L'ultima caccia dei Tarkin

di The_Kimo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Riunione di famiglia ***
Capitolo 2: *** Skywalker ***



Capitolo 1
*** Riunione di famiglia ***


Eriadu, Villa Tarkin
 
Nomma, da molti anni servitore della famiglia Tarkin, aprì il portone del grande salotto, per permettere alle oltre trenta persone che erano arrivate alla villa di fare il loro ingresso nella stanza. 
In fondo ad essa, con due sfarzose scale ai lati, ardeva un fuoco nel grande caminetto, sopra il quale spiccava un oloritratto di un uomo in armatura, il capostipite della stirpe dei Tarkin, un uomo vissuto diversi secoli prima, che si era distinto come guardia del corpo ed aveva fatto fortuna derubando segretamente i suoi padroni. 
Il motivo per cui tutte quelle persone erano state convocate alla villa era abbastanza palese, e la faccia di Garoche ne era la prova, ma Nomma ebbe il buon senso di non fare domande: aveva conosciuto Wilhuff quando entrambi erano solo dei bambini, ed anche a lui dispiaceva molto della morte del suo vecchio datore di lavoro, che in gioventù gli era stato anche amico. Una morte non certo gloriosa, questo era sicuro! 
Nessuno parlava! Alcuni si fecero portare un drink e bevvero qualcosa, ma nessuno era in vena di conversare con gli altri: non prima che lui fosse arrivato.
Si udì un cigolio: non da droide, ma un cigolio sinistro, unito ad un respiro pesante, quasi stanco. Su una delle scale poste ai lati del caminetto apparve una figura ricurva avvolta in un vecchio mantello mimetico. Il cigolio proveniva da un sottile esoscheletro di Beskar che gli copriva le articolazioni e che lo aiutava a deambulare: quell'uomo non era solo vecchio, era decrepito!
la barba ed i capelli bianchi sembravano sporchi, ma del resto lui non aveva mai vissuto negli agi come il resto della famiglia. Tutti i presenti erano stati addestrati a sopravvivere sull'altopiano delle carogne proprio da quell'uomo: doveva avere ormai più di cento anni, ma la sua mente era ancora più che sveglia: lui era "il fantasma dell'altopiano," Era Jova Tarkin.
"Benvenuti ragazzi!" Esclamò il vecchio spaparanzandosi sulla poltrona riservata al capofamiglia. "Saprete perché vi ho convocati immagino!"
Garoche, un uomo sulla quarantina con indosso l'uniforme da viceammiraglio della marina imperiale, si alzò e prese parola: "Mio padre è morto!" Esclamò tristemente accendendo un oloproiettore, che trasmise un breve video della Morte Nera che esplodeva, seguito poi da un movimento rotatorio della telecamera.
Le voci di stupore nella sala si fecero numerosissime ora. 
"Quasi due milioni di persone han perso la vita in quell'esplosione! E tra loro c'era papà!" Sospirò tristemente passandosi una mano sul volto. "Questa registrazione viene dalla telecamera del caccia di Lord Vader, che in questo momento è stato degradato!" 
Le voci ora comprendevano anche delle affermazioni sollevate. A nessuno dei presenti era mai piaciuto quel cyborg.
"Questa qua invece..." Riprese parola Jova prendendo in mano un secondo telecomando "...viene dall'Annihilator!" 
Apparve un secondo video: in esso vedevano Cassio Tagge, che ora sofggiava gradi da Gran Generale, e con lui una donna con una serie di droidi che le fluttuavano attorno; Lord Vader, due giovani con una spada laser appesa alla cintola ed una specie di cyborg con la testa da Mon Calamari. 
"Stiamo ancora lavorando all'ombra della distruzione della Morte Nera. Una vittoria strategica e propagandistica per la ribellione. Dobbiamo fare un colpo del genre anche noi!" Disse il generale Tagge nel video, che però venne interrotto in quel momento.
Jova si alzò: "In sostanza il crostaceo è stato messo sulle tracce di questo ragazzo!" Apparve l'immagine di un giovane pilota dia capelli biondi: era un identikit realizzato a mano, ma ugualmente abbastanza precisa. "Un volgare contadino nato su Tatooine! Puah!" Esclamò disgustato il vecchio digrignando la dentiera tanto da rischiare di irritarsi le gengive. "Costui ha fatto un gravissimo affronto alla nostra famiglia, e come vi ho sempre insegnato..."
"L'onore della famiglia va sempre preservato!" Esclamarono tutti all'unisono accigliandosi. 
Jova sorrise: "Esattamente!" Si voltò verso il fuoco e inspirò profondamente: "Lord Vader è stato messo in disparte, ovrà dare la caccia ad un tesoro rubato! Il solo intralcio alla nostra caccia sarà quel buffone, il comandante Karbin!" Tornò a fissare i suoi vari parenti. "Ho addestrato ognuno di voi a dare la caccia a qualsiasi bestia esistente! Ora dovremo darla ad una persona!" Sfoderò un massiccio pugnale in beskar con l'elsa ricurva. "Farò personalmente la pelle a quel bastardello che ha ucciso mio nipote, ma voglio che noi tutti ci impegnamo per trovarlo e prenderlo, vivo o morto!"
I mormorii di assenso iniziarono ad aumentare.
"Voi tutti lo sapete: la nostra famiglia veniva ancora considerata di serie b prima che Wilhuff divenisse uno degli uomini più potenti della galassia! Chissà, forse avrebbe potuto persino diventare il nuovo imperatore...ma non lo sapremo mai!" Fece una pausa: aveva bisogno di riprendere fiato. "Chi di voi è con me? Chi è disposto a rischiare per trovare un contadino e trasformarlo in quel letame che è sempre stato?"
"Io!" Garoche fu il primo: dalla fondina estrasse il blaster e se lo battè sul petto. "A morte il contadino!"
"A morte il contadino!" Urlarono all'unisono i vari parenti: tutta la famiglia Tarkin era d'accordo: la caccia sarebbe iniziata!
 

