La Frantumaglia

di Gaia Bessie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Consolazione ***
Capitolo 2: *** Signora, i limoni ***
Capitolo 3: *** Un purosangue non fa a gara con i pony ***
Capitolo 4: *** Ricordati cosa facevi a sedici anni ***
Capitolo 5: *** La ragazza con l'orecchino di perla ***
Capitolo 6: *** È quasi giorno, è quasi casa, è quasi amore ***
Capitolo 7: *** E se mia sorella non abbassa la voce la chiudo nell'armadio ***
Capitolo 8: *** Quella volta in cui ho dimenticato come ci si siede ***
Capitolo 9: *** Mio Dio, ma parla di me ***
Capitolo 10: *** Il mondo della danza sa ***
Capitolo 11: *** Ah, anche poeta? ***
Capitolo 12: *** Chincaglierie ***
Capitolo 13: *** Devo fare nomi e cognomi ***



Capitolo 1
*** Consolazione ***


La Frantumaglia
 
 
1. Consolazione
 
Dacci la consolazione!
La volete? Io ve la do!
(Aggiungi un posto a tavola)
 
«T’interessa troppo della gente, Ria» commenta Fred, scompigliandole i capelli. «Perché stai sempre a consolare tutti?».
Sono le mie amiche, risponde quando deve raccogliere Pansy e Millicent dopo un furioso litigio con Blaise e Theo.
È mia sorella, risponde quando deve raccogliere Daphne dopo la rottura con Draco.
Sono io, risponde quando si deve rialzare dal letto con la consapevolezza che lui, i capelli, non glieli scompiglierà mai più.
 
«T’interessa troppo della gente, Asteria» commenta Draco, divertito. «E io? Non mi consoli mai?».
Ti serve consolazione, pensa distrattamente lei, con una punta di rammarico – te la darò.
Ma, i capelli, non me li scompiglierai mai.
 
(105 parole)


 
Questa raccolta partecipa alla challenge "Apri le challenge" indetta sul gruppo Facebook "Apri le challenge, chiudi le challenge" da me medesima. Se volete partecipare, anche in corso d'opera, scrivetemi pure qui su EFP.
Il titolo della raccolta è preso dall'omonima opera di Elena Ferrante.
Grazie per avermi letta!
Gaia

 

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Capitolo 2
*** Signora, i limoni ***


La Frantumaglia
 
2. Signora, i limoni
 
Signora, i limoni!
(dal web)
 
«I limoni!» Fred urla, in piedi sul tavolo della Sala Grande. «Stai attenta!».
Asteria abbassa la testa, proprio mentre un frutto giallastro le si spiaccica accanto, rimbalzando sul pavimento.
«Scusa, battaglia di limoni per San Valentino» commenta lui, divertito. «Così qualcuno può farsi una sana limonata».
Lei ride, mentre lui le mette un frutto tra le mani e le loro dita si sfiorano.
 
«Signora, i limoni! Signora!».
Asteria guarda l’Elfo di famiglia chiederle indietro la fruttiera con i limoni appena colti, per portarla nella sala da tè.
Fred è morto da un anno – e domani è San Valentino: a che servono quei limoni, se non ci puoi fare nessuna limonata?
 
(110 parole)

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Capitolo 3
*** Un purosangue non fa a gara con i pony ***


La Frantumaglia
 
3. Un purosangue non fa a gara con i pony
 
Un purosangue non fa a gara con i pony
(Nina Moric)
 
Un giorno, Draco s’innamora – pensa che lei è più bella di tutte le cose belle che ha conosciuto, e allora le regala fiori, ninnoli e mille chincaglierie che Asteria Greengrass gli rimanda sistematicamente indietro.
Un giorno, Draco scopre che Asteria lo rifiuta perché già impegnata con un fantasma – Fred Weasley sarà morto, ma lei vive di ricordi e sono quei ricordi a dirle rimani.
 
«Per Salazar, Draco» bercia suo padre, alla sua ennesima lamentela. «Vai e prenditela. Un Purosangue non deve nemmeno farci a gara, con i pony, figuriamoci perdere».
 
(90 parole)

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Capitolo 4
*** Ricordati cosa facevi a sedici anni ***


La Frantumaglia 

4. Ricordati cosa facevi a sedici anni
 
Ricordati cosa facevi tu a sedici anni, ricordati da dove vieni.
(Fabrizio Corona)
 
Asteria non va d’accordo con suo suocero – se Narcissa finge elegantemente di non ricordarsi d’avere una nuora, Lucius non riesce a scordarlo e la tormenta con frecciatine che, nascoste, non lo sono più di tanto.
 
«Forse dovrebbe ricordarsi che è grazie a me se i Malfoy possono ancora guardare in alto» commenta lei, un giorno, con aria stanca. «Senza far caso allo sterco sotto i piedi».
Lucius ride, facendo tremare l’aria di tutto il Manor – e anche le mani di suo figlio.
«Ricordati cosa facevi tu a sedici anni» le risponde, con tono saputo. «Ricordati da dove vieni».
 
