Eppure ti odiavo

di la_pazza_di_fantasy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 33: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Quando Darien aveva deciso di seguire il padre dopo che era stato trasferito sapeva perfettamente che la sua vita sarebbe cambiata, ma non in quel modo.
Il suo gemello e la madre non li avevano seguiti e la loro mancanza si era sentita molto, soprattutto i primi giorni. Addirittura il primo giorno lo aveva passato interamente a piangere tanto che il padre stava per prenotare il primo volo disponibile per farlo ritornare a casa, ma Darien lo aveva bloccato in tempo dicendo di stare bene e che aveva solo bisogno di adattarsi alla nuova situazione. Infondo era stato lui stesso ad imporsi per poter seguire il padre e non lasciarlo da solo. Poi però il ragazzo ci aveva fatto l’abitudine e non ci aveva più pensato nonostante gli mancassero molto.
E come sempre città nuova significava scuola nuova e nuovi amici. La sua fortuna era stata quella di arrivane all’inizio delle superiori e quindi, nonostante la città era abbastanza piccola e tutti si conoscevano già, riuscì a farsi parecchi amici: era il ragazzo nuovo che veniva da una città grande ed era anche molto bello quindi tutti volevano assolutamente parlare con lui. Il primo anno passò molto tranquillamente anche se fino alla fine Darien non riuscì a farsi un vero e proprio amico.
Il suo migliore amico lo aveva conosciuto durante il suo secondo anno: Noah Larsen. Noah era arrivato nella sua classe all’inizio del secondo anno solo perché era stato bocciato l’anno precedente. Darien era rimasto davvero incuriosito da quel ragazzo tanto che il primo giorno sarebbe volentieri andato a parlargli se solo non fosse stato bloccato dagli altri suoi compagni: “Noah è pericoloso, non ti conviene avvicinarti” erano state le loro parole e Darien le aveva seguite per tutta la prima settimana.
Le cose però erano cambiate all’inizio della seconda settimana quando involontariamente Darien, che era andato in bagno per colpa dell’ansia prima di una verifica, aveva assistito a tre ragazzi del terzo anno che avevano bullizzato Noah. Darien non era uscito subito allo scoperto, quei tre erano enorme e lo avrebbero fatto fuori in un istante, ma appena se ne furono andati aiutò il rosso ad alzarsi.
Noah lo aveva guardato confuso per un po’ ma non gli aveva detto niente tornando in classe e per quasi ripicca Darien gli si era seduto accanto iniziando a tartassarlo di bigliettini sui quali gli aveva scritto di parlare con qualcuno di quello che succedeva in bagno.
Noah lo ignorò e continuò a farlo per due settimane alla fine delle quali sbottò dicendogli di farsi gli affari suoi. Ovviamente Darien non accettò quel commento e continuò ad infastidirlo.
“Smettila tanto so già che darai ragione a loro quando scoprirai il motivo per il quale mi trattano in quel modo” gli aveva detto alla fine il rosso per toglierselo dai piedi.
“Dimmelo allora, o andò a chiederlo a quei tizi”
“sono gay”
“non è comunque una ragione valida per picchiarti” con quelle parole dette dal cuore Darien aveva finalmente conquistato la fiducia di quello che sarebbe diventato il suo migliore amico.
Dopo quel giorno Noah accettò volentieri l’aiuto di Darien e denunciò i suo aggressori facendo successivamente coming out in modo definitivo. Darien gli restò affianco e fu lo stesso moro a costringere il rosso a iniziare dei corsi di autodifesa che i due seguirono insieme anche se a Darien non servivano più di tanto.
Noah, diversamente da quanto aveva inizialmente pensato Darien, era un genio. Un genio nelle materie scientifiche nel vero senso della parola e ovviamente Darien ne aveva approfittato. I suoi voti in matematica e fisica erano saliti tanto da quando Noah aveva iniziato ad aiutarlo e spiegargli in parole semplici quello che avevano fatto in classe. Darien aveva sempre odiato le materie scientifiche prediligendo quelle umanistiche mentre Noah amava la matematica in ogni sua forma.
E quello aveva fatto incuriosire Darien: com’era possibile che fosse stato bocciato con tutti quei voti alti? “Mi hanno bocciato per le troppe assenze” era stata la risposta del rosso.
Gli anni delle superiori erano volati in compagnia di Noah e tanti i due ragazzi erano diventati amici che Darien si era rifiutato di tornare a casa dalla madre e dal fratello per le vacanze: lui voleva stare più tempo possibile con il suo migliore amico e il padre non era riuscito a fare niente per convincerlo del contrario.
Un sorriso si aprì sulle labbra di Darien al pensiero di come erano diventati inseparabili lui e Noah mentre guardava la galleria del suo cellulare dove erano presenti tutte le foto in compagnia del rosso o delle sue ex ragazze o ex ragazzi. Si, anche ragazzi: questo perché grazie a Noah Darien aveva scoperto di essere bisex. E lo aveva scoperto facendo sesso con Noah. Era successo una sera mentre entrambi erano ubriachi e appena ritornati da una festa di compleanno al loro quarto anno di superiori. Noah aveva creduto per tanto tempo di essersi innamorato di Darien e quella sera lo aveva baciato per poi finire a far sesso con il suo migliore amico. Il giorno dopo, entrambi con un forte mal di testa, erano scoppiati a ridere per quello che era successo. Noah aveva capito che ciò che sentiva per Darien non era amore ma solo amicizia fraterna e Darien aveva capito che gli piacevano anche i ragazzi.
Un sorriso spontaneo nacque sulle labbra di Darien quando il telefono iniziò a squillare e vide il nome del suo migliore amico lampeggiare sullo schermo.
-ehi- disse Darien rispondendo alla chiamata e guardando le campagne che si estendevano davanti ai suoi occhi.
-che stavi facendo di bello tesoro?- chiese il rosso dall’altra parte con un principio di risata sulle labbra.
-guardavo le nostre foto sul telefono- rispose il moro.
-non ci vediamo da mezz’ora e tu già senti la mia mancanza? Come resisterai una settimana senza di me?-
-sto benissimo senza di te coglione- disse Darien ridendo per poi aggiungere -tra quanto parte il tuo volo?-
-sono appena salito sull’aereo ti ho chiamato per avvisarti. Ci vediamo tra una settimana mio caro fotografo-
-buon viaggio allora futuro studente di matematica pura-
 




 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Noah guardava la cartina su Google maps come se volesse bruciare il telefono da un momento all’altro. Era atterrato da mezz’ora buona nella sua nuova città dove avrebbe studiato matematica pura e dove era stato anche preso come modello di intimo ma ancora non era riuscito a raggiungere l’alloggio per gli studenti. Le indicazioni su Google maps erano abbastanza chiare e lui le aveva seguite alla perfezione ma davanti ai suoi occhi non c’era niente, solo un quartiere residenziale che non aveva niente a che vedere con l’alloggio dello studente che aveva visto sul sito della sua università.
-che palle- borbottò il rosso chiudendo l’applicazione e digitando a memoria il numero del suo migliore amico.
-seri arrivato?- chiese Darien dall’altro lato del telefono senza nemmeno salutarlo, infondo avevano parlato due orette prima.
-si, ma Google maps si è impallato e mi ha portato da una parte strana che non sembra minimamente la mia futura casa- rispose Noah guardandosi intorno curioso, era la prima volta che si trovava in una città enorme e stava davvero impazzendo.
-un taxi no?-
-volevo camminare- si difese il rosso che iniziava a rimpiangere di non aver chiamato un taxi appena uscito dall’aeroporto.
-sei in una città che è quasi il triplo della nostra non puoi raggiungere un luogo camminando con per di più due valigie enormi!-
-ho capito adesso chiamo un taxi- borbottò il rosso e dopo aver chiuso la chiamata con Darien chiamò un taxi e si fece accompagnare all’alloggio che era addirittura da tutt’altra parte rispetto a dove lo aveva mandato Google maps.
In poco più di un’oretta riuscì a sistemare grossomodo la sua stanza e buttandosi sul letto provò a richiamare Darien, Darien che non gli rispose facendolo sbuffare. Il rosso allora si rialzò dal letto e prese il suo portatile aprendolo e controllando i libri che doveva ancora prendere, in realtà tutti, e si scrisse la lista su un’agenda che si mise nello zaino prima di uscire dalla sua camera. Questa volta decise di non affidarsi a Google maps e si avvicinò a una ragazza che stava fumando fuori dalla struttura degli alloggi.
-ehi scusa sai dove posso trovare una copisteria?- chiese il ragazzo attirando su di le lo sguardo della ragazza che lo scrutò attentamente.
-segui questa strada e gira a sinistra alla prima traversa dovresti individuarla subito. È quella di matematica e fisica ma credo abbia anche libri di altre facoltà- gli disse indicandogli con il dito la strada.
-grazie mille- le disse Noah sorridendole, e facendo anche colpo sulla povera ragazza, prima di incamminarsi nella direzione da lei indicata.
Proprio come gli aveva detto la ragazza trovò la copisteria immediatamente girato l’angolo e aspettò in fila per un po’ prima di poter entrare e ordinare tutti i suoi libri. Essendo molti la signora gli disse di tornare nel pomeriggio e Noah ne approfittò per girare un po’ la zona senza allontanarsi troppo.
Individuò subito il supermercato più vicino e ne approfittò per fare la spesa per quella prima settimana portandola anche all’alloggio. La sua camera infatti comprendeva tre stanza: la camera da letto, il bagno e un cucinino nel quale era presente un frigorifero che con solo quella poca spesa che il rosso aveva fatto era stato completamente riempito.
Il ragazzo si riposò fino al momento di andare a prendere i libri, libri che dovette portare nella sua camera con l’aiuto di una scatola di cartone per quanti erano e all’ingresso dell’alloggio trovò la stessa ragazza della mattina che sembrava stesse aspettando qualcuno. Quando la ragazza lo vide sembrò illuminarsi e gli si avvicinò sorridendogli malandrina.
-stasera c’è una serata nella discoteca qui vicino, vuoi venire con me?- chiese la ragazza lasciando momentaneamente spiazzato il ragazzo che la osservò attentamente prima di risponderle:
-sono gay- non che non volesse andare in discoteca, visto che nella sua città natale non c’erano e lui voleva andarci anche per svagarsi un po’ prima dell’inizio delle lezioni.
La ragazza rimase immobile alla sua affermazione segno che voleva palesemente provarci con lui e l’invito in discoteca era stato solo un modo per poter approcciarsi a lui.
-ah okay, non fa niente allora- e così dicendo entrò nell’alloggio senza dare il tempo al ragazzo di dirle altro. Noah alzò gli occhi al cielo e entrò anche lui nella palazzina e mise in ordine i suoi libri controllando che fossero davvero tutti nonostante la signora della copisteria lo avesse fatto prima di consegnarglieli ma controllare una seconda volta non gli faceva male.
Il pensiero della festa in discoteca aveva martellato il ragazzo per tutto il pomeriggio tanto che alle dieci della stessa sera era in fila fuori dalla suddetta discoteca aspettando il suo turno per poter entrare. Voleva divertissi e lo avrebbe fatto anche al costo di andarci da solo. Per sua fortuna l’alloggio in cui si trovava non aveva regole ferree per quanto riguardava l’orario per rientrare e non avrebbe dovuto fare i salti mortali per non farsi scoprire.
Una volta entrato nel locale fu immediatamente assordato dalla musica e i suoi occhi ambra ci misero un bel po’ prima di abituarsi alle luci psichedeliche presenti. Dopo il primo momento di smarrimento si diresse verso il bancone per prendersi qualcosa da bere, non voleva ovviamente esagerare visto che il giorno dopo sarebbero iniziate le lezioni e di certo non voleva passare il primo giorno a vomitare con il mal di testa ma un drink se lo poteva fare tranquillamente.
Dopo aver preso il suo bicchiere di vodka alla pesca si girò verso la pista da ballo in cerca di qualche bel ragazzo con il quale intraprendere una conversazione e fu allora che il suo sguardo si posò in due bellissimi occhi neri che lo stavano scrutando a loro volta. I due si guardarono per un po’ prima che Noah, con ancora il bicchiere in mano, raggiunse il moro sorridendogli.
-sono Noah e tu bel bocconcino?- chiese il rosso gridando per farsi sentire dal ragazzo che aveva difronte. Ragazzo che si portò una ciocca mora di capelli che gli arrivavano fino alle spalle dietro l’orecchio prima di rispondergli:
-Alexis-

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


-non ero mai entrato qui- disse Alexis guardandosi intorno curioso.
-sei venuto con me solo per vedere gli alloggi?- chiese ridendo Noah chiudendo la porta della sua camera a chiave per poi girare il moro verso di se e baciarlo sulle labbra proprio come aveva fatto le ore precedenti mentre ballavano sulla pista da ballo.
-se ti dico di si mi cacci?- chiese il moro strusciandosi sul rosso. I due se ne erano andati dalla discoteca proprio perché il continuo strusciarsi l’uno sull’altro li aveva fatti eccitare troppo da costringerli ad andarsene da qualche parte più comoda per continuare quello che avevano iniziato. La scelta di andare da Noah era stata abbastanza veloce visto che era anche il posto più vicino.
-faccio questo- gli rispose Noah prendendo il moro di peso e buttandolo sul suo letto prima di salirgli sopra a cavalcioni.
-cazzo- sussurrò Alexis che non riusciva più a trattenere i gemiti. Quel rosso lo aveva attirato dal primo momento in cui lo aveva visto mentre entrava nella stanza e a niente erano valse le proteste di Morgan, lui non aveva minimamente ascoltato il suo migliore amico e si era fiondato sul ragazzo. Un po’ gli dispiaceva aver lasciato Morgan da solo ma non scopava da un mese e quel rosso era uno dei ragazzi più belli che avesse mai visto: quando gli sarebbe ricapitata un’opportunità del genere? Con Morgan si sarebbe fatto perdonare il giorno dopo, o se era già passata la mezzanotte quel giorno stesso, raccontandogli tutto quello che era successo.
-hai ancora voglia di vedere la mia stanza?- chiese Noah tra un bacio e l’altro con il ragazzo sotto di se che aveva già completamente spento il cervello.
-eh?- chiese infatti Alexis facendo ridere Noah che decise di lasciare le parole al giorno dopo e agire solo con i fatti in quel momento.
 



Alexis aveva la testa che gli pulsava, aveva bevuto troppo la sera prima e la luce che gli andava perfettamente sugli occhi non aiutava per niente. Il moro cercò di girarsi dall’altra parte del letto chiedendosi per quale assurdo motivo non aveva abbassato la tapparella il giorno prima. Poi sgranò gli occhi ricordandosi che la sera precedente aveva fatto sesso con il rosso, Noah se non ricordava male, e non si ricordava di essere tornato a casa. Infatti davanti ai suoi occhi vide lo sguardo divertito del rosso.
-cazzo vuoi- borbottò Alexis stropicciandosi gli occhi, la mattina non era mai dell’umore giusto per parlare con qualcuno.
-buongiorno anche a te- disse Noah continuando a ridacchiare per poi alzarsi dal letto, ancora nudo, e dirigersi verso quello che molto probabilmente era il bagno. E Alexis aveva indovinato visto che il rosso ritornò poco dopo con i capelli leggermente bagnati e con una maglietta e i boxer addosso.
-che ore sono- borbottò Alexis uscendo anche lui dalle calde coperte e guardandosi intorno in cerca dei suoi vestiti che la sera prima aveva buttato alla cieca nella stanza del ragazzo. Ragazzo che doveva essere arrivato da poco in città visto che le valige erano ancora aperte e piene di roba.
Noah prese il suo telefono, che la sera prima si era completamente dimenticato di mettere in carica e infatti era al 5%, per poi rispondere:
-le otto menu un quarto- e solo dopo si accorse di quello che aveva detto. Doveva muoversi perché aveva solamente un quarto d’ora per prepararsi e raggiungere l’università per la sua prima lezione. Ringraziava che l’alloggio fosse vicino alla sua sede altrimenti non era sicuro sarebbe riuscito ad arrivare in tempo a lezione. -devo muovermi- disse al moro che sgranò gli occhi.
-mi stai cacciando?- chiese Alexis, il suo cervello non aveva ancora iniziato a ragionare visto che di solito gli ci voleva un’enorme tazza di caffè per farlo.
-si se non vuoi che ti chiuda qui dentro-
-stronzo- disse solamente Alexis rivestendosi in tutta fretta lanciando occhiatacce al rosso prima di uscire dalla camera sbattendosi la porta alle spalle.
Noah sospirò per via del comportamento del ragazzo ma non aveva tempo da perdere e si mise il primo paio di jeans che trovò nella sua valigia e mise velocemente nella sua borsa a tracolla un quaderno vuoto e una penna per poi uscire dalla camera ricordandosi di chiudere la porta a chiave.
Aveva preso anche il telefono avendo in precedenza visto che Darien lo aveva chiamato parecchie volte ma non fece in tempo a richiamarlo che gli morì tra le mani. Noah gemette, non sarebbe riuscito a resistere senza telefono tutta la giornata: aveva due ore di logica e tre di geometria prima della pausa pranzo.
Fortunatamente quando arrivò nell’aula dove si sarebbe svolta la lezione del professore non c’era traccia e sorrise felice della cosa prima di sedersi, non voleva che lo prendessero già in antipatia il primo giorno.
Il professore entrò poco dopo con la borsa del computer sottomano e li guardò attentamente per un po’ prima di sedersi e iniziare a spiegare come si sarebbe svolto il suo corso e che a fine lezione erano obbligati a firmare la presenza sul foglio che successivamente avrebbe messo sulla cattedra.
Dopo le iniziali precisazioni il professore iniziò a spiegare e un ragazzo trafelato entrò nell’aula. Il professore non si sarebbe minimamente accorto del suo ritardo, visto che stava spiegando alla lavagna, se solo il ragazzo in questione non avesse urtato con la gamba il proiettore facendo rumore e attirando su di se gli sguardi di tutta la classe.
-e lei che vuole?- chiese il professore mentre Noah sgranava gli occhi. Quel ragazzo lo avrebbe riconosciuto tra mille anche se era vestito diversamente dalla sera prima. A sapere che seguivano lo stesso corso sarebbero andati insieme a lezione.
-scusi il ritardo- disse Alexis mordendosi il labbro. Si era accorto troppo tardi di che ore fossero realmente e si era dato dello stupido da solo.
-vada a sedersi o esca da qui-
Alexis non se lo fece ripetere due volte e si andò a sedere nell’unico posto libero: vicino a Noah.
-ma guarda chi si rivede- sussurrò proprio Noah attirando completamente l’attenzione del moro al suo fianco.
 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


-cosa ci fai tu qui?- chiese Alexis guardando di sottecchi il professore, di certo non voleva beccarsi un altro rimprovero.
-seguo la lezione come te- gli rispose Noah facendogli vedere il quaderno già pieno di appunti.
-me li passi vero?- chiese ancora Alexis iniziando a scrivere l’esempio che il professore aveva scritto alla lavagna e che stava spiegando.
-forse. Cosa fai?- domandò Noah mentre anche lui guardava verso il professore che stava continuando a spiegare.
-matematica pura applicata-
-oddio quindi ti devo sopportare in tutti i corsi- fece finta di lamentarsi il rosso per nascondere la sua felicità a quella scoperta.
Alexis si bloccò completamente dallo scrivere e lo guardò con occhi sgranati. Non riusciva a credere che quel rosso fosse pazzo quanto lui. Trovare un bel ragazzo in discoteca che seguiva un suo stesso corso era già una fortuna, trovarne uno che faceva matematica pura proprio come lui era più unico che raro. Morgan sarebbe andato in escandescenza.
Il professore lanciò un’occhiataccia nella loro direzione e i due non pararono per il resto delle due ore continuando a prendere appunti. Alla fine della lezione Noah fu uno dei primi a firmare sul foglio per poi uscire dall’aula e aspettare Alexis che uscì poco dopo con una faccia da funerale.
-tutto bene?- chiese il rosso affiancandolo mentre andavano nell’aula nella quale avrebbero seguito geometria.
-mi ha cazziato ovviamente. Cazzo perché ieri non ti ho chiesto che cosa facevi? Mi sarei risparmiato la corsa- sospirò Alexis che sapeva di doversi scusare con il rosso per come si era comportato ma non aveva nessuna intenzione di farlo.
-eri impegnato a fare altro ieri- gli sussurrò all’orecchio il rosso facendo correre un brivido di piacere per tutta la schiena di Alexis. E no, così non sarebbe riuscito a resistere l’intera giornata e Noah parve capirlo visto che gli sorrise malandrino.
I due arrivarono nell’aula e si sedettero nuovamente vicini e Alexis ne approfittò per prendere il quaderno di logica di Noah e leggersi velocemente gli appunti che si era perso.
-non ti ho detto che potevi prenderlo- disse Noah osservando attentamente il profilo del ragazzo concentrato a leggere.
-farò tutto quello che vuoi- borbottò il moro continuando a leggere -faccio schifo in logica-
-ma hai scelto matematica pura-
-questo non significa che io sia bravo anche in logica. È l’unica materia che non mi entra in testa- spiegò Alexis sospirando.
-e ti sei inimicato il professore, bella mossa Xis-
-Xis?- chiese Alexis guardando male il rosso anche se sotto sotto quel soprannome gli piaceva anche.
-Alexis è troppo lungo- Alexis stava per dire altro quando entrò il professore in aula e i due decisero in tacito accordo di seguire la lezione in completo silenzio. Bastava e avanzava solo il professore di logica contro.
Nonostante fossero tre ore di lezione passarono più velocemente delle precedenti e i due si trovarono quasi subito fuori dal dipartimento diretti a mangiare qualcosa.
-sei di qui?- chiese Noah mentre il moro gli faceva strada verso un posto che a detta sua era il migliore.
-si e conosco anche uno dei camerieri- gli rispose mentre entrambi entravano nel bar semi vuoto.
-alla faccia, se questo è il migliore gli altri come sono?- borbottò Noah mentre entrambi si sedevano ad un tavolo abbastanza appartato.
-non è ancora l’ora di punta. Credimi qui non respiri quando si riempie-
-Al- il moro si girò verso quella voce e sorrise malandrino al suo migliore amico che lo stava guardando come se volesse ucciderlo da un momento all’altro.
-per me una focaccia farcita e un doppio cappuccino, grazie Morgan- disse il moro mentre il castano continuava a guardarlo male mentre scriveva l’ordinazione del suo migliore amico.
-lo stesso suo ma con un succo d’arancia- ordinò il rosso che non avendo un menù davanti non sapeva cosa ordinare. Il castano dopo un attimo di sorpresa nel trovarsi il rosso della sera prima davanti agli occhi annuì e segnò l’ordinazione prima di andarsene lanciando occhiatacce all’amico.
-sbaglio o voleva ammazzarti?- chiese Noah togliendo il suo quaderno di logica dalle mani di Alexis.
-è il mio migliore amico e diciamo che ieri l’ho mollato da solo alla discoteca per stare con te. Mi ridai il quaderno così copio tutto?-
-te lo copi da me appena finiamo qui- gli rispose Noah con un sorriso sulle labbra che non prometteva nulla di buono.
-vuoi fare sesso con me- disse capendo le sue intenzioni Alexis.
-anche tu- gli rispose di rimando il rosso e Alexis dovette ammettere che era vero. Quel ragazzo lo aveva completamente incantano e non riusciva a farne a meno. Avrebbe dovuto spiegare davvero tante cose a Morgan.
Chiamato in causa il castano tornò al loro tavolo con il vassoio con le loro ordinazioni e dopo averle consegnate tornò al bancone. Infatti proprio come aveva preannunciato il moro il locale di li a poco si riempì con la maggior parte dei clienti gli studenti appena usciti dalle loro lezioni.
I due ragazzi finirono in fretta le loro ordinazioni e si alzarono subito per lasciare posto alle altre persone che stavano facendo la fila fuori dal locare. Pagarono velocemente e con la promessa strappata da Morgan ad Alexis che sarebbe tornato a spiegargli tutto i due si incamminarono verso l’alloggio di Noah.
Noah lasciò il tempo ad Alexis di copiare realmente i suoi appunti ma dopo pretese le attenzioni del moro finendo a fare sesso per l’intero pomeriggio.
-dovrei andare. È quasi ora di cene e devo ancora parlare con Morgan, per non parlare del fatto che mia madre starà impazzendo. Non mi vede da ieri- disse il moro che era ancora appiccicato a Noah e non dava segno di volersi alzare.
-io non ti trattengo, tanto domani dobbiamo vederci per forza a lezione- gli disse Noah mordendogli un orecchio.
-okay un altro round si può fare, poi devo andarmene veramente- gli concesse Alexis baciando il rosso sulle labbra.
 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