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Capitolo 2
*** Skywalker ***


Orlo esterno, un mese dopo
"Sky...walker..." Non fu un vero discorso: più un rantolo, un sussurro, tanto che Lixanne Tarkin dovette posare il trapano per poi chinarsi vicino al volto orrendamente sfigurato del twi-lek.
Il giorno prima il Carrion Spike II, nuova nave di famiglia dei Tarkin, aveva abbordato una corvetta Hammerhead con le insegne della Ribellione, spacciandosi per un mercantile in difficoltà. Non era stato difficile per i vari parenti, uniti ai loro servitori più devoti, prendere possesso della nave, e da allora Lixanne, un'avvenente donna di trentun'anni coi folti capelli neri, si era dilettata nel far parlare i prigionieri.
"Temo di non avere capito, amico mio!" Disse affiancando un orecchio alla bocca della sua vittima, ormai privata di tutti i denti. "Forse ti ho bucato un polmone, scusami!" Si sfilò dal grembiule un piccolo bisturi ed, appoggiandolo sulla gola dell'alieno, gli impose: "Ripetimelo, grazie!"
"Skywalker..." Ripetè lui col fiato che puzzava di sangue. "Tenente Luke Skywalker!"
Lixanne sorrise. "Grazie caro!" E con un gesto repentino gli recise la giugulare.
"Buttate questo idiota fuori e portatemi il prossimo!" Esclamò ripulendo la lama del suo attrezzo mentre si accomodava sulla poltroncina girevole rossa che spiccava come unico elemento colorato nella monotonia cromatica dell'infermeria di una nave.
Due droidi presero il corpo, mentre un terzo igenizzò il tavolo da operzione, per poi seguire i primi due e smacchiare il ponte dalla scia di sangue. Subito dopo fecero il loro ingresso i gemelli Cahr e Anuk Tarkin, cugini diciassettenni di terzo grado di Lixanne e figli del governatore di Eriadu, intenti a trascinare dentro un robusto umano dai capelli biondi con la mostrina da ufficiale con tre pallini rossi.
"Immobilizzatelo e poi lasciatemi sola con lui!" Ordinò passandosi una mano tra i capelli.
In pochi secondi i due ragazzi uscirono dall'infermeria, e le due persone rimaste si fronteggiarono.
"Allora...maggiore, giusto?" Chiese Lixanne fingendo di fare una voce da ragazza timida: "Tutto bene, non ti stringono troppo quei lacci d'acciaio?"
L'uomo la guardò storto. 
"Non siamo molto loquaci vedo?" Replicò la donna tornando seria. "Ma pazienza, so come sciogliere le lingue!" Gli conficcò il bisturi su un dito, e con un'esperta mossa chirurgica gli asportò l'unghia: un inizio blando, ma che causò un discreto urlo di dolore.
"Chi cazzo sei, puttana?" Uno schiaffo in pieno viso lo mise a tacere.
"Chiamami così un'altra volta e..." Il bisturi gli si appoggò sui genitali ed iniziò a fare pressione...l'uomo si affrettò a scusarsi. "Molto meglio, comunque sono la dottoressa Lixanne Tarkin, ma puoi chiamarmi Lix se preferisci!"
Il ribelle iniziò a tremare: quel cognome gli aveva ricordato qualcosa...qualcosa di non certo bello.
"Tarkin...tu e il gran moff..." Iniziò a dire con la voce tremolante.
"Sì! Uno di voi ha fatto fuori mio zio Wilhuff, il governatore dell'orlo esterno, te lo ricordi vero?" Disse picchiettandogli il manico del bisturi su un occhio.: "Ora se abbiamo finito coi convenevoli, ho sentito già sedici dei tuoi amici e tutti loro mi han detto lo stesso nome: Skywalker!" Si interruppe per versarsi un bicchiere d'acqua e berselo lentamente; alcune gocce le scivolarono lungo il collo, facendo alzare involontariamente lo sguardo del prigioniero.
"Concentrati un po', spazzatura!" Lo richiamò la donna. "Voglio sapere tutto ciò che sai su di lui! Se ha famiglia, da dove viene, se ha relazioni con qualcuno, dove si trova adesso...beh, hai capito no? Sai qualcosa?"
L'uomo scosse la testa.
"Ecco che riprende il gioco del silenzio...molto bene!" Sfoderò un trapano da dentista con la mano sinistra, mentre con la destra bevve una lunga sorsata d'acqua agitando il bicchiere; si fece venire il singhiozzo. 
"Vediamo... Hic... se così collaborerai... Hic!" Disse avvicinandosi con il trapano che girava e la mano che sussultava ogni volta che un singhiozzo le partiva dalla gola.
"Aaaaaaaah!"
 
