di Morte. Si erse sui corpi svenuti di decine di angeli sollevando il corpo di Ramiel.
I suoi fratelli maggiori si nascosero per due giorni dalla paura.
<< Quindi ora stiamo aspettando Argento e la mia milady?>>
<< La tua milady?>> Chiese Lucifero prima di sorridere. << Abbiamo un casanova qui, lascia che lo zio Lucy ti dia dei consigli. Io rimorchiavo prima ancora che scrivessero il kamasutra.>>
Semeyaza lo prese dal colletto e lo lanciò di sotto con estrema brutalità.
<< Tranquillo, sa volare, ma ci metterà un po’ a tornare qui. Fa poco sport e beve molta birra, forza, parlami un po’ di lei.>> Il tono dell’uomo dai capelli blu era gentile e paterno. Era un po’ il tono che aveva sempre desiderato sentire dal padre.
Gli raccontò tutto, gli venne quasi naturale aprirsi. Questa era una dote di Semeyaza, i Grigori erano stati creati per aiutare la crescita e quindi era facile avere fiducia in loro.
Un istinto di crescita possiamo definirlo.
Gli strappò qualche risata divertita, poi, frugando nella tasca, tirò fuori alcuni semi e li strinse forte nella mano.
La si poteva vedere tremare e, in pochi secondi, spuntò un mazzo di rose rosse, le più scarlatte che ebbe mai visto. Erano bellissime e lui le aveva fate nascere così.
Come niente fosse.
<< Dalle alla tua bella, Chat. Sta arrivando insieme ad Argento. Ti avverto però, non fidarti di quello che dirà.>> Il biondo non comprese. << Un'alleanza è come un matrimonio: il contraente ha sempre il diritto di divorziare. >>
 

 

 

 

Rieccomi, per chi mi segue postero le storie lentamente. Esami, cosplay, lavoro, ho scritto questo capitolo alle undici di sera.
Note per chi non segue il blog o ha letto il romanzo. Lucifero qui è un angelo come ho già accennato. Tutto quello narrato nella Bibbia e negli altri testi sacri è quasi tutto falso.
Semeyaza non cadde, ma ebbe il permesso dal dio Fato. Si innamorò, si sposò ed ebbe due figli gemelli. Purtroppo affetti da deformità, furono uccisi dalla moglie che, in un impeto di follia, cercò di uccidere anche lui. Semeyaza si difese uccidendola per primo per riflesso. Successivamente fuggì con gli altri Grigori e i loro compagni e compagne umani che non si erano uniti alla caccia alle streghe.
Morte ha 5 figli: Oniro, Morfeo, Fobetore, Fantaso(tutti gemelli) e una figlia di nome Androktasiai. Morte è una persona gentile e un padre amorevole, l'anti Gabriel.
Il potere di Semeyaza, "Tutto Nasce, Tutto Cresce" gli permette di far crescere piante anche con diversi effetti a patto che abbia terriccio e/o semi.

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Capitolo 4
*** Caffé ***


Argento si fermò, ancora in aria, davanti al gruppo che lo stava aspettando.
L’eroe felino riuscì solo ad accennare confuso il fatto che stesse passeggiando in aria, una pacca sulla spalla da parte di Semeyaza gli fece capire che doveva rinunciarci ed ignorarlo. Loro lo facevano.
<< Chat Noir, ci sei anche tu?>>
<< Siamo una squadra, milady.>> Rispose porgendo le rose con l’aria compiaciuta.
Argento le prese e le buttò di sotto come niente, quasi come se ne fosse infastidito. Come se una dimostrazione di amore come quella lo irritasse.
Chissà se Argento poteva essere irritato o infastidito da qualcosa, nemmeno il racconto di Victor su come uccise persone innocenti gli fece cambiare espressione.
<< Ora che siamo tutti presenti e abbiamo finito con le smancerie, iniziamo il nostro incontro. Sarò io a presiedere come presidente. Tutti d’accordo?>>
<< Ehi, aspetta, le mie ros...>>
<< Se il gattino ha finito di miagolare, direi che possiamo iniziare.>> Commentò stringendogli le guance. << Vedi di fare silenzio, i bambini che si lamentano danno fastidio a tutti.>>
Lo lasciò andare.
<< Che razza di problemi ha?>>
<< Se lo scopri diccelo, ce lo chiediamo da mesi.>> Rispose Lucifero sospirando. Quell’uomo era un mistero anche per loro, non capivano nemmeno se appartenesse alla specie umana o fosse un qualche tipo di mutazione di una specie estinta.
Non riuscivano a capire che razza di potere avesse, era troppo “strano” per gli standard comuni.