-ti stai cacciando in una brutta situazione- Alexis alzò gli occhi al cielo alle parole di Morgan. Erano entrambi nella stanza del moro e il castano aveva raggiunti Alexis a casa dopo cena per parlare con lui.
-non fare così, lo sai meglio di me com’è Louis-
-io e Louis siamo in pausa da più di un mese e non puoi dirmi che faccio male a scopare con qualcun altro quando anche Louis fa lo stesso- protestò Alexis. Con Louis le cose non andavano bene da troppo tempo. In realtà nel loro anno e mezzo di relazione le cose erano andate bene solamente un mese. Alexis aveva capito subito che le cose non quadravano ma aveva deciso di aspettare a chiudere la relazione credendo erroneamente che ci volesse solo del tempo. Ma non era stato così e la possessività di Louis nei suoi confronti era aumentata notevolmente tanto che il moro non era riuscito a lasciarlo nonostante Morgan avesse tentato più volte di convincerlo a farlo. Louis gli aveva chiesto una pausa solamente perché voleva avere una scusa buona per scopare con un altro ragazzo senza che Alexis potesse protestare e il moro era dell’idea che anche lui potesse farlo.
-sai che Louis è un idiota e che appena lo scopre, perché lo scoprirà visto che ho visto i suoi amici ieri in discoteca, te ne dirà di tutti i colori-
-mi stai dicendo questo perché sei arrabbiato visto che ti ho lasciato solo ieri-
-no Al, sono davvero preoccupato per te. Almeno sei andato a lezione oggi? O hai passato tutta la mattina con quello li?- chiese Morgan buttandosi di peso sul secondo letto presente nella stanza del suo migliore amico.
-fa anche lui matematica pura, l’ho rivisto a lezione- spiegò il moro sedendosi sul suo letto in modo da essere perfettamente difronte al castano.
-non puoi essere serio. È una cosa così assurda- Morgan era sconvolto. Non credeva minimamente possibile una cosa del genere.
-credimi sono rimasto sconvolto anch’io, anche perché ci siamo svegliati un quarto d’ora prima dell’inizio della lezione e io l’ho trattato malissimo…-
-si, conosco il tuo caratteraccio di prima mattina- lo interruppe il castano che un po’ si dispiaceva per il rosso.
-…comunque si chiama Noah- Alexis disse il nome del rosso con tono sognante cosa che non passò inosservata a Morgan.
-senti fammi un favore: molla Louis e mettiti con mister capelli rossi- disse ridacchiando il castano.
-magari, ma credo di essere solo uno svago momentaneo per Noah. Non so nemmeno se cerca qualcuno-
-intanto lascia Louis, tra voi non funziona e lo sai- cercò di convincerlo Morgan mentre prendeva il suo telefono dalla tasca del Jeans visto che aveva preso a suonare.
Il castano osservò la notifica di instagram curioso. Chi era che gli scriveva su instagram? Aprì la notifica e vide che un suo collega gli aveva condiviso la storia di Jessica.
“è quello che è venuto oggi a pranzo” gli aveva scritto poco sotto. Con la fronte corrucciata Morgan aprì la storia di Jessica, tanto l’avrebbe vista comunque di li a breve, e sgranò gli occhi riconoscendo la persona sulla copertina della rivista che la ragazza mostrava orgogliosa a tutti i suoi followers.
-perché non mi hai detto che il tuo nuovo ragazzo è famoso?- chiese Morgan sconvolto.
-eh?- chiese confuso Alexis sedendosi vicino al castano e vedendo anche lui la storia di Jessica e notando che si, quello sulla copertina in intimo era proprio Noah.
-cazzo- riuscì a dire solamente il moro mentre si mangiava con gli occhi quel corpo che aveva davanti.
-non lo sapevi? La stronza dice che è il nuovo modello di intimo maschile- gli fece notare Morgan leggendo la didascalia della storia. Poi il castano alzò il volume del telefono e fece ripartire la storia per sentire quello che la ragazza stava dicendo:
“Ragazzeeeee! Questo bellissimo pezzo di manzo si trova qui in città e sarà il mio prossimo ragazzo! Chiunque vedrò a suo fianco sarà uccisa dalla sottoscritta”.
-ora voglio risponderle dicendo che mi ha scopato, peccato mi abbia bloccato- disse ridendo Alexis e coinvolgendo nella risata anche Morgan.
-se vuoi glielo scrivo io- si propose il castano sempre tra le risate.
-i tuoi messaggi non li legge visto che sei mio amico-
-e gay-
-ma questo lei non lo sa visto che sono l’unico a saperlo- gli fece notare il moro con un sorrisetto sulle labbra.
-comunque lo scoprirà a sue spese visto che lo seguirà di sicuro e lo vedrà insieme a te- concluse Morgan chiudendo instagram e riponendo il telefono nella tasca del jeans.
-domani devo assolutamente parlare con Noah. Non capisco perché non mi abbia detto di essere un modello-
-forse non voleva fartelo sapere- ipotizzò Morgan con un’alzata di spalle.
-lo sarei venuto a scoprire in un modo o nell’altro visto che abito qui e la pubblicità la vedo. E poi sono più che sicuro che i cartelloni con la sua foto verranno messi per tutta la città- Alexis ancora non riusciva a crederci.
-muoviti a metterti con lui. Potrai vantarti di essere fidanzato con una persona famosa- disse scherzando Morgan tirando un cuscino sulla faccia di Alexis che lo guardò male per poi andare verso il suo letto, prendere il suo cuscino e schiaffarlo sulla faccia di Morgan dando inizio alla loro ennesima battaglia di cuscini.
-ragazzi- Sophy entrò nella camera interrompendo i due ragazzi nella loro lotta -vi porto qualcosa da mangiare?- chiese la donna.
-no, ma grazie Sophy- disse Morgan sorridendo alla donna.
-no mamma- rispose invece Alexis togliendosi il cuscino dalla faccia e sputando una piuma che gli era involontariamente finita in bocca.
-come volete, se avete fame io sono di sotto- disse la donna sorridendo ai due per poi lasciare la camera chiudendosi la porta alle spalle.
-perché sei diventato improvvisamente triste?- chiese Morgan notando il cambiamento di stato dell’amico.
-poco fa ho scoperto una cosa che non ho ancora capito se mi piace oppure no- gli disse Alexis chiudendo gli occhi.
-cosa?-
-mio padre ha riavuto il trasferimento e tra una settimana ritornano a casa. Entrambi-
 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


-ventiquattro ore senza tue notizie, mi fai preoccupare così- fu la prima cosa che disse Darien quando finalmente Noah lo richiamò.
-tu non mi hai risposto e io sono andato in discoteca facendo tardi e dimenticandomi di caricare il telefono- gli spiegò il rosso alzando gli occhi al cielo.
-sei davvero andato in discoteca? Ma se non sai muoverti e poi come hai fatto a seguire le lezioni?-
-calmati Da- rise Noah giocherellando con la penna che aveva in mano. Stava iniziando a studiare dai libri quando il moro lo aveva chiamato. -la discoteca era qui vicino e le lezioni le ho sopportate tranquillamente-
-hai incontrato qualcuno di interessante?-
-passi subito al gossip?- chiese Noah scuotendo la testa, conosceva troppo bene il suo migliore amico e se l’era aspettata quella domanda. -comunque si, un ragazzo con il quale ho fatto sesso ieri sera e indovina un po’? Me lo sono ritrovato a lezione e ho scoperto che anche lui fa matematica pura-
-perché le fortune tutte a te?- si lamentò Darien dall’altro lato del telefono.
-parla quello che è fidanzato con la figlia del sindaco-
-che mi ha mollato non appena ha scoperto che mi trasferivo- lo informò Darien facendo ridere di gusto Noah.
-meglio così no? In questo modo puoi trovarti qualcuno qui vantandoti di essere il fotografo della più grande rivista di moda della città- gli fece notare Noah prendendo un foglio bianco e iniziando a scarabocchiare qualcosa con la penna blu che aveva in mano.
-e tu hai detto al tuo collega che sei il modello della suddetta rivista?-
-no, ma prima o poi lo scoprirà. Non volevo di certo che mi seguisse perché sono un modello-
-non un semplice modello, un modello di intimo!- enfatizzò il concetto Darien ridendo ed immaginando anche la faccia seria del suo migliore amico alla sua affermazione.
-smettila di dirlo ogni due secondi, sei fastidioso- borbottò Noah facendo vagare lo sguardo nella sua nuova camera. Ancora doveva abituarsi a quell’ambiente nuovo ed estraneo.
-ti lascio in pace ho capito- disse Darien sorridendo verso il padre che era appena tornato a casa con le pizze che avrebbero costituito la loro cena -ci sentiamo domani appena puoi-
-a domani- rispose Noah chiudendo la chiamata per poi controllare l’orario delle lezioni e confrontarlo con l’orario di lavoro del giorno successivo. Gemette di frustrazione notando che il suo shooting coincideva precisamente con le ore di algebra del pomeriggio. Non sarebbe minimamente riuscito a seguire quelle lezioni e voleva sotterrarsi.
L’unica possibilità era chiedere ad Alexis se poteva passargli gli appunti ella lezione e gli avrebbe anche spiegato il perché sperando che il ragazzo accettasse. Ovviamente sperava in un si anche perché lui lo aveva aiutato con gli appunti di logica ma in quel momento non serviva a niente pensarci visto che si era completamente dimenticato di chiedere il numero al ragazzo.
E fu proprio la prima cosa che fece il giorno dopo appena intravide il moro seduto scompostamente in una delle sedie nell’aula nella quale Noah era appena entrato. Il rosso si diresse velocemente verso il moro che appena lo vide tolse il suo zaino dalla sedia per farlo sedere mentre gli sorrideva.
-devi darmi il tuo numero- disse Noah facendo girare il ragazzo verso di se. Alexis porse la mano in direzione del rosso e Noah gli mise il suo telefono in mano aperto nella rubrica. Il moro segnò velocemente il suo numero per poi ridare il telefono al rosso. -grazie, posso chiederti un altro favore?-
-se non include la morte di qualcuno si- rise Alexis legandosi alcune ciocce di capelli dietro la testa visto che gli stavano dando fastidio.
-non posso seguire algebra oggi pomeriggio perché ho lavoro, mi puoi passare gli appunti?- chiese Noah sperando che il moro gli dicesse di si.
-uh cosa indosserai oggi?- chiese Alexis curioso e facendo aggrottare la fronte a Noah.
-lo sai?-
-che sei un modello? Si, l’ho scoperto ieri sera visto che la mia ex migliore amica ha fatto una storia su instagram dove aveva la copertina della rivista per la quale lavori dicendo che eri la sua prossima preda- gli spiegò ridendo il moro -comunque stai tranquillo te li passo tranquillamente-
-sei la mia salvezza, davvero- gli disse Noah e voleva baciarlo per ringraziarlo ma non lo fece non sapendo se poteva farlo oppure no, infondo non avevano ancora parlato di quello che erano.
-comunque come mai è la tua ex migliore amica? Sempre se vuoi rispondere-
-è omofoba e l’ho scoperto a miei spese- gli rispose Alexis storcendo la bocca al ricordo di come aveva reagito Jessica al suo coming out. Era impazzita, letteralmente. Alexis si era sentito morire visto che era stato rinnegato da quelli che erano stati i suoi migliori amici fin dalle elementari. Si era chiuso molto in se stesso e solo grazie a Morgan era riuscito a superare la cosa. E il pensare che all’inizio Morgan non lo poteva proprio sopportare la cosa faceva ridere. I suoi migliori amici erano diventati come degli estranei e quello che aveva sempre considerato come un nemico si era rivelato il suo migliore amico.
-me la fai conoscere? Così le faccio venire un attacco di panico- disse Noah che già odiava quella ragazza senza nemmeno conoscere il suo nome e il suo aspetto.
-va spesso al bar dove lavora Morgan quindi la incontrerai di sicuro, ieri con Morgan volevo rispondere alla sua storia ma poi non l’ho fatto- gli disse Alexis con un’alzata di spalle mentre il professore entrava in aula.
-tanto con me non ha possibilità visto che mi piaci tu- disse con tranquillità Noah prima di iniziare a prendere appunti della lezione che era appena iniziata. Invece Alexis rimase immobile per un bel po’ cercando di metabolizzare quello che il ragazzo gli aveva appena detto. Alexis doveva assolutamente chiarire la sua situazione con Louis: cioè lasciarlo, e mettersi con quel bellissimo rosso che la vita gli aveva messo davanti.
 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


-io gli piaccio- disse ancora una volta con aria sognante Alexis mentre Morgan alzava gli occhi al cielo.
-mollati definitivamente con Louis e poi mettiti con quel dio greco-
-ho provato a chiamare Louis ma non mi risponde!- e per confermare le sue parole Alexis fece vedere il registro chiamate all’amico che diede solo una veloce occhiata a quello che c’era scritto visto che era dovuto correre a un tavolo per pulirlo per far accomodare le altre persone.
-senti non puoi metterti con quello li se sei in pausa con Louis, aspetterai fino a quando le cose non si risolveranno visto che non ti voglio in mezzo a tresche del genere- gli disse Morgan ritornando dietro al bancone con le nuove ordinazioni.
-questo significa che non so quanto tempo dovrò aspettare- protestò Alexis facendo gli occhi da cucciolo bastonato.
-non mi farai cambiare idea con quello sguardo- lo minacciò Morgan andando a servire al tavolo mentre Alexis sbuffava. L’attenzione del moro venne catturata però dal suo telefono e un sorriso spuntò dalle sue labbra vedendo il nome di Noah sullo schermo e un messaggio da parte del rosso che lo avvisava che aveva appena finito lo shooting.
Alexis aprì il messaggio e inviò la registrazione della lezione che aveva fatto, non aveva detto niente al ragazzo delle sue intenzioni solo perché non era sicuro di riuscire a farla ma ci era riuscito senza farsi beccare dal professore. Ovviamente gli avrebbe passato anche tutti gli appunti per la parte degli esercizi ma almeno il ragazzo poteva sentirsi la lezione tranquillamente.
Il sorriso aumentò sul volto di Alexis quando si accorse che Noah stava scrivendo qualcosa ma non riuscì a leggere il messaggio visto che Morgan attirò la sua attenzione.
-cosa c’è?- chiese il moro leggermente infastidito.
-guarda chi è appena entrato- gli disse il castano facendo voltare Alexis verso la nuova arrivata che non era altri che Jessica vestita come se stesse andando ad un matrimonio.
-ricordami perché ero suo amico- disse Alexis guardando schifato la ragazza bionda che stava ocheggiando per tutto il bar visto che tutti i presenti la stavano guardando.
-perché tuo fratello aveva una cotta per lei- gli disse Morgan storcendo la bocca e facendo fare lo stesso al moro.
-signori posso confermarvi con mio grande orgoglio che questa sera ho un appuntamento con Noah Larsen- disse la ragazza all’intero bar facendo sgranare gli occhi ad Alexis. La maggior parte delle persone in quel bar conosceva perfettamente Jessica ed essi iniziarono a congratularsi con la ragazza mentre Alexis cercava di capire come mai Noah avesse accettato di uscire con lei.
-chi è Noah Larsen adesso?- chiese confuso Morgan.
-il mio Noah- gli rispose Alexis scuotendo la testa e prendendo il telefono per scrivere a Noah e si trovò davanti un cuore enorme rosso fuoco che gli aveva inviato Noah per ringraziarlo della registrazione.
-mostra a Jessica quella conversazione. Voglio vederla andare in escandescenza- disse ridacchiando Morgan sbirciando sul telefono del suo migliore amico.
-manco morto. Ora scrivo allo stronzo per capire, mi aveva detto che questa sera dovevo passare da lui per gli appunti- disse Alexis scrivendo al ragazzo se poteva andare da lui per passargli gli esercizi. La risposta affermativa del rosso gli fece corrucciare la fronte: quindi Jessica aveva mentito? -vado da Noah così cerco di capire cosa sta succedendo- disse a Morgan prima di pagare il suo cappuccino e dirigersi verso la casa del rosso.
Per sua fortuna il portone principale era aperto ed entrò senza troppi problemi riuscendo ad arrivare in pochissimo tempo alla camera di Noah e bussò. Noah aprì la porta e Alexis rimase leggermente spiazzato di trovarselo con addosso solo un asciugamano e con i capelli bagnati.
-scusa dovevo togliermi tutto il trucco che mi avevano messo addosso- gli disse Noah facendolo entrare in camera.
-non ti preoccupare. Ho incontrato Jessica, o meglio è entrata nel bar mente io stavo parlando con Morgan, e ha detto che esce con te stasera- disse Alexis osservando attentamente il rosso che si era velocemente vestito con un pantalone di tuta e una maglietta a maniche corte.
-oh si, mi ha pedinato per tutto il tempo e quindi le ho detto di si ma non mi presenterò- gli spiegò Noah facendo cenno al ragazzo di sedersi al suo fianco sulla scrivania dove aveva già aperto il quaderno di algebra.
-andrà su tutte le furie- rise Alexis porgendo il suo quaderno al rosso.
-non me ne frega niente, te l’ho detto sei tu quello che mi piace-
-non ti sembra un po’ troppo presto per dirlo? Ci conosciamo da due giorni nemmeno- sussurrò Alexis che non voleva farsi film mentali immediatamente. Con Louis era andata benissimo all’inizio e lo stronzo si era rivelato tale solo successivamente.
-le prime impressioni per me sono quelle che contano. Quando ho visto il mio migliore amico per la prima volta ho subito capito che era una persona della quale fidarsi e tu mi sei piaciuto molto fin dal primo momento- Noah avvicinò il suo viso a quello del moro per baciarlo ma Alexis si tirò indietro.
-vuoi fare sul serio?- chiese il moro osservando attentamente il ragazzo che aveva difronte.
-si, ho imparato che per sapere se una cosa può o non può funzionare devo provare quindi voglio provare a mettermi con te anche se sono passati solo due giorni-
-va bene ma prima devo lasciare il mio ragazzo- disse Alexis e vide gli occhi di Noah sgranarsi -siamo in pausa da un mese perché non andiamo minimamente d’accordo. Devo lasciarlo ufficialmente- spiegò Alexis.
-non voglio mettermi in mezzo a una coppia-
-non siamo più una coppia. Lui scopava con chiunque avesse davanti anche quando stavamo insieme. A prescindere da quello che è successo con te io lo avrei lasciato comunque- Alexis credeva di aver fatto la cazzata più grande della sua vita ad aver detto la verità a Noah.
-va bene, ma vengo con te. voglio proprio vedere quel brutto ceffo che ti tradisce- borbottò Noah che sembrava molto più tranquillo dopo la spiegazione del moro.

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


-aspetta che?- chiese Darien sistemandosi meglio sul divano per riuscire a mangiare il pacco di patatine che aveva in mano mentre nell’altra teneva il telefono.
-mi sono fidanzato ufficialmente- disse nuovamente Noah alzando gli occhi al cielo.
-ti lascio da solo per tre giorni e tu ti fidanzi? Sul serio?- Darien non riusciva a capire come fosse possibile una cosa del genere. Nemmeno lui ci era riuscito nonostante avesse schiere di ragazze che gli correvano dietro.
-appena te lo farò conoscere capirai cosa mi ha spinto a mettermi con lui- Darien non era tanto sicuro di quello che gli aveva appena detto Noah ma annuì nonostante il rosso dall’altro lato non poteva vederlo.
-com’è andato il primo shooting senza di me?- chiese poi il moro che sentì chiaramente il suo migliore amico sospirare esasperato dall’altra parte del telefono.
-un disastro. Il fotografo mi guardava e pretendeva che io capissi cosa volesse solo dal suo sguardo. Con te ci riesco perché ci capiamo al volo ma con un estraneo no. Abbiamo perso tantissimo tempo in questo modo-
-immagino, non ti preoccupare dovrai sopportare solo qualche altro giorno e poi avrai il tuo fotografo ufficiale-
-hai già preparato tutto?-
-i primi cartoni li abbiamo già spediti, gli altri sono in mezzo alla casa- rispose Darien lanciando uno sguardo in direzione dei cartoni che riempivano l’intero salotto.
-sei felice di tornare a casa? Da quanto tempo non vedi tua madre e tuo fratello?- chiese Noah buttandosi a peso morto sul letto e osservando l’orologio che aveva alla pareti. A breve sarebbe arrivato Alexis perché avevano deciso di stare insieme quella sera.
-quasi cinque anni e non vedo l’ora. In realtà sono un po’ agitato perché non so cosa potrei trovare-
-tu e tuo fratello siete gemelli quindi non ti devi preoccupare, guardandoti allo specchio potresti vedi lui-
-guarda che non siamo mai stati molto simili quindi credo sia impossibile e poi ho paura che sia completamente diverso da me e di non riuscire a capire quello che pensa. Prima di partire con papà eravamo legatissimi e bastava un piccolo gesto perché uno dei due capisse quello che l’altro stava passando, adesso potrebbe non essere più così- spiegò Darien i suoi dubbi al suo migliore amico. Non vedeva davvero l’ora di rincontrare il fratello visto che negli anni precedenti non era mai andato a trovarlo, nemmeno in occasione delle vacanze, ma aveva davvero tanta paura che Alexis non lo volesse più vedere.
-siete fratelli. Sono convinto che appena vi vedrete tutto questo tempo passato lontani sarà come inesistente-
-lo spero davvero- sussurrò Darien -lo scoprirò tra poco comunque-
-non ti massacrare già adesso, quando arriverai a casa tutti i tuoi dubbi verranno meno, devi avere solo un po’ di pazienza-
-parla quello che prima di partire è stato giorni interi ad immaginare come sarebbe stato vivere in una grande città- rise Darien. Si sentiva davvero meglio quando riusciva a parlare con Noah. Quando erano ancora nella stessa città era più semplice visto che abitavano anche abbastanza vicino: bastava che uno dei due uscisse di casa per andare dall’altro. In quel momento invece c’erano parecchi chilometri a dividerli, sarebbe stato per poco era vero ma comunque la differenza si sentiva.
-ehi, ti prometto che appena arrivi sono tutto tuo per un’intera giornata-
-e il tuo ragazzo come la prenderà?- chiese scherzando Darien.
-gli dirò che sto con il mio migliore amico e poi non ci sto mica provando con te! Mi dispiace dirtelo Darien ma non sei per niente il mio tipo-
-anche tu non sei il mio tipo quindi non dovrebbero esserci problemi. Aspetti qualcuno?- chiese poi il moro facendosi serio. Aveva sentito il suono di un campanello ed era più che sicuro provenisse dalla camera di Noah.
-si, il mio ragazzo. Scusami devo andare- gli rispose Noah e Darien lo sentì chiaramente camminare per la camera per andare ad aprire.
-non ti preoccupare e goditi la serata- e senza dare il tempo al rosso dall’altra parte per rispondere chiuse la chiamata e continuò a mangiare le patatine nel mentre che sistemava meglio il computer sulle sue gambe. Non aveva niente da fare visto che avrebbe iniziato a lavorare la settimana dopo e quindi poteva godersi un po’ di serie tv in tranquillità o anche un film. Doveva ancora decidere cosa guardare visto che era un eterno indeciso, per non parlare del fatto che aveva cinque serie diverse da finire e non aveva avuto minimamente la voglia di farlo: ogni volta trovava qualcosa che ai suoi occhi era molto più interessante in quel momento.
-ehi che vuoi per stasera?- chiese il padre entrando in soggiorno e osservando il figlio che stava mangiucchiando le patatine. Il ragazzo fece vedere il pacco al padre come per dirgli che sarebbe stata quella la sua cena.
-no Darien. Non puoi mangiare solo quelle- protestò Erik incrociando le braccia al petto.
-Kebab?- chiese allora Darien che non aveva voglia di cucinare e nemmeno di alzarsi dal divano per andare a tavola.
-ovviamente- sussurrò Erik alzando gli occhi al cielo -vado a prendere la cena-
Darien annuì senza rispondere a parole al padre tutto concentrato nel cercare qualcosa da vedere. Erik alzò gli occhi al cielo per poi prendere le chiavi e uscire di casa per comprare a lui e il figlio la cena. Teoricamente doveva dire di no a quel kebab visto che solo la sera prima avevano mangiato la pizza ma vedendo quanto nervoso fosse Darien, e il segno era che stava torturando il pacchetto di patatine che aveva in mano, aveva deciso di accontentarlo per quella sera tanto una volta tornati a casa ci avrebbe pensato Sophy a metterlo in riga.
Darien sbuffò non trovando niente di buono da guardare e quindi si decise di continuare una delle tante serie che doveva continuare e riprese il telefono in mano nel mentre che andava la sigla e aprì instagram giusto per passare il tempo fino a quando non gli venne in mente un’idea e cercò una persona. Non vi volle molto per trovarla e, dopo aver iniziato a seguire la ragazza in questione, le mandò un messaggio per poi spegnere il telefono e godersi la serie tv.
 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


