Ipotesi retrospettive

di LadyPalma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Posso averti ancora [Benjen/Cersei] ***
Capitolo 2: *** Ossessione asincrona [Lysa/Brynden] ***
Capitolo 3: *** Di qualcun altro [Cersei/Tyrion] ***
Capitolo 4: *** Fiume e mare [Catelyn/Davos] ***
Capitolo 5: *** Carenza di sorrisi [Margaery/Stannis] ***
Capitolo 6: *** Pegno al fuoco [Melisandre/Cersei] ***
Capitolo 7: *** L'inizio di una ballata [Viserys/Sansa] ***



Capitolo 1
*** Posso averti ancora [Benjen/Cersei] ***



 
[Let me sleep]


 

Posso averti ancora [Benjen/Cersei]




 
 
“Sei legato a tua sorella”.
La giovane leonessa fa una constatazione pura e semplice – nessuna ironia, nessun calcolo.
“Non quanto tu a tuo fratello, Lady Cersei”.
Lei si finge sorpresa per un attimo, poi ride. Scaltro, schietto e impavido. Quel lupo le piace più di quanto le sarebbe mai potuto piacere il drago, più di quanto le piacerà mai il cervo. Più del – esita, il sorriso si spezza – leone, perfino.
Gli scuote i capelli dorati in faccia e lo guarda famelica come se la guerra in cui sono invischiati fosse una giostra, come se fosse una questione tra cervi e draghi – e i lupi e i leoni vi ballassero semplicemente in mezzo.
“Ti piaccio solo perché non puoi avermi”.
Ma Benjen non veste ancora il nero e lei è ancora ufficialmente una vergine.
“Posso averti ancora” mormora ridendo e lo bacia.
Maggy La Rana non ha detto niente in merito a questo. Forse perché questo non significa niente.




 
꧁꧂






“Ti si addice il nero, Stark”.
“Mai quanto a te la corona”.
Tutto è passato in un battito di ciglia ma il niente è ancora lì – reale e tangibile, com’è possibile?
Sorseggiano vino del Sud mentre la neve cade, e nelle coppe nascondono il sorriso che non dovrebbe esserci. Non quando le parole che si sono scambiati concretizzano l’impossibilità di ipotesi retrospettive.
Lei è la regina dei sette regni – tre figli mezzi bastardi e un marito che non vale la metà di lei.
Lui è un Guardiano della Notte – non ha figli, non ha donne, ma ha ricordi.
“Ti piaccio solo perché non puoi avermi” sussurra Benjen, studiandola dall’alto in basso nelle stalle di Grande Inverno.
Ma lei si mette sulle punte, lo eguaglia in altezza e lo fissa con i suoi occhi da vipera.
“Posso averti ancora” mormora, baciandolo di nuovo a un’eternità di distanza.
A dispetto del nero, e della corona, e del re a pochi passi da loro.
Perfino del fratello-amante che l’ha avuta solo qualche ora prima.
Lei può averlo ancora – e lui ha una storia prima della notte solo perché lei lo ha voluto.














***

NDA: Il primo verso indipendente "Let me sleep" è il primo della canzone "Winter aid" di The wisp sings, dato che mentre la ascoltavo ho avuto ispirazione per questa raccolta. Ogni flash corrisponde a un nuovo verso, dunque scriverò finchè non sarà terminata la canzone (per avere anche un limite personale).
Come detto nell'introduzione, in questa raccolta farò confluire alcune piccole idee su delle coppie davvero improbabili che mi sono venute in mente. In merito a Cersei e Benjen, non credo che abbiano avuto modo di incontrarsi prima della puntata iniziale della serie, ma mi sono divertita a immaginarli da giovani quando i Targaryen erano ancora in vita.
Prompt della challenge di Juriaka: Things you said before you kissed me.
 