A lei si congela il cuore – suo suocero lo sa.
 
(108 parole)

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Capitolo 5
*** La ragazza con l'orecchino di perla ***


La Frantumaglia


5. La ragazza con l’orecchino di perla
 
Il tuo disordine è una forma d’arte
Ma tu sai solo coltivare invidia
(Morgan, Sincero)

 
Narcissa Malfoy le ha regalato le sue perle e lei, dopo l’ennesimo ricevimento cui è stata costretta a presenziare, ha smarrito un orecchino a casa Nott.
«La ragazza con l’orecchino di perla» l’ha presa in giro Pansy Nott, stesa sul divano con aria pigra, indolente. «Il tuo disordine è quasi artistico, Asteria».
Lei sospira – non gli ricorda che quelle parole, da qualche parte, lei le ha già sentite.
 
«Il disordine è una forma d’arte» Fred ride, impedendole di ripiegare i vestiti lasciati a prendere polvere sul pavimento. «Non esserne invidiosa».
 
«Ma la tua invidia lo è, Pansy» risponde, a tono. «Molto artistica».
 
(102 parole)


 
A questo giro ho deciso di unire i due prompt, serio e trash, in un'unica drabble.
Grazie a te che mi leggi, un bacio
Gaia

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Capitolo 6
*** È quasi giorno, è quasi casa, è quasi amore ***


La Frantumaglia

 
6. È quasi giorno, è quasi casa, è quasi amore
 
You know, if he’s a bit tired, I’ll go behind him and push him along
(Harry Styles su Louis Tomlinson)
 
 
«E quindi, sai, quando Georgie si stanca» Fred gesticola animatamente, indicandole il macchinario con cui tagliano i pezzetti, duri come pietre, di torrone sanguinolento. «Io vado dietro di lui e spingo forte».
Asteria ride – sono a letto, fuori è quasi giorno.
 
«E quindi sai, quando Georgie non ha voglia» commenta Fred, appoggiato sulla cassa del negozio. «Io non lo costringo, sarebbe illegale!».
«George non ha mai voglia di lavorare» risponde lei, divertita.
Fred ride – con lei, è quasi casa.
 
«E quindi sai, tra un po’ verrò da te» sussurra Asteria, lasciando un papavero sulla collina dov’è sepolto Fred. «Va bene così, no?».
Le viene da piangere, quando Draco la prende per mano (e ha sentito tutto) – è quasi amore.
 
(119 parole)

 

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Capitolo 7
*** E se mia sorella non abbassa la voce la chiudo nell'armadio ***


La Frantumaglia
 
7. E se mia sorella non abbassa la voce la chiudo nell’armadio
 
E se tra poco mia sorella non abbassa la voce la chiudo nell’armadio (…) Abbassa quella voce da gallina!
(Dal web)
 
Daphne ha dovuto contrattare, per il proprio matrimonio, con l’uomo che – di sposarsi – voglia non ne ha avuta mai: Blaise Zabini s’è detto disposto a ragionarci insieme a un tavolo e non su un letto, il giorno in cui Asteria Greengrass è tornata a casa piangendo per un matrimonio che, in porto, non ci andrà mai.
«Asteria!» urla Daphne, cercando di rimanere signorile. «Potresti piangere un po’ più piano, cara?».
Ottiene altri singhiozzi (e Fred Weasley è morto oggi, due anni fa).
«Dicevamo, il contratto prematrimoniale e…» trilla la maggiore delle Greengrass. «E se mia sorella non abbassa quella voce sarò costretta a chiuderla nell’armadio… abbassa quella voce da gallina!».
(Asteria nasconde il viso nel cuscino, ne riemergerà solamente per sposare Draco Malfoy cinque anni dopo, vi ripiomberà per raggiungere Fred. Senza emetter suono).
 
(134 parole)

 

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Capitolo 8
*** Quella volta in cui ho dimenticato come ci si siede ***


La Frantumaglia

8. Quella volta in cui ho dimenticato come ci si siede
 
È più emozionante di quella volta che avevo dimenticato come ci si siede!
(Peter Griffin)
 
Lei non ride quasi mai – sua madre le ha detto che è inelegante e, poi, non ha mai avuto dei bei denti.
Lui ride sempre – e, dei denti, se ne frega così come vorrebbe dire ad Asteria di fregarsene di sua madre.
 
«Oh, andiamo, Ria!» esclama Fred, lasciandosi cadere sul divano. «Non lo trovi divertente? Emozionante?».
«Emozionante, Fred?» domanda lei, alzando un sopracciglio scuro. «Sei semplicemente caduto nella sedia perché stavi ridendo troppo».
«Più emozionante di quella volta in cui ho dimenticato come ci si siede, a sentir mia madre» commenta lui, divertito. «Tu non siedi mai scomposta?».
«Immagino sia emozionante anche quello» commenta Asteria, combattendo con l’istinto di imitare la sua postura rilassata.
Lui ride (sempre).
 
Lui non ride più – la morte gliel’ha congelata in viso, l’ultima risata.
A lei sembra di non aver mai riso per davvero.
 