-cazzo- disse Alexis chiudendo il telefono e appoggiandosi sulla spalla di Noah.
-niente da fare?- chiese Noah osservando il moro mentre sistemava il quaderno sul tavolo. Erano in pausa e il moro ne aveva approfittato per provare a chiamare il suo ex, ormai erano tre giorni che provava a farlo ma Louis non gli aveva ancora risposto.
-no, non so perché non mi vuole rispondere. Mi dispiace-
-non è colpa tua è quello stronzo che non risponde- sussurrò Noah sorridendo leggermente al ragazzo anche se Alexis non poteva vederlo in quel momento.
-lo so ma non mi piace questa situazione. Voglio chiarire il prima possibile e stare con te- sussurrò a sua volta Alexis torturandosi le mani senza guardare il suo ragazzo.
-dammi il numero di questo stronzo- disse allora Noah e Alexis lo osservò per un po’ confuso prima di sbloccare il suo telefono e darlo al rosso per far si che prendesse il numero da solo.
Noah compose il numero del ragazzo in pochissimo tempo e portandosi il telefono all’orecchio aspettando che qualcuno rispondesse anche se credeva la cosa poco possibile.
-pronto?- ma il rosso si sorprese quando qualcuno rispose veramente dall’altro lato e guardò Alexis confuso.
-ciao, parlo con Louis?- chiese allora Noah attirando completamente l’attenzione di Alexis che aveva gli occhi sgranati.
-si, chi sei? Cosa vuoi? Sono impegnato in questo momento-
-niente di importante solo dirti che Alexis sta cercando di chiamarti e tu dovresti rispondere. E no aspetta fammi finire visto che non vuoi rispondergli: la vostra pausa è finita ed è finita anche la vostra relazione visto che Alexis sta con me adesso. Addio- e senza dare il tempo a Louis di rispondergli chiuse la chiamata e sorrise a quello che era definitivamente il suo ragazzo.
-pazzo- gli disse Alexis scuotendo la testa felice. Alla fine Louis non rispondeva alle sue chiamate solamente perché vedeva il suo nome. Ma avendo chiamato Noah, quindi un numero estraneo, aveva risposto senza pensarci due volte. Di certo non si immaginava di essere chiamato dal nuovo ragazzo di Alexis.
-un pazzo che ti ha appena permesso di lasciarti con quello stronzo- gli disse a sua volta Noah baciando il ragazzo in classe, perfettamente davanti a tutti. ovviamente quasi nessuno stava prestando attenzione a loro due ma la cosa fu abbastanza improvvisa tanto che Alexis rimase completamente immobile. -ehi hi fatto qualcosa di sbagliato?- chiese Noah leggermente preoccupato.
-no! Certo che no- si affrettò a dire Alexis che dopo lo shock iniziale era rimasto felice della cosa: poteva baciare il suo ragazzo ovunque! -mi hai preso alla sprovvista, tutto qui. Pensavo che essendo un modello non potessi fare certe cose in pubblico, sai visto che siamo due uomini- spiegò il moro.
-l’agenzia sa perfettamente che sono gay e poi solo perché siamo due uomini non significa che non possiamo fare le stesse cose che fanno le coppie etero in giro- lo rassicurò Noah.
-posso farti una domanda?- chiese dopo un po’ Alexis, il professore stava facendo tardi e i due ragazzi ne stavano approfittando per parlare un po’ di più.
-dimmi-
-come mai proprio il modello? Non dico che non sia una cosa bella ma come ti è venuto in mente e soprattutto tutti questi muscoli quando te li sei fatti?- Noah rise a quella domanda, un po’ se l’era aspettata ma non credeva sarebbe arrivata così tardi.
-l’unica agenzia della mia città mi ha chiesto di fare il provino visto che gli piaceva il mio fisico e l’ho fatto. Un po’ di soldi non fanno mai male e si guadagna anche bene. I muscoli li avevo da prima avevo deciso di fare palestra e questo è stato il risultato- rispose tranquillamente Noah con un sorriso sulle labbra.
-e come mai qui?-
-mi hanno fatto scegliere tra diverse agenzie visto che mi volevano in molti, questa è una delle migliori facoltà di matematica che ci siano e quindi la scelta è stata ovvia-
-sono stato fortunato allora. Non ti mancano i tuoi amici? A me mancherebbe Morgan se mi trasferissi da qualche altra parte- chiese Alexis curioso.
-ho solo un amico, il mio migliore amico e mi raggiungerà a breve quindi non mi manca più di tanto- rispose Noah che già voleva organizzare un incontro per far conoscere il suo ragazzo e il suo migliore amico. Credeva sarebbero potuti andare benissimo d’accordo.
-uh, studia anche lui?-
-nah, è il mio fotografo e ho costretto l’agenzia a prenderlo. Il pacchetto era io e lui o niente-
-sei un mostro- rise Alexis anche se si bloccò di colpo vedendo che il professore era appena entrato e gli aveva lanciato un’occhiataccia.
-guarda che fa delle foto stupende quindi hanno solo da guadagnare a prendere entrambi. Non avrei mai chiesto una cosa del genere se non fosse stato bravo- spiegò Noah per poi prendere il suo telefono e cercare alcune foto che Darien gli aveva fatto e le fece vedere ad Alexis.
-cavolo se è bravo- sussurrò Alexis osservando le foto del suo fidanzato. -se gli chiedo di farmi qualche foto accetta?- chiese poi.
-credo di si, nel caso non voglia lo costringo. Ma di solito non rinuncia mai a fare qualche foto- gli rispose Noah pensandoci un po’ -se vuoi posso provare a fartene qualcuna io ma non ti assicuro la riuscita-
-per le foto normali ho Morgan, io voglio qualcuno di professionale. Queste foto sono stupende, ma come cavolo fa?- chiese ancora Alexis ignorando completamente il professore che aveva iniziato a spiegare.
-fa foto da quando lo conosco, ha fatto molta pratica nel corso di tutti questi anni- rispose Noah -ora ascoltiamo sta cavolo di lezione o ci ritroveremo a fare l’esame cinque volte-

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Darien guardava la porta che aveva difronte con il cuore che batteva a mille. Suo padre era poco più dieto di lui e stava scendendo le valigie dalla macchina, quelle che avevano potuto portare in aereo e tutte le loro altre cose dovevano già essere arrivate a casa da qualche giorno.
-ehi tutto bene?- chiese Erik al figlio vedendolo immobile davanti alla porta della loro casa.
-si- sussurrò Darien stringendo una delle fibbie dello zaino che aveva addosso.
-stai tranquillo anche se non li vedi da anni sono pure sempre la tua famiglia- gli disse l’uomo dandogli una pacca sulla spalla per poi prendere le chiavi di casa, che aveva sempre conservato, e aprire la porta entrando con le due valigie seguito dal figlio.
-siete arrivati- disse Sophy affacciandosi dalla porta della cucina e correndo subito a baciare il marito. quando aveva sentito il rumore delle chiavi aveva pensato fosse Alexis, ma si era completamente sbagliata.
-buongiorno amore- sussurrò Erik lasciando andare le valigie a terra mentre Darien si guardava intorno cercando qualche cosa diversa in quella casa, ma era tutto esattamente come lo aveva lasciato anni fa.
-come ti sei fatto grande- disse poi Sophy osservando il figlio prima di abbracciarlo stretto mentre Darien rispondeva felice all’abbraccio.
-dov’è Alexis?- chiese Erik guardandosi intorno.
-in università teoricamente- rispose la donna con un’alzata di spalle. -dovrebbe tornare per cena-
-io posso entrare in camera anche se non c’è lui?- chiese Darien. Avevano sempre avuto la camera in comune e il moro aveva paura di poter invadere l’area personale del fratello.
-certo che si! Gli ho detto di togliere la sua roba dalla tua parte, se c’è ancora qualcosa puoi spostarla tranquillamente- rispose Sophy osservando le valigie che i due avevano portato. -gli scatoloni con critto sopra il tuo nome li ho fatti portare in camera. Alexis non dovrebbe averli toccati, passa più tempo fuori che qui- continuò la donna.
Darien annuì e prendendo la sua valigia arrivò nella sua camera aprendo la porta leggermente titubante. Anche la stanza sembrava essere rimasta ferma nel tempo. Il letto del fratello era completamente sfatto come al solito mentre il suo era chiuso perfettamente. Era sempre stato molto più ordinato del gemello e la situazione della camera rispecchiava perfettamente la cosa. Solo che dal suo lato erano presenti tutti li scatoloni che nei giorni prima aveva preparato. Darien sospirò e poggiando la valigia a terra e il suo zaino sul letto iniziò ad aprire con un taglierino che aveva trovato sulla scrivania del fratello i primi scatoloni. Avrebbe iniziato a sistemare quelle cose e poi il resto.
Ci mise tutto il pomeriggio a sistemare la sua camera e una volta finito era oramai ora di cena. Il ragazzo non aveva minimamente voglia di cenare visto che aveva paura di incontrare il fratello dopo tantissimo tempo.
-Darien- disse Sophy entrando nella camera e sorridendo al figlio che era steso sul letto. -fra un po’ arrivano le pizze-
-va bene- rispose il moro che si alzò dal letto e seguì la madre fino in cucina dove il padre stava mettendo le birre al tavolo.
-sai qualcosa di Alexis?- chiese Erik alla moglie.
-non mi dice mai dove va e quando ritorna, è uno spirito libero ultimamente. Nel caso non torni stasera la sua pizza ce la mangiamo domani noi- disse tranquillamente la donna ma le sue parole furono smentite dalla porta di casa che venne aperta proprio in quel momento.
-mamma cosa c’è per cena?- chiese Alexis entrando in cucina con lo sguardo sul telefono e quindi senza guardare in cucina e senza accorgersi della presenza del fratello e del padre.
Darien ne approfittò per osservarlo attentamente: sembrava leggermente più basso di lui e i suoi capelli arrivavano fino alle spalle mentre quelli di Darien erano abbastanza corti.
-pizza- rispose la donna incrociando le braccia al petto aspettando che il figlio alzasse la testa dal telefono cosa che fece nel sentire quella parola.
-in che senso pizza tu non…- e le sue parole morirono in bocca quando i suoi occhi incrociarono quelli identici di Darien.
-ciao- disse Darien mentre Alexis lo guardava senza dire una parola.
-dovevano tornare oggi?- chiese Alexis ignorando completamente il fratello e rivolgendosi alla madre.
-si, e te lo avevo pure detto- disse Sophy guardando male il figlio che sembrava non essere minimamente felice della cosa. Alexis rimase per un po’ immobile poi uscì dalla cucina senza dire una parola.
-ALEXIS- gridò la donna. Sapeva perfettamente che Alexis era rimasto male quando Darien aveva deciso di andare a vivere con il padre ma non credeva si sarebbe comportato in quel modo una volta visto il gemello.
-lascia stare- disse Darien sospirando e sedendosi a quello che era stato il suo posto quando ancora viveva in quella casa.
-non lascio stare visto che è tuo fratello e anche se è arrabbiato con te deve mostrare un minimo di rispetto nei tuoi confronti- disse la donna decisa per poi uscire dalla cucina diretta verso la camera dei gemelli.
-sapevo non sarebbe andata per niente bene- sospirò Darien guardando in direzione del padre che era ancora in piedi con le braccia incrociate.
-è stato solo un momento. Vedrai che parlando risolverete tutto. Devi avere solo un po’ di pazienza- disse Erik che stava per sedersi ma non lo fece visto che avevano appena suonato alla porta.
L’uomo ritornò poco dopo con quattro pizze che posò sul tavolo. -vado a chiamarli- e così Darien rimase da solo e sospirando prese il suo telefono. Non era ancora riuscito ad avvisare Noah che era arrivato e vedendo che il ragazzo non era online da molto, molto probabilmente stava studiando o con il suo ragazzo, fece una foto alle pizze e alle birre e gliela mandò prima di chiudere il telefono. Proprio in quel momento in cucina entrarono gli altri tre componenti della sua famiglia e Alexis si sedette al suo fianco senza però rivolgergli la parola o guardarlo.
-mangiamo questa pizza allora- disse Sophy lanciando un’occhiataccia ad Alexis che la ignorò bellamente iniziando a mangiare la sua pizza.
 

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


-mamma ha detto che vai all’università. Cosa studi?- dopo la pizza e un film, scelto da Sophy, i due ragazzi erano andati nella loro camera ma Alexis aveva ignorato Darien per tutto il tempo. E Darien voleva restaurare un rapporto con il gemello, anche minimo.
-non sono cazzi tuoi- rispose Alexis svuotando lo zaino prima di riempirlo con altri quaderni.
-volevo solamente sapere cosa fa nella vita mio fratello- rispose piccato Darien.
-e non lo saprai visto che non voglio dirtelo- continuò Alexis -e poi perché dobbiamo stare nella stessa camera?-
-perché è sempre stata la nostra camera e si può sapere perché mi odi tanto? Non ci vediamo da anni e…-
-e per questo dovrei essere felice di vederti? Non mi hai lasciato il minimo tempo per poter metabolizzare la cosa che sei andato con papà e non sei mai tornato per le vacanze. Papà tornava sempre e tu no!- gridò Alexis dando sfogo ai suoi pensieri. -sai quanto sono stato male per questo? E adesso pretendi che sia tutto come prima, be’ ti informo che le cose sono cambiate e non ho nessuna intenzione di fare l’amico con te. Quello è il tuo spazio e questo il mio- e così dicendo Alexis prese un paio di vestiti puliti che mise nello zaino e se ne uscì dalla camera lasciando completamente da solo Darien che si buttò all’indietro sul letto chiudendo gli occhi.
Poco dopo sentì chiaramente la madre litigare con Alexis e poi la porta di casa che sbatteva. Al era andato a dormire da qualche altra parte per non stare con lui quella sera. Sconsolato e capendo perfettamente che Alexis e lui non sarebbero minimamente andati d’accordo come quando erano bambini prese il telefono e controllò se Noah avesse visto il suo messaggio ma il ragazzo non entrava in chat da prima di pranzo e quindi chiuse il telefono. Proprio poco dopo che aveva fatto ciò sentì la musica di una notifica di instagram e curioso andò a vedere cosa fosse prima di sorridere vedendo che Jessica gli aveva finalmente risposto al messaggio. Stettero poi tutta la sera a parlare, non si vedevano da anni ed era normale che avessero tantissime cose da dire e Darien riuscì a strappare alla ragazza la promessa di vedersi il giorno dopo.
E il giorno dopo entrambi si trovarono davanti a casa della ragazza proprio come avevano concordato la sera prima.
-ehi- disse il ragazzo osservando attentamente Jessica e trovandola molto più bella di quanto si ricordava. Aveva sempre avuto una cotta per la sua migliore amica e passati tutti quegli anni era ancora presente nonostante tutto.
-ciao- gli rispose Jessica sorridendogli e lasciandogli un bacio sulla guancia per salutarlo -ti sei fatto più alto- notò la ragazza bionda osservandolo attentamente con i suoi occhi azzurri.
-si, sono cresciuto come anche Alexis. Siamo gemelli ricordi?- disse il ragazzo. Era felice che Jessica non sembrasse odiarlo come il fratello.
-io e Alexis non ci parliamo più da un bel po’- disse la ragazza storcendo la bocca al nome dell’altro moro.
-cosa? Come mai?- chiese Darien, non si era minimamente immaginato una cosa del genere, Jessica era stata la loro migliore amica fin dalle elementari. Abitavano nello stesso quartiere quindi erano sempre andati nelle stesse scuole e frequentato gli stessi posti. Era troppo strano.
-divergenze di opinioni e poi tuo fratello ha iniziato ad uscire con Morgan e ora sono inseparabili-
-Morgan? Morgan Finn?- chiese sempre più sconvolto Darien. Morgan era stato il suo acerrimo nemico fin dalle elementari. Lui e Morgan non si erano mai sopportati e Darien davvero non riusciva a crederci.
-si proprio lui. E pure da un giorno all’altro! E la sua compagnia non gli ha fatto per niente bene. Sono felice che almeno tu sei rimasto lo stesso- sussurrò l’ultima frase la ragazza abbracciandolo stretto e Darien non si scostò, anzi strinse ancora più a se la ragazza. Voleva assolutamente chiarire le cose con Alexis. Okay l’essere incazzato con lui perché se ne era andato con il padre ma questo non significava che doveva andargli contro. Morgan era sempre stato un tipo poco okay e Darien aveva davvero paura che suo fratello stesse frequentando le persone sbagliate da troppo tempo. Un po’ in realtà era colpa sua. Se solo non avesse seguito il padre sarebbe rimasto con Alexis e quindi impedito al ragazzo di diventare amico di quel Morgan Finn. In quel modo però lui non avrebbe mai conosciuto Noah.
-lasciamo perdere mio fratello per un po’, cosa vuoi fare? Ho tutto il giorno libero- ed era vero visto che in agenzia sarebbe dovuto passare solo il giorno dopo.
-facciamo una passeggiata e ti porto anche nel bar più famoso della città!- disse tutta felice la ragazza e i due si incamminarono verso il bar che aveva nominato la ragazza. Jessica disse anche al moro che quel bar si era aperto da pochi anni ma era subito diventato il più famoso grazie anche al fatto che si trovava vicino le sedi universitarie più grandi e quindi attirava molti studenti da li.
-Elus? Che razza di nome è?- chiese Darien una volta che arrivarono davanti al suddetto bar. Dall’esterno non sembrava un gran che, aveva visto bar migliori nella piccola cittadina di campagna dove aveva vissuto.
-è un nome esotico- Darien guardò Jessica titubante. No, quel nome non aveva niente di esotico. Sembrava messo li a caso ma comunque decise di non protestare infondo non si giudicava mai un libro dalla copertina. Avrebbe provato quel bar e poi deciso se era degno della sua fama oppure no.
-su su- disse Jessica prendendolo per mano e trascinandolo all’interno del locale che era quasi vuoto se non si contavano due persone sedute ad un tavolo e il personale che era composto da due ragazzi.
-buongiorno- disse per educazione Darien guardandosi intorno curioso fino a quando i suoi occhi non incontrarono un paio celesti che nonostante gli anni avrebbe riconosciuto ovunque per quanto li aveva odiati.
-Darien- disse il castano osservandolo attentamente.
-Morgan-
 

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


-perché cazzo non mi hai detto che tuo fratello era arrivato in città?- chiese nervosamente Morgan ad Alexis camminando avanti e indietro per il retro del locale con una sigaretta in bocca. Appena aveva visto Darien era rimasto letteralmente di stucco e aveva servito lui e la barbie prima di chiedere una pausa al capo. E in quel momento stava facendo la sua pausa gridando contro Alexis.
-perché mi è passato di mente. È venuto al bar?- chiese Alexis dall’altro lato sbadigliando. Quella mattina non aveva lezione visto che il professore aveva avvisto la sera prima per mail che non ci sarebbe stato e quindi Alexis era rimasto da Noah, dove la sera prima si era andato a rifugiare. Il rosso si stava facendo una doccia quando il moro aveva visto la chiamata del suo migliore amico.
-si, con Jessica- disse Morgan portandosi alle labbra la sigaretta per aspirare la nicotina e poi cacciarla fuori. -cazzo si è fatto ancora più bello-
-non è cambiato molto, si è fatto solo più alto- disse con un’alzata di spalle Alexis -chissà cosa cazzo gli avrà detto quella stronza di Jessica-
-si è fatto solo più altro- gli fece il verso Morgan -lo sai perfettamente che ho sempre avuto una cotta per tuo fratello non puoi dirmi una cosa del genere- protestò il castana finendo la sigaretta e accendendosene un’altra nel mentre -credo che gli abbia detto che ora siamo amici, sembrava come se mi volesse uccidere con lo sguardo-
-ti ha sempre guardato in quel modo Morgan!- rise Alexis sorridendo poi a Noah che era appena uscito completamente nudo dalla doccia e gli aveva camminato difronte mettendo in mostra tutti i suoi fantastici muscoli. -e ha anche ragione visto che da bravo maschio alfa quale sei per attirare l’attenzione di qualcuno devi sempre infastidirlo-
-ero un bambino che voleva avere l’attenzione di quello che credeva il più bel ragazzo di tutta la scuola. E poi all’inizio non riuscivo ad ammettere quello che sentivo e mi sfogavo su di lui. So perfettamente che non è stato uno dei migliori comportamenti ma ero piccolo. Tutti facciamo cazzate da piccoli-
-ti piace ancora? È uno stronzo-
-a quanto pare si, mi piace ancora e poi immagino che non vi siate minimamente parlati non puoi definirlo stronzo solo perché non è stato qui- disse Morgan che già aveva in testa solo e soltanto il bellissimo sguardo penetrante di Darien.
-sai perfettamente quanto sia stata dura per me tutta questa situazione. Io soffrivo e lui si faceva la bella vita. Non mi interessa niente di lui- disse convinto Alexis mentre osservava Noah che era uscito fuori al balcone che aveva in camera e stava parlando anche lui al telefono, “chiamata di lavoro” gli aveva sussurrato prima di rispondere.
-dovresti dirgli tutto quello che hai passato e non tenerti tutto dentro. Se gli parli molto probabilmente ti darà ragione-
-ma sei matto? Quello va appresso a Jessica quindi di sicuro non posso dirgli niente senza ritrovarmi con lui che mi guarda con odio sempre se quella stronza non gli abbia detto già tutto- borbottò il moro stendendosi sul letto di Noah e inebriandosi del buon profumo del suo ragazzo.
-io credo che dovresti comunque parlargli e risolvere la questione tra di voi. Ora devo andare a lavoro, ci sentiamo appena ti stacchi dal tuo ragazzo- e così dicendo il castano chiuse la chiamata, finì la sigaretta e rientrò nel locale. La prima cosa che fece fu guardarsi intorno cercando Darien, come aveva fatto sempre quando ancora andavano in classe insieme, e quello che vide gli fece gelare il sangue nelle vene.
Jessica e Darien erano seduti sui divanetti infondo al locale, l’uno affianco all’altra, e si stavano baciando. Darien era tornato da poco tempo e subito era andato da quella che era stata la sua migliore amica che era appena stata promossa a fidanzata.
Alexis sarebbe andato su tutte le furie una volta scoperto. Be’ di certo Morgan non aveva nessuna intenzione di dire al ragazzo con chi si era appena fidanzato il fratello, doveva prima metabolizzare la cosa. Aveva sempre saputo di non avere possibilità con Darien non avendo mai avuto un buon rapporto con il moro e anche perché sapeva che era etero fino al midollo ma vederlo davanti ai propri occhi e sbattere contro quella realtà non era affatto bello.
-ehi tutto bene?- gli chiese il suo collega facendogli distogliere lo sguardo dalla neo coppia.
-si non ti preoccupare- rispose prontamente Morgan. Di certo non voleva avere problemi a lavoro, aveva dannato tanto per trovarne uno dopo la fine della scuola e di certo non aveva nessuna intenzione di perderlo per una sua svista o perché troppo intento a guardare uno dei clienti.
Quindi con l’intendo di non guardare in direzione di Jessica e Darien, cosa parecchio impossibile visto che si erano seduti perfettamente difronte al banco, Morgan continuò a fare il suo lavoro. Sperava solamente che non si trattenessero troppo tempo altrimenti sarebbe completamente impazzito.
Per sua fortuna il bar iniziò a riempirsi velocemente e Morgan fu completamente assorbito dal lavoro tanto che non si accorse che Jessica e Darien se ne erano già andati.
-cos’hai?- chiese Alexis riportandolo alla realtà.
-niente, cosa vi porto?- disse il castano osservando lui e Noah che erano seduti dove poco prima erano stati Jessica e Darien.
-sei con la testa tra le nuvole. Cos’è successo?- insistette ancora Alexis osservandolo attentamente -oltre a quello che mi hai detto per telefono-
-lascia perde non è niente di importate- continuò Morgan alzando gli occhi al cielo. -cosa vi porto?-
-per me il solito, grazie Morgan- disse Noah interrompendo il suo ragazzo che stava per insistere ancora di più.
-anche per me- sussurrò poi Alexis e una volta che Mrgan se ne fu andato guardò Noah -perché mi hai bloccato?-
-non voleva parlarne e si vedeva chiaramente. Adesso sta anche lavorando quindi è probabile che non voglia distrazioni, ti dirà tutto dopo- lo rassicurò Noah e Alexis si trovò ad annuire a quelle parole.
 