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Capitolo 2
*** Ossessione asincrona [Lysa/Brynden] ***


[I am tired of my grief]



Ossessione asincrona [Lysa/Brynden]




 
Da grande sposerò lo zio – frase innocente detta ridendo, con un piede nell’acqua e la testa tra le nuvole.
Voglio un uomo come lo zio – pensiero formulato lentamente, con il corpo già quasi maturo stretto nel busto da donna e la testa immersa nelle ballate romantiche.
Voglio lo zio – orrore improvviso sussurrato di notte, con parti del corpo finora sconosciute che pulsano e la testa che ricorda il torso nudo che ha visto per sbaglio nel fiume.
Un pensiero che fa male, talmente male da mozzarle il respiro, non perché immorale ma perché impossibile: la sua nipote preferita è Cat, non ha detto apertamente così?
Distoglie il pensiero allora, e lo punta sul ragazzo più vicino: Petyr Baelish. È innamorato perso di Cat, lo sa benissimo – attirarlo a sé e farsi scegliere perlomeno da qualcuno diventa la sua missione.
Per questo lo cura, lo seduce, ci va a letto e spera di sposarlo. Ingoia la rabbia che prova davanti ai rimproveri del padre e sfoggia la sua nascente ossessione per soffocare con più forza quella che si porterà dietro per tutta la vita.
Braynden è disgustato. 
Finge che non le importi.



 


 
Lo sai, Cat, sei la mia nipote preferita – lo dice a voce altissima, assicurandosi che Lysa ascolti.
Solo perché ha visto come lei lo guarda, ma forse è ancora in tempo per non farle capire come la guarda lui di rimando. Ha giurato di non sposarsi mai, ma ha occhi e li ha aperti all’improvviso per vedere quello che la secondogenita di suo fratello è diventata.
Non è bella, né intelligente, eppure in lei c’è qualcosa – un putridume sottile che la rende un pesce marcio, esattamente come lui.
Tace, deve farlo, quando la vede struggersi per quel viscido del giovane Baelish, o quando la vede sposarsi piangendo con quel vecchio di Jon Arryn.
Eppure al matrimonio lui è lì, con uno stemma diverso – l’aquila invece del pesce – e, quando accetta di proteggere la Valle, nasconde dietro la rivalità con Hoster il desiderio di restare accanto a Lysa.
Sa che lei si dispera ogni notte e ogni giorno. Odia che gli importi troppo.




 




“Sono morti tutti alle Torri Gemelle?”
Lo ripete stupidamente, con uno sguardo da pesce lesso – perché non sa se ridere o piangere.
“Sì, tutti… tranne il Pesce Nero”.
Il sorriso – che già le spuntava sulle labbra per la morte di Catelyn – si amplia senza riserve.

Dopotutto, le importa ancora.




 


 



“Lady Arryn è morta?”
Brynden ascolta il resoconto della tragedia e la rielabora a suo modo nella testa. Cos’ha pensato mentre cadeva? È questo che lo tormenta, mentre cade a sua volta anche lui – insieme a lei, insieme ai Tully di cui ormai è rimasto solo un piccolo pesce che non ha mai avuto solide lische.
Però Brynden si rialza, per una volta segue la corrente e torna a Delta delle Acque – ora che l’acquario è vuoto.
Aspetta all’infinito, aspetta che siano i leoni a farlo cadere definitivamente.

Ormai del resto non gli importa più niente.












***
NDA: Bentornati con il primo incest che ricordo di aver mai scritto (dico ricordo perchè con tutto quello che scrivo non si sa mai ahah), anche se in forma platonica. L'ho pensato attentamente e risente degli influssi dei libri. La cosa che ha fatto scoccare la scintilla per questa flash è l'idea che lasciando Delta delle Acque, Brynden è effettivamente andato a prestare servizio dagli Arryn rimanendo al servizio di Lysa per anni.
Prompt della challenge: Things you said that I wish you hadn't (con riferimento alla frase su Cat che in questa storia è quella che fa partire l'effetto domino degli eventi).
 
 

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Capitolo 3
*** Di qualcun altro [Cersei/Tyrion] ***


 
[And I would like you – to love me, to love me, to love me]




Di qualcun altro [Cersei/Tyrion]




