Delirio da quarantena

di fumoemiele
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uscire a fare la spesa ***
Capitolo 2: *** Portare a spasso il proprio cane ***
Capitolo 3: *** Paura di uscire ***
Capitolo 4: *** La parte strana di Internet ***



Capitolo 1
*** Uscire a fare la spesa ***


 
 


(221 parole)

Uscire a fare la spesa
 
 
 

 
«Vado a fare la spesa, ci vediamo più tardi.»
Luca si infila la mascherina e il giubbotto, pronto a uscire. Una delle poche possibilità di essere liberi, in quel periodo del cazzo, è fare qualcosa che lo ha sempre profondamente seccato.
«Perché devi sempre andarci tu? No, oggi ci vado io.»
Lucia non è d’accordo. Insomma, è sempre stata lei quella incaricata della spesa; da quando devono rimanere chiusi in casa per colpa del virus, però, Luca ha iniziato a uscire ogni giorno per acquistare l’occorrente per il pranzo e la cena.
«No, può uscire solo una persona, ci vado io come ogni giorno.»
«Per favore, ho bisogno di prendere un po’ d’aria.»
«Esci sul balcone a prenderla. Ci vediamo dopo.»
La porta si chiude di colpo e Lucia ha perso l’ennesima occasione per avere un po’ di libertà.
Trascorre tutto il tempo in attesa, da sola, a girarsi i pollici. È stufa delle cazzate che passano in televisione ed è ancora più stufa delle canzoni napoletane ad alto volume che mette il suo vicino di casa, per deliziare tutto il quartiere con quella lagna neomelodica.
La sanità mentale è messa a dura prova dalla situazione.
Afferra il coltello e si sistema dietro alla porta di casa.
Pugnalerà quello stronzo al cuore e sarà l’unica a uscire per fare la spesa.


 

 
Restare a casa sta mettendo a dura prova la mia sanità mentale e quella dei miei personaggi. Perciò, per quello che è rimasto della quarantena cercherò di farvi compagnia con qualche breve delirio. 
Questa raccolta non avrà aggiornamenti fissi, ma ho parecchie idee in testa, perciò posterò 2-3 flash/drabble a settimana, tutte a tema quarantena.
Per ora ho messo il rating giallo, anche perché sono scritti molto brevi quindi non penso di dilungarmi in scene di violenza eccessive, ma considerandone un paio che ho in testa non escludo che potrebbe diventare arancione.
Spero che questo breve delirio vi abbia divertiti almeno un po' :)
Vi ringrazio per averlo letto e mi raccomando, state a casa - e non uccidete chi sta con voi lol
 

 

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Capitolo 2
*** Portare a spasso il proprio cane ***


 
 


(184 parole)

Portare a spasso il proprio cane
 
 
 

 
Mirko ha esaurito le scuse per uscire.
Nell’arco di una settimana lo ha fatto sette volte, una al giorno, per comprare da mangiare. Per quasi un mese. Ora ha il frigo pieno e il portafoglio vuoto.
Per fortuna ha un cane e deve portarlo a spasso più volte, così gli piazza ripetutamente la ciotola piena d’acqua davanti e lo sprona a bere più che può in modo da poterlo condurre giù a pisciare e sgranchirsi le gambe. 
Finché il cane non muore. Non sa nemmeno perché cazzo quella mattina lui si sveglia e Dog no.
Gli dà un piccolo calcio, ma rimane fermo sul pavimento, immobile.
Il suo migliore amico ha appena smesso di esistere.
E non solo, l’ha pure lasciato in una situazione del cazzo.
Non può andare a fare la spesa, il portafoglio è vuoto.
Attacca il guinzaglio intorno al collo del cane e lo trascina giù per le scale, poi in giro per il quartiere.
Spera che nessuno si renda conto che è morto. Non ne può più di stare chiuso in casa e non intende rinunciare a quelle uscite sporadiche. 


 

 
Tralasciando che da quando l'ho scritta sto ridendo, avevo letto qualcosa su internet in merito alle uscite possibili in quarantena che diceva tipo: "gli animali da portare a spasso devono essere necessariamente vivi". Ovviamente ho pensato al contrario. Mi raccomando, se decidete di uscire a portare a spasso il vostro cane assicuratevi che sia vivo. 
Vi ringrazio per aver letto questa piccola flash.
Alla prossima :)

 
 

 

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Capitolo 3
*** Paura di uscire ***


 
 


(389 parole)

Paura di uscire
 
 
 