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Darien rientrò a casa per l’ora di cena. Aveva passato quasi tutta la giornata insieme a Jessica e non si era mai sentito così bene in tutta la sua vita. Il fatto poi che era riuscito a dichiararsi alla ragazza lo aveva reso ancora più felice facendogli dimenticare per un momento che suo fratello era arrabbiato con lui.
Dopo aver accompagnato la sua ragazza, gli faceva ancora uno strano effetto pensarlo, a casa era passato dall’agenzia dove avrebbe iniziato a lavorare il giorno dopo per vedere il posto e firmare qualche scartoffia, in quel modo avrebbero risparmiato tempo il mattino dopo e si sarebbero potuti concentrare sui vari shooting tra i quali c’era anche quello di Noah. Darien non vedeva davvero l’ora di rivedere il suo migliore amico. Era passata solo una settimana da quando si erano salutati ma sembrava essere passato molto più tempo.
-tesoro dove sei stato?- chiese Sophy sorridendo al figlio mentre stava preparando la cena. C’erano solo loro due in quel momento a casa e Darien non ne era per niente sorpreso. Sapeva che il padre aveva ripreso quel giorno a lavorare e che quindi sarebbe tornato a casa tardi mentre non conosceva gli orari di Alexis ma era consapevole che il ragazzo non voleva minimamente vederlo quindi non era sorpreso della sua assenza.
-ho rivisto Jessica e sono stato con lei tutto il giorno, poi ho parlato con i miei capi visto che domani inizio a lavorare- rispose il ragazzo che nel togliersi la giacca che aveva addosso non si accorse dalla smorfia di disgusto della madre a sentire il nome della bionda.
-tuo padre non mi aveva detto che avevi trovato lavoro. Pensavo studiassi anche tu- disse la donna sorpresa dalle parole del figlio.
-si, non ho la testa per studiare. Un’agenzia locale mi ha notato grazie alle mie foto e mi hanno preso. A quanto pare il mio talento è stato notato anche qui e quindi mi hanno preso- disse il ragazzo con un’alzata di spalle.
-sono felice per te- disse sinceramente la donna lasciando un bacio sulla guancia del figlio -non tutti sono fortunati quanto te con il lavoro-
-lo so, anche per questo ho subito accettato quando mi hanno proposto di venire qui- disse il ragazzo sorridendo alla donna mentre la porta di casa veniva aperta e Alexis palesava la sua presenza in casa. I due fratelli si guardarono negli occhi per un po’.
-tesoro, tutto bene all’università?- chiese Sophy sperando così di far interagire i due ragazzi. Le faceva davvero male vederli così distanti.
-si come al solito- rispose atono Alexis mentre per la testa gli passava la geniale idea di stuzzicare il fratello. Se lo meritava infondo -ho saputo che sei uscito con Jessica. Ottima scelta- disse sarcastico il moro con un ringhio che Sophy avvertì chiaramente proprio come Darien.
-vedo che Finn ha fatto la spia come suo solito- rispose a tono Darien incrociando le braccia al petto.
-Morgan non ha detto niente, è Jessica che mette i manifesti ovunque- difese il suo migliore amico Alexis. Anche se era stato proprio il castano a dirgli di aver visto i due insieme la voce si era comunque sparsa velocemente.
-ma per favore. Immagino che il tuo amichetto del cuore ti ha avvisato non appena ci ha visti insieme- disse Darien mentre Sophy iniziava ad aver paura di quella discussione.
-Morgan non mi ha detto niente e poi perché avrebbe dovuto? Ha lavorato tutto il giorno- disse Aexis cercando di difendere Morgan. Infondo era la verità.
-sono andato nel bar dove lavora e mi ha servito lui- disse Darien che stava iniziando a pensare che Finn fosse davvero innocente. Forse era vero che Jessica aveva detto in giro di essere la sua fidanzata, era comunque un bel ragazzo e lo sapeva. Probabilmente la ragazza voleva mettere definitivamente in chiaro le cose. Si erano sempre piaciuti ma nessuno dei due aveva fatto il primo passo e Darien era partito lontano.
-ah, ci sono stato anch’io oggi. Per fortuna non ti ho visto e non ho visto nemmeno la stronza- borbottò Alexis che era davvero felice di non aver visto nessuno dei due.
-ehi! Non so cos’è successo da farti allontanare da Jessica e unirti a quel Finn ma di certo nessuno ti da il diritto di parlare male della mia ragazza- si sfogò Darien incrociando le braccia al petto mentre Alexis sgranava gli occhi a quelle parole.
-la tua ragazza?- disse con voce strozzata Alexis. Morgan non gli aveva detto niente del genere e forse in quel momento il ragazzo capì il perché dello stato assente del suo migliore amico. Morgan era ancora innamorato di Darien e di certo vederlo sbaciucchiarsi con Jessica non gli aveva fatto per niente bene.
-si, la mia ragazza. Qualche problema?- chiese Darien confuso dallo sguardo del gemello.
-mi fai schifo- disse semplicemente Alexis guardandolo male e correndo nella sua camera per poi sbattere la porta alle spalle.
-che ha?- chiese esasperato Darien alla madre che aveva assistito a tutta la scena in silenzio.
-non si sono lasciati nel migliore dei modi, lui e Jessica- rispose la donna senza però spiegare al figlio tutto quello che era successo, tutto quello che Alexis aveva passato per colpa della bionda. Non era lei che doveva dire quello a Darien, sarebbe stato Alexis a decidere quando e come.
-e deve insultarla? Non mi pare tanto corretto come comportamento- fece notare Darien alla madre.
-le sue motivazioni sono più valide di quanto puoi credere. È lui che deve dirti cos’è successo, io non posso visto che non sarebbe giusto nei suoi confronti. Ma credimi tesoro mio, capirai benissimo il comportamento di tuo fratello quando scoprirai la verità-
-anche a te non piace Jessica- constatò il moro mentre la madre sospirava. Di certo quella ragazza non gli piaceva minimamente ma non poteva imporre al figlio di lasciarla. -è davvero così tanto grave?- chiese allora Darien che non ci portava realmente credere.
-si, lo è. Dovete parlavi e chiarire-
 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


Per poco il caffè che Darien stava bevendo non cadde a terra quando Noah, appena entrato nello studio per lo shooting, corse ad abbracciarlo.
-cazzo Noah- disse Darien lamentandosi di quell’abbraccio improvviso ma comunque strinse forte il rosso per quanto gli permetteva il caffè e la macchina fotografica che teneva in mano.
-ammettilo che ti sono mancato- disse invece il rosso che sembrava tutto pimpante solo per aver visto il suo migliore amico in studio.
-certo che mi sei mancato ma questo non ti autorizza a far cadere il mio caffè, per fi più quando ho la macchina fotografica in mano!-
-tu che bevi caffè? Ma se lo bevi solo quando facciamo after- disse Noah osservando scettico il moro che gli sorrise.
-diversamente da te che sei appena arrivato io sono qui dalle sette di questa mattina a sentire le richieste assurde di modelli che dicono che le mie foto li ingrassano- borbottò Darien poggiando la macchia fotografica al sicuro insieme all’altra attrezzatura mentre seguiva Noah che era stato trascinato dalla truccatrice. Il suo datore di lavoro, diversamente dai modelli, era stato felicissimo delle sue foto e il grafico che era li presente per aiutare a fare le prime bozze del lavoro finale aveva fatto finta di ritoccare le foto e i modelli ne erano stati entusiasti. Ed erano le stesse identiche foto che aveva fatto Darien.
A volte il moro davvero non capiva i modelli.
-wow, mi dispiace per te ma sono felice di essere il modello in questo caso- disse Noah sbadigliando e rendendo difficile alla truccatrice coprirgli le occhiaie che aveva sotto gli occhi.
-dimmi che ieri sera hai studiato invece di dormire- disse quasi in un lamento Darien anche se credeva di conoscere già la risposta e non era quello che aveva detto lui.
-certo- disse ridendo Noah cosa che confermò ancora di più l’idea iniziale che si era fatto Darien. Altro che studiare, il suo migliore amico aveva scopato tutta la sera con il suo ragazzo. Ragazzo che Darien voleva davvero conoscere. Quel sorriso che aveva Noah sul volto era uno dei più belli che Darien avesse mai visto e anche uno dei più rari. L’aveva visto sorridere in quel modo solo altre due volte: quando Darien era diventato ufficialmente il suo migliore amico e quando entrambi avevano capito che quello che c’era tra loro era solamente amore fraterno. Se il fidanzato di Noah riusciva a far sorridere il rosso in quel modo era da non sottovalutare. E Darien sperava davvero che se un girono tra i due fosse finita, e si augurava di no, Noah non sarebbe stato troppo male. Aveva raccolto i pezzi del rosso troppe volte per poter sopportare che qualcun altro lo rompesse definitivamente.
-ah il mio ragazzo ti vuole come fotografo per qualche foto. Gli ho detto che potevo essere io il suo fotografo ma ha detto che non sono professionale- gli disse Noah sorridendo mentre Darien alzava gli occhi al cielo. Anche se aveva l’aria seccata in quel momento avrebbe volentieri fatto il fotografo a gratis al ragazzo del suo migliore amico.
-non fare quella faccia, ti piacerà ne sono più che sicuro- continuò Noah prima di alzarsi dalla sedia, visto che la truccatrice era riuscita a finire il suo lavoro, e andando nel camerino per cambiarsi. Uscì poco dopo con indosso solamente i boxer di marca e mettendosi dove gli stavano indicando gli assistenti.
Lo shooting con Noah passò molto velocemente nonostante il tempo impiegato fosse lo stesso per gli altri che aveva fatto in quella mattinata. Con Noah era davvero tutta un’altra cosa visto che il ragazzo era davvero bravo e non doveva farsi ridire le cose più volte come succedeva con la maggior parte degli altri modelli.
-grazie per oggi- disse il direttore dello shooting a Noah che annuì una volta uscito dal camerino pronto per tornare a lezione presumibilmente visto che aveva lo zaino in spalla pieno di libri.
-datemi il nuovo orario appena sarà pronto- disse Noah sorridendo a tutti e uscendo dallo studio seguito immediatamente da Darien.
-ehi- disse il moro raggiungendo una delle macchinette per farsi un altro caffè anche se sapeva che gli avrebbe fatto male.
-dimmi, devo andare a lezione- disse Noah che in realtà voleva rimanere più tempo con il suo migliore amico.
-stasera ci siete? Io e la mia ragazza usciamo quindi pensavo si potesse fare un’uscita a quattro per conoscerci tutti quanti- propose Darien che non vedeva l’ora di presentare Jessica a Noah.
-scusami ma io e il mio ragazzo dobbiamo studiare- a quelle parole Darien alzò le sopracciglia scettico per le parole dell’amico che si affrettò ad aggiungere -ognuno a casa propria-
-va bene- borbottò Darien deluso della cosa. Gli mancava uscire di sera con Noah e poi il rosso doveva ancora portato alla discoteca dove aveva conosciuto il suo fidanzato. E poi il moro non aveva nemmeno ancora visto la stanza del rosso.
-aspetta! Hai una ragazza?- chiese poi Noah accorgendosi lentamente di quello che il suo migliore amico gli aveva detto.
-si, ti ricordi la mia migliore amica che mi piaceva? Ecco ieri ci siamo incontrati e i nostri sentimenti non erano cambiati quindi ci siamo messi insieme- spiegò il ragazzo con un’alzata di spalle e con un sorriso sulle labbra.
-buon per te allora, e poi ti lamenti di me- borbottò Noah -ora devo veramente andare a lezione altrimenti il mio ragazzo mi darà per disperso-
-vai tranquillo, io devo tornare a lavoro- borbottò Darien sorseggiando il suo caffè e salutando con la mano il suo migliore amico che gli aveva voltato le spalle e stava andando a lezione. Il moro rimase ancora un po’ in quell’atrio prima di buttare il bicchiere del caffè, ormai finito, e tornare con un sospiro nello studio nel quale era già arrivata l’altra modella. Quella giornata si stava rivelando davvero pesante e molto probabilmente il ragazzo non sarebbe minimamente riuscito ad uscire con Jessica quella sera. Nonostante ciò era davvero felice di lavorare li, era una grossa possibilità e mai al mondo avrebbe rinunciato a quello che aveva solo per un po’ di stanchezza.

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Darien era esausto. Alla fine Jessica era riuscito a convincerlo ad uscire, o per meglio dire glielo aveva imposto. Avevano anche cenato fuori e Darien di questo era grato visto che in quel modo una volta a casa poteva tranquillamente buttarsi nel letto e dormire fino al mattino dopo. Non doveva preoccuparsi di mettere una sveglia visto che aveva preso la buona abitudine di mettere la sveglia fissa al telefono. Era stata una di quelle cose che lo aveva salvato tantissime volte alle superiori e Darien era certo avrebbe continuato a salvare.
Il ragazzo entrò in casa facendo molta attenzione a non fare rumore. Era tardissimo e il ragazzo non voleva assolutamente che i genitori e il fratello so svegliassero anche se era convinto che Alexis dormisse nuovamente fuori quella sera, probabilmente da Morgan. Ma Darien si dovette ricredere quando aprendo la porta della camera che condivideva con il gemello trovò Alexis piegato sulla sua scrivania con la luce accesa e la testa piegata sui libri.
-cosa stai facendo?- chiese Darien abbastanza sorpreso. E Alexis saltò in aria, non si aspettava che il fratello arrivasse a quell’orario, aveva pensato sarebbe rimasto dalla sua ragazza.
-studio. Vai via- disse con astio Alexis. Di certo lui non poteva andarsene dalla sua camera, soprattutto visto che stava studiando.
-ho lavorato tutto il giorno di certo non vado a dormire sul divano solo perché devi studiare- disse Darien sospirando e poggiando a terra la sua borsa prima di prendere un pantalone di tuta dall’armadio e dirigersi verso il bagno. Alexis sbuffò ma rimise la testa sui libri: il professore di algebra aveva chiaramente detto che avrebbe fatto un compitino uno di quei giorni e lui doveva ripetere per non farsi trovare impreparato a quell’eventualità. Se riusciva a passare qui compitini poi l’esame finale sarebbe stato molto più semplice e avrebbe dovuto portare tutto il programma.
Non ci volle molto prima che Darien rientrasse in camera a piedi nudi e con solo il pantalone della tuta addosso. Ignorando completamente il fratello che studiava aprì il suo letto e ci si buttò dentro per poi girarsi dando le spalle alla luce.
-guarda che non spegnerò la luce solo perché tu devi dormire- disse Alexis guardando male il fratello che gli stava dando le spalle.
-pensa a studiare, la luce non mi da fastidio- disse Darien sbadigliando cercando di sistemarsi meglio dentro al letto. Alexis lo osservò per un po’ ma poi si decise a continuare a studiare. Darien non si doveva minimamente lamentare il giorno dopo per la luce, era stato lui a voler dormire nella loro camera. Okay, Darien veniva da una giornata di lavoro e quindi aveva tutte le buone ragioni per voler dormire in camera e Alexis lo sapeva ma non voleva assolutamente spostarsi da qualche altra parte per studiare. Semplicemente non ci riusciva, tutto lo distraeva. Solo nella sua camera riusciva a restare concentrato su tutto quello che c’era scritto sui libri e gli esercizi segnati sul suo quaderno.
Il ragazzo si isolò completamente nello studio tanto che non pensò minimamente al fatto che il fratello era a pochi passi da lui che stava dormendo. Continuò così per un’altra ora poi la stanchezza, accumulata anche dal giorno prima che aveva passato interamente con Noah, si fece sentire e il ragazzo chiuse il libro per poi buttarsi a peso morto sul letto avendo ovviamente spento la luce in precedenza.
Il suo sonno comatoso però venne interrotto dal suono incessante di una sveglia che era certo non fosse sua. Stava per sclerare contro suo fratello quando il rumore della sveglia cessò e Alexis vide Darien alzarsi dal letto per poi uscire dalla stanza stando attento a non far rumore. A quanto pareva Darien non si era minimamente accorto che si era svegliato per via della sua stupida sveglia. Che poi il moro voleva anche capire che ore fossero ma il suo telefono era in carica vicino alla sua scrivania che era allo stesso tempo abbastanza lontano dal suo letto facendolo desistere da sapere l’ora.
Ultimamente aveva passato quasi tutte le sere da Noah che si era abituato ad essere svegliato dai baci del rosso quando era il momento di andare a lezione.
La porta venne aperta nuovamente cercando di non fare rumore e nella stanza entrò Darien vestito di tutto punto che prese il suo zaino ed uscì dalla camera senza dare un sguardo in direzione di Alexis. Il moro aspettò un po’ prima di alzarsi a sua volta e prendere il telefono e controllare a quale assurda ora si fosse svegliato il ragazzo. Ora che non era nemmeno tanto assurda visto che erano le otto e mezza. Alexis sgranò gli occhi accorgendosi dell’orario. Era in tremendo ritardo e non solo: aveva cinque chiamate perse di Noah che non aveva minimamente sentito perché la sera prima aveva messo il silenzioso per non disturbare i genitori che stavano dormendo e mai scelta era stata più sbagliata. Alexis aveva la tentazione di chiamare Noah e spiegargli quello che era successo avvisandolo che sarebbe arrivato più tardi ma a quel punto era inutile visto che avrebbe solamente disturbato il rosso durante la lezione. L’unica scelta valida era quella di prepararsi con calma e poi andare a dare fastidio a Morgan fino all’ora dell’inizio dell’altra lezione.
Il moro annuì alla sua idea e si preparò lentamente per poi entrare sbadigliando in cucina sperando di trovare qualcosa di buono da mangiare, ma a quanto pareva non era rimasto niente di commestibile. A quel punto tanto valeva andare direttamente a fare colazione da Morgan almeno aveva un pretesto per poter disturbare il castano mentre era a lavoro.
E così fece entrando nel bar con un sorrisetto che fece alzare gli occhi al cielo a Morgan. Morgan che stava evitando il moro da quando aveva visto Darien e Jessica baciarsi, non era minimamente pronto per quella conversazione.
-un cornetto alla crema e un caffè- disse Alexis sedendosi perfettamente difronte al castano -e poi mi devi dire tutto quello che è successo l’altro giorno-
 

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Erano passate ben due settimane dall’arrivo di Darien a casa e tra lui e Alexis le cose non erano minimamente migliorate. I due continuavano ad ignorarsi tutto il tempo, o meglio Alexis ignorava completamente il gemello, soprattutto quando quest’ultimo cercava di riavere indietro il bel rapporto che aveva all’inizio con il fratello.
Solo una volta Alexis aveva gridato contro al fratello: quando il ragazzo aveva proposto di far andare a cena la sua fidanzata. Alexis era completamente impazzito e c’era voluta tutta la buona volontà di Sophy per calmare il figlio mentre Erik faceva desistere Darien dalla sua proposta. Era ancora troppo presto per fare una cosa del genere nonostante entrambi i genitori conoscevano da tempo Jessica.
Darien ci rimase davvero male e dopo quello, e soprattutto dopo la reazione del fratello, aveva smesso di provare di capire il gemello. Alexis non voleva minimamente avere a che fare con lui e Darien si era stancato di provare a fare dei passi avanti mentre il fratello li faceva indietro. Le cose tra loro non si sarebbero mai sistemate e Darien se ne doveva fare una ragione.
-amore che hai?- chiese Jessica a Darien mentre entrambi erano seduti nel bar dove lavorava Morgan a fare colazione. -non mi stai ascoltando- continuò la ragazza scocciata dal fatto che il suo ragazzo non stesse ascoltando il suo discorso sui vestiti della sua vicina.
-scusami, non capisco Alexis- disse alla fine il moro sospirando. Aveva provato a capirlo ma davvero non ci era riuscito e la cosa gli faceva davvero male.
Jessica gli sorrise prima di baciarlo sulle labbra -lascialo perdere. È uno stronzo insensibile- disse la ragazza con una nota di stizza nella voce.
-ma che è successo tra voi? Eravate così legati- chiese Darien, se suo fratello e sua madre non volevano digli quello che era successo non significava che lui non poteva chiedere alla diretta interessata.
-è andato contro il mio pensiero sbagliando completamente- disse la ragazza sbuffando per poi fare una faccia schifata.
-che c’è?- chiese Darien notando la sua espressione.
-che schifo- disse la ragazza continuando a guardare fisso davanti a se. Il ragazzo cercò di seguire il suo sguardo ma non vide nulla di strano.
-non ti sto capendo. Cos’hai visto-
-quelle due. Che schifo!- disse la ragazza e Darien comprese finalmente quello che stava dicendo la ragazza: a un tavolo più lontano due ragazze si stavano baciando.
-non fanno niente di strano. Si stanno baciando proprio come abbiamo fatto noi prima- le disse Darien con un’alzata di spalle.
-ma sono due ragazze! Non possono!-
-certo che si, come noi lo facciamo lo possono fare anche loro- disse Darien cercando di non gridare contro la sua ragazza, non poteva essere davvero così ottusa.
-ma no! Va contro natura! Per non parlare dei bisex, quei tizi sono degli eterni indecisi e devono capire che gli può piacere solo la persona dell’altro sesso- Darien guardava la ragazza cercando di capire se fosse seria o stesse scherzando. Davvero, come poteva pensare quelle cose?
-sei seria?- disse Darien che non riusciva davvero a capire la ragazza.
-certo che si! Va contro natura amare qualcuno dello stesso sesso- disse la bionda annuendo felice alle sue stesse parole.
-allora mi dispiace ma ci dobbiamo lasciare- disse Darien sospirando.
-e? in che senso?- chiese la ragazza confusa.
-io vorrei stare con te ma sono bisex e non mi piace quando insulti quelli come me o comunque quando insulti gli omosessuali. Sono persone normali come tutte e non vanno contro natura- disse deciso il ragazzo mentre vedeva sbiancare la ragazza che aveva affianco.
-che schifo! E mi hai pure baciata!- gridò la ragazza attirando un bel po’ di sguardi su di loro ma a un’occhiataccia della ragazza tutti ritornarono a guardare da un’altra parte. -sei proprio come quel frocio di tuo fratello- e senza dare il tempo al moro di metabolizzare quello che aveva appena detto Jessica uscì dal bar lasciandolo da solo al tavolo.
Darien invece non voleva credere a quello che aveva sentito. Perché non si era accorto prima che a suo fratello piacessero i maschi? Di solito aveva un certo senso per quello ma quella volta il suo sensore, come lo definiva Noah, non aveva funzionato. E in quel momento capiva anche perché Alexis si era distaccato da Jessica e capiva anche gli sguardi della madre.
Il ragazzo finì il caffè che aveva nel bicchiere e si alzò dal tavolo. Doveva andare a lavoro anche se in quel momento l’unica cosa che voleva fare era parlare con Alexis e spiegargli tutto quanto.
-paghi anche per Jessica?- chiese Morgan facendo saltare in aria Darien, era perso nei suoi pensieri e non si era minimamente accorto che il castano era arrivato alla cassa. Ora riusciva a capire perché Alexis avesse scelto Morgan come suo amico. Quel ragazzo di sicuro era stato al fianco di Alexis in tutto quel tempo e Darien gli era davvero grato nonostante lo odiasse ancora.
-si- rispose riprendendosi dallo spavento iniziale.
-che è successo? Prima la stronza ha sclerato- chiese Morgan mentre gli dava lo scontrino.
-le ha dato fastidio che l’ho baciata, tutto qui- rispose Darien. Di certo non andava a dire quello che era successo al castano prima di parlare con il fratello.
-e come mai? Non ti eri lavato i denti? Lei è molto pignola su certe cose- continuò Morgan con un ghigno sulle labbra segno che era divertito da quello che era successo. Darien socchiuse gli occhi a quel ghigno. Nonostante tutto Morgan non era cambiato di una virgola e Darien sentiva di odiarlo ancora, anche se era grato al ragazzo per essere stato a fianco del fratello.
-non sono cazzi tuoi, potrai anche essere il migliore amico di mio fratello ma questo non significa che io ti dica tutto quello che mi succede- e così dicendo Darien pagò e lasciò il bar per andare a lavoro. Gli aspettava una lunghissima giornata.