Tyrion ha cinque anni quando vede per la prima volta i suoi fratelli baciarsi e non si chiede se è normale – sente che lo è – ma solo quale sarà il giorno in cui anche lui potrà baciare Cersei.
Intanto continua a crescere – non di corpo, quello mai – e la fantasia infantile diventa un desiderio concreto. Anzi due: attrazione per Cersei e repulsione per Jaime – entrambi da nascondere con cura, perfino a se stesso, perché in fondo la sorella ha provato a ucciderlo e il fratello è l’unico in quel covo di leoni a rivolgergli uno sguardo gentile.
Eppure, per anni, non può fare a meno di mettersi in mostra nell’unico modo in cui ha capito di riuscire: ogni volta che Cersei ruggisce, Tyrion ruggisce contro.
Possibile che lei non si renda conto che proprio lui è l’unico capace di tenerle testa?
Possibile che non veda come per i suoi figli sia sempre stato un padre migliore di quanto lo siano stati quello  finto – Robert – e quello vero – Jaime?
Anche adesso, seduti l’uno di fronte all’altra con due calici di vino e il reame di re Joffrey come campo di battaglia, Tyrion si ritrova a sorridere. Jaime la annoia a morte e passano tanto tempo tra le lenzuola solo perché non sanno più che dirsi, ma lui – oh, lui la indispettisce e la fa infuriare. E non è la stessa cosa.
“Cosa c’è da ridere adesso?”
Vorrebbe aggirare il tavolo e baciarla come neanche Jaime ha mai fatto.
Ma continua a sorridere e non dice niente – non fa niente.




 
֎



 
Quando scopre che Cersei vuole mettere i suoi artigli addosso a Shae, Tyrion è furioso – con sé stesso perlopiù, perché l’unica cosa malsana a cui riesce a pensare con una punta di soddisfazione è che forse Cersei è gelosa.
Lei lo detesta, prova disgusto alla sua vista e per lui ha solamente parole velenose… eppure è un altro leone che deve avere tra le grinfie, l’unico che non è ancora riuscita a controllare e anche quello che – lei questo non lo sa – è più soggiogato a lei, dopotutto.
“Che cosa speri di ottenere facendo del male alla mia–”
“Alla tua puttana, Tyrion? Solamente spezzarti, nulla di più, nulla di meno. Vorrei vederti morto, ma sfortunatamente ora che nostro padre non c’è sei utile alla famiglia”.
Vorrei vederti morto piuttosto che vederti di qualcun’altra.
Sono parole che Cersei non dice e forse neanche pensa – ma Tyrion le ripete a lungo nella sua testa con la voce della sorella.



 
֎




Cersei lo continua a ferire – ha provato a odiarla e forse ci è perfino riuscito.
Il sangue del suo sangue prova a ucciderlo una volta di più – si è vendicato ed è dovuto scappare.
Servendo la Regina Drago non ha mai dimenticato, però, di essere un leone, e riconciliandosi con Jaime non ha mai sepolto del tutto l’amore che ha sempre avuto per Cersei.
Forse è per questo che lo lascia andare prima che tutto bruci – che almeno qualcuno che la ama sia con lei, dato che lui non può.
Forse è per questo che piange dopo che tutto è crollato – qualcuno è con lei sotto quel cumulo di macerie ma non è lui.
Tyrion ripensa alle parole che ha amato attribuire a Cersei: Vorrei vederti morto piuttosto che vederti di qualcun’altra.
Lui invece avrebbe voluto vederla viva, anche se con qualcun altro.
E invece adesso Cersei  è morta – ed è con qualcun altro.












***
NDA: Prima di ogni altra cosa, dettaglio tecnico: sono consapevole delle innumerevoli ripetizioni nelle ultime cinque frasi, ma le ho ritenute fonsamentali per rimarcare il concetto e le molteplici simmetrie nella dinamica Jaime/Cersei/Tyrion/Shae.
Passando al contenuto, cosa posso dire a mia discolpa? Non trovo assurda un'ipotesi di lettura in cui Tyrion sia stato sempre innamorato della sorella (ovviamente non è quella reale nella serie o nei libri però la troverei interessante e quindi ho deciso di scriverci qualcosina).
Prompt della challenge: Things you didn't say at all. 

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Capitolo 4
*** Fiume e mare [Catelyn/Davos] ***


 
[This is the night when this woods sigh]



Fiume e mare [Catelyn/Davos]


 
 
Davos senza cognome e senza obiettivi sosta a Delta delle Acque per caso, in uno dei pochi commerci onesti che farà nella sua vita.
Lui non contratta – lo lascia fare agli altri –, e si limita a offrire un omaggio – non molto, è solo una cipolla – alla giovane lady del castello. Si stupisce non poco quando la vede addentarla come fosse una mela.
"Ti piacciono le cipolle, lady–?"
"Catelyn. E tu come ti chiami, ragazzo delle cipolle?"
Lei è la prima a darle quel soprannome.
Per lui, lei resterà sempre e solo "mia signora".
 