***
 
Un bambino di non più di sette anni era seduto su una pila di condensatori, e ne lanciava i pezzi addosso ai prigionieri che aspettavano ancora di essere interrogati. Sembrava essere annoiato, ma quando Lix uscì dall'infermeria, non più con indosso il camice ma con un'elegantissima veste scarlatta con ricami argentei, il piccolo sorrise e le corse incontro.
"Hanno parlato mamma?" Le chiese ansioso: "Sai chi ha ucciso il nonno?" Il governatore non era veramente suo nonno, ma il piccolo Wilhuff Tarkin, chiamato così proprio in suo onore, lo aveva sempre considerato come tale.
"Si tesoro mio!" Gli rispose la donna prendendolo in braccio. "Ora sappiamo dove cercare l'assassino! Andiamo a dirlo allo zio Garoche ed allo zio Jova, presto!" Esclamò mettendolo giù in modo che si precipitasse alla plancia. 
"Lix, e che ne faccio dei sopravvissuti?" Domandò uno dei gemelli mentre la dottoressa era in procinto di seguire il figlio.
"Non ci sono più sopravvisuti!" Tagliò corto lei, suscitando le risate dei suoi cugini, che iniziarono a fare pratica di tiro al bersaglio.
"Allora? Chi è?" Furono le parole con cui Jova accolse la sua pro-pronipote nella plancia. Era seduto sulla poltrona del comandante della corvetta ribelle, e stava scorrendo il database delle foto in dotazione alla nave.
"Luke Skywalker!" Esclamò la donna, notando che il piccolo Wilhuff era seduto sul pannello di controllo delle armi e sparava divertito ai corpi degli uomini che fluttuavano nello spazio. "Si tratta di un contadino di Tatooine, viveva coi suoi zii, uccisi da degli assaltatori, e pare che vada in giro con una spada laser!" 
Tutti gli occhi puntavano ora su Lix. 
"Una spada laser?" Esordì Jova: "Credi che sia uno di quegli stregoni che erano a capo dei cloni nella guerra?"
"Non credo zio, a quanto diceva il comandante di questa bagnarola, ha solo una ventina d'anni! Forse nemmeno compiuti!" Replicò Lix iniziando a digitare il nome Skywalker sulla tastiera del database ribelle. "Eccolo qua!" Esclamò quando ebbe trovato un'immagine accettabile: un ragazzo biondo con il volto da ebete e di bassa statura.
"E adesso dove si trova?" Chiese Garoche accarezzando la testa di Wilhuff, che ora esultava per aver centrato un bersaglio.
Lix sorrise aprendo la mappa del settore galattico di riferimento: "Vrogas Vas!"

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