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


-voglio il mio fotografo personale- disse Alexis mettendo il broncio mentre accompagnava Noah al suo shooting. Per quel giorno non avevano lezioni e Noah aveva proposto al ragazzo di andare a stare insieme a lui. Era anche un modo per far conoscere finalmente il suo ragazzo a Darien. Nonostante fosse passata una settimana da quando era arrivato Darien ne lui ne Noah erano riusciti a vedersi fuori dall’orario di lavoro per colpa di impegni o dell’uno o dell’altro.
-è il mio fotografo non il tuo- disse Noah ridacchiando mentre entravano nell’azienda e subito vennero raggiunti dal capo di Noah.
-è lui il ragazzo che deve assistere?- chiese l’uomo a Noah che annuì. Ovviamente non avrebbe mai portato il suo fidanzato sul posto di lavoro senza avvertire il suo capo. Per fortuna aveva avuto l’okay.
-vieni- disse Noah prendendo per mano Alexis e trascinandolo fino allo studio nel quale avrebbe fatto le foto quel giorno. Quel giorno non avrebbe dovuto posa per l’intimo ma per una marca di vestiti sportivi che avendo visto le sue foto aveva voluto Noah a tutti i costi. Alexis si era lamentato del fatto, voleva vedere il suo ragazzo con meno vestiti addosso, ma poi aveva deciso lo stesso di seguire il rosso a lavoro. Non aveva nient’altro da fare.
-aspettami qui- gli disse Noah mentre entrava nel camerino e Alexis si guardò intorno curioso prima di sedersi su una delle sedie libere. Guardò i vari ragazzi che si muovevano per lo studio cercando di capire chi fosse il migliore amico di Noah visto che il ragazzo non aveva salutato nessuno una volta entrato.
Poi sbiancò. Dalla porta era appena entrato suo fratello, cosa ci faceva lui li? Darien però non sembrava averlo notato e si diresse velocemente vicino agli altri ragazzi presenti nella stanza iniziando a parlottare con loro di qualcosa. Lo sguardo di Alexis rimase fisso sul fratello per quasi tutto il tempo, almeno fino a quando Noah non uscì dal camerino vestito di tutto punto e i suoi occhi si posarono sul suo ragazzo che gli sorrise prima di mettersi in posa mentre Darien e un altro ragazzo iniziarono a fare diverse foto. A quel punto di sicuro Darien non poteva essere il migliore amico di Noah e quindi era sicuramente l’altro. Non poteva essere suo fratello visto che stava insieme a Jessica e quindi condivideva il suo stesso pensiero.
Il moro si concentrò completamente sul suo ragazzo che stava posando. Era un’occasione rara quella che aveva avuto e di certo non si sarebbe distratto pensando al fratello.
Noah sorrise notando lo sguardo del suo ragazzo su di lui per poi concentrarsi completamente su quello che stava facendo. Il tempo passò abbastanza velocemente tra i suoi vari cambi di vestiti e il rosso una volta finito andò in direzione del suo migliore amico che stava parlano animatamente con il grafico.
-ehi- disse salutando i due e bevendo un po’ d’acqua che una delle due assistenti gli aveva portato.
-buongiorno- gli disse Darien ridacchiando ma comunque con lo sguardo triste.
-che hai?- chiese Noah al suo migliore amico che sospirò.
-niente di che, mi sono lasciato-
-eh? Quando?- chiese Noah sorpreso dalle parole di Darien mentre con lo sguardo cercava il suo di ragazzo che si era messo a parlare con il fotografo antipatico. Un moto di gelosia iniziò a manifestarsi dentro Noah.
-questa mattina- disse Darien seguendo lo sguardo del rosso e sgranando gli occhi nel vedere Alexis si. non si era minimamente accorto della sua presenza per tutto il tempo.
-io lo ammazzo- digrignò i denti Noah continuando a fissare i due.
-chi dovresti ammazzare?- chiese ridendo Darien non capendo perché Noah sembrasse geloso.
-il fotografo che ci sta provando con il mio ragazzo- disse a denti stretti il rosso mentre Darien sgranava gli occhi. Alexis era il fidanzato di Noah? Seriamente? Da una parte era felice, sapeva che il fratello era in buone mani, ma dall’altra stava impazzendo: come avrebbe reagito Alexis quando Noah li avrebbe presentati?
-non credo ci stia provando con lui, forse vuole solamente delle foto- gli disse Darien ridacchiando per poi sospirare.
-tutto bene?- chiese Noah -mi dispiace solo non poter fare l’uscita a quattro che ci eravamo promessi-
-meglio così credimi. Siamo cambiati molto e sono felice che sia finita prima che fosse troppo tardi-disse Darien facendo un leggero sorriso al rosso. -devo andare, ci vediamo- aggiunse poi iniziando a prendere le sue cose. Non era il momento per parlare con suo fratello, lo avrebbe fatto a casa con tranquillità.
-ehi ti devo presentare il mio ragazzo- protestò infatti Noah sorpreso dalle parole del suo migliore amico.
-un altro giorno- disse Darien lanciando un veloce sguardo al fratello che stava guardando il telefono in quel momento e uscendo dallo studio. In realtà non doveva andare da nessuna parte visto che doveva continuare a lavorare ma voleva a tutti i costi allontanarsi da Alexis.
Noah sospirò prima di raggiungere il suo ragazzo e sorridergli e soprattutto per allontanarlo da quel fotografo da quattro soldi con il quale stava parlando.
-scusami ma devo riprendermi il mio ragazzo- disse Noah cingendo con un braccio la vita di Alexis e il moro gli sorrise. Aveva scoperto che il ragazzo con il quale aveva parlato tutto il tempo non era il migliore amico di Noah e avrebbe volentieri smesso di parlarci ma quello aveva continuato ad andare avanti con il discorso quindi era davvero grato al suo ragazzo per averlo salvato da tutta quella situazione imbarazzante. Dov’era allora il migliore amico di Noah?
-dov’è il tuo amico?- chiese Alexis mentre prendeva le sue cose imitando Noah che stava salutando tutti i presenti nella stanza prima di uscire.
-aveva da fare- borbottò Noah e sembrava anche un bel po’ scocciato tanto che Alexis scoppiò a ridere a quel broncio prima di dargli un bacio sulle sue labbra. -andiamo a mangiare qualcosa di buono- aggiunse poi il rosso trascinando il suo ragazzo furo da li.
 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


-tuo fratello e Jessica hanno litigato oggi- disse Morgan stiracchiandosi mentre lui e Alexis si incamminavano verso casa di quest’ultimo. Morgan aveva da poco finito il suo turno, per fortuna, e Alexis era rimasto da solo al bar con lui perché Noah era stato richiamato a lavoro visto che un modello non si era presentato e Alexis non aveva voluto dare fastidio. Ovviamente Noah gli aveva detto che non ci sarebbero stati problemi ma Alexis aveva insistito per rimanere con Morgan e il rosso non aveva insistito oltre.
-non mi interessa niente di quei due-
-volevo solo farti presente della cosa. Potresti punzecchiarlo un po’- disse Morgan ridacchiando. Se non poteva avere Darien come suo ragazzo di certo non avrebbe smesso di punzecchiarlo come faceva quando ancora andavano a scuola insieme.
-sei tu quello che lo punzecchia non io. E poi preferisco non parlargli, ogni volta che mi viene in mente che mio fratello, il mio gemello, ha le stesse idee di Jessica mi viene da rompere tutto- sospirò Alexis mordendosi il labbro inferiore. Si sentiva tradito dal suo stesso fratello.
-sbaglia ad avere certe idee e tuo fratello è intelligente quindi fino alla fine capirà- cercò di rassicurarlo Morgan ma non ottenne l’effetto sperato visto che Alexis aveva lo sguardo spento.
-grazie per avermi accompagnato a casa- disse poi il moro una volta che i due furono perfettamente difronte alla casa dei Alexis.
-figurati, non voglio che il tuo ragazzo impazzisca perché ti è successo qualcosa- gli disse Morgan salutandolo con la mano prima che il moro scomparisse dietro la porta della sua casa.
Il profumo della cena arrivò immediatamente alle narici di Alexis e il ragazzo sorrise felice. Ma il sorriso gli morì sulle labbra quando sulla porta della cucina intravide il fratello che lo stava guardando.
-cosa vuoi?- chiese Alexis sbuffando.
-parlarti- disse Darien sentendo su di loro lo sguardo dei genitori. Avevano provato entrambi a farli parlare ma non ci erano mai riusciti e quella poteva essere un’opportunità per far andare nuovamente d’amore e d’accordo i due, o almeno lo speravano.
-io non voglio parlare con te- disse invece Alexis entrando in cucina e prendendo la piadina che era stata messa al suo posto con l’intento di andarla a mangiare in camera per non stare affianco al fratello.
-mi puoi spiegare perché? Credo di avere il diritto a una spiegazione- Darien bloccò il fratello per un polso, quello nella cui mano non c’era la piadina, e osservando attentamente Alexis negli occhi.
-perché sei come Jessica ecco perché. Col tempo forse avrei anche perdonato il fatto che mi hai abbandonato qui per cinque anni, da solo, ma di certo non ti perdonerò mai per essere delle stesse idee di quella stronza. Quindi lasciami in pace e visto che lavori trovati un altro posto dove stare, io non voglio più vederti- e così dicendo Alexis se ne andò lasciando Darien con i genitori.
-perché non mi vuole ascoltare? Cos’ho fatto di male?- chiese Darien con la voce strozzata ai suoi genitori, non sopportava più quella situazione e ancora di più da quando aveva scoperto tutta la verità e che Alexis stava con Noah.
-devi solo dargli tempo- provò a dire Sophy.
-si tempo. Lo hai sentito anche tu. Ho fatto solo una cosa sbagliata: andare a parlare con Jessica. Ma non è nemmeno mia la colpa visto che prima di parlare con lei nemmeno sapevo che lui la odiava!- si sfogò Darien. -e poi io e quella stronza ci siamo lasciati- sbottò fuori il moro prendendo la giacca che aveva lasciato sul divano il suo portafogli e uscendo di casa sbattendo la porta alle sue spalle. Doveva sfogarsi e per farlo aveva bisogno di bere.
 




Un’ora più tardi Darien era seduto al bancone di una discoteca che aveva trovato per puro caso mentre beveva quello che era il quinto o quarto bicchiere di qualcosa di alcolico. Aveva detto al barista di dargli qualcosa di forte senza specificare cosa e ormai il moro era troppo intontito per capire cosa fosse quel liquido che stava bevendo.
-ehi- gli disse un ragazzo avvicinandosi e sorridendogli. Darien lo fissò senza rispondergli, gli sembrava uno di quei soliti tizi che ci provavano con tutti solo per divertirsi e lui in quel momento non aveva nessuna intenzione di divertirsi.
-ehi bel moro sai che sei bellissimo- continuò il ragazzo importunandolo Darien che a momenti avrebbe usato una delle tecniche di autodifesa che aveva imparato solo per far allontanare quel tizio insistente.
-conosco la mia bellezza non ho bisogni che qualcuno me lo dica. Ora smamma- disse acido Darien mentre lo sguardo del suo interlocutore cambiava.
-non ti azzardare a parlarmi in questo modo! Lo sai chi sono io?-
-no e non mi interessa- rispose piccato Darien ma se ne pentì quasi subito visto che il tizio lo intrappolò tra lui e il bancone cercando di baciarlo.
E stava anche per riuscirci visto che il moro era stato preso alla sprovvista ma il bacio non avvenne mai grazie all’intervento di una terza persona.
-cosa stai facendo Louis?- chiese la terza persona che in ritardo Darien identificò come Morgan. Cosa ci faceva Morgan li dentro?
-cazzo te ne frega?- chiese Louis socchiudendo gli occhi e incrociando le braccia al pento. “quindi si conoscono” pensò invece Darien che osservava i due attentamente.
-lui ti ha detto di andartene quindi ti conviene farlo o dirò al tuo nuovo ragazzo che te la fai con altri, sai è uno dei miei clienti- continuò Morgan con un ghigno sulle labbra che in quel momento Darien trovò bellissimo anche per il fatto che non era rivolto a lui.
-vaffanculo Morgan, tu e il tuo amichetto moro- e così dicendo Louis se ne andò mentre Morgan si girava verso Darien.
-tutto okay?- chiese il castano al moro che annuì con un leggero sorriso sulle labbra che fece letteralmente sciogliere sul posto il povero Morgan.
-grazie-

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


-quanto hai bevuto per dirmi grazie?- chiese Morgan al moro che lo guardò perplesso per un po’.
-guarda che non mi serve bere per ringraziare chi mi aiuta anche se la persona non mi piace- disse tranquillamente Darien, si aveva bevuto ma di certo non era stato quello a fargli ringraziare Morgan per averlo salvato.
-la domanda non cambia, quanto hai bevuto?-
-non lo so e non ti dovrebbe nemmeno interessare. Cosa ci fai qui?- chiese acido il moro, sembrava che Morgan lo stesse pedinando.
-non posso divertirmi anch’io?- chiese il castano confuso dalla domanda, in realtà aveva seguito il ragazzo da quando era uscito di casa solo perché si era incuriosito dal suo strano comportamento e voleva appurarsi che fosse tutto apposto. E per fortuna che aveva seguito il ragazzo altrimenti Louis avrebbe avuto quello che voleva.
-chi era quel tizio? Sembravi conoscerlo- chiese poi Darien mentre il barista gli dava un altro bicchiere sotto lo sguardo sconvolto di Morgan, non pensava che Darien volesse bere ancora.
-si lo conosco e non è molto affidabile, credimi- disse semplicemente Morgan incrociando le braccia al petto.
-e perché non è molto affidabile? Ha provato semplicemente a baciarmi, sai quanta gente ci prova in questo modo in un locale?- chiese Darien, sentiva che c’era qualcosa che Morgan gli stava nascondendo.
-ha un fidanzato! E tanti amanti diversi, non credo tu voglia essere uno di quelli che mette le corna a quel povero ragazzo. E poi tu non eri come Jessica?- chiese Morgan confuso un po’ dalle parole del moro, non sembrava per niente infastidito dal fatto che un ragazzo avesse provato a baciarlo.
Darien lanciò un’occhiataccia a Morgan dopo quelle parole. Era andato li per dimenticarsi di Jessica ed ecco che quello stronzo gliela ricordava.
-io e Jessica ci siamo lasciati perché ha insultato mio fratello e diversamente da quanto tutti voi pensate solo perché mi avete visto con una persona io non sono omofobo- disse quasi ringhiando Darien svuotando poi completamente il suo bicchiere e facendoselo riempire ancora. -andrei contro la mia natura, ma ovviamente tutti vedete solo quello che volete senza soffermarvi a pensare e a parlare con le persone-
-aspetta in che senso andrebbe contro la tua natura?- chiese confuso Morgan che iniziava a capire il motivo del litigio quella mattina tra Darien e Jessica.
-sono bisex- disse con un’alzata di spalle Darien mentre il cuore di Morgan sembrava impazzito. A Darien piacevano anche i ragazzi e quello significava che aveva anche una piccola possibilità con il moro.
-ti ho lasciato senza parole, wow- disse poi Darien scoppiando a ridere più per l’alcol che aveva in corpo che non per altro.
-non me lo aspettavo, tutto qui. Sono passati comunque cinque anni-
-grazie- disse Darien sospirando mentre Morgan lo guardava confuso -grazie per essere stato accanto a mio fratello per tutto questo tempo al posto mio- concluse il moro con sguardo assente.
-non devi ringraziarmi, Alexis è il mio migliore amico quindi è stato naturale per me stare al suo fianco. E visto che sai i gusti di Al posso dirti di Louis- Morgan sospirò prima di continuare mentre Darien lo guardava più attento in quel momento -Louis era l’ex di Alexis, per fortuna adesso sta con un ragazzo che sembra okay. Louis ha sempre giocato con i sentimenti di Alexis e lo tradiva continuamente mentre stavano insieme-
Darien osservò Morga metabolizzando le sue parole prima di poggiare il bicchiere, vuoto nuovamente, sul bancone e iniziare a camminare nella direzione nella quale era sparito Louis.
-cosa vuoi fare?- chiese preoccupato Morgan seguendolo anche perché aveva paura che potesse cadere da un momento all’altro per quanto aveva bevuto.
-uccidere quello stronzo che ha ferito mio fratello- disse con convinto il moro mentre perdeva momentaneamente l’equilibrio. Morgan lo raggiunse immediatamente sorreggendolo.
-non credo sia il caso, ormai si sono lasciati. E poi tu non ti reggi in piedi e finiresti o morto o scopato da quel tizio visto che ti aveva messo gli occhi addosso- lo bloccò Morgan mentre lo trascinava nel bagno del locale per farlo calmare.
-ha toccato mio fratello, io non gliela lascio passare liscia- continuò Darien mentre Morgan lo bloccava contro una parete anche se non riusciva a farlo restare fermo essendo Darien molto più forte di lui.
-calmati, non è il momento e Alexis sta bene. E poi perché non le dici ad Alexis queste cose? Almeno potete riappacificarvi invece di litigare sempre- disse Morfan mentre lo sguardo di Darien si oscurava.
-è lui che non vuole avere niente a che fare con me solo dopo un mio sbaglio. Ci ho provato ma non ne vuole sapere niente quindi mi farò da parte. Sono stufo di ricevere tanto odio addosso- sussurrò Darien mentre calde lacrime solcavano le sue guance e fecero pietrificare sul posto Morgan. Si sarebbe aspettato di tutto tranne quelle lacrime.
-sono sicuro che riuscirete a chiarirvi, se vuoi posso parlargli io. Lui ha solo paura che tu possa essere come Jessica e lei lo ha portato a una depressione tale che credevo non ne sarebbe più uscito, la sua è autodifesa- cercò di calmarlo Morgan asciugandogli una lacrima.
-spero ti ascolti a sto punto perché non so davvero cosa fare- sussurrò Darien chiudendo gli occhi prima di riaprirli e preso dall’alcol baciare sulle labbra Morgan. Morgan che sapeva che era tutto dettato dall’alcol presente nel corpo del ragazzo e voleva bloccarlo ma non ci riusciva, quello era sempre stato il suo desiderio da anni!
Morgan infilò la lingua nella bocca di Darien che non fece la minima resistenza, nemmeno quando le mani di Morgan iniziarono a vagare per tutto il suo corpo e iniziando a sbottonargli anche i jeans. Nel mentre Darine si staccò dalla parete e spinse Morgan in uno dei tanti cunicoli prima di chiudere la porta dietro di loro, se dovevano farlo non potevano rimanere in un luogo dove tutti potevano vederli, non che il cunicolo fosse il luogo migliore ma sempre meglio di niente.
-scopami- sussurrò Darien sulle labbra di Morgan e il castano non se lo fece ripetere due volte.
 

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


La testa di Darien non sembrava avere nessuna intenzione di smetterla di martellare. La sera precedente aveva bevuto troppo e quello era ciò che si meritava. Senza Noah che lo fermava da bere più di cinque drink il ragazzo non aveva freni e il giorno dopo si pentiva sempre di aver bevuto ripromettendosi di non farlo più, ma puntualmente ogni volta veniva meno alla sua promessa.
Il ragazzo aprì gli occhi cercando di mettere a fuoco la sua camera e notò che suo fratello era già uscito. Si chiese poi se Morgan avesse intenzione di dire ad Alexis tutto quello che era successo. Non si pentiva di aver fatto sesso con il ragazzo nel baglio nel locale, anche perché era stato davvero fantastico. Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere da parte di Morgan e la cosa poteva anche andare a suo sfavore.
Anche se non aveva minimamente voglia di alzarsi doveva farlo visto che doveva andare assolutamente a lavoro. Quindi con tutta la buona volontà si alzò dal letto e strisciando i piedi raggiunse il bagno per poi buttarsi sotto la doccia fredda per risvegliarsi. Una volta leggermente più sveglio aprì il mobiletto del bagno per prendere una tachipirina per calmare il mal di testa e corse in camera a vestirsi velocemente. Mentre andava in cucina per prendere un bicchiere con l’acqua si mise la capsula in bocca.
Stava per uscire di casa quando gli arrivò un messaggio dal suo capo:
“oggi l’azienda rimane chiusa, devono risolvere una perdita d’acqua”
Diceva il messaggio e Darien sospirò sconsolato. Perché non avevano avvisato prima? Sarebbe rimasto comodamente un altro bel po’ a letto, ma ormai non poteva tornare indietro nel tempo e si buttò a peso morto sul divano chiudendo gli occhi. Era il prima giorno che aveva un po’ di tempo libero e non era fidanzato con Jessica. Che cosa poteva fare? Di guardare qualcosa non gli andava minimamente visto che sentiva si sarebbe addormentato da un momento all’altro, lo stesso a quel punto valeva per leggere, non ci stava con la testa. Fotografare era l’unica cosa che gli riusciva bene anche se era stanchissimo.
Pensando a ciò ebbe un’idea e chiamò Noah, sapeva perfettamente che il ragazzo non aveva lezioni quel giorno, era sabato, e visto che il lavoro era saltato di sicuro aveva un po’ di tempo libero da passare insieme al suo migliore amico.
-ti prego dimmi che non è successo niente di grave- disse la voce di Noah dall’altro capo del telefono, sembrava come se si fosse appena svegliato.
-niente di preoccupante solo il tuo migliore amico che ieri si è ubriacato e ha bisogno di fare delle foto con te- disse Darien sperando in un si da parte dell’altro ragazzo. Il rosso però era immobile e non sapeva cosa dire al suo migliore amico per spiegargli che non poteva. -Noah?- chiese Darien non sentendo niente provenire dall’altra parte del telefono.
-ecco, mi dispiace…mi ero già organizzato con Xis, il mio ragazzo. È il primo weekend che abbiamo libero-
-oh non sapevo, scusami se ti ho chiamato- disse Darien chiudendo immediatamente la chiamata e dandosi dello stupido da solo. Si era completamente dimenticato che Noah ormai era fidanzato e che quindi avrebbe passato tutto il tempo con Alexis. Come se non passasse già tutte le giornate insieme al suo ragazzo, davvero a volta Darien voleva capire come ci riuscissero a stare per così tanto tempo insieme senza gridarsi contro. Lui con Jessica, quando ancora non conosceva tutti i fatti, se stava per più di mezza giornata impazziva dietro i discorsi assurdi della bionda.
Da una parte ovviamente era felice visto che il suo migliore amico e il suo gemello andava d’amore e d’accordo ma altre avrebbe voluto avere Noah accanto come accadeva quando non si erano ancora trasferiti. Ovviamente non per un intero giorno, gli bastavano anche pochissimi minuti ma a quanto pareva non poteva avere nemmeno quelli.
Darien guardò il telefono cercando di capire cosa potesse fare di produttivo quella mattina. Non voleva andare in giro a fare foto da solo, non gli era mai piaciuta come cosa visto che gradiva volentieri la compagnia di qualcuno che poi avrebbe immortalato di nascosto, ma non sapeva davvero a chi chiedere. Era passato così tanto tempo che non era nemmeno sicuro che i suoi vecchi compagni avrebbero voluto passare del tempo con lui. Suo fratello era da escludere a priori non solo perché era insieme a Noah ma anche perché lo odiava. Sperava solo che le cose si risolvessero una volta parlato con Morgan. Morgan. Ecco a chi poteva chiedere, ma scacciò subito quel pensiero. Quello che era successo la sera prima era stato solo un qualcosa dettato dall’alcol e poi di sicuro stava lavorando al bar e a rigor di logica si odiavano.
No, decisamente non aveva nessuno a cui chiedere di accompagnarla quindi se voleva fare qualche foto doveva arrangiarsi e andare da solo.
Il ragazzo si alzò dal divano e prendendo solo il telefono, il portafogli e la macchina fotografica che aveva precedentemente messo nello zaino uscì di casa pronto a perdersi nelle strade di quella grande città in cerca di ispirazione.
Li di certo non avrebbe trovato le vaste campagne che lo avevano fatto appassionare alla fotografia, ma ciò non significava che non c’era niente di bello da immortalare. Anzi, se poi ci pensava bene c’erano molte più cose li che non nella sua vecchia città. Bastava solo conoscere i luoghi giusti dove andare e lui li conosceva. E poi chissà avrebbe anche potuto scoprire nuovi posti intriganti. Sperava a quel punto di non incontrare nessuno per tutto il tragitto, se doveva stare da solo non voleva interagire con le persone.
 