Catelyn Tully ha quindici anni, è già onore e dovere ma non ancora famiglia.
Dietro il contegno serio, può ancora sorridere spensierata e camminare al sole ora che l'inverno è solo un punto su una mappa. È un pesce che si limita a nuotare, un fiume che si alimenta da solo. Ma ogni fiume, si sa, anela sempre al mare.
"Scendi sulle sponde Cat? Dal tuo spasimante straccione?"
"Sta' zitta, non sai niente, Lysa".

Sono incontri fortuiti – o hanno l'aria di esserlo – all'alba e al tramonto di quella settimana in cui tutto ciò che c'è in mezzo sembra non esistere. Lui con i suoi compagni non ha bisogno di scuse, lei dice a suo padre di voler andare a pregare.
E in parte lo fa. Prega la Madre di non innamorarsi perché non è quello il suo dovere.
Ma quella preghiera finisce l'ultima sera sulle labbra del ragazzo e per un istante – solo per un istante, la durata di quel bacio – Catelyn si chiede se sarebbe stato così orribile essere nata stracciona anche lei.
"Fa' buon viaggio, Davos".
"Non siamo abituati a navigare sul fiume, avremo bisogno della tua preghiera, mia signora".



 



 
 
Madre.
Catelyn si inginocchia nel boschetto in onore dei Sette e inizia a pregare – per chi esattamente?
Padre.
Un fruscio dietro di lei la fa voltare.
Fanciulla.
Riconosce il nuovo arrivato – e con lui i segni dell'antica fiamma.
Guerriero.
Davos le si avvicina con un leggero inchino, ripetendo quel lontanissimo Mia signora.
Fabbro.
Lei vorrebbe chiedergli tante cose – come ha perso le dita? Ha imparato poi a leggere? Perché serve adesso Stannis?
Vecchia.
Gli chiede alla fine solo l'unica cosa di cui le importa davvero – se è lì per parlare con lei.
Sconosciuto.
Lui dice di no, dice che forse vorrebbe pregare.
"Non ricordavo fossi un tipo che prega, Ser Davos".
"Da quando ho visto quelle statuette bruciare, mi sono più care".
"Lady Melisandre. Non ha convinto te con il culto del Signore della Luce?"
"Non credo in niente, ma sette dei forse sono più potenti di uno".
Catelyn ride, torna per un attimo ragazza e–
La risata le si mozza in gola, si tramuta in un cenno distaccato e lei riprende a pregare con uno strano senso di colpa.
Nel nodo inaspettato tra passato e presente ha riconosciuto l'acqua che la lega a quel giovane diventato uomo, ma ha dimenticato per un istante tutta la neve che c'è stata nel frattempo.













****
NDA: Per questa flash ho forzato un pochino gli eventi, ma non era in realtà facilissimo trovare un modo per farli incontrare. L'ultima scena è idealmente ambientata appena dopo il momento in cui Cat incontra Stannis e Renly (nei libri c'è infatti in una scena in quel periodo in cui lei prega i Sette).
Prompt della challenge: Things you said when no one else was around.

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Capitolo 5
*** Carenza di sorrisi [Margaery/Stannis] ***



[Come with me,
There are people who cannot speak without smiling]




 
Carenza di sorrisi [Margaery/Stannis]






"Che cosa vuoi, Lady Margaery?"
È una domanda atona, scandita dal suono dei denti che si sfregano. Non la chiama Regina, lo sarebbe se fosse mia moglie – che pensiero scomodo.
Non è mai stato un uomo interessato alle forme di una donna – rimane impassibile anche di fronte alla Donna Rossa, e di questo se ne fa un vanto. Eppure le curve della Tyrell – il seno e i fianchi fasciati di verde smeraldo, i riccioli castani, il costante sorriso – rientrano in quell'ottica di competizione che si porta appresso da tutta una vita.
A lui sorrisi dolci che scaldano, a me orecchie grandi incapaci di ascoltare.
A lui i fiori, a me al massimo le cipolle.