L’Uomo Nero si girò il caffè con il cucchiaino, non aveva inserito lo zucchero, ma gli piaceva giocar con i cucchiaini. Un po’ come chi annodava la ciliegia con la lingua, non aveva senso, ma lo faceva.
<< Un diplomatico una volta descrisse il caffè perfetto: nero come la notte, dolce come un bacio, caldo come l’Inferno… purtroppo lo zucchero non lo sopporto. È imperfetto.>>
Gabriel lo fissò dall’alto in basso, si era davvero portato da casa tavolo, sedia e caffettiera? Li aveva semplicemente tirati fuori dal suo cappello, un oggetto che aveva definito la sua “tasca quadridimensionale alla Doraemon”.
Almeno aveva avuto la buona educazione di offrirlo anche a lui.
<< Allora, quali sono i termini del tuo accordo, “Uomo Nero”>>
<< Allora, per prima cosa mi serve un nome per agire, voi umani avete questa fissa del razzismo… allora… come nome di battaglia avrò Croquemitaine. La stessa cosa, ma in francese. Molto più elegante.>> Commentò facendo il gesto di un bacio.
<< Non mi interessa, continua con la storia dei segreti di Nooroo.>>
<< Ci sto arrivando, Gabry, ci sto arrivando. Quanto siete impazienti, voi mortali, ma dopotutto avete un tempo limitato. I Kwami sono incarnazione fisica di concetti, un po’ come i Dodici Grandi Dei. La principale differenza è che i Kwami non sono in grado di controllarsi da soli, ma hanno bisogno dell’aiuto di tramite. Alcuni ipotizzano persino che i Kwami siano stati creati appositamente da Eternità stesso, ma questa è un’altra storia.>> Si accorse che la sua divagazione aveva generato una vistosa vena sulla fronte del suo interlocutore. Meglio tagliare corto. << Per farla breve esistono due metodi per potenziare Nooroo: il primo l’uso delle pozioni, purtroppo mi pesa il sedere per cercare tutti gli ingredienti. Il secondo invece… beh, sei disposto a rinunciare a un rene per la tua amata? Letteralmente intendo.>>
Il biondo rispose affermativamente senza nemmeno pensarci, pur di rivedere a sua moglie avrebbe rinunciato a tutto. Beh, quasi.
L’ospite non poté che nascondere a fatica il suo sorriso di divertimento.
Gli stupidi sono davvero uno spasso!

<< Il vostro amico non può essere serio! È una pazzia! >> L’eroina rimase sconvolta dall’accordo propostole dall’argenteo.
<< Ehi, ehi, piano con le parole. Lui non è nostro amico!>> La riprese Lucifero offeso, loro erano… colleghi. Collaboratori. Sfruttamento reciproco. Loro lo aiutavano e Argento gli avrebbe dato quello che più desideravano.
Redenzione. Cure. Libertà.
<< Potete rifiutare, ma...>> Estrasse una lama dalla manica, era più simile a una piccola spada che a un coltello e lo lanciò verso di lei.
Per poco non le sfiorò la guancia, passò oltre Cedric, oltre i buchi dei tralicci che costruivano la torre e si fermò in aria facendo colare del sangue.
Un rumore tonfo si sentì e, dopo poco, una creatura simile a un verme alato era ridotta a un cadavere sanguinolento dal cervello ferito.
<< Forse non ci siamo capiti, i vostri nemici non sono più uomini piccione, scimmie o stronze italiane. Quello è forse la creatura più amichevole e innocua che potreste incontrare. Ora ditemi, i vostri magici yo yo e bastone… anzi, no. Voi sareste in grado di uccidere? Noi sì. Bene, direi che abbiamo un accordo.>>

 

 

 

Bene, sono riuscito a postare qualcosa. Sono in periodo d'esame, mi devo laureare entro fine anno, lavoro, ecc.

Ho iniziato un webcomic settimanale su Webtoon(in inglese) e la versione italiana su Instagram intitolato "Proscenium" che fa da retroscena ai miei racconti e al libro. sino ad ora sono usciti 2 capitoli, uno su Disperazione e uno su Gabriel. Il prossimo dovrebbe avere come protagonista Victor Anoth e l'omicidio.

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