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


-mi ha chiuso il telefono in faccia- sussurrò Noah incredulo. Era raro che Darien facesse una cosa del genere e aveva lasciato completamente confuso il rosso che stava guardando interrogativo il suo ragazzo che stava seduto sul suo letto con il libro di logica in grembo e una matita che stava mordicchiando furiosamente cercando di capire un esercizio.
-che hai fatto?- chiese allora Alexis alzando lo sguardo sul suo ragazzo accusatore.
-niente, gli ho solo detto che ci eravamo messi d’accordo già noi due e non potevo stare con lui- rispose Noah sospirando.
-da quando non esci con il tuo migliore amico?- chiese allora Alexis togliendosi la matita dalle labbra.
-un’uscita vera e propria non l’abbaiamo fatta da quando siamo qui- ragionò Noah.
-appunto, entrambi avete bisogno di stare uno con l’altro e anche se ci saltiamo un weekend insieme non credo sia la fine del mondo. Ci vediamo ogni giorno ormai e io passo più tempo qui che a casa mia. Non muoio se non stiamo insieme. Se poi al tuo amico gli fa piacere avermi intorno posso anche propormi come modello mentre tu e lui parlottate di quello che dovete parlottare- disse Alexis mettendosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio visto che gli era andata davanti alla faccia.
-lo richiamo e gli faccio la tua proposta, ma molto probabilmente dirà di no. Non gli è mai piaciuto fare il terzo incomodo- disse Noah sedendosi affianco ad Alexis prendendogli il libro di mano e guardando l’esercizio che stava facendo mentre richiamava il suo migliore amico.
Nel mentre che aspettava che qualcuno rispondesse dall’altro lato risolse l’esercizio mentre Alexis lo guardava come se fosse un dio greco per il solo fatto che con le semplici mosse di Noah aveva capito come si risolveva l’esercizio.
-non mi risponde, è incazzato e avrà spento il telefono- disse alla fine sospirando Noah. Aveva provato tre volte a chiamare il ragazzo, ma niente.
-sai dove abita?- chiese ancora Alexis mettendo via i libri deciso ad aiutare il suo ragazzo.
-no- sospirò Noah pentendosi di non aver mai chiesto l’indirizzo del suo migliore amico. Una qualche volta sarebbe pure andato a trovalo.
-come no? Quando si è trasferito qui con te non ti ha detto dove andava ad abitare? Se sia io che Morgan ci dovessimo trasferire in un’altra città cercherei di stare il più vicini possibili- gli fece notare Alexis mentre Noah sospirava.
-lui è di qui-
-ma hai detto che avete fatto le superiori insieme-
-si, si è trasferito per le superiori nella mia città ma è di qui quindi è a casa sua adesso e io non so dove sia- rispose sinceramente Noah.
-dimmi il suo nome, conosco parecchia gente di qui probabile che conosco anche lui di vista- disse allora Alexis mentre non gli stava minimamente passando per la testa che il migliore amico di Noah potesse essere il suo gemello.
-ma se questa città è enorme!- protestò Noah -comunque si chiama Darien Hirit- si arrese il rosso ipotizzando che il suo ragazzo non conoscesse il suo migliore amico.
Alexis invece rimase immobile a guardare Noah pensando di aver sentito male. Quello era il nome di suo fratello ed era impossibile che i due fossero amici soprattutto se Darien usciva con quella stronza di Jessica.
Ciò però poteva spiegare perché aveva visto Darien quando era andato con Noah allo shooting.
-aspetta puoi ripetere?- chiese Alexis con un nodo alla gola. No, non poteva essere suo fratello il migliore amico del suo ragazzo.
-Darien Hirit, alto, moro, occhi ambra- spiegò Noah -ma credo che sia abbastanza difficile che tu lo conosca-
-hai una sua foto? Giusto per capire se stiamo parlando della stessa persona- si arrese a chiedere Alexis, l’unico modo era davvero vedere una foto di quel ragazzo anche se immaginava ci fosse un solo Darien Hirit.
-lo conosci allora?- chiese sorpreso Noah cercando nel telefono una delle ultime foto che si erano fatti per poi farla vedere al moro che la fissò per quelli che parvero anni prima di sospirare.
-so dove abita- sussurrò alla fine il moro chiedendosi perché suo fratello stesse con Jessica se era il miglior amico di Noah.
-davvero? Vi conoscete?- chiese sempre più stupito Noah mentre Alexis annuiva ridando il telefono al suo ragazzo.
-però ti devo dare una brutta notizia. Sta con la stronza-
-la stronza? Parli di Jessica?- chiese Noah confuso dalle parole del ragazzo.
-si, proprio lei-
-be’ si è una bella ragazza anche se stronza e a Darien piacciono anche le ragazze quindi credo sia normale. Probabilmente non sa che è omofoba- concluse Noah con un’alzata di spalle.
-aspetta in che senso gli piacciono anche le ragazze- chiese curioso Alexis. Pensava che a suo fratello piacessero solo le ragazze.
-è bisex- disse ridacchiando Noah.
-allora non sa che Jessica è omofoba, altrimenti non si spiega- Alexis si aprì in un leggero sorriso. Okay, non era quello il modo nel quale voleva scoprire che suo fratello non era come Jessica e ovviamente lui aveva sbagliato a gridargli contro senza parlargli come gli aveva chiesto Darien.
-vi conoscete bene vedo- disse Noah notando perfettamente il cambiamento di umore del suo ragazzo. -e sembri stranamente felice-
-scusa- ridacchiò Alexis -ho appena scoperto che il mio gemello non è omofobo come credevo è ovvio che io sia felice-
-aspetta che? Sei il fratello di Darien?- chiese sconvolto Noah metabolizzando le parole del moro che aveva difronte mentre quest’ultimo scoppiava a ridere annuendo.
-non ci posso credere! E io lo scopro solo adesso?- Noah non ci poteva credere. Tra tutte le persone che c’era in quella città era riuscito a fidanzarsi con il fratello del suo migliore amico, era davvero una cosa assurda.
-be’ non pensavo che mio fratello fosse il tuo migliore amico e lui non poteva sapere di noi due perché stiamo in una sorta di guerra fredda- disse Alexis -l’ho trattato di merda- il moro sospiro mentre Noah gli sorrise dolcemente.
-non so di preciso cosa sia successo tra voi ma preferirei chiariste tutto. Niente segreti altrimenti io dico i tuo a Darien e quelli di Darien a te- rise Noah, poi si ricordò di una cosa -e per favore non chiedetemi mai quando litigate di stare o dalla parte di uno o dell’altro. Sarò neutrale, sempre-
-non ti preoccupare, ora andiamo a cercare mio fratello che mi deve fare il servizio fotografico- e così dicendo Alexis si alzò dal letto pronto per parlare finalmente con il gemello.
 

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


-fammi sapere se ritorna a casa, mi sto davvero preoccupando- disse Noah mentre insieme ad Alexis erano davanti all’ingresso della casa del moro. Avevano passato l’intera giornata a cercare Darien ma non lo avevano trovato da nessuna parte, almeno nei posti dove erano andati e non c’era nemmeno a casa.
-tranquillo ti avviso subito- gli disse Alexis lasciandogli un bacio sulle labbra. Anche lui era preoccupato a morte per il fratello, anche perché sospettava di essere uno dei motivi della rabbia improvvisa di Darien. -ovviamente prima ci parlo e poi ti avviso, sperando che mi voglia ascoltare- disse ancora il moro sospirando.
-certo che ti ascolterà, sei suo gemello dopotutto- sorrise Noah prima di lasciare un altro bacio sulle labbra di Alexis e facendo per andarsene al dormitorio. Mentre usciva dal cortile però incontro Erik e gli sorrise.
-buonasera Erik- disse infatti il rosso mentre l’uomo in questione si girava verso di lui e gli sorrideva, diversamente dal figlio che era rimasto di sasso a quello che aveva fatto il suo ragazzo.
-Noah! Che bello vederti- disse l’uomo tutto felice e contento -tutto bene con l’università-
-tanto studio ma non mi posso lamentare avendo scelto io questa facoltà-
-immagino! Uno di questi giorni se non sei impegnato potresti venire a cena da noi così ti facciamo conoscere il resto della famiglia- continuò Erik mentre Alexis sgranava gli occhi. Non si aspettava un invito del genere da parte del padre.
-ma certo, nel caso ne parlo con Darien visto che abbiamo più o meno gli stessi orari e ti dico-
-si si, nessuna fretta. Buona serata allora-
-grazie Erik, anche a te- e così dicendo e con un sorriso sulle labbra Noah lasciò il vialetto tornandosene al suo dormitorio mentre Alexis voleva sotterrarsi sempre di più.
-ehi, che ci fai qui fuori?- chiese Erik al figlio notandolo solo in quel momento.
-sono appena tornato- rispose Alexis andando dal padre e aiutandolo a portare le buste della spesa che l’uomo era andato a fare appena uscito dal lavoro.
-grazie, sei stato fuori tutto il giorno?- chiese l’uomo mentre apriva la porta e andando dritto in cucina seguito dal figlio.
-si, la mattina ho studiato- rispose Alexis.
-oh eccovi, mi stavo chiedendo quando qualcuno si sarebbe degnato di tornare a casa- disse Sophy vedendo i due entrare con le buste. -sapete dov’è Darien?- chiese poi la donna ritornando ai fornelli dove la cena stava cuocendo.
-non è qui?- chiese sorpreso Erik.
-no, perché lo pensavi?- chiese la donna.
-ho incontrato qui fuori il suo amico pensavo fossero stati insieme- rispose l’uomo confuso. Allora che ci faceva Noah li?
-in realtà Noah era con me- rivelò Alexis attirando lo sguardo del padre su di se. -ci siamo conosciuti il primo giorno di università e oggi abbiamo studiato insieme- spiegò il moro senza specificare che era il ragazzo di Noah. Voleva prima parlare con Darien e poi, con calma, avrebbe detto tutto ai genitori. Sapeva che entrambi erano a conoscenza del fatto che era gay ma non aveva mai presentato loro un suo ragazzo. Solo la madre aveva visto Louis di sfuggita, ma Alexis no glielo aveva presentato mai ufficialmente.
-anche tu fai matematica pura?- chiese sorpreso Erik mentre Alexis annuiva. -non farti sentire da Darien, odia la matematica in tutte le sue forme- disse Erik ridacchiando.
-state parlando del famoso Noah?- chiese Sophy rivolta al marito che annuì.
Nel mentre che i suoi genitori parlavano Alexis prese il telefono per scrivere un messaggio a Noah.
“maledetto bastardo! Mi hai fatto prendere un colpo quando ti sei
messo a parlare con mio padre”
“conosco Erik da anni, mi sembrava scortese non salutare”
“mi hai comunque spaventato e ora mio padre sa che andiamo alla
stessa università perché Darien non è a casa!”
“e c’è qualcosa di male? Guarda che fino alla fine dovrai dire ai
                tuoi che stiamo insieme”
“prima voglio parlare con Darien”
“allora mi presenterò come il tuo ragazzo appena potrò”
Alexis stava per rispondere altro a Noah quando la madre lo richiamò.
-dimmi- disse il ragazzo notando che il padre era sparito da qualche parte e lui nemmeno se ne era accorto.
-mi piace Noah, per quanto mi ha raccontato tuo padre sembra proprio un bravo ragazzo-
-si, mi aiuta molto con logica- disse Alexis non capendo il perché di quella considerazione.
-sai che la finestra della cucina da sull’ingresso vero?- disse ridendo la donna mentre Alexis realizzava che la madre lo aveva visto baciarsi con Noah.
-okay si hai vinto- sussurrò il ragazzo -ma non dire niente ne a papà e ne a Darien. Voglio parale prima con Da- aggiunse poi il ragazzo mordendosi il labbro. No, a sua madre non riusciva mai a nascondere niente.
-quindi ti sei deciso a parlare con tuo fratello-
-se Noah è il suo migliore amico sono sicuro che capirà anche me e i miei dubbi quindi erano infondati- rispose Alexi sospirando e aiutando la madre a mettere la tavola.
-guardate chi ho trovato- disse Erik entrando in casa con due casse d’acqua, che era andato a prendere dalla macchina, seguito a ruota da Darien con altre due casse.
-finalmente, la cena è quasi pronta- disse Sophy tutta felice.
-io vorrei uscire in realtà- tentò di dire Darien.
-non se ne parla, sei stato fuori tutto il giorno. Almeno cena con noi- disse la donna minacciandolo con la spatola che stava usando e il moro sospirò sconfitto. Aveva fatto parecchie foto ma aveva notato uno scorcio bellissimo da fotografare di notte ma non aveva avuto il tempo materiale di farla.
-Darien- sussurrò Alexis avvicinandosi al fratello per non farsi sentire dai genitori mentre il gemello lo guardava confuso. Non erano mai stati così vicini da quando era tornato -dopo cena devo parlarti- concluse Alexis mentre Darien annuiva curioso di capire cosa volesse il gemello.
 

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


-ti devo le mie scuse- disse Alexis una volta che entrambi erano tornati nella loro camera dopo la cena. -prima volevo tenerti lontano per un po’ perché arrabbiato dal fatto che non ti eri fatto sentire per cinque anni e poi tu ti sei messo con Jessica. Io non la sopporto e non per un capriccio, non la sopporto perché mi ha rovinato la vita. Sono gay e lei è stata la prima a saperlo, era la mia migliore amica credevo fosse dalla mia parte, ma non è stato così. Lo ha detto a tutta la scuola rendendomi la preda facile dei bulli e si è allontanata da me lasciandomi completamente solo. Morgan contro le aspettative è stato l’unico ad aiutarmi e non ci ho pensato due volte prima di farlo diventare il mio migliore amico. Infondo litigavate solo voi due io con Morgan non ci aveva quasi mai parlato- Alexis prese un respiro profondo e guardò il fratello aspettando una sua reazione.
-mi sono lasciato con Jessica appena ho scoperto quello che era realmente. E avevo scoperto da lei fossi gay ma non ho voluto dirti niente perché aspettavo da te il primo passo- rivelò Darien sorridendo al fratello. -posso chiederti cosa ti ha fatto cambiare idea? Sembravi convinto di non volermi parlare mai più-
-Noah- rivelò Alexis con un sorriso sulle labbra. -oggi ho scoperto che sei il suo migliore amico-
-e lui sa che io sono tuo fratello?- chiese curioso Darien.
-si, tutto è venuto fuori quando l’ho costretto a richiamare il suo migliore amico visto che è uno stupido-
-ma dovevate passare la giornata insieme- disse Darien confuso.
-Da stiamo insieme quasi ventiquattro ore su ventiquattro e tu avevi bisogno di lui. E poi volevo le mie foto fighe- borbottò alla fine Alexis facendo definitivamente scoppiare a ridere il gemello che iniziava a sentirsi davvero meglio.
-guarda che le foto te le faccio quando vuoi- disse poi Darien calmandosi.
-puoi sfogarti con me se ne hai bisogno- ritornò serio Alexis -sempre se vuoi ovviamente, so che ci siamo appena riappacificati, spero-
-certo che si, ero solo incazzato perché mio fratello non mi calcolava- disse Darien buttandosi sul suo letto per poi guadare verso il gemello che aveva fatto la sua stessa cosa. -senti, dove abita Louis?-
-Louis chi?- chiese confuso Alexis, non poteva star parlando di quel Louis.
-il tuo ex, lo devo ammazzare- rispose tranquillo Darien.
-punto uno come sai il suo nome, e punto due Noah lo ha già sistemato per telefono e non voglio scontri con sangue-
-ieri sono andato ad ubriacarmi e il tuo ex ci ha provato con me- rispose Darien mordendosi la lingua. Perché non era stato in silenzio? Non voleva che venisse fuori quello che era successo con Morgan. Anche se essendo il migliore amico di Alexis probabilmente il moro lo avrebbe saputo lo stesso.
-ah, ma come facevi a sapere che era il mio ex? Da che mi stai nascondendo?- chiese ancora Alexis rimettendosi seduto e osservando attentamente il fratello che chiuse gli occhi.
-Morgan- disse solo il moro ma vendendo che Alexis continuava a guardarlo indagatore continuò -l’ho incontrato nel locale e mi ha tolto di dosso Louis visto che ubriaco com’ero non ero riuscito a liberarmi e mi ha spiegato chi fosse domo le mie mille domande. Perché stai sorridendo?- chiese poi il ragazzo notando che Alexis aveva preso a sorridere come un’ebete.
-lascia perdere-
-lascia perdere un corno Alexis! Stai sorridendo in modo strano, a cosa stai pensando?-
-Morgan mi ammazza se te lo dico quindi no- si impose il moro. Si era ricordato mentre il fratello parlava che Darien era bisex e quindi Morgan poteva avere una possibilità con la sua cotta di una vita. E poi il fatto stesso che Darien non aveva detto il nome del castano con odio come faceva prima aveva fatto sperare Alexis ancora di più.
-ti odio- disse Darien sbuffando.
-non posso sono cose riservate da migliori amici-
-e io non ti parlo degli ex di Noah- disse Darien per ripicca.
-e? Ex? Mi ha detto che non ha mai avuto storie serie ma solo una cotta colossale che poi gli è passata- disse Alexis stranamente sull’attenti. Noah gli aveva mentito?
-ehi calmati stavo scherzando- disse Darien notando lo sguardo del fratello -Noah non mente su certe cosa credimi-
-okay, ma tu conoscevi la persona per la quale ha avuto una cotta? Non lo so, a volte ho paura che se si ripresentasse potrei perderlo e non voglio. Sto benissimo con Noah- rivelò Alexis mentre si torturava le mani in ansia.
-si e credimi non c’è nessun problema. Prometti che non scleri?- chiese poi Darien che voleva rivelare tutta la verità al fratello visto che Noah sembrava non averlo fatto.
-okay- disse titubante Alexis.
-Noah ha passato un periodo simile al tuo e io sono stato quello che Morgan è stato per te. Solo che Noah si è preso una grossa cotta per me e io l’ho sempre saputo visto che non me lo ha mai tenuto nascosto. La nostra amicizia si basava anche su quello. Ovviamente Noah sapeva anche di non avere possibilità visto che all’epoca ero convinto di essere etero- Darien guardò il fratello ma sembrava non essere in crisi per sua fortuna. Non avrebbe retto un altro litigio con il ragazzo per quella cosa che era passata. -a una festa però ci siamo entrambi ubriacati e io ho ceduto finendo per fare sesso con Noah. È stato allora che ho scoperto di essere bisex. Allo stesso tempo Noah ha capito che la sua non era una cotta ma semplicemente affetto. Non c’è stato più niente tra noi visto che nessuno dei due è innamorato dell’altro- concluse Darien.
-ora capisco perché mi hai detto di stare calmo- sussurrò Alexis -grazie per avermelo detto- aggiunse poi andando dal fratello e sedendosi al suo fianco -una domanda, ma chi dei due era l’attivo?- chiese poi facendo ridere Darien.
-di certo non io- rispose il gemello tra le risate.
-uffa!- disse invece Alexis che voleva avere una scusa per costringere il suo ragazzo a cambiare i ruoli anche se solo per una volta.
-chiediglielo, non credo ti dirà di no- gli sorrise Darien intuendo i suoi pensieri.
 

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


-tu dovresti essere a lezione- disse Mogan guardando il suo migliore amico che si trovava sull’uscio della porta di casa sua.
-si, ma ho chiesto a Noah di farmi la registrazione. È il tuo giorno libero dopo tanto e voglio passarlo insieme a te senza stare attenti a quello che diciamo visto che potrebbe entrare chiunque nel bar- rispose Alexis entrando in casa del suo migliore amico tutto felice della cosa. Doveva parlargli assolutamente di Darien. Morgan aveva una possibilità con suo fratello, la sua cotta di una vita, e non doveva assolutamente perdere tempo.
-e se io volessi riposarmi?- rispose Morgan alzando gli occhi al cielo ma comunque non imponendo al ragazzo di andarsene.
-ti riposi mentre io parlo. Dai! Da quando non facciamo una chiacchierata seria?- chiese ancora Alexis buttandosi di peso sul letto del castano rigorosamente dopo essersi tolto il giubbotto.
-e va bene- disse Morgan che si era già arreso alla presenza di Alexis. Alla fine gli andava anche bene visto che poteva parlargli di Darien senza doverlo andare a cercare o comunque aspettando tanto tempo prima di potergli parlare. Prima che fosse successo tutto la questione nel bagno con il moro gli aveva promesso che avrebbe parlato con Alexis e lo avrebbe fatto. Aveva anche deciso di ignorare o comunque far finta che non fosse successo niente. Non sapeva davvero come interpretare la cosa e non voleva farsi troppi castelli in aria solamente per una cosa che poteva essere successa per colpa del troppo alcol che Darien aveva in corpo. Era stato anche costretto ad aiutarlo a tornare a casa visto che non si reggeva per niente in piedi.
-ti devo parlare di Darien- disse allora Morgan mettendosi una mano tra i capelli cercando di formulare una frase di senso logico da dire al suo migliore amico e soprattutto evitando di dire quello che era successo nel bagno del locale.
-ah non ti preoccupare, so già tutto- disse Alexis sbadigliando.
-in che senso tutto?- chiese preoccupato Morgan, non poteva davvero sapere tutto.
--nel senso che ho scoperto che Noah non è altri che il migliore amico di Darien e quindi ho chiarito con mio fratello che mi ha anche detto che ha incontrato Louis a un locale e tu lo hai salvato dal coglione- rispose il moro sorridendo malandrino. Oh come sarebbe stato felice Morgan non appena gli avrebbe rivelato il resto.
-ah- disse Morgan tirando un sospiro di sollievo, cosa che però Alexis notò e gli fece corrugare la fronte pensieroso.
-cosa c’è?- chiese infatti il moro.
-niente-
-hai sospirato. È successo altro che Darien non mi ha detto?- chiese curioso il moro mettendosi seduto sul letto e osservando attentamente il castano in cerca di un qualunque segno che confermasse la sua idea: Darien non gli aveva detto tutto quello che era successo.
-no, certo che no- rispose troppo velocemente il castano, cosa che lo smascherò definitivamente.
-ora tu, in qualità di mio migliore amico, mi devi assolutamente dire cos’è successo. Non posso credere che Darien abbia omesso qualcosa! Alla faccia che ci saremmo detti tutto- borbottò l’ultima parte Alexis mettendosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio che era sfuggita al suo codino per la foga con la quale aveva detto le ultime parole.
-cazzo. Prometti che non ne parli con Darien, se non te lo ha detto ci sarà anche un motivo o molto probabilmente non si ricorda niente visto che era una spugna- sussurrò Morgan che si stava pentendo ancor prima di rivelare tutto al suo migliore amico -ho fatto sesso con Darien nel bagno del locale dove l’ho incontrato. Lui era ubriaco marcio quindi probabilmente non si è nemmeno reso conto di quello che stava facendo-
-tu e Darien? E me lo dici così?- chiese sconvolto Alexis -cazzo, dovevo essere il primo a saperlo- protestò Alexis che era felicissimo della cosa.
-Al non ti montare la testa. Ti ho detto che Darien era ubriaco marcio e molto probabilmente non ha nemmeno capito quello che stava realmente succedendo-
-secondo me no. E credo anche che si ricordi di tutto e non mi abbia voluto dire niente perché sono il tuo migliore amico- protestò Alexis scuotendo la testa.
-oh andiamo! È etero-
-è bisex e me lo ha confermato quindi non usare la scusa dell’etero- Morgan rimase completamente immobile a quella rivelazione. Sinceramente non se lo era minimamente aspettato una cosa del genere. -ma chi dei due ha fatto la prima mossa?- chiese curioso il moro facendo alzare gli occhi al cielo a Morgan -se sei stato tu capisco anche la tua preoccupazione anche se ti ammiro per il coraggio, se è stato lui è tutta un’altra storia-
-mi è saltato addosso-
-allora sono due le cose: o non scopava da tanto o tu non gli sei indifferente per niente- disse con un sorrisetto sulle labbra Alexis tutto felice -devo parlare con Darien e capire cosa lo ha fatto andare a letto con te! oh quanto sono contento!- continuò a ruota libera Alexis tutto felice della situazione. Morgan se la meritava tantissimo quella possibilità con Darien e lui sarebbe stato il suo sostenitore numero uno.
-credo più la prima- sospirò Morgan sconsolato.
-oh tesoro! Hai davvero poca considerazione di te stesso- borbottò il moro scuotendo la testa a quelle parole per niente d’accordo. Morgan era davvero figo e di certo non passava inosservato. Non aveva i muscoli che aveva Noah ma era comunque un bellissimo ragazzo.
-non ho poca considerazione di me, è solo che credo sia impossibile che dopo anni di liti e odio profondo da parte di Darien lui possa pensare di andare a letto con me-
-eppure lo ha fatto. Credimi, verrò a fondo di questa questione che tu lo voglia o no-

 

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


-mi devi assolutamente aiutare- disse Alexis mentre osservava gli appunti che Noah aveva preso a lezione quella mattina. Era nella camera del rosso e teoricamente dovevano studiare ma si erano ritrovati in pochissimo tempo tra le lenzuola invece di studiare seriamente.
-dimmi-
-qual è il tipo di Darien?-
-e perché lo dovrei sapere?- chiese curioso Noah osservando il suo fidanzato curioso. Non era ancora riuscito a parlare con Darien da quando i due gemelli si erano chiariti ed era davvero curioso di capire cosa ne pensasse il suo amico della loro relazione.
-siete migliori amici! E poi mi serve perché devo aiutare Morgan-
-cosa centre Morgan? Se davvero vuoi il mio aiuto mi devi dire tutto altrimenti non posso aiutarti- sospirò Noah sedendosi affianco al suo ragazzo.
-Morgan ha una cotta per Darien dalle medie più o meno…-
-la tecnica del ti odio e ti infastidisco per farmi notare- disse ridacchiando Noah facendo spuntare anche un sorriso sulle labbra di Alexis che continuò:
-…e mi ha rivelato che l’altra sera hanno fatto sesso. Quindi volevo capire se il mio caro Morgan avesse qualche possibilità con mio fratello. Sai mi piacerebbero tantissimo insieme-
-a Darien piacciono i ragazzi più alti di lui, diceva sempre che così si sentiva protetto. Non ha mai avuto un suo tipo ideale- concluse Noah facendo fatica a ricordarsi i vari ragazzi che aveva frequentato Darien. Erano tutti uno diverso dall’altro e l’unico tratto che avevano in comune era proprio quello di essere più alti di Darien.
-non so se Morgan è più alto, non li ho mai visti uno vicino all’altro. Alle medie io e Darien eravamo più alti di Morgan ma ora lui è più alto di me e lo stesso si può dire di Darien. Anche se siamo gemelli lui ha preso tutta l’altezza- protestò Alexis sbuffando.
-meglio così, sembri tenero in questo modo- disse scherzando Noah e ricevendo un’occhiataccia da parte di Alexis.
-eppure andavi dietro Darien- borbottò il moro per sfottere il suo ragazzo.
-te lo ha detto?- chiese sorpreso Noah. Aveva pensato di non dire niente ad Alexis di quello che c’era stato tra lui e Darien ma a quanto pareva Darien lo aveva fatto.
-si, abbiamo deciso di non avere segreti tra noi anche se il bastardo non mi ha detto niente di quello che è successo con Morgan e io l’ho scoperto per caso!- rispose Alexis che per fortuna di Noah non sembrava arrabbiato per quello che era successo anni prima.
-non so che dirti- disse allora Noah pensando a Morgan e Darien insieme. Per quanto non conoscesse ancora tanto bene il castano non gli sembrava una persona malvagia e in un certo senso riusciva anche a vedere i due bene insieme.
-Darien non ti ha detto niente di quello che è successo con Morgan?- chiese curioso Alexis.
-amore non ci siamo ancora parlati da quando mi ha chiuso il telefono in faccia- gli fece notare Noah -ma se mi dice qualcosa sarai il primo a saperlo. Tanto ho capito come ragioni e sono sicuro che non ti fermerai fino a quando tuo fratello e Morgan non si baceranno davanti ai tuoi occhi- sospirò Noah per sembrare quasi sconsolato ma in realtà amava tantissimo quella parte di Alexis, del suo Xis. Era determinato e la cosa non gli dispiaceva per niente.
-bene, io proverò ad estorcere qualcosa da Darien ma non so se otterrò qualcosa. Ah quando vuoi venire a cena? Papà non vede davvero l’ora di averti a cena- cambiò argomento Alexis ritornando con lo sguardo sui suoi appunti. Era felice che Noah sarebbe stato dalla sua parte in quella faccenda.
-e ci credo! Prima mi aveva a cena quasi ogni sera- rise Noah che sapeva già Erik avrebbe preso bene la sua relazione con Xis, o almeno lo sperava.
-ah mia madre ci ha visto mentre ci baciavamo l’altra sera quindi lo sa. Solo papà è ancora all’oscuro della cosa e crede veramente tu sia solo il mio collega di università- gli disse Alexis mentre sbuffava dopo aver scritto per l’ennesima volta male un numero.
-allora che ne dice se quando vendo a cena da voi mi presento come tuo ragazzo? Stiamo insieme da quasi un mese e a meno che non succeda un disastro non credo di volerti lasciare. Soprattutto sapendo che mi troverei un incazzatissimo Darien che vorrebbe la mia pelle-scherzò Noah anche se era serissimo sul fatto di non voler lasciare Alexis. Quel ragazzo era entrato nella sua vita per caso come un tornado e lui se ne era follemente innamorato. Di certo avrebbe fatto di tutto per tenere Alexis al suo fianco il più possibile.
-non farmi piangere- sussurrò Alexis mordendosi il labbro inferiore. Quella che gli aveva fatto Noah era stata una delle più belle dichiarazioni che avesse mai ricevuto.
-non era mia intenzione- disse Noah che guardava il moro pieno d’amore. Chi gli avrebbe mai detto che si sarebbe innamorato follemente del fratello del ragazzo per il quale aveva avuto una cotta?
-lo so- Alexis baciò sulle labbra il suo ragazzo sorridendo prima di mettersi a cavalcioni su di lui lasciando perdere completamente i poveri appunti. Si stava deconcentrando troppo ed era meglio lasciar perdere. -che ne dici di stasera?- chiese poi il moro con un ghigno sulle labbra.
-se riusciamo a staccarci volentieri-
-bene- sussurrò Alexis baciandolo nuovamente prima di prendere il telefono e cercare il numero della madre in rubrica prima di chiamarla. -ehi mamma! Si vengo a cena non ti preoccupare- disse il ragazzo sotto lo sguardo attento di Noah che aveva preso ad accarezzarlo sui fianchi con un sorriso dolce sulle labbra. -senti a proposito della cena, puoi aggiungere un posto in più? Viene anche il mio ragazzo così ve lo presento per bene- concluse Alexis guardando Noah nei suoi bellissimi pozzi verdi.
 