Un'altra cosa da aggiungere a quelle che gli sono state sottratte.
Lei sarebbe potuta essere di Robert, è invece di Renly. E a lui?
Quel pensiero lo uccide più di qualsiasi altra comparazione.
A me è toccata Selyse.
"Solo parlare, My Lord".
E in effetti parla, a lungo, per nulla intimidita all'apparenza da lui. Non la ascolta – è più irritato dal suo sorriso, in ogni caso. Non smette di sorridere mai, anche se non vi è alcun motivo, e lui non riesce a decidere se è terribilmente ingenua o sottilmente furba. Se è solo una rosa o è rosa e spine.
"Non ti secca sorridere di continuo?"
Margaery smette di parlare, esita un istante, poi non sorride – ride.
"E a te, My Lord, non secca non farlo mai?"
Stannis sente un impulso strano – sulle labbra, piuttosto che sui denti – e per la prima volta si ritrova quasi a costringersi a non sorridere.





 
❀❀❀


 

I fiori si guardano l'un l'altro: cercano di decidere cosa fare invece di aspettare di essere raccolti.
"Il giovane re non è quello che speravamo, ma tu puoi riuscire ad ammansirlo con il tempo, mia cara. Del resto, non abbiamo altre scelte sensate e–"
"E Lord Stannis?"
Olenna appare stupita dall'interruzione, e più che stupita pensierosa.
"Certo, l'altro cervo sarebbe la soluzione ideale, non sono molto felice a unirmi ai leoni in ogni caso. Stannis però ha già una moglie – brutta e inutile, ma purtroppo viva."
La Regina di Spine guarda la nipote in modo eloquente, invitandola ora a interromperla di nuovo.
E Margery sorride, uno di quei sorrisi caldi e teneri che non sembra nascondere nulla di male.
"È ancora viva, nonna, ancora viva".








***
NDA: Questa coppia mi agita un pochino a dire il vero, ma non poteva mancare: non appena ho sentito questa frase nella canzone non ho potuto fare a meno di pensare a lore (Stannis che non sorride e digrigna i denti come mood e Margaery che sorride semrpe, anche se il suo sorriso significa tante cose). L'ho immaginata ambientata poco dopo l'incontro tra Stannis e Renly con la mediazione di Catelyn, mentre il finale va un pochino in una direzione what if? se si vuole: apre infatti una possibilità su cosa sarebbe successo se Margaery avesse scelto Stannis (e dunque i Tyrell si fossero schierati con lui invece che con i Lannister).
Prompt della challenge: Things you said when we first met.

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Capitolo 6
*** Pegno al fuoco [Melisandre/Cersei] ***


 
[Oh, they would take me from your hand,
or they would try, they would try]


 



Pegno al fuoco [Melisandre/Cersei]
 




Non si sono mai incontrate prima – non si incontreranno mai dopo – ma quel fugace passarsi accanto è così totale che una replica sarebbe superflua in ogni caso.
Cersei è nata per scoprire cose proibite – quella non l’ha ancora mai avuta.
Melisandre ha vissuto con la fama di divorare gli uomini – vuole assaggiare una donna per una volta.

 
Insieme sono bocche che si cercano,  lingue che sanno dove andare e corpi che ardono e impiegano ore prima di spegnersi.
Cersei  era in cerca solo di qualcosa che sembra banale adesso ma lo chiede lo stesso, di nuovo – “Allora, puoi dirmi o no se quella profezia era corretta?”
Melisandre era in cerca di ideali troppo alti, invisibili per ora, e lì tra le lenzuola dorate non ne ha trovato nemmeno l’ombra – “Te ne dico una nuova, Cersei Lannister: avrai potere, vero potere, e tu da sola, ma dovrai pagare un pegno al fuoco”.

 
Sono parole strane che Cersei non capisce ma accoglie, come accoglie di nuovo quella donna tra le sue gambe. Vuole trattenerla, non per sempre – non ancora –, solo finchè Jaime non torna.
Cersei è ancora giovane, impulsi non calcolati che svela prima di potersi fermare – “Perché non resti qui? Hai detto che cerchi un principe che regni il mondo. Guarda me farlo”.
Melisandre di giovane ha solo la pelle, e sa che il nome di Cersei è scritto ovunque nella sua testa ma non nelle fiamme – “Non sei tu la principessa che cerco”.