(139 parole)

 

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Capitolo 9
*** Mio Dio, ma parla di me ***


La Frantumaglia

9. Mio Dio, ma parla di me
 
Mio Dio, ma parla di me
(dal web)
 
«No, Elle, io sono stanca» sibila Asteria, in direzione della propria migliore amica. «Di quello sbruffone, idiota, e assolutamente…».
Elle inizia a farle gesti frenetici, indicando qualcosa dietro di lei, ma Asteria non coglie, continuando nel proprio sproloquio senza fine (o inizio?).
Perché senza inizio e fine è la risata di lui, quando la tira per un braccio, facendola voltare, e strappandole un sorriso involontario.
«Mio Dio!» esclama Fred, con un sorriso che è contagioso. «Ma parla di me».
 
Asteria sospira, chinandosi verso il figlio.
«Niente cattive compagnie, Scorpius» lo rimprovera, con fermezza. «Mi sono spiegata? Se la professoressa McGranitt mi dovesse dire un’altra volta che ti sei fatto mettere in punizione, io…».
«Cattive compagnie, signora Malfoy?» domanda Albus Potter, con aria innocente. «Non starà parlando di me?».
A lei si inumidiscono gli occhi.
 
(134 parole)

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Capitolo 10
*** Il mondo della danza sa ***


La Frantumaglia

10. Il mondo della danza sa
 
Il mondo della danza sa
(Alessandra Celentano)
 
«Non so ballare, Fred» sussurra Asteria, demoralizzata. «Lascia perdere».
«Siamo al Ballo del Ceppo, Ria, tutti sanno ballare… in qualche modo» sussurra, passandole una mano sulla schiena e attirandola a sé. «Il mondo della danza lo saprà, che sotto sotto sei una grande ballerina».
Lei ride: da quando è morta sua madre, lui è tutto quello che le rimane.
 
«Non so ballare, Draco» sussurra Asteria, atona. «Lascia perdere, per cortesia».
«Siamo al nostro matrimonio, Ria, importa a qualcuno che tu non sia la ballerina migliore del Mondo Magico?» le domanda il biondo, calmo. «Il mondo della danza ti ha vista già ballare, no?».
Lei ride: non le rimane altro.
 
(109 parole)

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Capitolo 11
*** Ah, anche poeta? ***


La Frantumaglia 

11. Ah, anche poeta?

Ah, anche poeta?
(Fantozzi)
 
«Per il sole splendente, per il fior di corallo, stupido topo diventa giallo?» domanda Asteria, ridendo. «Non sapevo che voi due foste anche poeti».
Fred e George ridono in sincrono, scuotendo la testa.
«Ron ispira poesia» borbotta George, divertito. «Lo avresti preso in giro anche tu, a undici anni».
«Se vuoi ti compongo un sonetto, uno di questi giorni» interviene Fred, dando una gomitata al gemello. «Mi darai una mano, Georgie?».
Lei ride – non la riceverà mai, quella poesia.
(Ricorderà per anni che, l’ultima cosa su cui hanno scherzato insieme, è stata quella, la poesia: un’ode alla morte, niente di più?).
 
(101 parole)

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Capitolo 12
*** Chincaglierie ***


La Frantumaglia

12. Chincaglierie
 
Claudia non esiste, suo marito non esiste.
(Aldo, Giovanni e Giacomo)
 
Asteria colleziona cose – tutto quel che suo marito le porta dal lavoro, ogni pietruzza che dice di aver trovato su una spiaggia in Irlanda, lei la conserva.
Quando però Draco è via, e allora il Manor è agitato solamente dalla brezza che arieggia le stanze, smette di esistere: e Asteria è di nuovo giovane, di nuovo innamorata – e suo marito, per lei, in quel momento non esiste per davvero.
Poi, Draco torna e le porta una conchiglia dalla Cornovaglia, e lei la conserva nel portagioie e sorride.
In quel momento, è Asteria a non esistere.
 
(95 parole)

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Capitolo 13
*** Devo fare nomi e cognomi ***


La Frantumaglia
 
 
13. Devo fare nomi e cognomi
 
Questa volta devo dirlo, devo fare nomi e cognomi
(Giuseppe Conte)

 

 
«Devo proprio dirtelo, Narcissa, questa volta non posso tenerlo per me».
Eleanor Nott ride, coprendosi la bocca sul ventaglio e le dice che.
 
Che sua nuora ha avuto una storia – Asteria Greengrass è stata qualcuno che Draco Malfoy non conosce, e questo è intollerabile, inconcepibile. Inesprimibile.
Che sua nuora ha amato un uomo – prima di suo marito, e che ancora non l’ha dimenticato, potrà mai?
Che l’ama silenziosamente, con nomi e cognomi che non contano più: e gliel’ha chiesto.
 
«Dimmi» sibila Narcissa, sventagliandosi con aria contrariata. «Svelta».
«Questa volta devo fare nomi e cognomi» risponde la signora Nott, e lo dice.
 
Andiamo via, Fred?
 
(104 parole)

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