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 ***


Per fortuna i due fidanzati riuscirono a staccarsi e soprattutto a farsi una doccia prima di arrivare a casa di Alexis per la cena. Ad accoglierli trovarono solamente Sophy e Noah ne approfittò per presentarsi all’unica persona della famiglia Hirit che ancora non lo conosceva e la cosa che lo rese più felice fu quella di presentarsi come fidanzato di Alexis e migliore amico di Darien.
I due ragazzi stavano per sgattaiolare nella camera dei gemelli, dopo aver aiutato Sophy ad apparecchiare la tavolo sotto consiglio di Noah, quando Darien tornò a casa e sorrise nel vedere il suo migliore amico.
-e chi si aspettava di trovarti qui- disse tutto sorridente il moro prima di salutare con la mano la madre e trascinare gli altri due ragazzi nella loro stanza.
-tuo fratello ha deciso che era ora di presentarmi alla tua famiglia- rispose il rosso con un ghigno sulle labbra -tutto okay? Sembri sfatto- chiese poi Noah osservandolo attentamente. Non avendolo sott’occhio ogni giorno gli aveva permesso di notare anche il più piccolo cambiamento. Non che prima non ci riuscisse, ma dopo tanto tempo che non si vedevano le cose erano molto più evidenti.
-diversamente da te ho lavorato tutto il giorno e sono distrutto- sussurrò Darien continuando a sorridere. -che avevate intenzione di fare prima che io arrivassi?- aggiunse poi con un ghigno sulle labbra di chi la sapeva lunga.
-niente Da altrimenti non ci saremmo staccati. È stata un’impresa arrivare qua- rispose Alexis sbadigliando. -ho parlato con Morgan oggi e mi ha detto che eri un pericolo ambulante la sera che vi siete incontrati- cambiò velocemente argomento il moro. Voleva sondare il terreno con il fratello. Fratello che lo guardò attentamente cercando di capire perché quel cambio di argomento.
-ero ubbriaco mi sembra anche normale dopo molti bicchieri di alcol non ben identificato-
-ah quindi ti ricordi- borbottò Alexis. Voleva capire se il ragazzo si ricordasse anche quello che era successo nel bagno del locale.
-ero ubriaco, non ho preso una botta in testa e perso la memoria- gli fece notate il gemello mentre Noah studiava attentamente il suo migliore amico. Aveva promesso ad Alexis che lo avrebbe aiutato e non aveva nessuna intenzione di venire meno alla sua promessa.
-ogni tanto capita di non ricordarsi quello che succede quando si beve troppo-
-io invece ricordo anche se a volte non vorrei visto che sono imbarazzante da morire- borbottò Darien mentre la mezza idea che Morgan avesse rivelato quello che era successo in bagno ad Alexis si faceva strada nella sua mente. Okay che doveva imparare nuovamente a conoscere suo fratello e capire come ragionasse la sua testa bacata ma di certo quelle erano domande troppo specifiche per essere solo un caso.
-ragazzi è pronto- gridò Sophy dalla cucina e Darien sospirò felice di essere stato appena salvato dalla madre. Doveva parlare con Noah e capire se i suoi sospetti erano fondati.
-è arrivato il momento- sussurrò Alexis prendendo un respiro profondo prima di incamminarsi in cucina seguito a ruota dagli altri due anche se Darien tirò verso di se Noah per potergli parlare.
-ti presenterà come il suo ragazzo o come semplice amico?- chiese Darien cercando di interpretare le parole che il fratello aveva sussurrato prima di alzarsi.
-fidanzato- gli rispose Noah.
-papà ne sarà felicissimo non devi temere niente- cercò di rassicurarlo il moro nonostante sapesse perfettamente che Noah non ne avesse bisogno. -senti Al sa qualcosa? Qualcosa che non dovrebbe sapere?-
-tipo che hai scopato con il suo migliore amico?- chiese ironico Noah. Aveva colto molto bene che Darien aveva capito quello che stava cercando di fare Alexis, capito era una parola grossa ovviamente visto che il rosso non credeva Darien fosse a conoscenza della cotta di Morgan.
-lo sapevo- disse sconsolato Darien.
-è normale. Sono migliori amici e si dicono tutto, proprio come noi due-
-so che non mi devo preoccupare perché ti conosco ma devo anche fare la parte del fratello iperprotettivo che per troppo tempo non ho avuto modo di essere- cominciò Darien lasciando per il momento da parte la questione Morgan, ne avrebbero parlato in un secondo momento con calma e senza Alexis in giro -se me lo fai soffrire ti ammazzo- minacciò il moro con un dito puntato davanti la faccia del suo migliore amico che gli sorrise.
-non ti preoccupare, Alexis è in buone mani- nemmeno il tempo di dire ciò e di entrare nella cucina che il rosso venne abbracciato da Erik. Noah guardò confuso il suo ragazzo che gli sorrise con un’alzata di spalle.
-l’ho sempre detto che saresti stato perfetto nella nostra famiglia- gli disse l’uomo staccandosi e dando due pacche sulla spalla di Noah che gli sorrise.
-grazie, farò del mio meglio e poi Darien mi ha già minacciato di morte- rispose Noah felice di quel gesto da parte di Erik. Sapeva perfettamente che l’uomo non aveva mai avuto problemi con lui, nemmeno quando aveva beccato lui e Darien a letto quasi nudi. Anzi i due ragazzi erano stati costretti a spiegare all’uomo che non stavano insieme. Erik era sembrato rimanerci parecchio male rivelando poi ai due che aveva capito fin dal primo momento che la loro era più di una semplice amicizia. In quel momento l’uomo era al settimo cielo perché sapeva che alla fine uno dei suoi figli era riuscito a prendersi quel fantastico ragazzo dai capelli rossi.
-papà- protestò Alexis a quelle parole diventando dello stesso colore dei capelli del suo ragazzo.
-che c’è? Guarda che sono felice per te! Non capita tutti i giorni di fidanzarsi con un ragazzo come Noah, che tu sia un ragazzo oppure no!- rispose l’uomo spiegando le suo ragioni e facendo annuire Sophy che era perfettamente d’accordo con l’uomo nonostante non conoscesse bene il rosso.
-Erik devo ricordarti che ho perso un anno a scuola. Non sono perfetto-
-nessuno è perfetto Noah e poi lo hai perso per ovvie ragioni sappi che non puoi usare questo come scusa. Anzi da una parte sono contente altrimenti Darien non ti avrebbe mai conosciuto-
 

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 26 ***


-allora?-
-allora cosa Noah?- chiese a sua volta Darien mentre beveva il suo caffè. Per la prima volta dopo tanto tempo erano usciti insieme e Noah ne voleva approfittare per recuperare tutto quello che era successo a Darien nel mentre.
-allora come ci si sente ad aver scopato con la persona che hai sempre odiato?- specificò il rosso alzando gli occhi al cielo con un ghigno sulle labbra. Darein fulminò il rosso e si guardò in giro ma nessuno sembrava aver sentito le parole del rosso e Morgan era al bancone quindi molto lontano dal tavolo dove i due erano seduti.
-potresti evitare di parlarne qui?- chiese allora Darien guardando in direzione di Morgan che era intento a servire due ragazzine che gli stavano facendo gli occhioni dolci. Chiaramente ci stavano provando con il castano e la cosa iniziava a dare leggermente fastidio al moro.
-perché? Hai paura che ti senta? Guarda che senza fare nomi potremmo parlare di chiunque e non proprio di lui- gli fece notare Noah che non aveva per niente notato lo sguardo di fuoco che il ragazzo stava lanciando alle due povere ragazze che avevano iniziato a fare le oche.
-e mi devi ancora rispondere-
-cosa vuoi sentirti dire?- chiese sconsolato il moro riportando lo sguardo sul rosso. Morgan aveva alzato lo sguardo e per poco non lo aveva beccato a fissarlo.
-quello che hai provato. Ti rendi conto che mi hai riempito la testa per anni di quanto lo odiassi e adesso ci sei andato a letto-
-teoricamente lo abbiamo fatto in un bagno del locale- lo corresse Darien sospirando ripensando a quel momento -non lo so Noah, ero ubriaco e lo sai che quando bevo troppo non ragiono e faccio cose sconsiderate-
-che il giorno dopo ti ricordi sempre-
-già- sospirò ancora il moro lanciando un’occhiataccia al suo migliore amico per fargli capire che doveva smettere di parlare visto che Morgan stava andando verso il loro tavolo.
-posso portarvi altro?- chiese il castano iniziando a togliere dal tavolo i due bicchieri vuoti e metterli sul vassoio che teneva nella mano destra.
-per me no, grazie. Tu vuoi altro?- disse Noah guardando verso Darien che sembrava stesse evitando di guardare in faccia Morgan.
-un altro caffè- disse semplicemente il ragazzo -e qualcosa da mangiare, fai tu- continuò puoi.
Morgan annuì e si allontanò dal tavolo per andare verso il bancone mentre Noah osservava il suo migliore amico dubbioso.
-troppi caffè ti fanno male- disse poi sospirando -comunque mi devi dire qualcosa?-
-non muoio per un caffè in più e poi cosa intendi?- chiese il moro non capendo cosa dovesse dire a Noah. Per quanto si ricordava aveva detto tutto al rosso.
-Helena- rispose semplicemente il rosso mentre Darien corrugava la fronte confuso. Perché Noah gli stava ricordando la sua ex ragazza?
-cosa centra Helena adesso? Non ci sentiamo da anni- chiese Darian sempre più confuso mentre Morgan tornava al loro tavolo con il caffè e un pasticcino al pistacchio per il moro che gli mormorò un grazie.
-non ti vedevo così da Helena quindi ripeto la domanda: devi dirmi qualcosa?- chiese ancora Noah facendo il sorriso di chi la sapeva lunga.
-cazzo- disse semplicemente Darien chiudendo gli occhi e realizzando quello che gli aveva fatto notare l’amico.
-non te ne eri accorto? Mi sembra strano-
-okay, si pensavo fosse solo una cosa momentanea e che sapevo nascondere benissimo e…-
-e invece non visto che quelle occhiatacce che lanciavi prima dicevano: “vi ammazzo”- rise Noah -come ti senti?- chiese poi notando lo stato di trance in cui era finito il suo migliore amico.
-non lo so. Pensavo fosse solo attrazione fisica visto quello che è successo.- sussurrò Darien guardando insistentemente Morgan che in quel momento era di spalle e stava preparando dei caffè.
-Da calmati. Potrebbe essere anche solo attrazione fisica e questo non lo saprai mai se non vi parlate- continuò Noah anche se era sicuro non fosse solo attrazione fisica. Quello sguardo negli occhi di Darien lo aveva visto solo e soltanto con Helena che era anche stata la sua relazione più lunga.
-e se non lo fosse?- chiese Darien iniziando a giocare con il piattino del dolce per il nervosismo -se fosse proprio come per Helena?-
-parlate, confrontati con lui. Se non lo fai non potrai mai essere sicuro di quello che provi-
-e come dovrei fare? Lo hai detto tu stesso noi ci odiamo, non abbiamo niente in comune-
-inizia parlando di quello che è successo e capire come ci siete finiti a fare sesso perché okay tu che eri completamente ubriaco ma lui poteva non esserlo- Noah voleva assolutamente evitare di dire al moro quello che gli aveva detto il suo ragazzo. Non gli sembrava giusto nei confronti di Morgan e poi voleva prima che Darien capisse quello che gli frullava per la testa.
-certo ma non posso mica andare da lui e dire: “ehi senti perché abbiamo fatto sesso?”- borbottò Darien addentando finalmente il dolce al pistacchio.
-Helena-
-eh? La vuoi smettere di ricordarmela?- chiese scocciato Darien. Non si erano lasciati nel migliore dei modi e di certo non gli andava di ricordarsi della ragazza.
-visto che non vuoi far sapere i fatti tuoi in giro chiameremo chi sai tu Helena. È molto più semplice credimi-
-tu stai fuori. Stare con mio fratello ti ha totalmente rimbambito- rise Darien che da una parte stava anche cercando di cambiare argomento. Non sopportava più quella questione.
-è l’università che mi rimbambisce non il mio stupendo ragazzo. E non cambiare argomento, stavamo parlando di te ed Helena- nemmeno il tempo di dire quelle parole che al loro tavolo arrivò l’oggetto del loro discorso che prese ciò che era rimasto della seconda ordinazione di Darien. E nessuno dei due ragazzi seduti al tavolo si era accorto dell’arrivo del ragazza tanto che Darien si trovò a ringraziare mentalmente Noah per aver avuto la malsana idea di chiamare Morgan Helena.
-serve altro?-
-no grazie- rispose Darien alzandosi seguito a ruota sa Noah. Dovevano assolutamente tornare a lavoro quindi pagarono velocemente e uscirono dal locale.
-ti ho salvato il culo con la mia idea- ridacchiò Noah -e devi assolutamente parlargli- continuò il rosso non lasciando il tempo a Darien di rispondergli qualcosa.

 

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Capitolo 28
*** Capitolo 27 ***


Darien guardava tra il confuso e il spaventato il ragazzo che si trovava dietro al bancone del locale nel quale era andato quella sera. Il giorno dopo avrebbe avuto riposo a lavoro e aveva deciso di svagarsi un po’ e soprattutto evitare di pensare a Morgan per un po’ visto che voleva chiarire bene i suoi pensieri prima di parlare con il castano.
Quindi trovarsi proprio Morgan al bancone del locale non era stata una bella sorpresa. Anzi gli aveva fatto venir voglia di prendere e andarsene in un altro locale ma mentre aveva formulato il pensiero gli occhi azzurri di Morgan avevano incrociato i suoi. Non poteva più scappare.
Il moro allora decise di avvicinarsi al bancone e ordinare qualcosa da bene.
-quanto hai bevuto?- chiese prontamente Morgan vedendolo sedersi a uno degli sgabelli davanti al bancone.
-niente e non dovresti farmi la paternale- rispose prontamente Darien guardandolo male -e poi a quanto pare stai lavorando quindi ti dovrebbe solo far piacere che qualcuno spenda soldi qui dentro-
-no se dopo devo riaccompagnarti a casa per evitare che qualcuno ti metta sotto con la macchina o che ti ammazzi da solo- scosse la testa Morgan. Non aveva nessuno intenzione di avere a che fare nuovamente con un Darien ubriaco, soprattutto dopo aver involontariamente sentito che si stava frequentando con una certa Helena. Ovviamente il castano non voleva origliare, stava facendo solo il suo lavoro e aveva sentito le parole di Noah.
-non arriverò di certo ai livelli dell’altra sera. Ero incazzato e ho bevuto troppo. Non sono un bambino, so regolarmi perfettamente quindi per favore portami qualcosa da bere.- disse Darien alzando gli occhi al cielo. Morgan lo fissò per un po’ prima di prendere un bicchiere, mettere il ghiaccio dentro e poi prendere una bottiglia con dentro del liquido trasparente per versarlo nel bicchiere e successivamente passare il bicchiere al moro. Moro che gli sorrise felice che Morgan non avesse continuato a far storie e assaggiò un sorso del suo drink prima di sgranare gli occhi e guardare malissimo il castano.
-mi hai preso per scemo?- chiese indicandogli il bicchiere incazzato. Quella non era qualcosa di alcolico, era acqua.
-te l’ho detto da me non avrai alcol- disse tranquillamente Morgan con un’alzata di spalle.
-non capisco come mio fratello possa sopportarti, sei davvero odioso- disse tranquillamente Darien arrivando alla conclusione che la sua attrazione per Morgan era solamente fisica. Non poteva essersi preso davvero una cotta per quello stronzo.
-solo perché ti ho messo dell’acqua nel bicchiere? Davvero Hirit?-
-si Finn- i due continuarono a guardarsi malissimo fino a quando non si avvicinò un uomo.
-cosa sta succedendo?- chiese a Morgan che sospirò prima di rivolgersi all’uomo.
-questo ragazzo è un pericolo, è meglio non farlo bere- a quelle parole Darien sgranò gli occhi.
-brutto bastardo! Una volta mi sono ubriacato e tu mi definisci pericoloso? Non ho fatto niente di male- protestò Darien alzando il tono della voce.
-non voglio disordini nel mio locale, fuori di qui- disse l’uomo a Darien che sembrava sorpreso. Era stato cacciato dal locale per colpa di Morgan senza aver fatto niente -e anche tu- continuò rivolgendosi a Morgan.
-ma Walter io sto lavorando-
-non mi interessa, porta fuori questo qui e non tornare più- e Walter se ne andò lasciando Morgan completamente sconvolto.
-te lo meriti- disse Darien prima di uscire dal locale senza aspettare Morgan.
-no, non me lo merito- gli disse Morgan una volta aver preso le sue cose dal retro del locale e raggiunto il moro fuori dal locale -stavo evitando che tu combinassi casini mentre stavo lavorando-  protestò il castano -mi servono quei cazzo di soldi!-
-potevi pensarci prima di impedirmi di bere-
-vaffanculo Darien- sbottò Morgan dandogli le spalle e iniziando a camminare velocemente verso casa. E quel vaffanculo era stato anche controllato. Voleva dirgli molto altro ma allo stesso tempo si era trattenuto per evitare una discussione. Avevano sempre litigato e avrebbero continuato a farlo anche dopo anni che non si vedevano, anche se avevano scopata. Che poi quello era stato più un errore che altro. Morgan lo sapeva che Alexis aveva torto ed era felice di non essersi fatto troppi film mentali.
-la colpa di quello che è successo è solamente tua Finn! Non darmi la colpa. Io volevo bere solo un drink non svuotarmi il locale. Non hai voluto farlo e ora ne paghi le conseguenze.- a quanto pareva Darien non aveva nessuna intenzione di far finire il loro discorso con quel vaffanculo.
-Darien lasciami stare prima che commetta un omicidio. Non voglio avere il fratello del mio migliore amico sulla coscienza- disse digrignando i denti Morgan.
-ti sto solo spiegando che sei tu l’artefice di questo macello e guarda che anch’io ci ho perso visto che questa doveva essere la mia serata di svago e ora è finita-
-tu non hai tre affitti arretrati da pagare con tanto di bollette- gridò Morgan girandosi di scatto verso il moro. -tu hai un fottuto lavoro che ti permette di arrivare a fine mese con quello che guadagni e non devi nemmeno sprecare tutti i soldi per la casa visto che vivi con i tuoi. Io a stento riesco a mangiare con quello che guadagno in un mese- continuò il castano sfogandosi. Forse non era totalmente colpa di Darien quello che era successo ma ormai era partito.
-e tu no?- chiese Darien quasi spaventato dalla risposta che sarebbe arrivata da Morgan.
-mi hanno disconosciuto non appena ho detto loro di essere gay. E per fortuna che l’ho fatto dopo anni e non subito. Ora lasciami stare e non farti vedere in giro o do di matto- e così dicendo si girò per tornarsene finalmente a casa ma Darien non sembrava voler concludere li la loro conversazione visto che bloccò il castano per un polso.
-Darien davvero non son…- ma Morgan non finì la frase perché le sue labbra erano impegnate da quelle di Darien.

 

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Capitolo 29
*** Capitolo 28 ***


Avevano spento entrambi la testa. Darien quando aveva deciso di baciare Morgan andando contro al suo cervello ma seguendo l’istinto, mentre Morgan era andato in tilt quando la lingua del moro era entrata con prepotenza nella sua bocca.
Si erano baciati per quelli che erano sembrati minuti interi prima che Morgan trascinasse il moro a casa sua buttandolo sul suo letto matrimoniale e continuando quello che Darien aveva inconsciamente iniziato. Il moro aveva intenzione solo di baciare Morgan, non di finirci nuovamente a letto anche se non gli era per niente dispiaciuto.
E ora Darien era disteso sotto le coperte del letto di Morgan appena sveglio mentre la sua testa non voleva smetterla di fare mille pensieri differenti. La sera prima era andato nuovamente a letto con il castano e aveva capito, per fortuna o sfortuna visto che doveva ancora capirlo, di non essersi preso una semplice cotta per il ragazzo come era successo con Helena. Era innamorato di Morgan. Si, forse era anche tropo presto parlare di una cosa del genere ma fin dal momento che lo aveva rivisto una volta ritornato in città non aveva staccato i suoi occhi dalla figura del castano. E poi Morgan baciava da dio.
Era fregato. Completamente fregato.
Il moro sentì qualcuno entrare nella camera da letto e aprì gli occhi guardando in direzione del castano che era entrato nella camera senza nemmeno degnarlo di uno sguardo per prendere la tracolla per andare a lavorare.
-ehi- disse Darien attirando l’attenzione del castano che lo guardò senza dire niente -perché non mi hai svegliato?- chiese Darien stiracchiandosi. Di certo avrebbe dormito di più se fosse stato a casa.
-è il tuo giorno libero a quanto ho capito. Ti lascio le chiavi e poi me le riporti- disse Morgan con un tono di voce incolore che fece aggrottare la fronte a Darien. Sembrava come se la sera prima non fosse successo niente.
-col cavolo. Mi vesto in due secondi e usciamo insieme. Non voglio avere responsabilità- disse Darien vestendosi velocemente. Non voleva far perdere tempo a Morgan visto che doveva andare a lavoro ma allo stesso tempo non voleva che Morgan gli lasciasse le chiavi. Lui perdeva di tutto e preferiva non essere responsabile di una cosa così importante.
Morgan non disse niente per il resto del tempo nemmeno quando i due si trovarono a fare la stessa strada verso il bar. E non parlò nemmeno quando Darien entrò nel locale insieme a lui. Ovviamente il locale era già aperto, qualche cliente c’era, anche se il turno di Morgan sarebbe iniziato di li a poco.
-fai colazione qui?- chiese curioso Morgan quando si mise dietro il bancone notando che Darien si era seduto perfettamente difronte a lui proprio come la sera prima e la cosa non gli piaceva per niente.
-certo. Un cappuccino e un cornetto al pistacchio- disse Darien osservando il castano. Stava aspettando che dicesse qualcosa, che parlasse di quello che era successo la sera prima anche se Morgan non sembrava per niente intenzionato a parlare dell’accaduto.
Morgan non disse niente e preparò velocemente la colazione a Darien sotto lo sguardo di disappunto del moro.
-non dici niente?- chiese alla fine Darien non riuscendo più a trattenersi.
-cosa dovrei dire?- chiese Morgan non capendo. Poteva permettersi di parlare con il moro visto che tutte le persone nel bar stavano mangiando e nessuno sembrava essere intenzionato ad entrare in quel momento.
-non lo so! Forse parlare di quello che è successo ieri. È la seconda volta che finiamo in quel modo e no, non è colpa dell’alcol- sbottò Darien addentando il cornetto e osservando attentamente il ragazzo che aveva difronte. Voleva avere una risposta seria e secca. Non potevano continuare in quel modo visto che non gli avrebbe per niente fatto bene. Almeno poteva sapere se la sua cotta sarebbe rimasta tale oppure doveva smettere di pensare a Morgan.
-non è niente Hirit, è solo sesso. Non devi dare senso a tutto- rispose acido Morgan. Voleva saperlo lui cosa fosse successo la sera prima! Era stato Darien a baciarlo, entrambe le volte, quindi doveva essere lui quello ad avere delle risposte.
-scusa se volevo capire cosa c’è tra noi. Sai un momento litighiamo e l’altro scopiamo. Non sembra normale come cosa- borbottò Darien finendo il cornetto e bevendo tutto in un sorso il caffè.
-senti sei tu quello che ha agito entrambe le volte io ti ho solo seguito. Sei tu quello che ha le risposte alle domande che stai facendo- disse scocciato Morgan -e ora gradirei poter lavorare in santa pace devo ancora sbollire la rabbia per ieri-
Darien guardò Morgan mordendosi il labbro inferiore. No, non aveva nessuna possibilità con Morgan e doveva farsene assolutamente una ragione.
-buon lavoro- disse Darien una volta aver pagato.
-grazie per la scopata, mi serviva per non commettere un omicidio- gli disse invece Morgan facendo malissimo al moro, più di quanto in realtà volesse. Il suo era un modo per difendersi perché per lui quello non era stato solo sesso. Aveva avuto la persona che gli era sempre piaciuta per due sere e quando quella mattina si era svegliato con il volto di Darien a due passi dal suo si era sento l’uomo più felice del mondo. Ma non era vero. Era tutto nella sua testa e lui non doveva farsi del male con dei sentimenti per niente ricambiati da parte di Darien. Era meglio troncare il prima possibile quel loro malsano rapporto che non portarlo avanti. Darien poteva anche divertirsi nel scopare con altri mentre cercava di conquistare la famosa Helena ma Morgan non voleva per niente essere in mezzo a quella questione.
Darien dal canto suo guardò il castano con uno sguardo che Morgan non riuscì minimamente a decifrare prima di uscire dal bar e lasciare Morgan al suo lavoro.
Ora doveva dire ad Alexis che le cose tra lui e Darien non sarebbero mai andate bene altrimenti il ragazzo avrebbe continuato a provare a farli mettere insieme: cosa che non sarebbe mai successa.
 