 
 «
 

 
Il tempio è avvolto da fiamme verdi – bruciano come quelle rosse – e Cersei sorride sorseggiando il suo vino – brucia anche di più.
“Splendida idea, mia signora. Come ti è venuta?”
“Solo il consiglio di una vecchia amica, Maestro Qyburn. Un pegno al fuoco”.










****
NDA:
Questa flash è nata davvero a caso, nel senso che questa coppia non era stata nemmeno preventivata all'inizio... ma quando Jodie Graham mi ha lasciato l'obbligo di scrivere su di loro sul gruppo "Caffè e calderotti" (praticamente questa ship era l'unica indicazione obbligatoria del suo pacchetto), ho sentito che doveva essere parte di questa raccolta.
Cosa posso dire? Le mie donne preferite di GOT ce le vedo insieme a fare scintille. Scherzi a parte, da un punto di vista contenutistico le ho immaginate incontrarsi da giovani, sottolineando poi un po' l'ironia di vedere entrambe bruciare simboli della vecchia religione nella serie (Mel nella stagione 2 e cersei nella 6): è questo infatti il "pegno al fuoco" a cui faccio riferimento, come se Cersei non avesse avuto quell'idea a caso, ma anzi fosse parte anch'essa di una profezia (un'altra per lei, dopo Maggy la Rana). Mel le dice che dopo un pegno al fuoco avrà potere e di fatti dopo l'esplosione del tempio diventerà regina.
Invece da un punto di vista stilistico mi sono distaccata dalle precedenti flash, tentando un po' l'azzardo di giocare molto con gli allineamenti e le evocazioni sottintese. Spero che anche questo esperimento non sia dispiaciuto:)
Prompt della challenge: things you said with no space between us

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Capitolo 7
*** L'inizio di una ballata [Viserys/Sansa] ***



[This is the murmur of the land]



 
L'inizio di una ballata [Viserys/Sansa]



 

Si era piegata al volere dell’ultimo drago perché non aveva scelta (non di migliori) e non aveva più un posto al mondo (non ce l’aveva neanche lui).
Non si era fatta trovare: tra contatti improbabili e diplomazia segreta l’aveva cercato lei. Non aveva aspettato una proposta, il prezzo – un’alleanza tra nomi importanti e nient’altro – lo aveva stabilito lei. Non era stata venduta, si era offerta.
Da lui cercava un rifugio (“Siamo in fuga entrambi aspettando di tornare, aspettiamo insieme”) – protezione.
Da lui esigeva che bruciasse ogni cosa (“Dicono che sei come tuo padre, dimostralo!”) – vendetta.
Da lui anelava forse a briciole indefinite (“Posso imparare a renderti gentile, io voglio farlo”) – amore.
Il tempo era un fattore estremamente irrilevante quando si era capaci di aspettare: Sansa si ammantava di corone invisibili, mentre suo marito pretendeva a gran voce quella vera. Erano inutili le grida quando bisognava solo ascoltare i mormorii della terra che pian piano avrebbe germogliato draghi e lupi – e lupi e draghi insieme.
“Mi chiamano il re senza regno, mi trattano da idiota!”
Viserys piangeva nella loro camera da letto e Sansa ci aveva messo un po’ di tempo a capire che la cosa migliore che potesse fare era piangere con lui.
In questo consisteva il matrimonio, dopotutto, in questo l’amore – essere idioti insieme.
Vagavano di città in città a chiedere asilo, senza avere nulla da promettere se non i sogni nella loro testa.
Ma Viserys era per lei l’ultimo residuo di sogno, in fondo.
Un re e una regina raminghi: sembrava l’inizio di una delle sue amate ballate.










****
NDA: Questa breve iptoesi si colloca in un quadro chiaramente what-if, in cui Viserys sopravvive e Sansa si schiera con lui per vendicarsi dei Lannister. L'idea della ship è nata solamente grazie a BellaLuna (non ci avevo mai davvero pensato prima! Spero di non aver fatto un pastrocchio!)), mentre l'ossatura deve molto ancora una volta al prompt di Jodie Graham che mi ha lasciato nell'ambito dell'iniziativa "Scrivimi" del gruppo facebook "Caffè è calderotti": "L'amore consiste nell'essere cretini insieme" (Paul Valery).
Prompt della challenge di Juriaka: Things you said when you were crying.

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