 
«No, tu non esci di casa e torni qui con il virus e mi contagi, non ci pensare minimamente!», strilla Aurora, isterica. È terrorizzata dalla situazione attuale e non uscirà di casa, né tantomeno lo farà il suo compagno.
«Amore, abbiamo esaurito tutto, è rimasto solo un cartone di latte a metà e due bottiglie d’acqua, nel frigo. Devo uscire», le spiega il suo compagno, paziente.
«Se adesso esci non faremo più l’amore. Resterai rinchiuso in salotto per due settimane. Non voglio morire.»
«Tutti escono per fare la spesa, basta mettere la mascherina e i guanti, stai tranquilla!»
«Va bene, vacci, ma prima facciamo l’amore per l’ultima volta, poi non ti toccherò più. Non voglio il virus.»
Damiano alza un sopracciglio, ma dal momento che quella sarà l’ultima volta, acconsente. Almeno dopo potrà andare a comprare l’occorrente per una lasagna, e si ricorderà di fare la scorta di farina, così Aurora passerà le sue giornate a preparare dolci.
Lo seduce, lo porta in camera da letto e si sistema sopra di lui, lo sguardo fiammante d’eccitazione.
«Visto che è l’ultima volta, giochiamo», dice, e allunga la mano verso il comodino, dove sono rimaste le manette pelose e rosa che usano per divertirsi, a volte, quando vogliono sperimentare qualcosa di più perverso. Gli ammanetta un polso alla testiera del letto, poi rovista nel comodino e ne tira fuori altre per attaccargli entrambe le braccia.
Si solleva e lo lascia lì per recarsi in soffitta. Damiano non ha idea di cosa Aurora voglia fare, perciò ipotizza che sia andata in bagno per indossare qualcosa di sexy. Eccitato e fremente si inumidisce le labbra e attende.
La sua espressione muta all’istante quando vede comparire Aurora, sulla soglia della porta, con un martello in mano.
In lui si affaccia il terrore che voglia usarlo per sodomizzarlo… in realtà Aurora ha idee ancor più malsane.
«Tu non vai da nessuna parte, io non morirò», sorride tetra e lugubre, poi cala il martello sul ginocchio destro di Damiano per frantumarglielo.
Le urla rimbombano fra le pareti, il suo compagno si dimena e Aurora gli distrugge anche l’altro ginocchio.
Ossa che si rompono in pezzi. 
Poi va in cucina, prende delle compresse di antidolorifico e un bicchiere d’acqua e si abbassa sulle ginocchia per dargliele.
«Mi dispiace averti fatto male, l’ho dovuto fare per salvare entrambi.»

 

 

 
Aurora è una Annie Wilkes in quarantena, lol.
Dovevo postare giorni fa ma vivo con il mal di testa. Che bello non uscire di casa da due mesi, mi sto divertendo un sacco. 
La prossima flash sarà ispirata a fatti realmente accaduti - a me, che sto iniziando a impazzire. lol
Grazie per averla letta! Alla prossima! ^^

 
 

 

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Capitolo 4
*** La parte strana di Internet ***


 
 


(385 parole)

La parte strana di Internet
 
 
 

 
La noia è il sentimento predominante della quarantena.
Monotonia ciclica, angoscia.
Ci si sente quasi disperati al pensiero di un altro giorno chiusi in casa. E poi un altro ancora. E ancora.
Hai deciso di addentrarti nel lato oscuro di internet.
Pensano che sia necessario scaricare Tor e approdare nel deep web.
Sciocchi.
Basta avere un browser comune e aprire Youtube.
Serve solo il coraggio – e una mano con cui cliccare il tasto sinistro del mouse.
Dicono che per arrivarci basti partire da un video qualunque. Consigliano i video giapponesi, per iniziare.
Bisogna guardare a destra, fra i video suggeriti. Devi scegliere il video più strano della lista, e continuare così per un po’. Cliccare in continuazione la stranezza più assurda.
Scegli la copertina più macabra, più inspiegabile, più strana.
L’obiettivo è trovare la violenza fra una miriade di video montati ad arte e mirati a regalarti solo un infarto.
Il sangue. I corpi fatti a pezzi.
I video snuff. Stai cercando proprio tutto ciò. 
In un sito pieno di censura alla minima parolaccia non mancano affatto, anche se può sembrare insolito. 
Un click, due, tre, quattro.
La parte strana di Youtube non è poi così lontana, tutt’altro.
È così vicina che senti il terrore respirarti sul collo, i brividi lungo la schiena. Gli occhi sono spalancati, appiccicati allo schermo. La paura striscia e copri a metà lo schermo con la mano, terrorizzato, sconquassato dal terrore, ma troppo annoiato per chiudere la pagina e trovare un passatempo più normale.
Rimani lì, vittima del tuo stesso masochismo, pronto a guardare ogni atrocità senza battere ciglio, pronto a perdere i rimasugli sani rimasti della tua mente.
Scegli i video più strani, più cupi, più macabri, finché il nero non viene ricoperto dal rosso.
E il rosso fa molta più paura.
Trascorri la notte a guardare i crani spappolarsi, persone reali che si sparano in testa davanti alla videocamera, amputazioni, e un mare torbido di sangue.
Non riesci più a staccare gli occhi dallo schermo. Sei sconvolto e assuefatto, dannato per l’eternità da quelle immagini che non riescono ad abbandonare le tue retine, e che quando chiudi gli occhi continuano a tornare, cicliche; ti offuscano la mente.
Ti senti morto. Morto e annoiato.
Per questo ci tornerai anche il giorno dopo, e quello dopo ancora… e ancora.


 

 
Non siamo più in quarantena, ma ormai l'avevo scritta - e la reputo la migliore della raccolta -, perciò non potevo non postarla. In estremo ritardo. Eh, ultimamente ho sviluppato una vera e propria repulsione verso l'editor di efp. Il pensiero di smanettare con i codici mi fa salire il mal di testa. 
Questo è tipo quello che è successo a me in quarantena. Ovviamente in versione esagerata, volutamente. Non mi spavento così in fretta. Sì, non sapevo più che fare. Mi sono detta: vediamo se è vero che posso trovare il gore su youtube... sì, potete trovarlo, esperimento riuscito. Questo perché non esistono abbastanza film splatter, al mondo - e i più belli li ho già visti tutti. 
Vabbè, penso siano più spaventose queste note che la flash in sé, ma spero che vi sia piaciuta, lol.
Tornerò presto con qualcosa. Non si sa cosa, non è mai dato saperlo, ma tanto torno sempre in queste lande desolate. 
Vi ringrazio per aver letto la raccolta! Alla prossima <3 

 
 

 

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