 

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Capitolo 30
*** Capitolo 29 ***


-finalmente hai un giorno libero- stava dicendo tutto felice e contento Alexis mentre insieme a Morgan camminavano per le strade della città diretti verso il centro.
-un giorno me lo devo pur prendere altrimenti mi ammazzo di lavoro- disse Morgan con un leggero sorriso con sulle labbra. Non si era minimamente aspettato quella proposta di uscire da parte dell’amico e da una parte ne era stato contento anche se avrebbe mille volte preferito restare a casa a riposarsi. Però visto che non si vedevano da tanto tempo aveva davvero bisogno di quell’uscita.
-oh si, su questo siamo completamente d’accordo- anche Alexis stava sorridendo ma il sorriso del moro si allargò ancora di più quando vide da lontano suo fratello e il suo ragazzo. Persone che vide chiaramente anche Morgan bloccandosi quasi immediatamente.
-che significa?- chiese Morgan bloccando il suo migliore amico dall’attirare l’attenzione dei due.
-che usciamo tutti e quattro insieme. Tu e mio fratello dovrete iniziare ad andare d’accordo e poi ti ho già detto che hai delle possibilità con lui quindi ho intenzione di fare di tutto per riuscire nel mio intento- spiegò il moro. Morgan sospirò.
-io e tuo fratello non andremo mai d’accordo e tra noi non succederà niente. Abbiamo già messo le cose in chiaro e poi lui sta cercando di conquistare una certa Helena- sbottò Morgan leggermente infuriato. Non gli era ancora andato giù il fatto che Darien era andato nuovamente a letto con lui quando ci stava provando con una ragazza e quando non provava niente per lui. Era chiaro che era stato solo una valvola di sfogo.
-e quando avreste chiarito?- chiese confuso Alexis -e poi se veramente mio fratello ci stesse provando con una ragazza l’avrei saputo da Noah!-
-qualche giorno fa e comunque Noah lo sa. Li ho sentiti parlare di questa Helena al bar- Morgan si morsicò il labbro inferiore per poi guardare verso Darien che stava parlando animatamente con Noah probabilmente proprio di quell’Helena. Morgan non aveva mai visto quella ragazza ma già la odiava. -vado a casa. Non ho nessuna voglia di uscire con tuo fratello e ho bisogno di riposarmi- concluse Morgan salutando con un sorriso il suo migliore amico prima di andarsene. Alexis guardò sconsolato Morgan, sapeva perfettamente che non poteva impedirgli di andarsene se era quello che voleva. Non voleva una lite tra lui e Darien ma la cosa che gli dispiaceva di più era che Noah non gli avesse detto di quella Helena.
Il moro allora si incamminò verso i due ragazzi pronto a fare chiarezza sulla questione e capire perfettamente cosa fosse successo tra suo fratello e Morgan.
-oh eccoti, dov’eri finito?- chiese proprio Darien che fu il primo a vederlo arrivare.
-che cazzo è successo tra te e Morgan?- chiese invece Alexis incrociando le braccia al petto furioso.
-vallo a chiedere a lui- rispose Darien sospirando -è lui quello che mi ha insultato-
-ehi che mi sono perso?- chiese Noah al suo migliore amico confuso dalle sue parole. Quindi Darien aveva provato a parlare con Morgan ma sembrava non essere andata per niente bene cosa che straniva parecchio Noah. Alexis gli aveva chiaramente detto che a Morgan era sempre piaciuto Darien quindi non si spiegava il perché di quella situazione.
-è successo che Morgan è uno stronzo ecco cosa!- gridò Darien -uno stronzo che ama insultare gli altri e io sono il suo preferito-
-ma per favore! Credo che sia il contrario. Sei tu quello che lo ha sempre odiato senza una ragione precisa- gli fece notare Alexis.
-e chi te lo ha detto? Lui? E ti ha detto anche che mi da la colpa dell’aver perso il suo secondo lavoro solo perché si è rifiutato di servirmi qualcosa di alcolico? E che poi mi ha insultato paragonandomi a qualcosa che si usa una volta e poi si getta? O ti ha detto solo quello che voleva lui?- sbottò Darien mentre le sue mani iniziavano a tremare.
-non mi ha parlato di questo. Ha detto solo che tra voi due non può funzionare perché tu sei stronzo-
-è lui che non vuole far funzionare la cosa! Io ci ho provato visto che a quanto pare ho una colossale cotta per lui- rivelò Darien chiudendo gli occhi sconsolato.
-quindi non era solo attrazione fisica-
-purtroppo no Noah- rispose il moro guardando negli occhi il suo migliore amico -ma lui mi odia quindi non ho possibilità-
-Morgan non ti odia- protestò Alexis leggermente confuso. Cos’era successo in realta? -cazzo, ha una cotta per te dalle medie- rivelò alla fine il ragazzo -mi ha rivelato che si è sempre comportato in quel modo per attirare la tua attenzione e credimi anche adesso non gli sei per niente indifferente- concluse Alexis con un leggero sorriso.
-e allora perché cacciarmi in quel modo?- chiese Darien che era rimasto spiazzato dalle parole del fratello anche se lo era di più per quello che aveva appena scoperto. Era stato davvero la cotta di Morgan per così tanto tempo.
-autodifesa? Sinceramente non so- rispose Alexis -anche se ha detto che vai dietro ad una certa Helena. Probabilmente non voleva essere il terzo incomodo- si ricordò in quel momento il moro guardando confuso il suo ragazzo che era scoppiato a ridere dopo aver sentito il nome Helena mentre Darien lo stava uccidendo con lo sguardo.
-quella credo sia colpa mia. Stavamo parlando di Morgan e io cercavo di convincere Da a parlargli solo che Morgan ci passava spesso accanto per servire ai tavoli e io ho preso in prestito il nome della ex di Darien per parlare di Morgan senza farci sentire dal diretto interessato- rivelò Noah.
-e perché proprio quella ex?-
-perché la situazione era molto simile: Darien follemente innamorato di lei che snobbava tutti quanti-
-però ti sei fidanzato con questa Helena- disse Alexis curioso di conoscere tutta la storia.
-oh si, e lei era pure più grande di Da. Poi si sono lasciati solo perché lei era stronza: voleva che Darien la seguisse nella città dove doveva andare a studiare-
-la vuoi smettere- protestò Darien sospirando.
-poi mi racconti meglio- sussurrò Alexis al suo ragazzo che annuì facendo alzare gli occhi al cielo a Darien. -ora dobbiamo farvi chiarire assolutamente-
 

 

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Capitolo 31
*** Capitolo 30 ***


-potete cortesemente spiegarmi cosa ci fate voi qui?- chiese Darien guardando male Noah e suo fratello. Aveva deciso di tornare a casa per lasciare i due da soli, non voleva essere il terzo incomodo, e invece quei due lo avevano seguito fino a li.
-vogliamo sistemare le cose tra te e Morgan. E devi raccontarmi meglio cos’è successo tra voi de visto che non ci ho capito niente- disse Alexis mentre Noah annuiva convinto delle parole del suo ragazzo. Infondo anche lui voleva capire meglio tutta la questione. Con Darien non avevano più intrapreso l’argomento Morgan ed era davvero curioso.
-vi ho già detto tutto quello che c’era da dire. Abbiamo litigato dopo aver fatto sesso di nuovo e lui mi odia- rispose semplicemente Darien buttandosi a peso morto sul suo letto.
-aspetta l’avete fatto un’altra volta? E tu non eri ubriaco?- chiese Noah sgranando gli occhi. Alla faccia del non voler parlare con Morgan.
-si e si. Diciamo che mi era venuta voglia di baciarlo e l’ho fatto e siamo finiti nuovamente a letto. Cosa che non gli è andata per niente a genio a quanto pare. Ciò mi ha ringraziato per la scopata, sue testuali parole, e poi mi ha fatto capire di non voler avere più a che fare con me-
-l’avrà detto per autodifesa. Te l’ho detto che ha una cotta per te dalle medie e ha semplicemente paura di illudersi- Alexis sorrise a quel pensiero per poi sedersi affianco al fratello che aveva ancora la testa nascosta nel cuscino. Non si era mosso di un millimetro da quella posizione.
-questo non significa che ha tutto il diritto di trattarmi male. Io non sono mai stato bravo ad esprimere i miei sentimenti con le parole, ci riesco solo con i fatti- rispose alla fine Darien uscendo la testa dal suo nascondiglio e guardando il fratello negli occhi.
-si, Morgan ha sbagliato a trattarti in quel modo e sono sicuro che anche a lui non abbia fatto piacere la cosa- Alexis guardò in direzione di Noah pensieroso. Sapere che Darien e Morgan si piacevano gli faceva venire sempre più voglia di farli mettere insieme il prima possibile.
-lascia perdere, anche se riuscissimo a palarci non finirebbe bene. Siamo troppo diversi- sospirò Darien -ora volete uscire oppure no?-
-no- gli rispose Noah -sono ancora dell’idea che dovreste parlarvi e chiarirvi, su tutto senza fare cose assurde-  disse il rosso lanciando un’occhiata significativa al suo migliore amico.
-oh no, io non gli parlo! Dopo quello che mi ha detto- si impose Darien incrociando le braccia al petto. Non aveva nessuna intenzione di farsi insultare un’altra volta dal castano.
-ti prego! Io so quanto ci tiene a te e credimi quando ti dico che non voleva insultarti. Almeno fai una prova. Se poi non funziona non ti stresserò più- Alexis prese le mani del fratello tra le sue facendo la sua miglior faccia convincente.
-perché dovrei essere io quello ad andare a parargli? Potrebbe anche parlarmi lui, non mi va di prendermi altri insulti gratis e altri vaffanculo- rispose piccato Darien. Il suo gemello stava iniziando ad insistere un po’ troppo.
-perché sei tu quello che ha combinato tutto questo casino Darien. Se invece di agire, lo so che lo fai istintivamente ti conosco bene- lo bloccò Noah non appena vide che il suo migliore amico stava per parlare -se gli avessi parlato, come ti avevo detto di fare, le cose sarebbero andate diversamente- concluse il rosso con un sorrisetto sulle labbra. Sapeva che con quelle parole sarebbe riuscito a far capitolare il moro.
-e va bene gli parlerò, ma se quel bastardo mi insulta nuovamente non lo voglio più vedere. E ora andate a fare i piccioncini da un’altra parte- e così dicendo si ributtò sul letto. Alexis fece per dire altro, per difendere nuovamente Morgan ma lo sguardo di Noah gli fece capire che non doveva aggiungere altro ed entrambi i ragazzi uscirono dalla stanza per poi uscire anche di casa.
-dove vuoi andare?- chiese Noah mettendo un braccio intorno alle spalle del suo ragazzo. -e per favore non parlare di tuo fratello e Morgan. Ora devono fare tutto da soli senza il nostro aiuto-
-mi è passata la voglia di andare da qualche parte. Per te sono problemi se andiamo in camera tua?- chiese il moro che in precedenza aveva annuito alla seconda frase del modello.
-certo che no, mi piace quando andiamo da me- gli sussurrò il rosso all’orecchio facendo salire i brividi per tutta la schiena del moro. Ancora non riusciva a credere che quel modello bellissimo era il suo ragazzo.
-posso chiederti una cosa? Ovviamente è solo una proposta e se non vuoi non ti obbligherò a fare niente- iniziò a chiedere Alexis trovando un po’ di coraggio per quella proposta. Ovviamente per lui non sarebbe cambiato niente nel caso di un no da parte del suo ragazzo.
-dimmi- gli disse Noah curioso di capire cosa volesse chiedergli il suo fidanzato.
-ecco mi chiedevo se qualche volta potessimo cambiare le posizioni- sussurrò a bassissima voce Alexis, era stata un gesto involontario dettato dalla paura di distruggere il suo rapporto con il suo ragazzo.
Noah rimase in silenzio per un po’ cercando di metabolizzare le parole di Alexis, aveva parlato così piano che aveva davvero faticato a capire.
-da dove deriva questa idea?- chiese con calma Noah. Non voleva che Alexis interpretasse male le sue parole.
-ecco…non lo so. Volevo solo provare- sussurrò ancora Alexis che si stava dando dello stupito per aver fatto quella proposta al rosso. Non avrebbe mai accettato.
-okay- disse invece Noah sorridendogli mentre Alexis lo guardò con gli occhi sgranati.
-eh?-
-okay, Xis. Va bene. Non ho mai fatto il passivo ma di te mi fido- gli spiegò Noah prima di lasciargli un bacio tra i capelli.
-pensavo mi avresti detto di no-
-se vuoi cambio idea- lo prese in giro il rosso ridacchiando.
-non ti azzardare- soffio invece Alexis nonostante un piccolo sorriso lo tradiva dal suo sembrare minaccioso.
 

 

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Capitolo 32
*** Capitolo 31 ***


-buongiorno- disse Morgan a denti stretti verso Darien che era appena entrato nel bar dove lavorava e gli si era avvicinato.
-ehi, possiamo parlare?- disse Darien sospirando pesantemente. Per decidersi ad andare a parlare con il ragazzo aveva dato fondo a tutto il coraggio.
-sto lavorando. Devi ordinare qualcosa? Perché se sei venuto qui a darmi fastidio giro che è la volta buona che ti ammazzo Hirit- rispose a denti stretti Morgan. Non poteva perdere anche quel lavoro per colpa di Darien.
-non puoi prenderti una piccola pausa? Ho davvero bisogno di parlarti- provò a dire nuovamente Darien e Morgan lo stava per cacciare se solo il suo capo non si fosse intromesso.
-Morgan puoi fare una pausa, non c’è nessuno- gli disse l’uomo. Morgan sospirò. Non gli andava di parlare con Darien ma visto le parole del capo era stato praticamente costretto.
Morgan sorrise tiratamente in direzione del suo capo prima di uscire dal locale e andare nel retro dello stesso per parlare con Darien. Di certo non voleva che tutti in strada sentissero i fatti loro.
-muoviti- sussurrò poi il castano incrociando le braccia al petto mentre il piede destro batteva furiosamente a terra per il nervosismo.
-io non sono bravo a parole, per niente- iniziò Darien ringraziando che il capo di Morgan gli avesse dato quella piccola pausa. -e questo è il motivo per il quale agisco attraverso l’istinto senza pensare-
-cosa vuoi?- disse esasperato Morgan, non gli piaceva tutto quel preambolo che stava facendo il ragazzo davanti a se.
-mi piaci Morgan. Da quando sono tornato non faccio altro che pensare a te- rivelò il moro cerando nello sguardo del castano qualcosa che gli facesse capire che le parole di Alexis erano vere. Ma Morgan rimase impassibile a quelle parole.
-questa è bella- rise poi il castano -sei stronzo lo sai?-
-perché? Ti ho solo detto la verità- Darien si stava sentendo morire. Non aveva funzionato nemmeno parlare apertamente con il castano.
-non si gioca con i sentimenti delle persone Hirit, questo gioco deve finire- continuò Morgan con lo sguardo furente. Quanto voleva che le parole dette da Darien fossero vere. Ma non lo erano, non potevano esserlo. Era troppo bello per essere vero.
-l’unico che sta giocando con i miei sentimenti sei tu. Non sto scherzando Morgan, sono serio. Ho una fottuta cotta per te e l’unica cosa che hai fatto è stata insultarmi-
-guarda che non ci casco. So che vai dietro ad Helena. Smettila di mentire-
-Helena è il nome della mia ex! Noah ha usato quel fottuto nome per riferirsi a te visto che eravamo dentro al bar!- gridò Darien stringendo i pugni per la rabbia. Perché era così difficile? Perché non gli capitava mai una cotta semplice? -è inutile parlare con te- sussurrò poi il moro chiudendo gli occhi e dando le spalle al castano che lo stava guardando con gli occhi sgranati. -non ti darò più fastidio, buona giornata- e il moro se ne andò, ma non riuscì a fare nemmeno due passi che qualcuno lo prese per il polso.
Morgan non poteva farsi scappare quella possibilità, si sarebbe dato dello stupido per sempre. Il castano si tirò il moro addosso prima di posare le labbra su quelle del ragazzo che aveva difronte.
Darien rimase sorpreso da quel gesto. Pensava che Morgan non avrebbe mai fatto un gesto del genere. Ma in quel momento Darien non voleva pensare, lo aveva fatto fin troppo, e rispose a quel bacio. Bacio che era partito a stampo ma che in pochissimo tempo era diventato passionale.
-un giorno di questi impazzirò a causa tua- gli sussurrò Morgan sulle labbra dopo essersi staccato leggermente dal ragazzo.
-neanche io me la passerò bene- ridacchiò Darien lasciandogli un altro bacio sulle labbra.
-perché ho la netta sensazione che litigheremo in continuazione- chiese Morgan che solo al pensiero già gli veniva mal di testa. Questo pensiero però non gli aveva minimamente fatto venir voglia di togliere le mani dalla vita di Darien dove le aveva messe mentre si stavano baciando.
-perché avverrà. Ma sono sicuro che parlando, invece di tenerci tutto dentro come abbiamo fatto in questi giorni, riusciremo a risolvere tutto- gli sussurrò Darien con un piccolo sorriso sulle labbra.
-posso sapere perché proprio il nome della tua ex?- chiese curioso Morgan guardando l’orologio, a breve sarebbe dovuto tornare a lavoro ma non ne aveva per niente voglia. Assurdo come solo qualche minuto prima l’unica cosa che voleva fare era tornare dietro al bancone.
-perché per Helena ho avuto una cotta colossale e secondo Noah mi stavo comportando come con lei nei tuoi confronti- rivelò il ragazzo che non aveva nessuna intenzione di staccarsi da quello che poteva ormai considerare il suo ragazzo.
-e com’è finita?-
-non ci provare- lo minacciò Darien mettendogli un dito davanti alla faccia -non paragonarti a quella stronza. Siete due persone diverse e questo significa che non andrà nello stesso modo- Morgan alzò gli occhi al cielo ma stranamente anche felice della risposta che il moro gli aveva dato.
-devo tornare a lavoro- sussurrò Morgan guardando l’orologio e lasciando un bacio a stampo sulle labbra di Darien.
-ho un’ora libera, rimango qui un po’- gli disse Darien con un sorriso staccandosi dall’abbraccio del ragazzo e incamminandosi verso l’ingresso del bar.
-fidanzati che infastidiscono non sono ammessi a lavoro- disse scherzando Morgan facendo aprire un bellissimo sorriso sulle labbra di Darien. Per Morgan erano fidanzati e Darien non poteva essere più felice di così.
-il tuo capo non sa che siamo fidanzati quindi posso stare promettendoti di bere con calma il mio caffè con il mio pasticcino al pistacchio senza dare fastidio- rispose Darien baciando sulle labbra Morgan tutto felice e contento. Morgan scosse la testa divertito chiedendosi cosa mai avesse fatto di buono per avere finalmente la persona che aveva sempre amato come suo ragazzo.

 

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Capitolo 33
*** Epilogo ***


-Mo vieni qui- gridò Darien picchiettando con le dita sul tavolo della cucina mentre leggeva attentamente quello che lo schermi del suo computer gli stava mostrando.
-che c’è?- chiese il castano entrando in cucina con solo un asciugamano legato in vita visto che fino a pochi minuti prima si stava facendo una doccia dopo la giornata lavorativa estenuante.
-vedi questa. Che ne dici?- continuò Darien mostrando al suo ragazzo quello che stava vedendo sul suo computer. Morgan si avvicinò e osservò attentamente la casa che Darien gli stava mostrando. Non sembrava per niente male e anche il prezzo era molto più abbordabile di quella dove viveva considerando anche che la casa sul video era molto più grande di quella.
-non ti sembra un po’ grande? E anche la camera da letto. Non mi serve un letto matrimoniale- disse Morgan anche se già si era innamorato di quella casa.
-vuoi farmi continuare a dormire sopra di te?- chiese Darien alzando le sopracciglia.
-per quelle poche volte che capiterà perché no. Almeno risparmio- rispose Morgan mentre Darien alzava gli occhi al cielo.
-Mo io mi trasferisco con te-
-ma avevamo detto che….-
-io non torno a casa. Conviviamo da più di un anno e mezzo e credimi non riuscirei a svegliarmi la mattina senza di te affianco. So che abbiamo iniziato la cosa perché volevo aiutarti ma ormai è diventata la nostra routine- spiegò il moro guardando il suo ragazzo negli occhi. Dopo due mesi che si erano messi insieme Darien aveva deciso di andare a vivere da Morgan sia perché avevano degli orari molto diversi sia perché voleva aiutarlo il più possibile. E avevano continuato così per un anno e mezzo continuando comunque a cercare una nuova casa visto che quella dove stavano era troppo costosa. Oltre al fatto che Darien si era così tanto abituato alla presenza di Morgan in casa che sarebbe stato orribile tornare a casa con il fratello nella sua stessa casa e con Noah che si intrufolava quando poteva nella loro camera. Voleva bene al suo migliore amico ma gradiva non vederlo pomiciare con il fratello.
-metti il caso che continuiamo a convivere in questa nuova casa, e se scoppia un litigio?-
-quante volte abbiamo litigato?- chiese invece Darian incrociando le braccia al petto e fissando gli occhi azzurri del suo ragazzo per non guardare da qualche altra parte visto che quel corpo seminudo gli stava facendo andare il sangue da qualche altra parte.
-quasi ogni giorno-
-esatto e abbiamo avuto anche litigi pesanti ma non ci siamo mai lasciati. Ci sono state tante incomprensioni ma siamo riusciti comunque a parlarci e chiarire- continuò Darien alzandosi dalla sedia per lasciare un bacio sulle labbra del suo ragazzo.
-facciamolo allora- rispose Morgan mettendo un braccio intorno alla vita del moro tirandoselo più a se.
-ti va bene quella casa? Io me ne sono innamorato- rivelò Darien sorridendo in direzione di Morgan.
-pensavo amassi solo me- gli rispose Morgan ridacchiando -anch’io- sussurrò poi Morgan facendo sorridere ancora di più Darien.
-ottimo, così avviso anche Noah e Alexis. Altrimenti come si intrufoleranno a casa nostra senza permesso se non gli diciamo il nuovo indirizzo?- Morgan rise alle parole di Darien che erano veritiere. Alexis e Noah si presentavano da loro quante più volte potevano. Avevano iniziato a farlo visto che Morgan aveva poco tempo per via del lavoro e quindi si autoinvitavano per far divertire anche il castano.
-dovresti andare a cambiarti- disse poi Darian -altrimenti quei due arrivano e tu sei ancora nudo- Darien lo baciò prima di risedersi e continuare controllare sul computer le caratteristiche della casa.
-vado, vado. ma sappi che cucini tu questa sera e niente cibo a domicilio- gridò Morgan dall’altra stanza facendo ridere il moro che aveva già aperto la pagina per prenotare la pizza contrariamente a quello che aveva detto il suo ragazzo.
 
 

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